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PRIVILEGIA NE IRROGANTO     di  Mauro Novelli         

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DOSSIER “SCUOLA”

 

 

 

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Report "Scuola"  22-23 giugno 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Scuola

Sorelle d'Italia San Siro s'è desto ( da "Stampa, La" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Con grave scorno della Rai rimasta a casa, alla quale è toccata una reprimenda della Ministra Gelmini, pure lei allo stadio in quanto la Pubblica Istruzione è stata coinvolta nel progetto dalla scatenata (e commossa) ideatrice, Laura Pausini. In compenso, la ministra si è presa i suoi fischi quand'è apparsa in filmato, e tout se tien.

La gente dell'Abruzzo ha migliaia di amiche lombarde. Il concerto di ieri a San Siro, voluto in... ( da "Leggo" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: e il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini che ha parlato di «un luogo comune sfatato, cioè che le donne non fanno squadra e non si aiutano». Scongiurato anche l'incubo traffico di giovedì scorso con i Depeche Mode, dopo che la giunta ha deciso di abolire il divieto temporaneo di circolazione.

Subito il sovrintendente ( da "Alto Adige" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: assessore Luisa Gnecchi prima di essere eletta in Parlamento e per questo vissuto dal ministro Maria Stella Gelmini come un'imposizione. C'è un'alternativa ad Eccli? «è proprio questo il problema: presidi, sindacati e assessori italiani dicono che Eccli è il migliore». E quindi, stabilito che il sovrintendente scolastico Roma lo nomina d'intesa con la Provincia, come se ne esce?

ELEZIONI ( da "Tribuna di Treviso, La" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ma evidentemente anche la Ministro Gelmini non ne è convinta. Quello di cui sono convinto è che chi ci governa, e chi ci ha governato, preferisca interagire con persone poco istruite, facilmente strumentabilizzabili, facilmente accontentabili,persone che, con un pò di reality alla televisione e qualche partita di calcio, possano dimenticare cosa vogliono dire democrazia,

Giovedì la maturità Pochi non ammessi ( da "Gazzetta di Modena,La" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: confusione": la riforma Gelmini ha disorientato studenti e professori che si sono trovati di fronte ad alcune novità: la più importante riguarda la tanto discussa condotta, che da quest'anno fa media e che, se insufficiente, comporta la bocciatura. Per i maturandi invece l'obbligo di presentarsi all'esame con la media del 6.

Gasparri e Gelmini: Coincidenze sospette ( da "Arena, L'" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Lunedì 22 Giugno 2009 NAZIONALE Pagina 2 Gasparri e Gelmini: «Coincidenze sospette» «È sconcertante che la sinistra stia tentando di spacciare un evidente scandalo "rosso" per una vicenda rosa. Sono tutti di sinistra i protagonisti dell'inchiesta sulla Sanità. Lo sanno bene quelli che hanno fatto le liste del Pd alle Europee per proteggere gli indagati.

A San Siro successo per il concerto ( da "Tempo, Il" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: istruzione Maria Stella Gelmini, che secondo l'agenzia Agi è stata accolta da qualche sporadico fischio quando ha salutato la folla in un video. Non è mancato assolutamente lo spettacolo. Nel pomeriggio le ovazioni più straripanti sono state per Jo Squillo («Siamo donne»), Donatella Rettore («Cobra» e «Lamette») e il super gruppo con Carmen Consoli al basso,>

si apre il grande gioco per ripulire gli atenei ( da "Repubblica, La" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini. Appare probabile che resistenze oblique siano all´opera per depotenziare il punto più importante: la introduzione di un concorso unico - l´abilitazione scientifica nazionale -, suddiviso per ruoli (ordinario, associato, ricercatore) per ottenere l´idoneità all´insegnamento universitario, così da disseccare alla radice la mala pianta del clientelismo locale e della parentopoli

Maturità, conto alla rovescia Giovedì c'è la prova d'italiano ( da "Tempo, Il" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, per la prima volta nella storia della scuola italiana, ha scelto di annunciare le materie via internet con un filmato trasmesso su Youtube. Quest'anno i candidati si cimenteranno con il latino nel Liceo Classico, con la matematica nel Liceo Scientifico, la lingua straniera nel Liceo Linguistico,

le radio private in diretta ma la rai non aderisce ( da "Centro, Il" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Anche il ministro Mariastella Gelmini è perplessa di fronte alla defezione della Rai all'iniziativa «Amiche per l'Abruzzo». Non ci sono i canali radio della Rai ma in compenso ci sono dodici emittenti nazionali private, che hanno assicurato alla manifestazione a favore dei terremotati 38 milioni di ascoltatori.

nostro servizio Paride Sannelli MILANO Ora e sempre Pausini ( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ha detto Mariastella Gelmini - probabilmente si tratta di un'occasione persa per la Rai, che avrebbe dovuto esserci in quanto servizio pubblico». La seconda parte del concerto ha preso il via con una super band segnata dalle presenze di Carmen Consoli al basso, Paola Turci alla chitarra, Marina Rei alla batteria, e Nada alla voce.

COSTA CARO PREMIARE IL MERITO ( da "Nazione, La (Firenze)" del 22-06-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro Gelmini su questo versante ha accelerato i tempi e ora, ad un anno di distanza dal suo insediamento al Governo, se ne leggono i primi risultati anche se non definitivi. Gli alunni non ammessi o bocciati lo scorso anno all'esame di licenza media furono complessivamente il 3% (14.

di ANDREA SPINELLI MILANO ( da "Nazione, La (Firenze)" del 22-06-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Scuola

Abstract: sotto lo sguardo del ministro della pubblica istruzione Mariastella Gelmini (fischiata da una parte del pubblico). «Sia io che Fiorella Mannoia, Elisa, Gianna Nannini, Giorgia ci siamo ripromessedi andare a L'Aquila fra qualche mese per verificare di persona lo stato dei lavori. Peccato che a Roma le cose siano andate meno bene perché perseguivavamo entrambi lo stesso obiettivo;

La ricerca scientifica in Italia? Un vero disastro ( da "Unita, L'" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini, non ha risposto. Suscitando sconcerto nella redazione della rivista inglese, venduta ogni settimana in almeno mezzo milione di copie in tutto il mondo. DALL'AMERICA Science, invece, si occupa dell'Istituto Italiano di Tecnologia nato a Genova nel 2003 per volontà del Ministro Tremonti con un budget enorme convinto di poter costruire di punto in bianco in Italia un Istituto

La Gelmini: è un grande attacco politico ( da "Corriere della Sera" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: 8 La difesa La Gelmini: è un grande attacco politico MILANO «È tutto un grande attacco politico». Di più: «Molti elementi non evocano una casualità, anzi alcune coincidenze e messaggi, ad esempio quello di Massimo D'Alema, non sembrano casuali». È l'opinione del ministro all'Istruzione Mariastella Gelmini riguardo alle indagini della Procura di Bari che,

SAN BENEDETTO Ottimo risultato nella pallavolo per i ragazzi della Sacconi-Manzoni di San Benedetto... ( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 22-06-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Scuola

Abstract: manifestazione aperta dal ministro Mariastella Gelmini. La finale si è disputata a Torchiena di Alatri contro i laziali. Un secondo posto sudato fino alla fine per i nostri rappresentanti marchigiani. Un grazie alle insegnanti Projetti Mirella e Piattoni Mirella, al prof. Moriconi, prodigo di consigli tecnici ad alto livello e al dirigente scolastico Emanuela Germani,

dal nostro inviato MILANO - Le donne battono gli uomini e San Siro ba... ( da "Messaggero, Il" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: le radio soprattutto (si sono collegati 12 network, ma non la Rai, colpevole per il ministro Gelmini di omissione), hanno finito per buttarsi più su questo show che sull'altro. «Mi dispiace - ha ammesso Laura Pausini, generosa ispiratrice della nottata - che a Roma non sia andata bene, ma noi abbiamo fatto un sacco di lavoro di promozione».

La Gelmini: ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: 2009 La nota stonata La Gelmini: «Peccato che sia mancata la Rai» II L'obiettivo del milione di euro da raccogliere per destinarlo a due progetti di ricostruzione dell'Abruzzo è stato «ampiamente superato»: lo ha affermato Roberto De Luca, organizzatore del concerto benefico «Amiche per l'Abruzzo» che si è svolto a San Siro: i biglietti venduti alle 19 infatti erano già 55 mila «

Per l'Abruzzo A San Siro le della Pausini battono i big dell'Olimpico ( da "Giornale.it, Il" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: organizzatore Roberto De Luca di Live Nation e al ministro Gelmini, che ha dato il suo contributo) vanno quindi i complimenti per aver centrato l'obiettivo. E aver ottenuto un risultato migliore di quello raggiunto sabato allo stadio Olimpico di Roma da altri big della canzone italiana, Renato Zero e Claudio Baglioni su tutti.

ROMA - Dov'è il partito, dove sono i ministri , si chiedeva ... ( da "Messaggero, Il" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: mentre solo ieri il ministro Gelmini ha trovato il coraggio di unirsi alle donne azzurre scese in campo sin dai primi vagiti dell'affaire-Noemi. Non c'è la mobilitazione del popolo azzurro, come accadde anni fa nel pieno dell'offensiva giudiziaria. Non si leggono interviste né dichiarazioni di Scajola, Tremonti o Brunetta.

pausini, show dedicato all'aquila ( da "Centro, Il" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: L'impegno della Gelmini. Il ministro dell'Istruzione ha partecipato alla serata e alla conferenza stampa con Laura Pausini. Ministro Gelmini, l'unica cantante abruzzese oggi sul palco è Simona Molinari. La sua famiglia è ancora nelle tende, cosa pensa di poter dire alle persone che sono ancora nelle tende?

L'Aquila riapre. Letta: <È come dopo la guerra>( da "Giornale.it, Il" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: annuncia il ministro Mariastella Gelmini. Gianni Letta, abruzzese di Avezzano, è commosso e sente comunque il bisogno di elogiare pubblicamente il capo della Protezione civile. «È come dopo la guerra, anche qui ci sarà il miracolo della ricostruzione. Le critiche che gli sono state mosse sono ingiuste e ingenerose - dice il sottosegretario alla presidenza -

Antonella Ruggiero ha aperto ieri, con la preghiera scritta da De André, il concerto voluto da Laura Pausini. Sul palco dello stadio San Siro di Milano le stelle della musica itali ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Sul palco dello stadio San Siro di Milano le stelle della musica italiana --> In alto da sinistra: Carmen Consoli, Elisa, Fiorella Mannoia, Laura Pausini e Giorgia al Meazza di Milano; la Pausini con Elisa e (sotto) col ministro Gelmini e i bambini della scuola De Amicis de L'Aquila; il pubblico

Gli aspiranti professori ancora senza chance ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini ha esposto le sue idee in merito, che assegnano un ruolo di primo piano ai dirigenti scolastici nella scelta degli insegnanti all'interno di elenchi di abilitati. Sul terreno più propriamente normativo è sceso finora solo il Parlamento, con un Ddl depositato da Valentina Aprea (Pdl, presidente della commissione Cultura della Camera)

Le donne vincono la sfida A San Siro 55.000 fan ( da "Corriere della Sera" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: La Gelmini critica la Rai: occasione persa Amiche per l'Abruzzo Successo del maxiconcerto voluto da Laura Pausini che ha riunito 41 cantanti sul palco: incassati oltre 1,5 milioni di euro per i terremotati MILANO - Chi pensava che le grandi emozioni sarebbero arrivate solo dalle 20 in poi si è sbagliato di grosso.

Le donne fanno centro, a San Siro 55mila fan ( da "Corriere.it" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: La Gelmini critica la Rai: occasione persa Le donne vincono la sfida A San Siro 55mila fan Successo del maxiconcerto voluto dalla Pausini che ha riunito 41 cantanti: 1,5 milioni di euro per i terremotati MILANO - Chi pensava che le grandi emo­zioni sarebbero arrivate solo dalle 20 in poi si è sbagliato di grosso.

Le donne per l'Abruzzo centrano tutti gli obiettivi ( da "Brescia Oggi" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: 200 euro devoluto per la ricostruzione dell'Abruzzo, 74 brani per 447 minuti di musica ininterrotta. L'ideatrice dell'evento Laura Pausini ha detto di essere «emozionata, felice e gasata». Accanto a lei un gruppo di alunni della elementare "De Amicis" dell'Aquila e il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. MILANO MILANO

"Amiche per l'Abruzzo": raccolti oltre 1,5milioni ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini che ha parlato di «un luogo comune sfatato, cioè che le donne non fanno squadra e non si aiutano», oltre a prendere atto della mancata presenza della Rai tra le radio che trasmettono in diretta l?evento. «Spiace constatare che la Rai non abbia aderito –

Per l'Abruzzo: a San Siro le "Amiche" della Pausini battono i big dell'Olimpico ( da "Giornale.it, Il" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: organizzatore Roberto De Luca di Live Nation e al ministro Gelmini, che ha dato il suo contributo) vanno quindi i complimenti per aver centrato l?obiettivo. E aver ottenuto un risultato migliore di quello raggiunto sabato allo stadio Olimpico di Roma da altri big della canzone italiana, Renato Zero e Claudio Baglioni su tutti.

In Italia saliti a 88 i casi di nuova influenza a/h1n1 ( da "SaluteEuropa.it" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Università e Ricerca Mariastella Gelmini, che dispone tra le altre misure che gli studenti delle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie, che rientrano in Italia dal Messico, non siano ammessi alla frequenza delle attività scolastiche per 7 giorni dal loro arrivo in Italia L'Ordinanza dispone inoltre, che le Compagnie aree italiane ed estere che effettuano voli diretti per l'

Nel Pdl solo la Gelmini scende in campo e si schiera con il Cavaliere anche la Lega fa quadrato ma aumenta il pressing sulle richieste ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Nel Pdl solo la Gelmini scende in campo e si schiera con il Cavaliere anche la Lega fa quadrato ma aumenta il pressing sulle richieste

MARCO CONTI Roma. Dov'è il partito?, dove sono i ministri? , si chiedeva ier... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini ha trovato il coraggio di unirsi alle donne azzurre scese in campo sin dai primi vagiti dell'affaire-Noemi. Non c'è la mobilitazione del popolo azzurro, come accadde anni fa nel pieno dell'offensiva giudiziaria. Non si leggono interviste né dichiarazioni rilasciate da Claudio Scajola, Giulio Tremonti o Renato Brunetta.

Nessuno studente abruzzese perderà l'anno. Ad assicurarlo Mariastella Gelmini: La pr... ( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ad assicurarlo Mariastella Gelmini: «La prossima settimana ci saranno gli esami di maturità». Il risultato è dovuto «a un grande gioco di squadra», ha spiegato il ministro che ha voluto ringraziare espressamente «i dirigenti scolastici e gli insegnanti che non si sono arresi e hanno anzi dato un grandissimo contributo».

Nel concerto pro-terremotati a San Siro Laura Pausini & c. mettono insieme 55mila spettatori e un milione e mezzo di euro Abruzzo, meglio le cantanti Solo 22mila persone a Roma per ( da "Gazzettino, Il" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini. Ad aprire il concerto a San Siro è stata Antonella Ruggiero, con Ave Maria di Fabrizio De André, poi si sono esibite, tra le altre, Giorgia, Fiorella Mannoia, Elisa, Gianna Nannini e Carmen Consoli. A condurre lo show romano sono stati invece Serena Dandini e Giorgio Panariello, che non ha risparmiato battute sul presidente del Consiglio,

La Croce Rossatorna a Solferino ( da "Sicilia, La" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini. Il 27 giugno, si terrà la storica Fiaccolata, che ripercorre lungo 8 chilometri il tragitto delle infermiere che portarono i feriti dal campo di battaglia di Solferino fino al primo avamposto medico a Castiglione delle Stiviere. Domenica mattina, 28 giugno, 300 giovani partiranno per un marcia diretti a Ginevra dove il 2 luglio presenteranno agli esponenti della comunità

(ACR) SIMONETTI (PRC): LA RIFORMA GELMINI NON DEVE PASSARE ( da "Basilicanet.it" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Saremo il primo settembre davanti a tutte le scuole con gli studenti e le loro famiglie: la riforma Gelmini non può² e non deve passareâ?. Eâ?? quanto scrive il capogruppo del Prc in Consiglio regionale, Emilia Simonetti, in un articolo che analizza la riforma dei licei proposta dal ministro Gelmini. Allegati: Leggi il testo integrale dellâ?

Draghi, la scuola punti su autonomia e capacità di valutazione ( da "Stampaweb, La" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola puntando anche su un efficace sistema di valutazione e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto a questo proposito da Mario Draghi». Così il ministro dell?Istruzione, Mariastella Gelmini, commenta le dichiarazioni sulla scuola del Governatore della Banca d?Italia.

Un'Ave Maria per l'Abruzzo Antonella Ruggiero ha aperto ieri, con la preghiera scritta da De André, il concerto voluto da Laura Pausini. Sul palco dello stadio San Siro di Milano l ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: a parte qualche defezione artistica dell'ultimo minuto, si calcolano 30 milioni di ascoltatori. SABRINA SCHIESARO In alto da sinistra: Carmen Consoli, Elisa, Fiorella Mannoia, Laura Pausini e Giorgia al Meazza di Milano; la Pausini con Elisa e (sotto) col ministro Gelmini e i bambini della scuola De Amicis de L'Aquila; il pubblico

Educazione ai diritti umani: una proposta di legge ( da "Articolo21.com" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: parte per poi essere reintrodotto dal cosiddetto decreto Gelmini nel 2008. Ma, per quanto importante e indispensabile, l?insegnamento dell?educazione civica resta comunque necessariamente generico mentre, invece, la promozione e la difesa dei diritti umani non può prescindere da una corretta e continua attività di educazione, proprio perché, ancora oggi, questo insegnamento resta un?

Ballottaggio provincia Milano, verso vittoria Podestà, Mariastella Gelmini: "Ferita mortale per il PD al Nord" ( da "Sestopotere.com" del 22-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione, Mariastella Gelmini, secondo la quale "con questo risultato certamente il Pd non si puo? candidare a governare il Paese". Gelmini, arrivata alla sede del Pdl per assistere alle fasi finali dello scrutinio del ballottaggio, ha quindi aggiunto che "non solo pare ci sia la vittoria di Podesta?

Berlusconi: "Sinistra sconfitta nonostante gli attacchi eversivi" ( da "Giornale.it, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Maria Stella Gelmini ha ricevuto una telefonata dal premier. "Più intercettati di così", ha commentato ironicamente Podestà. Le congratulazioni di Penati "Per prima cosa ho telefono a Guido Podestà augurandogli buon lavoro e congratulandomi con lui". Lo ha detto Filippo Penati, presidente uscente della Provincia, raggiungendo la sede del comitato elettorale del Pd in via Pergolesi.

Medie, snobbata la Gelmini ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: la riforma non c'entra Medie, snobbata la Gelmini Bocciatura con un solo 5? Il voto trasformato in 6 Riforma Gelmini riveduta e corretta dai presidi delle scuole medie mantovane. E' questo l'esito degli scrutini dell'anno scolastico appena terminato. Il metodo è semplice. Il decreto prevede la bocciatura con un solo cinque?

Addio a tanti servizi utili ( da "Corriere delle Alpi" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: I dirigenti scolastici agordini mostrano tutta la loro preoccupazione dopo avere constatato che il ministro Gelmini è passata ai fatti. Con la circolare del 17 giugno, il ministero ha infatti trasmesso a tutti gli uffici scolastici provinciali la bozza di decreto interministeriale con cui vengono ripartite le dotazioni organiche per il prossimo anno scolastico.

Alto Adige, una terra di mescolanze ( da "Alto Adige" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: arricchendo la proposta Gelmini, altrimenti limitata, di un significato davvero europeo. Molte opportunità sembrano quindi aperte. Ma facciamo presto! Ciascuno nel proprio ambiente e nel proprio ambito, pubblico o privato, proponiamoci questo imperativo morale. Prima che tra i giovani abbiano la meglio le idee nazionaliste e la paura del nuovo e del diverso,

Draghi (Bce) pressa la Gelmini: ( da "Cittadino, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: pressa la Gelmini: «Risollevare il sistema-scuola» n Draghi torna all'attacco sul fronte della crescita economica da rilanciare e lo fa riproponendo il binomio sviluppo-formazione. E se i macigni che pesano sull'aumento del Pil il Governatore li ha elencati più volte ora punta l'accento sulle carenze «gravi» del nostro sistema scolastico.

Insegnanti contro il voto minimo Lede la libertà d'insegnamento ( da "Trentino" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini prevedeva una tale violazione del principio costituzionale della libertà di insegnamento. La mancata gradualità in negativo appiattisce e peggio ancora non stimola. Così pure il mancato riconoscimento dell'eccellenza. La libertà di scelta dei metodi di valutazione rientra nella libertà di insegnamento conquistata dopo il buio del ventennio e resa sacra dalla Costituzione»

di Enrico Chillè Le indagini internazionali sul nos... ( da "Leggo" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: istruzione Mariastella Gelmini ha replicato sostenendo di aver già sposato la linea suggerita da Draghi: «Ho sempre insistito sulla centralità della valutazione, ma l'autonomia deve marciare di pari passo con la responsabilità». La Rete degli studenti, però, ha sottolineato come le considerazioni del numero uno di Bankitalia siano semplicemente «

L'amara vicenda di un bimbo che non trova posto alla materna ( da "Cittadino, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: piccoli innocenti bambini dovuto al taglio di una maestra a seguito della legge Gelmini. Colgo l'occasione per esprimere il mio sentimento, ferito da questa vicenda: - in quanto nonno: un mio nipotino non ha la stessa possibilità di inserimento nella società perché, a differenza degli altri bambini ammessi, lui ed altri otto bambini sono stati esclusi da un mortificante sorteggio;

Il Pdl strappa Milano, il Pd tiene al Centro Per la Provincia meneghina Podestà batte per pochi voti Penati. Anche Cremona passa alla coalizione azzurra Il centrosinistra mantiene ( da "Giornale di Brescia" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ma perde Prato per la prima volta in 63 anni a fianco dei ministri Mariastella Gelmini e Ignazio La Russa" title="L'esultanza nella sede milanese del Pdl per la vittoria di Podestà a fianco dei ministri Mariastella Gelmini e Ignazio La Russa" onClick="showImage('http://www.giornaledibrescia.it/gdbonline/contenuti/20090623/foto/full_brescia_76.

Fontana, geometri bastonati bocciato il 15,5% degli studenti ( da "Trentino" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Nella quarta classe la media dei voti in condotta è la più bassa di tutta la scuola grazie anche all'apporto di due ragazzi ammessi alla quinta con un "sette" di cui andare davvero poco orgogliosi. Lo scontro con le metodologie e l'impegno richiesti dalla scuola superiore si fanno sentire al primo anno, dove quattro alunni su venti non accedono al secondo.

Draghi: Scuola italiana da rivedere . Gelmini d'accordo ( da "Giornale di Brescia" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini d'accordo Il governatore di Bankitalia: «L'istruzione aiuta anche ad eliminare le diseguaglianze». Il ministro: «Rinnovamento a partire dalle valutazioni» Il governatore di Bankitalia, Mario Draghi ROMADraghi torna all'attacco sul fronte della crescita economica da rilanciare e lo fa riproponendo il binomio sviluppo-

La valutazione assente ( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: arriva la richiesta dell'Ocse di adottare un sistema di valutazione esterno della scuola italiana. Mentre il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini annuncia «l'ipotesi per gli esami di maturità di una prova nazionale sul modello Invalsi, in [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati:

Parma diventa europea: assunzioni dirette e salari made in Ue ( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ora il ddl Gelmini le riconosce personalità giuridica Scuola associata al sistema delle scuole europee. Assunzioni per chiamata diretta. Stipendio a livello europeo. Insomma, tutto quello che Ocse chiede per la scuola italiana potrà diventare realtà per un'istituzione particolare, quella della scuola di Parma.

Montichiari ha scelto Elena Zanola ( da "Giornale di Brescia" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: piaccia o non piaccia, i monteclarensi hanno votato la Lega di Rosa, di Gelmini e della Zanola, hanno votato altresì, un poco di Pdl di altri candidati e hanno messo sotto la Pdl dell'intero stato maggiore bresciano e nazionale, l'asse tra il ministro Gelmini e l'on. Beccalossi, poichè in questo modo sono andate le cose.

di Giulia Salemi Guido Podestà, candidato del Pdl, ha battuto Filippo Pen... ( da "Leggo" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini. Infine, una curiosità sulle elezioni che sono filate lisce in tutta la città tranne che nel quartiere Mecenate. Il presidente del seggio allestito in una delle aule dell'istituto comprensivo Madre Teresa di Calcutta in via Largo Anselmo Guerrieri Gonzaga, nel quartiere periferico di Mecenate,

Nuovi dirigenti, urgente la riforma ( da "Arena, L'" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini possono avere un ruolo veramente propositivo». Lo afferma l'assessore all'Istruzione, formazione e lavoro, Elena Donazzan, che aggiunge: «In merito alla polemica alimentata, ancora una volta, dal mondo della scuola sulla possibile anomala presenza di dirigenti provenienti da altre regioni, rispondo che il vero tema è quello di andare al più presto verso la riforma del reclutamento

Maturità, tutto è pronto per l'inizio delle prove ( da "Arena, L'" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: è stata la prima novità voluta dal ministro Gelmini. Non risulta, comunque, che tra città e provincia ci sia stato qualche alunno non ammesso all'esame per l'insufficienza nel comportamento, semmai un buon numero è stato ammesso, pur con quale insufficienza, anche nelle materie di indirizzo per il buon voto di condotta.

La Pausini piange di gioia ( da "Tempo, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: e il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini che ha parlato di «un luogo comune sfatato: le donne non fanno squadra e non si aiutano», oltre a prendere atto della mancata presenza della Rai tra le radio che trasmettono in diretta l'evento. «Spiace constatare che la Rai non abbia aderito - ha affermato -.

Draghi insiste: scuola da riformare ( da "Tempo, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, ha affermato di condividere le osservazioni del Governatore anche se con alcuni distinguo. «Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola - è stata la sua replica - puntando anche su un efficace sistema di valutazione e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto.

maturità, meno ammessi all'esame ( da "Nuova Sardegna, La" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Cgil): «Stiamo subendo i primi effetti negativi della riforma del ministro Gelmini» Maturità, meno ammessi all'esame Cristina Lavinio: «è diminuito il dialogo tra insegnanti e istituzioni» CAGLIARI. Meno alunni ammessi all'esame di maturità, un'alta percentuale di studenti rimandata a settembre e una selezione più rigida.

esami, la gelmini non fa paura ( da "Centro, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: la Gelmini non fa paura Ai licei D'Annunzio e Da Vinci vanno avanti quasi tutti gli studenti MATURITà La riforma scolastica applicata con discrezionalità All'Acerbo la media dei voti penalizza tanti studenti di Ylenia Gifuni PESCARA. Il ciclone Gelmini si abbatte a macchia di leopardo sulle scuole superiori di Pescara.

ammissione, c'è un calo oltre il 4% di studenti in meno ( da "Centro, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: con la riforma del ministro Mariastella Gelmini. Lo scorso 17 giugno, dopo la presentazione dei dati Ocse sull'apprendimento, il ministro si era detto favorevole al ritorno di una scuola meritocratica. «E' sempre un dispiacere quando un ragazzo perde l'anno», ha chiarito la Gelmini, precisando che serve una scuola del merito, non una scuola «buonista» per formare «

e' stato il concerto dei sogni ( da "Centro, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: durante la conferenza stampa con il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, ha promesso: «Sarò all'Aquila appena possibile, è una promessa che ho fatto soprattutto ai bambini e quindi verrò con Giorgia, Fiorella Mannoia, Elisa. Certo, verrò anche per il mio concerto, il 14 luglio a a Teramo ma assolutamente voglio visitare la città colpita dal sisma».

Draghi: ( da "Secolo XIX, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del Paese - dice Draghi - su queste basi si è venuta maturando la consapevolezza che è necessario procedere a un suo rinnovamento, un rinnovamento che si fondi sull'autonomia e sulla capacità di valutazione». Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, afferma di condividere le osservazioni del Governatore. 23/06/2009

mio figlio è bravo ma non avrà la borsa di studio ( da "Tirreno, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ho detto a mio figlio di ritenersi fortunato perchè va bene a scuola, e soprattutto ha due genitori che in questo periodo di crisi lavorano, anche se il babbo meccanico ha fatto un po' di cassa integrazione. Se questa è la meritocrazia tanto decantata dal ministro Gelmini siamo messi bene».

podestà, dedica a silvio "regala sogni agli italiani" - andrea montanari ( da "Repubblica, La" del 23-06-2009)
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Abstract: Il ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini un po´ a sorpresa, rende a Penati l´onore delle armi: «Altro che bocciatura - dice - è stato un ottimo candidato. è stato difficile batterlo. è il Pd che in Lombardia ormai non esiste più». Il ministro La Russa non drammatizza il risultato di Milano.

bocciati anche senza riforma ( da "Tirreno, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: qualcuno di loro sostiene che la tanto additata riforma Gelmini, a ben vedere, semmai ha il merito di aver portato parametri di giudizio non certo severi, ma almeno incentrati sulla volontà di dare un'ossatura più solida alla formazione scolastica degli studenti. Ieri mattina, davanti ai quadri con le valutazioni di fine anno, i fianco degli studenti c'erano anche decine di professori,

i più bravi? sono i ragazzi del dini ( da "Tirreno, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: su un totale iscritti di 874 - saranno obbligati ad un'estate di sofferenze per saldare il proprio debito formativo. Quando si passa agli istituti tecnici e professionali ci si accorge che aumenta in generale il numero dei bocciati e resta più o meno costante - con qualche eccezione - quello degli studenti per i quali si è sospeso il giudizio.

"cellulare e internet nel futuro della scuola" - laura bellomi ( da "Repubblica, La" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: da dove viene anche il ministro Mariastella Gelmini, sostituisce Anna Maria Dominici (trasferita a Genova) e assicura che si batterà per difendere tempo pieno e corpo docente: «Il tempo scuola sarà garantito: il mio compito è chiedere e ottenere risorse, sono certo che il ministro avrà un occhio di riguardo per la Lombardia e le sue eccellenze».

anno nero per le prime ( da "Tirreno, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: condotta frutto della riforma Gelmini non è scattato. I professori sono stati clementi e si sono limitati a dare - in rari casi - qualche sei (all'istituto Marconi) e qualche sette. «Nella nostra scuola con la riforma non è cambiato nulla - spiega il preside dell'istituto professionale Datini Roberto Paganelli - ci siamo limitati a dare qualche sette in condotta nel primo quadrimestre.

macché scuola severa chi boccia perde il posto ( da "Repubblica, La" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Caro ministro Gelmini, altro che «Istruzione del merito». Bruno P. Molti ministri alla Pubblica Istruzione (sono due parole importanti: pubblica, e cioè di tutti; istruzione, i ferri del mestiere dell´educazione culturale) hanno pensato alla riforma. A cambiare le scuole partendo dalle strutture, dalle materie, dagli indirizzi.

I DATI forniti dall'Ufficio scolastico provinciale confermano che dal prossi... ( da "Nazione, La (Viareggio)" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: in polemica con i provvedimenti Gelmini: «Avremo dicono Barbara Mangiapane, Marco Bonuccelli, Cristian Rossi, Lucio Lucchesi e Diego Santi più alunni per classe con evidente minor attenzione e con ripercussioni anche dal punto di vista della sicurezza; gli studenti avranno meno ore a disposizione, soprattutto negli istituti tecnici per quanto riguarda le ore di laboratorio;

Trebbiani' e Licini': tanti bocciati o rimandati ( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini. I ragazzi dei licei e degli istituti tecnici, infatti, da quest'anno hanno dovuto prestare molto più attenzione al comportamento in classe. Fino all'anno scolastico 2007-2008, infatti, il voto in condotta ha avuto solo un valore simbolico, non determinante ai fini della promozione o della bocciatura.

Ipsia, prima dimezzata ( da "Provincia Pavese, La" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: L'effetto-Gelmini, tanto «esplosivo» alla media Montanari, si è sentito anche all'Ipsia? Zerbi è categorico: «Assolutamente no. Non ci sono effetti se non la volontà del corpo docente di fare una giusta ed equa selezione sin dall'inizio, per evitare di portare avanti fardelli pesanti o domotivati.

Draghi: analfabeta chi non studia 10-15 anni ( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha condiviso le osservazioni del Governatore anche se con alcuni distinguo. «Mai come ai nostri tempi- ha aggiunto Draghi - il potenziale di crescita di un paese avanzato è dipeso dalle conoscenze e dalle competenze dei suoi abitanti ».

Alla maturità il lifting non basta ( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: valutazione e incentivazione delle scuole e degli insegnanti di cui il ministro Mariastella Gelmini, dopo i proclami rivoluzionari della scorsa estate, sembra essersi completamente dimenticata. E ciò è ancor più grave se si pensa che proprio di un tale sistema avremmo bisogno per decidere se la cosiddetta "riforma epocale" che il governo ci ha appena proposto avrà effetti positivi.

Berlusconi: li abbiamo sconfitti ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 23-06-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Scuola

Abstract: secondo il ministro Maria Stella Gelmini, il Pd deve registrare una «sconfitta mortale» al nord. «La sinistra è scomparsa in Veneto e in Lombardia, e Franceschini saluta come una vittoria la tenuta nella provincia di Torino, che è uno storico baluardo della sinistra e che per noi è stato un successo portare al ballottaggio», replica al Pd il vice presidente della Camera Maurizio Lupi.

VIA LIBERA ALLA RIFORMA DEI LICEI ( da "marketpress.info" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, ha illustrato in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Tra le novità introdotte: Liceo classico: sarà introdotto l?insegnamento di una lingua straniera per l?intero quinquennio; Liceo scientifico: sarà possibile, oltre al normale indirizzo scientifico, attivare l?

di CORRADO DRAGOTTO MILANO GUIDO PODESTÀ ( da "Giorno, Il (Milano)" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: i ministri Ignazio La Russa e Mariastella Gelmini, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi e i pochi altri ammessi nel suo ufficio a spoglio ancora aperto, non s'è troppo soffermato sulla discrepanza tra voti in città e in provincia. «Dedico questa vittoria al presidente Berlusconi ha affermato .

ISTRUZIONE IN VENETO: E'URGENTE LA RIFORMA DI RECLUTAMENTO E DI VALUTAZIONE DEI DOCENTI E DEI DIRIGENTI SCOLASTICI ( da "marketpress.info" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini possono avere un ruolo veramente propositivo?. Così l?assessore all?Istruzione, Formazione e Lavoro, Elena Donazzan, che aggiunge: ?in merito alla polemica alimentata, ancora una volta, dal mondo della scuola sulla possibile anomala presenza di dirigenti provenienti da altre regioni, rispondo che il vero tema è quello di andare al più presto verso la riforma del reclutamento

Bankitalia ( da "Eco di Bergamo, L'" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Su queste basi è venuta maturando la consapevolezza che è necessario procedere a un suo rinnovamento fondato sull'autonomia e sulla capacità di valutazione». Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha affermato di condividere le osservazioni del Governatore anche se con alcuni distinguo. 23/06/2009 nascosto--> ANNUNCI DI GOOGLE

Precario un professore su quattro ( da "Giorno, Il (Milano)" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: che sulla riforma Gelmini ha una posizione netta: le leggi si fanno in Parlamento, «noi siamo chiamati a realizzarle», e comunque «vanno considerate opportunità». Preferisce sottolineare le «continuità» Moratti-Fioroni-Gelmini, insiste sulla portata storica della rivoluzione in due tranche apportata dalla ministra sua conterranea alle superiori,

Colosio: ( da "Eco di Bergamo, L'" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: è stato nominato dal ministro Mariastella Gelmini in sostituzione di Anna Maria Dominici, passata dopo due anni a dirigere l'Ufficio regionale della Liguria. Direttore, quest'anno si è bocciato di più? «C'è una tendenza all'aumento delle bocciature, ma non scambiamolo con quello della bocciatura in prima, che nella nostra regione è tradizionalmente il luogo della vera selezione.

La riforma: tagli alla scuola pubblica e risorse alle private ( da "Libertà" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: annunciato che pensa ad un bonus per le scuole private, in una intervista al Corriere della Sera incalza: "Costituzione alla mano, voglio che tutti abbiano il diritto di scegliere se andare alla scuola pubblica o alla scuola paritaria. Quindi, siccome le scuole paritarie costano, sto pensando ad una riforma che dia la possibilità di accedere ad un bonus a chi vuole frequentarle.

In 500mila alla Maturità tra ansie, toto-esame e i primi guai della Gelmini ( da "Unita, L'" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: esame e i primi guai della Gelmini MA.IER. Mancano pochi giorni alla maturità e impazza il toto-esame. Circa 500mila studenti di tutt'Italia giovedì torneranno tra i banchi di scuola per sostenere la prima prova scritta: il tema di italiano. La crisi economica e l'elezione di Barack Obama a presidente degli Stati Uniti ma anche le catastrofi naturali come il terremoto in Abruzzo,

Penati: ( da "Giorno, Il (Milano)" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Esultano i ministri Ignazio La Russa e Mariastella Gelmini, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, la stessa Colli. E, poi, i coordinatori della campagna Stefano Maullu e Andrea Mascaretti e la portavoce Cristina Stancari. Nonché i futuri assessori Giovanni De Nicola. Doriano Riparbelli, Luca Giugliante e Paolo Del Nero.

Bocciati, picco tra i periti aziendali La preside convoca tutti i genitori ( da "Libertà" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: esame di Stato, i 139 alunni del "Cesaris" pretendenti alla maturità sono stati tutti ammessi tranne un ragazzo che però aveva smesso di frequentare durante l'anno. In questo istituto superiore non si è verificato nessun caso di bocciatura per 5 in condotta, come invece possibile in ossequio alle indicazioni del ministro Mariastella Gelmini.

Podestà supera Penati e riconquista Milano ( da "Corriere della Sera" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Maurizio Martina: «L'arroganza della Gelmini conferma la loro supponenza. Erano convinti di vincere al primo turno, li abbiamo portati al ballottaggio e abbiamo perso d'un soffio. E poi la Gelmini rifletta sul caso Milano: qui abbiamo vinto e da qui ripartiamo, pur nella consapevolezza del molto lavoro da fare».

( da "Corriere Alto Adige" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: nomina del sovrintendente Ministro Maria Stella Gelmini «Caso Eccli, la Gelmini ci aiuti» BOLZANO Manca ancora una soluzione per la nomina del nuovo sovrintendente scolastico italiano. Lo ha detto ieri Luis Durnwalder, ancora in attesa che arrivi dal ministro alla Pubblica istruzione Maria Stella Gelmini il via libera per la nomina di Ivan Eccli, il candidato indicato dalla Provincia.

Draghi: la scuola italiana deve imparare a valutare ( da "Corriere della Sera" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini: insisto sulle riforme ROMA Occorre «un rinnovamento » del sistema scolastico che si fondi «sull'autonomia e su una più efficace capacità di valutazione»: il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, è tornato a sollecitare l'importanza di un'istruzione fondata su «applicazione, impegno,

Patriarca, sindaca di Gragnano: ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: dico la Gelmini». Una donna del Pd che stima. «Molto brava Anna Finocchiaro. E qui in Campania trovo in gamba Luisa Bossa ». Quante donne inserirà in giunta? «Non lo so, ancora non ne abbiamo parlato. Le valutazioni le faremo sulle capacità, che si possono trovare sia negli uomini che nelle donne ».

Maturità, corsa per sostituire i commissari ( da "Corriere del Veneto" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: designato per sovrintendere alle operazioni in provincia assieme all'ispettore ministeriale Stefano Quaglia. Il rigore è assicurato, ripetono i commissari, che grazie al voto in condotta hanno già potuto esaminare con attenzione in sede di scrutinio il comportamento dei candidati. Ma con tutte le riforme degli ultimi mesi, vedi il conteggio del voto in condotta nel giudizio finale e l'

Podestà in festa: spareggio all'ultimo voto Dedico la mia vittoria a Berlusconi ( da "Corriere della Sera" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: C'è Mariastella Gelmini che abbraccia e bacia Podestà, ma riconosce l'onore delle armi a Penati: «È un grande lottatore e un abile politico». C'è Ignazio La Russa che fa i conti del voto in Lombardia, parla di en plein, ma come la Gelmini ha parole di stima per Penati: «Si è è battuto come un leone.

Gelmini: un successo Milano frenata dall'astensionismo ( da "Corriere della Sera" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: 2 Il ministro Gelmini: un successo Milano frenata dall'astensionismo «È andata benissimo, è una vittoria storica». Storica con quattromilaseicento voti di vantaggio? «Guardi che nessuno si faceva illusioni, sapevamo tutti che sarebbe stata dura». Ma ora che le paure sono alle spalle, il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini,

( da "Corriere della Sera" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Maria Stella Gelmini . Va abolito il secondo turno. Perché così si garantiscono e si rispettano gli elettori e si risparmiano i soldi. Il Parlamento deve rimettere mano alla legge». Ma il più convinto di tutti è il ministro della Difesa, La Russa: «È giunto il momento di mettere da parte i ballottaggi che sprecano un sacco di soldi.

La rivincita della del Carroccio ( da "Corriere della Sera" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini e Bossi. E come se non bastasse sul «caso Montichiari» anche la segreteria provinciale del Pdl aveva deciso di intervenire 24 ore prima del ballottaggio con un appello di Viviana Beccalossi: «Il candidato sindaco, unico e ufficiale, per il Pdl e la Lega, è Claudia Carzeri: altri candidati che cercano di recuperare voti spacciandosi come rappresentati dei nostri schieramenti,

Podestà supera Penati e riconquista Milano ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 23-06-2009)
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Abstract: Maurizio Martina: «L'arroganza della Gelmini conferma la loro supponenza. Erano convinti di vincere al primo turno, li abbiamo portati al ballottaggio e abbiamo perso d'un soffio. E poi la Gelmini rifletta sul caso Milano: qui abbiamo vinto e da qui ripartiamo, pur nella consapevolezza del molto lavoro da fare».

Draghi: la scuola italiana deve imparare a valutare ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini: insisto sulle riforme ROMA Occorre «un rinnovamento » del sistema scolastico che si fondi «sull'autonomia e su una più efficace capacità di valutazione»: il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, è tornato a sollecitare l'importanza di un'istruzione fondata su «applicazione, impegno,

Podestà supera Penati e riconquista Milano ( da "Corriere del Veneto" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Maurizio Martina: «L'arroganza della Gelmini conferma la loro supponenza. Erano convinti di vincere al primo turno, li abbiamo portati al ballottaggio e abbiamo perso d'un soffio. E poi la Gelmini rifletta sul caso Milano: qui abbiamo vinto e da qui ripartiamo, pur nella consapevolezza del molto lavoro da fare».

Draghi: la scuola italiana deve imparare a valutare ( da "Corriere del Veneto" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini: insisto sulle riforme ROMA Occorre «un rinnovamento » del sistema scolastico che si fondi «sull'autonomia e su una più efficace capacità di valutazione»: il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, è tornato a sollecitare l'importanza di un'istruzione fondata su «applicazione, impegno,

Le facce sono quelle dei concorsi. Tirate e con tanta tensione che traspare dai sorrisi di circostan... ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ultima battaglia si gioca sul filo delle date e dei conti che presenterà in settimana il ministro Gelmini. Con l'incubo che i precari, come è già successo, vadano a casa dopo anni di attesa e di diritti conquistati per la stabilizzazione. Naturalmente al concorso c'erano anche i precari già messi alla porta. Anche loro hanno combattuto contro l'aria condizionata a palla.

ROMA - L'Italia per tornare a crescere ha bisogno di una scuola migliore. Così non va, att... ( da "Messaggero, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Gelmini, «ho tante volte insistito sulla necessità di puntare anche su un efficace sistema di valutazione». E' il momento di farla finita con un sistema scolastico «egualitario», interviene il presidente di Confindustra, Emma Marcegaglia, che realmente non promuove nessuno perché questa scuola non è «un ascensore sociale,

Impazza il toto-tema: da Obama a Eluana, al terremoto in Abruzzo ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: la riforma della scuola italiana del ministro Gelmini e la contestazione degli studenti, paragonata a quella del 1968; la guerra in Medioriente e il conflitto israeliano-palestinese; le correnti migratorie e l'immigrazione clandestina; le catastrofi naturali e il terremoto in Abruzzo, paragonato al terremoto in Umbria del 1997;

Si è insediato ieri il nuovo direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale Antonio ... ( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 23-06-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Scuola

Abstract: il nuovo responsabile della politica scolastica marchigiana ha ricoperto numerosi incarichi nell'amministrazione centrale e periferica. È stato vice capo Gabinetto dei ministri Moratti e Fioroni e, dallo scorso anno, direttore generale presso gli uffici di diretta collaborazione con l'attuale ministro Mariastella Gelmini.

Signor Gervaso, di fronte a un'apparente libertà d'informazione, i gruppi di potere ... ( da "Messaggero, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ma ora si dovranno fare i conti con la ministra Gelmini che è un osso duro e non molla l'osso. Quello che riuscirà a riformare non lo so. Ma non sarà facile ricostruire una necropoli, dove i bulli imperano, armati di coltelli e spinelli. Dove le insegnanti vanno a scuola come se andassero in camporella, dove chi sta in cattedra, dopo una notte matta in discoteca,

Le imprese chiedono sgravi per chi investe ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: il ministro Gelmini: «Qualcosa sta facendo, ma bisogna dare i soldi alle scuole buone e agli insegnanti bravi». Tra le priorità nella nuova stagione di riforme auspicata, il presidente di Confindustria mette inserisce le semplificazioni e l'eliminazione degli enti inutili («Pensiamo che anche le province in parte lo siano,

AL GRIDO di , i ragazzi dell'Onda stanno organizzando la pro... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Approfittando del periodo estivo e degli esami puntano il dito i No Gelmini' in una nota , l'Ateneo sta per approvare, con la connivenza di Student office e Sinistra universitaria, un aumento delle tasse per il prossimo anno accademico e sta emanando provvedimenti disciplinari nei confronti di decine di attivisti dell'Onda, che prevedono pene fino all'espulsione per un anno.

Draghi boccia la scuola: ( da "Nazione, La (Firenze)" del 23-06-2009) + 2 altre fonti
Argomenti: Scuola

Abstract: «Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola ha replicato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto. L'autonomia è importante purché marci di pari passo con la responsabilità».

Partono i premi per gli atenei ( da "Italia Oggi" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: secondo il ministro Mariastella Gelmini, entro il 2011 dovrebbe far salire gli incentivi fino a 2,5 miliardi di euro. Le modalità per spartire le risorse sono contenute nel decreto congiunto università-economia che dopo un ritardo di molti mesi sarà trasmesso (dopo il parere del Cun e della Crui), insieme a quello per il Fondo del finanziamento ordinario,

A settembre 10 mila bidelli a spasso ( da "Italia Oggi" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, sta studiando per gli insegnanti precari con il responsabile del Lavoro, Maurizio Sacconi (si veda IO di martedì scorso). Nel triennio 2009-2011 i tagli comporteranno, come del resto impone il decreto legge 112/2008, una riduzione complessiva del 17% della dotazione organica determinata per l'anno scolastico 2007/

Lezioni difficili, colpa dei bulli ( da "Italia Oggi" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: è stato il commento del ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini. Manca una politica adeguataA leggere il rapporto però emerge che il 38% degli insegnanti lavora in scuole che risentono di una carenza di personale qualificato. Mancano strutture adeguate e sostegno didattico per l'efficace apprendimento degli studenti.

La valutazione assente ( da "Italia Oggi" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mentre il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini annuncia «l'ipotesi per gli esami di maturità di una prova nazionale sul modello Invalsi, in aggiunta a quelle già esistenti, da introdursi con l'avvio della riforma della scuola superiore». Perché solo una valutazione oggettiva garantisce un'istruzione efficiente e una scuola di qualità.

Parma diventa europea: assunzioni dirette e salari made in Ue ( da "Italia Oggi" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ora il ddl Gelmini le riconosce personalità giuridica Scuola associata al sistema delle scuole europee. Assunzioni per chiamata diretta. Stipendio a livello europeo. Insomma, tutto quello che Ocse chiede per la scuola italiana potrà diventare realtà per un'istituzione particolare, quella della scuola di Parma.

Draghi ( da "Giornale.it, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, afferma di condividere le osservazioni del governatore anche se con alcuni distinguo. «Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola - è la sua replica - puntando anche su un efficace sistema di valutazione e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto.

MILANO: APPLAUSO SALUTA VITTORIA PODESTA' ( da "ITnews.it" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: 17 nella sede del Pdl di viale Monza un lungo applauso ha salutato i risultati quasi definitivi (mancavano solo una trentina di seggi) di Guido Podesta' alla presidenza della Provincia di Milano. Podesta' ha quindi abbracciato a lungo i ministri dell'Istruzione Mariastella Gelmini e quello della Difesa Ignazio La Russa prima di concedersi ai giornalisti.

ELEZIONI: GELMINI, PER LA SINISTRA SCONFITTA MORTALE AL NORD ( da "ITnews.it" del 23-06-2009)
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Abstract: Mariastella Gelmini, in attesa di conoscere il risultato finale della Provincia di Milano. Per la sinistra, ha sottolineato Gelmini, si tratta "di una sconfitta pressoche' totale nel Veneto e in Lombardia ed anche per il Comune di Cremona dove abbiamo vinto noi mentre stiamo apprestandoci a farlo anche per la Provincia di Milano.

La scure Gelmini si abbatte sulle medie ( da "Brescia Oggi" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini si abbatte sulle medie SCUOLA. La riforma del Ministro all'Istruzione produce effetti immediati: in netto aumento il dato sui respinti, con punte clamorose tra gli stranieri Bocciato il 10% degli alunni Alla «Pascoli» triplicato il numero degli studenti che dovranno ripetere l'anno 23/06/2009 rss e-mail print Esame di terza media:

Montichiari ha dato fiducia a Zanola ( da "Brescia Oggi" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: prima di tutto Gianantonio Rosa come vicesindaco e poi gli assessori Massimo Gelmini, Gianluca Imperadori e Sandro Zampedri, ma con loro anche tutto il gruppo compatto dei leghisti monte clarensi che sono rimasti uniti nonostante le minacce di sospensione ed espulsione da parte della dirigenza provinciale della Lega Nord.

Milano, Provincia a Pdl-Lega Podestà vince al fotofinish ( da "Avvenire" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini debba registrare una sconfitta mortale al Nord». E poco dopo la dichiarazione del ministro, nel quartier generale del Popolo della libertà, in viale Monza, è inziata la festa per la vittoria. Alla sede del Pdl oltre alla Gelmini, allo stesso Podestà (chiamato in diretta dallo stesso Berlusconi) e ai suoi collaboratori,

Draghi: scuola autonoma e valutazione ( da "Avvenire" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Parole accolte con soddisfazione dal ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini, che ha voluto sottolineare come «ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola puntando anche su un efficace sistema di valutazione e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto a questo proposito dal governatore Draghi».

"La scuola può aiutare la ripresa economica" ( da "Corriere Adriatico" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: accordo il ministro Gelmini Draghi: deve avere capacità di valutazione "La scuola può aiutare la ripresa economica" Roma Draghi torna all'attacco sul fronte della crescita economica da rilanciare e lo fa riproponendo il binomio sviluppo-formazione. E se i macigni che pesano sull'aumento del pil il Governatore li ha elencati più volte oggi punta l'

TERESA BARTOLI Roma. Dario Franceschini assicura che è iniziato il declino di Silvio B... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, al suo fianco durante lo spoglio al cardiopalma, brindare con champagne e dedicare la vittoria «a Silvio Berlusconi». A Venezia è Francesca Zaccariotto a spuntarla su Davide Zoggia. Il centrosinistra però la spunta in 14 delle 22 province dove si è andati al ballottaggio e a Torino - dove il centrodestra si è speso molto per il suo candidato Claudia Porchietto -

ELENA ROMANAZZI Roma. Se non c'è formazione adeguata non c'è crescita economi... ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il monito del governatore viene condiviso ma solo in parte dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini: «Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola - tiene a precisare - anche l'autonomia è importante purché però marci di pari passo con la responsabilità, altrimenti c'è il rischio che essa si trasformi in uno strumento non adeguato».

MUSICA Gelmini e Garavaglia unite da una domanda: Perchè niente Rai ad Amiche per... ( da "Gazzettino, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: MUSICA Gelmini e Garavaglia unite da una domanda: «Perchè niente Rai ad Amiche per l'Abruzzo»? «Le artiste che si sono esibite ieri sera a San Siro a favore dell'Abruzzo vanno ringraziate con forza, perché hanno dato un grande esempio di solidarietà, raccogliendo tra l'altro un pubblico più ampio del concerto precedente svoltosi a Roma.

Maturità, ammessi e non ( da "Emilianet" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: in particolare negli istituti professionali. “In alcuni casi ha pesato il voto in condotta”, commenta il provveditore. Situazione stabile alle scuole medie, giro di vite alle superiori. L'ufficio scolastico provinciale di Modena ha reso noti i dati sull'ammissione agli esami di scuola secondaria.

Licei, ore di 60 minuti ma il peso resta uguale ( da "Stampaweb, La" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Con la riforma targata Gelmini, da settembre 2010 i quadri orari delle superiori subiranno una robusta cura dimagrante, ma l?orario effettivo per gli studenti rimarrà pressochè invariato. è quanto emerge da uno studio di «Tuttoscuola» secondo il quale complessivamente si avrà una riduzione dei quadri orari nei licei del 13%,

Rumors "Punto su Expo e sicurezza". Intervista">Ecco la squadra di Podestà. Rumors "Punto su Expo e sicurezza". Intervista ( da "Affari Italiani (Online)" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: "Ci vorrebbe un'altra Gelmini", sospira qualcuno, che ricorda con nostalgia la capacità di mediare dell'attuale ministro dell'Istruzione tra le varie anime del partito. La partita è assolutamente aperta, e di nomi ce ne sono troppi a circolare. Alla fine, sono sicuri i vertici del partito, deciderà Berlusconi.

In tremila alla Maturità ( da "Emilianet" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, via internet con un filmato trasmesso su Youtube. L'ultima prova, l'ormai collaudato quizzone, una sorta di sintesi dell'attività scolastica, è previsto per il 29 giugno. Dopo la correzione degli scritti scatteranno gli orali. Per superare l'esame di Stato è sufficiente un punteggio minimo complessivo di 60/100.

Il conto alla rovescia per gli esami si Maturità è già iniziato ( da "Quotidiano.it, Il" del 23-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: compare anche la riforma della scuola italiana del ministro Gelmini e l'Onda, paragonata alle contestazioni del '68. Ognuno formula percentuali e previsioni ma con lo sguardo a Internet. L'unico pensiero positivo degli studenti nelle ore quotidiane che passano sopra i libri è il viaggio dopo la maturità: «Una settimana in Grecia o Ibiza».


Articoli

Sorelle d'Italia San Siro s'è desto (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

Le pagelle 55.000 Evento Un successo il concerto per l'Abruzzo Sorelle d'Italia San Siro s'è desto i biglietti venduti MILANO Fa anche piacere che, mentre giornali siti e tv tracimano di figure femminili non propriamente presentabili, arrivino come in un disegno superiore queste 41 cantanti o cantautrici, mai amiche finora, famosissime o ex famose o di belle speranze, belle o brutte o così così, giovani o non più, e ti piazzino dopo un mese e mezzo di preparazione un bel concertone come quello di ieri a San Siro, Amiche per l'Abruzzo, 8 ore di musica in rosa delle più diverse specie e qualità. Le ragazze hanno dato vita a una kermesse di implacabile sveltezza, piena di curiosità e di protagoniste del Chi l'ha visto delle sette note. La più scrutata è stata Anna Oxa, ancora nella dimensione surreale dove l'avevamo lasciata anni fa; ma han fatto colpo la Rettore e Spagna con il loro allegro revival Anni '80, e Jo Squillo con la Siamo donne che di questi tempi (è tutto dire) suona di battaglia. E Alice sempre tenebrosa, e le ineffabili Paola e Chiara. Kermesse magari meno sontuosa di quella di Roma nei contenuti ma infinitamente più frequentata dal popolo: 55 mila gli spettatori, con un incasso di 1 milione e mezzo di euro, che il soddisfattissimo promoter De Luca ha annunciato, specificando che l'80 per cento andrà alla ricostruzione della Scuola Elementare Edmondo De Amicis dell'Aquila (scelta del sindaco), e il 20 per cento alla Onlus «Aiutiamoli a vivere», per la costruzione di case di legno. Controllerà la spesa un comitato di donne illustri. Tutto è stato rosa, a San Siro: pure le presentatrici, 12 D.J. - alcune note come la Maugeri o Kay Rush - nella clamorosa diretta di 12 radio private per la prima volta insieme. Con grave scorno della Rai rimasta a casa, alla quale è toccata una reprimenda della Ministra Gelmini, pure lei allo stadio in quanto la Pubblica Istruzione è stata coinvolta nel progetto dalla scatenata (e commossa) ideatrice, Laura Pausini. In compenso, la ministra si è presa i suoi fischi quand'è apparsa in filmato, e tout se tien. La kermesse ha contato alla fine 4 assenti, portando a 41 le 44 gatte annunciate. E' rimasta a casa Loredana Berté, pare non soddisfatta per mancanza di prove; Patty Pravo era in concerto a Dubai; malata la Tatangelo, e Zanicchi nuovamente europarlamentare chissà dov'era andata a finire. Le dame garanti - Pausini, Mannoia, Giorgia, Elisa - sono comparse verso sera, e hanno cominciato a scambiarsi canzoni e cambiarsi d'abito, in un crescendo di voci, dove risaltavano il derby di bravura fra Elisa e Giorgia, la classe di Fiorella, l'umanità straripante di Laura («Ho pianto di gioia», ci confessava a metà pomeriggio). Con molta calma e ormai al buio, è poi comparsa Gianna Nannini superstar, entrando a piedi giunti negli Ostacoli del cuore di Ligabue, guardata con occhi di riconoscenza dalle altre: è seguito un trasporto di sentimenti che pareva autentico davvero, intrecciato a titoli famosi e all'inedito nanniniano Donna D'Onna. Come dice la Gelmini, «è stato sfatato un luogo comune che le donne non fanno squadra». San Siro, in trionfo, ha fatto felicemente mezzanotte.\

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La gente dell'Abruzzo ha migliaia di amiche lombarde. Il concerto di ieri a San Siro, voluto in... (sezione: Scuola)

( da "Leggo" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

La gente dell'Abruzzo ha migliaia di amiche lombarde. Il concerto di ieri a San Siro, voluto innanzitutto da Laura Pausini, è stato un successo (foto). L'obiettivo del milione di euro per due progetti di ricostruzione della regione martoriata dal terremoto è stato «ampiamente superato». Parola di Roberto De Luca, organizzatore della kermesse benefica. I biglietti venduti alle 19 erano infatti 55mila «con ancora gente alle casse con oltre 1,5 milioni di euro incassati». Emozionata Laura Pausini: «Ho già pianto sei-sette volte di gioia - ha ammesso -. Mi sono esibita più volte a San Siro ma oggi, i miei fan mi perdoneranno, sono ancor più felice e gasata». La cantante ha spiegato di non aspettarsi «tanto pubblico fin dal primo pomeriggio» e di aver avuto «anche un po' di paura dopo aver sentito che il concerto di ieri a Roma non era così pieno». Al suo fianco un gruppo di alunni della elementare De Amicis dell'Aquila, arrivato con i pullman messi a disposizione dal Milan e dall'Inter, e il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini che ha parlato di «un luogo comune sfatato, cioè che le donne non fanno squadra e non si aiutano». Scongiurato anche l'incubo traffico di giovedì scorso con i Depeche Mode, dopo che la giunta ha deciso di abolire il divieto temporaneo di circolazione. Soddisfatto l'assessore alle Attività Produttive Giovanni Terzi.

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Subito il sovrintendente (sezione: Scuola)

( da "Alto Adige" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

«Subito il sovrintendente» Durnwalder: ormai la scuola non può attendere Il presidente della giunta è stato «toncato» nell'Adige. La sua colpa: aver tolto lo stemma dalle pagelle BOLZANO. «Sono tra l'incudine e il martello, ma voglio chiudere la partita del nuovo sovrintendente prima dell'inizio dell'anno scolastico». Parola del presidente della Provincia Luis Durnwalder che, nel giro di poco, vorrebbe risolvere anche un altro casus belli: la nomina dei due giudici del Consiglio di Stato. Sul successore della sovrintendente Bruna Rauzi è scontro tra Bolzano e Roma sul nome di Ivan Eccli, scelto dall'ex assessore Luisa Gnecchi prima di essere eletta in Parlamento e per questo vissuto dal ministro Maria Stella Gelmini come un'imposizione. C'è un'alternativa ad Eccli? «è proprio questo il problema: presidi, sindacati e assessori italiani dicono che Eccli è il migliore». E quindi, stabilito che il sovrintendente scolastico Roma lo nomina d'intesa con la Provincia, come se ne esce? «Si potrebbe forzare la mano, ma lo dico chiaramente: non voglio rompere con il ministro Gelmini che stimo moltissimo, perché i suoi programmi sono coraggiosi e innovativi assieme. Del resto, non vorrei neppure entrare in rotta di collisione con gli alleati italiani, indicando io un nome alternativo ad Eccli. Se fosse da scegliere l'intendente tedesco, sarebbe tutto più facile. In questo caso però sono tra l'incudine e il martello». Ciononostante il presidente Durnwalder è convinto che il braccio di ferro si risolverà a breve: «Non so come, ma so che non possiamo assolutamente iniziare l'anno scolastico senza un nuovo sovrintendente. Non possiamo lasciare un settore così importante senza guida. La situazione rischia di peggiorare ulteriormente, visto che l'attuale reggente Claudio Vidoni mi ha scritto una lettera in cui mi annuncia di voler lasciare l'incarico». L'altra partita aperta con Roma riguarda i due membri, nominati anche in questo caso d'intesa con la Provincia, del Consiglio di Stato. Da alcuni mesi ormai tutti i ricorsi amministrativi di secondo grado sono bloccati, perché mancano i due consiglieri altoatesini. Roma ha indicato Josef RÖssler e Bernhard Lageder. Ma la Provincia insiste sul nome di Hans Zelger che il governo non vuole in quanto è stato relatore in diverse sentenze del Tar. Ciò significa che se venissero appellate, dovrebbe uscire. «Al suo posto però - dice Durnwalder - entrerebbe o RÖssler o Lageder. Nella prossima sessione del consiglio voteremo l'intesa su Zelger e uno dei due nomi. Ho parlato con Roma, sono fiducioso di riuscire a risolvere la questione». Intanto ieri, nell'ambito delle tradizionali feste Vigiliane di Trento, Durnwalder è stato "toncato" nell'Adige. Migliaia gli spettatori accorsi ad ascoltare il giudice Gardin al ponte di San Lorenzo. Prima "condanna" per i ministri Calderoli e Brunetta, che vorrebbero eliminare la Regione in quanto ritenuto ente inutile. Poi è finito in acqua anche il presidente Durwalder, reo di aver cancellato dalle pagelle lo stemma della Repubblica italiana (successivamente ripristinato, ndr). (an.ma)

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ELEZIONI (sezione: Scuola)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

ELEZIONI ELEZIONI Il dilemma astensione e il dito che mostra la luna Delle elezioni, di questo ennesimo round elettorale che precede altre elezioni, ballottaggi e un altro referendum sulle elezioni, l'astensione è il dato più interessante, perché si tratta di un fenomeno che equivale allo studio del dito che mostra la luna. Almeno finché ad ogni elezione, indipendentemente da quanti votanti si recano ai seggi, il margine di guadagno per chi vende politica resta invariato. Chi è insediato nella bottega del potere, sta bene comunque anche se è in sensibilissimo calo il numero degli acquirenti che attrae. Insomma, la quantità di seggi corrispondente al numero di elettori astenutisi, se siamo in una discreta democrazia e non in una subdola surrettizia partitocrazia, non dev'essere assegnata, devono restare poltrone vuote, convitati di pietra, monito a chi si riunisce con le modalità dei membri di una casta, e in realtà sono eletti per servire il paese. Fabio Morandini Ponte di Piave INFRAZIONI Thelma e Louise a Treviso come loro, tanti altri Fermate ed arrestate le due ragazze che facevano le corse per la strada. Articolo descrittivo della vicenda senza fronzoli e senza invito alla prudenza. Come mai? Che dire poi dell'impegno delle forze dell'ordine? Hanno fatto anche loro le corse per fermare due ragazzine in vena di scherzi. Il fatto era troppo grosso per lasciar perdere, giustamente. Osservo però la grande differenza d'impegno verso tutti gli altri «corridori»... e ce ne sono tanti. In particolare una moto che anche sabato scorso è sfrecciata in viale Cairoli ad elevata velocità un paio di volte: immagino abbia fatto il giro del Put. Ora, mi chiedo come possa accadere senza che l'Autorità se ne accorga. Forse che i rilevatori di velocità non funzionano di notte? Se fosse così, sarà bene non si sparga la voce e sarà meglio rimetterli in funzione. Francesco Montagner Treviso CONFORMISMO C'è anche un'Italia che non si arrende Ho letto con grande piacere l'editoriale di Ricky Bizzarro di giovedì scorso. In poche righe ha descritto,con estrema bravura ed amarezza, parte dell'Italia di oggi che,però, è anche l'Italia che domina. Dico parte, perchè sono convinto che esista un'altra parte che, come dice Bizzarro, disperatamente ricerca gli «appigli» che purtroppo non trova. A questo proposito, emblematica è la lettera del Sig. Walter Bianco, a cui va tutto il mio appoggio, intitolata «Riportiamo l'educazione civica nella scuola». Mi sembra una proposta sensata e valida poichè da decenni la politica ha convinto i cittadini che, in quanto tali, hanno solo diritti mentre, per i doveri, si è sempre preferito non sottolinearli. Sono convinto che la reintroduzione di questa materia porterrebbe dei grossi benefici, ma evidentemente anche la Ministro Gelmini non ne è convinta. Quello di cui sono convinto è che chi ci governa, e chi ci ha governato, preferisca interagire con persone poco istruite, facilmente strumentabilizzabili, facilmente accontentabili,persone che, con un pò di reality alla televisione e qualche partita di calcio, possano dimenticare cosa vogliono dire democrazia, libertà di opinione e di stampa, coscienza, senso del dovere. Giancarlo Cantoni E-mail

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Giovedì la maturità Pochi non ammessi (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

I «quadri» negli istituti e nei licei Giovedì la maturità Pochi non ammessi E' tempo di giudizi per gli studenti delle superiori: tra ansia pre- maturità, che quest'anno partirà giovedì, pagelle in arrivo e vacanze troppo lontane, per ora l'unica cosa certa sono i cosiddetti "quadri" che regnano sovrani alle entrate dei vari istituti e licei. L'anno scolastico 2008-2009 potrebbe essere ricordato come quello della "confusione": la riforma Gelmini ha disorientato studenti e professori che si sono trovati di fronte ad alcune novità: la più importante riguarda la tanto discussa condotta, che da quest'anno fa media e che, se insufficiente, comporta la bocciatura. Per i maturandi invece l'obbligo di presentarsi all'esame con la media del 6. Nonostante queste novità e un anno in cui la parola "bullismo" è stata spesso in prima pagina, in città non c'è stata alcuna strage di bocciati: il numero dei non ammessi è in linea con gli anni scorsi: per dare qualche numero 7 i non ammessi nelle classi quinte del Guarini, 2 al Wiligelmo, un solo non ammesso al Selmi Linguistico, 7 per quanto riguarda l'indirizzo Biologico, 4 allo scientifico tecnologico Corni, 9 al Venturi, tutti ammessi all'esame al S. Carlo. La media più bassa per i non ammessi alla maturità è stata di 3.42, mentre quella più alta di 5.42. La maggior parte degli studenti che dovranno ripetere l'anno appartiene alle prime e terze. Quanto ai numeri complessivi - dalle prima alla quinta - al Muratori i bocciati sono stati 30 su 800, al San Carlo 18 su 463, al Wiligelmo 64 su 821, al Venturi 255 su 980 e al Sigonio 136 su 850. In aumento gli studenti rimandati a settembre. (valentina lanzilli)

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Gasparri e Gelmini: Coincidenze sospette (sezione: Scuola)

( da "Arena, L'" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

Lunedì 22 Giugno 2009 NAZIONALE Pagina 2 Gasparri e Gelmini: «Coincidenze sospette» «È sconcertante che la sinistra stia tentando di spacciare un evidente scandalo "rosso" per una vicenda rosa. Sono tutti di sinistra i protagonisti dell'inchiesta sulla Sanità. Lo sanno bene quelli che hanno fatto le liste del Pd alle Europee per proteggere gli indagati. Altro che ragazze da zero voti»: lo afferma Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Pdl. E il vicepresidente dei deputati Pdl Osvaldo Napoli, si chiede cosa altro sappia il senatore Zanda della «ricattabilità» del premier? «Il senatore del Pd sa che sarebbero "decine" le ragazze ospitate nelle residenze del premier e alcune di esse dai "profili poco chiari"? Chiedo io a lui che cosa altro conosce dell'inchiesta». «È tutto un grande attacco politico, anzi alcune coincidenze e messaggi, come quello di D'Alema, non sembrano casuali», ha detto il ministro all'Istruzione Mariastella Gelmini.  

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A San Siro successo per il concerto (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

stampa Raccolto più di un milione di euro A San Siro successo per il concerto «Amiche per l'Abruzzo» Luca Benedetti «Siamo qui per l'Abruzzo. E siamo qui tutte. Oggi si fa la storia». Laura Pausini era raggiante davanti alle 55.613 persone che ieri sera affollavano San Siro al momento della sua esibizione. Il concerto «Amiche per l'Abruzzo» è stato un successo: oltre un milione e mezzo di incasso. Tolte le spese, più di un milione di euro sarà destinato alla ricostruzione della scuola De Amicis dell'Aquila e devoluto alla onlus «Aiutiamoli a vivere» per l'acquisto di case prefabbricate in legno. «Ho pianto di gioia almeno dieci volte ieri vedendo San Siro stracolmo di gente: non mi aspettavo di trovare trentacinquemila persone già nel primo pomeriggio», ha detto Laura Pausini, che ha commentato anche la scarso pubblico del concerto di sabato a Roma. «Mi spiace molto. Quando lanciamo un evento di questa portata, noi artisti dobbiamo metterci anima e cuore. A Roma è mancata un'adeguata promozione». Al concerto di Milano, invece, è mancata Radiodue, che non è entrata nel gruppo di network nazionali che hanno trasmesso lo show in diretta a segnale unificato. «È un'occasione persa da parte della Rai, che avrebbe dovuto seguire l'evento nel suo ruolo di servizio pubblico», ha dichiarato il ministro dell'>istruzione Maria Stella Gelmini, che secondo l'agenzia Agi è stata accolta da qualche sporadico fischio quando ha salutato la folla in un video. Non è mancato assolutamente lo spettacolo. Nel pomeriggio le ovazioni più straripanti sono state per Jo Squillo («Siamo donne»), Donatella Rettore («Cobra» e «Lamette») e il super gruppo con Carmen Consoli al basso, Paola Turci alla chitarra e Marina Rei alla batteria. Qualche perplessità per una surreale Anna Oxa e il suo «Processo a me stessa». Lo show è decollato intorno alle otto con le esibizioni di Laura Pausini, Gianna Nannini, Giorgia, Elisa (al quinto mese di gravidanza) e Fiorella Mannoia, che nel finale hanno interpretato insieme il brano inedito «Donna D'Onna» scritto dalla Nannini con Isabella Santacroce apposta per questo evento. Folla in delirio per la performance della Pausini e per gli strordinari duetti delle cinque madrine, fra cui "Luce" di Elisa-Pausini; "E poi" di Giorgia-Elisa e "Amandoti" di Nannini-Giorgia. Emozioni a fior di pelle quando Gianna Nannini ha intonato "La solitudine" con Laura Pausini. Emozioni da rivivere in autunno quando uscirà il dvd del concerto di San Siro.

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si apre il grande gioco per ripulire gli atenei (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 27 - Commenti Si apre il grande gioco per ripulire gli atenei Preoccupano i ripetuti rinvii del disegno di legge sull´università, da tempo annunciato da Mariastella Gelmini. Appare probabile che resistenze oblique siano all´opera per depotenziare il punto più importante: la introduzione di un concorso unico - l´abilitazione scientifica nazionale -, suddiviso per ruoli (ordinario, associato, ricercatore) per ottenere l´idoneità all´insegnamento universitario, così da disseccare alla radice la mala pianta del clientelismo locale e della parentopoli accademica. Con un primato negativo che ha visto per ognuno dei quindici maggiori atenei, la percentuale dei docenti nati nello stesso comune o nella stessa provincia dove l´istituto ha sede, raggiungere livelli strabilianti: alla Sapienza di Roma il 55,5, alla Federico II di Napoli il 66,9, a Milano il 50,9, a Bologna il 38,6, a Palermo 66,8, a Bari il 59, a Catania il 66,5, a Torino il 56, e via elencando. «è difficile evitare la conclusione che questi atenei sono principalmente dei datori di lavoro per le élite locali, più che dei luoghi dove cercare di fare la migliore ricerca possibile» (Roberto Perotti, «L´università truccata», ed. Einaudi). Il venir meno del criterio di concorrenza meritocratica ha provocato altri fenomeni degenerativi. Le statistiche evidenziano come il 22% dei professori universitari abbia più di 60 anni e come ben il 57% ne abbia più di 50. L´invecchiamento è stato prodotto dal fatto che i concorsi locali sono stati quasi esclusivamente motivati dall´esigenza di promuovere un docente interno, già individuato in partenza, per una cattedra di ordinario o associato. Si sono così chiuse le porte alle giovani generazioni di ricercatori, che rappresentano solo il 35% del personale universitario. Il disegno di legge delega fissa, dunque, un criterio selettivo per titoli affidato ad una commissione nazionale, eletta a scrutinio segreto. Un´ottima cosa ma, ciò detto, già si intravedono alcuni pertugi per assicurare qualche possibilità di clientelismo. Ad esempio, si affaccia una scappatoia pericolosissima laddove si legge: «Qualunque sia il sistema di reclutamento prescelto... appare opportuno aprire uno spazio alla sperimentazione di forme di reclutamento diverse da quelle generali da parte delle scuole ad ordinamento speciale e delle università libere... perché possano procedere a chiamate dirette di studiosi non necessariamente in possesso dell´abilitazione scientifica nazionale, prevedendo che i docenti così assunti possano essere inseriti nell´organico nazionale, una volta conseguita in un secondo momento l´abilitazione». Insomma si predisporrebbe in partenza una entrata di sicurezza per gli amici degli amici. Un´altra facilitazione potrebbe aprirsi con il mantenimento di una selezione a livello locale, sia pure di candidati che abbiano ottenuto l´abilitazione, la quale, però, non prevedendo classifiche, si presta ad interessate «interpretazioni» da parte delle lobby accademiche e politiche locali. La scommessa che approderà presto in Parlamenti è, quindi, grossa e non va abbandonata alle vecchie confraternite. PS. All´Università di Bari, di cui mi sono già occupato («Linea di confine», 1 giugno) i rappresentanti degli studenti chiedevano il blocco della possibilità dei vecchi professori di restare in servizio fino a 72 anni (e non a 70). Largo ai giovani va bene, ma... «con juicio». Come dimostra le decisione del Rettore, Corrado Petrocelli, di ammettere il prolungamento del rapporto solo per comprovate esigenze didattiche o per l´alta ed elevata produttività scientifica del richiedente. Un giusto principio selettivo. Il Rettore mi ha anche inviato una abbondante documentazione sui successi conseguiti per superare gli effetti negativi degli scandali che avevano coinvolto quel grande ateneo. Dall´avviato rientro da una situazione di deficit insostenibile, con una ripresa dell´attività di ricerca, alla assunzione di giovani studiosi che ha invertito il rapporto tra ordinari e ricercatori. Una indicazione per tutti gli atenei.

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Maturità, conto alla rovescia Giovedì c'è la prova d'italiano (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

stampa Appuntamento per cinquecentomila studenti all'ultimo anno delle Superiori Maturità, conto alla rovescia Giovedì c'è la prova d'italiano Meno tre. È ormai agli sgoccioli il conto alla rovescia per il «fatidico giorno» in cui i circa 500mila studenti dell'ultimo anno delle superiori affronteranno l'ultimo grande ostacolo della loro carriera scolastica: l'Esame di Stato o, più comunemente, di maturità. Tra ansie e «ripassi» i maturandi sono in attesa del prossimo giovedì, giorno in cui con la prova di italiano prenderà il via l'esame di maturità edizione 2008-2009. La prova è rivolta «ad accertare la padronanza della lingua nella quale si svolge l'insegnamento», e consentirà all'allievo di scegliere tra diverse opzioni. Accanto al «classico» tema «su argomento di ordine generale» o a carattere storico o letterario si potrà optare per «l'analisi e commento di un testo letterario o non, in prosa o in poesia», per la produzione di un articolo di giorni. La seconda prova, prevista per venerdì, è quella specifica per il corso di studi. Nel caso in cui la lingua straniera sia oggetto della seconda prova, il candidato può scegliere la lingua in cui svolgere la traccia proposta. Le materie previste per la seconda prova sono state annunciate lo scorso 23 gennaio e il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, per la prima volta nella storia della scuola italiana, ha scelto di annunciare le materie via internet con un filmato trasmesso su Youtube. Quest'anno i candidati si cimenteranno con il latino nel Liceo Classico, con la matematica nel Liceo Scientifico, la lingua straniera nel Liceo Linguistico, per il Pedagogico è stata invece scelta pedagogia ed elementi architettonici. Quanto agli istituti Tecnici e Professionali, economia aziendale sarà la seconda prova per l'Indirizzo Ragionieri, tecnologia delle costruzioni per l'Indirizzo Geometri e informatica generale e applicazioni gestionali nei Tecnici Commerciali per programmatori. Lingua straniera sarà la seconda prova per i Periti aziendali e Corrispondenti in lingue estere mentre sistemi elettronici automatici è la prova per l'indirizzo Elettronica e Telecomunicazioni. Dovranno quindi affrontare la prova di disegno, progettazione e organizzazione industriale i candidati dell'Indirizzo Meccanica, mentre tecnologie chimiche industriali, principi di automazione e di organizzazione industriale è la prova per i candidati dell'Indirizzo Chimico. La data degli «orali» è invece stabilita da ciascuna commissione al termine della correzione degli scritti e dei fascicoli relativi ai candidati. Il colloquio si svolge su argomenti di interesse multidisciplinare attinenti ai programmi e al lavoro didattico dell'ultimo anno di corso. Anche quest'anno sarà possibile presentare una tesina redatta nel formato preferito, anche multimediale, o si potrà iniziare l'esame con un argomento a scelta del candidato.

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le radio private in diretta ma la rai non aderisce (sezione: Scuola)

( da "Centro, Il" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

LA POLEMICA Le radio private in diretta ma la Rai non aderisce MILANO. «E' un'occasione persa. Non so perché, dispiace che la Rai non abbia assicurato la propria partecipazione». Anche il ministro Mariastella Gelmini è perplessa di fronte alla defezione della Rai all'iniziativa «Amiche per l'Abruzzo». Non ci sono i canali radio della Rai ma in compenso ci sono dodici emittenti nazionali private, che hanno assicurato alla manifestazione a favore dei terremotati 38 milioni di ascoltatori. I responsabili delle emittenti hanno ricordato che le 12 radio dalle 19 al termine della serata hanno rinunciato agli incassi pubblicitari. Le emittenti radio coinvolte: Monte Carlo, 105, Virgin, Rtl, Rds, Kiss Kiss, 24, Deejay, Capital, m2o, 101.

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nostro servizio Paride Sannelli MILANO Ora e sempre Pausini (sezione: Scuola)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

nostro servizio Paride Sannelli MILANO Ora e sempre Pausini --> Lunedì 22 Giugno 2009 SPETTACOLI, pagina 28 e-mail print Irene Grandi, Elisa e Laura Pausini sul palco dello stadio Meazza nostro servizio Paride Sannelli MILANO Ora e sempre Pausini. Tutto quel che tocca Laura diventa oro; dischi, tournée, programmi tv. E non solo. Prendi ad esempio il concertone tutto al femminile «Amiche per l'Abruzzo», fortemente voluto ieri a Milano dall'ugola di Solarolo per offrire un sostegno alle popolazioni colpite dal sisma. Partito con qualche apprensione a causa dei tempi stretti di realizzazione, alla fine è riuscito a portare sulle gradinate del Meazza oltre 55 mila persone, evitando quei vuoti sugli spalti con cui s'era ritrovato a fare i conti l'omologo maschile «Corale per l'Abruzzo» messo in piedi all'Olimpico di Roma meno di ventiquattro ore prima da Renato Zero col gotha della canzone italiana. Quasi inutile sottolineare che a mettere quel quid in più è stata ancora una volta lei, la più amata dagli italiani; ideatrice, produttrice e motore primo della più imponente kermesse femminile mai partorita dalla musica italiana. Laura ieri a San Siro s'è rivelata ancora una volta la nostra artista più volitiva, determinata, capace di pensare in grande. Il centinaio di cantanti chiamate a raccolta dal progetto, di cui 43 coinvolte direttamente nella maratona (da cui si sono sfilate all'ultimo momento Loredana Berté, Iva Zanicchi ed Anna Tatangelo), danno un'idea dello sforzo produttivo di un evento varato attorno alle 16 da Antonella Ruggiero con l'Ave Maria di Fabrizio De André. Grande entusiasmo per Jo Squillo con Siamo donne e Spagna con Call me. Inquietante il passaggio di Anna Oxa con una Processo a me stessa dai toni messianici accolta con qualche fischio, poi affossata da una Ti lascerò tombale. Ma si sono viste pure Alexia, la strana coppia Fiordaliso-Annalisa Minetti, Nicky Nicolay, Simona Molinari (i genitori sono de L'Aquila e vivono in tenda), Karima, Arisa, Mariella Nava, Malika Ayane, Syria, Alice, Dolcenera, Paola e Chiara, Giusy Ferreri, Irene Grandi ed altre ancora. Rispetto al concertone pausiano del 2005 è mancato il tutto esaurito, ma l'assegno che l'eroina de La solitudine e compagne staccheranno al popolo d'Abruzzo per contribuire alla ricostruzione della scuola «Edmondo De Amicis» per l'acquisto di alcune case di legno e per sostenere l'attività dell'onlus «Aiutiamoli a vivere» è di quelli importanti: oltre un milione di euro. Per garantirne la trasparenza, tutta l'operazione verrà gestita da un comitato (tutto al femminile) costituito appositamente dalla Fondazione Pubblicità Progresso. Straordinaria pure la copertura mediatica dello show, grazie al consorzio di dodici network radiofonici privati che hanno trasmesso in diretta la seconda parte dello spettacolo. Un fatto, questo, che ha alimentato le riserve del ministro della Pubblica Istruzione, presente allo stadio: «Viste le finalità dello spettacolo - ha detto Mariastella Gelmini - probabilmente si tratta di un'occasione persa per la Rai, che avrebbe dovuto esserci in quanto servizio pubblico». La seconda parte del concerto ha preso il via con una super band segnata dalle presenze di Carmen Consoli al basso, Paola Turci alla chitarra, Marina Rei alla batteria, e Nada alla voce. In repertorio cavalli di battaglia di ciascuna, quali I miei complimenti, Bambini, Fiori d'arancio, Ma che freddo fa. Carmen ha condiviso con Laura, Giorgia, Elisa e Fiorella pure Quello che le donne non dicono. Trionfo. Tante altre le contaminazioni tra le cinque primedonne. La Mannoia ha cantato E penso a te con la Pausini, Giorgia Gocce di memoria con la Pausini, Come saprei con la Nannini, E poi con Elisa, l'ugola di Monfalcone Una poesia anche per te con la Mannoia, Luce (tramonti a Nord Est) con la Pausini. Ma è arrivata pure una Tra te e il mare con Elisa, Primavera in anticipo con Giorgia e La solitudine con la Nannini. Bellissimo l'omaggio della cantante senese ai Cccp di Giovanni Lindo Ferretti con Amandoti. Anche se il trionfo finale è arrivato con la nuova Donna d'Onna («Donna corri nel cielo che affonda, tutto il coraggio è con te, bellezza sogna, donna dentro ai tuoi occhi ritorna») cantata da tutte e cinque prima dell'applauso finale. 22/06/2009 nascosto-->

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COSTA CARO PREMIARE IL MERITO (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 22-06-2009)
Pubblicato anche in: (Resto del Carlino, Il (Bologna)) (Giorno, Il (Milano))

Argomenti: Scuola

CRONACHE pag. 12 COSTA CARO PREMIARE IL MERITO COMMENTO A PAROLE sono quasi tutti d'accordo. Nella scuola occorre premiare il merito, restituire serietà agli studi. Alcune azioni promosse dal ministro Fioroni andavano in questa direzione, altre sono rimaste indicate nel Quaderno bianco (settembre 2007) scritto insieme a Padoa Schioppa. Il ministro Gelmini su questo versante ha accelerato i tempi e ora, ad un anno di distanza dal suo insediamento al Governo, se ne leggono i primi risultati anche se non definitivi. Gli alunni non ammessi o bocciati lo scorso anno all'esame di licenza media furono complessivamente il 3% (14.601). La percentuale è più o meno la stessa di quella relativa ai soli alunni non ammessi quest'anno a sostenere l'esame per l'insufficiente voto in condotta. Poi c'è da valutare il profitto. Una proiezione di un monitoraggio effettuato tra gli scrutinati in prima e seconda media fissa in 70mila il numero degli alunni destinati a ripetere l'anno; i non ammessi alla maturità sono aumentati del 33%. Dunque il messaggio del ministro di ripristinare una concezione della scuola più rigorosa sembra far breccia. Ma tutte le medaglie hanno il rovescio. Gli insegnanti sapevano (e sanno tuttora) che, al termine dei primi otto anni della scuola dell'obbligo, circa il 35% degli alunni non possedevano conoscenze e preparazione idonee a proseguire gli studi. Non a caso nel biennio secondario successivo un 20-25% di ragazzi abbandona o viene espulso dalla scuola. Ma siccome la scuola non doveva «selezionare» e occorreva vincere la battaglia della «dispersione scolastica» si promuoveva tutti. Con la selezione si alimenta la dispersione che vede l'Italia in pessime posizioni nelle graduatorie europee e lontanissima dagli obiettivi fissati a Lisbona. Nel rovescio della medaglia c'è da considerare anche l'onere finanziario che deriva dalle future ripetenze. Per ogni 20 alunni ripetenti si forma una classe in più. Quando i ripetenti diventano decine di migliaia il numero delle classi aggiuntive e dei docenti comporta costi per milioni di euro. E' forse il caso che la comunità nazionale riconosca che fare l'insegnante e anche il ministro dell'Istruzione è un mestiere difficile.

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di ANDREA SPINELLI MILANO (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 22-06-2009)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il (Milano))

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SPETTACOLI pag. 24 di ANDREA SPINELLI MILANO «SONO LA PRIMA donna a San Sir... di ANDREA SPINELLI MILANO «SONO LA PRIMA donna a San Siro, ma non sarò l'ultima» aveva promesso due anni fa Laura Pausini al suo popolo inzuppato dalla pioggia battente di una notte magica. E ieri sera il destino s'è ricordato di quelle parole riportandola tra gli spalti del "Meazza" tra i cori e le frenesie sudate di Amiche per l'Abruzzo il concertone con cui gli stati maggiori della canzone femminile italiana hanno alzato la voce per ricordare che nelle zone colpite dal sisma è ancora emergenza. Una festa per 55mila che ha portato nelle casse dell'organizzazione oltre un milione e mezzo di euro. Tolte le spese vive (nessuno ha percepito cachet) finiranno in cassa per la ricostruzione della scuola elementare "Edmondo De Amicis" dell'Aquila, per l'acquisto di case di legno per i senzatetto e sostenere l'attività dell'Onlus "Aiutiamoli a vivere". Tutti i proventi del concertone milanese verranno gestiti da un comitato (tutto al femminile) costituito appositamente dalla Fondazione Pubblicità Progresso. Insomma, un successone rispetto ai soli 22 mila spettatori richiamati sabato dall'analogo show romano di Zero e compagni, anche se a San Siro dei 6 mila biglietti vip da 150 euro ne sono stati venduti solo mille, costringendo gli organizzatori a convertire i rimanenti in posti ordinari da 25. A ritoccare la donazione ci penseranno in autunno le vendite del dvd tratto dalla serata. «ABBIAMO PROVATO a fare anche noi gioco di squadra come quello che in Abruzzo tocca ogni giorno agli uomini della Protezione civile, alle forze di pubblica sicurezza, ai pompieri e a tutti gli altri coinvolti nell'opera di assistenza e ricostruzione. I duetti dello spettacolo intendevano significare innanzitutto questo affiatamento», ha spiegato Laura Pausini prima di andare in scena sotto lo sguardo del ministro della pubblica istruzione Mariastella Gelmini (fischiata da una parte del pubblico). «Sia io che Fiorella Mannoia, Elisa, Gianna Nannini, Giorgia ci siamo ripromessedi andare a L'Aquila fra qualche mese per verificare di persona lo stato dei lavori. Peccato che a Roma le cose siano andate meno bene perché perseguivavamo entrambi lo stesso obiettivo; far arrivare ai terremotati quanti più fondi possibile. Ma quando ti imbarchi in avventure di questo tipo devi avere anche la voglia di pubblicizzarle molto». RIDOTTO a 41 partecipanti dal forfait all'ultim'ora di Iva Zanicchi, Anna Tatangelo e Loredana Berté, Amiche per l'Abruzzo ha preso iol via nel primo pomeriggio con Antonella Ruggiero e l'Ave Maria di Fabrizio De André, toccando i suoi massimi nella prima parte con le esibizioni di Joe Squillo (Siamo donne) e Ivana Spagna (una Call me da ola), ma anche qualche imbarazzo con una Oxa d'oltretomba (Processo a me stessa). Il secondo tempo ha trovato poi la diretta di dodici network radiofonici nazionali con la super band formata da Carmen Consoli al basso, Paola Turci alla chitarra, Marina Rei alla batteria, e Nada alla voce (I miei complimenti, Bambini, Fiori d'arancio e l'inevitabile Ma che freddo fa) e collaborazioni da antologia tipo quelle di Laura e Giorgia su Gocce di memoria, di Laura con Gianna di una La solitudine col graffio rock, della ferrettiana Amandoti di Gianna e Giorgia. Finale tra le suggestioni di corale Donna D'Onna, inedito composto appositamente dalla Nannini con Isabella Santacroce, dopo una visita alle aree terremotate.

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La ricerca scientifica in Italia? Un vero disastro (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

La ricerca scientifica in Italia? Un vero disastro La politica della scienza italiana fa notizia. Se ne sono occupate due riviste scientifiche internazionali, «Nature» e «Science». Ma da entrambe le cronache la politica della scienza italiana esce a pezzi. Nature, 17 giugno 2009: l'Italia cancella il G8 della scienza senza fornire spiegazione alcuna. Lasciando tutti sorpresi e irritati. Science, 19 giugno 2009: molti vorrebbero imitare il Mit di Boston. A Genova hanno dimostrato che non è facile riuscirci. Non c'è dubbio: la politica della scienza italiana fa notizia. Se ne sono occupate due riviste scientifiche internazionali, l'inglese Nature e l'americana Science, appunto. Ma da entrambe le cronache la politica della scienza italiana ne esce a pezzi. DALL'INGHILTERRA Nature racconta di come l'Italia, in vista del round conclusivo del G8 che sotto la sua presidenza si terrà a L'Aquila dall'8 al 10 luglio, avrebbe dovuto organizzare anche il G8 della ricerca a Torino, una riunione dei ministri competenti degli 8 paesi più industrializzati insieme a quelli di cinque tra le principali economie emergenti (Cina, India, Sud Africa, Messico, Brasile). La riunione era stata preceduta da incontri, risoluzioni, documenti preparati dalla accademie scientifiche di questi paesi in vista di importanti appuntamenti, come quello si terrà a fine anno a Copenaghen sul clima. Ebbene, tutto questo è saltato. Non era mai successo nella storia del G8. Ed è saltato senza alcuna spiegazione ufficiale. Richiesto di fornirne una almeno ufficiosa a Nature, il ministro Gelmini, non ha risposto. Suscitando sconcerto nella redazione della rivista inglese, venduta ogni settimana in almeno mezzo milione di copie in tutto il mondo. DALL'AMERICA Science, invece, si occupa dell'Istituto Italiano di Tecnologia nato a Genova nel 2003 per volontà del Ministro Tremonti con un budget enorme convinto di poter costruire di punto in bianco in Italia un Istituto per l'innovazione tecnologica sul modello del Mit di Boston capace di stabilire un fecondo dialogo tra scienza e industria. Science riporta l'opinione a consuntivo del direttore scientifico dell'Iit, Roberto Cingolani. L'iniziativa si è rivelata un successo sia perché l'istituto ha 380 ricercatori, molti dei quali stranieri provenienti da 38 paesi diversi, sia perché sono stati pubblicati 400 articoli scientifici firmati da ricercatori che afferiscono all'Iit. Ma Science riporta anche le voci critiche, secondo cui l'Istituto - che in sei anni ha gestito un budget di ben 518 milioni di euro - ha fallito il suo obiettivo principale: a tutt'oggi non c'è una sola azienda italiana che abbia investito nelle sue attività. Molti stranieri di prestigio hanno offerto il loro nome, ma non hanno assicurato la loro presenza nell'istituto. C'è poco coordinamento fra i tre settori di ricerca. C'è un conflitto di interessi piuttosto palese: il Presidente dell'Iit, Vittorio Grilli, è anche Direttore generale del Tesoro e, quindi, si trova in una posizione - riceve i soldi (come presidente dell'Iit) che egli stesso si assegna (come direttore generale del Tesoro) - che fuori d'Italia non è considerata un bene. Il commento di Science è ironico: tutti vogliono imitare il Mit di Boston, ma a Genova stanno scoprendo che non tutti sono d'accordo su come fare. La politica della ricerca italiana fa notizia. Purtroppo. PIETRO GRECO scienza@unita.it

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La Gelmini: è un grande attacco politico (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 22/06/2009 - pag: 8 La difesa La Gelmini: è un grande attacco politico MILANO «È tutto un grande attacco politico». Di più: «Molti elementi non evocano una casualità, anzi alcune coincidenze e messaggi, ad esempio quello di Massimo D'Alema, non sembrano casuali». È l'opinione del ministro all'Istruzione Mariastella Gelmini riguardo alle indagini della Procura di Bari che, partendo dalle verifiche su alcune forniture di protesi da parte dell'imprenditore Gianpaolo Tarantini, sono arrivate ad occuparsi anche delle serate del premier Berlusconi. Secondo il ministro bresciano, che ha parlato durante una pausa del concerto «Amiche per l'Abruzzo», «molte cose che si leggono sui giornali non rispondono a verità. Ci sono state coincidenze sospette. In piena campagna elettorale, vicino alla scadenza delle europee e dei ballottaggi, guarda caso è partita una valanga di fango che ha coinvolto il presidente del Consiglio ma anche l'immagine delle donne». Non un «bello spettacolo», secondo Gelmini, che tuttavia si è detta certa della solidarietà dei cittadini di cui, ha detto, «ho già avuto il riscontro» e della loro capacità di giudizio. La ministro ha partecipato al concerto insieme a un gruppo di alunni della scuola elementare «De Amicis» dell'Aquila, distrutta dal sisma.

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SAN BENEDETTO Ottimo risultato nella pallavolo per i ragazzi della Sacconi-Manzoni di San Benedetto... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 22-06-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il (Marche))

Argomenti: Scuola

Lunedì 22 Giugno 2009 Chiudi SAN BENEDETTO Ottimo risultato nella pallavolo per i ragazzi della Sacconi-Manzoni di San Benedetto. La squadra maschile è arrivata seconda alla finale nazionale dei Giochi Studenteschi a Fiuggi, manifestazione aperta dal ministro Mariastella Gelmini. La finale si è disputata a Torchiena di Alatri contro i laziali. Un secondo posto sudato fino alla fine per i nostri rappresentanti marchigiani. Un grazie alle insegnanti Projetti Mirella e Piattoni Mirella, al prof. Moriconi, prodigo di consigli tecnici ad alto livello e al dirigente scolastico Emanuela Germani, nonchè ai genitori-tifosi. I giovani vice campioni sono: Daniele e Lorenzo Tavoletti (3AM e 3BM), Gaetano Bruni (3BM), Emanuele Lisa (3BM), Emmanuele Iotti (3B M), Daniele Pierazzoli (3BM), Andrea Marri (3BM), Lapo Viviani (2ES) e Alessandro Ubaldi (2CS).

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dal nostro inviato MILANO - Le donne battono gli uomini e San Siro ba... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

Lunedì 22 Giugno 2009 Chiudi MARCO MOLENDINIdal nostro inviato MILANO - Le donne battono gli uomini e San Siro batte l'Olimpico. Non è una gara, è perfino poco simpatico parlarne, visto che entrambe le manifestazioni avevano l'obiettivo nobile di dare una mano all'Abruzzo raccogliendo soldi (per l'Università dell'Aquila il concertone romano, per la scuola De Amicis e altro quello milanese). Ma certo è paradossale che la prima abbia raccolto 22 mila spettatori e la seconda abbia toccato le 55 mila presenze. E non che sul piano artistico la notte dell'Olimpico avesse qualcosa da invidiare alla parata di ieri. Il fatto è che la maratona milanese aveva dalla sua almeno un paio di carte vincenti: essersi dichiarata prima e avere un'idea forte da vendere, l'inedita adunata tutta femminile, chiamata d'orgoglio per le donne del pop, capace perfino di richiamare climi di tipo parafemminista (lo stadio in triupido per la Siamo donne di Jo Squillo). Insomma, buona parte dei media, le radio soprattutto (si sono collegati 12 network, ma non la Rai, colpevole per il ministro Gelmini di omissione), hanno finito per buttarsi più su questo show che sull'altro. «Mi dispiace - ha ammesso Laura Pausini, generosa ispiratrice della nottata - che a Roma non sia andata bene, ma noi abbiamo fatto un sacco di lavoro di promozione». C'era, così, un San Siro gremito ad accogliere la supermaratona, dalle 16 a mezzanotte, tra veterane e nuove star: da Anna Oxa, pervasa da spirito trascendente, e Spagna (la Bertè e la Zanicchi hanno dato forfait), a Mietta, a Nicky Nicolai, a Arisa, Karima, l'abruzzese Simona Molinari (la famiglia vive in tenda). Le carte hanno cominciato a mescolarsi in serata, dal quartetto fra Irene Grandi, Syria, Dolcenera e Noemi (si sono lanciate addirittura in un Blowin' in the wind), all'inedito trio con Carmen Consoli al basso, Paola Turci alla chitarra e Marina Rei alla batteria a cui s'è aggiunta Nada che ha fatto bollire lo stadio col suo Ma che freddo fa. Il concertone vero e proprio ha preso corpo quando sono scese in campo le star della serata coi loro successi, scambiandosi le parti, incrociando le voci: la Mannoia e la Pausini in un bella versione di E penso a te conclusa da un ballo fra primedonne, seguita da Quello che le donne non dicono con l'aggiunta di Elisa, Giorgia e la Consoli. Elisa con Laura più Irene Grandi in una gara a chi ha le tonsille più toste in Luce, la Nannini con Giorgia nel ripescaggio di Come saprei e con la Pausini in La solitudine e Sei nell'anima, Giorgia e Elisa con E poi. Finale in cinque con la nuova canzone di Gianna (gladiatrice della serata con la sua trascinante intensità di interprete), Donne D'Onna e, poi, con le 41 voci della serata al completo, Il mio canto libero suggestivo anche se confuso a chiudere una festa fatta per sottolineare la forza della pop music nazionale al femminile, capace per la prima volta di mettersi insieme in questo modo. Il milione e mezzo di incasso (ma ci sarà un dvd) verrà seguito da un viaggio in comitiva di Pausini, Mannoia, Nannini, Elisa e Giorgia.

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La Gelmini: (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

SPETTACOLI 22-06-2009 La nota stonata La Gelmini: «Peccato che sia mancata la Rai» II L'obiettivo del milione di euro da raccogliere per destinarlo a due progetti di ricostruzione dell'Abruzzo è stato «ampiamente superato»: lo ha affermato Roberto De Luca, organizzatore del concerto benefico «Amiche per l'Abruzzo» che si è svolto a San Siro: i biglietti venduti alle 19 infatti erano già 55 mila «con oltre 1,5 milioni di euro incassati». L'ideatrice dell'evento Laura Pausini ha detto di essere emozionata. «Oggi ho già pianto sei-sette volte di gioia - ha ammesso - Sono già stata più volte a San Siro ma oggi, i miei fan mi perdoneranno, sono ancor più felice e gasata. Ho avuto anche un po' di paura dopo aver sentito che il concerto di ieri a Roma non era così pieno». A fianco a lei c'erano un gruppo di alunni della elementare De Amicis dell'Aquila, arrivati con i pullman messi a disposizione dal Milan e dall'Inter, e il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini che ha parlato di «un luogo comune sfatato, cioè che le donne non fanno squadra e non si aiutano», oltre a prendere atto della mancata presenza della Rai tra le radio che trasmettono in diretta l'evento. «Spiace constatare che la Rai non abbia aderito - ha affermato -. Credo che il servizio pubblico avesse questo dovere ma forse è mancato il dialogo o c'è stato un disguido organizzativo. Ma è comunque un'occasione persa».

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Per l'Abruzzo A San Siro le della Pausini battono i big dell'Olimpico (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 22-06-2009)

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n. 25 del 2009-06-22 pagina 30 Per l'Abruzzo A San Siro le «Amiche» della Pausini battono i big dell'Olimpico di Redazione Bisogna dire che gran parte del merito è di Laura Pausini. Lei ha voluto il mega concerto per raccogliere fondi a favore dell'Abruzzo che ieri sera ha portato allo stadio San Siro quasi sessantamila persone per una sorta di Live Aid italiano. E a lei (oltre che all'organizzatore Roberto De Luca di Live Nation e al ministro Gelmini, che ha dato il suo contributo) vanno quindi i complimenti per aver centrato l'obiettivo. E aver ottenuto un risultato migliore di quello raggiunto sabato allo stadio Olimpico di Roma da altri big della canzone italiana, Renato Zero e Claudio Baglioni su tutti. Insomma, un successone: oltre 55mila biglietti venduti e oltre un milione e mezzo di euro di incasso . A San Siro sono sfilate circa quaranta cantanti, tutte donne, e molte altre hanno mandato il loro contributo video. E le esibizioni clou sono state quelle delle «madrine» dell'evento e cioè, oltre alla Pausini, anche Fiorella Mannoia, Giorgia, Elisa e Gianna Nannini. Ad aprire lo show, chiamato appunto «Amiche per l'Abruzzo» era stata Antonella Ruggiero, con Ave Maria di Fabrizio De André. I fondi raccolti andranno a favore della ricostruzione della scuola Edmondo De Amicis dell'Aquila. In totale, 440 minuti di musica e tantissimi duetti in scaletta. Mannoia e Pausini hanno cantato «E penso a te»; la cantante emiliana si è esibita anche con Giorgia («Gocce di memoria», «Primavera in anticipo»), Elisa («Luce», «Tra te e il mare»), e Gianna Nannini («Sei nell'anima», «La solitudine»). Tra prato e anelli, sono poche le macchie di posti vuoti: tante le famiglie presenti per un pubblico che comprende davvero tutte le età e che sta dimostrando di apprezzare anche le cantanti più giovani cui è stata dedicata gran parte del pomeriggio. Dalle 19.30 il concerto è stato trasmesso in diretta da 12 emittenti radiofoniche nazionali. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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ROMA - Dov'è il partito, dove sono i ministri , si chiedeva ... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

Lunedì 22 Giugno 2009 Chiudi di MARCO CONTI ROMA - «Dov'è il partito, dove sono i ministri», si chiedeva ieri sera un azzurro di lungo corso. Intorno al premier, assediato da veline e giornali, si leggono da giorni le difese del capogruppo Cicchitto e del portavoce Capezzone, mentre solo ieri il ministro Gelmini ha trovato il coraggio di unirsi alle donne azzurre scese in campo sin dai primi vagiti dell'affaire-Noemi. Non c'è la mobilitazione del popolo azzurro, come accadde anni fa nel pieno dell'offensiva giudiziaria. Non si leggono interviste né dichiarazioni di Scajola, Tremonti o Brunetta. Non parla la Prestigiacomo, mentre anche gli ex di An, Matteoli, La Russa e Ronchi, tengono la bocca cucita sull'inchiesta di Bari, nell'attesa forse di un via libera che l'inquilino di palazzo Chigi non darà mai. Se la seconda linea del governo non intende muoversi nell'attesa di un segnale o per il timore di finire nel mirino di possibili nuovi filoni, il neonato partito è fermo e il silenzio si fa ancora più assordante se si pensa che il Pdl nasce come il partito del presidente. Disorientati. Sotto shock per l'assedio mediatico. Quasi intimoriti per l'imprevedibilità del "ciclone-veline" - che con l'inchiesta di Bari porta indietro anche il calendario del "complotto" - "tutti gli uomini del presidente-Berlusconi", sembrano ancora una volta confidare sulla capacità del leader di venirne a capo da solo, mentre Gianni Letta lavora in silenzio e attende che la riunione del Copasir di dopodomani fornisca al premier risposte chiare sul lavoro dei servizi di intelligence. Nel silenzio assordante dei singoli titolari dei dicasteri spicca ancor più la difesa a trecentosessanta gradi della Lega e dei suoi ministri. Un abbraccio forte, per qualcuno forse anche soffocante visto che cementa un rapporto che solo poche settimane fa il premier, secondo qualcuno, voleva allentare guardando in maniera più benevola all'Udc di Casini. Quando il mare è in tempesta si riduce però la velocità e si abbassano le vele e il Cavaliere ora non può pensare di metter mano agli equilibri della maggioranza. La stretta intesa con la Lega è la polizza che lo garantisce da possibili ribaltoni e manovre di palazzo, ma rischia anche di accentuare la tensione e quel clima da Salò che esalta i fedelissimi riducendone però il numero. Senza contare che l'insistenza del Cavaliere sul prossimo conclave di governo per rimettere sui binari il programma e dare nuovo scatto alla legislatura, rischia di diventare occasione per nuove frizioni tra ministri. In particolare tra il Pdl del Sud e la Lega che punta decisa sui decreti attuativi al federalismo fiscale e a lasciare poco spazio alle richieste di molte regioni del Mezzogiorno di riavere indietro parte dei fondi Fas.

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pausini, show dedicato all'aquila (sezione: Scuola)

( da "Centro, Il" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

dall'inviato Paolo Di Vincenzo Pausini, show dedicato all'Aquila Oltre un milione e mezzo di euro dalla manifestazione allo stadio MILANO. «Siete dei fighi pazzeschi, siete venuti più di quanti vi aspettavamo. Grazie, grazie per l'Abruzzo». Laura Pausini è salita sul palco alle 20,30 ed è stato subito un boato. Oltre 56 mila persone, che affollavano lo stadio Meazza di Milano già dalle 15,30, hanno gridato per accogliere la cantante che ha fortemente voluto questo mega concerto a favore delle vittime del terremoto del 6 aprile. Laura Pausini è entrata in scena con un abito verde, lungo, mentre Fiorella Mannoia stava cantando «E penso a te». Il clou si è avuto nel brano successivo. Su «Quello che le donne non dicono», un hit di Fiorella Mannoia, sono entrate una dopo l'altra Elisa, col pancione, Carmen Consoli, e poi Giorgia. E' tutto qui il senso di questa giornata di festa e di musica, di solidarietà e di vicinanza all'Aquila, all'Abruzzo, alla nostra regione. Una giornata di gioia e di aiuti concreti. Laura in Abruzzo. «Certo, verrò all'Aquila», ha detto Laura Pausini al «Centro», durante la conferenza stampa tenuta alle 19. «Non mi è stato ancora possibile ma l'ho promesso ai bambini della scuola elementare De Amicis (a cui saranno devoluti i soldi raccolti, ndr), e sarò in città insieme a Fiorella, Elisa, Giorgia. Certo, verrò anche per il concerto di Teramo del 14 luglio ma assolutamente verrò anche a visitare la città colpita dal sisma». La Pausini ha ricordato commossa le vittime del terremoto e ha posato con i bambini per una foto ricordo con le magliette in cui campeggiava la scritta «uno per tutti, tutti per uno. La scuola per l'Abruzzo». Oltre un milione e mezzo. Questa la cifra raccolta con oltre 56mila biglietti venduti. Circa un migliaio da 150 euro e gli altri da 25 euro. La manifestazione è stata patrocinata dal ministero dell'Istruzione. «Amiche per l'Abruzzo» ha come scopo la raccolta fondi a favore della ricostruzione della scuola simbolo, la elementare De Amicis dell'Aquila che ha subìto danni notevolissimi per il terremoto del 6 aprile. L'80 per cento andrà alla scuola, ha spiegato Roberto De Luca, presidente del consiglio di amministrazione di Live Nation Italia. L'impegno della Gelmini. Il ministro dell'Istruzione ha partecipato alla serata e alla conferenza stampa con Laura Pausini. Ministro Gelmini, l'unica cantante abruzzese oggi sul palco è Simona Molinari. La sua famiglia è ancora nelle tende, cosa pensa di poter dire alle persone che sono ancora nelle tende? «Ci stiamo impegnando seriamente», ha risposto al Centro il ministro. «Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi è venuto tantissime volte, il governo sta lavorando seriamente alla ricostruzione. Certo, i tempi non sono velocissimi in quanto la ricostruzione ha tempi suoi che non sono facilmente comprimibili. Anzi, colgo l'occasione per ringraziare i dirigenti scolastici, i docenti e tutta la scuola abruzzese per come hanno lavorato. Confermo che gli esami si faranno regolarmente». L'affetto del pubblico. Fuori dall'area stampa, intanto il concerto proseguiva con un successo eccezionale. Impossibile citare tutte le artiste che si sono esibite, oltre alle «madrine». Ma pescando a caso si trovano Carmen Consoli, Giusy Ferreri, Fiordaliso, Irene Fornaciari, L'Aura, Annalisa Minetti, Nicky Nicolai, Anna Oxa, Paola e Chiara (che hanno il papà di Chieti, Iezzi è il loro cognome), Jo Squillo, Antonella Ruggiero che ha aperto la kermesse alle 16.

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L'Aquila riapre. Letta: <È come dopo la guerra>(sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 22-06-2009)

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n. 25 del 2009-06-22 pagina 13 L'Aquila riapre. Letta: «È come dopo la guerra» di Massimiliano Scafi A due mesi e mezzo dal sisma i cittadini tornano nel centro storico. Il sottosegretario di palazzo Chigi loda Bertolaso: «Critiche ingiuste, tenetevelo caro». Il capo della Protezione civile: «Entro fine anno daremo le chiavi delle prime case» RomaIl Duomo e la sua piazza, il cuore dell'Aquila, spunta quasi all'improvviso, palpitante e ancora ferito. Appare dopo un contorto percorso tra siepi di reti arancioni, dopo un viaggio sotto il fitto reticolo di tubi Innocenti che parte dalla Villa Comunale e arriva in piazza. Cinquanta persone alla volta e solo per qualche ora al giorno. Eppure, a due e mesi e mezzo dal terremoto, è già qualcosa. Anzi, simbolicamente, è tutto. Non è il giorno delle proteste, è quello del sole e delle speranze. «Nessuno studente abruzzese perderà l'anno», annuncia il ministro Mariastella Gelmini. Gianni Letta, abruzzese di Avezzano, è commosso e sente comunque il bisogno di elogiare pubblicamente il capo della Protezione civile. «È come dopo la guerra, anche qui ci sarà il miracolo della ricostruzione. Le critiche che gli sono state mosse sono ingiuste e ingenerose - dice il sottosegretario alla presidenza -. Anche perché c'è una cosa che io credo non si possa assolutamente contestare, e cioè l'impegno con il quale il governo ha fatto fronte alle emergenze del primo momento e alla seconda fase, quella della ricostruzione. Insomma, uno come Guido Bertolaso vi consiglio di tenervelo caro». Nei giorni scorsi mugugni, richieste di fondi e persino un sit-in davanti a Montecitorio. Adesso la riapertura simbolica del centro storico, accompagnata dai lavori per le case nuove, potrebbe segnare una svolta. Bertolaso resta al suo posto: «Il mio mandato scade con la consegna delle chiavi delle prime abitazioni, entro la fine del 2009». Intanto vuole continuare «a fare il mio dovere e il mio mestiere, che è quello di stare vicino alla gente che ha dei problemi». È anche quello di non raccontare balle, o di alimentare illusioni: «Non voglio prendere in giro nessuno. Per restituire il centro storico agli aquilani cinque anni forse non saranno sufficienti». E ognuno, spiega, dovrà fare la propria parte, senza confusione di ruoli. «Tutte le attività di ricostruzione - puntualizza il capo della Protezione civile - devono essere portate avanti dagli enti locali. Da questo punto di vista vorrei essere molto chiaro: io non sono il commissario della ricostruzione, sono il commissario per l'emergenza. I commissari per la ricostruzione sono i rappresentanti eletti di questo territorio e se ne dovranno assumere la responsabilità». Conclude con «un messaggio bello e chiaro: stiamo facendo di tutto per far tornare alla normalità una città così bella e per restituire agli aquilani il loro patrimonio artistico». Alle tredici si pranza nella frazione di Tempera, sotto la tenda: ravioli, pollo, insalata, Trebbiano d'Abruzzo. A Letta e Bertolaso si uniscono questore, prefetto e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ma non il sindaco dell'Aquila e nemmeno il presidente della Provincia. La polemica durerà ancora. Nel pomeriggio Letta visita il centro devastato di Tempera - «sono molo colpito» -, poi fa un salto nel cantiere di Bazzano, quello più avanti tra i venti comprensori dove sorgeranno le nuove 450 case antisismiche. La tappa successiva è a Coppito, dove nella scuola sottufficiali della Guardia di Finanza si è installato il quartier generale della Protezione civile, il Dicomac, e dove tra poco meno di un mese si terrà il vertice del G8. Letta controlla i lavori per gli appartamenti e le altre strutture e torna a Roma. In Abruzzo resta qualche preoccupazione. Dice Stefania Pezzopane, presidente della Provincia. «Oggi è una bella giornata. Gli sforzi fatti per farci arrivare fino in piazza Duomo devono essere ripagati con sostanziosi interventi pari se non superiori a quelli messi in atto per i nuovi moduli abitativi in costruzione». Non solo case nuove. «La vera emergenza - insiste la Pezzopane - ora è la riapertura del centro storico dell'Aquila e delle altre città toccate dal terremoto. Questa riapertura simbolica deve rimandare a un altro appuntamento a breve. Va bene anche una strada alla volta, non pretendiamo miracoli, ma che si cominci». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Antonella Ruggiero ha aperto ieri, con la preghiera scritta da De André, il concerto voluto da Laura Pausini. Sul palco dello stadio San Siro di Milano le stelle della musica itali (sezione: Scuola)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 22-06-2009)

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Estate Pagina 11005 Antonella Ruggiero ha aperto ieri, con la preghiera scritta da De André, il concerto voluto da Laura Pausini. Sul palco dello stadio San Siro di Milano le stelle della musica italiana --> In alto da sinistra: Carmen Consoli, Elisa, Fiorella Mannoia, Laura Pausini e Giorgia al Meazza di Milano; la Pausini con Elisa e (sotto) col ministro Gelmini e i bambini della scuola De Amicis de L'Aquila; il pubblico

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Gli aspiranti professori ancora senza chance (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 22-06-2009)

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Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: PRIMO PIANO data: 2009-06-22 - pag: 7 autore: Gli aspiranti professori ancora senza chance Nuove norme sui percorsi di studio, non sull'accesso PAGINA A CURA DI Gianni Trovati Come si diventa insegnanti in Italia? La domanda, cruciale per rinnovare quella scuola italiana vecchia, aliena alla cultura del merito e scarsa nei risultati disegnata la scorsa settimana dall'Ocse, oggi non ha risposta. Dopo l'abolizione delle Scuole di specializzazione una strada per gli aspiranti alla cattedra non esiste. Per aprirla occorrono due mosse, il nuovo sistema di formazione iniziale e il nuovo meccanismo per il reclutamento di chi si è formato. Ma solo la prima sembra, finalmente, vicina al traguardo. A ridisegnare il modo in cui si studia da insegnanti è stata una commissione tecnica, composta da docenti universitari, incaricata dal ministero di riportare la formazione iniziale dei docenti all'internodell'università propriamente detta, dopo le accuse di "pedagogismo" e di inefficienza organizzativa che hanno portato alla tomba delle vecchie Scuole di specializzazione (Ssis). Il regolamento ministeriale, che accoglie il lavoro della commissione, è stato definito e in settimana dovrebbe ricevere il disco verde del Consiglio universitario nazionale ( Cun), e dopo un passaggio nelle commissioni parlamentari potrebbe essere promulgato prima della pausa estiva. La nuova formazione taglia i tempi verso l'abilitazione (5 anni per i maestri e 6 per gli insegnanti di medie e superiori, invece dei 7 imposti dalle Ssis) e punta molte delle sue carte sul tirocinio abilitante presso le scuole, che nelle ultime versioni della bozza di regolamento esce ulteriormente rafforzato. Per i futuri insegnanti della scuola dell'infanzia e della primaria il tirocinio partirà già dal secondo anno di corso della laurea magistrale in scienze della formazione, dovrà aumentare progressivamente man mano che ci si avvicina alla laurea e dovrà totalizzare 600 ore di attività, che offriranno 24 crediti formativi. Nel caso dei futuri insegnanti della secondaria (medie e superiori) i corsi ad hoc sono quelli delle lauree magistrali, che saranno attivate dalle università anche in deroga ai requisiti organizzativi e di docenza necessari per i corsi "normali". Il tirocinio, annuale, seguirà la laurea, sarà svolto a cavallo tra scuola e università e si concluderàcon un esame finale indispensabile per l'abilitazione. Il regolamento entra nel dettaglio dell'architettura del tirocinio, che impone 475 ore presso le scuole (19 crediti), una serie di insegnamenti di scienze dell'educazione e delle«didattiche disciplinari» (cioè la materia per cui ci si abilita) e «laboratori pedagogico-didattici» per ragionare sui migliori metodi di insegnamento. Tirocinio e relazione finale offriranno 40 dei 70 punti in palio nell'esame finale (gli altri 30 saranno assegnati con una prova orale), che darà l'abilitazione con un voto di almeno 50/ 70. La nuova formazione, però, rischia di rimanere una nobile teoria se non si riapre un meccanismo di reclutamento per portare in cattedra chi ha studiato da professore. E qui la partita si complica.Sin da inizio legislatura il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha esposto le sue idee in merito, che assegnano un ruolo di primo piano ai dirigenti scolastici nella scelta degli insegnanti all'interno di elenchi di abilitati. Sul terreno più propriamente normativo è sceso finora solo il Parlamento, con un Ddl depositato da Valentina Aprea (Pdl, presidente della commissione Cultura della Camera) che prevede un anno di "prova" e la distinzione dei docenti nelle tre fasce di «iniziale », «ordinario» ed «esperto». Per far partire il tutto, però, bisogna pensare anche a una soluzione percorribile per i 150mila precari che premono alle porte di una scuola che sta nel frattempo alleggerendo gli organici. Un rebus, che per ora impone di portare le proprie aspirazioni professionali lontano dalla scuola. gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA IN ARRIVO Atteso in settimana il via libera del Consiglio universitario al regolamento che disciplina lauree e tirocini

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Le donne vincono la sfida A San Siro 55.000 fan (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 22-06-2009)

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Corriere della Sera sezione: Spettacoli data: 22/06/2009 - pag: 37 Le donne vincono la sfida A San Siro 55.000 fan Maratona musicale. La Gelmini critica la Rai: occasione persa Amiche per l'Abruzzo Successo del maxiconcerto voluto da Laura Pausini che ha riunito 41 cantanti sul palco: incassati oltre 1,5 milioni di euro per i terremotati MILANO - Chi pensava che le grandi emozioni sarebbero arrivate solo dalle 20 in poi si è sbagliato di grosso. Certo, a quell'ora ciascuno dei 55 mila che erano ieri a San Siro ha avuto la pelle d'oca. Fiorella Mannoia e Laura Pausini, madrine della manifestazione pro Abruzzo con Giorgia, Elisa e Gianna Nannini, hanno intonato «E penso a te». Il primo dei tanti duetti della serata. Ma la festa era cominciata nel primo pomeriggio. Sin dall'inizio lo stadio è stato preso d'assalto. Alle 16.15 prato, primo e secondo anello erano già pieni. Alla prova della solidarietà, insomma, Milano ha risposto meglio di Roma... Quando Jo Squillo ha cantato «Siamo donne » i cori sono esplosi. Manco stesse cantando Vasco. Ad aprire era stata Antonella Ruggiero pochi minuti prima. «Abbiamo raccolto 1 milione e mezzo di euro», gongola Roberto De Luca, l'organizzatore che ha messo in piedi la maratona. Nel pomeriggio sono passate tutte su quel palco (in totale 41). Piccola cronaca. Bene Malika Ayane, voce su cui investire, con quattro ironici ballerinitennisti, gran successo per le star anni Ottanta come Ivana Spagna e Donatella Rettore (però i due chirurghi estetici sarebbero da denuncia) e per le più recenti come Alessandra Amoroso di «Amici«, platea indifferente a Giusy Ferreri (non ha fatto le sue hit «Non ti scordar mai di me» e «Novembre»), qualche fischio per Anna Oxa (incomprensibile la scelta di un pezzo come «Processo a me stessa» e il riarrangiamento di «Ti lascerò») e secondo l'agenzia Agi anche al ministro Maria Stella Gelmini, apparsa in un video con i bimbi della scuola che verrà ricostruita con i fondi, sotto controllo di un comitato di garanti con la supervisione di Pubblicità Progresso. Che per l'80% andranno appunto alle elementari De Amicis e per il restante 20% alla onlus Aiutiamoli a vivere che si occuperà di assistenza e comprerà case di legno per gli sfollati. C'erano anche altre donne sul palco: le deejay dei network privati che hanno trasmesso la diretta dell'ultima parte (e da oggi su molti dei loro siti c'è la versione integrale). Mancava la Rai. «Spiace constatarlo. Un'occasione perduta», sottolinea la Gelmini. Fin qui la prima parte dello spettacolo. «Oggi ho già pianto di gioia sei-sette volte. Sono stata a San Siro due anni fa, ma questa sera sono più felice», dice la Pau nel backstage. Aggiunge: «Questo concerto significa unità e gioco di squadra. Di noi cantanti e di tutti quelli, protezione civile e volontari che stanno in Abruzzo». Ed eccolo il gioco di squadra. Irene Grandi accompagnata da Syria, Dolcenera e Noemi. Quindi Carmen Consoli al basso, Marina Rei alla batteria, Paola Turci alla chitarra e Nada danno vita a una band speciale. Arrivano i pezzi pregiati. E sono duetti su duetti. Parte Fiorella Mannoia. La classe non è acqua. Quando arriva il momento di «Quello che le donne non dicono» si aggiungono Pausini, Elisa, Giorgia e Consoli. Applausi. Tocca a Giorgia. Altro che lady sofisticata da teatri, la sua voce riempie lo stadio. I suoi duetti sono con Laura su «Gocce di memoria» ed Elisa su «E poi». Elisa dà una sferzata elettrica. Con l'arrivo della Nannini per «Gli ostacoli del cuore» la potenza è al quadrato. La futura mamma chiude con «Luce» assieme a Pausini e Grandi. Il turno di Laura fa salire ancora di più l'emozione con un'infilata di successi da paura: «Tra te e il mare» (con Elisa), «Io canto», «Invece no», «Primavera in anticipo» (con Giorgia), «E ritorno da te», «Come se non fosse mai stato amore» e «La solitudine»(con Nannini). Gianna trascina tutti verso il finale rock: chiama Giorgia («Come saprei») e Laura («Sei nell'anima»), fa esplodere lo stadio con «Fotoromanza» e «Bello e impossibile». C'è anche l'inedita «Donna d'Onna», brano che lei ha scritto per l'evento, cantato da tutte le madrine. A quel punto tutti a letto, ma non prima di godersi «Il mio canto libero» con le 41 assieme sul palco. Andrea Laffranchi Trio Da sinistra: Dolcenera, Irene Grandi, Syria Sorelle Paola e Chiara, di nuovo in coppia Star & duetti Emozioni e duetti con Elisa, Giorgia, Gianna Nannini e Fiorella Mannoia. Applausi alle star anni '80 Spagna e Rettore. Qualche fischio per la Oxa

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Le donne fanno centro, a San Siro 55mila fan (sezione: Scuola)

( da "Corriere.it" del 22-06-2009)

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La Gelmini critica la Rai: occasione persa Le donne vincono la sfida A San Siro 55mila fan Successo del maxiconcerto voluto dalla Pausini che ha riunito 41 cantanti: 1,5 milioni di euro per i terremotati MILANO - Chi pensava che le grandi emo­zioni sarebbero arrivate solo dalle 20 in poi si è sbagliato di grosso. Certo, a quell'ora ciascu­no dei 55 mila che erano ieri a San Siro ha avuto la pelle d'oca. Fiorella Mannoia e Laura Pausini, madrine della manifestazione pro Abruzzo con Giorgia, Elisa e Gianna Nannini, hanno intonato «E penso a te». Il primo dei tanti duetti della serata. Ma la festa era comin­ciata nel primo pomeriggio. Sin dall'inizio lo stadio è stato preso d'assalto. Alle 16.15 prato, primo e secondo anello erano già pieni. Alla prova della solidarietà, insomma, Milano ha risposto meglio di Roma... Quando Jo Squillo ha cantato «Siamo don­ne» i cori sono esplosi. Manco stesse cantan­do Vasco. Ad aprire era stata Antonella Rug­giero pochi minuti prima. «Abbiamo raccol­to 1 milione e mezzo di euro», gongola Rober­to De Luca, l'organizzatore che ha messo in piedi la maratona. Nel pomeriggio sono pas­sate tutte su quel palco (in totale 41). Piccola cronaca. Bene Malika Ayane, voce su cui investire, con quattro ironici balleri­ni- tennisti, gran successo per le star anni Ot­tanta come Ivana Spagna e Donatella Rettore (però i due chirurghi estetici sarebbero da de­nuncia) e per le più recenti come Alessandra Amoroso di «Amici«, platea indifferente a Giusy Ferreri (non ha fatto le sue hit «Non ti scordar mai di me» e «Novembre»), qualche fischio per Anna Oxa (incomprensibile la scel­ta di un pezzo come «Processo a me stessa» e il riarrangiamento di «Ti lascerò») e secondo l'agenzia Agi anche al ministro Maria Stella Gelmini, apparsa in un video con i bimbi del­la scuola che verrà ricostruita con i fondi, sot­to controllo di un comitato di garanti con la supervisione di Pubblicità Progresso. Che per l'80% andranno appunto alle elementari De Amicis e per il restante 20% alla onlus Aiutia­moli a vivere che si occuperà di assistenza e comprerà case di legno per gli sfollati. C'erano anche altre donne sul palco: le de­ejay dei network privati che hanno trasmesso la diretta dell'ultima parte (e da oggi su molti dei loro siti c'è la versione integrale). Manca­va la Rai. «Spiace constatarlo. Un'occasione perduta», sottolinea la Gelmini. Fin qui la prima parte dello spettacolo. «Oggi ho già pianto di gioia sei-sette volte. Sono stata a San Siro due anni fa, ma questa sera sono più felice», dice la Pau nel backsta­ge. Aggiunge: «Questo concerto significa uni­tà e gioco di squadra. Di noi cantanti e di tutti quelli, protezione civile e volontari che stan­no in Abruzzo». Ed eccolo il gioco di squadra. Irene Grandi accompagnata da Syria, Dolcenera e Noemi. Quindi Carmen Consoli al basso, Marina Rei alla batteria, Paola Turci alla chitarra e Nada danno vita a una band speciale. Arrivano i pezzi pregiati. E sono duetti su duetti. Parte Fiorella Mannoia. La classe non è acqua. Quando arriva il momento di «Quello che le donne non dicono» si aggiungono Pausini, Elisa, Giorgia e Consoli. Applausi. Tocca a Giorgia. Altro che lady sofisticata da teatri, la sua voce riempie lo stadio. I suoi duetti sono con Laura su «Gocce di memoria» ed Elisa su «E poi». Elisa dà una sferzata elettrica. Con l'arrivo della Nannini per «Gli ostacoli del cuore» la potenza è al quadrato. La futura mamma chiu­de con «Luce» assieme a Pausini e Grandi. Il turno di Laura fa salire ancora di più l'emozio­ne con un'infilata di successi da paura: «Tra te e il mare» (con Elisa), «Io canto», «Invece no», «Primavera in anticipo» (con Giorgia), «E ritorno da te», «Come se non fosse mai stato amore» e «La solitudine»(con Nanni­ni). Gianna trascina tutti verso il finale rock: chiama Giorgia («Come saprei») e Laura («Sei nell'anima»), fa esplodere lo stadio con «Fotoromanza» e «Bello e impossibile». C'è anche l'inedita «Donna d'Onna», brano che lei ha scritto per l'evento, cantato da tutte le madrine. A quel punto tutti a letto, ma non prima di godersi «Il mio canto libero» con le 41 assieme sul palco. Andrea Laffranchi stampa |

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Le donne per l'Abruzzo centrano tutti gli obiettivi (sezione: Scuola)

( da "Brescia Oggi" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

Le donne per l'Abruzzo centrano tutti gli obiettivi MUSICA E BENEFICENZA. SUL PALCO MILANESE 43 ARTISTE, CAPEGGIATE DA PAUSINI, ELISA, MANNOIA, NANNINI E GIORGIA Serata di grande spettacolo a San Siro: superata quota un milione e mezzo di euro per il dopo-terremoto 22/06/2009 rss e-mail print Carmen Consoli, Elisa, Fiorella Mannoia, Laura Pausini e Giorgia durante «Amiche per l'Abruzzo» Lo stadio di San Siro di Milano ieri è stato espugnato da un'ondata «rosa» di 55 mila persone, capeggiata da 43 artiste della musica italiana. In prima linea le 5 madrine della maratona benefica Amiche per l'Abruzzo: Laura Pausini (l'ideatrice), Elisa, Fiorella Mannoia, Gianna Nannini e Giorgia, riunite per l'inedito «Donna d'Onna» prima del grande finale che ha accalcato sul palco tutte le protagoniste per «Il mio canto libero». Se ad aprire il concerto alle 16 è stata Antonella Ruggiero, ci ha pensato una grintosa Jo Squillo a scaldare la platea con il classico «Siamo donne». Poi una girandola di nuova e vecchia guardia, tra cui Irene Fornaciari, Alexia, Mariella Nava, Rossana Casale, Mietta, Syria, Anna Oxa, Ivana Spagna, Paola e Chiara, Giusy Ferreri, Irene Grandi e Simona Molinari, l'unica abruzzese. Le braccia si sono tuffate in aria per una Donatella Rettore («Cobra») più rock che mai, mentre la parte più giovane del pubblico, in larga parte femminile, è stata conquistata da Arisa e dalle «televisive» Noemi di X-Factor e Alessandra Moroso di Amici. Ma a fare la parte del leone sono state le madrine con le esibizioni più corpose. Ha iniziato la Mannoia, che è stata raggiunta dalle altre compagne per un quintetto sulle note di «Quello che le donne non dicono». Quindi Giorgia, che ha regalato canzoni come «Girasole» e «Gocce di memoria» in duetto con la Pausini, ed Elisa («Heaven out of hell», «Una poesia anche per te» e «Ostacoli del cuore»). L'evento ha inanellato numeri imponenti: un incasso di 1.516.200 euro devoluto per la ricostruzione dell'Abruzzo, 74 brani per 447 minuti di musica ininterrotta. L'ideatrice dell'evento Laura Pausini ha detto di essere «emozionata, felice e gasata». Accanto a lei un gruppo di alunni della elementare "De Amicis" dell'Aquila e il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. MILANO MILANO

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"Amiche per l'Abruzzo": raccolti oltre 1,5milioni (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

"Amiche per l'Abruzzo": raccolti oltre 1,5milioni L'obiettivo del milione di euro da raccogliere per destinarlo a due progetti di ricostruzione dell’Abruzzo è stato «ampiamente superato»: lo ha affermato Roberto De Luca, organizzatore del concerto benefico 'Amiche per l'Abruzzo' che si è svolto ieri sera allo stadio di San Siro di Milano. I biglietti venduti alle 19 infatti sarebbero 55 mila «con ancora gente alle casse con oltre 1,5 milioni di euro incassati». L'ideatrice dell’evento Laura Pausini ha detto di essere emozionata. «Oggi ho già pianto sei-sette volte di gioia – ha ammesso -. Sono già stata più volte a San Siro ma oggi, i miei fan mi perdoneranno, sono ancor più felice e gasata». La cantante ha spiegato di non aspettarsi «tanto pubblico fin dal primo pomeriggio» e di aver avuto «anche un pò di paura dopo aver sentito che il concerto di ieri a Roma non era così pieno». A fianco a lei c'erano un gruppo di alunni della elementare De Amicis dell’Aquila, arrivati con i pullman messi a disposizione dal Milan e dall’Inter, e il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini che ha parlato di «un luogo comune sfatato, cioè che le donne non fanno squadra e non si aiutano», oltre a prendere atto della mancata presenza della Rai tra le radio che trasmettono in diretta l’evento. «Spiace constatare che la Rai non abbia aderito – ha affermato -. Credo che il servizio pubblico avesse questo dovere ma forse è mancato il dialogo o c'è stato un disguido organizzativo. Ma – ha concluso – è un’occasione persa».

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Per l'Abruzzo: a San Siro le "Amiche" della Pausini battono i big dell'Olimpico (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 22-06-2009)

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n. 25 del 2009-06-22 pagina 30 Per l’Abruzzo: a San Siro le "Amiche" della Pausini battono i big dell’Olimpico di Redazione Il concerto voluto dalla Pausini per aiutare le vittime del terremoto ha battuto quello organizzato sabato a Romada altri big della canzone italiana. Un successone: oltre 55mila biglietti venduti e oltre un milione e mezzo di euro di incasso Bisogna dire che gran parte del merito è di Laura Pausini. Lei ha voluto il mega concerto per raccogliere fondi a favore dell’Abruzzo che ieri sera ha portato allo stadio San Siro quasi sessantamila persone per una sorta di Live Aid italiano. E a lei (oltre che all’organizzatore Roberto De Luca di Live Nation e al ministro Gelmini, che ha dato il suo contributo) vanno quindi i complimenti per aver centrato l’obiettivo. E aver ottenuto un risultato migliore di quello raggiunto sabato allo stadio Olimpico di Roma da altri big della canzone italiana, Renato Zero e Claudio Baglioni su tutti. Insomma, un successone: oltre 55mila biglietti venduti e oltre un milione e mezzo di euro di incasso. A San Siro sono sfilate circa quaranta cantanti, tutte donne, e molte altre hanno mandato il loro contributo video. E le esibizioni clou sono state quelle delle «madrine» dell’evento e cioè, oltre alla Pausini, anche Fiorella Mannoia, Giorgia, Elisa e Gianna Nannini. Ad aprire lo show, chiamato appunto «Amiche per l’Abruzzo» era stata Antonella Ruggiero, con Ave Maria di Fabrizio De André. I fondi raccolti andranno a favore della ricostruzione della scuola Edmondo De Amicis dell’Aquila. In totale, 440 minuti di musica e tantissimi duetti in scaletta. Mannoia e Pausini hanno cantato «E penso a te»; la cantante emiliana si è esibita anche con Giorgia («Gocce di memoria», «Primavera in anticipo»), Elisa («Luce», «Tra te e il mare»), e Gianna Nannini («Sei nell’anima», «La solitudine»). Tra prato e anelli, sono poche le macchie di posti vuoti: tante le famiglie presenti per un pubblico che comprende davvero tutte le età e che sta dimostrando di apprezzare anche le cantanti più giovani cui è stata dedicata gran parte del pomeriggio. Dalle 19.30 il concerto è stato trasmesso in diretta da 12 emittenti radiofoniche nazionali. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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In Italia saliti a 88 i casi di nuova influenza a/h1n1 (sezione: Scuola)

( da "SaluteEuropa.it" del 22-06-2009)

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22/06/2009 In Italia saliti a 88 i casi di nuova influenza a/h1n1 Pubblichiamo di seguito un riepilogo generale della situazione relativa alla nuova influenza umana A/H1N1: Situazione epidemiologica a livello nazionale In Italia sono 88 i casi confermati di nuova influenza umana A/H1N1 9 giugno: 3 casi confermati nel Lazio 9 giugno: 1 caso confermato nella Toscana 10 giugno: 2 caso confermati in Lombardia 12 giugno :1 caso confermato in Sicilia 12 giugno: 1 caso confermato nelle Marche 12 giugno: 1 caso confermato in Liguria 12 giugno: 4 casi confermati nel Lazio 12 giugno :2 casi confermati in Toscana 12 giugno .1 caso confermato in Lombardia 12 giugno :1 caso confermato in Puglia 16 giugno: 1 caso confermato in Piemonte 16 giugno: 1 caso confermato in Liguria 16 giugno: 3 casi confermati nel Lazio 17 giugno: 2 casi confermati in Liguria 17 giugno: 1 caso confermato nel Veneto 17 giugno: 1 caso confermato nel Lazio 18 giugno: 4 casi confermati in Piemonte 18 giugno: 1 caso confermato in Liguria 19 giugno: 5 casi confermati in Lombardia 19 giugno: 1 caso confermato in Emilia Romagna 19 giugno: 1 caso confermato Marche Situazione epidemiologica a livello internazionale A livello internazionale i casi confermati di nuova influenza A/H1N1 sono complessivamente 44.287 e i decessi sono 180 Numero di pubblica utilita' "1500" Sempre attivo il numero 1500 per fornire ai cittadini informazioni ed aggiornamenti in merito alla nuova influenza. E' aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 18.00. portale www.ministerosalute.it Su www.ministerosalute.it, in home page, nella sezione sala stampa sono disponibili tutti i comunicati con gli aggiornamenti della situazione nazionale ed internazionale relativa all'influenza A/H1N1 e le azioni intraprese dal Ministero per evitare la diffusione del virus nel nostro Paese e tutelare la salute dei cittadini. Pubblicato in home page un nuovo spazio informativo sull'influenza A/H1N1 con le risposte alle domande più frequenti, le circolari, le ordinanze ministeriali e gli aggiornamenti quotidiani. Le misure del Ministero per fronteggiare una eventuale pandemia influenzale Dal 24 aprile il Ministero ha assunto le seguenti misure per fronteggiare un'eventuale pandemia influenzale: 24 aprile: riunita di fatto Unità di Crisi (il 29 aprile è stata poi formalizzata con Ordinanza la sua costituzione e composizione) 25 aprile: allertate la rete di controllo Influnet, con i medici sentinella, in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità, 25 aprile: allertata la rete dei laboratori 25 aprile: allertata la rete delle strutture sanitarie per ricoveri di pazienti sospetti 25 aprile: allertate le strutture per la sorveglianza del virus sul territorio 25 aprile: allertati gli Assessorati alla Sanità delle Regioni e delle Province autonome 25 aprile: allertati gli Uffici di Sanità Marittima e Frontaliera (USMAF), ai quali sono stati inviati dei volantini contenenti consigli per i viaggiatori in partenza o in arrivo dalle zone a rischio 27 aprile: rafforzate le misure di sorveglianza routinaria su aerei e navi in arrivo 27 aprile: effettuata una ricognizione capillare dei voli diretti e delle linee passeggeri marittime dirette in arrivo su aeroporti e porti nazionali da Messico e Stati Uniti 28 aprile: attivato numero di pubblica utilità "1500" per fornire informazioni ai cittadini 28 aprile: inviata una Circolare alle Regioni per implementare le misure di prevenzione e controllo volte a fare fronte al possibile ingresso dell'infezione da virus della nuova influenza A/H1N1 nel nostro Paese. Sono illustrate nella circolare anche le misure intraprese a livello degli Uffici di Sanità Marittima, Area e Frontaliera (USMAF) del Ministero nei confronti dei viaggiatori 29 aprile: formalizzata istituzione e composizione Unità di Crisi 29 aprile: istituito Tavolo permanente con le Regioni 30 aprile: consigliato ai cittadini che rientrano dal Messico e che lavorano in ambienti chiusi e a contatto con la collettività, con particolare riguardo alle popolazioni scolastiche, di rimanere a casa per 7 giorni a partire dalla data di rientro dal Messico 2 maggio: emanata circolare agli Usmaf e all'Enac che prevede tra le diverse misure l'attivazione di percorsi sanitari differenziati (canali sanitari) per l'applicazione di misure di sorveglianza sanitaria sui passeggeri e i membri degli equipaggi provenienti direttamente o indirettamente in aereo dal Messico, i viaggiatori provenienti da aree interessate da focolai di influenza A/H1N1, asintomatici, saranno sottoposti a sorveglianza sanitaria, presso il proprio domicilio e per un periodo di sette giorni dall'arrivo in Italia, da parte della Autorità sanitaria regionale competente per territorio. La comunicazione dei soggetti da sottoporre a sorveglianza sanitaria sarà inoltrata dalla Autorità sanitaria aeroportuale. Nella circolare ai viaggiatori diretti in aree interessate da focolai di virus A/H1N1 la circolare si raccomandano le seguenti misure igieniche: lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con detergenti a base di alcool; coprire bocca e naso quando si starnutisce preferibilmente con un fazzoletto; smaltire dopo il primo uso il fazzoletto nella spazzatura 2 maggio: inviata lettera al Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) chiedendo di voler supportare, nell'ambito delle proprie competenze, le azioni dell'unità di crisi rivolte al contenimento dei casi sospetti provenienti dalle aree epidemiche attraverso l'isolamento domiciliare fino a 7 giorni a far data dal ritorno in Italia 4 maggio: firmata Ordinanza, in accordo con il Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini, che dispone tra le altre misure che gli studenti delle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie, che rientrano in Italia dal Messico, non siano ammessi alla frequenza delle attività scolastiche per 7 giorni dal loro arrivo in Italia L'Ordinanza dispone inoltre, che le Compagnie aree italiane ed estere che effettuano voli diretti per l'Italia dal Messico provvedano attraverso idonei accordi con l'autorità o l'ente di gestione dello scalo aeroportuale di arrivo affinché i passeggeri provenienti dal Messico in arrivo con i predetti voli siano accompagnati ad un'apposita zona dedicata ai controlli sanitari, identificata dall'Autorità sanitaria aeroportuale. Inoltre è previsto che i soggetti individuati dalla struttura sanitaria territoriale di riferimento come "contatti stretti" di casi confermati di infezione dal virus A/H1N1 siano sottoposti, da parte dell' Autorità sanitaria competente, a chemioprofilassi e sorveglianza sanitaria, per un periodo di 7 giorni

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Nel Pdl solo la Gelmini scende in campo e si schiera con il Cavaliere anche la Lega fa quadrato ma aumenta il pressing sulle richieste (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

Nel Pdl solo la Gelmini scende in campo e si schiera con il Cavaliere anche la Lega fa quadrato ma aumenta il pressing sulle richieste

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MARCO CONTI Roma. Dov'è il partito?, dove sono i ministri? , si chiedeva ier... (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

MARCO CONTI Roma. «Dov'è il partito?, dove sono i ministri?», si chiedeva ieri sera un azzurro di lungo corso. Intorno al premier, assediato da veline e giornali, si leggono da giorni le difese del capogruppo del Popolo della libertà alla Camera Fabrizio Cicchitto e del portavoce Daniele Capezzone, mentre soltanto ieri il ministro all'Istruzione Mariastella Gelmini ha trovato il coraggio di unirsi alle donne azzurre scese in campo sin dai primi vagiti dell'affaire-Noemi. Non c'è la mobilitazione del popolo azzurro, come accadde anni fa nel pieno dell'offensiva giudiziaria. Non si leggono interviste né dichiarazioni rilasciate da Claudio Scajola, Giulio Tremonti o Renato Brunetta. Non parla la Stefania Prestigiacomo, mentre anche gli ex di Alleanza nazionale, Altero Matteoli, Ignazio La Russa e Andrea Ronchi, tengono la bocca cucita sull'inchiesta giudiziaria di Bari, nell'attesa forse di un via libera che l'inquilino di palazzo Chigi non darà mai. Se la seconda linea del governo non intende muoversi nell'attesa di un segnale o per il timore di finire nel mirino di possibili nuovi filoni, il neonato partito è fermo e il silenzio si fa ancora più assordante se si pensa che il Pdl nasce come il partito del presidente. Disorientati. Sotto shock per l'assedio mediatico. Quasi intimoriti per l'imprevedibilità del "ciclone-veline" - che con l'inchiesta dei magistrati pugliesi porta indietro anche il calendario del «complotto» - «tutti gli uomini del presidente-Berlusconi», sembrano ancora una volta confidare sulla capacità del leader di venirne a capo da solo, mentre il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta lavora in silenzio e attende che la riunione del Copasir in programma dopodomani fornisca al premier risposte chiare sul lavoro dei servizi di intelligence. Nel silenzio assordante dei singoli titolari dei dicasteri spicca ancor più la difesa a trecentosessanta gradi della Lega Nord e dei suoi ministri. Un abbraccio forte, per qualcuno forse anche soffocante visto che cementa un rapporto che solo poche settimane fa il presidente del Consiglio, secondo qualcuno, voleva allentare guardando in maniera più benevola all'Udc di Pier Ferdinando Casini. Quando il mare è in tempesta si riduce però la velocità e si abbassano le vele e il Cavaliere ora non può pensare di mettere mano agli equilibri della maggioranza. La stretta intesa con la Lega Nord è la polizza che lo garantisce da possibili ribaltoni e manovre di palazzo, ma rischia anche di accentuare la tensione e quel clima da Salò che esalta i fedelissimi riducendone però il numero. Senza contare poi che l'insistenza del Cavaliere sul prossimo conclave di governo, per rimettere sui binari il programma e dare nuovo scatto alla legislatura, rischia di diventare occasione per nuove frizioni tra i ministri. In particolare tra il Pdl del Sud e il Carroccio che dal canto suo punta deciso sui decreti attuativi al federalismo fiscale e a lasciare, dunque, poco spazio alle richieste che sono state avanzate da molte regioni del Mezzogiorno al fine di riavere indietro parte dei fondi Fas.

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Nessuno studente abruzzese perderà l'anno. Ad assicurarlo Mariastella Gelmini: La pr... (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

Nessuno studente abruzzese perderà l'anno. Ad assicurarlo Mariastella Gelmini: «La prossima settimana ci saranno gli esami di maturità». Il risultato è dovuto «a un grande gioco di squadra», ha spiegato il ministro che ha voluto ringraziare espressamente «i dirigenti scolastici e gli insegnanti che non si sono arresi e hanno anzi dato un grandissimo contributo».

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Nel concerto pro-terremotati a San Siro Laura Pausini & c. mettono insieme 55mila spettatori e un milione e mezzo di euro Abruzzo, meglio le cantanti Solo 22mila persone a Roma per (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

Nel concerto pro-terremotati a San Siro Laura Pausini & c. mettono insieme 55mila spettatori e un milione e mezzo di euro Abruzzo, meglio le cantanti Solo 22mila persone a Roma per Zero, Baglioni, Dalla e molti altri big Lunedì 22 Giugno 2009, Milano batte Roma, oppure le donne battono gli uomini, nella solidarietà musicale per l'Abruzzo terremotato. Oltre 55 mila sono stati infatti gli spettatori accorsi a San Siro al richiamo del concerto benefico "Amiche per l'Abruzzo", ideato e promosso da Laura Pausini. Solo 22mila invece gli spettatori del concerto di sabato sera a Roma, dove non è bastato un cast con Pino Daniele, Claudio Baglioni, Renato Zero, Antonello Venditti, Fiorella Mannoia, Gigi D'Alessio, per riempire lo stadio Olimpico: 450mila gli euro incassati per la ricostruzione dell'Università di L'Aquila, contro il milione e mezzo di euro raccolti a Milano per due progetti di ricostruzione dell'Abruzzo. L'ideatrice dell'evento Laura Pausini ha detto di essere emozionata. «Oggi ho già pianto sei-sette volte di gioia», ha ammesso. A fianco a lei c'erano un gruppo di alunni della elementare De Amicis dell'Aquila, arrivati con i pullman messi a disposizione dal Milan e dall'Inter, e il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Ad aprire il concerto a San Siro è stata Antonella Ruggiero, con Ave Maria di Fabrizio De André, poi si sono esibite, tra le altre, Giorgia, Fiorella Mannoia, Elisa, Gianna Nannini e Carmen Consoli. A condurre lo show romano sono stati invece Serena Dandini e Giorgio Panariello, che non ha risparmiato battute sul presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. «Se ti dico le ragazze dell'est cosa ti viene in mente?» gli ha chiesto Serena Dandini per presentare Claudio Baglioni. «Le feste a Palazzo Grazioli», ha detto Panariello. Il primo a salire in scena è stato Pino Daniele che ha eseguito tre brani prima di una sequenza con Mario Biondi e la band swingante, Luca Barbarossa che ha cantato Roma spogliata, Michele Zarrillo che ha avuto un grande successo personale e Amedeo Minghi che ha fatto cantare a tutto lo stadio il "Trottolino amoroso dududù dadadà" di Vattene amore. Claudio Baglioni è stato l'artista più generoso: prima ha proposto un suo set con Strada facendo, Mille giorni di te e di me, La vita è adesso, poi ha proposto un duetto (in verità non riuscito perfettamente) con Fiorella Mannoia in Amore bello e poi con Gianni Morandi in Un mondo d'amore. Grandi applausi per Ennio Morricone che ha eseguito il tema di Debora da C'era una volta in America prima di un altro grande della musica per il cinema, Armando Trovajoli che insieme a Renato Zero, Christian De Sica e Sabrina Ferilli ha eseguito Roma nun fa la stupida stasera. LuciO Dalla, senza band, ha cantato Caruso e duettato con Fiorella Mannoia in Anna e Marco. Ivano Fossati, suo il set più intenso, è arrivato all'Olimpico con Ho sognato una strada, prima di cantare insieme alla sua vecchia amica Fiorella Mannoia I treni a vapore e poi anche con Claudio Baglioni, che cantava un pò alla Youssoùn'dour, mentre la Mannoia suonava le percussioni, Mio fratello che guarda il mondo. Antonello Venditti è stato accolto come il simbolo del «core de Roma», Dalla pelle al cuore, Notte prima degli esami, sono stati il preludio a una versione di Roma capoccia insieme a Claudio Baglioni. Gigi D'Alessio, oltre a Non mollare mai e Non dirgli mai, si è concesso un duetto con Renato Zero in Tu sì na cosa grande. La serata è stata chiusa da Fiorella Mannoia, che ha fatto cantare tutto lo stadio con Quello che le donne non dicono, Nicola Piovani che eseguito il tema de La vita è bella, Renato Zero che ha duettato con Giuliano Sangiorgi dei Negramaro in Cercami e con Claudio Baglioni Nei migliori anni. Poi il coro di tutti gli artisti ha riproposto insieme a Mauro Pagani, che con Giuliano Sangiorgi ne è l'ispiratore e il coordinatore, Domani 21/4/2009, il brano pubblicato per raccogliere fondi per l'Abruzzo

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La Croce Rossatorna a Solferino (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

La Croce Rossa torna a Solferino «zona di guerra» Aveva poco più di 30 anni l'imprenditore svizzero Jean Henry Dunant, quando il 24 giugno 1859 si trovò per caso a Solferino, teatro della sanguinosa battaglia della seconda guerra d'indipendenza. L'uomo rimase sconvolto dal numero impressionante di vittime, 40 mila, fra morti e feriti. A colpirlo fu il fatto che le persone, anche ferite, restassero sul campo, senza soccorsi e senza assistenza. «Qui si svolge una lotta corpo a corpo, orribile, spaventosa; austriaci ed alleati si calpestano, si scannano sui cadaveri insanguinati», scrisse poi nel suo libro «Souvenir de Solferino». Impotente di fronte a queste scene di dolore e di disperazione, Dunant si improvvisò infermiere, radunò uomini e donne, procurò acqua, brodo, biancheria e bende, ritornò sui campi di battaglia per raccogliere feriti. «Nell'ospedale e nelle chiese di Castiglione sono stati depositati, fianco a fianco, uomini di ogni nazione. Francesi, austriaci, tedeschi, slavi, provvisoriamente confusi nel fondo delle cappelle, non hanno la forza di muoversi nello stretto spazio che occupano», ricorda ancora Dunant. Così prese forma la Croce Rossa, il più grande movimento umanitario nel mondo, che oggi conta 98 milioni di volontari e 186 società nazionali. Un movimento che si occupa dei più vulnerabili, le vittime di guerra, i detenuti, gli immigrati, i disabili, i tossicodipendenti, i malati. Come volle allora il suo fondatore, ancora oggi la Croce Rossa lavora per «placare tutte le sofferenze umane senza distinzione di nazionalità, di razza, di religione, di condizione sociale o di appartenenza politica». Il suo simbolo, la croce rossa su fondo bianco (privo di significato religioso, sono i colori federali della bandiera svizzera invertiti), è noto a tutti, è riconosciuto a livello internazionale, è garanzia di protezione, soccorso e neutralità. Tre gli emblemi del movimento: oltre alla croce rossa, la mezzaluna rossa e il più giovane cristallo rosso che ha appena tre anni. L'intuizione di Dunant - che ricevette nel 1901 il primo Premio Nobel per la pace - di fondare un movimento umanitario neutrale ed indipendente aprì la strada al diritto umanitario internazionale. La prima convenzione di Ginevra (10 articoli) è datata 22 agosto 1864; essa garantisce neutralità e protezione alle ambulanze e agli ospedali militari, al personale sanitario e al materiale utilizzato. La protezione viene estesa anche alla popolazione civile che si adoperi per i soccorsi. Per celebrare l'importante anniversario, dal 23 al 28 giugno, il movimento si è dato appuntamento proprio nel luogo dove nacque, a Solferino, in provincia di Mantova. Nel grande campo allestito sono attese nel complesso 10 mila persone. Un filo ideale unirà Solferino all'Abruzzo, dove la Croce Rossa Italiana sta concentrando le sue forze dal 6 aprile. I partecipanti infatti si confronteranno con le sfide umanitarie di oggi, compresa quella del terremoto abruzzese. E la sera del 26, il Villaggio Umanitario (200 metri quadrati dove si terrà l'evento) darà vita ad una grande raccolta fondi per le vittime abruzzesi in un concerto con Daniele Silvestri, Marina Rei e Francesco Tricarico. Il 23 giugno si comincerà con lo «Youth on the move», il terzo incontro mondiale della gioventù della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa; 600 i giovani delegati. Tante le iniziative e le attività in programma: workshop, simulazioni di emergenze, giochi di ruolo per insegnare il diritto umanitario, attività sportive. Mercoledì 24 è prevista la presenza nel Villaggio dei ministri Franco Frattini, Ignazio La Russa, Mariastella Gelmini. Il 27 giugno, si terrà la storica Fiaccolata, che ripercorre lungo 8 chilometri il tragitto delle infermiere che portarono i feriti dal campo di battaglia di Solferino fino al primo avamposto medico a Castiglione delle Stiviere. Domenica mattina, 28 giugno, 300 giovani partiranno per un marcia diretti a Ginevra dove il 2 luglio presenteranno agli esponenti della comunità internazionale la dichiarazione stilata durante lo «Youth on the move».

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(ACR) SIMONETTI (PRC): LA RIFORMA GELMINI NON DEVE PASSARE (sezione: Scuola)

( da "Basilicanet.it" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

SIMONETTI (PRC): LA RIFORMA GELMINI NON DEVE PASSARE 22/06/2009 15.17.24 [Basilicata] (ACR) - “La riforma dei licei non ha nulla di epocale ma è¨ ispirata da una logica di tagli: non si coglie alcuna logica realmente riformatrice né© l'effettivo miglioramento della qualità  formativa. In contraccambio i licei musicali saranno appena 40, quindi non saranno presenti in tutte le province. Il nuovo modello dei licei dovrebbe partire gradualmente, a partire dall'anno scolastico 2010-2011 e la riforma dovrebbe entrare a regime nel 2013. Quale futuro per i licei di Basilicata? Saremo il primo settembre davanti a tutte le scuole con gli studenti e le loro famiglie: la riforma Gelmini non può² e non deve passareâ€. E’ quanto scrive il capogruppo del Prc in Consiglio regionale, Emilia Simonetti, in un articolo che analizza la riforma dei licei proposta dal ministro Gelmini. Allegati: Leggi il testo integrale dell’articolo di Emilia Simonetti

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Draghi, la scuola punti su autonomia e capacità di valutazione (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

ROMA La scuola italiana va rinnovata e va fatto puntando sull’autonomia e sulla capacità di valutazione. Il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, in occasione della consegna del premio per la matematica e l’informatica 2009 sottolinea la necessità di procedere a modificare il sistema scolastico italiano. Alcune «indagini internazionali che valutano le competenze degli studenti ai vari gradi di istruzione - afferma il governatore - ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del paese. è su queste basi che è venuta maturando la consapevolezza che è necessario procedere a un suo rinnovamento, un rinnovamento che si fondi sull’autonomia e sulla capacità di valutazione». «è ormai opinione largamente condivisa - prosegue Draghi - che necessitiamo di un più efficace sistema di valutazione. L’anno scorso ha rappresentato un passo fondamentale in questa direzione. Il tradizionale esame di stato a conclusione del primo ciclo, il vecchio esame di “terza media”, è stato integrato da una prova scritta definita in modo da poter essere valutata uniformemente su tutto il territorio nazionale. Per la prima volta in Italia - dice il governatore -il giudizio espresso dai docenti sui propri alunni è stato arricchito con elementi di verifica oggettivi e uniformi». L’esercizio di valutazione, condotto dall’Invalsi, l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, ha coinvolto circa 560 mila alunni di terza media iscritti in 5.923 scuole. Elaborazioni condotte su un campione statisticamente rappresentativo indicano, prosegue il governatore, che in media gli studenti hanno risposto correttamente a poco più di metà dei quesiti di matematica. «Con lesame di quest’anno, svoltosi la scorsa settimana, la prova nazionale entra definitivamente nell’esame di stato con pari dignità rispetto alle altre prove», afferma il governatore. «Questi esercizi non hanno lo scopo di stilare sterili classifiche di bravura - afferma Draghi - mirano invece a fornire una guida per gli interventi necessari a elevare la qualità dell’istruzione. Rappresentano uno stimolo per ogni attore, gli studenti e le loro famiglie, gli insegnanti e i loro dirigenti scolastici, le autorità scolastiche, a migliorarsi, adottando gli opportuni interventi correttivi». «Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola puntando anche su un efficace sistema di valutazione e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto a questo proposito da Mario Draghi». Così il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, commenta le dichiarazioni sulla scuola del Governatore della Banca d’Italia.

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Un'Ave Maria per l'Abruzzo Antonella Ruggiero ha aperto ieri, con la preghiera scritta da De André, il concerto voluto da Laura Pausini. Sul palco dello stadio San Siro di Milano l (sezione: Scuola)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

Estate Pagina 11005 Un'Ave Maria per l'Abruzzo Antonella Ruggiero ha aperto ieri, con la preghiera scritta da De André, il concerto voluto da Laura Pausini. Sul palco dello stadio San Siro di Milano le stelle della musica italiana --> Grandi nomi per un grande progetto. I primi sono quelli delle cantanti italiane che si sono esibite ieri allo stadio Meazza (San Siro) di Milano; il secondo è raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione della scuola Edmondo De Amicis de L'Aquila. Per questo, cinque madrine d'eccezione - Laura Pausini, Gianna Nannini, Elisa, Giorgia e Fiorella Mannoia - hanno organizzato il concerto coinvolgendo una quarantina di artiste che hanno prestato gratuitamente la loro voce per “Amiche per l'Abruzzo”, titolo della manifestazione. Imponente la partecipazione del pubblico - secondo gli organizzatori sono stati venduti 55 mila biglietti - che già al mattino ha affollato gli ingressi allo spazio sportivo, rimasto comunque vuoto per metà. Sul palco, presentate dalle speaker delle radio italiane, volti noti della musica leggera italiana, da Mietta a Irene Fornaciari, Fiordaliso, Annalisa Minetti, Chiara Canzian, solo per citarne alcune. L'evento è stato inaugurato da Antonella Ruggiero con l'“Ave Maria” di Fabrizio De André, accompagnata al piano da Mark Harris, già collaboratore del cantautore genovese, «dedicata a tutte le donne, proprio come una preghiera, per darvi la forza per andare avanti». Sul palco anche Jo Squillo con “Siamo donne”: «È una canzone che ho scritto per spiegare che oltre le gambe…. (sottinteso: c'è di più)»; la vincitrice dell'ultima edizione di “Amici”, l'emozionatissima Alessandra Amoroso, con “Stupida” e “Immobile”, cantate dal giovane pubblico parola per parola. E Arisa, con la sua “Sincerità” e qualche problema di audio: «Si sente? Non mi sento neanche io!»; Donatella Rettore in completo da Barbie (top rosa, scarpe a stiletto in tinta e pantaloncini di jeans) e la sua versione grintosa di “Cobra”; grandi applausi anche per Malika Ayane con “Come foglie”, e Alexia, “Dimmi come”. Mariella Nava, in trio con Andra Mirò e Rossana Casale, ha rivolto un pensiero alle persone anziane, in difficoltà per la tragedia che le ha colpite: «In loro - ha spiegato - c'è tutto ciò che non verrà mai distrutto: i nostri ricordi». In serata l'esibizione delle madrine e di Anna Oxa, Ivana Spagna, Paola e Chiara, Giusy Ferreri, Irene Grandi. In totale oltre sette ore di musica con l'obiettivo di aiutare a ricostruire «mattone per mattone», oltre alla scuola, anche il futuro dell'Abruzzo, grazie all'opera dell'Onlus “Aiutiamoli a vivere” per l'acquisto di case in legno da donare alle famiglie colpite dal terremoto dell'aprile scorso. Tanti gli striscioni di solidarietà sugli spalti: “Grazie Laura” (Pausini), “Col cuore per l'Abruzzo”, “TerremoTosto”, “Non bastano le lacrime a impastare il calcestruzzo… Eccoci qua cittadini d'Abruzzo”, e nelle prime file degli spettatori davanti al palco sventolava anche la bandiera dei Quattro Mori. Il concerto è stato trasmesso in diretta dai network radiofonici grazie alla sensibilità di editori e direttori: «Ci siamo uniti per la causa dell'Abruzzo», hanno dichiarato: «Trasmettere questo evento in tutta Italia significa per noi condividere e aiutare chi in questo momento deve ricostruire la propria casa» e, a parte qualche defezione artistica dell'ultimo minuto, si calcolano 30 milioni di ascoltatori. SABRINA SCHIESARO In alto da sinistra: Carmen Consoli, Elisa, Fiorella Mannoia, Laura Pausini e Giorgia al Meazza di Milano; la Pausini con Elisa e (sotto) col ministro Gelmini e i bambini della scuola De Amicis de L'Aquila; il pubblico

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Educazione ai diritti umani: una proposta di legge (sezione: Scuola)

( da "Articolo21.com" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

Educazione ai diritti umani: una proposta di legge di Fabio Evangelisti* è possibile insegnare i diritti umani? E a chi affidare questo compito perché possa rivelarsi efficace? La Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo afferma, infatti, in uno dei suoi passaggi, che l’istruzione deve indirizzarsi verso il pieno sviluppo della personalità umana e il rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali (articolo 26, paragrafo 2). Molte delle cose scritte in questa Carta sono state disattese, altre ignorate. Altre ancora, sono trascurate anche nei nostri programmi didattici. L’insegnamento e l’educazione ai diritti umani e alla pace, accanto alle tradizionali attività didattiche, risultano, invece, di prioritaria importanza nella formazione dei giovani. E’ con questo spirito e con la consapevolezza dell’importanza di educare i cittadini al rispetto degli altri e alla convivenza basata sull’uguaglianza dei diritti e dei doveri dell’uomo, che ho presentato la proposta di legge n°2318, condivisa e sottoscritta da altri colleghi del Gruppo parlamentare IdV, per introdurre questo insegnamento e prevederne l’obbligatorietà per la creazione di una vera cultura dei diritti umani. Le ragioni della proposta legislativa, con riferimento a quest’ultimo punto, risiedono soprattutto nella necessità di assicurare, di là delle pur meritorie ma estemporanee sperimentazioni attuate in numerosi istituti scolastici, l’apprendimento sistematico della materia riguardante la ‘educazione ai diritti umani’. In Italia, fu Aldo Moro il primo a introdurre nel 1958 l'insegnamento dell'educazione civica nelle scuole medie e superiori: due ore al mese obbligatorie, affidate al professore di storia, senza valutazione. Negli anni successivi fu addirittura messo da parte per poi essere reintrodotto dal cosiddetto decreto Gelmini nel 2008. Ma, per quanto importante e indispensabile, l’insegnamento dell’educazione civica resta comunque necessariamente generico mentre, invece, la promozione e la difesa dei diritti umani non può prescindere da una corretta e continua attività di educazione, proprio perché, ancora oggi, questo insegnamento resta un’attività marginale destinata a poche persone di buona volontà. L’acquisizione delle competenze necessarie per lo sviluppo d’iniziative e programmi didattici particolarmente centrati sull’educazione al rispetto dei diritti umani vuole essere l’obiettivo principale di questa proposta di legge, unitamente all’approfondimento delle conoscenze dei principali strumenti internazionali a tutela dei diritti umani, del ruolo e delle specifiche attività delle Nazioni Unite e delle altre Organizzazioni internazionali operanti nel settore. Inoltre, l’educazione dei bambini e degli adolescenti per la difesa dei propri diritti e di quelli degli altri deve diventare parte integrante permanente dei programmi scolastici ed extrascolastici. Per poter raggiungere una comprensione e una consapevolezza comuni l’educazione ai diritti umani deve comprendere valori fondamentali come la pace, la condivisione di beni, la democrazia, la giustizia sociale; solo così si può rafforzare l’impegno universale per la loro difesa. Importante, soprattutto, è non limitarsi solo al loro insegnamento, come qualcosa da contemplare o proclamare, ma comunicare che i diritti umani vanno praticati con l’azione, vanno intesi come percorsi di vita sociale, di vita politica. I diritti umani sono urgenze esistenziali. *Vicepresidente Gruppo Idv alla Camera

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Ballottaggio provincia Milano, verso vittoria Podestà, Mariastella Gelmini: "Ferita mortale per il PD al Nord" (sezione: Scuola)

( da "Sestopotere.com" del 22-06-2009)

Argomenti: Scuola

Ballottaggio provincia Milano, verso vittoria Podestà, Mariastella Gelmini: "Ferita mortale per il PD al Nord" (22/6/2009 19:43) | (Sesto Potere) - Milano - 22 giugno 2009 -"Se come sembra Guido Podesta’ sara’ il nuovo presidente della Provincia di Milano, credo che il Pd debba registrare una sconfitta mortale al nord". Lo ha detto il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, secondo la quale "con questo risultato certamente il Pd non si puo’ candidare a governare il Paese". Gelmini, arrivata alla sede del Pdl per assistere alle fasi finali dello scrutinio del ballottaggio, ha quindi aggiunto che "non solo pare ci sia la vittoria di Podesta’, ma c’e’ la scomparsa del Partito democratico nel Nord. Una sconfitta pressoche’ totale nel Veneto e anche in Lombardia dove abbiamo vinto anche al Comune di Cremona. Credo che la vittoria, se ci sara’, a Milano valga veramente doppio perche’ non avevamo i collegi della Brianza e la sinistra aveva indiscutibilmente un candidato molto forte e abile comunicatore".

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Berlusconi: "Sinistra sconfitta nonostante gli attacchi eversivi" (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

n. 25 del 2009-06-22 pagina 0 Berlusconi: "Sinistra sconfitta nonostante gli attacchi eversivi" di Redazione "Il voto rafforza il nostro governo, nonostante le spinte eversive", ha commentato il premier. Sul successo di Podestà: "Quella di Milano è una vittoria storica" Milano - "La sinistra registra una nuova, sonora sconfitta. Un dato solo toglie di mezzo ogni discussione: prima di queste elezioni provinciali il Popolo della Libertà governava 5 milioni di persone interessate dal voto. Adesso ne governa ben 21 milioni" ha commentato il presidente del Consiglio i dati di questa tornata elettorale. Berlusconi: "Grazie agli italiani" "Ringrazio gli italiani per il consenso che hanno voluto accordare ancora più del passato al Popolo della Libertà, soprattutto in una competizione amministrativa influenzata dalle distorsioni mediatiche e dagli attacchi eversivi rivolti da un gruppo editoriale contro il presidente del Consiglio e il suo governo": così il premier Silvio Berlusconi commentando l’esito dei ballottaggi. "Strappate Savona, Crotone e Prato" "Sono state strappate alla sinistra città come Savona, Crotone e Prato, 190 mila abitanti, terza città del centro Italia, bastione rosso ininterrottamente da 63 anni. Il Popolo della Libertà, la Lega, la maggioranza e il governo escono ulteriormente rafforzati da queste elezioni. Ringrazio gli italiani per il consenso che hanno voluto accordare ancora più del passato al Popolo della Libertà, soprattutto in una competizione amministrativa influenzata dalle distorsioni mediatiche e dagli attacchi eversivi rivolti da un gruppo editoriale contro il presidente del Consiglio e il suo governo". Ha concluso il premier. Il premier: "A Milano una vittoria storica" Dal quartier generale di Arcore nessun commento ufficiale ma trapela soddisfazione, soprattutto per la "conquista storica" della Provincia milanese. è quanto Berlusconi ha detto a Guido Podestà. Il presidente del Consiglio con i suoi parla di numeri, cita cifre, si sofferma sulle province e sui comuni strappati alla sinistra. Nel Pdl si sottolinea anche la conquista i Venezia, si evidenzia come i risultati dei ballottaggi confermino la tendenza di 15 giorni fa. La sinistra si è aggrappata al gossip e ha perso, è il "refrain" di via dell’Umiltà. Podestà: "Vittoria dedicata a Berlusconi" "Dedico la vittoria a Silvio Berlusconi". Queste le parole pronunciate da Guido Podestà nel corso di una conferenza stampa nella sede del Pdl in viale Monza. "Berlusconi mi ha detto che siamo riusciti a non farci scippare una vittoria che c’era già, per quel concetto che se uno arriva al ballottaggio con il 49 per cento, bisognerebbe modificare questa legge dicendo che se superi il 40 e hai un distacco di 5-10 punti non è il caso di andare al secondo turno" ha proseguito Podestà. Telefonata in diretta del premier Una telefonata "in diretta" davanti alle telecamere e ai giornalisti fra Podestà e il premier Silvio Berlusconi. Nella sede di viale Monza, "assediato" da giornalisti e operatori dopo la vittoria, Podestà accanto al ministro Maria Stella Gelmini ha ricevuto una telefonata dal premier. "Più intercettati di così", ha commentato ironicamente Podestà. Le congratulazioni di Penati "Per prima cosa ho telefono a Guido Podestà augurandogli buon lavoro e congratulandomi con lui". Lo ha detto Filippo Penati, presidente uscente della Provincia, raggiungendo la sede del comitato elettorale del Pd in via Pergolesi. La Russa: "Penati? Un leone. Lo vorrei nel Pdl" Il ministro della difesa Ignazio La Russa ha voluto rendere l’onore delle armi a Filippo Penati. "Penati - ha detto La Russa - si è battuto come un leone anche a Milano dove il Pdl e molto aggressivo. Onore delle armi a lui e dico che pur avendo a che fare con una sinistra scassata, lui è uno di quegli avversari che mi piacerebbe avere nel mio partito". "La nostra - ha proseguito La Russa - è stata una grande vittoria. Non avessimo vinto sarebbe stata un’ingiustizia e un’iniquità. Avevamo stravinto al primo turno e oggi si poteva vincere anche con molti meno voti". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Medie, snobbata la Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

In controtendenza la Bertazzolo. Ma la preside spiega: la riforma non c'entra Medie, snobbata la Gelmini Bocciatura con un solo 5? Il voto trasformato in 6 Riforma Gelmini riveduta e corretta dai presidi delle scuole medie mantovane. E' questo l'esito degli scrutini dell'anno scolastico appena terminato. Il metodo è semplice. Il decreto prevede la bocciatura con un solo cinque? Nessun problema: l'insufficienza diventa un sei e si passa alla classe successiva o si viene ammessi all'esame. I dati dicono che la riforma non ha cambiato gli equilibri nelle tre scuole cittadine. Tanto rumore per nulla? Qualcosa di diverso in realtà c'è: alla Bertazzolo i bocciati salgono da 12 a 26. Verrebbe da pensare che sia un dato figlio del nuovo rigore invocato dal ministero dell'istruzione. In realtà non è così, come spiega la preside Maria Antonietta Prudenziati: «E' vero che i bocciati sono il doppio dell'anno scorso, ma la riforma non ha influito. Anzi. Se avessimo dovuto seguire le direttive di Roma, ci ritroveremmo con due sezioni di bocciati.» Una riforma troppo dura, ma che ha portato anche qualcosa di positivo. «Da una parte abbiamo mantenuto il nostro metodo di giudizio, tenendo conto della crescita scolastica e personale, dall'altra siamo riusciti a ridare serità alla scuola. Da settembre gli studenti avevano la percezione che la promozione non era certa e che serviva impegno» prosegue la Prudenziati. Rimane il numero dei bocciati, molto alto e non in linea con le altre medie della città. Alla Sacchi i non ammessi sono solo 6 (tre in meno dell'anno scorso) e all'Alberti 17 contro i 22 del 2007/2008. «Può capitare un anno anomalo, in cui si presentano situazioni particolari, anche per quanto riguarda la condizione sociale degli alunni - spiega la futura dirigente del comprensivo 3 - i ragazzi che non ce l'hanno fatta avevano ben più di un cinque, alcuni in pratica non avevano nemmeno frequentato.» Che le direttive ministeriali siano state ammorbidite è quindi un dato di fatto. Il dirigente del comprensivo 1 Valerio Lazzari motiva così la decisione: «Non si può pensare di sconvolgere vent'anni di lavoro, basato sulla valutazione globale dei ragazzi e delle loro attitudini, con l'introduzione di criteri puramente numerici. Questo cambio di rotta dovrà essere graduale. Bisogna tenere conto che dobbiamo valutare delle persone, non delle macchine». Anche al Redentore ha prevalso il buon senso: nessun bocciato su 67 alunni. Più che l'aspetto della valutazione, i presidi sembrano preoccupati dai tagli che la riforma imporrà dall'anno prossimo. E sembra difficile che in questo caso i singoli istituti riescano a metterci una pezza. Vincenzo Corrado

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Addio a tanti servizi utili (sezione: Scuola)

( da "Corriere delle Alpi" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Sconsolata la Salmazo (di Cencenighe): «In tre anni perderemo ben 35 posti» «Addio a tanti servizi utili» I dirigenti scolastici agordini contro i tagli al personale Ata CENCENIGHE. «Con i tagli agli organici Ata meno servizi e più problemi». I dirigenti scolastici agordini mostrano tutta la loro preoccupazione dopo avere constatato che il ministro Gelmini è passata ai fatti. Con la circolare del 17 giugno, il ministero ha infatti trasmesso a tutti gli uffici scolastici provinciali la bozza di decreto interministeriale con cui vengono ripartite le dotazioni organiche per il prossimo anno scolastico. Morale? «In tre anni», spiega Maria Rosa Salmazo, dirigente scolastico del Comprensivo di Cencenighe, «l'Agordino perderà 35 posti di personale Ata, il che significa lo stop a una serie di servizi che la scuola oggi offre e domani non offrirà più». Quando si parla di personale Ata, infatti, non si fa riferimento solo alle mansioni di pulizia degli edifici scolastici, ma anche a quelle di accoglienza, di sorveglianza e di assistenza. «Già dal prossimo anno scolastico l'Istituto comprensivo di Cencenighe subirà il taglio di 2 posti su 16 e altri 4 spariranno nei prossimi due anni», aggiunge la Salmazo, «e credo che sarà difficile conservare i servizi di mensa, pre-scuola e centro estivo per i quali la presenza dei collaboratori scolastici è fondamentale». Il comprensivo di Cencenighe, formato oltre che dalla sezione centrale anche da quelle di Vallada, Canale, Falcade e San Tomaso, ha già subito negli ultimi anni tagli che hanno portato l'organico Ata da 21 a 16 unità: una situazione limite oltre la quale alle singole sezioni potrebbe davvero venire a mancare la linfa per garantire una offerta scolastica degna di questo nome, con ricadute anche sulle famiglie nel momento in cui i servizi mensa, pre-scuola, centro estivo cesseranno di esistere. Eppure nella circolare ministeriale si precisa che "la ripartizione a livello regionale delle dotazioni è stata effettuata tenendo conto anche delle condizioni socio-economiche e delle peculiarità delle aree geografiche particolarmente esposte a situazioni di disagio". Questa dunque la situazione in Valle del Biois, ma nemmeno il capoluogo di vallata può sentirsi al sicuro dalla scure gelminiana. «Quest'anno perderemo due posti passando da 23 a 21», spiega Giuseppe Sommacal, dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo di Agordo, «e dovremmo riuscire a far fronte a tali mancanze. Però se, come sembra, questi tagli continueranno negli anni i problemi ci saranno di sicuro e riguarderanno in primis la scuola dell'infanzia e quella secondaria di primo grado dove i bambini e i ragazzi devono essere accuditi e sorvegliati». Due unità un anno, due l'anno dopo e via dicendo: un taglio "dolce" che per la scuola agordina rischia di essere letale. (g.san.)

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Alto Adige, una terra di mescolanze (sezione: Scuola)

( da "Alto Adige" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

La processione del Sacro Cuore, simbolo universale che deve unire Alto Adige, una terra di mescolanze Ogni anno partecipo alla processione del Sacro Cuore con mio figlio, perché lui conosca e non senta estranee a sé le tradizioni del luogo in cui viviamo. A maggior ragione perché è nato in un altro continente e sta imparando a vivere le differenze, come fatto naturale e imprescindibile della sua vita, con le sue rose e le sue spine. Le parole pacificatrici e illuminate del Vescovo Golser, parole di equilibrio e di speranza: "il sacro cuore è un simbolo universale", che deve unire e non dividere, mi sono apparse in tutta la potenza del loro messaggio, quando durante la processione, passando nel cuore storico della città di Bolzano, ho visto affacciati alle finestre di Piazza Erbe un nugolo di bambini indiani e pakistani, che abitano numerosi nelle vecchie case del Centro cittadino. Osservavano incuriositi la processione, la Musikkapelle, la solennità della folta rappresentanza di parroci, decani e autorità. Magari ricordando altre processioni e altri riti, con altre autorità e altre divinità portare all'adorazione di folle di fedeli. Ai colori tenui e alle immagini sacre degli imponenti stendardi del Sacro Cuore, si sono confusi, per un attimo, i colori vivaci delle sciarpe di seta delle donne straniere affacciate coi loro bimbi. La stessa curiosa mescolanza, qualche passo più avanti. Il Tracht degli Schùtzen sfilava accanto agli oleandri mediterranei e ai palmizi esotici che adornano i giardini degli hotel, bar e ristoranti del centro. Su questa realtà multicolore varrebbe la pena di concentrare di più la nostra attenzione. Uno sguardo, che provasse ad abbracciare parti più vaste di mondo, potrebbe stemperare e inglobare anche il rumoroso saluto degli Schùtzen al Sacro Cuore, così come il silente bassorilievo di H. Piffrader in Piazza Tribunale. Davvero sarebbe bello se questo clima si estendesse alla vita di tutti i giorni. Uno sguardo più aperto verso i tanti diversi colori che compongono la nostra popolazione e verso le tante mescolanze che per secoli si sono sedimentate nella nostra terra, ci aiuterebbe a capire che l'accettazione delle diversità è un elemento ineliminabile di formazione di identità mature e consapevoli. Per fortuna, in parte, questo già accade in molti momenti e in molti ambienti. E in parte, sembra che la politica si stia muovendo verso una maggiore apertura e cultura plurilingue. Le recenti affermazioni di importanti autorità provinciali a favore della scuola plurilingue sono confortanti e ci fanno sperare che alle dichiarazioni seguano i fatti. Accanto alle sperimentazioni già esistenti, la scuola europea sembra un obiettivo non troppo lontano e di grande interesse. Si inserisce nello spazio del possibile, senza tralasciare la prospettiva di un più vasto accesso alla istruzione plurilingue. Anche la intenzione del Governo di prevedere l'insegnamento di alcune materie in lingua straniera alle scuole superiori, può trovare qui in Alto Adige/SÜdtirol fertile terreno e progetti pilota per l'insegnamento veicolare in più lingue (italiano tedesco inglese, ecc.) arricchendo la proposta Gelmini, altrimenti limitata, di un significato davvero europeo. Molte opportunità sembrano quindi aperte. Ma facciamo presto! Ciascuno nel proprio ambiente e nel proprio ambito, pubblico o privato, proponiamoci questo imperativo morale. Prima che tra i giovani abbiano la meglio le idee nazionaliste e la paura del nuovo e del diverso, come vorrebbero le nuove tristi ideologie razziste del nostro tempo. Licia Brion Stramandinoli

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Draghi (Bce) pressa la Gelmini: (sezione: Scuola)

( da "Cittadino, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Draghi (Bce) pressa la Gelmini: «Risollevare il sistema-scuola» n Draghi torna all'attacco sul fronte della crescita economica da rilanciare e lo fa riproponendo il binomio sviluppo-formazione. E se i macigni che pesano sull'aumento del Pil il Governatore li ha elencati più volte ora punta l'accento sulle carenze «gravi» del nostro sistema scolastico. «Le indagini internazionali che valutano le competenze degli studenti ai vari gradi di istruzione ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi nel Paese - dice Draghi - . È dunque necessario procedere a un suo rinnovamento, che si fondi sull'autonomia e sulla capacità di valutazione». Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, afferma di condividere le osservazioni del Governatore anche se con alcuni distinguo. «Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola puntando anche su un efficace sistema di valutazione e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto. L'autonomia è importante purché però marci di pari passo con la responsabilità, altrimenti c'é il rischio che essa si trasformi in uno strumento non adeguato».

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Insegnanti contro il voto minimo Lede la libertà d'insegnamento (sezione: Scuola)

( da "Trentino" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Insegnanti contro il voto minimo «Lede la libertà d'insegnamento» TRENTO. Il voto minimo non piace a tutti gli insegnati e Giovanna Giungi ha così deciso di scrivere un intervento che è stato firmato da diversi docenti. La questione è l'articolo 4 del regolamento sulla valutazione periodica degli apprendimenti emanato dalla giunta provinciale. «La valutazione - scrivono - per la giunta deve essere espressa con il 4 come valutazione più bassa. Nemmeno il regolamento della Gelmini prevedeva una tale violazione del principio costituzionale della libertà di insegnamento. La mancata gradualità in negativo appiattisce e peggio ancora non stimola. Così pure il mancato riconoscimento dell'eccellenza. La libertà di scelta dei metodi di valutazione rientra nella libertà di insegnamento conquistata dopo il buio del ventennio e resa sacra dalla Costituzione».

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di Enrico Chillè Le indagini internazionali sul nos... (sezione: Scuola)

( da "Leggo" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

di Enrico Chillè «Le indagini internazionali sul nostro sistema scolastico dimostrano che c'è bisogno di un rinnovamento che si fondi sull'autonomia e su nuove capacità di valutazione». Lo ha affermato il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi alla consegna del premio dell'istituto per la matematica e l'informatica del 2009. «Mai come ai nostri tempi - ha aggiunto - il potenziale di crescita di un paese è dipeso dalle competenze dei suoi abitanti». Il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini ha replicato sostenendo di aver già sposato la linea suggerita da Draghi: «Ho sempre insistito sulla centralità della valutazione, ma l'autonomia deve marciare di pari passo con la responsabilità». La Rete degli studenti, però, ha sottolineato come le considerazioni del numero uno di Bankitalia siano semplicemente «un'altra tegola alle linee d'azione del ministro Gelmini». Secondo un sondaggio del portale skuola.net, intanto, la maggioranza dei maturandi non sente di aver ricevuto una preparazione sufficiente per affrontare l'esame di Stato.

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L'amara vicenda di un bimbo che non trova posto alla materna (sezione: Scuola)

( da "Cittadino, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

L'amara vicenda di un bimbo che non trova posto alla materna n Egregio dottor Alberto Belloni, le scrivo questa mail per ringraziarla sentitamente di vero cuore per aver raccolto e pubblicato sul quotidiano «Il Cittadino» (con un ottimo articolo), la mia protesta rivolta alla inaudita esclusione dalla scuola materna di Sordio di nove piccoli innocenti bambini dovuto al taglio di una maestra a seguito della legge Gelmini. Colgo l'occasione per esprimere il mio sentimento, ferito da questa vicenda: - in quanto nonno: un mio nipotino non ha la stessa possibilità di inserimento nella società perché, a differenza degli altri bambini ammessi, lui ed altri otto bambini sono stati esclusi da un mortificante sorteggio;-in quanto padre: mia figlia, diplomata al Liceo artistico e con il titolo di grafica design, avrà ancor più difficoltà a trovare lavoro perché dovrà accudire il suo bimbo.Le rubo un attimo del suo tempo per raccontarle in sintesi una piccola storia della mia famiglia che rende ancor più amara la vicenda. Ho un figlio che svolge l'attività di Educatore professionale (si è laureato nel 2004 alla Università Cattolica di Milano) e per diverse estati ha trascorso le sue vacanze in Brasile e in Mozambico in progetti di assistenza ai minori. Ad ogni suo rientro in Italia, l'entusiasmo missionario lo portava ad agire in favore delle persone che aveva conosciuto. In particolare l'esperienza vissuta in Brasile l'ha descritta in un diario che è stato pubblicato e che ha permesso al gruppo missionario da lui fondato (a San Giuliano Milanese), di finanziare una biblioteca e un centro giovanile in Mozambico, a Maxixe (provincia di Inhambane). Nell'estate 2003 ha vissuto in Brasile per preparare la tesi di laurea e si è laureato 110/lode con uno studio dal titolo "Meninos de rua: come la Congregazione della Sacra Famiglia ha risolto il problema dei bambini di strada a Peabirù", in cui descrive le azioni dei missionari (tra cui l'accesso libero e gratuito alla scuola per i bambini delle famiglie disagiate, dalla materna alla media!) e i modi per contrastare la povertà. Ebbene, in Italia, il nipote di mio figlio non trova posto alla scuola materna!Termino, sperando di non averla annoiata, ringraziandola ancora per quanto ha fatto.Cordiali saluti.Gualtiero Moretti

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Il Pdl strappa Milano, il Pd tiene al Centro Per la Provincia meneghina Podestà batte per pochi voti Penati. Anche Cremona passa alla coalizione azzurra Il centrosinistra mantiene (sezione: Scuola)

( da "Giornale di Brescia" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Edizione: 23/06/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Ballottaggi I risultati Il Pdl strappa Milano, il Pd tiene al Centro Per la Provincia meneghina Podestà batte per pochi voti Penati. Anche Cremona passa alla coalizione azzurra Il centrosinistra mantiene le sue roccaforti in Emilia e Toscana, ma perde Prato per la prima volta in 63 anni a fianco dei ministri Mariastella Gelmini e Ignazio La Russa" title="L'esultanza nella sede milanese del Pdl per la vittoria di Podestà a fianco dei ministri Mariastella Gelmini e Ignazio La Russa" onClick="showImage('http://www.giornaledibrescia.it/gdbonline/contenuti/20090623/foto/full_brescia_76.jpg',600,500)"> L'esultanza nella sede milanese del Pdl per la vittoria di Podestà a fianco dei ministri Mariastella Gelmini e Ignazio La Russa ROMAIl centrosinistra si aggiudica 11 comuni capoluogo su 16 e 13 Province su 22. È quanto emerge dati definitivi dei ballottaggi di Comuni e Province. Fra le Province significativi i risultati di Milano e Venezia, dove vince il centrodestra, mentre Torino è del centrosinistra. Nel capoluogo piemontese vince Antonino Saitta (Cs) con il 57,4% contro il 42,6% del candidato di centrodestra, Claudia Porchietto (42,8), a Milano vince Podestà(Cd) con il 50,2 e Penati (Cs) con il 49,8% cioè con uno scarto di soli 4.626 voti. A Venezia il centro destra con Francesca Zaccariotto ottiene il 51,8% mentre il centrosinistra con Davide Zoggia il 48,1. Battaglia sul filo di lana a Milano La battaglia più accesa è stata quella per la Provincia di Milano dove il risultato si è giocato su una manciata di voti a favore di Podestà, candidato del Centrodestra su Filippo Penati del Centrosinistra, presidente uscente. «È un risultato che lascia l'amaro in bocca - dice lo sconfitto Penati -. Rispetto al primo turno abbiamo recuperato 160mila voti di differenza e ne sono mancati altri tremila. È stato come vedere la meta e non toccarla». Rende l'onore delle armi il ministro della Difesa Ignazio La Russa. «Penati - ha detto La Russa - si è battuto come un leone anche a Milano dove il Pdl e molto aggressivo. Onore delle armi a lui e dico che pur avendo a che fare con una sinistra scassata, lui è uno di quegli avversari che mi piacerebbe avere nel mio partito». Infine la scelta dell'Udc di andare «in autonomia» ha dato i suoi frutti, anche se dove i centristi si sono alleati al Pdl hanno perso consensi, mentre hanno vinto con l'alleanza di Centrosinistra. Le conferme del Centrosinistra Nei Comuni da segnalare la situazione di Padova, Bologna, Firenze e Bari dove si registra la vittoria del centrosinistra. A Padova è stato eletto Zanonato già sindaco uscente con il 52% contro il 48% di Marco Marin (Cd); a Bologna vince il candidato del centrosinistra, Flavio Del Bono con il 60,7% mentre il candidato di centrodestra Alfredo Cazzola ottiene il 39,3%; a Firenze è sindaco Matteo Renzi (Cs) con il 60% netto e Giovanni Galli (Cd) il 40%. A Prato il centrodestra espugna il Comune, dove Roberto Cenni diventa sindaco con il 50,9% contro il 49,1% di Massimo Carlesi. Il centrodestra conquista a sorpresa anche Cremona. Non riesce a fare altrettanto alla Provincia dove diventa presidente Lamberto Gestri (Cs) con il 50,8% contro il 49,2% di Cristina Attucci(Cd). Infine a Bari Michele Emiliano (Cs) sindaco uscente è stato rieletto con il 59,8 mentre Simeone Di Cagno Abbrescia (Cd) ha ottenuto il 40,2%. Bilancio quasi pari A conti fatti quindi il centrodestra toglie qualche Provincia al centrosinistra (tra le quali Milano e Venezia), ma non dilaga. Il centrosinistra si conferma nelle proprie roccaforti (in primis Bologna, Firenze e Bari), ma non riesce ad approfittare dei guai di Silvio Berlusconi. La tornata delle amministrative si chiude senza che nessuna delle due coalizioni finisca al tappeto. Certamente rispetto alla mappa di cinque anni fa, il centrodestra ha portato dalla sua parte Province e Comuni che erano dell'avversario. Ma anche il Pd non esce male dall'appuntamento con i ballottaggi: i risultati danno una boccata d'ossigeno ai Democratici e ai loro alleati, non solo per la tenuta delle posizioni in Toscana ed Emilia, ma anche per l'inatteso testa a testa di Milano dove il candidato del Pdl Guido Podestà la spunta per poche migliaia di voti lungo l'asse rinsaldata con la Lega. Anche a Venezia, altra provincia strappata al Pd, l'alleanza di Pdl e Carroccio non ha vinto a mani basse. Ci sarà dunque da discutere, nel polo di centrodestra, sulla guida di Veneto e Lombardia.

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Fontana, geometri bastonati bocciato il 15,5% degli studenti (sezione: Scuola)

( da "Trentino" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

LE PAGELLE A SCUOLA Fontana, geometri «bastonati» bocciato il 15,5% degli studenti ROVERETO. E venne il giorno di ragionieri e geometri. Ieri sono stati esposti sulle vetrate all'ingresso i risultati ottenuti dai ragazzi del Fontana. L'istituto di via Teatro è stato l'ultimo ad appendere gli scrutini dei ragazzi iscritti dalla prima alla quarta, e si è dimostrato essere tanto severo quanto Iti e Don Milani con la percentuale di studenti respinti che si assesta al 15,6%. Gli studenti che dovranno ripetere la classe appena frequentata sono 59 e il corso più difficile appare quello per geometri. Qui uno studente su tre dovrà ripetere l'anno, sette rifaranno la prima, sei la seconda e la quarta classe l'anno prossimo sarà composta da 12 studenti: dieci provengono dalla terza (dove sei sono stati fermati) e due ripeteranno il quarto anno, mentre al quinto accedono solo in otto. I metodi di funzionamento del computer non sono un mistero solo all'Iti. Anche al Fontana i ragazzi digeriscono male le tecniche di programmazione e così su 33 giovani programmatori (il corso si attiva dal terzo anno), nove non hanno ottenuto il pass per la classe successiva. Va un po' meglio tra i "ragionieri", con nove alunni bocciati su 67, e all'indirizzo linguistico aziendale (9 respinti su 69). Gli studenti migliori sono quelli del liceo economico, anche se magari non sono i più disciplinati. Nella quarta classe la media dei voti in condotta è la più bassa di tutta la scuola grazie anche all'apporto di due ragazzi ammessi alla quinta con un "sette" di cui andare davvero poco orgogliosi. Lo scontro con le metodologie e l'impegno richiesti dalla scuola superiore si fanno sentire al primo anno, dove quattro alunni su venti non accedono al secondo. I migliori studenti sono quelli del liceo tecnologico delle costruzioni con tre respinti su 55. (pat)

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Draghi: Scuola italiana da rivedere . Gelmini d'accordo (sezione: Scuola)

( da "Giornale di Brescia" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Edizione: 23/06/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:interno Draghi: «Scuola italiana da rivedere». Gelmini d'accordo Il governatore di Bankitalia: «L'istruzione aiuta anche ad eliminare le diseguaglianze». Il ministro: «Rinnovamento a partire dalle valutazioni» Il governatore di Bankitalia, Mario Draghi ROMADraghi torna all'attacco sul fronte della crescita economica da rilanciare e lo fa riproponendo il binomio sviluppo-formazione. E se i macigni che pesano sull'aumento del pil il governatore li ha elencati più volte ora punta l'accento sulle carenze «gravi» del nostro sistema scolastico. L'occasione è la premiazione degli studenti migliori in matematica e informatica a Palazzo Koch. «Le indagini internazionali che valutano le competenze degli studenti ai vari gradi di istruzione ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del Paese - dice Draghi - su queste basi si è venuta maturando la consapevolezza che è necessario procedere a un suo rinnovamento, un rinnovamento che si fondi sull'autonomia e sulla capacità di valutazione». Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, afferma di condividere le osservazioni del governatore anche se con alcuni distinguo. «Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola - è la sua replica - puntando anche su un efficace sistema di valutazione e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto. L'autonomia è importante - spiega - purché però marci di pari passo con la responsabilità, altrimenti c'è il rischio che essa si trasformi in uno strumento non adeguato». La scuola, è un altro dei messaggi di Draghi, è importante anche per eliminare le diseguaglianze di origine e garantire pari opportunità. «Non vi possono essere scorciatoie, in una società moderna quale l'Italia vuole essere, al raggiungimento del successo professionale: applicazione, impegno, rigore, merito sono le chiavi per una crescita individuale e collettiva che non sia effimera», osserva il governatore. «Il compito di noi tutti è creare le condizioni affinché le capacità individuali possano pienamente dispiegarsi, senza condizionamenti di sesso, censo, origine sociale, provenienza etnica».

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La valutazione assente (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi Numero 147  pag. 12 del 23/6/2009 | Indietro La valutazione assente AZIENDA SCUOLA Di Emanuela Micucci Non solo italia Alla vigila della maturità, arriva la richiesta dell'Ocse di adottare un sistema di valutazione esterno della scuola italiana. Mentre il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini annuncia «l'ipotesi per gli esami di maturità di una prova nazionale sul modello Invalsi, in [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati: 2      

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Parma diventa europea: assunzioni dirette e salari made in Ue (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi (Azienda Scuola)" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi Numero 147  pag. 14 del 23/6/2009 | Indietro Parma diventa europea: assunzioni dirette e salari made in Ue AZIENDA SCUOLA Di Nicola Mondelli Riforme in itinere La scuola funziona in via sperimentale dal 2004, ora il ddl Gelmini le riconosce personalità giuridica Scuola associata al sistema delle scuole europee. Assunzioni per chiamata diretta. Stipendio a livello europeo. Insomma, tutto quello che Ocse chiede per la scuola italiana potrà diventare realtà per un'istituzione particolare, quella della scuola di Parma. è infatti cominciato [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati: 8      

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Montichiari ha scelto Elena Zanola (sezione: Scuola)

( da "Giornale di Brescia" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Edizione: 23/06/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:la provincia I ballottaggi nel Bresciano Montichiari ha scelto Elena Zanola Sovvertendo i pronostici, il vicesindaco uscente ha battuto Claudia Carzeri appoggiata da Pdl, Lega e Area Civica alcuni collaboratori (foto Pierre Putelli per Eden)" title="Elena Zanola festeggia il risultato elettorale con alcuni collaboratori (foto Pierre Putelli per Eden)" onClick="showImage('http://www.giornaledibrescia.it/gdbonline/contenuti/20090623/foto/full_brescia_361.jpg',600,589)"> Elena Zanola festeggia il risultato elettorale con alcuni collaboratori (foto Pierre Putelli per Eden) MONTICHIARI Alle 18,30 di ieri, al quindicesimo seggio spogliato su diciassette, il sindaco uscente di Montichiari, Gianantonio Rosa entra nella sala elettorale del Municipio, finisce contro la luce del proiettore dei dati, legge i risultati di un seggio mancante e conclude: «Comunque vada, non c'è più niente da fare». Chi aveva seguito i risultati aveva capito perfettamente che oltre 350 voti di vantaggio non sarebbero mai stati recuperati. E quindi la vittoria era nella comunicazione di chi era entrato nel modo in cui se ne era subito andato, come un sindaco uscente che rimarrà vicesindaco entrante. Il boato porta l'ugola di 12 donne e di 8 maschi, tra cui il marito della sindachessa, mentre il figlio rimane gioioso e impassibile, da maturo, battuto appena dalla freddezza molto apparente di Massimo Gelmini. Lei, la vincitrice, invece, è solare, dichiara subito che il suo predecessore di un secondo prima sarà sempre chiamato sindaco per il gran bene che ha fatto alla comunità di Montichiari. Un poco come quello che accade nel calcio appena un fuoriclasse se ne va e gli ritirano la maglia. Per noi rossoneri, dunque, l'esempio calza su Rosa uguale a Baresi. Ma la sostanza politica e civile non è in questo stile affettuoso del nuovo sindaco Zanola verso l'ex sindaco Rosa. È invece, la risultante di una partita all'ultimo voto, una partita in cui la Lega vincente e non ufficiale di Montichiari e la Pdl vincente e non ufficiale di Montichiari battono il resto del mondo, che sono la Lega e la Pdl ufficiali con timbro locale, provinciale, regionale e nazionale, sbaragliano la Civica che loro chiamano degli «ex democristiani che hanno governato per un quarantennio» e si riconfermano alla guida di un paese-città di quasi 23mila abitanti, più grande di Brescia di mezzo chilometro quadro con un velodromo che accoglierà, l'anno prossimo, i Mondiali di ciclismo Juniores. E che abbiamo visto nel pomeriggio tra i dati del seggio numero cinque e alcuni altri. Con il sindaco Rosa che numerava le migliaia di tubi del nido di rondine del velodromo e pensava contemporaneamente alle preferenze di Novagli e del centro storico. Se qualcuno pretende che raccontiamo per intero quanto è accaduto politicamente a Montichiari gli rispondiamo di pagarci 20 pagine di pubblicità. Niente è più kafkiano e privo di buon senso oltre che di lungimiranza politica di quanto è successo a Montichiari, dove, il paradosso finale è nei voti di due contendenti, la Carzeri e la Zanola, portatrici entrambe di quasi 11mila voti, insieme in Giunta fino all'altroieri e adesso divise per 300 e rotti voti. Il resto è in pubblicità. Abbiamo vissuto tutto il pomeriggio di ieri a Montichiari, tra il municipio e la sede del candidato, Claudia Carzeri, quasi in piazza, abbiamo raccolto gli exit poll, come fanno i «bambini grandi» di Porta a Porta rispetto a noi, bambini piccoli di provincia, «13 per la Zanola e 3 per la Carzeri» con un 3 a 1 a favore del neosindaco a un tavolo di giocatori di Marianna in piazza. Ci siamo presi un temporale finto, annunciante sfracelli e invece finito per passare su Montichiari senza fare nessun danno e quasi senza pioggia e quando è arrivata la prima sera, abbiamo registrato la vittoria del sindaco Zanola in 12 o 13 seggi su 17 con un vantaggio di circa 350 voti. Il sindaco Zanola vorrebbe scriverci il titolo, questo: «Montichiari insegna: i cittadini vogliono decidere». E del resto è così, piaccia o non piaccia, i monteclarensi hanno votato la Lega di Rosa, di Gelmini e della Zanola, hanno votato altresì, un poco di Pdl di altri candidati e hanno messo sotto la Pdl dell'intero stato maggiore bresciano e nazionale, l'asse tra il ministro Gelmini e l'on. Beccalossi, poichè in questo modo sono andate le cose. Possibili approfondimenti dettagliati, con testimoni, amici e avversari. Ovunque e con chiunque. Sul fronte opposto, la Carzeri mette giù subito una dichiarazione di ringraziamento per gli elettori e di rispetto per la loro scelta, mettendo una «puntina» di veleno nella coda e affermando che Montichiari ha confermato la Giunta fondata sul patto tra l'ex sindaco Rosa e l'ex assessore Massimo Gelmini. Tonino Zana

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di Giulia Salemi Guido Podestà, candidato del Pdl, ha battuto Filippo Pen... (sezione: Scuola)

( da "Leggo" del 23-06-2009)

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di Giulia Salemi Guido Podestà, candidato del Pdl, ha battuto Filippo Penati, Pd. E' lui il nuovo presidente della Provincia di Milano dopo una battaglia senza pari con l'avversario, al governo di Palazzo Isimbardi negli ultimi quattro anni. Dopo un testa a testa senza precedenti e con divario di pochissime migliaia di voti. I due candidati sono rimasti in silenzio per tutto il giorno mentre le sezioni venivano scrutinate e il divario tra i due era sempre di pochissimi punti percentuali: alle 21.15 in 2822 sezioni scrutinate su 2905 il 50,4% delle preferenze era per Podestà contro il 49,6 per Penati. Scarsa l'affluenza alle urne: il dato complessivo è del 44,95%, contro il 68,96 del primo turno. Nei 138 Comuni della Provincia, senza contare il capoluogo, il dato dell'affluenza è del 44,77%. A Milano città (1248 sezioni) l'affluenza è stata pari al 45,21% (63,64 al primo turno). L'elezione "risicata" di Podestà ha scatenato subito la polemica politica tra la maggioranza, che esulta e dichiara scomparso il Pd nel Nord Italia, e l'opposizione che rilancia, facendo notare che la sinistra a Milano è ancora viva e il voto ha dimostrato la sfiducia verso il sindaco e la maggioranza. A festeggiare l'elezione di Podestà nella sede di viale Monza, oltre a migliaia di sostenitori, sono accorsi ieri sera due ministri: quello della Difesa Ignazio La Russa e dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Infine, una curiosità sulle elezioni che sono filate lisce in tutta la città tranne che nel quartiere Mecenate. Il presidente del seggio allestito in una delle aule dell'istituto comprensivo Madre Teresa di Calcutta in via Largo Anselmo Guerrieri Gonzaga, nel quartiere periferico di Mecenate, domenica sera ha chiesto e ottenuto l'autorizzazione a trasferire le urne in un altro locale della scuola dopo che il temporale aveva provocato un serio allagamento.

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Nuovi dirigenti, urgente la riforma (sezione: Scuola)

( da "Arena, L'" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Martedì 23 Giugno 2009 CRONACA Pagina 15 INCARICHI. La proposta dell'assessore «Nuovi dirigenti, urgente la riforma» Donazzan: «Interesserà il reclutamento ma anche la valutazione Contatti con il ministro» «È tempo di nominare i dirigenti scolastici, cioè i vecchi presidi, e come Regione del Veneto stiamo valutando con l'Ufficio scolastico regionale, che ha il compito di coprire i posti oggi vacanti, come dare più forza alle dirigenze perché sulla riforma Gelmini possono avere un ruolo veramente propositivo». Lo afferma l'assessore all'Istruzione, formazione e lavoro, Elena Donazzan, che aggiunge: «In merito alla polemica alimentata, ancora una volta, dal mondo della scuola sulla possibile anomala presenza di dirigenti provenienti da altre regioni, rispondo che il vero tema è quello di andare al più presto verso la riforma del reclutamento e la valutazione dei docenti e dei dirigenti». L'assessore Donazzan conclude: «Sto ragionando con il ministro Maria Stella Gelmini perché vi sia in futuro una valutazione più severa da parte delle commissioni valutatrici dei concorsi per i dirigenti».  

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Maturità, tutto è pronto per l'inizio delle prove (sezione: Scuola)

( da "Arena, L'" del 23-06-2009)

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Martedì 23 Giugno 2009 CRONACA Pagina 15 TEMPO DI VERIFICHE. Sono 324 le classi interessate, suddivise in 163 commissioni. Di queste, 273 sono statali e 51 private. I candidati sono complessivamente 6.367 Maturità, tutto è pronto per l'inizio delle prove Ieri sono arrivate le buste con le tracce dei temi Si comincia giovedì con il tema di italiano Sono state consegnate ieri ai dirigenti scolastici le buste con le tracce dei compiti dell'esame di Stato. Resteranno chiuse nelle casseforti fino all'inizio della prima prova scritta, giovedì mattina. Come sempre è questo il primo atto dell'esame di maturità: la consegna del plico, rigorosamente sigillato, ai presidi o ai loro incaricati da parte dell'ufficio scolastico provinciale; dentro due buste più piccole, che contengono le tracce delle prime due prove. «Il sistema di consegna dei compiti dell'esame di Stato», spiega Giuseppe Pontara, dirigente dell'ufficio scolastico provinciale, «è organizzato di intesa con la Prefettura e coinvolge tutte le caserme dei carabinieri della provincia e la questura dove vengono portate per la più rigorosa custodia le buste arrivate dal ministero della Pubblica istruzione. Giovedì e venerdì saranno le auto di polizia e dei carabinieri a riportare il plico ai vari istituti superiori». NON AMMESSI. Intanto, però, anche quest'anno l'esame di Stato, prima ancora di incominciare ha già fatto le prime «vittime»: gli studenti non ammessi. Una percentuale esigua, attorno al 2-3 per cento, più ridotta ai licei rispetto agli istituti tecnici e commerciali. «I numeri ufficiali dei candidati», spiega Pontara, «ci vengono forniti nel corso degli esami, quando ci arrivano i dati e gli elenchi. In questi giorni, ci sono tante incombenze e dunque non è possibile fare questo tipo di rilevazione. Le commissioni peraltro sono state predisposte sul numero di coloro che hanno fatto la domanda, molti mesi prima dello scrutinio finale». Quest'anno su queste ammissioni ha pesato, ma in modo complessivamente favorevole, il voto di condotta, che mediamente ha alzato le medie. E questa del voto di condotta, fra smentite e polemiche, è stata la prima novità voluta dal ministro Gelmini. Non risulta, comunque, che tra città e provincia ci sia stato qualche alunno non ammesso all'esame per l'insufficienza nel comportamento, semmai un buon numero è stato ammesso, pur con quale insufficienza, anche nelle materie di indirizzo per il buon voto di condotta. DATI UFFICIALI. Sono 163 le commissioni per 324 classi che, nelle scuole superiori di città e provincia, sostengono l'esame di Stato 2009: in dettaglio, 273 statali e 51 paritarie. I candidati in totale sono 6.367: di questi 6.013 hanno frequentato le scuole statali e paritarie, mentre sono 354 i candidati esterni, quelli che un tempo si chiamavano privatisti. Oggi si insedieranno le commissioni, che anche quest'anno, saranno miste: metà docenti interni e metà esterni, nominati a metà maggio dal Ministero dell'istruzione. E c'è da credere che all'ufficio scolastico provinciale del Saval ci sarà gran fermento: è là, infatti, che fanno capo tutte le rinunce da parte di commissari ammalati o impossibilitati per gravi motivi. Lo scorso anno, ad ogni modo, il loro numero è stato molto contenuto rispetto al passato, quindi il dirigente scolastico si è dichiarato fiducioso nella responsabilità dei nominati a non dare forfait senza motivi reali. Peraltro, già alcune di queste rinunce sono arrivate all'ufficio scolastico e i funzionari hanno già provveduto alla sostituzione.  

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La Pausini piange di gioia (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 23-06-2009)

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stampa Concerto Oltre un milione e mezzo di euro per i terremotati La Pausini piange di gioia A San Siro anche i bambini aquilani della «De Amicis» PESCARA L'obiettivo del milione di euro da raccogliere per destinarlo a due progetti di ricostruzione dell'Abruzzo è stato «ampiamente superato»: lo ha affermato Roberto De Luca, organizzatore del concerto benefico "Amiche per l'Abruzzo" che si è svolto allo stadio di San Siro di Milano. I biglietti venduti alle ore 19 di domenica sono stati 55 mila «con ancora gente alle casse con oltre 1,5 milioni di euro incassati». L'ideatrice dell'evento Laura Pausini ha detto di essere emozionata. «Oggi ho già pianto sei-sette volte di gioia - ha ammesso -. Sono già stata più volte a San Siro ma, i miei fan mi perdoneranno, sono ancora più felice e gasata». La cantante ha spiegato di non aspettarsi «tanto pubblico fin dal primo pomeriggio» e di aver avuto «anche un po' di paura dopo aver sentito che il concerto a Roma non era così pieno». A fianco a lei c'erano un gruppo di alunni della scuola elementare De Amicis dell'Aquila, arrivati con i pullman messi a disposizione dal Milan e dall'Inter, e il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini che ha parlato di «un luogo comune sfatato: le donne non fanno squadra e non si aiutano», oltre a prendere atto della mancata presenza della Rai tra le radio che trasmettono in diretta l'evento. «Spiace constatare che la Rai non abbia aderito - ha affermato -. Credo che il servizio pubblico avesse questo dovere ma forse è mancato il dialogo o c'è stato un disguido organizzativo».

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Draghi insiste: scuola da riformare (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

stampa Priorità Un rinnovamento del sistema può far ripartire il Pil italiano Draghi insiste: scuola da riformare Il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, torna all'attacco sul fronte della crescita economica da rilanciare e lo fa riproponendo il binomio sviluppo-formazione. E se i macigni che pesano sull'aumento del pil li ha elencati più volte ieri ha puntato l'accento sulle carenze «gravi» del nostro sistema scolastico. L'occasione è la premiazione degli studenti migliori in matematica e informatica a Palazzo Koch. «Le indagini internazionali che valutano le competenze degli studenti ai vari gradi di istruzione ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del Paese - dice Draghi - su queste basi si è venuta maturando la consapevolezza che è necessario procedere a un suo rinnovamento, un rinnovamento che si fondi sull'autonomia e sulla capacità di valutazione». Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha affermato di condividere le osservazioni del Governatore anche se con alcuni distinguo. «Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola - è stata la sua replica - puntando anche su un efficace sistema di valutazione e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto. L'autonomia è importante - ha spiegato - purché però marci di pari passo con la responsabilità, altrimenti c'è il rischio che essa si trasformi in uno strumento non adeguato».

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maturità, meno ammessi all'esame (sezione: Scuola)

( da "Nuova Sardegna, La" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Peppino Loddo (Cgil): «Stiamo subendo i primi effetti negativi della riforma del ministro Gelmini» Maturità, meno ammessi all'esame Cristina Lavinio: «è diminuito il dialogo tra insegnanti e istituzioni» CAGLIARI. Meno alunni ammessi all'esame di maturità, un'alta percentuale di studenti rimandata a settembre e una selezione più rigida. Dicono questo i primi dati sull'ultimo anno scolastico resi noti dagli istituti superiori cittadini. Benché si tratti di cifre parziali (alcune scuole devono ultimare gli scrutini), è evidente che gli effetti della riforma Gelmini iniziano a farsi sentire. Amministratori scolastici, docenti e sindacati manifestano preoccupazione. «Il dato più evidente», fanno sapere dalla segreteria del liceo scientifico Alberti, «è un aumento di tre punti percentuali dei non ammessi all'esame di maturità. L'anno scorso i non ammessi erano il 5,2 per cento, quest'anno l'8,2». «La riforma del ministro Gelmini - ha detto il segretario regionale di Cgil scuola, Peppino Loddo - ha prodotto negli insegnanti un disagio che ha portato a un inasprimento del giudizio sugli alunni. Di fronte al dubbio se promuovere o bocciare un alunno, i professori, sulla base delle indicazioni provenienti da Roma, quest'anno hanno preferito optare per la prima soluzione o rinviare il giudizio a settembre. Infatti sono stati respinti ragazzi con due sole insufficienze o con un basso voto in condotta. Ciò su cui prima spesso si sorvolava, come ad esempio il comportamento, è diventato dunque uno dei criteri discriminanti per il giudizio finale». L'effetto è una rigida selezione. «A farne le spese - ha continuato Loddo - sono ancora una volta i più svantaggiati, i ragazzi più poveri, che spesso provengono da famiglie disadattate che non hanno insegnato loro come comportarsi a scuola. Ad andare avanti sono i figli delle famiglie più abbienti, con un ritorno ad una scuola "di classe"». Preoccupata del futuro della scuola in Sardegna è anche Cristina Lavinio, docente ordinario di Linguistica italiana ed educativa alla facoltà di Lettere. «La scuola sarda in questo momento è in grosse difficoltà, soprattutto per la mancanza di fondi», ha affermato. «In questo senso mi sembra di poter vedere che un dato comune alle diverse scuole è quello relativo ai giudizi sospesi a settembre», ha aggiunto. «Mi domando che senso abbia rimandare gli alunni per i debiti formativi se poi non ci sono dei veri corsi di recupero. A fine aprile, grazie ai fondi Por dell'Unione europea, i laboratori per alunni e docenti erano pronti. Ma il nuovo assessore regionale Lucia Baire ha bloccato tutto, e ora c'è il rischio serio che i corsi di recupero diventino una mera ripetizione delle lezioni seguite durante l'anno, senza possibilità per loro di affinare in modo specifico la preparazione». Ma anche la didattica andrebbe aggiornata. «I problemi ci sono, e inutile negarlo. Fra questi il persistere di una didattica arretrata e non al passo con i tempi e l'eccessivo bombardamento quantitativo di nozioni che un ragazzo deve conoscere, che conduce a una perdita di qualità nell'apprendimento. Si sa un po' di tutto ma in modo superficiale», ha precisato ancora Lavinio: «Ma negli ultimi mesi è venuto meno anche il dialogo fra istituzioni e insegnanti e questo è l'unico modo che consente di prendere decisioni e fare riforme che tengano conto delle esigenze della scuola». Paolo Camedda

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esami, la gelmini non fa paura (sezione: Scuola)

( da "Centro, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 23 - Cronaca Esami, la Gelmini non fa paura Ai licei D'Annunzio e Da Vinci vanno avanti quasi tutti gli studenti MATURITà La riforma scolastica applicata con discrezionalità All'Acerbo la media dei voti penalizza tanti studenti di Ylenia Gifuni PESCARA. Il ciclone Gelmini si abbatte a macchia di leopardo sulle scuole superiori di Pescara. In fase di scrutinio presidi e docenti si dividono. L'impressione è che sul rigore, l'impegno e la preparazione abbia prevalso la discrezionalità dei singoli istituti. Un aumento di studenti non ammessi agli esami di maturità c'è stato, ma per il capoluogo adriatico non si può parlare di un boom di esclusi a seguito dell'applicazione della legge 169 emanata dal ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini. Le percentuali variano a seconda degli istituti superiori monitorati. Al liceo scientifico "Leonardo Da Vinci" in via Colle Marino si contano solo due bocciati su 300 maturandi mentre vanno avanti gli scrutini nel resto delle sezioni. Il dirigente scolastico Pasquale Sofi alza le spalle: «La verità è che la nuova legge non ha cambiato molto rispetto al decreto regio del 1925», dice, «la scuola italiana vive di ingessamenti: con il passar del tempo la consuetudine diventa norma». Gli fa eco la vicepreside Oriana Bovio: «Nessun 5 in condotta ha determinato bocciature. I due ragazzi non potranno accedere alle prove d'esame a causa di insufficienze gravi in più di una materia». In netta controtendenza rispetto alla media italiana è il liceo classico "G. D'Annunzio". Solo sorrisi e nessun cambiamento d'umore repentino di fronte alla bacheca dei quadri: la casella dei ripetenti dell'ultimo anno di scuola è addirittura rimasta in bianco. Su 108 alunni distribuiti in 8 terze liceali, il consiglio d'istituto ha deciso di promuovere tutti e demandare la decisione finale alla commissione d'esame. «Qui da noi abbiamo molte eccellenze», prova a spiegare il collaboratore vicario Abramo Scarlato, «quest'anno si applica la regola della sufficienza in tutte le materie. Dal prossimo anno si vedrà». Tutti bravi o sono stati i docenti a peccare di generosità? «In effetti i professori sono stati abbastanza comprensivi», ammette la maturanda Claudia Zaami, «c'è stato solo qualche disguido legato al conteggio dei crediti, ma ogni cosa è stata risolta». Chi ha mostrato di applicare alla lettera la linea ministeriale è Annateresa Rocchi, preside dell'istituto tecnico commerciale per geometri e per il turismo "Tito Acerbo". «Il nuovo decreto ha influito tantissimo nel determinare i giudizi di ammissione alle prove d'esame», sottolinea la dirigente, «siamo passati da un 100% di promossi negli anni scorsi, a 12 bocciati su 106 alunni: un aumento di quasi dieci punti percentuali». Il comportamento non è stato determinante, piuttosto ha pesato l'ordinanza che stabiliva una media non inferiore al 6 in tutte le materie. «Non è stato assegnato nessun 5 in condotta», aggiunge la Rocchi, «ho registrato insufficienze in pagella solo nel primo quadrimestre. Una più marcata attenzione a frequenza, puntualità, regolamento didattico, partecipazione alle lezioni e collaborazione con insegnanti e compagni è servita a ristabilire gli standard comportamentali». Ulteriore punto di merito è l'istituzione di borse di studio di 100 euro per ogni classe. La cifra si alza per i migliori diplomati. Tra gli studenti dell'Acerbo non mancano plausi all'iniziativa governativa: «Il mio 9 in condotta è stato decisivo per alzare la media di un punto e consentirmi di portare a casa un credito in più», racconta Vincenzo Ferrandina, «anche se tra i miei compagni c'è chi è stato più educato con gli insegnanti». (1- continua)

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ammissione, c'è un calo oltre il 4% di studenti in meno (sezione: Scuola)

( da "Centro, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

ISTITUTO D'ARTE BELLISARIO Ammissione, c'è un calo Oltre il 4% di studenti in meno PESCARA. Più bocciati, meno ammessi all'esame di maturità: a scuola è suonata la campanella della meritocrazia. La percentuale dei non ammessi, rispetto al 2008, infatti, è aumentata dell'1,6%. Sosterranno l'esame circa 28 mila studenti in meno, contro i 20.111 dello scorso anno. Il calo si conferma anche all'Istituto Statale D'Arte «V. Bellisario» di Pescara. «La percentuale di ammessi agli esami è diminuita di circa il 4,5%», spiega il dirigente scolastico Carlo Di Michele. Gli esami inizieranno giovedì, con la prova di italiano, ma tra i 90 alunni delle 4 quinte classi del «Bellisario», saranno in 8 a dover rimandare l'appuntamento con la maturità. «Nella decisione dei docenti non ha inciso il voto in condotta», precisa. Gli studenti, infatti, non sono stati valutati insufficienti in comportamento. Per essere ammessi, però, era necessario avere la media complessiva del 6. «Contrariamente al 2008, in cui si poteva accedere agli esami anche con più insufficienze, quest'anno bisognava sanarle facendo media con i voti delle altre materie», chiarisce il dirigente. Fa media anche il voto in condotta. Bocciature in aumento, dunque, con la riforma del ministro Mariastella Gelmini. Lo scorso 17 giugno, dopo la presentazione dei dati Ocse sull'apprendimento, il ministro si era detto favorevole al ritorno di una scuola meritocratica. «E' sempre un dispiacere quando un ragazzo perde l'anno», ha chiarito la Gelmini, precisando che serve una scuola del merito, non una scuola «buonista» per formare «una generazione di persone preparate ad affrontare le sfide del lavoro». Dai dati è emerso che i risultati degli alunni italiani sono tra i più scarsi, nonostante una spesa docente-studente tra le più elevate. (r.a.b.)

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e' stato il concerto dei sogni (sezione: Scuola)

( da "Centro, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 10 - Altre «E' stato il concerto dei sogni» Pausini entusiasta dopo il grande successo della kermesse di San Siro Sarò all'Aquila perché ho preso un impegno con i bambini dell'Aquila di Paolo Di Vincenzo «Sono ancora in grande eccitazione, domenica sera è successo qualcosa di incredibile per me, per i miei sogni». Laura Pausini manifesta in questo modo, ai microfoni di Rtl 102.5, il giorno dopo «Amiche per l'Abruzzo» la soddisfazione per il grande successo della serata. I fondi saranno devoluti a favore della scuola elementare De Amicis dell'Aquila. Al Centro domenica sera, durante la conferenza stampa con il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, ha promesso: «Sarò all'Aquila appena possibile, è una promessa che ho fatto soprattutto ai bambini e quindi verrò con Giorgia, Fiorella Mannoia, Elisa. Certo, verrò anche per il mio concerto, il 14 luglio a a Teramo ma assolutamente voglio visitare la città colpita dal sisma». La kermesse ha raccolto oltre un milione e mezzo di euro. L'80 per cento andrà alla ricostruzione della scuola. Il 20 per cento alla onlus Aiutamoli a vivere che a sua volta devolverà la cifra per la costruzione di casette in legno a prova di terremoto. «Quello che è successo a San Siro lo dobbiamo a tante persone», ha detto ieri a Rtl la Pausini, «anche a voi delle radio che ci avete creduto, sostenuto, vi siete messi con grande impegno insieme, fregandovene di logiche di marketing ed eliminando la pubblicità: questo è un gesto di grande rispetto per le persone alle quali abbiamo dedicato l'evento, che sono gli abruzzesi. Sono molto contenta, sono stanca, ho festeggiato tutta la notte. Ho detto sul palco che abbiamo fatto la storia. Ogni tanto mi gaso troppo, ma abbiamo fatto una cosa, in Italia, che credo rimarrà nei libri della storia della musica italiana, perché questo è il primo vero concerto che è riuscito a raccogliere così tante donne insieme, non mi è mai capitato di vedere, in nessun Paese in cui io sono stata, così tante donne insieme. Per me, al di là della mia carriera, delle mie idee come cantante e come donna, è successo davvero qualcosa di veramente unico e lo dobbiamo alla gente che ci ha permesso di fare questo concerto. Non c'era un buco, c'era gente fino al terzo anello e li vorrei ringraziare tutti da parte mia e da parte delle mie colleghe». Sui momenti più emozionati della serata, la cantante ha detto: «Ho pianto quando Syria ha cantato la sua canzone di Sanremo, lei aveva molta paura di mettersi davanti a un pubblico così grande e nel sentire invece tutto lo stadio che ha cantato con lei mi sono emozionata. E poi i duetti davvero storici, Elisa e Giorgia che hanno cantato "E poi", Gianna che con me ha fatto "La solitudine", Irene Grandi e Carmen Consoli, un trio che è poi diventato un quartetto Turci, Consoli, Rei e Nada: abbiamo fatto una roba pazzesca, le mie colleghe sono veramente toste». Alla serata ha partecipato una sola artista abruzzese doc, Simona Molinari che pur essendo nata a Napoli è aquilana. La sua famiglia è ancora in città, in una tenda all'Italtel. Ma altre artiste di origini abruzzesi o con parenti nella regione sono Nicky Nicolai, Paola e Chiara (il loro cognome è Iezzi e il papà è di Chieti).

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Draghi: (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Draghi: «Gravicarenzedella scuola» l'accusa ROMA. Draghi torna all'attacco sul fronte della crescita economica da rilanciare e lo fa riproponendo il binomio sviluppo-formazione. E se i macigni che pesano sull'aumento del pil il Governatore li ha elencati più volte oggi punta l'accento sulle carenze «gravi» del nostro sistema scolastico. L'occasione è la premiazione degli studenti migliori in matematica e informatica a Palazzo Koch. «Le indagini internazionali che valutano le competenze degli studenti ai vari gradi di istruzione ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del Paese - dice Draghi - su queste basi si è venuta maturando la consapevolezza che è necessario procedere a un suo rinnovamento, un rinnovamento che si fondi sull'autonomia e sulla capacità di valutazione». Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, afferma di condividere le osservazioni del Governatore. 23/06/2009

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mio figlio è bravo ma non avrà la borsa di studio (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

L'INTERVENTO «Mio figlio è bravo ma non avrà la borsa di studio» PISTOIA. Sul tema delle pagelle, accogliamo lo sfogo di una signora, madre di un giovane che frequenta l'Iti "Fedi". La signora, per evitare problemi al ragazzo, preferisce omettere il proprio nome. «Ho un figlio - scrive - che ha frequentato il secondo anno, con molto impegno tanto che in prima è stato promosso con la media dell'otto e quest'anno è migliorato. L'altro giorno mi ha chiesto come mai alcuni studenti prendono la borsa di studio con i voti più bassi dei suoi». «Ho scoperto - prosegue - che i dipendenti pubblici hanno un fondo per le borse di studio in favore dei loro figli. Ho detto a mio figlio di ritenersi fortunato perchè va bene a scuola, e soprattutto ha due genitori che in questo periodo di crisi lavorano, anche se il babbo meccanico ha fatto un po' di cassa integrazione. Se questa è la meritocrazia tanto decantata dal ministro Gelmini siamo messi bene».

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podestà, dedica a silvio "regala sogni agli italiani" - andrea montanari (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VIII - Milano I centristi La giunta La rimonta Gli alleati Podestà, dedica a Silvio "Regala sogni agli italiani" "Berlusconi ha cambiato la prospettiva" Il primo impegno sarà per la sicurezza, ma bisogna vedere che bilanci troveremo La squadra? C´è ancora tempo Sprecare questa opportunità sarebbe stata una colpa davvero grave Io sono sempre stato tranquillo Dico grazie alla Lega, la mia è una vittoria di tutti ed è la dimostrazione che la nostra coalizione è molto coesa Sono convinto che anche gran parte dell´elettorato dell´Udc abbia dato il suo appoggio alla nostra parte ANDREA MONTANARI (segue dalla prima di Milano) Nonostante la selva di microfoni, il neo presidente della Provincia risponde: «Presidente, ce l´abbiamo fatta. Di poco, ma siamo riusciti a non farci strappare la vittoria. La dedico a te». Sul suo volto ancora la tensione di un pomeriggio che Podestà è stato costretto a dedicare come coordinatore regionale del Pdl anche alla sostituzione di alcuni assessori della giunta provinciale di Monza. Si è parlato anche del commissariamento del coordinatore monzese del partito Massimo Ponzoni. Arriva il messaggio anche del sindaco Moratti: «Ora potremo lavorare insieme, a partire dalla sicurezza». è passata solo un´ora e mezza da quando il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha reagito ad un primo sorpasso temporaneo di Filippo Penati togliendosi una scarpa per la rabbia. In un´altra stanza, il ciellino Maurizio Lupi si è quasi lasciato scappare una bestemmia, quando non gli tornavano i voti delle sezioni di un Comune dell´hinterland. Anche Tiziana Maiolo freme. Ora sono finalmente tutti distesi. Cantano sfilando per i corridoi di viale Monza al grido: «Filippo dacci le chiavi. Stiamo per arrivare in Provincia». Nell´ufficio di Podestà ci sono i leghisti Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti: «Guido ha dimostrato di avercelo duro come noi della Lega». Arrivano Paolo Berlusconi e Ombretta Colli. Il ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini un po´ a sorpresa, rende a Penati l´onore delle armi: «Altro che bocciatura - dice - è stato un ottimo candidato. è stato difficile batterlo. è il Pd che in Lombardia ormai non esiste più». Il ministro La Russa non drammatizza il risultato di Milano. «Non è un campanello d´allarme per il sindaco Moratti - precisa - è solo che i milanesi amano andare al mare. Non è giusto costringere un elettore a scegliere se portare la famiglia al mare o andare a votare». Maurizio Lupi aggiunge: «Ora che tutte le istituzioni milanesi sono dello stesso colore non abbiamo più alibi. Tutto deve tornare a funzionare meglio». Podestà replica: «Sono tranquillo. Sprecare questa opportunità sarebbe una colpa grave». Su un piccolo palco improvvisato il neo presidente della Provincia stappa una bottiglia di spumante. Sull´etichetta c´è il suo nome e la foto. Giorgetti gliela strappa di mano e innaffia sia i militanti che i giornalisti che premono. Ormai la gioia è incontenibile. Tanto quando è stata grande la tensione e la paura durata tutto il pomeriggio. Podestà non ha quasi più voce, ma insiste: «Abbiamo avuto un risultato importante se considerate che per pochissimo poteva sfuggirci un risultato oramai acquisito già due settimane fa. Ecco perché bisognerebbe cambiare la legge. Non credo che il sistema attuale sia il migliore per rappresentare la volontà di tutti i cittadini». Squilla ancora il suo telefonino. è l´ormai ex presidente Filippo Penati. La conversazione è molto breve. «Mi ha augurato buon lavoro - confiderà poi Podestà - Domani (oggi ndr) ci sentiremo con più calma». Il pensiero corre subito ai prossimi impegni. «La giunta? Un momento sono appena le dieci di sera. Certo, il mio primo impegno sarà certamente sulla sicurezza, ma prima dovremo vedere che tipo di situazione di bilancio ci troveremo davanti. Ho paura che potremmo avere delle cattive sorprese». La diplomazia con l´ex avversario sembra già accantonata. Si capisce che Podestà ha solo voglia di festeggiare. «è una vittoria di tutti. Del Pdl, della Lega e di tutti gli alleati che ci hanno sostenuto. La dimostrazione che la nostra è una colazione molto coesa. Abbiamo avuto la forza di partire insieme dall´inizio, di non farci attrarre da facili logiche di assegnazioni di posti. Sono convinto che anche gran parte dell´elettorato dell´Udc abbia dato il suo appoggio alla nostra parte. Vorrei però dedicare la vittoria anche a mia moglie e ai miei figli che sono per me una fonte straordinaria di serenità». Poi tutti a festeggiare a Palazzo Isimbardi.

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bocciati anche senza riforma (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 11 - Montecatini «Bocciati anche senza riforma» I docenti commentano i risultati degli scrutini I professori non pensano che ci sia stato un forte incremento di respinti e spiegano di aver fatto valutazioni idonee PISTOIA. Secondo i docenti, quegli stessi professori che durante i consigli di classe hanno giudicato le migliaia di ragazzi che frequentano le scuole superiori della città, i metodi adottati durante gli scrutini non sono stati particolarmente rigidi rispetto al passato. Anzi, qualcuno di loro sostiene che la tanto additata riforma Gelmini, a ben vedere, semmai ha il merito di aver portato parametri di giudizio non certo severi, ma almeno incentrati sulla volontà di dare un'ossatura più solida alla formazione scolastica degli studenti. Ieri mattina, davanti ai quadri con le valutazioni di fine anno, i fianco degli studenti c'erano anche decine di professori, che con i loro giovani allievi commentavano l'andamento degli scrutini, magari consolando chi dovrà affrontare i corsi di recupero nei mesi estivi. «Quello che forse si può evidenziare nei metodi di giudizio - ha detto Mario Panelli, professore di laboratori e arredamento all'istituto d'arte "Petrocchi" - è una crisi generale, nel senso che non è stata data agli insegnati un chiaro indirizzo di come affrontare gli scrutini. Questo è un istituto incentrato sull'arte, quindi i ragazzi frequentantano la scuola per portare avanti le loro passioni. Magari possono avere incertezze in prima e seconda, che dimostrano la difficoltà di capire su che branca artistica indirizzarsi, ma dopo si impegnano nelle discipline preferite». Per niente intimoriti dalle innovazioni della riforma Gelmini anche altri insegnanti, che invece sottolineano come i consigli di classe abbiano avuto la massima libertà nel valutare l'andamento dei ragazzi. «La riforma ha influito - ha spiegato Alessandra Pastore, insegnate di filosofia e storia al liceo scientifico "Forteguerri" - minimamente sui cirteri di valutazione. Almeno noi abbiamo proceduto come sempre, pensando al percorso di apprendimento che l'alunno ha fatto durante tutto l'anno e non certo facendo una media matematica dei voti». Le fa eco una collega, Laura Bonanno, anche lei docente di filosia e pedagogia al liceo pedagogico "Forteguerri", che spiega come «nell'insieme, la percentuale in più di bocciati o con giudozio sospeso è risibile. Chi non è stato promosso non deve questo giudizio alla riforma Gelmini, avrebbe avuto lo stesso risultato anche negli anni passati». La professoressa Bonanni dice anche che «l'eventuale lieve incremento di ragazzi non promossi non è dovuto alla riforma, ma a situazioni personali sempre più difficili da gestire per gli stessi allievi e anche per i docenti che si trovano a valutarli». Infine anche chi insegna al professionale "Pacinotti", che registra la percentuale massima di bocciati (25,78), non sembra scagliarsi contro le nuove norme di giudizio legate alla riforma Gelmini. «Con la sospensione di giudizio - ha chiarito Maria Rosa Rovai, che al "Pacinotti" insegna italiano e storia - abbiamo cercato di salvare quei ragazzi che avevano sì problemi, ma non da essere respinti. Certo una scuola prpfessionale è diversa dai licei o da un tecnico, perchè apre le porte al mondo del lavoro e quindi quando valutiamo i ragazzi stiamo attenti anche al loro senso di responsabilità e consapevolezza rispetto alla realtà». (a.c.)

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i più bravi? sono i ragazzi del dini (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 3 - Pisa I più bravi? Sono i ragazzi del Dini A ruota classico e Buonarroti, record di bocciati all'alberghiero SCUOLA Ecco la mappa degli studenti promossi a giugno, dei rimandati e dei respinti negli istituti superiori PISA. Come ogni anno di questi tempi si ripete nelle scuole il rito dei "quadri" di fine anno, la processione di studenti e genitori davanti alle tabelle che mostrano i risultati degli scrutini. Ci si accalca con ansia davanti ai "vetri" per conoscere l'esito di un anno di studi, curiosando anche sulla sorte dei compagni. Negli atri dei vari istituti commenti e recriminazioni saturano l'aria afosa dei primi giorni d'estate. Estate che sarà condizionata pesantemente dai risultati ottenuti: tranquilla e spensierata in caso di promozione alla classe successiva, triste e magari problematica in caso di bocciatura, impegnata e dedicata allo studio per chi è stato rimandato. Già, perché da quest'anno diventa operativo a tutti gli effetti il nuovo sistema voluto dalla ministra Gelmini per far passare sui libri i tre mesi di pausa estiva agli studenti che non hanno raggiunto la sufficienza in tutte le materie. Il sistema dei debiti formativi è stato introdotto in realtà da diversi anni, ma fino ad ora nessuno si era mai veramente affannato per recuperare a settembre i debiti contratti durante l'anno. Dall'anno scolastico 2009/2010 invece, chi ha trovato nella colonna riservata all'esito finale il fatidico "giudizio sospeso" dovrà dimostrare alla ripresa delle attività didattiche di aver recuperato. E chi non passerà quello che somiglia molto al vecchio esame di riparazione non sarà ammesso alla classe successiva. Dai dati messi a disposizione dai principali istituti superiori pisani sembra che i rimandati a settembre siano una percentuale ragguardevole. Al liceo classico "Galilei" su 507 iscritti è circa il 26% degli studenti che dovrà attendere qualche mese ancora per conoscere il proprio futuro. Quella di via Benedetto Croce è comunque una delle scuole dove la percentuale di promossi è più alta (72%) e quella dei respinti più bassa (2%). Anche il liceo scientifico "U. Dini" presenta percentuali simili, con il maggior numero di promossi, il 75% dei 1173 iscritti ammessi alla classe successiva, il 4% di bocciati ed un significativo 21% di rimandati. Situazione analoga al liceo scientifico "F. Buonarroti" dove i promossi sfiorano il 67% ed i respinti il 6%. Anche qui ben 235 allievi - il 27 % su un totale iscritti di 874 - saranno obbligati ad un'estate di sofferenze per saldare il proprio debito formativo. Quando si passa agli istituti tecnici e professionali ci si accorge che aumenta in generale il numero dei bocciati e resta più o meno costante - con qualche eccezione - quello degli studenti per i quali si è sospeso il giudizio. All'istituto magistrale "Carducci", dove la percentuale dei bocciati è pari all'8% e solo il 61% degli iscritti (che sono 531) potrà accedere direttamente alla classe successiva, sono addirittura 178 (31%) gli sfortunati che non ce l'hanno fatta a rimediare la sufficienza in tutte le materie. Alla scuola alberghiera "Matteotti" le cose non sono andate meglio. Qui, su 780 studenti, poco più della metà (55%) possono tirare un sospiro di sollievo e godersi l'estate, mentre l'altra metà - il 23% sono i bocciati ed il 22% i rimandati - avrà tempo per rivedere i suoi metodi di studio. Situazione relativamente migliore anche all'Iti "da Vinci", dove il 62% dei 595 iscritti è stato regolarmente promosso ed il 13% dovrà ripetere l'anno scolastico appena terminato. Anche all'istituto tecnico di via Contessa Matilde resta tuttavia molto alto il dato relativo ai rimandati a settembre, attestandosi anche qui intorno alla quarta parte del totale degli studenti. G.O.

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"cellulare e internet nel futuro della scuola" - laura bellomi (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina XV - Milano I piani del nuovo provveditore Colosio "Cellulare e Internet nel futuro della scuola" "Difenderò tempo pieno e i docenti, sicurezza in tutti i centri" LAURA BELLOMI New media e nuove tecnologie per l´edilizia. Sono queste le vie che il neo direttore scolastico regionale Giuseppe Colosio, che legge romanzi in versione e-book e ha sempre con sé la Costituzione in formato elettronico, vuole percorrere: «Cellulare e Internet non potranno rimanere fuori dalle scuole». Stessa cosa per le innovazioni nelle ristrutturazioni degli edifici scolastici: «La sicurezza va garantita e sarebbe bene puntare al nuovo, come hanno fatto in un complesso del Bresciano, energeticamente autonomo grazie all´energia termica». Colosio dovrà gestire l´attività di 1,2 milioni di studenti e 100mila dipendenti, con 7 miliardi di spesa all´anno. Per sette anni a capo del provveditorato di Brescia, da dove viene anche il ministro Mariastella Gelmini, sostituisce Anna Maria Dominici (trasferita a Genova) e assicura che si batterà per difendere tempo pieno e corpo docente: «Il tempo scuola sarà garantito: il mio compito è chiedere e ottenere risorse, sono certo che il ministro avrà un occhio di riguardo per la Lombardia e le sue eccellenze».

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anno nero per le prime (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 10 - Prato Anno nero per le prime Dura selezione negli istituti tecnici I più penalizzati gli aspiranti geometri PRATO. Saranno in molti a ricordarsi l'anno scolastico 2008/09. Soprattutto l'esercito dei respinti e quello degli studenti rimandati a settembre, che dalla prossima settimana dovranno tornare a scuola per l'inizio dei corsi di recupero. Condizione necessaria per superare l'esame alla fine delle vacanze e quindi essere ammessi alla classe successiva. Il picco più alto delle bocciature si registra nelle prime classi, dove in alcuni casi i non ammessi alla classe successiva sono quasi il 50%. Per adesso il 5 in condotta frutto della riforma Gelmini non è scattato. I professori sono stati clementi e si sono limitati a dare - in rari casi - qualche sei (all'istituto Marconi) e qualche sette. «Nella nostra scuola con la riforma non è cambiato nulla - spiega il preside dell'istituto professionale Datini Roberto Paganelli - ci siamo limitati a dare qualche sette in condotta nel primo quadrimestre. Voleva essere un segnale d'avvertimento che poi è stato infatti recepito». Ecco alcuni dati: dall'Istituto tecnico Gramsci-Keynes, ai professionali Datini e Marconi. I più penalizzati sono stati gli aspiranti geometri del Gramsci. Qui nelle prime classi, su un totale di 139 allievi, il 47% non è stato promosso. Il 25% dovrà vedersela con i libri tutta l'estate se vorrà essere ammesso alla seconda. Al Keynes la situazione migliora leggermente, gli studenti respinti nelle prime classi sono il 34%. Dei 270 studenti iscritti al primo anno dell'indirizzo alberghiero del Datini, 105 sono stati bocciati mentre altre 73 rimandati a settembre. Il numero sale scorrendo i tabelloni dell'indirizzo economico frequentato da molti studenti stranieri. «Qui c'è un'alta percentuale di iscritti cinesi - spiega il preside Paganelli - molti dei quali non frequentano quasi mai, a parte le lezioni di lingua italiana. La non ammissione all'anno successivo è stata inevitabile». Migliora la situazione per i ragazzi del'indirizzo grafico: su 134 allievi iscritti al primo anno soltanto 23 non sono stati promossi. Ad altri 73 studenti è stata data una seconda possibilità sospendendo il giudizio fino a settembre. Barbara Burzi

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macché scuola severa chi boccia perde il posto (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina XXI - Milano Macché scuola severa Chi boccia perde il posto Ho letto un articolo su Repubblica che parla di una stretta nella scuola per quel che riguarda il numero degli studenti bocciati quest´anno. Al (omissis), scuola professionale di Milano, non è proprio così. Bocciare i ragazzi è diventato difficile, spesso impossibile. Ma solo per motivi economici. Ogni allievo ha una sua «dote», se si perdono doti, si perdono quindi classi e posti di lavoro. So di scrutini invalidati dal preside perché c´erano 3 o 4 bocciati. Allievi bocciati agli scrutini che sono stati poi promossi sotto «pressione» (della serie o così o vi licenzio) del preside. Parlo di allievi che non avevano neanche acquistato i libri di testo, che avevano una media del 3 o 4 in quasi tutte le materie e con una disciplina da 4. Caro ministro Gelmini, altro che «Istruzione del merito». Bruno P. Molti ministri alla Pubblica Istruzione (sono due parole importanti: pubblica, e cioè di tutti; istruzione, i ferri del mestiere dell´educazione culturale) hanno pensato alla riforma. A cambiare le scuole partendo dalle strutture, dalle materie, dagli indirizzi. Ma una cosa non fanno: ripartire dai professori e (usiamo parole desuete, va valide) dalla coscienza. Bisogna trovare una formula per cacciare i professori sbagliati, ciucci e cattivi, ma non sono tantissimi: sono pochi, esistono, ma vanno messi fuori. Ma anche una formula per lanciare i professori che affascinano gli studenti, che sanno interessarli allo studio e al bel voto come metro per misurare la propria forza intellettuale, che sanno essere maestri un po´ di vita e non solo di qualche materia. E soprattutto, ci vuole la coscienza: ma che ci sto a fare a scuola? Che cosa insegno? Che ci facciamo qui tutti noi, tra queste quattro mura, con le pagine stampate davanti? Perciò, caro lettore, se ci fossero professori bravi e coscienza, storie come quelle che ha raccontato lei sarebbero inesistenti. Invece, esistono. Forse dilagano. Ma il ministro Gelmini, così come prima la Moratti, che pure avevano ottimi collaboratori (a mio modesto parere) come la signora Aprea, puntano sull´apparenza: noi qua, noi là, nelle chiacchiere, ma nel concreto, a parte dare una grossa mano alle scuole non statali, che hanno fatto? Che fanno? Mi accorgo che in questa risposta ho messo troppe domande, ma con la scuola è così: che domani darà ai nostri figli una scuola che non sa trovare la coscienza? Il 5 in condotta agli studenti possono buttarlo nel cestino, se non cambiano i comportamenti delle «teste» pensanti.

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I DATI forniti dall'Ufficio scolastico provinciale confermano che dal prossi... (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Viareggio)" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

VERSILIA pag. 7 I DATI forniti dall'Ufficio scolastico provinciale confermano che dal prossi... I DATI forniti dall'Ufficio scolastico provinciale confermano che dal prossimo anno nel nostro territorio si perderanno circa 170 posti di lavoro tra corpo insegnante e personale Ata (amministrativi). Lo comunicano esponenti di Pd, Sd, Prci e Pdci, in polemica con i provvedimenti Gelmini: «Avremo dicono Barbara Mangiapane, Marco Bonuccelli, Cristian Rossi, Lucio Lucchesi e Diego Santi più alunni per classe con evidente minor attenzione e con ripercussioni anche dal punto di vista della sicurezza; gli studenti avranno meno ore a disposizione, soprattutto negli istituti tecnici per quanto riguarda le ore di laboratorio; ci saranno minori possibilità di scelte negli indirizzi scolastici. In pratica la Riforma Brunetta-Gelmini, come previsto, ha soprattutto avuto lo scopo di tagliare fondi alla scuola (8/10 miliardi di euro) riducendo drasticamente il potenziale culturale e formativo delle nuove generazioni impoverendo quindi ulteriormente il nostro territorio e l'intero paese».

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Trebbiani' e Licini': tanti bocciati o rimandati (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

ASCOLI pag. 9 Trebbiani' e Licini': tanti bocciati o rimandati ISTRUZIONE IL RECORD IN UNA CLASSE DELL'ISTITUTO D'ARTE. ATTESA PER I RISULTATI DELLE ALTRE SCUOLE SUPERIORI di LORENZA CAPPELLI IL 5 IN CONDOTTA non ha fatto vittime' tra gli studenti ascolani. Nessuno, infatti, nemmeno tra i bocciati, ha riportato un voto così basso. Solo qualche sporadico sette, per il resto tutti hanno preso da otto in su. QUESTA del voto in condotta ha rappresentato una delle novità introdotte dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. I ragazzi dei licei e degli istituti tecnici, infatti, da quest'anno hanno dovuto prestare molto più attenzione al comportamento in classe. Fino all'anno scolastico 2007-2008, infatti, il voto in condotta ha avuto solo un valore simbolico, non determinante ai fini della promozione o della bocciatura. Anche il ragazzo portato in consiglio di classe con un sette o addirittura un sei poteva confidare nella promozione grazie alla media dei voti delle altre materie. Dall'anno scolastico appena conclusosi, invece, il voto in condotta ha fatto media e con un cinque è scattata l'automatica bocciatura. Come detto, però, ad Ascoli non si è verificato nessun caso di non ammissione per questo motivo. Ben diversi, invece, sono stati i motivi di una percentuale non proprio bassissima di non ammessi alle classi successive. PROCEDENDO istituto per istituto, ad esempio, al Trebbiani' (ex istituto Magistrale), su circa 610 studenti, 57 sono stati i bocciati, ma nessuno ha riportato il cinque in condotta. «Ascoli dice la vice preside del liceo F. Stabili-E. Trebbiani', Roberta Ciotti è una realtà diversa rispetto ad altre città italiane molto più grandi. Non ci sono stati cinque in condotta, ma questo era prevedibile. Sì, magari ci sono stati dei sette dati a ragazzi con qualche problema, ma questo nella maggior parte dei casi è stato limitato nel tempo. Insomma, Ascoli non è una città di questo genere, tanto più il nostro istituto». MENO bocciati, invece, anche se il numero di iscritti e inferiore, al liceo classico F. Stabili': 14 in tutto. Diverso lo scenario al liceo scientifico A. Orsini', dove su circa 900 iscritti 45 sono stati i non ammessi alle classi successive. Più preoccupante, invece, la situazione all'istituto d'arte O. Licini'. Addirittura c'è una classe con una sola ammessa, mentre tutti gli altri sono risultati o non ammessi o con sospensione del giudizio. In totale 38 bocciati. ED OGGI USCIRANNO gli ultimi quadri relativi alle classi intermedie dell'istituto tecnico commerciale e per geometri Umberto I' dell'istituto d'istruzione superiore Sacconi-Ipsia'. Image: 20090623/foto/675.jpg

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Ipsia, prima dimezzata (sezione: Scuola)

( da "Provincia Pavese, La" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Sannazzaro. In quinta tutti ammessi alla maturità Ipsia, prima dimezzata Quindici respinti su 29. Il preside: selezione SANNAZZARO. Anno scolastico difficile da dimenticare per i tanti giovani di Sannazzaro. Nei giorni scorsi i tanti respinti alla scuola media «Montanari» con il 21,3 per cento; ora arriva la scuola professionale Ipsia-Calvi di via Traversi. La mano pesante è stata usata in prima classe, laddove la selezione, secondo la norma, è solitamente più pesante che nelle classi superiori. Ai tabelloni dell'Ipsia non si fa che commentare l'esito che evidenzia la bocciatura di 15 studenti su 29 iscritti alla classe prima, ben oltre il 50 per cento. Forse un record. Nessuna anomalia invece nelle restanti classi, dove i bocciati sono stati in tutto appena sei su 138 iscritti. Ed allora cosa è successo in prima «Operatori termici»? Risponde il direttore dell'istituto Giovanni Zerbi: «C'è stata la giusta, necessaria, sana selezione. Va detto che tra i 15 respinti, sono inclusi anche ragazzi che hanno frequentato la scuola solo per alcuni mesi e poi hanno preferito lasciare lo studio per il lavoro avendo l'età della scelta. Ma va anche detto che la scuola ha fatto il suo corso normale. Le anomalie non sono quelle applicate dall'istituto e dai docenti, bensì quelle dagli studenti, impreparati o insufficienti per proseguire in seconda classe». L'effetto-Gelmini, tanto «esplosivo» alla media Montanari, si è sentito anche all'Ipsia? Zerbi è categorico: «Assolutamente no. Non ci sono effetti se non la volontà del corpo docente di fare una giusta ed equa selezione sin dall'inizio, per evitare di portare avanti fardelli pesanti o domotivati. Ora chi vuole ripetere, ripeta la prima. Quelli degli anni superiori stanno invece cavalcando agilmente verso i rispettivi diplomi». In effetti nelle due sezioni di 2ª classe sono solo due le bocciature; nelle due terze classi solo tre sono i non-ammessi all'esame triennale di «Operatore termico»; in 4ª classe si è verificato addirittura l'en-plein: tutti promossi con punte di eccellenza medi pari all'otto ed al nove. Infine i ragazzi di 5ª (in tutto quattordici), ammessi in blocco all'esame di stato di «tecnico di sistemi energetici». «Come si vede - conferma il direttore Zerbi - la nostra scuola rientra negli standard ordinari. Solo la prima ha subito il taglio, ma era doveroso perché da noi il "sei politico" non è mai esistito, neppure prima della legge-Gelmini. La meritocrazia è la nostra fera unità di misura». Intanto ecco le date per gli esami di stato. Giovedì 25 giugno si comincia con italiano scritto; il 26 con la prova di impianti. Per l'anno venturo all'Ipsia-Calvi sono già attivate 140 pre-iscrizioni. Previste anche due prime classi per lasciar spazio anche ai «ripetenti», a quelli che quest'anno hanno subito quel tracollo-record di oltre il 50 percento. Paolo Calvi

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Draghi: analfabeta chi non studia 10-15 anni (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-06-23 - pag: 6 autore: Mai come ora scuola cruciale per il rilancio dell'economia - Serve più matematica Draghi: analfabeta chi non studia 10-15 anni ROMA Uno dei vincoli alla crescita dell'economia italiana coincide con il basso livello di istruzione, soprattutto nelle materie tecnico- scientifiche. Lo ha ripetuto ieri il Governatore di Bankitalia, Mario Draghi, durante la cerimonia di consegna di 20 premi vacanze-studio ad altrettanti studenti delle scuole medie superiori che si sono distinti alle Olimpiadi nazionali di matematica, organizzate con l'Unione matematica italiana (Umi), e alle Olimpiadi nazionali di informatica, organizzate con l'Associazione per l'informatica e il calcolo automatico (Aica). «Le indagini internazionali che valutano le competenze degli studenti ai vari gradi di istruzione ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del Paese - ha detto Draghi- su queste basi si è venuta maturando la consapevolezza che è necessario procedere a un suo rinnovamento che si fondi sull'autonomia e sulla capacità di valutazione». Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha condiviso le osservazioni del Governatore anche se con alcuni distinguo. «Mai come ai nostri tempi- ha aggiunto Draghi - il potenziale di crescita di un paese avanzato è dipeso dalle conoscenze e dalle competenze dei suoi abitanti ». Per tornare allo sviluppo bisogna dunque reinvestire in questa direzione. «Ancora agli inizi del Novecento- ha poi ricordato Draghi citando lo storico dell'economia,Carlo Cipolla-essere alfabeti significava essere capaci di leggere e scrivere. Oggi in una società industrialmente progredita, una persona con meno di 10-15 anni di scuola è da considerarsi funzionalmente analfabeta». Lo sviluppo - è stata la conclusione - è divenuto sempre più dipendente «dalla ricerca scientifica organizzata e da un sistema efficientemente organizzato di addestramento tecnico e scientifico».

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Alla maturità il lifting non basta (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-06-23 - pag: 16 autore: Alla maturità il lifting non basta di Andrea Ichino F orse bisognerebbe smetterla di chiedere ai nuovi governi di stupirci nei loro primi cento giorni. Perché il risultato è solo un turbinio di proposte a effetto e dichiarazioni mediatiche subito dopo l'insediamento ( con relative opposizioni più o meno violente della "piazza" interessata) che poi si risolvono troppo spesso in poche e inefficaci riforme concrete. è il caso dell'introduzione di un sistema di valutazione e incentivazione delle scuole e degli insegnanti di cui il ministro Mariastella Gelmini, dopo i proclami rivoluzionari della scorsa estate, sembra essersi completamente dimenticata. E ciò è ancor più grave se si pensa che proprio di un tale sistema avremmo bisogno per decidere se la cosiddetta "riforma epocale" che il governo ci ha appena proposto avrà effetti positivi. Temo di no, trattandosi in gran parte della semplice, per quanto opportuna, eliminazione di "sperimentazioni" che ben poco avevano di realmente sperimentale, con relativo riordino di nomi e programmi. Circa un anno fa,nell'euforia dell'insediamento, il ministro aveva accolto con interesse un invito partito dalle pagine di questo giornale a modificare il decrepito esame di maturità combinando la sua riforma con la costruzione, appunto, di un sistema di valutazione delle istituzioni scolastiche. Ricorderete gli annunci del ministro su giornali e tv, che informava di aver messo al lavoro esperti bipartisan per produrre proposte concretamente fattibili con costi contenuti. Finalmente, diceva,avrebbe introdotto la "meritocrazia" nelle scuole! Gli esperti incaricati hanno in breve tempo (e senza costi per il bilancio) portato all'attenzione del ministro alcune proposte, certo discutibili e rivedibili, ma concrete e precise. Tuttavia il ministro, caduta la prima neve, di queste proposte non sembra nemmeno essersi accorta, un po' come gli studenti che si ricordano di protestare e occupare le scuole solo in autunno. E così eccoci a un nuova edizione dell'esame di maturità senza che quasi nulla sia cambiato. Solo il lifting di qualche ruga, e non è nemmeno detto che fossero le peggiori. Dare più peso alla carriera scolastica invece che all'esame può anche essere una buona idea, ma gli studenti esaminati quest'anno a buon diritto avrebbero voluto saperlo prima. Scrivevo un anno fa che, tra i paesi avanzati con sistema d'istruzione pubblico, l'Italia è forse l'unico in cui le prove dell'esame che determinano il passaggio dalla scuola all'università non vengono corrette in modo centralizzato e uguale per tutti gli studenti. Con almeno tre conseguenze negative importanti. La prima è che i voti dell'esame sono totalmente inutili per confrontare studenti di classio scuole diverse.Ossia non possiamo stabilire se uno studente valutato con 95 nel liceo X sia più e meno bravo di uno valutato con 90 nel liceo Y, perché i professori che hanno attribuito quei voti hanno metri di giudizio diversi e hanno valutato prove d'esame almeno in parte differenti. La seconda è che le università non possono di fatto utilizzare i risultati di questoesame per identificare gli studenti migliori da ammettere ai loro corsi, e quindi devono effettuare costosi test d'ingresso. E infine perché così facendo, lo stato italiano rinuncia ad acquisire misure standardizzate dell'apprendimento degli studenti che potrebbero diventare la base di un sistema di valutazione delle scuole,come accade in numerosi altri paesi. Il tutto con dei costi enormi: la legge 176 del 2007 fissa in 183 milioni l'anno il tetto di spesa per la sola corresponsione dei compensi agli esaminatori! Con questi costi si può fare molto meglio. Un'anagrafe scolastica che consentisse di seguire la storia di ogni studente combinata con test standardizzati delle loro conoscenze all'inizio, durante e alla fine della carriera scolastica, permetterebbe di valutare il contributo di ciascuna scuola in termini di valore aggiunto dato ai suoi alunni. Con informazioni adeguate,l'anagrafe potrebbe anche consentire di ricostruire al meglio le condizioni ambientali e familiari in cui crescono e maturano gli studenti, al fine di scorporare la componente dei loro risultati attribuibile all'ambiente e quindi non alle scuole e ai singoli insegnanti. In questo modo, le scuole che, pescando dagli ambienti meno favorevoli in entrata, riuscissero aportare i loro studenti a risultati relativamente migliori al momento del passaggio all'ordine d'istruzione successivo, potrebbero essere premiate. Quelle che invece non riuscissero in questo intento potrebbero essere aiutate a capire come migliorare la loro performance. Attualmente, la scuola italiana nonè in grado di premiare i capaci e i meritevoli e, al tempo stesso, non è nemmeno in grado d'aiutare efficacemente gli studenti e gli insegnanti in difficoltà. è invece necessario poter disporre di uno strumento che indichi dove intervenire per correggere situazioni insoddisfacenti e dove evidenziare e valorizzare esperienze eccellenti. Solo una valutazione con queste caratteristiche può affiancare e aiutare il trasferimento d'autonomia decisionale alle singole istituzioni scolastiche, consentendo a tutti gli operatori di verificare la bontà delle scelte da loro effettuate. Non è fantascienza: accade in molti paesi europei da cui possiamo imparare, migliorando le loro esperienze e adattando le loro soluzioni al nostro sistema d'istruzione e ai nostri valori educativi. Un sistema non pensato per punire senza preavviso il "cattivo passato", ma per costruire e premiare un "buon futuro". Anzi, perché il sistema possa funzionare è proprio necessario dare agli operatori della scuola tempo sufficiente per conoscerlo, apprezzarne l'affidabilità e quindi accettarne le conseguenze. Il sistema di valutazione inglese ha mostrato come le scuole che ricevono valutazioni negative in un dato anno reagiscono raggiungendo risultati migliori nei successivi. La cognizione di questo e la fiducia nella trasparenza e affidabilità della valutazione sono i fattori che consentono al sistema inglese d'essere accettato dagli operatori della scuola in quel paese. Non si può pretendere che questa cognizione esista ex ante senza un'adeguata sperimentazione da parte di tutti i soggetti interessati. Tuttavia, pur con tutte le cautele necessarie, bisogna che il ministro si decida a cominciare la sperimentazione, altrimenti nulla mai cambierà. Nel Paese ci sono le competenze per realizzarla (e sarebbe davvero una rivoluzione epocale): hanno solo bisogno di qualche risorsa in più e soprattutto della volontà politica che consenta loro di lavorare. Data l'ampia maggioranza che lo sostiene, potrebbe il ministro spiegarci quando intende passare dai facili proclami mediatici sulla meritocrazia alla più difficile ma possibile realizzazione di risultati concreti? Modi per farlo esistono. Se ne potrebbe almeno discutere se il ministro volesse. andrea.ichino@unibo.it © RIPRODUZIONE RISERVATA www.invalsi.it/snv0809/ index.php?action=documentazione Alcune proposte di riforma fatte da esperti IL PASSAGGIO ALL'UNIVERSITà Senza un metodo di correzione centralizzato e uniforme, i voti delle prove d'esame non sono utili perché inconfrontabili

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Berlusconi: li abbiamo sconfitti (sezione: Scuola)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 23-06-2009)
Pubblicato anche in: (Arena, L')

Argomenti: Scuola

Martedì 23 Giugno 2009 NAZIONALE Pagina 3 REAZIONI. Polemiche sulla proposta del ministro della Difesa. I democratici: «Follia, l'ennesima legge "speciale"» Berlusconi: li abbiamo sconfitti Ma i democratici esultano per la tenuta a centro-sud La Russa: cambiamo la legge sui ballottaggi ROMA «La sinistra registra una nuova, sonora sconfitta. Un dato solo toglie di mezzo ogni discussione: prima di queste elezioni provinciali il Popolo della Libertà governava 5 milioni di persone interessate dal voto. Adesso ne governa 21 milioni»: così commenta Berlusconi las econda tornata delle amministrative. «Il Popolo della Libertà, la Lega, la maggioranza e il governo escono ulteriormente rafforzati. Ringrazio gli italiani per il consenso, soprattutto in una competizione amministrativa influenzata dalle distorsioni mediatiche e dagli attacchi eversivi rivolti da un gruppo editoriale contro il presidente del Consiglio e il suo governo». La conquista delle Province di Milano e di Venezia è il risultato che dà la maggiore soddisfazione al Pdl, e la Lega festeggia convinta di essere stata determinante in entrambe le città. «Venezia è ormai l'ex piazza rossa», commenta Bossi. E secondo il ministro Maria Stella Gelmini, il Pd deve registrare una «sconfitta mortale» al nord. «La sinistra è scomparsa in Veneto e in Lombardia, e Franceschini saluta come una vittoria la tenuta nella provincia di Torino, che è uno storico baluardo della sinistra e che per noi è stato un successo portare al ballottaggio», replica al Pd il vice presidente della Camera Maurizio Lupi. E il presidente della giunta veneta Giancarlo Galan guarda con ottimismo alle regionali del 2010: «Ancora una volta», commenta, «si conferma la forza della coalizione e l'unità degli elettori di centrodestra, che di fatto governano circa l'80% delle realtà amministrative del Veneto». Ma è il sud a premiare oltre le speranze i Democratici. Ed è chiaro che lo schema vincente di alleanze larghe - per l'appoggio dell'Udc si era speso D'Alema in Puglia, ma anche Franceschini per Torino - diventa in chiave congressuale la prova del definitivo superamento della vocazione maggioritaria. Intanto, però, i risultati aprono anche una polemica sul meccanismo dei ballottaggi. La Russa propone di cambiare le regole, lasciando il ballottaggio solo se nessun candidato raggiunge il 40%. Insorge Franceschini: «La proposta di eliminare i ballottaggi è una chiara ammissione di sconfitta. Una proposta surreale, come a dire che siccome c'è un risultato negativo allora si cambia la legge». «A La Russa le leggi vanno bene se consentono alla destra di vincere», commenta il vicepresidente del Senato Pd Vannino Chiti. «La legge prevede che per non andare al secondo turno si deve conquistare nel primo il 50% più uno dei voti. È una regola, e non danneggia la destra. Se questa non fosse stata la legge in vigore, in questo momento, solo per fare un esempio, sarebbe Rutelli e non Alemanno il sindaco di Roma».  

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VIA LIBERA ALLA RIFORMA DEI LICEI (sezione: Scuola)

( da "marketpress.info" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Martedì 23 Giugno 2009 VIA LIBERA ALLA RIFORMA DEI LICEI Roma, 23 giugno 2009 - Il 12 giugno 2009 il consiglio dei ministri ha approvato la riforma dei licei che partirà dal 2010 e che il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, ha illustrato in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Tra le novità introdotte: Liceo classico: sarà introdotto l’insegnamento di una lingua straniera per l’intero quinquennio; Liceo scientifico: sarà possibile, oltre al normale indirizzo scientifico, attivare l’opzione scientifico tecnologico, che consentirà l’approfondimento della conoscenza di concetti, principi e teorie scientifiche e di processi tecnologici, anche attraverso esemplificazioni operative; Liceo linguistico: è previsto l’insegnamento di tre lingue straniere; un insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua straniera dal terzo liceo e allo stesso modo un secondo insegnamento dal quarto liceo. Liceo artistico, articolato in tre indirizzi: - arti figurative: a conclusione del percorso di studio gli studenti dovranno essere in grado di cogliere i valori estetici nelle opere artistiche ed individuare le problematiche estetiche, storiche, economiche, sociali e giuridiche connesse alla tutela e alla valorizzazione dei beni artistici e culturali; - architettura, design, ambiente: a conclusione del percorso di studio gli studenti dovranno essere in grado di conoscere e utilizzare i codici della comunicazione visiva e audiovisiva nella ricerca e nella produzione artistica, in relazione al contesto storico-sociale; - audiovisivo, multimedia, scenografia: a conclusione del percorso di studio gli studenti dovranno essere in grado di impiegare tecnologie tradizionali e innovative nella ricerca, nella progettazione e nello sviluppo delle proprie potenzialità artistiche. Liceo musicale e coreutica: sarà articolato nelle due sezioni musicale e coreutica: inizialmente saranno istituite 40 sezioni musicali e 10 sezioni coreutiche e i licei potranno essere attivati in collaborazione con i conservatori e le accademie di danza per le materie di loro competenza. Liceo delle scienze umane: sostituirà il liceo socio-psico-pedagogico, portando a regime le sperimentazioni avviate negli anni scorsi. Il piano di studi si baserà sull’approfondimento dei principali campi di indagine delle scienze umane, della ricerca pedagogica, psicologica e socio-antropologico-storica. Detti licei potranno attivare l’opzione sezione economico-sociale, che approfondirà nessi e interazioni fra le scienze giuridiche, economiche, sociali e storiche. Altre novità introdotte: a) valorizzazione della lingua latina: i latino sarà insegnamento obbligatorio nel liceo classico, scientifico, linguistico e delle scienze umane; come opzione negli altri licei; b) incremento orario della matematica, della fisica e delle scienze per irrobustire la componente scientifica nella preparazione liceale degli studenti (gli insegnamenti di fisica e scienze possono essere attivati dalle istituzioni scolastiche anche nel biennio del liceo classico); c) potenziamento delle lingue straniere con la presenza obbligatoria dell’insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni ed eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di autonomia; d) presenza nel liceo scientifico di una opzione in cui confluisce l’esperienza del liceo tecnologico; e) presenza delle discipline giuridiche ed economiche sia nel liceo scientifico (opzione tecnologica), sia nel liceo delle scienze sociali (opzione economico-sociale), sia negli altri licei attraverso la quota di autonomia; f) insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera, nel quinto anno, che ci allinea alle migliori esperienze del resto d’Europa. . <<BACK

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di CORRADO DRAGOTTO MILANO GUIDO PODESTÀ (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

PRIMO PIANO pag. 4 di CORRADO DRAGOTTO MILANO GUIDO PODESTÀ 50,21%, Filippo Penati 49,69%. Uno scrutinio al cardiopalma, conclusosi oltre le 22 di ieri, ha regalato al candidato della coalizione Pdl-Lega-Dc-Nuovo Psi la presidenza della Provincia di Milano. Podestà, 62 anni, europarlamentare per tre legislature non ricandidatosi per Strasburgo il 6-7 giugno scorso proprio per puntare tutto su Palazzo Isimbardi, ha, dunque, battuto il presidente uscente Filippo Penati, appoggiato dal cartello elettorale Pd-Idv-Verdi-Sl-lista civica. Quattromilaseicentoventisei voti hanno, quindi, diviso al ballottaggio i duellanti. Ma, al di là del risultato scaturito dallo spoglio, protrattosi in un'alternanza di sorpassi tra i contendenti sino a 700 sezioni scrutinate su 2.905 e poi in un pendolo mozzafiato tra 50,4% e 50,1% del vantaggio accumulato da Podestà, contano i dati politici. Il primo. L'alleanza Pdl-Lega ha inflitto un cappotto di 7-0 al centrosinistra per quanto riguarda le Province lombarde. Mancava quella di Milano, la più desiderata da Silvio Berlusconi, dopo le sei conquistate al primo turno? Ebbene, sia pure a un fotofinish spiegabile solo con la scarsa affluenza ai seggi (44,9% degli aventi diritto) dopo i dieci punti di distacco inflitti da Podestà a Penati il 6-7 giugno scorso (48,82% contro 38,79%&), anche Palazzo Isimbardi è passato al centrodestra. Il secondo dato politico che emerge dal ballottaggio con incorporato referendum sulla legge elettorale è che la vittoria di Podestà risulta frutto della messe di voti raccolti nei Comuni del Milanese. In città, invece, il nuovo presidente ha subito il recupero di Penati. Le percentuali strappate dagli sfidanti a Milano sono, infatti, invertite rispetto a quelle complessive. Sotto la Madonnina l'inquilino ormai sfrattato da Via Vivaio insieme con la sua efficiente quanto costosa macchina propagandistica ha totalizzato 50,2% contro il 49,8% dell'avversario. E nel quartier generale del Pdl di viale Monza, dove Podestà ha seguito lo scrutinio chiuso nel suo ufficio assieme alla moglie Noevia e a una dei quattro figli (Maria Sole), in molti hanno addebitato il mancato successo in città (1.800 i voti di vantaggio tenuti sino all'ultimo da Penati) alla disaffezione montante dei milanesi verso l'operato del sindaco Letizia Moratti. Alcune misure impopolari come l'Ecopass non sarebbero state, nell'analisi di autorevoli esponenti del centrodestra come il leghista Matteo Salvini, evidentemente digerite dai cittadini. PODESTÀ, nel primo commento a caldo rilasciato alle 21,20 dopo che, sei minuti prima, i suoi primi collaboratori, i ministri Ignazio La Russa e Mariastella Gelmini, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi e i pochi altri ammessi nel suo ufficio a spoglio ancora aperto, non s'è troppo soffermato sulla discrepanza tra voti in città e in provincia. «Dedico questa vittoria al presidente Berlusconi ha affermato . Perché credo che in questi 15 anni abbia regalato a tutti gli italiani una prospettiva diversa da quella che altri avrebbero pensato. Questa è una vittoria, oltre che dell'organizzazione del Pdl, anche della Lega e dell'impegno profuso da tutti gli altri alleati. Siamo una coalizione coesa. Abbiamo avuto la forza di partire uniti e di non farci attrarre da facili logiche di assegnazione di posti a questo o a quell'altro. Sono anche convinto che pure l'elettorato dell'Udc (il partito di Pier Ferdinado Casini aveva lasciato libertà di voti ai suoi iscritti e simpatizzanti, ndr) ci abbia votato». SULL'ALTRA barricata, Penati ha riconosciuto la sconfitta e s'è premurato di telefonare a Podestà per complimentarsi. «Rispetto al primo turno ha scandito all'interno del suo comitato elettorale sito in via Pergolesi abbiamo recuperato 160.000 voti di svantaggio e ne sono mancati altri tremila (in verità 4.600 e rotti, ndr.) . È stato come vedere la meta e non toccarla». L'ormai ex presidente della Provincia, però, ha trovato «soddisfazione» in alcuni dati. Come, appunto, la circostanza che nel Comune di Milano a ottenere più voti è stato lui. «Per noi ha concluso , deve partire proprio da Milano l'inizio di un processo teso a ricostruire da qui il centrosinistra». Gran finale: mentre Podestà saliva ad Arcore per ricevere le congratulazioni del Cavaliere, i suoi supporter si sono radunati davanti a Palazzo Isimbardi sventolando bandiere e inneggiando con cori a «Silvio e Guido».

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ISTRUZIONE IN VENETO: E'URGENTE LA RIFORMA DI RECLUTAMENTO E DI VALUTAZIONE DEI DOCENTI E DEI DIRIGENTI SCOLASTICI (sezione: Scuola)

( da "marketpress.info" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Martedì 23 Giugno 2009 ISTRUZIONE IN VENETO: E’URGENTE LA RIFORMA DI RECLUTAMENTO E DI VALUTAZIONE DEI DOCENTI E DEI DIRIGENTI SCOLASTICI Venezia, 23 giugno 2009 - “E’ tempo di nominare i dirigenti scolastici - cioè i vecchi presidi - e come Regione del Veneto stiamo valutando con l’Ufficio scolastico regionale, che ha il compito di coprire i posti oggi vacanti, di come dare più forza alle dirigenze perché sulla riforma Gelmini possono avere un ruolo veramente propositivo”. Così l’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Elena Donazzan, che aggiunge: “in merito alla polemica alimentata, ancora una volta, dal mondo della scuola sulla possibile anomala presenza di dirigenti provenienti da altre regioni, rispondo che il vero tema è quello di andare al più presto verso la riforma del reclutamento e la valutazione dei docenti e dei dirigenti. “Sto ragionando con il ministro Maria Stella Gelmini - ha concluso Elena Donazzan - perché vi sia in futuro una valutazione più severa da parte delle commissioni valutatrici dei concorsi per i dirigenti”. . <<BACK

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Bankitalia (sezione: Scuola)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Bankitalia --> Martedì 23 Giugno 2009 GENERALI, pagina 7 e-mail print Il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, torna all'attacco sul fronte della crescita economica da rilanciare e lo fa riproponendo il binomio sviluppo-formazione. E se i macigni che pesano sull'aumento del Pil il Governatore li ha elencati più volte, ieri ha puntato l'accento sulle carenze «gravi» del nostro sistema scolastico. L'occasione è stata la premiazione degli studenti migliori in matematica e informatica a Palazzo Koch. «Le indagini internazionali che valutano le competenze degli studenti ai vari gradi di istruzione ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del Paese - ha detto Draghi -. Su queste basi è venuta maturando la consapevolezza che è necessario procedere a un suo rinnovamento fondato sull'autonomia e sulla capacità di valutazione». Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha affermato di condividere le osservazioni del Governatore anche se con alcuni distinguo. 23/06/2009 nascosto--> ANNUNCI DI GOOGLE

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Precario un professore su quattro (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

CRONACA MILANO pag. 9 Precario un professore su quattro Ma il nuovo dirigente assicura: verremo incontro a tutte le famiglie di GIULIA BONEZZI MILANO DALLE VETRATE di via Ripamonti Giuseppe Colosio, il neoinsediato direttore dell'Ufficio scolastico regionale, ha già preso le misure al suo compito non facile. Nel contingente, dovrà recuperare un mese di ritardo che si scarica sull'assegnazione dei docenti, e fronteggiare carenze di organico che intaccano anche i livelli amministrativi. In generale avrà la responsabilità della scuola lombarda, che con 100 mila dipendenti e un milione 200 mila studenti tra statali e paritarie «muove, tra spese dello Stato, degli enti locali e delle famiglie, circa 7 miliardi di euro l'anno ed è probabilmente la più grande macchina economica della regione». Dove nell'anno scolastico 2009-2010 sarà precario un docente su quattro. UNA SCUOLA chiamata a fare sistema con l'università, il mondo produttivo e le istituzioni (dove nei prossimi giorni il nuovo direttore ha in programma un giro di visite per «cominciare una serie di ragionamenti comuni») di una Lombardia «che mira ad essere una delle più grandi regioni d'Europa», ma in cui «fatto 10 lo scambio di prodotti e servizi, quello culturale e, di conseguenza, l'influenza politica sta ancora a 1». Una scuola che «non ha compiti assistenziali», quella di Colosio, che sulla riforma Gelmini ha una posizione netta: le leggi si fanno in Parlamento, «noi siamo chiamati a realizzarle», e comunque «vanno considerate opportunità». Preferisce sottolineare le «continuità» Moratti-Fioroni-Gelmini, insiste sulla portata storica della rivoluzione in due tranche apportata dalla ministra sua conterranea alle superiori, «il più grosso cambiamento della scuola innescato da un processo legislativo nel dopoguerra». Condivide la decimazione degli indirizzi (da 400 a sei nei licei, da 900 a 11 negli istituti tecnici e professionali), perché «la scuola deve indicare da subito i propri sbocchi»: superata «una frammentazione testimoniata dal fatto che quest'anno il Ministero ha sfornato oltre 500 seconde prove per la maturità», il contrappeso sarà «l'autonomia che gli istituti dovranno utilizzare bene, in base alle opportunità produttive del territorio». E anche in fretta, perché se le prime e le seconde del nuovo ordine partiranno nell'anno scolastico 2010-2011, «entro Natale le famiglie devono prendere una decisione». RIFORMA ancora tutt'altro che digerita dalla "base" (poche settimane fa Retescuole ha "occupato" l'atrio di via Ripamonti con 470 palline colorate, quante le maestre tagliate a Milano). Per il nuovo direttore «la dialettica, anche la contestazione servono: la scuola non è un mondo in cui uno decide e gli altri eseguono. Le proteste sugli organici e sulle risorse sono anche legittime, purché non si vada oltre il limite della frattura. Sono convinto che in Lombardia, alla fine, prevarrà la capacità di collaborare». Intanto ripete: «Il capitale della scuola lombarda sono i suoi insegnanti», e nei prossimi giorni incontrerà formalmente i sindacati. Tanto più che gli organici in affanno non risparmiano il cervellone organizzativo: se il riassetto degli Uffici scolastici provinciali (che diventano 12 con la neonata Provincia di Monza e Brianza) impone la nomina di 50 dirigenti, «al momento ne abbiamo 15, e se va bene arriveremo alla metà». Intanto c'è da sbrogliare la matassa delle cattedre, coi trasferimenti del personale che saranno pubblicati il 17 luglio, «quando, gli anni scorsi, le operazioni erano finite». Da sciogliere le incertezze sui part time che, causa crisi, invertono la marcia. I posti coperti con contratti a tempo determinato, stima l'Ufficio regionale, quest'anno saranno 25 mila, un quarto del totale. L'obiettivo è assegnare almeno quelli da graduatoria entro il primo settembre, «per farli partecipare alla programmazione». «Il tempo scuola sarà garantito - aggiunge Colosio - E, in grandissima parte, anche le scelte delle famiglie». Image: 20090623/foto/3512.jpg

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Colosio: (sezione: Scuola)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Colosio: «Tante bocciature? Approvo la maggiore severità» --> Il nuovo direttore dell'Ufficio scolastico lombardo commenta i risultati «L'alunno è chiamato alla responsabilità sul rapporto tra impegno e risultato» Martedì 23 Giugno 2009 CRONACA, pagina 14 e-mail print Giuseppe Colosio è da mercoledì scorso il nuovo Direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale della Lombardia. Bresciano, 62 anni, Colosio si è laureato in filosofia all'Università cattolica di Milano con Adriano Bausola. Già provveditore di Brescia dopo aver percorso tutti i gradini della carriera scolastica da docente a preside a ispettore, è stato nominato dal ministro Mariastella Gelmini in sostituzione di Anna Maria Dominici, passata dopo due anni a dirigere l'Ufficio regionale della Liguria. Direttore, quest'anno si è bocciato di più? «C'è una tendenza all'aumento delle bocciature, ma non scambiamolo con quello della bocciatura in prima, che nella nostra regione è tradizionalmente il luogo della vera selezione. Tuttavia un aumento delle bocciature anche nelle altre classi, c'è, in un clima di maggiore severità che io approvo, perché l'alunno deve essere messo di fronte alle sue responsabilità e il rapporto tra l'impegno profuso e il risultato dev'essere chiaro». L'irrigidimento è collegato anche al voto numerico? «Il voto numerico è più chiaro, sembra che le famiglie lo apprezzino. Tra l'altro le scuole possono continuare a supportare il voto con giudizi analitici e questo è positivo perché dà alla famiglia il quadro completo della situazione». Avremo più bocciati anche alla maturità? «Non credo che avremo molte bocciature, perché alla maturità gli studenti arrivano già dopo un filtro rigoroso, per cui la percentuale di successo è molto elevata». I tagli di bilancio e organici non sono stati molto apprezzati. «Siamo in un momento economico difficile, tuttavia il tempo scuola e le scelte delle famiglie saranno garantite. Sul piano regionale dobbiamo riequilibrare le risorse, credo che il ministro ci sarà vicino perché ritiene che quanto si fa nella scuola lombarda sia importante per tutti. Mercoledì incontrerò i sindacati, i tempi organizzativi sono stretti visto che le iscrizioni si son chiuse a febbraio». E c'è la riforma alle porte... «Molto alle porte, a Natale le famiglie dovranno avere le idee chiare sulle iscrizioni e il territorio dovrà aver riorganizzato l'offerta formativa. La riforma semplifica e ricompatta, è una opportunità». In Lombardia, il percorso triennale nella formazione professionale, cambierà l'assetto degli Istituti professionali statali e in genere della formazione tecnica? «La Lombardia ha una necessità vitale di rinforzare l'istruzione tecnica puntando al sapere pratico di laboratorio collegato al lavoro e di qui passare alla sistematizzazione. Quanto al percorso regionale, è un'occasione in più che impegnerà le scuole a ristrutturarsi». Col percorso quinquennale i professionali statali finiranno per essere interessanti solo per il biennio superiore. «In prospettiva...sicuramente è bene che i professionali aprano al loro interno il canale regionale». Che cosa dice agli studenti lombardi? «Dico che devono girare di più il mondo, sono i testimoni della nostra cultura e credo che i ragazzi si muovano ancora poco, come scuola dobbiamo aiutarli perché abbiano orizzonti ampi e la Lombardia possa far sentire in Europa il suo peso culturale e politico e non solo economico». E per quanto riguarda gli studenti stranieri? «La scuola lombarda ha agito con grande intelligenza e generosità, ora si tratta di rinforzare i rapporti interistituzionali perché il compito educativo è della scuola, assistenziale è d'altri: non separiamo le questioni, distinguiamo i ruoli». Si parla molto di valutazione del sistema scolastico. Che ne pensa? «Giustissimo, ma vanno stabilizzati i precari, perché senza continuità educativa non può esserci valutazione di qualità. In Lombardia circa un terzo dei docenti, un quarto del personale complessivo, è precario, 25.000 su 100.000. Per quest'anno ci proponiamo di averli tutti a scuola entro il primo settembre, in tempo per la programmazione». Quali sono le sue priorità? «La riorganizzazione dell'Ufficio regionale e dei provinciali e il sistema informativo digitale. Penso di tenere personalmente i rapporti con i dirigenti scolastici». Susanna Pesenti 23/06/2009 nascosto-->

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La riforma: tagli alla scuola pubblica e risorse alle private (sezione: Scuola)

( da "Libertà" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

La riforma: tagli alla scuola pubblica e risorse alle private di RAFFAELLA MORSIA* Alla fine il Ministro Gelmini ha rotto gli indugi e ha confermato quello che da mesi la FLC sostiene: il suo vero obiettivo è distruggere la scuola pubblica per far posto alle private. Dopo aver annunciato che pensa ad un bonus per le scuole private, in una intervista al Corriere della Sera incalza: "Costituzione alla mano, voglio che tutti abbiano il diritto di scegliere se andare alla scuola pubblica o alla scuola paritaria. Quindi, siccome le scuole paritarie costano, sto pensando ad una riforma che dia la possibilità di accedere ad un bonus a chi vuole frequentarle. Un po' come succede in Lombardia". Dal canto suo, la tanto citata e poco rispettata carta costituzionale all'art. 33 recita testualmente: "La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, SENZA ONERI PER LO STATO". Che cosa implicasse questa precisa dicitura era ben chiaro ai padri costituenti e lo è stato per 40 anni nella storia della Repubblica per gli stessi governi a guida democristiana. In realtà è stato un governo di centrosinistra, con ministro Berlinguer, ad aprire le porte, di fatto, con la legge sulla parità scolastica (L. 62/2000), ai finanziamenti alle scuole private. Anche se la legge 62, pur riconoscendo alle scuole private paritarie di svolgere un servizio pubblico, non prevedeva finanziamenti in quanto tali, ma rifinanziava i sussidi per le scuole elementari e materne non statali previsti dalle leggi del 1925 e 1962. Il ragionamento di fondo, che sta alla base del riconoscimento della parità scolastica, è che anche le scuole non statali, in quanto svolgono un servizio pubblico e accettano di adempiere a determinati requisiti, fanno parte del sistema nazionale dell'istruzione. Salvo poi la totale mancanza di verifiche sul funzionamento effettivo di questi istituti e sul rispetto delle regole e delle condizioni previste (bilanci, reclutamento, rispetto dei contratti di lavoro, numero degli alunni per classe ecc…). L'esito più devastante in questi anni è stato il trionfo dei cosiddetti "diplomifici", che hanno viaggiato in direzione contraria a qualsiasi disegno pedagogico e culturale, foraggiati dai fondi dello Stato. Tutti abbiamo letto sui giornali di alcune scuole private che sfruttano i docenti precari facendoli lavorare senza stipendio e contributi, in cambio del punteggio da utilizzare nelle scuole statali: un meccanismo perverso che, in pratica, rappresenta una forma di finanziamento occulto alle scuole private che così si procurano personale gratis, senza che nessuno faccia le opportune verifiche. Al di là del dibattito politico-ideologico sul significato del dettato costituzionale "senza oneri per lo Stato" e sulla libertà di scelta delle famiglie che non viene messo in discussione, quello che risulta paradossale è che lo Stato riduca gli investimenti e le risorse nella scuola statale a fronte di un aumento di finanziamenti alle scuole private. Tutti ricordiamo che in sede di finanziaria 2009 in una prima fase erano stati tagliati anche fondi alle scuole paritarie, ma è bastato la minaccia di mobilitazione da parte di un vescovo e sono stati ripristinati immediatamente 120 milioni di euro di finanziamenti. Ed ora, di fronte ad una scuola statale ridotta "alla fame" quanto a tagli degli organici e a riduzione di finanziamenti per il funzionamento ordinario, il Ministro Gelmini osa riproporre un ulteriore sostegno economico alle famiglie più abbienti per pagare le rette e quindi per finanziare le scuole private. Il Ministro Gelmini ed il governo sappiano che, se questa è la strada che intendono perseguire, la mobilitazione riprenderà con una intensità ancora maggiore per non consentire uno stravolgimento così clamoroso del diritto all'istruzione per tutti, previsto nella nostra carta costituzionale. *Flc Cgil 23/06/2009

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In 500mila alla Maturità tra ansie, toto-esame e i primi guai della Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

In 500mila alla Maturità tra ansie, toto-esame e i primi guai della Gelmini MA.IER. Mancano pochi giorni alla maturità e impazza il toto-esame. Circa 500mila studenti di tutt'Italia giovedì torneranno tra i banchi di scuola per sostenere la prima prova scritta: il tema di italiano. La crisi economica e l'elezione di Barack Obama a presidente degli Stati Uniti ma anche le catastrofi naturali come il terremoto in Abruzzo, sono i più caldeggiati dai ragazzi che opteranno per la traccia di attualità. Cesare Pavese, Umberto Eco e il Futurismo tengono banco invece per le tesine. È il primo esame di Stato dell'era Gelmini. Per accedere all'appuntamento conclusivo del percorso scolastico, quest'anno i ragazzi hanno dovuto conseguire nello scrutinio finale almeno la media del 6 in tutte le materie, compreso il voto in comportamento. Dal prossimo anno invece, basta un 5 per non essere ammessi. Come è già accaduto nella scorsa settimana alle medie. Ultimi ripassi Ecco, tra ansie e riforme, il via il count down dell'esame 2009. Si comincia con lo scritto di italiano, uguale per tutti gli istituti. Confermate le tipologie degli anni scorsi: gli studenti potranno scegliere tra l'analisi di un testo letterario, la produzione di un saggio breve o di un articolo di giornale (questi due scelti tra i diversi ambiti di riferimento: storico-politico, socio-economico, artistico-letterario, tecnico-scientifico), il tema di argomento storico o di attualità. Ma occhio agli errori! Lo scorso anno ci fu il pasticcio del Mistero sul caso Montale: i versi della poesia «Ripenso al tuo sorriso», dedicati ad un ballerino russo, si dichiarò fossero ispirati dal fascino di una donna. Il secondo scritto è diverso da indirizzo a indirizzo e si svolgerà venerdì. I ragazzi del liceo liceo classico si cimenteranno con il Latino, quelli dello scientifico con la matematica, al Linguistico con la lingua straniera. Quest'ultimi maturandi potranno sostenere la prova anche in cinese, oltre alle lingue comunitarie più diffuse o l'arabo e il russo. Elementi architettonici è la prova per i candidati dell'Artistico, mentre per gli istituti tecnici e professionali i maturandi dovranno occuparsi di economia aziendale o tecnologia delle costruzioni e informatica. Poi sarà la volta dell'ultima prova scritta: il tradizione quizzone, a carattere multidisciplinare indicata dalla commissione esaminatrice. I CRITERI DI VALUTAZIONE Dopo la correzione degli scritti scatteranno gli orali. La commissione dispone di 45 punti per la valutazione delle 3 prove: a ciascuna di esse non può essere attribuito un punteggio inferiore a dieci. Per la valutazione del colloquio dispone di 30 punti invece dei consueti 35 (per la sufficienza il punteggio non può essere inferiore a 20). Il colloquio è attinente al programma e al lavoro didattico dell'ultimo anno. È possibile presentare una tesina, anche multimediale. Poi finalmente i quadri d'istituto. Nel caso di mancato superamento dell'esame comparirà la dizione "esito negativo". Dal prossimo anno, però, le novità Gelmini non mancano. La prova nazionale Invalsi (istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo) potrà debuttare alla maturità, proprio come è già accaduto alle medie. Meno due giorni alla maturità. E sui blog e siti degli studenti impazza il toto-tema: crisi economica, terremoto, Obama. Si comincia giovedì con lo scritto di Italiano. Esame di Stato con piccoli assaggi di riforma Gelmini.

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Penati: (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

ELEZIONI 2009 pag. 2 Penati: «La marcia del centrosinistra riparte da qui» TELEFONATA FRA I DUE SFIDANTI di CORRADO DRAGOTTO MILANO «GUIDO, Guido, Guido...». Il coro, liberatorio, si leva alle 21.14 dagli uffici di Viale Monza, affollati tipo metropolitana di Tokyo nelle ore di punta, nei quali i collaboratori di Guido Podestà seguono dalle 16 lo scrutinio da fibrillazioni cardiache che il ballottaggio per la presidenza della Provincia sta riservando ai cuori della coalizione Pdl-Lega-Dc-Nuovo Psi. Lo spoglio delle schede (1.101.105) depositate nelle urne dai milanesi di città e provincia (44, 99% l'affluenza, 24 punti in meno rispetto al 6-7 giugno) non è ancora terminato. MANCANO all'appello dello scrutinio definitivo 60 delle 2.905 sezioni. Ma al quartiere generale di Podestà già si brinda alla vittoria. Perché, non appena è comparso sul sito Internet del Viminale, aggiornato dallo staff del candidato ogni dieci secondi e con tale impeto da mettere fuori uso parecchi mouse, il dato definitivo di Cinisello Balsamo, tutti i presenti hanno capito che il successo non poteva più sfuggire. I meno di 2.000 voti di distacco che il presidente uscente infligge allo sfidante nell'ultima spiaggia dalla quale il centrosinistra spera di scattare per la rimonta sulla dirittura finale dello spoglio non bastano a Filippo Penati. Come non si erano rivelati decisivi le 4.000 preferenze di vantaggio guadagnate dall'inquilino di Via Vivaio nella sua «tana» di Sesto San Giovanni. Podestà, con il dato di Cinisello Balsamo ormai cristallizzato dai computer roventi, è ancora avanti di 4.500 voti. Che diventano 4.626 (50,21% contro 49,78%. Ovvero 540.856 voti contro 536.230) quando i monitor decretano la fine delle ostilità. Però in Viale Monza è già festa da 20 minuti tra grida, Champagne e pacche sulle spalle. IL NUOVO PRESIDENTE della Provincia è raggiante. Abbraccia la moglie Noevia e la figlia Maria Sole. «Città ingrata», scherza la ragazza riferendosi alla percentuale, capovolta specularmente rispetto a quella complessiva (50,20% per Penati, 49,80% per Podestà), scaturita dai collegi di Milano. Ma va detto che Maria Sole ha portato fortuna a suo papà. «Rimango sereno - si era, infatti, premurato di dichiarare Podestà quando, con 700 sezioni scrutinate, si trovava sotto di mezzo punto abbondante rispetto a Penati -. Mia figlia, del resto, mi ha appena mostrato una pagella con tutti nove. Una bella soddisfazione che mi aiuta a credere nel successo. Mi riferiscono che essere agitato è Penati. Sa, evidentemente, che posso ancora farcela». Detto e fatto. A quota 850 sezioni scrutinate, del resto, l'ormai ex europarlamentare è passato avanti e non ha più subito sorpassi. Qualche brivido, tuttavia, deve averlo sentito correre sulla pelle allorché lo scarto, arrivato sino a oltre 6.000 voti, è piombato repentinamente a meno di 2.500 (50,14%). L'effetto Stalingrado d'Italia, però, è durato poco. Nel senso che, nel testa a testa entusiasmante tra i due cavalli di razza lanciati al galoppo, il corto muso di vantaggio rimasto di Podestà è lievitato sino all'incollatura. Il Gran Premio della Provincia, insomma, è finito nel palmarès del candidato selezionato da Silvio Berlusconi con l'obiettivo di espugnare Via Vivaio a un lustro dalla sconfitta patita da Ombretta a opere di Penati. FESTA GRANDE in Viale Monza. Esultano i ministri Ignazio La Russa e Mariastella Gelmini, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi, la stessa Colli. E, poi, i coordinatori della campagna Stefano Maullu e Andrea Mascaretti e la portavoce Cristina Stancari. Nonché i futuri assessori Giovanni De Nicola. Doriano Riparbelli, Luca Giugliante e Paolo Del Nero. Podestà, prima di guidare la marcia trionfale dei suoi fedelissimi verso Palazzo Isimbardi (cori, musica e bandiere), fa appena in tempo a scandire: «Questa vittoria era già nostra al primo turno (49,82% contro 38,79%, ndr.). Abbiamo evitato uno scippo».

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Bocciati, picco tra i periti aziendali La preside convoca tutti i genitori (sezione: Scuola)

( da "Libertà" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Bocciati, picco tra i periti aziendali La preside convoca tutti i genitori CASALPUSTERLENGO - Sono comprese tra il 2 e il 5,5 per cento le medie complessive dei bocciati nei vari indirizzi dell'istituto tecnico di istruzione superiore "Cesaris" di Casalpusterlengo che, con più di 900 studenti, è una delle maggiori scuole del territorio. All'istituto di viale Cadorna i quadri con i risultati degli scrutini sono stati affissi sabato e il momento è stato accompagnato da una singolare iniziativa: i genitori degli studenti sono stati convocati per illustrare loro nel dettaglio le motivazioni del giudizio di fine anno sui rispettivi figli. Il "Cesaris" ospita il liceo tecnologico, il liceo biologico, il Pacle (la scuola per chi intende diventare perito aziendale e corrispondente in lingue estere) e l'istituto tecnico per chimici, elettronici e informatici. Complessivamente gli studenti bocciati nella scuola, nelle classi dalla prima alla quarta, sono stati 17. Il numero maggiore si riscontra al Pacle dove coloro che non sono stati ammessi alla classe successiva sono stati 6 su 109, ossia il 5,5 per cento. Pari invece al 2 per cento sono i bocciati al liceo tecnologico, al liceo biologico e tra gli elettronici. Nessun bocciato tra i chimici; tra gli informatici, invece, la quota dei respinti è il 4 per cento. Il picco dei non ammessi si è registrato nella prima classe del Pacle: 6 alunni su 30, pari al 20 per cento. Per quanto riguarda le ammissioni all'esame di Stato, i 139 alunni del "Cesaris" pretendenti alla maturità sono stati tutti ammessi tranne un ragazzo che però aveva smesso di frequentare durante l'anno. In questo istituto superiore non si è verificato nessun caso di bocciatura per 5 in condotta, come invece possibile in ossequio alle indicazioni del ministro Mariastella Gelmini. Passando rapidamente in rassegna altresì i numeri dei "sospesi" (i ragazzi con debiti formativi in qualche materia che per essere ammessi all'anno successivo dovranno superare un esamino all'inizio del nuovo anno) essi nei vari indirizzi figurano tra il 14 e il 22 per cento. Gli studenti più bravi sono stati i chimici e i peggiori in questo caso gli informatici. «Abbiamo convocato a scuola i genitori - sottolinea la preside Maria Teresa Cigolini - perché riteniamo che l'esposizione dei quadri debba essere un momento di dialogo tra mondo della scuola e famiglie. Non deve calare una cortina di silenzio. Ai genitori, classe per classe, gli insegnanti hanno spiegato in qualche caso che il loro figlio era stato promosso in realtà con un aiutino. A questi e ai sospesi hanno indicato le modalità migliori per recuperare le lacune nel corso dell'estate». l. g. 23/06/2009

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Podestà supera Penati e riconquista Milano (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 23/06/2009 - pag: 5 Podestà supera Penati e riconquista Milano Provincia al centrodestra con quasi 5 mila voti in più. Il presidente uscente primo in città MILANO Una vittoria al cardiopalma. Bisogna aspettare che vengano scrutinate le ultime sezioni per decretare al ballottaggio per la Provincia di Milano il successo di Guido Podestà, candidato del centrodestra, che toglie lo scettro a Filippo Penati per un soffio: meno di cinquemila voti pari a meno di 0,5 punti percentuali. Al primo turno, il presidente uscente Penati era staccato di 10 punti. In meno di quindici giorni sono stati recuperati quasi tutti: «Ho l'amaro in bocca ammette Penati perché ero arrivato alla meta ma non sono riuscito a toccarla». La soddisfazione, però, è di avere «battuto il centrodestra nella sua roccaforte»: già, perché a Milano Podestà resta sotto di duemila voti, lasciando a Penati lo spazio per ribadire che «abbiamo dimostrato che c'è in campo una sinistra riformista e da qui ripartiamo». Podestà, che riceve in serata la telefonata di congratulazioni dell'avversario e che per tutto il pomeriggio si è tenuto in contatto diretto con Silvio Berlusconi, viene applaudito dai suoi supporter nella sede di Forza Italia in viale Monza: «Dedico questa vittoria è il primo commento di Podestà a Silvio Berlusconi, che in questi 15 anni ha regalato a tutti gli italiani una prospettiva diversa rispetto a quella che altri avevano pensato di disegnare». Subito dopo ricorda la moglie e i figli. Il premier, che in questa campagna elettorale si è speso in prima persona gestendo un ruolo decisivo nel risultato finale, segue da Arcore lo spoglio e confida ai suoi di considerare la conquista della Provincia di Milano «una vittoria storica». Il ministro Mariastella Gelmini aggiunge: «Viene riconfermata la fiducia a Berlusconi, nonostante la valanga di fango di cui è stato sommerso. Ed è la scomparsa definitiva del Nord in Lombardia e in Veneto: ma chi non governa in queste regioni non può candidarsi a governare il Paese». Replica a distanza il segretario lombardo del Pd, Maurizio Martina: «L'arroganza della Gelmini conferma la loro supponenza. Erano convinti di vincere al primo turno, li abbiamo portati al ballottaggio e abbiamo perso d'un soffio. E poi la Gelmini rifletta sul caso Milano: qui abbiamo vinto e da qui ripartiamo, pur nella consapevolezza del molto lavoro da fare». I leghisti si autoincensano: «La gente osserva il sottosegretario Giancarlo Giorgetti ha seguito le indicazioni di Umberto Bossi e quello che è accaduto per la Provincia di Milano è l'ennesima dimostrazione che siamo indispensabili. La Lega è un'armata invincibile». In compenso, a Milano il capogruppo del Carroccio Matteo Salvini punta l'indice contro il sindaco Letizia Moratti: «Il fatto che Penati vinca a Milano è un segnale preoccupante. Forse la gente percepisce una certa distanza delle istituzioni». Ma la Moratti fa spallucce: «Il dato di Milano si spiega solo con l'astensione». A Penati va infine l'onore delle armi del ministro Ignazio La Russa: «Si è battuto come un leone anche a Milano dove il Pdl è molto aggressivo, lui è uno di quegli avversari che mi piacerebbe avere nel mio partito». Maurizio Giannattasio Elisabetta Soglio

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(sezione: Scuola)

( da "Corriere Alto Adige" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere dell'Alto Adige sezione: PRIMOPIANO data: 23/06/2009 - pag: 3 La nomina del sovrintendente Ministro Maria Stella Gelmini «Caso Eccli, la Gelmini ci aiuti» BOLZANO Manca ancora una soluzione per la nomina del nuovo sovrintendente scolastico italiano. Lo ha detto ieri Luis Durnwalder, ancora in attesa che arrivi dal ministro alla Pubblica istruzione Maria Stella Gelmini il via libera per la nomina di Ivan Eccli, il candidato indicato dalla Provincia. «La scuola ha bisogno di persona responsabile e il ministro deve aiutarci a trovare una soluzione: Eccli è stato indicato dal mondo scolastico italiano, che ha bisogno di un nuovo sovrintendente».

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Draghi: la scuola italiana deve imparare a valutare (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera sezione: Cronache data: 23/06/2009 - pag: 32 Istruzione «Problemi gravi, bisogna intervenire e rinnovare» Draghi: la scuola italiana deve imparare a valutare Richiamo del Governatore. Gelmini: insisto sulle riforme ROMA Occorre «un rinnovamento » del sistema scolastico che si fondi «sull'autonomia e su una più efficace capacità di valutazione»: il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, è tornato a sollecitare l'importanza di un'istruzione fondata su «applicazione, impegno, rigore e merito ». L'unico modo, ha detto, per assicurare «una crescita individuale e collettiva». «Non vi possono essere scorciatoie in una società moderna quale l'Italia vuole essere, al raggiungimento del successo professionale » ha aggiunto. Draghi ha parlato di scuola e formazione nel corso della consegna del premio per la matematica e l'informatica istituito dalla Banca d'Italia per incentivare e riconoscere «l'eccellenza» nello studio di queste materie. Quell'eccellenza mortificata dalle indagini internazionali sul grado di apprendimento delle materie scientifiche degli studenti italiani dalle scuole medie in su. Tali indagini, ha osservato il governatore, «ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del paese». E a maturare «la consapevolezza» della necessità di un rinnovamento. Il compito di noi tutti, ha quindi spiegato il governatore, «è creare le condizioni affinché le capacità individuali possano pienamente dispiegarsi, senza condizionamenti di sesso, censo, origine sociale, provenienza etnica». L'obiettivo ambizioso, «è to level the playing field », ha detto usando un'espressione inglese. La scuola, cioè, «è il luogo privilegiato per uguagliare le condizioni di gioco per tutti». Ma non solo. In ballo c'è «l'importanza del capitale umano, inteso come l'insieme dei saperi e delle competenze accumulati dalle persone, per la crescita economica e lo sviluppo sociale». Mai come ora, ha proseguito, «il potenziale di crescita di un paese avanzato è dipeso dalle conoscenze e dalle competenze dei suoi abitanti ». Su queste si fondano «l'utilizzo di tecnologie in continua evoluzione, la ricerca di livelli qualitativi di eccellenza, l'innovazione dei prodotti: sono fattori decisivi per la possibilità della nostra economia di tornare su un sentiero di crescita duraturo, una volta superata la grave crisi che stiamo attraversando». D'accordo col governatore si è subito detta Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione: «Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola puntando anche su un efficace sistema di valutazione e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto da Draghi». L'autonomia, ha aggiunto il ministro, «è importante purché marci di pari passo con la responsabilità, altrimenti c'è il rischio che si trasformi in uno strumento inadeguato». Le sollecitazioni di Draghi sono state poi commentate positivamente dal sindacato. «Quella indicata dal governatore è una strada che condividiamo e auspichiamo» ha affermato in particolare il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima. Liceo Gli studenti fuori dall'ingresso del liceo classico Giuseppe Parini di Milano (Ap) Stefania Tamburello

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Patriarca, sindaca di Gragnano: (sezione: Scuola)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere del Mezzogiorno sezione: INPRIMOPIANO data: 23/06/2009 - pag: 2 La prima cittadina del Pdl, figlia dell'ex senatore Dc Patriarca, sindaca di Gragnano: «Donne in giunta? Non è detto» GRAGNANO Trentotto anni, avvocato penalista, unica donna eletta sindaco nei sedici grandi comuni campani dove si è votato. Figlia d'arte (suo padre Francesco, scomparso meno di due anni fa, è stato primo cittadino di Gragnano e a lungo parlamentare della Dc), Annarita Patriarca, che già alle scorse comunali risultò la più votata tra i consiglieri, ha ora superato a pieni voti l'esame di maturità politica. Unica donna eletta sindaco. Prevale la soddisfazione o l'amarezza? «Quando vinci prevale sempre la soddisfazione. E poi, non faccio mai valutazioni di genere, quando parlo di competizione elettorale. Ho la soddisfazione di aver raggiunto un risultato importante per me e per la mia città. Certo, è significativo che sia una donna a portare al centrodestra campano un risultato significativo». Si dice in questi giorni che il Pdl fa eleggere prevalentemente le veline. Non si sente una mosca bianca? «Troppe 'malelingue' in circolazione. E soprattutto quando si parla di donne ci si ferma all'apparenza senza andare a verificarne le competenze e le capacità». Da donna prova disagio per le vicende che riguardano Berlusconi? «Penso che si tratti dell'ennesima strumentalizzazione a danno del presidente Berlusconi. Non avendo motivazioni politiche per contrastarlo, gli avversari ricorrono al gossip. Poiché ritengo che la politica debba concentrarsi sui progetti e sui programmi per risolvere i problemi del Paese, credo che le questioni private non debbano interessare a nessuno». La ministra Carfagna ha scritto un libro sulle donne di destra. Lei ha dei modelli politici femminili? «Sicuramente Angela Merkel » Tra gli uomini chi stima? «Del presidente Berlusconi apprezzo la capacità di risolvere i problemi. Sicuramente le mie origini democristiane mi spingono verso Formigoni. Poi, senz'altro, Renato Brunetta. A livello regionale i miei riferimenti politici sono Nicola Cosentino e Luigi Cesaro». Chi preferisce tra Mara Carfagna e Letizia Moratti? «Da neosindaco direi la Moratti. Da cittadina campana direi la Carfagna. Alla fine, dico la Gelmini». Una donna del Pd che stima. «Molto brava Anna Finocchiaro. E qui in Campania trovo in gamba Luisa Bossa ». Quante donne inserirà in giunta? «Non lo so, ancora non ne abbiamo parlato. Le valutazioni le faremo sulle capacità, che si possono trovare sia negli uomini che nelle donne ». Una donna che vuole fare politica attiva quanta parte delle proprie aspirazioni familiari e personali deve sacrificare? «Ho vissuto in una famiglia dove la politica è stata sempre presente. E la dimensione affettiva ha sempre convissuto con la politica. Si tratta di organizzare i tempi. Bisogna saper integrare la vita familiare e quella politica ». A Gragnano si è assistiti ad uno scontro elettorale molto aspro tra il Pdl che sosteneva lei e l'Udc apparentata col suo avversario. Recupererà lo strappo? «Il candidato sindaco dell'opposizione è espressione di alcune liste tra le quali l'Udc. Ora, nel rispetto dei ruoli, va recuperata serenità nel dibattito politico. I veleni non servono a costruire». Bassolino riuscirà a riallacciare il dialogo con De Mita? «Penso che l'alleanza fatta dall'Udc con il Pdl per le provinciali in Campana esprima la naturale collocazione per la sua storia e quello che oggi rappresenta l'Udc in Italia ». Pensa che De Mita possa ritrovarsi a proprio agio nel centrodestra? «Non conta quello che penso io. De Mita ha già deciso di stare col centrodestra quando l'Udc ha sottoscritto col Pdl le alleanze per le Provinciali e per gran parte dei Comuni». Gimmo Cuomo \\ Non abbiamo ancora parlato della presenza femminile, ma le valutazioni le faremo sulle capacità che si possono trovare sia negli uomini che nelle donne \\ Il Pdl e le candidature di veline? Penso che ci siano troppe malelingue in giro, riguardo Berlusconi le opposizioni lo attaccano perché non hanno argomenti Neoeletta Annarita Patriarca sindaca di Gragnano

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Maturità, corsa per sostituire i commissari (sezione: Scuola)

( da "Corriere del Veneto" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere del Veneto sezione: VENEZIAMESTRE data: 23/06/2009 - pag: 18 Scuola Giovedì iniziano le prove dell'esame di Stato, italiano in ritardo di un giorno rispetto al passato Maturità, corsa per sostituire i commissari Molte assenze: in crisi geografia, disegno e arte. Molti divieti in classe In classe Maturandi alla prova di esame, tra qualche giorno si riparte VENEZIA Ultimi giorni di ripasso, sali minerali in quantità e tanto caffè. Meno due giorni all'Esame di Stato, tanto manca all'attesa e fatidica prova che impegnerà quest'anno 5422 studenti veneziani che si apprestano a superare l'ultimo impegnativo scoglio prima di lasciarsi alle spalle, una volta per tutte, l'esperienza della scuola. Prima prova, come da copione, quella del tema di italiano, quest'anno posticipata di un giorno rispetto agli anni precedenti. Venerdì seguirà la seconda prova di indirizzo, diversa per ogni scuola, e lunedì la terza prova multidisciplinare. In 300 si preparano ad affrontare gli esami nelle scuole paritarie, 138 sono invece i candidati esterni che, nelle scuole statali e non, si apprestano a sottoporsi alla commissione esaminatrice, quest'anno formata per metà da docenti interni alla scuola e per metà esterni. E proprio l'incognita dei commissari rappresenta la variabile più temuta all'esame, uno spauracchio che si ripresenta puntuale ogni anno non solo per gli studenti, ma anche per gli stessi insegnanti. Mancano infatti ancora due giorni e sono già arrivati a quota 75 i docenti che hanno dato quest'anno forfait, per lo più godendo dei tre giorni mensili di congedo parentale. Tra questi, quasi tutti commissari esterni e qualche Presidente delle 138 commissioni esaminatrici che si apprestano a giudicare i risultati di scritti e orali. «Per il momento, il numero delle disdette non si allontana troppo da quello degli anni scorsi, ma abbiamo avuto diversi problemi a rimpiazzare i docenti di alcune materie come geografia, disegno e studio dell'arte, e per questi abbiamo dovuto ricorrere alle deroghe del Ministero», diconoe gli operatori dell'Ufficio Scolastico Provinciale. Intanto le preziose tracce d'esame, garantisce l'Ufficio scolastico, sono già al sicuro nelle mani delle forze dell'ordine, che garantiranno giovedì lo svolgimento regolare delle prove. E non c'è messaggino o pagina web che tenga: «Rimane l'assoluto divieto di portare con sé all'esame cellulari, palmari e altri strumenti di comunicazione» ribadisce Domenico Ticozzi, dirigente scolastico designato per sovrintendere alle operazioni in provincia assieme all'ispettore ministeriale Stefano Quaglia. Il rigore è assicurato, ripetono i commissari, che grazie al voto in condotta hanno già potuto esaminare con attenzione in sede di scrutinio il comportamento dei candidati. Ma con tutte le riforme degli ultimi mesi, vedi il conteggio del voto in condotta nel giudizio finale e l'ammissione riservata agli studenti con la media del 6, l'esame 2009 sarà dunque più difficile? In realtà, la novità è che quest'anno l'esame conterà un po' meno: è entrato infatti a regime il nuovo punteggio del credito scolastico, che conferisce non più 20 ma ben 25 punti all'andamento degli ultimi tre anni, e fa scendere invece il valore del colloquio, dal quale gli studenti potranno ottenere un massimo di 30 punti anziché di 35. «L'esame quest'anno vale un po' meno e si parte in generale da punteggi più alti - spiega il preside Ticozzi - grazie al voto in condotta nel conteggio della media, è ormai facilissimo presentarsi con un punteggio di 15 crediti all'esame. Diventa però più difficile ottenere il bonus di 5 punti aggiuntivi, raggiungibile solo se si ottengono durante le prove di esame 70 punti sui 75». Anche il 100 e la lode rischiano per molti di divenire solo un miraggio: «Il massimo del punteggio e la lode - conclude Ticozzi - potrà essere assegnato solo a chi ha il massimo nei crediti e in tutte le prove d'esame». Maria Paola Scaramuzza

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Podestà in festa: spareggio all'ultimo voto Dedico la mia vittoria a Berlusconi (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 23/06/2009 - pag: 2 Podestà in festa: spareggio all'ultimo voto Dedico la mia vittoria a Berlusconi Il presidente: alleanza salda grazie alla Lega. E anche l'Udc è stata con noi L'applauso liberatorio arriva alle 21 e 14, dopo una giornata al cardiopalma. È l'inizio della festa per Guido Podestà e i suoi supporter. Una vittoria sul filo di lana. Alla fine Podestà si aggiudica la partita con il 50,2 per cento di voti, 4.626 in più del suo avversario. Molto bene in provincia, meno a Milano dove si ferma al 49,8 per cento. «È stato uno spareggio all'ultimo voto». Due dediche. La prima al premier. Berlusconi ha chiamato in diretta per congratularsi della vittoria («Più intercettati di così», scherza Podestà), si è detto molto contento del successo milanese, ha parlato di «vittoria storica». Le parole precise le riferisce lo stesso Podestà: «Cosa mi ha detto il presidente? Che non ci siamo fatti scippare una vittoria che era già nostra». Poi tocca al neopresidente di Palazzo Isimbardi: «Dedico questa vittoria a Silvio Berlusconi perché credo che in questi 15 anni abbia regalato a tutti gli italiani una prospettiva diversa rispetto a quella che altri avrebbero pensato di disegnare ». La seconda alla moglie Noevia e alle figlie Arianna e Annasole. «Mi hanno dato la serenità e la forza per affrontare questa sfida». E subito entra nelle considerazioni politiche: «È stata la vittoria per la determinazione che abbiamo avuto, dimostrando che abbiamo una coalizione molto coesa. A partire dalla Lega con cui c'è un'alleanza forte. Abbiamo avuto la forza di partire uniti e di non farci attrarre da facili logiche di assegnazione di posti a questo o a quell'altro». Un pensiero anche all'Udc e alla sua libertà di voto: «Sono anche convinto ha concluso Podestà che l'elettorato dell'Udc abbia dato il voto a noi». Nella sede di Forza Italia in viale Monza, scoppia l'impazzimento. Cori e applausi. «Guido è un bravo ragazzo». «Filippo (Penati) non ti arrabbiare l'importante è partecipare». Arriva il ministro Roberto Calderoli in bermuda e camicia verde. C'è Mariastella Gelmini che abbraccia e bacia Podestà, ma riconosce l'onore delle armi a Penati: «È un grande lottatore e un abile politico». C'è Ignazio La Russa che fa i conti del voto in Lombardia, parla di en plein, ma come la Gelmini ha parole di stima per Penati: «Si è è battuto come un leone. Uno come lui lo vorrei nel Pdl». C'è Maurizio Lupi, che spiega il cappotto in Lombardia con il buon governo della Regione e di Roberto Formigoni. C'è Giancarlo Giorgetti, anche lui in maglia verde d'ordinanza: «La Lega è determinate. Sempre. Siamo un'armata invincibile». C'è Tiziana Maiolo che conta voto su voto e resta in apnea per circa sei ore. La festa si sposta a Palazzo Isimbardi. Anzi, fuori. Ma prima che il corteo si muova, in viale Monza arriva anche il sindaco Letizia Moratti. «Ora al lavoro subito attacca il primo cittadini rivolgendosi a Podestà . Una grande vittoria e una vittoria importante per i Comuni, la Provincia e per Milano, perché mettendo insieme le competenze della Provincia, dei Comuni e quindi anche del Comune di Milano possiamo dare servizi migliori ai cittadini, sostegno al reddito e una qualità di servizi che finora con la presidenza di Penati non c'è stata». Per motivi tecnici in fase di stampa, nell'edizione di ieri del Corriere è saltata la fotografia del candidato del centrodestra Guido Podestà. Ci scusiamo con i lettori. Maurizio Giannattasio

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Gelmini: un successo Milano frenata dall'astensionismo (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 23/06/2009 - pag: 2 Il ministro Gelmini: un successo Milano frenata dall'astensionismo «È andata benissimo, è una vittoria storica». Storica con quattromilaseicento voti di vantaggio? «Guardi che nessuno si faceva illusioni, sapevamo tutti che sarebbe stata dura». Ma ora che le paure sono alle spalle, il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, festeggia con il neopresidente e spiega: «Tre fattori rendevano le cose più difficili». Quali? «Primo: per noi del Pdl il ballottaggio non è mai facile, sappiamo bene che il nostro elettorato non va a votare al secondo turno». L'astensionismo. Poi? «Per la prima volta ci presentavamo senza i collegi della Brianza, da sempre nostri grandi sostenitori». Il terzo fattore? «Filippo Penati è un avversario temibile e, dobbiamo ammetterlo, un grande comunicatore. Per questo il nostro successo è stato ancor più straordinario. Ha fatto bene Podestà a dedicarlo a Silvio Berlusconi». Riconoscenza? «Molto di più. Questa è la vittoria del nostro premier. Un uomo che negli ultimi tempi è stato vittima di un attacco mediatico senza precedenti. È stato ricoperto di fango, ma nonostante tutto gli italiani gli hanno confermato il loro sostegno». Non i milanesi. A Milano-città Penati ha battuto il vostro candidato. Come giudica questo risultato? «La colpa è tutta dell'astensionismo ». Non del sindaco Moratti? C'è già chi lo pensa, anche nella vostra coalizione. «Non mi sento di condividere questo giudizio. Nutro profonda stima per Letizia Moratti, sta facendo un ottimo lavoro. Con la sua energia ha portato a casa l'Expo. E credo che d'ora in avanti, con Comune, Provincia e Regione dello stesso colore, il cammino verso il 2015 sarà più semplice». Nessuno spazio per la sinistra? «Sono i voti a dirlo. Con questa tornata elettorale il Pd è scomparso dal Nord. Dalla Lombardia, dove accanto alla Provincia di Milano abbiamo vinto anche il Comune di Cremona, e dal Veneto. E chi non governa al Nord, non può candidarsi a governare il Paese». Annachiara Sacchi

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(sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 23/06/2009 - pag: 2 La polemica La Moratti: quello che conta è il primo turno. La Russa e Lupi: va rifatta la legge «Il ballottaggio è inutile. È solo uno spreco di soldi» Milano e il ballottaggio. Un voto che ha penalizzato il neopresidente della Provincia. E che ha provocato qualche malumore nel centrodestra. Colpa dell'amministrazione comunale o colpa del secondo turno? Il sindaco Letizia Moratti non ha dubbi. «Dal punto di vista politico, quello che conta è il primo turno. E il primo turno ha confermato che il Pdl a Milano con i suoi alleati è andato bene con il 48 per cento dei voti. Il vero problema è il ballottaggio». E su questo punto il centrodestra ritrova l'unità. È lo stesso Podestà a lanciare il sasso. «Bisogna rivedere la legge elettorale. Così non ha senso e non è rispettosa degli elettori». Podestà ha appena vinto il ballottaggio per la Provincia con 540.856 voti. Ma questo non basta a scacciare il malessere che lo rincorre da quindici giorni. Dal giorno, cioè, in cui lo spoglio delle schede fissò il suo risultato al 48,8 per cento con la bellezza di 790 mila voti. Con quei voti andò al ballottaggio. Adesso, vince la Provincia con 249mila voti in meno. «Una legge iniqua attacca il ministro dell'Università, Maria Stella Gelmini . Va abolito il secondo turno. Perché così si garantiscono e si rispettano gli elettori e si risparmiano i soldi. Il Parlamento deve rimettere mano alla legge». Ma il più convinto di tutti è il ministro della Difesa, La Russa: «È giunto il momento di mettere da parte i ballottaggi che sprecano un sacco di soldi. L'ho già detto a Berlusconi e lui è d'accordo. Ma la sinistra si è sempre schierata contro perché fa conto sull'astensionismo per vincere. Non c'è stato nessun caso in cui il risultato del ballottaggio sia stato maggiore a quello del primo turno». E risponde anche a chi come Maurizio Martina, coordinatore del Pd, difende la «stabilità» che deriva dal doppio turno. «Non è vero. Basta vedere quello che succede in Regione. Formigoni è presidente da 15 anni». La proposta «Il secondo turno non ha più senso, così non si rispettano gli elettori. Il Parlamento deve cambiare le norme» Le analisi Il sindaco Letizia Moratti e il ministro della Difesa, Ignazio La Russa

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La rivincita della del Carroccio (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 23/06/2009 - pag: 7 La rivincita della «traditrice» del Carroccio MONTICHIARI (Brescia) Che fosse una sfida «difficile» in casa Pdl e Lega Nord lo sapevano da tempo, tanto che in campagna elettorale erano arrivati anche la Gelmini e Bossi. E come se non bastasse sul «caso Montichiari» anche la segreteria provinciale del Pdl aveva deciso di intervenire 24 ore prima del ballottaggio con un appello di Viviana Beccalossi: «Il candidato sindaco, unico e ufficiale, per il Pdl e la Lega, è Claudia Carzeri: altri candidati che cercano di recuperare voti spacciandosi come rappresentati dei nostri schieramenti, sono in malafede e imbrogliano i cittadini». Neppure questo è servito ad arginare l'ascesa dell'«infedele» Elena Zanola, ex vice sindaco leghista, che ha battuto d'un soffio Claudia Carzeri (candidata ufficiale di Pdl e Lega). Elena Zanola ha raggiunto il 51,65% con l'appoggio delle liste civiche fondate dagli altri dissidenti leghisti che non avevano digerito l'imposizione di una candidata del Pdl. Leghista della prima ora, Elena Zanola prima di essere espulsa dal partito di Bossi dal 2004 è stata pure consigliere provinciale. Insegnante Elena Zanola Giuseppe Spatola

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Podestà supera Penati e riconquista Milano (sezione: Scuola)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere del Mezzogiorno sezione: Primo Piano data: 23/06/2009 - pag: 5 Podestà supera Penati e riconquista Milano Provincia al centrodestra con quasi 5 mila voti in più. Il presidente uscente primo in città MILANO Una vittoria al cardiopalma. Bisogna aspettare che vengano scrutinate le ultime sezioni per decretare al ballottaggio per la Provincia di Milano il successo di Guido Podestà, candidato del centrodestra, che toglie lo scettro a Filippo Penati per un soffio: meno di cinquemila voti pari a meno di 0,5 punti percentuali. Al primo turno, il presidente uscente Penati era staccato di 10 punti. In meno di quindici giorni sono stati recuperati quasi tutti: «Ho l'amaro in bocca ammette Penati perché ero arrivato alla meta ma non sono riuscito a toccarla». La soddisfazione, però, è di avere «battuto il centrodestra nella sua roccaforte»: già, perché a Milano Podestà resta sotto di duemila voti, lasciando a Penati lo spazio per ribadire che «abbiamo dimostrato che c'è in campo una sinistra riformista e da qui ripartiamo». Podestà, che riceve in serata la telefonata di congratulazioni dell'avversario e che per tutto il pomeriggio si è tenuto in contatto diretto con Silvio Berlusconi, viene applaudito dai suoi supporter nella sede di Forza Italia in viale Monza: «Dedico questa vittoria è il primo commento di Podestà a Silvio Berlusconi, che in questi 15 anni ha regalato a tutti gli italiani una prospettiva diversa rispetto a quella che altri avevano pensato di disegnare». Subito dopo ricorda la moglie e i figli. Il premier, che in questa campagna elettorale si è speso in prima persona gestendo un ruolo decisivo nel risultato finale, segue da Arcore lo spoglio e confida ai suoi di considerare la conquista della Provincia di Milano «una vittoria storica». Il ministro Mariastella Gelmini aggiunge: «Viene riconfermata la fiducia a Berlusconi, nonostante la valanga di fango di cui è stato sommerso. Ed è la scomparsa definitiva del Nord in Lombardia e in Veneto: ma chi non governa in queste regioni non può candidarsi a governare il Paese». Replica a distanza il segretario lombardo del Pd, Maurizio Martina: «L'arroganza della Gelmini conferma la loro supponenza. Erano convinti di vincere al primo turno, li abbiamo portati al ballottaggio e abbiamo perso d'un soffio. E poi la Gelmini rifletta sul caso Milano: qui abbiamo vinto e da qui ripartiamo, pur nella consapevolezza del molto lavoro da fare». I leghisti si autoincensano: «La gente osserva il sottosegretario Giancarlo Giorgetti ha seguito le indicazioni di Umberto Bossi e quello che è accaduto per la Provincia di Milano è l'ennesima dimostrazione che siamo indispensabili. La Lega è un'armata invincibile». In compenso, a Milano il capogruppo del Carroccio Matteo Salvini punta l'indice contro il sindaco Letizia Moratti: «Il fatto che Penati vinca a Milano è un segnale preoccupante. Forse la gente percepisce una certa distanza delle istituzioni». Ma la Moratti fa spallucce: «Il dato di Milano si spiega solo con l'astensione». A Penati va infine l'onore delle armi del ministro Ignazio La Russa: «Si è battuto come un leone anche a Milano dove il Pdl è molto aggressivo, lui è uno di quegli avversari che mi piacerebbe avere nel mio partito». Maurizio Giannattasio Elisabetta Soglio

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Draghi: la scuola italiana deve imparare a valutare (sezione: Scuola)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere del Mezzogiorno sezione: Cronache data: 23/06/2009 - pag: 32 Istruzione «Problemi gravi, bisogna intervenire e rinnovare» Draghi: la scuola italiana deve imparare a valutare Richiamo del Governatore. Gelmini: insisto sulle riforme ROMA Occorre «un rinnovamento » del sistema scolastico che si fondi «sull'autonomia e su una più efficace capacità di valutazione»: il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, è tornato a sollecitare l'importanza di un'istruzione fondata su «applicazione, impegno, rigore e merito ». L'unico modo, ha detto, per assicurare «una crescita individuale e collettiva». «Non vi possono essere scorciatoie in una società moderna quale l'Italia vuole essere, al raggiungimento del successo professionale » ha aggiunto. Draghi ha parlato di scuola e formazione nel corso della consegna del premio per la matematica e l'informatica istituito dalla Banca d'Italia per incentivare e riconoscere «l'eccellenza» nello studio di queste materie. Quell'eccellenza mortificata dalle indagini internazionali sul grado di apprendimento delle materie scientifiche degli studenti italiani dalle scuole medie in su. Tali indagini, ha osservato il governatore, «ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del paese». E a maturare «la consapevolezza» della necessità di un rinnovamento. Il compito di noi tutti, ha quindi spiegato il governatore, «è creare le condizioni affinché le capacità individuali possano pienamente dispiegarsi, senza condizionamenti di sesso, censo, origine sociale, provenienza etnica». L'obiettivo ambizioso, «è to level the playing field », ha detto usando un'espressione inglese. La scuola, cioè, «è il luogo privilegiato per uguagliare le condizioni di gioco per tutti». Ma non solo. In ballo c'è «l'importanza del capitale umano, inteso come l'insieme dei saperi e delle competenze accumulati dalle persone, per la crescita economica e lo sviluppo sociale». Mai come ora, ha proseguito, «il potenziale di crescita di un paese avanzato è dipeso dalle conoscenze e dalle competenze dei suoi abitanti ». Su queste si fondano «l'utilizzo di tecnologie in continua evoluzione, la ricerca di livelli qualitativi di eccellenza, l'innovazione dei prodotti: sono fattori decisivi per la possibilità della nostra economia di tornare su un sentiero di crescita duraturo, una volta superata la grave crisi che stiamo attraversando». D'accordo col governatore si è subito detta Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione: «Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola puntando anche su un efficace sistema di valutazione e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto da Draghi». L'autonomia, ha aggiunto il ministro, «è importante purché marci di pari passo con la responsabilità, altrimenti c'è il rischio che si trasformi in uno strumento inadeguato». Le sollecitazioni di Draghi sono state poi commentate positivamente dal sindacato. «Quella indicata dal governatore è una strada che condividiamo e auspichiamo» ha affermato in particolare il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima. Liceo Gli studenti fuori dall'ingresso del liceo classico Giuseppe Parini di Milano (Ap) Stefania Tamburello

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Podestà supera Penati e riconquista Milano (sezione: Scuola)

( da "Corriere del Veneto" del 23-06-2009)

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Corriere del Veneto sezione: Primo Piano data: 23/06/2009 - pag: 5 Podestà supera Penati e riconquista Milano Provincia al centrodestra con quasi 5 mila voti in più. Il presidente uscente primo in città MILANO Una vittoria al cardiopalma. Bisogna aspettare che vengano scrutinate le ultime sezioni per decretare al ballottaggio per la Provincia di Milano il successo di Guido Podestà, candidato del centrodestra, che toglie lo scettro a Filippo Penati per un soffio: meno di cinquemila voti pari a meno di 0,5 punti percentuali. Al primo turno, il presidente uscente Penati era staccato di 10 punti. In meno di quindici giorni sono stati recuperati quasi tutti: «Ho l'amaro in bocca ammette Penati perché ero arrivato alla meta ma non sono riuscito a toccarla». La soddisfazione, però, è di avere «battuto il centrodestra nella sua roccaforte»: già, perché a Milano Podestà resta sotto di duemila voti, lasciando a Penati lo spazio per ribadire che «abbiamo dimostrato che c'è in campo una sinistra riformista e da qui ripartiamo». Podestà, che riceve in serata la telefonata di congratulazioni dell'avversario e che per tutto il pomeriggio si è tenuto in contatto diretto con Silvio Berlusconi, viene applaudito dai suoi supporter nella sede di Forza Italia in viale Monza: «Dedico questa vittoria è il primo commento di Podestà a Silvio Berlusconi, che in questi 15 anni ha regalato a tutti gli italiani una prospettiva diversa rispetto a quella che altri avevano pensato di disegnare». Subito dopo ricorda la moglie e i figli. Il premier, che in questa campagna elettorale si è speso in prima persona gestendo un ruolo decisivo nel risultato finale, segue da Arcore lo spoglio e confida ai suoi di considerare la conquista della Provincia di Milano «una vittoria storica». Il ministro Mariastella Gelmini aggiunge: «Viene riconfermata la fiducia a Berlusconi, nonostante la valanga di fango di cui è stato sommerso. Ed è la scomparsa definitiva del Nord in Lombardia e in Veneto: ma chi non governa in queste regioni non può candidarsi a governare il Paese». Replica a distanza il segretario lombardo del Pd, Maurizio Martina: «L'arroganza della Gelmini conferma la loro supponenza. Erano convinti di vincere al primo turno, li abbiamo portati al ballottaggio e abbiamo perso d'un soffio. E poi la Gelmini rifletta sul caso Milano: qui abbiamo vinto e da qui ripartiamo, pur nella consapevolezza del molto lavoro da fare». I leghisti si autoincensano: «La gente osserva il sottosegretario Giancarlo Giorgetti ha seguito le indicazioni di Umberto Bossi e quello che è accaduto per la Provincia di Milano è l'ennesima dimostrazione che siamo indispensabili. La Lega è un'armata invincibile». In compenso, a Milano il capogruppo del Carroccio Matteo Salvini punta l'indice contro il sindaco Letizia Moratti: «Il fatto che Penati vinca a Milano è un segnale preoccupante. Forse la gente percepisce una certa distanza delle istituzioni». Ma la Moratti fa spallucce: «Il dato di Milano si spiega solo con l'astensione». A Penati va infine l'onore delle armi del ministro Ignazio La Russa: «Si è battuto come un leone anche a Milano dove il Pdl è molto aggressivo, lui è uno di quegli avversari che mi piacerebbe avere nel mio partito». Maurizio Giannattasio Elisabetta Soglio

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Draghi: la scuola italiana deve imparare a valutare (sezione: Scuola)

( da "Corriere del Veneto" del 23-06-2009)

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Corriere del Veneto sezione: Cronache data: 23/06/2009 - pag: 32 Istruzione «Problemi gravi, bisogna intervenire e rinnovare» Draghi: la scuola italiana deve imparare a valutare Richiamo del Governatore. Gelmini: insisto sulle riforme ROMA Occorre «un rinnovamento » del sistema scolastico che si fondi «sull'autonomia e su una più efficace capacità di valutazione»: il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, è tornato a sollecitare l'importanza di un'istruzione fondata su «applicazione, impegno, rigore e merito ». L'unico modo, ha detto, per assicurare «una crescita individuale e collettiva». «Non vi possono essere scorciatoie in una società moderna quale l'Italia vuole essere, al raggiungimento del successo professionale » ha aggiunto. Draghi ha parlato di scuola e formazione nel corso della consegna del premio per la matematica e l'informatica istituito dalla Banca d'Italia per incentivare e riconoscere «l'eccellenza» nello studio di queste materie. Quell'eccellenza mortificata dalle indagini internazionali sul grado di apprendimento delle materie scientifiche degli studenti italiani dalle scuole medie in su. Tali indagini, ha osservato il governatore, «ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del paese». E a maturare «la consapevolezza» della necessità di un rinnovamento. Il compito di noi tutti, ha quindi spiegato il governatore, «è creare le condizioni affinché le capacità individuali possano pienamente dispiegarsi, senza condizionamenti di sesso, censo, origine sociale, provenienza etnica». L'obiettivo ambizioso, «è to level the playing field », ha detto usando un'espressione inglese. La scuola, cioè, «è il luogo privilegiato per uguagliare le condizioni di gioco per tutti». Ma non solo. In ballo c'è «l'importanza del capitale umano, inteso come l'insieme dei saperi e delle competenze accumulati dalle persone, per la crescita economica e lo sviluppo sociale». Mai come ora, ha proseguito, «il potenziale di crescita di un paese avanzato è dipeso dalle conoscenze e dalle competenze dei suoi abitanti ». Su queste si fondano «l'utilizzo di tecnologie in continua evoluzione, la ricerca di livelli qualitativi di eccellenza, l'innovazione dei prodotti: sono fattori decisivi per la possibilità della nostra economia di tornare su un sentiero di crescita duraturo, una volta superata la grave crisi che stiamo attraversando». D'accordo col governatore si è subito detta Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione: «Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola puntando anche su un efficace sistema di valutazione e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto da Draghi». L'autonomia, ha aggiunto il ministro, «è importante purché marci di pari passo con la responsabilità, altrimenti c'è il rischio che si trasformi in uno strumento inadeguato». Le sollecitazioni di Draghi sono state poi commentate positivamente dal sindacato. «Quella indicata dal governatore è una strada che condividiamo e auspichiamo» ha affermato in particolare il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima. Liceo Gli studenti fuori dall'ingresso del liceo classico Giuseppe Parini di Milano (Ap) Stefania Tamburello

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Le facce sono quelle dei concorsi. Tirate e con tanta tensione che traspare dai sorrisi di circostan... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Martedì 23 Giugno 2009 Chiudi Le facce sono quelle dei concorsi. Tirate e con tanta tensione che traspare dai sorrisi di circostanza. La corsa per 18 posti da impiegato (per tre anni) all'Università utile per un contratto di tre anni inizia, per qualcuno, troppo presto rispetto all'ora di convocazione per i quiz. Quando arriva mezzogiorno c'è chi è lì da più di due ore. Il motivo è semplice: c'è chi ha snobbato internet e si è fidato della prima convocazione on-line, non guardando l'aggiornamento di venerdì. Fatica supplementare prima di infilarsi nelle quattro aule dove è stato estratta la busta con la traccia numero tre, venti domande e via. C'è stata qualche defezione, ma il limite dei quattrocento concorrenti è stato sfiorato. Tanti comunque anche perché molte facce erano le solite: quelle di chi è precario anche da più di dieci anni, di chi ha fatto più di otto concorsi in pochi anni. Di più. L'occhio attento ha scrutato anche alcuni precari "sine die", cioè non ancora stabilizzati ma ahc e hanno in tasca una scrittura privata con l'Università che li assicura che terranno il posto anche dopo la scadenza del contratto e troveranno la stabilizzazione appena si libera un posto in pianta organica dei dipendenti pensionati. Giri di paure da incubo della burocrazia, ma se anche i precari meno precari di tutti vanno al consorso per tre ani da precario, vuol dire che l'aria che tira è brutta. I sindacati (Cgil) hanno lanciato l'allarme: i numeri e le parole del rettore Bistoni dicono che l'Università finché non vede la moneta del governo, non cede il cammello del posto fisso e a tempo indeterminato. E l'ultima battaglia si gioca sul filo delle date e dei conti che presenterà in settimana il ministro Gelmini. Con l'incubo che i precari, come è già successo, vadano a casa dopo anni di attesa e di diritti conquistati per la stabilizzazione. Naturalmente al concorso c'erano anche i precari già messi alla porta. Anche loro hanno combattuto contro l'aria condizionata a palla. E anche loro sperano di arivare alle orali di domani.

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ROMA - L'Italia per tornare a crescere ha bisogno di una scuola migliore. Così non va, att... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Martedì 23 Giugno 2009 Chiudi ROMA - L'Italia per tornare a crescere ha bisogno di una scuola migliore. Così non va, attacca il governatore della Banca d'Italia, perché i nostri studenti sono indietro rispetto alla media degli altri paesi, in matematica soprattutto, lo confermano le indagini internazionali quanto «gravi» sono i ritardi del nostro sistema di istruzione. E allora occorre «rinnovare», incalza Mario Draghi, se non si vuole compromettere lo sviluppo economico del paese, oggi sempre più legato alla ricerca scientifica. Due i punti da cui partire per il rinnovamento della scuola, secondo il Governatore: «Autonomia e capacità di valutazione», per crescere nel merito e nel rigore e per garantire risultati più uniformi tra Nord e Sud, mai così lontani. D'accordo, il ministro dell'Istruzione Gelmini, «ho tante volte insistito sulla necessità di puntare anche su un efficace sistema di valutazione». E' il momento di farla finita con un sistema scolastico «egualitario», interviene il presidente di Confindustra, Emma Marcegaglia, che realmente non promuove nessuno perché questa scuola non è «un ascensore sociale, chi è povero resta povero». Il ministro Gelmini sta facendo qualcosa in questa direzione, aggiunge la Marcegaglia, bisogna fare ancora di più, «dare soldi alle scuole buone e agli insegnanti bravi». L'ultima bocciatura alla scuola italiana arrivata pochi giorni fa dall'Ocse. Per colmare il gap, ha sottolineato il Governatore in occasione della premiazione degli studenti migliori in matematica e informatica a Palazzo Koch, sede della Banca d'Italia a Roma, è necessario «un più efficace strumento di valutazione».

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Impazza il toto-tema: da Obama a Eluana, al terremoto in Abruzzo (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

CRONACA 23-06-2009 MATURITA' DOPODOMANI LA PROVA D'ITALIANO: IPOTESI E CONGETTURE SUL WEB Impazza il toto-tema: da Obama a Eluana, al terremoto in Abruzzo Ilaria Graziosi II Maturità, è conto alla rovescia: da giovedì via all'esame. E il toto tema corre sul web. A pochi giorni dall'inizio della maturità 2009 si scatena su Internet la tradizionale caccia ai pronostici sugli argomenti più accreditati per la prima prova: il componimento di italiano. La tradizionale ansia, tipica da «notte prima degli esami», è già molto alta tra i maturandi, che in questi giorni continuano a confrontarsi su internet per ipotizzare quali potrebbero essere gli argomenti di attualità o gli autori che usciranno nella prima prova. Ne discutono tra di loro ed insieme ai professori, sperando che le previsioni possano risultare corrette e che possano riuscire a preparare i giusti argomenti per le tanto temute tre prove scritte degli esami di Stato. Gli argomenti possibili sono davvero svariati quest'anno, difficile credere che le previsioni possano essere precise. Si va dall'attualità agli autori più «papabili », dagli anniversari importanti alle tendenze più diffuse. E così tutti sui libri a ripassare autori come Verga, Svevo, Calvino, Moravia, Pavese, Pirandello, Manzoni, Leopardi e Ungaretti, più gettonati per l'analisi del testo perché non richiesti da qualche tempo, ma anche Quasimodo, dato che 50 anni fa ha ricevuto il premio Nobel. Tra gli argomenti di attualità, in molti si aspettano una traccia sulla crisi economica mondiale, paragonata anche alla crisi del '29. Ma anche l'elezione di Barack Obama come presidente degli Stati Uniti d'America, che può essere lo spunto per affrontare il tema dei diritti umani - dato che ricorrono i 60 anni dalla Dichiarazione sui diritti umani - o quello del razzismo. E ancora: la riforma della scuola italiana del ministro Gelmini e la contestazione degli studenti, paragonata a quella del 1968; la guerra in Medioriente e il conflitto israeliano-palestinese; le correnti migratorie e l'immigrazione clandestina; le catastrofi naturali e il terremoto in Abruzzo, paragonato al terremoto in Umbria del 1997; la diffusione dei social network; l'ambiente, la responsabilità e l'etica; l'eutanasia ed il diritto alla vita, con riferimenti al caso di Eluana Englaro; la donna e le difficoltà nella società di oggi, con riferimento ai continui casi di stupri e violenze. Per non parlare della «preoccupazione » per le numerose ricorrenze e anniversari importanti che ricorrono nel 2009: 20 anni dalla caduta del Muro di Berlino, che si può collegare di conseguenza alla Guerra fredda; 40 anni dai primi passi dell'uomo sulla Luna; 100 anni dalla pubblicazione del Manifesto del Futurismo, con un'analisi del mito della velocità paragonato al vivere con lentezza; 200 anni dalla nascita di Darwin e 150 anni dalla pubblicazione del testo sull'evoluzione della specie; 60 anni dalla realizzazione della Costituzione italiana; 150 anni dalla nascita di Puccini; 20 anni dalla nascita del web oppure gli 80 anni dai Patti Lateranensi. Gli studenti continuano ad ipotizzare i possibili titoli della prova di italiano, mentre nessuno ancora si è ancora pronunciato sugli autori della versione di latino che si svolgerà venerdì. Lunedì il ciclo si completerà con la terza prova e poi l'ultimo sforzo: dai primi di luglio tutti davanti alle commissioni per i tanto temuti colloqui orali.

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Si è insediato ieri il nuovo direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale Antonio ... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 23-06-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il (Marche)) (Messaggero, Il (Ancona))

Argomenti: Scuola

Martedì 23 Giugno 2009 Chiudi Si è insediato ieri il nuovo direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale Antonio Coccimiglio. Sessant'anni, già collaboratore di tre ministri dell'istruzione, il nuovo responsabile della politica scolastica marchigiana ha ricoperto numerosi incarichi nell'amministrazione centrale e periferica. È stato vice capo Gabinetto dei ministri Moratti e Fioroni e, dallo scorso anno, direttore generale presso gli uffici di diretta collaborazione con l'attuale ministro Mariastella Gelmini.

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Signor Gervaso, di fronte a un'apparente libertà d'informazione, i gruppi di potere ... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Martedì 23 Giugno 2009 Chiudi Signor Gervaso, di fronte a un'apparente libertà d'informazione, i gruppi di potere continuano a comportarsi come sempre. Colpa, forse, delle disfunzioni dei due sistemi fondamentali di tutela del cittadino, quello giudiziario e quello sanitario, davanti ai quali il singolo è completamente disarmato. Disfunzioni sicuramente volute a suo tempo, quando fu stabilito che a questi due sistemi si sarebbe adito, contro lo spirito della legge, esclusivamente per cooptazione, che contribuisce in maniera determinante al disarmo morale e psicologico degli italiani. I quali si sentono del tutto impotenti contro la sostanziale menzogna mediatica, quella di un'esistenza di un'apparente "libertà civica". Infatti, basta imbattersi nella realtà giudiziaria per capire le ragioni della "mano libera" lasciata al delinquente. Di fronte a questa realtà, ampiamente documentata dai media, in particolare "Striscia" e "Report", ci assale un altro dubbio: a che pro? Siamo già al mitridatismo? Giorgio Vitali - Roma No: non siamo al mitridatismo. Siamo andati oltre. Siamo all'olio di vaselina. Che, purtroppo, si è finora rivelato inefficace. Questo Paese manda giù tutto anche se non lo digerisce e non lo metabolizza. Gli resta sullo stomaco, ma ormai ci ha fatto i succhi gastrici. Tutto quello che lei dice è vero, ma il fatto che lo sia non cambia niente. Lo dico a ragion veduta. Più di una volta mi è capitato di discutere con un deputato, un senatore, un sottosegretario o un ministro un mio giudizio, o un mio j'accuse. Nessuno mi ha mai contestato. Fa parte del gioco, del loro gioco, di chi ci rappresenta. Non c'è inquilino del Palazzo che metta in dubbio lo sfascio della giustizia, della sanità, della scuola, che non stigmatizzi le lungaggini dei processi, l'inefficienza degli ospedali, il bullismo, l'ignoranza degli studenti. Il cittadino non si sente tutelato perché, del cittadino che vota, il parlamentare s'infischia. In campagna elettorale, basta leggere i manifesti, dove tutti promettono tutto. Ma promettere non impegna a niente. Passata la festa, gabbato lo santo. Se andate in ospedale, fate code bibliche. Avete bisogno di una Tac, di una Pet, di una risonanza magnetica o di una scintigrafia ossea? Passano secoli. Della scuola non parliamo. Succede di tutto, e i veri responsabili sono certi insegnanti, specialmente quelli usciti dalla babele giacobina e lassista del Sessantotto. Ma le raccomando anche le famiglie. Gli allievi (con le doverose eccezioni) danno del tu ai docenti. La ricreazione non finisce mai, ma ora si dovranno fare i conti con la ministra Gelmini che è un osso duro e non molla l'osso. Quello che riuscirà a riformare non lo so. Ma non sarà facile ricostruire una necropoli, dove i bulli imperano, armati di coltelli e spinelli. Dove le insegnanti vanno a scuola come se andassero in camporella, dove chi sta in cattedra, dopo una notte matta in discoteca, si addormenta o fa chilometriche telefonate alla propria partner. Denuncio spesso questo screanzato andazzo, scrivendo ciò che mi pare e piace, contro o in favore di chi mi pare e piace. Mai nessuna censura, e nemmeno un richiamo. Più libero di così, in mezzo secolo di carriera, non sono stato mai. E voi che mi leggete ne siete quotidianamente testimoni. Se qualcuno cercasse di mettermi la mordacchia e di legarmi le mani, me ne andrei, come feci, nei primi anni Settanta, dal Corriere della Sera che aveva sterzato brutalmente a sinistra. Mi dimisi io, si dimise Montanelli, che l'anno dopo, fonderà Il Giornale, e si dimise quella che Di Bella, grande amico e grande direttore, definì l'"argenteria di famiglia", cioè il fior fiore delle penne di via Solferino. Ottone restò solo con i suoi "pasdaran" e con chi non se la sentiva di affrontare un'avventura piena di incognite, come quella tentata da Indro e riuscita. Quanto ai "poteri forti", ci sono, ci sono sempre stati, ci saranno sempre. Si chiamano forti perché fanno, con mezzi non sempre confessabili, quello che devono fare per impinguarsi, aumentare i profitti, acquistare maggior peso non solo nell'economia e nella finanza, ma anche nella politica e nella società. Di questo, volenti o nolenti dobbiamo prendere atto. Ma seguitiamo a protestare e a soffrire, ad abbaiare alla luna. atupertu@ilmessaggero.it

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Le imprese chiedono sgravi per chi investe (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

ECONOMIA & FINANZA pag. 27 Le imprese chiedono sgravi per chi investe Anche le banche chiamate a fare la loro parte REGGIO EMILIA SCUOLA, fisco, burocrazia. Tutti da riformare per aiutare l'Italia a ripartire. Parola della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia (nella foto) intervenuta ieri pomeriggio alle assemblee delle locali associazioni industriali di Parma e Reggio. «La riforma più importante è quella della scuola ha sottolineato la Marcegaglia I dati Ocse indicano che noi spendiamo come gli altri paesi nella scuola, ma la qualità non è sempre al livello dei migliori». «Nel nostro paese - ha spiegato ancora - manca la mobilità sociale, chi è povero resta povero mentre la scuola deve essere un ascensore sociale». Promosso (ma senza lode) il ministro Gelmini: «Qualcosa sta facendo, ma bisogna dare i soldi alle scuole buone e agli insegnanti bravi». Tra le priorità nella nuova stagione di riforme auspicata, il presidente di Confindustria mette inserisce le semplificazioni e l'eliminazione degli enti inutili («Pensiamo che anche le province in parte lo siano, ma partiamo pure dagli altri») e le liberalizzazioni. Ma c'è anche il nodo della pressione fiscale. «In Italia - ha sottolineato - c'è una pressione fiscale alta in generale, che è salita ulteriormente quest'anno. Sappiamo che c'è un problema di limiti di bilancio, ma è chiaro che se vogliamo parlare di competitività e far ripartire l'economia quello della pressione fiscale è un problema molto serio». La presidente attende quindi con speranza la Tremonti Ter, augurandosi che contenga sgravi fiscali per gli investimenti sulla tecnologia. Ma c'è anche un ammonimento alle banche. «I banchieri devono tornare a fare il loro mestiere. E cioè finanziare le imprese sane. Altrimenti si ritroveranno con meno lavoro e un paese più povero». Infine, una stoccata al governo: «I crediti dello Stato verso le imprese sono una vergogna nazionale. Vogliamo che venerdì il governo dica che in futuro non si ripeterà mai più».

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AL GRIDO di , i ragazzi dell'Onda stanno organizzando la pro... (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

BOLOGNA CRONACA pag. 15 AL GRIDO di «blocchiamoli», i ragazzi dell'Onda stanno organizzando la pro... AL GRIDO di «blocchiamoli», i ragazzi dell'Onda stanno organizzando la protesta contro la riforma delle tasse universitarie pensata dai vertici dell'Alma Mater. Domani l'appuntamento è alle 16,30 in via Zamboni 38 per un'assemblea pubblica, mentre per martedì 30 giugno, in concomitanza con la seduta del consiglio di amministrazione dell'università (che dovrebbe ratificare la riforma delle tasse), è probabile un presidio dalle 8 in via Belmeloro 4. NEL FRATTEMPO, sempre domani, ma a partire dalle 9, è in programma la seduta del consiglio studentesco che prenderà in esame la modifica della contribuzione. Sinistra universitaria ha già annunciato che presenterà un documento, chiedendo in particolare lo stralcio della norma che prevede il passaggio automatico alla fascia massima di contribuzione per chi non raggiunge i requisiti di merito previsti per ottenere lo sconto sulle tasse. Da questa modifica dipende il voto favorevole di Su al provvedimento. INTANTO, i ragazzi dell'Onda attaccano a testa bassa non solo l'ateneo, ma anche i rappresentanti degli studenti eletti negli organi accademici. «Approfittando del periodo estivo e degli esami puntano il dito i No Gelmini' in una nota , l'Ateneo sta per approvare, con la connivenza di Student office e Sinistra universitaria, un aumento delle tasse per il prossimo anno accademico e sta emanando provvedimenti disciplinari nei confronti di decine di attivisti dell'Onda, che prevedono pene fino all'espulsione per un anno. Dunque è chiaro sostiene l'Onda che la risposta dell'Ateneo alle istanze dal basso che hanno gridato per tutto l'autunno e la primavera che non vogliono pagare la crisi, è solo il non ascoltarle», imponendo al contrario «un aumento dei costi» e una «risposta repressiva».

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Draghi boccia la scuola: (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 23-06-2009)
Pubblicato anche in: (Resto del Carlino, Il (Bologna)) (Giorno, Il (Milano))

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BREVI DI ECONOMIA pag. 29 Draghi boccia la scuola: «Riformarla per crescere» ISTRUZIONE PER IL GOVERNATORE «SVILUPPO E FORMAZIONE VANNO DI PARI PASSO» ROMA Mario Draghi (nella foto LaPresse) torna all'attacco sul fronte della crescita economica da rilanciare e lo fa riproponendo il binomio sviluppo-formazione dopo aver puntato l'accento sulle carenze «gravi» del nostro sistema scolastico. L'occasione è stata la premiazione degli studenti migliori in matematica e informatica a Palazzo Koch. «Le indagini internazionali che valutano le competenze degli studenti ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del Paese ha detto il Governatore di Bankitalia e su queste basi si è venuta maturando la consapevolezza che è necessario procedere a un suo rinnovamento, un rinnovamento che si fondi sull'autonomia e sulla capacità di valutazione». La scuola, ha continuato, è importante anche per eliminare le diseguaglianze di origine e garantire pari opportunità. «Ancora agli inizi del Novecento, ci ricorda il grande storico economico, Carlo Cipolla, essere alfabeti ha proseguito Draghi significava essere capaci di eleggere e scrivere. Oggi, in una società industrialmente progredita, una persona con meno di 10-15 anni di scuola è da considerarsi funzionalmente analfabeta». «Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola ha replicato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto. L'autonomia è importante purché marci di pari passo con la responsabilità».

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Partono i premi per gli atenei (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi" del 23-06-2009)

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ItaliaOggi sezione: Lavoro e Previdenza data: 23/06/2009 - pag: 41 autore: di Benedetta P. Pacelli arriva il decreto interministeriale Partono i premi per gli atenei Finanziamenti sostanziosi ai più virtuosi Ai nastri di partenza i premi per gli atenei più virtuosi. Un piatto di circa 525 milioni di euro (il 7% del Fondo del finanziamento ordinario), inclusi i 550 milioni della Finanziaria 2007, che verrà spartito tra le università secondo nuovi parametri fondati sulla qualità della ricerca e dell'attività didattica. Un nuovo modello di finanziamento che, secondo il ministro Mariastella Gelmini, entro il 2011 dovrebbe far salire gli incentivi fino a 2,5 miliardi di euro. Le modalità per spartire le risorse sono contenute nel decreto congiunto università-economia che dopo un ritardo di molti mesi sarà trasmesso (dopo il parere del Cun e della Crui), insieme a quello per il Fondo del finanziamento ordinario, alla Corte dei conti. Forse questa volta si cambia davvero. E a essere premiati saranno quegli atenei che rispetteranno determinati indicatori di qualità.I criteri per la didattica. Il decreto, anche sulla spinta delle 13 università riunite in Aquis e dello stesso Cun, prevede che questo fondo venga ripartito per il 34% in base alla qualità della didattica e per il restante 66% sui risultati della qualità della ricerca scientifica. Un gran peso avrà, quindi, per la spartizione dei fondi, l'occupazione dei laureati a tre anni dal titolo, ma anche la capacità degli atenei di non perdere studenti tra il I e il II anno, un passaggio cruciale che registra il più alto tasso di abbandoni. Saranno premiate, poi, le università che hanno il maggior numero di studenti in corso, quelle con un rapporto equilibrato tra il numero dei docenti e i corsi di laurea attivati e gli atenei che hanno applicato la valutazione della didattica da parte degli studenti. E quelli per la ricerca. Ma i premi più corposi saranno quelli destinati alla qualità della ricerca scientifica. Il modello messo a punto prevede che le risorse siano distribuite per il 50% dai risultati della Valutazione triennale della ricerca effettuata dal Comitato di valutazione della ricerca e per l'altro 50% dalla riuscita nell'assegnazione dei fondi per i progetti di ricerca (Prin) ma, soprattutto, dal successo acquisito dagli atenei nell'ambito dei progetti di ricerca dell'Unione Europea.Il cambio di rotta. Questo cambio di rotta dovrebbe portare a un allontanamento progressivo del vecchio finanziamento su base storica. Il Fondo del finanziamento ordinario che costituisce la principale fonte di entrata per gli atenei è infatti articolato in due voci: una quota base, attribuita in modo automatico alle università e una quota di riequilibrio assegnata sulla base di parametri quantitativi. Ma negli ultimi cinque anni, mediamente, soltanto la quota dell' 1,6% di Ffo è stata distribuita in funzione dei risultati, con una punta del 4,2% nel 2005 e meno dello 0,9% nel biennio 2006-2007. Questo non ha fatto altro che accentuare lo squilibrio tra gli atenei penalizzando quelli che avrebbero avuto diritto a quote di finanziamento più consistenti proprio sulla base della qualità della didattica e della ricerca, oltre che alla gestione del loro bilancio. Il Fondo di finanziamento ordinario per il 2009. Ammontano a 6,9 miliardi di euro le risorse che l'Ffo destina agli atenei. In questo contenitore il decreto prevede alcune risorse mirate: 3 milioni di euro) per favorire la mobilità del personale docente e ricercatore, 2,5 milioni di euro per le chiamate dirette nei ruoli dei docenti di studiosi ed esperti stranieri o italiani impeganti all'estero, 40 milioni di euro per la rivalutazione delle borse di dottorato di ricerca e poi, tra l'altro, 55 milioni di euro per i consorzi interuniversitari.

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A settembre 10 mila bidelli a spasso (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi sezione: Azienda Scuola data: 23/06/2009 - pag: 11 autore: di Franco Bastianini e Alessandra Ricciardi Gli effetti del decreto taglia-Ata inviato ai direttori regionali, anche se manca il sì di Tremonti A settembre 10 mila bidelli a spasso Niente rinnovo del contratto, i posti non ci saranno più All'Istruzione attendono ancora il via libera del dicastero dell'Economia. Tanto da essersi riservati -nella nota inviata nei giorni scorsi ai direttori scolastici regionali- di rimettere mano al decreto nel caso di obiezioni da parte del ministero di Giulio Tremonti. Che sull'intera partita dei tagli al personale della scuola sta giocando fino in fondo il suo ruolo di regista. Intanto, però, da viale Trastevere hanno trasmesso il provvedimento alle direzioni regionali, già in ritardo con le operazioni di definizione degli organici da assegnare a ogni provincia e da qui a ogni scuola per il prossimo anno. Si tratta del decreto interministeriale di riduzione delle dotazioni degli Ata, il personale ausiliario, tecnico e amministrativo della scuola, attuativo della manovra finanziaria estiva: saranno circa 14.300 i posti che spariranno ogni anno per i prossimi tre anni. Un taglio che a settembre, alla luce anche dei pensionamenti, dovrebbe produrre la perdita del contratto a tempo determinato per circa 10 mila bidelli e amministrativi. Una nuova disoccupazione, contro la quale non è previsto che scatti neanche l'eventuale ombrello dei contratti di disponibilità che il ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, sta studiando per gli insegnanti precari con il responsabile del Lavoro, Maurizio Sacconi (si veda IO di martedì scorso). Nel triennio 2009-2011 i tagli comporteranno, come del resto impone il decreto legge 112/2008, una riduzione complessiva del 17% della dotazione organica determinata per l'anno scolastico 2007/2008. Tenuto conto che per il predetto anno scolastico la dotazione era stata fissata in 252.661 unità, al termine della manovra dovrà scendere a 209.788 unità. Sono insomma 42.873 i posti da eliminare. Per farlo, il decreto fissa nuovi parametri, molto più restrittivi rispetto al passato, per l'assegnazione del personale in questione alle scuole, compreso quello relativo alla presenza di alunni disabili. I sindacati sono riusciti a porre dei freni (per esempio non sarà possibile, come invece inizialmente prospettato da viale Trastevere, che i dirigenti utilizzino sul territorio gli Ata a seconda delle esigenze del momento, scavalcando il criterio dell'assegnazione alla sede fatta a inizio anno), ma i grandi numeri non lasciano scampo. A partire dall'anno scolastico 2009/2010, e in ciascuno dei tre anni previsti, i tagli da apportare alla dotazione organica nazionale non potranno essere inferiori ad un terzo del 17% preventivato per la fine del triennio. Per l'anno scolastico 2009/2010 l'organico di diritto passa così da 251.623 a 237.397. La riduzione sarà, pertanto, di 14.226 unità. In termini percentuali i tagli maggiori interesseranno gli organici delle regioni Calabria, Basilicata e Sardegna. L'Emilia Romagna è, invece, la regione che soffrirà di meno, visto che negli ultimi anni ha usufruito di meno personale rispetto al numero di studenti iscritti. La riduzione dei posti produrrà un minor numero di posti vacanti o disponibili che potranno essere occupati dagli aspiranti agli incarichi di durata annuale o fino al termine delle attività didattiche. Si tratta di supplenti stabili, quelli con contratti di lunga durata. Ad oggi il precariato più alto nella scuola si ha proprio tra gli Ata. Dal prossimo anno, scemerà: degli 84.500 incarichi conferiti nell'anno in corso a settembre, se le stime saranno confermate, ne sopravviveranno poco più di 74 mila.

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Lezioni difficili, colpa dei bulli (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi sezione: Azienda Scuola data: 23/06/2009 - pag: 12 autore: di Emanuela Micucci Nel rapporto Talis, l'Ocse chiede ai governi europei più sostegno alle politiche scolastiche Lezioni difficili, colpa dei bulli Il 70% degli insegnanti accusa: si perde tempo a tenere l'ordine Bulli, indisciplinati, vivaci. Sono loro, gli studenti da 5 in condotta, a rallentare l'insegnamento in classe sottraendo ai docenti tempo ed energie. In Italia, si dirà. Certo, ma anche negli altri 22 paesi dell'area Ocse che hanno aderito all'indagine Talis su “Insegnamento e creazione di ambienti di apprendimento efficaci” (Talis) presentata il 16 giungo in Messico (www.oecd.org/edu/talis/firstresults) e riferito all'anno 2008. La condotta frenaUno studio su oltre 70 mila insegnati e dirigenti scolastici che fornisce dati comparabili su scala internazionale sulla qualità dell'educazione scolastica. Più del 70% dei docenti delle scuole secondarie inferiori in Italia, Spagna, Slovenia, Estonia e Messico afferma che la cattiva condotta degli allievi in classe impedisce in una certa misura o molto il processo di apprendimento. Ulteriore sottolineatura: in media i docenti impiegano il 13% del tempo in aula a mantenere la disciplina. Proporzione che in Brasile e Malesia sale al 17%. Del resto, il comportamento degli alunni disturba la lezione in 3 scuole su 5. Gli studenti dalla condotta irreprensibile invece nell'Est d'Europa: indestibile solo il 10% di lituani, estoni, bulgari e polacchi. A ostacolano il buon lavoro dei prof anche l'assenteismo degli studenti (46%), il linguaggio osceno e le bestemmie (37%), l'intimidazione o gli insulti all'indirizzo dei compagni (35%). Insomma, tutta colpa degli alunni. «Abbiamo ragione noi a volere più rigore», è stato il commento del ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini. Manca una politica adeguataA leggere il rapporto però emerge che il 38% degli insegnanti lavora in scuole che risentono di una carenza di personale qualificato. Mancano strutture adeguate e sostegno didattico per l'efficace apprendimento degli studenti. Problemi che in Polonia interessano solo il 12% delle scuole, ma in Turchia il 78%. «Nonostante queste sfide», spiega Angel Gurrìa, segretario dell'OCSE, «una grande percentuale degli insegnanti nella maggior parte dei paesi presi in esame sono soddisfatti del loro posti di lavoro e crede di fare una differenza significativa di istruzione per i loro studenti». È il caso di Norvegia, Belgio e Austria. Mentre in Ungheria o nella Repubblica di Corea i docenti tendono ad essere meno ottimisti nei propri sforzi. L'Ocsde fotografa anche alcune situazione emblematiche sul fronte della carriera dei docenti. In Australia, Belgio (Fiandre), Danimarca, Irlanda e Norvegia più del 90% degli insegnanti non si attende nessuna ricompensa per il fatto di migliorare la qualità del proprio lavoro. Meno pessimisti i bulgari, i malesi e i polacchi, ma quasi la metà di loro afferma che non vi sono incentivi. Un dato che accomuna 3 docenti su 4 dell'area Ocse. Non aiuta la carriera professionale la mancanza di una valutazione sistemica dei docenti e di un feedback sul loro lavoro. È il caso di oltre il 25% degli insegnati in Irlanda e Portogallo, il 45% in Spagna, il 55% in Italia. «Maestri e professori di alta qualità sono essenziali per una realizzazione efficace delle politiche educative», ricorda Gurrìa, «La qualità di un sistema educativo non può del resto essere superiore a quella dei suoi insegnanti e del loro operato». Il commissario all'istruzione Jan Figel' puntualizza: «Nell'Unione europea si stima vi siano 6 milioni e 250mila insegnanti che hanno bisogno di tutto l'aiuto che le autorità educative possono dar loro per impartire il giusto tipo di insegnamento in contesti scolastici in rapida evoluzione. Ciò richiede determinazione e impegno dei politici a sostegno dei nostri insegnanti, non solo per la loro formazione ma anche il miglioramento delle loro condizioni di lavoro».

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La valutazione assente (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi sezione: Azienda Scuola data: 23/06/2009 - pag: 12 autore: Emanuela Micucci Non solo italia La valutazione assente Alla vigila della maturità, arriva la richiesta dell'Ocse di adottare un sistema di valutazione esterno della scuola italiana. Mentre il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini annuncia «l'ipotesi per gli esami di maturità di una prova nazionale sul modello Invalsi, in aggiunta a quelle già esistenti, da introdursi con l'avvio della riforma della scuola superiore». Perché solo una valutazione oggettiva garantisce un'istruzione efficiente e una scuola di qualità. Lo hanno ripetuto più volte gli esperti dell'Ocse mercoledì presentando a Roma in anteprima europea l'indagine internazionale Talis 2008 e il rapporto “Verso scuole migliori ed opportunità più eque per l'apprendimento” (www.oecd.org/edu). In Italia però solo il 55% dei docenti viene valutato. E il sistema è poco sviluppato in tutti i 23 paesi Ocse. In media il 13% degli insegnati, infatti, non è stato sottoposto ad alcun tipo di valutazione. In Portogallo, Austria e Irlanda più di 1/3 dei docenti lavora in istituti senza essere stato valutato negli ultimi 5 anni. In Spagna (46%) e Portogallo (26%) i docenti non traggono alcun beneficio dalla verifiche. Al contrario di estoni, lituani e malesi che ricevono feedback costanti. L'80% dei malesi adattano l'insegnamento ai risultati ottenuti. «La valutazione e il feedback incidono fortemente e in modo positivo sui docenti e sul loro lavoro», spiega Barbara Ischingher, direttore del settore Education Ocse, «aumentano la loro soddisfazione professionale». Occorre però motivarli e coinvolgerli. Assegnargli forme di incentivi. Le ricevono meno del 10% in Austria, Irlanda e Danimarca. Di qui l'urgenza di mettere a punto una via italiana alla valutazione interna ed esterna della scuola. «In Italia non siamo all'anno zero della valutazione», ricorda Piero Cipollone, presidente dell'Invalsi, «ci sono iniziative in corso, in 3 anni avremo un sistema di valutazione in ingresso e in uscita».

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Parma diventa europea: assunzioni dirette e salari made in Ue (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi" del 23-06-2009)

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ItaliaOggi sezione: Azienda Scuola data: 23/06/2009 - pag: 14 autore: Nicola Mondelli Riforme in itinere Parma diventa europea: assunzioni dirette e salari made in Ue La scuola funziona in via sperimentale dal 2004, ora il ddl Gelmini le riconosce personalità giuridica Scuola associata al sistema delle scuole europee. Assunzioni per chiamata diretta. Stipendio a livello europeo. Insomma, tutto quello che Ocse chiede per la scuola italiana potrà diventare realtà per un'istituzione particolare, quella della scuola di Parma. È infatti cominciato l'iter parlamentare (Atto camera 2434) per l'attribuzione della personalità giuridica alla Scuola per l'Europa di Parma. Il disegno di legge è stato presentato dal ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini di concerto con i ministri degli affari esteri, per le politiche europee e dell'economia e delle finanze. Sorta all'indomani dell'assegnazione a Parma della sede dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare(Efsa), la Scuola funziona in via sperimentale dal 1° settembre 2004. Nell'ottobre del 2006 ha ottenuto l'accreditamento dal Consiglio superiore delle Scuole europee, che ha associato la Scuola al sistema delle scuole europee, riconoscendone l'aderenza e la qualità del servizio offerto ai figli dei funzionari dell'Efsa, nonché ai figli di dipendenti delle aziende che si sono convenzionate con l'Efsa e a studenti italiani e no, che hanno scelto di frequentarla. La Scuola di Parma costituisce, pertanto, il primo esempio di scuola associata al sistema delle scuole europee. Nell'anno scolastico in corso la Scuola accoglie, nelle tre sezioni anglofona, francofona e italiana, complessivamente 506 alunni, di cui 229 italiani e 277 non italiani, suddivisi nelle tre categorie di figli di funzionari dell'Efsa, di figli di dipendenti di aziende convenzionate con l'Efsa e di alunni italiani. Le stime prevedono che nei prossimi tre o quattro anni scolastici il numero dei soli figli dei funzionari passi dagli attuali 177 a 260 alunni, con una previsione complessiva di alunni tra gli 850 ai 950.Gli effetti del riconoscimento della personalità giuridica. L'attribuzione della personalità giuridica alla Scuola ad ordinamento speciale consentirà alla stessa, come si legge tra l'altro nella relazione di presentazione che accompagna il disegno di legge, di potere agire con maggiori margini di potestà autonoma, nel rispetto, comunque, della libertà di insegnamento, della libera scelta educativa delle famiglie e delle finalità del sistema scolastico delle Scuole europee, conformandosi nel contempo agli ordinamenti, ai programmi e al modello amministrativo delle Scuole europee. Ulteriore beneficio si potrà riscontrare con riferimento all'attività di ricerca e di sperimentazione didattico-educativa, che consentirà alla Scuola di sviluppare innovazioni di tipo metodologico e disciplinare. Atipicità della Scuola. La Scuola di Parma, pur ispirandosi al modello pedagogico e organizzativo della Scuola europea di Varese, la sola scuola europea in Italia, sarà finanziata, a differenza di quest'ultima, dal Governo italiano, anziché dal Consiglio superiore delle Scuole europee. Le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria delle edificio destinato a sede della Scuola e quelle per l'arredamento, per le utenze elettriche e telefoniche, per la provvista dell'acqua e del gas, per il riscaldamento e per i relativi impianti saranno invece poste a carico della provincia e del comune di Parma.Reclutamento e retribuzione dei docenti e del personale ATA.Come prevede la legge 10 gennaio 2007,le modalità di reclutamento del personale docente ed Ata sono oggi, e continueranno ad esserlo anche dopo l'entrata in vigore della legge in oggetto, quelle che non solo l'associazione nazionale presidi, ma anche qualche ministro e vice ministro auspicano da tempo per ogni ordine e grado di scuola italiana: assunzione per chiamata diretta previo espletamento di una apposita procedura concorsuale – anche in deroga alle disposizioni vigenti in materia di svolgimento delle prove concorsuali - definita con regolamento della Scuola e con contratti esclusivamente di durata annuale e, comunque, rinnovabili. La Scuola potrà procedere all'assunzione di personale anche mediante contratti di prestazione d'opera. La retribuzione. A tutto il personale che opererà nella Scuola sarà corrisposta una retribuzione pari a quella corrisposta ai docenti in servizio nelle Scuole europee di tipo I. Tale retribuzione sarà, tuttavia, limitata al solo periodo di servizio nella Scuola e non darà titolo alla sua conservazione dopo la cessazione dell'incarico.

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Draghi (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

n. 150 del 2009-06-23 pagina 27 Draghi «Puntare su formazione e ricerca per tornare a crescere» di Redazione Il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi (nella foto) torna all'attacco sul fronte della crescita economica da rilanciare e lo fa riproponendo il binomio sviluppo-formazione, in occasione della premiazione degli studenti migliori in matematica e informatica a Palazzo Koch. «Le indagini internazionali che valutano le competenze degli studenti ai vari gradi di istruzione ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del Paese - dice Draghi -, su queste basi si è venuta maturando la consapevolezza che è necessario procedere a un suo rinnovamento, un rinnovamento che si fondi sull'autonomia e sulla capacità di valutazione». La scuola, è un altro dei messaggi di Draghi, è importante anche per eliminare le diseguaglianze di origine e garantire pari opportunità. Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, afferma di condividere le osservazioni del governatore anche se con alcuni distinguo. «Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola - è la sua replica - puntando anche su un efficace sistema di valutazione e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto. L'autonomia è importante - spiega - purchè però marci di pari passo con la responsabilità, altrimenti c'è il rischio che essa si trasformi in uno strumento non adeguato». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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MILANO: APPLAUSO SALUTA VITTORIA PODESTA' (sezione: Scuola)

( da "ITnews.it" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Milano, 22 giu. (Adnkronos) - Alle 21.17 nella sede del Pdl di viale Monza un lungo applauso ha salutato i risultati quasi definitivi (mancavano solo una trentina di seggi) di Guido Podesta' alla presidenza della Provincia di Milano. Podesta' ha quindi abbracciato a lungo i ministri dell'Istruzione Mariastella Gelmini e quello della Difesa Ignazio La Russa prima di concedersi ai giornalisti.

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ELEZIONI: GELMINI, PER LA SINISTRA SCONFITTA MORTALE AL NORD (sezione: Scuola)

( da "ITnews.it" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Milano, 22 giu. - (Adnkronos) - "Credo che il Pd e la sinistra debbano registrare una sconfitta mortale nel Nord". Questo il commento del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, in attesa di conoscere il risultato finale della Provincia di Milano. Per la sinistra, ha sottolineato Gelmini, si tratta "di una sconfitta pressoche' totale nel Veneto e in Lombardia ed anche per il Comune di Cremona dove abbiamo vinto noi mentre stiamo apprestandoci a farlo anche per la Provincia di Milano. Una vittoria -ha aggiunto- che vale il doppio perche' non avevamo i collegi della Brianza".

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La scure Gelmini si abbatte sulle medie (sezione: Scuola)

( da "Brescia Oggi" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

La «scure» Gelmini si abbatte sulle medie SCUOLA. La riforma del Ministro all'Istruzione produce effetti immediati: in netto aumento il dato sui respinti, con punte clamorose tra gli stranieri Bocciato il 10% degli alunni Alla «Pascoli» triplicato il numero degli studenti che dovranno ripetere l'anno 23/06/2009 rss e-mail print Esame di terza media: molti gli studenti che non sono stati ammessi e ripeteranno l'anno FOTOLIVE Sugli studenti delle medie cittadine si abbatte la scure delle bocciature. Diverse scuole sono ferme per il referendum, e per il dato complessivo bisogna aspettare domani. Il trend, però, è chiaro, e dice che almeno il 10 per cento degli alunni deve ripetere l'anno, oppure non è stato ammesso all'esame di terza. Con punte clamorose in alcune scuole in cui è particolarmente numerosa la presenza degli stranieri. IL «RIGORE», a quanto pare, è stato scatenato dal ritorno ai voti decimali e soprattutto dall'obbligo di ammissione all'esame con la sufficienza in tutte le materie, voluta dal ministro Gelmini. Al contrario che alle superiori, alle medie non c'è nemmeno la «scappatoia» della sospensione del giudizio, vale a dire del rinvio a settembre. Le scuole sono ricorse la «voto di Consiglio di classe» per trasformare molti cinque in sei, ma l'operazione non ha salvato i ragazzi con parecchie insufficienze. è il caso della media Pascoli, dove le bocciature sono triplicate. «L'anno scorso avevamo avuto il 4.7 per cento di fermati - dice il vicepreside Salvatore Mastrangelo - stavolta siamo quasi al 16». I motivi sono sempre gli stessi. «Principalmente per la norma Gelmini - conferma Mastrangelo - è stato difficile salvare alunni con oltre due o tre insufficienze, mentre l'anno scorso andava avanti anche chi ne aveva quattro». A tirare un po' su le statistiche è la Bettinzoli, che fa tutt'uno con la Pascoli. Perciò alla fine, nelle due scuole si ha il 13.4 per cento di bocciati sulle classi prime (33 alunni su 246), il 13.3 sulle seconde (36 su 270) l'11.5 di non ammessi all'esame di licenza (32 su 279). Il problema della Pascoli - spiegano dalla Bettinzoli - è che c'è «quasi il 40 per cento di immigrati, alcuni arrivati nell'ultimo periodo senza la possibilità di raggiungere la frequenza minima». Tuttavia non solo di stranieri si tratta. Ci sono pure «molti italiani bocciati due volte e a 16 anni sono ancora in terza». Ragazzi che mostrano «disaffezione» allo studio, e trovano dalla scuola una risposta che forse non si aspettavano. La Pascoli non è un caso isolato. Alla Carducci di viale Piave deve ripetere l'anno il 12 per cento degli studenti di prima (20 su 164) e il 9.8 di quelli di seconda (14 su 142). Dei 174 delle terze, invece, solo 11 (6.3 per cento) non sono stati ammessi all'esame. Un po' meglio è andata nelle altre due scuole che fanno capo alla Carducci. La Marconi ha avuto solo tre bocciati in prima su 105 e altrettanti in seconda su 99, mentre tutti i 95 delle terze hanno potuto fare l'esame. A Caionvico, sui 26 della prima 2 ripeteranno l'anno, e altri due della terza (di 25) non faranno l'esame (tutti promossi i 17 di seconda). PERCENTUALI a due cifre pure nelle seconde della De Filippo-Tovini, dove 28 ragazzi su 213 (13 per cento) dovranno ripetere l'anno. Nelle prime i bocciati sono 18 su 194 (9.3%) e i non ammessi all'esame 12 su 161 (8 per cento). La media è intorno al 10, ma anche qui sottolineano che 18 dei bocciati (6 per ciascun livello di classe) «non hanno raggiunto la frequenza minima o hanno abbandonato prima». Si distingue la Franchi del Villaggio Sereno, dove i respinti arrivano all'8.5 per cento (14 su 165) solo nelle prime. Nelle seconde non ce l'hanno fatta 8 su 183 (4.3 per cento) e 7 di 174 (4 per cento) delle terze non faranno l'esame. Tuttavia, anche qui «in prima è stato bocciato qualcuno in più rispetto all'anno scorso», dicono dalla segreteria. E ancora una volta si tratta di «stranieri arrivati tardi, inseriti nella classe di riferimento per età e poi rimandati». I fermati, dunque, aumentano dappertutto. Studenti e famiglie faranno bene a tenerne conto. Mimmo Varone Mimmo Varone commenti - 0 partecipa. inviaci i tuoi commenti Commento Attenzione: L'intervento non verrà pubblicato fino a quando il moderatore non lo avrà letto ed approvato. I commenti ritenuti inadatti o offensivi non saranno pubblicati. invia

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Montichiari ha dato fiducia a Zanola (sezione: Scuola)

( da "Brescia Oggi" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Montichiari ha dato fiducia a Zanola LA CONTINUITA'. Premiata dal voto la candidata che rappresenta la prosecuzione della precedente amministrazione retta da Gianantonio Rosa Si impone grazie al 51,6 % lasciando a Carzeri il 48,3% Alla rivale uscita sconfitta non basta l'apparentamento 23/06/2009 rss e-mail print L'entusiasmo dei sostenitori di Elena Zanola: vince con il 51,6 % Elena Zanola vince al ballottaggio con il 51,66% dei voti. È stato il sindaco uscente Gianantonio Rosa, il «padre» ideale dello schieramento vincente, a dare l'annuncio finale alle 18,30: «È finita, finalmente è finita. Abbiamo vinto». A QUELL'ORA Elena Zanola stava per essere investita ufficialmente del compito di primo sindaco donna nella storia di Montichiari. Stava battendo con un buon margine di voti la sua concorrente del ballottaggio, Claudia Carzeri. All'annuncio di Gianantonio Rosa, sindaco negli ultimi dieci anni, un urlo di gioia liberatorio si è alzato nella sala grande al secondo piano del Municipio dove era stata allestita la sala stampa per il ricevimento dei dati via cellulare e computer. Una sala gremita all'inverosimile da molti rappresentanti delle cinque liste civiche che hanno visto premiata la loro volontà di rimanere uniti nonostante i partiti nazionali avessero tolto loro i simboli della Lega Nord e del Pdl per il mancato accordo. Alla fine del conteggio delle schede dalle 17 urne elettorali il vantaggio di Elena Zanola ha raggiunto quota 345 voti in più rispetto a Claudia Carzeri: 5379 voti contro 5034. Il 51,66% contro il 48,34%. Una vittoria che non lascia adito a contestazioni strane, ma certamente ad un esame di coscienza da parte dei gruppi politici che si sono apparentati per portare Claudia Carzeri sulla poltrona del sindaco. Infatti la lista della Carzeri al primo turno aveva ottenuto 3149 voti che sommati ai 2829 voti della lista di Area Civica Monteclarense dava un risultato di ben 5978 voti. Invece al ballottaggio ne hanno ottenuti 944 in meno. C'è da chiedersi dove siano finiti, che valore avesse in realtà quell'apparentamento se poi gli elettori non si sono recati alle urne? UNA DOMANDA cui dovrà esser data presto una risposta valida nel resoconto post-elezioni da parte dei gruppi che si sono apparentati per Carzeri. E mentre nella sala comunale l'euforia dei sostenitori di Zanola saliva alle stelle, nella sede del Pdl in via Trieste lo sconforto dei sostenitori della Carzeri cresceva sempre più man mano che giungevano i risultati dalle ultime frazioni. «È stata una dura campagna elettorale - hanno confermato sia Elena Zanola che Claudia Carzeri - ora dovremo lavorare per far rispettare la volontà del popolo». Una cittadinanza che ha votato compatta per Elena Zanola, non scalfendo minimamente il pacchetto di voti che le avevano assicurato il 40% al primo turno, anzi aggiungendo altri 172 voti. Hanno quindi dato fiducia al suo progetto amministrativo di volere al suo fianco compatta la squadra che aveva guidato la città di Montichiari negli ultimi 10 anni: prima di tutto Gianantonio Rosa come vicesindaco e poi gli assessori Massimo Gelmini, Gianluca Imperadori e Sandro Zampedri, ma con loro anche tutto il gruppo compatto dei leghisti monte clarensi che sono rimasti uniti nonostante le minacce di sospensione ed espulsione da parte della dirigenza provinciale della Lega Nord. Non vi sarà quindi nessuna rivoluzione in giunta e neppure in consiglio comunale dove la maggioranza di 12 consiglieri fedeli ad Elena Zanola e Gianantonio Rosa regneranno come una voce sola per altri cinque anni, come minimo. Non sono servite ad abbattere il fronte Rosa-Zanola né il ritiro dei simboli Lega Nord-Pdl, né il costo del Velodromo, né le problematiche legate alla Casa Albergo, né le minacce di Gabana di portar via la Pallavolo di A1, né l'apertura o l'ampliamento di nuove discariche, né i presunti debiti del Centro Fiera, né il mancato interesse verso l'aeroporto e neppure le accuse di presunte discriminazioni verso gli stranieri. Anzi il consenso della gente verso il loro operato continua senza interruzioni di particolare rilievo. Francesco Di Chiara Francesco Di Chiara

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Milano, Provincia a Pdl-Lega Podestà vince al fotofinish (sezione: Scuola)

( da "Avvenire" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

CRONACA 23-06-2009 ELEZIONI AMMINISTRATIVE Milano, Provincia a Pdl-Lega Podestà vince al fotofinish Penati battuto di neppure 5mila voti. Affluenza in calo L'omaggio del ministro La Russa allo sconfitto: È stato un leone». Formigoni: noi vinciamo e il centrosinistra continua ad arretrare. Casati (Pd): il governo ha portato lo 0.2% in più P er un pugno di voti. Quattromila e seicento, per la precisone, su oltre un milione. Vittoria per 50,2% a 49,8%. Così Guido Podestà, candidato del centrodestra alla Provincia di Milano l'ha spuntata sul rivale Filippo Penati, presidente uscente e alfiere dello schieramento di centrosinistra. Un margine talmente sottile, che nelle prossime ore potrebbe lasciare spazio a polemiche. «È un risultato straordinario ha detto Penati , ma che lascia l'amaro in bocca». «Dedico la vittoria a Silvio Berlusconi », ha detto il neo presidente della Provincia di Milano. Ma la vittoria di Podestà è stata incerta fino all'ultimo. Nonostante partisse con dieci punti di vantaggio su Penati, autore ieri di un'incredibile rimonta riconosciuta dallo stesso ministr Ignazio La Russa. «Penati si è battuto come un leone. Mi piacerebbe averlo con noi». «C'è un vincitore che è Guido Podestà ha detto il segretario provinciale del Pd Ezio Casati , ma c'è anche un secondo vincitore che è Filippo Penati, soprattutto per la grande disposizione di forze che il centrodestra ha messo in campo, a partire da tutto il governo che ci ha messo la faccia per vincere dello 0,2 per cento». Un recupero che lo rilancia nel panorama politico locale e nazionale, visti i clamorosi disastri del Pd al Nord. Una debacle che il centrodestra non ha mancato di sottolineare. «Credo che il Pd ha detto il ministro all'Istruzione Mariastella Gelmini debba registrare una sconfitta mortale al Nord». E poco dopo la dichiarazione del ministro, nel quartier generale del Popolo della libertà, in viale Monza, è inziata la festa per la vittoria. Alla sede del Pdl oltre alla Gelmini, allo stesso Podestà (chiamato in diretta dallo stesso Berlusconi) e ai suoi collaboratori, sono poi arrivati il fratello del presidente del Consiglio Paolo Berlusconi e i leghisti Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti. Poi tutto il Pdl è andato a Palazzo Isimbardi. «Non si interrompe la serie di vittorie del centrodestra nei comuni e nelle province. Prosegue invece l'arretramento della sinistra e del Partito Democratico», ha detto il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni. «È stato decisivo il mio richiamo ad una scelta di campo in favore del centrodestra nei confronti di quell'elettorato moderato che non ha avuto indicazioni precise dai vertici del partito », ha detto invece Luca Ruffino, ex coordinatore cittadino dell'Udc di Milano rimosso dal partito per aver dichiarato di sostenere Podestà nonostante la scelta dei vertici per l'astensione. In via Pergolesi, sede del comitato elettorale di Filippo Penati, invece regnava la delusione per una clamorosa vittoria sfuggita di poco. I più ottimisti si tengono stretto il dato sulla città, dove Penati ha prevalso anche se di poco sull'avversario. Nel Pdl però c'è già chi vuole chiarire quanto è successo. Cioè il fatto che in due settimane si è volatilizzato un vantaggio di 10 punti percentuale di vantaggio. Astensione, sinistra radicale comunque solidale con il Pd, parte dell'Udc che ha seguito le indicazioni di voto dei centrista Bruno Tabacci di votare Penati, le vicende dell'inchiesta di Bari, centrodestra che perde voti su Milano, dove governa. Diverse le quindi interpretazioni che si facevano già ieri sera in viale Monza e che saranno affrontate nei prossimi giorni. Il Pd perde anche l'ultimo bastione importante in Lombardia nonostante un importante recupero. Lo sconfitto: «Resta l'amaro in bocca». . Il neo eletto: «Grazie Berlusconi» DA MILANO DAVIDE RE Guido Podestà, nuovo presidente della Provincia di Milano, e Filippo Penati

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Draghi: scuola autonoma e valutazione (sezione: Scuola)

( da "Avvenire" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

CRONACA 23-06-2009 Draghi: scuola autonoma e valutazione Mario Draghi MILANO. «È necessario procedere a un rinnovamento della scuola superiore che si fondi sull'autonomia e sulla capacità di valutazione». È quanto il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi auspica per il futuro del sistema istruzione in Italia, visto che «le indagini internazionali ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del Paese». Parole accolte con soddisfazione dal ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini, che ha voluto sottolineare come «ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola puntando anche su un efficace sistema di valutazione e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto a questo proposito dal governatore Draghi». Quest'ultimo, parlando in occasione della consegna del premio per lo studio della matematica e dell'informatica nella scuola superiore, ha giudicato positivamente «l'introduzione di una prova nazionale unica nell'esame di terza media, che mira a fornire una guida per gli interventi necessari a elevare la qualità dell'istruzione. Rappresenta uno stimolo a migliorarsi adottando gli opportuni interventi correttivi».

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"La scuola può aiutare la ripresa economica" (sezione: Scuola)

( da "Corriere Adriatico" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Il Governatore punta su un modello di formazione più moderno. D'accordo il ministro Gelmini Draghi: deve avere capacità di valutazione "La scuola può aiutare la ripresa economica" Roma Draghi torna all'attacco sul fronte della crescita economica da rilanciare e lo fa riproponendo il binomio sviluppo-formazione. E se i macigni che pesano sull'aumento del pil il Governatore li ha elencati più volte oggi punta l'accento sulle carenze "gravi" del nostro sistema scolastico. L'occasione è la premiazione degli studenti migliori in matematica e informatica a Palazzo Koch. "Le indagini internazionali che valutano le competenze degli studenti ai vari gradi di istruzione ci hanno aiutato a comprendere la gravità dei problemi del nostro sistema scolastico e la difficoltà che incontra a garantire risultati uniformi tra le diverse aree del Paese - dice Draghi - su queste basi si è venuta maturando la consapevolezza che è necessario procedere a un suo rinnovamento, un rinnovamento che si fondi sull'autonomia e sulla capacità di valutazione". Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, afferma di condividere le osservazioni del Governatore anche se con alcuni distinguo. "Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola - è la sua replica - puntando anche su un efficace sistema di valutazione e dunque non posso che accogliere con favore quanto detto. L'autonomia è importante - spiega - purchè però marci di pari passo con la responsabilità, altrimenti c'è il rischio che essa si trasformi in uno strumento non adeguato". La scuola, è un altro dei messaggi di Draghi, è importante anche per eliminare le diseguaglianze di origine e garantire pari opportunità. "Non vi possono essere scorciatoie, in una società moderna quale l'Italia vuole essere, al raggiungimento del successo professionale: applicazione, impegno, rigore, merito sono le chiavi per una crescita individuale e collettiva che non sia effimera", osserva il governatore. "Il compito di noi tutti è creare le condizioni affinchè le capacità individuali possano pienamente dispiegarsi, senza condizionamenti di sesso, censo, origine sociale, provenienza etnica. L'obiettivo, ambizioso - precisa il numero uno di Palazzo Koch - è to level the playing field, per usare l'efficace espressione inglese. E la scuola è il luogo privilegiato per uguagliare le condizioni di gioco per tutti. Mai come ai nostri tempi il potenziale di crescita di un paese avanzato è dipeso dalle conoscenze e dalle competenze dei suoi abitanti".

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TERESA BARTOLI Roma. Dario Franceschini assicura che è iniziato il declino di Silvio B... (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

TERESA BARTOLI Roma. Dario Franceschini assicura che «è iniziato il declino di Silvio Berlusconi e del suo governo». Dal centrodestra è il premier a ribaltare il dato: «La sinistra registra una nuova, sonora sconfitta e la maggioranza di governo esce rafforzata da queste elezioni. Prima il Pdl governava 5 milioni di persone interessate al voto, adesso ne governa ben 21. È in atto un profondo cambiamento della geografia politica del Paese». Sono però gli alleati dei partiti maggiori ad intascare le affermazioni più importanti, politicamente significative in vista delle regionali del prossimo anno: decisivi l'Udc di Pier Ferdinando Casini per le affermazioni del centrosinistra e il Carroccio di Umberto Bossi per le conferme del centrodestra. Le provinciali. Basso il dato dell'affluenza al voto (45,85). Il centrodestra strappa al centrosinistra le province di Venezia e Milano. Ma sono due testa a testa e soprattutto nel capoluogo lombardo Filippo Penati è il protagonista di una rimonta di dieci punti su Guido Podestà, il candidato sostenuto da Berlusconi e Bossi che solo alle ventuno passate può esultare, abbracciare il ministro Mariastella Gelmini, al suo fianco durante lo spoglio al cardiopalma, brindare con champagne e dedicare la vittoria «a Silvio Berlusconi». A Venezia è Francesca Zaccariotto a spuntarla su Davide Zoggia. Il centrosinistra però la spunta in 14 delle 22 province dove si è andati al ballottaggio e a Torino - dove il centrodestra si è speso molto per il suo candidato Claudia Porchietto - Antonio Saitta va oltre il 57 per cento. Vittorie per il centrosinistra anche ad Alessandria, Grosseto ed Ancona. Le comunali. Ha votato il 61,3 per cento degli elettori. Il centrosinistra tiene le sue roccaforti. Matteo Renzi e Firenze e Flavio Del Bono a Bologna hanno già festeggiato ieri sera vittorie solide, attorno al sessanta per cento dei voti, battendo nettamente Giovanni Galli e Alfredo Cazzola. Flavio Zanonato, «lo sceriffo del Pd», si conferma contro ogni previsione alla guida di Padova malgrado una campagna martellante del centrodestra e del suo candidato Marco Marin. A Bari è Michele Emiliano a stracciare l'avversario, Simeone Di Cagno Abbrescia, con un sessanta per cento abbondante e la rivendicazione di un «laboratorio pugliese» che - dice il sindaco che ha ricevuto le telefonate di Casini, Franceschini e D'Alema - «consente di affrontare la soluzione del problema meridionale». A vincere è l'alleanza con l'Udc fermamente voluta da Massimo D'Alema. Il «laboratorio» ha trovato vittoria anche a Foggia ed in diversi centri della regione, ma non a Lecce. Il centrodestra ottiene una vittoria storica a Prato, dove Roberto Cenni - per la crisi del tessile e l'invasione dei cinesi - è sindaco con il 50,8 per cento. Il centrosinistra. Franceschini parla di «declino» di Berlusconi e di «netta inversione di tendenza». Il Pd prende una boccata d'ossigeno e il suo segretario si sente confortato nell'idea di candidarsi al congresso. Se ne discuterà in Direzione, il 26. È in vista di quell'appuntamento che Beppe Fioroni e Francesco Rutelli sottolineano la «positiva» e «decisiva» prova dell'alleanza con l'Udc di Casini. Ed è proprio il partito di centro a dire con Lorenzo Cesa «siamo noi a fare la differenza». La stessa cosa che sottolinea però l'Idv di Antonio Di Pietro: «A Potenza si vince con noi» dice il capogruppo Belisario. Il centrodestra. «Fossero così tutti i declini»: Ignazio La Russa ironizza sulle parole di Franceschini. E Denis Verdini assicura che sono risultati che «non hanno alcun riflesso sul governo» che anzi - sostiene il ministro del Welfare Maurizio Sacconi - «esce rafforzato» dalla tornata amministrativa. Il Pdl, con Verdini e Fabrizio Cicchitto, annuncia invece che proporrà di rivedere il sistema elettorale per cancellare il doppio turno: «Non è possibile eleggere sindaci o presidenti di provincia con meno del 50 per cento degli elettori» dice Cicchitto. Ma è la Lega a sentirsi il vero vincitore. «Continua la marcia trionfale al nord» dice Roberto Calderoli mentre Luca Zaia parla di un lombardo-veneto «sempre più verde»: «Abbiamo raddoppiato i voti», annuncia. Il Carroccio si prepara a rivendicare le candidature per le presidenze delle due regioni, l'anno prossimo.

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ELENA ROMANAZZI Roma. Se non c'è formazione adeguata non c'è crescita economi... (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

ELENA ROMANAZZI Roma. Se non c'è formazione adeguata non c'è crescita economica. Il governatore di Bankitalia Mario Draghi mette l'accento sulle «gravi» carenze del sistema scolastico italiano che a suo parere va «rinnovato». Occorre maggiore autonomia, un sistema di valutazione efficiente. Le carenze sono sotto gli occhi di tutti e lo dimostrano le «indagini internazionali» che valutano le competenze acquisite dagli alunni nei diversi gradi di istruzione. La scuola arranca e non garantisce «risultati uniformi in tutte le aree del paese». Non è la prima volta che Draghi si concentra sul sistema di formazione italiano. L'ha fatto già l'anno scorso auspicando un miglioramento della situazione. E lo fa ancora con toni più decisi accogliendo a palazzo Kock gli studenti che si sono distinti in matematica e in informatica, un piccolo gruppo di «migliori» composto da venti giovani premiati con un viaggio di studio all'estero. Il monito del governatore viene condiviso ma solo in parte dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini: «Ho insistito tante volte sulla necessità di rinnovare la scuola - tiene a precisare - anche l'autonomia è importante purché però marci di pari passo con la responsabilità, altrimenti c'è il rischio che essa si trasformi in uno strumento non adeguato». Il binomio sviluppo-formazione è il punto centrale del monito del governatore. «Mai come ai nostri tempi - spiega ai ragazzi - il potenziale di crescita di un paese avanzato è dipeso dalle conoscenze e dalle competenze dei suoi abitanti». Su queste si fondano - aggiunge - l'utilizzo di tecnologie in continua evoluzione, la ricerca di livelli qualitativi di eccellenza, l'innovazione dei prodotti, fattori decisivi per la possibilità della nostra economia di tornare su un sentiero di crescita duraturo. Le parole d'ordine sono rinnovamento del sistema, maggiore autonomia, una diversa e più incisiva valutazione. E non solo questo. La scuola per Draghi è importante per eliminare le disuguaglianze d'origine e garantire pari opportunità. Nessuna scorciatoia è consentita. «Applicazione, rigore, impegno, merito - spiega - sono le chiavi per una crescita individuale e collettiva che non sia effimera». E le condizioni per invertire la rotta ci sono tutte, l'importante - aggiunge - è non dimenticare che la scuola è il luogo privilegiato per uguagliare le condizioni di gioco per tutti. I dislivelli esistenti non fanno bene al sistema scolastico. «Il compito di noi tutti - sottolinea - è creare le condizioni affinché le capacità individuali possano pienamente dispiegarsi». Una cosa è certa: «Oggi una persona con meno di 10-15 anni di scuola è da considerarsi analfabeta». I ragazzi premiati ascoltano con attenzione Draghi. Sono tutti maschi, studenti per lo più di città di provincia, capelli lunghi, in alcuni casi raccolti in una coda, abbigliamento decisamente informale, qualcuno ha lo sguardo intimorito non tanto per il governatore quanto per i riflettori puntati addosso. Ricevono il diploma con il fiocco rosso dalle mani del numero uno di Via Nazionale visibilmente emozionati. Tra loro qualche faccia un po' emaciata, da «secchione», qualche nome straniero, come Luca Lin, nato a Roma da genitori cinesi, accento toscano (vive a Grosseto dopo aver vissuto qualche anno in Cina). O come Kirill Kuzmin, di origine russa, diciannove anni, nato al confine con l'Estonia. Ha svolto in Italia le scuole medie e superiori sempre con la passione per i numeri e i teoremi fino ad arrivare tra i finalisti delle Olimpiadi di matematica. Lo stesso innato interesse che spiega in modo spigliato e disinvolto Federico Glaudo, unico romano tra i premiati, massimi voti in matematica al liceo Augusto Righi di Roma. Lui, maglietta nera lunga sui jeans, riccioli fluenti poco sopra le spalle, non si sente un secchione: «Non studio molto, faccio quello che fanno gli altri ragazzi nel tempo libero, però almeno un'ora al giorno sto sui libri».

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MUSICA Gelmini e Garavaglia unite da una domanda: Perchè niente Rai ad Amiche per... (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Martedì 23 Giugno 2009, MUSICA Gelmini e Garavaglia unite da una domanda: «Perchè niente Rai ad Amiche per l'Abruzzo»? «Le artiste che si sono esibite ieri sera a San Siro a favore dell'Abruzzo vanno ringraziate con forza, perché hanno dato un grande esempio di solidarietà, raccogliendo tra l'altro un pubblico più ampio del concerto precedente svoltosi a Roma. Peccato che nessuna televisione, a partire da quella di Stato, abbia sentito il bisogno di trasmettere la diretta dell'evento». È il rammarico della senatrice del Pd Mariapia Garavaglia a proposito dello show Amiche per l'Abruzzo. La stessa domanda se l'era fatta il ministro Gelmini domenica sera allo stadio. In realtà il Tg3 ha lamentato di non aver potuto riprendere i numerosi duetti «perchè uscirà presto un dvd».

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Maturità, ammessi e non (sezione: Scuola)

( da "Emilianet" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

martedì, 23 giugno 2009 Maturità, ammessi e non Aumentano alle superiori gli studenti non ammessi all’esame di maturità, in particolare negli istituti professionali. “In alcuni casi ha pesato il voto in condotta”, commenta il provveditore. Situazione stabile alle scuole medie, giro di vite alle superiori. L'ufficio scolastico provinciale di Modena ha reso noti i dati sull'ammissione agli esami di scuola secondaria. Quasi 6mila gli studenti modenesi scrutinati per l'esame di terza media, ancora in corso: la percentuale degli ammessi sfiora il 95%, “Un dato in linea con gli anni passati” - commenta il provveditore di Modena Gino Malaguti. Spulciando tra i dati, c'è il caso della scuola Berti di Prignano dove all'esame di terza media non è stato ammesso il 20% degli alunni, ma si tratta di soli 4 ragazzi su un totale di 20 frequentanti; o i 31 studenti non ammessi alle scuole Montanari di Mirandola che, in percentuale, rappresentano poco più del 12%. Sono 4.222 i ragazzi ammessi all'esame di maturità che comincia giovedì, anche in questo caso il 95% degli scrutinati. E se per i licei non ci sono grosse novità (alcune scuole come il Muratori, il San Carlo, il Sigonio o il Fermi di Modena hanno ammesso all'esame tutti gli studenti) per gli istituti professionali la percentuale di non ammessi è aumentata: è il caso del Don Magnani di Sassuolo o dello Spallanzani di Castelfranco. In alcuni casi – ha confermato il provveditore – ha pesato il voto in condotta.

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Licei, ore di 60 minuti ma il peso resta uguale (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Con la riforma targata Gelmini, da settembre 2010 i quadri orari delle superiori subiranno una robusta cura dimagrante, ma l’orario effettivo per gli studenti rimarrà pressochè invariato. è quanto emerge da uno studio di «Tuttoscuola» secondo il quale complessivamente si avrà una riduzione dei quadri orari nei licei del 13%, ma il tempo effettivo di lezione per gli studenti si ridurrà in media solo dell’1%. Una «magia» possibile grazie al passaggio dalla convenzionale ora di 50 minuti, che impera nella scuola italiana da decenni, all’ora effettiva di 60 minuti. Una piccola rivoluzione, che, secondo lo studio, si traduce in un risparmio stimabile in almeno 200 milioni di euro all’anno. Il riordino delle superiori implica anche una drastica riduzione delle cattedre, determinando il taglio di 11.500 posti in quattro anni e una maggiore produttività per i docenti, le cui ore di lavoro saranno 100 in più rispetto allo scorso anno.

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Rumors "Punto su Expo e sicurezza". Intervista">Ecco la squadra di Podestà. Rumors "Punto su Expo e sicurezza". Intervista (sezione: Scuola)

( da "Affari Italiani (Online)" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

MilanoItalia Provincia Milano/ Ecco la squadra di Guido Podestà: i rumors di Affaritaliani.it sul totoassessori. E il coordinatore regionale... Martedí 23.06.2009 14:30 di Fabio Massa "Sono già al lavoro". A dirlo ad Affaritaliani.it è una fonte al massimo livello nell'entourage di Guido Podestà, neopresidente della Provincia di Milano. Il lavoro duro, quello delicato nell'intricato sistema di equilibri del centrodestra milanese, è la costituzione di una Giunta che soddisfi l'intera maggioranza e possa così operare con stabilità. "Oggi è il giorno zero, bisogna aspettare almeno un paio di settimane", riferisce un altro notabile del Pdl. Prevedibile, quindi, che all'inizio di luglio si saprà la squadra di Guido Podestà. Affaritaliani.it può, grazie a una serie di rumors, anticipare qualche nome e - soprattutto - gli equilibri che il neopresidente dovrà preservare. CHI HA VINTO GOVERNA - E' un po' il mantra che sta girando tra gli addetti ai lavori. Non è una frase degna di Lapalisse, ma del realismo politico. Anche all'interno della vittoria di centrodestra, infatti, c'è chi ha perso (leggasi Comunione e liberazione), chi ha vinto, e chi non ha perso (ma neanche vinto). Tra i vincitori, sicuramente, c'è Stefano Maullo, assessore alla Polizia Locale della Regione Lombardia. Classe 1962, è un esponente storico di Forza Italia, con forte radicamento sul territorio. E' stato impegnato fortemente per Guido Podestà, dando la sua impronta soprattutto nel settore della comunicazione in qualità di coordinatore della campagna. Insieme a Maullo, in prima linea c'è stato anche Fabio Altitonante, classe 1974, ingegnere, consigliere comunale a Palazzo Marino. I bene informati parlano di lui come prossimo assessore nella Giunta Podestà. Un altro che potrebbe avere una delega è Doriano Riparbelli, che già nel 2000 aveva un incarico nella giunta Colli. Riparbelli ha il grande appoggio del senatore Giancarlo Serafini, uomo molto ascoltato dalla famiglia Berlusconi, già vicecoordinatore Regionale di Forza Italia. Podestà vorrà probabilmente in giunta anche un suo fedelissimo come Pietro Accame, già eletto in consiglio. Due posti dovrebbero essere riservati ad Alleanza Nazionale: in pole position c'è Giovanni De Nicola. Comunione e Liberazione punta invece su una delega da assegnare a Paolo Del Nero. A livello di donne, entrerà in giunta Laura Mira Bonomi, architetto e sindaco di Turbigo. Una certezza riguarda la presidenza del Consiglio Provinciale: sarà assegnata a Bruno Dapei, già capogruppo del Pdl. LA VICEPRESIDENZA - Guido Podestà lo ha detto chiaramente: il vicepresidente della Provincia sarà leghista. L'offerta era stata fatta esplicitamente a Matteo Salvini, enfant prodige del Carroccio, che nel giro di due anni è passato dall'essere capogruppo a Palazzo Marino a onorevole a Roma a europarlamentare a Bruxelles. Salvini rifiuterà la vicepresidenza, e al suo posto si apre il toto vicepresidente. Fonti di Affaritaliani.it sono però sicure: sarà Gianbattista Fratus l'uomo sul quale punta il Carroccio, che vorrebbe per lui anche la delega alla Sicurezza. Fratus è infatti il primo degli eletti della Lega Nord, e ha anche un'esperienza amministrativa a Legnano. Un candidato credibile per ricoprire il ruolo di vice di Guido Podestà. IL COORDINAMENTO REGIONALE - Eletto Podestà in Provincia, si libera il suo posto di coordinatore regionale del Pdl. "Ci vorrebbe un'altra Gelmini", sospira qualcuno, che ricorda con nostalgia la capacità di mediare dell'attuale ministro dell'Istruzione tra le varie anime del partito. La partita è assolutamente aperta, e di nomi ce ne sono troppi a circolare. Alla fine, sono sicuri i vertici del partito, deciderà Berlusconi. Sicuro è l'identikit del nuovo coordinatore: giovane, capace di mediare, di Forza Italia (per contrappeso alla vicepresidenza di Corsaro, uomo di La Russa). Passando al coordinamento provinciale, sembra acqua passata la frattura tra Alessandro Colucci e Guido Podestà. I due hanno lavorato fianco a fianco in questa campagna elettorale, tanto da mettere a tacere anche i maligni. LA CURIOSITA' - Lo scarto tra i due candidati è di poco più di quattromila schede. Podestà ha vinto per un soffio. Malgrado gli ultras, che sono riusciti ad annullare ben tremila voti scrivendo, eloquentemente, "Kakà" sulla scheda elettorale. tags: milano podestà giunta

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In tremila alla Maturità (sezione: Scuola)

( da "Emilianet" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

martedì, 23 giugno 2009 In tremila alla Maturità Gli studenti reggiani delle quinte superiori da giovedì impegnati con il tema di italiano, la prima prova dell'esame di Stato. Ormai ci siamo: il fatidico giorno per i 3010 studenti reggiani dell'ultimo anno delle superiori, e per i 122 esterni, sta per arrivare. Tra ansie e ripassi, i maturandi sono in attesa della prima prova che li vedrà impegnati giovedì, quella di italiano con la quale prendono il via gli esami di maturità. Sono confermate le tipologie adottate negli anni scorsi e dunque gli studenti potranno scegliere tra l'analisi di un testo letterario, la produzione di un saggio breve o di un articolo di giornale, il tema di un argomento storico o di attualità. ll secondo scritto, diverso da indirizzo a indirizzo si svolgerà il giorno successivo. Le materie previste erano state annunciate lo scorso 23 gennaio dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, via internet con un filmato trasmesso su Youtube. L'ultima prova, l'ormai collaudato quizzone, una sorta di sintesi dell'attività scolastica, è previsto per il 29 giugno. Dopo la correzione degli scritti scatteranno gli orali. Per superare l'esame di Stato è sufficiente un punteggio minimo complessivo di 60/100. Ieri le buste contenenti i segreti di questa maturità sono state consegnate ai rappresentanti degli istituti che a loro volta le hanno recapitate alle forze dell'ordine. Saranno carabinieri e poliziotti a distribuirle, giovedì mattina, alle singole scuole. Stamattina invece si sono insediate le commissioni. "Al momento non ci sono posti scoperti - fa sapere Vincenzo Aiello, dirigente dell'ufficio scolastico provinciale - e siamo pronti a coprire le rinunce dell'ultimo minuto". Domani mattina, vigilia degli esami, tutti i presidenti delle commissioni della regione si collegheranno in videoconferenza con Bologna per stabilire le varie modalità organizzative. di STEFANIA BONDAVALLI

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Il conto alla rovescia per gli esami si Maturità è già iniziato (sezione: Scuola)

( da "Quotidiano.it, Il" del 23-06-2009)

Argomenti: Scuola

Il conto alla rovescia per gli esami si Maturità è già iniziato San Benedetto del Tronto | Ancora due giorni di full immersion sui libri, ripassi dell'ultimo minuto, ricerche ininterrotte su Internet, prima di tirare un bel sospiro e affrontare il 25 giugno la prima prova dell'esame di Stato. di Roberta Capriotti foto d'archivio Ragazzi, ormai ci siamo. Ancora due giorni di full immersion sui libri, ripassi dell'ultimo minuto, ricerche ininterrotte su Internet, prima di tirare un bel sospiro e affrontare il 25 giugno la prima prova dell'esame di Stato. E tra ansie, mal di pancia e scongiuri vari, gli indovini del toto-traccia sono già al lavoro. Come ogni anno, in rete, impazza la caccia alla prova scritta mentre nelle scuole le commissioni si preparano ad insediarsi ufficialmente: rinunce dell'ultimo minuto permettendo. Il conto alla rovescia è già iniziato: si parte giovedì con la prova di italiano, a scelta fra tema di letteratura, tema di attualità su argomenti di scienza, tecnologia, questioni sociali e il tema libero. Il 26 sarà la volta della seconda prova scritta (latino al classico, matematica allo scientifico, lingua straniera al linguistico, ecc.) mentre lunedì 29 la terza prova: il quizzone. Quest'anno gli studenti dovranno vedersela con una novità in più: il credito scolastico - ovvero la dote in punti raccolti nell'ultimo triennio che gli alunni portano agli esami - che sale da 20 a 25 punti. L'esito del colloquio, conseguentemente, avrà un peso minor: il massimo punteggio che, quest'anno, le commissioni potranno attribuire ai candidati sarà di 30 punti, anziché 35, mentre la sufficienza da 22 punti scende a 20 . Intanto i commissari si preparano al super lavoro. In alcuni istituti c'è già stata qualche rinuncia. I maturandi bookmakers stanno già alzando la posta. Su Internet è un via vai di sondaggi, indiscrezioni, soffiate dell'ultimo minuto: per l'autore del testo da sottoporre ad analisi si pensa a Quasimodo, che 50 anni fa ha ricevuto il Nobel, o ai classici Manzoni e Pirandello. Tra gli argomenti di attualità forse la crisi economica oppure l'elezione del presidente degli Stati Uniti? Nella top ten, oltre alla guerra in Medioriente e il terremoto in Abruzzo, compare anche la riforma della scuola italiana del ministro Gelmini e l'Onda, paragonata alle contestazioni del '68. Ognuno formula percentuali e previsioni ma con lo sguardo a Internet. L'unico pensiero positivo degli studenti nelle ore quotidiane che passano sopra i libri è il viaggio dopo la maturità: «Una settimana in Grecia o Ibiza». Per il resto, da circa un mese i maturandi non fanno altro che ripassare, mangiare, ripassare, dormire, dare un'occhiata ai sondaggi di Facebook e alle tracce che potrebbero uscire in rete, architettare qualche piccolo escamotage per poter scopiazzare e gettarsi di nello studio, sperando che l'incubo della maturità passi presto. Le giornate di uno studente, a tre giorni dall'esame di Stato, sono davvero un inferno: «Sveglia alle 8, studio fino alle 13, poi di nuovo sui libri dalle 15 fino a sera. Solo dopo cena è concesso un piccolo svago con gli amici. Ma tanto poi nel gruppo si finisce col parlare dell'orale, della tesina, dei commissari esterni.... E più i genitori dicono di tranquillizzarsi, di rilassarsi tanto più ci si agita e si teme di non farcela». Sicuramente una volta finito tutto gli studenti rimpiangeranno i compagni di classe, la scuola, pure l'ansia per i compiti in classe e i brutti voti. 23/06/2009

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