“Più
dei tanti che tumultuano, i tiranni temono i pochi che pensano”. (Platone) |
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In nero e in
grassetto i miei commenti
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(8)
L’UNICA COSA CHE SANNO FARE: CERCARE DI EVITARE I PROCESSI.. |
(7) AGCOM. PROBLEMI DI TELEFONIA
ITALICA. 8-1-2022
HuffPost. Di Innocenzo Genna. Il
coinvestimento sui generis di Tim spacca Agcom.
Ecco cosa è successo |
(6)
LA VIA DELLA SETA SI ALLUNGA.
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(5)
PERCHÉ IN KAZAKISTAN? |
(4) SE IL PD STA BENE A D’ALEMA ET AUX ENVIRONS….
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(3) RIUSCIREMO A MANTENERE LO STATUS RECUPERATO? |
(2)
TERRORIZZATI DA OGNI CAMBIAMENTO
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ENERGIA. CONDANNATI AD USARE FINO
ALL’ULTIMO BARILE DI PETROLIO? Una quindicina di anni fa, tre premi Nobel, tra i quali
Carlo Rubbia, chiesero il finanziamento di 40 milioni di euro per sviluppare
il progetto di una centrale atomica che non utilizzasse come combustibile
l’uranio, ma il torio. A differenza del primo, il torio è quattro volte più
diffuso sulla Terra, non è radioattivo per natura, ma lo diventa con un
processo di innesco tramite uranio; rilascia scorie che decadono più
velocemente di quelle prodotte da centrali ad uranio; non può essere usato
direttamente come materiale per la costruzione di bombe atomiche. Non se ne
fece nulla. Ancora oggi Rubbia
deve argomentare con valutazioni vecchie di qualche lustro, nella speranza
di convincere qualche politico più intelligente della media. [ Si veda Rivista
energia.it del 26-10-2020 Intervista a Carlo Rubbia: tra nucleare e fossili a
0 emissioni] L’articolo indicato
ha un commento del prof. Ettore Ruberti. Ne riporto qualche frase: […] “come correttamente sottolineato da Rubbia
sia il solare fotovoltaico che l’eolico sono caratterizzati dalla bassa
intensità energetica e dall’intermittenza della disponibilità e, se si stanno
diffondendo in maniera massiccia, è solo perché lautamente finanziati con
soldi pubblici. Se avessero finanziato, con un millesimo di quanto sprecato
con il fotovoltaico, il solare termodinamico a concentrazione (brevetto
dell’ENEA realizzato proprio grazie a Rubbia quando era Presidente dell’Ente)
e lo avessero realizzato in Paesi con alta insolazione, allora sì che il
solare sarebbe competitivo, anche, se non soprattutto, per produrre
idrogeno”. Inoltre, è evidente che se si discute di nucleare
quando il petrolio è a 15 dollari al barile (costo
del barile a novembre 1987, quando si tenne il referendum sul nucleare) sarà
difficile indicarne l’economicità. Col petrolio a 80 dollari (come oggi)
risulteranno economiche anche soluzioni basate sulla produzione di energia
alternativa, problematiche ma facilitate dal prezzo
del greggio e abbondantemente finanziate.
E non valutiamo
l’intervento delle mafie. Mi sembra chiara la nostra condanna: finché non
verrà utilizzato l’ultimo barile di petrolio la lobby mondiale dei petrolieri
ostacolerà ogni scostamento dall’uso dei combustibili fossili per produrre
energia. Oltre a questi potentati dobbiamo considerare anche
“l’interessata incapacità” dei nostri politici a valutare la gravità del
problema energetico. Le
prossime generazioni si arrangino! ________________ Energia. Un ulteriore problema. |
Mattarella, Meloni, Casalino, Angeli, BCE,
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Notaro, Palamara, : clemente mastella giuseppe conte goberno senato bonafede