CENACOLO DEI COGITANTI |
DOCUMENTO DEL 5-4-2009 |
COGITAZIONe |
COME SI VENNE DALL’UNO AL
DUE…
(e come si tentò poi di
porvi rimedio)
Prima parte
Roberto Vismara
Cogitante (5-4-2009)
Prima
di tutto non c'era niente; perchè poi ci fu il Tutto? Il Tutto era lì (si fa
per dire: non c'era un "lì", perché non c'era lo Spazio; d'altro
canto, non essendoci nemmeno il Tempo, non potremmo neppure dire
"c'era"; ma non
sottilizziamo).
Dunque, il Tutto era lì, e non possiamo dire
a cosa pensasse, anzi, a rigore, non potremmo neppur dire che pensasse. Certo è
che forse si annoiava, perchè cominciò a
porsi delle domande,come si fa sempre quando ci si annoia. "Cosa
sono? (o chi sono?); e cosa faccio, se faccio qualcosa, e se non faccio nulla,
perchè non fo qualcosa? E, nel caso, cosa?"
Domande importanti, come si può notare,
impegnative, che per non gli presero molto tempo perchè il Tempo non c'era.
Tutto questo può sembrare molto complicato per noi, ma per lui non c'erano cose
semplici o complicate, anzi non c'erano proprio
cose, perchè lui era, come ricorderete, il Tutto.
"Di qui non se ne esce, se non con uno
sforzo creativo!" pensò il Tutto, e da Pura Energia quale era decise di
trasformare una parte di Sè in qualcosa di inedito: una parte della sua Energia
passò nell' altro stato quantistico possibile, diventando Materia.
Una
grossa novità, senza dubbio, che richiedette tutta una serie di innovazioni.
Intanto, questa invenzione occupava Spazio, e si dovette predisporlo; poi la sua comparsa tracciava un discrimine tra
il Prima ed il Dopo, e si dovette tenerne conto, elaborando il Tempo, con tutte
le sue apparenti incongruenze e proprietà.
A quel punto per il Tutto, che prima era
uno, era divenuto due: la parte rimasta Energia (se così vogliamo
chiamarla) e quella che si era fatta Materia. Ma se Tutto
e Uno potevano coincidere, ora Tutto era diventato almeno Due: un Uno
energetico, immateriale, quello che in seguito si sarebbe chiamato Spirito, per
intendersi, ed un Uno materiale, quello appena apparso alla ribalta dello
Spazio-Tempo. Anzi, visti gli sviluppi seguenti della faccenda, si può già anticipare
che l'Uno/Materia non si fermò al due,ma andò molto, molto più in là. Ma
andiamo con ordine (che anche l'Ordine ed il Disordine cominciano allora il
loro rimpiattino).
Dunque il Tutto si trovò nella situazione,
affatto nuova per lui, di dialogare con qualcuno, anche se il qualcuno era
sempre Sè stesso: meglio di niente! Certo che quella parte di sè era così
diversa dall'altra che subito tra le due si stabilì un interessante rapporto
dialettico, attraverso il quale i due si riconoscevano e contemporaneamente,
attraverso la reciproca conoscenza, prendevano anche coscienza di sè. Le
differenze erano grandi, più di quanto si potesse supporre considerando che i
due, comunque, erano Uno; ma si sa, anche i fratelli gemelli posti in ambienti
diversi sviluppano notevoli differenze a dispetto dell'identico patrimonio
genetico.
Figuriamoci Spirito e Materia, che
sembravano ad uno sguardo superficiale, quanto di più antitetico: l'uno stabile, assorto, polarizzato, per così
dire, su sè stesso; l'altro pieno di fermento,di potenzialità espresse e da
esprimere, esplosivo e geniale. Esplosivo è davvero un termine appropriato,
perchè la prima cosa che fece quest'ultimo fu proprio di esplodere, rompendo i
ristretti schemi di partenza per inventarne dei nuovi: BANG! (o meglio BIG
BANG!): voleva più spazio, più chances di autodifferenziazione, più moto più
tutto... " Ma cosa mi combini (mi
combino) adesso!" fece Tutto/A, che d'ora in poi per semplicità chiameremo
Spirito, "Esplodo, mi espando, creo!" rispose, beato, Tutto/B, che
d'ora in poi chiameremo Materia.
"Ehi, calma un po'" replicò
Spirito,non poco allarmato "Tu non puoi fare quello che vuoi, perchè tu
sei me, cioè io sono te, o meglio..."si arrestò un po' confuso.
"Vorresti avere ancora tutto il controllo, fratellino?" ridacchi
Materia " lo so che tu ed io siamo una sola realtà, ma ormai il danno è
fatto, la molteplicità irrompe, e cosa vuoi farci? siamo Uno, ma siamo Due, e
guarda, io gi sto diventando Molteplice!"
Infatti, con l'esplosione iniziale, Materia
si stava organizzando secondo il suo gusto effervescente in una miriade di
particelle, sperimentando come un prestigiatore tutte le Leggi e le Proprietà
che gli venivano in mente: materia e antimateria, particelle ed antiparticelle,
e le più variopinte combinazioni tra queste, le più fantasiose; era come
un'ebbrezza, una frenesia creativa che non conosceva sosta o riposo. Elettroni,
positroni, fotoni, quarks, neutroni, protoni... e poi combinazioni di ogni tipo
tra loro. Alcune di queste avevano vita brevissima, ma altre apparivano dotate
di singolare stabilità, e di proprietà caratteristiche molto interessanti;
forse fu proprio da qui che nacque il ben noto interesse di Materia per le
Leggi, le Costanti e tutta la paccottiglia con cui molto tempo dopo si tentò di
sistematizzare l'intera faccenda; ma in quegli attimi sublimi c'era solo
l'ebbrezza della Creazione Artistica, il piacere sublime dell'Armonia, non
disgiunto da una sorta di caldo affetto per ognuna delle geniali creazioni di
quel giorno memorabile, e di quanti poi ne seguirono. Ma non precipitiamo, e
procediamo con ordine.
"Ordine!" disse appunto Spirito
dopo aver osservato per un bel tratto quella pirotecnia sfrenata, "
ordine, fratello mio " soggiunse, rassegnato ormai, se non alla
molteplicità almeno alla Dialettica; e proseguì: "bisognerà pure che tu ti
dia un ordine, una regola, in questa tua frenetica attività! E, consentimi, io
non posso né voglio restare fuori da questo processo che io stesso, ricordalo,
ho iniziato. Perciò vediamo di trovare un’intesa tra noi, cioè tra me..."e
qui si fermò, un po’ confuso, perchè questo dualismo ancora non l'aveva proprio
ben digerito.
"E perchè dovrei, fratellino? dove sta
scritto che tutto debba essere logico ed ordinato? Ma voglio venirti incontro:
cos' hai da propormi?"
"Intanto- cominciò Spirito- quello
logico ed ordinato sei tu, che ti sei gi organizzato con Leggi e regole, mentre
io, se si vuole, ho dato origine a te senza una vera logica... Ma non me ne
pento; solo, dobbiamo trovare, come dire, un modus vivendi, qualcosa che non
crei troppe contraddizioni."
"Ma la contraddizione È meravigliosa-
interruppe Materia- È madre di tutte le
cose, come dirà qualcuno tra molto tempo! Ed anzi, a proposito, smetti di
chiamarmi fratellino: semmai sorellina. Sento infatti nascere in me un'altra
splendida contraddizione: Maschio e Femmina, che te ne pare? Dividerò tutto in
maschile e femminile, l'Unità puoi tenerla tu; anzi, anche tra noi tanto vale
incominciare: tu sarai Maschile ed io Femminile, ti va?"
Spirito ci pensò un po’ su, poi, pensoso,
cominci tra se e se: "Ormai la frittata è bell'e fatta. Non si può tornare
indietro, ma solo andare avanti! Quindi... Sorellina,- disse rivolgendosi a
Materia, che stava giocherellando con degli acidi nucleici non sapendo ancora
bene cosa farne -Sorellina, qui bisogna far tornare le cose a posto, come erano
prima, ma non possiamo invertire il corso degli eventi, quindi dobbiamo
arrivare a questa soluzione andando
avanti."
"Ma io non so se questa soluzione mi
interessi- intervenne Materia, che nel frattempo aveva ideato un trucchetto
diabolico con quei famosi acidi- anzi, mi sembra di non aver proprio alcun
tornaconto..."
"Attenta, sventatella; hai riflettuto che se ti distacchi
completamente da me rimarrai per sempre schiava delle tue stesse Leggi,
Costanti e trappole varie da te stessa inventate? Rifletti: tu sei comunque una
parte dell'Energia Prima, quella che un
giorno alcune creature nostre chiameranno Dio: vuoi forse ..."
"Non ci avevo pensato!-interloquì
Materia -Accidenti! Sarebbe un bel guaio! Divertirsi un poco va bene, ma se
queste sono le conseguenze..." si era improvvisamente rabbuiata, era
perplessa, quasi preoccupata.
Spirito capì di aver fatto centro, e un po’
si compiacque, un po’ si intenerì al pensiero di quella sua Sorella un poco
sventata, sì, ma anche tanto fantasiosa e simpatica; poi , con aria pensosa,
riprese: " Ma sì, una soluzione la troviamo di sicuro; in fondo siamo
fratello e sorella. Già, perché anch'io, a ben guardare, non sono più il Tutto
da quando mi sono separato da te, ma solo una sua parte, come te, ed è proprio
il Tutto che dobbiamo ricostituire." A Materia, che era un tipetto
estremamente pratico, già brillavano gli occhi per l'eccitazione: quella sì,
che era una sfida a tutta la loro intelligenza! "Potremmo fonderci-
propose- e tutto tornerebbe a posto."
"Non è semplice come tu pensi -le rispose il fratello- noi abbiamo
dato il via ad un ciclo, e bisogna concluderlo. Guarda laggiù, gi si sono
formati degli organismi viventi ed hanno popolato tutto il Pianeta (si
trovavano infatti vicino al terzo pianeta di una stella gialla di secondaria
importanza, che molto tempo dopo sarebbe stato noto come Terra). Non si possono
lasciare le cose a met; e che vorresti fare? Distruggere tutto? Non si può, lo
sai bene, oltretutto è contrario alla nostra etica."
"Ma allora? Sono d'accordo con te, ed oltretutto mi ci sono già
affezionata, a questa baracca affascinante che ho messo su; sapessi che
regolazioni minuziose, che ingegnosità in quegli esserini...e come tutti sono
complementari tra loro, e che armonia..."
"Ecco, armonia -interruppe Spirito-
questa è la chiave! Ascolta: una armonica spirale discendente di Spirito che si
incarna nella Materia, permeandola in modo crescente della sua propria essenza;
ed una identica spirale ascendente di Materia che si eleva, si raffina,
tendendo a farsi Spirito. E queste due spirali sono simmetriche, e legate tra
loro in modo indivisibile, parallele e complementari. Un po’ -aggiunse
ironicamente- come quel tuo acido nucleico."
"Sorbole!-esclamò Materia, che non era
raffinata come il fratello- Non raccolgo l'ironia del paragone, ma apprezzo
molto l'idea! Geniale! Armoniosa! Saresti un ottimo Creatore, fratellino, se ti
ci applicassi. Mi piace; una sorta di evoluzione parallela: lo Spirito si
incarna nella Materia e nel processo la purifica, e contemporaneamente passando
attraverso il Divenire perde un po’ della sua spocchia e ne guadagna in
tolleranza!" Le ultime parole le disse sghignazzando un po’ volgarmente,
ma Spirito non se ne adontò: in fondo, aveva trovato la soluzione di quello
spinoso problema.
(Fine parte prima. Continua)