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Documento inserito: 12-03-2019

 

Il PuntO n° 365

Il cappello del prete

di Mauro Novelli 11-3-2019

 

Abbiamo convinto lo Spirito santo a far nascere il figlio di Dio in una provincia dell'impero romano alla sua massima magnificenza, e non tra i Toltechi o i Maori. E va bene! Ma insistere con la pretesa che tutti debbano affermare e scrivere, soprattutto in documenti istituzionali, che le radici del pensiero europeo sono "radici cristiane", mi sembra tanto infantile quanto pretenziosa. Si volle addirittura vedere nelle opere di Virgilio una anticipazione della venuta del Messia. Non a caso Dante lo elegge a sua guida nel viaggio della Commedia.

Continua quindi l'opera di accaparramento da parte della Chiesa cattolica di ogni "produzione di terzi" ritenuta rilevante per l'umanità e per la sua immagine.

Il cappello del prete è sempre a disposizione per occupare il posto.

Ma le radici del pensiero europeo sono greco-romane, essendo il cristianesimo intervenuto come quando si sistemò la statua di S. Pietro in cima alla colonna traiana.

 

John Hirst. Breve storia dell'Europa (Italian Edition) . Bompiani. Edizione Kindle.

 

[...]  La chiesa cristiana  preservò gli insegnamenti greci e romani.

Diamo un’occhiata a un altro elemento di tensione in questa miscellanea. Furono i monaci dei monasteri, spesso ignari di cosa stessero copiando – e da qui i molti errori – che salvaguardarono una parte così grande dei tesori della Grecia e di Roma. La chiesa cristiana salvò l’insegnamento dei Greci e dei Romani e lo utilizzò per sostenere la propria dottrina. Se letta di per se stessa, questa letteratura salvata presenta una filosofia, un sistema di valori, un atteggiamento verso la vita che è non cristiano, ma pagano. Tuttavia la chiesa nel Medioevo fu in grado di mantenere un tale controllo sulla vita intellettuale che nessuno osservò questa letteratura da un simile punto di vista. Al contrario, la chiesa prese a prestito ciò che desiderava, riassemblò gli stralci che aveva prelevato, li mise assieme a passaggi della Bibbia e costruì così la teologia cristiana, che consiste in un racconto di Dio, della parola di Dio e del suo piano per la salvezza. Così la filosofia, la cultura e la logica greche vennero messe al servizio del Cristianesimo. Le nuove scoperte di antichi testi non disturbarono gli studiosi, i quali intesserono queste nuove acquisizioni dando vita a una nuova versione della loro teologia.

Riassumiamo in che modo l’amalgama stava funzionando nel Medioevo. Abbiamo guerrieri che diventano cavalieri cristiani, cultura greca e romana che sostengono il Cristianesimo. La chiesa, al centro di questa bizzarra alleanza, si dà da fare per tenere tutto insieme. La cultura è cristiana, i cavalieri sono cristiani, il mondo è la cristianità, il regno è di Cristo.

Dopo l’anno 1400, questa strana alleanza comincia a disgregarsi e inizia quella che gli storici chiamano era moderna. [….]