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ARCHIVIO   DI   DOSSIER “I COSTI DELLA POLITICA”  

 

Dal 16 ottobre 2007

 

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INDICE DEL 15 e 16 OTTOBRE 2007

 

 

INDICE DEL 16 OTTOBRE

 

DOCUMENTAZIONE PRECEDENTE [dal Dicembre 2006]  IN  ARCHIVIO DEL DOSSIER

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Indice del 16 ottobre 2007

 

 

  1. SODDISFATTO L'ASS. THEINER PER LA NOMINA DI GUIDO BOCCHIO ALLA DIREZIONE DELLA "CLAUDIANA" ( da "marketpress.info" del 16-10-2007)

  2. Guerra dell'acqua: domani protesta davanti alla Regione ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 16-10-2007)

  3. Cari politici, adesso andate a casa! ( da "Giornale di Merate" del 16-10-2007)

  4. Gettoni di presenza, riduzione rinviata ( da "L'Adige" del 16-10-2007)

  5. Un assessore ai rapporti con l'aula ( da "L'Adige" del 16-10-2007)

  6. Dalle aste ai sussidi ( da "Sole 24 Ore, Il (Abb)" del 16-10-2007)

  7. Venezia, otto candidati sperano nei resti Allegrini, Salamon e Dal Moro, imprenditori a Roma ( da "Corriere del Veneto" del 16-10-2007)

  8. <Più presenti grazie alle deleghe> ( da "Giornale.it, Il" del 16-10-2007)

  9. MODENA: DIMISSIONI DI ELISA ROMAGNOLI, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO ( da "Sestopotere.com" del 16-10-2007)

  10. Sondaggio Cna: gli imprenditori bocciano la 'casta' politica ( da "Emilianet" del 16-10-2007)

  11. SONDAGGIO SWG SUL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, I DATI ( da "Sestopotere.com" del 16-10-2007)

  12. 15:05 COSTI POLITICA: INTERROGAZIONE UDC UMBRIA SU FINANZA DERIVATA ( da "Agi" del 16-10-2007)

  13. Circoscrizioni e demagogia ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 16-10-2007)

  14. Dimezzare la capacità di spesa dell'Asur è grottesco ( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del 16-10-2007)

  15. Esami clinici: un meseil tempo d'attesa limite ( da "Secolo XIX, Il" del 16-10-2007)

  16. Finanziamenti da parte del comune ai plessi non statali per l'infanzia ( da "Mattino di Padova, Il" del 16-10-2007)

  17. Orecchie da mercante ( da "Trentino" del 16-10-2007)

  18. Gettoni a tempo, verso l'intesa ( da "Trentino" del 16-10-2007)

 

Articoli del 16-10-2007

SODDISFATTO L'ASS. THEINER PER LA NOMINA DI GUIDO BOCCHIO ALLA DIREZIONE DELLA "CLAUDIANA" (sezione: Costi dei politici)

( da "marketpress.info" del 16-10-2007)

 

Bolzano, 16 ottobre 2007 - "Con la nomina del dott. Guido Bocchio alla Direzione della Scuola superiore di sanità Claudiana, la scuola può ora contare su un dirigente con notevole esperienza amministrativa a livello universitario" ha affermato l'assessore alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner "Nel porgergli i complimenti per la sua nomina, auguro al nuovo direttore per questo importante compito all'interno del sistema sanitario altoatesino un proficuo lavoro ed una buona collaborazione". Il dott. Guido Bocchio, direttore amministrativo della Libera Università di Bolzano, è stato nominato oggi dalla Giunta provinciale direttore della Scuola superiore di sanità "Claudiana" e subentra al dott. Rudi Rainer, che ha diretto la "Claudiana" dalla sua istituzione, nel dicembre 1996, sino al suo pensionamento, nel settembre di quest anno. Il direttore della Scuola superiore di sanità "Claudiana" è risultato vincitore fra 23 candidati che hanno partecipato ai colloqui di selezione, al termine dei quali la Commissione aveva indicato tre nomi per la scelta del direttore da parte della Giunta provinciale, che, nella sua seduta odierna, ha nominato il dott. Guido Bocchio. "Alla Claudiana si forma una gran parte delle "risorse umane" del nostro sistema sanitario. La scuola garantisce da 12 anni la formazione accademica dei professionisti sanitari non medici della nostra provincia. Mi auguro che il nuovo direttore ci aiuti a continuare i nostri sforzi per salvaguardare e garantire, anche in futuro, la qualità del sistema sanitario locale" ha dichiarato l'assessore Theiner. . <<BACK.


Guerra dell'acqua: domani protesta davanti alla Regione (sezione: Costi dei politici)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 16-10-2007)

 

Prov Sulcis Pagina 2021 domusnovas Manifestazione in via Roma Guerra dell'acqua: domani protesta davanti alla Regione Domusnovas. Manifestazione in via Roma --> Contro Abbanoa, contro l'Autorità d'Ambito. L'appuntamento per la protesta è fissato per domani alle 10 a Cagliari in via Roma davanti al Consiglio regionale. I sindaci di una decina di paesi sardi, guidati dal primo cittadino di Domusnovas Angelo Deidda, hanno deciso di alzare i toni della protesta. Nei giorni scorsi il Comitato ha raccolto altre 18 mila firme (complessivamente sono cinquantamila) per il referendum e si appresta a presentare un disegno di legge per la gestione delle risorse idriche. "Non abbiamo intenzione di abbassare la guarda - dice Angelo Deidda - e credo che non debba passare in secondo piano la protesta di cinquantamila sardi. Tra le altre cose abbiamo raccolto le firme nei paesi e non nelle città. Per il momento l'unica soluzione è il referendum, visto che la Regione non ha raccolto il nostro appello. Certo, se dovessero modificare la legge nei punti che abbiamo individuato allora anche il referendum sarebbe inutile". Il primo cittadino di Domusnovas si scaglia anche contro l'Autorità d'Ambito. "In primo luogo - dice - l'assemblea dei sindaci deve essere composta da quelli in carica. Finora purtroppo questo ente è stato utilizzato per sistemare politici trombati. Tra l'altro l'Autorità costa tantissimo alle tasche dei contribuenti. Il presidente, giusto per fare un esempio, percepisce uno stipendio simile a quele del sindaco di Cagliari. Tutto questo mi sembra vergonoso". Angelo Deidda chiede la cancellazione di tutte le indennità e i gettoni di presenza nelle riunioni di commissione. "Questi costi alla fine li pagano sempre gli utenti - sottolinea il sindaco di Domusnovas - e se ne accorgono quando arriva la bolletta dell'acqua". Poi discorso si sposta sulla gestione della risorse idriche. "L'abbiamo detto e lo ribadiamo - continua Deidda - i Comuni che hanno l'acqua vogliono la gestione. E una questione economica. Con la nostra gestione i cittadini pagheranno di meno. Con Abbanoa sono costretti a pagare il doppio per mantenere un carrozzone inutile che non è in grado di gestire le risorse idriche". Domani da Domusnovas partiranno tre pullman per Cagliari. In prima fila ci saranno anche gli amministratori e i cittadini di Nuxis, Santulussurgiu, Teulada, Seui, Serramanna, Fluminaggiore e di tanti altri paesi della Sardegna. (f. p.).


Cari politici, adesso andate a casa! (sezione: Costi dei politici)

( da "Giornale di Merate" del 16-10-2007)

 

CARI POLITICI, ADESSO ANDATE A CASA! Nella Finanziaria 2008 cura dimagrante per i Consigli comunali e le Giunte. Perdono il posto 241 amministratori comunali e 8 provinciali. I Consigli di zona di Lecco vengono cancellati Lecco - Assessori e consiglieri nelle grinfie della Finanziaria 2008. E' la prima risposta della politica a chi accusa la "casta" di costare troppo. I tagli imposti dalla nuova manovra che dovrà essere approvata, costringeranno 241 amministratori locali a rinunciare alle poltrone conquistate. Il taglio ha un intento preciso: razionalizzare i costi della politica, facendo leva anche sulle cariche ricoperte a livello locale. La riduzione, anche nel caso in cui andasse in porto, non sarà effettiva subito, ma via via che i vari consigli saranno rinnovati all'appuntamento elettorale. Se l'articolo 14 (contenimento dei costi per la rappresentanza nei consigli comunali e provinciali) passerà, da Lecco a Premana, da Colico a Morterone, da Merate a Vestreno il valzer delle cariche subirà un contenimento. A dare il buon esempio nell'alleggerire i costi della politica di casa nostra sarà Palazzo Bovara che passerà da 40 a 32 consiglieri e da 10 a 6 assessori. Cancellando di fatto 12 posti. Di più. Sempre se le norme vengono approvato, Lecco potrà fare a meno anche dei 5 Consigli di Zona, un esercito composto da 5 presidenti e 71 consiglieri che costa 120 mila euro all'anno solo di stipendi (900 euro al mese ai presidenti) e gettoni (16 euro a seduta) perché la loro presenza è facoltativa nei centri superiori a 30 mila abitanti e inferiori a 250 mila. Proseguendo. I centri tra i diecimila e i trentamila residenti passeranno da 20 a 16 consiglieri e da 6 a 4 assessori. A livello locale è il caso cinque Comuni: Calolziocorte, Casatenovo, Mandello Lario, Merate, Valmadrera. Sarà più leggera, anche se di poco pure la Giunta dei Comuni che hanno più di tremila, ma meno di diecimila abitanti: tutti avranno 1 assessore in meno e perderanno 4 consiglieri comunali. Si tratta di 26 Comuni (Abbadia, Ballabio, Barzanò, Bellano, Bosisio P., Brivio, Calco, Cassago Brianza, Civate, Colico, Costa Masnaga, Galbiate, Lomagna, Malgrate, Missaglia, Molteno, Monticello Brianza, Nibionno, Oggiono, Olgiate Molgora, Olginate, Osnago, Paterno d'Adda, Robbiate, Valgreghentino). E infine perderanno 2 consiglieri comunali (passando da 12 a 10) e 1 assessore i Comuni sotto i 3 mila abitanti che nella nostra realtà sono ben 58, la maggioranza assoluta. Stiamo parlando di Airuno, Annone Brianza, Barzago, Barzio, Bulciago, Carenno, Casargo, Cassina V., Castello B., Cesana B., Colle Brianza, Cortenova, Crandola Valsassina, Cremella, Cremeno, Dervio, Dolzago, Dorio, Ello, Erve, Esino Lario, Garbagnate Monastero, Garlate, Imbersago, Introbio, Introzzo, Lierna, Margno, Moggio, Monte Marenzo, Montevecchia, Morterone, Oliveto Lario, Pagnona, Parlasco, Pasturo, Perego, Perledo, Pescate, Premana, Primaluna, Rogeno, Rovagnate, Santa Maria Hoè, Sirone, Sirtori, Sveglio, Suello, Taceno, Torre de' Busi, Tremenico, Varenna, Vendrogno, Vercurago, Verderio I., Verderio S., Vestreno e Vigano. Naturalmente diminuisce pure il numero dei consiglieri provinciali, passando da 30 a 24. Mentre la Giunta scenderà da 11 a 9 assessori. Chissà come reagiranno i diretti interessati se il quadro di restrizioni alla politica locale dovesse trasformarsi in realtà? I più numerosi la giudicano una "dieta" inutile, ribadendo che i tagli vanno fatti ad altri livelli. Perché è sempre la solita storia: se bisogna risparmiare lo faccia qualcun altro. Non certo il cittadino a cui tutti questi Comuni impongono imposte e balzelli. Come documentato dal servizio di lunedì scorso del Giornale di Lecco su Ici e addizionale Iperf (applicata da 69 centri su 90). Articolo pubblicato il 16/10/07 Franca Gerosa.


Gettoni di presenza, riduzione rinviata (sezione: Costi dei politici)

( da "L'Adige" del 16-10-2007)

 

Undici consiglieri si sono astenuti. Predazzo è per la rinuncia in toto di qualsiasi compenso Gettoni di presenza, riduzione rinviata Comun Generale, ipotesi da 62 a 40 euro. Se ne riparlerà VALLE DI FIEMME - E stata la Regola di Predazzo a fare una scelta significativa. Ora, pur in misura diversa, anche le altre Regole della Comunità di Fiemme vogliono seguirne l'esempio. Il problema è emerso alla fine dell'ultima seduta del Comun Generale della Magnifica, quando Stefano Corradini , consigliere di Regola di Castello/Molina, ha invitato tutti i presenti a sottofirmare una mozione da presentare al Consiglio dei regolani, con la quale chiedere la modifica della recente delibera, adottata in settembre, con la quale è stato fissato a 62 euro a seduta il gettone di presenza per la partecipazione ai Consigli di Regola ed alle sedute del Comun Generale. In questo, affiancandosi alla presa di posizione del presidente del Comun Generale Candido Zanoner che ha già espresso il proprio disappunto, per le decisioni adottate, in una nota inviata allo scario ed al vicescario. Predazzo, che ancora nei mesi scorsi aveva dichiarato di rinunciare in toto a qualsiasi cifra, ha ribadito la propria posizione, trovando qualche condivisione ma anche valutazioni diverse, da parte di chi invece ha chiesto sì una riduzione del compenso ma non il suo annullamento completo. Alla fine, lo stesso presidente Zanoner ha suggerito di proporre al Consiglio dei Regolani una riduzione del gettone da 62 a 40 euro a seduta, scelta approvata dalla maggioranza dei presenti, ma non condivisa da undici consiglieri, che, con motivazioni diverse, si sono astenuti. L'argomento sarà quindi nuovamente affrontato dal Consiglio nella prossima seduta. In chiusura, su richiesta di Riccardo Selle di Cavalese, il regolano di Moena Roberto Gabrielli ha comunicato che riprenderanno a breve i lavori di bonifica dell'area e le opera di urbanizzazione previste nella zona artigianale di San Lugano, dopo che, nei mesi scorsi, il cantiere è stato messo sotto sequestro per un errore progettuale, che non aveva correttamente valutato la distanza dal ciglio stradale della statale 48. Il progetto è stato rivisto e sistemato ed a breve si potrà ripartire. La speranza è concludere gli interventi entro la metà dal prossimo anno. M. F. 16/10/2007.


Un assessore ai rapporti con l'aula (sezione: Costi dei politici)

( da "L'Adige" del 16-10-2007)

 

Si occuperà dell'attuazione degli odg del consiglio. Verso la scomparsa la commissione Università Un assessore ai rapporti con l'aula La proposta di Pacher è stata accolta dai capigruppo La novità l'ha annunciata il sindaco nel corso della riunione dei capigruppo di ieri pomeriggio: un assessore per i rapporti col consiglio comunale. Pacher non ha fatto nomi ma è certo, anche perché lo Statuto non lo permette, che non si tratterà di una nuova poltrona ma di una delega attribuita a uno degli otto componenti della giunta. L'assessore avrà il compito di essere interlocutore privilegiato dell'aula di palazzo Thun e occuparsi, tra l'altro, anche della reale attuazione degli ordini del giorno approvati e che oggi troppo spesso rimangono inattuati in un cassetto. La proposta della nuova competenza assessorile arriva al termine di un dibattito sviluppato nei giorni scorsi proprio sul problema degli ordini del giorno ed è stata accolta positivamente dai capigruppo. Gli odg sono lo strumento con cui il consiglio impegna la giunta a prendere determinati provvedimenti ma l'ultima relazione sul loro stato di attuazione ha messo in mostra in modo preoccupante il fatto che in molti casi l'esecutivo non dà seguito, o lo fa in modo parziale e tardivo, alle direttive del consiglio. Ieri Pacher, intervenuto dopo la relazione del presidente del consiglio Alberto Pattini, si è preso la responsabilità del problema ed ha assicurato la disponibilità degli assessori a riferire ai capigruppo sulle ragioni della mancata attuazione di specifici odg. In alcuni casi, come emerso dal dibattito, ciò non è dovuto a cattiva volontà ma piuttosto a oggettive impossibilità e proprio per questo tra gli accorgimenti pro futuro ci sarà l'indicazione agli uffici di effettuare un'istruttoria preventiva prima della discussione di una proposta in aula, in modo che si sappia a priori se è proposta attuabile o meno. Prima della riunione dei capigruppo si era trovato il tavolo di lavoro bipartisan sull'efficienza del consiglio. Su proposta di Giorgio Manuali, capogruppo di Forza Italia, ampiamente condivisa si pensa di legare la corresponsione del gettone all'effettiva presenza del singolo consigliere ad almeno metà seduta. Vietato insomma il mordi e fuggi finalizzato solo all'incasso dei 120 euro. Si è poi discusso di ruolo e numero delle commissioni consiliari. Quella per l'Università potrebbe sparire o essere accorpata a quella della cultura, separando l'impegnativa parte della toponomastica, come propone Manuali, o accorpandola alle competenze della commissione trasparenza, come suggerisce Michelangelo Marchesi (Td). Intanto Pattini incontrerà i presidenti per invitarli, da subito, a convocare le commissioni solo in presenza di congrui ordini del giorno, evitando le riunioni sterili e inutili. F.G. 16/10/2007.


Dalle aste ai sussidi (sezione: Costi dei politici)

( da "Sole 24 Ore, Il (Abb)" del 16-10-2007)

 

Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2007-10-16 - pag: 13 autore: LE APPLICAZIONI Dalle aste ai sussidi Tra le molte possibili applicazioni della teoria del mechanism design ci sono ambiti diversi. Aste L'asimmetria informativa può portare a risultati molto diversi a seconda di come vengono stabilite le regole del gioco. Offerte pubbliche o in busta chiusa? Con rilanci crescenti o a partire da un prezzo massimo che scende finché qualcuno non lo accetta? Sussidi pubblici Come stabilire le regole per decidere a chi dovrebbero andare determinati sussidi statali, partendo dal fatto che tutti potrebbero essere incentivati a mentire sulle proprie caratteristiche che definiscono il proprio diritto o menoa ottenere il sussidio? Selezione del personale Come è possibile fare in modo che i candidati abbiano interesse a fornire un curriculum veritiero e accurato delle loro esperienze professionali e delle loro competenze? Tassazione Come è possibile fare in modo che i contribuenti trovino per loro conveniente compilare dichiarazioni dei redditi veritiere? Allocazione dei budget nelle organizzazioni Come è possibile fare in modo che ciascun'area dell'organizzazione esprima delle esigenze di budget conformi alle proprie reali necessità? Allocazione dei beni pubblici Come è possibile fare in modo che ciascun cittadino esprima in modo veritiero la propria effettiva disponibilità a pagare per l'uso di un bene pubblico? Tutela dei consumatori Come fare in modo che i produttori di un determinato bene rivelino ai potenziali clienti le sue effettive caratteristiche, compresa la sua possibile nocività? Assistenza sanitaria Come fare in modo che i cittadini coperti dal sistema sanitario nazionale ricorrano alle cure solo quando ne hanno effettivamente bisogno? Assicurazioni Come è possibile fare in modo che un soggetto che richiede la stipula di una polizza assicurativa riveli all'assicurazione le sue reali condizioni di salute o la sua reale esposizione a determinati fattori di rischio? Credito Come è possibile fare in modo che un potenziale affidatario di credito fornisca alla banca notizie veritiere circa la sua reale solvibilità?.


Venezia, otto candidati sperano nei resti Allegrini, Salamon e Dal Moro, imprenditori a Roma (sezione: Costi dei politici)

( da "Corriere del Veneto" del 16-10-2007)

 

Corriere del Veneto - VERONA - sezione: PRIMOPIANO - data: 2007-10-16 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE GLI ELETTI Venezia, otto candidati sperano nei resti Allegrini, Salamon e Dal Moro, imprenditori a Roma Trenta i delegati per la Costituente nazionale. Bonfante e Fasoli tra i 59 per il regionale Le donne hanno la maggioranza nella pattuglia per l'assemblea nazionale VENEZIA - La speranza di tre candidati all'assemblea costituente nazionale e di cinque all'assemblea regionale è affidata al conteggio dei resti. Tutti gli altri, compreso il senatore Tiziano Treu, capolista della lista "Con Veltroni ambiente, innovazione, lavoro", che ieri mattina era sembrato tra i candidati a rischio, hanno la valigia in mano per l'appuntamento del 27 ottobre. In attesa dell'assegnazione degli otto posti ancora vacanti le donne sono la maggioranza nella rappresentanza per l'assemblea nazionale (16 su 34 già eletti) ma non in quella regionale (34 su 76 già eletti). Ecco la lista degli eletti (dati ufficiosi). ASSEMBLEA NAZIONALE - Paola Juris, Alfiero Farinea, Rosanna Zanetti, Roberto VERONA - Non c'è nulla ufficiale, anche perché non sono stati ancora completati i complicati calcoli dei resti, ma già ora è possibile circoscrivere con una buona dose di certezza la rosa degli 89 delegati veronesi (30 nazionale e 59 per il regionale) del Partito democratico che scriveranno le regole, i valori e lo statuto del nuovo soggetto politico nelle assemblee costituenti di Roma e Venezia. La lista "Democratici con Veltroni", detta anche listone, dovrebbe eleggere 14 delegati all'assemblea nazionale e 28 a quella regionale. A Roma andranno Donata Gottardi e Fabio Segatttini (collegio uno), Marina Salomon e Zeno Toffalini (due), Giampaolo Fogliardi e Laura Cattabianchi (tre), Maria Pia Garavaglia e Fernando Sortino (quattro), Vanio Balzo (cinque), Graziella Manzato e Giuliano Bonato (sei), Silvio Gandini, Luigina Turetta, Donatella Donato, Ivano Dall'Olivo, Loredana Mainardi, Luana Zuin, Francesca Benvegnù (A sinistra per Veltroni); Amos Luzzatto, Laura Fincato, Andrea Martella, Michele Carpinetti, Margherita Gasperini, Franca Donaggio, Paolo Gatto, Lieta Smajato, Marco Bullo, Davide Zoggia, Marisa Dariol, Andrea Ferrazzi, Edi Brav in, Diego Collovini (Demcratici con Veltroni); Massimo Venturini, Tiziano Treu, Silvia Vianello, Marcello Basso, Alessandra Cigana, (Con Veltroni ambiente innovazione lavoro), MarcoStradiotto Democratici per Letta); Paolo Costa, Caterina Cruciani, Zappon e Andrea Pozzani (sette). A Venezia andranno invece Stefania Sartori, Vincenzo D'Arienzo, Maura Zambon, Michele Corso ed Eva Cacciatori (collegio uno), Francesca Tamellini, Stefano Vallani, Paola Franchi, Remo Zanella e Anna Righetti (due), Ilaria Tomezzoli, Luca Manzelli, Maria Teresa Girardi e Matteo Avogaro (tre), Sergio Ruzzenente, Elisa Branco e Gino Zardini (quattro), Marco Taietta, Silvia Carradore, Marco Gastaldo (cinque), Loris Zampieri, Isabella Ongaro e Davide Avanzo (sei), Franco Bonfante, Laura Negri, Federico Silvestrini, Francesca Sordo, Giovanni Guerra (sette). La lista "A sinistra con Veltroni Vilma Minotto, Raffaele Bertoldo, Elisa Veronese. ASSEMBLEA REGIONALE - Carlo Rubini, Daniela Costantini, Piero Marchini, Niwemukobw Andrea Marie Louise, Domenico Ticozzi, Rosanna Zanetti, Adraiano Ardit, Carla Urlando, Franco Barberini, Marina Pacchiani, Gabriele Bolzoni, Michela Iannoli, Marisa Lazzaro Camporeale, Adriano Rustici, Marisa Nazzari, Maurizio Simionato, Luigi Solimini, Meris Naletto, Giancarlo Fanton, Moreno Baesse, Valentina Casonato, Roberto Montagner (Sinistra per l'Ambiente e i Diritti " dovrebbe eleggere 4 delegati per l'assemblea nazionale e 8 per quella regionale. Per la nazionale, gli eletti dovrebbero essere Diego De Carlo (uno), Franca Rizzi (due), Bruno Meneghelli (cinque) e Mara Savioli (sette). Per la regionale, Barry Gallo (uno), Natascia D'Elia e Pierluigi Salbego (due), Patrizia Veronese (tre), Nicolò Viperli (quattro), Vasco Carradore e Claudia Lovato (cinque), Giuliana Gulmanelli (sette). La lista "Con Rosy Bindi democratici, davvero" dovrebbe totalizzare sei delegati alla nazionale (ma ne potrebbe arrivare per Veltroni); Guia Varotto, Paolo Cuman, Diletta Mozzato, Pompeo Volpe, Silvia Amerio, Margherita Grigolato, Francesco Stevanato, Emanuele Malusa, Roberto Rugolotto, un settimo) e 13 (che potrebbero salire a 14) per la regionale. A Roma andranno Marina Da Campo (uno), Alessandro Bandiera (due), Chiara Poiesi (tre), Francesco Frapporti (quattro), Maria Ilaria Xausa (Con Rosy Bindi) Marina Dragotto, Gianna Baldan, Massimo Zuin, Gigliola Scattolni, Francesco Alacqua, Maria Franca Guiotto, Martina Grazia Melegari (cinque), Luciano Grisi (sei). A Venezia gli eletti dovrebbero essere Mauro Peroni, Giulia Berghi e Andrea Guadagni (uno), Anna Foresti, Marco Bolognani Simon (I democratici per Letta); Michele Vianello, Angela Rizzato, Tiziana Agostini, Michele Mognato, Anna Maria Miraglia, Claudio Bertolin, Loredana Serafini, Renato Martin, Elena Spolaor, Bruno Pigozzo, Licia Barzan, Franco Marchiori, Caterina Marcuglia, Clara Salviato, Narciso Girotto, Roberto Penzo, Mattia Brentan, Carlo Fantinello, Giovannina Vallese Bosu, Claudio Scapolan, Irina Drigo, Luca Michelutto, Rebecca Battiston, Cesare Valerio (Democratici con Veltroni); Alessia Mingardi, Carmela Tarantino, Bruno Filippini, Luciana Mion, Franco Ferrari, Sara Moretto, Roberto Soncin, Enza Vio (Con Veltroni ambiente innovazione e Chiara Stella (due), Alessandro Pontara e Anna Maria Silingardi (tre), Cecilia Brugnol e Matteo Cristiani (quattro), Mario Lonardi (cinque) Laura Tarantin (sei) e Roberto Fasoli (sette). Infine, la lista "I democratici per Enrico Letta" dovrebbe eleggere 6 delegati al nazionale e 10 al regionale. Per il nazionale passano Maria Allegrini (uno), Paolo Zanotto (due), Alfredo Forlin (tre), Giampietro Dal Moro (quattro), Luigino Cristofori (cinque), Isabella Roveroni (sei). Per il regionale, Giuseppe Bozzini (uno), Daniela Granuzzo (due), Vera Tribus (tre), Annamaria Castagnini e Alberto Mion (quattro), Stefano Filippi (cinque), Paolo Tovo, Anna Maria Bertolini e Stefano Adami (sei), Clara Scapin (sette). lavoro) A.C.


<Più presenti grazie alle deleghe> (sezione: Costi dei politici)

( da "Giornale.it, Il" del 16-10-2007)

 

"Più presenti grazie alle deleghe" di Redazione - martedì 16 ottobre 2007, 07:00 Stampa Dimensioni Versione PDF Invia ad un amico Vota 1 2 3 4 5 Risultato Sì, l'accordo sulle deleghe in Provincia c'è stato. Ed è stato bipartisan. Con il centrodestra alleato della sinistra radicale, dai Verdi in poi. Ma stato solo "per consentire una maggiore copertura delle commissioni". Lo assicura Paolo Bianchini, capogruppo di Forza Italia, che rifiuta l'idea di un accordo raggiunto in nome del gettone di presenza. "Quello per noi era l'ultima delle preoccupazioni - insiste -. Certo, chi partecipa alle commissioni, anche come delegato, è giusto che percepisca il gettone di presenza, ma lo spirito della modifica al regolamento andava in un altro senso. Noi volevamo semplicemente consentire a chi non poteva essere presente di non veder perso il proprio voto". Infatti anche prima il regolamento consentiva di delegare un collega consigliere in caso di assenza. Ma occorreva rivolgersi a un collega dello stesso partito, che fosse già membro della commissione. "Ma continuerà nei fatti a essere così - prosegue Bianchini -. Quasi sempre verrà delegato chi è già presente e così non prenderà un secondo gettone di presenza. E difficile pensare che si deleghi qualcuno che risiede fuori Genova, chiedendogli di andare a una commissione che non è la sua". Il capogruppo di Forza Italia non lo dice espressamente, ma sembra quasi che il nuovo regolamento sia stato fatto per fregare la maggioranza, per consentire proprio ai gruppi meno forti di essere sempre presenti con tutti gli effettivi, mentre ad esempio l'Ulivo avrebbe più difficoltà a delegare ad altri consiglieri della sua stessa coalizione, nella quale fa la parte del leone. "Soprattutto i monogruppi, quelli che hanno un solo consigliere, potrebbero veder alleviati i loro sforzi per essere sempre presenti ovunque, e nel contempo non perderebbero il loro voto". E neppure il gettone, se poi ci sarà chi contraccambierà il favore. Ma questa sarà "l'ultima delle preoccupazioni".


MODENA: DIMISSIONI DI ELISA ROMAGNOLI, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO (sezione: Costi dei politici)

( da "Sestopotere.com" del 16-10-2007)

 

(10:57) (16/10/2007 10:36) | MODENA: DIMISSIONI DI ELISA ROMAGNOLI, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO (Sesto Potere) - Modena - 16 ottobre 2007 - Il Sindaco di Modena Giorgio Pighi ha comunicato ufficialmente al Consiglio comunale le avvenute dimissioni dell'assessore alle Politiche giovanili Elisa Romagnoli. Il Sindaco ha deciso, per ora, di trattenere le deleghe alle Politiche giovanili, Cittadinanza europea, Tempi e orari della città, che in questi anni erano state affidate a Elisa Romagnoli. "Le dimissioni dell'assessore Romagnoli sono dipese dalla sua volontà, per problemi di rapporto con la sua forza politica di riferimento", ha affermato il Sindaco, aggiungendo: "queste dimissioni non interferiscono con la normale dialettica politica interna alle forze di maggioranza. Anche se il tema dello sbocco di queste dimissioni fa legittimamente parte del dibattito politico, né la linea politica complessiva né singole scelte politiche dell'Amministrazione sono coinvolte in questa vicenda. Ho ringraziato Elisa Romagnoli per l'impegno profuso in questi anni di lavoro", ha concluso il Sindaco, "e le ho espresso il mio personale apprezzamento". Dopo le comunicazioni del Sindaco, la seduta è stata sospesa per consentire alla conferenza dei capigruppo di prendere una decisione in merito alla possibilità di tenere un dibattito. Si è così deciso di concedere a ciascun consigliere interessato la possibilità di un intervento di cinque minuti. "Abbiamo il dovere, come minoranza, di denunciare la difficoltà di questa Giunta a governare", ha affermato Davide Torrini, Udc: "su temi come la pista di Marzaglia, l'inceneritore o l'accordo con le scuole materne Fism la maggioranza si è spaccata ed è andata avanti solo grazie alla sua forza numerica. Oggi però il tema è il rapporto tra la Giunta e la maggioranza che la esprime. E vero che si va verso una forma leaderistica della politica: ma un conto è se gli assessori si scelgono fin dall'inizio come personalità di rilievo tecnico, un altro conto è se gli assessori di fiducia del Sindaco lo diventano per divergenze con le forze politiche che rappresentano. I partiti con cui lei ha fatto l'accordo politico non si riconoscono più negli assessori. E un problema politico che non dipende dalle scelte personali, e diverse tra loro, di Elisa Romagnoli o di Gualtiero Monticelli". Michele Barcaiuolo, An, ha esordito ricordando "l'importanza di tenere questo dibattito oggi. Il Consiglio comunale deve poter dire la propria sull'esecutivo di questa città. L'intervento di Torrini è stato molto corretto, ricordando che i problemi riguardano l'intero Consiglio e la città. In tre anni di Amministrazione il 25% degli assessori sono cambiati, e due assessori su tre della sinistra cosiddetta radicale hanno avuto delle turbolenze nei rapporti con i propri partiti. Le forze politiche che hanno portato alla sua elezione, giustamente, pretendono un'adeguata rappresentanza in Giunta. Tecnicamente, poi, ci sono tre deleghe che rimangono scoperte: credo che almeno le Politiche giovanili non possano rimanere in capo al Sindaco. Mi auguro che all'interno della sua maggioranza ci sia qualcuno che possa rappresentare le Politiche giovanili anche da un punto di vista anagrafico". Isabella Massamba della Sinistra democratica ha ringraziato Elisa Romagnoli "per il lavoro che ha fatto fino ad oggi e per le parole di stima espresse nei miei confronti. Spero di poter lavorare presto di nuovo con lei". Giancarlo Montorsi di Rifondazione comunista ha invece rimarcato che "in questa Giunta non c'è nessuna crisi. Siamo rimasti particolarmente dispiaciuti di come si è conclusa questa vicenda, che non attiene a una crisi politica nel governo della città, ma a un rapporto difficile di questa forza politica con Elisa Romagnoli. Abbiamo preso atto dai giornali delle sue dimissioni, che peraltro non abbiamo mai chiesto. Le situazioni di difficoltà avevano fatto entrare in crisi il nostro rapporto di fiducia reciproco, ma le sue dimissioni sono state una scelta autonoma dettata da considerazioni del tutto personali". "Si tratta invece di una vera e propria crisi, che conferma una cosa: non è moltiplicando le poltrone che si crea stabilità politica", ha detto Andrea Leoni di Forza Italia: "a mio avviso 10 assessori sono più che sufficienti. Perciò consigliamo al Sindaco un'operazione di pulizia morale all'interno di questa Giunta. Si è fatto di tutto per rendere la vita difficile alla parte della Giunta che era più dialettica, e questa tendenza è destinata a crescere con l'affermazione del Partito democratico". "Noi non siamo un rimasuglio, ma un insieme di forze politiche che ha i numeri, le idee e i programmi per continuare a operare fino alla fine della consigliatura", ha ribattuto Michele Andreana, Ds - L'Ulivo: "ho piena fiducia nel Sindaco, che potrà decidere se e come assegnare di nuovo le deleghe, oppure se ritornare a 12 assessori". "Ammiro Elisa Romagnoli per la sua scelta", ha detto Baldo Flori, Modena a colori, "ma credo che nonostante la riforma Bassanini ci sia una sottovalutazione della storia politica del nostro paese. Non credo ci siano forzature o strumentalizzazioni a parlare di una crisi, anzi credo che il Sindaco debba trovare una soluzione. La nostra proposta è la riduzione del numero degli assessori, anche perché anni fa si governava questa città con giunte di 8 persone". "Alla base di ogni buona coalizione ci deve essere un'unità di intenti che in questa Giunta non si è verificata", ha aggiunto Sergio Celloni, Udc: "a volte sono stato accusato per avere denunciato lo strapotere politico di questa Giunta su tantissime questioni. Perciò è inutile che questo Partito democratico finga di voler essere più vicino ai cittadini, quando invece sono sempre le stesse persone che hanno soltanto cambiato casacca". "Un grande rispetto va alla scelta di Elisa Romagnoli, altrettanto a una forza politica come Rifondazione, per il modo in cui ha affrontato questa vicenda", ha commentato Sergio Rusticali, Sdi: "per questo non credo si possa parlare di crisi: non è in discussione il programma sul quale le forze politiche sostengono l'Amministrazione. Ho piena fiducia nelle scelte del Sindaco e non credo si debbano dargli suggerimenti in nome di una presunta moralità della politica". L'assessore alla Polizia Municipale Gualtiero Monticelli ha ricordato: "prima delle Amministrative 2004 ci fu un lungo lavoro per poi arrivare a un'intesa programmatica generale. In quella fase io rappresentavo un partito molto piccolo, e dopo la scelta dei candidati sindaci la responsabilità di formare le squadre passò ai sindaci eletti. Molti di quei partiti, alle elezioni del 2009, non ci saranno più e con questo anche gli schemi di rappresentanza politica sono cambiati. Perciò, per quanto mi riguarda, mi sento pienamente legittimato fintanto che avrò la fiducia del Sindaco". "Sembra che sul Consiglio e sulla Giunta aleggi una maledizione di Tutankamon che fa sì che la rappresentanza femminile si riduca sempre più", si è rammaricata la consigliera Rosa Maria Fino della Società civile: "pur non avendone sempre condiviso le scelte, specie quelle più innovative, ho avuto modo di apprezzare il coraggio e l'impegno di Elisa Romagnoli per i giovani di questa città. Credo che trattenere le deleghe sia anche un modo di rispondere a una richiesta dei cittadini, quella di contenere i costi della politica. Suggerisco infine al Sindaco di prestare ascolto alle sue figlie nella scelta che dovrà fare". "Nessuno mette in discussione la correttezza del Sindaco", ha affermato Andrea Galli di Alleanza nazionale: "non si poteva fare altro che discutere di questo tema, perché si sta parlando dell'amministrazione della città. Abbiamo letto diverse indiscrezioni sui giornali, provenienti da esponenti della sua maggioranza, non certamente da noi che siamo critici dal primo giorno. Qui, come a Bologna, le forze che hanno vinto assieme le amministrative cominciano a non andare più d'accordo tra loro, mettendo nell'angolo la sinistra estrema. L'assessore Romagnoli, non nascondiamocelo, non ha lasciato un segno in questa città: il numero e la qualità delle iniziative svolte non resteranno scolpite sui muri. Ma la dignità con cui è uscita da una situazione politica complessa non può essere sottaciuta". Paolo Ballestrazzi di Modena a colori ha aggiunto: "non avevo intenzione di intervenire, ma le affermazioni dell'ineffabile assessore Monticelli mi costringono a prendere la parola. Qui non si tratta di sancire una crisi della giunta che non c'è nei numeri, ma l'assessore Monticelli ci ha appena ricordato che dal 2004 molte cose sono cambiate, e questo impone una profonda riflessione nei confronti della città, nel merito e nel metodo. C'è un'interrogazione di Fausto Cigni datata 10 ottobre che definisce evanescenti le politiche giovanili di questi ultimi tre anni, con una evidente censura politica nei confronti dell'assessore Romagnoli. Ci troviamo di fronte a un passaggio che non è come quello di Stefano Bonaccini o di Giorgio Razzoli, che sono passati volontariamente ad altri incarichi: secondo Elisa Romagnoli, sono oramai venute meno le promesse politiche. E per questo che dovrete riflettere". "Mi associo all'apprezzamento per la scelta di Elisa Romagnoli", ha detto Mauro Manfredini: "ma la politica non deve essere una spartizione di poltrone. Ci sono dei funzionari in grado di continuare il lavoro sulle Politiche giovanili, e credo perciò che si potrebbe cogliere l'occasione per ridurre il numero degli assessori, magari già che c'è eliminandole anche un altro paio". Ivo Esposito di Forza Italia ha aggiunto: "c'è un problema di relazione nella Giunta, c'è un assessore che non è più espressione di un partito ma del Sindaco, c'è qualcuno che fa parte della coalizione e che ora non è più rappresentato: questi sono problemi politici non secondari". Così ha commentato Enrico Artioli della Margherita - L'ulivo: "è vero che nel corso di questi anni sono emerse le problematiche dei costi della politica, ma ci sono anche altri elementi da soppesare: il programma politico e l'effettivo carico di lavoro che gli assessorati hanno. Il sindaco ha fatto bene ad avocare a sé queste deleghe ad interim, ma le politiche giovanili sono un tema delicato sul quale serve stabilità". Dante Mazzi di Forza Italia ha invece parlato di "un de profundis per qualche cosa che non c'è, in quanto manca ancora la lettera ufficiale con la quale l'assessore Romagnoli dovrebbe esplicitare le proprie dimissioni. La comunicazione del Sindaco dunque è stata fatta basandosi solo sulle voci dei giornali. L'altra anomalia di questo dibattito è l'intervento completamente fuori tema dell'assessore Monticelli, che ha parlato di rappresentatività e democrazia dimenticando che deve ancora presentarsi al dibattito nella Commissione controllo e garanzia". Giorgio Prampolini di Sinistra democratica ha definito il dibattito "una discussione di scarso livello, nella quale oltre alle espressioni personali di solidarietà non si sono fatte molte proposte concrete. In realtà c'è un programma, c'è una coalizione, quello che non c'è è una crisi politica. La mia impressione è che si sia voluta fare semplicemente un po' di polemica, ma se ci fosse stato qualche cittadino ad ascoltare il dibattito non ne avrebbe tratto un quadro edificante. Si sono spese molte parole a sproposito, nello stile della vecchia politica fatta con i megafoni". A conclusione del dibattito è arrivata la replica del Sindaco: "non si può parlare di crisi, in quanto numeri e idee per governare la città, come si è detto, non sono venuti a mancare. La maggioranza ha vissuto questa vicenda con una totale condivisione, il che non significa che manchino i nodi da sciogliere. Ma credo che questa maggioranza, che si è costruita in questa legislatura, e che lavora con tanti appuntamenti di verifica anche nel corso dello stesso anno, abbia gli strumenti e il metodo anche per affrontare i momenti di difficoltà. Un particolare ringraziamento va al partito della Rifondazione comunista, per l'atteggiamento avuto in questa fase dinamica. Comunque, rispetto alle accuse di una maggioranza frastagliata, preferisco sentire parlare di una maggioranza monocolore. Ci sono tanti processi politici in corso che però vanno nella direzione della solidità di governo. La categoria della delegazione di partito all'interno della Giunta non esiste più", ha aggiunto il Sindaco, "da quando il Sindaco è eletto direttamente dagli elettori. Quello che però rimane è il rapporto di fiducia con la maggioranza. Per quanto riguarda i costi della politica, non c'è niente di peggio che cavalcare la riduzione di un assessore per un anno e mezzo per dare l'idea di avere fatto qualcosa in materia. Bisogna chiedersi in concreto cosa sia meglio fare, giunti a questo punto: ci sono progetti avviati che non si possono scompaginare. In una fase politicamente dinamica, l'equilibrio politico va cercato con la mediazione. Nessuno ha pensato di schiacciare la sinistra radicale. A seconda dell'opportunità politica, le minoranze parlano di una Giunta ostaggio della sinistra radicale oppure, come oggi, del tentativo di soffocarla. Anche di Elisa Romagnoli si è detto, da un lato, che fosse troppo appiattita sul Sindaco, e dall'altro che nemmeno Rifondazione si riconoscesse più nelle sue scelte. In ogni caso, il problema deve essere affrontato dalla Giunta, e vedremo quali scelte sarà opportuno fare", ha concluso Pighi.


Sondaggio Cna: gli imprenditori bocciano la 'casta' politica (sezione: Costi dei politici)

( da "Emilianet" del 16-10-2007)

 

Politica e enti locali Gli imprenditori dell'Emilia-Romagna bocciano la "casta" politica: subito la riforma elettorale Presentati dalla Cna i risultati di un sondaggio su un campione di associati BOLOGNA (16 ott. 2007) - "Fra i piccoli e medi imprenditori emiliano romagnoli non soffia il vento dell'anti-politica. Restituire fiducia nella politica è possibile, ma servono cambiamenti radicali e alcune riforme chiave. E bisogna far presto, perché l'immagine della classe politica, risulta quanto mai deteriorata e il distacco rischia di trasformarsi in  rifiuto". Così Quinto Galassi e Gabriele Morelli, rispettivamente presidente e segretario regionale della CNA Emilia Romagna, hanno descritto il clima che si respira tra gli imprenditori. A testimoniarlo è il sondaggio che (tra il 15 ed il 30 settembre) ha raccolto le opinioni di un campione di associati alla Confederazione su "Imprese, costi della politica ed etica pubblica", i cui risultati sono stati presentati questa mattina nel corso di una conferenza stampa. Fastidio, malessere e un po' di rabbia. Questi i sentimenti che esprimono uno stato d'animo di inquietudine e profondo disagio nei confronti dell'attuale sistema politico. Fastidio, per la miriade di piccoli e grandi vantaggi e privilegi di cui godono parlamentari, politici e funzionari pubblici. Malessere, generato da un senso di impotenza verso una classe dirigente scelta dai partiti e non dagli elettori e che, sorda ad ogni domanda di cambiamento, continua imperterrita a riprodurre il proprio sistema di potere. Rabbia, per lo spreco di risorse e per l'incapacità di governare in modo trasparente, equo ed efficiente, l'azienda Italia. Negli ultimi tempi si sono accentuati i segnali di un distacco tra amministrati ed amministratori ed è fortemente diminuita la fiducia sulla capacità di chi governa di rappresentare i cittadini. Meno di un imprenditore su 5 è risultato disponibile a riconoscere alla Pubblica Amministrazione la idoneità ad assicurare ai cittadini correttezza ed imparzialità. Alla domanda: "secondo lei quanto risultano assicurati il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione previsti dagli articoli 97 e 98 della Costituzione?", il 77% ha risposto che ritiene poco o per niente assicurati gli assunti costituzionali. I più duri sono stati gli imprenditori ferraresi (93%) e quelli forlivesi e cesenati (81%). Pesante il giudizio sui costi della politica che secondo il 90,5% degli intervistati, sottraggono risorse importanti per la ripresa del sistema Italia. Ancora più decisi nel denunciare questo fenomeno, modenesi e parmensi (100%). Gli imprenditori sottolineano come i troppi vantaggi di cui godono i politici, rendano la politica priva di etica: "Si aspira alla poltrona per interessi personali, non per quelli del Paese" dice il 94%. Nella percezione degli intervistati, si riscontra un grave deterioramento dell'immagine della Pubblica Amministrazione che viene recepita, sostanzialmente, in termini di un costo da sostenere e non di fornitore di servizi certi, erogati a fronte di quanto anticipatamente versato (imposte); soprattutto risulta carente presso il campione indagato, il concetto stesso di "servizio pubblico" che l'immagine delle istituzioni dovrebbe sottendere. In particolare si riscontra una diffidenza diffusa (più di 3 imprenditori su 4) nei confronti del personale della Pubblica Amministrazione che gli intervistati volentieri tendono a rappresentare come incline allo sfruttamento della propria posizione in termini di privilegi, indifferente alla qualità ed efficienza del servizio che deve rendere alla comunità. Consulta i risultati del sondaggio Scarso senso etico: serve un'altra politica L'immagine della classe politica, nel suo complesso, risulta ancora più deteriorata di quella istituzionale della Pubblica Amministrazione: oltre il 90% degli intervistati, vede nei costi associati alla vita politica un onere insostenibile per l'intera economia italiana. Il giudizio è stato particolarmente severo per quello che riguarda la "questione morale". Nella percezione dei piccoli e medi imprenditori latitano nella classe politica: il fondamento etico, il presupposto di volontà del bene pubblico e l'ispirazione sociale; valori che dovrebbero, al contrario, improntare la mission di chi è chiamato a governare la "res publica". Oggi, a giudizio degli intervistati, la carriera politica viene scelta non per l'ambizione di migliorare la qualità di vita dei cittadini, bensì per realizzare obiettivi di natura privata, anche quando questi dovessero prescindere da quelli generali. Una politica che ha perduto ogni senso civico. I costi imposti al sistema Paese da una classe dirigente inefficiente , che non sa assumere decisioni , costituiscono per i cittadini-imprenditori motivo di particolare esasperazione. Cosa tagliare e dove intervenire: cinque le priorità Ridurre drasticamente i costi della politica per restituire fiducia ai cittadini, è il messaggio chiaro che viene dagli imprenditori. Una priorità assoluta per il 93%, percentuale che sale al 100% tra gli imprenditori modenesi, riminesi e piacentini. Cambiare rotta e riformare profondamente la politica, altrimenti questa sarà rifiutata con conseguenze imprevedibili, sottolineano gli intervistati. Cinque le principali indicazioni sulle quali si concentrano le indicazioni emerse dal sondaggio: 1) abolire gli innumerevoli privilegi, agevolazioni e benefict che la classe politica ha conferito a sé stessa (più di 4 imprenditori su 5); 2) ridurre drasticamente il numero di parlamentari e consiglieri regionali (quasi 3 imprenditori su 4); 3) ridurre gli stipendi di parlamentari e consiglieri regionali, stabilendo un tetto massimo per quelli di funzionari e dirigenti ministeriali (56%); 4) porre un limite al numero dei mandati parlamentari ed attuare la riforma elettorale; 5) abolire Province, Comunità Montane e gli Enti inutili. Il sondaggio ha teso, inoltre, ad individuare le istituzioni "colpevolizzate" come all'origine dello spreco delle pubbliche risorse, sollecitando gli imprenditori a porle in una graduatoria di responsabilità. Al primo posto nella percezione della stragrande maggioranza degli intervistati (85,2%), c'è lo Stato e i responsabili sono nell'ordine: Governo, Ministeri e Parlamento. Nei confronti della Regione e soprattutto dei Comuni, permane un rapporto di fiducia tuttora considerevole (solo il 2% degli intervistati propone tagli a questo livello istituzionale). La Provincia viene, invece, contestata da 3 imprenditori su 4; fra coloro che ne mettono in discussione l'utilità, si riscontrano atteggiamenti di peso equivalente: da una parte quelli che si accontenterebbero di ridurne almeno il numero, dall'altra quelli che vorrebbe proprio abrogarla. Nel mirino, accanto alle Province, le Comunità Montane: quasi la metà degli intervistati propende per abolirle completamente. Due intervistati su 3 propendono per l'accorpamento di Comuni contigui in aree metropolitane. Consenso generale per una riduzione del numero dei Consiglieri regionali. L'insofferenza degli imprenditori si è manifestata anche nei confronti di molti enti pubblici, ritenuti fonte di spreco e di interferenze amministrative; tra questi, gli enti di bonifica (che comunque hanno attraversato senza subire danni diverse proposte di soppressione). Un imprenditore su 3 ha preso di mira le ex-municipalizzate, percepite come monopoli mimetizzati che "si sono fatte persino quotare in borsa mentre impongono tariffe fuori mercato". Sotto accusa anche l'ANAS, ritenuta oltre che inutile, inefficiente e oltremodo costosa. Una nuova legge elettorale per cambiare questa classe dirigente Dal  sondaggio emerge la richiesta forte di un'altra politica e di una nuova classe dirigente. Perché questo sia possibile, occorre intervenire sulla legge elettorale. Sono orientati in questa direzione più di 3 imprenditori su 4. Gli intervistati chiedono in particolare che i cittadini rientrino in possesso del diritto di poter scegliere i propri rappresentanti, abolendo le liste bloccate dai partiti. Gli imprenditori ritengono in sostanza che la partecipazione alla vita politica e sociale sia il sale della democrazia, ma pensano altresì che questa partecipazione, sia oggi impedita dal modo di agire dei partiti, chiusi di fatto ad ogni forma di rinnovamento, legati alla protezione delle posizioni di potere acquisite. Beppe Grillo? Una provocazione, non una soluzione Mentre si riscontra presso gli imprenditori, una sostanziale e generalizzata adesione ad una descrizione intensamente negativa della classe politica, gli intervistati esprimono una valutazione diversificata sull'iniziativa di Beppe Grillo. In linea generale, ritengono che il comico si sia fatto portavoce di un malessere reale e generalizzato, ma che la sua proposta (comitati civici), possa rappresentare tuttalpiù una "sana provocazione", non certo una soluzione In alcuni l'indignazione, definita "populistica", di Grillo provoca diffidenza: "Ho 65 anni e ricordo benissimo fenomeni simili in passato come quelli del Partito dell'Uomo Qualunque e del Partito della Bistecca". Per altri, "Grillo dice anche cose giuste, ma la politica non si sostituisce con l'anti-politica".


SONDAGGIO SWG SUL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, I DATI (sezione: Costi dei politici)

( da "Sestopotere.com" del 16-10-2007)

 

(13:22) (16/10/2007 08:30) | SONDAGGIO SWG SUL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, I DATI (Sesto Potere) - Roma - 16 ottobre 2007 - "Il grado di soddisfazione del cittadino dimostra ancora una volta che abbiamo un sistema sanitario importante, di cui dobbiamo avere cura. E' un risultato in linea con la valutazione dell'Organizzazione mondiale della sanità che ci colloca al secondo posto nel mondo per qualità e completezza dell'assistenza sanitaria. Abbiamo un servizio sanitario di cui essere orgogliosi, che dobbiamo sicuramente migliorare, ma per farlo dobbiamo essere consapevoli del suo valore". E' il commento del ministro della salute, Livia Turco, di fronte ai risultati positivi del sondaggio condotto dalla SWG per la trasmissione "Domenica In" e presentato nella puntata del 7 ottobre in uno spazio dedicato alla Sanità. Secondo il sondaggio quasi due terzi circa degli italiani sono soddisfatti delle cure che ottengono dal servizio sanitario, in particolare da parte dei medici di famiglia. La percentuale di soddisfazione sale al 74% e al 67% rispettivamente al nord e al centro, ma scende al 43% al sud. "Bisogna fare in modo che le risorse per la sanità siano utilizzate bene ovunque ? ha aggiunto il Ministro riguardo alla differenze territoriali e al deficit di alcune regioni- poiché l'efficienza deve valere in tutte le regioni italiane. Noi siamo impegnati nei cosiddetti piani di rientro per abbattere i debiti della sanità entro il 2010". Le risposte del campione interpellato rappresentano anche un giudizio sulla qualità delle prestazioni della sanità pubblica. Per il 75% degli italiani, il medico di base è soddisfacente. Di questa percentuale la punta massima di soddisfazione è al nord con il 78%, ma è alta anche al centro (76%) e al sud (70%). Gli insoddisfatti (24%), sono prevalentemente presenti al sud (29%). Quanto ai ricoveri ospedalieri il 61% degli italiani si dichiara soddisfatto, con punte al nord (68%) e al centro (66%). Gli insoddisfatti, invece, sono il 35%, di cui il 54% e' presente al sud, il 30% al centro e il 25% al nord. Infine, la qualità delle visite specialistiche è soddisfacente per il 64% degli italiani, di cui il 71% è al nord, il 62% al centro e il 50% al sud. Gli insoddisfatti rappresentano il 34%, di cui il 49% al sud, il 35% al centro e il 27% al nord. Per il sondaggio condotto dalla SWG per la trasmissione "Domenica In" - presentato nella puntata del 7 ottobre - è stato interpellato un campione di persone che ha avuto un'esperienza di tipo sanitario diretta o nell'ambito familiare nel corso dei primi nove mesi dell'anno in corso. Dai risultati raccolti, nell'insieme si osserva una quota maggioritaria - attorno ai 2/3 - che trae dall'esperienza un parere di tipo positivo mentre una quota di minoranza ? attorno a 1/3 ? trasmette una sensazione di tipo negativo. Si notano delle differenze statisticamente significative tra le principali aree del paese e tra il servizio del medico di base e gli altri due esaminati.


15:05 COSTI POLITICA: INTERROGAZIONE UDC UMBRIA SU FINANZA DERIVATA (sezione: Costi dei politici)

( da "Agi" del 16-10-2007)

 

Perugia COSTI POLITICA: INTERROGAZIONE UDC UMBRIA SU FINANZA DERIVATA Stampa Invia questo articolo Ultimissime BANKITALIA: CONTI, PROGRESSI MODESTI; GIU' SPESE E TASSE PAPA: COOPERARE PER LIBERARE DA FAME MLN DI ESSERI UMANI ELUANA: CASSAZIONE, STACCARE SPINA SE VOLONTA' PAZIENTE IRAQ: BAGHDAD CHIEDE "NEGOZIATO URGENTE" CON TURCHIA SANITA': TURCO "NON CI SARA' IL TICKET NEL 2008" IRAQ: ERDOGAN A BAGHDAD, TRA VOI E PKK METTETE UN MURO PECHINO A BUSH, SE VEDI DALAI LAMA DANNI A RELAZIONI FORTUGNO: SUICIDA IL PENTITO BRUNO PICCOLO RUSSIA-IRAN: PUTIN E' ARRIVATO A TEHERAN BIRMANIA: BUSH, OCCORRE "ENORME PRESSIONE INTERNAZIONALE" (AGI) - Perugia, 15 ott - Come sono stati utilizzati gli strumenti di finanza derivata chiesti forniti alla Regione Umbria da banche e societa' finanziarie? Una domanda che il consigliere regionale dell'Udc Enrico Melasecche rivolge alla Giunta nel corso di un'interrogazione. "Questo tipo di operazioni - spiega il consigliere - presentano forti rischi e non sono consone, a prescindere dal risultato conseguito, ad enti pubblici come la Regione. Di norma esse comportano guadagni per la banca o la finanziaria che le pone in essere ma, sembra, nell'80 per cento dei casi portano una perdita secca per gli enti pubblici". Enrico Melasecche chiede che il Collegio dei revisori dei conti fornisca "una relazione dettagliata" e che la Giunta, in applicazione delle leggi sulla trasparenza, fornisca informazioni su "tutte le operazioni di finanza derivata, nessuna esclusa, poste in essere dal 2000 ad oggi oltre che dalla Regione, da tutte le Agenzie, partecipate, consorziate, e dalle Comunita' Montane". Il consigliere cita un'inchiesta del 'Sole 24 Ore' e la trasmissione televisiva 'Report' da cui emergerebbe che "spesso gli stessi amministratori pubblici o non hanno cognizione di cosa fanno o pongono in essere tali operazioni per favorire gli anni della propria gestione, dichiarando guadagni per i primi anni perfettamente consci delle perdite certe che subiranno i bilanci negli anni a venire, a carico delle amministrazioni che seguiranno. Nel corso della trasmissione, in onda su Rai 3, e' emersa la presenza della Regione Umbria fra quelle che hanno posto in essere tali meccanismi finanziari". "Attraverso tali operazioni - conclude Melasecche - si allunga in modo perverso la vita del debito pubblico, nell'intento di favorire l'abbattimento della rata odierna di ammortamento in modo da finanziare l'incremento dell?attuale spesa corrente. Si aggrava cosi' in modo pesante il montante degli interessi a carico delle future amministrazioni e soprattutto delle future generazioni e, parallelamente, il costo effettivo delle opere finanziate". (AGI).

Circoscrizioni e demagogia (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 16-10-2007)

 

LA LETTERA DI GIRONI "Circoscrizioni e demagogia" "SONO un consigliere della seconda circoscrizione di Ancona, e da anni sostengo che andrebbero ridotte nel numero e nei componenti tali consessi assembleari denominati circoscrizioni. Ritengo infatti che, così come sono concepite, le circoscrizioni non rispondano a quella funzione democratica e rappresentativa delle istanze dei quartieri e dei loro residenti, quanto invece rappresentino un inutile doppione del Consiglio comunale della città. Oggi però rimango esterrefatto dalla demagogia e dalla falsità con le quali il governo Prodi, attraverso importanti e titolati organi di informazione quali il Sole 24ore, annunci risparmi di 100 milioni di euro dal 'colpo di scure' sui consigli circoscrizionali. Demagogia e falsità per l'appunto, in primo luogo perché le circoscrizioni tagliate sono quelle relative alle città con meno di 100 mila abitanti e dunque con consiglieri di quartiere che in molti casi percepiscono compensi irrisori al cospetto dei loro colleghi di Roma o Napoli, i quali hanno invece retribuzioni di tutto rispetto; in secondo luogo, perché anche il sottoscritto che non rientra comunque nella scure governativa (Ancona ha 101 mila abitanti) percepisce un gettone di presenza che è stato elevato dal 2006 a 40,95 euro per ogni consiglio e di 29,25 euro per ogni commissione. PER cui si può affermare che mediamente un consigliere di circoscrizione guadagni meno di mille euro lordi ogni sei mesi. Secondo i calcoli di Prodi e Padoa Schioppa invece, un consigliere di quartiere di una piccola cittadina italiana guadagnerebbe attualmente 751 euro lordi mensili. Evidentemente tanta demagogia serve all'attuale maggioranza che governa il paese a nascondere quelli che sono i veri sprechi prodotti dalla politica, ossia il numero record di sottosegretari dell'esecutivo Prodi o la miriade di funzionari di partito che vivono esclusivamente di politica. Perciò da cittadino che sacrifica il proprio tempo libero per dare un piccolo contributo alla società senza ricevere in cambio nulla, se non un misero riconoscimento economico (circa 100 euro al mese, partecipando a tutti i consigli e a tutte le commissioni), mi ritengo offeso e indignato nel vedere la mia umile carica paragonata a quella di deputati e senatori che per una semplice presenza in Parlamento percepiscono stipendi e pensioni d'oro". Bruno Gironi, consigliere II Circoscrizione di Ancona - -->.


Dimezzare la capacità di spesa dell'Asur è grottesco (sezione: Costi dei politici)

( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del 16-10-2007)

 

SANITA' NELLA BUFERA DURA PRESA DI POSIZIONE DELLA CISL CONTRP LE DECISIONI DELLA REGIONE "Dimezzare la capacità di spesa dell'Asur è grottesco" NON SOLO An battaglia contro le penalizzazioni all'Asur 'Zona Territoriale 12'. Anche il segretario generale della Cisl Funzione Pubblica, Giorgio Cipollini, la mette giù duro, leggendo quanto scrive al direttore generale dell'Asur Marche, Roberto Malucelli, al presidente della Giunta regionale, Gian Mario Spacca e all'assessore alla Sanità, Almerino Mezzolani. "Le determinazioni n. 559, 560 e 576 dell'8 e 9 ottobre 2007, sulla riduzione del budget di spesa per le 'Zone Territoriali', l'accentramento al suo ufficio di ogni tipo di assunzione di personale, sia a tempo determinato che indeterminato, l'immediata attivazione dei Centri Servizi, adottate in pieno dispregio alla vigente normativa e alle disposizioni che disciplinano le relazioni sindacali, comporteranno la paralisi del servizio Sanitario Regionale. Dimezzare la capacità di spesa di ogni 'Zona territoriale' a 25.000 euro è semplicemente grottesco - aggiunge Cipollini - e significa compromettere l'autonomia organizzativa di ciascuna 'Zona territoriale' e la conseguente funzionalità dei servizi sanitari sul territorio, accentrare qualsiasi forma di prestazione lavorativa, nonché le modifiche qualitative e quantitative delle dotazioni di organico". C'è dell'altro. "L'immediata costituzione dei Centri Servizi su 'area vasta' - sostiene il segretario generale della Cisl Funzione Pubblica - comporterà uno smembramento dell'attuale sistema sanitario. La sanità marchigiana e, in particolare, quella a sud della Regione è sufficientemente compromessa e il suo decisionismo rischia di depauperare un patrimonio a cui gli utenti di questo territorio non vogliono e non possono assolutamente rinunciare". La conclusione di Cipollini non ammette repliche. Sottolinea l'invito alla classe politica marchigiana "ad intervenire tempestivamente affinché un'esasperata gestione autoritaria e centralistica dell'Asur non dequalifichi ulteriormente la sanità sul territorio marchigiano, poiché gli equilibri di bilancio vanno perseguiti con una razionalizzazione della spesa che consiste nel taglio delle consulenze spesso inutili e nell'eliminazione dei costi più per logiche clientelari che per esigenze di gestione". Pasquale Bergamaschi - -->.


Esami clinici: un meseil tempo d'attesa limite (sezione: Costi dei politici)

( da "Secolo XIX, Il" del 16-10-2007)

 

IL PIANO DELLA REGIONE Genova. "L'ennesima presa in giro". Luigi Morgillo, capogruppo di Forza Italia in Regione, è tranciante sull'audizione in commissione salute dell'assessore regionale Claudio Montaldo, chiamato ad illustrare la delibera per l'abbattimento delle liste d'attesa. Forza Italia si è ritagliata il ruolo dell'ariete, ma anche i consiglieri di maggioranza ieri hanno accolto tiepidamente una delibera considerata "povera di dati", un po' troppo sbrigativa nell'affrontare la questione delle liste d'attesa. Il provvedimento, prossimo alla giunta, stabilisce che entro 120 giorni giorni dalla sua approvazione le Asl siano tenute ad abbassare a 30 giorni l'attesa per tac, risonanze, ecocardiogrammi, visite oculistiche, cardiologiche e ortopediche, a 45 giorni invece ecografie e ecocolordoppler. Tutte le prestazioni, anche erogate dagli istituti privati convenzionate, saranno prenotabili attraverso il Cup e le agende tra prime visite e controlli dovranno essere separate. Sono previste sanzioni in caso di chiusura delle prenotazioni e l'attivazione del meccanismo di "recall" per ricordare l'esame o la visita al paziente; la verifica dell'appropriatezza delle prescrizioni dei medici di famiglia. "La giunta sembra essersi dimenticata completamente di Amos, fino a due mesi fa considerata una scelta strategica per i cittadini. Montaldo ci ha proposto una soluzione completamente diversa ed ancora molto nebulosa nei contenuti, senza neppure il fabbisogno economico per risolvere il problema". Sugli stessi binari corre l'attacco del vicepresidente della commissione Salute, Matteo Rosso, anch'egli di Forza Italia: "la delibera è inaccettabile perché non tiene conto delle carenze del personale per il Cup che verrebbe caricato di tutte le prestazioni erogate sia dal pubblico che dal privato convenzionato. Solo al Cup genovese mancano 17 dipendenti. Finalmente questa maggioranza ha accettato la filosofia del gettone di presenza, ma chissà perché quando se ne è parlato in commissione la sinistra radicale ha lasciato l'aula". 16/10/2007 Il capogruppo di Forza Italia, Morgillo: "Presa in giro, manca la copertura finanziaria. E di Amos adesso non si parla più" 16/10/2007.


Finanziamenti da parte del comune ai plessi non statali per l'infanzia (sezione: Costi dei politici)

( da "Mattino di Padova, Il" del 16-10-2007)

 

SCUOLE DI PIOVE DI SACCO Finanziamenti da parte del Comune ai plessi non statali per l'infanzia PIOVE DI SACCO. Anche quest'anno l'amministrazione comunale ha stanziato dei fondi per sostenere l'attività delle scuole della città e le spese delle famiglie. In particolare sono stati assegnati dei fondi alle tre scuole dell'infanzia non statali (Santa Capitanio, Maria Addolorata di Arzerello e Sacro Cuore di Corte) che, come è sottolineato nella delibera del Comune, "svolgono una preziosa opera educativa parallela alle cinque scuole materne pubbliche e con un numero di allievi quasi equivalente". Nel precedente anno scolastico queste scuole hanno beneficiato di un contributo di circa 32.000 euro a fronte di un numero di 215 iscritti. La stessa somma è stata confermata anche per quest'anno. A seguito della soppressione alcuni anni fa delle scuole primarie di Piovega e Tognana, e la conseguente forzata iscrizione dei bambini di queste due frazioni in altri plessi scolastici del territorio, l'amministrazione comunale ha previsto un contributo annuale che compensi le spese di trasporto che le famiglie devono sostenere. Mentre per gli alunni di Piovega è attivo il servizio di scuolabus, per quelli di Tognana è necessario assegnare un contributo ed è stato confermato l'importo di 139 euro per alunno per un totale di 4.700 euro. Alla direzione didattica statale per l'acquisto, la manutenzione e il rinnovamento del materiale didattico è stato riconosciuto infine un contributo di 11.000 euro. (e.l.).


Orecchie da mercante (sezione: Costi dei politici)

( da "Trentino" del 16-10-2007)

 

LA CASTA "Orecchie da mercante" TRENTO. Anche Sergio Rizzo, autore (con il giornalista Gian Antonio Stella) del libro "La Casta", bacchetta Silvano Grisenti. Rizzo lo ha fatto ieri con un articolo su CorrierEconomia. Nel mirino di Rizzo il consiglio di amministrazione dell'A22: "In Trentino-Alto Adige fanno orecchie da mercante", scrive Rizzo, riferendosi alla Finanziaria 2007, che fissa in massimo cinque componenti i membri del Cda. Nell'Autobrennero - sottolinea Rizzo - i consiglieri di amministrazione sono addirittura superiori al numero dei soci (23).


Gettoni a tempo, verso l'intesa (sezione: Costi dei politici)

( da "Trentino" del 16-10-2007)

 

Prosegue il confronto sui costi della politica. Commissioni, possibili accorpamenti Gettoni a tempo, verso l'intesa Taglio del 50 per cento per chi arriva dopo metà seduta TRENTO. Quello che solo due mesi fa sembrava un confronto impossibile, oggi lo è un po' meno. All'interno del gruppo di lavoro bipartisan sui costi della politica ieri si è tornati a discutere focalizzando l'attenzione in particolare sulle commissioni. Dal dibattito è emerso un generale consenso sull'ipotesi dei "gettoni di presenza a tempo", una delle proposte lanciate quest'estate da Trento democratica. L'idea è quella di calibrare il gettone di presenza previsto per i consiglieri (oggi è di 120 euro per le sedute del consiglio e delle commissioni) sul tempo reale di partecipazione alle sedute: chi partecipa a meno della metà della seduta potrebbe avere un compenso decurtato del 50%. La proposta è stata rilanciata ieri dal capogruppo di Forza Italia Giorgio Manuali e condivisa oltre che da Michelangelo Marchesi (Td), anche da Margherita, Rifondazione e Lega. Frena invece Alessandro Pietracci (Sdi), secondo il quale non è il gettone la questione centrale, mentre Tarolli (Udc) ha sollecitato un ragionamento a 360? che consideri anche le indennità di sindaco e assessori. II confronto, coordinato dal presidente del consiglio Alberto Pattini, si è poi soffermato anche su altri aspetti. Si è avviato un ragionato sul possibile accorpamento delle commissioni università e cultura, affidando eventualmente alla commissione trasparenza (è la proposta di Marchesi) la competenza sulla toponomastica. Per ridurre i costi Pattini ha quindi sollecitato a ridurre il numero delle convocazioni, calibrandole sull'effettiva rilevanza dei temi all'ordine del giorno, e ad evitare che uno stesso argomento venga necessariamente trattato in più commissioni come spesso avviene oggi. (ch.be.).