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Documento inserito: 22-4-2011

Ripubblicato il 6-3-2021

 

Il PuntO n° 202

Per combattere un’idea occorre cultura, applicazione e cervello.

Per combattere il suo fautore basta qualche informazione delegittimante.

 

Di Mauro Novelli 22-4-2011

 

 

 

Prima metà degli anni ’60. Ultimi anni di liceo. Non ricordo se stesse trattando di Montesquieu o di Voltaire. Certamente il secolo considerato era quello “dei lumi”. Il prof di Filosofia (Italo Guidetti) si soffermò per una decina di minuti su un argomento molto interessante. In poche parole, ci invitava a considerare questo problema: se altri propugnano idee che noi non condividiamo o che risultano contrarie alle nostre, è meglio combattere quelle idee o i portatori di quelle idee?

“Considerate – argomentava il professore – che una sola idea può essere promossa da migliaia di persone. Quindi è più economico combattere l’idea, e la legge del “minimo mezzo” conferma questa scelta.

Ma c’è un problema. Criticare un’idea comporta cultura, intelligenza, studio, applicazione, tenacia; mentre, per  combattere una persona occorrono semplici informazioni delegittimanti: è un rosso o un nero, è un raccomandato, è il figlio di un pezzo grosso, è un depravato”. [Più o meno queste erano le qualifiche suggerite dal prof Guidetti. Oggi potrebbero essere altre: è un frocio, è un corruttore o un corrotto, è un pedofilo, è un mafioso, ricicla narcodenaro.]

Il professor Guidetti non concludeva il suo discorso. Non era necessario.

Il berlusconismo ha scelto la via facile e veloce, certamente per mancanza di “cultura, intelligenza, studio, applicazione, tenacia”. Ma poiché la moneta cattiva scaccia la buona, il Fatto Quotidiano adotta gli stessi strumenti dei poveracci cerebroprivi al potere:

 

“ [….] Il buon Remigio si è fatto strada portando in dono, come i Re Magi, scarpe, prosciutti e salami, vere tipicità del territorio marchigiano da cui proviene, per ingraziarsi Bondi, il quale gli ha dato pieno appoggio sostenendolo sino alla sua elezione politica. Ma nella biografia di Ceroni spunta anche una denuncia per percosse nei confronti della moglie, con tanto di ecchimosi, contusioni, ematomi, escoriazioni riscontrate su tutto il corpo della donna, che ha ricevuto una prognosi di 20 giorni.[….]

 

 

A questo punto non perdiamo tempo: a che serve informarsi dell’idea del poveraccio?