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toARTICOLI DEL  6-8 gennaio 2009      #TOP


IN EVIDENZA

 

8-1-2009 Da ww.cittadinolex.kataweb.it/. La riforma universitaria approvata con la fiducia. Il testo del Ddl n° 1197

 

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L'organizzazione dell'Università che esce dal voto di fiducia. Atenei virtuosi, concorsi, turn over. Ecco le novità della legge Gelmini  (La Repubblica 8-1-2009) di SALVO INTRAVAIA

 

Il decreto-Gelmini sull'università è legge. Il provvedimento è stato appena approvato, con la fiducia posta dal governo lo scorso 5 gennaio, dalla Camera dei deputati. Il testo è quello uscito dal Senato lo scorso 28 novembre. La lunga procedura del voto per appello nominale e finale è iniziata ieri pomeriggio e, dopo la discussione degli ordini del giorno, si è conclusa oggi.
In futuro, secondo gli intendimenti del ministro dell'Università e della ricerca Mariastella Gelmini, nelle università italiane si ridurranno gli sprechi, i concorsi saranno più trasparenti, i prof perditempo avranno vita difficile e i gli studenti meritevoli saranno valorizzati. Ma sull'efficacia del provvedimento l'opposizione nutre parecchi dubbi. La legge-Gelmini introduce una serie di novità.

Atenei virtuosi e no. Solo gli atenei con i conti a posto potranno assumere nuovo personale. La norma vuole porre "un freno alle gestioni finanziarie non adeguate". Da oggi le università italiane che spendono più del 90 per cento del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo) in stipendi non potranno bandire concorsi per docenti, ricercatori o personale amministrativo. Secondo il recente rapporto del Comitato nazionale di valutazione del sistema universitario statale (Cnvsu) su dati del 2007 sono 26 su 58 gli atenei italiani che hanno un rapporto lordo fra Assegni fissi e Ffo superiore al 90 per cento. E ancora: gli atenei virtuosi riceveranno più finanziamenti. Il 7 per cento del Ffo (circa 500 milioni di euro) e del Fondo straordinario della Finanziaria 2008 andranno nelle casse degli atenei "con offerta formativa, qualità della ricerca scientifica, qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche migliori".

"Per la prima volta - dichiara il ministro Gelmini - in Italia si distribuiscono soldi alle università in base a standard di qualità". La lista dei "buoni" sarà compilata a breve in base ai parametri individuati dal Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca) e dal Cnvsu. Mentre i rettori, in sede di approvazione del bilancio, dovranno pubblicare una "relazione concernente i risultati delle attività di ricerca, di formazione e di trasferimento tecnologico nonché i finanziamenti ottenuti da soggetti pubblici e privati".

Trasparenza dei concorsi. Nella composizione delle commissioni giudicatrici prevarrà il sorteggio. Quelle che giudicheranno gli aspiranti professori universitari di prima e seconda fascia (ordinari e associati) saranno formate da 5 componenti: 4 sorteggiati da un elenco di commissari eletti a loro volta da una lista nazionale di ordinari del settore scientifico-disciplinare oggetto del bando e da 1 professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Sistema analogo per i ricercatori: tre professori, di cui due sorteggiati e uno nominato dall'ateneo che bandisce la selezione.

Norme anti-fannulloni. A partire dal 2009 verrà costituita l'Anagrafe nazionale dei professori e ricercatori universitari che riporta per ogni soggetto l'elenco delle pubblicazioni scientifiche prodotte. A partire dal 2011, coloro che nel biennio precedente non avranno effettuato pubblicazioni scientifiche saranno esclusi dall'elenco dei professori che potranno fare parte delle commissioni giudicatrici dei concorsi. E, inoltre, si ritroveranno gli scatti stipendiali dimezzati.

Turn over e ricercatori. Il blocco al 20 per cento del turn over stabilito dalla Finanziaria 2009 prevede una deroga. Gli atenei virtuosi potranno coprire fino a metà dei posti liberatisi per effetto dei pensionamenti a patto di destinare il 60 per cento dei nuovi ingressi ai ricercatori. I concorsi per ricercatore già banditi al momento dell'entrata in vigore della Finanziaria sono esclusi dal turn over così come gli enti di ricerca. Il ministero fa sapere che le tre iniziative permetteranno a breve di assumere 4 mila nuovi ricercatori.

Valorizzazione degli studenti meritevoli. Secondo i calcoli del ministero, oggi, sono 140 mila gli studenti che fruiscono di una borsa di studio e dell'esonero dalle tasse universitarie. Ma gli aventi diritto sono almeno 180 mila. Per questa ragione il governo ha stanziato altri 135 milioni che dovrebbero bastare a premiare tutti "i ragazzi capaci e meritevoli". Altro 65 milioni di euro saranno finalizzati alla realizzazione di ulteriori 1.700 posti nelle residenze universitarie.
(8 gennaio 2009)

 



Report "Scuola"

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Indice delle sezioni

Scuola (120)


Indice degli articoli

Sezione principale: Scuola

Isola felice? Per la sanità ( da "Alto Adige" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: la Gelmini non propone sciocchezze Il signor Pignatelli interviene nell'edizione del 28 dicembre dell'Alto Adige per dimostrare che... "i dati scientifici smentiscono la Gelmini...". Per la verità egli parte male nel suo ragionamento "scientifico", perché fa uso abbondante di forzature lessicali ("zerbino mediatico",

Kooistra meglio di un Bot Sidao al top, bravo Dennis ( da "Gazzetta di Modena,La" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: bravo Dennis PAGELLE LEE FATICA MODENA. 5 (4 break point vinte/perse 0) 12 battute 2 errori 4 attacchi 2 errori 2 vincenti 3 muri. Come la squadra: cioè in ricostruzione. Vien quasi da chiedersi che cosa abbia in meno di lui Tencati. Voto: 6 Kooistra: 20 (4 break point vinte/perse + 12) 14 battute 5 errori 31 attacchi 1 errore 2 muri subiti 17 vincenti 55%

rifondazione convoca l'assemblea ( da "Centro, Il" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: All'assemblea sono stati invitati tutti i simpatizzanti e gli iscritti (63), anche quelli che insieme all'assessore Eliana Menna hanno firmato il documento con cui comunicavano la loro uscita dal partito. La riunione sarà coordinata dai segretari provinciale e regionale, Riccardo Di Gregorio e Marco Gelmini.

istituti superiori e autonomia incognite su palizzi e de giorgio ( da "Centro, Il" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gli iscritti, stando al provvedimento del ministro Gelmini, devono essere almeno 500 e non più di 900. Significa che il liceo artistico Palizzi, la scuola media Umberto I e il nuovo istituto commerciale De Giorgio, in via Barrella, non avrebbero i dati per resistere con una propria autonomia.

scuola accorpata da gissi no alla provincia ( da "Centro, Il" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: di riorganizzazione e razionalizzazione della rete scolastica imposta dal decreto del ministro Gelmini e presentata dalla Provincia lo scorso 12 dicembre. L'orientamento dell'ente, infatti, era per l'aggregazione delle due sedi del Commerciale all'Agrario di Scerni e la creazione dell'Istituto comprensivo di Gissi unendo la direzione didattica del paese con le medie dello Spataro.

di DANIELE NOVARA Appena prima di Natale, il Governo ha emanato i regolamenti attuativi del Decreto Gelmini confermando di fatto il famoso e controverso ritorno al maestro unico ne ( da "Libertà" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: il Governo ha emanato i regolamenti attuativi del Decreto Gelmini confermando di fatto il famoso e controverso ritorno al maestro unico nelle Scuole Elementari di DANIELE NOVARA Appena prima di Natale, il Governo ha emanato i regolamenti attuativi del Decreto Gelmini confermando di fatto il famoso e controverso ritorno al maestro unico nelle Scuole Elementari.

di ENRICO CAMANZI VARESE COME ACCADE sempre nelle situazioni... ( da "Giorno, Il (Varese)" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: sul voto di fiducia al decreto Gelmini sulla scuola per essere vicino ai lavoratori di Malpensa in agitazione. «Da Berlusconi - chiarisce Reguzzoni - mi attendo un impegno preciso. Potrebbe essere una parola a favore del rapporto fra Lufthansa e Alitalia ma anche una promessa sulla liberalizzazione del mercato aereo con la revisione dei patti bilaterali.

OPPOSIZIONE ( da "Giorno, Il (Varese)" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: sul voto di fiducia al decreto Gelmini sulla scuola per essere vicino ai lavoratori di Malpensa in agitazione. «Da Berlusconi - chiarisce Reguzzoni - mi attendo un impegno preciso. Potrebbe essere una parola a favore del rapporto fra Lufthansa e Alitalia ma anche una promessa sulla liberalizzazione del mercato aereo con la revisione dei patti bilaterali.

Badilate alla lepre Un atto che avvilisce i veri cacciatori Egregio direttore, scrivo come cacciatore per commentare la notizia di costume apparsa su "Libertà" del 6-1-2009 ( da "Libertà" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il minisrto Gelmini si è mosso nella direzione opposta cercando di ripristinare il principio di autorità e la valorizzazione del merito. Mi auguro che questa linea possa essere sostenuta innanzitutto dai genitori che a volte rinunciano al loro ruolo educativo per diventare i sindacalisti dei figli viziati.

Quattro mesi. Poi la Gelmini ha capitolato ( da "Unita, L'" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: premio alle università virtuose con parziale sblocco del turn over (un docente assunto ogni due pensionati, due ricercatori ogni pensionato). La Gelmini in un primo tempo voleva bloccare totalmente il turn over. LA GELMINI CAPITOLA/2 Stop a riforma superiori Rinvio di un anno per le superiorie non più maestro unico alle elementari. Punto della protesta

<HO LETTO scrive Maria Vittoria Baldelli la ... ( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: in merito alla riforma Gelmini. In tutti gli interventi Valentini non ha mai preso in considerazione la disabilità e i tanti problemi connessi; al Bon Bon ha parlato della riforma Gelmini per i bambini normo-dotati, ha affrontato il tema dell?educazione scolastica per i bambini extracomunitari di prima e seconda generazione,

Nuove pagelle in arrivo nelle scuole ( da "Provincia Pavese, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: come previsto dalla riforma Gelmini. In questi mesi però ogni scuola ha adottato metodi diversi di valutazione: si va da una faccina sorridente a decisioni più ampie che riguardano tutto un circolo. Ogni scuola dovrebbe avere la sua pagella. Ma le scuole sono ancora in attesa di indicazioni dal ministero.

Seconda lingua Troppi dubbi ( da "Provincia Pavese, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: istruzione Maria Stella Gelmini preoccupa gli insegnanti della seconda lingua straniera delle scuole medie. Attualmente sono previste tre ore di inglese più due di seconda lingua comunitaria. In questo non dovrebbero esserci variazioni. Ma si dà la possibilità alle famiglie «compatibilmente con l'organico di ciascun istituto di introdurre l'inglese potenziato a cinque ore settimanali»

Anche la Federico II nel manifesto per l'Università ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Le fondazioni universitarie», realizzato da Alberto Lucarelli, che insegna Diritto Pubblico all'università Federico II di Napoli. La pubblicazione Delineate le ragioni della protesta contro la riforma della ministra Gelmini Una manifestazione degli studenti

O si risolve la grana dell'Ipsia Benelli o Pesaro perderà una grande opportunità... ( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Perché è bene sapere che sia la Riforma Fioroni che quella della Gelmini, tendono a trasformare gli istituti professionali in tecnici. Una trasformazione, questa, demandata alle province e poi alle regioni, in base alle esigenze dei territori. Bisogna poi aggiungere che gli istituti professionali non convertiti in tecnici, non saranno più di cinque anni, ma di tre.

<Si sono fatti scivolare addosso l'appello di Napolitano> ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: hanno comandato di attaccare la Gelmini senza valutare il fatto che la pubblica opinione era tutta per il ministro perchè capiva che aveva imboccato la strada buona per rimontare i guai prodotti dai ministri precedenti, a cominciare da Luigi Berlinguer ». Questo a Roma, ma a Napoli dov'è che Veltroni ha sbagliato?

Borghesi e le ferie saltate per la Gelmini ( da "Corriere del Veneto" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Corriere del Veneto - VERONA - sezione: PRIMAPAGINA - data: 2009-01-07 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Politica Borghesi e le ferie saltate per la Gelmini VERONA — L'altro giorno alla Camera solo 30 deputati presenti, tra cui Antonio Borghesi. A PAGINA

Fini convoca i deputati. Da Verona ne arriva uno ( da "Corriere del Veneto" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Da Verona ne arriva uno Seduta straordinaria per il decreto Gelmini. Borghesi (Idv) tra i 30 presenti su 630 VERONA — Assenteismo da Guinness dei primati? O solo normali intese tra i partiti? Fa discutere anche a Verona la vicenda del Parlamento «sotto vuoto spinto », che ha visto l'altro giorno un'aula della Camera con soli 30 deputati presenti su 630.

<Attenti alla rivolta delle periferie etniche> ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Li abbiamo visti anche nei cortei no-Gelmini». Osservazione sacrosanta. Ma allora perché il corteo ha scandito slogan in arabo? «Quello è stato un forte richiamo all?identità ? vacilla un po? il consigliere comunale ?. L?identità unisce ma separa anche. Se questa guerra va avanti ci saranno problemi seri anche nelle città europee.

Sos Tres Res, i Re Magi e la fantasia dei bambini ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: la sua scuola rimanga aperta anche se ci sono pochi bambini e proprio per questo rischia di essere chiusa dal decreto Gelmini: «Già per svegliarmi, ora mi ci vogliono due sveglie. Se dovrò andare a Villagrande mi dovrò alzare più presto. E quando nevica vicino a Santa Barbara non si può passare». Matteo Scudu, di Villagrande, è triste perché nel mondo c'è tanta gente che soffre.

Università, oggi fiducia alla Camera ( da "Tempo, Il" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Camera Oggi si vota la fiducia sul decreto Gelmini sull'università in scadenza il 9 gennaio. Una scelta definita «indispensabile» dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito. Giovedì ci sarà il via libera al provvedimento nel suo complesso. Ma chiusa la partita dell'istruzione, il governo si troverà di fronte ad una serie di nodi a partire dalla riforma della giustizia,

riprende la protesta del coordinamento contrario alla riforma scolastica gelmini ( da "Messaggero Veneto, Il" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Riprende la protesta del Coordinamento contrario alla riforma scolastica Gelmini MONFALCONE MONFALCONE. Assopita, forse, ma certo non scomparsa, riprende vita, dopo gli scioperi e le occupazioni dei mesi scorsi la protesta isontina contro la riforma della scuola voluta dall'attuale governo. Il coordinamento isontino in difesa della scuola pubblica diffonderà dai prossimi giorni,

Polenta calda a domicilio paga il Comune ( da "Stampaweb, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Vicenza) Se ne infischia della riforma Gelmini, perché s?è comprato tutte le scuole. Non teme che il soffitto della classe cada sulla testa dei ragazzi, perché alla manutenzione pensano i suoi operai. Non aspetta le classi-ponte per gli immigrati, perché ha già un drappello di maestre pensionate che si dedica gratis all?

Una cattedra solo a chi scrive libri ( da "Italia Oggi" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Su invito del ministro Gelmini Pubblicazioni e indicatori di qualità per accedere alla docenza è finita la pacchia per diventare professori universitari. Se prima, infatti, chiunque poteva vincere un posto come ricercatore o professore ordinario e associato, senza dovere necessariamente vantare nel proprio curriculum una lista più o meno nutrita di pubblicazioni,

Nevica, governo ladro?. ( da "Giornale.it, Il" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: sfilato per protesta contro la Gelmini, nel sens del ministro della Pubblica Istruzione. Erano accompagnati, i pupi, dai genitori e dai maestri o maestre. Una bella immagine, davvero una bella idea, lo sfruttamento dei minori per fini di propaganda politica. Non ricordo analoghe manifestazioni, chessò, contro la pedofilia, oppure l'utilizzo di minori da parte delle multinazionali o,

DOV'È LA VERA PARITÀ TRA DONNE E UOMINI? ( da "Lavoce.info" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini che riporta l?orario nella scuola elementare privilegiato a 24 ore è una vera e propria mossa in contrasto con questo obiettivo (si veda anche questo altro intervento). CONTRIBUTI FIGURATIVI Infine occorre un riconoscimento economico del lavoro di cura, sia sotto forma di congedi coperti da indennità decenti che sotto forma di contributi figurativi più sostanziosi di quelli

Lodo Alfano, un milione di no ( da "AprileOnline.info" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: anche la non ancora approvata legge sulle intercettazioni e "forse" la riforma Gelmini. Di Pietro, in ogni caso, si vede come il protagonista di un'altra stagione referendaria: "Di fronte alle oligarchie di potere l'Italia dei valori continuerà a frequentare le piazze, a incontrare i cittadini, a confrontarsi con essi e a raccogliere firme nell'ottica di una democrazia diretta".

Bimbi in classe a due anni e mezzo Spariscono i moduli alle elementari ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ) La riforma Gelmini riorganizza la scuola in tutti i cicli di istruzione. L'attuazione partirà, dal primo settembre 2009, con le scuole elementari e medie. Seguirà il primo settembre 2010 quella delle superiori. Queste le principali novità. Scuole dell'infanzia.

Scuola, c'è più tempo per scegliere ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: a partire dal primo settembre 2009 scatterà l'attuazione di una prima parte della riforma Gelmini, che riorganizza tutti i cicli scolastici, dell'infanzia, elementari, medie e superiori. Ecco quindi la scelta di prorogare il termine per le prescrizioni, che è stata presa proprio per consentire un'adeguata azione di orientamento rivolta a studenti e famiglie.

Bagno a marecon la pioggia ( da "Sicilia, La" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: riforma del ministro Maria Stella Gelmini relativamente all'istituzione dei licei coreutici-musicali, segmento della scuola secondaria superiore dedicato all'insegnamento specialistico di danza e musica che dovrebbe completare gli studi artistici professionali, secondo un percorso già implicito nella legge 508 del 1999 per la riforma dei Conservatori e delle accademie di Belle Arti.

Rai 1 di notte Rai 1 di giorno ( da "Giornale.it, Il" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: sfilato per protesta contro la Gelmini, nel sens del ministro della Pubblica Istruzione. Erano accompagnati, i pupi, dai genitori e dai maestri o maestre. Una bella immagine, davvero una bella idea, lo sfruttamento dei minori per fini di propaganda politica. Non ricordo analoghe manifestazioni, chessò, contro la pedofilia, oppure l'utilizzo di minori da parte delle multinazionali o,

Un milione di firme contro Lodo Alfano Di Pietro: "Entro 2010 altri referendum" ( da "Repubblica.it" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: abolizione delle legge sul finanziamento pubblico ai partiti è uno degli obiettivi" ha detto Di Pietro annunciando la prossima iniziativa referendaria dell'Idv. Gli altri quesiti dell'Idv, ha aggiunto il senatore Elio Lannuti, saranno "senz'altro la legge sulle intercettazioni e forse la riforma Gelmini". (7 gennaio 2009

Università, governo ottiene fiducia su decreto legge ( da "Reuters Italia" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: sul disegno di legge di conversione del dl Gelmini in tema di università e ricerca. Il governo ha ottenuto 302 sì, 228 sono stati i voti contrari e 2 gli astenuti. Domani ci saranno le dichiarazioni di voto e il voto finale. Il provvedimento, già approvato dal Senato e non modificato dalla Camera, prevede disposizioni urgenti per il diritto allo studio,

Università, la Camera vota la fiducia ( da "Corriere.it" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: la Camera vota la fiducia Il voto finale sul testo della Gelmini è previsto per giovedì dopo gli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto ROMA - Il decreto Gelmini sull'università ha ottenuto la fiducia dalla Camera dei deputati con 302 sì, 228 no e 2 astenuti. Il voto finale sul provvedimento, già licenziato dal Senato a fine novembre, è previsto per giovedì alle 13 dopo l'

Decreto Gelmini, la Camera approva la fiducia ( da "Quotidiano.net" del 07-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Pazzo Mondo Salute Tecnologia Meteo Scommesse Casa Dieta UNIVERSITA' Decreto Gelmini, la Camera approva la fiducia A favore hanno votato 302 deputati, 228 i contrari e 2 gli astenuti. Il via libera definitivo sul provvedimento arriverà domani in tarda mattinata, dopo l?esame degli ordini del giorno Roma, 7 gennaio 2009 - La Camera ha approvato la fiducia al decreto Gelmini sull?

Lettura di brani di don Milani per protestare contro la riforma ( da "Stampa, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: «Facciamo scuola» è nato nei mesi scorsi per protestare contro la riforma Gelmini. Sabato, dalle 10 in poi, lo farà in modo singolare e costruttivo, con la lettura di brani da «L'obbedienza non è più una virtù», di don Milani, testo redatto come riflessione in merito all'obiezione di coscienza al servizio militare.

Università, strategie ad hoc ( da "EUROPA ON-LINE" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gli interventi strutturali annunciati dal ministro Gelmini verranno davvero presentati e portati avanti? Se sì, per fare cosa? La lista dei problemi è lunga. E non riguardano solo il nodo dei finanziamenti e la questione del personale docente (i famigerati ?concorsi? su cui inutilmente da decenni ci si arrovella).

San Silvio farà miracoli al G8 e prepara anche il paradiso delle Urì ( da "EUROPA ON-LINE" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: la richiesta del governo di porre la fiducia sul decreto Gelmini per l?università? O il maxitaglio delle tasse che Obama annuncerebbe tra quindici giorni, appena insediato alla Casa Bianca? O il niente taglio alle tasse degli italiani, per consentire la ripresa economica secondo Brunetta? O le macerie di alcune amministrazioni Pd e di vecchie e nuove classi dirigenti senza ideali?

Università, fiducia dalla Camera a decreto Gelmini ( da "RomagnaOggi.it" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Università varato dal Governo su proposta del ministro Mariastella Gelmini. Il testo è stato approvato con 302 "sì", 228 "no", 2 astensioni. Si tratta di Siegfried Brugger e Karl Zeller delle minoranze linguistiche. Il voto finale sul provvedimento, che era già stato approvato dal Senato a fine novembre, è previsto nell'aula di Montecitorio per giovedì alle 13.

Lodo Alfano: un milione di firme raccolte per il referendum ( da "Corriere.it" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Altre fonti dell'Idv menzionano anche un referendum sulle intercettazioni e un altro, meno certo, sulla riforma Gelmini. Il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, ha precisato che, per quanto riguarda altri referendum, il suo partito deciderà caso per caso. stampa |

Italia, unisci le forze ( da "Gazzetta di Reggio" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: assemblea per la votazione del decreto Gelmini. Purtroppo mi è stato impossibile mantenere l'impegno, ma lo farò quanto prima». Fini, ricollegandosi al significato che riveste la bandiera tricolore, ha successivamente spaziato su tematiche di stretta attualità, come ad esempio l'integrazione: «Essere pienamente integrati nella nostra società fino al punto di diventare cittadini italiani,

"Sì" con fiducia al decreto per la riforma dell'università ( da "Cittadino, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: via libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate ieri dai deputati delle regioni del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in Aula.

La Camera dà la fiducia sul decreto università ( da "Arena, L'" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: si giungerà al via libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo e le difficoltà nei trasporti ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri.

L'ennesima odissea ( da "Alto Adige" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ministro Gelmini, quanto tempo perso Egregio Signor Ministro Gelmini, sull'Alto Adige del 23 dicembre viene riportata la Sua lettera di non-risposta riguardante la nomina del Sovrintendente Scolastico. Lei scrive (sempre che la lettera non sia una burla del giornale): "Al fine di pervenire a una intesa,.

I prof precari ora vanno in onda ( da "Italia Oggi" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: informazione autogestita Se la Gelmini ha deciso di debuttare su Facebook per dialogare con i giovani e spiegare per bene le virtù della sua riforma, i precari non sono da meno. Stanchi della disinformazione dilagante, allarmati dagli effetti che la riforma Gelmini potrà avere sulle loro aspettative di lavoro, si sono organizzati per un 2009 all'insegna dell'

rifondazione no a nuovi inceneritori ( da "Centro, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: affermano il consigliere regionale Maurizio Acerbo ed il segretario Abruzzo Marco Gelmini, «ma non ad accettare diktat». «Dispiace», proseguono, «che Chiodi abbia indicato come obiettivo prioritario del nuovo governo regionale la realizzazione di inceneritori in Abruzzo. Non sappiamo quanti, sicuramente più di uno visto che il presidente ha parlato di piu termovalorizzatorì.

Dl università: Camera approva fiducia ( da "KataWeb News" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: 0 commenti La Camera ha approvato la fiducia al decreto Gelmini sull'università. A favore hanno votato 302 deputati, 228 i contrari e 2 gli astenuti. Il via libera definitivo sul provvedimento arriverà domani in tarda mattinata, dopo l'esame degli ordini del giorno. I tempi dunque dovrebbero essere rispettati: il decreto deve essere convertito definitivamente entro il 9 gennaio,

Scuola, consegna delle firme contro la riforma Gelmini ( da "Stampa, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: riforma Gelmini Continua la protesta contro la riforma Gelmini. Dopo la manifestazione provinciale, lo sciopero e la notte bianca genitori, studenti e insegnanti del comitato Vco hanno continuato a raccogliere firme contro le novità introdotte dal ministro e mercoledì alle 14,30 la petizione sarà consegnata al prefetto Riccardo Ubaldi dai rappresentanti dei coordinamenti locali.

berlusconi snobba il senatùr "fa solo un balletto elettorale" - claudio tito ( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: successo ieri pomeriggio nel bel mezzo del Transatlantico di Montecitorio subito dopo il voto di fiducia sul decreto Gelmini. «A Silvio offro un caffè alla buvette», ha buttato là il Senatùr. Subito dopo Paolo Bonaiuti, il portavoce di Palazzo Chigi, ha scambiato qualche battuta con il leader leghista seduto su un divanetto e poi ha promesso: «Vado a chiamare Silvio e te lo porto».

di pietro: ecco un milione di firme ( da "Nuova Sardegna, La" del 08-01-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Scuola

Abstract: studio potrebbe finire anche la riforma Gelmini. Quanto al Lodo Alfano, le firme raccolte «sono un fatto poltico importante - ha poi aggiunto Di Pietro - perché testimoniano la volontà di milioni di cittadini di impedire la deriva democratica che sta trascinando il Paese, di opporsi in prima persona a leggi incostituzionali e disgustose che introducono due pesi e due misure nell'

l'onda sotto montecitorio torna la protesta deglistudenti - laura mari ( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Montecitorio torna la protesta deglistudenti La manifestazione durante la votazione alla Camera sulla riforma Gelmini LAURA MARI Né cori, né slogan. Per esprimere il loro dissenso si sono imbavagliati con dei fazzoletti neri, in segno di lutto per «la morte dell´università pubblica e dell´istruzione» e hanno srotolato uno striscione con su scritto «criminale è chi distrugge l´università».

La riforma fa paura agli istituti lecchesi ( da "Giorno, Il (Lecco)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: approvazione definitiva della tanto temuta riforma Gelmini. Insegnanti, presidi e genitori del Lecchese sono dunque in attesa. Il ritorno al maestro unico e la soppressione del tempo pieno sono le proposte che hanno incontrato le maggiori critiche da parte del personale docente e delle famiglie nel nostro territorio.

Un debito di tre milioni Colpa dei supplenti ( da "Giorno, Il (Lecco)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Sotto accusa questa volta non sono i tagli del ministro Gelmini, ma l?annosa questione delle supplenze, che ha portato gli istituti della provincia ad accumulare un debito complessivo di tre miloni di euro nei confronti delle Amministrazioni. Cifre per niente rassicuranti, visto anche la situazione generale di crisi.

liceo, no all'assemblea il pd attacca il preside - alessandro pirina ( da "Nuova Sardegna, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il dirigente scolastico si oppone al dibattito sulla riforma Gelmini e finisce nel mirino del segretario dei giovani democratici. A dicembre i baby veltroniani di Tempio volevano organizzare al liceo classico "Dettori" un'assemblea d'istituto sulla nuova legge. Un incontro a cui sarebbero stati invitati anche esponenti politici di centrodestra.

IL PROBLEMA dei precari è seguito con grande attenzione dalla Cgil. <E' chiaro ... ( da "Nazione, La (Empoli)" del 08-01-2009)
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Abstract: tutti i settori lavorativi, e che quindi non parliamo di numeri trascurabili. Sul fronte dell?impiego pubblico un po? di lavoratori sono stati regolarizzati, secondo le norme. Temiano quel che potrebbe accadere nella scuola con i tagli del ministro Gelmini».

Ciccanti: la Regione consideri la proposta della Provincia ( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del 08-01-2009)
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Abstract: Istruzione Maria Stella Gelmini e agli assessori all?Istruzione dei Comuni di Folignano, Appignano, Castel di Lama e Maltignano, esprime la sua preoccupazione riguardo alla politica scolastica che la Regione intende applicare. «Pur prendendo atto della nota del 14 ottobre scorso dell?

Votata la fiducia sul Gelmini bis Berlusconi si fa vedere in aula ( da "Unita, L'" del 08-01-2009)
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Abstract: Votata la fiducia sul Gelmini bis Berlusconi si fa vedere in aula La Camera ha votato la fiducia sul decreto Gelmini che riguarda l'Università: 302 sì, 228 voti contrari; due astenuti. Una giornata di suspence sull'arrivo dei deputati, messo in forse per la neve sulle strade e il blocco degli aeroporti.

<Nessuna dietrologia Presto la visiterò> ( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: per il voto di fiducia sul Dl Gelmini per l?Università. E? stato così impossibile mantenere in agenda l?impegno reggiano a Casa Cervi, e l?ho già detto al sindaco Cantoni. Per questo devo rientrare a Roma. Ma ci sarà quanto prima l?occasione per andarci». LA POLEMICA era stata alimentata dall?

IL COMITATO 'Genitori insieme per la scuola' organizza oggi, gioved ... ( da "Resto del Carlino, Il (Imola)" del 08-01-2009)
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Abstract: approvazione del decreto Gelmini. La scadenza delle iscrizioni ai vari ordini di scuola è stata fissata per il 28 febbraio 2009, per cui è importante conoscere quello che attende i nostri figli a partire dal prossimo anno». «L?incontro di questa sera ? si legge ancora ?

Università, sì alla fiducia su concorsi e risorse ( da "Sole 24 Ore, Il" del 08-01-2009)
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Abstract: Mentre la Camera dibatteva su "fiducia sì fiducia no" al Dl Gelmini un centinaio di studenti si è radunato in piazza Montecitorio in segno di protesta. Al motto di «criminale è chi distrugge l'università» gli studenti, in gran parte della Sapienza, hanno annunciato per la prossima settimana la ripresa delle mobilitazioni.

ROCCARASO - Partenza condizionata dal maltempo e dal voto di fiducia alla Camera sul decreto Gelmini... ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 08-01-2009)
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Abstract: maltempo e dal voto di fiducia alla Camera sul decreto Gelmini ieri per la prima giornata di "Neveazzurra 2009", la manifestazione che inaugurato la stagione politica del Pdl alla vigilia del congresso che deciderà la nascita del partito unitario del centrodestra. Non c'erano infatti il presidente del Senato Renato Schifani e il ministro della Difesa e reggente di An Ignazio La Russa.

Pausa di riflessione da parte del neo assessore regionale all'Istruzione-Formazione, Stefania Benatt... ( da "Messaggero, Il (Marche)" del 08-01-2009)
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Abstract: «E' sconcertante dice l'on. Ciccanti che forze politiche identiche al Governo nella Regione Marche ed all'opposizione al Governo nazionale recitino due parti opposte: ad Ancona sostengono i tagli del ministro Gelmini ed a Roma li contestano».

ROCCARASO - Era un po' l'apertura dell'anno politico di Forza Italia, ieri la prima g... ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 08-01-2009)
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Abstract: condizionata dal maltempo e dal voto di fiducia alla Camera sul decreto Gelmini. Non c'erano infatti il presidente del Senato Renato Schifani e il ministro della Difesa e reggente di An Ignazio La Russa. E così, dopo i saluti del "padre" della manifestazione Sabatino Aracu, gli interventi dei senatori Filippo Piccone e Andrea Pastore, e del sindaco di Roccaraso Armando Cipriani,

Un ulivo per un abete Da ieri, l'abete usato come albero di Nata... ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 08-01-2009)
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Abstract: Gelmini, valorizzazione del piccolo commercio e ristrutturazione e costruzione di opere sportive da adibire alle attività giovanili. In vista delle prossime amministrative, diciamo fin subito di essere disponibili a confronti e alleanze con soggetti politici di centro sinistra smentendo categoricamente prese di posizione o alleanze vantate da soggetti autodichiaratisi responsabili/

Chiusa la pratica del bilancio di previsione 2009, come stabilito ieri sera dalla conferenza dei cap... ( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 08-01-2009) + 1 altra fonte
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Abstract: a febbraio sarà convocato anche il Consiglio Grande per discutere della riforma Gelmini: sull'argomento-scuola (la riforma sarà attuata in un biennio, dopo il ritocco apportato dal Governo) si è tanto discusso negli ultimi mesi anche a Senigallia, con cortei e dure prese di posizione specie dei partiti del centrosinistra.

Università, sì alla fiducia al governo ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 08-01-2009)
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Abstract: DEFINITIVO AL DECRETO GELMINI Università, sì alla fiducia al governo ROMA In aula anche il premier. Davanti a Montecitorio corteo di protesta degli studenti Francesco Bongarrà II Con 302 voti a favore, 228 no e l'astensione dei due deputati delle minoranze linguistiche, l'Aula della Camera ha confermato la fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge in materia di Università.

Stalin il campanaro ( da "Corriere del Veneto" del 08-01-2009)
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Abstract: Avevo il massimo dei voti in condotta, georgiano, canto religioso, matematica. Ho letto tutte le opere dei padri della chiesa. Poi, certo, sono un uomo curioso, mi interrogo, mi pongo dubbi...». «Senti un po' Josif, io ti accolgo in monastero, ma sappi che qui si lavora duro.

<Ateo? Padre, sono un ex-seminarista.\n Avevo il massimo dei voti in condotta, georgiano, canto religioso, matematica> ( da "Corriere del Veneto" del 08-01-2009)
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Abstract: Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: CULTURA - data: 2009-01-08 num: - pag: 13 categoria: BREVI «Ateo? Padre, sono un ex-seminarista. Avevo il massimo dei voti in condotta, georgiano, canto religioso, matematica» \\

atenei, per la fiducia al decreto gelmini vota anche il premier: è la seconda volta - mario reggio ( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)
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Abstract: per la fiducia al decreto Gelmini vota anche il premier: è la seconda volta MARIO REGGIO ROMA - La Camera ha votato la fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge Università con 302 sì. I voti contrari sono stati 228. Due deputati si sono astenuti. Il voto ha cancellato gli emendamenti presentati dall´opposizione.

"Criminale è chi distrugge l'università'". Così un centinaio di stude... ( da "Messaggero, Il" del 08-01-2009)
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Abstract: Giovedì 08 Gennaio 2009 Chiudi "Criminale è chi distrugge l'università'". Così un centinaio di studenti ha protestato contro il decreto Gelmini in piazza Montecitorio

Università, sì ai premi agli atenei virtuosi e al merito ( da "Messaggero, Il" del 08-01-2009)
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Abstract: Giovedì 08 Gennaio 2009 Chiudi Università, sì ai premi agli atenei virtuosi e al merito La Camera vota la fiducia al decreto Gelmini. L'opposizione insorge e fuori la protesta degli studenti

ROMA - I deputati sono in ritardo a causa del maltempo e slitta il voto di fiducia sull'univers... ( da "Messaggero, Il" del 08-01-2009)
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Abstract: Il decreto Gelmini è approvato. Ed è scontro anche tra maggioranza e opposizione. «Il decreto legge sull'università? Il solito metodo del centrodestra che svilisce e disprezza il confronto con l'opposizione», sostiene il capogruppo del Pd in commissione Istruzione del Senato, Antonio Rusconi.

ROMA Il milione di firme raccolto dall'Italia dei valori e da Rifondazione comunista a sostegno... ( da "Messaggero, Il" del 08-01-2009)
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Abstract: Quindi, l'ex pm annuncia che «l'Italia dei Valori sta pensando di organizzare altri referendum di qui al 2010, sicuramente uno per l'abolizione dei fondi di finanziamento ai partiti, e altri due sulle intercettazioni e sulla riforma della scuola decisa dal decreto Gelmini».

NAPOLI - L'imprenditore Alfredo Romeo, in carcere dal 17 dicembre scorso, sarà nuovamente ... ( da "Messaggero, Il" del 08-01-2009)
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Abstract: nel corso della votazione sul decreto Gelmini, c'è stato un breve incontro tra il premier Silvio Berlusconi e Renzo Lusetti. Una volta eri con noi, poi sei passato di là, visto cosa ti è successo? Così Berlusconi incrociando Lusetti lo ha abbracciato esprimendogli solidarietà dopo il coinvolgimento del deputato Pd nell'inchiesta giudiziaria sul caso Romeo.

Il giorno più bello per 46 ricercatori Arriva il via libera alle assunzioni ( da "Nazione, La (Firenze)" del 08-01-2009)
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Abstract: IL DECRETO GELMINI VIENE APPROVATO OGGI IN PARLAMENTO UNA GIORNATA di festa per i 46 ricercatori in attesa di prendere servizio. «Oggi dovrebbe esser dato il via libera alle nostre assunzioni», sorride il ricercatore di Economia Giacomo Manetti, che preferisce usare il condizionale solo per una questione di scaramanzia.

Università, concorsi <trasparenti> Dalla Camera è arrivata la fiducia ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 08-01-2009)
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Abstract: trasparenti» Dalla Camera è arrivata la fiducia DECRETO GELMINI OGGI IL VOTO FINALE. STUDENTI DELL?ONDA IN PIAZZA ROMA ? La fiducia è arrivata nonostante il maltempo che aveva fatto temere defezioni nei banchi del Pdl. Il decreto Gelmini ha ottenuto il sì della Camera e oggi dovrà affrontare il voto finale di Montecitorio.

LO SCAMBIO VIRTUOSO ( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Le linee guida del ministro Gelmini prefigurano una trasformazione profonda del-l'Università, il cui primo passo è il decreto legge approvato ieri dal Parlamento. Ma si tratta di iniziative isolate, prive di una strategia comune, talvolta addirittura — come è accaduto a Renato Brunetta —

Mai più scuole sovraffollate con il nuovo piano del Comune ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: evitare lo smembramento imposto dal decreto Gelmini e scansare la minaccia di licenziamenti che lo stesso decreto avrebbe comportato. L'adesione al progetto è stata tale che diventerà l'esempio da seguire per tutti in Sardegna». Merito anche del confronto preventivo dell'assessorato comunale alla pubblica istruzione con i sindacati.

Silvio e Umberto, botta e risposta a 3 metri di distanza ( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Bossi esce dall'Aula della Camera, ha appena votato la fiducia al decreto Gelmini. Berlusconi è appoggiato a una colonna di un corridoio, parlotta con i suoi. Si sfiorano quasi, ma non si vedono. Lo fanno presente al Senatur, lui si gira un attimo, «dov'è?», poi tira dritto: «Ditegli che lo aspetto alla buvette per un caffè.

La riforma dell'università alla Camera Passa la fiducia, oggi il voto finale ( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Via libera al decreto Gelmini sull'università. la Camera ha votato la fiducia, la nona del governo Berlusconi, con 302 sì e 228 no e due astenuti. Oggi il voto finale sul decreto, che doveva essere convertito, pena decadenza, entro il 9 gennaio. Con questa legge il ministro Mariastella Gelmini intende rendere più trasparente la gestione delle università,

E Silvio abbracciò Lusetti ( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: il decreto Gelmini sulla riforma universitaria. Silvio Berlusconi incrocia Renzo Lusetti (nella foto) e lo abbraccia esprimendogli solidarietà dopo il coinvolgimento del deputato Pd nell'inchiesta giudiziaria di Napoli sul caso Romeo. Il Cavaliere ha chiacchierato con il parlamentare dell'opposizione e con una battuta ha voluto ricordargli la sua breve esperienza in Forza Italia.

Il Cavaliere abbraccia Lusetti: Eri con noi, ora visto cosa ti succede? ( da "Tempo, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: si vota il decreto legge Gelmini sulla riforma universitaria. Berlusconi incrocia Renzo Lusetti e lo abbraccia esprimendogli solidarietà dopo il coinvolgimento del deputato Pd nell'inchiesta sul caso Romeo. Il Cavaliere scambia alcune battute con il parlamentare e con una battuta gli ricorda la sua breve esperienza passata in FI.

La Camera vota la fiducia sul decreto di riordino ... ( da "Tempo, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: già passato al Senato a fine novembre, verrà licenziato definitivamente dal Parlamento. Come già accaduto sulla scuola, anche questo provvedimento varato dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha alimentato nei mesi scorsi un movimento di protesta e un duro scontro fra la maggioranza e l'opposizione.

Lodo Alfano, le firme per il referendum ( da "Giornale di Brescia" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Infine, il leader Idv annuncia «un pacchetto di referendum da lanciare entro il 2010 nel quale troverà posto un referendum contro il finanziamento pubblico ai partiti». Da quanto si apprende, nel pacchetto saranno compresi poi dei referendum sulle intercettazioni e, probabilmente, sulla riforma Gelmini.

Camera, sì alla fiducia sul Dl per l'Università ( da "Giornale di Brescia" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: decreto Gelmini che così sarà approvato prima della sua eventuale decadenza. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate dai deputati del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in Aula.

Arriva a Milano la prima banca dedicata agli immigrati ( da "Giornale.it, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: è attivo 24 ore su 24 ed è stato ideato nel 1964 da Padre Eligio Gelmini, fondatore di Mondo X e confessore di calciatori ai tempi del Milan di Gianni Rivera; infine Telefono Amico Centro di Milano (02 55230200) è attivo dal 1967 tutti i giorni dalle 18 alle 24 e fa capo a un network nazionale che si chiama Telefono Amico Italia.

università, sì alla fiducia ( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate ieri mattina dai deputati delle regioni del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in Aula.

Università, Camera: sì alla fiducia. Oggi il voto ( da "Giornale.it, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il via libera al decreto Gelmini Dopo gli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto (queste ultime saranno trasmesse in diretta televisiva) si giungerà al via libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell?

scuola, ripartire dagli anni '70 ( da "Nuova Sardegna, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini, nei suoi grandiosi progetti di riforma a sopprimere, si è dimenticata proprio della scuola media inferiore, che costituisce da sempre il tramite evolutivo tra elementari e superiori, ma che oggi, secondo molti osservatori, sarebbe diventato il vero problema del sistema, non essendo più in grado di garantire la necessaria continuità formativa tra gli altri ordini di scuola?

Berlusconi snobba il Senatùr "Fa solo un balletto elettorale" ( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: successo ieri pomeriggio nel bel mezzo del Transatlantico di Montecitorio subito dopo il voto di fiducia sul decreto Gelmini. "A Silvio offro un caffè alla buvette", ha buttato là il Senatùr. Subito dopo Paolo Bonaiuti, il portavoce di Palazzo Chigi, ha scambiato qualche battuta con il leader leghista seduto su un divanetto e poi ha promesso: "Vado a chiamare Silvio e te lo porto".

Riforma atenei sì della Camera ( da "Metronews" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ma ieri sera la Camera ha approvato con 302 sì il decreto Gelmini sull?università. Oggi il voto finale in diretta tv. I punti chiave • Per il di prof. e ricercatori saranno formate commissioni con il sorteggio, riducendo a 1 i docenti nominati dalle facoltà. • per le università con una spesa per il personale troppo elevata.

UNIVERSITA': CAMERA DA' VIA LIBERA A FIDUCIA SU DL GELMINI ( da "ITnews.it" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Roma, 7 gen. (Adnkronos) - Passa alla Camera la fiducia sul dl Gelmini per il riordino dell'insegnamento universitario. Il governo ha avuto il via libera dell'assemblea con 302 voti a favore, mentre 228 sono stati i voti contrari.

La neve paralizza Milano Muore sotto il pilastro caduto ( da "Provincia Pavese, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: decreto Gelmini è stata rinviata al tardo pomeriggio proprio per permettere ai parlamentari di arrivare nella capitale. Ferrovie a rilento. La neve ha provocato pesanti disagi anche sulle autostrade, dove è nevicato su oltre 800 chilometri di rete. Per evitare il blocco della circolazione, i mezzi pesanti sono stati fermati e solo nel pomeriggio di ieri sono stati fatti ripartire,

Decreto Gelmini, sì alla fiducia Oggi la riforma diventa legge ( da "Stampaweb, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: La Camera vota la fiducia sul decreto Gelmini di riordino dell?Università. A favore i gruppi del Pdl e della Lega, contro le opposizioni dell?Idv, del Pd e dell?Udc. Nel dettaglio, i sì sono stati 302, i no 228, due gli astenuti. Oggi, con il voto finale dell?aula di Montecitorio, la riforma diventerà legge.

Scuola, in arrivo 9 mln per l'Irpinia ( da "Denaro, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Dopo i tagli previsti dalla legge Gelmini, finalmente ci sono anche buone notizie sul fronte della scuola. Nell'ultima seduta del 2008, la Giunta provinciale di Avellino ha infatti approvato un finanziamento destinato alla riqualificazione degli istituti scolastici. I beneficiari degli stanziamenti saranno tra gli altro Ariano Irpino (Ipa: 900 mila euro)

Decreto Gelmini, via libera alla Camera ( da "Avvenire" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: CRONACA 08-01-2009 Decreto Gelmini, via libera alla Camera ROMA. Alle 20 e 48, con molte ore di ritardo rispetto al previsto causa maltempo, arriva il sì di Montecitorio: l'Aula della Camera ha votato la fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge per Università con 302 sì.

L'auto di Stato. ( da "Giornale.it, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: E la Gelmini? stiamo qua a difendere il suo decreto giusto ma impopolare e questa che ti combina? gongola popolareggiando il ministro più impopolare nelle piazze. Insomma non la metto sui contenuti, ma sui sapori, cari commensali. Perchè il centrodestra deve sempre aver paura.

Università, sì alla fiducia oggi la votazione finale ( da "Corriere Adriatico" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate stamani dai deputati delle regioni del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in Aula.

È SALTATO PER COLPA DEL MALTEMPO L'INCONTRO TRA UMBERTO BOSSI E SILVIO BERLUSCONI PER DISC... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: E la neve non ha impedito soltanto l'incontro tra Bossi e Berlusconi. Per colpa del maltempo, anche l'esecutivo di Alleanza Nazionale è stato rinviato a oggi, mentre la votazione alla Camera sul decreto Gelmini è slittata di qualche ora proprio per permettere ai parlamentari di arrivare nella capitale.

CON 302 VOTI A FAVORE, 228 NO E L'ASTENSIONE DEI DUE DEPUTATI DELLE MINORANZE LINGUISTICHE, L&#... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 08-01-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Scuola

Abstract: definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate ieri mattina dai deputati delle regioni del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in aula.

BRINDISI E TARTINE AL MATì PER LA PRESENTAZIONE UFFICIALE DELL'UNDICESIMA EDIZIONE DEL CAL... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 08-01-2009) + 2 altre fonti
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Abstract: per protestare contro i tagli all'Università voluti dal ministro Gelmini. Una ottima alternativa al calendario realizzato da quelle studentesse che hanno scelto di farsi fotografare nude in favore dello stesso ministro». Il calendario delle studentesse universitarie è stato inoltre scelto da Sky come uno dei migliori del 2009.

COLLOQUIO NELL'AULA DELLA CAMERA TRA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SILVIO BERLUSCONI E IL DEPUTAT... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 08-01-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Scuola

Abstract: incontrati durante la votazione della fiducia sul decreto legge Gelmini in materia di università, mentre il presidente del Consiglio lasciava l'Emiciclo di Montecitorio. Si sono intrattenuti in conversazione, attorniati da altri deputati tutti di maggioranza. Il Cavaliere ha scambiato alcune battute con il parlamentare, ricordandogli la breve esperienza passata insieme in Forza Italia.

Università, è legge il decreto Gelmini ( da "Giornale.it, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ministro Gelmini". Il ministro: finalmente valore al merito Grande soddisfazione del ministro Maria Stella Gelmini per la conversione definitiva in legge da parte della Camera del decreto da lei proposto sulle Università. "L'Università oggi cambia.Valorizzato il merito, premiati i giovani, affermata la gestione virtuosa degli atenei e introdotta più trasparenza nei concorsi all'

Cosa prevede il decreto Gelmini ( da "Rai News 24" del 08-01-2009)
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Abstract: 8 gennaio 2009 Cosa prevede il decreto Gelmini L'università di Roma La Sapienza Nuove norme per il reclutamento dei docenti, più assunzioni di ricercatori, finanziamenti per borse di studio e per residenze universitarie. Sono solo alcuni dei provvedimenti previsti dal Decreto legge di riforma dell'Università targato 'Gelmini' approvato oggi.

E' legge il decreto Gelmini sulla riforma dell'università ( da "Rai News 24" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: legge il decreto Gelmini sulla riforma dell'università L'aula della Camera L'aula della Camera ha approvato in via definitiva il decreto Gelmini sull'universita'. I voti a favore sono stati 281, i contrari 196 e gli astenuti 28. "L'universita' oggi cambia" ha commentato il ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini.

Le scuse e lo Zero ( da "Giornale.it, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: E la Gelmini? stiamo qua a difendere il suo decreto giusto ma impopolare e questa che ti combina? gongola popolareggiando il ministro più impopolare nelle piazze. Insomma non la metto sui contenuti, ma sui sapori, cari commensali. Perchè il centrodestra deve sempre aver paura.

CNR: un 2009 con maggiori risorse umane e finanziarie ( da "SaluteEuropa.it" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: deciso dal ministro vigilante Mariastella Gelmini prevede l'assegnazione al CNR di circa 566 milioni di Euro per l'anno 2008, una somma superiore di oltre il 2% rispetto al 2007. Nel Fondo statale sono inclusi il sostegno alle grandi installazioni europee, come il Laboratorio di Luce di Sincrotrone (Grenoble) e le sorgenti di neutroni (ILL Grenoble,

Università, via libera al decreto ( da "Stampaweb, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ROMA Il decreto Gelmini di riordino del sistema univerisitario è legge. La Camera lo ha approvato voti favorevoli e definitivamente con 281 voti a favore, 196 contrari e 28 astenuti. Nel corso delle dichiarazioni di voto, si sono espressi a favore i gruppi di maggioranza (Pdl e Lega), contrari Pd e Idv.

Il decreto Gelmini è legge ( da "Quotidiano.net" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Spettacolo Gossip Pazzo Mondo Salute Tecnologia Meteo Scommesse Casa Dieta UNIVERSITA' Il decreto Gelmini è legge La Camera ha approvato in via definitiva il decreto Gelmini sul riordino del sistema universitario. Il provvedimento ha ottenuto 281 sì e 196 voti contrari. Gli astenuti sono stati 28 Roma, 8 gennaio 2009 - Il decreto Gelmini di riordino del sistema univerisitario è legge.

08/01/2009 14:50 UNIVERSITA': GELMINI, CON RIFORMA VALORIZZATO IL MERITO ( da "ITnews.it" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: (Adnkronos) - Con questa riforma ''si valorizza il merito, si premiano i giovani e si favorisce il ricambio generazionale''. Cosi', al termine delle votazioni a Montecitorio, il ministro dell'Istruzione, Universita' e Ricerca, Mariastella Gelmini, commenta il via libero definitivo alla riforma del sistema universitario.

Berlusconi: sì ad Air France Bossi: intesa stupida Il via libera dopo l'incontro con Cai. Il premier: da Lufthansa nessuna offerta. Oggi l'incontro col ministro che "tifa" tedesco ( da "Gazzettino, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Bossi ha perfino evitato di incrociare il premier, durante il voto di fiducia sul decreto Gelmini: «Dite a Berlusconi che gli offrirò un caffé, nonostante le minacce di sculacciarmi», rispondeva ai giornalisti che facevano notare come il premier fosse proprio lì a due passi, a colloquio col ministro Frattini e il capogruppo Cicchitto.

Università, via libera definitivo della Camera: ( da "TGCom" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: decreto Gelmini è legge Via libera definitivo da Montecitorio L'Aula della Camera ha definitivamente approvato il decreto legge in materia di Università. I voti a favore sono stati 281, 196 i contrari, 28 gli astenuti. Hanno votato contro i gruppi del Pd (Marina Sereni ha definito il decreto come "un'occasione mancata per il diritto allo studio in Italia"

Oggi in Parmagiornoenotte: Eureka, il giornalino del Romagnosi fra la Gelmini e la noia dei 20 anni - Come scegliere la scuola superiore - La musica digitale batte la crisi ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Romagnosi fra la Gelmini e la noia dei 20 anni - Come scegliere la scuola superiore - La musica digitale batte la crisi OGGI IN PARMAGIORNOENOTTE Eureka: il giornalino del Romagnosi - Dalla Gelmini alla crisi economica, dalla noia dei 20 anni a Twilight Gran Bretagna: la musica digitale batte la crisi - E i ragazzi tornano a scaricare legalmente Come scegliere la scuola superiore -

Crisi di nervi nel Pd, Fassino urla a un deputato: "Sei un irresponsabile. Hai rotto i c..." ( da "Giornale.it, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: finito il voto finale in aula alla Camera sul dl Gelmini, Fassino si avvicina di nuovo a Mantini (sempre in Trasatlantico) e lo apostrofa: "Sei un irresponsabile, sei un cretino. Tu devi rispondere delle cose che dici". E chiude: "Ci vediamo in tribunale". Aveva contestato la gestione economica del Pd Mantini spiega poi a cronisti che il problema nasce dal fatto che nell?

Luigi De Angelis "Primi effetti della Riforma Gelmini" ( da "Quotidiano.it, Il" del 08-01-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Luigi De Angelis "Primi effetti della Riforma Gelmini" Folignano | "I primi effetti della riforma Gelmini si cominciano a far sentire. Nella scuola elementare di Villa Pigna, secondo i primi calcoli effettuati dalla Direzione, dovremmo avere una perdita di almeno quattro insegnanti già a partire dal prossimo anno".

Università, via libera definitivo dalla Camera a decreto Gelmini ( da "RomagnaOggi.it" del 08-01-2009)
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Abstract: libera definitivo della Camera al decreto Gelmini sull'università. A favore hanno votato Il 281 deputati, 196 i contrari e 28 gli astenuti. Hanno votato contro i gruppi del Pd e dell'Idv. Astenuta l'Udc come segno di "un'apertura di credito nei confronti del ministro Gelmini. Con questa riforma "si valorizza il merito, si premiano i giovani e si favorisce il ricambio generazionale"

Crisi di nervi nel Pd, Fassino striglia un deputato: "Hai rotto i c..." ( da "Panorama.it" del 08-01-2009)
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Abstract: voto sul dl Gelmini. Una doppia "scenata" davanti a deputati e giornalisti. Come accade spesso nelle liti domestiche, la bagarre è stata scatenata da una questione di soldi. Ad accendere la miccia è stata [4] l'intervista dell'ex dielle a Libero in cui Mantini denuncia che solo la Margherita versa tutti i soldi sul conto comune del nuovo partito.

UNIVERSITÀ, I SENATORI PD: OPERAZIONE CHE PENALIZZA IL SUD ( da "Basilicanet.it" del 08-01-2009)
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Abstract: rilancio degli Atenei con la pesante decurtazione dei fondi decisa dal ministro Gelmini e dal Governo Berlusconi. Ma è¨ ancora più¹ grave che le poche risorse da destinare alle università vengano attinte dal Fondo delle aree sottoutilizzate e quindi sottratte al Sud del Paese". Eâ?? quanto dichiarano in una nota congiunta i senatori del Pd Teresa Armato, Alfonso Andria, Maria Antezza,

Università, il decreto Gelmini è legge ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 08-01-2009)
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Abstract: Università, il decreto Gelmini è legge Il decreto Gelmini sull'università da oggi è legge. Il provvedimento, sul quale alcune settimane fa si era scatenata la protesta di studenti e docenti, ha ricevuto il via libera alla Camera con 281 voti a favore, 196 contrari, e 28 astenuti.


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Isola felice? Per la sanità (sezione: Scuola)

( da "Alto Adige" del 07-01-2009)

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Isola felice? Per la sanità Isola felice? Per la sanità non direi proprio... Caro direttore, la presente per segnalare che molto spesso l'isola felice in quanto a sanità lascia molto a desiderare. Mi spiego. Visita ortopedica prescritta dal mio medico di base giace in lista d'attesa dal lontano 16.09.08. Ecografia addome prescritta dal medico (gastroenterologo) dell'ospedale di Bolzano anche questa ferma dal 08.10.08 in lista d'attesa. Tutto questo per informazione. Renato Ferraro BOLZANO Caro Pignatelli, la Gelmini non propone sciocchezze Il signor Pignatelli interviene nell'edizione del 28 dicembre dell'Alto Adige per dimostrare che... "i dati scientifici smentiscono la Gelmini...". Per la verità egli parte male nel suo ragionamento "scientifico", perché fa uso abbondante di forzature lessicali ("zerbino mediatico", "ministro improvvisato", smantellatore della scuola"), più adatte ad un comizio che ad un ragionamento scientifico, che per sua natura non dovrebbe partire da posizioni preconcette. Ma andiamo pure avanti. Egli riferisce l'indagine di un paio di istituti di ricerca americani che hanno raccolto dati molto positivi sul grado di preparazione dei bambini di età scolare italiani; egli ne deduce allora che il merito è del metodo, detto anche modulo, dei tre insegnanti per ogni classe. Non ho dubbi che i dati dei due istituti di ricerca siano scientifici, cioè raccolti secondo le regole di una corretta statistica; gli americani sono più bravi degli italiani in fatto di sondaggi. Però messa così, la sua altro non è che una semplice constatazione dello stato di buona salute della scuola primaria e non dimostra affatto, come vorrebbe il nostro lettore, che il merito sia del modulo dei tre maestri; manca infatti il nesso tra causa ed effetto e nella fretta di arrivare alla conclusione che gli sta a cuore, ha perso per strada i suoi propositi scientifici, così che il ragionamento finisce per essere solo una sua opinione. Il metodo scientifico vorrebbe infatti che si mettessero a confronto i dati da lui citati con quelli eventualmente raccolti prima dell'introduzione del metodo in discussione: nella ricerca medica ad esempio, si valuta scientificamente l'effetto di un farmaco provandolo in confronto con il cosiddetto placebo. Mi rendo conto che nel nostro caso il problema si complica, ma volere o no, la scienza è fatta così!: se poi non dovessero essere disponibili dati di confronto, mi dispiace per la sua ansia giacobina, ma il nostro lettore dovrà rinunciare a conclusioni scientifiche. Anch'io in mancanza di dati e per rispetto alla mia formazione scientifica, vi devo rinunciare e mi limiterò a una valutazione terra-terra senza grandi pretese: ricordo che nel 1963 quando si mise mano alla riforma della scuola (io c'ero), si cominciò con l'istituzione della scuola Media unica, col proposito di passare poi a quella delle superiori e magari dopo dell'università; della scuola primaria non si parlò perché si riteneva che potesse andare ancora bene così. Allora, mi viene da pensare: non sarà per caso che la buona situazione della scuola primaria riferitaci dal nostro lettore, non sia una novità dell'ultima ora, ma che sia più semplicemente qualcosa di consolidato nel corso dell'ultimo mezzo secolo? Inoltre, sempre senza pretese scientifiche, mi chiedo: non sarà che le uniche novità intervenute da allora, nella scuola primaria, sono solo una certa riduzione (positiva) del numero di alunni per classe, e il forte aumento (negativo, almeno per la finanza pubblica) del numero degli insegnanti impiegati in orario mattutino, invece che nel più scomodo ma più richiesto, tempo pieno pomeridiano? Mi permetto allora un invito al nostro lettore: lasci perdere il metodo scientifico e si accontenti di sostenere il Suo settarismo con strumenti più vicini alla politica, cioè gli slogan, materia in cui mi sembra più esperto. Gabriele Ansaloni Belle parole del governo ma non sanno realizzarle Vi sono alcune indicazioni e proposte governative che non dico sono condivisibili in tutto ma sulle quali si potrebbe avviare una base di discussione. Ma hanno un grosso difetto: sono solo parole. In effetti è molto difficile, se non impossibile, per questa maggioranza, e in un certo senso lo stesso è accaduto con il governo di centro-sinistra, trasformare gli annunci in realizzazioni a dispetto delle dichiarazioni "trionfalistiche" di alcuni suoi esponenti che come i leghisti assegnano al nuovo anno una rivoluzione a dir poco copernicana. Forse pensano al federalismo fiscale e a una forte autonomia locale come la panacea a tutti i problemi oggi sul tappeto ma che rischia di allargare ancora di più il solco tra le varie regioni senza andare a toccare ciò che è realmente importante. Ci siamo mai chiesti, concretamente, cosa serve all'Italia per imprimerle una svolta davvero epocale? Potrei sintetizzarlo in un solo aspetto che è quello di troppe regole che fanno il paio con la mancanza quasi assoluta di chi le faccia rispettare e lo faccia, soprattutto, in maniera intelligente. Pensiamo alla giustizia che per dispiegare la sua efficacia ha bisogno di un lungo impiego di anni, pensiamo alla scuola che non riesce ad essere efficace perché si disperde in tanti rivoli di superspecializzazioni e corsi di vario tipo, pensiamo alla rete distributiva che riesce a fare la moltiplicazione dei pani di biblica memoria ma questa volta lo fa con i prezzi che dalla produzione al consumatore finale possono anche crescere del 300%, pensiamo alla sanità che continua ad avere più marce a seconda delle regioni e, guarda caso, si spende di più dove la qualità e la stessa quantità dei servizi è carente, si permette un'evasione fiscale da capogiro ma si utilizzano risorse e uomini per inseguire la massaia che esce dal mercato per chiederle lo scontrino fiscale o ci si accanisce sul povero contribuente da rendite da fame. Così ci ritroviamo con i pifferi di montagna che andarono per suonare e furono suonati. Riccardo Alfonso Musica, anni formidabili Ma il libro non è completo Con riferimento all'articolo "La nuova fatica di Drexel e Fink. Formidabili quegli anni. In Musica. Alto Adige e Tirolo tra tradizione e modernità, nell'ultimo libro della trilogia storica" pubblicato alla pagina 44, Cultura & Società" del quotidiano Alto Adige in data sabato 20 dicembre 2008 a firma di Massimo Bertoldi, sono d'accordo con il giornalista che "anche l'Alto Adige esercita un ruolo importante nella trama di queste vicende" ma contesto il giudizio che si tratti di un libro "completo." Rispetto ai precedenti due volumi (nel secondo volume della "Musikgeschichte Tirols" è stato pubblicato anche un mio saggio sul teatro musicale a Bolzano nel Settecento), il cui progetto editoriale estendeva molto opportunamente la trattazione storica anche al Trentino, il terzo volume è uscito invece, con una decisone unilaterale della dott.ssa Fink, 'rinunciando' al saggio del prof. Antonio Carlini, relativo alla parte trentina, e a quello richiesto al sottoscritto che affronta, sulla base di un'ampia e in gran parte inedita documentazione, i molteplici e delicati snodi della cultura musicale altoatesina dalla seconda metà dell'Ottocento fino a tutto il Novecento. Il terzo volume della Musikgeschichte Tirols risulta così sbilanciato a favore di Innsbruck e del Nord Tirolo, mentre Bolzano,"ottimo interlocutore" come sottolinea giustamente il giornalista, e in generale il Sudtirolo, risultano solo parzialmente trattati. prof. Giuliano Tonini BOLZANO Dico grazie al dottor Moser con le rime e con un «bau» Vorrei ringraziare il dottor Moser per la cura e l'affetto che ha verso tutti gli animali. Grazie dottor Georg Moser. Stavo male l'hai capito e pian piano mi hai guarito. Anche se sono vecchietto mi hai curato con affetto. Come posso ringraziarti? con un BAU e ricordarti che sebben sia un brontolone, poi ritorno coccolone. Grazie ancora mio dottore, sarai sempre nel mio cuore. Lucky e Carmen Lorenz

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Kooistra meglio di un Bot Sidao al top, bravo Dennis (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 07-01-2009)

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Kooistra meglio di un Bot Sidao al top, bravo Dennis PAGELLE LEE FATICA MODENA. 5 (4 break point vinte/perse 0) 12 battute 2 errori 4 attacchi 2 errori 2 vincenti 3 muri. Come la squadra: cioè in ricostruzione. Vien quasi da chiedersi che cosa abbia in meno di lui Tencati. Voto: 6 Kooistra: 20 (4 break point vinte/perse + 12) 14 battute 5 errori 31 attacchi 1 errore 2 muri subiti 17 vincenti 55% 3 muri. Il suo braccio pesante è quello che fa delle differenze importanti nel match. Voto: 7 Dennis: 14 (3 break point vinte/perse + 5) 18 battute 4 errori 18 ricezioni 1 errore 67% (33% perfetta) 30 attacchi 1 errore 3 muri subiti 14 vincenti 47%. Piaccia o no, Modena vince quando lui piazza un paio di servizi decisivi nel secondo set, salendo poi in cattedra nei successivi. Voto: 7 Sidao: 15 (5 break point vinte/perse + 6) 16 battute 3 errori 1 ricezione sbagliata 14 attacchi 1 errore 3 muri subiti 9 vincenti 64% 6 muri. L'uomo voluto da Andrea Giani è la pedina chiave della Trenkwalder dell'Era Zanini. Top player. Voto: 7.5 Travica: 2 (1 break point vinte/perse + 1). 16 battute 1 errore 1 attacco vincente 1 muro. Incolpevole sul mezzo disastro iniziale della squadra, chi lo critica meglio farebbe a guardare che cosa c'è in giro al giorno d'oggi nel suo ruolo. Voto: 7 Casoli: 9 (5 break point vinte/perse + 5). 10 battute 2 errori 15 ricezioni 100% (80% perfetta) 16 attacchi 2 muri subiti 8 vincenti 50% 1 muro. Più mestiere che condizione atletica, in ogni caSO "imnportante". Voto: 7 Rinaldi (libero) - 5 39 ricezioni 5 errori 59% (41% perfetta). Crivellato nel primo set da Lasko. Troppi 5 ace diretti subiti. Voto: 5 Tencati: 1 (1 break point) 3 battute 1 muro. Voto: 7

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rifondazione convoca l'assemblea (sezione: Scuola)

( da "Centro, Il" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

Il dopo-Menna Rifondazione convoca l'assemblea VASTO. Rifondazione comunista si conta e decide il suo futuro. Sarà un dibattito a 360 gradi quello che il circolo del Prc si accinge a svolgere sabato (dalle 16), nei locali della Società operaia, dove il segretario cittadino, Marco Marra ha chiesto "asilo politico" dopo lo sfratto dalla sede di via San Pietro di proprietà della famiglia Menna. All'assemblea sono stati invitati tutti i simpatizzanti e gli iscritti (63), anche quelli che insieme all'assessore Eliana Menna hanno firmato il documento con cui comunicavano la loro uscita dal partito. La riunione sarà coordinata dai segretari provinciale e regionale, Riccardo Di Gregorio e Marco Gelmini.

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istituti superiori e autonomia incognite su palizzi e de giorgio (sezione: Scuola)

( da "Centro, Il" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

RIAPRONO LE SCUOLE Istituti superiori e autonomia Incognite su Palizzi e De Giorgio LANCIANO. I cancelli delle scuole di ogni ordine e grado hanno riaperto oggi dopo la pausa dovuta alle vacanze natalizie. Ma sul futuro di alcuni istituti scolastici cittadini pesa la decisione che deve ancora essere vagliata dalla Regione, una volta che il neopresidente della giunta, Gianni Chiodi, si sarà insediato negli uffici dell'Aquila. L'attuazione del decreto sui dimensionamenti scolastici è infatti destinata a creare un po' di scompiglio in città. Il futuro di alcune scuole si decide d'ora in poi sui numeri. Gli iscritti, stando al provvedimento del ministro Gelmini, devono essere almeno 500 e non più di 900. Significa che il liceo artistico Palizzi, la scuola media Umberto I e il nuovo istituto commerciale De Giorgio, in via Barrella, non avrebbero i dati per resistere con una propria autonomia. Di qui la proposta di un piano di dimensionamento da parte della Provincia che si è trovata a dover gestire la questione in assenza del parere della Regione, interessata alle recenti elezioni. La soluzione per l'Umberto I sarebbe l'accorpamento con le scuole elementari e medie di Frisa assieme alla scuola materna di Madonna del Carmine, secondo la proposta del sindaco di Frisa, Rocco Di Battista, oppure di contrada Gaeta, secondo le intenzioni della Provincia e del sindaco di Lanciano, Filippo Paolini. Per le scuole superiori, il De Giorgio beneficerà probabilmente di una deroga per continuare ad essere autonomo, mentre l'istituto d'arte Palizzi si accorperebbe al liceo classico. (d.d.l.)

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scuola accorpata da gissi no alla provincia (sezione: Scuola)

( da "Centro, Il" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

Riaprono le aule nel Vastese Scuola accorpata Da Gissi no alla Provincia GISSI. Il consiglio comunale ribadisce il proprio no alla perdita di autonomia dell'Istituto d'istruzione superiore Spataro (medie e Itc di Gissi e Casalbordino). Nell'ultima seduta, l'assemblea civica ha votato all'unanimità una delibera con la quale dichiara di non condividere la proposta di riorganizzazione e razionalizzazione della rete scolastica imposta dal decreto del ministro Gelmini e presentata dalla Provincia lo scorso 12 dicembre. L'orientamento dell'ente, infatti, era per l'aggregazione delle due sedi del Commerciale all'Agrario di Scerni e la creazione dell'Istituto comprensivo di Gissi unendo la direzione didattica del paese con le medie dello Spataro. Il presidente della Provincia, Tommaso Coletti (Pd) e l'assessore provinciale alla Pubblica istruzione, Luciano Nelli (Prc), hanno discusso della proposta con gli studenti in un'assemblea e nell'ultima seduta del consiglio provinciale è stato presentato un emendamento al piano di razionalizzazione da sottoporre alla Regione che salvaguarda l'autonomia dello Spataro. «Prendendo in considerazione l'emendamento, il consiglio comunale chiede che venga conservata l'autonomia delle due istituzioni scolastiche cittadine, la sirezione didattica e l'Istituto d'istruzione superiore», dicono i consiglieri comunali, ricordando che quest'ultimo è l'unica istituzione scolastica autonoma al servizio di 25 comuni del Medio e Alto Vastese. Oggi, intanto, riprendono le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado del Vastese e del Molise dopo la pausa per le festività natalizie. (s.a.) SCERNI, servizio civile. Prendono servizio questa mattina 80 giovani impegnati nei progetti "Integra", "Con noi" e "Salvambiente", elaborati dal Comune di Scerni per il Servizio civile nazionale. I volontari, che percepiranno 430 euro mensili, si occuperanno nei 17 comuni partner (18 sedi) di assistenza ai disabili, anziani, protezione civile e ambiente. VASTO, stagione concertistica. Ricomincia domenica al teatro Rossetti la stagione concertistica. Alle 17,30 Andrea Oliva (flauto) e Marco Grisanti (pianoforte) proporranno un itinerario musicale nell'Europa del '900. Posto unico: 5 euro. VASTO, spettacolo teatrale. Riprende questa sera la stagione teatrale Atam. Alle 21, al cine-teatro Globo c'è "Todo Modo" di Leonardo Sciascia, adattato per la scena da Matteo Collura per la regia di Fabrizio Catalano Sciascia e Maurizio Marchetti. Gli interpreti sono Paolo Ferrari e Giuseppe Pambieri. Botteghino aperto dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 21. CAMPOBASSO, elezioni Coldiretti. Amodio De Angelis è stato confermato alla presidenza della Coldiretti Molise. Lo affiancherà il vice Giovanni Monaco, riconfermato nella carica. Nelle assemblee provinciali i due erano stati nuovamente votati per le presidenze provinciali di Campobasso (De Angelis) e Isernia (Monaco).

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di DANIELE NOVARA Appena prima di Natale, il Governo ha emanato i regolamenti attuativi del Decreto Gelmini confermando di fatto il famoso e controverso ritorno al maestro unico ne (sezione: Scuola)

( da "Libertà" del 07-01-2009)

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di DANIELE NOVARA Appena prima di Natale, il Governo ha emanato i regolamenti attuativi del Decreto Gelmini confermando di fatto il famoso e controverso ritorno al maestro unico nelle Scuole Elementari di DANIELE NOVARA Appena prima di Natale, il Governo ha emanato i regolamenti attuativi del Decreto Gelmini confermando di fatto il famoso e controverso ritorno al maestro unico nelle Scuole Elementari. Negli stessi giorni, in Francia, Le Monde de l'Education, probabilmente la più prestigiosa rivista scolastica europea, usciva con un dossier dedicato alla solitudine dell'insegnante. I francesi, com'è noto, sono molto attenti alle vicende scolastiche al punto da aver creato anche una filmografia specifica: da ultimo La classe - vincitore a Cannes nel 2008 - e il precedente Etre et avoir, che ebbe un notevole successo. La preoccupazione, in tempi di crisi, è che i tagli finiscano per colpire la necessità imprescindibile dei docenti di lavorare in equipe, per garantire agli alunni standard professionali più elevati. In effetti pare che le politiche europee più semplificatorie stiano andando nella direzione di restringere i già pochi spazi di lavoro comune fra gli insegnanti. Mentre in tutte le professioni si esalta il gioco di squadra, nella scuola le tendenze nostalgiche e le scelte economiche finiscono con lo spingere verso un isolamento già molto accentuato. SEGUE A PAGINA 5 07/01/2009

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di ENRICO CAMANZI VARESE COME ACCADE sempre nelle situazioni... (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Varese)" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

VARESE: PRIMO PIANO pag. 3 di ENRICO CAMANZI ? VARESE ? COME ACCADE sempre nelle situazioni... di ENRICO CAMANZI ? VARESE ? COME ACCADE sempre nelle situazioni più ingarbugliate la Lega Nord si aggrappa al suo totem, il senatùr. Oggi pomeriggio, dopo la segreteria politica di lunedì al Carroccio a Milano, Umberto Bossi vedrà il presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Tema centrale del colloquio sarà l?individuazione di una via d?uscita alla crisi di Malpensa che potrebbe avere ripercussioni anche sulla tenuta della maggioranza. Nella speranza che dal faccia a faccia, che sarà preceduto da un summit fra i vertici di Cai e l?esecutivo, emerga la quadratura del cerchio e nell?attesa della doppia riunione dei consigli di amministrazione di Alitalia e Air France prevista per venerdì in cui potrebbe essere sancita l?intesa fra i due gruppi, i rappresentanti leghisti del Varesotto affilano le armi. «DOMANI (oggi, ndr) - annuncia il sindaco di Varese Attilio Fontana - chiederò la convocazione dell?ufficio direttivo dell?Anci a cui solleciterò una presa di posizione ufficiale sulla questione». Il primo cittadino preme sull?organizzazione di cui è parte perché «si esprima affinché non ci siano svantaggi per alcuno e perché spinga il governo ad attivarsi immediatamente per la liberazione degli slot o per la revisione dei trattati bilaterali sul trasporto aereo». La Lega, giura Fontana, «non farà mezzo passo indietro. Malpensa deve avere un suo sviluppo, necessario per l?aeroporto e per tutto il territorio. Sono convinto che Bossi, parlando con Berlusconi, riuscirà a convincere il premier della necessità di salvare lo scalo». PUNTA FORTE sul vertice fra il ministro delle Riforme e il presidente del consiglio anche Marco Reguzzoni, vicepresidente del gruppo leghista alla Camera, che oggi salterà la «chiama» sul voto di fiducia al decreto Gelmini sulla scuola per essere vicino ai lavoratori di Malpensa in agitazione. «Da Berlusconi - chiarisce Reguzzoni - mi attendo un impegno preciso. Potrebbe essere una parola a favore del rapporto fra Lufthansa e Alitalia ma anche una promessa sulla liberalizzazione del mercato aereo con la revisione dei patti bilaterali. Una non prescinde dall?altra. Il contrario, però, sarebbe inaccettabile». E se il governo assumesse una posizione di chiusura, rincara l?ex presidente della Provincia, «la Lega dovrebbe tenerne conto, visto che a Roma sediamo al governo». Il deputato bustese bacchetta anche il sindaco di Roma Giovanni Alemanno che, con An, è alleato dei leghisti nell?esecutivo. «L?ex ministro delle Politiche agricole - commenta Reguzzoni - è miope quando sostiene che il Nord su Malpensa si agita inutilmente. Perché una liberalizzazione del mercato, con un abbassamento delle tariffe sulla tratta Milano-Roma, converrebbe anche alla Capitale». IL SENATORE Fabio Rizzi si dice «fiducioso» per il vertice fra Bossi e Berlusconi: «Ci aspettiamo che il premier si attivi per trovare una soluzione di mediazione. Dopotutto, quando lui e il ministro delle Riforme si sono visti, sono sempre riusciti a trovare una via d?uscita plausibile». Nella culla leghista un solo grido: non si tocca un simbolo di tutto il Nord! Rizzi conta gli elementi a favore di Malpensa. «Nulla vieta che sul territorio nazionale - riflette - possano coesistere due hub, uno per Lufthansa e l?altro per Air France-Alitalia. Nel mercato aereo c?è spazio per tutti». Sarebbe quindi un «suicidio politico per la maggioranza non arrivare a un compromesso, che passi anche per la revisione degli accordi bilaterali». La Lega, giura Rizzi, «avrà una parte attiva nel rivendicare il ruolo di Malpensa. Siamo fedeli alleati del governo, ma il territorio ha bisogno di risposte». Anche, chiude il senatore, «a costo di uscire dalla maggioranza. Ma non credo saremo costretti a farlo». Sul fronte opposto Daniele Marantelli punge il ministro delle Riforme. «In campagna elettorale - attacca - Bossi, davanti a 20mila leghisti a Malpensa, si assunse l?impegno di difenderli. Ora non ha più alibi. Deve onorarlo. Per lui è arrivato il momento della verità».

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OPPOSIZIONE (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Varese)" del 07-01-2009)

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VARESE: PRIMO PIANO pag. 2 OPPOSIZIONE Marantelli (Pd): «Il senatùr onori l?impegno a difendere il territorio» di ENRICO CAMANZI ? VARESE ? COME ACCADE sempre nelle situazioni più ingarbugliate la Lega Nord si aggrappa al suo totem, il senatùr. Oggi pomeriggio, dopo la segreteria politica di lunedì al Carroccio a Milano, Umberto Bossi vedrà il presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Tema centrale del colloquio sarà l?individuazione di una via d?uscita alla crisi di Malpensa che potrebbe avere ripercussioni anche sulla tenuta della maggioranza. Nella speranza che dal faccia a faccia, che sarà preceduto da un summit fra i vertici di Cai e l?esecutivo, emerga la quadratura del cerchio e nell?attesa della doppia riunione dei consigli di amministrazione di Alitalia e Air France prevista per venerdì in cui potrebbe essere sancita l?intesa fra i due gruppi, i rappresentanti leghisti del Varesotto affilano le armi. «DOMANI (oggi, ndr) - annuncia il sindaco di Varese Attilio Fontana - chiederò la convocazione dell?ufficio direttivo dell?Anci a cui solleciterò una presa di posizione ufficiale sulla questione». Il primo cittadino preme sull?organizzazione di cui è parte perché «si esprima affinché non ci siano svantaggi per alcuno e perché spinga il governo ad attivarsi immediatamente per la liberazione degli slot o per la revisione dei trattati bilaterali sul trasporto aereo». La Lega, giura Fontana, «non farà mezzo passo indietro. Malpensa deve avere un suo sviluppo, necessario per l?aeroporto e per tutto il territorio. Sono convinto che Bossi, parlando con Berlusconi, riuscirà a convincere il premier della necessità di salvare lo scalo». PUNTA FORTE sul vertice fra il ministro delle Riforme e il presidente del consiglio anche Marco Reguzzoni, vicepresidente del gruppo leghista alla Camera, che oggi salterà la «chiama» sul voto di fiducia al decreto Gelmini sulla scuola per essere vicino ai lavoratori di Malpensa in agitazione. «Da Berlusconi - chiarisce Reguzzoni - mi attendo un impegno preciso. Potrebbe essere una parola a favore del rapporto fra Lufthansa e Alitalia ma anche una promessa sulla liberalizzazione del mercato aereo con la revisione dei patti bilaterali. Una non prescinde dall?altra. Il contrario, però, sarebbe inaccettabile». E se il governo assumesse una posizione di chiusura, rincara l?ex presidente della Provincia, «la Lega dovrebbe tenerne conto, visto che a Roma sediamo al governo». Il deputato bustese bacchetta anche il sindaco di Roma Giovanni Alemanno che, con An, è alleato dei leghisti nell?esecutivo. «L?ex ministro delle Politiche agricole - commenta Reguzzoni - è miope quando sostiene che il Nord su Malpensa si agita inutilmente. Perché una liberalizzazione del mercato, con un abbassamento delle tariffe sulla tratta Milano-Roma, converrebbe anche alla Capitale». IL SENATORE Fabio Rizzi si dice «fiducioso» per il vertice fra Bossi e Berlusconi: «Ci aspettiamo che il premier si attivi per trovare una soluzione di mediazione. Dopotutto, quando lui e il ministro delle Riforme si sono visti, sono sempre riusciti a trovare una via d?uscita plausibile». Nella culla leghista un solo grido: non si tocca un simbolo di tutto il Nord! Rizzi conta gli elementi a favore di Malpensa. «Nulla vieta che sul territorio nazionale - riflette - possano coesistere due hub, uno per Lufthansa e l?altro per Air France-Alitalia. Nel mercato aereo c?è spazio per tutti». Sarebbe quindi un «suicidio politico per la maggioranza non arrivare a un compromesso, che passi anche per la revisione degli accordi bilaterali». La Lega, giura Rizzi, «avrà una parte attiva nel rivendicare il ruolo di Malpensa. Siamo fedeli alleati del governo, ma il territorio ha bisogno di risposte». Anche, chiude il senatore, «a costo di uscire dalla maggioranza. Ma non credo saremo costretti a farlo». Sul fronte opposto Daniele Marantelli punge il ministro delle Riforme. «In campagna elettorale - attacca - Bossi, davanti a 20mila leghisti a Malpensa, si assunse l?impegno di difenderli. Ora non ha più alibi. Deve onorarlo. Per lui è arrivato il momento della verità».

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Badilate alla lepre Un atto che avvilisce i veri cacciatori Egregio direttore, scrivo come cacciatore per commentare la notizia di costume apparsa su "Libertà" del 6-1-2009 (sezione: Scuola)

( da "Libertà" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

Badilate alla lepre Un atto che avvilisce i veri cacciatori Egregio direttore, scrivo come cacciatore per commentare la notizia di costume apparsa su "Libertà" del 6-1-2009 Badilate alla lepre Un atto che avvilisce i veri cacciatori Egregio direttore, scrivo come cacciatore per commentare la notizia di costume apparsa su "Libertà" del 6-1-2009. Penso amaramente al danno che questo atteggiamento irresponsabile produce, influenzando negativamente e ingiustamente l'immagine della nostra categoria presso l'opinione pubblica. Ricordo, a chi ha letto del tentativo di cattura della lepre, che proprio in questi giorni i cacciatori stanno concludendo le operazioni di cattura, rilasciando gli animali catturati a scopo di ripopolamento per la prossima stagione. I nostri sforzi sono concentrati nella gestione del territorio e della selvaggina per poter operare in un ambiente integro e con una presenza di animali che ci consenta un prelievo corretto. Leggere di un presunto cacciatore cha a fronte di tutto ciò ed individuando un animale oltretutto in difficoltà, non ha altra ispirazione che il tentativo di ammazzarlo, oltre a commettere un reato, ci avvilisce come categoria e getta un discredito che la grande maggioranza di noi non merita. Dario Poggi il centro formazione Era meglio un intervento meno improvvisato Ringrazio Giovanna Paladini, Assessore ai servizi sociali, dell'attenzione posta al mio intervento, ma la sua risposta induce da parte mia alcune precisazioni e nuove considerazioni. La mia è stata la descrizione dei fatti, come sono stati percepiti da un famigliare di un disabile utente del Centro ormai da diversi anni. L'opinione espressa può essere dunque opinabile, ma senz'altro frutto di un vissuto concreto e basato su fatti reali. La telefonata della sospensione delle attività mi è giunta il martedì 16 dicembre e la possibilità di spostare i disabili a Ca' Torricelle mi è stata comunicata il giorno seguente, quando io stessa e altri famigliari avevamo fatto presente la difficoltà ad assisterli a casa. Non si voleva comunque nel modo più assoluto mettere in discussione la disponibilità e l'impegno degli operatori, ma si è inteso sottolineare come il problema del degrado della struttura che ospitava il Centro era presente da molti anni e che il suo stato d'inagibilità in tempi brevi era pienamente prevedibile. Richiedeva quindi un intervento tempestivo e meno improvvisato. Gli operatori si sono senz'altro impegnati al loro meglio, mostrando l'abituale sensibilità e professionalità, ma è stata la situazione oggettiva prima del crescente deterioramento della struttura, poi del repentino spostamento a Ca' Torricelle e quindi del trasloco a determinare precarietà e difficoltà. La festa di Natale, per inciso, è stata programmata (poi annullata) quindi di nuovo riproposta all'ultimo momento quando ormai molti avevano assunto altri impegni. Mi associo poi ai ringraziamenti che l'Assessore rivolge all'Afagis; il suo contributo è stato fondamentale per fare fronte alla situazione e per permettere, come mi è stato comunicato, la ripresa dell'attività il 7 gennaio nella sede di via Martiri della Resistenza. Chiedo infine all'Assessore di provare a mettersi qualche volta in un'ottica diversa rispetto a quella fredda e formale del bilancio comunale e di impegnarsi a conoscere più da vicino e nell'immediato quotidiano il mondo della disabilità. Vittoria Albonetti la testimonianza A chi soffre di disturbi mentali bisogna dare cure ma anche una vita Egregio direttore, Le scrivo per renderLa partecipe della mia situazione attuale. Sono un ragazzo di 28 anni affetto da schizofrenia paranoide. E' da quando avevo 14 anni che sto combattendo con questa malattia ma la vera "bestia" da combattere è l'indifferenza della gente e del sistema psichiatrico. Infatti i sintomi della mia malattia sono regressi a causa di un trauma cranico causato da un defenestra mento che ho attuato quando avevo 18 anni. Dopo un ricovero di otto mesi, passati rigorosamente a letto a causa delle brutte fratture causate dal gesto, sono stato dimesso. All'inizio ero contento di tornarmene a casa perché le strutture psichiatriche sono deprimenti ma poi ho scoperto che la mia libertà era la mia prigione. Passavano i giorni ed ero sempre più solo. Tutti i miei parenti si sono completamente disinteressati a me, tutti gli amici che avevo prima dell'insorgere della malattia erano troppo occupati a ridere e scherzare per occuparsi di un loro amico che ha rischiato di morire. Pensi che il mio migliore amico, che conoscevo da quando avevo sei anni, ha detto a mia madre che preferiva ricordarmi come ero prima. Si parla spesso di progresso, di umanità, di futuro. Io penso che non ci sia alcuna differenza tra il mondo di oggi e la mentalità degli antichi Spartani. Magari sono cambiati i modi di agire, ma il messaggio che arriva dai comportamenti della gente e dei tuoi conoscenti più cari è lo stesso. Il messaggio è che se sei "debole" perché hai una malattia, non hai diritto di vivere. Non sto esagerando è proprio così. Io mi ritrovo a 28 anni senza un lavoro, perché con l'80% di invalidità e la terza media (dato che non ho potuto ultimare gli studi a causa dell'invalidante malattia) il lavoro non lo trovi. Mi ritrovo a non avere amici anche a causa della fobia sociale che ho contratto con il passare dei miei anni in piena solitudine. Mi ritrovo a non poter nemmeno pensare di avere una ragazza, dato che con me non potrebbe avere futuro. Mi ritrovo ad avere come unica fonte di reddito la pensione di invalidità che è di soli 257 euro al mese. Personalmente non la considero una pensione ma carità dello Stato. Mi ritrovo, come ho detto prima, a non avere il diritto di avere una vita normale. La psichiatria gioca un ruolo fondamentale in tutto ciò. I motivi sono vari. Gli psichiatri dovrebbero vedere il loro lavoro come una missione, invece si recano sul posto di lavoro come ragionieri in banca. Approcciano i pazienti con aria di sufficienza e non si prendono cura dei loro reali bisogni. Io in questi 14 anni di esperienza nella malattia, ho conosciuto tantissimi pazienti, tra cui giovani, anziani, donne, uomini, ragazzini, ma nessuno e dico nessuno è mai riuscito ad avere una vita che si possa dire anche lontanamente accettabile. L'unica cosa di cui si occupa la psichiatria è di darti le medicine e di ricoverarti quando le cose non vanno al meglio. Una volta uscito dal ricovero sei completamento solo. Anzi i tuoi problemi sono addossati alla tua famiglia che non ha né i mezzi né la forza per affrontarli. Quello che manca è il post-ricovero, ovvero delle strutture che ti inseriscano in un contesto lavorativo, come ad esempio le cooperative sociali, assenti però a Piacenza e l'introduzione ad una vita sociale "sana". Perché una persona come me che è guarita deve passare tutta la vita insieme a persone che stanno molto più male di me? È come se dopo un incidente stradale mi rompo la gamba e una volta guarito i medici continuano a farmi frequentare degli zoppi. Non voglio giudicare nessuno perché ho rispetto di tutte le patologie ma dico solamente che mi sembra sbagliato mescolare tutti i pazienti fra di loro perché tra di essi ci sono diversi livelli. Le persone come me che stanno bene non trovano nessun beneficio nello stare con gli altri e viceversa. La mia vita è la prova lampante di come la legge Basaglia sia una legge ormai vecchia che va certamente aggiornata. Infatti non basta chiudere i manicomi per dare dignità ad una persona. Bisogna darle anche una vita. Lettera firmata piacenza Grazie al reparto di oncologia Gent.mo direttore, l'inizio del 2009 è per noi cominciato nel modo più triste, la perdita di un nostro caro che da alcuni mesi era in cura presso il reparto oncologia diretto dal prof. Cavanna, in questo periodo abbiamo potuto constatare quanto sia organizzato il reparto e sia preparato sotto tutti i punti di vista il personale. Queste poche righe vogliono essere un pubblico ringraziamento a tutti i medici, gli infermieri e il personale ausiliario operante nel reparto, per la professionalità, disponibilità e umanità dimostrate nei confronti del nostro caro Osvaldo. Grazie di cuore. Fabio Scaglia, Giulia, Camillo e Angela Alzapiedi tempo di meditazioni Babbo Natale è ricco e la befana scalcinata Egregio direttore, perché Babbo Natale gira sempre su di una comoda slitta, ben coperto da confortevoli e caldi abiti, mentre la sua collega la "Befana" si muove a cavalcioni di una scomoda scopa, vestita di stracci ed ha sempre le scarpe tutte rotte? E se usasse l'aspirapolvere al posto della vecchia scopa, andrebbe più veloce??... Ezio Trasciatti cattivo esempio inglese Il permissivismo ha ucciso la scuola Hanno cominciato con l'eliminazione della biro rossa per correggere i compiti in classe. Adesso gli inglesi vogliono dare un'altra "mazzata" alla scuola. Il sito di Repubblica segnala che un istituto scolastico nato dalla ristrutturazione di tre scuole diverse nella zona di Sheffield "rivendica con orgoglio di non usare quella parola - scuola - perché avrebbe delle connotazioni negative e, invece che avvicinare, allontanerebbe dalla cultura le famiglie e i loro bambini". Ma ciò non basta. Il sito riporta che "La rivoluzione lessicale è solo un aspetto del più generale cambiamento: in nome della volontà di avvicinarla il più possibile alla gente, Watercliffe Meadow non ha i tempi scanditi dal suono della campanella, né, allo scadere dell'orario di ingresso, le porte vengono chiuse. I bambini possono seguire le lezioni in ciabatte e in ogni momento è possibile per i genitori entrare". Queste teorie pedagogiche libertarie, buoniste e progressiste, che hanno tanti sostenitori anche nel nostro Paese, partono dal presupposto, rilevatosi fallimentare, che l'educazione e l'apprendimento siano un processo ludico e non impegnativo, essendo possibile imparare senza sforzo e con la minima attenzione. Abbiamo assistito al prevalere di una miscela perversa di scientismo pedagogistico-didattico e di egualitarismo sessantottino incentrata sulla astrattezza metodologica. Il minisrto Gelmini si è mosso nella direzione opposta cercando di ripristinare il principio di autorità e la valorizzazione del merito. Mi auguro che questa linea possa essere sostenuta innanzitutto dai genitori che a volte rinunciano al loro ruolo educativo per diventare i sindacalisti dei figli viziati. Sarebbe opportuno che famiglie, docenti, dirigenti scolastici e politici riflettessero sulle conseguenze devastanti che il permissivismo ha provocato nella scuola, riscoprendo scelte educative che aiutino i ragazzi a conoscere se stessi e il mondo, per vivere con pienezza e serenità la loro esistenza. Bruno Cassinari (coord. segr. prov. Udc) 07/01/2009

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Quattro mesi. Poi la Gelmini ha capitolato (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

Quattro mesi. Poi la Gelmini ha capitolato IL MAESTRO UNICO SETTEMBRE Con la fine dell'estate il ministro della Pubblica Istruzione presenta il decreto che rivoluziona la scuola elementare. Non era mai accaduto prima: impostare una riforma della scuola con un decreto. La fine del modulo, del tempo pieno, della presenza di più maestri. INIZIA IL MOVIMENTO Le proteste Sono le mamme delle scuole elementari alla riapertura dell'anno scolastico in tutta Italia a mettersi il lutto al braccio in segno di dissenso. DALLE ELEMENTARI ALLE MEDIE Prima dell'onda Sono i ragazzi delle superiori alla vigilia dello sciopero dei Cobas, il 17 ottobre ad organizzarsi. Quel giorno a Roma c'è una presenza di studenti, professori e genitori imponente, non prevista: centinaia di migliaia, non solo a Roma. L'indignazione civile è altissima, ma i partiti non l'hanno capita ancora. ECCO L'ONDA Fine ottobre La manifestazione della Cgil del 31 ottobre è grandissima. Ma prima c'erano stati gli studenti universitari. La protesta è contro la legge 133 che sostanzialmente «commercializza» lo studio universitario: i corsi finanziabili possono andare avanti gli altri no. LA GELMINI FA SPALLUCCE GovernoIl ministro fa finta di niente. L'intero governo tenta di mettere il cappello politico sullemanifestazioni che non si fermano, di gente civilissima e motivatissima a non farsi scippare l'istruzione, pubblica. Procede l'iter del decreto sul maestro unico che viene approvato. Ma i sondaggi cominciano a dare cattivi segnali al premier Berlusconi. LA GELMINI CAPITOLA/1 Universita'Il decreto sull'università, che verrà approvato domani, cambia rispetto all'impostazione originaria. Norme antibaroni, premio alle università virtuose con parziale sblocco del turn over (un docente assunto ogni due pensionati, due ricercatori ogni pensionato). La Gelmini in un primo tempo voleva bloccare totalmente il turn over. LA GELMINI CAPITOLA/2 Stop a riforma superiori Rinvio di un anno per le superiorie non più maestro unico alle elementari. Punto della protesta

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<HO LETTO scrive Maria Vittoria Baldelli la ... (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

FANO pag. 11 «HO LETTO ? scrive Maria Vittoria Baldelli ? la ... «HO LETTO ? scrive Maria Vittoria Baldelli ? la ?polemica? da parte del segretario del Pd di Fano Francesco Torriani in merito alla conferenza di fine anno del sindaco. Torriani afferma, giustamente, che ?il sindaco di una città, deve essere il sindaco di tutti, e non può esserlo solo di coloro che vanno alle feste ma deve esserlo anche di coloro che risentono dell?aumento dei prezzi e della diminuzione degli stipendi, e che quindi non hanno tanta voglia di festeggiare??. Tutto bene, parole indubbiamente giuste, se non fosse che Torriani e tutto il PD si stanno dimenticando che esiste anche qualcun altro che non ha tanta voglia di festeggiare: la categoria dei disabili. Io sono la mamma di un bambino diversamente abile (problematiche motoria) di sei anni: mi sono recata ad ascoltare Federico Valentini, prima in occasione delle primarie del PD e poi, ad ottobre (al caffè Bon Bon), in merito alla riforma Gelmini. In tutti gli interventi Valentini non ha mai preso in considerazione la disabilità e i tanti problemi connessi; al Bon Bon ha parlato della riforma Gelmini per i bambini normo-dotati, ha affrontato il tema dell?educazione scolastica per i bambini extracomunitari di prima e seconda generazione, ?perché a Fano sono tanti? (tanti voti?)? Ed io, preoccupata e desiderosa di informazioni per il futuro del mio bambino sono rimasta a bocca asciutta. Provate a pensare all?acciottolato di via Arco d?Augusto o ai tanti scalini che ci sono nei negozi e negli uffici (anche comunali) del centro, ma che pure per il futuro, a livello locale, la problematica venisse ignorata dal maggiore partito di sinistra, mi ha portato inevitabilmente a fare 2 considerazioni: la prima è che non voterò Pd alle prossime elezioni; la seconda è che purtroppo per alcuni siamo ancora gli invisibili».

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Nuove pagelle in arrivo nelle scuole (sezione: Scuola)

( da "Provincia Pavese, La" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

di Marianna Bruschi Nuove pagelle in arrivo nelle scuole Aboliti i giudizi, arrivano i voti, ma ognuno per ora fa a modo suo Al terzo circolo nessun alunno potrà avere meno di cinque PAVIA. Per fine mese gli studenti si troveranno tra le mani le pagelle. Alcuni dovranno aspettare fino a febbraio. Ma per tutti saranno le prime con i voti espressi in decimi. Così almeno per elementari e medie, come previsto dalla riforma Gelmini. In questi mesi però ogni scuola ha adottato metodi diversi di valutazione: si va da una faccina sorridente a decisioni più ampie che riguardano tutto un circolo. Ogni scuola dovrebbe avere la sua pagella. Ma le scuole sono ancora in attesa di indicazioni dal ministero. «Noi abbiamo elaborato un modello, ma stiamo aspettando indicazioni dal ministero - sottolinea Lorenzo Fergonzi, preside della scuola media Casorati - Per esempio, andranno scritti in lettere o numeri? Sembrano sciocchezze, ma essendo documenti ufficiali devono esserci indicazioni precise». Fino allo scorso anno le pagelle erano di semplice carta da fotocopia. Quest'anno potrebbe tornare il cartoncino, spiega Fergonzi, visto che tutto dovrebbe essere ridotto a un solo foglio. Intanto però nelle scuole cosa succede? Hanno già adottato i voti? Alle medie sì. E alle elementari? Ogni scuola, e in alcuni casi ogni classe, ha un metodo diverso. Alcuni esempi. Il terzo circolo ha approvato un documento in cui si decide un metodo comune, proposto da una apposita commissione. Non si scende sotto il 5 e i voti sono esclusi dalla didattica ordinaria. Potranno essere usati solo per le votazioni finali e per verifiche importanti. Gli insegnanti, almeno nella scuola primaria, si sono detti contrari al ritorno dei voti. E molti hanno sottoscritto un documento che circola in rete per appoggiare il ritorno al precedente sistema. O almeno, se non sarà possibile un passo indietro, ribadire perché si è contrari ai voti alle elementari. L'istituto comprensivo di Cava Manara non ha documenti di istituto, ma i voti sono già arrivati. Nel secondo circolo ci sono differenze da una classe all'altra. In una prima della scuola Canna se il compito è ben fatto l'insegnante scrive «esatto». Oppure una faccina sorridente. Se non va bene, basta un semplice «da rifare». Fino a febbraio non ci saranno voti. Che però sulle pagelle dovranno essere indicati. Come fare? Un «sorriso» dovrà diventare un voto da 6 a 10.

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Seconda lingua Troppi dubbi (sezione: Scuola)

( da "Provincia Pavese, La" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

LA RIFORMA Seconda lingua Troppi dubbi PAVIA.Un'indicazione negli schemi attuativi del ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini preoccupa gli insegnanti della seconda lingua straniera delle scuole medie. Attualmente sono previste tre ore di inglese più due di seconda lingua comunitaria. In questo non dovrebbero esserci variazioni. Ma si dà la possibilità alle famiglie «compatibilmente con l'organico di ciascun istituto di introdurre l'inglese potenziato a cinque ore settimanali», come si legge nello schema. Inoltre dal prossimo anno scolastico le due ore della seconda lingua potranno essere usate anche per l'insegnamento dell'italiano per gli alunni stranieri. La situazione preoccupa perché gli insegnanti di seconda lingua non sono ordinari, ma assunti annualmente. E se non ci sarà richiesta da parte dei genitori? Non verranno richiamati. Così l'assunzione per chi insegna francese, tedesco e spagnolo si allontana ancora. (ma.br.)

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Anche la Federico II nel manifesto per l'Università (sezione: Scuola)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere del Mezzogiorno - NAPOLI - sezione: NAPOLI - data: 2009-01-07 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE La protesta Scritto da 4 docenti Anche la Federico II nel manifesto per l'Università NAPOLI - Parte da Napoli il manifesto dei prof per l'Università pubblica. Dopo averli affiancati nelle proteste di piazza hanno deciso di riportare i motivi della contestazione verso la riforma universitaria all'interno di un libro: sono quattro docenti universitari, appartenenti a diversi corsi e atenei, che hanno appena pubblicato il «Manifesto per l'università pubblica». Il testo intende ripercorrere in chiave critica e da più angolature la crisi, il dissenso e le proposte alternative ai provvedimenti che il Parlamento si agginge proprio in questi giorni a trasformare in legge. «Da tempo voci isolate o minoranze combattive - si legge nella presentazione del libro edito da DeriveApprodi - hanno manifestato il proprio dissenso e avanzato proposte. Oggi però si tratta di una lotta per la sopravvivenza: la riduzione dei fondi, le misure che rendono pressochè impossibile l'inserimento dei giovani studiosi nel sistema di ricerca, la privatizzazione delle università sono le armi di un'eutanasia annunciata ». Nel libro si ripercorrono sotto più versanti i motivi dell'opposizione studentesca e dei docenti accademici in buona parte concentrati nel decreto legge n. 180, del 10 novembre scorso, su cui giovedì il Governo voterà la fiducia: il dl, privo di emendamenti, quindi con gli stessi contenuti approvati in Senato, che contiene disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca. Provvedimenti che però secondo un fetta di docenti e buona parte degli studenti affosseranno il sistema accademico italiano: «Contro queste misure - riporta la presentazione del Manifesto - il mondo universitario si ribella. Dopo anni di torpore e silenzio gli studenti hanno ritrovato la voglia e la forza di manifestare. Queste le ragioni che hanno spinto alcuni docenti a riflettere sul presente, ma anche rivendicare un possibile futuro per l'università pubblica e il sapere critico». Ognuno dei quattro docenti ha realizzato un contributo che analizza la situazione da punti di vista diversi: il primo si chima «Sotto l'egida dell'oligarchia» ed è stato realizzato da Alberto Bugio, docente di Storia della filosofia all'università di Bologna ed esperto di filosofia politica e critica del razzismo. Gli altri capitoli sono: «Si può non trasformare un danno grave in un'irrimediabile catastrofe?», scritto da Alfio Mastropaolo, professore di Scienza politica all'università di Torino; «Per un'università senza condizione», di Gaetano Azzariti, docente di Diritto costituzionale a Roma presso la facoltà di Giurisprudenza de La Sapienza; «L'università oltre la frontiera del diritto pubblico. Le fondazioni universitarie», realizzato da Alberto Lucarelli, che insegna Diritto Pubblico all'università Federico II di Napoli. La pubblicazione Delineate le ragioni della protesta contro la riforma della ministra Gelmini Una manifestazione degli studenti

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O si risolve la grana dell'Ipsia Benelli o Pesaro perderà una grande opportunità... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

Mercoledì 07 Gennaio 2009 Chiudi «O si risolve la grana dell'Ipsia Benelli o Pesaro perderà una grande opportunità». L'aut-aut è del consigliere del Pdl della terza circoscrizione, Roberto Biagiotti. Destinatari del messaggio, invece, sono i vertici della Provincia. Il perché del malumore dell'esponente del centrodestra è presto spiegato. «Come ex studente del Benelli e oggi come amministratore di questa città - dice Biagiotti - sono amareggiato per come è stata portata avanti tutta la questione di quell'istituto. Faccio un passo indietro: il Benelli, ormai da anni, presenta con regolarità alla Provincia la richiesta di attivare un biennio come istituto tecnico, sopprimendo una prima del professionale. L'operazione può essere effettuata a costo zero, i criteri tecnici sono rispettati e tutto è pronto, manca solo il riconoscimento burocratico. Purtroppo, però, per volontà chiaramente politiche, questa richiesta non supera mai il vaglio di viale Gramsci. Ovvero, sotto la minaccia costante e ingiustificata dei politici dell'entroterra e per volontà del presidente Palmiro Ucchielli, che ha nei suoi progetti l'intenzione di creare un istituto tecnico a Pian del Bruscolo, non riesce mai a ottenere questo riconoscimento». Non basta. «Tutto questo - continua Biagiotti - nasce anche dalla mancata conoscenza, da parte degli amministratori provinciali, dei decreti legge che riguardano la scuola. Perché è bene sapere che sia la Riforma Fioroni che quella della Gelmini, tendono a trasformare gli istituti professionali in tecnici. Una trasformazione, questa, demandata alle province e poi alle regioni, in base alle esigenze dei territori. Bisogna poi aggiungere che gli istituti professionali non convertiti in tecnici, non saranno più di cinque anni, ma di tre. Insomma, è chiaro che Pesaro, cuore economico della provincia, rischia di trovarsi senza un ramo tecnico d'istruzione».

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<Si sono fatti scivolare addosso l'appello di Napolitano> (sezione: Scuola)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere del Mezzogiorno - CASERTA - sezione: INPRIMOPIANO - data: 2009-01-07 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE L'intervista ad Antonio Guarino «Si sono fatti scivolare addosso l'appello di Napolitano» NAPOLI — Professore Guarino, il presidente Napolitano in che modo commenterà, magari in cuor suo, l'esito dello scontro tra il sindaco Iervolino e l'ex ministro Nicolais? «Probabilmente dirà, come tutti del resto, che i politici di casa nostra si sono fatti scivolare addosso l'appello accorato del presidente Napolitano a mettere in campo comportamenti improntati al rigore e alla trasparenza. Hanno fatto finta di niente, come se il fatto non riguardasse loro». Insensibilità, cattiva coscienza o che? «Tutte queste cose insieme e in più la certezza dell'impunità. Il costume politico alla nostra latitudine, insomma, non cambierà mai. Povero Presidente, si affanna a lanciare messaggi capaci di scuotere le coscienze, ma quaggiù, dalle parti di Palazzo Santa Lucia e di Palazzo San Giacomo, hanno altro da fare e fanno spallucce ». Antonio Guarino non la manda a dire. Ha seguito con grande attenzione lo scontro Iervolino- Nicolais e ne ha tratto una convinzione che manderà in sollucchero Rosetta e darà un fortissimo dispiacere all'ex Ministro. Chi ha vinto, secondo lei? «La Iervolino, non c'è ombra di dubbio. Lo dico senza mezzi termini e, credetemi, mi costa perchè da molti a mesi a questa parte ho aspramente criticato tutto o quasi tutto quello che ha fatto il nostro sindaco. Nicolais, invece, si è dimostrato un ingenuo, politicamente intendo dire, e ha finito per buggerare se stesso ». Torniamo ancora per un attimo al monito inascoltato del Presidente Napolitano. La risposta del Partito democratico è stata sconcertante. «Non mi stupisco, è già successo e succederà ancora fino a quando il livello della classe politica sarà così basso e così poco attento al rigore e alla trasparenza. Qui si vive come in una sorta di corte dei miracoli e più del giurista dovreste interrogare un novello Victor Hugo per trovare una spiegazione accettabile per quanto è avvenuto». Si spieghi meglio. «Mi riferivo alla bellissima descrizione dell'ambiente nel quale si combinano le porcherie». D'accordo, ma in quale modo lo scenario del grande scrittore francese è rappoprtabile alle modalità e all'esito allo scontro tra Rosetta e l'ex ministro? «è semplice, il sindaco, conoscendo meglio dell'amico-nemico le pratiche della corte dei miracoli, frequentata da ladri e venditori di fumo, ha fatto la mossa vincente accendendo il registratore » Cioè? «Se noi siamo questi io mi adeguo ». Ha fatto bene, allora. «Questo è un altro discorso. Qui, credo, non stiamo valutando chi ha fatto bene e chi no, ma stiamo analizzando l'esito di una partita a due nella quale uno dei giocatori aveva, magari nascosto nella manica, un jolly e l'altro no. Nicolais, a ben guardare, non ha alibi perché il dilemma è cornuto: se ha visto l'ageggio sul tavolo e ha continuato a parlare come se niente fosse non si può lamentare; se, al contrario, non se ne fosse accorto sarebbe ancora peggio per lui. Per farla breve, si è comportato, politicamente, come un fanciullo imitando il suo grande capo». Chi, Walter Veltroni? «Proprio lui. Il Pd, che pure è il partito che ho votato e che proabilmente continuerò a votare, è guidato in maniera fanciullesca, lasciandosi trasportare da entusiasmi adolescenziali. Per uscire dalla metafora utilizzo l'esempio del ministro della scuola del governo Berlusconi. Veltroni e Franceschini, che lo imita in tutto e per tutto, hanno comandato di attaccare la Gelmini senza valutare il fatto che la pubblica opinione era tutta per il ministro perchè capiva che aveva imboccato la strada buona per rimontare i guai prodotti dai ministri precedenti, a cominciare da Luigi Berlinguer ». Questo a Roma, ma a Napoli dov'è che Veltroni ha sbagliato? «O stava zitto o doveva puntare con ben altra determinazione a chiedere le dimissioni di Bassolino e della Iervolino. Hanno inventato, invece, la discontinuità che conme tutte le parole astratte è cretina. Ce lo ha spiegato, qualche tempio fa, Tommasi di Lampedusa, ma chi se ne ricorda. Cambiare perchè niente cambi: se questa è la discontinuità il pasticciaccio di Palazzo San Giacomo non ha più bisogno di spiegazioni: tutto è chiaro e la Iervolino può dire, come Obama: yes we can». Ha vinto il sindaco, ma riuscerà a trarre succo dalla vittoria? «No, perchè questo è un altro governo che non governerà. Se vuole sapere cosa penso di questa storia è che tra qualche mese si tornerà a votare». Carlo Franco \\ Iervolino aveva un asso nella manica e l'ha utilizzato, Nicolais invece è stato ingenuo

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Borghesi e le ferie saltate per la Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Corriere del Veneto" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere del Veneto - VERONA - sezione: PRIMAPAGINA - data: 2009-01-07 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Politica Borghesi e le ferie saltate per la Gelmini VERONA — L'altro giorno alla Camera solo 30 deputati presenti, tra cui Antonio Borghesi. A PAGINA 7

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Fini convoca i deputati. Da Verona ne arriva uno (sezione: Scuola)

( da "Corriere del Veneto" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere del Veneto - VERONA - sezione: CRONACAVERONA - data: 2009-01-07 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE Politici e le vacanze Il dipietrista: il governo avrebbe chiesto la fiducia, molti sono stati a casa. Bragantini (Lega) e Fogliardi (Pd): questione tecnica Fini convoca i deputati. Da Verona ne arriva uno Seduta straordinaria per il decreto Gelmini. Borghesi (Idv) tra i 30 presenti su 630 VERONA — Assenteismo da Guinness dei primati? O solo normali intese tra i partiti? Fa discutere anche a Verona la vicenda del Parlamento «sotto vuoto spinto », che ha visto l'altro giorno un'aula della Camera con soli 30 deputati presenti su 630. Tra questi l'unico veronese, il deputato di Idv Antonio Borghesi. Colpa del «ponte», tra la domenica e l'Epifania? I parlamentari scaligeri raccontano una versione diversa. «E' stata una cosa assolutamente normale e largamente prevista - spiega il deputato della Lega Nord, Matteo Bragantini. - Sapevamo tutti che quella di lunedì sarebbe stata una seduta per così dire pro-forma, convocata solo per far dire al ministro per i rapporti col Parlamento che il governo avrebbe messo la fiducia sul decreto Gelmini relativo all'Università (un provvedimento che va votato entro giovedì, altrimenti rischia la scadenza, ndr). A quel punto il regolamento prevede uno stop a qualsiasi discussione, e tutto sarebbe quindi stato rinviato a mercoledì. Era ovvio, previsto e calcolato che in aula si presentassero in pochi. Ed è ridicolo farne un caso politico ». Dal fronte politico opposto, sulla stessa linea anche il deputato del Partito Democratico, Giampaolo Fogliardi. «E' ovvio e scontato che quasi nessuno affronti un viaggio fino a Roma solo per ascoltare due minuti di discorso del ministro che dice quel che già tutti sapevamo, senza alcuna possibilità di discuterne». Fogliardi non rinuncia però ad un'osservazione di natura politica: «Se il governo non continuasse a porre la questione di fiducia ad ogni pie' sospinto - dice il parlamentare veronese - non assisteremmo al ripetersi di vicende come questa». Tra i trenta «stacanovisti» presenti in aula c'era anche il vicecapogruppo dell'Italia dei Valori, Antonio Borghesi. Un recordman? Borghesi sorride ma invita a non esagerare. «C'è un'ovvia spiegazione tecnica a quanto accaduto - dice; - era stato preannunciato che il governo avrebbe chiesto la fiducia. A quel punto il dibattito sarebbe stato rinviato al giorno successivo (in questo caso a due giorni dopo, vista la festività dell'Epifania, ndr). E sapendo che non ci sarebbe stata discussione, era assolutamente prevedibile che molti parlamentari avrebbero preferito restarsene a casa». Ma lui, invece, era presente. «Beh, sì, qualcuno doveva pur esserci. Ed io sono, oltre che il vicepresidente del gruppo, anche il parlamentare incaricato di fare la dichiarazione di voto, a nome di Italia dei Valori, prima del voto finale sul decreto Gelmini, che è previsto per giovedì. Di qui la mia presenza in aula. Vedrà che domani (oggi per chi legge, ndr) saremo molti di più». C. V. Stacanovista Antonio Borghesi tra i pochi deputati presenti in aula Lega Matteo Bragantini Pd Giampaolo Fogliardi Il presidente Gianfranco Fini

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<Attenti alla rivolta delle periferie etniche> (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 07-01-2009)

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BOLOGNA PRIMO PIANO pag. 3 «Attenti alla rivolta delle periferie etniche» L?ALLARME DI MONTEVENTI. ZAMBONI: «LA PIAZZA E? LA CASA DI TUTTI» METTE in guardia: «Bisogna tenere aperto il dialogo, anche con gli islamici. Altrimenti la rivolta delle nostre periferie può diventare la rivolta delle minoranze etniche». Valerio Monteventi, a sinistra di Rifondazione, ha marciato nel corteo delle polemiche, sabato. E ha scritto la sua cronaca su facebook. Innescando un dibattito vivace. C?è chi, dalla sinistra comunista, ha attaccato la manifestazione religiosa e quindi Monteventi. Lui ha replicato: «Sono i nostri compagni di lavoro nelle fabbriche, sono i facchini dei traslochi o i portabagagli all?aeroporto. Quei ragazzini e quelle ragazzine, col chador o senza, sono i compagni di scuola dei nostri figli. Li abbiamo visti anche nei cortei no-Gelmini». Osservazione sacrosanta. Ma allora perché il corteo ha scandito slogan in arabo? «Quello è stato un forte richiamo all?identità ? vacilla un po? il consigliere comunale ?. L?identità unisce ma separa anche. Se questa guerra va avanti ci saranno problemi seri anche nelle città europee. L?Occidente deve dire in modo chiaro che questo conflitto è da fermare». Poi riconosce che il corteo di sabato, per la prima volta, ha visto marciare come protagonisti gli arabi, «gli italiani sfilavano in coda». Alla domanda se Hamas sia da condannare, Monteventi replica così: «Non sposo quella causa». MAURIZIO Zamboni, ex di Rifondazione ? ieri mattina al gazebo democratico per la pace «a rappresentare il sindaco» ? non si preoccupa per la preghiera in piazza Maggiore, «che è la casa di tutti. Io sono ateo, ma quando vedo passare la processione della Madonna la rispetto. La bandiera d?Israele bruciata? Non è un gesto di violenza, è un gesto stupido ma inoffensivo, se penso al terrorismo... Giustificare Hamas come fanno certi leader islamici? Mi infastidisce, è un errore da condannare. Una reazione sbagliata ma temo inevitabile a questa guerra. E la cosa non attenua le responsabilità primarie di Israele. Non puoi pensare di far fuori 700 persone in pochi giorni e provocare reazioni all?inglese». Ma certe dichiarazioni le fanno venire qualche dubbio sul futuro progetto di moschea? «No ? ribatte l?assessore ai Lavori pubblici ?. Una persona non rappresenta tutta la comunità islamica. Così come non ho mai pensato che un?affermazione della chiesa cattolica rappresenti tutta la comunità dei fedeli. O che si debba abbattere San Petronio per una scomunica». Ma San Petronio racconta la storia della comunità, non le pare diverso? «Quando la basilica è stata costruita, quella storia era ancora da scrivere», è la replica. ri. ba.

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Sos Tres Res, i Re Magi e la fantasia dei bambini (sezione: Scuola)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 07-01-2009)

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Provincia di Nuoro Pagina 5017 fonni Premiati i vincitori del concorso Sos Tres Res, i Re Magi e la fantasia dei bambini Fonni. Premiati i vincitori del concorso --> Nirosha Fois sale sul palco del salone parrocchiale Don Bussu, si avvicina al microfono e legge con la voce rotta dall'emozione la letterina scritta ai Tre Re in dialetto lulese. Solo il colore della pelle fa capire che la piccola Nirosha non è una bimba sarda. Viene dal lontano Sri Lanka e nelle sue parole, scritte su un foglio di quaderno, traspaiono la profonda nostalgia per la famiglia lontana e tanta amarezza per la guerra che sta devastando la sua terra d'origine. È stata adottata da una coppia di Lula e in tre anni di permanenza ha imparato a parlare il lulese. Nirosha è una dei venti autori-vincitori della diciassettesima edizione del concorso ?Iscrie una litera a sos Tres Res? che ieri mattina, giorno dell'Epifania, sono stati premiati a Fonni, presenti il sindaco Tonino Coinu, l'assessore alla cultura Stefano Busia, i rappresentanti dell'Unicef Carlo Murgia, Giannetto Visentini e Pietro Putzu, l'ideatore del concorso Diego Corraine e Mariolina Mannia. Tante e forti le emozioni scatenate dai componimenti dei bambini, che hanno presentato ai Re Magi le loro piccole e grandi emozioni. Angelica Olla, di Villanova Strisaili, chiede che la sua scuola rimanga aperta anche se ci sono pochi bambini e proprio per questo rischia di essere chiusa dal decreto Gelmini: «Già per svegliarmi, ora mi ci vogliono due sveglie. Se dovrò andare a Villagrande mi dovrò alzare più presto. E quando nevica vicino a Santa Barbara non si può passare». Matteo Scudu, di Villagrande, è triste perché nel mondo c'è tanta gente che soffre. Nella sua lettera sono contenuti i sentimenti di un bimbo scosso dalle morti dell'ultima alluvione di Capoterra che alla sua mente hanno ricordato la piccola Francesca e della nonna Assunta che hanno perso la vita nel 2004 quando anche il suo paese fu inondato dall'acqua e dal fango. La piccola Alessia Gungui, di Orgosolo, ha nel cuore il suo compagno di scuola Michele, e presenta ai Tre Re la sofferenza dell'amico perché la madre molto malata è stata portata a Milano e Michele vive ora con una zia. SALVATORA MULAS

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Università, oggi fiducia alla Camera (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 07-01-2009)

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stampa Riforme Università, oggi fiducia alla Camera Oggi si vota la fiducia sul decreto Gelmini sull'università in scadenza il 9 gennaio. Una scelta definita «indispensabile» dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito. Giovedì ci sarà il via libera al provvedimento nel suo complesso. Ma chiusa la partita dell'istruzione, il governo si troverà di fronte ad una serie di nodi a partire dalla riforma della giustizia, tema sul quale potrebbe esserci già un primo giro di tavolo venerdì in un Consiglio dei ministri non ancora convocato ma che viene dato per probabile da fonti della maggioranza. Altri temi caldi quelli economici e delle riforme, a partire dal federalismo fiscale. Per quanto riguarda il fronte economico questa settimana, a partire da oggi, le commissioni Bilancio e Finanze di Montecitorio torneranno a riunirsi per esaminare il decreto anti-crisi. Più delicata è la questione della giustizia. Il ministro Alfano, dovrebbe presentare, forse già giovedì prossimo in Cdm, una prima bozza, di riforma.

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riprende la protesta del coordinamento contrario alla riforma scolastica gelmini (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 7 - Gorizia Riprende la protesta del Coordinamento contrario alla riforma scolastica Gelmini MONFALCONE MONFALCONE. Assopita, forse, ma certo non scomparsa, riprende vita, dopo gli scioperi e le occupazioni dei mesi scorsi la protesta isontina contro la riforma della scuola voluta dall'attuale governo. Il coordinamento isontino in difesa della scuola pubblica diffonderà dai prossimi giorni, attraverso volantinaggi e assemblee, moduli di iscrizione integrativi affinché i genitori possano richiedere modelli di tempo scuola «disteso e di qualità, rifiutando con forza una riforma che ha il solo intento di tagliare in modo pesantissimo i fondi alla scuola pubblica». Il coordinamento, che ha sede a Monfalcone e che a novembre aveva già promosso un banchetto di raccolta firme e informativo in piazza della Repubblica, afferma che «la scuola pubblica è in grave pericolo. Il 18 dicembre 2008 sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri due schemi di regolamento, l'uno che concerne la riorganizzazione della rete scolastica, l'altro la revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo. Tali documenti prevedono innanzitutto l'introduzione del maestro unico a cominciare dalle prime classi della scuola primaria e la cancellazione delle compresenze nelle classi successive alla prima. Si decreta pertanto la fine dell'organizzazione modulare, della pluralità docente, della specializzazione per ambiti disciplinari». Il tempo pieno, senza compresenze e con il maestro unico di riferimento, si avvia a diventare un tempo a 40 ore privo di risorse e mezzi. «Siamo dunque di fronte a uno stravolgimento della scuola primaria che va contrastato a partire da ora: in questo mese si apriranno le iscrizioni e i genitori potranno chiedere per i loro i bambini il modello orario scelto fino ad ora, a 30 o 40 ore, con le compresenze dei docenti e rifiutare, invece, il modello a 24 ore, povero di tempo e di risorse. E' per questo che il coordinamento - concludono - diffonderà i moduli di idcrizione integrativi». Pieno appoggio all'azione del coordinamento è dato dal consigliere Fabio Del Bello. «Le notizie delle ultime settimane avevano fatto pensare a una correzione di rotta, che c'è stata in riferimento all'Università e allo slittamento delle modifiche alle Superiori. Invece perdura l'accanimento del trio Berlusconi-Tremonti-Gelmini a sfasciare l'unica grande riforma scolastica effettuata nei decenni scorsi». Per Del Bello è urgente che l'assessorato comunale all'Istruzione convochi tutti i portatori di interesse (dirigenti scolastici, rappresentanze dei docenti, dei genitori, degli studenti, degli Ata e i coordinamenti spontanei) per la costituzione formale del Coordinamento cittadino e territoriale per la difesa e la promozione della scuola pubblica istituito dal consiglio comunale, approvando lo scorso 18 dicembre la mozione predisposta dalo stesso Del Bello e con cui si chiede anche il coinvolgimento della Provincia, competente per gli istituti scolastici superiori.

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Polenta calda a domicilio paga il Comune (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

CORNEDO VICENTINO (Vicenza) Se ne infischia della riforma Gelmini, perché s?è comprato tutte le scuole. Non teme che il soffitto della classe cada sulla testa dei ragazzi, perché alla manutenzione pensano i suoi operai. Non aspetta le classi-ponte per gli immigrati, perché ha già un drappello di maestre pensionate che si dedica gratis all?«alfabetizzazione di sostegno». Non apposta i vigili sulla superstrada per campare di autovelox, perché li spedisce casa per casa a controllare le residenze. Non semina telecamere a ogni angolo, perché dispiega ovunque nonni socialmente utili. Non aspetta con ansia la social card, perché consegna ogni giorno decine di pasti caldi agli anziani poveri o soli. Dopo lo stato sociale, ecco il Comune sociale. Un modello di local welfare sperimentato a Cornedo Vicentino, comunità (è il caso di dirlo) di 12 mila anime nella valle dell?Agno, sulle colline che salgono dolcemente fino a Recoaro nella ex Marzotto-Valley. Certo, in tempi di crisi e assistenza pubblica che arretra, sembra quasi un sogno un sindaco che manda a casa la polenta calda a chi non se la sente di uscire. O che offre lo scuolabus a tariffe super scontate e con nonnetto incorporato, seduto tra i bambini per controllare che tutto fili liscio. Già, ma chi paga? «Mai sforato il patto di stabilità, mai tartassato i cittadini di multe, mai toccata la nostra Ici al 5 per mille per tutti, mai abboccato ai derivati che ci offrivano le banche», racconta con fierezza Lucio Vigolo, 52 anni, professione farmacista («non titolare», ci tiene a precisare), figlio di operai, ex studente lavoratore, eletto sindaco nel 2004 dopo aver fatto l?assessore al bilancio per dieci anni. All?appuntamento con il cronista «foresto» arriva in ritardo perché il giovedì è giorno di mercato, e la passeggiata tra quei cinquecento metri di bancarelle che si snodano tra la piazza della chiesa e il municipio sono il suo sondaggio settimanale. «Ascolto tutti, cerco di capire di che cosa ha bisogno la gente e provo a fabbricare la soluzione», racconta. E te lo immagini a fare il sindaco con il camice da farmacista. Ascolta e poi trova la soluzione con il bilancino, ovvero facendo bastare quei 14 milioni di entrate annuali sui quali può contare la sua Cornedo. Racconta che la prima cosa che ha fatto, nell?estate di quattro anni fa, è stata la rimozione a tempo di record dell?amianto dal tetto di una scuola. Ma di solito non ci deve pensare la Provincia? «No, qui pian piano ci siamo comprati tutte le scuole e adesso non dobbiamo chiedere niente a nessuno», spiega orgoglioso. E quante scuole potrà avere un paese di 12 mila abitanti, con tre frazioni e un capoluogo? Quattro materne, tre elementari, una media più un nido: totale nove, tre delle quali «private». Dove le virgolette sono d?obbligo perché, per non correre rischi, a Cornedo si sono comprati anche i muri delle scuole cosiddette paritarie (e le finanziano con 100 mila euro l?anno). Alla manutenzione ovviamente pensa il Comune, con una squadretta di suoi operai. Negli ultimi cinque anni, l?edilizia scolastica ha richiesto interventi per oltre due milioni e mezzo di euro e altri tre milioni abbondanti sono serviti a deviare il traffico fuori dall?abitato. Poi c?è una bella pista ciclabile nuova di zecca che corre lungo l?Agno e fa parte di un percorso provinciale di 26 chilometri. Tutto finanziato con fondi europei, fondi comunali e mutui a tasso fisso con la Cassa depositi e prestiti. Insomma, gestione senza rischi e senza patemi. Eppure i piazzisti di derivati sono arrivati a bussare perfino qui, attirati da quei mutui per oltre 5 milioni. Racconta il sindaco: «Sono venuti a più riprese i funzionari di tre banche per propormi di passare al tasso variabile agganciato a prodotti derivati. Ma non ci ho visto chiaro e ho pensato che per casa mia o per la farmacia non avrei mai preso rischi del genere». Dove invece le casse di Cornedo hanno davvero rischiato di saltare per aria è sugli Lsu, ovvero i lavoratori socialmente utili. Manco fossimo in Sicilia. In un municipio che ha solo 49 dipendenti, quella ventina di pensionati che per 400 euro al mese aiutano i bambini a traversare la strada, sorvegliano i parchi o recapitano i pasti ai malati, sono fondamentali. Esistono dal 1994, ovvero da quando una Finanziaria dello Stato li ha istituiti, e Cornedo è stato il primo municipio veneto a fare il bando. Ma nel 2007 l?ispettorato del lavoro, al termine di una lunga istruttoria e di minuziose audizioni dei nonnetti (ma non del sindaco), intima al Comune di assumere tutti gli Lsu e di pagare gli arretrati. Uno scherzo da milioni di euro. Il dottor Vigolo sospende i servizi affidati ai nonni-vigili, ma impugna il provvedimento attraverso l?Anci, l?associazione dei Comuni. E poco prima di Natale gli danno ragione: l?ispettorato fa marcia indietro e tutto viene ridimensionato a mero equivoco. Dunque, via libera allo sfruttamento del vecchietto? Manco per idea. Il sindaco ci tiene a mostrare alcune lettere di Lsu per i quali anche quei pochi euro erano importanti. E oggi sono tornati al lavoro 16 pensionati, ex insegnanti compresi. E il profeta del Comune Sociale quanti soldi si prende? Lui esibisce orgoglioso la sua busta paga da 1.088 euro netti e poi, se deve proprio dirla tutta, «come farmacista dipendente, a fare il sindaco ci rimetto 600 euro al mese». E perché si è buttato in politica, prima come assessore e poi come primo cittadino? «Era il 1993, c?era Tangentopoli e tutti ci lamentavamo dello schifo dei partiti, così ho pensato che fosse giusto impegnarsi per il bene del proprio territorio e della propria gente». Prima, pare che si fosse dedicato solo all?atletica (è arrivato ai nazionali sui 400 metri) e al volontariato. Tra l?altro, se a Cornedo non c?è una barriera architettonica, forse è anche perché uno dei suoi figli è disabile. E non sembrano esserci neppure vere barriere contro lo straniero. Il paese è disseminato di tricolori, ricordi risorgimentali e monumenti della Grande Guerra. Bandierine bianche rosse e verdi con la scritta «Compra italiano» spuntano su molte bancarelle, ma nessuno litiga con gli ambulanti cinesi e qui ci sono perfino un negozio equosolidale e un localetto che fa i kebab. Gli immigrati sono il 9 per cento della popolazione, «dato reale». Il perché di tanta certezza lo spiega ancora il sindaco: «La nostra vera unica misura di sicurezza è il controllo continuo dell?effettiva residenza, perché molti stranieri non hanno la cultura dell?anagrafe e magari si dimenticano di segnalare i cambi». Insomma, qui nel profondo Veneto, niente sindaco sceriffo. Alla faccia di mode e luoghi comuni. E questo farmacista figlio di operai non ha in tasca la tessera del Pd, ma quella della Lega Nord. Che qui, chissà perché, piglia quasi il 40 per cento dei voti.Il sindaco di Favignana Lucio Antinoro ha guidato ieri mattina l?occupazione simbolica del traghetto «Filippo Lippi», iniziando lo sciopero della fame contro il drastico taglio ai collegamenti marittimi assicurati dalla Siremar, gruppo Tirrenia. La riduzione dei collegamenti è prevista dal 14 gennaio e ciò si aggiunge alla sospensione della linea di collegamento dell?aliscafo Napoli-Ustica-Favignana. «Vista la situazione non si può più stare ad attendere - dice il primo cittadino - bisogna agire per chiedere interventi urgenti e per evitare che il nostro turismo venga distrutto da scelte incomprensibili». Gli abitanti di Favignana hanno inviato tantissimi sms per sensibilizzate tutti gli amanti delle isole e hanno appeso coccarde viola. Iniziative che si aggiungono a quelle che in questi giorni hanno coinvolto tutte le isole minori della regione con proteste e occupazioni dei traghetti. Antinoro continuerà il digiuno fino a domani, quando, alle 11,30, incontrerà il ministro ai Trasporti Altero Matteoli, insieme a una delegazione di amministratori delle isole.

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Una cattedra solo a chi scrive libri (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi Numero 005  pag. 25 del 7/1/2009 | Indietro Una cattedra solo a chi scrive libri DIRITTO E FISCO Di Benedetta P. Pacelli Parametri stretti fissati dal Consiglio universitario nazionale. Su invito del ministro Gelmini Pubblicazioni e indicatori di qualità per accedere alla docenza è finita la pacchia per diventare professori universitari. Se prima, infatti, chiunque poteva vincere un posto come ricercatore o professore ordinario e associato, senza dovere necessariamente vantare nel proprio curriculum una lista più o meno nutrita di pubblicazioni, d'ora in poi la strada per arrivare in cattedra sarà in salita. E, senza nulla togliere all'autonomia di giudizio dei singoli atenei, per il futuro saranno oggettivi indicatori di qualità sull'attività scientifica e di ricerca a stabilire, facoltà per facoltà, i livelli minimi normalmente accettabili per l'ammissione alle diverse fasce della docenza. Gli indicatori A stabilirli, su richiesta dello stesso ministro dell'istruzione dell'università Mariastella Gelmini, il Consiglio universitario nazionale (Cun) che analizzando le 14 aree che compongono l'universo accademico ha messo nero su bianco una serie di paletti per l'accesso alle valutazioni concorsuali, dal reclutamento alla progressione di carriera. Una griglia di valutazione quindi che servirà anche, come aveva specificato la stessa Gelmini, per rivedere i meccanismi per il reclutamento della docenza, ma anche per determinare il grado di qualificazione di coloro che partecipano ai Progetti di ricerca di interesse nazionale (Prin). Per ogni area il Cun ha non solo previsto una parte introduttiva che definisce le caratteristiche fondanti della disciplina, ma soprattutto ha stabilito, con il consenso delle comunità scientifiche di riferimento, parametri oggettivi non fissi ma rivedibili nel tempo. Ovviamente, precisa l'organo presieduto da Andrea Lenzi, questo non toglierà nulla all'autonomia degli atenei nella libertà di strutturare i bandi di concorso secondo le necessità espresse dagli organi collegiali degli atenei stessi. Non solo, perché i parametri non si rifanno ad uno schema omogeneo ma tengono conto delle specificità delle singole aree. Un lavoro non facile per esempio per quelle umanistiche, dove identificare parametri numerici ha comportato un lavoro molto più delicato rispetto alle aree scientifiche che hanno già indici di riferimento noti (impact factor, citation index). Le aree Ecco quindi, per esempio, che chi sogna un futuro come ricercatore in matematica dovrà aver prodotto una o più pubblicazioni qualificate relative al settore, nei cinque anni precedenti l'anno in cui esce il bando di concorso. Per ambire invece ad una progressione di carriera al ruolo di associato nell'area di fisica, bisognerà dimostrare di “essere autore o coautore di almeno 7 lavori originali” pubblicati su riviste Ise (Institute for scientific information) negli ultimi sette anni, ma anche avere almeno 50 citazioni della propria produzione scientifica globale. Cambia lo scenario se, per esempio, si prende in considerazione l'area delle Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche la cui produzione scientifica è normalmente valutata secondo metodologie basate sulla rilevanza stessa delle pubblicazioni, sulle valutazioni espresse dalla comunità scientifica di riferimento, sulla qualità della sede editoriale di pubblicazione e sull'impatto internazionale. Per salire sulla cattedra di ordinario, in quest'area, sarà necessario aver prodotto almeno due monografie e una nutrita serie (almeno 12) di saggi significativi in grado, spiega il Cun, “di offrire un contributo all'avanzamento delle conoscenze dell'ambito disciplinare che dimostrino la piena padronanza della disciplina nei suoi metodi e nei suoi contenuti e un maturo inserimento nel dibattito scientifico dell'area di riferimento”. Insomma, come ha spiegato il presidente del Cun Andrea Lenzi, “abbiamo predisposto, dopo un lungo confronto con l'intera comunità accademica, una sorta di manuale di buone pratiche, mettendo per iscritto la realtà dei concorsi degli ultimi 10 anni”. Naturalmente ha spiegato ancora, “nessuno si vuole sostituire alle commissioni concorsuali cui spetterà sempre l'ultima parola, però in un momento come questo dove l'università è sotto assedio abbiamo voluto renderci trasparenti e definire i limiti del problema, pensando anche alle eccezioni, perché se uno fa una pubblicazione alla Sigmund Freud o alla Einstein allora sarà la qualità e non i numeri ad esser premiati”.

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Nevica, governo ladro?. (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

Quando piove il governo è ladro ma quando nevica? Chissà, il governo non c'entra, nel senso vero, ma qui a Milano e a Torino, a Genova, insomma al nord, non mancano soltanto le renne e le slitte, chiedete informazioni e imprecazioni ai passeggeri degli scali di Linate-Malpensa-Caselle- Orio al Serio. Manca tutto. Che fine hanno fatto gli spazzaneve? Dove sono i sedicenti addetti, spalatori, volontari e affini? Per una settimana i radiotelegiornali hanno annunciato l'allerta neve:questa è arrivata ma l'allerta ha riguardato i cittadini non certo i sedicenti responsabili di comuni e scali aereoportuali. L'emergenza va affrontata con criterio, è inutile sventolare la bandiera dell'Expo 2015 e restare chiusi in Municipio, nel centro bello di Milano, senza capire che cosa stia davvero accadendo nel resto della città, periferia compresa. E' inutile dire che la situazione è sotto controllo o forse lo è sotto casa ma non cinquecento metri più in là. Storie di sempre ma oggi più buffe perchè ci avevano detto che la metropoli è pronta, che il sindaco è un manager, che a Torino, Genova, Milano, Bergamo il nord è attivo, reattivo, fattivo. Sarà, intanto nevica. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 3 ) » (Nessun voto) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico 01Jan 09 Rai 1 di notte Rai 1 di giorno Serata di fine anno da Rimini, diretta su Rai 1, canti, balli, femmine, altra roba e sempre, come prima, più di prima, il Direttore, sì, Lui, Fabrizio Del Noce, presente, partecipante, con la bottiglia di Dom Perignon in mano a brindare davanti a telecamere e spalti gremiti, un tocco di classe in più. Mattinata di inizio d'anno da Venezia, teatro La Fenice, concerto diretto da Petre, finale con Giuseppe Verdi e "Libiamo", calici in alto del direttore Petre, brindisi di eleganza unica. La stessa rete, le stesse bollicine, due facce distanti non una notte ma un secolo. Prime ore del pomeriggio, in onda gli spot che annunciano Sanremo, il festival, canta Frank Sinatra, My Way mentre scorrono le immagini di Gabriela Andersen-Scheiss, olimpiadi di Los Angeles 1984, l'atleta svizzera che chiude la sua maratona barcollando, in preda a una crisi di disidratazione, il suo zigzagare verso il traguardo, è prima comico, poi drammatico. Qualsiasi riferimento allo stato dei telespettatori di Rai 1 è puramente voluto. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 32 ) » (4 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico 30Dec 08 Duecentonovanta felici Volgio dire ancora cose sulla vicenda di Civitavecchia. Cose che ci riguardano, nessuno escluso, anche gli orfani, anche i genitori senza figli, anche chi è celibe o nubile, diconsi singles. I duecentonovanta, dico dei parenti e affini, che sono tornati a casa dalla visita all'obitorio, che cosa pensano di avere risolto? Sono felici di non aver visto e immaginato i resti dei loro figli, bene. Sono dispiaciuti o affranti per la tragedia che ha colpito amici e conoscenti, bene, anzi male. Sono di nuovo nel reality show quotidiano, i loro figli e figlie insieme, gli orfani e i singles di cui sopra, perchè in fondo i morti fanno parte della vita, un ossimoro agghiacciante, i disastri autostradali sono all'ordine del giorno, lo sballo del sabato sera anche, la cinematografia supporta la convinzione, dai tempi di Gassman-Trintignant ne Il Sorpasso fine all'ultimo fotogramma di un qualunque film, tra un'orgia e l'altra, un tiro di cocaina e l'altro, un viaggio di ecstasy, un giro di fumo, l'importante è sfinire. Che cosa altro insegnano quelli di Civitavecchia? Che cosa altro suggeriscono gli attori universitari, volgari e violenti, di Perugia? Che cosa altro certi show televisivi dove la parola droga provoca il sorriso, la battuta, l'allusione? Una volta bastava dire che eri scemo, poi venne il momento del fuori di testa, quindi, per essere di tendenza "che cosa assumi?" "quale è il tuo pusher?" "ti sei bevuto il cervello" "ti fai come una scimmia", si ride, si scherza, che bello, che sballo, il tachimetro della vita segnala il fuorigiri machissenefrega, faccio un tiro, reagisco, mi presento in ufficio, nessuno mi può licenziare, a scuola poi meglio non dire, a casa, infine, so come tenere a distanza il gruppo, padre, madre, o, in caso inverso, la figlia o figlio preoccupati, la moglie inquieta, tanto c'ho l'amante. Vado troppo con la fantasia? Meglio questa, antica, genuina, a volte infantile, di quella chimica, surreale, bastarda. I duecentonovanta sono contenti, trascorreranno buone feste, tutti con loro. I dieci disperati? Piangano pure, sta arrivando un nuovo anno! Qualcuno urlerà anche "Auguri!". Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 7 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico 29Dec 08 Trecento persone e quattro vite finite Trecento persone davanti all'ospedale. davanti all'obitorio. Trecento visi di cera, le mani tremanti, una fotografia mostrata a infermieri, barellieri, poliziotti. Civitavecchia, un posto come mille altri, stavolta il posto della tragedia, quattro ragazzi morti in un incidente stradale, di notte, quasi all'alba, reduci dal ballo e dallo sballo, cocaina, ecstasy, i timbri maledetti di questa generazione maledetta. Trecento persone davanti a una porta per sapere, per piangere la propria disperazione o per liberarsi dall'angoscia. Che vita è diventata mai questa? Che cosa significa essere un padre, essere una madre, oggi? Che cosa significa essere un figlio, una figlia? Poco, sempre più nulla. Un rapporto di comodo, un contratto di affitto e sostentamento. Ci fu il tempo in cui ai genitori bastava un gesto, l'ombra di una mano, il suono della voce per incutere rispetto, in alcuni casi la paura, anche il terrore. C'è adesso il tempo in cui un padre, una madre proteggono l'errore, difendono la bravata, tutelano il colpevole e loro, i ragazzi, le ragazze ne approfittano, sfruttano il potere dell'affetto, convivono per necessità, vivono per fatti loro, l'ombra della loro mano, il suono della loro voce, uno sguardo perfido ecco che il rapporto è ribaltato, padroni della esistenza loro e altrui. La droga come fuga maligna, la droga come gioco, la droga come motivetto da cantare, la droga come un giocattolo per divertirsi. Non esiste la vergogna, non esiste il castigo, non esiste il pentimento vero, non quello spettacolare, volgare, mediatico, davanti alle telecamere. Trecento persone davanti all'obitorio di Civitavecchia, il fotogramma di un Paese che finge di vivere e invece sopravvive soltanto. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 8 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico 22Dec 08 Mercanti di football e di parole Avete presente quelli che vendevano pentole, penne stilografiche, arnesi da cucina e affini, nei mercati rionali? Venghino, venghino. Esistono e resistono al logorio dell'economia moderna ma hanno trovato, a loro insaputa, dei meravigliosi colleghi: i telecronisti di calcio, soprattutto quelli di Sky Italia, i migliori nel settore. Non c'è partita che non offra grandi emozioni, non c'è incontro che non sia una sfida per conoscere la verità, non c'è pubblico se non delle migliori occasioni, non c'è coregografia che poi, in italiano, si dovrebbe dire scenografia, non essendo previsto il balletto. Se arriva un gol questo è straordinario, se un portiere effettua una parata se non è straordinaria è clamorosa, un calciatore ormai non "passa" più il pallone ma lo "scarica", come fosse immondizia, letame, rifiuto; un avversario non viene più dribblato (o scartato) ma saltato, Fosbury è stato avvisato; anzi c'è l'uno contro uno, una nuova formuletta aritmetica e geometrica, vuole dire tutto e nulla, pensate all'uno contro tutti, all'uno contro cinque, a un'orgia tattica. Come il resto, fuffa ma riempie la bocca; così dicesi intensità, densità, transizione, traffico, coast to coast, si frequenta l'inglese, nel senso della lingua, ma davanti all'inglese, nel senso del giocatore modello, arriva la domanda straordinaria, clamorosa(parole, pensieri e voce di Ilaria D'Amico) a David Beckham :"Lei conosce O mia bela madunina?",chissà che cosa avranno tradotto, in cuffia, al ragazzo in leasing. E' un bell'udire, tra tubini e frasi fatte, riverenze con i potenti e penitenze per i peones del calcio, talc show più che talk show. E poi protestano se gli aumentano l'iva. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 11 ) » (4 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico 20Dec 08 La crisi, da repertorio Code chilometriche, in città mica in autostrada. Folla nei negozi, quelli con prezzi alti, abbigliamento e affini, il capitone va via come il pane, non dico delle ostriche e dei capponi, sulle lenticchie si potrebbe aprire un dibattito. Poi, sfogli un giornale e scopri che c'è la crisi, che non si arriva a fine mese, che ormai siamo alla svolta, che la recessione è entrata in camera da letto, insomma non c'è più un centesimo, dicevasi lira. Chi sta dicendo una bugia, non dico una menzogna? Chi bluffa? Chi esagera? Puntualmente, sotto le feste, suona l'antifurto, così come l'allarme si era acceso la scora estate, vedi alla voce agosto, meno italiani in vacanza, ombrelloni incenduti, spiagge deserte. Poi, vigliacco se riuscivi a trovare un posto anche in ultima fila, fianco Aurelia, o alla pensione Eldorado, quadrucci in brodo compreso. Ci risiamo, brava gente, il generale inverno, la coltre bianca, la crisi, le vacanze intelligenti, il cinepanettone, la voglia di Maldive però a prezzi contenuti. Tra due settimane apriti anno, prepariamoci alla stangata, tasse, acqua, luce, gas, dentro la calza della befana che si porta via tutte le feste. Dimenticavo, poi ci sarà carnevale. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 4 ) » (4 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico 11Dec 08 Piove, governo ladro Piove a Roma. E diventa un fatto politico. Meglio, di propaganda politica. Rutelli attacca Alemanno, il centrodestra riattacca a sinistra, in mezzo si nuota, spesso nell'aria fradicia. Che bel Paese. Anche il maltempo è roba da talk show, da riunione di partito, da intervento parlamentare. Piove in tutta Europa, dall'Irlanda a Malta eppure da noi si fa battaglia da arruffapopoli, per farsi riconoscere, per avere il privilegio dì una telecamera, di un microfono. Piove e il politicante ne approfitta, non apre l'ombrello ma la bocca. Speriamo che smetta. Non di piovere. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 10 ) » (7 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico 11Dec 08 Gaber e Indro C'è un Gaberificio preoccupante. Lo chiamo così, con il massimo rispetto e amore per Giorgio, di cui ero amico, quasi badante folkloristico per certe occasioni, così tanto per ridere, per trascorrere un paio di ore di bonifica esistenziale. Lo chiamo Gaberificio perchè a quasi sei anni dalla sua scomparsa vedo, leggo, ascolto attori, cantanti, personaggi vari, occuparsi di Lui, celebrarlo con una chitarra, con una lettura, partecipando a un evento costruito apposta, la gigantografia di Giorgio, i suoi testi, anche inediti, la memoria dolce, così si stema la coscienza e si avanti con il lavoro. Sono quelli che lo avevano tenuto in disparte, che lo avevano preso in giro, perchè aveva sposato l'Ombretta, la destroide Colli, la fascistona amica del Berlusconi, quella lì, perchè non partecipava ai cortei, perchè non mostrava il pugno chiuso e non scendeva in lotta. Era un ex cantante ancorato a una malinconica idea della vita, tra uno shampoo e una Porta Romana bella, mentre, attorno, dicevano i suddetti, i menestrelli e attori di oggi, attorno, dunque,la stessa vita pulsava, fremeva, la sinistra ringhiava, qualcuno era comunista e la destra agonizzava. Giorgio Gaber non aveva bisogno di salire sul carro e, secondo me, non ha affatto bisogno oggi di tornare sul palconoscenico per essere dipinto da imbianchini spacciati per pittori. Resta la sua voce, in qualche disco trasformato in cd, resta, in alcuni dvd, quel corpo che sembrava un olivo secolare frustato dal vento, resta una memoria forte. Il resto non mi piace, il resto è illustrato, letto, cantato da molti di coloro i quali non lo avevano a genio, erano infastiditi dalla sua "assenza" pubblica che, per chi invece lo frequentava davvero, era "presenza" forte, continua, direi vigile, senza mai strillare alla luna. Lo stesso accade da tempo per Indro Montanelli, oggi attorniato da amici, fedeli, estimatori, il popolo del "Vecchio", bastava questo aggettivo per noi, così come lo chiamavano a Il Giornale Nuovo. Ma dovevate vederli, sentire, sotto la redazione, in via Negri, all'inizio in piazza Cavour, con i megafoni, le uova marce, gli striscioni, le contestazioni contro il Fascista, il Nostalgico. Era pericoloso passeggiare tenendo in mano una copia de Il Giornale Nuovo, era bello, invece, esibire la lettura de La repubblica, ai giardini di via Palestro lo aspettarono per scaricargli addosso le pallottole, il Corriere della Sera scrisse di un giornalista ferito, una certa sinistra, oggi piena di nastri a lutto, fece festa perchè, come dicevano gli okkupanti delle Università, "ai fascisti non si parla, si spara!". Il resto andrebbe raccontato meglio, con una verità anche scomoda. Da tempo, e oggi ancora, si contano i cortei, i partigiani, i semprealfianco, del Vecchio e di Giorgio. E' l'Italia di sempre, da piazza Venezia a piazzale Loreto. Ripenso a Gaber. Il primo giorno di gennaio saranno passati sei anni. Sceglierò di giocare con la memoria, appena mossa dall'eco della sua voce disarmante, e fascinosa assieme. Così rispondeva al telefono"GABER, lasciare messaggio". Ne lascerò ancora. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 7 ) » (9 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico 09Dec 08 Il prato di San Siro e le ossa rotte Gattuso, il centrocampisa del Milan, resterà fuori per alcuni mesi a causa di una lesione al ginocchio. Si era infortunato durante la partita di domenica scorsa contro il Catania. Cose che accadono nel calcio, si dice così. Balle. Gattuso è caduto, come tantialtri colleghi suoi, nella trappola del prato di San Siro, la vergogna dei campi di football italiani. Sono anni che questa storia va avanti, si contano i calciatori infortunati, si contano i soldi spesi per la cosidetta rizollatura del prato, si contano i balletti di responsabilità Comune, le due società Milan e Inter, senza che nessuno faccia un passo avanti assumendo l'impegno di affrontare e risolvere definitivamente il problema. La copertura dello stadio ha creato problemi prevedibili, se mettete una pianta dentro un vaso e la coprite per due terzi difficilmente la pianta respirerà. Ma ciò che è "pubblico" in Italia è marginale, è di tutti e di nessuno. Date un'occhiata appunto ai giardini pubblici, alla loro manutenzione e controllate invece i parchi privati, capirete la differenza. L'infortunio di Rino Gattuso è uno dei mille, altri ce ne saranno, Milano è pronta per l'Expo 2015, la vetrina è pulita, il retrobottega fa schifo. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 2 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico 07Dec 08 La Scala e i bambini Grandi novità per la prima a La Scala di Milano. A parte il licenziamento del tenore, la solita passerella di damazze, smoking, abiti da mutuo ventennale sono spuntati i bambini. Quelli dell'asilo. Non hanno partecipato al Don Carlo che, per alcuni di essi potrebbe essere un personaggio da cartoni animati, ma hanno sfilato per protesta contro la Gelmini, nel sens del ministro della Pubblica Istruzione. Erano accompagnati, i pupi, dai genitori e dai maestri o maestre. Una bella immagine, davvero una bella idea, lo sfruttamento dei minori per fini di propaganda politica. Non ricordo analoghe manifestazioni, chessò, contro la pedofilia, oppure l'utilizzo di minori da parte delle multinazionali o, proprio a Milano, da parte dei commercianti cinesi nel loro quartiere. No, lì il governo non c'entra, lì i bambini dell'asilo non capirebbero. Invece hanno capito che il giorno di Sant'Ambrogio è bello andare in centro, urlare contro la Gelmini, dimostrare che il maestro unico è una violenza alla cultura e al libero impiego, hanno capito forse che con questi genitori la vita è bella. Quando saranno grandi ricorderanno questa domenica di dicembre. C'erano anche loro. Purtroppo. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 2 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico Post precedenti Chi sono Barese e meteco tra Torino e Milano. Amo la radio, le auto d'epoca, il vintage, il juke box, i Beatles, Totò, Platini, il vino buono e la tavola giusta e così sto imparando a conoscere la vita. Nei giornali ho scritto di tutto, tra errori ed omissioni. Ringrazio i miei Nobel d'avventura, Tosatti, Arpino, Zanetti, Brera, Montanelli e qualche contemporaneo illustre di cui non voglio svelare l'identità. Ad maiora. Tutti gli articoli di Tony Damascelli su ilGiornale.it contatti Categorie costume Nessuna categoria I più inviati fischi - 4 Emails Piove, governo ladro - 2 Emails La piuma e Omar - 1 Emails La crisi, da repertorio - 1 Emails Ultime discussioni matteo: Milano ore 12 la neve continua a cadere. Da ieri tutti sapevano che ci sarebbero state altre nevicate,... Umberto: Stimati Talita,Vastarini e Mauro. Non vi state a disturbare il sonno con i problemi del Nord o del... bruno: Sono di Torino ed oggi nella mia città è difficilissimo circolare in auto ed a piedi. E'una vergogna!... pietro mancin: Confermo e riconfermo le amministrazioni locali non sono all'altezza in questi frangenti,sono a... stefano: buongiorno, sarei un potenziale fruitore del canale rai edu 2 ma purtroppo non riesco a seguire le... Ultime news An error has occured; the feed is probably down. Try again later. 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DOV'È LA VERA PARITÀ TRA DONNE E UOMINI? (sezione: Scuola)

( da "Lavoce.info" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

>DOV'È LA VERA PARITÀ TRA DONNE E UOMINI? di Chiara Saraceno 07.01.2009 Un?età della pensione più bassa penalizza le donne, ha sentenziato la Corte Europea. Ma eliminare questa disparità non basta. Bisognerebbe prendere atto che quelle di loro che si fanno carico di responsabilità famigliari hanno una vita lavorativa complessivamente più lunga e pesante di quella degli uomini e pagano prezzi economici elevati. Su questo occorre intervenire. E? vero che, come ha sostenuto la Corte Europea nel condannare l?Italia, una età della pensione più bassa penalizza le donne, date le loro carriere mediamente più corte e remunerazioni più basse rispetto agli uomini. Limitarsi a equiparare le età alla pensione di donne e uomini per consentire alle prime di recuperare almeno in parte il gap contributivo con i loro colleghi maschi, come propone il ministro Brunetta, senza modificare contestualmente le condizioni che ne sono all?origine, rischia tuttavia di aggiungere ingiustizia a ingiustizia, disuguaglianza a disuguaglianza. IL LAVORO IN FAMIGLIA Le donne, infatti, svolgono la stragrande maggioranza del lavoro domestico e di cura necessario per far funzionare una famiglia e per consentire agli stessi lavoratori di presentarsi ogni giorno al lavoro (remunerato). Viceversa gli uomini sono molto più presenti nel lavoro remunerato (e quindi coperto da contributi a fini pensionistici).E? una differenza visibile in tutte le età e condizioni famigliari, come mostra l?indagine ISTAT 2002 sull?uso del tempo (1). Soltanto tra chi vive solo si attenua, mentre viceversa si accentua tra chi vive in coppia ed ha figli. In particolare, le donne occupate che vivono in coppia con figli  lavorano per il mercato in media due ore in meno degli uomini in analoga condizione famigliare. Ma se al lavoro per il mercato si somma il lavoro domestico e di cura svolto per la famiglia (inclusi i mariti), il gap si rovescia: le donne hanno una giornata lavorativa media più lunga di un?ora e quaranta minuti. Quindi le donne occupate con carichi famigliari lavorano complessivamente in media molto più degli uomini occupati, ma guadagnano di meno ed accumulano una ricchezza pensionistica inferiore, anche se ne possono fruire mediamente per un periodo più lungo. Si aggiunga che anche a motivo di queste loro responsabilità famigliari ? effettive o anche solo presunte ? le donne non solo sono meno presenti nel mercato del lavoro, ma sono più esposte alla disoccupazione e sono più concentrate degli uomini nei rapporti di lavoro a termine. Infine,  molto spesso quando si ritirano dal mercato del lavoro le donne continuano a fornire più o meno intensamente lavoro di cura non solo ai mariti, ma ai nipoti e ai genitori e suoceri resi dipendenti dalla età molto avanzata, in una società come la nostra in cui mancano i servizi sia per la primissima infanzia che per la dipendenza in età anziana. Da strumento di conciliazione tra lavoro remunerato e famiglia per i loro mariti, andando in pensione (e talvolta anche prima)  le donne si trasformano in strumento di conciliazione per le loro figlie e nuore, oltre che in prestatrici di cura per chi nella rete famigliare non è del tutto autosufficiente. IN PENSIONE A CHE ETÀ? Ma la soluzione non è  il mantenimento di una diversa età pensionabile. Non basta  tuttavia neppure, anche se è auspicabile, reintrodurre la flessibilità ? per donne e uomini ?nella età di uscita dal mercato del lavoro così come era previsto dalla riforma Dini, per consentire a ciascuno di scegliere il trade off che preferisce, o che è più adeguato alle sue necessità, tra uso del tempo e livello della pensione. Occorre soprattutto incidere sulle condizioni che, appunto, producono il gap reddituale e contributivo tra donne e uomini. In primo luogo occorre lavorare seriamente per eliminare le discriminazioni di genere che ancora esistono nel mercato del lavoro ad ogni livello ? dall?accesso, alle forme contrattuali, alle possibilità di carriera. In secondo luogo vanno rafforzate le politiche di conciliazione, per donne e uomini: servizi di cura per la prima infanzia e per le persone non autosufficienti, tempi scolastici che tengano conto del fatto che oramai nella maggioranza delle famiglie entrambi i genitori ? o l?unico genitore presente ? sono occupati. Da questo punto di vista, la riforma Gelmini che riporta l?orario nella scuola elementare privilegiato a 24 ore è una vera e propria mossa in contrasto con questo obiettivo (si veda anche questo altro intervento). CONTRIBUTI FIGURATIVI Infine occorre un riconoscimento economico del lavoro di cura, sia sotto forma di congedi coperti da indennità decenti che sotto forma di contributi figurativi più sostanziosi di quelli attualmente vigenti.  Al momento attuale solo il congedo di maternità è coperto da contributi figurativi calcolati sulla retribuzione effettiva (e solo per chi ha un lavoro regolare). Il congedo genitoriale, oltre ad essere compensato in maniera poco più che simbolica (30% dello stipendio e solo se preso entro i tre anni di vita del bambini), dà luogo a contributi figurativi ridotti, ancorché riscattabili o integrabili con versamenti volontari, e per un massimo di sei mesi e solo per le lavoratrici dipendenti che abbiano almeno 5 anni di storia contributiva. Si tenga presente che nel caso di contributi per il periodo del servizio militare (o civile alternativo a quello militare) basta aver avuto anche un solo contributo nel periodo precedente il servizio (2). E? anche per questo ? bassa remunerazione e scarsi o nulli contributi figurativi - che i padri raramente prendono il congedo genitoriale, allargando di fatto il divario con le loro compagne. Allo stesso tempo si ingenerano condizioni di disuguaglianza tra diverse figure di lavoratrici madri e tra queste e le madri fuori dal mercato del lavoro. Ancor meno è riconosciuto il lavoro di cura prestato per persone non autosufficienti. Solo nel caso di un figlio non autosufficiente si ha diritto ad un congedo fino ad un massimo di due anni, non remunerato ma coperto da contributi figurativi di importo fisso. Nel caso, molto più frequente, di assistenza ad anziani non autosufficienti, i contributi figurativi coprono al massimo i 25 giorni annuali di permesso consentito, e solo se la persona non autosufficiente convive con la lavoratrice/lavoratore.  Invece che ?compensare? le donne per il loro lavoro non pagato con una vita lavorativa remunerata più corta, ma anche con una ricchezza pensionistica più ridotta, occorrerebbe prendere atto che quelle di loro che si fanno carico di responsabilità famigliari hanno in effetti una vita lavorativa complessivamente più lunga e pesante di quella degli uomini, con periodi di concentrazione spesso insostenibili e per cui pagano prezzi economici elevati. E? su questo che occorre intervenire, destinando a misure sia di sostituzione (tramite i servizi) che di  riconoscimento (tramite congedi remunerati e contributi figurativi) del lavoro di cura i risparmi ottenuti con l?innalzamento dell?età pensionabile delle donne. Ciò consentirebbe anche di non distinguere genericamente tra ?donne? e ?uomini?, ma tra chi ? donna o uomo ? fa attività di cura per persone non autosufficienti per età o malattia e chi no. (1) L'indagine Istat 2002. (2) Sulla complessa normativa riguardante i contributi figurativi si veda Tuttoinps.

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Lodo Alfano, un milione di no (sezione: Scuola)

( da "AprileOnline.info" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

Lodo Alfano, un milione di no Andrea Scarchilli , 07 gennaio 2009, 15:15 Di Pietro e Ferrero depositano in Cassazione le firme che inaugurano l'iter referendario. Obiettivo finale: l'abrogazione della legge che sospende i processi ai danni delle quattro più alte cariche dello Stato. Non ci dovrebbero essere problemi procedurali, visto il doppiamento della soglia delle cinquecentomila adesioni. L'ex pm, adesso, vuole aprire un'altra stagione di consultazioni popolari. Il segretario del Prc: "E' finita la ritirata" Un milione di no al Alfano, la legge che ha sospeso in tutta fretta, la scorsa estate, i processi ai danni delle quattro più alte cariche dello Stato. In concreto, ha messo in cassaforte la posizione giudiziaria del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, imputato per corruzione in atti giudiziari. Stamattina una folta delegazione di parlamentari dell'Italia dei valori, guidata dal leader Antonio Di Pietro e accompagnata dal segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero, ha depositato in Cassazione un milione di firme inaugurando, con due giorni di anticipo dalla scadenza, l'iter referendario. Ora la Suprema Corte dovrà verificarne l'autenticità (ma, assicurano i dipietristi, 850mila sono già state vagliate) poi la parola passerà alla Corte costituzionale a cui spetta il compito di ammettere il quesito. Non dovrebbero esserci i problemi che hanno mandato all'aria l'ultima battaglia di Beppe Grillo. Per indire un referendum abrogativo basta mezzo milione di firme, l'Idv ne ha raccolte il doppio. Rifondazione ha contribuito con sessantamila firme, Sinistra democratica ha dato un apporto di testimonianza. Si voterà tra il quindici aprile e il quindici giugno prossimo, nel bel mezzo di una miriade di appuntamenti elettorali: oltre alle amministrative e alle europee (accorpate il 6 e il 7 giugno, ma seguiranno i ballottaggi) ci sarà da fissare anche il giorno della consultazione popolare contro il "Porcellum", saltata lo scorso anno per lo scioglimento delle Camere. Secondo l'ex pm le firme non sono solo "un fatto tecnico ma anche un fatto politico importante perché ci sono milioni di cittadini che dicono no al governo che fa le leggi per non farsi processare". L'Italia dei valori, ha argomentato Di Pietro, "si batte perché tutti devono essere uguali davanti alla legge e perché c'e' bisogno di un Parlamento che pensi un po' di più alla giustizia sociale. Se non c'è legalità i furbi fanno affari come nel caso Alitalia e i poveri cristi la pagano". Di Pietro legge questo appuntamento come il primo di una serie. "Noi dell'Italia dei valori - ha detto - pensiamo che da adesso al 2010 saranno organizzati altri referendum. Vogliamo portare al prossimo appuntamento referendario un pacchetto di referendum". E' l'ufficializzazione di una sfida che punta ad arrivare al voto con più quesiti. Obiettivo ambizioso, vista la ristrettezza dei tempi. Al lodo Alfano l'ex pm ha aggiunto da subito un quesito contro il finanziamento pubblico ai partiti (riprendendo così una battaglia fallita da Grillo), il suo senatore Elio Lannutti ha messo nell'elenco di provvedimenti da abrogare anche la non ancora approvata legge sulle intercettazioni e "forse" la riforma Gelmini. Di Pietro, in ogni caso, si vede come il protagonista di un'altra stagione referendaria: "Di fronte alle oligarchie di potere l'Italia dei valori continuerà a frequentare le piazze, a incontrare i cittadini, a confrontarsi con essi e a raccogliere firme nell'ottica di una democrazia diretta". Per il segretario del Prc Ferrero le firme depositate in Cassazione annunciano che "la ritirata è finita". Secondo l'ex ministro stamattina si è chiuso un cerchio, visto che "in questi mesi gli italiani sono scesi in piazza per la giustizia sociale e con queste firme si potrà dire la propria anche sulla giustizia e le riforme istituzionali". E' "evidente", ha sottolineato poi Ferrero in una nota, che il referendum contro il lodo Alfano "impedirà lo strapotere e lo stravolgimento delle basilari regole democratiche che sta mettendo in atto il governo Berlusconi come pure ogni tentativo di inciucio sulla giustizia che anche parte dell'opposizione, in queste settimane, sta provando ad avallare". Dalla maggioranza prevale il disprezzo. Il capogruppo alla Camera del Popolo della libertà, Fabrizio Cicchitto, considera la raccolta delle firme un'iniziativa "che ha un consenso minoritario di persone che vogliono che si continui nell'uso politico della giustizia".

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Bimbi in classe a due anni e mezzo Spariscono i moduli alle elementari (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

Bimbi in classe a due anni e mezzo Spariscono i moduli alle elementari Mercoledì 7 Gennaio 2009, (e.v.) La riforma Gelmini riorganizza la scuola in tutti i cicli di istruzione. L'attuazione partirà, dal primo settembre 2009, con le scuole elementari e medie. Seguirà il primo settembre 2010 quella delle superiori. Queste le principali novità. Scuole dell'infanzia. I bambini potranno andare a scuola a 2 anni e mezzo. Scuole primarie. Spariscono i moduli a favore di un insegnante unico di riferimento, che insegnerà nella stessa classe per 20 o 22 ore di lezioni frontali. Altri insegnanti completeranno l'orario che, a scelta dei genitori, potrà essere di 24, 27, 30 o 40 ore settimanali, sulla base dell'organico assegnato alla scuola. Il tempo pieno dovrebbe essere confermato nelle scuole che già lo attuano. Mentre qualora i genitori dovessero scegliere gli orari di 24 o 27 ore settimanali, inferiori al monte ore base attuale, non verranno tagliate alcune materie di insegnamento ma verranno ridotte le ore di alcune discipline, sebbene i programmi restino inalterati. Scuole secondarie di primo grado. L'orario scende dalle attuali 32 a 30 ore settimanali. Non viene tolto l'insegnamento della seconda lingua straniera ed è possibile un eventuale potenziamento dell'inglese. Scuole secondarie di secondo grado. Dal prossimo anno le ore di insegnamento non saranno più di 50 minuti, bensì di 60. Dal 2010 saranno previsti sei tipi di licei: linguistico (con l'insegnamento della terza lingua fin dal primo anno), musicale coreutico (di nuova istituzione, con la pratica delle tecniche della danza), delle scienze umane (ex magistrali), artistico (con tre indirizzi), classico e scientifico. Gli istituti tecnici verranno riordinati in due settori (economico o tecnologico) e undici indirizzi. Saranno organizzati secondo il sistema 2+2+1, con un primo biennio a un contenuto formativo di base, un secondo biennio specialistico e l'ultimo anno di perfezionamento mirato all'indirizzo scelto. L'insegnamento dell'inglese è obbligatorio per tutti i cinque anni delle superiori e in quinta c'è la possibilità di effettuare stage in azienda.

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Scuola, c'è più tempo per scegliere (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

Scuola, c'è più tempo per scegliere La scadenza delle pre-iscrizioni slitta al 28 febbraio per permettere alle famiglie di conoscere le novità Mercoledì 7 Gennaio 2009, Gennaio è sempre stato, tradizionalmente, tempo di preiscrizioni. Ma per il 2009 la scadenza è slittata di un mese. Il termine ultimo per la presentazione delle domande di iscrizione a tutte le scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado è fissata al 28 febbraio 2009. Lo ha stabilito il capo dipartimento ministeriale nell'annuale circolare del 3 dicembre scorso sulle iscrizioni alle scuole per l'anno scolastico 2009/2010. Nonostante le grandi proteste di piazza dei mesi scorsi, a partire dal primo settembre 2009 scatterà l'attuazione di una prima parte della riforma Gelmini, che riorganizza tutti i cicli scolastici, dell'infanzia, elementari, medie e superiori. Ecco quindi la scelta di prorogare il termine per le prescrizioni, che è stata presa proprio per consentire un'adeguata azione di orientamento rivolta a studenti e famiglie. E le scuole, anche nella nostra regione, si stanno muovendo proprio in questa direzione con l'iniziativa delle scuole aperte che prosegue, in moltissimi casi, anche nel prossimo mese di gennaio. Indicazioni utili sui piani dell'offerta formativa e sugli adempimenti per le prescrizioni sono poi presenti anche sui siti internet delle singole scuole. «Dal punto di vista burocratico - chiarisce il direttore dell'Ufficio scolastico regionale, Ugo Panetta - basta semplicemente recarsi nella scuola prescelta e riempire gli appositi moduli che vengono forniti dall'istituzione scolastica. Le singole scuole, poi, offrono tutte le informazioni necessarie». Per la scuola dell'infanzia è consentito l'iscrizione di bambini a partire dai due anni e mezzo d'età, in caso di disponibilità di posti, dopo che sono state esaurite le altre richieste. «Nella nostra regione, però - tranquillizza Panetta - non dovrebbe esserci alcun problema, perché non ci sono liste d'attesa lunghissime». Le principali novità per il prossimo anno scolastico interesseranno invece le scuole primarie. Pur restando valido il principio della scuola di pertinenza, legata all'indirizzo di residenza, i genitori possono scegliere in quale istituto iscrivere i propri figli, che verranno accettati sulla base dei criteri di priorità nell'accettazione delle domande stabiliti da ciascun consiglio di circolo. All'atto dell'iscrizione, come già succedeva in passato, i genitori saranno chiamati a decidere se avvalersi dell'insegnamento della religione cattolica e del friulano. Parimenti dovranno decidere se adottare l'orario di 24, 27, 30 o 40 ore settimanali, coperte da un insegnante prevalente e altri a completamento dell'orario. Alle superiori, invece, la riforma slitta di un anno, a partire dal primo settembre 2010. Cosa succederà, il prossimo anno, dei corsi che negli intenti della riforma dovranno sparire? «Non credo ci saranno particolari problemi, i corsi che partono dovrebbero arrivare a compimento fino in quinta. È sempre stato così, in ogni riforma; al momento non ci sono cambi tali da sconvolgere l'attuale stato delle cose - tranquillizza Panetta -. Il consiglio che voglio dare è quello di seguire le inclinazioni dei ragazzi, anche se a quattordici anni è difficile avere le idee chiare». Elena Viotto

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Bagno a marecon la pioggia (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

Bagno a mare con la pioggia Pareri positivi (anche se con qualche perplessità) sulla proposta contenuta nella riforma del ministro Maria Stella Gelmini relativamente all'istituzione dei licei coreutici-musicali, segmento della scuola secondaria superiore dedicato all'insegnamento specialistico di danza e musica che dovrebbe completare gli studi artistici professionali, secondo un percorso già implicito nella legge 508 del 1999 per la riforma dei Conservatori e delle accademie di Belle Arti. «E' certamente una novità che va a colmare quella fascia centrale di formazione musicale che in atto manca - dice il maestro Angelo Licalsi, direttore dell'istituto musicale "Vincenzo Bellini" di Caltanissetta, oggi anche Scuola superiore di studi musicali - e completa finalmente la riforma della 508 ma non sappiamo se funzionerà o meno: dipende tutto dai percorsi formativi che saranno inseriti nei programmi ministeriali». L'interrogativo che in molti tra gli addetti ai lavori si pongono sono proprio i programmi: prevederanno forme di educazione o di istruzione e formazione musicale? «L'educazione musicale - dice ancora Licalsi - va bene per le scuole medie, per dare competenze in senso orizzontale. Ma viene un momento in cui, se si vuol studiare da musicisti, bisogna cimentarsi con le tecniche esecutive di ciascun strumento e quindi è necessaria la formazione e l'istruzione musicale e non un doppione della scuola media ad indirizzo musicale». A guadagnarci dovrebbe essere la qualità della preparazione dei giovani aspiranti musicisti e in questa ottica bisogna anche tenere presenti i parametri dell'Europa, con cui bisognerà mettersi alla pari entro il 2010. «Vogliamo contenuti certi - dice ancora il direttore Licalsi - e serietà del percorso formativo». «Una proposta come quella del ministro Gelmini - dice il maestro Claudio Paradiso, flautista e docente della cattedra di musica d'insieme al conservatorio "Francesco Morlacchi" di Perugia e fondatore dell'ensemble "I fiati di Parma", in concerto nelle scorse settimane a Caltanissetta al teatro comunale - non può che essere accolta positivamente: tra le medie ad indirizzo musicale e i bienni di specializzazione c'è oggi una sorta di "buco" nel percorso didattico musicale in Italia». Anche se si sta affrontando il problema in modo parziale. «Sarebbe cosa anche più utile - dice Paradiso - incrementare ed aggiornare i programmi didattici, sul modello europeo, già negli anni formativi: a sette anni, insegnano gli esperti, la personalità del bambino è completamente formata. Una buona riforma deve riguardare tutto il percorso formativo fin dall'inizio ma i percorsi organici in Italia sono una chimera. Una seconda riflessione riguarda la mentalità, che giudico sbagliata, nei confronti della musica in Italia, considerata un optional e non un valore; suonare o cantare non fa parte del bagaglio fondamentale della nostra istruzione e questo è un paradosso perché viviamo in un Paese che di tradizioni musicali ne ha da vendere, dove però manca il senso di rispetto verso la musica». «Sono sempre del parere che le cose, prima di essere valutate, debbano essere vissute concretamente, bisogna esserci dentro - dice il maestro Maria Grazia Scarlata, pianista, componente di commissioni di esami dell'istituto musicale nisseno, docente dell'istituto musicale "Bellini" di Catania, componente dell'Ensemble Belliniano - e questa riforma è ancora al momento troppo sulla carta, di proposte reali per questo importante passaggio ancora non ce ne sono. Ormai non siamo in grado di garantire un minimo di futuro ai nostri ragazzi, è questa la vera realtà». «E' anche vero - dice il maestro Angelo Valastro, docente della cattedra di fagotto dell'istituto musicale nisseno dal 2002 e primo fagotto dell'Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania - che i musicisti professionisti sono all'estero un marchio di qualità che l'Italia continua comunque ad esportare. A Caltanissetta la situazione non è negativa, anzi: chi studia strumento forse ha più difficoltà per tutta una serie di motivi ma è molto più motivato rispetto ad altri ragazzi». Rosamaria Li Vecchi

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Rai 1 di notte Rai 1 di giorno (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

Quando piove il governo è ladro ma quando nevica? Chissà, il governo non c'entra, nel senso vero, ma qui a Milano e a Torino, a Genova, insomma al nord, non mancano soltanto le renne e le slitte, chiedete informazioni e imprecazioni ai passeggeri degli scali di Linate-Malpensa-Caselle- Orio al Serio. Manca tutto. Che fine hanno fatto gli spazzaneve? Dove sono i sedicenti addetti, spalatori, volontari e affini? Per una settimana i radiotelegiornali hanno annunciato l'allerta neve:questa è arrivata ma l'allerta ha riguardato i cittadini non certo i sedicenti responsabili di comuni e scali aereoportuali. L'emergenza va affrontata con criterio, è inutile sventolare la bandiera dell'Expo 2015 e restare chiusi in Municipio, nel centro bello di Milano, senza capire che cosa stia davvero accadendo nel resto della città, periferia compresa. E' inutile dire che la situazione è sotto controllo o forse lo è sotto casa ma non cinquecento metri più in là. Storie di sempre ma oggi più buffe perchè ci avevano detto che la metropoli è pronta, che il sindaco è un manager, che a Torino, Genova, Milano, Bergamo il nord è attivo, reattivo, fattivo. Sarà, intanto nevica. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 3 ) » (Nessun voto) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico 01Jan 09 Rai 1 di notte Rai 1 di giorno Serata di fine anno da Rimini, diretta su Rai 1, canti, balli, femmine, altra roba e sempre, come prima, più di prima, il Direttore, sì, Lui, Fabrizio Del Noce, presente, partecipante, con la bottiglia di Dom Perignon in mano a brindare davanti a telecamere e spalti gremiti, un tocco di classe in più. Mattinata di inizio d'anno da Venezia, teatro La Fenice, concerto diretto da Petre, finale con Giuseppe Verdi e "Libiamo", calici in alto del direttore Petre, brindisi di eleganza unica. La stessa rete, le stesse bollicine, due facce distanti non una notte ma un secolo. Prime ore del pomeriggio, in onda gli spot che annunciano Sanremo, il festival, canta Frank Sinatra, My Way mentre scorrono le immagini di Gabriela Andersen-Scheiss, olimpiadi di Los Angeles 1984, l'atleta svizzera che chiude la sua maratona barcollando, in preda a una crisi di disidratazione, il suo zigzagare verso il traguardo, è prima comico, poi drammatico. Qualsiasi riferimento allo stato dei telespettatori di Rai 1 è puramente voluto. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 32 ) » (4 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico 30Dec 08 Duecentonovanta felici Volgio dire ancora cose sulla vicenda di Civitavecchia. Cose che ci riguardano, nessuno escluso, anche gli orfani, anche i genitori senza figli, anche chi è celibe o nubile, diconsi singles. I duecentonovanta, dico dei parenti e affini, che sono tornati a casa dalla visita all'obitorio, che cosa pensano di avere risolto? Sono felici di non aver visto e immaginato i resti dei loro figli, bene. Sono dispiaciuti o affranti per la tragedia che ha colpito amici e conoscenti, bene, anzi male. Sono di nuovo nel reality show quotidiano, i loro figli e figlie insieme, gli orfani e i singles di cui sopra, perchè in fondo i morti fanno parte della vita, un ossimoro agghiacciante, i disastri autostradali sono all'ordine del giorno, lo sballo del sabato sera anche, la cinematografia supporta la convinzione, dai tempi di Gassman-Trintignant ne Il Sorpasso fine all'ultimo fotogramma di un qualunque film, tra un'orgia e l'altra, un tiro di cocaina e l'altro, un viaggio di ecstasy, un giro di fumo, l'importante è sfinire. Che cosa altro insegnano quelli di Civitavecchia? Che cosa altro suggeriscono gli attori universitari, volgari e violenti, di Perugia? Che cosa altro certi show televisivi dove la parola droga provoca il sorriso, la battuta, l'allusione? Una volta bastava dire che eri scemo, poi venne il momento del fuori di testa, quindi, per essere di tendenza "che cosa assumi?" "quale è il tuo pusher?" "ti sei bevuto il cervello" "ti fai come una scimmia", si ride, si scherza, che bello, che sballo, il tachimetro della vita segnala il fuorigiri machissenefrega, faccio un tiro, reagisco, mi presento in ufficio, nessuno mi può licenziare, a scuola poi meglio non dire, a casa, infine, so come tenere a distanza il gruppo, padre, madre, o, in caso inverso, la figlia o figlio preoccupati, la moglie inquieta, tanto c'ho l'amante. Vado troppo con la fantasia? Meglio questa, antica, genuina, a volte infantile, di quella chimica, surreale, bastarda. I duecentonovanta sono contenti, trascorreranno buone feste, tutti con loro. I dieci disperati? Piangano pure, sta arrivando un nuovo anno! Qualcuno urlerà anche "Auguri!". Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 7 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico 29Dec 08 Trecento persone e quattro vite finite Trecento persone davanti all'ospedale. davanti all'obitorio. Trecento visi di cera, le mani tremanti, una fotografia mostrata a infermieri, barellieri, poliziotti. Civitavecchia, un posto come mille altri, stavolta il posto della tragedia, quattro ragazzi morti in un incidente stradale, di notte, quasi all'alba, reduci dal ballo e dallo sballo, cocaina, ecstasy, i timbri maledetti di questa generazione maledetta. Trecento persone davanti a una porta per sapere, per piangere la propria disperazione o per liberarsi dall'angoscia. Che vita è diventata mai questa? Che cosa significa essere un padre, essere una madre, oggi? Che cosa significa essere un figlio, una figlia? Poco, sempre più nulla. Un rapporto di comodo, un contratto di affitto e sostentamento. Ci fu il tempo in cui ai genitori bastava un gesto, l'ombra di una mano, il suono della voce per incutere rispetto, in alcuni casi la paura, anche il terrore. C'è adesso il tempo in cui un padre, una madre proteggono l'errore, difendono la bravata, tutelano il colpevole e loro, i ragazzi, le ragazze ne approfittano, sfruttano il potere dell'affetto, convivono per necessità, vivono per fatti loro, l'ombra della loro mano, il suono della loro voce, uno sguardo perfido ecco che il rapporto è ribaltato, padroni della esistenza loro e altrui. La droga come fuga maligna, la droga come gioco, la droga come motivetto da cantare, la droga come un giocattolo per divertirsi. Non esiste la vergogna, non esiste il castigo, non esiste il pentimento vero, non quello spettacolare, volgare, mediatico, davanti alle telecamere. Trecento persone davanti all'obitorio di Civitavecchia, il fotogramma di un Paese che finge di vivere e invece sopravvive soltanto. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 8 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico 22Dec 08 Mercanti di football e di parole Avete presente quelli che vendevano pentole, penne stilografiche, arnesi da cucina e affini, nei mercati rionali? Venghino, venghino. Esistono e resistono al logorio dell'economia moderna ma hanno trovato, a loro insaputa, dei meravigliosi colleghi: i telecronisti di calcio, soprattutto quelli di Sky Italia, i migliori nel settore. Non c'è partita che non offra grandi emozioni, non c'è incontro che non sia una sfida per conoscere la verità, non c'è pubblico se non delle migliori occasioni, non c'è coregografia che poi, in italiano, si dovrebbe dire scenografia, non essendo previsto il balletto. Se arriva un gol questo è straordinario, se un portiere effettua una parata se non è straordinaria è clamorosa, un calciatore ormai non "passa" più il pallone ma lo "scarica", come fosse immondizia, letame, rifiuto; un avversario non viene più dribblato (o scartato) ma saltato, Fosbury è stato avvisato; anzi c'è l'uno contro uno, una nuova formuletta aritmetica e geometrica, vuole dire tutto e nulla, pensate all'uno contro tutti, all'uno contro cinque, a un'orgia tattica. Come il resto, fuffa ma riempie la bocca; così dicesi intensità, densità, transizione, traffico, coast to coast, si frequenta l'inglese, nel senso della lingua, ma davanti all'inglese, nel senso del giocatore modello, arriva la domanda straordinaria, clamorosa(parole, pensieri e voce di Ilaria D'Amico) a David Beckham :"Lei conosce O mia bela madunina?",chissà che cosa avranno tradotto, in cuffia, al ragazzo in leasing. E' un bell'udire, tra tubini e frasi fatte, riverenze con i potenti e penitenze per i peones del calcio, talc show più che talk show. E poi protestano se gli aumentano l'iva. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 11 ) » (4 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico 20Dec 08 La crisi, da repertorio Code chilometriche, in città mica in autostrada. Folla nei negozi, quelli con prezzi alti, abbigliamento e affini, il capitone va via come il pane, non dico delle ostriche e dei capponi, sulle lenticchie si potrebbe aprire un dibattito. Poi, sfogli un giornale e scopri che c'è la crisi, che non si arriva a fine mese, che ormai siamo alla svolta, che la recessione è entrata in camera da letto, insomma non c'è più un centesimo, dicevasi lira. Chi sta dicendo una bugia, non dico una menzogna? Chi bluffa? Chi esagera? Puntualmente, sotto le feste, suona l'antifurto, così come l'allarme si era acceso la scora estate, vedi alla voce agosto, meno italiani in vacanza, ombrelloni incenduti, spiagge deserte. Poi, vigliacco se riuscivi a trovare un posto anche in ultima fila, fianco Aurelia, o alla pensione Eldorado, quadrucci in brodo compreso. Ci risiamo, brava gente, il generale inverno, la coltre bianca, la crisi, le vacanze intelligenti, il cinepanettone, la voglia di Maldive però a prezzi contenuti. Tra due settimane apriti anno, prepariamoci alla stangata, tasse, acqua, luce, gas, dentro la calza della befana che si porta via tutte le feste. Dimenticavo, poi ci sarà carnevale. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 4 ) » (4 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico 11Dec 08 Piove, governo ladro Piove a Roma. E diventa un fatto politico. Meglio, di propaganda politica. Rutelli attacca Alemanno, il centrodestra riattacca a sinistra, in mezzo si nuota, spesso nell'aria fradicia. Che bel Paese. Anche il maltempo è roba da talk show, da riunione di partito, da intervento parlamentare. Piove in tutta Europa, dall'Irlanda a Malta eppure da noi si fa battaglia da arruffapopoli, per farsi riconoscere, per avere il privilegio dì una telecamera, di un microfono. Piove e il politicante ne approfitta, non apre l'ombrello ma la bocca. Speriamo che smetta. Non di piovere. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 10 ) » (7 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico 11Dec 08 Gaber e Indro C'è un Gaberificio preoccupante. Lo chiamo così, con il massimo rispetto e amore per Giorgio, di cui ero amico, quasi badante folkloristico per certe occasioni, così tanto per ridere, per trascorrere un paio di ore di bonifica esistenziale. Lo chiamo Gaberificio perchè a quasi sei anni dalla sua scomparsa vedo, leggo, ascolto attori, cantanti, personaggi vari, occuparsi di Lui, celebrarlo con una chitarra, con una lettura, partecipando a un evento costruito apposta, la gigantografia di Giorgio, i suoi testi, anche inediti, la memoria dolce, così si stema la coscienza e si avanti con il lavoro. Sono quelli che lo avevano tenuto in disparte, che lo avevano preso in giro, perchè aveva sposato l'Ombretta, la destroide Colli, la fascistona amica del Berlusconi, quella lì, perchè non partecipava ai cortei, perchè non mostrava il pugno chiuso e non scendeva in lotta. Era un ex cantante ancorato a una malinconica idea della vita, tra uno shampoo e una Porta Romana bella, mentre, attorno, dicevano i suddetti, i menestrelli e attori di oggi, attorno, dunque,la stessa vita pulsava, fremeva, la sinistra ringhiava, qualcuno era comunista e la destra agonizzava. Giorgio Gaber non aveva bisogno di salire sul carro e, secondo me, non ha affatto bisogno oggi di tornare sul palconoscenico per essere dipinto da imbianchini spacciati per pittori. Resta la sua voce, in qualche disco trasformato in cd, resta, in alcuni dvd, quel corpo che sembrava un olivo secolare frustato dal vento, resta una memoria forte. Il resto non mi piace, il resto è illustrato, letto, cantato da molti di coloro i quali non lo avevano a genio, erano infastiditi dalla sua "assenza" pubblica che, per chi invece lo frequentava davvero, era "presenza" forte, continua, direi vigile, senza mai strillare alla luna. Lo stesso accade da tempo per Indro Montanelli, oggi attorniato da amici, fedeli, estimatori, il popolo del "Vecchio", bastava questo aggettivo per noi, così come lo chiamavano a Il Giornale Nuovo. Ma dovevate vederli, sentire, sotto la redazione, in via Negri, all'inizio in piazza Cavour, con i megafoni, le uova marce, gli striscioni, le contestazioni contro il Fascista, il Nostalgico. Era pericoloso passeggiare tenendo in mano una copia de Il Giornale Nuovo, era bello, invece, esibire la lettura de La repubblica, ai giardini di via Palestro lo aspettarono per scaricargli addosso le pallottole, il Corriere della Sera scrisse di un giornalista ferito, una certa sinistra, oggi piena di nastri a lutto, fece festa perchè, come dicevano gli okkupanti delle Università, "ai fascisti non si parla, si spara!". Il resto andrebbe raccontato meglio, con una verità anche scomoda. Da tempo, e oggi ancora, si contano i cortei, i partigiani, i semprealfianco, del Vecchio e di Giorgio. E' l'Italia di sempre, da piazza Venezia a piazzale Loreto. Ripenso a Gaber. Il primo giorno di gennaio saranno passati sei anni. Sceglierò di giocare con la memoria, appena mossa dall'eco della sua voce disarmante, e fascinosa assieme. Così rispondeva al telefono"GABER, lasciare messaggio". Ne lascerò ancora. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 7 ) » (9 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico 09Dec 08 Il prato di San Siro e le ossa rotte Gattuso, il centrocampisa del Milan, resterà fuori per alcuni mesi a causa di una lesione al ginocchio. Si era infortunato durante la partita di domenica scorsa contro il Catania. Cose che accadono nel calcio, si dice così. Balle. Gattuso è caduto, come tantialtri colleghi suoi, nella trappola del prato di San Siro, la vergogna dei campi di football italiani. Sono anni che questa storia va avanti, si contano i calciatori infortunati, si contano i soldi spesi per la cosidetta rizollatura del prato, si contano i balletti di responsabilità Comune, le due società Milan e Inter, senza che nessuno faccia un passo avanti assumendo l'impegno di affrontare e risolvere definitivamente il problema. La copertura dello stadio ha creato problemi prevedibili, se mettete una pianta dentro un vaso e la coprite per due terzi difficilmente la pianta respirerà. Ma ciò che è "pubblico" in Italia è marginale, è di tutti e di nessuno. Date un'occhiata appunto ai giardini pubblici, alla loro manutenzione e controllate invece i parchi privati, capirete la differenza. L'infortunio di Rino Gattuso è uno dei mille, altri ce ne saranno, Milano è pronta per l'Expo 2015, la vetrina è pulita, il retrobottega fa schifo. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 2 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico 07Dec 08 La Scala e i bambini Grandi novità per la prima a La Scala di Milano. A parte il licenziamento del tenore, la solita passerella di damazze, smoking, abiti da mutuo ventennale sono spuntati i bambini. Quelli dell'asilo. Non hanno partecipato al Don Carlo che, per alcuni di essi potrebbe essere un personaggio da cartoni animati, ma hanno sfilato per protesta contro la Gelmini, nel sens del ministro della Pubblica Istruzione. Erano accompagnati, i pupi, dai genitori e dai maestri o maestre. Una bella immagine, davvero una bella idea, lo sfruttamento dei minori per fini di propaganda politica. Non ricordo analoghe manifestazioni, chessò, contro la pedofilia, oppure l'utilizzo di minori da parte delle multinazionali o, proprio a Milano, da parte dei commercianti cinesi nel loro quartiere. No, lì il governo non c'entra, lì i bambini dell'asilo non capirebbero. Invece hanno capito che il giorno di Sant'Ambrogio è bello andare in centro, urlare contro la Gelmini, dimostrare che il maestro unico è una violenza alla cultura e al libero impiego, hanno capito forse che con questi genitori la vita è bella. Quando saranno grandi ricorderanno questa domenica di dicembre. C'erano anche loro. Purtroppo. Scritto in Nessuna categoria Commenti ( 2 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il blog di Tony Damascelli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Manda questo post a un amico Post precedenti Chi sono Barese e meteco tra Torino e Milano. Amo la radio, le auto d'epoca, il vintage, il juke box, i Beatles, Totò, Platini, il vino buono e la tavola giusta e così sto imparando a conoscere la vita. Nei giornali ho scritto di tutto, tra errori ed omissioni. Ringrazio i miei Nobel d'avventura, Tosatti, Arpino, Zanetti, Brera, Montanelli e qualche contemporaneo illustre di cui non voglio svelare l'identità. Ad maiora. Tutti gli articoli di Tony Damascelli su ilGiornale.it contatti Categorie costume Nessuna categoria I più inviati fischi - 4 Emails Piove, governo ladro - 2 Emails La piuma e Omar - 1 Emails La crisi, da repertorio - 1 Emails Ultime discussioni matteo: Milano ore 12 la neve continua a cadere. Da ieri tutti sapevano che ci sarebbero state altre nevicate,... Umberto: Stimati Talita,Vastarini e Mauro. Non vi state a disturbare il sonno con i problemi del Nord o del... bruno: Sono di Torino ed oggi nella mia città è difficilissimo circolare in auto ed a piedi. E'una vergogna!... pietro mancin: Confermo e riconfermo le amministrazioni locali non sono all'altezza in questi frangenti,sono a... stefano: buongiorno, sarei un potenziale fruitore del canale rai edu 2 ma purtroppo non riesco a seguire le... 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Un milione di firme contro Lodo Alfano Di Pietro: "Entro 2010 altri referendum" (sezione: Scuola)

( da "Repubblica.it" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

ROMA - Un milione di firme contro il Lodo Alfano. Due furgoncini con 212 scatoloni hanno scaricato questa mattina davanti alla Cassazione le firme raccolte dall'11 dall'Idv, Rifondazione comunista e Sinistra democratica che chiedono l'abolizione della legge che sospende i processi in corso nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato e che prende il nome dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano. "Apriamo il 2009 con l'intenzione di fare una opposizione chiara e determinata a questo governo che toglie ai poveri per dare ai ricchi: il Lodo Alfano è incostituzionale perché introduce due pesi e due misure in modo tale che le quattro più alte cariche dello Stato, anche se ammazzano la madre, non vengono processate, contrariamente a quanto accadrebbe a tutti gli altri cittadini" ha detto il leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro durante la consegna delle firme davanti al Palazzaccio. Con lui c'era il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero e numerosi parlamentari e senatori dell'Idv tra i quali Massimo Donadi, Elio Lannuti, Felice Belisario e Stefano Pedica. Per Rifondazione era presente anche Giovanni Russo Spena. "In questi mesi è successo di tutto, ma il milione di firme raccolte dice che il Paese si è rimesso in movimento per dire no alle politiche sociali del governo" ha detto Paolo Ferrero. Questo referendum permette di dare voce ai cittadini nel dibattito sulla giustizia che altrimenti - ha aggiunto - rischia di rimanere solo un dibattito tra le segreterie dei partiti". A proposito del rischio che il referendum possa ulteriormente produrre spaccature nella sinistra, Ferrero ha osservato che: "solo il Pd è spaccato a metà, ma la vera anomalia, strampalata, e che sul Lodo Alfano il partito di Veltroni non abbia raccolto le firme". Le firme, secondo quanto riferito da fonti dell'Idv, "sono state ricontrollate 7-8 volte, e almeno 850 mila sono certificate: quindi dallo scrutinio della Cassazione non ci aspettiamo alcuna obbiezione sul raggiungimento del quorum delle 500 mila necessarie per andare alle urne. Non succederà, con il Lodo Alfano, quello che è successo con i referendum di Beppe Grillo". Il grosso delle firme è stato raccolto dal partito di Antonio Di Piero, circa sessantamila sarebbero, invece, state raccolte dal Prc di Paolo Ferrero. Un contributo alla raccolta, modesto e non quantificato, è stato dato anche dalla sinistra democratica di Claudio Fava. Dal punto di vista tecnico, il referendum contro il lodo Alfano potrebbe anche svolgersi nella primavera del 2010, ha quindi osservato il leader dell'Idv. "Pensiamo a un pacchetto di referendum sui quali si potrebbe andare alle urne nella primavera del 2010 e l'abolizione delle legge sul finanziamento pubblico ai partiti è uno degli obiettivi" ha detto Di Pietro annunciando la prossima iniziativa referendaria dell'Idv. Gli altri quesiti dell'Idv, ha aggiunto il senatore Elio Lannuti, saranno "senz'altro la legge sulle intercettazioni e forse la riforma Gelmini". (7 gennaio 2009

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Università, governo ottiene fiducia su decreto legge (sezione: Scuola)

( da "Reuters Italia" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

ROMA (Reuters) - L'assemblea di Montecitorio ha votato stasera la fiducia, posta dal Governo, sul disegno di legge di conversione del dl Gelmini in tema di università e ricerca. Il governo ha ottenuto 302 sì, 228 sono stati i voti contrari e 2 gli astenuti. Domani ci saranno le dichiarazioni di voto e il voto finale. Il provvedimento, già approvato dal Senato e non modificato dalla Camera, prevede disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca. In particolare, viene modificato il sistema dei concorsi per la carriera universitaria con l'obiettivo di garantire più trasparenza nelle scelte, riducendo il rischio di nepotismo e favoritismi. Sul fronte del controllo della spesa, saranno penalizzate le università che destinano oltre il 90% dello stanziamento statale per il personale, in quanto non potranno fare nuove assunzioni, mentre quelle migliori, con qualità della ricerca più alta e un'offerta formativa più efficiente, avranno più fondi.

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Università, la Camera vota la fiducia (sezione: Scuola)

( da "Corriere.it" del 07-01-2009)

Argomenti: Scuola

302 sì, 228 no e 2 astenuti Università, la Camera vota la fiducia Il voto finale sul testo della Gelmini è previsto per giovedì dopo gli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto ROMA - Il decreto Gelmini sull'università ha ottenuto la fiducia dalla Camera dei deputati con 302 sì, 228 no e 2 astenuti. Il voto finale sul provvedimento, già licenziato dal Senato a fine novembre, è previsto per giovedì alle 13 dopo l'esame degli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto, che avranno inizio alle 12. POLEMICHE - Hanno votato a favore della fiducia i gruppi del Pdl e della Lega, contro le opposizioni dell'Idv, del Pd e dell'Udc. Giovedì, con il voto finale dell'aula di Montecitorio, il provvedimento verrà licenziato definitivamente dal Parlamento. Come già accaduto sulla scuola, anche questo testo varato dal ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini ha alimentato nei mesi scorsi un movimento di protesta animato soprattutto da studenti e docenti e un duro scontro fra la maggioranza e l'opposizione. Alla Camera, il Pd un mese fa ha abbandonato la commissione Cultura che esaminava il decreto, accusando il centrodestra di voler respingere tutte le proposte di miglioramento dei deputati di minoranza. Con l'entrata in vigore della nuova legge cambiano molte cose: con le norme anti-baroni che introducono una verifica sull'attività di ricerca effettivamente svolta dai docenti, nella gestione dei concorsi universitari con il sorteggio dei commissari e nell'assegnazione dei fondi agli atenei, che nella nuova formulazione di legge prevede un vantaggio per quelli "virtuosi" e una penalizzazione per quelli più "spendaccioni". stampa |

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Decreto Gelmini, la Camera approva la fiducia (sezione: Scuola)

( da "Quotidiano.net" del 07-01-2009)

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A favore hanno votato 302 deputati, 228 i contrari e 2 gli astenuti. Il via libera definitivo sul provvedimento arriverà domani in tarda mattinata, dopo l’esame degli ordini del giorno

" /> Leggi il giornale Nome utente: Password: Prova GRATUITA Politica SPORT TV FOTO E VIDEO MOTORI BLOG SERVIZI LAVORO ANNUNCI Stop al bullismo Cronaca Politica Esteri New York Libri Arte Musica Spettacolo Gossip Pazzo Mondo Salute Tecnologia Meteo Scommesse Casa Dieta UNIVERSITA' Decreto Gelmini, la Camera approva la fiducia A favore hanno votato 302 deputati, 228 i contrari e 2 gli astenuti. Il via libera definitivo sul provvedimento arriverà domani in tarda mattinata, dopo l?esame degli ordini del giorno Roma, 7 gennaio 2009 - La Camera ha approvato la fiducia al decreto Gelmini sull?università. A favore hanno votato 302 deputati, 228 i contrari e 2 gli astenuti. Il via libera definitivo sul provvedimento arriverà domani in tarda mattinata, dopo l?esame degli ordini del giorno. I tempi dunque dovrebbero essere rispettati: il decreto deve essere convertito definitivamente entro il 9 gennaio, pena decadenza. FONTE AGI SCHEDA Ecco cosa cambia con il decreto Gelmini Segnala ad un amico Tuo nome: Tua email: Nome amico: Email amico: Testo dell'email: Invia una copia anche al tuo indirizzo di posta Riscrivi il codice che compare qui sopra: Se il codice risultasse illeggibile CLICCA QUI per generarne un altro Cerca su Quotidiano.Net nel Web Più commentati Commenti Sondaggi "La preghiera sul Crescentone è una sfida alla nostra identità" (84 commenti) Cannavaro: "L'Oscar a Gomorra? Non giova all'immagine dell'Italia" (40 commenti) Dal casello dell'A14 al centro storico Tutte le spine del sindaco Ceriscioli (34 commenti) "Monsignore, venga in moschea" (27 commenti) "Pronta l'ordinanza contro la prostituzione in casa" (21 commenti) Sindaco e giunta, taglio allo stipendio Indennità ridotte del 10 per cento (21 commenti) La Montalcini alla soglia dei 100 anni "Morire con dignità è un diritto" (15 commenti) Il vigile gay al Grande Fratello? Il Comando: "Nessun permesso" (11 commenti) 20:45:56 - Veramente,rispetto a ieri,oggi Federer ha voluto trovare più ritmo da fondo,sapeva benissimo che And[...] Un buon Seppi cede a Federer. Davydenko salta Melbourne20:39:18 - @the king of swing Se federer si nasce e nadal si diventa può mica spiegare come si faccia a diventa[...] Un buon Seppi cede a Federer. Davydenko salta Melbourne20:11:43 - Bravo Arciduca, siamo in perfetta sintonia. Santoro merita il rispetto di tutti, alla sua età è tra [...] Nadal strapazza Santoro20:06:32 - Bravissimo King, la tua frase la faccio mia e la apprezzo, qualsiasi sia stato il sentimento in cui [...] Un buon Seppi cede a Federer. Davydenko salta Melbourne19:53:40 - Io sinceramente vedo un federer ancora fuori condizione...pero con ancora un paio di partite qui e a[...] Un buon Seppi cede a Federer. Davydenko salta Melbourne19:35:47 - Dignitosa partita di Seppi. Non giocava contro uno sconosciuto. Putroppo, ha parte gli errori, se no[...] Un buon Seppi cede a Federer. Davydenko salta Melbourne19:34:54 - Un peccato davvero che Davidenko debba saltare il primo slam dell'anno, anche se non lo consideravo [...] Un buon Seppi cede a Federer. Davydenko salta Melbourne La crisi del gas tra Russia e Ucraina avrà ripercussioni sull'economia italiana?Feste finite: come è stato questo Natale?Basket: è crisi in casa Agricola Gloria, cosa ne pensi?Pesaro, vota il tuo presepe preferitoMacerata, vota il tuo presepe preferitoAscoli e Fermo, vota il tuo presepe preferitoAscoli e Fermo, vota il tuo albero di Natale preferitoPesaro, vota il tuo albero di Natale preferitoL'ex br Valerio Morucci invitato alla Sapienza per una 'lezione', sei d'accordo?Saldi al via: quanto spenderai?Alitalia - Cai, quale partner straniero?'Prestito' dei dipendenti pubblici per aiutare quelli privati in difficoltà: sei d'accordo?Sei soddisfatto della città in cui vivi?Nei tg troppo spazio a catastrofi e fatti di sangue, sei d'accordo?La tua busta paga è cresciuta più dell'inflazione rispetto allo scorso anno? La foto del giorno Cadillac Srx al salone di Detroit General Motors presenterà al prossimo salone di Detroit il restyling del crossover Cadillac Srx, introdotto nel mercato americano nel 2004. Dovrebbe arrivare a fine 2009 RICERCA ANNUNCI Archivio Notizie Anno: 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Ricerca libera: pubblicità contattaci guadagna con Quotidiano.net fai di Quotidiano.net la tua Homepage aggiungi ai preferiti le news sul tuo pc rss archivio HOME - Copyright © 2008 MONRIF NET S.r.l. P.Iva 12741650159, a company of MONRIF GROUP - Informativa al trattamento dei dati personali - Powered by Softec >

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Lettura di brani di don Milani per protestare contro la riforma (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 08-01-2009)

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INIZIATIVA DI «FACCIAMO SCUOLA» Lettura di brani di don Milani per protestare contro la riforma Proseguono le iniziative del comitato «Facciamo scuola» per sensibilizzare sui temi della riforma scolastica. Sabato mattina a Ventimiglia, in via Repubblica di fronte al mercato dell'ortofrutta, sarà allestito il banchetto del sodalizio: fanno parte del comitato genitori e insegnanti di ragazzi delle scuole del comprensorio intemelio. «Facciamo scuola» è nato nei mesi scorsi per protestare contro la riforma Gelmini. Sabato, dalle 10 in poi, lo farà in modo singolare e costruttivo, con la lettura di brani da «L'obbedienza non è più una virtù», di don Milani, testo redatto come riflessione in merito all'obiezione di coscienza al servizio militare. La riforma Gelmini, secondo il comitato, presenta numerosi rischi: le classi con 29 alunni e la chiusura dei plessi con meno di 30 per la scuola dell'infanzia, la riduzione dell'orario (anche se su scelta dei genitori) e la chiusura delle sedi con meno di 50 bambini nella primaria, l'aumento del carico del lavoro per i professori delle medie, la diminuzione delle ore di insegnamento su base settimanale per le superiori. Al banchetto di Ventimiglia, il comitato darà tutte le informazioni sulla riforma. \

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Università, strategie ad hoc (sezione: Scuola)

( da "EUROPA ON-LINE" del 08-01-2009)

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Università, strategie ad hoc GILIBERTO CAPANO Il 2009 sarà un anno decisivo per il sistema universitario italiano. I tagli, impressionanti, i cui devastanti effetti sono previsti per il 2010 verranno ridimensionati? Gli interventi strutturali annunciati dal ministro Gelmini verranno davvero presentati e portati avanti? Se sì, per fare cosa? La lista dei problemi è lunga. E non riguardano solo il nodo dei finanziamenti e la questione del personale docente (i famigerati ?concorsi? su cui inutilmente da decenni ci si arrovella). Si tratta di affrontare anche la questioni connesse con la funzione didattica del sistema universitario. Qui ad aiutarci per chiarire il quadro della situazione reale giunge opportuno il rapporto annuale sullo stato del nostro sistema universitario presentato nel dicembre scorso dal Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario (Cnsvu), una piccola ma agguerrita task force che da un quindicennio svolge assai bene il proprio mestiere. Sulla didattica il rapporto offre una significativa mole di dati che mostrano come la riforma del 3+2 abbia funzionato, seppur parzialmente. Se, infatti, prima della riforma solo il 2 per cento di coloro che si laureavano riusciva a farlo in corso (il 2 per cento), adesso siamo attorno al 30 per cento. Non male, vero, per uno dei sistemi universitari che si caratterizzava per avere le peggiori performance didattiche del mondo occidentale? Ovviamente è un dato che deve essere approfondito per comprenderne il significato. È infatti evidente che la rimodulazione in due cicli della vecchia laurea non poteva che portare con sé un buon aumento dei laureati in corso. Ciò perché la suddivisione in due cicli del percorso universitario costituisce un fattore di pressione per gli studenti più motivati (che hanno come obbiettivo l?acquisizione del diploma di laurea magistrale) e per le università (che sono state spinte a prestare maggiore attenzione all?efficienza ?produttiva?). Pertanto si tratta di un esito prevedibile. Il punto vero resta se le sue dimensioni siano soddisfacenti. E qui questo buon risultato va affiancato da altri dati che ridimensionano, pur se parzialmente, gli entusiasmi. Infatti il Cnvsu ci dice che: gli studenti fuori corso sono il 40 per cento (un massimo storico); il tasso di abbandono tra il primo e il secondo anno è del 20 per cento; la percentuale di iscritti inattivi (quelli che non sostengono nemmeno un esame in un dato anno) è di circa il 17 per cento; la durata media degli studi per completare il primo ciclo è di 4,6 anni (era di 4,2 due anni fa). Insomma, l?impressione che se ne trae e che gli effetti positivi a livello sistemico, in termini di laureati in corso, siano il prodotto meccanico della riforma degli ordinamenti didattici e non di un governo complessivo del sistema e dei processi educativi. Ci sarebbe insomma bisogno di molto di più: di attività di orientamento degli studenti davvero ben organizzate; di corsi zero (che consentano a coloro i quali abbiano accumulato dei gap conoscitivi alle superiori di riempirli prima di cominciare i corsi universitari); di un?offerta ragionevole e ben equilibrata di corsi a ?tempo parziale? (quei corsi che in tutti i paesi del mondo sono pensati per coloro che già lavorano e che quindi hanno diritto a tempi e modalità di studio di versi dagli studenti a tempo pieno); di una razionalizzazione nell?uso del personale docente che troppo spesso si sceglie da sé cosa insegnare, a prescindere dalle esigenze istituzionali e dalla coerenza formativa del corso di laurea. Come si può fare per indirizzare gli atenei verso una strategia articolata e pluri-obbiettivo come quella appena abbozzata? Beh, le strade sono due. La prima è quella che sin qui è stata perseguita da tutti i governi che negli ultimi anni si sono succeduti: tante regole e regolette (un minimo prestabilito di docenti per corso, requisiti di trasparenza, numerini e numeretti vincolanti). È una strada che non pare aver portato a particolari risultati (i professori sono bravissimi ad aggirare le regole). L?altra via che meriterebbe perseguire è quella che vede lo stato concordare con ogni singola università un programma quinquennale di miglioramento delle performance e dei processi. Una strategia individualizzante di raggiungimento dei risultati alla quale lo Stato dovrebbe legare una parte significativa dei finanziamenti pubblici. Sulla base di accordi di questo tipo, chiari, trasparenti, ogni università si assumerebbe le proprie responsabilità decidendo ?come? raggiungere i propri obbiettivi. Ovviamente si tratta di una strategia molto più sofisticata di quella si qui utilizzata (fare regole è molto più semplice che governare la complessità), molto più onerosa organizzativamente (lo stato dovrebbe munirsi di competenze agguerrite di cui al momento non dispone) e politicamente (i governi italiani indulgono spesso nel derogare ai loro buoni propositi). Al tempo stesso, però, questa strategia è la più adatta ad affrontare in modo responsabile le tante dimensioni della missione didattica delle università.

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San Silvio farà miracoli al G8 e prepara anche il paradiso delle Urì (sezione: Scuola)

( da "EUROPA ON-LINE" del 08-01-2009)

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San Silvio farà miracoli al G8 e prepara anche il paradiso delle Urì FEDERICO ORLANDO Cara Europa, sarà perché il personaggio si presta all?inimmaginabile, sarà perché la Befana non ha portato notizie ai giornali (a parte un po? di guerre e di morti, un po? di scandali politici in Italia e di vario tipo all?estero, un po? di notizie sulla crisi e sulle tasse), sta di fatto che è dovuto intervenire personalmente il portavoce del governo Bonaiuti, il nobile toscano per il quale non succede mai niente e l?opposizione non ne indovina mai una, a smentire che Berlusconi prepari per il G8 cose dell?altro mondo (come avrebbe detto la meridionale Carfagna se avesse potuto avere il posto che invece Bonaiuti s?è tenuto coi denti e gli artigli). Non per dire sempre male di Berlusconi, se no i nostri cacaminuzzoli dicono che lavoriamo per lui, ma è vero che vuol offrire ai suoi ospiti in Sardegna una specie di paradiso delle Urì, con danze del ventre, concorsi di miss, canzonette (anche sue), come ha scritto un giornale tedesco? SIMONETTA DI LEO, RIMINI Spero di no, cara signora. Oltre tutto, penso che, in occasioni così importanti per il mondo, il sangue degli statisti è meglio che affluisca al cervello, per non rischiare confusioni magari gradevoli ma probabilmente estemporanee. Comunque, non so nulla più di quanto sappia lei. Anch?io, come lei, ho letto su agenzie e giornali le rivelazioni della Süddeutsche Zeitung e le smentite di Bonaiuti. Secondo lui, la storia del giornalista che avrebbe trovato le bozze del, diciamo, lato B del G8, dimenticate in un ristorante, e quindi trasmesse al giornale tedesco, sarebbe una «bufala» dovuta alla mancanza di notizie. Non sono dunque in grado di dire chi mente. So solo, per certo, che notizie in redazione non ci sono proprio mancate in questi giorni. Non sono notizie le tremende fotografie di padri palestinesi in fila coi corpicini dei loro figli morti? O quelle degli aerei e dei soldati di Israele che avanzano entro nuvole di bombe per liberare una volta per tutte il loro paese dai missili dei fondamentalisti islamici? O lo scatafascio Alitalia-Cai-Air France-Malpensa-Lufthansa-Fiumicino, con sperpero di denaro italiano che Prodi aveva invece risparmiato? O i 30 deputati su 630 che hanno accolto in aula la richiesta del governo di porre la fiducia sul decreto Gelmini per l?università? O il maxitaglio delle tasse che Obama annuncerebbe tra quindici giorni, appena insediato alla Casa Bianca? O il niente taglio alle tasse degli italiani, per consentire la ripresa economica secondo Brunetta? O le macerie di alcune amministrazioni Pd e di vecchie e nuove classi dirigenti senza ideali? O il miscuglio di Alemanno fra professori che contestano l?inaugurazione dell?anno accademico da parte del papa ed estremisti («300 piccoli criminali») che terrebbero in pugno la Sapienza e dei quali si dovrà far «piazza pulita»? O la danza macabra della signorina Roccella intorno al corpo di Eluana Englaro, come nel Giardino dei supplizi di Mirbeau? E via a correre. Le notizie, come vede, non mancano. Avessimo noi tante energie in redazione da poterle riferire tutte e con la dovuta precisione, dopo 15 giorni di vacanze e influenze a cui tutti hanno diritto. Il fatto è che se il giornale tedesco ha ritenuto di dare la notizia con tutti i dettagli, che qui le risparmio per via dei nostri cacaminuzzoli, come anche lei li chiama a uso Berseli; se i giornali italiani hanno ritenuto di riprendere la notizia; se il portavoce del governo ha ritenuto di doverla commentare con le sue abituali banalità, è perché la cosa è o ancor peggio o appare del tutto connaturale al nostro presidente del consiglio. Ciò non toglie che tale presidente ce lo siamo scelti noi, forse perché in Italia non soltanto le roi, ma anche le peuple s?amuse. Pensi lei quante notti, quante baccanti, satiri, champagne, luminarie e funiculìfuniculà avremo tutti, il giorno che dovesse ascendere al Quirinale.

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Università, fiducia dalla Camera a decreto Gelmini (sezione: Scuola)

( da "RomagnaOggi.it" del 08-01-2009)

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7 gennaio 2009 - 21.36 (Ultima Modifica: 07 gennaio 2009) ROMA - La Camera ha votato la fiducia sul decreto di riordino dell'Università varato dal Governo su proposta del ministro Mariastella Gelmini. Il testo è stato approvato con 302 "sì", 228 "no", 2 astensioni. Si tratta di Siegfried Brugger e Karl Zeller delle minoranze linguistiche. Il voto finale sul provvedimento, che era già stato approvato dal Senato a fine novembre, è previsto nell'aula di Montecitorio per giovedì alle 13. Le dichiarazioni di voto avranno inizio alle 12. Il provvedimento prevede disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca. Tra le novità previste dal decreto ci sono il blocco delle assunzioni per le università con una spesa per il personale troppo elevata, collegato però all'innalzamento del turn over al 50% per favorire l'assunzione dei giovani ricercatori. Per quanto concerne il reclutamento di professori e ricercatori saranno poi formate commissioni tramite sorteggio, riducendo a uno il numero dei docenti nominati dalle facoltà. Sarà modificato il sistema dei concorsi per la carriera universitaria allo scopo di garantire più trasparenza nelle scelte e ridurre il rischio di favoritismi. E' inoltre previsto l'incremento dei finanziamenti alle università migliori sulla base dei criteri dell' offerta formativa, della qualità della ricerca scientifica, e di qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche. Saranno, anche, messi a disposizioni 65 milioni di euro per la realizzazione di nuove residenze universitarie. Saranno penalizzate le università che destinano oltre il 90% dello stanziamento statale per il personale.

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Lodo Alfano: un milione di firme raccolte per il referendum (sezione: Scuola)

( da "Corriere.it" del 08-01-2009)

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Arrivati in Cassazione 212 scatoloni Lodo Alfano: un milione di firme raccolte per il referendum Di Pietro: «Pronto un pacchetto di quesiti, a partire dal finanziamento pubblico ai partiti» ROMA - A bordo di due furgoni sono arrivati in Cassazione i 212 scatoloni che contengono circa un milione raccolte soprattutto da Italia dei valori e Rifondazione comunista per il referendum per l'abolizione del Lodo Alfano, la legge che sospende i processi in corso nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato (presidenti della Repubblica, della Camera, del Senato e del Consiglio) durante la loro permanenza in carica. Fonti dell'Idv hanno reso noto che le firme «sono state ricontrollate 7-8 volte, e almeno 850 mila sono certificate. Dallo Cassazione non ci aspettiamo alcuna obbiezione sul raggiungimento delle 500 mila firme richieste dalla legge». ALTRI REFERENDUM - «Le firme sono la risposta adeguata a chi pensava che i cittadini accettassero in silenzio una simile provocazione da parte di chi sta al governo», ha commentato Antonio Di Pietro. Il leader di Italia dei valori ha riferito che sta pensando a un «pacchetto» di referendum, a partire dal finanziamento pubblico ai partiti. Altre fonti dell'Idv menzionano anche un referendum sulle intercettazioni e un altro, meno certo, sulla riforma Gelmini. Il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, ha precisato che, per quanto riguarda altri referendum, il suo partito deciderà caso per caso. stampa |

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Italia, unisci le forze (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Reggio" del 08-01-2009)

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Gianfranco Fini lancia un messaggio di pace «Italia, unisci le forze» «Bruciare una bandiera è un atto da condannare» REGGIO. Il freddo e la neve non hanno impedito a Reggio di accogliere con calore il presidente della Camera Gianfranco Fini in occasione delle celebrazioni per la nascita del Tricolore. Dopo la cerimonia in piazza Prampolini e gli incontri in Municipio, Fini ha tenuto il suo intervento al teatro Ariosto, nel corso del quale ha fatto leva sui concetti di patria e identità nazionale, ricordando i valori rappresentati dal Tricolore italiano. Non sono mancati riferimenti alla politica nazionale ed internazionale: il presidente della Camera ha affrontato il tema del conflitto in Medio Oriente, ponendo come fondamentale l'immediato «cessate il fuoco» e condannando il gesto avvenuto a Reggio la scorsa settimana, quando nel corso della manifestazione contro il conflitto venne data alle fiamme una bandiera d'Israele. «Ci sono diversi modi per volere la distruzione di uno stato - ha detto - in questo caso Israele: scriverlo nello statuto come ha fatto Hamas o dar fuoco alla bandiera israeliana non credo faccia una grande differenza». Affrontati dal presidente anche i temi dell'etica in politica e delle riforme, facendo riferimento in particolar modo al sistema bicamerale. Da Fini è arrivato anche un chiarimento sulla sua visita, prima programmata poi disdetta, al museo Cervi di Gattatico. «Tengo a precisare che non c'è nessuna dietrologia, in quanto per oggi (ieri, ndr) è stata fissata a Montecitorio un'assemblea per la votazione del decreto Gelmini. Purtroppo mi è stato impossibile mantenere l'impegno, ma lo farò quanto prima». Fini, ricollegandosi al significato che riveste la bandiera tricolore, ha successivamente spaziato su tematiche di stretta attualità, come ad esempio l'integrazione: «Essere pienamente integrati nella nostra società fino al punto di diventare cittadini italiani, non deve significare per l'immigrato solamente un iter burocratico, bensì un sincero percorso di personale identificazione in quei simboli e in quei valori che stanno alla base dell'idea di nazione. Il rispetto per la bandiera al pari dell'inno nazionale hanno un valore non inferiore alla conoscenza della lingua italiana e alla Costituzione. Diventare cittadini deve significare in qualche modo una completa adesione ai nostri valori di fondo». Fini ha avuto modo di ricordare anche la figura di Nilde Iotti, ex presidente della Camera e madre della Costituzione, a dieci anni dalla sua scomparsa, sottolineando che l'ufficio di presidenza di Montecitorio ne celebrerà il ruolo con la dovuta solennità e importanza. Non è mancato un riferimento alla crisi generale, in merito alla quale Fini ha fatto sue le parole del presidente della Repubblica Napolitano che ha invitato il Paese ad unire le forze. Ha infine aggiunto che l'idea democratica di nazione non deve essere in alcun modo confusa con il nazionalismo. Prima di lui, sono intervenuti sul palco dell'Ariosto il sindaco di Reggio Graziano Delrio, la presidente della Provincia Sonia Masini e l'assessore regionale all'ambiente Lino Zanichelli. Delrio ha speso parole d'elogio per Fini: «La sappiamo da sempre sostenitore della bandiera tricolore come simbolo dell'unità nazionale - ha affermato - e le dobbiamo gratitudine per aver sempre difeso le parole chiave della Costituzione, ma soprattutto per aver pronunciato parole non ambigue di condanna del fascismo e delle leggi razziali». Sonia Masini invece ha approfittato della presenza del presidente della Camera per ricordare i danni causati dal recente terremoto: «Siamo una comunità operosa, civile e solidale, ma non possiamo più accontentarci dei riconoscimenti verbali, abbiamo bisogno di maggior attenzione e di interventi concreti. Per continuare ad avere fiducia nello stato, come vogliamo e siamo abituati, dobbiamo essere certi che una parte maggiore del frutto del nostro lavoro ritorni o rimanga qui in termini di infrastrutture e servizi ai cittadini e alle imprese». Al termine, Fini e Delrio hanno consegnato le bandiere italiana ed europea ad alcuni studenti reggiani, mentre al presidente della Camera è stata donata una copia del primo Tricolore.

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"Sì" con fiducia al decreto per la riforma dell'università (sezione: Scuola)

( da "Cittadino, Il" del 08-01-2009)

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"Sì" con fiducia al decreto per la riforma dell'università ROMA Con 302 voti a favore, 228 no e l'astensione dei due deputati delle minoranze linguistiche, la Camera ha confermato la fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge in materia di Università. L'esame del decreto, che è stato già approvato dal Senato, proseguirà stamattina a Montecitorio. Dopo gli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto (queste ultime saranno trasmesse in diretta televisiva) si giungerà al via libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate ieri dai deputati delle regioni del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in Aula. Da qui la decisione, assunta dal presidente della Camera Gianfranco Fini una volta sentiti tutti i gruppi parlamentari, di far slittare di due ore la votazione. Una scelta, questa che però non sarebbe stata digerita inizialmente tanto di buon grado sia dall'Idv sia dal Pd. E, come per ringraziare i deputati del Pdl che hanno accolto il suo invito categorico ad essere presenti al voto, in Aula a votare è venuto anche il presidente del Consiglio, che nell'emiciclo ha dispensato abbracci ed auguri per il nuovo anno a deputati di maggioranza e a qualcuno di opposizione. Varie le innovazioni introdotte dal decreto. Per il reclutamento di professori e ricercatori universitari saranno formate commissioni tramite il sorteggio dei professori, riducendo a uno il numero dei docenti nominati dalle facoltà. Ci sarà il blocco delle assunzioni per le sole università con una spesa per il personale troppo elevata, ma per favorire l'assunzione dei giovani ricercatori il turn over sarà innalzato al 50%. Aumenteranno i finanziamenti alle università migliori sulla base dei criteri dell'offerta formativa, della qualità della ricerca scientifica, e di qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche. Infine, più borse di studio e 65 milioni di euro per la realizzazione di nuove residenze universitarie.Francesco Bongarrà

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La Camera dà la fiducia sul decreto università (sezione: Scuola)

( da "Arena, L'" del 08-01-2009)

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Giovedì 08 Gennaio 2009 NAZIONALE Pagina 4 AULA. Oggi il sì finale La Camera dà la fiducia sul decreto università ROMA Con 302 voti a favore, 228 no e due astensioni, l'aula della Camera ha confermato la fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge in materia di Università. L'esame del decreto, che è stato già approvato dal Senato e scade domani, proseguirà stamattina a Montecitorio. Dopo gli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto, si giungerà al via libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo e le difficoltà nei trasporti ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri. Da qui la decisione del presidente della Camera Fini, sentiti tutti i gruppi parlamentari, di far slittare di due ore la votazione. La scelta, però, non sembra sia stata digerita inizialmente di buon grado sia dall'Idv sia dal Pd.  

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L'ennesima odissea (sezione: Scuola)

( da "Alto Adige" del 08-01-2009)

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L'ennesima odissea L'ennesima odissea con Trenitalia Il giorno 3.1.09 per passare una giornata diversa decido con la mia famiglia di andare a visitare Innsbruck, visto che Trenitalia invita sempre ad usare il treno e non la macchina decidiamo per il treno, non l'avessimo mai fatto. Alle 8.00 andiamo in stazione facciamo i biglietti e ci avvisano che il treno ha 40 minuti di ritardo, decidiamo di andare ugualmente, tanto la giornata è lunga. Eravamo parecchi ad attendere il treno, (con 6/7 gardi sottozero). Il treno finalmente arriva ma dopo quasi un ora, tutti ghiacciati saliamo sul treno, ma non è finita quà. Il treno era Euro city n. 188. Sul treno faceva freddo, ma il «bello doveva ancora venire» al Brennero, dove la sosta prevista era di 10 minuti in realtà è durata quasi un ora, le porte si aprivano e si chiudevano in continuazione, per un ora nessuno ci ha detto nulla, dopo l'attesa ci hanno informato che gli austriaci non facevano passare il treno in quelle condizioni, dopo di che ci hanno fatto trasbordare su un altro treno, fermo in stazione. A passo di lumaca siamo arrivati ad Innsbruck alle 13.00 circa. (L'arrivo previsto era per le 10.34) durata viaggio regolare ore 2.02 durata ore effettivve 4 ore e mezza. Ma non è finita quà, al ritorno il treno delle 15.27 Es city Innsbruck - Milano era in ritardo, alle 16.00 circa l'hanno soppresso e ci hanno invitato a prendere un treno già pieno, (quindi con un biglietto da Euro city) abbiamo trascorso il viaggio sino al Brennero in piedi ci hanno fatto scendere e guarda chi si rivede il treno «abbandonato» la mattina con molto timore ma fiduciosi siamo saliti. Caos generale c'era chi col biglietto cercava il numero del posto, ma chi era già seduto affermava giustamente che salendo «i responsabili delle ferrovie» avevano a domanda risposto di sedersi dove volevano visto che non era il treno «regolare», c'erano persone di un altro treno e inoltre rispetto al treno «regolare» mancavano diverse carrozze. A Bressanone sono saliti altri passeggeri uno di loro giustamente arrabbiato, col biglietto prenotato da 2 mesi, voleva il «suo posto» non sapendo tutto quello che era successo, (in quella situazione tutti avevano ragione, come sempre, infatti è sempre l'utente che le subisce tutte), chiamato il Capotreno, per lamentarsi, il Capotreno in qualche maniera, nervosamente è riuscito a tamponare la situazione, su richiesta di un apsseggero quanto il treno sarebbe arrivato a Trento la risposta è stata sicuramente non domani, speriamo per le sette, e alla domanda di una signora di Roma, se il biglietto veniva rimborsato, dopo quella avventura, la risposta è stata «bisogna vedere se la colpa è dell'Italia o della Germania» dei ragazzi applaudono tutti i passeggeri li seguono. Il treno si è fermato tre volte senza motivo più di una volta si sono spente le luci, dal riscaldamento usciva solo e per tutto il viaggio Brennero - Bolzano (mi dispiace per chi continuava) aria fredda. L'idea del treno al posto della macchina sarebbe un idea intelligente solo se smettessero le continue assurde e vergognose odissee di Trenitalia. Tutto questo mi è costato 90 euro. Grazie per il servizio ricevuto. Giovanni Conci Ma che fine hanno fatto i Verdi per la Pace? C' erano una volta in Italia i Verdi per la Pace. Adesso dove sono? Eppure l' idea verde per la pace è una buona idea. Auguro ai verdi di potersi riprendere e forse di cambiare un po' la loro impalcatura ideologica. Più pace, più vita, più creazione. Christian Ferdigg La Chiesa smetta di lamentarsi sempre Circa gli articoli da voi riportati riguardo alle "chiese al freddo", é bene che la si finisca con il continuo ed eterno piagniuccolio della Chiesa, in materia di offerte. é ora che la Chiesa capisca, che la maggior parte delle famiglie italiane non riesce nemmeno a sopravvivere finanziariamente fino alla fine del mese. Bisogna informare queste famiglie che non devono avere compassione della Chiesa, visto che essa riceve complessivamente ogni anno dallo Stato Italiano la cifra di 9miliardi di euro (un terzo della finanziaria che fece Prodi un paio di anni fa....tanto per intenderci). Di questi 9 miliardi: appena il 20% v in opere pie (non bene precisate) e la restante cifra é destinata totalmente al sostentamento dell'intero clero. Ora, visto che: la Chiesa é proprietaria dello I.O.R (forse la banca piÚ ricca e inaccessibile del mondo), gli edifici di preghiere sono di sua proprietÁ come il 25% dell'intero patrimonio immobiliare italiano sul quale non paga l'Ici, visto che da questi immobili continua, in tutta Italia, a sfrattare i poveri per affittare ai ricchi..... la Chiesa i soldi li ha. Eccome. Proprio perché siamo noi a darglieli. M.S. Ministro Gelmini, quanto tempo perso Egregio Signor Ministro Gelmini, sull'Alto Adige del 23 dicembre viene riportata la Sua lettera di non-risposta riguardante la nomina del Sovrintendente Scolastico. Lei scrive (sempre che la lettera non sia una burla del giornale): "Al fine di pervenire a una intesa,...., Le chiedo di poterci confrontare per definire insieme i criteri della scelta da operare. Tale scelta, infatti, appare quanto mai delicata in un momento di grande innovazione per la scuola italiana,...." Non entro nella questione dei nomi, che non è di mia competenza, ne' in quella dei giochini di potere sottostanti a tale decisione, che ho la fortuna di non capire. Ma resto allibito per il fatto che Lei abbia impiegato circa cinque mesi per rispondere il nulla su una questione "quanto mai delicata". Egregio Ministro, non dà un bell'esempio agli studenti. Mi immagino già la risposta di qualcuno di loro alle mie osservazioni, quando li troverò impreparati: "Sa professore, la questione è molto delicata, le scriverò fra cinque o sei mesi, così troviamo insieme una soluzione. Del resto, se fa così il nostro Ministro..." Piergiorgio Cemin Docente Israele sta bombardando il suo futuro La bellissima frase, in chiusura d'una corrispondenza dalla Palestina occupata, apparsa il 7 gennaio sul Manifesto, riassume, meglio di centinaia di parole, quanto si potrebbe dire sull'argomento: "Israele sta bombardando il suo futuro". Il futuro d'Israele, se vuole avere un futuro, non potrà che essere a fianco dei palestinesi, a meno che non voglia dare avvio alla "soluzione finale" di triste memoria e che pare invece avere dimenticato. Arafat coniò il detto: " due popoli, due stati". Non potrà essere diverso da quanto affermato dal leader misteriosamente deceduto, la terra è poca, ma dovrà bastare ai due popoli. Sui due popoli Israele pare essere d'accordo, quanto ai due stati, sta invece operando affinchè la Palestina non possa mai esistere, se non costituita da diverse entità separate, unite solo da poche strade militarmente controllate e condividenti la miseria ed il dolore profondo. L'odio non ha mai fatto da collante fra i belligeranti, ma ha invece avvicinato e resi solidali coloro che pur d'idea diversa, sono uniti dall'unico intento: avere una patria, se pure il termine sia fascistoide e deleterio. Da molto tempo dico ed è la realtà, che Israele e USA sono strettamente legati nel destino. La china lungo la quale sta avviandosi la nazione americana, è certamente la peggiore ipotesi che Israele avrebbe potuto formulare. Dopo settantanni è caduta l'URSS. Gli USA sono in una situazione economica e politica poco florida. Passeranno ancora, purtroppo molti anni, prima di vedere gli Stati uniti retrocedere nella classifica della potenza ed influenza a livello mondiale, ma la via pare essere ormai tracciata. Israele, sostenuto a spada tratta dai vari presidenti e parlamenti statunitensi, seguirà a ruota e la situazione mediorientale potrà finalmente cambiare a favore d'una stabilità regionale, che mai s'è vista negli ultimi decenni. Israele dovrà trattare coi suoi nemici, con le sue armi nucleri alle spalle, ma dovrà trattare. Il tempo è lungo, ma spero di potermi godere lo spettacolo. Ripeto come altre volte, che il problema non è l'ebraismo. è Israele. Giorgio Zaninelli Ma la colpa di tutto è soltanto di Hamas Ho letto molte lettere sui quotidiani, e sono rimasto colpito da quanti miopi o ciechi, commentano quanto succede nella fascia di Gaza, in questi giorni. Ma i signori che commentano dando tutti i torti agli israeliani, tacciandoli di tutte le infamie del mondo, questi signori e signore dove erano e cosa guardavano, nei mesi scorsi quando "il terrorista Hamas" mandava centinaia di missili all'indirizzo di Israele, ogni santo giorno, tra l'altro rompendo una tregua! unilateralmente, e dopo molti inviti a smetterla, mesi di bombardamenti, Israele ha deciso di replicare, diritto di difesa, questo si chiama quanto fatto e sta facendo Israele, nei confronti di Hamas e di conseguenza anche contro la popolazione della Palestina, che in quanto avendo eletto Hamas se ne rende completamente complice, coprendo le mosse degli integralisti edospitando le rampe di lancio sulle terrazze delle loro case "civili", poi si lamentano se vi sono delle innocenti vittime! o scudi umani! del tutto volontari. D'Alema ha poco da dire che Hamas è stato eletto dal popolo palestinese, motivo di più per non recriminare ora, dal momento che avendo eletto un terrorista, sono diventati tutti terroristi, vorrei vedere quelle schede e controllarne la veridicità dei risultati. La mia non vuole essere una difesa di Israele, anzi, ma semplicemente una constatazione di quanti miopi e ipocritici siano in Italia. Voglio vedere quando anche noi italiani, europei, occidentalitutti appartenenti a tutte le religioni libere e non imposte!, in regola con l'art. 8 della Costituzione Italiana, "quando festeggeremo la giornata delle tasche piene", piene di tutte le imposizioni, le sopraffazioni, le angherie, la strafottenza di queste persone, che ogni giorno perpetrano ai nostri danni con una prepotente escalation,in ultimo quella di Milano. Ai cari sinistroidi, o buonisti da sacrestie rosse, chiedo di pensare bene a quello che hanno detto, fatto o pensato, aprite gli occhi prima di trovarceli dentro casa pronti a sbatterci fuori, magari protetti da certi magistrati! Ai principi della chiesa Cattolica che stanno predicando l'unione e la comprensione, e che addirittura li ospitano in chiesa, e che addirittura inseriscono una moschea nel presepe, non tenendo conto che quel movimento ebbe inizio 600 anni dopo la venuta di Cristo, dopo una contestazione! ricordo loro che da che esiste quel movimento, sempre hanno cercato di conquistare l'occidente e sono sempre stati i "Papi" a scacciarli e rimandarli a casa loro, con loro non ci può essere nessuna calata di braghe, anzi! Quando sarà che l'Italia finirà questa importazione di invadenti aggressori, perché di questo si tratta e non di salvataggi, e non si comporterà come fanno Spagna, Malta e quanti altri hanno avuto il problema, altro che accoglienza è l'ora di cominciare con il rifiuto, il rifiuto di essere invasi dalle orde islamiche, che mai si integreranno, possibile che i nostri governanti non vedano in questi loro continui sbarchi, se così si possono chiamare, nel nostro paese, come un disegno preordinato atto ad invadere l'Europa e l'Occidente tutto? Come fecero a loro volta i Goti, nel III secolo a.c. nella Dacia nei confronti dei Romani, e poi che aiutati da, Unni, Visigoti ed Ostrogoti penetrarono in Gallia, Spagna e successivamente nella penisola Italiana, Gli islamici stanno adottando lo stesso sistema delle formiche rosse quando vanno a colonizzare un nuovo territorio, se devono attraversare un fiume, in questo caso il mare, salgono a gruppi su delle foglie, (barche) e raggiungono il nuovo territorio, per poi occuparlo una volte riunite in un numero sufficiente. Rolando Caldana

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I prof precari ora vanno in onda (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi Numero 006  pag. 6 del 8/1/2009 | Indietro I prof precari ora vanno in onda PRIMO PIANO Di Alessandra Ricciardi Sono più di 230 mila: con i tagli agli organici e il blocco delle assunzioni, posto di lavoro a rischio Nasce la prima web tv per un'informazione autogestita Se la Gelmini ha deciso di debuttare su Facebook per dialogare con i giovani e spiegare per bene le virtù della sua riforma, i precari non sono da meno. Stanchi della disinformazione dilagante, allarmati dagli effetti che la riforma Gelmini potrà avere sulle loro aspettative di lavoro, si sono organizzati per un 2009 all'insegna dell'informazione autogestita. E così è nata la prima tv via itnernet gestia da precari: www.mogolus.com/precariscuola. Il programma di grido è «Il mercoledì da precario» ed è andato in onda per la prima volta appunto ieri, mercoledì, alle 21. L'iniziativa è partita da Forum precari della scuola, una delle tante organizzazioni nate in questi anni sull'onda della precarizzazione del lavoro dell'insegnante. In media, nella scuola statale è precario un docente su sei. Già perché -rileva uno studio fatto al ministero dell'istruzione- ci sono oltre 230 mila insegnanti iscritti in graduatoria con la speranza di passare prima o poi di ruolo. Peggio stanno gli ausiliari e gli amministrativi: è precario il 50% del personale in servizio. Ogni anno la lotteria di un contratto di supplenza, per sbarcare il lunario e accumulare punti in vista di una eventuale immissione in ruolo: riesce ad averlo poco meno della metà dei candidati. Per i più fortunati, si tratta di sostituzioni sino al termine delle lezioni. Insomma, si è assunti a inizio anno e licenziati giusto in tempo per le ferie. Che così in vengono pagate. Per tutti gli altri, c'è invece la corsa ai contratti brevi, una settimana o poco più in una scuola e poi via in un'altra. Le domande di assunzione più corpose, oltre la metà, fioccano al Sud e per discipline come quelle linguistiche che hanno poche speranze di vedere nei prossimi anni immissioni in ruolo. Pochi invece gli abilitati nell'area della matematica, dove le chance di un contratto a tempo indeterminato-alla luce dei vuoti in organico e dei pensionamenti, sono più alte, soprattutto al Nord. Intanto, attraverso il combinato disposto del blocco delle assunzioni e dei tagli agli organici previsti dalla Finanziaria estiva, e recepiti con la riforma della scuola messa in campo dal ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, la situazione sta precipitando. Già quest'anno alcuni precari, denuncia un video apparso su www.mogolus.com, non hanno avuto il rinnovo del contratto. E peggio andrà a partire dal prossimo anno, quando scatterà la riduzione delle piante organiche con i nuovi ordinamenti, il maestro unico, la riforma della scuola media. A pagare, ovviamente, saranno i precari che non avranno più la chiamata. «L'opinione pubblica, non correttamente informata sul fenomeno, assimila spesso il precario al fannullone, ma non è così, ci sono ottime professionalità, in servizio magari da vent'anni e che hanno superato un concorso pubblico, che la riforma Gelmini manderà a casa», osserva un'altra organizzazione, la Rete nazionale precari. E per farlo sapere a genitori e studenti, da ieri e per tutto gennaio, gli iscritti alla Rete indosseranno durante le lezioni un badge con la scritta: «Docente precario».

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rifondazione no a nuovi inceneritori (sezione: Scuola)

( da "Centro, Il" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 13 - Regione Rifondazione «No a nuovi inceneritori» PESCARA. Rifondazione invita il presidente della giunta regionale, Gianni Chiodi ad aprire un confronto con le associazioni ambientaliste, gli enti locali e il nuovo Consiglio Regionale sulle politiche per i rifiuti. «Siamo disponibili a un confronto di merito», affermano il consigliere regionale Maurizio Acerbo ed il segretario Abruzzo Marco Gelmini, «ma non ad accettare diktat». «Dispiace», proseguono, «che Chiodi abbia indicato come obiettivo prioritario del nuovo governo regionale la realizzazione di inceneritori in Abruzzo. Non sappiamo quanti, sicuramente più di uno visto che il presidente ha parlato di piu termovalorizzatorì. Rifondazione contrasterà la scelta anche con l'ostruzionismo in Consiglio Regionale»

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Dl università: Camera approva fiducia (sezione: Scuola)

( da "KataWeb News" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Dl università: Camera approva fiducia 7 gennaio 2009 alle 21:12 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti La Camera ha approvato la fiducia al decreto Gelmini sull'università. A favore hanno votato 302 deputati, 228 i contrari e 2 gli astenuti. Il via libera definitivo sul provvedimento arriverà domani in tarda mattinata, dopo l'esame degli ordini del giorno. I tempi dunque dovrebbero essere rispettati: il decreto deve essere convertito definitivamente entro il 9 gennaio, pena decadenza. AGI

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Scuola, consegna delle firme contro la riforma Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

IN PREFETTURA Scuola, consegna delle firme contro la riforma Gelmini Continua la protesta contro la riforma Gelmini. Dopo la manifestazione provinciale, lo sciopero e la notte bianca genitori, studenti e insegnanti del comitato Vco hanno continuato a raccogliere firme contro le novità introdotte dal ministro e mercoledì alle 14,30 la petizione sarà consegnata al prefetto Riccardo Ubaldi dai rappresentanti dei coordinamenti locali. Per martedì 13, invece, è previsto l'incontro «Quale scuola per i nostri figli» nella sede del consiglio di quartiere sud di Novara.

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berlusconi snobba il senatùr "fa solo un balletto elettorale" - claudio tito (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 7 - Economia Berlusconi snobba il Senatùr "Fa solo un balletto elettorale" Salta il caffè alla buvette. La Lega pensa a federalismo e rimpasto Montano questa storia in vista della campagna per le europee. Ma Umberto sa che l´unica soluzione è Air France CLAUDIO TITO ROMA - «è tutta una storia che stanno montando perché già pensano alla campagna elettorale. Ma Umberto lo sa che l´unica soluzione è Air France. E io non mi faccio trascinare nel teatrino della politica. Tanto alla fine anche loro dovranno accettare la soluzione francese». Un tempo sul banco degli accusati dei "politicanti", Silvio Berlusconi ci metteva i centristi di Pier Ferdinando Casini. Adesso è il turno dei lumbard del Senatùr. Certo, lo scontro con i leghisti non ha ancora toccato i picchi raggiunti dai battibecchi con gli ex dc. Anche perché il Cavaliere è sicuro che oggi, quando vedrà a quattr´occhi il capo del Carroccio, «tutto si risolverà, come ho sempre risolto tutto con Umberto». Ma è infastidito. Considera la posizione lumbard «sterile» e capace solo di danneggiare l´immagine della coalizione. Sta di fatto che l´intesa con Af, ormai è cosa fatta. Già nel week end dell´Epifania, il premier aveva spiegato a tutti, anche al segretario della Lega, che non esisteva «altra soluzione». E oggi l´ha semplicemente ribadito. Ma l´ha voluto fare senza accentuare il battibecco con Bossi. E soprattutto senza offrirgli la sponda per acuire la polemica. Più che irritato, l´inquilino di Palazzo Chigi è stufo. è seccato da contrasti «sterili: tutti sanno che non porteranno a niente. Se non dare un´immagine confusa della maggioranza». Proprio in una fase in cui i sondaggi segnano l´inizio della fine della luna di miele e la recessione economica si è fatta sentire tra gli italiani, il premier vorrebbe «meno litigi». Basti pensare a quello che è successo ieri pomeriggio nel bel mezzo del Transatlantico di Montecitorio subito dopo il voto di fiducia sul decreto Gelmini. «A Silvio offro un caffè alla buvette», ha buttato là il Senatùr. Subito dopo Paolo Bonaiuti, il portavoce di Palazzo Chigi, ha scambiato qualche battuta con il leader leghista seduto su un divanetto e poi ha promesso: «Vado a chiamare Silvio e te lo porto». E invece niente. Il presidente del consiglio è uscito dall´aula e se ne è andato. Senza nemmeno un saluto all´alleato: «Gli spiego tutto domani», ha tagliato corto con i suoi. «Non mi va di dargli un altro palcoscenico». La partita con Parigi, del resto, è chiusa. E il premier è convinto che le mosse leghiste siano legate solo alle prossime scadenze elettorali. Alle quali è interessato anche lui non volendo passare per «l´assassino di Malpensa». Una posizione piuttosto rigida, dunque, che anche ieri ha mantenuto con i "colonnelli" lumbard. I quali, nei colloqui informali, già ieri erano rassegnati al ridimensionamento dello scalo varesino. Non a caso a chi gli chiedeva se sulla compagnia di bandiera potessero sorgere problemi veri per il governo, anche il ministro degli interni, Roberto Maroni, ha smorzato i toni: «Problemi? Non so di cosa state parlando. Anzi non so nemmeno cosa sia Alitalia». Insomma, si lamentava ieri sera Berlusconi con qualche deputato di Forza Italia, «stanno facendo solo un po´ di balletto». Il «balletto», però, a questo punto si è allargato. Non riguarda solo Malpensa. Il mancato caffè alla buvette non è affatto piaciuto al ministro delle riforme. L´ha preso come un affronto personale che domani farà pesare nell´incontro che si terrà a Palazzo Grazioli. Un vertice in cui il "capitolo aeronautico" sembra destinato a scivolare velocemente in secondo piano. Perché i leghisti si stanno preparando a chiedere qualche contropartita concreta. Certo, gli slot del "far east" e del Sud America verranno propagandati dal Carroccio come una vittoria nella loro base elettorale. Ma nel "pacchetto" sono pronti ad inserire il rimpasto e i tempi del federalismo. E già, perché il calendario di approvazione della riforma tanto cara a Bossi non viene considerato esattamente serrato. Le scadenze si allungano sempre più e il Senatur vuole stringere i tempi. Soprattutto in vista, appunto, delle elezioni europee di giugno. Non solo. Adesso sul tappeto è stato sbattuto anche il cosiddetto "rimpastino". Nei giorni scorsi, il premier aveva annunciato la promozione ministeriale per i sottosegretari Fazio (Sanità) e Brambilla (Turismo). Operazione che potrà essere avallata solo se nella girandola di nomine verrà infilato pure Roberto Castelli (Trasporti). Sotto il velo di Malpensa, dunque, le tensioni nella maggioranza si spostano su altre vicende. Tant´è che ieri, il capogruppo del Pdl Cicchitto e il ministro per i rapporti con il Parlamento Vito hanno dovuto chiedere due volte di rinviare il voto di fiducia per le "probabili" assenze nella maggioranza. Giustificate con il maltempo al nord. Ma la paura era anche un´altra: che la Lega potesse lanciare a Palazzo Chigi un segnale troppo vigoroso in aula. E in effetti i vuoti sono stati numerosi: i voti a favore dell´esecutivo sono stati 302 su 343 (nei precedenti nove voti di fiducia mai il dato del centrodestra è stato così basso). «Anche stavolta però - ha ripetuto ieri seri Berlusconi - Umberto dovrà accettare le decisioni di buon senso».

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di pietro: ecco un milione di firme (sezione: Scuola)

( da "Nuova Sardegna, La" del 08-01-2009)
Pubblicato anche in: (Nuova Venezia, La) (Centro, Il)

Argomenti: Scuola

di Natalia Andreani Di Pietro: ecco un milione di firme In Cassazione la raccolta per il referendum contro il Lodo Alfano Ma il Pd ribadisce che l'intento è giusto, lo strumento sbagliato ROMA. I due furgoni bianchi tappezzati col volto di Antonio Di Pietro sono arrivati al Palazzaccio sotto una pioggia battente, nel traffico paralizzato di Piazza Cavour. A bordo i 212 dodici scatoloni con il milione di firme raccolte dall'Italia dei valori, in numerose città della penisola, in meno di tre mesi. Firme raccolte contro il Lodo Alfano, contro la norma che offre immunità giudiziaria temporanea alle prime quattro cariche dello Stato: i presidenti di Camera e Senato, il presidente del Consiglio (che evita il processo Mills), il presidente della Repubblica. Ad aspettare l'arrivo del «bottino» che apre la strada al referendum abrogativo, ieri mattina c'era lo stato maggiore dell'Italia dei valori. C'erano Antonio di Pietro, il portavoce del partito Leoluca Orlando, il presidente del gruppo al Senato, Felice Delisario, i senatori Stefano Pedica ed Elio Lannutti. Ma sulla scalinata della Corte di Cassazione, organo deputato a verificare la conformità e la legittimità delle richieste oggetto della consultazione popolare, erano presenti anche il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, e quello di Sinistra democratica Claudio Fava, i due movimenti che hanno contribuito a promuovere la raccolta partita lo scorso 11 ottobre. A tenere banco durante le operazioni di scarico dei furgoni è stato Di Pietro, più che soddisfatto per l'obbiettivo raggiunto. «Apriamo il 2009 con l'intenzione di fare un'opposizione chiara a questo governo che toglie ai poveri per dare ai ricchi, che crea leggi ad personam per non subire processi», ha detto l'ex pm annunciando una stagione di lotta che punta ad organizzare altri referendum sui quali si potrebbe andare al voto nella primavera del 2010: «Tanto per cominciare contro la legge sulle intercettazioni e contro la legge sul finanziamento ai partiti», ha detto di Pietro affermando che nel pacchetto allo studio potrebbe finire anche la riforma Gelmini. Quanto al Lodo Alfano, le firme raccolte «sono un fatto poltico importante - ha poi aggiunto Di Pietro - perché testimoniano la volontà di milioni di cittadini di impedire la deriva democratica che sta trascinando il Paese, di opporsi in prima persona a leggi incostituzionali e disgustose che introducono due pesi e due misure nell'amministrazione della giustizia. Leggi fatte da un governo che rifiuta di farsi processare». A frenare gli entusiasmi di Di Pietro, dai ranghi del Pdl, il vicepresidente della Camera, Antonio Leone, che ha definito il milione di firme «ben poca cosa». «Una truffa mediatica, numeri che ridicolizzano Di Pietro e la sua follia giustizialista», gli ha fatto eco il senatore Mario Ferrara invitando al raffronto fra due risultati: il milione di firme raccolte contro i 2,4 milioni di voti che Idv e sinistra radicale avevano incassato alle scorse elezioni. Dal Pd, il cui gruppo dirigente non ha preso parte all'iniziativa referendaria, si alza invece la voce del senatore Stefano Ceccanti. «L'intento è giusto, lo strumento è sbagliato», ha affermato il costituzionalista spiegando che «alla Consulta c'è già una causa pendente contro il Lodo», circostanza che di fatto ha reso il ricorso alla raccolta di firme «inutile e precipitoso». Per il senatore ulivista Arturo Parisi, al contrario, «questa raccolta di firme è stata «una grande vittoria della democrazia repubblicana» ed amareggia, scrive Arturo Parisi in un articolo anticipato dal Riformista, che i vertici del Partito democratico abbiano rinunciato a combattere questa battaglia che è per l'uguaglianza tra i cittadini.

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l'onda sotto montecitorio torna la protesta deglistudenti - laura mari (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VIII - Roma Il sit-in improvvisato contro le parole del sindaco L´Onda sotto Montecitorio torna la protesta deglistudenti La manifestazione durante la votazione alla Camera sulla riforma Gelmini LAURA MARI Né cori, né slogan. Per esprimere il loro dissenso si sono imbavagliati con dei fazzoletti neri, in segno di lutto per «la morte dell´università pubblica e dell´istruzione» e hanno srotolato uno striscione con su scritto «criminale è chi distrugge l´università». Così una cinquantina di studenti dell´Onda ha manifestato in piazza Montecitorio, proprio nelle stesse ore in cui alla Camera dei Deputati si discuteva la fiducia al governo Berlusconi sul decreto della riforma Gelmini. Un sit-in improvviso è stato organizzato dagli universitari romani anche per rispondere alle parole del sindaco Alemanno, che nei giorni scorsi aveva dichiarato che il primo ateneo capitolino, La Sapienza, sarebbe «ostaggio di 300 criminali». Affermazioni che gli studenti dell´Onda hanno voluto contestare con un sit-in silenzioso e un volantinaggio in via del Corso, la strada più frequentata dai giovani e dai romani. «Le parole di Alemanno - hanno urlato al megafono gli studenti dell´Onda - rappresentano un attacco nei confronti della libertà di dissentire e della straordinaria esperienza democratica che l´Onda rappresenta. L´utilizzo della parola "criminali" da parte del sindaco - hanno proseguito - rappresenta il tentativo di normalizzare l´università, mettere all´angolo l´Onda». Poi l´attacco al rettore della Sapienza Luigi Frati, che ha annunciato la volontà di invitare quanto prima il Pontefice Benedetto XVI alla Sapienza. «Frati è un alleato del governo - hanno dichiarato gli studenti dell´Onda da piazza Montecitorio - anche lui tenta di far tacere il dissenso evitando il confronto democratico. Ma ancora una volta ripetiamo e ribadiamo a gran voce che l´Onda non ha paura e se non ci hanno fatto paura le minacce di sgombero del rettore Frati - hanno proseguito gli studenti - non ci fanno paura nemmeno le dichiarazioni del sindaco Alemanno, perché chi imbavaglia e criminalizza il dissenso distrugge l´università».

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La riforma fa paura agli istituti lecchesi (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Lecco)" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

CALOLZIOCORTE E OLGINATE pag. 4 La riforma fa paura agli istituti lecchesi ? LECCO ? OGGI potrebbe essere il giorno decisivo per l?approvazione definitiva della tanto temuta riforma Gelmini. Insegnanti, presidi e genitori del Lecchese sono dunque in attesa. Il ritorno al maestro unico e la soppressione del tempo pieno sono le proposte che hanno incontrato le maggiori critiche da parte del personale docente e delle famiglie nel nostro territorio.

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Un debito di tre milioni Colpa dei supplenti (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Lecco)" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

CALOLZIOCORTE E OLGINATE pag. 4 Un debito di tre milioni Colpa dei supplenti «Troppe assenze», la denuncia del provveditore LECCO di BENEDETTA GUERRIERO ? LECCO ? LE VACANZE natalizie sono terminate e la scuola torna al centro dell?attenzione. A destare preoccupazione infatti sono le mal ridotte finanze degli istituti lecchesi. Sotto accusa questa volta non sono i tagli del ministro Gelmini, ma l?annosa questione delle supplenze, che ha portato gli istituti della provincia ad accumulare un debito complessivo di tre miloni di euro nei confronti delle Amministrazioni. Cifre per niente rassicuranti, visto anche la situazione generale di crisi. «Questo problema - spiega il provveditore Fausto Gheller (nella foto) - è di rilevanza nazionale, non riguarda solo la nostra zona ed è di antica data». Dal 2003 infatti quando si è deciso di modificare la normativa per il pagamento della maternità e si è scelto di pagare i mesi di assenza al 100% e non più all?80, la situazione è andata peggiorando. «La norma - continua Gheller - è stata introdotta a fin di bene, per tutelare maggiormente le donne lavoratrici, ma nel complesso ha creato troppi disagi e va rivista». Secondo le modifiche introdotte nel 2003 il Ministero dell?Istruzione ogni anno deve stanziare alle scuole un finanziamento, legato al tipo di istituto e al numero di insegnanti, senza però prendere in considerazione l?ipotesi della maternità. Una volta, poi, che una professoressa rimane incinta, la scuola cerca il supplente, ricorrendo alle liste delle graduatorie. E qui iniziano i problemi. «Una volta trovata la sostituta - prosegue Gheller - spesso capita che questa accetti l?incarico e si metta a sua volta in maternità. Alla scuola non resta che continuare la ricerca ma di fatto su un posto gravitano anche tre o quattro insegnanti, con il relativo indebitamento dell?istituto». A PARTIRE dal settembre 2006, visto le continue lamentele dei presidi e l?assottigliarsi delle finanze scolastiche, la normativa è stata corretta. Le spese delle supplenze, secondo la nuova legge, non sono più a carico delle singole scuole, ma del Ministero del Tesoro. «Il correttivo del 2006 - dice il provveditore - è stato un aiuto per le finanze ormai compromesse degli istituti, ma non ha risolto il problema. Continuano a verificarsi casi di supplenti che accettano l?incarico, per poi assentarsi a loro volta. Non paga più solo la scuola, è vero, ma gli organici sono a rischio in questa maniera. Chiedo ai docenti maggiore responsabilità e spero in una risoluzione della questione».

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liceo, no all'assemblea il pd attacca il preside - alessandro pirina (sezione: Scuola)

( da "Nuova Sardegna, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 12 - Gallura Liceo, no all'assemblea il Pd attacca il preside ALESSANDRO PIRINA TEMPIO. Il dirigente scolastico si oppone al dibattito sulla riforma Gelmini e finisce nel mirino del segretario dei giovani democratici. A dicembre i baby veltroniani di Tempio volevano organizzare al liceo classico "Dettori" un'assemblea d'istituto sulla nuova legge. Un incontro a cui sarebbero stati invitati anche esponenti politici di centrodestra. Ma il preside, Franco Marras, non ha voluto dare il suo assenso. «I giovani democratici di Olbia-Tempio - attacca Leonardo Mattana, segretario provinciale del partito democratico - sono da diverso tempo impegnati in numerose iniziative che riguardano la scuola e il difficile momento che attraversa. Raccolte di firme, ma anche incontri e assemblee da tenersi sia nelle scuole che fuori. Avremmo voluto organizzare un dibattito anche al liceo classico tempiese, dove si era riscontrato l'interesse di tanti studenti. Per prima cosa, però, ci siamo impegnati a trovare una controparte di centrodestra in modo tale da non ledere l'obiettività e l'imparzialità del luogo». Ma l'iniziativa promossa dagli aderenti galluresi al partito democratico si è scontrata con il secco rifiuto del dirigente. «Marras si è rifiutato di dar luogo al progetto - continua Mattana -. Prima ha addotto motivi legati ai tempi stretti, ma poi, di fronte alla disponibilità di rinviare il tutto al mese di gennaio, ha opposto il suo no, dicendo che il dibattito politico non potesse avvenire all'interno della scuola. Cosa che io non approvo affatto, perché la politica partecipata, trasparente, capace di coinvolgere i giovani e svolta con le necessarie obiettività e onestà intellettuale, deve essere considerata solo un bene da condividere all'interno di una comunità che vuole essere tale. Un dibattito su un tema così sentito come la scuola può soltanto servire a costruire una società migliore».

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IL PROBLEMA dei precari è seguito con grande attenzione dalla Cgil. <E' chiaro ... (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Empoli)" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

PRIMO PIANO pag. 3 IL PROBLEMA dei precari è seguito con grande attenzione dalla Cgil. «E? chiaro ?... IL PROBLEMA dei precari è seguito con grande attenzione dalla Cgil. «E? chiaro ? dice il segretario della Camera del lavoro, Mario Battistini ? che le aziende in difficoltà tagliano non rinnovando i contratti a termine prima di licenziare i dipendenti ?effettivi?. E per questi lavoratori le difficoltà, in qualche caso veri e propri drammi familiari, non sono poche». Per loro non c?è la cassa integrazione né il sussidio di disoccupazione (ad esempio 858 euro lordi per un massimo di 8 mesi con redditi inferiori a 1850 euro lordi in busta paga), a meno di non essere in particolari condizioni: avere cioè lavorato per un certo periodo (un anno di lavoro in 24 mesi). In alternativa c?è solo la disoccupazione con requisiti ridotti, e anche in questo caso servono periodi di lavoro effettivamente prestato. «La questione dei precari riguarda un po? tutti i settori lavorativi, e che quindi non parliamo di numeri trascurabili. Sul fronte dell?impiego pubblico un po? di lavoratori sono stati regolarizzati, secondo le norme. Temiano quel che potrebbe accadere nella scuola con i tagli del ministro Gelmini».

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Ciccanti: la Regione consideri la proposta della Provincia (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

ASCOLI PROVINCIA pag. 7 Ciccanti: la Regione consideri la proposta della Provincia SCUOLA LA RAZIONALIZZAZIONE NELLA VALLATA DEL TRONTO L?ONOREVOLE Amedeo Ciccanti, in una nota indirizzata, tra gli altri, al presidente della Regione Gian Mario Spacca, al Ministro per l?Istruzione Maria Stella Gelmini e agli assessori all?Istruzione dei Comuni di Folignano, Appignano, Castel di Lama e Maltignano, esprime la sua preoccupazione riguardo alla politica scolastica che la Regione intende applicare. «Pur prendendo atto della nota del 14 ottobre scorso dell?Ufficio Scolastico Regionale sulla razionalizzazione dei punti di erogazione del servizio scolastico riguardante le Istituzioni inferiori a 500 alunni iscritti alla data del primo settembre 2008 ? scrive ? è da sottolineare come, in tale contesto, il Consiglio provinciale di Ascoli, il 6 novembre, abbia deliberato una proposta di razionalizzazione della rete scolastica provinciale diversa da quella che la Giunta regionale si accinge a presentare all?assemblea regionale, dove non c?è la soppressione dell?Istituto comprensivo di via Adige di Castel di Lama né l?aggregazione delle istituzioni scolastiche di Appignano con Offida, né la fusione degli Isc di Folignano e Villa Pigna. Va sottolineato che la Provincia ha recepito non solo le decisioni dei Comuni interessati, ma anche i pareri delle istituzioni scolastiche in questione, tutti conformi a soluzioni diverse da quelle che la Giunta regionale si accinge a deliberare. Mi preoccupa fortemente la contraddizione in cui cade spesso il governo regionale: da una parte proclama il principio di sussidiarietà e la partecipazione, esaltando il ruolo degli enti locali e degli organismi di base, e dall?altra fa l?esatto contrario, come in questo caso. E? sconcertante, poi, che forze politiche identiche al governo nella Regione e all?opposizione al Governo nazionale recitino due parti opposte: ad Ancona sostengono i tagli del Ministro Gelmini ed a Roma li contestano. Spero dunque in un sussulto di coerenza politica del Consiglio regionale perché respinga la proposta in questione».

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Votata la fiducia sul Gelmini bis Berlusconi si fa vedere in aula (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Votata la fiducia sul Gelmini bis Berlusconi si fa vedere in aula La Camera ha votato la fiducia sul decreto Gelmini che riguarda l'Università: 302 sì, 228 voti contrari; due astenuti. Una giornata di suspence sull'arrivo dei deputati, messo in forse per la neve sulle strade e il blocco degli aeroporti. Richiamata la maggioranza dal capogruppo Pdl, Cicchitto, a colpi di sms, ai deputati del nord è stato suggerito di prendere il treno: a rischio il decreto, che sarebbe decaduto domani; oggi ci sarà il voto finale. La seduta è slittata lle 19,30 e alle otto si è appalesato Silvio Berlusconi per far pesare la sua presenza, per la nona fiducia posta dal suo governo. Secondo il segretario della Flp-Cgil la fiducia «svuota di significato la discussione svolta alla Camera e gli emendamenti presentati»; mentre le modifiche «peggiorano il quadro prodotto dalla legge 133».

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<Nessuna dietrologia Presto la visiterò> (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

REGGIO PRIMO PIANO pag. 5 «Nessuna dietrologia Presto la visiterò» CASA CERVI «NON C?E? ALCUNA dietrologia - dice Gianfranco Fini, raggiunto dai cronisti sul palcoscenico del teatro Ariosto al termine della manifestazione -: c?era semplicemente una riunione della Camera dei Deputati, già fissata per oggi pomeriggio (ieri, ndr). per il voto di fiducia sul Dl Gelmini per l?Università. E? stato così impossibile mantenere in agenda l?impegno reggiano a Casa Cervi, e l?ho già detto al sindaco Cantoni. Per questo devo rientrare a Roma. Ma ci sarà quanto prima l?occasione per andarci». LA POLEMICA era stata alimentata dall?annuncio, seguito poche ore dopo dalla smentita, della visita alla casa dei fratelli Cervi da parte del presidente della Camera, in occasione della Festa del Tricolore. Nonostante fosse stato subito indicato il problema degli impegni parlamentari, il mancato omaggio al simbolo della Resistenza aveva scatenato polemiche e reazioni, fino all?invito - lanciato da Fabio Filippi, candidato sindaco Pdl per il comune di Reggio - ad affiancare alla visita alla casa simbolo della Resistenza, un omaggio anche ai luoghi dove - nel dopoguerra - si sono compiute le vendette verso i fascisti. TROPPO stretti ieri i tempi per consentire una trasferta a Gattatico. Dopo la cerimonia al teatro Ariosto, Fini ha subito lasciato Reggio senza neppure fare una sosta per il pranzo, partendo in auto sotto la neve per arrivare all?aeroporto di Bologna, da dove è decollato per Roma dove è arrivato poco prima delle 16. In tempo per andare a occupare il suo posto alla presidenza della Camera, per il voto sul decreto Gelmini. Proprio il maltempo aveva fatto rinviare l?inizio della seduta per il voto di fiducia.

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IL COMITATO 'Genitori insieme per la scuola' organizza oggi, gioved ... (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Imola)" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

FAENZA pag. 12 IL COMITATO ?Genitori insieme per la scuola? organizza oggi, gioved ... IL COMITATO ?Genitori insieme per la scuola? organizza oggi, giovedì 8, un incontro rivolto a tutti i genitori per dare informazioni sugli sviluppi delle riforme in atto nel mondo della scuola. L?incontro si terrà alle 21 nella sala delle Associazioni in via Laderchi 3 a Faenza. Da pochi giorni è infatti uscito il Regolamento per l?iscrizione degli alunni alle prime classi dell?elementare. «Il provvedimento ? si legge in una nota del Comitato ? dovrà ancora affrontare una serie di verifiche prima di diventare operativo (Parlamento, Regioni, Cnpi, Consiglio di Stato), ma i contenuti confermano tutti i timori di svilimento e impoverimento della scuola italiana, in particolare della primaria, che erano già stati espressi con l?approvazione del decreto Gelmini. La scadenza delle iscrizioni ai vari ordini di scuola è stata fissata per il 28 febbraio 2009, per cui è importante conoscere quello che attende i nostri figli a partire dal prossimo anno». «L?incontro di questa sera ? si legge ancora ? intende in primo luogo dare informazioni sulle iscrizioni alle prime classi della scuola dell?infanzia, primaria e della secondaria di 1° grado, ma è aperto a tutte le persone interessate a conoscere i contenuti della riforma. Vogliamo una scuola che sia importante, accogliente e piena di senso per i nostri bambini e per le nostre bambine, per i nostri ragazzi e per le nostre ragazze; ben organizzata e che si prenda cura di tutti e di ciascuno di loro, che li aiuti ad avere fiducia nel futuro».

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Università, sì alla fiducia su concorsi e risorse (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-01-08 - pag: 19 autore: Oggi il via libera definitivo al decreto legge Università, sì alla fiducia su concorsi e risorse ROMA A 24 ore dalla scadenza il decreto legge 180 sull'università si appresta a tagliare il traguardo della conversione. Dopo aver votato ieri (con 302 «sì», 228 «no» e due astenuti) la fiducia, l'Aula di Montecitorio approverà oggi in via definitiva il provvedimento che introduce «disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca». Tutto secondo previsioni, dunque. Tranne forse che per i tempi. Originariamente previsto per il pomeriggio e posticipato a causa dell'emergenza maltempo che ha reso più difficile il rientro dei deputati a Roma per la ripresa dei lavori parlamentari, il sì della Camera alla nona fiducia posta dall'inizio della legislatura è arrivato quasi alle nove di sera, alla presenza del premier Silvio Berlusconi. A favore si sono espressi Pdl e Lega nord. Contrari Udc, Pd e Italia dei valori che hanno nuovamente criticato la scelta dell'Esecutivo di comprimere il dialogo. Posizioni che si ripeteranno stamani quando sempre a Montecitorio è atteso il via libera sull'intero articolato. Passando ai contenuti, il testo è identico a quello uscito da Palazzo Madama il 28 novembre scorso. A cominciare dal divieto di procedere a nuove assunzioni per le università che destinano al costo del personale più del 90% del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo). Contestualmente il Governo punta a premiare gli atenei virtuosi. Che, da un lato, vedranno salire dal 20 al 50% la soglia del turn over; dall'altro, si divideranno una " torta" pari al 7% delle risorse statali (circa 550 milioni) sulla base di alcuni indicatori di merito che dovranno essere messi a punto nelle prossime settimane. Ma il merito entrerà a pieno titolo anche nella retribuzione dei docenti. Durante il passaggio al Senato, infatti, il Dl si è visto aggiungere la disposizione che introduce un'anagrafe nazionale «dei professori ordinari, associati e dei ricercatori», aggiornabile annualmente e contenente l'elenco delle pubblicazioni scientifiche, che dal 1Úgennaio2011verràpresaariferimento per l'attribuzione degli scatti biennali. Qualora l'attività di ricerca risulti ferma per 24 mesi l'adeguamento di stipendio sarà dimezzato. Sempre a Palazzo Madama era stata introdotta la possibilità per gli atenei di chiamare ad personam gli studiosi «stabilmente impegnati all'estero» o «di chiara fama». Nuove regole, infine, anche per i concorsi. Oltre a riaprire i termini per i bandi in atto fino al 31 gennaio 2009, il provvedimento ridisegna le commissioni d'esame. D'ora in avanti, i docenti di I e II fascia saranno valutati da cinque ordinari ( uno scelto dalla facoltà che bandisce il posto e altri quattro sorteggiati) laddove sui ricercatori giudicheranno un ordinario o un associato scelti "in house" e altri due ordinari estratti a sorte. Intanto è tornata a farsi viva anche l'Onda. Mentre la Camera dibatteva su "fiducia sì fiducia no" al Dl Gelmini un centinaio di studenti si è radunato in piazza Montecitorio in segno di protesta. Al motto di «criminale è chi distrugge l'università» gli studenti, in gran parte della Sapienza, hanno annunciato per la prossima settimana la ripresa delle mobilitazioni. Eu.B. LE CONFERME Stop alle assunzioni per gli atenei che spendono più del 90% del Ffo per il personale e premi agli enti «virtuosi»

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ROCCARASO - Partenza condizionata dal maltempo e dal voto di fiducia alla Camera sul decreto Gelmini... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Giovedì 08 Gennaio 2009 Chiudi ROCCARASO - Partenza condizionata dal maltempo e dal voto di fiducia alla Camera sul decreto Gelmini ieri per la prima giornata di "Neveazzurra 2009", la manifestazione che inaugurato la stagione politica del Pdl alla vigilia del congresso che deciderà la nascita del partito unitario del centrodestra. Non c'erano infatti il presidente del Senato Renato Schifani e il ministro della Difesa e reggente di An Ignazio La Russa. E così, dopo i saluti del "padre" della manifestazione Sabatino Aracu, gli interventi dei senatori Filippo Piccone e Andrea Pastore, e del sindaco di Roccaraso Armando Cipriani, la parola è passata al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi che ha risposto alle domande dei giornalisti.Anche in questo caso c'è stato un cambiamento di programma perché Chiodi era atteso a un dibattito col presidente della Regione Molise, Michele Iorio che non è arrivato perché bloccato dalla neve. De Risio a pag. 35

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Pausa di riflessione da parte del neo assessore regionale all'Istruzione-Formazione, Stefania Benatt... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Marche)" del 08-01-2009)

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Giovedì 08 Gennaio 2009 Chiudi Pausa di riflessione da parte del neo assessore regionale all'Istruzione-Formazione, Stefania Benatti, per consentire una ulteriore consultazione sulla proposta regionale di accorpare alcuni istituti scolastici tra cui quelli di Castel di Lama e Folignano. «Stiamo valutando la questione sotto ogni profilo e sulla base delle esigenze dei territorio. Si tratta ancora di una proposta-progetto che, come tale, non comporta nessuna decisione definitiva ha spiegato Benatti sull'accorpamento e la riorganizzazione degli istituti scolastici della regione». Quindi la proposta dell'ex assessore Ugo Ascoli. che doveva andare in discussione in Giunta prima di Natale, viene "rivista" da Stefania Benatti, rassicurando le famiglie, i lavoratori della scuola e i sindacati che avevano espresso timori su alcune ipotesi di accorpamento. Nell'Ascolano erano finiti nel mirino gli istituti scolastici di Castel di Lama-via Adige (461 iscritti) e quello di Folignano capoluogo (465 iscritti). La soppressione della presidenza dell'istituto di via Adige avrebbe, indirettamente, salvato l'istituto scolastico di Offida (446 iscritti) aggregandovi le scuole materne, elementari e medie di Appignano del Tronto. Ora il neo assessore all'Istruzione-Formazione ha sostenuto come al momento: «Servono approfondimenti su un tema così delicato e per questo abbiamo ritenuto opportuno convocare, al più presto, una riunione del tavolo tecnico interistituzionale di cui fanno parte i componenti della prima commissione consiliare, le organizzazioni sindacali e le Province, da tenersi al massimo entro dieci giorni, per fare il punto della situazione». La Provincia di Ascoli, già a novembre scorso, aveva fortemente contestato i tagli sul territorio. Dura anche la presa di posizione dell'on. Amedeo Ciccanti (Udc). «E' sconcertante dice l'on. Ciccanti che forze politiche identiche al Governo nella Regione Marche ed all'opposizione al Governo nazionale recitino due parti opposte: ad Ancona sostengono i tagli del ministro Gelmini ed a Roma li contestano».

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ROCCARASO - Era un po' l'apertura dell'anno politico di Forza Italia, ieri la prima g... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 08-01-2009)

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Giovedì 08 Gennaio 2009 Chiudi di GIANCARLO DE RISIO ROCCARASO - Era un po' l'apertura dell'anno politico di Forza Italia, ieri la prima giornata di "Neveazzurra 2009" ha inaugurato la stagione politica del Pdl alla vigilia del congresso che deciderà la nascita del partito unitario del centrodestra. E' stata tuttavia una partenza condizionata dal maltempo e dal voto di fiducia alla Camera sul decreto Gelmini. Non c'erano infatti il presidente del Senato Renato Schifani e il ministro della Difesa e reggente di An Ignazio La Russa. E così, dopo i saluti del "padre" della manifestazione Sabatino Aracu, gli interventi dei senatori Filippo Piccone e Andrea Pastore, e del sindaco di Roccaraso Armando Cipriani, la parola è passata al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi che ha risposto alle domande dei giornalisti.(Anche in questo caso c'è stato un cambiamento di programma perché Chiodi era atteso a un dibattito col presidente della Regione Molise, Michele Iorio che non è arrivato perché bloccato dalla neve). A Chiodi si è rivolto Aracu ricordando la capacità di fare «un'opposizione costruttiva a Teramo nel lontano '97 dopo aver perso le elezioni a sindaco. Un'opposizione che gli consentì di riconquistare la città, come oggi- ha sottolineato il deputato azzurro- merita di fare il presidente della Regione». Aracu ha poi rivendicato l'orgoglio di aver creato una manifestazione che ormai è il tradizionale appuntamento di apertura del nuovo anno politico. «Tante altre località avrebbero voluto questa opportunità, ma 'Neveazzurra' è legata a Roccaraso e non può essere fatta altrove.È come se il Festival di Sanremo non si facesse più a Sanremo». «Sarà un'avventura straordinaria- ha detto Chiodi nel suo intervento-governare una regione come l'Abruzzo così in forte ritardo e non soltanto per le vicende giudiziarie che hanno interrotto la legislatura. Quel che è importante, ora, è riconquistare la fiducia degli abruzzesi». Per il governatore non sarà un compito facile, per riuscirvi «serviranno cinque anni di buon governo, fondato su un modo nuovo fare politica, con un comportamento responsabile. La classe politica tutta, quella destinata a governare, deve assumersi il rischio delle decisioni. Bisogna capire che siamo stati eletti per assumerci delle responsabilità». Sugli altri temi si è detto favorevole al federalismo fiscale e alla riforma della giustizia con la separazione delle carriere dei magistrati. E' stato polemico, all'inizio, il saluto del sindaco Armando Cipriani che ha reclamato considerazione per i «problemi dell'altiopiano per ciò che produciamo e garantiamo alla provincia dell'Aquila. Alcune scelte- ha aggiunto- non hanno tenuto conto delle esigenze del nostro territorio, ma ora è arrivato il momento di cambiare. Ci sono quantità di problemi che vanno risolti come quello dell'Ospedale di Castel di Sangro che minacciano di voler chiudere. Se ciò accadesse, sarebbe per noi la morte sociale».

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Un ulivo per un abete Da ieri, l'abete usato come albero di Nata... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Giovedì 08 Gennaio 2009 Chiudi Un ulivo per un abete Da ieri, l'abete usato come albero di Natale può essere consegnato alla Comunità montana e ricevere in cambio un di ulivo. L'albero di Natale infatti troppo spesso finisce per essere gettato in un cassonetto, abbandonato e lasciato morire sul balcone di casa, oppure piantato in giardino senza tenere conto che si tratta di una specie vegetale che non ha nulla a che vedere con il nostro contesto ambientale. Si condanna comunque quasi sempre la pianta a morire per incompatibilità climatica. Per questo, anche quest'anno abbiamo deciso di regalare a tutti coloro che porteranno l'abete al "Garden" della nostra sede di Collestrada, una piccola pianta di ulivo (alta circa 70-80 centimetri), purché naturalmente dispongano di uno spazio verde dove piantarla. Gli abeti consegnati verranno ripiantati all'interno del vivaio, anche se pochi di essi (meno del venti per cento, dicono gli esperti dell'Ente) riusciranno a sopravvivere allo choc conseguente alla permanenza prolungata all'interno di ambienti chiusi e riscaldati come le nostre abitazioni. Gli abeti possono essere consegnati dal lunedì al venerdì, la mattina dalle 9 alle 13 e il pomeriggio dalle 16 alle 19. Comunità montana Trasimeno Medio Tevere Il futuro della Valnestore Entro gennaio sarà organizzata la conferenza programmatica del Partito Socialista della Valnestore in vista delle prossime elezioni amministrative. Auspichiamo la presenza della cittadinanza al fine di trovare punti di intesa sulle linee guida e sulle priorità del programma di governo da presentare. Ecco i temi principali da affrontare: piano regolatore e sviluppo industriale (ex centrale Enel e zone industriali La Potassa e Olmini), turismo e valorizzazione del centro storico di Panicale e valorizzazione e recupero del complesso di Mongiovino, situazione scolastica in vista dell'attuazione del decreto Gelmini, valorizzazione del piccolo commercio e ristrutturazione e costruzione di opere sportive da adibire alle attività giovanili. In vista delle prossime amministrative, diciamo fin subito di essere disponibili a confronti e alleanze con soggetti politici di centro sinistra smentendo categoricamente prese di posizione o alleanze vantate da soggetti autodichiaratisi responsabili/segretari della area socialista della Valnestore. A tal proposito invitiamo questi ultimi a confrontarsi con gli organi del partito nelle sedi opportune; non saranno più tollerati comportamenti volti solo a ledere gli interessi e l'immagine del partito. Mario Fioriti Antonello Burchielli Segreteria provinciale Ps Perugia Una storia da raccontare A Giancarlo Siani, giornalista ucciso a 26 anni a causa dei suoi articoli di denuncia alla criminalità, l'organizzazione del Festival internazionale del giornalismo (in programma dal primo al 5 aprile 2009) e l'Associazione Ilaria Alpi dedicano il terzo concorso giornalistico «Una storia ancora da raccontare». Il concorso, che si articola nelle due sezioni carta stampata e video-giornalismo, intende premiare i lavori che meglio sapranno raccontare la storia di Giancarlo Siani. Il bando è aperto ai giornalisti e praticanti al di sotto dei 30 anni di età, agli allievi delle scuole di giornalismo e agli studenti di qualsiasi facoltà universitaria. Gli elaborati dovranno essere inediti e potranno essere frutto di attività individuale o di gruppo. Il vincitore di ciascuna sezione riceverà un premio consistente di 2.500. Gli elaborati devono pervenire entro il 28 febbraio a mezzo R.R. al seguente indirizzo: Il Filo di Arianna, via Cortonese 82/A, 06127 Perugia. Il bando si può scaricare on line dal sito www.festivaldelgiornalismo.com. Filo di Arianna Perugia Convegno su Melosio Il 9 gennaio 1609 nasceva a Città della Pieve, in una abitazione situata nella via che oggi porta il suo nome, Francesco Melosio, poeta e letterato. Fu al servizio di potenti in varie parti d'Italia finchè ritornò a Città della Pieve dove morì nel 1670. Animatore dell'Accademia della Regina Cristina di Svezia a Roma, scrisse molte poesie e melodrammi: tra i più famosi, "L'Orione" e "Sidonio e Dorisbe". I suoi versi arguti, ingegnosi e bizzarri lo collocano tra i più importanti interpreti della poesia giocoso-ironica della cultura barocca italiana. Nel quarto centenario della sua nascita l'amministrazione comunale di Città della Pieve lo vuole celebrare con un importante convegno che si svolgerà presso il Teatro Comunale "Accademia degli Avvaloranti" a fine gennaio. Tra gli ospiti attesi anche Antonio Carlo Ponti, Michele Rak, Luigi Maria Reale, Pasquale Tuscano. Per l'occasione, l'amministrazione comunale intitolerà a Francesco Melosio la Biblioteca Comunale, collocata a Palazzo della Corgna. Comune di Città della Pieve

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Chiusa la pratica del bilancio di previsione 2009, come stabilito ieri sera dalla conferenza dei cap... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 08-01-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il (Ancona))

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Giovedì 08 Gennaio 2009 Chiudi Chiusa la pratica del bilancio di previsione 2009, come stabilito ieri sera dalla conferenza dei capigruppo, a febbraio sarà convocato anche il Consiglio Grande per discutere della riforma Gelmini: sull'argomento-scuola (la riforma sarà attuata in un biennio, dopo il ritocco apportato dal Governo) si è tanto discusso negli ultimi mesi anche a Senigallia, con cortei e dure prese di posizione specie dei partiti del centrosinistra. Come già accaduto per il Piano Cervellati, tutta la cittadinanza potrà intervenire al Consiglio Grande tramite associazioni locali, categorie o comitati nel dibattito sul futuro della scuola pubblica. Verrà stilato anche un mini regolamento per disciplinare il numero e le modalità degli interventi. G. Man.

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Università, sì alla fiducia al governo (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

CRONACHE 08-01-2009 RIFORME IL VOTO ALLA CAMERA. OGGI IL VIA LIBERA DEFINITIVO AL DECRETO GELMINI Università, sì alla fiducia al governo ROMA In aula anche il premier. Davanti a Montecitorio corteo di protesta degli studenti Francesco Bongarrà II Con 302 voti a favore, 228 no e l'astensione dei due deputati delle minoranze linguistiche, l'Aula della Camera ha confermato la fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge in materia di Università. L'esame del decreto, che è stato già approvato dal Senato e scade il 9 gennaio, proseguirà questa mattina a Montecitorio. Dopo gli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto (queste ultime saranno trasmesse in diretta televisiva) si giungerà al via libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate dai deputati delle regioni del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in Aula. Da qui la decisione, assunta dal presidente della Camera Gianfranco Fini una volta sentiti tutti i gruppi parlamentari, di far slittare di due ore la votazione. Una scelta, questa che però non sarebbe stata digerita inizialmente tanto di buon grado sia dall'Idv sia dal Pd. E, come per ringraziare i deputati del Pdl che hanno accolto il suo invito categorico ad essere presenti al voto, in Aula a votare è venuto anche il presidente del Consiglio, che nell'Emiciclo ha dispensato abbracci ed auguri per il nuovo anno a deputati di maggioranza e a qualcuno di opposizione. Varie le innovazioni introdotte dal decreto. Per il reclutamento di professori e ricercatori universitari saranno formate commissioni tramite il sorteggio dei professori, riducendo a uno il numero dei docenti nominati dalle facoltà. Ci sarà il blocco delle assunzioni per le sole università con una spesa per il personale troppo elevata, ma per favorire l'assunzione dei giovani ricercatori il turn over sarà innalzato al 50%. Studenti Di nuovo in piazza davanti a Montecitorio contro la riforma.

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Stalin il campanaro (sezione: Scuola)

( da "Corriere del Veneto" del 08-01-2009)

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Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: CULTURA - data: 2009-01-08 num: - pag: 13 categoria: REDAZIONALE Stalin il campanaro Quando «Bepi del Giasso» riparò all'Isola degli Armeni Venezia, isola di San Lazzaro degli Armeni, gennaio 1917: alle prime luci del giorno un barchino di legno con a bordo due persone fora le nebbie che avvolgono la laguna. Il padre guardiano, appostato in riva, riconosce Angelo, il tuttofare del convento, che di tanto in tanto giunge in isola per lavorare in cambio di qualche soldo. «Buongiorno padre, come sta?» esordì Angelo legando l'imbarcazione all'ormeggio. «Caro Angelo, non sei solo oggi. Hai chiesto rinforzi eh! L'età, l'età...». «Si padre, l'età è quella che è. Le presento Josif, per tutta Venezia Bepi del giasso. E sa perché lo chiamano così? E' uno dei vostri, padre, anche lui scende dai ghiacciai dell'Asia...». Il padre fissò per un attimo Josif: era un robusto trentenne, braccia utili per il monastero. Vestiva in modo semplice ma elegante. Il viso effettivamente dimostrava origini lontane: occhi piccoli, baffi importanti, un attaccatura dei capelli molto bassa. «Salve Josif, da che città armena giungi?». «In realtà non sono armeno, padre - rispose sorridendo l'uomo - . Sono georgiano, ma per i veneziani siamo tutti semplicemente montanari asiatici». Rise anche il padre: «E' proprio vero. Ma dimmi Josif, vuoi fermarti qui in monastero?». «Si padre, ho lavorato per un po' in un albergo di Venezia ma non mi piace. Vorrei qualcosa di più vario...». «Ti mando a colloquio con l'abate. Vado ad annunciarti». Passò mezzora e Josif si ritrovò seduto faccia a faccia davanti alla folta barba di padre Ignazio Ghiurekian, l'abate generale. Parlavano in armeno. «E così, caro Josif, vuoi fermarti qui. Ora però mi spieghi realmente cosa ci fai a Venezia. Ti chiedo solo sincerità, anche perché, sappilo, facciamo presto ad informarci in città». «Padre Ignazio, parlerò schiettamente. Sono un perseguitato politico. La mia terra è sottoposta ad ogni vessazione da parte del governo, lei lo sa meglio di me. Vogliamo dare libertà ai contadini, dignità alle genti, abolire privilegi...». «Socialista...». «Si, socialista, padre». «Ateo...». «Ateo? Padre, sono un ex-seminarista. Ho frequentato il seminario di Tblisi. Avevo il massimo dei voti in condotta, georgiano, canto religioso, matematica. Ho letto tutte le opere dei padri della chiesa. Poi, certo, sono un uomo curioso, mi interrogo, mi pongo dubbi...». «Senti un po' Josif, io ti accolgo in monastero, ma sappi che qui si lavora duro. C'è l'orto, la pulizia dei locali, la messa da servire e le campane da suonare. Che ne dici?». «Padre, sono felice - concluse Josif stringendo la mano al religioso - . Gliene sarò sempre grato!». E così Bepi del giasso entrò a pieno titolo nella piccola comunità isolana legando con molti frati che ne riconoscevano l'intelligenza e l'arte oratoria. Nel tempo libero scriveva poesie che poi declamava a padre Ghougas, l'umanista del convento. Alcune erano di grande impatto: «Aprirò la casacca ed esporrò il petto alla luna,/a braccia tese venererò/colei che diffonde la luce sulla terra». Lavorava molto bene Bepi, ma aveva un grande difetto: suonava le campane da ortodosso, cosa che non poteva essere accettata dai padri armeni di San Lazzaro, cattolici mechitaristi. L'abate lo rimproverò dapprima con dolcezza: «Bepi (ormai lo chiamavano tutti così), dovresti suonare le campane secondo la tradizione cattolica ». Bepi faceva cenno di assenso, ma innanzi a quei particolari strumenti non riusciva a sottrarsi alla creazione di splendide (ed ortodosse) polifonie campanare. Quando padre Ghiurekian lo redarguì più duramente, Bepi del giasso senza dire una parola fece fagotto e lasciò l'isola. Qualche anno dopo lo stesso padre Ghiurekian stava leggendo un giornale quando, improvvisamente, strabuzzò gli occhi. In prima pagina c'era la foto di Bepi del giasso. Il volto era il suo, ne era certo, solo qualche capello bianco tradiva un'età più matura. In quell'articolo si parlava di Josif Vissarionovic Djugatchsvili, uno dei più feroci dittatori di tutti i tempi, per molti «Koba», l'indomabile, per tutti «Stalin», l'uomo d'acciaio. Alessandro Tortato Il monastero L'isola di San Lazzaro degli Armeni vista dall'alto. I religiosi ospitarono Stalin ( nel tondo) nei primi mesi del 1917

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<Ateo? Padre, sono un ex-seminarista.\n Avevo il massimo dei voti in condotta, georgiano, canto religioso, matematica> (sezione: Scuola)

( da "Corriere del Veneto" del 08-01-2009)

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Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: CULTURA - data: 2009-01-08 num: - pag: 13 categoria: BREVI «Ateo? Padre, sono un ex-seminarista. Avevo il massimo dei voti in condotta, georgiano, canto religioso, matematica» \\

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atenei, per la fiducia al decreto gelmini vota anche il premier: è la seconda volta - mario reggio (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 08-01-2009)

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Pagina 15 - Cronaca Berlusconi finora aveva dato il suo ok solo per l´insediamento del governo. Oggi il via libera definitivo Atenei, per la fiducia al decreto Gelmini vota anche il premier: è la seconda volta MARIO REGGIO ROMA - La Camera ha votato la fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge Università con 302 sì. I voti contrari sono stati 228. Due deputati si sono astenuti. Il voto ha cancellato gli emendamenti presentati dall´opposizione. Stamattina sono previste le dichiarazioni di voto sul decreto Gelmini, poi la fiducia, per evitare che slitti oltre il 9 gennaio, termine ultimo per diventare legge dello Stato. Per la seconda volta, dall´inizio della legislatura, il presidente del Consiglio ha deposto la scheda nell´urna, mentre sotto Montecitorio gli studenti dell´Onda sono tornati a contestare. Nel pomeriggio di ieri, alla Camera, momenti di panico nella maggioranza: a causa del maltempo gli scranni del centro-destra sono rimasti a lungo deserti. Poi, il tam-tam della maggioranza ha provocato i primi effetti. L´arrivo in aula di Silvio Berlusconi, reduce da un summit su Cai-Alitalia a Palazzo Grazioli, ha rincuorato i fedelissimi. Cosa prevede il decreto? è un tentativo di dare una svolta al problema dei concorsi a cattedra. Per il reclutamento di professori e ricercatori universitari saranno formate commissioni tramite il sorteggio dei docenti, ma solo ordinari, riducendo a uno il numero dei prof nominati dalle facoltà. E poi il blocco delle assunzioni per le sole università con una spesa per il personale che supera il 90 per cento del bilancio, senza affrontare però il problema che gli aumenti di stipendio per i docenti di ruolo sono per legge automatici, in base al tasso d´inflazione reale, gravando quindi sul bilancio dell´ateneo. La scelta è motivata dall´obiettivo di favorire l´assunzione dei giovani ricercatori, per i quali il turn over sarà innalzato al 50 per cento rispetto al 20 previsto dalla finanziaria. Una finanziaria che, per il 2010, prevede un taglio del 10 per cento del Fondo di finanziamento ordinario degli atenei: 700 milioni di euro. I soldi risparmiati punendo gli atenei "spreconi" dovrebbero finanziare le università migliori sulla base dei criteri dell´offerta formativa, della qualità della ricerca scientifica, e di qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche. Infine, più borse di studio e 65 milioni di euro per la realizzazione di nuove residenze universitarie. Il Partito Democratico lancia l´allarme: per l´ennesima volta il Parlamento è stato espropriato del diritto di discutere un provvedimento di vitale importanza per il Paese. La Cgil lancia la mobilitazione nazionale. Gli studenti dell´Onda tornano in piazza e gridano: «Non pagheremo la vostra crisi, criminale è chi distrugge l´università».

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"Criminale è chi distrugge l'università'". Così un centinaio di stude... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il" del 08-01-2009)

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Giovedì 08 Gennaio 2009 Chiudi "Criminale è chi distrugge l'università'". Così un centinaio di studenti ha protestato contro il decreto Gelmini in piazza Montecitorio

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Università, sì ai premi agli atenei virtuosi e al merito (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il" del 08-01-2009)

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Giovedì 08 Gennaio 2009 Chiudi Università, sì ai premi agli atenei virtuosi e al merito La Camera vota la fiducia al decreto Gelmini. L'opposizione insorge e fuori la protesta degli studenti

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ROMA - I deputati sono in ritardo a causa del maltempo e slitta il voto di fiducia sull'univers... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il" del 08-01-2009)

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Giovedì 08 Gennaio 2009 Chiudi di ANNA MARIA SERSALE ROMA - I deputati sono in ritardo a causa del maltempo e slitta il voto di fiducia sull'università: dalle 17 alle 19,30: il governo rischia che il voto salti ma Berlusconi si muove di persona. Il premier vuole evitare che i deputati disertino l'aula e chiede ai parlamentari del Pdl di presentarsi in massa per il voto sul decreto di riforma. La "precettazione" arriva anche via sms: il capogruppo Fabrizio Cicchitto invia a tutti un messaggio con l'invito a garantire la loro presenza. Una maratona per le dichiarazioni di voto, alle 21 arriva il «sì» della Camera: 302 voti favorevoli, 228 contrari, due astenuti. E' la nona fiducia dall'inizio della legislatura. «In ballo c'è la riforma dell'università, una prima tranche. Commissioni con il sorteggio per combattere il nepotismo (ma il sorteggio è ancora parziale, poiché applicato su concorsi banditi con le vecchie regole). Premi agli atenei virtuosi che non sforano i tetti di spesa e che non hanno i bilanci in rosso (il fondo di finanziamento non sarà tutto distribuito sulla base degli iscritti, ma il 7%, pari a 500 milioni di euro, sarà assegnato sulla base di parametri oggettivi). Viene inoltre ridimensionato il blocco del turn over che dal 20 passa al 50% (se prima poteva essere sostituito un docente ogni 5 ora 1 ogni 2). Con la conversione in legge del decreto (il voto definitivo è oggi) passano anche misure urgenti per il diritto allo studio: il fondo per le borse viene incrementato di 135 milioni di euro e altri 65 milioni vengono destinati agli alloggi degli universitari. Più severità con i docenti: chi non fa ricerca e non ha pubblicazioni scientifiche al proprio attivo si vedrà dimezzare in busta paga gli scatti di anzianità. Il Messaggero, comunque, aveva anticipato tutti i contenuti della legge il 6 febbraio. Ma torniamo alla cronaca. Mentre i deputati iniziano le dichiarazioni di voto nel piazzale di Montecitorio tornano i ragazzi dell'Onda. «E' criminale chi distrugge l'università» con questo slogan un centinaio di studenti protesta contro i tagli. Imbavagliati, i ragazzi accendono anche dei fumogeni. «Stanno facendo passare un provvedimento importante mentre l'università è chiusa, questo è segno di debolezza», dice uno studente di Scienze Politiche. Arriva la notizia del «sì» e i ragazzi dell'Udu attaccano: «Un altro giorno triste per l'università pubblica, il suo destino ancora una volta deciso in maniera autoritaria. Questa è una legge beffa». Il decreto Gelmini è approvato. Ed è scontro anche tra maggioranza e opposizione. «Il decreto legge sull'università? Il solito metodo del centrodestra che svilisce e disprezza il confronto con l'opposizione», sostiene il capogruppo del Pd in commissione Istruzione del Senato, Antonio Rusconi. Poi aggiunge: «Ci chiediamo se l'università italiana ha ancora un futuro. Qualche intervento utile c'è, non vogliamo buttare tutto nel cestino, ma l'università italiana ha bisogno di altro». Critiche anche da Pina Picierno, ministro ombra delle politiche giovanili del Pd: «Si tratta di risposte inadeguate rispetto alle esigenze di modernità delle famiglie e del mondo accademico». E Maria Pia Garavaglia, ministro ombra dell'Istruzione: «Grave il ricorso alla fiducia». Sullo stesso tono il segretario generale Flc Cgil, Domenico Pantaleo: «Un'ulteriore espropriazione del dibattito parlamentare, oltre che del confronto con i soggetti interessati, portano a misure unilaterali del Governo. La Gelmini del tutto a sproposito parla di un provvedimento contenente importanti modifiche per l'Università italiana. Le modifiche ci sono, ma riescono ad essere perfino peggiorative del disastroso quadro prodotto dalla legge 133». Di segno opposto le dichiarazioni dei deputati del Pdl. Dice Valentina Aprea, presidente della Commissione Cultura: «Il decreto afferma principi fondamentali: merito, qualità, trasparenza e collega per la prima volta in modo diretto i finanziamenti agli esiti della valutazione. Inoltre crea condizioni favorevoli per i giovani ricercatori».

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ROMA Il milione di firme raccolto dall'Italia dei valori e da Rifondazione comunista a sostegno... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il" del 08-01-2009)

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Giovedì 08 Gennaio 2009 Chiudi ROMA Il milione di firme raccolto dall'Italia dei valori e da Rifondazione comunista a sostegno del referendum contro il Lodo Alfano, che stabilisce l'immunità per le quattro più alte cariche dello Stato, presidente della Repubblica, presidente del Consiglio e presidenti della Camera e del Senato, è stato consegnato ieri in Cassazione da Antonio Di Pietro, secondo il quale «questo provvedimento, varato dal Guardasigilli, è incostituzionale perchè introduce due pesi e due misure in modo tale che le quattro più alte cariche dello Stato, anche se ammazzano la madre, non vengono processate, contrariamente a quanto accadrebbe a tutti gli altri cittadini». Quindi, l'ex pm annuncia che «l'Italia dei Valori sta pensando di organizzare altri referendum di qui al 2010, sicuramente uno per l'abolizione dei fondi di finanziamento ai partiti, e altri due sulle intercettazioni e sulla riforma della scuola decisa dal decreto Gelmini».

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NAPOLI - L'imprenditore Alfredo Romeo, in carcere dal 17 dicembre scorso, sarà nuovamente ... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il" del 08-01-2009)

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Giovedì 08 Gennaio 2009 Chiudi NAPOLI - L'imprenditore Alfredo Romeo, in carcere dal 17 dicembre scorso, sarà nuovamente interrogato dai magistrati della procura partenopea che indagano sui presunti illeciti relativi agli appalti del Comune di Napoli. Dopo le conferme dell'impianto accusatorio da parte del Tribunale del Riesame e del gip Paola Russo (che ha rinnovato ieri gli arresti domiciliari per Giuseppe Gambale e Mario Mautone), i pm della Dda - i sostituti Vincenzo D'Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli - intendono approfondire diversi aspetti dell'inchiesta e cercare nuovi elementi su altri filoni, in particolare la questione della fuga di notizie che ha caratterizzato la prima fase delle indagini. Per quanto riguarda le posizioni degli attuali indagati, i magistrati, secondo indiscrezioni, avrebbero intenzione di ascoltare diverse persone, tra cui anche il principale indagato, l'imprenditore Alfredo Romeo. In programma vi sarebbero, come di deduce anche dagli atti dell'inchiesta finora noti, anche le convocazioni in qualità di persone informate dei fatti dell'ex ministro dell'Educazione, Giuseppe Fioroni (a proposito di un incontro al ministero con Romeo, emerso dalle intercettazioni telefoniche) e dell'ex leader campano della Margherita Ciriaco De Mita, al quale hanno fatto riferimento durante alcune conversazioni intercettate sia Romeo sia l'ex assessore comunale Gambale. La prossima settimana sono fissate davanti al giudice Paola Russo le udienze camerali per esaminare le richieste di autorizzazione avanzate dalla procura, da inoltrare al Parlamento, per utilizzare le intercettazioni nei confronti dei parlamentari Renzo Lusetti, del Pd, e Italo Bocchino, del Pdl. Inizialmente era stata fissata una sola udienza ma, per un impegno dell'avvocato Ettore Stravino, l'udienza è stata sdoppiata: il 12 gennaio saranno esaminate le conversazioni relative a Lusetti, il 14 gennaio quelle riguardanti l'esponente del Pdl. Nuove valutazioni da parte dei giudici si attendono intanto per posizioni di Gambale e Mautone. I difensori dell'ex assessore, gli avvocati Domenico Ciruzzi e Marco Campora, hanno presentato istanza al Tribunale del Riesame chiedendo l'annullamento dell'ordinanza ai domiciliari. Il legale di Mautone, l'avvocato Salvatore Maria Lepre, ha invece annunciato ricorso in Cassazione contro il provvedimento restrittivo. Quanto alla posizione del parlamentare Renzo Lusetti, indagato nell'ambito di questa inchiesta, i suoi legali, l'avvocato Massimo Krogh e Alessandra Cacchiarelli, consegneranno tra breve ai pm una memoria difensiva. Ieri a Montecitorio, nel corso della votazione sul decreto Gelmini, c'è stato un breve incontro tra il premier Silvio Berlusconi e Renzo Lusetti. Una volta eri con noi, poi sei passato di là, visto cosa ti è successo? Così Berlusconi incrociando Lusetti lo ha abbracciato esprimendogli solidarietà dopo il coinvolgimento del deputato Pd nell'inchiesta giudiziaria sul caso Romeo. Il Cavaliere ha scambiato poche battute con il parlamentare dell'opposizione, ricordandogli tra l'altro la sua breve esperienza passata in Forza Italia. «Berlusconi - ha raccontato Lusetti - mi ha abbracciato e ha voluto esprimermi la solidarietà per quanto accaduto».

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Il giorno più bello per 46 ricercatori Arriva il via libera alle assunzioni (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 08-01-2009)

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24 ORE FIRENZE pag. 12 Il giorno più bello per 46 ricercatori Arriva il via libera alle assunzioni UNIVERSITA? IL DECRETO GELMINI VIENE APPROVATO OGGI IN PARLAMENTO UNA GIORNATA di festa per i 46 ricercatori in attesa di prendere servizio. «Oggi dovrebbe esser dato il via libera alle nostre assunzioni», sorride il ricercatore di Economia Giacomo Manetti, che preferisce usare il condizionale solo per una questione di scaramanzia. Tutto, infatti, dovrebbe filare liscio come l?olio, dato che sul decreto Gelmini ? oggi in votazione finale ? il governo ha posto la fiducia. Per i ricercatori fiorentini ?congelati? si avvera un sogno. «Agli atenei come il nostro, tra i non virtuosi in quanto oltrepassa il tetto per le spese del personale, viene concesso di assumere soltanto i ricercatori già vincitori di concorso», fa sapere Giacomo Manetti, che insieme a tre colleghi stamani sarà a Roma per assistere alla votazione che apre le porte al sospirato posto fisso. Con l?approvazione del decreto, verranno così assunti 46 ricercatori, come del resto stabiliva la delibera del Cda del 17 dicembre scorso. 20 sono quelli che aspettano da 16 mesi - ricordiamo che nel 2007, vista la situazione finanziaria dell?ateneo, fu deciso di rinviare di un anno la loro presa di servizio, che sarebbe dovuta avvenire lo scorso novembre, - mentre gli altri 26 fanno parte del gruppo dei cofinanziati. Intanto, è braccio di ferro tra gli studenti dell?Accademia e il direttore Giuseppe Andreani. I ragazzi da alcune settimane stanno ininterrottamente occupando il cenacolo per protestare contro la decisione dell?Accademia fiorentina di non far tornare gli studenti al vecchio quadriennio. Il problema è che per l?attivazione in via sperimentale del ?3+2? si attendono da dieci anni i decreti di equipollenza. E questo fa sì che gli studenti si trovino con una laurea difficilmente spendibile. Ma adesso il direttore, come deliberato dal consiglio accademico del 22 dicembre, ha concesso agli studenti di tornare al quadriennio. «A questo punto l?occupazione non ha più ragione di esserci», dice Andreani. Ma gli studenti non mollano. «Lottiamo per una riforma che sia davvero migliorativa ? sostiene Michele, rappresentante nel consiglio accademico -. Il vecchio quadriennio è preferibile al ?3+2?, ma ha pur sempre un impianto che risale al 1923. Vogliamo un?Accademia in cui oltre a dare più libertà agli studenti nell?acquisizione dei crediti formativi sia lasciato spazio anche per i laboratori autogestiti. Inoltre, sarebbe opportuno che le materie teoriche venissero aggiornate, ad esempio collegando la storia dell?arte alla sociologia». E per aprire l?Accademia alla città, gli studenti da domani organizzeranno un cineforum. E, ancora, incontri culturali e flash mob. Inoltre, dal 24 al 26 gennaio a Firenze si terrà l?assemblea nazionale delle consulte delle Accademie d?Italia. Sul fronte delle occupazioni delle facoltà dell?ateneo, è terminata quella al Plesso di viale Morgagni. Ma anche in questo caso i ragazzi vanno avanti. «Riproponiamo l?apertura degli spazi nei fine settimana, durante i quali tutti gli studenti potranno studiare e riunirsi in assemblea», annunciano gli SdS. Elettra Gullè

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Università, concorsi <trasparenti> Dalla Camera è arrivata la fiducia (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 08-01-2009)

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BREVI pag. 18 Università, concorsi «trasparenti» Dalla Camera è arrivata la fiducia DECRETO GELMINI OGGI IL VOTO FINALE. STUDENTI DELL?ONDA IN PIAZZA ROMA ? La fiducia è arrivata nonostante il maltempo che aveva fatto temere defezioni nei banchi del Pdl. Il decreto Gelmini ha ottenuto il sì della Camera e oggi dovrà affrontare il voto finale di Montecitorio. Nonostante la pioggia di Roma e la neve del resto d?Italia e nonostante le proteste, in piazza, di alcuni studenti dell?Onda arrivati fino in centro per dire no al provvedimento, il testo ha potuto contare sulla compattezza della maggioranza. Ma la decisione non è piaciuta soprattutto all?opposizione e all?Udc che ha insistito sull?arroganza del governo che per la nona volta, dall?inizio della legislatura, decide di ricorrere al voto di fiducia. Proteste che non sono state raccolte dai leader della maggioranza, Berlusconi in testa, confluiti a Montecitorio per l?appuntamento slittato a sera a causa del maltempo. Il premier, alla Camera, si è intrattenuto con il ministro Frattini ma non con il leader della Lega Bossi che lo ha apertamente evitato. Il provvedimento Gelmini è in scadenza (il termine ultimo è il 9 gennaio) e reca disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca. Il testo, identico, è stato già approvato dal Senato. Il decreto prevede il blocco delle assunzioni nelle università che non abbiano i conti in regola o, peggio, presentino bilanci in rosso e, al contrario, lo sblocco del turn over negli atenei che invece si siano dimostrati virtuosi. Nell?impianto premiale, inoltre, vengono considerati gli aumenti di stipendio solo per i docenti che fanno attività di ricerca e producono pubblicazioni. Previsti stanziamenti per borse di studio e alloggi per gli universitari. Entra un significativo cambiamento nello svolgimento dei concorsi universitari con il sorteggio dei commissari e norme per scoraggiare le prove «pilotate». Trasparenza nella gestione delle risorse e incentivi per il rientro dei cervelli in fuga.

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LO SCAMBIO VIRTUOSO (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Prima Pagina - data: 2009-01-08 num: - pag: 1 autore: di FRANCESCO GIAVAZZI categoria: REDAZIONALE FLESSIBILITA' E RIFORME LO SCAMBIO VIRTUOSO S tiamo gettando al vento un'occasione irripetibile: sfruttare la crisi per fare alcune riforme che in tempi normali si sono sempre dimostrate impossibili. Due volte in passato fummo capaci di cogliere l'occasione di una crisi. Nel settembre 1992, durante una grave crisi di finanza pubblica, e poi ancora nel 1995, nel mezzo di una crisi valutaria. Da allora più nulla. Via via che gli effetti della crisi economica si aggravano — e mentre Barack Obama e Angela Merkel annunciano di voler metter mano alla riduzione delle tasse — il governo pare oggi disposto ad aumentare l'entità degli interventi in aiuto delle famiglie: estensione dei termini della cassa integrazione, qualche forma di sussidio anche per i lavoratori precari, una «ricarica» più robusta della social card. Persino il ministro dell'Economia pare non considerare più immutabili i numeri scritti nella legge finanziaria. L'occasione irripetibile è uno scambio fra questi interventi e qualche riforma. Alcuni ministri lo hanno capito. Maurizio Sacconi, nell'intervista al Corriere del 31 dicembre scorso, ha detto che occorre introdurre una nuova forma di sussidi di disoccupazione accessibili a tutti: poiché è impensabile farlo senza una riforma profonda del mercato del lavoro, Sacconi evidentemente pensa ad un intervento a tutto campo. Sebbene ancora non lo dica, io penso che il ministro abbia in mente uno scambio fra sussidi e Statuto dei lavoratori, una legge scritta 40 anni fa per un mondo che non c'è più. Renato Brunetta ha proposto l'innalzamento dell'età di lavoro, una riforma che oggi sarebbe molto popolare perché in questi momenti incerti pochi a 60 anni lasciano volentieri il posto di lavoro, anche se per andare in pensione. Le linee guida del ministro Gelmini prefigurano una trasformazione profonda del-l'Università, il cui primo passo è il decreto legge approvato ieri dal Parlamento. Ma si tratta di iniziative isolate, prive di una strategia comune, talvolta addirittura — come è accaduto a Renato Brunetta — accolte con freddezza dai suoi colleghi di governo. E invece questo è il momento per porre sul tavolo un ampio pacchetto di interventi proponendo uno scambio fra riforme e aiuti all'economia nel breve periodo. Allentare la legge finanziaria senza ottenere nulla in cambio mi pare una follia. Una simile strategia rassicurerebbe i mercati, preoccupati del livello del debito pubblico italiano, ma anche abbastanza avveduti da comprendere che ciò che conta per la sostenibilità del nostro debito non è il deficit di un anno ma le prospettive di medio periodo. Se non ricominciamo a crescere — e per farlo sono necessarie alcune riforme — non c'è legge finanziaria in grado di ridurre il rapporto fra debito e Pil. Se invece il governo continua a procedere per iniziative individuali, prive di una strategia riformista condivisa, io temo che avremo flessibilità senza riforme. Non sorprendiamoci allora se gli spread sui titoli italiani andranno alle stelle.

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Mai più scuole sovraffollate con il nuovo piano del Comune (sezione: Scuola)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 08-01-2009)

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Prov Gallura Pagina 8037 istruzione Mai più scuole sovraffollate con il nuovo piano del Comune Istruzione --> Il patto per la scuola pianificato dal Comune di Olbia diventerà il modello regionale per tutti i Comuni sardi. Spiega l'assessore Uccio Iodice: «Il nostro piano di dimensionamento scolastico ha conseguito due obiettivi: evitare lo smembramento imposto dal decreto Gelmini e scansare la minaccia di licenziamenti che lo stesso decreto avrebbe comportato. L'adesione al progetto è stata tale che diventerà l'esempio da seguire per tutti in Sardegna». Merito anche del confronto preventivo dell'assessorato comunale alla pubblica istruzione con i sindacati. Nel patto per la scuola, infatti, un grosso peso hanno avuto le proposte espresse da Cgil, Cisl e Uil. Prosegue Iodice: «Ci siamo dichiarati consapevoli dei problemi delle nostre scuole e abbiamo assicurato che lavoreremo insieme ai sindacati per risolverli». Primo tra tutti i Comuni della Sardegna, Olbia ha previsto l'istituzione degli stradari scolastici. Si tratta di uno strumento in grado di ridare uniformità alle iscrizioni nei vari plessi scolastici per evitare che ci siano strutture sovrappopolate e altre più deserte del Sahara. È un problema noto a tutti, infatti, che ci siano delle scuole con una grande richiesta di iscrizioni e altre invece in cui gli alunni soffrono di solitudine. «Quando in una scuola si raggiunge il limite massimo di iscritti - chiarisce l'assessore - scatta la regola prevista dal nostro piano: il preside non potrà in alcun modo pensare di aggiungere il trentesimo studente in una classe che ne prevede al massimo ventinove. Il Comune con lo stradario individua le scuole vicine ai luoghi di residenza che hanno capienza sufficiente per un altro alunno e soprattutto stabilisce che l'alunno scartato dalla prima scuola abbia la priorità nella struttura indicata». Altri punti forti del patto olbiese: l'integrazione degli alunni disabili, nomadi ed emigrati, programmazione dell'offerta formativa territoriale, qualificare il sistema integrato di pubblica istruzione. C.C.

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Silvio e Umberto, botta e risposta a 3 metri di distanza (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2009-01-08 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Parlamento Il caffè mancato in Transatlantico Silvio e Umberto, botta e risposta a 3 metri di distanza ROMA — Si danno le spalle, a non più di quattro metri uno dall'altro. Bossi esce dall'Aula della Camera, ha appena votato la fiducia al decreto Gelmini. Berlusconi è appoggiato a una colonna di un corridoio, parlotta con i suoi. Si sfiorano quasi, ma non si vedono. Lo fanno presente al Senatur, lui si gira un attimo, «dov'è?», poi tira dritto: «Ditegli che lo aspetto alla buvette per un caffè...». Bossi aspetta, aspetta, fumando un sigaro, seduto su una poltroncina del Transatlantico, ma aspetta invano. L'incontro non c'è. Berlusconi lascia l'Aula senza prendere il caffè con l'amico. Sono le otto di sera e i due sono a Montecitorio da più di un'ora. Invece di incontrarsi parlano a distanza, con i giornalisti. Il capo della Lega per dire che «circolano troppe balle, che non è vero che l'accordo con Air France è chiuso». Il capo del governo per affermare il contrario, negli stessi minuti, a poca distanza: «Lufthansa non esiste, non si è mai fatta presente né fisicamente, né con un'offerta». Due versioni opposte, due sceneggiature che seguono lo stesso copione di questi giorni, anche a dispetto della cronaca. Berlusconi è reduce da un incontro con i vertici della nuova Alitalia, Colaninno e Sabelli, a Palazzo Chigi. Ha appena dato il via libera all'alleanza con i francesi. Bossi è arrivato a Roma in ritardo: un incontro con il Cavaliere era programmato per pranzo, la neve e la chiusura degli aeroporti lo hanno fatto saltare. Alla Camera non si recupera, il faccia a faccia è riprogrammato per oggi. Nel frattempo il Senatur insiste nella sua versione. Passeggia, fuma il suo sigaro: «Il discorso è ancora aperto. è una stupidaggine fare l'accordo con i francesi, quelli chiudono Malpensa e portano i turisti a Parigi ». Poi parlotta con Bonaiuti, portavoce del Cavaliere, per brevi istanti. Scherza sul parrucchiere del leghista Giancarlo Giorgetti, carezza affettuosamente la bionda sottosegretaria alla Salute, Francesca Martini, continua a dire la sua. Lufthansa non si è presentata? «Ci sono le rotte da liberalizzare, ci faremo valere...». Anche Berlusconi parla di rotte e di slot, appena arrivato. Non ne fa un problema, anzi: la rivendicazione del fronte del Nord, su Malpensa, lo lascia apparentemente molto tranquillo. «Sugli slot l'Enac ha sempre concesso a tutti i richiedenti tutto quello che è stato richiesto: quindi non c'è nessun caso al riguardo. Con Bossi la situazione è ormai chiara: domani vediamo...». Due battute e via, come se un caso non fosse mai esistito. La situazione sarà chiara ma il leader della Lega non la considera chiusa: «La partita è ancora aperta. In questa partita bisogna sempre smantellare le balle che raccontano gli altri». Berlusconi forse ha evitato appositamente un faccia a faccia. Bossi ripete quanto detto in mattinata, dopo aver letto i giornali, quella rivendicazione indispettita di un Cavaliere che rimarca di tenere anche lui agli interessi del Nord: «Eh, Berlusconi l'è un pù incasà, ma poi noi comunque ci mettiamo sempre d'accordo... ». Non c'è solo il problema delle rotte su Malpensa, forse Bossi chiederà al premier qualcosa di più: «Il problema di Malpensa resta. Perché va bene andare a Napoli, come ha fatto più volte il governo, però bisogna anche andare a Malpensa. Io glielo ho detto più volte. E sono certo che Berlusconi ci andrà e ci farà anche una riunione del governo, non appena avremo in mano dei risultati». In attesa dei risultati entrambi i leader lasciano Montecitorio, senza essersi stretti la mano. Imboccano due uscite diverse: se volevano dare l'impressione di avercela l'uno con l'altro ci sono riusciti. Oggi i due si vedranno a pranzo. Commensali, oltre al sindaco di Milano Letizia Moratti, saranno anche i vertici della nuova Alitalia: Roberto Colaninno e Rocco Sabelli. Mentre Bossi lascia la Camera e va a cena i leghisti che lo accompagnano spiegano cosa dirà oggi: «A queste condizioni Colaninno non può avere il monopolio sulla tratta Milano-Roma». Marco Galluzzo Aerei Alitalia ed Air France ieri allo scalo di Roma Fiumicino \\ Bossi: la partita è ancora aperta, vanno smontate le balle che si dicono \\ Berlusconi: quello degli slot non è un problema, l'Enac li ha sempre concessi

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La riforma dell'università alla Camera Passa la fiducia, oggi il voto finale (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2009-01-08 num: - pag: 22 categoria: REDAZIONALE Il decreto La riforma dell'università alla Camera Passa la fiducia, oggi il voto finale ROMA — Via libera al decreto Gelmini sull'università. la Camera ha votato la fiducia, la nona del governo Berlusconi, con 302 sì e 228 no e due astenuti. Oggi il voto finale sul decreto, che doveva essere convertito, pena decadenza, entro il 9 gennaio. Con questa legge il ministro Mariastella Gelmini intende rendere più trasparente la gestione delle università, combattere le «baronie» e favorire il rientro dei cervelli. Per il reclutamento di professori e ricercatori universitari saranno formate commissioni tramite il sorteggio degli esaminatori, riducendo a uno il numero dei docenti nominati dalle facoltà. Inoltre i docenti dovranno dimostrare di avere fatto ricerca scientifica, attraverso l'anagrafe nazionale delle pubblicazioni. Ci sarà il blocco delle assunzioni per le sole università con una spesa per il personale troppo elevata, ma per favorire l'assunzione dei giovani ricercatori il turn over sarà innalzato al 50% In più, per attirare i migliori, le università potranno procedere alla copertura di posti attraverso la chiamata diretta di studiosi «stabilmente impegnati all'estero» o «di chiara fama». . Aumenteranno anche i finanziamenti alle Università migliori sulla base dei criteri dell'offerta formativa, della qualità della ricerca scientifica, e di qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche. Infine, più borse di studio e 65 milioni di euro per la realizzazione di nuove residenze universitari. Per gli studenti universitari si tratta di un «altro giorno triste, con il destino dell'università deciso in modo autoritario e senza discussione». Il voto è stato caratterizzato dal maltempo. La neve al Centro-Nord, con le conseguenti difficoltà incontrate dai deputati delle regioni settentrionali per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in Aula. Da qui la decisione, assunta dal presidente della Camera Gianfranco Fini una volta sentiti tutti i gruppi parlamentari, di far slittare di due ore la votazione. Una scelta, questa che però non sarebbe stata digerita inizialmente tanto di buon grado sia dall'Idv sia dal Pd. Ministro Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca

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E Silvio abbracciò Lusetti (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 08-01-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2009-01-08 num: - pag: 17 categoria: REDAZIONALE In Aula E Silvio abbracciò Lusetti MILANO — «Una volta eri con noi, poi sei passato di là, visto cosa ti è successo?» A Montecitorio si vota il decreto Gelmini sulla riforma universitaria. Silvio Berlusconi incrocia Renzo Lusetti (nella foto) e lo abbraccia esprimendogli solidarietà dopo il coinvolgimento del deputato Pd nell'inchiesta giudiziaria di Napoli sul caso Romeo. Il Cavaliere ha chiacchierato con il parlamentare dell'opposizione e con una battuta ha voluto ricordargli la sua breve esperienza in Forza Italia.

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Il Cavaliere abbraccia Lusetti: Eri con noi, ora visto cosa ti succede? (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 08-01-2009)

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stampa A Montecitorio Il Cavaliere abbraccia Lusetti: «Eri con noi, ora visto cosa ti succede?» «Una volta eri con noi, poi sei passato di là, visto cosa ti è successo?». A Montecitorio, si vota il decreto legge Gelmini sulla riforma universitaria. Berlusconi incrocia Renzo Lusetti e lo abbraccia esprimendogli solidarietà dopo il coinvolgimento del deputato Pd nell'inchiesta sul caso Romeo. Il Cavaliere scambia alcune battute con il parlamentare e con una battuta gli ricorda la sua breve esperienza passata in FI. «Berlusconi — ha raccontato Lusetti — mi ha abbracciato e ha voluto esprimermi la solidarietà».

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La Camera vota la fiducia sul decreto di riordino ... (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

stampa La Camera vota la fiducia sul decreto di riordino ... La Camera vota la fiducia sul decreto di riordino dell'Università. A favore i gruppi del Pdl e della Lega, contro le opposizioni dell'Idv, del Pd e dell'Udc. Nel dettaglio, i sì sono stati 302, i no 228, due gli astenuti. Oggi, con il voto finale dell'aula di Montecitorio, previsto alle 13, il provvedimento, già passato al Senato a fine novembre, verrà licenziato definitivamente dal Parlamento. Come già accaduto sulla scuola, anche questo provvedimento varato dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha alimentato nei mesi scorsi un movimento di protesta e un duro scontro fra la maggioranza e l'opposizione.

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Lodo Alfano, le firme per il referendum (sezione: Scuola)

( da "Giornale di Brescia" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Edizione: 08/01/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Lodo Alfano, le firme per il referendum ROMAIl comitato promotore del referendum per l'abrogazione del Lodo Alfano ha consegnato ieri mattina in Cassazione oltre un milione di firme raccolte nella campagna iniziata l'11 ottobre scorso. La delegazione era guidata dal presidente di Italia dei Valori Antonio Di Pietro e dal segretario di Rifondazione Paolo Ferrero. «Oltre un milione di firme raccolte e certificate, alle quali si aggiungono altre centinaia di sottoscrizioni sono la testimonianza della voglia dei cittadini di avere una giustizia sociale che sia veramente uguale per tutti e dire no, in questo modo, a un Governo che si fa le leggi da solo». Queste sono state le prime parole del leader dell'Idv Antonio Di Pietro. Accompagnato dal capogruppo dell'Idv alla Camera, Donadi, e dal presidente dei senatori Idv, Belisario, Antonio Di Pietro ha spiegato: «Le firme raccolte non sono solo un fatto tecnico, ma rappresentano un fatto politico importante. Ci sono milioni di cittadini che dicono no a un Governo che si fa le leggi per non farsi processare e che dicono sì a una giustizia uguale per tutti». Ma la consegna delle firme in Cassazione rappresenta anche un segnale per maggioranza e opposizione: «Idv apre il 2009 con l'intenzione di fare un'opposizione chiara nel linguaggio e determinata nell'azione. Un'opposizione al Governo che toglie ai poveri per dare ai ricchi». Tornando sul contestato lodo Alfano e in particolare, al primo comma dell'articolo 1, Antonio Di Pietro lo definisce «incostituzionale perché decide che 4 cittadini non debbano rispondere davanti alla legge neanche nel caso in cui dovessero ammazzare la madre». Infine, il leader Idv annuncia «un pacchetto di referendum da lanciare entro il 2010 nel quale troverà posto un referendum contro il finanziamento pubblico ai partiti». Da quanto si apprende, nel pacchetto saranno compresi poi dei referendum sulle intercettazioni e, probabilmente, sulla riforma Gelmini.

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Camera, sì alla fiducia sul Dl per l'Università (sezione: Scuola)

( da "Giornale di Brescia" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Edizione: 08/01/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Camera, sì alla fiducia sul Dl per l'Università ROMACon 302 voti a favore, 228 no e l'astensione dei due deputati delle minoranze linguistiche, l'Aula della Camera ha confermato la fiducia al Governo Berlusconi sul decreto legge in materia di Università. L'esame del decreto, che è stato già approvato dal Senato e scade il 9 gennaio, proseguirà stamane a Montecitorio. Dopo gli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto (queste ultime saranno trasmesse in diretta televisiva) si giungerà al via libera definitivo per il decreto Gelmini che così sarà approvato prima della sua eventuale decadenza. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate dai deputati del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in Aula. Da qui la decisione, assunta dal presidente della Camera Fini una volta sentiti tutti i gruppi parlamentari, di far slittare di due ore la votazione. Una scelta, questa che però non sarebbe stata digerita inizialmente tanto di buon grado sia dall'Idv sia dal Pd. Varie le innovazioni introdotte dal decreto. Per il reclutamento di professori e ricercatori universitari saranno formate commissioni tramite il sorteggio dei professori, riducendo a uno il numero dei docenti nominati dalle facoltà. Ci sarà il blocco delle assunzioni per le sole università con una spesa per il personale troppo elevata, ma per favorire l'assunzione dei giovani ricercatori il turn over sarà innalzato al 50%. Aumenteranno i finanziamenti alle Università migliori sulla base dei criteri dell'offerta formativa, della qualità della ricerca scientifica, e di qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche. Infine, più borse di studio e 65 milioni di euro per la realizzazione di nuove residenze universitarie.

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Arriva a Milano la prima banca dedicata agli immigrati (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

n. 7 del 2009-01-08 pagina 7 Arriva a Milano la prima banca dedicata agli immigrati di Massimo Piccaluga Gli stranieri pagheranno tassi più bassi per inviare i soldi al loro Paese e otterranno credito con più facilità Sono i termometri del malessere in città e in questo periodo segnano febbre alta. Curiosando nei centralini sintonizzati sulle angosce che percorrono Milano, ci si imbatte sempre più spesso in storie di ordinaria solitudine. Giorgio, 47 anni, sposato, due figli, ha appena ricevuto la lettera di licenziamento e non sa a chi confidare la depressione che lo schiaccia. Sandro ha in mano il referto che attesta la sua sieropositività. Ha 29 anni. Prima si chiude in se stesso poi, all'improvviso, si attacca alla cornetta: «Pronto, ha cinque minuti da dedicarmi? Lei è la prima persona con cui parlo da 48 ore». Escludendo le linee dedicate a chi ha problemi specifici come Telefono Donna, Telefono Azzurro per i minorenni, Telesoccorso Anziani, Progetto Itaca per i disturbi psichici e via elencando, a Milano da tempo esistono tre centralini «generalisti» che raccolgono gli sfoghi della gente comune: Voce Amica, (tel. 02 70100000) è un telefono laico e aconfessionale nato nel 1985 e attivo dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 24 tutti i giorni; Telefono Amico (02 6366) è attivo 24 ore su 24 ed è stato ideato nel 1964 da Padre Eligio Gelmini, fondatore di Mondo X e confessore di calciatori ai tempi del Milan di Gianni Rivera; infine Telefono Amico Centro di Milano (02 55230200) è attivo dal 1967 tutti i giorni dalle 18 alle 24 e fa capo a un network nazionale che si chiama Telefono Amico Italia. Una realtà poco esplorata che presenta cifre di tutto rispetto: complessivamente le tre linee raccolgono qualcosa come 48mila chiamate all'anno da altrettanti milanesi che vogliono soprattutto parlare a ruota libera dei propri problemi. Addirittura, in periodi di recessione economica come l'attuale, i centralini diventano roventi passando a 160 telefonate al giorno: «Un vero e proprio boom - svelano gli operatori - accentuato dalla concomitanza delle vacanze natalizie, da sempre responsabili dell'acuirsi di depressioni e stati ansiosi». Numeri che non si discostano troppo dalle medie del passato. A fare la differenza, semmai, è la qualità delle chiamate che hanno una durata media di 20 minuti ciascuna. Oggi a telefonare con più frequenza non sarebbero più i disoccupati, gli anziani, i malati o gli infelici in amore: «Sono soprattutto persone di sesso maschile che appartengono alla classe media - dice il sociologo Enrico Finzi, che di recente ha curato per Telefono Amico Italia una ricerca sul tema - con un'età compresa tra i 35 e i 54 anni. Tutta gente che non è sola: spesso ha una moglie o una compagna; ha un lavoro (i non occupati che chiamano sono solo il 12 per cento) e un reticolo di relazioni sociali ma non ha nessuno con cui confidarsi, con cui aprirsi sinceramente. Una convinzione - conclude il ricercatore sociale - che porta queste persone a pensare di essere ancora più sole». Gli studiosi chiamano il fenomeno «solitudine invisibile» e oggi Milano sarebbe in testa alla classifica insieme a Roma. E se la grande città, come afferma un anonimo volontario al centralino di Voce Amica, oggi trabocca di solitudine, ecco che esplode il bisogno di essere ascoltati. Ma non dalla fidanzata: troppo impressionabile; nemmeno dall'amico che si diverte ad ascoltare solo per elargire consigli non richiesti; tanto meno dal medico. «La gente che ci chiama - diceva anni fa Gaspare Lanza, compianto fondatore di Voce Amica - cerca solo una cosa: comprensione». Si presta orecchio a chi chiama, senza elargire consigli od offrire soluzioni definitive, ma cercando di favorire la riflessione. Alla cornetta siedono volontari passati al setaccio da psicologi e formatori. Ma anche, e questo è il caso di Telefono Amico, magistrati, medici, religiosi e psichiatri ai quali i centralinisti convogliano le richieste di soccorso ritenute più gravi. «L'utilità sociale del nostro servizio? Molta gente - svela un operatore di Telefono Amico Centro di Milano - non si rivolge più ai centralini di ospedali o alla Polizia sottoponendo storie patetiche che spesso servono solo a mettere in imbarazzo medici e agenti». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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università, sì alla fiducia (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Fini rinvia di due ore le operazioni a causa del maltempo: 302 a favore, 228 contro e due astenuti Università, sì alla fiducia Anche il Cavaliere in aula. Oggi la votazione finale ALLA CAMERA È la nona volta che si blinda un provvedimento ROMA. Con 302 voti a favore, 228 no e l'astensione dei due deputati delle minoranze linguistiche, l'Aula della Camera ha confermato ieri sera la fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge in materia di Università. L'esame del decreto, che è stato già approvato dal Senato e scade il 9 gennaio, proseguirà stamattina a Montecitorio. Dopo gli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto (queste ultime saranno trasmesse in diretta televisiva) si giungerà al via libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate ieri mattina dai deputati delle regioni del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in Aula. Da qui la decisione, assunta dal presidente della Camera Gianfranco Fini, una volta sentiti tutti i gruppi parlamentari, di far slittare di due ore la votazione. Una scelta, questa che però non sarebbe stata digerita inizialmente tanto di buon grado sia dall'Idv sia dal Pd. E, come per ringraziare i deputati del Pdl che hanno accolto il suo invito categorico a essere presenti al voto, in Aula a votare è venuto anche il presidente del Consiglio, che nell'emiciclo ha dispensato abbracci ed auguri per il nuovo anno a deputati di maggioranza e a qualcuno di opposizione. Varie le innovazioni introdotte dal decreto. Per il reclutamento di professori e ricercatori universitari saranno formate commissioni tramite il sorteggio dei professori, riducendo a uno il numero dei docenti nominati dalle facoltà. Ci sarà il blocco delle assunzioni per le sole università con una spesa per il personale troppo elevata, ma per favorire l'assunzione dei giovani ricercatori il turn over sarà innalzato al 50%. Aumenteranno i finanziamenti alle Università migliori sulla base dei criteri dell'offerta formativa, della qualità della ricerca scientifica, e di qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche. Infine, più borse di studio e 65 milioni di euro per la realizzazione di nuove residenze universitarie. Le otto precedenti fiducie (sette alla Camera e una al Senato) sono state approvate il 25 giugno 2008 sul decreto fiscale (con le misure sull'abolizione dell'Ici prima casa e per la defiscalizzazione degli straordinari), il 15 luglio sul decreto sicurezza, il 21 luglio e l'1 e il 5 agosto sempre sul decreto manovra, il 7 ottobre sul decreto scuola, il 22 ottobre sul decreto Alitalia e il 2 dicembre sul decreto sanità. In precedenza, il governo aveva avuto la fiducia sia alla Camera che al Senato sulla formazione del governo. Nella legislatura precedente, il governo Prodi (che però aveva una maggioranza risicatissima al Senato), nei primi sette mesi di vita, aveva fatto ricorso alla fiducia 10 volte, per finire poi con 27 voti di fiducia su singoli provvedimenti. Nella legislatura ancora precedente, l'esecutivo Berlusconi II aveva totalizzato 29 voti di fiducia in tre anni e 10 mesi, ai quali vanno aggiunte le 21 fiducie del terzo governo del Cavaliere, nei suoi nove mesi e mezzo di vita.

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Università, Camera: sì alla fiducia. Oggi il voto (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

n. 7 del 2009-01-08 pagina 0 Università, Camera: sì alla fiducia. Oggi il voto di Redazione Con 302 voti a favore, 228 no e l?astensione dei due deputati delle minoranze linguistiche, l?Aula della Camera ha confermato, ieri sera, la fiducia al governo Berlusconi sul dl Gelmini. L?esame del decreto, che scade il 9 gennaio, proseguirà questa mattina a Montecitorio Roma - Con 302 voti a favore, 228 no e l?astensione dei due deputati delle minoranze linguistiche, l?Aula della Camera ha confermato, ieri sera, la fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge in materia di Università. L?esame del decreto, che è stato già approvato dal Senato e scade il 9 gennaio, proseguirà questa mattina a Montecitorio. Il via libera al decreto Gelmini Dopo gli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto (queste ultime saranno trasmesse in diretta televisiva) si giungerà al via libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell?Idv. L?Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate ieri mattina dai deputati delle regioni del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in Aula. Da qui la decisione, assunta dal presidente della Camera Gianfranco Fini una volta sentiti tutti i gruppi parlamentari, di far slittare di due ore la votazione. Una scelta, questa che però non sarebbe stata digerita inizialmente tanto di buon grado sia dall?Idv sia dal Pd. E, come per ringraziare i deputati del Pdl che hanno accolto il suo invito categorico ad essere presenti al voto di oggi, in Aula a votare è venuto anche il presidente del Consiglio, che nell?Emiciclo ha dispensato abbracci ed auguri per il nuovo anno a deputati di maggioranza e a qualcuno di opposizione. Le innovazioni introdotte dal decreto Per il reclutamento di professori e ricercatori universitari saranno formate commissioni tramite il sorteggio dei professori, riducendo a uno il numero dei docenti nominati dalle facoltà. Ci sarà il blocco delle assunzioni per le sole università con una spesa per il personale troppo elevata, ma per favorire l?assunzione dei giovani ricercatori il turn over sarà innalzato al 50%. Aumenteranno i finanziamenti alle Università migliori sulla base dei criteri dell?offerta formativa, della qualità della ricerca scientifica, e di qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche. Infine, più borse di studio e 65 milioni di euro per la realizzazione di nuove residenze universitarie. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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scuola, ripartire dagli anni '70 (sezione: Scuola)

( da "Nuova Sardegna, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

di Franco Enna Scuola, ripartire dagli anni '70 è indispensabile una presa di coscienza che parte dai docenti Furono gli ex asili infantili a consentire una svolta in senso multidisciplinare Il commento di Anna Saderi di lunedì scorso sul vecchio linguaggio della scuola che non comunica più, ci riporta lucidamente al tema di una vera riforma scolastica a tutto campo dove però i veri protagonisti dovranno essere gli insegnanti e gli stessi alunni. Insomma, ci vuole una presa di coscienza e una riforma che parta dall'interno del corpo docente e dell'istituzione scolastica, compresa la stessa dirigenza. E con ciò, ricominciamo tutto daccapo. O, meglio, ricominciamo dal nostro punto di vista, e cioè quello della scuola di base degli anni Settanta. La nuova scuola, materna ed elementare, nacque nel 1971 con la legge 820, che istituiva il tempo pieno nei due ordini scolari, con l'assegnazione del doppio insegnante. Furono proprio gli ex asili infantili e le nuove formule educative nelle elementari "di frontiera" a consentire la svolta pluridisciplinare delle elementari di oggi. Nel frattempo, i maestri del tempo pieno nella scuola elementare si erano già divisi lo studio e l'applicazione delle discipline basilari. Dopo una lunga sperimentazione, si passò infine alla riforma dei tre insegnanti su due classi, secondo un modello che consentisse ai bambini maggiori approfondimenti in ciascuna disciplina, ma anche di abituarsi a più figure insegnanti in vista della scuola media. A proposito, come mai la Gelmini, nei suoi grandiosi progetti di riforma a sopprimere, si è dimenticata proprio della scuola media inferiore, che costituisce da sempre il tramite evolutivo tra elementari e superiori, ma che oggi, secondo molti osservatori, sarebbe diventato il vero problema del sistema, non essendo più in grado di garantire la necessaria continuità formativa tra gli altri ordini di scuola? Colpa solo delle nuove generazioni di preadolescenti, oppure di una scuola elementare che ha aperto troppi canali di conoscenza e di giudizio critico anche sociale? E se partissimo proprio da quest'ultima constatazione per impostare i nuovi progetti di formazione? Tutto questo ci riporta all'accordo tra sindacati e ministero di prima delle vacanze natalizie, con il ritorno alle 40 ore settimanali e al doppio insegnante nella scuola dell'infanzia e nel tempo pieno delle elementari. L'altra vera innovazione è quella del maestro unico facoltativo su richiesta dalle famiglie, mentre nelle altre prime ci sarà il maestro di riferimento, ma non si sa ancora bene "riferito" a cosa. Con la politica svagata del «Qui lo dico e qui lo nego» occorre prepararsi a ulteriori sviluppi. Viste le premesse, ci si dovrebbe incominciare ad organizzarsi per i tempi cupi. Se, come appare ormai chiaro, è solo un problema di tagli e non di contenuti, in base al principio costituzionale della libertà d'insegnamento, nessuno potrà impedire agli insegnanti della stessa interclasse di collaborare fra loro. Altrimenti che scelta sarebbe, da parte delle famiglie? Oppure, proporre una tregua direttamente a Tremonti: con il terzo insegnante operativo su quattro classi anziché due, che, in parecchie situazioni, potrebbe essere lo stesso docente di lingua straniera, con compiti allargati, dimezzando in tal modo i tagli, ma anche risparmiando una bella cifra sulle previste 300 ore di aggiornamento di tutti i maestri unici. Nel frattempo, niente straordinari obbligatori, in attesa di tempi pedagogici meno pacchiani di questi.

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Berlusconi snobba il Senatùr "Fa solo un balletto elettorale" (sezione: Scuola)

( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Berlusconi snobba il Senatùr "Fa solo un balletto elettorale" Silvio Berlusconi con Umberto Bossi ROMA - "È tutta una storia che stanno montando perché già pensano alla campagna elettorale. Ma Umberto lo sa che l'unica soluzione è Air France. E io non mi faccio trascinare nel teatrino della politica. Tanto alla fine anche loro dovranno accettare la soluzione francese". Un tempo sul banco degli accusati dei "politicanti", Silvio Berlusconi ci metteva i centristi di Pier Ferdinando Casini. Adesso è il turno dei lumbard del Senatùr. Certo, lo scontro con i leghisti non ha ancora toccato i picchi raggiunti dai battibecchi con gli ex dc. Anche perché il Cavaliere è sicuro che oggi, quando vedrà a quattr'occhi il capo del Carroccio, "tutto si risolverà, come ho sempre risolto tutto con Umberto". Ma è infastidito. Considera la posizione lumbard "sterile" e capace solo di danneggiare l'immagine della coalizione. Sta di fatto che l'intesa con Af, ormai è cosa fatta. Già nel week end dell'Epifania, il premier aveva spiegato a tutti, anche al segretario della Lega, che non esisteva "altra soluzione". E oggi l'ha semplicemente ribadito. Ma l'ha voluto fare senza accentuare il battibecco con Bossi. E soprattutto senza offrirgli la sponda per acuire la polemica. Più che irritato, l'inquilino di Palazzo Chigi è stufo. È seccato da contrasti "sterili: tutti sanno che non porteranno a niente. Se non dare un'immagine confusa della maggioranza". Proprio in una fase in cui i sondaggi segnano l'inizio della fine della luna di miele e la recessione economica si è fatta sentire tra gli italiani, il premier vorrebbe "meno litigi". Basti pensare a quello che è successo ieri pomeriggio nel bel mezzo del Transatlantico di Montecitorio subito dopo il voto di fiducia sul decreto Gelmini. "A Silvio offro un caffè alla buvette", ha buttato là il Senatùr. Subito dopo Paolo Bonaiuti, il portavoce di Palazzo Chigi, ha scambiato qualche battuta con il leader leghista seduto su un divanetto e poi ha promesso: "Vado a chiamare Silvio e te lo porto". E invece niente. Il presidente del consiglio è uscito dall'aula e se ne è andato. Senza nemmeno un saluto all'alleato: "Gli spiego tutto domani", ha tagliato corto con i suoi. "Non mi va di dargli un altro palcoscenico". La partita con Parigi, del resto, è chiusa. E il premier è convinto che le mosse leghiste siano legate solo alle prossime scadenze elettorali. Alle quali è interessato anche lui non volendo passare per "l'assassino di Malpensa". Una posizione piuttosto rigida, dunque, che anche ieri ha mantenuto con i "colonnelli" lumbard. I quali, nei colloqui informali, già ieri erano rassegnati al ridimensionamento dello scalo varesino. Non a caso a chi gli chiedeva se sulla compagnia di bandiera potessero sorgere problemi veri per il governo, anche il ministro degli interni, Roberto Maroni, ha smorzato i toni: "Problemi? Non so di cosa state parlando. Anzi non so nemmeno cosa sia Alitalia". Insomma, si lamentava ieri sera Berlusconi con qualche deputato di Forza Italia, "stanno facendo solo un po' di balletto". Il "balletto", però, a questo punto si è allargato. Non riguarda solo Malpensa. Il mancato caffè alla buvette non è affatto piaciuto al ministro delle riforme. L'ha preso come un affronto personale che domani farà pesare nell'incontro che si terrà a Palazzo Grazioli. Un vertice in cui il "capitolo aeronautico" sembra destinato a scivolare velocemente in secondo piano. Perché i leghisti si stanno preparando a chiedere qualche contropartita concreta. Certo, gli slot del "far east" e del Sud America verranno propagandati dal Carroccio come una vittoria nella loro base elettorale. Ma nel "pacchetto" sono pronti ad inserire il rimpasto e i tempi del federalismo. E già, perché il calendario di approvazione della riforma tanto cara a Bossi non viene considerato esattamente serrato. Le scadenze si allungano sempre più e il Senatur vuole stringere i tempi. Soprattutto in vista, appunto, delle elezioni europee di giugno. Non solo. Adesso sul tappeto è stato sbattuto anche il cosiddetto "rimpastino". Nei giorni scorsi, il premier aveva annunciato la promozione ministeriale per i sottosegretari Fazio (Sanità) e Brambilla (Turismo). Operazione che potrà essere avallata solo se nella girandola di nomine verrà infilato pure Roberto Castelli (Trasporti). Sotto il velo di Malpensa, dunque, le tensioni nella maggioranza si spostano su altre vicende. Tant'è che ieri, il capogruppo del Pdl Cicchitto e il ministro per i rapporti con il Parlamento Vito hanno dovuto chiedere due volte di rinviare il voto di fiducia per le "probabili" assenze nella maggioranza. Giustificate con il maltempo al nord. Ma la paura era anche un'altra: che la Lega potesse lanciare a Palazzo Chigi un segnale troppo vigoroso in aula. E in effetti i vuoti sono stati numerosi: i voti a favore dell'esecutivo sono stati 302 su 343 (nei precedenti nove voti di fiducia mai il dato del centrodestra è stato così basso). "Anche stavolta però - ha ripetuto ieri seri Berlusconi - Umberto dovrà accettare le decisioni di buon senso". 08/01/2009 - 08:00

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Riforma atenei sì della Camera (sezione: Scuola)

( da "Metronews" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Riforma atenei sì della Camera uscito su Metro il 08/01/2009 Lascia il tuo commento! Il voto rischiava di slittare per il mal tempo, ma ieri sera la Camera ha approvato con 302 sì il decreto Gelmini sull?università. Oggi il voto finale in diretta tv. I punti chiave • Per il di prof. e ricercatori saranno formate commissioni con il sorteggio, riducendo a 1 i docenti nominati dalle facoltà. • per le università con una spesa per il personale troppo elevata. Per favorire l?assunzione dei ricercatori il turn over sarà innalzato al 50%. • Più finanziamenti alle sulla base dei criteri dell?offerta formativa, della qualità della ricerca scientifica. è polemica sulla definizione del criterio di qualità. • Più e 65 milioni di euro per nuove residenze universitarie.

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UNIVERSITA': CAMERA DA' VIA LIBERA A FIDUCIA SU DL GELMINI (sezione: Scuola)

( da "ITnews.it" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Roma, 7 gen. (Adnkronos) - Passa alla Camera la fiducia sul dl Gelmini per il riordino dell'insegnamento universitario. Il governo ha avuto il via libera dell'assemblea con 302 voti a favore, mentre 228 sono stati i voti contrari.

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La neve paralizza Milano Muore sotto il pilastro caduto (sezione: Scuola)

( da "Provincia Pavese, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

La neve paralizza Milano Muore sotto il pilastro caduto L'incidente nel cortile di casa Altre sei vittime MILANO. Aeroporti a singhiozzo, scuole chiuse, forti ritardi nei trasporti pubblici, mezzi pesanti fermi nelle aree di sosta e ai valichi, scorte di sale esaurite, centinaia di volontari e mezzi in azione per rimuovere la neve dalle strade, sette vittime: la nevicata che da due gironi interessa il nord Italia ieri ha mandato in tilt il sistema dei trasporti, anche se non ha messo in ginocchio il paese a differenza degli anni passati quando, per nevicate meno intense, si bloccò tutta la circolazione. E non sono mancate le polemiche, soprattutto a Milano, dove molti cittadini hanno riversato su blog e forum la loro rabbia nei confronti del sindaco Moratti per i disagi subiti a causa di una nevicata ampiamente annunciata. Rischio ghiaccio.«Abbiamo passato due giorni difficili - ammette il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso - ci sono state situazioni complicate e disagi e non è ancora finita: la neve continuerà a cadere per qualche ora e quando smetterà le temperature scenderanno di nuovo. Il rischio è che le strade e le autostrade del nord si trasformino in una pista di pattinaggio, quindi bisogna fare molta attenzione. Con delle nevicate molto meno intense - aggiunge Bertolaso - quattro anni fa tutto il nord ovest rimase paralizzato. Questa volta invece hanno funzionato gli aeroporti, le ferrovie, le autostrade e i servizi ai cittadini. Tutto il sistema di protezione civile ha dato il massimo». Caos a Milano. Certo è che gli oltre 30 centimetri di neve caduti in Piemonte, Lombardia, Liguria e Emilia Romagna hanno provocato molti disagi ai cittadini. Soprattutto a Milano (40 centimetri di neve) dove gli aeroporti di Linate e Malpensa sono rimasti chiusi (come anche lo scalo di Bergamo Orio al Serio e di Torino Caselle) per tutta la mattina e i trasporti pubblici sono andati a singhiozzo. Saltati anche i processi con detenuti in Tribunale mentre sono rimaste aperte le scuole, anche se soprattutto nella provincia molte aule sono rimaste deserte. Chiusi, invece, gli istituti a Pavia e di diversi comuni della provincia di Brescia, Bergamo, Como, così come le scuole di Genova - dove si sono verificati disagi alla circolazione - della provincia di Savona, di Alessandria. E a Torino resteranno chiuse oggi. Neve in abbondanza è caduta su buona parte del Piemonte e dell'Emilia Romagna. Sette morti. L'ondata di maltempo ha provocato anche sette vittime. L'episodio più grave è avvenuto in pieno centro a Milano, dove un imprenditore di 46 anni è stato travolto e ucciso dalla tettoia del suo terrazzo crollata per il peso della neve, rimanendo diverse ore semisepolto dalle macerie prima che i vicini si accorgessero del corpo. La vittima causata dalla neve, complici probabilmente lavori mal eseguiti, è Mauro Bertini, imprenditore, che è stato trovato morto dall'equipaggio di una ambulanza sotto un pezzo di muro del terrazzo della casa che da una decina di anni abitava nel pieno centro di Milano, in via Carroccio, a due passi dalla basilica di Sant'Ambrogio. Qui, poco dopo le nove del mattino, nel cortile interno dello stabile, diverse persone hanno udito «una sorta di boato», ma al momento l'hanno attribuito ai tanti lavori di ristrutturazione in corso nell'area. Invece quasi certamente è stato il momento nel quale il loro vicino, uscito sul terrazzo al primo piano o per togliere la neve dalla tettoia o per accertarsi dei danni di un primo più leggero crollo, è stato travolto dal pilastro di un muro perimetrale cui era agganciata la tettoia, costruita con un telo impermeabile, cavi d'acciaio e un leggero cannicciato. L'uomo, secondo i primi accertamenti, è morto sul colpo, ma il primo allarme è giunto al 118 da parte dei vicini di un piano superiore che hanno visto il corpo sotto le macerie verso le due del pomeriggio, quindi oltre quattro ore dopo il crollo. Sul caso è stata aperta un'inchiesta della magistratura per omicidio colposo. Sempre in Lombardia hanno perso la vita un uomo di 30 anni, che è stato investito da un auto fuori controllo a causa della neve, e un colombiano di 49 anni: con la sua auto è finito contro una jeep parcheggiata davanti al terminal 2 dell'aeroporto di Malpensa. Due morti anche in Emilia: un uomo di 50 anni investito dalla propria auto scivolata per il ghiaccio a Riola, sull'appennino Bolognese, e un pachistano di 30 anni a bordo di uno scooter rimasto ucciso a Bologna dopo esser finito contro un camion a causa dell'asfalto reso viscido dalla neve. E' stato invece il freddo ad uccidere in Veneto: il cadavere di un senzatetto di 40 anni a Vicenza è stato trovato in strada mentre quello di un pensionato di 68 anni di Rovigo lo hanno trovato in casa, dove l'uomo viveva senza riscaldamento in condizioni precarie. Senza sale. «C'è stata un'intensità di nevicate - ha affermato il sindaco di Milano, Letizia Moratti, accusata dalle opposizioni di aver mal gestito l'emergenza maltempo - superiore alle aspettative e alle previsioni: sono caduti 40 centimetri di neve, noi ne aspettavamo 20, 25 centimetri». Il sindaco del capoluogo lombardo ha riconosciuto che la criticità maggiore è legata ai rifornimenti di sale: «Le nostre scorte erano sufficienti - aggiunge Letizia Moratti - ma quattro fenomeni hanno creato criticità: la rapida sequenza delle nevicate, i giorni di festa, la difficoltà del rifornimento dall'esterno e il fatto che Milano abbia donato sale ad altre città. Comunque è logico - ha concluso il sindaco - che davanti a una nevicata di questa intensità qualche disagio si sia verificato». Politica congelata. E 48 ore di neve hanno costretto anche la politica a fare un passo indietro: l'incontro tra Berlusconi e Bossi previsto per ieri è saltato perché il leader della Lega non e' riuscito a raggiungere Roma, l'esecutivo di An e' stato rinviato a oggi e la votazione alla Camera sul decreto Gelmini è stata rinviata al tardo pomeriggio proprio per permettere ai parlamentari di arrivare nella capitale. Ferrovie a rilento. La neve ha provocato pesanti disagi anche sulle autostrade, dove è nevicato su oltre 800 chilometri di rete. Per evitare il blocco della circolazione, i mezzi pesanti sono stati fermati e solo nel pomeriggio di ieri sono stati fatti ripartire, scortati dalla polizia stradale. Problemi e limitazioni alla circolazione e alla velocità ci sono stati anche sulle linee ferroviarie, soprattutto su quelle secondarie, dove è scattato il piano anti neve.

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Decreto Gelmini, sì alla fiducia Oggi la riforma diventa legge (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

La Camera vota la fiducia sul decreto Gelmini di riordino dell?Università. A favore i gruppi del Pdl e della Lega, contro le opposizioni dell?Idv, del Pd e dell?Udc. Nel dettaglio, i sì sono stati 302, i no 228, due gli astenuti. Oggi, con il voto finale dell?aula di Montecitorio, la riforma diventerà legge. Cambiano molte cose: le norme anti-baroni introducono una verifica sull?attività di ricerca effettivamente svolta dai docenti, nella gestione dei concorsi universitari viene introdotto il sorteggio dei commissari e nell?assegnazione dei fondi agli atenei è previsto un vantaggio per quelli «virtuosi» e una penalizzazione per quelli più «spendaccioni». Blocco delle assunzioni per le università che chiudono i bilanci annuali in rosso. Quelle che spendono più del 90% dei finanziamenti statali (Fondo di Finanziamento Ordinario) in stipendi non potranno bandire concorsi per docenti, ricercatori o personale amministrativo. SCRIVI Al concorso vinco da sola FLAVIA AMABILE

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Scuola, in arrivo 9 mln per l'Irpinia (sezione: Scuola)

( da "Denaro, Il" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Avellino sicurezza Scuola, in arrivo 9 mln per l'Irpinia Le campanelle tornano a suonare in Irpinia, dopo la lunga pausa natalizia, con una novità trovata sotto l'albero. Nove milioni di euro sono infatti in arrivo per la messa in sicurezza delle scuole irpine. Dopo i tagli previsti dalla legge Gelmini, finalmente ci sono anche buone notizie sul fronte della scuola. Nell'ultima seduta del 2008, la Giunta provinciale di Avellino ha infatti approvato un finanziamento destinato alla riqualificazione degli istituti scolastici. I beneficiari degli stanziamenti saranno tra gli altro Ariano Irpino (Ipa: 900 mila euro) e Avellino (Itis "G. Dorso": 1 milione 650 mila euro). A.M. del 08-01-2009 num.

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Decreto Gelmini, via libera alla Camera (sezione: Scuola)

( da "Avvenire" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

CRONACA 08-01-2009 Decreto Gelmini, via libera alla Camera ROMA. Alle 20 e 48, con molte ore di ritardo rispetto al previsto causa maltempo, arriva il sì di Montecitorio: l'Aula della Camera ha votato la fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge per Università con 302 sì. I voti contrari sono 228. Due deputati si sono astenuti. Il via libera definitivo sul provvedimento arriverà nella tarda mattinata di oggi, dopo l'esame degli ordini del giorno. I tempi dunque dovrebbero essere rispettati: il decreto deve essere convertito definitivamente entro il 9 gennaio, pena decadenza. Si comincia alle 19 e 30 e la votazione - come prevede il regolamento quando è posta la fiducia - avviene in modo palese e per chiamata. L'ordine di successione è quello alfabetico. La presidenza provvede al sorteggio di una lettera e di lì si inizia. La prima a votare è la deputata del Pdl Beatrice Lorenzin. L'affluenza dei deputati continua per tutta la serata e la maggioranza sembra poter contare sul pieno (o quasi) delle sue fila. A soccorrere i ritardatari c'è anche una seconda 'chiama' (questo in gergo parlamentare il nome dell'appello) che può rappresentare utile nella corsa di molti dall'aeroporto o dalla stazione ferroviaria. Silvio Berlusconi arriva alla Camera dove è in corso la votazione sulla fiducia e prima di entrare in Aula si intrattiene con il ministro degli Esteri Franco Frattini e con il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto. An ha deciso di far slittare l'esecutivo politico. Restano i primi commenti. Federica Guidi, presidente dei giovani di Confindustria promuove la riforma Gelmini: «Sono convinta che in Italia il sistema universitario sia un buon sistema, ma negli ultimi anni si è assistito a un proliferare di atenei... Credo sarebbe meglio puntare sull'eccellenza». L'opposizione però alza la voce. «L'uso del decreto legge sull'università? Il solito metodo del centro destra che svilisce e disprezza il confronto con l'opposizione», tuona il capogruppo del Pd in commissione Istruzione del Senato, Antonio Rusconi. L'Udc lascia a Luisa Santolini il compito di dire no: «L'università merita molto di più di un semplice decreto, per lo più blindato da un voto di fiducia. Meritocrazia, trasparenza e valutazione sono principi importanti, ma in questo decreto restano parole prive di sostanza. Il provvedimento andava discusso in modo molto più approfondito, mentre il governo ha dimostrato solo arroganza respingendo a priori qualsiasi proposta emendativa e riducendo ancor di più i margini di democrazia presenti nel sistema parlamentare».

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L'auto di Stato. (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Aiutare, come hanno sciaguratamente fatto gli americani il settore auto, non solo posticipa solo il problema, ma distorce ingiustamente la competizione. Le tre grandi (Gm, Ford e la più piccolina Chrysler) soffrono da anni. Nel 2001 il numero uno di Gm, Wagoner, ci aveva raccontato:" tra pochi anni tutte le auto vendute saranno SUv" . Bella previsione. Ma quel che conta non sono i nostri giudizi, ma quelli del mercato che ha preferito comprare auto estere, prodotte in Usa, a quelle americane prodotte a Detroit. Ebbene, sull'orlo del fallimento Gm e Chrysler (che è poi di un fondo di private equity) hanno ottenuto un prestito dal Tesoro americano (cioè i contribuenti) di 13 miliardi di dollari. Non contenta Gm dopo poche settimane ha ottenuto altri 5 miliardi, sempre dal Tesoro, per la sua finanziaria Gmac (quella che fa i prestiti ai clienti che vogliano comprarsi l'auto). Dunque delle tre grandi, Ford, non ha avuto alcun aiuto. Guardate in che bel paradosso oggi si trova. La Gm può vendere i suoi modelli (non così appetibili) con finanziamenti a tasso zero. Ed ha subito iniziato una campagna in tal senso. Ford ( e le altre case straniere d'America) che non ha ottenuto prestiti pubblici sia per se sia per la sua divisione creditizia, non sono in grado di fornire tassi zero e si trovano ad affrontare la concorrenza sleale (o meglio aiutata da quattrini pubblici) della fallita Gm. La morale è che chi peggio stava, per i propri errori, oggi meglio si trova. Vi sembra giusto? E soprattutto, nel futuro, il comportamento alla Gm diventa il preferibile. Chi riesce a tagliare costi, risparmiare e tirare la cinghia fa doppia fatica: la prima volta nel sacrificarsi e la seconda nel non ottenere un aiuto pubblico. Scritto in pol economica Non commentato » (1 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 17Dec 08 Le scuse e lo Zero Prima le scuse. Cari commensali (quei pochi almeno, che oltre a resistere alla nostra pietanza, hanno la pazienza di aspettare settimane per un piatto) una prima scusa. Mi sono preso un po' di vacanza dal blog. Non ci crederete, ma tenerlo in piedi non è uno scherzo. Il cuoco legge tutti i vostri commenti, li digerisce e talvolta risponde. Ed è affare duro con commensali come Voi. Anche i criticoni da queste parti hanno toni e argomenti. E meritano considerazione. Basta con la excusatio, spero non molto petita. Andiamo sullo Zero. La Banca centrale americana ha deciso ieri di non farci pagare i quattrini. Vorrei fare solo una considerazione di merito. Quando la Fed adottò una politica simile di tassi vicini allo zero dopo il 9\11 si disse che era necessaria perchè l'attacco al cuore dell'America era un fatto nuovo. E la bolla internet era lì che scoppiava. Greenspan si mise in moto e regalò il danaro. Oggi quegli stessi che criticano qual comportamento (con il senno di poi) plaudono alla politica di tassi zero adottata dal successore di Greenspan. Se allora gonfiò la bolla immobiliare e non solo, domani rischia di creare un'altra bolla. O peggio non serve a niente. Scritto in Varie Commenti ( 27 ) » (3 votes, average: 4.67 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 01Dec 08 Vacanze Chiudiamo per una settimana. E poi si riprende. Magari con qualche pietanza in più rispetto all'ultimo mese. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) » (No Ratings Yet) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Nov 08 ColaNinjo Mi trovo in una situazione imbarazzate riguardo il ragioniere di Mantova. Quando scalò la Telecom, con 50 miliardi di euro a debito, dissi (all'epoca scrivevo sul Foglio) che si trattava di un'operazione rischiosa, ma di mercato. Si muovevano le acque, si dava una salutare bastonata a quel nocciolino molle degli imprenditori italiani che con quattro azioni volevano controllare le tlc. Insomma ero dalla parte dei D'Alema e Bersani che appoggiarono la scalata e che indubitabilmente la facilitarono. Ora ColaNinjo ha messo su una cordata per comprarsi Alitalia. E anche in questo caso non sono infastidito dall'operazione. Ferme restando tutte le obiezioni di cui abbiamo parlato altrove in questa zuppa. Questa volta ad appoggiare e favorire il nostro, sono l'adorato Cav e i suoi. Ma cari commensali un paio di giorni fa mi è suonato un fastidioso campanello d'allarme. Il Cola in un'intervista (smentita) alla Stampa ha detto più o meno che Berlusca è un grande e soprattutto che i suoi ex amici sono più o meno dei pirla. Non più tardi di un mese fa aveva ribadito la sua tendenza a sinistra e non ha mai nascosto le sue simpatie dalemin-bersanesche. Che brutto odore tutti questi imprenditori che si gettano tra le braccia del nostro adorato Cav. Magari cari commensali è tutto falso, l'intervista è frutto della follia di un giornalista e ColaNinjo farà bene il suo lavoro. Ma quella fastidiosa tendenza per la quale tutti i banchieri si misero in fila per le primarie dell'Ulivo quando governava Prodi e per la quale oggi tutti si spostano a destra, mi fa senso. Occupatevi di business, chè la politica è sufficientemente adulta per badare a se stessa. Scritto in Varie Commenti ( 50 ) » (8 votes, average: 4.25 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 02Nov 08 Io non voto Obama Ma che palle sto Obama. Ma è mai possibile questo impazzimento per il candidato democratico? E la Gelmini? stiamo qua a difendere il suo decreto giusto ma impopolare e questa che ti combina? gongola popolareggiando il ministro più impopolare nelle piazze. Insomma non la metto sui contenuti, ma sui sapori, cari commensali. Perchè il centrodestra deve sempre aver paura. Deve sempre cadere nella fichizia progressista? Perchè non è mai in grado, come direbbe il popolare Moretti, di dire qualcosa di liberale? Si ha l'impressione che il meccanismo sociale che si è scatenato a favore di Obama è identico (anche se di segno opposto) a quello che ostracizza il Cavaliere. In nessun salotto chic sentirete qualcuno a favore del Cav e in nessun salotto chic sentirete qualcuno contro Obama. é la stessa identica forma mentis. Non si discutono i contenuti (andate a raccontare a un sin sin il fatto che Obama sia più duro di Bush sull'Iran), ma si danno i voti su quell'insopportabile ebbrezza che nasce dal dire la cosa giusta, nel momento giusto, al posto giusto e condivisa da tutti i giusti. E cioè: sto con Obama. E io no. ps ecco il link al mio pezzo sul giornale:http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=303354#/a.pic1?ID=303354 Scritto in Varie Commenti ( 71 ) » (13 votes, average: 3.54 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Oct 08 Quando la stampa è democratica Scoop, e strascoop. Ecco i fatti. Due settimane fa il premier convoca nel palazzo presidenziale tutti i più importanti editori del paese, nessuno escluso. E chiede loro l'appoggio per le misure appena varate dal governo per contrastare la crisi finanziaria e per ottenere dalla stampa nazionale un'iniezione di fiducia e di ottimismo. Non vengono chiamati i direttori, ma addirittura coloro che gli pagano lo stipendio. Urca, roba forte. Ma Berlusconi è forse impazzito? Il solito regime, anche la libertà di stampa va a farsi benedire. In che paese viviamo! Roba da matti e da operetta. Andiamo tutti in piazza, manifestiamo davanti a Palazzo chigi. E poi come mai non abbiamo avuto nessuna nota sullo scandaloso comportamento sulla stampa. Opsss. Non è stato Berlusconi e manco Letta. Ma il nostro democratico vicino, bambi Zapatero. Il 13 ottobre scorso ha convocato Ignacio Polanco (gruppo Prisa, proprietario del Pais e non solo), Antonio Fernandez Galiano (Unedisa della Rizzoli che pubblica tra l'altro El Mundo), Diego de Alcazar (Vocento che pubblica Abc) e anche Maunel Lara (Razon). El Confindencial ci racconta in un bel articolo della riunione: Zapatero ha chiesto agli editori oltre a tutto ciò che abbiamo già detto, di limitare al massimo le critiche, visto il momento difficile. Non ci si può fidare più neanche dei sani democratici. Scritto in Varie Commenti ( 29 ) » (10 votes, average: 3.6 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Oct 08 Anno Zero Due considerazioni sul "mostro". Sono stato invitato tre volte ad Anno Zero, da Michele Santoro. E per tre volte ci sono andato. Troppo poco per essere definito un amico di Santoro, troppo per non conoscere i meccanismi del programma. Santoro costruisce con abilità il programma su una tesi. Un po' come faceva l'adorato (da me) Giuliano Ferrrara ad 8emezzo (che oggi è diventato una schifezza, si intende il programma). Tra i due le distanze sono abissali, e non sto a ripetere chi mi è più congeniale. Però le critiche che gli sono state mosse ieri sera, sul fatto di non aver fatto parlare uno studente di destra, sono demenziali. Scusatemi: ma vogliamo forse un tribunale del popolo sulle ospitate tv? ma che cavolo di polemica è mai questa? Santoro non è fazioso è faziosissimo. e dunque, ovviamente, è più che criticabile per la gestione della trasmissione. Ma cerchiamo di essere seri. Ho ricevuto alcune proteste, affettuose, sulla mia partecipazione al programma. Non altrettante rimostranze mi sono arrivate per le mie comparsate ad Omnibus e a Raitre in contesti altrettanto poco lib. C'è evidentemente una ragione di numeri, visto che Santoro riesce a fare ascolti in modo ineguagliabile. Ma resta un tema di fondo: un giornalista lib-lib non deve partecipare a trasmissioni di sin-sin? e perchè? Ci sarebbe una sola buona ragione (e non è ovviamente detto che non capiti): non riuscire minimamente a dire la propria idea. Finora, nelle puntate di Anno Zero a cui ho partecipato, non è avvenuto. Ieri il leghista Cota ha parlato quanto Veltroni, se non di più. In un contesto decisamente ostile, ma per tutti. E ce lo siamo reciprocamente detti alla fine del programma. Il contesto è quello che è, è santoriano. ps: cari commensali, pensate alla "mitica" Gabanelli. A mio avviso il suo report è cento volte peggio di Anno Zero. la Gabba lavora a tesi, ma a differenza di Santoro, se le prepara e se le cucina da sola, senza neanche il più debole contradditorio. Altro che studende ablante di destra. Scritto in Varie Commenti ( 49 ) » (15 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 12Oct 08 La crisi della Robin Qualcuno si ricorda che in Italia, grazie all'intuizione molto pop di Julius, è stata introdotta una nuova imposta? Si chiama Robin tax. E l'idea geniale era quella di colpire quegli sfruttatori dei banchieri e dei petrolieri (con appendice di chi invece il petrolio lo brucia, come le compagnie elettriche). Ebbene ora ci troviamo nella paradossale situazione per la quale gli stati nazionali con una mano tassano le banche (in particolare gli interessi che riconoscono ai correntisti sono in parte indeducibili) e con l'altra restituiscono soldi alle banche più o meno nazionalizzandole. Nel frattempo il petrolio è sceso sotto 80 dollari e gli extraprofitti (intuizione socialista) evaporano. Mi chiedo se Julius, come dice, aveva previsto tutto, non poteva prevedere anche questo elementare paradosso? Scritto in Berlusconi IV Commenti ( 47 ) » (5 votes, average: 4.2 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 06Oct 08 Chi ci salva dai salvatori? L'america ha adottato misure per contrastare la crisi da 850 miliardi di dollari. L'Europa si è vista a quattro e ha detto che nessuna banca europea verrà lasciata fallire. Tutti, me compreso, hanno sostenuto che in una fase eccezionale come l'attuale si possono adottare provvedimenti eccezionali, con il ritorno dell'intervento statale. Poi sulle tecnicalità si può discutere per anni, ma il principio è che lo Stato debba fare qualcosa. Ma se sbagliassimo? é questo il punto. Guardiamo alla "deficiente regola" volta ad azzerare le vendite allo scoperto, che più o meno tutte le Borse del mondo stanno adottando. Chi pensava che solo attraverso questo strumento di limitassero i ribassi delle azioni, si è sbagliato di grosso. Si introduce una fortissima distorsione al mercato e non si porta a casa neanche un risultato. ragionamento simile si può. forse provocatoriamente, fare per gli attuali interventi statali nell'economia. Non stanno risolvedno il problema borsistica e a ruota neanche quello di operatività delle banche. Come se non fossero stati fatti. In compenso ci troviamo le manone ingombranti della politica sui nostri affari. Speriamo di non dovercene pentire. Gli americani sanno liquidare l'intervento dello Stato in pochi anni. Noi Europei quando ci sediamo alla tavola del mercato, ci restiamo anche dopo il dessert. Scritto in finanza Commenti ( 60 ) » (11 votes, average: 3.18 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 04Sep 08 I conti su Alitalia Fate voi la somma. +Lo stato esce definitivamente dal trasporto aereo (Marrazzo permettendo) -Balla un miliardino di debiti che pagheranno i contribuenti +AirFrance chidedeva che i diritti di volo in Italia fossero solo suoi, ciò non è previsto dal nuovo progetto -Unire due debolezze (Ali e Air) amplifica una posizione dominante, ma non garantisce un buon servizio +I sindacati hanno le spalle al muro: o così o si muore -Sono inviatati al tavolo (passera dixit) per concordare il piano industriale +AirFrance in fondo, ma mica tanto, è una società pubblica (18% di Sarko') -Airfrance sa far fruttare una compagnia aerea e viaggia in tutto il mondo +Colaninno&co ci mettono il grano e si assumono un bel rischio (in Italia praticamente nessuno ha fatto quattrini con i voli di linea) -Aifrance avrebbe pagato qualcosa alle minoranze e allo Stato, mentre i nostri eroi oggi si assumono un rischio ma a prezzi ben più da saldo +E' stata Aifrance a rompere le trattative: aveva posto tre condizioni tra cui l'assenso dei sindacati al piano di vendita. Che ovviamente non c'è stato -E' stato l'adorato Cav, in campagna elettorale, a dare indirettamente man forte ai sindacati dicendo che la compagnia deve restare in mani italiane +Lufthansa e Airfrance e tutte le compagnie americane non possono essere acquistate da stranieri e dominano sui rispettivi mercati nazionali -Non è detto che il concetto di italinità o francesità corrisponda, alla fine, all'interesse molto concreto, dei cittadini-utenti La somma dei più e dei meno. cari commensali, che risultato dà? Scritto in Varie Commenti ( 142 ) » (14 votes, average: 3.21 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Nato a Roma, vivo a Milano. Lavoro da qualche anno al Giornale e scrivo di economia e finanza. Tutti gli articoli di Nicola Porro su ilGiornale.it contatti Categorie Berlusconi IV (9) burocrazia (1) citazioni (2) finanza (11) pol economica (22) Varie (42) Ultime discussioni adestra: Tutto bene e tutto giusto ma l'alternativa? mauro: Caro Piero Murgia La cessione del V dello stipendio è un prestito personale per il quali l'Ente... Americo: Stimato signor Porro, le propongo una domanda difficile cioè: quale saranno i parametri limitanti che, e... Fagiolo: Caro Giovanni, ma se a qualcuno và di esprimere le proprie idee con toni pacati perchè non ascoltarlo?... piero murgia: A !!!! Proposito di Alemanno: per lavoro mi capita ,spesso di atraversare Roma ,con i precedenti... 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Università, sì alla fiducia oggi la votazione finale (sezione: Scuola)

( da "Corriere Adriatico" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Alla Camera con 302 voti favorevoli Università, sì alla fiducia oggi la votazione finale ROMA - Con 302 voti a favore, 228 no e l'astensione dei due deputati delle minoranze linguistiche, l'Aula della Camera ha confermato la fiducia al governo Berlusconi sul decreto legge in materia di Università. L'esame del decreto, che è stato già approvato dal Senato e scade il 9 gennaio, proseguirà questa mattina a Montecitorio. Dopo gli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto (queste ultime saranno trasmesse in diretta televisiva) si giungerà al via libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate stamani dai deputati delle regioni del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in Aula. Da qui la decisione, assunta dal presidente della Camera Gianfranco Fini una volta sentiti tutti i gruppi parlamentari, di far slittare di due ore la votazione. Una scelta, questa che però non sarebbe stata digerita inizialmente tanto di buon grado sia dall'Idv sia dal Pd. E, come per ringraziare i deputati del Pdl che hanno accolto il suo invito categorico ad essere presenti al voto di oggi, in Aula a votare è venuto anche il presidente del Consiglio, che nell'Emiciclo ha dispensato abbracci ed auguri per il nuovo anno a deputati di maggioranza e a qualcuno di opposizione. Nuove norme per il reclutamento dei docenti, più assunzioni di ricercatori, finanziamenti per borse di studio e per residenze universitarie. Sono solo alcuni dei provvedimenti previsti dal Decreto legge di riforma dell'Università targato Gelmini. Tra le principali novità, maggiore trasparenza nei concorsi: Per il reclutamento dei professori universitari il testo prevede che le commissioni che giudicheranno gli aspiranti professori universitari di prima e seconda fascia saranno composte, a differenza di quanto accadeva fino ad ora, da 4 professori sorteggiati da un elenco di commissari eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore scientifico disciplinare oggetto del bando e da 1 solo professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Si evita così il rischio di predeterminare l'esito dei concorsi e si incoraggia un più ampio numero di candidati a partecipare. Novità anche per il reclutamento dei ricercatori. In attesa di un riordino organico del sistema di reclutamento dei ricercatori universitari, spiega il Miur, le commissioni che giudicheranno i candidati al concorso saranno composte da un professore associato nominato dalla facoltà che richiede il bando e da 2 professori ordinari sorteggiati da una lista di commissari eletti tra i professori appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando. DEMETRIO CHIORRINI,

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È SALTATO PER COLPA DEL MALTEMPO L'INCONTRO TRA UMBERTO BOSSI E SILVIO BERLUSCONI PER DISC... (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

È saltato per colpa del maltempo l'incontro tra Umberto Bossi e Silvio Berlusconi per discutere del caso Alitalia, previsto inizialmente per la tarda mattinata di ieri. Il leader del Carroccio avrebbe dovuto confrontarsi con il premier a Roma per sponsorizzare la scelta di Lufthansa al posto di Air France-Klm come partner straniero della nuova Alitalia. La bufera di neve che si è abbattuta su tutta la Lombardia e che ha causato ritardi in diversi aeroporti del Nord ha però impedito a Bossi di prendere in tempo l'aereo per la capitale. Da Milano, il numero uno della Lega ha risposto ai cronisti che gli chiedevano di commentare l'intervista di Berlusconi a Libero, dal titolo «Caro Bossi, ora piantala». Un'intervista in cui il premier si era lamentato che la Lega fosse venuta meno all'accordo che prevedeva di non fare dichiarazioni prima della riunione di inizio mese. «Non vorrei - aveva detto Berlusconi - che qualcuno pensasse che la difesa degli interessi del Nord spetti in esclusiva agli amici della Lega. Non c'è bisogno della Lega per risolvere certe questioni». «Eh, Berlusconi l'è un pù incasà (Berlusconi si è un po' arrabbiato. ndr), ma il problema Malpensa resta...», è stata la replica del ministro delle Riforme, che ha parlato ai giornalisti in dialetto lombardo. Per il senatùr «va bene andare a Napoli, come ha fatto più volte il governo, però bisogna anche andare a Malpensa. Io - ha continuato Bossi - glielo ho detto più volte». Il ministro si è infine detto certo che Berlusconi organizzerà una riunione del governo a Malpensa «non appena avremo in mano qualcosa di concreto». Bossi è riuscito a partire per Roma soltanto nel pomeriggio. L'incontro con Berlusconi per discutere del destino di Malpensa è stato quindi rinviato a stamattina. Al vertice parteciperà anche il sindaco di Milano Letizia Moratti, come ha confermato lei stessa in prima persona: «Oggi mi sono occupata solo di neve - ha detto ieri pomeriggio il primo cittadino, fornendo l'ultimo aggiornamento sulla situazione del maltempo nel capoluogo lombardo - domani sarò a Roma a colazione con Berlusconi. Ci sarà anche Umberto Bossi». E la neve non ha impedito soltanto l'incontro tra Bossi e Berlusconi. Per colpa del maltempo, anche l'esecutivo di Alleanza Nazionale è stato rinviato a oggi, mentre la votazione alla Camera sul decreto Gelmini è slittata di qualche ora proprio per permettere ai parlamentari di arrivare nella capitale.

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CON 302 VOTI A FAVORE, 228 NO E L'ASTENSIONE DEI DUE DEPUTATI DELLE MINORANZE LINGUISTICHE, L&#... (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 08-01-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Nazionale))

Argomenti: Scuola

Con 302 voti a favore, 228 no e l'astensione dei due deputati delle minoranze linguistiche, l'aula della Camera ha confermato sul decreto legge in materia di Università la fiducia al governo Berlusconi (è la nona dall'inizio della legislatura). L'esame del decreto, che è stato già approvato dal Senato e scade il 9 gennaio, proseguirà stamane a Montecitorio. Dopo gli ordini del giorno e le dichiarazioni di voto (queste ultime saranno trasmesse in diretta televisiva) si giungerà al via libera definitivo per il decreto Gelmini. Oltre al sì della maggioranza, appare scontato il no del Pd e dell'Idv. L'Udc, invece, alla fine potrebbe orientarsi per un voto di astensione. Il maltempo, con le conseguenti difficoltà incontrate ieri mattina dai deputati delle regioni del Nord per raggiungere Roma, ha destato nella maggioranza la preoccupazione di non avere i numeri in aula. Da qui la decisione, assunta dal presidente della Camera Gianfranco Fini una volta sentiti tutti i gruppi parlamentari, di far slittare di due ore la votazione. Una scelta, questa che però non sarebbe stata digerita inizialmente tanto di buon grado sia dall'Idv sia dal Pd. E, come per ringraziare i deputati del Pdl che hanno accolto il suo invito categorico ad essere presenti al voto di ieri, in aula a votare è venuto anche il presidente del Consiglio, che nell'Emiciclo ha dispensato abbracci ed auguri per il nuovo anno a deputati di maggioranza e a qualcuno di opposizione. Varie le innovazioni introdotte dal decreto. Per il reclutamento di professori e ricercatori universitari saranno formate commissioni tramite il sorteggio dei professori, riducendo a uno il numero dei docenti nominati dalle facoltà. Ci sarà il blocco delle assunzioni per le sole università con una spesa per il personale troppo elevata, ma per favorire l'assunzione dei giovani ricercatori il turn over sarà innalzato al 50 per cento. Aumenteranno i finanziamenti alle Università migliori sulla base dei criteri dell'offerta formativa, della qualità della ricerca scientifica, e di qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche. Infine, più borse di studio e 65 milioni di euro per la realizzazione di nuove residenze universitarie.

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BRINDISI E TARTINE AL MATì PER LA PRESENTAZIONE UFFICIALE DELL'UNDICESIMA EDIZIONE DEL CAL... (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 08-01-2009)
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Brindisi e tartine al Matì per la presentazione ufficiale dell'undicesima edizione del calendario delle studentesse universitarie dedicato quest'anno al tema del rinascimento tecnologico. All'evento hanno preso parte tutte le studentesse protagoniste degli scatti. Ed eccole qui le più belle e sapienti degli atenei di casa nostra: Ketelle Alemeide, Pernice De Oliveira, Oriana Pellegrino, Simona Mazzarella, Valentina Puzone, Claudia D'Ettorre, Luna Insidioso, Margherita Diffido, Allegra Donadio, Francesca Gesuè, Rita De Falco, Mariele Paganini, Carmela Iovine, Michela Casale, Eliana Carla Ciniglio, Anna Stella ed Eleonora Lucarelli. Con loro, in prima fila, i responsabili del progetto, Fabrizio Cappella e Paolo Castaldo e l'assessore Provinciale, Francesco Emilio Borrelli, ideatore dell'iniziativa ben undici anni fa. Le ragazze protagoniste degli scatti saranno inoltre presenti domenica mattina in villa comunale per i «farmer's market», vendita diretta di prodotti agricoli promossa dalla Coldiretti di Napoli e dall'assessorato all'Agricoltura della Provincia in collaborazione con l'associazione cani felici che proporrà per l'occasione l'adozione degli animali abbandonati durante le feste natalizie. «Noi siamo studentesse serie e abbiamo scelto di posare vestite - hanno dichiarato Margherita Diffido e Rita de Falco, due matricole protagoniste del calendario - per protestare contro i tagli all'Università voluti dal ministro Gelmini. Una ottima alternativa al calendario realizzato da quelle studentesse che hanno scelto di farsi fotografare nude in favore dello stesso ministro». Il calendario delle studentesse universitarie è stato inoltre scelto da Sky come uno dei migliori del 2009. barbara romano

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COLLOQUIO NELL'AULA DELLA CAMERA TRA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SILVIO BERLUSCONI E IL DEPUTAT... (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 08-01-2009)
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Colloquio nell'aula della Camera tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il deputato del Pd Renzo Lusetti, indagato dalla magistratura napoletana nella vicenda degli appalti Romeo. I due si sono incontrati durante la votazione della fiducia sul decreto legge Gelmini in materia di università, mentre il presidente del Consiglio lasciava l'Emiciclo di Montecitorio. Si sono intrattenuti in conversazione, attorniati da altri deputati tutti di maggioranza. Il Cavaliere ha scambiato alcune battute con il parlamentare, ricordandogli la breve esperienza passata insieme in Forza Italia. Poi ha scherzato: una volta eri con noi, poi sei passato di là, visto cosa ti è successo? Quindi Berlusconi e Lusetti si sono salutati con un abbraccio. Confiderà al termine ai cronisti il deputato del Partito democratico: «Berlusconi mi ha abbracciato e ha voluto esprimermi la solidarietà per quanto è accaduto».

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Università, è legge il decreto Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 08-01-2009)

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n. 7 del 2009-01-08 pagina 0 Università, è legge il decreto Gelmini di Redazione L?Aula della Camera ha definitivamente approvato il decreto legge. I voti a favore sono stati 281, 196 i contrari, 28 gli astenuti. Hanno votato contro i gruppi del Pd e dell?Idv. Si è astenuta l?Udc "per offrire un?apertura di credito nei confronti del ministro". Tutte le novità Roma - L?ula della Camera ha definitivamente approvato il decreto legge in materia di Università. I voti a favore sono stati 281, 196 i contrari, 28 gli astenuti. Hanno votato contro i gruppi del Pd (Marina Sereni ha definito il decreto come «un?occasione mancata per il diritto allo studio in Italia») e dell?Idv. Si è astenuta l?Udc "per offrire un?apertura di credito nei confronti del ministro Gelmini". Il ministro: finalmente valore al merito Grande soddisfazione del ministro Maria Stella Gelmini per la conversione definitiva in legge da parte della Camera del decreto da lei proposto sulle Università. "L'Università oggi cambia.Valorizzato il merito, premiati i giovani, affermata la gestione virtuosa degli atenei e introdotta più trasparenza nei concorsi all'Università per diventare professori o ricercatori. Da questi 3 pilastri - sottolinea il ministro- non si potrà prescindere". Ecco le principali innovazioni contenute nella legge per cambiare volto all'università italiana. Trasparenza dei concorsi Reclutamento professori universitari Le commissioni che giudicheranno gli aspiranti professori universitari di prima e seconda fascia saranno composte, a differenza di quanto accadeva fino ad ora, da 4 professori sorteggiati da un elenco di commissari eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore scientifico disciplinare oggetto del bando e da 1 solo professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Si evita così il rischio di predeterminare l?esito dei concorsi e si incoraggia un più ampio numero di candidati a partecipare. Reclutamento dei ricercatori In attesa di un riordino organico del sistema di reclutamento dei ricercatori universitari le commissioni che giudicheranno i candidati al concorso saranno composte da 1 professore associato nominato dalla facoltà che richiede il bando e da 2 professori ordinari sorteggiati da una lista di commissari eletti tra i professori appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando. La valutazione dei candidati avverrà secondo parametri riconosciuti anche in ambito internazionale. Assunzioni Le università con una spesa per il personale troppo elevata (più del 90% dello stanziamento statale) non potranno effettuare nuove assunzioni. La norma pone un freno alle gestioni finanziarie non adeguate di alcune università (soprattutto nel rapporto entrate-uscite). Da oggi le università che spendono più del 90% dei finanziamenti statali (Fondo di Finanziamento Ordinario) in stipendi non potranno bandire concorsi per docenti, ricercatori o personale amministrativo. Ricercatori Per favorire l?assunzione dei giovani ricercatori, il blocco del turn over (a quota 20% nelle altre amministrazioni) viene elevato al 50%. Delle possibili assunzioni presso le Università, almeno il 60% dovrà essere riservato ai nuovi ricercatori. I bandi di concorso per posti da ricercatore già banditi sono esclusi dal turn over. 2300 ricercatori dunque saranno esclusi dal blocco del turn over. Gli enti di ricerca sono esclusi dal blocco delle assunzioni che è entrato in vigore per tutte le amministrazioni pubbliche. Queste tre iniziative permetteranno di assumere 4000 nuovi ricercatori. Fondi alle università migliori Più finanziamenti (cioè il 7% del Fondo del Finanziamento Ordinario e del Fondo Straordinario della Finanziaria 2008) saranno distribuiti alle Università migliori: quelle con offerta formativa, con qualità della ricerca scientifica, qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche migliori. Le università più virtuose saranno individuate in tempi molto brevi attraverso i parametri di valutazione Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca) e Cnvsu (Comitato nazionale valutazione del sistema universitario). Per la prima volta in Italia si distribuiscono soldi alle Università in base a standard di qualità. Diritto allo studio Per la priva volta in Italia tutti gli aventi diritto avranno la borsa di studio. L?incremento di 135 milioni di euro sarà destinato ai ragazzi capaci e meritevoli, privi di mezzi economici. 180 mila ragazzi oggi sono idonei a ricevere la borsa di studio e l?esonero dalle tasse universitarie, ma solo 140.000 li ottengono di fatto già oggi. 65 milioni di euro sono stanziati per nuove strutture per il 2009: 1700 posti letto in più per studenti universitari. Saranno realizzati progetti per le residenze universitarie. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Cosa prevede il decreto Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Rai News 24" del 08-01-2009)

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Roma | 8 gennaio 2009 Cosa prevede il decreto Gelmini L'università di Roma La Sapienza Nuove norme per il reclutamento dei docenti, più assunzioni di ricercatori, finanziamenti per borse di studio e per residenze universitarie. Sono solo alcuni dei provvedimenti previsti dal Decreto legge di riforma dell'Università targato 'Gelmini' approvato oggi. Il Dl 180, secondo lo stesso ministero dell'Istruzione, Universita' e Ricerca, contiene importanti modifiche per il sistema universitario italiano. Trasparenza nei concorsi Tra le principali novità, maggiore trasparenza nei concorsi: Per il reclutamento dei professori universitari il testo prevede che le commissioni che giudicheranno gli aspiranti professori universitari di prima e seconda fascia saranno composte, a differenza di quanto accadeva fino ad ora, da 4 professori sorteggiati da un elenco di commissari eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore scientifico disciplinare oggetto del bando e da 1 solo professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Si evita cosi' il rischio di predeterminare l'esito dei concorsi e si incoraggia un piu' ampio numero di candidati a partecipare. Reclutamento dei ricercatori Novita' anche per il reclutamento dei ricercatori. In attesa di un riordino organico del sistema di reclutamento dei ricercatori universitari, spiega il Miur, le commissioni che giudicheranno i candidati al concorso saranno composte da un professore associato nominato dalla facoltà che richiede il bando e da 2 professori ordinari sorteggiati da una lista di commissari eletti tra i professori appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando. La valutazione dei candidati avverrà secondo parametri riconosciuti anche in ambito internazionale. Il provvedimento prevede, quindi, che le università con una spesa per il personale troppo elevata (piu' del 90% dello stanziamento statale) non potranno effettuare nuove assunzioni. Borse di studio Le università più virtuose saranno individuate in tempi molto brevi attraverso i parametri di valutazione Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca) e Cnvsu (Comitato nazionale valutazione del sistema universitario). Per la prima volta in Italia si distribuiscono soldi alle Università in base a standard di qualità. Per la prima volta in Italia tutti gli aventi diritto avranno la borsa di studio. L'incremento di 135 milioni di euro sarà destinato ai ragazzi capaci e meritevoli, privi di mezzi economici. 180 mila ragazzi oggi sono idonei a ricevere la borsa di studio e l'esonero dalle tasse universitarie, ma solo 140.000 li ottengono di fatto già oggi. Il provvedimento stanzia, infine 65 milioni per nuove strutture per il 2009 consentendo la creazione di 1700 posti letto in più per studenti universitari. Saranno realizzati progetti per le residenze universitarie.

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E' legge il decreto Gelmini sulla riforma dell'università (sezione: Scuola)

( da "Rai News 24" del 08-01-2009)

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Roma | 8 gennaio 2009 E' legge il decreto Gelmini sulla riforma dell'università L'aula della Camera L'aula della Camera ha approvato in via definitiva il decreto Gelmini sull'universita'. I voti a favore sono stati 281, i contrari 196 e gli astenuti 28. "L'universita' oggi cambia" ha commentato il ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini. Secondo il ministro con questo provvedimento viene "valorizzato il merito", vengono "premiati i giovani e affermata la gestione virtuosa degli atenei e introdotta piu' trasparenza nei concorsi all'universita' per diventare professori o ricercatori".

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Le scuse e lo Zero (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 08-01-2009)

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Aiutare, come hanno sciaguratamente fatto gli americani il settore auto, non solo posticipa solo il problema, ma distorce ingiustamente la competizione. Le tre grandi (Gm, Ford e la più piccolina Chrysler) soffrono da anni. Nel 2001 il numero uno di Gm, Wagoner, ci aveva raccontato:" tra pochi anni tutte le auto vendute saranno SUv" . Bella previsione. Ma quel che conta non sono i nostri giudizi, ma quelli del mercato che ha preferito comprare auto estere, prodotte in Usa, a quelle americane prodotte a Detroit. Ebbene, sull'orlo del fallimento Gm e Chrysler (che è poi di un fondo di private equity) hanno ottenuto un prestito dal Tesoro americano (cioè i contribuenti) di 13 miliardi di dollari. Non contenta Gm dopo poche settimane ha ottenuto altri 5 miliardi, sempre dal Tesoro, per la sua finanziaria Gmac (quella che fa i prestiti ai clienti che vogliano comprarsi l'auto). Dunque delle tre grandi, Ford, non ha avuto alcun aiuto. Guardate in che bel paradosso oggi si trova. La Gm può vendere i suoi modelli (non così appetibili) con finanziamenti a tasso zero. Ed ha subito iniziato una campagna in tal senso. Ford ( e le altre case straniere d'America) che non ha ottenuto prestiti pubblici sia per se sia per la sua divisione creditizia, non sono in grado di fornire tassi zero e si trovano ad affrontare la concorrenza sleale (o meglio aiutata da quattrini pubblici) della fallita Gm. La morale è che chi peggio stava, per i propri errori, oggi meglio si trova. Vi sembra giusto? E soprattutto, nel futuro, il comportamento alla Gm diventa il preferibile. Chi riesce a tagliare costi, risparmiare e tirare la cinghia fa doppia fatica: la prima volta nel sacrificarsi e la seconda nel non ottenere un aiuto pubblico. Scritto in pol economica Commenti ( 2 ) » (1 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 17Dec 08 Le scuse e lo Zero Prima le scuse. Cari commensali (quei pochi almeno, che oltre a resistere alla nostra pietanza, hanno la pazienza di aspettare settimane per un piatto) una prima scusa. Mi sono preso un po' di vacanza dal blog. Non ci crederete, ma tenerlo in piedi non è uno scherzo. Il cuoco legge tutti i vostri commenti, li digerisce e talvolta risponde. Ed è affare duro con commensali come Voi. Anche i criticoni da queste parti hanno toni e argomenti. E meritano considerazione. Basta con la excusatio, spero non molto petita. Andiamo sullo Zero. La Banca centrale americana ha deciso ieri di non farci pagare i quattrini. Vorrei fare solo una considerazione di merito. Quando la Fed adottò una politica simile di tassi vicini allo zero dopo il 9\11 si disse che era necessaria perchè l'attacco al cuore dell'America era un fatto nuovo. E la bolla internet era lì che scoppiava. Greenspan si mise in moto e regalò il danaro. Oggi quegli stessi che criticano qual comportamento (con il senno di poi) plaudono alla politica di tassi zero adottata dal successore di Greenspan. Se allora gonfiò la bolla immobiliare e non solo, domani rischia di creare un'altra bolla. O peggio non serve a niente. Scritto in Varie Commenti ( 27 ) » (3 votes, average: 4.67 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 01Dec 08 Vacanze Chiudiamo per una settimana. E poi si riprende. Magari con qualche pietanza in più rispetto all'ultimo mese. Scritto in Varie Commenti ( 9 ) » (No Ratings Yet) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 15Nov 08 ColaNinjo Mi trovo in una situazione imbarazzate riguardo il ragioniere di Mantova. Quando scalò la Telecom, con 50 miliardi di euro a debito, dissi (all'epoca scrivevo sul Foglio) che si trattava di un'operazione rischiosa, ma di mercato. Si muovevano le acque, si dava una salutare bastonata a quel nocciolino molle degli imprenditori italiani che con quattro azioni volevano controllare le tlc. Insomma ero dalla parte dei D'Alema e Bersani che appoggiarono la scalata e che indubitabilmente la facilitarono. Ora ColaNinjo ha messo su una cordata per comprarsi Alitalia. E anche in questo caso non sono infastidito dall'operazione. Ferme restando tutte le obiezioni di cui abbiamo parlato altrove in questa zuppa. Questa volta ad appoggiare e favorire il nostro, sono l'adorato Cav e i suoi. Ma cari commensali un paio di giorni fa mi è suonato un fastidioso campanello d'allarme. Il Cola in un'intervista (smentita) alla Stampa ha detto più o meno che Berlusca è un grande e soprattutto che i suoi ex amici sono più o meno dei pirla. Non più tardi di un mese fa aveva ribadito la sua tendenza a sinistra e non ha mai nascosto le sue simpatie dalemin-bersanesche. Che brutto odore tutti questi imprenditori che si gettano tra le braccia del nostro adorato Cav. Magari cari commensali è tutto falso, l'intervista è frutto della follia di un giornalista e ColaNinjo farà bene il suo lavoro. Ma quella fastidiosa tendenza per la quale tutti i banchieri si misero in fila per le primarie dell'Ulivo quando governava Prodi e per la quale oggi tutti si spostano a destra, mi fa senso. Occupatevi di business, chè la politica è sufficientemente adulta per badare a se stessa. Scritto in Varie Commenti ( 50 ) » (8 votes, average: 4.25 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 02Nov 08 Io non voto Obama Ma che palle sto Obama. Ma è mai possibile questo impazzimento per il candidato democratico? E la Gelmini? stiamo qua a difendere il suo decreto giusto ma impopolare e questa che ti combina? gongola popolareggiando il ministro più impopolare nelle piazze. Insomma non la metto sui contenuti, ma sui sapori, cari commensali. Perchè il centrodestra deve sempre aver paura. Deve sempre cadere nella fichizia progressista? Perchè non è mai in grado, come direbbe il popolare Moretti, di dire qualcosa di liberale? Si ha l'impressione che il meccanismo sociale che si è scatenato a favore di Obama è identico (anche se di segno opposto) a quello che ostracizza il Cavaliere. In nessun salotto chic sentirete qualcuno a favore del Cav e in nessun salotto chic sentirete qualcuno contro Obama. é la stessa identica forma mentis. Non si discutono i contenuti (andate a raccontare a un sin sin il fatto che Obama sia più duro di Bush sull'Iran), ma si danno i voti su quell'insopportabile ebbrezza che nasce dal dire la cosa giusta, nel momento giusto, al posto giusto e condivisa da tutti i giusti. E cioè: sto con Obama. E io no. ps ecco il link al mio pezzo sul giornale:http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=303354#/a.pic1?ID=303354 Scritto in Varie Commenti ( 71 ) » (13 votes, average: 3.54 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 26Oct 08 Quando la stampa è democratica Scoop, e strascoop. Ecco i fatti. Due settimane fa il premier convoca nel palazzo presidenziale tutti i più importanti editori del paese, nessuno escluso. E chiede loro l'appoggio per le misure appena varate dal governo per contrastare la crisi finanziaria e per ottenere dalla stampa nazionale un'iniezione di fiducia e di ottimismo. Non vengono chiamati i direttori, ma addirittura coloro che gli pagano lo stipendio. Urca, roba forte. Ma Berlusconi è forse impazzito? Il solito regime, anche la libertà di stampa va a farsi benedire. In che paese viviamo! Roba da matti e da operetta. Andiamo tutti in piazza, manifestiamo davanti a Palazzo chigi. E poi come mai non abbiamo avuto nessuna nota sullo scandaloso comportamento sulla stampa. Opsss. Non è stato Berlusconi e manco Letta. Ma il nostro democratico vicino, bambi Zapatero. Il 13 ottobre scorso ha convocato Ignacio Polanco (gruppo Prisa, proprietario del Pais e non solo), Antonio Fernandez Galiano (Unedisa della Rizzoli che pubblica tra l'altro El Mundo), Diego de Alcazar (Vocento che pubblica Abc) e anche Maunel Lara (Razon). El Confindencial ci racconta in un bel articolo della riunione: Zapatero ha chiesto agli editori oltre a tutto ciò che abbiamo già detto, di limitare al massimo le critiche, visto il momento difficile. Non ci si può fidare più neanche dei sani democratici. Scritto in Varie Commenti ( 29 ) » (10 votes, average: 3.6 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Oct 08 Anno Zero Due considerazioni sul "mostro". Sono stato invitato tre volte ad Anno Zero, da Michele Santoro. E per tre volte ci sono andato. Troppo poco per essere definito un amico di Santoro, troppo per non conoscere i meccanismi del programma. Santoro costruisce con abilità il programma su una tesi. Un po' come faceva l'adorato (da me) Giuliano Ferrrara ad 8emezzo (che oggi è diventato una schifezza, si intende il programma). Tra i due le distanze sono abissali, e non sto a ripetere chi mi è più congeniale. Però le critiche che gli sono state mosse ieri sera, sul fatto di non aver fatto parlare uno studente di destra, sono demenziali. Scusatemi: ma vogliamo forse un tribunale del popolo sulle ospitate tv? ma che cavolo di polemica è mai questa? Santoro non è fazioso è faziosissimo. e dunque, ovviamente, è più che criticabile per la gestione della trasmissione. Ma cerchiamo di essere seri. Ho ricevuto alcune proteste, affettuose, sulla mia partecipazione al programma. Non altrettante rimostranze mi sono arrivate per le mie comparsate ad Omnibus e a Raitre in contesti altrettanto poco lib. C'è evidentemente una ragione di numeri, visto che Santoro riesce a fare ascolti in modo ineguagliabile. Ma resta un tema di fondo: un giornalista lib-lib non deve partecipare a trasmissioni di sin-sin? e perchè? Ci sarebbe una sola buona ragione (e non è ovviamente detto che non capiti): non riuscire minimamente a dire la propria idea. Finora, nelle puntate di Anno Zero a cui ho partecipato, non è avvenuto. Ieri il leghista Cota ha parlato quanto Veltroni, se non di più. In un contesto decisamente ostile, ma per tutti. E ce lo siamo reciprocamente detti alla fine del programma. Il contesto è quello che è, è santoriano. ps: cari commensali, pensate alla "mitica" Gabanelli. A mio avviso il suo report è cento volte peggio di Anno Zero. la Gabba lavora a tesi, ma a differenza di Santoro, se le prepara e se le cucina da sola, senza neanche il più debole contradditorio. Altro che studende ablante di destra. Scritto in Varie Commenti ( 49 ) » (15 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 12Oct 08 La crisi della Robin Qualcuno si ricorda che in Italia, grazie all'intuizione molto pop di Julius, è stata introdotta una nuova imposta? Si chiama Robin tax. E l'idea geniale era quella di colpire quegli sfruttatori dei banchieri e dei petrolieri (con appendice di chi invece il petrolio lo brucia, come le compagnie elettriche). Ebbene ora ci troviamo nella paradossale situazione per la quale gli stati nazionali con una mano tassano le banche (in particolare gli interessi che riconoscono ai correntisti sono in parte indeducibili) e con l'altra restituiscono soldi alle banche più o meno nazionalizzandole. Nel frattempo il petrolio è sceso sotto 80 dollari e gli extraprofitti (intuizione socialista) evaporano. Mi chiedo se Julius, come dice, aveva previsto tutto, non poteva prevedere anche questo elementare paradosso? Scritto in Berlusconi IV Commenti ( 47 ) » (5 votes, average: 4.2 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 06Oct 08 Chi ci salva dai salvatori? L'america ha adottato misure per contrastare la crisi da 850 miliardi di dollari. L'Europa si è vista a quattro e ha detto che nessuna banca europea verrà lasciata fallire. Tutti, me compreso, hanno sostenuto che in una fase eccezionale come l'attuale si possono adottare provvedimenti eccezionali, con il ritorno dell'intervento statale. Poi sulle tecnicalità si può discutere per anni, ma il principio è che lo Stato debba fare qualcosa. Ma se sbagliassimo? é questo il punto. Guardiamo alla "deficiente regola" volta ad azzerare le vendite allo scoperto, che più o meno tutte le Borse del mondo stanno adottando. Chi pensava che solo attraverso questo strumento di limitassero i ribassi delle azioni, si è sbagliato di grosso. Si introduce una fortissima distorsione al mercato e non si porta a casa neanche un risultato. ragionamento simile si può. forse provocatoriamente, fare per gli attuali interventi statali nell'economia. Non stanno risolvedno il problema borsistica e a ruota neanche quello di operatività delle banche. Come se non fossero stati fatti. In compenso ci troviamo le manone ingombranti della politica sui nostri affari. Speriamo di non dovercene pentire. Gli americani sanno liquidare l'intervento dello Stato in pochi anni. Noi Europei quando ci sediamo alla tavola del mercato, ci restiamo anche dopo il dessert. Scritto in finanza Commenti ( 60 ) » (11 votes, average: 3.18 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 04Sep 08 I conti su Alitalia Fate voi la somma. +Lo stato esce definitivamente dal trasporto aereo (Marrazzo permettendo) -Balla un miliardino di debiti che pagheranno i contribuenti +AirFrance chidedeva che i diritti di volo in Italia fossero solo suoi, ciò non è previsto dal nuovo progetto -Unire due debolezze (Ali e Air) amplifica una posizione dominante, ma non garantisce un buon servizio +I sindacati hanno le spalle al muro: o così o si muore -Sono inviatati al tavolo (passera dixit) per concordare il piano industriale +AirFrance in fondo, ma mica tanto, è una società pubblica (18% di Sarko') -Airfrance sa far fruttare una compagnia aerea e viaggia in tutto il mondo +Colaninno&co ci mettono il grano e si assumono un bel rischio (in Italia praticamente nessuno ha fatto quattrini con i voli di linea) -Aifrance avrebbe pagato qualcosa alle minoranze e allo Stato, mentre i nostri eroi oggi si assumono un rischio ma a prezzi ben più da saldo +E' stata Aifrance a rompere le trattative: aveva posto tre condizioni tra cui l'assenso dei sindacati al piano di vendita. Che ovviamente non c'è stato -E' stato l'adorato Cav, in campagna elettorale, a dare indirettamente man forte ai sindacati dicendo che la compagnia deve restare in mani italiane +Lufthansa e Airfrance e tutte le compagnie americane non possono essere acquistate da stranieri e dominano sui rispettivi mercati nazionali -Non è detto che il concetto di italinità o francesità corrisponda, alla fine, all'interesse molto concreto, dei cittadini-utenti La somma dei più e dei meno. cari commensali, che risultato dà? Scritto in Varie Commenti ( 142 ) » (14 votes, average: 3.21 out of 5) Loading ... Il Blog di Nicola Porro © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Nato a Roma, vivo a Milano. Lavoro da qualche anno al Giornale e scrivo di economia e finanza. 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I più inviati I "cagasotto" - 4 Emails Ancora sui Precari Veneti - 1 Emails AliTaglia - 1 Emails Morti di ipocrisia - 1 Emails Piccolo sfogo sul meraviglioso Ferrara - 1 Emails Il casco per i baresi e i mutui per gli americani - 1 Emails I conti su Alitalia - 1 Emails Quando la stampa è democratica - 1 Emails Blog amici Alex Tabarrok crilla Finanza e Macro freakkkettoni IBL La città dei liberi Libertysoldier rass.stamp 11min In prova Ecodiario January 2009 M T W T F S S « Dec 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 Archivio dei post January 2009 (1) December 2008 (2) November 2008 (2) October 2008 (4) September 2008 (1) August 2008 (2) July 2008 (5) June 2008 (3) May 2008 (4) April 2008 (3) March 2008 (2) February 2008 (4) January 2008 (5) December 2007 (5) November 2007 (5) October 2007 (7) September 2007 (11) August 2007 (20) Trackback recenti Phastidio.net: Tre stelle della Guida Michelin... 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CNR: un 2009 con maggiori risorse umane e finanziarie (sezione: Scuola)

( da "SaluteEuropa.it" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

08/01/2009 CNR: un 2009 con maggiori risorse umane e finanziarie Il Consiglio Nazionale delle Ricerche può dare un forte contributo al Paese nella attuale situazione di crisi economica ed attrarre risorse dagli investitori pubblici e privati. È questo il messaggio del Bilancio di previsione 2009 del CNR, approvato oggi dal Consiglio di Amministrazione, le cui linee strategiche sono: investire nei rapporti con il sistema produttivo e con partner istituzionali, inserire giovani meritevoli nel mondo della ricerca, potenziare le collaborazioni europee ed internazionali, riorganizzare e valorizzare l'Amministrazione Centrale. Il piano di riparto del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) deciso dal ministro vigilante Mariastella Gelmini prevede l'assegnazione al CNR di circa 566 milioni di Euro per l'anno 2008, una somma superiore di oltre il 2% rispetto al 2007. Nel Fondo statale sono inclusi il sostegno alle grandi installazioni europee, come il Laboratorio di Luce di Sincrotrone (Grenoble) e le sorgenti di neutroni (ILL Grenoble, ISIS Oxford), e la partecipazione ad ITER. "Proprio in tempi di crisi la buona politica è consapevole della centralità della ricerca scientifica - commenta il presidente Maiani - Contiamo che la via intrapresa si consolidi nel tempo e possa arricchirsi di una sempre maggiore attenzione da parte dei decisori politici". Il Bilancio complessivo è stimato in 909 milioni di Euro, un ammontare destinato a crescere quando verranno meglio definite le risorse provenienti da committenti esterni, allo stato attuale prudenzialmente stimate in circa 148 milioni di Euro. Le risorse a gestione diretta delle strutture scientifiche passano da 51 milioni a 54 milioni di Euro circa. Significativi gli interventi relativi al reclutamento del personale, che si concretizzeranno nelle assunzioni di oltre 600 ricercatori e tecnici già inseriti nelle attività del CNR, nell'inserimento di oltre 200 giovani mediante la conclusione dei concorsi in svolgimento e nell'avvio di un nuovo piano di assunzioni per ulteriori 200 posizioni, con particolare attenzione alla dimensione delle pari opportunità. "Il CNR deve costituire una success story nel panorama della ricerca italiana - conclude il presidente Maiani - Ciò può essere reso possibile grazie al contributo di tutti, in particolare all'autorevolezza e all'impegno del nuovo Consiglio di Amministrazione e alle cariche di vertice, quali quella del Direttore Generale di prossima nomina, e della Rete scientifica, a cominciare dai Direttori di Dipartimento e dal rinnovato complesso dei Direttori di Istituto".

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Università, via libera al decreto (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

ROMA Il decreto Gelmini di riordino del sistema univerisitario è legge. La Camera lo ha approvato voti favorevoli e definitivamente con 281 voti a favore, 196 contrari e 28 astenuti. Nel corso delle dichiarazioni di voto, si sono espressi a favore i gruppi di maggioranza (Pdl e Lega), contrari Pd e Idv. L?Unione di centro ha dichiarato la sua astensione. Soddisfatto il ministro Gelmini: «L?Università oggi cambia. Valorizzato il merito, premiati i giovani, affermata la gestione virtuosa degli atenei e introdotta più trasparenza nei concorsi all?Università per diventare professori o ricercatori. Da questi 3 pilastri non si potrà prescindere». Ecco le principali novità del decreto Trasparenza nei concorsi Per quanto riguardo il reclutamento dei profesori universitari, le commissioni che giudicheranno gli aspiranti professori di prima e seconda fascia saranno composte, a differenza di quanto accadeva fino ad ora, da 4 professori sorteggiati da un elenco di commissari eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore scientifico disciplinare oggetto del bando e da 1 solo professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Si evita così il rischio di predeterminare l?esito dei concorsi e si incoraggia un più ampio numero di candidati a partecipare. In attesa di un riordino organico del sistema di reclutamento dei ricercatori universitari le commissioni che giudicheranno i candidati al concorso saranno composte da 1 professore associato nominato dalla facoltà che richiede il bando e da 2 professori ordinari sorteggiati da una lista di commissari eletti tra i professori appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando. La valutazione dei candidati avverrà secondo parametri riconosciuti anche in ambito internazionale. Le università con una spesa per il personale troppo elevata (più del 90% dello stanziamento statale) non potranno effettuare nuove assunzioni La norma pone un freno alle gestioni finanziarie non adeguate di alcune università (soprattutto nel rapporto entrate-uscite). Da oggi le università che spendono più del 90% dei finanziamenti statali (Fondo di Finanziamento Ordinario) in stipendi non potranno bandire concorsi per docenti, ricercatori o personale amministrativo. - Più ricercatori assunti dalle Università Per favorire l?assunzione dei giovani ricercatori, il blocco del turn over (a quota 20% nelle altre amministrazioni) viene elevato al 50%. Delle possibili assunzioni presso le Università, almeno il 60% dovrà essere riservato ai nuovi ricercatori. - I bandi di concorso per posti da ricercatore già banditi sono esclusi dal turn over I bandi di concorso per posti da ricercatore già banditi sono esclusi dal turn over. 2300 ricercatori dunque saranno esclusi dal blocco del turn over. 2300 ricercatori dunque saranno esclusi dal blocco del turn over. - Gli enti di ricerca esclusi dal blocco delle assunzioni Gli enti di ricerca sono esclusi dal blocco delle assunzioni che è entrato in vigore per tutte le amministrazioni pubbliche. Queste tre iniziative permetteranno di assumere 4000 nuovi ricercatori Più finanziamenti alle Università migliori Più finanziamenti (cioè il 7% del Fondo del Finanziamento Ordinario e del Fondo Straordinario della Finanziaria 2008) saranno distribuiti alle Università migliori: quelle con offerta formativa, con qualità della ricerca scientifica, qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche migliori. Le università più virtuose saranno individuate in tempi molto brevi attraverso i parametri di valutazione Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca) e Cnvsu (Comitato nazionale valutazione del sistema universitario). Per la prima volta in Italia si distribuiscono soldi alle Università in base a standard di qualità Borse di studio ai ragazzi più meritevoli: per la priva volta in Italia tutti gli aventi diritto avranno la borsa di studio. L?incremento di 135 milioni di euro sarà destinato ai ragazzi capaci e meritevoli, privi di mezzi economici. 180 mila ragazzi oggi sono idonei a ricevere la borsa di studio e l?esonero dalle tasse universitarie, ma solo 140.000 li ottengono di fatto già oggi. 65 milioni per nuove strutture per il 2009 1700 posti letto in più per studenti universitari. Saranno realizzati progetti per le residenze universitarie.

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Il decreto Gelmini è legge (sezione: Scuola)

( da "Quotidiano.net" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

La Camera ha approvato in via definitiva il decreto Gelmini sul riordino del sistema universitario. Il provvedimento ha ottenuto 281 sì e 196 voti contrari. Gli astenuti sono stati 28

" /> Leggi il giornale Nome utente: Password: Prova GRATUITA Politica SPORT TV FOTO E VIDEO MOTORI BLOG SERVIZI LAVORO ANNUNCI Stop al bullismo Cronaca Politica Esteri New York Libri Arte Musica Spettacolo Gossip Pazzo Mondo Salute Tecnologia Meteo Scommesse Casa Dieta UNIVERSITA' Il decreto Gelmini è legge La Camera ha approvato in via definitiva il decreto Gelmini sul riordino del sistema universitario. Il provvedimento ha ottenuto 281 sì e 196 voti contrari. Gli astenuti sono stati 28 Roma, 8 gennaio 2009 - Il decreto Gelmini di riordino del sistema univerisitario è legge. La Camera lo ha approvato voti favorevoli e definitivamente con 281 voti a favore, 196 contrari e 28 astenuti. Nel corso delle dichiarazioni di voto, si sono espressi a favore i gruppi di maggioranza (Pdl e Lega), contrari Pd e Idv. L?Unione di centro ha dichiarato la sua astensione. ”L?Universita? oggi cambia” ha commentato a caldo il ministro dell?Istruzione, dopo l?approvazione alla Camera, in via definitiva, del decreto legge in materia di universita?. Secondo il ministro con questo provvedimento viene “valorizzato il merito”, vengono “premiati i giovani e affermata la gestione virtuosa degli atenei e introdotta piu? trasparenza nei concorsi all?Universita? per diventare professori o ricercatori”. Da questi “3 pilastri- conclude Gelmini- non si potra? prescindere”. LA SCHEDA Ecco cosa cambia Segnala ad un amico Tuo nome: Tua email: Nome amico: Email amico: Testo dell'email: Invia una copia anche al tuo indirizzo di posta Riscrivi il codice che compare qui sopra: Se il codice risultasse illeggibile CLICCA QUI per generarne un altro Cerca su Quotidiano.Net nel Web Più commentati Commenti Sondaggi "La preghiera sul Crescentone è una sfida alla nostra identità" (95 commenti) Cannavaro: "L'Oscar a Gomorra? Non giova all'immagine dell'Italia" (44 commenti) Dal casello dell'A14 al centro storico Tutte le spine del sindaco Ceriscioli (38 commenti) "Monsignore, venga in moschea" (36 commenti) "Pronta l'ordinanza contro la prostituzione in casa" (28 commenti) Sindaco e giunta, taglio allo stipendio Indennità ridotte del 10 per cento (21 commenti) La Montalcini alla soglia dei 100 anni "Morire con dignità è un diritto" (18 commenti) Lippi: "I gay nel calcio non esistono" L'Arcigay: "Fa come le tre scimmiette" (14 commenti) 13:45:58 - fra poco doppio misto francia/safin se la francia vince italia/slovak in finale,e li bolelli e penne[...] L'Italia di Bolelli batte la Francia13:09:23 - franz, io sono ateo, e non difendo specificamente i musulmani. Sto semplicemente difendendo lo stato[...] "Monsignore, venga in moschea"13:08:37 - Purtroppo sono d'accordo,troppo spesso i nostri ci hanno abituato ad imprese che generavano aspettat[...] Cipolla si vendica. 13:06:27 - Ho passato due giorni fra Lemon e Warriors. La cosa che mi ha colpito dell'accoppiata Cristian-Patri[...] Speranze e sorrisi azzurri13:05:25 - Rita, lei sta parlando di una cosa diversa, di una visita ad un luogo di culto. Anche le chiese catt[...] "Monsignore, venga in moschea"12:54:14 - adriana, mi scusi, ma chi gliel'ha detto che i cristiani non possono pregare nelle piazze nei paesi [...] "Monsignore, venga in moschea"12:54:14 - Nel complesso, sul servizio sinora gravano molti punti di domanda, che cercherò di risolvere progres[...] TV: Ecco Al Jazeera Sport 1, ma non dovrebbe dare tennis. Doha su Eurosport, tantissimo streaming. Hopman Cup: Delusione Rai. Vota il calciatore più sexyModa, a cosa non rinunceresti mai?La crisi del gas tra Russia e Ucraina avrà ripercussioni sull'economia italiana?Feste finite: come è stato questo Natale?Basket: è crisi in casa Agricola Gloria, cosa ne pensi?Pesaro, vota il tuo presepe preferitoMacerata, vota il tuo presepe preferitoAscoli e Fermo, vota il tuo presepe preferitoAscoli e Fermo, vota il tuo albero di Natale preferitoPesaro, vota il tuo albero di Natale preferitoL'ex br Valerio Morucci invitato alla Sapienza per una 'lezione', sei d'accordo?Saldi al via: quanto spenderai?Alitalia - Cai, quale partner straniero?'Prestito' dei dipendenti pubblici per aiutare quelli privati in difficoltà: sei d'accordo?Sei soddisfatto della città in cui vivi? La foto del giorno Cadillac Srx al salone di Detroit General Motors presenterà al prossimo salone di Detroit il restyling del crossover Cadillac Srx, introdotto nel mercato americano nel 2004. Dovrebbe arrivare a fine 2009 RICERCA ANNUNCI Archivio Notizie Anno: 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Ricerca libera: pubblicità contattaci guadagna con Quotidiano.net fai di Quotidiano.net la tua Homepage aggiungi ai preferiti le news sul tuo pc rss archivio HOME - Copyright © 2008 MONRIF NET S.r.l. P.Iva 12741650159, a company of MONRIF GROUP - Informativa al trattamento dei dati personali - Powered by Softec /body>

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08/01/2009 14:50 UNIVERSITA': GELMINI, CON RIFORMA VALORIZZATO IL MERITO (sezione: Scuola)

( da "ITnews.it" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Roma, 8 gen. - (Adnkronos) - Con questa riforma ''si valorizza il merito, si premiano i giovani e si favorisce il ricambio generazionale''. Cosi', al termine delle votazioni a Montecitorio, il ministro dell'Istruzione, Universita' e Ricerca, Mariastella Gelmini, commenta il via libero definitivo alla riforma del sistema universitario.

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Berlusconi: sì ad Air France Bossi: intesa stupida Il via libera dopo l'incontro con Cai. Il premier: da Lufthansa nessuna offerta. Oggi l'incontro col ministro che "tifa" tedesco (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Berlusconi: sì ad Air France Bossi: intesa stupida Il via libera dopo l'incontro con Cai. Il premier: da Lufthansa nessuna offerta. Oggi l'incontro col ministro che "tifa" tedesco Giovedì 8 Gennaio 2009, Roma NOSTRA REDAZIONE Silvio Berlusconi è irritato, ma Umberto Bossi non molla: oggi, nell'incontro a Palazzo Grazioli - il premier, la Lega, Cai e il sindaco Milano, Letizia Moratti - si decide su una faccenda che, per il Senatùr, è tutt'altro che chiusa. E, per la Lega, la decisione deve essere o l'accordo con Lufthansa o la liberalizzazione degli slot di Malpensa. Ma, dopo un incontro con Cai, ieri il governo ha già fatto sapere che non esiste alcuna contrarietà all'intesa con AirFrance e, anzi, Berlusconi si è preoccupato di chiarire che «da Lufthansa non è mai arrivata una offerta». Appuntamento scomodo, dunque, tra Cavaliere e Senatùr, almeno a giudicare dalle premesse: ieri, i due si sono beccati a distanza. Nel Transatlantico, Bossi ha perfino evitato di incrociare il premier, durante il voto di fiducia sul decreto Gelmini: «Dite a Berlusconi che gli offrirò un caffé, nonostante le minacce di sculacciarmi», rispondeva ai giornalisti che facevano notare come il premier fosse proprio lì a due passi, a colloquio col ministro Frattini e il capogruppo Cicchitto. La giornata di battibecchi tra i due si era aperta con uno sfogo di Berlusconi, riportato da «Libero» con il significativo titolo «Caro Bossi, ora piantala». Il premier metteva in chiaro: «Malpensa e il Nord stanno a cuore a me almeno quanto stanno a cuore a Bossi e alla Lega. Non vorrei - aggiungeva - che qualcuno pensasse che la difesa degli interessi del Nord spetti in esclusiva agli amici della Lega; eh no, non c'è bisogno della Lega per risolvere certe questioni. Io e il governo tutto siamo impegnati per rispondere alle esigenze del Paese e dunque anche del Nord». E infine, Berlusconi rimproverava alla Lega di essere venuta meno all'accordo di non fare dichiarazioni prima della riunione di inizio gennaio. Bossi risponde come sa: «Eh, Berlusconi l'è un pù incasà, ma il problema Malpensa resta. Perché va bene andare a Napoli, come ha fatto più volte il governo, però bisogna anche andare a Malpensa. Io glielo ho detto più volte». L'incontro a Palazzo Grazioli, previsto per ieri sera, slittava a oggi causa maltempo e il Senatùr si diceva convinto che «le cose si chiariranno». Quello che non slittava era però l'appuntamento, a Palazzo Chigi, tra i vertici di Cai (il presidente Roberto Colaninno e l'ad Rocco Sabelli) e Berlusconi: l'incontro andava «molto bene», la Cai spiegava «le ragioni della preferenza di una alleanza con Air France e dal governo non vi erano controindicazioni». Un clima di «piena sintonia», con la richiesta del governo, accolta dalla Cai, di impegnarsi comunque per lo sviluppo dello scalo lombardo di Malpensa. Berlusconi, a Montecitorio per il voto di fiducia sul decreto Gelmini, commentava: «La situazione è chiara, Lufthansa non si è mai fatta presente, né con una offerta né fisicamente». Quanto al problema degli slot, il premier rilevava che «l'Enac ha sempre concesso a tutti i richiedenti tutti gli slot richiesti. Quindi non c'è nessun problema a riguardo». Ma il leader del Carroccio non demorde: «La partita è ancora aperta. In questa partita bisogna sempre smantellare le balle che raccontano gli altri», sibila il Senatùr ai giornalisti. E ribadisce: «Noi chiederemo con forza gli slot. Non possiamo mica chiudere Malpensa per fare un favore alla Cai. Il governo ha in mano gli slot, li può lasciare a Malpensa. Quando vado a Malpensa i lavoratori si incazzano sempre, dobbiamo trovare unasoluzione». Per Bossi, nonostante tutto, il partner preferito resta la compagna tedesca: «Bisogna spingere su Lufthansa - insiste - perché i francesi sono nostri concorrenti e portano i turisti a Parigi. È una stupidaggine fare l'accordo con Air France, che chiuderà Malpensa e che ci porterà via i turisti». Ma se Berlusconi dice che Lufthansa non si è mai fatta sentire? «Lo ha detto a voi perché siete ingenui», rispode sorridendo ai cronisti. Poi, tornato serio: «Ci sono le rotte. Il discorso è ancora aperto». E si dice convinto che oggi, nell'incontro con Berlusconi, la soluzione - «qualcosa di buono» - si trova. Mario Antolini

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Università, via libera definitivo della Camera: (sezione: Scuola)

( da "TGCom" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

8/1/2009 Università, decreto Gelmini è legge Via libera definitivo da Montecitorio L'Aula della Camera ha definitivamente approvato il decreto legge in materia di Università. I voti a favore sono stati 281, 196 i contrari, 28 gli astenuti. Hanno votato contro i gruppi del Pd (Marina Sereni ha definito il decreto come "un'occasione mancata per il diritto allo studio in Italia") e dell'Idv. Astenuta l'Udc "per offrire un'apertura di credito nei confronti del ministro Gelmini". I punti salienti: più spazio ai giovani Trasparenza nei concorsi, stop alle baronie, piu' spazio ai giovani, premiare i bilanci virtuosi delle Universita'. Questi i temi in sintesi della legge sull'Universita' approvata alla Camera. Nel reclutamento dei professori universitari, le commissioni che giudicheranno gli aspiranti professori universitari di prima e seconda fascia saranno composte, a differenza di quanto accadeva fino ad ora, da 4 professori sorteggiati da un elenco di commissari eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore scientifico disciplinare oggetto del bando e da un solo professore ordinario nominato dalla facolta' che ha richiesto il bando. Si evita cosi' il rischio di predeterminare l'esito dei concorsi e si incoraggia un piu' ampio numero di candidati a partecipare. Per quanto riguarda il reclutamento dei ricercatori, in attesa di un riordino organico del sistema di reclutamento dei ricercatori universitari le commissioni che giudicheranno i candidati al concorso saranno composte da un professore associato nominato dalla facolta' che richiede il bando e da due professori ordinari sorteggiati da una lista di commissari eletti tra i professori appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando. La valutazione dei candidati avverra' secondo parametri riconosciuti anche in ambito internazionale. Freno agli stipendi Le universita' con una spesa per il personale troppo elevata (piu' del 90% dello stanziamento statale) non potranno effettuare nuove assunzioni. La norma pone un freno alle gestioni finanziarie non adeguate di alcune universita' (soprattutto nel rapporto entrate-uscite). Da oggi le universita' che spendono piu' del 90% dei finanziamenti statali (Fondo di Finanziamento Ordinario) in stipendi non potranno bandire concorsi per docenti, ricercatori o personale amministrativo. Piu' ricercatori assunti dalle Universita': Per favorire l'assunzione dei giovani ricercatori, il blocco del turn over (a quota 20% nelle altre amministrazioni) viene elevato al 50%. Delle possibili assunzioni presso le Universita', almeno il 60% dovra' essere riservato ai nuovi ricercatori. I concorsi di ricercatore gia' banditi fuori dal turn over: I bandi di concorso per posti da ricercatore gia' banditi sono esclusi dal turn over. 2300 ricercatori dunque saranno esclusi dal blocco del turn over.Gli enti di ricerca esclusi dal blocco delle assunzioni: Gli enti di ricerca sono esclusi dal blocco delle assunzioni che e' entrato in vigore per tutte le amministrazioni pubbliche. Queste tre iniziative permetteranno di assumere 4mila nuovi ricercatori. Aumentano i finanziamenti alle Università migliori Piu' finanziamenti (cioe' il 7% del Fondo del Finanziamento Ordinario e del Fondo Straordinario della Finanziaria 2008) saranno distribuiti alle Universita' migliori: quelle con offerta formativa, con qualita' della ricerca scientifica, qualita', efficacia ed efficienza delle sedi didattiche migliori.Le universita' piu' virtuose saranno individuate in tempi molto brevi attraverso i parametri di valutazione Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca) e Cnvsu (Comitato nazionale valutazione del sistema universitario). Per la prima volta in Italia si distribuiscono soldi alle Universita' in base a standard di qualita'. Più mezzi ai meritevoli Borse di studio ai ragazzi piu' meritevoli: Per la prima volta in Italia tutti gli aventi diritto avranno la borsa di studio.L'incremento di 135 milioni di euro sara' destinato ai ragazzi capaci e meritevoli, privi di mezzi economici. 180 mila ragazzi oggi sono idonei a ricevere la borsa di studio e l'esonero dalle tasse universitarie, ma solo 140.000 li ottengono di fatto gia' oggi. Invia un commento Commento (0 caratteri disponibili) Nome - Obbligatorio eMail - Obbligatorio Sito internet - Se desideri mostrarlo Desidero mostrare i miei dati Inserisci il codice che vedi nell'immagine Accetto le Condizioni di Utilizzo Accetto le Condizioni di Utilizzo Approvo ed accetto espressamente le disposizioni di cui ai paragrafi 1.3, 3, 5, 6, 7, 8, 9, 10 delle Condizioni di Utilizzo Acconsento al trattamento dei miei dati personali sensibili eventualmente inviati nei Contenuti come previsto nell'Informativa Invia ad un amico

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Oggi in Parmagiornoenotte: Eureka, il giornalino del Romagnosi fra la Gelmini e la noia dei 20 anni - Come scegliere la scuola superiore - La musica digitale batte la crisi (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Oggi in Parmagiornoenotte: Eureka, il giornalino del Romagnosi fra la Gelmini e la noia dei 20 anni - Come scegliere la scuola superiore - La musica digitale batte la crisi OGGI IN PARMAGIORNOENOTTE Eureka: il giornalino del Romagnosi - Dalla Gelmini alla crisi economica, dalla noia dei 20 anni a Twilight Gran Bretagna: la musica digitale batte la crisi - E i ragazzi tornano a scaricare legalmente Come scegliere la scuola superiore - Due guide della Provincia

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Crisi di nervi nel Pd, Fassino urla a un deputato: "Sei un irresponsabile. Hai rotto i c..." (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

n. 7 del 2009-01-08 pagina 0 Crisi di nervi nel Pd, Fassino urla a un deputato: "Sei un irresponsabile. Hai rotto i c..." di Redazione Piero Fassino perde l'aplomb e si abbandona a una sfuriata in Transatlantico. Vittima della rabbia dell'ex segretario dei Ds Pierluigi Mantini, deputato del Pd, reo di aver contestato pubblicamente la gestione economica del partito Roma - Nervi a fior di pelle nel Pd. Il primo a perdere la pazienza è stato Sfuriata di Piero Fassino al deputato del Pd, Pierluigi Mantini ed è scattata la scenata. In Transatlantico, sotto gli occhi di tutti, l?ex segretario dei Ds ha urlato contro il collega di partito parole inequivocabili: "Hai detto un sacco di cazzate. Io mi sono rotto i coglioni...". Regolamento di "conti" Come accade spesso nelle liti domestiche, la bagarre è stata scatenata da una questione di soldi. A far adirare Fassino, l?intervista rilasciata da Mantini al quotidiano "Libero" sulla gestione dei conti del Pd. Il primo tempo è andato in onda mentre Mantini veniva intervistato da Radio Radicale, a microfoni aperti quindi. Ma passano le ore e Fassino non ce la fa proprio a calmarsi. E quindi arriva il secondo round: finito il voto finale in aula alla Camera sul dl Gelmini, Fassino si avvicina di nuovo a Mantini (sempre in Trasatlantico) e lo apostrofa: "Sei un irresponsabile, sei un cretino. Tu devi rispondere delle cose che dici". E chiude: "Ci vediamo in tribunale". Aveva contestato la gestione economica del Pd Mantini spiega poi a cronisti che il problema nasce dal fatto che nell?intervista a Libero aveva contestato la gestione economica del partito perchè, e ribadisce il suo ragionamento, siccome molti circoli del Pd sono nelle "ex sezioni dei Ds, che ora sono diventate proprietà delle fondazioni della Quercia, siamo al paradosso per cui il Pd paga i Ds, li finanzia, fa in modo che continuino ad esistere". Per Mantini questo è uno dei problemi per cui il Pd stenta a nascere. Ma accusa anche Fassino per la sua scelta di firmare il manifesto del Pse come segretario dei Ds. Mantini: "Fassino fuori di sè" Mantini continua a raccontare ai cronisti: "Ho visto Fassino davvero fuori di sè. A questo punto non so se devo rivedere il rapporto di stima che ho nei suoi confronti.... Io - sottolinea - ho detto cose di cui si discute pubblicamente. Ho il solo torto di parlare più chiaramente di altri". Si finirà in tribunale? "Lo cercherò privatamente - risponde Mantini - per farlo ragionare. In questa fase meglio lasciare stare i tribunali...". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Luigi De Angelis "Primi effetti della Riforma Gelmini" (sezione: Scuola)

( da "Quotidiano.it, Il" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Luigi De Angelis "Primi effetti della Riforma Gelmini" Folignano | "I primi effetti della riforma Gelmini si cominciano a far sentire. Nella scuola elementare di Villa Pigna, secondo i primi calcoli effettuati dalla Direzione, dovremmo avere una perdita di almeno quattro insegnanti già a partire dal prossimo anno". di Redazione Il ministro Gelmini Ad annunciarlo il prossimo candidato sindaco del Pd a Folignano, Luigi De Angelis. " Ciò, oltre all?aspetto occupazionale, per nulla chiarito dai regolamenti attuativi, comporterà un grave sconvolgimento in un?organizzazione scolastica che nel corso degli anni aveva trovato un suo proficuo assetto, con conseguenze negative sotto l?aspetto della professionalità del corpo docente e della continuità didattica." "Un altro effetto lo avremo dalla riorganizzazione della rete scolastica: l?Istituto comprensivo di Folignano capoluogo verrà assorbito da quello di Villa Pigna che avrà 4 scuole dell?Infanzia, 4 scuole Elementari, 2 scuole Medie nei Comuni di Folignano e Maltignano, con un?utenza di circa 1.300 alunni. Credo che, a meno non venga rivista la posizione di Maltignano, ciò porterà ad un “mostro scolastico” di difficile gestione per la complessità derivante dai numeri e da un territorio molto variegato, con ricadute negative sui bambini, genitori, docenti e personale Ata." "Prendo spunto da questa nuda e cruda analisi dei dati per ribadire quanto più volte espresso nelle più svariate sedi e in opposizione all?Amministrazione di centro-destra: il Partito Democratico considera assolutamente irrinunciabile la realizzazione di una nuova struttura per la Scuola dell?Infanzia e Elementare a Folignano capoluogo. I temi legati all?Istruzione pubblica avranno un posto prioritario nel programma che presto presenteremo e la nuova scuola ne sarà il punto qualificante." 08/01/2009

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Università, via libera definitivo dalla Camera a decreto Gelmini (sezione: Scuola)

( da "RomagnaOggi.it" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

8 gennaio 2009 - 16.28 (Ultima Modifica: 08 gennaio 2009) ROMA - Via libera definitivo della Camera al decreto Gelmini sull'università. A favore hanno votato Il 281 deputati, 196 i contrari e 28 gli astenuti. Hanno votato contro i gruppi del Pd e dell'Idv. Astenuta l'Udc come segno di "un'apertura di credito nei confronti del ministro Gelmini. Con questa riforma "si valorizza il merito, si premiano i giovani e si favorisce il ricambio generazionale", ha dichiarato il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini. COMMENTI - Secondo il senatore Pdl, Giuseppe Valditara "il provvedimento applica per la prima volta nella pubblica amministrazione in tema di retribuzioni il principio meritocratico e introduce il merito e la competenza nella formazione delle commissioni di concorso". Parla, invece, di occasione persa il vicecapogruppo del Pd Marina Sereni, ricordando che "gli organismi internazionali ci dicono che la spesa per l'università del nostro paese è sottostimata". La realtà, ha spiegato, è che con i tagli del decreto 112 l'anno prossimo "anche gli atenei virtuosi non saranno più in grado di funzionare". Per il ministro delle Politiche Giovanili nel governo ombra del Pd, Pina Picerno, "il decreto università è un prodotto mediocre, elevato a rango di riforma da una accurata campagna mediatica del governo". IL DECRETO - Il provvedimento prevede disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca. Tra le novità previste dal decreto ci sono il blocco delle assunzioni per le università con una spesa per il personale troppo elevata, collegato però all'innalzamento del turn over al 50% per favorire l'assunzione dei giovani ricercatori. Per quanto concerne il reclutamento di professori e ricercatori saranno poi formate commissioni tramite sorteggio, riducendo a uno il numero dei docenti nominati dalle facoltà. Sarà modificato il sistema dei concorsi per la carriera universitaria allo scopo di garantire più trasparenza nelle scelte e ridurre il rischio di favoritismi. E' inoltre previsto l'incremento dei finanziamenti alle università migliori sulla base dei criteri dell' offerta formativa, della qualità della ricerca scientifica, e di qualità, efficacia ed efficienza delle sedi didattiche. Saranno, anche, messi a disposizioni 65 milioni di euro per la realizzazione di nuove residenze universitarie. Saranno penalizzate le università che destinano oltre il 90% dello stanziamento statale per il personale.

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Crisi di nervi nel Pd, Fassino striglia un deputato: "Hai rotto i c..." (sezione: Scuola)

( da "Panorama.it" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

- Italia - http://blog.panorama.it/italia - Crisi di nervi nel Pd, Fassino striglia un deputato: "Hai rotto i c." Posted By redazione On 8/1/2009 @ 19:10 In Headlines | 1 Comment Che la tempesta fosse nell'aria si era capito. La tensione nel Pd è alta da qualche mese a questa parte e un po' in tutta Italia. Ma a far salire la temperatura ci ha pensato [1] l'onorevole [2] Pierluigi Mantini. L'interventismo di questi ultimi giorni del deputato di estrazione margheritina ha letteralmente fatto perdere le staffe, e il proverbiale aplomb, a Piero Fassino. Che infatti gli ha gridato: "Sei un irresponsabile, un cretino.". In due riprese. Prima, l'ex segretario Ds avvicina il collega mentre lo sta intervistando Radio Radicale sulla questione giustizia, poi torna alla carica, in pieno Transatlantico, all'uscita dell'aula dopo il [3] voto sul dl Gelmini. Una doppia "scenata" davanti a deputati e giornalisti. Come accade spesso nelle liti domestiche, la bagarre è stata scatenata da una questione di soldi. Ad accendere la miccia è stata [4] l'intervista dell'ex dielle a Libero in cui Mantini denuncia che solo la Margherita versa tutti i soldi sul conto comune del nuovo partito. "Hai detto un sacco di cazzate" ha aggredito Fassino "non basta dichiarare per andare sui giornali. Io mi sono rotto i coglioni". A niente sono serviti i tentativi di difesa di Mantini "sono nel comitato tesorieri" ha detto l'ex Margherita, "ho detto cose di cui si discute pubblicamente". Fassino è inarrestabile: "Mi sono rotto i coglioni di leggere tutti i giorni queste cazzate. Ci vediamo in tribunale" infierisce. Nel colloquio con Libero, Mantini spiega, ad esempio, che siccome molti circoli del Pd sono nelle "ex sezioni dei Ds, che ora sono diventate proprietà delle fondazioni della Quercia, siamo al paradosso per cui il Pd paga i Ds, li finanzia, fa in modo che continuino ad esistere". Non solo: Mantini sottolinea anche che questo è uno dei problemi per cui il Pd stenta a nascere. Di più: se la prende direttamente con Fassino e con la sua scelta di firmare il manifesto del Pse come segretario dei Ds. "Questo più gli elementi patrimoniali dimostrano che i Ds continuano ad agire". Della sfuriata si è detto sorpreso lo stesso Mantini: "Era fuori di sè" commenta "mi dispiace perché da sempre stimo Fassino e forse è ora di rivedere il mio giudizio perché non è possibile dare del 'cretino' a una persona solo perché esprime il suo pensiero. Comunque, cercherò Fassino privatamente per farlo ragionare. Quanto alla minaccia di andare in tribunale, in questa fase forse è meglio lasciare stare i tribunali."

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UNIVERSITÀ, I SENATORI PD: OPERAZIONE CHE PENALIZZA IL SUD (sezione: Scuola)

( da "Basilicanet.it" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

UNIVERSITÀ?, I SENATORI PD: OPERAZIONE CHE PENALIZZA IL SUD 08/01/2009 17.27.06 [Basilicata] "Le università  italiane hanno bisogno di più¹ risorse. Francamente non crediamo possibile un profondo cambiamento e un rilancio degli Atenei con la pesante decurtazione dei fondi decisa dal ministro Gelmini e dal Governo Berlusconi. Ma è¨ ancora più¹ grave che le poche risorse da destinare alle università  vengano attinte dal Fondo delle aree sottoutilizzate e quindi sottratte al Sud del Paese". Eâ?? quanto dichiarano in una nota congiunta i senatori del Pd Teresa Armato, Alfonso Andria, Maria Antezza, Filippo Bubbico, Vincenzo De Luca, Costantino Garraffa, Maria Fortuna Incostante, Colomba Mongiello, Antonio Papania che aggiungono:"E' evidente che si tratti di unâ??operazione di facciata, dove la valorizzazione del merito, che noi riteniamo fondamentale, diventa però² in questo contesto una scappatoia per la maggioranza per nascondere i tagli indiscriminati, che danneggiano le università  italiane e in particolare quelle del Mezzogiorno". BAS 05

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Università, il decreto Gelmini è legge (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 08-01-2009)

Argomenti: Scuola

Università, il decreto Gelmini è legge Il decreto Gelmini sull'università da oggi è legge. Il provvedimento, sul quale alcune settimane fa si era scatenata la protesta di studenti e docenti, ha ricevuto il via libera alla Camera con 281 voti a favore, 196 contrari, e 28 astenuti. A favore del testo, su cui il governo ha incassato la fiducia, ha votato solo la maggioranza; quanto all?opposizione, il Pd e l?Italia dei Valori hanno espresso voto contrario mentre l?Udc si è astenuta sul voto finale ««per offrire un?apertura di credito nei confronti del ministro Gelmini». «L'università oggi cambia – esulta il ministro dell?Istruzione Mariastella Gelmini – Valorizzato il merito, premiati i giovani, affermata la gestione virtuosa degli atenei e introdotta più trasparenza nei concorsi all?Università per diventare professori o ricercatori. Da questi tre pilastri non si potrà prescindere». Marina Sereni del Pd bolla il decreto come «un?occasione mancata». «L'Università italiana va cambiata – ha detto – ma per affermare questa necessità non c'era nessun bisogno di una campagna denigratoria sugli atenei italiani. In queste settimane invece, per contrastare una pacifica e razionale protesta di studenti e docenti contro un taglio insostenibile alle risorse da destinare alle università, si è alimentata una vera e propria campagna contro le università del nostro paese, facendo di tutta l?erba un fascio, dipingendole tutte come sprecone, corrotte, incapaci di formare e fare ricerca».

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