PRIVILEGIA
NE IRROGANTO |
|
|||||||||
DOCUMENTI CORRELATI |
|
|||||||||
|
||||||||||
|
Documento inserito: 19-1-2020 Il PuntO n° 381 Chiesa cattolica. Remissione dei peccati. Umanesimo e
Illuminismo Di Mauro Novelli 19-1-2020 Spesso, prima di addormentarmi, mi
collego a Radio Maria, dove seguo alcuni conferenzieri (religiosi e laici) di
eccellente livello. Imperdibili le riproposizioni delle
TAC culturali che un giovane monsignor Ravasi, negli anni '80, ha fatto dei
libri della Bibbia. Una sera un (bravo) prete conferenziere
stava affrontando il tema relativo alla "remissione dei peccati",
potere concesso da Cristo, secondo la chiesa, ad apostoli e successori. Ho
ricavato una informazione completamente nuova per me: nei primi secoli dopo
Cristo, la remissione dei peccati mortali (mortali) era un potere
esercitabile una sola volta nel corso vita di un uomo/peccatore. Per questo
si cercava di rinviare continuamente la richiesta di assoluzione dai peccati
mortali, fino agli ultimi istanti di vita, fino all'estrema unzione. Pensate
che cosa abbia potuto significare una possibilità del genere in una società
terrorizzata dalla dannazione eterna da scontare all'inferno senza l'aiuto
salvifico della chiesa. Nel momento in cui si decise teologicamente
che Cristo non intendeva limitare l'esercizio della remissione una sola volta
nella vita, ma tutte le volte decise dal confessore ( più o meno ben disposto
o reso tale ) il potere ecclesiastico sull'uomo aumentò a dismisura. Altri interventi mi hanno
confermato l'avversione della chiesa cattolica e della cultura di riferimento
nei confronti dei principi promossi dal secolo dei lumi contro la religione:
assenza delle verità di fede, opposizione drastica contro i dogmi ecc. Reazione comprensibile e
intellettualmente accettabile. Alcune settimane fa, però, ho avuto
modo di seguire una conferenza (disgraziatamente non ricordo il nome
dell'intervenuto) in cui si avanzano valutazioni negative anche nei confronti
dell'Umanesimo. In altri termini, aver voluto rimettere l'uomo al centro, ha
scalzato Dio da quel centro, permettendo all'Uomo di tenere la schiena dritta
anche in sua presenza. Le conseguenze - seconda il
conferenziere e la chiesa cattolica - risultarono funeste per l'intera
società. La reazione all'Umanesimo porterà alla creazione del tribunale
dell'Inquisizione e alla controriforma (Marco Pannella amava sostenere che in
Italia la chiesa cattolica procedette ad una controriforma senza aver avuto
la riforma). Non pensavo che quelle posizioni
fossero supportate ancora oggi. Non sono credente, ma
l'informazione sulla remissione dei peccati, non più una tantum, come era
invece nei primi secoli, e l'avversione per i principi ispiratori
dell'Umanesimo, mi hanno fatto molto riflettere sulla religione cristiana
che, sebbene religione rivelata, ha ceduto alle costruzioni sovrastrutturali
di teologi, cristologi, mariologi, dimenticando che proprio la rivelazione
poneva al primo posto i poveri di spirito, perché loro saranno i primi ad
entrare nel regno dei cieli. Costruzioni in grado di creare
sovrastrutture tali da mutare nel tempo quei principi e quei valori che si
dovrebbero essere immutabili perché rivelati (a tutti e non solo ai dotti) e
non individuati attraverso studi di teologia e sottili ragionamenti
filosofici. Un esempio: oggi la chiesa tende a
perdonare, evitandogli in tal modo le pene dell'inferno, anche chi è stato
scomunicato, chi cioè si è messo in stato di fuoriuscito dalla comunità del
popolo di Dio per aver violato i sacramenti. Penso ai divorziati. Prima o poi
verrà tolta la scomunica, cioè l’esclusione dalla comunità del popolo di Dio
e il divieto di mangiare in comunione, nei confronti di chi si è macchiato
mortalmente della violazione dei sacramenti, nello specifico del
“matrimonio”. Prima o poi questi peccatori potranno tornare a “fare la
comunione”, bruttissimo modo (come l’altro, “prendere la comunione”) per
rappresentare l’appartenenza alla comunità o l’essere di nuovo accolti in
essa. … |
|
||||||||