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PRIVILEGIA NE IRROGANTO     di  Mauro Novelli         

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DOSSIER “SCUOLA”

 

 

 

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Report "Scuola"  25-28 APRILE 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Scuola

Scuola, la giunta approva il modello trentino ( da "Trentino" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: I decreti emanati dal ministro Mariastella Gelmini sono stati regolarmente rispediti al mittente dalla Provincia, forte della sua autonomia e certa della bontà del progetto formativo che è stato confermato nero su bianco dalla delibera emessa ieri mattina dalla giunta provinciale. Vediamo i vari punti e le differenze tra Trento e Roma.

Guzzanti, il santone della satira ( da "Giornale di Brescia" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: e una disperata ministro Gelmini vittima di un governo che le imporrebbe una finta riforma per mascherare i tagli alla scuola. Abilissimo nel dialogare con se stesso in video, padrone di voce, tempi e gesti, veloce ed essenziale (dalle 21 alle 24 in un lampo), Guzzanti ci ridà un bell'assaggio di sé, anzi, un pranzo da matrimonio: si accende la speranza (

La rinascita ( da "Tempo, Il" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Maria Stella Gelmini, aveva riferito di aver destinato al Conservatorio «Casella», tre milioni di euro nell'ambito dei provvedimenti urgenti in favore delle scuole e delle università abruzzesi. Intanto Rinaldo Tordera, presidente della struttura e direttore generale di Carispaq, nei giorni scorsi a stretto contatto con l'ambasciatore nipponico Hiroyasu Ando,

elementari, autorizzate 397 classi venturella: il tempo pieno è salvo ( da "Mattino di Padova, Il" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: è rimasto soddisfatto della decisione imposta dal ministro Gelmini che ha scatenato le proteste di famiglie e studenti. «Non è vero che, dopo l'ultima riforma col ritorno al maestro unico, la qualità dell'insegnamento è destinata a scadere. L'offerta formativa può essere di buon livello anche senza le compresenze: faremo di tutto per evitare che si formino classi troppo numerose»

alla prati i genitori sul piede di guerra: no all'accorpamento ( da "Mattino di Padova, Il" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ecco gli effetti nefasti della riforma Gelmini» accusano i genitori. Tutti volti anonimi, ma agguerriti. Almeno quanto la loro portavoce Aurora D'Agostino, la consigliere comunale dei Verdi che alla Prati ha un figlio (iscritto alla seconda e dunque salvo). «Non si tratta di un problema di organico», precisano le due mamme Sandra Mario e Cristina Masut.

pezzetta tenta il bis sostenuto da tre liste civiche ( da "Messaggero Veneto, Il" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: La riforma Gelmini, per esempio, ridurrà l'orario scolastico settimanale e quindi l'amministrazione dovrà ideare servizi che aiutino i genitori nella cura dei figli». Ma c'è anche un progetto che Pezzetta teme possa sfumare se vincesse il centrodestra. «Il residence per anziani nel centro di Feletto - dice -, perché dagli avversari politici viene vista come un'

P arte la riforma della scuola trentina, e parte su binari decisamente alternativi a quelli indicati dal governo e dal ministro Gelmini ( da "Adige, L'" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: alternativi a quelli indicati dal governo e dal ministro Gelmini P arte la riforma della scuola trentina, e parte su binari decisamente alternativi a quelli indicati dal governo e dal ministro Gelmini. Il regolamento proposto dall'assessore all'istruzione Marta Dalmaso sulla valutazione degli studenti per l'anno scolastico in corso è stato approvato ieri dalla giunta provinciale.

jacopo valenti Il voto in condotta non influirà sulla valutazione complessiva dello studente, così come da sola non ne impedirà l'accesso agli esami di stato ( da "Adige, L'" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: jacopo valenti Il voto in condotta non influirà sulla valutazione complessiva dello studente, così come da sola non ne impedirà l'accesso agli esami di stato jacopo valenti Il voto in condotta non influirà sulla valutazione complessiva dello studente, così come da sola non ne impedirà l'accesso agli esami di stato.

"maestre fantasma, truffa odiosa" ( da "Repubblica, La" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: truffa odiosa" L´ira della Gelmini sulle false invalidità delle insegnanti calabresi «Una truffa odiosa». Il ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini interviene sul caso dei falsi certificati di invalidità di 27 maestre (in maggioranza calabresi), denunciato dal provveditorato milanese e rivelato da "Repubblica".

maestre fantasma, l'ira del ministro "è un atto odioso che va punito" ( da "Repubblica, La" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini: illegalità intollerabile. I sindacati: giusto denunciare Rivolgendoci alla procura abbiamo solo voluto compiere un atto di chiarezza La complicità fra insegnanti imbroglioni e medici disonesti toglie risorse alla scuola Gli insegnanti dovrebbero essere un punto di riferimento e un modello per gli studenti «Un fatto grave,

Le memorie ambiguedel nostro 25 aprile ( da "Secolo XIX, Il" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: insegnanti di religione sono stati gli unici ad essere esclusi dai tagli decisi dal ministro Gelmini. In Germania la situazione è completamente diversa. Religione - cristiana, ebraica, musulmana o qualsiasi altra - e Etica universale sono materie facoltative alternative, a pari dignità. A Berlino l'Etica è invece materia obbligatoria per tutti, mentre la religione è facoltativa.

dal museo della resistenza alle "r'esistenze" del pratello - paola naldi ( da "Repubblica, La" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: alle 14 al Pavese si presenta «Una scuola coi fiocchi», film-documentario sulla resistenza delle scuole bolognesi alla riforma Gelmini, a cura dell´Assemblea genitori e; alle 20 «Proiezioni resitenti», a cura di Facciamo Breccia, MIT, Antagonismogay, Fuoricampo lesbian group; alle 23 «Né colpevoli né vittime» a cura di Sexyshock.

più tempo pieno ma con 30 maestri in meno ( da "Tirreno, Il" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: insegnanti e sindacati con il ministro Gelmini. Il provveditore canta vittoria: al tavolo regionale di Firenze è stato dato disco verde a una espansione del tempo pieno. Sono state ottenute dodici prime classi in più rispetto alle quinte a tempo pieno già esistenti: sette a Livorno città, cinque nel resto della provincia.

gelmini: maestre fantasma truffa inammissibile ( da "Repubblica, La" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Cronaca Roma Gelmini: maestre fantasma truffa inammissibile ROMA - «Maestre fantasma, truffa inammissibile. L´amministrazione scolastica ha dimostrato di saper contrastare con successo episodi inaccettabili», ha commentato il ministro dell´Istruzione, Maria Stella Gelmini, sulla vicenda delle maestre "fantasma" anticipata da Repubblica.

Appello del Consiglio comunale ( da "Giorno, Il (Lecco)" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: No alle modifiche della Gelmini» Appello del Consiglio comunale PADERNO D'ADDA FAVOREVOLE LA MAGGIORANZA DEI GENITORI PADERNO D'ADDA IL COMUNE di Paderno chiede al Governo e alla Regione che l'organizzazione della scuola dell'obbligo non venga modificata. La richiesta è stata approvata, a Cascina Maria, nell'ultimo Consiglio comunale di questa legislatura.

Un paese nato dopo il 25 aprile ( da "Italia Oggi" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: onda degli studenti occupa le scuole contro la riforma di Maristella Gelmini. Ma una contrapposizione che ha le ragioni dell'oggi, non quelle del 1945. Ci si divide fra l'Italia di Silvio Berlusconi e quella che non si riconosce in lui, anzi. Le polemiche sui cortei del 25 aprile nascono lì, non in una storia non vissuta sulla propria pelle.

Il presidente rompe l'alleanza e ufficializza la ( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Maria Stella Gelmini, e il coordinatore provinciale di Forza Italia, Carlo Saffioti, chiedendogli nelle scorse settimane di fare un passo indietro e di rinunciare ai suoi progetti elettorali. Ma aggiunge: «Prendo atto che la guida della Provincia verrebbe assegnata alla Lega, pure all'opposizione da dieci anni rispetto a una coalizione di centrodestra che si è dimostrata solida,

A scuola tornano i voti e scoppia la polemica ( da "Resto del Carlino, Il (Rimini)" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: onda lunga della riforma del ministro italiano Maria Stella Gelmini, è ora legge: favorevoli 31, contrari 20, astenuti 1 e sarà subito applicabile. Durante il dibattito in Aula sono affiorate altre feroci critiche all'indirizzo del segretario all'Istruzione Romeo Morri. Fra queste (Claudio Felici, Psd): «La sudditanza che mina pesantemente la statualità sammarinese».

Terremoto, muore un operaio Stava demolendo una fabbrica ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Per questi ultimi le organizzazioni giovanili hanno chiesto al ministro Gelmini di eliminare il pagamento della apposita tassa. SI VA AVANTI su tanti fronti diversi: i magistrati continuano a lavorare (ieri è stato ascoltato l'architetto responsabile della manutenzione della casa dello studente) e sono stati posti sotto sequestro altri edifici;

Trasferimenti sospetti 5 maestre ci riprovano ( da "Giorno, Il (Milano)" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: mentre il ministro Gelmini si è voluta pubblicamente complimentare con Lupacchino. «L'Amministrazione scolastica - ha detto il ministro - ha dimostrato in questo caso di saper vigilare e contrastare questi episodi inaccettabili. Le azioni illegali non sono mai ammissibili, non possono essere tollerate e devono essere perseguite con decisione»

LA RISPOSTA è semplice: no, non sarebbe possibile. E' inconcepibile, in... ( da "Giorno, Il (Milano)" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro Gelmini, da parte sua, ha puntato ad arrivare ad una presenza massima del 30 per cento perché, riequilibrando il rapporto fra italiani e migranti, sarà più facile centrare l'obiettivo-integrazione. Se poi chi sostiene un esame, tantopiù all'università, senza conoscere la nostra lingua, viene bocciato,

CELLATICA: Bona, Baccoli, Tregambe, Pajola, Venturelli, Barbera, Tavelli, Testa, Rizzardi (27' ... ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Tavelli, Testa, Rizzardi (27' st Zanet), Mombelli, Gelmini. (A disposizione Pini, Comai, Gamba, Colosio, Pedroni, Gaffurini). Allenatore: Nicola Brignoli. PALAZZOLO: Belotti, Fumagalli, Torri, Davide Marchetti (30' st Lochis), Stefano Marchetti, Raccagni, Chiari, Forlani, Pedrini, Obeng Darko, Ferrari.

INSULTI SU FACEBOOK: SCATTA LA PRIMA QUERELA IN ITALIA ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: MILANO MAESTRE «FANTASMA» GELMINI: AVANTI CON I CONTROLLI Il ministro Gelmini ha parlato della vicenda delle maestre «fantasma» elogiando i controlli a tappeto eseguiti a Milano. «Quanto accaduto in merito ai falsi certificati medici presentati da alcuni docenti è un fatto estremamente grave e particolarmente odioso.

SI parla di Fornole, ma questa potrebbe essere la storia di una delle tante frazioni del... ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini" che non consentirebbe scuole medie autonome al disotto di 50 alunni. Qui, come si usa dire, cascava l'asino. E' pur vero che Fornole è la più grande e dinamica frazione del Comune di Amelia, come è pur vero che le aspettative di nuovi insediamenti familiari sono concrete, anche con l'apertura del nuovo ospedale Narni-

Stop alle gite scolastiche Martino la scuola ( da "Corriere del Veneto" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: sospende i viaggi per protesta contro la Gelmini. Il dirigente: «Illegittimo» BELLUNO A Puos D'Alpago il consiglio dei docenti congela le gite scolastiche per protesta contro la riforma Gelmini. L'iniziativa non piace al dirigente provinciale scolastico, Domenico Martino, che si schiera dalla parte degli studenti e invia i verbali della decisione all'Ufficio scolastico regionale.

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: critiche della senatrice Bastico alla riforma Gelmini «L'istruzione? Un'emergenza» Laura Ugolotti II «La scuola è in una situazione di emergenza gravissima; i tagli previsti dal ministro Gelmini sono insostenibili e non rappresentano processo di riorganizza zione». Parola della senatrice Mariangela Bastico, ex sottosegretario alla Pubblica Istruzione e ora responsabile Scuola per il Pd,

Maestre fantasma False invalidità Dossier alle procure ( da "Unita, L'>" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro Gelmini: «Quanto accaduto in merito ai falsi certificati medici presentati da alcuni docenti è un fatto estremamente grave e particolarmente odioso proprio perchè commesso da insegnanti che dovrebbero essere modello di comportamento per gli studenti».

Ricercatori precari beffati Concorsi Gelmini fermi E il decreto ancora non c'è ( da "Unita, L'" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ricercatori precari beffati Concorsi Gelmini fermi E il decreto ancora non c'è MARISTELLA IERVASI Quando la Gelmini parla non sempre la racconta giusta. «Creeremo 4000 nuovi posti da ricercatore», disse. Tralasciando di specificare che esattamente quel numero di posti era già stato finanziato dal governo Prodi.

roma capitale del latino ( da "Messaggero Veneto, Il" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: riforma Gelmini». Con loro, 120 studenti hanno festeggiato la gara nel gran galà "lucretianum", allo Ial di Aviano. Relax e nuove amicizie interregionali. «A fine concorso sbarcherà su Facebook il gruppo "Quelli della Madonna Pellegrina" - hanno scherzato Camilla Felisetti e Alberto Bergamini del liceo Ariosto-Spallanzani di Reggio Emilia -

La Gelmini la ministra più amata ( da "Giornale.it, Il" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: 25 pagina 14 La Gelmini la ministra più amata di Giorgia Meloni È Maria Stella Gelmini (nella foto) la ministra più amata dagli italiani. La responsabile dell'Istruzione si è piazzata al quarto posto - ma prima assoluta rispetto alle altre donne che fanno parte dell'esecutivo - nell'Osservatorio politico del 23 aprile di Crespi Ricerche,

( da "Giornale.it, Il" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: assistente di Mariastella Gelmini, divenendo nel 2005 coordinatrice lombarda dei giovani. Ruolo mollato nel 2007, quando ho iniziato a lavorare in azienda». Hobby e passioni. «Gioco da anni a calcetto e mi piace molto il nuoto. Amo viaggiare, il mio scrittore preferito è Joyce, il personaggio storico invece Adam Smith, il primo a credere nel libero mercato.

Chi è ( da "Giornale.it, Il" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: è stata assistente di Mariastella Gelmini, coordinatrice dei giovani azzurri in Lombardia e candidata alle scorse elezioni politiche, senza venire eletta. Sotto i riflettori l'ha portata Renato Brunetta. L'altro giorno, al termine del corso del Pdl a Roma per venti potenziali candidate alle Europee, il ministro della Pubblica amministrazione,

Il Papa difende l'ora di religione "Contribuisce ad una sana laicità" ( da "Repubblica.it" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: istruzione Maria Stella Gelmini. Applaudito dagli ottomila professori radunati nell'Aula Nervi, il Papa ha sottolineato che "l'altissimo numero di coloro che scelgono di avvalersi di questa disciplina è il segno del valore insostituibile che essa riveste nel percorso formativo e un indice degli elevati livelli di qualità che ha raggiunto".

MOGLIANO La scuola Collodi di Marocco si può salvare ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: riforma Gelmini. La dirigente del Primo circolo didattico di Mogliano, Sonia Angeloni, sta valutando tutte le possibilità per garantire la continuità didattica dei vari plessi sulla base del personale insegnante per l'anno scolastico 2009-2010. In teoria non ci sono i numeri per formare la prima classe, dopo che la riforma scolastica ha portato da 11 a 15 il numero degli iscritti.

La Regione dà i soldi, si amplia la scuola ( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: soppressione di alcune scuole elementari dei vicini paesi a seguito della razionalizzazione collegata alla recente riforma Gelmini, e che quindi potrebbero gravitare su Pontecchio». La capogruppo Maria Cominato ha sottolineato il ruolo dell'assessore Alessandra Raimondi per la tenacia con cui ha fatto pressione nei confronti della Regione per il finanziamento alle scuole elementari e medie.

Passante di Mestre, yes we can ( da "Giornale.it, Il" del 25-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: 2 Emails La Gelmini e il bel mondo di concorsopoli - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails Ultime News 25 aprile, Berlusconi parla in Abruzzo: "E' la festa di tutto il popolo italiano"Tenta il suicidio l'uomo che abbandonò i bimbi in pizzeria ad AostaUn 15enne accoltellato dopo la rapina:

Scuola, festa del Pd al parco Ferrari ( da "Gazzetta di Modena,La" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: saranno raccolte le firme a sostegno della petizione popolare lanciata dal Pd "per una scuola pubblica, di qualità per tutti, più sicura e autonoma, capace di futuro". Le firme raccolte dal Pd saranno consegnate ai presidenti di Camera e Senato per ottenere, entro la fine di maggio, una discussione e un voto parlamentare, alla presenza del ministro Gelmini, sulle proposte del Pd.

Tre bambini salvano le elementari di Soranzen ( da "Corriere delle Alpi" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: particolare a proposito delle normative introdotte dalla riforma Gelmini sulla scuola che, per le elementari, fissa il numero minimo di alunni a quindici e dove la famosa deroga di dieci alunni per le scuole di montagna non appare più. La mancata applicazione della deroga, cancellerebbe di fatto la futura prima elementare della "Romano Ocri", dove attualmente ci sono sette iscritti.

Il comitato Scuola9 contro la riforma Gelmini ( da "Gazzetta di Reggio" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: contro la riforma Gelmini NOVELLARA. Il loro motto è: «La Gelmini non molla, noi neppure». Dopo aver preso coscienza dei «disastrosi effetti» che la «riforma Gelmini» potrà avere sulla scuola dei loro figli già dal prossimo anno scolastico, un gruppo di genitori novellaresi ha deciso di costituirsi in comitato, denominato «Scuola9».

Il Papa: l'ora di Religione spirito positivo di laicità ( da "Giornale di Brescia" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini. Applaudito dagli ottomila prof. radunati nell'Aula Paolo VI, il Papa ha sottolineato che «l'altissimo numero di coloro che scelgono di avvalersi di questa disciplina è il segno del valore insostituibile che essa riveste nel percorso formativo e un indice degli elevati livelli di qualità che ha raggiunto».

Scuola, Pavia la meno colpita ( da "Provincia Pavese, La" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: anno anche della riforma del ministro Gelmini che prevede il maestro unico nelle prime elementari e il taglio delle ore di compresenza. In tutta la provincia si perdono 21 maestri definiti «comuni», 12 di lingua straniera. Mentre con il sostegno si va a pari. C'è qualche istituto che riesce ad avere più insegnanti dell'anno scorso.

DOMENICA 24 MAGGIO L'EVENTO CONCLUSIVO DEL SESSANTESIMO ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Giovanmaria Rizzi, sono previsti gli interventi di numerose autorità e del ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini. Alla fine dei lavori saranno attribuite le onorificenze agli artigiani meritevoli e ai presenti verrà donato il libro dal titolo «Sessant'anni insieme nel segno dell'Unione».

"ora di religione esempio di sana laicità" il papa: è parte integrante della scuola ( da "Repubblica, La" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: aperto giovedì scorso dal ministro dell´Istruzione Maria Stella Gelmini. «L´insegnamento della religione cattolica - secondo il Papa - è parte integrante della storia della scuola in Italia, e l´insegnante di religione è una figura molto importante nel collegio dei docenti. è significativo che con lui tanti ragazzi si tengano in contatto anche dopo i corsi».

ISTRUZIONE Riforma Gelmini, tagli ed effetti sulle scuole fermane ( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: 1 ISTRUZIONE Riforma Gelmini, tagli ed effetti sulle scuole fermane di CAMILLA CORRADINI MENTRE gli istituti superiori fermani sono colpiti pesantemente dai tagli dovuti alla riforma Gelmini, sembra andare meglio alle scuole elementari. La situazione è ancora in via di definizione, ma il quadro che si prospetta, secondo i dirigenti scolastici,

la scuola si difende a teatro ( da "Repubblica, La" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Torino Il caso I genitori si improvvisano attori per contestare il decreto del ministro Gelmini La scuola si difende a teatro Si sono improvvisati attori per contestare il ministro dell´Istruzione. Sono i genitori degli alunni dell´elementare Mazzarello: hanno costituito una compagnia, Teatrantipercaso, e il 15 maggio alla Cascina Roccafranca saranno in scena.

"grembiulini taglia unica" genitori in scena per protesta - stefano parola ( da "Repubblica, La" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: compagnia per denunciare gli effetti negativi della riforma Gelmini "Grembiulini taglia unica" Genitori in scena per protesta Il 15 maggio mamme e papà reciteranno contro gli effetti dei tagli ministeriali STEFANO PAROLA Il ministro dell´economia della Repubblica di Banania, Giulio Quattromari, impone al collega dell´Istruzione, Mario Star Grembiulini, di riformare il mondo della scuola.

senza doccia da tre settimane ( da "Centro, Il" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, nei giorni scorsi aveva riferito di aver destinato al Conservatorio «Casella» tre milioni di euro nell'ambito dei provvedimenti urgenti in favore delle scuole e delle università abruzzesi. Ma le tende mancano.

Politiche giovanili attivati i primi fondi ( da "Tempo, Il" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Niente tasse per gli universitari il prossimo anno accademico e risorse importante decise dal ministro Gelmini per le scuole. Adesso possiamo pensare con più calma agli altri settori di intervento. Un'attenzione importante verso i giovani aquilani e tutti quei giovani non aquilani che vivono la città molti mesi l'anno».

la riforma gelmini bersaglia desulo - giovanni melis ( da "Nuova Sardegna, La" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: istituto comprensivo da settembre avrà 12 insegnanti in meno La riforma Gelmini bersaglia Desulo Fontana: «Troviamo soluzioni territoriali a questo problema» GIOVANNI MELIS DESULO. Dodici insegnanti in meno, classi articolate ed accorpamenti che renderebbero antiformativa la scuola stessa. Questo il destino dell'istituto comprensivo di Desulo, che comprende i plessi di Aritzo,

( da "Adige, L'" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Lo sa il ministro Gelmini? «Ho la coscienza a posto: ho preso un anno sabbatico. Al quale ho diritto». Come ha raccolto il materiale? «La neve è arrivata decisamente presto quest'inverno: per fortuna mi ero preparata per percorrere gli itinerari in quota in estate.

arriva il decreto definitivo di morte per le istituzioni scolastiche di ussassai ( da "Nuova Sardegna, La" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Inizia dal ministro della Pubblica istruzione, Gelmini, e prosegue con il presidente della Regione, Cappellacci, l'assessore regionale alla Pubblica istruzione, il dirigente scolastico regionale e il presidente della Provincia, la lettera di protesta contro il dimensionamento scolastico inviata dal sindaco Giannino Deplano.

brevi, schede e richiami 1 ( da "Repubblica, La" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ma come, non c'erano i tagli della Gelmini? Certo, ma cambiando il modello organizzativo tutto si risolve «senza nulla togliere alla qualità della didattica». Se così fosse, vorrebbe dire che fino ad oggi il tempo pieno e il tempo modulare hanno funzionato male e con sperpero di denaro pubblico.

cinque in condotta: quasi record ( da "Tirreno, Il" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Cinque in condotta: quasi record Il castigo del "cinque" in condotta è arrivato puntale sulle pagelle del primo quadrimestre: se lo sono ritrovato nero su bianco ben 17 ragazzi su mille nelle scuole superiori. Ma se proviamo a guardare dentro i vari settori dell'istruzione superiore, salta agli occhi che sul fronte degli istituti professionali questa cifra balza addirittura a 55.

l'incontro - dario cresto-dina ( da "Repubblica, La" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: quella bambina sarebbe stata l´orgoglio della ministra Gelmini. Le piccole "rivoluzioni" arrivano a nove anni, in cortile con i maschi per i mondiali di calcio dell´82 in Spagna, il prologo della giornalista sportiva, l´icona di Sky. Alle medie senza cartella, i libri molto gualciti e portati in mano.

Un 25 Aprile coi ragazzi delle scuole ( da "Giorno, Il (Varese)" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: che fende la folla per chiedergli di intercedere con la collega Mariastella Gelmini. «Servono più fondi per la scuola pubblica, ministro», invoca. Maroni annuisce poi commenta il senso della festa. «È importante - chiarisce - preservare la memoria di chi si impegnò per la libertà contro il nazifascismo. Per me è significativo trovarmi a Varese davanti a una platea di tanti giovani,

Tempo pieno ( da "Resto del Carlino, Il (Cesena)" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro Gelmini ha sempre ripetuto che il tempo pieno non sarebbe stato toccato, invece ci sono meno insegnanti e un gruppo di classi non ce l'avrà». Giancarlo Garoia, segretario provinciale Cisl Scuola, rimarca la differenza fra le richieste delle famiglie e l'organizzazione che risentirà dei tagli imposti dal ministero.

( da "Resto del Carlino, Il (Cesena)" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro Gelmini h... «I NUMERI hanno confermato le nostre critiche dei mesi scorsi. Il ministro Gelmini ha sempre ripetuto che il tempo pieno non sarebbe stato toccato, invece ci sono meno insegnanti e un gruppo di classi non ce l'avrà». Giancarlo Garoia, segretario provinciale Cisl Scuola, rimarca la differenza fra le richieste delle famiglie e l'

"Di scuola si discute in Parlamento". Ecco la didascalia scelta dal Pd per presentare la p... ( da "Messaggero, Il (Civitavecchia)" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: contro i tagli imposti dalla riforma Gelmini. Una raccolta firme aperta rivolta al governo per contestare le linee di un provvedimento votato al risparmio e dettato a suon di decreti e circolari ministeriali. Nell'arco del prossimo triennio il ministero dell'Istruzione priverà il mondo della scuola di fondi pari a 7-8 miliardi di euro.

ROMA - Non un intralcio, né una minaccia all'esercizio della laicità, bensì una ... ( da "Messaggero, Il" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Appello raccolto dal ministro Gelmini che pochi giorni fa ad un convegno ha sostenuto che «l'ora di religione è uno dei pochi reali strumenti di integrazione», in quanto ha una finalità culturale che va oltre l'orizzonte dei credenti e offre occasioni di riflessione su valori comuni anche tra persone appartenenti a fedi diverse.

( da "Corriere del Veneto" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Alpago che ha congelato le gite scolastiche in segno di protesta alla riforma Gelmini. La dirigente scolastica regionale, Carmela Palumbo, si riserva di verificare la legittimità della delibera, ma anticipa che «se la motivazione fosse davvero politica si tratterebbe di un caso di incongruenza». Il caso risale alla fine di marzo, quando, dopo la decisione del collegio dei docenti,

In piazza centri sociali, profughi e studenti ( da "Corriere della Sera" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: inverno hanno contestato la riforma della scuola del ministro Gelmini. Vecchio e nuovo 25 Aprile si distinguevano nell'aspetto dei tessuti. Davanti le bandiere e i gonfaloni lisi e scoloriti, col bianco del tricolore ingiallito, che portavano i nomi delle città e delle sezioni Anpi del Nord Italia. Tessuti che mostrano i segni del tempo come i volti delle persone che li esponevano,

Il prof in prestito affonda i conti della scuola ( da "Stampa, La" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Maria Stella Gelmini ha spiegato che «il problema esiste. Il ministero sta studiando una razionalizzazione del sistema scolastico e farà in modo da rendere più efficiente l'apparato». Nel frattempo le cifre parlano chiaro. Nel 2006 le regioni dove i prestiti di professori, dirigenti e bidelli sono più diffusi sono la Toscana (29,

Francesca Angeli ( da "Giornale.it, Il" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini: "Salterà la maturità chi avrà un cinque in pagella" 19-03-2009 - Tomassini: "Aumentano i rischi di epidemie" 05-03-2009 - Processo civile più rapido, c?è il sì Alfano: "Una vittoria straordinaria" 04-03-2009 - A lezione di Costituzione fin dall'asilo per imparare ad essere bravi cittadini 03-03-2009 - La Meloni:

petizione anti-tagli, altre mille firme ( da "Messaggero Veneto, Il" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Spediremo la petizione al ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Dovrà ascoltarci, nel nome del diritto di lezione. Non ci fermiamo qui». Il futuro del comitato in tre mosse. «Chiederemo un incontro con i candidati alle elezioni provinciali Giorgio Zanin e Alessandro Ciriani - spiegano i progetti i genitori che non si arrendono -.

la prima classe va difesa ( da "Messaggero Veneto, Il" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini con la riforma della scuola primaria, sono al centro di un'interrogazione presentata dai consiglieri comunali Egidio Bortolus, Lorenzo Cella, Ivo Antonio Crestan, Dino Mascarin, Ettore Gasparet, Sergio Stefanuto appartenenti al gruppo "Uniti per Fiume Veneto" «Abbiamo appreso le difficoltà a formare la classe prima elementare nel plesso di Cimpello a causa della carenza di

"Lavorare in tv accelera la vita serve la fede, per andare avanti" ( da "Repubblica.it" del 26-04-2009)
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Abstract: quella bambina sarebbe stata l'orgoglio della ministra Gelmini. OAS_RICH('Middle'); Le piccole "rivoluzioni" arrivano a nove anni, in cortile con i maschi per i mondiali di calcio dell'82 in Spagna, il prologo della giornalista sportiva, l'icona di Sky. Alle medie senza cartella, i libri molto gualciti e portati in mano.

FOCUS ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: interrogazione al ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, sottoscritta anche dai colleghi Strizzolo, Rosato (Pd) e Monai (Idv). La situazione del Friuli Venezia Giulia - sostengono i deputati - è arrivata ad un "livello di guardia in conseguenza di una politica di tagli delle risorse che ha determinato l'enorme mole di crediti pregressi".

Caserma dei carabinieri al posto delle elementari ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: linea con le direttive del Ministro Gelmini. Eliminare una delle tre elementari per farne una caserma dei Carabinieri così da avere meno spese e risolvere due problemi in un colpo solo. "Anche quest'anno sono stati fatti i "salti mortali" per raggiungere i numeri e riuscire ad avere una classe per ciascuna sezione - spiega l'Udc - arrivando a poco più di 30 alunni in tutto il Comune.

Requiem del Ministro per la scuola dell'infanzia ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 26-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il sindaco scrive alla Gelmini. «Cancellato il diritto alla speranza» Requiem del Ministro per la scuola dell'infanzia Ussassai.. Il sindaco scrive alla Gelmini. «Cancellato il diritto alla speranza» --> In un grande comune la chiusura di un asilo significa fare qualche chilometro in più.

Tocca ai Violoncellisti del Conservatorio ( da "Alto Adige" del 27-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Carlo Vettori Simone, Gelmini e Johannes HÖhn, che proporranno il seguente programma: B. Kelly: 3 pezzi spagnoli per 4 violoncelli; W. A. Mozart: Divertimento per 4 violoncelli; G. Verdi: Sinfonia de "I Masnadieri" per 7 violoncelli; G. Rossini: Quintetto dei violoncelli (Ouverture del "Guglielmo Tell");

Scuola e imprese, manca la meritocrazia ( da "Gazzetta di Reggio" del 27-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: La riforma Gelmini - ha poi sostenuto Cecconi - non fa altro che agire sulla riduzione della spesa, aumentando ulteriormente il divario rispetto ai dati Ocse ed all'Unione europea». La situazione ha sintetizzato il professore, è quella che nord e sud non partono sulla stessa linea, la scuola non aiuta la mobilità sociale ed amplia le differenze.

di OSVALDO PASELLO MENTRE nella scuola i tagli colpiscono innanzitutto i suppl... ( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)" del 27-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini e stanno terminando proprio in questi giorni il ciclo, conclusivo, di abilitazione. Per la Siss di Venezia il IX ciclo. Dunque, chi è abilitato è abilitato, ma tutti ancora dentro le graduatorie. Ed è il giro finale! Poi ancora non è ben chiaro quanto potrà accadere, agli inseriti in Graduatoria o a quanti volessero inserirsi ex-

Oltre mille bambini in più e maestri contingentati ( da "Nazione, La (Umbria)" del 27-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: infanzia si fosse salvata dagli attacchi dei ministri Gelmini e Tremonti sostiene Renelli si sbagliava di grosso. I numeri si commentano da soli. Il decreto interministeriale sugli organici è già pesantemente intervenuto innalzando a 28 unità il numero massimo di alunni per sezione, ma nonostante ciò nella provincia restano in lista di attesa 435 bambini,

Il Pdl reatino grida alla vittoria contro se stesso . Lo afferma il consigliere comunale ... ( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 27-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: affissi in questi giorni e i comunicati riguardo al salvataggio di alcune classi scolastiche dalla legge Gelmini. Il Pdl reatino grida alla vittoria. Contro chi? Contro se stesso, e da di fatto ragione a noi della sinistra che dall'inizio avevamo denunciato le conseguenze che la legge avrebbe avuto nel territorio. Il reatino rischia un arretramento pauroso sul fronte dell'istruzione.

SCUOLA, LA REGIONE TOSCANA RIFIUTA RESPONSABILITÀ SUI TAGLI RISPETTARE LA VOLONTÀ DELLE FAMIGLIE PER INFANZIA E TEMPO PIENO ( da "marketpress.info" del 27-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini. Lo ha ricordato il 23 aprile l´assessore all´istruzione, formazione e lavoro intervenendo su questi temi alla conferenza di fine legislatura a San Giuliano Terme. Non si può chiedere alla Regione, sostiene l´assesore, di assumersi la responsabilità di scelte operate a livello nazionale che non sono state concordate e non sono condivise da istituzioni e mondo della scuola.

Università, meno fondi per i nuovi medici Ferrario: cure a rischio, Milano penalizzata ( da "Corriere della Sera" del 27-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: preside di Milano in una lettera inviata nei giorni scorsi al ministro Maria Stella Gelmini e al sottosegretario Ferruccio Fazio. Una questione sollevata anche a nome dei suoi cinque colleghi lombardi Lorenzo Alessio (Brescia), Alberto Calligaro (Pavia), Paolo Cherubino (Università dell'Insubria), Antonio Scala (Vita-Salute San Raffaele) e Andrea Stella (Università di Milano-Bicocca),

Università, 3.600 cattedre virtuali ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 27-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il cuore della proposta Gelmini è l'abilitazione nazionale dei docenti: il "patentino" da professore, insomma, non sarà più attribuito dai singoli atenei, che potranno invece bandire concorsi per scegliere gli abilitati da assumere. Nel progetto trova spazio anche un tetto per le promozioni dei professori, che non potranno avvenire senza nuovi ingressi dall'

Nelle università 3.600 concorsi senza il posto ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 27-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mentre sono ancora in corso i lavori per arrivare alle nuove commissioni a sorteggio, introdotte dal decreto Gelmini di novembre per cercare di evitare i risultati combinati ancora prima che inizi la partita, una nota ministeriale ha messo nero su bianco le regole (rigide) con cui calcolare il massimo delle assunzioni effettive che ogni ateneo può disporre.

Nasce sulle colline genovesi la Silicon Valley del Ponente INNOVAZIONE & SVILUPPO/ Un'iniziativa fortemente voluta da Carlo Castellano, finanziata da una partnership fra banche, im ( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 27-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, oltre a parlamentari e rappresentanti delle istituzioni e dell?impresa. Una gran parata che, una volta tanto, non si è fermata agli annunci, ma ha preso atto con soddisfazione di un lavoro che è già partito e che ha pure la sua prima scadenza: fra ventiquattro mesi, infatti, nella primavera del 2011,

Una scuola per gli studenti terremotati ( da "Stampa, La" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: EMERGENZA ANCHE I VIGILI DEL FUOCO DEL COMANDO PROVINCIALE Una scuola per gli studenti terremotati [FIRMA]MARIA CUSCELA VARALLO La Valsesia contribuirà alla ricostruzione di una scuola privata, l'istituto cattolico Santa Maria degli Angeli appartenente all'ordine religioso delle suore francescane missionarie di Gesù Bambino, nel centro dell'Aquila.

L'appello degli studenti "Ci aiuti: hanno tagliato le Scuole di Medicina" ( da "Stampa, La" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Università di Torino imposto dal decreto Gelmini: «Non è che non vogliamo prendere il treno, ma qui ci sono Scuole di grande valore che vengono cancellate - dicono i due ragazzi -. E non ci parlino di risparmio: i posti di Novara sono stati semplicemente spostati a Torino. Tra l'altro come può parlare di risparmio un Governo che butta via 400 milioni non facendo l'

Pieve, appello per salvare la scuola ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: facendo riferimento ai principi guida indicati nel piano programmatico dei ministri Gelmini-Tremonti, rileva che la scuola pievese rientra nelle aree disagiate. «II nostro Comune - scrivono gli amministratori - è in zona economicamente depressa che beneficia dei contributi Ue Obiettivo 2. Negli ultimi 10 anni abbiamo investito circa 300.

Nuovo bollino del concorso che regala premi a tutti i lettori ( da "Stampa, La" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: BACIATI DAL SOLE» VOLUTE DALLA GELMINI Nuovo bollino del concorso che regala premi a tutti i lettori Rosa Stampa, si presentano le nuove lavagne multimediali Volete subito un telo mare o un paio di bellissimi occhiali da sole griffati «La Stampa»? Basta partecipare al concorso «Baciati dal sole», che regala premi sicuri a tutti.

I prodotti locali fanno sana economia ( da "Trentino" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ivo Gelmini dell'associazione trentina per l'agricoltura biologica chiede l'appoggio dei politici: «Siamo in un momento difficile - spiega - per quanto riguarda l'agricoltura, ma per spronare i ristoratori ad usare i prodotti locali intendiamo creare un sistema di offerta per fare arrivare i prodotti trentini direttamente alla ristorazione.

Figli alle private? Allora sei ricco ( da "Stampa, La" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Agesc alle scuole materne della Fism agli istituti di Fidae, Agidae, Cnos-Fap, Ciofs-Scuola, Foe-CdO, Aninsei, Msc. Innanzitutto precisano che il termine «scuole private» utilizzato nella circolare «non ha riferimenti legislativi». E proseguono ricordando che «quelli che sono dei diritti garantiti dalla Costituzione - la libertà di educazione e di scelta scolastica delle famiglie -

Diritto di cronaca ( da "Stampaweb, La" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Agesc alle scuole materne della Fism agli istituti di Fidae, Agidae, Cnos-Fap, Ciofs-Scuola, Foe-CdO, Aninsei, Msc. Innanzitutto precisano che il termine «scuole private» utilizzato nella circolare «non ha riferimenti legislativi». E proseguono ricordando che «quelli che sono dei diritti garantiti dalla Costituzione - la libertà di educazione e di scelta scolastica delle famiglie -

La regione dà i voti ai dirigenti della sanità promossi quelli di Lodigiano e Sudmilano ( da "Cittadino, Il" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: anno la regione Lombardia ha dato i voti ai manager della sanità. Si tratta delle consuete pagelle in cui è contenuta la valutazione della gestione di ciascun direttore generale. I punteggi del Pirellone, quest'anno, non hanno superato quota 89. Questo, infatti, è stato il voto più alto assegnato a Pasquale Cannatelli, direttore generale dell'ospedale Niguarda e Francesco Beretta,

Zoppè e Fossamerlo, elementari salve ( da "Tribuna di Treviso, La" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: elementari salve Per il prossimo anno è stata concessa la deroga ai limiti della riforma Gelmini Le scuole «Fermi» hanno solo 9 iscritti alla prima classe SAN VENDEMIANO. Salve, almeno per un anno, le scuole elementari di Zoppè e Fossamerlo; a rischio invece alcune cattedre alle scuole medie di San Vendemiano. Questa la prospettiva per l'istituto comprensivo di San Vendemiano.

Gli 007 contro il lusso delle private ( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: chi manda i figli nelle scuole non statali Da un governo il cui premier è Berlusconi e il ministro dell'istruzione è la Gelmini proprio non se lo aspettavano. Eppure è vero. L'Agenzia delle entrate, il braccio operativo del Tesoro, nel dare le direttive ai suoi uomini per la lotta all'evasione fiscale, ha indicato la [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati:

Tagli agli organici, in Abruzzo mini moratoria. Di fatto ( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Di Antimo Di Geronimo e Alessandra Ricciardi Dopo il terremoto La Gelmini spunta 20 milioni per contratti a tempo determinato e 16 mnl per i corsi di recupero La moratoria dei tagli ci sarà. Ma solo nei fatti. E per una quota limitata di posti, poco meno del 10% della riduzione complessiva di cattedre che in Abruzzo si faranno il prossimo anno in attuazione della manovra estiva.

asseggiano, salva la scuola elementare ( da "Nuova Venezia, La" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: due in meno del limite minimo previsto dalla riforma Gelmini. E la elementare di Asseggiano non sarà l'unica a non perdere classi, visto che l'assessore Miraglia ha fornito assicurazioni dello stesso tipo per la scuola Collodi di Tessera (per la quale comunque la vicenda si era già risolta). E anche per la San Giovanni Bosco di Ca' Sabbioni.

l'ultima beffa ( da "Nuova Venezia, La" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: E a proposito di giovani mi permetto di suggerire al Ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini che di Decreti se ne intende, di fare un Decreto dove per tutti gli alunni e studenti italiani il 25 Aprile non sia un giorno festivo ma un giorno di partecipazione alle commemorazioni locali di ogni comune italiano per mantenere viva la Democrazia.

il saffo è strapieno, resta l'incognita sicurezza ( da "Centro, Il" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: incognita sicurezza I docenti ricordano la lettera pre-terremoto alla Gelmini: «Problemi mai risolti» ROSETO. Il liceo "Saffo" ha ripreso regolarmente le lezioni ospitando circa 300 studenti aquilani, oltre ai 1.100 già iscritti da Roseto e dintorni, anche se il problema relativo alla sicurezza degli edifici non è stato ancora risolto.

Allarme istituti, il 98% è vecchio ( da "Italia Oggi" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Una tragedia che ha convinto la Gelmini ad accelerare l'Anagrafe. Ora dovremmo esserci. Entro il 10 di agosto probabilmente sarà completata la base informativa del ministero anche con i dati sui rischi connessi agli elementi non strutturali che si stanno raccogliendo grazie ai sopralluoghi scaturiti dall'accordo di gennaio con le Regioni e gli Enti locali.

Inglese potenziato, il Tar dice no ( da "Italia Oggi" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: anticipo della riforma deciso dalla Gelmini Inglese potenziato, il Tar dice no La circolare rende obbligatorio un regolamento non definitivo L'inglese potenziato nella scuola media non s'ha da fare. Per lo meno non prima che entri in vigore il regolamento che lo prevede. Il monito viene dal Tar del Lazio, che ha sospeso la circolare sulle iscrizioni alle scuole dell'

Tra la terza C e la terza A può anche decidere il Tar ( da "Italia Oggi" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: alunni che sono insufficienti in una o più materie; in caso di bocciatura o non ammissione i voti delle materie insufficienti vengono riportati tali e quali in pagella; in caso di promozione o ammissione i voti delle materie insufficienti vengono «trasformati» e riportati in pagella come «6» e sarà comunicata alla famiglia la necessità di «recupero» nelle discipline insufficienti.

a proposito di bulli... quando conta di più apparire ( da "Messaggero Veneto, Il" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: La riforma Gelmini dice che col cinque in condotta vieni bocciato. Secondo me questo provvedimento è semplicemente inutile, perché se un ragazzo diventa bullo dietro a tutto questo ha problemi ben più gravi della bocciatura. La mia proposta? Sarebbe giusto coinvolgere la famiglia e far parlare i ragazzi con delle persone specializzate.

I Cobas: ( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: applicazione pratica del decreto Gelmini sta attuando in maniera oltremodo scientifica. Come istituzioni del territorio avevamo già denunciato i rischi di una riforma solo contabile del mondo della scuola ed i fatti purtroppo ci stanno dando ragione. La parola d'ordine affidata ai dirigenti provinciali e regionali dei vari Provveditorati è una sola "tagli"

di CRISTINA LORENZI CARRARA ( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, presidente dell'Accademia di Belle arti. E dedica l'incarico al nonno Loris che, artista dell'Accademia nel ventennio, fu costretto ad abbandonarla per le leggi razziali. «Adesso prenderò il suo testimone». Una nomina, lo ricordiamo, che va a coprire la vacatio lasciata dalla dimissionaria Mariella Zoppi.

Corsa elettorale Ci sarà anche Marina Meletti ( da "Arena, L'" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmino Caliari - che deve ancora decidere nome e simbolo -, Laura Marcolongo della «Civica per Angiari», Alvise Menini per «L'Airone» ed il sindaco uscente Vincenzo Bonomo. L'ufficializzazione della candidatura di Meletti, che sarà «scortata» da 12 aspiranti consiglieri sotto un simbolo che riporta un cuore che stringe una fascia tricolore dentro una casetta stilizzata,

Niente prima elementare Volania perde la battaglia e teme per il futuro ( da "Nuova Ferrara, La" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ci è stato spiegato che le difficoltà derivano dalle decisioni prese a livello centrale (vedi legge Gelmini ndr.) e di fronte alle quali l'Usp ben poco può fare». Per il prossimo anno quindi i «remigini» saranno costretti ad emigrare a Comacchio o a Lagosanto. Complessivamente i bambini frequentanti le elementari di Volania sono 47. Si spera che la situazione possa migliorare.

segue dalla prima pagina Bertolaso è diventato il simbolo della politica del fare - che tanto piace al Cavaliere - contrapposta alla lentocrazia di Palazzo ( da "Riformista, Il" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ecco Bertolaso che bacchetta la Gelmini denunciando l'incuria degli edifici scolastici. Ma è soprattutto con la Lega che svolge un ruolo di riequilibrio. Quando nel decreto sicurezza sono spuntate le ronde, ecco Bertolaso che invia a tutte le prefetture, le Regioni, le Province, una lettera di tre pagine diffidando dall'utilizzare «personale e mezzi della Protezione civile»

di ALBERTO PIERINI I PRESIDI dicono no, le famiglie anche, gli studenti, se no... ( da "Nazione, La (Arezzo)" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: è in trasformazione, e questo per la riforma Gelmini, anche il tempo scuola. Con le famiglie che hanno richiesto in massa orario pieno o prolungato. Ma senza la certezza di poterlo ottenere, considerando il ritorno al maestro unico. Intanto però le operazioni in vista del prossimo anno sono partite.

Oltre al Cav. a Onna Che cosa è successo il 25 aprile? Boh! visti da ( da "Riformista, Il" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: impegno appena assunto dal ministro Gelmini, se ormai giovani e meno giovani (le domande del Tg1 erano rivolte anche a cinquanta-sessantenni, che magari per ragioni anagrafiche dovrebbero aver ascoltato racconti familiari su quel periodo) non sono in grado di rispondere, la colpa non può essere scaricata addosso a chi non sa.

L'AMMINISTRAZIONE Brandoni si vede assegnata in ... ( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: appena ripristinato dalla riforma Gelmini. Ristretto il campione, appena 10 persone, perché in molti non hanno voluto esporsi con nome e cognome, anche se le considerazioni espresse in forma anonima sono in linea con quelle che pubblichiamo. Pur non avendo valore statistico, l'inchiesta fornisce comunque un piccolo segnale sugli umori della città,

ben 93 insegnanti in arrivo nel 2010 tempo prolungato salvo ad albignasego ( da "Mattino di Padova, Il" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: nonostante i tagli prospettati dalla riforma Gelmini. «Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto - conclude Leonardo Padrin, sottosegretario alla giunta regionale - che era un obiettivo importantissimo, per le famiglie e per la scuola del Veneto. La specificità tutta veneta del tempo lungo ha rappresentato la difesa di un diritto e non il mantenimento di un privilegio»

L'argomento scuola tira. Soprattutto quando in ballo c'è il futuro di quella pubblica... ( da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: bensì l'incapacità a collegare la lingua al cervello» - e quello Gelmini, rea di andare a «smantellare l'unico segmento della scuola che funziona, quello delle elementari». Ma cosa cambia concretamente dentro le aule? Lo spiegano i docenti e i presidi intervistati in un video proiettato durante l'incontro.

Non verrà accordato a tutte le famiglie ciociare che lo hanno richiesto il tempo pieno ... ( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: hanno sconfessato la Riforma Gelmini della scuola primaria, debbono essere soddisfatte, come aveva assicurato il Ministro", fanno sapere dal sindacato. Bollente anche il capitolo precari. "I tagli agli organici - conclude la Cgil - effettuati sulla base della circolare del Ministro, che, rispetto alla situazione esistente sono di 223 a Frosinone,

Scuola, tagliate oltre cinquanta classi ( da "Corriere del Veneto" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini ha portato a un taglio sensibile nelle scuole elementari trevigiane: 2.206 classi invece delle precedenti 2.261. Il che rimanda quasi immediatamente alla riduzione dell'organico, decurtato di 150 docenti, ma non tutti i numeri delle iscrizioni per l'anno scolastico 2009-2010: sono infatti aumentati gli alunni,

Gita scolastica bloccata, anche la Cgil è critica: ( da "Corriere del Veneto" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini. Sulla questione è intervenuta ieri la Cgil: anche per il sindacato la linea tenuta sarebbe errata: «La protesta non può ricadere sui ragazzi», commenta Francesco Corigliano, referente Cgil scuola. Il caso risale a marzo, quando, a seguito della delibera del collegio dei docenti, i ragazzi della terza A delle medie di Farra avevano scritto per protesta al dirigente scolastico

tutti in vetrina castiglia da urlo ( da "Mattino di Padova, Il" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: LE PAGELLE Tutti in vetrina Castiglia da urlo PIEROBON. Commette un errore di valutazione sulla punizione che frutta il pareggio. Poi si riscatta, con uscite e interventi di pugno sicuri. Voto: 6. MANUCCI. Dalla sua parte non si passa. Voto: 6,5.

LA PAGELLA ( da "Sole 24 Ore, Il" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: pag: 41 autore: LA PAGELLA 3,5 Il voto sulla cultura finanziaria è il punteggio, su scala da 1 a 10, assegnato alla cultura finanziaria delle famiglie italiane.L'indice Icf PattiChiari, elaborato in collaborazione da The European House-Ambrosetti, segnala come la cultura finanziaria italiana sia bassa ma cresca con l'età.

senza titolo ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Iride Serventi Mina Conti Gelmino Bigliardi, Rosetta e Benedetta Orzi Famiglie Roberto e Flavio Spaltini Cecilia, Roberto Bisaschi Marisa, Giorgio Barbieri Franco, Antonia Naummi Fam. Romano Giovanelli Fam. Ferdinando Puelli Fam. Antonio Peragine Fam. Giovanni Puelli Famiglie Giovanni, Cristian Rabidi Fam.

primarie, tagli drastici ( da "Tirreno, Il" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini LUCCA. «Tagli pesanti in vista nella scuola primaria. La conferma dei timori secondo i Cobas arrivano dai primi dati provvisori forniti in sede di informazione preventiva dall'ufficio scolastico provinciale. «Si consolidano - dicono i Cobas - le previsioni pessimistiche sulla formazione delle classi e sull'organico di diritto delle scuole primarie in provincia e smentiscono

La Polonia comunista non avrebbe osato tanto ( da "Stampa, La" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ovunque tranne in Italia e in Grecia è lo Stato a pagare la scuola cattolica, sia nei paesi più liberali come Belgio e Olanda, sia nei paesi ex comunisti come Polonia, Slovacchia e persino l'ortodossa Romania». Chi manda i figli alle private è ricco e, potenzialmente, un evasore fiscale? «Mettere la scelta scolastica e la libertà di educazione tra le spese per i beni superflui è un'

Tagli alle Elementari I genitori dei bimbi sul piede di guerra ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: così come previsto dal decreto Gelmini. Sono almeno dodici gli insegnanti che rischiano di perdere il posto di lavoro e decine gli alunni che potrebbero essere accorpati in multiclassi. «Chiediamo al sindaco, ai rappresentanti della Provincia e della Regione e al direttore dell'Ufficio scolastico regionale Armando Pietrella di intervenire per risolvere al più presto la questione»

la media di chianni vince il concorso sulla mafia ( da "Tirreno, Il" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: legge di riforma scolastica Gelmini, che prevede l'accorpamento dei plessi con un numero di alunni inferiore a 50, a rischio di chiusura. Sarebbe questo un serio problema per gli studenti, che non è chiaro in quali altre scuole potrebbero essere accolti e che perderebbero così un importante punto di aggregazione e coesione per la loro crescita e il prosieguo della loro formazione,

sempre in difesa dei principi della legalità e trasparenza ( da "Tirreno, Il" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: dalla scuola pubblica penalizzata dalla ministro Gelmini e quindi diretta espressione di un futuro negato ai figli delle famiglie meno abbienti che solo con l'istruzione possono sperare di sollevare le proprie sorti, alla rettitudine dei politici che in molti partiti manca; dal rispetto dell'essere umano, ai valori della vita;

scuola: a prato record di insufficienze ( da "Tirreno, Il" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: insufficienza in pagella, sono stati complessivamente il 72,2%, Prato in questo caso raggiunge quota 76,5%, preceduta solo da Pistoia 77,1. Se invece si vanno a guardare le percentuali degli scrutinati per singole materie sia a italiano (41,6% contro la media toscana del 36%) matematica (49,7% contro la media toscana del 45,

un politico dopo gli esperti d'arte caffaz è presidente (tra i veleni) ( da "Tirreno, Il" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: del ministro della Pubblica istruzione Maria Stella Gelmini sotto il suo nome (preferendolo agli altri due candidati, l'imprenditore apuano Gualtiero Vanelli e Nando Dalla Chiesa), ha alimentato parecchie polemiche. Tanti veleni all'interno dell'istituto d'arte più prestigioso della capitale mondiale del marmo: accuse, nemmeno troppo velate, all'ingerenza della politica -

Elezioni, la Lega parte con l'incognita dell'alleanza col Pdl ( da "RomagnaOggi.it" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ne cita un altro di "strafalcione", Pini, sulle scuole private: "Vuole ghettizzare le scuole pubbliche infilandoci dentro i figli degli immigrati, tanto nelle scuole private non ci vanno, visto che sono cattoliche". E ancora, sul primo faccia a faccia con Balzani: "Ci mancava solo che uscissero a braccetto".

Ungheria a fondo ( da "Avvenire" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Un carotaggio delle intenzioni di voto condotto dall'agenzia di sondaggi Szondalpsos rivela un dato che terrorizza i leader politici: se le elezioni si tenessero nei prossimi giorni, il 54% degli elettori non voterebbe per nessuno. Gli altri, secondo gli istituti Median e Forsense, andrebbero all'opposizione conservatrice Fidesz (70%) a discapito del partito del premier Mszp (

FEBBRE SUINA: NEW YORK, RAGAZZI DI LICEO COLPITO SI CONSOLANO SU FACEBOOK ( da "Adnkronos" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: FEBBRE SUINA: NEW YORK, RAGAZZI DI LICEO COLPITO SI CONSOLANO SU FACEBOOK 28 CASI CONFERMATI ALLA ST. FRANCIS PREP SCHOOL, MAGGIOR SCUOLA CATTOLICA USA commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI ultimo aggiornamento: 28 aprile, ore 13:40

Le scuole private tra i beni di lusso ( da "Corriere.it" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Associazione dei Genitori delle Scuole Cattoli­che. «Ci devono spiegare innan­zitutto cosa intendono per scuole private, un termine che non ha riferimenti legislativi. Temiamo che pensino alle scuole paritarie», insiste la Co­lombo, «e non capisco, perché queste fanno parte a pieno tito­lo del sistema scolastico pubbli­co.

Contro il governo i professori del "Volta" cancellano le gite ( da "Corriere Di Como, Il" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: di protesta contro i tagli alla scuola disposti da Mariastella Gelmini (ministro dell'Istruzione) e Giulio Tremonti (Finanze). A pagarne le conseguenze sono stati così gli alunni del liceo classico "Alessandro Volta" di Como, dove una mozione di protesta contro le politiche scolastiche del governo passata in collegio docenti con l'80% dei voti ha limitato le gite a un solo giorno,

BORIS AMBROSONE EDUCATI E RISPETTOSI DELLA CONDOTTA, MA TERRIBILMENTE SVOGLIATI ED IMPREPARATI. &... ( da "Mattino, Il (Avellino)" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: portando a casa la pagella con almeno tutti "6". Va un po' meglio alle scuole medie, dove la percentuale media degli studenti che non hanno raggiunto il 6 in tutte le materie è del 44,6%, ma che è comunque inferiore alla media nazionale (47,6%). Guardando il panorama delle materie, la matematica è risultata invisa al 60% degli studenti del liceo artistico.

"Io non mi cimento con le sfide facili"">Europee, Berlinguer (Pd) ad Affari: "Io non mi cimento con le sfide facili" ( da "Affari Italiani (Online)" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: come valuta l'operato di Mariastella Gelmini? "I tagli che sono stati fatti, la scuola li ha sofferti molto. E l'università anche. Quindi dovranno essere rettificati. La restaurazione di alcune idee del passato mi trovano scarsamente d'accordo. Trovo però che il ministro Gelmini abbia attuato una politica di continuità.

Scuola e Università, dibattito in Aula ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: La decisione di non optare per una semplice lettera condivisa da tutto il Consiglio a vantaggio di un documento di parte ha infastidito il centrodestra che ha giudicato il passo una strumentalizzazione e la premessa di una contestazione politica al Governo nazionale e alla legge Gelmini.

Padova, sfida a tre per il controllo dell'Università ( da "Gazzettino, Il" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: sparato contro la riforma della Gelmini) e il presidente della Commissione per il nuovo ospedale con Galan e il direttore generale dell'Azienda Adriano Cestrone che non ci pensano neanche. A questi sgambetti si sono aggiunte le polemiche sugli incarichi assegnati al figlio, e in pochi mesi il potente sponsor si è trasformato in una pericolosa palla al piede per i progetti di Zaccaria.

La differenza tra i partigiani e i ragazzi di Salò Sono d'accordo con Andrea S... ( da "Gazzettino, Il" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: suggerire al ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini, che di decreti se ne intende, di fare un decreto affinché per tutti gli alunni e studenti italiani il 25 Aprile non sia un giorno festivo ma un giorno di partecipazione alle commemorazioni locali di ogni comune, perché è solo trasmettendo il ricordo dei fatti che si mantiene viva la democrazia e libertà di un popolo.

Catania, rieletto il rettore uscente Antonino Recca ( da "Sicilia, La" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Per il rettore serve la collaborazione delle istituzioni, «dal ministro Gelmini al presidente della Regione Lombardo, dal presidente della Provincia Castiglione al sindaco Stancanelli, perché s'instauri un circuito ancora più virtuoso che renda la nostra Università trainante per le altre dell'area mediterranea. Un modello da seguire.

Sogno americano ( da "Foglio, Il" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Noto per inciso per il ministro Mariastella Gelmini che Altavilla si è laureato in Economia all?Università di Taranto, per poi fare in Fiat quella carriera che lo ha portato a discutere con Rick Wagoner i problemi multinazionali dell?auto e a gestire con efficienza Powertrain, che produce 3 milioni di motori per auto venduti in tutto il mondo.

Velina a chi ( da "Foglio, Il" del 28-04-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: è colei che in commissione Cultura ha proposto al ministro Gelmini la rivalutazione del voto in condotta e il ripristino del grembiule. Due proposte di legge sul sequestro dei minori “recepite” nel ddl Sicurezza sono invece il personale bilancio di Barbara Mannucci, la ragazza un tempo nota per essere “


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Scuola, la giunta approva il modello trentino (sezione: Scuola)

( da "Trentino" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

Scuola, la giunta approva il modello trentino Voti, condotta e corsi di recupero: avanti tutta in piena autonomia da Roma Ecco tutte le differenze per i nostri studenti rispetto ai colleghi del resto d'Italia. L'assessore Dalmaso rassicura: «Non ci sarà nessun problema di integrazione» JACOPO TOMASI TRENTO. Sulla valutazione la Provincia non fa retromarcia, anzi procede spedita per la sua strada. Ieri la giunta ha approvato, su proposta dell'assessore all'istruzione Marta Dalmaso, il regolamento che indica ai docenti come giudicare gli studenti nell'anno scolastico in corso. Le divergenze col resto d'Italia restano: alle medie gli esiti saranno espressi in giudizi sintetici e non in voti; il voto in condotta non influirà su valutazione, promozione o ammissione alla maturità. Confermati anche i corsi di recupero. Il braccio di ferro continua. Sul sistema di valutazione degli studenti il Trentino ha deciso di intraprendere una strada diversa da quella delineata dal ministero della pubblica istruzione per il resto d'Italia. I decreti emanati dal ministro Mariastella Gelmini sono stati regolarmente rispediti al mittente dalla Provincia, forte della sua autonomia e certa della bontà del progetto formativo che è stato confermato nero su bianco dalla delibera emessa ieri mattina dalla giunta provinciale. Vediamo i vari punti e le differenze tra Trento e Roma. Scuole elementari e medie. La valutazione per ogni disciplina sarà espressa con giudizi sintetici (ottimo, distinto, buono, sufficiente, non sufficiente). Nel resto d'Italia, invece, sarà espressa in voti dall'1 al 10. Una differenza che può creare problemi soprattutto agli studenti che dovranno cambiare scuola ed iscriversi in altre regioni. Per questo la giunta ha studiato una griglia per il raccordo della valutazione: da 1 a 5 non sufficiente, 6 sufficiente, 7 buono, 8 distinto, 9 e 10 ottimo. Scuola superiore. Così come alle medie, il voto in condotta "non influisce sulla valutazione degli apprendimenti e non condiziona da sola l'ammissione alla classe successiva o all'esame di stato". Una decisione diversa dal resto d'Italia, dove chi avrà un 5 in condotta non sarà ammesso alla maturità o alla classe successiva. Una variabile irrealizzabile in Trentino dove, per una scelta "educativa", il 5 in condotta non esiste. Questo, secondo i sindacati, rischierebbe di creare difformità col resto del Paese. Intanto il ministero pare intenzionato a rimandare di un anno il calcolo della media contando il voto in condotta, che inciderà anche sull'ammissione alla maturità, creando altre diversità tra il sistema trentino e quello romano. Per essere ammessi alla maturità, come nel resto d'Italia, quest'anno servirà una valutazione "complessivamente sufficiente del consiglio di classe". Linee guida. Il regolamento riguarda esclusivamente la valutazione degli apprendimenti degli studenti per l'anno scolastico in corso (2008/2009) e non interviene sulla valutazione degli studenti che frequentano la formazione professionale. Un ruolo decisivo, come sempre, lo avrà il collegio dei docenti di ogni singolo istituto che secondo la delibera dovrà "stabilire i criteri per rendere la valutazione uniforme ed omogenea per tutti". Le linee d'indirizzo sembrano prevedere che alle superiori la bocciatura arriverà con due insufficienze gravi (4) e una insufficienza (5). Il non aver saldato debiti pregressi durante l'anno - ha spiegato nei giorni scorsi il dirigente Roberto Ceccato - «avrà un peso nella valutazione finale, ma non determinerà da solo la bocciatura. Starà comunque ad ogni singolo collegio docenti valutare il da farsi, tenendo conto soprattutto dell'impegno dimostrato dai ragazzi». Il commento. «Ci pare che questa modalità di valutazione sia coerente con i ragionamenti che stiamo facendo sulla scuola» commenta l'assessore Marta Dalmaso. Che non teme le divergenze col resto d'Italia: «La validità dei titoli è assicurata e garantisco che non faremo mai cose che possano danneggiare il percorso di studio dei nostri ragazzi. Abbiamo ritenuto che la bocciatura col 5 in condotta non rappresenti un percorso pedagogico costruttivo e pensiamo che le situazioni problematiche vadano affrontate in modo diverso, con un maggior supporto nei confronti di scuole e docenti».

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Guzzanti, il santone della satira (sezione: Scuola)

( da "Giornale di Brescia" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

Edizione: 25/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:spettacoli Guzzanti, il «santone» della satira Da Quèlo a Tremonti, l'applaudito show giocato sulla moltiplicazione di voci e personaggi Guzzanti in versione Tremonti con trono dorato e pizzi settecenteschi n«C'è grossa crisi». Aveva capito tutto il «santone» Quèlo, armato di totem con antennine e sorriso da emoticon. Ci consola un Tremonti con cravattone a pizzo da primi del '700: in Italia siamo temprati da sempre dalle fregature, il resto del mondo ci ha seguito. Prodi nel frattempo è ancora fermo sulla pensilina, da quando è sceso dal treno (del suo governo). Bertinotti invece, impazzito, farnetica esaltando i partiti minuscoli, che come virus annienterebbero quelli più grandi. C'è da perdersi: Corrado Guzzanti sfodera l'infinita galleria dei suoi personaggi, alcuni nuovi, aiutato da un maxischermo e testi brillanti. Come jolly la novità Di Pietro (è uguale). Risate, applausi e fischi all'americana cadenzano ogni battuta, per tre ore di show, giovedì sera in un Palabrescia tutto esaurito per lo spettacolo prodotto da Gruppo Ambra con F & P Group e organizzato da Cipiesse. Ha visto giusto Guzzanti con la «teoria dell'assenza»: stando lontano da teatro e tv si fa crescere l'affetto dei fans. Come ci si aspettava l'attore-autore diverte ma fa anche una satira tagliente contro l'attuale governo, indossate le maschere o solo la giacca del cinico conduttore de «Il caso Scafroglia». Ma è dichiarata la fede politica di sinistra del comico, che però non risparmia, come anticipato, dileggiamenti, pur più affettuosi, alla sua parte (torna anche la voce di Rutelli, imitazione-omaggio ad Alberto Sordi). Da un omaggio all'altro: nel finale non sarà il «messia mediatico» Quèlo (in realtà un padre di famiglia foggiano tradito dalla moglie) a spiegare l'aldilà, si fa per dire, a padre Federico, ma un redivivo Gianfranco Funari, che appare in video. Il conduttore di recente scomparso (impersonato da un Guzzanti con tanto di barbone, gestualità e voce di impressionante verosimiglianza) ci parla da un paradiso al contrario dove regnano i più ricchi come in terra, pieno di escrementi lanciati da scimmie maleducate. Sarà lo stesso Funari a dirige le danze degli inchini finali, fra applausi scroscianti. Nel frattempo Di Pietro ci stupisce con la... chiarezza di un incomprensibile «italiacano». Immancabile Vulvia, bionda conduttrice fissata per gli imbuti. Gabriele La Porta (altra attesa imitazione) in clinica psichiatrica delira fra pillole rosse o blu. Un inquietante e miscredente padre Pizarro mostra con cinismo una religione di facciata. Preziosa la presenza per tutto lo show della spalla Marco Marzocca, su tutti il mite padre Federico di cui un sadico conduttore (Guzzanti) continua a storpiare il nome. Caterina Guzzanti disegna una Miss Italia di rara ocaggine, con vestito di strass, e una disperata ministro Gelmini vittima di un governo che le imporrebbe una finta riforma per mascherare i tagli alla scuola. Abilissimo nel dialogare con se stesso in video, padrone di voce, tempi e gesti, veloce ed essenziale (dalle 21 alle 24 in un lampo), Guzzanti ci ridà un bell'assaggio di sé, anzi, un pranzo da matrimonio: si accende la speranza (dei fans) che le nozze prevedano un ritorno in tv e l'arrivo di nuovi personaggi. Simone Tonelli

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La rinascita (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

stampa Solidarietà Saranno tecnici del Sol Levante ad offrire un progetto per realizzare un nuovo conservatorio. Intanto per la struttura restano i problemi La rinascita Giapponesi e spagnoli per la ricostruzione Patrizia Pennella p.pennella iltempo.it L'AQUILA Tanti impegni per il futuro, ma il presente resta davvero grigio. Mentre i giapponesi promettono che si occuperanno della ricostruzioe, gli studenti del conservatorio Alfredo Csaella dell'Aquila sono ancora senza un posto dove fare lezione. Con una sede inagibile, a Collemaggio, il Conservatorio dell'Aquila attende da giorni che la Protezione Civile gli assegni alcune tensostrutture dove fare ripartire l'offerta didattica, all'indomani del sisma che ha sconvolto l'Aquilano. «Nonostante la formale richiesta di quattro tende da venti posti - ha spiegato Carmine Gaudieri, docente del Conservatoro - inoltrata più volte via e-mail e via fax alla Protezione civile e al Com 1 non abbiamo ancora ottenuto le tende». I docenti non sono ancora in condizioni di allestire un punto di riferimento per gli studenti sparsi ora in tutto l'Abruzzo. «Sarebbe nostra intenzione - ha aggiunto Gaudieri - attivare quantomeno una segreteria da cui coordinare e programmare le attività didattiche». L'altro giorno il ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini, aveva riferito di aver destinato al Conservatorio «Casella», tre milioni di euro nell'ambito dei provvedimenti urgenti in favore delle scuole e delle università abruzzesi. Intanto Rinaldo Tordera, presidente della struttura e direttore generale di Carispaq, nei giorni scorsi a stretto contatto con l'ambasciatore nipponico Hiroyasu Ando, comunica che sarà il governo del Giappone a farsi carico della ristrutturazione dell'edificio: «Ingegneri giapponesi - ha spiegato Tordera - lavoreranno gratuitamente alla realizzazione di un progetto di ricostruzione della sede del Conservatorio, attualmente ubicata nel parco di Collemaggio. La ricostruzione - ha aggiunto - sarà invece finanziata con i tre milioni di euro messi a disposizione dal ministero della Pubblica istruzione». Anche il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, prova a dare una risposta ai docenti: si è formalmente impegnato a «realizzare in poche settimane 40 casette di legno, da ubicare nei pressi della struttura e, se lo spazio non dovesse bastare, verrà utilizzata una parte del Parco del Sole». Le strutture saranno adibite a aule e uffici. Saranno così messe a disposizione un'ottantina di stanze tutte insonorizzate, da utilizzare per la didattica. Intanto è stato ufficialmente confermato che iIl governo di Madrid contribuirà al restauro del Forte Spagnolo dell'Aquila, danneggiato dal terremoto. L'aiuto di Madrid era stato annunciato nei giorni scorsi dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi, che aveva detto di averne parlato con il premier spagnolo Josè Luis Zapatero. La Spagna, hanno confermato le fonti, «collaborerà al restauro della fortezza dell'Aquila, eretta ai tempi di Carlo V, che è stata danneggiata dal recente terremoto». Il ministero della cultura di Madrid invierà una commissione di esperti per valutare i danni. L'assistenza economica al restauro verrà invece dal ministero degli esteri attraverso il segretariato di stato per la cooperazione internazionale. La costruzione del forte, che per anni è stato chiamato nel capoluogo e in tutto Abruzzo il «Castello» fu ordinata dal viceré di Napoli Don Pedro di Toledo a seguito di una rivolta popolare, per controllare la cittadinanza che simpatizzava per i francesi. Gli spagnoli "ad reprimendam audaciam aquilanorum" imposero la costruzione del forte a totale spese del popolo. Progettato da Pirro Louis Escribas (autore anche di Castel Sant'Elmo a Napoli), fu poi completata dopo oltre cento anni di lavori, nel 1635.

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elementari, autorizzate 397 classi venturella: il tempo pieno è salvo (sezione: Scuola)

( da "Mattino di Padova, Il" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 21 - Cronaca Elementari, autorizzate 397 classi Venturella: il tempo pieno è salvo Il dirigente provinciale: le proteste dei sindaci e delle famiglie sono state decisive per salvare la formula creata nel Veneto Elementari: sono 397 le classi a tempo pieno autorizzate per il prossimo anno scolastico dal ministero dell'Istruzione. Il disco verde arriva dalla direzione regionale guidata da Carmela Palumbo, al termine di una lunga consultazione coi direttori provinciali. Per le scuole elementari si tratta di un vero boom, con 210 classi in più rispetto alle attuali 187 organizzate con le 40 ore settimanali di lezione. Di conseguenza il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Franco Venturella ha concesso 3.486 posti comuni, 218 posti di lingua inglese e 189 cattedre di sostegno a disposizione di 39.683 alunni, suddivisi in 2.012 classi. Come ha spiegato la responsabile dell'ufficio scolastico regionale Carmela Palumbo, in una circolare del 22 aprile, l'autorizzazione di un così alto numero di classi a tempo pieno mai accaduto in passato, consente ai 50 istituti padovani di applicare il tempo lungo di 35-37 ore alla settimana. Ai singoli presidi spetta ora il compito di predisporre l'organico adeguato, in modo da garantire la prosecuzione del modello inventato negli anni Novanta dal sottosegretario alla Pubblica istruzione Beniamo Brocca. Nella circolare si afferma che «sarà compito della singola istituzione scolastica, una volta ricevute le risorse di organico, articolare l'orario secondo criteri e soluzioni più idonei al miglior impiego delle risorse, all'ampliamento del servizio ed all'incremento dell'offerta formativa, valorizzando le potenzialità derivanti dall'autonomia organizzativa e didattica». In pratica il tempo pieno ha salvato anche il tempo lungo in vigore solo nel Veneto, con grande soddisfazione delle famiglie che l'hanno scelto per poter lavorare, sottolinea il dottor Franco Venturella. Tutto a posto? Battaglia vinta, non ci sono più motivi per protestare? E' evidente che la risposta definitiva ci sarà solo a settembre 2009, in ogni caso i genitori che hanno organizzato assemblee col sostegno dei sindaci di vario schieramento politico, possono cantare vittoria. Senza la protesta avallata dai parlamentari di entrambi gli schieramenti, il modello padovano di scuola con rientro al pomeriggio e il servizio della mensa, sarebbe andato a farsi benedire», spiega il dottor Franco Venturella. Originario di Capo d'Orlando, ex-preside del liceo di Schio, il dirigente risponde volentieri a chi non è rimasto soddisfatto della decisione imposta dal ministro Gelmini che ha scatenato le proteste di famiglie e studenti. «Non è vero che, dopo l'ultima riforma col ritorno al maestro unico, la qualità dell'insegnamento è destinata a scadere. L'offerta formativa può essere di buon livello anche senza le compresenze: faremo di tutto per evitare che si formino classi troppo numerose». (f. pad.)

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alla prati i genitori sul piede di guerra: no all'accorpamento (sezione: Scuola)

( da "Mattino di Padova, Il" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

VOLTABRUSEGANA Alla Prati i genitori sul piede di guerra: no all'accorpamento A settembre, più che trasferiti, saranno deportati. Dall'elementare Prati di Voltabrusegana (interamente restaurata solo tre anni fa, dotata di mensa funzionale e a tempo lungo fino alle ore 15) alle altre due scuole dell'istituto comprensivo della Mandria, la Don Bosco e la Della Vittoria che sono vecchie, prive di servizi, con una mensa che per attivarla richiede 15 mila euro con il tempo medio fino alle ore 13. Questo è il destino dei 9 bambini iscritti alla prima per l'anno 2009-2010 e degli 11 che attualmente la compongono. Questo è il destino di molti loro genitori, che in autunno saranno costretti a fare la spola fra le tre scuole per accompagnare la prole divisa. Un figlio di qua e uno di là. Questo è il destino della Giovanni Prati, una struttura che mantiene in vita un quartiere morto. «Ecco gli effetti nefasti della riforma Gelmini» accusano i genitori. Tutti volti anonimi, ma agguerriti. Almeno quanto la loro portavoce Aurora D'Agostino, la consigliere comunale dei Verdi che alla Prati ha un figlio (iscritto alla seconda e dunque salvo). «Non si tratta di un problema di organico», precisano le due mamme Sandra Mario e Cristina Masut. «Il numero degli insegnanti non ha sùbito variazioni. Il trasferimento forzato dei nostri figli dipende dal limite imposto dal ministro della Pubblica istruzione: una classe dev'essere formata da minimo 15 alunni e non deve superare la soglia dei 27». «Stiamo aspettando che il dirigente scolastico, Andreana Bonaccorso, presieda alla nostra prossima assemblea - aggiunge D'Agostino - E anche l'assessore comunale Claudio Piron ci dovrà dare una risposta concreta: altre scuole in pericolo «deportazione» sono state salvate, come mai la nostra no?». «La questione ha del ridicolo. Alla Della Vittoria - attaccano i genitori - ci sono 6 iscritti alla prossima prima: perché non farli venire qui da noi per il previsto accorpamento degli alunni? La Prati è un edificio a norma ed è inoltre punto di ritrovo per la gente che in questa zona, sprovvista di attività alternative, ci vive». Sempre secondo i genitori «alla Mandria le famiglie non sono ancora state avvisate». Semplice mancanza di comunicazione? No: «La prospettiva è che la Prati diventi in futuro una sede succursale, e questo non lo troviamo giusto». La lotta è aperta. (m.tro.)

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pezzetta tenta il bis sostenuto da tre liste civiche (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

Niente simbolo del Pd. L'amministratore traccia il bilancio e parla di rischi per il progetto residence per anziani se prevalesse il centro-destra Pezzetta tenta il bis sostenuto da tre liste civiche Il sindaco uscente di Tavagnacco ieri ha confermato ufficialmente la sua candidatura TAVAGNACCO. «Mi candido». Così Mario Pezzetta, sindaco uscente di Tavagnacco, scioglie le riserve e annuncia la volontà di riconquistare la guida del Comune. Un tentativo di bis che il primo cittadino condurrà sostenuto da tre liste civiche, le due da cui è nata l'esperienza che nel 2004 l'ha portato sulla prima poltrona dell'amministrazione comunale, Progetto Tavagnacco e Intesa per Tavagnacco, cui si aggiunge una nuova compagine, Valori in comune per Tavagnacco, gruppo vicino a quello guidato dall'ex ministro Antonio Di Pietro. Mario Pezzetta, 59, insegnante di scuola superiore, si riconosce nell'area di centrosinistra, ma non nel Pd, cui non è iscritto e che non apparirà sulle liste a suo sostegno. «Abbiamo preferito - argomenta - proseguire l'esperienza delle liste civiche». Positivo è poi l'aggettivo che usa per tracciare il bilancio del suo mandato. E snocciola numeri, come i 26 milioni investiti dal 2005 a oggi in opere pubbliche, tutte progettate e cantierabili, alcune in fase di realizzazione. C'è poi un progetto in particolare di cui è orgoglioso, la biblioteca in centro a Feletto. «Un'opera che abbiamo voluto accanto alle scuole - dice - e attesa da almeno vent'anni. Un'opera da oltre un milione e 800 mila euro che così sarà più utilizzata da cittadini e studenti». Tra gli obiettivi raggiunti c'è poi la creazione del Distretto industriale dell'informatica e due da raggiungere se venisse confermato. «Punto a rendere abitabili le vie del paese - afferma Pezzetta - affinché non si trasformino in mere strade attraversate dal traffico. E poi dovremo impegnarci a rendere più efficiente e puntuale le rete di servizi comunali, soprattutto per le fasce più deboli. La riforma Gelmini, per esempio, ridurrà l'orario scolastico settimanale e quindi l'amministrazione dovrà ideare servizi che aiutino i genitori nella cura dei figli». Ma c'è anche un progetto che Pezzetta teme possa sfumare se vincesse il centrodestra. «Il residence per anziani nel centro di Feletto - dice -, perché dagli avversari politici viene vista come un'opera che sarebbe bene realizzare in periferia. Noi invece riteniamo, come l'assessore regionale alla Salute Vladimir Kosic, che vada bene come progettata, con una porzione al piano terra da riservare a un negozio». La sfida è dunque aperta. Anna Buttazzoni

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P arte la riforma della scuola trentina, e parte su binari decisamente alternativi a quelli indicati dal governo e dal ministro Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Adige, L'" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

P arte la riforma della scuola trentina, e parte su binari decisamente alternativi a quelli indicati dal governo e dal ministro Gelmini P arte la riforma della scuola trentina, e parte su binari decisamente alternativi a quelli indicati dal governo e dal ministro Gelmini. Il regolamento proposto dall'assessore all'istruzione Marta Dalmaso sulla valutazione degli studenti per l'anno scolastico in corso è stato approvato ieri dalla giunta provinciale. Che cosa cambia, rispetto al quadro nazionale? Il voto in condotta non influirà sulla valutazione complessiva dello studente, e non comporterà, da solo, la bocciatura. Alle medie, inoltre, saranno mantenuti i giudizi: niente voti espressi in numero. È stato approvato anche il bando per la formazione delle graduatorie del personale docente. J. VALENTI A PAGINA 17 25/04/2009

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jacopo valenti Il voto in condotta non influirà sulla valutazione complessiva dello studente, così come da sola non ne impedirà l'accesso agli esami di stato (sezione: Scuola)

( da "Adige, L'" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

jacopo valenti Il voto in condotta non influirà sulla valutazione complessiva dello studente, così come da sola non ne impedirà l'accesso agli esami di stato jacopo valenti Il voto in condotta non influirà sulla valutazione complessiva dello studente, così come da sola non ne impedirà l'accesso agli esami di stato. E, per quanto riguarda la scuola media, saranno mantenuti i giudizi anzichè i voti espressi in numero. Come annunciato nelle scorse settimane la giunta provinciale ha approvato ieri il regolamento proposto dall'assessore all'istruzione Marta Dalmaso (nella foto) sulla valutazione degli studenti per l'anno scolastico in corso. Unica realtà a non essere interessata dal provvedimento è la formazione professionale, che invece interviene su tutte le scuole di ordine e grado dalle elementari alle superiori. A livello nazionale, dice la normativa ministeriale, il voto negativo in condotta preclude l'ammissione agli esami di stato, in Trentino invece non sarà così. La valutazione della condotta di uno studente (il voto negativo più basso è stato fissato sul 4) ha «funzione educativa e formativa, è espressa all'interno del giudizio globale previsto, non influisce sulla valutazione degli apprendimenti e non condiziona da sola l'ammissione alla classe successiva o all'esame di stato», c'è scritto nel regolamento adottato dalla Provincia. Che non dovrebbe provocare grattacapi giuridici o vizi di incostituzionalità: «Abbiamo fatto tutte le nostre verifiche e su questo ci sentiamo tranquilli, quindi riteniamo di poter proporre il regolamento in questa modalità e anche di avere fatto le cose in modo molto serio e meditato», garantisce l'assessore Marta Dalmaso. Vediamo ora nel dettaglio cosa stabilisce il provvedimento approvato dalla giunta provinciale per singole fasce scolastiche. Scuola elementare e media. Gli esiti della valutazione degli apprendimenti sono espressi nella forma di giudizio globale in forma di giudizio dal più alto al più basso: ottimo, distinto, buono, sufficiente, non sufficiente. Stesso tipo di valutazione per le varie materie studiate durante l'anno. Il comportamento tenuto in classe dallo studente sarà espresso all'interno del giudizio globale dal consiglio di classe ma come detto non condizionerà, da solo, l'ammissione all'esame di stato oppure alla classe successiva. Per passare l'anno o fare l'esame di terza media sarà necessario che il consiglio di classe esprima una valutazione complessivamente sufficiente dell'alunno. Giudizi per le scuole medie. La giunta provinciale ha approvato anche una tabella necessaria per la conversione da giudizi (ottimo, buono, ecc) a voti espressi in numero. Questo servirà come «raccordo» con le valutazioni delle altre regioni, in particolare per il passaggio dalla terza media alle superiori. Scuola superiore. Come in passato negli istituti superiori trentini permane la valutazione espressa in voto numerico dal quattro al dieci. Anche in questo caso il voto in condotta non influirà sulla valutazione degli apprendimenti e non condizionerà l'ammissione alla classe successiva o all'esame di stato. Si passa l'anno se si ottiene una valutazione complessiva non inferiore alla sufficienza nelle discipline fatte salve eventuali indicazioni diu recupero dei debiti formativi. Per accedere all'esame di maturità basta che il consiglio di classe dia dello studente una valutazione complessivamente sufficiente. Permangono, come in passato, le disposizioni in vigore sull'organizzazione dei corsi di recupero. Crediti scolastici. La valutazione della condotta non sarà tenuta in considerazione nell'assegnazione e nel calcolo dei crediti scolastici previsti dalla normativa statale per ogni singolo studente. Organizzazione scolastica. Sarà il collegio dei docenti di ogni scuola a stabilire dei criteri per rendere la valutazione uniforme. Gli istituti potranno decidere anche come articolare l'anno scolastico (perciò se dividerlo in trimestri, quadrimestri) partendo da almeno una valutazione periodica all'anno. 25/04/2009

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"maestre fantasma, truffa odiosa" (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina III - Milano L´esposto del provveditorato è arrivato in Procura. I sindacati: "Chi deve pagare paghi, gli abusi vanno combattuti" "Maestre fantasma, truffa odiosa" L´ira della Gelmini sulle false invalidità delle insegnanti calabresi «Una truffa odiosa». Il ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini interviene sul caso dei falsi certificati di invalidità di 27 maestre (in maggioranza calabresi), denunciato dal provveditorato milanese e rivelato da "Repubblica". «Le azioni illegali – ha commentato la Gelmini – non sono mai ammissibili, non possono essere tollerate e devono essere perseguite con decisione». L´esposto della Direzione scolastica è intanto arrivato in Procura e attende di essere assegnato al magistrato competente. Anche i sindacati "scaricano" le maestre fantasma. «Gli abusi devono essere combattuti, sempre, chi deve pagare paghi. Da anni segnaliamo le violazioni ai provveditorati, ma tutto è sempre finito lì». SERVIZI ALLE PAGINE II E III

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maestre fantasma, l'ira del ministro "è un atto odioso che va punito" (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina IV - Milano L´esposto Gli sprechi L´esempio Maestre fantasma, l´ira del ministro "è un atto odioso che va punito" Gelmini: illegalità intollerabile. I sindacati: giusto denunciare Rivolgendoci alla procura abbiamo solo voluto compiere un atto di chiarezza La complicità fra insegnanti imbroglioni e medici disonesti toglie risorse alla scuola Gli insegnanti dovrebbero essere un punto di riferimento e un modello per gli studenti «Un fatto grave, particolarmente odioso». Così il ministro dell´Istruzione, Mariastella Gelmini, commenta il caso dei 27 docenti del Sud che grazie a medici compiacenti si sono dichiarati invalidi per farsi trasferire a casa. Spesso senza essersi mai presentati nelle scuole milanesi a cui erano stati assegnati. Alcuni, una volta rientrati nella provincia di residenza, hanno anche smesso di lavorare conservando lo stipendio. «Gli insegnanti dovrebbero essere un punto di riferimento e un modello di comportamento per gli studenti - attacca la Gelmini - simili illegalità non possono essere tollerate e devono essere perseguite con decisione». L´esposto con i nomi delle 27 maestre trasferite per handicap immaginari è stato consegnato al magistrato di turno della procura di Milano e attende di essere assegnato. Nella documentazione fornita dal provveditorato si ricostruiscono le incredibili parabole cliniche delle insegnanti, tutte provenienti dalla provincia di Reggio Calabria. Casi di diabete, registrati da medici delle Asl calabresi, poi guariti miracolosamente una volta ottenuto il trasferimento. Scoliosi invalidanti, ma che scomparivano una volta che la maestra era tornata a casa. I trasferimenti contestati sono avvenuti fra il 2006 e oggi, fino a quando l´ufficio scolastico di Milano ha deciso di intervenire. «Voglio complimentarmi con il provveditore Antonio Lupacchino - dice il ministro - ha dimostrato di saper vigilare e contrastare con successo questi episodi inaccettabili». E proprio Lupacchino ribadisce: «Rivolgendoci alla procura abbiamo solo voluto compiere un atto di chiarezza». Anche l´opposizione appoggia la denuncia. Marilena Adamo, senatrice del Pd, commenta: «La complicità fra insegnanti imbroglioni e medici disonesti va colpita. Attaccare gli sprechi serve a risparmiare risorse da reinvestire e a restituire all´istruzione una credibilità troppo spesso minacciata». I sindacati sperano ora che denunce simili siano presentate in tutte le province lombarde: i falsi invalidi, infatti, scavalcano in graduatoria i docenti onesti che hanno necessità di cambiare sede. Per Corrado Barachetti, segretario regionale di Flc-Cgil, «che ci siano da parte di alcune Asl gravi irregolarità nel certificare l´handicap è cosa nota, ed è bene che si sia deciso di fare qualcosa. L´importante è che non si scateni la caccia al fannullone: il sistema scolastico lombardo nel complesso è sano». Sulla stessa linea il commento di Cisl Scuola: Renato Capelli, il segretario regionale, parla di «un´occasione importante per combattere gli abusi, senza però arrivare a mettere in dubbio la legge sull´handicap, che tutela chi ha bisogno. L´importante, sul caso delle 27 maestre, è che chi deve pagare paghi, a cominciare dai medici». Anche la Uil si allinea: «Sono situazioni in parte già note - dice il capo regionale Carlo Giuffrè - noi segnaliamo da anni le violazioni ai provveditorati, ma tutto è sempre finito lì. Finalmente qualcosa si muove». (f.v.)

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Le memorie ambiguedel nostro 25 aprile (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

Le memorie ambiguedel nostro 25 aprile Si svolgerà domani a Berlino un interessante - e non solo per la Germania - referendum per l'introduzione dell'insegnamento della religione nelle scuole, deciso in seguito alla raccolta di firme dell'associazione "Pro Reli" che riunisce cattolici, protestanti, ebrei e musulmani moderati. La città-Stato di Berlino è infatti l'unico dei 16 laender tedeschi nelle cui scuole non si insegna religione, mentre nel 2006 per decisione del governo rosso-verde formato da socialdemocratici e Linke di Oskar Lafontaine, è stato introdotto l'insegnamento di Etica. Il bando della religione dalle scuole della capitale era stato decretato subito dopo il crollo del regime nazista nel 1945 dalle truppe di occupazione sovietiche ed è da allora rimasto sempre in vigore nelle due parti in cui venne divisa la città, ma anche dopo la riunificazione. Per avere successo, l'iniziativa promossa da "Pro Reli" deve raccogliere almeno 612 mila voti, esattamente un quarto dei berlinesi con diritto di voto. Non sarà facile. Negli ultimi giorni ci sono state durissime polemiche tra i due schieramenti, in particolare dopo che la municipalità berlinese ha lanciato lunedì scorso una campagna pubblicitaria sui giornali cittadini in favore del no, costata 50 mila euro secondo le autorità cittadine, ma molto di più secondo "Pro Reli". Giovedì il tribunale di Berlino ha bloccato all'ultimo momento la pubblicazione prevista di altre inserzioni pubblicitarie sui giornali contro l'introduzione della religione a scuola. Nel frattempo il premier Angela Merkel ha annunciato che voterà a favore dell'iniziativa e ha invitato i suoi concittadini a fare altrettanto. Nel dibattito è intervenuto anche il presidente della Conferenza episcopale cattolica, arcivescovo Robert Zollitsch, il quale ha affermato che l'introduzione della religione come materia scolastica non esclude quella di Etica, poiché agli alunni e alle loro famiglie sarà lasciata libertà di opzione. Un parallelo con l'Italia sembra improponibile, in primo luogo perché nel nostro Paese l'insegnamento è limitato alla religione cattolica, in secondo perché il carattere facoltativo è puramente nominale. Secondo dati recenti in Italia, nelle scuole dell'infanzia, la percentuale di bambini che si avvalgono dell'insegnamento della religione cattolica è pari al 94,1%; nella scuola primaria è addirittura del 94,6%. Gli studenti delle medie che la scelgono sono il 92,7% mentre alle superiori sono l'84,5%. Sono medie altissime, ben superiori alle percentuali di italiani si dichiarano credenti, e che rivelano come la scelta sia, in qualche modo, "obbligata". La Chiesa cattolica. non è però ancora soddisfatta dei risultati e la Cei è intervenuta di recente per chiedere «da parte delle Istituzioni governative il pieno riconoscimento scolastico dell'identità dell'insegnamento della religione cattolica, con il superamento di alcune residue e contraddittorie limitazioni». Non dimostrando sufficiente gratitudine per il fatto che gli insegnanti di religione sono stati gli unici ad essere esclusi dai tagli decisi dal ministro Gelmini. In Germania la situazione è completamente diversa. Religione - cristiana, ebraica, musulmana o qualsiasi altra - e Etica universale sono materie facoltative alternative, a pari dignità. A Berlino l'Etica è invece materia obbligatoria per tutti, mentre la religione è facoltativa. «Votate sì alla pari dignità tra etica e religione, perchéè una questione di libertà», dicono i sostenitori di "Pro Reli" mentre il fronte del no ribatte: «Vogliamo la lezione di Etica per tutti gli scolari e studenti, quale che sia la loro confessione e origine». Per l'ex sindaco Spd Walter Momper, la lezione di Etica obbligatoria è importante anche in nome dell'integrazione tra diverse comunità. «Se ognuno studia la sua religione separato, danneggeremo l'integrazione che deve cominciare dalla scuola».galletta@ilsecoloxix.it 25/04/2009

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dal museo della resistenza alle "r'esistenze" del pratello - paola naldi (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina XVII - Bologna Dal museo della Resistenza alle "R´esistenze" del Pratello La giornata è scandita da visite guidate, dall´apertura straordinaria di mostre e raccolte e dalla festa popolare nella via delle osterie e dei creativi PAOLA NALDI Non ci saranno solo «resistenze» politiche ma anche culturali e artistiche per festeggiare oggi la Festa della Liberazione (nella foto: l´ingresso degli Alleati in città). Tappa obbligata è al Museo della Resistenza, in via Sant´Isaia 20, aperto, eccezionalmente, oggi e venerdì prossimo, dalle 10 alle 19. Oggi con un nutrito cartellone di iniziative. Ad esempio alle 12 è organizzata una «Caccia al tesoro della democrazia» mentre i più piccoli alla vicina Biblioteca dei Bambini (al civico 20/b) potranno passare una mattina cercando libri su «piccoli diritti e piccole libertà» o partecipare, dalle 11, a giochi e racconti con l´attore Marco Falsetti. In alternativa, per tutti, si potranno vedere nelle sale del museo le mostre «La Resistenza di Bologna: fatti, luoghi e protagonisti dall´8 settembre 1943 al 21 aprile 1945» (alle 12.30 visita guidata) e «Con il passo dei più deboli. Argentina Altobelli e i suoi tempi». Infine alle 10.30 alla Certosa Monumentale si terrà la visita guidata «Arte e libertà - la rappresentazione collettiva della Resistenza» con Patrizia Cuzzani e Luca Pastori che arriverà al Monumento dei caduti partigiani di Piero Bottoni. Il clou dei festeggiamenti sarà però in via del Pratello con la manifestazione «R´Esistenze» che animerà diversi punti della strada dalla mattina alla sera. Si parte alle 11 al Crusèl con il Coro R´esistente per proseguire alle 12 con un laboratorio per bambini al Centro La Pace. Nel pomeriggio spettacolo itinerante, performance di burattini, letture di brani, spettacoli teatrali e musica. Ci saranno poi mostre (sulla violenza alle donne, sulla libertà dei popoli curdo e palestinese, sui bambini lavoratori, sulla Bologna bombardata), conferenze e proiezioni: alle 14 al Pavese si presenta «Una scuola coi fiocchi», film-documentario sulla resistenza delle scuole bolognesi alla riforma Gelmini, a cura dell´Assemblea genitori e; alle 20 «Proiezioni resitenti», a cura di Facciamo Breccia, MIT, Antagonismogay, Fuoricampo lesbian group; alle 23 «Né colpevoli né vittime» a cura di Sexyshock.

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più tempo pieno ma con 30 maestri in meno (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 5 - Livorno Più tempo pieno ma con 30 maestri in meno Primi dati sulle elementari, il record di pensionamenti fa sentire meno la forbiciata LIVORNO. Ci saranno trenta maestri in meno da settembre nelle scuole elementari della nostra provincia: sono 1.012 i posti che, con la definizione dei numeri degli organici di diritto, l'istituzione scolastica ha messo in lista per il prossimo anno scolastico (contro i 1.042 di quest'anno). In aggiunta ad essi vanno considerati, sempre su scala provinciale, 24 posti per le lingue straniere e sei per i centri territoriali di educazione permanente. Quanto al sostegno per gli alunni disabili, si passa da 106 a 118 posti. «Comunque, i trenta insegnanti catalogati come "perdenti posto" - spiega la dirigente Elisa Amato dal quartier generale dell'Ufficio scolastico provinciale (l'ex provveditorato) in piazza Vigo - in realtà non rimarranno senza lavoro: perderanno la cattedra nell'istituto in cui hanno insegnato quest'anno, ma in virtù del forte aumento dei pensionamenti verranno riassorbiti in altre scuole». Con il rischio di finire a lavorare in qualche scuolina sperduta all'isola d'Elba magari a cinquant'anni? Nessuna indicazione ufficiale, però in provveditorato si confida nella possibilità che i buchi lasciati vuoti dai docenti in uscita verso la pensione siano distribuiti in modo tale da non costringere i 30 maestri a trasferirsi chissà dove o a farsi cento chilometri da pendolare tutti i santi giorni. Saranno semmai i precari a sentire il contraccolpo: dalla Cgil segnalano che fra i perdenti posto si contano sei assunti a tempo indeterminato e tutto il resto sono supplenti. L'Unicobas rincara: l'impennata dei pensionamenti viene assorbita per ricollocare i perdenti posto, sfuma dunque la speranza di avere una sistemazione definitiva per tanti precari con tanti anni di supplenze. Secondo quanto riferisce l'Ufficio scolastico di piazza Vigo, dal personale delle scuole della nostra provincia sono arrivate 260 domande di pensione: 14 nelle scuole d'infanzia, 42 nelle elementari, 68 alle medie e 67 alle superiori (ai quali vanno poi aggiunti i non docenti). Non v'è dubbio, tuttavia, che fosse il tempo pieno l'altra faccia delicata di questa operazione. Soprattutto dopo gli scontri di genitori, insegnanti e sindacati con il ministro Gelmini. Il provveditore canta vittoria: al tavolo regionale di Firenze è stato dato disco verde a una espansione del tempo pieno. Sono state ottenute dodici prime classi in più rispetto alle quinte a tempo pieno già esistenti: sette a Livorno città, cinque nel resto della provincia. Ne erano state inserite dieci nel piano della Regione, in extremis ne sono arrivate altre due («ce l'abbiamo fatta anche se si erano aggiunte successivamente»). E se sul tempo pieno Livorno ha avuto il via libera per un numero di classi «in linea con le richieste provenienti dalle famiglie», così non è per le scelte dei genitori riguardo alla formula dell'orario su 30 ore settimanali. «Il calcolo - affermano dal provveditorato - è stato fatto sulle 27 ore, è quel che prevede la normativa e non c'erano margini per fare diversamente». Mauro Zucchelli

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gelmini: maestre fantasma truffa inammissibile (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 17 - Cronaca Roma Gelmini: maestre fantasma truffa inammissibile ROMA - «Maestre fantasma, truffa inammissibile. L´amministrazione scolastica ha dimostrato di saper contrastare con successo episodi inaccettabili», ha commentato il ministro dell´Istruzione, Maria Stella Gelmini, sulla vicenda delle maestre "fantasma" anticipata da Repubblica.

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Appello del Consiglio comunale (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Lecco)" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

BRIANZA MERATE pag. 6 «No alle modifiche della Gelmini» Appello del Consiglio comunale PADERNO D'ADDA FAVOREVOLE LA MAGGIORANZA DEI GENITORI PADERNO D'ADDA IL COMUNE di Paderno chiede al Governo e alla Regione che l'organizzazione della scuola dell'obbligo non venga modificata. La richiesta è stata approvata, a Cascina Maria, nell'ultimo Consiglio comunale di questa legislatura.La quasi totalità dei genitori dei bambini che frequentano le elementari, ovvero il 96,91%, chiede infatti che venga mantenuto almeno il modulo a 30 ore. Di questi, l'81,45%, vorrebbe che i propri figli potessero ancora disporre della scuola a tempo pieno. Letti i risultati delle iscrizioni, la giunta diretta da Valter Motta ha presentato un ordine del giorno discusso mercoledì sera in Consiglio comunale. In sintesi, la giunta ha proposto un documento col quale si chiede al Ministero dell'Istruzione e alla Regione Lombardia di «farsi carico dell'orientamento prevalente espresso dalle famiglie, indirizzato verso modelli organizzativi di tempo lungo, comprensivi del servizio mensa». A FAVORE la maggioranza «Vivere la piazza». Astenuti i consiglieri de «Il Ponticello». Spiega il sindaco Valter Motta: «Dalla bozza di organici disponibile, abbiamo verificato che con le modalità di calcolo in atto nell'assegnazione, si sta di fato assegnando il personale alle singole scuole calcolando 27 ore per le prime e 30 per le classi successive. Chiediamo al ministro Gelmini di procedere all'assegnazione dell'organico tenendo conto della domanda oraria realmente espressa dai genitori, in particolare per il tempo pieno». S.P.

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Un paese nato dopo il 25 aprile (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi sezione: Primo Piano data: 25/04/2009 - pag: 3 autore: di Franco Bechis Per la prima volta oggi si tenterà di vivere la celebrazione come una semplice festa di tutti Un paese nato dopo il 25 aprile Quasi possonove italiani su dieci non hanno vissuto la Liberazione In Italia ci sono regolari 61.682.417 abitanti. Di questi 2.063.127 sono stranieri non residenti ma in possesso di regolare permesso di soggiorno. I residenti sono 59.619.290. Di questi 3.432.651 sono stranieri che vengono da ogni parte del mondo e hanno ottenuto la cittadinanza italiana. A tutti questi della storia di Italia importa relativamente, perchè per loro la storia ha altre radici. Restano dunque 56.186.639 italiani nati e cresciuti in Italia. Fra loro 46.416.637, pari all'82,61%, ha meno di 63 anni. E' cioè nato dopo il giorno della liberazione, dopo il 25 aprile 1945. Considerando tutta la popolazione residente sul territorio solo il 15% ha vissuto quel giorno. Più o meno da protagonista. Perchè di quel 15% vivo e presente in Italia il 25 aprile 1945 uno su tre aveva fra zero e cinque anni, e presumibilmente ha ricordi un po' confusi di quel giorno. Quindi l'assoluta stragrande maggioranza di questo paese non ha vissuto i giorni del fascismo nè quelli della seconda guerra mondiale, nè quelli della liberazione. Non ha sentito sulla propria pelle lo scontro fra l'una e l'altra fazione, e naturalmente non fa di quel giorno una bandiera o una religione per i motivi che vorrebbe chi organizza cortei, palchi e comizi in piazza. Per molti, quasi tutti, quello è soprattutto un giorno di festa. La festa di una nazione, il paese in cui si vive, la memoria del giorno natale dell'Italia libera, democratica e repubblicana. Queste parole hanno un senso, più o meno sentito per tutti. Non lo ha invece la contrapposizione, la divisione sul giorno della liberazione che di alcuni e non di altri. Non lo ha perchè quel giorno non rappresenta questo per nove italiani su dieci. Ci si contrappone? Sì, certo. Come quando la Cgil sfila in corteo davanti al circo Massimo. Come quando l'onda degli studenti occupa le scuole contro la riforma di Maristella Gelmini. Ma una contrapposizione che ha le ragioni dell'oggi, non quelle del 1945. Ci si divide fra l'Italia di Silvio Berlusconi e quella che non si riconosce in lui, anzi. Le polemiche sui cortei del 25 aprile nascono lì, non in una storia non vissuta sulla propria pelle. Ha senso allora porre oggi l'accento come ha fatto il capo dello Stato Giorgio Napolitano, sulla necessità di tenere «fermo un limite invalicabile rispetto a qualsiasi forma di denigrazione o svalutazione di quel moto di riscossa e riscatto nazionale cui dobbiamo la riconquista anche per forza nostra dell'indipendenza, dignità e libertà della Nazione italiana»? Ha senso invitare a celebrare «tutti uniti»? No, perchè diventa un modo per fare risaltare quella divisione che è più nella testa, nel ricordo e certo anche nel cuore di chi organizza le manifestazioni di ogni 25 aprile che nel vissuto e nella coscienza degli italiani.Certo, si fa memoria della storia, ed è sacrosanta la memoria delle proprie radici. Accade in tutti altri paesi. Ma è evidente che la presa della Bastiglia per i francesi è una festa che ha radici e valori che si sono trasformati dal 1789 ad oggi seguendo il vissuto di una nazione. Così il 4 luglio, festa dell'indipendenza americana. Si fa memoria anche il giorno di Natale e di Pasqua per i cristiani, conservandone le radici autentiche. Ma non una storia che non ha più senso. C'è una barzelletta che ogni tanto si racconta. Anno 2009, un cristiano incontra un ebreo per strada. Lo ferma e comincia a riempirlo di pugni. Arriva un altro cristiano e gli urla “Ma che fai, sei impazzito?”. E lui: “ma è un ebreo!”. L'altro, fermandogli il braccio: “e allora?”. “Ha crocifisso Cristo!”. “Duemila anni fa!”. “Sì, ma io l'ho saputo solo ieri sera…”. Beh, il 25 aprile come è oggi vissuto in Italia da una parte e dall'altra sembra assai simile a questa barzelletta. I continui distinguo, la stucchevole radicalizzazione nelle due parti contrapposte, fomentata da chi ancora ha il ricordo di quello scontro (partigiani e fascisti), non è più anima di questa nazione. Bisognerebbe prenderne atto e smetterla una volta per tutte. Questo è l'anno buono, che sia una festa per tutti.

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Il presidente rompe l'alleanza e ufficializza la (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

BERGAMO pag. 4 Il presidente rompe l'alleanza e ufficializza la «Lista Bettoni» «Occorre continuità, il candidato leghista promette il contario» ADESSO E' SICURO: il presidente uscente della Provincia, Valerio Bettoni, non più ricandidabile al vertice di via Tasso perché giunto al termine del suo secondo mandato consecutivo, si presenterà al voto nelle elezioni amministrative del 6 e 7 giugno con una lista civica denominata appunto "Lista Bettoni". La decisione, annunciata già prima della fine del 2008 e anticipata nell'ultima seduta dell'assemblea consiliare, è stata ufficializzata ieri con un comunicato firmato dallo stesso Bettoni. Silenzio, per ora, sul nome del candidato presidente e su quelli di chi farà parte della squadra. Dribblando ogni possibile discussione sull'argomento, il presidente, politico di lungo corso, sembra aver scelto di giocare d'anticipo preferendo concentrarsi, per ora, sulle ragioni della sua scelta. Che, nella nota, esprime in maniera chiara: «Voglio continuità e stabilità per completare la modernizzazione con gli ingenti investimenti pubblici in corso e consistenti riforme per sostenere la competitività del Sistema Bergamo. Con questa chiara indicazione politica ho motivato nel rendiconto di mandato l'esigenza di un primato dell'autonomia e della responsabilità su una prospettiva di crescita già delineata dove le speranze siano capaci di vincere le paure». Il presidente uscente riconosce il ruolo dell'alleanza di centrodestra che lo ha sostenuto negli ultimi 10 anni, così come avevano auspicato, tra gli altri, il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, e il coordinatore provinciale di Forza Italia, Carlo Saffioti, chiedendogli nelle scorse settimane di fare un passo indietro e di rinunciare ai suoi progetti elettorali. Ma aggiunge: «Prendo atto che la guida della Provincia verrebbe assegnata alla Lega, pure all'opposizione da dieci anni rispetto a una coalizione di centrodestra che si è dimostrata solida, compatta, efficiente, efficace nel produrre risultati importanti. Le intenzioni anticipate dal candidato presidente della Lega di discontinuità programmatica e di azzeramento delle esperienze amministrative preannunciano un radicale cambio di rotta che può portare solo sulle secche dei ripensamenti, dell'instabilità e del fermare quanto di buono avanza sul territorio». Di qui la scelta di scendere in campo (forse anche nel capoluogo) «per dare fiducia al futuro di questa terra, affinché meglio possa competere in Lombardia e in Europa». La decisione di Bettoni, seppure attesa da tempo, potrebbe davvero scompaginare le carte di una corsa elettorale che sembrava, finora, incanalata su binari abbastanza scontati. Si tratta ora di capire che cosa accadrà, soprattutto all'interno della coalizione di centrodestra, che in città candida Franco Tentorio (Pdl) e in Provincia, Ettore Pirovano (Lega Nord): il primo, proprio ieri, ha aggiunto un altro candidato alla sua lista "Bergamo per Tentorio": l'ex campionessa di sci Lara Magoni.

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A scuola tornano i voti e scoppia la polemica (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Rimini)" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

VETRINA SAN MARINO pag. 21 A scuola tornano i voti e scoppia la polemica L'opposizione parla di «filosofia squadrista» «IL RITORNO al voto in decimi? Una sbrigativa valutazione fondata su filosofie di squadristica memoria che non risolve i problemi disciplinari, di bullismo, di mancanza di rispetto verso insegnanti e la stessa scuola». E' stato questo il filo conduttore degli interventi dell'opposizione alle modifiche relative alla valutazione degli studenti della scuola media dell'obbligo. Il ritorno al voto numerico, sull'onda lunga della riforma del ministro italiano Maria Stella Gelmini, è ora legge: favorevoli 31, contrari 20, astenuti 1 e sarà subito applicabile. Durante il dibattito in Aula sono affiorate altre feroci critiche all'indirizzo del segretario all'Istruzione Romeo Morri. Fra queste (Claudio Felici, Psd): «La sudditanza che mina pesantemente la statualità sammarinese». Semplice e pacata la replica del segretario Morri: «Non uniformandoci rischieremmo il mancato riconoscimento dei nostri titoli di studio». Ed ancora. Nel corso del dibattito è ritornata alla memoria il sei politico' sempre sulla base di precisi richiami dell'opposizione che nella propria relazione sottolinea: «Fino a oggi bastava che la media di tutte le valutazioni fosse sufficiente; poteva accadere che un ragazzo particolarmente dotato in una disciplina compensasse la sua inadeguatezza in un'altra. Con l'entrata in vigore di questa modifica ci sarà un inasprimento nella vita scolastica dei ragazzi, infatti si richiederà loro la sufficienza in tutte le materie». Insomma, con la modifica appena approvata, non si potrà continuare il percorso scolastico senza il sei ottenuto in tutte le materie. Sempre all'attacco l'opposizione che sottolinea il rischio di:«Sterilizzare i talenti di quei ragazzi che pur eccellendo in alcune materie, non essendo perfetti in tutte, verranno penalizzati da una legge massimalista fondata su una filosofia obsoleta». La maggioranza si è limitata a replicare affidandosi alla relazione di Andrea Zafferani (Ap): «Occorre dare maggiore importanza ai percorsi di recupero didattico coinvolgendo maggiormente gli stessi insegnanti. Occorre rendere questi percorsi meno causali e più organici. Le eventuali analisi dei comportanmnti devianti di alcuni studenti dovranno essere affrontate senza banalizzazioni». Image: 20090425/foto/9151.jpg

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Terremoto, muore un operaio Stava demolendo una fabbrica (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

PRIMO PIANO pag. 12 Terremoto, muore un operaio Stava demolendo una fabbrica Nuove scosse e maltempo. Fiocco azzurro nella tendopoli ROMA SI MUORE ancora in Abruzzo mentre la terra non smette di tremare e il maltempo non dà tregua. Mario Papola, un anziano rimasto ferito la notte della terribile scossa, è spirato nell'ospedale di Avezzano portando a 297 il numero delle vittime. Mario Papola era il fratello di Cristina, la giovane che fu trucidata per prima dai nazisti nell'eccidio del 1944. Dopo quell'assassinio i tedeschi ad Onna uccisero altre 16 persone. Ma in Abruzzo si muore anche di ricostruzione: un operaio di 43 anni, Tullio Di Giacomo, originario di Barete, è stato ucciso dal crollo di un muro mentre lavorava all'interno di un cementificio. La tragedia è avvenuta a San Giovanni di Cagnano dove si procedeva all'abbattimento di una struttura lesionata. Anche Di Giacomo è andato ad allungare il gigantesco elenco delle vittime di una terra dove la natura continua ad accanirsi, di notte e di giorno, con scosse che fanno sobbalzare la popolazione. In più, la pioggia. Un nuovo violento temporale ieri ha trasformato in fango i viottoli al centro degli accampamenti. Fa freddo e l'umidità rende ancora più difficile la vita dei terremotati. MA IN QUESTA terra ferita si torna anche a vivere. Nel campo sfollati di piazza d'Armi un gigantesco fiocco azzurro decora l'ingresso della tenda numero 17 che da ieri ospita Angelo Faustino, nato nell'ospedale di Atri, in provincia di Teramo, e ora accolto nella "casa" dei genitori che sono due romeni, Marus e Nita. Nella struttura vivono anche i nonni e ieri si è festeggiato con dolci e cioccolatini l'arrivo del piccolo. Bimbi che nascono e che portano un barlume di speranza e bimbi che non ci sono più e ai quali, nel villaggio nei pressi di un grande centro commerciale, è stata dedicata una via fatta di ghiaia e tappeti di plastica, una via che attraversa le piccole case di stoffa e che porta il nome dei bambini morti la notte del 6 aprile. L'imperativo è quello di ricordare ma, insieme, di andare avanti. Ieri, per la prima volta, si è riunito il Consiglio regionale che ha deciso la costituzione di una onlus dedicata alla ricostruzione. E' l'obiettivo primo delle autorità e delle genti d'Abruzzo. Si pensa al nuovo campus universitario il cui progetto sarebbe già a punto e che dovrebbe essere operativo nel giro di diciotto mesi; si pensa alle scuole e ai tanti giovani che comunque dovranno cimentarsi con gli esami, di terza media come di maturità. Per questi ultimi le organizzazioni giovanili hanno chiesto al ministro Gelmini di eliminare il pagamento della apposita tassa. SI VA AVANTI su tanti fronti diversi: i magistrati continuano a lavorare (ieri è stato ascoltato l'architetto responsabile della manutenzione della casa dello studente) e sono stati posti sotto sequestro altri edifici; la squadra di rugby della città si prepara a tornare a giocare con un incontro domenica; si progetta la ristrutturazione dell'ospedale per la quale si è impegnata con i propri fondi l'Enpam, la cassa di previdenza dei medici. Un gesto sottolineato e apprezzato dal ministro del Welfare, Sacconi. Resta indietro il Conservatorio che ha bisogno di quattro tende per rimettere in moto l'offerta didattica. Nel grande lavoro che cerca di lenire la grande disperazione, piccoli segni positivi. La statua della Madonna con bambino che era incastonata in cima alla facciata della chiesa di San Marco, è stata estratta dalle macerie praticamente intatta. Silvia Mastrantonio

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Trasferimenti sospetti 5 maestre ci riprovano (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

CRONACA MILANO pag. 8 Trasferimenti sospetti 5 maestre ci riprovano Lupacchino trasmette le domande alla Procura di GIORGIO GUAITI MILANO CI HANNO RIPROVATO e il provveditore, Antonio Lupacchino, ha subito trasmesso tutta la documentazione alla Procura della Repubblica. Protagoniste della vicenda cinque insegnanti elementari che, anche quest'anno, hanno presentato domanda di trasferimento da Milano alla provincia calabrese di residenza con un certificato provvisorio di invalidità. La cosa non susciterebbe particolare scalpore se non fosse che i nominativi delle cinque insegnanti rientrano nel "pacchetto" delle 27 "maestre fantasma" che già un anno fa avevano chiesto il trasferimento con certificati provvisori nei quali attestavano invalidità (proprie o di congiunti da assistere) rivelatesi poi inesistenti al vaglio della commissione della Asl. Il precedente però non ha impedito a cinque di loro di ripresentare la domanda, nuovamente con il supporto di un certificato provvisorio. A questo punto il provveditore ha segnalato la vicenda alla magistratura, che dovrà decidere se le nuove richieste possono essere spiegate con una reale modifica della situazione sanitaria o se si tratta semplicemente di un ulteriore tentativo di ottenere un trasferimento non dovuto, approfittando delle "smagliature" presenti nella normativa. ALL'ORIGINE di tutta la questione è l'"incrocio" fra la normativa che regola le assegnazioni degli insegnanti e la legge 104 sui diritti degli invalidi e dei loro familiari. In pratica succede che un insegnante di un'altra regione ottiene un posto in una scuola milanese: lo accetta, ma, poco dopo, presenta richiesta di trasferimento nella provincia di origine in quanto affetto da invalidità o impegnato ad assistere un congiunto invalido. Per farlo è sufficiente allegare un certificato provvisorio, in attesa della visita collegiale della Asl. Ed è quello che è successo a 27 maestre che lo scorso anno, ottenuto un posto a Milano, hanno chiesto il trasferimento in provincia di Reggio Calabria esibendo il certificato provvisorio. I trasferimenti sono stati concessi (il Provveditorato milanese non avrebbe potuto fare altrimenti), ma qualche mese dopo la Asl del Comune di residenza non ha confermato l'invalidità. A quel punto il Provveditorato di Reggio ha revocato i trasferimenti con una disposizione che (sempre per legge) ad anno scolastico iniziato non è immediatamente esecutiva, ma ha effetto sull'anno successivo. Per quest'anno insomma le insegnanti sono rimaste dov'erano, ma per il prossimo dovranno venire a Milano o rinunciare all'incarico. Tutte, tranne queste 5 che hanno ritentato la via del trasferimento per invalidità. Ora la parola passa alla Procura, mentre il ministro Gelmini si è voluta pubblicamente complimentare con Lupacchino. «L'Amministrazione scolastica - ha detto il ministro - ha dimostrato in questo caso di saper vigilare e contrastare questi episodi inaccettabili. Le azioni illegali non sono mai ammissibili, non possono essere tollerate e devono essere perseguite con decisione». Image: 20090425/foto/3005.jpg

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LA RISPOSTA è semplice: no, non sarebbe possibile. E' inconcepibile, in... (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

I COMMENTI pag. 12 LA RISPOSTA è semplice: no, non sarebbe possibile. E' inconcepibile, in... LA RISPOSTA è semplice: no, non sarebbe possibile. E' inconcepibile, infatti, frequentare l'università senza almeno conoscere la nostra lingua. Ma, si sa, viviamo in un Paese strano, dove il timore di sentirsi un popolo razzista ci accompagna da tempo e ci porta spesso a scelte che non hanno senso. Il mondo della scuola, rifuggendo magari da reazioni buoniste quali quella descritta dalla nostra lettrice, può fare molto per arrivare ad una reale integrazione. La prima regola è un'affluenza, all'interno delle classi, gestita con raziocinio. Non sono pochi, infatti, i casi in cui gli studenti immigrati sono la maggioranza. E questo certo non aiuta. Il ministro Gelmini, da parte sua, ha puntato ad arrivare ad una presenza massima del 30 per cento perché, riequilibrando il rapporto fra italiani e migranti, sarà più facile centrare l'obiettivo-integrazione. Se poi chi sostiene un esame, tantopiù all'università, senza conoscere la nostra lingua, viene bocciato, non è autorizzato a pensare di trovarsi di fronte una commissione razzista. Semmai può immaginarsi di vivere in un Paese normale.

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CELLATICA: Bona, Baccoli, Tregambe, Pajola, Venturelli, Barbera, Tavelli, Testa, Rizzardi (27' ... (sezione: Scuola)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 25-04-2009)

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Sabato 25 Aprile 2009 SPORT Pagina 37 CELLATICA: Bona, Baccoli, Tregambe, Pajola, Venturelli, Barbera, Tavelli, Testa, Rizzardi (27' CELLATICA: Bona, Baccoli, Tregambe, Pajola, Venturelli, Barbera, Tavelli, Testa, Rizzardi (27' st Zanet), Mombelli, Gelmini. (A disposizione Pini, Comai, Gamba, Colosio, Pedroni, Gaffurini). Allenatore: Nicola Brignoli. PALAZZOLO: Belotti, Fumagalli, Torri, Davide Marchetti (30' st Lochis), Stefano Marchetti, Raccagni, Chiari, Forlani, Pedrini, Obeng Darko, Ferrari. (A disposizione Pinetti, Corioni, Gianno, Archetti). Allenatore: Bertoli. RETI: 8' pt Ferrari, 23' pt Rizzardi.  

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INSULTI SU FACEBOOK: SCATTA LA PRIMA QUERELA IN ITALIA (sezione: Scuola)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 25-04-2009)

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Sabato 25 Aprile 2009 NAZIONALE Pagina 5 Brevi MOLFETTA INSULTI SU FACEBOOK: SCATTA LA PRIMA QUERELA IN ITALIA Scatta la prima querela per diffamazione a «mezzo Facebook» d'Italia. Un imprenditore ed editore di una testata locale di Molfetta, Giulio Cosentino, ha deciso di sporgere una quere nei confronti di un suo ex collaboratore: questo lo avrebbe offeso in maniera pesante sul più famoso social network di Internet definendolo ripetutamente «bastardo». MAFIA DUE ARRESTI A GELA PREPARAVANO l'OMICIDIO DEL SINDACO Le armi per uccidere il sindaco di Gela, Rosario Crocetta (Pd), dovevano arrivare da Busto Arsizio (Varese), città in cui vivono esponenti mafiosi legati al clan degli Emmanuello. La procura di Caltanissetta ha fatto arrestare per associazione mafiosa i boss Maurizio Saverio La Rosa, 40 anni; e Maurizio Trubia, 41, entrambi di Gela. MILANO MAESTRE «FANTASMA» GELMINI: AVANTI CON I CONTROLLI Il ministro Gelmini ha parlato della vicenda delle maestre «fantasma» elogiando i controlli a tappeto eseguiti a Milano. «Quanto accaduto in merito ai falsi certificati medici presentati da alcuni docenti è un fatto estremamente grave e particolarmente odioso. Le azioni illegali devono essere perseguite con decisione», ha concluso il ministro.  

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SI parla di Fornole, ma questa potrebbe essere la storia di una delle tante frazioni del... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 25-04-2009)

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Sabato 25 Aprile 2009 Chiudi di GIAMPAOLO FALCIAI SI parla di Fornole, ma questa potrebbe essere la storia di una delle tante frazioni dell'Umbria. Una casa del popolo a dir poco spartana, con al centro un tavolone tipo "ultima cena", dove però al posto del Cristo c'era il sindaco, mentre la figura di Giuda non era da tutti ben individuabile. Un microfono artigianale che faceva i capricci. Da un lato una triplice fila di sedie di plastica riservate ai tanti rappresentanti delle organizzazioni locali e tutto intorno fino all'uscita ed oltre, come funghi, erano sparsi i posti per la gente del posto. In questa semplice ma suggestiva cornice, che ricordava un po' gli scontri di un tempo passato fra contadini e padroni, si è svolto l'atteso incontro fra l'intera frazione di Fornole ed il Comune di Amelia. All'ordine del giorno la chiusura della scuola media dichiarata ad alto rischio sismico e quindi la sorte dei 36 alunni. Dalla parte delle Istituzioni c'era buona parte della Giunta comunale e ben tre parroci; dalla parte della gente c'era una nutrita partecipazione di almeno tre generazioni dai nonni ai nipoti e soprattutto un agguerrito comitato di genitori. Il colpo d'occhio era emozionante e la tensione come le aspettative si potevano toccare con mano. La relazione del portavoce dei genitori è sembrata l'apologia di Socrate scritta da Platone, tanto era bella, convincente e volava alto. La risposta del Comune, per quanto articolata, è apparsa un po' arrampicata sugli specchi. C'è stata all'inizio una scivolata d'ala di un assessore nell'accusare i giornalisti che avrebbero soffiato sul fuoco, come pure c'è stato il solito rimbalzo di responsabilità per i recenti lavori eseguiti sul tetto della scuola di proprietà della parrocchia, dove però il vecchio parroco don Nazareno si è difeso come un leone. Poi la discussione è entrata nel merito affrontando il problema di fondo. E' rimasto un po' nebuloso il possibile accordo con la Curia ternana per ristrutturare l'edificio a prova di terremoto, come pure è stata adombrata la possibilità di trovare altre strutture alternative. Alla fine però è stato buttato sul tappeto il vero intoppo, ossia il Decreto "Gelmini" che non consentirebbe scuole medie autonome al disotto di 50 alunni. Qui, come si usa dire, cascava l'asino. E' pur vero che Fornole è la più grande e dinamica frazione del Comune di Amelia, come è pur vero che le aspettative di nuovi insediamenti familiari sono concrete, anche con l'apertura del nuovo ospedale Narni-Amelia che dovrebbe sorgere nelle vicinanze. Ci sono poi alcune frazioni minori, come quella di Montecampano, i cui giovani studenti potrebbero convergere sulle scuole di Fornole. Ma certo è difficile che entro il prossimo anno scolastico si possa raggiungere i fatidici 50. Che fare allora? Si potrebbe certo chiedere alla "Gelmini" una proroga di queste norme capestro, puntando sulle deroghe per i territori montani, anche se, nonostante l'appartenenza alla Comunità Montana, Fornole non ne farebbe parte. Di certo però non si può lasciare nell'incertezza una intera comunità, come pure, nel caso estremo della chiusura della scuola fino a data da definire, non si può non garantire almeno una dovuta compensazione. Per questo come minimo si dovrebbe costruire, in tempi non biblici, una struttura ricreativa-istruttiva tale da consentire agli studenti di ritrovarsi e trascorrere insieme un doposcuola capace di creare e mantenere uno spirito di appartenenza e di tradizione locale. Perché sono questi i valori essenziali che caratterizzano e rendono viva una intera comunità. giampaolofalciai@libero.it

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Stop alle gite scolastiche Martino la scuola (sezione: Scuola)

( da "Corriere del Veneto" del 25-04-2009)

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Corriere del Veneto sezione: BELLUNO data: 25/04/2009 - pag: 10 Stop alle gite scolastiche Martino «censura» la scuola L'istituto di Puos sospende i viaggi per protesta contro la Gelmini. Il dirigente: «Illegittimo» BELLUNO A Puos D'Alpago il consiglio dei docenti congela le gite scolastiche per protesta contro la riforma Gelmini. L'iniziativa non piace al dirigente provinciale scolastico, Domenico Martino, che si schiera dalla parte degli studenti e invia i verbali della decisione all'Ufficio scolastico regionale. È successo alle medie di Farra, dell'istituto comprensivo di Puos d'Alpago. Durante tutto l'anno scolastico i ragazzi di terza A avevano raccolto i soldi che avrebbero usato per la tradizionale gita di fine triennio. Per «fare colletta » avevano partecipato a un progetto scolastico, che prevedeva la vendita di panini ai compagni delle altre classi durante la ricreazione. Poi, a fine marzo, la doccia fredda. Il collegio dei docenti ha bloccato tutte le gite scolastiche per protestare contro i disagi provocati dalla riforma Gelmini. Immediate le reazioni da parte dei ragazzi e dei loro genitori, che hanno indirizzato lettere di protesta al dirigente Martino, e poi si sono pure presentati nel suo ufficio per chiedergli cosa fare. In un primo momento Martino ha chiesto alla dirigente del-- l'istituto, Vanna Rossetti, di rivedere la scelta. «Il collegio dei docenti - spiega la preside - come presa di posizione alla riforma Gelmini e all'organizzazione del prossimo anno scolastico ha deciso di sospendere tutte le attività legate al turismo scolastico, tra cui i viaggi di istruzione. Con questa scelta non sono state toccate le attività didattiche degli alunni, né tanto meno i corsi pomeridiani di latino, del patentino di guida per il motorino e le iniziative sportive». Insomma, secondo la preside i docenti hanno scelto il male minore: la didattica non è stata intaccata. Ma la questione non è andata giù al dirigente Martino, che ieri ha messo in dubbio la legittimità della scelta e ha fatto sapere di aver mandato tutto l'incartamento direttamente all'Ufficio scolastico regionale. «Mi dispiace - commenta Martino - per la delusione dei ragazzi. Per loro era la gita dell'ultimo anno delle medie e rappresentava l'occasione per salutarsi. Quando li ho incontrati, ho letto nei loro occhi la loro amarezza». E il problema, secondo Martino, starebbe nelle competenze dell'organo dei docenti: «Potevano protestare in mille altre forme, prendendo a punto di riferimento le organizzazioni sindacali. Invece questa scelta non è legittima, perché la protesta non è fra le competenze di un organo collegiale, che ha il solo dovere di esercitare una funzione pubblica. In più, hanno disatteso un'iniziativa già precedentemente stabilita nel piano formativo. Gli unici ad essere penalizzati sono stati i ragazzi». Suona la campanella. La terza A esce da scuola. La gita? «Dovevamo andare a Strasburgo o all'isola del Giglio, in Toscana - rispondono gli alunni in coro - . Sappiamo che l'hanno fatto per protesta contro la riforma. Ma noi non c'entravamo proprio nulla». Elena Placitelli Delusione Alunni in gita scolastica a Venezia e, a sinistra, il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Domenico Martino

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(sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 25-04-2009)

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CRONACA 25-04-2009 Le critiche della senatrice Bastico alla riforma Gelmini «L'istruzione? Un'emergenza» Laura Ugolotti II «La scuola è in una situazione di emergenza gravissima; i tagli previsti dal ministro Gelmini sono insostenibili e non rappresentano processo di riorganizza zione». Parola della senatrice Mariangela Bastico, ex sottosegretario alla Pubblica Istruzione e ora responsabile Scuola per il Pd, ieri a Parma per incontrare i rappresentanti di docenti, dirigenti scolastici, genitori e sindacati. Per la senatrice sono tre i fattori che hanno portato la scuola pubblica al collasso; prima di tutto i tagli, 8 miliardi in meno che impediscono agli istituti di far fronte anche alle spese ordinarie. In secondo luogo la mancanza di una vera riforma. Infine, spiega Bastico «una campagna informativa denigratoria, nei confronti dei docenti, additati indiscriminatamente come fannulloni». L'ulti - ma Finanziaria prevede, per il 2009, il taglio di 57mila tra docenti e personale Ata. «La mobilitazione aggiunge - è servita a frenare il Governo; nel frattempo, però, la protesta si è affievolita. Alitalia rischiava 20mila licenziamenti, la scuola ne rischia il triplo eppure nessuno dice nulla». Per questo il Pd sta promuovendo una petizione per chiedere la modifica della legge e la riapertura di un dibattito parlamentare «a cui il ministro si è sempre sottratto». E' possibile firmare davanti alle scuole, nei circoli Pd o su www.partitodemocratico.it. Mariangela Bastico

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Maestre fantasma False invalidità Dossier alle procure (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 25-04-2009)

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Maestre «fantasma» False invalidità Dossier alle procure Mai un giorno di lezione in tre anni: a Milano sono state denunciate 27 maestre «fantasma». I certificati di invalidità, fatti in Calabria, sono risultati falsi. Il provveditorato milanese ha inviato un dossier alle procure di Milano e Reggio Calabria. Nelle denunce si ricostruiscono i casi di 27 maestre, «invalide e guarite per miracolo, ma intanto trasferite», sfruttando alcune falle nella legge 104, quella che disciplina l'handicap, e nel contratto sulla mobilità degli insegnanti, riferisce un quotidiano nazionale. Il ministro Gelmini: «Quanto accaduto in merito ai falsi certificati medici presentati da alcuni docenti è un fatto estremamente grave e particolarmente odioso proprio perchè commesso da insegnanti che dovrebbero essere modello di comportamento per gli studenti». IL CASO

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Ricercatori precari beffati Concorsi Gelmini fermi E il decreto ancora non c'è (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 25-04-2009)

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Ricercatori precari beffati Concorsi Gelmini fermi E il decreto ancora non c'è MARISTELLA IERVASI Quando la Gelmini parla non sempre la racconta giusta. «Creeremo 4000 nuovi posti da ricercatore», disse. Tralasciando di specificare che esattamente quel numero di posti era già stato finanziato dal governo Prodi. Era da poco passato Natale quando fece questo annuncio. Pochi mesi ci fu il monito del presidente Giorgio Napolitano sulla ricerca. E a più riprese andarono in onda le stesse promesse del ministro. Ebbene, sono passati 5 mesi dal decreto Gelmini sull'Università ma nessun provvedimento sul reclutamento dei giovani ricercatori è stato finora emanato. Tutti i concorsi sono al palo, compresi i 250 (su complessivi 3mila) banditi grazie all'ex ministro dell'Università Fabio Mussi nel 2007. Andiamo con ordine. Il decreto Gelmini sugli Atenei ha cambiato le regole sulla costituzione delle commissioni di tutti i concorsi, utili secondo il Miur, per debellare la piaga delle baronie e di concorsopoli. La legge 180 è entrata in vigore dopo il 10 novembre scorso. Di conseguenza i concorsi dovevano uniformarsi alle «innovative» modalità: basarsi, cioè, - come recita l'art.1 comma 7) sulla «valutazione dei titoli e delle pubblicazioni dei candidati», compresa la tesi di dottorato. Dunque, sono stati fermati, bloccati. Anche per utilizzare parametri riconosciuti anche in ambito internazionale, da individuare con un apposito decreto. Ma tale provvedimento ancora non c'è. Non vede la luce. Eppure a quanto scritto nero su bianco dalla Gelmini, doveva essere emanato entro 30 giorni dalla data di conversione in legge del decreto di riforma sulle Università. Vale a dire, entro il 9 febbraio scorso. Tremila ricercatori precari ingannati e frustrati, dunque. Con la doppia beffa. I 4000 posti di ricercatore promessi sono in realtà gli stessi del reclutamento 2007 previsto in 3 anni dai governi di centrosinistra. E infatti non solo i 250 già banditi, ma anche i 1050 concorsi a ricercatori pronti a partire - la seconda tranche del reclutamento straordinario stanziati dall'ex ministro Fabio Mussi, sono fermi al palo. Un'attesa che conta già 5 mesi. «I tagli massicci agli Atenei d'Italia sono certamente cosa loro - commenta Fabio Mussi, dirigente di Sinistra Democratica -. Il piano per i nuovi ricercatori è invece roba nostra. Il governo di destra per i ricercatori precari ha deciso solo blocco e rinvio». Sul sito dell'Associazione dei Precari della Ricerca italiani (Apri) le reazioni sono esplicite. Bombadillo scrive: «Perché non facciamo consegnare un Tapiro alla Gelmini che da mesi e mesi non riesce a produrre un misero decreto ministeriale»? Mentre France pensa ad una mobilitazione nazionale sotto le finestre del Miur per per sbloccare i concorsi. Nel frattempo, la Gelmini ha fatto una nuova promessa: «Ho istituito un programma di rientro dei cervelli. Ho stanziato 6 milioni di euro», ha detto in occasione dei festeggiamenti per i 100 anni della scienziata Rita Levi Montalcini. Francesco Cerisoli, 33 anni, dopo la laurea in Scienze biologiche e il dottorato è emigrato in Olanda, oggi vive e lavora ad Amsterdam: un contratto con una società biotech. «Dal 2001 tanti programmi e poche stabilizzazioni per il rientro dei cervelli». Oltre 3mila ricercatori precari ingannati. «Assumiamo 4000 precari», ha detto la Gelmini. Ma il decreto non c'è, doveva essere emanato già 5 mesi fa. Caduto nel vuoto l'appello di Napolitano per la Ricerca.

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roma capitale del latino (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 25-04-2009)

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Pagina 6 - Pordenone Roma capitale del latino Concluso il Certamen Lucretianum 2009 Gran galà per oltre 120 liceali allo Ial di Aviano Il concorso Premi ai licei delle due capitali di fatto d'Italia e all'Abruzzo, nel Certamen Lucretianum 2009. Prima sul podio è Sara Giarrusso del Manara di Roma, secondo Alessandro Monti del Parini di Milano e terza Eleonora Potente del Lucio Valerio Pudente di Vasto. I liceali del Leopardi-Majorana vincitori del Certamen interno sono Luca Giovanni Locatello della III B, Anna Gregoris (II B) e Giulia Rossetto (III B). Le menzioni ai concorrenti esterni: Gioele Consani (Colle Val d'Elsa), Letizia Turconi (Saronno), Claudia Moroni (Busto Arsizio), Luca Gaiani (Milano) e Selene Rigato (Treviso). I liceali di Pordenone menzionati sono Giovanna Battiston (III C), Matteo Ghione (II C) e Davide Locatello (I C). Applausi da curva sud, ieri, nella cerimonia di consegna degli premi di 4 mila 700 euro totali, nell'auditorium Concordia a Pordenone. Regia del dirigente Sergio Chiarotto che ha annunciato il prossimo Certamen. «Dedico il terzo premio del Certamen Lucretianum ai ragazzi e amici morti in Abruzzo, sotto le macerie del sisma», ha commentato Eleonora Potente con la compagna Ludovica D'Adamo del liceo Pudente di Vasto, in provincia di Chieti. «A Vasto la scossa si è sentita forte il 6 aprile - hanno ricordato -. Abbiamo mandato viveri, vestiti agli amici terremotati. Il dolore ci tiene uniti, più delle contestazioni anti-riforma Gelmini». Con loro, 120 studenti hanno festeggiato la gara nel gran galà "lucretianum", allo Ial di Aviano. Relax e nuove amicizie interregionali. «A fine concorso sbarcherà su Facebook il gruppo "Quelli della Madonna Pellegrina" - hanno scherzato Camilla Felisetti e Alberto Bergamini del liceo Ariosto-Spallanzani di Reggio Emilia -. In onore dell'alloggio a Pordenone: stiamo bene e ci divertiamo un sacco». Altro tavolo, stessa cena alla latina e altre radici. «Bella città Pordenone: ordinata e pulita». A sdoganare il Nord-Est sono Giulia Nobile e Brunella Gravina di Matera. «Concorso impegnativo: chi ha azzeccato nella traduzione alzi la mano», è l'appello post-gara di Ludovica Carrioli, con liceo ad Ascoli. «Sulla vittoria ci scommettevo - era deluso Flavio Ronetti, del Mazzini di Genova -. Mi sono dato da fare per questo Certamen e quei 37 versi da tradurre erano tra le ipotesi sperimentate negli allenamenti». Valentina Pigliacampo è contenta della trasferta. «Una bella esperienza - ha detto la liceale del Leopardi di Recanati -. Ottima ospitalità di Filippo Del Tedesco, del liceo di Pordenone. Tra "leopardiani" ci si intende». Il Certamen ha incrementato il turismo. «Abbiamo macinato 650 chilometri per questo evento - hanno raccontato Claudio e Ausilia Romaggioli di Velletri -. La figlia Laura era in concorso e noi ci siamo dedicati al turismo: dopo Pordenone, tappa a Trieste». Chiara Benotti

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La Gelmini la ministra più amata (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 25-04-2009)

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n. 99 del 2009-04-25 pagina 14 La Gelmini la ministra più amata di Giorgia Meloni È Maria Stella Gelmini (nella foto) la ministra più amata dagli italiani. La responsabile dell'Istruzione si è piazzata al quarto posto - ma prima assoluta rispetto alle altre donne che fanno parte dell'esecutivo - nell'Osservatorio politico del 23 aprile di Crespi Ricerche, pubblicato ieri su Affaritaliani.it. A precedere la Gelmini Renato Brunetta, Roberto Maroni e Ignazio La Russa. La Gelmini, rispetto al febbraio 2009, ha visto crescere di un punto la fiducia nei suoi confronti, e si è attestata al 51 per cento. Al secondo posto, come ministro donna, Stefania Prestigiacomo, che è nona. Decima e undicesima , rispettivamente, Mara Carfagna e . © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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(sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 25-04-2009)

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n. 99 del 2009-04-25 pagina 15 «Io, superlaureata, difendo le veline che fanno politica» di Vincenzo La Manna La potenziale candidata Pdl lodata da Brunetta: «Sfido gli italiani, alle Europee votate noi giovani» Roma«Che peccato!». Cosa? «Che ci sia stata malizia». È dispiaciuta? «In parte sì». E in parte no? «Sa, a volte i giornalisti esagerano». Ci risiamo, sempre colpa nostra. «Guardi, in passato sono stati scritti articoli non veri su di me. Ma ormai mi sono abituata». Dottoressa Comi, la prego! «Va bene, so che magari fa parte del gioco usare la malizia quando non c'è alcuno scoop. Ma eravamo tutte lì impegnate a fare un corso serio, a prendere appunti, a venire interrogate...». Come a scuola? «Sì, altro che sfilata». Tra le papabili candidate del Pdl alle Europee, però, non mancavano volti noti della tv. «E cosa vuol dire?». In che senso? «Io non mi sento velina, né letterina, né letteronza. Ma ciò non significa nulla». Proprio nulla? «Molte ragazze del corso sono bellissime...». Appunto. «Sì, ma sono pure intelligenti. Basta con il binomio bellezza- stupidità. Io magari ho altre caratteristiche, ma loro, oltre a saper ballare e cantare, hanno un cervello». Lei però è stata la più brava: parola di Renato Brunetta. (Inizia a sciogliersi, Lara Comi, classe 1983 e bocconiana, laurea con lode alle spalle ed esperta di brand-marketing, cioè «gestione a 360 gradi di una categoria di prodotti». E adesso sorride) «Sono rimasta un po' allibita, ma è stata una grande soddisfazione. Anche perché, di solito il ministro Brunetta ci pensa dieci volte prima di fare un complimento così». Già, e poi sul Giornale, su un quotidiano... «Sì, sono andata subito a comprarlo quando l'ho saputo». Chi l'ha avvertita? «Un mio caro amico, che mi ha svegliato con un sms». Cosa le ha scritto? «"Sei sempre la solita secchiona"». Solita secchiona? «Sì, mi prendevano già in giro ai tempi dell'università». Senta, ci racconta com'è andata la «tre giorni» di lezioni? «Cosa vuole sapere?». Quante eravate? «Diciannove o venti». Tutte donne, però. «Perché? È un problema?». No, si figuri, continui pure. «Il corso è durato due giorni e mezzo, da martedì a giovedì. A fare l'introduzione sul Parlamento europeo è stato il vicepresidente Mario Mauro. Poi, è venuto a salutarci il premier». Cosa vi ha detto Berlusconi? «Non ha illuso nessuna». Può essere più precisa? «Ha spiegato chiaramente che non tutte le ragazze selezionate saranno poi candidate per le elezioni di giugno. E che quindi non tutte verranno elette». Lei comunque ci spera. «Certo che ci spero». Torniamo al corso. «Abbiamo fatto lezione con il ministro Frattini e nei giorni si sono alternati Brunetta, Quagliarello, Verdini e La Russa». Il più tosto? «Brunetta». Gli sta restituendo il favore? «No, ma ci ha spiegato che bisogna fare tutto con passione e, dopo averci consegnato tre fascicoli, ci ha interrogate. E ha rimproverato pure una di noi». Perché? «Era arrivata in ritardo». Romanzina tipica dei «prof». «Be', la struttura della sala era come un'aula: sedie, cattedra, ma niente lavagna». Si sente pronta per un'eventuale ricandidatura? «Sì. L'anno scorso fui sfortunata. Ero ventitreesima in lista, alle Politiche, in Lombardia 1, e fui la quarta dei non eletti, anche per l'exploit della Lega». Ma alle Europee ci saranno le preferenze. Non le teme? «È un banco di prova, una verifica. E la candidatura sarebbe l'incipit, per capire se la gente ha fiducia nei giovani. Io ho 26 anni e di certo il mio curriculum non può essere paragonato a quello di un cinquantenne». Che fa, già rinuncia? «No, dico che se non si rivoluziona il meccanismo, come sta tentando di fare Berlusconi, in Europa non ci saranno giovani, ma solo sessantenni». Quando l'ha conosciuto? «Nel 2004, a San Siro, dopo Milan-Brescia: fu scudetto». Ecco la prova: il Cavaliere l'ha selezionata perché milanista. «Non credo, ci sono molti interisti nel Pdl. Ma si mise a parlare con me perché sono di Saronno, paese d'origine della sua famiglia. Mi chiese se ero secchiona». Ma ce l'ha scritto in fronte? «Non lo so, ma voleva sapere se andavo bene a scuola». Da lì il via alla politica? «No, mi sono avvicinata a Forza Italia a 14 anni. Ho fatto l'assistente di Mariastella Gelmini, divenendo nel 2005 coordinatrice lombarda dei giovani. Ruolo mollato nel 2007, quando ho iniziato a lavorare in azienda». Hobby e passioni. «Gioco da anni a calcetto e mi piace molto il nuoto. Amo viaggiare, il mio scrittore preferito è Joyce, il personaggio storico invece Adam Smith, il primo a credere nel libero mercato...». Alt, non è un'interrogazione. Ma cosa legge? «Adesso giornali inglesi, per migliorare la lingua». Altro stimolo di Brunetta? «Lui l'ha consigliato, ma lo faccio per lavoro. Spesso ho a che fare con Hong Kong...». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Chi è (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

n. 99 del 2009-04-25 pagina 15 Chi è di Redazione Lara Comi, 26 anni, di Milano, è laureata alla Bocconi e si occupa di brand-marketing. È giovane ma conosce già la politica: in Forza Italia da quando aveva 14 anni, è stata assistente di Mariastella Gelmini, coordinatrice dei giovani azzurri in Lombardia e candidata alle scorse elezioni politiche, senza venire eletta. Sotto i riflettori l'ha portata Renato Brunetta. L'altro giorno, al termine del corso del Pdl a Roma per venti potenziali candidate alle Europee, il ministro della Pubblica amministrazione, intervistato dal Giornale, l'ha definita la più brava, descrivendola così: «Superlaureata alla Bocconi, giovane, bella e già pratica di politica». Lei si schermisce: «Gli amici che hanno letto l'articolo mi hanno detto che sono la solita secchiona». Poi boccia la malizia che si è fatta sul corso tutto al femminile: basta con il binomio bellezza e stupidità, siamo tutte impegnate seriamente © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Il Papa difende l'ora di religione "Contribuisce ad una sana laicità" (sezione: Scuola)

( da "Repubblica.it" del 25-04-2009)

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CITTA' DEL VATICANO - L'ora di religione è parte integrante della scuola italiana ed è esempio di "laicità positiva". Lo ha ribadito oggi il Papa. "L'insegnamento della religione cattolica è parte integrante della storia della scuola in Italia, e l'insegnante di religione costituisce una figura molto importante nel collegio dei docenti", ha detto Benedetto XVI, come dimostra anche il fatto che "con lui tanti ragazzi si tengano in contatto anche dopo i corsi". Il Papa ha voluto riaffermarlo oggi nel modo più solenne, concludendo in Vaticano il Meeting degli insegnati di religione promosso dalla Cei, che era stato aperto giovedì scorso dal cardinal Angelo Bagnasco e dal ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini. Applaudito dagli ottomila professori radunati nell'Aula Nervi, il Papa ha sottolineato che "l'altissimo numero di coloro che scelgono di avvalersi di questa disciplina è il segno del valore insostituibile che essa riveste nel percorso formativo e un indice degli elevati livelli di qualità che ha raggiunto". Lungi dal costituire "un'interferenza o una limitazione della libertà", la presenza nella scuola pubblica italiana degli insegnanti di religione selezionati dalla Chiesa cattolica "è, anzi, un valido esempio di quello spirito positivo di laicità che permette di promuovere una convivenza civile costruttiva, fondata sul rispetto reciproco e sul dialogo leale, valori di cui un paese ha sempre bisogno", ha aggiunto il Papa. (25 aprile 2009

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MOGLIANO La scuola Collodi di Marocco si può salvare (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 25-04-2009)

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MOGLIANO «La scuola Collodi di Marocco si può salvare» Sabato 25 Aprile 2009, MOGLIANO (N.D.) La scuola elementare «Collodi» di Marocco si può ancora salvare. Ne sono convinti i genitori dei 67 alunni della scuola primaria moglianese e il Comitato di quartiere che ha promosso una grande mobilitazione in difesa del plesso. «Ringrazio di cuore tutti coloro che ci stanno dando una mano in difesa della scuola», afferma il presidente dell'associazione di quartiere di Marocco Maria Paola Ossola. L'altra sera c'è stata la riunione del Consiglio di circolo per valutare la situazione che è venuta a crearsi con i tagli al personale docente della riforma Gelmini. La dirigente del Primo circolo didattico di Mogliano, Sonia Angeloni, sta valutando tutte le possibilità per garantire la continuità didattica dei vari plessi sulla base del personale insegnante per l'anno scolastico 2009-2010. In teoria non ci sono i numeri per formare la prima classe, dopo che la riforma scolastica ha portato da 11 a 15 il numero degli iscritti. I componenti dei Consiglio di circolo fanno affidamento sulla possibile deroga al numero delle iscrizioni, sull'esempio di quanto è stato fatto in altre scuole del trevigiano e del veneziano. La dirigente scolastica del Primo circolo ritiene che la soluzione dei problemi della riorganizzazione didattica dei vari plessi si potrà fare avendo come principali interlocutori i nuovi amministratori comunali, anche in relazione al nuovo Polo scolastico nel quartiere Ovest che fa discutere da alcuni anni ormai. Intanto ieri alla scuola «Collodi» si è svolta la cerimonia per ricordare l'anniversario della Liberazione, presenti le associazioni combattentistiche, i rappresentanti dell'Anpi, il subcommissario Marzia Baso con il confalone della città. Dopo l'alzabandiera, i bambini della «Collodi» hanno cantato l'inno nazionale e recitato versi per celebrare l'anniversario della Liberazione.

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La Regione dà i soldi, si amplia la scuola (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

La Regione dà i soldi, si amplia la scuola Sabato 25 Aprile 2009, (g.s) Si è aperto con un minuto di silenzio chiesto dal sindaco, Davide Rizzi, per le vittime del terremoto e per il lutto familiare del consigliere Massimo Gasparetto per la recente scomparsa della moglie, Nicoletta Schiesaro, l'ultimo consiglio comunale. Rizzi ha poi comunicato all'assemblea l'attività svolta da sei volontari della protezione civile dell'Eridano, recatisi per una settimana nella zona colpita. Sempre nella fase delle comunicazioni il sindaco ha detto che «nella seduta del 27 marzo, durante l'approvazione del bilancio di previsione, auspicavamo che il finanziamento regionale per l'ampliamento delle scuole potesse arrivare, in caso contrario si sarebbe reso necessario un gravoso impegno finanziario comunale. La sorpresa è arrivata, quanto mai gradita con un finanziamento di 105 mila euro. Un intervento, quello regionale, che permette di adeguare alle norme di sicurezza, igieniche e di ampliamento il plesso scolastico, ma anche per una valida offerta locale, visto il pericolo di soppressione di alcune scuole elementari dei vicini paesi a seguito della razionalizzazione collegata alla recente riforma Gelmini, e che quindi potrebbero gravitare su Pontecchio». La capogruppo Maria Cominato ha sottolineato il ruolo dell'assessore Alessandra Raimondi per la tenacia con cui ha fatto pressione nei confronti della Regione per il finanziamento alle scuole elementari e medie. «Un interesse per le nuove generazioni che trova una coerenza nel sostegno che l'amministrazione rivolge alla scuola dell'infanzia e al nascente nido integrato, per valorizzare e mantenere a Pontecchio i ragazzi, anche se struttura privata, ma unica e valida».

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Passante di Mestre, yes we can (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 25-04-2009)

Argomenti: Scuola

Quando entrai nel suo ufficio sollevò l'indice della mano destra dalla tastiera della sua Olivetti Lettera 22, mi guardò con quegli occhi che avevano visto scorrere il mondo e la storia di più di mezzo Novecento, mi sorrise e disse: "Allora era tu che mi perseguitavi per quell'intervista. per due settimane Iside Frigerio è venuta ogni giorno a dirmi che c'era un giornalista che telefonava dalla Toscana per chiedermi quella roba su Fucecchio. Fucecchio in provincia di Pisa (altro sorriso, stavolta ironico), che idea balzana. Noi che siamo fiorentini da sempre. Però - aggiunse guardandomi dritto negli occhi - hai fatto bene a non fermarti e a insistere per avere l'intervista. Bravo. era andata bene?". E aggiunse, guardando anche l'amministratore delegato del Giornale Amedeo Massari che mi aveva accompagnato da lui, "spero di aver fatto bene ad assumere un pisano. Alberto, guarda di non farmi brutti scherzi solo perché sono fiorentino (niente sorriso, stavolta), vedrai che qui ti troverai bene, siamo una grande famiglia". Era il primo d'aprile 1983 e per me, lettore del Giornale dal primo numero, quello non era un pesce d'aprile: iniziavo a lavorare con Montanelli direttore. Confesso che ero alla ricerca di una battuta brillante, qualcosa a effetto, insomma. Niente. Volai basso: "L'intervista sulla polemica per Fucecchio in provincia di Firenze o di Pisa era andata bene, direttore. dal Tirreno (il quotidiano di Livorno per cui lavorarvo) mi avevano chiamato chiedendo se era vero che l'avevo intervistata, se avevo davvero parlato con lei.". Risposta di Montanelli: "Eh.te l'avrei chiesto anch'io se fossi stato al posto loro. (di nuovo sorriso). Lo ricordo così, Indro Montanelli, il "mio" direttore da sempre, ragazzo di bottega del Giornale che aspettava ogni volta con emozione il suo arrivo serale in tipografia per la chiusura della prima pagina, spesso accompagnato da Gian Galeazzo Biazzi Vergani, con il caporedattore Leopoldo Sofisti che aveva appena scompaginato e ricomposto (era un mago.) la "prima", piazzandogliela davanti al bancone illuminato dei "montaggisti". Per qualche attimo la tipografia si fermava. tutti in silenzio proto, tipografi e giornalisti, per quel rito, in attesa di un borbottio di assenso, un commento, una battuta di Indro. Voglio ricordarlo così Montanelli, a cent'anni dalla nascita . Quel primo giorno che cambiò la mia vita, non solo professionale. Indimenticabile Indro. Il vero Montanelli di Mario Cervi E quello dei bugiardi di Paolo Granzotto Confalonieri: "Quanti sciacalli su Montanelli, vi racconto il vero Indro" di Mario Giordano Scritto in Varie Commenti ( 19 ) » (6 votes, average: 4.33 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 16Apr 09 Prodi e il funerale del Pd Un passo alla volta, felpato, come si usa nello stile degli ex dc (mai ex, in verità, in fondo all'anima politica). Romano Prodi prepara così il suo rientro dopo aver (ri)preso la tessera del Pd. E lo fa ancora una volta a Bologna. Con una frase buttata lì, quasi a caso, anch'essa felpata nel tono, ma politicamente durissima nella sostanza: "Qui c'è unione, quindi c'è vittoria". L'occasione era davvero ghiotta per questa nuova uscita: la convention per lanciare la candidatura a sindaco di Bologna del centrosinistra Flavio Delbono (area Margherita-Pd, allievo prediletto di Prodi) che ha presentato il suo programma elettorale al Teatro delle Celebrazioni. Luogo evocativo perché il Professore ha celebrato messa per pronunciare il de profundis definitivo sul progetto veltroniano ormai naufragato. Da dimenticare. Altro che "da soli si vince", ci mancava solo che Prodi rievocasse pure la "gioiosa macchina guerra" di Occhetto. Del resto basta dare un'occhiata allo schieramento che sostiene Delbono: ricalca il modello dell'Unione e annovera tra gli altri anche il Prc e liste di cosiddetti "delusi del Pd". E non è solamente uno schieramento che lega gli anti-Cofferati (non a caso il sindaco che la sinistra bolognese non ha mai amato, nei giorni scorsi ha sparato a zero proprio su Delbono, non a caso il Cinese aveva rotto col Prc in Comune). A chi gli chiedeva se con una coalizione di questo tipo ci sia del rischio, Prodi ha risposto: "No, no, va bene. Basta con le liti astratte sugli schieramenti.". Il Professore c'è e lotta di nuovo, insomma. E quando lo applaudono fa finta di tirarsi indietro dice serafico: "Si applaudono sempre i defunti.". Ma forse pensava proprio a Veltroni. chissà. "L'Unione vince", chi vuol capire capisca, la marcia di Romano è ripartita da Bologna. Senza troppi proclami, senza "sporcarsi le mani" con l'anti berlusconismo di sempre. A quello ci pensa il partito giustizialista che unisce Di Pietro, Grillo e l'accoppiata Santoro-Travaglio. In fondo gli "arrabbiati" possono essere d'aiuto a Romano, marcano le distanze fra cattolici ex dc (di sinistra) e riformisti ex Pci-Pds-Ds dagli "arrabbiati" avvicinandoli ai centristi di Casini. Ma questa è un'altra storia. Bufera nel Pd, Bettini sbatte la porta e denuncia: regime correntizio A sconquassare ancora di più il Pd arriva anche Goffredo Battini, gran regista delle politiche veltroniane che dalle pagine del Messaggero annuncia: "Non mi candido alle Europee, da due mesi non ho contatti con i leader". "Avevo dato una disponibilità all'impegno per la candidatura europea nel quadro di un sereno e condiviso giudizio, da parte del nuovo gruppo dirigente, della sua necessità e utilità politica, ma questo unitario giudizio non è emerso. È del tutto egittimo ma è così. Da circa due mesi non ho alcun contatto con la segreteria del partito". E Bettini denuncia: "Non sono stato coinvolto nella composizione delle liste che, da quel che appare sui giornali, lasciano in me più di una perplessità per un assetto che risente di quel regime correntizio che ho cercato di combattere con tutte le mie forze". Scritto in Varie Commenti ( 45 ) » (9 votes, average: 2.89 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 03Apr 09 Epifani, Dario e la piazza elettorale E così Dario Franceschini alla fine ha risposto alla "chiamata" di Epifani e della Cgil: tutti in piazza a Roma appassionatamente per una manifestazione che così, da sindacale, diventa tutta politica. Un affare tra Cgil e Pd, insomma, con la Cgil che fa da locomotiva politica, detta la linea al Pd e preannuncia anche la linea dura sui rinnovi dei contratti. Il bersaglio, ovviamente è il solito: Berlusconi e quelli che l'opposizione definisce "spot" riducendo a una battuta da passa parola buono per gli apparatick elettorale in vista delle Europee e delle amministrative di giugno. Le riforme del governo? Le grandi opere? Gli aiuti all'industria? Gli incentivi? Gli interventi sul versante sociale? "Spot". Da piazza elettorale. La Cgil offre un salvagente al Pd diviso e in difficoltà, con il segretario Franceschini di fatto commissariato (leggi l'articolo di Laura Cesaretti) dagli ex Ds forte dei buoni rapporto con D'Alema. O ti aggrappi al salvagente sindacale o anneghi. Adunata con sindacalisti, deputati, amministratori e pure l'Anpi. e Bertinotti-Ferrero-Diliberto fino al "resuscitato" Veltroni. Come rileva il segretario della Cisl Bonanni: "Io mi meraviglio di chi ci va, perché una manifestazione potrebbero farsela da soli, e mi meraviglio di un sindacato che al posto di inseguireo biettivi sindacali, indica un obiettivo tutto politico. Sono sempre gli stessi che vanno li. Mi paiono gli aeroplani di Mussolini che ora sono lì che ora sono qui, sempre per obiettivi politici.". Giudizio impietoso, sulla Cgil, che fa il paio con quello sul Pd e sul suo segretario che ha detto "vengo anch'io" all'ultimo minuto, quasi non potesse farne a meno, di accettare "l'invito". Mossa che giustifica così: "Non volevo che i giorni precedenti alla manifestazione fossero attraversati dal dibattito su cosa fa il segretario del Pd". Naturalmente niente delegazione "ufficiale", mossa come al solito ambigua ma che certo non aiuta il fragile riformismo di parte del centrosinistra. E allontana ancora di più moderati e ceto medio dal Pd. Pensiero post manifestazione: siamo 2.700.00, siamo 300.000, siamo 1 milione, siamo 800.000 più degli altri. Vale per sinistra, destra, centro, grillini, girotondini ecc. ecc. ma non sarebbe ora di darci un taglio con questo "rituale" dell'iperbole politica insulso e bugiardo che, tra l'altro, mette in subordine e squalifica i "contenuti" di una manifestazione? Cosa ne pensate. Per meglio meglio quattro amici al bar. è più realistico, e poi la canzone di Gino Paoli è anche allegra. Scritto in Varie Commenti ( 76 ) » (21 votes, average: 3.81 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 01Apr 09 Casa, il "piano famiglia" riapre i cantieri Silvio Berlusconi incassa il sì delle Regioni e il piano casa parte. Così il governo può aprire una partita importante: da un lato si risponde ad esigenze concrete delle famiglie, dall'altro si rimette in moto l'edilizia da sempre volano importante dell'economia. Non è un risultato da poco in tempo di crisi e viste le polemiche a volte fondate ma spesso davvero strumentali, che hanno accompagnato la proposta lanciata dal premier. Certo, si dirà tanto per dire "qualcosa di sinistra" che il piano iniziale è stato ridimensionato (ma il premier ha sempre detto che doveva essere concordato con le Regioni) ma ora d'incanto la cementificazione del Bel Paese scompare o quasi, visto che anche le regioni "rosse" si sono messe in marcia assieme a quelle governate dal Pdl. Vabbé l'importante è che i cantieri partano: sono in ballo fra 60 e 70 miliardi di euro, che non sono bruscolini. Entro 10 giorni il governo varerà il decreto legge, poi toccherà al "federalismo del mattone" dare le risposte concrete. Tra l'altro il governo ha "confermato integralmente" gli impegni per i nuovi alloggi di edilizia popolare per i quali erano stati stanziati inizialmente 550 milioni di euro, con una parte di risorse che potranno essere reperite con la vedita delle case agli inquilini senza vendite "forzate" nei confronti di chi le occupa e non ha disponibilità economiche". Insomma, il governo mette a segno un altro punto importante, dopo la realizzazione del passante di Mestre, l'alta velocità Fs, il termovalorizzatore di Acerra. E, a proposito di cemento "buono" e "cattivo", arriverà anche il piano per le "nuove città": un insediamento urbanistico nuovo per ciascun capoluogo, sempre da realizzare in collaborazione con le regioni. In sintesi. Ampliamenti del 20% degli edifici uni-bifamiliari o comunque di volumetria non superiore ai 1000 metri cubi. Premi di cubatura del 35% in caso di demolizione e ricostruzione con progetti di bioedilizia (ma i tetti nazionali si potranno anche superare). Sono questi i principali interventi che saranno contenuti nelle leggi regionali, leggi che i governatori - perché è a loro che passa la palla e sono loro che poi dovranno risponderne i cittadini - dovranno varare entro che i governatori s'impegnano a varare entro 90 giorni, altrimenti interverrà un commissario ad acta per "agire". Con questa crisi è meglio non scherzare e i tempi di apertura dei cantieri non dovevono essere lunghi. Due i punti importanti dell'accordo. Il primo. "Le Regioni si impegnano ad approvare entro e non oltre 90 giorni proprie leggi ispirate preferibilmente ai seguenti obiettivi: regolamentare interventi - che possono realizzarsi attraverso piani/programmi definiti tra Regioni e Comuni - al fine di migliorare anche la qualità architettonica e/o energetica degli edifici entro il limite del 20% della volumetria esistente di edifici residenziali uni-bi familiari o comunque di volumetria non superiore a 1000 metri cubi, per un incremento complessivo massimo di 200 metri cubi, fatte salve diverse determinazioni regionali che possono promuovere ulteriori forme di incentivazione volumetrica; disciplinare interventi straordinari di demolizione e ricostruzione con ampliamento per edifici a destinazione residenziale entro il limite del 35% della volumetria esistente, con finalità di miglioramento della qualità architettonica, dell'efficienza energetica ed utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e secondo criteri di sostenibilità ambientale, ferma restando l'autonomia legislativa regionale in riferimento ad altre tipologie di intervento". Il secondo. Le Regioni s'impegnano a "introdurre forme semplificate e celeri per l'attuazione degli interventi edilizi in coerenza con i principi della legislazione urbanistica ed edilizia e della pianificazione comunale. Tali interventi edilizi non possono riferirsi ad edifici abusivi o nei centri storici o in aree di inedificabilità assoluta". Leggi il testo integrale dell'accordo fra governo e regioni Piano casa per le famiglie, ecco cosa si può fare punto per punto Scritto in Varie Commenti ( 32 ) » (13 votes, average: 3.77 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 16Mar 09 Prodi, il ritorno al passato E così Romano Prodi ridiscende in campo. Non mi sorprende affatto, del resto l'avevo preventivato e scritto in altri post. Era solo questione di tempo. Pensare che il Prof si auto-pensionasse davvero non era nell'ordine delle cose (politiche) e nemmeno nel carattere dell'uomo. Farsi da parte? Proprio lui, il fondatore dell'Ulivo? Eppoi la scuola della vecchia Dc lascia il suo imprinting nel dna politico di chi ne ha praticato a lungo il rito. Ha solo aspettato che le cose andassero come dovevano andare (dal suo punto di vista), che il centrosinistra si sfasciasse sotto il peso delle sconfitte elettorali veltroniane. E ora torna a giocare il ruolo di "padre nobile", di grande "federatore". Comodamente seduto nel salotto tv buonista e caramelloso di Fabio Fazio, il Prof ha alzato l'indice della mano sinistra e ha affondato definitivamente il Pd così com'era stato concepito da Walter, il perdente di successo. E non l'ha fatto nemmeno troppo "pacatamente", evitando pure i "ma anche". Un assist prefetto per il buon Franceschini impegnato a de-veltronizzare il partito e a duettare con l'Udc di Casini. Fra ex della sinistra Dc si intendono, almeno loro. Altro che Pd come partito identitario e solitario. "Io ho sempre sostenuto che il Pd non deve andare da solo. Ritengo che sia compito della democrazia assorbire e portare nella cultura di governo anche le ali estreme. Se la legge permette ancora la frammentazione, allora serve una coalizione per vincere le elezioni e il Pd ne è il nucleo portante", ha detto tra l'altro Romano. Insomma, assieme alla tessera del Pd ("non c'è stata una nuova iscrizione, c'è stato un gran can can ma sono iscritto da sempre. Non arrivava la tessera stampata") Prodi redivivo lancia la nuova-vecchia parola d'ordine: "Bisogna coalizzarsi". Insomma, rifare l'Ulivo (o l'Unione se preferite) e possibilmente allargarlo. Verso il centro? Verso la sinistra? Da tutte e due le parti? Il Prof per ora si ferma, sul punto, ma un fatto è certo: è tornato, e non farà la comparsa. Due volte affondato dai suoi, pare che voglia riprovarci con un copione che in realtà non è affatto nuovo ma che prevede a mio parere una variante importante: saranno gli ex Dc a pesare di più nella Balena bianco-rossa assieme all'ala anti veltroniana del Pd. Restano da capire due cose: quale sarà il ruolo di Massimo D'Alema? E come verrà declinata l'allenza con Di Pietro e l'ala giustizialista-girotondina della sinistra? E voi cosa ne pensate del ritorno di Prodi, serve davvero al centrosinistra? "Prodi affonda il Pd per riusumare l'Ulivo" di Federico Novella Cossiga: "Romano era in agguato. Ora si prende la rivincita" di Roberto Scafuri Cacciari: "Con il rientro di Romano torniamo al vecchio Ulivo, meglio scioglierci" di Francesco Cramer Scritto in Varie Commenti ( 103 ) » (29 votes, average: 2.62 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 11Mar 09 Se il cemento è di sinistra Il governo prepara il piano casa e subito il segretario del Pd Dario Franceschini pronuncia il più ovvio dei no. Come dire: dove sta la notizia? Già, avesse detto sì, invece. Nulla di nuovo sul fronte dell'opposizione, parafrando Remarque. Eppure il rilancio dell'edilizia (privata e pubblica) è uno dei più classici volani dell'economia perché muove, tra l'altro, un indotto enorme: dall'industria all'artigianato al terziario ai servizi. Ma quello che mi ha colpito nella politica esplosa attorno al piano casa è il grido di dolore (politicamente iprocrita) che si è levato dagli pseudo-neo ambientalisti dela centro sinistra: così il governo cementifica l'Italia, è in arrivo un nuovo sacco del territorio, sarà speculazione selvaggia. Se non fosse vero non ci crederei. E bene fa Vittorio Sgarbi a denunciare gli architetti-Attila che hanno cementificato il Belpaese e ora protestano (leggi l'articolo). E bene fa chi ricorda il partito del cemento delle regioni rosse (qualcuno deve pur ricordarlo a Franceschini). La polemica sul cemento assomiglia a quella sugli euromissili ai tempi di Craxi e Berlinguer. Ricordate? Per la sinistra i missili dell'Urss erano "buoni", quelli degli americani "cattivi". Per il cemento è lo stesso: quello "rosso" è buono, buonissimo e fa bene all'ambiente e al paesaggio. Vallo a spiegare ad Alberto Asor Rosa parlando di vicende edilizie nella rossa Toscana, recenti e passate. Certo, l'ombra della speculazioni è sempre in agguato, per non parlare dell'abusivismo dei singoli. Piccolo aneddoto personale: "Signor x - chiedo a un residente di un comune amministrato dalla sinistra (ma poteva anche essere la destra) - ma perché ha rialzato abusivamente la casa nel centro storico, proprio a due passi dal comune?" Risposta: "Tanto siamo in campagna elettorale, nessuno interverrà.". Alle successive amministrative il signor x ha poi fatto qualche altro "lavoretto". Insomma, non ci sono solo gli eco-mostri, la materia è complicatissima e se ne sono viste di tutti i colori in giro per l'Italia. Ma pensare di snellire le pratiche burocratiche infinite, costose, defatiganti per aprire i cantiere, poter ampliare la casa d'abitazione, riqualificare periferie e zone industriali inasprendo le pene per gl iabusi e senza deroghe ai vincoli ambientali e paesaggisti non significa automaticamente voler cementificare il Belpaese. E le nuove tasse pure. Stavolta mi sembra che Francheschini e chi lo segue abbiano fatto un autogol. Del resto anche Dario, checchè ne dica D'Alema, veltroneggia guardando a Obama e riparte con le tasse, proprio così, tasse: una bella una tantum da prelevare dalle tasche dei "ricchi" per darla ai poveri, altro che capitalismo compassionevole, era l'idea di Rifondazione quando era al governo assieme a Prodi. Come se le tasse in Italia non fossero già alte anzi, altissime, soprattutto per chi ha la busta paga (anche da 120mila e più euro lordi all'anno). Bossi dice che se ne può discutere. Mah. Prodi ha perso una campagna elettorale proprio sul punto, Berlusconi l'ha vinta. Qualcosa vorrà pur dire. Il Giornale (lunedì 23 marzo) Dietrofront del pd sul piano casa: si può fare/di Gian Maria De Francesco Scritto in Varie Commenti ( 61 ) » (14 votes, average: 4.07 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 03Mar 09 Balena rossa la trionferà? Il giorno dell'investitura bulgara di Dario Franceschini alla guida del Pd, dopo la ritirata pre-elettorale di Veltroni, sul sito avevo titolato "Un ex Dc alla guida degli ex Pci", oggi, sul "Giornale" Vittorio Macioce scrive un interessante articolo sulla svolta cattocomunista degli esponenti del nuovo Pd. E l'articolo mi fa tornare alla mente la Balena bianca che non c'è più, alla diaspora degli ex Dc ma soprattutto a quei cattolici democratici (i Dc di sinistra) che dopo aver affossato la Democrazia cristiana (ricordate Martinazzoli e la Bindi? la nascita del Ppi, partito puro e duro post tangentopoli?) si sono aggrappati come alla zattera della Medusa al Partito democratico del fu Veltroni. Fanno pensare alla trasformazione della specie: dalla Balena bianca alla Balena rossa. In fondo i cattocomunisti (come spesso vengono definiti) sognano proprio questo, sotto sotto ritengono di avere una idea della politica e della cultura politica del dialogo (soprattutto con gli ex Pci), superiore a quella degli alleati e tale comunque da poterli alla fine, condizionare e "guidare" all'approdo verso una sorta di catto-socialdemocrazia, in un partito e con un programma che possa includere pezzi della sinistra ora divenuta extraparlamentare, depotenziati e sconfitti, in cerca anche loro di un approdo sicuro. Balena rossa che potrebbe, con l'inclusione dell'Udc, tornare a navigare più sicura nell'oceano della Seconda Repubblica affiancata dal neo-collateralismo della Cgil (peccato alla guida della Cisl non ci sia più Pezzotta.). Pensiero in libertà, il mio, anche perché gli ex Pci-Pds-Ds a cominciare da Massimo D'Alema non saranno certo disposti a farsi ingoiare come Giona. Anche Franceschini del resto cerca di non farsi ingabbiare e ha annunciato: "Non mi ricandiderò al congresso di ottobre". Il mio è un "mandato a termine e di garanzia": cioè con due obbiettivi, quello di evitare l'ennesima catastrofe elettorale alle europee (ma anche alle amministrative) e quello di preparare il congresso. Nel frattempo Dario si tiene le mani libere, "non ho il problema di candidarmi.". Le grandi manovre sono due iniziate ufficialmente, nel centrosinistra, dove c'è (come fece Fanfani all'inizio degli anni Settanta) a contare amici e nemici. Dopo il voto "liberi tutti". Balena rossa la trionferà, dunque? Voi cosa ne dite? Scritto in Varie Commenti ( 91 ) » (23 votes, average: 3.65 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Feb 09 Il "vizietto" di Dario Anche Dario Franceschini ha fatto il suo giuramento, come quelli di Pontida, però a Ferrara, la sua città. E ha subito innalzato gli emblemi del suo pantheon: la Costituzione e l'antifascismo. Poi ha indicato il nemico, quello di sempre: Silvio Berlusconi, sempre e solo lui. "Vizietto" che non muore mai, a sinistra come fra i cattolici democratici. Niente di nuovo, si dirà, il vice di Veltroni eletto con una maggioranza bulgara all'improvvisato congresso del Pd a Roma (ho fatto avere un pò di voti a Parisi, altrimenti sai che figura.", avrebbe detto) da perfetto democristiano di scuola zaccagninana rinnova nella continuità anti berlusconiana. A Ferrara sembrava uno Scalfaro giovane, ma di "giovane" Dario ha poco: anche lui è un democristiano di lungo corso che ha sempre masticato pane e politica nella dc di sinistra. E si fa grande all'ombra del salvifico nemico Silvio. Antonio Polito, direttore del "Riformista" sostiene infatti che "è fermo agli anni Settanta". Già, è questo il "vizietto" di Dario che lo porta a parlare più alla nomenklatura che alla gente anche perché deve rimettere insieme i cocci del Pd, o meglio le sue anime divise quasi su tutto: ex Ds ed ex Margherita, ulivisti delusi, binettiani teodem e radicali, veltroniani in cerca di rivincite, dalemiani sempre più aggressivi con Rutelli perso alla ricerca della "terza via". Dialettica interna si dice, su temi come la bioetica o la sicurezza, ad esempio. Impresa difficile a ridosso di elezioni europee ed amministrative. Poi c'è la questione delle alleanze: la sirena dellUdc da un lato, il rapporto con Di Pietro (l'unico ad aver gradito davvero l'elezione di Franceschini). Quello che il Time ha definito (chissà perché poi?) "l'Obama italiano", quel Matteo Renzi presidente della Provincia di Firenze, volto nuovo della Margherita, che ha sbancato alle primarie del Pd a Firenze, è stato impietoso e l'ha definito "vicedisastro". Riuscirà dunque il "vicedisastro" a risollevare le sorti del "superdisastro" chiamato Pd? E basterà il collante ormai vecchio ed elettoralmente perdente dell'antiberlusconismo di maniera? I primi sondaggi dicono di no. Staremo a vedere se davvero sarà l'ex dc a tracciare la rotta del Titanic piddino. Intanto D'Alema si è detto pronto a collaborare ("organizziamo il partito, torniamo a parlare alla gente, occupiamoci dei problemi reali del Paese, lavoriamo alle riforme condivise.") e anche Cofferati si è fatto avanti. "Se Dario mi chiama") soccorso rosso anti veltroniano in movimento e sicuramente non disinteressato, pensando al dopo elezioni. Quando si faranno i giochi veri. Difficile che gli ex ds vogliano davvero morire democristiani. Facile pensare che se Dario non si libererà del "vizietto" farà poca strada. E intanto non resta che tentare di rispolverare l'Unione e magari il sepolcro imbiancato del silente Prodi. COSA NE PENSATE? Ma D'Alema cosa sta tramando? di Peppino Caldarola Non basterà il "ragazzo alibi" a fermare la scissione nel Pd/di Paolo Guzzanti Povero Pd non gli resta che Pecoraro Scanio/di Massimo de' Manzoni Scritto in Varie Commenti ( 104 ) » (30 votes, average: 3.67 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 17Feb 09 Walter, un perdente perfetto Come via crucis è proprio dolorosa: elezioni regionali in Friuli, Sicilia e Abruzzo, comune di Roma, le elezioni politiche, regionali in Sardegna. A mettere il fila le sconfitte infilate una dopo l'altra da Walter Veltroni vengono i brividi (politici ma anche umani). Nessuno era riuscito a ottenerne così tante in così poco tempo. Sembra la sceneggiatura di un film: il perdente perfetto al comando del Pd. O di quel che resta di un partito e di sogno politico rimasto tale, ovviamente al di là delle intenzioni (e dei meriti che pure ha) di Walter. Che si dimette, lascia la carica di segretario davanti direttivo del partito che l'ha messo sotto processo e che era pronto a tenerlo in sella ma commissariandolo. Lascia nel momento peggiore: caduta di consenso, scarso appeal, fuga dei militanti ed elezioni europee e amministrative alle porte. Il Pd è allo sbando mentre Di Pietro insiste: l'unica vera opposizione sono io. Epilogo dell'ennesima tragedia della sinistra italiana e delle sue divisioni senza fine. D'Alema (che ha lanciato Bersani nella corsa alla segreteria) ha intuito da tempo quale sarebbe stato (e quale dirompente portata avrebbe avuto) il capolavoro di Silvio Berlusconi in Sardegna. Replica del blitz in Molise ma nobilitata da un avversario indubbiamente di spessore come l'ex governatore e editore dell'Unità, Renato Soru. D'Alema da tempo predica ai quattro venti che il Veltroni-pensiero è inadeguato, che nel Pd non c'è "amalgama" che il centro-sinistra dovrebbe esssere un centro-sinistra-sinistra (con l'inclusione organica di pezzi di ex rifondaroli e quant'altri disposti ad allearsi organicamente con il Pd dopo la diaspora causata dallo tsunami delle politiche). D'Alema sapeva che Silvio avrebbe tirato dritto, che l'azzardo delle dimissioni di Soru avrebbe portato a una diaspora sarda nella sinistra. E ha avvertito a lungo inascoltato che l'Italia dei Valori giustizialisti di Di Pietro avrebbe pescato a strascico nell'elettorato piddino. Tra lui e Walter si è consumato un scontro duro, a volte sotterraneo a volte alla luce del sole, scandito da armistizi di facciata. Una vera guerra di logoramento (da premier toccò a Massimo subirla quando su lasciato solo a battersi in una campagna elettorale persa malamente.). L'ultimo episodio il duetto tra D'Alema e Bertinotti, con "baffino" che dice: "Non siamo autosufficienti.". Sardegna ultimo passaggio per Veltroni, dunque. Caporetto del segretario ma anche del Pd. Ricordate la campagna elettorale? Ugo Cappellacci è stato marchiato a fuoco dagli avversari (suoi ma soprattutto di Berlusconi, il "colonialista"). "Ugo chi?. "Signor nessuno.", "Spalla perfetta.", hanno cercato di far passare Cappellacci addiritura come un non sardo, lui che è anche amministratore pubblico a Cagliari. Messaggio da veicolare, questo, non tanto in Sardegna quanto nel Continente per far vedere che Berlusconi appoggiava un "governatore fantoccio". I sardi ovviamente non hanno abboccato. E Soru, con stile, ha ammesso che quel voto va rispettato perché è il voto dei sardi ed è soprattutto un voto democratico. Parole che mi sono piaciute, queste di Renato Soru: aveva un suo progetto, ha provato ad attuarlo e sono stati proprio i suoi alleati a metterlo in difficoltà. L'ennesima guerra nella sinistra che mangia i propri figli. L'effetto Soru combinato all'effetto Margherita, che ha visto trionfare alle primarie del Pd di Firenze Matteo Renzi (34 anni) opposto soprattutto a Lapo Pistelli, indicato proprio dal segretario del Pd, è stato fatale a Veltroni che sembrava deciso a resistere magari anticipando il congresso per blindare la sua poltrona e quella del gruppo dirigente, arroccato nell'ultima ridotta prima delle elezioni europee. E forse la mossa delle dimissioni potrebbe essere utile a forzare la mano per convocare il congresso anticipato per fare la conta di amici e nemici. Così Walter, un perdente lasciato solo al comando dai suoi avversari interni, si è smarcato lasciando in mano ad altri il cerino acceso. E per il Pd è un salto nel buio. Ha fatto bene Veltroni a dimettersi? Il progetto del Pd riformista potrà andare avanti lo stesso? Chi è secondo voi l'uomo più adatto a guidare il Pd dopo Veltroni? Enrico Letta ad esempio, dice sì all'Udc: sarà Casini il nuovo Prodi del Pd in versione ulivista rivista e corretta? Dite la vostra Leggi: Lettera aperta di Paolo Guzzanti a Walter Scritto in Varie Commenti ( 240 ) » (63 votes, average: 3.59 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 09Feb 09 Passante di Mestre, yes we can. L'inaugurazione del Passante di Mestre, una grande opera inserita da Silvio Berlusconi fra le priorità delle infrastrutture necessarie a rilanciare l'Italia è una realtà: 32 chilometri e mezzo, costati meno di un miliardo di euro, realizzati in meno di quattro anni. Era prima dell'ultimo ultimo governo Prodi, ricordate? Quante polemiche sulle grandi opere berlusconiane, sulla legge-obbiettivo, quanti attacchi feroci dale centrosinistra e dalla sinistra, dai verdi e dai comitati. L'Italietta del no era insorta compatta contro i cantieri, contro il piano delle Grandi opere. Inutile rivangare. Già, perché il Passante di Mestre è una realtà, serviva al Veneto e tutto il Nord Est ed è stato fatto. Quel taglio del nastro di ieri con il premier Berlusconi e il governatore del Veneto Galan sorridenti, le strette di mano alle maestranze col caschetto giallo non sono uno slogan. "L'Italia del fare" non dovrebbe essere considerato uno slogan (come fa la sinistra) ma una realtà per un Paese che investe nel futuro e nella sua modernizzazione. Per un paese che ha necessità di puntare sulle infrastrutture a servizio delle imprese, del lavoro, della competitività, dei cittadini. E che cerca di farlo fra mille ostacoli politici, burocratici, finanziari e dopo anni di ritardi che sembrano incolmabili rispetto al resto d'Europa. Fa bene Berlusconi a insistere. Stato, Regioni, enti locali in Veneto hanno dimostrato che esiste un altro modo di declinare il veltroniano "yes we can". Quattro anni fa ero a Roma e dopo la firma dell'intesa per il Passante fra governo e regione, Galan mi prese a braccetto e mi disse: "Guarda Alberto che il Passante è indispensabile e si farà. Non si ripeterà la storia dei cantieri che aprono e non chiudono mai. I soldi ci sono e quella "strada" la faremo". Certo, la strada da percorrere è ancora lunga e difficile : c'è da completare la Tav, da finire la Salerno-Reggio Calabria, il Mose, le metropolitane per Roma e Milano e quant'altro indicato nel piano delle "Centro grandi opere". Ci sono 16,6 miliardi stanziati dal Cipe e ne servono ancora più di 100 per raggiungere i 125 necessari a realizzare il piano, soldi che il premier si è impegnato a reperire nei prossimi anni. Il Passante è un esempio che si può fare: indica un metodo, un percorso. Il Ponte sullo Stretto di Messina è il simbolo più eclatante del piano e quello più osteggiato. Mi domando: ma perché quando ad esempio il Giappone o la Danimarca costruiscono mega-ponti sono un esempio positivo, fanno notizia in tutto il mondo e se lo fa l'Italia no? Resta un mistero o forse no, se si legge questa storia in chiave squisitamente "politica". Scritto in Varie Commenti ( 72 ) » (36 votes, average: 4.19 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico Post precedenti Chi sono Sono il caporedattore del Giornale.it, un toscano "adottato" da Indro Montanelli e da Milano nel 1983. Tutti gli articoli di Alberto Taliani su ilGiornale.it contatti Categorie Varie (69) Ultime discussioni Alberto Taliani: Caro Stefano, questa di Montanelli come un vecchio partigiano non l'avevo ancora... savio futuro: Capisco discutere di Indro Montanelli sul piano storico, ma per "misera campagna... Stefano: Beh. il giovane cronista ed il vecchio direttore.. il miele è dolce, come credo lei abbia... savio futuro: SALVE, non mi ricollego agli interssanti stimoli della discussione, ma mi limito a dire: ma perchè si... Alberto Taliani: Caro Stefano, nel mio post non proprio nulla di "mieloso", è semplicemente un ricordo... I più inviati Sayed, primo risultato della mobilitazione internazionale: il senato afgano ha ritirato la conferma della condanna a morte - 12 Emails Il rito delle "okkupazioni" e quel che il Pd non dice - 5 Emails Passante di Mestre, yes we can... - 4 Emails Pensioni, a chi gli aumenti... - 3 Emails Walter, un perdente perfetto - 3 Emails E Walter diventa il "premier ombra" - 2 Emails Girotondo attorno a Walter - 2 Emails La guerra (in)civile degli psico-comici della politica - 2 Emails La Gelmini e il bel mondo di concorsopoli - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare". Veltroni e le liti sul governo "ombra". 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Scuola, festa del Pd al parco Ferrari (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

Scuola, festa del Pd al parco Ferrari Entra nel vivo la campagna di mobilitazione del Pd contro i tagli alla scuola imposti dal governo. Oggi appuntamento al parco Ferrari per la Festa per la scuola pubblica, a partire dalle 15.30. Saranno presenti, tra gli altri, il sindaco Pighi, la senatrice Bastico, l'assessore comunale Querzé. Nel corso della festa saranno raccolte le firme a sostegno della petizione popolare lanciata dal Pd "per una scuola pubblica, di qualità per tutti, più sicura e autonoma, capace di futuro". Le firme raccolte dal Pd saranno consegnate ai presidenti di Camera e Senato per ottenere, entro la fine di maggio, una discussione e un voto parlamentare, alla presenza del ministro Gelmini, sulle proposte del Pd.

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Tre bambini salvano le elementari di Soranzen (sezione: Scuola)

( da "Corriere delle Alpi" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

di Valentina Damin Tre bambini salvano le elementari di Soranzen Raggiunto il numero di dieci iscritti che fa scattare la deroga per la montagna CESIOMAGGIORE. La prima elementare di Soranzen potrebbe riuscire a salvarsi, sia pure per il rotto della cuffia, in virtù delle deroghe per la montagna e soprattutto per la disponibilità dei genitori di tre bambini che sono stati iscritti alla scuola della frazione pur di raggiungere la fatidica soglia di dieci alunni. Nonostante le assicurazioni del comune sulla sopravvivenza della "prima" a Soranzen, la dirigente scolastica Costantina Facchin non ha ancora nessuna certezza in mano. Di tutto questo sono stati messi al corrente i genitori nel corso di una riunione. La situazione non è chiara in particolare a proposito delle normative introdotte dalla riforma Gelmini sulla scuola che, per le elementari, fissa il numero minimo di alunni a quindici e dove la famosa deroga di dieci alunni per le scuole di montagna non appare più. La mancata applicazione della deroga, cancellerebbe di fatto la futura prima elementare della "Romano Ocri", dove attualmente ci sono sette iscritti. «Le soluzioni paventate dall'ufficio scolastico», ha spiegato la preside Costantina Facchin, «sono due: o l'accorpamento della prima elementare alla terza, e non alla seconda, oppure il trasferimento dei bambini a Cesio, dove verrebbero formate due classi prime». I bambini che cominceranno la scuola il prossimo anno sono ventinove: ventidue iscritti nel capoluogo e, appunto, sette a Soranzen. Per quest'ultima, però, rimane una speranza, visto che tre famiglie hanno deciso, in settimana, di trasferire i loro figli dalla prima di Cesio a quella di Soranzen. «In questo modo si sarebbe raggiunto il numero limite di dieci in cui si parlava nella deroga degli scorsi anni riferita alle scuole di montagna», ha spiegato la dirigente. «Dopo aver avuto la certezza di queste tre iscrizioni, ho informato l'ufficio provinciale del fatto. Siamo in attesa di riscontri». La situazione per Soranzen è delicata, e la preoccupazione di preside e amministratori è tanta, visti anche i fatti accaduti lo scorso anno quando, dopo la conferma in primavera della quarta sezione alla scuola dell'infanzia di Pez, a luglio la scure dei tagli l'aveva annullata definitivamente. Quello che lascia spazio all'ottimismo, sono però le identiche situazioni verificatesi in provincia per altre scuole, dove il dirigente provinciale Martino ha confermato prime elementari con dieci alunni. Anche il sindaco Gianni De Bastiani e l'assessore alla cultura Michele Balen, presenti all'assemblea, hanno assicurato: «Faremo di tutto perché al prossimo inizio di anno scolastico ci siano due prime elementari: una a Soranzen e l'altra a Cesio».

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Il comitato Scuola9 contro la riforma Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Reggio" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

Novellara. Un gruppo di genitori non si arrende Il comitato «Scuola9» contro la riforma Gelmini NOVELLARA. Il loro motto è: «La Gelmini non molla, noi neppure». Dopo aver preso coscienza dei «disastrosi effetti» che la «riforma Gelmini» potrà avere sulla scuola dei loro figli già dal prossimo anno scolastico, un gruppo di genitori novellaresi ha deciso di costituirsi in comitato, denominato «Scuola9». Un gruppo di persone che punta sull'impegno diretto, senza far riferimento a partiti politici, sindacati o altre istituzioni. Consideramdo che «la gravità della situazione richiede una pronta e immediata mobilitazione». Detto fatto. Da gennaio a oggi hanno organizzato assemblee e azioni di volantinaggio, per informare e coinvolgere il maggior numero possibile di genitori e di insegnanti. Il loro luogo di incontri è la sala della Latteria Sociale di San Giovanni. In poco tempo il gruppo è cresciuto; il piccolo nucleo iniziale si è via via ingrandito, coinvolgendo un sempre maggior numero di genitori e insegnati preoccupati per il futuro della scuola pubblica. Stimolando anche la costituzione di gruppi simili nei comuni limitrofi, in particolare a Correggio, Guastalla e Gualtieri. Ora «Scuola9» si presenta alla cittadinanza con tre importanti iniziative. La prima è la redazione di un appello firmato da una settantina di membri del comitato e inviato (in raccomandata con ricevuta di ritorno) alle amministrazioni comunali, alle organizzazioni sindacali e ai consigli d'istituto con la richiesta di «abbandonare ogni forma di attendismo, di formalismo e di neutralità», per attivarsi subito, ciascuno nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, per opporsi a «questo attacco senza precedenti alla scuola pubblica e al diritto dei giovani ad un'istruzione qualificata». La seconda iniziativa, in collaborazione con il Coordinamento Genitori Insegnati Scuole Reggiane, consiste nella raccolta dei moduli con cui i genitori confermano per il prossimo anno scolastico la richiesta di mantenere gli aspetti didattici qualificanti che il governo intende cancellare (compresenze, contitolarità, specializzazione degli insegnati per aree); questi moduli verranno presentati alle scuole e all'Ufficio scolastico provinciale. Un'iniziatica che ha portato alla consegna di 160mila schede a livello nazionale, 40mila a livello regionale e oltre 1600 a livello provinciale. La terza iniziative è la realizzazione di un info-point sul territorio, per favorire l'informazione e il coinvolgimento dei cittadini su quanto sta accadendo nella scuola pubblica. Nei giorni della fiera di San Cassiano il comitato sarà in piazza pe la distribuzione di materiale informativo; con la possibilità di firmare una «fotopetizione, al fine di raccogliere fotografie e autoritratti di persone che mettano la propria faccia contro lo smantellamento della scuola pubblica». Vittorio Ariosi

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Il Papa: l'ora di Religione spirito positivo di laicità (sezione: Scuola)

( da "Giornale di Brescia" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

Edizione: 26/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:interno ed estero Il Papa: l'ora di Religione «spirito positivo di laicità» Benedetto XVI ha parlato nell'aula Paolo VI davanti a ottomila professori della materia riuniti a convegno Il Papa saluta la gremitissima assise degli insegnanti di Religione nella sala Paolo VI CITTÀ DEL VATICANO«Lungi dal costituire un'interferenza o una limitazione della libertà», la presenza degli insegnanti di Religione nella scuola italiana «è anzi un valido esempio di quello spirito positivo di laicità che permette di promuovere una convivenza civile costruttiva, fondata sul rispetto reciproco e sul dialogo leale, valori di cui un Paese ha sempre bisogno». Lo ha affermato Benedetto XVI a conclusione del Meeting che per iniziativa della Cei ha radunato a Roma 8mila professori di Religione. «La dimensione religiosa - ha ricordato il Papa - non è una sovrastruttura; essa è parte integrante della persona, sin dalla primissima infanzia; è apertura fondamentale all'alterità e al mistero che presiede ogni relazione ed ogni incontro tra gli esseri umani. La dimensione religiosa - ha scandito - rende l'uomo più uomo». «L'insegnamento della religione cattolica - ha proseguito Benedetto XVI - è parte integrante della storia della scuola in Italia, e l'insegnante di Religione costituisce una figura molto importante nel collegio dei docenti», come dimostra anche il fatto che «con lui tanti ragazzi si tengano in contatto anche dopo i corsi». Il Meeting degli insegnati di Religione promosso dalla Cei era stato aperto giovedì scorso in Vaticano dal card. Angelo Bagnasco e dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Applaudito dagli ottomila prof. radunati nell'Aula Paolo VI, il Papa ha sottolineato che «l'altissimo numero di coloro che scelgono di avvalersi di questa disciplina è il segno del valore insostituibile che essa riveste nel percorso formativo e un indice degli elevati livelli di qualità che ha raggiunto». Per Papa Ratzinger, che ha citato in proposito un recente messaggio della Presidenza della Cei, «l'insegnamento della religione cattolica favorisce la riflessione sul senso profondo dell'esistenza, aiutando a ritrovare, al di là delle singole conoscenze, un senso unitario e un'intuizione globale. Ciò è possibile - ha aggiunto il Pontefice - perché tale insegnamento pone al centro la persona umana e la sua insopprimibile dignità»

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Scuola, Pavia la meno colpita (sezione: Scuola)

( da "Provincia Pavese, La" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

di Marianna Bruschi Scuola, Pavia la meno colpita La mappa dei 33 posti in meno in tutta la provincia Organici a confronto per le elementari Alcuni istituti con il tempo pieno hanno più insegnanti PAVIA. A settembre ci saranno 33 posti in meno nelle scuole elementari. Questo dato è la quantificazione dei tagli "gelminiani" per la provincia di Pavia. Ma dove sono saltati questi posti? Quali scuole dovranno pensare a orario e organizzazione del prossimo anno scolastico con meno docenti? Confrontando le tabelle sugli organici di diritto è possibile vedere che i tagli riguardano soprattutto Vigevano e Lomellina (meno 16) e Voghera e Oltrepo (meno 13). Pavia e pavese perderanno 4 maestri. Questi sono i totali: si sommano quelli «comuni», di lingua straniera e di sostegno. Dei quattro circoli di Pavia il più penalizzato sembra essere il quarto (Ada Negri, Mirabello, Pascoli, Cabral e San Genesio): ne perde quattro. Gli organici di diritto tengono conto del numero degli iscritti e delle classi. E da quest'anno anche della riforma del ministro Gelmini che prevede il maestro unico nelle prime elementari e il taglio delle ore di compresenza. In tutta la provincia si perdono 21 maestri definiti «comuni», 12 di lingua straniera. Mentre con il sostegno si va a pari. C'è qualche istituto che riesce ad avere più insegnanti dell'anno scorso. Il circolo didattico di Vidigulfo, che comprende anche Bornasco, Lardirago e Zeccone, ne avrà tre in più. L'Istituto comprensivo di Villanterio, che copre otto Comuni (Villanterio, Copiano, Magherno, Miradolo, Gerenzago, Inverno e Monteleone, Marzano e Vistarino) ne avrà due in più. Il comprensivo di Belgioioso, che per le elementari comprende anche Albuzzano, Linarolo, Valle Salimbene e San Zenone ne perde quattro. Le scuole dovranno organizzare le lezioni usando le ore comprensenza. Come? I due insegnanti previsti per il tempo pieno sono in servizio per 44 ore, ma di lezione con i bambini ne hanno 40. Le quattro ore che avanzano, quindi due per insegnante, potranno essere usate in parte per coprire le ore della mensa e in parte per altre classi. Una delle preoccupazioni dei genitori è capire se ci saranno cambiamenti rispetto all'anno scorso nelle singole classi. E va considerato che i 33 posti in meno non sono licenziamenti, ma «non assunzioni» dei precari. Mentre sono cinque gli insegnanti che perdono la titolarità e dovranno quindi chiedere il trasferimento: due a Mortara, uno a Cava Manara, uno a Stradella e uno a Casteggio.

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DOMENICA 24 MAGGIO L'EVENTO CONCLUSIVO DEL SESSANTESIMO (sezione: Scuola)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

Domenica 26 Aprile 2009 ECONOMIA Pagina 31 CONFARTIGIANATO DOMENICA 24 MAGGIO L'EVENTO CONCLUSIVO DEL SESSANTESIMO La manifestazione si terrà nel salone della Cdc di Brescia con inizio alle 10. Dopo la relazione del presidente, Giovanmaria Rizzi, sono previsti gli interventi di numerose autorità e del ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini. Alla fine dei lavori saranno attribuite le onorificenze agli artigiani meritevoli e ai presenti verrà donato il libro dal titolo «Sessant'anni insieme nel segno dell'Unione».  

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"ora di religione esempio di sana laicità" il papa: è parte integrante della scuola (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 13 - Cronaca Il messaggio "Ora di religione esempio di sana laicità" Il Papa: è parte integrante della scuola CITTà DEL VATICANO - Per papa Ratzinger l´insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica non è «un´interferenza o una limitazione della libertà», ma - al contrario - è un esempio «di quello spirito positivo di laicità che permette di promuovere una convivenza civile costruttiva» in Italia e in tutti i paesi dove è istituito. Benedetto XVI ne ha parlato ieri ai circa 8000 insegnanti di religione che hanno preso parte alla tre giorni di Meeting sull´Irc voluto dalla Cei, aperto giovedì scorso dal ministro dell´Istruzione Maria Stella Gelmini. «L´insegnamento della religione cattolica - secondo il Papa - è parte integrante della storia della scuola in Italia, e l´insegnante di religione è una figura molto importante nel collegio dei docenti. è significativo che con lui tanti ragazzi si tengano in contatto anche dopo i corsi». Presente all´udienza anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei. (o. l. r.)

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ISTRUZIONE Riforma Gelmini, tagli ed effetti sulle scuole fermane (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

FERMO pag. 1 ISTRUZIONE Riforma Gelmini, tagli ed effetti sulle scuole fermane di CAMILLA CORRADINI MENTRE gli istituti superiori fermani sono colpiti pesantemente dai tagli dovuti alla riforma Gelmini, sembra andare meglio alle scuole elementari. La situazione è ancora in via di definizione, ma il quadro che si prospetta, secondo i dirigenti scolastici, è meno grave di quanto pensato e temuto. I tagli, è innegabile, ci saranno: in totale nell'organico di diritto, secondo i numeri forniti da Cisl scuola per l'intera Provincia di Ascoli, ammontano a 293 unità di cui 97 alla primaria, 110 alla secondaria di primo grado e 86 a quella di secondo grado. Non essendoci l'ufficio scolastico Fermano non è possibile conoscere la situazione specifica della nuova Provincia. Parlando coi presidi delle scuole del capoluogo abbiamo provato a fare una panoramica per Fermo.

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la scuola si difende a teatro (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VII - Torino Il caso I genitori si improvvisano attori per contestare il decreto del ministro Gelmini La scuola si difende a teatro Si sono improvvisati attori per contestare il ministro dell´Istruzione. Sono i genitori degli alunni dell´elementare Mazzarello: hanno costituito una compagnia, Teatrantipercaso, e il 15 maggio alla Cascina Roccafranca saranno in scena. Il loro spettacolo si intitola «Grembiulini Taglia Unica», scritto da Fabrizio Giacone ed Elisa Parrino, e prende di mira l´ennesima riforma della scuola primaria. STEFANO PAROLA A PAGINA VIII

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"grembiulini taglia unica" genitori in scena per protesta - stefano parola (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina XIV - Torino Hanno fondato una compagnia per denunciare gli effetti negativi della riforma Gelmini "Grembiulini taglia unica" Genitori in scena per protesta Il 15 maggio mamme e papà reciteranno contro gli effetti dei tagli ministeriali STEFANO PAROLA Il ministro dell´economia della Repubblica di Banania, Giulio Quattromari, impone al collega dell´Istruzione, Mario Star Grembiulini, di riformare il mondo della scuola. Il tutto con l´avallo del primo ministro Silvia Seitelevisioni. Sono solo alcuni dei personaggi di «Grembiulini Taglia Unica», spettacolo di satira teatrale che prende di mira la riforma Gelmini è che verrà messo in scena da un gruppo di attori chiamato Teatrantipercaso. Non proprio dei professionisti, tutt´altro: è un gruppo di genitori i cui figli frequentano, o hanno frequentato, la elementare Mazzarello di via Collino. «Eravamo stufi delle solite manifestazioni e dei soliti presìdi. Così abbiamo scelto di manifestare in modo un po´ diverso il nostro dissenso nei confronti della riforma Gelmini», spiega Mauro Ravinale, genitore imprestato al teatro nel ruolo di regista. Prima avevano tentato con i «Mazzarello per caso», una sorta di compagnia di canto che si esibiva con canzoni a tema nelle occasioni di protesta. Ora invece ci provano con il teatro: «All´inizio - continua Ravinale - pensavamo fosse una follia, nessuno di noi era esperto di teatro e nessuno sapeva come allestire uno spettacolo. Ma abbiamo deciso che dovevamo provarci e che non potevamo lasciare nulla di intentato per fermare questa pazzia chiamata "riforma"». Così hanno cominciato a fare le prove e a coinvolgere persone un po´ più scafate come Virgilio Blei (ottantacinquenne con un´esperienza da attore nei "Nostri anni", pellicola di Daniele Gaglianone del 2001) e come Daniele Contardo, ex musicista dei Modena City Ramblers. Il tutto con i testi caustici di Fabrizio Giacone ed Elisa Parrino, che hanno inventato personaggi chiaramente allusivi e una trama che, come spiega l´improvvisato regista Mauro Ravinale, «si ispira a quella che ormai tutti conoscono come "riforma Gelmini" e ne tocca i principali aspetti». A cominciare dal titolo: "grembiulini" fa riferimento alla reintroduzione del capo di vestiario per i bambini delle elementari; "taglia" allude alle drastiche riduzioni di organico previste per i prossimi tre anni; "unica" si rifà al maestro unico. Le quindici persone che compongono la compagnia dei Teatrantipercaso hanno le idee molto chiare: «Siamo tutti genitori - dice il regista - che conoscono il valore della scuola primaria e sono convinti che questa riforma non porterà niente di positivo ma smantellerà un sistema scolastico riconosciuto, a livello internazionale, come uno dei migliori». Per questo l´opera, che andrà in scena in uno spettacolo unico il 15 maggio, alle 20.45, alla cascina Roccafranca di via Rubino, è divisa in tre atti e tra una parte e l´altra verranno letti numeri e statistiche per far comprendere al pubblico quali saranno le ricadute negative della rivoluzione Gelmini.

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senza doccia da tre settimane (sezione: Scuola)

( da "Centro, Il" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

di Enrico Nardecchia Senza doccia da tre settimane A Fonteavignone monta la protesta. E Villa Santa Lucia è quasi isolata Su igiene e viabilità precaria, in tendopoli forti lamentele Ambulatori: ecco dove rivolgersi per le visite L'AQUILA. Vietato lavarsi a Fonteavignone. La mancanza d'acqua in un paese con questo nome può sembrare un paradosso ma non è così. Continua il viaggio a caccia dei disagi che sono costretti a vivere gli ospiti delle tendopoli alle prese con freddo, pioggia e cibo scarso. I più penalizzati sono quelli della frazione del Comune di Rocca di Mezzo che ha sul suo territorio un campo di circa 50 sfollati. «Ebbene», spiega Eugenio Galassi, «ormai dal lontano 6 aprile, il giorno del terremoto, il campo stesso è privo di docce. Gli ospiti non possono rientrare in casa e ormai, a distanza di 20 giorni dal sisma, hanno quantomai bisogno di una doccia. Tutto questo è impossibile. Non sembra corretto che una frazione già pesantemente colpita soffra di un ulteriore disagio. Le promesse, in questi giorni, da parte della Protezione civile e del Comune sono state tante ma i risultati a oggi non si sono visti». LA PROTESTA. La lamentela di cui si fa portavoce Galassi viene evidenziata anche a nome delle tante persone anziane che sono state costrette a lasciare le loro abitazioni e a rifugiarsi nelle tende. Il problema dell'igiene personale carente a causa dell'indisponibilità ora di impianti funzionanti ora di acqua calda, è tra quelli maggiormente monitorati dallo stesso dipartimento di prevenzione dell'Asl. Emblematico il caso di Filetto, a 1070 metri di altitudine, dove nei giorni scorsi è stata portata all'attenzione dei dirigenti della protezione civile l'esistenza di appena due docce su un totale di 300 persone ospitate nelle tendopoli. Un problema, quello della mancanza di impianti dotati di acqua calda, sentito anche in altre realtà specialmente nelle zone montane». LA STRADA INTERROTTA. Oltre ai problemi legati alla ripresa di una vita il più possibile normale, ci sono anche quelli dei collegamenti stradali delle zone montane che il terremoto ha contribuito a peggiorare. è questo il caso di Villa Santa Lucia degli Abruzzi, paese aquilano al confine con la provincia di Pescara. L'interruzione della strada 17 bis rischia di tagliare fuori il piccolo centro dai collegamenti. Per questo, un gruppo di lavoro composto dall'assessore comunale Gianni Giallonardo (che è anche responsabile della tendopoli di Villa Santa Lucia, dal vicesindaco Ferdinando Merlonghi e dal consigliere comunale Goffredo Sericola, con il coordinamento del sindaco Maria Pia Colagrande che si trova temporaneamente fuori regione, ha messo a punto una serie di provvedimenti per ridurre i disagi di chi deve raggiungere il paese. «Il problema principale è quello dei collegamenti stradali», conferma Giallonardo, titolare di un forno che non ha mai smesso di lavorare nonostante i danni causati dal terremoto. «I problemi, in questa zona, a dire la verità, c'erano anche prima. Ma adesso, con gli effetti distruttivi del sisma, si sono accentuati. Infatti abbiamo il disagio della chiusura della strada provinciale 17 bis che collega Ofena e Castel del Monte. Si tratta di un provvedimento determinato dal fatto che un edificio comunale vicino alla chiesa, e che si affaccia proprio sulla strada, è stato ritenuto pericolante. Infatti una parte di questo edificio risulta essere lesionata, per cui rischia di cadere e di invadere la carreggiata. I vigili del fuoco ci hanno detto che è necessario puntellarlo e di conseguenza transennare la strada che presenta diverse situazioni di pericolo. Attualmente, con la strada interrotta, abbiamo dovuto predisporre una deviazione su una sorta di circonvallazione. Tuttavia», prosegue l'assessore, «la strada è percorribile soltanto dalle automobili. Restano fuori mezzi pesanti e autobus». Chi deve prendere il pullman (in paese ne arrivano due al giorno, uno alle 6,15 e l'altro alle 15,30) non trova più il capolinea. «Chi vuole andare all'Aquila in autobus», dice ancora Giallonardo, «deve scendere a Capestrano oppure salire a Castel del Monte. Insomma, si fa fatica anche a spostarsi da un paese all'altro mentre invece, specialmente in situazioni del genere, è importante avere una viabilità il più possibile regolare. Infatti, i viaggi verso Castel del Monte sono quotidiani, anche per prendere i pasti da servire a mensa. «Nelle tende abbiamo 50 persone», aggiunge l'assessore, «anche se il numero va riducendosi sia perché c'è gente che torna a casa sia perché, nel frattempo, c'è chi ha trovato un'altra sistemazione. Abbiamo tutto a disposizione e non ci sono carenze di materiali. La Protezione civile ci ha fornito sette tende e inoltre, per dormire, utilizziamo il bocciodromo comunale allestito con i lettini. Alcune perizie hanno permesso a una decina di persone di riottenere l'agibilità delle proprie abitazioni, cosa che è avvenuta anche per il Comune di Castel del Monte». A Villa Santa Lucia alcune attività commerciali, come la tabaccheria del centro storico, ha dovuto chiudere per inagibilità, così come un ristorante. Aperti regolarmente forno e macelleria, il negozio di alimentari è chiuso da un anno. NIENTE TENDE. Non ha tende, invece, il Conservatorio di musica «Alfredo Casella» dell'Aquila che ha la sua sede, inagibile, a Collemaggio. Il Conservatorio attende da giorni che la Protezione civile gli assegni alcune tensostrutture dove far ripartire l'offerta didattica, all'indomani del sisma che ha sconvolto l'Aquilano. «Nonostante la formale richiesta di quattro tende da venti posti», ha spiegato Carmine Gaudieri, docente del Conservatorio, «inoltrata più volte via e-mail e via fax alla Protezione civile e anche al Com 1 non abbiamo ancora ottenuto le tende che ci occorrono». I docenti non sono ancora in condizioni di allestire un punto di riferimento per gli studenti sparsi attualmente in tutto l'Abruzzo. «Sarebbe nostra intenzione», ha aggiunto Gaudieri, «attivare quantomeno una segreteria dalla quale poter coordinare e programmare tutte le attività didattiche». Il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, nei giorni scorsi aveva riferito di aver destinato al Conservatorio «Casella» tre milioni di euro nell'ambito dei provvedimenti urgenti in favore delle scuole e delle università abruzzesi. Ma le tende mancano.

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Politiche giovanili attivati i primi fondi (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

stampa Politiche giovanili attivati i primi fondi Decreto AbruzzoEmendamento del ministro Meloni per sbloccare circa tre milioni di euro L'AQUILA Dopo aver affrontato nelle emergenze post terremoto le situazioni riguardanti la scuola e l'università, adesso si cominci a pensare alle politiche giovanili in senso lato. Un'area di intervento importante, a prescindere dai fattori legati all'istruzione. Il ministro alla Gioventù, Giorgia Meloni, con assoluta discrezione, in questi giorni si è interessata all'Abruzzo, pur apparendo molto meno di tanti altri suoi colleghi. «Il lunedì dopo il terremoto il ministro Meloni ha chiamato – ha raccontato l'assessore regionale alle politiche giovanili, Paolo Gatti – l'ho trovata molto attenta, solidale. Nei giorni successivi per due volte è venuta a Villa Sant'Angelo, è stata in quella tendopoli anche il giorno di Pasqua, senza il clamore e le luci della ribalta, senza la presenza dei giornalisti». Subito dopo aver capito quale fosse la situazione a L'Aquila e dintorni si è adoperata per sbloccare una serie di fondi. L'assessore Paolo Gatti ha espresso apprezzamento per l'iniziativa del ministro Giorgia Meloni, che ha sbloccato con un emendamento inserito nel «decreto Abruzzo», i fondi consistenti in tre milioni di euro non ancora utilizzati a favore della Regione in materia di politiche giovanili. I fondi saranno direttamente gestiti dall'Assessorato alle Politiche giovanili che avrà il compito di presentare relazione semestrale al Governo sull'utilizzo delle risorse e sull'attuazione dei progetti. «Dal Governo e dal ministro Meloni ci giunge un ulteriore segnale di attenzione - ha commentato l'assessore Gatti - sono grato per l'intervento che ci consentirà di utilizzare risorse altrimenti bloccate e dare così subito via ad iniziative rivolte alle giovani generazioni colpite dal sisma». L'assessore ha poi annunciato che la prossima settimana incontrerà il ministro della Gioventù «per sottoporle le prime idee in elaborazione per un adeguato e immediato utilizzo delle risorse». Gatti sarà a Roma mercoledì. Con lui le idee per le politiche giovanili, per i ragazzi dell'Aquila. «Sono diverse le strade da seguire – ha affermato l'assessore regionale - bisognerà innanzitutto stabilire se seguire delle politiche tradizionali indirizzate verso le giovani coppie o "inventare" percorsi più originali, nuove strutture, cittadelle per i giovani, con spazi a loro dedicati. Soluzioni queste ultime che imporrebbero anche di aggiungere anche soldi provenienti da privati. Vado a Roma pronto a qualsiasi soluzione, che verrà adottata solo dopo un confronto franco con il ministro Meloni». Arriva così un nuovo settore di indirizzi con fondi freschi e disponibili. «Non possiamo non evidenziare che c'è stata una grande attenzione sul mondo della scuola e sull'università, quest'ultima vero e proprio simbolo della città dell'Aquila – ha concluso l'assessore Paolo Gatti, che ha anche la delega alla pubblica istruzione – in questi settori è stato necessario prendere provvedimenti nell'immediatezza, anche per quanto riguarda le risorse. Niente tasse per gli universitari il prossimo anno accademico e risorse importante decise dal ministro Gelmini per le scuole. Adesso possiamo pensare con più calma agli altri settori di intervento. Un'attenzione importante verso i giovani aquilani e tutti quei giovani non aquilani che vivono la città molti mesi l'anno».

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la riforma gelmini bersaglia desulo - giovanni melis (sezione: Scuola)

( da "Nuova Sardegna, La" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

L'istituto comprensivo da settembre avrà 12 insegnanti in meno La riforma Gelmini bersaglia Desulo Fontana: «Troviamo soluzioni territoriali a questo problema» GIOVANNI MELIS DESULO. Dodici insegnanti in meno, classi articolate ed accorpamenti che renderebbero antiformativa la scuola stessa. Questo il destino dell'istituto comprensivo di Desulo, che comprende i plessi di Aritzo, Belvì e Gadoni, uno dei più bersagliati dai tagli della riforma Gelmini. La contestatissima legge sulla scuola, si abbatte con violenza su un importante polo formativo del territorio, che è apparso impreparato di fronte alla portata della razionalizzazione scolastica. Bel dodici docenti, di cui uno di sostegno dovranno cambiare lido, così come diversi collaboratori scolastici. Eppure i numeri della scuola non sono da trascurare. Quattrocentocinquanta studenti in tutto su cinque plessi scolastici, in una rete di paese che sta riflettendo su come ottimizzare i servizi. I numeri sono in calo ovunque e si cerca di reagire come si può. Desulo nei suoi due plessi ha 102 studenti alle elementari: a questi si devono aggiungere i 37 Aritzo, 38 di Belvì e 30 a Gadoni. Per quanto riguarda le scuola dell'infanzia i bimbi iscritti a Desulo sono 95 e 135 alle scuole medie. Il dato demografico è comunque buono, nonostante la contrazione di abitanti dovuta a morti ed emigrati. Ma in questo contesto gli effetti della riforma scolastica saranno devastanti, con considerevole preoccupazione dei genitori e dei sindacati che già annunciano battaglia. Intanto padri e madri si sono riuniti in comitato e hanno chiesto una riunione urgente al sindaco Peppino Zanda. L'amministrazione è stata investita delle ansie di decine di padri e madri che non sanno in quale maniera sarà organizzata la scuola. Il comune, pur nella sua drammatica situazione politica, ha promesso una risposta forte. Anche perché il tema della scuola è troppo importante per essere trascurato. A Desulo, secondo quanto reso noto dai genitori, si avranno classi articolate unendo prime con quarte, e quarte con quinte. Anche il sindaco di Aritzo Paolo Fontana, quello di Belvì Rinaldo Arangino e quello di Gadoni Antonello Secci sono stati investiti del problema e stanno verificando la situazione. Secondo Fontana il problema non è solo quello dei tagli «ma di tutta la metodologia didattica che deve essere improntata non solo all'efficienza ed al risparmio, ma al miglioramento del modello educativo. Sto seguendo la situazione da qualche mese e sicuramente porterò il problema all'attenzione del consiglio della comunità montana. Dovremo trovare una soluzione territoriale che consenta alle scuole di funzionare e di tenere uno standard qualitativo elevato. Ci facciamo promotori, attraverso un incontro a carattere provinciale, di un forum per risolvere la situazione ribadendo che il problema della scuola va trattato immediatamente in tutte le sue sfaccettature».

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(sezione: Scuola)

( da "Adige, L'" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

«Le mie montagne ribelli» MATTIA ECCHELI L a guida è particolare. Molto particolare. Perché nasce da un'intuizione di Paola Lugo , un'insegnante cinquantenne di storia e italiano in un istituto tecnico, di origini bolognesi ma ormai vicentina di adozione, che coltiva due grandi passioni: la lettura e la montagna («ci vado da quando ho dieci anni e cerco di andarci ogni volta che posso»). «Montagne ribelli. Guida ai luoghi della Resistenza» (Arnoldo Mondadori, 179 pagine, 13 euro, introduzione di Santo Peli) è la raccolta di dieci itinerari selezionati attraverso la lente di ingrandimento di nove romanzi di grandi autori come Meneghello, Fenoglio, Calvino e Rigoni Stern. Su uno di questi libri, l'autrice ci ha ricamato sopra due proposte, mentre l'ultimo, ambientato nel Vajont, non è ascrivibile ad alcun romanzo: «Semplicemente sono posti bellissimi dove hanno combattuto i partigiani», spiega. Posti talvolta perfino dimenticati (e, infatti, due itinerari sono stati ricostruiti praticamente ex post, poiché dai libri non si riusciva a stabilirne le coordinate) che vanno dal cuneese ad Asiago per toccare l'Appennino emiliano, dove i racconti delle battaglie si intrecciano con la passione per il paesaggio. Oggi alle 19 presso lo spazio archeologico sotterraneo del Sass, in piazza Cesare Battisti, Lugo presente il libro che verrà in parte interpretato da Andrea Brigo alla chitarra e da Nicola Brugnolo, la voce narrante. Con la Resistenza la montagna assume un ruolo nuovo: quello di rifugio per degli «eroi» (anche se la definizione è talvolta contrastata) anziché ricettacolo di ribelli, vagabondi, streghe, eretici e fuorilegge. In teoria, dunque, una scelta naturale, quella della montagna: «Gli antichi sentieri di pastori e contadini divennero protagonisti della lotta partigiana», chiarisce una nota. Per ciascuno dei dieci itinerari c'è una parte decisamente narrativa, con la storia degli eventi e le impressioni dell'escursionista, e ce n'è un'altra con le indicazioni tecniche. Il Trentino è appena sfiorato da questi racconti: «Mi dispiace - osserva con rammarico Paola Lugo - perché ci sono posti bellissimi. Però c'è qualche riferimento a Fiera di Primiero». Quanti anni ha lavorato a «Montagne ribelli»? «Ci ho lavorato dodici mesi, gli ultimi". Ma non è insegnante? Lo sa il ministro Gelmini? «Ho la coscienza a posto: ho preso un anno sabbatico. Al quale ho diritto». Come ha raccolto il materiale? «La neve è arrivata decisamente presto quest'inverno: per fortuna mi ero preparata per percorrere gli itinerari in quota in estate. Poi gli altri. Gli Appennini, ad esempio, li ho percorsi tra l'autunno e l'inverno». Niente pianura? «C'è un itinerario ambientato anche lì: nelle valli di Comacchio». È il suo primo libro? «Come autrice sì. Ma in passato mi sono occupata di guida di arrampicata come editor». Lei che da mezzo secolo frequenta la montagna, trova che l'ambiente in quota sia cambiato? «Moltissimo. Il "mio" Appennino, dico che è mio perché arrivo da lì, l'ho trovato parecchio abbandonato e desolato. Ad esempio mi hanno colpito i castagneti in degrado». E le Alpi? «Dipende dalle zone. Ma io sono ottimista per natura e nutro la speranza che ci sia un recupero dell'attenzione nei confronti della montagna». Perché? «Mi viene in mente una sorta di continuità con la Resistenza. Oggi anche vivere in montagna mi sembra come una grande opera di resistenza». 26/04/2009

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arriva il decreto definitivo di morte per le istituzioni scolastiche di ussassai (sezione: Scuola)

( da "Nuova Sardegna, La" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 19 - Nuoro Arriva il decreto definitivo di morte per le istituzioni scolastiche di Ussassai LA PROTESTA DEL SINDACO USSASSAI. Inizia dal ministro della Pubblica istruzione, Gelmini, e prosegue con il presidente della Regione, Cappellacci, l'assessore regionale alla Pubblica istruzione, il dirigente scolastico regionale e il presidente della Provincia, la lettera di protesta contro il dimensionamento scolastico inviata dal sindaco Giannino Deplano. «Sono venuto a conoscenza, in maniera informale - scrive il sindaco del paesino montano che conta meno di 700 residenti - del verdetto che decreta, in modo sostanziale, la morte dell'istituzione scolastica nel Comune di Ussassai. Intendo denunciare l'inaudita gravità dell'ennesimo sopruso che viene a consumarsi sulla pelle di una comunità inerme e oramai irrimediabilmente condannata, per decreto, all'estinzione. Quel diritto allo studio, in maniera ipocrita e pretestuosa propagandato come assoluto e irrinunciabile, viene di fatto negato a una comunità, forse figlia di un dio minore, al pari di altri servizi minimi essenziali immolati sull'altare di machiavellismi e alchimie statistiche». Giannino Deplano spiega come calerà la mannaia sull'istituzione scolastica ussassese: «La soppressione della scuola dell'infanzia, cancellerebbe, di fatto, anche il diritto alla speranza per la comunità di Ussassai che si dibatte, da un lato, con un indice di natalità sempre più vicino allo zero, e dall'altro con quello dello spopolamento, di cui purtroppo in Ogliastra detiene il triste primato. La pluriclasse, in cui verrebbero accorpate le cinque classi della scuola primaria, decreterebbe invece la morte della didattica. Altro che lavoro individualizzato a garanzia delle diversità. Oppure, ancora peggio, che lotta al bullismo. "Costringere" in un'unica classe alunni di età così diverse, significa programmare un vero e proprio disastro socio-culturale». Quindi spiega che l'amministrazione comunale che guida Ussassai da due anni e emzzo, non vuole esere e non sarà mai, nel modo più assoluto «complice di un disegno così prverso e anche vergognoso». E annuncia che non si tireranno indietro rispetto ad alcuna forma di lotta e manifestazione: «Sia ben chiaro che non permetteremo la morte della scuola in paese. E arriveremo alle più estreme determinazioni, lasciando che siano altri, a livelli più alti, ad assumersi la totale responsabilità di una simile nefandezza». L.Cu.

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brevi, schede e richiami 1 (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

Mille disavventure per un telefono fisso lettera firmata via internet L'esigenza è quella di avere un telefono fisso. Mille spot, tante offerte, ne scelgo una. Telefono al call center, fornisco i dati: «La contatteremo quanto prima per attivare la linea. Le forniamo da subito il suo nuovo numero di telefono: 011... «. Un mese dopo mi coglie una certa inquietudine e cerco di capire a che punto è la pratica. Call center, musichetta: «Prema il tasto uno. Prema il tasto quattro. Inserisca il numero di telefono. Il numero è inesistente». Clic. Provo con il sito internet. Inserisco il numero, il codice fiscale, si apre una pagina: «Per avere informazioni occorre una password, per ottenerla deve chiamare dal numero di telefono della nostra società». Esc. Dopo quaranta giorni arriva la chiamata: «Passeremo domani alle 8.30 a metterle la linea». L'indomani, alle 17.30, dopo un giorno di ferie sprecato in inutile attesa: call center, musichetta... Italia, 2009? Troppo ottimismo sul tempo pieno Nicola Adduci via internet Sono rimasto davvero sconcertato dalle dichiarazioni del direttore scolastico regionale De Sanctis contenute nell'articolo "Tempo pieno nonostante i tagli". Il quadro prospettato dal dirigente per il prossimo anno appare troppo roseo. Ma come, non c'erano i tagli della Gelmini? Certo, ma cambiando il modello organizzativo tutto si risolve «senza nulla togliere alla qualità della didattica». Se così fosse, vorrebbe dire che fino ad oggi il tempo pieno e il tempo modulare hanno funzionato male e con sperpero di denaro pubblico. Cosa che andrebbe per lo meno provata. Nell'ambito dei sacrifici, la riforma Gelmini impone dei tempi scuola che sono altro dal tempo pieno e dal tempo modulare, il modulo viene completamente distrutto mentre il tempo pieno, viene svuotato del suo elemento qualitativo per eccellenza. È accettabile un indirizzo di questo tipo? Credo di no. La scuola, come hanno dimostrato in questi mesi docenti e genitori, è ben altra cosa da un supermercato dove si «sceglie» o da un parcheggio dove i «clienti» si preoccupano solo dell'estensione oraria: è la nostra ricchezza e il nostro futuro. Moncalieri, pessimo stato del repartino psichiatrico lettera firmata via internet Dove è finita la legge Basaglia? Avete mai visitato il reparto psichiatrico dell'ospedale di Moncalieri? Muri scrostati e con vistose macchie di muffa. Una gabbia di ferro per l'ora d'aria, un itinerario per accedere al reparto da far diventare matto chi non lo è ancora. So bene che i disagi mentali per loro natura richiedono delle strutture che, per la sicurezza dei pazienti e del personale, devono essere di un certo tipo. Ma certo che una struttura pulita e accogliente, magari con un giardino per la deambulazione e la presa d'aria di chi è già tanto sfortunato da essere finito la dentro, non farebbe male. Cercansi volontari per assistere i disabili Gabriele Piovano via internet un bel progetto per chi è affetto dalla spina bifida. «Traguardo: autonomia» significa dieci giorni di vacanza in strutture totalmente accessibili, a Lignano Sabbiadoro per i giovani tra gli 8 e i 17 anni e a Igea Marina per i ragazzi tra i 18 e i 25 anni, affiancati da infermieri professionali e da assistenti, tutti assolutamente volontari. I ragazzi vivono così un periodo di svago, di relazioni interpersonali, imparano l'indipendenza, si confrontano sui limiti, ma si aiutano anche a far emergere le grandi potenzialità. Purtroppo quest'anno si registra una grande difficoltà a reperire infermieri e assistenti volontari per la vacanza di Igea Marina. L'Associazione piemontese spina bifida e la Consulta per le persone in difficoltà lanciano questo urgente appello per trovare personale che possa prendere parte a questa significativa esperienza. Info 011/2207472-393/9663365, www. apisb. it. Figli tolti alle famiglie ecco come si decide Teresa Angela Migliasso assessore regionale al Welfare Vorrei fare alcune considerazioni sulle affermazioni del consigliere regionale Vignale contenute in un articolo del 17 aprile: «Troppi bambini tolti alle famiglie senza che ci siano validi motivi». Vignale riferisce che solo il 20 per cento degli allontanamenti è basato su gravi e accertate ragioni. Tale dichiarazione mi pare lesiva delle competenze di questi professionisti ed anche offensiva del mandato istituzionale di tutela dei minori che è attribuito, per legge, al sistema dei servizi. Non è assolutamente corretto parlare di soggettività, lasciando intendere che ciò significa decisione dei singoli operatori, in quanto la valutazione delle capacità genitoriali viene effettuata da una equipe composta da professionisti con diverse competenze e specificamente formati sulle problematiche minorili. Non solo psicologi e assistenti sociali ma anche educatori, neuropsichiatri infantili, psichiatri, pediatri o altre specifiche professionalità eventualmente necessarie per ogni singola situazione. In ogni caso la decisione finale compete all'autorità giudiziaria che a sua volta conosce direttamente i genitori attraverso l'attività del giudice delegato. Partita Fiat-Chrysler speriamo che vinca Torino Renata Franchi via internet Non ho competenze per poter discutere della storia Fiat-Chrysler-Opel, però non ci vedo chiaro. Il titolo è considerato spazzatura, i debiti sono alti, i pagamenti ai fornitori lunghissimi. E senza rottamazione e i numerosissimi aiuti di Regione e Comune la Fiat sarebbe già scomparsa. La rabbia del commissario tedesco della Ue è stata considerata un'interferenza. Però così a occhio può sembrare una mano di poker l'assalto agli americani. Senza dimenticare che i sindacati italiani non hanno ancora ben realizzato il disegno e la possibile attuazione e anche loro sono dubbiosi. Conta poco la mia perplessità sulla operazione: vorrei tanto che la Fiat, Torino in testa, abbia a vincere. Bike-sharing, le stazioni vanno fatte in periferia lettera firmata via internet Mi permetto di dare un consiglio affinché una splendida iniziativa come quella del bike-sharing non finisca per rivelarsi un parziale fallimento. La maggior parte dei potenziali utenti abitano in periferia e trovano difficoltà a recarsi in centro se non con i mezzi pubblici; un'ottima alternativa sarebbe appunto il bike-sharing. Però alcune stazioni di biciclette dovrebbero essere posizionate in periferia, altrimenti decade quest'alternativa ecologica. Infatti non avrebbe senso prendere i mezzi Gtt fino in centro per poi prendere la bici. No al parcheggio di piazza Maria Teresa Italia Nostra, Pro Natura, Legambiente via internet Sembra che si voglia procedere verso l'autorizzazione di un progetto di parcheggio pertinenziale sotto piazza Maria Teresa, sul cui studio di fattibilità anche la Soprintendenza avrebbe già espresso un parere favorevole condizionato. Non possiamo che manifestare la nostra opposizione di fronte a questa proposta. La procedura è anomale, fuori da qualsiasi bando di evidenza pubblica. Non vediamo alcuna necessità di impermeabilizzazione e di cementificare un altro pezzo della città storia svendendola ai privati. Gli sprechi continui della cultura piemontese Mario Roddino via internet Otto milioni spariti, nella vicenda Grinzane. Ma Bresso e Oliva hanno lasciato Angelo Soria al suo posto e probabilmente ci sarebbe ancora, se non fosse stato trasferito in galera. Non bastasse la dimostrazione che in tema di cultura si sono soprattutto buttati allegramente dei soldi con questa giunta, come con quelle scorse, protagonista il duo Ghigo-Leo ecco che torna alla ribalta il caso, ma forse sarebbe meglio chiamarlo semplicemente scandalo, della Fondazione per la fotografia. Lì il buco è «appena» di un milione, ma Oliva pensa bene di elargirne altri, come ci ha raccontato Repubblica. Il perché, l'assessore non ha ritenuto opportuno riferirlo, nonostante perfino i commissari si stupiscano di questa generosità. Quando chiederanno scusa ai contribuenti per questi sprechi?

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cinque in condotta: quasi record (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 3 - Livorno Cinque in condotta: quasi record Il castigo del "cinque" in condotta è arrivato puntale sulle pagelle del primo quadrimestre: se lo sono ritrovato nero su bianco ben 17 ragazzi su mille nelle scuole superiori. Ma se proviamo a guardare dentro i vari settori dell'istruzione superiore, salta agli occhi che sul fronte degli istituti professionali questa cifra balza addirittura a 55. In concreto: uno studente ogni 18 si ritrova a fare i conti con una insufficienza nella casella del comportamento. Questo significa che nel resto degli istituti secondari di secondo grado della nostra provincia la quota di "cinque" in condotta è assai più bassa: ad esempio, nei licei classici siamo a zero mentre ogni mille ragazzi si contano 4 insufficienze nei licei scientifici, sei negli ex magistrali e dieci negli istituti tecnici. Quanto basta per metterci al 73º posto (su 103) nella classifica che mette in fila le province del Bel Paese: e se limitiamo lo sguardo al Centro Nord, non possiamo chiudere gli occhi di fronte al fatto che solo sette province - tre delle quali in Toscana: Massa (20 su mille), Prato (24) e Pistoia (33) - hanno un numero di insufficienze più alto in questa particolare colonna della pagella. Non è tutto: solo tre fra le 75 province del Centro Nord tre hanno fra gli istituti professionali uno standard di "cinque" in condotta più marcato di quanto si registra qui da noi. Con il record a Prato: un ragazzo su 12 è stato punito così. E alle medie? Gli alunni sono poco più che bambini, eppure fioccano tante insufficienze: il comportamento è stato castigato in sei pagelle su mille. Ce la caviamo un po' meglio che alle superiori rispetto al resto d'Italia (siamo a metà classifica in 49ª posizione). Però siamo quasi da zona retrocessione in Toscana: soltanto Prato e Firenze segnalano nel voto di quadrimestre più indisciplina che nelle nelle medie della nostra provincia. m.z.

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l'incontro - dario cresto-dina (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 42 - Cronaca L´INCONTRO Conduttrici Credo che la sincerità assoluta tra uomo e donna non faccia neppure bene al rapporto. In quanto donna sono per natura bugiarda. Non sono traditrice, me ne manca la vocazione La padrona di casa di "Exit" è l´icona di Sky, tra le donne più desiderate dagli italiani, oggetto di assidui corteggiamenti (si farebbe prima a dire chi non ci ha provato, ammette lei stessa) Si definisce credente ("Mi aiuta, mi sorregge") e di sinistra ("Penso che vada combattuto l´eccesso di ingiustizia sociale"). Sulla fama televisiva è realistica: "Da un giorno all´altro la porta ti può venir sbattuta in faccia" DARIO CRESTO-DINA ROMA A lla fine l´immagine che rimane lì a galleggiare è quella di una maschera dal sorriso ironico, se non beffardo. Si percepisce il sospetto di non avere capito fino in fondo, nel gioco della verità e della dissimulazione, la donna che hai avuto di fronte per un paio d´ore. Non hai perso, ma neppure hai vinto. Ilaria D´Amico lo dice subito: «Non mi va di passare attraverso uno scanner, di sottopormi a un´autopsia da viva. Se andassi in giro senza pelle sarei una pazza, mi mancherei di rispetto. Non accetto di essere giudicata da chi non mi conosce, sono stata più volte ferita da chi usa la critica come se fosse un paio di stivali. Li indossi, grazie ai tacchi diventi tre centimetri più alto, e pensi di poterti permettere di tutto». è mattino presto, al bar di via della Pace gli avventori sono pochi, e tutti lenti nei gesti come se stessero ancora risvegliandosi. Una ragazza e un uomo di colore inseguono tra i tavolini un chihuahua che trema di freddo e di paura e che naturalmente non può che chiamarsi Golia. Anche il cane ha la sua maschera nell´illusione di sentirsi più forte. Sono tempi così. Ilaria D´Amico è arrivata da via dei Coronari, dove abita. Pantalone e giacca neri, camicia bianca. Ha mani sottili, con le dita lunghe che sfiorano appena tutto ciò che toccano. Mi spiega di essere cresciuta in una famiglia interamente al femminile. «Mia madre, le sue quattro sorelle, la nonna catto-comunista, mia sorella più grande di dieci anni. Alle elementari dalle suore: grembiule, fiocco, i capelli raccolti in due codini». Mai un sette in condotta, quella bambina sarebbe stata l´orgoglio della ministra Gelmini. Le piccole "rivoluzioni" arrivano a nove anni, in cortile con i maschi per i mondiali di calcio dell´82 in Spagna, il prologo della giornalista sportiva, l´icona di Sky. Alle medie senza cartella, i libri molto gualciti e portati in mano. E, a quindici anni e mezzo, la prima volta, confessa, in cui ha fatto l´amore. Insiste: «Se indosso una maschera non lo faccio per cinismo. Considero un dono incontrare qualcuno che riesce un po´ per volta a farmi scoprire, a conquistare la mia fiducia, a farmi raccontare ciò che non è facile dire. Altrimenti mi esercito con parole inesistenti. Mi proteggo». Le domando da che cosa ha dovuto soprattutto difendersi. «Dai dolori, per esempio. Ringrazio il cielo di averne avuti, ci devi passare attraverso. è inevitabile affrontare le curve dell´esistenza. Ho perso mio padre lo scorso anno, ho avuto altre perdite importanti delle quali non mi va di parlare. All´inizio fuggo dalla realtà, comincio a dialogare diversamente con le persone che non ci sono più, faccio come se fossero soltanto partite per un lungo viaggio. Mi immagino di ricevere le loro telefonate di giorno e di notte, piano piano ritrovo in questo modo la dimensione reale. Accetto la sofferenza. Credo in Dio, mi aiuta, mi sorregge. Il mio è anche un modo opportunistico di credere. Ho bisogno della fede soprattutto nei momenti difficili. Conosco le preghiere. Il Padre nostro, l´Ave Maria. Da piccola cantavo nel coro della chiesa fino a quando mi hanno allontanata per colpa della mia voce da papera o da sirena di fabbrica. Mi piace andare nelle chiese vuote. Da sola. Inginocchiarmi a un banco. Penso, guardo la croce sull´altare. A volte piango. Sono una che si commuove facilmente. Piango anche al cinema, a volte piango anche di fronte alle pubblicità romantiche». è tra le donne più desiderate dagli italiani. Il figlio di Moggi tentò di conquistarla con un aereo e un viaggio a Parigi. Ci provano calciatori e allenatori. La lista è lunga. Lei non fa nomi, dice soltanto che farebbe prima a dire chi non ci ha tentato. Girano leggende di amore saffico legate all´amicizia con l´attrice Monica Bellucci. Ride, non ha nessuna voglia di tornare su un argomento smentito tante volte. «Mi sento molto donna, se c´è qualcosa di maschile in me questo non va oltre il quindici, venti per cento. La caparbietà, la grinta, la determinazione sono doti femminili. Sono felice quando mi vengono riconosciute. Ma credo anche di essere diplomatica e bene educata. Non sono un animale solitario e penso di saper lavorare in gruppo. Diciamo che sono un capo tollerante. Detesto i furbi e i falsi intellettuali. Sono una capra in molte cose, non mi vergogno della mia ignoranza. Cerco di imparare, questo sì». è bella, dietro il suo scudo e le parole non dette. C´è un´ombra di paura nella sua pallida freddezza. Anche la paura di chi vuole piacere. La sua vanità. «è vero, spesso mi sento inadeguata. Eppure mi accetto. So quali sono i miei difetti. Ho un seno ingombrante. Lo mostro quando serve, lo copro quando non serve. Ho le gambe troppo magre rispetto ai fianchi. Ho il naso imperfetto. Ho i denti da roditore. Non ho il timore d´invecchiare, ma forse questo è il coraggio che si ha a trentacinque anni, più avanti chissà. Mi vedrò cambiata, dovrò abituarmi alle unghiate del tempo. Lavorare in tv accelera la vita, hai la sensazione di vivere un passaggio molto veloce, quasi repentino. Da un giorno all´altro la porta ti può venire sbattuta in faccia. Ci penso da quando ho cominciato. Mi immagino di spegnerla, la tv, di mettermi a fare altro, di scrivere magari. Oppure mi vedo in campagna con figli, nipoti e cani». Sarebbe un ritorno alle radici, alle origini viterbesi di Vignanello. Intanto con l´accortezza e la lungimiranza solida dei contadini ha comprato una casa a Nizza, negozietti a Milano e Roma. Non esiste solo il cuore. Anche se è là che si cerca di andare. «Sono una bulimica dell´amicizia, verso la quale ho un approccio entusiastico, opposto a quello che adopero nei confronti dell´amore, una terra nella quale entro con atteggiamento molto guardingo. Per me l´amore è un abbraccio che dura tutta la giornata. è solidarietà, tepore, equilibrio. Trovare l´amore è difficilissimo, ancora di più è preservarlo. Non sopporto l´ipocrisia delle coppie che continuano a stare assieme nonostante la fine del sentimento e della passione. Perdono le piccole bugie. Le bugie bianche, come le chiamo io. Credo che la sincerità assoluta tra un uomo e una donna non faccia neppure bene al rapporto. In quanto donna sono per natura bugiarda. Non sono traditrice, me ne manca la vocazione. E sono pigra. Una volta ho vissuto per un po´ di tempo due rapporti paralleli, erano entrambi agli inizi. è stata una fatica incredibile. Avevo bisogno di capire, poi ho scelto chi amavo. A mia volta sono stata tradita, l´ho scoperto. Avrei preferito non saperlo. Ho sofferto moltissimo. A un certo punto ho gettato tutto in una grande pentola, l´ho fatto bollire a lungo, è passato. A trentacinque anni vorrei un figlio, sono in perfetta media italiana. Ci sto pensando seriamente. Sono sicura che saprò essere una buona madre, confusamente dedita». Nella recente guerra tra Murdoch e Mediaset, Ilaria D´Amico è stata raccontata anche dai giornali stranieri come l´unica femmina televisiva che ha messo in crisi Berlusconi. Sembrava pronta a diventare il nuovo leader del Pd. «In verità vivo la politica da cittadina smarrita e delusa. Mi ritengo una donna di sinistra perché penso, prima di tutto, che vada combattuto l´eccesso di ingiustizia sociale. Non so che cosa sia il comunismo, una parola che non si dovrebbe più usare. Ho apprezzato Cofferati, Bertinotti, Veltroni. Ritengo Berlusconi un imprenditore che continua a fare quel mestiere anche da capo del governo. Come imprenditore-politico non ha avversari. Nel centrodestra mi ha colpito favorevolmente l´evoluzione politica, la metamorfosi, di Gianfranco Fini. Mi trovo d´accordo con lui quando difende la legalità e le libertà individuali. Non vorrei sbagliarmi, ma mi sembra che l´ex leader dell´Msi sia diventato un uomo di Stato». Tre giorni della settimana a Roma, quattro a Milano. Sempre dentro la scatola di una televisione. Chissà che cosa rimane al di là dello schermo. «La tv mi ha fatta chiudere ancora di più in me stessa. Ho bisogno di aria, di stare poco in casa, di cenare all´aperto anche d´inverno. Vorrei avere più tempo per leggere. La trasmissione Exit su La7 mi impone di prepararmi soltanto su libri tecnici e di saggistica. Gli ultimi romanzi che sono riuscita a leggere sono stati La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, Trilogia della città di K. di Agota Kristof e Il maestro e Margherita di Bulgakov. Vorrei scoprire il teatro, un´arte che mi affascina e della quale non so nulla. Mi perseguita l´ossessione del rimpianto, di tutto ciò che non riesco ad afferrare. Sono una malinconica terribile. Penso addirittura di avere bisogno della malinconia. C´è sempre un momento della giornata in cui mi viene un nodo in gola. E sto bene lì, raggomitolata in me stessa». Protetta dal ferro dell´armatura, come un cavaliere medievale. «Sì. Se avessi potuto nascere in un´altra epoca, mi sarebbe piaciuto essere Giovanna d´Arco». Fino in fondo, fino al rogo? «Fino alla fine. Almeno avrei vissuto il colpo di scena».

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Un 25 Aprile coi ragazzi delle scuole (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Varese)" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

VARESE pag. 7 Un 25 Aprile coi ragazzi delle scuole Il ministro Maroni consegna i premi: «Celebriamo chi lottò per la libertà» PLATEA GREMITA ALL'APOLLONIO PER RICORDARE LA LIBERAZIONE di ENRICO CAMANZI VARESE HA LASCIATO tutti con il fiato sospeso fino all'ultimo. Fino all'ingresso delle autorità nel teatro Apollonio, dove si è svolta la manifestazione cittadina per celebrare il 25 Aprile, sembrava che il ministro dell'Interno Roberto Maroni, la cui presenza a Varese era annunciata da giorni, fosse costretto a saltare l'appuntamento. Poi, però, il sindaco Attilio Fontana, appena prima di salire sul palco, riceve la notizia. Maroni è in arrivo. Pochi minuti dopo, accompagnato dalla scorta, il leader leghista fa il suo ingresso nella sala, accolto da un fragoroso applauso di studenti e genitori, accorsi in massa per il «Premio scolastico XXV Aprile». FORSE PER MERITO dell'aria di casa il ministro sembra spogliarsi della veste istituzionale. Preferisce non intervenire dalla tribunetta dei relatori, per abbandonarsi a scherzi e battute coi giovanissimi vincitori del premio. Scambia il «cinque» con molti ragazzi, consegna i riconoscimenti agli allievi di quinta elementare e si intrattiene per una lunga «session» di autografi e foto ricordo. Sul palco chiacchiera fitto con Luigi Grossi, 83 anni, partigiano della brigata Patrioti Valstrona e fra i rappresentanti cittadini dell'Anpi. Trova il tempo per rispondere a un'insegnante della scuola Pascoli che fende la folla per chiedergli di intercedere con la collega Mariastella Gelmini. «Servono più fondi per la scuola pubblica, ministro», invoca. Maroni annuisce poi commenta il senso della festa. «È importante - chiarisce - preservare la memoria di chi si impegnò per la libertà contro il nazifascismo. Per me è significativo trovarmi a Varese davanti a una platea di tanti giovani, molti dei quali musicisti, per trasmettere questo messaggio di lotta contro le ingiustizie». IL 25 APRILE varesino di quest'anno è soprattutto la festa dei ragazzi delle scuole. Vengono premiati 88 alunni e 17 classi di 3^, 4^ e 5^ elementare. Si esibisce il coro delle «IV novembre». Cantano un pezzo di Dario Fo, tratto dall'esperienza di un partigiano di Porto Valtravaglia. Poi una canzone di Bob Dylan. Chiudono con «Bella ciao», la più applaudita. «Siete il nostro futuro - scandisce dal palco Luigi Grossi, il cui figlio è il secondo trombone della band di Maroni, il Distretto 51 - e la garanzia che ci saranno ancora tanti anni di libertà e democrazia. Il fascismo e la guerra furono orrendi per il nostro Paese. Dal 25 Aprile del '45 l'Italia tornò a essere il nostro orgoglio». Poi si rivolge a Maroni con un messaggio per un suo «collega». «Faccia sapere al ministro della Difesa - nota "Cin" - che c'è una legge del '46 per cui i partigiani sono stati riconosciuti come combattenti dell'esercito regolare». La Regione è rappresentata dall'assessore alle Infrastrutture, il saronnese Raffaele Cattaneo. «Ho avuto due nonni partigiani - ricorda - Uno portava il fazzoletto rosso. Quell'altro azzurro. Entrambi mi hanno fatto gli stessi racconti. Dobbiamo lasciarci alle spalle le lacerazioni del passato e gioire dell'unità di oggi». Al tavolo delle autorità si è seduta anche il prefetto Simonetta Vaccari. In platea, col vicepresidente della Provincia, Gianfranco Bottini, i comandanti provinciali e locali delle forze dell'ordine, oltre al questore Matteo Turillo. Hanno fatto gli onori di casa il sindaco Attilio Fontana e l'assessore ai Servizi educativi Patrizia Tomassini.

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Tempo pieno (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Cesena)" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

FORLI' PRIMO PIANO pag. 18 Tempo pieno Nel prossimo anno scolastico «I NUMERI hanno confermato le nostre critiche dei mesi scorsi. Il ministro Gelmini ha sempre ripetuto che il tempo pieno non sarebbe stato toccato, invece ci sono meno insegnanti e un gruppo di classi non ce l'avrà». Giancarlo Garoia, segretario provinciale Cisl Scuola, rimarca la differenza fra le richieste delle famiglie e l'organizzazione che risentirà dei tagli imposti dal ministero. Tutti i sindacati avevano poi contestato la sparizione delle cosiddette compresenze (due maestri nella stessa classe), che dall'anno prossimo non ci saranno più. «Le compresenze erano un elemento di qualità e di arricchimento del servizio, servivano per esempio in attività di recupero o durante le uscite dalla scuola prosegue il rappresentante sindacale . Non era affatto una perdita di tempo tenere un secondo insegnante in classe». Le critiche ai provvedimenti governativi coinvolgono tutto il fronte sindacale. Cgil, Cisl e Uil insistono sul fatto che l'aumento nel numero degli iscritti e i bisogni espressi dalle famiglie (più classi a tempo pieno) richiedevano più docenti, invece è accaduto il contrario. Il fatto stesso che pochissimi abbiano espresso la preferenza per le 24 ore', sostengono, indica che la riforma scolastica non è andata incontro alle esigenze dei genitori.

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(sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Cesena)" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

FORLI' PRIMO PIANO pag. 19 «I NUMERI hanno confermato le nostre critiche dei mesi scorsi. Il ministro Gelmini h... «I NUMERI hanno confermato le nostre critiche dei mesi scorsi. Il ministro Gelmini ha sempre ripetuto che il tempo pieno non sarebbe stato toccato, invece ci sono meno insegnanti e un gruppo di classi non ce l'avrà». Giancarlo Garoia, segretario provinciale Cisl Scuola, rimarca la differenza fra le richieste delle famiglie e l'organizzazione che risentirà dei tagli imposti dal ministero. Tutti i sindacati avevano poi contestato la sparizione delle cosiddette compresenze (due maestri nella stessa classe), che dall'anno prossimo non ci saranno più. «Le compresenze erano un elemento di qualità e di arricchimento del servizio, servivano per esempio in attività di recupero o durante le uscite dalla scuola prosegue il rappresentante sindacale . Non era affatto una perdita di tempo tenere un secondo insegnante in classe». Le critiche ai provvedimenti governativi coinvolgono tutto il fronte sindacale. Cgil, Cisl e Uil insistono sul fatto che l'aumento nel numero degli iscritti e i bisogni espressi dalle famiglie (più classi a tempo pieno) richiedevano più docenti, invece è accaduto il contrario. Il fatto stesso che pochissimi abbiano espresso la preferenza per le 24 ore', sostengono, indica che la riforma scolastica non è andata incontro alle esigenze dei genitori.

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"Di scuola si discute in Parlamento". Ecco la didascalia scelta dal Pd per presentare la p... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Civitavecchia)" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

Domenica 26 Aprile 2009 Chiudi "Di scuola si discute in Parlamento". Ecco la didascalia scelta dal Pd per presentare la petizione popolare "Per una scuola pubblica, di qualità, per tutti, più sicura e autonoma, capace di futuro", contro i tagli imposti dalla riforma Gelmini. Una raccolta firme aperta rivolta al governo per contestare le linee di un provvedimento votato al risparmio e dettato a suon di decreti e circolari ministeriali. Nell'arco del prossimo triennio il ministero dell'Istruzione priverà il mondo della scuola di fondi pari a 7-8 miliardi di euro. Ma a scapito dell'offerta formativa, visto che su scala nazionale già dal nuovo anno scolastico è prevista l'espulsione di circa 87 mila docenti e di quasi 45 mila precari del personale amministrativo, oltre alla chiusura dei piccoli istituti e alla rinuncia al tempo pieno. Cifre che, stando alle ultime disposizioni (non definitive), si ripercuotono anche sulle scuole del Lazio. Per questo il Pd viterbese promuove per domani al Teatro San Leonardo (ore 17) un incontro con David Sassoli, vice direttore del Tg1 e candidato alle prossime Europee, l'ex ministro Giuseppe Fioroni e l'assessore provinciale alla cultura, Aldo Fabbrini. Sa.G.

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ROMA - Non un intralcio, né una minaccia all'esercizio della laicità, bensì una ... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

Domenica 26 Aprile 2009 Chiudi ROMA - Non un intralcio, né una minaccia all'esercizio della laicità, bensì una ricchezza per tutto il Paese, per la cultura, per la convivenza e per l'integrazione tra fedi e nazionalità diverse, il Vaticano difende così la legittimità e l'importanza dell'ora di religione nella scuola. Ne ha parlato Benedetto XVI ieri durante un incontro con gli insegnanti: «L'ora di religione - ha detto il Papa - rappresenta una parte integrante della storia della scuola in Italia. La dimensione religiosa è intrinseca al fatto culturale, concorre alla formazione globale della persona e permette di trasformare la conoscenza in sapienza di Dio». «L'ora di religione - ha inoltre sottolineato il Papa - dà un'anima alla scuola e assicura alla fede cristiana piena cittadinanza nei luoghi dell'educazione e della cultura in generale». All'incontro in Vaticano con 7mila insegnanti di religione, nutrita rappresentanza dei 25mila impegnati nella scuola, era presente anche il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Angelo Bagnasco: «Il ruolo degli insegnanti di religione è insostituibile - ha detto il porporato - Ogni giorno nelle aule scolastiche con passione e competenza portano la ricchezza storica dottrinale, etica e culturale del cristianesimo». Il Papa e la Cei chiedono all'Italia di riconosere all'ora di religione la stessa dignità e parità che hanno le altre materie scolastiche. Appello raccolto dal ministro Gelmini che pochi giorni fa ad un convegno ha sostenuto che «l'ora di religione è uno dei pochi reali strumenti di integrazione», in quanto ha una finalità culturale che va oltre l'orizzonte dei credenti e offre occasioni di riflessione su valori comuni anche tra persone appartenenti a fedi diverse. A. Ser.

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(sezione: Scuola)

( da "Corriere del Veneto" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere del Veneto sezione: BELLUNO data: 26/04/2009 - pag: 10 Il dirigente regionale «Gite sospese, inaccettabile la motivazione politica» BELLUNO Approda nell'Ufficio regionale scolastico di Venezia il caso della decisione del collegio dei docenti dell'istituto comprensivo di Puos d'Alpago che ha congelato le gite scolastiche in segno di protesta alla riforma Gelmini. La dirigente scolastica regionale, Carmela Palumbo, si riserva di verificare la legittimità della delibera, ma anticipa che «se la motivazione fosse davvero politica si tratterebbe di un caso di incongruenza». Il caso risale alla fine di marzo, quando, dopo la decisione del collegio dei docenti, i ragazzi di terza A della media di Farra avevano scritto, insieme ai genitori, delle lettere di protesta al dirigente provinciale Domenico Martino. La Preside, Vanna Rossetti, ha così giustificato la delibera: «Come forma di protesta i docenti hanno scelto il male minore per gli alunni, perché la didattica non è stata intaccata in alcun modo». Ma l'altro ieri Martino ha fatto sapere di non aver mandato giù la questione: «Negli occhi dei ragazzi ho letto la loro delusione». Martino ha messo in dubbio la legittimità della delibera dei docenti, e per questo ha inviato il verbale alla dirigente regionale Palumbo. «Devo ancora leggerlo -anticipa - ma se la decisione di sospendere le gite fosse motivata da una protesta, la delibera sarebbe illegittima e incongruente. Ci sono delle motivazioni per cui il collegio dei docenti può sospendere le gite, ma si tratta di aspetti tecnici. È il caso ad esempio di una classe che negli anni precedenti ha tenuto un cattivo comportamento durante i viaggi d'istruzione. La motivazione politica non si può invece accettare, perché le proteste non si fanno quando si esercita una funzione pubblica. Tanto più che il collegio dei docenti non è deputato a decidere sui viaggi d'istruzione, ma solo sulle scelte didattiche. Mentre il collegio d'istituto si occupa della gestione della scuola, comprese le gite». E.P. Critica Carmela Palumbo

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In piazza centri sociali, profughi e studenti (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 26/04/2009 - pag: 3 La sfilata Slogan, bandiere, musica e gonfaloni. In corteo anche parenti e amici delle nuove Br: «Libertà per i compagni» In piazza centri sociali, profughi e studenti Oltre 60 mila con partigiani, ex deportati e partiti. «Manifestazione senza scritte sui muri» Il telone di plastica che copriva i marmi di Palazzo Saporiti, in corso Venezia, a fine pomeriggio penzola ancora bianco. Era una protezione preventiva. Non è servito a niente. Perché di bombolette spray, tra i 60 mila del 25 Aprile milanese, e in particolare tra i mille ragazzi dei centri sociali, non se n'è vista una. Non un graffito. Non uno sbaffo di vernice, tipo quelli che di solito bastano alla politica per bollare come «violente e incivili» tutte le decine di migliaia di persone che partecipano a una manifestazione. «Le nostre lotte le stiamo combattendo nelle strade da mesi», dicono i centri sociali. Le stesse che hanno portato in corteo ieri. «Senza bisogno di provocazioni giovani stranieri di seconda generazione; c'erano i collettivi dell'Onda, che per tutto l'inverno hanno contestato la riforma della scuola del ministro Gelmini. Vecchio e nuovo 25 Aprile si distinguevano nell'aspetto dei tessuti. Davanti le bandiere e i gonfaloni lisi e scoloriti, col bianco del tricolore ingiallito, che portavano i nomi delle città e delle sezioni Anpi del Nord Italia. Tessuti che mostrano i segni del tempo come i volti delle persone che li esponevano, come la faccia piena d'orgoglio del presidente dell'Associazione partigiani, Tino Casali, che ieri ha compiuto 89 anni ed è stato il primo a parlare dal palco in piazza del Duomo. E poi gli ex deportati con il fazzoletto bianco e azzurro al collo, i cartelli neri con le scritte Birkenau, Buchenwald, Auschwitz, Mauthausen, Sant'Anna di Stazzema. Sfilata silenziosa che ha raccolto applausi lungo il percorso da corso Venezia, a piazza San Babila, a piazza Fontana. L'impressione è che i due mondi comunichino poco, anche fisicamente erano piuttosto lontani nel corteo, tanto che quando i fischi sono piovuti sul discorso del presidente della Regione, i centri sociali non erano ancora arrivati in Duomo. I giovani si sono richiamati ai vecchi per rompere il clima di 25 Aprile bipartisan che tanto è stato declamato quest'anno: alla domanda «festa di tutti?», i ragazzi del Cantiere rispondono «no, non è la festa dell'Unità nazionale, la storia della Resistenza è storia di chi si è ribellato. Non dei fascisti, non del potere. È una festa partigiana». Il consigliere regionale Prc Luciano Muhlbauer ha accompagnato i profughi ricordando che «arrivano da ex colonie italiane come Eritrea ed Etiopia, che hanno conosciuto il giogo fascista e hanno lottato per liberarsene. I nostri popoli sono affratellati». Da dietro avanzavano profili neri di facce dipinte su cartelloni gialli, sopra lo striscione «Libertà per i compagni ». Lo reggevano parenti e amici delle «nuove Br», il gruppo sotto processo in tribunale. Nel resto del corteo si sono mescolati folclore e rivendicazioni, sberleffi e lotte di principio. Nel campionario degli slogan e degli striscioni spuntava un «Grazie Silvio di averci risparmiato la tua presenza»; sventolava un «G8 all'Aquila, arrivano gli avvoltoi»; campeggiava un enorme «No alla proposta di legge 1360: solo i negazionisti della storia possono pensare che ex deportati e partigiani siano uguali ai Repubblichini»; un gruppo di mamme accompagnava i propri figli nell'avanzata dei «Bambini piccoli e resistenti »; una coppia distinta, sulla sessantina criticava il «sindaco assente che però lascia aprire i negozi». Tra loro sorrideva Alba Parietti, giacca di pelle rossa, un grosso fiore di stoffa con i colori della pace ad ornare la borsa: «Sono qui per ricordare il sacrificio dei partigiani. Mio padre aveva combattuto nelle Langhe. Nome di battaglia 'Naviga'». Gianni Santucci I protagonisti Il presidente emerito, Oscar Luigi Scalfaro, parla dal palco di piazza del Duomo. A sfilare in corteo anche Alba Parietti ( sopra)

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Il prof in prestito affonda i conti della scuola (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

INCHIESTA Il record A Pistoia il 50 per cento di sostituzioni I costi Per coprire i buchi spesi quindici milioni in più Docenti e bidelli trasferiti negli uffici pubblici Gli istituti costretti ad assumere i supplenti Il prof in prestito affonda i conti della scuola [FIRMA]FLAVIA AMABILE ROMA Che cosa accade in un ufficio scolastico regionale o provinciale quando manca qualcuno? Si chiedono in prestito professori, dirigenti e bidelli alle scuole. I prestiti durano un anno, due, tre anni. E nelle scuole vanno i supplenti. Non si assume da tempo nella pubblica amministrazione, non si vuole aggravare la già compromessa situazione delle finanze pubbliche ma nella pratica si finisce per spendere anche di più. La questione è all'esame della Corte dei Conti, la denuncia è dello scorso agosto, a ottobre è stata affidata al giudice Pasquale Principato che deve verificare se ci sia «danno all'erario visto che sottrarre personale dalle istituzioni scolastiche comporta la necessità di predisporre da parte dei Dirigenti scolastici le opportune sostituzioni», come è scritto nell'esposto arrivato alla Corte dei Conti. Forse lo Stato potrà rispondere che, tutto sommato, si tratta di un risparmio perché pagare un supplente in più costa di meno che pagare un dipendente pubblico di ministero in più, ma chissà in quale voce contabile va inserito allora l'impoverimento qualitativo delle scuole costrette a rinunciare al personale di ruolo e andare avanti con i supplenti. La denuncia si riferisce a un caso in particolare: un distacco di «75 unità di personale Ata» chiesto lo scorso 22 luglio dall'Ufficio regionale dell'Emilia Romagna. A far riferimento all'ufficio emiliano sono in totale circa 400 dipendenti: così, se oltre al personale Ata consideriamo anche dirigenti scolastici e docenti già dati in prestito, ci si rende conto che il tributo delle scuole emiliane ai loro uffici regionali e provinciali è abbastanza alto. Nella richiesta dei 75 distacchi però Luigi Catalano, il dirigente dell'ufficio dell'Emilia Romagna, si giustificava spiegando che esistevano «gravi carenze di organico», che soltanto nell'anno scolastico 2007/2008 erano andate in pensione altre 19 persone e quindi «per scongiurare possibili situazioni di interruzione di pubblico servizio» era costretto a chiedere un prestito alle scuole. E alle scuole veniva inviata un'autorizzazione a sostituire bidelli, segretari e professori distaccati con supplenti «fino al termine delle attività didattiche». Accade lo stesso in tutt'Italia. I dati del ministero dell'Istruzione sono aggiornati solo al 2006 e indicano che più o meno su dieci dipendenti degli uffici regionali e provinciali 2 sono in prestito dalle scuole. «Dati che si aggravano di anno in anno, perché il personale va in pensione e non viene sostituito se non con chi lavora nelle scuole», spiega Mimma Ripani, coordinatrice nazionale della Uil pubblica amministrazione al Miur e autrice della denuncia alla Corte dei Conti. Sono soprattutto le regioni del centro Nord a approfittarne. In Lombardia, Emilia, Toscana, Marche alcuni uffici arrivano anche ad aver sottratto alle scuole metà del loro personale. Alcuni uffici fanno anche altro: chiedono in prestito non solo docenti e bidelli di ruolo ma anche i supplenti, come ha fatto lo scorso ottobre l'Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia. Quanto costa questo scherzetto? Se i collaboratori amministrativi supplenti guadagnano circa 12 mila euro l'anno e i professori un po' di più, ci si rende conto che ogni anno si spendono almeno una quindicina di milioni di euro per le supplenze in più richieste. Il ministro per la Funzione Pubblica Renato Brunetta ha ricordato che il calo delle assenze nel mese di marzo ha portato «a un risparmio nelle spese per le supplenze nella scuola di circa 250 milioni». Il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini ha spiegato che «il problema esiste. Il ministero sta studiando una razionalizzazione del sistema scolastico e farà in modo da rendere più efficiente l'apparato». Nel frattempo le cifre parlano chiaro. Nel 2006 le regioni dove i prestiti di professori, dirigenti e bidelli sono più diffusi sono la Toscana (29,24%), il Friuli (29,04%), l'Emilia (28,70%), le Marche (28,64%), la Lombardia (26,67%), il Veneto (26,20%), l'Umbria (26,08%). Il record spetta all'ufficio di Pistoia con il 51,61% dei dipendenti prestati dalle scuole. Questa è la situazione a giudicare dai dati ufficiali del ministero; ma se si va a sentire i dirigenti degli uffici si scopre che a Modena a due anni di distanza i prestiti sono arrivati a coprire la metà del personale, e che ogni ufficio scolastico ha in dotazione un professore di educazione fisica che viene distaccato per organizzare le gare e le attività sportive. Mentre a scuola viene mandato un supplente.

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Francesca Angeli (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

26-04-2009 - Oggi mille clandestini liberi grazie al Parlamento 26-04-2009 - QUI PDL ALESSANDRA MUSSOLINI 24-04-2009 - Il reporter anti Silvio: «Proprio una bella idea» 21-04-2009 - "Quest’Europa cialtrona dia più fondi all’Italia" 02-04-2009 - I giudici decidono ancora della vita: bocciata la legge sulla fecondazione 01-04-2009 - E Bossi esulta: Silvio mi ha accontentato 27-03-2009 - Ok del Senato al biotestamento Non sarà vincolante per i medici 25-03-2009 - «La corsa delle donne? Inizia adesso: presto guideranno il partito» 20-03-2009 - Così cambia la scuola In aula non più di tre stranieri su dieci 20-03-2009 - «L'Onda? Ragazzotti che si credono dei guerriglieri» 19-03-2009 - Gelmini: "Salterà la maturità chi avrà un cinque in pagella" 19-03-2009 - Tomassini: "Aumentano i rischi di epidemie" 05-03-2009 - Processo civile più rapido, c’è il sì Alfano: "Una vittoria straordinaria" 04-03-2009 - A lezione di Costituzione fin dall'asilo per imparare ad essere bravi cittadini 03-03-2009 - La Meloni: una rete di festival lungo tutta l'Italia per catturare nuovi talenti 03-03-2009 - Un supermicroscopio laser mette a nudo i segreti di molecole, proteine e virus 02-03-2009 - La scuola torna severa: boom di 5 in condotta 01-03-2009 - Latte straniero spacciato per made in Italy: taroccate due confezioni su tre. 27-02-2009 - Una legge per definire la responsabilità del medico e tutelare il paziente 26-02-2009 - Con i tagli agli sprechi bollette ridotte nelle scuole e negli uffici pubblici 26-02-2009 - Ronchi: "Via entro l’anno i romeni detenuti" 21-02-2009 - «C'è una lobby che vuole l'eutanasia» 17-02-2009 - Si scrive Key Auntie ma si pronuncia Chianti, il vino più imitato del mondo 11-02-2009 - Abbiamo precari per altri 20 anni ma al Nord è allarme matematica 10-02-2009 - Gli antiossidanti come i mirtilli meno efficaci se consumati insieme al latte caricamento in corso... più letti più votati più commentati Il nuovo 25 aprile, la sfida di... di Adalberto Signore UN PASTICCIO CON TRE PADRI di Massimo De Manzoni "La festa della Liberazione... di Redazione Oggi mille clandestini liberi grazie... di Francesca Angeli L'odio sfila in corteo: fischi e... di Redazione UN PASTICCIO CON TRE PADRI di Massimo De Manzoni Il nuovo 25 aprile, la sfida di... di Adalberto Signore L'odio sfila in corteo: fischi e... di Redazione "La festa della Liberazione... di Redazione Red tv, "rossa" che bruca 4... di Cristiano Gatti UN PASTICCIO CON TRE PADRI di Massimo De Manzoni Oggi liberi più di mille... di Redazione "La festa della Liberazione... di Redazione Il nuovo 25 aprile, la sfida di... di Adalberto Signore Vince il ricatto dei centri sociali... di Andrea Cuomo Pubblicità Pubblicità I nostri servizi Ricevi ilGiornale a casa tua Le iniziative in edicola Ricevi ilGiornale.it sul tuo computer Ricevi ilGiornale.it sul tuo lettore portatile Entra nella community de ilGiornale.it Archivio ilGiornale e ilGiornale.it © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961 Chi siamo - Codice Etico - Disclaimer - Privacy Policy - Pubblicità - Contatti - Aiuto

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petizione anti-tagli, altre mille firme (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 5 - Pordenone Petizione anti-tagli, altre mille firme Allestito un gazebo nel parco di San Valentino tra picnic e giochi SCUOLA Una trentina di maestre precarie le prime a presentarsi alla sottoscrizione In programma un incontro con i candidati alla presidenza della Provincia Buona la prima, ieri, per il comitato genitori di Pordenone: la Fortajada ha aumentato di mille firme la petizione per la scuola. «Nella prima ora di banchetto nel parco San Valentino abbiamo raccolto 300 firme anti-riforma». E' l'incasso dei genitori portavoce del comitato dei tre circoli didattici cittadini Sonia D'Aniello e Francesco De Marzi. «Prime 30 firme di maestre precarie - è il report -. A fine giornata, un altro migliaio. San Marco e il sole ci hanno dato la benedizione». Picnic, giochi e scuola in mostra nel gazebo sotto gli alberi. Laboratorio di creatività per bambini delle scuole primarie e dell'infanzia, genitori, docenti, fiabe lette ad alta voce e petizione. «L'interesse è aumentato a razzo - ha aggiunto la D'Aniello -. Tanti pordenonesi ci hanno chiesto se ci saranno tagli soltanto nelle prime classi. No: meno tempo-scuola nel quinquennio. Un rientro pomeridiano cancellato a settimana, da settembre, secondo le prime valutazioni. Spediremo la petizione al ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Dovrà ascoltarci, nel nome del diritto di lezione. Non ci fermiamo qui». Il futuro del comitato in tre mosse. «Chiederemo un incontro con i candidati alle elezioni provinciali Giorgio Zanin e Alessandro Ciriani - spiegano i progetti i genitori che non si arrendono -. Andremo sino in Regione, a Trieste, per difendere il diritto alle 30 ore di lezione nelle primarie. E la petizione va avanti». Cancellati in organico di diritto 2009-2010 delle primarie provinciali 42 cattedre. Nella materna, rischiano la rottamazione due sezioni d'infanzia a Roveredo in Piano e altre due potrebbero non essere autorizzate. «Ci servono i dati certi sugli organici dei tre circoli cittadini - è il pressing del comitato genitori -. A metà maggio torneremo in piazza: la visibilità è fondamentale, perché la scuola è un bene di tutti». «Non possiamo avere uno Stato che funziona - ha detto un papà che ha apposto la sua firma sulla petizione nel parco - senza una scuola che funziona». I tagli agli organici mettono in crisi la qualità. «Meno progetti - ha indicato De Marzi - e meno integrazione, meno visite guidate e meno laboratori, da settembre. Per i nostri figli non vogliamo perdere l'eccellenza formativa». Il comitato genitori raccoglie adesioni e informa non-stop nel sito web www.scuoladitutti.blogspot.com e via mail all'indirizzo genitori.pordenone@gmail.com. I genitori promoter della campagna "no tagli" sono Cristina (cellulare 338-4609392), Sonia (339-7614456) e Sandro (335-7498057). Chiara Benotti

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la prima classe va difesa (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

Fiume Veneto. Interrogazione consiliare sull'elementare di Cimpello «La prima classe va difesa» FIUME VENETO. I problemi riguardanti la difficoltà a formare la prima classe elementare nel plesso scolastico di Cimpello, tenendo conto delle nuove disposizioni introdotte dal decreto Gelmini con la riforma della scuola primaria, sono al centro di un'interrogazione presentata dai consiglieri comunali Egidio Bortolus, Lorenzo Cella, Ivo Antonio Crestan, Dino Mascarin, Ettore Gasparet, Sergio Stefanuto appartenenti al gruppo "Uniti per Fiume Veneto" «Abbiamo appreso le difficoltà a formare la classe prima elementare nel plesso di Cimpello a causa della carenza di alunni iscritti», si legge nel documento firmato dai consiglieri fiumani, i quali fanno riferimento anche alla petizione sottoscritta da numerosi cittadini di Fiume Veneto, i quali chiedono l'intervento delle autorità preposte per mantenere tale servizio. «Occorre tener conto di un fatto - sottolineano gli estensori dell'interrogazione - Dal prossimo anno scolastico tutti i plessi scolastici del comune attueranno un modello didattico che si svilupperà su cinque giorni settimanali di lezione e che il plesso di Fiume Veneto sarà dotato di palestra e mensa autonome». Eventi questi che, sempre secondo i consiglieri, oltre alla situazione anagrafica della frazione di Cimpello, si rivelano quale causa primaria della circostanza che si è venuta a creare. «Chiediamo - è l'oggetto dell'interrogazione - quali siano stati gli interventi che la giunta comunale ha effettuato o sta effettuando per cercare di scongiurare l'eliminazione della prima classe nel plesso scolastico di Cimpello». Chiara Lombardo

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"Lavorare in tv accelera la vita serve la fede, per andare avanti" (sezione: Scuola)

( da "Repubblica.it" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

ALLA fine l'immagine che rimane lì a galleggiare è quella di una maschera dal sorriso ironico, se non beffardo. Si percepisce il sospetto di non avere capito fino in fondo, nel gioco della verità e della dissimulazione, la donna che hai avuto di fronte per un paio d'ore. Non hai perso, ma neppure hai vinto. Ilaria D'Amico lo dice subito: "Non mi va di passare attraverso uno scanner, di sottopormi a un'autopsia da viva. Se andassi in giro senza pelle sarei una pazza, mi mancherei di rispetto. Non accetto di essere giudicata da chi non mi conosce, sono stata più volte ferita da chi usa la critica come se fosse un paio di stivali. Li indossi, grazie ai tacchi diventi tre centimetri più alto, e pensi di poterti permettere di tutto". È mattino presto, al bar di via della Pace gli avventori sono pochi, e tutti lenti nei gesti come se stessero ancora risvegliandosi. Una ragazza e un uomo di colore inseguono tra i tavolini un chihuahua che trema di freddo e di paura e che naturalmente non può che chiamarsi Golia. Anche il cane ha la sua maschera nell'illusione di sentirsi più forte. Sono tempi così. Ilaria D'Amico è arrivata da via dei Coronari, dove abita. Pantalone e giacca neri, camicia bianca. Ha mani sottili, con le dita lunghe che sfiorano appena tutto ciò che toccano. Mi spiega di essere cresciuta in una famiglia interamente al femminile. "Mia madre, le sue quattro sorelle, la nonna catto-comunista, mia sorella più grande di dieci anni. Alle elementari dalle suore: grembiule, fiocco, i capelli raccolti in due codini". Mai un sette in condotta, quella bambina sarebbe stata l'orgoglio della ministra Gelmini. OAS_RICH('Middle'); Le piccole "rivoluzioni" arrivano a nove anni, in cortile con i maschi per i mondiali di calcio dell'82 in Spagna, il prologo della giornalista sportiva, l'icona di Sky. Alle medie senza cartella, i libri molto gualciti e portati in mano. E, a quindici anni e mezzo, la prima volta, confessa, in cui ha fatto l'amore. Insiste: "Se indosso una maschera non lo faccio per cinismo. Considero un dono incontrare qualcuno che riesce un po' per volta a farmi scoprire, a conquistare la mia fiducia, a farmi raccontare ciò che non è facile dire. Altrimenti mi esercito con parole inesistenti. Mi proteggo". Le domando da che cosa ha dovuto soprattutto difendersi. "Dai dolori, per esempio. Ringrazio il cielo di averne avuti, ci devi passare attraverso. È inevitabile affrontare le curve dell'esistenza. Ho perso mio padre lo scorso anno, ho avuto altre perdite importanti delle quali non mi va di parlare. All'inizio fuggo dalla realtà, comincio a dialogare diversamente con le persone che non ci sono più, faccio come se fossero soltanto partite per un lungo viaggio. Mi immagino di ricevere le loro telefonate di giorno e di notte, piano piano ritrovo in questo modo la dimensione reale. Accetto la sofferenza. Credo in Dio, mi aiuta, mi sorregge. Il mio è anche un modo opportunistico di credere. Ho bisogno della fede soprattutto nei momenti difficili. Conosco le preghiere. Il Padre nostro, l'Ave Maria. Da piccola cantavo nel coro della chiesa fino a quando mi hanno allontanata per colpa della mia voce da papera o da sirena di fabbrica. Mi piace andare nelle chiese vuote. Da sola. Inginocchiarmi a un banco. Penso, guardo la croce sull'altare. A volte piango. Sono una che si commuove facilmente. Piango anche al cinema, a volte piango anche di fronte alle pubblicità romantiche". È tra le donne più desiderate dagli italiani. Il figlio di Moggi tentò di conquistarla con un aereo e un viaggio a Parigi. Ci provano calciatori e allenatori. La lista è lunga. Lei non fa nomi, dice soltanto che farebbe prima a dire chi non ci ha tentato. Girano leggende di amore saffico legate all'amicizia con l'attrice Monica Bellucci. Ride, non ha nessuna voglia di tornare su un argomento smentito tante volte. "Mi sento molto donna, se c'è qualcosa di maschile in me questo non va oltre il quindici, venti per cento. La caparbietà, la grinta, la determinazione sono doti femminili. Sono felice quando mi vengono riconosciute. Ma credo anche di essere diplomatica e bene educata. Non sono un animale solitario e penso di saper lavorare in gruppo. Diciamo che sono un capo tollerante. Detesto i furbi e i falsi intellettuali. Sono una capra in molte cose, non mi vergogno della mia ignoranza. Cerco di imparare, questo sì". È bella, dietro il suo scudo e le parole non dette. C'è un'ombra di paura nella sua pallida freddezza. Anche la paura di chi vuole piacere. La sua vanità. "È vero, spesso mi sento inadeguata. Eppure mi accetto. So quali sono i miei difetti. Ho un seno ingombrante. Lo mostro quando serve, lo copro quando non serve. Ho le gambe troppo magre rispetto ai fianchi. Ho il naso imperfetto. Ho i denti da roditore. Non ho il timore d'invecchiare, ma forse questo è il coraggio che si ha a trentacinque anni, più avanti chissà. Mi vedrò cambiata, dovrò abituarmi alle unghiate del tempo. Lavorare in tv accelera la vita, hai la sensazione di vivere un passaggio molto veloce, quasi repentino. Da un giorno all'altro la porta ti può venire sbattuta in faccia. Ci penso da quando ho cominciato. Mi immagino di spegnerla, la tv, di mettermi a fare altro, di scrivere magari. Oppure mi vedo in campagna con figli, nipoti e cani". Sarebbe un ritorno alle radici, alle origini viterbesi di Vignanello. Intanto con l'accortezza e la lungimiranza solida dei contadini ha comprato una casa a Nizza, negozietti a Milano e Roma. Non esiste solo il cuore. Anche se è là che si cerca di andare. "Sono una bulimica dell'amicizia, verso la quale ho un approccio entusiastico, opposto a quello che adopero nei confronti dell'amore, una terra nella quale entro con atteggiamento molto guardingo. Per me l'amore è un abbraccio che dura tutta la giornata. È solidarietà, tepore, equilibrio. Trovare l'amore è difficilissimo, ancora di più è preservarlo. Non sopporto l'ipocrisia delle coppie che continuano a stare assieme nonostante la fine del sentimento e della passione. Perdono le piccole bugie. Le bugie bianche, come le chiamo io. Credo che la sincerità assoluta tra un uomo e una donna non faccia neppure bene al rapporto. In quanto donna sono per natura bugiarda. Non sono traditrice, me ne manca la vocazione. E sono pigra. Una volta ho vissuto per un po' di tempo due rapporti paralleli, erano entrambi agli inizi. È stata una fatica incredibile. Avevo bisogno di capire, poi ho scelto chi amavo. A mia volta sono stata tradita, l'ho scoperto. Avrei preferito non saperlo. Ho sofferto moltissimo. A un certo punto ho gettato tutto in una grande pentola, l'ho fatto bollire a lungo, è passato. A trentacinque anni vorrei un figlio, sono in perfetta media italiana. Ci sto pensando seriamente. Sono sicura che saprò essere una buona madre, confusamente dedita". Nella recente guerra tra Murdoch e Mediaset, Ilaria D'Amico è stata raccontata anche dai giornali stranieri come l'unica femmina televisiva che ha messo in crisi Berlusconi. Sembrava pronta a diventare il nuovo leader del Pd. "In verità vivo la politica da cittadina smarrita e delusa. Mi ritengo una donna di sinistra perché penso, prima di tutto, che vada combattuto l'eccesso di ingiustizia sociale. Non so che cosa sia il comunismo, una parola che non si dovrebbe più usare. Ho apprezzato Cofferati, Bertinotti, Veltroni. Ritengo Berlusconi un imprenditore che continua a fare quel mestiere anche da capo del governo. Come imprenditore-politico non ha avversari. Nel centrodestra mi ha colpito favorevolmente l'evoluzione politica, la metamorfosi, di Gianfranco Fini. Mi trovo d'accordo con lui quando difende la legalità e le libertà individuali. Non vorrei sbagliarmi, ma mi sembra che l'ex leader dell'Msi sia diventato un uomo di Stato". Tre giorni della settimana a Roma, quattro a Milano. Sempre dentro la scatola di una televisione. Chissà che cosa rimane al di là dello schermo. "La tv mi ha fatta chiudere ancora di più in me stessa. Ho bisogno di aria, di stare poco in casa, di cenare all'aperto anche d'inverno. Vorrei avere più tempo per leggere. La trasmissione Exit su La7 mi impone di prepararmi soltanto su libri tecnici e di saggistica. Gli ultimi romanzi che sono riuscita a leggere sono stati La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, Trilogia della città di K. di Agota Kristof e Il maestro e Margherita di Bulgakov. Vorrei scoprire il teatro, un'arte che mi affascina e della quale non so nulla. Mi perseguita l'ossessione del rimpianto, di tutto ciò che non riesco ad afferrare. Sono una malinconica terribile. Penso addirittura di avere bisogno della malinconia. C'è sempre un momento della giornata in cui mi viene un nodo in gola. E sto bene lì, raggomitolata in me stessa". Protetta dal ferro dell'armatura, come un cavaliere medievale. "Sì. Se avessi potuto nascere in un'altra epoca, mi sarebbe piaciuto essere Giovanna d'Arco". Fino in fondo, fino al rogo? "Fino alla fine. Almeno avrei vissuto il colpo di scena". (26 aprile 2009

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FOCUS (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

FOCUS Domenica 26 Aprile 2009, Trentatre milioni di euro: a tanto ammonta il credito delle scuole della regione nei confronti dello Stato, come evidenzia il deputato Alessandro Maran (Pd) che sulla questione ha presentato un'interrogazione al ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, sottoscritta anche dai colleghi Strizzolo, Rosato (Pd) e Monai (Idv). La situazione del Friuli Venezia Giulia - sostengono i deputati - è arrivata ad un "livello di guardia in conseguenza di una politica di tagli delle risorse che ha determinato l'enorme mole di crediti pregressi". Nel corso di questi anni, si evidenzia nell'interrogazione, la Direzione scolastica regionale ha in più occasioni segnalato al Miur le difficoltà economiche e già alla fine del 2006 quantificava la differenza tra lo stanziamento effettuato e il fabbisogno in oltre 11 milioni di euro. Per anni, di fatto, gli istituti hanno inserito nei loro bilanci le quote loro dovute come residui attivi - proseguono i firmatari - e hanno cercato di far fronte agli impegni con altri capitoli di bilancio, finendo per cumulare una quota di residui sproporzionata (180.014,15 euro il Liceo classico di Pordenone; 80.870,94 euro l'Istituto comprensivo di Casarsa e così via). Ora le scuole, che non possono continuare in questo modo visto che non hanno più nulla in cassa, "non sono più in grado di pagare gli stipendi degli insegnanti supplenti - sottolineano - e, siccome ci sono centinaia di insegnanti ancora senza paga, sta crescendo il contenzioso tra i lavoratori e le scuole che non hanno ancora erogato gli stipendi". Da qui la richiesta di sapere "quali iniziative intende assumere il ministro per far fronte ad una situazione che, come hanno segnalato sindacati e dirigenti scolastici, rischia di condurre il sistema scolastico regionale al collasso". A.L.

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Caserma dei carabinieri al posto delle elementari (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

«Caserma dei carabinieri al posto delle elementari» Domenica 26 Aprile 2009, Godega di Sant'Urbano Mentre si accende la discussione sui tagli e i ridimensionamenti nel mondo della scuola, c'è anche chi invita a chiudere una delle elementari del paese. È il caso della sezione locale dell'Udc che lancia una proposta in linea con le direttive del Ministro Gelmini. Eliminare una delle tre elementari per farne una caserma dei Carabinieri così da avere meno spese e risolvere due problemi in un colpo solo. "Anche quest'anno sono stati fatti i "salti mortali" per raggiungere i numeri e riuscire ad avere una classe per ciascuna sezione - spiega l'Udc - arrivando a poco più di 30 alunni in tutto il Comune. Il progetto per la caserma prevede una spesa di 2 milioni di euro, pari al costo della nuova palestra di via Liberazione, coperti solo parzialmente da un contributo della Regione Veneto di 500mila euro". La realizzazione di una caserma dei Carabinieri rientrava già nei progetti del Piano urbanistico integrato per il centro di Godega, presentato dalla precedente amministrazione Santambrogio, congelato e rivisto da quella attuale. Il segretario Udc di Godega, Claudio Giacometti spiega: "Proponiamo di adibire una delle scuole elementari del Comune a caserma e suddividere gli alunni nei restanti due plessi. Siamo consapevoli che saranno necessarie valutazioni, mediazioni, investimenti e risorse, ma nel contempo siamo convinti che sia una decisione importante, che rende da un lato realizzabile la caserma e dall'altro segna la partenza di un processo di cambiamento della scuola nel Comune nel modo più graduale e sostenibile possibile senza impoverire una delle tre frazioni e con impegni finanziari compatibili con le risorse del Comune". Erica Bet

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Requiem del Ministro per la scuola dell'infanzia (sezione: Scuola)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 26-04-2009)

Argomenti: Scuola

Ogliastra Pagina 6042 Ussassai. Il sindaco scrive alla Gelmini. «Cancellato il diritto alla speranza» Requiem del Ministro per la scuola dell'infanzia Ussassai.. Il sindaco scrive alla Gelmini. «Cancellato il diritto alla speranza» --> In un grande comune la chiusura di un asilo significa fare qualche chilometro in più. Ad Ussassai vuol dire uccidere la speranza, mettere una pietra sopra la dignitosa resistenza allo spopolamento. Le brutte notizie non arrivano mai sole. Infatti nei disegni del ministero, denunciati in un accorata lettera del sindaco Giannino Deplano al ministro Gelmini, insieme alla chiusura della scuola dell'Infanzia è compresa anche la fusione della cinque classi della scuola primaria in un'unica pluriclasse. «La pluriclasse - osserva il sindaco - decreterebbe la morte della didattica: altro che lavoro individualizzato, a garanzia della diversità. Costringere in un unica classe alunni di età così diversa significa programmare un vero e proprio disastro socioculturale». Il sindaco, con una punta di rammarico, dice di essere venuto a conoscenza in via del tutto informale del «verdetto che decreta la morte dell'istituzione scolastica» ad Ussassai. La sua lettera è stata spedita al ministro in primis e a seguire agli altri rappresentanti istituzionali. Il tono funereo è ampiamente giustificato da quelli che sarebbero gli effetti del provvedimento: «l'ennesimo soppruso che viene a consumarsi su una comunità inerme ed ormai irrimediabilmente condannata all'estinzione». Deplano chiede che le conseguenze infauste del decreto restino sulla carta e osserva come «ancora una volta, al di la della vuota e ipocrita enfasi che trabocca dai convegni sulla solidarietà e l'attenzione per gli ultimi, la cura riservata i piccoli Comuni si concretizza non nella fiscalità di vantaggio o negli incentivi alla produzione, ma in un sistema di emarginazione in cui viene negato il diritto alla sopravvivenza». Alcuni giorni fa il vicesindaco di Lanusei Giomaria Demuro in Consiglio comunale parlava del vivere nei paesi dell'interno come di un servizio reso alla comunità e auspicava che questo servizio venisse retribuito mantenendo i servizi essenziali. Parlava di Lanusei, ma anche di Ussassai.

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Tocca ai Violoncellisti del Conservatorio (sezione: Scuola)

( da "Alto Adige" del 27-04-2009)

Argomenti: Scuola

Tocca ai Violoncellisti del Conservatorio è l'appuntamento conclusivo della Settimana della Cultura QUESTA SERA BOLZANO. Questa sera, alle ore 20.30, si chiude la serie di concerti organizzata dal Conservatorio nella sua suggestiva Sala degli Specchi in occasione della "Settimana della Cultura" coordinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Mibac). Sarà la volta dei «Violoncellisti del Conservatorio», un ensemble creato dai violoncellisti Nicola Baroni (nella foto a sinistra) e Lucio Labella Danzi (nella foto a destra) assieme ai loro studenti (da sinistra a destra) Christian Bertoncello, Alex Jellici, Erwin Moroder, Carlo Vettori Simone, Gelmini e Johannes HÖhn, che proporranno il seguente programma: B. Kelly: 3 pezzi spagnoli per 4 violoncelli; W. A. Mozart: Divertimento per 4 violoncelli; G. Verdi: Sinfonia de "I Masnadieri" per 7 violoncelli; G. Rossini: Quintetto dei violoncelli (Ouverture del "Guglielmo Tell"); G. Gershwin: Fragment per 4 violoncelli; H. Villa-Lobos: "Bachiana brasileira" n. 5 per 8 violoncelli e soprano. Per il pezzo di Villa-Lobos saranno accompagnati dal soprano Blerta Zhegu, allieva del Biennio di 2° livello di Canto, sempre presso il Conservatorio. Domani, sempre alle ore 20.30, il palco della Sala Michelangeli, ospiterà invece, in occasione di una Masterclass che terrà questi giorni presso il Conservatorio, una delle star della musica da camera con pianoforte: il Maestro Pier Narciso Masi (pianoforte), che si esibirà in quartetto con Elio Orio (violino), Manuela Matis (viola e docente di Musica da Camera al "Monteverdi") e Laura Manca (violoncello), eseguendo due dei capolavori cameristici di Johannes Brahms e Felix Mendelssohn, ovvero i loro quartetti per pianoforte, violino, viola e cello.

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Scuola e imprese, manca la meritocrazia (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Reggio" del 27-04-2009)

Argomenti: Scuola

Scuola e imprese, manca la meritocrazia I prof Cecconi e Abravanel invitati da Rotary e Soroptimist La scuola e l'istruzione in Italia non godono proprio di buona salute, con il nostro sistema scolastico che aumenta le differenze tra nord e sud e tra ricchi e poveri, poiché resta fondamentale il ceto e la famiglia di provenienza per studiare e poter salire sull'ascensore sociale. I dati forniti dal professor Luciano Cecconi, docente alla facoltà di Scienze della Formazione della nostra università e le valutazioni dell'economista Roger Abravanel, «non fanno che confermare - sostengono i due relatori - un dato di fatto». L'analisi, impietosa, è emersa nel corso del convegno che il Rotary e il Soroptimist di Reggio, hanno tenuto all'hotel Astoria e concluso da Attilio Oliva, presidente dell'associazione Treelle. I dati forniti da Luciano Cecconi sono serviti per inquadrare la situazione italiana nel confronto con il resto dell'Europa. Il nostro Paese ha una spesa per studente leggermente superiore alla media Ocse (perché la spesa per l'integrazione dei disabili non ricade sull'assistenza), mentre la spesa in rapporto al prodotto interno lordo e quella per l'istruzione, rispetto al totale della spesa pubblica, è molto inferiore alla media Ocse. «La riforma Gelmini - ha poi sostenuto Cecconi - non fa altro che agire sulla riduzione della spesa, aumentando ulteriormente il divario rispetto ai dati Ocse ed all'Unione europea». La situazione ha sintetizzato il professore, è quella che nord e sud non partono sulla stessa linea, la scuola non aiuta la mobilità sociale ed amplia le differenze. Nella sostanza, i più ricchi vanno al liceo, i figli degli operai agli istituti tecnici ed i figli degli immigrati agli istituti professionali. A spiegarne le ragioni, è stato Roger Abravanel, sottolineando che la scuola italiana non conosce la meritocrazia. Un tema che invece il relatore conosce molto bene ed al quale ha dedicato anche un libro nel quale avanza quattro proposte per scuola, economia e una società in cui sia il merito a prevalere. Per questo ha proposto un sistema di valutazione per la giustizia civile, (citando il Tribunale di Torino dove i tempi si sono dimezzati rispetto alla media) per la scuola (le migliori sono in Finlandia), per l'economia (un'authority che liberalizzi il commercio e tuteli i consumatori e non le imprese) e inserire almeno due donne in ogni cda delle società quotate in borsa (più sensibili e tenaci degli uomini) e perché le aziende guidate da donne, vanno meglio e guadagnano di più. Da ultimo, ha sostenuto ancora Abravanel, nemmeno l'economia premia la meritocrazia, che significa che la concorrenza in Italia non esiste. Tra dieci anni, ha concluso, avremo un'economia in cui coesisteranno globalizzazione e produzioni locali, dove l'export sarà più difficile e si dovrà delocalizzare nei Paesi in cui si vuole esportare. Questo richiederà alle aziende italiane un salto di qualità, di dimensione e con gli attuali proprietari dovranno imparare a fare gli azionisti ed a usare bravi manager che, adesso, invece si esportano nel mondo. Roberto Fontanili

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di OSVALDO PASELLO MENTRE nella scuola i tagli colpiscono innanzitutto i suppl... (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)" del 27-04-2009)

Argomenti: Scuola

ROVIGO PRIMO PIANO pag. 2 di OSVALDO PASELLO MENTRE nella scuola i tagli colpiscono innanzitutto i suppl... di OSVALDO PASELLO MENTRE nella scuola i tagli colpiscono innanzitutto i supplenti (ma non solo) arriva per loro la possibilità di ripresentarsi nelle graduatorie permanenti. Interessati in Polesine oltre un migliaio di docenti, distribuiti tra tutti gli ordini di scuola e il sostegno. Un migliaio di docenti per i quali, mentre si allontanano le chance di ingresso in ruolo, diventano pure remote le possibilità di ritrovarsi, al prossimo settembre, con un contratto a tempo determinato. Da qui la proposta, ancora sul piano del confronto e del dibattito, di allargare tout court all'istruzione gli ammortizzatori sociali, ma intanto centinaia e centinaia di supplenti sono chiamati ad aggiornare la loro posizione nelle graduatorie provinciali per le supplenze. C'è tempo fino all'11 maggio per presentare o inviare la domanda, anche da parte di chi (ormai siamo ai casi finali) si è diplomato alla Siss nell'ultimo biennio. Le Siss (Scuole di specializzazione per gli insegnamenti secondari) sono state, infatti, abolite dalla riforma-Gelmini e stanno terminando proprio in questi giorni il ciclo, conclusivo, di abilitazione. Per la Siss di Venezia il IX ciclo. Dunque, chi è abilitato è abilitato, ma tutti ancora dentro le graduatorie. Ed è il giro finale! Poi ancora non è ben chiaro quanto potrà accadere, agli inseriti in Graduatoria o a quanti volessero inserirsi ex-novo. Il disegno di Legge Aprea, in discussione in Parlamento, potrebbe aprire ad una «rivoluzione copernicana» nel reclutamento dei docenti, introducendo cioè la chiamata diretta del dirigente, a prescindere dalla posizione di punteggio, come si è sempre fatto dai tempi della Riforma Gentile (era il1923) in qua. Per quanto riguarda le procedure che andranno a concludersi entro l'11 maggio, i vecchi iscritti in Graduatoria dovranno confermare la provincia (per l'eventuale ruolo) che già avevano chiesto e aggiornare i titoli di punteggio. I nuovi «abilitati» presenteranno tutti i loro titoli, scegliendo la loro provincia per l'eventuale ingresso in ruolo, partendo ovviamente dalla terza fascia. I precari che si spostano da una provincia all'altra finiranno in coda, ma il Ministero ha dato la possibilità di indicare fino a tre province; dunque potrebbe capitare che lo stesso docente attenda una chiamata di incarico a tempo determinato anche da tre diverse realtà territoriali, con il rischio di creare una grande confusione per le scuole in attesa di un docente e di una risposta. Come non bastasse, il Consiglio di Stato aveva scoraggiato il Governo a prevedere, per gli spostamenti da una provincia all'altra, l'inserimento in coda. Ma il Governo ha proceduto per la sua strada, proprio per la ragione di scoraggiare la corsa agli spostamenti massicci dove si ipotizza vi siano più posti. E così ora si rischia una serie infinita di ricorsi, ennesima prova del fuoco in vista dell'avvio del prossimo anno scolastico.

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Oltre mille bambini in più e maestri contingentati (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 27-04-2009)

Argomenti: Scuola

CRONACA UMBRIA pag. 3 Oltre mille bambini in più e maestri contingentati Il sindacato protesta: «Non siamo badanti» SCUOLA DELL'INFANZIA PERUGIA NELLA PROVINCIA per il prossimo anno scolastico sono iscritti 14.650 bambini alle scuole d'infanzia, con un aumento di 1.138 unità. Ma i posti in organico assegnati ai maestri sono gli stessi stabiliti per l'anno in corso, cioè 1.131. Giuliana Renelli, sindacalista della Flc Cgil Umbria, evidenzia i dati statistici come premessa al grido d'allarme. «Chi pensava che la scuola dell'infanzia si fosse salvata dagli attacchi dei ministri Gelmini e Tremonti sostiene Renelli si sbagliava di grosso. I numeri si commentano da soli. Il decreto interministeriale sugli organici è già pesantemente intervenuto innalzando a 28 unità il numero massimo di alunni per sezione, ma nonostante ciò nella provincia restano in lista di attesa 435 bambini, tutti rigorosamente nel pieno diritto di accedere alla scuola, visto che compiono i tre anni di età entro il 31 dicembre prossimo, quindi non ci sono tra loro i cosiddetti anticipatari'». Il sindacato rileva che ci sono località della provincia con una lista di attesa corrispondente anche a due sezioni in più: è il caso del comune di Umbertide, con 43 bambini «in fila», o di quello di Corciano con 40, Deruta con 30, Ponte San Giovanni con 28, Trevi con 24, Spoleto con 18. Secondo Renelli, non è possibile garantire il funzionamento delle sezioni già attivate in organico di fatto e quindi funzionanti, per cui ci saranno famiglie il cui figlio al momento frequenta una sezione che potrebbe non ripartire. TRA L'ALTRO è stato raschiato il barile, chiedendo alle direzioni didattiche di verificare la effettiva frequenza in orario pomeridiano dei bambini iscritti, così da poterli raggruppare e recuperare un posto (per esempio, in due sezioni si assegnerebbero due docenti il mattino e uno di pomeriggio). La Cgil è contraria a questa operazione: «E' irrispettosa della didattica, si disconosce completamente il ruolo formativo della scuola dell'infanzia e le si attribuisce una funzione residuale di badantato». Image: 20090427/foto/8872.jpg

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Il Pdl reatino grida alla vittoria contro se stesso . Lo afferma il consigliere comunale ... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 27-04-2009)

Argomenti: Scuola

Lunedì 27 Aprile 2009 Chiudi «Il Pdl reatino grida alla vittoria contro se stesso». Lo afferma il consigliere comunale di Sinistra e libertà, Robedrto Lorenzetti, facendo riferimento alle ultime esternazioni dell'assessore comunale, Lidia Nobili. «Come altro giudicare - argomenta Lorenzetti - i manifesti affissi in questi giorni e i comunicati riguardo al salvataggio di alcune classi scolastiche dalla legge Gelmini. Il Pdl reatino grida alla vittoria. Contro chi? Contro se stesso, e da di fatto ragione a noi della sinistra che dall'inizio avevamo denunciato le conseguenze che la legge avrebbe avuto nel territorio. Il reatino rischia un arretramento pauroso sul fronte dell'istruzione. Chiuderanno scuole nei piccoli centri di montagna del Cicolano e della valle del Velino, e chi vorrà garantire istruzione ai propri figli dovrà sobbaccarsi l'onere di decine di chilometri di percorrenza quotidiana. Torneremo agli anni '50 e '60 con poche scuole in un territorio grande come il nostro e con centinaia di piccoli centri che la Gelmini priverà della presenza di una istituzione fondamentale come la scuola. E' vergognoso che il Pdl reatino possa avere tanta impudenza da utilizzare un argomento come questo, del quale dovrebbe al contrario vergognarsi».

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SCUOLA, LA REGIONE TOSCANA RIFIUTA RESPONSABILITÀ SUI TAGLI RISPETTARE LA VOLONTÀ DELLE FAMIGLIE PER INFANZIA E TEMPO PIENO (sezione: Scuola)

( da "marketpress.info" del 27-04-2009)

Argomenti: Scuola

Lunedì 27 Aprile 2009 SCUOLA, LA REGIONE TOSCANA RIFIUTA RESPONSABILITÀ SUI TAGLI RISPETTARE LA VOLONTÀ DELLE FAMIGLIE PER INFANZIA E TEMPO PIENO Firenze, 27 aprile 2009 - Sulla scuola la Regione rifiuta con decisione ogni responsabilità in merito a scelte che non ha mai condiviso. E chiede di rispettare la volontà delle famiglie che chiedono per i loro figli un posto nella scuola dell´infanzia o di usufruire del tempo pieno nella scuola primaria. E´ questa la posizione che la Regione ha comunicato alla Direzione scolastica regionale in questi giorni impegnata nella riorganizzazione prevista dal ministro Gelmini. Lo ha ricordato il 23 aprile l´assessore all´istruzione, formazione e lavoro intervenendo su questi temi alla conferenza di fine legislatura a San Giuliano Terme. Non si può chiedere alla Regione, sostiene l´assesore, di assumersi la responsabilità di scelte operate a livello nazionale che non sono state concordate e non sono condivise da istituzioni e mondo della scuola. L´assessore ha confermato la contrarietà della Regio ne rispetto ai consistenti tagli previsti per insegnanti, personale tecnico e amministrativo della scuola operati dal governo, tagli che incidono pesantemente sull´organizzazione scolastica, sulla qualità della didattica e sulla vita delle famiglie. Di questi tagli e delle possibili ricadute negative la Regione non può e non vuole avere alcuna condivisione di responsabilità. E´ questo il senso della posizione che la Regione ha manifestato alla Direzione scolastica regionale toscana, sulle due questioni del tempo pieno nella scuola primaria e della scuola dell´infanzia. Nel caso della scuola per l´infanzia, in particolare, la Regione richiama la necessità di non penalizzare il settore, ma anzi di rafforzarlo, superando le liste di attesa. Per quanto riguarda gli altri ordini di istruzione, la Regione aspetta di conoscere il quadro complessivo delle risposte elaborate dalla direzione scolastica. . <<BACK

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Università, meno fondi per i nuovi medici Ferrario: cure a rischio, Milano penalizzata (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 27-04-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 27/04/2009 - pag: 4 Sanità Il preside di Chirurgia della Statale: «Un'emergenza troppo trascurata». Mobilitazioni anche al San Raffaele e Bicocca Università, meno fondi per i nuovi medici Ferrario: cure a rischio, Milano penalizzata Appello al governo: «Servono 6 milioni e mezzo». Il confronto con le altre regioni Pochi medici, meno cure per i cittadini. È da questo ragionamento che parte la protesta del preside di Medicina e Chirurgia della Statale, Virgilio Ferrario, che chiama in causa direttamente il ministero dell'Istruzione e quello della Sanità. Il responsabile di una delle più importanti facoltà scientifiche d'Italia è preoccupato per il numero ridotto di borse di studio post laurea concesse dal ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) a Milano (e al resto della Lombardia): «I contratti di formazione specialistica sono troppo pochi dice Ferrario . In un momento di scarse disponibilità finanziarie, il problema non può più essere trascurato». Alla Lombardia nel 2008/2009 sono state assegnate 750 borse di studio, cioè 60-80 in meno rispetto al fabbisogno stimato da Ferrario. Ognuna ha un valore di 1.800 euro netti al mese, per cinque anni: in gioco ci sono, dunque, almeno 6 milioni e mezzo di euro. «È necessario un cambiamento di rotta», sottolinea il preside di Milano in una lettera inviata nei giorni scorsi al ministro Maria Stella Gelmini e al sottosegretario Ferruccio Fazio. Una questione sollevata anche a nome dei suoi cinque colleghi lombardi Lorenzo Alessio (Brescia), Alberto Calligaro (Pavia), Paolo Cherubino (Università dell'Insubria), Antonio Scala (Vita-Salute San Raffaele) e Andrea Stella (Università di Milano-Bicocca), tutti in fermento per «un'ingiustificata anomalia che si trascina da anni e adesso dev'essere risolta al più presto ». La Milano dai 691 mila ricoveri all'anno, con il 13% dei pazienti che arriva da fuori regione, viene considerata penalizzata, insomma, rispetto a Roma. Per supportare la sua convinzione, Ferrario mostra delle tabelle da cui risulta che in Lombardia c'è un medico specializzando ogni 13 mila abitanti, mentre in Lazio uno ogni 7.000. Calcoli complicati. «Oggi nei suoi conteggi il Miur attribuisce alla Lombardia 172 borse di studio che in realtà appartengono al Lazio», denuncia Ferrario, a capo del Coordinamento dei presidi della facoltà mediche della Lombardia. Si tratta delle 172 borse di studio dell'Università Cattolica, con sede amministrativa a Milano, ma che ha come ospedale di riferimento il Gemelli di Roma. «I contratti lombardi formalmente sono 872 (750 più 172, ndr) per 9 milioni e 700 mila abitanti viene sottolineato nella lettera inviata alla Gelmini e a Fazio . In realtà sono solo 750. Per 5 milioni e 600 mila cittadini quelle del Lazio sono, invece, 620 a cui bisogna aggiungerne altre 172». Di qui la richiesta: «Il problema dev'essere risolto per far fronte al bisogno di nuovi medici specialisti insiste Ferrario . È ora di mettere fine a ingiustificate sperequazioni che a lungo andare rischiano di ripercuotersi sulla salute dei cittadini lombardi. Il sottosegretario Ferruccio Fazio ci ha promesso la creazione di un tavolo tecnico: un'occasione importante per programmare il fabbisogno di borse di studio dei prossimi anni». Simona Ravizza sravizza@corriere.it 691mila I ricoveri ospedalieri che avvengono ogni anno a Milano. Il 13% dei pazienti arriva da fuori regione Statale Virgilio Ferrario, preside di Medicina

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Università, 3.600 cattedre virtuali (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 27-04-2009)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: PRIMA data: 2009-04-27 - pag: 1 autore: Concorsi. Con la riforma arriveranno l'abilitazione nazionale e il tetto alle promozioni Università, 3.600 cattedre «virtuali» Pesano i vincoli di bilancio: l'80% degli idonei non sarà assunto L'università fa i conti con l'eredità pesante dei concorsi per professori banditi nel 2008. Mentre proseguono i lavori per arrivare al sorteggio dei commissari delle nuove commissioni di concorso, i numeri mostrano che per assorbire tutti ipotenziali vincitori dei concorsi banditi l'anno scorso ci vorranno anni. In palio ci sono circa 4.600 posti (l'80% dei concorsi è per ordinari e associati e prevede la possibilità di creare due idonei per ogni posto), ma con i nuovi limiti fissati dal ministero per garantire l'equilibrio dei conti quest'anno si aprono solo mille posizioni. I tempi lunghi per arrivare ai nuovi concorsi possono però alleggerire la situazione, perché nel frattempo le ulteriori uscite dal servizio apriranno ulteriori disponibilità in organico. Ma i piani ministeriali puntano soprattutto alla riforma organica del sistema di reclutamento, con un disegno di legge destinato ad approdare a breve in consiglio dei ministri. Il cuore della proposta Gelmini è l'abilitazione nazionale dei docenti: il "patentino" da professore, insomma, non sarà più attribuito dai singoli atenei, che potranno invece bandire concorsi per scegliere gli abilitati da assumere. Nel progetto trova spazio anche un tetto per le promozioni dei professori, che non potranno avvenire senza nuovi ingressi dall'esterno, e un tetto inderogabile al mandato dei rettori. Trovati u pagina 7 con un'analisi di Massimo Egidi l'articolo prosegue in altra pagina

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Nelle università 3.600 concorsi senza il posto (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 27-04-2009)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-04-27 - pag: 7 autore: Nelle università 3.600 concorsi senza il «posto» Assunzioni bloccate dai vincoli di bilancio mentre prendono forma le nuove regole Gianni Trovati La «moralizzazione» costa cara ai candidati dei concorsi universitari. Mentre sono ancora in corso i lavori per arrivare alle nuove commissioni a sorteggio, introdotte dal decreto Gelmini di novembre per cercare di evitare i risultati combinati ancora prima che inizi la partita, una nota ministeriale ha messo nero su bianco le regole (rigide) con cui calcolare il massimo delle assunzioni effettive che ogni ateneo può disporre. Il parametro, fissato nel decreto di novembre, permette di dedicare ai nuovi ingressi il 50% di risorse liberate dalle cessazioni dell'anno precedente, ma con la nota dei giorni scorsi il ministero ha chiarito che, sia per le entrate sia per le uscite, il calcolo va effettuato sul costo medio di ogni posizione, e non su quello iniziale. Un tecnicismo, che però elimina l'escamotage su cui sono proliferate le promozioni, grazie al fatto che all'inizio un nuovo ordinario (o un nuovo associato) non costa nulla a causa dell'anzianità maturata nel ruolo precedente. Risultato: le università nel 2008 hanno bandito 2.538 concorsi, di cui 2.010 (cioè l'80% del totale) riservati a ordinari e associati; una vera e propria pioggia, legata all'ultima possibilità di creare due idonei per ogni posto. In questo modo si arriva a quasi 4.600 potenziali vincitori, ma in base alle cessazioni 2008 (stimate sui dati 2007, aumentati del 30% per tener conto della progressiva eliminazione del "fuori ruolo") potrebbero aprirsi al massimo un migliaio di posizioni. Il 60% delle risorse liberate dalle cessazioni, però, va riservato (come imposto dal decreto Gelmini) ai ricercatori, e questo completa il paradosso: per i ricercatori i posti (teorici) sono molti ma i concorsi per posizioni stabili sono pochi (508), mentre a ordinari e associati i bandi promettono fino a 4mila posti, ma le caselle libere sono 400, e agli ordinari non può andare più del 10%. Per assorbire tutti i potenziali vincitori, insomma, occorreranno anni. La matassa è intricata, e non è semplice nemmeno preparare nei quasi 400 settori disciplinari in cui è divisa l'università italiana le liste in cui sorteggiare i commissari. In molti casi è necessario accorpare i settori per avere il numero indispensabile di docenti, e una volta individuati gli accoppiamenti ( e superate le probabili critiche) verrà il momento di eleggere i componenti delle liste in cui sorteggiare i futuri commissari. Proprio la delicatezza del meccanismo complica l'impresa di eleggere gli aspiranti commissari prima di settembre, con conseguente slittamento al 2010 delle selezioni vere e proprie. Ma, soprattutto, secondo i piani del Governo per quell'epoca dovrebbe aver già compiuto un buon tratto parlamentare il disegno di legge con la riforma del reclutamento e della governance universitaria. Il ministero sta completando il lavoro sul testo, che dovrebbe approdare in una delle prossime due riunioni del consiglio dei ministri. Nei meccanismi di scelta dei nuovi professori, il progetto ministeriale prova a scompaginare le carte prevedendo un'abilitazione nazionale, diversa per ogni ruolo e da rinnovare ogni cinque anni (si veda anche Il Sole 24 Ore del 30 marzo). Ai concorsi delle singole università potranno partecipare gli abilitati, che saranno scelti dopo una selezione fondata sul curriculum scientifico e didattico del candidato. L'abilitazione nazionale serve a garantire criteri oggettivi nelle scelte del sistema universitario, superando la frammentarietà delle decisioni locali. Ma uno dei compiti della riforma è anche quello di frenare la decisa preferenza per le promozioni interne mostrata da quasi tutti gli atenei negli ultimi anni, che in questo modo però hanno ridotto le risorse per immettere nel sistema nuovi ricercatori: per far questo, il progetto del ministro Gelmini è quello di "contingentare" i passaggi di grado, subordinandoli alla presenza di arrivi dall'esterno (per esempio una, due o tre promozioni ogni nuovo ingresso). Sui numeri ancora si discute, ma l'obiettivo di riaprire ai giovani ricercatori la strada spesso sbarrata da chi già si trova nel sistema universitario è fissato. Un altro capitolo della riforma in arrivo è quello della governance, che passerà attraverso una razionalizzazione e una distinzione più chiara fra i compiti del senato accademico e dei consigli di amministrazione. Da qui arriverà anche un tetto inderogabile per la durata in carica dei rettori (probabilmente otto anni); un tetto fissato per legge serve a sterilizzare i maquillage statutari, che fino a oggi hanno potuto intervenire indisturbati per moltiplicare i mandati dei rettori in carica. gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nasce sulle colline genovesi la Silicon Valley del Ponente INNOVAZIONE & SVILUPPO/ Un'iniziativa fortemente voluta da Carlo Castellano, finanziata da una partnership fra banche, im (sezione: Scuola)

( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del 27-04-2009)

Argomenti: Scuola

SCIENZE pag. 27 Nasce sulle colline genovesi la Silicon Valley del Ponente INNOVAZIONE & SVILUPPO/ Un’iniziativa fortemente voluta da Carlo Castellano, finanziata da una partnership fra banche, imprese private e cooperative MASSIMO MINELLA Sei anni fa era un sogno, un po’ folle, di una cinquantina di manager e imprenditori dell’hi tech riuniti dal presidente dell’Esaote Carlo Castellano. Ora che i cantieri sono aperti e le ruspe al lavoro sulla collina degli Erzelli, in quel ponente genovese sempre più cuore hitech, quello che si preannuncia come uno dei più grandi parchi scientifici e tecnologici italiani è diventato una realtà. «Quanti ci avrebbero davvero scommesso?», si chiede con una punta di retorica e una massiccia dose di soddisfazione Carlo Castellano, managerimprenditore alla guida di uno dei primi gruppi al mondo nel settore biomedicale e demiurgo dell’intera operazione degli Erzelli. «Il parco Leonardo è in costruzione e rappresenterà qualcosa di realmente unico nel panorama internazionale. Oltretutto, la sua vicinanza, anche fisica, con l’Istituto Italiano di Tecnologia potrà dar vita a relazioni molto interessanti». Per celebrare l’avvio del Parco Leonardo sono arrivati nei giorni scorsi in Prefettura a Genova anche due ministri, quello alle Attività Produttive, Claudio Scajola, e quello dell’Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, oltre a parlamentari e rappresentanti delle istituzioni e dell’impresa. Una gran parata che, una volta tanto, non si è fermata agli annunci, ma ha preso atto con soddisfazione di un lavoro che è già partito e che ha pure la sua prima scadenza: fra ventiquattro mesi, infatti, nella primavera del 2011, dovrà essere consegnata la prima palazzina alla Ericsson Telecomunicazioni che qui trasferirà mille addetti, creando a Genova il suo centro di ricerca e sviluppo per apparati e sistemi di telecomunicazioni. «Sarà il nostro centro per la banda larga, anzi ultralarga — commenta l’amministratore delegato Cesare Avenia — e cominceremo a ragionare in termini di "tera" e non più di "giga" (un tera è mille giga, ndr), e sarà con queste parole che dovremo abituarci a ragionare». Il trasferimento della Ericsson sarà solo il primo passo di una corsa senza precedenti in una città che ha ormai deciso di scommettere pesantemente sull’alta tecnologia, puntando addirittura a scalzare la leadership della portualità, che a sua volta aveva superato in termini di ricchezza e lavoro la vecchia industria. Non a caso, per la realizzazione del parco "Leonardo", sulla collina dove fino a qualche anno fa erano impilati uno sopra l’altro i container del porto, l’investimento spalmato nell’arco di un decennio è di un miliardo di euro. Tanto è necessario per cambiare pelle e organi di un’area di 446.000 metri quadrati, 200.000 dei quali destinati al verde e aperti al pubblico, su cui troveranno spazio la facoltà di Ingegneria, i laboratori del Cnr, aziende hi tech, residenze, servizi e spazi commerciali. Una grande operazione, finanziaria e immobiliare, che sorreggerà l’impianto di tutto quanto il progetto e che sarà firmata da Genova Hi Tech, la società presieduta da Castellano e controllata al 67% da "Leonardo Techology", (partecipata dal gruppo Rasero, da Intesa San Paolo, Carige e dal mondo della cooperazione) e al rimanente 33 dai manager e dagli imprenditori dell’hi tech che per primi condivisero l’idea di Castellano. A regime, quando anche l’ultimo cantiere sarà finito, sulla collina lavoreranno diecimila addetti, mille saranno le famiglie residenti e cinquemila gli studenti della facoltà di Ingegneria. Anche su questo versante, però, la sfida è di far crescere la presenza dell’ateneo, soprattutto se si riuscirà a concretizzare la creazione di un Politecnico del mare. «Abbiamo un calendario durissimo, ma ci conforta il fatto che non ci sono più ostacoli alla realizzazione del progetto — commenta il presidente di Leonardo Technology Giuseppe Rasero, un passato di manager delle Partecipazioni Statali e un presente di imprenditore privato con interessi diversificati nelle costruzioni, nel turismo, nella nautica e, ovviamente, nell’hi tech — Abbiamo tutto quanto ci serve per creare questo parco scientifico e tecnologico. Anche all’università, che aveva sollevato qualche problema sul suo trasferimento, abbiamo fornito tutte le risposte necessarie». «Le difficoltà che erano state poste hanno avuto lo scopo di ottimizzare il progetto — conferma il rettore dell’ateneo genovese Giacomo Deferrari — Quindi siamo pronti all’operazione». Il trasferimento di Ingegneria, a carico del pubblico, costerà circa 140 milioni di euro, che saranno garantiti da un accordo di programma e assicurati dal governo e dalla Regione Liguria. Altri finanziamenti potranno arrivare dalla Bei (Banca Europea degli Investimenti) che ha manifestato spontaneamente interesse per il progetto e sta ora valutando un sostegno all’iniziativa, che verrebbe veicolato tramite Banca Carige. «Abbiamo già settanta manifestazioni d’interesse — spiega Carlo Castellano — Mentre abbiamo già iniziato a lavorare al primo blocco, in cui troveranno spazio Ericsson e altre aziende, stiamo definendo il secondo. Conto entro giugno di poter concludere altri importanti accordi. Poi trasferiremo i laboratori del Cnr». Sarà quindi un mix di pubblico e privato a sostenere l’operazione, con il primo ben contento di cedere al secondo il ruolo di protagonista. «Questa è un’operazione di facilitazioni pubbliche e investimenti privati — riassume il concetto il ministro Claudio Scajola — Noi faremo la nostra parte ma sono Rasero e Castellano che dovranno rendere appetibile il Parco, favorendo l’arrivo di finanziamenti privati. La logica è questa e sono sicuro che ci riusciranno». Scopri come ricevere sul tuo cellulare Repubblica Gold condividi

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Una scuola per gli studenti terremotati (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

SOLIDARIETÀ. TRA GLI ANGELI DELL'EMERGENZA ANCHE I VIGILI DEL FUOCO DEL COMANDO PROVINCIALE Una scuola per gli studenti terremotati [FIRMA]MARIA CUSCELA VARALLO La Valsesia contribuirà alla ricostruzione di una scuola privata, l'istituto cattolico Santa Maria degli Angeli appartenente all'ordine religioso delle suore francescane missionarie di Gesù Bambino, nel centro dell'Aquila. L'edificio, devastato dal sisma, ospitava bambini della materna, studenti delle elementari e medie, oltre a un collegio universitario. Proprio in questi giorni Marco Torri, referente dell'associazione Amici di Lourdes di Varallo, ha raggiunto l'Abruzzo per porre le prime basi del progetto, che riunirà diversi sodalizi valsesiani oltre i Comuni della zona che vorranno farne parte. Spiega Torri: «Con un gruppo di altre 5 persone eravamo stati in Abruzzo il mercoledì successivo al terremoto, portando tre furgoni colmi di generi di prima necessità, tra cui bottiglie di acqua, 200 litri di latte, 200 colombe, pennarelli e palloni per i bambini». Il referente dell'associazione va avanti: «In quest'ultima occasione sono invece andato da solo per dedicarmi al progetto della ricostruzione della scuola, facendomi portavoce di tutte le associazioni che hanno già dato la loro completa disponibilità a contribuire. L'edificio, che si trova nel centro storico dell'Aquila, è grande. La struttura, che deve essere ancora presa in esame dai vigili del fuoco per l'agibilità, prima contava su cinque aule per le elementari: ora in piedi ne è rimasta una». Marco Torri ha avuto una serie di incontri con la madre superiora dell'ordine che gestisce il complesso, attualmente ospite nel campo di Collemaggio. «Daremo il primo contributo concreto nelle prossime settimane, ospitando quattro ragazzi delle medie dell'istituto che avevano raggiunto la fase finale a livello italiano dei Giochi matematici che si terrà il 23 maggio a Milano. E poi vogliamo ospitare in Valsesia altri bambini alla fine delle scuole». Proprio l'associazione Amici di Lourdes, insieme al Comitato Carnevale e alla Pro loco, ha promosso una sottoscrizione di fondi (che fino a questo momento ha già superato i settemila euro) per i terremotati, chi volesse contribuire può fare un versamento sul conto corrente bancario dell'associazione Amici di Lourdes IBAN IT44 D 06090 44900 000000 500555 con la causale «pro terremotati Abruzzo». Ma altre persone della zona sono attualmente in Abruzzo. Stanno lavorando all'Aquila i vigili del fuoco del comando provinciale di Vercelli: tra questi un paio di pompieri sono provenienti proprio dal distaccamento di Varallo.

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L'appello degli studenti "Ci aiuti: hanno tagliato le Scuole di Medicina" (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

IL CASO. LETTERA DOPO IL COMIZIO L'appello degli studenti "Ci aiuti: hanno tagliato le Scuole di Medicina" «Ci scusi onorevole, siamo universitari. Vogliamo informarla che qui il Governo ha tagliato le Scuole di specializzazione di Medicina. Ci può aiutare?»: due studenti ieri mattina hanno avvicinato Antonio Di Pietro alla fine del suo comizio e gli hanno consegnato una lettera di denuncia sull'accorpamento a Torino di otto delle 16 scuole post-laurea della facoltà di Medicina novarese. Lui, gentile, ha chiesto loro l'indirizzo mail personale: «Mi leggo la vostra lettera con calma e poi vi rispondo». Sono preoccupati e delusi, molto delusi, i due rappresentanti degli studenti di Medicina, Edoardo Stellin e Federico Barra per il «federamento» delle Scuole all'Università di Torino imposto dal decreto Gelmini: «Non è che non vogliamo prendere il treno, ma qui ci sono Scuole di grande valore che vengono cancellate - dicono i due ragazzi -. E non ci parlino di risparmio: i posti di Novara sono stati semplicemente spostati a Torino. Tra l'altro come può parlare di risparmio un Governo che butta via 400 milioni non facendo l'Election day? Non ci fermeremo: stiamo pensando a manifestazioni in piazza per protestare». Nella lettera gli studenti riassumono la situazione ed esprimono considerazioni amare: «Prima di tutto, è palese una preoccupazione legata al futuro della nostra carriera professionale: chi di noi già frequenta i reparti quali speranze ha di poter consolidare la propria conoscenza una volta laureatosi? E cosa dire degli studenti dei primi anni, a cui già in partenza è stato negato l'accesso a quelle Scuole? Alla tristezza per la rinuncia forzata a sedi di qualità si aggiunge la rabbia per aver scelto un' università che, suo malgrado, ci ha traditi». Quindi «da un lato tale provvedimento nuoce a noi studenti, dall'altro lede gravemente l'autonomia (e la sopravvivenza?) dell'Avogadro, che è l'unica alternativa al modello Torino-centrico tipico della nostra regione - continua la lettera -. Ci chiediamo allora che senso abbia una simile penalizzazione del nostro ateneo che, oltretutto, è tra i pochi ad essere economicamente "virtuoso"». Poi il discorso si allarga agli interessi della città: «Rileviamo una incongruenza rispetto alla imminente costruzione della cosiddetta Città della Salute: che senso ha costruire un policlinico se lo si priva della sua componente universitaria? Quale sarà il vantaggio per gli utenti dopo che sarà sottratto l'apporto di alta specializzazione e ricerca che è proprio delle specialità mediche?».

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Pieve, appello per salvare la scuola (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pieve, appello per salvare la scuola Lettera alla Regione: siamo in zona disagiata Trattateci come la montagna o le piccole isole PIEVE DI CORIANO. Il consiglio comunale ha approvato all'unanimità un documento sul dimensionamento scolastico: il 3° portato in consiglio dalla giunta di Andrea Bassoli per difendere la scuola locale dal rischio di chiusura. Il documento, indirizzato all'assessore regionale all'istruzione Gianni Rossoni, è stato inviato anche ai parlamentari mantovani. L'amministrazione comunale di Pieve, facendo riferimento ai principi guida indicati nel piano programmatico dei ministri Gelmini-Tremonti, rileva che la scuola pievese rientra nelle aree disagiate. «II nostro Comune - scrivono gli amministratori - è in zona economicamente depressa che beneficia dei contributi Ue Obiettivo 2. Negli ultimi 10 anni abbiamo investito circa 300.000 euro sia nell'ammodernamento dell'unica scuola, che ospita materna e primaria, sia per la sicurezza della struttura che è tra i pochi luoghi di aggregazione per bambini. Si chiede di tener conto della specificità di piccolo Comune rurale sito in area svantaggiata dal punto di vista socio-economico, alla pari di zone montuose e piccole isole. Il mantenimento dell'unica scuola è una delle garanzie di sviluppo in quanto elemento di coesione sociale, rafforza il senso di comunità ed è condizione affinché le giovani famiglie possano rimanere nei territori d'origine». Il documento ricorda che Pieve è sede di ospedale zonale e che la popolazione ha visto un aumento degli abitanti del 23% negli ultimi 5 anni. Nel 2009-10 saranno 43 bambini a frequentare la primaria ma nel 2011-12 sarà superata la soglia dei 50 (potrebbe avvenire già nel 2010-11). Se la riforma del Governo è pensata per migliorare la qualità dell'istruzione - insiste il documento - la nostra scuola non può essere chiusa». Si ricorda inoltre il grosso investimento, nel 2003, per ampliare la scuola e metterla in sicurezza; l'inaugurazione in dicembre dell'asilo nido pubblico/privato e il progetto di un ulteriore ampliamento della scuola materna. Roberta Bassoli

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Nuovo bollino del concorso che regala premi a tutti i lettori (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

«BACIATI DAL SOLE» VOLUTE DALLA GELMINI Nuovo bollino del concorso che regala premi a tutti i lettori Rosa Stampa, si presentano le nuove lavagne multimediali Volete subito un telo mare o un paio di bellissimi occhiali da sole griffati «La Stampa»? Basta partecipare al concorso «Baciati dal sole», che regala premi sicuri a tutti. Per partecipare al concorso è sufficiente ritagliare i cinquanta tagliandini che pubblichiamo fino al 25 maggio e incollarli sull'apposita scheda. Ma soprattutto si potrà partecipare all'estrazione finale, che mette in palio una stupenda Fiat 500 1.2, modello Lounge, e prodotti per il corpo «Aquolina».\ «A scuola con le nuove tecnologie» è il titolo dell'incontro che si svolgerà oggi al liceo Rosa Stampa di corso Italia a partire dalle 15. Il relatore Stefano Mogni presenterà al pubblico, composto in prevalenza da docenti e dirigenti scolastici, i nuovi strumenti per la didattica previsti anche dalla riforma Gelmini, tra cui le lavagne interattive multimediali di ultima generazione. Alle 17 l'incontro prevede un dibattito aperto al pubblico.\

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I prodotti locali fanno sana economia (sezione: Scuola)

( da "Trentino" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Tavola rotonda con degustazione al Buonissimo per discutere di promozione delle leccornie trentine I prodotti locali fanno sana economia Filiera corta e alta qualità: ecco la ricetta per imporsi sul mercato ROVERETO. Un sistema per far arrivare i prodotti trentini ai ristoratori senza intermediari, un'unica Strada del vino in provincia e un mercato per raggruppare tutti gli agricoltori locali. Queste sono, in teoria, le ricette per dare nuovo vigore ai prodotti trentini. In pratica si è chiesto ancora una volta l'aiuto alla Provincia. La tavola rotonda intitolata "L'importanza strategica e la promozione della tipicità enogastronomica del Trentino Alto Adige", organizzata ieri da Buonissimo, se da una parte ha messo in luce le buone intenzioni dei produttori locali dall'altra ne ha evidenziato le scarse capacità di vendere i propri prodotti. Un fatto rimarcato da Walter Nicoletti della Strada del vino, se è vero che «in rete ci sono oltre mille siti che trattano dedicati ai temi dell'enogastronomia, e il turismo legato a vini e sapori muove un giro d'affari di cinque miliardi di euro. Paradossalmente, però, si fatica a trovare i prodotti trentini nei ristoranti locali, senza parlare del ritardo rispetto alla provincia di Bolzano riguardo alle colture biologiche». Ivo Gelmini dell'associazione trentina per l'agricoltura biologica chiede l'appoggio dei politici: «Siamo in un momento difficile - spiega - per quanto riguarda l'agricoltura, ma per spronare i ristoratori ad usare i prodotti locali intendiamo creare un sistema di offerta per fare arrivare i prodotti trentini direttamente alla ristorazione. Per fare questo, però, abbiamo bisogno dell'aiuto della politica». Gli fa eco Paolo Endrici, presidente dei viticoltori trentini che ammette: «In questo periodo difficile la Provincia ha promesso uno sforzo aggiuntivo per aiutare i viticoltori, una categoria che vende più vino di quello che riesce a produrre. I nostri sforzi sono mirati ad esplorare i mercati olandesi, tedeschie e britannici per quanto riguarda l'estero. Per dare slancio ai vini all'interno del nostro territorio, pensiamo sia necessario creare una unica strada del vino in tutta la provincia e un volume nel quale sia presente una descrizione di ogni azienda vinicola trentina». L'assessore provinciale all'agricoltura Tiziano Mellarini ha invece invitato tutti a non nascondersi dietro la crisi: «Bisogna cancellare la parola "crisi". Rispetto ad altre realtà dove la situazione è molto pesante, da noi la crisi è più chiacchierata che reale. Bisogna capire, però, che bisogna puntare sulla qualità del proprio prodotto per aumentare la competitività nel mercato. Su 1570 esercizi, meno di un terzo ha capito che l'utilizzo e la promozione dei prodotti trentini è fondamentale per aumentare il proprio mercato. La Provincia ha sempre fatto la sua parte: lo scorso anno sono stati stanziati 6,5 milioni di euro per la promozione del settore agroalimentare trentino, una cifra ragguardevole». (pat)

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Figli alle private? Allora sei ricco (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

San Giuseppe de Merode a Roma il caso La circolare dell'Agenzia delle Entrate SCUOLA E FISCO 5800 Nel mirino Figli alle private? Allora sei ricco L'educazione entra nel redditometro degli italiani I parametri La scelta didattica come le super-barche o l'iscrizione a circoli esclusivi FLAVIA AMABILE LOTTA ALL'EVASIONE euro all'anno ROMA E' finita da poche settimane la lite tra le scuole paritarie e il governo Berlusconi per i tagli ai fondi e subito ne scoppia un'altra. E' stata la circolare dell'Agenzia delle Entrate del 6 aprile scorso a creare il motivo per il nuovo scontro. Nel documento che prova a fornire le indicazioni da seguire per scovare chi non ama dare allo Stato buona parte dei suoi guadagni, il fisco elenca alcuni servizi di lusso, una sorta di spia che deve permettere a chi effettua i controlli di verificare più attentamente i conti di alcuni contribuenti. I nuovi criteri stabiliti per il 2009 dalle Entrate si basano oltre che sul redditometro sull'accertamento sintetico che segue la regola del «se spendi tanto guadagni tanto». E, quindi, a finire sotto osservazione sono i diversi stili di vita delle persone. E fra le spie degli stili di vita ad alto profilo di reddito ci sono anche le scuole private. Con le super-barche e i grandi viaggi, i porti turistici, i circoli esclusivi, i centri benessere. Il fisco non ha torto: ci sono persone che dichiarano un reddito pari più o meno alla retta annuale in una privata. Mandare il proprio figlio alla St. Stephen's all'Aventino a Roma, una delle scuole più care ed esclusive, ad esempio, costa non meno di 20 mila euro l'anno. Al prestigioso Chateaubriand o all'Int'l School siamo intorno ai 14-15 mila euro. Se un ispettore si trovasse davanti ad un reddito di 15-20 mila euro l'anno e un'iscrizione in uno di questi istituti dovrebbe andare più a fondo nelle verifiche, insomma. «Va sviluppato un attento esame di elementi di spesa e di investimento indicativi di capacità contributiva», si raccomanda la circolare. E, però, le scuole paritarie non ci stanno. Non perché non vogliano contribuire alla lotta contro gli evasori italiani. Ma temono di perdere iscritti, E, allora, vogliono vederci chiaro. Se davvero il fisco chiedesse loro gli elenchi dei loro alunni, queste scuole che sono pienamente equiparate a quelle pubbliche non avrebbero modo di opporsi. E quindi non resta loro che battere la strada della protesta a livello politico. Hanno innanzitutto chiesto spiegazioni all'Agenzia delle entrate in una nota firmata da tutte le sigle che le rappresentano: dai genitori dell'Agesc alle scuole materne della Fism agli istituti di Fidae, Agidae, Cnos-Fap, Ciofs-Scuola, Foe-CdO, Aninsei, Msc. Innanzitutto precisano che il termine «scuole private» utilizzato nella circolare «non ha riferimenti legislativi». E proseguono ricordando che «quelli che sono dei diritti garantiti dalla Costituzione - la libertà di educazione e di scelta scolastica delle famiglie - verrebbero considerati come spese per beni superflui». Alle scuole paritarie non piace essere considerate spese superflue. «Il messaggio che arriva - sottolineano - può essere interpretato in senso minaccioso: se scegli una scuola diversa dalla statale hai dei redditi nascosti e perciò devi essere controllato. Al contrario occorrono segnali positivi ed equi che rimettano in moto non solo l'economia ma ancora di più la speranza: per questo bisogna favorire le famiglie, la loro libertà di educazione, una pluralità di offerta formativa e scolastica». La lite è arrivata subito in Parlamento. Mentre l'Udc presentava ieri una mozione per garantire l'effettivo rientro dei tagli ai fondi previsti lo scorso novembre, Riccardo Villari, senatore del gruppo misto attaccava la circolare dell'Agenzia delle Entrate e il governo per la sua «discriminazione contro le scuole private, odiosa e antistorica» e per «un apartheid che non ha precedenti nella storia italiana». In questo modo - ricorda il senatore - «le famiglie che fanno i salti mortali per mandare i figli a una scuola privata, magari per questioni di prossimità o di tempo pieno, o per orientamento religioso, saranno penalizzate due volte». Villari si rivolge a Berlusconi che già cinque mesi fa intervenne per ripristinare i fondi scomparsi in Finanziaria: il senatore ricorda che il governo è «guidato da uno studente dei padri salesiani» e gli chiede quindi di provvedere. http://www.lastampa.it/amabile

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Diritto di cronaca (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

E’ finita da poche settimane la lite tra le scuole paritarie e il governo Berlusconi per i tagli ai fondi e subito ne scoppia un’altra. E’ stata la circolare dell’Agenzia delle Entrate del 6 aprile scorso a creare il motivo per il nuovo scontro. Nel documento che prova a fornire le indicazioni da seguire per scovare chi non ama dare allo Stato buona parte dei suoi guadagni, il fisco elenca alcuni servizi di lusso, una sorta di spia che deve permettere a chi effettua i controlli di verificare più attentamente i conti di alcuni contribuenti. I nuovi criteri stabiliti per il 2009 dalle Entrate si basano oltre che sul redditometro sull’ accertamento sintetico che segue la regola del ‘se spendi tanto guadagni tanto'. E, quindi, finire sotto osservazione diventano, così, i diversi stili di vita delle persone. Ebbene, fra le spie degli stili di vita ad alto profilo di reddito ci sono anche le scuole private. Insieme con le super-barche e i grandi viaggi, i porti turistici, i circoli esclusivi, i centri benessere. Il fisco non ha torto: ci sono persone che dichiarano un reddito pari più o meno alla retta annuale in una privata. Mandare il proprio figlio alla St. Stephen’s all’Aventino a Roma, una delle scuole più care ed esclusive, ad esempio, costa non meno di 20 mila euro l’anno. Al prestigioso Chateaubriand o all’Int’l School siamo intorno ai 14-15 mila euro. Se un ispettore si trovasse davanti ad un reddito di 15-20 mila euro l’anno e un’iscrizione in uno di questi istituti dovrebbe andare più a fondo nelle verifiche, insomma. «Va sviluppato un attento esame di elementi di spesa e di investimento indicativi di capacità contributiva», si raccomanda la circolare. E, però, le scuole paritarie non ci stanno. Non perché non vogliano contribuire alla lotta contro gli evasori italiani. Ma temono di perdere iscritti, E, allora, vogliono vederci chiaro. Se davvero il fisco chiedesse loro gli elenchi dei loro alunni, queste scuole che sono pienamente equiparate a quelle pubbliche non avrebbero modo di opporsi. E quindi non resta loro che battere la strada della protesta a livello politico. Hanno innanzitutto chiesto spiegazioni all’Agenzia delle entrate in una nota firmata da tutte le sigle che le rappresentano: dai genitori dellAgesc alle scuole materne della Fism agli istituti di Fidae, Agidae, Cnos-Fap, Ciofs-Scuola, Foe-CdO, Aninsei, Msc. Innanzitutto precisano che il termine «scuole private» utilizzato nella circolare «non ha riferimenti legislativi». E proseguono ricordando che «quelli che sono dei diritti garantiti dalla Costituzione - la libertà di educazione e di scelta scolastica delle famiglie - verrebbero considerati come spese per beni superflui». Alle scuole paritarie non piace essere considerate spese superflue. «Il messaggio che arriva - sottolinenano - può essere interpretato in senso minaccioso: se scegli una scuola diversa dalla statale hai dei redditi nascosti e perciò devi essere controllato. Al contrario occorrono segnali positivi ed equi che rimettano in moto non solo l’economia ma ancora di più la speranza: per questo bisogna favorire le famiglie, la loro libertà di educazione, una pluralità di offerta formativa e scolastica». La lite è arrivata subito in Parlamento. Mentre l’Udc presentava ieri una mozione per garantire l’effettivo rientro dei tagli ai fondi previsti lo scorso novembre, Riccardo Villari, senatore del gruppo misto attaccava la circolare dell’Agenzia delle Entrate e il governo per la sua «discriminazione contro le scuole private, odiosa e antistorica» e per «un apartheid che non ha precedenti nella storia italiana». In questo modo - ricorda il senatore - «le famiglie che fanno i salti mortali per mandare i loro figli a una scuola privata, magari per questioni di prossimità o di tempo pieno, o per una questione di orientamento religioso, saranno penalizzate due volte». Villari si rivolge a Berlusconi che già cinque mesi fa intervenne per ripristinare i fondi scomparsi in Finanziaria: il senatore ricorda che il governo è «guidato da uno studente dei padri salesiani» e gli chiede quindi di provvedere. commenti (0) scrivi

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La regione dà i voti ai dirigenti della sanità promossi quelli di Lodigiano e Sudmilano (sezione: Scuola)

( da "Cittadino, Il" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

La regione dà i voti ai dirigenti della sanità promossi quelli di Lodigiano e Sudmilano n Sia Giuseppe Rossi che Germano Pellegata, rispettivamente direttore dell'Azienda ospedaliera e sanitaria si sono meritati 89. Il manager dell'Asl di Melegnano, Emilio Triaca, invece, 88, e quello dell'Azienda ospedaliera Claudio Garbelli 82. Come ogni anno la regione Lombardia ha dato i voti ai manager della sanità. Si tratta delle consuete pagelle in cui è contenuta la valutazione della gestione di ciascun direttore generale. I punteggi del Pirellone, quest'anno, non hanno superato quota 89. Questo, infatti, è stato il voto più alto assegnato a Pasquale Cannatelli, direttore generale dell'ospedale Niguarda e Francesco Beretta, manager alla guida degli Istituti clinici di perfezionamento. Amedeo Tropiano, ex direttore amministrativo all'Asl di Lodi, oggi direttore al Gaetano Pini, si è meritato un 85. A Piergiorgio Spaggiari, invece, lo scorso anno manager dell'Azienda ospedaliera di Lodi, hanno dato 86, mentre a Luigi Sanfilippo, ex direttore generale a Melegnano, la regione ha assegnato 89. «Sono soddisfatto per il risultato raggiunto - commenta il direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Lodi Giuseppe Rossi -; ho preso 89 come Pellegata, significa anche che tra Asl e Ao c'è perfetta sinergia». Quella delle pagelle è sempre stata però una delle iniziative più contestate dagli stessi manager, per i criteri con i quali sono assegnati i voti. Nella classifica regionale si colloca all'ultimo posto Maria CristinaCantù, direttore generale dell'Asl di Milano, promossa a pieni voti lo scorso anno e oggi oggetto di pareri contrastanti in regione. La manager non è stata neanche aiutata dalle proteste dei suoi dipendenti e dalle critiche avanzate alla sua gestione. Nel panorama degli ospedali milanesi, si posizionano fra i migliori anche i direttori generali del Fatebenefratelli, Girolamo Corno, con 87 punti, seguito dal manager del San Carlo Antonio Mobilia, con 86 punti. Fuori dai confini della metropoli, bene anche il manager dell'ospedale di Varese, Walter Bergamaschi, e il direttore generale del Sant'Anna di Como, Andrea Mentasti, con 87 punti. C. V.

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Zoppè e Fossamerlo, elementari salve (sezione: Scuola)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

La dirigente Loredana Buffoni: «Per ora sono state confermate le due sedi». Cattedre a rischio, invece, alle scuole medie di San Vendemiano Zoppè e Fossamerlo, elementari salve Per il prossimo anno è stata concessa la deroga ai limiti della riforma Gelmini Le scuole «Fermi» hanno solo 9 iscritti alla prima classe SAN VENDEMIANO. Salve, almeno per un anno, le scuole elementari di Zoppè e Fossamerlo; a rischio invece alcune cattedre alle scuole medie di San Vendemiano. Questa la prospettiva per l'istituto comprensivo di San Vendemiano. Nonostante i severi limiti imposti dalla riforma Gelmini, la dirigente scolastica Loredana Buffoni ha avuto conferma che né la sede di Zoppè né quella di Fossamerlo saranno sacrificate. «Ho incontrato personalmente la dottoressa Giuliana Bigardi, dirigente dell'ufficio scolastico provinciale - spiega Loredana Buffoni, che guida l'istituto comprensivo di San Vendemiano - come hanno fatto altri dirigenti scolastici di tutta la provincia. E ho avuto la rassicurazione che, almeno per l'anno scolastico 2009-2010, le primarie di Zoppè e Fossamerlo non chiuderanno». Attualmente le elementari «Enrico Fermi» di Zoppè hanno 5 classi in tutto, con un'unica sezione, e 13 insegnanti in servizio. Sono tutte classi a tempo normale: 27 o 30 ore settimanali. Monosezione è anche la scuola primaria «Giuseppe Verdi» di Fossamerlo, che consta di 5 classi e 12 insegnanti. Anche in questo caso le classi sono tutte a tempo normale. Con le promesse arrivate dall'Ufficio scolastico provinciale, le elementari di Zoppè e di Fossamerlo sono da considerarsi salve anche se continueranno ad esserci classi con meno di 15 allievi iscritti (che è una delle «mannaie» della riforma Gelmini, quella che sta mettendo in crisi centinaia di istituti in tutta la provincia). «Possiamo dare una buona notizia ai genitori nel senso che per l'anno scolastico 2009-2010 le sedi Zoppè e Fossamerlo saranno salve anche se non tutte le classi raggiungeranno il limite minimo dei 15 allievi, questo risultato lo abbiamo portato a casa - conferma la dirigente scolastica Loredana Buffoni - poi, per gli anni successivi, bisognerà vedere. Oltreché dal trend demografico, molto dipenderà dal fatto che si decida o meno di applicare la riforma alla lettera, concedendo delle deroghe, come è stato fatto quest'anno, oppure no». Attualmente a Zoppè ci sono solo 9 allievi iscritti alla classe prima, 16 alla seconda, 18 alla terza, 19 alla quarta e 13 alla quinta (in totale 75 scolari). A Fossamerlo invece ci sono 13 allievi di prima, 21 di seconda, 17 di terza, 22 di quarta e 20 di quinta (in totale 93). Meno preoccupanti, anche in vista dei prossimi anni, i numeri della scuola elementare «San Francesco» di San Vendemiano, che consta di 10 classi a tempo normale e 6 a tempo pieno (40 ore settimanali), con 33 insegnanti in servizio e 326 allievi. E' da diversi anni che i genitori degli allievi di Zoppè e Fossamerlo temono la soppressione di una delle due sedi. Tempo fa si ipotizzava la soppressione di Zoppè e l'accorpamento con San Vendemiano o Fossamerlo, e c'era stata subito una mobilitazione a favore della scuola «Enrico Fermi», rimasta uno dei pochi elementi di vitalità di una frazione sempre più «destrutturata» e, lamentano in molti, anche dimenticata. Chiusa, almeno per ora, la questione delle scuole elementari, si aprirà tra breve quella delle scuole medie di San Vendemiano. Il prossimo anno non ci saranno classi prime a tempo prolungato (per mancanza di richieste), ma solo a tempo normale, e questo potrebbe comportare il taglio di alcune cattedre, con comprensibile preoccupazione da parte degli insegnanti. «Su questo aspetto si capirà meglio cosa succede nelle prossime settimane, i tempi delle decisioni sono più lunghi rispetto a quelli delle primarie - spiega la dottoressa Loredana Buffoni - il rischio comunque c'è. E' presto per stabilire quanti, in concreto, rischieranno il posto».

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Gli 007 contro il lusso delle private (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi Numero 100  pag. 13 del 28/4/2009 | Indietro Gli 007 contro il lusso delle private AZIENDA SCUOLA Di Alessandra Ricciardi La novità in una nota delle Entrate sulla lotta all'evasione. I gestori cattolici e no pronti alla guerra Controlli a tappeto su chi manda i figli nelle scuole non statali Da un governo il cui premier è Berlusconi e il ministro dell'istruzione è la Gelmini proprio non se lo aspettavano. Eppure è vero. L'Agenzia delle entrate, il braccio operativo del Tesoro, nel dare le direttive ai suoi uomini per la lotta all'evasione fiscale, ha indicato la [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati: 4      

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Tagli agli organici, in Abruzzo mini moratoria. Di fatto (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi Numero 100  pag. 13 del 28/4/2009 | Indietro Tagli agli organici, in Abruzzo mini moratoria. Di fatto AZIENDA SCUOLA Di Antimo Di Geronimo e Alessandra Ricciardi Dopo il terremoto La Gelmini spunta 20 milioni per contratti a tempo determinato e 16 mnl per i corsi di recupero La moratoria dei tagli ci sarà. Ma solo nei fatti. E per una quota limitata di posti, poco meno del 10% della riduzione complessiva di cattedre che in Abruzzo si faranno il prossimo anno in attuazione della manovra estiva. è quanto prevede l'articolato su scuola e università [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati: 8      

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asseggiano, salva la scuola elementare (sezione: Scuola)

( da "Nuova Venezia, La" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Importante risultato ottenuto dall'assessore all'Educazione, Miraglia Asseggiano, salva la scuola elementare Accettate classi prime con meno di 15 alunni anche a Tessera e Ca' Sabbioni Rosteghin: «Superato lo spavento, adesso serve un confronto sul futuro dell'istituto» ASSEGGIANO. La scuola elementare di Asseggiano è salva. La notizia, tanto attesa da chi vive in questa frazione, è arrivata ieri dall'assessore all'Educazione, Anna Maria Miraglia: per l'anno scolastico 2009/2010 la scuola potrà contare sulla classe prima, nonostante le preiscrizioni si fossero fermate a quota 13, due in meno del limite minimo previsto dalla riforma Gelmini. E la elementare di Asseggiano non sarà l'unica a non perdere classi, visto che l'assessore Miraglia ha fornito assicurazioni dello stesso tipo per la scuola Collodi di Tessera (per la quale comunque la vicenda si era già risolta). E anche per la San Giovanni Bosco di Ca' Sabbioni. Il problema di Asseggiano non era solo perdere la classe prima delle elementari, ma anche il rischio di vedere innescare una ricaduta che nei prossimi anni avrebbe portato alla chiusura della scuola. Istituto, tra l'altro, che ha due particolarità: si trova in una zona a forte espansione urbanistica e demografica e da tempo ha instaurato una stretta collaborazione con varie associazioni attive nella frazione. In gioco, insomma, c'era l'identità stessa di Asseggiano, tanto che da subito Municipalità, Comune e cittadinanza si erano mobilitati. La buona notizia è arrivata ieri. «Il caso è stato risolto. Dopo avere consultato le autorità scolastiche competenti a più livelli - dice la Miraglia - posso assicurare che la scuola elementare di Asseggiano avrà la sua classe prima per l'anno scolastico 2009/2010, in virtù anche della particolare situazione della frazione. è un successo per tutti e parte del merito va anche all'assessorato che rappresento. Abbiamo ottenuto un buon risultato per Asseggiano e per altre due scuole del nostro comune». L'ok è arrivato a livello provinciale e regionale e fa tirare a tanti un bel sospiro di sollievo. «Questa novità è per noi tutti motivo di soddisfazione - spiega Emanuele Rosteghin, delegato alle politiche abitative a Chirignago-Zelarino - Va ricordato che questa vicenda ha visto mobilitarsi più forze. Ottenuto il risultato di salvare la classe prima, ora serve un confronto sul futuro della scuola». Detto di Asseggiano, l'operazione salvataggio è riuscita anche per la «San Giovanni Bosco» di Ca' Sabbioni, rione di Malcontenta. In questo caso va ricordato che all'interno della scuola esiterà una multiclasse, ovvero due classi di diverso livello unificate. Tornando ad Asseggiano, per il futuro si potrebbe aprire un altro scenario: nel caso la crescita demografica dovesse aumentare, infatti, l'attuale scuola potrebbe non essere sufficiente per accontentare le richieste dei genitori. Una cosa è certa, però, anche il prossimo settembre la campanella suonerà per i «primini» ad Asseggiano.

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l'ultima beffa (sezione: Scuola)

( da "Nuova Venezia, La" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 22 - Altre L'ultima beffa L'ultima beffa dell'Adsl Sono un cittadino del comune di Mira, abito nella frazione di Piazza Vecchia, da circa 10 anni con regolare costanza mi tengo informato tramite il 187 di Telecom Italia e il sito internet di Alice se la zona dove abito viene coperta dal sevizio Adsl. In questi giorni, non so se gridare al miracolo o che altro, le frazioni di Gambarare, e Piazza Vecchia, risultano essere coperte dal tanto atteso servizio Adsl (provare per credere), basta andare sul sito di Alice e inserire il proprio numero telefonico (purché residenziale), e verificare la copertura. Forte di quanto affermato sul sito internet in questione, ho chiamato il 187 di Telecom, e ho richiesto l'attivazione del sevizio, ma, quando l'operatore controlla la copertura quest'ultima risulta assolutamente mancante, chiedo delle spiegazioni all'operatore ma, anche lui non sa spiegarsi questa anomalia; certo che attendere per 10 anni l'Adsl è stata dura, ora che sembrava possibile richiederla, scopriamo che si tratta semplicemente di una burla (anche di cattivo gusto). Speriamo che chi di dovere, intervenga per farla finire. Mario Bonesi Piazza Vecchia di Mira Non è una festa ma un impegno Non storpiamo la ricorrenza del 25 Aprile. Molto si è detto ultimamente sulla ricorrenza del 25 Aprile, i politici fanno a gara per esserci e per dire la loro, ma il 25 Aprile non potrà e non dovrà mai essere la commemorazione di tutti i caduti, nel rispetto naturalmente di ogni caduto di tutte le guerre. Perché il 25 Aprile è il giorno del ricordo e della commemorazione di chi ha combattuto contro le truppe di occupazione naziste tedesche e contro i loro fiancheggiatori fascisti italiani, è il giorno di chi ha combattuto ed è morto perché i nostri figli oggi possano dire siamo cittadini liberi, siamo in uno stato di democrazia e di diritto. Nessuna equiparazione potrà esserci invece con chi aveva un'altra idea di libertà e democrazia e si è macchiato dei peggior crimini umani. Il 25 Aprile non dovrà mai diventare un giorno festivo qualunque, dovrà rimanere sempre il giorno del ricordo, il giorno in cui gli anziani trasmettono ai giovani i valori di pace e libertà. E a proposito di giovani mi permetto di suggerire al Ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini che di Decreti se ne intende, di fare un Decreto dove per tutti gli alunni e studenti italiani il 25 Aprile non sia un giorno festivo ma un giorno di partecipazione alle commemorazioni locali di ogni comune italiano per mantenere viva la Democrazia. Albino Pesce consigliere comunale Pd Mira Mercato vergognoso il 25 aprile Trovo vergognoso che il 25 aprile 2009 in centro a San Donà di Piave, medaglia d'argento per la Resistenza, ci si trova chi vende magliette inneggianti al fascismo e poco più in là i banchetti dell'antiquariato con le varie targhette fasciste, tutto in libertà di vendita. Questo a mio avviso è davvero irrispettoso e vergognoso soprattutto per chi ha combattuto per la democrazia e la libertà di questo paese, in una data come il 25 aprile che rappresenta la Liberazione dal nazifascismo. Diego San Donà di Piave Le cure a mia madre valgono un euro Dieci anni fa (come già per mio padre), è stato diagnosticato a mia madre il morbo di Alzheimer. D'accordo con i miei familiari, ho deciso di curare anche lei a casa, perché potesse godere il più a lungo possibile dei volti, dei luoghi, degli affetti. Convinta che la Regione, attraverso il Comune, volesse premiare questa mia scelta, ho inoltrato la domanda per ottenere l'Assegno di Cura. Dopo svariati documenti e visite domiciliari, mi è giunta finalmente, in questi giorni, la liquidazione relativa al primo semestre 2008 per un totale di euro 174 (centosettantaquattro): meno di 1 euro al giorno. Mi sono rivolta all'Ufficio Servizi Sociali del mio Comune dove ho saputo che forse ci sarà, da parte della Regione, un ulteriore stanziamento, ma che del resto a mia madre non spetterà più di tanto perché è ormai nella fase avanzata della malattia (ha forse meno bisogno di cure?). A questo punto mi chiedo: perché continuare a chiamare Assegno di Cura una cifra che ha la parvenza di un obolo? Ancora una volta si penalizzano le fasce più deboli e gli ultimi rimangono tali. Paola Davanzo Musile di Piave Cani in libertà sui vaporetti Spero che Actv mi dia una risposta, il regolamento del trasporto dei cani nei vaporetti credo non menzioni nessuna distinzione per la museruola tra cani piccoli, medi e grandi. E' vero? Comunque molte volte cani di media e grande taglia entrano con la museruola e poi una volta che il marinaio non li vede più gli viene tolta. Altre volte entrano senza e non viene detto nulla. Daniele Venezia

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il saffo è strapieno, resta l'incognita sicurezza (sezione: Scuola)

( da "Centro, Il" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Roseto. Con gli iscritti aquilani ci sono 300 studenti in più, formate 11 nuove classi Il Saffo è strapieno, resta l'incognita sicurezza I docenti ricordano la lettera pre-terremoto alla Gelmini: «Problemi mai risolti» ROSETO. Il liceo "Saffo" ha ripreso regolarmente le lezioni ospitando circa 300 studenti aquilani, oltre ai 1.100 già iscritti da Roseto e dintorni, anche se il problema relativo alla sicurezza degli edifici non è stato ancora risolto. A ribadirlo è Vincenzo Di Marco, insegnante dell'istituto, il quale fa riferimento a una lettera che solo qualche mese fa il dirigente dello stesso liceo, Viriol D'Ambrosio, ha inviato al ministro Mariastella Gelmini. Una lettera inviata anche alla Provincia e al Comune per informare tutti in merito alla «situazione precaria dell'edilizia scolastica e alla gestione dell'attività didattica, all'igiene e alla sicurezza degli edifici». Dopo il terremoto la situazione non è certo migliorata, anche se dai vari sopralluoghi effettuati e dalla certificazione conseguente, la scuola risulta agibile. «Le difficoltà strutturali in cui versa la nostra scuola», si legge in un passo della lettera inviata dal preside, «hanno origini antiche e per troppo tempo non sono state affrontate con la dovuta misura tanto che ora rischiano di degenerare in una fase cronica, avendo superato da tempo la soglia di guardia». Nonostante le dichiarazioni di agibilità rilasciate dalle autorità competenti, ed esibite a chi ne ha fatto richiesta, non tutti fra genitori e studenti liceali si sono sentiti confortati circa la sicurezza degli edifici scolastici, anche se adesso tutti sono tornati in classe. «Dopo la normale ripresa delle attività didattiche», prosegue la nota di Di Marco, «il liceo Saffo si trova ad affrontare l'accoglienza degli studenti aquilani che completeranno la parte rimanente dell'anno scolastico negli spazi disponibili nella sede di via Pellico, nelle succursali e nelle aule messe a disposizione dal centro di formazione professionale Piamarta». Al momento sono iscritti più di 300 alunni, inseriti in quasi tutte le classi dei cinque indirizzi liceali (classico, scientifico, linguistico, pedagogico e scienze sociali) oppure nelle undici nuove classi che sono state formate nelle quali operano più di 40 tra insegnanti accreditati e unità del personale non docente. Le nuove classi si aggiungono così alle 49 esistenti e per loro è stato già predisposto un orario di lezioni che vede impegnati i docenti aquilani, i quali continuano a prestare il loro servizio didattico anche in condizioni così disagiate. «Agli alunni presenti», dice ancora Di Marco, «sono stati estesi tutti i servizi scolastici, materiali e sussidi didattici, e sono stati inseriti nei progetti di ampliamento dell'offerta formativa in corso di svolgimento». I docenti si augurano che dal ministero arrivino risposte in merito alle carenze evidenziate prima del terremoto nella lettera inviata alla Gelmini. Quello che oggi è il liceo Saffo nasce come scuola media per poi trasformarsi in Istituto Magistrale cui è stato annesso una sezione del liceo classico. Federico Centola

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Allarme istituti, il 98% è vecchio (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi sezione: Azienda Scuola data: 28/04/2009 - pag: 14 autore: di Alessandra Migliozzi ItaliaOggi anticipa i primi dati dell'Anagrafe dell'ediliza scolastica: Campania ancora assente Allarme istituti, il 98% è vecchio E dal 1990 in 8 scuole su 10 non si fanno ristrutturazioni In Italia ci scuole vecchie, spesso vecchissime, dove gli operai entrano troppo poco, tanto che nell'80% degli edifici dal 1990 non si fa una ristrutturazione complessiva. È questa la fotografia che emerge dai primissimi dati dell'Anagrafe dell'edilizia scolastica del ministero dell'Istruzione, in via di completamento. Dopo 12 anni (la legge che l'ha istituita è la 23 dell'11 gennaio 1996) il dicastero di viale Trastevere è prossimo all'acquisizione dei dati di tutte le regioni. Per ultimare i lavori, a quanto risulta a ItaliaOggi, manca solo la Campania, l'unica ad essere rimasta indietro nella raccolta delle informazioni, anche se un po' tutte le realtà regionali, in questi anni, hanno arrancato. Intanto si fanno i primi conti e i dati non sono confortanti. In Italia ci sono oltre 40 mila edifici scolastici, di questi solo 999 (appena il 2%) sono stati costruiti dopo il 2000, secondo le ultime norme in materia di sicurezza. Gli altri risalgono spesso allo scorso secolo, se non al 1800. Nel dettaglio in Italia ci sono 1.077 edifici scolastici che risalgono a prima del 1800, 1.197 che sono sorti nel 1800, 5.769 costruiti tra il 1900 e il 1950, 20.680 venuti su tra il 1950 e il 1975. Solo 13.394 risalgono a dopo il 1975, di questi 999 son stati costruiti, appunto, dopo il 2000, nel nuovo millennio. Ma non finisce qui: di 6.940 strutture non è pervenuta la data di costruzione, un dato essenziale, ad esempio, per stabilire le priorità di intervento da parte del ministero e degli enti locali. Altro dato sconcertante, a quanto risulta al ministero dalle prime rilevazioni dell'Anagrafe, in 38.331 edifici non ci sono ristrutturazioni importanti dal 1990. «Un dato che, letto così, è sconvolgente, ma», spiega Gianni Bocchieri, della task force del ministero per l'edilizia scolastica, «stiamo facendo le dovuto verifiche perché potrebbe non essere ben aggiornato». La realtà, comunque, è sotto gli occhi di tutti. In Italia anche in scuole dall'aspetto apparentemente sano, come il liceo Darwin di Rivoli, può succedere che ad uno studente crolli addosso un solaio mentre sta dietro al suo banco, come è successo al diciassettenne Vito Scafidi. Una tragedia che ha convinto la Gelmini ad accelerare l'Anagrafe. Ora dovremmo esserci. Entro il 10 di agosto probabilmente sarà completata la base informativa del ministero anche con i dati sui rischi connessi agli elementi non strutturali che si stanno raccogliendo grazie ai sopralluoghi scaturiti dall'accordo di gennaio con le Regioni e gli Enti locali. Un accordo che ha fatto partire in tutta Italia squadre di tecnici con il compito di rilevare le nuove informazioni. Nel frattempo il ministero sta lavorando alla lista delle 100 scuole dove intervenire con priorità, decisa con il decreto Gelmini sul maestro unico. Ma servono dati il più possibile completi perché, spiega Bocchieri, «la data di costruzione della scuola e la mancanza di ristrutturazioni in tempi recenti sono alcuni dei criteri per stilare la lista». E oggi all'appello manca la data di costruzione di quasi 7.000 edifici. Nel frattempo, comunque, il ministero non starà con le mani in mano: si userà la mappatura delle aree a rischio della protezione civile per procedere nell'immediato. Quel che è certo, comunque, è che le scuole dell'Abruzzo non rientreranno nella lista. Per quelle si stanno stanziando già dei fondi ad hoc, e si sta anche lavorando ad un database unico per l'edilizia scolastica. Per evitare che, dopo anni di tribolazioni per mettere insieme i dati delle regioni, ognuna poi continui ad aggiornare per conto proprio la sua anagrafe territoriale. Per cui ci sarà un solo cervellone centrale, a livello ministeriale, a cui dovranno collegarsi anche le regioni.

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Inglese potenziato, il Tar dice no (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi sezione: Azienda Scuola data: 28/04/2009 - pag: 15 autore: di Carlo Forte I giudici amministrativi del Lazio hanno bocciato l'anticipo della riforma deciso dalla Gelmini Inglese potenziato, il Tar dice no La circolare rende obbligatorio un regolamento non definitivo L'inglese potenziato nella scuola media non s'ha da fare. Per lo meno non prima che entri in vigore il regolamento che lo prevede. Il monito viene dal Tar del Lazio, che ha sospeso la circolare sulle iscrizioni alle scuole dell'infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado (4/2009) nella parte che prevede la sostituzione delle 2 ore della seconda lingua comunitaria con ulteriori due ore di inglese (ordinanza 1589, depositata il 7 aprile scorso).Il giudice amministrativo ha motivato il provvedimento spiegando che l'amministrazione non può anticipare con circolari ciò che è scritto nelle bozze di regolamento. Perché la circolare non è una fonte. Anche se si tratta di una prassi largamente utilizzata dall'amministrazione. Che di solito non attende che venga terminato l'iter di approvazione ed entrata in vigore dei regolamenti, per emanare le relative disposizioni agli uffici periferici.È il caso, per esempio, del decreto sugli organici. Che viene trasmesso ogni anno agli uffici scolastici insieme con una circolare che impartisce disposizioni su come distribuire gli alunni nelle classi. E su come fare per dare attuazione ai tagli, che vengono disposti abitualmente dai vari governi per ridurre la spesa pubblica. Ma quest'anno è accaduto anche per le nuove norme sulla condotta, che ancora non hanno terminato il loro iter, ma l'amministrazione centrale ha già dato le prime disposizioni. Insomma, si tratta di una prassi consolidata, che viene utilizzata dall'amministrazione centrale per ridurre i tempi fissati dalla legge per la formazione dei regolamenti. Che prima di dispiegare effetti devono passare al vaglio degli organi di controllo. Anche per ridurre al minimo i rischi che vengano annullati in sede di contenzioso. I controlli più importanti, infatti, riguardano il controllo di legalità che viene effettuato dal Consiglio di stato e di compatibilità economica, che viene vagliata dalla Corte dei conti. A ciò vanno aggiunti gli eventuali pareri obbligatori, come per esempio quello del Consiglio nazionale della pubblica istruzione. Un organo consultivo che fornisce pareri motivati particolarmente autorevoli, perché è composto dai rappresentanti di tutte le componenti che operano o comunque che sono coinvolte a vario titolo nel mondo della scuola. Tanto più che non sono rari i casi in cui gli argomenti contenuti in un parere negativo del Cnpi sia stato utilizzato dalla stesso giudice amministrativo per motivare sentenze di condanna dell'amministrazione. Quanto al caso oggetto del ricorso, esso verte sulla possibilità di evitare, a domanda, di imparare due lingue comunitarie per concentrarsi unicamente sull'inglese. Il tutto fagocitando le due ore della seconda lingua. E destinando, quindi all'inglese 5 ore la settimana. «In sede di iscrizione alla prima classe e con il vincolo di non variare tale scelta per l'intero corso della scuola secondaria di I grado», recita il passo della circolare ritenuto illegittimo, «le famiglie possono chiedere che il complessivo orario settimanale riservato all'insegnamento delle lingue comunitarie, per un totale di cinque ore, sia interamente riservato all'insegnamento della lingua inglese compatibilmente con le disponibilità di organico». La questione, peraltro, è stata ulteriormente chiarita dal ministero che ha spiegato alle scuole che l'inglese potenziato si può introdurre solo se ciò non comporta esuberi tra i professori di francese della stessa scuola o comunque della seconda lingua comunitaria. E questo chiarimento è contenuto nella circolare sugli organici: emanata anch'essa senza attendere l'entrata in vigore il decreto sugli organici. Fatto, questo, che pone a rischio tutte le operazioni che stanno effettuando gli uffici e mettere una seria ipoteca anche sulla mobilità del personale. Perché la procedura adottata dall'amministrazione è identica a quella sanzionata dal Tar del Lazio. Che probabilmente si pronuncerebbe allo stesso modo se la circolare sugli organici venisse fatta oggetto di un eventuale ricorso.

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Tra la terza C e la terza A può anche decidere il Tar (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi sezione: Lettere data: 28/04/2009 - pag: 17 autore: L'ESPERTO RISPONDE/ Ai genitori non è consentito scegliere, ma... Tra la terza C e la terza A può anche decidere il Tar L'ombra dei ricorsi sull'assegnazione delle sezioni I genitori vigilano sull'assegnazione dei propri figli alle sezioni superiori. Chi scrive chiede che cosa può fare in caso di sospetti sulle decisioni prese dal dirigente scolastico. La legge parla chiaro: sono possibili forme di tutela, anche se ai genitori non è consentito scegliere. La scelta, infatti, tocca al dirigente scolastico e deve seguire criteri di imparzialità, ragionevolezza, buona amministrazione e giusto procedimento. Un genitore può soltanto impugnare la decisione al Tribunale amministrativo. Quali sono i criteri di assegnazione degli alunni alle sezioni delle prime classi  per gli istituti superiori? Deve essere assicurata trasparenza, specie se dalla maggior parte degli iscritti sono predilette certe sezioni piuttosto che altre? Nel caso il genitore ritenesse eccessivamente generico o iniquo il criterio pubblicato dall'istituto (oggi) o poco trasparente le operazione di assegnazione degli alunni alle classi ne può contestare la legittimità: come, quando, oggi o a settembre dopo che le classi si siano formate? GrazieAntonio Trevisani PadovaL'assegnazione degli alunni alle classi segue le regole fissate dai principi generali a cui deve attenersi l'amministrazione nell'esercizio della sua attività istituzionale: ragionevolezza, imparzialità, buona amministrazione, giusto procedimento. Ai genitori non è consentito scegliere la classe e i docenti, ma è riconosciuto il diritto alla partecipazione al procedimento amministrativo secondo quanto previsto dalla legge 241/90. Qualora l'esercente la potestà genitoriale ritenga leso l'interesse del proprio figlio, potrà adire il giudice amministrativo sia impugnando in via preventiva le delibere degli organi collegiali recanti le disposizioni generali cui il dirigente deve attenersi nella costituzione delle classi, sia i provvedimenti di assegnazione dell'alunno alla classe di riferimento. L'azione può essere condotta già all'atto dell'iscrizione, in riferimento alle delibere collegiali, salvo impugnazione successiva degli atti susseguenti in sede di assegnazione dell'alunno alla classe.Antimo Di GeronimoAl responsabile sicurezza non spetta retribuzioneSe il Rls di una scuola svolge il corso di formazione (32 ore) al di fuori del suo orario di lavoro (e della sua sede)  ha diritto al riconoscimento di queste ore come ore di straordinario (ed eventuale spese di viaggio)?Giuseppe StaltieriTerno D'IsolaL'incarico di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è elettivo e non comporta il diritto a emolumenti retributivi di quasivoglia natura. Non si tratta, infatti, di una qualifica che implica una obbligazione inquadrabile in un rapporto sinallagmatico, quanto, invece, di una mera obbligazione naturale che non consente ai rappresentati di imporre qualsivoglia prestazione al rappresentante, che è legato ai rappresentati da un mero vincolo fiduciario. Si tratta dunque di una qualifica inquadrabile nella categoria dei cosiddetti funzionari onorari, ai quali non spetta alcuna retribuzione, fatte salve eventuali indennità a titolo di ristoro patrimoniale (tra le tante: Cassazione sezioni unite un. 129/99). L'interessato, dunque, ha diritto al rimborso delle spese di viaggio, ma non ha titolo ad alcuna retribuzione.Antimo Di GeronimoRiservatezza in pagella, attenti all'erroreSono un'insegnante di musica di scuola secondaria di primo grado. In relazione alla valutazione degli alunni per il passaggio alla classe successiva o per l'ammissione all'esame di stato, la dirigente ha diffuso le seguenti disposizioni: il consiglio di classe decide a maggioranza la promozione o la bocciatura e l'ammissione o meno degli alunni che sono insufficienti in una o più materie; in caso di bocciatura o non ammissione i voti delle materie insufficienti vengono riportati tali e quali in pagella; in caso di promozione o ammissione i voti delle materie insufficienti vengono «trasformati» e riportati in pagella come «6» e sarà comunicata alla famiglia la necessità di «recupero» nelle discipline insufficienti.Chiedo se quanto sopra riportato è conforme a criteri stabiliti da disposizioni ministeriali o altro. Cordiali saluti.Maria Luisa Ferrovecchio, VeronaIn via preliminare va chiarito che, a oggi, le istituzioni scolastiche godono della cosiddetta autonomia funzionale. Autonomia che consiste nella possibilità di organizzare autonomamente il servizio, seppure nel rispetto degli indirizzi generali fissati dall'amministrazione centrale e, in ogni caso, fatto salvo il rispetto dei principi generali del diritto amministrativo. Primo fra tutti il principio di legalità. Detto questo, non sembrerebbe priva di pregio la pretesa del dirigente scolastico, volta a tutelare il diritto alla riservatezza degli alunni con carenze nelle varie discipline di studio. Non di meno, essa sembrerebbe viziata in legittimità in quanto, trattandosi di un atto amministrativo e non di un atto di gestione, il dirigente medesimo avrebbe dovuto acquisire il placet degli organi collegiali. E solo in forza delle relative delibere avrebbe dovuto emanare l'atto in discussione che, evidentemente, non può essere unilaterale. In buona sostanza, dunque, sembrerebbe trattarsi di un errore di metodo (error in procedendo) che andrebbe sanato, in via di autotutela (si veda l'articolo 21-nonies della legge 241/90) ai sensi del combinato disposto degli articoli 7, 10 e 396 del decreto legislativo 297/94 e 25, comma 2, del decreto legislativo 165/2001.Antimo Di GeronimoCongedo matrimoniale, ecco tutte le regolePoiché mio marito per motivi di lavoro doveva partire dall'Italia il 10 marzo e rientrare tra il 10 e il 30 aprile, siamo stati costretti, per comprensibili motivi, a celebrare il matrimonio con il solo rito civile il giorno 7 marzo (quello con rito cattolico era stato, invece, da tempo fissato per sabato 2 maggio). Non potendo per altrettanti ovvi motivi chiedere il congedo per matrimonio ho preannunciato al dirigente scolastico - sono una insegnante elementare di ruolo - che lo avrei chiesto successivamente al matrimonio cattolico. Il dirigente scolastico mi ha comunicato che, ai sensi del punto 3 dell'articolo 15 del Ccnl 29 novembre 2007, il congedo per matrimonio doveva essere fruito entro e non oltre i due mesi dalla data del matrimonio civile e, pertanto, entro e non oltre il 7 maggio. Di fatto solo per cinque giorni. Ha ragione?Franca Bettiol VeneziaSolo il riferimento al disposto del punto 3 dell'articolo 15 del Ccnl 29 novembre 2007 è incontestabile. Tutto il resto è solo una personale interpretazione delle disposizioni che regolano il diritto al congedo per matrimonio. È vero che il dipendente ha diritto a un permesso retribuito di 15 giorni consecutivi in occasione del matrimonio, ma con decorrenza indicata dal dipendente medesimo ma con decorrenze fruibili da una settimana prima a due mesi successivi al matrimonio stesso. Ciò che invece non è vero e che i 15 giorni decorrono, nella fattispecie, esclusivamente con riferimento al matrimonio con rito civile e non anche al matrimonio con rito cattolico. Infattil, l'Aran ha avuto modo di precisare che la scelta del periodo di congedo spetta, per una sola volta, al dipendente anche con riferimento alla data di matrimonio celebrato con rito cattolico successivamente a quello celebrato con il rito civile. Può, pertanto, chiedere di fruire del congedo a partire dal 3 maggio. Franco Bastianini

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a proposito di bulli... quando conta di più apparire (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Coinvolgere le famiglie e far parlare i ragazzi con persone specializzate A proposito di bulli... Quando conta di più apparire Ciao a tutti, mi chiamo Miriana e ho tredici anni. Oggi, dopo alcuni episodi di bullismo successi negli ultimi mesi, voglio parlarvi di questo problema e dirvi quello che ne penso in proposito. Secondo me, ci sono tre tipi di bulli: il bullo che picchia, quello che ricatta e quello che "aggredisce" a parole. Io penso che il bullo non sia una persona che fa una battuta o degli scherzi; il bullo è colui che ti rende la vita impossibile e che quando lo vedi sei terrorizzato. Per come la vedo io, se il fenomeno si è, e si sta sviluppando sempre di più, è colpa di chi non ha avuto il coraggio di denunciare il fatto e parlarne. Se fin dall'inizio si fosse subito puntato il dito su quelle persone, adesso non ce ne sarebbero così tante. La riforma Gelmini dice che col cinque in condotta vieni bocciato. Secondo me questo provvedimento è semplicemente inutile, perché se un ragazzo diventa bullo dietro a tutto questo ha problemi ben più gravi della bocciatura. La mia proposta? Sarebbe giusto coinvolgere la famiglia e far parlare i ragazzi con delle persone specializzate. Si sente dire negli ultimi tempi che il fenomeno si sta sviluppando molto anche fra le ragazze. Io penso che questo sia però un bullismo diverso, perché le ragazze vengono "bombardate" con l'idea di essere perfette, domina in loro la convinzione che non conta chi sei, ma come sei. Esse non fanno a pugni, ma quando vedono che una ragazza potrebbe essere più bella di loro cercano di renderle la vita impossibile e quando la vittima si ritrova senza amici e derisa da tutti... forse era meglio se avesse preso un pugno in faccia! Il bullismo serve a far sentire forti i bulli, a farli sentire i migliori. Essi sfruttano la paura e il timore delle vittime che in silenzio subiscono. Dobbiamo cominciare a parlare e a fare qualcosa di concreto, non stupide riforme che non servono a niente! Non basta punire i bulli, ma bisogna parlare con loro per far capire cosa hanno fatto. Un mio amico veniva ricattato da un bullo, ma grazie ad alcuni amici è riuscito a risolvere il problema. Come si dice? Oh, sì: l'unione fa la forza. Qui è finito tutto bene, ma non succede sempre così perché un po' di tempo fa, siccome il bullo rendeva la vita impossibile a un ragazzo, quest'ultimo si è suicidato. Per concludere voglio lanciare un messaggio a questi bulli: Se far star male le persone ti fa stare bene, allora quello che sta male sei tu! Pensaci! Miriana Venier classe 3ª A Scuola media di Forgaria

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I Cobas: (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

CRONACA MASSA pag. 2 I Cobas: «Boicottiamo le prove Invalsi» MASSA FARE IL PUNTO sulla organizzazione scolastica del nostro territorio: è stato questo l'oggetto di un incontro convocato dall'assessore provinciale all'istruzione, Raffaele Parrini, al quale hanno partecipato le organizzazioni sindacali della scuola Cgil, Cisl e Uil, tutti gli enti locali della costa e la Comunità montana della Lunigiana. Dall'incontro emergono tre priorità che il tavolo ha affrontato e sulle quali si è impegnato a proseguire un'articolata e approfondita discussione allargando a tutto il mondo della scuola i temi ritenuti fondamentali in questa fase. Il tutto è stato riassunto in un comunicato stampa congiunto firmato dal presidente della comunità montana Paolo Bissoli e dagli assessori all'istruzione della Provincia Raffaele Parrini, del Comune di Massa Carmen Menchini, del Comune di Carrara Giovanna Bernardini e del Comune di Montignoso Settimo Del Freo. I RAPPRESENTANTI istituzionali esprimono «estrema preoccupazione e forte dissenso rispetto alla prospettata ed ennesima riduzione degli organici, sia per il personale docente sia Ata, che l'applicazione pratica del decreto Gelmini sta attuando in maniera oltremodo scientifica. Come istituzioni del territorio avevamo già denunciato i rischi di una riforma solo contabile del mondo della scuola ed i fatti purtroppo ci stanno dando ragione. La parola d'ordine affidata ai dirigenti provinciali e regionali dei vari Provveditorati è una sola "tagli". Per questo motivo chiediamo subito ai livelli provinciali e regionali dei Csa (gli ex provveditorati, ndr) un confronto immediato affinché si possa calmierare gli effetti disastrosi della cosiddetta riforma Gelmini». PRESIDENTE e assessori ribadiscono la loro «lotta per la difesa della scuola montana di tutta la provincia di ogni ordine e grado individuando in particolare nella Lunigiana e Montignoso autentici presidi di civiltà scolastica che devono essere preservati e difesi da tagli indiscriminati che possono mettere a repentaglio il tessuto sociale e formativo della montagna nella sua accezione più completa. Su questo il tema di un governo locale legato a una visione complessiva di una riorganizzazione, anche razionalizzata, del sistema scuola non ci spaventa ma ribadiamo la assoluta volontà del territorio affinché sia esso stesso a compiere quelle scelte necessarie a garantire la qualità del servizio per le nostre comunità nel presente e nel futuro».

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di CRISTINA LORENZI CARRARA (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

PRIMA CARRARA pag. 7 di CRISTINA LORENZI CARRARA «I MIGLIORI presidenti dell'Accademia sono stati tutti di Carrara. Spero di inserirmi in questo solco». Non ha ancora le idee chiare di come attuerà i primi progetti, ma sa già da dove partirà. Simone Caffaz, già candidato sindaco per il Pdl, è stato nominato ieri dal ministro alla Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini, presidente dell'Accademia di Belle arti. E dedica l'incarico al nonno Loris che, artista dell'Accademia nel ventennio, fu costretto ad abbandonarla per le leggi razziali. «Adesso prenderò il suo testimone». Una nomina, lo ricordiamo, che va a coprire la vacatio lasciata dalla dimissionaria Mariella Zoppi. Così Caffaz, direttore di Teletoscananord, consigliere del Pdl, adesso siederà sulla poltrona più alta di palazzo del Principe per un incarico che ha l'ambizione di riportare la serenità in una struttura dilaniata da lotte intestine. Presidente, quale sarà il primo passo che muoverà in Accademia? «Per prima cosa voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto: il ministro Gelmini, ma anche Bondi e Matteoli che si sono spesi per me. Poi i docenti che mi hanno proposto e le varie strutture del Pdl che pure con la discrezione dovuta al caso hanno manifestato gradimento. Per prima cosa studierò il bilancio per arrivare a un'approvazione più veloce possibile». Annunciando che sarà in Accademia tutte le mattine, Caffaz affronta poi l'argomento più attuale, la gipsoteca. Ma anche su questo non si sbilancia e preferisce la prudenza. «Non intendo fare una gipsoteca a tutti i costi: è un obiettivo importante e prestigioso e andrà fatta in maniera idonea, con una progettualità seria per individuare fondi e finanziamenti. Vedremo se utilizzare strutture esitenti, come San Francesco o guardare altrove. L'Accademia andrà rilanciata per cui saranno necessari accordi con l'amministrazione». Come si porrà con una giunta di centro sinistra? «Dovremo lavorare insieme per creare un rapporto stretto, per rilanciare l'istituto e con esso la scultura. Sono convinto che questa debba avere un ruolo fondamentale: come raggiungere questo obiettivo non lo so, ma lo vedrò con il tempo. E' necessario che tutti contribuiscano a stemperare polemiche e veleni per poter lavorare serenamente». E con gli studenti, che avevano manifestato chiaro dissenso? «Ho ricevuto telefonate di congratulazioni da parte di molti allievi. La scelta del presidente non è un concorso per titoli e deve seguire precise regole, per cui la mia candidatura era quella che, al di là delle competenze professionali, godeva di un rapporto di fiducia dal basso del consiglio e dall'alto del ministero. La lacuna nelle competenze artistiche la riconosco, ma bisogna capire su cosa significa arte. Se arte è conoscenza accademica della materia io ho svolto un percorso di studi diverso, ma questo credo valga anche per i migliori presidenti del passato. Mi riferisco a Mario Baratta, avvocato, Enrico Bogazzi, imprenditore, e Dino Geloni, architetto, guarda caso tutti e tre di Carrara. Spero di inserirmi sul loro solco perché ritengo che il presidente abbia un ruolo preminente dal punto di vista amministrativo e di marketing e debba promuovere l'Accademia in tutti gli ambienti istituzionali».

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Corsa elettorale Ci sarà anche Marina Meletti (sezione: Scuola)

( da "Arena, L'" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Martedì 28 Aprile 2009 PROVINCIA Pagina 35 ANGIARI. Ufficializzata la quinta candidatura Corsa elettorale Ci sarà anche Marina Meletti È stato Conta a presentare la lista civica «Tempi nuovi» Sarà Marina Meletti il candidato sindaco della lista civica «Tempi nuovi per Angiari» e dovrà vedersela con altri quattro avversari: Gelmino Caliari - che deve ancora decidere nome e simbolo -, Laura Marcolongo della «Civica per Angiari», Alvise Menini per «L'Airone» ed il sindaco uscente Vincenzo Bonomo. L'ufficializzazione della candidatura di Meletti, che sarà «scortata» da 12 aspiranti consiglieri sotto un simbolo che riporta un cuore che stringe una fascia tricolore dentro una casetta stilizzata, è avvenuta di fronte a un centinaio di persone con Giancarlo Conta, assessore regionale all'Ambiente e vicecoordinatore provinciale del Popolo della libertà, che l'ha tenuta a battesimo. Confermando così le divisioni del centrodestra angiarese in questa tornata amministrativa. visto che la «Civica per Angiari» punta su Marcolongo appoggiata da Alberto De Togni, coordinatore locale di Forza Italia. «Quando venni le prime volte ad Angiari lo feci per far conoscere il sindaco uscente», ha raccontato Conta, «visto che militavamo entrambi in Forza Italia. Poi dopo un anno e mezzo è passato con An e quindi alla Lega. Non è un segnale di buon senso per chi governa un paese». Sono tutti neofiti ed iscritti all'associazione «Tempi nuovi» i 12 candidati. Tra questi c'è lo stesso presidente del sodalizio Sergio Montagna. Meletti punta sull'esperienza di ex amministratore a Roverchiara, prima come assessore nella giunta del sindaco Aleardo Merlin, poi all'opposizione con Gino Lorenzetti. «Sono stati dieci anni», ha spiegato, «durante i quali ho imparato molto. Per Angiari crediamo che il parco commerciale del Lavigno vada realizzato e per questo aiuteremo nelle procedure chi lo vuol costruire. Rivedremo il Pat ma non lo stravolgeremo: stralceremo quelle aree che sono di proprietà di tre assessori comunali». F.T.  

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Niente prima elementare Volania perde la battaglia e teme per il futuro (sezione: Scuola)

( da "Nuova Ferrara, La" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Niente prima elementare Volania perde la battaglia e teme per il futuro VOLANIA. L'anno prossimo la prima classe elementare non si farà. La decisione è stata comunicata ai genitori venerdì nel corso di un incontro svoltosi presso le scuole del paese al quale hanno partecipato Francesco Luciani, assessore alla Pubblica Istruzione e la dirigente scolastica Toschi. «Abbiamo comunicato ai genitori - spiega l'assessore - che l'Usp (Ufficio Scolastico Provinciale) ha deciso di non attuare la prima classe in quanto figurano iscritti solamente nove bambini. I genitori sono preoccupati che questo possa costituire solo il primo passo per poi giungere alla chiusura del plesso scolastico. Queste preoccupazioni - prosegue l'assessore - le abbiamo fatte presenti al dirigente scolastico Vincenzo Viglione nel corso di un incontro. Ci è stato spiegato che le difficoltà derivano dalle decisioni prese a livello centrale (vedi legge Gelmini ndr.) e di fronte alle quali l'Usp ben poco può fare». Per il prossimo anno quindi i «remigini» saranno costretti ad emigrare a Comacchio o a Lagosanto. Complessivamente i bambini frequentanti le elementari di Volania sono 47. Si spera che la situazione possa migliorare. «Anche a Lido degli Estensi anni fa si era verificato un fatto simile - spiega l'assessore quando il numero dei bimbi iscritto alla prima era assai esiguo ma poi la situazione si è modificata positivamente». «In questi anni abbiamo fatto tutto il possibile per le elemntari di Volania - afferma l'assessore - sono stati compiuti investimenti importanti sia per le strutture portanti dell'edificio, per la creazione di un laboratorio di informatica e per rendere fruibile la mensa in locali gentilmente concessi dalla parrocchia, nella canonica. Avevamo lavorato molto come amministrazione comunale - conclude l'assessore - per fare in modo che i genitori iscrivessero i loro bambini a Volania per avere un numero sufficente ad evitare possibili taglia ma tutto questo non è stato sufficente». Attualmente i plessi scolastici elementari funzionanti nel territorio lagunare sono quelli di Comacchio, Lido degli Estensi, Porto Garibaldi, San Giuseppe e appunto Volania.

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segue dalla prima pagina Bertolaso è diventato il simbolo della politica del fare - che tanto piace al Cavaliere - contrapposta alla lentocrazia di Palazzo (sezione: Scuola)

( da "Riformista, Il" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

segue dalla prima pagina Bertolaso è diventato il simbolo della politica del fare - che tanto piace al Cavaliere - contrapposta alla lentocrazia di Palazzo segue dalla prima pagina Bertolaso è diventato il simbolo della politica del fare - che tanto piace al Cavaliere - contrapposta alla lentocrazia di Palazzo. Per questo ricopre un ruolo (e un potere) che nella storia del Paese nessuno ha mai avuto: quelli, di fatto, di un superministro personale del premier. Anche se formalmente è «sottosegretario alla presidenza del Consiglio» per l'emergenza rifiuti. Con la direttiva firmata da Berlusconi il 3 dicembre del 2008, il premier ha infatti affidato alla Protezione civile, cioè a lui, «il coordinamento della intera gestione delle emergenze con l'istituzione, presso il dipartimento, 24 ore su 24, di un sistema che in configurazione ordinaria è presente presso i vigili del fuoco, le forze armate, la polizia di Stato, i carabinieri, la guardia di finanza, il corpo forestale e le capitanerie di porto; al quale si aggiungono in situazione di configurazione straordinaria, in caso di emergenza nazionale, le aziende del sistema Italia competenti alla Protezione civile». Significa che Bertolaso coordina una cinquantina di strutture tra uffici, servizi, direzioni, più apparati militari e civili rispondendo solo a Berlusconi. E che - non è un dettaglio - gestisce i flussi di denaro su input, direttamente, di Palazzo Chigi. Un ruolo che non si era mai visto. I suoi minimizzano, ma, di fatto, col G8 in Abruzzo comanda, sull'evento, più del ministro dell'Interno. Senza grisaglie ministeriali il comandante in campo con felpa blu e polsini tricolore è qualcosa di più di un "problem solver" che ha ripulito Napoli dalla mondezza e fronteggiato in prima linea l'emergenza terremoto. Qualcuno, a palazzo Chigi, ci scherza su («Ci manca solo che lo fanno santo») ma l'uomo della provvidenza è più politico di quel che sembra. Forte del rapporto con Gianni Letta si è concesso incursioni inimmaginabili per altri. Già nella scorsa esperienza di governo polemizzò con l'allora ministro dell'Interno Pisanu che difendeva il potere dei prefetti. O con Gianfranco Fini, allora alla Farnesina, che gli rimproverò i «personalismi eccessivi» nella gestione degli aiuti al Sud Est asiatico devastato dallo tsunami. In questa legislatura non ha affatto abbassato i toni. Anzi. E Berlusconi non gli ha mai detto nulla. A Natale, di fronte all'ipotesi del taglio dei fondi alla Protezione civile, ha minacciato le dimissioni. Un crescendo, in cui il medico delle missioni impossibili ha assunto sempre più il ruolo del king maker. Tutto ruota attorno al tema della "sicurezza". Con un curriculum come il suo, perché lasciare la parola d'ordine ad altri? E allora, dopo il crollo in una scuola di Rivoli (morì un ragazzo), ecco Bertolaso che bacchetta la Gelmini denunciando l'incuria degli edifici scolastici. Ma è soprattutto con la Lega che svolge un ruolo di riequilibrio. Quando nel decreto sicurezza sono spuntate le ronde, ecco Bertolaso che invia a tutte le prefetture, le Regioni, le Province, una lettera di tre pagine diffidando dall'utilizzare «personale e mezzi della Protezione civile». La missiva è arrivata pure al Viminale. Né Bossi né Maroni si sono scagliati contro di lui. E infatti Letta lo ha lasciato fare, e Berlusconi pure. Perché l'uomo della provvidenza, al momento, è intoccabile. Già, intoccabile. Non solo perché l'Italia è un Paese sismico in cui la Protezione civile ha un ruolo cruciale. Ma perché nel decreto che gli attribuisce pieni poteri è scritto, nero su bianco, che è compito della Protezione civile occuparsi anche dei cosiddetti «grandi eventi»: cerimonie, internazionali, vertici, raduni di massa. Come per le emergenze gestisce uomini e soldi, con la copertura del Capo. Che Bertolaso avesse la stoffa del duro lo si era capito quando Rutelli gli mise in mano l'organizzazione del Giubileo 2000. Raccontò allora Rutelli: «A un certo punto monsignor Dziwinsz dice: "Il Papa vuole andare in mezzo ai ragazzi". A Tor Vergata c'era la più grande folla di giovani del mondo. "Impossibile" rispondiamo noi. "Vuole andare" ribadisce lui. E così Guido si mette alla guida dell'auto che apre la folla come il Mar Rosso, un vero miracolo». L'indole decisionista si manifestò quando si permise pure di criticare l'organizzazione vaticana: «Alla fine dell'evento mi toglierò i sassolini dalle scarpe». Una frase che creò un vero incidente diplomatico. Mons. Crescenzio Sepe che allora era segretario generale del Giubileo di Roma - lo chiamavano «il Bertolaso della Chiesa» - gli rispose: «Se gli fanno male i piedi si cambiasse le scarpe». Poi a Napoli, quando Sepe è diventato cardinale e Bertolaso commissario, hanno ricominciato a parlarsi. Anche perché - sotto i buoni uffici di Letta - Bertolaso con i prelati ha ricucito buoni rapporti. Dopo la vetrina del Giubileo, con Berlusconi arriva la consacrazione definitiva. E il super commissario costruisce la sua popolarità sia sull'emergenza sia sulla politica: gli incendi estivi, il crollo della cattedrale di Noto, ma, soprattutto, il vertice a Pratica di Mare, o quello della Fao. Lui ordina, gli uomini in divisa e i volontari obbediscono. Le decisioni si concordano faccia a faccia con Berlusconi senza burocrazia, partiti e lungaggini ministeriali. Dopo il terremoto all'Aquila il suo colpo di teatro. L'idea di un G8 nella città terremotata - di cui ha parlato in privato a Berlusconi prima che il premier l'annunciasse - è perfetta per un superministro. C'è l'emergenza e c'è la politica. Si capisce, subito dopo la conferenza stampa in cui Berlusconi fa il grande annuncio, che la linea la darà lui, non Maroni: «Sarà un G8 più sobrio e più serio» afferma il sottosegretario. Che poi inizia a dare - a raffica - ampie assicurazioni sul capitolo sicurezza. La macchina, sempre più imponente, è nelle sue mani. Il Viminale per ora tace. E Berlusconi acconsente. Alessandro De Angelis 28/04/2009

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di ALBERTO PIERINI I PRESIDI dicono no, le famiglie anche, gli studenti, se no... (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Arezzo)" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

CRONACA AREZZO pag. 7 di ALBERTO PIERINI I PRESIDI dicono no, le famiglie anche, gli studenti, se no... di ALBERTO PIERINI I PRESIDI dicono no, le famiglie anche, gli studenti, se non altro per simpatia, pure. E il provveditore è d'accordo con loro. La scuola non è mai stata tanto unita come contro il piano di dimensionamento: «parolaccia» dietro la quale si nasconde la riduzione a sei istituti di tutta la scuola primaria. Dalle materne alle medie, tutti insieme su sei robuste «navi» che da settembre dovrebbero navigare il mondo della scuola aretina. Sei istituti da oltre mille studenti l'uno: e non sette, come in un primo momento l'amministrazione comunale aveva deciso. E su questo si imposta la battaglia in corso da mesi. Da una parte la consulta dei genitori e l'associazione delle famiglie anche a livello nazionale. Dall'altra l'assessore Francesca Tavanti, che difende con coerenza la sua scelta. CONTRO LA QUALE le famiglie potrebbero presto scendere in piazza: il vertice per decidere è stato fissato per il 9 maggio. Tra le ipotesi un girotondo in piazza del Comune, meglio se con grembiulino e zainetti. Prma di allora le famiglie vorrebbero incontrare il sindaco. Ma, dicono, non ce la fanno: perché non vuole riceverli. «Stiamo chiedendo un incontro spiega Giuseppe Argirò, presidente della consulta ormai da un mese e mezzo: ma non c'è verso di averlo. Pensare che invece sia il Prefetto che il Vescovo hanno ascoltato le nostre ragioni». Questo silenzio del Comune non va giù alla consulta. Che intanto ha stoppato la raccolta firme a quota 800, ma è pronto a riprenderla. Intanto con loro è scesa in campo anche la rappresentanza aretina dell'Associazione Nazionale Dirigenti. Una lettera scritta a tutti. E nella quale chiedono di rinviare di un anno l'attuazione del piano. MOTIVO? «Esaminare con cura e serenità tutta la complessa materia e coinvolgere tutti gli operatori della scuola». Una linea che filtra da una serie di consioderazioni. Ben venga, dicono in sostanza i presidi, la scelta di organizzare istituti copmprensivi. E la scelta del Comune di applicare la legge, «che potrà avere nel tempo effetti positivi nell'assetto scolastico». Ma? Ma ci sono diversi motivi che secondo i dirigenti scolastici consiglierebbero prudenza. Ad esempio che il numero degli alunni iscritti a ogni istituto supera di gran lunga i parametri della normativas. Che c'è un «dissenso molto diffuso nella comunità scolastica». E che comunque la buona riuscita di tutto il piano potrebbe «essere danneggiata dalla fretta di voler realizzare a tutti i costi, già da settembre, la complessa trasformazione». E un elemento che sulla bilancia ha il suo peso: da settembre non cambierebbe solo la struttura delle scuole. No, è in trasformazione, e questo per la riforma Gelmini, anche il tempo scuola. Con le famiglie che hanno richiesto in massa orario pieno o prolungato. Ma senza la certezza di poterlo ottenere, considerando il ritorno al maestro unico. Intanto però le operazioni in vista del prossimo anno sono partite. Per ora si lavora nella prospettiva dei sei istituti. Ma con tutte le incertezze del caso: l'impressione è che il mondo dei banchi stia aspettando come la manna una frenata del Comune. La stessa invocata dal Provveditore Caruso. Ma anche la stessa della quale ancora non si vedono tracce. Neanche nella piazza dei girotondi.

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Oltre al Cav. a Onna Che cosa è successo il 25 aprile? Boh! visti da (sezione: Scuola)

( da "Riformista, Il" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Oltre al Cav. a Onna Che cosa è successo il 25 aprile? Boh! visti da Non lo sanno gli intervistati in tv, né i ventenni che voteranno per la prima volta, né gli studenti. Agli italiani serve memoria storica L'altro giorno al Tg1, in occasione del 25 aprile e dopo la celebrazione per la prima volta della Festa della Liberazione da parte di Berlusconi, una cronista del principale telegiornale della Rai ha provato ad intervistare un po' di gente comune, per capire cosa sapessero o ricordassero di una ricorrenza così importante, in qualche modo annoverata tra quelle fondamentali per la storia della nostra Repubblica. Bene: non uno, dicasi uno, della decina di intervistati era in grado di dare una risposta esatta, né su quel che accadde il 25 aprile di sessantaquattro anni fa, né sul perché è considerata festa nazionale. E quando la cronista s'è un po' divertita a insinuare dei dubbi sulle risposte (1945 o '46?, guerra finita o no?) il panorama s'è fatto ancora più desolante e gli sguardi sempre più sperduti. Intendiamoci, se a scuola il Novecento si studia frettolosamente, o si arriva a malapena alla Prima guerra mondiale (quando non al Congresso di Vienna!), se l'educazione civica, cioè la materia che dovrebbe avere per oggetto la Costituzione e i principi fondamentali del nostro ordinamento, è negletta, malgrado l'impegno appena assunto dal ministro Gelmini, se ormai giovani e meno giovani (le domande del Tg1 erano rivolte anche a cinquanta-sessantenni, che magari per ragioni anagrafiche dovrebbero aver ascoltato racconti familiari su quel periodo) non sono in grado di rispondere, la colpa non può essere scaricata addosso a chi non sa. Anzi, bisognerebbe cominciare a fare i conti con il fatto che quest'anno voteranno per la prima volta ragazzi nati nel 1981, per i quali la storia repubblicana, partendo dalla loro adolescenza, comincia con la Seconda Repubblica e coincide più o meno con Berlusconi e Prodi. Questo vale per chi ha meno di vent'anni ma anche per chi ne ha trenta. A malapena sanno in che Paese vivono, ma non sanno da dove provengono, ignorano come è nata la Carta costituzionale, chi l'ha scritta e quando, qualcuno ricorda appena un otto: forse nel Sessantotto, o nel Quarantotto? Anche attendersi che la scuola, da sola, possa colmare le lacune di intere generazioni, è irrealistico. Per una fiction trasmessa di recente sul sindacalista Giuseppe Di Vittorio e sulle vicende della prima metà del secolo scorso, il grosso della programmazione tv rifugge per problemi di audience dalla storia recente, e spesso da storie italiane che non possano trovare mercato anche all'estero. Ci può essere qualche ragione commerciale o gestionale anche in queste scelte sbagliate da un punto di vista culturale, ma il problema rimane. E il problema, per dirla in soldoni, è che per due o tre giorni l'opinione pubblica ha assistito a uno dei passaggi politici più importanti della storia politica recente - il riconoscimento, appunto, per la prima volta dopo quindici anni, da parte del leader del centrodestra, dell'importanza della lotta di Liberazione e la necessaria distinzione dall'esperienza dei giovani repubblichini di Salò, anche da quelli che combatterono in buona fede - è avvenuto senza che gran parte dei cittadini italiani fossero in grado di capirne la portata. Ciò che sarebbe stato impossibile venti anni fa o trent'anni fa, quando la memoria dell'epoca era viva in ogni famiglia italiana, e i racconti del fascismo, della guerra, della caduta del regime, del passaggio dalla monarchia alla repubblica, avvenivano a tavola, tra nonni, padri e nipoti, a scuola, in una liturgia consolidata, oggi sparita dai file della nostra memoria e dagli schermi della televisione, dove solo in estate e di prima mattina è ancora possibile vedere qualche film sul dopoguerra del periodo neorealista. Oggi la cultura è quella contemporanea. La paziente opera del presidente Napolitano, lo scambio polemico tra Berlusconi e Franceschini, la decisione finale del leader del centrodestra di prendere parte, dopo averlo evitato per un quindicennio, alle celebrazioni della Liberazione, sono rimaste avvolte in una nube di confusione, tra una polemica sulla sicurezza e un'altra sugli immigrati. E invece, è inutile dirlo, meritavano di più. Dopo quel che è accaduto c'è da aspettarsi che questa mancanza diventi l'occasione per un gesto politico meno contingente di una celebrazione. Che Berlusconi, magari facendo appello alla sua storia di uomo di televisione, trovi il modo per sollecitare una rete tv, un tg, un programma di storia, a colmare la lacuna, anche fuori degli orari di grande ascolto, ma con una certa continuità. Negli archivi della Rai esistono ricostruzioni della fine della guerra, del periodo costituente, dei primi anni della Repubblica, che con qualche aggiustamento potrebbero formare l'ossatura di una moderna ricostruzione storica di quel che è accaduto e che la gente, in gran parte, ormai ignora. Lo stesso materiale, tradotto in cd, o spedito per Internet agli istituti superiori, potrebbe diventare oggetto di cicli di lezioni e di discussioni. Anche le Università potrebbero impegnarsi in questo senso e in un modo sistematico. Perché adesso che la Resistenza e la Liberazione sono di tutti, lo diventino veramente, e non per un solo giorno. di Anna Chimenti 28/04/2009

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L'AMMINISTRAZIONE Brandoni si vede assegnata in ... (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

FALCONARA pag. 9 L'AMMINISTRAZIONE Brandoni si vede assegnata in ... L'AMMINISTRAZIONE Brandoni si vede assegnata in pagella una media del 5+. A un anno esatto dall'elezione a sindaco di Goffredo Brandoni abbiamo chiesto ai cittadini di assegnare all'amministrazione un voto numerico, appena ripristinato dalla riforma Gelmini. Ristretto il campione, appena 10 persone, perché in molti non hanno voluto esporsi con nome e cognome, anche se le considerazioni espresse in forma anonima sono in linea con quelle che pubblichiamo. Pur non avendo valore statistico, l'inchiesta fornisce comunque un piccolo segnale sugli umori della città, con una premessa: in genere gli intervistati hanno affermato che si aspettavano di più in materia di sicurezza, ma hanno riconosciuto che la situazione ereditata è un grave ostacolo. Le maggiori critiche arrivano da Castelferretti: Pierina Bini assegna un misero 2 perché «parlavano tanto di sicurezza invece Castelferretti è dimenticata dai vigili: al posto della delegazione che c'era prima, ora c'è una lavanderia»; stesse motivazioni dietro al 3 affibbiato da Virginia Paolini: «Si ricordano di noi solo per le tasse, ma non ci tutelano, mentre la piazza, che avevano promesso di ristrutturare, continua a perdere pezzi». Il voto di Sauro Principi, utente del centro, è invece 4 «perché il deficit non impedisce di potenziare i controlli a tutela del decoro; si controlla solo la sosta, mentre la pulizia e le strade sono sempre più trascurate e la sicurezza è tale e quale a prima». Drastico Luciano Grifoni, del centro: «Zero assoluto, perché non ho visto miglioramenti sulla sicurezza. Quanto al decoro, dicono che non hanno soldi, possibile che non trovino nemmeno pochi euro per riverniciare le panchine?». Si sale sopra la sufficienza in zona centro-nord: «A me Brandoni piace dice Carlo Carletti perché è una brava persona e si sta impegnando. Non è cambiato molto, ma le difficoltà sono tante e apprezzo la buona volontà: il voto è 7». Per Manuela Baiocco, utente del centro, il voto arriva a 10: «Stanno riprendendo in mano la sicurezza pur tra mille difficoltà e la città appare più pulita rispetto a prima». Un 5 è il voto assegnato dalla giovane Martina Maggi: «L'insufficienza riguarda la sicurezza, perché non mi sento libera di frequentare il centro dopo le 20». Stesso voto e stesse motivazioni per Rita Bicchi: «Avevano promesso un cambiamento evidente per la sicurezza, che invece non ho riscontrato». Ma proprio sulla sicurezza, arriva un 10 da Fiumesino: «Hanno eliminato la prostituzione in strada dice Massimo De Paolis e se c'è ancora tanto da fare, diamogli il tempo di lavorare». Maurizio Vannetti, residente in zona sud, apprezza infine con un 6½ il cambiamento di rotta in materia finanziaria e nei rapporti con l'Api: «Il cambiamento si è visto rispetto allo sperpero di denaro pubblico e nell'approccio con l'Api, industria che rimarrà ma che almeno così potrà collaborare a favore della città». Alessandra Pascucci

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ben 93 insegnanti in arrivo nel 2010 tempo prolungato salvo ad albignasego (sezione: Scuola)

( da "Mattino di Padova, Il" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 22 - Provincia Ben 93 insegnanti in arrivo nel 2010 Tempo prolungato salvo ad Albignasego ALBIGNASEGO. Ha avuto successo l'azione del movimento dei sindaci, capitanati da Massimiliano Barison, per la salvaguardia del tempo lungo nelle scuole. Ad Albignasego, in particolare, per il 2010 sono stati previsti novantatrè insegnanti e nove classi a tempo pieno in più rispetto a quest'anno. Il tempo pieno a quaranta ore è stato confermato nelle scuole Sonetto e Rodari, mentre il tempo lungo è stato mantenuto in tutte le altre. Un risultato atteso sia dagli amministratori che dai genitori. Unica eccezione la Leonardo Da Vinci, dove i genitori hanno preferito le 30 ore di scuola. L'assegnazione dei docenti da parte dell'Ufficio scolastico provinciale è avvenuta mercoledì scorso. L'ufficio ha attribuito alla direzione didattica di Albignasego 90 docenti di area comune più tre di lingua inglese. L'organico servirà a coprire l'orario delle 53 classi delle scuole primarie del comune. «Prendo atto con soddisfazione - ha commentato l'assessore alla Pubblica istruzione Carlo Guglielmo - della vittoria del tempo lungo nelle scuole del Veneto. Si tratta, infatti, proprio di una vittoria il cui merito va ascritto in primo luogo al sindaco Massimiliano Barison e al consigliere regionale Leonardo Padrin. Determinante è stato anche il coinvolgimento dei genitori e degli insegnanti, che hanno dimostrato con il loro impegno una reale e sentita partecipazione alla vita civile del nostro comune. Auspico che questo momento di coinvolgimento non si esaurisca, ma prosegua aggiungendo stimoli e sproni reciproci». L'iniziativa per la salvaguardia del tempo lungo è partita proprio da Albignasego: «E' doveroso un ringraziamento ai 130 sindaci veneti - spiega Barison - che hanno deciso di unirsi per salvare il tempo pieno e il tempo lungo, dando così spessore e corpo all'iniziativa. Nella provincia di Padova, su 104 comuni totali - mi rammarica notare l'assenza del comune di Padova - l'adesione al movimento ne ha raggiunti 73». La didattica è quindi «salva», nonostante i tagli prospettati dalla riforma Gelmini. «Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto - conclude Leonardo Padrin, sottosegretario alla giunta regionale - che era un obiettivo importantissimo, per le famiglie e per la scuola del Veneto. La specificità tutta veneta del tempo lungo ha rappresentato la difesa di un diritto e non il mantenimento di un privilegio». (Giorgio Ranzato)

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L'argomento scuola tira. Soprattutto quando in ballo c'è il futuro di quella pubblica... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Viterbo)" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Martedì 28 Aprile 2009 Chiudi L'argomento scuola tira. Soprattutto quando in ballo c'è il futuro di quella pubblica. E' così che ieri l'iniziativa promossa dal Partito democratico al teatro San Leonardo ha chiamato a raccolta una folla gremita. Fatta di studenti e padri di famiglia, insegnanti e bidelli, sindacalisti e politici (dal capogruppo in Regione, Giuseppe Parroncini, al presidente della Provincia, Alessandro Mazzoli). Tutti, tranne uno: Ugo Sposetti. Intanto, il quadro che emerge dalla cornice di un'iniziativa comunque rivolta alle prossime elezioni europee è quanto mai concreto e ripete all'infinito una sola immagine: tagli, tagli, e ancora tagli. Nella Tuscia, nel 2009 ci saranno 65 cattedre in meno nelle primarie, saranno decurtate 66 figure non docenti e dal 2010 salteranno tra il 20 e il 40% delle scuole dei piccoli Comuni. Ospite d'onore, David Sassoli, capolista per le elezioni europee nella circoscrizione dell'Italia centrale. A fare da padrone di casa, l'ex ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, gran promotore in loco della petizione popolare lanciata dal Pd contro la riforma della scuola voluta dall'esecutivo Berlusconi. «Una scuola - attacca l'ex ministro - che è diventata come la bad company dell'Alitalia». Perché il governo - è il refrain più ricorrente - la userebbe solo per ripianare il deficit dello Stato. «Ben 8 miliardi e 300 milioni di euro - continua - che saranno ricavati tagliando i posti all'organico di diritto, eliminando i plessi con meno di 50 studenti e le classi con meno di 10, quindi riducendo pure gli orari». Questo è l'effetto Tremonti sull'istruzione, con misure scritte nero su bianco nella Finanziaria. C'è poi l'effetto Brunetta - «Il suo più grosso difetto - sostiene Fioroni - non è l'altezza, bensì l'incapacità a collegare la lingua al cervello» - e quello Gelmini, rea di andare a «smantellare l'unico segmento della scuola che funziona, quello delle elementari». Ma cosa cambia concretamente dentro le aule? Lo spiegano i docenti e i presidi intervistati in un video proiettato durante l'incontro. Lo ribadisce Aldo Fabbrini, assessore provinciale alla Pubblica istruzione, che dice: «Per il personale Ata (i non docenti, dai bidelli agli addetti alle segreterie, ndr) si prevedono nella Tuscia tagli per 66 unità all'anno, spalmate su tutti gli ordini e che si ripeteranno per un triennio». Non escono indenni dalla scure neanche i docenti. «Solo per il 2009 si parla di 65 insegnanti in meno». C'è poi il capitolo delle piccole scuole. «Con questi tagli - conclude Fabbrini - tra il 20 e il 40% dei plessi scolastici chiuderà e non solo per i limiti numerici imposti, ma soprattutto per mancanza di personale Ata, deputato alla sorveglianza, alla pulizia, alla stessa apertura delle aule». Sul palco prendono la parola anche i rappresentanti locali di categoria per Cgil, Cisl e Uil. Scalda la platea Gianpino Perrupato della Flc-Cgil. «Un popolo che ha una cultura - sostiene - sa scegliere e non dice signorsì». E al trio Tremonti-Brunetta-Gelmini, sulla scuola ieri centinaia di viterbesi hanno detto un chiaro no. Re. Vi.

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Non verrà accordato a tutte le famiglie ciociare che lo hanno richiesto il tempo pieno ... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Frosinone)" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Martedì 28 Aprile 2009 Chiudi di MASSIMO CECI Non verrà accordato a tutte le famiglie ciociare che lo hanno richiesto il tempo pieno alla scuola primaria. Secondo la stima della Flc-Cgil, infatti, 500 alunni rimarranno esclusi. Inoltre, 300 docenti precari delle ex elementari il prossimo anno scolastico non torneranno in cattedra. Secondo la Cgil, "1532 alunni delle classi prime della scuola primaria non avranno per l'anno scolastico 2009-2010 il tempo pieno richiesto dalle loro famiglie, di cui 504 a Frosinone, 450 a Latina, 48 a Rieti, 150 a Viterbo e 380 a Roma. Le famiglie ciociare, quindi, sembrano le più penalizzate della Regione Lazio. Particolarmente pesante, infatti, la situazione a Frosinone, dove verranno soddisfatte 209 richieste di tempo pieno su 713. Più esattamente, verranno confermate le richieste dell'anno scolastico che si sta concludendo, mentre non potranno essere accontentate le nuove famiglie richiedenti. "Nell'incontro con l'Ufficio scolastico regionale per il Lazio del 22 aprile, la Flc-Cgil di Roma e Lazio ha ribadito che tutte le richieste delle famiglie che, con le loro scelte, hanno sconfessato la Riforma Gelmini della scuola primaria, debbono essere soddisfatte, come aveva assicurato il Ministro", fanno sapere dal sindacato. Bollente anche il capitolo precari. "I tagli agli organici - conclude la Cgil - effettuati sulla base della circolare del Ministro, che, rispetto alla situazione esistente sono di 223 a Frosinone, 130 a Latina, 62 a Rieti, 48 a Viterbo e 546 a Roma, produrranno una modifica dell'organizzazione didattica della scuola con la riduzione del tempo scuola e delle compresenze e 300 docenti della scuola primaria del Lazio che nel prossimo anno scolastico non avranno più il contratto di lavoro a tempo determinato". Guasto improvviso, oggi cinque comuni senz'acqua Ieri è verificato un guasto tecnico agli impianti idrici gestiti da Acea Ato 2 presso il Vecchio Acquedotto del Simbrivio nel tratto compreso tra la sorgente di Vallepietra ed il partitore di Villa Parodi, nel comune di Trevi nel Lazio. Di conseguenza, si potrà avere nella giornata di oggi, dalle ore 7.00 alle ore 18.00, una probabile interruzione idrica che interesserà anche i Comuni di Acuto, Fiuggi, Anagni, Serrone (località S.Quirico) e Paliano. Il ripristino della normale erogazione idrica è previsto (salvo imprevisti) per la serata. Per ulteriori informazioni può essere contattato il numero verde gratuito 800.63.92.51.

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Scuola, tagliate oltre cinquanta classi (sezione: Scuola)

( da "Corriere del Veneto" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere del Veneto sezione: TREVISO data: 28/04/2009 - pag: 7 Scuola, tagliate oltre cinquanta classi Scatta la scure. Ma il piano del provveditore Bigardi aumenta il tempo pieno TREVISO A settembre ci saranno cinquantacinque aule vuote nella Marca. Senza bambini, senza maestre, solo lavagne e vecchi cartelloni alle pareti: vuote. La razionalizzazione degli organici e riorganizzazione degli istituti imposte ai dirigenti locali dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha portato a un taglio sensibile nelle scuole elementari trevigiane: 2.206 classi invece delle precedenti 2.261. Il che rimanda quasi immediatamente alla riduzione dell'organico, decurtato di 150 docenti, ma non tutti i numeri delle iscrizioni per l'anno scolastico 2009-2010: sono infatti aumentati gli alunni, passati da 40.902 a 41.825. Ma questo incremento non è bastato. I vincoli ministeriali Il ministero aveva infatti chiesto di eliminare dai plessi le aule che non fossero arrivate a un numero di almeno 15 alunni, e così nei 73 circoli didattici e istituti comprensivi della Provincia, nonostante un aumento di 383 studenti, le classi sono diminuite, ma sono più di 55 quelle che non sono arrivate a riempire sufficientemente i banchi: in alcuni casi si è ricorsi infatti all'accorpamento di sezioni, sia in linea orizzontale (cioè unendo, per esempio, due prime) sia in linea verticale (che significa unire una prima e una seconda). Il che sembrerebbe supportato dall'incremento percentuale di alunni per classe: 18,09 nel settembre 2008, 18,71 nello stesso mese 2009. Il tempo «lungo» Sono state rispettate invece le previsioni per quanto riguarda il tempo pieno: la dirigente scolastica provinciale Maria Giuliana Bigardi è riuscita ad accontentare tutti quelli che ne avevano fatto domanda. Lo scorso anno il rientro pomeridiano era stato richiesto da 200 classi, per un totale di 3.993 alunni, che quest'anno sono diventati 5.248 a comporre 263 classi: oltre il 3 per cento in più, arrivando a un consistente 11,92 per cento sul totale. In tutto questo, sono stati comunque ben 23 i circoli o istituti che non hanno ritenuto di istituire sezioni a tempo prolungato. Gli insegnanti La definizione degli organici di diritto delle scuole elementari ha portato in provincia di Treviso a 3.625 posti; di questi, 3.208 sono quelli destinati ai maestri; ad essi si aggiungono 234 maestri di sostegno per gli 865 bambini con difficoltà fisiche e psichiche e 183 insegnanti di lingua, esclusivamente inglese. Per ottenere lezioni di francese, tedesco e spagnolo bisogna aspettare la prima media. Chi più, chi meno Il polo con la popolazione scolastica più numerosa è quello del capoluogo, che nei 4 circoli didattici conta 3.472 bambini. Al secondo posto Conegliano, che ne conta complessivamente 2.007. seguono a ruota Castelfranco, Mogliano, Montebelluna, Villorba e Paese: tutti superano i 1.000 studenti. Dall'altra parte stanno i Comuni minori, quelli che non riescono a raggruppare in uno stesso istituto più di 300 alunni. A Borso del Grappa ci sono 281 studenti, a Fonte si arriva a 287. Fanalino di coda, con 225 bambini all'elementare, Sarmede, dove si tiene la mostra dell'illustrazione per l'infanzia. Silvia Madiotto

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Gita scolastica bloccata, anche la Cgil è critica: (sezione: Scuola)

( da "Corriere del Veneto" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere del Veneto sezione: BELLUNO data: 28/04/2009 - pag: 9 Il caso Gita scolastica bloccata, anche la Cgil è critica: «Sbagliato lo stop, ma no a punizioni per i docenti» BELLUNO Continua a far discutere il blocco delle gite scolastiche deciso dal collegio docenti di Puos d'Alpago per protesta contro la riforma Gelmini. Sulla questione è intervenuta ieri la Cgil: anche per il sindacato la linea tenuta sarebbe errata: «La protesta non può ricadere sui ragazzi», commenta Francesco Corigliano, referente Cgil scuola. Il caso risale a marzo, quando, a seguito della delibera del collegio dei docenti, i ragazzi della terza A delle medie di Farra avevano scritto per protesta al dirigente scolastico provinciale, Domenico Martino, che ha girato il caso a Venezia, da dove la dirigente regionale, Carmela Palumbo, ha anticipato «l'illegittimità della delibera». E la Cgil: «Il viaggio è attività didattica e il collegio dei docenti non può decidere di bloccare le gite in segno di protesta. Diverso sarebbe stato se i docenti avessero redatto un documento di protesta a termine di un'assemblea sindacale. Siamo tuttavia contrari - conclude Corigliano - a interventi punitivi verso gli insegnanti».

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tutti in vetrina castiglia da urlo (sezione: Scuola)

( da "Mattino di Padova, Il" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

LE PAGELLE Tutti in vetrina Castiglia da urlo PIEROBON. Commette un errore di valutazione sulla punizione che frutta il pareggio. Poi si riscatta, con uscite e interventi di pugno sicuri. Voto: 6. MANUCCI. Dalla sua parte non si passa. Voto: 6,5. ROSSINI. Preferito, a sorpresa, a Pesoli, disputa una buona prova su Mastronunzio. Voto: 6,5. CHERUBIN. Attento e sicuro. Voto: 6,5. TEOLDI. Sufficiente. Serve a Meggiorini il pallone dell'1 a 0. Voto: 6. VOLPE. Lavora molto, e bene, sulla fascia. Prova il tiro da fuori, ma senza fortuna. Voto: 6,5. CASTIGLIA. Strepitoso. La sua partita più bella: ispira le azioni che portano ai gol, lotta su ogni pallone, corre e pressa come nessun altro. Voto: 7,5. IORI. Regia lucida e precisa. Voto: 6,5. OLIVEIRA. Lo temono molto. Non emerge come in altre occasioni, ma neppure demerita. Voto: 6. Dal 27' st DE GASPERI. Entra subito in partita, porta acqua al mulino, ma fallisce un gol. Voto: 6. MEGGIORINI. Gol, palo e occasionissima fallita. Ma determinante anche nella seconda rete. Voto: 7. GERARDI. C'è al momento giusto, e segna un'altra rete fondamentale, come a Livorno. Voto: 6,5. Dal 38' st DI MATTEO. Voto: s.v. (s.e.)

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LA PAGELLA (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2009-04-28 - pag: 41 autore: LA PAGELLA 3,5 Il voto sulla cultura finanziaria è il punteggio, su scala da 1 a 10, assegnato alla cultura finanziaria delle famiglie italiane.L'indice Icf PattiChiari, elaborato in collaborazione da The European House-Ambrosetti, segnala come la cultura finanziaria italiana sia bassa ma cresca con l'età.Il livello più elevato si registra nella fascia fra i 55 e i 64 anni. I giovani fra i 18 e i 24 anni hanno in media la cultura finanziaria più bassa in assoluto.L'82%del campione considerato nell'indice Icf PattiChiari non sa valutare l'effetto di un incremento dei tassi di interesse sui propri risparmi

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senza titolo (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

PUBLIEDI 28-04-2009 Publiedi s.r.l. Via Saffi, 80 - Parma - Tel. 0521.464111 - Fax 0521.229772 Fidenza, via Berenini, 126 - Tel. 0524.523759 - fax 0524.535375 . è mancato all'affetto dei suoi cari . . Fernando Bonnini di anni 69 Lo annunciano con dolore la moglie Rosanna, i figli Stefano con Caterina, Andrea con Alessia, Marta con Marco, Sara con Alessio, fratelli, sorelle, cognati, cognate e nipoti. I funerali si svolgeranno mercoledì 29 aprile, partendo dall'Ospedale Maggiore di Parma alle ore 13,15 per la chiesa di Varano Melegari, indi al cimitero locale. Il presente serve di partecipazione e ringraziamento. Un particolare ringraziamento al medico curante dottoressa Maria Paola Sterbini, ai medici e al personale tutto dell'Unità di Medicina Interna e Reumatologia dell'Ospedale Maggiore di Parma. Marena di Specchio, - 28-4-2009 . Partecipano al lutto: Fam. Bruno Serventi Fam. Iride Serventi Mina Conti Gelmino Bigliardi, Rosetta e Benedetta Orzi Famiglie Roberto e Flavio Spaltini Cecilia, Roberto Bisaschi Marisa, Giorgio Barbieri Franco, Antonia Naummi Fam. Romano Giovanelli Fam. Ferdinando Puelli Fam. Antonio Peragine Fam. Giovanni Puelli Famiglie Giovanni, Cristian Rabidi Fam. Adelmo Dallara Luigi Bazzinotti e fam. Giorgio Meneghetti e fam. Fam. Attilio Meneghetti . Nonno Fernando rimarrai sempre nei nostri cuori. Ti vogliamo bene. I tuoi nipoti Susanna, Beatrice, Rachele e Gregorio. Marena di Specchio, - 28-4-2009 . Ciao zio Fernando ti porteremo sempre nei nostri cuori. Le tue nipoti Romina, Roberta, Federica, Simona e Giorgia. Ramiola, - 28 aprile 2009 . Ciao Zio Fernando ti ricorderemo sempre per la tua allegria e bontà. I tuoi nipoti Sonia, Andrea con Martina e Valeria, Erika, Paolo con Deborah e Michelle, Raffaele, Lorenza con Sofia, Romina, Alessandro con Valentina e Laura, Sandro e Rita, Marcello e Valentina, Roberto, Gabriella con Alice e Martina, Patrizio, Cinzia con Sara, Paolo con Elisa e Lorenzo. Varano Melegari, - 28-4-2009 . Mina con Pasquale, Graziano con Simona e Marcello sono vicini a Rosanna e famiglia per la scomparsa del caro Fernando Parma, - 28 aprile 2009 . Siamo vicini a Rosanna e famiglia per la scomparsa del caro Fernando Wilma, Adriano, Anna, Franco, Giorgio, Mariuccia e famiglie. Medesano, - 28 aprile 2009 . Ciao Fernando Famiglie Mario e Patrizio Fabbris. Noceto-Parma, - 28-4-2009 . Profondamente commossi partecipiamo al vostro dolore per la perdita del vostro caro Fernando Bonnini Gli amici del 39. Varano Melegari, - 28-4-2009 . Gli amici colleghi della Torneria Pesante, si stringono con affetto ad Andrea e famiglia, per la perdita del papà Fernando Fornovo di Taro, - 28-4-2009 . Fausto e Roberta Conversi sono vicini ad Andrea e famiglia, e partecipano sentitamente al dolore per la perdita del papà Fernando Fornovo di Taro, - 28-4-2009

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primarie, tagli drastici (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 4 - Lucca Primarie, tagli drastici «Meno cattedre, più alunni nelle classi» I COBAS Ecco gli effetti del decreto Gelmini LUCCA. «Tagli pesanti in vista nella scuola primaria. La conferma dei timori secondo i Cobas arrivano dai primi dati provvisori forniti in sede di informazione preventiva dall'ufficio scolastico provinciale. «Si consolidano - dicono i Cobas - le previsioni pessimistiche sulla formazione delle classi e sull'organico di diritto delle scuole primarie in provincia e smentiscono il governo. Infatti, sono previste circa 50 cattedre in meno su posti comuni con 16 docenti di ruolo perdenti posto; gli insegnanti specialisti di inglese previsti sono 34, la metà delle esigenze effettive, che si spera di coprire con l'organico di fatto. Inoltre, altre 10 cattedre sono comunque a rischio non è prevista la formazione della cattedra a partire dagli spezzoni di 10 ore, ma vi è il rischio che la scelta non venga confermata dall'ufficio scolastico regionale». Viene confermato il tempo pieno, ma il dato politicamente più rilevante è che l'organico per le classi prime non a tempo pieno sarà di 27 ore, mentre tutte le famiglie hanno chiesto le 30 ore. «Quindi, nonostante le dichiarazioni del ministro e quanto preveda la stessa normativa - sostiene il sindacato di base - non saranno rispettate le scelte delle famiglie, salvo che i dirigenti non riescano recuperare ore dall'abolizione delle compresenze». Sono previste classi con 26 bambini, ma anche con 28, se i dirigenti non provvederanno a redistribuirli in plessi diversi da quelli richiesti dalle famiglie. «Il che significa - aggiungono i Cobas - violare la normativa sulla sicurezza, che prevede al massimo 26 persone per aula compreso il docente e che ammette la deroga, ma solo in caso di formale assunzione di responsabilità del dirigente, di presenza di porte che si aprano nel senso dell'esodo e di 1,80 metri quadri a testa. Quindi 27 persone in classe dovrebbero disporre di un'aula di 48,6 metri quadri, il che avviene raramente. «La riforma Tremonti-Gelmini rende sistematica la violazione delle norme sulla sicurezza, quando il testo unico sulla sicurezza sul lavoro indica proprio la scuola come luogo privilegiato per promuovere la cultura della sicurezza. «Se aggiungiamo l'abolizione delle compresenze, l'abolizione dei moduli, il venir meno del lavoro collegiale tra pari, l'aumento del numero di alunni per classe, è evidente il netto peggioramento della qualità della scuola e la violazione del diritto all'istruzione nella primaria. Invitiamo docenti genitori e studenti a partecipare allo sciopero generale della scuola del 15 maggio».

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La Polonia comunista non avrebbe osato tanto (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

domande a Zenon Grocholewsky ministro vaticano «La Polonia comunista non avrebbe osato tanto» 3[FIRMA]GIACOMO GALEAZZI CITTÀ DEL VATICANO «È un'inaudita violazione dei principi costituzionali e di tutte le convenzioni internazionali. Scegliere la scuola per i propri figli è un diritto inalienabile dei genitori, non un indice di ricchezza da equiparare fiscalmente ai beni di lusso». Il cardinale Zenon Grocholewsky, prefetto della congregazione per l'educazione cattolica, stigmatizza la circolare dell'Agenzia delle entrate come un «inammissibile provvedimento senza precedenti in Europa». Il ministro vaticano dell'Istruzione protesta perché «ovunque tranne in Italia e in Grecia è lo Stato a pagare la scuola cattolica, sia nei paesi più liberali come Belgio e Olanda, sia nei paesi ex comunisti come Polonia, Slovacchia e persino l'ortodossa Romania». Chi manda i figli alle private è ricco e, potenzialmente, un evasore fiscale? «Mettere la scelta scolastica e la libertà di educazione tra le spese per i beni superflui è un'assurdità. Investire in conoscenza non è come spendere per il tempo libero o per oggetti "status symbol". Del sistema pubblico d'istruzione le scuole paritarie costituiscono una componente fondamentale e sottoporre la loro funzione ai controlli del fisco è un'offesa per l'utilità sociale e formativa degli istituti confessionali. Tanto più che è un obbligo fondamentale dei genitori provvedere a istruire al meglio i figli». Così l'Italia viola la libertà delle famiglie? «Qui vengono chiamati in causa i diritti fondamentali dell'uomo. La scuola non è questione di lusso. Mia madre aveva frequentato soltanto le scuole elementari, ma ripeteva sempre che preferiva mangiare pane e acqua piuttosto che privarci dell'istruzione». Cosa preoccupa di più il Vaticano? «Violare in questo modo i diritti allontana ancora di più l'Italia da tutte le altre nazioni. Come si fa a negare il valore della formazione? Da ragazzo nella mia Polonia i comunisti avevano chiuso tutto, io ho fatto appena in tempo a entrare nel seminario minore prima che arrivasse la polizia. Eravamo in 88 e anche lì la gente stimava la scuola che dà valori. Si tratta di formazione ed è tanto più grave che la burocrazia se ne dimentichi in un paese cattolico come l'Italia. In gioco ci sono il riconoscimento del diritto a una educazione liberamente scelta e il ruolo della famiglia. Le scuole cattoliche hanno tutti i motivi di lamentarsi. È inconcepibile che mandare un figlio in un istituto cattolico diventi indice di ricchezza al pari del possesso di una barca di lusso e di auto costose, dell'abitudine di fare vacanze in località esclusive o addirittura indicatore di redditi nascosti non dichiarati».

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Tagli alle Elementari I genitori dei bimbi sul piede di guerra (sezione: Scuola)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Provincia di Nuoro Pagina 5018 Desulo. La protesta Tagli alle Elementari I genitori dei bimbi sul piede di guerra Desulo.. La protesta --> I genitori dei bambini delle due scuole elementari di Desulo lanciano un appello a tutte le istituzioni perché si impegnino a evitare i tagli del personale docente, così come previsto dal decreto Gelmini. Sono almeno dodici gli insegnanti che rischiano di perdere il posto di lavoro e decine gli alunni che potrebbero essere accorpati in multiclassi. «Chiediamo al sindaco, ai rappresentanti della Provincia e della Regione e al direttore dell'Ufficio scolastico regionale Armando Pietrella di intervenire per risolvere al più presto la questione», dice a nome dei genitori Gigi Littarru, ex amministratore comunale. Alla preoccupazione per i posti di lavoro che andranno letteralmente bruciati si aggiunge quella per la qualità dello studio e per la fine del tempo prolungato (garantito invece in altre scuole sarde, come quelle cagliaritane). Secondo quanto riferisce Littarru, i tagli colpirebbero le due scuole primarie dell'Istituto comprensivo desulese, cioè quelle dei quartieri di Issiria e di Ovolaccio, ma stanno già facendo sentire i loro effetti anche in altri centri della zona. «I docenti che rischiano di perdere il posto a Desulo sono 12, tra loro c'è anche un insegnante di sostegno - chiarisce il portavoce dei genitori - nei due plessi, frequentati da circa 120 alunni, nasceranno delle multiclassi: a Issiria i bambini della prima saranno accorpati con quelli della quarta, a Ovolaccio invece saranno unite la quarta e la quinta». Una situazione che evidentemente porterà non pochi disagi sul fronte della didattica da una parte e della capacità di apprendimento dall'altra. Una condizione analoga si è verificata anche a Gadoni dove sono stati inseriti in una classe da trenta allievi i piccoli studenti delle seconde, terze, quarte e quinte. Stessi rischi corrono gli alunni di Belvì e Aritzo. «Per questo è importante essere uniti - continua Littarru - nel far sentire la nostra voce ed evitare così che i nostri centri vengano penalizzati sotto questo punto di vista». Gigi Littarru, sempre a nome di tutti i genitori, sottolinea l'alta professionalità dei docenti desulesi, il cui metodo di insegnamento e i cui risultati hanno sempre soddisfatto le famiglie degli scolari. «Invitiamo gli amministratori locali della zona a farsi carico di questo problema e a contribuire a trovare una soluzione - conclude - nel rispetto del diritto a un'istruzione di qualità che spetta a tutti i nostri figli». CARLA ETZO

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la media di chianni vince il concorso sulla mafia (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Il giornale "L'alba" selezionato tra 220 lavori, a maggio gli studenti saranno ospiti a Palermo della fondazione Falcone La media di Chianni vince il concorso sulla mafia CHIANNI. è il giornale che tutti (mafiosi esclusi) vorremmo trovare nelle edicole domani. Si chiama "L'alba", e annuncia "la fine di un incubo": la criminalità organizzata è scomparsa dal Paese. Il titolone che apre l'articolo in prima pagina grida che è stato "Abbattuto l'ultimo muro", in quanto l'unico boss rimasto a piede libero è stato appena arrestato. Troppo bello per essere vero. Infatti non è vero. Però, mentre lo scrivevano, i ragazzi della scuola media di Chianni ci pensavano a come potrebbe essere un'Italia così. è questo l'importante. E loro l'hanno immaginato talmente bene da aggiudicarsi le selezioni regionali di un importante premio che ha coinvolto le scuole di tutta la nazione. Il concorso si chiamava "Il giorno dopo la sconfitta della mafia", l'avevano indetto la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone e il ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca; alle classi partecipanti si chiedeva di ideare un numero speciale di quotidiano che incarnasse il risultato ultimo di quell'utopia per la quale il giudice Falcone e la moglie Francesca (e tutti gli altri servitori dello stato caduti nella stessa lotta) hanno dato la vita. Loro, i ragazzi delle classi 1G e 2G della scuola secondaria di primo grado di Chianni-Istituto comprensivo di Lari, hanno preparato questo giornalino in cui finalmente vince il bene, la giustizia, il senso del dovere, la lealtà alle istituzioni. Insieme a due loro insegnanti, Fedora Fabbri e Nazareno Ballantini, hanno dato vita a una vera e propria redazione, impaginato gli articoli (scritti in gruppo), scelto le foto, disegnato una storia a fumetti. "L'alba" è stato selezionato dalla giuria del concorso tra 220 lavori. «Si tratta di un vero successo per i ragazzi e i docenti di questa piccola scuola - afferma l'amministrazione comunale di Chianni - Scuola che ricordiamo è, con la legge di riforma scolastica Gelmini, che prevede l'accorpamento dei plessi con un numero di alunni inferiore a 50, a rischio di chiusura. Sarebbe questo un serio problema per gli studenti, che non è chiaro in quali altre scuole potrebbero essere accolti e che perderebbero così un importante punto di aggregazione e coesione per la loro crescita e il prosieguo della loro formazione, per il Comune che si vedrebbe privato di un servizio, quello scolastico, fondamentale per la vita delle famiglie, per non parlare della possibile perdita del posto di lavoro per gli insegnanti». Il prossimo 22 maggio, da Civitavecchia, partirà la Nave della legalità, con a bordo gli studenti prescelti da tutte le regioni d'Italia. Destinazione: Palermo. Nella città siciliana i ragazzi parteciperanno alle iniziative della Fondazione Falcone: per tutti "un'utile esperienza capace di migliorare la loro consapevolezza di quanto sia importante la lotta alla mafia per la società italiana e, per vincere questa battaglia, la collaborazione tra Stato e cittadini". Andrea Lanini

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sempre in difesa dei principi della legalità e trasparenza (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

L'incontro con Leoluca Orlando (Italia dei valori) «Sempre in difesa dei principi della legalità e trasparenza» PRATO. Un Leoluca Orlando a trecentosessanta gradi domenica sera ha saputo ammaliare una folta platea accorsa per incontrarlo nei locali del comitato elettorale del Centrosinistra in via Muzzi. Molti gli argomenti toccati nel corso dell'incontro: dalla scuola pubblica penalizzata dalla ministro Gelmini e quindi diretta espressione di un futuro negato ai figli delle famiglie meno abbienti che solo con l'istruzione possono sperare di sollevare le proprie sorti, alla rettitudine dei politici che in molti partiti manca; dal rispetto dell'essere umano, ai valori della vita; della giustizia e non del giustizialismo, dal diritto degli esseri umani a muoversi, alla libertà di stampa, ai troppi infortuni mortali sui luoghi di lavoro. Leoluca Orlando, portavoce nazionale dell'Italia dei Valori Lista Di Pietro, non ha tralasciato settore della vita pubblica e civile, trattando tutti i temi con enfasi e riscuotendo applausi continui. «Sì, è vero siamo contro Berlusconi, ma non solo quello. Siamo un partito che vuole radicarsi sul territorio e che vuole portare quegli ideali di legalità e di etica che oggi mancano in molti altri partiti - ha concluso l'onorevole Orlando - Al Partito Democratico dico che siamo un alleato fedele ma scomodo, e non ce ne vogliano gli amici del Pd, se ci batteremo sempre e comunque per far valere i principi della legalità e della trasparenza». Al tavolo, accanto a lui anche il candidato sindaco del Centrosinistra, Massimo Carlesi, e i candidati alle Europee per l'Italia dei Valori, Niccolò Rinaldi e Dringa Milito Pagliara, con la segretaria dell'IdV di Prato, Loredana Ferrara a fare da padrona di casa. In platea anche il coordinatore regionale dell'IdV per la Toscana, Giuliano Fedeli, e la segretaria provinciale del Pd di Prato, Benedetta Squittieri.

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scuola: a prato record di insufficienze (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 4 - Prato Scuola: a Prato record di insufficienze Primo quadrimestre da dimenticare sia alle medie che alle superiori PRATO. Non che ci sia da vantarsi, ma il dato certo non va ignorato. In base ai risultati elaborati dal Servizio Statistico del Ministero della Pubblica Istruzione, Prato risulta essere in Toscana tra le città con il più alto numero di insufficienze, registrate nel primo quadrimestre, sia nella scuola secondaria di I che di II grado. Una classifica che tuttavia occorre prendere con le molle visto che tutte le rilevazioni sono state effettuate su un campione di soli 100 scrutinati per città. Il quadro nel complesso non è comunque dei più rosei: a vantare la fedina scolastica pulita - fin dall'esito intermedio dei primi scrutini - sia nella scuola media che in quella superiore, sono la minoranza. Ovviamente la situazione cambia con la tipologia e il grado di scuola. Alle medie le materie più a rischio sono matematica, storia e le lingue straniere; alle superiori sempre matematica (nei licei scientifici, tecnici e professionali) seguita dalle materie di indirizzo- un po' in tutti gli istituti- e dalle lingue. Quest'anno gli scrutini del primo quadrimestre sono stati oggetto di interesse anche in virtù della nuova legge 169/2008, che ha introdotto la valutazione (per gli apprendimenti e la condotta) in decimi. Vediamo meglio come è andata. Nelle scuole secondarie di I grado gli alunni con almeno un'insufficienza nel primo quadrimestre sono stati in media il 50,4%. Prato nella classifica toscana è qui al secondo posto dopo Grosseto (54%), seguita invece da Massa Carrara (49,8%). Il quadro si fa più disastroso con il crescere del grado d' istruzione. Anche se Prato rimane al secondo posto nella classifica generale per insufficienze registrate in rapporto alle presenze, andando a spulciare nelle singole discipline (italiano, matematica, lingue straniere e condotta) i nostri studenti risultano sempre in poll position o sopra la media. In Toscana gli alunni delle superiori, con almeno un'insufficienza in pagella, sono stati complessivamente il 72,2%, Prato in questo caso raggiunge quota 76,5%, preceduta solo da Pistoia 77,1. Se invece si vanno a guardare le percentuali degli scrutinati per singole materie sia a italiano (41,6% contro la media toscana del 36%) matematica (49,7% contro la media toscana del 45,6%) lingue straniere (54,1% contro la media regionale del 48,8%) e condotta (1,1% contro la media dello 0.5%) Prato è sempre al primo posto. In particolare i più indisciplinati risultano i ragazzi degli istituti professionali. Dopo gli scrutini, lo scorso febbraio, a comunicare il dato fu lo stesso preside Roberto Paganelli del professionale Datini che contò oltre venticinque 5 in condotta su 1700 studenti. Certo i dati pratesi delle insufficienze, se confrontati con le medie di numerose città del Sud d'Italia, non sono poi così allarmanti ma fanno comunque riflettere. Prato, nonostante vanti una popolazione scolastica multietnica, conta ancora troppi alunni che sui banchi di scuola incontrano difficoltà ad imparare lingue straniere. Lingue tra l'altro anglosassoni (inglese e tedesco) con cui l'italiano condivide molti fonogrammi. Non immaginiamoci cosa potrebbe succedere passando agli ideogrammi... Miriam Monteleone

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un politico dopo gli esperti d'arte caffaz è presidente (tra i veleni) (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 13 - Toscana Un politico dopo gli esperti d'arte Caffaz è presidente (tra i veleni) è un esponente del Pdl Accuse di ingerenze partitiche CARRARA. La gloriosa Accademia di Belle Arti di Carrara, guidata in passato da Antonio Paolucci (dimissionario), dal maestro Pietro Cascella ma anche dall'armatore più famoso della provincia apuana (e non solo), Enrico Bogazzi, ha un nuovo presidente: Simone Caffaz. Prende il posto della dimissionaria Mariella Zoppi che ha lasciato circa un mese fa il suo posto, ai vertici dell'istituto di Belle Arti. E Simone Caffaz cambia rotta. Si presenta come un "presidente funzionario": «Di quelli - spiega - che vanno tutti i giorni in ufficio e controllano da vicino quello che succede». Caffaz è un trentacinquenne che viene dalla politica: da 11 anni è consigliere comunale a Carrara nelle fila di Forza Italia prima e ora del Pdl con cui nell'ultima tornata amministrativa ha corso per la poltrona di sindaco. Ma che, in passato, ha organizzato un simposio sulla Shoah e, che, fiero delle sue origini ebree, dedica la sua nomina a presidente dell'istituto di Belle Arti al nonno Loris: «Si è diplomato qui negli anni Trenta ma non ha potuto continuare il suo percorso artistico a causa delle leggi razziali: è scomparso alcuni anni fa, questo è il suo risarcimento postumo». Ma Simone Caffaz è, soprattutto, un presidente che, nelle fasi immediatamente precedenti alla firma "nero su bianco" del ministro della Pubblica istruzione Maria Stella Gelmini sotto il suo nome (preferendolo agli altri due candidati, l'imprenditore apuano Gualtiero Vanelli e Nando Dalla Chiesa), ha alimentato parecchie polemiche. Tanti veleni all'interno dell'istituto d'arte più prestigioso della capitale mondiale del marmo: accuse, nemmeno troppo velate, all'ingerenza della politica - e dell'uomo di punta del Pdl toscano Denis Verdini - nel ridisegnare il vertice di un istituto che ha avuto «padri» illustri come Pietro Cascella. Ieri, con la nomina ufficiale del ministro Gelmini, il primo appello del neo presidente Caffaz è stato proprio a «rasserenare gli animi: e per farlo ci vorrà l'impegno di tutti». Non solo. Caffaz, con un bagno d'umiltà, ha indicato i presidenti passati a cui guarderà nel suo mandato: «Mario Baratta, Enrico Bogazzi e Dino Geloni: tre carraresi che sono stati i presidenti di Carrara». E si è preso anche un primo grande impegno con la scuola e con la città: trovare una soluzione per i gessi, anche quelli del Canova, che in Accademia non hanno ancora trovato la sede adeguata. Alessandra Vivoli

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Elezioni, la Lega parte con l'incognita dell'alleanza col Pdl (sezione: Scuola)

( da "RomagnaOggi.it" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

28 aprile 2009 - 0.09 (Ultima Modifica: 28 aprile 2009) Gianliuca Pini FORLI' - Alleanza tra Pdl e Lega Nord a sostegno di Alessandro Rondoni? Neanche la serata di debutto della campagna elettorale del Carroccio, lunedì sera in salone comunale, scioglie i dubbi. "Ci sono tuttora divergenze col Pdl a Forlì - spiega dal palco il deputato della Lega Gianluca Pini - mi auguro sinceramente che possano essere risolte, ma vedo troppi atteggiamenti democristiani che qualcuno ancora tiene nel Pdl. Da stasera inizia la campagna elettorale della Lega". Pini non è stato tenero nei confronti di Rondoni, davanti alle circa 400 persone che gremivano il salone comunale: "Non abbiamo sentito nulla da Rondoni su come gestire l'immigrazione, se è d'accordo col diritto di voto agli immigrati, l'ultimo baluardo della nostra società, cosa ne pensa delle moschee, ricettacolo di cellule terroristiche che stanno disgregando la nostra cultura". Riprende Pini: "Invece dice di star bene ad ascoltare sulle panchine di piazza Saffi i problemi dei rumeni, io voglio ascoltare i problemi degli italiani: spero che sia stato solo uno strafalcione". Ne cita un altro di "strafalcione", Pini, sulle scuole private: "Vuole ghettizzare le scuole pubbliche infilandoci dentro i figli degli immigrati, tanto nelle scuole private non ci vanno, visto che sono cattoliche". E ancora, sul primo faccia a faccia con Balzani: "Ci mancava solo che uscissero a braccetto". Per questo, in definitiva, Pini chiede che "Rondoni venga qui a sottoscrivere pubblicamente il programma, altrimenti andiamo da soli e gli facciamo male". E a chi obietta che la Lega è mono-tematica sull'immigrazione, il deputato del Carroccio risponde: "L'immigrazione è la tomba della nostra società", tanto che con gli immigrati musulmani "c'è un'impossibilità completa di dialogare, la segregazione della donna è la loro cultura, con loro è impossibile gestire una società". Capolista del Carroccio a Forlì sarà l'avvocato Piero Fusconi, mentre il secondo in lista sarà il segretario cittadino Stefano Vanetti. Dal palco si è ripetuto che tecnicamente c'è tempo fino al 7 maggio per fare un'alleanza, "ma - come dice Pini - ci devono essere anche le condizioni politiche". "Siamo disposti a fare un passo indietro, ma se lo fa anche il Pdl e Rondoni ne fa uno avanti", sempre il deputato. Che svela un retroscena: proprio poche ore prima dell'incontro sarebbe arrivata la richiesta di rompere l'alleanza col Pri a Cesena, a cui Pini risponde: "No, noi siamo coerenti". Dal palco strali anche nei confronti di Roberto Balzani: "Non ci piace il suo salto della quaglia - dice Fusconi -, non c'è nulla di peggio che un comunista truccato da repubblicano". Critiche anche al suo proposito della ‘discontinuità nella continuità': "Tenta di accreditarsi come innovativo, ma è solo truccato, domani sarà condizionato dalla nomenclatura comunista", sempre Fusconi. L'avvocato leghista promette una campagna elettorale "in cui finisce la stagione dei baci Perugina: la faremo fino in fondo senza riguardi, sono avversari con idee da contrastare". Dal palco, infine, Pini ha chiesto un applauso per Marino Bartoletti, Francesco Aprigliano ("Onore a chi ha fatto un'opposizione dura, lo invito a ripensarci sulla sua decisione di non ricandidarsi") e Franco Rusticali, presidente della Seaf (comparso a fine serata fuori dal salone). Infine molti punti programmatici già avanzati dalla Lega Nord: no ai blocchi del traffico, ri-negoziazione delle tariffe di Hera, via kebab e phone center dal centro, liberalizzazione completa degli orari dei piccoli negozi, auto libere di transitare in certi orari, stop alle varianti urbanistiche "per interessi particolari", superficie minima delle case con lo stop ai monolocali, ronde (senza pettorine fosforescenti), sezione specifica dei vigili contro l'immigrazione, Forlì più verde, precedenza agli italiani nei servizi sociali (con cinque anni di residenza per accedere alle graduatorie).

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Ungheria a fondo (sezione: Scuola)

( da "Avvenire" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

POLITICA 28-04-2009 Ungheria a fondo In picchiata Pil e produzione Poco lavoro, case in vendita DI NELLO SCAVO E ladó-On sale. Che sia centro o periferia non fa differenza. Budapest sembra 'in vendita'. E il fatto che gli annunci immobiliari campeggino in lingua magiara e inglese testimonia che gli ungheresi sperano che a tirarli fuori dai guai arrivino compratori esteri. Non è solo questione di metri quadrati. L'intero sistema-Paese sta sprofondando. Fondo monetario internazionale, Unione europea e Banca mondiale hanno concesso un colossale prestito di 20 miliardi di euro. In cambio, esigono politiche da lacrime e sangue. Per il governo del socialista Ferenc Gyurcsany, soprannominato 'il compagno in limousine', è stato il colpo di grazia. Così dal 14 aprile il nuovo cancelliere è il 41enne manager Gordon Bainaj. In Parlamento più che un programma politico ha presentato un piano di salvataggio riassunto in uno slogan: «Un anno, un governo, un fiorino». «È un governo di crisi», ha ammesso Bajnai. Proverà a restare in sella fino alla primavera del 2010, quando si terranno le prossime elezioni politiche. E per dare l'esempio il neopremier riceverà una indennità simbolica di 300 fiorini, meno di un euro. I socialisti hanno salvato la maggioranza con l'appoggio esterno dell'Alleanza dei liberi democratici (Szdsz), partito minore ma decisivo, che in un primo tempo aveva bocciato la candidatura di Bainaj perché considerato un 'clone' di Gyurcsany, sotto la cui ala protettiva è stato allevato. Il risveglio dopo vent'anni di sbornia liberista per molti è stato brusco. L'80% degli sportelli bancari in Ungheria ha insegne di Erste Bank (Austria), Kbc (Belgio) e delle italiane Cib (gruppo Intesa Sanpaolo) e U- nicredit. Gli istituti hanno concesso mutui praticamente a chiunque, invogliando i risparmiatori a firmare contratti in valuta estera. La moneta unica europea pensionerà il fiorino solo a partire dal 2012, ma i banchieri Un prestito di 20 miliardi di euro non è bastato a salvare il governo. Il nuovo premier Bainaj promette «lacrime e sangue» dopo anni di liberismo spensierato. Tagli al settore pubblico. Molte famiglie non riescono più a pagare i mutui in valuta estera hanno forzato i tempi. Risultato: il 62% di chi ha ottenuto un prestito, ai fiorini ungheresi ha preferito euro o franchi svizzeri. Una catastrofe. Dopo i capitomboli delle Borse significa rate quasi raddoppiate e immobili tornati in vendita. Il fiorino intanto precipita: su base annua, rispetto all'euro si è svalutato del 14,7%. Secondo il Ksh, l'ufficio ungherese di statistica, nel 2009 ci sarà un calo del Pil di quasi il 3% (ma analisti indipendenti parlano di una discesa di almeno cinque punti). La produzione industriale (vera locomotiva di una economia cresciuta grazie alla delocalizzazione dall'Europa occidentale) è scesa del 21%. Stime prudenti prevedono la perdita di 200mila posti di lavoro nel 2009 (in proporzione, come se in Italia venissero rimandati a casa quasi un milione e mezzo di lavoratori). Il bollettino delle cattive notizie annuncia per i prossimi giorni il licenziamento di 550 persone alle aziende chimiche BorsodChem, 50 alle ceramiche Villeroy&Boch, 220 della compagnia energetica Mol. Per il nuovo capo di governo sarà come remare tra le rapide. Quando il suo predecessore provò a introdurre un ticket sanitario di un euro, la norma venne cancellata a furor di popolo con un referendum promosso dal leader conservatore Viktor Orbàn. In un Paese dalle politiche sociali belle ma impossibili (alle lavoratrici, ad esempio, è concessa una licenza di maternità interamente retribuita per due anni), verrà sospesa la tredicesima per i dipendenti pubblici, sarà ridotta la tredicesima ai pensionati e bloccato il salario nel pubblico impiego. Un carotaggio delle intenzioni di voto condotto dall'agenzia di sondaggi Szondalpsos rivela un dato che terrorizza i leader politici: se le elezioni si tenessero nei prossimi giorni, il 54% degli elettori non voterebbe per nessuno. Gli altri, secondo gli istituti Median e Forsense, andrebbero all'opposizione conservatrice Fidesz (70%) a discapito del partito del premier Mszp (18%). I prossimi mesi saranno i più difficili. «Per colpa del governo, l'Ungheria perde una parte della sovranità economica, e deve sottomettersi al giogo del Fondo monetario» , ha attaccato Mihaly Varga, vicepresidente del Fidesz. Sacrifici che in fondo l'orgoglioso popolo magiaro non merita. Per anni la politica ha illuso l'opinione pubblica indicando la terra promessa del libero mercato e dell'arricchimento facile. Invece due anni fa il premier Gyurcsany fu messo alla gogna da una registrazione imbarazzante: nel corso di un vertice a porte chiuse lo si sentiva dire ai suoi che «dopo aver mentito per anni sulla situazione economica non ci possiamo permettere altre bugie». La Ue chiedeva infatti politiche di risanamento senza le quali sarebbero stati ritirati gli aiuti economici. L'affaire Gyurcsany, da allora apostrofato come 'premier Pinocchio', provocò una rivolta popolare protrattasi per un mese. Dietro alle proteste c'era il movimento nazionalista Jobbik. «Dobbiamo tornare in strada. Chiameremo i nostri sostenitori a scendere in piazza insieme agli altri partiti di opposizione», annuncia adesso Gabor Vona, il trentenne leader di Job- bik. L'ultima volta, era appunto l'ottobre del 2006, finì che i manifestanti in una notte si impossessarono della tv di Stato, a cui seguirono settimane di violenti scontri con la polizia, dispiegata a presidiare Budapest come non accadeva dai tempi del regime filosovietico. «È un'occasione storica insiste Vona non possiamo sprecarla. Dobbiamo fare il possibile per ottenere elezioni anticipate». L'ultradestra è accreditata di un 5%, consenso in preoccupante crescita. A un recente comizio uno dei leader di Jobbik ha infatti negato tra gli applausi della folla l'esistenza dell'Olocausto. Le ripercussioni sociali della crisi sono talvolta incontrollabili. Secondo i dati del ministero degli Affari sociali, il numero dei bambini accolti nei centri statali di affidamento è aumentato nei primi due mesi dell'anno del 30% e in due province di oltre il 50%. Miklos Radoszav, direttore del servizio di tutela dell'infanzia di Budapest, prevede un'ondata di affidamenti entro la fine del 2009. Gli assegni statali alle famiglie numerose non bastano più. «Il caso tipico spiega Radoszav è quello in cui padre e madre perdono il posto di lavoro e si rivolgono alle autorità perché accolgano i figli che loro non hanno più i mezzi per mantenere». Ma a questo gli economisti non avevano pensato. ( 3- fine. Le precedenti puntate, dedicate rispettivamente a Lettonia e Polonia, sono state pubblicate il 2 e il 20 aprile) Chiusure di negozi e persone che chiedono la carità: uno dei volti della Budapest colpita dalla crisi (Ap)

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FEBBRE SUINA: NEW YORK, RAGAZZI DI LICEO COLPITO SI CONSOLANO SU FACEBOOK (sezione: Scuola)

( da "Adnkronos" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

FEBBRE SUINA: NEW YORK, RAGAZZI DI LICEO COLPITO SI CONSOLANO SU FACEBOOK 28 CASI CONFERMATI ALLA ST. FRANCIS PREP SCHOOL, MAGGIOR SCUOLA CATTOLICA USA commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI ultimo aggiornamento: 28 aprile, ore 13:40

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Le scuole private tra i beni di lusso (sezione: Scuola)

( da "Corriere.it" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Lotta all'evasione Secondo l'Agenzia delle entrate sono indice di ricchezza Le scuole private nella lista dei beni di lusso per il fisco I genitori degli istituti cattolici: è roba da Soviet ROMA Le scuole paritarie insorgono contro il «Decalo­go » antievasione messo a pun­to dall'Agenzia delle Entrate, che individua nelle scuole defi­nite «private», un «servizio di lusso», e quindi un indicatore attendibile di ricchezza. Da con­trollare con attenzione e con­frontare con la dichiarazione dei redditi, per stanare i ricchi che evadono le tasse, anche con la ricerca a tappeto di infor­mazioni. Con lo stesso meccani­smo, dunque, con cui la Guar­dia di finanza, il braccio opera­tivo dell'Agenzia delle Entrate, si appresta a acquisire i dati dei clienti dei concessionari delle auto di lusso, dei cantieri nava­li, ma anche, si legge nella cir­colare del 9 aprile scorso, di «porti turistici, circoli esclusi­vi, centri benessere e agenzie di viaggio». È solo un affina­mento del metodo di analisi de­gli agenti del fisco, perché i vec­chi parametri del 1992, le ban­che dati classiche, non tengo­no il passo della furbizia in un Paese dove, come ricorda spes­so il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, solo 15 mila contribuenti dichiarano più di 300 mila euro, ma si immatrico­lano 250 mila auto di lusso al­l'anno. «Usi e abitudini sono cam­biati », spiega l'Agenzia. «È ro­ba da soviet!» replica Maria Grazia Colombo, presidente dell'Agesc, l'Associazione dei Genitori delle Scuole Cattoli­che. «Ci devono spiegare innan­zitutto cosa intendono per scuole private, un termine che non ha riferimenti legislativi. Temiamo che pensino alle scuole paritarie», insiste la Co­lombo, «e non capisco, perché queste fanno parte a pieno tito­lo del sistema scolastico pubbli­co. Mettere sullo stesso piano noi con chi possiede gli yacht è scorretto e discriminante» dice il presidente dell'Agesc. Il timo­re, spiega, è che la Circolare del­l'Agenzia, «un documento in­terno, dischiuda la possibilità di fare controlli a tappeto, con un pregiudizio nei confronti di genitori che magari fanno gros­si sacrifici e che vengono rubri­cati come possibili evasori». Per la verità il «Decalogo» dell'Agenzia non fa un collega­mento diretto tra l'accertamen­to della reale capacità di reddi­to, da parte degli agenti del fi­sco, cui serve come indirizzo operativo, e l'infedeltà fiscale. Anche se per gli istituti scolasti­ci che riscuotono le rette non ci vuole molto a fare due più due. «È giusto combattere l'evasio­ne fiscale, ma qui si sta andan­do contro un diritto costituzio­nale, quello della libertà di edu­cazione dei figli» continua la Colombo. «E dire che chi ci go­verna sibila ha messo in piedi un partito che si chiama 'delle Libertà'. O mi sbaglio?». La presa di posizione è con­divisa da tutte le associazioni che rappresentano il mondo della scuola paritaria. Nove si­gle in cui si raccolgono gestori, genitori, studenti, alcune della quali laiche: oltre l'Agesc, Fi­dae, Agidae, Ciofs-Scuola, Cnos-Fap, Fism, Foe, Msc. E l'Aninsei, l'associazione delle scuole non statali che è anche iscritta alla Confindustria. «È una cosa molto antipatica: per­ché ci dobbiamo difendere dal­la presunzione di essere evaso­ri fiscali?» dice il presidente, Luigi Sepiacci. «Questa circola­re suona quasi come una mi­naccia, e in Italia si sa, basta un avviso di garanzia per finire sul patibolo». «Nella mia scuola, che è paritaria, posso dire che solo il 10% delle famiglie ha redditi consistenti. Moltissime altre, la maggior parte, fanno grandi sacrifici per far studiare i loro figli. Mi pare una campa­gna mirata contro di noi» conti­nua Sepiacci. «E non sarebbe nulla, se non avessimo tutti la sensazione, e anche un po' di paura, di una macchina fiscale iniqua e inefficiente. Se paghi le tasse non dovresti avere nul­la da temere, ma in Italia anche se le paghi sei martoriato, per­seguitato dalle cartelle pazze». Ma alle Entrate ribadiscono che la circolare è contro chi eva­de le tasse. Mario Sensini stampa |

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Contro il governo i professori del "Volta" cancellano le gite (sezione: Scuola)

( da "Corriere Di Como, Il" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Contro il governo i professori del "Volta" cancellano le gite Permesse solo escursioni di un giorno in Lombardia Niente gite, per protesta contro il governo. Piccolo particolare: la contestazione non è dei ragazzi, che difficilmente rinuncerebbero a uno dei momenti più divertenti e goliardici dell'anno scolastico. Sono stati i professori a boicottare le gite, come forma di protesta contro i tagli alla scuola disposti da Mariastella Gelmini (ministro dell'Istruzione) e Giulio Tremonti (Finanze). A pagarne le conseguenze sono stati così gli alunni del liceo classico "Alessandro Volta" di Como, dove una mozione di protesta contro le politiche scolastiche del governo passata in collegio docenti con l'80% dei voti ha limitato le gite a un solo giorno, restringendo le possibili mete all'interno della Lombardia. E così, invece di sognare la Grecia, culla della cultura classica, l'incantevole Parigi o la mediterranea Barcellona, gli studenti si sono dovuti accontentare di gite più simili alla scampagnata con lo zio che a un viaggio d'istruzione. Come, ad esempio, un'escursione a Sirmione, sul Lago di Garda. A nulla sono serviti gli appelli dei rappresentanti degli studenti (e dei genitori), che nei mesi scorsi hanno chiesto ai docenti di rivedere la mozione ed evitare di "scaricare" il peso della protesta sui ragazzi. «La motivazione di questa presa di posizione spiega Bruno Saladino, preside del "Volta" stava nel forte malcontento dei docenti dinnanzi ai provvedimenti del tandem Gelmini-Tremonti». È opportuno che i ragazzi paghino le conseguenze di una protesta dei docenti' «Il disagio dell'utenza esiste, è lo stesso discorso che vale per uno sciopero risponde il dirigente scolastico Queste penalizzazioni non possono ovviamente essere eccessive e credo che il collegio docenti, organismo autonomo e sovrano, abbia trovato una mediazione concedendo gite di un giorno sul territorio regionale». Con buona pace degli studenti. Andrea Bambace Nella foto: Studenti del liceo classico "Alessandro Volta" all'esterno dell'istituto cittadino Home Nessun dividendo agli azionisti di Acsm e Agam Botta e risposta Como-Bruxelles sul piano rifiuti «La fusione Mantero-Tessuto cambia la tradizione lariana» Sul territorio arrivano 60 milioni stanziati dal Credito Cooperativo Il Salone di Milano fa sorridere i mobilieri comaschi Il 25 Aprile e l'eredità del duce a "30 Denari" "Leonardo", nata l'associazione ex alunni Tasso alcolico alto Confiscate cinque automobili Entra l'insegnante, gli studenti escono

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BORIS AMBROSONE EDUCATI E RISPETTOSI DELLA CONDOTTA, MA TERRIBILMENTE SVOGLIATI ED IMPREPARATI. &... (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (Avellino)" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

BORIS AMBROSONE Educati e rispettosi della condotta, ma terribilmente svogliati ed impreparati. È l'istantanea scattata dal Ministero della Pubblica Istruzione del panorama studentesco irpino delle scuole medie di primo e secondo grado, in base agli scrutini intermedi del 2009. Matematica, Italiano, lingua straniera le discipline che risultano più ostiche all'apprendimento degli scolari delle scuole medie inferiori, mentre per gli istituti superiori, è la lingua straniera la materia meno amata dagli studenti, seguita dalla matematica e dall'Italiano, anche se la «geografia» delle insufficienze varia da istituto ad istituto. Solo per la condotta, gli studenti irpini si ritrovano in media con il resto dello Stivale. Il secondo quadrimestre, comunque, per gli studenti irpini sarà tutto in salita e pieno di ostacoli. Alle scuole superiori, infatti, su base provinciale, il 72,5% dovrà colmare almeno una insufficienza, per non essere costretto a vedersi segnare qualche "debito" (una volta si era "rimandati a settembre"). Poco meno di un quarto degli studenti irpini, nei primi 4 mesi dell'anno scolastico ha messo a segno il percorso netto, portando a casa la pagella con almeno tutti "6". Va un po' meglio alle scuole medie, dove la percentuale media degli studenti che non hanno raggiunto il 6 in tutte le materie è del 44,6%, ma che è comunque inferiore alla media nazionale (47,6%). Guardando il panorama delle materie, la matematica è risultata invisa al 60% degli studenti del liceo artistico. Sensibilmente più basse le lacune in questa disciplina per gli studenti dello Scientifico (39,5%) e del Classico (36,2%). Solo il 23% degli studenti dei due licei ha accusato lacune in italiano, mentre per la lingua di Dante, la percentuale delle insufficienze aumenta visibilmente presso gli istituti tecnici (38,7%), le scuole professionali (53,5%) e gli istituti d'arte (60,9%). Studenti del liceo artistico che si prendono una bella rivinciat relativamente alla lingua stranera. Solo l'11,7% di loro non ha raggiunto la sufficienza, mentre allo scientifico ed al classico la percentuale degli insufficienti è triplicata, e supera il 50% al Magistrale, all'istituto tecnico ed all'Istituto professionale. La statistica del Ministero, però, restituisce una consolazione, seppur magra, per gli scolari della Provincia di Avellino. Sono loro, infatti i «più diligenti», o almeno i meno «somari», della regione Campania. Il capitolo più meritevole per gli studenti irpini è quello relativo alla condotta, dove però occorre raggiungere almeno l'otto per non rimanere «al palo». La disciplina, intesa come rettitudine ed educazione, è il punto forte. Solo il 2,6% dei liceali dovrà recuperare nel corso dell'anno. Tutto in regola presso gli istituti magistrali e gli istituti artistici. Qualche segnale maggiore di insubordinazione all'Istituto tecnico dove il 5,6% degli studenti si è visto assegnare un bel "7" in condotta, ed all'istituto Professionale, dove gli indisciplinati sono stati il 6,1%.

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"Io non mi cimento con le sfide facili"">Europee, Berlinguer (Pd) ad Affari: "Io non mi cimento con le sfide facili" (sezione: Scuola)

( da "Affari Italiani (Online)" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Politica Europee, Berlinguer (Pd) ad Affari: "Io non mi cimento con le sfide facili" Martedí 28.04.2009 13:40 "Io non mi cimento con le sfide facili. Il Partito Democratico voleva un capolista che non fosse né emiliano, né veneto, né triestino... perché il collegio è molto ampio, ma che avesse una rappresentanza nazionale. Me lo ha chiesto molto imperiosamente e io, che non avevo assolutamente pensato a questo, ho accettato per spirito di militanza e di servizio verso l'Europa". Luigi Berlinguer, capolista del Pd nel Nord-Est alle Europee di giugno, 77 anni il 25 luglio, sceglie Affaritaliani.it per la sua prima intervista dopo l'ufficializzazione della candidatura. "La seconda ragione per cui ho deciso di correre è perché certamente il Nord-Est è l'area più europea d'Italia: si parlano diverse lingue e i prodotti di questa zona vanno tutti all'estero. E' una Regione oggi culturalmente più evoluta rispetto al passato, quindi è dentro l'Europa della conoscienza". Il suo progetto se verrà eletto? "Voglio fare un lavoro sulle piccole e medie imprese, perché c'è un piano di 'small business' che riguarda l'innovazione tecnologica e scientifica; sicuramente il Nord-Est è una zona emblematica da questo punto di vista. E' così anche per quanto riguarda la cultura, ormai il rendimento scolastico dei ragazzi di quest'area si avvicina più alla Finlandia che non alla Calabria". Il sindaco di Venezia però è stato critico nei confronti della sua candidatura... "Penso il contrario di Cacciari e spero di poterlo smentire nei fatti, anche se resta una grande personalità e lo rispetto. Ma Cacciari ha aggiunto che non era una considerazione su di me, visto che mi trova onesto e amico, ma che avrebbe voluto un candidato del Nord-Est. La mia risposta è: ma sarebbe dovuto essere di Treviso, di Padova, di Bressanone, di Forlì o di Ravenna? Perché ci sono tutte queste espressioni e non era facilissimo metterle insieme. Certo che se si fosse candidato lui avrebbe rappresentato benissimo il Nord-Est, perché è una persona che non è soltanto veneziana. Spero comunque di fare il mio dovere". Da ex ministro dell'Istruzione, come valuta l'operato di Mariastella Gelmini? "I tagli che sono stati fatti, la scuola li ha sofferti molto. E l'università anche. Quindi dovranno essere rettificati. La restaurazione di alcune idee del passato mi trovano scarsamente d'accordo. Trovo però che il ministro Gelmini abbia attuato una politica di continuità. Per esempio ha conservato la gestione dell'INVALSI - Istituto autonomo che si occupa della valutazione scolastica a livello nazionale, ndr - che fu un mio sogno, senza cambiare le persone. Ha nominato dei direttori come il dottor Cosentino e il dottor Biondi su una linea di continuità e non di rottura con il passato. Ha nominato il professor Schiesaro come suo consulente per l'università. Ha guardato al lavoro che io ho fatto sulla musica, sulle scienze con spirito di continuità. Anche la nuova gestione della direzione dello studente ha lavorato molto bene sul tema a me caro della musica, raggiungendo ottimi risultati. Ritengo che questi aspetti siano da valutare positivamente". tags: europee pd berlinguer partito democratico pd

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Scuola e Università, dibattito in Aula (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Scuola e Università, dibattito in Aula Martedì 28 Aprile 2009, Più risorse alle scuole della Regione per lo studio delle lingue comunitarie: è quanto deciderà oggi il Consiglio regionale. E' la cosiddetta legge Dal Mas, dal nome del primo proponente, già licenziata da tempo in sede di Commissione. Nel corso delle audizioni e dei lavori preparatori il testo è stato adattato in chiave di maggior formazione dei docenti e di intensificazione di studio dell'inglese. L'approvazione della legge è scontata. Più pepe si prevede sulla questione delle Scuole di specializzazione in Medicina. I tagli decisi a Roma erano stati giudicati in maniera critica sia dalla maggioranza che dall'opposizione, al punto che quest'ultima si è risolta a presentare una mozione. La decisione di non optare per una semplice lettera condivisa da tutto il Consiglio a vantaggio di un documento di parte ha infastidito il centrodestra che ha giudicato il passo una strumentalizzazione e la premessa di una contestazione politica al Governo nazionale e alla legge Gelmini.

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Padova, sfida a tre per il controllo dell'Università (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Padova, sfida a tre per il controllo dell'Università Alla fine di giugno l'ateneo voterà per scegliere il nuovo rettore, una partita di prestigio che vale anche milioni di euro Martedì 28 Aprile 2009, (Segue dalla prima pagina) Non stupisce perciò che la partita per la successione di Vincenzo Milanesi sia agguerrita come non mai. È una gara a tre, con un quarto comprimario e un quinto possibile giocatore a sorpresa. I tre che ufficialmente si contendono la poltrona sono Giuseppe Zaccaria, Giovanni Bittante e Giorgio Palù. Il quarto è Ezio Stagnaro, docente di Geometria che ad ogni elezione si presenta più per puntiglio che con la convinzione di vincere: l'ultima volta si è distinto per aver fatto l'uomo-sandwich per pubblicizzare il suo programma. Il quinto uomo non ha nome, per ora. Ma è un candidato che secondo molti docenti potrebbe saltare fuori all'ultimo momento, magari a pochi giorni dalle elezioni del prossimo 22 giugno, e scompaginare lo scenario. Una carta segreta, giocata non si sa bene da chi: ma un pizzico di mistero in una simile campagna ci sta. Anche perché non si può dire che il livello finora si sia dimostrato consono al contesto in cui si svolge la sfida. Qualche esempio: più di un docente ha fatto circolare la voce di una sua candidatura per vedere l'effetto che faceva, salvo poi smentire con sorpresa mista a indignazione le indiscrezioni; altri hanno fatto di peggio, facendo circolare voci di candidature di professori "nemici" al fine di bruciarle preventivamente. Un livello che non sorprende se ci sono perfino docenti come tale Luciano Galliani, ex preside di Scienze della Formazione che per smentire un suo coinvolgimento ha spiegato che il giornale «a volte lo sfoglio al bar o dal barbiere». Si motiva anche così l'abisso in cui è precipitata quella facoltà. Non sono un mistero, invece, i tre contendenti principali. Il primo ad essersi presentato è Giuseppe Zaccaria, ordinario di teoria generale del diritto a Scienze politiche ma soprattutto delfino (e prorettore) di Milanesi. Nelle intenzioni dell'uscente doveva essere un passaggio di consegne quasi automatico. Il disegno era sfizioso: Milanesi ha modificato lo Statuto per prorogare di un anno la sua permanenza al palazzo del Bo, in modo da far coincidere il rinnovo con le elezioni amministrative ed europee. L'obbiettivo palese: sfruttare l'onda e passare dalla poltrona di rettore a quella di sindaco di Padova. Sindaco super partes, perdipiù: di destra e di sinistra. Figurarsi: la sinistra lo ha scaricato perché quel posto era appannaggio dell'uscente Flavio Zanonato, la destra perché non può essere super partes uno che per anni è stato vicinissimo a Veltroni quando Veltroni era Walter. Insomma, come bruciarsi con un cerino. Nel giro di poche settimane sono andate in fumo anche le ipotesi di fare il Direttore generale del ministero (dopo che per mesi ha sparato contro la riforma della Gelmini) e il presidente della Commissione per il nuovo ospedale con Galan e il direttore generale dell'Azienda Adriano Cestrone che non ci pensano neanche. A questi sgambetti si sono aggiunte le polemiche sugli incarichi assegnati al figlio, e in pochi mesi il potente sponsor si è trasformato in una pericolosa palla al piede per i progetti di Zaccaria. Il quale ha dalla sua l'esperienza amministrativa e il rispetto di molti colleghi, e proprio per questo ora sta facendo di tutto per proclamare la sua discontinuità con la passata gestione. Operazione peraltro rischiosa: una delle armi in suo possesso è infatti proprio la garanzia che nulla cambierebbe nei riti e nei metodi del "sistema di potere" interno all'Università. Chi non ama lasciare il certo per l'incerto basa su questo la propria scelta. I "conservatori" insomma stanno con lui, anche se è un appellativo che stona addosso a un uomo dichiaratamente di sinistra e con ottimi rapporti con l'attuale amministrazione comunale padovana (sua segretaria è la moglie di Ivo Rossi, assessore della giunta Zanonato). Di tutt'altro segno è il progetto di Giorgio Palù, preside della Facoltà di Medicina e ultimo a candidarsi attraverso un videomessaggio. Sessant'anni ben portati, rieletto alla presidenza di facoltà anche grazie all'appoggio di Milanesi, ha raccolto una messe di voti che lo hanno convinto a tentare il passo ulteriore. Trevigiano e amico del ministro Maurizio Sacconi, non ha dichiarato simpatie politiche particolari ma nessuno lo ha mai definito "di sinistra" e questo basta per schierarlo dall'altra parte. Ha contribuito a ospitare monsignor Fisichella per una recente lectio magistralis sulla bioetica che molte polemiche ha suscitato, ed è visto con favore da un'area tradizionalmente molto potente a Padova come quella di Comunione e Liberazione. In realtà, il suo obbiettivo è molto "laico": riportare al rettorato un docente di Medicina che manca da tempo immemorabile. Questione non semplice: il rettore ha voce in capitolo pesante nella distribuzione dei (pochi) fondi per la ricerca. Le facoltà "umanistiche" temono che un rettore "scientifico" riduca ancor di più il già scarso sostentamento a loro disposizione e lo concentri sui laboratori. Così, da tempo immemore accade che pur di non far passare un medico i docenti delle altre facoltà si coalizzino. Ma stavolta potrebbe accadere che facciano altrettanto in favore di Palù i docenti delle facoltà scientifiche consci del fatto che è vero che i finanziamenti calano, ma è in arrivo un giocattolo da niente come il nuovo ospedale. Polo di cura, polo di ricerca, o entrambe le cose? È chiaro che il nuovo rettore non potrà decidere visto che tutto è in mano alla Regione, ma certamente potrà aiutare a fissare il punto di equilibrio più vicino a una soluzione piuttosto che a un'altra. Punto di equilibrio che Giovanni Bittante ritiene di incarnare meglio dei suoi due concorrenti. Vicentino, 56 anni, ordinario di Zootecnia alla facoltà di Agraria, è delfino dell'ex rettore Mario Bonsembiante ma non ci tiene a rimarcarlo perché è sull'autonomia che punta le sue carte. Non a caso nel suo programma parla di codice etico e di riduzione del compenso per il rettore. Compenso che fino a 5 anni fa era di 195mila euro lordi, quasi il doppio di un docente ordinario, e ora è salito sopra i 200mila protetto dagli "omissis" delle delibere sulla questione: in linea con quello del manager di una delle più grandi industrie nordestine, ma lontano dallo spirito di "primus inter pares". Anche questo potrebbe contare nella scelta degli elettori, la grande maggioranza dei quali non sono docenti ma ricercatori a contratto. E conterà anche l'indirizzo che i candidati daranno alla politica "immobiliare" dell'università. In ballo ci sono nuovi palazzi per le facoltà, con progetti di architetti del calibro di Botta e Portoghesi: una città nella città, che richiede capitoli di spesa e capacità di accendere mutui con relativi agganci nelle banche. Insomma, un potere molto vicino a quello di un sindaco: strano che i partiti non ci abbiano messo lo zampino. Per chi crede che non l'abbiano fatto. Ario Gervasutti

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La differenza tra i partigiani e i ragazzi di Salò Sono d'accordo con Andrea S... (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Martedì 28 Aprile 2009, La differenza tra i partigiani e i ragazzi di Salò Sono d'accordo con Andrea Santarossa (lettera al Gazzettino del 26 aprile) là dove dice che i combattenti di una parte e dell'altra che hanno commesso efferati crimini non vanno rispettati. Poi però dice cose imprecise o dimentica fatti importanti. Ad esempio: tranne i marò della Decima l'intero esercito della Repubblica Sociale di Mussolini venne impiegato solo per i rastrellamenti dei partigiani. I tedeschi non si fidavano dei combattenti fascisti e li tenevano nelle retrovie. Inoltre non dobbiamo dimenticare che i fascisti avevano sposato le teorie razziste dei nazisti già da prima della guerra (1938 le leggi razziali fasciste) e, per far piacere a Hitler, Mussolini aggredì la Francia già occupata dai tedeschi, la Grecia, la Jugoslavia e la Russia. I bravi ragazzi di Salò consegnavano ai nazisti tutti gli ebrei (anche donne e bambini) catturati. Ai partigiani catturati vivi riservavano invece torture e bastonature. Perciò c'è una grande differenza tra chi combatteva per la giustizia e la libertà a fianco degli angloamericani e chi, invece, combatteva a fianco dei nazisti e difendeva le teorie razziste. Per quanto riguarda le "orde titine" Santarossa si legga "Italiani brava gente" di Del Boca. Gianfranco Dugo Treviso Il 25 Aprile non è la commemorazione di tutti i Caduti Molto si è detto ultimamente sulla ricorrenza del 25 Aprile, i politici fanno a gara per esserci e per dire la loro, ma il 25 Aprile non potrà e non dovrà mai essere la commemorazione di tutti i Caduti, nel rispetto naturalmente di ogni Caduto di tutte le guerre. Perché il 25 Aprile è il giorno del ricordo e della commemorazione di chi ha combattuto contro le truppe di occupazione naziste tedesche e contro i loro fiancheggiatori fascisti italiani, è il giorno di chi ha combattuto ed è morto perchè i nostri figli oggi possano dire: siamo cittadini liberi, siamo in uno stato di democrazia e di diritto. Nessuna equiparazione potrà esserci invece con chi aveva un'altra idea di libertà e democrazia e si è macchiato dei peggiori crimini umani. Il 25 Aprile non dovrà mai diventare un giorno festivo qualunque, dovrà rimanere sempre il giorno del ricordo, il giorno in cui gli anziani trasmettono ai giovani i valori di pace e libertà. E a proposito di giovani mi permetto di suggerire al ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini, che di decreti se ne intende, di fare un decreto affinché per tutti gli alunni e studenti italiani il 25 Aprile non sia un giorno festivo ma un giorno di partecipazione alle commemorazioni locali di ogni comune, perché è solo trasmettendo il ricordo dei fatti che si mantiene viva la democrazia e libertà di un popolo. Albino Pesce Mira La necessaria distinzione tra le vittime La differenza tra i morti partigiani e quelli di Salò è molto semplice. In genere, i primi sono sono stati uccisi da istituzioni pubbliche (Repubblica sociale e Stato tedesco), i secondi da degli sbandati o da delinquenti comuni. Piaccia o meno, i primi sono di gran lunga più "importanti" dei secondi. È una distinzione che dovrebbe servire anche nella battaglia contro la pena di morte. Luciano Dissegna Romano d'Ezzelino (Vi) Ecoincentivi per acquistare super-biciclette Vengo a conoscenza che il ministero dell'ambiente ha deciso un ecoincentivo a favore di chi vuole comprarsi una bicicletta, un segno evidente della regressione alla quale la nostra economia starebbe andando incontro. In Cina grazie al miglioramento della qualità di vita stanno percorrendo i passi che sono stati percorsi in Europa dopo la seconda guerra mondiale, dalla bicicletta allo scooter e quindi all'auto e per i più fortunati all'aereo o elicottero. In Italia dall'auto stiamo tornando alle due ruote, l'unico mezzo che tra poco ci potremo permettere se andiamo avanti di questo passo. A sorprendere sono le cifre. Si parla di uno sconto pari al 30% sul prezzo d'acquisto fino ad un massimo di 700 euro. Con queste cifre i politici dimostrano che oltre a non sapere quanto costa un caffè o un litro di latte ora dimostrano che non sanno il valore di una bicicletta. Per avere 700 euro di sconto pari al 30% del costo totale occorre che il valore del bene acquistato sia attorno a 2300 euro. Le biciclette che si trovano in commercio si aggirano in media sui 50-100 euro a meno di cercarne una da professionisti con telaio in carbonio. Dopo le auto blu abbiamo capito che i politici usano anche le bici blu. Ermanno Trovato Bilioni e trilioni: la fantasia nelle parole Con la crisi dei mercati finanziari abbiamo preso tutti confidenza con i bilioni e i trilioni. Dubito che molta gente sappia a quanto equivalgono in termini numerici queste parole. Tradotti dall'inglese questi termini significano rispettivamente miliardi e migliaia di miliardi, di dollari o di euro poco importa, quello che conta è che molti avrebbero problemi a mettere il giusto numero di zeri per scrivere in cifre un trilione o un quadrilione. Esistono invece i prefissi che arrivano dal mondo della tecnologia che tutti conoscono, ci sono diventati familiari da quando abbiamo abbandonato la vecchia pellicola fotografica e siamo passati alle fotocamere digitali. Allora mettiamo da parte le parole fantasiose e iniziamo pure a parlare di mega, giga e teraeuro e magari tra non molto anche i peta (un milione di miliardi, lo usavamo già da tempo quando il debito pubblico era ancora in lire). Randall J Wilkins Il cattivo esempio dei calciatori violenti Pessimo atteggiamento anti-etico e di totale assenza di sportività, fair play e valori quello messo in atto dal giocatore Pepe del Real Madrid (al quale preferiamo il grande Pepe dell'Udinese.). Dopo aver menato calci a un giocatore avversario a terra il Pepe madrileno è stato squalificato per dieci giornate, ma il consiglio è di mandarlo per 10 anni dallo psicologo. Brutta la reazione del Real Madrid che ha subito presentato ricorso. Ma quale ricorso.. Accettare il verdetto e chiedere scusa a tutti. Daniele Damele

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Catania, rieletto il rettore uscente Antonino Recca (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

Catania, rieletto il rettore uscente Antonino Recca vittorio romano Catania. «Non aspettatevi trionfalismi. Il momento che vive il Paese è molto delicato e il nostro primo pensiero non può che essere rivolto alla popolazione dell'Abruzzo colpita dal terremoto. Ci metteremo da subito a disposizione della prestigiosa Università de L'Aquila, dove lavorano e studiano diversi siciliani, perché si possa instaurare una proficua collaborazione. E poi dobbiamo lavorare tutti insieme perché il nostro Ateneo sia ancora di più un modello per tutti gli altri siciliani, un punto di riferimento nel Mediterraneo, sia ancora più libero ed eccellente. Col vostro aiuto, so che ce la faremo. Grazie a tutti voi». Non dimentica nessuno il professore Antonino Recca, ieri riconfermato al primo turno magnifico rettore dell'Università di Catania con oltre il 70% dei voti validi. Un trionfo annunciato, quello dell'ex preside della facoltà di Ingegneria, per l'«ottimo lavoro svolto nel primo triennio» (il mandato che s'inizia adesso sarà invece di durata quadriennale), come gli è stato riconosciuto dalla maggioranza assoluta dei docenti, degli studenti e del personale tecnico-amministrativo che ieri, alle 20,10 prima, quando è stata raggiunta la fatidica quota 1.008 preferenze (solo in virtù dello spoglio dei voti di docenti e rappresentanti degli studenti), e alle 21,30 dopo, quando il decano ha proclamato ufficialmente il nuovo rettore, gli hanno tributato un lungo applauso e una standing ovation. «Grazie a tutti - dice Recca - a cominciare dai due prorettori che in questi tre anni mi hanno affiancato, Antonio Pioletti prima e Luisa Carnazza dopo. Grazie al direttore amministrativo, ai docenti, ai collaboratori, al personale tutto dell'Ateneo, agli studenti, al manager che per un anno e mezzo ha guidato il Policlinico e ai commissari che lo hanno retto dopo. Insomma, un grazie di cuore a tutti voi che avete creduto nel mio lavoro e credete ancora nel mio progetto. Che vi vede assolutamente partecipi e attivi». Per il rettore serve la collaborazione delle istituzioni, «dal ministro Gelmini al presidente della Regione Lombardo, dal presidente della Provincia Castiglione al sindaco Stancanelli, perché s'instauri un circuito ancora più virtuoso che renda la nostra Università trainante per le altre dell'area mediterranea. Un modello da seguire. Abbiamo il dovere di dare una mano all'Università di Palermo. Dobbiamo fare sistema e pretendere risposte concrete dalle istituzioni. Anche per quel che riguarda le scuole d'eccellenza e la loro autonomia». Un pensiero anche alla facoltà catanese di Farmacia. E una notizia inedita non data prima «per non condizionare il voto»: dalle analisi si esclude, dice Recca, «che nel primo e secondo piano dell'edificio ci sia traccia di inquinamento. Speriamo quindi di poter riaprire al più presto». Infine l'auspicio a «trovare, insieme, il giusto equilibrio «per mantenere le risorse di cui già disponiamo e sbloccare quei posti di ricercatore che daranno spazio ai giovani».

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Sogno americano (sezione: Scuola)

( da "Foglio, Il" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

28 aprile 2009 Analisi Sogno americano Le nozze con Chrysler sono una perfetta strategia cavouriana Alla Fiat i doppioni non servono Sergio Marchionne, amministratore delegato del gruppo Fiat, sta adottando la strategia del carciofo. Una foglia per volta, proprio come il Conte di Cavour aveva programmato di fare per arrivare all’unificazione nazionale, partendo dal Piemonte. L’obiettivo è quello di costituire un gruppo da 6 milioni di vetture, diversificato nei mercati, fondato su una base tecnologica unitaria, onde fruire di economie di scala e sinergie nelle vetture a basso consumo, con costo finanziario zero. Il tutto usufruendo di fondi pubblici in cambio di due risorse: il know how tecnologico nel campo delle vetture a basso consumo e una buona équipe manageriale che ha già operato ristrutturazioni e ha caratteristiche multinazionali. Del team che si sta occupando dell’accordo Fiat-Chrysler, accanto a Marchionne, fanno parte Alfredo Altavilla, dal 1990 nel gruppo Fiat, responsabile per le alleanze industriali del settore automobilistico e ad di Powertrain, e due tecnici tedeschi ex Volkswagen, fra i 45 e i 50 anni, al Lingotto dal 2004. Stefan Ketter, responsabile della produzione del gruppo Fiat e ad di Maserati e Abarth, e Harald Wester, responsabile delle tecnologie dei modelli. Il team è completato da Gianni Coda, a Torino da 30 anni, ad di Fiat Group Purchasing, che gestisce gli acquisti mondiali di componenti del gruppo. Ciò che Marchionne offre è, mutatis mutandis, un team simile a quello politico-militare-culturale creato da Cavour quando iniziò la sua grande operazione dal piccolo Piemonte. Compresa la Contessa Castiglione, cui, senza offesa, si può paragonare Alfredo Altavilla, detto “l’americano” perché frequenta i piani alti del Tesoro a Washington. Noto per inciso per il ministro Mariastella Gelmini che Altavilla si è laureato in Economia all’Università di Taranto, per poi fare in Fiat quella carriera che lo ha portato a discutere con Rick Wagoner i problemi multinazionali dell’auto e a gestire con efficienza Powertrain, che produce 3 milioni di motori per auto venduti in tutto il mondo. Le Università di provincia servono, eccome. La prima foglia di carciofo, l’integrazione di Chrysler con Fiat, porterà il gruppo a produrre 4 milioni di vetture. Questa è l’integrazione ideale. Chrysler ha bisogno di Powertrain, la divisione che ha sviluppato Multiair, il nuovo motore per bassi consumi ibridi, mentre Fiat ha bisogno di Jeep, ovvero delle tecnologie e della rete di vendita dei veicoli con quattro ruote motrici, magari da integrare con Cnh, la controllata del gruppo Fiat che produce macchine agricole e per le costruzioni. Senza doppioni quindi. La foglia tedesca del carciofo, Opel, è più spina che polpa. Vauxhall, l’Opel inglese, è una foglia che non ha la spina degli stabilimenti che duplicano con quelli Fiat. Ma Marchionne ha anche altre foglie di carciofo di cui discutere, con l’ex socio Gm. di Francesco Forte

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Velina a chi (sezione: Scuola)

( da "Foglio, Il" del 28-04-2009)

Argomenti: Scuola

28 aprile 2009 Velina a chi Consigli al nuovo battaglione rosa del Cav. dalle perfette parlamentari sopravvissute alla maldicenza Ci sono passate, se ne sono infischiate, hanno tenuto duro, ce l’hanno fatta. Non si sa chi imita chi – se le ragazze il Cav. o il Cav. le ragazze. Fatto sta che è un processo di mimesi all’apparenza virtuoso. Questo dice infatti il primo anno di legislatura delle ragazze del Pdl che non molto tempo fa sono passate attraverso una furia antivelinista identica a quella che colpisce ora alcune (vere o presunte) candidate al Parlamento europeo in quota Pdl. Ieri tutti a dire: “Carfagna che ci fa qui, torna in televisione” o: “Ma la Brambilla dove va con quelle calze?”. Oggi tutti a dire: “Ah però, che brave”. Chi, se non le ex accusate di velinaggine, può far meglio da avvocato alle future candidate del Cav. sotto tiro per sospetta velinaggine? “Diciamoci la verità: alla lunga, a fare tutta la vita lo stesso mestiere, si diventa inefficienti”. Il sottosegretario e ministro del Turismo in pectore Michela Vittoria Brambilla – un passato da imprenditore nell’ittica – dice questa sua verità per dire un’altra cosa, e cioè che chi nasce politico e muore politico “alla fine diventa autoreferenziale. E dunque è un bene che la nostra classe dirigente sia formata anche da persone che vengono dal mondo delle professioni”. “Ricchezza inestimabile”, quella dell’esser nuovo alla politica, dice Brambilla. “Ben vengano queste ragazze in lista, è una grande scommessa ed è quello che chiede il paese. Berlusconi è cittadino tra cittadini e ha capito che chi viene da fuori può essere portatore di energia, di forza propulsiva, di una visione scevra di automatismi e condizionamenti di corrente”. Brambilla si rifiuta di elevare inni allo studio: “Tutti a dire a queste ragazze, con paternalismo: studiate studiate studiate. Ma è ovvio che se sono arrivate dove sono hanno già studiato. Il mio consiglio è: andate avanti come un caterpillar, e lo dico da caterpillar”. Nel gruppo caterpillar si possono annoverare anche due giovanissime deputate che l’anno scorso sono finite sui giornali a causa di un bigliettino mandato loro dal Cav. (tramite commesso) in Aula: Gabriella Giammanco e Nunzia De Girolamo. Trattavasi di un bigliettino tutto punti esclamativi che in sostanza diceva: ragazze, voi siete nuove e non lo sapete, ma potete anche uscire, non c’è bisogno che restiate fino alla fine della seduta (pare che le due già mostrassero segni di zelo da neofita: non mi alzo dal banco manco morto). Dopo giorni di notorietà (negativa) attorno al biglietto, le ragazze non sono state più nominate dai giornali. Ma oggi De Girolamo ha un doppio incarico: commissione Agricoltura per stare più vicina alle esigenze del suo Sannio e ruolo da coordinatrice per le provinciali nel Sannio stesso: “Col tempo sono riuscita a superare il pregiudizio negativo verso di me. Lavoro sette giorni su sette e ora vedo i risultati. Ma lo stesso pregiudizio si abbatte ora su qualsiasi donna intelligente e magari attraente in questa società ancora tendenzialmente maschilista. E invece una giovane donna ha la capacità di parlare al cuore delle persone, oltre ad essere più ‘illusa’ e dunque più combattiva rispetto alla possibilità di cambiare le cose”. Gabriella Giammanco, invece – che oggi consiglia alle neofite di non “cercare visibilità e costruire passo passo” – è colei che in commissione Cultura ha proposto al ministro Gelmini la rivalutazione del voto in condotta e il ripristino del grembiule. Due proposte di legge sul sequestro dei minori “recepite” nel ddl Sicurezza sono invece il personale bilancio di Barbara Mannucci, la ragazza un tempo nota per essere “vicina di banco di Berlusconi in Aula”, oggi prodiga di suggerimenti per le future europarlamentari: “Non fatevi intimorire dalle chiacchiere”. Elvira Savino, immortalata l’anno scorso come “la più elegante del primo giorno in Parlamento, oggi loda la decisione di candidare altre ragazze – “le donne sono professionali e costanti” – e dice di sentirsi libera di dissociarsi dalla maggioranza del suo partito in tema di testamento biologico. Come a dire: non siamo cooptate per spingere pulsanti. Si autodefinisce ridendo, su questo, “finiana”. Anche se è proprio la fondazione di Fini, Fare Futuro, ad aver acceso un fuoco amico contro “il velinismo” (con Fini dissociato, sì. E però ieri Barbara Saltamartini da un lato rassicurava – “la bellezza non può discriminare una donna” – dall’altro rincarava: “Ma non può essere criterio unico di selezione della classe dirigente”). di Marianna Rizzini

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