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toARTICOLI DEL 6-8 gennaio 2009 #TOP
IN EVIDENZA
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L'organizzazione
dell'Università che esce dal voto di fiducia. Atenei virtuosi, concorsi, turn over. Ecco le novità della legge
Gelmini (La Repubblica 8-1-2009) di
SALVO INTRAVAIA
Il decreto-Gelmini sull'università è legge. Il
provvedimento è stato appena approvato, con la fiducia posta dal governo lo
scorso 5 gennaio, dalla Camera dei deputati. Il testo è quello uscito dal
Senato lo scorso 28 novembre. La lunga procedura del voto per appello nominale
e finale è iniziata ieri pomeriggio e, dopo la discussione degli ordini del
giorno, si è conclusa oggi.
In futuro, secondo gli intendimenti del ministro dell'Università e della
ricerca Mariastella Gelmini, nelle università italiane si ridurranno gli
sprechi, i concorsi saranno più trasparenti, i prof perditempo avranno vita
difficile e i gli studenti meritevoli saranno valorizzati. Ma sull'efficacia
del provvedimento l'opposizione nutre parecchi dubbi. La legge-Gelmini
introduce una serie di novità.
Atenei virtuosi e no. Solo gli atenei con i conti a posto potranno assumere
nuovo personale. La norma vuole porre "un freno alle gestioni finanziarie
non adeguate". Da oggi le università italiane che spendono più del 90 per
cento del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) in stipendi non potranno bandire
concorsi per docenti, ricercatori o personale amministrativo. Secondo il
recente rapporto del Comitato nazionale di valutazione del sistema
universitario statale (Cnvsu) su dati del 2007 sono 26 su 58 gli atenei
italiani che hanno un rapporto lordo fra Assegni fissi e Ffo superiore al 90
per cento. E ancora: gli atenei virtuosi riceveranno più finanziamenti. Il 7
per cento del Ffo (circa 500 milioni di euro) e del Fondo straordinario della
Finanziaria 2008 andranno nelle casse degli atenei "con offerta formativa,
qualità della ricerca scientifica, qualità, efficacia ed efficienza delle sedi
didattiche migliori".
"Per la prima volta - dichiara il ministro
Gelmini - in Italia si distribuiscono soldi alle università in base a standard
di qualità". La lista dei "buoni" sarà compilata a breve in base
ai parametri individuati dal Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione
della ricerca) e dal Cnvsu. Mentre i rettori, in sede di approvazione del
bilancio, dovranno pubblicare una "relazione concernente i risultati delle
attività di ricerca, di formazione e di trasferimento tecnologico nonché i
finanziamenti ottenuti da soggetti pubblici e privati".
Trasparenza dei concorsi. Nella composizione delle commissioni giudicatrici
prevarrà il sorteggio. Quelle che giudicheranno gli aspiranti professori
universitari di prima e seconda fascia (ordinari e associati) saranno formate
da 5 componenti: 4 sorteggiati da un elenco di commissari eletti a loro volta
da una lista nazionale di ordinari del settore scientifico-disciplinare oggetto
del bando e da 1 professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto
il bando. Sistema analogo per i ricercatori: tre professori, di cui due
sorteggiati e uno nominato dall'ateneo che bandisce la selezione.
Norme anti-fannulloni. A partire dal 2009 verrà costituita l'Anagrafe nazionale
dei professori e ricercatori universitari che riporta per ogni soggetto
l'elenco delle pubblicazioni scientifiche prodotte. A partire dal 2011, coloro
che nel biennio precedente non avranno effettuato pubblicazioni scientifiche
saranno esclusi dall'elenco dei professori che potranno fare parte delle
commissioni giudicatrici dei concorsi. E, inoltre, si ritroveranno gli scatti
stipendiali dimezzati.
Turn over e ricercatori. Il blocco al 20 per cento del turn over stabilito
dalla Finanziaria 2009 prevede una deroga. Gli atenei virtuosi potranno coprire
fino a metà dei posti liberatisi per effetto dei pensionamenti a patto di
destinare il 60 per cento dei nuovi ingressi ai ricercatori. I concorsi per
ricercatore già banditi al momento dell'entrata in vigore della Finanziaria
sono esclusi dal turn over così come gli enti di ricerca. Il ministero fa
sapere che le tre iniziative permetteranno a breve di assumere 4 mila nuovi
ricercatori.
Valorizzazione degli studenti meritevoli. Secondo i calcoli del ministero,
oggi, sono 140 mila gli studenti che fruiscono di una borsa di studio e
dell'esonero dalle tasse universitarie. Ma gli aventi diritto sono almeno 180
mila. Per questa ragione il governo ha stanziato altri 135 milioni che
dovrebbero bastare a premiare tutti "i ragazzi capaci e meritevoli".
Altro 65 milioni di euro saranno finalizzati alla realizzazione di ulteriori
1.700 posti nelle residenze universitarie.
(8 gennaio 2009)
·
Articoli
Scuola (120)
Isola felice? Per la sanità
( da "Alto
Adige" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: la Gelmini non propone sciocchezze Il signor Pignatelli interviene nell'edizione del 28 dicembre dell'Alto Adige per dimostrare che... "i dati scientifici smentiscono la Gelmini...". Per la verità egli parte male nel suo ragionamento "scientifico", perché fa uso abbondante di forzature lessicali ("zerbino mediatico",
Kooistra
meglio di un Bot Sidao al top, bravo Dennis
( da "Gazzetta
di Modena,La" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: bravo Dennis PAGELLE LEE FATICA MODENA. 5 (4 break point vinte/perse 0) 12 battute 2 errori 4 attacchi 2 errori 2 vincenti 3 muri. Come la squadra: cioè in ricostruzione. Vien quasi da chiedersi che cosa abbia in meno di lui Tencati. Voto: 6 Kooistra: 20 (4 break point vinte/perse + 12) 14 battute 5 errori 31 attacchi 1 errore 2 muri subiti 17 vincenti 55%
rifondazione
convoca l'assemblea ( da "Centro, Il"
del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: All'assemblea sono stati invitati tutti i simpatizzanti e gli iscritti (63), anche quelli che insieme all'assessore Eliana Menna hanno firmato il documento con cui comunicavano la loro uscita dal partito. La riunione sarà coordinata dai segretari provinciale e regionale, Riccardo Di Gregorio e Marco Gelmini.
istituti
superiori e autonomia incognite su palizzi e de giorgio
( da "Centro,
Il" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gli iscritti, stando al provvedimento del ministro Gelmini, devono essere almeno 500 e non più di 900. Significa che il liceo artistico Palizzi, la scuola media Umberto I e il nuovo istituto commerciale De Giorgio, in via Barrella, non avrebbero i dati per resistere con una propria autonomia.
scuola
accorpata da gissi no alla provincia
( da "Centro,
Il" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: di riorganizzazione e razionalizzazione della rete scolastica imposta dal decreto del ministro Gelmini e presentata dalla Provincia lo scorso 12 dicembre. L'orientamento dell'ente, infatti, era per l'aggregazione delle due sedi del Commerciale all'Agrario di Scerni e la creazione dell'Istituto comprensivo di Gissi unendo la direzione didattica del paese con le medie dello Spataro.
di
DANIELE NOVARA Appena prima di Natale, il Governo ha emanato i regolamenti
attuativi del Decreto Gelmini confermando di fatto il famoso e controverso
ritorno al maestro unico ne ( da "Libertà"
del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: il Governo ha emanato i regolamenti attuativi del Decreto Gelmini confermando di fatto il famoso e controverso ritorno al maestro unico nelle Scuole Elementari di DANIELE NOVARA Appena prima di Natale, il Governo ha emanato i regolamenti attuativi del Decreto Gelmini confermando di fatto il famoso e controverso ritorno al maestro unico nelle Scuole Elementari.
di
ENRICO CAMANZI VARESE COME ACCADE sempre nelle situazioni...
( da "Giorno,
Il (Varese)" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: sul voto di fiducia al decreto Gelmini sulla scuola per essere vicino ai lavoratori di Malpensa in agitazione. «Da Berlusconi - chiarisce Reguzzoni - mi attendo un impegno preciso. Potrebbe essere una parola a favore del rapporto fra Lufthansa e Alitalia ma anche una promessa sulla liberalizzazione del mercato aereo con la revisione dei patti bilaterali.
OPPOSIZIONE
( da "Giorno,
Il (Varese)" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: sul voto di fiducia al decreto Gelmini sulla scuola per essere vicino ai lavoratori di Malpensa in agitazione. «Da Berlusconi - chiarisce Reguzzoni - mi attendo un impegno preciso. Potrebbe essere una parola a favore del rapporto fra Lufthansa e Alitalia ma anche una promessa sulla liberalizzazione del mercato aereo con la revisione dei patti bilaterali.
Badilate
alla lepre Un atto che avvilisce i veri cacciatori Egregio direttore, scrivo
come cacciatore per commentare la notizia di costume apparsa su
"Libertà" del 6-1-2009 ( da "Libertà"
del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Il minisrto Gelmini si è mosso nella direzione opposta cercando di ripristinare il principio di autorità e la valorizzazione del merito. Mi auguro che questa linea possa essere sostenuta innanzitutto dai genitori che a volte rinunciano al loro ruolo educativo per diventare i sindacalisti dei figli viziati.
Quattro
mesi. Poi la Gelmini ha capitolato
( da "Unita,
L'" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: premio alle università virtuose con parziale sblocco del turn over (un docente assunto ogni due pensionati, due ricercatori ogni pensionato). La Gelmini in un primo tempo voleva bloccare totalmente il turn over. LA GELMINI CAPITOLA/2 Stop a riforma superiori Rinvio di un anno per le superiorie non più maestro unico alle elementari. Punto della protesta
<HO
LETTO scrive Maria Vittoria Baldelli la ...
( da "Resto
del Carlino, Il (Pesaro)" del
07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: in merito alla riforma Gelmini. In tutti gli interventi Valentini non ha mai preso in considerazione la disabilità e i tanti problemi connessi; al Bon Bon ha parlato della riforma Gelmini per i bambini normo-dotati, ha affrontato il tema dell?educazione scolastica per i bambini extracomunitari di prima e seconda generazione,
Nuove
pagelle in arrivo nelle scuole ( da "Provincia Pavese, La"
del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: come previsto dalla riforma Gelmini. In questi mesi però ogni scuola ha adottato metodi diversi di valutazione: si va da una faccina sorridente a decisioni più ampie che riguardano tutto un circolo. Ogni scuola dovrebbe avere la sua pagella. Ma le scuole sono ancora in attesa di indicazioni dal ministero.
Seconda
lingua Troppi dubbi ( da "Provincia Pavese, La"
del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: istruzione Maria Stella Gelmini preoccupa gli insegnanti della seconda lingua straniera delle scuole medie. Attualmente sono previste tre ore di inglese più due di seconda lingua comunitaria. In questo non dovrebbero esserci variazioni. Ma si dà la possibilità alle famiglie «compatibilmente con l'organico di ciascun istituto di introdurre l'inglese potenziato a cinque ore settimanali»
Anche
la Federico II nel manifesto per l'Università
( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Le fondazioni universitarie», realizzato da Alberto Lucarelli, che insegna Diritto Pubblico all'università Federico II di Napoli. La pubblicazione Delineate le ragioni della protesta contro la riforma della ministra Gelmini Una manifestazione degli studenti
O
si risolve la grana dell'Ipsia Benelli o Pesaro perderà una grande
opportunità... ( da "Messaggero, Il (Pesaro)"
del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Perché è bene sapere che sia la Riforma Fioroni che quella della Gelmini, tendono a trasformare gli istituti professionali in tecnici. Una trasformazione, questa, demandata alle province e poi alle regioni, in base alle esigenze dei territori. Bisogna poi aggiungere che gli istituti professionali non convertiti in tecnici, non saranno più di cinque anni, ma di tre.
<Si
sono fatti scivolare addosso l'appello di Napolitano>
( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: hanno comandato di attaccare la Gelmini senza valutare il fatto che la pubblica opinione era tutta per il ministro perchè capiva che aveva imboccato la strada buona per rimontare i guai prodotti dai ministri precedenti, a cominciare da Luigi Berlinguer ». Questo a Roma, ma a Napoli dov'è che Veltroni ha sbagliato?
Borghesi
e le ferie saltate per la Gelmini
( da "Corriere
del Veneto" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Corriere del Veneto - VERONA - sezione: PRIMAPAGINA - data: 2009-01-07 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Politica Borghesi e le ferie saltate per la Gelmini VERONA — L'altro giorno alla Camera solo 30 deputati presenti, tra cui Antonio Borghesi. A PAGINA
Fini
convoca i deputati. Da Verona ne arriva uno
( da "Corriere
del Veneto" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Da Verona ne arriva uno Seduta straordinaria per il decreto Gelmini. Borghesi (Idv) tra i 30 presenti su 630 VERONA — Assenteismo da Guinness dei primati? O solo normali intese tra i partiti? Fa discutere anche a Verona la vicenda del Parlamento «sotto vuoto spinto », che ha visto l'altro giorno un'aula della Camera con soli 30 deputati presenti su 630.
<Attenti
alla rivolta delle periferie etniche>
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Li abbiamo visti anche nei cortei no-Gelmini». Osservazione sacrosanta. Ma allora perché il corteo ha scandito slogan in arabo? «Quello è stato un forte richiamo all?identità ? vacilla un po? il consigliere comunale ?. L?identità unisce ma separa anche. Se questa guerra va avanti ci saranno problemi seri anche nelle città europee.
Sos
Tres Res, i Re Magi e la fantasia dei bambini
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: la sua scuola rimanga aperta anche se ci sono pochi bambini e proprio per questo rischia di essere chiusa dal decreto Gelmini: «Già per svegliarmi, ora mi ci vogliono due sveglie. Se dovrò andare a Villagrande mi dovrò alzare più presto. E quando nevica vicino a Santa Barbara non si può passare». Matteo Scudu, di Villagrande, è triste perché nel mondo c'è tanta gente che soffre.
Università,
oggi fiducia alla Camera ( da "Tempo, Il"
del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Camera Oggi si vota la fiducia sul decreto Gelmini sull'università in scadenza il 9 gennaio. Una scelta definita «indispensabile» dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito. Giovedì ci sarà il via libera al provvedimento nel suo complesso. Ma chiusa la partita dell'istruzione, il governo si troverà di fronte ad una serie di nodi a partire dalla riforma della giustizia,
riprende
la protesta del coordinamento contrario alla riforma scolastica gelmini
( da "Messaggero
Veneto, Il" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Riprende la protesta del Coordinamento contrario alla riforma scolastica Gelmini MONFALCONE MONFALCONE. Assopita, forse, ma certo non scomparsa, riprende vita, dopo gli scioperi e le occupazioni dei mesi scorsi la protesta isontina contro la riforma della scuola voluta dall'attuale governo. Il coordinamento isontino in difesa della scuola pubblica diffonderà dai prossimi giorni,
Polenta
calda a domicilio paga il Comune ( da "Stampaweb, La"
del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Vicenza) Se ne infischia della riforma Gelmini, perché s?è comprato tutte le scuole. Non teme che il soffitto della classe cada sulla testa dei ragazzi, perché alla manutenzione pensano i suoi operai. Non aspetta le classi-ponte per gli immigrati, perché ha già un drappello di maestre pensionate che si dedica gratis all?
Una
cattedra solo a chi scrive libri ( da "Italia Oggi"
del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Su invito del ministro Gelmini Pubblicazioni e indicatori di qualità per accedere alla docenza è finita la pacchia per diventare professori universitari. Se prima, infatti, chiunque poteva vincere un posto come ricercatore o professore ordinario e associato, senza dovere necessariamente vantare nel proprio curriculum una lista più o meno nutrita di pubblicazioni,
Nevica,
governo ladro?. ( da "Giornale.it, Il"
del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: sfilato per protesta contro la Gelmini, nel sens del ministro della Pubblica Istruzione. Erano accompagnati, i pupi, dai genitori e dai maestri o maestre. Una bella immagine, davvero una bella idea, lo sfruttamento dei minori per fini di propaganda politica. Non ricordo analoghe manifestazioni, chessò, contro la pedofilia, oppure l'utilizzo di minori da parte delle multinazionali o,
DOV'È
LA VERA PARITÀ TRA DONNE E UOMINI?
( da "Lavoce.info"
del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini che riporta l?orario nella scuola elementare privilegiato a 24 ore è una vera e propria mossa in contrasto con questo obiettivo (si veda anche questo altro intervento). CONTRIBUTI FIGURATIVI Infine occorre un riconoscimento economico del lavoro di cura, sia sotto forma di congedi coperti da indennità decenti che sotto forma di contributi figurativi più sostanziosi di quelli
Lodo
Alfano, un milione di no ( da "AprileOnline.info"
del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: anche la non ancora approvata legge sulle intercettazioni e "forse" la riforma Gelmini. Di Pietro, in ogni caso, si vede come il protagonista di un'altra stagione referendaria: "Di fronte alle oligarchie di potere l'Italia dei valori continuerà a frequentare le piazze, a incontrare i cittadini, a confrontarsi con essi e a raccogliere firme nell'ottica di una democrazia diretta".
Bimbi
in classe a due anni e mezzo Spariscono i moduli alle elementari
( da "Gazzettino,
Il (Udine)" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: ) La riforma Gelmini riorganizza la scuola in tutti i cicli di istruzione. L'attuazione partirà, dal primo settembre 2009, con le scuole elementari e medie. Seguirà il primo settembre 2010 quella delle superiori. Queste le principali novità. Scuole dell'infanzia.
Scuola,
c'è più tempo per scegliere ( da "Gazzettino, Il (Udine)"
del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: a partire dal primo settembre 2009 scatterà l'attuazione di una prima parte della riforma Gelmini, che riorganizza tutti i cicli scolastici, dell'infanzia, elementari, medie e superiori. Ecco quindi la scelta di prorogare il termine per le prescrizioni, che è stata presa proprio per consentire un'adeguata azione di orientamento rivolta a studenti e famiglie.
Bagno
a marecon la pioggia ( da "Sicilia, La"
del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: riforma del ministro Maria Stella Gelmini relativamente all'istituzione dei licei coreutici-musicali, segmento della scuola secondaria superiore dedicato all'insegnamento specialistico di danza e musica che dovrebbe completare gli studi artistici professionali, secondo un percorso già implicito nella legge 508 del 1999 per la riforma dei Conservatori e delle accademie di Belle Arti.
Rai
1 di notte Rai 1 di giorno ( da "Giornale.it, Il"
del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: sfilato per protesta contro la Gelmini, nel sens del ministro della Pubblica Istruzione. Erano accompagnati, i pupi, dai genitori e dai maestri o maestre. Una bella immagine, davvero una bella idea, lo sfruttamento dei minori per fini di propaganda politica. Non ricordo analoghe manifestazioni, chessò, contro la pedofilia, oppure l'utilizzo di minori da parte delle multinazionali o,
Un
milione di firme contro Lodo Alfano Di Pietro: "Entro 2010 altri
referendum" ( da "Repubblica.it"
del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: abolizione delle legge sul finanziamento pubblico ai partiti è uno degli obiettivi" ha detto Di Pietro annunciando la prossima iniziativa referendaria dell'Idv. Gli altri quesiti dell'Idv, ha aggiunto il senatore Elio Lannuti, saranno "senz'altro la legge sulle intercettazioni e forse la riforma Gelmini". (7 gennaio 2009
Università,
governo ottiene fiducia su decreto legge
( da "Reuters
Italia" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: sul disegno di legge di conversione del dl Gelmini in tema di università e ricerca. Il governo ha ottenuto 302 sì, 228 sono stati i voti contrari e 2 gli astenuti. Domani ci saranno le dichiarazioni di voto e il voto finale. Il provvedimento, già approvato dal Senato e non modificato dalla Camera, prevede disposizioni urgenti per il diritto allo studio,
Università,
la Camera vota la fiducia ( da "Corriere.it"
del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: la Camera vota la fiducia Il voto finale sul testo della Gelmini è previsto per giovedì dopo gli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto ROMA - Il decreto Gelmini sull'università ha ottenuto la fiducia dalla Camera dei deputati con 302 sì, 228 no e 2 astenuti. Il voto finale sul provvedimento, già licenziato dal Senato a fine novembre, è previsto per giovedì alle 13 dopo l'
Decreto
Gelmini, la Camera approva la fiducia
( da "Quotidiano.net"
del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Pazzo Mondo Salute Tecnologia Meteo Scommesse Casa Dieta UNIVERSITA' Decreto Gelmini, la Camera approva la fiducia A favore hanno votato 302 deputati, 228 i contrari e 2 gli astenuti. Il via libera definitivo sul provvedimento arriverà domani in tarda mattinata, dopo l?esame degli ordini del giorno Roma, 7 gennaio 2009 - La Camera ha approvato la fiducia al decreto Gelmini sull?
Lettura
di brani di don Milani per protestare contro la riforma
( da "Stampa,
La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
«Facciamo
scuola» è nato nei mesi scorsi per protestare contro la riforma Gelmini.
Sabato, dalle
Università,
strategie ad hoc ( da "EUROPA ON-LINE"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gli interventi strutturali annunciati dal ministro Gelmini verranno davvero presentati e portati avanti? Se sì, per fare cosa? La lista dei problemi è lunga. E non riguardano solo il nodo dei finanziamenti e la questione del personale docente (i famigerati ?concorsi? su cui inutilmente da decenni ci si arrovella).
San
Silvio farà miracoli al G8 e prepara anche il paradiso delle Urì
( da "EUROPA
ON-LINE" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: la richiesta del governo di porre la fiducia sul decreto Gelmini per l?università? O il maxitaglio delle tasse che Obama annuncerebbe tra quindici giorni, appena insediato alla Casa Bianca? O il niente taglio alle tasse degli italiani, per consentire la ripresa economica secondo Brunetta? O le macerie di alcune amministrazioni Pd e di vecchie e nuove classi dirigenti senza ideali?
Università,
fiducia dalla Camera a decreto Gelmini
( da "RomagnaOggi.it"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Università varato dal Governo su proposta del ministro Mariastella Gelmini. Il testo è stato approvato con 302 "sì", 228 "no", 2 astensioni. Si tratta di Siegfried Brugger e Karl Zeller delle minoranze linguistiche. Il voto finale sul provvedimento, che era già stato approvato dal Senato a fine novembre, è previsto nell'aula di Montecitorio per giovedì alle 13.
Lodo
Alfano: un milione di firme raccolte per il referendum
( da "Corriere.it"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Altre fonti dell'Idv menzionano anche un referendum sulle intercettazioni e un altro, meno certo, sulla riforma Gelmini. Il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, ha precisato che, per quanto riguarda altri referendum, il suo partito deciderà caso per caso. stampa |
Italia,
unisci le forze ( da "Gazzetta di Reggio"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: assemblea per la votazione del decreto Gelmini. Purtroppo mi è stato impossibile mantenere l'impegno, ma lo farò quanto prima». Fini, ricollegandosi al significato che riveste la bandiera tricolore, ha successivamente spaziato su tematiche di stretta attualità, come ad esempio l'integrazione: «Essere pienamente integrati nella nostra società fino al punto di diventare cittadini italiani,
"Sì"
con fiducia al decreto per la riforma dell'università
( da "Cittadino,
Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: via libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate ieri dai deputati delle regioni del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in Aula.
La
Camera dà la fiducia sul decreto università
( da "Arena,
L'" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: si giungerà al via libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo e le difficoltà nei trasporti ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri.
L'ennesima
odissea ( da "Alto Adige"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Ministro Gelmini, quanto tempo perso Egregio Signor Ministro Gelmini, sull'Alto Adige del 23 dicembre viene riportata la Sua lettera di non-risposta riguardante la nomina del Sovrintendente Scolastico. Lei scrive (sempre che la lettera non sia una burla del giornale): "Al fine di pervenire a una intesa,.
I
prof precari ora vanno in onda ( da "Italia Oggi"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: informazione autogestita Se la Gelmini ha deciso di debuttare su Facebook per dialogare con i giovani e spiegare per bene le virtù della sua riforma, i precari non sono da meno. Stanchi della disinformazione dilagante, allarmati dagli effetti che la riforma Gelmini potrà avere sulle loro aspettative di lavoro, si sono organizzati per un 2009 all'insegna dell'
rifondazione
no a nuovi inceneritori ( da "Centro, Il"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: affermano il consigliere regionale Maurizio Acerbo ed il segretario Abruzzo Marco Gelmini, «ma non ad accettare diktat». «Dispiace», proseguono, «che Chiodi abbia indicato come obiettivo prioritario del nuovo governo regionale la realizzazione di inceneritori in Abruzzo. Non sappiamo quanti, sicuramente più di uno visto che il presidente ha parlato di piu termovalorizzatorì.
Dl
università: Camera approva fiducia
( da "KataWeb
News" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: 0 commenti La Camera ha approvato la fiducia al decreto Gelmini sull'università. A favore hanno votato 302 deputati, 228 i contrari e 2 gli astenuti. Il via libera definitivo sul provvedimento arriverà domani in tarda mattinata, dopo l'esame degli ordini del giorno. I tempi dunque dovrebbero essere rispettati: il decreto deve essere convertito definitivamente entro il 9 gennaio,
Scuola,
consegna delle firme contro la riforma Gelmini
( da "Stampa,
La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: riforma Gelmini Continua la protesta contro la riforma Gelmini. Dopo la manifestazione provinciale, lo sciopero e la notte bianca genitori, studenti e insegnanti del comitato Vco hanno continuato a raccogliere firme contro le novità introdotte dal ministro e mercoledì alle 14,30 la petizione sarà consegnata al prefetto Riccardo Ubaldi dai rappresentanti dei coordinamenti locali.
berlusconi
snobba il senatùr "fa solo un balletto elettorale" - claudio tito
( da "Repubblica,
La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: successo ieri pomeriggio nel bel mezzo del Transatlantico di Montecitorio subito dopo il voto di fiducia sul decreto Gelmini. «A Silvio offro un caffè alla buvette», ha buttato là il Senatùr. Subito dopo Paolo Bonaiuti, il portavoce di Palazzo Chigi, ha scambiato qualche battuta con il leader leghista seduto su un divanetto e poi ha promesso: «Vado a chiamare Silvio e te lo porto».
di
pietro: ecco un milione di firme ( da "Nuova Sardegna, La"
del 08-01-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Scuola
Abstract: studio potrebbe finire anche la riforma Gelmini. Quanto al Lodo Alfano, le firme raccolte «sono un fatto poltico importante - ha poi aggiunto Di Pietro - perché testimoniano la volontà di milioni di cittadini di impedire la deriva democratica che sta trascinando il Paese, di opporsi in prima persona a leggi incostituzionali e disgustose che introducono due pesi e due misure nell'
l'onda
sotto montecitorio torna la protesta deglistudenti - laura mari
( da "Repubblica,
La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Montecitorio torna la protesta deglistudenti La manifestazione durante la votazione alla Camera sulla riforma Gelmini LAURA MARI Né cori, né slogan. Per esprimere il loro dissenso si sono imbavagliati con dei fazzoletti neri, in segno di lutto per «la morte dell´università pubblica e dell´istruzione» e hanno srotolato uno striscione con su scritto «criminale è chi distrugge l´università».
La
riforma fa paura agli istituti lecchesi
( da "Giorno,
Il (Lecco)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: approvazione definitiva della tanto temuta riforma Gelmini. Insegnanti, presidi e genitori del Lecchese sono dunque in attesa. Il ritorno al maestro unico e la soppressione del tempo pieno sono le proposte che hanno incontrato le maggiori critiche da parte del personale docente e delle famiglie nel nostro territorio.
Un
debito di tre milioni Colpa dei supplenti
( da "Giorno,
Il (Lecco)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Sotto accusa questa volta non sono i tagli del ministro Gelmini, ma l?annosa questione delle supplenze, che ha portato gli istituti della provincia ad accumulare un debito complessivo di tre miloni di euro nei confronti delle Amministrazioni. Cifre per niente rassicuranti, visto anche la situazione generale di crisi.
liceo,
no all'assemblea il pd attacca il preside - alessandro pirina
( da "Nuova
Sardegna, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Il dirigente scolastico si oppone al dibattito sulla riforma Gelmini e finisce nel mirino del segretario dei giovani democratici. A dicembre i baby veltroniani di Tempio volevano organizzare al liceo classico "Dettori" un'assemblea d'istituto sulla nuova legge. Un incontro a cui sarebbero stati invitati anche esponenti politici di centrodestra.
IL
PROBLEMA dei precari è seguito con grande attenzione dalla Cgil. <E' chiaro
... ( da "Nazione, La (Empoli)"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: tutti i settori lavorativi, e che quindi non parliamo di numeri trascurabili. Sul fronte dell?impiego pubblico un po? di lavoratori sono stati regolarizzati, secondo le norme. Temiano quel che potrebbe accadere nella scuola con i tagli del ministro Gelmini».
Ciccanti:
la Regione consideri la proposta della Provincia
( da "Resto
del Carlino, Il (Ascoli)" del
08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Istruzione Maria Stella Gelmini e agli assessori all?Istruzione dei Comuni di Folignano, Appignano, Castel di Lama e Maltignano, esprime la sua preoccupazione riguardo alla politica scolastica che la Regione intende applicare. «Pur prendendo atto della nota del 14 ottobre scorso dell?
Votata
la fiducia sul Gelmini bis Berlusconi si fa vedere in aula
( da "Unita,
L'" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Votata la fiducia sul Gelmini bis Berlusconi si fa vedere in aula La Camera ha votato la fiducia sul decreto Gelmini che riguarda l'Università: 302 sì, 228 voti contrari; due astenuti. Una giornata di suspence sull'arrivo dei deputati, messo in forse per la neve sulle strade e il blocco degli aeroporti.
<Nessuna
dietrologia Presto la visiterò>
( da "Resto
del Carlino, Il (R. Emilia)" del
08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: per il voto di fiducia sul Dl Gelmini per l?Università. E? stato così impossibile mantenere in agenda l?impegno reggiano a Casa Cervi, e l?ho già detto al sindaco Cantoni. Per questo devo rientrare a Roma. Ma ci sarà quanto prima l?occasione per andarci». LA POLEMICA era stata alimentata dall?
IL
COMITATO 'Genitori insieme per la scuola' organizza oggi, gioved ...
( da "Resto
del Carlino, Il (Imola)" del
08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: approvazione del decreto Gelmini. La scadenza delle iscrizioni ai vari ordini di scuola è stata fissata per il 28 febbraio 2009, per cui è importante conoscere quello che attende i nostri figli a partire dal prossimo anno». «L?incontro di questa sera ? si legge ancora ?
Università,
sì alla fiducia su concorsi e risorse
( da "Sole
24 Ore, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Mentre la Camera dibatteva su "fiducia sì fiducia no" al Dl Gelmini un centinaio di studenti si è radunato in piazza Montecitorio in segno di protesta. Al motto di «criminale è chi distrugge l'università» gli studenti, in gran parte della Sapienza, hanno annunciato per la prossima settimana la ripresa delle mobilitazioni.
ROCCARASO
- Partenza condizionata dal maltempo e dal voto di fiducia alla Camera sul
decreto Gelmini... ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: maltempo e dal voto di fiducia alla Camera sul decreto Gelmini ieri per la prima giornata di "Neveazzurra 2009", la manifestazione che inaugurato la stagione politica del Pdl alla vigilia del congresso che deciderà la nascita del partito unitario del centrodestra. Non c'erano infatti il presidente del Senato Renato Schifani e il ministro della Difesa e reggente di An Ignazio La Russa.
Pausa
di riflessione da parte del neo assessore regionale all'Istruzione-Formazione,
Stefania Benatt... ( da "Messaggero, Il (Marche)"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: «E' sconcertante dice l'on. Ciccanti che forze politiche identiche al Governo nella Regione Marche ed all'opposizione al Governo nazionale recitino due parti opposte: ad Ancona sostengono i tagli del ministro Gelmini ed a Roma li contestano».
ROCCARASO
- Era un po' l'apertura dell'anno politico di Forza Italia, ieri la prima g...
( da "Messaggero,
Il (Abruzzo)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: condizionata dal maltempo e dal voto di fiducia alla Camera sul decreto Gelmini. Non c'erano infatti il presidente del Senato Renato Schifani e il ministro della Difesa e reggente di An Ignazio La Russa. E così, dopo i saluti del "padre" della manifestazione Sabatino Aracu, gli interventi dei senatori Filippo Piccone e Andrea Pastore, e del sindaco di Roccaraso Armando Cipriani,
Un
ulivo per un abete Da ieri, l'abete usato come albero di Nata...
( da "Messaggero,
Il (Umbria)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini, valorizzazione del piccolo commercio e ristrutturazione e costruzione di opere sportive da adibire alle attività giovanili. In vista delle prossime amministrative, diciamo fin subito di essere disponibili a confronti e alleanze con soggetti politici di centro sinistra smentendo categoricamente prese di posizione o alleanze vantate da soggetti autodichiaratisi responsabili/
Chiusa
la pratica del bilancio di previsione 2009, come stabilito ieri sera dalla
conferenza dei cap... ( da "Messaggero, Il (Pesaro)"
del 08-01-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Scuola
Abstract: a febbraio sarà convocato anche il Consiglio Grande per discutere della riforma Gelmini: sull'argomento-scuola (la riforma sarà attuata in un biennio, dopo il ritocco apportato dal Governo) si è tanto discusso negli ultimi mesi anche a Senigallia, con cortei e dure prese di posizione specie dei partiti del centrosinistra.
Università,
sì alla fiducia al governo ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: DEFINITIVO AL DECRETO GELMINI Università, sì alla fiducia al governo ROMA In aula anche il premier. Davanti a Montecitorio corteo di protesta degli studenti Francesco Bongarrà II Con 302 voti a favore, 228 no e l'astensione dei due deputati delle minoranze linguistiche, l'Aula della Camera ha confermato la fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge in materia di Università.
Stalin
il campanaro ( da "Corriere del Veneto"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Avevo il massimo dei voti in condotta, georgiano, canto religioso, matematica. Ho letto tutte le opere dei padri della chiesa. Poi, certo, sono un uomo curioso, mi interrogo, mi pongo dubbi...». «Senti un po' Josif, io ti accolgo in monastero, ma sappi che qui si lavora duro.
<Ateo?
Padre, sono un ex-seminarista.\n Avevo il massimo dei voti in condotta,
georgiano, canto religioso, matematica>
( da "Corriere
del Veneto" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: CULTURA - data: 2009-01-08 num: - pag: 13 categoria: BREVI «Ateo? Padre, sono un ex-seminarista. Avevo il massimo dei voti in condotta, georgiano, canto religioso, matematica» \\
atenei,
per la fiducia al decreto gelmini vota anche il premier: è la seconda volta -
mario reggio ( da "Repubblica, La"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: per la fiducia al decreto Gelmini vota anche il premier: è la seconda volta MARIO REGGIO ROMA - La Camera ha votato la fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge Università con 302 sì. I voti contrari sono stati 228. Due deputati si sono astenuti. Il voto ha cancellato gli emendamenti presentati dall´opposizione.
"Criminale
è chi distrugge l'università'". Così un centinaio di stude...
( da "Messaggero,
Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Giovedì 08 Gennaio 2009 Chiudi "Criminale è chi distrugge l'università'". Così un centinaio di studenti ha protestato contro il decreto Gelmini in piazza Montecitorio
Università,
sì ai premi agli atenei virtuosi e al merito
( da "Messaggero,
Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Giovedì 08 Gennaio 2009 Chiudi Università, sì ai premi agli atenei virtuosi e al merito La Camera vota la fiducia al decreto Gelmini. L'opposizione insorge e fuori la protesta degli studenti
ROMA
- I deputati sono in ritardo a causa del maltempo e slitta il voto di fiducia
sull'univers... ( da "Messaggero, Il"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Il decreto Gelmini è approvato. Ed è scontro anche tra maggioranza e opposizione. «Il decreto legge sull'università? Il solito metodo del centrodestra che svilisce e disprezza il confronto con l'opposizione», sostiene il capogruppo del Pd in commissione Istruzione del Senato, Antonio Rusconi.
ROMA
Il milione di firme raccolto dall'Italia dei valori e da Rifondazione comunista
a sostegno... ( da "Messaggero, Il"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Quindi, l'ex pm annuncia che «l'Italia dei Valori sta pensando di organizzare altri referendum di qui al 2010, sicuramente uno per l'abolizione dei fondi di finanziamento ai partiti, e altri due sulle intercettazioni e sulla riforma della scuola decisa dal decreto Gelmini».
NAPOLI
- L'imprenditore Alfredo Romeo, in carcere dal 17 dicembre scorso, sarà
nuovamente ... ( da "Messaggero, Il"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: nel corso della votazione sul decreto Gelmini, c'è stato un breve incontro tra il premier Silvio Berlusconi e Renzo Lusetti. Una volta eri con noi, poi sei passato di là, visto cosa ti è successo? Così Berlusconi incrociando Lusetti lo ha abbracciato esprimendogli solidarietà dopo il coinvolgimento del deputato Pd nell'inchiesta giudiziaria sul caso Romeo.
Il
giorno più bello per 46 ricercatori Arriva il via libera alle assunzioni
( da "Nazione,
La (Firenze)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: IL DECRETO GELMINI VIENE APPROVATO OGGI IN PARLAMENTO UNA GIORNATA di festa per i 46 ricercatori in attesa di prendere servizio. «Oggi dovrebbe esser dato il via libera alle nostre assunzioni», sorride il ricercatore di Economia Giacomo Manetti, che preferisce usare il condizionale solo per una questione di scaramanzia.
Università,
concorsi <trasparenti> Dalla Camera è arrivata la fiducia
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: trasparenti» Dalla Camera è arrivata la fiducia DECRETO GELMINI OGGI IL VOTO FINALE. STUDENTI DELL?ONDA IN PIAZZA ROMA ? La fiducia è arrivata nonostante il maltempo che aveva fatto temere defezioni nei banchi del Pdl. Il decreto Gelmini ha ottenuto il sì della Camera e oggi dovrà affrontare il voto finale di Montecitorio.
LO
SCAMBIO VIRTUOSO ( da "Corriere della Sera"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Le linee guida del ministro Gelmini prefigurano una trasformazione profonda del-l'Università, il cui primo passo è il decreto legge approvato ieri dal Parlamento. Ma si tratta di iniziative isolate, prive di una strategia comune, talvolta addirittura — come è accaduto a Renato Brunetta —
Mai
più scuole sovraffollate con il nuovo piano del Comune
( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del
08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: evitare lo smembramento imposto dal decreto Gelmini e scansare la minaccia di licenziamenti che lo stesso decreto avrebbe comportato. L'adesione al progetto è stata tale che diventerà l'esempio da seguire per tutti in Sardegna». Merito anche del confronto preventivo dell'assessorato comunale alla pubblica istruzione con i sindacati.
Silvio
e Umberto, botta e risposta a 3 metri di distanza
( da "Corriere
della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Bossi esce dall'Aula della Camera, ha appena votato la fiducia al decreto Gelmini. Berlusconi è appoggiato a una colonna di un corridoio, parlotta con i suoi. Si sfiorano quasi, ma non si vedono. Lo fanno presente al Senatur, lui si gira un attimo, «dov'è?», poi tira dritto: «Ditegli che lo aspetto alla buvette per un caffè.
La
riforma dell'università alla Camera Passa la fiducia, oggi il voto finale
( da "Corriere
della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Via libera al decreto Gelmini sull'università. la Camera ha votato la fiducia, la nona del governo Berlusconi, con 302 sì e 228 no e due astenuti. Oggi il voto finale sul decreto, che doveva essere convertito, pena decadenza, entro il 9 gennaio. Con questa legge il ministro Mariastella Gelmini intende rendere più trasparente la gestione delle università,
E
Silvio abbracciò Lusetti ( da "Corriere della Sera"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: il decreto Gelmini sulla riforma universitaria. Silvio Berlusconi incrocia Renzo Lusetti (nella foto) e lo abbraccia esprimendogli solidarietà dopo il coinvolgimento del deputato Pd nell'inchiesta giudiziaria di Napoli sul caso Romeo. Il Cavaliere ha chiacchierato con il parlamentare dell'opposizione e con una battuta ha voluto ricordargli la sua breve esperienza in Forza Italia.
Il
Cavaliere abbraccia Lusetti: Eri con noi, ora visto cosa ti succede?
( da "Tempo,
Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: si vota il decreto legge Gelmini sulla riforma universitaria. Berlusconi incrocia Renzo Lusetti e lo abbraccia esprimendogli solidarietà dopo il coinvolgimento del deputato Pd nell'inchiesta sul caso Romeo. Il Cavaliere scambia alcune battute con il parlamentare e con una battuta gli ricorda la sua breve esperienza passata in FI.
La
Camera vota la fiducia sul decreto di riordino ...
( da "Tempo,
Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: già passato al Senato a fine novembre, verrà licenziato definitivamente dal Parlamento. Come già accaduto sulla scuola, anche questo provvedimento varato dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha alimentato nei mesi scorsi un movimento di protesta e un duro scontro fra la maggioranza e l'opposizione.
Lodo
Alfano, le firme per il referendum
( da "Giornale
di Brescia" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Infine, il leader Idv annuncia «un pacchetto di referendum da lanciare entro il 2010 nel quale troverà posto un referendum contro il finanziamento pubblico ai partiti». Da quanto si apprende, nel pacchetto saranno compresi poi dei referendum sulle intercettazioni e, probabilmente, sulla riforma Gelmini.
Camera,
sì alla fiducia sul Dl per l'Università (
da "Giornale
di Brescia" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: decreto Gelmini che così sarà approvato prima della sua eventuale decadenza. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate dai deputati del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in Aula.
Arriva
a Milano la prima banca dedicata agli immigrati
( da "Giornale.it,
Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: è attivo 24 ore su 24 ed è stato ideato nel 1964 da Padre Eligio Gelmini, fondatore di Mondo X e confessore di calciatori ai tempi del Milan di Gianni Rivera; infine Telefono Amico Centro di Milano (02 55230200) è attivo dal 1967 tutti i giorni dalle 18 alle 24 e fa capo a un network nazionale che si chiama Telefono Amico Italia.
università,
sì alla fiducia ( da "Messaggero Veneto, Il"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate ieri mattina dai deputati delle regioni del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in Aula.
Università,
Camera: sì alla fiducia. Oggi il voto
( da "Giornale.it,
Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Il via libera al decreto Gelmini Dopo gli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto (queste ultime saranno trasmesse in diretta televisiva) si giungerà al via libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell?
scuola,
ripartire dagli anni '70 ( da "Nuova Sardegna, La"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini, nei suoi grandiosi progetti di riforma a sopprimere, si è dimenticata proprio della scuola media inferiore, che costituisce da sempre il tramite evolutivo tra elementari e superiori, ma che oggi, secondo molti osservatori, sarebbe diventato il vero problema del sistema, non essendo più in grado di garantire la necessaria continuità formativa tra gli altri ordini di scuola?
Berlusconi
snobba il Senatùr "Fa solo un balletto elettorale"
( da "Borsa(La
Repubblica.it)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: successo ieri pomeriggio nel bel mezzo del Transatlantico di Montecitorio subito dopo il voto di fiducia sul decreto Gelmini. "A Silvio offro un caffè alla buvette", ha buttato là il Senatùr. Subito dopo Paolo Bonaiuti, il portavoce di Palazzo Chigi, ha scambiato qualche battuta con il leader leghista seduto su un divanetto e poi ha promesso: "Vado a chiamare Silvio e te lo porto".
Riforma
atenei sì della Camera ( da "Metronews"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: ma ieri sera la Camera ha approvato con 302 sì il decreto Gelmini sull?università. Oggi il voto finale in diretta tv. I punti chiave • Per il di prof. e ricercatori saranno formate commissioni con il sorteggio, riducendo a 1 i docenti nominati dalle facoltà. • per le università con una spesa per il personale troppo elevata.
UNIVERSITA':
CAMERA DA' VIA LIBERA A FIDUCIA SU DL GELMINI
( da "ITnews.it"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Roma, 7 gen. (Adnkronos) - Passa alla Camera la fiducia sul dl Gelmini per il riordino dell'insegnamento universitario. Il governo ha avuto il via libera dell'assemblea con 302 voti a favore, mentre 228 sono stati i voti contrari.
La
neve paralizza Milano Muore sotto il pilastro caduto
( da "Provincia
Pavese, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
decreto
Gelmini è stata rinviata al tardo pomeriggio proprio per permettere ai
parlamentari di arrivare nella capitale. Ferrovie a rilento. La neve ha provocato
pesanti disagi anche sulle autostrade, dove è nevicato su oltre
Decreto
Gelmini, sì alla fiducia Oggi la riforma diventa legge
( da "Stampaweb,
La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: La Camera vota la fiducia sul decreto Gelmini di riordino dell?Università. A favore i gruppi del Pdl e della Lega, contro le opposizioni dell?Idv, del Pd e dell?Udc. Nel dettaglio, i sì sono stati 302, i no 228, due gli astenuti. Oggi, con il voto finale dell?aula di Montecitorio, la riforma diventerà legge.
Scuola,
in arrivo 9 mln per l'Irpinia ( da "Denaro, Il"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Dopo i tagli previsti dalla legge Gelmini, finalmente ci sono anche buone notizie sul fronte della scuola. Nell'ultima seduta del 2008, la Giunta provinciale di Avellino ha infatti approvato un finanziamento destinato alla riqualificazione degli istituti scolastici. I beneficiari degli stanziamenti saranno tra gli altro Ariano Irpino (Ipa: 900 mila euro)
Decreto
Gelmini, via libera alla Camera ( da "Avvenire"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: CRONACA 08-01-2009 Decreto Gelmini, via libera alla Camera ROMA. Alle 20 e 48, con molte ore di ritardo rispetto al previsto causa maltempo, arriva il sì di Montecitorio: l'Aula della Camera ha votato la fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge per Università con 302 sì.
L'auto
di Stato. ( da "Giornale.it, Il"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: E la Gelmini? stiamo qua a difendere il suo decreto giusto ma impopolare e questa che ti combina? gongola popolareggiando il ministro più impopolare nelle piazze. Insomma non la metto sui contenuti, ma sui sapori, cari commensali. Perchè il centrodestra deve sempre aver paura.
Università,
sì alla fiducia oggi la votazione finale
( da "Corriere
Adriatico" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate stamani dai deputati delle regioni del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in Aula.
È
SALTATO PER COLPA DEL MALTEMPO L'INCONTRO TRA UMBERTO BOSSI E SILVIO BERLUSCONI
PER DISC... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: E la neve non ha impedito soltanto l'incontro tra Bossi e Berlusconi. Per colpa del maltempo, anche l'esecutivo di Alleanza Nazionale è stato rinviato a oggi, mentre la votazione alla Camera sul decreto Gelmini è slittata di qualche ora proprio per permettere ai parlamentari di arrivare nella capitale.
CON
302 VOTI A FAVORE, 228 NO E L'ASTENSIONE DEI DUE DEPUTATI DELLE MINORANZE
LINGUISTICHE, L&#... ( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 08-01-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Scuola
Abstract: definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate ieri mattina dai deputati delle regioni del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in aula.
BRINDISI
E TARTINE AL MATì PER LA PRESENTAZIONE UFFICIALE DELL'UNDICESIMA EDIZIONE DEL
CAL... ( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 08-01-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Scuola
Abstract: per protestare contro i tagli all'Università voluti dal ministro Gelmini. Una ottima alternativa al calendario realizzato da quelle studentesse che hanno scelto di farsi fotografare nude in favore dello stesso ministro». Il calendario delle studentesse universitarie è stato inoltre scelto da Sky come uno dei migliori del 2009.
COLLOQUIO
NELL'AULA DELLA CAMERA TRA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SILVIO BERLUSCONI E IL
DEPUTAT... ( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 08-01-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Scuola
Abstract: incontrati durante la votazione della fiducia sul decreto legge Gelmini in materia di università, mentre il presidente del Consiglio lasciava l'Emiciclo di Montecitorio. Si sono intrattenuti in conversazione, attorniati da altri deputati tutti di maggioranza. Il Cavaliere ha scambiato alcune battute con il parlamentare, ricordandogli la breve esperienza passata insieme in Forza Italia.
Università,
è legge il decreto Gelmini ( da "Giornale.it, Il"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: ministro Gelmini". Il ministro: finalmente valore al merito Grande soddisfazione del ministro Maria Stella Gelmini per la conversione definitiva in legge da parte della Camera del decreto da lei proposto sulle Università. "L'Università oggi cambia.Valorizzato il merito, premiati i giovani, affermata la gestione virtuosa degli atenei e introdotta più trasparenza nei concorsi all'
Cosa
prevede il decreto Gelmini ( da "Rai News 24"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: 8 gennaio 2009 Cosa prevede il decreto Gelmini L'università di Roma La Sapienza Nuove norme per il reclutamento dei docenti, più assunzioni di ricercatori, finanziamenti per borse di studio e per residenze universitarie. Sono solo alcuni dei provvedimenti previsti dal Decreto legge di riforma dell'Università targato 'Gelmini' approvato oggi.
E'
legge il decreto Gelmini sulla riforma dell'università
( da "Rai
News 24" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: legge il decreto Gelmini sulla riforma dell'università L'aula della Camera L'aula della Camera ha approvato in via definitiva il decreto Gelmini sull'universita'. I voti a favore sono stati 281, i contrari 196 e gli astenuti 28. "L'universita' oggi cambia" ha commentato il ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini.
Le
scuse e lo Zero ( da "Giornale.it, Il"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: E la Gelmini? stiamo qua a difendere il suo decreto giusto ma impopolare e questa che ti combina? gongola popolareggiando il ministro più impopolare nelle piazze. Insomma non la metto sui contenuti, ma sui sapori, cari commensali. Perchè il centrodestra deve sempre aver paura.
CNR:
un 2009 con maggiori risorse umane e finanziarie
( da "SaluteEuropa.it"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: deciso dal ministro vigilante Mariastella Gelmini prevede l'assegnazione al CNR di circa 566 milioni di Euro per l'anno 2008, una somma superiore di oltre il 2% rispetto al 2007. Nel Fondo statale sono inclusi il sostegno alle grandi installazioni europee, come il Laboratorio di Luce di Sincrotrone (Grenoble) e le sorgenti di neutroni (ILL Grenoble,
Università,
via libera al decreto ( da "Stampaweb, La"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: ROMA Il decreto Gelmini di riordino del sistema univerisitario è legge. La Camera lo ha approvato voti favorevoli e definitivamente con 281 voti a favore, 196 contrari e 28 astenuti. Nel corso delle dichiarazioni di voto, si sono espressi a favore i gruppi di maggioranza (Pdl e Lega), contrari Pd e Idv.
Il
decreto Gelmini è legge ( da "Quotidiano.net"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Spettacolo Gossip Pazzo Mondo Salute Tecnologia Meteo Scommesse Casa Dieta UNIVERSITA' Il decreto Gelmini è legge La Camera ha approvato in via definitiva il decreto Gelmini sul riordino del sistema universitario. Il provvedimento ha ottenuto 281 sì e 196 voti contrari. Gli astenuti sono stati 28 Roma, 8 gennaio 2009 - Il decreto Gelmini di riordino del sistema univerisitario è legge.
08/01/2009
14:50 UNIVERSITA': GELMINI, CON RIFORMA VALORIZZATO IL MERITO
( da "ITnews.it"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: (Adnkronos) - Con questa riforma ''si valorizza il merito, si premiano i giovani e si favorisce il ricambio generazionale''. Cosi', al termine delle votazioni a Montecitorio, il ministro dell'Istruzione, Universita' e Ricerca, Mariastella Gelmini, commenta il via libero definitivo alla riforma del sistema universitario.
Berlusconi:
sì ad Air France Bossi: intesa stupida Il via libera dopo l'incontro con Cai.
Il premier: da Lufthansa nessuna offerta. Oggi l'incontro col ministro che
"tifa" tedesco ( da "Gazzettino, Il"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Bossi ha perfino evitato di incrociare il premier, durante il voto di fiducia sul decreto Gelmini: «Dite a Berlusconi che gli offrirò un caffé, nonostante le minacce di sculacciarmi», rispondeva ai giornalisti che facevano notare come il premier fosse proprio lì a due passi, a colloquio col ministro Frattini e il capogruppo Cicchitto.
Università,
via libera definitivo della Camera:
( da "TGCom"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: decreto Gelmini è legge Via libera definitivo da Montecitorio L'Aula della Camera ha definitivamente approvato il decreto legge in materia di Università. I voti a favore sono stati 281, 196 i contrari, 28 gli astenuti. Hanno votato contro i gruppi del Pd (Marina Sereni ha definito il decreto come "un'occasione mancata per il diritto allo studio in Italia"
Oggi
in Parmagiornoenotte: Eureka, il giornalino del Romagnosi fra la Gelmini e la
noia dei 20 anni - Come scegliere la scuola superiore - La musica digitale
batte la crisi ( da "Gazzetta di Parma Online, La"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Romagnosi fra la Gelmini e la noia dei 20 anni - Come scegliere la scuola superiore - La musica digitale batte la crisi OGGI IN PARMAGIORNOENOTTE Eureka: il giornalino del Romagnosi - Dalla Gelmini alla crisi economica, dalla noia dei 20 anni a Twilight Gran Bretagna: la musica digitale batte la crisi - E i ragazzi tornano a scaricare legalmente Come scegliere la scuola superiore -
Crisi
di nervi nel Pd, Fassino urla a un deputato: "Sei un irresponsabile. Hai
rotto i c..." ( da "Giornale.it, Il"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: finito il voto finale in aula alla Camera sul dl Gelmini, Fassino si avvicina di nuovo a Mantini (sempre in Trasatlantico) e lo apostrofa: "Sei un irresponsabile, sei un cretino. Tu devi rispondere delle cose che dici". E chiude: "Ci vediamo in tribunale". Aveva contestato la gestione economica del Pd Mantini spiega poi a cronisti che il problema nasce dal fatto che nell?
Luigi
De Angelis "Primi effetti della Riforma Gelmini"
( da "Quotidiano.it,
Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Luigi De Angelis "Primi effetti della Riforma Gelmini" Folignano | "I primi effetti della riforma Gelmini si cominciano a far sentire. Nella scuola elementare di Villa Pigna, secondo i primi calcoli effettuati dalla Direzione, dovremmo avere una perdita di almeno quattro insegnanti già a partire dal prossimo anno".
Università,
via libera definitivo dalla Camera a decreto Gelmini
( da "RomagnaOggi.it"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: libera definitivo della Camera al decreto Gelmini sull'università. A favore hanno votato Il 281 deputati, 196 i contrari e 28 gli astenuti. Hanno votato contro i gruppi del Pd e dell'Idv. Astenuta l'Udc come segno di "un'apertura di credito nei confronti del ministro Gelmini. Con questa riforma "si valorizza il merito, si premiano i giovani e si favorisce il ricambio generazionale"
Crisi
di nervi nel Pd, Fassino striglia un deputato: "Hai rotto i c..."
( da "Panorama.it"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: voto sul dl Gelmini. Una doppia "scenata" davanti a deputati e giornalisti. Come accade spesso nelle liti domestiche, la bagarre è stata scatenata da una questione di soldi. Ad accendere la miccia è stata [4] l'intervista dell'ex dielle a Libero in cui Mantini denuncia che solo la Margherita versa tutti i soldi sul conto comune del nuovo partito.
UNIVERSITÀ,
I SENATORI PD: OPERAZIONE CHE PENALIZZA IL SUD
( da "Basilicanet.it"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: rilancio degli Atenei con la pesante decurtazione dei fondi decisa dal ministro Gelmini e dal Governo Berlusconi. Ma è¨ ancora più¹ grave che le poche risorse da destinare alle università vengano attinte dal Fondo delle aree sottoutilizzate e quindi sottratte al Sud del Paese". Eâ?? quanto dichiarano in una nota congiunta i senatori del Pd Teresa Armato, Alfonso Andria, Maria Antezza,
Università,
il decreto Gelmini è legge ( da "Gazzetta di Parma Online, La"
del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract: Università, il decreto Gelmini è legge Il decreto Gelmini sull'università da oggi è legge. Il provvedimento, sul quale alcune settimane fa si era scatenata la protesta di studenti e docenti, ha ricevuto il via libera alla Camera con 281 voti a favore, 196 contrari, e 28 astenuti.
( da "Alto Adige" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Isola felice? Per la
sanità Isola felice? Per la sanità non direi proprio... Caro direttore, la presente
per segnalare che molto spesso l'isola felice in quanto a sanità lascia molto a
desiderare. Mi spiego. Visita ortopedica prescritta dal mio medico di base
giace in lista d'attesa dal lontano 16.09.08. Ecografia addome prescritta dal
medico (gastroenterologo) dell'ospedale di Bolzano anche questa ferma dal
08.10.08 in lista d'attesa. Tutto questo per informazione. Renato Ferraro
BOLZANO Caro Pignatelli, la Gelmini non
propone sciocchezze Il signor Pignatelli interviene nell'edizione del 28
dicembre dell'Alto Adige per dimostrare che... "i dati scientifici
smentiscono la Gelmini...". Per la verità egli parte male nel suo ragionamento
"scientifico", perché fa uso abbondante di forzature lessicali
("zerbino mediatico", "ministro improvvisato",
smantellatore della scuola"), più adatte ad un comizio che ad un
ragionamento scientifico, che per sua natura non dovrebbe partire da posizioni
preconcette. Ma andiamo pure avanti. Egli riferisce l'indagine di un paio di
istituti di ricerca americani che hanno raccolto dati molto positivi sul grado
di preparazione dei bambini di età scolare italiani; egli ne deduce allora che
il merito è del metodo, detto anche modulo, dei tre insegnanti per ogni classe.
Non ho dubbi che i dati dei due istituti di ricerca siano scientifici, cioè
raccolti secondo le regole di una corretta statistica; gli americani sono più
bravi degli italiani in fatto di sondaggi. Però messa così, la sua altro non è
che una semplice constatazione dello stato di buona salute della scuola
primaria e non dimostra affatto, come vorrebbe il nostro lettore, che il merito
sia del modulo dei tre maestri; manca infatti il nesso tra causa ed effetto e
nella fretta di arrivare alla conclusione che gli sta a cuore, ha perso per
strada i suoi propositi scientifici, così che il ragionamento finisce per
essere solo una sua opinione. Il metodo scientifico vorrebbe infatti che si
mettessero a confronto i dati da lui citati con quelli eventualmente raccolti
prima dell'introduzione del metodo in discussione: nella ricerca medica ad
esempio, si valuta scientificamente l'effetto di un farmaco provandolo in
confronto con il cosiddetto placebo. Mi rendo conto che nel nostro caso il
problema si complica, ma volere o no, la scienza è fatta così!: se poi non
dovessero essere disponibili dati di confronto, mi dispiace per la sua ansia
giacobina, ma il nostro lettore dovrà rinunciare a conclusioni scientifiche.
Anch'io in mancanza di dati e per rispetto alla mia formazione scientifica, vi
devo rinunciare e mi limiterò a una valutazione terra-terra senza grandi
pretese: ricordo che nel 1963 quando si mise mano alla riforma della scuola (io
c'ero), si cominciò con l'istituzione della scuola Media unica, col proposito
di passare poi a quella delle superiori e magari dopo dell'università; della
scuola primaria non si parlò perché si riteneva che potesse andare ancora bene
così. Allora, mi viene da pensare: non sarà per caso che la buona situazione
della scuola primaria riferitaci dal nostro lettore, non sia una novità
dell'ultima ora, ma che sia più semplicemente qualcosa di consolidato nel corso
dell'ultimo mezzo secolo? Inoltre, sempre senza pretese scientifiche, mi
chiedo: non sarà che le uniche novità intervenute da allora, nella scuola
primaria, sono solo una certa riduzione (positiva) del numero di alunni per
classe, e il forte aumento (negativo, almeno per la finanza pubblica) del
numero degli insegnanti impiegati in orario mattutino, invece che nel più
scomodo ma più richiesto, tempo pieno pomeridiano? Mi permetto allora un invito
al nostro lettore: lasci perdere il metodo scientifico e si accontenti di
sostenere il Suo settarismo con strumenti più vicini alla politica, cioè gli
slogan, materia in cui mi sembra più esperto. Gabriele Ansaloni Belle parole
del governo ma non sanno realizzarle Vi sono alcune indicazioni e proposte
governative che non dico sono condivisibili in tutto ma sulle quali si potrebbe
avviare una base di discussione. Ma hanno un grosso difetto: sono solo parole.
In effetti è molto difficile, se non impossibile, per questa maggioranza, e in
un certo senso lo stesso è accaduto con il governo di centro-sinistra,
trasformare gli annunci in realizzazioni a dispetto delle dichiarazioni
"trionfalistiche" di alcuni suoi esponenti che come i leghisti
assegnano al nuovo anno una rivoluzione a dir poco copernicana. Forse pensano
al federalismo fiscale e a una forte autonomia locale come la panacea a tutti i
problemi oggi sul tappeto ma che rischia di allargare ancora di più il solco
tra le varie regioni senza andare a toccare ciò che è realmente importante. Ci
siamo mai chiesti, concretamente, cosa serve all'Italia per imprimerle una
svolta davvero epocale? Potrei sintetizzarlo in un solo aspetto che è quello di
troppe regole che fanno il paio con la mancanza quasi assoluta di chi le faccia
rispettare e lo faccia, soprattutto, in maniera intelligente. Pensiamo alla
giustizia che per dispiegare la sua efficacia ha bisogno di un lungo impiego di
anni, pensiamo alla scuola che non riesce ad essere efficace perché si disperde
in tanti rivoli di superspecializzazioni e corsi di vario tipo, pensiamo alla
rete distributiva che riesce a fare la moltiplicazione dei pani di biblica
memoria ma questa volta lo fa con i prezzi che dalla produzione al consumatore
finale possono anche crescere del 300%, pensiamo alla sanità che continua ad
avere più marce a seconda delle regioni e, guarda caso, si spende di più dove
la qualità e la stessa quantità dei servizi è carente, si permette un'evasione
fiscale da capogiro ma si utilizzano risorse e uomini per inseguire la massaia
che esce dal mercato per chiederle lo scontrino fiscale o ci si accanisce sul
povero contribuente da rendite da fame. Così ci ritroviamo con i pifferi di
montagna che andarono per suonare e furono suonati. Riccardo Alfonso Musica,
anni formidabili Ma il libro non è completo Con riferimento all'articolo
"La nuova fatica di Drexel e Fink. Formidabili quegli anni. In Musica.
Alto Adige e Tirolo tra tradizione e modernità, nell'ultimo libro della
trilogia storica" pubblicato alla pagina 44, Cultura & Società"
del quotidiano Alto Adige in data sabato 20 dicembre
( da "Gazzetta di Modena,La" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Kooistra meglio di
un Bot Sidao al top, bravo Dennis PAGELLE LEE FATICA
MODENA. 5 (4 break point vinte/perse 0) 12 battute 2 errori 4 attacchi 2 errori
2 vincenti 3 muri. Come la squadra: cioè in ricostruzione. Vien quasi da
chiedersi che cosa abbia in meno di lui Tencati. Voto: 6 Kooistra: 20 (4 break
point vinte/perse + 12) 14 battute 5 errori 31 attacchi 1 errore 2 muri subiti
17 vincenti 55% 3 muri. Il suo braccio pesante è quello che fa delle
differenze importanti nel match. Voto: 7 Dennis: 14 (3 break point vinte/perse
+ 5) 18 battute 4 errori 18 ricezioni 1 errore 67% (33% perfetta) 30 attacchi 1
errore 3 muri subiti 14 vincenti 47%. Piaccia o no, Modena vince quando lui
piazza un paio di servizi decisivi nel secondo set, salendo poi in cattedra nei
successivi. Voto: 7 Sidao: 15 (5 break point vinte/perse + 6) 16 battute 3
errori 1 ricezione sbagliata 14 attacchi 1 errore 3 muri subiti 9 vincenti 64%
6 muri. L'uomo voluto da Andrea Giani è la pedina chiave della Trenkwalder
dell'Era Zanini. Top player. Voto: 7.5 Travica: 2 (1 break point vinte/perse +
1). 16 battute 1 errore 1 attacco vincente 1 muro. Incolpevole sul mezzo disastro
iniziale della squadra, chi lo critica meglio farebbe a guardare che cosa c'è
in giro al giorno d'oggi nel suo ruolo. Voto: 7 Casoli: 9 (5 break point
vinte/perse + 5). 10 battute 2 errori 15 ricezioni 100% (80% perfetta) 16
attacchi 2 muri subiti 8 vincenti 50% 1 muro. Più mestiere che condizione
atletica, in ogni caSO "imnportante". Voto: 7 Rinaldi (libero) - 5 39
ricezioni 5 errori 59% (41% perfetta). Crivellato nel primo set da Lasko.
Troppi 5 ace diretti subiti. Voto: 5 Tencati: 1 (1 break point) 3 battute 1
muro. Voto: 7
( da "Centro, Il" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Il dopo-Menna Rifondazione
convoca l'assemblea VASTO. Rifondazione comunista si conta e decide il suo
futuro. Sarà un dibattito a 360 gradi quello che il circolo del Prc si accinge
a svolgere sabato (dalle 16), nei locali della Società operaia, dove il
segretario cittadino, Marco Marra ha chiesto "asilo politico" dopo lo
sfratto dalla sede di via San Pietro di proprietà della famiglia Menna. All'assemblea sono stati invitati tutti i simpatizzanti e gli
iscritti (63), anche quelli che insieme all'assessore Eliana Menna hanno
firmato il documento con cui comunicavano la loro uscita dal partito. La
riunione sarà coordinata dai segretari provinciale e regionale, Riccardo Di
Gregorio e Marco Gelmini.
( da "Centro, Il" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
RIAPRONO LE SCUOLE
Istituti superiori e autonomia Incognite su Palizzi e De Giorgio LANCIANO. I
cancelli delle scuole di ogni ordine e grado hanno riaperto oggi dopo la pausa
dovuta alle vacanze natalizie. Ma sul futuro di alcuni istituti scolastici
cittadini pesa la decisione che deve ancora essere vagliata dalla Regione, una
volta che il neopresidente della giunta, Gianni Chiodi, si sarà insediato negli
uffici dell'Aquila. L'attuazione del decreto sui dimensionamenti scolastici è
infatti destinata a creare un po' di scompiglio in città. Il futuro di alcune
scuole si decide d'ora in poi sui numeri. Gli iscritti,
stando al provvedimento del ministro Gelmini, devono
essere almeno 500 e non più di 900. Significa che il liceo artistico Palizzi,
la scuola media Umberto I e il nuovo istituto commerciale De Giorgio, in via
Barrella, non avrebbero i dati per resistere con una propria autonomia.
Di qui la proposta di un piano di dimensionamento da parte della Provincia che
si è trovata a dover gestire la questione in assenza del parere della Regione,
interessata alle recenti elezioni. La soluzione per l'Umberto I sarebbe
l'accorpamento con le scuole elementari e medie di Frisa assieme alla scuola
materna di Madonna del Carmine, secondo la proposta del sindaco di Frisa, Rocco
Di Battista, oppure di contrada Gaeta, secondo le intenzioni della Provincia e
del sindaco di Lanciano, Filippo Paolini. Per le scuole superiori, il De
Giorgio beneficerà probabilmente di una deroga per continuare ad essere
autonomo, mentre l'istituto d'arte Palizzi si accorperebbe al liceo classico.
(d.d.l.)
( da "Centro, Il" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Riaprono le aule nel
Vastese Scuola accorpata Da Gissi no alla Provincia GISSI. Il consiglio comunale
ribadisce il proprio no alla perdita di autonomia dell'Istituto d'istruzione
superiore Spataro (medie e Itc di Gissi e Casalbordino). Nell'ultima seduta,
l'assemblea civica ha votato all'unanimità una delibera con la quale dichiara
di non condividere la proposta di riorganizzazione e
razionalizzazione della rete scolastica imposta dal decreto del ministro Gelmini e presentata dalla Provincia lo scorso 12 dicembre.
L'orientamento dell'ente, infatti, era per l'aggregazione delle due sedi del
Commerciale all'Agrario di Scerni e la creazione dell'Istituto comprensivo di
Gissi unendo la direzione didattica del paese con le medie dello Spataro.
Il presidente della Provincia, Tommaso Coletti (Pd) e l'assessore provinciale
alla Pubblica istruzione, Luciano Nelli (Prc), hanno discusso della proposta
con gli studenti in un'assemblea e nell'ultima seduta del consiglio provinciale
è stato presentato un emendamento al piano di razionalizzazione da sottoporre
alla Regione che salvaguarda l'autonomia dello Spataro. «Prendendo in
considerazione l'emendamento, il consiglio comunale chiede che venga conservata
l'autonomia delle due istituzioni scolastiche cittadine, la sirezione didattica
e l'Istituto d'istruzione superiore», dicono i consiglieri comunali, ricordando
che quest'ultimo è l'unica istituzione scolastica autonoma al servizio di 25
comuni del Medio e Alto Vastese. Oggi, intanto, riprendono le attività
didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado del Vastese e del Molise dopo la
pausa per le festività natalizie. (s.a.) SCERNI, servizio civile. Prendono
servizio questa mattina 80 giovani impegnati nei progetti "Integra",
"Con noi" e "Salvambiente", elaborati dal Comune di Scerni
per il Servizio civile nazionale. I volontari, che percepiranno 430 euro
mensili, si occuperanno nei 17 comuni partner (18 sedi) di assistenza ai
disabili, anziani, protezione civile e ambiente. VASTO, stagione concertistica.
Ricomincia domenica al teatro Rossetti la stagione concertistica. Alle 17,30
Andrea Oliva (flauto) e Marco Grisanti (pianoforte) proporranno un itinerario
musicale nell'Europa del '900. Posto unico: 5 euro. VASTO, spettacolo teatrale.
Riprende questa sera la stagione teatrale Atam. Alle 21, al cine-teatro Globo
c'è "Todo Modo" di Leonardo Sciascia, adattato per la scena da Matteo
Collura per la regia di Fabrizio Catalano Sciascia e Maurizio Marchetti. Gli
interpreti sono Paolo Ferrari e Giuseppe Pambieri. Botteghino aperto dalle 10
alle 12 e dalle 17 alle 21. CAMPOBASSO, elezioni Coldiretti. Amodio De Angelis
è stato confermato alla presidenza della Coldiretti Molise. Lo affiancherà il
vice Giovanni Monaco, riconfermato nella carica. Nelle assemblee provinciali i
due erano stati nuovamente votati per le presidenze provinciali di Campobasso
(De Angelis) e Isernia (Monaco).
( da "Libertà" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
di DANIELE NOVARA
Appena prima di Natale, il Governo ha emanato i regolamenti
attuativi del Decreto Gelmini confermando di fatto il famoso e controverso ritorno al maestro
unico nelle Scuole Elementari di DANIELE NOVARA Appena prima di Natale, il
Governo ha emanato i regolamenti attuativi del Decreto Gelmini confermando di fatto il famoso e controverso ritorno al maestro
unico nelle Scuole Elementari. Negli stessi giorni, in Francia, Le Monde
de l'Education, probabilmente la più prestigiosa rivista scolastica europea,
usciva con un dossier dedicato alla solitudine dell'insegnante. I francesi,
com'è noto, sono molto attenti alle vicende scolastiche al punto da aver creato
anche una filmografia specifica: da ultimo La classe - vincitore a Cannes nel
2008 - e il precedente Etre et avoir, che ebbe un notevole successo. La
preoccupazione, in tempi di crisi, è che i tagli finiscano per colpire la
necessità imprescindibile dei docenti di lavorare in equipe, per garantire agli
alunni standard professionali più elevati. In effetti pare che le politiche
europee più semplificatorie stiano andando nella direzione di restringere i già
pochi spazi di lavoro comune fra gli insegnanti. Mentre in tutte le professioni
si esalta il gioco di squadra, nella scuola le tendenze nostalgiche e le scelte
economiche finiscono con lo spingere verso un isolamento già molto accentuato.
SEGUE A PAGINA 5 07/01/2009
( da "Giorno, Il (Varese)" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
VARESE: PRIMO PIANO
pag. 3 di ENRICO CAMANZI ? VARESE ? COME ACCADE sempre nelle situazioni... di
ENRICO CAMANZI ? VARESE ? COME ACCADE sempre nelle situazioni più ingarbugliate
la Lega Nord si aggrappa al suo totem, il senatùr. Oggi pomeriggio, dopo la
segreteria politica di lunedì al Carroccio a Milano, Umberto Bossi vedrà il
presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Tema centrale del colloquio sarà
l?individuazione di una via d?uscita alla crisi di Malpensa che potrebbe avere
ripercussioni anche sulla tenuta della maggioranza. Nella speranza che dal
faccia a faccia, che sarà preceduto da un summit fra i vertici di Cai e
l?esecutivo, emerga la quadratura del cerchio e nell?attesa della doppia
riunione dei consigli di amministrazione di Alitalia e Air France prevista per
venerdì in cui potrebbe essere sancita l?intesa fra i due gruppi, i rappresentanti
leghisti del Varesotto affilano le armi. «DOMANI (oggi, ndr) - annuncia il
sindaco di Varese Attilio Fontana - chiederò la convocazione dell?ufficio
direttivo dell?Anci a cui solleciterò una presa di posizione ufficiale sulla
questione». Il primo cittadino preme sull?organizzazione di cui è parte perché
«si esprima affinché non ci siano svantaggi per alcuno e perché spinga il
governo ad attivarsi immediatamente per la liberazione degli slot o per la
revisione dei trattati bilaterali sul trasporto aereo». La Lega, giura Fontana,
«non farà mezzo passo indietro. Malpensa deve avere un suo sviluppo, necessario
per l?aeroporto e per tutto il territorio. Sono convinto che Bossi, parlando
con Berlusconi, riuscirà a convincere il premier della necessità di salvare lo
scalo». PUNTA FORTE sul vertice fra il ministro delle Riforme e il presidente
del consiglio anche Marco Reguzzoni, vicepresidente del gruppo leghista alla
Camera, che oggi salterà la «chiama» sul voto di fiducia al
decreto Gelmini sulla scuola per essere vicino ai lavoratori di Malpensa in
agitazione. «Da Berlusconi - chiarisce Reguzzoni - mi attendo un impegno
preciso. Potrebbe essere una parola a favore del rapporto fra Lufthansa e
Alitalia ma anche una promessa sulla liberalizzazione del mercato aereo con la
revisione dei patti bilaterali. Una non prescinde dall?altra. Il
contrario, però, sarebbe inaccettabile». E se il governo assumesse una
posizione di chiusura, rincara l?ex presidente della Provincia, «la Lega
dovrebbe tenerne conto, visto che a Roma sediamo al governo». Il deputato
bustese bacchetta anche il sindaco di Roma Giovanni Alemanno che, con An, è
alleato dei leghisti nell?esecutivo. «L?ex ministro delle Politiche agricole -
commenta Reguzzoni - è miope quando sostiene che il Nord su Malpensa si agita
inutilmente. Perché una liberalizzazione del mercato, con un abbassamento delle
tariffe sulla tratta Milano-Roma, converrebbe anche alla Capitale». IL SENATORE
Fabio Rizzi si dice «fiducioso» per il vertice fra Bossi e Berlusconi: «Ci
aspettiamo che il premier si attivi per trovare una soluzione di mediazione.
Dopotutto, quando lui e il ministro delle Riforme si sono visti, sono sempre
riusciti a trovare una via d?uscita plausibile». Nella culla leghista un solo
grido: non si tocca un simbolo di tutto il Nord! Rizzi conta gli elementi a
favore di Malpensa. «Nulla vieta che sul territorio nazionale - riflette -
possano coesistere due hub, uno per Lufthansa e l?altro per Air
France-Alitalia. Nel mercato aereo c?è spazio per tutti». Sarebbe quindi un
«suicidio politico per la maggioranza non arrivare a un compromesso, che passi
anche per la revisione degli accordi bilaterali». La Lega, giura Rizzi, «avrà
una parte attiva nel rivendicare il ruolo di Malpensa. Siamo fedeli alleati del
governo, ma il territorio ha bisogno di risposte». Anche, chiude il senatore,
«a costo di uscire dalla maggioranza. Ma non credo saremo costretti a farlo».
Sul fronte opposto Daniele Marantelli punge il ministro delle Riforme. «In
campagna elettorale - attacca - Bossi, davanti a 20mila leghisti a Malpensa, si
assunse l?impegno di difenderli. Ora non ha più alibi. Deve onorarlo. Per lui è
arrivato il momento della verità».
( da "Giorno, Il (Varese)" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
VARESE: PRIMO PIANO
pag. 2 OPPOSIZIONE Marantelli (Pd): «Il senatùr onori l?impegno a difendere il
territorio» di ENRICO CAMANZI ? VARESE ? COME ACCADE sempre nelle situazioni
più ingarbugliate la Lega Nord si aggrappa al suo totem, il senatùr. Oggi
pomeriggio, dopo la segreteria politica di lunedì al Carroccio a Milano,
Umberto Bossi vedrà il presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Tema
centrale del colloquio sarà l?individuazione di una via d?uscita alla crisi di
Malpensa che potrebbe avere ripercussioni anche sulla tenuta della maggioranza.
Nella speranza che dal faccia a faccia, che sarà preceduto da un summit fra i
vertici di Cai e l?esecutivo, emerga la quadratura del cerchio e nell?attesa
della doppia riunione dei consigli di amministrazione di Alitalia e Air France
prevista per venerdì in cui potrebbe essere sancita l?intesa fra i due gruppi,
i rappresentanti leghisti del Varesotto affilano le armi. «DOMANI (oggi, ndr) -
annuncia il sindaco di Varese Attilio Fontana - chiederò la convocazione
dell?ufficio direttivo dell?Anci a cui solleciterò una presa di posizione
ufficiale sulla questione». Il primo cittadino preme sull?organizzazione di cui
è parte perché «si esprima affinché non ci siano svantaggi per alcuno e perché
spinga il governo ad attivarsi immediatamente per la liberazione degli slot o
per la revisione dei trattati bilaterali sul trasporto aereo». La Lega, giura
Fontana, «non farà mezzo passo indietro. Malpensa deve avere un suo sviluppo,
necessario per l?aeroporto e per tutto il territorio. Sono convinto che Bossi,
parlando con Berlusconi, riuscirà a convincere il premier della necessità di
salvare lo scalo». PUNTA FORTE sul vertice fra il ministro delle Riforme e il
presidente del consiglio anche Marco Reguzzoni, vicepresidente del gruppo
leghista alla Camera, che oggi salterà la «chiama» sul voto
di fiducia al decreto Gelmini sulla scuola per essere vicino ai lavoratori di Malpensa in
agitazione. «Da Berlusconi - chiarisce Reguzzoni - mi attendo un impegno
preciso. Potrebbe essere una parola a favore del rapporto fra Lufthansa e
Alitalia ma anche una promessa sulla liberalizzazione del mercato aereo con la
revisione dei patti bilaterali. Una non prescinde dall?altra. Il
contrario, però, sarebbe inaccettabile». E se il governo assumesse una
posizione di chiusura, rincara l?ex presidente della Provincia, «la Lega
dovrebbe tenerne conto, visto che a Roma sediamo al governo». Il deputato
bustese bacchetta anche il sindaco di Roma Giovanni Alemanno che, con An, è
alleato dei leghisti nell?esecutivo. «L?ex ministro delle Politiche agricole -
commenta Reguzzoni - è miope quando sostiene che il Nord su Malpensa si agita
inutilmente. Perché una liberalizzazione del mercato, con un abbassamento delle
tariffe sulla tratta Milano-Roma, converrebbe anche alla Capitale». IL SENATORE
Fabio Rizzi si dice «fiducioso» per il vertice fra Bossi e Berlusconi: «Ci
aspettiamo che il premier si attivi per trovare una soluzione di mediazione. Dopotutto,
quando lui e il ministro delle Riforme si sono visti, sono sempre riusciti a
trovare una via d?uscita plausibile». Nella culla leghista un solo grido: non
si tocca un simbolo di tutto il Nord! Rizzi conta gli elementi a favore di
Malpensa. «Nulla vieta che sul territorio nazionale - riflette - possano
coesistere due hub, uno per Lufthansa e l?altro per Air France-Alitalia. Nel
mercato aereo c?è spazio per tutti». Sarebbe quindi un «suicidio politico per
la maggioranza non arrivare a un compromesso, che passi anche per la revisione
degli accordi bilaterali». La Lega, giura Rizzi, «avrà una parte attiva nel
rivendicare il ruolo di Malpensa. Siamo fedeli alleati del governo, ma il
territorio ha bisogno di risposte». Anche, chiude il senatore, «a costo di
uscire dalla maggioranza. Ma non credo saremo costretti a farlo». Sul fronte
opposto Daniele Marantelli punge il ministro delle Riforme. «In campagna
elettorale - attacca - Bossi, davanti a 20mila leghisti a Malpensa, si assunse
l?impegno di difenderli. Ora non ha più alibi. Deve onorarlo. Per lui è
arrivato il momento della verità».
( da "Libertà" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Badilate alla lepre
Un atto che avvilisce i veri cacciatori Egregio direttore, scrivo come
cacciatore per commentare la notizia di costume apparsa su "Libertà"
del 6-1-2009 Badilate alla lepre Un atto che avvilisce i veri cacciatori
Egregio direttore, scrivo come cacciatore per commentare la notizia di costume
apparsa su "Libertà" del 6-1-2009. Penso amaramente al danno che
questo atteggiamento irresponsabile produce, influenzando negativamente e
ingiustamente l'immagine della nostra categoria presso l'opinione pubblica.
Ricordo, a chi ha letto del tentativo di cattura della lepre, che proprio in
questi giorni i cacciatori stanno concludendo le operazioni di cattura,
rilasciando gli animali catturati a scopo di ripopolamento per la prossima
stagione. I nostri sforzi sono concentrati nella gestione del territorio e della
selvaggina per poter operare in un ambiente integro e con una presenza di
animali che ci consenta un prelievo corretto. Leggere di un presunto cacciatore
cha a fronte di tutto ciò ed individuando un animale oltretutto in difficoltà,
non ha altra ispirazione che il tentativo di ammazzarlo, oltre a commettere un
reato, ci avvilisce come categoria e getta un discredito che la grande
maggioranza di noi non merita. Dario Poggi il centro formazione Era meglio un
intervento meno improvvisato Ringrazio Giovanna Paladini, Assessore ai servizi
sociali, dell'attenzione posta al mio intervento, ma la sua risposta induce da
parte mia alcune precisazioni e nuove considerazioni. La mia è stata la
descrizione dei fatti, come sono stati percepiti da un famigliare di un disabile
utente del Centro ormai da diversi anni. L'opinione espressa può essere dunque
opinabile, ma senz'altro frutto di un vissuto concreto e basato su fatti reali.
La telefonata della sospensione delle attività mi è giunta il martedì 16
dicembre e la possibilità di spostare i disabili a Ca' Torricelle mi è stata
comunicata il giorno seguente, quando io stessa e altri famigliari avevamo
fatto presente la difficoltà ad assisterli a casa. Non si voleva comunque nel
modo più assoluto mettere in discussione la disponibilità e l'impegno degli
operatori, ma si è inteso sottolineare come il problema del degrado della
struttura che ospitava il Centro era presente da molti anni e che il suo stato
d'inagibilità in tempi brevi era pienamente prevedibile. Richiedeva quindi un
intervento tempestivo e meno improvvisato. Gli operatori si sono senz'altro
impegnati al loro meglio, mostrando l'abituale sensibilità e professionalità,
ma è stata la situazione oggettiva prima del crescente deterioramento della
struttura, poi del repentino spostamento a Ca' Torricelle e quindi del trasloco
a determinare precarietà e difficoltà. La festa di Natale, per inciso, è stata
programmata (poi annullata) quindi di nuovo riproposta all'ultimo momento
quando ormai molti avevano assunto altri impegni. Mi associo poi ai
ringraziamenti che l'Assessore rivolge all'Afagis; il suo contributo è stato
fondamentale per fare fronte alla situazione e per permettere, come mi è stato
comunicato, la ripresa dell'attività il 7 gennaio nella sede di via Martiri della
Resistenza. Chiedo infine all'Assessore di provare a mettersi qualche volta in
un'ottica diversa rispetto a quella fredda e formale del bilancio comunale e di
impegnarsi a conoscere più da vicino e nell'immediato quotidiano il mondo della
disabilità. Vittoria Albonetti la testimonianza A chi soffre di disturbi
mentali bisogna dare cure ma anche una vita Egregio direttore, Le scrivo per
renderLa partecipe della mia situazione attuale. Sono un ragazzo di 28 anni
affetto da schizofrenia paranoide. E' da quando avevo 14 anni che sto
combattendo con questa malattia ma la vera "bestia" da combattere è
l'indifferenza della gente e del sistema psichiatrico. Infatti i sintomi della
mia malattia sono regressi a causa di un trauma cranico causato da un
defenestra mento che ho attuato quando avevo 18 anni. Dopo un ricovero di otto
mesi, passati rigorosamente a letto a causa delle brutte fratture causate dal
gesto, sono stato dimesso. All'inizio ero contento di tornarmene a casa perché
le strutture psichiatriche sono deprimenti ma poi ho scoperto che la mia
libertà era la mia prigione. Passavano i giorni ed ero sempre più solo. Tutti i
miei parenti si sono completamente disinteressati a me, tutti gli amici che
avevo prima dell'insorgere della malattia erano troppo occupati a ridere e
scherzare per occuparsi di un loro amico che ha rischiato di morire. Pensi che
il mio migliore amico, che conoscevo da quando avevo sei anni, ha detto a mia
madre che preferiva ricordarmi come ero prima. Si parla spesso di progresso, di
umanità, di futuro. Io penso che non ci sia alcuna differenza tra il mondo di
oggi e la mentalità degli antichi Spartani. Magari sono cambiati i modi di
agire, ma il messaggio che arriva dai comportamenti della gente e dei tuoi
conoscenti più cari è lo stesso. Il messaggio è che se sei "debole"
perché hai una malattia, non hai diritto di vivere. Non sto esagerando è
proprio così. Io mi ritrovo a 28 anni senza un lavoro, perché con l'80% di
invalidità e la terza media (dato che non ho potuto ultimare gli studi a causa
dell'invalidante malattia) il lavoro non lo trovi. Mi ritrovo a non avere amici
anche a causa della fobia sociale che ho contratto con il passare dei miei anni
in piena solitudine. Mi ritrovo a non poter nemmeno pensare di avere una
ragazza, dato che con me non potrebbe avere futuro. Mi ritrovo ad avere come
unica fonte di reddito la pensione di invalidità che è di soli 257 euro al
mese. Personalmente non la considero una pensione ma carità dello Stato. Mi
ritrovo, come ho detto prima, a non avere il diritto di avere una vita normale.
La psichiatria gioca un ruolo fondamentale in tutto ciò. I motivi sono vari.
Gli psichiatri dovrebbero vedere il loro lavoro come una missione, invece si
recano sul posto di lavoro come ragionieri in banca. Approcciano i pazienti con
aria di sufficienza e non si prendono cura dei loro reali bisogni. Io in questi
14 anni di esperienza nella malattia, ho conosciuto tantissimi pazienti, tra
cui giovani, anziani, donne, uomini, ragazzini, ma nessuno e dico nessuno è mai
riuscito ad avere una vita che si possa dire anche lontanamente accettabile.
L'unica cosa di cui si occupa la psichiatria è di darti le medicine e di
ricoverarti quando le cose non vanno al meglio. Una volta uscito dal ricovero
sei completamento solo. Anzi i tuoi problemi sono addossati alla tua famiglia
che non ha né i mezzi né la forza per affrontarli. Quello che manca è il
post-ricovero, ovvero delle strutture che ti inseriscano in un contesto
lavorativo, come ad esempio le cooperative sociali, assenti però a Piacenza e
l'introduzione ad una vita sociale "sana". Perché una persona come me
che è guarita deve passare tutta la vita insieme a persone che stanno molto più
male di me? È come se dopo un incidente stradale mi rompo la gamba e una volta guarito
i medici continuano a farmi frequentare degli zoppi. Non voglio giudicare
nessuno perché ho rispetto di tutte le patologie ma dico solamente che mi
sembra sbagliato mescolare tutti i pazienti fra di loro perché tra di essi ci
sono diversi livelli. Le persone come me che stanno bene non trovano nessun
beneficio nello stare con gli altri e viceversa. La mia vita è la prova
lampante di come la legge Basaglia sia una legge ormai vecchia che va
certamente aggiornata. Infatti non basta chiudere i manicomi per dare dignità
ad una persona. Bisogna darle anche una vita. Lettera firmata piacenza Grazie
al reparto di oncologia Gent.mo direttore, l'inizio del 2009 è per noi
cominciato nel modo più triste, la perdita di un nostro caro che da alcuni mesi
era in cura presso il reparto oncologia diretto dal prof. Cavanna, in questo
periodo abbiamo potuto constatare quanto sia organizzato il reparto e sia
preparato sotto tutti i punti di vista il personale. Queste poche righe
vogliono essere un pubblico ringraziamento a tutti i medici, gli infermieri e
il personale ausiliario operante nel reparto, per la professionalità,
disponibilità e umanità dimostrate nei confronti del nostro caro Osvaldo.
Grazie di cuore. Fabio Scaglia, Giulia, Camillo e Angela Alzapiedi tempo di
meditazioni Babbo Natale è ricco e la befana scalcinata Egregio direttore,
perché Babbo Natale gira sempre su di una comoda slitta, ben coperto da
confortevoli e caldi abiti, mentre la sua collega la "Befana" si
muove a cavalcioni di una scomoda scopa, vestita di stracci ed ha sempre le
scarpe tutte rotte? E se usasse l'aspirapolvere al posto della vecchia scopa,
andrebbe più veloce??... Ezio Trasciatti cattivo esempio inglese Il
permissivismo ha ucciso la scuola Hanno cominciato con l'eliminazione della
biro rossa per correggere i compiti in classe. Adesso gli inglesi vogliono dare
un'altra "mazzata" alla scuola. Il sito di Repubblica segnala che un
istituto scolastico nato dalla ristrutturazione di tre scuole diverse nella
zona di Sheffield "rivendica con orgoglio di non usare quella parola -
scuola - perché avrebbe delle connotazioni negative e, invece che avvicinare,
allontanerebbe dalla cultura le famiglie e i loro bambini". Ma ciò non
basta. Il sito riporta che "La rivoluzione lessicale è solo un aspetto del
più generale cambiamento: in nome della volontà di avvicinarla il più possibile
alla gente, Watercliffe Meadow non ha i tempi scanditi dal suono della
campanella, né, allo scadere dell'orario di ingresso, le porte vengono chiuse.
I bambini possono seguire le lezioni in ciabatte e in ogni momento è possibile
per i genitori entrare". Queste teorie pedagogiche libertarie, buoniste e
progressiste, che hanno tanti sostenitori anche nel nostro Paese, partono dal
presupposto, rilevatosi fallimentare, che l'educazione e l'apprendimento siano
un processo ludico e non impegnativo, essendo possibile imparare senza sforzo e
con la minima attenzione. Abbiamo assistito al prevalere di una miscela
perversa di scientismo pedagogistico-didattico e di egualitarismo sessantottino
incentrata sulla astrattezza metodologica. Il minisrto Gelmini si è mosso nella direzione opposta cercando di ripristinare il
principio di autorità e la valorizzazione del merito. Mi auguro che questa
linea possa essere sostenuta innanzitutto dai genitori che a volte rinunciano
al loro ruolo educativo per diventare i sindacalisti dei figli viziati.
Sarebbe opportuno che famiglie, docenti, dirigenti scolastici e politici
riflettessero sulle conseguenze devastanti che il permissivismo ha provocato
nella scuola, riscoprendo scelte educative che aiutino i ragazzi a conoscere se
stessi e il mondo, per vivere con pienezza e serenità la loro esistenza. Bruno
Cassinari (coord. segr. prov. Udc) 07/01/2009
( da "Unita, L'" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Quattro mesi. Poi la
Gelmini ha capitolato IL MAESTRO UNICO SETTEMBRE Con
la fine dell'estate il ministro della Pubblica Istruzione presenta il decreto
che rivoluziona la scuola elementare. Non era mai accaduto prima: impostare una
riforma della scuola con un decreto. La fine del modulo, del tempo pieno, della
presenza di più maestri. INIZIA IL MOVIMENTO Le proteste Sono le mamme delle
scuole elementari alla riapertura dell'anno scolastico in tutta Italia a
mettersi il lutto al braccio in segno di dissenso. DALLE ELEMENTARI ALLE MEDIE
Prima dell'onda Sono i ragazzi delle superiori alla vigilia dello sciopero dei
Cobas, il 17 ottobre ad organizzarsi. Quel giorno a Roma c'è una presenza di
studenti, professori e genitori imponente, non prevista: centinaia di migliaia,
non solo a Roma. L'indignazione civile è altissima, ma i partiti non l'hanno
capita ancora. ECCO L'ONDA Fine ottobre La manifestazione della Cgil del 31
ottobre è grandissima. Ma prima c'erano stati gli studenti universitari. La
protesta è contro la legge 133 che sostanzialmente «commercializza» lo studio
universitario: i corsi finanziabili possono andare avanti gli altri no. LA
GELMINI FA SPALLUCCE GovernoIl ministro fa finta di niente. L'intero governo
tenta di mettere il cappello politico sullemanifestazioni che non si fermano,
di gente civilissima e motivatissima a non farsi scippare l'istruzione, pubblica.
Procede l'iter del decreto sul maestro unico che viene approvato. Ma i sondaggi
cominciano a dare cattivi segnali al premier Berlusconi. LA GELMINI CAPITOLA/1
Universita'Il decreto sull'università, che verrà approvato domani, cambia
rispetto all'impostazione originaria. Norme antibaroni, premio
alle università virtuose con parziale sblocco del turn over (un docente assunto
ogni due pensionati, due ricercatori ogni pensionato). La Gelmini in un primo tempo voleva bloccare totalmente il turn over. LA GELMINI
CAPITOLA/2 Stop a riforma superiori Rinvio di un anno per le superiorie non più
maestro unico alle elementari. Punto della protesta
( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del
07-01-2009)
Argomenti: Scuola
FANO pag. 11 «HO
LETTO ? scrive Maria Vittoria Baldelli ? la ... «HO LETTO ? scrive Maria
Vittoria Baldelli ? la ?polemica? da parte del segretario del Pd di Fano
Francesco Torriani in merito alla conferenza di fine anno del sindaco. Torriani
afferma, giustamente, che ?il sindaco di una città, deve essere il sindaco di
tutti, e non può esserlo solo di coloro che vanno alle feste ma deve esserlo
anche di coloro che risentono dell?aumento dei prezzi e della diminuzione degli
stipendi, e che quindi non hanno tanta voglia di festeggiare??. Tutto bene,
parole indubbiamente giuste, se non fosse che Torriani e tutto il PD si stanno
dimenticando che esiste anche qualcun altro che non ha tanta voglia di
festeggiare: la categoria dei disabili. Io sono la mamma di un bambino
diversamente abile (problematiche motoria) di sei anni: mi sono recata ad
ascoltare Federico Valentini, prima in occasione delle primarie del PD e poi, ad
ottobre (al caffè Bon Bon), in merito alla riforma Gelmini.
In tutti gli interventi Valentini non ha mai preso in considerazione la
disabilità e i tanti problemi connessi; al Bon Bon ha parlato della riforma Gelmini per i bambini normo-dotati, ha affrontato il tema
dell?educazione scolastica per i bambini extracomunitari di prima e seconda
generazione, ?perché a Fano sono tanti? (tanti voti?)? Ed io, preoccupata e
desiderosa di informazioni per il futuro del mio bambino sono rimasta a bocca
asciutta. Provate a pensare all?acciottolato di via Arco d?Augusto o ai tanti
scalini che ci sono nei negozi e negli uffici (anche comunali) del centro, ma
che pure per il futuro, a livello locale, la problematica venisse ignorata dal
maggiore partito di sinistra, mi ha portato inevitabilmente a fare 2
considerazioni: la prima è che non voterò Pd alle prossime elezioni; la seconda
è che purtroppo per alcuni siamo ancora gli invisibili».
( da "Provincia Pavese, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
di Marianna Bruschi
Nuove pagelle in arrivo nelle scuole Aboliti i giudizi, arrivano i voti, ma
ognuno per ora fa a modo suo Al terzo circolo nessun alunno potrà avere meno di
cinque PAVIA. Per fine mese gli studenti si troveranno tra le mani le pagelle.
Alcuni dovranno aspettare fino a febbraio. Ma per tutti saranno le prime con i
voti espressi in decimi. Così almeno per elementari e medie, come previsto dalla riforma Gelmini. In questi
mesi però ogni scuola ha adottato metodi diversi di valutazione: si va da una
faccina sorridente a decisioni più ampie che riguardano tutto un circolo. Ogni
scuola dovrebbe avere la sua pagella. Ma le scuole sono ancora in
attesa di indicazioni dal ministero. «Noi abbiamo elaborato un modello,
ma stiamo aspettando indicazioni dal ministero - sottolinea Lorenzo Fergonzi,
preside della scuola media Casorati - Per esempio, andranno scritti in lettere
o numeri? Sembrano sciocchezze, ma essendo documenti ufficiali devono esserci
indicazioni precise». Fino allo scorso anno le pagelle erano di semplice carta
da fotocopia. Quest'anno potrebbe tornare il cartoncino, spiega Fergonzi, visto
che tutto dovrebbe essere ridotto a un solo foglio. Intanto però nelle scuole
cosa succede? Hanno già adottato i voti? Alle medie sì. E alle elementari? Ogni
scuola, e in alcuni casi ogni classe, ha un metodo diverso. Alcuni esempi. Il
terzo circolo ha approvato un documento in cui si decide un metodo comune,
proposto da una apposita commissione. Non si scende sotto il 5 e i voti sono
esclusi dalla didattica ordinaria. Potranno essere usati solo per le votazioni
finali e per verifiche importanti. Gli insegnanti, almeno nella scuola
primaria, si sono detti contrari al ritorno dei voti. E molti hanno
sottoscritto un documento che circola in rete per appoggiare il ritorno al
precedente sistema. O almeno, se non sarà possibile un passo indietro, ribadire
perché si è contrari ai voti alle elementari. L'istituto comprensivo di Cava
Manara non ha documenti di istituto, ma i voti sono già arrivati. Nel secondo
circolo ci sono differenze da una classe all'altra. In una prima della scuola
Canna se il compito è ben fatto l'insegnante scrive «esatto». Oppure una
faccina sorridente. Se non va bene, basta un semplice «da rifare». Fino a
febbraio non ci saranno voti. Che però sulle pagelle dovranno essere indicati.
Come fare? Un «sorriso» dovrà diventare un voto da
( da "Provincia Pavese, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
LA RIFORMA Seconda
lingua Troppi dubbi PAVIA.Un'indicazione negli schemi attuativi del ministro
dell'istruzione Maria Stella Gelmini preoccupa
gli insegnanti della seconda lingua straniera delle scuole medie. Attualmente
sono previste tre ore di inglese più due di seconda lingua comunitaria. In
questo non dovrebbero esserci variazioni. Ma si dà la possibilità alle famiglie
«compatibilmente con l'organico di ciascun istituto di introdurre l'inglese
potenziato a cinque ore settimanali», come si legge nello schema.
Inoltre dal prossimo anno scolastico le due ore della seconda lingua potranno
essere usate anche per l'insegnamento dell'italiano per gli alunni stranieri.
La situazione preoccupa perché gli insegnanti di seconda lingua non sono
ordinari, ma assunti annualmente. E se non ci sarà richiesta da parte dei
genitori? Non verranno richiamati. Così l'assunzione per chi insegna francese,
tedesco e spagnolo si allontana ancora. (ma.br.)
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Corriere del
Mezzogiorno - NAPOLI - sezione: NAPOLI - data: 2009-01-07 num: - pag: 6
categoria: REDAZIONALE La protesta Scritto da 4 docenti Anche la Federico II
nel manifesto per l'Università NAPOLI - Parte da Napoli il manifesto dei prof
per l'Università pubblica. Dopo averli affiancati nelle proteste di piazza
hanno deciso di riportare i motivi della contestazione verso la riforma
universitaria all'interno di un libro: sono quattro docenti universitari,
appartenenti a diversi corsi e atenei, che hanno appena pubblicato il
«Manifesto per l'università pubblica». Il testo intende ripercorrere in chiave
critica e da più angolature la crisi, il dissenso e le proposte alternative ai
provvedimenti che il Parlamento si agginge proprio in questi giorni a
trasformare in legge. «Da tempo voci isolate o minoranze combattive - si legge
nella presentazione del libro edito da DeriveApprodi - hanno manifestato il
proprio dissenso e avanzato proposte. Oggi però si tratta di una lotta per la
sopravvivenza: la riduzione dei fondi, le misure che rendono pressochè
impossibile l'inserimento dei giovani studiosi nel sistema di ricerca, la
privatizzazione delle università sono le armi di un'eutanasia annunciata ». Nel
libro si ripercorrono sotto più versanti i motivi dell'opposizione studentesca
e dei docenti accademici in buona parte concentrati nel decreto legge n. 180,
del 10 novembre scorso, su cui giovedì il Governo voterà la fiducia: il dl,
privo di emendamenti, quindi con gli stessi contenuti approvati in Senato, che
contiene disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del
merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca. Provvedimenti
che però secondo un fetta di docenti e buona parte degli studenti affosseranno
il sistema accademico italiano: «Contro queste misure - riporta la
presentazione del Manifesto - il mondo universitario si ribella. Dopo anni di
torpore e silenzio gli studenti hanno ritrovato la voglia e la forza di manifestare.
Queste le ragioni che hanno spinto alcuni docenti a riflettere sul presente, ma
anche rivendicare un possibile futuro per l'università pubblica e il sapere
critico». Ognuno dei quattro docenti ha realizzato un contributo che analizza
la situazione da punti di vista diversi: il primo si chima «Sotto l'egida
dell'oligarchia» ed è stato realizzato da Alberto Bugio, docente di Storia
della filosofia all'università di Bologna ed esperto di filosofia politica e
critica del razzismo. Gli altri capitoli sono: «Si può non trasformare un danno
grave in un'irrimediabile catastrofe?», scritto da Alfio Mastropaolo,
professore di Scienza politica all'università di Torino; «Per un'università
senza condizione», di Gaetano Azzariti, docente di Diritto costituzionale a
Roma presso la facoltà di Giurisprudenza de La Sapienza; «L'università oltre la
frontiera del diritto pubblico. Le fondazioni
universitarie», realizzato da Alberto Lucarelli, che insegna Diritto Pubblico
all'università Federico II di Napoli. La pubblicazione Delineate le ragioni
della protesta contro la riforma della ministra Gelmini Una
manifestazione degli studenti
( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Mercoledì 07 Gennaio
2009 Chiudi «O si risolve la grana dell'Ipsia Benelli o Pesaro perderà una
grande opportunità». L'aut-aut è del consigliere del Pdl della terza
circoscrizione, Roberto Biagiotti. Destinatari del messaggio, invece, sono i
vertici della Provincia. Il perché del malumore dell'esponente del centrodestra
è presto spiegato. «Come ex studente del Benelli e oggi come amministratore di
questa città - dice Biagiotti - sono amareggiato per come è stata portata
avanti tutta la questione di quell'istituto. Faccio un passo indietro: il
Benelli, ormai da anni, presenta con regolarità alla Provincia la richiesta di
attivare un biennio come istituto tecnico, sopprimendo una prima del
professionale. L'operazione può essere effettuata a costo zero, i criteri
tecnici sono rispettati e tutto è pronto, manca solo il riconoscimento
burocratico. Purtroppo, però, per volontà chiaramente politiche, questa richiesta
non supera mai il vaglio di viale Gramsci. Ovvero, sotto la minaccia costante e
ingiustificata dei politici dell'entroterra e per volontà del presidente
Palmiro Ucchielli, che ha nei suoi progetti l'intenzione di creare un istituto
tecnico a Pian del Bruscolo, non riesce mai a ottenere questo riconoscimento».
Non basta. «Tutto questo - continua Biagiotti - nasce anche dalla mancata
conoscenza, da parte degli amministratori provinciali, dei decreti legge che
riguardano la scuola. Perché è bene sapere che sia la
Riforma Fioroni che quella della Gelmini, tendono a
trasformare gli istituti professionali in tecnici. Una trasformazione, questa,
demandata alle province e poi alle regioni, in base alle esigenze dei
territori. Bisogna poi aggiungere che gli istituti professionali non convertiti
in tecnici, non saranno più di cinque anni, ma di tre. Insomma, è chiaro
che Pesaro, cuore economico della provincia, rischia di trovarsi senza un ramo
tecnico d'istruzione».
( da "Corriere del Mezzogiorno" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Corriere del
Mezzogiorno - CASERTA - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2009-01-07 num: - pag: 3
categoria: REDAZIONALE L'intervista ad Antonio Guarino «Si sono fatti scivolare
addosso l'appello di Napolitano» NAPOLI — Professore Guarino, il presidente
Napolitano in che modo commenterà, magari in cuor suo, l'esito dello scontro
tra il sindaco Iervolino e l'ex ministro Nicolais? «Probabilmente dirà, come
tutti del resto, che i politici di casa nostra si sono fatti scivolare addosso
l'appello accorato del presidente Napolitano a mettere in campo comportamenti
improntati al rigore e alla trasparenza. Hanno fatto finta di niente, come se
il fatto non riguardasse loro». Insensibilità, cattiva coscienza o che? «Tutte
queste cose insieme e in più la certezza dell'impunità. Il costume politico
alla nostra latitudine, insomma, non cambierà mai. Povero Presidente, si
affanna a lanciare messaggi capaci di scuotere le coscienze, ma quaggiù, dalle
parti di Palazzo Santa Lucia e di Palazzo San Giacomo, hanno altro da fare e
fanno spallucce ». Antonio Guarino non la manda a dire. Ha seguito con grande
attenzione lo scontro Iervolino- Nicolais e ne ha tratto una convinzione che
manderà in sollucchero Rosetta e darà un fortissimo dispiacere all'ex Ministro.
Chi ha vinto, secondo lei? «La Iervolino, non c'è ombra di dubbio. Lo dico
senza mezzi termini e, credetemi, mi costa perchè da molti a mesi a questa
parte ho aspramente criticato tutto o quasi tutto quello che ha fatto il nostro
sindaco. Nicolais, invece, si è dimostrato un ingenuo, politicamente intendo
dire, e ha finito per buggerare se stesso ». Torniamo ancora per un attimo al
monito inascoltato del Presidente Napolitano. La risposta del Partito
democratico è stata sconcertante. «Non mi stupisco, è già successo e succederà
ancora fino a quando il livello della classe politica sarà così basso e così
poco attento al rigore e alla trasparenza. Qui si vive come in una sorta di
corte dei miracoli e più del giurista dovreste interrogare un novello Victor
Hugo per trovare una spiegazione accettabile per quanto è avvenuto». Si spieghi
meglio. «Mi riferivo alla bellissima descrizione dell'ambiente nel quale si
combinano le porcherie». D'accordo, ma in quale modo lo scenario del grande
scrittore francese è rappoprtabile alle modalità e all'esito allo scontro tra
Rosetta e l'ex ministro? «è semplice, il sindaco, conoscendo meglio
dell'amico-nemico le pratiche della corte dei miracoli, frequentata da ladri e
venditori di fumo, ha fatto la mossa vincente accendendo il registratore »
Cioè? «Se noi siamo questi io mi adeguo ». Ha fatto bene, allora. «Questo è un
altro discorso. Qui, credo, non stiamo valutando chi ha fatto bene e chi no, ma
stiamo analizzando l'esito di una partita a due nella quale uno dei giocatori
aveva, magari nascosto nella manica, un jolly e l'altro no. Nicolais, a ben
guardare, non ha alibi perché il dilemma è cornuto: se ha visto l'ageggio sul
tavolo e ha continuato a parlare come se niente fosse non si può lamentare; se,
al contrario, non se ne fosse accorto sarebbe ancora peggio per lui. Per farla
breve, si è comportato, politicamente, come un fanciullo imitando il suo grande
capo». Chi, Walter Veltroni? «Proprio lui. Il Pd, che pure è il partito che ho
votato e che proabilmente continuerò a votare, è guidato in maniera
fanciullesca, lasciandosi trasportare da entusiasmi adolescenziali. Per uscire
dalla metafora utilizzo l'esempio del ministro della scuola del governo
Berlusconi. Veltroni e Franceschini, che lo imita in tutto e per tutto, hanno comandato di attaccare la Gelmini senza
valutare il fatto che la pubblica opinione era tutta per il ministro perchè
capiva che aveva imboccato la strada buona per rimontare i guai prodotti dai
ministri precedenti, a cominciare da Luigi Berlinguer ». Questo a Roma, ma a
Napoli dov'è che Veltroni ha sbagliato? «O stava zitto o doveva puntare
con ben altra determinazione a chiedere le dimissioni di Bassolino e della
Iervolino. Hanno inventato, invece, la discontinuità che conme tutte le parole
astratte è cretina. Ce lo ha spiegato, qualche tempio fa, Tommasi di Lampedusa,
ma chi se ne ricorda. Cambiare perchè niente cambi: se questa è la
discontinuità il pasticciaccio di Palazzo San Giacomo non ha più bisogno di
spiegazioni: tutto è chiaro e la Iervolino può dire, come Obama: yes we can».
Ha vinto il sindaco, ma riuscerà a trarre succo dalla vittoria? «No, perchè
questo è un altro governo che non governerà. Se vuole sapere cosa penso di
questa storia è che tra qualche mese si tornerà a votare». Carlo Franco \\
Iervolino aveva un asso nella manica e l'ha utilizzato, Nicolais invece è stato
ingenuo
( da "Corriere del Veneto" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Corriere del Veneto
- VERONA - sezione: PRIMAPAGINA - data: 2009-01-07 num: - pag: 1 categoria:
REDAZIONALE Politica Borghesi e le ferie saltate per la Gelmini
VERONA — L'altro giorno alla Camera solo 30 deputati presenti, tra cui Antonio
Borghesi. A PAGINA 7
( da "Corriere del Veneto" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Corriere del Veneto
- VERONA - sezione: CRONACAVERONA - data: 2009-01-07 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE
Politici e le vacanze Il dipietrista: il governo avrebbe chiesto la fiducia,
molti sono stati a casa. Bragantini (Lega) e Fogliardi (Pd): questione tecnica
Fini convoca i deputati. Da Verona ne arriva uno Seduta straordinaria per il
decreto Gelmini. Borghesi (Idv) tra i 30 presenti su
630 VERONA — Assenteismo da Guinness dei primati? O solo normali intese tra i
partiti? Fa discutere anche a Verona la vicenda del Parlamento «sotto vuoto
spinto », che ha visto l'altro giorno un'aula della Camera con soli 30 deputati
presenti su 630. Tra questi l'unico veronese, il deputato di Idv Antonio
Borghesi. Colpa del «ponte», tra la domenica e l'Epifania? I parlamentari
scaligeri raccontano una versione diversa. «E' stata una cosa assolutamente
normale e largamente prevista - spiega il deputato della Lega Nord, Matteo
Bragantini. - Sapevamo tutti che quella di lunedì sarebbe stata una seduta per
così dire pro-forma, convocata solo per far dire al ministro per i rapporti col
Parlamento che il governo avrebbe messo la fiducia sul decreto Gelmini relativo all'Università (un provvedimento che va
votato entro giovedì, altrimenti rischia la scadenza, ndr). A quel punto il
regolamento prevede uno stop a qualsiasi discussione, e tutto sarebbe quindi
stato rinviato a mercoledì. Era ovvio, previsto e calcolato che in aula si
presentassero in pochi. Ed è ridicolo farne un caso politico ». Dal fronte
politico opposto, sulla stessa linea anche il deputato del Partito Democratico,
Giampaolo Fogliardi. «E' ovvio e scontato che quasi nessuno affronti un viaggio
fino a Roma solo per ascoltare due minuti di discorso del ministro che dice
quel che già tutti sapevamo, senza alcuna possibilità di discuterne». Fogliardi
non rinuncia però ad un'osservazione di natura politica: «Se il governo non
continuasse a porre la questione di fiducia ad ogni pie' sospinto - dice il
parlamentare veronese - non assisteremmo al ripetersi di vicende come questa».
Tra i trenta «stacanovisti» presenti in aula c'era anche il vicecapogruppo
dell'Italia dei Valori, Antonio Borghesi. Un recordman? Borghesi sorride ma
invita a non esagerare. «C'è un'ovvia spiegazione tecnica a quanto accaduto -
dice; - era stato preannunciato che il governo avrebbe chiesto la fiducia. A
quel punto il dibattito sarebbe stato rinviato al giorno successivo (in questo
caso a due giorni dopo, vista la festività dell'Epifania, ndr). E sapendo che
non ci sarebbe stata discussione, era assolutamente prevedibile che molti
parlamentari avrebbero preferito restarsene a casa». Ma lui, invece, era
presente. «Beh, sì, qualcuno doveva pur esserci. Ed io sono, oltre che il
vicepresidente del gruppo, anche il parlamentare incaricato di fare la
dichiarazione di voto, a nome di Italia dei Valori, prima del voto finale sul
decreto Gelmini, che è previsto per giovedì. Di qui la
mia presenza in aula. Vedrà che domani (oggi per chi legge, ndr) saremo molti
di più». C. V. Stacanovista Antonio Borghesi tra i pochi deputati presenti in
aula Lega Matteo Bragantini Pd Giampaolo Fogliardi Il presidente Gianfranco
Fini
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
07-01-2009)
Argomenti: Scuola
BOLOGNA PRIMO PIANO
pag. 3 «Attenti alla rivolta delle periferie etniche» L?ALLARME DI MONTEVENTI.
ZAMBONI: «LA PIAZZA E? LA CASA DI TUTTI» METTE in guardia: «Bisogna tenere
aperto il dialogo, anche con gli islamici. Altrimenti la rivolta delle nostre
periferie può diventare la rivolta delle minoranze etniche». Valerio
Monteventi, a sinistra di Rifondazione, ha marciato nel corteo delle polemiche,
sabato. E ha scritto la sua cronaca su facebook. Innescando un dibattito
vivace. C?è chi, dalla sinistra comunista, ha attaccato la manifestazione
religiosa e quindi Monteventi. Lui ha replicato: «Sono i nostri compagni di
lavoro nelle fabbriche, sono i facchini dei traslochi o i portabagagli
all?aeroporto. Quei ragazzini e quelle ragazzine, col chador o senza, sono i
compagni di scuola dei nostri figli. Li abbiamo visti anche nei cortei no-Gelmini». Osservazione sacrosanta. Ma allora perché il
corteo ha scandito slogan in arabo? «Quello è stato un forte richiamo
all?identità ? vacilla un po? il consigliere comunale ?. L?identità unisce ma
separa anche. Se questa guerra va avanti ci saranno problemi seri anche nelle
città europee. L?Occidente deve dire in modo chiaro che questo conflitto è da
fermare». Poi riconosce che il corteo di sabato, per la prima volta, ha visto
marciare come protagonisti gli arabi, «gli italiani sfilavano in coda». Alla
domanda se Hamas sia da condannare, Monteventi replica così: «Non sposo quella
causa». MAURIZIO Zamboni, ex di Rifondazione ? ieri mattina al gazebo
democratico per la pace «a rappresentare il sindaco» ? non si preoccupa per la
preghiera in piazza Maggiore, «che è la casa di tutti. Io sono ateo, ma quando
vedo passare la processione della Madonna la rispetto. La bandiera d?Israele
bruciata? Non è un gesto di violenza, è un gesto stupido ma inoffensivo, se
penso al terrorismo... Giustificare Hamas come fanno certi leader islamici? Mi
infastidisce, è un errore da condannare. Una reazione sbagliata ma temo
inevitabile a questa guerra. E la cosa non attenua le responsabilità primarie
di Israele. Non puoi pensare di far fuori 700 persone in pochi giorni e
provocare reazioni all?inglese». Ma certe dichiarazioni le fanno venire qualche
dubbio sul futuro progetto di moschea? «No ? ribatte l?assessore ai Lavori
pubblici ?. Una persona non rappresenta tutta la comunità islamica. Così come
non ho mai pensato che un?affermazione della chiesa cattolica rappresenti tutta
la comunità dei fedeli. O che si debba abbattere San Petronio per una
scomunica». Ma San Petronio racconta la storia della comunità, non le pare
diverso? «Quando la basilica è stata costruita, quella storia era ancora da
scrivere», è la replica. ri. ba.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Provincia di Nuoro
Pagina 5017 fonni Premiati i vincitori del concorso Sos Tres Res, i Re Magi e
la fantasia dei bambini Fonni. Premiati i vincitori del concorso --> Nirosha
Fois sale sul palco del salone parrocchiale Don Bussu, si avvicina al microfono
e legge con la voce rotta dall'emozione la letterina scritta ai Tre Re in
dialetto lulese. Solo il colore della pelle fa capire che la piccola Nirosha
non è una bimba sarda. Viene dal lontano Sri Lanka e nelle sue parole, scritte
su un foglio di quaderno, traspaiono la profonda nostalgia per la famiglia
lontana e tanta amarezza per la guerra che sta devastando la sua terra
d'origine. È stata adottata da una coppia di Lula e in tre anni di permanenza
ha imparato a parlare il lulese. Nirosha è una dei venti autori-vincitori della
diciassettesima edizione del concorso ?Iscrie una litera a sos Tres Res? che
ieri mattina, giorno dell'Epifania, sono stati premiati a Fonni, presenti il
sindaco Tonino Coinu, l'assessore alla cultura Stefano Busia, i rappresentanti
dell'Unicef Carlo Murgia, Giannetto Visentini e Pietro Putzu, l'ideatore del
concorso Diego Corraine e Mariolina Mannia. Tante e forti le emozioni scatenate
dai componimenti dei bambini, che hanno presentato ai Re Magi le loro piccole e
grandi emozioni. Angelica Olla, di Villanova Strisaili, chiede che la sua scuola rimanga aperta anche se ci sono pochi bambini e
proprio per questo rischia di essere chiusa dal decreto Gelmini: «Già per svegliarmi, ora mi ci vogliono due sveglie. Se dovrò
andare a Villagrande mi dovrò alzare più presto. E quando nevica vicino a Santa
Barbara non si può passare». Matteo Scudu, di Villagrande, è triste perché nel
mondo c'è tanta gente che soffre. Nella sua lettera sono contenuti i
sentimenti di un bimbo scosso dalle morti dell'ultima alluvione di Capoterra
che alla sua mente hanno ricordato la piccola Francesca e della nonna Assunta
che hanno perso la vita nel 2004 quando anche il suo paese fu inondato
dall'acqua e dal fango. La piccola Alessia Gungui, di Orgosolo, ha nel cuore il
suo compagno di scuola Michele, e presenta ai Tre Re la sofferenza dell'amico
perché la madre molto malata è stata portata a Milano e Michele vive ora con
una zia. SALVATORA MULAS
( da "Tempo, Il" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
stampa Riforme
Università, oggi fiducia alla Camera Oggi si vota la
fiducia sul decreto Gelmini sull'università in scadenza il 9 gennaio. Una scelta definita
«indispensabile» dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito.
Giovedì ci sarà il via libera al provvedimento nel suo complesso. Ma chiusa la
partita dell'istruzione, il governo si troverà di fronte ad una serie di nodi a
partire dalla riforma della giustizia, tema sul quale potrebbe esserci
già un primo giro di tavolo venerdì in un Consiglio dei ministri non ancora
convocato ma che viene dato per probabile da fonti della maggioranza. Altri
temi caldi quelli economici e delle riforme, a partire dal federalismo fiscale.
Per quanto riguarda il fronte economico questa settimana, a partire da oggi, le
commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio torneranno a riunirsi per esaminare
il decreto anti-crisi. Più delicata è la questione della giustizia. Il ministro
Alfano, dovrebbe presentare, forse già giovedì prossimo in Cdm, una prima
bozza, di riforma.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina 7 - Gorizia Riprende la protesta del Coordinamento contrario alla riforma
scolastica Gelmini MONFALCONE MONFALCONE. Assopita, forse, ma certo non scomparsa,
riprende vita, dopo gli scioperi e le occupazioni dei mesi scorsi la protesta
isontina contro la riforma della scuola voluta dall'attuale governo. Il
coordinamento isontino in difesa della scuola pubblica diffonderà dai prossimi
giorni, attraverso volantinaggi e assemblee, moduli di iscrizione
integrativi affinché i genitori possano richiedere modelli di tempo scuola
«disteso e di qualità, rifiutando con forza una riforma che ha il solo intento
di tagliare in modo pesantissimo i fondi alla scuola pubblica». Il
coordinamento, che ha sede a Monfalcone e che a novembre aveva già promosso un
banchetto di raccolta firme e informativo in piazza della Repubblica, afferma
che «la scuola pubblica è in grave pericolo. Il 18 dicembre 2008 sono stati
approvati dal Consiglio dei Ministri due schemi di regolamento, l'uno che
concerne la riorganizzazione della rete scolastica, l'altro la revisione
dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola
dell'infanzia e del primo ciclo. Tali documenti prevedono innanzitutto
l'introduzione del maestro unico a cominciare dalle prime classi della scuola
primaria e la cancellazione delle compresenze nelle classi successive alla
prima. Si decreta pertanto la fine dell'organizzazione modulare, della
pluralità docente, della specializzazione per ambiti disciplinari». Il tempo
pieno, senza compresenze e con il maestro unico di riferimento, si avvia a
diventare un tempo a 40 ore privo di risorse e mezzi. «Siamo dunque di fronte a
uno stravolgimento della scuola primaria che va contrastato a partire da ora:
in questo mese si apriranno le iscrizioni e i genitori potranno chiedere per i loro
i bambini il modello orario scelto fino ad ora, a 30 o 40 ore, con le
compresenze dei docenti e rifiutare, invece, il modello a 24 ore, povero di
tempo e di risorse. E' per questo che il coordinamento - concludono -
diffonderà i moduli di idcrizione integrativi». Pieno appoggio all'azione del
coordinamento è dato dal consigliere Fabio Del Bello. «Le notizie delle ultime
settimane avevano fatto pensare a una correzione di rotta, che c'è stata in
riferimento all'Università e allo slittamento delle modifiche alle Superiori.
Invece perdura l'accanimento del trio Berlusconi-Tremonti-Gelmini
a sfasciare l'unica grande riforma scolastica effettuata nei decenni scorsi».
Per Del Bello è urgente che l'assessorato comunale all'Istruzione convochi
tutti i portatori di interesse (dirigenti scolastici, rappresentanze dei
docenti, dei genitori, degli studenti, degli Ata e i coordinamenti spontanei)
per la costituzione formale del Coordinamento cittadino e territoriale per la
difesa e la promozione della scuola pubblica istituito dal consiglio comunale,
approvando lo scorso 18 dicembre la mozione predisposta dalo stesso Del Bello e
con cui si chiede anche il coinvolgimento della Provincia, competente per gli
istituti scolastici superiori.
( da "Stampaweb, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
CORNEDO VICENTINO
(Vicenza) Se ne infischia della riforma Gelmini,
perché s?è comprato tutte le scuole. Non teme che il soffitto della classe cada
sulla testa dei ragazzi, perché alla manutenzione pensano i suoi operai. Non
aspetta le classi-ponte per gli immigrati, perché ha già un drappello di
maestre pensionate che si dedica gratis all?«alfabetizzazione di sostegno». Non
apposta i vigili sulla superstrada per campare di autovelox, perché li spedisce
casa per casa a controllare le residenze. Non semina telecamere a ogni angolo,
perché dispiega ovunque nonni socialmente utili. Non aspetta con ansia la social
card, perché consegna ogni giorno decine di pasti caldi agli anziani poveri o
soli. Dopo lo stato sociale, ecco il Comune sociale. Un modello di local
welfare sperimentato a Cornedo Vicentino, comunità (è il caso di dirlo) di 12
mila anime nella valle dell?Agno, sulle colline che salgono dolcemente fino a
Recoaro nella ex Marzotto-Valley. Certo, in tempi di crisi e assistenza
pubblica che arretra, sembra quasi un sogno un sindaco che manda a casa la
polenta calda a chi non se la sente di uscire. O che offre lo scuolabus a
tariffe super scontate e con nonnetto incorporato, seduto tra i bambini per
controllare che tutto fili liscio. Già, ma chi paga? «Mai sforato il patto di
stabilità, mai tartassato i cittadini di multe, mai toccata la nostra Ici al 5
per mille per tutti, mai abboccato ai derivati che ci offrivano le banche»,
racconta con fierezza Lucio Vigolo, 52 anni, professione farmacista («non
titolare», ci tiene a precisare), figlio di operai, ex studente lavoratore,
eletto sindaco nel 2004 dopo aver fatto l?assessore al bilancio per dieci anni.
All?appuntamento con il cronista «foresto» arriva in ritardo perché il giovedì
è giorno di mercato, e la passeggiata tra quei cinquecento metri di bancarelle
che si snodano tra la piazza della chiesa e il municipio sono il suo sondaggio
settimanale. «Ascolto tutti, cerco di capire di che cosa ha bisogno la gente e
provo a fabbricare la soluzione», racconta. E te lo immagini a fare il sindaco
con il camice da farmacista. Ascolta e poi trova la soluzione con il bilancino,
ovvero facendo bastare quei 14 milioni di entrate annuali sui quali può contare
la sua Cornedo. Racconta che la prima cosa che ha fatto, nell?estate di quattro
anni fa, è stata la rimozione a tempo di record dell?amianto dal tetto di una
scuola. Ma di solito non ci deve pensare la Provincia? «No, qui pian piano ci
siamo comprati tutte le scuole e adesso non dobbiamo chiedere niente a
nessuno», spiega orgoglioso. E quante scuole potrà avere un paese di 12 mila
abitanti, con tre frazioni e un capoluogo? Quattro materne, tre elementari, una
media più un nido: totale nove, tre delle quali «private». Dove le virgolette
sono d?obbligo perché, per non correre rischi, a Cornedo si sono comprati anche
i muri delle scuole cosiddette paritarie (e le finanziano con 100 mila euro
l?anno). Alla manutenzione ovviamente pensa il Comune, con una squadretta di
suoi operai. Negli ultimi cinque anni, l?edilizia scolastica ha richiesto
interventi per oltre due milioni e mezzo di euro e altri tre milioni abbondanti
sono serviti a deviare il traffico fuori dall?abitato. Poi c?è una bella pista
ciclabile nuova di zecca che corre lungo l?Agno e fa parte di un percorso
provinciale di
( da "Italia Oggi" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
ItaliaOggi Numero
005 pag. 25 del 7/1/2009 | Indietro Una cattedra solo a
chi scrive libri DIRITTO E FISCO Di Benedetta P. Pacelli Parametri stretti
fissati dal Consiglio universitario nazionale. Su invito
del ministro Gelmini Pubblicazioni e indicatori di qualità per accedere alla docenza
è finita la pacchia per diventare professori universitari. Se prima, infatti,
chiunque poteva vincere un posto come ricercatore o professore ordinario e
associato, senza dovere necessariamente vantare nel proprio curriculum una
lista più o meno nutrita di pubblicazioni, d'ora in poi la strada per
arrivare in cattedra sarà in salita. E, senza nulla togliere all'autonomia di
giudizio dei singoli atenei, per il futuro saranno oggettivi indicatori di
qualità sull'attività scientifica e di ricerca a stabilire, facoltà per
facoltà, i livelli minimi normalmente accettabili per l'ammissione alle diverse
fasce della docenza. Gli indicatori A stabilirli, su richiesta dello stesso
ministro dell'istruzione dell'università Mariastella Gelmini,
il Consiglio universitario nazionale (Cun) che analizzando le 14 aree che
compongono l'universo accademico ha messo nero su bianco una serie di paletti
per l'accesso alle valutazioni concorsuali, dal reclutamento alla progressione
di carriera. Una griglia di valutazione quindi che servirà anche, come aveva
specificato la stessa Gelmini, per rivedere i
meccanismi per il reclutamento della docenza, ma anche per determinare il grado
di qualificazione di coloro che partecipano ai Progetti di ricerca di interesse
nazionale (Prin). Per ogni area il Cun ha non solo previsto una parte
introduttiva che definisce le caratteristiche fondanti della disciplina, ma
soprattutto ha stabilito, con il consenso delle comunità scientifiche di
riferimento, parametri oggettivi non fissi ma rivedibili nel tempo. Ovviamente,
precisa l'organo presieduto da Andrea Lenzi, questo non toglierà nulla
all'autonomia degli atenei nella libertà di strutturare i bandi di concorso
secondo le necessità espresse dagli organi collegiali degli atenei stessi. Non
solo, perché i parametri non si rifanno ad uno schema omogeneo ma tengono conto
delle specificità delle singole aree. Un lavoro non facile per esempio per
quelle umanistiche, dove identificare parametri numerici ha comportato un
lavoro molto più delicato rispetto alle aree scientifiche che hanno già indici
di riferimento noti (impact factor, citation index). Le aree Ecco quindi, per
esempio, che chi sogna un futuro come ricercatore in matematica dovrà aver
prodotto una o più pubblicazioni qualificate relative al settore, nei cinque
anni precedenti l'anno in cui esce il bando di concorso. Per ambire invece ad
una progressione di carriera al ruolo di associato nell'area di fisica,
bisognerà dimostrare di “essere autore o coautore di almeno 7 lavori originali”
pubblicati su riviste Ise (Institute for scientific information) negli ultimi
sette anni, ma anche avere almeno 50 citazioni della propria produzione
scientifica globale. Cambia lo scenario se, per esempio, si prende in
considerazione l'area delle Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e
psicologiche la cui produzione scientifica è normalmente valutata secondo
metodologie basate sulla rilevanza stessa delle pubblicazioni, sulle
valutazioni espresse dalla comunità scientifica di riferimento, sulla qualità
della sede editoriale di pubblicazione e sull'impatto internazionale. Per
salire sulla cattedra di ordinario, in quest'area, sarà necessario aver
prodotto almeno due monografie e una nutrita serie (almeno 12) di saggi
significativi in grado, spiega il Cun, “di offrire un contributo
all'avanzamento delle conoscenze dell'ambito disciplinare che dimostrino la
piena padronanza della disciplina nei suoi metodi e nei suoi contenuti e un
maturo inserimento nel dibattito scientifico dell'area di riferimento”.
Insomma, come ha spiegato il presidente del Cun Andrea Lenzi, “abbiamo
predisposto, dopo un lungo confronto con l'intera comunità accademica, una
sorta di manuale di buone pratiche, mettendo per iscritto la realtà dei
concorsi degli ultimi 10 anni”. Naturalmente ha spiegato ancora, “nessuno si
vuole sostituire alle commissioni concorsuali cui spetterà sempre l'ultima
parola, però in un momento come questo dove l'università è sotto assedio
abbiamo voluto renderci trasparenti e definire i limiti del problema, pensando
anche alle eccezioni, perché se uno fa una pubblicazione alla Sigmund Freud o
alla Einstein allora sarà la qualità e non i numeri ad esser premiati”.
( da "Giornale.it, Il" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Quando piove il
governo è ladro ma quando nevica? Chissà, il governo non c'entra, nel senso vero,
ma qui a Milano e a Torino, a Genova, insomma al nord, non mancano soltanto le
renne e le slitte, chiedete informazioni e imprecazioni ai passeggeri degli
scali di Linate-Malpensa-Caselle- Orio al Serio. Manca tutto. Che fine hanno
fatto gli spazzaneve? Dove sono i sedicenti addetti, spalatori, volontari e
affini? Per una settimana i radiotelegiornali hanno annunciato l'allerta
neve:questa è arrivata ma l'allerta ha riguardato i cittadini non certo i
sedicenti responsabili di comuni e scali aereoportuali. L'emergenza va
affrontata con criterio, è inutile sventolare la bandiera dell'Expo 2015 e
restare chiusi in Municipio, nel centro bello di Milano, senza capire che cosa
stia davvero accadendo nel resto della città, periferia compresa. E' inutile
dire che la situazione è sotto controllo o forse lo è sotto casa ma non
cinquecento metri più in là. Storie di sempre ma oggi più buffe perchè ci
avevano detto che la metropoli è pronta, che il sindaco è un manager, che a
Torino, Genova, Milano, Bergamo il nord è attivo, reattivo, fattivo. Sarà,
intanto nevica. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 3 ) » (Nessun voto)
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Commenti Manda questo post a un amico 01Jan 09 Rai 1 di notte Rai 1 di giorno
Serata di fine anno da Rimini, diretta su Rai 1, canti, balli, femmine, altra
roba e sempre, come prima, più di prima, il Direttore, sì, Lui, Fabrizio Del
Noce, presente, partecipante, con la bottiglia di Dom Perignon in mano a
brindare davanti a telecamere e spalti gremiti, un tocco di classe in più.
Mattinata di inizio d'anno da Venezia, teatro La Fenice, concerto diretto da
Petre, finale con Giuseppe Verdi e "Libiamo", calici in alto del
direttore Petre, brindisi di eleganza unica. La stessa rete, le stesse
bollicine, due facce distanti non una notte ma un secolo. Prime ore del
pomeriggio, in onda gli spot che annunciano Sanremo, il festival, canta Frank
Sinatra, My Way mentre scorrono le immagini di Gabriela Andersen-Scheiss,
olimpiadi di Los Angeles
( da "Lavoce.info" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
>DOV'È LA VERA
PARITÀ TRA DONNE E UOMINI? di Chiara Saraceno 07.01.2009 Un?età della pensione
più bassa penalizza le donne, ha sentenziato la Corte Europea. Ma eliminare questa
disparità non basta. Bisognerebbe prendere atto che quelle di loro che si fanno
carico di responsabilità famigliari hanno una vita lavorativa complessivamente
più lunga e pesante di quella degli uomini e pagano prezzi economici elevati.
Su questo occorre intervenire. E? vero che, come ha sostenuto la Corte Europea
nel condannare l?Italia, una età della pensione più bassa penalizza le
donne, date le loro carriere mediamente più corte e remunerazioni più basse
rispetto agli uomini. Limitarsi a equiparare le età alla pensione di donne e
uomini per consentire alle prime di recuperare almeno in parte il gap
contributivo con i loro colleghi maschi, come propone il ministro Brunetta,
senza modificare contestualmente le condizioni che ne sono all?origine, rischia
tuttavia di aggiungere ingiustizia a ingiustizia, disuguaglianza a
disuguaglianza. IL LAVORO IN FAMIGLIA Le donne, infatti, svolgono la stragrande
maggioranza del lavoro domestico e di cura necessario per far funzionare una
famiglia e per consentire agli stessi lavoratori di presentarsi ogni giorno al
lavoro (remunerato). Viceversa gli uomini sono molto più presenti nel lavoro
remunerato (e quindi coperto da contributi a fini pensionistici).E? una
differenza visibile in tutte le età e condizioni famigliari, come mostra
l?indagine ISTAT 2002 sull?uso del tempo (1). Soltanto tra chi vive solo si
attenua, mentre viceversa si accentua tra chi vive in coppia ed ha figli. In
particolare, le donne occupate che vivono in coppia con figli lavorano
per il mercato in media due ore in meno degli uomini in analoga condizione
famigliare. Ma se al lavoro per il mercato si somma il lavoro domestico e di
cura svolto per la famiglia (inclusi i mariti), il gap si rovescia: le donne
hanno una giornata lavorativa media più lunga di un?ora e quaranta minuti.
Quindi le donne occupate con carichi famigliari lavorano complessivamente in
media molto più degli uomini occupati, ma guadagnano di meno ed accumulano una
ricchezza pensionistica inferiore, anche se ne possono fruire mediamente per un
periodo più lungo. Si aggiunga che anche a motivo di queste loro responsabilità
famigliari ? effettive o anche solo presunte ? le donne non solo sono meno
presenti nel mercato del lavoro, ma sono più esposte alla disoccupazione e sono
più concentrate degli uomini nei rapporti di lavoro a termine. Infine,
molto spesso quando si ritirano dal mercato del lavoro le donne continuano a
fornire più o meno intensamente lavoro di cura non solo ai mariti, ma ai nipoti
e ai genitori e suoceri resi dipendenti dalla età molto avanzata, in una
società come la nostra in cui mancano i servizi sia per la primissima infanzia
che per la dipendenza in età anziana. Da strumento di conciliazione tra lavoro
remunerato e famiglia per i loro mariti, andando in pensione (e talvolta anche
prima) le donne si trasformano in strumento di conciliazione per le loro
figlie e nuore, oltre che in prestatrici di cura per chi nella rete famigliare
non è del tutto autosufficiente. IN PENSIONE A CHE ETÀ? Ma la soluzione non
è il mantenimento di una diversa età pensionabile. Non basta
tuttavia neppure, anche se è auspicabile, reintrodurre la flessibilità ? per
donne e uomini ?nella età di uscita dal mercato del lavoro così come era
previsto dalla riforma Dini, per consentire a ciascuno di scegliere il trade
off che preferisce, o che è più adeguato alle sue necessità, tra uso del tempo
e livello della pensione. Occorre soprattutto incidere sulle condizioni che,
appunto, producono il gap reddituale e contributivo tra donne e uomini. In
primo luogo occorre lavorare seriamente per eliminare le discriminazioni di
genere che ancora esistono nel mercato del lavoro ad ogni livello ?
dall?accesso, alle forme contrattuali, alle possibilità di carriera. In secondo
luogo vanno rafforzate le politiche di conciliazione, per donne e uomini:
servizi di cura per la prima infanzia e per le persone non autosufficienti,
tempi scolastici che tengano conto del fatto che oramai nella maggioranza delle
famiglie entrambi i genitori ? o l?unico genitore presente ? sono occupati. Da
questo punto di vista, la riforma Gelmini che riporta
l?orario nella scuola elementare privilegiato a 24 ore è una vera e
propria mossa in contrasto con questo obiettivo (si veda anche questo altro
intervento). CONTRIBUTI FIGURATIVI Infine occorre un riconoscimento economico
del lavoro di cura, sia sotto forma di congedi coperti da indennità decenti che
sotto forma di contributi figurativi più sostanziosi di quelli attualmente
vigenti. Al momento attuale solo il congedo di maternità è coperto da
contributi figurativi calcolati sulla retribuzione effettiva (e solo per chi ha
un lavoro regolare). Il congedo genitoriale, oltre ad essere compensato in
maniera poco più che simbolica (30% dello stipendio e solo se preso entro i tre
anni di vita del bambini), dà luogo a contributi figurativi ridotti, ancorché
riscattabili o integrabili con versamenti volontari, e per un massimo di sei
mesi e solo per le lavoratrici dipendenti che abbiano almeno 5 anni di storia
contributiva. Si tenga presente che nel caso di contributi per il periodo del
servizio militare (o civile alternativo a quello militare) basta aver avuto
anche un solo contributo nel periodo precedente il servizio (2). E? anche per
questo ? bassa remunerazione e scarsi o nulli contributi figurativi - che
i padri raramente prendono il congedo genitoriale, allargando di fatto il
divario con le loro compagne. Allo stesso tempo si ingenerano condizioni di
disuguaglianza tra diverse figure di lavoratrici madri e tra queste e le madri fuori
dal mercato del lavoro. Ancor meno è riconosciuto il lavoro di cura prestato
per persone non autosufficienti. Solo nel caso di un figlio non autosufficiente
si ha diritto ad un congedo fino ad un massimo di due anni, non remunerato ma
coperto da contributi figurativi di importo fisso. Nel caso, molto più
frequente, di assistenza ad anziani non autosufficienti, i contributi
figurativi coprono al massimo i 25 giorni annuali di permesso consentito, e
solo se la persona non autosufficiente convive con la lavoratrice/lavoratore.
Invece che ?compensare? le donne per il loro lavoro non pagato con una vita
lavorativa remunerata più corta, ma anche con una ricchezza pensionistica più
ridotta, occorrerebbe prendere atto che quelle di loro che si fanno carico di
responsabilità famigliari hanno in effetti una vita lavorativa complessivamente
più lunga e pesante di quella degli uomini, con periodi di concentrazione
spesso insostenibili e per cui pagano prezzi economici elevati. E? su questo
che occorre intervenire, destinando a misure sia di sostituzione (tramite i
servizi) che di riconoscimento (tramite congedi remunerati e contributi
figurativi) del lavoro di cura i risparmi ottenuti con l?innalzamento dell?età
pensionabile delle donne. Ciò consentirebbe anche di non distinguere
genericamente tra ?donne? e ?uomini?, ma tra chi ? donna o uomo ? fa attività
di cura per persone non autosufficienti per età o malattia e chi no. (1)
L'indagine Istat 2002. (2) Sulla complessa normativa riguardante i contributi
figurativi si veda Tuttoinps.
( da "AprileOnline.info" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Lodo Alfano, un milione
di no Andrea Scarchilli , 07 gennaio 2009, 15:15 Di Pietro e Ferrero depositano
in Cassazione le firme che inaugurano l'iter referendario. Obiettivo finale:
l'abrogazione della legge che sospende i processi ai danni delle quattro più
alte cariche dello Stato. Non ci dovrebbero essere problemi procedurali, visto
il doppiamento della soglia delle cinquecentomila adesioni. L'ex pm, adesso,
vuole aprire un'altra stagione di consultazioni popolari. Il segretario del
Prc: "E' finita la ritirata" Un milione di no al Alfano, la legge che
ha sospeso in tutta fretta, la scorsa estate, i processi ai danni delle quattro
più alte cariche dello Stato. In concreto, ha messo in cassaforte la posizione
giudiziaria del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, imputato per
corruzione in atti giudiziari. Stamattina una folta delegazione di parlamentari
dell'Italia dei valori, guidata dal leader Antonio Di Pietro e accompagnata dal
segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero, ha depositato in Cassazione
un milione di firme inaugurando, con due giorni di anticipo dalla scadenza,
l'iter referendario. Ora la Suprema Corte dovrà verificarne l'autenticità (ma,
assicurano i dipietristi, 850mila sono già state vagliate) poi la parola
passerà alla Corte costituzionale a cui spetta il compito di ammettere il
quesito. Non dovrebbero esserci i problemi che hanno mandato all'aria l'ultima
battaglia di Beppe Grillo. Per indire un referendum abrogativo basta mezzo
milione di firme, l'Idv ne ha raccolte il doppio. Rifondazione ha contribuito
con sessantamila firme, Sinistra democratica ha dato un apporto di
testimonianza. Si voterà tra il quindici aprile e il quindici giugno prossimo,
nel bel mezzo di una miriade di appuntamenti elettorali: oltre alle
amministrative e alle europee (accorpate il 6 e il 7 giugno, ma seguiranno i
ballottaggi) ci sarà da fissare anche il giorno della consultazione popolare
contro il "Porcellum", saltata lo scorso anno per lo scioglimento
delle Camere. Secondo l'ex pm le firme non sono solo "un fatto tecnico ma
anche un fatto politico importante perché ci sono milioni di cittadini che
dicono no al governo che fa le leggi per non farsi processare". L'Italia
dei valori, ha argomentato Di Pietro, "si batte perché tutti devono essere
uguali davanti alla legge e perché c'e' bisogno di un Parlamento che pensi un
po' di più alla giustizia sociale. Se non c'è legalità i furbi fanno affari
come nel caso Alitalia e i poveri cristi la pagano". Di Pietro legge
questo appuntamento come il primo di una serie. "Noi dell'Italia dei
valori - ha detto - pensiamo che da adesso al 2010 saranno organizzati altri
referendum. Vogliamo portare al prossimo appuntamento referendario un pacchetto
di referendum". E' l'ufficializzazione di una sfida che punta ad arrivare
al voto con più quesiti. Obiettivo ambizioso, vista la ristrettezza dei tempi.
Al lodo Alfano l'ex pm ha aggiunto da subito un quesito contro il finanziamento
pubblico ai partiti (riprendendo così una battaglia fallita da Grillo), il suo
senatore Elio Lannutti ha messo nell'elenco di provvedimenti da abrogare anche la non ancora approvata legge sulle intercettazioni e
"forse" la riforma Gelmini. Di Pietro, in ogni caso, si
vede come il protagonista di un'altra stagione referendaria: "Di fronte
alle oligarchie di potere l'Italia dei valori continuerà a frequentare le
piazze, a incontrare i cittadini, a confrontarsi con essi e a raccogliere firme
nell'ottica di una democrazia diretta". Per il segretario del Prc
Ferrero le firme depositate in Cassazione annunciano che "la ritirata è
finita". Secondo l'ex ministro stamattina si è chiuso un cerchio, visto
che "in questi mesi gli italiani sono scesi in piazza per la giustizia
sociale e con queste firme si potrà dire la propria anche sulla giustizia e le
riforme istituzionali". E' "evidente", ha sottolineato poi
Ferrero in una nota, che il referendum contro il lodo Alfano "impedirà lo
strapotere e lo stravolgimento delle basilari regole democratiche che sta
mettendo in atto il governo Berlusconi come pure ogni tentativo di inciucio
sulla giustizia che anche parte dell'opposizione, in queste settimane, sta
provando ad avallare". Dalla maggioranza prevale il disprezzo. Il
capogruppo alla Camera del Popolo della libertà, Fabrizio Cicchitto, considera
la raccolta delle firme un'iniziativa "che ha un consenso minoritario di
persone che vogliono che si continui nell'uso politico della giustizia".
( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Bimbi in classe a
due anni e mezzo Spariscono i moduli alle elementari Mercoledì 7 Gennaio 2009,
(e.v.) La riforma Gelmini
riorganizza la scuola in tutti i cicli di istruzione. L'attuazione partirà, dal
primo settembre 2009, con le scuole elementari e medie. Seguirà il primo
settembre 2010 quella delle superiori. Queste le principali novità. Scuole
dell'infanzia. I bambini potranno andare a scuola a 2 anni e mezzo.
Scuole primarie. Spariscono i moduli a favore di un insegnante unico di
riferimento, che insegnerà nella stessa classe per 20 o 22 ore di lezioni
frontali. Altri insegnanti completeranno l'orario che, a scelta dei genitori,
potrà essere di 24, 27, 30 o 40 ore settimanali, sulla base dell'organico
assegnato alla scuola. Il tempo pieno dovrebbe essere confermato nelle scuole
che già lo attuano. Mentre qualora i genitori dovessero scegliere gli orari di
24 o 27 ore settimanali, inferiori al monte ore base attuale, non verranno
tagliate alcune materie di insegnamento ma verranno ridotte le ore di alcune
discipline, sebbene i programmi restino inalterati. Scuole secondarie di primo
grado. L'orario scende dalle attuali
( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Scuola, c'è più
tempo per scegliere La scadenza delle pre-iscrizioni slitta al 28 febbraio per
permettere alle famiglie di conoscere le novità Mercoledì 7 Gennaio 2009,
Gennaio è sempre stato, tradizionalmente, tempo di preiscrizioni. Ma per il
2009 la scadenza è slittata di un mese. Il termine ultimo per la presentazione
delle domande di iscrizione a tutte le scuole statali e paritarie di ogni
ordine e grado è fissata al 28 febbraio 2009. Lo ha stabilito il capo
dipartimento ministeriale nell'annuale circolare del 3 dicembre scorso sulle
iscrizioni alle scuole per l'anno scolastico 2009/2010. Nonostante le grandi
proteste di piazza dei mesi scorsi, a partire dal primo
settembre 2009 scatterà l'attuazione di una prima parte della riforma Gelmini, che riorganizza tutti i cicli scolastici, dell'infanzia,
elementari, medie e superiori. Ecco quindi la scelta di prorogare il termine
per le prescrizioni, che è stata presa proprio per consentire un'adeguata
azione di orientamento rivolta a studenti e famiglie. E le scuole, anche
nella nostra regione, si stanno muovendo proprio in questa direzione con
l'iniziativa delle scuole aperte che prosegue, in moltissimi casi, anche nel
prossimo mese di gennaio. Indicazioni utili sui piani dell'offerta formativa e
sugli adempimenti per le prescrizioni sono poi presenti anche sui siti internet
delle singole scuole. «Dal punto di vista burocratico - chiarisce il direttore
dell'Ufficio scolastico regionale, Ugo Panetta - basta semplicemente recarsi
nella scuola prescelta e riempire gli appositi moduli che vengono forniti
dall'istituzione scolastica. Le singole scuole, poi, offrono tutte le
informazioni necessarie». Per la scuola dell'infanzia è consentito l'iscrizione
di bambini a partire dai due anni e mezzo d'età, in caso di disponibilità di
posti, dopo che sono state esaurite le altre richieste. «Nella nostra regione,
però - tranquillizza Panetta - non dovrebbe esserci alcun problema, perché non
ci sono liste d'attesa lunghissime». Le principali novità per il prossimo anno
scolastico interesseranno invece le scuole primarie. Pur restando valido il
principio della scuola di pertinenza, legata all'indirizzo di residenza, i
genitori possono scegliere in quale istituto iscrivere i propri figli, che
verranno accettati sulla base dei criteri di priorità nell'accettazione delle
domande stabiliti da ciascun consiglio di circolo. All'atto dell'iscrizione,
come già succedeva in passato, i genitori saranno chiamati a decidere se
avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica e del friulano. Parimenti
dovranno decidere se adottare l'orario di 24, 27, 30 o 40 ore settimanali,
coperte da un insegnante prevalente e altri a completamento dell'orario. Alle
superiori, invece, la riforma slitta di un anno, a partire dal primo settembre
2010. Cosa succederà, il prossimo anno, dei corsi che negli intenti della
riforma dovranno sparire? «Non credo ci saranno particolari problemi, i corsi
che partono dovrebbero arrivare a compimento fino in quinta. È sempre stato
così, in ogni riforma; al momento non ci sono cambi tali da sconvolgere
l'attuale stato delle cose - tranquillizza Panetta -. Il consiglio che voglio
dare è quello di seguire le inclinazioni dei ragazzi, anche se a quattordici
anni è difficile avere le idee chiare». Elena Viotto
( da "Sicilia, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Bagno a mare con la
pioggia Pareri positivi (anche se con qualche perplessità) sulla proposta
contenuta nella riforma del ministro Maria Stella Gelmini relativamente all'istituzione dei licei coreutici-musicali,
segmento della scuola secondaria superiore dedicato all'insegnamento
specialistico di danza e musica che dovrebbe completare gli studi artistici
professionali, secondo un percorso già implicito nella legge 508 del 1999 per
la riforma dei Conservatori e delle accademie di Belle Arti. «E'
certamente una novità che va a colmare quella fascia centrale di formazione
musicale che in atto manca - dice il maestro Angelo Licalsi, direttore
dell'istituto musicale "Vincenzo Bellini" di Caltanissetta, oggi
anche Scuola superiore di studi musicali - e completa finalmente la riforma
della 508 ma non sappiamo se funzionerà o meno: dipende tutto dai percorsi
formativi che saranno inseriti nei programmi ministeriali». L'interrogativo che
in molti tra gli addetti ai lavori si pongono sono proprio i programmi:
prevederanno forme di educazione o di istruzione e formazione musicale?
«L'educazione musicale - dice ancora Licalsi - va bene per le scuole medie, per
dare competenze in senso orizzontale. Ma viene un momento in cui, se si vuol studiare
da musicisti, bisogna cimentarsi con le tecniche esecutive di ciascun strumento
e quindi è necessaria la formazione e l'istruzione musicale e non un doppione
della scuola media ad indirizzo musicale». A guadagnarci dovrebbe essere la
qualità della preparazione dei giovani aspiranti musicisti e in questa ottica
bisogna anche tenere presenti i parametri dell'Europa, con cui bisognerà
mettersi alla pari entro il 2010. «Vogliamo contenuti certi - dice ancora il
direttore Licalsi - e serietà del percorso formativo». «Una proposta come
quella del ministro Gelmini - dice il maestro Claudio
Paradiso, flautista e docente della cattedra di musica d'insieme al
conservatorio "Francesco Morlacchi" di Perugia e fondatore
dell'ensemble "I fiati di Parma", in concerto nelle scorse settimane
a Caltanissetta al teatro comunale - non può che essere accolta positivamente:
tra le medie ad indirizzo musicale e i bienni di specializzazione c'è oggi una
sorta di "buco" nel percorso didattico musicale in Italia». Anche se
si sta affrontando il problema in modo parziale. «Sarebbe cosa anche più utile
- dice Paradiso - incrementare ed aggiornare i programmi didattici, sul modello
europeo, già negli anni formativi: a sette anni, insegnano gli esperti, la
personalità del bambino è completamente formata. Una buona riforma deve
riguardare tutto il percorso formativo fin dall'inizio ma i percorsi organici
in Italia sono una chimera. Una seconda riflessione riguarda la mentalità, che
giudico sbagliata, nei confronti della musica in Italia, considerata un
optional e non un valore; suonare o cantare non fa parte del bagaglio
fondamentale della nostra istruzione e questo è un paradosso perché viviamo in
un Paese che di tradizioni musicali ne ha da vendere, dove però manca il senso
di rispetto verso la musica». «Sono sempre del parere che le cose, prima di
essere valutate, debbano essere vissute concretamente, bisogna esserci dentro -
dice il maestro Maria Grazia Scarlata, pianista, componente di commissioni di
esami dell'istituto musicale nisseno, docente dell'istituto musicale
"Bellini" di Catania, componente dell'Ensemble Belliniano - e questa
riforma è ancora al momento troppo sulla carta, di proposte reali per questo
importante passaggio ancora non ce ne sono. Ormai non siamo in grado di
garantire un minimo di futuro ai nostri ragazzi, è questa la vera realtà». «E'
anche vero - dice il maestro Angelo Valastro, docente della cattedra di fagotto
dell'istituto musicale nisseno dal 2002 e primo fagotto dell'Orchestra del
Teatro Massimo Bellini di Catania - che i musicisti professionisti sono
all'estero un marchio di qualità che l'Italia continua comunque ad esportare. A
Caltanissetta la situazione non è negativa, anzi: chi studia strumento forse ha
più difficoltà per tutta una serie di motivi ma è molto più motivato rispetto
ad altri ragazzi». Rosamaria Li Vecchi
( da "Giornale.it, Il" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
Quando piove il
governo è ladro ma quando nevica? Chissà, il governo non c'entra, nel senso
vero, ma qui a Milano e a Torino, a Genova, insomma al nord, non mancano
soltanto le renne e le slitte, chiedete informazioni e imprecazioni ai
passeggeri degli scali di Linate-Malpensa-Caselle- Orio al Serio. Manca tutto.
Che fine hanno fatto gli spazzaneve? Dove sono i sedicenti addetti, spalatori,
volontari e affini? Per una settimana i radiotelegiornali hanno annunciato
l'allerta neve:questa è arrivata ma l'allerta ha riguardato i cittadini non
certo i sedicenti responsabili di comuni e scali aereoportuali. L'emergenza va
affrontata con criterio, è inutile sventolare la bandiera dell'Expo 2015 e
restare chiusi in Municipio, nel centro bello di Milano, senza capire che cosa
stia davvero accadendo nel resto della città, periferia compresa. E' inutile
dire che la situazione è sotto controllo o forse lo è sotto casa ma non
cinquecento metri più in là. Storie di sempre ma oggi più buffe perchè ci
avevano detto che la metropoli è pronta, che il sindaco è un manager, che a
Torino, Genova, Milano, Bergamo il nord è attivo, reattivo, fattivo. Sarà,
intanto nevica. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 3 ) » (Nessun voto)
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Commenti Manda questo post a un amico 01Jan 09 Rai 1 di notte Rai 1 di giorno
Serata di fine anno da Rimini, diretta su Rai 1, canti, balli, femmine, altra
roba e sempre, come prima, più di prima, il Direttore, sì, Lui, Fabrizio Del
Noce, presente, partecipante, con la bottiglia di Dom Perignon in mano a
brindare davanti a telecamere e spalti gremiti, un tocco di classe in più.
Mattinata di inizio d'anno da Venezia, teatro La Fenice, concerto diretto da
Petre, finale con Giuseppe Verdi e "Libiamo", calici in alto del
direttore Petre, brindisi di eleganza unica. La stessa rete, le stesse
bollicine, due facce distanti non una notte ma un secolo. Prime ore del
pomeriggio, in onda gli spot che annunciano Sanremo, il festival, canta Frank Sinatra,
My Way mentre scorrono le immagini di Gabriela Andersen-Scheiss, olimpiadi di
Los Angeles
( da "Repubblica.it" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
ROMA - Un milione di
firme contro il Lodo Alfano. Due furgoncini con 212 scatoloni hanno scaricato
questa mattina davanti alla Cassazione le firme raccolte dall'11 dall'Idv,
Rifondazione comunista e Sinistra democratica che chiedono l'abolizione della
legge che sospende i processi in corso nei confronti delle quattro più alte
cariche dello Stato e che prende il nome dal ministro della Giustizia, Angelino
Alfano. "Apriamo il 2009 con l'intenzione di fare una opposizione chiara e
determinata a questo governo che toglie ai poveri per dare ai ricchi: il Lodo
Alfano è incostituzionale perché introduce due pesi e due misure in modo tale
che le quattro più alte cariche dello Stato, anche se ammazzano la madre, non
vengono processate, contrariamente a quanto accadrebbe a tutti gli altri
cittadini" ha detto il leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro
durante la consegna delle firme davanti al Palazzaccio. Con lui c'era il
segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero e numerosi parlamentari e
senatori dell'Idv tra i quali Massimo Donadi, Elio Lannuti, Felice Belisario e
Stefano Pedica. Per Rifondazione era presente anche Giovanni Russo Spena.
"In questi mesi è successo di tutto, ma il milione di firme raccolte dice
che il Paese si è rimesso in movimento per dire no alle politiche sociali del
governo" ha detto Paolo Ferrero. Questo referendum permette di dare voce
ai cittadini nel dibattito sulla giustizia che altrimenti - ha aggiunto -
rischia di rimanere solo un dibattito tra le segreterie dei partiti". A
proposito del rischio che il referendum possa ulteriormente produrre spaccature
nella sinistra, Ferrero ha osservato che: "solo il Pd è spaccato a metà,
ma la vera anomalia, strampalata, e che sul Lodo Alfano il partito di Veltroni
non abbia raccolto le firme". Le firme, secondo quanto riferito da fonti
dell'Idv, "sono state ricontrollate 7-8 volte, e almeno 850 mila sono
certificate: quindi dallo scrutinio della Cassazione non ci aspettiamo alcuna
obbiezione sul raggiungimento del quorum delle 500 mila necessarie per andare
alle urne. Non succederà, con il Lodo Alfano, quello che è successo con i
referendum di Beppe Grillo". Il grosso delle firme è stato raccolto dal
partito di Antonio Di Piero, circa sessantamila sarebbero, invece, state
raccolte dal Prc di Paolo Ferrero. Un contributo alla raccolta, modesto e non
quantificato, è stato dato anche dalla sinistra democratica di Claudio Fava.
Dal punto di vista tecnico, il referendum contro il lodo Alfano potrebbe anche
svolgersi nella primavera del
( da "Reuters Italia" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
ROMA (Reuters) -
L'assemblea di Montecitorio ha votato stasera la fiducia, posta dal Governo, sul disegno di legge di conversione del dl Gelmini in tema di università e ricerca. Il governo ha ottenuto 302 sì,
228 sono stati i voti contrari e 2 gli astenuti. Domani ci saranno le
dichiarazioni di voto e il voto finale. Il provvedimento, già approvato dal
Senato e non modificato dalla Camera, prevede disposizioni urgenti per il
diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del
sistema universitario e della ricerca. In particolare, viene modificato il
sistema dei concorsi per la carriera universitaria con l'obiettivo di garantire
più trasparenza nelle scelte, riducendo il rischio di nepotismo e favoritismi.
Sul fronte del controllo della spesa, saranno penalizzate le università che
destinano oltre il 90% dello stanziamento statale per il personale, in quanto
non potranno fare nuove assunzioni, mentre quelle migliori, con qualità della
ricerca più alta e un'offerta formativa più efficiente, avranno più fondi.
( da "Corriere.it" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
302 sì, 228 no e 2
astenuti Università, la Camera vota la fiducia Il voto
finale sul testo della Gelmini è previsto per giovedì dopo gli ordini del giorno e le
dichiarazioni di voto ROMA - Il decreto Gelmini
sull'università ha ottenuto la fiducia dalla Camera dei deputati con 302 sì,
228 no e 2 astenuti. Il voto finale sul provvedimento, già licenziato dal
Senato a fine novembre, è previsto per giovedì alle 13 dopo l'esame degli
ordini del giorno e le dichiarazioni di voto, che avranno inizio alle 12.
POLEMICHE - Hanno votato a favore della fiducia i gruppi del Pdl e della Lega,
contro le opposizioni dell'Idv, del Pd e dell'Udc. Giovedì, con il voto finale
dell'aula di Montecitorio, il provvedimento verrà licenziato definitivamente
dal Parlamento. Come già accaduto sulla scuola, anche questo testo varato dal
ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini ha alimentato nei mesi scorsi un movimento di
protesta animato soprattutto da studenti e docenti e un duro scontro fra la
maggioranza e l'opposizione. Alla Camera, il Pd un mese fa ha abbandonato la
commissione Cultura che esaminava il decreto, accusando il centrodestra di
voler respingere tutte le proposte di miglioramento dei deputati di minoranza.
Con l'entrata in vigore della nuova legge cambiano molte cose: con le norme
anti-baroni che introducono una verifica sull'attività di ricerca
effettivamente svolta dai docenti, nella gestione dei concorsi universitari con
il sorteggio dei commissari e nell'assegnazione dei fondi agli atenei, che
nella nuova formulazione di legge prevede un vantaggio per quelli
"virtuosi" e una penalizzazione per quelli più
"spendaccioni". stampa |
( da "Quotidiano.net" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola
A favore hanno
votato 302 deputati, 228 i contrari e 2 gli astenuti. Il via libera definitivo
sul provvedimento arriverà domani in tarda mattinata, dopo l’esame degli ordini
del giorno
"
/> Leggi il giornale Nome utente: Password: Prova GRATUITA Politica SPORT TV
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Tecnologia Meteo Scommesse Casa Dieta UNIVERSITA' Decreto Gelmini,
la Camera approva la fiducia A favore hanno votato 302 deputati, 228 i contrari
e 2 gli astenuti. Il via libera definitivo sul provvedimento arriverà domani in
tarda mattinata, dopo l?esame degli ordini del giorno Roma, 7 gennaio 2009 - La
Camera ha approvato la fiducia al decreto Gelmini
sull?università. A favore hanno votato 302 deputati, 228 i contrari e 2 gli
astenuti. Il via libera definitivo sul provvedimento arriverà domani in tarda
mattinata, dopo l?esame degli ordini del giorno. I tempi dunque dovrebbero
essere rispettati: il decreto deve essere convertito definitivamente entro il 9
gennaio, pena decadenza. FONTE AGI SCHEDA Ecco cosa cambia con il decreto Gelmini Segnala ad un amico Tuo nome: Tua email: Nome amico:
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Riscrivi il codice che compare qui sopra: Se il codice risultasse illeggibile
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alla nostra identità" (84 commenti) Cannavaro: "L'Oscar a Gomorra?
Non giova all'immagine dell'Italia" (40 commenti) Dal casello dell'A14 al
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contro la prostituzione in casa" (21 commenti) Sindaco e giunta, taglio
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alla soglia dei 100 anni "Morire con dignità è un diritto" (15
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(11 commenti) 20:45:56 - Veramente,rispetto a ieri,oggi Federer ha voluto
trovare più ritmo da fondo,sapeva benissimo che And[...] Un buon Seppi cede a
Federer. Davydenko salta Melbourne20:39:18 - @the king of swing Se federer si
nasce e nadal si diventa può mica spiegare come si faccia a diventa[...] Un
buon Seppi cede a Federer. Davydenko salta Melbourne20:11:43 - Bravo Arciduca,
siamo in perfetta sintonia. Santoro merita il rispetto di tutti, alla sua età è
tra [...] Nadal strapazza Santoro20:06:32 - Bravissimo King, la tua frase la
faccio mia e la apprezzo, qualsiasi sia stato il sentimento in cui [...] Un
buon Seppi cede a Federer. Davydenko salta Melbourne19:53:40 - Io sinceramente
vedo un federer ancora fuori condizione...pero con ancora un paio di partite
qui e a[...] Un buon Seppi cede a Federer. Davydenko salta Melbourne19:35:47 -
Dignitosa partita di Seppi. Non giocava contro uno sconosciuto. Putroppo, ha
parte gli errori, se no[...] Un buon Seppi cede a Federer. Davydenko salta
Melbourne19:34:54 - Un peccato davvero che Davidenko debba saltare il primo
slam dell'anno, anche se non lo consideravo [...] Un buon Seppi cede a Federer.
Davydenko salta Melbourne La crisi del gas tra Russia e Ucraina avrà
ripercussioni sull'economia italiana?Feste finite: come è stato questo
Natale?Basket: è crisi in casa Agricola Gloria, cosa ne pensi?Pesaro, vota il
tuo presepe preferitoMacerata, vota il tuo presepe preferitoAscoli e Fermo,
vota il tuo presepe preferitoAscoli e Fermo, vota il tuo albero di Natale preferitoPesaro,
vota il tuo albero di Natale preferitoL'ex br Valerio Morucci invitato alla
Sapienza per una 'lezione', sei d'accordo?Saldi al via: quanto
spenderai?Alitalia - Cai, quale partner straniero?'Prestito' dei dipendenti
pubblici per aiutare quelli privati in difficoltà: sei d'accordo?Sei
soddisfatto della città in cui vivi?Nei tg troppo spazio a catastrofi e fatti
di sangue, sei d'accordo?La tua busta paga è cresciuta più dell'inflazione
rispetto allo scorso anno? La foto del giorno Cadillac Srx al salone di Detroit
General Motors presenterà al prossimo salone di Detroit il restyling del
crossover Cadillac Srx, introdotto nel mercato americano nel 2004. Dovrebbe
arrivare a fine 2009 RICERCA ANNUNCI Archivio Notizie Anno: 1999 2000 2001 2002
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( da "Stampa, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
INIZIATIVA DI
«FACCIAMO SCUOLA» Lettura di brani di don Milani per protestare contro la
riforma Proseguono le iniziative del comitato «Facciamo scuola» per
sensibilizzare sui temi della riforma scolastica. Sabato mattina a Ventimiglia,
in via Repubblica di fronte al mercato dell'ortofrutta, sarà allestito il
banchetto del sodalizio: fanno parte del comitato genitori e insegnanti di
ragazzi delle scuole del comprensorio intemelio. «Facciamo
scuola» è nato nei mesi scorsi per protestare contro la riforma Gelmini. Sabato, dalle
( da "EUROPA ON-LINE" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Università, strategie
ad hoc GILIBERTO CAPANO Il 2009 sarà un anno decisivo per il sistema
universitario italiano. I tagli, impressionanti, i cui devastanti effetti sono
previsti per il 2010 verranno ridimensionati? Gli interventi strutturali
annunciati dal ministro Gelmini verranno davvero
presentati e portati avanti? Se sì, per fare cosa? La lista dei problemi è
lunga. E non riguardano solo il nodo dei finanziamenti e la questione del
personale docente (i famigerati ?concorsi? su cui inutilmente da decenni ci si
arrovella). Si tratta di affrontare anche la questioni connesse con la funzione
didattica del sistema universitario. Qui ad aiutarci per chiarire il quadro
della situazione reale giunge opportuno il rapporto annuale sullo stato del
nostro sistema universitario presentato nel dicembre scorso dal Comitato
nazionale per la valutazione del sistema universitario (Cnsvu), una piccola ma
agguerrita task force che da un quindicennio svolge assai bene il proprio
mestiere. Sulla didattica il rapporto offre una significativa mole di dati che
mostrano come la riforma del 3+2 abbia funzionato, seppur parzialmente. Se,
infatti, prima della riforma solo il 2 per cento di coloro che si laureavano
riusciva a farlo in corso (il 2 per cento), adesso siamo attorno al 30 per
cento. Non male, vero, per uno dei sistemi universitari che si caratterizzava
per avere le peggiori performance didattiche del mondo occidentale? Ovviamente
è un dato che deve essere approfondito per comprenderne il significato. È
infatti evidente che la rimodulazione in due cicli della vecchia laurea non
poteva che portare con sé un buon aumento dei laureati in corso. Ciò perché la
suddivisione in due cicli del percorso universitario costituisce un fattore di
pressione per gli studenti più motivati (che hanno come obbiettivo
l?acquisizione del diploma di laurea magistrale) e per le università (che sono
state spinte a prestare maggiore attenzione all?efficienza ?produttiva?).
Pertanto si tratta di un esito prevedibile. Il punto vero resta se le sue
dimensioni siano soddisfacenti. E qui questo buon risultato va affiancato da
altri dati che ridimensionano, pur se parzialmente, gli entusiasmi. Infatti il
Cnvsu ci dice che: gli studenti fuori corso sono il 40 per cento (un massimo
storico); il tasso di abbandono tra il primo e il secondo anno è del 20 per
cento; la percentuale di iscritti inattivi (quelli che non sostengono nemmeno
un esame in un dato anno) è di circa il 17 per cento; la durata media degli
studi per completare il primo ciclo è di 4,6 anni (era di 4,2 due anni fa).
Insomma, l?impressione che se ne trae e che gli effetti positivi a livello
sistemico, in termini di laureati in corso, siano il prodotto meccanico della
riforma degli ordinamenti didattici e non di un governo complessivo del sistema
e dei processi educativi. Ci sarebbe insomma bisogno di molto di più: di
attività di orientamento degli studenti davvero ben organizzate; di corsi zero
(che consentano a coloro i quali abbiano accumulato dei gap conoscitivi alle
superiori di riempirli prima di cominciare i corsi universitari); di un?offerta
ragionevole e ben equilibrata di corsi a ?tempo parziale? (quei corsi che in
tutti i paesi del mondo sono pensati per coloro che già lavorano e che quindi
hanno diritto a tempi e modalità di studio di versi dagli studenti a tempo
pieno); di una razionalizzazione nell?uso del personale docente che troppo
spesso si sceglie da sé cosa insegnare, a prescindere dalle esigenze
istituzionali e dalla coerenza formativa del corso di laurea. Come si può fare
per indirizzare gli atenei verso una strategia articolata e pluri-obbiettivo
come quella appena abbozzata? Beh, le strade sono due. La prima è quella che
sin qui è stata perseguita da tutti i governi che negli ultimi anni si sono
succeduti: tante regole e regolette (un minimo prestabilito di docenti per
corso, requisiti di trasparenza, numerini e numeretti vincolanti). È una strada
che non pare aver portato a particolari risultati (i professori sono bravissimi
ad aggirare le regole). L?altra via che meriterebbe perseguire è quella che
vede lo stato concordare con ogni singola università un programma quinquennale
di miglioramento delle performance e dei processi. Una strategia
individualizzante di raggiungimento dei risultati alla quale lo Stato dovrebbe
legare una parte significativa dei finanziamenti pubblici. Sulla base di
accordi di questo tipo, chiari, trasparenti, ogni università si assumerebbe le
proprie responsabilità decidendo ?come? raggiungere i propri obbiettivi.
Ovviamente si tratta di una strategia molto più sofisticata di quella si qui
utilizzata (fare regole è molto più semplice che governare la complessità),
molto più onerosa organizzativamente (lo stato dovrebbe munirsi di competenze
agguerrite di cui al momento non dispone) e politicamente (i governi italiani indulgono
spesso nel derogare ai loro buoni propositi). Al tempo stesso, però, questa
strategia è la più adatta ad affrontare in modo responsabile le tante
dimensioni della missione didattica delle università.
( da "EUROPA ON-LINE" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
San Silvio farà
miracoli al G8 e prepara anche il paradiso delle Urì FEDERICO ORLANDO Cara
Europa, sarà perché il personaggio si presta all?inimmaginabile, sarà perché la
Befana non ha portato notizie ai giornali (a parte un po? di guerre e di morti,
un po? di scandali politici in Italia e di vario tipo all?estero, un po? di
notizie sulla crisi e sulle tasse), sta di fatto che è dovuto intervenire
personalmente il portavoce del governo Bonaiuti, il nobile toscano per il quale
non succede mai niente e l?opposizione non ne indovina mai una, a smentire che
Berlusconi prepari per il G8 cose dell?altro mondo (come avrebbe detto la
meridionale Carfagna se avesse potuto avere il posto che invece Bonaiuti s?è
tenuto coi denti e gli artigli). Non per dire sempre male di Berlusconi, se no
i nostri cacaminuzzoli dicono che lavoriamo per lui, ma è vero che vuol offrire
ai suoi ospiti in Sardegna una specie di paradiso delle Urì, con danze del
ventre, concorsi di miss, canzonette (anche sue), come ha scritto un giornale
tedesco? SIMONETTA DI LEO, RIMINI Spero di no, cara signora. Oltre tutto, penso
che, in occasioni così importanti per il mondo, il sangue degli statisti è
meglio che affluisca al cervello, per non rischiare confusioni magari gradevoli
ma probabilmente estemporanee. Comunque, non so nulla più di quanto sappia lei.
Anch?io, come lei, ho letto su agenzie e giornali le rivelazioni della
Süddeutsche Zeitung e le smentite di Bonaiuti. Secondo lui, la storia del
giornalista che avrebbe trovato le bozze del, diciamo, lato B del G8,
dimenticate in un ristorante, e quindi trasmesse al giornale tedesco, sarebbe
una «bufala» dovuta alla mancanza di notizie. Non sono dunque in grado di dire
chi mente. So solo, per certo, che notizie in redazione non ci sono proprio
mancate in questi giorni. Non sono notizie le tremende fotografie di padri
palestinesi in fila coi corpicini dei loro figli morti? O quelle degli aerei e
dei soldati di Israele che avanzano entro nuvole di bombe per liberare una
volta per tutte il loro paese dai missili dei fondamentalisti islamici? O lo
scatafascio Alitalia-Cai-Air France-Malpensa-Lufthansa-Fiumicino, con sperpero
di denaro italiano che Prodi aveva invece risparmiato? O i 30 deputati su 630
che hanno accolto in aula la richiesta del governo di porre la fiducia sul
decreto Gelmini per l?università? O il maxitaglio
delle tasse che Obama annuncerebbe tra quindici giorni, appena insediato alla
Casa Bianca? O il niente taglio alle tasse degli italiani, per consentire la
ripresa economica secondo Brunetta? O le macerie di alcune amministrazioni Pd e
di vecchie e nuove classi dirigenti senza ideali? O il miscuglio di Alemanno
fra professori che contestano l?inaugurazione dell?anno accademico da parte del
papa ed estremisti («300 piccoli criminali») che terrebbero in pugno la
Sapienza e dei quali si dovrà far «piazza pulita»? O la danza macabra della
signorina Roccella intorno al corpo di Eluana Englaro, come nel Giardino dei
supplizi di Mirbeau? E via a correre. Le notizie, come vede, non mancano.
Avessimo noi tante energie in redazione da poterle riferire tutte e con la
dovuta precisione, dopo 15 giorni di vacanze e influenze a cui tutti hanno
diritto. Il fatto è che se il giornale tedesco ha ritenuto di dare la notizia
con tutti i dettagli, che qui le risparmio per via dei nostri cacaminuzzoli,
come anche lei li chiama a uso Berseli; se i giornali italiani hanno ritenuto
di riprendere la notizia; se il portavoce del governo ha ritenuto di doverla
commentare con le sue abituali banalità, è perché la cosa è o ancor peggio o
appare del tutto connaturale al nostro presidente del consiglio. Ciò non toglie
che tale presidente ce lo siamo scelti noi, forse perché in Italia non soltanto
le roi, ma anche le peuple s?amuse. Pensi lei quante notti, quante baccanti,
satiri, champagne, luminarie e funiculìfuniculà avremo tutti, il giorno che
dovesse ascendere al Quirinale.
( da "RomagnaOggi.it" del 08-01-2009)
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7 gennaio 2009 - 21.36
(Ultima Modifica: 07 gennaio 2009) ROMA - La Camera ha votato la fiducia sul
decreto di riordino dell'Università varato dal Governo su
proposta del ministro Mariastella Gelmini. Il testo
è stato approvato con 302 "sì", 228 "no", 2 astensioni. Si tratta
di Siegfried Brugger e Karl Zeller delle minoranze linguistiche. Il voto finale
sul provvedimento, che era già stato approvato dal Senato a fine novembre, è
previsto nell'aula di Montecitorio per giovedì alle 13. Le dichiarazioni
di voto avranno inizio alle 12. Il provvedimento prevede disposizioni urgenti
per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del
sistema universitario e della ricerca. Tra le novità previste dal decreto ci
sono il blocco delle assunzioni per le università con una spesa per il
personale troppo elevata, collegato però all'innalzamento del turn over al 50%
per favorire l'assunzione dei giovani ricercatori. Per quanto concerne il
reclutamento di professori e ricercatori saranno poi formate commissioni tramite
sorteggio, riducendo a uno il numero dei docenti nominati dalle facoltà. Sarà
modificato il sistema dei concorsi per la carriera universitaria allo scopo di
garantire più trasparenza nelle scelte e ridurre il rischio di favoritismi. E'
inoltre previsto l'incremento dei finanziamenti alle università migliori sulla
base dei criteri dell' offerta formativa, della qualità della ricerca
scientifica, e di qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche.
Saranno, anche, messi a disposizioni 65 milioni di euro per la realizzazione di
nuove residenze universitarie. Saranno penalizzate le università che destinano
oltre il 90% dello stanziamento statale per il personale.
( da "Corriere.it" del 08-01-2009)
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Arrivati in
Cassazione 212 scatoloni Lodo Alfano: un milione di firme raccolte per il
referendum Di Pietro: «Pronto un pacchetto di quesiti, a partire dal
finanziamento pubblico ai partiti» ROMA - A bordo di due furgoni sono arrivati
in Cassazione i 212 scatoloni che contengono circa un milione raccolte
soprattutto da Italia dei valori e Rifondazione comunista per il referendum per
l'abolizione del Lodo Alfano, la legge che sospende i processi in corso nei
confronti delle quattro più alte cariche dello Stato (presidenti della
Repubblica, della Camera, del Senato e del Consiglio) durante la loro
permanenza in carica. Fonti dell'Idv hanno reso noto che le firme «sono state
ricontrollate 7-8 volte, e almeno 850 mila sono certificate. Dallo Cassazione
non ci aspettiamo alcuna obbiezione sul raggiungimento delle 500 mila firme
richieste dalla legge». ALTRI REFERENDUM - «Le firme sono la risposta adeguata
a chi pensava che i cittadini accettassero in silenzio una simile provocazione
da parte di chi sta al governo», ha commentato Antonio Di Pietro. Il leader di
Italia dei valori ha riferito che sta pensando a un «pacchetto» di referendum,
a partire dal finanziamento pubblico ai partiti. Altre
fonti dell'Idv menzionano anche un referendum sulle intercettazioni e un altro,
meno certo, sulla riforma Gelmini. Il segretario di
Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, ha precisato che, per quanto riguarda
altri referendum, il suo partito deciderà caso per caso. stampa |
( da "Gazzetta di Reggio" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Gianfranco Fini
lancia un messaggio di pace «Italia, unisci le forze» «Bruciare una bandiera è
un atto da condannare» REGGIO. Il freddo e la neve non hanno impedito a Reggio
di accogliere con calore il presidente della Camera Gianfranco Fini in
occasione delle celebrazioni per la nascita del Tricolore. Dopo la cerimonia in
piazza Prampolini e gli incontri in Municipio, Fini ha tenuto il suo intervento
al teatro Ariosto, nel corso del quale ha fatto leva sui concetti di patria e
identità nazionale, ricordando i valori rappresentati dal Tricolore italiano.
Non sono mancati riferimenti alla politica nazionale ed internazionale: il
presidente della Camera ha affrontato il tema del conflitto in Medio Oriente,
ponendo come fondamentale l'immediato «cessate il fuoco» e condannando il gesto
avvenuto a Reggio la scorsa settimana, quando nel corso della manifestazione
contro il conflitto venne data alle fiamme una bandiera d'Israele. «Ci sono
diversi modi per volere la distruzione di uno stato - ha detto - in questo caso
Israele: scriverlo nello statuto come ha fatto Hamas o dar fuoco alla bandiera
israeliana non credo faccia una grande differenza». Affrontati dal presidente
anche i temi dell'etica in politica e delle riforme, facendo riferimento in
particolar modo al sistema bicamerale. Da Fini è arrivato anche un chiarimento
sulla sua visita, prima programmata poi disdetta, al museo Cervi di Gattatico.
«Tengo a precisare che non c'è nessuna dietrologia, in quanto per oggi (ieri,
ndr) è stata fissata a Montecitorio un'assemblea per la
votazione del decreto Gelmini. Purtroppo mi è stato impossibile mantenere l'impegno, ma lo
farò quanto prima». Fini, ricollegandosi al significato che riveste la bandiera
tricolore, ha successivamente spaziato su tematiche di stretta attualità, come
ad esempio l'integrazione: «Essere pienamente integrati nella nostra società
fino al punto di diventare cittadini italiani, non deve significare per
l'immigrato solamente un iter burocratico, bensì un sincero percorso di
personale identificazione in quei simboli e in quei valori che stanno alla base
dell'idea di nazione. Il rispetto per la bandiera al pari dell'inno nazionale
hanno un valore non inferiore alla conoscenza della lingua italiana e alla
Costituzione. Diventare cittadini deve significare in qualche modo una completa
adesione ai nostri valori di fondo». Fini ha avuto modo di ricordare anche la
figura di Nilde Iotti, ex presidente della Camera e madre della Costituzione, a
dieci anni dalla sua scomparsa, sottolineando che l'ufficio di presidenza di
Montecitorio ne celebrerà il ruolo con la dovuta solennità e importanza. Non è
mancato un riferimento alla crisi generale, in merito alla quale Fini ha fatto
sue le parole del presidente della Repubblica Napolitano che ha invitato il
Paese ad unire le forze. Ha infine aggiunto che l'idea democratica di nazione
non deve essere in alcun modo confusa con il nazionalismo. Prima di lui, sono
intervenuti sul palco dell'Ariosto il sindaco di Reggio Graziano Delrio, la
presidente della Provincia Sonia Masini e l'assessore regionale all'ambiente
Lino Zanichelli. Delrio ha speso parole d'elogio per Fini: «La sappiamo da
sempre sostenitore della bandiera tricolore come simbolo dell'unità nazionale -
ha affermato - e le dobbiamo gratitudine per aver sempre difeso le parole
chiave della Costituzione, ma soprattutto per aver pronunciato parole non
ambigue di condanna del fascismo e delle leggi razziali». Sonia Masini invece
ha approfittato della presenza del presidente della Camera per ricordare i
danni causati dal recente terremoto: «Siamo una comunità operosa, civile e
solidale, ma non possiamo più accontentarci dei riconoscimenti verbali, abbiamo
bisogno di maggior attenzione e di interventi concreti. Per continuare ad avere
fiducia nello stato, come vogliamo e siamo abituati, dobbiamo essere certi che
una parte maggiore del frutto del nostro lavoro ritorni o rimanga qui in
termini di infrastrutture e servizi ai cittadini e alle imprese». Al termine,
Fini e Delrio hanno consegnato le bandiere italiana ed europea ad alcuni
studenti reggiani, mentre al presidente della Camera è stata donata una copia
del primo Tricolore.
( da "Cittadino, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
"Sì" con
fiducia al decreto per la riforma dell'università ROMA Con 302 voti a favore,
228 no e l'astensione dei due deputati delle minoranze linguistiche, la Camera
ha confermato la fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge in materia di
Università. L'esame del decreto, che è stato già approvato dal Senato,
proseguirà stamattina a Montecitorio. Dopo gli ordini del giorno e le
dichiarazioni di voto (queste ultime saranno trasmesse in diretta televisiva)
si giungerà al via libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e
dell'Idv. L'Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di
astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate ieri dai
deputati delle regioni del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella
maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in Aula. Da qui la
decisione, assunta dal presidente della Camera Gianfranco Fini una volta
sentiti tutti i gruppi parlamentari, di far slittare di due ore la votazione.
Una scelta, questa che però non sarebbe stata digerita inizialmente tanto di
buon grado sia dall'Idv sia dal Pd. E, come per ringraziare i deputati del Pdl
che hanno accolto il suo invito categorico ad essere presenti al voto, in Aula
a votare è venuto anche il presidente del Consiglio, che nell'emiciclo ha
dispensato abbracci ed auguri per il nuovo anno a deputati di maggioranza e a
qualcuno di opposizione. Varie le innovazioni introdotte dal decreto. Per il
reclutamento di professori e ricercatori universitari saranno formate
commissioni tramite il sorteggio dei professori, riducendo a uno il numero dei
docenti nominati dalle facoltà. Ci sarà il blocco delle assunzioni per le sole
università con una spesa per il personale troppo elevata, ma per favorire
l'assunzione dei giovani ricercatori il turn over sarà innalzato al 50%.
Aumenteranno i finanziamenti alle università migliori sulla base dei criteri
dell'offerta formativa, della qualità della ricerca scientifica, e di qualità,
efficacia ed efficienza delle sedi didattiche. Infine, più borse di studio e 65
milioni di euro per la realizzazione di nuove residenze universitarie.Francesco
Bongarrà
( da "Arena, L'" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Giovedì 08 Gennaio
2009 NAZIONALE Pagina 4 AULA. Oggi il sì finale La Camera dà la fiducia sul
decreto università ROMA Con 302 voti a favore, 228 no e due astensioni, l'aula
della Camera ha confermato la fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge
in materia di Università. L'esame del decreto, che è stato già approvato dal
Senato e scade domani, proseguirà stamattina a Montecitorio. Dopo gli ordini
del giorno e le dichiarazioni di voto, si giungerà al via
libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al
sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece,
alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo e le
difficoltà nei trasporti ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non
avere i numeri. Da qui la decisione del presidente della Camera Fini,
sentiti tutti i gruppi parlamentari, di far slittare di due ore la votazione.
La scelta, però, non sembra sia stata digerita inizialmente di buon grado sia
dall'Idv sia dal Pd.
( da "Alto Adige" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
L'ennesima odissea
L'ennesima odissea con Trenitalia Il giorno 3.1.09 per passare una giornata
diversa decido con la mia famiglia di andare a visitare Innsbruck, visto che
Trenitalia invita sempre ad usare il treno e non la macchina decidiamo per il
treno, non l'avessimo mai fatto. Alle 8.00 andiamo in stazione facciamo i
biglietti e ci avvisano che il treno ha 40 minuti di ritardo, decidiamo di
andare ugualmente, tanto la giornata è lunga. Eravamo parecchi ad attendere il
treno, (con 6/7 gardi sottozero). Il treno finalmente arriva ma dopo quasi un
ora, tutti ghiacciati saliamo sul treno, ma non è finita quà. Il treno era Euro
city n. 188. Sul treno faceva freddo, ma il «bello doveva ancora venire» al
Brennero, dove la sosta prevista era di 10 minuti in realtà è durata quasi un
ora, le porte si aprivano e si chiudevano in continuazione, per un ora nessuno
ci ha detto nulla, dopo l'attesa ci hanno informato che gli austriaci non
facevano passare il treno in quelle condizioni, dopo di che ci hanno fatto
trasbordare su un altro treno, fermo in stazione. A passo di lumaca siamo
arrivati ad Innsbruck alle 13.00 circa. (L'arrivo previsto era per le 10.34)
durata viaggio regolare ore 2.02 durata ore effettivve 4 ore e mezza. Ma non è finita
quà, al ritorno il treno delle 15.27 Es city Innsbruck - Milano era in ritardo,
alle 16.00 circa l'hanno soppresso e ci hanno invitato a prendere un treno già
pieno, (quindi con un biglietto da Euro city) abbiamo trascorso il viaggio sino
al Brennero in piedi ci hanno fatto scendere e guarda chi si rivede il treno
«abbandonato» la mattina con molto timore ma fiduciosi siamo saliti. Caos
generale c'era chi col biglietto cercava il numero del posto, ma chi era già
seduto affermava giustamente che salendo «i responsabili delle ferrovie»
avevano a domanda risposto di sedersi dove volevano visto che non era il treno
«regolare», c'erano persone di un altro treno e inoltre rispetto al treno
«regolare» mancavano diverse carrozze. A Bressanone sono saliti altri passeggeri
uno di loro giustamente arrabbiato, col biglietto prenotato da 2 mesi, voleva
il «suo posto» non sapendo tutto quello che era successo, (in quella situazione
tutti avevano ragione, come sempre, infatti è sempre l'utente che le subisce
tutte), chiamato il Capotreno, per lamentarsi, il Capotreno in qualche maniera,
nervosamente è riuscito a tamponare la situazione, su richiesta di un
apsseggero quanto il treno sarebbe arrivato a Trento la risposta è stata
sicuramente non domani, speriamo per le sette, e alla domanda di una signora di
Roma, se il biglietto veniva rimborsato, dopo quella avventura, la risposta è
stata «bisogna vedere se la colpa è dell'Italia o della Germania» dei ragazzi
applaudono tutti i passeggeri li seguono. Il treno si è fermato tre volte senza
motivo più di una volta si sono spente le luci, dal riscaldamento usciva solo e
per tutto il viaggio Brennero - Bolzano (mi dispiace per chi continuava) aria
fredda. L'idea del treno al posto della macchina sarebbe un idea intelligente solo
se smettessero le continue assurde e vergognose odissee di Trenitalia. Tutto
questo mi è costato 90 euro. Grazie per il servizio ricevuto. Giovanni Conci Ma
che fine hanno fatto i Verdi per la Pace? C' erano una volta in Italia i Verdi
per la Pace. Adesso dove sono? Eppure l' idea verde per la pace è una buona
idea. Auguro ai verdi di potersi riprendere e forse di cambiare un po' la loro
impalcatura ideologica. Più pace, più vita, più creazione. Christian Ferdigg La
Chiesa smetta di lamentarsi sempre Circa gli articoli da voi riportati riguardo
alle "chiese al freddo", é bene che la si finisca con il continuo ed
eterno piagniuccolio della Chiesa, in materia di offerte. é ora che la Chiesa
capisca, che la maggior parte delle famiglie italiane non riesce nemmeno a
sopravvivere finanziariamente fino alla fine del mese. Bisogna informare queste
famiglie che non devono avere compassione della Chiesa, visto che essa riceve
complessivamente ogni anno dallo Stato Italiano la cifra di 9miliardi di euro
(un terzo della finanziaria che fece Prodi un paio di anni fa....tanto per
intenderci). Di questi 9 miliardi: appena il 20% v in opere pie (non bene
precisate) e la restante cifra é destinata totalmente al sostentamento
dell'intero clero. Ora, visto che: la Chiesa é proprietaria dello I.O.R (forse
la banca piÚ ricca e inaccessibile del mondo), gli edifici di preghiere sono di
sua proprietÁ come il 25% dell'intero patrimonio immobiliare italiano sul quale
non paga l'Ici, visto che da questi immobili continua, in tutta Italia, a
sfrattare i poveri per affittare ai ricchi..... la Chiesa i soldi li ha.
Eccome. Proprio perché siamo noi a darglieli. M.S. Ministro
Gelmini, quanto tempo perso Egregio Signor Ministro Gelmini, sull'Alto Adige del 23 dicembre viene riportata la Sua lettera
di non-risposta riguardante la nomina del Sovrintendente Scolastico. Lei scrive
(sempre che la lettera non sia una burla del giornale): "Al fine di
pervenire a una intesa,...., Le chiedo di poterci confrontare per
definire insieme i criteri della scelta da operare. Tale scelta, infatti,
appare quanto mai delicata in un momento di grande innovazione per la scuola
italiana,...." Non entro nella questione dei nomi, che non è di mia
competenza, ne' in quella dei giochini di potere sottostanti a tale decisione,
che ho la fortuna di non capire. Ma resto allibito per il fatto che Lei abbia
impiegato circa cinque mesi per rispondere il nulla su una questione
"quanto mai delicata". Egregio Ministro, non dà un bell'esempio agli
studenti. Mi immagino già la risposta di qualcuno di loro alle mie
osservazioni, quando li troverò impreparati: "Sa professore, la questione
è molto delicata, le scriverò fra cinque o sei mesi, così troviamo insieme una
soluzione. Del resto, se fa così il nostro Ministro..." Piergiorgio Cemin
Docente Israele sta bombardando il suo futuro La bellissima frase, in chiusura
d'una corrispondenza dalla Palestina occupata, apparsa il 7 gennaio sul
Manifesto, riassume, meglio di centinaia di parole, quanto si potrebbe dire
sull'argomento: "Israele sta bombardando il suo futuro". Il futuro
d'Israele, se vuole avere un futuro, non potrà che essere a fianco dei
palestinesi, a meno che non voglia dare avvio alla "soluzione finale"
di triste memoria e che pare invece avere dimenticato. Arafat coniò il detto:
" due popoli, due stati". Non potrà essere diverso da quanto
affermato dal leader misteriosamente deceduto, la terra è poca, ma dovrà
bastare ai due popoli. Sui due popoli Israele pare essere d'accordo, quanto ai
due stati, sta invece operando affinchè la Palestina non possa mai esistere, se
non costituita da diverse entità separate, unite solo da poche strade
militarmente controllate e condividenti la miseria ed il dolore profondo.
L'odio non ha mai fatto da collante fra i belligeranti, ma ha invece avvicinato
e resi solidali coloro che pur d'idea diversa, sono uniti dall'unico intento:
avere una patria, se pure il termine sia fascistoide e deleterio. Da molto
tempo dico ed è la realtà, che Israele e USA sono strettamente legati nel
destino. La china lungo la quale sta avviandosi la nazione americana, è
certamente la peggiore ipotesi che Israele avrebbe potuto formulare. Dopo
settantanni è caduta l'URSS. Gli USA sono in una situazione economica e
politica poco florida. Passeranno ancora, purtroppo molti anni, prima di vedere
gli Stati uniti retrocedere nella classifica della potenza ed influenza a
livello mondiale, ma la via pare essere ormai tracciata. Israele, sostenuto a
spada tratta dai vari presidenti e parlamenti statunitensi, seguirà a ruota e la
situazione mediorientale potrà finalmente cambiare a favore d'una stabilità
regionale, che mai s'è vista negli ultimi decenni. Israele dovrà trattare coi
suoi nemici, con le sue armi nucleri alle spalle, ma dovrà trattare. Il tempo è
lungo, ma spero di potermi godere lo spettacolo. Ripeto come altre volte, che
il problema non è l'ebraismo. è Israele. Giorgio Zaninelli Ma la colpa di tutto
è soltanto di Hamas Ho letto molte lettere sui quotidiani, e sono rimasto
colpito da quanti miopi o ciechi, commentano quanto succede nella fascia di
Gaza, in questi giorni. Ma i signori che commentano dando tutti i torti agli
israeliani, tacciandoli di tutte le infamie del mondo, questi signori e signore
dove erano e cosa guardavano, nei mesi scorsi quando "il terrorista
Hamas" mandava centinaia di missili all'indirizzo di Israele, ogni santo
giorno, tra l'altro rompendo una tregua! unilateralmente, e dopo molti inviti a
smetterla, mesi di bombardamenti, Israele ha deciso di replicare, diritto di
difesa, questo si chiama quanto fatto e sta facendo Israele, nei confronti di
Hamas e di conseguenza anche contro la popolazione della Palestina, che in
quanto avendo eletto Hamas se ne rende completamente complice, coprendo le
mosse degli integralisti edospitando le rampe di lancio sulle terrazze delle
loro case "civili", poi si lamentano se vi sono delle innocenti
vittime! o scudi umani! del tutto volontari. D'Alema ha poco da dire che Hamas
è stato eletto dal popolo palestinese, motivo di più per non recriminare ora,
dal momento che avendo eletto un terrorista, sono diventati tutti terroristi,
vorrei vedere quelle schede e controllarne la veridicità dei risultati. La mia
non vuole essere una difesa di Israele, anzi, ma semplicemente una
constatazione di quanti miopi e ipocritici siano in Italia. Voglio vedere
quando anche noi italiani, europei, occidentalitutti appartenenti a tutte le
religioni libere e non imposte!, in regola con l'art. 8 della Costituzione
Italiana, "quando festeggeremo la giornata delle tasche piene", piene
di tutte le imposizioni, le sopraffazioni, le angherie, la strafottenza di
queste persone, che ogni giorno perpetrano ai nostri danni con una prepotente
escalation,in ultimo quella di Milano. Ai cari sinistroidi, o buonisti da
sacrestie rosse, chiedo di pensare bene a quello che hanno detto, fatto o
pensato, aprite gli occhi prima di trovarceli dentro casa pronti a sbatterci
fuori, magari protetti da certi magistrati! Ai principi della chiesa Cattolica
che stanno predicando l'unione e la comprensione, e che addirittura li ospitano
in chiesa, e che addirittura inseriscono una moschea nel presepe, non tenendo
conto che quel movimento ebbe inizio 600 anni dopo la venuta di Cristo, dopo
una contestazione! ricordo loro che da che esiste quel movimento, sempre hanno
cercato di conquistare l'occidente e sono sempre stati i "Papi" a
scacciarli e rimandarli a casa loro, con loro non ci può essere nessuna calata
di braghe, anzi! Quando sarà che l'Italia finirà questa importazione di
invadenti aggressori, perché di questo si tratta e non di salvataggi, e non si
comporterà come fanno Spagna, Malta e quanti altri hanno avuto il problema,
altro che accoglienza è l'ora di cominciare con il rifiuto, il rifiuto di
essere invasi dalle orde islamiche, che mai si integreranno, possibile che i
nostri governanti non vedano in questi loro continui sbarchi, se così si
possono chiamare, nel nostro paese, come un disegno preordinato atto ad
invadere l'Europa e l'Occidente tutto? Come fecero a loro volta i Goti, nel III
secolo a.c. nella Dacia nei confronti dei Romani, e poi che aiutati da, Unni,
Visigoti ed Ostrogoti penetrarono in Gallia, Spagna e successivamente nella
penisola Italiana, Gli islamici stanno adottando lo stesso sistema delle
formiche rosse quando vanno a colonizzare un nuovo territorio, se devono
attraversare un fiume, in questo caso il mare, salgono a gruppi su delle
foglie, (barche) e raggiungono il nuovo territorio, per poi occuparlo una volte
riunite in un numero sufficiente. Rolando Caldana
( da "Italia Oggi" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
ItaliaOggi Numero
006 pag. 6 del 8/1/2009 | Indietro I prof precari ora vanno
in onda PRIMO PIANO Di Alessandra Ricciardi Sono più di 230 mila: con i tagli
agli organici e il blocco delle assunzioni, posto di lavoro a rischio Nasce la
prima web tv per un'informazione autogestita Se la Gelmini ha deciso di debuttare su Facebook per dialogare con i giovani e
spiegare per bene le virtù della sua riforma, i precari non sono da meno.
Stanchi della disinformazione dilagante, allarmati dagli effetti che la riforma
Gelmini potrà avere sulle loro aspettative di lavoro, si sono organizzati
per un 2009 all'insegna dell'informazione autogestita. E così è nata la
prima tv via itnernet gestia da precari: www.mogolus.com/precariscuola. Il
programma di grido è «Il mercoledì da precario» ed è andato in onda per la
prima volta appunto ieri, mercoledì, alle
( da "Centro, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina 13 - Regione
Rifondazione «No a nuovi inceneritori» PESCARA. Rifondazione invita il
presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi ad aprire un confronto con le
associazioni ambientaliste, gli enti locali e il nuovo Consiglio Regionale
sulle politiche per i rifiuti. «Siamo disponibili a un confronto di merito», affermano il consigliere regionale Maurizio Acerbo ed il
segretario Abruzzo Marco Gelmini, «ma non ad accettare diktat». «Dispiace», proseguono, «che
Chiodi abbia indicato come obiettivo prioritario del nuovo governo regionale la
realizzazione di inceneritori in Abruzzo. Non sappiamo quanti, sicuramente più
di uno visto che il presidente ha parlato di piu termovalorizzatorì.
Rifondazione contrasterà la scelta anche con l'ostruzionismo in Consiglio
Regionale»
( da "KataWeb News" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Dl università:
Camera approva fiducia 7 gennaio 2009 alle 21:12 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti La Camera ha approvato la fiducia al decreto Gelmini sull'università. A favore hanno votato 302 deputati, 228 i
contrari e 2 gli astenuti. Il via libera definitivo sul provvedimento arriverà
domani in tarda mattinata, dopo l'esame degli ordini del giorno. I tempi dunque
dovrebbero essere rispettati: il decreto deve essere convertito definitivamente
entro il 9 gennaio, pena decadenza. AGI
( da "Stampa, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
IN PREFETTURA
Scuola, consegna delle firme contro la riforma Gelmini Continua la protesta contro la riforma Gelmini. Dopo la
manifestazione provinciale, lo sciopero e la notte bianca genitori, studenti e
insegnanti del comitato Vco hanno continuato a raccogliere firme contro le
novità introdotte dal ministro e mercoledì alle 14,30 la petizione sarà
consegnata al prefetto Riccardo Ubaldi dai rappresentanti dei coordinamenti
locali. Per martedì 13, invece, è previsto l'incontro «Quale scuola per
i nostri figli» nella sede del consiglio di quartiere sud di Novara.
( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina 7 - Economia
Berlusconi snobba il Senatùr "Fa solo un balletto elettorale" Salta
il caffè alla buvette. La Lega pensa a federalismo e rimpasto Montano questa
storia in vista della campagna per le europee. Ma Umberto sa che l´unica
soluzione è Air France CLAUDIO TITO ROMA - «è tutta una storia che stanno
montando perché già pensano alla campagna elettorale. Ma Umberto lo sa che
l´unica soluzione è Air France. E io non mi faccio trascinare nel teatrino
della politica. Tanto alla fine anche loro dovranno accettare la soluzione
francese». Un tempo sul banco degli accusati dei "politicanti",
Silvio Berlusconi ci metteva i centristi di Pier Ferdinando Casini. Adesso è il
turno dei lumbard del Senatùr. Certo, lo scontro con i leghisti non ha ancora
toccato i picchi raggiunti dai battibecchi con gli ex dc. Anche perché il
Cavaliere è sicuro che oggi, quando vedrà a quattr´occhi il capo del Carroccio,
«tutto si risolverà, come ho sempre risolto tutto con Umberto». Ma è infastidito.
Considera la posizione lumbard «sterile» e capace solo di danneggiare
l´immagine della coalizione. Sta di fatto che l´intesa con Af, ormai è cosa
fatta. Già nel week end dell´Epifania, il premier aveva spiegato a tutti, anche
al segretario della Lega, che non esisteva «altra soluzione». E oggi l´ha
semplicemente ribadito. Ma l´ha voluto fare senza accentuare il battibecco con
Bossi. E soprattutto senza offrirgli la sponda per acuire la polemica. Più che
irritato, l´inquilino di Palazzo Chigi è stufo. è seccato da contrasti
«sterili: tutti sanno che non porteranno a niente. Se non dare un´immagine
confusa della maggioranza». Proprio in una fase in cui i sondaggi segnano
l´inizio della fine della luna di miele e la recessione economica si è fatta
sentire tra gli italiani, il premier vorrebbe «meno litigi». Basti pensare a
quello che è successo ieri pomeriggio nel bel mezzo del
Transatlantico di Montecitorio subito dopo il voto di fiducia sul decreto Gelmini. «A Silvio offro un caffè alla buvette», ha buttato là il
Senatùr. Subito dopo Paolo Bonaiuti, il portavoce di Palazzo Chigi, ha
scambiato qualche battuta con il leader leghista seduto su un divanetto e poi
ha promesso: «Vado a chiamare Silvio e te lo porto». E invece niente. Il
presidente del consiglio è uscito dall´aula e se ne è andato. Senza nemmeno un
saluto all´alleato: «Gli spiego tutto domani», ha tagliato corto con i suoi.
«Non mi va di dargli un altro palcoscenico». La partita con Parigi, del resto,
è chiusa. E il premier è convinto che le mosse leghiste siano legate solo alle
prossime scadenze elettorali. Alle quali è interessato anche lui non volendo
passare per «l´assassino di Malpensa». Una posizione piuttosto rigida, dunque,
che anche ieri ha mantenuto con i "colonnelli" lumbard. I quali, nei
colloqui informali, già ieri erano rassegnati al ridimensionamento dello scalo
varesino. Non a caso a chi gli chiedeva se sulla compagnia di bandiera
potessero sorgere problemi veri per il governo, anche il ministro degli
interni, Roberto Maroni, ha smorzato i toni: «Problemi? Non so di cosa state
parlando. Anzi non so nemmeno cosa sia Alitalia». Insomma, si lamentava ieri
sera Berlusconi con qualche deputato di Forza Italia, «stanno facendo solo un
po´ di balletto». Il «balletto», però, a questo punto si è allargato. Non
riguarda solo Malpensa. Il mancato caffè alla buvette non è affatto piaciuto al
ministro delle riforme. L´ha preso come un affronto personale che domani farà
pesare nell´incontro che si terrà a Palazzo Grazioli. Un vertice in cui il "capitolo
aeronautico" sembra destinato a scivolare velocemente in secondo piano.
Perché i leghisti si stanno preparando a chiedere qualche contropartita
concreta. Certo, gli slot del "far east" e del Sud America verranno
propagandati dal Carroccio come una vittoria nella loro base elettorale. Ma nel
"pacchetto" sono pronti ad inserire il rimpasto e i tempi del
federalismo. E già, perché il calendario di approvazione della riforma tanto
cara a Bossi non viene considerato esattamente serrato. Le scadenze si allungano
sempre più e il Senatur vuole stringere i tempi. Soprattutto in vista, appunto,
delle elezioni europee di giugno. Non solo. Adesso sul tappeto è stato sbattuto
anche il cosiddetto "rimpastino". Nei giorni scorsi, il premier aveva
annunciato la promozione ministeriale per i sottosegretari Fazio (Sanità) e
Brambilla (Turismo). Operazione che potrà essere avallata solo se nella
girandola di nomine verrà infilato pure Roberto Castelli (Trasporti). Sotto il
velo di Malpensa, dunque, le tensioni nella maggioranza si spostano su altre
vicende. Tant´è che ieri, il capogruppo del Pdl Cicchitto e il ministro per i
rapporti con il Parlamento Vito hanno dovuto chiedere due volte di rinviare il
voto di fiducia per le "probabili" assenze nella maggioranza.
Giustificate con il maltempo al nord. Ma la paura era anche un´altra: che la
Lega potesse lanciare a Palazzo Chigi un segnale troppo vigoroso in aula. E in
effetti i vuoti sono stati numerosi: i voti a favore dell´esecutivo sono stati
302 su 343 (nei precedenti nove voti di fiducia mai il dato del centrodestra è
stato così basso). «Anche stavolta però - ha ripetuto ieri seri Berlusconi -
Umberto dovrà accettare le decisioni di buon senso».
( da "Nuova Sardegna, La" del 08-01-2009)
Pubblicato anche in: (Nuova Venezia, La) (Centro, Il)
Argomenti: Scuola
di Natalia Andreani
Di Pietro: ecco un milione di firme In Cassazione la raccolta per il referendum
contro il Lodo Alfano Ma il Pd ribadisce che l'intento è giusto, lo strumento
sbagliato ROMA. I due furgoni bianchi tappezzati col volto di Antonio Di Pietro
sono arrivati al Palazzaccio sotto una pioggia battente, nel traffico
paralizzato di Piazza Cavour. A bordo i 212 dodici scatoloni con il milione di
firme raccolte dall'Italia dei valori, in numerose città della penisola, in
meno di tre mesi. Firme raccolte contro il Lodo Alfano, contro la norma che
offre immunità giudiziaria temporanea alle prime quattro cariche dello Stato: i
presidenti di Camera e Senato, il presidente del Consiglio (che evita il
processo Mills), il presidente della Repubblica. Ad aspettare l'arrivo del
«bottino» che apre la strada al referendum abrogativo, ieri mattina c'era lo
stato maggiore dell'Italia dei valori. C'erano Antonio di Pietro, il portavoce
del partito Leoluca Orlando, il presidente del gruppo al Senato, Felice
Delisario, i senatori Stefano Pedica ed Elio Lannutti. Ma sulla scalinata della
Corte di Cassazione, organo deputato a verificare la conformità e la
legittimità delle richieste oggetto della consultazione popolare, erano
presenti anche il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, e quello
di Sinistra democratica Claudio Fava, i due movimenti che hanno contribuito a
promuovere la raccolta partita lo scorso 11 ottobre. A tenere banco durante le
operazioni di scarico dei furgoni è stato Di Pietro, più che soddisfatto per
l'obbiettivo raggiunto. «Apriamo il 2009 con l'intenzione di fare un'opposizione
chiara a questo governo che toglie ai poveri per dare ai ricchi, che crea leggi
ad personam per non subire processi», ha detto l'ex pm annunciando una stagione
di lotta che punta ad organizzare altri referendum sui quali si potrebbe andare
al voto nella primavera del 2010: «Tanto per cominciare contro la legge sulle
intercettazioni e contro la legge sul finanziamento ai partiti», ha detto di
Pietro affermando che nel pacchetto allo studio potrebbe
finire anche la riforma Gelmini. Quanto al Lodo Alfano, le firme raccolte «sono un fatto poltico
importante - ha poi aggiunto Di Pietro - perché testimoniano la volontà di
milioni di cittadini di impedire la deriva democratica che sta trascinando il
Paese, di opporsi in prima persona a leggi incostituzionali e disgustose che
introducono due pesi e due misure nell'amministrazione della giustizia.
Leggi fatte da un governo che rifiuta di farsi processare». A frenare gli
entusiasmi di Di Pietro, dai ranghi del Pdl, il vicepresidente della Camera,
Antonio Leone, che ha definito il milione di firme «ben poca cosa». «Una truffa
mediatica, numeri che ridicolizzano Di Pietro e la sua follia giustizialista»,
gli ha fatto eco il senatore Mario Ferrara invitando al raffronto fra due
risultati: il milione di firme raccolte contro i 2,4 milioni di voti che Idv e
sinistra radicale avevano incassato alle scorse elezioni. Dal Pd, il cui gruppo
dirigente non ha preso parte all'iniziativa referendaria, si alza invece la
voce del senatore Stefano Ceccanti. «L'intento è giusto, lo strumento è
sbagliato», ha affermato il costituzionalista spiegando che «alla Consulta c'è
già una causa pendente contro il Lodo», circostanza che di fatto ha reso il
ricorso alla raccolta di firme «inutile e precipitoso». Per il senatore
ulivista Arturo Parisi, al contrario, «questa raccolta di firme è stata «una
grande vittoria della democrazia repubblicana» ed amareggia, scrive Arturo
Parisi in un articolo anticipato dal Riformista, che i vertici del Partito
democratico abbiano rinunciato a combattere questa battaglia che è per
l'uguaglianza tra i cittadini.
( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina VIII - Roma
Il sit-in improvvisato contro le parole del sindaco L´Onda sotto Montecitorio torna la protesta deglistudenti La manifestazione
durante la votazione alla Camera sulla riforma Gelmini LAURA MARI
Né cori, né slogan. Per esprimere il loro dissenso si sono imbavagliati con dei
fazzoletti neri, in segno di lutto per «la morte dell´università pubblica e
dell´istruzione» e hanno srotolato uno striscione con su scritto «criminale è
chi distrugge l´università». Così una cinquantina di studenti dell´Onda
ha manifestato in piazza Montecitorio, proprio nelle stesse ore in cui alla
Camera dei Deputati si discuteva la fiducia al governo Berlusconi sul decreto
della riforma Gelmini. Un sit-in improvviso è stato
organizzato dagli universitari romani anche per rispondere alle parole del
sindaco Alemanno, che nei giorni scorsi aveva dichiarato che il primo ateneo
capitolino, La Sapienza, sarebbe «ostaggio di 300 criminali». Affermazioni che
gli studenti dell´Onda hanno voluto contestare con un sit-in silenzioso e un
volantinaggio in via del Corso, la strada più frequentata dai giovani e dai
romani. «Le parole di Alemanno - hanno urlato al megafono gli studenti
dell´Onda - rappresentano un attacco nei confronti della libertà di dissentire
e della straordinaria esperienza democratica che l´Onda rappresenta. L´utilizzo
della parola "criminali" da parte del sindaco - hanno proseguito -
rappresenta il tentativo di normalizzare l´università, mettere all´angolo l´Onda».
Poi l´attacco al rettore della Sapienza Luigi Frati, che ha annunciato la
volontà di invitare quanto prima il Pontefice Benedetto XVI alla Sapienza.
«Frati è un alleato del governo - hanno dichiarato gli studenti dell´Onda da
piazza Montecitorio - anche lui tenta di far tacere il dissenso evitando il
confronto democratico. Ma ancora una volta ripetiamo e ribadiamo a gran voce
che l´Onda non ha paura e se non ci hanno fatto paura le minacce di sgombero
del rettore Frati - hanno proseguito gli studenti - non ci fanno paura nemmeno
le dichiarazioni del sindaco Alemanno, perché chi imbavaglia e criminalizza il
dissenso distrugge l´università».
( da "Giorno, Il (Lecco)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
CALOLZIOCORTE E
OLGINATE pag. 4 La riforma fa paura agli istituti lecchesi ? LECCO ? OGGI
potrebbe essere il giorno decisivo per l?approvazione definitiva
della tanto temuta riforma Gelmini. Insegnanti, presidi e
genitori del Lecchese sono dunque in attesa. Il ritorno al maestro unico e la
soppressione del tempo pieno sono le proposte che hanno incontrato le maggiori
critiche da parte del personale docente e delle famiglie nel nostro territorio.
( da "Giorno, Il (Lecco)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
CALOLZIOCORTE E
OLGINATE pag. 4 Un debito di tre milioni Colpa dei supplenti «Troppe assenze»,
la denuncia del provveditore LECCO di BENEDETTA GUERRIERO ? LECCO ? LE VACANZE
natalizie sono terminate e la scuola torna al centro dell?attenzione. A destare
preoccupazione infatti sono le mal ridotte finanze degli istituti lecchesi.
Sotto accusa questa volta non sono i tagli del ministro Gelmini,
ma l?annosa questione delle supplenze, che ha portato gli istituti della
provincia ad accumulare un debito complessivo di tre miloni di euro nei
confronti delle Amministrazioni. Cifre per niente rassicuranti, visto anche la
situazione generale di crisi. «Questo problema - spiega il provveditore Fausto
Gheller (nella foto) - è di rilevanza nazionale, non riguarda solo la nostra zona
ed è di antica data». Dal 2003 infatti quando si è deciso di modificare la
normativa per il pagamento della maternità e si è scelto di pagare i mesi di
assenza al 100% e non più all?80, la situazione è andata peggiorando. «La norma
- continua Gheller - è stata introdotta a fin di bene, per tutelare
maggiormente le donne lavoratrici, ma nel complesso ha creato troppi disagi e
va rivista». Secondo le modifiche introdotte nel 2003 il Ministero
dell?Istruzione ogni anno deve stanziare alle scuole un finanziamento, legato
al tipo di istituto e al numero di insegnanti, senza però prendere in
considerazione l?ipotesi della maternità. Una volta, poi, che una professoressa
rimane incinta, la scuola cerca il supplente, ricorrendo alle liste delle
graduatorie. E qui iniziano i problemi. «Una volta trovata la sostituta -
prosegue Gheller - spesso capita che questa accetti l?incarico e si metta a sua
volta in maternità. Alla scuola non resta che continuare la ricerca ma di fatto
su un posto gravitano anche tre o quattro insegnanti, con il relativo
indebitamento dell?istituto». A PARTIRE dal settembre 2006, visto le continue
lamentele dei presidi e l?assottigliarsi delle finanze scolastiche, la
normativa è stata corretta. Le spese delle supplenze, secondo la nuova legge, non
sono più a carico delle singole scuole, ma del Ministero del Tesoro. «Il
correttivo del 2006 - dice il provveditore - è stato un aiuto per le finanze
ormai compromesse degli istituti, ma non ha risolto il problema. Continuano a
verificarsi casi di supplenti che accettano l?incarico, per poi assentarsi a
loro volta. Non paga più solo la scuola, è vero, ma gli organici sono a rischio
in questa maniera. Chiedo ai docenti maggiore responsabilità e spero in una
risoluzione della questione».
( da "Nuova Sardegna, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina 12 - Gallura
Liceo, no all'assemblea il Pd attacca il preside ALESSANDRO PIRINA TEMPIO. Il dirigente scolastico si oppone al dibattito sulla riforma Gelmini e finisce nel mirino del segretario dei giovani democratici. A
dicembre i baby veltroniani di Tempio volevano organizzare al liceo classico
"Dettori" un'assemblea d'istituto sulla nuova legge. Un incontro a
cui sarebbero stati invitati anche esponenti politici di centrodestra.
Ma il preside, Franco Marras, non ha voluto dare il suo assenso. «I giovani
democratici di Olbia-Tempio - attacca Leonardo Mattana, segretario provinciale
del partito democratico - sono da diverso tempo impegnati in numerose
iniziative che riguardano la scuola e il difficile momento che attraversa.
Raccolte di firme, ma anche incontri e assemblee da tenersi sia nelle scuole
che fuori. Avremmo voluto organizzare un dibattito anche al liceo classico
tempiese, dove si era riscontrato l'interesse di tanti studenti. Per prima
cosa, però, ci siamo impegnati a trovare una controparte di centrodestra in
modo tale da non ledere l'obiettività e l'imparzialità del luogo». Ma
l'iniziativa promossa dagli aderenti galluresi al partito democratico si è
scontrata con il secco rifiuto del dirigente. «Marras si è rifiutato di dar
luogo al progetto - continua Mattana -. Prima ha addotto motivi legati ai tempi
stretti, ma poi, di fronte alla disponibilità di rinviare il tutto al mese di
gennaio, ha opposto il suo no, dicendo che il dibattito politico non potesse
avvenire all'interno della scuola. Cosa che io non approvo affatto, perché la
politica partecipata, trasparente, capace di coinvolgere i giovani e svolta con
le necessarie obiettività e onestà intellettuale, deve essere considerata solo
un bene da condividere all'interno di una comunità che vuole essere tale. Un dibattito
su un tema così sentito come la scuola può soltanto servire a costruire una
società migliore».
( da "Nazione, La (Empoli)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
PRIMO PIANO pag. 3
IL PROBLEMA dei precari è seguito con grande attenzione dalla Cgil. «E? chiaro
?... IL PROBLEMA dei precari è seguito con grande attenzione dalla Cgil. «E?
chiaro ? dice il segretario della Camera del lavoro, Mario Battistini ? che le
aziende in difficoltà tagliano non rinnovando i contratti a termine prima di
licenziare i dipendenti ?effettivi?. E per questi lavoratori le difficoltà, in
qualche caso veri e propri drammi familiari, non sono poche». Per loro non c?è
la cassa integrazione né il sussidio di disoccupazione (ad esempio 858 euro
lordi per un massimo di 8 mesi con redditi inferiori a 1850 euro lordi in busta
paga), a meno di non essere in particolari condizioni: avere cioè lavorato per
un certo periodo (un anno di lavoro in 24 mesi). In alternativa c?è solo la
disoccupazione con requisiti ridotti, e anche in questo caso servono periodi di
lavoro effettivamente prestato. «La questione dei precari riguarda un po? tutti
i settori lavorativi, e che quindi non parliamo di numeri trascurabili. Sul
fronte dell?impiego pubblico un po? di lavoratori sono stati regolarizzati,
secondo le norme. Temiano quel che potrebbe accadere nella scuola con i tagli
del ministro Gelmini».
( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del
08-01-2009)
Argomenti: Scuola
ASCOLI PROVINCIA
pag. 7 Ciccanti: la Regione consideri la proposta della Provincia SCUOLA LA
RAZIONALIZZAZIONE NELLA VALLATA DEL TRONTO L?ONOREVOLE Amedeo Ciccanti, in una
nota indirizzata, tra gli altri, al presidente della Regione Gian Mario Spacca,
al Ministro per l?Istruzione Maria Stella Gelmini e
agli assessori all?Istruzione dei Comuni di Folignano, Appignano, Castel di
Lama e Maltignano, esprime la sua preoccupazione riguardo alla politica
scolastica che la Regione intende applicare. «Pur prendendo atto della nota del
14 ottobre scorso dell?Ufficio Scolastico Regionale sulla razionalizzazione dei
punti di erogazione del servizio scolastico riguardante le Istituzioni
inferiori a 500 alunni iscritti alla data del primo settembre 2008 ? scrive ? è
da sottolineare come, in tale contesto, il Consiglio provinciale di Ascoli, il
6 novembre, abbia deliberato una proposta di razionalizzazione della rete
scolastica provinciale diversa da quella che la Giunta regionale si accinge a
presentare all?assemblea regionale, dove non c?è la soppressione dell?Istituto
comprensivo di via Adige di Castel di Lama né l?aggregazione delle istituzioni
scolastiche di Appignano con Offida, né la fusione degli Isc di Folignano e
Villa Pigna. Va sottolineato che la Provincia ha recepito non solo le decisioni
dei Comuni interessati, ma anche i pareri delle istituzioni scolastiche in
questione, tutti conformi a soluzioni diverse da quelle che la Giunta regionale
si accinge a deliberare. Mi preoccupa fortemente la contraddizione in cui cade
spesso il governo regionale: da una parte proclama il principio di
sussidiarietà e la partecipazione, esaltando il ruolo degli enti locali e degli
organismi di base, e dall?altra fa l?esatto contrario, come in questo caso. E?
sconcertante, poi, che forze politiche identiche al governo nella Regione e
all?opposizione al Governo nazionale recitino due parti opposte: ad Ancona
sostengono i tagli del Ministro Gelmini ed a Roma li
contestano. Spero dunque in un sussulto di coerenza politica del Consiglio
regionale perché respinga la proposta in questione».
( da "Unita, L'" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Votata
la fiducia sul Gelmini bis Berlusconi
si fa vedere in aula La Camera ha votato la fiducia sul decreto Gelmini che riguarda
l'Università: 302 sì, 228 voti contrari; due astenuti. Una giornata di suspence
sull'arrivo dei deputati, messo in forse per la neve sulle strade e il blocco
degli aeroporti.
Richiamata la maggioranza dal capogruppo Pdl, Cicchitto, a colpi di sms, ai
deputati del nord è stato suggerito di prendere il treno: a rischio il decreto,
che sarebbe decaduto domani; oggi ci sarà il voto finale. La seduta è slittata
lle 19,30 e alle otto si è appalesato Silvio Berlusconi per far pesare la sua
presenza, per la nona fiducia posta dal suo governo. Secondo il segretario
della Flp-Cgil la fiducia «svuota di significato la discussione svolta alla
Camera e gli emendamenti presentati»; mentre le modifiche «peggiorano il quadro
prodotto dalla legge 133».
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del
08-01-2009)
Argomenti: Scuola
REGGIO PRIMO PIANO
pag. 5 «Nessuna dietrologia Presto la visiterò» CASA CERVI «NON C?E? ALCUNA
dietrologia - dice Gianfranco Fini, raggiunto dai cronisti sul palcoscenico del
teatro Ariosto al termine della manifestazione -: c?era semplicemente una
riunione della Camera dei Deputati, già fissata per oggi pomeriggio (ieri,
ndr). per il voto di fiducia sul Dl Gelmini per
l?Università. E? stato così impossibile mantenere in agenda l?impegno reggiano
a Casa Cervi, e l?ho già detto al sindaco Cantoni. Per questo devo rientrare a
Roma. Ma ci sarà quanto prima l?occasione per andarci». LA POLEMICA era stata
alimentata dall?annuncio, seguito poche ore dopo dalla smentita, della visita
alla casa dei fratelli Cervi da parte del presidente della Camera, in occasione
della Festa del Tricolore. Nonostante fosse stato subito indicato il problema
degli impegni parlamentari, il mancato omaggio al simbolo della Resistenza
aveva scatenato polemiche e reazioni, fino all?invito - lanciato da Fabio
Filippi, candidato sindaco Pdl per il comune di Reggio - ad affiancare alla
visita alla casa simbolo della Resistenza, un omaggio anche ai luoghi dove -
nel dopoguerra - si sono compiute le vendette verso i fascisti. TROPPO stretti
ieri i tempi per consentire una trasferta a Gattatico. Dopo la cerimonia al
teatro Ariosto, Fini ha subito lasciato Reggio senza neppure fare una sosta per
il pranzo, partendo in auto sotto la neve per arrivare all?aeroporto di
Bologna, da dove è decollato per Roma dove è arrivato poco prima delle
( da "Resto del Carlino, Il (Imola)" del
08-01-2009)
Argomenti: Scuola
FAENZA pag. 12 IL
COMITATO ?Genitori insieme per la scuola? organizza oggi, gioved ... IL
COMITATO ?Genitori insieme per la scuola? organizza oggi, giovedì 8, un
incontro rivolto a tutti i genitori per dare informazioni sugli sviluppi delle
riforme in atto nel mondo della scuola. L?incontro si terrà alle 21 nella sala
delle Associazioni in via Laderchi
( da "Sole 24 Ore, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-01-08 - pag: 19 autore: Oggi il via libera
definitivo al decreto legge Università, sì alla fiducia su concorsi e risorse ROMA
A 24 ore dalla scadenza il decreto legge 180 sull'università si appresta a
tagliare il traguardo della conversione. Dopo aver votato ieri (con 302 «sì»,
228 «no» e due astenuti) la fiducia, l'Aula di Montecitorio approverà oggi in
via definitiva il provvedimento che introduce «disposizioni urgenti per il
diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema
universitario e della ricerca». Tutto secondo previsioni, dunque. Tranne forse
che per i tempi. Originariamente previsto per il pomeriggio e posticipato a
causa dell'emergenza maltempo che ha reso più difficile il rientro dei deputati
a Roma per la ripresa dei lavori parlamentari, il sì della Camera alla nona
fiducia posta dall'inizio della legislatura è arrivato quasi alle nove di sera,
alla presenza del premier Silvio Berlusconi. A favore si sono espressi Pdl e
Lega nord. Contrari Udc, Pd e Italia dei valori che hanno nuovamente criticato
la scelta dell'Esecutivo di comprimere il dialogo. Posizioni che si ripeteranno
stamani quando sempre a Montecitorio è atteso il via libera sull'intero
articolato. Passando ai contenuti, il testo è identico a quello uscito da
Palazzo Madama il 28 novembre scorso. A cominciare dal divieto di procedere a
nuove assunzioni per le università che destinano al costo del personale più del
90% del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo). Contestualmente il Governo
punta a premiare gli atenei virtuosi. Che, da un lato, vedranno salire dal 20
al 50% la soglia del turn over; dall'altro, si divideranno una " torta"
pari al 7% delle risorse statali (circa 550 milioni) sulla base di alcuni
indicatori di merito che dovranno essere messi a punto nelle prossime
settimane. Ma il merito entrerà a pieno titolo anche nella retribuzione dei
docenti. Durante il passaggio al Senato, infatti, il Dl si è visto aggiungere
la disposizione che introduce un'anagrafe nazionale «dei professori ordinari,
associati e dei ricercatori», aggiornabile annualmente e contenente l'elenco
delle pubblicazioni scientifiche, che dal 1Úgennaio2011verràpresaariferimento
per l'attribuzione degli scatti biennali. Qualora l'attività di ricerca risulti
ferma per 24 mesi l'adeguamento di stipendio sarà dimezzato. Sempre a Palazzo
Madama era stata introdotta la possibilità per gli atenei di chiamare ad personam
gli studiosi «stabilmente impegnati all'estero» o «di chiara fama». Nuove
regole, infine, anche per i concorsi. Oltre a riaprire i termini per i bandi in
atto fino al 31 gennaio 2009, il provvedimento ridisegna le commissioni
d'esame. D'ora in avanti, i docenti di I e II fascia saranno valutati da cinque
ordinari ( uno scelto dalla facoltà che bandisce il posto e altri quattro
sorteggiati) laddove sui ricercatori giudicheranno un ordinario o un associato
scelti "in house" e altri due ordinari estratti a sorte. Intanto è
tornata a farsi viva anche l'Onda. Mentre la Camera
dibatteva su "fiducia sì fiducia no" al Dl Gelmini un
centinaio di studenti si è radunato in piazza Montecitorio in segno di
protesta. Al motto di «criminale è chi distrugge l'università» gli studenti, in
gran parte della Sapienza, hanno annunciato per la prossima settimana la
ripresa delle mobilitazioni. Eu.B. LE CONFERME Stop alle assunzioni per
gli atenei che spendono più del 90% del Ffo per il personale e premi agli enti
«virtuosi»
( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Giovedì 08 Gennaio
2009 Chiudi ROCCARASO - Partenza condizionata dal maltempo
e dal voto di fiducia alla Camera sul decreto Gelmini ieri per
la prima giornata di "Neveazzurra 2009", la manifestazione che
inaugurato la stagione politica del Pdl alla vigilia del congresso che deciderà
la nascita del partito unitario del centrodestra. Non c'erano infatti il
presidente del Senato Renato Schifani e il ministro della Difesa e reggente di
An Ignazio La Russa. E così, dopo i saluti del "padre" della
manifestazione Sabatino Aracu, gli interventi dei senatori Filippo Piccone e
Andrea Pastore, e del sindaco di Roccaraso Armando Cipriani, la parola è
passata al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi che ha risposto alle
domande dei giornalisti.Anche in questo caso c'è stato un cambiamento di
programma perché Chiodi era atteso a un dibattito col presidente della Regione
Molise, Michele Iorio che non è arrivato perché bloccato dalla neve. De Risio a
pag. 35
( da "Messaggero, Il (Marche)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Giovedì 08 Gennaio
2009 Chiudi Pausa di riflessione da parte del neo assessore regionale
all'Istruzione-Formazione, Stefania Benatti, per consentire una ulteriore
consultazione sulla proposta regionale di accorpare alcuni istituti scolastici
tra cui quelli di Castel di Lama e Folignano. «Stiamo valutando la questione
sotto ogni profilo e sulla base delle esigenze dei territorio. Si tratta ancora
di una proposta-progetto che, come tale, non comporta nessuna decisione
definitiva ha spiegato Benatti sull'accorpamento e la riorganizzazione degli
istituti scolastici della regione». Quindi la proposta dell'ex assessore Ugo
Ascoli. che doveva andare in discussione in Giunta prima di Natale, viene
"rivista" da Stefania Benatti, rassicurando le famiglie, i lavoratori
della scuola e i sindacati che avevano espresso timori su alcune ipotesi di
accorpamento. Nell'Ascolano erano finiti nel mirino gli istituti scolastici di
Castel di Lama-via Adige (461 iscritti) e quello di Folignano capoluogo (465
iscritti). La soppressione della presidenza dell'istituto di via Adige avrebbe,
indirettamente, salvato l'istituto scolastico di Offida (446 iscritti)
aggregandovi le scuole materne, elementari e medie di Appignano del Tronto. Ora
il neo assessore all'Istruzione-Formazione ha sostenuto come al momento:
«Servono approfondimenti su un tema così delicato e per questo abbiamo ritenuto
opportuno convocare, al più presto, una riunione del tavolo tecnico
interistituzionale di cui fanno parte i componenti della prima commissione
consiliare, le organizzazioni sindacali e le Province, da tenersi al massimo
entro dieci giorni, per fare il punto della situazione». La Provincia di
Ascoli, già a novembre scorso, aveva fortemente contestato i tagli sul
territorio. Dura anche la presa di posizione dell'on. Amedeo Ciccanti (Udc). «E' sconcertante dice l'on. Ciccanti che forze politiche
identiche al Governo nella Regione Marche ed all'opposizione al Governo
nazionale recitino due parti opposte: ad Ancona sostengono i tagli del ministro
Gelmini ed a Roma li contestano».
( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Giovedì 08 Gennaio
2009 Chiudi di GIANCARLO DE RISIO ROCCARASO - Era un po' l'apertura dell'anno
politico di Forza Italia, ieri la prima giornata di "Neveazzurra
2009" ha inaugurato la stagione politica del Pdl alla vigilia del
congresso che deciderà la nascita del partito unitario del centrodestra. E'
stata tuttavia una partenza condizionata dal maltempo e dal
voto di fiducia alla Camera sul decreto Gelmini. Non
c'erano infatti il presidente del Senato Renato Schifani e il ministro della
Difesa e reggente di An Ignazio La Russa. E così, dopo i saluti del
"padre" della manifestazione Sabatino Aracu, gli interventi dei
senatori Filippo Piccone e Andrea Pastore, e del sindaco di Roccaraso Armando
Cipriani, la parola è passata al presidente della Regione Abruzzo Gianni
Chiodi che ha risposto alle domande dei giornalisti.(Anche in questo caso c'è
stato un cambiamento di programma perché Chiodi era atteso a un dibattito col
presidente della Regione Molise, Michele Iorio che non è arrivato perché
bloccato dalla neve). A Chiodi si è rivolto Aracu ricordando la capacità di
fare «un'opposizione costruttiva a Teramo nel lontano '97 dopo aver perso le
elezioni a sindaco. Un'opposizione che gli consentì di riconquistare la città,
come oggi- ha sottolineato il deputato azzurro- merita di fare il presidente
della Regione». Aracu ha poi rivendicato l'orgoglio di aver creato una
manifestazione che ormai è il tradizionale appuntamento di apertura del nuovo
anno politico. «Tante altre località avrebbero voluto questa opportunità, ma
'Neveazzurra' è legata a Roccaraso e non può essere fatta altrove.È come se il
Festival di Sanremo non si facesse più a Sanremo». «Sarà un'avventura
straordinaria- ha detto Chiodi nel suo intervento-governare una regione come
l'Abruzzo così in forte ritardo e non soltanto per le vicende giudiziarie che
hanno interrotto la legislatura. Quel che è importante, ora, è riconquistare la
fiducia degli abruzzesi». Per il governatore non sarà un compito facile, per
riuscirvi «serviranno cinque anni di buon governo, fondato su un modo nuovo
fare politica, con un comportamento responsabile. La classe politica tutta,
quella destinata a governare, deve assumersi il rischio delle decisioni.
Bisogna capire che siamo stati eletti per assumerci delle responsabilità».
Sugli altri temi si è detto favorevole al federalismo fiscale e alla riforma
della giustizia con la separazione delle carriere dei magistrati. E' stato
polemico, all'inizio, il saluto del sindaco Armando Cipriani che ha reclamato
considerazione per i «problemi dell'altiopiano per ciò che produciamo e
garantiamo alla provincia dell'Aquila. Alcune scelte- ha aggiunto- non hanno
tenuto conto delle esigenze del nostro territorio, ma ora è arrivato il momento
di cambiare. Ci sono quantità di problemi che vanno risolti come quello dell'Ospedale
di Castel di Sangro che minacciano di voler chiudere. Se ciò accadesse, sarebbe
per noi la morte sociale».
( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 08-01-2009)
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Giovedì 08 Gennaio
2009 Chiudi Un ulivo per un abete Da ieri, l'abete usato come albero di Natale
può essere consegnato alla Comunità montana e ricevere in cambio un di ulivo.
L'albero di Natale infatti troppo spesso finisce per essere gettato in un
cassonetto, abbandonato e lasciato morire sul balcone di casa, oppure piantato
in giardino senza tenere conto che si tratta di una specie vegetale che non ha nulla
a che vedere con il nostro contesto ambientale. Si condanna comunque quasi
sempre la pianta a morire per incompatibilità climatica. Per questo, anche
quest'anno abbiamo deciso di regalare a tutti coloro che porteranno l'abete al
"Garden" della nostra sede di Collestrada, una piccola pianta di
ulivo (alta circa 70-
( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 08-01-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il (Ancona))
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Giovedì 08 Gennaio
2009 Chiudi Chiusa la pratica del bilancio di previsione 2009, come stabilito
ieri sera dalla conferenza dei capigruppo, a febbraio sarà
convocato anche il Consiglio Grande per discutere della riforma Gelmini: sull'argomento-scuola (la riforma sarà attuata in un biennio,
dopo il ritocco apportato dal Governo) si è tanto discusso negli ultimi mesi
anche a Senigallia, con cortei e dure prese di posizione specie dei partiti del
centrosinistra. Come già accaduto per il Piano Cervellati, tutta la
cittadinanza potrà intervenire al Consiglio Grande tramite associazioni locali,
categorie o comitati nel dibattito sul futuro della scuola pubblica. Verrà
stilato anche un mini regolamento per disciplinare il numero e le modalità
degli interventi. G. Man.
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del
08-01-2009)
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CRONACHE 08-01-2009
RIFORME IL VOTO ALLA CAMERA. OGGI IL VIA LIBERA DEFINITIVO
AL DECRETO GELMINI Università, sì alla fiducia al governo ROMA In aula anche il
premier. Davanti a Montecitorio corteo di protesta degli studenti Francesco
Bongarrà II Con 302 voti a favore, 228 no e l'astensione dei due deputati delle
minoranze linguistiche, l'Aula della Camera ha confermato la fiducia al governo
Berlusconi sul decreto legge in materia di Università. L'esame del
decreto, che è stato già approvato dal Senato e scade il 9 gennaio, proseguirà
questa mattina a Montecitorio. Dopo gli ordini del giorno e le dichiarazioni di
voto (queste ultime saranno trasmesse in diretta televisiva) si giungerà al via
libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì
della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece, alla
fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le
conseguenti difficoltà incontrate dai deputati delle regioni del Nord per
raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i
numeri in Aula. Da qui la decisione, assunta dal presidente della Camera
Gianfranco Fini una volta sentiti tutti i gruppi parlamentari, di far slittare
di due ore la votazione. Una scelta, questa che però non sarebbe stata digerita
inizialmente tanto di buon grado sia dall'Idv sia dal Pd. E, come per
ringraziare i deputati del Pdl che hanno accolto il suo invito categorico ad
essere presenti al voto, in Aula a votare è venuto anche il presidente del
Consiglio, che nell'Emiciclo ha dispensato abbracci ed auguri per il nuovo anno
a deputati di maggioranza e a qualcuno di opposizione. Varie le innovazioni
introdotte dal decreto. Per il reclutamento di professori e ricercatori
universitari saranno formate commissioni tramite il sorteggio dei professori,
riducendo a uno il numero dei docenti nominati dalle facoltà. Ci sarà il blocco
delle assunzioni per le sole università con una spesa per il personale troppo
elevata, ma per favorire l'assunzione dei giovani ricercatori il turn over sarà
innalzato al 50%. Studenti Di nuovo in piazza davanti a Montecitorio contro la
riforma.
( da "Corriere del Veneto" del 08-01-2009)
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Corriere del Veneto
- PADOVA - sezione: CULTURA - data: 2009-01-08 num: - pag: 13 categoria:
REDAZIONALE Stalin il campanaro Quando «Bepi del Giasso» riparò all'Isola degli
Armeni Venezia, isola di San Lazzaro degli Armeni, gennaio 1917: alle prime
luci del giorno un barchino di legno con a bordo due persone fora le nebbie che
avvolgono la laguna. Il padre guardiano, appostato in riva, riconosce Angelo,
il tuttofare del convento, che di tanto in tanto giunge in isola per lavorare
in cambio di qualche soldo. «Buongiorno padre, come sta?» esordì Angelo legando
l'imbarcazione all'ormeggio. «Caro Angelo, non sei solo oggi. Hai chiesto
rinforzi eh! L'età, l'età...». «Si padre, l'età è quella che è. Le presento
Josif, per tutta Venezia Bepi del giasso. E sa perché lo chiamano così? E' uno
dei vostri, padre, anche lui scende dai ghiacciai dell'Asia...». Il padre fissò
per un attimo Josif: era un robusto trentenne, braccia utili per il monastero.
Vestiva in modo semplice ma elegante. Il viso effettivamente dimostrava origini
lontane: occhi piccoli, baffi importanti, un attaccatura dei capelli molto
bassa. «Salve Josif, da che città armena giungi?». «In realtà non sono armeno,
padre - rispose sorridendo l'uomo - . Sono georgiano, ma per i veneziani siamo
tutti semplicemente montanari asiatici». Rise anche il padre: «E' proprio vero.
Ma dimmi Josif, vuoi fermarti qui in monastero?». «Si padre, ho lavorato per un
po' in un albergo di Venezia ma non mi piace. Vorrei qualcosa di più vario...».
«Ti mando a colloquio con l'abate. Vado ad annunciarti». Passò mezzora e Josif
si ritrovò seduto faccia a faccia davanti alla folta barba di padre Ignazio
Ghiurekian, l'abate generale. Parlavano in armeno. «E così, caro Josif, vuoi
fermarti qui. Ora però mi spieghi realmente cosa ci fai a Venezia. Ti chiedo
solo sincerità, anche perché, sappilo, facciamo presto ad informarci in città».
«Padre Ignazio, parlerò schiettamente. Sono un perseguitato politico. La mia
terra è sottoposta ad ogni vessazione da parte del governo, lei lo sa meglio di
me. Vogliamo dare libertà ai contadini, dignità alle genti, abolire
privilegi...». «Socialista...». «Si, socialista, padre». «Ateo...». «Ateo?
Padre, sono un ex-seminarista. Ho frequentato il seminario di Tblisi. Avevo il massimo dei voti in condotta,
georgiano, canto religioso, matematica. Ho letto tutte le opere dei padri della
chiesa. Poi, certo, sono un uomo curioso, mi interrogo, mi pongo dubbi...».
«Senti un po' Josif, io ti accolgo in monastero, ma sappi che qui si lavora
duro. C'è l'orto, la pulizia dei locali, la messa da servire e le
campane da suonare. Che ne dici?». «Padre, sono felice - concluse Josif
stringendo la mano al religioso - . Gliene sarò sempre grato!». E così Bepi del
giasso entrò a pieno titolo nella piccola comunità isolana legando con molti
frati che ne riconoscevano l'intelligenza e l'arte oratoria. Nel tempo libero
scriveva poesie che poi declamava a padre Ghougas, l'umanista del convento.
Alcune erano di grande impatto: «Aprirò la casacca ed esporrò il petto alla
luna,/a braccia tese venererò/colei che diffonde la luce sulla terra». Lavorava
molto bene Bepi, ma aveva un grande difetto: suonava le campane da ortodosso,
cosa che non poteva essere accettata dai padri armeni di San Lazzaro, cattolici
mechitaristi. L'abate lo rimproverò dapprima con dolcezza: «Bepi (ormai lo
chiamavano tutti così), dovresti suonare le campane secondo la tradizione
cattolica ». Bepi faceva cenno di assenso, ma innanzi a quei particolari
strumenti non riusciva a sottrarsi alla creazione di splendide (ed ortodosse)
polifonie campanare. Quando padre Ghiurekian lo redarguì più duramente, Bepi
del giasso senza dire una parola fece fagotto e lasciò l'isola. Qualche anno
dopo lo stesso padre Ghiurekian stava leggendo un giornale quando,
improvvisamente, strabuzzò gli occhi. In prima pagina c'era la foto di Bepi del
giasso. Il volto era il suo, ne era certo, solo qualche capello bianco tradiva
un'età più matura. In quell'articolo si parlava di Josif Vissarionovic
Djugatchsvili, uno dei più feroci dittatori di tutti i tempi, per molti «Koba»,
l'indomabile, per tutti «Stalin», l'uomo d'acciaio. Alessandro Tortato Il
monastero L'isola di San Lazzaro degli Armeni vista dall'alto. I religiosi
ospitarono Stalin ( nel tondo) nei primi mesi del 1917
( da "Corriere del Veneto" del 08-01-2009)
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Corriere
del Veneto - PADOVA - sezione: CULTURA - data: 2009-01-08 num: - pag: 13
categoria: BREVI «Ateo? Padre, sono un ex-seminarista. Avevo il massimo dei
voti in condotta, georgiano,
canto religioso, matematica» \\
( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
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Pagina 15 - Cronaca
Berlusconi finora aveva dato il suo ok solo per l´insediamento del governo.
Oggi il via libera definitivo Atenei, per la fiducia al
decreto Gelmini vota anche il premier: è la seconda volta MARIO REGGIO ROMA - La
Camera ha votato la fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge Università
con 302 sì. I voti contrari sono stati 228. Due deputati si sono astenuti. Il
voto ha cancellato gli emendamenti presentati dall´opposizione.
Stamattina sono previste le dichiarazioni di voto sul decreto Gelmini, poi la fiducia, per evitare che slitti oltre il 9
gennaio, termine ultimo per diventare legge dello Stato. Per la seconda volta,
dall´inizio della legislatura, il presidente del Consiglio ha deposto la scheda
nell´urna, mentre sotto Montecitorio gli studenti dell´Onda sono tornati a
contestare. Nel pomeriggio di ieri, alla Camera, momenti di panico nella
maggioranza: a causa del maltempo gli scranni del centro-destra sono rimasti a
lungo deserti. Poi, il tam-tam della maggioranza ha provocato i primi effetti.
L´arrivo in aula di Silvio Berlusconi, reduce da un summit su Cai-Alitalia a
Palazzo Grazioli, ha rincuorato i fedelissimi. Cosa prevede il decreto? è un
tentativo di dare una svolta al problema dei concorsi a cattedra. Per il
reclutamento di professori e ricercatori universitari saranno formate
commissioni tramite il sorteggio dei docenti, ma solo ordinari, riducendo a uno
il numero dei prof nominati dalle facoltà. E poi il blocco delle assunzioni per
le sole università con una spesa per il personale che supera il 90 per cento
del bilancio, senza affrontare però il problema che gli aumenti di stipendio
per i docenti di ruolo sono per legge automatici, in base al tasso d´inflazione
reale, gravando quindi sul bilancio dell´ateneo. La scelta è motivata dall´obiettivo
di favorire l´assunzione dei giovani ricercatori, per i quali il turn over sarà
innalzato al 50 per cento rispetto al 20 previsto dalla finanziaria. Una
finanziaria che, per il 2010, prevede un taglio del 10 per cento del Fondo di
finanziamento ordinario degli atenei: 700 milioni di euro. I soldi risparmiati
punendo gli atenei "spreconi" dovrebbero finanziare le università
migliori sulla base dei criteri dell´offerta formativa, della qualità della
ricerca scientifica, e di qualità, efficacia ed efficienza delle sedi
didattiche. Infine, più borse di studio e 65 milioni di euro per la
realizzazione di nuove residenze universitarie. Il Partito Democratico lancia
l´allarme: per l´ennesima volta il Parlamento è stato espropriato del diritto
di discutere un provvedimento di vitale importanza per il Paese. La Cgil lancia
la mobilitazione nazionale. Gli studenti dell´Onda tornano in piazza e gridano:
«Non pagheremo la vostra crisi, criminale è chi distrugge l´università».
( da "Messaggero, Il" del 08-01-2009)
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Giovedì
08 Gennaio 2009 Chiudi "Criminale è chi distrugge l'università'".
Così un centinaio di studenti ha protestato contro il decreto Gelmini in piazza
Montecitorio
( da "Messaggero, Il" del 08-01-2009)
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Giovedì
08 Gennaio 2009 Chiudi Università, sì ai premi agli atenei virtuosi e al merito
La Camera vota la fiducia al decreto Gelmini. L'opposizione
insorge e fuori la protesta degli studenti
( da "Messaggero, Il" del 08-01-2009)
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Giovedì 08 Gennaio
2009 Chiudi di ANNA MARIA SERSALE ROMA - I deputati sono in ritardo a causa del
maltempo e slitta il voto di fiducia sull'università: dalle 17 alle 19,30: il
governo rischia che il voto salti ma Berlusconi si muove di persona. Il premier
vuole evitare che i deputati disertino l'aula e chiede ai parlamentari del Pdl
di presentarsi in massa per il voto sul decreto di riforma. La
"precettazione" arriva anche via sms: il capogruppo Fabrizio
Cicchitto invia a tutti un messaggio con l'invito a garantire la loro presenza.
Una maratona per le dichiarazioni di voto, alle 21 arriva il «sì» della Camera:
302 voti favorevoli, 228 contrari, due astenuti. E' la nona fiducia dall'inizio
della legislatura. «In ballo c'è la riforma dell'università, una prima tranche.
Commissioni con il sorteggio per combattere il nepotismo (ma il sorteggio è
ancora parziale, poiché applicato su concorsi banditi con le vecchie regole).
Premi agli atenei virtuosi che non sforano i tetti di spesa e che non hanno i
bilanci in rosso (il fondo di finanziamento non sarà tutto distribuito sulla
base degli iscritti, ma il 7%, pari a 500 milioni di euro, sarà assegnato sulla
base di parametri oggettivi). Viene inoltre ridimensionato il blocco del turn
over che dal 20 passa al 50% (se prima poteva essere sostituito un docente ogni
5 ora 1 ogni 2). Con la conversione in legge del decreto (il voto definitivo è
oggi) passano anche misure urgenti per il diritto allo studio: il fondo per le
borse viene incrementato di 135 milioni di euro e altri 65 milioni vengono
destinati agli alloggi degli universitari. Più severità con i docenti: chi non
fa ricerca e non ha pubblicazioni scientifiche al proprio attivo si vedrà
dimezzare in busta paga gli scatti di anzianità. Il Messaggero, comunque, aveva
anticipato tutti i contenuti della legge il 6 febbraio. Ma torniamo alla
cronaca. Mentre i deputati iniziano le dichiarazioni di voto nel piazzale di
Montecitorio tornano i ragazzi dell'Onda. «E' criminale chi distrugge
l'università» con questo slogan un centinaio di studenti protesta contro i
tagli. Imbavagliati, i ragazzi accendono anche dei fumogeni. «Stanno facendo
passare un provvedimento importante mentre l'università è chiusa, questo è
segno di debolezza», dice uno studente di Scienze Politiche. Arriva la notizia
del «sì» e i ragazzi dell'Udu attaccano: «Un altro giorno triste per
l'università pubblica, il suo destino ancora una volta deciso in maniera
autoritaria. Questa è una legge beffa». Il decreto Gelmini è approvato. Ed è scontro anche tra maggioranza e opposizione.
«Il decreto legge sull'università? Il solito metodo del centrodestra che
svilisce e disprezza il confronto con l'opposizione», sostiene il capogruppo
del Pd in commissione Istruzione del Senato, Antonio Rusconi. Poi
aggiunge: «Ci chiediamo se l'università italiana ha ancora un futuro. Qualche
intervento utile c'è, non vogliamo buttare tutto nel cestino, ma l'università
italiana ha bisogno di altro». Critiche anche da Pina Picierno, ministro ombra
delle politiche giovanili del Pd: «Si tratta di risposte inadeguate rispetto
alle esigenze di modernità delle famiglie e del mondo accademico». E Maria Pia
Garavaglia, ministro ombra dell'Istruzione: «Grave il ricorso alla fiducia».
Sullo stesso tono il segretario generale Flc Cgil, Domenico Pantaleo:
«Un'ulteriore espropriazione del dibattito parlamentare, oltre che del
confronto con i soggetti interessati, portano a misure unilaterali del Governo.
La Gelmini del tutto a sproposito parla di un
provvedimento contenente importanti modifiche per l'Università italiana. Le
modifiche ci sono, ma riescono ad essere perfino peggiorative del disastroso
quadro prodotto dalla legge 133». Di segno opposto le dichiarazioni dei
deputati del Pdl. Dice Valentina Aprea, presidente della Commissione Cultura:
«Il decreto afferma principi fondamentali: merito, qualità, trasparenza e
collega per la prima volta in modo diretto i finanziamenti agli esiti della
valutazione. Inoltre crea condizioni favorevoli per i giovani ricercatori».
( da "Messaggero, Il" del 08-01-2009)
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Giovedì 08 Gennaio
2009 Chiudi ROMA Il milione di firme raccolto dall'Italia dei valori e da
Rifondazione comunista a sostegno del referendum contro il Lodo Alfano, che
stabilisce l'immunità per le quattro più alte cariche dello Stato, presidente
della Repubblica, presidente del Consiglio e presidenti della Camera e del
Senato, è stato consegnato ieri in Cassazione da Antonio Di Pietro, secondo il
quale «questo provvedimento, varato dal Guardasigilli, è incostituzionale
perchè introduce due pesi e due misure in modo tale che le quattro più alte
cariche dello Stato, anche se ammazzano la madre, non vengono processate,
contrariamente a quanto accadrebbe a tutti gli altri cittadini». Quindi, l'ex pm annuncia che «l'Italia dei Valori sta pensando di
organizzare altri referendum di qui al 2010, sicuramente uno per l'abolizione
dei fondi di finanziamento ai partiti, e altri due sulle intercettazioni e
sulla riforma della scuola decisa dal decreto Gelmini».
( da "Messaggero, Il" del 08-01-2009)
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Giovedì 08 Gennaio
2009 Chiudi NAPOLI - L'imprenditore Alfredo Romeo, in carcere dal 17 dicembre
scorso, sarà nuovamente interrogato dai magistrati della procura partenopea che
indagano sui presunti illeciti relativi agli appalti del Comune di Napoli. Dopo
le conferme dell'impianto accusatorio da parte del Tribunale del Riesame e del
gip Paola Russo (che ha rinnovato ieri gli arresti domiciliari per Giuseppe
Gambale e Mario Mautone), i pm della Dda - i sostituti Vincenzo D'Onofrio,
Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli - intendono approfondire diversi
aspetti dell'inchiesta e cercare nuovi elementi su altri filoni, in particolare
la questione della fuga di notizie che ha caratterizzato la prima fase delle
indagini. Per quanto riguarda le posizioni degli attuali indagati, i
magistrati, secondo indiscrezioni, avrebbero intenzione di ascoltare diverse
persone, tra cui anche il principale indagato, l'imprenditore Alfredo Romeo. In
programma vi sarebbero, come di deduce anche dagli atti dell'inchiesta finora
noti, anche le convocazioni in qualità di persone informate dei fatti dell'ex
ministro dell'Educazione, Giuseppe Fioroni (a proposito di un incontro al
ministero con Romeo, emerso dalle intercettazioni telefoniche) e dell'ex leader
campano della Margherita Ciriaco De Mita, al quale hanno fatto riferimento
durante alcune conversazioni intercettate sia Romeo sia l'ex assessore comunale
Gambale. La prossima settimana sono fissate davanti al giudice Paola Russo le
udienze camerali per esaminare le richieste di autorizzazione avanzate dalla
procura, da inoltrare al Parlamento, per utilizzare le intercettazioni nei
confronti dei parlamentari Renzo Lusetti, del Pd, e Italo Bocchino, del Pdl.
Inizialmente era stata fissata una sola udienza ma, per un impegno
dell'avvocato Ettore Stravino, l'udienza è stata sdoppiata: il 12 gennaio
saranno esaminate le conversazioni relative a Lusetti, il 14 gennaio quelle
riguardanti l'esponente del Pdl. Nuove valutazioni da parte dei giudici si
attendono intanto per posizioni di Gambale e Mautone. I difensori dell'ex
assessore, gli avvocati Domenico Ciruzzi e Marco Campora, hanno presentato
istanza al Tribunale del Riesame chiedendo l'annullamento dell'ordinanza ai
domiciliari. Il legale di Mautone, l'avvocato Salvatore Maria Lepre, ha invece
annunciato ricorso in Cassazione contro il provvedimento restrittivo. Quanto
alla posizione del parlamentare Renzo Lusetti, indagato nell'ambito di questa
inchiesta, i suoi legali, l'avvocato Massimo Krogh e Alessandra Cacchiarelli,
consegneranno tra breve ai pm una memoria difensiva. Ieri a Montecitorio, nel corso della votazione sul decreto Gelmini, c'è stato
un breve incontro tra il premier Silvio Berlusconi e Renzo Lusetti. Una volta
eri con noi, poi sei passato di là, visto cosa ti è successo? Così Berlusconi
incrociando Lusetti lo ha abbracciato esprimendogli solidarietà dopo il
coinvolgimento del deputato Pd nell'inchiesta giudiziaria sul caso Romeo.
Il Cavaliere ha scambiato poche battute con il parlamentare dell'opposizione,
ricordandogli tra l'altro la sua breve esperienza passata in Forza Italia. «Berlusconi
- ha raccontato Lusetti - mi ha abbracciato e ha voluto esprimermi la
solidarietà per quanto accaduto».
( da "Nazione, La (Firenze)" del 08-01-2009)
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24 ORE FIRENZE pag.
12 Il giorno più bello per 46 ricercatori Arriva il via libera alle assunzioni
UNIVERSITA? IL DECRETO GELMINI VIENE APPROVATO OGGI IN
PARLAMENTO UNA GIORNATA di festa per i 46 ricercatori in attesa di prendere
servizio. «Oggi dovrebbe esser dato il via libera alle nostre assunzioni»,
sorride il ricercatore di Economia Giacomo Manetti, che preferisce usare il
condizionale solo per una questione di scaramanzia. Tutto, infatti,
dovrebbe filare liscio come l?olio, dato che sul decreto Gelmini
? oggi in votazione finale ? il governo ha posto la fiducia. Per i ricercatori
fiorentini ?congelati? si avvera un sogno. «Agli atenei come il nostro, tra i
non virtuosi in quanto oltrepassa il tetto per le spese del personale, viene
concesso di assumere soltanto i ricercatori già vincitori di concorso», fa
sapere Giacomo Manetti, che insieme a tre colleghi stamani sarà a Roma per
assistere alla votazione che apre le porte al sospirato posto fisso. Con
l?approvazione del decreto, verranno così assunti 46 ricercatori, come del
resto stabiliva la delibera del Cda del 17 dicembre scorso. 20 sono quelli che
aspettano da 16 mesi - ricordiamo che nel 2007, vista la situazione finanziaria
dell?ateneo, fu deciso di rinviare di un anno la loro presa di servizio, che
sarebbe dovuta avvenire lo scorso novembre, - mentre gli altri 26 fanno parte
del gruppo dei cofinanziati. Intanto, è braccio di ferro tra gli studenti
dell?Accademia e il direttore Giuseppe Andreani. I ragazzi da alcune settimane
stanno ininterrottamente occupando il cenacolo per protestare contro la
decisione dell?Accademia fiorentina di non far tornare gli studenti al vecchio
quadriennio. Il problema è che per l?attivazione in via sperimentale del ?3+2?
si attendono da dieci anni i decreti di equipollenza. E questo fa sì che gli
studenti si trovino con una laurea difficilmente spendibile. Ma adesso il
direttore, come deliberato dal consiglio accademico del 22 dicembre, ha
concesso agli studenti di tornare al quadriennio. «A questo punto l?occupazione
non ha più ragione di esserci», dice Andreani. Ma gli studenti non mollano.
«Lottiamo per una riforma che sia davvero migliorativa ? sostiene Michele,
rappresentante nel consiglio accademico -. Il vecchio quadriennio è preferibile
al ?3+2?, ma ha pur sempre un impianto che risale al 1923. Vogliamo
un?Accademia in cui oltre a dare più libertà agli studenti nell?acquisizione
dei crediti formativi sia lasciato spazio anche per i laboratori autogestiti.
Inoltre, sarebbe opportuno che le materie teoriche venissero aggiornate, ad
esempio collegando la storia dell?arte alla sociologia». E per aprire
l?Accademia alla città, gli studenti da domani organizzeranno un cineforum. E,
ancora, incontri culturali e flash mob. Inoltre, dal 24 al 26 gennaio a Firenze
si terrà l?assemblea nazionale delle consulte delle Accademie d?Italia. Sul
fronte delle occupazioni delle facoltà dell?ateneo, è terminata quella al
Plesso di viale Morgagni. Ma anche in questo caso i ragazzi vanno avanti.
«Riproponiamo l?apertura degli spazi nei fine settimana, durante i quali tutti
gli studenti potranno studiare e riunirsi in assemblea», annunciano gli SdS.
Elettra Gullè
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
08-01-2009)
Argomenti: Scuola
BREVI pag. 18
Università, concorsi «trasparenti» Dalla Camera è arrivata la fiducia DECRETO
GELMINI OGGI IL VOTO FINALE. STUDENTI DELL?ONDA IN PIAZZA ROMA ? La fiducia è
arrivata nonostante il maltempo che aveva fatto temere defezioni nei banchi del
Pdl. Il decreto Gelmini ha ottenuto il sì della Camera
e oggi dovrà affrontare il voto finale di Montecitorio. Nonostante la pioggia
di Roma e la neve del resto d?Italia e nonostante le proteste, in piazza, di
alcuni studenti dell?Onda arrivati fino in centro per dire no al provvedimento,
il testo ha potuto contare sulla compattezza della maggioranza. Ma la decisione
non è piaciuta soprattutto all?opposizione e all?Udc che ha insistito
sull?arroganza del governo che per la nona volta, dall?inizio della
legislatura, decide di ricorrere al voto di fiducia. Proteste che non sono
state raccolte dai leader della maggioranza, Berlusconi in testa, confluiti a
Montecitorio per l?appuntamento slittato a sera a causa del maltempo. Il
premier, alla Camera, si è intrattenuto con il ministro Frattini ma non con il
leader della Lega Bossi che lo ha apertamente evitato. Il provvedimento Gelmini è in scadenza (il termine ultimo è il 9 gennaio) e
reca disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del
merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca. Il testo,
identico, è stato già approvato dal Senato. Il decreto prevede il blocco delle
assunzioni nelle università che non abbiano i conti in regola o, peggio,
presentino bilanci in rosso e, al contrario, lo sblocco del turn over negli
atenei che invece si siano dimostrati virtuosi. Nell?impianto premiale,
inoltre, vengono considerati gli aumenti di stipendio solo per i docenti che
fanno attività di ricerca e producono pubblicazioni. Previsti stanziamenti per
borse di studio e alloggi per gli universitari. Entra un significativo
cambiamento nello svolgimento dei concorsi universitari con il sorteggio dei
commissari e norme per scoraggiare le prove «pilotate». Trasparenza nella
gestione delle risorse e incentivi per il rientro dei cervelli in fuga.
( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-01-08 num: - pag: 1 autore: di
FRANCESCO GIAVAZZI categoria: REDAZIONALE FLESSIBILITA' E RIFORME LO SCAMBIO
VIRTUOSO S tiamo gettando al vento un'occasione irripetibile: sfruttare la
crisi per fare alcune riforme che in tempi normali si sono sempre dimostrate
impossibili. Due volte in passato fummo capaci di cogliere l'occasione di una
crisi. Nel settembre 1992, durante una grave crisi di finanza pubblica, e poi
ancora nel 1995, nel mezzo di una crisi valutaria. Da allora più nulla. Via via
che gli effetti della crisi economica si aggravano — e mentre Barack Obama e
Angela Merkel annunciano di voler metter mano alla riduzione delle tasse — il
governo pare oggi disposto ad aumentare l'entità degli interventi in aiuto
delle famiglie: estensione dei termini della cassa integrazione, qualche forma
di sussidio anche per i lavoratori precari, una «ricarica» più robusta della
social card. Persino il ministro dell'Economia pare non considerare più
immutabili i numeri scritti nella legge finanziaria. L'occasione irripetibile è
uno scambio fra questi interventi e qualche riforma. Alcuni ministri lo hanno
capito. Maurizio Sacconi, nell'intervista al Corriere del 31 dicembre scorso,
ha detto che occorre introdurre una nuova forma di sussidi di disoccupazione
accessibili a tutti: poiché è impensabile farlo senza una riforma profonda del
mercato del lavoro, Sacconi evidentemente pensa ad un intervento a tutto campo.
Sebbene ancora non lo dica, io penso che il ministro abbia in mente uno scambio
fra sussidi e Statuto dei lavoratori, una legge scritta 40 anni fa per un mondo
che non c'è più. Renato Brunetta ha proposto l'innalzamento dell'età di lavoro,
una riforma che oggi sarebbe molto popolare perché in questi momenti incerti
pochi a 60 anni lasciano volentieri il posto di lavoro, anche se per andare in
pensione. Le linee guida del ministro Gelmini
prefigurano una trasformazione profonda del-l'Università, il cui primo passo è
il decreto legge approvato ieri dal Parlamento. Ma si tratta di iniziative
isolate, prive di una strategia comune, talvolta addirittura — come è accaduto
a Renato Brunetta — accolte con freddezza dai suoi colleghi di governo. E
invece questo è il momento per porre sul tavolo un ampio pacchetto di
interventi proponendo uno scambio fra riforme e aiuti all'economia nel breve
periodo. Allentare la legge finanziaria senza ottenere nulla in cambio mi pare
una follia. Una simile strategia rassicurerebbe i mercati, preoccupati del
livello del debito pubblico italiano, ma anche abbastanza avveduti da comprendere
che ciò che conta per la sostenibilità del nostro debito non è il deficit di un
anno ma le prospettive di medio periodo. Se non ricominciamo a crescere — e per
farlo sono necessarie alcune riforme — non c'è legge finanziaria in grado di
ridurre il rapporto fra debito e Pil. Se invece il governo continua a procedere
per iniziative individuali, prive di una strategia riformista condivisa, io
temo che avremo flessibilità senza riforme. Non sorprendiamoci allora se gli
spread sui titoli italiani andranno alle stelle.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del
08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Prov Gallura Pagina 8037
istruzione Mai più scuole sovraffollate con il nuovo piano del Comune
Istruzione --> Il patto per la scuola pianificato dal Comune di Olbia
diventerà il modello regionale per tutti i Comuni sardi. Spiega l'assessore
Uccio Iodice: «Il nostro piano di dimensionamento scolastico ha conseguito due
obiettivi: evitare lo smembramento imposto dal decreto Gelmini e scansare la minaccia di licenziamenti che lo stesso decreto
avrebbe comportato. L'adesione al progetto è stata tale che diventerà l'esempio
da seguire per tutti in Sardegna». Merito anche del confronto preventivo
dell'assessorato comunale alla pubblica istruzione con i sindacati. Nel
patto per la scuola, infatti, un grosso peso hanno avuto le proposte espresse
da Cgil, Cisl e Uil. Prosegue Iodice: «Ci siamo dichiarati consapevoli dei
problemi delle nostre scuole e abbiamo assicurato che lavoreremo insieme ai
sindacati per risolverli». Primo tra tutti i Comuni della Sardegna, Olbia ha
previsto l'istituzione degli stradari scolastici. Si tratta di uno strumento in
grado di ridare uniformità alle iscrizioni nei vari plessi scolastici per
evitare che ci siano strutture sovrappopolate e altre più deserte del Sahara. È
un problema noto a tutti, infatti, che ci siano delle scuole con una grande
richiesta di iscrizioni e altre invece in cui gli alunni soffrono di
solitudine. «Quando in una scuola si raggiunge il limite massimo di iscritti -
chiarisce l'assessore - scatta la regola prevista dal nostro piano: il preside
non potrà in alcun modo pensare di aggiungere il trentesimo studente in una
classe che ne prevede al massimo ventinove. Il Comune con lo stradario
individua le scuole vicine ai luoghi di residenza che hanno capienza
sufficiente per un altro alunno e soprattutto stabilisce che l'alunno scartato
dalla prima scuola abbia la priorità nella struttura indicata». Altri punti
forti del patto olbiese: l'integrazione degli alunni disabili, nomadi ed
emigrati, programmazione dell'offerta formativa territoriale, qualificare il
sistema integrato di pubblica istruzione. C.C.
( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-08 num: - pag: 6 categoria:
REDAZIONALE Parlamento Il caffè mancato in Transatlantico Silvio e Umberto,
botta e risposta a
( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-01-08 num: - pag: 22 categoria:
REDAZIONALE Il decreto La riforma dell'università alla Camera Passa la fiducia,
oggi il voto finale ROMA — Via libera al decreto Gelmini sull'università. la Camera ha votato la fiducia, la nona del
governo Berlusconi, con 302 sì e 228 no e due astenuti. Oggi il voto finale sul
decreto, che doveva essere convertito, pena decadenza, entro il 9 gennaio. Con
questa legge il ministro Mariastella Gelmini intende
rendere più trasparente la gestione delle università, combattere le
«baronie» e favorire il rientro dei cervelli. Per il reclutamento di professori
e ricercatori universitari saranno formate commissioni tramite il sorteggio
degli esaminatori, riducendo a uno il numero dei docenti nominati dalle
facoltà. Inoltre i docenti dovranno dimostrare di avere fatto ricerca
scientifica, attraverso l'anagrafe nazionale delle pubblicazioni. Ci sarà il
blocco delle assunzioni per le sole università con una spesa per il personale
troppo elevata, ma per favorire l'assunzione dei giovani ricercatori il turn
over sarà innalzato al 50% In più, per attirare i migliori, le università
potranno procedere alla copertura di posti attraverso la chiamata diretta di
studiosi «stabilmente impegnati all'estero» o «di chiara fama». . Aumenteranno
anche i finanziamenti alle Università migliori sulla base dei criteri
dell'offerta formativa, della qualità della ricerca scientifica, e di qualità,
efficacia ed efficienza delle sedi didattiche. Infine, più borse di studio e 65
milioni di euro per la realizzazione di nuove residenze universitari. Per gli
studenti universitari si tratta di un «altro giorno triste, con il destino
dell'università deciso in modo autoritario e senza discussione». Il voto è stato
caratterizzato dal maltempo. La neve al Centro-Nord, con le conseguenti
difficoltà incontrate dai deputati delle regioni settentrionali per raggiungere
Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in
Aula. Da qui la decisione, assunta dal presidente della Camera Gianfranco Fini
una volta sentiti tutti i gruppi parlamentari, di far slittare di due ore la
votazione. Una scelta, questa che però non sarebbe stata digerita inizialmente
tanto di buon grado sia dall'Idv sia dal Pd. Ministro Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca
( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-01-08 num: - pag: 17 categoria:
REDAZIONALE In Aula E Silvio abbracciò Lusetti MILANO — «Una volta eri con noi,
poi sei passato di là, visto cosa ti è successo?» A Montecitorio si vota il decreto Gelmini sulla riforma universitaria. Silvio Berlusconi incrocia Renzo
Lusetti (nella foto) e lo abbraccia esprimendogli solidarietà dopo il
coinvolgimento del deputato Pd nell'inchiesta giudiziaria di Napoli sul caso
Romeo. Il Cavaliere ha chiacchierato con il parlamentare dell'opposizione e con
una battuta ha voluto ricordargli la sua breve esperienza in Forza Italia.
( da "Tempo, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
stampa A
Montecitorio Il Cavaliere abbraccia Lusetti: «Eri con noi, ora visto cosa ti
succede?» «Una volta eri con noi, poi sei passato di là, visto cosa ti è
successo?». A Montecitorio, si vota il decreto legge Gelmini sulla riforma universitaria. Berlusconi incrocia Renzo Lusetti e
lo abbraccia esprimendogli solidarietà dopo il coinvolgimento del deputato Pd
nell'inchiesta sul caso Romeo. Il Cavaliere scambia alcune battute con il
parlamentare e con una battuta gli ricorda la sua breve esperienza passata in
FI. «Berlusconi — ha raccontato Lusetti — mi ha abbracciato e ha voluto
esprimermi la solidarietà».
( da "Tempo, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
stampa La Camera
vota la fiducia sul decreto di riordino ... La Camera vota la fiducia sul
decreto di riordino dell'Università. A favore i gruppi del Pdl e della Lega,
contro le opposizioni dell'Idv, del Pd e dell'Udc. Nel dettaglio, i sì sono
stati 302, i no 228, due gli astenuti. Oggi, con il voto finale dell'aula di
Montecitorio, previsto alle 13, il provvedimento, già
passato al Senato a fine novembre, verrà licenziato definitivamente dal
Parlamento. Come già accaduto sulla scuola, anche questo provvedimento varato
dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha
alimentato nei mesi scorsi un movimento di protesta e un duro scontro fra la
maggioranza e l'opposizione.
( da "Giornale di Brescia" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Edizione: 08/01/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Lodo Alfano, le firme per
il referendum ROMAIl comitato promotore del referendum per l'abrogazione del
Lodo Alfano ha consegnato ieri mattina in Cassazione oltre un milione di firme
raccolte nella campagna iniziata l'11 ottobre scorso. La delegazione era
guidata dal presidente di Italia dei Valori Antonio Di Pietro e dal segretario
di Rifondazione Paolo Ferrero. «Oltre un milione di firme raccolte e
certificate, alle quali si aggiungono altre centinaia di sottoscrizioni sono la
testimonianza della voglia dei cittadini di avere una giustizia sociale che sia
veramente uguale per tutti e dire no, in questo modo, a un Governo che si fa le
leggi da solo». Queste sono state le prime parole del leader dell'Idv Antonio
Di Pietro. Accompagnato dal capogruppo dell'Idv alla Camera, Donadi, e dal
presidente dei senatori Idv, Belisario, Antonio Di Pietro ha spiegato: «Le firme
raccolte non sono solo un fatto tecnico, ma rappresentano un fatto politico
importante. Ci sono milioni di cittadini che dicono no a un Governo che si fa
le leggi per non farsi processare e che dicono sì a una giustizia uguale per
tutti». Ma la consegna delle firme in Cassazione rappresenta anche un segnale
per maggioranza e opposizione: «Idv apre il 2009 con l'intenzione di fare
un'opposizione chiara nel linguaggio e determinata nell'azione. Un'opposizione
al Governo che toglie ai poveri per dare ai ricchi». Tornando sul contestato
lodo Alfano e in particolare, al primo comma dell'articolo 1, Antonio Di Pietro
lo definisce «incostituzionale perché decide che 4 cittadini non debbano
rispondere davanti alla legge neanche nel caso in cui dovessero ammazzare la
madre». Infine, il leader Idv annuncia «un pacchetto di
referendum da lanciare entro il 2010 nel quale troverà posto un referendum
contro il finanziamento pubblico ai partiti». Da quanto si apprende, nel
pacchetto saranno compresi poi dei referendum sulle intercettazioni e,
probabilmente, sulla riforma Gelmini.
( da "Giornale di Brescia" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Edizione: 08/01/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Camera, sì alla fiducia sul
Dl per l'Università ROMACon 302 voti a favore, 228 no e l'astensione dei due
deputati delle minoranze linguistiche, l'Aula della Camera ha confermato la
fiducia al Governo Berlusconi sul decreto legge in materia di Università.
L'esame del decreto, che è stato già approvato dal Senato e scade il 9 gennaio,
proseguirà stamane a Montecitorio. Dopo gli ordini del giorno e le
dichiarazioni di voto (queste ultime saranno trasmesse in diretta televisiva)
si giungerà al via libera definitivo per il decreto Gelmini che così sarà approvato prima della sua eventuale decadenza.
Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc
alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le
conseguenti difficoltà incontrate dai deputati del Nord per raggiungere Roma,
ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in Aula.
Da qui la decisione, assunta dal presidente della Camera Fini una volta sentiti
tutti i gruppi parlamentari, di far slittare di due ore la votazione. Una
scelta, questa che però non sarebbe stata digerita inizialmente tanto di buon
grado sia dall'Idv sia dal Pd. Varie le innovazioni introdotte dal decreto. Per
il reclutamento di professori e ricercatori universitari saranno formate
commissioni tramite il sorteggio dei professori, riducendo a uno il numero dei
docenti nominati dalle facoltà. Ci sarà il blocco delle assunzioni per le sole
università con una spesa per il personale troppo elevata, ma per favorire
l'assunzione dei giovani ricercatori il turn over sarà innalzato al 50%.
Aumenteranno i finanziamenti alle Università migliori sulla base dei criteri
dell'offerta formativa, della qualità della ricerca scientifica, e di qualità,
efficacia ed efficienza delle sedi didattiche. Infine, più borse di studio e 65
milioni di euro per la realizzazione di nuove residenze universitarie.
( da "Giornale.it, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
n. 7 del 2009-01-08
pagina 7 Arriva a Milano la prima banca dedicata agli immigrati di Massimo
Piccaluga Gli stranieri pagheranno tassi più bassi per inviare i soldi al loro
Paese e otterranno credito con più facilità Sono i termometri del malessere in
città e in questo periodo segnano febbre alta. Curiosando nei centralini
sintonizzati sulle angosce che percorrono Milano, ci si imbatte sempre più
spesso in storie di ordinaria solitudine. Giorgio, 47 anni, sposato, due figli,
ha appena ricevuto la lettera di licenziamento e non sa a chi confidare la depressione
che lo schiaccia. Sandro ha in mano il referto che attesta la sua
sieropositività. Ha 29 anni. Prima si chiude in se stesso poi, all'improvviso,
si attacca alla cornetta: «Pronto, ha cinque minuti da dedicarmi? Lei è la
prima persona con cui parlo da 48 ore». Escludendo le linee dedicate a chi ha
problemi specifici come Telefono Donna, Telefono Azzurro per i minorenni,
Telesoccorso Anziani, Progetto Itaca per i disturbi psichici e via elencando, a
Milano da tempo esistono tre centralini «generalisti» che raccolgono gli sfoghi
della gente comune: Voce Amica, (tel. 02 70100000) è un telefono laico e
aconfessionale nato nel 1985 e attivo dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 24 tutti
i giorni; Telefono Amico (02 6366) è attivo 24 ore su 24 ed
è stato ideato nel 1964 da Padre Eligio Gelmini, fondatore
di Mondo X e confessore di calciatori ai tempi del Milan di Gianni Rivera;
infine Telefono Amico Centro di Milano (02 55230200) è attivo dal 1967 tutti i
giorni dalle 18 alle 24 e fa capo a un network nazionale che si chiama Telefono
Amico Italia. Una realtà poco esplorata che presenta cifre di tutto
rispetto: complessivamente le tre linee raccolgono qualcosa come 48mila
chiamate all'anno da altrettanti milanesi che vogliono soprattutto parlare a
ruota libera dei propri problemi. Addirittura, in periodi di recessione
economica come l'attuale, i centralini diventano roventi passando a 160
telefonate al giorno: «Un vero e proprio boom - svelano gli operatori -
accentuato dalla concomitanza delle vacanze natalizie, da sempre responsabili
dell'acuirsi di depressioni e stati ansiosi». Numeri che non si discostano
troppo dalle medie del passato. A fare la differenza, semmai, è la qualità
delle chiamate che hanno una durata media di 20 minuti ciascuna. Oggi a
telefonare con più frequenza non sarebbero più i disoccupati, gli anziani, i
malati o gli infelici in amore: «Sono soprattutto persone di sesso maschile che
appartengono alla classe media - dice il sociologo Enrico Finzi, che di recente
ha curato per Telefono Amico Italia una ricerca sul tema - con un'età compresa
tra i 35 e i 54 anni. Tutta gente che non è sola: spesso ha una moglie o una
compagna; ha un lavoro (i non occupati che chiamano sono solo il 12 per cento)
e un reticolo di relazioni sociali ma non ha nessuno con cui confidarsi, con
cui aprirsi sinceramente. Una convinzione - conclude il ricercatore sociale -
che porta queste persone a pensare di essere ancora più sole». Gli studiosi
chiamano il fenomeno «solitudine invisibile» e oggi Milano sarebbe in testa alla
classifica insieme a Roma. E se la grande città, come afferma un anonimo
volontario al centralino di Voce Amica, oggi trabocca di solitudine, ecco che
esplode il bisogno di essere ascoltati. Ma non dalla fidanzata: troppo
impressionabile; nemmeno dall'amico che si diverte ad ascoltare solo per
elargire consigli non richiesti; tanto meno dal medico. «La gente che ci chiama
- diceva anni fa Gaspare Lanza, compianto fondatore di Voce Amica - cerca solo
una cosa: comprensione». Si presta orecchio a chi chiama, senza elargire
consigli od offrire soluzioni definitive, ma cercando di favorire la
riflessione. Alla cornetta siedono volontari passati al setaccio da psicologi e
formatori. Ma anche, e questo è il caso di Telefono Amico, magistrati, medici,
religiosi e psichiatri ai quali i centralinisti convogliano le richieste di
soccorso ritenute più gravi. «L'utilità sociale del nostro servizio? Molta
gente - svela un operatore di Telefono Amico Centro di Milano - non si rivolge
più ai centralini di ospedali o alla Polizia sottoponendo storie patetiche che
spesso servono solo a mettere in imbarazzo medici e agenti». © SOCIETà EUROPEA
DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Fini rinvia di due
ore le operazioni a causa del maltempo:
( da "Giornale.it, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
n. 7 del 2009-01-08
pagina 0 Università, Camera: sì alla fiducia. Oggi il voto di Redazione Con 302
voti a favore, 228 no e l?astensione dei due deputati delle minoranze
linguistiche, l?Aula della Camera ha confermato, ieri sera, la fiducia al
governo Berlusconi sul dl Gelmini. L?esame del
decreto, che scade il 9 gennaio, proseguirà questa mattina a Montecitorio Roma
- Con 302 voti a favore, 228 no e l?astensione dei due deputati delle minoranze
linguistiche, l?Aula della Camera ha confermato, ieri sera, la fiducia al
governo Berlusconi sul decreto legge in materia di Università. L?esame del decreto,
che è stato già approvato dal Senato e scade il 9 gennaio, proseguirà questa
mattina a Montecitorio. Il via libera al decreto Gelmini
Dopo gli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto (queste ultime saranno
trasmesse in diretta televisiva) si giungerà al via libera definitivo per il
decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare
scontato il no del Pd e dell?Idv. L?Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi
per un voto di astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà
incontrate ieri mattina dai deputati delle regioni del Nord per raggiungere
Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in
Aula. Da qui la decisione, assunta dal presidente della Camera Gianfranco Fini
una volta sentiti tutti i gruppi parlamentari, di far slittare di due ore la
votazione. Una scelta, questa che però non sarebbe stata digerita inizialmente
tanto di buon grado sia dall?Idv sia dal Pd. E, come per ringraziare i deputati
del Pdl che hanno accolto il suo invito categorico ad essere presenti al voto
di oggi, in Aula a votare è venuto anche il presidente del Consiglio, che
nell?Emiciclo ha dispensato abbracci ed auguri per il nuovo anno a deputati di
maggioranza e a qualcuno di opposizione. Le innovazioni introdotte dal decreto
Per il reclutamento di professori e ricercatori universitari saranno formate
commissioni tramite il sorteggio dei professori, riducendo a uno il numero dei
docenti nominati dalle facoltà. Ci sarà il blocco delle assunzioni per le sole
università con una spesa per il personale troppo elevata, ma per favorire
l?assunzione dei giovani ricercatori il turn over sarà innalzato al 50%.
Aumenteranno i finanziamenti alle Università migliori sulla base dei criteri
dell?offerta formativa, della qualità della ricerca scientifica, e di qualità,
efficacia ed efficienza delle sedi didattiche. Infine, più borse di studio e 65
milioni di euro per la realizzazione di nuove residenze universitarie. ©
SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Nuova Sardegna, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
di Franco Enna
Scuola, ripartire dagli anni '70 è indispensabile una presa di coscienza che
parte dai docenti Furono gli ex asili infantili a consentire una svolta in
senso multidisciplinare Il commento di Anna Saderi di lunedì scorso sul vecchio
linguaggio della scuola che non comunica più, ci riporta lucidamente al tema di
una vera riforma scolastica a tutto campo dove però i veri protagonisti
dovranno essere gli insegnanti e gli stessi alunni. Insomma, ci vuole una presa
di coscienza e una riforma che parta dall'interno del corpo docente e
dell'istituzione scolastica, compresa la stessa dirigenza. E con ciò,
ricominciamo tutto daccapo. O, meglio, ricominciamo dal nostro punto di vista,
e cioè quello della scuola di base degli anni Settanta. La nuova scuola,
materna ed elementare, nacque nel 1971 con la legge 820, che istituiva il tempo
pieno nei due ordini scolari, con l'assegnazione del doppio insegnante. Furono
proprio gli ex asili infantili e le nuove formule educative nelle elementari
"di frontiera" a consentire la svolta pluridisciplinare delle
elementari di oggi. Nel frattempo, i maestri del tempo pieno nella scuola
elementare si erano già divisi lo studio e l'applicazione delle discipline
basilari. Dopo una lunga sperimentazione, si passò infine alla riforma dei tre
insegnanti su due classi, secondo un modello che consentisse ai bambini
maggiori approfondimenti in ciascuna disciplina, ma anche di abituarsi a più
figure insegnanti in vista della scuola media. A proposito, come mai la Gelmini, nei suoi grandiosi progetti di riforma a sopprimere, si è
dimenticata proprio della scuola media inferiore, che costituisce da sempre il
tramite evolutivo tra elementari e superiori, ma che oggi, secondo molti
osservatori, sarebbe diventato il vero problema del sistema, non essendo più in
grado di garantire la necessaria continuità formativa tra gli altri ordini di
scuola? Colpa solo delle nuove generazioni di preadolescenti, oppure di
una scuola elementare che ha aperto troppi canali di conoscenza e di giudizio
critico anche sociale? E se partissimo proprio da quest'ultima constatazione
per impostare i nuovi progetti di formazione? Tutto questo ci riporta
all'accordo tra sindacati e ministero di prima delle vacanze natalizie, con il
ritorno alle 40 ore settimanali e al doppio insegnante nella scuola
dell'infanzia e nel tempo pieno delle elementari. L'altra vera innovazione è
quella del maestro unico facoltativo su richiesta dalle famiglie, mentre nelle
altre prime ci sarà il maestro di riferimento, ma non si sa ancora bene
"riferito" a cosa. Con la politica svagata del «Qui lo dico e qui lo
nego» occorre prepararsi a ulteriori sviluppi. Viste le premesse, ci si
dovrebbe incominciare ad organizzarsi per i tempi cupi. Se, come appare ormai
chiaro, è solo un problema di tagli e non di contenuti, in base al principio
costituzionale della libertà d'insegnamento, nessuno potrà impedire agli
insegnanti della stessa interclasse di collaborare fra loro. Altrimenti che
scelta sarebbe, da parte delle famiglie? Oppure, proporre una tregua
direttamente a Tremonti: con il terzo insegnante operativo su quattro classi
anziché due, che, in parecchie situazioni, potrebbe essere lo stesso docente di
lingua straniera, con compiti allargati, dimezzando in tal modo i tagli, ma
anche risparmiando una bella cifra sulle previste 300 ore di aggiornamento di
tutti i maestri unici. Nel frattempo, niente straordinari obbligatori, in
attesa di tempi pedagogici meno pacchiani di questi.
( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Berlusconi snobba il
Senatùr "Fa solo un balletto elettorale" Silvio Berlusconi con
Umberto Bossi ROMA - "È tutta una storia che stanno montando perché già
pensano alla campagna elettorale. Ma Umberto lo sa che l'unica soluzione è Air
France. E io non mi faccio trascinare nel teatrino della politica. Tanto alla
fine anche loro dovranno accettare la soluzione francese". Un tempo sul
banco degli accusati dei "politicanti", Silvio Berlusconi ci metteva
i centristi di Pier Ferdinando Casini. Adesso è il turno dei lumbard del
Senatùr. Certo, lo scontro con i leghisti non ha ancora toccato i picchi
raggiunti dai battibecchi con gli ex dc. Anche perché il Cavaliere è sicuro che
oggi, quando vedrà a quattr'occhi il capo del Carroccio, "tutto si
risolverà, come ho sempre risolto tutto con Umberto". Ma è infastidito.
Considera la posizione lumbard "sterile" e capace solo di danneggiare
l'immagine della coalizione. Sta di fatto che l'intesa con Af, ormai è cosa
fatta. Già nel week end dell'Epifania, il premier aveva spiegato a tutti, anche
al segretario della Lega, che non esisteva "altra soluzione". E oggi
l'ha semplicemente ribadito. Ma l'ha voluto fare senza accentuare il battibecco
con Bossi. E soprattutto senza offrirgli la sponda per acuire la polemica. Più
che irritato, l'inquilino di Palazzo Chigi è stufo. È seccato da contrasti
"sterili: tutti sanno che non porteranno a niente. Se non dare un'immagine
confusa della maggioranza". Proprio in una fase in cui i sondaggi segnano
l'inizio della fine della luna di miele e la recessione economica si è fatta
sentire tra gli italiani, il premier vorrebbe "meno litigi". Basti
pensare a quello che è successo ieri pomeriggio nel bel
mezzo del Transatlantico di Montecitorio subito dopo il voto di fiducia sul
decreto Gelmini. "A Silvio offro un caffè alla buvette", ha buttato là
il Senatùr. Subito dopo Paolo Bonaiuti, il portavoce di Palazzo Chigi, ha scambiato
qualche battuta con il leader leghista seduto su un divanetto e poi ha
promesso: "Vado a chiamare Silvio e te lo porto". E invece
niente. Il presidente del consiglio è uscito dall'aula e se ne è andato. Senza
nemmeno un saluto all'alleato: "Gli spiego tutto domani", ha tagliato
corto con i suoi. "Non mi va di dargli un altro palcoscenico". La
partita con Parigi, del resto, è chiusa. E il premier è convinto che le mosse
leghiste siano legate solo alle prossime scadenze elettorali. Alle quali è interessato
anche lui non volendo passare per "l'assassino di Malpensa". Una
posizione piuttosto rigida, dunque, che anche ieri ha mantenuto con i
"colonnelli" lumbard. I quali, nei colloqui informali, già ieri erano
rassegnati al ridimensionamento dello scalo varesino. Non a caso a chi gli
chiedeva se sulla compagnia di bandiera potessero sorgere problemi veri per il
governo, anche il ministro degli interni, Roberto Maroni, ha smorzato i toni:
"Problemi? Non so di cosa state parlando. Anzi non so nemmeno cosa sia
Alitalia". Insomma, si lamentava ieri sera Berlusconi con qualche deputato
di Forza Italia, "stanno facendo solo un po' di balletto". Il
"balletto", però, a questo punto si è allargato. Non riguarda solo
Malpensa. Il mancato caffè alla buvette non è affatto piaciuto al ministro
delle riforme. L'ha preso come un affronto personale che domani farà pesare
nell'incontro che si terrà a Palazzo Grazioli. Un vertice in cui il
"capitolo aeronautico" sembra destinato a scivolare velocemente in
secondo piano. Perché i leghisti si stanno preparando a chiedere qualche
contropartita concreta. Certo, gli slot del "far east" e del Sud
America verranno propagandati dal Carroccio come una vittoria nella loro base
elettorale. Ma nel "pacchetto" sono pronti ad inserire il rimpasto e
i tempi del federalismo. E già, perché il calendario di approvazione della
riforma tanto cara a Bossi non viene considerato esattamente serrato. Le
scadenze si allungano sempre più e il Senatur vuole stringere i tempi.
Soprattutto in vista, appunto, delle elezioni europee di giugno. Non solo.
Adesso sul tappeto è stato sbattuto anche il cosiddetto "rimpastino".
Nei giorni scorsi, il premier aveva annunciato la promozione ministeriale per i
sottosegretari Fazio (Sanità) e Brambilla (Turismo). Operazione che potrà
essere avallata solo se nella girandola di nomine verrà infilato pure Roberto
Castelli (Trasporti). Sotto il velo di Malpensa, dunque, le tensioni nella
maggioranza si spostano su altre vicende. Tant'è che ieri, il capogruppo del
Pdl Cicchitto e il ministro per i rapporti con il Parlamento Vito hanno dovuto
chiedere due volte di rinviare il voto di fiducia per le "probabili"
assenze nella maggioranza. Giustificate con il maltempo al nord. Ma la paura
era anche un'altra: che la Lega potesse lanciare a Palazzo Chigi un segnale
troppo vigoroso in aula. E in effetti i vuoti sono stati numerosi: i voti a
favore dell'esecutivo sono stati 302 su 343 (nei precedenti nove voti di
fiducia mai il dato del centrodestra è stato così basso). "Anche stavolta
però - ha ripetuto ieri seri Berlusconi - Umberto dovrà accettare le decisioni
di buon senso". 08/01/2009 - 08:00
( da "Metronews" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Riforma atenei sì
della Camera uscito su Metro il 08/01/2009 Lascia il tuo commento! Il voto
rischiava di slittare per il mal tempo, ma ieri sera la Camera ha approvato con
302 sì il decreto Gelmini sull?università. Oggi il
voto finale in diretta tv. I punti chiave • Per il di prof. e ricercatori
saranno formate commissioni con il sorteggio, riducendo a 1 i docenti nominati
dalle facoltà. • per le università con una spesa per il personale troppo
elevata. Per favorire l?assunzione dei ricercatori il turn over sarà innalzato
al 50%. • Più finanziamenti alle sulla base dei criteri dell?offerta formativa,
della qualità della ricerca scientifica. è polemica sulla definizione del
criterio di qualità. • Più e 65 milioni di euro per nuove residenze
universitarie.
( da "ITnews.it" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Roma,
7 gen. (Adnkronos) - Passa alla Camera la fiducia sul dl Gelmini per il
riordino dell'insegnamento universitario. Il governo ha avuto il via libera
dell'assemblea con 302 voti a favore, mentre 228 sono stati i voti contrari.
( da "Provincia Pavese, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
La neve paralizza
Milano Muore sotto il pilastro caduto L'incidente nel cortile di casa Altre sei
vittime MILANO. Aeroporti a singhiozzo, scuole chiuse, forti ritardi nei
trasporti pubblici, mezzi pesanti fermi nelle aree di sosta e ai valichi,
scorte di sale esaurite, centinaia di volontari e mezzi in azione per rimuovere
la neve dalle strade, sette vittime: la nevicata che da due gironi interessa il
nord Italia ieri ha mandato in tilt il sistema dei trasporti, anche se non ha
messo in ginocchio il paese a differenza degli anni passati quando, per
nevicate meno intense, si bloccò tutta la circolazione. E non sono mancate le
polemiche, soprattutto a Milano, dove molti cittadini hanno riversato su blog e
forum la loro rabbia nei confronti del sindaco Moratti per i disagi subiti a causa
di una nevicata ampiamente annunciata. Rischio ghiaccio.«Abbiamo passato due
giorni difficili - ammette il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso -
ci sono state situazioni complicate e disagi e non è ancora finita: la neve
continuerà a cadere per qualche ora e quando smetterà le temperature
scenderanno di nuovo. Il rischio è che le strade e le autostrade del nord si
trasformino in una pista di pattinaggio, quindi bisogna fare molta attenzione.
Con delle nevicate molto meno intense - aggiunge Bertolaso - quattro anni fa
tutto il nord ovest rimase paralizzato. Questa volta invece hanno funzionato
gli aeroporti, le ferrovie, le autostrade e i servizi ai cittadini. Tutto il
sistema di protezione civile ha dato il massimo». Caos a Milano. Certo è che gli
oltre
( da "Stampaweb, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
La Camera vota la
fiducia sul decreto Gelmini di riordino
dell?Università. A favore i gruppi del Pdl e della Lega, contro le opposizioni
dell?Idv, del Pd e dell?Udc. Nel dettaglio, i sì sono stati 302, i no 228, due
gli astenuti. Oggi, con il voto finale dell?aula di Montecitorio, la riforma
diventerà legge. Cambiano molte cose: le norme anti-baroni introducono una
verifica sull?attività di ricerca effettivamente svolta dai docenti, nella
gestione dei concorsi universitari viene introdotto il sorteggio dei commissari
e nell?assegnazione dei fondi agli atenei è previsto un vantaggio per quelli
«virtuosi» e una penalizzazione per quelli più «spendaccioni». Blocco delle
assunzioni per le università che chiudono i bilanci annuali in rosso. Quelle
che spendono più del 90% dei finanziamenti statali (Fondo di Finanziamento
Ordinario) in stipendi non potranno bandire concorsi per docenti, ricercatori o
personale amministrativo. SCRIVI Al concorso vinco da sola FLAVIA AMABILE
( da "Denaro, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Avellino sicurezza
Scuola, in arrivo 9 mln per l'Irpinia Le campanelle tornano a suonare in
Irpinia, dopo la lunga pausa natalizia, con una novità trovata sotto l'albero.
Nove milioni di euro sono infatti in arrivo per la messa in sicurezza delle
scuole irpine. Dopo i tagli previsti dalla legge Gelmini, finalmente ci sono anche buone notizie sul fronte della scuola.
Nell'ultima seduta del 2008, la Giunta provinciale di Avellino ha infatti
approvato un finanziamento destinato alla riqualificazione degli istituti
scolastici. I beneficiari degli stanziamenti saranno tra gli altro Ariano
Irpino (Ipa: 900 mila euro) e Avellino (Itis "G. Dorso": 1
milione 650 mila euro). A.M. del 08-01-2009 num.
( da "Avvenire" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
CRONACA
08-01-2009 Decreto Gelmini, via libera
alla Camera ROMA. Alle 20 e 48, con molte ore di ritardo rispetto al previsto
causa maltempo, arriva il sì di Montecitorio: l'Aula della Camera ha votato la
fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge per Università con 302 sì. I voti contrari sono 228. Due
deputati si sono astenuti. Il via libera definitivo sul provvedimento arriverà
nella tarda mattinata di oggi, dopo l'esame degli ordini del giorno. I tempi
dunque dovrebbero essere rispettati: il decreto deve essere convertito
definitivamente entro il 9 gennaio, pena decadenza. Si comincia alle 19 e 30 e
la votazione - come prevede il regolamento quando è posta la fiducia - avviene
in modo palese e per chiamata. L'ordine di successione è quello alfabetico. La
presidenza provvede al sorteggio di una lettera e di lì si inizia. La prima a
votare è la deputata del Pdl Beatrice Lorenzin. L'affluenza dei deputati
continua per tutta la serata e la maggioranza sembra poter contare sul pieno (o
quasi) delle sue fila. A soccorrere i ritardatari c'è anche una seconda
'chiama' (questo in gergo parlamentare il nome dell'appello) che può
rappresentare utile nella corsa di molti dall'aeroporto o dalla stazione
ferroviaria. Silvio Berlusconi arriva alla Camera dove è in corso la votazione
sulla fiducia e prima di entrare in Aula si intrattiene con il ministro degli
Esteri Franco Frattini e con il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto. An ha
deciso di far slittare l'esecutivo politico. Restano i primi commenti. Federica
Guidi, presidente dei giovani di Confindustria promuove la riforma Gelmini: «Sono convinta che in Italia il sistema
universitario sia un buon sistema, ma negli ultimi anni si è assistito a un
proliferare di atenei... Credo sarebbe meglio puntare sull'eccellenza».
L'opposizione però alza la voce. «L'uso del decreto legge sull'università? Il
solito metodo del centro destra che svilisce e disprezza il confronto con
l'opposizione», tuona il capogruppo del Pd in commissione Istruzione del
Senato, Antonio Rusconi. L'Udc lascia a Luisa Santolini il compito di dire no:
«L'università merita molto di più di un semplice decreto, per lo più blindato
da un voto di fiducia. Meritocrazia, trasparenza e valutazione sono principi
importanti, ma in questo decreto restano parole prive di sostanza. Il
provvedimento andava discusso in modo molto più approfondito, mentre il governo
ha dimostrato solo arroganza respingendo a priori qualsiasi proposta emendativa
e riducendo ancor di più i margini di democrazia presenti nel sistema
parlamentare».
( da "Giornale.it, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Aiutare, come hanno
sciaguratamente fatto gli americani il settore auto, non solo posticipa solo il
problema, ma distorce ingiustamente la competizione. Le tre grandi (Gm, Ford e
la più piccolina Chrysler) soffrono da anni. Nel 2001 il numero uno di Gm,
Wagoner, ci aveva raccontato:" tra pochi anni tutte le auto vendute
saranno SUv" . Bella previsione. Ma quel che conta non sono i nostri
giudizi, ma quelli del mercato che ha preferito comprare auto estere, prodotte
in Usa, a quelle americane prodotte a Detroit. Ebbene, sull'orlo del fallimento
Gm e Chrysler (che è poi di un fondo di private equity) hanno ottenuto un
prestito dal Tesoro americano (cioè i contribuenti) di 13 miliardi di dollari.
Non contenta Gm dopo poche settimane ha ottenuto altri 5 miliardi, sempre dal
Tesoro, per la sua finanziaria Gmac (quella che fa i prestiti ai clienti che
vogliano comprarsi l'auto). Dunque delle tre grandi, Ford, non ha avuto alcun
aiuto. Guardate in che bel paradosso oggi si trova. La Gm può vendere i suoi
modelli (non così appetibili) con finanziamenti a tasso zero. Ed ha subito
iniziato una campagna in tal senso. Ford ( e le altre case straniere d'America)
che non ha ottenuto prestiti pubblici sia per se sia per la sua divisione creditizia,
non sono in grado di fornire tassi zero e si trovano ad affrontare la
concorrenza sleale (o meglio aiutata da quattrini pubblici) della fallita Gm.
La morale è che chi peggio stava, per i propri errori, oggi meglio si trova. Vi
sembra giusto? E soprattutto, nel futuro, il comportamento alla Gm diventa il
preferibile. Chi riesce a tagliare costi, risparmiare e tirare la cinghia fa
doppia fatica: la prima volta nel sacrificarsi e la seconda nel non ottenere un
aiuto pubblico. Scritto in pol economica Non commentato » (1 votes, average: 5
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Commenti Invia questo post a un amico 17Dec 08 Le scuse e lo Zero Prima le
scuse. Cari commensali (quei pochi almeno, che oltre a resistere alla nostra
pietanza, hanno la pazienza di aspettare settimane per un piatto) una prima
scusa. Mi sono preso un po' di vacanza dal blog. Non ci crederete, ma tenerlo
in piedi non è uno scherzo. Il cuoco legge tutti i vostri commenti, li
digerisce e talvolta risponde. Ed è affare duro con commensali come Voi. Anche
i criticoni da queste parti hanno toni e argomenti. E meritano considerazione.
Basta con la excusatio, spero non molto petita. Andiamo sullo Zero. La Banca
centrale americana ha deciso ieri di non farci pagare i quattrini. Vorrei fare
solo una considerazione di merito. Quando la Fed adottò una politica simile di
tassi vicini allo zero dopo il 9\11 si disse che era necessaria perchè
l'attacco al cuore dell'America era un fatto nuovo. E la bolla internet era lì
che scoppiava. Greenspan si mise in moto e regalò il danaro. Oggi quegli stessi
che criticano qual comportamento (con il senno di poi) plaudono alla politica
di tassi zero adottata dal successore di Greenspan. Se allora gonfiò la bolla
immobiliare e non solo, domani rischia di creare un'altra bolla. O peggio non
serve a niente. Scritto in Varie Commenti ( 27 ) » (3 votes, average: 4.67 out
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Commenti Invia questo post a un amico 01Dec 08 Vacanze Chiudiamo per una
settimana. E poi si riprende. Magari con qualche pietanza in più rispetto
all'ultimo mese. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) » (No Ratings Yet) Loading ...
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post a un amico 15Nov 08 ColaNinjo Mi trovo in una situazione imbarazzate
riguardo il ragioniere di Mantova. Quando scalò la Telecom, con 50 miliardi di
euro a debito, dissi (all'epoca scrivevo sul Foglio) che si trattava di un'operazione
rischiosa, ma di mercato. Si muovevano le acque, si dava una salutare bastonata
a quel nocciolino molle degli imprenditori italiani che con quattro azioni
volevano controllare le tlc. Insomma ero dalla parte dei D'Alema e Bersani che
appoggiarono la scalata e che indubitabilmente la facilitarono. Ora ColaNinjo
ha messo su una cordata per comprarsi Alitalia. E anche in questo caso non sono
infastidito dall'operazione. Ferme restando tutte le obiezioni di cui abbiamo
parlato altrove in questa zuppa. Questa volta ad appoggiare e favorire il
nostro, sono l'adorato Cav e i suoi. Ma cari commensali un paio di giorni fa mi
è suonato un fastidioso campanello d'allarme. Il Cola in un'intervista
(smentita) alla Stampa ha detto più o meno che Berlusca è un grande e
soprattutto che i suoi ex amici sono più o meno dei pirla. Non più tardi di un
mese fa aveva ribadito la sua tendenza a sinistra e non ha mai nascosto le sue
simpatie dalemin-bersanesche. Che brutto odore tutti questi imprenditori che si
gettano tra le braccia del nostro adorato Cav. Magari cari commensali è tutto
falso, l'intervista è frutto della follia di un giornalista e ColaNinjo farà
bene il suo lavoro. Ma quella fastidiosa tendenza per la quale tutti i
banchieri si misero in fila per le primarie dell'Ulivo quando governava Prodi e
per la quale oggi tutti si spostano a destra, mi fa senso. Occupatevi di
business, chè la politica è sufficientemente adulta per badare a se stessa.
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questo post a un amico 02Nov 08 Io non voto Obama Ma che palle sto Obama. Ma è
mai possibile questo impazzimento per il candidato democratico? E la Gelmini? stiamo qua a difendere il suo decreto giusto ma impopolare e
questa che ti combina? gongola popolareggiando il ministro più impopolare nelle
piazze. Insomma non la metto sui contenuti, ma sui sapori, cari commensali.
Perchè il centrodestra deve sempre aver paura. Deve sempre cadere nella
fichizia progressista? Perchè non è mai in grado, come direbbe il popolare
Moretti, di dire qualcosa di liberale? Si ha l'impressione che il meccanismo
sociale che si è scatenato a favore di Obama è identico (anche se di segno
opposto) a quello che ostracizza il Cavaliere. In nessun salotto chic sentirete
qualcuno a favore del Cav e in nessun salotto chic sentirete qualcuno contro
Obama. é la stessa identica forma mentis. Non si discutono i contenuti (andate
a raccontare a un sin sin il fatto che Obama sia più duro di Bush sull'Iran),
ma si danno i voti su quell'insopportabile ebbrezza che nasce dal dire la cosa
giusta, nel momento giusto, al posto giusto e condivisa da tutti i giusti. E
cioè: sto con Obama. E io no. ps ecco il link al mio pezzo sul
giornale:http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=303354#/a.pic1?ID=303354 Scritto in
Varie Commenti ( 71 ) » (13 votes, average: 3.54 out of 5) Loading ... Il Blog
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un amico 26Oct 08 Quando la stampa è democratica Scoop, e strascoop. Ecco i
fatti. Due settimane fa il premier convoca nel palazzo presidenziale tutti i
più importanti editori del paese, nessuno escluso. E chiede loro l'appoggio per
le misure appena varate dal governo per contrastare la crisi finanziaria e per
ottenere dalla stampa nazionale un'iniezione di fiducia e di ottimismo. Non
vengono chiamati i direttori, ma addirittura coloro che gli pagano lo
stipendio. Urca, roba forte. Ma Berlusconi è forse impazzito? Il solito regime,
anche la libertà di stampa va a farsi benedire. In che paese viviamo! Roba da
matti e da operetta. Andiamo tutti in piazza, manifestiamo davanti a Palazzo
chigi. E poi come mai non abbiamo avuto nessuna nota sullo scandaloso
comportamento sulla stampa. Opsss. Non è stato Berlusconi e manco Letta. Ma il
nostro democratico vicino, bambi Zapatero. Il 13 ottobre scorso ha convocato
Ignacio Polanco (gruppo Prisa, proprietario del Pais e non solo), Antonio
Fernandez Galiano (Unedisa della Rizzoli che pubblica tra l'altro El Mundo),
Diego de Alcazar (Vocento che pubblica Abc) e anche Maunel Lara (Razon). El
Confindencial ci racconta in un bel articolo della riunione: Zapatero ha
chiesto agli editori oltre a tutto ciò che abbiamo già detto, di limitare al
massimo le critiche, visto il momento difficile. Non ci si può fidare più
neanche dei sani democratici. Scritto in Varie Commenti ( 29 ) » (10 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Oct 08 Anno Zero Due
considerazioni sul "mostro". Sono stato invitato tre volte ad Anno
Zero, da Michele Santoro. E per tre volte ci sono andato. Troppo poco per
essere definito un amico di Santoro, troppo per non conoscere i meccanismi del
programma. Santoro costruisce con abilità il programma su una tesi. Un po' come
faceva l'adorato (da me) Giuliano Ferrrara ad 8emezzo (che oggi è diventato una
schifezza, si intende il programma). Tra i due le distanze sono abissali, e non
sto a ripetere chi mi è più congeniale. Però le critiche che gli sono state
mosse ieri sera, sul fatto di non aver fatto parlare uno studente di destra,
sono demenziali. Scusatemi: ma vogliamo forse un tribunale del popolo sulle
ospitate tv? ma che cavolo di polemica è mai questa? Santoro non è fazioso è
faziosissimo. e dunque, ovviamente, è più che criticabile per la gestione della
trasmissione. Ma cerchiamo di essere seri. Ho ricevuto alcune proteste,
affettuose, sulla mia partecipazione al programma. Non altrettante rimostranze
mi sono arrivate per le mie comparsate ad Omnibus e a Raitre in contesti
altrettanto poco lib. C'è evidentemente una ragione di numeri, visto che
Santoro riesce a fare ascolti in modo ineguagliabile. Ma resta un tema di
fondo: un giornalista lib-lib non deve partecipare a trasmissioni di sin-sin? e
perchè? Ci sarebbe una sola buona ragione (e non è ovviamente detto che non
capiti): non riuscire minimamente a dire la propria idea. Finora, nelle puntate
di Anno Zero a cui ho partecipato, non è avvenuto. Ieri il leghista Cota ha
parlato quanto Veltroni, se non di più. In un contesto decisamente ostile, ma
per tutti. E ce lo siamo reciprocamente detti alla fine del programma. Il
contesto è quello che è, è santoriano. ps: cari commensali, pensate alla
"mitica" Gabanelli. A mio avviso il suo report è cento volte peggio
di Anno Zero. la Gabba lavora a tesi, ma a differenza di Santoro, se le prepara
e se le cucina da sola, senza neanche il più debole contradditorio. Altro che
studende ablante di destra. Scritto in Varie Commenti ( 49 ) » (15 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 12Oct 08 La crisi della
Robin Qualcuno si ricorda che in Italia, grazie all'intuizione molto pop di
Julius, è stata introdotta una nuova imposta? Si chiama Robin tax. E l'idea
geniale era quella di colpire quegli sfruttatori dei banchieri e dei petrolieri
(con appendice di chi invece il petrolio lo brucia, come le compagnie
elettriche). Ebbene ora ci troviamo nella paradossale situazione per la quale
gli stati nazionali con una mano tassano le banche (in particolare gli
interessi che riconoscono ai correntisti sono in parte indeducibili) e con
l'altra restituiscono soldi alle banche più o meno nazionalizzandole. Nel
frattempo il petrolio è sceso sotto 80 dollari e gli extraprofitti (intuizione
socialista) evaporano. Mi chiedo se Julius, come dice, aveva previsto tutto,
non poteva prevedere anche questo elementare paradosso? Scritto in Berlusconi
IV Commenti ( 47 ) » (5 votes, average: 4.2 out of 5) Loading ... Il Blog di
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amico 06Oct 08 Chi ci salva dai salvatori? L'america ha adottato misure per
contrastare la crisi da 850 miliardi di dollari. L'Europa si è vista a quattro
e ha detto che nessuna banca europea verrà lasciata fallire. Tutti, me
compreso, hanno sostenuto che in una fase eccezionale come l'attuale si possono
adottare provvedimenti eccezionali, con il ritorno dell'intervento statale. Poi
sulle tecnicalità si può discutere per anni, ma il principio è che lo Stato
debba fare qualcosa. Ma se sbagliassimo? é questo il punto. Guardiamo alla
"deficiente regola" volta ad azzerare le vendite allo scoperto, che
più o meno tutte le Borse del mondo stanno adottando. Chi pensava che solo
attraverso questo strumento di limitassero i ribassi delle azioni, si è
sbagliato di grosso. Si introduce una fortissima distorsione al mercato e non
si porta a casa neanche un risultato. ragionamento simile si può. forse
provocatoriamente, fare per gli attuali interventi statali nell'economia. Non
stanno risolvedno il problema borsistica e a ruota neanche quello di
operatività delle banche. Come se non fossero stati fatti. In compenso ci
troviamo le manone ingombranti della politica sui nostri affari. Speriamo di
non dovercene pentire. Gli americani sanno liquidare l'intervento dello Stato
in pochi anni. Noi Europei quando ci sediamo alla tavola del mercato, ci restiamo
anche dopo il dessert. Scritto in finanza Commenti ( 60 ) » (11 votes, average:
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Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 04Sep 08 I conti su Alitalia
Fate voi la somma. +Lo stato esce definitivamente dal trasporto aereo (Marrazzo
permettendo) -Balla un miliardino di debiti che pagheranno i contribuenti
+AirFrance chidedeva che i diritti di volo in Italia fossero solo suoi, ciò non
è previsto dal nuovo progetto -Unire due debolezze (Ali e Air) amplifica una
posizione dominante, ma non garantisce un buon servizio +I sindacati hanno le
spalle al muro: o così o si muore -Sono inviatati al tavolo (passera dixit) per
concordare il piano industriale +AirFrance in fondo, ma mica tanto, è una
società pubblica (18% di Sarko') -Airfrance sa far fruttare una compagnia aerea
e viaggia in tutto il mondo +Colaninno&co ci mettono il grano e si assumono
un bel rischio (in Italia praticamente nessuno ha fatto quattrini con i voli di
linea) -Aifrance avrebbe pagato qualcosa alle minoranze e allo Stato, mentre i
nostri eroi oggi si assumono un rischio ma a prezzi ben più da saldo +E' stata
Aifrance a rompere le trattative: aveva posto tre condizioni tra cui l'assenso
dei sindacati al piano di vendita. Che ovviamente non c'è stato -E' stato
l'adorato Cav, in campagna elettorale, a dare indirettamente man forte ai
sindacati dicendo che la compagnia deve restare in mani italiane +Lufthansa e
Airfrance e tutte le compagnie americane non possono essere acquistate da
stranieri e dominano sui rispettivi mercati nazionali -Non è detto che il
concetto di italinità o francesità corrisponda, alla fine, all'interesse molto
concreto, dei cittadini-utenti La somma dei più e dei meno. cari commensali,
che risultato dà? Scritto in Varie Commenti ( 142 ) » (14 votes, average: 3.21
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Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Nato a Roma,
vivo a Milano. Lavoro da qualche anno al Giornale e scrivo di economia e
finanza. Tutti gli articoli di Nicola Porro su ilGiornale.it contatti Categorie
Berlusconi IV (9) burocrazia (1) citazioni (2) finanza (11) pol economica (22)
Varie (42) Ultime discussioni adestra: Tutto bene e tutto giusto ma
l'alternativa? mauro: Caro Piero Murgia La cessione del V dello stipendio è un
prestito personale per il quali l'Ente... Americo: Stimato signor Porro, le
propongo una domanda difficile cioè: quale saranno i parametri limitanti che,
e... Fagiolo: Caro Giovanni, ma se a qualcuno và di esprimere le proprie idee
con toni pacati perchè non ascoltarlo?... piero murgia: A !!!! Proposito di
Alemanno: per lavoro mi capita ,spesso di atraversare Roma ,con i precedenti...
I più inviati I "cagasotto" - 4 Emails Ancora sui Precari Veneti - 1
Emails AliTaglia - 1 Emails Morti di ipocrisia - 1 Emails Piccolo sfogo sul
meraviglioso Ferrara - 1 Emails Il casco per i baresi e i mutui per gli
americani - 1 Emails I conti su Alitalia - 1 Emails Quando la stampa è
democratica - 1 Emails Blog amici Alex Tabarrok crilla Finanza e Macro
freakkkettoni IBL La città dei liberi Libertysoldier rass.stamp 11min In prova
Ecodiario January
( da "Corriere Adriatico" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Alla Camera con 302
voti favorevoli Università, sì alla fiducia oggi la votazione finale ROMA - Con
302 voti a favore, 228 no e l'astensione dei due deputati delle minoranze
linguistiche, l'Aula della Camera ha confermato la fiducia al governo
Berlusconi sul decreto legge in materia di Università. L'esame del decreto, che
è stato già approvato dal Senato e scade il 9 gennaio, proseguirà questa
mattina a Montecitorio. Dopo gli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto
(queste ultime saranno trasmesse in diretta televisiva) si giungerà al via libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al
sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece,
alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le
conseguenti difficoltà incontrate stamani dai deputati delle regioni del Nord
per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non
avere i numeri in Aula. Da qui la decisione, assunta dal presidente
della Camera Gianfranco Fini una volta sentiti tutti i gruppi parlamentari, di
far slittare di due ore la votazione. Una scelta, questa che però non sarebbe
stata digerita inizialmente tanto di buon grado sia dall'Idv sia dal Pd. E, come
per ringraziare i deputati del Pdl che hanno accolto il suo invito categorico
ad essere presenti al voto di oggi, in Aula a votare è venuto anche il
presidente del Consiglio, che nell'Emiciclo ha dispensato abbracci ed auguri
per il nuovo anno a deputati di maggioranza e a qualcuno di opposizione. Nuove
norme per il reclutamento dei docenti, più assunzioni di ricercatori,
finanziamenti per borse di studio e per residenze universitarie. Sono solo
alcuni dei provvedimenti previsti dal Decreto legge di riforma dell'Università
targato Gelmini. Tra le principali novità, maggiore
trasparenza nei concorsi: Per il reclutamento dei professori universitari il
testo prevede che le commissioni che giudicheranno gli aspiranti professori
universitari di prima e seconda fascia saranno composte, a differenza di quanto
accadeva fino ad ora, da 4 professori sorteggiati da un elenco di commissari
eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore scientifico
disciplinare oggetto del bando e da 1 solo professore ordinario nominato dalla
facoltà che ha richiesto il bando. Si evita così il rischio di predeterminare
l'esito dei concorsi e si incoraggia un più ampio numero di candidati a
partecipare. Novità anche per il reclutamento dei ricercatori. In attesa di un
riordino organico del sistema di reclutamento dei ricercatori universitari,
spiega il Miur, le commissioni che giudicheranno i candidati al concorso
saranno composte da un professore associato nominato dalla facoltà che richiede
il bando e da 2 professori ordinari sorteggiati da una lista di commissari
eletti tra i professori appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando.
DEMETRIO CHIORRINI,
( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
È saltato per colpa
del maltempo l'incontro tra Umberto Bossi e Silvio Berlusconi per discutere del
caso Alitalia, previsto inizialmente per la tarda mattinata di ieri. Il leader
del Carroccio avrebbe dovuto confrontarsi con il premier a Roma per
sponsorizzare la scelta di Lufthansa al posto di Air France-Klm come partner
straniero della nuova Alitalia. La bufera di neve che si è abbattuta su tutta
la Lombardia e che ha causato ritardi in diversi aeroporti del Nord ha però
impedito a Bossi di prendere in tempo l'aereo per la capitale. Da Milano, il
numero uno della Lega ha risposto ai cronisti che gli chiedevano di commentare l'intervista
di Berlusconi a Libero, dal titolo «Caro Bossi, ora piantala». Un'intervista in
cui il premier si era lamentato che la Lega fosse venuta meno all'accordo che
prevedeva di non fare dichiarazioni prima della riunione di inizio mese. «Non
vorrei - aveva detto Berlusconi - che qualcuno pensasse che la difesa degli
interessi del Nord spetti in esclusiva agli amici della Lega. Non c'è bisogno
della Lega per risolvere certe questioni». «Eh, Berlusconi l'è un pù incasà
(Berlusconi si è un po' arrabbiato. ndr), ma il problema Malpensa resta...», è
stata la replica del ministro delle Riforme, che ha parlato ai giornalisti in
dialetto lombardo. Per il senatùr «va bene andare a Napoli, come ha fatto più
volte il governo, però bisogna anche andare a Malpensa. Io - ha continuato
Bossi - glielo ho detto più volte». Il ministro si è infine detto certo che
Berlusconi organizzerà una riunione del governo a Malpensa «non appena avremo
in mano qualcosa di concreto». Bossi è riuscito a partire per Roma soltanto nel
pomeriggio. L'incontro con Berlusconi per discutere del destino di Malpensa è
stato quindi rinviato a stamattina. Al vertice parteciperà anche il sindaco di
Milano Letizia Moratti, come ha confermato lei stessa in prima persona: «Oggi
mi sono occupata solo di neve - ha detto ieri pomeriggio il primo cittadino,
fornendo l'ultimo aggiornamento sulla situazione del maltempo nel capoluogo
lombardo - domani sarò a Roma a colazione con Berlusconi. Ci sarà anche Umberto
Bossi». E la neve non ha impedito soltanto l'incontro tra
Bossi e Berlusconi. Per colpa del maltempo, anche l'esecutivo di Alleanza
Nazionale è stato rinviato a oggi, mentre la votazione alla Camera sul decreto Gelmini è slittata di qualche ora proprio per permettere ai parlamentari
di arrivare nella capitale.
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 08-01-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Nazionale))
Argomenti: Scuola
Con 302 voti a
favore, 228 no e l'astensione dei due deputati delle minoranze linguistiche,
l'aula della Camera ha confermato sul decreto legge in materia di Università la
fiducia al governo Berlusconi (è la nona dall'inizio della legislatura).
L'esame del decreto, che è stato già approvato dal Senato e scade il 9 gennaio,
proseguirà stamane a Montecitorio. Dopo gli ordini del giorno e le
dichiarazioni di voto (queste ultime saranno trasmesse in diretta televisiva)
si giungerà al via libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e
dell'Idv. L'Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di
astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate ieri mattina
dai deputati delle regioni del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella
maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in aula. Da qui la
decisione, assunta dal presidente della Camera Gianfranco Fini una volta
sentiti tutti i gruppi parlamentari, di far slittare di due ore la votazione.
Una scelta, questa che però non sarebbe stata digerita inizialmente tanto di
buon grado sia dall'Idv sia dal Pd. E, come per ringraziare i deputati del Pdl
che hanno accolto il suo invito categorico ad essere presenti al voto di ieri,
in aula a votare è venuto anche il presidente del Consiglio, che nell'Emiciclo
ha dispensato abbracci ed auguri per il nuovo anno a deputati di maggioranza e
a qualcuno di opposizione. Varie le innovazioni introdotte dal decreto. Per il
reclutamento di professori e ricercatori universitari saranno formate
commissioni tramite il sorteggio dei professori, riducendo a uno il numero dei
docenti nominati dalle facoltà. Ci sarà il blocco delle assunzioni per le sole
università con una spesa per il personale troppo elevata, ma per favorire
l'assunzione dei giovani ricercatori il turn over sarà innalzato al 50 per
cento. Aumenteranno i finanziamenti alle Università migliori sulla base dei
criteri dell'offerta formativa, della qualità della ricerca scientifica, e di
qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche. Infine, più borse di
studio e 65 milioni di euro per la realizzazione di nuove residenze
universitarie.
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 08-01-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Nazionale)) (Mattino, Il
(City))
Argomenti: Scuola
Brindisi e tartine
al Matì per la presentazione ufficiale dell'undicesima edizione del calendario
delle studentesse universitarie dedicato quest'anno al tema del rinascimento
tecnologico. All'evento hanno preso parte tutte le studentesse protagoniste
degli scatti. Ed eccole qui le più belle e sapienti degli atenei di casa
nostra: Ketelle Alemeide, Pernice De Oliveira, Oriana Pellegrino, Simona
Mazzarella, Valentina Puzone, Claudia D'Ettorre, Luna Insidioso, Margherita
Diffido, Allegra Donadio, Francesca Gesuè, Rita De Falco, Mariele Paganini,
Carmela Iovine, Michela Casale, Eliana Carla Ciniglio, Anna Stella ed Eleonora
Lucarelli. Con loro, in prima fila, i responsabili del progetto, Fabrizio
Cappella e Paolo Castaldo e l'assessore Provinciale, Francesco Emilio Borrelli,
ideatore dell'iniziativa ben undici anni fa. Le ragazze protagoniste degli
scatti saranno inoltre presenti domenica mattina in villa comunale per i
«farmer's market», vendita diretta di prodotti agricoli promossa dalla
Coldiretti di Napoli e dall'assessorato all'Agricoltura della Provincia in
collaborazione con l'associazione cani felici che proporrà per l'occasione
l'adozione degli animali abbandonati durante le feste natalizie. «Noi siamo
studentesse serie e abbiamo scelto di posare vestite - hanno dichiarato
Margherita Diffido e Rita de Falco, due matricole protagoniste del calendario -
per protestare contro i tagli all'Università voluti dal
ministro Gelmini. Una ottima alternativa al calendario realizzato da quelle
studentesse che hanno scelto di farsi fotografare nude in favore dello stesso
ministro». Il calendario delle studentesse universitarie è stato inoltre scelto
da Sky come uno dei migliori del 2009. barbara romano
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 08-01-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Nazionale))
Argomenti: Scuola
Colloquio nell'aula
della Camera tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il deputato
del Pd Renzo Lusetti, indagato dalla magistratura napoletana nella vicenda
degli appalti Romeo. I due si sono incontrati durante la
votazione della fiducia sul decreto legge Gelmini in materia
di università, mentre il presidente del Consiglio lasciava l'Emiciclo di
Montecitorio. Si sono intrattenuti in conversazione, attorniati da altri
deputati tutti di maggioranza. Il Cavaliere ha scambiato alcune battute con il
parlamentare, ricordandogli la breve esperienza passata insieme in Forza
Italia. Poi ha scherzato: una volta eri con noi, poi sei passato di là,
visto cosa ti è successo? Quindi Berlusconi e Lusetti si sono salutati con un
abbraccio. Confiderà al termine ai cronisti il deputato del Partito
democratico: «Berlusconi mi ha abbracciato e ha voluto esprimermi la
solidarietà per quanto è accaduto».
( da "Giornale.it, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
n. 7 del 2009-01-08
pagina 0 Università, è legge il decreto Gelmini di
Redazione L?Aula della Camera ha definitivamente approvato il decreto legge. I
voti a favore sono stati 281, 196 i contrari, 28 gli astenuti. Hanno votato
contro i gruppi del Pd e dell?Idv. Si è astenuta l?Udc "per offrire
un?apertura di credito nei confronti del ministro". Tutte le novità Roma -
L?ula della Camera ha definitivamente approvato il decreto legge in materia di
Università. I voti a favore sono stati 281, 196 i contrari, 28 gli astenuti.
Hanno votato contro i gruppi del Pd (Marina Sereni ha definito il decreto come
«un?occasione mancata per il diritto allo studio in Italia») e dell?Idv. Si è
astenuta l?Udc "per offrire un?apertura di credito nei confronti del ministro Gelmini". Il ministro: finalmente valore al merito Grande
soddisfazione del ministro Maria Stella Gelmini per la
conversione definitiva in legge da parte della Camera del decreto da lei
proposto sulle Università. "L'Università oggi cambia.Valorizzato il
merito, premiati i giovani, affermata la gestione virtuosa degli atenei e
introdotta più trasparenza nei concorsi all'Università per diventare
professori o ricercatori. Da questi 3 pilastri - sottolinea il ministro- non si
potrà prescindere". Ecco le principali innovazioni contenute nella legge
per cambiare volto all'università italiana. Trasparenza dei concorsi
Reclutamento professori universitari Le commissioni che giudicheranno gli
aspiranti professori universitari di prima e seconda fascia saranno composte, a
differenza di quanto accadeva fino ad ora, da 4 professori sorteggiati da un
elenco di commissari eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore
scientifico disciplinare oggetto del bando e da 1 solo professore ordinario
nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Si evita così il rischio di
predeterminare l?esito dei concorsi e si incoraggia un più ampio numero di
candidati a partecipare. Reclutamento dei ricercatori In attesa di un riordino
organico del sistema di reclutamento dei ricercatori universitari le
commissioni che giudicheranno i candidati al concorso saranno composte da 1
professore associato nominato dalla facoltà che richiede il bando e da 2
professori ordinari sorteggiati da una lista di commissari eletti tra i
professori appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando. La
valutazione dei candidati avverrà secondo parametri riconosciuti anche in
ambito internazionale. Assunzioni Le università con una spesa per il personale
troppo elevata (più del 90% dello stanziamento statale) non potranno effettuare
nuove assunzioni. La norma pone un freno alle gestioni finanziarie non adeguate
di alcune università (soprattutto nel rapporto entrate-uscite). Da oggi le
università che spendono più del 90% dei finanziamenti statali (Fondo di
Finanziamento Ordinario) in stipendi non potranno bandire concorsi per docenti,
ricercatori o personale amministrativo. Ricercatori Per favorire l?assunzione
dei giovani ricercatori, il blocco del turn over (a quota 20% nelle altre
amministrazioni) viene elevato al 50%. Delle possibili assunzioni presso le
Università, almeno il 60% dovrà essere riservato ai nuovi ricercatori. I bandi
di concorso per posti da ricercatore già banditi sono esclusi dal turn over.
2300 ricercatori dunque saranno esclusi dal blocco del turn over. Gli enti di
ricerca sono esclusi dal blocco delle assunzioni che è entrato in vigore per
tutte le amministrazioni pubbliche. Queste tre iniziative permetteranno di
assumere 4000 nuovi ricercatori. Fondi alle università migliori Più
finanziamenti (cioè il 7% del Fondo del Finanziamento Ordinario e del Fondo
Straordinario della Finanziaria 2008) saranno distribuiti alle Università
migliori: quelle con offerta formativa, con qualità della ricerca scientifica,
qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche migliori. Le università
più virtuose saranno individuate in tempi molto brevi attraverso i parametri di
valutazione Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca) e
Cnvsu (Comitato nazionale valutazione del sistema universitario). Per la prima
volta in Italia si distribuiscono soldi alle Università in base a standard di
qualità. Diritto allo studio Per la priva volta in Italia tutti gli aventi
diritto avranno la borsa di studio. L?incremento di 135 milioni di euro sarà
destinato ai ragazzi capaci e meritevoli, privi di mezzi economici. 180 mila
ragazzi oggi sono idonei a ricevere la borsa di studio e l?esonero dalle tasse universitarie,
ma solo 140.000 li ottengono di fatto già oggi. 65 milioni di euro sono
stanziati per nuove strutture per il 2009: 1700 posti letto in più per studenti
universitari. Saranno realizzati progetti per le residenze universitarie. ©
SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Rai News 24" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Roma | 8 gennaio 2009 Cosa prevede il decreto Gelmini
L'università di Roma La Sapienza Nuove norme per il reclutamento dei docenti,
più assunzioni di ricercatori, finanziamenti per borse di studio e per
residenze universitarie. Sono solo alcuni dei provvedimenti previsti dal
Decreto legge di riforma dell'Università targato 'Gelmini' approvato
oggi. Il Dl 180, secondo lo stesso ministero dell'Istruzione,
Universita' e Ricerca, contiene importanti modifiche per il sistema
universitario italiano. Trasparenza nei concorsi Tra le principali novità,
maggiore trasparenza nei concorsi: Per il reclutamento dei professori
universitari il testo prevede che le commissioni che giudicheranno gli
aspiranti professori universitari di prima e seconda fascia saranno composte, a
differenza di quanto accadeva fino ad ora, da 4 professori sorteggiati da un
elenco di commissari eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore
scientifico disciplinare oggetto del bando e da 1 solo professore ordinario
nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Si evita cosi' il rischio di
predeterminare l'esito dei concorsi e si incoraggia un piu' ampio numero di
candidati a partecipare. Reclutamento dei ricercatori Novita' anche per il
reclutamento dei ricercatori. In attesa di un riordino organico del sistema di reclutamento
dei ricercatori universitari, spiega il Miur, le commissioni che giudicheranno
i candidati al concorso saranno composte da un professore associato nominato
dalla facoltà che richiede il bando e da 2 professori ordinari sorteggiati da
una lista di commissari eletti tra i professori appartenenti al settore
disciplinare oggetto del bando. La valutazione dei candidati avverrà secondo
parametri riconosciuti anche in ambito internazionale. Il provvedimento
prevede, quindi, che le università con una spesa per il personale troppo
elevata (piu' del 90% dello stanziamento statale) non potranno effettuare nuove
assunzioni. Borse di studio Le università più virtuose saranno individuate in
tempi molto brevi attraverso i parametri di valutazione Civr (Comitato di
indirizzo per la valutazione della ricerca) e Cnvsu (Comitato nazionale
valutazione del sistema universitario). Per la prima volta in Italia si
distribuiscono soldi alle Università in base a standard di qualità. Per la
prima volta in Italia tutti gli aventi diritto avranno la borsa di studio.
L'incremento di 135 milioni di euro sarà destinato ai ragazzi capaci e
meritevoli, privi di mezzi economici. 180 mila ragazzi oggi sono idonei a
ricevere la borsa di studio e l'esonero dalle tasse universitarie, ma solo
140.000 li ottengono di fatto già oggi. Il provvedimento stanzia, infine 65
milioni per nuove strutture per il 2009 consentendo la creazione di 1700 posti
letto in più per studenti universitari. Saranno realizzati progetti per le
residenze universitarie.
( da "Rai News 24" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Roma | 8 gennaio
2009 E' legge il decreto Gelmini sulla
riforma dell'università L'aula della Camera L'aula della Camera ha approvato in
via definitiva il decreto Gelmini sull'universita'. I voti a
favore sono stati 281, i contrari 196 e gli astenuti 28. "L'universita'
oggi cambia" ha commentato il ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini. Secondo il ministro con questo provvedimento viene
"valorizzato il merito", vengono "premiati i giovani e affermata
la gestione virtuosa degli atenei e introdotta piu' trasparenza nei concorsi
all'universita' per diventare professori o ricercatori".
( da "Giornale.it, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Aiutare, come hanno
sciaguratamente fatto gli americani il settore auto, non solo posticipa solo il
problema, ma distorce ingiustamente la competizione. Le tre grandi (Gm, Ford e
la più piccolina Chrysler) soffrono da anni. Nel 2001 il numero uno di Gm,
Wagoner, ci aveva raccontato:" tra pochi anni tutte le auto vendute
saranno SUv" . Bella previsione. Ma quel che conta non sono i nostri
giudizi, ma quelli del mercato che ha preferito comprare auto estere, prodotte
in Usa, a quelle americane prodotte a Detroit. Ebbene, sull'orlo del fallimento
Gm e Chrysler (che è poi di un fondo di private equity) hanno ottenuto un
prestito dal Tesoro americano (cioè i contribuenti) di 13 miliardi di dollari.
Non contenta Gm dopo poche settimane ha ottenuto altri 5 miliardi, sempre dal
Tesoro, per la sua finanziaria Gmac (quella che fa i prestiti ai clienti che
vogliano comprarsi l'auto). Dunque delle tre grandi, Ford, non ha avuto alcun
aiuto. Guardate in che bel paradosso oggi si trova. La Gm può vendere i suoi
modelli (non così appetibili) con finanziamenti a tasso zero. Ed ha subito
iniziato una campagna in tal senso. Ford ( e le altre case straniere d'America)
che non ha ottenuto prestiti pubblici sia per se sia per la sua divisione
creditizia, non sono in grado di fornire tassi zero e si trovano ad affrontare
la concorrenza sleale (o meglio aiutata da quattrini pubblici) della fallita
Gm. La morale è che chi peggio stava, per i propri errori, oggi meglio si
trova. Vi sembra giusto? E soprattutto, nel futuro, il comportamento alla Gm
diventa il preferibile. Chi riesce a tagliare costi, risparmiare e tirare la
cinghia fa doppia fatica: la prima volta nel sacrificarsi e la seconda nel non
ottenere un aiuto pubblico. Scritto in pol economica Commenti
( 2 ) » (1 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed
RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 17Dec 08 Le scuse e
lo Zero Prima le scuse. Cari commensali (quei pochi almeno, che oltre a
resistere alla nostra pietanza, hanno la pazienza di aspettare settimane per un
piatto) una prima scusa. Mi sono preso un po' di vacanza dal blog. Non ci
crederete, ma tenerlo in piedi non è uno scherzo. Il cuoco legge tutti i vostri
commenti, li digerisce e talvolta risponde. Ed è affare duro con commensali
come Voi. Anche i criticoni da queste parti hanno toni e argomenti. E meritano
considerazione. Basta con la excusatio, spero non molto petita. Andiamo sullo
Zero. La Banca centrale americana ha deciso ieri di non farci pagare i
quattrini. Vorrei fare solo una considerazione di merito. Quando la Fed adottò
una politica simile di tassi vicini allo zero dopo il 9\11 si disse che era
necessaria perchè l'attacco al cuore dell'America era un fatto nuovo. E la
bolla internet era lì che scoppiava. Greenspan si mise in moto e regalò il
danaro. Oggi quegli stessi che criticano qual comportamento (con il senno di
poi) plaudono alla politica di tassi zero adottata dal successore di Greenspan.
Se allora gonfiò la bolla immobiliare e non solo, domani rischia di creare
un'altra bolla. O peggio non serve a niente. Scritto in Varie Commenti ( 27 ) »
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Vacanze Chiudiamo per una settimana. E poi si riprende. Magari con qualche
pietanza in più rispetto all'ultimo mese. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) » (No
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RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Nov 08 ColaNinjo Mi trovo in una
situazione imbarazzate riguardo il ragioniere di Mantova. Quando scalò la
Telecom, con 50 miliardi di euro a debito, dissi (all'epoca scrivevo sul
Foglio) che si trattava di un'operazione rischiosa, ma di mercato. Si muovevano
le acque, si dava una salutare bastonata a quel nocciolino molle degli
imprenditori italiani che con quattro azioni volevano controllare le tlc.
Insomma ero dalla parte dei D'Alema e Bersani che appoggiarono la scalata e che
indubitabilmente la facilitarono. Ora ColaNinjo ha messo su una cordata per
comprarsi Alitalia. E anche in questo caso non sono infastidito
dall'operazione. Ferme restando tutte le obiezioni di cui abbiamo parlato
altrove in questa zuppa. Questa volta ad appoggiare e favorire il nostro, sono
l'adorato Cav e i suoi. Ma cari commensali un paio di giorni fa mi è suonato un
fastidioso campanello d'allarme. Il Cola in un'intervista (smentita) alla
Stampa ha detto più o meno che Berlusca è un grande e soprattutto che i suoi ex
amici sono più o meno dei pirla. Non più tardi di un mese fa aveva ribadito la
sua tendenza a sinistra e non ha mai nascosto le sue simpatie
dalemin-bersanesche. Che brutto odore tutti questi imprenditori che si gettano
tra le braccia del nostro adorato Cav. Magari cari commensali è tutto falso,
l'intervista è frutto della follia di un giornalista e ColaNinjo farà bene il
suo lavoro. Ma quella fastidiosa tendenza per la quale tutti i banchieri si
misero in fila per le primarie dell'Ulivo quando governava Prodi e per la quale
oggi tutti si spostano a destra, mi fa senso. Occupatevi di business, chè la
politica è sufficientemente adulta per badare a se stessa. Scritto in Varie
Commenti ( 50 ) » (8 votes, average: 4.25 out of 5) Loading ... Il Blog di
Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un
amico 02Nov 08 Io non voto Obama Ma che palle sto Obama. Ma è mai possibile
questo impazzimento per il candidato democratico? E la Gelmini? stiamo qua a difendere il suo decreto giusto ma impopolare e
questa che ti combina? gongola popolareggiando il ministro più impopolare nelle
piazze. Insomma non la metto sui contenuti, ma sui sapori, cari commensali.
Perchè il centrodestra deve sempre aver paura. Deve sempre cadere nella
fichizia progressista? Perchè non è mai in grado, come direbbe il popolare
Moretti, di dire qualcosa di liberale? Si ha l'impressione che il meccanismo
sociale che si è scatenato a favore di Obama è identico (anche se di segno
opposto) a quello che ostracizza il Cavaliere. In nessun salotto chic sentirete
qualcuno a favore del Cav e in nessun salotto chic sentirete qualcuno contro
Obama. é la stessa identica forma mentis. Non si discutono i contenuti (andate
a raccontare a un sin sin il fatto che Obama sia più duro di Bush sull'Iran),
ma si danno i voti su quell'insopportabile ebbrezza che nasce dal dire la cosa
giusta, nel momento giusto, al posto giusto e condivisa da tutti i giusti. E
cioè: sto con Obama. E io no. ps ecco il link al mio pezzo sul
giornale:http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=303354#/a.pic1?ID=303354 Scritto in
Varie Commenti ( 71 ) » (13 votes, average: 3.54 out of 5) Loading ... Il Blog
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un amico 26Oct 08 Quando la stampa è democratica Scoop, e strascoop. Ecco i fatti.
Due settimane fa il premier convoca nel palazzo presidenziale tutti i più
importanti editori del paese, nessuno escluso. E chiede loro l'appoggio per le
misure appena varate dal governo per contrastare la crisi finanziaria e per
ottenere dalla stampa nazionale un'iniezione di fiducia e di ottimismo. Non
vengono chiamati i direttori, ma addirittura coloro che gli pagano lo
stipendio. Urca, roba forte. Ma Berlusconi è forse impazzito? Il solito regime,
anche la libertà di stampa va a farsi benedire. In che paese viviamo! Roba da
matti e da operetta. Andiamo tutti in piazza, manifestiamo davanti a Palazzo
chigi. E poi come mai non abbiamo avuto nessuna nota sullo scandaloso
comportamento sulla stampa. Opsss. Non è stato Berlusconi e manco Letta. Ma il
nostro democratico vicino, bambi Zapatero. Il 13 ottobre scorso ha convocato
Ignacio Polanco (gruppo Prisa, proprietario del Pais e non solo), Antonio
Fernandez Galiano (Unedisa della Rizzoli che pubblica tra l'altro El Mundo),
Diego de Alcazar (Vocento che pubblica Abc) e anche Maunel Lara (Razon). El
Confindencial ci racconta in un bel articolo della riunione: Zapatero ha
chiesto agli editori oltre a tutto ciò che abbiamo già detto, di limitare al
massimo le critiche, visto il momento difficile. Non ci si può fidare più
neanche dei sani democratici. Scritto in Varie Commenti ( 29 ) » (10 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Oct 08 Anno Zero Due
considerazioni sul "mostro". Sono stato invitato tre volte ad Anno
Zero, da Michele Santoro. E per tre volte ci sono andato. Troppo poco per
essere definito un amico di Santoro, troppo per non conoscere i meccanismi del
programma. Santoro costruisce con abilità il programma su una tesi. Un po' come
faceva l'adorato (da me) Giuliano Ferrrara ad 8emezzo (che oggi è diventato una
schifezza, si intende il programma). Tra i due le distanze sono abissali, e non
sto a ripetere chi mi è più congeniale. Però le critiche che gli sono state
mosse ieri sera, sul fatto di non aver fatto parlare uno studente di destra,
sono demenziali. Scusatemi: ma vogliamo forse un tribunale del popolo sulle
ospitate tv? ma che cavolo di polemica è mai questa? Santoro non è fazioso è
faziosissimo. e dunque, ovviamente, è più che criticabile per la gestione della
trasmissione. Ma cerchiamo di essere seri. Ho ricevuto alcune proteste,
affettuose, sulla mia partecipazione al programma. Non altrettante rimostranze
mi sono arrivate per le mie comparsate ad Omnibus e a Raitre in contesti
altrettanto poco lib. C'è evidentemente una ragione di numeri, visto che
Santoro riesce a fare ascolti in modo ineguagliabile. Ma resta un tema di
fondo: un giornalista lib-lib non deve partecipare a trasmissioni di sin-sin? e
perchè? Ci sarebbe una sola buona ragione (e non è ovviamente detto che non
capiti): non riuscire minimamente a dire la propria idea. Finora, nelle puntate
di Anno Zero a cui ho partecipato, non è avvenuto. Ieri il leghista Cota ha
parlato quanto Veltroni, se non di più. In un contesto decisamente ostile, ma
per tutti. E ce lo siamo reciprocamente detti alla fine del programma. Il
contesto è quello che è, è santoriano. ps: cari commensali, pensate alla
"mitica" Gabanelli. A mio avviso il suo report è cento volte peggio
di Anno Zero. la Gabba lavora a tesi, ma a differenza di Santoro, se le prepara
e se le cucina da sola, senza neanche il più debole contradditorio. Altro che
studende ablante di destra. Scritto in Varie Commenti ( 49 ) » (15 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 12Oct 08 La crisi della
Robin Qualcuno si ricorda che in Italia, grazie all'intuizione molto pop di
Julius, è stata introdotta una nuova imposta? Si chiama Robin tax. E l'idea
geniale era quella di colpire quegli sfruttatori dei banchieri e dei petrolieri
(con appendice di chi invece il petrolio lo brucia, come le compagnie
elettriche). Ebbene ora ci troviamo nella paradossale situazione per la quale
gli stati nazionali con una mano tassano le banche (in particolare gli
interessi che riconoscono ai correntisti sono in parte indeducibili) e con
l'altra restituiscono soldi alle banche più o meno nazionalizzandole. Nel
frattempo il petrolio è sceso sotto 80 dollari e gli extraprofitti (intuizione
socialista) evaporano. Mi chiedo se Julius, come dice, aveva previsto tutto,
non poteva prevedere anche questo elementare paradosso? Scritto in Berlusconi
IV Commenti ( 47 ) » (5 votes, average: 4.2 out of 5) Loading ... Il Blog di
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amico 06Oct 08 Chi ci salva dai salvatori? L'america ha adottato misure per
contrastare la crisi da 850 miliardi di dollari. L'Europa si è vista a quattro
e ha detto che nessuna banca europea verrà lasciata fallire. Tutti, me
compreso, hanno sostenuto che in una fase eccezionale come l'attuale si possono
adottare provvedimenti eccezionali, con il ritorno dell'intervento statale. Poi
sulle tecnicalità si può discutere per anni, ma il principio è che lo Stato
debba fare qualcosa. Ma se sbagliassimo? é questo il punto. Guardiamo alla
"deficiente regola" volta ad azzerare le vendite allo scoperto, che
più o meno tutte le Borse del mondo stanno adottando. Chi pensava che solo
attraverso questo strumento di limitassero i ribassi delle azioni, si è
sbagliato di grosso. Si introduce una fortissima distorsione al mercato e non
si porta a casa neanche un risultato. ragionamento simile si può. forse
provocatoriamente, fare per gli attuali interventi statali nell'economia. Non
stanno risolvedno il problema borsistica e a ruota neanche quello di
operatività delle banche. Come se non fossero stati fatti. In compenso ci
troviamo le manone ingombranti della politica sui nostri affari. Speriamo di
non dovercene pentire. Gli americani sanno liquidare l'intervento dello Stato
in pochi anni. Noi Europei quando ci sediamo alla tavola del mercato, ci
restiamo anche dopo il dessert. Scritto in finanza Commenti ( 60 ) » (11 votes,
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 04Sep 08 I conti su
Alitalia Fate voi la somma. +Lo stato esce definitivamente dal trasporto aereo
(Marrazzo permettendo) -Balla un miliardino di debiti che pagheranno i
contribuenti +AirFrance chidedeva che i diritti di volo in Italia fossero solo
suoi, ciò non è previsto dal nuovo progetto -Unire due debolezze (Ali e Air)
amplifica una posizione dominante, ma non garantisce un buon servizio +I
sindacati hanno le spalle al muro: o così o si muore -Sono inviatati al tavolo
(passera dixit) per concordare il piano industriale +AirFrance in fondo, ma
mica tanto, è una società pubblica (18% di Sarko') -Airfrance sa far fruttare
una compagnia aerea e viaggia in tutto il mondo +Colaninno&co ci mettono il
grano e si assumono un bel rischio (in Italia praticamente nessuno ha fatto
quattrini con i voli di linea) -Aifrance avrebbe pagato qualcosa alle minoranze
e allo Stato, mentre i nostri eroi oggi si assumono un rischio ma a prezzi ben
più da saldo +E' stata Aifrance a rompere le trattative: aveva posto tre
condizioni tra cui l'assenso dei sindacati al piano di vendita. Che ovviamente
non c'è stato -E' stato l'adorato Cav, in campagna elettorale, a dare
indirettamente man forte ai sindacati dicendo che la compagnia deve restare in
mani italiane +Lufthansa e Airfrance e tutte le compagnie americane non possono
essere acquistate da stranieri e dominano sui rispettivi mercati nazionali -Non
è detto che il concetto di italinità o francesità corrisponda, alla fine,
all'interesse molto concreto, dei cittadini-utenti La somma dei più e dei meno.
cari commensali, che risultato dà? Scritto in Varie Commenti ( 142 ) » (14
votes, average: 3.21 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed
RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi
sono Nato a Roma, vivo a Milano. Lavoro da qualche anno al Giornale e scrivo di
economia e finanza. Tutti gli articoli di Nicola Porro su ilGiornale.it
contatti Categorie Berlusconi IV (9) burocrazia (1) citazioni (2) finanza (11)
pol economica (22) Varie (42) Ultime discussioni Luca Stella: condivido tutto
quanto scritto da te. Ma proprio tutto. Eppure anche da noi è partita la
campagna... luca: Tutti gli 'aiuti' sono nocivi. Anche all'Africa
http://img.ilgiornale.it/in... adestra: Tutto bene e tutto giusto ma
l'alternativa? mauro: Caro Piero Murgia La cessione del V dello stipendio è un
prestito personale per il quali l'Ente... Americo: Stimato signor Porro, le
propongo una domanda difficile cioè: quale saranno i parametri limitanti che,
e... I più inviati I "cagasotto" - 4 Emails Ancora sui Precari Veneti
- 1 Emails AliTaglia - 1 Emails Morti di ipocrisia - 1 Emails Piccolo sfogo sul
meraviglioso Ferrara - 1 Emails Il casco per i baresi e i mutui per gli
americani - 1 Emails I conti su Alitalia - 1 Emails Quando la stampa è
democratica - 1 Emails Blog amici Alex Tabarrok crilla Finanza e Macro
freakkkettoni IBL La città dei liberi Libertysoldier rass.stamp 11min In prova
Ecodiario January
( da "SaluteEuropa.it" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
08/01/2009 CNR: un
2009 con maggiori risorse umane e finanziarie Il Consiglio Nazionale delle
Ricerche può dare un forte contributo al Paese nella attuale situazione di
crisi economica ed attrarre risorse dagli investitori pubblici e privati. È
questo il messaggio del Bilancio di previsione 2009 del CNR, approvato oggi dal
Consiglio di Amministrazione, le cui linee strategiche sono: investire nei
rapporti con il sistema produttivo e con partner istituzionali, inserire
giovani meritevoli nel mondo della ricerca, potenziare le collaborazioni
europee ed internazionali, riorganizzare e valorizzare l'Amministrazione
Centrale. Il piano di riparto del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) deciso dal ministro vigilante Mariastella Gelmini prevede l'assegnazione al CNR di circa 566 milioni di Euro per
l'anno 2008, una somma superiore di oltre il 2% rispetto al 2007. Nel Fondo
statale sono inclusi il sostegno alle grandi installazioni europee, come il
Laboratorio di Luce di Sincrotrone (Grenoble) e le sorgenti di neutroni (ILL
Grenoble, ISIS Oxford), e la partecipazione ad ITER. "Proprio in
tempi di crisi la buona politica è consapevole della centralità della ricerca
scientifica - commenta il presidente Maiani - Contiamo che la via intrapresa si
consolidi nel tempo e possa arricchirsi di una sempre maggiore attenzione da
parte dei decisori politici". Il Bilancio complessivo è stimato in 909
milioni di Euro, un ammontare destinato a crescere quando verranno meglio
definite le risorse provenienti da committenti esterni, allo stato attuale
prudenzialmente stimate in circa 148 milioni di Euro. Le risorse a gestione
diretta delle strutture scientifiche passano da 51 milioni a 54 milioni di Euro
circa. Significativi gli interventi relativi al reclutamento del personale, che
si concretizzeranno nelle assunzioni di oltre 600 ricercatori e tecnici già
inseriti nelle attività del CNR, nell'inserimento di oltre 200 giovani mediante
la conclusione dei concorsi in svolgimento e nell'avvio di un nuovo piano di
assunzioni per ulteriori 200 posizioni, con particolare attenzione alla
dimensione delle pari opportunità. "Il CNR deve costituire una success
story nel panorama della ricerca italiana - conclude il presidente Maiani - Ciò
può essere reso possibile grazie al contributo di tutti, in particolare
all'autorevolezza e all'impegno del nuovo Consiglio di Amministrazione e alle
cariche di vertice, quali quella del Direttore Generale di prossima nomina, e
della Rete scientifica, a cominciare dai Direttori di Dipartimento e dal
rinnovato complesso dei Direttori di Istituto".
( da "Stampaweb, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
ROMA
Il decreto Gelmini di riordino
del sistema univerisitario è legge. La Camera lo ha approvato voti favorevoli e
definitivamente con 281 voti a favore, 196 contrari e 28 astenuti. Nel corso
delle dichiarazioni di voto, si sono espressi a favore i gruppi di maggioranza
(Pdl e Lega), contrari Pd e Idv. L?Unione di centro ha dichiarato la sua astensione.
Soddisfatto il ministro Gelmini: «L?Università oggi
cambia. Valorizzato il merito, premiati i giovani, affermata la gestione
virtuosa degli atenei e introdotta più trasparenza nei concorsi all?Università
per diventare professori o ricercatori. Da questi 3 pilastri non si potrà
prescindere». Ecco le principali novità del decreto Trasparenza nei concorsi
Per quanto riguardo il reclutamento dei profesori universitari, le commissioni
che giudicheranno gli aspiranti professori di prima e seconda fascia saranno
composte, a differenza di quanto accadeva fino ad ora, da 4 professori
sorteggiati da un elenco di commissari eletti a loro volta da una lista di
ordinari del settore scientifico disciplinare oggetto del bando e da 1 solo
professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Si evita
così il rischio di predeterminare l?esito dei concorsi e si incoraggia un più
ampio numero di candidati a partecipare. In attesa di un riordino organico del
sistema di reclutamento dei ricercatori universitari le commissioni che
giudicheranno i candidati al concorso saranno composte da 1 professore
associato nominato dalla facoltà che richiede il bando e da 2 professori
ordinari sorteggiati da una lista di commissari eletti tra i professori
appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando. La valutazione dei
candidati avverrà secondo parametri riconosciuti anche in ambito
internazionale. Le università con una spesa per il personale troppo elevata
(più del 90% dello stanziamento statale) non potranno effettuare nuove assunzioni
La norma pone un freno alle gestioni finanziarie non adeguate di alcune
università (soprattutto nel rapporto entrate-uscite). Da oggi le università che
spendono più del 90% dei finanziamenti statali (Fondo di Finanziamento
Ordinario) in stipendi non potranno bandire concorsi per docenti, ricercatori o
personale amministrativo. - Più ricercatori assunti dalle Università Per
favorire l?assunzione dei giovani ricercatori, il blocco del turn over (a quota
20% nelle altre amministrazioni) viene elevato al 50%. Delle possibili
assunzioni presso le Università, almeno il 60% dovrà essere riservato ai nuovi
ricercatori. - I bandi di concorso per posti da ricercatore già banditi sono
esclusi dal turn over I bandi di concorso per posti da ricercatore già banditi
sono esclusi dal turn over. 2300 ricercatori dunque saranno esclusi dal blocco
del turn over. 2300 ricercatori dunque saranno esclusi dal blocco del turn
over. - Gli enti di ricerca esclusi dal blocco delle assunzioni Gli enti di
ricerca sono esclusi dal blocco delle assunzioni che è entrato in vigore per
tutte le amministrazioni pubbliche. Queste tre iniziative permetteranno di
assumere 4000 nuovi ricercatori Più finanziamenti alle Università migliori Più
finanziamenti (cioè il 7% del Fondo del Finanziamento Ordinario e del Fondo
Straordinario della Finanziaria 2008) saranno distribuiti alle Università
migliori: quelle con offerta formativa, con qualità della ricerca scientifica,
qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche migliori. Le università più
virtuose saranno individuate in tempi molto brevi attraverso i parametri di
valutazione Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca) e
Cnvsu (Comitato nazionale valutazione del sistema universitario). Per la prima
volta in Italia si distribuiscono soldi alle Università in base a standard di
qualità Borse di studio ai ragazzi più meritevoli: per la priva volta in Italia
tutti gli aventi diritto avranno la borsa di studio. L?incremento di 135
milioni di euro sarà destinato ai ragazzi capaci e meritevoli, privi di mezzi
economici. 180 mila ragazzi oggi sono idonei a ricevere la borsa di studio e
l?esonero dalle tasse universitarie, ma solo 140.000 li ottengono di fatto già
oggi. 65 milioni per nuove strutture per il 2009 1700 posti letto in più per
studenti universitari. Saranno realizzati progetti per le residenze
universitarie.
( da "Quotidiano.net" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
La Camera ha
approvato in via definitiva il decreto Gelmini sul
riordino del sistema universitario. Il provvedimento ha ottenuto 281 sì e 196
voti contrari. Gli astenuti sono stati 28
"
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decreto Gelmini è legge La Camera ha approvato in via definitiva il decreto Gelmini sul riordino del sistema universitario. Il provvedimento ha
ottenuto 281 sì e 196 voti contrari. Gli astenuti sono stati 28 Roma, 8 gennaio
2009 - Il decreto Gelmini di riordino del sistema univerisitario è legge. La Camera
lo ha approvato voti favorevoli e definitivamente con 281 voti a favore, 196
contrari e 28 astenuti. Nel corso delle dichiarazioni di voto, si sono espressi
a favore i gruppi di maggioranza (Pdl e Lega), contrari Pd e Idv. L?Unione di
centro ha dichiarato la sua astensione. ”L?Universita? oggi cambia” ha
commentato a caldo il ministro dell?Istruzione, dopo l?approvazione alla
Camera, in via definitiva, del decreto legge in materia di universita?. Secondo
il ministro con questo provvedimento viene “valorizzato il merito”, vengono
“premiati i giovani e affermata la gestione virtuosa degli atenei e introdotta
piu? trasparenza nei concorsi all?Universita? per diventare professori o ricercatori”.
Da questi “3 pilastri- conclude Gelmini- non si potra?
prescindere”. LA SCHEDA Ecco cosa cambia Segnala ad un amico Tuo nome: Tua
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io sono ateo, e non difendo specificamente i musulmani. Sto semplicemente
difendendo lo stato[...] "Monsignore, venga in moschea"13:08:37 -
Purtroppo sono d'accordo,troppo spesso i nostri ci hanno abituato ad imprese
che generavano aspettat[...] Cipolla si vendica. 13:06:27 - Ho passato due
giorni fra Lemon e Warriors. La cosa che mi ha colpito dell'accoppiata
Cristian-Patri[...] Speranze e sorrisi azzurri13:05:25 - Rita, lei sta parlando
di una cosa diversa, di una visita ad un luogo di culto. Anche le chiese
catt[...] "Monsignore, venga in moschea"12:54:14 - adriana, mi scusi,
ma chi gliel'ha detto che i cristiani non possono pregare nelle piazze nei
paesi [...] "Monsignore, venga in moschea"12:54:14 - Nel complesso,
sul servizio sinora gravano molti punti di domanda, che cercherò di risolvere
progres[...] TV: Ecco Al Jazeera Sport 1, ma non dovrebbe dare tennis. Doha su
Eurosport, tantissimo streaming. Hopman Cup: Delusione Rai. Vota il calciatore
più sexyModa, a cosa non rinunceresti mai?La crisi del gas tra Russia e Ucraina
avrà ripercussioni sull'economia italiana?Feste finite: come è stato questo
Natale?Basket: è crisi in casa Agricola Gloria, cosa ne pensi?Pesaro, vota il
tuo presepe preferitoMacerata, vota il tuo presepe preferitoAscoli e Fermo,
vota il tuo presepe preferitoAscoli e Fermo, vota il tuo albero di Natale
preferitoPesaro, vota il tuo albero di Natale preferitoL'ex br Valerio Morucci
invitato alla Sapienza per una 'lezione', sei d'accordo?Saldi al via: quanto
spenderai?Alitalia - Cai, quale partner straniero?'Prestito' dei dipendenti
pubblici per aiutare quelli privati in difficoltà: sei d'accordo?Sei
soddisfatto della città in cui vivi? La foto del giorno Cadillac Srx al salone
di Detroit General Motors presenterà al prossimo salone di Detroit il restyling
del crossover Cadillac Srx, introdotto nel mercato americano nel 2004. Dovrebbe
arrivare a fine 2009 RICERCA ANNUNCI Archivio Notizie Anno: 1999 2000 2001 2002
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( da "ITnews.it" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Roma, 8 gen. - (Adnkronos) - Con questa riforma ''si valorizza il merito, si
premiano i giovani e si favorisce il ricambio generazionale''. Cosi', al
termine delle votazioni a Montecitorio, il ministro dell'Istruzione,
Universita' e Ricerca, Mariastella Gelmini, commenta
il via libero definitivo alla riforma del sistema universitario.
( da "Gazzettino, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Berlusconi: sì ad
Air France Bossi: intesa stupida Il via libera dopo l'incontro con Cai. Il
premier: da Lufthansa nessuna offerta. Oggi l'incontro col ministro che
"tifa" tedesco Giovedì 8 Gennaio 2009, Roma NOSTRA REDAZIONE Silvio
Berlusconi è irritato, ma Umberto Bossi non molla: oggi, nell'incontro a
Palazzo Grazioli - il premier, la Lega, Cai e il sindaco Milano, Letizia
Moratti - si decide su una faccenda che, per il Senatùr, è tutt'altro che
chiusa. E, per la Lega, la decisione deve essere o l'accordo con Lufthansa o la
liberalizzazione degli slot di Malpensa. Ma, dopo un incontro con Cai, ieri il
governo ha già fatto sapere che non esiste alcuna contrarietà all'intesa con
AirFrance e, anzi, Berlusconi si è preoccupato di chiarire che «da Lufthansa
non è mai arrivata una offerta». Appuntamento scomodo, dunque, tra Cavaliere e
Senatùr, almeno a giudicare dalle premesse: ieri, i due si sono beccati a
distanza. Nel Transatlantico, Bossi ha perfino evitato di
incrociare il premier, durante il voto di fiducia sul decreto Gelmini: «Dite a Berlusconi che gli offrirò un caffé, nonostante le
minacce di sculacciarmi», rispondeva ai giornalisti che facevano notare come il
premier fosse proprio lì a due passi, a colloquio col ministro Frattini e il
capogruppo Cicchitto. La giornata di battibecchi tra i due si era aperta
con uno sfogo di Berlusconi, riportato da «Libero» con il significativo titolo
«Caro Bossi, ora piantala». Il premier metteva in chiaro: «Malpensa e il Nord
stanno a cuore a me almeno quanto stanno a cuore a Bossi e alla Lega. Non
vorrei - aggiungeva - che qualcuno pensasse che la difesa degli interessi del
Nord spetti in esclusiva agli amici della Lega; eh no, non c'è bisogno della Lega
per risolvere certe questioni. Io e il governo tutto siamo impegnati per
rispondere alle esigenze del Paese e dunque anche del Nord». E infine,
Berlusconi rimproverava alla Lega di essere venuta meno all'accordo di non fare
dichiarazioni prima della riunione di inizio gennaio. Bossi risponde come sa:
«Eh, Berlusconi l'è un pù incasà, ma il problema Malpensa resta. Perché va bene
andare a Napoli, come ha fatto più volte il governo, però bisogna anche andare
a Malpensa. Io glielo ho detto più volte». L'incontro a Palazzo Grazioli,
previsto per ieri sera, slittava a oggi causa maltempo e il Senatùr si diceva
convinto che «le cose si chiariranno». Quello che non slittava era però
l'appuntamento, a Palazzo Chigi, tra i vertici di Cai (il presidente Roberto Colaninno
e l'ad Rocco Sabelli) e Berlusconi: l'incontro andava «molto bene», la Cai
spiegava «le ragioni della preferenza di una alleanza con Air France e dal
governo non vi erano controindicazioni». Un clima di «piena sintonia», con la
richiesta del governo, accolta dalla Cai, di impegnarsi comunque per lo
sviluppo dello scalo lombardo di Malpensa. Berlusconi, a Montecitorio per il
voto di fiducia sul decreto Gelmini, commentava: «La
situazione è chiara, Lufthansa non si è mai fatta presente, né con una offerta
né fisicamente». Quanto al problema degli slot, il premier rilevava che «l'Enac
ha sempre concesso a tutti i richiedenti tutti gli slot richiesti. Quindi non
c'è nessun problema a riguardo». Ma il leader del Carroccio non demorde: «La
partita è ancora aperta. In questa partita bisogna sempre smantellare le balle
che raccontano gli altri», sibila il Senatùr ai giornalisti. E ribadisce: «Noi
chiederemo con forza gli slot. Non possiamo mica chiudere Malpensa per fare un
favore alla Cai. Il governo ha in mano gli slot, li può lasciare a Malpensa.
Quando vado a Malpensa i lavoratori si incazzano sempre, dobbiamo trovare
unasoluzione». Per Bossi, nonostante tutto, il partner preferito resta la compagna
tedesca: «Bisogna spingere su Lufthansa - insiste - perché i francesi sono
nostri concorrenti e portano i turisti a Parigi. È una stupidaggine fare
l'accordo con Air France, che chiuderà Malpensa e che ci porterà via i
turisti». Ma se Berlusconi dice che Lufthansa non si è mai fatta sentire? «Lo
ha detto a voi perché siete ingenui», rispode sorridendo ai cronisti. Poi,
tornato serio: «Ci sono le rotte. Il discorso è ancora aperto». E si dice
convinto che oggi, nell'incontro con Berlusconi, la soluzione - «qualcosa di
buono» - si trova. Mario Antolini
( da "TGCom" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
8/1/2009 Università,
decreto Gelmini è legge Via libera
definitivo da Montecitorio L'Aula della Camera ha definitivamente approvato il
decreto legge in materia di Università. I voti a favore sono stati 281, 196 i
contrari, 28 gli astenuti. Hanno votato contro i gruppi del Pd (Marina Sereni
ha definito il decreto come "un'occasione mancata per il diritto allo
studio in Italia") e dell'Idv. Astenuta l'Udc "per offrire
un'apertura di credito nei confronti del ministro Gelmini".
I punti salienti: più spazio ai giovani Trasparenza nei concorsi, stop alle
baronie, piu' spazio ai giovani, premiare i bilanci virtuosi delle Universita'.
Questi i temi in sintesi della legge sull'Universita' approvata alla Camera.
Nel reclutamento dei professori universitari, le commissioni che giudicheranno
gli aspiranti professori universitari di prima e seconda fascia saranno
composte, a differenza di quanto accadeva fino ad ora, da 4 professori
sorteggiati da un elenco di commissari eletti a loro volta da una lista di
ordinari del settore scientifico disciplinare oggetto del bando e da un solo
professore ordinario nominato dalla facolta' che ha richiesto il bando. Si
evita cosi' il rischio di predeterminare l'esito dei concorsi e si incoraggia
un piu' ampio numero di candidati a partecipare. Per quanto riguarda il
reclutamento dei ricercatori, in attesa di un riordino organico del sistema di
reclutamento dei ricercatori universitari le commissioni che giudicheranno i
candidati al concorso saranno composte da un professore associato nominato
dalla facolta' che richiede il bando e da due professori ordinari sorteggiati
da una lista di commissari eletti tra i professori appartenenti al settore
disciplinare oggetto del bando. La valutazione dei candidati avverra' secondo
parametri riconosciuti anche in ambito internazionale. Freno agli stipendi Le
universita' con una spesa per il personale troppo elevata (piu' del 90% dello
stanziamento statale) non potranno effettuare nuove assunzioni. La norma pone
un freno alle gestioni finanziarie non adeguate di alcune universita'
(soprattutto nel rapporto entrate-uscite). Da oggi le universita' che spendono
piu' del 90% dei finanziamenti statali (Fondo di Finanziamento Ordinario) in
stipendi non potranno bandire concorsi per docenti, ricercatori o personale
amministrativo. Piu' ricercatori assunti dalle Universita': Per favorire
l'assunzione dei giovani ricercatori, il blocco del turn over (a quota 20%
nelle altre amministrazioni) viene elevato al 50%. Delle possibili assunzioni
presso le Universita', almeno il 60% dovra' essere riservato ai nuovi
ricercatori. I concorsi di ricercatore gia' banditi fuori dal turn over: I
bandi di concorso per posti da ricercatore gia' banditi sono esclusi dal turn
over. 2300 ricercatori dunque saranno esclusi dal blocco del turn over.Gli enti
di ricerca esclusi dal blocco delle assunzioni: Gli enti di ricerca sono
esclusi dal blocco delle assunzioni che e' entrato in vigore per tutte le
amministrazioni pubbliche. Queste tre iniziative permetteranno di assumere
4mila nuovi ricercatori. Aumentano i finanziamenti alle Università migliori
Piu' finanziamenti (cioe' il 7% del Fondo del Finanziamento Ordinario e del
Fondo Straordinario della Finanziaria 2008) saranno distribuiti alle
Universita' migliori: quelle con offerta formativa, con qualita' della ricerca
scientifica, qualita', efficacia ed efficienza delle sedi didattiche
migliori.Le universita' piu' virtuose saranno individuate in tempi molto brevi
attraverso i parametri di valutazione Civr (Comitato di indirizzo per la
valutazione della ricerca) e Cnvsu (Comitato nazionale valutazione del sistema
universitario). Per la prima volta in Italia si distribuiscono soldi alle
Universita' in base a standard di qualita'. Più mezzi ai meritevoli Borse di
studio ai ragazzi piu' meritevoli: Per la prima volta in Italia tutti gli
aventi diritto avranno la borsa di studio.L'incremento di 135 milioni di euro
sara' destinato ai ragazzi capaci e meritevoli, privi di mezzi economici. 180
mila ragazzi oggi sono idonei a ricevere la borsa di studio e l'esonero dalle
tasse universitarie, ma solo 140.000 li ottengono di fatto gia' oggi. Invia un
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Utilizzo Acconsento al trattamento dei miei dati personali sensibili
eventualmente inviati nei Contenuti come previsto nell'Informativa Invia ad un
amico
( da "Gazzetta di Parma Online, La" del
08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Oggi in
Parmagiornoenotte: Eureka, il giornalino del Romagnosi fra
la Gelmini e la noia dei 20 anni - Come scegliere la scuola superiore - La
musica digitale batte la crisi OGGI IN PARMAGIORNOENOTTE Eureka: il giornalino
del Romagnosi - Dalla Gelmini alla crisi economica, dalla noia dei 20 anni a Twilight Gran
Bretagna: la musica digitale batte la crisi - E i ragazzi tornano a scaricare
legalmente Come scegliere la scuola superiore - Due guide della
Provincia
( da "Giornale.it, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
n. 7 del 2009-01-08
pagina 0 Crisi di nervi nel Pd, Fassino urla a un deputato: "Sei un
irresponsabile. Hai rotto i c..." di Redazione Piero Fassino perde
l'aplomb e si abbandona a una sfuriata in Transatlantico. Vittima della rabbia
dell'ex segretario dei Ds Pierluigi Mantini, deputato del Pd, reo di aver
contestato pubblicamente la gestione economica del partito Roma - Nervi a fior di
pelle nel Pd. Il primo a perdere la pazienza è stato Sfuriata di Piero Fassino
al deputato del Pd, Pierluigi Mantini ed è scattata la scenata. In
Transatlantico, sotto gli occhi di tutti, l?ex segretario dei Ds ha urlato
contro il collega di partito parole inequivocabili: "Hai detto un sacco di
cazzate. Io mi sono rotto i coglioni...". Regolamento di "conti"
Come accade spesso nelle liti domestiche, la bagarre è stata scatenata da una
questione di soldi. A far adirare Fassino, l?intervista rilasciata da Mantini
al quotidiano "Libero" sulla gestione dei conti del Pd. Il primo
tempo è andato in onda mentre Mantini veniva intervistato da Radio Radicale, a
microfoni aperti quindi. Ma passano le ore e Fassino non ce la fa proprio a
calmarsi. E quindi arriva il secondo round: finito il voto finale in aula alla
Camera sul dl Gelmini, Fassino si avvicina di nuovo a
Mantini (sempre in Trasatlantico) e lo apostrofa: "Sei un irresponsabile,
sei un cretino. Tu devi rispondere delle cose che dici". E chiude:
"Ci vediamo in tribunale". Aveva contestato la gestione economica del
Pd Mantini spiega poi a cronisti che il problema nasce dal fatto che
nell?intervista a Libero aveva contestato la gestione economica del partito
perchè, e ribadisce il suo ragionamento, siccome molti circoli del Pd sono
nelle "ex sezioni dei Ds, che ora sono diventate proprietà delle
fondazioni della Quercia, siamo al paradosso per cui il Pd paga i Ds, li
finanzia, fa in modo che continuino ad esistere". Per Mantini questo è uno
dei problemi per cui il Pd stenta a nascere. Ma accusa anche Fassino per la sua
scelta di firmare il manifesto del Pse come segretario dei Ds. Mantini:
"Fassino fuori di sè" Mantini continua a raccontare ai cronisti:
"Ho visto Fassino davvero fuori di sè. A questo punto non so se devo
rivedere il rapporto di stima che ho nei suoi confronti.... Io - sottolinea -
ho detto cose di cui si discute pubblicamente. Ho il solo torto di parlare più
chiaramente di altri". Si finirà in tribunale? "Lo cercherò
privatamente - risponde Mantini - per farlo ragionare. In questa fase meglio
lasciare stare i tribunali...". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G.
Negri 4 - 20123 Milano
( da "Quotidiano.it, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Luigi
De Angelis "Primi effetti della Riforma Gelmini"
Folignano | "I primi effetti della riforma Gelmini si cominciano
a far sentire. Nella scuola elementare di Villa Pigna, secondo i primi calcoli
effettuati dalla Direzione, dovremmo avere una perdita di almeno quattro
insegnanti già a partire dal prossimo anno". di Redazione Il ministro Gelmini Ad annunciarlo il prossimo candidato sindaco del Pd
a Folignano, Luigi De Angelis. " Ciò, oltre all?aspetto occupazionale, per
nulla chiarito dai regolamenti attuativi, comporterà un grave sconvolgimento in
un?organizzazione scolastica che nel corso degli anni aveva trovato un suo proficuo
assetto, con conseguenze negative sotto l?aspetto della professionalità del
corpo docente e della continuità didattica." "Un altro effetto lo
avremo dalla riorganizzazione della rete scolastica: l?Istituto comprensivo di
Folignano capoluogo verrà assorbito da quello di Villa Pigna che avrà 4 scuole
dell?Infanzia, 4 scuole Elementari, 2 scuole Medie nei Comuni di Folignano e
Maltignano, con un?utenza di circa 1.300 alunni. Credo che, a meno non venga
rivista la posizione di Maltignano, ciò porterà ad un “mostro scolastico” di
difficile gestione per la complessità derivante dai numeri e da un territorio
molto variegato, con ricadute negative sui bambini, genitori, docenti e
personale Ata." "Prendo spunto da questa nuda e cruda analisi dei dati
per ribadire quanto più volte espresso nelle più svariate sedi e in opposizione
all?Amministrazione di centro-destra: il Partito Democratico considera
assolutamente irrinunciabile la realizzazione di una nuova struttura per la
Scuola dell?Infanzia e Elementare a Folignano capoluogo. I temi legati
all?Istruzione pubblica avranno un posto prioritario nel programma che presto
presenteremo e la nuova scuola ne sarà il punto qualificante." 08/01/2009
( da "RomagnaOggi.it" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
8 gennaio 2009 -
16.28 (Ultima Modifica: 08 gennaio 2009) ROMA - Via libera
definitivo della Camera al decreto Gelmini
sull'università. A favore hanno votato Il 281 deputati, 196 i contrari e 28 gli
astenuti. Hanno votato contro i gruppi del Pd e dell'Idv. Astenuta l'Udc come
segno di "un'apertura di credito nei confronti del ministro Gelmini. Con questa riforma "si valorizza il merito, si premiano i
giovani e si favorisce il ricambio generazionale", ha dichiarato il
ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini.
COMMENTI - Secondo il senatore Pdl, Giuseppe Valditara "il provvedimento
applica per la prima volta nella pubblica amministrazione in tema di
retribuzioni il principio meritocratico e introduce il merito e la competenza
nella formazione delle commissioni di concorso". Parla, invece, di
occasione persa il vicecapogruppo del Pd Marina Sereni, ricordando che
"gli organismi internazionali ci dicono che la spesa per l'università del
nostro paese è sottostimata". La realtà, ha spiegato, è che con i tagli
del decreto
( da "Panorama.it" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
- Italia -
http://blog.panorama.it/italia - Crisi di nervi nel Pd, Fassino striglia un
deputato: "Hai rotto i c." Posted By redazione On 8/1/2009 @ 19:10 In
Headlines | 1 Comment Che la tempesta fosse nell'aria si era capito. La
tensione nel Pd è alta da qualche mese a questa parte e un po' in tutta Italia.
Ma a far salire la temperatura ci ha pensato [1] l'onorevole [2] Pierluigi
Mantini. L'interventismo di questi ultimi giorni del deputato di estrazione
margheritina ha letteralmente fatto perdere le staffe, e il proverbiale aplomb,
a Piero Fassino. Che infatti gli ha gridato: "Sei un irresponsabile, un
cretino.". In due riprese. Prima, l'ex segretario Ds avvicina il collega
mentre lo sta intervistando Radio Radicale sulla questione giustizia, poi torna
alla carica, in pieno Transatlantico, all'uscita dell'aula dopo il [3] voto sul dl Gelmini. Una doppia
"scenata" davanti a deputati e giornalisti. Come accade spesso nelle liti
domestiche, la bagarre è stata scatenata da una questione di soldi. Ad
accendere la miccia è stata [4] l'intervista dell'ex dielle a Libero in cui
Mantini denuncia che solo la Margherita versa tutti i soldi sul conto comune
del nuovo partito. "Hai detto un sacco di cazzate" ha
aggredito Fassino "non basta dichiarare per andare sui giornali. Io mi
sono rotto i coglioni". A niente sono serviti i tentativi di difesa di
Mantini "sono nel comitato tesorieri" ha detto l'ex Margherita,
"ho detto cose di cui si discute pubblicamente". Fassino è
inarrestabile: "Mi sono rotto i coglioni di leggere tutti i giorni queste
cazzate. Ci vediamo in tribunale" infierisce. Nel colloquio con Libero,
Mantini spiega, ad esempio, che siccome molti circoli del Pd sono nelle "ex
sezioni dei Ds, che ora sono diventate proprietà delle fondazioni della
Quercia, siamo al paradosso per cui il Pd paga i Ds, li finanzia, fa in modo
che continuino ad esistere". Non solo: Mantini sottolinea anche che questo
è uno dei problemi per cui il Pd stenta a nascere. Di più: se la prende
direttamente con Fassino e con la sua scelta di firmare il manifesto del Pse
come segretario dei Ds. "Questo più gli elementi patrimoniali dimostrano
che i Ds continuano ad agire". Della sfuriata si è detto sorpreso lo
stesso Mantini: "Era fuori di sè" commenta "mi dispiace perché
da sempre stimo Fassino e forse è ora di rivedere il mio giudizio perché non è
possibile dare del 'cretino' a una persona solo perché esprime il suo pensiero.
Comunque, cercherò Fassino privatamente per farlo ragionare. Quanto alla
minaccia di andare in tribunale, in questa fase forse è meglio lasciare stare i
tribunali."
( da "Basilicanet.it" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola
UNIVERSITÀ?, I
SENATORI PD: OPERAZIONE CHE PENALIZZA IL SUD 08/01/2009 17.27.06 [Basilicata]
"Le università italiane hanno bisogno di più¹ risorse. Francamente
non crediamo possibile un profondo cambiamento e un rilancio degli Atenei con
la pesante decurtazione dei fondi decisa dal ministro Gelmini
e dal Governo Berlusconi. Ma è¨ ancora più¹ grave che le poche risorse da
destinare alle università vengano attinte dal Fondo delle aree
sottoutilizzate e quindi sottratte al Sud del Paese". Eâ?? quanto
dichiarano in una nota congiunta i senatori del Pd Teresa Armato, Alfonso
Andria, Maria Antezza, Filippo Bubbico, Vincenzo De Luca, Costantino Garraffa,
Maria Fortuna Incostante, Colomba Mongiello, Antonio Papania che
aggiungono:"E' evidente che si tratti di unâ??operazione di facciata, dove
la valorizzazione del merito, che noi riteniamo fondamentale, diventa però² in questo
contesto una scappatoia per la maggioranza per nascondere i tagli
indiscriminati, che danneggiano le università italiane e in particolare
quelle del Mezzogiorno". BAS 05
( da "Gazzetta di Parma Online, La" del
08-01-2009)
Argomenti: Scuola
Università,
il decreto Gelmini è legge Il
decreto Gelmini
sull'università da oggi è legge. Il provvedimento, sul quale alcune settimane
fa si era scatenata la protesta di studenti e docenti, ha ricevuto il via
libera alla Camera con 281 voti a favore, 196 contrari, e 28 astenuti. A favore del testo, su cui il
governo ha incassato la fiducia, ha votato solo la maggioranza; quanto all?opposizione,
il Pd e l?Italia dei Valori hanno espresso voto contrario mentre l?Udc si è
astenuta sul voto finale ««per offrire un?apertura di credito nei confronti del
ministro Gelmini». «L'università oggi cambia – esulta
il ministro dell?Istruzione Mariastella Gelmini –
Valorizzato il merito, premiati i giovani, affermata la gestione virtuosa degli
atenei e introdotta più trasparenza nei concorsi all?Università per diventare
professori o ricercatori. Da questi tre pilastri non si potrà prescindere».
Marina Sereni del Pd bolla il decreto come «un?occasione mancata».
«L'Università italiana va cambiata – ha detto – ma per affermare questa
necessità non c'era nessun bisogno di una campagna denigratoria sugli atenei
italiani. In queste settimane invece, per contrastare una pacifica e razionale
protesta di studenti e docenti contro un taglio insostenibile alle risorse da
destinare alle università, si è alimentata una vera e propria campagna contro
le università del nostro paese, facendo di tutta l?erba un fascio, dipingendole
tutte come sprecone, corrotte, incapaci di formare e fare ricerca».