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PRIVILEGIA NE IRROGANTO     di  Mauro Novelli         

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DOSSIER “SCUOLA”

 

 

 

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TUTTI I DOSSIER



Report "Scuola"   13-14 marzo 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Scuola

Scuola, bruciati sessanta posti da bidello ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: All'origine di tutto ci sono i provvedimenti dei ministri Tremonti e Gelmini (e la Finanziaria) che prevedono la riduzione di 135mila posti di lavoro nella scuola (tra insegnanti e personale non docente) nell'arco dei prossimi tre anni. Una contrazione fatta a scaglioni, il primo dei quali scatterà dal primo settembre.

I prof bloccano le gite scolastiche ( da "Corriere delle Alpi" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ma è la riforma Gelmini a provocare le prime reazioni, come quella del collegio dei docenti dell'istituto comprensivo di Puos d'Alpago che in una lettera alle famiglie degli alunni ha annunciato il blocco delle gite scolastiche. Non una ritorsione ma il fatto che non si possono fare: tante scuse a famiglie e alunni, ma i prof ritengono «

Rete Italia, primo ospite Scola ( da "Trentino" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini (istruzione), Alfano (giustizia) con il sindaco di Roma Alemanno; una seconda sessione di lavori prevede il dibattito sull'imminente costituzione del Pdl: ci saranno il capigruppo al Senato Maurizio Gasparri e quello alla Camera, Fabrizio Cicchitto, con il vicecoordinatore nazionale di Forza Italia onorevole Giancarlo Abelli.

Salute e maternità: i diritti in pericolo ( da "AprileOnline.info" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: secondo la riforma Gelmini, in classi differenziate. Una politica che non si rende conto di violare ogni giorno, ad ogni passo, con ogni norma, con ogni decreto dei diritti fondamentali dell'uomo. Diritti che uomini, prima di noi, hanno lottato per ottenere. Il non rispetto della vita, la non considerazione della vita umana si evince da queste due norme che,

<Banche, aiutate le imprese> ( da "Corriere.it" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: oltre ai ministri Giulio Tremonti, Raffaele Fitto, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Claudio Scajola, Luca Zaia e Angelino Alfano, erano presenti anche i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti e il segretario generale di Palazzo Chigi Mauro Masi. Marco Galluzzo stampa |

Su iniziativa del Carroccio una delegazione lodigiana ha incontrato il sottosegretario all'Istruzione Giuseppe Pizza ( da "Cittadino, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: messi a rischio sparizione dalla bozza di riforma scolastica del ministro Gelmini: rassicurazioni e promesse sul mantenimento delle sperimentazioni più virtuose sono arrivate dal sottosegretario all'Istruzione Giuseppe Pizza a una delegazione di presidi del Lodigiano.L'incontro si è tenuto mercoledì sera al ministero dell'Istruzione, a Roma.

di Lorena Loiacono E' allarme per gli insegnanti nella sc... ( da "Leggo" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: chiede al ministro Gelmini di limitare i tagli: "Nel Lazio il 41% delle famiglie ha richiesto le 30 ore, il 53% il tempo pieno a 40 ore e solo il 5% le 27 ore e l'1% le 24. In particolare per la provincia di Roma, il 63% delle famiglie ha richiesto il tempo pieno a differenza dell'attuale 52%, poco meno del 30% ha indicato le 30 ore,

I genitori non mollano ( da "Stampa, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: dovrà muoversi il ministro Gelmini per risolvere la vicenda?» Oggi, dalle 8 alle 13, ci sarà un nuovo presidio di fronte al plesso di borgo San Martino e gli alunni continueranno a non entrare in aula. Intanto sono allo studio nuove tecniche di «lotta» da attuare la prossima settimana «se non ci verrà garantita la continuità didattica» concludono i genitori.

Nelle valli la riforma Gelmini va applicata con buonsenso ( da "Stampa, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: SAMPEYRE «Nelle valli la riforma Gelmini va applicata con buonsenso» Un appello per applicare la riforma Gelmini in «modo ragionato» giunge dai genitori degli alunni della scuola primaria di Sampeyre. L'hanno spedito ai ministeri dell'Istruzione e della Finanza, alle autorità scolastiche e agli amministratori locali.

"Pochi bambini Chiuderemo le Elementari" ( da "Stampa, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Date la colpa alla riforma Gelmini, ma la responsabilità della scelta è vostra») e Piercarlo Malvolti («L'operato della Giunta è autoreferenziale, sempre, in questo caso come per le farmacie comunali: scelte prese a tavolino»). Per la maggioranza è intervenuto Silvio Falco: «Sappiamo che il provveditorato non accetterà questa pluriclasse».

Presidio di due ore davanti alla Perucchini ( da "Stampa, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: indetto dalla Flc Cgil del Vco contro i tagli a personale e classi previsti dalla riforma Gelmini, sarà accompagnato da un presidio in piazza Ranzoni a Verbania dalle 9,30 alle 11,30: «Da settembre la scuola del Vco perderà 135 addetti, sarà più povera di risorse, contenuti e tempi. Noi non ci stiamo» commenta Gabriella Prandi, segretaria provinciale di Flc Cgil.

L'enfant prodige vince ancora ( da "Stampa, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: spiega l'allenatrice Beatrice Gelmini -, avevamo messo in conto una possibile caduta. Il resto del disco è andato bene e sono soddisfatta per Francesco, che il prossimo anno passerà in categoria Novice in anticipo rispetto alla sua età di 12 anni. L'obiettivo per la prossima stagione è cominciare ad allenarsi sui salti tripli».

<Non chiudete le scuole Carando> ( da "Secolo XIX, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ha riferito la soluzione che le è stata presentata dal dirigente scolastico, Otorino Bianchi: il decreto Gelmini prevede che gli enti locali (Comune o Regione) possano farsi carico della spesa per il mantenimento della scuola, se considerata importante per la collettività. «Questa è la filosofia imperante: il governo taglia e il Comune paga» ha replicato la Bacciu.

tempo pieno a scuola, famiglie in allerta ( da "Mattino di Padova, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: applicazione del decreto legge del ministro Gelmini, convertito in legge, sono previsti preoccupanti tagli che mettono a rischio la qualità dell'offerta formativa e il «tempo scuola», così come oggi sono praticati a Piove di Sacco e in Saccisica. Auspico una partecipazione numerosa e attiva dei genitori e dei cittadini» conclude Ranzato.

Scuola, l'Alta Valbormida deve avere tutti i benefici delle Comunità montane ( da "Stampa, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: determinate dalla Legge Gelmini in materia dei plessi scolastici dei piccoli comuni. La proposta è del sindaco di Millesimo, Mauro Righello, che l'ha presentata ufficialmente in occasione della conferenza svoltasi martedì a Palazzo Nervi, alla presenza del commissario prefettizio Mario Spanu, del prefetto Nicoletta Frediani e della dirigente scolastica provinciale Carla Barzaghi.

Documenti e rivelazioni Il Caravaggio e il battesimo milanese Egregio direttore, dopo aver letto la lettera del signor Fernando Togni, apparsa su <L'Eco di Bergamo> di giovedì 5 fe ( da "Eco di Bergamo, L'" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: gli spot della Gelmini sull'educazione alla cittadinanza e sullo studio della Costituzione. Insegno in un Cfp gestito dall'Azienda Bergamasca Formazione e nei Cfp c'è cultura civica e sociale. Ecco la Gelmini dovrebbe venire qui a capire come si gestiscono i ragazzi difficili e che spesso questa materia è fondamentale sia per i nostri ragazzi italiani che per gli extracomunitari.

siamo esasperati dai vandali che graffiano le automobili ( da "Tirreno, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Lettera firmata LA RIFORMA GELMINI La destra minaccia il futuro dei nostri figli Sono 500.000 le bambine e i bambini pre-iscritti alla prima elementare per il prossimo anno scolastico. I primi dati ministeriali disponibili ci dicono che per 450.000 di loro i genitori hanno richiesto un orario scolastico di 30 o 40 ore settimanali.

Tra musica e barzellette alla cena dei banchieri ( da "Milano Finanza (MF)" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: a quella della scuola ad opera del ministro Maristella Gelmini, fino agli interventi in materia di politica estera. Berlusconi ha ricordato sia il suo impegno personale nel convincere il primo ministro russo, Vladimir Putin, a bloccare l'invasione delle Georgia, sia la recente firma del trattato Italia-Libia che ha chiuso la disputa sul passato coloniale.

il risveglio dell'onda mercoledì un corteo ( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: No Gelmini" rilanciano l´Onda con un corteo organizzato in occasione dello sciopero generale di mercoledì prossimo. Il concentramento sarà alle 9 davanti alla facoltà di Lettere, in viale delle Scienze. Da lì il corteo, cui hanno già aderito gruppi di tutti i corsi di laurea, studenti medi e dell´Accademia di Belle arti,

Atenei, la qualità premia ( da "Italia Oggi" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: la qualità premia Gelmini: fondi solo alle università che meritano E' finito il tempo delle risorse a pioggia negli atenei. D'ora in poi chi fa ricerca e didattica di qualità sarà premiato, chi non lo fa punito. Perchè il decreto ministeriale che dovrà disciplinare le modalità di distribuzione di queste risorse come spiega Mariastella Gelmini a ItaliaOggi è ormai pronto.

In futuro istituti tecnici competitivi ( da "Italia Oggi" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini. Il ministro dell'istruzione parte da questo imperativo per la sua riforma degli istituti tecnici. Un progetto di ampio respiro che punta a più stage e tirocini presso aziende, ad un diverso orientamento degli studenti, alla valorizzazione del ruolo dei docenti, ma anche ad un forte collegamento con i distretti tecnologici e industriali tramite accordi con le regioni e ad

annoto, dunque sono ( da "Tirreno, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Un intervento legato al territorio grossetano sarà quello di Fiorenza Gelmini, direttore dell'Archivio di stato di Grosseto, che parlerà di questa importante istituzione, luogo della memoria collettiva per la città. Concluderà i lavori Giuseppe Pucci del dipartimento di Archeologia e storia delle arti dell'università di Siena, sulla memoria nell'antica Roma.

ma pisanu è meglio Miglior politico italiano dell'anno: Giuseppe Pisanu ( da "Riformista, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Giuseppe da angela a mariastella Miglior politico italiano dell'anno: Mariastella Gelmini. Miglior politico internazionale dell'anno: Angela Merkel. Miglior sindacalista dell'anno: Raffaele Bonanni. Miglior parlamentare senza vincolo di mandato: Emma Bonino. Miglior articolo politico dell'anno: Antonio Polito, I miei dubbi sul testamento biologico.

laura galassi Chiuso il periodo di iscrizioni per il prossimo anno scolastico, negli istituti superiori roveretani è arrivato il momento di tirare le somme ( da "Adige, L'" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Probabilmente la prospettiva della riforma Gelmini può aver premiato i licei tradizionali per la loro riconoscibilità e relativa stabilità». In sostanza quindi, la scelta di frequentare un liceo "sicuro" potrebbe anche nascondere il timore dei giovani roveretani di vedere il proprio piano di studi scombussolato dalle riforme scolastiche.

la nostra scuola perderà sessanta posti di lavoro ( da "Nuova Sardegna, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Nei prossimi giorni infatti il ministro Gelmini, nonostante l'impegno assunto di rispettare la scelta delle opzioni orarie fatte dai genitori degli alunni di prima elementare, potrebbe tagliare le ore di frequenza a scuola e pasare dalle attuali 30 a 27, con una riduzione degli insegnanti di scuola elementare superiore a 15mila in tutto il territorio nazionale»

Preoccupata analisi da parte del consigliere regionale Massimi sui tagli alle scuole sabine<... ( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Venerdì 13 Marzo 2009 Chiudi Preoccupata analisi da parte del consigliere regionale Massimi sui tagli alle scuole sabine dopo il decreto Gelmini

Al termine della commissione scuola, diritto allo studio, formazione professionale e università... ( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: famiglie con i tagli previsti dal decreto Gelmini. Il Ministero pensava di far fronte al cambiamento utilizzando i residui derivanti dal tempo scuola a 24 ore per le prime classi della primaria, ma questo sarà inapplicabile se si pensa ai dati nazionali che hanno evidenziato come, nel caso delle scuole primarie, solo il 3 per cento delle famiglie abbia optato per le 24 ore settimanali.

Pronta l'Agenzia di valutazione ( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini: il regolamento sarà presentato al Cdm «Pronta l'Agenzia di valutazione» ROMA Approfittare della crisi economica e dei tagli all'orizzonte per varare il Ddl di riforma del sistema universitario. Di cui faranno parte valutazione, reclutamento, dottorati di ricerca, governance.

locorontondo niente gelmini ( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: annuncio Locorontondo niente Gelmini Non si terrà più oggi a Locorotondo l´incontro con il ministro Mariastella Gelmini su "L´impegno per un progetto autenticamente formativo". L´appuntamento, nell´ambito dei "Percorsi della libertà" patrocinati dal gruppo parlamentare al Senato del Pdl, è stato annullato dagli organizzatori.

MACERATA FELTRIA "Gli effetti della riforma Gelmini sul sistema scolastico del Montefeltro”... ( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gli effetti della riforma Gelmini sul sistema scolastico del Montefeltro". Se ne parlerà stasera alle 21 nella sede del Centro sevizi all'assemblea pubblica Pd. All'incontro interverranno l'assessore regionale alla Pubblica istruzione Stefania Benatti, il presidente dell'Uncem-Marche Maria Assunta Paci e il segretario provinciale della Cisl-scuola Anna Bartolini.

cambia tutta la mappa dei corsi - mauro zucchelli ( da "Tirreno, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: In realtà, il ministro Gelmini non ha puntato a riformare i programmi di studio: ha badato semmai a tagliare l'orario (per risparmiare sugli stipendi ai prof) e a sforbiciare il gran numero di indirizzi (a livello nazionale mezzo migliaio nei licei e oltre 200 negli istituti tecnici).

VEDOVAMAZZEI L'ARTE si fa in due ( da "Unita, L'" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Vorremmo dire al Ministro Gelmini che sta facendo troppo poco per la scuola. Dovrebbe prendere le chiavi delle scuole e buttarle in mare, per almeno 25 anni e fare in modo che il diritto allo studio, l'approccio "scientifico" per abbordare le arti, non rovini la qualità dell'arte.

Tra i vari talenti dei quali la natura ha dotato Stella Scala e Simeone Crispino oltre la creativit&... ( da "Unita, L'" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Vorremmo dire al Ministro Gelmini che sta facendo troppo poco per la scuola. Dovrebbe prendere le chiavi delle scuole e buttarle in mare, per almeno 25 anni e fare in modo che il diritto allo studio, l'approccio "scientifico" per abbordare le arti, non rovini la qualità dell'arte.

supplenze, presidi in rivolta "lo stato taglia i fondi impossibili le sostituzioni" - (segue dalla prima pagina) salvo intravaia ( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, chiamato in causa da una recente interrogazione parlamentare, non c´è stata «una diminuzione delle risorse, al contrario queste sono state accresciute». Ma di cosa si lamentano, allora, segretari e capi d´istituto? In una lettera indirizzata una settimana fa al ministero, 70 tra capi d´istituto e direttori dei servizi amministrativi (

la pace con i rabbini di israele "shoah nelle scuole cattoliche" - orazio la rocca ( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: obbligatorio lo studio della Shoah nelle scuole cattoliche di tutto il mondo». Un´idea, quest´ultima, destinata forse a sollevare qualche resistenza nei settori cattolici meno «aperti», ma che sembra che abbia già fatto breccia nel Papa, stando a quanto assicura lo stesso Cohen, il primo rabbino ad essere stato invitato in Vaticano - lo scorso ottobre - a parlare al Sinodo sulla Bibbia.

Bene le medie Stagi' In calo le primarie ( da "Nazione, La (Viareggio)" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: riflessi negativi in seguito al decreto Gelmini. Alle elementari abbiamo avuto 89 domande, contro le 114 dell'anno scorso: il problema maggiore è alle Pascoli', con molti genitori che hanno scelto le 40 ore vista l'incertezza della riforma del ministro sulle 24, 27 e 30 ore. Questo ha significato meno iscritti alle Pascoli' e più richieste per le scuole che funzionano a tempo pieno»

se scurati sogna la fine del mondo - maurizio bono ( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: inchiesta ancora aperta a Torino su don Gelmini per abusi su minori, i casi di pedofilia di prelati e parroci, ma anche (con discreta preveggenza) le ronde anti immigrati appena legalizzate e quelle anti pedofili invocate da sindaci e assessori nel napoletano. Qui e là, adesso e allora, un gran teatro incontrollabile della paura e dell´orrore,

Aula autogestita al Parini Raccolte 400 firme ( da "Corriere della Sera" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Una saletta con tanto di musica all'intervallo, materiale informativo («Dalla legge Gelmini al pacchetto sicurezza») e fotografie. «Tutto quello che potrebbe contenere uno spazio da noi autogestito». Una dimostrazione che «siamo responsabili». Per Elena, rappresentante d'istituto, anche «se non otteremo nulla, andremo avanti.

Riforma Gelmini assemblea del Pd ( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: 23 Riforma Gelmini assemblea del Pd INCONTRO «GLI effetti della riforma Gelmini sul sistema scolastico del Montefeltro». Se ne parlerà oggi alle 21 nella sede del Centro sevizi di Macerata Feltria durante l'assemblea pubblica organizzata dal Pd. All'incontro interverranno l'assessore regionale alla pubblica istruzione Stefania Benatti,

noi giovani democratici non siamo già vecchi, e ve lo dimostreremo ( da "Tirreno, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mentre il movimento studentesco contro la Gelmini scandiva i suoi slogan contro i partiti e i sindacati siamo stati i primi, se non gli unici, ad aprire canali di confronto e di dibattito. La crisi economica colpisce per primi, spesso nel silenzio, migliaia di giovani precari che restano esclusi dai modelli classici di rappresentanza sociale e politica,

PER LA prima volta in Italia un'amministrazione pubblica delib... ( da "Nazione, La (Firenze)" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: insegnati delle scuole di Fiesole contro i provvedimenti Gelmini, appellandosi al Tar, il tribunale di regola usato dai cittadini contro gli enti locali. L'azione sarà coordinata dall'avvocato Corrado Mauceri, che sta preparando due ricorsi al Tal del Lazio: uno per l'associazione "Scuola della Repubblica", che riunisce 2000 ricorrenti tra genitori e insegnati del territorio di Firenze;

Il tecnologico funziona, va salvato ( da "Provincia Pavese, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: regionale per suggerire le linee di intervento al ministro Gelmini «Il tecnologico funziona, va salvato» Il preside De Luca nominato nella commissione per il «riordino scolastico» PAVIA. Nella commissione regionale che studierà le linee di intervento per accompagnare il «riordino degl istituti tecnici», piano preannunciato dal ministro Gelmini, ci sarà anche Stefano De Luca,

E la Fondazione Gaber, l'opera del signor G, attraverso lezioni-spettacolo che racconteranno alle giovani generazioni la sua figura e la sua opera. ( da "Tempo, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ma ci ha insegnato valori come il credere in noi stessi, rispettando gli altri. Diceva «non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente. Stategli sempre vicini, date fiducia all'amore il resto è niente». Noi ci proviamo, certi di non tradirne la memoria. Mariastella Gelmini

"Io, scampato al crollo della... ( da "Giornale.it, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: E come padre mi sarei aspettato almeno una telefonata dal ministro Gelmini. Ha chiamato spesso i genitori di Vito, ma noi no». è l?ora dei saluti. «Andrea, ti lascio dieci euro». «Ma no, me ne bastano cinque, non devo mangiare in un ristorante segnalato dalle guide». Andrea comincia a spingere con le mani le ruote, la carrozzella parte a razzo, frena solo dentro l?

"Io, scampato al crollo della scuola ho trasformato l'ospedale in aula" ( da "Giornale.it, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: E come padre mi sarei aspettato almeno una telefonata dal ministro Gelmini. Ha chiamato spesso i genitori di Vito, ma noi no». è l?ora dei saluti. «Andrea, ti lascio dieci euro». «Ma no, me ne bastano cinque, non devo mangiare in un ristorante segnalato dalle guide». Andrea comincia a spingere con le mani le ruote, la carrozzella parte a razzo, frena solo dentro l?

La cultura via per la verità ( da "Avvenire" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: il ministro Gelmini, le istituzioni locali La cultura via per la verità Bertone e Ravasi ieri al «forum degli universitari» Il segretario di Stato vaticano: «Chiesa e università» insieme per «rispondere alle vere e autentiche attese dell'uomo contemporaneo» DA ROMA GIULIA RPCCHI A ccademici e uomini di fede insieme per la ricerca della verità.

SCUOLA: GELMINI, CON IL 5 IN CONDOTTA SI VERRA' BOCCIATI ( da "Adnkronos" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: SCUOLA: GELMINI, CON IL 5 IN CONDOTTA SI VERRA' BOCCIATI commenta 0 vota 0 tutte le notizie di CRONACA ultimo aggiornamento: 13 marzo, ore 12:43

SCUOLA: GELMINI, VIA LIBERA CDM A REGOLAMENTO SU VALUTAZIONE STUDENTI ( da "Adnkronos" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: SCUOLA: GELMINI, VIA LIBERA CDM A REGOLAMENTO SU VALUTAZIONE STUDENTI commenta 0 vota 0 tutte le notizie di CRONACA ultimo aggiornamento: 13 marzo, ore 12:23

Gelmini, ecco i criteri per il "5" in condotta ( da "Stampaweb, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini. Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi un regolamento sulla materia. I criteri per il “5” in condotta sono: - lo studente che non frequenta regolarmente i corsi e non assolve assiduamente agli impegni di studio; - lo studente che non ha nei confronti del capo d?

Governo/ Cdm, comunicato (3): Ok regolamento valutazione ( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini: - uno schema di regolamento che coordina le disposizioni vigenti in materia di criteri per la valutazione degli studenti,. La valutazione complessiva, fino ad oggi legata all'apprendimento, terrà conto anche del comportamento degli studenti quale elemento essenziale del processo formativo e requisito di base per l'

Scuola/ Regole del 5 in condotta,prima serve 'cartellino ( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini con il voto numerico "si superano i giudizi un po' fantasiosi e spesso poco chiari e si introduce un elemento di chiarezza e responsabilità per i docenti". L'insufficienza in condotta, che concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici, sarà attribuita dal collegio dei docenti per "gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto delle studentesse

Scuola, addio ai giudizi tornano i voti. Gelmini: bocciati con il 5 in condotta ( da "Adnkronos" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini: bocciati con il 5 in condotta Il ministro dell'Istruzione: ''Il Consiglio dei ministri ha approvato il regolamento sulla valutazione degli alunni dalle elementari alle superiori''. E spiega: ''Farà media non solo il profitto conseguito in singole materie ma anche il comportamento e il voto in educazione fisica''

SCUOLA: GELMINI, VOTO EDUCAZIONE FISICA FARA' MEDIA ( da "Adnkronos" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: SCUOLA: GELMINI, VOTO EDUCAZIONE FISICA FARA' MEDIA commenta 0 vota 0 tutte le notizie di CRONACA ultimo aggiornamento: 13 marzo, ore 12:58

Trieste NOSTRO SERVIZIO Conferma convinta del proibizionismo, riconoscimento del ruolo chiav... ( da "Gazzettino, Il" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini, Giovanardi ha detto che «anche, anche, è uno dei tanti modi». Un'altra contestazione era scoppiata nel frattempo a Verona, dove aderenti ai centri sociali avevano occupato temporaneamente il Sert prima di recarsi a Trieste. Giovanardi ha stigmatizzato l'assenza dal convegno del leader della Comunità di San Patrignano Andrea Muccioli e sulla legge che porta il suo nome

REVINE LAGO Il timore di non poter iscrivere i propri figli aveva spinto i genitori a rivolgersi altrove La chiacchiera rischia di far saltare l'elementare ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: per avviare una classe, che secondo il decreto Gelmini deve avere almeno 15 iscritti. Molti genitori, però, preoccupati dalle voci che circolavano, hanno pensato di iscrivere i propri figli altrove. L'esodo verso altri istituti ha così messo a rischio non solo la prima elementare, ma l'intera scuola primaria "G.

Scuola, torna il voto in condotta ( da "Sestopotere.com" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, ha approvato uno schema di regolamento che coordina le disposizioni vigenti in materia di criteri per la valutazione degli studenti. La valutazione complessiva, fino ad oggi legata all?apprendimento, terrà conto anche del comportamento degli studenti quale elemento essenziale del processo formativo e requisito di base per l?

SCUOLA: MOIGE, POSITIVA L'APPROVAZIONE DEL 5 IN CONDOTTA ( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ragazzi rientri a far parte il giudizio sul loro comportamento: in questo modo si evitera' di assistere al paradosso di giovani capaci, magari anche studiosi, ma privi di regole, un pericolo quindi per gli altri e per il loro stesso futuro. Il voto in condotta e' una norma fondamentale che sara' utile a riportare ordine, legalita', rigore e funzionalita' nella scuola italiana''.

Umbria/ Scuola, assessore e sindacati: tagli indiscriminati ( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: I due regolamenti di attuazione dei provvedimenti del ministro Gelmini - ha detto l'assessore regionale - approvati definitivamente due settimane fa dal Governo, assieme al regolamento sul personale non docente la cui approvazione è imminente, disegnano una drammatica perdita di posti di lavoro e un taglio nei servizi la cui gravità non è stata finora sufficientemente colta.

Addio al salone parrocchiale di Bazzano: via alla demolizione ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini, non potrebbe contenere tutti gli alunni attualmente nel plesso di Bazzano. Insomma la necessità di una scuola nuova più ampia e tutta a norma, per la sola frazione di Bazzano era quasi impellente, tenendo lo sguardo al futuro». Ovviamente, sia il plesso di Bazzano che quello di Scurano dipendono dalla direzione didattica di Neviano il cui dirigente scolastico è Luigi Ughetti.

Scuola, i criteri per il 5 in condotta La Gelmini: prima c'è l'ammonizione ( da "Stampaweb, La" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini con il voto numerico «si superano i giudizi un pò fantasiosi e spesso poco chiari e si introduce un elemento di chiarezza e responsabilità per i docenti». L?insufficienza in condotta, che concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici, sarà attribuita dal collegio dei docenti per «gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto delle studentesse

Scuola, prima del 5 in condotta c'è "cartellino giallo" ( da "Reuters Italia" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: attribuire 5 in condotta in pagella e quindi la bocciatura. Tra questi la necessità che lo studente sia già stato ammonito durante l'anno per il suo comportamento. Lo ha detto oggi il ministero dell'Istruzione in una nota. L'insufficienza sarà attribuita dal collegio dei docenti allo studente che "non frequenta regolarmente i corsi e non assolve assiduamente agli impegni di studio;

Il voto in condotta e in educazione fisica fanno media ( da "Rai News 24" del 13-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: marzo 2009 Il voto in condotta e in educazione fisica fanno media Maria Stella Gelmini "Il Cdm ha approvato il regolamento sulla valutazione degli studenti nella scuola primaria e secondaria di secondo grado, quindi dalle elementari alle superiori". Lo annuncia il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, nel corso della conferenza stampa che segue il Consiglio dei ministri.

Confcooperative-Federabitazione Lombardia - Più spazio ai nuovi architetti ( da "Sestopotere.com" del 13-03-2009)
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Abstract: Maria Stella Gelmini, Ministro dell?Istruzione, dell?Università e della Ricerca; sen. Mario Mantovani, Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti con delega alle Politiche abitative; Carlo Masseroli, assessore allo Sviluppo del territorio per il Comune di Milano.

Scuola/ Voto in condotta, Cisl: Attenzione a opposte ( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
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Abstract: Nel dibattito sul voto in condotta occorre evitare di cadere "in opposte banalità". Lo scrive in una nota Francesco Scrima, segretario generale della Cisl-scuola, spiegando che "la scuola è luogo di impegno e responsabilità. Che ciò si richieda anche per il comportamento - sottolinea - ci sembra giusto e condivisibile.

Gli studenti dicono addio ai giudizi, tornano i voti. Gelmini: bocciati con il 5 in condotta ( da "Adnkronos" del 13-03-2009)
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Abstract: Gelmini: bocciati con il 5 in condotta Il ministro dell'Istruzione: ''Il Consiglio dei ministri ha approvato il regolamento sulla valutazione degli alunni dalle elementari alle superiori''. E spiega: ''Farà media non solo il profitto conseguito in singole materie ma anche il comportamento e il voto in educazione fisica''

Scuola/ Voto condotta, studenti delusi: troppa libertà a ( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)
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Abstract: volte su come debba essere applicato il voto di condotta?". In effetti il decreto di gennaio, che il rappresentante Uds definisce "equilibrato", prevedeva che il 5 in condotta, e quindi la bocciatura, si poteva assegnare solo a seguito di una sospensione di oltre 15 giorni. "E' innegabile - dice ora Iovino - che ora si lascia più libertà alle scuole e si fanno molti passi indietro"

La prima di Soave da salvare L'assessore sostiene la deroga ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 14-03-2009)
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Abstract: il minimo previsto dalla Riforma Gelmini impone 15) e per questo appoggia la richiesta di deroga alla legge. Lo ha affermato l'amministratrice in conferenza stampa, asserendo di avere recentemente incontrato, insieme al sindaco Mauro Ghizzi, il provveditore agli studi di Mantova, Gianfranco Ghilardotti, manifestando il loro obiettivo,

Stamattina incontro sulla scuola e la riforma ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 14-03-2009)
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Abstract: Gelmini. Viste le incomprensioni, le proteste e le paure generate dal suddetto decreto, l'Istituto Comprensivo e il Comune di Bagnolo San Vito, hanno pensato di organizzare un momento informativo e di confronto, dove genitori, docenti e ragazzi (saranno presenti anche le classi terze delle Medie), potranno rivolgere le loro perplessità e chiedere chiarimenti alla senatrice leghista

Cattaneo, sospesi sei ragazzi ( da "Gazzetta di Modena,La" del 14-03-2009)
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Abstract: la riforma del ministro Gelmini che sta facendo il suo effetto? Secondo gli insegnanti che abbiamo contattato pare proprio di no. «Solo un segnale agli interessati - dicono - per far loro capire che devono cambiare atteggiamento altrimenti rischiano, questo sì in base alla Riforma, il 5 sulla pagella e di conseguenza la bocciatura».

Scuole, casse vuote, stipendi arretrati ( da "Gazzetta di Modena,La" del 14-03-2009)
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Abstract: La riforma Gelmini prevede che le famiglie possano scegliere fra tre articolazioni orarie settimanali: classi funzionanti con maestro unico e tempo normale, a scelta fra 24, 27 o 30 ore e classi funzionanti a tempo pieno, con 40 ore, con due docenti che assicurano l'assistenza alla mensa.

Bimbi in sciopero da una settimana ( da "Stampa, La" del 14-03-2009)
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Abstract: Bisognerebbe provare a parlare al ministro Gelmini su Youtube, visto che ha detto di aver aperto questo canale di dialogo». Di certo c'è che il comitato «studierà altre forme di protesta e per manifestare». Stasera i genitori s'incontreranno per una riunione in cui si decideranno le future mosse, si discuterà delle strategie e si aggiorneranno tutti i protagonisti sulle trattative in corso.

Rete Italia: iniziato ieri il convegno ( da "Trentino" del 14-03-2009)
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Abstract: 30 sono attesi il ministro degli esteri Franco Frattini e il vicepresidente del parlamento europeo Mario Mauro per trattare "Il ruolo dell'Italia nell'Europa e nel mondo". La tre giorni di riflessione sul nascente Popolo della Libertà si concluderà domattina con Alemanno, Alfano, Fitto, Gelmini, Abelli, Cicchitto, Gasparri e un intervento di Berlusconi. (m.cass.)

Un'alternativa per far entrare più cultura ( da "Stampa, La" del 14-03-2009)
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Abstract: L'idea era nata a novembre scorso dalle proteste contro la riforma Gelmini. I ragazzi, che erano anche scesi in strada a manifestare, avevano cominciato a riflettere sul modo di intendere la scuola e la cultura e da lì avevano pensato di organizzare le giornate di studi alternative. Un modo costruttivo di imparare.

Prima del 5 in condotta il "cartellino giallo" ( da "Trentino" del 14-03-2009)
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Abstract: Varato il regolamento voluto dalla Gelmini Prima del 5 in condotta il "cartellino giallo" ANNALISA D'APRILE ROMA. Dalle elementari alle superiori, passando per le medie, il 5 in condotta farà media e costerà la bocciatura agli studenti indisciplinati. Il governo ha approvato il regolamento sulla valutazione dei voti numerici in tutte le materie (eccetto religione)

Un "cartellino giallo" per gli studenti ( da "Stampa, La" del 14-03-2009)
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Abstract: vite promesso dal ministro Gelmini sul comportamento a scuola degli studenti italiani ma anche la promozione alle elementari garantita, salvo casi particolari. Per quel che riguarda la condotta, i docenti procederanno per gradi: ci potrà essere una sanzione disciplinare dopo la quale, se il comportamento grave persisterà, il collegio dei docenti potrà servirsi del 5 in condotta.

Continua nel frattempo il rebus delle province lombarde: tutti i partiti della coalizione vogliono mettere le mani su Brescia ( da "Cittadino, Il" del 14-03-2009)
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Abstract: sponsorizzato dal ministro Mariastella Gelmini) e Viviana Beccalossi (sostenuta dal ministro Ignazio La Russa); un altro dei concorrenti in gioco era invece Stefano Saglia di An. Solo qualche giorno fa, Berlusconi avrebbe infine indicato Romele per la tanto ambita provincia.Sul territorio il tavolo provinciale del centrodestra continua a incontrarsi regolarmente.

Ora si torna a parlare di tagli alle classi: il ministro pronto a chiudere 3mila plessi ( da "Cittadino, Il" del 14-03-2009)
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Abstract: Ora si torna a parlare di tagli alle classi: il ministro pronto a chiudere 3mila plessi n Il ministro Gelmini torna ad annunciarlo: «Chiuderemo 3mila scuole». L'aveva già fatto all'inizio dell'autunno. Nell'elenco c'erano anche 21 scuole del Lodigiano. Dopo le proteste però i tagli delle scuole, in provincia, si erano ridotte a una, quella di Cavacurta.

Dalla Gelmini regole per il 5 in condotta ( da "Giornale di Brescia" del 14-03-2009)
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Abstract: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Dalla Gelmini regole per il 5 in condotta ROMAStudente avvisato mezzo salvato: una sanzione disciplinare sarà per l'alunno come un «cartellino giallo» dopo il quale, se il comportamento grave persiste, il collegio dei docenti sfodererà il «cartellino rosso», cioè il 5 in condotta.

Tra i banchi come in campo: "cartellini gialli" per chi sgarra ( da "Cittadino, Il" del 14-03-2009)
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Abstract: ha assicurato il ministro Gelmini, alla luce delle polemiche scatenate dalla valanga di 5 (34 mila) registrate nel primo quadrimestre - che la condotta possa essere utilizzata in modo strumentale. Il regolamento - ha aggiunto - è un modo per premiare chi si comporta bene e per, non punire, ma educare gli indisciplinati».

FILIERA D'ECCELLENZA ( da "Giornale di Brescia" del 14-03-2009)
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Abstract: Sotto Massimo Gelmini, presidente del Comitato promotore e Sandro Bonomi, presidente di Anima e titolare della Enolgas di Concesio che insieme alla Pedersoli Davide di Gardone VT riceverà il premio «eccellenza» nel corso della manifestazione monteclarense

Mu&Ap, la meccanica vuole uscire dal tunnel ( da "Giornale di Brescia" del 14-03-2009)
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Abstract: Qualche mese fa ci chiedevamo se fosse prudente fare slittare l'evento - confida Massimo Gelmini, presidente del Comitato promotore -. Ha vinto la tenacia di questo Comitato. Oggi possiamo presentare una manifestazione con ben 160 espositori, 500 marchi rappresentati su una superficie di 14.000 mq per un appuntamento fieristico che punta al nucleo storico della meccanica.

"cartellino giallo" poi 5 in condotta ma è allarme edifici ( da "Messaggero Veneto, Il" del 14-03-2009)
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Abstract: La Gelmini indica i criteri per il voto in condotta di Annalisa D'Aprile Roma. Dalle elementari alle superiori, passando per le medie, il 5 in condotta farà media e costerà la bocciatura agli studenti indisciplinati. Il governo ha approvato il regolamento sulla valutazione dei voti numerici in tutte le materie (eccetto religione)

contro la gelmini ecco 435 firme ( da "Tirreno, Il" del 14-03-2009)
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Abstract: Gelmini ecco 435 firme Genitori e insegnanti firmano una petizione per dire no alla riforma Iniziativa del Comitato che racchiude famiglie e docenti di varie scuole ROSIGNANO. Una valanga di firme per dire no alla riforma Gelmini. La petizione lanciata dal Comitato genitori-insegnanti che si è costituito a Rosignano ha riscosso successo ed è stata firmata da 435 genitori delle scuole

scuola: sciopero il 18 marzo ( da "Nuova Sardegna, La" del 14-03-2009)
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Abstract: mobilitazione generale contro la riforma Gelmini Scuola: sciopero il 18 marzo CAGLIARI. Cgil mobilitata anche in Sardegna, con la Federazione dei lavoratori della conoscenza (Flc), in vista dello sciopero nazionale del 18 marzo prossimo che vedrà manifestare insieme, per la prima volta, il mondo della scuola, università, ricerca, Afam (Alta formazione artistica e musicale)

Scuola, allarme supplenti ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 14-03-2009)
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Abstract: Ora sono finiti pure quelli e non riescono più non solo a comprare un computer, ma neanche la carta per le fotocopie. Alcuni presidi ricorrono a sponsor e contributi delle famiglie. E c'è chi pensa di rivolgersi alla prefettura.10 IL MINISTRO. Ieri intanto il ministro Gelmini ha varato il regolamento per il 5 in condotta.

GLI ESPOSITORI PRESENTI ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 14-03-2009)
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Abstract: ha detto Massimo Gelmini, presidente del Comitato promotore della rassegna -: lo facciamo consapevoli delle difficoltà, ma forti della convinzione che a Brescia ci sono i mezzi e la volontà per contrastare la pesante congiuntura. Quest'anno - ha aggiunto - la manifestazione è stata arricchita da alcune iniziative, che rappresentano un valore aggiunto,

Pronti ad affrontare l'uragano della crisi ( da "Arena, L'" del 14-03-2009)
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Abstract: condividiamo il pensiero del ministro Gelmini quando dice che università e ricerca sono una ricchezza per l'Italia». Fuori, gli studenti dell'Onda mettono in scena un «presidio creativo»: una studentessa vestita da lucciola è l'università alla mercé del mercato. «Non c'è niente da festeggiare» esclamano contestando il sindaco Tosi e il presidente degli industriali Gianluca Rana.

La riforma affossa l'Informatica ( da "Arena, L'" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Tra le rivoluzioni che la riforma Gelmini porterà al pianeta scuola, dalla primaria fino agli indirizzi superiori, una novità importante interessa proprio l'insegnamento dell'informatica. Un nuovo aspetto, tra i numerosi recentemente introdotti, di cui si è parlato poco ma che potrebbe avere pesanti ripercussioni nel curriculum studi dei ragazzi.

Scuola, stop supplenze Abbiamo finito i soldi ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 14-03-2009)
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Abstract: Il ministero di Mariastella Gelmini non manda i fondi necessari, e loro devono comunque garantire il diritto all'istruzione. LA SITUAZIONE è drammatica. La dirigente dell'istituto comprensivo di Gargnano, Mirelia Scudellari, sta pensando di segnalarla alla Prefettura di Brescia per i possibili risvolti di ordine pubblico.

iscrizioni alle primarie, flc-cgil: i genitori vogliono il tempo pieno ( da "Messaggero Veneto, Il" del 14-03-2009)
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Abstract: secondo la Flc-Cgil, «la riforma Gelmini vorrebbe impoverire, trasformandola nella scuola al risparmio delle 24 e 27 ore». La conferma arriva dai dati sulle iscrizioni alle primarie (38 su 47 gli istituti di cui si conoscono già i risultati): 42 richieste di tempo scuola a 24 ore, 157 per una scuola a 27 ore, 1.

Boghetta: Provinciali: disposti ad alleanze ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 14-03-2009)
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Abstract: Lunedì sera un dibattito sui temi della riforma Gelmini al San Carlino, martedì l'incontro con i responsabili del Partito Democratico per verificare la possibilità di un'alleanza alle prossime elezioni provinciali. Saranno le prime due uscite ufficiali di Ugo Boghetta, il commissario di Rifondazione comunista subentrato alla segreteria provinciale del partito la settimana scorsa.

Anche i parlamentari contagiati da "Facebook" tra link e sostenitori i più attivi sono Menia e Gottardo ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 14-03-2009)
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Abstract: da Mariastella Gelmini ad Altero Matteoli, da Mara Carfagna a Franco Frattini e così via. Il ministro degli Esteri eletto in Friuli Venezia Giulia addirittura vanta addirittura tre link, dei quali uno personale, uno di sostenitori con quasi 2500 iscritti e uno addirittura di fans con circa 500 utenti che si sono proclamati suoi "tifosi"

Più studenti al Colotti e all'Ipsaa Della Lucia ( da "Corriere delle Alpi" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: numero delle classi influenzato della riforma Gelmini FELTRE. Calano le iscrizioni al Classico, Itis e Rizzarda, aumentano al Colotti, Geometri e Agraria, restano uguali allo Scientifico. In attesa di ritoccare i numeri che formeranno le classi prime del 2009-10, gli exit poll registrano una parziale inversione di tendenza rispetto al grande esodo di feltrini verso il Primiero (

formazione professionale passa la linea di formigoni - franco vanni a pagina vii ( da "Repubblica, La" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Pagina I - Milano Accordo con il ministro Gelmini nuovo sistema unico per gli istituti Formazione professionale passa la linea di Formigoni FRANCO VANNI A PAGINA VII SEGUE A PAGINA VII

"ma quei corsi restino una scuola vera" ( da "Repubblica, La" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: accordo fra Formigoni e Gelmini sull´istruzione professionale? «Sicuramente si metterà un po´ d´ordine in un settore in cui fino a oggi Regione e ministero avevano compiti che in parte si sovrapponevano. Ma è troppo presto per dire se il sistema unico della formazione funzionerà, le riforme nel mondo della scuola si giudicano sui tempi lunghi.

professionali, passa la linea lombarda - franco vanni ( da "Repubblica, La" del 14-03-2009)
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Abstract: Pagina VII - Milano Professionali, passa la linea lombarda Intesa Gelmini-Formigoni: diplomi tecnici dagli istituti della Regione Una cabina di regia eviterà che insegnamenti statali e locali si sovrappongano, con gli stessi programmi FRANCO VANNI Parte dalla Lombardia la rivoluzione federale dell´istruzione.

niente prima elementare a cimpello: pochi ragazzi "mistero" sugli esuberi ( da "Messaggero Veneto, Il" del 14-03-2009)
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Abstract: Veneto sul futuro della scuola a seguito della riforma attivata con la legge Tremonti-Gelmini e col decreto Gelmini, dalla relazione di Antonella Piccolo sono emerse novità sull'impossibilità di attivare una prima classe elementare a Cimpello perché il numero minimo richiesto per la costituzione di una classe è passato dalle 10 unità del decreto Fioroni alle 15 del decreto Gelmini.

padova sceglie il tempo pieno ( da "Mattino di Padova, Il" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Tremonti e Gelmini effettuano tagli a iosa proprio sul segmento scolastico che funziona meglio: ossia sulla scuola primaria. Quella della Gelmini non è una riforma, ma solo una pesantissima sforbiciata alle risorse attuali, peraltro già scarse». Sempre ieri hanno tenuto una conferenza stampa sulla scuola i due segretari provinciali della Cisl e della Uil,

ritorno agli indirizzi tradizionali per paura dei tagli della gelmini ( da "Mattino di Padova, Il" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ritorno agli indirizzi tradizionali per paura dei tagli della Gelmini Chiuse le iscrizioni agli istituti superiori Sorpresa a Cittadella di Silvia Bergamin CITTADELLA. Iscrizioni 2009-2010, le scuole superiori cittadellesi si «confermano». Ma ai presidi resta un problema: il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini proclama a destra e a manca che il «voto in condotta fa media»

scuola, mancheranno 519 prof - ilaria venturi ( da "Repubblica, La" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ha scelto il maestro unico («è il fallimento della riforma Gelmini») contro il 24% per le 30 ore e il 72% per le 40 ore, con un aumento della domanda di tempo pieno del 10%. «I tagli alla scuola producono danni irreversibili e insostenibili», denunciano i segretari Sandra Soster (Cgil-Flc) e Cesare Melloni (Camera del Lavoro).

scuola in piazza contro i tagli della gelmini ( da "Repubblica, La" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: piazza contro i tagli della Gelmini Cisl, Uil e Snals uniti: per effetto della manovra Tremonti si rischiano di perdere 500 posti solo negli istituti primari In difesa della scuola pubblica, contro i tagli annunciati dai ministri Gelmini e Tremonti. Le segreterie regionali di Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals oggi dalle 10,30 alle 13 chiamano a raccolta in piazza san Ferdinando maestri,

Il mondo della scuola in piazza contro la riforma Gelmini ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Cronaca di Cagliari Pagina 1022 mercoledì prossimo Il mondo della scuola in piazza contro la riforma Gelmini Mercoledì prossimo --> Tagli alle autonomie scolastiche, meno servizi agli utenti e mancata stabilizzazione dei docenti e del personale precario. Sono questi i punti del confronto avviato tra i sindacati e il governo sul fronte della scuola.

Va bene il 5 in condotta ma solo dopo la sanzione disciplinare. ( da "Tempo, Il" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini può aprire l'armadietto e riporre comodamente in archivio il fascicolo «proteste». Almeno per ora. Basta vedere le reazioni che sono giunte da più parti a comincare proprio dal Pd che s'arrampica sugli specchi. O, come si dice a Roma, la butta in caciara.

Il cinque in condotta? ( da "Tempo, Il" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Come il cartellino rosso La Gelmini: scatterà dopo più sanzioni disciplinari Questa volta ci siamo: il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri mattina il Regolamento sulla valutazione degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Si delineano, così, con più precisione i contorni del 5 in condotta, il nuovo spauracchio degli alunni italiani perchè fa scattare la bocciatura,

Arriverà il "cartellino giallo" prima del 5 in condotta ( da "Secolo XIX, Il" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, ha ricevuto il via libera definitivo del governo: d'ora in poi gli studenti con il 5 in condotta sulla pagella finale verranno bocciati e non saranno ammessi agli esami di Stato. Così prevede il regolamento approvato ieri dal Consiglio dei ministri, che dà piena applicazione al decreto di riforma della scuola,

Maestro unico bocciato Boom per il tempo pieno ( da "Stampa, La" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Nessuna famiglia per il prossimo anno scolastico vuole l'orario a 24 ore, introdotto dal ministro Gelmini e fin da subito contestato anche con manifestazioni di piazza. Non piacciono moltissimo neppure le 27 ore sui banchi (con un rientro pomeridiano) scelte in tutta la provincia da soli 80 alunni che a settembre frequenteranno la prima elementare.

Scuole a rischio, è allarme rosso anche a San Giuseppe di Cairo ( da "Stampa, La" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: il fianco ai tagli del decreto Gelmini, anche se i dati precisi sulle risorse le avremo a metà mese. Certo è una situazioen diversa da quella di Rocchetta dove l'elastico dei numeri è molto più ridotto per raggiungere il limite delle 50 presenze e dove, anche grazie al servizio di scuolabus e alla disponibilità di alcuni genitori cairesi di iscrivere in quella sede i propri figli,

Politici sul palco per aiutare chi soffre ( da "Giorno, Il (Como)" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Orchestra Gelmini e altri personaggi del mondo dell'imprenditoria e dello spettacolo cittadino. «Al di là del grande successo della serata, che ci ha consentito di donare oltre 10 mila euro a Simpatia - spiega Daniele Brunati, coordinatore dell'associazione "Amici di Como" - sono molto contento perché si è trattato di una serata molto familiare ed era proprio quello che volevo»

Bambini attorno all'Albero della Pace ( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: presenti il sindaco Giuseppe Orizio (nella foto tra Beccalossi e Gelmini) e l'assessore Adriano Orizio ma soprattutto Tanka Shozo, un sopravvissuto alla bomba di Hiroshima. Si annuncerà anche la partecipazione alla Marcia della pace che il 22 marzo partirà da Chiari per arrivare a Rovato, con finale alle 16 sul Monte Orfano.

Il 5 in condotta arriverà dal collegio dei docenti ( da "Italia Oggi" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: e nella secondaria di I grado (medie) arriva la valutazione in numeri su scala 10: solo per l'insegnamento della religione cattolica rimane il giudizio sintetico. Alle primarie gli alunni potranno non essere ammessi alla classe successiva «solo in casi eccezionali e motivati» ed il voto in condotta sarà espresso attraverso un giudizio del docente;

Osservatorio di Tradate, un premio per celebrare l'anno dell'astronomia ( da "Giorno, Il (Como)" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Università e Ricerca Mariastella Gelmini, nonché al Dirigente l'Ufficio Scolastico Provinciale di Varese, professor Claudio Merletti. Il concorso riguarda un tema libero relativo alla Storia dell'Astronomia e si può partecipare inviando da oggi sino al 31 ottobre 2009 i lavori direttamente alla sede dell'Osservatorio Astronomico di Tradate.

Il ministro: cartellino giallo prima del cinque in condotta ( da "Eco di Bergamo, L'" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, in una conferenza stampa a palazzo Chigi. Il 5 in condotta, in particolare, comporterà la non ammissione all'anno successivo o agli esami di Stato e concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici. Nel provvedimento si precisa che per prendere un'insufficienza in condotta lo studente deve aver già preso una sanzione disciplinare.

La scuola che cambia ( da "Italia Oggi" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Però si rende conto che il ministro Gelmini ha ragione quando sostiene che anche i genitori devono fare la loro parte, soprattutto con l'esempio.Inoltre, lo preoccupa molto la notizia che ha letto sul Giornale di lunedì 2 marzo scorso: il cinque in condotta lo hanno soprattutto beccato gli istituti professionali e il Sud.

Scuola, bocciatura con 5 in condotta ( da "Sole 24 Ore, Il" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Lo ha assicurato il ministro Mariastella Gelmini: «Con questo provvedimento si vuole introdurre una valutazione del comportamento che rappresenta anche un premio per la stragrande maggioranza dei ragazzi che hanno comportamenti corretti. è un modo per premiare chi si comporta bene e, non per punire, ma per educare gli indisciplinati».

di SILVIA ANGELICI PERUGIA L' ANNO scolastico 2009-201... ( da "Nazione, La (Umbria)" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: regolamenti di attuazione dei provvedimenti del ministro Gelmini ha detto l'assessore regionale disegnano una drammatica perdita di posti di lavoro e un taglio nei servizi la cui gravità non è stata finora sufficientemente colta. Tagli pesanti ha aggiunto che intervengono pur in presenza della forte domanda di scuola che hanno espresso le famiglie umbre, sia in qualità che in quantità.

Cinque in condotta: all'Ipsia B. Padovano quattro studenti tremano. Ma a rischio sono molti ... ( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: in ottemperanza al decreto Gelmini del 16 gennaio scorso, dovranno fare di tutto per cambiare l'opinione dei propri insegnanti se non vogliono ripetere l'anno. La preside descrive le circostanze che hanno portato a un giudizio così severo: «Nel nostro istituto si è optato per fare gli scrutini subito dopo le vacanze natalizie, quindi i voti sono stati concordati prima dell'

L'anagrafe delle scuole aspetta da 13 anni ( da "Sole 24 Ore, Il" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Bocchieri ha anche ribadito la volontà della titolare del Miur, Mariastella Gelmini, di destinare stabilmente risorse all'edilizia scolastica e di diffondere il fotovoltaico nelle scuole. Il Rapporto di Legambiente (65 pagine ricche di tabelle) assegna per la quarta volta consecutiva a Prato la palma d'oro per la sicurezza scolastica.

"Cartellino giallo" per i bulli, chi non cambia perde l'anno ( da "Messaggero, Il" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Sabato 14 Marzo 2009 Chiudi "Cartellino giallo" per i bulli, chi non cambia perde l'anno Gelmini: il 5 in condotta preceduto da una sanzione

ROMA - Dopo il "cartellino" giallo, per lo studente indisciplinato arriverà quello ro... ( da "Messaggero, Il" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ha assicurato il ministro Gelmini, alla luce delle polemiche scatenate dalla valanga di 5 (34 mila) registrate nel primo quadrimestre - che la condotta possa essere utilizzata in modo strumentale. Il regolamento - ha aggiunto - è un modo per premiare chi si comporta bene e per, non punire, ma educare gli indisciplinati».

ROMA Arrivano le "regole" sul 5 in condotta. Per i bulli ci sarà prima il "cart... ( da "Messaggero, Il (Ostia)" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: «Un modo per premiare chi si comporta bene - spiega il ministro Gelmini - ed educare, non punire, gli indisciplinati». Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il regolamento sulla valutazione degli studenti. Prevede tra l'altro la sostituzione dei giudizi con i voti sin dalle elementari.

Il futuro visto dagli studenti ( da "Giorno, Il (Legnano)" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: 2011 le scuole superiori saranno infatti attraversate dai cambiamenti della legge Gelmini. Il Mendel ha puntato sull'ambiente e le energie. «Abbiamo presentato un progetto molto calato nel quotidiano e votato alla praticità: un impianto di pannelli fotovoltaici da installare sulla nostra scuola - spiega il preside, Giulio Ramolini -.

Presidenza dell'Anp confermato Ciotola ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 14-03-2009)
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Abstract: Ciotola è da molti anni preside dell'istituto Galileo Ferraris di Scampia, visitato recentemente dalla ministra Gelmini, e noto per il livello di avanguardia mostrato nella realizzazione di sofisticati progetti informatici. I meriti del Ferraris e del suo preside, crescono anche in considerazione del territorio su cui la scuola insiste.

Trecento lavoratori sono ad alto rischio ( da "Nazione, La (Siena)" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: mercoledì 18 marzo scenderanno in piazza per protestare contro le decisioni del ministro Gelmini. Non aderiscono Cisl e Uil, partecipa Gilda. Nel nostro territorio, ha detto Gabriele Marini Flc Cgil Siena, «Ci sono circa quaranta scuole, fra istituti dell'infanzia, primarie e secondarie. Già adesso sono in difficoltà: con la riforma Gelmini, qualche istituto rischia la chiusura».

<Prima il cartellino giallo poi il cinque in condotta> ( da "Giorno, Il (Milano)" del 14-03-2009)
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Abstract: Prima il cartellino giallo poi il cinque in condotta» Via alle nuove regole del ministro Gelmini di SILVIA MASTRANTONIO ROMA CARTELLINO giallo per lo studente che sbaglia, con funzione di avvertimento. Soltanto dopo un primo intervento si potrà procedere con il 5 in condotta che potrà comportare la bocciatura. La regola sarà simile a quella del calcio.

<Ma da noi tanti bravi ragazzi. E i 10 fioccano> ( da "Nazione, La (Firenze)" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini, approvata sull'onda di una emergenza comportamentale, ha fatto emergere il mandato educativo della scuola ed è a questo che la nostra attenzione si è rivolta». Ci spieghi. «A partire dallo scorso settembre, non appena si è sentito parlare della proposta di legge, il corpo docente ha riflettuto su cosa c'è alla base degli indicatori suggeriti dal ministro e ha elaborato alcuni

Bossi al premier: <Mi fido, ma prima il federalismo> ( da "Giorno, Il (Milano)" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: da Alfano alla Gelmini, sono le persone di cui si fida di più. Da chiudere la partita dei coordinatori regionali: tra i sei di An ci saranno quelli di Lazio e Veneto, mentre la Lombardia, il Piemonte e la Sicilia faranno parte dei 14 di Forza Italia, ma ballano ancora dieci regioni e bisogna definire i nomi sui quali Berlusconi vuole l'

<Le Europee saranno le primarie del Pdl> ( da "Giorno, Il (Milano)" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: dove si ritroveranno alcuni degli aspiranti a posti di rilievo nel futuro organigramma del Pdl: i ministri Sacconi, Frattini, Alfano, Fitto e Gelmini, il vicepresidente della Camera, Lupi, il vicepresidente del Parlamento europe, Mauro, l'onorevole Abelli e i presidenti dei gruppi parlamentari del Pdl, Cicchitto e Gasparri.

<Grande opera per attirare cervelli stranieri> ( da "Corriere della Sera" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: assunzione di nuovi addetti «Grande opera per attirare cervelli stranieri» Il ministro Gelmini: nascerà in Italia sul modello del Cern e rilancerà i nostri scienziati Ministro Mariastella Gelmini, per alcuni lei ha dimenticato il mondo della ricerca scientifica che assieme alla pubblica istruzione e all'Università è il suo terzo compito.

<IN PROVINCIA nel triennio almeno 1.500 precari della scuola perderanno il lavoro e altrettanto... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: presentando lo sciopero generale di mercoledì contro la riforma Gelmini, ha diffuso i dati su scuola e mondo della ricerca. Per le iscrizioni alla scuola primaria ha rilevato il segretario generale Flc-Cgil Bologna, Sandra Soster «siamo di fronte al fallimento totale del maestro unico». Su 91 delle 94 scuole della provincia infatti (circa 8.

UNO ATTACCA, l'altro difende. Oggetto del contendere la riforma della scuola... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: strenue sostenitore della riforma Gelmini, non si è fatta attendere. «Il documento di preparazione dell'assemblea varato dall'assessore incalza il deputato azzurro è inteso a esprimere pregiudiziali strumentali sugli aspetti trattati, senza contribuire a un'effettiva conoscenza del merito delle questioni.

Siglato il patto Pdl-Lega per le amministrative: i candidati a fine mese ( da "Giornale.it, Il" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini: si indica in Viviana Beccalossi, di An, la nuova coordinatrice provinciale del partito unico. Per le Province di Monza e Lecco, invece, si pronosticano due uomini di An: Dario Allevi e Daniele Nava. Al Carroccio andrebbero Bergamo (in pole Ettore Pirovano), Sondrio (Fiorello Provera) e Cremona (Federico Lena).

Dal governo sì agli aiuti per i precari. E Bossi apre al piano casa ( da "Panorama.it" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: [11] Mariastella Gelmini, "si passa così dai giudizi ai decimali e si superano giudizi fantasiosi e poco chiari, in favore del voto". La Gelmini ha ribadito che "con [12] il 5 in condotta si verrà bocciati, ma prima sarà necessaria almeno una sorta di ammonizione, una nota, per arrivare all'insufficienza".

Nasce la lista Dalla Via <Rinnoverò la Giunta> ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: medie Fusinato con un dibattito sulla riforma Gelmini. Inoltre, a tutte le famiglie arriverà una lettera - cartolina per avvisare delle iniziative e dell'avvio della campagna elettorale. Il programma è in fase di allestimento e nascerà dal confronto sul campo con l'elettorato. Dalla Via si è sbottonato sulla possibile futura giunta, aprendo la porta ad un rinnovamento sostanziale:

Condotta, prima del 5 il cartellino giallo ( da "Avvenire" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: prima del 5 il cartellino giallo Gelmini: ecco i criteri per l'insufficienza DA MILANO ENRICO LENZI E anche a scuola spunta «il cartellino giallo» . Sarà la sanzione disciplinare ( ma «basterà anche una nota» scritta o verbale) inflitta dal collegio docenti allo studente che ha avuto un comportamento violento o contrario alle norme della convivenza.

Il regolamento ( da "Avvenire" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini RISCHIA IL 5 IN CONDOTTA LO STUDENTE CHE... non frequenta regolarmente i corsi e non assolve assiduamente agli impegni di studio non ha nei confronti del preside, dei docenti, del personale della scuola e dei compagni il dovuto rispetto non osserva le disposizioni organizzative e di sicurezza previste dai regolamenti dei singoli istituti non utilizza correttamente le strutture,

Droga/ Messaggio di Don Gelmini: Dobbiamo dire che fa male ( da "Virgilio Notizie" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: questo il messaggio inviato da Don Pierino Gelmini alla Quinta Conferenza nazionale sulle politiche antidroga che si conclude oggi a Trieste. Scusandosi con il sottosegretario Giovanardi per non poter essere presente, Don Gelmini ha aggiunto: "Quando una persona per star bene deve ricorrere a una sostanza vuol dire che dentro di se' non ha valori".

Aboliti anche i giudizi, d'ora in poi voto numerico in tutte le materie ( da "Sicilia, La" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ha assicurato il ministro Gelmini, alla luce delle polemiche scatenate dalla valanga di 5 (34 mila) registrate nel primo quadrimestre - che la condotta possa essere utilizzata in modo strumentale». «Il regolamento - ha aggiunto - è un modo per premiare chi si comporta bene e per, non punire, ma educare gli indisciplinati».

Roma Studente avvisato mezzo salvato: una sanzione disciplinare sarà per l'alunno come un &... ( da "Gazzettino, Il" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ha assicurato il ministro Gelmini, alla luce delle polemiche scatenate dalla valanga di 5 (34 mila) registrate nel primo quadrimestre - che la condotta possa essere utilizzata in modo strumentale». 'Il regolamento - ha aggiunto - e' un modo per premiare chi si comporta bene e per, non punire, ma educare gli indisciplinati».

ELENA ROMANAZZI ROMA. SARANNO DOLORI PER GLI ALUNNI INDISCIPLINATI. SE A GENNAIO OCCORREVA ESSERE... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini - in 34mila hanno avuto l'insufficienza in condotta». Per questa ragione «abbiamo voluto - aggiunge - indicare una serie di comportamenti per evitare che la condotta possa essere utilizzata in modo strumentale». E allora per prendere l'insufficienza nel comportamento lo studente dovrà aver compiuto gravi violazioni.

Scuola: tempo pieno e organici agitano i sindacati ( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini. Spiega il segretario regionale Snals Leopoldino Lago: «Stiamo portando avanti la battaglia contro la riduzione degli organici, il Veneto ha alcuni parametri a proprio favore: il calo degli istituti scolastici sottodimensionati (8%), il forte trand di crescita degli iscritti (+6712, con una media di 9 mila nell'ultimo quinquennio)

Il cavalcavia va reso più sicuro ( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: scuola sia presente e non penalizzata per risparmiare come vorrebbe la riforma Gelmini. L'assessore all'urbanistica Zanetti ha illustrato il Piano territoriale di coordinamento. Chinaglia ha relazionato sulla Protezione civile con 40 gruppi in provincia e 3 mila volontari. Sul problema rifiuti Chinaglia ha ricordato che Rovigo è virtuosa avendo scelto di non fare termovalorizzatori,

Dare ancora a Schio la capacità di innovare ( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 14-03-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: sulle conseguenze della riforma Gelmini interverranno, insieme al sindaco, il dirigente scolastico Giorolamo Covallero e l'assessore Lina Cocco. «In questi anni ho cercato di essere davvero, e non solo a parole, sindaco di tutti gli Scledensi. Inizio questa campagna elettorale con la stessa voglia di parlare e di ascoltare tutti i cittadini senza distinzioni di appartenenza politica.


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Scuola, bruciati sessanta posti da bidello (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

di Nicola Corradini Scuola, bruciati sessanta posti da bidello La Cgil: il via ai tagli a settembre. I presidi: effetti gravi su pulizie e sorveglianza La stima del sindacato: ci saranno anche trenta assistenti amministrativi e tecnici in meno I tagli di personale nelle scuole predisposti dal governo cominciano ad assumere dei tratti precisi. Secondo le stime della Flc Cgil dal primo settembre ci saranno 64 bidelli in meno nelle scuole mantovane. Secondo Ugo Zavanella, vice presidente dell'Aisam, l'associazione delle scuole mantovane, gli effetti negativi sui servizi agli alunni saranno pesanti. «Avremo ricadute sulla pulizia, ma anche su altri compiti importanti dei collaboratori, a partire dalla sorveglianza dei ragazzini», dice il dirigente. Ma vediamo i numeri della proiezione elaborata dalla Cgil, considerati attendibili dagli operatori del settore. All'origine di tutto ci sono i provvedimenti dei ministri Tremonti e Gelmini (e la Finanziaria) che prevedono la riduzione di 135mila posti di lavoro nella scuola (tra insegnanti e personale non docente) nell'arco dei prossimi tre anni. Una contrazione fatta a scaglioni, il primo dei quali scatterà dal primo settembre. Nelle scuole lombarde è prevista, per quanto riguarda il personale Ata, una sforbiciata di 2.082 posti. Un taglio ottenuto in parte bloccando il turnover dei pensionamenti (l'unico meccanismo per ringiovanire il personale scolastico) e in parte contraendo il ricorso ai precari. «Abbiamo applicato il taglio del 6,2 % previsto dal piano Gelmini-Tremonti sugli organici della scuola mantovana - spiega la Cgil - il quadro che emerge è molto grave». Non solo ci saranno 64 bidelli in meno, ma verrano sfoltiti anche gli assistenti amministrativi (22 in meno) e tecnici (meno 7).«Tagli superiori al numero di pensionamenti - prosegue la Cgil - che saranno 34 per i bidelli, 13 per gli assistenti amministrativi e nessuno per i tecnici». Il primo e più intuitivo effetto sulla qualità del servizio è quello della pulizia degli ambienti. Le conseguenze potrebbero essere drammatiche in quegli istituti dove vi è una presenza significativa di collaboratori scolastici con invalidità: la media provinciale è di uno su cinque, ma in alcune scuole si sfiora anche il 50%. «I collaboratori effettuano anche la sorveglianza all'ingresso e all'uscita dei ragazzini e durante la ricreazione - dice Zavanella - i problemi si faranno sentire soprattutto nelle materne e nelle elementari, dove oltretutto gli orari comprendono il pomeriggio. Ad esempio, le classi che hanno dei rientri o il tempo pieno rischiano di dover subire dei disagi. Le piccole scuole di frazione saranno le prime, temo, a sperimentare questi problemi».

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I prof bloccano le gite scolastiche (sezione: Scuola)

( da "Corriere delle Alpi" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

ISTITUTO DI PUOS I prof «bloccano» le gite scolastiche «Decisione amara ma la riforma colpisce la qualità dell'insegnamento» BELLUNO. Scuole alla paralisi e prese di posizione dei prof: non è solo un problema di fondi che sta inchiodando le scuole primarie e secondarie della provincia, ma è la riforma Gelmini a provocare le prime reazioni, come quella del collegio dei docenti dell'istituto comprensivo di Puos d'Alpago che in una lettera alle famiglie degli alunni ha annunciato il blocco delle gite scolastiche. Non una ritorsione ma il fatto che non si possono fare: tante scuse a famiglie e alunni, ma i prof ritengono «che anche decisioni di questo genere siano espressione e testimonianza di attenzione e interesse per il futuro di scuola e società». Altrove, come in Valbelluna, le scuole sono costrette a bloccare i laboratori perchè o non ci sono i fondi o non ci si sta con le richieste ministeriali. Niente gite anche in altri istituti, ma soprattutto blocco forzato delle attività di laboratorio che per esempio riguardavano chi frequentava il tempo prolungato. Con quel che consegue per tutte le attività in più per i ragazzi che venivano organizzate e che ora non è possibile fare. Quanto ai docenti dell'istituto comprensivo di Puos sono i primi che prendono carta e penna: si sono riuniti a inizio marzo e hanno deliberato il blocco delle attività extracurriculari che costituiscono il cosiddetto «turismo scolastico» (come si legge in una nota: «Viaggi d'istruzione e visite guidate che dal prossimo anno scolastico saranno comunque difficili da realizzare specialmente nella scuola primaria. Saranno fatte salve solo alcune iniziative (previa disponibilità individuale dei docenti) per le quali la scuola aveva già assunto impegni». Parlano di disagio davanti a una riforma che «stravolge organizzazione e funzionamento educativo-didattico del primo ciclo di istruzione, colpendo la qualità dell'insegnamento e la possibilità di interventi educativi personalizzati in grado di favorire la crescita di tutti, specialmente degli alunni in difficoltà» e manifestano il loro disagio davanti a tagli certi «nei finanziamenti e nel personale docente e Ata che andranno a penalizzare pesantemente il servizio scolastico». Ciò nonostante, i prof mantengono in atto «tutti gli interventi didattici relativi al recupero, al potenziamento e all'approfondimento»: corsi di recupero, per il patentino, di musica, teatro latino e attività sportive. Docenti dunque profondamente amareggiati «per essere stati "costretti" a prendere una decisione così impopolare e penalizzante per gli alunni ma stante il "letargo" delle organizzazioni sindacali di categoria e il silenzio mortale calato sul problema scuola nell'opinione pubblica, ritengono che la decisione presa sia l'unico modo per manifestare e rendere visibile il proprio essere vigili della difesa del servizio scolastico pubblico statale». (cri.co.)

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Rete Italia, primo ospite Scola (sezione: Scuola)

( da "Trentino" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Rete Italia, primo ospite Scola Poi da domani 5 ministri, Berlusconi solo via cavo RIVA. Apre oggi (alle 17.45) l'intervento del Patriarca di Venezia, Arcivescovo Angelo Scola, mentre la «benedizione» finale arriverà domenica dal presidente Berlusconi, verosimilmente tramite collegamento in videoconferenza (anche se la speranza di vederlo a Riva sarà l'ultima a morire, tra gli organizzatori). La convention di Rete Italia, il movimento politico di Roberto Formigoni, torna un anno dopo a Riva - grazie anche alla caparbietà di Mario Malossini, amico e referente provinciale di quest'area - e già è certo che la sala dei Mille al Palacongressi faticherà a contenere tutti gli invitati/iscritti. Illustrissimi gli ospiti politici: domani alle 9.30 il ministro del lavoro Sacconi in tavola rotonda sul tema della crisi, assieme al vicepresidente della Camera Maurizio Lupi e a Giovanni Marseguerra, straordinario di economia politica alla Cattolica. Alle 10.30 parla il presidente della Lombardia Roberto Formigoni, alle 18.30 il ministro degli esteri Frattini dialoga con il vicepresidente del Parlamento europeo, Mario Mauro, attorno al ruolo internazionale dell'Italia. In serata, cena nel tendone del Palameeting. Domenica si prevede infine una carrellata di membri del Governo Berlusconi: sicuri Fitto (Affari regionali), La Russa (difesa), Gelmini (istruzione), Alfano (giustizia) con il sindaco di Roma Alemanno; una seconda sessione di lavori prevede il dibattito sull'imminente costituzione del Pdl: ci saranno il capigruppo al Senato Maurizio Gasparri e quello alla Camera, Fabrizio Cicchitto, con il vicecoordinatore nazionale di Forza Italia onorevole Giancarlo Abelli. Chiuderà a mezzogiorno il «padrone» di casa Formigoni, mentre l'intervento - eventualmente via cavo - del premier è fissato alle 10.15. Sarà un week end impegnativo anche per le forze dell'ordine, reduci dal servizio di sicurezza per il presidente del Senato Schifani, appena passato da Riva per il convegno scientifico di Telethon.

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Salute e maternità: i diritti in pericolo (sezione: Scuola)

( da "AprileOnline.info" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Salute e maternità: i diritti in pericolo Antonio Palagiano*, 12 marzo 2009, 23:23 Politica Due diritti fondamentali per i cittadini di uno Stato democratico. Due diritti imprescindibili per qualsiasi essere umano. Due diritti, di fatto, messi in pericolo se sarà approvato, nella sua forma attuale, il disegno di legge in materia di sicurezza pubblica redatto dal Governo "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. La Repubblica (...) protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo". Così recita la nostra Carta Costituzionale (rispettivamente agli articoli 32 e 31). Due principi, quelli sanciti in queste righe, che sembra anacronistico e sciocco mettere in discussione oggi, nel terzo millennio. Due diritti fondamentali per i cittadini di uno Stato democratico. Due diritti imprescindibili per qualsiasi essere umano. Due diritti, di fatto, messi in pericolo se sarà approvato, nella sua forma attuale, il disegno di legge in materia di sicurezza pubblica redatto dal Governo. Un provvedimento complesso ed esteso, che abbraccia i più ampi strati della nostra società e le più ampie tematiche (dalle modifiche al codice penale a nuove norme per il Codice della Strada, dalla regolamentazione dei sistemi di videosorveglianza al controllo dell'immigrazione clandestina) e che proprio per questo si fa fatica ad esaminare esaustivamente. Che si prefigge il nobile obiettivo di rendere più sicuro il nostro Paese nascondendo tra le righe, e neanche troppo velatamente, punte di incostituzionalità davvero gravi. Con la scusa di proteggere i cittadini si ingannano, privando degli esseri umani, spesso i più deboli, dei diritti più elementari. Come uomo e come medico, prima ancora che come rappresentate istituzionale, resto esterrefatto di fronte ad alcune norme contenute in particolare nell'articolo 45 del disegno di legge del Ministro Maroni che modificano il "Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero" del 1998 e che entrano palesemente in conflitto con quelli che sono alcuni diritti fondamentali dell'uomo e con quelli che sono alcuni principi cardine delle deontologia medica. E' vero che l'eliminazione del divieto di segnalazione all'autorità da parte del medico di situazioni di irregolarità non sancisce necessariamente l'obbligo di denunciare l'immigrato clandestino. Ma è pur vero, ed ipocrita negarlo, che la professionalità del medico sarà messa in pericolo da questo emendamento. Un emendamento crudele e razzista che va contro il giuramento di Ippocrate e che avrà conseguenze sulla salute pubblica gravissime. Non ci si rende conto che il dato che negli ospedali, in questo primo mese in cui la norma è venuta alla luce, i clandestini che hanno richiesto cure sono diminuiti quasi del 20% è allarmante, non certo una buona notizia. E' allarmante perché ciò non significa che è diminuita l'immigrazione clandestina, ma soltanto che il 20% di quegli immigrati irregolari che ancora risiedono nel nostro paese ha deciso, per paura, di non curarsi, rischiando di morire. E mi sembra che questo sia un dato pericoloso perché l'unica conseguenza sarà l'aumento del mercato nero della salute e delle cure clandestine, che sarà sempre meno controllabile. Per non parlare della diffusione di patologie quali la Tbc, la malaria o l'Aids. Ma la norma che in queste ore sta facendo discutere è, in parte, ancora più sconvolgente. Con la modifica dell'articolo 35 comma 2 del "Testo unico sull'immigrazione", si impedisce agli immigrati clandestini di riconoscere il proprio figlio, dando vita (nel senso più letterale del termine) a dei bambini che saranno discriminati sin dal primo momento della loro esistenza, che saranno invisibili, trasparenti sia giuridicamente che civilmente perché saranno, a tutti gli effetti, "figli di nessuno". I bambini stranieri, figli di immigrati irregolari, che nasceranno nel nostro paese non avranno alcun diritto. Si correrà inoltre il rischio concreto che questi piccoli non verranno restituiti ai genitori naturali una volta venuti al mondo e siano dichiarati in stato di abbandono. Tutto questo avrà un'altra immaginabile conseguenza: molte donne immigrate eviteranno di partorire in ospedale compromettendo la propria salute e quella dei loro bambini. Proprio in una mozione sulle patologie femminili, che ho presentato in aula qualche settimana fa e che è stata respinta da questo Governo, ho proposto delle iniziative per tutelare la salute delle donne straniere, specie nel momento del parto. Per garantire quel diritto alla maternità e alla crescita del proprio figlio che spetta a tutte le donne, e non solo a quelle italiane e non solo a quelle regolarmente immigrate. Un bambino non deve chiedere il permesso per nascere e per avere un'identità. Ad un bambino che nasce non si chiede il permesso di soggiorno. Questo disegno di legge ed in particolare questi due emendamenti sono il frutto palese di una politica volta alla creazione e all'alimentazione di un clima di intolleranza verso il diverso, verso l'immigrato in particolare, che fin dall'infanzia viene relegato, secondo la riforma Gelmini, in classi differenziate. Una politica che non si rende conto di violare ogni giorno, ad ogni passo, con ogni norma, con ogni decreto dei diritti fondamentali dell'uomo. Diritti che uomini, prima di noi, hanno lottato per ottenere. Il non rispetto della vita, la non considerazione della vita umana si evince da queste due norme che, quando arriveranno in Aula alla Camera, noi dell'Italia dei Valori saremo pronti a contrastare duramente * Deputato dell'Italia dei Valori, Capogruppo in Commissione Affari Sociali

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<Banche, aiutate le imprese> (sezione: Scuola)

( da "Corriere.it" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

VERTICE A ROMA «Banche, aiutate le imprese» Il premier ai banchieri: «Più fiducia, la crisi si può battere. La politica vi è vicina» ROMA - «Dovete continuare a dare una mano alle imprese. Diteci come il governo, oltre ai 12 miliardi già stanziati, può fare qualcosa. Noi stiamo operando per fronteggiare al meglio questa crisi». Dopo il gotha dell'industria, dopo i protagonisti del made in Italy e i rappresentanti delle utilities, è toccato ieri sera ai primi banchieri del Paese sedersi al tavolo con i rappresentanti di quasi tutto il governo, a Villa Madama, per una cena dal carattere informale e soprattutto per ascoltare un presidente del Consiglio convinto che uno scambio virtuoso di informazioni fra esecutivo e mondo delle imprese debba avere scadenze periodiche. «Io mi ricordo che da imprenditore vedevo il mondo della politica come un mondo distante, non c'era un giusto collegamento. Ora, come dimostra questa cena, non è così», ha detto in apertura dell'incontro il premier, rivolto agli ospiti. Ad ogni tavolo, come nelle scorse occasioni, era seduto un ministro, presentato come appartenente a «una squadra piena di uomini del fare, composta da giovani molto capaci ». Nel salutare gli ospiti il Cavaliere si è rivolto fra gli altri all'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, per il ruolo svolto nella partita Alitalia: «Lui e Colaninno si sono messi a capo di una cordata di coraggiosi, permettendo alla compagnia di bandiera di continuare a portare il turismo in Italia». Per le banche, oltre a Passera, erano presenti fra gli altri Corrado Faissola, presidente dell'Abi, Enrico Salza, presidente del Consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, l'ad di Unicredit Alessandro Profumo, Ennio Doris, presidente di Banca Mediolanum, Giuseppe Mussari, presidente di Monte dei Paschi di Siena, Alberto Nagel, ad di Mediobanca, Luigi Abete, presidente della Bnl, Flavio Valeri, ad di Deutsche Bank, Franco Carraro, presidente di Mediocredito Centrale. Fra gli ospiti anche i rappresentanti del mondo delle assicurazioni: Ina, Alleanza Assicurazioni (Sandro Panizza), Unipol, con il direttore generale Carlo Cimbri. A dare il timbro all'incontro ovviamente l'ottimismo del capo del governo. «La crisi si può battere ha insistito il Cavaliere e il nostro compito è diffondere la fiducia, perché con il pessimismo non si va da nessuna parte, non si combina nulla di buono». Un invito associato a quello, specifico per il mondo della banche, a non smettere di sostenere le imprese con il credito, a fare il più possibile il mestiere proprio degli istituti bancari, ovvero accompagnare lo sviluppo e l'espansione del tessuto imprenditoriale italiano. In sintesi: «Dovete continuare a dare una mano alle aziende», una responsabilità che per il premier le banche devono sentire nei confronti del Paese, aiutando il governo in «uno sforzo che deve essere comune» per uscire prima e meglio dalla crisi economica. Per il governo, oltre ai ministri Giulio Tremonti, Raffaele Fitto, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini, Claudio Scajola, Luca Zaia e Angelino Alfano, erano presenti anche i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti e il segretario generale di Palazzo Chigi Mauro Masi. Marco Galluzzo stampa |

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Su iniziativa del Carroccio una delegazione lodigiana ha incontrato il sottosegretario all'Istruzione Giuseppe Pizza (sezione: Scuola)

( da "Cittadino, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Scuola, da Roma rassicurazioni sui tagli Salvi per ora i licei sperimentali della Bassa, i rischi dal 2010 n Uno spiraglio per gli indirizzi sperimentali degli istituti di istruzione secondaria, messi a rischio sparizione dalla bozza di riforma scolastica del ministro Gelmini: rassicurazioni e promesse sul mantenimento delle sperimentazioni più virtuose sono arrivate dal sottosegretario all'Istruzione Giuseppe Pizza a una delegazione di presidi del Lodigiano.L'incontro si è tenuto mercoledì sera al ministero dell'Istruzione, a Roma. Il sottosegretario Pizza ha accolto alle 17 circa la pattuglia lodigiana, capitanata dal dirigente dell'ufficio scolastico provinciale Giuseppe Bonelli e composta dai dirigenti Maria Teresa Cigolini dell'istituto Cesaris di Casale, Luciana Tonarelli dell'Itis Volta di Lodi, Ottorino Buttarelli dell'Itas di Codogno, Ornella Cassè del Liceo Novello di Codogno, Celestino Ambrosoli dell'istituto Cremonesi di Codogno, Salvatore PIgnanelli del Maffeo Vegio, e dalla vicaria del dirigente del Pandini di Sant'Angelo Maria Fiorella Merli.L'appuntamento è stato organizzato dall'onorevole Paolo Grimoldi, componente della Commissione istruzione, cultura e scienza della Camera dei deputati, che a fine gennaio aveva già incontrato i dirigenti scolastici proprio all'istituto Cesaris di Casale e al quale i dirigenti lodigiani hanno voluto rivolgere un sentito ringraziamento. Tutti i contatti sono stati tenuti dalla Lega Nord di Casale, per iniziativa della quale è stato possibile il primo incontro con l'onorevole Grimoldi e che mercoledì era presente a Roma con alcuni rappresentanti, Flavio Parmesani e Ilaria Bruschi di Casale e il coordinatore dei giovani padani della provincia, Mirko Villa, di Sant'Angelo. La bozza di riforma scolastica Gelmini per le scuole superiori ipotizza la cancellazione degli indirizzi sperimentali, che nel Lodigiano sono però realtà ben consolidate da anni e sicuramente virtuose: tutti gli istituti rappresentati a Roma dai dirigenti scolastici hanno attivi indirizzi sperimentali da più di dieci anni, con grande partecipazione e soddisfazione degli studenti. Proprio partendo da questo presupposto i dirigenti scolastici del territorio hanno voluto portare all'attenzione del sottosegretario Pizza una bozza di documento per inquadrare un'alternativa alla cancellazione degli indirizzi sperimentali e per la valorizzazione delle peculiarità come quella dell'Itas di Codogno, corso di agraria, azienda e convitto, aldilà del dimensionamento.«Abbiamo trovato nel sottosegretario grande attenzione e la consapevolezza del problema che riguarda gli indirizzi sperimentali - spiega il provveditore Giuseppe Bonelli. - Aldilà delle promesse che ci ha fatto, è un punto di partenza importante perché siano salvaguardate realtà importanti per il nostro territorio».I decreti attuativi della riforma saranno presentanti nell'autunno prossimo e le novità partiranno dall'anno scolastico 2010-2011.I dirigenti scolastici del lodigiano hanno incontrato nel pomeriggio di mercoledì anche l'onorevole Luigi Berlinguer, il quale sta affrontando le stesse tematiche e con il quale si è registrata una certa sintonia sulle richieste di modifica da richiedere al ministro, in particolare per una maggior tutela dei percorsi formativi tecnologici e scientifici.Andrea Bagatta

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di Lorena Loiacono E' allarme per gli insegnanti nella sc... (sezione: Scuola)

( da "Leggo" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

di Lorena Loiacono E' allarme per gli insegnanti nella scuola: il 94% delle famiglie chiede il tempo prolungato ma i tagli agli organici potrebbero essere troppi. L'allarme questa volta, dopo le polemiche alzate da sindacati e genitori, arriva nella XIV Commissione consiliare dall'Assessore regionale all'istruzione, Silvia Costa, che, dati alla mano, chiede al ministro Gelmini di limitare i tagli: "Nel Lazio il 41% delle famiglie ha richiesto le 30 ore, il 53% il tempo pieno a 40 ore e solo il 5% le 27 ore e l'1% le 24. In particolare per la provincia di Roma, il 63% delle famiglie ha richiesto il tempo pieno a differenza dell'attuale 52%, poco meno del 30% ha indicato le 30 ore, il 6% le 27 e l'1% le 24. L'eliminazione delle compresenze avverrà in tutte e 5 le classi ed è chiaro che non consentirà ai presidi di garantire alle famiglie il tempo scuola che hanno indicato come preferenza. Il taglio relativo all'anno scolastico 2009-2010, si concentrerà prevalentemente sulle scuole elementari, rendendo assolutamente inaccettabili le conseguenze didattiche, organizzative, finanziarie e di effettiva risposta alle esigenze dei territori e delle famiglie». (ass)

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I genitori non mollano (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

I genitori non mollano Mamme e papà della «Musso» sostenuti da quelli di altri due istituti [FIRMA]ANDREA GARASSINO SALUZZO Terzo giorno di «sciopero dei bambini» ieri all'Elementare «Mario Musso» di Saluzzo. Per la seconda volta consecutiva si è registrato il 100 per cento di adesioni: 91 bimbi su 91 sono rimasti a casa. Da martedì a scuola ci vanno i genitori. Una quindicina ogni mattina organizza un presidio. Protestano contro il cambio di una maestra «a sessanta giorni dalla fine delle lezioni». «Vogliamo che sia garantita la continuità didattica» è uno dei loro slogan. La «serrata dei figli» proseguirà fino a sabato, «poi da lunedì - dicono - si vedrà». La vicenda nasce da una sentenza del giudice del Lavoro di Saluzzo che intima alle autorità scolastiche il reintegro della maestra Giuseppina Nocera su uno dei plessi della circolo (tre su sette) dove non ha ancora lavorato, perché ha un'istanza di incompatibilità ambientale per la «Dalla Chiesa». Il suo ritorno in classe provocherebbe una girandola di insegnanti su cinque classi, in due istituti diversi. Ieri a esprimere solidarietà e vicinanza alle mamme e ai papà della «Musso» c'erano dei genitori della «Costa» e di Pagno (che dipende dal circolo didattico saluzzese). «Anche noi siamo pronti a tenere i bambini a casa - dicevano - perché i cambi di maestre potrebbero riguardarci. Abbiamo tentato di incontrare il dirigente per ricevere chiarimenti, ma in questi giorni è difficile. In ogni caso appenderemo dei cartelli sui muri esterni dell'istituto in modo che si sappia che lottiamo con i "colleghi" della Musso». «Spostare oggi le docenti - spiega una mamma di Pagno - vuol dire non rispettare i bambini. La scuola dovrebbe pensare ai loro interessi, non alle altre cose. Stanno girando tante voci e ci piacerebbe avere delle certezze sul futuro formativo dei nostri figli». Cinque ore di presidio dell'ingresso trascorrono tra la pianificazione di strategie per «non mollare» e i racconti dei piccoli alunni a casa, invece che in classe. Se i primi giorni di sciopero i bimbi sembravano tristi per l'assenza da scuola, ieri pareva che iniziassero a prenderci gusto. «Mio figlio mi ha detto che ormai non ha più senso tornare in classe venerdì e sabato e che se ne poteva parlare per lunedì» raccontava una mamma. Un'altra manifestante commentava gli articoli di giornale che spiegano la loro lotta: «Ci invitano ad assumere posizioni moderate, ma qui ci sono di mezzo i nostri bambini e noi non vogliamo mollare». Sempre ieri mattina, ha preso posizione sulla vicenda dello «sciopero» della Musso il consigliere provinciale saluzzese Piero Sassone: «Il fatto che la protesta coinvolga tutti i 91 alunni è indice di un gravissimo disagio che le autorità scolastiche avrebbero dovuto evitare in ogni modo o, a frittata fatta, perlomeno affrontare con senso di responsabilità e tempi rapidi. Invece si sta assistendo ad un palleggiamento di competenze tra i vari livelli locale, provinciale e regionale, con pessimi risultati di immagine per tutto il mondo della scuola». «A questo punto - si chiede il consigliere - dovrà muoversi il ministro Gelmini per risolvere la vicenda?» Oggi, dalle 8 alle 13, ci sarà un nuovo presidio di fronte al plesso di borgo San Martino e gli alunni continueranno a non entrare in aula. Intanto sono allo studio nuove tecniche di «lotta» da attuare la prossima settimana «se non ci verrà garantita la continuità didattica» concludono i genitori.

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Nelle valli la riforma Gelmini va applicata con buonsenso (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

SAMPEYRE «Nelle valli la riforma Gelmini va applicata con buonsenso» Un appello per applicare la riforma Gelmini in «modo ragionato» giunge dai genitori degli alunni della scuola primaria di Sampeyre. L'hanno spedito ai ministeri dell'Istruzione e della Finanza, alle autorità scolastiche e agli amministratori locali. «Bisogna considerare che ci sono zone in cui vivere è già di per sé più difficile, quindi la riforma deve tenere conto di questi fattori» dice Valeria Mezzano, una delle mamme sampeyresi. «Deve essere garantito - continua - l'orario di 28 ore con i pomeriggi, altrimenti ci sarebbero meno attività didattiche, meno corsi, meno attività extracurriculari. I bambini che abitano in montagna spesso hanno meno opportunità e stimoli di chi sta in città e la scuola è l'unica agenzia educativa del territorio». Sostegno a questa «battaglia» dei genitori viene espressa dal sindaco di Sampeyre Renato Baralis che è anche il preside dell'istituto comprensivo della Valle Varaita: «Stiamo preparando una delibera di giunta per sostenere la presa di posizione dei genitori d'alta valle». \

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"Pochi bambini Chiuderemo le Elementari" (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

A San Pietro del Gallo resteranno le Materne "Pochi bambini Chiuderemo le Elementari" [FIRMA]LORENZO BORATTO CUNEO «Sono solo 11 i bimbi iscritti per il prossimo anno scolastico alle Elementari di San Pietro del Gallo. Con questi numeri l'Ufficio scolastico provinciale non autorizzerà una pluriclasse con alunni da 6 agli 11 anni. Da settembre rimarrà una Materna unica con scolari provenienti anche della vicina frazione Passatore, dove saranno sistemati i locali per un polo delle Elementari, unico per le due realtà». Così il sindaco Alberto Valmaggia ieri, in apertura del Consiglio comunale straordinario convocato su richiesta dei 16 consiglieri di minoranza. Valmaggia ha difeso l'operato della Giunta: «Scelta presa dopo consultazioni con le famiglie e la dirigente dell'Oltrestura. Adesso c'è anche il parere negativo del provveditore». La minoranza ha contestato la decisione. Riccardo Cravero: «Avete condizionato i residenti. Nella scorsa commissione il verbale era inesatto, contestato dallo stesso presidente». Poi gli interventi di Luca Pellegrino («Serve un intervento progettuale, ampio»), Giuseppe Lauria («Date la colpa alla riforma Gelmini, ma la responsabilità della scelta è vostra») e Piercarlo Malvolti («L'operato della Giunta è autoreferenziale, sempre, in questo caso come per le farmacie comunali: scelte prese a tavolino»). Per la maggioranza è intervenuto Silvio Falco: «Sappiamo che il provveditorato non accetterà questa pluriclasse». «Ora la questione è tecnica e non politica» ha sottolineato Mauro Mantelli. Luigi Mazzucchi: «Le famiglie si mettano il cuore in pace. Il Comune potrebbe fornire un pulmino, ma per portare i ragazzi di S. Pietro nel plesso più adatto, a Passatore, con servizi adeguati». L'inizio della seduta si è aperto con un minuto di silenzio per ricordare l'operatore del cinema Monviso Gianfranco Chialva e Nadia Lemouth, assessore comunale socialista negli Anni '90, all'epoca collega dei consiglieri Malvolti, Fino, Boselli (oggi militano in tre diversi partiti).

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Presidio di due ore davanti alla Perucchini (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

OMEGNA.FONDERIA IN DIFFICOLTA' Presidio di due ore davanti alla Perucchini I risvolti della crisi si fanno sentire anche nel Vco. Oggi dalle 10 a mezzogiorno, davanti ai cancelli della Fonderia Perucchini di Omegna, si terrà un presidio di due ore. La protesta, all'indomani della richiesta dell'azienda di cassa integrazione per 13 settimane e 110 dipendenti, è legata agli investimenti programmati (2,5 milioni di euro) su cui la fonderia starebbe riflettendo: per i sindacati la prima conseguenza sarebbe un esubero di personale. Mercoledì 18, invece, incroceranno le braccia insegnanti, personale Ata e studenti di università, scuole, formazione professionale e artistico-musicale. Lo «sciopero generale della conoscenza», indetto dalla Flc Cgil del Vco contro i tagli a personale e classi previsti dalla riforma Gelmini, sarà accompagnato da un presidio in piazza Ranzoni a Verbania dalle 9,30 alle 11,30: «Da settembre la scuola del Vco perderà 135 addetti, sarà più povera di risorse, contenuti e tempi. Noi non ci stiamo» commenta Gabriella Prandi, segretaria provinciale di Flc Cgil.

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L'enfant prodige vince ancora (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

L'enfant prodige vince ancora Guia Tagliapietra, 10 anni, del Courmayeur Skating Club, è per la terza volta campionessa italiana di pattinaggio artistico. La giovanissima atleta si è aggiudicata il Trofeo delle Regioni, a Zanica (Bergamo), di fatto i campionati italiani per le categorie Esordienti, Principianti e Cadetti. Guia Tagliapietra era negli Esordienti B, dove ha superato 24 coetanee di tutta Italia: con il punteggio di 39,57 si è distaccata dalla seconda di ben 15 punti, riuscendo per la prima volta a eseguire tre combinazioni di salti doppi, superando il «suo personal best» con una prestazione quasi perfetta. «Sono molto soddisfatta - dice l'allenatrice Romina Poli -. Con il suo punteggio Guia potrebbe addirittura gareggiare in categoria Junior, con ragazzi dai 16 ai 18 anni: ha la tecnica necessaria, le mancherebbe solo la maturità interpretativa. In ogni caso sto valutando di mandarla nei Cadetti, sorpassando le categorie Principianti A e B». La trasferta lombarda è stata positiva per le tre società valdostane (Courmayeur Skating Club, Aosta Skating Club 2000 e Hil Vallée d'Aoste), che hanno schierato sul ghiaccio di Zanica 14 atleti. Francesco Bellomo dell'Aosta Skating Club 2000 si è classificato al terzo posto in categoria Cadetti, portando in gara due programmi: nel short un programma pulito con un unico errore nella combinazione doppio luz - doppio tolup, mentre nel free program è caduto nel doppio axel. «Il doppio axel è un salto che stiamo assestando e che ho voluto provare in gara - spiega l'allenatrice Beatrice Gelmini -, avevamo messo in conto una possibile caduta. Il resto del disco è andato bene e sono soddisfatta per Francesco, che il prossimo anno passerà in categoria Novice in anticipo rispetto alla sua età di 12 anni. L'obiettivo per la prossima stagione è cominciare ad allenarsi sui salti tripli». Buoni risultati anche per altri atleti come Sara Casella e Sophie Tussidor (entrambe del Courmayeur Skating Club), seste in categoria Principianti A e B, Antonio Russo (Hil), 5° tra i Cadetti, e Marco Bozzuto (Hil), 7° negli Esordienti. Domani e domenica è in programma la seconda prova interregionale Free a Torino, a cui parteciperanno l'Hil Vallée d'Aoste e l'Aosta Skating Club 2000; quest'ultima società sarà presente anche alla gara internazionale Coupe de Chamonix.

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<Non chiudete le scuole Carando> (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

«Non chiudete le scuole Carando» accesa riunione della quinta commissione consiliare Appello delle mamme: è validissima, ma pochi la scelgono perché ci sono molti stranieri Savona. «Se non fosse una scuola valida, per quale motivo ci iscriverei anche la terza figlia? È piccola, i bambini sono seguitissimi, le bravissime maestre li coccolano». Diana Leinfels era una delle mamme ieri pomeriggio in platea nella Sala Rossa del Comune. Con altre mamme è andata a seguire un'accesissima riunione (senza avere diritto di parola), quella della V Commissione consiliare, presieduta da Pietro Licalzi. Un solo punto all'ordine del giorno: "Problematiche relative alle scuole Carando". La riunione è stata convocata in seguito alla richiesta di alcuni commissari dell'opposizione (Parino, Remigi, Baiardo, Costabile), ai quali si era rivolta la presidente della V Circoscrizione, Antonella Frugoni, che sta lottando insieme ai genitori per scongiurare la chiusura della scuola "Carando" del Valloria. Gli iscritti alla prima per il prossimo anno scolastico sono infatti solo dieci, numero che, in base alle nuove disposizioni legislative, non sarebbe sufficiente per garantire la sopravvivenza della classe. In tutta la scuola gli scolari sarebbero 59 il prossimo anno. In difesa della "Carando" ci sono state anche iniziative di piazza e la raccolta di 870 firme. L'assessore ai Servizi sociali, Lucia Bacciu, ha approfittato dell'occasione per fare una panoramica della popolazione scolastica savonese (cresciuta del 20% a livello provinciale) e delle problematiche esistenti, fra cui il sovrappopolamento nelle scuole dell'infanzia e l'impennata di richieste del tempo pieno (95%). «Una comunità senza scuola non ha futuro» ha tuonato, garantendo il massimo impegno per risolvere il problema delle "Carando" così come di altre scuole. Marisa Piombo è intervenuta nel duplice ruolo di insegnante delle "Carando" e di vice dirigente della direzione didattica "Colombo". Ha spiegato come già quest'anno la prima classe esista solo sulla carta. A causa della carenza di personale, gli insegnanti sono stati infatti ruotare su cinque classi. «La scuola è molto accogliente, molto moderna. Grazie al contributo del Comune da anni si tengono laboratori (informatica, teatro, musica, riciclo creativo) nei pomeriggi in cui non c'è rientro a scuola - ha spiegato -. Chiediamo a chiunque possa darci una mano di farlo». La presidente della V Circoscrizione, Antonella Frugoni, ha riferito la soluzione che le è stata presentata dal dirigente scolastico, Otorino Bianchi: il decreto Gelmini prevede che gli enti locali (Comune o Regione) possano farsi carico della spesa per il mantenimento della scuola, se considerata importante per la collettività. «Questa è la filosofia imperante: il governo taglia e il Comune paga» ha replicato la Bacciu. Ha suscitato un pandemonio l'intervento di Livio Giraudo (capogruppo del Pd), che si è chiesto come mai le iscrizioni alle vicine "Mameli" alla Villetta siano in aumento (oltre 200). «È una questione di moda, di scelta élitaria»è stata la risposta della Frugoni. Marisa Piombo ha approfondito: alle "Mameli" ci sono solo due bambini stranieri, mentre alle "Carando" il 25%, soprattutto sudamericani e albanesi. «Questo è il vero problema - spiega una delle mamme presenti. Ilaria Bazano -. Sono stati accolti tanti extracomunitari e questo fatto frena molti genitori a iscrivere qui i bambini. Ma sono perfettamente integrati. La scuola dà un'ampia apertura mentale». Per un'altra mamma, Susanne Costa Leonhardt, «è stata fatta una cattiva pubblicità di una scuola ottima. ma se chiude la "Calandro", nel quartiere sarà il degrado». Quali le conclusioni? Il consigliere alle Pari opportunità, Lia Minetti, ha proposto di mandare le firma raccolte contro la chiusura della scuola al ministro Gelmini. Inoltre ci sarà un ordine del giorno congiunto (di maggioranza e opposizione) in Consiglio comunale in sostegno di tutto il sistema scolastico savonese e non solo delle "Carando". Stefania Mordeglia mordeglia@ilsecoloxix.it 13/03/2009

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tempo pieno a scuola, famiglie in allerta (sezione: Scuola)

( da "Mattino di Padova, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 33 - Provincia Tempo pieno a scuola, famiglie in allerta Domani mattina convegno al Filarmonico con Naccarato e Padrin PIOVE DI SACCO. Famiglie in subbuglio per la prospettiva di perdere la possibilità del tempo prolungato alla scuola primaria: attualmente sono oltre 250 i bambini che nelle scuole piovesi frequentano classi con orario anche pomeridiano. E per l'anno prossimo sono già state raccolte 38 iscrizioni per il tempo pieno alla scuola Umberto I e anche una sezione della Dante Alighieri di Sant'Anna ha chiesto il tempo pieno. Molti genitori hanno avviato raccolte di firme, la dirigente scolastica Franca Milani sta incontrando le famiglie e ha sollecitato gli organi competenti, dalla direzione provinciale al Comune, affinché si trovi una soluzione. Per fare il punto della situazione e promuovere un dialogo fra istituzioni e cittadinanza sui problemi della scuola, la presidente del consiglio comunale Antonietta Ranzato ha organizzato per domani mattina un convegno al teatro Filarmonico. Vi parteciperanno il deputato del Pd Alessandro Naccarato, il consigliere regionale Leonardo Padrin, la direttrice scolastica Franca Milani, i sindaci Mario Crosta e Federico Ossari. All'appuntamento sono state invitate anche le deputate Paola Goisis della Lega e Margherita Miotto del Pd. «Il Comune di Piove di Sacco - fa sapere Ranzato - ha aderito al movimento dei sindaci a sostegno del tempo lungo. Invito tutta la cittadinanza, in particolare le famiglie, i rappresentanti dei genitori dei consigli di classe e di istituto, gli insegnanti e gli amministratori all'incontro di sabato che ha come titolo «Quale Offerta Formativa nel nostro territorio». Lo scopo - sottolinea la presidente del consiglio - è di mettere al centro dell'attenzione politica e sociale il tema della scuola, in particolare il futuro della scuola primaria. A seguito dell'applicazione del decreto legge del ministro Gelmini, convertito in legge, sono previsti preoccupanti tagli che mettono a rischio la qualità dell'offerta formativa e il «tempo scuola», così come oggi sono praticati a Piove di Sacco e in Saccisica. Auspico una partecipazione numerosa e attiva dei genitori e dei cittadini» conclude Ranzato. (e.l.)

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Scuola, l'Alta Valbormida deve avere tutti i benefici delle Comunità montane (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

MILLESIMO PROPOSTA DEL SINDACO RIGHELLO Scuola, l'Alta Valbormida deve avere tutti i benefici delle Comunità montane Garantire il mantenimento delle scuole dell'Alta Val Bormida che fano capo all'Istituto comprensivo «Lele Luzzati» di Millesimo, tenendo conto del fatto che operano in zone montane sulla base dei parametri regionali, così da scongiurare eventuali ricadute determinate dalla Legge Gelmini in materia dei plessi scolastici dei piccoli comuni. La proposta è del sindaco di Millesimo, Mauro Righello, che l'ha presentata ufficialmente in occasione della conferenza svoltasi martedì a Palazzo Nervi, alla presenza del commissario prefettizio Mario Spanu, del prefetto Nicoletta Frediani e della dirigente scolastica provinciale Carla Barzaghi. Incontro al quale hanno partecipato anche i sindaci, gli amministratori locali e i dirigenti scolastici di tutto il Savonese. La proposta, ufficializzata in un documento, è stata elaborata da Righello dopo la riunione che si era svolta a Millesimo il 24 febbraio scorso con i vertici delle istituzioni scolastiche locali e provinciali, la Regione, e i sindaci e gli amministratori dei Comuni dell'Alta Val Bormida le cui scuole fanno appunto capo all'Istituto «Luzzati», ovvero Millesimo, Cengio, Calizzano, Bardineto, Osiglia, Murialdo, Roccavignale e Massimino. Ed è proprio su loro mandato, che Righello ha formalizzato la proposta istituzionale per «una migliore organizzazione dei plessi scolastici che, soprattutto per una zona come la nostra, sono elementi di presidio sociale indispensabile tanto più nei piccoli paesi montani, quali Osiglia, Murialdo e Calizzano». Con il documento, si chiede dunque alla Regione, che peraltro si è già espressa per il mantenimento delle scuole, e all'Ufficio scolastico provinciale di «dar vita ad un rapporto di cooperazione con i Comuni per evitare di penalizzare i ragazzi e la loro formazione».

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Documenti e rivelazioni Il Caravaggio e il battesimo milanese Egregio direttore, dopo aver letto la lettera del signor Fernando Togni, apparsa su <L'Eco di Bergamo> di giovedì 5 fe (sezione: Scuola)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Documenti e rivelazioni Il Caravaggio e il battesimo milanese Egregio direttore, dopo aver letto la lettera del signor Fernando Togni, apparsa su «L'Eco di Bergamo» di giovedì 5 febbraio, vorrei poter dare il mio contributo ad un chiarimento di quanto segnalato --> Venerdì 13 Marzo 2009 LETTERE, pagina 20 e-mail print Documenti e rivelazioni Il Caravaggio e il battesimo milanese Egregio direttore, dopo aver letto la lettera del signor Fernando Togni, apparsa su «L'Eco di Bergamo» di giovedì 5 febbraio, vorrei poter dare il mio contributo ad un chiarimento di quanto segnalato. La notizia del ritrovamento dell'iscrizione battesimale di Michelangelo Merisi nel registro della parrocchia di Santo Stefano in Brolo a Milano può aver portato sgomento, oltre che fra i lettori, in chi da anni si dedica agli studi biografici del Caravaggio. Si deve in ogni caso ricordare che per trentacinque anni siamo rimasti in balia di quanti hanno continuato a scrivere di una nascita dell'artista a Milano, con riferimento a delle supposizioni dettate dalla professoressa Mia Cinotti che aveva ritrovato nella parrocchia di Santa Maria della Passerella i certificati di Battesimo dei fratelli Giovan Battista e Caterina. Incontrando personalmente la professoressa Cinotti avevo io stesso cercato di sottolineare, senza una risposta esauriente, la mancanza di fonti documentarie di una nascita di Michelangelo in quella parrocchia. Dopo quanto suddetto, questa «nuova» rivelazione, uscita dall'archivio diocesano di Milano, «Adi 30 fu batz. Michel angelo f.de.f. fermo merixio et Luxia de aretoribus/ compare d. fran.co sessà» non può che lasciare dubbi sulla sua veridicità. Si deve infatti considerare e non sottovalutare il confronto con l'autocertificazione conservata negli archivi maltesi dettata dal Caravaggio stesso in occasione della nomina a cavaliere di Malta: «Magnificus Michael Angelus Carraca oppido vulgo de Caravaggio in Longobardis natus» e come era l'usanza di quei tempi che voleva la nascita di un figlio avvenisse presso la casa materna per l'assistenza necessaria. Difficile può essere da capire, come l'attuale ritrovamento della data di battesimo del 30 settembre, giorno successivo al parto, renda così concreta la data di nascita del 29 settembre, giorno di San Michele Arcangelo, dettata solo in un suo libro dal prof. Maurizio Calvesi senza riferimenti documentari. Forse una intuizione medianica? Purtroppo come giustamente ha voluto sottolineare il signor Togni, spesso si accetta troppo facilmente quanto viene dettato da persone al di fuori, mentre basterebbe osservare più attentamente il modo di vestire e l'espressione caratteriale di alcuni personaggi dei suoi quadri, per capire come, con un po' di orgoglio bergamasco, si potrebbero difendere le origini di un'artista che ha sempre voluto firmarsi Michelangelo Merisi da Caravaggio. Francesco Tresoldi studioso del Caravaggio Permessi di soggiorno Le badanti vittime della burocrazia Spettabile redazione, voglio provarmi ad illustrare l'assurda situazione in cui si trovano le ormai numerose donne ucraine che in Italia lavorano in qualità di colf (collaboratrici familiari) e badanti. Sono apprezzate da chi ne gode, sono affidabili, oneste e si pensi anche, per averne la giusta considerazione, alla loro vita di sacrificio, lontane dai loro cari e dalla loro terra. Sono dotate di permesso di soggiorno, la cui condizione principale di rilascio è che svolgano un lavoro con un minimo di ore settimanali e che trimestralmente versino i contributi previdenziali e assicurativi (ricevendone in cambio il diritto all'assistenza sanitaria e alla tutela infortunistica). Ebbene, il permesso di soggiorno non è a tempo indeterminato ed ha una sua scadenza, ma è rinnovabile, per «bontà» della vigente legislazione. In una recente trasmissione televisiva il noto giornalista Gian Antonio Stella, documentatissimo (si pensi al suo «La casta»), ha avuto modo di precisare che il rinnovo dovuto, sulla carta, entro venti giorni, ne raggiunge al minimo centoventi, quattro mesi ed io, per quanto è nella mia limitata conoscenza, non posso che associarmi. Fra le varie e non poche documentazioni che deve presentare la persona che chiede il rinnovo vi è anche il certificato del casellario giudiziario, che, ovviamente, deve essere pulito. Cosa si vuole di più? Ma tutto va a Roma ed è da lì che nascono i centoventi giorni, tenendo sulla corda l'interessata. Perché non farlo compito delle Regioni o addirittura delle Province, dove potrebbe aiutare nello svolgimento delle pratiche da «scrivano» il volontariato? O si vogliono rendere difficoltose le procedure per mettere i bastoni nelle ruote alle richiedenti? Si tenga presente che staranno qui magari parecchi anni, ma non certo in eterno: ritornano nella loro patria, sicuramente. Una conseguenza non da poco. Una donna che voglia trascorrere le sue ferie con i propri parenti o, caso opposto, partecipare ad un suo lutto, se ha il permesso di soggiorno in mano può farlo usufruendo dei pulmini che settimanalmente fanno la spola fra l'Ucraina e l'Italia, sono due giorni di viaggio sia pure sacrificato, con la spesa di duecento euro e con arrivo al proprio domicilio. Se invece la necessità di rientro accade col permesso in «vacanza romana» non può farlo che in aereo, con spesa di quattrocento euro ed arrivo in aeroporti non certo sulla porta di casa. E, per finire (mi scuso se affastello argomenti), le colf, le badanti ed i loro datori di lavoro pagano profumati contributi trimestrali: non sarebbe un bel gesto di riconoscimento per il lavoro svolto in Italia che in base al versato si facesse loro pervenire, ad avvenuto rientro definitivo in patria, una pur piccola ma sempre gradita «tredicesima» per fine anno? Renato Volpi Dalle promesse ai fatti Carta acquisti I soldi finiti su quella errata Spettabile redazione, sono tra coloro che non sono ancora riusciti ad utilizzare la carta acquisti, e sapete perché? Dopo migliaia di tentativi per capire perché la tessera in mio possesso non funzionava ho fatto interessare ( molto italianamente ) un amico dell'Inps al quale Poste Italiane ha risposto che per errore sono state richieste due carte e indovinate su quale hanno accreditato i soldi? Ma naturalmente su quella che non mi hanno mai consegnato e che risulta irreperibile. Tra le tante risposte avute dall'ufficio postale di Zogno mi sono sentita dire anche se non avevo amici e/o conoscenti presso la direzione delle Poste di Milano o l'Inps di Bergamo che potevano darmi una mano. Sono veramente scoraggiata e delusa da un sistema che oltre a commettere errori non riesce a tornare sui suoi passi. Grazie per l'attenzione è stato solo uno sfogo, non risolverà il mio problema, ma mi è servito per condividere con voi la mia delusione. Tante promesse sbandierate e nessun fatto. Lettera firmata Emergenza sottovalutata Evasione fiscale Uno scandalo che ci costa caro Egregio direttore, qualche settimana fa ho assistito a un convegno presso un liceo di Bergamo il cui tema era l'illegalità nel nostro Paese. I relatori convenuti erano di estremo interesse. testimoni diretti dei fenomeni di corruzione e mafia in Italia. Il dottor. Davigo illustrò il fenomeno a livello di Stato e istituzioni, i siciliani della comunità di don Ciotti presentarono uno spaccato della mafia in Sicilia, per Bergamo i presidenti di associazioni imprenditoriali e della Camera di commercio denunciarono il fenomeno crescente dell'usura, il questore fece giustamente notare all'orgoglio dei bergamaschi che, insomma, da noi è diverso, Bergamo non è Agrigento. Dalla platea, infine, una denuncia dell'elevata evasione fiscale e relative conseguenze. Bene. A tal proposito faccio il mio breve diario di una settimana. Venerdì, ore 11, dal barbiere: i quattro clienti prima di me pagano senza fiatare, nessuna fattura, nessuno scontrino. Io, buon ultimo, chiedo la fattura. Finisce in un litigio, cambierò barbiere. Il pomeriggio, per la riparazione di una tagliaerba mi chiedono 40 euro. Di fatture non se ne parla. Non c'è neanche il blocchetto: non ho voglia di litigare. Il sabato con figlio e fidanzata vado a vedere qualche appartamento in zona Bergamo e periferia. I prezzi li conosce, mi si chiede un buon 20-30% in nero. La domenica con due coppie di amici ci permettiamo un pranzo fuori porta, ristorante popolare, nel paesino di montagna più vicino alla città. Alla cassa una inappuntabile signora, dietro un computer ultimo grido (ah noi bergamaschi sempre all'avanguardia della tecnica e del lavoro!), tocca qualche figurina sullo schermo ed esce il conto con tanto di nome e partita Iva. Solo la sera, al momento di ripartire la spesa ci accorgiamo che quella consegnataci è una «pre-fattura», quindi non ha registro, e che l'inchiostro sta già sbiadendo (ma forse questo è una fatale combinazione). Nel corso della settimana le sole occasioni di spesa sono benzina e supermercato ma il sabato di Carnevale si cena e con un gruppo di varie decine di persone in un ristorante attrezzato proprio per questi gruppi. A fine cena si paga per raccolta ai tavoli. Chiedo la fattura? Solo per me? Facciamo i conti, e vorrei che li facessero con estrema serietà il signor questore e i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali. Solo là dove io semplice pensionato ho pagato somme con i soldi ben tassati del reddito fisso, ho assistito, impotente, a un'evasione fiscale superiore al mio reddito. Che commenti devo fare io, prima lavoratore dipendente e ora pensionato a reddito fisso? Che conclusioni devo trarre? Le statistiche dicono che il mio reddito è superiore a quello dichiarato da quegli evasori di cui sopra, vogliamo controllare? Chi ha pagato più tasse e chi ha ricevuto più servizi? I nostri governanti non pensano che un giorno o l'altro la corda si romperà? E, prima di allora, ci si renderà conto che un caos sociale può nascere dalle disparità create da questa illegalità? R. Gotti La protesta Educazione civica da difendere Spettabile redazione, condivido quello che ha scritto Rosanna Lioveri (in riferimento alla lettera pubblicata domenica 8 marzo, ndr), compresa la sua amarezza per gli spot della Gelmini sull'educazione alla cittadinanza e sullo studio della Costituzione. Insegno in un Cfp gestito dall'Azienda Bergamasca Formazione e nei Cfp c'è cultura civica e sociale. Ecco la Gelmini dovrebbe venire qui a capire come si gestiscono i ragazzi difficili e che spesso questa materia è fondamentale sia per i nostri ragazzi italiani che per gli extracomunitari. Invece ci tengono in un stato di precarietà rendendoci sempre schiavi dal bisogno. Enzo Basile La precisazione Il referendum e la riforma dell'Anmi Spettabile redazione, in relazione all'articolo apparso su L'Eco di Bergamo il 10 marzo scorso, è necessario precisare che le prerogative del Capo dello Stato (il nostro Statuto è legge dello Stato Italiano) e quelle del ministero della Difesa (al quale noi facciamo riferimento) non hanno nulla a che vedere con lo scopo del referendum. Con la nuova presidenza nazionale , di cui sono il 1° vicepresidente nazionale (vicario) è in atto una riforma generale di tutta la struttura dell'Associazione, riforma che in primis prevede la revisione totale dello Statuto e del Regolamento, revisione che per la parte legislativa è stata a me affidata e sarà presentata al prossimo C.e.n. (Comitato esecutivo nazionale); il referendum è una parte importante di questa revisione ed il suo scopo è quello di dare al C.d.n. (Consiglio direttivo nazionale) la possibilità di effettuare le variazioni dello Statuto senza dover ricorrere ogni volta all'istituto del referendum. Il buon esito del referendum permetterà all'Associazione di avere uno Statuto ed un Regolamento aggiornato in tempo reale alle esigenze associative. Cav. Alberto Lazzari 1° vice presidente nazionale Anmi Il ruolo dell'ente Il Parco Orobie e quel sì al comprensorio Spettabile redazione, riflettendo sul ruolo del Parco regionale delle Orobie bergamasche e sulle sue recenti prese di posizione, sono arrivato alla conclusione che il Parco non serve, come credevo erroneamente, a tutelare la natura delle Orobie dagli impatti antropici, ma viceversa serve a tutelare l'uomo dagli attacchi della natura. Solo così del resto mi spiego la posizione del Parco rispetto al progetto di potenziamento del demanio sciabile di Val Seriana e Val di Scalve che vede l'Ente Parco conforme alle decisioni istituzionali e favorevole in quanto progetto già previsto dal programma di «Sviluppo territoriale delle Orobie bergamasche», nonostante la comunità scientifica metta in guardia dai rischi ambientali che si corrono con un tale progetto. Ma un Parco naturale non dovrebbe farsi promotore di forme di turismo alternative che promuovano e rispettino le bellezze naturali che è chiamato a tutelare senza viceversa danneggiarle? Sempre nell'ottica della protezione dell'uomo dalla natura «matrigna» mi spiego ora anche la politica adottata dal Parco nei confronti dell'orso JJ5: vietare qualsiasi forma di attività antropica che possa direttamente o indirettamente determinare ed arrecare disturbo al naturale comportamento e alla libera espressione di tutte le caratteristiche etologiche, biologiche ed ecologiche dell'esemplare di orso bruno presente sul territorio delle Alpi Orobie compresa la possibilità di fotografarlo o filmarlo, dargli da mangiare o addirittura effettuare dei sopraluoghi in elicottero per individuarlo. Tutto ciò è forse utile a impedire che qualcuno avvicinandosi troppo all'orso finisca per diventarne una preda, non a proteggerlo. Altrimenti come spiegare l'ampliamento del demanio sciabile? Non credo che JJ5 sappia sciare! Marcello Manara 13/03/2009 nascosto-->

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siamo esasperati dai vandali che graffiano le automobili (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 2 - Empoli Siamo esasperati dai vandali che graffiano le automobili Tra le tantissime auto danneggiate a Fucecchio, c'è anche la nostra. L'abbiamo scoperto ieri mattina: la nostra utilitaria aveva una bel graffio sul cofano. Questa situazione sta diventando insostenibile. Perché chi si diverte a danneggiare le auto, non si rende conto del danno che provoca. Un danno materiale, innanzitutto. Ma subiamo anche una forte limitazione alla nostra libertà. Perché vorremmo decidere se lasciare l'auto parcheggiata in strada metterla in un piazzale o in un giardino e magari chiudere anche a chiave. Ci auguriamo che questa storia finisca presto. Siamo esasperati. E proprio per questo vi chiediamo di non pubblicare il nostro nome. Chi ci ha graffiato la carrozzeria, potrebbe anche decidere di tornare a far visita alla nostra auto. Lettera firmata LA RIFORMA GELMINI La destra minaccia il futuro dei nostri figli Sono 500.000 le bambine e i bambini pre-iscritti alla prima elementare per il prossimo anno scolastico. I primi dati ministeriali disponibili ci dicono che per 450.000 di loro i genitori hanno richiesto un orario scolastico di 30 o 40 ore settimanali. Una scelta non scontata, in presenza di un governo che persegue le 24 ore di lezione settimanali nella elementare; una conferma forte della straordinaria importanza che i genitori attribuiscono all'istruzione dei loro figli, una richiesta non "eccezionale" visto che fino ad oggi (e da almeno due decenni!), nella scuola elementare viene assicurato un organico per 30 ore settimanali e per il tempo pieno. La storica novità è che, secondo le elaborazioni più attendibili, lo Stato, a causa dei tagli sciagurati effettuati alla scuola pubblica, non sarebbe in grado di soddisfare la domanda di ben 300.000 (su 450.000!) bambini ai quali potrebbe essere garantito solo un orario scolastico molto ridotto rispetto alle richieste: ventisette o ventiquattro ore settimanali di scuola anziché trenta. I costi di un tempo scuola adeguato e aggiuntivo rispetto alle 24 o 27 ore settimanali risulterebbero presumibilmente a carico delle scuole stesse, degli enti locali. E, visto che entrambi non dispongono in alcun modo delle risorse necessarie, tale costo verrebbe caricato sui bilanci familiari! Ovvero, i genitori che volessero per i loro figli un tempo scuola adeguato dovrebbero in parte pagarlo, fin dalla prima elementare! Alla faccia della Costituzione itlaliana che recita: "L'istruzione è obbligatoria e gratuita per almeno otto anni". E' il nuovo modello di scuola che, a partire dal prossimo anno scolastico, la destra vorrebbe affermare. Una scuola contro la costituzione che, iniziando dalla prima classe elementare, si estenderebbe negli anni successivi a tutte le classi della scuola primaria e quindi all'intero sistema scolastico italiano. Bisogna fermare questa deriva, per salvaguardare il futuro delle giovani generazioni e della società intera. L'unico modo per opporvisi è quello di costringere il governo della destra a recedere dalle sciagurate scelte sui tagli alla scuola e all'università operati la scorsa estate. Essi se attuati determinerebbero, col licenziamento di decine di migliaia di precari, anche che la fine del diritto di istruzione per tutti. Oggi, rispetto a ieri ci sono maggiori forze, ragioni ulteriori e i tempi per ottenere questo risultato. Marianna Gorpia segretaria Pdci RIFLESSIONI La cultura che serve per la nostra scuola Nei giorni scorsi diversi articoli hanno avuto come oggetto la scuola primaria di Castelfiorentino. Sono stati sollevati problemi, chiamando in causa la partecipazione attiva di alcuni genitori e insegnanti sulla riforma Gelmini, nonché i problemi di convivenza quotidiana tra alunni. Ai genitori e agli insegnanti del consiglio di circolo preme una riflessione profonda sul ruolo che la nostra scuola sta cercando di costruire. Innanzitutto è necessario riconoscere la scuola come ambiente educativo, luogo fondamentale d'incontro dove ognuno impara interagendo con gli altri. In questo processo di promozione dell'alunno in tutti gli aspetti della sua formazione morale, civica, sociale e affettiva, la famiglia ha un compito educativo che precede ed affianca l'opera degli insegnanti. Esiste un patrimonio di esperienze pedagogiche maturate in questi anni che mirano ad una scuola di tutti e per tutti, dove l'esigenza del tempo scolastico non è solo temporale ma qualitativa, in cui il tempo è la misura di una pienezza culturale, psicologica e di relazioni. E' vero che è presente nella società un carico di conflittualità, che può tendere a ripercuotersi in tutti gli ambiti della convivenza sociale. Tentazione da cui pensiamo si debba rifuggire. Riteniamo ci si debba riappropriare della cultura della pace, della comprensione, della cooperazione e della condivisione per promuovere una scuola-comunità in cui gli operatori educativi coordinano rigorosamente il loro lavoro, si confrontano e, se necessario a volte si scontrano, educando a porsi interrogativi e curiosità più che a dare risposte. Ognuno è chiamato a fare la sua parte per promuovere una scuola dove ciascun bambino si senta accolto, compreso, amato. Consiglio del circolo scolastico Tilli Castelfiorentino LA CASTA Prima delle pensioni si taglino i privilegi Brunetta vuole adeguare l'età pensionabile dei dipendenti pubblici, in questo caso delle donne, a 65 anni equiparandola a quella degli uomini. La motivazione è che ci dobbiamo allineare all'Europa. Come dargli torto. Vorrei fare, tuttavia, alcune osservazioni. Prima di adeguare i dipendenti pubblici alle regole europee, il ministro Brunetta dovrebbe dare uno sguardo alle disparità che tuttora esistono in casa nostra. In Sicilia, ad esempio, i dipendenti pubblici possono usufruire ancora oggi delle pensioni baby, grazie al fatto che, quando le vergognose pensioni baby furono abolite in tutto il paese, la regione a statuto speciale Sicilia, ricorse e ottenne di mantenere il privilegio. E ancora. I dipendenti pubblici per eccellenza sono i parlamentari, come direbbe Grillo, i nostri dipendenti, che non si fanno scrupolo alcuno a percepire un vitalizio dopo solo una legislatura, non si fanno scrupolo alcuno ad aumentare il loro già grasso stipendio a furia di migliaia di euro, non si fanno scrupolo alcuno ad essere primi nella classifica europea dei più pagati. Tutto questo succede anche in Europa? Dia uno sguardo Brunetta ai compensi dei colleghi tedeschi, spagnoli o meglio ancora dei paesi scandinavi e poi dica la sua. Il Ministro, per dare il buon esempio, dovrebbe iniziare proprio dagli inquilini delle poltrone d'oro romane, delle poltrone d'oro dei dipendenti delle regioni a statuto speciale che percepiscono stipendi molto più elevati dei loro colleghi delle altre regioni, che sono già vergognosi così come sono. E vogliamo parlare della doppia pensione di chi ha fatto il sindacalista? C'è chi a fatica ne percepirà una e non gli basterà per campare e i sindacalisti, pagati per fare discorsi invece che di lavorare, alla fine della loro "carriera" ne avranno due: una in quanto lavoratori ed un'altra in quanto sindacalisti. Si è chiesto il Ministro Brunetta se ciò avviene anche in Europa? Patrizia Socci

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Tra musica e barzellette alla cena dei banchieri (sezione: Scuola)

( da "Milano Finanza (MF)" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

MF sezione: Primo Piano data: 13/03/2009 - pag: 3 autore: di Andrea Di Biase e Fabrizio Massaro Tra musica e barzellette alla cena dei banchieri Molta politica, un po' di buona musica e anche qualche barzelletta, raccontata in prima persona dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Questo lo spettacolo cui hanno assistito i principali banchieri italiani, che mercoledì sera hanno varcato il portone di Villa Madama, accolti dal picchetto d'onore dei granatieri, per partecipare alla cena organizzata dal governo nell'ambito degli incontri con «l'Italia del fare». Chi si aspettava una cena di lavoro, un incontro tecnico per fare il punto sulle misure predisposte dal governo per incentivare le banche a fare credito alle imprese, a partire dall'inedito ruolo di controllori affidato ai prefetti, è rimasto sorpreso. «Non sapevamo cosa aspettarci. E' stata una vera e propria sorpresa», ha spiegato a MF-Milano Finanza uno dei banchieri presenti alla cena. «Poi però ci hanno spiegato che l'appuntamento di ieri fa parte di un programma per avvicinare il governo al mondo dell'economia e della finanza. Un modo per scambiarsi idee e opinioni». Anche per questo, chi era arrivato a Roma portando con sé studi sull'andamento del credito in Italia e concrete proposte da sottoporre al governo, come aveva fatto, ad esempio, l'amministratore delegato di una importante merchant bank milanese, ha lasciato la documentazione nella borsa di pelle scura, limitandosi a gustare la cena tricolore offerta dal governo (mozzarella, pomodoro e basilico come antipasto, pasta bianca, al pesto e al pomodoro come primo, carne chianina come secondo e tre palline di gelato tricolore come dessert) e ad ascoltare gli intermezzi canori delle tre interpreti invitate per l'occasione: la prima, una soprano di origine cubana, ha intonato una romanza, la seconda una canzone napoletana mentre la terza ha chiuso con la celebre New York New York. I banchieri non hanno invece potuto apprezzare le doti canore del presidente del Consiglio, che è stato a un passo dall'impadronirsi del microfono: «piacerebbe cantare anche a me, per vivere le cose con spirito, per non prendere sempre le cose sul serio». Il premier si è dunque limitato a illustrare agli invitati le misure messe in atto dal governo: dalla riforma della giustizia, predisposta dal ministro Angelino Alfano, a quella della scuola ad opera del ministro Maristella Gelmini, fino agli interventi in materia di politica estera. Berlusconi ha ricordato sia il suo impegno personale nel convincere il primo ministro russo, Vladimir Putin, a bloccare l'invasione delle Georgia, sia la recente firma del trattato Italia-Libia che ha chiuso la disputa sul passato coloniale. Gloria c'è stata anche per il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, che ha cenato al tavolo del premier assieme ai vertici delle principali banche italiane: il ceo di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, quello di Unicredit, Alessandro Profumo, il presidente di Mps, Giuseppe Mussari, il presidente dell'Abi, Corrado Faissola, e l'ad di Mediobanca, Alberto Nagel (assenti invece Giovanni Bazoli e Cesare Geronzi). Prima di affrontare i temi economici, quelli più cari agli oltre cento invitati presenti a Villa Madama, il presidente del Consiglio non ha esitato a lodare anche il provvedimento per la lotta allo sfruttamento della prostituzione voluto proprio dal ministro Carfagna. Tra la stupore dei banchieri presenti, molti dei quali erano giunti a Roma anche per capire meglio la portata della misura varata dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, e da quello degli Interni, Roberto Maroni, sul ruolo di vigilanza affidato ai prefetti. «Contrariamente a quanto molti si aspettavano», racconta un altro dei partecipanti alla cena, «Berlusconi ha parlato poco di banche e finanza e soprattutto non è venuto fuori nulla di nuovo. Il premier si è limitato a ribadire concetti che aveva già espresso nelle ultime settimane. E nessun accenno è stato fatto al ruolo che avranno i prefetti nel vigilare sull'erogazione del credito». Dopo aver riconosciuto che le nostre banche hanno subito meno di quelle di altri paesi le conseguenze della crisi, il presidente del Consiglio ha però sollecitato i vertici dei nostri istituti a seguire l'esempio del Banco Popolare, utilizzando gli strumenti messi in campo dal governo, a cominciare dai Tremonti-bond, per rafforzare il patrimonio e favorire così il rilancio dell'economia reale. Berlusconi ha inoltre ricordato che la capacità di credito delle banche sarà molto rafforzata dall'utilizzo dei 12 miliardi di euro messi a disposizione per i Tremonti-bond, sulla base dei quali la capacità di credito delle banche potrà essere moltiplicata fino a raggiungere l'importo di circa centocinquanta miliardi, aggiungendo: «Se i 12 miliardi non fossero sufficienti, il governo è pronto a esaminare la possibilità di effettuare ulteriori stanziamenti».Nessun accenno, dunque, al ruolo dei prefetti, così come nell'intervento di Tremonti, che durante la cena era seduto a tavola con il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, il presidente del Credito Valtellinese, Giovanni De Censi, il dg del Credito Artigiano, Luciano Camagni, Massimo Doris di Mediolanum, Massimo Minolfi e Franco Baronio del Banco Popolare. E forse proprio per la nutrita presenza di banchieri in sala il ministro dell'Economia ha rinunciato, almeno per una sera, al consueto attacco al mondo del credito, limitandosi a un intervento di carattere generale in cui ha ribadito l'impegno preso dal governo all'Ecofin di portare avanti una politica di sostegno alle imprese anche con l'aiuto delle banche stesse. Toni distesi, dunque, e nessun dibattito. E dire che il presidente dell'Abi, Corrado Faissola, uno dei due banchieri che mercoledì sera hanno preso la parola, ci aveva provato a intavolare un dibattito. Prima sottolineando il clima di ostilità nei confronti del sistema del credito e chiedendo al governo di intervenire per assicurare un'immagine meno negativa e meno distorta del sistema bancario italiano. Poi avanzando anche alcune proposte concrete: l'eliminazione della Robin Hood tax, «che di fatto è una tassazione su un costo», nonché la possibilità di rendere deducibili integralmente le perdite sui crediti in sofferenza. Misure, quelle proposte da Faissola, che non hanno smosso Tremonti dalla sua preferenza per una fiscalità di rigore.L'unico vero intervento politico, spiega chi ha partecipato alla cena, è arrivato invece da Passera. Il ceo di Intesa Sanpaolo, prendendo spunto dal nuovo ruolo attribuito ai prefetti nella vigilanza sulle banche, ha sottolineato l'importanza di tenere fuori il potere politico dalle scelte in materia di credito. «La scelta di concedere o di non concedere credito alle imprese deve spettare esclusivamente alla singola banca», ha detto Passera, ribadendo allo stesso tempo l'impegno degli istituti di credito a sostenere la ripresa. «Noi vogliamo aiutare il Paese, siamo pronti a fare la nostra parte, ma non chiedeteci di fare credito cattivo, perché questo sarebbe un dramma per tutti: per le banche, per le imprese, per il sistema». Un appello condiviso da gran parte dei banchieri presenti, a partire da Alessandro Profumo, che ha però lasciato Villa Madama dopo la prima portata della cena. Un'uscita anticipata, quella dell'ad di Piazza Cordusio, che alcuni dei partecipanti hanno letto a prima vista come un gesto quasi indispettito, ma che in realtà era stata da tempo anticipata all'organizzazione.Ad ogni modo i banchieri sono tornati a casa con le stesse convinzioni e informazioni di prima. «Non ci hanno detto nulla di nuovo. Pure le barzellette erano vecchie».

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il risveglio dell'onda mercoledì un corteo (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina V - Palermo La manifestazione Il risveglio dell´Onda mercoledì un corteo Gli studenti dell´assemblea "No Gelmini" rilanciano l´Onda con un corteo organizzato in occasione dello sciopero generale di mercoledì prossimo. Il concentramento sarà alle 9 davanti alla facoltà di Lettere, in viale delle Scienze. Da lì il corteo, cui hanno già aderito gruppi di tutti i corsi di laurea, studenti medi e dell´Accademia di Belle arti, percorrerà le vie del centro fino al rettorato, in piazza Marina, dove si unirà a quello degli scioperanti. c. b.

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Atenei, la qualità premia (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi" del 13-03-2009)

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ItaliaOggi sezione: Professioni data: 13/03/2009 - pag: 35 autore: di Benedetta P. Pacelli Il ministro dell'Università anticipa l'arrivo del decreto con i criteri di spartizione Atenei, la qualità premia Gelmini: fondi solo alle università che meritano E' finito il tempo delle risorse a pioggia negli atenei. D'ora in poi chi fa ricerca e didattica di qualità sarà premiato, chi non lo fa punito. Perchè il decreto ministeriale che dovrà disciplinare le modalità di distribuzione di queste risorse come spiega Mariastella Gelmini a ItaliaOggi è ormai pronto. Del resto la legge 1 del 2009 con cui il ministro dell'istruzione e dell'universitài ha affrontato i nodi più urgenti del sistema universitario parla chiaro: a partire da questo anno gli atenei virtuosi, quelli cioè con ricerca e didattica di qualità, riceveranno finanziamenti aggiuntivi. E potranno, finalmente, spartirsi quella torta del 7% dei fondi statali e del fondo straordinario della finanziaria 2008. La lista dei buoni sarà compilata in base ai parametri individuati dal Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca) e dal Cnvsu (Comitato nazionale di valutazione del sistema universitario). E ad attendere in prima fila ci sono già l'università di Padova, Bologna, il politecnico di Milano e quello di Torino solo per citarne alcune. Ma non solo risorse, perché il numero uno di piazzale kennedy è ritornata anche sul capitolo valutazione, che sarà affidata all'agenzia di valutazione, il cui regolamento sarà pronto a stretto giro, ma anche sui concorsi, sulla riforma del reclutamento, della governance e dei dottorati di ricerca che devono essere spendibili sul mercato e garantire le aspettative dei giovani. Senza uno sforzo per cambiare alcuni meccanismi e colmare gap accumulati negli anni, ha spiegato, anche avere più risorse sarebbe insufficiente per migliorare la nostra università.Domanda: Al via quindi alle risorse per premiare i migliori?Risposta: Noi siamo pronti con i criteri per spartire i fondi premiali. Alcuni atenei ci saranno grati, altri un po' meno.D. Cosa succederà quindi?R. Che per la prima volta in Italia saranno distribuiti i soldi alle università in base a standard di qualità.Abbiamo preparato il decreto lavorando in collaborazione con la Crui e recependo anche alcune richieste di Aquis che ci sembravano interessanti.In ogni caso terremo la barra dritta sul merito, non più sulla distribuzione delle risorse a pioggia. D. C'è poi il capitolo valutazione.R. L'Agenzia per la valutazione del sistema universitario e della ricerca è in dirittura d'arrivo e in pochissime settimane sarà presentato il provvedimento che la ridisegna e il regolamento.D.Cosa è cambiato? R. La vecchia Anvur era troppo burocratizzata e carica di funzioni, noi pur condividendo la necessità di introdurre un unico organismo per la valutazione di università e ricerca, riteniamo che questa debba ragionare in termini di obiettivi valutando i risultati e non burocratizzando i processi.D. Il decreto per le commissioni di concorso invece a che punto è?R. E' un provvedimento ormai prossimo al traguardo. E verrà fatto nel giro di una settimana anche perché abbiamo avuto proprio in questi giorni avuto il parere dell'Avvocatura dello Stato.

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In futuro istituti tecnici competitivi (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi sezione: Periti Industriali data: 13/03/2009 - pag: 36 autore: Periti industriali al fianco del ministero dell'istruzione per creare un ponte con il mondo del lavoro In futuro istituti tecnici competitivi Con la riforma stage e tirocini in azienda per creare opportunità Non più istituti tecnici come percorsi di serie «B», parola di Mariastella Gelmini. Il ministro dell'istruzione parte da questo imperativo per la sua riforma degli istituti tecnici. Un progetto di ampio respiro che punta a più stage e tirocini presso aziende, ad un diverso orientamento degli studenti, alla valorizzazione del ruolo dei docenti, ma anche ad un forte collegamento con i distretti tecnologici e industriali tramite accordi con le regioni e ad un ripensamento dell'offerta formativa per far incontrare domanda e offerta. Basterà tutto questo? Forse no. Perché se di certo è una scelta giudiziosa e razionale ripartire dalle fondamenta, non si può dimenticare di completare coerentemente e armonicamente un edificio, quello dell'istruzione tecnica, che nei tempi passati ha subito interventi disorganici e incompleti, mettendo così a rischio la sua stessa solidità. Dunque bisogna ripartire dagli errori commessi per individuare nuove soluzioni che consentano alle professioni tecniche di primo livello di poter tornare a recitare un ruolo di primo piano nel sistema economico-produttivo del paese. Bisogna quindi risolvere il pasticcio creato dal dpr 328/01 che ha solo prodotto confusione e disorientamento in quell'iter che avrebbe dovuto portare i laureti triennali verso le professioni tecniche di primo livello. Un provvedimento che ha anche avuto il «merito» di svuotare gli istituti tecnici industriali nelle loro caratteristiche di affinità con il mondo produttivo ed in qualche misura anche con quelle della libera professione. E, le conseguenze, se non verranno presi gli opportuni provvedimenti, sono facilmente immaginabili. È per tutte queste ragioni che i periti industriali di concerto con geometri e periti agrari, puntano dritto ad un unico, grande obiettivo: un albo dei tecnici laureati per l'ingegneria che possa restituire chiarezza e identità a una componente nevralgica per rilanciare la competitività italiana. Una casa comune che rappresenterebbe quel necessario e indispensabile orizzonte di riferimento senza il quale qualsiasi riforma finirebbe per venire a meno ai suoi ambiziosi obiettivi. Questo costituirebbe anche un'indispensabile bussola per favorire l'orientamento dei nostri giovani che, secondo i risultati raggiunti dall' indagine del Cnpi, si dichiarano per il 38,6% intenzionati a proseguire i loro studi e a cimentarsi nel mondo del lavoro da liberi professionisti. Ecco perché sarebbe anche importante che gli istituti tecnici industriali, avviati sul percorso tracciato dalla riforma rafforzino il loro legame con le facoltà universitarie dell'area ingegneristica. Nello stesso tempo sarebbe opportuno non abbandonare l'idea di dare un rinnovato impulso alla nascita e all'affermazione di quell'istruzione tecnica superiore che rappresenta un importante snodo in diverse realtà europee (basti pensare alle Fachhochschule in Germania). Proprio perché anche nel campo del sapere la concorrenza è un bene, il poter proporre, accanto alle lauree triennali, un'altra possibilità di percorso per gli studenti interessati a proseguire il loro corso di studi dopo l'istituto tecnico, costituirebbe un'opportunità da non trascurare per una rinnovata pluralità dei sistemi formativi nel nostro paese. Certo è che dovrebbe essere garantita una perfetta equivalenza del titolo con quello universitario. In ogni caso i periti industriali sono pronti a collaborare con il ministro Gelmini per approdare ad un nuovo modello di formazione tecnica che possa assicurare quel livello di conoscenze e competenze necessarie per continuare a rimanere nel gruppo delle prime potenze economiche del mondo. È una sfida complessa e affascinante, ma ineludibile. Tutti noi sappiamo che senza la scuola, senza garantire futuro al nostro sapere, non c'è futuro.

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annoto, dunque sono (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 8 - Grosseto «Annoto, dunque sono» Memoria e identità: la raccolta dati dai graffiti ai data base GROSSETO. Non un semplice convegno, ma anche un'opportunità per interrogarsi su se stessi e disegnare i contorni della propria identità utilizzando, come foglio e matita, la memoria del luogo dove viviamo. L'occasione è il convegno "La raccolta dei dati dal periodo rupestre al database" che si terrà domani alle 16 nell'aula magna dell'università in via Ginori. Il convegno, organizzato dal corso di laurea in Conservazione, gestione e comunicazione dei beni archeologici del Polo grossetano dell'Università di Siena e dall'assessorato alla cultura del Comune di Grosseto, con il patrocinio della Provincia e della Camera di commercio, si inserisce nel progetto "Memoria e identità a Grosseto" che la dottoressa Vanna Francesca Bertoncelli, psicologa, organizza da ormai quattro anni. «Lo scopo del progetto - spiega Bertoncelli - è di far riflettere il pubblico, e in particolare i politici e i tecnici, sull'importanza della memoria come elemento fondamentale per costruire la propria identità. Se, infatti, è bene rinnovare e modificare, bisogna anche aver cura di mantenere "oggetti" in cui riconoscersi, come luoghi, spazi o feste». Tutto quello, insomma, che fa la storia di un luogo e al quale bisogna rivolgere lo sguardo per capire chi siamo. Avere un'idea precisa della propria identità, soprattutto in tempi di globalizzazione e multiculturalismo, è il passo fondamentale per stabilire buone relazioni con gli altri». Proprio per conservare memoria del passato, nel corso della storia l'uomo ha sempre registrato, catalogato, elencato e raccolto. E a queste pratiche è dedicato il convegno. I lavori saranno introdotti dal vicesindaco e assessore alla cultura Lucia Matergi con una panoramica sul significato della raccolta dei dati nella storia, dalle origini ai metodi attuali a carattere scientifico. Seguirà il contributo di Sandro Nannini, del dipartimento di Filosofia e scienze sociali dell'università di Siena: oltre a rappresentare il rettore Silvano Focardi, Nannini parlerà di memoria nella costruzione dell'Io. Dai meccanismi della mente umana si passerà ai diversi metodi di archiviazione, con particolare attenzione sul passaggio epocale dal cartaceo al digitale, nell'intervento di Pier Luigi Bonucci, funzionario del Comune di Grosseto ed esperto di sistemi informatici. Sullo stesso tema Mario Lentano, del dipartimento di Studi classici dell'ateneo senese, spiegherà come venivano archiviati i dati nel mondo classico. Un intervento legato al territorio grossetano sarà quello di Fiorenza Gelmini, direttore dell'Archivio di stato di Grosseto, che parlerà di questa importante istituzione, luogo della memoria collettiva per la città. Concluderà i lavori Giuseppe Pucci del dipartimento di Archeologia e storia delle arti dell'università di Siena, sulla memoria nell'antica Roma. Gli interventi saranno registrati, così che gli atti saranno subito disponibili in formato digitale. Francesca Ferri

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ma pisanu è meglio Miglior politico italiano dell'anno: Giuseppe Pisanu (sezione: Scuola)

( da "Riformista, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

ma pisanu è meglio Miglior politico italiano dell'anno: Giuseppe Pisanu ma pisanu è meglio Miglior politico italiano dell'anno: Giuseppe Pisanu. Miglior politico internazionale dell'anno: Barack Obama. Miglior sindacalista dell'anno: Renata Polverini. Miglior parlamentare senza vincolo di mandato: Giuseppe Pisanu. Migliore trasmissione politica dell'anno: Ballarò Miglior articolo politico dell'anno: Panebianco sul testamento biologico. Arturo vendola perché è onesto Nichi Vendola perché è uno dei pochi politici italiani onesti. Barack Obama, per le speranze di cambiamento. Guglielmo Epifani, perché a differenza di altri personaggi non è andato a cena di nascosto a palazzo Grazioli. Otto e mezzo, finalmente condotto da una giornalista capace e soprattutto non invasata come Ferrara. Stanco si fa presto a dire obama Sarebbe troppo facile dire Barack Obama, ma il migliore è senza dubbio il seminarista Dario Franceschini,che raccoglie i frutti di Celestino V, Walter Veltroni, che fece il gran rifiuto. Dario è Calimero contro il cavaliere Golia, e lo batterà con l'una tantum ai ricchi. L'articolo più bello l'ha scritto Zagrebelsky sulla laicità dello Stato. Migliore trasmissione poltica quella dell'Annunziata che intervista Franceschini. Miglior politico internazionale Barack Obama, il Cristo della nostra era. Luciano Ferrari la maglia nera va al pd Non ce n'è uno che emerga sugli altri, in modo tale da essere citabile o eleggibile. Se invece si assegnasse la maglia nera al gruppo politico, sicuramente andrebbe al Pd che ogni giorno dimostra di non avere idee e quelle poche accettabili, le prende dagli altri. Roberto B. La vittoria delle barzellette Il migliore assai per tutte le candidature è Silvio Berlusconi, per le "barzellette" che giornalmente propina "urbi et orbi"! Giuseppe da angela a mariastella Miglior politico italiano dell'anno: Mariastella Gelmini. Miglior politico internazionale dell'anno: Angela Merkel. Miglior sindacalista dell'anno: Raffaele Bonanni. Miglior parlamentare senza vincolo di mandato: Emma Bonino. Miglior articolo politico dell'anno: Antonio Polito, I miei dubbi sul testamento biologico. Valeriano Giorgi la competenza di tremonti Tra i politici italiani, Giulio Tremonti : competente, fermo, lungimirante e leale. Tra quelli internazionali, Angela Merkel: coraggiosa, capace e simpatica. Tra i sindacalisti, forse il più equilibrato è stato Raffaele Bonanni, anche se ondivago, troppo attento a stare nel gioco politico dei democristiani sparsi un po' di qua e un po' di là. Le trasmissioni politiche sono noiose, sono ormai dei rituali in cui viene assicurato il gioco delle parti, con il giornalista di turno che fa la spalla al proprio partito di riferimento. Si sente la mancanza di Giuliano Ferrara, imprevedibile e accattivante nello stile e nelle modalità di conduzione. Premio l'articolo di Giavazzi sul Corriere sulla natura della crisi economica. Anna io sto con dario Miglior politico italiano dell'anno: Dario Franceschini (determinato e chiaro). Miglior politico internazionale dell'anno: Barack Obama (mitico). Miglior sindacalista dell'anno: non classificato. Miglior parlamentare senza vincolo di mandato: no comment. Migliore trasmissione politica dell'anno: Il Graffio (Telenorba). Vincenzo Gilberti meno male che giulio c'è Politico italiano: Giulio Tremonti, l'unico competente e che ha qualche idea sensata. Politico straniero: la concreta Angela Merkel. Sindacalista: Renata Polverini, la più indipendente dai partiti. Parlamentare: per la forte autonomia di giudizio, Giuseppe Pisanu. Le trasmissioni politiche non le guardo. Non uno, ma più articoli: i Mambo di Peppino Caldarola. Grigio napolitano su tutti Miglior politico italiano dell'anno: Giorgio Napolitano. Miglior politico internazionale dell'anno: Angela Merkel. Miglior sindacalista dell'anno: Renata Polverini. Miglior parlamentare senza vincolo di mandato: Giuseppe Pisanu. Migliore trasmissione politica dell'anno: Omnibus. Miglior articolo politico dell'anno: Antonio Polito sulla crisi del Pd. Giovanna Scalise l'autonomia di fini nelle istituzioni Miglior politico italiano dell'anno è Gianfranco Fini, che interpreta con autonomia il proprio ruolo istituzionale; miglior politico internazionale dell'anno è Hillary Clinton, che conduce una grande campagna e rientra con prestigio nei ranghi del partito; miglior sindacalista dell'anno è Raffaele Bonanni, che interpreta con saggezza il ruolo di un sindacato moderato e moderno; miglior parlamentare senza vincolo di mandato è Giuseppe Pisanu, unica voce fuori dal coro di Forza Italia e perciò unica fonte di dibattito interno al movimento; migliore trasmissione politica dell'anno rimane Otto e mezzo per la selezione degli ospiti basata sulla qualità della discussione. Antonello Corsetti di emma bonino ma mastella... Miglior politico italiano 2008: Giulio Tremonti. Miglior politico internazionale 2008: Barack Obama. Miglior sindacalista 2008: non pervenuto. Miglior parlamentare senza vincolo di mandato 2008: Emma Bonino (secondo classificato Mastella: esilarante). Miglior trasmissione politica 2008: Anno Zero. Miglior editorialista 2008: Andrea Romano. Premio speciale della giuria a Giorgio Napolitano. Loremaf parlamentari non pervenuti Miglior politico italiano: Silvio Berlusconi. Miglior politico internazionale: Nicolas Sarkozy. Miglior sindacalista: Raffaele Bonanni. Miglior parlamentare: non saprei. Miglior trasmissione politica: La zanzara (Radio 24). Miglior editorialista: Giuliano Ferrara. Paolo l'ostinazione dei radicali Voto per la pattuglia di Radicali Italiani che in Parlamento si battono, propongono. Si fanno sentire su varie materie, non ultima quella della tutela dei diritti umani. Posso non essere d'accordo con loro su alcune questioni, ma riconosco il loro impegno e l'efficacia di talune loro battaglie. Prima dell'attuale conduzione con la Gruber ritenevo Otto e 1/2, condotta da Giuliano Ferrara e poi anche da Ritanna Armeni, la migliore trasmissione televisiva su temi politici e di attualità. Ora Niente di Personale, sempre su La7. Manlio un pensiero anche a valter Miglior politico italiano 2008: Dario Franceschini. Miglior politico internazionale 2008: Barack Obama. Miglior sindacalista 2008: Guglielmo Epifani. Miglior parlamentare senza vincolo di mandato 2008: Emma Bonino. Miglior trasmissione politica 2008: Anno Zero. Miglior editorialista 2008: Curzio Maltese. Premio speciale della giuria a Walter Veltroni. Matteo Biancardi 13/03/2009

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laura galassi Chiuso il periodo di iscrizioni per il prossimo anno scolastico, negli istituti superiori roveretani è arrivato il momento di tirare le somme (sezione: Scuola)

( da "Adige, L'" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

laura galassi Chiuso il periodo di iscrizioni per il prossimo anno scolastico, negli istituti superiori roveretani è arrivato il momento di tirare le somme laura galassi Chiuso il periodo di iscrizioni per il prossimo anno scolastico, negli istituti superiori roveretani è arrivato il momento di tirare le somme. Il bilancio è particolarmente positivo soprattutto per il Liceo Rosmini, con 50 iscritti in più rispetto all'anno scorso. A fronte della stabilità nel corso scientifico, ci sono stati buoni incrementi per l'indirizzo classico ed una vera e propria impennata nel linguistico. Delle 198 matricole liceali, ben 102 saranno sedute fra i banchi del corso scientifico, 62 si cimenteranno nello studio delle lingue straniere mentre in 34 tenteranno il percorso di studi classici con il greco e il latino. «Questi dati - afferma la preside del Rosmini Giovanna Sirotti (nella foto a destra) - sono molto lusinghieri, soprattutto se si considera il bacino limitato della Vallagarina. Probabilmente la prospettiva della riforma Gelmini può aver premiato i licei tradizionali per la loro riconoscibilità e relativa stabilità». In sostanza quindi, la scelta di frequentare un liceo "sicuro" potrebbe anche nascondere il timore dei giovani roveretani di vedere il proprio piano di studi scombussolato dalle riforme scolastiche. «Questi numeri - prosegue Sirotti - per noi sono un'anomalia; il nostro percorso di studi è chiaro e di solito chi sceglie il liceo sa a cosa va incontro. Per questo mi stupisco dell'incremento, anche perché abbiamo pescato da sacche che non sono le nostre, come per gli 8 studenti provenienti dal Veneto». Buone notizie anche dall'Istituto Tecnico Fontana, dove l'esercito di ragionieri e geometri ha guadagnato 30 nuove reclute sparse su tutti gli indirizzi. L'anno prossimo le 136 matricole saranno quindi divise fra le 5 classi dell'indirizzo linguistico aziendale, del liceo economico e dell'I.g.e.a e le due classi dei geometri e del liceo tecnologico. «Quest'anno - spiega il vicepreside Mauro Prezzi - chi si occupa dell'orientamento ha fatto davvero un buon lavoro. Ovviamente le iscrizioni non seguono regole precise ma spesso dipende semplicemente dalle annate; magari poi in questo periodo di crisi le famiglie sono alla ricerca della concretezza che il nostro diploma offre». La dirigente Flavia Andreatta elogia inoltre il lavoro fatto dal team di docenti dell'orientamento: «è stato coordinato molto bene dalla professoressa Sguario, e più come gruppo di orientamento si sono presentati come gruppo di miglioramento, presentando l'offerta della scuola anche nella sostanza. I ragazzi hanno potuto venire qui a provare i laboratori, a vedere cosa si fa. Credo che il successo delle iscrizioni sia dovuto anche a questo. Tra l'altro ci hanno lavorato anche dei ragazzi, che si sono trasformati in orientatori. E questo è andato a segno. E poi, il secondo aspetto non trascurabile, è che l'attuale momento di crisi indirizza le famiglie verso un diploma certo che pure non esclude una università. Questi ragazzi sono molto richieste da cantieri, ditte, banche e uffici. Qui non si dà un diploma senza le competenze, e questa serietà di fondo ha pagato». Leggero calo invece fra le fila dei periti all'Istituto Tecnologico Industriale Marconi; rispetto all'anno scorso nelle classi prime delle Iti ci sono infatti 20 studenti in meno ma dall'altra si recuperano 15 iscritti per il triennio. In totale ci saranno quindi 104 nuovi aspiranti periti industriali e 52 nuovi liceali. Con 156 matricole, l'istituto di S.Ilario non rischia comunque una crisi demografica ma al contrario, anche grazie alla stabilità del liceo tecnologico, si mantiene su numeri molto soddisfacenti. «Quest'istituto - afferma Daniela Toldo, professoressa incaricata dell'orientamento - è ancora una realtà importante a Rovereto. Pensavamo che il liceo tecnologico potesse subire dei cali più seri, a causa delle voci che lo davano per inglobato al liceo scientifico ed invece ha tenuto benissimo». La piccola flessione nei numeri, secondo gli orientatori è quindi del tutto fisiologica, anche perché l'anno scorso erano state raggiunte cifre sopra la media. «Il diploma di perito - afferma la professoressa Toldo - è molto spendibile in questo periodo, anche se il 70% preferisce tentare la carta dell'università piuttosto di lavorare subito. Le iscrizioni tengono bene anche nelle specializzazioni, dove l'opzione meccatronica è stata apprezzata da molti». Grande stabilità regna anche presso l'Istituto Filzi dove per il prossimo anno sono previsti 56 nuovi studenti per l'indirizzo socio-psico-pedagogico e 30 matricole per il liceo di scienze sociali. Il trend è quello degli scorsi anni, con l'unica precisazione che nella scuola affacciata su corso Rosmini ci sarà anche ad anno scolastico iniziato un gran via vai. Sono infatti parecchi gli studenti che dal liceo Rosmini passano all'Istituto Filzi ed altrettanti che dalle magistrali tentano invece il percorso professionale. Proprio nell'Istituto di Istruzione Don Milani - Depero per l'anno prossimo è previsto un leggero calo, con 13 studenti in meno nell'indirizzo sociale; questo gap verrà però probabilmente recuperato con le iscrizioni di maggio. Ottime notizie arrivano invece dai corsi artistici, con 20 nuove matricole per il biennio di orientamento. «La nostra scuola - afferma il preside Silvio Cattani - è molto apprezzata. L'anno prossimo, con 67 iscritti al Depero, passeremo da 2 a 4 classi, mentre manteniamo i numeri nel percorso aziendale con 75 matricole. Non posso che definirmi soddisfatto, anche perché da noi va sempre calcolato il fenomeno delle iscrizioni tardive». 13/03/2009

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la nostra scuola perderà sessanta posti di lavoro (sezione: Scuola)

( da "Nuova Sardegna, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

L'allarmata denuncia di Anna Busi segretaria provinciale della Flc-Cgil in vista dello sciopero di mercoledì prossimo «La nostra scuola perderà sessanta posti di lavoro» Numerosi i tagli agli organici nel prossimo anno ORISTANO. «è un disastro annunciato che riteniamo si possa ancora fermare». Anche la Flc Cgil territoriale interviene sui tagli agli organici delle scuole in provincia annunciati per il prossimo anno scolastico. «Per adesso si sa con certezza che Oristano perde almeno 60 posti di lavoro, tra collaboratori scolastici, assistenti tecnici nelle scuole superiori e assistenti amministrativi - denuncia in una nota il segretario provinciale di Flc, Anna Busi - numeri che però potrebbero salire se il Ministero chiederà l'applicazione delle tabelle che ha emanato il 23 febbraio e che spazzerebbero via una parte del sistema scolastico oristanese». Tantissimi anche i docenti che rischiano di perdere il posto di lavoro. «Ulteriori tagli - dice ancora Busi - si annunciano tra gli insegnanti. Nei prossimi giorni infatti il ministro Gelmini, nonostante l'impegno assunto di rispettare la scelta delle opzioni orarie fatte dai genitori degli alunni di prima elementare, potrebbe tagliare le ore di frequenza a scuola e pasare dalle attuali 30 a 27, con una riduzione degli insegnanti di scuola elementare superiore a 15mila in tutto il territorio nazionale». Per la realtà dell'Oristanese sarebbe un paradosso, considerato che il 38% dei genitori ha scelto le classi a tempo pieno e il 62% l'attuale organizzazione modulare. Intanto la Cgil ha proclamato per il 18 marzo lo sciopero nazionale della scuola. Da qui l'invito formulato dalla segretaria provinciale Anna Busi, alle altre forze sindacali, politiche e professionali «di affiancarci per far si che la scuola oristanese non si pieghi alla logica dei numeri».

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Preoccupata analisi da parte del consigliere regionale Massimi sui tagli alle scuole sabine<... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Venerdì 13 Marzo 2009 Chiudi Preoccupata analisi da parte del consigliere regionale Massimi sui tagli alle scuole sabine dopo il decreto Gelmini

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Al termine della commissione scuola, diritto allo studio, formazione professionale e università... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 13-03-2009)

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Venerdì 13 Marzo 2009 Chiudi Al termine della commissione scuola, diritto allo studio, formazione professionale e università il presidente Annamaria Massimi ha confermato le preoccupazioni legate ai tagli degli organici ribaditi peraltro dall'assessore Silvia Costa. «Questa mattina (ieri per chi legge ndr) - ha dichiarato il consigliere Massimi - abbiamo appreso dall'assessore l'esito dei primi incontri che la Regione sta facendo con il Ministero mettendo a confronto le richieste di iscrizione presentate dalle famiglie con i tagli previsti dal decreto Gelmini. Il Ministero pensava di far fronte al cambiamento utilizzando i residui derivanti dal tempo scuola a 24 ore per le prime classi della primaria, ma questo sarà inapplicabile se si pensa ai dati nazionali che hanno evidenziato come, nel caso delle scuole primarie, solo il 3 per cento delle famiglie abbia optato per le 24 ore settimanali. A Rieti, sempre i dati delle iscrizioni nelle scuole primarie sono dell'1 per cento per le 24 ore, del 2 per cento per le 27, del 58 per cento per le 30 e la restante percentuale per le 40 ore. A destare forte perplessità è poi la manovra nei confronti del personale Ata che nel Lazio, secondo le previsioni fatte, avrà ricadute pesantissime con un taglio complessivo per il 2009 di 1338 posti e uguale misura sarà applicata nel 2010 e nel 2011 mettendo così i comuni nelle condizioni di chiudere i plessi con ricadute pesanti in particolar modo nelle scuole per l'infanzia. C'è, tuttavia, da sottolineare che il Ministero sta vagliando le segnalazioni di allarme pervenute in maniera trasversale dalle Regioni che sperano di ridurre al minimo tagli e conseguenti disservizi conseguenti al non accoglimento delle istanze presentate».

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Pronta l'Agenzia di valutazione (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-03-13 - pag: 15 autore: Università. Gelmini: il regolamento sarà presentato al Cdm «Pronta l'Agenzia di valutazione» ROMA Approfittare della crisi economica e dei tagli all'orizzonte per varare il Ddl di riforma del sistema universitario. Di cui faranno parte valutazione, reclutamento, dottorati di ricerca, governance. Ma non l'abolizione del valore legale del titolo di studio. Ad annunciarlo è stato ieri il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini intervenendo al convegno " Concorrenza e merito nelle università" organizzato a Roma dall'autorità Antitrust in collaborazione con l'ateneo di "Tor Vergata". Dando ormai per acquisiti i «tagli lineari della finanziaria» il titolare di Viale Trastevere ha invitato tutte le parti in campoa fare uno sforzo in più «per cambiare alcuni meccanismi e colmare gap accumulati negli anni ». Senza di esso, ha spiegato, «anche avere più risorse sarebbe insufficiente per migliorare la nostra università». Nel ravvisare un «clima sereno per il confronto » il ministro ha poi elencato i temi in agenda su cui «trovare soluzioni condivise». In cima alla lista la valutazione. Qui l'idea è di modificare l'Anvur voluta dall'allora ministro Fabio Mussi. Pur non essendo intenzionata a «disperdere» il lavoro del suo predecessore la Gelmini ha sottolineato come «questa agenzia debba ragionare in termini di obiettivi valutando i risultati e non burocratizzare i processi». Annunciando quindi che «in pochissime settimane» sarà presentato il provvedimento che la ridisegna e il regolamento. Più imminente la decisione sui concorsi che arriverà «entro una settimana » e sulla distribuzione dei 550 milioni in base al merito. Secondo il ministro, di tutti gli altri argomenti allo studio, di cui fa parte «la riforma del reclutamento che non è più rinviabile e dei dottorati di ricerca che devono essere spendibili sul mercato e garantire le aspettative dei giovani», quello più «delicato» riguarderà la governance degli atenei. A tal proposito la Gelmini ha dichiarato di apprezzare«l'apertura riformista della Crui» e si è detta pronta ad «accogliere la proposta di chi ha qualcosa da dire». Almeno per ora, niente da fare invece sull'abolizione del valore legale del titolo di studio. «Non chiedetemi di partire» da lì «per non svegliare la pantera che dorme», è stato il commento del responsabile dell'Istruzione. Ma è una frenata che non è piaciuta alla Lega. In occasione della conversione alla Camera del Dl Gelmini sull'università, proprio il Carroccio si era visto approvare un ordine del giorno, a prima firma Paolo Grimoldi, che impegnava il Governo ad abolirlo. Ritenendo «fondamentale per la meritocrazia» tale misura, lo stesso Grimoldi ha garantito ieri che «se il ministro, forse sotto la spinta delle solite lobby, ritiene di rallentare sarà la Lega come gruppo ad accelerare». Eu. B.

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locorontondo niente gelmini (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VI - Bari L´annuncio Locorontondo niente Gelmini Non si terrà più oggi a Locorotondo l´incontro con il ministro Mariastella Gelmini su "L´impegno per un progetto autenticamente formativo". L´appuntamento, nell´ambito dei "Percorsi della libertà" patrocinati dal gruppo parlamentare al Senato del Pdl, è stato annullato dagli organizzatori. Il mancato arrivo del ministro Gelmini non fermerà però le polemiche di insegnanti, precari e studenti di sindacati e collettivi che terranno comunque un presidio contro i tagli a Locorotondo.

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MACERATA FELTRIA "Gli effetti della riforma Gelmini sul sistema scolastico del Montefeltro”... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Venerdì 13 Marzo 2009 Chiudi MACERATA FELTRIA "Gli effetti della riforma Gelmini sul sistema scolastico del Montefeltro". Se ne parlerà stasera alle 21 nella sede del Centro sevizi all'assemblea pubblica Pd. All'incontro interverranno l'assessore regionale alla Pubblica istruzione Stefania Benatti, il presidente dell'Uncem-Marche Maria Assunta Paci e il segretario provinciale della Cisl-scuola Anna Bartolini. «Vogliamo fare il punto della situazione - spiega il coordinatore del Pd del Montefeltro Guido Salucci - per approfondire il contenuto della riforma e le conseguenze sul sistema dei piccoli comuni dell'entroterra».

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cambia tutta la mappa dei corsi - mauro zucchelli (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 3 - Livorno Cambia tutta la mappa dei corsi Ma l'identikit dei nuovi indirizzi resta in alto mare: e a gennaio ci sono le iscrizioni MAURO ZUCCHELLI LIVORNO. La scuola superiore, la riforma l'aspetta da una vita. Adesso, eccola che arriva a ridisegnare le carte in tavola eppure nessuno sa dire davvero in che modo. «Impossibile prevedere cosa ci troveremo davanti», sbotta Mario Augusto Lorenzini, ex presidente del Distretto, una vita a dar battaglia in nome di una scuola migliore: «Di sicuro c'è solo che, a partire dall'anno scolastico 2010-2011, non avremo più i licei e gli istituti tecnici con la fisionomia che abbiamo conosciuto negli ultimi trent'anni». Eccezion fatta per la fine del sdoppiamento dell'istituto per ragionieri fra Vespucci e Calamandrei (e, appunto, la fusione Palli-Niccolini), gli istituti superiori cittadini sono rimasti quelli lì: gli stessi frequentati dai genitori degli studenti di oggi. La forbiciata. In realtà, il ministro Gelmini non ha puntato a riformare i programmi di studio: ha badato semmai a tagliare l'orario (per risparmiare sugli stipendi ai prof) e a sforbiciare il gran numero di indirizzi (a livello nazionale mezzo migliaio nei licei e oltre 200 negli istituti tecnici). E' soprattutto questo che cambierà i binari: bisognerà re-incasellare gli attuali indirizzi nella nuova geografia dell'istruzione. Anche se non nasce da una riforma degli orientamenti didattici, guai credere che tutto si riduca a una modifica alla targhetta sull'uscio della scuola: sulle scrivanie degli amministratori locali rimbalza la preoccupazione che, alla resa dei conti, il rimescolamento possa comportare magari il passaggio di qualche indirizzo da un istituto all'altro. Con una conseguenza pure sulle sedi: ogni scuola rimarrà lì dov'è adesso? Nessuno può pronosticarlo ora. Ma neppure escluderlo. Fame di tempo. Non è vero che c'è tutto questo tempo davanti. Sì, la ricomposizione del puzzle dell'istruzione superiore la vedremo all'opera dal settembre del prossimo anno. Però, bisogna aver pronto la nuova mappa degli indirizzi quantomeno già a gennaio al momento delle iscrizioni: altrimenti si scatenerebbe una (sacrosanta) bufera fra i genitori dei ragazzi in uscita dalla terza media, costretti a compiere al buio una scelta che così tanto peserà sul loro futuro. Sermpre ammesso che il sistema scolastico ce la faccia nel frattempo a modificare in corsa le rotaie su cui finora ci si è mossi: già nelle scorse settimane il ministro Gelmini è stato costretto a far slittare in avanti di dodici mesi il blitz sulle superiori perché non c'erano i tempi tecnici. Non basta: le amministrazioni locali sono parte in causa ma a Livorno, così come in buona parte del Bel Paese, a fine primavera si vota per eleggere i nuovi governi locali. Tradotto: saranno in sella solo a fine estate gli assessori che in Comune e, soprattutto, in Provincia dovranno vedersela con questa patata bollente. In pratica, non più di 4-5 mesi per trovare le soluzioni. Da aggiungere che ben difficilmente l'anno scolastico inizierà in discesa: la concatenazione dei rinvii lascia ipotizzare che l'anno scolastico inizierà a singhiozzo con parecchie (brevi) supplenze, visto che ci vorrà qualche settimana in più per completare le nomine degli insegnanti. La riformina fai-da-te. Un dietrofront brusco rispetto alla tendenza consolidata. La politica non riusciva a partorire la riforma e la scuola si arrangiò a fabbricarsela in forme da bricolage: è da qui che sbocciarono i cento fiori delle mille sperimentazioni. E a Livorno forse più che altrove, visto che il preside Castelli costruì un intero liceo sulle sperimentazioni. Nella fase 2 gli indirizzi extra si moltiplicarono anche per motivi di marketing: ciascun istituto superiore negli anni '90 si è rifatto il trucco aprendo nuovi corsi per intercettare nuove iscrizioni. Anche a costo di fare come nei negozi di quartiere: con il fornaio che vende anche latte e gelati, il verduraio che offre pure salame e prosciutto, il macellaio che tiene anche mele e pizza. A far scattare il meccanismo era stata l'introduzione di graduatorie di istituto per il reclutamento dei prof: nate per vincolare di più gli insegnanti alla singola scuola, si erano trasformate in un harakiri perché in caso di calo di iscritti (e dunque delle classi) il taglio alle cattedre faceva precipitare nel girone dei docenti costretti a reinventarsi pendolari a 45-50 anni con i figli da crescere. Inevitabile che la caccia alle iscrizioni diventasse la bussola per ogni azione.

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VEDOVAMAZZEI L'ARTE si fa in due (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

VEDOVAMAZZEI L'ARTE si fa in due PIERPAOLO PANCOTTO Tra i vari talenti dei quali la natura ha dotato Stella Scala e Simeone Crispino oltre la creatività vi è anche quello dello sdoppiamento: sono quasi sempre in grado di saper gestire la loro presenza individuale e professionale secondo un doppio registro operativo. In due compongono la ditta Vedovamazzei; almeno due, per quanto pronti a moltiplicarsi in maniera esponenziale, sono gli aspetti dai quali possono essere considerate le loro opere - ironico/drammatico, surreale/reale, poetico/tragico. Due, naturalmente, sono, poi, le posizioni intellettuali e pratiche che assumono di fronte ad ogni questione per convergere alla fine su un territorio comune che porta la firma condivisa di Vedovamazzei. Sono trascorsi diciotto anni dalla formazione del duo. In quest'arco di tempo il loro lavoro si è evoluto senza sosta. Un bilancio forse è già possibile... «Diciotto anni, maturi, secondo la legge, di entrare in conflitto con il mondo intero e di trasferire l'istinto in una razionale avversione verso la propria esistenza - commentano Stella e Simenone -. Superati i diciotto anni, si può accedere alla storia senza zavorre. Ci riferiamo agli anni accademici che ci deviavano dalla possibilità di fare qualcosa. L'uomo per conquistarsi uno stato paradisiaco deve commettere qualcosa di grave, sempre. In due l'istinto ha ben poca speranza. Il programma si imposta per difetto, le decisioni sono spaventose e non vanno acclamate, i danni collaterali diventano preziosi, si sceglie la storia prima che questa accada. Difficile calcolare la portata rivoluzionaria di una negazione: facciamo intervenire il flusso naturale di ciò che potrebbe essere. Quindi è l'istinto alla fine a dirigere non il lavoro in sé ma la differenza dei lavori in seno alla nostra produzione per stabilirne le linee di condotta, ma non sappiamo ancora se sia un bene o un male. L'arte non sta nel fare un capolavoro, ma nel realizzarlo in maniera tale che chi lo fruisce lo associ ad un concetto di capolavoro». IL PUBBLICO Evoluzione dell'artista, evoluzione del pubblico... A Vedovamazzei manca il pubblico che «picchia gli artisti»: «C'è quello che applaude che ti critica... la critica poi è pura fiaba. Sono tutti colti, maledizione, sanno proprio tutto! Vorremmo dire al Ministro Gelmini che sta facendo troppo poco per la scuola. Dovrebbe prendere le chiavi delle scuole e buttarle in mare, per almeno 25 anni e fare in modo che il diritto allo studio, l'approccio "scientifico" per abbordare le arti, non rovini la qualità dell'arte. La cultura è l'espressione di un individuo nella pienezza della sua esistenza nel territorio in cui si trova, l'arte ha qualche piccolo problema con questa definizione, vuole e si vuole approfittare solo dell'economia. Ed è un puro caso che a volte ci azzecca con fatti storici. Anzi, l'arte più è lontana e isolata dalla storia e più la storia le si manifesta. La storia si infila nell'arte, ed è affascinata dalla crudeltà con cui l'arte la disciplina. Per quanto riguarda noi, cambiamo talmente spesso che siamo noi a recepire il pubblico sempre in maniera differente». Cinismo? Provocazione? Il percorso di Vedovamazzei li ha portati da Napoli a Milano all'Europa e a il mondo intero, ma il filo che lega il mondo è sempre lo stesso. «Siamo protetti dall'economia e dalle persone che usano l'economia a fini di puro desiderio. Pagano per evitare il precipizio, ma se vai giù, nel profondo, sempre più giù, allora sei fortunato perché sarai da solo, veramente solo. Spesso ci si preoccupa del mondo non della propria vita che è il meglio che il mondo ti ha dato. Abbiamo avuto il Rinascimento quando la gente non riconosceva il dono, perché non continuare su quella strada? Per quanto riguarda Napoli è necessario uscirne per poter vedere i confini e i limiti della sua esistenza, esaltandola o criticandola. Napoli ci è sempre apparsa come la bella città dove praticare un buon lavoro, ma soltanto come "Napolidi" (citando Erri De Luca) puoi avere lucidità e capacità mentali tali da poterla distruggere. Letture che ne aveva fatto Susan Sontag, L'amante del Vulcano, che storia! che passione, che Inglesi e che Napoletani! Renato Fucini con il suo Napoli a Occhio Nudo. Sempre le Stesse vicende miserabili, Vigliacca, povera. L'Europa è una vecchia puttana che continua a menarsela con i luoghi comuni. Siamo in Europa per fare niente. Ma è ancora la migliore geografia da frequentare, tutti i maggiori e peggiori casini si coltivano qua. Talmente ingegnosi, colti che polemizziamo e discutiamo addirittura sulle batterie dei cellulari che vogliono unificati». LA MUSICA Artisti preferiti. «David Hammons - rispondono - primo perché odia il colore della nostra pelle e poi perché è un grande. Poi c'è Steve McQueen, veramente immenso e Hunger è il suo meraviglioso film ma anche tutta la produzione video precedente. Più che esperienze con tendenze sono i singoli artisti a folgorarci. Il noi e il voi dovrebbero sparire dalla Terra, dovrebbero esserci solo l'io e il tu, così si sa chi ha messo le mani nella Nutella». Il repertorio creativo di Vedovamazzei attinge ad ogni possibile forma espressiva, compresa quella musicale, la musica fa parte della loro formazione. «Spesso è entrata nella nostra arte soltanto marginalmente con citazioni di brani musicali nel titolo di alcune opere, non so ci viene in mente Don't Let Me Be Misunderstood oppure Just A Song Before I Go... Oppure prepotentemente quando abbiamo composto brani inediti ed altri inseriti in alcuni video di nostra produzione. Inoltre abbiamo arrangiato pezzi di Jonny Cash Don't Take Your Guns To Town e composto pezzi come A Modest Voice la cui voce è quella di una zanzara che solfeggia leggendo uno spartito di Vedovamazzei, presentati entrambi al Madre di Napoli, 2006. Prima o poi editeremo un intero Cd».

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Tra i vari talenti dei quali la natura ha dotato Stella Scala e Simeone Crispino oltre la creativit&... (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Tra i vari talenti dei quali la natura ha dotato Stella Scala e Simeone Crispino oltre la creatività vi è anche quello dello sdoppiamento: sono quasi sempre in grado di saper gestire la loro presenza individuale e professionale secondo un doppio registro operativo. In due compongono la ditta Vedovamazzei; almeno due, per quanto pronti a moltiplicarsi in maniera esponenziale, sono gli aspetti dai quali possono essere considerate le loro opere - ironico/drammatico, surreale/reale, poetico/tragico. Due, naturalmente, sono, poi, le posizioni intellettuali e pratiche che assumono di fronte ad ogni questione per convergere alla fine su un territorio comune che porta la firma condivisa di Vedovamazzei. Sono trascorsi diciotto anni dalla formazione del duo. In quest'arco di tempo il loro lavoro si è evoluto senza sosta. Un bilancio forse è già possibile... «Diciotto anni, maturi, secondo la legge, di entrare in conflitto con il mondo intero e di trasferire l'istinto in una razionale avversione verso la propria esistenza - commentano Stella e Simenone -. Superati i diciotto anni, si può accedere alla storia senza zavorre. Ci riferiamo agli anni accademici che ci deviavano dalla possibilità di fare qualcosa. L'uomo per conquistarsi uno stato paradisiaco deve commettere qualcosa di grave, sempre. In due l'istinto ha ben poca speranza. Il programma si imposta per difetto, le decisioni sono spaventose e non vanno acclamate, i danni collaterali diventano preziosi, si sceglie la storia prima che questa accada. Difficile calcolare la portata rivoluzionaria di una negazione: facciamo intervenire il flusso naturale di ciò che potrebbe essere. Quindi è l'istinto alla fine a dirigere non il lavoro in sé ma la differenza dei lavori in seno alla nostra produzione per stabilirne le linee di condotta, ma non sappiamo ancora se sia un bene o un male. L'arte non sta nel fare un capolavoro, ma nel realizzarlo in maniera tale che chi lo fruisce lo associ ad un concetto di capolavoro». IL PUBBLICO Evoluzione dell'artista, evoluzione del pubblico... A Vedovamazzei manca il pubblico che «picchia gli artisti»: «C'è quello che applaude che ti critica... la critica poi è pura fiaba. Sono tutti colti, maledizione, sanno proprio tutto! Vorremmo dire al Ministro Gelmini che sta facendo troppo poco per la scuola. Dovrebbe prendere le chiavi delle scuole e buttarle in mare, per almeno 25 anni e fare in modo che il diritto allo studio, l'approccio "scientifico" per abbordare le arti, non rovini la qualità dell'arte. La cultura è l'espressione di un individuo nella pienezza della sua esistenza nel territorio in cui si trova, l'arte ha qualche piccolo problema con questa definizione, vuole e si vuole approfittare solo dell'economia. Ed è un puro caso che a volte ci azzecca con fatti storici. Anzi, l'arte più è lontana e isolata dalla storia e più la storia le si manifesta. La storia si infila nell'arte, ed è affascinata dalla crudeltà con cui l'arte la disciplina. Per quanto riguarda noi, cambiamo talmente spesso che siamo noi a recepire il pubblico sempre in maniera differente». Cinismo? Provocazione? Il percorso di Vedovamazzei li ha portati da Napoli a Milano all'Europa e a il mondo intero, ma il filo che lega il mondo è sempre lo stesso. «Siamo protetti dall'economia e dalle persone che usano l'economia a fini di puro desiderio. Pagano per evitare il precipizio, ma se vai giù, nel profondo, sempre più giù, allora sei fortunato perché sarai da solo, veramente solo. Spesso ci si preoccupa del mondo non della propria vita che è il meglio che il mondo ti ha dato. Abbiamo avuto il Rinascimento quando la gente non riconosceva il dono, perché non continuare su quella strada? Per quanto riguarda Napoli è necessario uscirne per poter vedere i confini e i limiti della sua esistenza, esaltandola o criticandola. Napoli ci è sempre apparsa come la bella città dove praticare un buon lavoro, ma soltanto come "Napolidi" (citando Erri De Luca) puoi avere lucidità e capacità mentali tali da poterla distruggere. Letture che ne aveva fatto Susan Sontag, L'amante del Vulcano, che storia! che passione, che Inglesi e che Napoletani! Renato Fucini con il suo Napoli a Occhio Nudo. Sempre le Stesse vicende miserabili, Vigliacca, povera. L'Europa è una vecchia puttana che continua a menarsela con i luoghi comuni. Siamo in Europa per fare niente. Ma è ancora la migliore geografia da frequentare, tutti i maggiori e peggiori casini si coltivano qua. Talmente ingegnosi, colti che polemizziamo e discutiamo addirittura sulle batterie dei cellulari che vogliono unificati». LA MUSICA Artisti preferiti. «David Hammons - rispondono - primo perché odia il colore della nostra pelle e poi perché è un grande. Poi c'è Steve McQueen, veramente immenso e Hunger è il suo meraviglioso film ma anche tutta la produzione video precedente. Più che esperienze con tendenze sono i singoli artisti a folgorarci. Il noi e il voi dovrebbero sparire dalla Terra, dovrebbero esserci solo l'io e il tu, così si sa chi ha messo le mani nella Nutella». Il repertorio creativo di Vedovamazzei attinge ad ogni possibile forma espressiva, compresa quella musicale, la musica fa parte della loro formazione. «Spesso è entrata nella nostra arte soltanto marginalmente con citazioni di brani musicali nel titolo di alcune opere, non so ci viene in mente Don't Let Me Be Misunderstood oppure Just A Song Before I Go... Oppure prepotentemente quando abbiamo composto brani inediti ed altri inseriti in alcuni video di nostra produzione. Inoltre abbiamo arrangiato pezzi di Jonny Cash Don't Take Your Guns To Town e composto pezzi come A Modest Voice la cui voce è quella di una zanzara che solfeggia leggendo uno spartito di Vedovamazzei, presentati entrambi al Madre di Napoli, 2006. Prima o poi editeremo un intero Cd».

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supplenze, presidi in rivolta "lo stato taglia i fondi impossibili le sostituzioni" - (segue dalla prima pagina) salvo intravaia (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 19 - Cronaca Supplenze, presidi in rivolta "Lo Stato taglia i fondi impossibili le sostituzioni" Saltano 500 milioni. Visite fiscali a carico degli istituti Le scuole vantano un credito enorme e devono stilare bilanci su somme virtuali (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) SALVO INTRAVAIA Ma per il ministro dell´Istruzione, Mariastella Gelmini, chiamato in causa da una recente interrogazione parlamentare, non c´è stata «una diminuzione delle risorse, al contrario queste sono state accresciute». Ma di cosa si lamentano, allora, segretari e capi d´istituto? In una lettera indirizzata una settimana fa al ministero, 70 tra capi d´istituto e direttori dei servizi amministrativi (gli ex segretari) della provincia di Ancona «segnalano la gravissima situazione di disagio di tutti gli istituti del territorio». Le scuole vantano un credito enorme da viale Trastevere e sono state costrette a confezionare bilanci su somme virtuali. L´Associazione delle scuole autonome della Sicilia (Asas) stima in 1,6 miliardi di euro il corrispettivo che il ministero deve ancora alle scuole. Mentre pochi giorni fa il direttore dell´Ufficio scolastico regionale della Sardegna, Armando Pietrella, ha scritto al ministero di continue «segnalazioni provenienti dalle istituzioni scolastiche che evidenziano la grave situazione per la mancanza di fondi destinati alle supplenze». Ma di non poterci fare nulla, invitando i capi d´istituto sardi a nominare lo stesso i supplenti. Il ministero quest´anno assegnerà agli istituti un budget fisso in relazione alle unità del personale in servizio incrementato al massimo del 50 per cento. Ma le scuole hanno ricevuto soltanto anticipi. Per dare un´idea del taglio operato negli ultimi 5 anni basta guardare alcune cifre. Per le sole supplenze nel 2004 vennero stanziati 899 milioni, nel 2008 siamo attorno a 323. Maria Rita insegna in una scuola elementare della provincia di Roma. «Nella mia scuola � spiega � non si nominano più supplenti da 15 giorni e siamo nel caos più totale: le classi vengono divise e a farne le spese sono i piccoli scolari, traslocati da una classe all´altra come pacchi postali». Oltre ai tagli le scuole devono fronteggiare gli effetti del decreto-Brunetta contro i fannulloni, che prevede visite fiscali anche per un solo giorno di malattia. Chi le paga? Il servizio sanitario nazionale presenta il conto alle scuole che, però, non ce la fanno più. «Aiutateci a gestire la scuola nella legalità» scrivono 17 dirigenti scolastici di Bergamo. I capi d´istituto sono di fronte ad un bivio: «destinare pressoché tutti i fondi disponibili al pagamento delle visite fiscali e paralizzare la vita degli istituti, oppure infrangere la legge e disporre solo in minima parte le visite o non pagare le Asl». Lo scorso dicembre l´onorevole di centro destra Daniela Melchiorre chiese al ministro Brunetta chi dovesse pagare le visite fiscali. «La questione è in via di approfondimento», ha risposto il fustigatore di fannulloni.

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la pace con i rabbini di israele "shoah nelle scuole cattoliche" - orazio la rocca (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 30 - Cronaca Il caso "Chiuso il caso Williamson". Richiesta a Ratzinger: a Durban condannate l´antisemitismo La pace con i rabbini di Israele "Shoah nelle scuole cattoliche" ORAZIO LA ROCCA Città del vaticano «Siamo molto soddisfatti, sul caso-Williamson capitolo chiuso». E´ piaciuta agli ebrei la lettera sui lefebvriani scritta dal Papa. Quasi un imprimatur in vista dei due importanti incontri che Benedetto XVI si accinge ad avere col mondo ebraico, il viaggio in Terra Santa dall´8 al 15 maggio e la visita alla Sinagoga di Roma in autunno, confermata ieri dal portavoce pontificio, padre Federico Lombardi, e dal presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici. Elogi al Papa arrivano dalla delegazione del Gran Rabbinato di Israele ricevuta ieri da Benedetto XVI. Anche se Shear-Yashuv, rabbino capo di Haifa e capo delegazione, all´uscita dall´udienza, pur parlando di «svolta» e di «dialogo riavviato in pieno», sembra sollevare altre questioni: un pressante appello alla Santa Sede «affinchè condanni l´antisemitismo» alla prossima conferenza sul razzismo «Durban II» organizzata dall´Onu a Ginevra a fine aprile, disertata da Israele, Usa e da altri paesi, Italia compresa, perché accusata di essere troppo antiebraica; e un «suggerimento» rivolto al Papa affinchè «renda obbligatorio lo studio della Shoah nelle scuole cattoliche di tutto il mondo». Un´idea, quest´ultima, destinata forse a sollevare qualche resistenza nei settori cattolici meno «aperti», ma che sembra che abbia già fatto breccia nel Papa, stando a quanto assicura lo stesso Cohen, il primo rabbino ad essere stato invitato in Vaticano - lo scorso ottobre - a parlare al Sinodo sulla Bibbia. Invito concluso, però, con un duro attacco a Pio XII che mise a dura prova i rapporti tra Santa Sede e Israele, con qualche mese di anticipo sulle critiche sollevate da settori ebraici per la scomunica tolta dal Papa al vescovo negazionista. Acqua passata, assicurano ora i rappresentanti del Gran Rabbinato, come fa capire David Rosen: «Siamo soddisfatti e riteniamo che il caso sia ormai risolto perché le spiegazioni avute dalla Santa Sede e dal Papa sono chiare e corrette. La revoca della scomunica non significa una accettazione né di Williamson, né delle sue idee, ma è una materia interna alla Chiesa cattolica».

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Bene le medie Stagi' In calo le primarie (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Viareggio)" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

PIETRASANTA pag. 10 Bene le medie Stagi' In calo le primarie Alle materne è ancora lista d'attesa ISCRIZIONI SCOLASTICHE STATISTICHE In chiaroscuro l'andamento delle iscrizioni MOLTO BENE le iscrizioni alle scuole medie «Stagi» e all'istituto comprensivo 2, brusco calo invece alle elementari e alle medie del comprensivo 1. E' questo l'esito delle iscrizioni nelle scuole pietrasantine per l'anno scolastico 2009-2010 in base ai dati forniti dalle segreterie. Anche gli umori dei rispettivi dirigenti scolastici, di riflesso, rispecchiano questo andamento. Al comprensivo 2 l'anno prossimo sui banchi siederanno 750 alunni, contro i 738 di quest'anno. Entrando nei dettagli, alle materne sono arrivate 121 domande, ma la disponibilità massima è di 112 posti e sarà necessario pertanto formare una lista d'attesa. «L'obiettivo è formare 4 sezioni di 28 bimbi alla Quadrellara spiega il dirigente Nicola Preziuso ma credo che i 9 bimbi che resteranno fuori potranno comunque essere trasferiti. Idem gli insegnanti: solo in 3-4 rischiano il posto ma stiamo facendo una graduatoria per eventuali trasferimenti. In linea di massima quest'anno siamo molto soddisfatti». I numeri sono completati dalle elementari, con 57 nuovi iscritti (confermando 4 classi prime), e le medie con 39 nuovi iscritti (2 prime). DIVERSA la situazione al comprensivo 1, che avrà un totale di 1.060 alunni. Alle materne ci sono stati 99 iscritti in età e 10 in anticipo (più o meno come nel 2008), con liste d'attesa alla «Lorenzini» (11 posti) e alla «Peter Pan» (6 posti). «Purtroppo abbiamo avuto un brusco calo alle elementari e medie dice il dirigente Sandro Orsi legato essenzialmente a una diminuzione delle nascite, senza dimenticare riflessi negativi in seguito al decreto Gelmini. Alle elementari abbiamo avuto 89 domande, contro le 114 dell'anno scorso: il problema maggiore è alle Pascoli', con molti genitori che hanno scelto le 40 ore vista l'incertezza della riforma del ministro sulle 24, 27 e 30 ore. Questo ha significato meno iscritti alle Pascoli' e più richieste per le scuole che funzionano a tempo pieno». In diminuzione anche le medie, con 72 nuovi iscritti contro i 95 del 2008: «La causa principale è la riforma prosegue Orsi dato che molti alunni se ne sono andati in altri istituti. Questo perché la nostra scuola nel 2009-2010 non potrà garantire, come conseguenza delle nuove norme, l'insegnamento dello spagnolo accanto all'inglese e pertanto perderemo una classe prima, scendendo da quattro a tre». SI SORRIDE infine allo «Stagi». Alle medie ci sono stati 31 nuovi iscritti (25 nel 2008), portando il totale a 55 alunni e consentendo di fare due classi prime. All'istituto d'arte i nuovi iscritti sono 69, più o meno come nel 2008, per un totale di 290 studenti. «L'andamento è buono commenta il preside Vinicio Rovai nonostante lo Stagi' resti uno dei pochi ad avere ancora un'autonomia scolastica e l'unico in Italia, insieme a Perugia e Sansepolcro, ad avere le scuole medie annesse». Daniele Masseglia Image: 20090313/foto/8026.jpg

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se scurati sogna la fine del mondo - maurizio bono (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 38 - Cultura Esce un romanzo dello scrittore ambientato nel nord Italia SE SCURATI SOGNA LA FINE DEL MONDO Il tema è quello della pedofilia L´autore non ne elude l´orrore ma sonda il modo in cui nei media diventa l´incarnazione del Male MAURIZIO BONO ergamo, Italia come Salem, Massachussetts. E l´inizio del terzo millennio nel Nord più produttivo e spregiudicatamente secolarizzato si svela parente stretto del delirio collettivo che alla fine del XVII secolo fece della più famosa caccia alle streghe di tutti i tempi il modello di tutti gli isterismi di massa a venire. Là e allora le possessioni diaboliche, i processi sommari, le prediche di pastori invasati, le impiccagioni di innocenti. Qui e ora, una cronaca-fiction che trasferisce per comodità narrativa nel piccolo capoluogo lombardo spezzoni di storie vere come l´inchiesta poi sgonfiata sulla "scuola degli orrori" di Rignano, il caso di un asilo della bergamasca con due suore accusate di molestie ai bambini, l´inchiesta ancora aperta a Torino su don Gelmini per abusi su minori, i casi di pedofilia di prelati e parroci, ma anche (con discreta preveggenza) le ronde anti immigrati appena legalizzate e quelle anti pedofili invocate da sindaci e assessori nel napoletano. Qui e là, adesso e allora, un gran teatro incontrollabile della paura e dell´orrore, una "pestilenza dell´anima e delle menti" che lascia una scia di colpe, disagi, innocenti sospettati, tragedie private e pubbliche psicosi, attizzati allo stesso modo, a distanza di secoli, dalle geremiadi dal pulpito e dai talk show in tv. Antonio Scurati nel romanzo Il bambino che sognava la fine del mondo (Bompiani, pagg. 280, euro 18) Salem non la nomina mai direttamente, ma dissemina il testo di indizi e decide questa volta di pagare così, solo velatamente, il tributo alla Storia che nel precedente Una storia romantica, barricate eroiche e torridi amori nelle Cinque giornate di Milano, gli aveva un po´ preso la mano con discussi esiti di "pastiche". Nel nuovo libro, che Bompiani pubblica il 18 marzo, torna al presente e alla vita vissuta dell´io narrante-personaggio come in Il sopravvissuto. Ma non inganni l´inversione a u, perché sotto traccia il tema è sempre lo stesso: come si fa a narrare, oggi, dopo la fine dell´illusione che basti farlo brillantemente perché i fatti, nudi e spezzettati come sono nella postmodernità, ritrovino un senso? Scurati sceglie il fantasma della pedofilia come tema, senza eluderne l´orrore ma sondando soprattutto il modo in cui nei media e nelle menti diventa incarnazione del Male assoluto e incrocia fondamentalismi religiosi neopentecostali, razzismi cialtroni e insensate cacce al mostro. La "soluzione" dell´angoscioso mistero che tiene in scacco la città per otto mesi, con la confessione della prima accusatrice di aver inventato tutto, può apparire un po´ sbrigativa, ma è più sottile la risposta al quesito che conta: perché gli altri - tutti o quasi - ci credono? A spiegarlo non basta la Storia, ci vuole un viaggio nella testa. Quella del protagonista-Scurati, che si mette in scena senza ritegno: professore in crisi sentimentale blandamente sensibile alle studentesse ignoranti come capre a cui gli tocca insegnare, invitato ai talk show di Mentana e brillante commentatore sulla Stampa anche di cose di cui poco sa, uomo d´oggi infragilito dalle paure, prima fra tutte quella di far figli, e antico bambino terrorizzato - come tutti - dal mondo. è in definitiva per sopire quel terrore primigenio del bimbo che eravamo e siamo, che si preferisce incolparne il Male assoluto e lo si fa incarnare dal capro espiatorio più adatto e inerme: la maestra nera nigeriana a Bergamo come la schiava caraibica Tituba nel Massachussets, il complotto di preti e cattive maestre contro i bambini come la seduzione di Satana tra i puritani. Può irritare (lo farà) l´uso disinvolto di pezzi di realtà vera per incastrarli nella fiction: Scurati adopera i propri articoli su Rignano e don Gelmini cambiando i nomi, fa uccidere da una rom a Bergamo, con un colpo d´ombrello nell´occhio, una mamma che la accusa di rubare i bambini (crasi di cronaca romana e napoletana), finisce per emulare la giustamente vituperata "docufiction" della tv, dove un´attrice impersona la mamma assassina per farti vedere come ha strangolato il pupo. Altro che le libertà narrative rimproverate a Saviano per i cinesi morti nel container all´apertura di Gomorra. Ma anche con questi trucchi Il bambino che sognava la fine del mondo romanza un pezzo d´Italia e di contemporaneità: più di quanto spesso passa il convento degli scrittori nostrani.

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Aula autogestita al Parini Raccolte 400 firme (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2009-03-13 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE La protesta al liceo Aula autogestita al Parini Raccolte 400 firme Quattrocento firme. «Per la riapertura dell'auletta». Raccolte dagli studenti del collettivo nelle classi del liceo classico Parini. Perché «vogliamo i nostri spazi». Ma l'appello non si ferma alla raccolta di firme, presentate al consiglio d'istituto. Non essendo stati ricevuti dal preside, Carlo Pedretti, i ragazzi hanno deciso una nuova protesta. Oggi monteranno un gazebo, nel cortile della scuola, con la scritta: «Immaginate che questa sia la nostra auletta». Una saletta con tanto di musica all'intervallo, materiale informativo («Dalla legge Gelmini al pacchetto sicurezza») e fotografie. «Tutto quello che potrebbe contenere uno spazio da noi autogestito». Una dimostrazione che «siamo responsabili». Per Elena, rappresentante d'istituto, anche «se non otteremo nulla, andremo avanti. La scuola è con noi: la metà degli studenti ha firmato per la riapertura». Il dirigente aveva chiuso l'auletta due anni fa per «motivi igienici». Dalla classe «uscivano scarafaggi e animali di ogni tipo». Da qui la decisione di togliere «lo spazio autogestito». ( b.arg.)

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Riforma Gelmini assemblea del Pd (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

MONTEFELTRO E PROVINCIA pag. 23 Riforma Gelmini assemblea del Pd INCONTRO «GLI effetti della riforma Gelmini sul sistema scolastico del Montefeltro». Se ne parlerà oggi alle 21 nella sede del Centro sevizi di Macerata Feltria durante l'assemblea pubblica organizzata dal Pd. All'incontro interverranno l'assessore regionale alla pubblica istruzione Stefania Benatti, il presidente dell'Uncem-Marche Maria Assunta Paci e il segretario provinciale della Cisl-scuola Anna Bartolini. «Vogliamo fare il punto della situazione spiega il coordinatore del Pd del Montefeltro Guido Salucci per approfondire il contenuto della riforma scolastica e analizzare le conseguenze che produrrà». MATTEO RICCI. Oggi il tour elettorale del candidato alla Provincia del Pd Matteo Ricci proseguirà ad Auditore e Tavoleto. L'arrivo ad Auditore è per le ore 9,30. Alle 10 visita a Casinina (alla scuola professionale della cooperativa «Labirinto»). Alle 12,15 pausa aperitivo da «Bibi». A Tavoleto l'arrivo è previsto per le ore 13, col pranzo «Dalla Renata» con associazioni sportive e del territorio. Quindi ad Auditore incontro col Gruppo Montanari. Dopo la cena (ore 20), alle ore 21 assemblea all'Arci di Casinina.

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noi giovani democratici non siamo già vecchi, e ve lo dimostreremo (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 13 - Toscana Noi giovani democratici non siamo già vecchi, e ve lo dimostreremo I giovani democratici toscani stanno affrontando i primi mesi di vita. Stiamo costruendo i circoli locali con successo, con modalità diverse rispetto al passato. Siamo nelle nuove reti di comunicazione, e nei luoghi in cui vivono i nostri coetanei, dove studiamo e dove lavoriamo, sperimentando metodi innovativi di aggregazione e di partecipazione politica. Siamo la prima generazione "democratica", senza altri aggettivi, e vediamo nel Pd la scelta di campo per i prossimi decenni della sinistra e del centrosinistra italiano. Oggi entrano nelle fila del nostro movimento giovanile persone nate nel 1995, quando già era caduto il primo governo Berlusconi, sulle rovine del muro di Berlino si organizzavano gite turistiche e in Italia nasceva l'Ulivo. Forse è per questo che non siamo stati notati nel dibattito nazionale del partito, perché abbiamo evitato di mescolarci con un confronto che invece di misurarsi sugli scenari di fondo e sui problemi che interrogano nel profondo la politica italiana di oggi, è rimasto avvitato intorno ai personalismi o alle provenienze del passato. Troppo spesso abbiamo assistito a una richiesta di posizionamenti individuali, dove conta più con chi stai di quello che pensi. Sentiamo una distanza profonda tra le iniziative che mettiamo in campo, la nostra capacità di stare insieme anche nelle scelte più difficili e le criticità nazionali che invece hanno caratterizzato il primo anno di vita del Pd. Adesso è il momento di cambiare pagina: per questo vorremmo un partito capace di parlare dei problemi reali del nostro paese, e ci battiamo tutti i giorni per costruirlo di realtà in realtà. Ci misuriamo nel territorio con un partito diverso da come lo si rappresenta, fatto molto spesso da nostri coetanei che si dedicano a questo con passione, altruismo e generosità. Pensiamo che a dover cambiare non sia soltanto la politica, ma che il problema delle classi dirigenti italiane sia molto più esteso, figlio di una chiusura corporativa che attraversa trasversalmente tutti i settori della rappresentanza, comprese le categorie economiche e sociali. Il rinnovamento non è circondarsi di una o due facce giovani e carine. Il rinnovamento è affermare una nuova generazione, in tutti i campi, con proprie storie e proprie idee. Mentre il movimento studentesco contro la Gelmini scandiva i suoi slogan contro i partiti e i sindacati siamo stati i primi, se non gli unici, ad aprire canali di confronto e di dibattito. La crisi economica colpisce per primi, spesso nel silenzio, migliaia di giovani precari che restano esclusi dai modelli classici di rappresentanza sociale e politica, e noi vogliamo essere il loro strumento, la loro voce. Dedichiamo il nostro tempo libero a questa sfida, e pensiamo che la politica possa essere vissuta con umiltà e responsabilità, al servizio degli altri e delle proprie idee. A giugno saranno 210 i comuni al voto nella nostra regione, e molte province toscane cambieranno i propri rappresentanti. Lì misureremo se siamo già invecchiati, o se saremo stati in grado di portare qualcosa in più a tutto il partito e alle nostre città. Non faremo da scenografia per nessuno. Noi saremo in campo, con la nostra faccia e le nostre idee. Perché la politica si fa nel rapporto concreto e continuo con le persone, nel vivo dei conflitti sociali, non nell'attesa di una chiamata dall'alto. Lo sappiamo bene, e faremo di tutto per dimostrarlo. Patrizio Mecacci (segretario dei giovani democratici toscani)

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PER LA prima volta in Italia un'amministrazione pubblica delib... (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

BAGNO A RIPOLI / FIESOLE / IMPRUNETA pag. 19 PER LA prima volta in Italia un'amministrazione pubblica delib... PER LA prima volta in Italia un'amministrazione pubblica delibera un ricorso al Tar. Il Comune di Fiesole scenderà in campo a fianco del comitato formato dai genitori e dalle insegnati delle scuole di Fiesole contro i provvedimenti Gelmini, appellandosi al Tar, il tribunale di regola usato dai cittadini contro gli enti locali. L'azione sarà coordinata dall'avvocato Corrado Mauceri, che sta preparando due ricorsi al Tal del Lazio: uno per l'associazione "Scuola della Repubblica", che riunisce 2000 ricorrenti tra genitori e insegnati del territorio di Firenze; l'altro dove invece per la prima volta in Italia un Ente Locale sarà "attore" insieme ai suoi cittadini. Gìà ad ottobre 2008, Comune di Fiesole si era schierato senza indugio in difesa della scuola pubblica e lo stesso sindaco Incatasciato aveva personalmente distribuito volantini contro la riforma in più occasioni. «La Città di Fiesole, insieme a genitori, studenti e insegnanti, è divenuta un luogo di mobilitazione concreta - sottolinea il Sindaco Fabio Incatasciato - contro una legge che prevede soltanto meno risorse e meno docenti, svilendo in tal modo il diritto universale all'istruzione pubblica garantito dalla Costituzione». Daniela Giovannetti

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Il tecnologico funziona, va salvato (sezione: Scuola)

( da "Provincia Pavese, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Sulla riforma degli istituti tecnici «tavolo» regionale per suggerire le linee di intervento al ministro Gelmini «Il tecnologico funziona, va salvato» Il preside De Luca nominato nella commissione per il «riordino scolastico» PAVIA. Nella commissione regionale che studierà le linee di intervento per accompagnare il «riordino degl istituti tecnici», piano preannunciato dal ministro Gelmini, ci sarà anche Stefano De Luca, preside dell'Itis Cardano. Anche se rimandata di un anno la riforma delle superiori non è cambiata nel contenuto. E la cancellazione delle sperimentazioni è rimasta. Se dal «riordino» non ci sarà modo di scappare, la commissione sarà comunque l'occasione per dare alcune indicazioni al ministero. Prima tra tutte: salvare il liceo tecnologico. Di questo si farà portavoce De Luca. L'incontro tra i dirigenti di alcuni istituti tecnici della Lombardia, scelti come membri di questa commissione, si terrà mercoledì 18 marzo a Milano. L'obiettivo: «Concordare le linee di intervento per le azioni di accompagnamento del riordino degli istituti tecnici». Questa la missione della commissione, a cui è stato chiamato anche De Luca. Cosa potrebbe essere richiesto ai dirigenti? «Temo che chiederanno di anticipare il riordino degli istituti tecnici - spiega il preside del Cardano -. Potrebbero chiedere di avviare la riduzione delle ore in qualche classe prima, lasciando l'organico com'è. Oppure di cominciare a valutare gli studenti non solo sulle conoscenze ma anche per le competenze». Ma si discuterà anche di linee europee. «Potrebbero chiedere che i risultati di apprendimento possano rientarre nel quadro europeo dei titoli e delle qualifiche della Eqf, la European qualification framework, per poter comparare i titoli. Ma potrebbero anche chiedere di partire con gli Its, gli Istituti tecnici superiori, per dare un sesto e un settimo anno, così da avere profili professionali caratterizzanti». Ma su un punto in particolare De Luca proverà a far sentire la sua voce: il liceo tecnologico. «Ci sono forti spinte per chiedere di mantenere il liceo tecnologico - spiega il preside - In 20 anni ha dimostrato di essere una sperimentazione di successo. Ed è in linea con le indicazioni del Gruppo di alto livello sull'istruzione scientifica del Parlamento europeo». Il tecnologico, in quanto sperimentazione, dovrebbe sparire. «Però dopo 20 anni di vita virtuosa la sperimentazione serve per dimostrare l'efficacia di un percorso - riflette De Luca - ma che adesso debba pagare per un vizio terminologico perché si chiama "sperimentazione"». Il punto è questo: se una sperimentazione è andata bene, perché chiuderla? «Mi farò portavoce di questo nella commissione - aggiunge De Luca - per tutto un gruppo di istituto tecnologici della Lombardia». Nelle indicazioni del ministro Gelmini c'è la possibilità di ridurre gli indirizzi. C'è l'ipotesi di due soli settori, economico e tecnologico, e a partire da questi di 11 indirizzi. «La necessità di ridurre gli indirizzi c'era - riflette De Luca - ma l'offerta formativa doveva essere più ampia». (ma.br.)

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E la Fondazione Gaber, l'opera del signor G, attraverso lezioni-spettacolo che racconteranno alle giovani generazioni la sua figura e la sua opera. (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

stampa E la Fondazione Gaber, l'opera del signor G, attraverso lezioni-spettacolo che racconteranno alle giovani generazioni la sua figura e la sua opera. So che l'iniziativa del ministero ha provocato qualche malpancismo nei «gaberiani» di più stretta osservanza, che temono il rischio di «normalizzazione» della figura di Gaber. E rilevo anche che, dal Nobel Dario Fo a Franco Battiato, sono arrivate parole di apprezzamento verso questa iniziativa. C'è chi ha detto addirittura, dimostrando di non conoscere nemmeno il progetto, che vedere Gaber senza Gaber diventa riduttivo e che è meglio un supporto audio originale o un dvd, senza sapere che durante la lezione-spettacolo nelle scuole si proietteranno anche i suoi filmati storici. O chi invece ha applaudito, a prescindere, perché un grande artista del nostro tempo entra nelle classi. Devo dire che a dubbi e perplessità su questa iniziativa, assolutamente non politica come pure è stato insinuato, rispondo con uno dei suoi grandi insegnamenti, ricordato recentemente anche dalla figlia del Signor G: per cambiare le cose non si può stare fermi in poltrona. A chi si chiede perché abbiamo scelto di diffondere nelle scuole un progetto proprio su Giorgio Gaber, a settant'anni dalla sua nascita, dunque, rispondo tre cose: anzitutto nessuno lo ha mai fatto prima a livello istituzionale. Secondo: la Fondazione Gaber ha proposto questa collaborazione e noi abbiamo accettato. Terzo e forse principale motivo: sono dell'idea che la figura di Gaber e la sua opera possano insegnare moltissimo ai nostri ragazzi. Credo sia importantissimo portare a conoscenza degli studenti, che mai hanno avuto la fortuna di vederlo a teatro dal vivo, il lavoro di un artista che tramite il suo sforzo intellettuale ha insegnato a pensare, al di là degli schemi e delle ideologie. Gaber era un libero pensatore. E con il passar del tempo, in un mondo sempre più omologato, credo di poter dire che è cresciuto il suo valore di battitore senza frontiere: è stato un artista che non ha corso mai dietro alle mode, che ha offerto sempre riflessioni profonde sul nostro Paese. Un esempio raro di onestà intellettuale. Cosa sono i suoi spettacoli, che mescolavano canzoni a monologhi, se non una fonte di ispirazione per le nuove generazioni? Cosa sono, se non uno stimolo per comprendere l'evoluzione della società italiana nel corso degli ultimi decenni? La voglia di libertà, la ricerca di partecipazione, una certa passione per gli intellettuali, senza mai risparmiare l'ironia verso i luoghi comuni che circondano le categorie della politica, ne fanno un esempio di non omologazione, destinato a perdurare nel tempo. Gaber seppe, infatti, coniugare la capacità di esser scomodo con quella di non essere mai subalterno. Lo spirito critico, la curiosità, la libertà assoluta dagli schemi e dalle convenzioni ne fanno dunque un esempio di libertà, ma anche di rigore. Anticonformista sì, ma non trasgressivo per trasgredire e mai irrispettoso della realtà che lo circondava e che osservava con ironia e, qualche volta, con malinconia. Il suo anticonformismo ha sempre portato ad un'analisi realistica, anche amara, sulla nostra società. Ed è per questo che abbiamo scelto di collaborare con la Fondazione che porta il suo nome, per istituzionalizzare la figura di un artista che è stato, per lungo tempo, l'inascoltata (almeno nei contesti "ufficiali") coscienza critica del nostro Paese. Una coscienza mai opportunista. Non a caso qualcuno lo ha definito l'ultimo intellettuale italiano capace di parlare alla gente comune. E, dunque, e ancor di più, capace anche di parlare alle giovani generazioni. Realismo, speranza, valori, libertà. Credo che Gaber si possa riassumere anche così. Come artista non ha mai voluto «insegnare» nulla, come dichiarava esplicitamente. Ma ci ha insegnato valori come il credere in noi stessi, rispettando gli altri. Diceva «non insegnate ai bambini, ma coltivate voi stessi il cuore e la mente. Stategli sempre vicini, date fiducia all'amore il resto è niente». Noi ci proviamo, certi di non tradirne la memoria. Mariastella Gelmini

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"Io, scampato al crollo della... (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

n. 62 del 2009-03-13 pagina 13 "Io, scampato al crollo della scuola ho trasformato l?ospedale in una classe" di Stefano Zurlo Andrea era in aula con Vito, il ragazzo morto nel crollo del liceo di Rivoli Oggi non cammina: dal reparto, segue le lezioni sul suo pc, dopo la fisioterapia Torino - Tanto è alto, più di un metro e 90, che fatica a stare seduto sulla carrozzella. Tanto è forte che ogni tanto poggia le sue mani di diciassettenne sui braccioli e si alza in sospensione, come un ginnasta agli anelli. Poi, Andrea si concentra sul piede destro: «Vede, non si muove. Non ancora». E per un lunghissimo istante i suoi occhi mobili fissano la scarpa da tennis. Perfettamente immobile. «Ma il sinistro - riprende speranzoso - va». E questa volta il piede fluttua nell?aria. «Sono qui da Natale e ho fatto progressi straordinari». La stanza dell?unità spinale è grande e luminosa. Sul letto è adagiato un computer, Andrea lo attacca a un filo, che scompare in una presa internet dietro i cuscini, e lo accende: «Adesso ci colleghiamo con la mia classe. La quarta G del liceo scientifico Darwin». Andrea Macrì era seduto al suo banco la mattina di sabato 22 novembre: «Erano le 11, l?intervallo stava finendo, Vito Scafidi era in piedi a un metro, un metro e mezzo di distanza. All?improvviso ho sentito un boato alle mie spalle e in un attimo mi sono ritrovato disteso per terra. Intorno, fumo, calcinacci e urla. Vito era scomparso sotto le macerie. Vedevo solo la sua nuca. Immobile». Vito Scafidi era già morto, colpito alla testa da un tubo di ghisa pesante circa 200 chili, venuto giù dal controsoffitto che si era sbriciolato. «Ho fatto per alzarmi, ma non ci riuscivo. Come mai?, mi sono chiesto. Ho toccato le gambe, non le sentivo. Ho provato e riprovato, non sentivo nulla dalla cintola in giù. Ho cominciato a gridare: non sento più le gambe. Forse, così mi sono salvato, perché i soccorritori hanno lavorato con grande professionalità». Sull?elicottero, mentre l?Italia sgomenta apprende che a Rivoli Torinese una scuola è crollata e un ragazzo non c?è più, Andrea riflette: «Rivedevo tutta la mia vita e pensavo: d?ora in poi starò su una carrozzella». Lo stesso tubo che aveva ucciso Vito, aveva colpito Andrea alla schiena: il midollo era schiacciato, una vertebra frantumata. «Quando mi sono svegliato, dopo tre giorni e due interventi chirurgici, ho avvertito un formicolio che dalla coscia sinistra scendeva verso il ginocchio. I medici mi hanno spiegato che quello era il segnale che aspettavano: le gambe tornavano alla vita. Il recupero non sarà mai al cento per cento, ma io sogno il giorno in cui sarò di nuovo in piedi. E quel formicolio mi ha restituito l?ottimismo». Ecco, il computer è acceso, la telecamera, installata nell?aula che ora ospita i «profughi» del Darwin, mostra i 17 compagni: «è in corso la lezione di biologia. Tutti i giorni intorno alle 12 mi collego». Le parole del professor Marco Tola arrivano distinte anche in quella camera dell?unità spinale, costruita con i soldi delle Olimpiadi. Ecco, i ragazzi, informati, fanno tutti ciao con la mano. «Intendiamoci - e Andrea sorride - il collegamento è quasi un gioco. Quel che serve di più è altro», e indica la collezione di dvd spediti dai compagni. «Da ieri le lezioni mi vengono inviate addirittura per posta elettronica. E poi i professori vengono qua». Il padre, Vincenzo Macrì, uno dei fondatori dell?Ulivo a Torino, spiega: «Questo è un progetto pilota della Regione. A quanto mi dicono il primo in Italia: Andrea ogni giorno si sfinisce con quattro ore di fisioterapia, poi alla sera va a scuola». Per la precisione, è la scuola che entra in quell?edificio bianco come la neve. «Seguo un programma ridotto - riprende Andrea - i docenti si alternano per un?ora al giorno da lunedì a venerdì. Fra le 17 e le 18. Tre, quelli di italiano, fisica e inglese, arrivano dalla scuola ospedaliera del Regina Margherita, gli altri sono i miei professori. Certo, il momento degli interrogatori e dei compiti in classe non è ancora arrivato, ma intanto studio». All?inizio, i medici erano perplessi, poi hanno dato il permesso: «Dalle 10 alle 12 vado in palestra. Gattono, faccio esercizi di stretching, potenzio la muscolatura, sempre seguito dal mio fisioterapista. Poi c?è il collegamento web e il pranzo, al bar o in mensa. Quindi, dalle due alle quattro, una nuova seduta. E tre volte la settimana c?è anche la piscina. è faticoso, molto faticoso. La sera anche un?ora sola di lezione è pesante, ma non ci rinuncio». Sabato e domenica, riposo. Qualche volta a casa, altrimenti in quella camera, condivisa con un operaio della Fiat rimasto sotto un braccio meccanico. «Tutte le domeniche ricevo la visita dei genitori di Vito. Osservano i miei progressi, tutte le volte si finisce col parlare di lui che non c?è più. Probabilmente, quando sono con me, intravedono ancora il figlio a cui ero molto legato. è difficilissimo accettare che Vito non ci sia più. Quando andavo a scuola, mio papà mi diceva: attento alla strada, attento alla droga, attento ai bulli. Ma attenti al soffitto non ce l?aveva mai raccomandato nessuno». Il padre, appoggiato al letto, nasconde la commozione dietro gli occhiali: «Mi hanno proposto una candidatura, ma ho rifiutato, almeno per ora. La manutenzione delle scuole spetta alla Provincia, io andrò fino in fondo, anche se la Provincia di Torino è del mio stesso colore. Ma, anzitutto, sono un padre. E come padre mi sarei aspettato almeno una telefonata dal ministro Gelmini. Ha chiamato spesso i genitori di Vito, ma noi no». è l?ora dei saluti. «Andrea, ti lascio dieci euro». «Ma no, me ne bastano cinque, non devo mangiare in un ristorante segnalato dalle guide». Andrea comincia a spingere con le mani le ruote, la carrozzella parte a razzo, frena solo dentro l?ascensore. Vincenzo Macrì l?accompagna con lo sguardo: «Speriamo che fra qualche mese torni a casa. E l?anno prossimo in quinta G. Con le sue gambe». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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"Io, scampato al crollo della scuola ho trasformato l'ospedale in aula" (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

n. 62 del 2009-03-13 pagina 13 "Io, scampato al crollo della scuola ho trasformato l?ospedale in aula" di Stefano Zurlo Andrea era in aula con Vito, il ragazzo morto nel crollo del liceo di Rivoli Oggi non cammina: dal reparto, segue le lezioni sul suo pc, dopo la fisioterapia Torino - Tanto è alto, più di un metro e 90, che fatica a stare seduto sulla carrozzella. Tanto è forte che ogni tanto poggia le sue mani di diciassettenne sui braccioli e si alza in sospensione, come un ginnasta agli anelli. Poi, Andrea si concentra sul piede destro: «Vede, non si muove. Non ancora». E per un lunghissimo istante i suoi occhi mobili fissano la scarpa da tennis. Perfettamente immobile. «Ma il sinistro - riprende speranzoso - va». E questa volta il piede fluttua nell?aria. «Sono qui da Natale e ho fatto progressi straordinari». La stanza dell?unità spinale è grande e luminosa. Sul letto è adagiato un computer, Andrea lo attacca a un filo, che scompare in una presa internet dietro i cuscini, e lo accende: «Adesso ci colleghiamo con la mia classe. La quarta G del liceo scientifico Darwin». Andrea Macrì era seduto al suo banco la mattina di sabato 22 novembre: «Erano le 11, l?intervallo stava finendo, Vito Scafidi era in piedi a un metro, un metro e mezzo di distanza. All?improvviso ho sentito un boato alle mie spalle e in un attimo mi sono ritrovato disteso per terra. Intorno, fumo, calcinacci e urla. Vito era scomparso sotto le macerie. Vedevo solo la sua nuca. Immobile». Vito Scafidi era già morto, colpito alla testa da un tubo di ghisa pesante circa 200 chili, venuto giù dal controsoffitto che si era sbriciolato. «Ho fatto per alzarmi, ma non ci riuscivo. Come mai?, mi sono chiesto. Ho toccato le gambe, non le sentivo. Ho provato e riprovato, non sentivo nulla dalla cintola in giù. Ho cominciato a gridare: non sento più le gambe. Forse, così mi sono salvato, perché i soccorritori hanno lavorato con grande professionalità». Sull?elicottero, mentre l?Italia sgomenta apprende che a Rivoli Torinese una scuola è crollata e un ragazzo non c?è più, Andrea riflette: «Rivedevo tutta la mia vita e pensavo: d?ora in poi starò su una carrozzella». Lo stesso tubo che aveva ucciso Vito, aveva colpito Andrea alla schiena: il midollo era schiacciato, una vertebra frantumata. «Quando mi sono svegliato, dopo tre giorni e due interventi chirurgici, ho avvertito un formicolio che dalla coscia sinistra scendeva verso il ginocchio. I medici mi hanno spiegato che quello era il segnale che aspettavano: le gambe tornavano alla vita. Il recupero non sarà mai al cento per cento, ma io sogno il giorno in cui sarò di nuovo in piedi. E quel formicolio mi ha restituito l?ottimismo». Ecco, il computer è acceso, la telecamera, installata nell?aula che ora ospita i «profughi» del Darwin, mostra i 17 compagni: «è in corso la lezione di biologia. Tutti i giorni intorno alle 12 mi collego». Le parole del professor Marco Tola arrivano distinte anche in quella camera dell?unità spinale, costruita con i soldi delle Olimpiadi. Ecco, i ragazzi, informati, fanno tutti ciao con la mano. «Intendiamoci - e Andrea sorride - il collegamento è quasi un gioco. Quel che serve di più è altro», e indica la collezione di dvd spediti dai compagni. «Da ieri le lezioni mi vengono inviate addirittura per posta elettronica. E poi i professori vengono qua». Il padre, Vincenzo Macrì, uno dei fondatori dell?Ulivo a Torino, spiega: «Questo è un progetto pilota della Regione. A quanto mi dicono il primo in Italia: Andrea ogni giorno si sfinisce con quattro ore di fisioterapia, poi alla sera va a scuola». Per la precisione, è la scuola che entra in quell?edificio bianco come la neve. «Seguo un programma ridotto - riprende Andrea - i docenti si alternano per un?ora al giorno da lunedì a venerdì. Fra le 17 e le 18. Tre, quelli di italiano, fisica e inglese, arrivano dalla scuola ospedaliera del Regina Margherita, gli altri sono i miei professori. Certo, il momento degli interrogatori e dei compiti in classe non è ancora arrivato, ma intanto studio». All?inizio, i medici erano perplessi, poi hanno dato il permesso: «Dalle 10 alle 12 vado in palestra. Gattono, faccio esercizi di stretching, potenzio la muscolatura, sempre seguito dal mio fisioterapista. Poi c?è il collegamento web e il pranzo, al bar o in mensa. Quindi, dalle due alle quattro, una nuova seduta. E tre volte la settimana c?è anche la piscina. è faticoso, molto faticoso. La sera anche un?ora sola di lezione è pesante, ma non ci rinuncio». Sabato e domenica, riposo. Qualche volta a casa, altrimenti in quella camera, condivisa con un operaio della Fiat rimasto sotto un braccio meccanico. «Tutte le domeniche ricevo la visita dei genitori di Vito. Osservano i miei progressi, tutte le volte si finisce col parlare di lui che non c?è più. Probabilmente, quando sono con me, intravedono ancora il figlio a cui ero molto legato. è difficilissimo accettare che Vito non ci sia più. Quando andavo a scuola, mio papà mi diceva: attento alla strada, attento alla droga, attento ai bulli. Ma attenti al soffitto non ce l?aveva mai raccomandato nessuno». Il padre, appoggiato al letto, nasconde la commozione dietro gli occhiali: «Mi hanno proposto una candidatura, ma ho rifiutato, almeno per ora. La manutenzione delle scuole spetta alla Provincia, io andrò fino in fondo, anche se la Provincia di Torino è del mio stesso colore. Ma, anzitutto, sono un padre. E come padre mi sarei aspettato almeno una telefonata dal ministro Gelmini. Ha chiamato spesso i genitori di Vito, ma noi no». è l?ora dei saluti. «Andrea, ti lascio dieci euro». «Ma no, me ne bastano cinque, non devo mangiare in un ristorante segnalato dalle guide». Andrea comincia a spingere con le mani le ruote, la carrozzella parte a razzo, frena solo dentro l?ascensore. Vincenzo Macrì l?accompagna con lo sguardo: «Speriamo che fra qualche mese torni a casa. E l?anno prossimo in quinta G. Con le sue gambe». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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La cultura via per la verità (sezione: Scuola)

( da "Avvenire" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

CHIESA 13-03-2009 VANGELO E SOCIETÀ Alla prima giornata dell'evento internazionale promosso nell'ambito del Giubileo paolino degli universitari anche il vicegerente Moretti, McLuhan, il ministro Gelmini, le istituzioni locali La cultura via per la verità Bertone e Ravasi ieri al «forum degli universitari» Il segretario di Stato vaticano: «Chiesa e università» insieme per «rispondere alle vere e autentiche attese dell'uomo contemporaneo» DA ROMA GIULIA RPCCHI A ccademici e uomini di fede insieme per la ricerca della verità. Vangelo e cultura uniti nella formazione delle nuove generazioni. L'auspicio arriva dalla giornata inaugurale del Forum internazionale degli universitari, ieri presso la sala della Protomoteca del Campidoglio. Affollatissima, con i 600 studiosi arrivati da 65 Paesi del mondo perfino dalla Cina, dal Pakistan, dalla Russia per partecipare all'evento organizzato dall'Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato, dalla Congregazione per l'educazione cattolica, dal Pontificio Consiglio della cultura, in collaborazione con i ministeri dell'I- struzione, degli Affari esteri e dello Sviluppo economico. «Vangelo, cultura e culture» il tema del convegno, che si inserisce nel Giubileo paolino degli universitari dal titolo «Vangelo e cultura per un nuovo umanesimo» . Uno slogan che ricorda quello del Giubileo degli universitari del 2000 ( «L'università per un nuovo umanesimo » ), come nota il cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone. «La Chiesa e l'università osserva sono chiamate a promuovere una cultura che sia capace di rispondere alle vere e autentiche attese dell'uomo contemporaneo » . L'incontro del Vangelo con la cultura, sostiene il porporato, «si è realizzato non solo con le sue manifestazioni storiche, ma anche e soprattutto con il suo nucleo generatore, che è l'uomo che cerca la verità». Senza questa ricerca «ogni manifestazione della cultura avverte rischia di perdere il contatto con la storia e provocare processi di distruzione dell'uomo» . Per questo è illuminante l'esempio di san Paolo: «Nella continuità con il giudaismo, ha introdotto un esplosione, un salto di qualità». Ad affermarlo è l'arcivescovo Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, che ricorda come il Vangelo abbia «storicamente incontrato delle culture sulla base dell'incarnazione» . Bisogna allora prendere a modello Paolo, ma soprattutto Cristo. «Gesù afferma Ravasi incrocia la tradizione culturale dell'Antico testamento e del giudaismo ma se ne differenzia. È artefice di cultura perché la fa fermentare e risorgere » . Un invito al rinnovamento arriva pure da Eric McLuhan, professore emerito presso l'Università di Toronto, che parla della nostra epoca come di un «nuovo Rinascimento, un tempo di recupero e di aggiornamento» , in cui «rivivere quegli aspetti della cultura cattolica in sintonia con la nuova sensibilità e la rinnovata domanda di coinvolgimento» . L'incontro di questi giorni il Forum si conclude domani può allora costituire l'occasione giusta per un rilancio dell'università. «Occorre uno sforzo ulteriore dice il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini nella formazione delle nuove generazioni e della ricerca. L'abbassamento del livello scientificoculturale degli atenei è una delle cause dell'attuale crisi dell'università» . Invita alla «coesione» e a «rimettere al centro il valore della persona » il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, intervenuto alla cerimonia inaugurale. Mentre il sindaco di Roma Gianni Alemanno ricorda le parole di Benedetto XVI alla visita in Campidoglio di lunedì scorso: Roma come città dell'accoglienza. Una Capitale «aperta a tutti afferma il primo cittadino in particolare ai giovani che qui vengono a studiare, il nostro futuro» . E frequentano non solo gli atenei statali, ma anche quelli pontifici. «La pluralità delle istituzioni universitarie di cui è ricca la Capitale commenta il vicegerente monsignor Luigi Moretti sono una provvidenziale sorgente di creatività spirituale e culturale» .

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SCUOLA: GELMINI, CON IL 5 IN CONDOTTA SI VERRA' BOCCIATI (sezione: Scuola)

( da "Adnkronos" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

SCUOLA: GELMINI, CON IL 5 IN CONDOTTA SI VERRA' BOCCIATI commenta 0 vota 0 tutte le notizie di CRONACA ultimo aggiornamento: 13 marzo, ore 12:43

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SCUOLA: GELMINI, VIA LIBERA CDM A REGOLAMENTO SU VALUTAZIONE STUDENTI (sezione: Scuola)

( da "Adnkronos" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

SCUOLA: GELMINI, VIA LIBERA CDM A REGOLAMENTO SU VALUTAZIONE STUDENTI commenta 0 vota 0 tutte le notizie di CRONACA ultimo aggiornamento: 13 marzo, ore 12:23

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Gelmini, ecco i criteri per il "5" in condotta (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

ROMA Il collegio dei docenti non potrà bocciare uno studente con il ?5? in condotta se non in presenza di «comportamenti gravi». Lo rende noto il ministro dell?Istruzione, Mariastella Gelmini. Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi un regolamento sulla materia. I criteri per il “5” in condotta sono: - lo studente che non frequenta regolarmente i corsi e non assolve assiduamente agli impegni di studio; - lo studente che non ha nei confronti del capo d?istituto, dei docenti, del personale della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto che chiede per se stesso; - lo studente che non osserva le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti; - gli alunni che non utilizzano correttamente le strutture, i macchinari ed i sussidi didattici; - l?alunno che arreca danno al patrimonio della scuola. Per prendere un?insufficienza in condotta, comunque, si deve aver preso già una sanzione disciplinare.

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Governo/ Cdm, comunicato (3): Ok regolamento valutazione (sezione: Scuola)

( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Roma, 13 mar. (Apcom) - Il Consiglio ha poi approvato i seguenti provvedimenti: su proposta del Ministro delle politiche europee, Andrea Ronchi, e del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo: - un decreto legislativo che recepisce la direttiva comunitaria 2006/118 in materia di protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento; vengono definiti i criteri per l'identificazione dei corpi idrici interessati, gli standard di qualità ed i valori-soglia necessari alla valutazione del buono stato chimico delle acque, i criteri per individuare e contrastare i picchi di inquinamento, le modalità di monitoraggio. Si sono espressi favorevolmente la Conferenza unificata e le Commissioni parlamentari; su proposta del Ministro degli affari esteri, Franco Frattini, e del Ministro della difesa, Ignazio La Russa: - un disegno di legge per la ratifica e l'esecuzione della Convenzione fra l'Italia e gli Emirati Arabi Uniti relativa alla cooperazione nel settore della Difesa; su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Mariastella Gelmini: - uno schema di regolamento che coordina le disposizioni vigenti in materia di criteri per la valutazione degli studenti,. La valutazione complessiva, fino ad oggi legata all'apprendimento, terrà conto anche del comportamento degli studenti quale elemento essenziale del processo formativo e requisito di base per l'ammissione agli anni successivi ed agli esami di Stato. Questi i nuovi criteri per l'attribuzione del voto in condotta. Il 5 in condotta comporterà la non ammissione all'anno successivo o agli esami di Stato e concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici. L'insufficienza sarà attribuita dal collegio dei docenti per gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti e cioè nei seguenti casi: ¿ allo studente che non frequenta regolarmente i corsi e non assolve assiduamente agli impegni di studio; ¿ a chi non ha nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale della scuola e dei compagni il dovuto rispetto; ¿ a chi non osserva le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti; ¿ agli alunni che non utilizzano correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici; ¿ a chi arreca danno al patrimonio della scuola. Per prendere un'insufficienza in condotta, comunque, si deve aver già preso una sanzione disciplinare. Se il comportamento indisciplinato si ripete l'insegnante con il collegio dei docenti può decidere per l'attribuzione del 5. Il regolamento introduce, inoltre, la valutazione con il voto numerico per tutte le materie e in tutte le scuole, dalla primaria alla secondaria di secondo grado. Sul testo verrà acquisito il parere del Consiglio di Stato. (segue)

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Scuola/ Regole del 5 in condotta,prima serve 'cartellino (sezione: Scuola)

( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Roma, 13 mar. (Apcom) - Cinque in condotta valido per la bocciatura ma solo con un preventiva sanzione valida come 'cartellino giallo'; valutazione con voto numerico al posto del giudizio; accesso diretto all'esame di maturità per gli 'ottisti' del quarto anno. Queste le principali novità contenute nel Regolamento sulla valutazione scolastica approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. Per il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini con il voto numerico "si superano i giudizi un po' fantasiosi e spesso poco chiari e si introduce un elemento di chiarezza e responsabilità per i docenti". L'insufficienza in condotta, che concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici, sarà attribuita dal collegio dei docenti per "gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti", e cioè nei seguenti casi: allo studente che non frequenta regolarmente i corsi e non assolve assiduamente agli impegni di studio; a chi non ha nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale della scuola e dei compagni il dovuto rispetto; a chi non osserva le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti; agli alunni che non utilizzano correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici; a chi arreca danno al patrimonio della scuola. Il 5 scatterà solo dopo una prima sanzione disciplinare che sarà una sorta di 'cartellino giallo' dopo il quale, se i comportamenti gravi dello studente dovessero continuare, il collegio dei docenti darà il 'cartellino rosso' dell'insufficienza. "La valutazione del comportamento - ha detto ancora Gelmini - non sarà un modo per punire gli alunni, ma per premiare i tanti che si comportano bene ed educare senza lasciare soli gli indisciplinati: così si restituisce alla scuola la sua funzione educativa". Nella scuola primaria (elementari) e nella secondaria di I grado (medie) arriva la valutazione in numeri su scala 10: solo per l'insegnamento della religione cattolica rimane il giudizio sintetico. Alle primarie gli alunni potranno non essere ammessi alla classe successiva "solo in casi eccezionali e motivati" ed il voto in condotta sarà espresso attraverso un giudizio del docente; alle secondarie di I grado la valutazione numerica riguarderà anche la materia di Musica, nell'esame finale gli agli alunni particolarmente meritevoli che abbiano conseguito 10 decimi potrà essere assegnata la lode, mentre il voto in condotta varrà per accedere all'esame e sarà costituito da giudizio numerico e nota di illustrazione. Sempre alle medie, ha precisato il ministro, l'Educazione fisica "concorrerà come le altre discipline alla determinazione della media dei voti". Nella scuola secondaria di II grado (superiori) il voto in condotta inferiore a 6 comporterà la bocciatura o la non ammissione agli esami di maturità e sarà attributo dal collegio dei docenti per le "gravi violazioni". I cosiddetti 'ottisti', gli studenti che nel quarto anno hanno conseguito un 8 in tutte le materie e nel comportamento e che, al secondo e terzo anno, hanno riportato almeno 7 in ciascuna disciplina e 8 in condotta, saranno ammessi direttamente alla maturità.

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Scuola, addio ai giudizi tornano i voti. Gelmini: bocciati con il 5 in condotta (sezione: Scuola)

( da "Adnkronos" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Scuola, addio ai giudizi tornano i voti. Gelmini: bocciati con il 5 in condotta Il ministro dell'Istruzione: ''Il Consiglio dei ministri ha approvato il regolamento sulla valutazione degli alunni dalle elementari alle superiori''. E spiega: ''Farà media non solo il profitto conseguito in singole materie ma anche il comportamento e il voto in educazione fisica'' commenta 0 vota 3 tutte le notizie di CRONACA ultimo aggiornamento: 13 marzo, ore 14:20

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SCUOLA: GELMINI, VOTO EDUCAZIONE FISICA FARA' MEDIA (sezione: Scuola)

( da "Adnkronos" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

SCUOLA: GELMINI, VOTO EDUCAZIONE FISICA FARA' MEDIA commenta 0 vota 0 tutte le notizie di CRONACA ultimo aggiornamento: 13 marzo, ore 12:58

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Trieste NOSTRO SERVIZIO Conferma convinta del proibizionismo, riconoscimento del ruolo chiav... (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Venerdì 13 Marzo 2009, Trieste NOSTRO SERVIZIO Conferma convinta del proibizionismo, riconoscimento del ruolo chiave del volontariato e ricerca di formule attive di prevenzione: sono gli orientamenti del Governo emersi all'inaugurazione della quinta Conferenza nazionale sulle politiche antidroga. In una giornata di sole pieno il teatro Verdi di Trieste ha accolto una vera e propria sfilata di leader politici e di specialisti del settore. Tra gli ospiti più attesi il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. «In Italia l'esclusiva dei traffici di stupefacenti spetta alla 'ndrangheta - ha spiegato Grasso -, ma i cartelli stanno diventando sempre più agili e di breve durata per sfuggire ai controlli internazionali, sul modello di Al Quaida e Jihad». Se la 'ndrangheta è stata inserita nella black list degli Usa per le sanzioni finanziarie, la camorra «si va rifornendo in Spagna e in Olanda» e Cosa Nostra «si rivolge ai canali locali di albanesi, kosovari e nordafricani». Mentre Grasso parlava a Trieste, da Catanzaro Pino Arlacchi, ex direttore del programma antidroga Onu, dichiarava che «i sostenitori della liberalizzazione delle droghe dovrebbero riflettere sul perché nessun paese del mondo abbia fatto propria questa idea, nonostante circoli da più di un secolo». Musica alle orecchie del Governo, presente in forze alla Conferenza. Il ministro della Gioventù Giorgia Meloni ha ribadito i principi irrinunciabili dell'Esecutivo: «drogarsi non sarà mai un diritto» e «recuperare ogni singolo tossicodipendente e non condannare nessuno alla cronicità». Meloni ha invitato a «mettere da parte le ideologie» e a elaborare una riforma dei servizi «che sono tutti, pubblici e privati, figli di una logica superata». La via per combattere alla radice la droga è la diffusione di modelli positivi. «Ci vuole la consapevolezza che il problema si risolve con la prevenzione, l'informazione, l'educazione e la repressione», ha fatto eco il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanardi, accolto a Trieste da una contestazione di operatori delle dipendenze friulani. A uno dei manifestanti che gli chiedeva se la soluzione è la "cristoterapia", la terapia spirituale inventata da don Gelmini, Giovanardi ha detto che «anche, anche, è uno dei tanti modi». Un'altra contestazione era scoppiata nel frattempo a Verona, dove aderenti ai centri sociali avevano occupato temporaneamente il Sert prima di recarsi a Trieste. Giovanardi ha stigmatizzato l'assenza dal convegno del leader della Comunità di San Patrignano Andrea Muccioli e sulla legge che porta il suo nome e quello di Fini, ha dichiarato di essere pronto al confronto. Un segnale di apertura destinato a Livia Turco, tra i relatori. La parlamentare del Pd ha ricordato che «la riduzione del danno è un pezzo delle politiche di inclusione sociale» e che «combattere la droga è combattere l'emarginazione e la povertà». Il ruolo del volontariato e della formazione è stato sottolineato da Maurizio Gasparri e dai sottosegretari Pizza, Fazio e Alberti Casellati. «In Italia dobbiamo sprecare di meno con alcune strutture che producono pochi risultati - ha detto il presidente dei senatori Pdl - e incoraggiare di più il volontariato laico o cattolico». Dal presidente della Giunta del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo è giunto l'auspicio di un approccio realistico al problema, «al di fuori di ogni schematismo ideologico». A tutti i partecipanti alle sessioni triestine - domani le conclusioni con Gianfranco Fini - il monito del Capo dello Stato. Gli attuali scenari, ha scritto Napolitano, esigono «il rafforzamento degli strumenti di prevenzione e di controllo da parte delle istituzioni». Paolo Pichierri

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REVINE LAGO Il timore di non poter iscrivere i propri figli aveva spinto i genitori a rivolgersi altrove La chiacchiera rischia di far saltare l'elementare (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

REVINE LAGO Il timore di non poter iscrivere i propri figli aveva spinto i genitori a rivolgersi altrove La chiacchiera rischia di far saltare l'elementare Venerdì 13 Marzo 2009, Revine Lago All'inizio è stata solo una chiacchiera di paese: «A Revine il prossimo anno non ci sarà più la prima classe elementare». Poi, passando di bocca in bocca, questa voce, del tutto infondata, si è diffusa tanto da arrivare a mettere effettivamente in dubbio la presenza di una classe prima all'interno della locale scuola. Ma andiamo con ordine. Nel comune i bambini che nell'anno scolastico 2009-2010 frequenteranno la prima sono 21. Un numero sufficiente, almeno in teoria, per avviare una classe, che secondo il decreto Gelmini deve avere almeno 15 iscritti. Molti genitori, però, preoccupati dalle voci che circolavano, hanno pensato di iscrivere i propri figli altrove. L'esodo verso altri istituti ha così messo a rischio non solo la prima elementare, ma l'intera scuola primaria "G. Mazzini", che con difficoltà avrebbe raggiunto i 50 alunni complessivi, minimo previsto per tenere aperta la sede. A difesa della scuola si sono però mosse alcune mamme di Revine Lago, che con un passaparola altrettanto efficace sono riuscite a portare a 17 gli iscritti in prima, scongiurando così la chiusura del plesso. Ed è proprio nei confronti di queste mamme che il sindaco Battista Zardet esprime il più vivo ringraziamento: «Sto preparando una lettera - riferisce il primo cittadino - con la quale ringraziare tutte le mamme che hanno fatto sì che i bambini possano ancora andare a scuola a Revine Lago. La scuola è fondamentale per un paese e per la creazione del tessuto sociale. La nostra, tra l'altro, è una delle migliori del territorio, dotata di laboratori, biblioteca, spazi per le diverse attività, che presto avrà anche una nuova palestra esterna». Una scuola efficiente dal punto di vista del plesso, ma anche dei servizi offerti, che vanta pure il gemellaggio con 5 istituti esteri. «Puntiamo su una scuola di qualità - spiega il sindaco - come amministrazione ci siamo impegnati a garantire il tempo pieno di 40 ore per tutte le classi». Martina Tonin

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Scuola, torna il voto in condotta (sezione: Scuola)

( da "Sestopotere.com" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Scuola, torna il voto in condotta (13/3/2009 13:30) | (Sesto Potere) - Roma - 13 marzo 2009 - Il Consiglio dei ministri, nella seduta di oggi, su proposta del Ministro dell?istruzione, dell?università e della ricerca, Mariastella Gelmini, ha approvato uno schema di regolamento che coordina le disposizioni vigenti in materia di criteri per la valutazione degli studenti. La valutazione complessiva, fino ad oggi legata all?apprendimento, terrà conto anche del comportamento degli studenti quale elemento essenziale del processo formativo e requisito di base per l?ammissione agli anni successivi ed agli esami di Stato. Questi i nuovi criteri per l?attribuzione del voto in condotta. Il 5 in condotta comporterà la non ammissione all?anno successivo o agli esami di Stato e concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici. L?insufficienza sarà attribuita dal collegio dei docenti per gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti e cioè nei seguenti casi: allo studente che non frequenta regolarmente i corsi e non assolve assiduamente agli impegni di studio; a chi non ha nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale della scuola e dei compagni il dovuto rispetto; a chi non osserva le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti; agli alunni che non utilizzano correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici; a chi arreca danno al patrimonio della scuola. Per prendere un?insufficienza in condotta, comunque, si deve aver già preso una sanzione disciplinare. Se il comportamento indisciplinato si ripete l?insegnante con il collegio dei docenti può decidere per l?attribuzione del 5. Il regolamento introduce, inoltre, la valutazione con il voto numerico per tutte le materie e in tutte le scuole, dalla primaria alla secondaria di secondo grado. Sul testo verrà acquisito il parere del Consiglio di Stato.

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SCUOLA: MOIGE, POSITIVA L'APPROVAZIONE DEL 5 IN CONDOTTA (sezione: Scuola)

( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

(ASCA) - Roma, 13 mar - ''L'approvazione da parte del CDM del regolamento sul voto in condotta e' positiva perche' ripristina uno strumento che consente una valutazione piu' ampia della crescita e della maturazione dei ragazzi e perche' restituisce alla scuola autorita', ordine e rigore''. E' il commento di Maria Rita Munizzi, Presidente nazionale del Moige. ''Negli ultimi anni'', prosegue, ''Sono stati molteplici i casi di bullismo e di violenze compiuti dai ragazzi all'interno, e non solo, delle strutture scolastiche e per riuscire a porre un freno a tutto questo degrado era necessario un nuovo strumento. E' giusto, quindi, che nella valutazione generale dei ragazzi rientri a far parte il giudizio sul loro comportamento: in questo modo si evitera' di assistere al paradosso di giovani capaci, magari anche studiosi, ma privi di regole, un pericolo quindi per gli altri e per il loro stesso futuro. Il voto in condotta e' una norma fondamentale che sara' utile a riportare ordine, legalita', rigore e funzionalita' nella scuola italiana''.

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Umbria/ Scuola, assessore e sindacati: tagli indiscriminati (sezione: Scuola)

( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Milano, 13 mar. (Apcom) - "A settembre, nelle scuole elementari e medie dell'Umbria, perderanno definitivamente il posto di lavoro circa 540 docenti e 240 non docenti, che dopo anni di precariato non avranno diritto nemmeno ad ammortizzatori sociali. Allo stesso tempo, molti istituti scolastici non saranno in grado di garantire la proposta di offerta formativa, in termini qualitativi né quantitativi, richiesta dalle famiglie". È questo "l'accorato allarme" che ha lanciato oggi l'assessore al'Istruzione e Diritto allo Studio della Regione Umbria, Maria Prodi, nel corso di una conferenza-stampa congiunta con i rappresentanti dei sindacati della scuola. "I due regolamenti di attuazione dei provvedimenti del ministro Gelmini - ha detto l'assessore regionale - approvati definitivamente due settimane fa dal Governo, assieme al regolamento sul personale non docente la cui approvazione è imminente, disegnano una drammatica perdita di posti di lavoro e un taglio nei servizi la cui gravità non è stata finora sufficientemente colta. Tagli pesanti - ha aggiunto - che intervengono pur in presenza della forte domanda di scuola che hanno espresso le famiglie umbre, sia in qualità che in quantità. La grandissima maggioranza, il 90 per cento, ha chiesto per i propri figli un tempo scuola di 30 ore o 40 ore, ma con i tagli previsti negli organici e nelle risorse da parte del Governo, questa domanda resterà inevasa". "Al Governo - ha detto l'assessore Prodi - chiediamo, pertanto, di rimettere in discussione i suoi provvedimenti, di rispondere alle domande delle famiglie e nello stesso tempo evitare che centinaia di lavoratori subiscano una drammatica fuoriuscita dalla scuola, senza alcuna copertura di ammortizzatori sociali". Preoccupazione anche da parte dei sindacati della scuola: "Dal prossimo anno scolastico, a causa di questi tagli indiscriminati - ha detto Giambaldo Bianchi, segretario regionale Snals - le scuole non saranno in condizione di funzionare per l'impossibilità di sostituire docenti o personale non docente assente. E l'Umbria, tra le Regioni più virtuose nell'applicazione dei provvedimenti ministeriali, rischia di essere ancora più penalizzata". "La nostra protesta - ha rilevato Ivana Barbacci, segretaria regionale Cisl Scuola - non è solo per il mantenimento dei posti di lavoro, ma per la difesa del sistema pubblico dell'istruzione. Gli oltre 500 posti che stimiamo si perderanno nelle scuole elementari e medie - ha aggiunto - secondo i nostri calcoli si traducono in una decurtazione del 7-10 per cento di docenti in ogni istituto scolastico autonomo. Su un organico medio di 60-70 insegnanti, ci saranno 6-7 unità in meno. Ciò significa la dismissione della proposta di offerta formativa e che le famiglie sono state ingannate quando è stato detto loro che avrebbero potuto scegliere il tempo scuola di 30 o 40 ore. Per quanto riguarda il personale non docente, in ogni istituto prevediamo un calo di 5 collaboratori scolastici e di 2-3 assistenti amministrativi e questo comporterà che non si riusciranno ad aprire i punti di erogazione del servizio, ad assicurare la vigilanza sui minori, a garantire l'ordinaria amministrazione".

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Addio al salone parrocchiale di Bazzano: via alla demolizione (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Addio al salone parrocchiale di Bazzano: via alla demolizione di Elio Grossi NEVIANO - Fra pochi giorni avranno inizio i lavori di demolizione del vecchio salone parrocchiale di Bazzano. Obsoleto, avrebbe avuto bisogno di una completa e costosa messa a norma di tutti gli ambienti nei quali si sono svolte per oltre 50 anni spettacoli teatrali, conferenze, riunioni per i giovani. Al suo posto sorgerà, entro il 2010, il nuovo polo scolastico: occuperà un?area di 4.500 metri quadrati (di cui 900 coperti) unirà i tre gradi di scuola: nido, materna ed elementari. Sono previsti 16 posti per il nido, 30 per la scuola materna e 60 per le elementari. Il progetto è dello Studio Artec di Parma. Il costo complessivo della nuova opera è di 1 milione e 800 mila euro. «Questa opera - ha detto il sindaco, Giordano Bricoli - sarà realizzata grazie al contributo di un milione di euro da parte della Fondazione Cariparma e della Provincia per 321 euro. La restante somma, 500 mila euro è a carico dell?Amministrazione comunale». L'assessore ai Lavori pubblici, Francesco Ugolotti, spiega: «L'attuale edificio scolastico è una costruzione del 1936, (la prima a sorgere nel nevianese con questo solo specifico uso). Pure questa vecchia costruzione oltre che insufficiente, non era più a norma». Bazzano, con 700 abitanti (compresi i residenti nella località Villa San Giovanni), è la più popolosa e vasta delle 17 frazioni di Neviano, da alcuni anni registra anche un evidente incremento demografico. «Inoltre - continua il sindaco - abbiamo tenuto presente, che il complesso scolastico del capoluogo, anche con la riforma Gelmini, non potrebbe contenere tutti gli alunni attualmente nel plesso di Bazzano. Insomma la necessità di una scuola nuova più ampia e tutta a norma, per la sola frazione di Bazzano era quasi impellente, tenendo lo sguardo al futuro». Ovviamente, sia il plesso di Bazzano che quello di Scurano dipendono dalla direzione didattica di Neviano il cui dirigente scolastico è Luigi Ughetti. La vecchia scuola, con i suoi 73 anni di vita, andrà in pensione con la fine del dell?anno scolastico 2009-2010. L'edificio sarà alienato e il ricavato sarà «ossigeno per il Comune, che potrà meglio affrontare la spesa del nuovo insediamento scolastico». Questa vecchia scuola elementare è però una parte importante per Bazzano. Vi hanno imparato a leggere a scrive ben 12 generazioni di ragazzi. Il sindaco ha concluso ricordando che: «per il nuovo polo scolastico, opera complessa e importante, ogni fase è stata sempre discussa con i cittadini della frazione di Bazzano riuniti ogni volta in sedute pubbliche. Così come è stato discusso e risolto, in quello che tutti abbiamo ritenuto il migliore dei modi, il problema dell?acquisto, dalla chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio in Bazzano dell?area su cui sorgerà questo nuovo complesso scolastico».

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Scuola, i criteri per il 5 in condotta La Gelmini: prima c'è l'ammonizione (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

ROMA Cinque in condotta valido per la bocciatura ma solo con un preventiva sanzione valida come "cartellino giallo"; valutazione con voto numerico al posto del giudizio; accesso diretto all?esame di maturità per gli "ottisti" del quarto anno. Queste le principali novità contenute nel Regolamento sulla valutazione scolastica approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. Per il ministro dell?Istruzione Mariastella Gelmini con il voto numerico «si superano i giudizi un pò fantasiosi e spesso poco chiari e si introduce un elemento di chiarezza e responsabilità per i docenti». L?insufficienza in condotta, che concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici, sarà attribuita dal collegio dei docenti per «gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti», e cioè nei seguenti casi: allo studente che non frequenta regolarmente i corsi e non assolve assiduamente agli impegni di studio; a chi non ha nei confronti del capo d?istituto, dei docenti, del personale della scuola e dei compagni il dovuto rispetto; a chi non osserva le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti; agli alunni che non utilizzano correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici; a chi arreca danno al patrimonio della scuola. Il 5 scatterà solo dopo una prima sanzione disciplinare che sarà una sorta di "cartellino giallo" dopo il quale, se i comportamenti gravi dello studente dovessero continuare, il collegio dei docenti darà il "cartellino rosso" dell?insufficienza. «La valutazione del comportamento - ha detto ancora Gelmini - non sarà un modo per punire gli alunni, ma per premiare i tanti che si comportano bene ed educare senza lasciare soli gli indisciplinati: così si restituisce alla scuola la sua funzione educativa». Nella scuola primaria (elementari) e nella secondaria di I grado (medie) arriva la valutazione in numeri su scala 10: solo per l?insegnamento della religione cattolica rimane il giudizio sintetico. Alle primarie gli alunni potranno non essere ammessi alla classe successiva «solo in casi eccezionali e motivati» ed il voto in condotta sarà espresso attraverso un giudizio del docente; alle secondarie di I grado la valutazione numerica riguarderà anche la materia di Musica, nell?esame finale gli agli alunni particolarmente meritevoli che abbiano conseguito 10 decimi potrà essere assegnata la lode, mentre il voto in condotta varrà per accedere all?esame e sarà costituito da giudizio numerico e nota di illustrazione. Sempre alle medie, ha precisato il ministro, l?Educazione fisica «concorrerà come le altre discipline alla determinazione della media dei voti». Nella scuola secondaria di II grado (superiori) il voto in condotta inferiore a 6 comporterà la bocciatura o la non ammissione agli esami di maturità e sarà attributo dal collegio dei docenti per le «gravi violazioni». I cosiddetti ?ottistì, gli studenti che nel quarto anno hanno conseguito un 8 in tutte le materie e nel comportamento e che, al secondo e terzo anno, hanno riportato almeno 7 in ciascuna disciplina e 8 in condotta, saranno ammessi direttamente alla maturità.

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Scuola, prima del 5 in condotta c'è "cartellino giallo" (sezione: Scuola)

( da "Reuters Italia" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

ROMA (Reuters) - Il Consiglio dei Ministri ha approvato stamani un regolamento scolastico che definisce i criteri per attribuire 5 in condotta in pagella e quindi la bocciatura. Tra questi la necessità che lo studente sia già stato ammonito durante l'anno per il suo comportamento. Lo ha detto oggi il ministero dell'Istruzione in una nota. L'insufficienza sarà attribuita dal collegio dei docenti allo studente che "non frequenta regolarmente i corsi e non assolve assiduamente agli impegni di studio; a chi non ha nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale della scuola e dei compagni lo stesso rispetto che chiede per se stesso; a chi non osserva le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti; agli alunni che non utilizzano correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici; a chi arreca danno al patrimonio della scuola". Per prendere un'insufficienza in condotta, si deve aver già preso una sanzione disciplinare, come dice la nota. Se il comportamento indisciplinato si ripete, l'insegnante con il collegio dei docenti può decidere per l'attribuzione del 5. "Una sanzione disciplinare, quindi, sarà come un cartellino giallo dopo il quale se i comportamenti gravi persistono il collegio dei docenti darà il cartellino rosso, cioè il 5 in condotta", dice la nota. Il regolamento approvato questa mattina ratifica la decisione, già in vigore durante questo anno scolastico, di valutare gli studenti con il voto numerico per tutte le materie e in tutte le scuole, dalla primaria alla secondaria di secondo grado. Ma nella scuola elementare gli alunni potranno essere bocciati "solo in casi eccezionali e motivati". Alle medie per essere ammessi all'anno successivo sarà necessario avere almeno 6 in ogni materia. Per la ammissione all'esame di Stato di terza media gli alunni dovranno conseguire la sufficienza in tutte le materie, compreso il voto in condotta. Alle superiori la valutazione intermedia e finale degli apprendimenti è effettuata dal consiglio di classe, che potrà rimandare a settembre lo studente in una o più materie, prima di deciderne la promozione.

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Il voto in condotta e in educazione fisica fanno media (sezione: Scuola)

( da "Rai News 24" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Roma | 13 marzo 2009 Il voto in condotta e in educazione fisica fanno media Maria Stella Gelmini "Il Cdm ha approvato il regolamento sulla valutazione degli studenti nella scuola primaria e secondaria di secondo grado, quindi dalle elementari alle superiori". Lo annuncia il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, nel corso della conferenza stampa che segue il Consiglio dei ministri. "Si passa da una valutazione espressa in giudizi a una valutazione espressa in decimi", spiega il ministro che, sui nuovi criteri del voto in condotta, aggiunge: "fara' media non solo il profitto conseguito in singole materie ma anche la valutazione del comportamento" e il voto in educazione fisica. L'insufficienza in condotta - ha spiegato il ministro in conferenza stampa a Palazzo Chigi - "sara' attribuita dal collegio dei docenti per avere una valutazione puntuale, frutto di una valutazione meditata". Con il nuovo regolamento si stabilisce che il 5 in condotta portera' alla non ammissione all'anno successivo o all'esame di Stato e concorrera' alla determinazione dei crediti scolastici. L'insufficienza sara' decisa dal collegio dei docenti "per gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti"". Nell'impostazione voluta dalla Gelmini anche l'educazione fisica fara' media ai fini della promozione, con "l'impegno forte sul piano dello sport". Il ministro ha poi voluto sottolineare che per l'insegnamento della religione "rimane il giudizio" e non il voto. Chi rischia il 5 in condotta Rischia il 5 in condotta lo studente che non frequenta regolarmente le lezioni e "non assolve assiduamente agli impegni di studio"; che non ha nei confronti del preside, dei professori, del personale e dei compagni lo "stesso rispetto che chiede per se stesso"; che non osserva le disposizioni organizzative e di sicurezza previste dai regolamenti di istituto; che non utilizza nel modo corretto i macchinari e i sussidi didattici a disposizione; che danneggia il patrimonio della scuola. 5 in condotta, prima c'e' 'cartellino giallo' Prima del 5 in condotta, lo studente deve aver gia' preso una sanzione disciplinare: una sorta di ammonizione, come un 'cartellino giallo'. Lo prevede il regolamento sulla valutazione dei voti in tutte le materie e i nuovi criteri di attribuzione del voto in condotta approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. 'Dopo di che, se i comportamenti gravi persistono, scatta il 5', ha spiegato il ministro Gelmini precisando che il regolamento punta a evitare 'strumentalizzazioni' del voto in condotta. Il 5 in condotta, in particolare, comportera' la non ammissione all'anno successivo o agli esami di stato e concorrera' alla determinazione dei crediti scolastici. 'Abbiamo voluto indicare una serie di comportamenti -ha spiegato ancora il ministro Gelmini- che possono portare a un voto di insufficienza perche' vogliamo evitare che la condotta possa essere utilizzata in modo strumentale, magari danneggiando l'impegno dei ragazzi tra i banchi. Con questo provvedimento -ha aggiunto- si vuole introdurre una valutazione del comportamento che rappresenta anche un premio per la stragrande maggioranza dei ragazzi che hanno comportamenti corretti. E' un modo per premiare chi si comporta bene e, non per punire, ma per educare gli indisciplinati'. E per 'responsabilizzare gli insegnanti nell'ottica di restituire alla scuola la sua funzione di agenzia educativa'.

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Confcooperative-Federabitazione Lombardia - Più spazio ai nuovi architetti (sezione: Scuola)

( da "Sestopotere.com" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Confcooperative-Federabitazione Lombardia - Più spazio ai nuovi architetti (13/3/2009 17:07) | (Sesto Potere) - Milano - 13 marzo 2009 - I vincitori del concorso di idee “AAAarchitetticercasi” lanciato da Federabitazione Lombardia per progetti realizzati da giovani architetti “under 35” saranno premiati lunedì 16 marzo 2009 alle 10,30 presso lo Starhotel Rosa di Piazza Fontana – Milano - alla presenza di rappresentanti del Governo e dell?Amministrazione comunale di Milano. Per l?occasione, sono previsti interventi di esponenti di spicco della politica italiana e milanese, tra cui: on. Maria Stella Gelmini, Ministro dell?Istruzione, dell?Università e della Ricerca; sen. Mario Mantovani, Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti con delega alle Politiche abitative; Carlo Masseroli, assessore allo Sviluppo del territorio per il Comune di Milano. Nell?occasione sarà presentato il volume AAA architetticercasi 2008. Concorso Internazionale di Progettazione Under 35 - Nuove forme progettuali per la residenza cooperativa che raccoglie, oltre ai progetti vincitori e quelli segnalati dalla giuria internazionale, importanti saggi sulle nuove forme dell?abitare e sullo sviluppo delle città. Contemporaneamente sarà lanciato anche il nuovo bando 2009 che punterà a dare ancora più spazio e più opportunità a energie nuove, oggi compresse e impossibilitate a esprimersi. L?interesse dei neo-architetti per l?iniziativa di Federabitazione Lombardia è confermato dai numeri: in tre mesi il sito “www.architetticercasi.eu” ha registrato oltre 6.000 visite, 1.200 download del bando e la presentazione di 69 progetti.

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Scuola/ Voto in condotta, Cisl: Attenzione a opposte (sezione: Scuola)

( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Roma, 13 mar. (Apcom) - Nel dibattito sul voto in condotta occorre evitare di cadere "in opposte banalità". Lo scrive in una nota Francesco Scrima, segretario generale della Cisl-scuola, spiegando che "la scuola è luogo di impegno e responsabilità. Che ciò si richieda anche per il comportamento - sottolinea - ci sembra giusto e condivisibile. Scade, tuttavia, nella banalità sia chi denuncia derive autoritarie, sia chi si illude che il voto in condotta possa essere di per sè risolutivo". "Comportamenti degenerati, violenza, bullismo - continua - sono fenomeni che investono l'intera collettività: non nascono a scuola, ma nonostante la scuola. Serve un patto educativo che metta in sinergia scuola, famiglia, istituzioni: in mancanza di questo, si rischia di non ottenere alcun risultato". "Sui docenti, sulla loro sensibilità, sulla loro professionalità - aggiunge - sappiamo di poter fare ancora una volta affidamento: occorre, però, garantire loro condizioni di autorevolezza che passano attraverso un forte riconoscimento di ruolo sociale. Per questo - conclude - risulta ancor più colpevole una politica che indebolisce la scuola, privandola delle indispensabili risorse".

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Gli studenti dicono addio ai giudizi, tornano i voti. Gelmini: bocciati con il 5 in condotta (sezione: Scuola)

( da "Adnkronos" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Gli studenti dicono addio ai giudizi, tornano i voti. Gelmini: bocciati con il 5 in condotta Il ministro dell'Istruzione: ''Il Consiglio dei ministri ha approvato il regolamento sulla valutazione degli alunni dalle elementari alle superiori''. E spiega: ''Farà media non solo il profitto conseguito in singole materie ma anche il comportamento e il voto in educazione fisica'' commenta 0 vota 16 tutte le notizie di CRONACA ultimo aggiornamento: 13 marzo, ore 18:43

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Scuola/ Voto condotta, studenti delusi: troppa libertà a (sezione: Scuola)

( da "Virgilio Notizie" del 13-03-2009)

Argomenti: Scuola

Roma, 13 mar. (Apcom) - Le associazioni degli studenti giudicano negativamente il nuovo regolamento sulla valutazione della condotta approvato oggi dal Consiglio dei ministri. Anche se ammettono che il ministero ha accolto alcune delle loro istanze, presentate nei giorni scorsi durante gli incontri a viale Trastevere, rimangono irrisolte questioni di metodo, di merito e di discrezionalità sull'uso del voto stesso. Secondo Stefano Vitale, dell'Unione degli Studenti, "questo regolamento smentisce il decreto del ministero emanato appena a gennaio, contribuendo ancora di più a creare confusione nella scuola. Come si fa a pretendere serietà dalla scuola se nel giro di pochi mesi il ministero cambia idea almeno tre volte su come debba essere applicato il voto di condotta?". In effetti il decreto di gennaio, che il rappresentante Uds definisce "equilibrato", prevedeva che il 5 in condotta, e quindi la bocciatura, si poteva assegnare solo a seguito di una sospensione di oltre 15 giorni. "E' innegabile - dice ora Iovino - che ora si lascia più libertà alle scuole e si fanno molti passi indietro". Le richieste dei sindacati studenteschi sarebbero così state accolte solo parzialmente. "A fronte della nostra richiesta, che il 5 in condotta potesse essere dato solo in caso di una sospensione, si è semplicemente stabilito che possa essere assegnato in seguito ad una sanzione disciplinare, quindi anche solo un richiamo scritto o verbale. Ci chiediamo e chiediamo al ministero che senso dovrebbe avere bocciare uno studente a causa del comportamento se non ha commesso neanche un'infrazione abbastanza grave per essere sospeso almeno un giorno?". Per l'Uds, quindi, con questa totale libertà ed arbitrio lasciato alle scuole saranno gli studenti a rimetterci: "ci saranno docenti e scuole di buon senso che sapranno comunque educare ma altri che compirannodisastri formativi", conclude Iovino. Forti critiche anche dalla Rete degli studenti: "il testo del resta a nostro giudizio decisamente peggiorativo - dice il portavoce Luca De Zolt - e crea ancora più confusione nelle scuole essendo il terzo provvedimento in questo ambito negli ultimi 12 mesi". "Il regolamento - continua - introduce forte elementi di discrezionalità sull'uso del voto e deresponsabilizza le scuole rispetto al loro ruolo educativo, lega il voto in condotta all'attribuzione del credito e delle sovvenzioni per il diritto allo studio". Il rappresentante della Rete degli studenti pur esprimendo apprezzamento per alcune modifiche accolte ritiene quindi che "dovrà aumentare l'attenzione di studenti e genitori per vigilare sulla corretta applicazione del voto, anche visti i precedenti del primo quadrimestre: molti dei 35.000 cinque dati nel primo quadrimestre - conclude De Zolt - sono sospetti di illegittimità anche da parte del ministero".

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La prima di Soave da salvare L'assessore sostiene la deroga (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

«La prima di Soave da salvare» L'assessore sostiene la deroga PORTO MANTOVANO. La giunta comunale, in particolare l'assessore alla Pubblica Istruzione, Bruna Dal Bosco, intende fermamente mantenere la classe prima alle elementari di Soave, anche in presenza di 12 iscrizioni (il minimo previsto dalla Riforma Gelmini impone 15) e per questo appoggia la richiesta di deroga alla legge. Lo ha affermato l'amministratrice in conferenza stampa, asserendo di avere recentemente incontrato, insieme al sindaco Mauro Ghizzi, il provveditore agli studi di Mantova, Gianfranco Ghilardotti, manifestando il loro obiettivo, definendosi contrari a soluzioni provvisorie di eventuali trasferimenti di bambini da Sant'Antonio a Soave e viceversa, essendo il problema legato ai numeri, relativo soltanto all'anno scolastico 2009-10. «Non siamo andati alla riunione di Soave perchè ci è arrivato l'invito di un genitore all'ultimo momento -dichiara Dal Bosco-. Non sapevamo ancora quante iscrizioni c'erano. Si parlava di 8 bambini. Il direttore didattico non ci ha comunicato nulla. Ci è parsa comunque un'assemblea organizzata con finalità che potrebbero anche avere avuto il sapore elettorale, a cui era presente il candidato Maurizio Salvarani, abilmente invitato». All'indirizzo del dirigente scolastico, Eugenio Merli, l'assessore intende puntualizzare che sono riusciti prima ad ottenere un incontro con il provveditore, che ringrazia per la sollecitudine, che con il direttore didattico. «Avevamo invitato Merli ad incontrarci, senza ovviamente interferire nella loro didattica, ma non abbiamo ricevuto risposta -viene sottolineato-. Dall'inizio di questa vicenda ha completamente escluso il Comune e ciò è grave». L'intenzione dell'amministrazione adesso è di portare il problema nel consiglio comunale del 20 marzo, inserendolo in un apposito ordine del giorno, in cui si chiederà al Ministero l'applicazione della deroga per un anno. Successivamente si raccoglieranno le firme all'interno di tutte le scuole del territorio, a sostegno della richiesta. Una stoccata, infine, viene lanciata anche alla presidente del consiglio di Circolo, Lorna Campari, che aveva criticato gli amministratori per non essere stata ricevuta. (g.s.)

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Stamattina incontro sulla scuola e la riforma (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Mantova, La" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Bagnolo S. Vito Stamattina incontro sulla scuola e la riforma BAGNOLO SAN VITO. L'educazione dei nostri bambini e giovani è un tema delicato e apre a discussioni ricche di differenti punti di vista, come il recente decreto sulla scuola ideato dal Ministro Maria Stella Gelmini. Viste le incomprensioni, le proteste e le paure generate dal suddetto decreto, l'Istituto Comprensivo e il Comune di Bagnolo San Vito, hanno pensato di organizzare un momento informativo e di confronto, dove genitori, docenti e ragazzi (saranno presenti anche le classi terze delle Medie), potranno rivolgere le loro perplessità e chiedere chiarimenti alla senatrice leghista Irene Aderenti, la quale ha collaborato con il Ministro Gelmini alla stesura del decreto. «Ci tengo a ribadire - afferma l'assessore alla Pubblica Istruzione Maria Rosa Borsari - anche seguito di una lettera pervenuta alla sottoscritta ed al sindaco dal candidato sindaco espressione del Partito democratico bagnolese, che l'iniziativa non è assolutamente di carattere politico, ma vuole essere un momento di vero confronto tra docenti e genitori e una persona che ha collaborato alla stesura del decreto in oggetto, in grado quindi di chiarire i punti oscuri e incompresi del documento stesso». «Spiace constatare - va avanti l'assessore Borsari - come alcune persone vogliano ad ogni costo strumentalizzare proposte ed eventi per screditare l'operato dell'Amministrazione Comunale». L'invito è stato rivolto agli Istituti Comprensivi e agli assessori all'Istruzione dei Comuni limitrofi e l'incontro è comunque aperto a tutte le persone interessate all'argomento. L'appuntamento è per questa mattina alle 9.30 al Patatenda di Bagnolo San Vito.

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Cattaneo, sospesi sei ragazzi (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Cattaneo, sospesi sei ragazzi Danni alla scuola e oltre venti note sul registro Se non è un record da pubblicare sul Guinnes dei Primati, poco ci manca. All'istituto commerciale Cattaneo infatti sono stati sospesi alcuni studenti che dall'inizio dell'anno avevano maturato oltre 20 note sul registro. E' la riforma del ministro Gelmini che sta facendo il suo effetto? Secondo gli insegnanti che abbiamo contattato pare proprio di no. «Solo un segnale agli interessati - dicono - per far loro capire che devono cambiare atteggiamento altrimenti rischiano, questo sì in base alla Riforma, il 5 sulla pagella e di conseguenza la bocciatura». Le sospensioni recenti sono state 6, tutte, come dicevamo, per uno stillicidio di note sul registro. Ma va anche registrato il danneggiamento a una porta, oggetto di confessione da parte degli stessi autori del gesto. Nulla a che fare quindi con fatti gravi come le odiose minacce pubblicate di recente sul sito internet Facebook da parte di tre ragazzi del Fanti i quali, come si ricorderà, sono stati sospesi per ben una settimana. Resta il fatto che i docenti spesso sono esasperati da capricciosi ragazzini maleducati e da pluribocciati che non hanno voglia di stare sui banchi. Anche per questo motivo la selezione nelle prime e nelle seconde classi non avviene solo in base ai risultati di studio, ma anche in relazione alla capacità di autocontrollo. (ri.fi.)

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Scuole, casse vuote, stipendi arretrati (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Modena,La" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Formigine. L'andamento delle iscrizioni nelle primarie Scuole, casse vuote, stipendi arretrati Boom del tempo pieno, chiesto dalla maggioranza delle famiglie LINDA PETRACCA FORMIGINE. Le iscrizioni alle classi prime delle scuole primarie formiginesi parlano chiaro: i genitori preferiscono il modello del tempo pieno. E' questa la scelta fatta dalla stragrande maggioranza delle famiglie. Il tutto mentre i circoli didattici non hanno soldi in cassa. La riforma Gelmini prevede che le famiglie possano scegliere fra tre articolazioni orarie settimanali: classi funzionanti con maestro unico e tempo normale, a scelta fra 24, 27 o 30 ore e classi funzionanti a tempo pieno, con 40 ore, con due docenti che assicurano l'assistenza alla mensa. Siriana Farri, dirigente scolastico del 2º circolo didattico spiega come «la tendenza dominante, nelle scuole primarie di Casinalbo, Corlo e Magreta, sia quella di scegliere il modello che sembra non subire modifiche dalla Riforma». «Infatti nelle frazioni si avranno solo due classi di tempo normale contro cinque classi a tempo pieno - dice Siriana Farri - Ma con ogni probabilità anche il tempo a 40 ore settimanali non sarà più lo stesso. Le ore di compresenza fin'ora previste nel tempo pieno dovranno essere, di fatto, sacrificate per far fronte alle esigenze di organico. Siamo in forte sofferenza di bilancio, abbiamo difficoltà a stipendiare i supplenti. Saremo costretti a non nominarne più, e come faremo a coprire le classi in assenza dell'insegnate, se non utilizzando le risorse a disposizione del tempo pieno? Sarebbe giusto che i supplenti nominati sui docenti in astensione facoltativa venissero pagati dallo Stato». Romano Scionti, dirigente scolastico del 1º circolo didattico è, invece, allarmata per la carenza di fondi a disposizione: «Abbiamo la cassa a zero. Siamo in arretrato di due mesi con gli stipendi dei supplenti, che avverranno entro fine marzo. Abbiamo ridotto le fotocopie e cerchiamo di razionalizzare al massimo il servizio. Ma la ripercussione più significativa sulle elementari è a mancanza di compresenze, che ci limita molto nel discorso dei recuperi, soprattutto verso i bambini con disagi. Bambini stranieri, certo, ma non solo. Sono molti i ragazzini italiani con problemi legati al ruolo della famiglia e la scuola avrà meno risorse per aiutarli». Anche per il 1º circolo didattico le famiglie confermano il tempo pieno: 149 iscrizioni contro le 62 di tempo normale a 27 ore. Un fenomeno che Romano Scionti spiega così: «Il tempo prolungato nella elementare risponde alle esigenze delle famiglie in cui lavorano entrambi i genitori. Per quest'anno non si prevedono grandi tagli al personale, ma si vedranno nel triennio, quando questo modello proseguirà».

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Bimbi in sciopero da una settimana (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Bimbi in sciopero da una settimana [FIRMA]ANDREA GARASSINO SALUZZO Oggi ultimo giorno di «sciopero dei bambini» all'elementare «Mario Musso» di Saluzzo. Da lunedì i 91 alunni torneranno in aula. Questo, però, non significa che la protesta di mamme e papà che «lottano per la continuità didattica» si arresti. Il «Comitato dei Genitori delle Scuole dell'Infanzia e Primarie» di Saluzzo nelle scorse settimane e, in particolare da martedì ad oggi, ha espresso tutta la sua contrarietà a una «girandola» di insegnanti che coinvolge cinque classi in due plessi diversi, «a sessanta giorni dalla fine delle lezioni». L'«effetto domino» avrebbe inizio proprio alla «Musso», dov'era previsto il reintegro, in sospeso da martedì, dell'insegnante Giuseppina Nocera, come stabilito dal giudice del Lavoro. Una collega sarebbe spostata alla «Dalla Chiesa», dove a «saltare» sarebbe una precaria. Il piano è stato presentato ai genitori dal dirigente scolastico saluzzese Piero Bottiroli. Ieri lo sciopero non ha fatto registrare, come mercoledi e giovedì, il cento per cento di adesione. Un piccolo studente della quinta ha trascorso la mattinata in classe. I rappresentanti del comitato giovedì pomeriggio hanno incontrato il dirigente scolastico provinciale Stefano Andreoli, per tentare di uscire dall'impasse: da una parte il diritto al reintegro della Nocera e dall'altra le richieste di continuità didattica. L'ex provveditore, per proseguire nel lavoro di mediazione, ha imposto il silenzio stampa e la consegna delle «bocche cucite» viene mantenuta. Dal presidio, che si tiene dall'inizio della «serrata dei banchi» ogni mattina, di fronte al cancello del plesso di borgo San Martino, arrivano solo indiscrezioni. «Il preside ha confermato la supplenza della maestra alla "Dalla Chiesa" fino a martedì»: quindi non ci saranno stravolgimenti didattici almeno fino a quel giorno. «Ci sono trattative», dicevano altri. Oppure: «Abbiamo chiesto garanzie ai dirigenti» e «Dobbiamo muoverci bene d'ora in poi, giorno dopo giorno, senza commettere errori». Viene ripetuto quello che ormai è uno dei leitmotiv della vicenda: «Nessuno pensa ai diritti dei bambini». Ma è anche giunta l'ora dei bilanci: «E' stata una settimana di fuoco», commenta una mamma, mentre un'altra ribatteva: «Non ne possiamo quasi più». Qualcuno azzarda: «Dovremmo rivolgerci al Presidente Giorgio Napolitano». Altri: «Bisognerebbe provare a parlare al ministro Gelmini su Youtube, visto che ha detto di aver aperto questo canale di dialogo». Di certo c'è che il comitato «studierà altre forme di protesta e per manifestare». Stasera i genitori s'incontreranno per una riunione in cui si decideranno le future mosse, si discuterà delle strategie e si aggiorneranno tutti i protagonisti sulle trattative in corso. Durante la mattinata di ieri le maestre della «Musso», regolarmente a scuola da martedì anche senza bambini, hanno consegnato alle mamme i quaderni con i compiti per il fine settimana. «Stimiamo le nostre insegnanti - dicono le donne del presidio -, ci forniscono esercizi e spunti per non lasciare i figli a casa senza far nulla. Non sono in vacanza e anche se sono piccoli se ne devono rendere conto». Intanto l'insegnante in attesa di ritornare in classe anche ieri ha lavorato nella biblioteca del circolo didattico all'elementare «Costa». «Domani (oggi, ndr) sarà il mio giorno libero - dice Pina Nocera - e lunedì tornerò in biblioteca, ma da martedì qualcosa dovrà cambiare. Il preside mi ha spiegato che sta girando per i plessi per capire dove inserirmi. Voglio il mio posto: devo fare la maestra e non la bibliotecaria». La maestra «Pina», come la chiamano gli alunni, giovedì ha anche incontrato il difensore civico della Città di Saluzzo, Antonino Di Mauro, che si è offerto per una conciliazione fra lei, i genitori e il preside. Da giorni è esposta alla ribalta della cronaca e vuole precisare alcuni fatti: «Quello che dicono su di me è tutto falso e diffamatorio e pretendo delle scuse. Sono stufa di sentirmi dire che sono incompatibile, anche perché i giudici non l'hanno rilevato, se non con due colleghe, e sono stata spostata ingiustamente. Mi emarginavano e io mi sono solo difesa». [\FIRMA]

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Rete Italia: iniziato ieri il convegno (sezione: Scuola)

( da "Trentino" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Rete Italia: iniziato ieri il convegno Benedetto da Scola. Oggi ci sono Sacconi, Formigoni e Frattini RIVA. Con la "benedizione" in formato lectio magistralis del patriarca di Venezia cardinal Angelo Scola, s'è aperto ieri pomeriggio al Palacongressi di Riva il convegno di Rete Italia, movimento che fa capo al governatore della Lombardia Roberto Formigoni, al vicepresidente della Camera Maurizio Lupi e al vicecoordinatore nazionale di Fi Giancarlo Abelli. I primi due saranno tra i protagonisti di oggi: alle 9.30 proprio Lupi introdurrà "Dialogo sulla crisi", con interventi del ministro del lavoro e della salute Maurizio Sacconi e del professor Giovanni Marseguerra. Alle 10.30 Formigoni parlerà di "Cattolici e laici nella costruzione del Pdl". Dopo lavoro a gruppi, pranzo e assemblea, alle 18.30 sono attesi il ministro degli esteri Franco Frattini e il vicepresidente del parlamento europeo Mario Mauro per trattare "Il ruolo dell'Italia nell'Europa e nel mondo". La tre giorni di riflessione sul nascente Popolo della Libertà si concluderà domattina con Alemanno, Alfano, Fitto, Gelmini, Abelli, Cicchitto, Gasparri e un intervento di Berlusconi. (m.cass.)

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Un'alternativa per far entrare più cultura (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Il parere «Un'alternativa per far entrare più cultura» «L'obiettivo della giornata di autogestione - spiega Ilaria Postano, una degli organizzatori - è far entrare a scuola la cultura, intesa nell'accezione più larga possibile. Stimolare i ragazzi e farli stare insieme in un modo costruttivo». L'idea era nata a novembre scorso dalle proteste contro la riforma Gelmini. I ragazzi, che erano anche scesi in strada a manifestare, avevano cominciato a riflettere sul modo di intendere la scuola e la cultura e da lì avevano pensato di organizzare le giornate di studi alternative. Un modo costruttivo di imparare. L'autogestione controllata sarà ripetuta nelle ultime settimane dell'anno scolastico. \

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Prima del 5 in condotta il "cartellino giallo" (sezione: Scuola)

( da "Trentino" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Varato il regolamento voluto dalla Gelmini Prima del 5 in condotta il "cartellino giallo" ANNALISA D'APRILE ROMA. Dalle elementari alle superiori, passando per le medie, il 5 in condotta farà media e costerà la bocciatura agli studenti indisciplinati. Il governo ha approvato il regolamento sulla valutazione dei voti numerici in tutte le materie (eccetto religione) proposto dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. E sembra siano in arrivo anche finanziamenti per l'edilizia scolastica. Un capitolo spinoso perché secondo il Rapporto Ecosistema Scuola 2009 di Legambiente gli edifici scolastici vetusti sono ancora troppi. Dunque il voto in condotta farà media con gli altri giudizi comportando la non ammissione all'anno successivo o all'esame di Stato e determinando anche i crediti scolastici. Ma il 5 potrà essere dato solo in presenza di "comportamenti gravi" e dovrà essere preceduto da almeno un provvedimento disciplinare, insomma ci vorrà il cartellino giallo. A costare il 5 saranno atteggiamenti come non frequentare regolarmente i corsi e altri da "bullo", come non rispettare il capo di istituto, i docenti, il personale della scuola e i compagni; non osservare le disposizioni di sicurezza dettate dei singoli istituti; non usare correttamente strutture, macchinari e sussidi didattici; danneggiare il patrimonio della scuola. E, a proposito di patrimonio edilizio, secondo l'indagine di Legambiente sull'edilizia ed i servizi scolastici, nel 55,62 per cento dei casi gli studenti frequentano un edificio costruito prima del 1974 e per il 38,14 si tratta di strutture che necessitano di manutenzione urgente. Però salgono al 62,82 per cento le scuole che negli ultimi 5 anni hanno goduto di interventi di ristrutturazione (contro il 47,11 del 2007). Il titolo di città più attenta per sicurezza degli immobili e qualità dei servizi offerti agli studenti, và per il quarto anno consecutivo a Prato. A seguire tra le virtuose, ci sono Biella, Terni, Lecce, Forlì, Livorno, Parma e Firenze.

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Un "cartellino giallo" per gli studenti (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

IL NUOVO REGOLAMENTO APPROVATO DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI Un "cartellino giallo" per gli studenti [FIRMA]FLAVIA AMABILE ROMA Studente avvisato, mezzo salvato: è arrivato il giro di vite promesso dal ministro Gelmini sul comportamento a scuola degli studenti italiani ma anche la promozione alle elementari garantita, salvo casi particolari. Per quel che riguarda la condotta, i docenti procederanno per gradi: ci potrà essere una sanzione disciplinare dopo la quale, se il comportamento grave persisterà, il collegio dei docenti potrà servirsi del 5 in condotta. E' quanto ha stabilito il Regolamento sulla valutazione approvato ieri dal consiglio dei ministri. Il 5 in condotta non può essere usato come strumento di minaccia contro le mobilitazioni studentesche. «Abbiamo voluto indicare una serie di comportamenti che possono portare a un voto di insufficienza perché vogliamo evitare - ha assicurato il ministro Gelmini, alla luce delle polemiche scatenate dalla valanga di 5 (34 mila) registrate nel primo quadrimestre - che la condotta possa essere utilizzata in modo strumentale». La condotta concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici e dei punteggi utili per beneficiare delle provvidenze in materia di diritto allo studio (come le borse di studio o le agevolazioni per i libri). Il voto in condotta farà media con gli altri voti e il 5 significherà la non ammissione all'anno successivo o agli esami di Stato. Per prendere l'insufficienza lo studente dovrà avere compiuto gravi violazioni (definite dallo Statuto degli studenti) come marinare la scuola, mancare di rispetto a preside, professori o compagni di classe, non osservare le disposizioni organizzative dettate dal regolamento d'istituto, danneggiare il patrimonio della scuola (banchi, pc). «Per avere il 5 in condotta - ha osservato il ministro Gelmini - lo studente deve aver già preso una sanzione disciplinare, non necessariamente la sospensione, ma anche una nota» e aver persistito nel comportamento grave. Cancellati i giudizi. D'ora in poi ci sarà il voto per tutte le materie (con la sola eccezione della religione) e in tutte le scuole, dalla primaria (dove i bambini saranno valutati dall'insegnante unico di riferimento) alla secondaria di secondo grado. Alle elementari gli alunni potranno essere non ammessi alla classe successiva «solo in casi eccezionali e motivati» e il voto in condotta sarà espresso attraverso un giudizio. Per essere ammessi all'anno successivo e accedere all'esame di terza media, comunque, sarà necessario avere almeno 6 in ogni materia, compreso il voto in condotta. Anche per accedere all'esame di Stato (maturità) gli studenti dovranno avere la sufficienza in tutte le materie e in condotta, ma è previsto l'accesso diretto all'esame di Stato per gli «studenti che in quarta hanno conseguito 8 decimi in ciascuna materia e nel comportamento, e che hanno riportato una votazione non inferiore al 7 in ciascuna disciplina e 8 per la condotta nelle classi seconda e terza. Per Giuseppe Fioroni, responsabile educazione del Pd il regolamento del ministro Gelmini è: «Un'imbiancata superficiale su crepe profonde». Mimmo Pantaleo, segretario nazionale della Flc-Cgil: «Il Governo contraddice le sue stesse norme, emanate solo pochi mesi fa, laddove era chiaro che il 5 in condotta era strettamente correlato al verificarsi di una sospensione di 15 giorni, mentre ora si fa genericamente riferimento a sanzioni disciplinari». E anche l'Unione degli Studenti è molto critica: « «Come si fa a pretendere serietà dalla scuola se nel giro di pochi mesi il ministero cambia idea almeno tre volte su come debba essere applicato il voto di condotta?» www.lastampa.it/amabile

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Continua nel frattempo il rebus delle province lombarde: tutti i partiti della coalizione vogliono mettere le mani su Brescia (sezione: Scuola)

( da "Cittadino, Il" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Elezioni, Foroni vola verso l'investitura Ma le candidature del centrodestra si conosceranno a fine marzo n Pietro Foroni resta in "pole position", il sindaco leghista di Maleo è il candidato che con tutta probabilità correrà per il centrodestra per conquistare palazzo San Cristoforo. L'investitura ufficiale, però, è destinata a slittare a fine marzo, lo hanno deciso il "senatur" Umberto Bossi e il premier Silvio Berlusconi. I due si sono incontrati proprio in questi giorni e hanno stabilito di ufficializzare i nomi dei candidati solamente dopo il congresso del Popolo della libertà. L'appuntamento è fissato per il 26 marzo, quel giorno Forza Italia e Alleanza nazionale convoleranno definitivamente a nozze. Poi, si tornerà a parlare della tornata amministrativa, ma ci sarà poco tempo per la campagna elettorale: le urne si apriranno, infatti, il 6 e il 7 giugno.L'onorevole Andrea Gibelli, presidente della commissione attività produttive alla Camera, non lascerà il suo incarico. Nei mesi scorsi erano stati in molti a chiedersi se il Carroccio avrebbe davvero chiesto al parlamentare lodigiano di abbandonare palazzo Montecitorio per sfidare Lino Osvaldo Felissari (l'attuale presidente della provincia di Lodi si ricandiderà per il centrosinistra). Una mossa che alcuni leghisti considerano tuttora folle: «Troppo importante il lavoro di Gibelli nella capitale».Secondo alcune indiscrezioni, sembra che inizialmente la scelta del candidato si disputasse fra due nomi: Pietro Foroni e Cristiano De Vecchi, consigliere provinciale. Il direttivo dei lumbard avrebbe poi deciso di puntare sul giovane avvocato, primo cittadino di Maleo.Nel frattempo, però, non si scioglie il nodo della spartizione delle province lombarde, diventato ormai una sorta di rebus. I vertici che si sono tenuti nei mesi scorsi non sono serviti a nulla: Lega nord e Pdl non vogliono rinunciare alla provincia di Brescia. All'interno del Pdl, Brescia era poi rivendicata da Giuseppe Romele (sponsorizzato dal ministro Mariastella Gelmini) e Viviana Beccalossi (sostenuta dal ministro Ignazio La Russa); un altro dei concorrenti in gioco era invece Stefano Saglia di An. Solo qualche giorno fa, Berlusconi avrebbe infine indicato Romele per la tanto ambita provincia.Sul territorio il tavolo provinciale del centrodestra continua a incontrarsi regolarmente. Nell'ultima settimana si è iniziato a lavorare per stilare una prima "mappatura" dei collegi. Greta Boni

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Ora si torna a parlare di tagli alle classi: il ministro pronto a chiudere 3mila plessi (sezione: Scuola)

( da "Cittadino, Il" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Ora si torna a parlare di tagli alle classi: il ministro pronto a chiudere 3mila plessi n Il ministro Gelmini torna ad annunciarlo: «Chiuderemo 3mila scuole». L'aveva già fatto all'inizio dell'autunno. Nell'elenco c'erano anche 21 scuole del Lodigiano. Dopo le proteste però i tagli delle scuole, in provincia, si erano ridotte a una, quella di Cavacurta. Il sindaco Mario Rossi, a novembre, aveva manifestato anche in piazza contro questa eventualità. L'altro giorno la Gelmini è tornata a esprimersi nel merito: «Nella conferenza Stato regioni - ha detto - abbiamo trovato sul tema del dimensionamento e anche dell'edilizia scolastica l'accordo con tutte le regioni, con tutti i comuni e tutte le province: su oltre 6mila scuole, ci si è accordati per la chiusura di 3mila». Il dirigente scolastico provinciale Giuseppe Bonelli però rassicura: «Si ragiona per via molto ipotetica - spiega -; le situazioni critiche restano tali, però bisogna vedere i parametri e le deroghe. Avremo un incontro in regione, ma i tagli al massimo si riferiscono al 2010-2011». «Non chiedetemi di far finta di non vedere gli sprechi - ha aggiunto la Gelmini -; la mia risposta è: riforme in cambio di risorse. E sugli alunni stranieri ipotizza la fissazione di un tetto per classe. Quanto alle classi ponte diventeranno classi a tempo. Ancora una volta è una questione didattica. Non vogliamo chiamarle classi ponte? Chiamiamole classi a tempo per l'apprendimento della lingua italiana che preparano l'inserimento nella classe di appartenenza».

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Dalla Gelmini regole per il 5 in condotta (sezione: Scuola)

( da "Giornale di Brescia" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Edizione: 14/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Dalla Gelmini regole per il 5 in condotta ROMAStudente avvisato mezzo salvato: una sanzione disciplinare sarà per l'alunno come un «cartellino giallo» dopo il quale, se il comportamento grave persiste, il collegio dei docenti sfodererà il «cartellino rosso», cioè il 5 in condotta. Lo stabilisce il Regolamento sulla valutazione approvato ieri dal Consiglio dei ministri. «Abbiamo voluto indicare una serie di comportamenti che possono portare a un voto di insufficienza perché vogliamo evitare - ha assicurato il ministro bresciano all'Istruzione Gelmini - che la condotta possa essere utilizzata in modo strumentale». «Il regolamento - ha aggiunto - è un modo per premiare chi si comporta bene e per, non punire, ma educare gli indisciplinati». Per questo la valutazione della condotta concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici e dei punteggi utili per beneficiare delle provvidenze di diritto allo studio (borse di studio, bonus per i libri). Soddisfazione dal ministro delle Politiche giovanili, Meloni «per il riferimento esplicito all'impossibilità di usare come parametro per l'assegnazione del voto in condotta la legittima espressione delle proprie opinioni». Critiche dal responsabile educazione del Pd, Fioroni: «Un'imbiancata superficiale su crepe profonde: questo rischia di essere il 5 in condotta senza una parallela azione di recupero dei ragazzi e senza aiutare le scuole, allo stremo per mancanza di risorse e personale». Quando si rischia il 5 Assodato che il voto in condotta farà media con gli altri voti e che il 5 (attribuito dal collegio dei docenti) comporterà la non ammissione all'anno successivo o agli esami di Stato, per prendere l'insufficienza lo studente dovrà avere compiuto gravi violazioni come marinare la scuola, mancare di rispetto a preside, professori o compagni di classe, non osservare le disposizioni organizzative dettate dal regolamento d'istituto, danneggiare il patrimonio della scuola. «Per avere il 5 in condotta - ha detto la Gelmini - lo studente deve aver già preso una sanzione disciplinare, non necessariamente la sospensione, ma anche una nota» e aver persistito nel comportamento grave. Voti da elementari a superiori Il regolamento spazza via i giudizi. D'ora in poi ci sarà la valutazione con il voto numerico per tutte le materie (musica compresa) e in tutte le scuole, dalla primaria (dove i bambini saranno valutati dall'insegnante unico di riferimento) alla secondaria di secondo grado. Eccezione farà l'insegnamento della religione cattolica che sarà valutata attraverso un giudizio. Alle elementari gli alunni potranno essere non ammessi alla classe successiva solo in casi eccezionali e motivati e il voto in condotta sarà espresso attraverso un giudizio. Tra terza media e maturità Per l'ammissione all'esame di Stato di terza media gli alunni dovranno conseguire la sufficienza in tutte le materie, condotta compresa. E all'esame finale agli alunni che otterranno come punteggio 10 decimi potrà essere assegnata anche la lode. Sono ammessi alla maturità tutti gli studenti che conseguiranno la sufficienza in tutte le materie e in condotta, ma anche gli studenti che in quarta hanno conseguito 8 decimi in ciascuna materia e nel comportamento e che hanno riportato un voto non inferiore a 7 in ciascuna disciplina, 8 per la condotta, nelle classi seconda e terza. L'educazione fisica concorre come le altre materie alla determinazione della media dei voti.

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Tra i banchi come in campo: "cartellini gialli" per chi sgarra (sezione: Scuola)

( da "Cittadino, Il" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Tra i banchi come in campo: "cartellini gialli" per chi sgarra ROMA Studente avvisato mezzo salvato: una sanzione disciplinare sarà per l'alunno come un «cartellino giallo» dopo il quale, se il comportamento grave persiste, il collegio dei docenti sfodererà il "cartellino rosso", cioè il 5 in condotta. Lo stabilisce il Regolamento sulla valutazione approvato ieri dal consiglio dei ministri. «Abbiamo voluto indicare una serie di comportamenti che possono portare a un voto di insufficienza perché vogliamo evitare - ha assicurato il ministro Gelmini, alla luce delle polemiche scatenate dalla valanga di 5 (34 mila) registrate nel primo quadrimestre - che la condotta possa essere utilizzata in modo strumentale. Il regolamento - ha aggiunto - è un modo per premiare chi si comporta bene e per, non punire, ma educare gli indisciplinati».Per questo la valutazione della condotta concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici e dei punteggi utili per beneficiare delle provvidenze in materia di diritto allo studio (borse di studio, agevolazioni per i libri ecc..). Soddisfazione è stata espressa dal ministro delle Politiche giovanili, Giorgia Meloni «per il riferimento esplicito all'impossibilità di usare come parametro per l'assegnazione del voto in condotta la legittima espressione delle proprie opinioni». Assodato che il voto in condotta farà media con gli altri voti e che il 5 (attribuito dal collegio dei docenti) comporterà la non ammissione all'anno successivo o agli esami di Stato, per prendere l'insufficienza lo studente dovrà avere compiuto gravi violazioni (definite dallo Statuto degli studenti) come marinare la scuola, mancare di rispetto a preside, professori o compagni di classe, non osservare le disposizioni organizzative dettate dal regolamento d'istituto, danneggiare il patrimonio della scuola come banchi e pc.Il regolamento inoltre spazza via i giudizi. D'ora in poi ci sarà la valutazione con il voto numerico per tutte le materie (musica compresa) e in tutte le scuole, dalla primaria (dove i bambini saranno valutati dall'insegnante unico di riferimento) alla secondaria di secondo grado.

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FILIERA D'ECCELLENZA (sezione: Scuola)

( da "Giornale di Brescia" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Edizione: 14/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:economia FILIERA D'ECCELLENZA In alto un momento della presentazione di Mu&Ap in Broletto. Sotto Massimo Gelmini, presidente del Comitato promotore e Sandro Bonomi, presidente di Anima e titolare della Enolgas di Concesio che insieme alla Pedersoli Davide di Gardone VT riceverà il premio «eccellenza» nel corso della manifestazione monteclarense

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Mu&Ap, la meccanica vuole uscire dal tunnel (sezione: Scuola)

( da "Giornale di Brescia" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Edizione: 14/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:economia Mu&Ap, la meccanica vuole uscire dal tunnel Dal 20 al 23 marzo al Centro Fiera del Garda di Montichiari la rassegna dedicata alla filiera dell'automazione e alle macchine utensili Brescia fa sistema: la vetrina sostenuta da tutti gli enti e le associazioni della provincia. Nasce l'«Osservatorio» per la subfornitura BRESCIAOltre 160 espositori a Mu&Ap, la vetrina d'eccellenza dell'intera filiera della meccanica che nella nostra provincia rappresenta un pilastro dell'economia, ma anche motivo d'orgoglio. Un risultato sul quale pochi avrebbero scommesso lo scorso dicembre, quando gli effetti della crisi economica internazionale iniziavano a mordere e le aziende erano alle prese con un pauroso calo degli ordini. Anche per questa ragione l'edizione 2009 della fiera di Montichiari può considerarsi fin d'ora un successo. «Qualche mese fa ci chiedevamo se fosse prudente fare slittare l'evento - confida Massimo Gelmini, presidente del Comitato promotore -. Ha vinto la tenacia di questo Comitato. Oggi possiamo presentare una manifestazione con ben 160 espositori, 500 marchi rappresentati su una superficie di 14.000 mq per un appuntamento fieristico che punta al nucleo storico della meccanica. Un canale di visibilità per le realtà emergenti e chi fa innovazione». Mu&Ap, esempio di Brescia che fa sistema Mai come quest'anno Mu&Ap assume un ruolo importante per ridare speranza ad un comparto strategico per Brescia. «La fiera è uno straordinario strumento per promuovere innovazione e conquistare nuovi mercati e Mu&Ap può essere un mezzo per intravedere l'uscita dal tunnel», ha spiegato il presidente della Provincia Alberto Cavalli. Concetto più volte ribadito ieri nel corso della presentazione della manifestazione - organizzata da Staff Service - in programma dal 20 al 23 marzo al Centro Fiera del Garda di Montichiari. Ma l'edizione 2009 ha segnato un altro traguardo. Mu&Ap ha saputo rinsaldare il legame strategico col territorio ed è un esempio di come Brescia sia riuscita a fare sistema. «Per la prima volta l'iniziativa gode del sostegno di tutti gli enti e le associazioni economiche della provincia che saranno presenti alla manifestazione con un proprio stand e che prenderanno parte ad una serie di progetti che proseguiranno anche dopo l'evento - ha spiegato Antonio Perini, vicepresidente del Comitato -. Le aziende guardano già al futuro e aspettano la ripresa. E dal mondo produttivo arrivano i primi segnali incoraggianti: il settore degli stampisti sta ricevendo una forte richiesta di preventivi. È il primo segnale che la crisi economica ha raggiunto il suo picco, il peggio è passato». Un'area riservata alle Microimprese L'edizione 2009 di Mu&Ap segna l'esordio dell'area Microimprese, uno spazio espositivo realizzato col sostegno dell'Assessorato attività produttive della Provincia, riservato alle imprese che operano nella subfornitura meccanica, nelle lavorazioni meccaniche conto terzi e nello stampaggio. «Una trentina le aziende ospitate in questo spazio. Si tratta di piccole realtà, che non hanno più di una decina di dipendenti ciascuna e che potranno trovare a Montichiari un'occasione di visibilità unica in un contesto altamente specializzato», spiega il vicepresidente della Provincia, Aristide Peli. L'area Microimprese non sarà l'unico progetto di Mu&Ap per valorizzare il ruolo della subfornitura meccanica. Lo scorso settembre si è infatti costituito l'«Osservatorio Mu&Ap», un tavolo tecnico che continuerà ad operare anche dopo la manifestazione proponendo iniziative concrete per lo sviluppo del settore e che come primo compito ha coordinato una ricerca sulla subfornitura meccanica nel Bresciano i cui risultati verranno presentati nel corso di convegno venerdì 20 marzo, giornata di apertura di Mu&Ap, e che aprirà il dibattito sulla Legge 192 del 1988, che in parte ha tradito le aspettative. L'attenzione al credito Nella giornata di sabato invece la Camera di Commercio proporrà un convegno sul tema dell'accesso al credito ed il sostegno agli investimenti. «Il sistema Camerale lombardo insieme alla Regione Lombardia stanno mettendo a punto una serie di azioni a sostegno del credito alle imprese - ha spiegato Massimo Ziletti segretario generale della Camera di Commercio -. Attraverso il sistema Confidi a giorni saranno resi disponibili 50 milioni di euro a garanzia dei crediti, che porteranno ad investimenti di oltre 1 miliardo». All'interno della manifestazione torna quest'anno Guttech, il salone dedicato alle guarnizioni, stampaggio in gomma ed elementi di tenuta. La nostra provincia insieme alla Bergamasca è un collettore strategico per questo settore. Roberto Ragazzi r.ragazzi@giornaledibrescia.it

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"cartellino giallo" poi 5 in condotta ma è allarme edifici (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 4 - Attualità "Cartellino giallo" poi 5 in condotta Ma è allarme edifici Scuola di ANNALISA D'APRILE ROMA. La Gelmini indica i criteri per il voto in condotta di Annalisa D'Aprile Roma. Dalle elementari alle superiori, passando per le medie, il 5 in condotta farà media e costerà la bocciatura agli studenti indisciplinati. Il governo ha approvato il regolamento sulla valutazione dei voti numerici in tutte le materie (eccetto religione) proposto dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. E sembra siano in arrivo anche finanziamenti per l'edilizia scolastica. Un capitolo spinoso perché secondo il Rapporto Ecosistema Scuola 2009 di Legambiente gli edifici scolastici vetusti sono ancora troppi. Partendo dalla principale novità siglata dal Consiglio dei ministri, il voto in condotta farà media con gli altri giudizi comportando la non ammissione all'anno successivo o all'esame di Stato e determinando anche i crediti scolastici. Ma il 5 potrà essere dato solo in presenza di "comportamenti gravi" e dovrà essere preceduto da almeno un provvedimento disciplinare, ad esempio una nota. A costare il 5 saranno atteggiamenti come non frequentare regolarmente i corsi e altri da "bullo", come non rispettare il capo di istituto, i docenti, il personale della scuola e i compagni; non osservare le disposizioni di sicurezza dettate dei singoli istituti; non usare correttamente strutture, macchinari e sussidi didattici; danneggiare il patrimonio della scuola. E, a proposito di patrimonio danneggiato, secondo l'indagine di Legambiente sull'edilizia ed i servizi scolastici, nel 55,62 per cento dei casi gli studenti frequentano un edificio costruito prima del 1974 e per il 38,14 si tratta di strutture che necessitano di manutenzione urgente. Però salgono al 62,82 per cento le scuole che negli ultimi 5 anni hanno goduto di interventi di ristrutturazione (contro il 47,11 del 2007). Il titolo di città più attenta per sicurezza degli immobili e qualità dei servizi offerti agli studenti, và per il quarto anno consecutivo a Prato. A seguire tra le virtuose, ci sono Biella, Terni, Lecce, Forlë, Livorno, Parma e Firenze. Sul fronte delle risorse infine, Gianni Bocchieri, del ministero dell'Istruzione, conferma lo sblocco del finanziamento previsto dall'ultimo piano triennale del governo Prodi, sottolinea che il decreto Gelmini prevede il 5% dei finanziamenti alle opere edilizie e conferma il miliardo di euro per l'edilizia scolastica tra i soldi destinati alle grandi opere dal Cipe.

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contro la gelmini ecco 435 firme (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 4 - Cecina Contro la Gelmini ecco 435 firme Genitori e insegnanti firmano una petizione per dire no alla riforma Iniziativa del Comitato che racchiude famiglie e docenti di varie scuole ROSIGNANO. Una valanga di firme per dire no alla riforma Gelmini. La petizione lanciata dal Comitato genitori-insegnanti che si è costituito a Rosignano ha riscosso successo ed è stata firmata da 435 genitori delle scuole dell'infanzia e primarie del comune. Firme che ora saranno inviate ai dirigenti scolastici, ai presidenti del consiglio di circoli, all'ufficio scolastico regionale, all'assessore regionale alla pubblica istruzioni e al Ministero. Insomma, da Rosignano parte un messaggio forte e chiaro su quello che molte famiglie e docenti vorrebbero per la scuola del domani. «Il Comitato - spiega Marzia Provinciali, una delle responsabili - ha organizzato questa raccolta sotto forma di riconferma collettiva, classe per classe, del modello educativo già scelto al momento dell'iscrizine. I genitori, nei moduli che verranno presentati alle autorità competenti, chiedono questo per i loro figli: un tempo disteso, 30 o 40 ore; insegnanti contitolari e mantenimento delle compresenze. Dunque, chiedono una scuola pubblica di qualità, che sappia accogliere e valorizzare le diversità». Il comitato rosignanese è nato sull'onda delle polemiche per la riforma Gelmini. «Una riforma che oltre a provocare confusione e sconcerto negli insegnanti e nei genitori - dice Provinciali - ha avuto l'effetto, questo assolutamente positivo, di far nascere comitati spontanei di docenti e genitori nella nostra provincia e su tutto il territorio nazionale. Anche a Rosignano si è costituito un comitato che vede come parti attive i genitori e le insegnanti delle scuole dell'infanzia e primaria del territorio. Durante questi mesi piuttosto "caldi" sul fronte dell'istruzione, il Comitato genitori insegnanti ha organizzato una serie di incontri in cui si è discusso, talvolta animatamente, della situazione attuale della nostra scuola e si sono realizzate alcune iniziative che hanno avuto l'intento principale di informare in modo chiaro e senza forzature di sorta, relativamente ai contenuti della riforma». L'ultimo appuntamento si è svolto il 9 febbraio scorso nella sala conferenze di piazza del Mercato e ha visto la partecipazione dell'assessore regionale alla pubblica istruzione Gianfranco Simoncini, dell'assessore Fiamma Nesi e dell'ex dirigente del circolo di Piombino Monarca. «Il dibattito ha suscitato notevole interesse e si è registrata una buona partecipazione da parte dei docenti e dei genitori. Per il nostro comitato la scuola è un luogo in cui i bambini costruiscono le basi per il loro futuro, in cui devono essere rispettati gli stili di apprendimento di tutti, in cui si possano costruire relazioni importanti: è il luogo assoluto della condivisione. La legge Gelmini, invece, non solo non tiene conto delle scelte organizzative e didattiche delle scuole, ma neanche delle scelte delle famiglie». Per questi motivi il Comitato chiede: «Che le scuole continuino a essere autonome e che presentino al territorio e alle famiglie un'offerta formativa ampia e pedagogicamente supportata; che siano mantenute, anzi incrementate, le azioni formative centrate sugli alunni con maggiori difficoltà e che siano ampliate le attività laboratoriali; che continui ad essere cardine della scuola la contemporaneità, strumento indispensabile per un'attività didattica centrata sulla personalizzazione dei percorsi e sull'arricchimento dell'offerta formativa. A supporto e a rinforzo di queste motivazioni sono state raccolte 435 firme». Ma.Mo.

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scuola: sciopero il 18 marzo (sezione: Scuola)

( da "Nuova Sardegna, La" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Cagliari, mobilitazione generale contro la riforma Gelmini Scuola: sciopero il 18 marzo CAGLIARI. Cgil mobilitata anche in Sardegna, con la Federazione dei lavoratori della conoscenza (Flc), in vista dello sciopero nazionale del 18 marzo prossimo che vedrà manifestare insieme, per la prima volta, il mondo della scuola, università, ricerca, Afam (Alta formazione artistica e musicale) e formazione professionale. Nel mirino del sindacato ci sono ancora una volta la riforma del ministro Gelmini e il contratto della scuola che la Flc-Cgil non ha firmato e che è stato bocciato dal 95% dei quasi 400 mila lavoratori che hanno votato nel referendum promosso dalla stessa Cgil. In Sardegna il ritrovo dei manifestanti provenienti da tutta la regione sarà a Cagliari, dove è previsto un corteo che partirà alle 9,30 da piazza Garibaldi per poi confluire in piazza del Carmine per i comizi.

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Scuola, allarme supplenti (sezione: Scuola)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

primapagina pag. 1 Scuola, allarme supplenti L'ALLARME . Diverse scuole bresciane non riescono più a pagare gli stipendi dei supplenti. Alcune hanno impegnato persino i soldi per investimenti e funzionamento della scuola. Ora sono finiti pure quelli e non riescono più non solo a comprare un computer, ma neanche la carta per le fotocopie. Alcuni presidi ricorrono a sponsor e contributi delle famiglie. E c'è chi pensa di rivolgersi alla prefettura.10 IL MINISTRO. Ieri intanto il ministro Gelmini ha varato il regolamento per il 5 in condotta. 7

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GLI ESPOSITORI PRESENTI (sezione: Scuola)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

160 GLI ESPOSITORI PRESENTI NELL'EDIZIONE 2009 di Cesare Mariani Affrontare la crisi con determinazione per essere pronti al momento del rilancio: è il messaggio - e l'invito - lanciato dalla 22a edizione del «Mu&Ap», la rassegna della produzione per l'industria meccanica che torna a fare leva sulle peculiarità che ne hanno segnato la crescita, con un'attenzione particolare alle piccole e medie imprese. La manifestazione, in programma dal 20 al 23 marzo prossimi nei padiglioni del Centro fiera del Garda di Montichiari, completata dalla seconda edizione di Gutech - il salone nazionale dedicato alle guarnizioni, allo stampaggio, eccetera - è stata presentata ieri in Broletto. L'edizione targata 2009 propone 160 espositori, in rappresentanza di 500 marchi, distribuiti su una superficie di 14 mila metri quadrati. In pratica si ripresentano i numeri dell'edizione 2006, quando non si respirava l'aria pesante della crisi. Non è stato facile, dunque, allestire questa manifestazione, la prima a cadenza biennale: «In novembre e dicembre eravamo molto scettici, qualcuno ha anche pensato che potessimo rinunciare, ma la nostra tenacia e la sinergia ci permettono di rilanciare la sfida - ha detto Massimo Gelmini, presidente del Comitato promotore della rassegna -: lo facciamo consapevoli delle difficoltà, ma forti della convinzione che a Brescia ci sono i mezzi e la volontà per contrastare la pesante congiuntura. Quest'anno - ha aggiunto - la manifestazione è stata arricchita da alcune iniziative, che rappresentano un valore aggiunto, come l'Osservatorio Mu&Ap: ha avviato un'indagine sulle imprese, sarà presentata durante il convegno organizzato in collaborazione con la Provincia, previsto venerdì 20 marzo dopo l'apertura. Ampio spazio anche all'eccellenza produttiva bresciana e alle scuole». Quando nel 2007 è stata presentata l'ultima edizione di Mu&Ap a cadenza annuale, «nessuno prevedeva che ci saremmo ritrovati per questo 22° appuntamento nel bel mezzo di una crisi che coinvolge tutto il sistema produttivo - ha sottolineato il presidente della Provincia, Alberto Cavalli -. Nel 2008 si è progressivamente manifestata una difficile situazione economica, che ha colpito duro anche nel Bresciano: un contesto che stiamo fronteggiando con il Tavolo anticrisi. In questa situazione - ha aggiunto - Mu&Ap costituisce un'iniezione di fiducia, che ci avvicina l'uscita dal tunnel, anche se la Brescia delle imprese e dei lavoratori deve comunque trovare un sostegno adeguato per essere pronta a ripartire una volta superato il momento negativo». Attorno alla rassegna, «Brescia ha fatto davvero sinergia - ha precisato Aristide Peli, assessore alle Attività produttive di palazzo Broletto -. In questo senso è importante la presenza di tutte le associazioni e di aziende importanti che hanno creduto nella necessità di essere propositivi per far fronte e superare il momento recessivo. Ai tanti aspetti negativi della crisi si contrappone - ha aggiunto - la filosofia del "fare sistema": si manifesta in questa edizione del Mu&Ap al quale crede molto la Provincia». A sottolineare l'unità d'intenti per battere la crisi facendo della fiera un'occasione propositiva, la presenza, durante la presentazione, tra gli altri, del presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia, Gianmaria Rizzi, il vice presidente vicario di Associazione Artigiani, Alberto Vidali, il presidente della Camera di commercio, Francesco Bettoni, e il direttore Massimo Ziletti, il presidente di Assopadana, Mariano Mussio, il segretario di Apindustria, Francesco Gobbi. Nonostante la crisi, dunque, Mu&Ap vuole essere positivo, nella consapevolezza che, per rilanciare il frutto del lavoro bresciano, non si dovranno lesinare l'impegno e trascurare alcuna opportunità.

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Pronti ad affrontare l'uragano della crisi (sezione: Scuola)

( da "Arena, L'" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Sabato 14 Marzo 2009 CRONACA Pagina 10 L'INAUGURAZIONE. Mazzucco ha tracciato un quadro preoccupante. Ampi spazi vuoti tra le poltrone in aula magna «Pronti ad affrontare l'uragano della crisi» Il rettore: «Oggi non c'è il consueto clima festoso Ma la ricerca deve rimanere una ricchezza per il Paese» Inaugurando il 26° anno accademico dell'università veronese, il rettore Alessandro Mazzucco ha ripetuto più volte la parola «uragano», riferendosi alla crisi economica e ai pesanti tagli dei finanziamenti statali. In un'aula magna con ampi spazi vuoti tra le poltrone, Mazzucco ammette: «Oggi non c'è il clima festoso dello scorso anno e c'è chi ritiene che l'inaugurazione ufficiale delle attività del secondo maggior ateneo del Nordest, con 23mila studenti, in un momento di presunto lutto per l'università, non meriti la partecipazione». Al suo fianco, i rettori, i presidi e i membri del Senato accademico. In prima fila, a rappresentare il governo c'è il sottosegretario all'Economia e finanze, Alberto Giorgetti. «Ma noi», prosegue Mazzucco, «condividiamo il pensiero del ministro Gelmini quando dice che università e ricerca sono una ricchezza per l'Italia». Fuori, gli studenti dell'Onda mettono in scena un «presidio creativo»: una studentessa vestita da lucciola è l'università alla mercé del mercato. «Non c'è niente da festeggiare» esclamano contestando il sindaco Tosi e il presidente degli industriali Gianluca Rana. In aula, Mazzucco sottolinea «l'apparato sobrio dell'evento, in piena sintonia con i tagli di spesa del governo». E assicura: «Siamo attrezzati per affrontare la crisi pur sapendo», aggiunge amaramente, «che se l'uragano supererà certi parametri di violenza, nulla si potrà salvare». Il rettore, avvolto nella sua toga, gela i presenti: «La forza dell'uragano è quella che produce una perdita del 20 per cento del finanziamento universitario, 1.400 milioni di euro, nel modo indiscriminato, proprio delle catastrofi naturali». Nell'attesa, Mazzucco assicura che «tutti gli infissi sono stati rinforzati» e spiega: «Malgrado un aumento delle iscrizioni abbiamo ridotto i corsi del 17 per cento». Su un bilancio di 229 milioni, 95 provengono da trasferimenti dello Stato che riconosce a Verona una quota dell'1,28 per cento del fondo nazionale. «Ma», continua Mazzucco, «le spetterebbe l'1,41 per cento e ciò negli anni ci ha provocato un sottofinanziamento di 90 milioni, andati a beneficio di altri atenei soprafinanziati». In prima fila il sindaco Flavio Tosi annuisce. In questa situazione, spiega che il ricorso ai privati è fondamentale. Tuttavia, Mazzucco assicura che non ci saranno «tagli indiscriminati». Ma, conclude, «se questo uragano minaccioso non si affievolirà, non ci rimarrà che invocare il sostegno di questa città, di questa Provincia, di questa Regione, che tanti anni fa hanno creduto nella loro università». A nome degli studenti, Carlotta Cena ha lanciato un appello affinché la scure dei tagli non colpisca le borse di studio. Nel suo saluto, il sindaco Tosi ha puntato l'indice sugli «sprechi di altri atenei che uniti all'attuale momento di crisi rischiano di mettere alle corde anche la nostra università, fra le più virtuose». E ai politici presenti chiede «regole chiare e precise per la distribuzione delle risorse, basate su parametri oggettivi di merito». Agli studenti «che chiedono nuovi spazi» fa sapere che il Comune metterà a disposizione nei prossimi giorni all'interno della Passalacqua 350 metri quadrati di sale di studio.  

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La riforma affossa l'Informatica (sezione: Scuola)

( da "Arena, L'" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Sabato 14 Marzo 2009 CRONACA Pagina 11 FUTURE MATRICOLE. I docenti degli istituti tecnici superiori contestano la soppressione della materia «trattamento testi» che dà ai giovani i primi rudimenti di computer «La riforma affossa l'Informatica» Le insegnanti: eliminata materia basilare Se quello informatico è il linguaggio del futuro, alcuni studenti italiani potrebbero essere a rischio analfabetismo e trovarsi fra qualche anno in difficoltà, soprattutto nel mondo del lavoro. Tra le rivoluzioni che la riforma Gelmini porterà al pianeta scuola, dalla primaria fino agli indirizzi superiori, una novità importante interessa proprio l'insegnamento dell'informatica. Un nuovo aspetto, tra i numerosi recentemente introdotti, di cui si è parlato poco ma che potrebbe avere pesanti ripercussioni nel curriculum studi dei ragazzi. Allo stato attuale, infatti, la riforma decreta la totale soppressione, dai piani orari degli istituti tecnici del settore economico, della disciplina di Trattamento testi; ovvero di quella materia che insegna agli studenti le conoscenze pratiche di base sull'uso del pc e dei più frequenti programmi. LA PROTESTA. A lanciare l'allarme dell'analfabetismo informatico sono gli stessi docenti della materia. Voce della protesta è la professoressa Ileana Vicentini, docente di Trattamento testi al Marco Polo, che ha scritto e inoltrato a tutti i parlamentari italiani un documento in cui spiega le conseguenze negative che avrà la decisione del ministro all'Istruzione Mariastella Gelmini. Quella espressa da Vicentini non è un'opinione isolata ma condivisa da numerosi colleghi. Numerosi su Internet i forum di docenti che discutono della questione. E la protesta sembra essere supportata anche da molti degli studenti che anziché appoggiare l'alleggerimento delle ore della materia, questa volta ne auspicherebbero addirittura l'aumento. LA DISCIPLINA. Si tratta infatti di «un insegnamento organico e programmato che porta, inizialmente all'utilizzo razionale della tastiera per un rapido inserimento dei dati e alla conoscenza dei concetti fondamentali, fino al perfetto uso dei più utilizzati software applicativi quali Word, Excel, Access, Power point, senza considerare Internet e la posta elettronica», spiega Vicentini. Ora, «viene quindi a mancare l'insegnamento di una materia che prepara gli studenti all'uso pratico del pc, rendendoli immediatamente operativi quando entrano nel mondo del lavoro. Tutto questo comporterà un grave danno in termini di tempo e di investimenti economici anche per le aziende che dovranno provvedere alla formazione dei neo-assunti per sopperire alla loro "ignoranza informatica"», prosegue Vicentini. «Queste considerazioni possono sembrare una estrema difesa alla nostra categoria, e in parte probabilmente lo sono. Ma si tratta di una decisione assurda, che rema contro l'interesse stesso di ciascun studente. Il potenziamento dell'informatica o della matematica non potranno di certo sopperire all'esperienza pratica fatta durante le ore di laboratorio: pratica e teoria sono due cose diverse, seppur entrambe fondamentali», aggiunge Viviana Roveda, insegnante di Trattamento testi all'istituto Einaudi. PATENTINO EUROPEO. Un'altra questione importante su cui viene posta l'attenzione è quella della certificazione internazionale informatica. «Conseguenza certa della soppressione della disciplina sarà l'esclusione dei nostri studenti dalla possibilità di ottenere senza troppi costi aggiuntivi la Patente europea del computer, l'Ecdl, attualmente conseguita proprio grazie alla preparazione effettuata durante le ore di esercitazione in laboratorio», spiega Vicentini. «Nei prossimi anni, di questa opportunità si potranno avvalere solo quegli studenti le cui famiglie saranno nella condizione di farsi carico dei costosi corsi che preparano all'Ecdl, mentre ora l'accesso è garantito a tutti, indistintamente». GLI STUDENTI. Per protestare contro la riforma Gelmini, gli studenti, sia delle superiori che dell'università, sono scesi in piazza per giorni e giorni durante i mesi scorsi, organizzando addirittura maratone di lettura e lezioni in piazza Dante. Ma l'importanza che loro attribuiscono alla materia di Trattamento testi risale ancora a tempi non sospetti, qualche anno fa. «All'indomani dell'introduzione dell'indirizzo sperimentale Erika, che ha decretato lo slittamento dell'insegnamento dalle quattro ore settimanali durante il trienni, alle due settimanali al biennio, gli studenti dell'Einaudi, seguiti poi dagli alunni di altri istituti avevano organizzato una raccolta firme che ha visto sottoscrivere la protesta dalla maggior parte di loro», ricorda Roveda. Al momento, non ci sono ancora state iniziative analoghe, anche se per i docenti è questione di tempo.«È talmente tanta la confusione e così poca l'informazione che probabilmente i ragazzi ancora non si rendono conto di questo particolare ma fondamentale cambiamento».  

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Scuola, stop supplenze Abbiamo finito i soldi (sezione: Scuola)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

LA CRISI DELL'ISTRUZIONE. Alcuni presidi sono stati costretti a ricorrere agli sponsor, oppure a chiedere aiuto alle famiglie. E c'è chi pensa di rivolgersi alla Prefettura Scuola, stop supplenze «Abbiamo finito i soldi» ITALA CABRINI di Mimmo Varone Le scuole bresciane non riescono più a pagare gli stipendi dei supplenti. Alcune non li pagano da mesi, altre hanno impegnato persino i soldi per gli investimenti e per il funzionamento della scuola. Ora sono finiti pure quelli, e oltre a non poter retribuire i precari, non riescono più a comprare un computer, ma anche la carta per le fotocopie. Alcuni presidi ricorrono a sponsor e contributi delle famiglie. Il ministero di Mariastella Gelmini non manda i fondi necessari, e loro devono comunque garantire il diritto all'istruzione. LA SITUAZIONE è drammatica. La dirigente dell'istituto comprensivo di Gargnano, Mirelia Scudellari, sta pensando di segnalarla alla Prefettura di Brescia per i possibili risvolti di ordine pubblico. Il preside del professionale «Dandolo» di Corzano Pietro Maffeis, che è pure presidente dell'Associazione scuole autonome bresciane (Acab) e lombarde, ha già contattato l'avvocato Giuseppe Pennisi, docente di Diritto pubblico e Legislazione scolastica all'università Roma 3, per esplorare la possibilità di «chiamare in giudizio il Ministero». Il fatto è che le scuole hanno finito i soldi, e vantano migliaia di euro di «residui attivi», crediti accumulati nei confronti del Ministero. Continuano a scrivere all'indirizzo di viale Trastevere, ma nessuno risponde. Da mesi non sanno più da che parte girarsi. La preside del comprensivo di Vobarno, Itala Cabrini, deve avere 140 mila euro per gli anni dal 2006 al 2008, mentre la cifra prevista per quest'anno «è ridicola». Il budget per le supplenze «è calcolato sulla spesa di qualche anno fa - dice -, e noi abbiamo sempre sforato. Basta una supplenza lunga per far saltare le previsioni. Per di più, ogni anno ci hanno dato sempre meno soldi e abbiamo coperto le spese con fondi di cassa nostri». Ora anche quelli sono finiti. «Abbiamo chiuso il bilancio 2008 con 37 euro in cassa, 40 mila euro di fatture inevase e supplenti pagati fino a novembre - spiega la preside -. Con i fondi 2009 abbiamo pagato parte delle fatture e gli stipendi di dicembre e gennaio. In febbraio i precari non hanno avuto niente, e non so cosa avranno fino al dicembre prossimo». L'ISTITUTO DI VOBARNO non è la sola scuola in cui i supplenti sono rimasti senza un centesimo. A Gargnano, Scudellari non li paga da gennaio. «Restano a loro rischio - dice -, perché non so se avremo i fondi necessari». Secondo il ministero, alla sua scuola spetterebbero per le supplenze 4 mila euro, ma «io ho cinque docenti in maternità e ne spendo dagli 8 ai 9 mila al mese - sottolinea -. Ho già utilizzato tutto il possibile per pagare novembre e dicembre, ho scritto a Roma senza avere risposte, non mi resta che segnalare alla Prefettura che le classi potrebbero restare scoperte». Quale più quale meno, tutti gli istituti sono nella stessa barca. Ma a soffrire maggiormente sono le scuole «giovani» di provincia, che hanno molti precari da retribuire. «La circolare del 25 novembre 2008 stabilisce una quota supplenze per ciascuna, che può essere aumentata fino a un massimo del 50 per cento - dice Maffeis -, ma noi su un bilancio di 1,4 milioni dobbiamo ricevere 320 mila euro». Fino a oggi ha fatto fronte agli stipendi, ma «ho già speso 63 mila euro, che entro giugno diventeranno 110 mila. Sempre che non intervengano altre supplenze. Chi mi darà il resto - si chiede -? Sarò costretto anch'io a non pagare, perché non posso dar fondo alla poca liquidità residua che mi serve a far funzionare la scuola». LA PRESIDE del comprensivo di Rovato, Rita Venuti, è nelle stesse difficoltà, ma soprattutto alle materne e alle elementari: «Continuo a chiamare supplenti anche per un giorno, perché in primo luogo devo garantire il servizio e l'assistenza, e anticipiamo con i nostri fondi. Poi vedremo cosa dirà il ministero». Il Capirola di Leno deve ricevere 400 mila euro, oltre ai fondi per l'esame di Stato, e «per pagare le supplenze non compriamo più un'attrezzatura», rivela la preside Ermelina Ravelli. Anzi, «utilizziamo anche contributi di famiglie e sponsor». Confessa di aver chiesto a una banca un anticipo dietro garanzia dello Stato, ma «mi hanno risposto che non fanno finanza creativa!». Anche Ermelina Ravelli ha scritto lettere al Ministero,, pure lei senza avere risposta. E i suoi docenti non hanno ancora avuto i compensi per le attività aggiuntive di due anni fa, perché anche il fondo d'istituto è andato alle supplenze. «Ci obbligano a fare il piano formativo - sbotta -, ci promettono soldi che poi non ci danno, e fra un po' dovremo portarci la carta da casa».

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iscrizioni alle primarie, flc-cgil: i genitori vogliono il tempo pieno (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 3 - Udine Iscrizioni alle primarie, Flc-Cgil: i genitori vogliono il tempo pieno Anche in Friuli, vince la scuola tradizionale. Quella che, secondo la Flc-Cgil, «la riforma Gelmini vorrebbe impoverire, trasformandola nella scuola al risparmio delle 24 e 27 ore». La conferma arriva dai dati sulle iscrizioni alle primarie (38 su 47 gli istituti di cui si conoscono già i risultati): 42 richieste di tempo scuola a 24 ore, 157 per una scuola a 27 ore, 1.762 a 30 ore e 1.469 per il tempo pieno a 40 ore. «Un bello schiaffo arriva dunque anche qui, come altrove in Italia, ai sostenitori del ministro - afferma Franca Gallo, segretaria provinciale della Flc-Cgil -: solo l'1,2 per cento delle famiglie ha scelto la scuola "povera" a 24 ore e il 4,6 per cento a 27 ore. Questo significa che anche nella nostra provincia ha avuto successo la campagna nazionale per la conferma del modello di scuola attuale, con il tempo pieno, la pluralità docente, le compresenze e l'inclusione». Ma la battaglia del sindacato è soltanto cominciata. «Il modello di tempo pieno e modulare - incalza Gallo - va difeso e rivendicato negli Uffici scolastici provinciali e regionali, nei Comuni e in Regione». Il prossimo appuntamento, per chi intende sostenere la "causa" dell'Flc-Cgil, è lo sciopero generale della scuola proclamato per mercoledì. Alla manifestazione, prevista alle 14.30 in piazza Diacono, in Friuli Vg si affiancano le quattro ore di sciopero delle altre categorie «per chiedere - conclude Gallo - vere politiche per uscire dalla crisi».

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Boghetta: Provinciali: disposti ad alleanze (sezione: Scuola)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

cronaca pag. 16 Boghetta: «Provinciali: disposti ad alleanze» Lunedì sera un dibattito sui temi della riforma Gelmini al San Carlino, martedì l'incontro con i responsabili del Partito Democratico per verificare la possibilità di un'alleanza alle prossime elezioni provinciali. Saranno le prime due uscite ufficiali di Ugo Boghetta, il commissario di Rifondazione comunista subentrato alla segreteria provinciale del partito la settimana scorsa. Dopo settimane di scontro interno c'è voglia di guardare avanti e di dire basta alle polemiche interne. «VOGLIAMO dimostrare che siamo un partito che c'è, che esiste, che è vivo», afferma il responsabile comunicazione Massimo Cornacchiari nella sede del partito di via Eritrea. «Martedì abbiamo fatto un primo incontro - afferma Cornacchiari -, nel quale non ci siamo distribuiti poltrone ma carichi di lavoro per i prossimi mesi. La scelta del commissario è una sconfitta: la situazione si poteva gestire in modo diverso, così come noi rispettiamo ma consideriamo un errore la scelta di tanti compagni e compagne di uscire dal partito». Insomma, più di un messaggio di apertura e la sottolineatura, ribadita anche da Boghetta, che non solo non c'è intenzione di fare epurazioni ma, anzi, che anche «i compagni della minoranza che resteranno nel partito daranno il loro contributo alla formazione delle liste e delle strategie per le prossime elezioni». Boghetta non si limita a questo ma osserva anche che «molti di quelli che al congresso avevano votato la mozione due (quella della minoranza di Nichi Vendola) non l'hanno certo fatto per sciogliere il partito». Per il resto Boghetta ha detto che ora bisogna guardare avanti e pensare ai problemi delle persone. Al centro deve tornare il tema del lavoro e in particolare il blocco dei licenziamenti utilizzando gli strumenti della cassa integrazione a rotazione e dei contratti di solidarietà. E se per molti questo significa avere meno soldi in tasca, c'è la necessità di mettere maggiori risorse per gli ammortizzatori sociali in modo che lavoratori e lavoratrici, precari e non, abbiano più reddito a disposizione. «PURTROPPO - osserva Boghetta -, sia al tavolo provinciale sulla crisi che a livello nazionale qualcuno pensa che bisogna attendere e sperare che ritornino le vacche grasse. Ma non sarà così, perché questa crisi non è come le altre e merita risposte di ben altro genere». Il commissario di Rifondazione chiede che anche gli imprenditori bresciani facciano la loro parte per contribuire ad evitare il peggioramento della situazione, così come è necessario che si raggiunga un accordo con i commercianti per avere i prezzi bloccati. O ancora, sul tema del carovita. Pensare alla costituzione di «spaccio popolari». A breve, annuncia Boghetta, verrà presentato in Provincia un ordine del giorno nel quale si chiederà una seduta straordinaria sulla crisi e la richiesta che a livello locale ci siano tariffe agevolate sui servizi pubblici per chi perde il lavoro o finisce in cassa integrazione. L'ATTENZIONE è rivolta alle elezioni provinciali. Prc andrà con il proprio simbolo ma è disposta ad alleanze sui programmi. Martedì ci sarà l'incontro con il Pd: «Vedremo - conclude Boghetta -: in questa situazione di difficoltà della sinistra mi sembra utile ragionare su possibili alleanze e credo che guardando ai problemi della gente si possano accorciare le distanze». TH.BE.

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Anche i parlamentari contagiati da "Facebook" tra link e sostenitori i più attivi sono Menia e Gottardo (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Anche i parlamentari contagiati da "Facebook" tra link e sostenitori i più attivi sono Menia e Gottardo Sabato 14 Marzo 2009, di Daniele Franz Anche i rappresentanti della Nazione si stanno informatizzando e hanno scoperto Facebook, evidentemente considerato un utile strumento per mantenere contatti con i propri elettori, per comunicare le proprie iniziative o, più semplicemente, per confrontarsi con persone di varia estrazione, magari non impegnate direttamente in politica. I più presenti sono i membri del Governo, i quali, grosso modo, ci sono tutti. Da Giulio Tremonti a Giorgia Meloni, da Mariastella Gelmini ad Altero Matteoli, da Mara Carfagna a Franco Frattini e così via. Il ministro degli Esteri eletto in Friuli Venezia Giulia addirittura vanta addirittura tre link, dei quali uno personale, uno di sostenitori con quasi 2500 iscritti e uno addirittura di fans con circa 500 utenti che si sono proclamati suoi "tifosi". Ma lo strumento Facebook ha travalicato i banchi del Governo invadendo progressivamente e trasversalmente tutto l'emiciclo quasi come un virus. Ritengo personalmente che non sia un male, anzi ho già avuto modo di dire che tutto ciò che accorcia le distanze tra eletti ed elettori deve essere accolto con favore e con interesse e quindi ben vengano la rete e le chat e tutti gli strumenti che le nuove tecnologie mettono a disposizione. Per quanto riguarda i deputati eletti in Friuli Venezia Giulia bisogna dire che apparentemente vi sono approcci discordanti. Presente ed attivo, favorito in questo anche dalla giovane età il leghista Fedriga, assenti invece Maran,Contento e Compagnon, così come pure Antonione. Figurano invece Roberto Menia con più di 300 sostenitori ed Ivano Strizzolo che più modestamente si ferma a quota 31. Attivo e partecipe Isidoro Gottardo che non solo comunica le proprie attività, come ad esempio il viaggio a Praga con tanto di nota illustrativa, ma risponde con buona tempestività anche alle critiche ed alle provocazioni. Non sottraendosi alla responsabilità della risposta. Insomma, tutto molto utile e molto bello. Con la speranza però che le mani che solerti inviano risposte, commenti ed approfondimenti spostandosi sulla tastiera appartengano al deputato e non ad un suo collaboratore, e se non proprio le mani che almeno la testa sia quella del parlamentare.

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Più studenti al Colotti e all'Ipsaa Della Lucia (sezione: Scuola)

( da "Corriere delle Alpi" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

di Raffaele Scottini Più studenti al Colotti e all'Ipsaa Della Lucia Calano l'Itis Negrelli e il Rizzarda, il «Dal Piaz» richiama studenti dal Primiero Correnti: «C'è un segnale, ragioneria sta riacquistando credibilità e meno studenti guardano al Trentino» Il numero delle classi influenzato della riforma Gelmini FELTRE. Calano le iscrizioni al Classico, Itis e Rizzarda, aumentano al Colotti, Geometri e Agraria, restano uguali allo Scientifico. In attesa di ritoccare i numeri che formeranno le classi prime del 2009-10, gli exit poll registrano una parziale inversione di tendenza rispetto al grande esodo di feltrini verso il Primiero (sui 120 studenti iscritti nel polo di Fiera e all'Enaip). Il Dal Piaz conta metà delle sue trenta matricole provenienti dal Trentino, lo Scientifico una decina su ottantasette. Bene anche il Colotti con affluenze in crescita da Santa Giustina, Sedico e Lamon. Licei. Al Classico gli iscritti scendono dai 39 del 2008 ai 30 di quest'anno con la previsione di due sezioni prime, mentre allo Scientifico sono di nuovo 86 per formare quattro classi. «I dati sono indicativi perché bisogna aspettare bocciature, trasferimenti e alla fine verificare», dice il preside Salvatore Russotto. «Inoltre la riforma Gelmini aumenta il numero massimo di alunni per classe a 27 e 30, ma dobbiamo tenere conto della capienza delle nostre aule che non tengono più di 27 unità». Tra le matricole, dal Trentino arriveranno una quindicina di umanisti e un decina di ragazzi per lo scientifico. Geometri e Itis. Le prime del Forcellini cresceranno da 32 unità a 41 con la conferma di due sezioni. Il Negrelli subisce invece un calo di dieci iscritti passando dai 95 dello scorso anno ad 85. «Non so se riusciremo a fare cinque classi prime come nel 2008», commenta il dirigente dell'Itis Michele Sardo. «Probabilmente saranno quattro, ma vedremo a giugno quando potrebbero aggiungersi ragazzi da altre scuole. Il nostro bacino è il Feltrino, il Primiero e pochi dalla val Belluna». Agraria. Con 79 iscritti il preside Ezio Busetto ipotizza di formare cinque sezioni (una in più rispetto all'anno scorso quando gli alunni in prima erano 70). Il trend vede un aumento di bellunesi (da 40 a 55), mentre da fuori provincia arriveranno una quindicina di ragazzi da Vicenza e altri da Treviso e Trento. Colotti e Rizzarda. L'istituto commerciale vedrà un incremento di iscritti da 34 a 42 divisi in due sezioni, con ragazzi provenienti anche da Santa Giustina, Sedico e Lamon. «Stiamo riacquistando credibilità sul piano dell'offerta formativa», esordisce il dirigente Carmelo Correnti. «Si nota un cambio di rotta con diversi giovani che scelgono Feltre invece del Trentino. Si registra anche un aumento di alunni che escono dalla media Rocca: l'anno scorso erano cinque e nel 2009 passano a tredici». è presto per fare una stima di come saranno organizzate le classi, ma in attesa di eventuali aggiunte dell'ultima ora, la flessione di matricole al Rizzarda da 49 a 39 fa prospettare una riduzione delle sezioni da tre a due.

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formazione professionale passa la linea di formigoni - franco vanni a pagina vii (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina I - Milano Accordo con il ministro Gelmini nuovo sistema unico per gli istituti Formazione professionale passa la linea di Formigoni FRANCO VANNI A PAGINA VII SEGUE A PAGINA VII

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"ma quei corsi restino una scuola vera" (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VII - Milano Il sindacalista: bene il riordino di una situazione confusa, però non ne approfittino per ridurre gli insegnanti "Ma quei corsi restino una scuola vera" "Gli studenti non sono macchine, devono imparare anche le materie di cultura generale" Marco Bianchi, segretario regionale di Cisl Scuola, cosa cambierà davvero con l´accordo fra Formigoni e Gelmini sull´istruzione professionale? «Sicuramente si metterà un po´ d´ordine in un settore in cui fino a oggi Regione e ministero avevano compiti che in parte si sovrapponevano. Ma è troppo presto per dire se il sistema unico della formazione funzionerà, le riforme nel mondo della scuola si giudicano sui tempi lunghi. L´importante è che non si voglia ridurre il livello culturale degli istituti professionali, che non si faccia della formazione un discorso solamente tecnico. Le materie culturali devono comunque essere insegnate, perché lo studente è una persona e non una macchina». Cosa le piace del nuovo sistema? «Anzitutto, il fatto che gli studenti degli istituti professionali statali dopo tre anni possano avere la qualifica professionale, come succedeva una volta. Un altro aspetto positivo è l´aumento delle attività di laboratorio, che preparano davvero i giovani al mondo del lavoro». E i possibili danni? Proprio l´aumento dell´attività di laboratorio può destare preoccupazioni dal punto di vista dell´occupazione: ci batteremo perché non si usino i laboratori come scusa per mandare a casa i docenti delle altre materie. Semmai si facciano agli insegnanti dei corsi di formazione ad hoc. E poi c´è la questione dei contratti» Quale questione? «Deve essere chiaro sin da subito che gli insegnanti delle scuole statali devono restare dipendenti dello Stato, non passare sotto la Regione. Questo provocherebbe una frammentazione della categoria che in tempi duri come questi sarebbe un danno troppo grande. Ma, almeno per ora e per fortuna, il problema è solo virtuale. Di reale invece c´è il taglio degli indirizzi di studio negli istituti tecnici annunciato dalla Gelmini». Quali effetti avrà? «Non è ancora chiaro quali e quanti indirizzi voglia tagliare, ma di sicuro sarà una riorganizzazione profonda. In tempi di crisi un simile riordino può essere l´occasione per risparmiare segnando posti di lavoro, e questo non deve succedere. Anche in questo caso i docenti vanno rivalutati e riqualificati, perché con la crisi l´istruzione tecnica ha un valore enorme, è l´anticamera del lavoro qualificato e per questo attrarrà sempre più studenti. Proprio per per l´importanza del tema, mi dispiace che Regione e ministero, nel fare l´accordo, non abbiano voluto coinvolgere gli insegnanti e i loro rappresentanti sindacali» (f. v.)

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professionali, passa la linea lombarda - franco vanni (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VII - Milano Professionali, passa la linea lombarda Intesa Gelmini-Formigoni: diplomi tecnici dagli istituti della Regione Una cabina di regia eviterà che insegnamenti statali e locali si sovrappongano, con gli stessi programmi FRANCO VANNI Parte dalla Lombardia la rivoluzione federale dell´istruzione. Il primo passo verso la scuola regionale è l´accordo sulla formazione tecnica e professionale firmato dal presidente della Regione Roberto Formigoni e dal ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini. Il testo, passato ieri in giunta al Pirellone, sarà presentato lunedì: dal prossimo anno scolastico anche gli istituti professionali statali potranno rilasciare dopo tre anni il diploma di qualifica professionale (fino a oggi appannaggio esclusivo dei corsi regionali). Per contro, i corsi della Regione garantiranno un diploma tecnico, a patto che gli studenti frequentino un anno integrativo di studi al termine del triennio. E dopo un ulteriore quinto anno di studi, gli iscritti ai corsi di formazione potranno frequentare i nuovi "istituti superiori di istruzione tecnica", cicli para-universitari per formare personale altamente specializzato. La convergenza fra Regione e ministero risolve la battaglia sorta nel 2007 fra il Pirellone e il governo Prodi su chi avesse diritto alla formazione professionale. Roma accusava la Regione di sconfinare in terra non sua (cioè nel campo dell´istruzione), impugnando la legge regionale che istituiva i corsi triennali di formazione. La Regione rispondeva diffidando l´allora ministro all´istruzione Giuseppe Fioroni. Un braccio di ferro che andava oltre gli steccati politici, con i consiglieri regionali d´opposizione schierati con Formigoni contro il governo di centrosinistra. L´adesione delle singole scuole al nuovo sistema unico di formazione professionale per il prossimo anno sarà volontaria. Il programma entrerà a pieno regime dall´anno scolastico 2010/2011. Altra importante novità è la nascita di una cabina di regia a livello locale sulla didattica: la Direzione scolastica regionale (cioè il ministero) e l´assessorato all´Istruzione della Regione faranno in modo di non proporre gli stessi programmi nelle scuole di rispettiva competenza. Essendo a questo punto entrambi in grado di fornire diplomi e abilitare al lavoro, non dovranno sovrapporsi. Una collaborazione che attua, per la prima volta in Italia, le previsioni del titolo quinto della Costituzione in materia di formazione. Formigoni, che ha ottenuto dal ministero anche promesse sul fatto che non saranno tagliati posti di insegnante nella scuola lombarda, parla di «un accordo che mette gli studenti nelle condizioni di avere una formazione ancora più alta e che, in un momento di difficoltà economica, ci consente di puntare davvero sui giovani». Nel nuovo sistema unico della formazione, una parte centrale avranno le attività di laboratorio e per questo sarà probabilmente necessario un programma di aggiornamento per i docenti. SEGUE A PAGINA V

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niente prima elementare a cimpello: pochi ragazzi "mistero" sugli esuberi (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 8 - Pordenone Niente prima elementare a Cimpello: pochi ragazzi "Mistero" sugli esuberi FIUME VENETO FIUME VENETO. Durante la riunione promossa dall'associazione "Donne e società" e dall'amministrazione comunale, con l'obiettivo di fornire delucidazioni alle famiglie di Fiume Veneto sul futuro della scuola a seguito della riforma attivata con la legge Tremonti-Gelmini e col decreto Gelmini, dalla relazione di Antonella Piccolo sono emerse novità sull'impossibilità di attivare una prima classe elementare a Cimpello perché il numero minimo richiesto per la costituzione di una classe è passato dalle 10 unità del decreto Fioroni alle 15 del decreto Gelmini. La relatrice ha evidenziato una situazione d'incertezza che deriva soprattutto dalla mancata assegnazione degli organici che, a suo dire, dovrebbe avvenire con una imminente circolare ministeriale dalla quale si evincerà se, per l'istituto comprensivo di Fiume Veneto, ci saranno o meno degli esuberi, se e come l'istituto potrà fruire delle disponibilità di tempo degli insegnanti della scuola a tempo pieno che vengono privati di attività di compresenza, se e come troverà concreta attuazione l'autonomia scolastica. Al dibattito è intervenuto anche il dirigente scolastico, Pietro Fagotto, che ha sottolineato la situazione d'incertezza che accompagna la riforma. Pur sottolineando l'incompetenza del Comune nella gestione della scuola, l'assessore all'Istruzione Giuseppe Bariviera ha ritenuto di far proprie le ansie delle famiglie proponendo un incontro chiarificatore. (c.l.)

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padova sceglie il tempo pieno (sezione: Scuola)

( da "Mattino di Padova, Il" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Il 90% dei genitori opta per l'orario massimo nella domanda di iscrizione alle elementari Padova sceglie il tempo pieno Pd e Cgil rilanciano la mobilitazione anti-Gelmini Nelle scuole elementari dei 14 istituti comprensivi statali della città (ma anche in provincia), quasi tutti i genitori hanno scelto il tempo pieno (ossia 40 ore settimanali di tempo scuola con garanzia della mensa). I dati analitici non sono ancora pronti, ma il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Franco Venturella ha già fatto sapere che il tempo pieno è stato scelto da circa il 90% dei genitori, che hanno presentato domanda entro il 28 febbraio. In pratica quasi tutti, in provincia di Padova, si sono orientati per il tempo pieno visto che il tempo lungo (da 33 a 37 ore) sarebbe stato a rischio dopo che il ministro Gelmini ha già stabilito il maestro unico ed abolito le compresenze. Intanto, tra i docenti e i genitori che utilizzano il tempo lungo (circa 3.000 in città) continua la mobilitazione. Sono in stato d'agitazione permanente alcuni sindaci, consiglieri regionali e provinciali e parlamentari del centro-destra: Giustina Destro, Filippo Ascierto, Maurizio Saia, Leonardo Padrin, Giampiero Avruscio ed il sindaco di Albignsego, Max Barison. Più tutti i politici del centro-sinistra. Proprio ieri alle 18 il Pd ha organizzato, nella Sala Anziani di palazzo Moroni, un incontro pubblico al quale hanno partecipato il deputato Alessandro Naccarato (docente del Valle), l'assessore Claudio Piron, Floriana Rizzetto e Michela Bertazzo. In sala, anche Carlo Salmaso del Comitato genitori-insegnanti, il preside dello Scalcerle Giulio Pavanini, Giuseppe Benegiamo della Uil e tante maestre. La relazione introduttiva è stata svolta dall'insegnante Bertazzo, che ha dimostrare di conoscere in profondità tutte le novità introdotte dal ministro Mariastella Gelmini a cominciare dalla legge 133 del 6 agosto 2008 e dall' articolo 4 del Decreto Legge 169 (inserimento del maestro unico). «Questo governo vuole guarire la malattia uccidendo il malato - ha detto la Bertazzo - La maestra unica è una scelta sbagliatissima perché la società di oggi non è più quella di 40 anni fa. La qualità dell'offerta formativa si abbasserà drasticamente perché i bambini ed i ragazzi staranno a scuola meno ore e dovranno studiare in classi più affollate. Eppure gli investimenti nella scuola pubblica rappresentano solo il 4,4% del Pil contro una media europea del 5%, allo stesso livello, più o meno, della Slovacchia, Grecia e Romania». Applaudito anche l'intervento di Naccarato: «Solo investendo nella scuola si può uscire dalla crisi - ha sottolineato il parlamentare - Il governo fa il contrario di quanto stanno facendo gli altri Paesi europei. Serve più tempo scuola. Invece Berlusconi, Tremonti e Gelmini effettuano tagli a iosa proprio sul segmento scolastico che funziona meglio: ossia sulla scuola primaria. Quella della Gelmini non è una riforma, ma solo una pesantissima sforbiciata alle risorse attuali, peraltro già scarse». Sempre ieri hanno tenuto una conferenza stampa sulla scuola i due segretari provinciali della Cisl e della Uil, rispettivamente Tiziano Sandonà e Giuseppe Benegiamo. Hanno detto che i loro sindacati, nelle trattative in corso al ministero di viale Trastevere, sono riusciti ad ottenere già 5.000 tagli in meno e sperano di salvare il tempo lungo in tutto il Veneto. Il mondo della scuola registra due altri importanti appuntamenti. Il prossimo 18 marzo sciopero nazionale indetto da Cgil e Gilda con corteo anche in città; sabato 21 manifestazione regionale a Venezia indetta dal coordinamento «Buona Scuola».

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ritorno agli indirizzi tradizionali per paura dei tagli della gelmini (sezione: Scuola)

( da "Mattino di Padova, Il" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 32 - Provincia Ritorno agli indirizzi tradizionali per paura dei tagli della Gelmini Chiuse le iscrizioni agli istituti superiori Sorpresa a Cittadella di Silvia Bergamin CITTADELLA. Iscrizioni 2009-2010, le scuole superiori cittadellesi si «confermano». Ma ai presidi resta un problema: il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini proclama a destra e a manca che il «voto in condotta fa media», però al momento l'annuncio è stato fatto a tv e giornali e non è ancora diventato una circolare, un qualcosa di serio: urge chiarezza. Antonio Girardello, dirigente scolastico dell'Itc Girardi: «A settembre ci saranno 230 ragazzi che inizieranno la prima: le iscrizioni al prossimo anno scolastico rimangono invariate rispetto al 2008. Per effetto di progressione, ci sarà un aumento degli studenti di 90 unità: escono 150 alunni». Sul voto di condotta: «Allo stato attuale non si capisce ancora se faccia media o no. Siamo in una fase di confusione totale: lo Stato pretende che la scuola rispetti le scadenze - la conclusione del preside - quando per primo non lo fa. Abbiamo bisogno di chiarezza e di certezza». Dello stesso avviso è il dirigente scolastico del liceo Tito Lucrezio Caro, Alberto Bortolaso: «Il ministro dice che il voto di condotta fa media, ma non lo scrive da nessuna parte: lo metta nero su bianco». Fronte iscrizioni: «Riconfermiamo le classi dell'anno scorso, ovvero nove. Con una piccola differenza: le 5 dello scientifico restano, ma ce ne è una in più del classico e una in meno delle scienze sociali». Non è che per rispondere alla crisi i ragazzi «sentono» il bisogno di ritornare ai classici? Stabili anche le cifre della formazione tecnica. Claudio Gambalonga, del Meucci, fa sapere che sono state «confermate le classi dell'anno scorso, nonostante la riforma che andrebbe a cancellare alcune sperimentazioni. La Regione dovrebbe garantire gli indirizzi tecnico -scientifici, vista la domanda del territorio dell'Alta Padovana. Il nostro istituto è provvisto di laboratori che da 20 anni funzionano bene». Roberto Guatieri dell'istituto d'arte Fanoli: «Al momento non sono state completate le operazioni di trasmissione dei dati da parte delle scuole medie, ma le iscrizioni al Fanoli per il prossimo anno, un centinaio, sono già in sensibile aumento rispetto all'anno scorso». Per quanto riguarda la condotta, «malgrado la problematica applicazione delle nuove norme - osserva Guatieri - il collegio docenti del Fanoli ha elaborato criteri chiari e trasparenti che hanno consentito un'agevole valutazione. Tutto bene: nessuna insufficienza; il voto minimo è stato sette».

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scuola, mancheranno 519 prof - ilaria venturi (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina XIII - Bologna Scuola, mancheranno 519 prof E nei prossimi tre anni rimarranno a casa 1500 precari ILARIA VENTURI A SETTEMBRE mancheranno all´appello nelle scuole di Bologna e provincia 519 insegnanti e 181 bidelli. Nei prossimi tre anni rimarranno a casa almeno 1.500 precari. Più di 3.200 famiglie non avranno il tempo pieno o le 33 ore settimanali richiesti in prima elementare. E quasi duemila alunni disabili non gravi potranno perdere il sostegno in classe e l´assistenza: diventeranno di colpo invisibili così come la scuola rischia di perdere i bambini immigrati che non saranno vaccinati per paura delle denunce anti-clandestini. Non stanno meglio i ricercatori dell´Alma Mater e degli enti di ricerca bolognesi: tremila precari rischiano entro il 2009 «di doversi reinventare una vita»; solo per effetto del decreto Brunetta sul pubblico impiego a giugno saranno licenziati circa 500 ricercatori del Cnr. Insomma, una Caporetto. E´ la Cgil a denunciare lo stato di crisi del mondo della scuola e della ricerca. Annunciando lo sciopero mercoledì 18, con manifestazione alle 9.30 in piazza Nettuno e due delegazioni che porteranno il disastroso bilancio, dovuto ai tagli di Tremonti, al Prefetto e all´Ufficio scolastico regionale. Sarà una settimana calda: il 18 sciopera anche Gilda e ci sarà il corteo degli universitari dell´Onda, venerdì 20 protesteranno sotto le Due Torri insegnanti e genitori. La Cgil ieri ha reso noto i numeri sulle iscrizioni in prima elementare in 91 scuole delle 94 in Provincia: su circa 8.000 bambini, solo 48 famiglie (0,6%) ha scelto il maestro unico («è il fallimento della riforma Gelmini») contro il 24% per le 30 ore e il 72% per le 40 ore, con un aumento della domanda di tempo pieno del 10%. «I tagli alla scuola producono danni irreversibili e insostenibili», denunciano i segretari Sandra Soster (Cgil-Flc) e Cesare Melloni (Camera del Lavoro). SEGUE A PAGINA V

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scuola in piazza contro i tagli della gelmini (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina IV - Bari La protesta Manifestazione a Bari dalle 10,30 Scuola in piazza contro i tagli della Gelmini Cisl, Uil e Snals uniti: per effetto della manovra Tremonti si rischiano di perdere 500 posti solo negli istituti primari In difesa della scuola pubblica, contro i tagli annunciati dai ministri Gelmini e Tremonti. Le segreterie regionali di Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals oggi dalle 10,30 alle 13 chiamano a raccolta in piazza san Ferdinando maestri, professori, personale Ata e studenti baresi per una manifestazione che apre in città una nuova stagione di mobilitazioni del mondo dell´istruzione. L´incontro di questa mattina sarà anche l´occasione per un´assemblea sindacale a porte aperte: le lezioni nelle 347 scuole baresi potrebbero essere sospese dopo la prima ora per permettere al personale di partecipare all´iniziativa. Nel corso della mattinata sarà diffusa una lettera firmata dai sindacati e dedicata ai cittadini: "La scuola ha bisogno di voi" è il titolo della missiva scritta per sensibilizzare la città ne la sua società civile, istituzioni e forze politiche comprese, sul momento di crisi attraversato dal sistema dell´istruzione pubblica italiana e pugliese in particolare. «Nella nostra Provincia - scrivono i sindacati - il rischio di perdere 500 posti nella sola scuola primaria per effetto della manovra economica di Tremonti e Gelmini può ancora essere scongiurato ma ci deve essere una precisa volontà legata alla salvaguardia dell´organizzazione scolastica che, in autonomia come decreta la Costituzione, ha accolto le richieste delle famiglie per il tempo pieno e prolungato». La lettera e la raccolta delle adesioni saranno poi inviate dagli organizzatori della manifestazione al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. (f. sav.)

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Il mondo della scuola in piazza contro la riforma Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Cronaca di Cagliari Pagina 1022 mercoledì prossimo Il mondo della scuola in piazza contro la riforma Gelmini Mercoledì prossimo --> Tagli alle autonomie scolastiche, meno servizi agli utenti e mancata stabilizzazione dei docenti e del personale precario. Sono questi i punti del confronto avviato tra i sindacati e il governo sul fronte della scuola. E sono sempre questi gli argomenti che saranno al centro della manifestazione promossa dai sindacati del settore. La Cgil, infatti, va avanti nella mobilitazione che ci sarà anche in Sardegna, in particolare con la Federazione dei lavoratori della conoscenza (Flc), in vista dello sciopero nazionale del 18 marzo prossimo che vedrà scendere in piazza insieme, per la prima volta, il mondo della scuola, università, ricerca, Afam (Alta formazione artistica e musicale) e formazione professionale. Nel mirino del sindacato ci sono ancora una volta la riforma del ministro Gelmini e il contratto della scuola che la Flc-Cgil non ha firmato e che è stato bocciato dal 95% dei quasi 400 mila lavoratori che hanno votato nel referendum promosso dalla stessa Cgil. In Sardegna il ritrovo dei manifestanti provenienti da tutta la regione sarà a Cagliari, dove è previsto un corteo che partirà alle 9.30 da piazza Garibaldi per poi confluire in piazza del Carmine per i comizi conclusivi dei rappresentanti sindacali.

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Va bene il 5 in condotta ma solo dopo la sanzione disciplinare. (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

stampa Va bene il 5 in condotta ma solo dopo la sanzione disciplinare. Va bene le punizioni ma anche spazio alle famiglie e valorizzazione dei comportamenti positivi. Insomma, per la prima volta sulla scuola si arriva a un provvedimento veramente «concertato». Che mette d'accordo, di fatto, studenti e genitori. Che trova l'assenso delle categorie. E che inevitabilmente mette in difficoltà l'opposizione. Mariastella Gelmini può aprire l'armadietto e riporre comodamente in archivio il fascicolo «proteste». Almeno per ora. Basta vedere le reazioni che sono giunte da più parti a comincare proprio dal Pd che s'arrampica sugli specchi. O, come si dice a Roma, la butta in caciara. Per esempio, uno che pure era ministro della Pubblica Istruzione appena un anno fa, Beppe Fioroni, si mantiene sul vago nel commentare le decisioni di ieri del Consiglio dei Ministri: «Un'imbiancata superficiale su crepe profonde». E così anche i suoi colleghi di partito: è un intervento superficiale, sono ben altri i problemi, bla, bla, bla. La novità, dunque, è proprio questa: il governo mette mano sulla scuola e incontra consenso. Non solo della maggioranza silenziosa. Ma anche della minoranza chiassosa che pure aveva conquistato le piazze e soprattutto le prime pagine di giornali e telegiornali non più tardi dell'ottobre-novembre scorso. E che è successo? È accaduto che a viale Trastevere (o meglio a piazzale Kennedy visto che la ministra preferisce l'Eur) hanno cambiato strategia. E così al 5 in condotta si può arrivare ma solo dopo un procedimento disciplinare che culmini in una sanzione e non con una semplice nota come inizialmente previsto. E così è stata accolta un'importante richiesta degli studenti. Allo steso tempo il forum dei genitori chiedeva la valorizzazione del ruolo delle famiglie e dei comportamenti positivi, che contribuiranno all'attribuzione dei «crediti formativi»: e anche loro sono stati accontentati. E non è finita. Perché al Ministero stanno già giungendo richieste di chiarimento. La Gelmini sa bene che non era possibile non scrivere il regolamento se non con linguaggio giuridico, ma ha già dato mandato di preparare un «testo coordinato» da dare alle istituzioni scolastiche, un sorta «manuale» di pronto uso per evitare che docenti, genitori, studenti debbano essere costretti a rincorrere testi normativi per capirci qualcosa sul da farsi. Possono essere soddisfatti anche gli insegnanti e i presidi perché è chiaro anche dal regolamento approvato ieri che l'autonomia scolastica viene salvaguardata. Tutti d'accordo, insomma, su un provvedimento sostanziale. E anche la Gelmini ha fatto un passo in avanti.

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Il cinque in condotta? (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

stampa Il cinque in condotta? Come il cartellino rosso La Gelmini: scatterà dopo più sanzioni disciplinari Questa volta ci siamo: il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri mattina il Regolamento sulla valutazione degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Si delineano, così, con più precisione i contorni del 5 in condotta, il nuovo spauracchio degli alunni italiani perchè fa scattare la bocciatura, impedisce l'accesso agli esami di Stato ed è determinante per ottenere i crediti scolastici. Ma chi rischia l'insufficienza in condotta? Prima di tutto lo studente che non frequenta regolarmente i corsi di studio e non assolve «assiduamente agli impegni di studio», chi non rispetta l'istituzione scolastica, i docenti, il personale della scuola e i compagni come chiederebbe «per sé stesso», chi non osserva le disposizioni organizzative e di sicurezza dei regolamenti, chi arreca danni al patrimonio scolastico e non utilizza correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi. Per prendere un'insufficienza in condotta, comunque, si deve aver già preso una sanzione disciplinare che equivale a un cartellino giallo. E se il comportamento indisciplinato persiste il collegio dei docenti sarà costretto a dare il cartellino rosso, cioè il 5 in condotta. Il Regolamento, approvato ieri, mette d'accordo tutti anche perchè scaturisce dal dialogo con le varie componenti del mondo della scuola. «Il provvedimento - si legge in una nota di Azione Studentesca - mette paletti ben precisi all'interno dei quali la classe docente potrà muoversi per comminare il 5 in condotta». Una garanzia perché «non sarà utilizzabile per punire singoli episodi ma atteggiamenti reiterati nel tempo rispettando il sano principio per cui sbagliare è umano ma perseverare è diabolico». Un'altra nota positiva è che nel provvedimento è esplicitata «a chiare lettere la distinzione tra il profitto e la condotta». Il Regolamento inoltre introduce la valutazione con il voto numerico per tutte le materie e in tutte le scuole. Alle Elementari saranno espressi dal maestro prevalente. Solo la valutazione dell'insegnamento della religione cattolica sarà espressa con un giudizio sintetico. Anche il voto in condotta sarà dato con un giudizio dal maestro prevalente o dai docenti contitolari. I docenti di sostegno, inoltre, parteciperanno alla valutazione di tutti gli alunni. Voti numerici anche nella scuola media. Il metodo riguarderà anche l'insegnamento della musica. Ma non la religione che resterà con il giudizio sintetico. Per essere ammessi all'anno successivo, comunque, sarà necessario avere almeno 6 in ogni materia. Nessuna sufficienza, compreso il voto in condotta è la conditio per essere ammessi all'esame di Stato. La condotta sarà espressa in voti numerici. Ai più meritevoli (che all'esame conseguiranno il punteggio di 10 decimi) potrà essere assegnata la lode. Alle scuole superiori la valutazione intermedia e finale degli apprendimenti è effettuata dal consiglio di classe. Nello scrutinio finale il consiglio di classe sospenderà il giudizio degli alunni che non hanno conseguito la sufficienza in una o più materie, senza decidere immediatamente la non promozione, ma comunicando i risultati conseguiti nelle altre materie. A conclusione dei corsi di recupero per le carenze dimostrate il consiglio di classe formulerà il giudizio finale e l'ammissione alla classe successiva. Sono ammessi all'esame di maturità tutti gli studenti che conseguiranno la sufficienza in tutte le materie e in condotta. L'educazione fisica ha la stessa dignità di tutte le altre materie e fa «media». L'insufficienza in condotta comporterà la bocciatura, la non ammissione agli esami di Stato e sarà attribuita per gravi violazioni. La valutazione del comportamento nel primo quadrimestre dell'anno scolastico in corso ha già portato una valanga di insufficienze: 34 mila. Hanno quattro mesi per tornare sulla retta via.

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Arriverà il "cartellino giallo" prima del 5 in condotta (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Arriverà il "cartellino giallo" prima del 5 in condotta via libera del governo alle novità Nelle Superiori tornano gli esami di riparazione. I migliori dal quarto anno saranno ammessi direttamente alla Maturità 14/03/2009 Roma. Aveva promesso il pugno di ferro contro i bulli e gli indisciplinati, per riportare ordine nelle scuole, ed è stata di parola. Ieri il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha ricevuto il via libera definitivo del governo: d'ora in poi gli studenti con il 5 in condotta sulla pagella finale verranno bocciati e non saranno ammessi agli esami di Stato. Così prevede il regolamento approvato ieri dal Consiglio dei ministri, che dà piena applicazione al decreto di riforma della scuola, approvato lo scorso ottobre dal Parlamento ma per cui non erano ancora stati emanati i provvedimenti applicativi. Ieri il Cdm ha rimediato con un testo che sancisce anche il ritorno dei voti numerici negli istituti di ogni ordine e grado e l'ammissione diretta agli esami di maturità per gli studenti del quarto anno con la media dell'otto. Altri tasselli significativi (e discussi) del piano di riforma di Gelmini, che per gli studenti vivaci ha previsto anche una sorta di "cartellino giallo". Prima di essere puniti con il 5 in condotta dal collegio dei docenti, i ragazzi verranno avvertiti con una sanzione disciplinare, che potrà variare dalla sospensione alla semplice nota. Vari modi per invitarli a rigare dritto, prima del cartellino rosso, ovvero dell'insufficienza in pagella che costerà loro l'ammissione all'anno successivo o agli esami. Un rischio concreto per i bulli, ossia gli studenti che «non rispettano il capo d'istituto, i docenti, il personale della scuole e i compagni», oppure rei di aver danneggiato il patrimonio scolastico o di non aver «usato correttamente» strutture, macchinari e sussidi didattici. Non solo: il regolamento stabilisce che i docenti potranno sanzionare con il 5 anche gli studenti che «non frequentano regolarmente i corsi e non assolvono assiduamente agli impegni di studio», o che non avranno rispettato le norme di sicurezza all'interno degli istituti. La valutazione della condotta comparirà anche nelle pagelle delle Elementari, dove sarà giudicata dall'insegnante unico, o dai docenti "contitolari", attraverso un giudizio. Ulteriore dimostrazione di quanto il ministro tenga a quest'innovazione, già sperimentata nel primo quadrimestre dell'attuale anno scolastico. Stando ai dati di viale Trastevere, 34mila studenti hanno rimediato un'insufficienza in condotta. Da riparare assolutamente entro giugno, pena la bocciatura. Il regolamento prevede altre novità. Innanzitutto, l'estensione definitiva a tutte le scuole dei voti numerici, che dovranno essere adoperati per tutte le materie (tranne la religione). Saranno ammessi direttamente agli esami di maturità gli studenti del quarto anno che avranno conseguito l'8 in tutte le materie e in condotta, e che non abbiano mai preso sotto il 7 nelle votazioni finali del secondo e terzo anno (8 in condotta). Un premio ai migliori, che si accompagna alla rivalutazione dell'educazione fisica, materia che concorrerà a determinare la media finale. Gli studenti disabili verranno giudicati in base alle attività e discipline svolte in base a piani educativi personalizzati, e affronteranno prove di esame differenziate. Le competenze acquisite da tutti gli studenti nel loro percorso scolastico saranno certificate, come prevede la normativa europea. Per le esatte modalità di questi curricula bisognerà però attendere un nuovo decreto del ministro. Innovazioni anche alle scuole medie, dove per passare all'anno successivo sarà necessario almeno il 6 in tutte le materie. Confermato invece il ritorno agli esami di riparazione alle Superiori dove, al termine dei corsi di recupero, gli studenti dovranno dimostrare di aver colmato le proprie lacune per essere ammessi all'anno seguente. Ogni scuola potrà decidere quando e come svolgere gli esami (se con prove scritte e orali o con test), a patto di formulare i giudizi conclusivi entro l'inizio dei nuovi corsi. Ribadito l'obbligo scolastico sino ai 16 anni. Soddisfatta la Gelmini: «Con i voti si torna alla chiarezza, mentre con le nuove regole restituiremo alla scuola la sua funzione educativa». La Cgil bolla però come «operazione ideologica» l'introduzione del voto in condotta, «che sancisce il ritorno ad una scuola vecchia e ne cancella la migliore esperienza pedagogica degli ultimi anni». Mentre Mariangela Bastico (Pd) accusa: «Il 5 in condotta è un trucco per distrarre l'attenzione dalle condizioni disastrose in cui versa la scuola». Luca De Carolis 14/03/2009 ' 14/03/2009 le nuoveregoleRestituiamo alla scuola la sua funzione educativa mariastella gelminiministro Pubblica istruzione 14/03/2009 cortinafumogenaÈ un trucco per distrarre l'attenzione dai problemi veri del settore mariangela basticoparlamentare del Pd 14/03/2009

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Maestro unico bocciato Boom per il tempo pieno (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

PREISCRIZIONI. I DATI DEL PROVVEDITORATO Solo fra una decina di giorni si potrà sapere come saranno strutturate le classi Maestro unico bocciato Boom per il tempo pieno Nessuna famiglia ha scelto l'orario ridotto di 24 ore [FIRMA]GIANCARLA MOREO VERCELLI Bocciato il maestro unico: i genitori di Vercelli e provincia scelgono per i figli le 30 ore o, meglio ancora, il tempo pieno. Così i dati relativi alle preiscrizioni nelle elementari, diffusi dal Provveditorato agli studi. Nessuna famiglia per il prossimo anno scolastico vuole l'orario a 24 ore, introdotto dal ministro Gelmini e fin da subito contestato anche con manifestazioni di piazza. Non piacciono moltissimo neppure le 27 ore sui banchi (con un rientro pomeridiano) scelte in tutta la provincia da soli 80 alunni che a settembre frequenteranno la prima elementare. «I numeri fanno boom soprattutto quando si parla di tempo pieno», conferma il provveditore Antonio Catania. Queste, dunque, le cifre raccolte. Sono 539 i bambini che sono stati iscritti nelle sezioni a 30 ore (per un totale di 34 classi) e 782 gli alunni le cui famiglie hanno optato per il tempo pieno (un totale di 40 classi). Tutte le richieste di mamme e papà per i pargoli, alla fine, saranno onorate? Difficile a dirsi, almeno per il momento. «Dipende dal budget che il ministero mette a disposizione - spiega Catania - a livello provinciale. Su questo punto potremo essere più precisi fra una decina di giorni». Un rompicapo, insomma, pronto a mandare in fibrillazione i genitori. Che il tempo pieno sia la formula più gettonata non è, comunque, notizia di oggi: nel capoluogo e nel resto della provincia il numero complessivo, quindi dalla prima alla quinta, degli allievi che trascorrono sui banchi di scuola 40 ore settimanali è a quota 3571 per 181 classi. Con servizio mensa incluso. Il numero totale, invece, di chi frequenta le elementari per 30 ore a settimana arriva a 3064 scolari. In tutta la provincia funzionano scuole pubbliche che per i genitori impegnati full time sono una manna. A Vercelli, ad esempio, prevedono esclusivamente il tempo pieno le elementari Gozzano e Rodari. «Negli altri istituti - dice il Provveditore - viene invece adottata la formula mista». Che significa classi a modulo (con alcuni rientri) oppure con il tempo lungo (uscita alle 16,30). Per tutti il sabato è a casa. Dall'analisi delle preiscrizioni alle elementari emergono altre cifre, legate anche ai bambini stranieri che dopo l'estate entreranno in prima. Alla Carducci saranno dieci così come alla Galileo Ferraris, nove alla Regina Pacis, otto alla Rosa Stampa, quattro alla Rodari, 3 alla Gozzano, due alla Bertinetti e, al momento, un solo bambino straniero alla De Amicis.

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Scuole a rischio, è allarme rosso anche a San Giuseppe di Cairo (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

ISCRITTI IN CALO ALLE PRIMARIE A QUELLA PER L'INFANZIA Scuole a rischio, è allarme rosso anche a San Giuseppe di Cairo CAIRO M. Per le scuole di San Giuseppe è allarme rosso. L'amara verità è emersa, tra polemiche e contestazioni, nell'affollatissima riunione organizzata da Comune e direzione scolastica cairese, con personale insegnante e genitori. Anche in questo caso il problema sono i numeri. Dice il sindaco Briano: «Per ora i numeri dicono che ci sono una quindicina di iscritti alla primaria e 18 alla scuola dell'infanzia, troppo pochi per non porgere il fianco ai tagli del decreto Gelmini, anche se i dati precisi sulle risorse le avremo a metà mese. Certo è una situazioen diversa da quella di Rocchetta dove l'elastico dei numeri è molto più ridotto per raggiungere il limite delle 50 presenze e dove, anche grazie al servizio di scuolabus e alla disponibilità di alcuni genitori cairesi di iscrivere in quella sede i propri figli, si potrebbe trovare una soluzione». La verità, per certi versi, è poi anche antipatica: «Nella prima classe di San Giuseppe ci saranno 4 nuovi iscritti, ed è un dato positivo. Molto negativo e discutibile invece, quello di ben 11 bambini della frazione i cui genitori hanno scelto invece di mandarli a scuola a Carcare». Il sindaco Brian o spera che, alla fine, i ragionamenti e le conclusioni non si trattagono solo nediante i numeri: «Quella di San Giuseppe è una scuola moderna, molto importante per l'identità culturale e di appartenenza della frazione, offre progetti di laboratori interculturali con bambini di diversa nazionalità che funzionano bene, e, come detto, ha una buona potenzialità visto che alla scuola dell'infanzia sono 18 gli iscritti».

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Politici sul palco per aiutare chi soffre (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Como)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

COMO E PROVINCIA pag. 4 Politici sul palco per aiutare chi soffre TEATRO SOCIALE COMO «QUANDO si fanno le cose con il cuore, la gente risponde con il cuore. E la gente, l'altro ieri sera, ha risposto davvero con il cuore». Lo afferma Mario Pittorelli, presidente dell'associazione "Amici di Como" che ha radunato alcuni politici, imprenditori e sportivi per uno spettacolo benefico che ha riempito il teatro Sociale di piazza Verdi. Uno spettacolo con la S maiuscola perché è stato centrato appieno l'obiettivo prefissato ovvero raccogliere fondi per la Cooperativa sociale "Sim-patia" di Valmorea che si occupa del recupero dei disabili e anche dell'aggregazione tra i giovani attraverso diverse attività. Una serata nella quale si è visto il presidente della Provincia di Como, Leonardo Carioni, interpretare in maniera eccellente "Emozioni in una voce" di Adriano Celentano, seguito dal coordinatore di Forza Italia Giorgio Pozzi che si è esibito, pure in modo eccellente in "L''avventura" di Lucio Battisti, poi l'assessore comunale Sergio Gaddi che, stonato come una campana, si è invece esibito nella recita di tre poesie classiche, lui che è stato uno dei primi diplomati alla scuola di recitazione della Compagnia teatrale "Città di Como". INSOMMA un insieme di artisti improvvisati che hanno deliziato oltre 500 presenti al Sociale, ai quali si sono aggiunti l' Orchestra Gelmini e altri personaggi del mondo dell'imprenditoria e dello spettacolo cittadino. «Al di là del grande successo della serata, che ci ha consentito di donare oltre 10 mila euro a Simpatia - spiega Daniele Brunati, coordinatore dell'associazione "Amici di Como" - sono molto contento perché si è trattato di una serata molto familiare ed era proprio quello che volevo». M.Mag.

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Bambini attorno all'Albero della Pace (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

BRESCIA pag. 8 Bambini attorno all'Albero della Pace OGGI ALLE 10 I BAMBINI delle scuole primarie si troveranno attorno all'Albero della pace nel Parco del Brolo, la nuova area verde nel centro del paese, presenti il sindaco Giuseppe Orizio (nella foto tra Beccalossi e Gelmini) e l'assessore Adriano Orizio ma soprattutto Tanka Shozo, un sopravvissuto alla bomba di Hiroshima. Si annuncerà anche la partecipazione alla Marcia della pace che il 22 marzo partirà da Chiari per arrivare a Rovato, con finale alle 16 sul Monte Orfano. L'occasione è il 60esimo anniversario della dichiarazione universale dei Diritti umani. I ragazzi delle scuole sono chiamati a testimoniare questo messaggio di pace prima dell'inizio della marcia. Image: 20090314/foto/83.jpg

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Il 5 in condotta arriverà dal collegio dei docenti (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi sezione: Diritto e Fisco data: 14/03/2009 - pag: 31 autore: Il 5 in condotta arriverà dal collegio dei docenti Il collegio dei docenti non potrà bocciare uno studente con il 5 in condotta se non in presenza di comportamenti gravi. Il consiglio dei ministri ha approvato ieri un regolamento sulla materia (si veda ItaliaOggi del 27/1/2009). Sul testo verrà acquisito il parere del Consiglio di stato.I criteri per il 5 in condotta sono: lo studente che non frequenta regolarmente i corsi e non assolve assiduamente agli impegni di studio; lo studente che non ha nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto che chiede per se stesso; lo studente che non osserva le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti; gli alunni che non utilizzano correttamente le strutture, i macchinari ed i sussidi didattici; l'alunno che arreca danno al patrimonio della scuola. Per prendere un'insufficienza in condotta, comunque, si deve aver preso già una sanzione disciplinare. L'insufficienza in condotta, ha spiegato il ministro in conferenza stampa a Palazzo Chigi, «sarà attribuita dal collegio dei docenti per avere una valutazione puntuale, frutto di una valutazione meditata». Nella versione precedente il compito era affidato al consiglio di classe. Con il nuovo regolamento si stabilisce che il 5 in condotta porterà alla non ammissione all'anno successivo o all'esame di stato e concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici. L'insufficienza sarà decisa dal collegio dei docenti «per gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti». Il ministro ha poi voluto sottolineare che per l'insegnamento della religione «rimane il giudizio» e non il voto. Lo schema di regolamento che coordina le disposizioni vigenti in materia di criteri per la valutazione degli studenti introduce la valutazione con il voto numerico per tutte le materie e in tutte le scuole, dalla primaria alla secondaria di secondo grado. Nella scuola primaria (elementari) e nella secondaria di I grado (medie) arriva la valutazione in numeri su scala 10: solo per l'insegnamento della religione cattolica rimane il giudizio sintetico. Alle primarie gli alunni potranno non essere ammessi alla classe successiva «solo in casi eccezionali e motivati» ed il voto in condotta sarà espresso attraverso un giudizio del docente; alle secondarie di I grado la valutazione numerica riguarderà anche la materia di Musica, nell'esame finale gli agli alunni particolarmente meritevoli che abbiano conseguito 10 decimi potrà essere assegnata la lode, mentre il voto in condotta varrà per accedere all'esame e sarà costituito da giudizio numerico e nota di illustrazione. Sempre alle medie, ha precisato il ministro, l'educazione fisica «concorrerà come le altre discipline alla determinazione della media dei voti». I cosiddetti 'ottisti', gli studenti che nel quarto anno hanno conseguito un 8 in tutte le materie e nel comportamento e che, al secondo e terzo anno, hanno riportato almeno 7 in ciascuna disciplina e 8 in condotta, saranno ammessi direttamente alla maturità.Gli altri provvedimenti - Via libera a un decreto legislativo che recepisce la direttiva comunitaria 2006/118 in materia di protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento. Ok anche a un ddl per la ratifica e l'esecuzione della Convenzione fra l'Italia e gli Emirati Arabi Uniti relativa alla cooperazione nel settore della Difesa. Il consiglio dei ministri ha impugnato la legge della regione Calabria n. 1/2009 in materia di sanità: alcune disposizioni prevedono l'inquadramento per legge nei ruoli della dirigenza medica dei medici incaricati e in regime di convenzione, in contrasto con i principi fondamentali in materia di coordinamento della finanza pubblica (fissati dalle leggi finanziarie 2007 e 2008) e in materia di accesso alla dirigenza medica (stabiliti dalla legislazione statale in materia sanitaria), nonché con il principio generale del pubblico concorso.

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Osservatorio di Tradate, un premio per celebrare l'anno dell'astronomia (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Como)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

SARONNO TRADATE VALLE OLONA pag. 13 Osservatorio di Tradate, un premio per celebrare l'anno dell'astronomia TRADATE NELLA SEDE Unesco di Parigi si è tenuta la cerimonia di apertura dell'anno internazionale dell'astronomia con la partecipazione di capi di stato, ministri, scienziati e premi Nobel. La Fondazione dell'«Osservatorio Astronomico» di Tradate, consapevole dell'importanza di tale avvenimento, ha elaborato per il 2009 una serie di progetti, iniziative e manifestazioni che si svolgeranno durante tutto l'«anno astronomico». Uno dei progetti presentati che ha ottenuto il patrocinio dell'Unesco, del Comune di Tradate e della Provincia di Varese, oltre ad essere stato portato all'attenzione della Presidenza della Repubblica, è il Premio Nazionale di Astronomia sulla «Storia dell'Astronomia» rivolto in particolar modo ad alunni e studenti delle Scuole Primarie e Secondarie del nostro Paese, ma anche agli astrofili. IL BANDO del Premio è stato inviato anche al Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini, nonché al Dirigente l'Ufficio Scolastico Provinciale di Varese, professor Claudio Merletti. Il concorso riguarda un tema libero relativo alla Storia dell'Astronomia e si può partecipare inviando da oggi sino al 31 ottobre 2009 i lavori direttamente alla sede dell'Osservatorio Astronomico di Tradate. Non è prevista alcuna tassa di partecipazione al concorso. La premiazione avverrà domenica 13 dicembre 2009 sempre presso la sede dell'Osservatorio Astronomico di Tradate. Per ulteriori informazioni: www.foam13.it. R.V.

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Il ministro: cartellino giallo prima del cinque in condotta (sezione: Scuola)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Il ministro: cartellino giallo prima del cinque in condotta --> Sabato 14 Marzo 2009 CRONACA, pagina 14 e-mail print Il Consiglio dei ministri ha approvato il regolamento sulla valutazione dei voti numerici in tutte le materie e i nuovi criteri di attribuzione del voto in condotta. Lo ha annunciato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, in una conferenza stampa a palazzo Chigi. Il 5 in condotta, in particolare, comporterà la non ammissione all'anno successivo o agli esami di Stato e concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici. Nel provvedimento si precisa che per prendere un'insufficienza in condotta lo studente deve aver già preso una sanzione disciplinare. Una sorta di ammonizione, come un «cartellino giallo» dopo il quale, se i comportamenti gravi persistono, scatta il 5 in condotta. Rischia il 5 in condotta lo studente che non frequenta regolarmente le lezioni e «non assolve assiduamente agli impegni di studio»; che non ha nei confronti del preside, dei professori, del personale e dei compagni lo «stesso rispetto che chiede per se stesso»; che non osserva le disposizioni organizzative e di sicurezza previste dai regolamenti di istituto; che non utilizza nel modo corretto i macchinari e i sussidi didattici a disposizione; che danneggia il patrimonio della scuola. L'approvazione del regolamento sul voto in condotta, secondo il Moige (Movimento genitori), è positiva perché «ripristina uno strumento che consente una valutazione più ampia della crescita e della maturazione dei ragazzi e perché restituisce alla scuola autorità, ordine e rigore». Critico il Pd: «Il 5 in condotta è un trucco per distrarre l'attenzione dalle condizioni disastrose in cui versa la nostra scuola. Le scuole non possono funzionare senza risorse e non devono essere costrette a scaricare sui genitori i mancati trasferimenti del Ministero della Pubblica Istruzione». È quanto affermano Mariangela Bastico, responsabile scuola del Pd, e Manuela Ghizzoni, capogruppo del partito in commissione Cultura. Per l'ex ministro Beppe Fioroni il provvedimento è «un'imbiancata superficiale su crepe profonde: questo rischia di essere il cinque in condotta senza una parallela azione di recupero dei ragazzi e senza aiutare le scuole, ormai allo stremo per mancanza di risorse e personale». 14/03/2009 nascosto-->

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La scuola che cambia (sezione: Scuola)

( da "Italia Oggi" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

ItaliaOggi sezione: lavoro e previdenza data: 14/03/2009 - pag: 36 autore: di Valfrido Paoli consulente del lavoro valfrido@asspaoli.com storie di lavoro La scuola che cambia Perché il capo, con tutto quello che ha da fare in fabbrica, segue con molta attenzione il nuovo cammino della scuola italiana?Intanto perché è contento, come genitore, che la scuola sia diventata più severa per quanto riguarda il comportamento dell'alunno e del docente.È per questo che sulle pagelle dal primo trimestre sono apparsi tanti di quei cinque in condotta.Però si rende conto che il ministro Gelmini ha ragione quando sostiene che anche i genitori devono fare la loro parte, soprattutto con l'esempio.Inoltre, lo preoccupa molto la notizia che ha letto sul Giornale di lunedì 2 marzo scorso: il cinque in condotta lo hanno soprattutto beccato gli istituti professionali e il Sud.E in azienda ha tre apprendisti provenienti proprio dall'Istituto professionale, i quali sembrano restii a non ritenere la fabbrica un prosieguo della scuola pre-Gelmini.Per cui dovrà con loro ricominciare tutto daccapo. Gli spiegherà innanzitutto la puntualità. Ora che a scuola non è ammesso neanche un minuto di ritardo, gli dirà, non vedo perché non si possa fare altrettanto in ditta.C'è poi il problema dell'assiduità: vi dico subito che non saranno più accettate giustificazioni fasulle, la sveglia che non suona, l'improvviso mal di pancia o di testa, la nonna che è peggiorata, e così via.E infine vi prego: non spingete il vostro medico a diventare compiacente, perché me ne accorgo subito e so come reagire.

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Scuola, bocciatura con 5 in condotta (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-03-14 - pag: 6 autore: Il regolamento. Via libera del Cdm Scuola, bocciatura con 5 in condotta Luigi Illiano ROMA Il voto in condotta farà media con le altre materie e con il 5 la bocciatura sarà automatica. Ieri il Consiglio dei ministri ha dato la prima approvazione al regolamento che detta i criteri per classificare il comportamento e reintroduce i voti in tutti gli ordini di scuola. Nelle intenzioni una mossa sferrata contro il bullismo. Il 5 in condotta comporterà la non ammissione all'anno successivo o agli esami di Stato e concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici. L'insufficienza sarà attribuita per gravi violazioni dei doveri degli studenti, definiti dallo "Statuto delle studentesse e degli studenti". I casi specifici, sottolinea il ministero dell' Istruzione in un comunicato, riguardano chi non frequenta regolarmente i corsi «e non assolve assiduamente agli impegni di studio». Mano pesante anche con gli studenti che non hanno nei confronti del capo di istituto, dei docenti, del personale della scuola e dei loro compagni «lo stesso rispetto che chiedono per se stessi». Nel mirino finiscono tutti i ragazzi che «arrecano danno al patrimonio della scuola». Il regolamento varato ieri punta anche a evitare «strumentalizzazioni » del voto in condotta. Lo ha assicurato il ministro Mariastella Gelmini: «Con questo provvedimento si vuole introdurre una valutazione del comportamento che rappresenta anche un premio per la stragrande maggioranza dei ragazzi che hanno comportamenti corretti. è un modo per premiare chi si comporta bene e, non per punire, ma per educare gli indisciplinati». Per ritrovarsi con un'insufficienza in condotta, comunque, lo studente deve aver già preso una sanzione disciplinare, se il comportamento si ripete il consiglio di classe potrà attribuire il 5. Colpo di spugna sui giudizi, arriva la valutazione numerica in tutte le materie (musica compresa) e in tutte le scuole. Unica eccezione l'insegnamento della religione cattolica per il quale resta la valutazione attraverso il giudizio. Alle elementari gli alunni potranno essere bocciati solo in casi eccezionali e motivati, e il voto in condotta sarà espresso con un giudizio. Per l'ammissione all'esame di Stato di terza media gli alunni dovranno conseguire la sufficienza in tutte le materie, condotta compresa. A chi otterrà come punteggio 10 decimi potrà essere assegnata anche la lode. Sono ammessi alla maturità tutti gli studenti che conseguiranno la sufficienza in tutte le materie e in condotta. Ma anche gli studenti che hanno riportato nello scrutinio finale della classe quarta non meno di otto decimi in ciascuna disciplina e nel comportamento. E che nel secondo e terzo anno hanno ottenuto una valutazione non inferiore a sette decimi in ogni materia e a otto decimi in codotta. L'educazione fisica concorre come ogni altra materia alla determinazione della media dei voti. Secondo le parlamentari del Pd Mariangela Bastico e Manuela Ghizzoni il 5 in condotta «è un trucco per distrarre l'attenzione dalle condizioni disastrose in cui versa la nostra scuola. Gli istituti non possono funzionare senza risorse e non devono essere costretti a scaricare sui genitori i mancati finanziamenti del ministero». IVOTI Gelmini: «Abbiamo evitato strumentalizzazioni» Torna la valutazione numerica in tutte le materie e in tutte le scuole

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di SILVIA ANGELICI PERUGIA L' ANNO scolastico 2009-201... (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

CRONACA PERUGIA pag. 7 di SILVIA ANGELICI PERUGIA L' ANNO scolastico 2009-201... di SILVIA ANGELICI PERUGIA L' ANNO scolastico 2009-2010 potrebbe essere ricordato come l'anno più nero della storia dell'istruzione. Elementari e medie dell'Umbria pagheranno il dazio dei tagli governativi con circa 700 posti di lavoro (500 i docenti, 200 gli Ata). Persone che, dopo anni di precariato, non avranno diritto nemmeno agli ammortizzatori sociali. Numeri da brivido che preoccupano Palazzo e sindacati per due ragioni: quella occupazionale (si allarga la voragine dei senza lavoro e dei precari in una regione già falciata dalla crisi) e quella didattica. Per quanto riguarda quest'ultima, i capi d'istituto nei giorni scorsi hanno confermato che decine e decine di istituti non saranno in grado di garantire la proposta di offerta formativa, le segreterie funzioneranno a singhiozzo, molte scuole potrebbero anche non aprire il portone per mancanza di organico. «Accorato l'allarme» lanciato dall'assessore all'istruzione Maria Prodi (nella foto), durante la conferenza stampa a più voci, con i sindacati della scuola (Cgil, Cisl, Uil, Snals, Gilda e Ugr). «I due regolamenti di attuazione dei provvedimenti del ministro Gelmini ha detto l'assessore regionale disegnano una drammatica perdita di posti di lavoro e un taglio nei servizi la cui gravità non è stata finora sufficientemente colta. Tagli pesanti ha aggiunto che intervengono pur in presenza della forte domanda di scuola che hanno espresso le famiglie umbre, sia in qualità che in quantità. La grandissima maggioranza, il 90 per cento, ha chiesto per i propri figli un tempo scuola di 30 ore o 40 ore, ma con i tagli agli oragnici e alle risorse da parte del Governo, questa domanda resterà inevasa. Al Governo chiediamo, pertanto, di rimettere in discussione i suoi provvedimenti, di rispondere alle domande delle famiglie e nello stesso tempo evitare che centinaia di lavoratori subiscano una drammatica fuoriuscita dalla scuola, senza alcuna copertura di ammortizzatori sociali». SCURI in volto anche i sindacati della scuola: «dal prossimo anno scolastico, a causa di questi tagli indiscriminati ha notato Giambaldo Bianchi, segretario regionale Snals le scuole non saranno in condizione di funzionare per l'impossibilità di sostituire docenti o personale non docente assente». E la Cisl: «Gli oltre 500 posti che stimiamo si perderanno nelle scuole elementari e medie si traducono in una decurtazione del 7-10 per cento di docenti in ogni istituto scolastico autonomo. Ciò significa la dismissione della proposta di offerta formativa». La Cgil, con Giuliana Renelli, ha ribadito l'allarme occupazionale, così come Patrizia Basili della Gilda, ricordando che il 18 il mondo della scuola scenderà in piazza in segno di protesta. Mentra la Uil, ha detto Giancarlo Cerafischi, presenterà un documento salva-precari.

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Cinque in condotta: all'Ipsia B. Padovano quattro studenti tremano. Ma a rischio sono molti ... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Sabato 14 Marzo 2009 Chiudi di ZENO LEONI Cinque in condotta: all'Ipsia B. Padovano quattro studenti tremano. Ma a rischio sono molti di più, tutti "bollati" con un sei in pagella. La preside Elena Giommetti fa il punto: «Il voto il condotta ormai è un parametro che fa media. Abbiamo anche dato dieci a una cinquantina di ragazzi». Situazione speculare al tecnico-commerciale F. Corinaldesi. Solo qualche sei all'alberghiero A. Panzini e al liceo classico G. Perticari. Realtà capovolta allo scientifico E. Medi dove non si scende sotto al sette e non ci sono sospensioni. Continui ritardi e disturbo delle lezioni all'istituto professionale Padovano possono costare caro. Ne sanno appunto qualcosa i quattro studenti che nella pagella del primo quadrimestre sono stati puniti con un cinque nella valutazione del comportamento e adesso, in ottemperanza al decreto Gelmini del 16 gennaio scorso, dovranno fare di tutto per cambiare l'opinione dei propri insegnanti se non vogliono ripetere l'anno. La preside descrive le circostanze che hanno portato a un giudizio così severo: «Nel nostro istituto si è optato per fare gli scrutini subito dopo le vacanze natalizie, quindi i voti sono stati concordati prima dell'entrata in vigore del decreto. L'insufficienza è stata attribuita a quattro studenti sospesi per uno o due giorni a causa dei loro ripetuti ritardi e del disturbo delle lezioni». Il decreto Gelmini però prevede che la sospensione possa comportare un cinque in condotta se questa ammonta a 15 giorni. «E' vero - riflette la preside Giommetti - però quando i docenti hanno effettuato le valutazioni e si è deciso di dare cinque non sapevamo ancora dei paletti fissati dal decreto sui giorni di sospensione necessari. In ogni caso per i miei studenti c'è tutto il tempo di rifarsi». Una situazione analoga a quella dell'Ipsia c'è anche al tecnico-commerciale F. Corinaldesi diretto da Paolo Lanari. «Anche noi per poter allungare il secondo quadrimestre ci siamo riuniti prima del 16 gennaio - racconta il dirigente - e i cinque in condotta si contano su una mano a dispetto delle 29 classi presenti. Il principio seguito dagli insegnanti è stato quello di lanciare un segnale agli studenti più irrequieti, che così potranno essere stimolati a migliorare il comportamento». Tutt'altra musica all'alberghiero A.Panzini, al liceo classico G. Perticari, dove non è comparso alcun cinque e i sei sono stati "solo" quattro in entrambi gli istituti. Il premio di "scuola più disciplinata" però va al liceo scientifico E. Medi. «Il voto sul comportamento più basso comparso nelle pagelle del primo quadrimestre è il sette - spiega Lucio Mancini - assegnato a chi durante l'anno ha collezionato note di richiamo sul registro di classe. Prima di dare un cinque o un sei devono accadere fatti gravi e non è il nostro caso».

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L'anagrafe delle scuole aspetta da 13 anni (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-03-14 - pag: 7 autore: Il censimento. Un terzo degli istituti ha bisogno di restauro L'anagrafe delle scuole aspetta da 13 anni Michele Menichella ROMA Non è più rinviabile il completamento dell'Anagrafe nazionale dell'edilizia scolastica in gestazione dal 1996. La denuncia, più volte segnalata da Legambiente, é stata ribadita ancora una volta ieri in occasione della presentazione del nono Rapporto "Ecosistema scuola 2009",un'accurata indagine sullo stato di salute dell'edilizia scolastica, frutto della collaborazione di 95 amministrazioni comunali e 62 provinciali che con autocertificazioni hanno segnalato a Legambiente non solo la qualità della struttura degli edifici (con riferimento alla vetustà ed alla idoneità dell'attività scolastica) ma anche i servizi e le buone pratiche ambientali senza trascurare i rischi ai quali sono sottoposti gli edifici. Il rinnovato appello a stringere i tempi per completare l'attesa Anagrafe è stato condiviso da Gianni Bocchieri (consulente per l'edilizia scolastica del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca) per il quale non è possibile attendere ancora, dopo 13 anni, il completamento di una base informativa così importante. L'esigenza – ha riferito Bocchieri – si avverte specie dopo il recente via libera del Cipe allo stanziamento di un miliardo di euro a favore dell'edilizia scolastica, un'attesa delibera che impegna il ministero a programmare con le Regioni, nuovi interventi o qualificazioni dando priorità alla sicurezza delle strutture. Bocchieri ha anche ribadito la volontà della titolare del Miur, Mariastella Gelmini, di destinare stabilmente risorse all'edilizia scolastica e di diffondere il fotovoltaico nelle scuole. Il Rapporto di Legambiente (65 pagine ricche di tabelle) assegna per la quarta volta consecutiva a Prato la palma d'oro per la sicurezza scolastica. La cittadina toscana si è distinta per la sicurezza degli immobili e per la qualità dei servizi offerti agli studenti ed ha preceduto in classifica Biella, Terni, Lecce, Forlì, Livorno, Parma e Firenze. Ultimi in classifica gli edifici scolastici di Salerno, Treviso e Messina. Sonoramente bocciati per non aver inviato alcun dato Aosta, Bergamo, Enna, Mantova, Matera, Savona, Siracusa e Venezia. Agli studenti dell'Itis "Augusto Righi" di Chioggia, Legambiente ed Edison hanno assegnato un pannello solare per aver migliorato l'efficienza energetica del proprio istituto puntando anche sulla bonifica, sulla diffusione delle serre invernali, sulla coibentazione e sul contenimento dei consumi. Ed ecco i dati più significativi del Rapporto. Gli edifici risultano troppo vecchi visto che nel 55,62% dei casi la costruzione è antecedente al 1974 e nel 38,14% necessitano di urgenti manutenzioni. Sono aumentate dal 47,11% al 62,82% le scuole che nell'ultimo quinquennio hanno goduto di interventi di manutenzione e nell'80% dei casi gli edifici hanno ottenuto la certificazione igienico-sanitaria nel 2008 (era pari al 61,75% nel 2005) mentre l'agibilità statica (pari al 70,33% nel 2008) è migliorata rispetto al 2005 quando faceva segnare valori intorno al 63 per cento.% E ancora: nemmeno la metà delle scuole è dotata di certificazione di prevenzione antincendio e le scale di sicurezza sono presenti solo nel 56,72% degli edifici. Tra le pesanti negatività si segnalano molte scuole situate in prossimità di zone inquinate. E non manca la presenza di amianto che è certificata nell'11,83%delle scuole; un dato allarmante riguarda la Lombardia dove più di tre edifici su cento hanno strutture con amianto. Insomma su 42mila edifici almeno 15mila hanno bisogno di interventi urgenti. IL MINISTERO «Provvederemo al più presto anche perché senza questo strumento non si può investire il miliardo di euro sbloccato dal Cipe»

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"Cartellino giallo" per i bulli, chi non cambia perde l'anno (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il" del 14-03-2009)

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Sabato 14 Marzo 2009 Chiudi "Cartellino giallo" per i bulli, chi non cambia perde l'anno Gelmini: il 5 in condotta preceduto da una sanzione

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ROMA - Dopo il "cartellino" giallo, per lo studente indisciplinato arriverà quello ro... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il" del 14-03-2009)

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Sabato 14 Marzo 2009 Chiudi ROMA - Dopo il "cartellino" giallo, per lo studente indisciplinato arriverà quello rosso: 5 in condotta. Prima ci sarà l'avviso, ma se il comportamento grave dell'alunno persiste, il collegio dei docenti ricorrerà all'insufficienza. Lo stabilisce il Regolamento sulla valutazione approvato oggi dal consiglio dei ministri. «Abbiamo voluto indicare una serie di comportamenti che possono portare a un voto di insufficienza perchè vogliamo evitare - ha assicurato il ministro Gelmini, alla luce delle polemiche scatenate dalla valanga di 5 (34 mila) registrate nel primo quadrimestre - che la condotta possa essere utilizzata in modo strumentale. Il regolamento - ha aggiunto - è un modo per premiare chi si comporta bene e per, non punire, ma educare gli indisciplinati». Per questo la valutazione della condotta concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici e dei punteggi utili per beneficiare delle provvidenze in materia di diritto allo studio (borse di studio, agevolazioni per i libri ecc..). Soddisfazione è stata espressa dal ministro delle Politiche giovanili, Giorgia Meloni «per il riferimento esplicito all'impossibilità di usare come parametro per l'assegnazione del voto in condotta la legittima espressione delle proprie opinioni«. Il voto in condotta farà media con gli altri voti e che il 5 (attribuito dal collegio dei docenti) comporterà la non ammissione all'anno successivo o agli esami di Stato. Per prenderlo, lo studente dovrà avere compiuto gravi violazioni (definite dallo Statuto degli studenti) come marinare la scuola, mancare di rispetto a preside, professori o compagni di classe, non osservare le disposizioni organizzative dettate dal regolamento d'istituto, danneggiare il patrimonio della scuola. «Per avere il 5 in condotta - ha osservato il ministro - lo studente deve aver già preso una sanzione disciplinare, non necessariamente la sospensione, ma anche una nota «e aver persistito nel comportamento grave». Il regolamento spazza via i giudizi. D'ora in poi ci sarà la valutazione con il voto numerico per tutte le materie (musica compresa) e in tutte le scuole, dalla primaria alla secondaria di secondo grado. Eccezione farà l'insegnamento della religione cattolica. All'esame finale della media agli alunni che otterranno come punteggio 10 decimi potrà essere assegnata anche la lode. Crede poco all'efficacia del regolamento, Giuseppe Fioroni, responsabile educazione del Pd. «Un'imbiancata superficiale su crepe profonde: questo rischia di essere il cinque in condotta senza una parallela azione di recupero dei ragazzi e senza aiutare le scuole, ormai allo stremo per mancanza di risorse e personale».

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ROMA Arrivano le "regole" sul 5 in condotta. Per i bulli ci sarà prima il "cart... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Ostia)" del 14-03-2009)

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Sabato 14 Marzo 2009 Chiudi ROMA Arrivano le "regole" sul 5 in condotta. Per i bulli ci sarà prima il "cartellino giallo", una sanzione disciplinare, e se l'alunno indisciplinato insiste nei suoi comportamenti si ricorrerà solo allora al 5 in condotta. «Un modo per premiare chi si comporta bene - spiega il ministro Gelmini - ed educare, non punire, gli indisciplinati». Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il regolamento sulla valutazione degli studenti. Prevede tra l'altro la sostituzione dei giudizi con i voti sin dalle elementari.

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Il futuro visto dagli studenti (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Legnano)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

PRIMO PIANO pag. 2 Il futuro visto dagli studenti Ambiente, lotta all'alcolismo e multimedialità: in mostra i progetti nati nell'Altomilanese di SILVIA VIGNATI LEGNANO «LE SCUOLE fanno scuola». Ieri e oggi, nel Padiglione 1 di FieraMilanocity, le buone pratiche scolastiche si fanno conoscere a un pubblico più vasto. La Provincia ha inteso organizzare il primo salone dedicato ai progetti virtuosi di oltre cento scuole della Provincia di Milano. Per offrire una visione diversa del mondo della formazione, svilita dalle "cattive pratiche" di bullismo, assenteismo, video su YouTube, genitori vendicativi nei confronti di professori sottopagati. Il nostro territorio è presente attraverso queste scuole: l'Ipsia "Antonio Bernocchi" di Legnano, il Liceo scientifico Cavalleri di Parabiago, l'Istituto Maggiolini di Parabiago, l'agrario Mendel di Villa Cortese, l'Istituto Torno di Castano Primo, l'Istituto Alessandrini di Vittuone. GLI STAND allestiti ospiteranno i lavori prodotti dalle scuole, riconducibili a cinque aree tematiche precise: impegno civile e inclusione sociale, la conoscenza durante tutto l'arco della vita, ambiente ed energie, memoria come strategia per il futuro, comunicazione e multimedialità. Il Cavalleri ha presentato il progetto "Ubriachi al volante" (area impegno civile) volto a sensibilizzare i giovani sull'abuso di alcol (anche recentemente illustrato in una discoteca della zona). Il Maggiolini si è spinto sul terreno della comunicazione. «Il progetto ha visto coinvolta la classe prima Erica del Liceo linguistico, e si svilupperà su tutto l'arco dei cinque anni - spiegano dalla presidenza -. È stato fatto un percorso che va dagli antichi graffiti alle nuove tecnologie, ai personal computer, agli sms». La scuola sarà presente questa mattina al convegno "Quale futuro per l'istruzione tecnica e professionale?". NELL'ANNO scolastico 2010-2011 le scuole superiori saranno infatti attraversate dai cambiamenti della legge Gelmini. Il Mendel ha puntato sull'ambiente e le energie. «Abbiamo presentato un progetto molto calato nel quotidiano e votato alla praticità: un impianto di pannelli fotovoltaici da installare sulla nostra scuola - spiega il preside, Giulio Ramolini -. Lo hanno realizzato i ragazzi delle classi quarte e quinte dell'indirizzo agroambientale. La Provincia lo ha premiato con un contributo economico: servirà a coprire una parte delle spese necessarie per renderlo operativo». Il dirigente scolastico è entusiasta: «La nostra è una scuola all'avanguardia, e questa partecipazione al Salone delle buone pratiche lo dimostra: i nostri studenti stanno costruendo concretamente il loro futuro». Infine il Torno di Castano ha rivolto le sue attenzioni alla comunicazione e multimedialità. «Abbiamo creato un portale, "Gli ultimi della classe", in cui gli studenti possano sviluppare una web-tv - afferma Piero Garavaglia, docente di lettere e storia, collaboratore di vicepresidenza, referente per il progetto insieme alla collega Paola Baronio -. I ragazzi, inoltre, potranno promuovere i libri allo stesso modo dei "trailers" cinematografici. E infine continueremo a pubblicare il nostro giornalino "Asterisco" e lo faremo diventare anche un telegionale».

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Presidenza dell'Anp confermato Ciotola (sezione: Scuola)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere del Mezzogiorno - NAPOLI - sezione: NAPOLI - data: 2009-03-14 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE In breve SINDACATI Presidenza dell'Anp confermato Ciotola Vincenzo Ciotola, presidente uscente del sindacato Anp (associazione nazionale presidi) è stato riconfermato alla presidenza dell'organismo regionale per un altro mandato della durata di tre anni. Ciotola è da molti anni preside dell'istituto Galileo Ferraris di Scampia, visitato recentemente dalla ministra Gelmini, e noto per il livello di avanguardia mostrato nella realizzazione di sofisticati progetti informatici. I meriti del Ferraris e del suo preside, crescono anche in considerazione del territorio su cui la scuola insiste.

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Trecento lavoratori sono ad alto rischio (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Siena)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

CRONACA SIENA pag. 4 Trecento lavoratori sono ad alto rischio 60 dipendenti Ata in meno DENUNCIA CGIL SCUOLA CRISI La Flc Cgil denuncia che il prossimo anno sono a rischio 300 posti di ANTONELLA LEONCINI NELLA SCUOLA senese sono a rischio per il prossimo anno trecento posti di lavoro. Lo denuncia la Flc, la Federazione lavoratori della conoscenza Cgil. Intanto, mercoledì 18 marzo scenderanno in piazza per protestare contro le decisioni del ministro Gelmini. Non aderiscono Cisl e Uil, partecipa Gilda. Nel nostro territorio, ha detto Gabriele Marini Flc Cgil Siena, «Ci sono circa quaranta scuole, fra istituti dell'infanzia, primarie e secondarie. Già adesso sono in difficoltà: con la riforma Gelmini, qualche istituto rischia la chiusura». Tanto arrabbiati Marini e la Cgil da non voler chiamare riforma le nuove disposizioni del ministro, preferendo parlare di legge. Flc ha monitorato il panorama scolastico; ha rilevato che saranno tagliati 60 dipendenti dell'organico Ata: cioè 45 collaboratori tecnici, gli altri personale amministrativo. Queste riduzioni, ha insistito Marini, «compromettono la normale organizzazione della scuola, già a forte rischio». Nella zona calda, cioè, a maggiore pericolo, gli istituti di piccole dimensioni, quelli in aree marginali. Ha scoperto altro la Cgil: che nessuna famiglia nella nostra provincia per le future classi prime si è orientata per la scelta delle 24 ore, pochissime per le 27 ore e solo, ha continuato Marini, «quelle che sperimentavano questo modello. La grande prevalenza delle famiglie ha preferito le alternative delle trenta ed anche quaranta ore». Per questo sindacato, sembrerebbe avere grandi problemi il ministro Gelmini. «L'organico deve rispondere alle esigenze delle famiglie per le garanzie della tenuta dell'organizzazione didattica. E' in pericolo, senza compresenza e senza risorse economiche, il diritto allo studio». Cioè, sarà impossibile sostituire i docenti assenti. Si potranno avere bambini e ragazzi a spasso, che passeggiano nelle classi senza poter seguire le lezioni. Gli alti tetti di presenza dei ragazzi nelle classi determinano per la Cgil un peggioramento della qualità dell'insegnamento. Il sindacato non accetta la presenza fino a 29-30 alunni nelle scuole dell'infanzia, 27-28 nelle primarie, fino a 30 nelle secondarie. Esistono casi di precari da quindici e più anni che, in un futuro più o meno prossimo, potranno diventare disoccupati. Marini ha rincarato la dose aggiungendo che la legge Gelmini e la Finanziaria «hanno previsto tagli insostenibili al sistema dell'istruzione e della formazione. Si tratta di una grande attacco ai lavoratori». Tanto preoccupata la Cgil da capovolgere i termini e da imputare al ministro la responsabilità di scommettere sull'ignoranza. Il 18 marzo si anticipa una manifestazione a Firenze; i lavoratori della conoscenza di questo sindacato torneranno in piazza il 4 aprile per la protesta nazionale. Image: 20090314/foto/6688.jpg

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<Prima il cartellino giallo poi il cinque in condotta> (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 14-03-2009)

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PRIMO PIANO pag. 5 «Prima il cartellino giallo poi il cinque in condotta» Via alle nuove regole del ministro Gelmini di SILVIA MASTRANTONIO ROMA CARTELLINO giallo per lo studente che sbaglia, con funzione di avvertimento. Soltanto dopo un primo intervento si potrà procedere con il 5 in condotta che potrà comportare la bocciatura. La regola sarà simile a quella del calcio. Ieri il Consiglio dei ministri ha varato il regolamento e il responsabile della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini, ha tenuto a precisare di aver voluto fortemente il regolamento per evitare «strumentalizzazioni» del voto di condotta soprattutto alla luce dei risultati del primo quadrimestre con 34.000 insufficienze. Insomma, ci sono regole precise e non tutto è affidato al libero arbitrio degli insegnanti. E, tanto per cominciare, l'insufficienza in condotta dovrà essere decisa dal consiglio dei docenti per «gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto». Come avvertimento, ha spiegato la Gelmini, sarà sufficiente anche una nota di richiamo iscritta sul registro di classe. La valutazione del comportamento dell'alunno determinerà l'erogazione dei crediti scolastici e i punteggi collegati dalle provvidenze per il diritto allo studio (borse di studio, agevolazioni etc.). IL VOTO in condotta farà media, esattamente come quello di tutte le altre materie compresa l'Educazione fisica. Insieme con la non ammissione all'anno successivo può anche determinare la non ammissione agli esami di Stato. Sia alle elementari sia alle superiori, la valutazione del rendimento scolastico sarà espressa sempre in voti, con l'unica eccezione della religione per la quale resta il giudizio. Ma per i più piccoli delle classi elementari la bocciatura potrà essere decisa soltanto in casi di particolare gravità e per la condotta si farà riferimento a un giudizio. Un altro cambiamento riguarda l'esame di terza media. Per i bravissimi che supereranno la prova con un punteggio di dieci decimi sarà prevista anche la lode. Finiti i tempi dei diplomifici, i giovani che vorranno anticipare i tempi e presentarsi all'esame di maturità, dovranno aver conseguito, in quarta, otto in tutte le materie e nel comportamento; e almeno 7 in tutte le discipline e otto in condotta nelle classi seconda e terza. Regole specifiche vengono fissate per gli studenti con disabilità che dovranno rispondere delle attività svolte sulla base dei piani educativi individualizzati. Allo stesso modo saranno predisposte prove di esame differenziate, corrispondenti agli insegnamenti impartiti per valutare i progressi dell'alunno rispetto ai livelli iniziali. Indicazioni anche per i ragazzi che presentano difficoltà di apprendimento «debitamente certificate». «SI SUPERANO i giudizi, a volte un po' fantasiosi e poco chiari, e si torna al voto ha commentato il ministro elemento di chiarezza e responsabilizzazione degli studenti». Il tutto nell'ottica, ribadita da Mariastella Gelmini di «restituire alla scuola la sua funzione educativa». Variegati i commenti al regolamento approvato dal Consiglio dei ministri. Divisi i giovani. Secondo l'Unione degli studenti il testo non è chiaro e, soprattutto, concede la facoltà di dare il 5 condotta, e quindi bocciare, solo dopo una semplice sanzione. L'Unione, invece, aveva chiesto che fosse collegato almeno a una sospensione. Dello stesso parere la Rete degli studenti mentre Azione studentesca esprime soddisfazione. Guarda al provvedimento con favore anche il Moige mentre dalla Cgil e dal Pd è un coro di critiche. Per l'ex ministro Giuseppe Fioroni si tratta soltanto di «un inutile spot» mentre «le scuole italiane sono alla canna del gas». In sintonia con Mimmo Pantaleo della Cgil che parla di «operazione ideologica». Di diverso avviso il ministro Giorgia Meloni secondo la quale «si restituisce autorevolezza alla scuola».

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<Ma da noi tanti bravi ragazzi. E i 10 fioccano> (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Firenze)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

PRIMO PIANO pag. 5 «Ma da noi tanti bravi ragazzi. E i 10 fioccano» IL CASO LA PRESIDE DI UN ISTITUTO DI TREVISO SPIEGA COME RAGGIUNGERE IL MASSIMO VOTO NEL COMPORTAMENTO di DARIO C. NICOLI TREVISO PUNIZIONI agli studenti indisciplinati, ma premi ai più meritevoli. Se ne fa messaggero il Duca degli Abruzzi di Treviso, un istituto multietnico ex Magistrali situato nel cuore della città e che comprende liceo linguistico, scientifico, pedagogico e liceo delle Scienze Sociali. Ben 165 dei suoi 1.716 studenti hanno ottenuto un bel 10 in condotta nella pagella di metà anno. Nessun 5, una dozzina di 6, «ma a ragazzi che hanno dimostrato una visione superficiale della scuola spiega la preside Maria Antonia Piva reiterando comportamenti sanzionabili». Professoressa Piva, il 10% di dieci in condotta sono un risultato da record, che criteri avete adottato? «La nostra scuola, che è di tradizione ex Magistrali, pone ampia attenzione alla pedagogia e alla metodica avanzata. La legge Gelmini, approvata sull'onda di una emergenza comportamentale, ha fatto emergere il mandato educativo della scuola ed è a questo che la nostra attenzione si è rivolta». Ci spieghi. «A partire dallo scorso settembre, non appena si è sentito parlare della proposta di legge, il corpo docente ha riflettuto su cosa c'è alla base degli indicatori suggeriti dal ministro e ha elaborato alcuni criteri di valutazione tenendo conto dei valori pedagogici ai quali la nostra scuola si ispira e che sono condivisi. La riflessione è stata, successivamente, allargata al comitato dei genitori e al comitato degli studenti, del quale fanno parte i rappresentanti di tutte le 77 classi dell'istituto». Risultato? «Si è riflettuto coralmente sulle finalità della scuola, sulla sua utilità, sulla relazione fra insegnamento e comportamento perché oltre alle regole occorre assimilare anche l'idealità delle regole stesse. Al termine di questo percorso, abbiamo elaborato cinque indicatori che sono stati condivisi da tutti». Ce li elenca? «Al primo posto abbiamo messo il rispetto di persone, leggi, regole, consegne, impegni, strutture e orari; al secondo la correttezza del comportamento, del linguaggio, dell'utilizzo dei media; al terzo la lealtà nei rapporti, nelle verifiche, nelle prestazioni; al quarto l'attenzione verso i compagni e le proposte educative dei docenti curricolari ed extracurricolari; al quinto la disponibilità a migliorare, partecipare e collaborare. Il terzo punto, quello che implica la lealtà, è un elemento valoriale forte; il quinto, la disponibilità, ha una connotazione etica che coinvolge l'individuo come parte della comunità. Ognuno di questi indicatori è stato accompagnato da un voto». Al termine del quale sono fioccati tanti 10... «I ragazzi che hanno preso 10 non sono secchioni e nemmeno perfetti perché la scuola è un percorso da compiere, ma hanno dimostrato di avere un progetto di vita. Molti di loro si sono impegnati oltre che negli studi anche nel volontariato, alcuni sono studenti stranieri che hanno preso particolarmente sul serio l'insegnamento. Cito per tutti un ragazzo cinese, che superando le difficoltà della lingua si è rivelato un genio della matematica». La sua è una scuola fortunata? «No, un istituto che si impegna in tanti progetti e che offre agli studenti anche un supporto psicologico attraverso un servizio di consulenza su tematiche comportamentali (Cic) che offre anche corsi per educatori e genitori». Mai avuto problemi disciplinari? «No, a parte il caso di due ragazzine si sono accapigliate una volta per questioni di... cuore».

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Bossi al premier: <Mi fido, ma prima il federalismo> (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 14-03-2009)

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POLITICA pag. 10 Bossi al premier: «Mi fido, ma prima il federalismo» Candidature, fumata nera. E sul partito unico Silvio teme Fini di ANTONELLA COPPARI ROMA SE C'È UN punto che il dibattito nella maggioranza sta mettendo in luce è la percezione, nel giro berlusconiano, che Gianfranco Fini non vada sottovalutato. E che possa imprimere svolte impreviste non solo al congresso di An ma pure a quello del Pdl, rubando la scena al premier e mandando in frantumi l'immagine di partito unito. Un timore che nessuno esprime a voce alta, ripetendo magari gli insulti al presidente della Camera comparsi ieri nel blog ufficiale di FI, ma la preoccupazione si palpa con mano nei giri che contano del partito. CIRCOLANO voci, regolarmente false, di uno scontro al telefono tra i due, di vero c'è che hanno litigato sulle impronte digitali. E che hanno una visione opposta sulle istituzioni. In questo clima, vanno avanti i preparativi per il battesimo della nuova creatura: qualche passo avanti c'è stato, ma la riunione di ieri che pure ha ufficializzato i tre coordinatori (La Russa, Verdini e Bondi) non è bastata al premier e ai plenipotenziari di An e FI per sciogliere alcuni nodi. Prima di tutto, l'ufficio politico del Pdl: se 8 posti sono già assegnati (i quattro capigruppo, i tre coordinatori e Berlusconi) per gli altri 20 è partita la corsa alla poltrona. Ovvio, visto che è il vero organo di governo del partito. E' probabile che il Cavaliere alla fine ci metta i ministri non solo per placare gli appetiti, anche perché, da Alfano alla Gelmini, sono le persone di cui si fida di più. Da chiudere la partita dei coordinatori regionali: tra i sei di An ci saranno quelli di Lazio e Veneto, mentre la Lombardia, il Piemonte e la Sicilia faranno parte dei 14 di Forza Italia, ma ballano ancora dieci regioni e bisogna definire i nomi sui quali Berlusconi vuole l'ultima parola. Si capirà nei prossimi giorni se verranno designati nel congresso come chiede più d'uno oppure dopo, come i coordinatori provinciali. Di sicuro in quella sede verrà nominata la direzione (tra gli 80 e i 130 membri), mentre l'ufficio di presidenza sarà fatto cinque giorni dopo. Ufficialmente, resta aperto anche il capitolo delle amministrative: autorevoli fonti azzurre sostengono che il faccia a faccia Bossi-Berlusconi all'ora di pranzo non sarebbe servito a siglare intese definitive. MA A SENTIRE esponenti di spicco del Carroccio le cose non sarebbero proprio così, l'accordo sarebbe praticamente chiuso solo che Berlusconi avrebbe chiesto di illustrarlo dopo il congresso del Pdl. Chi l'avrà vinta è da vedere. Perché, però, rimandare? C'è chi sostiene che Bossi vorrebbe vedere l'esito del voto sul federalismo fiscale e chi al contrario pensa che il Senatùr abbia ottenuto di più. Che sia, ad esempio, riuscito a strappare la provincia di Brescia al forzista Romele pur continuando a tenere un'opzione su quella di Monza. Bossi in effetti è sibillino: «Ci sono problemi da risolvere, io però mi fido di Berlusconi». Tra questi, gli incarichi nella gestione dell'Expo 2015 di Milano e in A2A, l'utility nata dalla fusione fra Aem Milano e Asm Brescia. Arriva al traguardo il caso Firenze: ieri Berlusconi ha telefonato a Amato e Toccafondi gli altri nomi in pista per chiedergli di sostenere Galli.

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<Le Europee saranno le primarie del Pdl> (sezione: Scuola)

( da "Giorno, Il (Milano)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

POLITICA pag. 10 «Le Europee saranno le primarie del Pdl» FORMIGONI RILANCIA: «TUTTI IN PISTA, TUTTI IN LISTA. COSI' VEDREMO CHI HA PIU' CONSENSO» di GIORGIO GUAITI MILANO LE EUROPEE di giugno come primarie del Pdl. L'idea è di Roberto Formigoni, che oggi interverrà al secondo raduno nazionale di Rete Italia, in programma fino a domani a Riva del Garda. Il governatore della Lombardia e vicepresidente nazionale di Forza Italia parlerà del percorso di avvicinamento di cattolici e laici al progetto del Pdl, ma, proprio in vista della definizione della dirigenza del partito, ha già espresso chiaramente quale sia la sua proposta. LE VOTAZIONI europee - le sole "politiche" che offrono agli elettori la possibilità di esprimere una preferenza - dovrebbero essere utilizzate per raccogliere le indicazioni della base sulla struttura di vertice del partito. Berlusconi, nei giorni scorsi, ha ipotizzato la candidatura alle europee di tutti i ministri e i presidenti regionali del Pdl e Formigoni ha accolto l'idea con entusiasmo sintetizzato nella battuta: «Tutti in pista, tutti in lista». «Se Berlusconi confermerà la chiamata a ministri e presidenti - ha aggiunto - sarà uno splendido bagno di democrazia e io sarò ovviamente pronto a partecipare». Insomma: posto che il numero uno del partito è Berlusconi, «dal numero due in poi decidano i cittadini». «Durante il congresso del Pdl, a fine marzo - ha spiegato più dettagliatamente Formigoni - si eleggerà il leader, che è Silvio Berlusconi. Un vero congresso però deve scegliere anche la classe dirigente del partito. Non è previsto che lo sifaccia durante il congresso, ma è meglio così, perché abbiamo un'occasione splendida, quella di una vera consultazione di tutto il popolo italiano». «Dunque - ha proseguito - candidiamoci tutti e si vedrà qual è il livello di consenso di cui ciascuno di noi gode. Siano i nostri elettori a scegliere, con il loro voto di preferenza, i dirigenti». Da una parte, quindi, la piena disponibilità alla candidatura «se il presidente Berlusconi chiamerà», ma un ancor maggiore interesse a una consultazione che coinvolga tutti i nomi più importanti del nuovo partito per una sorta di "conta" affidata all'elettorato. Se non è una sfida, le assomiglia molto. E oggi Formigoni potrebbe riparlarne a Riva del Garda, dove si ritroveranno alcuni degli aspiranti a posti di rilievo nel futuro organigramma del Pdl: i ministri Sacconi, Frattini, Alfano, Fitto e Gelmini, il vicepresidente della Camera, Lupi, il vicepresidente del Parlamento europe, Mauro, l'onorevole Abelli e i presidenti dei gruppi parlamentari del Pdl, Cicchitto e Gasparri.

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<Grande opera per attirare cervelli stranieri> (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 14-03-2009)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Scienza - data: 2009-03-14 num: - pag: 30 categoria: REDAZIONALE Intervista sulla ricerca: il piano per scegliere le aree di investimento, la riforma degli enti e l'assunzione di nuovi addetti «Grande opera per attirare cervelli stranieri» Il ministro Gelmini: nascerà in Italia sul modello del Cern e rilancerà i nostri scienziati Ministro Mariastella Gelmini, per alcuni lei ha dimenticato il mondo della ricerca scientifica che assieme alla pubblica istruzione e all'Università è il suo terzo compito.... «Stiamo lavorando e per giugno sarà pronto il piano nazionale della ricerca in occasione del G8» E che cosa prevede? «Stabiliamo delle priorità per trasformare la situazione di crisi in cui ci troviamo in un'opportunità di rilancio. Le risorse non sono certo ampie ma il settore, grazie anche all'intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, non ha subito tagli». Quali sono le priorità scelte? «Innanzitutto è da valorizzare il settore agroalimentare e ad esso si affiancano l'ambiente e l'energia con le cosiddette "tecnologie verdi", la biomedicina e lo spazio. In quest'ultimo abbiamo maturato alcune competenze da difendere ed esistono già sulla Penisola realtà internazionali importanti, come il centro dell'agenzia spaziale europea di Frascati impegnato proprio sulla ricerca ambientale. Dobbiamo, inoltre, ripensare la programmazione della ricerca adesso inesistente. Ogni ente ha il suo piano ma la loro somma dimostra solo una frammentazione improduttiva. Voglio arrivare ad un progetto ricerca Paese in cui si concentrano gli interessi tenendo conto delle esigenze della realtà industriale dove i giovani troveranno lavoro». Un'impresa ardua, altre volte tentata senza grandi risultati. Lei come pensa di materializzare questa ambizione? «Attraverso una serie di interventi. Ad esempio, dobbiamo realizzare in Italia una grande infrastruttura di ricerca, come del resto ci chiede l'Unione. Un centro, per capirci, come il Cern di Ginevra, un modello a cui far riferimento per diversi motivi». Quali sarebbero? «Prima di tutto perché è un luogo dove si fa ricerca al top della conoscenza attraendo i cervelli da altri continenti. Al Cern la costruzione del nuovo acceleratore Lhc, al quale hanno dato il contributo centinaia di ricercatori italiani attraverso l'Istituto nazionale di fisica nucleare, si è rivelata la giusta via per alimentare la ricerca, creare innovazione tecnologica nelle aziende coinvolte e sviluppare conoscenze applicabili in altri settori della vita quotidiana. Dagli studi al Cern, oltre all'invenzione del Web è nata anche la nuova macchina adronica con la quale si curano a Pavia i tumori». Con che risorse, se non ci sono, può nascere una nuova grande infrastruttura di ricerca? «Recuperando fondi da piccoli progetti poco utili eliminabili e da mille accordi di programma che rispondono a necessità lontane dalla scienza. Ma vorrei pure utilizzare a tale scopo i fondi Fas gestiti dalla Presidenza del Consiglio che magari finiscono in accordi clientelari. Insomma, eliminando degli sprechi e concentrandoci in una direzione precisa evitando di moltiplicare inutilmente le iniziative». Ma quali sono per lei i problemi più gravi della ricerca italiana: i fondi scarsi, il ridotto numero dei cervelli, le infrastrutture inadeguate.... «Certo, senza soldi è difficile lavorare, ma già nei finanziamenti attuali esistono margini in cui si possono effettuare degli interventi e rendere più efficaci le disponibilità. Ma più necessario ancora è gestire con managerialità. Entro dicembre completeremo il riordino degli enti di ricerca proprio per arrivare ad una migliore gestione e valorizzare i buoni cervelli che oggi sono mortificati e sono numerosi ». I cervelli appunto. Esiste una differenza abissale nel numero con altri Paesi europei. Che cosa intende fare? «Intanto con il recente decreto abbiamo creato quattromila nuovi posti per ricercatore che sono slegati dalla sistemazione dei precari. E non è poco, per cominciare». E i conti con i precari, come li fa. Lavorare in questa condizione non aiuta certo l'entusiasmo. E poi è un'esercito ormai? «Infatti, tra università e ricerca, non sappiamo nemmeno noi quanti siano. Per questo abbiamo avviato un censimento al fine di avere una fotografia precisa della realtà sulla quale incidere. Certo è che con la mancata approvazione della "norma dei 40 anni" si è persa un'importante occasione perché avrebbe consentito, attraverso dei prepensionamenti, di liberare posti nei quali inserire appunto i precari. Però bisogna tener presente che non è possibile stabilizzare tutti, è una proposta demagogica perché non ci sono le risorse necessarie e poi non sarebbe neanche giusto ». Perché non lo sarebbe? «Anche qui bisogna distinguere. Non tutti sono precari allo stesso modo. Ed è opportuno valutare qualità e profili tecnici in base agli indirizzi». Un altro male riconosciuto è la scarsa ricerca privata nel nostro Paese. Non c'è più la Montecatini capace di sostenere Giulio Natta al Politecnico di Milano che scopre il Moplen e conquista il Premio Nobel per la chimica, ultimo Nobel nato nella Penisola. Era il 1963. Ha iniziative su questo fronte? «Qualche incentivo, concedere crediti d'imposta come già stiamo facendo e finalizzare meglio le risorse a disposizione. Di più non si può. Le agevolazioni fiscali sono comunque uno strumento utile ». Per stimolare il rapporto tra ricerca pubblica e privata negli ultimi anni sono stati creati i distretti tecnologici. I risultati, tuttavia, non sono stati gratificanti e in qualche caso ci si chiede se i fondi siano andati nel posto giusto.... «Affronteremo anche i distretti e taglieremo i progetti che si sono rivelati inadeguati valutando l'impatto avuto sul territorio. L'intervento sarà attuato dall'Agenzia per le nuove tecnologie e non sarà indolore. Ma non si può continuare a finanziare senza un risultato: la selezione è necessaria ». Sempre su questa difficile prima linea c'è l'idea del presidente del CNR Luciano Maiani di rilanciare i progetti finalizzati nati negli anni Settanta proprio alla scopo di creare un ponte tra ricerca pubblica e privata fornendo a quest'ultima occasione di nuovi brevetti. Condivide? «Bisogna farli partire: li approvo perché saranno un aiuto prezioso. Ma dovranno seguire gli indirizzi del piano che stiamo preparando». Di tutti gli ostacoli si parla da tempo, ma ce n'è uno forse ancora più grande: i giovani da noi non vedono la ricerca come un mondo per il loro futuro. Coltiva una risposta? «E' forse il problema più grave e anche quello più arduo da risolvere. Per questo bisogna cambiare la scuola e motivare gli insegnanti. E diffondere, soprattutto, la cultura scientifica come stiamo facendo con la commissione presieduta da Luigi Berlinguer con cui sono in perfetto accordo. E i media devono raccontare di più le magnifiche storie dei nostri scienziati ». Giovanni Caprara \\ Le risorse deriveranno dalla cancellazione di piccoli progetti senza utilità \\ Recupereremo il lavoro precario sulla base del merito e delle necessità

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<IN PROVINCIA nel triennio almeno 1.500 precari della scuola perderanno il lavoro e altrettanto... (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

BOLOGNA SCUOLA pag. 16 «IN PROVINCIA nel triennio almeno 1.500 precari della scuola perderanno il lavoro e altrettanto... «IN PROVINCIA nel triennio almeno 1.500 precari della scuola perderanno il lavoro e altrettanto rischiano di fare quest'anno 3.000 precari impegnati nella ricerca». L'allarme viene dalla Flc (Federazione lavoratori della conoscenza)-Cgil che, presentando lo sciopero generale di mercoledì contro la riforma Gelmini, ha diffuso i dati su scuola e mondo della ricerca. Per le iscrizioni alla scuola primaria ha rilevato il segretario generale Flc-Cgil Bologna, Sandra Soster «siamo di fronte al fallimento totale del maestro unico». Su 91 delle 94 scuole della provincia infatti (circa 8.000 bambini), solo lo 0,6% delle famiglie ha scelto il maestro unico (con nessuna sezione attivabile), il 3,1% ha scelto le 27 ore, il 24,4% le 30 ore e il 71,87% le 40 ore, con un aumento della domanda di tempo pieno del 10%. «Dal momento che il ministero garantirà per le classi prime soltanto le 27 ore e le 40 solo alle sezioni attualmente funzionanti a tempo pieno (1.091) ne risulta che per più di 3.200 famiglie bolognesi non ci sarà il tempo scuola richiesto». Si attendono poi «conseguenze drammatiche per i figli degli immigrati». Si teme infatti che, a causa dell'allarme sul pacchetto sicurezza, i genitori, se irregolari, non vaccinino i piccoli nel timore di essere denunciati. Per ricerca e università, dei 3.000 ricercatori precari che «rischiano entro il 2009 di doversi reinventare una vita», sono certi di essere licenziati dopo giugno i circa 500 degli enti di ricerca (tra cui il Cnr) per effetto del decreto Brunetta.

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UNO ATTACCA, l'altro difende. Oggetto del contendere la riforma della scuola... (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

BOLOGNA SCUOLA pag. 16 UNO ATTACCA, l'altro difende. Oggetto del contendere la riforma della scuola... UNO ATTACCA, l'altro difende. Oggetto del contendere la riforma della scuola, approvata dal Parlamento nell'ottobre scorso, ma ancora mal digerita da una parte di docenti e studenti. Lunedì, a Palazzo Malvezzi, si terrà la conferenza provinciale di coordinamento (convocati parlamentari, sindaci, assessori, consiglieri provinciali e sindacati) per fare il punto sull'attuazione della legge. L'assessore provinciale all'Istruzione Paolo Rebaudengo ha messo nero su bianco le critiche al provvedimento e la replica dell'onorevole Fabio Garagnani (Pdl-FI), strenue sostenitore della riforma Gelmini, non si è fatta attendere. «Il documento di preparazione dell'assemblea varato dall'assessore incalza il deputato azzurro è inteso a esprimere pregiudiziali strumentali sugli aspetti trattati, senza contribuire a un'effettiva conoscenza del merito delle questioni. Si mira piuttosto a creare allarmismo sociale». Con l'unico obiettivo di «sostenere le proprie posizioni politiche. E' il tipico caso del partito che si confonde con le istituzioni. E' grave». MA QUALI sono i nodi sollevati dall'assessore? In primo luogo, la riforma degli ordinamenti nelle scuole superiori, rinviata di un anno. «Non sapere scrive Rebaudengo che cosa succederà nell'anno successivo condiziona la scelta da subito». Le incognite maggiori riguardano i tecnici e i professionali: «Paiono abbandonati a un destino di serie z», attacca l'assessore. «Non è vero ribatte Garagnani e anzi, per i tecnici e i professionali, il ministro ha confermato la commissione già costituita da Fioroni. Questa ha concluso i lavori in una logica bipartisan'». C'è, poi, il capitolo delle iscrizioni per ciascun grado di istruzione, dall'asilo sino alla secondaria di secondo livello. «Si sono concluse lasciando molti punti interrogativi che troveranno risposta solo in seguito alla definizione degli organici», è la denuncia di Rebaudengo. Ma per il parlamentare del Pdl non c'è nessuna anomalia: «Gli organici vengono sempre definiti successivamente alle iscrizioni, perché queste ne costituiscono il presupposto». Altro terreno di scontro la scomparsa delle ore di compresenza dei docenti alle elementari. Tutto ciò, secondo Rebaudengo, mette in discussione la possibilità di organizzare «attività di alfabetizzazione per i bambini stranieri, azioni di aiuto personalizzato allo studio, uscite didattiche». In disaccordo Garagnani che ricorda come ci sia «la necessità di risparmi nel sistema scolastico in termini di rapporto insegnante/alunni». Giovanni Panettiere

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Siglato il patto Pdl-Lega per le amministrative: i candidati a fine mese (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

n. 63 del 2009-03-14 pagina 4 Siglato il patto Pdl-Lega per le amministrative: i candidati a fine mese di Vincenzo La Manna Bossi dopo l?incontro con Berlusconi: "è andata bene e ci fidiamo ma ci sono ancora dettagli da risolvere. Servirà un altro vertice". Ad An andrebbero Monza e Lecco, al Carroccio Sondrio, Bergamo e Cremona Roma - La «quadra» ancora non si trova. Sarà pure roba di «limature», come spiega un fiducioso onorevole, ma al momento Pdl e Lega non brindano all?intesa. Attendere, prego, è il ritornello che lanciano in coro. «Ufficializzeremo l?accordo per le Ammnistrative solo dopo il Congresso del 27 marzo», è l?unica certezza che si scuce a Roberto Calderoli. Insomma, road-map di lunga gittata, che trova conferma in uno degli azzurri di casa a Palazzo Grazioli: «Silvio Berlusconi e Umberto Bossi hanno deciso di annunciare il via libera a fine mese». Come a dire: non è mai facile trovare una sintesi sulle candidature in tempo di pace, figuriamoci - si fa per dire - in tempo di guerra, con Forza Italia e Alleanza nazionale impegnate, anima e corpo, nel chiudere una partita ancora più importante. E poi, particolare non da poco, proprio in quei giorni dovrebbe arrivare il via libera di Montecitorio al federalismo fiscale, storico cavallo di battaglia leghista, che finisce, di diritto, sul tavolo del risiko. Ma il braccio di ferro (anche sugli incarichi per la gestione dell?Expo 2015) continua. E solo tra due settimane, quando il Popolo della libertà verrà tenuto a battesimo, saranno svelati nomi e caselle di riferimento. Certo, l?accordo generale, per correre insieme a giugno in tutta la Penisola, non sembra in dubbio. «Ci sono ancora dettagli da risolvere» e «ci sarà bisogno di un altro incontro», riferisce Bossi, dopo aver guidato la delegazione del Carroccio - Calderoli, Roberto Cota e Giancarlo Giorgetti - che si presenta dal premier a ora di pranzo (a seguire sarà il turno di Ignazio La Russa, il reggente a via della Scrofa). «è andata bene», afferma ai cronisti il Senatùr, che assicura: «Ci fidiamo di Berlusconi e per me va bene quello che fa». Data per certa la discesa in campo dell?ex calciatore Giovanni Galli (Pdl), pronto a contendere al democratico Matteo Renzi la carica di sindaco di Firenze, in attesa della fumata bianca il puzzle riguarda innanzitutto le candidature in Lombardia, Piemonte e, in parte, Veneto. Lo schema che circola, tuttora in stand-by e soggetto a modifiche, non prevede grosse novità sulla prima regione, anche se il futuro assetto della Fondazione Fiera del capoluogo, su cui punta Bossi, potrebbe rimescolare un po? le carte. La battaglia, in ogni caso, è sulle Province. A Milano sembra salda la scelta sull?azzurro Guido Podestà, che cederebbe però la carica di coordinatore regionale del futuro Pdl al vice-coordinatore nazionale di Fi, Giancarlo Abelli. La carica di leader provinciale, stando ai rumors meneghini, andrebbe all?aennino Romano La Russa, fratello del ministro. A Brescia, nodo cruciale delle trattative tra Pdl e Lega, chiamata a cedere la propria posizione (vedi però anche l?altra diatriba su incarichi in A2A, azienda leader nei pubblici servizi), dovrebbe avere la meglio Giuseppe Romele, vicino al ministro dell?Istruzione, Mariastella Gelmini: si indica in Viviana Beccalossi, di An, la nuova coordinatrice provinciale del partito unico. Per le Province di Monza e Lecco, invece, si pronosticano due uomini di An: Dario Allevi e Daniele Nava. Al Carroccio andrebbero Bergamo (in pole Ettore Pirovano), Sondrio (Fiorello Provera) e Cremona (Federico Lena). Nodi ancora da sciogliere pure in Piemonte, dove i dubbi principali riguardano le piazze di Torino e Cuneo, provincia promessa da Fi nei giorni scorsi al Carroccio. Ma la vera partita si gioca sulla città della Mole. Da una parte, infatti, il Pdl candida Claudia Porchietto (leader dell?Associazione piccole imprese), dall?altra la Lega risponde con Elena Maccanti, deputata e segretaria cittadina. Anche qui, si vedrà. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Dal governo sì agli aiuti per i precari. E Bossi apre al piano casa (sezione: Scuola)

( da "Panorama.it" del 14-03-2009)

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- Italia - http://blog.panorama.it/italia - Dal governo sì agli aiuti per i precari. E Bossi apre al piano casa Posted By vasco_pirri_ardizzone On 13/3/2009 @ 16:03 In Headlines, NotiziaHome | No Comments E dal [1] governo, nella riunione del [2] Consiglio dei ministri di questa mattina, arriva l'ok al pacchetto di norme in favore dei precari e dei lavoratori con contratti co.co.pro. Le misure, a quanto si apprende da fonti di governo, saranno inserite come emendamenti al decreto incentivi (auto, elettrodomestici) all'esame delle Commissioni della Camera. Le misure prevedono un'indennità di disoccupazione una tantum per i co.co.pro. raddoppiata (dal 10% al 20%) e la velocizzazione delle procedure per la concessione e l'erogazione degli ammortizzatori sociali. Come ha spiegato il [3] ministro del Welfare Maurizio Sacconi "l'indennità di reinserimento per i collaboratori a progetto (co.co.pro) con un solo committente è innalzata al 20% di quanto percepito l'anno precedente in un intervallo che va da 1000 a circa 2600 euro". E i tempi si accorciano: "Si passa dai 120-140 giorni che servivano per l'erogazione degli ammortizzatori sociali a 20-30 giorni". Inoltre il ministro ha spiegato che "i lavoratori che ricevono dei sussidi potranno accettare piccoli lavori, il che non significa però che non potranno accettare un corso di formazione o un posto di lavoro congruo. Però per loro è prevista la possibilità di accettare lavori per un massimo di tre mila euro per la parte restante del 2009. In questo modo, potranno fare un'integrazione all'80% del reddito che ricevono dagli ammortizzatori sociali". Sulle pensioni Sacconi ha anche ribadito che "in questo momento di crisi, non vogliamo metter mano alle pensioni: non possiamo allungare l'età pensionabile" ha spiegato [4] il ministro del Welfare "che è anche un ammortizzatore sociale". Nel corso della lunghissima conferenza stampa Sacconi ha anche fatto un appello ai giovani affinché accettino lavori semplici e umili: "In questa stagione" ha detto Sacconi "è bene accettare qualunque opportunità di lavoro, anche se non corrispondente agli studi fatti o alle aspettative. Nel dopo crisi" ha aggiunto il ministro " conterà nel curriculum il fatto di essersi messi in gioco". E ancora sui giovani è stato netto: "L'età di ingresso nel mondo del lavoro per i giovani è drammatica". E per questo ha promesso: "Il governo guarderà con molta attenzione ai giovani attraverso un approccio all'occupabilità strutturale". Guardando al fenomeno italiano, Sacconi ha spiegato che "ci sono giovani vecchi, perché entrano nel mondo del lavoro a 30 anni, con un titolo di studio debole, spostando tutta la loro vita in avanti. Una cosa è essere precari a 22 anni, una cosa è esserlo a 30. Sono due vite diverse". Rimandata invece [5] l'approvazione del piano casa. Il Cdm ha iniziato questa mattina la discussione preliminare. E, facendo seguito alle [6] parole pronunciate ieri sera dal premier durante la consegna dell'[7] Oscar del Riformista come miglior politico dell'anno, è possibile che l'esecutivo guardi ad un decreto. Dell'ipotesi è tornato a parlarne proprio il Cavaliere nella riunione dell'esecutivo: avrebbe ribadito la necessità di un intervento rapido sul settore per far rimettere in moto l'edilizia e quindi il resto dell'economia. Berlusconi ha illustrato le linee guida del piano casa in Consiglio, poi sono intervenuti tutti i ministri. In particolare il ministro Sacconi avrebbe sottolineato la "grande sofferenza" in cui il settore dell'edilizia si trova in questo momento. E lo stesso Sacconi in conferenza stampa subito dopo ha aggiunto: "Nel Cdm c'è stata una discussione molto intensa e partecipata di tutti i ministri. Stiamo lavorando ad un pacchetto molto significativo, ma vogliamo discuterlo con le Regioni. Speriamo quanto prima di vararlo e renderlo operativo". Discussione franca che pare abbia anche tolto i dubbi al leader del Carroccio, [8] Umberto Bossi: "Ci siamo fatti spiegare bene", ha spiegato il [9] ministro per le Riforme interpellato dai cronisti a Montecitorio, salvo riservarsi di valutare il testo prima di assicurare il "sì" del suo partito, la prossima settimana in consiglio dei ministri. "Riguarda" ha aggiunto il Senatùr "solo la possibilità di allargare case già costruite per chi ha bisogno di un locale in più. Mi pare un passaggio positivo. Poi" ha concluso "non riguarda chi ha costruito case abusivamente". Il "sì" in Cdm sul provvedimento non è però ancora scontato: "Dobbiamo controllarlo questa settimana". Tra gli altri provvedimenti il Cdm ha anche dato il via libera al [10] regolamento sulla valutazione degli studenti nella scuola primaria e secondaria. Per il ministro dell'Istruzione, [11] Mariastella Gelmini, "si passa così dai giudizi ai decimali e si superano giudizi fantasiosi e poco chiari, in favore del voto". La Gelmini ha ribadito che "con [12] il 5 in condotta si verrà bocciati, ma prima sarà necessaria almeno una sorta di ammonizione, una nota, per arrivare all'insufficienza". Con l'insufficienza in condotta verranno inoltre bocciati "gli studenti che non vanno ai corsi, quelli che non hanno rispetto per insegnanti e compagni e coloro che provocano danni alle strutture".

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Nasce la lista Dalla Via <Rinnoverò la Giunta> (sezione: Scuola)

( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

VERSO IL VOTO. Inaugurata la sede in piazzetta Garibaldi a sostegno della ricandidatura Il sindaco uscente punta al bis con incontri e internet 14/03/2009 rss e-mail print Il sindaco Luigi Dalla Via tenta il bis con il sostegno di 5 liste F. STELLA E dal cilindro di Luigi Dalla Via salta fuori la lista del sindaco. Saranno cinque (ma il discorso è ancora aperto) le componenti della coalizione che sosterrà la ricandidatura del primo cittadino uscente. A Pd, Italia dei Valori, Lista Civica e Liga Fronte Veneto si aggiunge una per ora misteriosa ulteriore civica legata al nome di Dalla Via. Non ci saranno invece i Verdi, anche se qualche loro elemento potrebbe comparire in una delle cinque liste. Ieri mattina il sindaco ha lanciato la prima fase della campagna elettorale, aprendo una sede stabile in piazzetta Garibaldi 8, la medesima utilizzata da Giuseppe Berlato Sella per la sua scalata vincente in Regione. Lo slogan che lancerà il centro-sinistra verso il 7 giugno è "Schio siamo noi", con la prima "o" a forma di cuore. Apparirà sin dalla settimana prossima in calce a quattro poster che raffigurano altrettanti cittadini scledensi, due anziani e due giovani, a sostegno di tematiche care alla città, dalla famiglia all'ambiente. Sede aperta agli scledensi ogni sabato dalle 10 alle 12 e ogni giovedì dalle 18 alle 20: «Li aspetto per avere stimoli, idee, spunti ed anche critiche. Devono essere loro i veri protagonisti della campagna elettorale», afferma Dalla Via che apre pure un sito (www.schiosiamonoi.it). E parte per un tour cittadino che comprende incontri pubblici, convegni, visite ai quartieri. L'esordio è per martedì sera all'auditorium delle medie Fusinato con un dibattito sulla riforma Gelmini. Inoltre, a tutte le famiglie arriverà una lettera - cartolina per avvisare delle iniziative e dell'avvio della campagna elettorale. Il programma è in fase di allestimento e nascerà dal confronto sul campo con l'elettorato. Dalla Via si è sbottonato sulla possibile futura giunta, aprendo la porta ad un rinnovamento sostanziale: «C'è chi ha già fatto la sua strada (il riferimento è, fra gli altri, al vicesindaco Dario Tomasi e ad Emilia Laugelli) e perciò i cambiamenti saranno sostanziali. Ma è presto per fare nomi». Dipende anche dal contributo in voti delle liste di appoggio. I venetisti ambiscono ad un assessorato ma dovranno guadagnarselo. Idem per l'Idv e per la Civica, che non ha perso uno dei suoi leader, Luciano De Zen, ma sarà quasi completamente rinnovata rispetto a cinque anni fa. Alcuni degli allora componenti starebbero confluendo in un'ulteriore civica, equidistante da centrosinistra e centro destra e con un proprio candidato sindaco. Un panorama politico assai fluido, con novità che potrebbero arrivare da un momento all'altro, a partire dall'annunciata alleanza fra Lega, Pdl e "Uniti per Schio". Se l'Udc correrà da sola al primo turno e la sinistra troverà linfa per mettere in piedi una lista alternativa, i concorrenti alla poltrona più ambita di palazzo Garbin saranno almeno sei. Dalla Via non si scompone e guarda avanti, con una campagna pianificata in più puntate: «La mia è una candidatura nel segno della continuità. Abbiamo lavorato bene e il percorso è stato positivo, pur con qualche punto debole. Ma siamo qui per migliorare e confido nel contributo decisivo dei cittadini». Mauro Sartori Mauro Sartori

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Condotta, prima del 5 il cartellino giallo (sezione: Scuola)

( da "Avvenire" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

CRONACA 14-03-2009 PUBBLICA ISTRUZIONE Divise le associazioni degli studenti. I genitori: serve corresponsabilità educativa con i docenti Condotta, prima del 5 il cartellino giallo Gelmini: ecco i criteri per l'insufficienza DA MILANO ENRICO LENZI E anche a scuola spunta «il cartellino giallo» . Sarà la sanzione disciplinare ( ma «basterà anche una nota» scritta o verbale) inflitta dal collegio docenti allo studente che ha avuto un comportamento violento o contrario alle norme della convivenza. Un «avvertimento », che, se la situazione non dovesse cambiare, si trasformerà in un «5» in condotta sulla pagella. È una delle norme previste dal nuovo regolamento sulla valutazione emanato ieri dal Consiglio dei ministri, e illustrato dal ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini. Fissati, dal nuovo testo, anche i casi nei quali può scattare il «5» in condotta. Infatti l'insufficienza ( che «comporta la non ammissione all'anno successivo o agli esami di Stato» ) arriverà per lo studente che «non frequenta regolarmente i corsi e non assolve assiduamente agli impegni di studio» ; per chi «non ha nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto che chiede per se stesso» , oppure «non osserva le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti» . Ma anche per gli alunni che «non utilizzano correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici » o «arrecano danno al patrimonio della scuola» . «Abbiamo voluto indicare una serie di comportamenti ha sottolineato il ministro perché vogliamo evitare che la condotta possa essere utilizzata in modo strumentale » e, nello stesso tempo, «con questo provvedimento si vuole introdurre una valutazione del comportamento che rappresenta anche un premio per la stragrande maggioranza dei ragazzi che hanno comportamenti corretti» . Il voto in condotta farà dunque media con quelli delle altre materie (ad eccezione dell'ora di religione per la quale è mantenuto il giudizio), compresa educazione fisica e musica ( dove prevista). Nelle elementari il voto sarà espresso con un giudizio, mentre sarà numerico alle medie ( «accompagnato da una nota di illustrazione» ) e superiori. Confermato, per quest'ultime, il meccanismo della «sospensione del giudizio» e «i corsi di recupero» alla fine delle lezioni e prima del nuovo anno scolastico. Pieno sostegno al provvedimento dalla maggioranza, mentre l'ex ministro Giuseppe Fioroni del Pd parla di «un'imbiancata superficiale su crepe profonde». Diviso anche il mondo dell'associazionismo studentesco. Critici i gruppi di sinistra, Unione degli studenti e la Rete degli studenti, che parlano di «testo peggiorativo» e «destinato ad aumentare confusione ». Soddisfazione, invece, da Azione studentesca ( vicino ad An), soprattutto «per il coinvolgimento del mondo della scuola che vi è stato prima di emanarlo » . Sulla stessa linea anche Maria Grazia Colombo, presidente dell'Agesc, che, a nome del Fonags ( il forum delle associazioni dei genitori Agesc, Age, Cgd e Moige) sottolinea l'importanza della «corresponsabilità educativa dei genitori. La valutazione del comportamento richiama alla responsabilità prima di tutto noi genitori, visto il grande valore educativo della valutazione. Ponendoci al fianco dei docenti e valorizzando iniziative finalizzate alla prevenzione di atteggiamenti negativi, tenendo conto del patto educa- tivo di corresponsabilità» . Sanzioni a chi salta le lezioni, è irrispettoso, non osserva le regole d'istituto o danneggia le strutture

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Il regolamento (sezione: Scuola)

( da "Avvenire" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

CRONACA 14-03-2009 Il regolamento Così i criteri stabiliti dal Ministro Gelmini RISCHIA IL 5 IN CONDOTTA LO STUDENTE CHE... non frequenta regolarmente i corsi e non assolve assiduamente agli impegni di studio non ha nei confronti del preside, dei docenti, del personale della scuola e dei compagni il dovuto rispetto non osserva le disposizioni organizzative e di sicurezza previste dai regolamenti dei singoli istituti non utilizza correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi didattici; dannegga il patrimonio della scuola IL VOTO IN CONDOTTA È sufficiente una nota per aver 5 in condotta Farà media con gli altri voti e concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici Se insufficiente comporterà la bocciatura o la non ammissione agli esami di stato ANSA-CENTIMETRI

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Droga/ Messaggio di Don Gelmini: Dobbiamo dire che fa male (sezione: Scuola)

( da "Virgilio Notizie" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Trieste, 14 mar. (Apcom) - "Dobbiamo dire che la droga fa male, la droga e' droga, qualunque colore,tipo e composizione abbia". E' questo il messaggio inviato da Don Pierino Gelmini alla Quinta Conferenza nazionale sulle politiche antidroga che si conclude oggi a Trieste. Scusandosi con il sottosegretario Giovanardi per non poter essere presente, Don Gelmini ha aggiunto: "Quando una persona per star bene deve ricorrere a una sostanza vuol dire che dentro di se' non ha valori". Gelmini nella sua lettera ha posto l'accento sulla lotta la consumo di stupefacenti."E' necessario partire dalla prevenzione e dal volontariato, ma occorre che tutte le realta' si impegnino a portare avanti i valori della vita. Non droga si' o droga no ma vita si' o vita no. L'obiettivo - conclude la lettera - e' quello di combattere e sconfiggere un flagello e non di recriminare su quali sono le terapie migliori".

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Aboliti anche i giudizi, d'ora in poi voto numerico in tutte le materie (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Aboliti anche i giudizi, d'ora in poi voto numerico in tutte le materie Tiziana Caroselli Roma. Studente avvisato mezzo salvato: una sanzione disciplinare sarà per l'alunno come un «cartellino giallo» dopo il quale, se il comportamento grave persiste, il collegio dei docenti sfodererà il «cartellino rosso», cioè il 5 in condotta. Lo stabilisce il Regolamento sulla valutazione approvato ieri dal consiglio dei ministri. «Abbiamo voluto indicare una serie di comportamenti che possono portare a un voto di insufficienza perchè vogliamo evitare - ha assicurato il ministro Gelmini, alla luce delle polemiche scatenate dalla valanga di 5 (34 mila) registrate nel primo quadrimestre - che la condotta possa essere utilizzata in modo strumentale». «Il regolamento - ha aggiunto - è un modo per premiare chi si comporta bene e per, non punire, ma educare gli indisciplinati». Per questo la valutazione della condotta concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici e dei punteggi utili per beneficiare delle provvidenze in materia di diritto allo studio (borse di studio, agevolazioni per i libri ecc..). Soddisfazione è stata espressa dal ministro delle Politiche giovanili, Giorgia Meloni «per il riferimento esplicito all'impossibilità di usare come parametro per l'assegnazione del voto in condotta la legittima espressione delle proprie opinioni». J QUANDO SI RISCHIA IL «5». Assodato che il voto in condotta farà media con gli altri voti e che il 5 (attribuito dal collegio dei docenti) comporterà la non ammissione all'anno successivo o agli esami di Stato, per prendere l'insufficienza lo studente dovrà avere compiuto gravi violazioni (definite dallo Statuto degli studenti) come marinare la scuola, mancare di rispetto a preside, professori o compagni di classe, non osservare le disposizioni organizzative dettate dal regolamento d'istituto, danneggiare il patrimonio della scuola (banchi, pc). «Per avere il 5 in condotta - ha osservato il ministro Gelmini - lo studente deve aver già preso una sanzione disciplinare, non necessariamente la sospensione, ma anche una nota» e aver persistito nel comportamento grave. J VOTI E NON GIUDIZI. Il regolamento spazza via i giudizi dalle Elementari alle Superiori. D'ora in poi ci sarà la valutazione con il voto numerico per tutte le materie (musica compresa) e in tutte le scuole, dalla primaria (dove i bambini saranno valutati dall'insegnante unico di riferimento) alla secondaria di secondo grado. Eccezione farà l'insegnamento della religione cattolica per la quale resta la valutazione attraverso un giudizio. Alle elementari gli alunni potranno essere non ammessi alla classe successiva solo in casi eccezionali e motivati e il voto in condotta sarà espresso attraverso un giudizio. J LODE IN 3ª MEDIA. Per l'ammissione all'esame di Stato di terza media gli alunni dovranno conseguire la sufficienza in tutte le materie, condotta compresa. E all'esame finale agli alunni che otterranno come punteggio 10 decimi potrà essere assegnata anche la lode. J «OTTISTI» E MATURITÀ. Sono ammessi alla maturità tutti gli studenti che conseguiranno la sufficienza in tutte le materie e in condotta, ma anche gli studenti che in quarta hanno conseguito 8 decimi in ciascuna materia e nel comportamento e che hanno riportato un voto non inferiore a 7 in ciascuna disciplina, 8 per la condotta, nelle classi seconda e terza. L'educazione fisica concorre come ogni altra materia alla determinazione della media dei voti. Crede poco all'efficacia del regolamento, Giuseppe Fioroni, responsabile educazione del Pd. «Un'imbiancata superficiale su crepe profonde: questo rischia di essere il cinque in condotta senza una parallela azione di recupero dei ragazzi e senza aiutare le scuole, ormai allo stremo per mancanza di risorse e personale».

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Roma Studente avvisato mezzo salvato: una sanzione disciplinare sarà per l'alunno come un &... (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Sabato 14 Marzo 2009, Roma Studente avvisato mezzo salvato: una sanzione disciplinare sarà per l'alunno come un «cartellino giallo» dopo il quale, se il comportamento grave persiste, il collegio dei docenti sfodererà il 'cartellino rosso', cioè il 5 in condotta. Lo stabilisce il Regolamento sulla valutazione approvato dal consiglio dei ministri. «Abbiamo voluto indicare una serie di comportamenti che possono portare a un voto di insufficienza perché vogliamo evitare - ha assicurato il ministro Gelmini, alla luce delle polemiche scatenate dalla valanga di 5 (34 mila) registrate nel primo quadrimestre - che la condotta possa essere utilizzata in modo strumentale». 'Il regolamento - ha aggiunto - e' un modo per premiare chi si comporta bene e per, non punire, ma educare gli indisciplinati». Per questo la valutazione della condotta concorrerà alla determinazione dei crediti scolastici e dei punteggi utili per beneficiare delle provvidenze in materia di diritto allo studio (borse di studio, agevolazioni per i libri ecc..). - QUANDO SI RISCHIA IL 5 IN CONDOTTA: Assodato che il voto in condotta farà media con gli altri voti e che il 5 (attribuito dal collegio dei docenti) comporterà la non ammissione all'anno successivo o agli esami di Stato, per prendere l'insufficienza lo studente dovrà avere compiuto gravi violazioni (definite dallo Statuto degli studenti) come marinare la scuola, mancare di rispetto a preside, professori o compagni di classe, non osservare le disposizioni organizzative dettate dal regolamento d'istituto, danneggiare il patrimonio della scuola (banchi, pc). «Per avere il 5 in condotta - ha osservato il ministro Gelmini - lo studente deve aver già preso una sanzione disciplinare, non necessariamente la sospensione, ma anche una nota» e aver persistito nel comportamento grave. - VOTI (E NON GIUDIZI) DA ELEMENTARI A SUPERIORI: Il regolamento spazza via i giudizi. D'ora in poi ci sarà la valutazione con il voto numerico per tutte le materie (musica compresa) e in tutte le scuole, dalla primaria (dove i bambini saranno valutati dall'insegnante unico di riferimento) alla secondaria di secondo grado. Eccezione farà l'insegnamento della religione cattolica per la quale resta la valutazione attraverso un giudizio. Alle elementari gli alunni potranno essere non ammessi alla classe successiva solo in casi eccezionali e motivati e il voto in condotta sarà espresso attraverso un giudizio. - PER ESAME TERZA MEDIA IN PALIO ANCHE LODE: Per l'ammissione all'esame di Stato di terza media gli alunni dovranno conseguire la sufficienza in tutte le materie, condotta compresa. E all'esame finale agli alunni che otterranno come punteggio 10 decimi potrà essere assegnata anche la lode. - 'OTTISTI' E MATURITÀ: Sono ammessi alla maturità tutti gli studenti che conseguiranno la sufficienza in tutte le materie e in condotta, ma anche gli studenti che in quarta hanno conseguito 8 decimi in ciascuna materia e nel comportamento e che hanno riportato un voto non inferiore a 7 in ciascuna disciplina, 8 per la condotta, nelle classi seconda e terza. L'educazione fisica concorre come ogni altra materia alla determinazione della media dei voti. - PER PD È SOLO IMBIANCATA SU CREPE PROFONDE: Crede poco all'efficacia del regolamento, Giuseppe Fioroni, responsabile educazione del Pd. «Un'imbiancata superficiale su crepe profonde: questo rischia di essere il cinque in condotta senza una parallela azione di recupero dei ragazzi e senza aiutare le scuole, ormai allo stremo per mancanza di risorse e personale».

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ELENA ROMANAZZI ROMA. SARANNO DOLORI PER GLI ALUNNI INDISCIPLINATI. SE A GENNAIO OCCORREVA ESSERE... (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

ELENA ROMANAZZI Roma. Saranno dolori per gli alunni indisciplinati. Se a gennaio occorreva essere sospesi per quindici giorni consecutivi per beccarsi il 5 in condotta, ora la situazione cambia. Il consiglio dei ministri ha dato il via libera al regolamento sulla valutazione e sul comportamento annullando quanto deciso proprio a gennaio con tanto di decreto ministeriale. E pertanto ora il ragazzo - i protagonisti principali sono gli alunni delle medie e della secondaria superiore - prima verrà «avvisato» con una sanzione disciplinare e poi, se l'atteggiamento non cambia, si troverà in pagella un bel 5 in condotta che fa media con i voti nelle altre materie e può comportare così la bocciatura e la non ammissione all'esame di Stato sia del primo ciclo che del secondo. In sostanza, per usare le parole del ministro, la sanzione, anche una «nota», sarà una sorta «di cartellino giallo», poi se l'atteggiamento scorretto persiste allora scatta «il cartellino rosso». Sempre recuperabile. Le famiglie verranno informate tempestivamente anche attraverso l'utilizzo di telefonini e computer (sms o via e-mail, lo decideranno nella loro autonomia le singole scuole. Chi si comporta bene verrà premiato. Per gli studenti delle scuole medie superiori infatti la condotta comporterà l'acquisizione di crediti spendibili per ottenere borse di studio e buoni-sconto per i libri. Il regolamento mette fine a tutte le diverse interpretazioni date nei mesi scorsi al 5 in condotta. «Nel primo quadrimestre - ricorda il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini - in 34mila hanno avuto l'insufficienza in condotta». Per questa ragione «abbiamo voluto - aggiunge - indicare una serie di comportamenti per evitare che la condotta possa essere utilizzata in modo strumentale». E allora per prendere l'insufficienza nel comportamento lo studente dovrà aver compiuto gravi violazioni. Sono cinque i punti stabiliti. Sono a rischio chi non frequenta i corsi (marina la scuola) e non si impegna nello studio; chi non rispetta il capo d'istituto, i docenti, tutto il personale della scuola e i compagni di classe; a rischio insufficienza chi non osserva le «disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti dei singoli istituti», coloro che arrecano danno al patrimonio della scuola e che non utilizzano correttamente le strutture, i macchinari e i sussidi scolastici. «Il regolamento - sottolinea il ministro dell'Istruzione - è un modo per premiare chi si comporta bene e non per punire, quanto piuttosto per educare gli indisciplinati». Il ministro per le Politiche giovanili, Giorgia Meloni è soddisfatta anche perché «non viene messa in discussione - sottolinea - la legittima espressione delle proprie opinioni, in pieno rispetto dell'articolo 21 della Costituzione». Voto in condotta e non solo. Il decreto varato ieri stabilisce i nuovi criteri di valutazione già in vigore. Tornano i voti in pagella, a partire dalle elementari, resta il giudizio per l'insegnamento della religione cattolica. E, anche nel caso dei più piccoli, chi nel corso del percorso educativo della scuola primaria non avrà raggiunto gli obiettivi lo troverà annotato in una sintesi in pagella. L'educazione fisica, contrariamente a quanto si era ipotizzato in precedenza, farà media e anche per la musica ci sarà il voto. Per gli esami di terza media, arriva la lode. Ma per essere ammessi serve la sufficienza in tutte le materie, condotta compresa. Per chi frequenta i licei o gli altri istituti superiori ci sono delle novità: sono ammessi all'esame non solo tutti coloro che hanno il 6 ma anche chi nel quarto anno ha preso 8 in tutte le materie e almeno un 7 in condotta. Il nuovo regolamento divide gli studenti. E viene attaccato dal Pd: «Si tratta - spiega il responsabile educazione dei democrat, Beppe Fioroni - di una imbiancata superficiale su crepe profonde». Questo «rischia di essere il 5 in condotta senza una parallela azione di recupero dei ragazzi - aggiunge - e senza aiutare le scuole ormai allo stremo per mancanza di risorse e di personale».

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Scuola: tempo pieno e organici agitano i sindacati (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

Scuola: tempo pieno e organici agitano i sindacati Sabato 14 Marzo 2009, Non tutte le domande di tempo pieno avanzate dalle famiglie potranno essere soddisfatte. La conferma arriva dai sindacati che hanno partecipato ad un'assemblea - a cui mancavano Cgil e Gilda - ieri al Canova, impegnati per ridurre l'impatto dei tagli dovuti alla riforma-Gelmini. Spiega il segretario regionale Snals Leopoldino Lago: «Stiamo portando avanti la battaglia contro la riduzione degli organici, il Veneto ha alcuni parametri a proprio favore: il calo degli istituti scolastici sottodimensionati (8%), il forte trand di crescita degli iscritti (+6712, con una media di 9 mila nell'ultimo quinquennio), e la presenza di 62 mila alunni stranieri, che rappresentano l'11% della popolazione scolastica (contro il 4,4 a livello nazionale. Siamo riusciti a mobilitare gli amministratori locali e in aprile terremo una manifestazione regionale unitaria per avere più risorse con gli organici di fatto. Siamo reduci da una riunione cui ha partecipato anche la Cgil veneta, non quella vicentina. La battaglia contro i tagli è comune, se poi qualcuno non si vuole allineare puntando solo al contratto. ». Sul prossimo anno scolastico, secondo la segretaria provinciale della Cisl-scuola Concettina Cupani «numeri ancora non ne abbiamo, dobbiamo aspettare gli organici per vedere come verrà ripartito a livello provinciale il contingente. In base alle iscrizioni, ipotizziamo che se le future classi prime elementari verranno organizzate secondo il criterio delle 27 ore settimanali e il tempo pieno corrisponderà a quello di quest'anno, come promesso, molte famiglie non verranno accontentate, essendo aumentate le richieste. E lo stesso accadrà per le 30 ore». E per quanto riguarda la decisione di non aderire allo sciopero indetto per mercoledì prossimo da Cgil e Gilda, Cupani sottolinea: «In questo momento si deve insistere a lavorare sui tavoli di trattativa e qualche risultato lo abbiamo già ottenuto, con la prospettiva di meno tagli e più assunzioni. La piazza l'abbiamo già provata e questo non significa che siamo favorevoli alla riforma Gelmini, come asserisce in maniera falsa qualcuno (il riferimento è alla Cgil, ndr), anzi. ». Altro tema spinoso, quello del personale Ata, sul quale insiste il segretario provinciale della Uil, Marco Oteri: «Ci stanno segnalando anomalie, come il mancato ricorso alle supplenze, che si ripercuote sul personale, non in grado di garantire i servizi minimi come l'igiene e la sorveglianza. È previsto il taglio di collaboratori scolastici da un minimo di 130 ad un massimo di 160 unità di 50 assistenti amministrativi di segreteria e di 15/20 assistenti tecnici. Numeri per fortuna ricompensati dai pensionamenti di 85 collaboratori, 20 assistenti di segreteria e 15 tecnici. L'allarmismo della Cgil pare quindi eccessivo». Andrea Lazzari

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Il cavalcavia va reso più sicuro (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il (Rovigo)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

«Il cavalcavia va reso più sicuro» Bilancio dell'attività della Provincia Sabato 14 Marzo 2009, I componenti dell'amministrazione provinciale hanno incontrato i cittadini di Taglio di Po in una sala consiliare sorprendentemente piena, a dimostrazione dell'utilità del confronto. Erano presenti, oltre al sindaco Margaret Crivellari, gli assessori Renato Pregnolato, Luca Prencisvalle, Alberto Fioravanti, Renzo Padoan e diversi consiglieri comunali, il presidente della Provincia Federico Saccardin e gli assessori Laura Negri, Guglielmo Brusco, Giancarlo Chinaglia, Roberto Zanetti e Lucia Riberto. Saccardin ha ricordato che fin dall'inizio del mandato la giunta ha detto di considerare la Provincia la casa dei comuni, ma c'è una esigenza «di fare chiarezza sulle competenze tra la provincia e il comune». Saccardin si è soffermato sulla viabilità provinciale. A proposito del nuovo cavalcavia ha detto: «Non siano soddisfatti di come è stato concluso, vi devono essere interventi per migliorare la viabilità per cui c'è bisogno di fare un'ulteriore azione congiunta per garantire la sicurezza dei cittadini e in particolare delle cinque famiglie di via Provinciale». L'assessore alla cultura, all'istruzione e turismo Negri ha ricordato le tante iniziative organizzate. «Per noi, fare cultura - ha detto - significa recuperare l'identità, aprire le coscienze e far crescere le comunità». Per il turismo ha detto che è opportuno sviluppare itinerari di visitazione e portare avanti progetti di valorizzazione integrata, percorsi ciclabili e ippovie. Per l'istruzione ha ribadito l'impegno della Provincia perchè in alcune località la scuola sia presente e non penalizzata per risparmiare come vorrebbe la riforma Gelmini. L'assessore all'urbanistica Zanetti ha illustrato il Piano territoriale di coordinamento. Chinaglia ha relazionato sulla Protezione civile con 40 gruppi in provincia e 3 mila volontari. Sul problema rifiuti Chinaglia ha ricordato che Rovigo è virtuosa avendo scelto di non fare termovalorizzatori, ma di scegliere la raccolta differenziata (60% in Polesine, 70% a Taglio di Po). Brusco ha parlato di mercato del lavoro, di pari opportunità, di sanità e di case di riposo (i familiari non devono pagare la differenza delle rette, sono i comuni che devono farlo con i finanziamenti regionali). Ha concluso l'assessore al bilancio Riberto soffermandosi sul pagamento di 40 miliardi di vecchie lire per il crack di Polesine Bus che sta per finire e sul patto di stabilità. Sono intervenuti: Stefania Benetti, Felice Aguiari e Quirino Pregnolato (problemi viari e di vivibilità per le famiglie dal cavalcavia), Maria Vittoria Ghinello (futuro delle nostre scuole), Luca Prencisvalle (servizio bibliotecario provinciale), Doriano Moschini (posizione della Provincia sulla centrale di Polesine Camerini. Dopo le esaurienti risposte del presidente Saccardin (per la centrale Enel si deve rispettare l'art. 30 della Legge istitutiva del Parco come afferma la Commissione tecnica scientifica dell'Ente Parco) e dell'assessore Negri (per il mantenimento della scuole ci batteremo perchè siano riconosciute le nostre esigenze come per le zone di montagna e delle isole), il sindaco Crivellari ha confermato il proprio impegno a fianco della Provincia per la soluzioni dei problemi. Giannino Dian

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Dare ancora a Schio la capacità di innovare (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 14-03-2009)

Argomenti: Scuola

«Dare ancora a Schio la capacità di innovare» Il sindaco uscente, Luigi Dalla Via, si ricandida e apre la campagna elettorale con questo obiettivo per uscire dalla crisi Sabato 14 Marzo 2009, Schio Parte dai cittadini la campagna elettorale di Luigi Dalla Via per le amministrative del 6 e 7 giugno. Per il secondo mandato sarà sostenuto da cinque partiti: Partito Democratico, Lista Civica Per Schio, Italia Dei Valori, Liga Fronte Veneto e una lista del candidato sindaco, cioè sua. La macchina elettorale è già pronta e Dalla Via ha incominciato ieri con una conferenza stampa nella saletta di piazzetta Garibaldi che sarà il suo fortino fino al giorno delle elezioni. Alle pareti quattro manifesti nuovi di zecca con i volti di gente comune che dice la sua su isole ambientali, vigili di quartiere, sportello famiglia e raccolta differenziata. Il tutto chiuso in una firma: "Schio siamo noi". «Fare il punto, insieme alla città delle cose fatte e di quelle da fare: questo è il punto di partenza -ha spiegato Dalla Via - Ai cittadini di Schio voglio dire chiara una cosa: fatevi sentire, se avete una domanda, un progetto per il futuro della città, un problema da segnalare. Ditelo con il cuore perchè Schio siamo noi». Incontri con il sindaco partiranno già dalla prossima settimana organizzati in tutti i quartieri o su temi specifici. Come sarà per il primo appuntamento pubblico dedicato alla scuola, promosso per martedì 17 marzo, alle 20.15, all'auditorium delle scuole Fusinato. A confronto sulle conseguenze della riforma Gelmini interverranno, insieme al sindaco, il dirigente scolastico Giorolamo Covallero e l'assessore Lina Cocco. «In questi anni ho cercato di essere davvero, e non solo a parole, sindaco di tutti gli Scledensi. Inizio questa campagna elettorale con la stessa voglia di parlare e di ascoltare tutti i cittadini senza distinzioni di appartenenza politica. Voglio dare continuità al lavoro fatto finora, ma anche raccogliere la sfida di nuovi progetti». Dalla Via, in questa prima fase, non ha esposto programmi, ma ha lasciato intendere che salute, famiglia, lavoro e sicurezza saranno alla base del suo lavoro. Incalzato su quale sia il progetto più importante per Schio ha così risposto: «Dare a questa città, che ha una lunga storia produttiva, la capacità di innovare, di saper ancora andare avanti nelle tecnologie e trovare così una via per uscire dalla crisi attuale». Essere innovativi sembra la cosa più importante, in questo momento, per Luigi Dalla Via. E, per quanto riguarda la futura giunta, il sindaco non si è sbilanciato tanto: «Continueremo nel nostro percorso positivo - ha aggiunto - i tempi cambiano, le problematiche e i temi sono diversi». Una giunta, è sembrato di capire, che utilizzerà persone che hanno condiviso con lui il percorso fino ad oggi e persone che interpretino i nuovi problemi che avanzano. Fiorì Palmeri

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