(2) CAMBIA IL
MESSALE. I “FRATELLI” DIVENTANO “FRATELLI E SORELLE”.
I cattolici a Messa reciteranno dunque:
“Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle...”. Ma perché non:
“Confesso a Dio madre e padre onnipotente e a voi, sorelle e
fratelli…”.con un po’ di galanteria in più?…
Poi: “E
supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli
e sorelle...” E perché non “E supplico la beata sempre Vergine
Maria, gli angeli, le sante e i santi e voi, sorelle e fratelli...”? Le
sante (escluse) non solleveranno problemi perché
sono sante, ma non si approfitti del fatto che non c’è in elenco una santa Laura da
Macerata! Altrimenti sarebbe venuto giù il cielo!
Circa la tentazione,
probabilmente si tratta di un errore iniziale di copiatura da parte di un
amanuense, che trascrisse, sbagliando,
“ne nos inducas..
” [non indurci (tu) in tentazione] quando avrebbero dovuto trascrivere: “ne nos inducat…” [non ci induca
(il maligno) in tentazione].
Ancora
da risolvere il problema del perché Dio abbia inviato in terra il figlio [“generato”
e non “creato”, mi raccomando, altrimenti salta tutto!] …e non la figlia. Ma
in questo caso, alla luce delle testimonianze evangeliche, non si può fare
nulla. A meno che non si insinui….. Meglio lasciar
perdere.
Faccio
una proposta che superi un’ultima discriminazione: quando si parla di Dio,
apposizioni e attributi sono sempre al maschile. Propongo, solo per questo
caso singolo, la reintroduzione del neutro. Si potrebbe parlare di Diu e ricostruire in neutro attributi e apposizioni.
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