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PRIVILEGIA
NE IRROGANTO Documento inserito il: 14-5-2015 |
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DOCUMENTI CORRELATI |
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Il PuntO
n° 314 Debito pubblico negli anni 2006-2014. Detentori: tornano gli stranieri, sempre
meno interessate (anche perché in bolletta) famiglie - già bot people
- e imprese residenti. Interessi
pagati. Aggiornamento
del n° 296 e del n° 303 Di Mauro
Novelli 14-5-2015
L’ultimo Supplemento al Bollettino
statistico “Finanza pubblica” (n° 24 del 14-5-2015) aggiorna i dati relativi
a fabbisogno e debito delle Amministrazioni centrali e di quelle locali, ai
detentori. Sebbene fornisca il dato di marzo 2015 (2.184,506 miliardi),
elaboriamo i dati relativi a febbraio, per i quali Bankitalia
riporta disaggregazioni e approfondimenti. Riportiamo ns. elaborazioni nella
TAB. 1- Al di là delle dimensioni raggiunte, la
disaffezione di lungo periodo degli investitori stranieri circa un loro
impegno finanziario nel nostro debito pubblico e nei titoli che in parte lo
rappresentano, sembra aver invertito la tendenza. A dicembre del 2013, ha
toccato il minimo dei nove anni considerati (31,8 %). A dicembre 2014, si
assiste ad un ritorno degli investitori esteri la cui quota è risalita a 33,6
%, per passare al 34,7 % a febbraio di quest’anno.
Negli anni della crisi, la quota detenuta all’estero
degli strumenti complessivi in cui si articola finanziariamente il nostro
debito pubblico (costituito per oltre l’84 % da titoli di stato), è passata
dal 43,3 per cento di dicembre 2006 al 31,8 di dicembre 2013, per
tornare a crescere a dicembre 2014 (33,7 %) e passare al 34,7 % a
febbraio del 2015. Il fatto che il nostro debito pubblico sia in buona
parte detenuto da investitori non domestici non è cosa del tutto positiva:
così come sono messe le nostre finanze (dobbiamo attingere dalla collocazione
dei ns. titoli per pagare la spesa corrente, anche improduttiva) essere
troppo dipendenti dagli umori di investitori esteri potrebbe dar luogo a
situazioni non controllabili e potenzialmente disastrose, qualora potentati
e/o speculatori dovessero imporre una fuga dai titoli del nostro debito
pubblico, come avvenne 4 anni fa in occasione della vendita di miliardi di
ns. BTP da parte della Bundesbank In particolare (Tabella n° 2) la fuga dai ns. titoli
del debito pubblico è stata marcata fino a dicembre 2013 per recuperare nel
2014 ed ancora a febbraio 2015. Gli investitori esteri hanno alleggerito le loro
posizioni (in percentuale sul monte titoli) passando dal 55,5 per
cento del dicembre 2006, al 38,7 di febbraio
scorso con un calo di oltre 16,8 punti percentuali.
Come si considerava in precedenza, si rileva – anche
per i primi mesi del 2015 - la tendenza estera ad un ritorno ad investire nei
nostri titoli, sia in valore assoluto: 708,06 miliardi di febbraio 2015, dai
618 di dicembre 2013, sia in percentuale: 38,7 % dello scorso febbraio,
contro il 35,7 % di dicembre.
Nello stesso periodo assistiamo ad un andamento
abbastanza costante per il monte titoli pubblici detenuto da Banca d’Italia e
aziende di credito. Nei loro caveaux ne sono conservati oltre 515 miliardi
pari al 28,2 %, in leggera
crescita percentuale rispetto al dicembre 2014 (28,1 %). Complessivamente,
nei nove anni considerati, i titoli
pubblici detenuti da Bankitalia e banche è
cresciuto di oltre 10 punti, dal 17,9% di dicembre 2006, al 28,2 % di
febbraio scorso. In leggera crescita, da dicembre 2013 a dicembre
2014, la quota di titoli di stato detenuta da finanziarie e assicurazioni (da
21,8 a 23,3 percento) per tornare a
scendere a febbraio 2015 (22,5%). Continua a scendere quella detenuta da
imprese e famiglie: era del 14,5 percento a fine 2012, è passata
all’11,1 a dicembre 2014, fino ad arrivare al 10,6 a febbraio scorso. Da “L’economia italiana in breve” n° 96 di Aprile
2014 (Bankitalia), riportiamo una tavola sinottica
esplicativa dei detentori e della composizione dei titoli di stato con l’andamento
dal 3° trimestre 2010 al 2° trimestre del 2014. Si consideri che nel comparto
“Altri investitori” sono comprese assicurazioni, società finanziarie, aziende
non finanziarie e famiglie. La
stessa pubblicazione di Bankitalia, fornisce
l’andamento dal 2011 ad ottobre 2014 dei rendimenti lordi dei nostri titoli
benchmark: dal’aprile 2014, i tassi di
interesse si sono più che dimezzati
per tutti i titoli di riferimento. Nonostante il forte calo degli interessi
sui titoli del debito pubblico, l’esborso per l’anno 2014 supera
comunque i 75 miliardi per via del fatto
che il monte titoli in circolazione è per la stragrande maggioranza
costituito da BTP, quindi a tasso fisso. [vedi nota (1)] Per gli anni 2010-2014, la TAB. 3
- (Fonte Istat) riporta i principali aggregati di finanza
pubblica. E’ rilevante l’andamento del saldo
primario, cresciuto in cinque anni del
3.554 percento, pur se in calo rispetto al massimo raggiunto nel 2012 (35,456
miliardi).
(1) Istat. Notifica dell’ indebitamento netto
e del debito delle amministrazioni pubbliche secondo il trattato di Maastricht b) Dati definitivi. c) Dati
provvisori. d) Dati definitivi per gli anni 2010-2014. e) Dati definitivi per gli anni 2010-2011-2012. La successiva Tab.
4- disaggrega il dato relativo ai detentori interni e fornisce la variazione
da fine 2013 a febbraio 2015. A fronte di un monte titoli
pubblici cresciuto, in 14 mesi, del 5,4 percento, il maggior incremento nella
detenzione dei titoli è imputato al comparto “detentori esteri” cresciuto del
14,4 percento, seguito da assicurazioni ed altre società finanziarie
residenti con +8,5 per cento. Cedono titoli di stato le aziende e le
famiglie italiane (- 17,6
%), dopo i crolli della quota di titoli pubblici da esse detenuti,
passati da complessivi 235 miliardi di fine 2013 a circa 194 di febbraio
20215. [Si veda: 21-5-2015
Il PuntO n° 315 Famiglie e imprese abbandonano i
titoli di stato. Come
stanno orientando i loro risparmi/investimenti ? Troppo impetuoso il boom del
risparmio gestito?] Si consideri che l’abbandono dei titoli
da parte di famiglie e imprese residenti negli anni della crisi non è stato
generato solo da disaffezione, quanto piuttosto, per i ceti meno
abbienti, da liquidazioni a seguito soprattutto di difficoltà finanziarie.
__________________________ Nota (1) MEF Dipartimento del
Tesoro. Composizione dei titoli di stato italiani in circolazione al
28-2-2015 |
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