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Documento inserito: 13-5-2020

 

Il PuntO n° 398

Governo di scaltri e "correntezza" bancaria.

Di Mauro Novelli 13-5-2020

 

Le norme e le procedure che le banche impongono ai dipendenti nello svolgimento del loro lavoro, sono chiare, precise e poco soggette a interpretazione.

Gli impiegati quindi, in ogni posizione lavorativa, conoscono (possono conoscere) le regole cui devono attenersi nell’esecuzione delle singole mansioni, nell'effettuare specifiche operazioni.

Ma c'è un inconveniente: se l'impiegato si attiene con diligenza a quelle procedure genera un rallentamento del proprio lavoro e di quello di quanti lo seguono nella filiera.

Ne deriva che un dipendente perfettamente ligio alle procedure aziendali subisce dalla direzione un giudizio negativo: manca di "correntezza" e difficilmente farà carriera.

Carriera che invece sarà riservata dell'impiegato dotato di "correntezza". Il quale interpreta la normativa prima ancora di applicarla, sorvola sulle pieghe più impegnative delle procedure, svolge velocemente il lavoro affidatogli, anche scavalcando qualche passaggio formale.

Ma anche per lui c'è un  inconveniente: se questo impiegato "corrente" prende un bagno, fa un errore, viene infilato da un cliente che sembrava affidabile, genera nocumento alla banca, ad esso l'azienda imputerà di non aver rispettato norme, regole e procedure. Pertanto, le norme bancarie sono imperative. Ma se si rispettano diligentemente il giudizio sarà negativo; se non si rispettano e si crea un danno il giudizio sarà altrettanto negativo.

Per la cosiddetta "riapertura" il governo si comporta con i cittadini e gli operatori economici esattamente come le aziende bancarie si comportano  nei confronti dei dipendenti. Detta regole puntuali al limite della maniacalità: si vuol riaprire lo stabilimento balneare, la bottega di artigiano, il bar, l'albergo, il ristorante? Ci si deve attenere a quelle regole. Si può anche violarne qualcuna per motivi di "correntezza", ma, attenzione: se, ad esempio, un dipendente viene contagiato dal coronavirus, questo fatto viene paragonato ad un incidente sul lavoro, quindi verrà considerato responsabile (anche penalmente) il proprietario dell'azienda.

Insomma, tutti sanno che con quelle regole così maniacali quasi nessuno potrebbe riaprire l'attività. Per riattivare il suo lavoro deve per forza adottare atteggiamenti di "correntezza": faccia come meglio crede, ma al primo inconveniente o passo falso gli verrà imputato il mancato rispetto delle norme governative. E, con ignominia, il "furbo operatore" verrà sanzionato!

In conclusione, così come le banche nei confronti dei dipendenti, questo governo nei confronti dei cittadini la fa sempre franca.