CENACOLO DEI COGITANTI |
DOCUMENTO DEL 5-4-2009 |
COGITAZIONe |
COME SI VENNE DALL’UNO AL
DUE…
(e come si tentò poi di
porvi rimedio)
Seconda parte
Roberto Vismara
Cogitante (24-4-2009)
Materia quasi
si pentì della sua irriverenza; dopotutto, se Spirito era un fratello, era pur
sempre un fratello maggiore.
"Scusami -disse- a volte straparlo. Hai qualche
idea su come concretizzare la cosa? Perché io un'idea ce l'avrei; ascolta: con
le leggi che ho dato le cose vanno avanti anche da sole; non per vantarmi, ma
sono un buon progettista. Ti spiego: ho iniziato con una struttura progettuale
‘a scale’, con piccoli gradini all'interno di ogni fase progettuale, e dei gradoni,
veri salti di qualità tra una fase e l'altra. Ad ogni gradino aumenta la
complessità, e nel contempo l'ordine; ed in definitiva ci si avvicina e si
prepara la fase successiva. Dopo un certo numero di questi passaggi si
esaurisce una fase progettuale e si passa alla successiva, della quale si sono
costituite le premesse e, per così dire i materiali da costruzione. Questi sono
quindi esclusivamente quelli prodotti nella fase precedente, ma usati in
maniera nuova, e soggetti a Leggi diverse, anche se compatibili e non
contrastanti. Mi spiego con un esempio: quando sono passato alla mia attuale
condizione energetica di Materia, ero una piccola massa di materiale
assolutamente indifferenziato, con pressione e temperatura inimmaginabili; poi
sono esploso: BANG! anzi, BIG BANG!, ed ho dato inizio alla prima fase del
Progetto Materia. Ho costituito dapprima le particelle, diecine e diecine di
tipi, poi le ho riunite in atomi, sempre continuando ad espandermi, dando luogo
ai diversi elementi; nel frattempo li combinavo, riunivo facendoli ruotare,
accendendo soli, aggregando pianeti... insomma, creando l'Universo.
Ad un certo
punto, mi son trovata con un bell' insieme di Galassie, stelle, pianeti, buchi
neri, pulviscolo cosmico, Spazio, Tempo e compagnia bella; però c'era in
agguato l'Entropia, i principi della Termodinamica e tutte le Leggi e regole
che avevo dovuto predisporre."
"In agguato?- interruppe Spirito, che ascoltava
piuttosto interessato- in che
senso?"
"Eh - riprese Materia- nel senso che se non avessi
preso qualche provvedimento, cambiato qualcosa, tutto era condannato al degrado
energetico, ad una fine programmata, per così dire. Tu conosci l' Entropia, no?"
"Io conosco tutto, ricordatelo!" -abbai
Spirito- che su certe cose non transigeva.
"Okay, non ti arrabbiare, era solo un modo di
dire.- si scusò Materia- A quel punto, ti dicevo, ero ad una impasse: ed ecco la soluzione:
geniale, non per vantarmi. Ho inventato la Vita! Un processo in apparenza
caotico, ma quanto mai affascinante; vuoi che ti racconti -soggiunse- o sai già
tutto?"
"Racconta, racconta, mi piace il tuo stile
narrativo"
"Dunque, ti dicevo, ho inventato la Vita; un
'gradone’, un salto qualitativo, un processo del tutto nuovo, in cui energia e
materia si trasmutano continuamente, e, sembra quasi assurdo, col crescere
della complessità cresce anche l'Ordine; è la sconfitta dell' Entropia...
insomma, un colpo di genio. E pensa, tutto con gli stessi materiali del
progetto-materia; solo che in questo contesto sembrano quasi rozzi, non so,
rispetto alla multiformità iridescente della miriade di specie prodotte, ognuna
con le sue leggi, sottospecie, differenziazioni varie...
Che ti devo dire, mi sembra proprio una bella
invenzione, anzi, sono entusiasta! Non un atomo in più, non un elemento nuovo è
stato necessario inventare: il genio- ridacchiò trionfante- è tutto qui,
nell'uso alternativo delle risorse; e se vuoi che te lo dica, credo che il mio
Acido Desossiribonucleico sia una invenzione insuperabile. Con poche modifiche,
microchimiche, può produrre batteri, querce, dinosauri, galline, granturco,
elefanti, alghe, condor, zibellini, girasoli, pecore e lupi, cani e
gatti..."
"Per
carità, siamo alle antinomie, basta, basta! - lo fermò Spirito - continua il
tuo racconto ma con calma; non c'è mica tanto da entusiasmarsi se pensi a che
razza di problema abbiamo da risolvere."
"D'accordo, d'accordo: ma che ti devo dire, per
me è diventata una vera passione! Dunque, la chiave è il DNA, come per il
progetto precedente erano le particelle;
ma con lui fai veramente di
tutto, basta cambiare la sequenza delle basi puriniche e pirimidiniche, che si
legano specularmente..."
"Basta, basta! - interruppe Spirito - non entriamo in particolari; dunque con
piccole variazioni di questo tuo acido, sei in grado di produrre forme di vita
molto diverse tra loro, questo l' ho capito, ma come fai a farne di nuove, dove
intervieni...?"
"Un altro colpo di genio, vecchio mio: non
intervengo. Ho inventato un paio di trucchi, Mutazione e Selezione: lavorano loro
al mio posto, provocando piccole variazioni casuali nelle sequenze e se le
mutazioni che ne risultano hanno successo si riproducono più e meglio delle
precedenti, e possono sostituirle; se vuoi ti spiego."
"No, grazie, mi sembra abbastanza funzionale; ma
torniamo al tuo progetto, perchè mi sembra che sia ora di prendere delle
decisioni. Questi tuoi esserini, ce n'è qualcuno che si possa prestare ai
nostri scopi?"
"Quanti ne vuoi! C'è giusto una specie che sta
sviluppando in maniera inedita un organo, il cervello, che mi sembra ricco di
incredibili potenzialità evolutive. Potremmo rendere questi esseri, come dire?
i signori del Creato, favorire la loro evoluzione in creature sempre più...
Spirituali; questo potrebbe essere il primo passo."
"Come si chiamano?-domandò Spirito- e sopratutto,
come vorresti procedere? Sei sicura che...?"
"Oh, beh,- sbuffò Materia - sicura... Nessuno è
sicuro di niente, nei miei dominii, ma insomma, io avrei pensato ad un
meccanismo..."
"Dì, su, non tenermi in sospeso!" la incalzò
Spirito.
"Un altro Progetto, un altro 'gradone', l'ultimo;
un meccanismo nuovo, che usi in maniera rivoluzionaria le vecchie risorse,
quelle del progetto-vita. Lo chiamerei, non so... immaginazione? fantasia?
creatività? Forse Cultura, non saprei. Comunque il concetto è sempre il
medesimo: nessuna intromissione, niente Deus ex machina - ammiccò argutamente
Materia- ma leggi e meccanismi che operino per mio conto; in questo caso i
nostri esserini dovrebbero, combattendo con un ambiente ostile ma non troppo,
elaborare l'autocoscienza, poi la cooperazione : capisci bene che ,
autocoscienti e cooperanti sarebbero già naturalmente disposti a porsi delle
domande, a tentare delle risposte, a trasmettersele e modificarle di
generazione in generazione, ad astrarre dal particolare all'universale,
insomma, proprio la disposizione adatta ai nostri scopi!"
"Uhm, non c'è male.- ammise Spirito,cogitabondo-
Ma ancora non vedo come..."
"Elementare, mio caro Spirito! -lo interruppe,
trionfante, Materia- dove mai potrebbero dirigersi, arrivati a quel punto, con
tali premesse e simili doti? Non dimenticare che c' è sempre una unica, grande
Legge Universale, l'Amore, che noi stessi seguiamo! Arriverebbero ad intuirla,
a supporla, ne discetterebbero per secoli, sempre più vicini a coglierne il
significato, qualcuno di loro addirittura potrebbe avere delle improvvise
illuminazioni, e trasmetterle, sia pure in forma simbolica, agli altri... Sì,
fantasia e cultura, linguaggio e religiosità, un modo nuovo di far interagire i
prodotti dei progetti precedenti, senza bisogno di introdurre modifiche,
variazioni, che darebbero un che di abborracciato a tutto l'insieme, ecco il
vero Genio!"
"Bene- esclamò Spirito, sinceramente ammirato -
sei veramente in gamba! Eh, non per niente sei una mia creazione! Per, devo
dire, hai una gran vena... architettonica: sei davvero il Grande Architetto
dell'Universo. Non voglio prendermi meriti che non mi competono - aggiunse con
improvvisa modestia - è vero che tu sei stato/stata una mia creazione, ma il
resto è davvero farina del tuo sacco; e farina fina, debbo dire!"
Materia non
l'aveva quasi ascoltato, tutta presa da quella sua nuova brillante idea.
"È semplice -proseguì- Nel fluire della Legge avviene ogni trasmutazione,
e tutte le parti concorrono ad un unico, imperscrutabile disegno; ogni creatura
che segua la Legge non può che pervenire alla Verità, e se non ci arriva
individualmente, come singola entità cosciente, ci arriva comunque partecipando
al sublime, armonioso concerto che è la musica del Tutto. Questa è proprio la
ciliegina sulla torta! Vedi, mi pare che il nostro problema sia bell'e risolto.
Che te ne pare,vecchio mio? Grande Progetto, Fase tre: ritorno all'Unità!"
"E questi nostri piccoli amici, questi nostri
aiutanti, quali sarebbero?" chiese Spirito ormai conquistato all'idea.
"Una specie molto interessante - rispose Materia - con caratteristiche di
base assai promettenti: sono socievoli, vivono in comunità, collaborano tra
loro nella caccia e nella difesa, hanno cura dei loro piccoli, saldi legami di
coppia e poi sono allegri, spensierati, giocherelloni... simpatici sai? Non so
come potranno sviluppare una cultura, ma questo è affar loro, conosci il mio
principio: falli, e poi lasciali fare. Non ho dubbi sul fatto che saranno all'altezza
della situazione, e d'altronde, lo confesso, ho una particolare simpatia nei
loro confronti. Mi pace perfino il loro nome: si chiamano Delfini..."
(Fine parte seconda. Continua)