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DOSSIER “SCUOLA”

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toARTICOLI DEL 27 ottobre 2008       #TOP


IN EVIDENZA

Sorpresa, la scuola pubblica piace al 60% degli italiani. Non attecchisce l'idea degli sprechi e degli insegnanti fannulloni. Molti favorevoli al grembiule, al voto in condotta e agli esami di riparazione di ILVO DIAMANTI (La Repubblica 27-10-2008)

 

Il sostegno agli studenti di un italiano su due, la difesa del sistema dell'istruzione
e la convinzione che la riforma Gelmini è "utile solo a far cassa" nell'indagine Demos & Pi

 

 

CIO' CHE sorprende maggiormente, nell'indagine condotta da Demos nei giorni scorsi, è il grado di consenso per la scuola pubblica: ampio e perfino in crescita rispetto a un anno fa. Nonostante l'ondata di discredito che - da anni e tanto più in questi tempi - sta sommergendo le istituzioni scolastiche. Ma soprattutto quei "maledetti professori"... Pretendono di insegnare in una società che non sopporta i "maestri" - figuriamoci i professori. Nonostante l'ondata di risentimento contro tutto ciò che è pubblico e statale. Scuola compresa.

Perché oggi lo Stato è rivalutato, ma come barelliere della finanza ammalata; come pronto soccorso del mercato ferito. Nonostante il conseguente calo dei fondi pubblici, che si ripete da anni, con ogni governo, di ogni colore. Perché, per risparmiare, si riducono le spese improduttive. Come vengono ritenute, evidentemente, quelle sostenute per la scuola, la formazione e la ricerca. Nonostante il contributo offerto dal sistema scolastico stesso al proprio discredito. Per le resistenze opposte dagli insegnanti ai progetti di riforma volti a valutarne il rendimento e a premiarne il merito.

Per le degenerazioni del reclutamento universitario, i concorsi pilotati, a favore di amici e parenti fino al terzo grado. Nonostante le interferenze dei genitori, pronti a chiedere rigore e autorità ai professori. Pronti a difendere i propri figli contro i professori (lo ammettono 7 italiani su 10).

Nonostante tutto questo, la scuola, i maestri, i professori "del sistema pubblico" godono ancora di stima e considerazione fra i cittadini. In particolare:

a) il 60% e oltre degli italiani si dice soddisfatto (molto o moltissimo) della scuola pubblica di ogni ordine e tipo. E, nel caso delle scuole elementari, il gradimento sfiora il 70% degli intervistati, senza grandi differenze di età, genere, ceto; ma neppure di orientamento politico.
b) Parallelamente, il 64% dei cittadini manifesta (molta o moltissima) fiducia negli insegnanti della scuola "pubblica". Penalizzati, secondo il 40% degli intervistati, da stipendi troppo bassi.

In entrambi i casi - scuola pubblica e insegnanti - il giudizio appare migliorato rispetto a un anno fa. In evidente contrasto con la rappresentazione dominante, al cui centro campeggiano l'insegnante fannullone e incapace, la scuola inefficiente e sprecona. Argomenti politici e mediatici di successo, che fra i cittadini non sembrano, tuttavia, attecchire. La scuola e gli insegnanti godono, al contrario, di buona reputazione. E non per "ideologia" o per pregiudizio politico. Fra gli intervistati, infatti, appare ampia la consapevolezza dei problemi che la affliggono. Il distacco nei confronti del mercato del lavoro, la violenza, l'incapacità di ridurre le diseguaglianze, la preparazione inadeguata degli insegnanti. Ancora: lo scarso rilievo attribuito al merito, sia per gli studenti che per i loro insegnanti. Infine, anzi, in testa a tutto: la penosa penuria di risorse.

I provvedimenti della ministra Mariastella Gelmini, peraltro, non sono catalogati attraverso pre-giudizi generalizzati. Vengono, invece, valutati in modo distinto, caso per caso. Una larghissima maggioranza degli intervistati si dice favorevole: al ritorno del voto in condotta, dei grembiulini, degli esami di riparazione. Novità antiche che piacciono perché propongono soluzioni semplici a problemi complessi. Evocano la tradizione e la nostalgia per curare i mali odierni. Si rivolgono, in particolare, alla domanda d'ordine e di autorità, che oggi appare diffusa.

Il giudizio, però, cambia sensibilmente quando entrano in gioco temi che richiamano l'organizzazione didattica e il modello educativo. In primo luogo: il ritorno del "maestro" unico alle elementari. Un provvedimento che divide gli italiani. Non piace, anzi, a una maggioranza, per quanto non larghissima. Mentre è nettissimo, plebiscitario il dissenso verso la chiusura degli istituti con meno di 50 studenti (in un Paese di piccoli paesi, come il nostro, si tratta di una diffusa reazione di autodifesa). Ma anche verso la scelta di differenziare (per quanto transitoriamente) le classi per gli studenti stranieri e italiani. Perché, al di là del merito, il provvedimento sembra dettato da preoccupazioni di consenso più che di inserimento.

Mentre fra gli italiani, anche i più insicuri, è ampia la convinzione che famiglia e scuola siano i principali canali di integrazione (e di controllo sociale).
Semmai, appare più ideologica la base del consenso per le politiche del governo, che ottengono il massimo grado di sostegno fra le persone più lontane dalla scuola, per esperienza personale e familiare: gli anziani, le famiglie dove non vi sono né studenti né docenti. Al contrario, le resistenze crescono nelle famiglie dove vi sono insegnanti o studenti. Ma soprattutto nei confronti dei provvedimenti meno popolari: maestro unico e classi differenziate per stranieri. Ciò suggerisce che l'opposizione alle politiche della scuola, elaborate dalla ministra Gelmini, sia dettata, in buona misura, dall'esperienza delle famiglie e delle persone.

Da ciò un giudizio complessivamente negativo nei confronti della riforma, ma anche verso l'azione della ministra. Rimandate entrambe, non bocciate senza appello. In altri termini: gran parte degli italiani è d'accordo sulla necessità di riformare la scuola.
Tuttavia, alla fine sul giudizio dei cittadini e degli utenti gli aspetti concreti pesano assai più di quelli simbolici. E il ritorno dei grembiulini e del voto in condotta non giustificano, agli occhi dei più, il taglio dei finanziamenti, il maestro unico, le classi "dedicate" per gli stranieri. C'è difficoltà a immaginare la possibilità di curare la scuola amputandone gli organi vitali. Riducendo ancora risorse ritenute oggi largamente inadeguate. Ciò spiega il consenso largamente maggioritario a sostegno delle proteste contro la riforma, che da qualche settimana agitano le scuole e affollano le piazze. Coinvolgendo, insieme, studenti, professori e genitori.

A differenza del mitico Sessantotto, evocato spesso, a sproposito, in questi giorni - per "colpa" dell'anniversario (40 anni) e per pigrizia analitica. In quel tempo gli studenti contestavano il passato che ingombrava, pesantemente, la società, la cultura, le istituzioni. Zavorrava le loro aspettative di vita e di lavoro. Per cui manifestavano e protestavano "contro" la società adulta. "Contro" i professori e i loro stessi genitori. Oggi, al contrario, il malessere degli studenti nasce dal furto del futuro, di cui sono vittime. La loro rivolta "generazionale" incrocia la protesta "professionale" dei professori e la solidarietà dei genitori, a cui li lega un rapporto di reciproca dipendenza, divenuto sempre più stretto, negli ultimi anni. Da ciò un problema rilevante per i giovani, i figli e gli studenti. Magari sconfiggeranno la Gelmini. Ma come riusciranno a "liberarsi" davvero con la complicità degli adulti, il permesso dei genitori, e il consenso dei professori?

(27 ottobre 2008)



Report "Scuola"

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Indice delle sezioni

Scuola (238)


Indice degli articoli

Sezione principale: Scuola

ULTIMI FUOCHI ( da "Stampa, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: non solo i maestri elementari colpiti dal decreto Gelmini - ritengono che i contratti del pubblico impiego debbano essere irrobustiti e firmati, a prescindere dal numero degli stipendi che ogni mese lo Stato paga oggi e dovrà pagare nei prossimi anni, nonché da ogni ragionevole progetto di ristrutturazione che premi il merito invece che il numero dei dipendenti statali,

Scuola, si apre una settimana di protesta contro il governo ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: La mobilitazione contro il decreto Gelmini «percorre il paese come una grande 'olà e passerà per Roma nella più grande manifestazione per la scuola che la nostra memoria ricordi», ha promesso il leader della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo. C'è da crederci, se è vero che il punteggiato universo di sigle e iniziative che animano la mobilitazione confluiranno nella capitale giovedì 30,

Assemblea permanente con lezione in piazzetta ( da "Stampa, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: provvedimenti proposti dal governo è chiara la volontà di ridurre i costi dell'istruzione pubblica per risanare conti statali e aiutare banche e imprese colpite dalla crisi economica globale». Intanto il 30 ottobre, giornata scelta anche dagli studenti per lo sciopero contro i tagli, l'invito dei ragazzi è di partecipare compatti al corteo «No Gelmini» che partirà alle 9,30 da corso Crimea.

"Un gesto di coraggio Non votate la riforma" ( da "Stampa, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: nelle ultime settimane hanno espresso il netto dissenso sulla riforma della scuola proposta dal ministro Gelmini, ora sono tanti sindaci e amministratori a dire «no». Venerdì cinquanta rappresentanti dei piccoli Comuni sono stati ricevuti dal prefetto Bruno D'Alfonso, con un documento di opposizione ai contenuti della riforma. Ora sono i primi cittadini di alcune città a mobilitarsi.

Allo skate-park nasce la strategia anti Gelmini ( da "Stampa, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: park nasce la strategia anti Gelmini MARIA TERESA MARTINENGO Domani sera mobilitazione anche senza ministro Ultimo incontro (un po' carbonaro) dei rappresentanti delle scuole superiori, ieri sera allo skate-park di piazza Arbarello, per coordinare le iniziative della settimana in cui la protesta anti-Gelmini tocca il culmine.

Il premier sul corteo Pd: <Walter si rassegni, noi al governo per 5 anni. Attento a Di Pietro, è malvagio>. La replica: <Non sopporta le persone libere> ( da "Corriere.it" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini, Berlusconi ha risposto: «Andiamo avanti a governare e a fare cose di buon senso che sono nel programma qualunque cosa dica Veltroni o qualcun altro nell'opposizione». «Hanno usato strumentalmente la scuola - ha aggiunto il premier - pensate all'università, non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade con una strumentalizzazione

Riforma Gelmini, da oggi nuove proteste Anche il Meic si aggiunge al coro dei no ( da "Cittadino, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: del decreto Gelmini. E da oggi gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Tutto confermato, anche dal governo: il premier Silvio Berlusconi ha assicurato che andrà avanti sul decreto Gelmini. «Hanno usato strumentalmente la scuola» ha detto Berlusconi precisando sull'università: «Non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade»

Il Cavaliere non fa sconti neppure a Di Pietro, ma il gradimento nel paese è in calo ( da "Cittadino, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: A cominciare dal decreto Gelmini, visto che sulla scuola c'é stata una «strumentalizzazione difficilmente definibile anche di studenti e bambini». Non solo. Berlusconi annuncia che in settimana, con il ministro Scajola, lavorerà a nuove misure «per sostenere le imprese e per fare ciò che i conti pubblici renderanno possibile anche per le retribuzioni»

Gli studenti annunciano una manifestazione, i prof un corteo sotto la prefettura ( da "Cittadino, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Pronti a marciare contro la Gelmini n Si alza la protesta degli insegnanti e alunni del territorio. Contro il decreto Gelmini il mondo della scuola del Lodigiano annuncia prossime mobilitazioni. Per il giorno 8 novembre è infatti stata organizzata una grande manifestazione con corteo e presidio davanti alla Prefettura di Lodi.

Decreto anti-sbandati ( da "Tribuna di Treviso, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini sotto l'ègida e il Berlusconi d'oriente Mentre la «povera ministra» Gelmini forse ha dei rimorsi per quell'accento sbagliato nel momento sbagliato su quella parola zeussiana e protettiva il suo capo, in viaggio nelle terre del sol levante, non ha rimorsi e non si pente di quel che ha detto e che nega di aver detto (

CASTELNOVO SOTTO. La Castelnovese regala, soffre, va sotto, ma alla fine vince. In apertura ... ( da "Gazzetta di Reggio" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: All. Cifarelli. Novellara: Brocchetta, Badu, Bensammoud, Fiori, Aprile, Bertacchini, Lochiato (75' Balestrieri), Franzè (53' Sinagra), Muoio, Credendino, Ferracino (89' Rainieri). A disp.: Malagoli, Parenti, Gelmini, e Ghioni. All.: Crotti.

Veltroni: il governo ascolti la società civile ( da "Gazzetta di Reggio" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: il governo ascolti la società civile Ma Berlusconi sminuisce i numeri e conferma la riforma Gelmini Mercoledì al Senato il provvedimento per la scuola che taglia 8 miliardi Probabile l'imposizione della fiducia ROMA. Il giorno dopo il Circo Massimo finisce con Silvio Berlusconi che tenta di attaccare a testa bassa confutando i numeri del Pd sulla manifestazione.

Gli studenti vanno avanti: notte bianca per il voto in Senato ( da "Gazzetta di Reggio" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: prevista mercoledì 29 ottobre) al Senato del decreto Gelmini. E da oggi, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Per contrastare l'approvazione al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona dalle 17 di martedì 28. L'iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione.

Studenti, al via la due giorni di protesta ( da "Trentino" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Inizia oggi la due giorni di protesta degli studenti contro il decreto Gelmini. Dopo il dibattito dei giorni scorsi, le lezioni in piazza e le prime forme di mobilitazione, gli studenti si preparano a quelli che sono stati annunciati come i momenti più importanti della protesta: la maratona didattica e la notte bianca di oggi e il grande corteo di martedì.

Scuola: riprendono oggi le proteste anti-riforma ( da "Giornale di Brescia" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: del decreto Gelmini. Tutto confermato, anche dal governo: il premier Silvio Berlusconi ha infatti assicurato che andrà avanti sul decreto Gelmini. «Hanno usato strumentalmente la scuola» ha detto Berlusconi precisando sull'università: «Non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade».

Se l'ideologia corporativaavvelena la democrazia ( da "Secolo XIX, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini diventa inequivocabilmente la dimostrazione che il suo disegno riformatore è privo di qualsiasi legittimità. Che illustri cattedratici come Angelo Panebianco, Ernesto Galli della Loggia, Luca Ricolfi (quest'ultimo di sinistra) abbiano duramente criticato i partiti dell'opposizione e i sindacati per la loro sordità ai problemi reali dell'

L'Università abbandoni prima di tutto i suoi vizi ( da "Secolo XIX, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Dal ministro Mariastella Gelmini mi attenderei, semmai, un immediato blocco delle procedure che stanno avviandosi e che consentiranno l'accesso all'Università di migliaia di nuovi cattedratici - tutti rigorosamente italiani - privi delle caratteristiche minime e di oltre cinquant'anni.

insegnanti contro il decreto della gelmini ( da "Mattino di Padova, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Proteste a Vigodarzere Insegnanti contro il decreto della Gelmini VIGODARZERE. Gli insegnanti di Vigodarzere prendono una posizione netta e precisa nei confronti dei cambiamenti in atto nella scuola, e lo espongono direttamente anche al presidente della Repubblica e al ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini.

Berlusconi: andiamo avanti ( da "Libertà" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: A cominciare dal decreto Gelmini, visto che sulla scuola c'è stata una «strumentalizzazione difficilmente definibile anche di studenti e bambini». Non solo. Berlusconi annuncia che in settimana, con il ministro Scajola, lavorerà a nuove misure «per sostenere le imprese e per fare ciò che i conti pubblici renderanno possibile anche per le retribuzioni»

A rischio anche i conversatori di madrelingua ( da "Arena, L'" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: di madrelingua Alle proteste contro la legge Gelmini si aggiungono anche gli insegnanti di lingua straniera, convinti che la riforma costringerà a dire addio a una figura importante per l'insegnamento delle lingue: i conversatori di madrelingua. Spiega Mariangela Persona, professoressa di francese al liceo scientifico e linguistico Fracastoro: «Un problema in più si profila all'

Università, assemblee e lezioni nelle piazze ( da "Arena, L'" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Studenti e docenti fianco a fianco contro la riforma proposta dal ministro Gelmini Università, assemblee e lezioni nelle piazze di Elisa Pasetto Docenti e studenti sono tutti d'accordo: il D-day dell'università di Verona, andato in scena venerdì con l'assemblea generale convocata dal rettore Alessandro Mazzucco, la prima nella storia dell'ateneo, non è stato un punto d'arrivo.

Scuola, altra settimana di proteste Giovedì ci sarà lo sciopero generale ( da "Libertà" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: del Decreto Gelmini. E da oggi, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Tutto confermato, anche dal Governo: il premier Silvio Berlusconi ha assicurato che andrà avanti sul Decreto Gelmini. «Hanno usato strumentalmente la scuola» ha detto Berlusconi precisando sull'università: «non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade»

cala il gelo tra cacciari e il pd veneziano - mitia chiarin ( da "Nuova Venezia, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: proposti provvedimenti discutibili come quelllo della Gelmini». Insomma la manifestazione di Roma è servita. «Ora dobbia più che discutere tra noi dentro il partito, andare parlare ai cittadini per ricomporre un forte fronte di opposizione. Il problema non è un chiarimento. E poi Cacciari è sempre stato una prestigiosa voce critica sia nel Pci che nella Margherita ed ora nel Pd»

decreto gelmini, si apre una settimana di fuoco cresce la protesta sarda ( da "Nuova Sardegna, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Pagina 1 - Prima Pagina Decreto Gelmini, si apre una settimana di fuoco Cresce la protesta sarda ROMA. Berlusconi dice: «Andiamo avanti: le critiche alla Gelmini sono strumentali». Ma nelle scuole e nelle università l'«Onda» è pronta per un'altra settimana di contestazioni.

roma. il giorno dopo il circo massimo finisce con silvio berlusconi che tenta di attaccare ... ( da "Centro, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: presidente del Consiglio e il leader democratico che si fa più aspro alla vigilia di un'altra settimana incandescente su più fronti: la riforma Gelmini della scuola, su cui Pdl e Lega sono pronte a chiedere la fiducia al Senato; la legge elettorale europea, che ricompatta il centrosinistra (dall'Udc a Di Pietro ai Democratici) e guadagna anche l'Mpa, un pezzo di centrodestra al governo.

roma. tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana ... ( da "Centro, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: prevista mercoledì 29 ottobre) al Senato del decreto Gelmini. E da oggi, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Per contrastare l'approvazione al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona dalle 17 di martedì 28. L'iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione.

università, la provincia si schiera con la gelmini ( da "Nuova Sardegna, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini» NUORO. Si dichiarano «perplessi e interdetti», per quanto è avvenuto nei giorni scorsi nel consiglio provinciale dove con 13 voti a favore e 1 contrario, la Provincia ha deciso di uscire dal consorzio universitario, dando mandato al Cda del consorzio stesso di convocare l'assemblea e sancirne lo scioglimento e impegnando il Presidente della provincia di Nuoro a trovare una

raccolta di firme contro la riforma della scuola ( da "Nuova Sardegna, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: strali della riforma Gelmini rischia di provocare gravi conseguenze anche a Bortigali. Dal prossimo anno scolastico il centro del Marghine rischia infatti la chiusura del plesso scolastico che oggi fa capo all'Istituto comprensivo di Silanus. Il numero minimo di 50 alunni richiesto dalla normativa per poter tenere aperta la scuola rappresenta infatti un serio pericolo per Bortigali.

l'opposizione sociale cresce, il governo va giù ( da "Nuova Sardegna, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: altra settimana che si annuncia incandescente su più fronti: la riforma Gelmini della scuola, su cui Pdl e Lega sono pronte a chiedere la fiducia al Senato; la legge elettorale europea, che ricompatta il centrosinistra (dall'Udc a Di Pietro ai Democratici) e guadagna anche il Movimento per le autonomie, vale a dire un pezzo di centrodestra al governo;

gli studenti non mollano: rush anti-gelmini ( da "Nuova Sardegna, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini Berlusconi parla di strumentalizzazioni e dice: «Continueremo ad andare avanti» ROMA. Berlusconi a tarda sera conferma: «Andiamo avanti», anche perché le critiche al decreto Gelmini «sono strumentali». Ma gli studenti non mollano: nelle scuole e nelle università l'«Onda» è pronta per un'altra settimana di contestazioni.

lezioni in piazza nelle università e classi autogestite ( da "Nuova Sardegna, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: come segno di dissenso rispetto alle scelte di Berlusconi e del ministro Gelmini. A Cagliari, nella facoltà di Scienze politiche, prosegue l'occupazione dell'aula magna, senza blocchi della didattica. Proteste sono in corso in molti altri istituti e dipartimenti. Sempre nel capoluogo, studenti e professori di Lettere e Filosofia si preparano ad altre lezioni en plein air.

berlusconi attacca il pd "è la sinistra delle frottole" - silvio buzzanca ( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: dove il premier annuncia che si va avanti con i decreto Gelmini. Immediata arriva la replica di Anna Finocchiaro e Antonello Soro: «Il presidente del Consiglio non si può permettere di dire che l´opposizione si deve riposare per quattro anni e mezzo. E´ una dichiarazione gravissima», dicono i capigruppo parlamentari del Pd.

tre giorni per salvare scuola e ricerca ( da "Tirreno, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Prima Pagina Tre giorni per salvare scuola e ricerca Mercoledì si vota il decreto Gelmini: studenti e prof in lotta per bloccarlo Proteste anche alla Normale. Viareggio: notte con gli occupanti ROMA. La settimana di lotta nelle scuole e nelle università contro il decreto Gelmini si apre con un programma denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza.

scuola, non si ferma la protesta contro il decreto gelmini ( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: SIT-IN E CONTESTAZIONI Scuola, non si ferma la protesta contro il decreto Gelmini ROMA. Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni. Un programma che mira a bloccare l'approvazione del decreto Gelmini. IL SERVIZIO A PAGINA

bloccheremo il ponte della libertà ( da "Nuova Venezia, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: decreto Gelmini che dovrà essere approvato dal Senato tramite il voto di fiducia, secondo quanto preannunciato dal ministro e dal premier Silvio Berlusconi. Occupazione. Gli studenti hanno intenzione di occupare da oggi l'Itas Vendramin Corner. I licei Foscarini, Benedetti e Tommaseo, assieme agli istituti Barbarigo e Sarpi hanno invece in programma per mercoledì le notti bianche,

il silenzio della gelmini è la causa della nostra mobilitazione apartitica ( da "Nuova Venezia, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il silenzio della Gelmini è la causa della nostra mobilitazione apartitica» I rappresentanti dei ragazzi in Senato accademico: «Ecco perché siamo scesi in campo assieme» Considerata la rilevanza che stanno assumendo anche nella stampa locale le agitazioni nelle università, è utile ribadire i contenuti qualificanti del disagio provato dagli studenti universitari.

saigon e il '68 tra il traffico di corso vercelli - raffaella paisio ( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: bianca di protesta contro il decreto voluto dal ministro Gelmini. Lentamente albeggia. Nessuno dei ragazzi ha chiuso occhio. Incluso un drappello di professori rimasto coi "marmocchi". Tra poco c´è comunque scuola. Arriva anche chi ha dormito nel suo letto. Volti freschi accanto a facce tirate: «Sembri un prof» sento dire da uno che ha dormito a casa, a uno che non ha chiuso occhio.

striscioni per l'ateneo sui palazzi della città ( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini: uno dei tanti burattini». E ancora: «Cari professori. facciamo lezione fuori!», «Ci credevate tutti aspiranti tronisti e veline? Vi sbagliavate facile governare un popolo di ignoranti». Questi gli slogan pensati dai ragazzi per sensibilizzare il capoluogo friulano sui tagli previsti dalla legge Tremonti che blocca lo sviluppo dell'

battaglia sulla gelmini in provincia - gino li veli ( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Torino Battaglia sulla Gelmini in Provincia Stamani consiglio aperto. E il Pdl in piazza Castello difende la ministra Domani sera fiaccolata con prof e genitori Negli atenei nuova mobilitazione GINO LI VELI Nonostante il forfait del ministro Gelmini, che ha deciso di "saltare" l´appuntamento di domani sera al Centro congressi dell´Unione industriale,

da domani autogestione al marinelli e al copernico ( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: ogni aula i ragazzi avevano esposto il testo del decreto Gelmini che mercoledì sarà votato in Senato. Anche gli studenti del Marinelli, insomma, per capirci di più inviteranno sindacalisti e rappresentanti istituzionali a discutere sulla riforma che introduce il maestro unico, taglia i posti per insegnanti e collaboratori scolastici e aumenta il numero degli studenti per classe.

una lunga notte di protesta davanti alla prefettura ( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: approvazione del decreto Gelmini. Salgono le adesioni all'iniziativa organizzata dal Coordinamento per la difesa della scuola pubbliche che domani, alle 21, darà il via alla fiaccolata di protesta. Davanti alla prefettura si troveranno insegnanti, collaboratori scolastici, studenti e anche diversi genitori hanno assicurato la loro presenza.

sello, occupazione tra dibattiti, musica e lezioni ( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: studenti contrari alla riforma Gelmini I ragazzi si autofinanziano con 850 euro di GIACOMINA PELLIZZARI All'istituto d'arte Sello tutto è pronto per l'occupazione. Stamattina circa 300 studenti prenderanno possesso della sede di piazza Primo maggio dove fino a mercoledì organizzeranno concerti, dibattiti, corsi di fotografia, ma anche di autodifesa rivolto soprattutto alle ragazze.

gli studenti mettono all'asta su "ebay" gli atenei romani - viola giannoli ( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: ultima provocazione anti-Gelmini è un´asta sul web per l´acquisto della Sapienza e di Tor Vergata, al modico prezzo di partenza di un euro. è stato Guido 4313 a mettere per primo in vendita su "eBay" "l´usato garantito" della Romanina. «Il complesso universitario - recita l´annuncio - sorge nel verde, in zona Roma sud-est.

laggiù c'è un sogno, venezia ( da "Nuova Venezia, La" del 27-10-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Scuola

Abstract: Non mancano neppure gli striscioni contro la Gelmini e la sua pazza idea di contrabbandare un banale «tiriamo la cinghia» in «storica riforma». La gente della Riviera si riversa in strada, ad applaudire rendendo la festa uno spettacolo. I ristori servono a prender fiato. Ci si ripete all'infinito: l'importante è arrivare, alla faccia del tempo e delle gambe che fanno male.

scuola, al via due fiaccolate ( da "Tirreno, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il fermento anti-Gelmini non si placa. Stasera ci sarà una fiaccolata per le vie del centro. Partirà alle 21 da piazza Don Minzoni, davanti alla stazione, e raggiungerà piazza della Vittoria per poi confluire in piazza Farinata degli Uberti, attraverso via del Giglio.

e al viscontino un coro per saviano ( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Al "Viscontino" si è tenuto un dibattito sulla riforma Gelmini e il concerto del coro polifonico dedicato a Roberto Saviano. In piazza dei Cinquecento gli studenti di Tor Vergata in camice bianco hanno fatto opera di informazione. (viola giannoli)

i bambini "occupano" la sapienza lezioni di fisica contro la gelmini - laura mari ( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: la Sapienza lezioni di fisica contro la Gelmini I docenti spiegano ai più piccoli "Slitterà l´avvio dell´anno accademico" LAURA MARI L´ateneo più grande d´Europa diventa la città dei bambini. Magia di una protesta senza confini che ieri è riuscita a trasformare il covo dei "facinorosi" anti-Gelmini (come li ha definiti nei giorni scorsi il premier Silvio Berlusconi)

contro la riforma gelmini lezioni pubbliche al colosseo ( da "Nuova Venezia, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: del decreto Gelmini. E da oggi, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Tutto confermato, anche dal governo: il premier Silvio Berlusconi ha assicurato che andrà avanti sul decreto Gelmini. «Hanno usato strumentalmente la scuola» ha detto Berlusconi precisando sull'università: «non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade»

quando l'accusa suona stonata ( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: del ministro Gelmini, che ha dato il via, come stiamo assistendo quotidianamente, a una sollevazione generale di studenti, docenti e familiari del tutto spontanea, a dispetto di quanto insinua il Cavaliere, che in base ai suoi sondaggi non vuole crederci, e di quanto ribadisce il ministro, che a sua volta non vuole leggere attentamente le accuse dei contestatori,

cresce di tono la protesta degli studenti: anche il liceo de castro in autogestione ( da "Nuova Sardegna, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Prosegue senza sosta la protesta nelle scuole contro la riforma Gelmini. Agli istituti già occupati da oggi si aggiungerà il liceo classico De Castro. Gli studenti inizieranno la loro autogestione in una maniera davvero singolare e che merita attenzione. Faranno infatti lezione, come tutti gli altri giorni, ma diversa sarà la materia della quale andranno ad occuparsi.

fermento anche tra gli studenti degli istituti superiori provinciali ( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: I tagli si fanno già sentire con classi strapiene» «Fuori da scuola contro il decreto del ministro dell'Istruzione Gelmini». Gli studenti annunciano aule semivuote nelle superiori, giovedì, per lo sciopero sindacale Flc-Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals, Gilda e Cisal. Le frange integraliste dei ragazzi pordenonesi danno l'ultimatum. «O risorse per la scuola o lotta.

la protesta sale su tre pullman ( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: La scuola non ha futuro, con i decreti Gelmini che tagliano le cattedre e il tempo-lezione». I genitori mordono il freno. «Ci hanno chiesto incontri e assemblee serali le famiglie di Brugnera, Maniago e nei circoli della Pedemontana - ha detto il leader di Cisl scuola Alessandro Basso -.

cari studenti ora inventate un'alternativa - franco bolelli ( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: vogliono mettere i bastoni fra le ruote del decreto Gelmini si liberassero dalle gabbie ideologiche in cui tutti quanti vogliono rinchiuderli. Non è complicato, accidenti: quello che sta accadendo nelle università e nelle scuole non ha senso né demonizzarlo né beatificarlo, né invocare la polizia e la maggioranza silenziosa né lisciargli il pelo nascondendone i limiti e gli errori (

"tutta balbi all'albergo dei poveri" - michela bompani ( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro Gelmini prima dell´estate potrebbe allentare la stretta economica "Tutta Balbi all´Albergo dei Poveri" Deferrari promette il trasloco e candida la struttura a Patrimonio dell´Unesco MICHELA BOMPANI Giacomo Deferrari, tra cinque giorni nuovo rettore dell´Ateneo genovese, lancia la candidatura dell´Albergo dei Poveri a patrimonio dell´

"un campus all'albergo dei poveri" - michela bompani ( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: ha strappato una promessa al ministro Gelmini? «Ho avuto contatti, ancora informali, con alti livelli del ministero: prima dell´estate ci dovrebbe essere una revisione della stretta economica. Abbiamo chiesto un aumento dei finanziamenti per puntare sui giovani ricercatori e sui giovani tecnici amministrativi.

agraria occupata alla vigilia delle lauree ( da "Centro, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: onda della protesta contro il decreto del ministro Gelmini arriva alla facoltà di Agraria dell'università di Teramo, con sede a Mosciano, che conta circa 400 iscritti. Gli studenti hanno annunciato l'occupazione delle aule per mercoledì pomeriggio, proprio alla vigilia delle discussioni delle tesi di laurea in programma per giovedì.

mobilitazione nella scuola ( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini Cresce anche a Gorizia, sia pure con un po' di ritardo rispetto al resto d'Italia, il fermento nel mondo della scuola e dell'università per le norme contenute nel decreto Gelmini. Per domani, martedì, alle 16, è stata convocata nell'aula magna del polo universitario di via Alviano un'assemblea generale studentesca per discutere della legge 133 e delle sue conseguenze per

fiaccolata in difesa della scuola ( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: approvazione della legge Gelmini, sul maestro unico, sui voti in condotta. Infatti mercoledì - spiegano gli organizzatori - dovrebbe essere approvata la legge: un tassello fondamentale tra le misure del governo che mirano a mandare a casa 130.000 lavoratori della scuola ad elevare il numero di alunni per classe, a eliminare il tempo pieno,

il collettivo makhno: picchiatori davanti al centro sociale ( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il collettivo rivolge poi un appello particolare agli studenti che in questi giorni stanno dando vita alla protesta: «Invitiamo tutti, in particolar modo i giovani e gli studenti impegnati in questi giorni in importanti mobilitazioni contro la Gelmini di cui noi siamo partecipi, a non abbassare la guardia contro la presenza di pericolosi individui».

- fabio bordignon ( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: istruzione pubblica e la convinzione che la riforma Gelmini è "utile solo a far cassa". Ecco i risultati dell´indagine Demos & Pi FABIO BORDIGNON C´è un filo rosso che unisce studenti, famiglie e insegnanti, che tiene insieme l´aula e la piazza. è un fronte compatto, quello rilevato dal sondaggio Demos per "La Repubblica", formato innanzitutto da chi "vive" quotidianamente la scuola,

fiaccole contro la gelmini - franca capecchi ( da "Tirreno, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Pagina 1 - Montecatini Fiaccole contro la Gelmini In 300 alla manifestazione dei genitori di Larciano FRANCA CAPECCHI LARCIANO. La protesta del mondo della scuola continua. Erano in 300, sabato sera alla fiaccolata organizzata dal gruppo spontaneo dei genitori dell'istituto comprensivo Francesco Ferrucci di Larciano.

ma gli scioperi non si fermano mercoledì il voto sul decreto - mario reggio ( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: prevista mercoledì 29 ottobre, del decreto Gelmini. E da oggi gli studenti di molte scuole romane faranno lezione al Colosseo. Contro l´approvazione del provvedimento Gelmini al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di domani.

Studenti dei licei sul piede di guerra a Torino ( da "Metronews" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione, Maria Stella Gelmini, attesa all?Unione Industriale per un dibattito sulla meritocrazia, non si presenterà a Torino. Una decisione che non scoraggia gli studenti dei licei che stanno programmando le iniziative per il 28 ottobre come se nulla fosse e come se il ministro venisse.

Mobilitazioni contro la riforma a Firenze ( da "Metronews" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: università portata avanti dal ministro Gelmini, in attesa della manifestazione nazionale di giovedì a Roma. QUESTA mattina alle 8.30 inizia la 24 ore non stop di lezioni al dipartimento di matematica in viale Morgagni, occupato ormai da due settimane, organizzata dal Collettivo di scienze che offre caffè per tutti e colazione a chi resisterà fino a domani mattina.

Scendono in piazza anche le lavagne ( da "Metronews" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: università e nelle scuole superiori per contrastare il decreto Gelmini. La settimana sarà calda e movimentata: mercoledì e giovedì blocco totale delle lezioni in alcune facoltà. Lettere e Filosofia hanno invece scelto la via degli insegnamenti all?aperto. Così oggi e domani (dalle 12.30 fino alle 18.15), docenti (circa 15) e studenti si raduneranno tra piazza Duomo,

genitori, professori, studenti. ma non solo: un italiano su due condivide la protesta anti-gelmini. ecco l'indagine demos & pi - ilvo diamanti ( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)
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Abstract: Gelmini. Ecco l´indagine Demos & Pi ILVO DIAMANTI Ciò che sorprende maggiormente, nell´indagine condotta da Demos nei giorni scorsi, è il grado di consenso per la scuola pubblica: ampio e perfino in crescita rispetto a un anno fa. Nonostante l´ondata di discredito che - da anni e tanto più in questi tempi - sta sommergendo le istituzioni scolastiche.

la posizione del pd ( da "Tirreno, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: il decreto Gelmini di riforma della scuola. Intervengono i senatori Manuela Granaiola e Vincenzo Vita. Sono invitati gli studenti, gli insegnanti e i genitori. Sempre sulla scuola prende posizione il gruppo consiliare del Pd che ha partecipato alla manifestazione di sabato e che in una nota «esprime un netto dissenso per gli interventi normativi emanati e proposti»

dibattiti e pulizie: una notte al liceo - valentina landucci ( da "Tirreno, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: degli studenti che occupano contro il decreto Gelmini. Nelle notti della protesta vanno alla grande Jovanotti, Vasco e Alex Britti. Al massimo si può "strappare" qualche concessione all'intramontabile Battisti. Venerdì sera, le nove e mezzo. I cartoni della pizza, ordinata per telefono e consegnata direttamente a scuola da un fattorino che saluta la truppa con un "in bocca la lupo!

di CRISTINA LORENZI CARRARA <NON SIAMO... ( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: dopo giorni di protesta contro il decreto Gelmini, ieri hanno deposto megafoni e striscioni e deciso di riprendere «le sudate carte», deposte per qualche giorno. Così si sono incontrati a Marina per una lezione en plein air. Di fronte a un cartello «Non siamo fannulloni. Domenica lezione», i ragazzi dei quattro istituti, armati di occhiali da sole,

PERUGIA GLI STUDENTI si sono ripresi la piazza. Erano anni che l... ( da "Nazione, La (Umbria)" del 27-10-2008)
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Abstract: è voluta la riforma-Gelmini per far coalizzare doceti e discenti, per portare il malumore fuori dalle aule, in quella folcloristica ma potente, civilissima forma di contestazione che sono le lezioni all?aperto. E questa che si apre è una settimana in cui i fuochi della protesta ?

<Volta> oggi in corteo L'Università <rientra> ( da "Nazione, La (Siena)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: in di protesta seguito da un intervento del sindaco Paolo Brogioni e la discussione sulla ormai famosa riforma Gelmini. Mercoledì 29, invece, gli studenti del «Volta» invece occuperanno l?istituto per manifestare il loro dissenso. »faremo alcuni corsi ? scrivono ? organizzati in autonomia fra i quali uno che si occupa dell?analisi e del commento dei quotidiani».

Berlusconi rosso di piazza Per 5 anni comando io ( da "Unita, L'" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il Cavaliere annuncia che tirerà dritto con il decreto Gelmini, accusa l'opposizione di aver «strumentalizzato studenti e bambini» e annuncia di essere «al 72% di gradimento». Peccato che proprio ieri Renato Mannheimer abbia ricordato che il giudizio positivo sul governo è passato dal 61% di giugno al 42% di oggi.

Le ragioni della protesta e le ragioni del rettore ( da "Adige, L'" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: I principali punti contestati dagli studenti del Comitato No Gelmini: 1) Tagli al fondo di finanziamento ordinario (Ffo): un taglio del 20%, per circa un miliardo e 450 milioni di euro nei prossimi 5 anni; 2) Blocco del turn-over (ogni 5 posti liberati, scatta una sola assunzione); 3) Possibilità di trasformazione delle università in fondazioni.

Il servizio pubblico sta sotto l' egìda ( da "Unita, L'" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Guardate la ministra Gelmini, la Palin de noantri. C'è stata una gara per giustificare i suoi decreti e si è udita fino alla noia la litania: ci sono 27 cattedre universitarie con un solo studente iscritto (e allora? Se ci fosse un docente di sumero e uno studente appassionato?

TANTI genitori e bambini sono intervenuti alla manifestazione organizzata dal gruppo genitori dell&#... ( da "Nazione, La (Pistoia)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: è stata organizzata per protestare contro al riforma Gelmini. Tanti striscioni e slogan hanno accompagnato le centinaia di persone presenti. Il gruppo dei genitori di Larciano è molto attivo. Ha sensibilizzato l?opinione pubblica ed ha invitato con vari volantinaggi i genitori delle scuole dei comuni limitrofi ad partecipare alla manifestazione.

Da oggi lezioni al Colosseo ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: al senato del decreto Gelmini. E da domani, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Per contrastare l'approvazione al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di domani. L'iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione.

Fisica, baby-occupazione a La Sapienza esperimenti e protesta sul prato ( da "Unita, L'" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: shirt verde acido: «Il futuro dei bambini/ Non fa rima con Gelmini». Sui viali biciclette, passeggini, palloni. Sul disegno «il sapere non si evolve» si passa dalla scimmia all'homo sapiens che mendica. Una ragazza fa piroettare una pallina grazie al getto del phon. Come fa? Diego: «È leggerissima». Valentina: «L'aria la spinge».

Domenica, lezione civile Così ridurranno l'istruzione pubblica ( da "Unita, L'" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: alunni e docenti sui contenuti della riforma Gelmini. E in tanti scoprono il bluff del governo Stanno seduti nell'Aula magna della scuola dei loro figli. Un proiettore rimanda nero su bianco il testo della Finanziaria votata dal Parlamento, il contenuto del decreto Gelmini e quello del Piano presentato dal ministro ai sindacati.

di ALBERTO PIERINI L A CAMPANA della Badia potrebbe sostituire la campanella d... ( da "Nazione, La (Arezzo)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: è sempre lei, la riforma Gelmini. Convitato di pietra alla palestra del Liceo Scientifico, la prima autogestione aretina, come dietro le finestre della classe occupata all?Istituto d?Arte. E ora salita agli onori di una delle nostre piazze più belle, quella dei turisti e degli affreschi di Piero.

Le mille ombre sul futuro dei nostri figli ( da "Unita, L'" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Le mille ombre sul futuro dei nostri figli Ci sono danni evidenti dal decreto Gelmini. Poi ce ne sono altri meno considerati. Gli insegnanti non sanno ancora come dovranno redigere le pagelle, che non si sa come saranno fatte. Un altro quesito enorme è legato alla continuità giuridica del tipo di scuola scelto per i propri figli.

Scuola: petizione a Subbiano ( da "Nazione, La (Arezzo)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: petizione a Subbiano CENTINAIA di firme in calce a una petizione inviata al Presidente della Repubblica, al minsitro Gelmini, al preside dell?istituto Garibaldi di Subbiano e Capolona, ai sindaci dei due Comuni, ai sindacati. Si mobilitano i genitori della scuola primaria di Subbiano e Capolona: «Esprimiano ? scrivono ? la nostra preoccupazione per il decreto Gelmini.

DECRETO Gelmini: nemmeno oggi gli studenti delle superiori assistono alle lezioni... ( da "Nazione, La (Pistoia)" del 27-10-2008)
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Abstract: 22 DECRETO Gelmini: nemmeno oggi gli studenti delle superiori assistono alle lezioni... DECRETO Gelmini: nemmeno oggi gli studenti delle superiori assistono alle lezioni. Secondo quanto gli interessati hanno comunicato ieri i giovani che frequentano Tecnico commerciale Igea, Tecnico industriale e Liceo scientifico dell?

Sui banchi della Mazzini a lezione di uguaglianza e di rispetto delle culture Altro che classi differenziate: nella media statale, a due passi dal Colosseo, l'istruzione è intermun ( da "Unita, L'" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: I progetti Altro che classi differenziate per bambini stranieri, come vuole la Lega sostenuta dalla Gelmini. «Non capisco l'utilità di mettere stranieri con altri stranieri», dice Arianna replicando ad Antonio che invece si è appena detto a favore dell'allontanamento degli stranieri dal gruppo-classe se nella scuola non c'è per loro assistenza.

Pd in piazza, scintille Berlusconi-Veltroni ( da "Eco di Bergamo, L'" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: No dunque alla richiesta di Veltroni di ritirare il decreto legge Gelmini sulla scuola («Noi andiamo avanti, la sinistra sta strumentalizzando studenti e bambini»), e avanti con il resto del programma: «Il governo sta già lavorando, compatibilmente con i conti pubblici, sulle retribuzioni e sul sostegno alle imprese».

<Sull'Università Deriu appoggia il Governo> ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mentre il Partito democratico fa uno dei punti di forza della manifestazione di sabato a Roma l'opposizione alla legge Gelmini, a Nuoro il suo presidente regionale e presidente della Provincia Roberto Deriu, insieme alla maggioranza di centrosinistra, sposa la filosofia del ministro decidendo di sciogliere il consorzio universitario per puntare sulla tanto avversata fondazione.

Bollette arretrate: incontri con Abbanoa ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ma non solo di questo si è parlato nel consiglio comunale, visto che si è approvato il piano integrato del Comune riguardo la tutela dei centri storici. Il Consiglio ha anche espresso negatività sul decreto Gelmini che potrebbe creare la nascita di un istituto comprensivo ad Ittiri. (pa. pa.)

Le piccole scuole devono rimanere ( da "Nuova Ferrara, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: che si potrebbero concretizzare con la riforma Gelmini. Infatti secondo le disposizioni del Ministro, le scuole con un numero inferiore ai 50 iscritti dovranno chiudere. Le scuole di San Giovanni di Ostellato, Monticelli, Stellata potrebbero essere a rischio. «Siamo preoccupati - confida Lorenzo Marchesini sindaco di Mesola - per quello che potrebbe accadere a Monticelli,

sinistra delle frottole, io tiro diritto ( da "Tirreno, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: altra settimana che si annuncia incandescente su più fronti: la riforma Gelmini della scuola su cui Pdl e Lega sono pronte a chiedere la fiducia al Senato; la legge elettorale europea, che ricompatta il centrosinistra, dall'Udc a Di Pietro, ai Democratici. E poi c'è la crisi finanziaria, sulla quale tante ricette sono state consumate invano.

contro i tagli da oggi proteste non-stop ( da "Tirreno, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: del decreto Gelmini. E da oggi gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Ma il premier Silvio Berlusconi ha assicurato che andrà avanti sul decreto Gelmini. «Hanno usato strumentalmente la scuola» ha detto. Contro l'approvazione del provvedimento al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona,

musica e dibattiti nella lunga notte del liceo classico - donatella francesconi ( da "Tirreno, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: esplosione della protesta anti riforma della scuola "made in Gelmini". «La notte a scuola? Avevamo in programma di guardare un film, ma non funziona il proiettore», spiega Niccolò, uno dei più esposti nella protesta al liceo Classico "Giosuè Carducci" di Viareggio, frequentato soprattutto da figli di professionisti e imprenditori.

normale in lotta, quarant'anni dopo - giovanni parlato ( da "Tirreno, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: alla protesta contro la legge Gelmini, poi la partecipazione al corteo di giovedì. Quindi, la parola presa sul palco di piazza dei Cavalieri. Ora gli striscioni sul Palazzo alla Carovana. La Scuola Normale entra di prepotenza nella contestazione contro gli articoli che prevedono tagli ai finanziamenti, riduzione dei docenti e trasformazione delle università in Fondazioni private.

<Io, vip del Pd, in piazza per la scuola pubblica (con i figli alla privata)> ( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: che portare i bambini in piazza con cartelli al collo o nascondere i volantini anti-Gelmini nelle merendine è, questa sì, una strumentalizzazione violenta. E che le tre maestre non hanno nessuna giustificazione pedagogica. Perché vede è con questi falsi slogan, che voi contribuite a rilanciare in tutte le piazze, che da sempre viene bloccato il cambiamento della scuola pubblica.

SCUOLA Tagli alla spesa ma solo se effettuati con competenza nI tagli ... ( da "Giornale di Brescia" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: la scarsa conoscenza dei problemi da affrontare ha spinto il ministro Gelmini o a intervenire nel modo sbagliato e su bersagli sbagliati o a rifugiarsi nelle frivolezze e nelle chiacchiere da rotocalco. In conferenza stampa, a propria difesa, il Governo ha sciorinato le cifre della nostra Caporetto universitaria: abnorme moltiplicazione delle sedi e dei corsi, nepotismo sfrontato,

<Basta bugie sulla riforma Gelmini> Scatta l'operazione verità del Pdl ( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: 258 del 2008-10-26 pagina 4 «Basta bugie sulla riforma Gelmini» Scatta l'operazione verità del Pdl di Maria Sorbi Assemblee all'università Statale e raccolte di firme contro l'occupazione Al liceo Bottoni «gruppi di controllo» sulla propaganda della sinistra «Basta bugie, ora vogliamo la verità».

giovedì ( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: 258 del 2008-10-26 pagina 4 giovedì di Redazione È il giorno del grande corteo contro la Gelmini. I collettivi di sinistra hanno dato appuntamento agli studenti in largo Cairoli alle ore 9.30 per manifestare il loro no © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

Bagnolo Dibattito sulla scuola ( da "Giornale di Brescia" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: riforma scolastica predisposta dal ministro alla Pubblica istruzione Mariastella Gelmini. Nelle intenzioni del sindaco Panzini l'appuntamento odierno sarà l'occasione per far conoscre a tutti i cittadini, con una pluralità di voci (maggioranza e opposizione) le conseguenze pratiche che il provvedimento, ormai prossimo all'approvazione parlamentare, avrà sulle famiglie e sulla comunità.

Il Veltroni Pride è già finito ( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: La Gelmini ha ragione quando dice che nella scuola non si spende poco ma si spende male», ammette Tonini, che assieme a Enrico Morando e Claudio Novelli ha curato anche i delicati passaggi del comizio veltroniano di sabato sull'argomento. Che quelli del Circo Massimo fossero due milioni e mezzo come hanno sparato gli organizzatori,

Nomine di garanzia Il segretario Pd disponibile al patto col premier sulla Rai ( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: La Gelmini ha ragione quando dice che nella scuola non si spende poco ma si spende male», ammette Tonini, che assieme a Enrico Morando e Claudio Novelli ha curato anche i delicati passaggi del comizio veltroniano di sabato sull'argomento. Che quelli del Circo Massimo fossero due milioni e mezzo come hanno sparato gli organizzatori,

<I tre insegnanti? Fu solo una questione di soldi> ( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Adesso il ministro Gelmini vuol tornare al maestro unico. «Ed è comprensibile. In tempi di difficoltà di bilancio e di crisi economica cercare di risparmiare mi pare normale». Invece è scoppiato il putiferio, la sinistra parla di pensiero unico, gli studenti occupano le università.

Alunni dimezzati, docenti raddoppiati L'Italia scivola in fondo alle classifiche Ue ( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Oggi che la riforma del ministro Mariastella Gelmini vuol restituire un'unica figura di riferimento ai bambini delle scuole elementari, chi allora protestò si prende la rivincita. Così spuntano i dati, a dire che la legge 148 del 1990 altro non fu che un'operazione sindacale a fronte del peggior calo demografico del secolo: fra il 1960 e il 1995,

<È vero, studio lì In classifica era considerata la migliore...> ( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Tra le accuse che gli studenti lanciano alla Gelmini c'è pure quella di far entrare i fondi dei privati negli atenei e di volerli trasformare in fondazioni. «Quella delle fondazioni è una questione complessa perché va bene l'autonomia gestionale, ma poi se subentra l'autonomia contabile le fondazioni aumentano le tasse e soltanto i ricchi possono permettersi di pagarle.

Sulla scuola e l'università Senato pronto al voto finale ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: al sistema universitario annunciate dal ministro Mariastella Gelmini. Sempre l'aula del Senato, d'altraparte, deve occuparsi in settimana di altri due decreti sui quali pure si annuncia un aspro confronto. Il Dl 151 sulla sicurezza, sul quale pende l'emendamento leghista che esclude dalle cure del Ssn i clandestini, ma anche il Dl 154 su spesa sanitaria e fondi agli enti locali,

Ma una deroga può riaprire la porta ai nuovi ricercatori ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ma dal ministero, guidato prima da Letizia Moratti, poi da Fabio Mussi e ora da Mariastella Gelmini, il regolamento attuativo non è mai uscito. G.Tr. IN PISTA Sui 2.400 vincitori di concorsi fermati dalla stretta sul turn over oltre mille godono di un finanziamento statale

Istruzione, tagli progressivi ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: come previsto dall'articolo 72 del Dl 112, al nuovo istituto dell'esonero dal servizio e al pensionamento di chi, pur non avendo raggiunto l'età per uscire dal lavoro, ha maturato 40 anni di contributi. PIANI ENTRO NOVEMBRE Al ministero guidato da Mariastella Gelmini e a quello dello Sviluppo i sacrifici maggiori anche sul personale

Pd-day, Berlusconi: "Una manifestazione democratica, ma Veltroni deve rassegnarsi" ( da "TGCom" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: "Sulla riforma Gelmini andremo avanti" Sulla riforma della scuola e sulla richiesta dell'opposizione di ritirare il decreto Gelmini Berlusconi risponde deciso: "Andiamo avanti a governare e a fare cose di buon senso che sono nel programma qualunque cosa dica Veltroni o qualcun altro nell'opposizione.

La scuola della Gelmini: <La protesta è di pochi. E il mio modello è Obama> ( da "Corriere.it" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Nuove proteste nelle scuole Gelmini: protesta di pochi Il mio modello è Obama «Niente classi separate, solo corsi di italiano per chi non lo parla» MILANO Il mio modello? Barack Obama. Parola di Mariastella Gelmini. Mentre infuria la protesta della scuola e dell'università, il ministro alla Pubblica istruzione procede diritta per la sua strada.

<Cortei e sit in, così bloccheremo il decreto> di M. A. Calabrò ( da "Corriere.it" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: al Senato del decreto Gelmini: «Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre dicono cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari». Con forme clamorose di protesta: gli studenti romani intendono fare lezione al Colosseo. L'obiettivo finale, ha ribadito uno dei leader della Rete della Sapienza, Francesco Raparelli (protagonista anche della protesta «

Gelmini, la protesta è contagiosa Genitori e insegnanti: <Ci penalizza> ( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: 23 Gelmini, la protesta è contagiosa Genitori e insegnanti: «Ci penalizza» SCUOLA ASSEMBLEE ALLA «RODARI» E AL «PIRANDELLO». DOCUMENTO DEL «MAMIANI» NEL MIRINO Mobilitazione contro il ministro Gelmini LA PROTESTA contro la riforma della scuola disegnata dal ministro Maria Stella Gelmini è contagiosa.

Nasce un comitato a difesa della scuola pubblica ( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: per promuovere una campagna di informazione e di sensibilizzazione sugli effetti della riforma Gelmini e per difendere il diritto allo studio ed alla formazione di qualità. «Il comitato ? dicono i fondatori ? esprime preoccupazione per i provvedimenti che porteranno riduzioni di risorse economiche, di insegnanti e di tempo scuola a danno delle famiglie e della attuale qualità dell?

<Toglieteci tutto ma non le aule> ( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: dopo il consiglio comunale aperto, indetto venerdì sera, contro la riforma Gelmini e il rischio di chiusura delle strutture con meno di 50 alunni. La realtà di Montecopiolo-Villagrande vedrebbe chiudere sia le elementari (con 38 alunni) che le medie inferiori (34). afferma il sindaco, Alessandro Nanni. L?assessore provinciale all?

di OSVALDO PASELLO GIOVEDÌ 30 OTTOBRE sarà il grande giorno della pr... ( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)" del 27-10-2008)
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Abstract: di OSVALDO PASELLO GIOVEDÌ 30 OTTOBRE sarà il grande giorno della prova di forza nella scuola contro il decreto-Gelmini che vuole riportare le elementari al maestro unico, ridurre ore e indirizzi alle superiori e tagliare quasi 140 mila tra docenti e Ata in tre anni. Anche il Polesine da settimane si va mobilitando: diversi istituti hanno deciso di non fare viaggi di istruzione;

IN UNA SCUOLA dove calano gli iscritti, come in Polesine, si deve comunque ricorr... ( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)" del 27-10-2008)
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Abstract: che tengono im piedi la scuola locale, il decreto-Gelmini intende ricavare progressivamente risparmi di spesa. E la tengono in piedi, in certi casi, con numeri da far paura. Ci sono, infatti, scuole in provincia, come l?Isa di Castelmassa e l?Ipa di Trecenta, che funzionano con 14 cattedre di supplenze tra i docenti!

Università, voglia di confronto ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 27-10-2008)
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Abstract: giovedì sciopero e corteo STUDENTI E RIFORMA GELMINI RIFLESSIONE Un momento dell?assemblea della scorsa settimana MENTRE gli studenti delle superiori manifestano e occupano contro la riforma Gelmini, il popolo dell?università continua la sua ragionata opposizione. L?assemblea di Lettere e Filosofia, che la settimana scorsa ha dato il via alla ?

LICEO scientifico Righi in agitazione... ( da "Resto del Carlino, Il (Cesena)" del 27-10-2008)
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Abstract: per discutere sul decreto Gelmini. Gli allievi che hanno desico di fare l?assemblea sono entrati a scuola e si sono riuniti all?aperto, nel cortiletto interno, mentre in classe la maggioranza dei loro compagni hanno svolto le lezioni regolari. Gli studenti protestatari, tuttavia, hanno avuto la libertà di procedere e hanno deciso di indire un corteo per giovedì,

La protesta anti-tagli arriva anche nei licei ( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)
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Abstract: La protesta degli studenti contro il decreto Gelmini inizia a occupare da oggi le scuole superiori. Autogestioni, assemblee, picchetti e mobilitazione dei collettivi, la protesta dovrebbe estendersi a molto licei classici, scientifici e istituti tecnici. Al Manzoni hanno formato gruppi di lavoro.

La protesta anti-Gelmini arriva anche nei licei Oggi partono le occupazioni ( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)
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Abstract: REDAZIONALE La protesta anti-Gelmini arriva anche nei licei Oggi partono le occupazioni Dal Manzoni al Berchet, assemblee e autogestioni I collettivi: «Studenti e professori uniti contro la riforma». Via alle proteste nelle superiori: giovedì la manifestazione Può capitare che i genitori lo esortino a dedicare un po' di tempo allo studio.

Lezioni in piazza e consiglio di facoltà in Galleria ( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)
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Abstract: Galleria Se a protestare contro la Gelmini scendono (da oggi) in campo le superiori, non si placa la mobilitazione degli studenti delle università milanesi. Nella versione pacifica, inaugurata nei giorni scorsi: quella delle lezioni in piazza. Oggi a Scienza politiche studenti e professori si ritroveranno al «Muretto di Abba» (il ragazzo italiano di colore ucciso da due baristi)

Ora fronte scuola, poi sanità e sicurezza ( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Se quindi ieri si sono potuti raccogliere i consensi di chi protesta per i tagli al decreto Gelmini, il partito comincia a mobilitarsi sugli altri fronti che da gennaio diventeranno caldi. è quello il varco su cui l'opposizione prova a incunearsi e a rompere la luna di miele di Silvio Berlusconi: quello della crisi economica e dei tagli alla spesa pubblica.

Federalismo ora o forziamo Docenti, graduatorie regionali ( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-10-2008)
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Abstract: Bossi ha sottolineato che «il ministro Gelmini ha fatto qualcosa di buono per la scuola in un momento in cui, a parte le strumentalizzazioni, è chiaro che non ci sono più i soldi per andare avanti come prima e adesso dovrebbe avere il coraggio di sostituire le graduatorie nazionali degli insegnanti con graduatorie regionali»

Ancora proteste contro il decreto Gelmini ( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-10-2008)
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Abstract: 14 autore: Ancora proteste contro il decreto Gelmini Anche ieri è andata in scena in tutta Italia la protesta di scuola, università e ricercatori contro la riforma Gelmini. Lezioni fuori dagli atenei a Firenze (nella Fortezza da Basso che ospita il Festival della creatività)e Perugia (all'interno del palazzo dei Priori).

<LA PROTESTA degli studenti ravennati che ha portato in questi giorni all ... ( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del 27-10-2008)
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Abstract: Gelmini, è stato «un episodio di inciviltà politica, da condannare con forza e assolutamente estraneo allo spirito con cui il movimento studentesco ravennate sta portando avanti le sue rivendicazioni». Questo il commento del sindaco, Fabrizio Matteucci, che aggiunge: «I ragazzi devono fare di tutto perché questo spirito non venga rovinato dalle azioni di intolleranza compiute da

Scuola, un'altra settimana di proteste ( da "Tempo, Il" del 27-10-2008)
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Abstract: del decreto Gelmini. Da oggi, ad esempio, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Tutto confermato, anche dal governo: il premier ha assicurato che andrà avanti sul decreto Gelmini. «Hanno usato strumentalmente la scuola» ha detto Berlusconi precisando sull'università: «Non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade»

TOR VERGATA IN VENDITA SU E-BAY A.A.A. cercasi acquirente per la seconda università romana,... ( da "Messaggero, Il" del 27-10-2008)
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Abstract: cercasi acquirente per la seconda università romana, Tor Vergata, base d'asta: un euro e 50 centesimi. Così ieri sul sito E-bay dove gli universitari in mobilitazione hanno messo in vendita il proprio l'ateneo per protestare contro la riforma Gelmini. Compreso nel prezzo vengono offerti professori, studenti e il loro futuro.

Gelmini: protesta di pochi Il mio modello è Obama ( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)
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Abstract: REDAZIONALE Gelmini: protesta di pochi Il mio modello è Obama «Niente classi separate, solo corsi di italiano per chi non lo parla» MILANO — Il mio modello? Barack Obama. Parola di Mariastella Gelmini. Mentre infuria la protesta della scuola e dell'università, il ministro alla Pubblica istruzione procede diritta per la sua strada.

Placido e Verdone si schierano <Siamo vicini agli studenti> ( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: voluto dal ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini «non abbiano tutti i torti ma diverse ragioni». E prova a suggerire un percorso di avvicinamento tra governo e scuola: «Si lavori a un tavolo come è successo per Alitalia: si dialoga e si trovano soluzioni. Ma niente polizia: significa ritornare nella spirale degli opposti estremismi e si rischia di finire davvero male»

<Cortei e sit in, così bloccheremo il decreto> ( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: 000 firme ieri a Firenze a sostegno della Gelmini ROMA — L'Onda cercherà di crescere fino a diventare, se non uno tsunami, almeno una marea. Nelle scuole e nelle Università si apre la settimana decisiva delle contestazioni. Un programma denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza che, secondo gli organizzatori, mira a fermare l'approvazione (

I più fantasiosi, bisogna dirlo, sono gli universitari. Che la protesta anti-Gelmini ie... ( da "Messaggero, Il" del 27-10-2008)
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Abstract: Che la protesta anti-Gelmini ieri l'hanno persino trasformata in un flash mob: tutti stessi per terra, a Fontana di Trevi, con le magliette pitturate di sangue e una scritta piuttosto esplicativa: «State uccidendo la cultura». Anche i liceali, però, non scherzano.

Daniele e Francesco, fuori corso Leader di giorno, precari di sera ( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)
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Abstract: A parte Mariastella Gelmini. Già, proprio il ministro dell'Istruzione. Francesco la difende. Daniele l'attacca. Francesco si è messo a guidare un movimento in difesa del ministro: «Siamo una maggioranza silenziosa », giura. Daniele è invece uno dei leader alla guida della protesta che sta lievitando in tutti gli atenei d'Italia: «Siamo una maggioranza e basta»

Castelnovese A.s.d. 2 Asd Novellara 1 CASTELNOVESE A.S.D.: Pantale... ( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 27-10-2008)
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Abstract: Sirocchi ASD NOVELLARA : Brocchetta, Badu, Bensammoud, Flori, Aprile, Bertacchini, Lochiatto (dal 70?? Balestrieri), Franzè (dal 50? Sinagra), Muoio, Creden dino, Sarracino (dal 80? Rainieri). A disp.:Malagoli, Gelmini, Ghinoi All. Crotti Paolo. Marcatori: Muoio (N) al 5?, Alves Medeiros Thiago (C) al 15?, Soliani al 55?

ROMA L'errore più grave che si possa fare con i giovani, con i giovani di o... ( da "Messaggero, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Non si tratta di essere pro o contro la Gelmini, pro o contro il governo. Si tratta di intravedere un orizzonte. Sentirsi dire che ci saranno tagli non può che alimentare frustrazioni. Servono tagli? Ci sono pochi soldi? Va bene, ma nel caso della scuola e dell'università bisogna dire che l'istruzione e la ricerca non possono essere "tagliate" e basta.

ROMA - Su e-Bay in vendita l'università di Tor Vergata per un euro e 50 centesimi. E'... ( da "Messaggero, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: giorni delle votazioni in Senato del decreto Gelmini, siano i giorni della Gelmini. Non possiamo permettere che si approvi il provvedimento». L'appuntamento è dalle 17 di domani, a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, per una manifestazione a oltranza che andrà avanti fino alla mattina del 29, mercoledì, quando è prevista al Senato la votazione del provvedimento.

Il forfait di Zac Efron non smorza l'entusiasmo dei baby fan disneyani ( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: dalle contestazione per la riforma Gelmini agli urletti euforici dei fratellini minori, che non arrivano a 14 anni. Sono alcune migliaia, tra i genitori trafelati si intravedono i mezzibusti di Cinecittà e i produttori che rincorrono i pargoli euforici. Palloncini colorati e sventolii di pon pon come fanno le cheer-leader.

Fuori misura ( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gli esponenti del mondo scolastico-universitario, per ogni punto problematico del trio Gelmini/Brunetta/Tremonti, potrebbero far presente soluzioni in alternativa o a complemento di quanto delineato dalla controparte. Al caso, appoggiando quanto proposto a best practice di parallelo mondo scolastico-universitario in ambito internazionale.

Cortei e lezioni all'aperto Nei licei protesta non stop ( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: prevista mercoledì 29 ottobre) al Senato del decreto Gelmini. L'appuntamento clou è per giovedì, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari contro il progetto governativo. Al liceo Virgilio ieri le lezioni si sono spostate sul lungotevere.

ONDA ANOMALA RISORSE E INTERESSI ( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: per cui avversano il decreto Gelmini. Molte sedi di Roma Tre ospitano da giorni assemblee e dibattiti. Gran parte delle scuole medie superiori è in fermento. Alle tradizionali autogestioni si affiancano forme inedite di conflittualità: valga per tutti l'esempio del liceo scientifico Keplero il cui collegio docenti ha deciso di sospendere da questa settimana le visite di istruzione,

L'<onda anomala> a lezione sul lungotevere ( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: ombra del Colosseo la rivolta studentesca in licei, ma anche in medie ed elementari contro la riforma Gelmini. Domani e dopodomani la norma sarà al centro dei lavori del Senato e giovedì le proteste culmineranno con lo sciopero generale nella scuola indetto dai sindacati che sfileranno per le strade della capitale con una manifestazione nazionale.

Ilaria Pietropaoli La scuola èsul piede di guerra. Tante ... ( da "Tempo, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: istruzione Mariastella Gelmini. Noi abbiamo chiesto a chi la scuola la vive quotidianamente di esprimersi su un momento così delicato. Il nostro «viaggio» negli istituti della provincia è iniziato proprio al liceo classico «Turriziani» di Frosinone, dove della riforma si è parlato anche nel corso di un recente collegio dei docenti.

L'informazione batte la fiction ( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: quella da riformare secondo la Gelmini o quella che uscirà dalla riforma secondo i manifestanti — tira invece nei programmi di approfondimento, segnale del diffuso desiderio di saperne di più su un tema che tocca tutti. A capitalizzare il trend è soprattutto Michele Santoro che, giovedì, a parlar di scuola con Veltroni, Cota e una piazza arrabbiata,

Lezioni in piazza. Notti bianche. E la protesta anti-Gelmini diventa anche un flash mob. Non si ferm... ( da "Messaggero, Il (Metropolitana)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Lunedì 27 Ottobre 2008 Chiudi Lezioni in piazza. Notti bianche. E la protesta anti-Gelmini diventa anche un flash mob. Non si ferma la contestazione studentesca. Da oggi una nuova settimana di mobilitazioni. Cursi all'interno

Sanità, tagli dovuti alle scelte del governo ( da "Messaggero, Il (Latina)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Lunedì 27 Ottobre 2008 Chiudi «Sanità, tagli dovuti alle scelte del governo» Bevilacqua: «Si faccia la conferenza dei sindaci». De Marchis: «Medicina la chiude la Gelmini»

Ben venga la conferenza dei sindaci, dove ci si può confrontare, sperando di poterlo fare... ( da "Messaggero, Il (Latina)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: contraddetto più volte ma non deve più preoccuparsi perché grazie al ministro Gelmini l'università a Latina sarà cancellata. Il sindaco - aggiunge De Marchis - indirizzasse le proteste verso il suo governo». Lo stesso segretario ricorda, inoltre che «scelte campanilistiche di chi ha voluto uno spezzatino tra Latina, Terracina e Fondi dell'università oggi ci portano a queste conseguenze».

Porte aperte ieri dalle 15 alle 19, lezioni aggiuntive gratuite autogestite e laboratori a disposizi... ( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: contro il decreto legge del ministro Gelmini. «L'assemblea degli studenti - recita un volantino - con il consenso della presidenza e dei docenti, ha deciso di sviluppare un progetto complementare alle lezioni curriculari. L'iniziativa consiste nel presidiare la scuola anche nei prossimi giorni, offrendo a chi ne facesse richiesta lezioni aggiuntive gratuite e laboratori autogestiti.

Il movimento anti Gelmini: oggi manifestazione dei licei da piazza della Repubblica ai Fori: deviate 26 linee di bus ( da "Messaggero, Il (Civitavecchia)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Lunedì 27 Ottobre 2008 Chiudi Il movimento anti Gelmini: oggi manifestazione dei licei da piazza della Repubblica ai Fori: deviate 26 linee di bus

Scuola, decreto Gelmini al rush finale occupazioni e cortei no stop in tutta Italia ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 27-10-2008) + 1 altra fonte
Argomenti: Scuola

Abstract: Lunedì 27 Ottobre 2008 Chiudi Mercoledì il voto al Senato. Il sindacato: riaprire il confronto. Il governo: la riforma non si cambia Scuola, decreto Gelmini al rush finale occupazioni e cortei no stop in tutta Italia

Un comitato di genitori ed insegnanti contro la riforma Gelmini. Il movimento è nato qualche gi... ( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: riforma Gelmini. Il movimento è nato qualche giorno fa per volontà di genitori ed insegnanti della scuola dell'infanzia di Soria, della scuola elementare Mascarucci e della scuola media Alighieri. L'obiettivo è quello di promuovere una campagna di informazione e sensibilizzazione sugli effetti della riforma Gelmini e per difendere il diritto allo studio ed alla formazione di qualità.

Gli studenti di Agraria occuperanno le aule della Facoltà per protestare contro la riforma Gelm... ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: di Agraria occuperanno le aule della Facoltà per protestare contro la riforma Gelmini. Ad annunciarlo, in una nota, è il gruppo studentesco "Progetto agraria". Mercoledì, a partire dalle 14, l'attività didattica verrà sospesa e al posto delle lezioni si terrà un'assemblea per discutere con gli studenti della Facoltà sulle possibili ricadute della riforma sul mondo universitario.

NORCIA- Le scuole di montagna non debbono essere chiuse, ma valorizzate e tutelate, perché rapp... ( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: cosiddetto Decreto Gelmini) il Governo abbia integralmente accolto il mio ordine del giorno relativo alla presenza e al funzionamento degli Istituti e plessi scolastici nei centri più piccoli, soprattutto montani». Vanno contemperate due altissime esigenze -dice il senatore- quella di conservare tutta l'attività didattica nei piccoli centri e quella di assicurare un reale diritto all'

MACERATA Continua la protesta studentesca. Domani, in concomitanza con la riunione, alle 15, del Se... ( da "Messaggero, Il (Marche)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: docenti e lavoratori precari presenti all'assemblea contro la legge 133 e il decreto-legge Gelmini. Hanno occupato l'atrio di Scienze della Comunicazione gridando: «Ribellarsi è giusto, noi non abbiamo paura». Lo studente-leader Emanuele Tartuferi, volto storico del centro sociale Sisma, dice: «La cosa bella è l'assoluta spontaneità della protesta.

Manifestazione del Pd: i parmigiani erano 600 ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: dagli anziani con tanto di badanti al seguito arrivando fino agli universitari sul piede di guerra per la riforma Gelmini. Tutti insieme accomunati dal desiderio di invocare un deciso cambio di rotta da parte dell'esecutivo ». Gli iscritti al Pd di Parma auspicano che «la mobilitazione possa far ravvedere il governo soprattutto sui provvedimenti riguardanti il mondo della scuola».

Appennino ovest, i sindaci: <La riforma fa paura> ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: incontro sul decreto Gelmini: preoccupazione generalizzata BORGOTARO Franco Brugnoli II Nell'ultima seduta della conferenza dei sindaci, convocata dal presidente della Comunità montana delle Valli del Taro e del Ceno, Carlo Berni, si è parlato della riforma scolastica del ministro Gelmini e soprattutto le sue eventuali ricadute sul territorio della montagna.

Scintille tra Berlusconi e Veltroni ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: A cominciare dal decreto Gelmini, visto che sulla scuola c'è stata una «strumentalizzazione difficilmente definibile anche di studenti e bambini». Non solo. Berlusconi annuncia che in settimana, con il ministro Scajola, lavorerà a nuove misure «per sostenere le imprese e per fare ciò che i conti pubblici renderanno possibile anche per le retribuzioni»

Riforma Gelmini, gli studenti non cedono ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Riforma Gelmini, gli studenti non cedono ROMA II Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni. Un programma ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza che per i primi giorni della prossima settimana mira a bloccare l'approvazione definitiva (prevista mercoledì) al Senato del decreto Gelmini.

gli studenti: occuperemo il ponte ( da "Nuova Venezia, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ripartono occupazioni e scioperi contro la riforma Gelmini. Gli universitari faranno lezione all'aperto in piazza San Marco Gli studenti: occuperemo il Ponte Sfida alla questura, giovedì traffico bloccato tra Venezia e Mestre VENEZIA. Riparte la protesta studentesca contro la riforma Gelmini.

la riforma della scuola ( da "Centro, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: il decreto della ministra Gelmini suona esattamente come nella scena appena delineata. Se, invece, la scuola non può considerarsi un'azienda, ma uno dei servizi più importanti del paese, quello in cui i valori del popolo italiano vengono custoditi e propagati insieme alle sue conquiste e al suo sapere, alla sua capacità d'integrazione e di crescita,

scuola, da oggi nuove proteste in vista del voto ( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: al Senato del decreto Gelmini. E da oggi, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Ma Berlusconi è categorico («Andiamo avanti, perché le critiche al decreto Gelmini sono strumentali», ha detto ieri sera il premier). Per contrastare l'approvazione al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona,

SCUOLA: A MILANO UN ALTRO GIORNO DI PROTESTA, DOMANI LEZIONI IN PIAZZA DUOMO ( da "ITnews.it" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini. Ancora una volta 'occuperanno' il salotto buono della citta': piazza del Duomo si trasformera', a partire dalle 10 circa, in una grande aula. Una lezione all'aperto per coinvolgere tutti in una protesta contro la legge 133 "che porterebbe -sostengono i manifestanti- al collassso del sistema universitario pubblico"

GELMINI: Â"HO CHIESTO AI RAGAZZI SE LA SCUOLA E LÂ'U ( da "WindPress.it" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract:

SCUOLE OKKUPATE ( da "TGCom" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: 2008Ddl Gelmini, protestano gli Atenei 12/10/2008"La Gelmini taglia 4mila scuole" 20/09/2008Scuola,Gelmini contestata a Venezia 22/10/2008Scuola,Napolitano:"Serve confronto" 22/10/2008Scuola,Berlusconi: "Nessun taglio" 21/10/2008Scuola, Famiglia Cristiana attacca 21/10/2008Scuola, lo scandalo "supplentopoli" 20/10/2008Scuola,

Scuola, il ministro Gelmini: "La mia riforma è ispirata ad Obama" ( da "RomagnaOggi.it" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il modello per la riforma della scuola promossa da Mariastella Gelmini? E' quello di Barack Obama. Lo afferma lo stesso ministro della Pubblica istruzione in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, al quale rivela di essersi ispirata al candidato democratico alla Casa bianca per scrivere il decreto che sta fomentando proteste in tutta Italia e in tutte le scuole,

Scuola, nuova settimana di proteste, da poll sostegno a studenti ( da "Reuters Italia" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mentre il Senato si avvia al voto finale sul decreto Gelmini, e un sondaggio indica che gli italiani contrari alla riforma della scuola sono più numerosi dei favorevoli, inizia oggi una nuova settimana di proteste di genitori, studenti e insegnanti, che culminerà nello sciopero promosso dai sindacati per giovedì prossimo, il 30 ottobre .

Gli occhiali della Gelmini, il modello Obama e i tornelli di Brunetta. Palamara e i fannulloni a corte ( da "Blogosfere" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ott 0827 Gli occhiali della Gelmini, il modello Obama e i tornelli di Brunetta. Palamara e i fannulloni a corte Pubblicato da Eleonora, Blogosfere Staff alle 10:44 in Italia Siamo in guerra. La causa della protesta è ancora ignota a tanti manifestanti che pur di infamare ministri, annessi e connessi scendono in piazza e occupano senza entrare nel merito (

I ragionieri "occupano" lo scientifico, carabinieri a scuola ( da "Varesenews" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: lo scientifico, carabinieri a scuola Monta la protesta per la riforma Gelmini anche in provincia di Varese e questa mattina, 27 ottobre, alcuni studenti di un istituto tecnico hanno occupato un vicino liceo. E? successo a Saronno dove alcuni iscritti dell?Itcg, l?istituto tecnico per ragionieri e geometri ?Zappa?

Un amo del Pdl per separare Walter e Tonino ( da "Stampaweb, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: scuola della Gelmini i giochi sembrano già fatti (sarà approvato dopodomani dal Senato). Ma c?è ancora da scrivere il disegno di legge sull?Università: su questo terreno ci potrà essere l?altra apertura. «Sempre che - ha confidato la Gelmini - il Pd e il mondo universitario siano disposti a sedersi attorno a un tavolo e discutere nel merito delle nostre proposte,

La mobilitazione continua ma la Gelmini non cede ( da "Stampaweb, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: per Maria Stella Gelmini, infatti, lo sciopero contro la scuola del 30 ottobre «è il solito vecchio rito di chi difende l?indifendibile. Dopo, credo che si potrà riprendere a confrontarsi con le riforme. Ovviamente, con chi fa proposte». Quanto ai tagli, Gelmini sottolinea: «bisognava anche riportare tutti alla realtà.

La settimana di passione della Gelmini ( da "Stampaweb, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: settimana durissima quella che inizia oggi per Mariastella Gelmini, che mercoledì porterà a casa l?approvazione definitiva del contestato decreto 133, ma non potrà eludere altri scontri con la piazza. Specie dopo che il premier ha deciso per la linea dura: «Andiamo avanti - ha detto - facendo le cose di buon senso in programma, qualunque cosa dicano Veltroni o chiunque altro dell?

Studenti : nuovi sit-in aspettando giovedì ( da "Metronews" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il dissenso nei confronti del ministro della Pubblica istruzione Gelmini è lampante. Anche ieri hanno risposto quasi duemila persone alla mobilitazione promossa dall?Università La Sapienza di Roma, alla quale hanno preso parte studenti, docenti e genitori. «Sul decreto andremo avanti - ha detto di nuovo Berlusconi - perché questo dissenso è esclusivamente strumentale».

Settimana calda per atenei e licei milanesi ( da "Metronews" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: università e la riforma Gelmini. Si parte oggi alle 12 con un?assemblea al Politecnico che si preannuncia molto partecipata data la presenza di alcuni docenti. Mezz'ora più tardi assemblea anche alla facoltà di Scienze Politiche della Statale. Alle 14.30 gli studenti si trasferiranno al “

Università, protesta continua. Una giornata in piazza con gli studenti ( da "Panorama.it" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: il 3 novembre assedio al Politecnico dove sono attesi Gelmini e Tremonti, il 14 corteo studentesco nazionale a Roma. Da dove, intanto, arrivano brutte notizie per i contestatori: "Il ministro Gelmini è intenzionata a proseguire e non ritirerà il decreto 1373, ha detto il coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti delle scuole superiori Roberto Iovino,

Scuola: scioperi, sit-in e manifestazioni in tutta Italia ( da "Voce d'Italia, La" del 27-10-2008)
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Abstract: Cronaca Articoli correlati: *Scuola: Tor Vergata? Costa 1,50 centesimi *Oggi i licei in piazza contro la Gelmini *Scuola, anche a Milano lezioni all'aperto Guarda tutti i correlati

Il liceo "Turriziani" sciopera ( da "Tempo, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: istruzione Mariastella Gelmini. Noi abbiamo chiesto a chi la scuola la vive quotidianamente di esprimersi su un momento così delicato. Il nostro «viaggio» negli istituti della provincia è iniziato proprio al liceo classico «Turriziani» di Frosinone, dove della riforma si è parlato anche nel corso di un recente collegio dei docenti.

L'affondo di Berlusconi E' la sinistra delle frottole ( da "Tempo, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: A cominciare dal decreto Gelmini, visto che sulla scuola c'è stata una «strumentalizzazione difficilmente definibile anche di studenti e bambini». Non solo. Berlusconi annuncia che in settimana, con il ministro Scajola, lavorerà a nuove misure «per sostenere le imprese e per fare ciò che i conti pubblici renderanno possibile anche per le retribuzioni»

STUDENTI E DOCENTI INSIEME. Giovedì lo sciopero generale. Striscioni anche alla Normale ( da "Arena.it, L'" del 27-10-2008)
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Abstract: la cui assemblea ha votato una mozione che boccia senza appello i decreti Gelmini. Per Buontempo della Destra, è «inquietante il silenzio dell?organizzazione giovanile di An di fronte alle sprovvedute iniziative della Gelmini e alle dichiarazioni irresponsabili di Berlusconi». Il quale dice: «Andiamo avanti a fare cose che sono nel programma qualunque cosa dica Veltroni».

I figli di Michele e Walter ( da "Opinione, L'" del 27-10-2008)
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Abstract: Michele Santoro ha dedicato alle occupazioni delle scuole in segno di protesta contro il decreto Gelmini. Un po? per quello che è stato detto. Magari inavvertitamente ma esplicitamente a proposito delle classi separate per gli immigrati che non conoscono l?italiano. Un po? per quello che hanno fatto venire in mente in fatto di scuole pubbliche e di scuole per pochi privilegiati.

SCUOLA IN SUBBUGLIO/1. Studenti e docenti fianco a fianco contro la riforma proposta dal ministro Gelmini ( da "Arena.it, L'" del 27-10-2008)
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Abstract: Studenti e docenti fianco a fianco contro la riforma proposta dal ministro Gelmini Università, assemblee e lezioni nelle piazze In forme più blande che in altre città sta continuando la protesta contro le novità che porterebbe la legge 133     Elisa Pasetto Docenti e studenti sono tutti d?accordo: il D-day dell?

A rischio anche i conversatori di madrelingua ( da "Arena.it, L'" del 27-10-2008)
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Abstract: nbsp Alle proteste contro la legge Gelmini si aggiungono anche gli insegnanti di lingua straniera, convinti che la riforma costringerà a dire addio a una figura importante per l?insegnamento delle lingue: i conversatori di madrelingua. Spiega Mariangela Persona, professoressa di francese al liceo scientifico e linguistico Fracastoro: «Un problema in più si profila all'

Scuola, la contromobilitazione ( da "Opinione, L'" del 27-10-2008)
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Abstract: della sinistra e difendere il piano di riforma di Mariastella Gelmini. Mercoledì scorso, dal quartiere generale di Forza Italia, è stata inviata una mail a tutti i parlamentari del Popolo della Libertà. Contenuto, due allegati: un pieghevole di otto pagine in cui si elencano punti salienti e ragioni della riforma e un volantino fronte retro in cui si critica l?

"La Gelmini è come Giovanna D'Arco" ( da "Opinione, L'" del 27-10-2008)
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Abstract: , perchè da un lato la Gelmini ?avrebbe fatto meglio a coinvolgere preventivamente un po? di più?, mentre dall?altro ?il centrosinistra doveva documentarsi più a fondo, perchè non siamo di fronte ad un riforma?. La Gelmini, senza coinvolgere la controparte ?ha dato l?

Cattivi maestri e brave maestre ( da "Opinione, L'" del 27-10-2008)
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Abstract: invece contro una riforma Gelmini che non c?è, se non nel buon senso di introdurre un minimo di disciplina fra gli studenti e un po? di sana amministrazione da buon padre di famiglia nella mangiatoia sindacale. A proposito: perché non imporre d?autorità la visione del film ?

Il Cavaliere prima della Bellucci ( da "Opinione, L'" del 27-10-2008)
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Abstract: il ministro della Pubblica Istruzione Gelmini, quarta nel ranking del parlato Tv, accusa prima la sinistra di strumentalizzare la protesta degli atenei ??Ha fatto una campagna terroristica che ha diffuso false informazioni alle famiglie?- poi annuncia un imminente incontro con le associazioni degli studenti, degli insegnanti e dei genitori per discutere della riforma.

La Prof sale in cattedra ( da "Opinione, L'" del 27-10-2008)
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Abstract: incentrata sulle proteste del mondo della scuola contro la riforma proposta dal ministro Gelmini, e con la partecipazione in studio del segretario del Partito Democratico Walter Veltroni. ?Annozero? è stato seguito in prevalenza dal pubblico maschile (23,37% di share), di età superiore ai 55 anni, appartenente alla classe socio-economica alta (28,81%) e in possesso di laurea (33,43%).

Università, contro la riforma scendono in piazza...le lezioni ( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 27-10-2008)
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Abstract: Per protestare contro la riforma Gelmini, gli universitari parmigiani scenderanno in piazza. Sì, ma per fare lezione. Nel cuore della città, gli studenti e i professori porteranno la cultura, per mostrare a tutti quanto è fondamentale per il domani. I corsi, insomma, si terranno in piazza.

Il premier: <Veltroni si riposi governeremo altri 5 anni> ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 27-10-2008)
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Abstract: Veltroni si riposi governeremo altri 5 anni» Riforma Gelmini Il Governo va avanti il Senato si prepara a votare il decreto Sale la protesta4 Grande Guerra Vittorio Veneto perde il suo ultimo ?cavaliere?: pavese di 110 anni4   La manifestazione di sabato del Partito democratico a Roma continua a suscitare reazioni e polemiche.

Scuola, la protesta diventa creativa ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 27-10-2008)
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Abstract: la cui assemblea ha votato una mozione che boccia senza appello i decreti Gelmini. Per Buontempo della Destra, è «inquietante il silenzio dell?organizzazione giovanile di An di fronte alle sprovvedute iniziative della Gelmini e alle dichiarazioni irresponsabili di Berlusconi». Il quale dice: «Andiamo avanti a fare cose che sono nel programma qualunque cosa dica Veltroni».

Crisi, Berlusconi: "Interverremo sugli stipendi" ( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)
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Abstract: anche perché le critiche piovute sul decreto Gelmini «sono strumentali». Ecco i punti chiave. Ecco come il premier risponde alla piazza, al Pd e al suo leader. E così, dopo la missione in Cina, dove ha preso parte al vertice economico euroasiatico, il Cavaliere approfitta del suo rientro a Roma per togliersi, diciamo così, parecchi sassolini dalle scarpe.

Il Veltroni Pride è già finito, Walter riempie la piazza ma si risveglia senza linea ( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)
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Abstract: La Gelmini ha ragione quando dice che nella scuola non si spende poco ma si spende male», ammette Tonini, che assieme a Enrico Morando e Claudio Novelli ha curato anche i delicati passaggi del comizio veltroniano di sabato sull?argomento. Che quelli del Circo Massimo fossero due milioni e mezzo come hanno sparato gli organizzatori,

<Sì dei sindacati al Comuneora il tavolo con la Regione> ( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)
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Abstract: Catania Vincenzo Ossino critica il decreto legge del ministro Gelmini rilevando come «mentre nelle scuole catanesi i genitori provvedono a turno a fornire la carta igienica, i bicchieri, l'acqua da bere, e nelle università catanesi gli studenti sono costretti a fare lezione in aule strapiene, con carenza drammatica di personale docente, il ministro taglia ulteriormente risorse per l'

Giovedì 30 tutti in piazzaScuola. ( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)
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Abstract: Si allarga il fronte delle adesioni alla manifestazione provinciale indetta contro la riforma Gelmini Sarà uno sciopero sentito e partecipato quello in programma per giovedì prossimo ad Agrigento. Si allunga infatti sempre di più l'elenco delle scuole partecipanti allo sciopero provinciale di giorno 30 ottobre, contro la riforma dell'istruzione «Gelmini».

Palma, il preside dell'Odierna <D'accordo con gli studenti> ( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)
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Abstract: Gelmini, ma nel contempo ha dato loro via libera per permettere ai suoi allievi di manifestare oggi lunedì per le vie del paese. Il dirigente scolastico dello scientifico Odierna in sostanza con gli studenti del suo istituto ha utilizzato il bastone e la carota, criticandoli perché hanno perduto nella scorsa settimana ben 7 giorni di lezioni con un atteggiamento quindi non certo

Scuola, settimana caldaBerlusconi: avanti tutta ( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)
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Abstract: con un crescendo di proteste degli studenti fino all'approvazione al Senato del decreto Gelmini (probabilmente mercoledì) e dello sciopero di giovedì. Berlusconi ha ribadito ieri che il governo non intende fare marcia indietro sulla riforma e ha denunciato strumentalizzazioni. Nella foto lezione in piazza.

Nell'Ennese 31 scuole sottodimensionateappello di Galvagno contro eliminazione ( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)
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Abstract: Gelmini continuano a sostenere che il 97% della spesa pubblica della scuola serve a pagare gli stipendi di chi ci lavora». «Questi dati - sottolinea Elio Galvagno - vengono smentiti non dal me ma dall'Ocse nella pubblicazione "Education at a Glance" del 2007, nella quale l'Italia risulta allineata alla media Ocse ed ha una spesa per gli stipendi persino inferiore a quella della Germania.

Lezioni di vita in memoria di IvanPiazza Armerina. ( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)
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Abstract: approvazione del Decreto Gelmini, molte scuole secondarie e università in tutta Italia sono in stato protesta, con cortei, occupazione o autogestione; e non fanno eccezione i licei leonfortesi. Mentre gli alunni del Liceo scientifico "Enrico Medi" sin dall'inizio hanno occupato gli spazi della struttura scolastica, protestando senza accettare condizionamenti da preside e docenti,

Anche i due licei si schieranocontro la riforma della Gelmini ( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)
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Abstract: schierano contro la riforma della Gelmini Gagliano. Oggi ricorre il 46° anniversario della morte di Enrico Mattei. Al centro del pensiero dei gaglianesi il ricordo dolente e nostalgico del benefattore perduto. Era il 27 ottobre del 1962 quando Mattei, dopo essere partito da Gagliano al termine di uno storico comizio, scomparve in un misterioso incidente aereo tra i cieli di Bescapè,

Il decreto Gelmini verso l'approvazioneLezioni al Colosseo e crescendo di proteste ( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)
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Abstract: Il decreto Gelmini verso l'approvazione Lezioni al Colosseo e crescendo di proteste Roma. Due milioni è mezzo di persone in piazza? «È la sinistra delle frottole». Veltroni? «Ha perso, vada a riposarsi per 5 anni». Dice che l'Italia è migliore di chi la governa?

scontro tra il ministro della funzione pubblica e il sindacato delle toghe ( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: al Senato del decreto Gelmini. E da oggi gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Per contrastare l'approvazione al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di domani. L'iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione.

Il cadavere di un giovaneall'interno di una <Smart> ( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Venerdì prossimo il Senato trasformerà in legge il decreto Tremonti-Gelmini sulla riforma contestata già duramente e trasversalmente da Atenei e scuole superiori di tutta Italia. Dopo cascate e fiumi di parole sull'oggetto del dissenso da parte degli studenti in assemblee e cortei, dopo le critiche mosse ai docenti sui potenti baronati, Palermo è pronta a partecipare ai giochi.

<Degrado nelle case Iacp> ( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)
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Abstract: "Nel decreto legge Gelmini non si parla di Università e di scuola superiore, piuttosto riguarda principalmente la scuola primaria e la scuola media inferiore ? dice Chiavola, portavoce di Gioventù Italiana - Nella legge 133, la più discussa, riguardante la privatizzazione dell'Università e il taglio dei fondo ordinario,

Protesta della scuolail Pd aderisce al corteo ( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: ritiene che il Decreto legge varato dal ministro Gelmini adotta nei contenuti una serie di provvedimenti dannosi per il sistema scolastico italiano e, sul piano del metodo, è una riforma che non si è fatta forza né di un serio dibattito parlamentare, né di un dialogo con le forze che operano nel mondo della scuola.

"La manifestazione degli studenti un segno di civiltà e di unità" ( da "Corriere Adriatico" del 27-10-2008)
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Abstract: Il Cobas scuola dopo il corteo contro la riforma Gelmini "La manifestazione degli studenti un segno di civiltà e di unità" SENIGALLIA - "La manifestazione di venerdì a Senigallia ha visto centinaia di studenti sfilare per le vie della città con passione e allegria dimostrando unità ed idee chiare".

Una serata parlando di scuola ( da "Corriere Adriatico" del 27-10-2008)
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Abstract: nazionale contro la riforma della scuola voluta dalla ministra Gelmini. "Molti i sondaggi che rivelano un consenso diffuso attorno al progetto di cambiamento messo in atto da questo governo", sottolinea Patrizia Smacchia, segretaria del Pd locale, "ma allora non si comprende perchè in tutta Italia stia crescendo giorno dopo giorno una grande mobilitazione per opporsi a questa riforma"

Berlusconi: "E' la sinistra delle frottole" ( da "Corriere Adriatico" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: A cominciare dal decreto Gelmini, visto che sulla scuola c'è stata una "strumentalizzazione difficilmente definibile anche di studenti e bambini". Non solo. Berlusconi annuncia che in settimana, con il ministro Scajola, lavorerà a nuove misure "per sostenere le imprese e per fare ciò che i conti pubblici renderanno possibile anche per le retribuzioni"

Gli studenti non mollano, da oggi nuove proteste ( da "Corriere Adriatico" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: del decreto Gelmini. E da oggi, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Tutto confermato, anche dal governo: il premier Silvio Berlusconi ha assicurato che andrà avanti sul decreto Gelmini. "Hanno usato strumentalmente la scuola" ha detto Berlusconi precisando sull'università: "non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade"

Italie : Walter Veltroni reprend l'offensive contre Silvio Berlusconi ( da "Monde, Le" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Les slogans contre la ministre de l'éducation, Mariastella Gelmini, étaient les favoris des manifestants de samedi. Et la mobilisation dans les écoles, les lycées et les universités n'est pas près de s'arrêter. Une grève générale de l'école est convoquée le 30 octobre. Le 14 novembre, ce sera au tour de l'université.

Riforma Gelmini, i genitori: 'Siamo preoccupati. No, abbiamo paura!' ( da "Voce d'Italia, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract:

A Roma sfilano in migliaia Ma gli studenti si spaccano ( da "Corriere.it" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: in vista della votazione finale al Senato del decreto Gelmini sul maestro unico (leggi il testo del decreto 137), prevista mercoledì, un giorno prima dello sciopero promosso dai sindacati. ROMA - Nella capitale circa 5-6 mila studenti, a detta degli organizzatori, hanno manifestato in corteo sfilando da piazza della Repubblica fino a piazza Venezia.

Bossi sprona la Gelmini: graduatorie regionali per i prof ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 27-10-2008)
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Abstract: Bossi sprona la Gelmini: graduatorie regionali per i prof RomaNOSTRA REDAZIONE«La Gelmini ha fatto qualcosa di buono per la scuola in un momento in cui, a parte le strumentalizzazioni, è chiaro che non ci sono più i soldi per andare avanti come prima. E adesso dovrebbe avere il coraggio di sostituire le graduatorie nazionali degli insegnanti con graduatorie regionali»

A Fellette nuova palestra e aule-laboratorio all'avanguardia ( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 27-10-2008)
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Abstract: Negli interventi diversi accenni alla riforma Gelmini A Fellette nuova palestra e aule-laboratorio all'avanguardia In un momento di profonda crisi economica e di acceso dibattito sulla scuola, ieri, a Fellette di Romano, è stata inaugurato quello che molti ritengono un gioiello di edilizia scolastica moderna, costato complessivamente 3 milioni 750 mila euro,

La protesta studentesca esplode tra i maratoneti ( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: protesta ha espresso il suo dissenso verso la riforma del ministro Gelmini e i tagli che il Governo ha previsto nel mondo dell' università e della scuola. Più di 500 persone hanno voluto gridare la loro preoccupazione per una politica "che uccide l'università e la ricerca" e che "farà fuggire i cervelli italiani all'estero, compromettendo il futuro dei giovani e dell'intero Paese".

Scuola, quattro giorni caldi ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: del decreto Gelmini. E da oggi, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Tutto confermato, anche dal governo: il premier Silvio Berlusconi ha assicurato che andrà avanti sul decreto Gelmini. «Hanno usato strumentalmente la scuola» ha detto Berlusconi precisando sull'università: «Non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade»

ELENA ROMANAZZI ROMA. NON MOLLANO GLI STUDENTI E NON MOLLANO I SINDACATI. E L'ESECUTIVO NON ... ( da "Mattino, Il (Circondario Sud1)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, va avanti. E a partire da oggi le manifestazioni si moltiplicheranno in tutte le città italiane. Se senatori e deputati del Pdl andranno in giro nelle scuole dei loro collegi elettorali a distribuire e a spiegare il senso delle misure, sul fronte opposto le parti sociali, i docenti, le famiglie e soprattutto i giovani studenti,

RIFORMA: VOTAZIONI A RAFFICA SUL DECRETO MURO CONTRO MURO GELMINI-STUDENTI ( da "Mattino, Il (Circondario Sud1)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Riforma: votazioni a raffica sul decreto muro contro muro Gelmini-studenti

SCUOLA, SCATTA LA SETTIMANA PIù CALDA ( da "Mattino, Il (City)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: DOPO LA NOTTE BIANCA, VIA A NUOVI SIT-IN E CORTEI CONTRO LA RIFORMA GELMINI Scuola, scatta la settimana più calda

TERESA BARTOLI ROMA. CON LA SINISTRA DELLE FROTTOLE NON SI PUò DIALOGARE O COLLA... ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: come aveva invece suggerito il segretario del Pd - sia sul decreto Gelmini sulla scuola che non sarà certo ritirato. Berlusconi liquida come «insulsaggini» non degne di risposta le parole con cui Veltroni, al Circo Massimo, aveva parlato di un'Italia migliore di chi la governa. E, fidandosi evidentemente dei dati della questura e di quel che gli hanno riferito i suoi,

SEGUE DALLA PRIMA. ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: benissimo ha fatto il Ministro Gelmini a far riemergere dal passato il voto in condotta. E anche a riprendere il principio chiave secondo cui un basso voto nel comportamento comporta la bocciatura. Non aver acquisito i fondamentali del vivere civile di cui il comportamento scolastico è specchio e palestra giustamente deve essere stigmatizzato.

DIANA CATALDO CORRE SUL WEB LA PROTESTA DEI PROF NAPOLETANI. ANCHE I DOCENTI PRENDONO POSIZIONE C... ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: docenti prendono posizione contro la riforma Gelmini, e in rete fioccano attestati di dissenso. Le occupazioni delle scuole no, non le condividono, ma sui contenuti della protesta non si discute. I docenti del Vico in un documento sul sito del liceo si dicono indignati «di fronte agli interventi del Governo in materia scolastica per il grave attacco alla democrazia perpetrato con l'

Sul palco solo "lui"... ( da "Napoli.com" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: non hanno nemmeno 7 anni e sono già in piazza a protestare contro la Gelmini? chi ce li ha portati? Indovinate un po??! I ?fantasmi? di Veltroni hanno organizzato in tutte le regioni staffette di senatori per aizzare gli studenti. Una tal Pina Piccierno o Piccienno, o Picierno, ministro ombra delle poliche giovanili, pare cresciuta politicamente alla corte di De Mita, dice: ?

La Gelmini, la protesta degli studenti e il suo nuovo guru: Obama ( da "Blogosfere" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ott 0827 La Gelmini, la protesta degli studenti e il suo nuovo guru: Obama Pubblicato da Francesca A., Blogosfere staff alle 14:14 in Politiche culturali Siamo in guerra. La causa della protesta è ancora ignota a tanti manifestanti che pur di infamare ministri, annessi e connessi scendono in piazza e occupano senza entrare nel merito (

Studenti in piazza: "La Gelmini vuol giocare a nascondino" ( da "Varesenews" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: La Gelmini vuol giocare a nascondino?: «Non ci è piaciuto il forfait della Gelmini avrebbe dovuto venire qui e rispondere alle nostre domande e sollecitazioni ? commenta Carlo Andrea Benetti, rappresentate d'istituto dei licei gallaratesi e coordinatore dell'Unione studenti di Gallarate -.

Scuola, conto alla rovescia ( da "AprileOnline.info" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: la settimana decisiva per il movimento che si oppone al decreto del ministro Mariastella Gelmini e che dovrebbe essere approvato definitivamente il 29 ottobre Mancano solo due giorni allo scadere del decreto taglia scuola, promosso dal ministro Gelmini su dettatura di Tremonti , e che per entrare in vigore dovrebbe essere approvato dal Senato entro il 29 ottobre.

La speranza del Psi: una sinistra riformista ( da "AprileOnline.info" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: le manifestazioni di studenti e docenti contro il decreto Gelmini dominano le pagine dei quotidiani. Occupazioni e lezioni in piazza, una partecipazione giovanile forse inaspettata. Quali osservazioni ne può trarre? E' una protesta giusta, fra l'altro condotta con dei metodi assolutamente democratici, apolitica.

Quello che i loggionisti non capiscono ( da "AprileOnline.info" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini almeno lo capisce pure lei. Ma al di là delle scelte sciagurate del Robin Hood tarocco, i loggionisti ignorano che gli studenti reagiscono anche a causa del marciume complessivo del sistema Italia. Se infatti in Italia vigesse, ad esempio, un livello decente di meritocrazia, un giovane sarebbe anche disposto a rischiare di più e accettare una situazione temporanea di precariato

La morte della speranza ( da "AprileOnline.info" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: la Gelmini taglia otto miliardi a tutto il sistema scolastico di ogni ordine e grado e prefigura il declino della scuola pubblica a vantaggio di forme selvagge di colonizzazione (fondazioni) e privatizzazioni. La sanità è stata privata dei mezzi per l'ordinaria assistenza e si avvia anche qui verso livelli bassissimi (eravamo il secondo sistema sanitario del mondo)

Veltroni al Circo ( da "Voce d'Italia, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Politica Articoli correlati: *Di Pietro:" La manifestazione del Pd? Ci sentivamo a casa nostra" *Pd: al via la manifestazione al Circo Massimo *Gelmini: ?Veltroni ha fatto della scuola terreno di scontro" Guarda tutti i correlati

Scuola. Il consiglio provinciale di Ravenna vota odg che respinge il dl proposto dal governo ( da "Sestopotere.com" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: del giorno riguardante i provvedimenti del Dl Gelmini, presentato dai gruppi Pd e Rc; hanno votato contro i gruppi An e FI-PdL, astenuta l?Udc. Respinto invece un respinto l?o.d.g. sullo stesso tema, presentato dai gruppi An e FI-PdL. Nell?o.d.g. approvato si legge: “Considerato che la qualificazione del sistema scolastico e formativo è fondamentale per la crescita civile,

Inaugurata una nuova scuola a Castel San Giovanni (PC) ( da "Sestopotere.com" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: A Piacenza con la riforma Gelmini sono a rischio chiusura 30 scuole, di cui oltre 20 elementari e 8 medie, da Ottone a Lusurasco, da Morfasso a Roncaglia, da Ferriere a San Pietro, da Besenzone a Nibbiano. Oltre 1.000 le famiglie coinvolte, oltre 300 i posti di lavoro di lavoro che si perderebbero.

Famiglia Cristiana: "Ritirare il dl Gelmini Non è una riforma, sono semplici tagli" ( da "TGCom" del 27-10-2008)
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Abstract: LA PROTESTA SUL DECRETO-GELMINI Tgcom 27/10/2008Dl Gelmini,gli studenti non mollano 25/10/2008Scuola, la protesta non si placa 24/10/2008Scuola,proteste al Festival di Roma 23/10/2008Scuola, "fermezza contro violenze" 23/10/2008Scuola, la Gelmini apre a confronto 22/10/2008Scuola, ancora cortei nelle città 22/10/2008Prof: "Se non scioperi,

IDV: CON RIFORMA GELMINI DIFFICOLTAâ PER AREE INTERNE ( da "Basilicanet.it" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: IDV: CON RIFORMA GELMINI DIFFICOLTAâ?? PER AREE INTERNE 27/10/2008 16.45.11 [Basilicata] Idv sostiene la protesta degli studenti, insegnati e genitori che in questi giorni fanno fronte comune contro la legge-beffa del Ministro Gelmini. Ad essere maggiormente penalizzate â?

(AGR) â LE PROPOSTE DELLA PIAZZA AL GOVERNO DEI FACINOROSIâ ( da "Basilicanet.it" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: protestare contro il decreto Gelmini. In piazza San Rocco, antistante lâ??ateneo, erano oltre mille i presenti che hanno assistito agli interventi del rettore Antonio Mario Tamburro, dellâ??assessore regionale Vincenzo Santochirico e degli stessi studenti. â??In queste settimane in tutte Italia si moltiplicano le iniziative e le manifestazioni contro una riforma che demolisce ciò²

En Italie, Veltroni reprend l'offensive contre Berlusconi ( da "Monde, Le" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Les slogans contre la ministre de l'éducation, Mariastella Gelmini, étaient les favoris des manifestants de samedi. Et la mobilisation dans les écoles, les lycées et les universités n'est pas près de s'arrêter. Une grève générale de l'école est convoquée le 30 octobre. Le 14 novembre, ce sera au tour de l'université.

Ups in difesa della scuola sarda ( da "Sardegna oggi" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: applicazione della Riforma Gelmini in Sardegna, dal momento che il criterio delle piccole isole o delle situazioni particolari è presente nella quasi totalità del territorio sardo.E? l?impegno assunto dagli assessori provinciali alla Pubblica istruzione in una riunione svoltasi nei giorni scorsi, a Oristano, su iniziativa del vice presidente dell?

Piano provinciale della rete scolastica, incontro tra l'assessore Consiglio ed i dirigenti scolastic ( da "Grecale, Il" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini?, sia un?occasione per valorizzare il nostro sistema scolastico”. La riunione odierna, come detto, è stata soltanto una delle tappe che porteranno alla redazione del documento. Due nuovi incontri sono stati infatti già convocati per giovedì e venerdì.

Bologna: scuola, giovedì corteo anti-Gelmini ( da "RomagnaOggi.it" del 27-10-2008)
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Abstract: in prima linea per la protesta anti-Gelmini ancora in corso in quasi tutte le facoltà di Bologna. Il prossimo appuntamento cruciale sara', ha spiegato lo studente 26enne di Lettere, "il grande corteo cittadino autorganizzato di tutto il mondo della formazione di Bologna che si terra' giovedi', con concentramento alle 9.

"Sblocco studentesco" occupa il liceo Grassi ( da "Varesenews" del 27-10-2008)
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Abstract: le proteste contro la riforma Gelmini sono proseguite con una assemblea nel pomeriggio. Riunione durante la quale è stata decisa l?occupazione del liceo scientifico G.B. Grassi. Ma non solo. Sono stati anche definiti i prossimi passi per far proseguire la protesta anche nelle giornate di martedì, mercoledì e giovedì (giorno della manifestazione nazionale)

A Roma il corteo degli studenti si spacca ( da "Stampaweb, La" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: che cercheranno di farsi ricevere dal ministro Gelmini. Da segnalare, infine, un editoriale di Famiglia Cristiana che chiede «il ritiro o la sospensione del decreto Gelmini». Si annuncia così una nuova settimana di mobilitazioni. Oggi, domani e mercoledì sono previsti scioperi, autogestioni con pernotto, notti bianche, lezioni all?

Brutta copia ( da "AprileOnline.info" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: E la signora Maria Stella Gelmini ama "vincere facile". Ma a troppo osare, si rischia di cadere ed ecco quindi arrivare l'ennesimo scivolone: la Gelmini dichiara di ispirarsi ad Obama nel suo decreto taglia scuola. Badate bene, che negli Usa ci siano molte spine è un dato di fatto, basterebbe pensare al sistema sanitario tutto basato sulle assicurazioni private (

Scuola, a Roma sfilano in migliaia Ma il corteo degli studenti si spacca ( da "Corriere.it" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: in vista della votazione finale al Senato del decreto Gelmini sul maestro unico (leggi il testo del decreto 137), prevista mercoledì, un giorno prima dello sciopero promosso dai sindacati. ROMA - Nella capitale circa 5-6 mila studenti, a detta degli organizzatori, hanno manifestato in corteo sfilando da piazza della Repubblica fino a piazza Venezia.

Scuola, Famiglia Cristiana all'attacco: "Decreto Gelmini è solo un taglio di spesa" ( da "RomagnaOggi.it" del 27-10-2008)
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Abstract: Anche Famiglia Cristiana si schiera contro il governo sul tema del decreto Gelmini. Nel numero in edicola questa settimana, il giornale dei ?paolini' critica l'Esecutivo. "Non chiamiamo riforma un semplice taglio di spesa" e' il titolo dell'editoriale d'apertura del giornale. "Nel mirino c'e' una legge approvata di corsa, in piena estate.

Gelmini: lo sciopero del 30? Un rito della sinistra. Il mio modello è Obama ( da "Panorama.it" del 27-10-2008)
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Abstract: Gelmini: lo sciopero del 30? Un rito della sinistra. Il mio modello è Obama Posted By redazione On 27/10/2008 @ 12:52 In Headlines, NotiziaHome | No Comments [1] Un'altra [2] settimana densa, anzi piena di occupazioni, sit-in, agitazioni. Non si femano i contestatori delle scuole e nelle università, in vista dell'approvazione al Senato (

All'Auditorium il film fuori programma degli studenti ( da "Articolo21.com" del 27-10-2008)
Argomenti: Scuola

Abstract: a reclamare il ritiro del decreto Gelmini, è stato un film fuori programma al quale è valso la pena assistere. Gli studenti dell?autunno caldo 2008, figli di una sovraesposizione mediatica, ricambiano l?insegnamento e occupano i canali dei media con la loro protesta. Sanno come sia importante non abbassare il livello d?


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ULTIMI FUOCHI (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Marcello Sorgi ULTIMI FUOCHI Da sinistra a destra, all'indomani del corteo del 25 ottobre, tutti si chiedono cosa farà Veltroni, quali saranno le sue prossime scadenze, quali i suoi nuovi obiettivi. Ieri Berlusconi lo ha punzecchiato, minimizzando la riuscita della manifestazione di sabato. Ma il segretario del Pd, in un'intervista al Tg1, ha cercato egualmente di capitalizzare il risultato che per molti ha segnato la rinascita del suo partito e della sua leadership personale, dopo i lunghi mesi difficili seguiti alla sconfitta elettorale e all'abbandono della strategia del dialogo con il governo, inaugurata, e subito accantonata, in apertura della legislatura. In qualche modo Veltroni è oggi nella stessa situazione in cui si trovava Berlusconi nel 2006: con un colpo di schiena s'è rimesso in piedi, dopo un periodo in cui pareva giorno dopo giorno soccombere agli attacchi interni delle varie componenti del Pd e alla dura campagna di delegittimazione orchestrata dal centrodestra nei suoi confronti. E anche se, diversamente dal Cavaliere quand'era all'opposizione, realisticamente non può puntare alla caduta del governo, ben più solido di quello traballante di Prodi, Veltroni deve comunque fare una scelta, tra la spinta antagonista venuta dai marciatori del Circo Massimo e l'identità riformista, di vera alternativa di governo, che il Pd s'è data fin dalla nascita. Al dunque, questa è la vera differenza tra i due cortei e i due popoli che in meno di due anni hanno sfilato per le stesse vie di Roma, mostrando le due facce prevalenti di un Paese che tuttavia coltiva ancora una diffidenza di fondo per la politica. Mentre infatti Berlusconi marciava alla testa della sua gente per obiettivi che erano della sua gente, come la riduzione del costo dello Stato e di conseguenza delle tasse, la ristrutturazione di tutti i comparti pubblici e l'eliminazione dell'assistenzialismo, a vantaggio di più concorrenza, opportunità per i privati e allargamento del mercato, Veltroni, concordando nel suo discorso di sabato su una parte degli stessi traguardi, si ritrovava a schierarsi contro i desideri di buona parte del popolo del suo partito. Basti pensare a quanti, tra quelli che sono andati al Circo Massimo, sono convinti che i salari, l'assistenza e i posti di lavoro debbano crescere, e le tasse scendere, indipendentemente dal risanamento dei conti dello Stato. E a quanti - non solo i maestri elementari colpiti dal decreto Gelmini - ritengono che i contratti del pubblico impiego debbano essere irrobustiti e firmati, a prescindere dal numero degli stipendi che ogni mese lo Stato paga oggi e dovrà pagare nei prossimi anni, nonché da ogni ragionevole progetto di ristrutturazione che premi il merito invece che il numero dei dipendenti statali, e si proponga di introdurre nel settore pubblico le normali regole che da anni governano il lavoro nelle aziende private. Se Veltroni - come aveva fatto a Torino all'atto della sua incoronazione a segretario del Pd, e come aveva continuato a fare durante la campagna elettorale - avesse detto anche una sola di queste verità al popolo del Circo Massimo, probabilmente avrebbe rischiato dei fischi. E se avesse aggiunto - più o meno come nel primo discorso alla Camera da capo dell'opposizione - che con un governo che poggia su una così forte maggioranza parlamentare, piuttosto che cercare di abbatterlo, è più facile collaborare, nell'interesse del Paese e nella prospettiva di poterlo sostituire nella prossima legislatura, avrebbe dovuto temere anche il peggio. Ma questo è appunto l'arduo compito dei leader: muovere la società civile con le proprie battaglie ideali, raccoglierne il consenso, e indirizzarlo poi politicamente nella giusta direzione. Del resto, nella situazione in cui siamo e di fronte all'aggravarsi, giorno dopo giorno, della crisi economica mondiale, anche molte delle parole d'ordine su cui Berlusconi ha costruito il suo successo sono destinate ad appannarsi. Perché ad esempio, nell'era degli aiuti di Stato alle grandi banche, e - presto - alle aziende private in difficoltà, sarà più duro chiedere ai dipendenti pubblici, dagli insegnanti ai semplici impiegati della Cgil che si rifiutano di firmare il contratto proposto dal ministro Brunetta, di sopportare sacrifici diversi, o addirittura superiori, a quelli, per dire, dei dipendenti bancari che in Italia vengono salvati, e non mandati a casa com'è accaduto in America a quelli della Lehman Brothers. Così, mentre tutto - dalla scuola alla Rai, alle prossime elezioni europee - politicamente porta il capo del governo e quello dell'opposizione a uno scontro più aspro, sarà il contesto tragico della crisi mondiale a spingerli a un ripensamento, e a una ripresa, è sperabile, seppur guardinga, dello spirito di collaborazione. Allo stato attuale - visti anche i sondaggi, che puniscono simmetricamente maggioranza e opposizione in eterna lotta tra loro - non resta che augurarselo. E non solo per la stanchezza di un confronto quotidiano degenerato ormai troppo spesso a scambio di insulti. Nei momenti delicati, per il bene del Paese, sia governare sia stare all'opposizione vuol dire fare quel che si deve, non quel che si vuole. E, giunti agli ultimi fuochi, Berlusconi e Veltroni almeno questo dovrebbero saperlo. Se non lo sanno, ormai, al punto in cui sono arrivate le cose, dovrebbero aver cominciato a capirlo.

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Scuola, si apre una settimana di protesta contro il governo (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 27-10-2008)

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Scuola, si apre una settimana di protesta contro il governo «Avanziamo diritti!»: con questo slogan, dopo una domenica di calma apparente, si apre una nuova settimana di proteste, sit-in, cortei, lezioni in piazza, lenzuoli alle finestre con su scritto l?ormai famoso «Non pagheremo la vostra crisi». La mobilitazione contro il decreto Gelmini «percorre il paese come una grande 'olà e passerà per Roma nella più grande manifestazione per la scuola che la nostra memoria ricordi», ha promesso il leader della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo. C'è da crederci, se è vero che il punteggiato universo di sigle e iniziative che animano la mobilitazione confluiranno nella capitale giovedì 30, giorno dello sciopero generale, con gli aderenti a Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda degli insegnanti che unitariamente incroceranno le braccia. Anche il mondo universitario e della ricerca scenderà in campo e il 14 novembre darà il via a una giornata di sciopero. A rendere il clima ancora più arroventato, si aggiunge anche l?irritazione legata al tentativo di far passare la legge proprio il giorno prima, senza replica alcuna dunque alle reiterate richieste di confronto. Dopo il fallimento dell?incontro voluto dal ministro dell?Istruzione Mariastella Gelmini - con la precisazione però che «il decreto non si tocca» e anzi si vota al Senato mercoledì 29 - gli studenti vogliono bloccare a tutti i costi «la distruzione della scuola e dell?università messa in atto dal governo». La Rete degli Studenti Medi ieri ha fatto sapere che nei primi tre giorni della settimana, in tutt'Italia, si susseguiranno scioperi e notti bianche. «Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari. La Gelmini ci ha detto che lei vuole andare avanti, che non si fermerà. Noi le rispondiamo che 'Avanziamo Dirittì, non ci fermiamo e continueremo a chiedere una scuola e un?università nuovi, in grado di darci un futuro». Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non indietreggia, ripete che il Governo andrà avanti, oggi, domani e dopodomani; dunque, si susseguiranno scioperi, autogestioni e notti bianche a Torino, Perugia, Roma, Firenze e Palermo. Per giovedì, invece, oltre alla partecipazione alla manifestazione di Roma, la Rete degli Studenti Medi annuncia cortei a Torino, Padova, Palermo e Genova. «Non possiamo permettere che il 28 e il 29, giorni delle votazioni in Senato del decreto, siano 'i giorni della Gelminì. Non possiamo permettere che si approvi il provvedimento»: così i Cobas chiamano in piazza il «popolo della scuola». L?appuntamento è dalle 17 di martedì a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, per una manifestazione che andrà avanti fino alla mattina del 29 quando sarà votato il provvedimento. (Aga)

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Assemblea permanente con lezione in piazzetta (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 27-10-2008)

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SCUOLA.PROTESTA Assemblea permanente con lezione in piazzetta Studenti delle Università, delle scuole superiori, docenti, insegnanti e personale della scuola si troveranno da oggi pomeriggio all'assemblea permanente indetta a Scienze Mfn. E gli universitari di Scienze politiche decideranno se occupare la propria facoltà da domani. Intanto, volantinaggi verranno effettuati oggi al mercato, nei supermercati, nelle vie di maggior traffico pedonale e alle 18 in piazzetta della Lega il ricercatore Flavio Ceravolo, di Scienze politiche, terrà una lezione aperta. «Professori, studenti, universitari e medi, ricercatori, maestri, personale Ata, genitori intervenite numerosi» dicono gli organizzatori «perché dai provvedimenti proposti dal governo è chiara la volontà di ridurre i costi dell'istruzione pubblica per risanare conti statali e aiutare banche e imprese colpite dalla crisi economica globale». Intanto il 30 ottobre, giornata scelta anche dagli studenti per lo sciopero contro i tagli, l'invito dei ragazzi è di partecipare compatti al corteo «No Gelmini» che partirà alle 9,30 da corso Crimea.

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"Un gesto di coraggio Non votate la riforma" (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Mobilitazione sulla scuola "Un gesto di coraggio Non votate la riforma" Appello dei primi cittadini di 5 città ai parlamentari della Granda [FIRMA]PAOLA SCOLA CUNEO Dopo i cortei e le manifestazioni di studenti e genitori (l'ennesima sabato pomeriggio a Borgo San Dalmazzo) e le numerose assemblee affollate di docenti, che nelle ultime settimane hanno espresso il netto dissenso sulla riforma della scuola proposta dal ministro Gelmini, ora sono tanti sindaci e amministratori a dire «no». Venerdì cinquanta rappresentanti dei piccoli Comuni sono stati ricevuti dal prefetto Bruno D'Alfonso, con un documento di opposizione ai contenuti della riforma. Ora sono i primi cittadini di alcune città a mobilitarsi. Lo fanno in una lettera a deputati e senatori eletti nella «Granda». I «sindaci e le giunte comunali di Cuneo, Fossano, Saluzzo, Savigliano e Borgo San Dalmazzo, riuniti in coordinamento - si legge -, invitano i parlamentari eletti nei collegi della provincia a far sì che l'approvazione della riforma della scuola Gelmini-Tremonti sia rinviata e successivamente riproposta, solo dopo un approfondito confronto con le Regioni e gli enti locali, il cui ruolo è stato completamente trascurato nella stesura dei provvedimenti, al pari di insegnanti, famiglie e organizzazioni rappresentative». Gli amministratori elencano i motivi per cui si «chiede con forza di non votare la conversione in legge del decreto 133». Le ragioni del dissenso La prima motivazione: «La chiusura delle scuole con meno di 50 alunni avrebbe effetti devastanti sulle piccole comunità locali». Poi «l'introduzione del "maestro unico" e la consistente riduzione del numero di insegnanti nella scuola primaria abbasserebbe notevolmente la qualità dell'offerta formativa». Gli orari: «Il passaggio a ventiquattro ore del tempo scuola nella scuola dell'infanzia limiterebbe la frequenza dei bambini alla sola fascia mattutina, scaricando sulle famiglie o sui Comuni l'onere insostenibile di coprire le ore pomeridiane». Inoltre «la riduzione del tempo scuola nella primaria e nella media porterebbe alla sospensione delle numerose esperienze di "tempo lungo" presenti sui nostri territori, a meno di scaricare di nuovo costi oggi insostenibili sugli enti locali, ulteriormente penalizzati anche in questi giorni dai pesanti tagli ai trasferimenti statali». E ancora: «La riduzione del tempo scuola nelle Superiori, soprattutto nell'istruzione tecnica, non farebbe che peggiorare la qualità della preparazione dei nostri ragazzi in vista dell'inserimento nel mondo del lavoro». Il numero di alunni: «L'innalzamento a 33 bambini dei gruppi classe e il corrispondente taglio del numero di insegnanti renderebbero problematica la condizione degli allievi che fanno più fatica nell'apprendimento, non potendo più contare su supporti ulteriori quali corsi di recupero». L'università: «La paventata trasformazione delle Università in Fondazioni private metterebbe a rischio la possibilità di una formazione economicamente alla portata di tutti». Infine, «il commissariamento ad acta previsto per le Regioni che non adempiranno immediatamente alle disposizioni governative è in palese contraddizione con la riforma federalista». L'appello dei sindaci e degli assessori all'Istruzione di Cuneo, Fossano, Saluzzo, Savigliano e Borgo San Dalmazzo (centrosinistra), «a nome delle centinaia di cittadini che nelle numerose assemblee pubbliche hanno espresso tutta la loro preoccupazione e pienamente consci degli effetti devastanti che questi provvedimenti determinerebbero nelle scuole delle nostre città», si conclude con una richiesta ai parlamentari: «Vi chiediamo un gesto di coraggio. Portate la voce dei nostri territori come nostri rappresentanti in Parlamento e chiedete la sospensione del decreto Gelmini». E con un invito a partecipare, lunedì 17 novembre, con tutti gli amministratori locali della provincia, all'incontro pubblico a Cuneo, ore 21, al teatro Toselli.

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Allo skate-park nasce la strategia anti Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Prefettura Retroscena La settimana calda della scuola UNIONE INDUSTRIALE Presidi e occupazioni non si fermano E il Pdl va in piazza per difendere i tagli Allo skate-park nasce la strategia anti Gelmini MARIA TERESA MARTINENGO Domani sera mobilitazione anche senza ministro Ultimo incontro (un po' carbonaro) dei rappresentanti delle scuole superiori, ieri sera allo skate-park di piazza Arbarello, per coordinare le iniziative della settimana in cui la protesta anti-Gelmini tocca il culmine. Per domani sera gli studenti hanno previsto un presidio. Potrebbe essere all'Unione Industriale, dove era atteso il ministro, o in piazza Castello con Coordinamento Genitori e Cobas. Il 30, sciopero generale indetto da Cgil, Cisl, Uil e Snals, le scuole scenderanno in piazza in modo autonomo - precisavano ieri - da partiti e centri sociali. Il corteo, da piazza Arbarello, dovrebbe arrivare al presidio che le confederazioni, con i sindacati di categoria, stanno organizzando in piazza Castello «per rispondere - dice Andrea Colombo, segretario Cisl Scuola Torino - alle pressanti richieste di chi non riesce ad andare a Roma». I treni speciali dei sindacati sono ormai quasi al completo. Da oggi le scuole saranno interessate da iniziative straordinarie di pomeriggio, sera (e in alcuni casi notte), mentre al mattino continueranno la didattica, magari con qualche nota straordinaria, come il concerto che domani si terrà all'ex Magistrale Berti. «Ma si farà l'appello - dice Carlo Colombo - e chi è assente dovrà giustificarsi». «Legalità» è la parola d'ordine del movimento che tiene insieme studenti, prof, Ata e genitori. Dal Primo Artistico stanno cercando disperatamente Luciana Littizzetto. «Vorremmo che venisse a parlare nell'assemblea permanente», dice Sara Capiluppi. «La sera dormiremo in tenda, nel giardino della scuola». Stessa scelta per i ragazzi del Giordano Bruno, che volantineranno in centro per invitare i cittadini ad esporre lenzuola anti-Gelmini. Dall'artistico Cottini, Lorenzo Tibo e Carolina Limone annunciano «lezioni regolari, notti a scuola e laboratori. Abbiamo chiesto al preside di ridipingere parte dei muri esterni». Chiara Gherra del Volta: «Faremo riunioni informative, laboratori e mercoledì, con altre scuole, dovremmo partecipare a una serata in piazza Castello con spettacoli e letture di fiabe per bambini». Al Volta, dopo le lezioni in piazza dei giorni scorsi, sono arrivate lettere anonime piene di insulti... L'Umberto I, domani dalle 15 alle 18, si sposta «in piazza Palazzo di Città per lezioni all'aperto. Mercoledì incontreremo esponenti sindacali, di Forza Italia e della Lega», dice Sergio Casto. Il Gobetti mercoledì sera sarà in piazza Vittorio «per una "notte dei ricercatori", con esperimenti scientifici - spiegano Francesco Surano e Antonello Campo - per dimostrare che la scuola è di valore». Al D'Azeglio, «dopo il corteo dello sciopero - annunciano Lorenzo Alberti e Francesco Corte - entreremo a scuola e ci resteremo fino alla mattina del 31». L'intento, ovviamente, è pacifico. Al Cavour laboratori pomeridiani e assemblea serale il 29, al Gioberti lezioni in piazza Vittorio mercoledì. All'Alfieri oggi assemblea con i genitori. Giornata densa di iniziative istituzionali anti-riforma. Ma anche segnata dal primo presidio pro-Gelmini (del Pdl, stamane davanti alla Prefettura). Alle 8,45 al Museo di Scienze, Conferenza regionale per il Diritto allo Studio alla quale la presidente Bresso e l'assessore Pentenero hanno invitato 180 sindaci che saranno toccati dalla riorganizzazione-tagli. Alle 10, Consiglio provinciale aperto in piazza Castello, invitate tutte le componenti: Direzione Regionale, sindacati, associazioni. Dice l'assessore D'Ottavio: «Sono giorni decisivi, vedremo se il governo dimostrerà disponibilità al dialogo. In ogni caso il Piemonte dovrà cominciare a riflettere su come difendere il suo sistema scolastico, che funziona». Alle 17, tavolo di lavoro in Cgil con il segretario Flc Piotto, gli assessori D'Ottavio e Saragnese, Coogen.

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Il premier sul corteo Pd: <Walter si rassegni, noi al governo per 5 anni. Attento a Di Pietro, è malvagio>. La replica: <Non sopporta le persone libere> (sezione: Scuola)

( da "Corriere.it" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Il Cavaliere al leader del pd « Walter dovrebbe riposarsi e lasciarci lavorare» Berlusconi contro Veltroni «Ha perso, si rassegni» Il premier sulla manifestazione del Pd: «È la sinistra delle frottole». Affondo su Di Pietro: «Malvagio» Silvio Berlusconi (Ap) ROMA - «Non sono riuscito a vedere le immagini della manifestazione. Ho sentito solo le dichiarazioni della Questura di Roma e non posso che dire, come hanno già detto altri, che questa è la sinistra delle frottole, delle invettive, delle calunnie». All'indomani della manifestazione del Pd a Roma, Silvio Berlusconi non risparmia critiche al Partito democratico e al suo leader Walter Veltroni. Uscendo da Palazzo Grazioli, il premier ha voluto replicare seccamente al messaggio chiave lanciato da Walter Veltroni al Circo Massimo e cioè che «l'Italia è migliore di chi la governa». È «un'insulsaggine - ha detto Berlusconi-, neanche replico». Per il premier quella di sabato è stata sì «una dimostrazione democratica» («nulla da eccepire - ha detto Berlusconi - eccetto sulle cifre») , ma la più grande dimostrazione democratica - ci tiene a sottolineare il premier - «c'è stata il 13 e il 14 aprile». Berlusconi ha voluto infatti sottolineare che alle urne il Paese ha dato al Pdl «una grande maggioranza e noi siamo obbligati - ha sottolineato il Cavaliere - e impegnati a realizzare il nostro programma». «GOVERNEREMO PER 5 ANNI» - «Veltroni - ha aggiunto il premier - si dovrebbe rassegnare: ha perso e per cinque anni non c'è più niente da fare. Invece di fare manifestazioni, dovrebbe andarsi a riposare, per prepararsi a fare una bella campagna elettorale tra cinque anni, ci lascerebbe così lavorare meglio e con più profitto per gli italiani». Quanto ai rapporti futuri tra governo e opposizione il presidente del Consiglio non sembra nutrire molte speranze. «Con questa opposizione che sfortunatamente ci troviamo avremo il solito rapporto: se vorranno unirsi a noi per votare i provvedimenti nell'interesse del Paese sono i benvenuti, se hanno suggerimenti utili al Paese saremo noi a votare i loro provvedimenti, ma finora sono arrivate solo critiche». SCUOLA - Nessun passo indietro da parte del premier e del governo tutto sulla scuola. A chi gli chiedeva conto della richiesta dell'opposizione di ritirare il decreto Gelmini, Berlusconi ha risposto: «Andiamo avanti a governare e a fare cose di buon senso che sono nel programma qualunque cosa dica Veltroni o qualcun altro nell'opposizione». «Hanno usato strumentalmente la scuola - ha aggiunto il premier - pensate all'università, non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade con una strumentalizzazione difficilmente definibile anche di studenti e bambini». DI PIETRO - Sull'ipotesi che Veltroni e Di Pietro si ricompattino il premier non usa mezzi termini, mettendo in guardia il leader del Pd. «Ricompattarsi con un uomo malvagio come Di Pietro, che ha mandato in galera 15 persone che poi non sono state nemmeno rinviate a giudizio - ha detto il presidente del Consiglio - che ha rovinato la vita di 15 persone, mettersi in alleanza con un uomo del genere che sbraita in questo modo in maniera forsennata e irragionevole credo che vada a tutto disdoro di chiunque lo facesse». «È il classico atteggiamento della volpe che, non riuscendo a prendere l'uva, dice che è acerba» replica Di Pietro. «Berlusconi prima ha cercato di comprarmi offrendomi di fare il ministro e poi ha cercato di fermarmi per via giudiziaria. Ma siccome entrambi i tentativi sono andati a vuoto - dice il leader dell'Italia dei Valori - adesso mi attacca e dice che non vado bene e sono un malvagio. La verità è molto più semplice: non sopporta le persone libere che non vogliono sottoporsi a lui». SONDAGGI - Berlusconi fa anche riferimento ai sondaggi: «Io sono al 72% di gradimento. Il centrosinistra continui pure a sgambettare in televisione, a dire le solite insulsaggini: non faranno che continuare a perdere consenso anche di chi oggi è dalla loro parte». stampa |

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Riforma Gelmini, da oggi nuove proteste Anche il Meic si aggiunge al coro dei no (sezione: Scuola)

( da "Cittadino, Il" del 27-10-2008)

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Riforma Gelmini, da oggi nuove proteste Anche il Meic si aggiunge al coro dei no ROMATutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni. Un programma - ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza - che per i primi giorni della prossima settimana ha l'obiettivo primario di bloccare l'approvazione definitiva al Senato (prevista mercoledì 29 ottobre) del decreto Gelmini. E da oggi gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Tutto confermato, anche dal governo: il premier Silvio Berlusconi ha assicurato che andrà avanti sul decreto Gelmini. «Hanno usato strumentalmente la scuola» ha detto Berlusconi precisando sull'università: «Non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade». Contro l'approvazione del provvedimento Gelmini al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di martedì 28. L'iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione. La Rete degli studenti lancia lo slogan "Avanziamo dei diritti" e annuncia che da oggi, in tutta Italia, «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato. Dopo lo slittamento del 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari». Ma l'appuntamento clou delle proteste è per giovedì 30 ottobre, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi e universitari contro il progetto governativo. Per il leader radicale, Marco Pannella, «la rivolta di professori e studenti è in realtà una rivolta contro la finanziaria di Tremonti, quella da otto minuti». Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, invita il governo a «far parlare le famiglie, far dire loro cosa vogliono». Anche il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, auspica l'avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali e la sospensione del decreto. Lapidario il commento di Antonio Di Pietro (Idv): «Ci hanno fatto vedere il grembiulino, il voto in condotta, ma si sono fregati la polpa, cioé otto miliardi di euro». Contro i provvedimenti del governo sulla scuola si è espresso anche il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), lche boccia senza appello i decreti Gelmini: «I contenuti non sembrano essere il frutto di un chiaro e coerente disegno pedagogico».

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Il Cavaliere non fa sconti neppure a Di Pietro, ma il gradimento nel paese è in calo (sezione: Scuola)

( da "Cittadino, Il" del 27-10-2008)

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Pd-day, Berlusconi va all'attacco: «Questa è la sinistra delle frottole» ROMA Due milioni è mezzo di persone in piazza? «É la sinistra delle frottole». Veltroni? «Ha perso, vada a riposarsi per cinque anni». Dice che l'Italia è migliore di chi la governa? «Insulsaggini». Il giorno dopo il Circo Massimo, Silvio Berlusconi non fa spallucce. Anzi, ci pensa su nel lungo viaggio di ritorno dalla Cina (con tappa notturna in Kazakhstan), poi decide di rispondere in prima persona. Anzitutto replica che il governo «va avanti» con il suo programma. A cominciare da decreto scuola e nuove misure per imprese e, se i conti pubblici lo consentono, anche per aumentare le retribuzioni. Con questa opposizione, aggiunge, il dialogo è «impossibile». Tanto più se il Pd si riunisce all'Idv di Antonio Di Pietro, «un uomo malvagio».L'aereo di Stato atterra nella notte a Ciampino, niente stop a Milano. E dopo una giornata di riposo e riflessione con i suoi, il presidente del Consiglio decide di andare a visitare (per la seconda volta in pochi giorni) la mostra dell'Antiquariato di Palazzo Venezia. Così incontra i giornalisti e parte all'attacco della manifestazione del Pd.Le immagini non le ha viste. «Ma ho sentito le dichiarazioni della Questura - racconta - e non posso che dire, che questa è la sinistra delle frottole, delle invettive, delle calunnie». Veltroni, poi, «si dovrebbe rassegnare: ha perso e per 5 anni non c'é più niente da fare. Invece di fare manifestazioni, dovrebbe andarsi a riposare, per prepararsi a una bella campagna elettorale tra 5 anni. Così ci lascerebbe lavorare meglio e con più profitto per gli italiani». D'altra parte, la manifestazione di sabato è stata «certamente una dimostrazione democratica, nulla da eccepire eccetto sulle cifre; ma la più grande dimostrazione democratica - sottolinea Berlusconi - è stata il 13 e 14 aprile», quando «il Paese ci ha dato una grande maggioranza. Noi ora siamo impegnati a realizzare il nostro programma». Tanto più che «tutti i sondaggi (ma l'unico ufficiale di ieri, firmato Mannheimer, parla di un calo al 42% del suo governo, ndr) indicano che ho un gradimento del 72%». Insomma, il centrosinistra «non sa perdere». E con questa opposizione che «sfortunatamente ci troviamo», aggiunge,»avremo il solito rapporto». Cioé, «se vorranno unirsi a noi per votare i provvedimenti nell'interesse del Paese, sono i benvenuti. E anche se daranno suggerimenti utili per il Paese». Ma «finora abbiamo avuto solo critiche. E dunque tutto questo fa parte del libro dei sogni». Ancor meno piace a Berlusconi l'idea che il Pd si ricompatti con l'Idv di Di Pietro, «un uomo malvagio, che ha mandato in galera 15 persone che poi non sono state nemmeno rinviate a giudizio, che sbraita in maniera forsennata e irragionevole».Dopo il 25 ottobre, insomma, il presidente del Consiglio mette in chiaro che non cambierà nulla. Il governo andrà avanti «a le fare cose di buon senso che sono nel programma qualunque cosa dica Veltroni o qualcun altro nell'opposizione». A cominciare dal decreto Gelmini, visto che sulla scuola c'é stata una «strumentalizzazione difficilmente definibile anche di studenti e bambini». Non solo. Berlusconi annuncia che in settimana, con il ministro Scajola, lavorerà a nuove misure «per sostenere le imprese e per fare ciò che i conti pubblici renderanno possibile anche per le retribuzioni». Uno degli obiettivi è quello di aumentare dai possibili 600 milioni il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.Intanto, aggiunge il capo del governo, il centrosinistra «continui pure a sgambettare in tv, a dire le solite insulsaggini: non faranno che continuare a perdere consenso». Tanto, il dialogo «é impossibile».

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Gli studenti annunciano una manifestazione, i prof un corteo sotto la prefettura (sezione: Scuola)

( da "Cittadino, Il" del 27-10-2008)

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«Lo Stato farà la scuola degli asini» Pronti a marciare contro la Gelmini n Si alza la protesta degli insegnanti e alunni del territorio. Contro il decreto Gelmini il mondo della scuola del Lodigiano annuncia prossime mobilitazioni. Per il giorno 8 novembre è infatti stata organizzata una grande manifestazione con corteo e presidio davanti alla Prefettura di Lodi. L'iniziativa è stata promossa dal comitato per la difesa del tempo pieno e la scuola pubblica, che si è riunito in un'assemblea venerdì sera al liceo Verri del capoluogo. Un incontro che si è concluso con la lettura di un documento programmatico: «Siamo di fronte alla liquidazione della scuola pubblica, a una politica esclusivamente fatta di tagli ai finanziamenti, che annulla la funzione costituzionale e formativa della scuola pubblica, a vantaggio delle iniziative private. Si creerà così una scuola più povera di mezzi e risorse, dove si studia di meno e si abbandonano i più deboli. In sostanza una scuola degli asini». In un'aula magna davvero gremita, i relatori (dei docenti e insegnanti) sono entrati nel merito del provvedimento varato dal ministero dell'istruzione, quindi l'effetto dei tagli sul calendario della didattica, la contestata introduzione del maestro unico, la revisione del tempo-scuola e il ritorno del voto in condotta. Un pacchetto di misure che sta generando scioperi e rimostranze in larga parte del Paese e anche nel territorio sono sorti i primi comitati. «Siamo partiti a Lodi circa un mese fa, poi siamo arrivati a Codogno, abbiamo organizzato dei momenti di riflessione a Castiglione, a Maleo, nei giorni scorsi eravamo a Casale e ora siamo nel capoluogo», ha ricostruito un esponente del comitato, Mario Zafferri. Dopo di lui sono intervenuti docenti, rappresentanti e studenti di istituti del Lodigiano, tra cui Luisa Bennati, Marco Pucci, poi Michele Corsi di rete scuola Milano. Infine in un testo letto al termine della serata da Franco Tonon sono state espresse le richieste del comitato: «Il ritiro del decreto legge numero 137, il mantenimento e l'estensione del tempo pieno, l'attribuzione di personale di sostegno commisurata alle effettive necessità degli alunni diversamente abili, la formazione di sezioni e classi con un numero contenuto di alunni e il mantenimento in classe dei bambini stranieri con la presenza di mediatori culturali». Durante l'assemblea sono intervenuti anche i rappresentanti degli studenti delle scuole superiori e dell'Università, per rivendicare il ruolo e l'importanza dell'istruzione pubblica che potrebbe rischiare di essere seriamente compromessa con i tagli annunciati dal governo. Per questo hanno preannunciato una manifestazione che si terrà a fine ottobre a Lodi. Infine è stato rivolto un appello agli enti locali, affinché prendano una posizione sul decreto «incriminato» che aggraverebbe ulteriormente la spesa dei comuni e delle province per la formazione. Matteo Brunello

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Decreto anti-sbandati (sezione: Scuola)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Decreto anti-sbandati Decreto anti-sbandati e la politica fantasiosa Il mio amico Mario, quello dell'ex psichiatrico, ha fatto un salto di gioia quando ha notato che appena insediati, alcuni amministratori hanno considerato come prioritario promulgare il "decreto antisbandati". Lui, appassionato ciclista, intendeva con ciò la messa al bando dei pericolosi sbandamenti dei ciclisti che mettevano in pericolo la propria e l'altrui incolumità. Non è che nelle piste ciclabili ci sia una grande ressa, ma già il fatto che tutti debbano obbligatoriamente tirare diritto è un consolazione non da poco, e giustifica il decreto d'urgenza. Sempre secondo il Mario, sembra che le retate "antisbandamenti ciclistici" non abbiamo ancora pizzicato nessuno. Allora le cose sono due: o il decreto così sbandierato è servito come deterrente, oppure gli sbandati di Mario esistevano solo nei sogni degli amministratori, che, beati loro non avendo di meglio da fare si sono dedicati a decreti di fantasia, che a parte la perdita di tempo non hanno creato alcun danno. Giovanni Goso (Treviso) Gelmini sotto l'ègida e il Berlusconi d'oriente Mentre la «povera ministra» Gelmini forse ha dei rimorsi per quell'accento sbagliato nel momento sbagliato su quella parola zeussiana e protettiva il suo capo, in viaggio nelle terre del sol levante, non ha rimorsi e non si pente di quel che ha detto e che nega di aver detto (anche se le prove non mancano). Fatta questa premessa tento di associare la frase «batoèa, màgna & desmèntega» (che forse mi sono inventato) all'attuale situazione caotica e per farlo cito la reazione dello zio Emilio che alla domanda su cosa ne pensassi nei primi anni '70 della situazione post '68 risposi che stavo dalla parte della «maggioranza silenziosa» e che badavo solo a studiare. Vidi la sua reazione perplessa (da lettore del Corriere non era sicuramente schierato dalla parte dei rivoluzionari) e capii di aver sottovalutato. Batoeàr dovrebbe significare parlare per parlare mentre di magnàr e desmentegàr penso sia chiaro il significato. Ebbene il capo della Gelmini sembra condensare in sé tutte le qualità negative della frase da me citata, in particolare quella del desmentegàr, con la pretesa che la «nuova maggioranza silenziosa» non debba accorgersene e starsene zitta, senza reagire. P.S. State certi che se in periodo di vacche magre bisogna tagliare i fondi alla scuola quelli destinati al ponte tra Scilla e Cariddi non si taglieranno e che la maggioranza silenziosa se ne rimarrà silente sotto l'ègida del capo. Quel ponte è una vecchia promessa e dovrà essere realizzato (costi quel che costi). Tarci (Solighetto) Pozza e Confartigianato richieste da bocciare Le dichiarazioni del presidente di Confartigianato Mario Pozza pubblicate nella Tribuna mi hanno lasciato allibito. E piuttosto incazzato. Il signor Pozza per i suoi associati chiede l'esenzione per 2 anni degli studi di settore, l'annullamento delle sanzioni per chi ha evaso e il blocco o quasi dei controlli fiscali sulle aziende. Insomma un vero e proprio «liberi tutti» per poter decidere quanto versare al fisco al di fuori e al di sopra di regole e leggi. In questo «stato d'emergenza» sostiene Pozza, bisogna sciogliere «il guinzaglio» dei controlli per non soffocare le aziende. Fessi quindi sono stati imprenditori e aziende a stare in regola fino a oggi. Non sono bastati decenni senza studi di settore in cui si dichiarava ciò che si voleva, oggi al Partito delle Libertà si chiede la libertà di evadere e un vero e proprio condono tombale a zero euro. Gli unici a pagare le tasse fino all'ultimo centesimo sono e devono rimanere i lavoratori dipendenti e i pensionati! Qui si vuole tornare ai tempi della finanza allegra, nell'Italietta popolata da nani e ballerine. Mi auguro che a queste richieste ci sia una pronta risposta dei sindacati e di quella classe politica seria che giudica inaccettabili le richieste di Pozza. Michele Piovesan (Treviso) Evasori totali e proprietari di yacht Dai recenti controlli estivi della Guardia di Finanza sui proprietari di yacht Treviso uguale a Napoli. Infatti gli evasori totali di Treviso sono il 10% dei titolari di grandi barche, proprio come a Napoli. In Italia su 3.000 controlli di natanti oltre la metà sono stati giudicati incongrui. Nella nostra Provincia c'è un ristoratore di Mogliano che dichiara zero e ha acquistato un cabinato da 130 mila euro. Oppure l'ingegnere che dichiara 7 mila euro l'anno e compra una barca da 160 mila euro, due Bmw a cui si aggiungono 45 immobili, villa veneta compresa. Passando alle 4 ruote l'auto preferita dagli evasori in Provincia di Treviso è la Porsche. Infatti nei controlli delle auto di lusso immatricolate negli ultimi anni su 47 segnalazioni all'Agenzia delle entrate per presunta evasione fiscale ben 37 sono proprietari di Porsche. Un terzo di questi non ha dichiarato un euro al fisco. C'è una cinquantenne senza reddito che nel 2006 ha comprato una 911 coupé da 112 mila euro. I ferraristi evasori sono meno, ma anche qui vi sono casi eclatanti, come quello di un ragazzo di 26 anni che possiede 3 Ferrari, una Maserati, una Porsche, 2 Jeep e nel 2004 ha dichiarato 0 euro. L'evasione più diffusa, a leggere i risultati della campagna d'estate, riguarda comunque gli evasori in barca. Sembra proprio che il diportista italiano si muova bene nel nero dei bilanci come nel blu del mare. Paolo Dotto Preganziol

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CASTELNOVO SOTTO. La Castelnovese regala, soffre, va sotto, ma alla fine vince. In apertura ... (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Reggio" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

CASTELNOVO SOTTO. La Castelnovese regala, soffre, va sotto, ma alla fine vince. In apertura ... CASTELNOVO SOTTO. La Castelnovese regala, soffre, va sotto, ma alla fine vince. In apertura di gara omaggio a Lochiato che dà a Muoio per il vantaggio. Reagiscono i padroni di casa, ma trovano prima solo una traversa, poi un Brocchetta in vena di prodigi. Tuttavia al 16' pareggia: Incerti da sinistra serve Alves Medeiros che vola ad insaccare. Quasi al quarto d'ora della ripresa il risultato che andrà alla fine; un'azione da applausi a scena aperta: Casaletti-Alves-Soliani e rete. CASTELNOVESE - NOVELLARA: 2 - 1 Reti: 3' Muoio, 16' Alves Medeiros, 59' Soliani. Castelnovese: Pantaleoni, Palicelli, Manicardi, Ruggieri, Di Lisio, Leone, Casaletti, Manini, Incerti (81' Bedogni), Alves Medeiros (87' Ferrari), Soliani. A disp.: Falso, Ciccioli. All. Cifarelli. Novellara: Brocchetta, Badu, Bensammoud, Fiori, Aprile, Bertacchini, Lochiato (75' Balestrieri), Franzè (53' Sinagra), Muoio, Credendino, Ferracino (89' Rainieri). A disp.: Malagoli, Parenti, Gelmini, e Ghioni. All.: Crotti.

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Veltroni: il governo ascolti la società civile (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Reggio" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Il leader del Partito democratico replica al presidente del consiglio che lo invita a riposare Veltroni: il governo ascolti la società civile Ma Berlusconi sminuisce i numeri e conferma la riforma Gelmini Mercoledì al Senato il provvedimento per la scuola che taglia 8 miliardi Probabile l'imposizione della fiducia ROMA. Il giorno dopo il Circo Massimo finisce con Silvio Berlusconi che tenta di attaccare a testa bassa confutando i numeri del Pd sulla manifestazione. E con Walter Veltroni che chiede invece al governo di «ascoltare» la piazza. Uno scontro a distanza tra il presidente del Consiglio e il leader democratico che si fa più aspro alla vigilia di un'altra settimana incandescente su più fronti: la riforma Gelmini della scuola, su cui Pdl e Lega sono pronte a chiedere la fiducia al Senato; la legge elettorale europea, che ricompatta il centrosinistra (dall'Udc a Di Pietro ai Democratici) e guadagna anche l'Mpa, un pezzo di centrodestra al governo. E infine la crisi finanziaria, sulla quale tante ricette sono state consumate invano. Ma è Berlusconi che non digerisce serenamente e decide di non lasciar correre l'entusiasmo sbandierato dal Pd dopo la manifestazione di ieri. «E' la sinistra delle frottole, delle invettive, delle calunnie», scandisce il premier, al suo ritorno dalla Cina, davanti a cronisti e tv. Quanto a Veltroni, sul governo ha detto «insulsaggini». «Dovrebbe rassegnarsi: ha perso e per anni non c'è più niente da fare. Invece di fare manifestazioni, dovrebbe andare a riposarsi», dice il Cavaliere, dimnenticando, evidentemente, quando era lui a organizzare manifestazioni di piazza contro Prodi, con slogan molto pesanti. La vera manifestazione democratica, dice invece adesso, è stata quella del 13-14 aprile, quando il centrodestra ha vinto largamente le elezioni. Un consenso, dice Berlusconi, confermato anche dagli ultimi sondaggi che «mi danno un gradimento del 72%». Insomma, il governo va avanti per la sua strada «qualunque cosa dica l'opposizione». Con il decreto Gelmini, nuove misure per imprese e, se possibile, anche per aumentare le retribuzioni, saranno studiate in settimana. Veltroni non replica direttamente. Ma, intervistato dal Tg1, cita l'ultimo sondaggio dell'Ispo di Renato Mannheimer, che indica un «impressionante» calo nei giudizi positivi sull'esecutivo, 18 punti da settembre a fine ottobre. E dice che «il governo farebbe meglio ad ascoltare la voce della società civile», che si è espressa anche nella «più grande manifestazione di un partito che si sia vista negli ultimi anni». Il Pd, assicura, spenderà questa 'dote' «a favore del Paese, delle piccole e medie imprese, degli operai, dei lavoratori, dei loro salari e stipendi, della scuola». A Berlusconi replicano invece a muso duro i capigruppo parlamentari dei Democratici, Anna Finocchiaro e Antonello Soro. «Non si può permettere di dire che l'opposizione si deve riposare per 4 anni e mezzo. E' una dichiarazione gravissima - affermano -. L'opposizione garantisce valori e sollecitazioni della società, è l'altro pilastro della vita democratica di un Paese». Nessuna arroganza, replicano i capigruppo del Pdl, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto che parlano di ironia di Berlusconi: questo «non vuol dire abrogare l'opposizione che avrà modo in questo periodo di farsi sentire in tutte le sedi, come del resto ha fatto finora. E' invece inaccettabile che l'opposizione usi ogni occasione per gridare che la democrazia è in pericolo per responsabilità del presidente del Consiglio o del governo». Una coda polemica riguarda anche Antonio Di Pietro, definito da Berlusconi «un uomo malvagio» per il suo passato da magistrato. «La verità è più semplice - contrattacca l'ex pm di Milano - Berlusconi non sopporta le persone libera che non vogliono sottoporsi a lui». Ma Di Pietro parla soprattutto della grande manifestazione del Pd: «Ieri abbiamo partecipato alla manifestazione del Pd in modo deciso perchè ci sentivamo a casa nostra. L'importante che è anche i dirigenti del Pd abbiano capito che sulla giustizia con Berlusconi non si può parlare, fa solo gli interessi suoi».

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Gli studenti vanno avanti: notte bianca per il voto in Senato (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Reggio" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

PROTESTA OVINQUE Gli studenti vanno avanti: notte bianca per il voto in Senato ROMA. Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni. Un programma - ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza - che per i primi giorni della settimana mira a bloccare l'approvazione definitiva (prevista mercoledì 29 ottobre) al Senato del decreto Gelmini. E da oggi, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Per contrastare l'approvazione al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona dalle 17 di martedì 28. L'iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione. La Rete degli studenti lancia lo slogan «Avanziamo dei diritti» ed annuncia che da oggi, in tutta Italia, «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato. Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari». Ma l'appuntamento clou delle proteste è per giovedì 30 ottobre, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari. Per il leader radicale, Marco Pannella, «la rivolta di professori e studenti è in realtà una rivolta contro la finanziaria di Tremonti, quella da otto minuti». Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, invita il governo a «far parlare le famiglie, far dire loro cosa vogliono». Anche il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, auspica l'avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali e la sospensione del decreto. Lapidario il commento di Antonio Di Pietro (Idv): «Ci hanno fatto vedere il grembiulino, il voto in condotta, ma si sono fregati la polpa, cioè otto miliardi di euro». Contro i provvedimenti del governo sulla scuola si è espresso anche il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), la cui assemblea ha votato una mozione che boccia senza appello i decreti Gelmini: «I contenuti non sembrano essere il frutto di un chiaro e coerente disegno pedagogico». Proteste senza sosta anche negli atenei. Gli studenti dell' Università romana Tor Vergata hanno provocatoriamente messo in vendita, per appena un euro e 50 centesimi, sul sito e-Bay la propria università. Sempre gli studenti di Tor Vergata ieri hanno raggiunto la centrale piazza dei Cinquecento, a Roma, in camice bianco e libri in mano. Una protesta creativa che ha l'obiettivo di «far conoscere alla popolazione il tragico futuro dell'università italiana». La facoltà di Fisica de La Sapienza, occupata da giorni, ha aperto alle famiglie per mostrare loro le esercitazioni.

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Studenti, al via la due giorni di protesta (sezione: Scuola)

( da "Trentino" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

LA MOBILITAZIONE Studenti, al via la due giorni di protesta Oggi maratona didattica e notte bianca, domani il corteo in centro TRENTO. Inizia oggi la due giorni di protesta degli studenti contro il decreto Gelmini. Dopo il dibattito dei giorni scorsi, le lezioni in piazza e le prime forme di mobilitazione, gli studenti si preparano a quelli che sono stati annunciati come i momenti più importanti della protesta: la maratona didattica e la notte bianca di oggi e il grande corteo di martedì. Ma ecco il programma. Oggi a Sociologia ci sarà una «maratona didattica» con lezioni «parallele» organizzate dagli studenti e da un gruppo di professori. Si partirà alle 9.30 con la lezione su «Istruzione e neoliberismo» tenuta dai docenti Cobalti e Barone. Poi Rutigliano parlerà di «Università e mobilitazione studentesca», mentre Barbieri farà un excursus sull'università italiana negli ultimi 10 anni. Nel pomeriggio altre lezioni, alcune in sede altre in piazza, tenute da Bruni e Tosini e alle 16 l'assemblea straordinaria di facoltà con docenti e ricercatori. Dalle 9, sotto il rettorato, ci sarà una manifestazione dei lettori di madre lingua, sotto forma di lezione all'aperto, per protestare contro il blocco delle assunzioni che a Trento comporterà la perdita del lavoro di 80 persone. Altre iniziative si terranno anche a Lettere e Giurisprudenza. Sempre stasera, alle 20.30, a Sociologia è in programma l'assemblea di dottorandi e dottori di ricerca dell'ateneo trentino. L'appuntamento clou è la "notte bianca" che gli studenti intendono organizzare nella sede dell'ex Cassa Malati (anche se il preside Diani ha precisato che la facoltà chiuderà alle 21, come sempre). Il programma del Comitato No Gelmini è di proiettare numerose pellicole. Domani invece è il giorno del corteo al quale prenderanno parte universitari e studenti delle superiori. Si partirà da Sociologia (piazza Venezia) alle 12.30 e si toccheranno tutte le facoltà della città (Lettere, Giurisprudenza, Economia) passando per il centro storico prima di arrivare verso le 15 davanti al rettorato di via Belenzani per presentare il documento al Cda. Il rettore Davide Bassi, in un'intervista al Trentino, ha fatto sapere che «se la protesta sarà civile» gli studenti saranno ascoltati.

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Scuola: riprendono oggi le proteste anti-riforma (sezione: Scuola)

( da "Giornale di Brescia" del 27-10-2008)

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Edizione: 27/10/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Scuola: riprendono oggi le proteste anti-riforma ROMATutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni. Un programma - ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza - che per i primi giorni di questa settimana ha l'obiettivo primario di bloccare l'approvazione definitiva al Senato (prevista mercoledì 29 ottobre) del decreto Gelmini. Tutto confermato, anche dal governo: il premier Silvio Berlusconi ha infatti assicurato che andrà avanti sul decreto Gelmini. «Hanno usato strumentalmente la scuola» ha detto Berlusconi precisando sull'università: «Non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade». La Rete degli studenti lancia lo slogan «Avanziamo dei diritti» ed annuncia che da oggi, in tutta Italia, «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato. Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari». Ma l'appuntamento clou delle proteste è per giovedì 30 ottobre, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari contro il progetto governativo.

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Se l'ideologia corporativaavvelena la democrazia (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Se l'ideologia corporativaavvelena la democrazia Dino Cofrancesco Prima di sottoporre al Parlamento un disegno di legge, che riguardi la scuola o la sanità, la stampa o le forze armate, un governo democratico e responsabile ha il dovere di sentire le rappresentanze sindacali e quanti operano nel settore in questione. Non si può, infatti, non tener conto delle competenze acquisite in anni di lavoro in un determinato ramo dell'amministrazione pubblica o dell'economia. Solo chi sta "dentro" sa come funziona la macchina e quali conseguenze possono avere, in termini di rendimento e di efficienza, le diverse misure volte a riparare il motore o a sostituirne le parti vecchie e obsolete con pezzi nuovi di zecca, prodotti dalle più avanzate tecnologie. E tuttavia, in virtù di un pregiudizio assai diffuso tra gli italiani, la competenza viene spesso identificata con lo spirito di servizio, con il disinteresse personale proprio di coloro che guardano solo al bene collettivo. In realtà, se si prescinde dal sapere e dalla conoscenza non è possibile fare nessuna riforma, si procede al buio e si va incontro alla débacle. Ma è altrettanto vero che sapere e conoscenza sono risorse neutrali che possono servire al giusto come al malfattore. Un bancario disonesto ha tante più probabilità di truffare la sua agenzia quanto piùè addentro alle tecniche e alle procedure in vigore. E non si tratta solo di manigoldi: gli uomini non sono stinchi di santo e coloro che svolgono una mansione lavorativa di qualsiasi genere non sfuggono al meccanismo della "razionalizzazione", ovvero alla falsa coscienza di chi scambia il proprio vantaggio con l'utile della nazione. Un governo che volesse mettere mano alle ferrovie, pertanto, farebbe bene a sentire i pareri di macchinisti, capotreni, poliziotti e quant'altro, ma dopo averne ascoltato consigli e proposte dovrebbe decidere unicamente in base all'interesse generale - che comprende sia i ferrovieri sia gli utenti - e non in base alle esigenze della categoria. Il fascismo è finito da più di mezzo secolo ma l'ideologia corporativa - peraltro rimasta sulla carta negli anni del regime - continua a far presa sugli animi. La scuola agli studenti e ai professori! La sanità ai medici e agli infermieri!I tram ai tranvieri etc... etc... È la ragione che porta ancora oggi molti italiani a meravigliarsi del fatto che ministro della Giustizia non sia un giudice o un avvocato e ministro della Pubblica Istruzione non sia un professore o un ispettore didattico. In questi giorni se ne vedono i risultati nel modo di affrontare l'infuocata questione della scuola da parte di non pochi organi di stampa e leader di partito. Il fatto che centinaia, migliaia, di insegnanti scendano in piazza contro il decreto del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini diventa inequivocabilmente la dimostrazione che il suo disegno riformatore è privo di qualsiasi legittimità. Che illustri cattedratici come Angelo Panebianco, Ernesto Galli della Loggia, Luca Ricolfi (quest'ultimo di sinistra) abbiano duramente criticato i partiti dell'opposizione e i sindacati per la loro sordità ai problemi reali dell'istruzione, specialmente universitaria, non ha alcuna importanza. La Gelmini è un pericolo per la scuola italiana e non solo. Come si legge persino in un documento di un'Associazione di docenti che si è distinta in passato per sobrietà e ragionevolezza, «le agitazioni che proprio negli ultimi mesi hanno investito un numero crescente di Atenei sono la testimonianza di una diffusa preoccupazione, non solamente corporativa, ma rivolta alla società italiana nel suo complesso, alla quale si ritiene necessario trasmettere un segnale d'allarme». In parole povere, dietro il ministro spunta minacciosa l'ombra del fascismo. A scanso di equivoci, non entro nel merito della contestata riforma che contiene punti condivisibili e altri meno. A preoccuparmi sono le regole del gioco, ancora una volta adulterate da una concezione del processo democratico che attribuisce ai settori "colpiti" da un disegno governativo un effettivo potere di veto. È il frutto avvelenato di una sempre più illiberale retorica del pluralismo e della partecipazione della "base" che confonde il diritto a manifestare (scioperi, cortei, manifesti etc...) con il diritto all'interruzione prolungata di pubblici servizi, un diritto che potrebbe anche tradursi, qualora il braccio di ferro con le autorità dovesse continuare indefinitamente, nel blocco della circolazione stradale e ferroviaria. Al Parlamento espresso da libere elezioni - governi Prodi o Berlusconi - non si riconosce più da tempo il potere di pesare sul piatto della bilancia i vari interessi in competizione e poi decidere sulla base del ricordato bene collettivo ma solo un ruolo di coordinatore o meglio di registratore fedele delle "spinte che provengono dal basso". Che poi queste spinte non corrispondano alla volontà della maggioranza degli addetti ai lavori ma siano opera di minoranze attive e combattive non ha importanza. Il Risorgimento, la marcia su Roma, la Resistenza non sono stati fatti da «minoranze eroiche», per dirla con Alfredo Oriani, il padre spirituale di Benito Mussolini e di Antonio Gramsci? 27/10/2008 Don andrea gallo La Comunità San Benedetto al Porto è riconoscente al senatore Carlo Giovanardi, sottosegretario con delega ai problemi della tossicodipendenza, per la sua visita. Abbiamo ascoltato e certamente approfondiremo i documenti, le ricerche scientifiche che ci ha lasciato. Al centro la legge vigente "Fini-Giovanardi" approvata nel 2006. Siamo grati ai nostri interlocutori per averci permesso di esprimere il nostro orientamento che può essere riassunto in tre linee guida: 1) la riduzione dei danni e delle sofferenze individuali e collettive che il triste fenomeno droga produce; 2) il graduale e difficile smantellamento della costruzione sociale, morale, culturale e giuridica che sorregge ed amplifica questa realtà; 3) l'attivazione di una strategia di cura, abilitazione e prevenzione che produca un contenimento della domanda di droga. In sintesi, con una lunga esperienza sul campo, proponiamo la "legalizzazione" di tutte le sostanze della tabella (darsi regole nuove) e il "prendersi cura". Attivare una strategia di cura nel senso fenomenologico del "prendersi cura" della Persona e non solo del curare malattie chiede alla nostra pedagogia di diventare calda e umana. Da Don Bosco a Don Milani. Riteniamo fondamentale far prevalere la logica educativa su quella punitiva. Innanzi tutto non vogliamo demonizzare le sostanze con il rischio di mitizzarle. Una domanda cruciale: quali benefici hanno portato negli ultimi trent'anni il proibizionismo e il punizionismo? Vogliamo trasmettere una cultura che insegni a non credere che la chimica possa essere la risposta ai bisogni umani. Un costume di vita serio e impegnato a chiarire i danni, quando sono presenti, senza allarmismi o pretese scientifiche parziali. La legge attuale pone come irrinunciabile il "dovere" di cura, magari forzata. La Comunità San Benedetto parte dal "diritto di cura". Educare non punire, questo è il nostro pane quotidiano. Poniamo al centro la persona stimolandola all'etica della responsabilità personale. Occorrono costanza, entusiasmo, fiducia e indubbiamente norme di comportamenti condivise e motivate. Non offriamo ai giovani percorsi facili, permissivi, con omertà e trasparenza. Chiediamo un impegno costante, una lotta quotidiana. In questi ultimi trent'anni, il proibizionismo e il punizionismo hanno lasciato sulle strade del mondo 32 milioni di morti. E gli ammalati? Tutte le infezioni? Il virus dell''Hiv che serpeggia. Siamo ancora in attesa del vaccino. È una strage mafiosa. Infatti il mercato fiorisce, quasi indisturbato. Ci interroghiamo, con tanti esperti, sui seri risultati della medicina, della psicologia, della sociologia, del diritto. Non vogliamo soccombere all'inganno-droga creato dalle strategie politiche e mafiose con una caparbietà e una tenacia pari solo alla ormai comprovata inefficacia. La guerra all'offerta è fallimentare. Perché accanirsi a rivolgere la guerra alla domanda? A tante ragazze e ragazzi che vivono con l'inquietante inquilino del nichilismo? Viviamo in un contesto che vede un progressivo riespandersi del controllo sociale attraverso il diritto penale e amministrativo. Assistiamo infatti a un rifiorire del discorso pubblico delle richieste di "legge e ordine", di inasprimento dei meccanismi sanzionatori di espansione delle aree di intervento del diritto penale: "la sicurezza" nella sua accezione semplificatoria e banalizzante di mero ordine pubblico come priorità dei programmi politici, non solo delle forze di destra tradizionali ma anche dei partiti di opposizione. In direzione ostinata e contraria rispondiamo con un antiproibizionismo non ideologico ma profondo e credibile da inserire nel discorso complessivo sui diritti civili, politici, sociali e sulle vecchie nuove esclusioni. Vogliamo legare antiproibizionismo e forte critica dell'esclusione sociale. Ci sembra non solo opportuno ma come l'unica via teoricamente convincente per elaborare una metodologia all'altezza della sfida. Nessuno si libera da solo, nessuno libera un altro, ci si libera tutti insieme non a colpi di slogan intimidatori. C'è una fatica nel dialogo, nel confronto, nell'autocritica. La nostra proposta è di articolare maggiormente e diversificare i servizi pubblici (da potenziare) per ampliare il campo delle opportunità per tutti i nostri giovani. Tradotto in termini operativi ciò significa predisporre programmi a bassa soglia di accesso, incrementare programmi con utilizzo di farmaci modulati unicamente sulle esigenze di terapie individualizzate. Allestire interventi intermedi, flessibili e centrati nel contesto territoriale, fra spazi sociali e ricreativi, l'ambulatorio, luoghi igienici per consumare, le comunità terapeutiche, unità di strada, centri diurni, attività serali, case alloggio, borse lavoro... secondo una cultura della continuità e della complementarità fra servizio pubblico e privato sociale da sostenere adeguatamente. Una strategia complessiva per una varietà di offerte per tutte le tipologie di utenza (da coloro che sono disponibili a un programma drug-free a chi può essere accompagnato, con attenta pazienza, nella sua avventura, nel rispetto della dignità personale. Dal penale al sociale, dalle sanzioni amministrative a una pedagogia rigorosa e non rigida. Resteremo fermi sulla riduzione del danno senza pretese miracolistiche e di conseguenza collaboreremo per una legalizzazione di tutte le sostanze. Non liberalizzazione! Ci sforzeremo di coinvolgere tutte le Agenzie educative: la famiglia, la scuola, la Chiesa, lo sport, i mass-media, non perché siamo fautori di un pensiero e di una pratica "debole" nei confronti della complessità, ma al contrario perché abbiamo un pensiero e una pratica "forte" in termini di valori e cultura. Pratica che si fonda sui principi politicamente irrinunciabili della democrazia che affronta il dramma in crescita delle vecchie e nuove emarginazioni. Don Andrea Gallo, sacerdote, è fondatore della Comunità San Benedetto al Porto. 27/10/2008 Nessuno si libera da solo, nessuno libera l'altro, ci si libera insieme non a colpi di slogan intimidatori 27/10/2008

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L'Università abbandoni prima di tutto i suoi vizi (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

L'Università abbandoni prima di tutto i suoi vizi Maurizio maresca Non condivido il senso delle considerazioni di Mauro Barberis nel suo articolo sul Secolo XIX del 25 ottobre. Alcuni esempi, estensibili a tutte le realtà accademiche, ci aiuteranno. 1) Barberis e io insegniamo in due Università - Trieste e Udine - che si offrono a un territorio di poco più di un milione di abitanti (con iscrizioni non significative da fuori regione) e che stanno letteralmente fallendo per una politica di proliferazione di corsi (nella maggior parte dei casi frequentati da pochissimi studenti) e delle cattedre: una proliferazione, a vantaggio solo dei professori e non certo degli studenti, che probabilmente Barberis e io abbiamo favorito nei rispettivi consessi accademici. In questi giorni tutte le Università stanno chiedendo l'attivazione di nuovi corsi e di nuove cattedre. 2) L'Università di Genova, che si è rivelata nel passato strumento per la realizzazione di interessi immobiliari privati, come tutte, è popolata da una molteplicità di docenti precari di valore ai quali si è fatto credere chissà quale tipo di sviluppi scientifici e professionali. Di nuovo nella noncuranza degli interessi degli studenti. 3) L'età media nell'Università italiana - almeno al livello dei professori di prima fascia - supera i 60 anni. Nulla contro l'esperienza, ma la ricerca scientifica e la stessa didattica innovativa si fa fra i trenta e i quarant'anni. Lo insegnano le esperienze internazionali evolute, ancora nell'interesse degli studenti-utenti. 4) Noi tutti, Barberis e io in primis, siamo privi della possibilità effettiva di svolgere una ricerca efficace di segno internazionale, non tanto per la carenza di fondi (anche per quella), ma perché sono gli Atenei - e quindi noi stessi - a distribuire le risorse a pioggia e senza alcuna considerazione per il merito. 5) I nostri allievi avranno anche la possibilità di insegnare a Harvard e Oxford, come in effetti succede (anche se, temo, ancora per poco). Ma è certo che essi non hanno alcuna speranza di tornare in Italia. E in ogni caso non ne hanno l'interesse in presenza della arretratezza della ricerca e di stipendi che non premiano il merito. 6) Non parliamo dei "concorsi farsa": ad esempio, sono certo che Barberis sa già ora quali saranno i vincitori della prossima tornata di concorsi nella sua materia; come io so chi vincerà nella mia. Meglio sarebbe superare questa ipocrisia e lasciare le Università libere (salva la loro certificazione di un ente internazionale). Dal ministro Mariastella Gelmini mi attenderei, semmai, un immediato blocco delle procedure che stanno avviandosi e che consentiranno l'accesso all'Università di migliaia di nuovi cattedratici - tutti rigorosamente italiani - privi delle caratteristiche minime e di oltre cinquant'anni. Per concludere, credo sia molto giusto chiedere un aumento dei finanziamenti alla ricerca scientifica (non alla didattica - basta tagliare il 60% dei corsi esistenti!). Ma prima si deve superare il malcostume accademico italiano degli ultimi vent'anni: e proporre soluzioni (anche se impopolari). Altrimenti si genera solo la sensazione, molto precisa, che si voglia conservare l'inefficienza. Maurizio Maresca, professore di diritto europeo, è delegato dal sindaco di Genova nel consiglio di amministrazione dell'Università di Genova. 27/10/2008

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insegnanti contro il decreto della gelmini (sezione: Scuola)

( da "Mattino di Padova, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Proteste a Vigodarzere Insegnanti contro il decreto della Gelmini VIGODARZERE. Gli insegnanti di Vigodarzere prendono una posizione netta e precisa nei confronti dei cambiamenti in atto nella scuola, e lo espongono direttamente anche al presidente della Repubblica e al ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Mercoledì il collegio dei docenti dell'Istituto Comprensivo ha votato all'unanimità una mozione in cui sottolinea il proprio dissenso sui contenuti delle nuove leggi in discussione e che riguardano la scuola. Gli insegnanti di Vigodarzere, pertanto, chiedono che le proposte attualmente in Parlamento vengano ritirate e che qualsiasi proposta legislativa riguardante il mondo della scuola tenga conto dei bisogni educativi e formativi di tutti gli alunni. (Cristina Salvato)

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Berlusconi: andiamo avanti (sezione: Scuola)

( da "Libertà" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Berlusconi: andiamo avanti «Walter ha perso, si riposi per 5 anni. Di Pietro è un uomo malvagio» ROMA - Due milioni è mezzo di persone in piazza? «È la sinistra delle frottole». Veltroni? «Ha perso, vada a riposarsi per cinque anni». Dice che l'Italia è migliore di chi la governa? «Insulsaggini». Il giorno dopo il Circo Massimo, Silvio Berlusconi non fa spallucce. Anzi, ci pensa su nel lungo viaggio di ritorno dalla Cina (con tappa notturna in Kazakhstan), poi decide di rispondere in prima persona. Anzitutto replica che il governo «va avanti» con il suo programma. A cominciare da decreto scuola e nuove misure per imprese e, se i conti pubblici lo consentono, anche per aumentare le retribuzioni. Con questa opposizione, aggiunge, il dialogo è «impossibile». Tanto più se il Pd si riunisce all'Idv di Antonio Di Pietro, «un uomo malvagio». L'aereo di Stato atterra nella notte a Ciampino, niente stop a Milano. E dopo una giornata di riposo e riflessione con i suoi, il presidente del Consiglio decide di andare a visitare (per la seconda volta in pochi giorni) la mostra dell'Antiquariato di Palazzo Venezia. Così incontra i giornalisti e parte all'attacco della manifestazione del Pd. Le immagini non le ha viste. «Ma ho sentito le dichiarazioni della Questura - racconta - e non posso che dire, che questa è la sinistra delle frottole, delle invettive, delle calunnie». Veltroni, poi, «si dovrebbe rassegnare: ha perso e per 5 anni non c'è più niente da fare. Invece di fare manifestazioni, dovrebbe andarsi a riposare, per prepararsi a una bella campagna elettorale tra 5 anni. Così ci lascerebbe lavorare meglio e con più profitto per gli italiani». D'altra parte, la manifestazione di sabato è stata «certamente una dimostrazione democratica, nulla da eccepire eccetto sulle cifre; ma la più grande dimostrazione democratica - sottolinea Berlusconi - è stata il 13 e 14 aprile», quando «il Paese ci ha dato una grande maggioranza. Noi ora siamo impegnati a realizzare il nostro programma». Tanto più che «tutti i sondaggi indicano che ho un gradimento del 72%». Insomma, il centrosinistra «non sa perdere». E con questa opposizione che «sfortunatamente ci troviamo», aggiunge, «avremo il solito rapporto». Cioè, «se vorranno unirsi a noi per votare i provvedimenti nell'interesse del Paese, sono i benvenuti. E anche se daranno suggerimenti utili per il Paese». Ma «finora abbiamo avuto solo critiche. E dunque tutto questo fa parte del libro dei sogni». Ancor meno piace a Berlusconi l'idea che il Pd si ricompatti con l'Idv di Di Pietro, «un uomo malvagio, che ha mandato in galera 15 persone che poi non sono state nemmeno rinviate a giudizio, che sbraita in maniera forsennata e irragionevole». Dopo il 25 ottobre, insomma, il presidente del Consiglio mette in chiaro che non cambierà nulla. Il governo andrà avanti «a le fare cose di buon senso che sono nel programma qualunque cosa dica Veltroni o qualcun altro nell'opposizione». A cominciare dal decreto Gelmini, visto che sulla scuola c'è stata una «strumentalizzazione difficilmente definibile anche di studenti e bambini». Non solo. Berlusconi annuncia che in settimana, con il ministro Scajola, lavorerà a nuove misure «per sostenere le imprese e per fare ciò che i conti pubblici renderanno possibile anche per le retribuzioni». Uno degli obiettivi è quello di aumentare dai possibili 600 milioni il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Intanto, aggiunge il capo del governo, il centrosinistra «continui pure a sgambettare in tv, a dire le solite insulsaggini: non faranno che continuare a perdere consenso». Tanto, il dialogo «è impossibile». 27/10/2008

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A rischio anche i conversatori di madrelingua (sezione: Scuola)

( da "Arena, L'" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

SCUOLA IN SUBBUGLIO/2. Ulteriori tagli A rischio anche i conversatori di madrelingua Alle proteste contro la legge Gelmini si aggiungono anche gli insegnanti di lingua straniera, convinti che la riforma costringerà a dire addio a una figura importante per l'insegnamento delle lingue: i conversatori di madrelingua. Spiega Mariangela Persona, professoressa di francese al liceo scientifico e linguistico Fracastoro: «Un problema in più si profila all'orizzonte della scuola: la legge 133 prevede "il superamento delle co-docenze e la revisione delle compresenze". Quindi, la presenza in classe degli insegnanti di conversazione, che operano sia nei licei linguistici che in alcuni istituti tecnici, sembra fortemente compromessa. Le parole "revisione", "semplificazione", "essenzializzazione", "superamento", usate con frequenza nel testo, significano tutte tagli se non eliminazione di queste figure, per motivi economici». Aggiunge la professoressa Annie Benoit, conversatrice di francese: «E pensare che il 2008 è stato dichiarato anno europeo per il dialogo interculturale! C'è anche una contraddizione nella stessa legge: come potrà la futura scuola italiana raggiungere gli obiettivi europei ai quali fa spesso richiamo, se si tolgono queste figure? Il Parlamento europeo con la Strategia di Lisbona ha creato un quadro di riferimento per permettere a tutte le scuole europee di insegnare le lingue straniere seguendo gli stessi fini. Imparare una lingua straniera significherà sempre più essere capaci di usarla, riuscire a comprendere gli stranieri quando parlano, anche tra di loro, e riuscire a intervenire e partecipare al dialogo». «L'insegnante madrelingua di conversazione», Chiarisce la Persona, «ha una funzione importante proprio perché facilita la comunicazione guidando gli studenti e, abituandoli al confronto con altre culture e altri modi di fare e di pensare, li prepara a quella interazione con lo straniero alla quale saranno prima o poi chiamati. È così che si rafforza il dialogo interculturale. Capire l'altro, non solo nelle parole ma anche nei gesti o nelle più sottili espressioni, serve sia a migliorare la comunicazione, sia a favorire i contatti con altri popoli. E in un mondo dove l'economia ci spinge sempre più oltre frontiera, sembra davvero assurdo volere progredire senza la presenza di questo "mediatore culturale" che è anche capace di orientarsi meglio nella sua lingua sempre in evoluzione».E. Cerp.

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Università, assemblee e lezioni nelle piazze (sezione: Scuola)

( da "Arena, L'" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

SCUOLA IN SUBBUGLIO/1. Studenti e docenti fianco a fianco contro la riforma proposta dal ministro Gelmini Università, assemblee e lezioni nelle piazze di Elisa Pasetto Docenti e studenti sono tutti d'accordo: il D-day dell'università di Verona, andato in scena venerdì con l'assemblea generale convocata dal rettore Alessandro Mazzucco, la prima nella storia dell'ateneo, non è stato un punto d'arrivo. Anzi, ha dato il «la» per proseguire, in maniera ancora più motivata e decisa (e, di fatto, con il beneplacito dello stesso rettore), con la civile discussione e il dibattito informato sui lati oscuri della contestata legge 133. La settimana entrante si annuncia infatti, se possibile, ancora più ricca di appuntamenti rispetto alle precedenti. Non solo, stavolta, nei due poli universitari cittadini, ma anche per le strade e le piazze della città. In attesa che, come ha spiegato venerdì Mazzucco al popolo accademico, il ministro Gelmini annunci le linee guide per l'attuazione del decreto, in particolare sui temi scottanti che toccano la governance, il finanziamento differenziato in funzione della valutazione, lo stato giuridico, la riforma dei concorsi e le norme di stabilità. Linee che, ha confessato Mazzucco, la Conferenza dei rettori (nella cui giunta figura il massimo rappresentante dell'ateneo scaligero) auspica ottimisticamente ritoccate, soprattutto quanto a un possibile rifinanziamento della ricerca con i soldi della Finanziaria e a un ripensamento sul limite del turnover nelle assunzioni del personale, fissato per ora a una sola assunzione ogni cinque pensionamenti. PRESIDIO E ASSEMBLEE STUDENTESCHE. Continua, allargandosi dal chiostro di Veronetta anche alle facoltà del polo scientifico di Borgo Roma, il presidio organizzato dal collettivo degli studenti per informare i colleghi sulla cosiddetta riforma Gelmini, con distribuzione di materiale e invito ai numerosi momenti di discussione in programma: tre assemblee plenarie degli studenti già previste per oggi, domani e mercoledì pomeriggio al polo Zanotto. NELLE FACOLTÀ. Ma gli stessi presidi si stanno mobilitando, secondo quanto auspicato venerdì anche dal rettore, per concedere ai ragazzi assemblee all'interno delle singole facoltà. Mario Longo, preside di Scienze della Formazione, aveva già dato appuntamento per domani alle 10 al polo Zanotto (in contemporanea le lezioni saranno sospese). Mercoledì alle 16.45 (dopo la conclusione delle lezioni) dovrebbe essere la volta di Medicina. Ancora in fase di definizione gli incontri per Economia, Giurisprudenza e Scienze Motorie. CORTEO IN CENTRO. E sempre dagli universitari giunge intanto la proposta di approfittare dello sciopero generale della scuola di giovedì 30 ottobre per riunire in corteo anche a Verona tutte le componenti del mondo dell'Istruzione: «L'idea è quella di partire alle 8.30 dall'università per poi percorrere le strade del centro», anticipa Jack Salbego, del collettivo universitario. «Lo scopo è quello di coordinare e generalizzare la protesta con tutte le parti interessate, dai genitori e docenti delle elementari, ai professori e agli studenti di medie e superiori, fino a noi universitari, perché l'attacco all'istruzione pubblica riguarda davvero tutti i cittadini. Sarà un corteo apartitico: niente bandiere dei sindacati, quindi, o strumentalizzazioni politiche». LEZIONI IN PIAZZA. Ai blocchi di partenza anche l'iniziativa di alcune lezioni da svolgere «en plein air», sul modello di altre città italiane, nei luoghi più significativi del centro. «Ci stiamo muovendo per richiedere i permessi all'amministrazione», spiega Stefano Soardo, portavoce del gruppo di studenti di Lettere, che ha scelto questo tipo di protesta per preservare, in ogni caso, la continuità della didattica. «Quattro i docenti che hanno già dato la disponibilità a tenere le loro regolari lezioni all'aperto, magari in piazza dei Signori. Location che sarebbe ideale anche per la "lectura Dantis" proposta dal docente di Letteratura italiana Mario Allegri».

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Scuola, altra settimana di proteste Giovedì ci sarà lo sciopero generale (sezione: Scuola)

( da "Libertà" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Scuola, altra settimana di proteste Giovedì ci sarà lo sciopero generale ROMA - Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni. Un programma ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza che per i primi giorni della prossima settimana ha l'obiettivo primario di bloccare l'approvazione definitiva al Senato (prevista per mercoledì 29) del Decreto Gelmini. E da oggi, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Tutto confermato, anche dal Governo: il premier Silvio Berlusconi ha assicurato che andrà avanti sul Decreto Gelmini. «Hanno usato strumentalmente la scuola» ha detto Berlusconi precisando sull'università: «non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade». Contro l'approvazione del provvedimento Gelmini al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di domani, martedì 28. L'iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione. La Rete degli studenti lancia lo slogan «Avanziamo dei diritti» ed annuncia che da oggi, in tutta Italia, «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato: dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari». Ma l'appuntamento clou delle proteste è per giovedì 30, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari contro il progetto governativo. Contro i provvedimenti del governo sulla scuola si è espresso anche il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), la cui assemblea ha votato una mozione che boccia senza appello i decreti Gelmini: «I contenuti non sembrano essere il frutto di un chiaro e coerente disegno pedagogico». 27/10/2008

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cala il gelo tra cacciari e il pd veneziano - mitia chiarin (sezione: Scuola)

( da "Nuova Venezia, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Le critiche del sindaco all'ultima iniziativa del Partito democratico accendono le polemiche Cala il gelo tra Cacciari e il Pd veneziano Il coordinatore provinciale Scaramuzza: «Massimo ormai è un profeta senza popolo» Fastidio. La dura presa di distanza del filosofo dal raduno capitolino non piace al resto del partito Nessun vertice di riconciliazione lo «strappo» per il momento resta Direzione riunita per le elezioni MITIA CHIARIN «Non servono confronti e discussioni tra noi, serve soprattutto parlare ai cittadini» dice il presidente della Provincia Davide Zoggia. «Un profeta che grida senza che il popolo lo segua non serve. Il Pd ora deve stare con la gente e tra la gente. Stare nelle torri d'avorio non serve. Ecco, mi auguro che Cacciari continui a percorrere questa strada con noi», aggiunge il coordinatore provinciale del Partito Democratico Gabriele Scaramuzza. «Sconquassi? Nessuno, Cacciari è libero di esprimersi come crede ma il vero dato, dopo la manifestazione di sabato, è l'unità del partito. Ed è la cosa più importante», interviene il senatore veneziano Felice Casson. Le critiche del sindaco Massimo Cacciari alla manifestazione nazionale del Pd di sabato a Roma, hanno creato il gelo tra il sindaco e il Partito democratico cittadino. Nessun contraccolpo immediato ed evidente, i dirigenti del partito che governa Provincia e Comune mettono le mani avanti. E nessun vertice di maggioranza urgente in vista in Comune. Lo «strappo» però rimane. E pesa. Il filosofo ha gelato tutti annunciando che cercherà di portare a termine il suo mandato «e lasciare la scena ai demagoghi, coloro che hanno la vocazione a guidare il popolo. Ai Veltroni e ai Berlusconi, a destra e a sinistra». Parole a cui già dal corteo di sabato hanno risposto, critici, in tanti come il prosindaco Michele Mognato. Ieri il segretario provinciale Gabriele Scaramuzza ha escluso con forza l'esistenza di un «caso» Cacciari. «Alle parole del sindaco la risposta è stata quella del buon esito della manifestazione con la partecipazione di 600 dirigenti, iscritti e militanti del Pd veneziano - dice Scaramuzza - E anche sulla scuola, la crisi economica e i disagi delle famiglie da Veltroni sono arrivate proposte concrete, quelle di cui parlava Cacciari. Il momento è così grave che oggi nessuno può stare nella torre d'avorio: chi fa politica deve stare tra la gente e farsi carico delle sue difficoltà e richieste. Ma abbiamo fatto una scelta precisa». Chiarimenti in vista? «Entro dieci giorni convocheremo la direzione provinciale per costruire il programma in vista delle prossime elezioni provinciali del 2009, i collegi e le candidature a sindaco in 16 Comuni. Questo è il nostro impegno, gli altri discorsi li lasciamo ad altri». E il presidente della Provincia Davide Zoggia aggiunge: «Dopo cinque mesi di tempo che ad un nuovo governo si possono anche concedere, il dialogo auspicato non c'è ed anzi l'opposizione viene sbeggeggiata. Vengono proposti provvedimenti discutibili come quelllo della Gelmini». Insomma la manifestazione di Roma è servita. «Ora dobbia più che discutere tra noi dentro il partito, andare parlare ai cittadini per ricomporre un forte fronte di opposizione. Il problema non è un chiarimento. E poi Cacciari è sempre stato una prestigiosa voce critica sia nel Pci che nella Margherita ed ora nel Pd». La pensa così anche il senatore Felice Casson, che si ritrovò avversario Cacciari nella corsa a sindaco con un terremoto dentro i Ds che ha pesato anche dopo l'elezione del filosofo. «Acqua passata da molto tempo. Cacciari è Cacciari ed è libero di esprimere un dissenso. A volte ci siamo trovati d'accordo, altre no. Ma al di là della sua posizione - dice il senatore veneziano che sta lavorando all'organizzazione degli Stati generali della giustizia per il Pd - il dato più rilevante è l'unità del partito e la presa di coscienza che abbiamo idee concrete e che la vera politica si fa in Parlamento». Il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Piero Rosa Salva si dice tutt'altro che sorpreso dalle parole del sindaco. «Cacciari ci ha abituato a simili dichiarazioni. Non è la prima volta che critica l'opposizione a Berlusconi ed è noto che sul suo futuro politico da tempo ha detto che la sua esperienza di sindaco ha una durata limitata. Ma Cacciari va interpretato più che letto». Per Rosa Salva il partito deve fare il massimo sforzo ora anche per creare una nuova leader-ship che dal 2010 sia in pista per guidare ancora la città. «Io ho già detto che non ho intenzione di ricandidarmi. Oggi i vecchi restano in politica perchè non ci sono i giovani e i giovani finiscono con il non trovare spazio».

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decreto gelmini, si apre una settimana di fuoco cresce la protesta sarda (sezione: Scuola)

( da "Nuova Sardegna, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 1 - Prima Pagina Decreto Gelmini, si apre una settimana di fuoco Cresce la protesta sarda ROMA. Berlusconi dice: «Andiamo avanti: le critiche alla Gelmini sono strumentali». Ma nelle scuole e nelle università l'«Onda» è pronta per un'altra settimana di contestazioni. Anche in Sardegna lezioni in piazza e autogestioni in vista del voto al Senato e dello sciopero nazionale di giovedì. a pagina 10

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roma. il giorno dopo il circo massimo finisce con silvio berlusconi che tenta di attaccare ... (sezione: Scuola)

( da "Centro, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 5 - Attualità ROMA. Il giorno dopo il Circo Massimo finisce con Silvio Berlusconi che tenta di attaccare ... Mercoledì al Senato il provvedimento per la scuola che taglia 8 miliardi Probabile l'imposizione della fiducia ROMA. Il giorno dopo il Circo Massimo finisce con Silvio Berlusconi che tenta di attaccare a testa bassa confutando i numeri del Pd sulla manifestazione. E con Walter Veltroni che chiede invece al governo di «ascoltare» la piazza. Uno scontro a distanza tra il presidente del Consiglio e il leader democratico che si fa più aspro alla vigilia di un'altra settimana incandescente su più fronti: la riforma Gelmini della scuola, su cui Pdl e Lega sono pronte a chiedere la fiducia al Senato; la legge elettorale europea, che ricompatta il centrosinistra (dall'Udc a Di Pietro ai Democratici) e guadagna anche l'Mpa, un pezzo di centrodestra al governo. E infine la crisi finanziaria, sulla quale tante ricette sono state consumate invano. Ma è Berlusconi che non digerisce serenamente e decide di non lasciar correre l'entusiasmo sbandierato dal Pd dopo la manifestazione di ieri. «E' la sinistra delle frottole, delle invettive, delle calunnie», scandisce il premier, al suo ritorno dalla Cina, davanti a cronisti e tv. Quanto a Veltroni, sul governo ha detto «insulsaggini». «Dovrebbe rassegnarsi: ha perso e per anni non c'è più niente da fare. Invece di fare manifestazioni, dovrebbe andare a riposarsi», dice il Cavaliere, dimnenticando, evidentemente, quando era lui a organizzare manifestazioni di piazza contro Prodi, con slogan molto pesanti. La vera manifestazione democratica, dice invece adesso, è stata quella del 13-14 aprile, quando il centrodestra ha vinto largamente le elezioni. Un consenso, dice Berlusconi, confermato anche dagli ultimi sondaggi che «mi danno un gradimento del 72%». Insomma, il governo va avanti per la sua strada «qualunque cosa dica l'opposizione». Con il decreto Gelmini, nuove misure per imprese e, se possibile, anche per aumentare le retribuzioni, saranno studiate in settimana. Veltroni non replica direttamente. Ma, intervistato dal Tg1, cita l'ultimo sondaggio dell'Ispo di Renato Mannheimer, che indica un «impressionante» calo nei giudizi positivi sull'esecutivo, 18 punti da settembre a fine ottobre. E dice che «il governo farebbe meglio ad ascoltare la voce della società civile», che si è espressa anche nella «più grande manifestazione di un partito che si sia vista negli ultimi anni». Il Pd, assicura, spenderà questa 'dote' «a favore del Paese, delle piccole e medie imprese, degli operai, dei lavoratori, dei loro salari e stipendi, della scuola». A Berlusconi replicano invece a muso duro i capigruppo parlamentari dei Democratici, Anna Finocchiaro e Antonello Soro. «Non si può permettere di dire che l'opposizione si deve riposare per 4 anni e mezzo. E' una dichiarazione gravissima - affermano -. L'opposizione garantisce valori e sollecitazioni della società, è l'altro pilastro della vita democratica di un Paese». Nessuna arroganza, replicano i capigruppo del Pdl, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto che parlano di ironia di Berlusconi: questo «non vuol dire abrogare l'opposizione che avrà modo in questo periodo di farsi sentire in tutte le sedi, come del resto ha fatto finora. E' invece inaccettabile che l'opposizione usi ogni occasione per gridare che la democrazia è in pericolo per responsabilità del presidente del Consiglio o del governo». Una coda polemica riguarda anche Antonio Di Pietro, definito da Berlusconi «un uomo malvagio» per il suo passato da magistrato. «La verità è più semplice - contrattacca l'ex pm di Milano - Berlusconi non sopporta le persone libera che non vogliono sottoporsi a lui». Ma Di Pietro parla soprattutto della grande manifestazione del Pd: «Ieri abbiamo partecipato alla manifestazione del Pd in modo deciso perchè ci sentivamo a casa nostra. L'importante che è anche i dirigenti del Pd abbiano capito che sulla giustizia con Berlusconi non si può parlare, fa solo gli interessi suoi».

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roma. tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana ... (sezione: Scuola)

( da "Centro, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 5 - Attualità ROMA. Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana ... ROMA. Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni. Un programma - ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza - che per i primi giorni della settimana mira a bloccare l'approvazione definitiva (prevista mercoledì 29 ottobre) al Senato del decreto Gelmini. E da oggi, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Per contrastare l'approvazione al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona dalle 17 di martedì 28. L'iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione. La Rete degli studenti lancia lo slogan «Avanziamo dei diritti» ed annuncia che da oggi, in tutta Italia, «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato. Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari». Ma l'appuntamento clou delle proteste è per giovedì 30 ottobre, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari. Per il leader radicale, Marco Pannella, «la rivolta di professori e studenti è in realtà una rivolta contro la finanziaria di Tremonti, quella da otto minuti». Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, invita il governo a «far parlare le famiglie, far dire loro cosa vogliono». Anche il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, auspica l'avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali e la sospensione del decreto. Lapidario il commento di Antonio Di Pietro (Idv): «Ci hanno fatto vedere il grembiulino, il voto in condotta, ma si sono fregati la polpa, cioè otto miliardi di euro». Contro i provvedimenti del governo sulla scuola si è espresso anche il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), la cui assemblea ha votato una mozione che boccia senza appello i decreti Gelmini: «I contenuti non sembrano essere il frutto di un chiaro e coerente disegno pedagogico». Proteste senza sosta anche negli atenei. Gli studenti dell' Università romana Tor Vergata hanno provocatoriamente messo in vendita, per appena un euro e 50 centesimi, sul sito e-Bay la propria università. Sempre gli studenti di Tor Vergata ieri hanno raggiunto la centrale piazza dei Cinquecento, a Roma, in camice bianco e libri in mano. Una protesta creativa che ha l'obiettivo di «far conoscere alla popolazione il tragico futuro dell'università italiana». La facoltà di Fisica de La Sapienza, occupata da giorni, ha aperto alle famiglie per mostrare loro le esercitazioni.

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università, la provincia si schiera con la gelmini (sezione: Scuola)

( da "Nuova Sardegna, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 17 - Cronaca «Università, la Provincia si schiera con la Gelmini» NUORO. Si dichiarano «perplessi e interdetti», per quanto è avvenuto nei giorni scorsi nel consiglio provinciale dove con 13 voti a favore e 1 contrario, la Provincia ha deciso di uscire dal consorzio universitario, dando mandato al Cda del consorzio stesso di convocare l'assemblea e sancirne lo scioglimento e impegnando il Presidente della provincia di Nuoro a trovare una forma alternativa al consorzio. «Questa forma alternativa - scrive in una nota il direttivo dell'associazione Ochlos, che riunisce gli universitari nuoresi - non è nient'altro che la fondazione universitaria, inseguita e auspicata dal consiglio provinciale già da qualche tempo. Ci sarebbe piaciuto citare la Provincia di Nuoro, come esempio, per la sua capacità di essere, un precursore in tema di riforme propositive e socialmente condivise. Invece con rammarico dobbiamo prendere atto del fatto che la nostra Provincia ha anticipato prima e seguito poi il Ddl 133 del 2008 con tutti gli articoli ad esso connessi. Tale legge, varata dal governo nazionale di centrodestra, pubblicamente e profondamente contestata è la causa di protesta in tutte le università, scuole e piazze italiane. In particolare vorremmo portare all'attenzione dell'opinione pubblica l'articolo 16 della già citata legge dove si parla appunto della possibilità delle università di trasformarsi in fondazioni». Secondo gli universitari nuoresi, la trasformazione in fondazione «porterebbe delle conseguenze disastrose per l'università italiana». Tra le tante, secondo l'associazione, significherebbe «più tasse per tutti perché un privato non è tenuto a rispettare un tetto del 20 per cento sul fondo finanziario ordinario dell'università». E poi, scrivono gli universitari «lo statuto di ogni singola fondazione può provvedere l'ingresso di soggetti privati nel CdA e prevede anche la possibile chiusura corsi e facoltà non redditizi o scomodi. Ci piacerebbe capire - aggiungono in conclusione gli studenti - se e quanti esponenti della maggioranza del consiglio provinciale, che hanno votato la delibera a favore della fondazione, si sono recati alla grande manifestazione indetta dalle opposizioni parlamentari contro il governo nazionale e le sue leggi e quanti si recheranno alla grande manifestazione del 30 di ottobre a Roma, in difesa della scuola italiana. Diciamo questo perché ci viene difficile pensare che, amministratori responsabili e capaci, quali sono i nostri rappresentanti provinciali, possano andare a protestare contro se stessi, visto che la legge 133/08 e in particolare l'articolo 16 non è nient'altro, che quello che la maggioranza in Consiglio tenta di riproporre insistentemente in Provincia in questi ultimi mesi».

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raccolta di firme contro la riforma della scuola (sezione: Scuola)

( da "Nuova Sardegna, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

BORTIGALI Raccolta di firme contro la riforma della scuola BORTIGALI. Gli strali della riforma Gelmini rischia di provocare gravi conseguenze anche a Bortigali. Dal prossimo anno scolastico il centro del Marghine rischia infatti la chiusura del plesso scolastico che oggi fa capo all'Istituto comprensivo di Silanus. Il numero minimo di 50 alunni richiesto dalla normativa per poter tenere aperta la scuola rappresenta infatti un serio pericolo per Bortigali. Per questo motivo il sindaco Marco Mura, avvallato dai genitori degli alunni, ha deciso di passare al contrattacco con l'obiettivo di difendere la scuola locale. Il primo cittadino, supportato anche dagli altri amministratori comunali, ha diramato un comunicato per informare i cittadini che è stata avviata una raccolta di firme contro la riforma scolastica. «Vista la proposta di riforma della organizzazione della rete scolastica che prevede, tra le altre cose, la soppressione dei plessi di scuola primaria e secondaria inferiore con un numero di iscritti al di sotto dei 50 alunni - si legge nella nota del sindaco - l'amministrazione comunale di concerto con i genitori degli alunni propone una raccolta di firme da sottoporre all'attenzione delle autorità regionali competenti contro la chiusura delle scuole primaria e secondaria di Bortigali». Il documento ricorda che i contenuti della riforma Gelmini altro non fanno che incentivare lo spopolamento dei piccoli centri e favorire il pendolarismo dei piccoli studenti con tutte le conseguenze che questo comporta per le comunità e le famiglie. L'iniziativa che parte da Bortigali punta alla salvaguardia del plesso scolastico che oggi assicura la presenza delle scuole dell'infanzia, elementari e medie. Anche da Bortigali insomma si leva alta la protesta per l'onda lunga anti Gelmini che rischia di spazzare via, dai numerosi piccoli paesi, importanti punti di riferimento culturali. L'adesione alla manifestazione del 30 ottobre è assicurata. (t.c.)

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l'opposizione sociale cresce, il governo va giù (sezione: Scuola)

( da "Nuova Sardegna, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 8 - Attualità «L'opposizione sociale cresce, il governo va giù» Veltroni raccoglie l'entusiasmo, Berlusconi torna all'attacco: «Tutte frottole» Soro e Finocchiaro: «Se non rispetta le minoranze il premier mina la democrazia» ROMA. Il «day-after» del Circo Massimo è per Walter Veltroni all'insegna dell'entusiasmo. Il segretario del Pd, soddisfatto per il rilancio, ha detto di voler «spendere i frutti della manifestazione per il Paese». E sottolinea un dato: l'opposizione sociale al governo di Centrodestra sta crescendo, tanto è vero che Berlusconi sta crollando in popolarità registra un meno 18 per cento». Ma il premier non ci sta a regalare la scena a Veltroni e passa subito al contrattacco. Due milioni è mezzo di persone in piazza? «E' la sinistra delle frottole». Veltroni? «Ha perso, vada a riposarsi per cinque anni». E' stata una domenica di scontri verbali a distanza molto accesi, più da campagna elettorale. Con Berlusconi che si è impegnato in prima persona nel tentativo di sminuire la portata della manifestazione nazionale del Partito democratico e con Veltroni e i suoi (in prima fila i capiruppo Antonello Soro e Anna Finocchiaro) a cavalcare il consenso sociale e a dire che «il governo deve ascoltare e rispettare la piazza». Uno scontro a distanza tra il presidente del Consiglio e il leader democratico che si è fatto, se possibile, ancora più aspro alla vigilia di un'altra settimana che si annuncia incandescente su più fronti: la riforma Gelmini della scuola, su cui Pdl e Lega sono pronte a chiedere la fiducia al Senato; la legge elettorale europea, che ricompatta il centrosinistra (dall'Udc a Di Pietro ai Democratici) e guadagna anche il Movimento per le autonomie, vale a dire un pezzo di centrodestra al governo; la crisi finanziaria, sulla quale tante ricette sono state consumate invano. Ma è Berlusconi che ha deciso di non lasciar correre l'entusiasmo sbandierato dal Pd dopo la manifestazione di sabato. «E' la sinistra delle frottole, delle invettive, delle calunnie», scandisce il premier, al suo ritorno dalla Cina, davanti a cronisti e tv. Quanto a Veltroni, sul governo ha detto «insulsaggini». «Dovrebbe rassegnarsi: ha perso e per anni non c'è più niente da fare. Invece di fare manifestazioni, dovrebbe andare a riposarsi», dice il Cavaliere. La vera manifestazione democratica, d'altra parte, è stata quella del 13-14 aprile, quando il centrodestra ha vinto largamente le elezioni. Un consenso, dice Berlusconi, confermato anche dagli ultimi sondaggi che «mi danno un gradimento del 72 per cento». Insomma, il governo va avanti per la sua strada «qualunque cosa dica l'opposizione». Con il decreto Gelmini e nuove misure per imprese e, se possibile, anche per aumentare le retribuzioni che saranno studiate in settimana. Veltroni non replica direttamente. Ma, intervistato dal Tg1, cita l'ultimo sondaggio dell'Ispo di Renato Mannheimer, che indica un «impressionante» calo nei giudizi positivi sull'esecutivo, 18 punti da settembre a fine ottobre. E dice che «il governo farebbe meglio ad ascoltare la voce della società civile», che si è espressa anche nella «più grande manifestazione di un partito che si sia vista negli ultimi anni». Il Pd, assicura, spenderà questa dote «a favore del Paese, delle piccole e medie imprese, degli operai, dei lavoratori, dei loro salari e stipendi, della scuola». A Berlusconi replicano invece a muso duro i capigruppo parlamentari dei Democratici, Anna Finocchiaro e Antonello Soro. «Non si può permettere di dire che l'opposizione si deve riposare per quattro anni e mezzo. E' una dichiarazione gravissima - affermano - L'opposizione garantisce valori e sollecitazioni della società, è l'altro pilastro della vita democratica di un Paese». Nessuna arroganza, rispondono a loro volta i capigruppo del Pdl, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto. Berlusconi ha risposto a Veltroni «dopo i durissimi attacchi di ieri, lo ha fatto con ironia, ricordando che si è votato solo qualche mese fa e che il governo a davanti a se circa 5 anni di lavoro». Questo «non vuol dire abrogare l'opposizione che avrà modo in questo periodo di farsi sentire in tutte le sedi, come del resto ha fatto finora. E' invece inaccettabile che l'opposizione usi ogni occasione per gridare che la democrazia è in pericolo per responsabilità del presidente del Consiglio o del governo». Una coda polemica riguarda anche Antonio Di Pietro, definito da Berlusconi «un uomo malvagio» per il suo passato da magistrato. «La verità è più semplice - contrattacca l'ex pm di Milano - Berlusconi non sopporta le persone libera che non vogliono sottoporsi a lui». «Non deve piccarsi - gli risponde Antonio Leone (Pdl), vicepresidente della Camera - chi semina vento raccoglie tempesta». Un commento più che positivo sulla manifestazione è venuto dal vice capogruppo del Partito democratico al Senato, Luigi Zanda. «Dal popolo del Pd che ha partecipato alla manifestazione del Circo Massimo emerge - ha detto - una richiesta esplicita ai dirigenti del partito di unità e collegialità». Pertanto «il gruppo dirigente ha avuto la conferma che il partito è forza consistente nel Paese: quel 33 per cento elettorale sta tutto lì ed è tuttora presente nonostante i primi sei mesi martellanti di Berlusconi». Zanda ha quindi affermato che «la partecipazione di queste persone ha avuto delle caratteristiche che ci danno dei messaggi precisi: è stata rilevante non solo la quantità, e cioè il numero elevatissimo di partecipanti, ma anche l'atmosfera di straordinaria partecipazione, piena di consapevolezza e convizione, molto composta, ordinata, senza sbavature; anche gli striscioni e gli slogan erano molto seri. Questo ci deve caricare di responsabilità». Ora «la cosa più importante per noi dirigenti è che rispondiamo alla domanda esplicita della folla: essere uniti e governare collegialmente il partito. E poi ci si chiede di lavorare molto sull'organizzazione. Infatti, davanti a una base così consistente dobbiamo rispondere anche organizzativamente». La domanda di unità, riguarda anche il rapporto con gli alleati. «Veltroni - sottolinea Zanda - ha avuto un passaggio corretto: dobbiamo sapere che le alleanze sono opportune e necessarie, ma su contenuti e politiche condivise. E ora sento frasi di Di Pietro che apprezzo. Anche lui ha percepito che la richiesta della base a tutti i partiti di centrosinistra è di comportamenti unitari».

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gli studenti non mollano: rush anti-gelmini (sezione: Scuola)

( da "Nuova Sardegna, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Manifestazioni in tutt'Italia in vista del voto al Senato, giovedì sciopero nazionale Gli studenti non mollano: rush anti-Gelmini Berlusconi parla di strumentalizzazioni e dice: «Continueremo ad andare avanti» ROMA. Berlusconi a tarda sera conferma: «Andiamo avanti», anche perché le critiche al decreto Gelmini «sono strumentali». Ma gli studenti non mollano: nelle scuole e nelle università l'«Onda» è pronta per un'altra settimana di contestazioni. Un programma ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza. Tutto in vista dello sciopero nazionale. Indetto per giovedì prossimo, sarà accompagnato da una grande manifestazione di protesta a Roma e da assemblee in molte città italiane. «Andiamo avanti a governare - spiega comunque il premier -, a fare le cose di buon senso che sono nel programma, qualunque affermazione faccia Veltroni o chiunque altro dell'opposizione. Hanno usato la scuola: pensate all'università, dove non abbiamo ancora fatto nulla e già hanno mosso critiche e studenti nelle strade con strumentalizzazioni difficilmente definibili». Le rivolte dei ragazzi mirano a bloccare l'approvazione definitiva (prevista mercoledì 29) al Senato del decreto Gelmini. Altre pesanti contestazioni riguardano la legge 133 che taglia fondi per la ricerca e colpisce il turnover dei docenti che vanno in pensione. Da oggi gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Per contrastare l'approvazione della riforma voluta dal ministro al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione in piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di domani. La Rete degli studenti lancia lo slogan «Avanziamo dei diritti» e annuncia che da oggi, in tutta Italia, «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato». Ma l'appuntamento clou delle proteste è appunto per il 30 ottobre, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi e universitari contro il progetto governativo. Per il leader radicale, Marco Pannella, «la rivolta di professori e studenti è in realtà una rivolta contro la finanziaria di Tremonti, quella da otto minuti». Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, invita il governo a «far parlare le famiglie, far dire loro cosa vogliono». Anche il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, auspica l'avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali e la sospensione del decreto. Lapidario il commento di Antonio Di Pietro (Idv): «Ci hanno fatto vedere il grembiulino, il voto in condotta, ma si sono fregati la polpa, cioè otto miliardi di euro». Contro i provvedimenti sulla scuola si è espresso anche il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale). La sua assemblea ha votato una mozione che boccia senza appello la Gelmini: «I contenuti del decreto non sembrano essere il frutto di un chiaro e coerente disegno pedagogico». Teodoro Buontempo, presidente della «Destra», giudica «inquietante il silenzio dell'organizzazione giovanile di An di fronte alle sprovvedute iniziative della Gelmini e alle dichiarazioni del tutto irresponsabili di Berlusconi». Degli sprechi nelle università ha parlato il ministro Renato Brunetta: «Ci sono i baroni, i corsi per appena 10 studenti e così via». Proteste senza sosta negli atenei. Gli studenti dell'ateneo romano Tor Vergata hanno provocatoriamente messo in vendita, per appena un euro e 50 centesimi, sul sito e-Bay la propria università. Sempre gli studenti di Tor Vergata ieri hanno raggiunto la centrale piazza dei Cinquecento, a Roma, in camice bianco e libri in mano. Una protesta creativa che ha l'obiettivo di «far conoscere alla popolazione il tragico futuro della ricerca italiana». La facoltà di fisica della Sapienza, occupata da giorni, ha ieri aperto le aule alle famiglie per mostrare loro le esercitazioni e le sperimentazioni sulle materie di studio. Da oggi, poi, a Roma, partirà una settimana di lezioni all'aria aperta, in luoghi simbolo come il Colosseo. Alla Normale di Pisa, sono apparsi alcuni eloquenti. Uno diceva: «Un Paese vale quanto ciò che ricerca».

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lezioni in piazza nelle università e classi autogestite (sezione: Scuola)

( da "Nuova Sardegna, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

IN SARDEGNA Lezioni in piazza nelle università e classi autogestite SASSARI. Un'altra settimana di contestazioni nelle due università sarde e in molte scuole dell'isola. Da stamane gli studenti sassaresi delle facoltà che si sono maggiormente mobilitate (Lettere, Lingue, Scienze politiche) cominceranno a fare lezione all'aperto, in piazza Santa Caterina, nel centro storico. Sempre da oggi gli stessi universitari che si battono contro i provvedimenti governativi si sono impegnati a ritrovarsi tutti i giorni, alle 12 in punto, davanti alla sede della prefettura, in piazza d'Italia, come segno di dissenso rispetto alle scelte di Berlusconi e del ministro Gelmini. A Cagliari, nella facoltà di Scienze politiche, prosegue l'occupazione dell'aula magna, senza blocchi della didattica. Proteste sono in corso in molti altri istituti e dipartimenti. Sempre nel capoluogo, studenti e professori di Lettere e Filosofia si preparano ad altre lezioni en plein air. Autogestioni nelle scuole in tante città dell'isola: Sassari, Oristano, Cagliari sono in prima fila nel dire no alle misure adottate dal governo Berlusconi. Dopo gli scioperi, i cortei, i sit-in e le altre manifestazioni che si sono susseguite giorno dopo giorno la scorsa settimana, anche sul fronte degli istituti superiori e delle elementari si segnalano ulteriori forti dissensi sulla politica riguardante la scuola nell'isola.

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berlusconi attacca il pd "è la sinistra delle frottole" - silvio buzzanca (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 2 - Interni Berlusconi attacca il Pd "è la sinistra delle frottole" Veltroni: ascoltare opposizione e società è un dovere Lo scontro Il leader Pd: "Impressionante la caduta di consenso in un mese a mezzo" SILVIO BUZZANCA ROMA - Walter Veltroni dice «insulsaggini» e farebbe bene a ripassare fra cinque anni, lasciando governare in pace il Pdl. Silvio Berlusconi, rientrato nella notte fra sabato e domenica dall´Estremo Oriente, ci mette poco a rituffarsi nell´agone domestico. Ha subito da «eccepire sulle cifre» della manifestazione del Pd. Al punto da dire che sabato ha visto «in piazza la sinistra delle frottole, delle invettive e delle calunnie». Infine brucia ancora una volta ogni idea di dialogo. Almeno fino a quando il Pd non romperà con Antonio Di Pietro: un uomo «malvagio» che «sbraita» in «maniera forsennata». Veltroni non risponde direttamente al premier perché l´intervista al Tg1 trasmessa ieri sera è stata registrata prima delle dichiarazioni di Berlusconi. Il leader del Pd dice comunque che la cosa più bella della manifestazione di sabato, la più grande degli ultimi anni, «è che è stata serena, senza odio». Veltroni aggiunge che «per risolvere i problemi del Paese, il governo deve ascoltare la società civile, a cominciare dalla scuola. Ascoltare la società e l´opposizione è un dovere». Infine il leader del Pd sottolinea come la lune di miele del governo sia finita: «La cosa impressionante è la dimensione della caduta di consenso del governo: 18 punti percentuali in un mese e mezzo», dice Veltroni. Benzina su fuoco per i prossimi giorni. Al momento Berlusconi attacca soprattutto quella frase di Veltroni sul paese migliore rispetto alla destra che lo governa. «Sono stanco di replicare a insulsaggini come questa», taglia corto il Cavaliere. «Veltroni - continua - si dovrebbe rassegnare: ha perso e per cinque anni non c´è più niente da fare. Invece di fare manifestazioni, dovrebbe andare a riposarsi e prepararsi a fare una bella campagna elettorale tra cinque anni. Ci lascerebbe così lavorare meglio e con più profitto per gli italiani». A cominciare dalla scuola, dove il premier annuncia che si va avanti con i decreto Gelmini. Immediata arriva la replica di Anna Finocchiaro e Antonello Soro: «Il presidente del Consiglio non si può permettere di dire che l´opposizione si deve riposare per quattro anni e mezzo. E´ una dichiarazione gravissima», dicono i capigruppo parlamentari del Pd. «L´opposizione garantisce valori e sollecitazioni della società - aggiungono la Finocchiaro e Soru - è l´altro pilastro della vita democratica di una paese». Berlusconi però, sistemato il leader, affronta la questione del famoso dialogo. Che il Cavaliere risolve così: «Con questa opposizione che sfortunatamente ci troviamo avremo il solito rapporto: se vorranno unirsi a noi per votare i provvedimenti nell´interesse del paese sono i benvenuti, se hanno suggerimenti utili al paese saremo noi a votare i loro provvedimenti, ma finora sono arrivate solo critiche». E poi non si può dialogare se il Pd non rompe definitivamente con Italia dei Valori. «Come si può essere alleati con «un uomo malvagio come Di Pietro, che ha mandato in galera 15 persone che poi non sono state nemmeno rinviate a giudizio, che ha rovinato la vita di 15 persone?», chiede Berlusconi. Secondo il presidente del Consiglio, «mettersi in alleanza con un uomo del genere che sbraita in questo modo in maniera forsennata e irragionevole credo che vada a tutto disdoro di chiunque lo facesse». Di Pietro risponde subito. Ma se sono tanto malvagio, perché a suo tempo Berlusconi mi voleva ministro nel suo governo? chiede a sua volta l´ex pm. «La verità è molto più semplice: non sopporta le persone libere che non vogliono sottoporsi a lui», conclude Di Pietro.

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tre giorni per salvare scuola e ricerca (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 1 - Prima Pagina Tre giorni per salvare scuola e ricerca Mercoledì si vota il decreto Gelmini: studenti e prof in lotta per bloccarlo Proteste anche alla Normale. Viareggio: notte con gli occupanti ROMA. La settimana di lotta nelle scuole e nelle università contro il decreto Gelmini si apre con un programma denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza. Per i primi giorni della settimana l'obiettivo è di bloccare l'approvazione definitiva al Senato - prevista mercoledì - del vituperato decreto taglia fondi. Berlusconi ha assicurato che andrà avanti: «Hanno usato strumentalmente la scuola» ha detto. L'appuntamento clou delle proteste è per giovedì, quando si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari contro il progetto governativo. Alla protesta, per la prima volta dopo il '68, prende parte anche la Normale di Pisa. FRANCESCONI e PARLATO a pagina 3

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scuola, non si ferma la protesta contro il decreto gelmini (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

SIT-IN E CONTESTAZIONI Scuola, non si ferma la protesta contro il decreto Gelmini ROMA. Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni. Un programma che mira a bloccare l'approvazione del decreto Gelmini. IL SERVIZIO A PAGINA 4

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bloccheremo il ponte della libertà (sezione: Scuola)

( da "Nuova Venezia, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Ieri striscioni alla Venicemarathon, da oggi una miriade di iniziative «Bloccheremo il Ponte della Libertà» Giovedì doppio corteo studentesco con incontro a metà strada tra Venezia e Mestre Se la clamorosa protesta verrà realizzata è certa una giornata di passione per il traffico. Ma già una volta la questura è intervenuta per impedire il caos totale Ieri all'arrivo della Venice Marathon non c'erano solo appassionati e curiosi ad aspettare i corridori: circa 300 persone, tra ricercatori del Cnr, universitari, maestre, professori e studenti delle superiori si sono ritrovati all'inizio di via Garibaldi per manifestare contro i tagli decisi dal governo all'istruzione: «Il 30 ottobre bloccheremo il Ponte della Libertà», annunciano i manifestanti. Inoltre, tra la manifestazione in laguna di ieri e la «marcia» sul ponte che separa Venezia dalla terraferma, ecco una lunga teoria di assemblee, riunioni, iniziative di protesta, lezioni autogestite e quant'altro, che costelleranno la settimana sia nelle scuole del centro storico sia in quelle del resto del Veneziano, in un crescendo che giungerà all'apice giovedì. Il sit-in. I ricercatori del Cnr di Venezia e Padova erano ben riconoscibili, con il loro camice bianco da laboratorio: «I tagli alla ricerca creano un duplice danno - accusano i precari del Cnr - non riusciremo a mantenere gli standard che abbiamo ora, inoltre sono a rischio i posti di lavoro di tanti ricercatori che già non sanno quale può essere il loro futuro», urlano dai megafoni. «Devono portare rispetto per quello che significhiamo, siamo il futuro di questa nazione e non è tagliando sulla scuola che si garantisce equità per tutti», accusa Jacopo del Coordinamento degli studenti medi medidi Venezia e Mestre. «Non c'è futuro se continuano con il blocco del turnover per le assunzioni del personale docente nelle Università, con borse di studio di 600 euro per i dottorandi e i ricercatori», accusa Marco della rete per l'autoformazione. I bambini. Per i più piccoli è stato organizzato un gioco dell'oca sul precariato dell'istruzione, con tanto di mega-dado e caselle. Una ventina di bambini indossavano magliette con scritte e slogan contro il maestro unico e i tagli all'elementare. Il programma. Fitto il calendario per questa settimana: si inizierà da oggi in un'aula autogestita concessa dal rettore di Ca' Foscari a San Basilio, dove per tutta la giornata si terranno incontri, riunioni e assemblee per organizzare le iniziative. Piazza San Marco. Gli studenti universitari e gli studenti medi hanno in programma per la mattinata di martedì una lezione tenuta da vari docenti a San Marco, sfidando i divieti di manifestazione che sono tutt'ora vigenti in Piazza. Gli studenti delle scuole superiori intanto non escludono proteste analoghe, con lezioni svolte nei campi veneziani durante la settimana, oltre a partecipare alla protesta in Piazza San Marco. La candelata. Il coordinamento per la difesa della Scuola pubblica ha indetto per domani alle 18 in campo San Geremia una veglia con tanto di candele accese per protestare contro il decreto Gelmini che dovrà essere approvato dal Senato tramite il voto di fiducia, secondo quanto preannunciato dal ministro e dal premier Silvio Berlusconi. Occupazione. Gli studenti hanno intenzione di occupare da oggi l'Itas Vendramin Corner. I licei Foscarini, Benedetti e Tommaseo, assieme agli istituti Barbarigo e Sarpi hanno invece in programma per mercoledì le notti bianche, ovvero dopo le regolari lezioni durante la mattina, dal pomeriggio fino a tarda sera ci saranno momenti d'incontro con assemblee, conferenze e iniziative sul tema della scuola pubblica. Blocco del Ponte. Il 30 ottobre, data dello sciopero degli stati generali della scuola, gli studenti universitari e quelli delle superiori di Venezia e Mestre ci riprovano: l'ipotesi che hanno avanzato è un duplice concentramento per la mattina, uno in partenza da piazzale Roma verso Mestre e uno da Mestre verso piazzale Roma, con l'incontro simbolico a metà del Ponte tra i due nuclei di manifestanti. Sarà da vedere se ci sarà il permesso da parte della questura, visto che la manifestazione del 10 ottobre, prevista inizialmente con percorso sul Ponte della Libertà, era stata impedita, salvo poi partire dal Tronchetto e creare più disagi. L'autogestione. Il liceo Artistico di Venezia è la prima scuola veneziana che entra in autogestione a partire da oggi per almeno tre giorni, tutte le attività sono state concordate con il preside: ci saranno laboratori, dibattiti e altre attività incentrate sulla protesta che in questi giorni sta tenendo banco in tutta Italia. Terraferma. Dopo il Franchetti e il Gritti, tocca ad altri due istituti superiori mestrini unirsi al dissenso che infiamma le piazze. Questa mattina a rimanere fuori da scuola saranno gli studenti dell'istituto magistrale Stefanini, che, anziché fare lezione, hanno organizzato un sit-in sulla scorta di quanto pensato dai colleghi dell'Istituto di via Muratori, il tecnico statale Gritti, che si trova poco lontano. Dibattito. Sciopero con dibattito allo Stefanini, mentre ad organizzare un sit-in e dei banchetti fuori dall'entrata, saranno gli studenti della succursale mestrina dell'Istituto statale d'arte. I ragazzi della scuola che si trova all'angolo tra via Tasso e corso del Popolo, poco distante dal Franchetti, hanno deciso di non essere da meno dei loro compagni che hanno manifestato nei giorni scorsi. «Proteste «costruttive» - spiegano i manifestanti - per cercare di approfondire e far capire anche a chi non è a conoscenza cosa prevede il decreto legge». Sia i ragazzi del Gritti che quelli dello Stefanini hanno infatti stilato due documenti nei quali è contenuto il proprio pensiero. Tam tam. E giovedì annunciano già di voler partecipare in massa al corteo sul Ponte della Libertà. «Per oggi - spiega Jacopo, studente del professionale Volta di via Asseggiano - a scioperare saranno l'Istituto d'arte e lo Stefanini, ma non è detto che a stretto giro non ci siano altre iniziative. Decidiamo giorno per giorno e nel frattempo organizziamo il corteo di giovedì al quale parteciperanno anche i licei mestrini». Corteo. Sabato gli studenti del classico hanno sfilato alla Family Run con delle magliette create apposta per l'occasione. «Giovedì - spiega Federico Damin del Franchetti - faremo sentire la nostra voce al corteo». Idem dicasi per i ragazzi del Gritti. «Giovedì - conferma Michael Giacomello - ci saremo tutti». Fame. A partire da questa mattina all'istituto di via Muratori, è in programma uno sciopero che poco ha a che fare con le «riforme» del ministro Gelimini, ma con il caro-vita. Non prevede l'abbandono delle lezioni, ma il digiuno da panini, caffè, tost, gelati, tramezzini. Gli studenti per tre giorni sciopereranno contro il bar della scuola, che - sostengono - ha alzato eccessivamente i prezzi, aumentando di un buon 20% il costo dei prodotti. «Ci porteremo il cibo da casa - precisa - Michael e non usufruiremo del bar, perché i prezzi sono lievitati e non lo riteniamo giusto». La protesta dilaga davvero.

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il silenzio della gelmini è la causa della nostra mobilitazione apartitica (sezione: Scuola)

( da "Nuova Venezia, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

LA LETTERA «Il silenzio della Gelmini è la causa della nostra mobilitazione apartitica» I rappresentanti dei ragazzi in Senato accademico: «Ecco perché siamo scesi in campo assieme» Considerata la rilevanza che stanno assumendo anche nella stampa locale le agitazioni nelle università, è utile ribadire i contenuti qualificanti del disagio provato dagli studenti universitari. Ricordiamo innanzitutto che le preoccupazioni non nascono oggi: già a luglio, subito dopo la presentazione del ddl Tremonti-Brunetta, il Senato Accademico di Ca' Foscari ha inviato al ministero una mozione votata all'unanimità contraria ai tagli a finanziamenti e turn-over, mentre il presidente del Consiglio degli studenti ha scritto a tutti gli iscritti all'ateneo per informarli della situazione; inoltre ha esteso le proprie preoccupazioni al Consiglio nazionale degli studenti e agli studenti membri del Comitato universitario nazionale. In particolare, ci si è rivolti al ministro Gelmini, affinché si esprimesse in merito ai provvedimenti del governo e presentasse una sua proposta e un sua idea su come riformare il sistema universitario. Finora nessuna risposta. La drammaticità della situazione scaturisce proprio da questa attesa. Da luglio gli atenei italiani non hanno più avuto alcuna risposta chiara e le uniche certezze sul tavolo restano i tagli pluriennali al fondo di finanziamento ordinario, nonché il blocco parziale del turn-over e l'invito alle università a trasformarsi in fondazioni di diritto privato. Questa mancanza di comunicazione e il continuo procrastinamento di un pronunciamento infonde a studenti, docenti, ricercatori e personale tecnico-amministrativo un profondo senso di abbandono e irrilevanza. Come studenti sappiamo per primi che l'università ha bisogno di cambiamenti radicali, ma l'atteggiamento del ministro trasmette la sensazione che l'università e i suoi componenti siano insignificanti, tanto da non rendere necessario coinvolgerli nel processo di riforma. Gli studenti non intendono mantenere lo status quo, ma il governo crede veramente di poter risolvere problemi come gli sprechi e le baronie tagliando i fondi agli Atenei in maniera indistinta? Il messaggio che recepiamo finora è quello di un governo che preferisce gli annunci alle riforme. Lo sconforto è grandissimo, eppure il ministro non è nuovo ad atteggiamenti del genere. Pochi nominano il fatto che da questa estate migliaia di laureati in tutta Italia che aspirano a intraprendere la professione d'insegnante sono stati lasciati nel limbo. Senza giudicare nel merito la sospensione delle iscrizioni alla Scuola di specializzazione per insegnanti delle secondarie, l'assenza di una proposta alternativa per ottenere l'abilitazione all'insegnamento crea di fatto un blocco dell'accesso alle scuole secondarie. Nel silenzio più assordante, migliaia di giovani sono stati privati delle prospettive e costretti a un'attesa che li costringe a un'insensata perdita di tempo. In tutta questa situazione, si stigmatizzano silenzio, noncuranza o connivenza di molti docenti che siedono in Parlamento o addirittura nel governo, interessati parrebbe più al proprio benessere che a quello di studenti e atenei di provenienza. I movimenti che nascono fra gli studenti si giustificano quindi dalla crescente sensazione di essere irrilevanti agli occhi dei governanti e senza prospettive. Confinati in uno stato di limbo permanente, immersi in un crepuscolo che divora una a una le aspettative, gli studenti si ritrovano assieme e indipendenti da qualsiasi credo politico per rompere il muro di oblio che li circonda e a chiamare governo e politici ad assumersi le proprie responsabilità nei confronti delle generazioni future. Laura Amato Matteo Gubitta Diego Mantoan rappresentanti degli studenti nel Senato accademico Università Ca' Foscari

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saigon e il '68 tra il traffico di corso vercelli - raffaella paisio (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina III - Torino Saigon e il �68 tra il traffico di corso Vercelli RAFFAELLA PAISIO Liceo Giordano Bruno. Sabato 25, ore 8. è appena finita la prima notte bianca di protesta contro il decreto voluto dal ministro Gelmini. Lentamente albeggia. Nessuno dei ragazzi ha chiuso occhio. Incluso un drappello di professori rimasto coi "marmocchi". Tra poco c´è comunque scuola. Arriva anche chi ha dormito nel suo letto. Volti freschi accanto a facce tirate: «Sembri un prof» sento dire da uno che ha dormito a casa, a uno che non ha chiuso occhio. Come dire, stai a pezzi. Arriva la preside, distesa. Poi prof coi giornali di oggi. Si parla anche di noi. Fotocopie. Stupore. Una punta di orgoglio per come si sono comportati i ragazzi. Suona la campanella. Appello in classe. Poi è autogestione. Come al solito c´è quello che ha fame. Ore 10.30: si fa lezione in strada, occupato un tratto di corso Vercelli. Due corsie restano libere. Il traffico scorre. I genitori hanno organizzato un servizio di sicurezza. Hanno anche le pettorine arancione fosforescente. Si alza uno striscione: Giordano Bruno. Arriva una cattedra. Viene piazzata sull´asfalto. Seguono sedie, studenti e insegnanti col megafono. Prima ora: storia dei movimenti di protesta: la società civile dal 1868 ad oggi, passando per Chicago e Saigon, il 68. Sembra l´università. Ma è corso Vercelli, imbocco della Torino Milano. Accanto a noi un traffico bestiale. Il prof Gullusci fa sentire musica, parla di ripudio della violenza, movimenti di protesta, piazze e manifestazioni come momenti di scoperta di sé e della propria appartenenza alla collettività. I ragazzi ascoltano. Annuiscono. Ore 11, secondo round, nessuno si muove: ex cattedra Matteo Saudino, megafono in mano, tre ore di sonno sulle spalle. Lezione dal titolo complicato: "branding dell´istruzione". Il prof cita Naomi Klein. Si pone domande. Quelle che molti hanno in testa. A proposito di una scuola finanziata dai privati. Cosa significherebbe avere sponsor a scuola? Soldi, ok. Ma poi, pubblicità o cultura? Studenti o consumatori? Alle 12 in classe. Contrappelli. Poi a casa. Domani si ronfa.

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striscioni per l'ateneo sui palazzi della città (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 7 - Udine «Striscioni per l'ateneo sui palazzi della città» LA PROPOSTA Salgono i toni della protesta universitaria in città. Fino al punto da invogliare gli studenti a esporre sulle finestre delle loro case striscioni di protesta che recitano: «Noi la crisi non la paghiamo» oppure «Adotta un ricercatore italiano», ma anche «Soldi sprecati? Tagli mirati» e «Gelmini: uno dei tanti burattini». E ancora: «Cari professori. facciamo lezione fuori!», «Ci credevate tutti aspiranti tronisti e veline? Vi sbagliavate facile governare un popolo di ignoranti». Questi gli slogan pensati dai ragazzi per sensibilizzare il capoluogo friulano sui tagli previsti dalla legge Tremonti che blocca lo sviluppo dell'università. La proposta è stata lanciata sul blog controinformazionestudentesca.wordpress.com e, molto probabilmente, sarà illustrata nel corso dell'assemblea che stamattina, alle 9, si terrà nella facoltà di Scienze della formazione, in via Margreth. Domani, invece, docenti, ricercatori e studenti, si confronteranno nell'incontro di ateneo che si terrà, alle 17, nel polo scientifico dei Rizzi. Tutto ciò in attesa del Senato straordinario di mercoledì che analizzerà la richiesta presentata dagli studenti di indire gli stati generali. Per l'occasione, gli universitari hanno organizzato un presidio davanti a palazzo Florio, a partire dalle 9.

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battaglia sulla gelmini in provincia - gino li veli (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina III - Torino Battaglia sulla Gelmini in Provincia Stamani consiglio aperto. E il Pdl in piazza Castello difende la ministra Domani sera fiaccolata con prof e genitori Negli atenei nuova mobilitazione GINO LI VELI Nonostante il forfait del ministro Gelmini, che ha deciso di "saltare" l´appuntamento di domani sera al Centro congressi dell´Unione industriale, la mobilitazione all´Università e nelle scuole torinesi non si ferma. Anzi, in vista dell´appuntamento dello sciopero generale di giovedì, si moltiplicano le iniziative. Che non sono quelle di semplice protesta. Ci sono anche quelle istituzionali. Come il consiglio provinciale aperto, in programma oggi a partire dalle 9, nell´aula di piazza Castello. Luogo scelto anche dagli esponenti del Pdl (i capigruppo in Comune e in Provincia) per «fare controinformazione» sul provvedimento del ministro: secondo loro «sono state fornite troppe notizie sbagliate sul decreto». Cercheranno di convincere che quel provvedimento ha elementi positivi. Nel pomeriggio, intanto, nella sede della Cgil, rappresentanti sindacali delle scuola incontreranno quelli dei tre enti locali. Ma la mobilitazione più forte, ovviamente, riguarda studenti e genitori. Il coordinamento di questi ultimi, ad esempio, ha mantenuto, ad esempio, la manifestazione programmata per domani sera, in contemporanea con l´arrivo della Gelmini. «Il ministro non viene ma noi ci saremo» dicono quelli del coordinamento. Il presidio, sempre in piazza Castello, davanti alla prefettura, dovrebbe prendere forma con una fiaccolata e gli striscioni delle tante scuole in agitazione. L´elenco dei licei e degli istituti bloccati («ma non si tratta di occupazione» precisano gli studenti) è davvero lungo. Ogni scuola ha scelto vari modi di contestazione. In alcune ci sono in parte, lezioni regolari e assemblee al mattino. Il pomeriggio ci sono i laboratori alternativi. Ci sono le lezioni in piazza (gli studenti del Gioberti, nell´area davanti a Palazzo Nuovo). C´è l´agitazione che prosegue anche la notte, con gli studenti, sorvegliati da alcuni insegnanti d´accordo sulla protesta, che si fermano nelle aule, tra canti, musiche e cibi e torte preparate dai genitori. Lo hanno fatto quelli del liceo scientifico Giordano Bruno, stasera lo faranno quelli dell´Einstein, domani e mercoledì quelli del classico Cavour. Una forma di protesta su cui oggi decideranno le assemblee dell´Avogadro, del Peano, del liceo Spinelli, dell´Arduino, del Gobetti Marchesini e del liceo Regina Margherita. Sono quasi una cinquantina le scuole che tra oggi e mercoledì saranno «mobilitate». La protesta prosegue pure a Palazzo Nuovo e al Politecnico. Qui, oggi vengono sospese le lezioni, dalle 10 alle 12,30, in occasione della conferenza d´ateneo. Sarà trasmessa anche nelle aule per favorire la partecipazione degli studenti. SEGUE A PAGINA V

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da domani autogestione al marinelli e al copernico (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 7 - Udine Da domani autogestione al Marinelli e al Copernico NEI LICEI Anche al liceo scientifico Marinelli soffia vento di protesta. Nell'istituto di viale Leonardo da Vinci i ragazzi, per domani e mercoledì, stanno pensando all'autogestione. Già sabato, infatti, nelle classi circolavano gli elenchi delle adesioni. E in ogni aula i ragazzi avevano esposto il testo del decreto Gelmini che mercoledì sarà votato in Senato. Anche gli studenti del Marinelli, insomma, per capirci di più inviteranno sindacalisti e rappresentanti istituzionali a discutere sulla riforma che introduce il maestro unico, taglia i posti per insegnanti e collaboratori scolastici e aumenta il numero degli studenti per classe. Stesso copione al liceo scientifico Copernico dove gli allievi hanno messo a punto un dettagliato programma di interventi. Anche qui l'autogestione scatterà domani per proseguire fino a mercoledì. Nella scuola di via Caccia, oltre ai rappresentanti sindacali, sono attesi il sindaco, Furio Honsell, l'assessore comunale, Kristian Franzil, il consigliere regionale, Paolo Ciani, e vari consiglieri comunali. Il programma ha ottenuto il via libera del dirigente scolastico, Andrea Carletti. Al Copernico le iniziative si terranno nella palestra dell'istituto per consentire a chi vorrà seguire le lezione di entrare in aula.

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una lunga notte di protesta davanti alla prefettura (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 7 - Udine Una lunga notte di protesta davanti alla Prefettura Martedì sera genitori, insegnanti e collaboratori scolastici accenderanno le fiaccole per dire «no» all'approvazione del decreto Aspettando la mezzanotte con le fiaccole accese per dire «no» all'approvazione del decreto Gelmini. Salgono le adesioni all'iniziativa organizzata dal Coordinamento per la difesa della scuola pubbliche che domani, alle 21, darà il via alla fiaccolata di protesta. Davanti alla prefettura si troveranno insegnanti, collaboratori scolastici, studenti e anche diversi genitori hanno assicurato la loro presenza. L'iniziativa non passerà inosservata. Basti pensare che il Coordinamento attraverso i volantini che sta distribuendo in città invita a preparare non solo le fiaccole, ma anche le torce, le candele, i lumini, le lampade a petrolio e addirittura i caschi da minatore. «Accendiamo le nostre luci - spiega la segretaria provinciale della Flc-Cgil, Franca Gallo - per dire il "no" allo smantellamento del sistema d'istruzione pubblico statale e "si" alla qualità, alla libertà, all'inclusività della scuola della Repubblica». Da qui l'organizzazione della protesta che proseguirà fino oltre la mezzanotte. L'obiettivo è attendere l'alba del giorno in cui il decreto Gelmini sarà sottoposto alla votazione del Senato per invitare i politici a respingere il provvedimento. Questa però non è l'unica manifestazione di protesta pensata per domani. Dalle 15 alle 18,30, nel parco "Brun" di piazzale Chiavris, infatti, i genitori raccoglieranno firme contro la riforma che introduce il maestro unico, taglia il numero degli insegnanti, dei bidelli e degli amministratori e riduce il tempo scuola. E così nel parco tra i bambini impegnati nei loro giochi, le mamme e i papà si immedesimeranno con le letture animate e coordineranno gli spettacoli musicali e le animazioni per i più piccoli. In chiusura cioccolata per tutti. Le famiglie scendono in piazza perché temono che la riforma penalizzi il tempo pieno e faccia venir meno i livelli qualitativi che caratterizzano la didattica soprattutto nelle scuole primarie. (g.p.)

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sello, occupazione tra dibattiti, musica e lezioni (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Previsti anche corsi di autodifesa per le ragazze. I manifestanti assicurano: sarà una protesta non violenta. Chi vorrà restare in classe potrà farlo nelle succursali delle vie Diaz e Gorizia Sello, occupazione tra dibattiti, musica e lezioni Da oggi fino a mercoledì la sede dell'istituto d'arte resta in mano agli studenti contrari alla riforma Gelmini I ragazzi si autofinanziano con 850 euro di GIACOMINA PELLIZZARI All'istituto d'arte Sello tutto è pronto per l'occupazione. Stamattina circa 300 studenti prenderanno possesso della sede di piazza Primo maggio dove fino a mercoledì organizzeranno concerti, dibattiti, corsi di fotografia, ma anche di autodifesa rivolto soprattutto alle ragazze. E in serata un centinaio di ragazzi stenderà il sacco a pelo per trascorrere la notte dentro l'istituto. Il programma è ricco di iniziative: trascorsa la mattinata a mettere a punto la logistica, gli studenti si allieteranno con la musica di Antonio Della Marina. In serata, invece, un'esperta in materia di lavoro terrà una conferenza sul rapporto scuola-lavoro e sulle esperienze sempre lavorative vissute dagli immigrati. Domani, invece, gli stessi studenti del Sello, dalle 10.30 alle 11.30, incontreranno il poeta Pierluigi Cappello, mentre dalle 14.30 alle 15.30, si confronteranno con Paolo Cantarutti di Radio onde furlane. E se il giorno seguente, dalle 8.30 alle 11, il giornalista Gianpaolo Carbonetto si soffermerà sul significato della protesta non violenta, nella tarda mattinata, dalle 11.30 alle 13.30, il direttore della Cei Youth orchestra, Igor Coretti, proietterà i suo video nelle aule occupate. Nel corso delle tre giornate di occupazione, però, ci sarà spazio per gli approfondimenti ambientali e pedagogici, ma anche per gli happening che grazie alla creatività degli aspiranti artisti non mancheranno di stupire. E chi vorrà seguire le regolari lezioni potrà farlo nelle succursali di via Diaz e via Gorizia. A vigilare sulla protesta sarà il gruppo di vigilanza, composto da alcuni minorenni, che avrà il compito di espellere tutti coloro che saranno trovati in possesso di sostanze stupefacenti e alcolici. Quella dei ragazzi del Sello vuole essere una protesta non violenta. Il dirigente scolastico, Antonio De Ruosi, infatti, continuerà a lavorare nel suo ufficio e quindi a tenere sotto controllo la situazione. Tant'è che i lavori di due commissioni didattiche già programmati per questa settimana non troveranno ostacoli tra i manifestanti. L'attenzione è massima. Basti pensare che per evitare di accendere i fornelli, ieri, i ragazzi sono andati a fare la spesa e hanno privilegiato i piatti freddi a base di tonno. Ma anche la frutta e tanto pane e nutella. In ogni caso, i manifestanti possono contare sul sostegno di alcune mamme disposte a cucinare per loro. «Abbiamo tentato - ripetono i ragazzi - di rendere legale una cosa illegale». In effetti si sono premurati di chiedere l'autorizzazione dei genitori per i minorenni che hanno aderito all'iniziativa e di proporre al preside un progetto per la valorizzazione della scuola che prevede momenti di intrattenimento artistico in centro con i bambini. Lo faranno finanziando le iniziative con quel che resterà del fondo occupazione. I ragazzi, infatti, per sostenere le spese di noleggio degli impianti acustici e alimentari si sono autotassati e hanno raccolto circa 850 euro. Salvo cambi di programma, l'occupazione si concluderà giovedì con la partecipazione al corteo studentesco lungo le vie del centro. E da venerdì tutti in classe per seguire le lezioni.

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gli studenti mettono all'asta su "ebay" gli atenei romani - viola giannoli (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina III - Roma La protesta Gli studenti mettono all´asta su "eBay" gli atenei romani VIOLA GIANNOLI A. A. A. cercasi disperatamente acquirente per le università di Roma. L´ultima provocazione anti-Gelmini è un´asta sul web per l´acquisto della Sapienza e di Tor Vergata, al modico prezzo di partenza di un euro. è stato Guido 4313 a mettere per primo in vendita su "eBay" "l´usato garantito" della Romanina. «Il complesso universitario - recita l´annuncio - sorge nel verde, in zona Roma sud-est. è composto da diverse facoltà con ampio parcheggio, aule, laboratori e bar. Compresi nel prezzo i professori, gli studenti e il loro futuro, da manipolare a vostro piacimento. Un gadget essenziale per chiunque voglia fare dell´università un ente privato accessibile a pochi». Ma quando l´offerta per Tor Vergata è arrivata a 1.300.050 euro l´annuncio è stato oscurato. Tra novanta giorni, invece, potrebbe avere un nickname il "nuovo proprietario" della Sapienza. L´immobile di piazzale Aldo Moro, «semi-arredato uso ufficio» è in vendita «causa tagli al fondo di finanziamento ordinario». L´acquirente dovrà però sobbarcarsi le spese di ristrutturazione. Forse per questo l´offerta è ancora ferma a un euro. LAURA MARI A PAGINA III

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laggiù c'è un sogno, venezia (sezione: Scuola)

( da "Nuova Venezia, La" del 27-10-2008)
Pubblicato anche in:
(Mattino di Padova, Il)

Argomenti: Scuola

Da Stra il lungo serpentone si è snodato attraverso la riviera del Brenta fino a Riva Sette Martiri Laggiù c'è un sogno, Venezia Tra fatica e ritualità la grande corsa contro se stessi I top runner arrivano su un barcone color rosso fuoco, traghettati a forza di braccia e corda dall'altra sponda del Brenta. Sono una trentina, la maggior parte color cioccolata, avvolti in ampi teli d'argento che ne preservano i preziosi muscoli facendoli assomigliare a tanti Erote, mitico fanciullo greco alato. Sono loro, gli ultimi arrivati, la ciliegina della grande festa Venicemarathon. Rappresentano il lato agonistico di una giornata che ha altri protagonisti, meno famosi, meno celebri, certo più umani. A loro, all'esercito dei normodotati, interessa solo arrivare fino in fondo, vedere Venezia, i suoi ponti, riva Sette Martiri. Ed è un'idea fissa che li accompagna di corsa per 42 chilometri e 195 metri. Un'enormità. Ma il vero spettacolo inizia molto prima del colpo di pistola dello starter che fa sobbalzare i cuori e scattare i cronometri. Già alle 8, complice l'ora legale, Stra è presa d'assalto dalle auto, dai maratoneti che improvvisano strip e vestizioni a carciofo. Man mano che il sole si tinge d'oro, maglie e magliette volano dappertutto. Il serpentone si allunga, s'accorcia, s'incanala nei vari tunnel, nei rispettivi steccati. Ognuno ha il suo pettorale, ognuno ha il suo obiettivo, giusto che il gregge sia inscatolato secondo le proprie possibilità. Il muro di villa Pisani assiste impotente. Qualcuno nell'attesa fa stretching, la maggior parte lo usa come bersaglio per l'ultima pipì, come in una sorta di rito propiziatorio. Non c'è rispetto per l'architettura. Del resto la dea maratona ha bisogno dei suoi sacrifici e poi bisogna pure liberarsi di ogni peso superfluo. Sulla linea di partenza sono appostati i cicloni. Sono appena in quindici, una sola è donna ed è l'unica ad avere già la vittoria in tasca. In alto appare un elicottero. Volteggia, gira su se stesso, strappa applausi, urlacci, saluti. Tutto fa spettacolo e tutto serve per allentare la tensione in attesa della partenza. L'aria del grande evento la regalano la Lamborghini della Polizia, la bellezza di Maurizia Cacciatori, la fanfara dei bersaglieri della Riviera del Brenta che intona l'inno di Mameli. Inevitabilmente il brivido si trasforma in emozione appena s'abbassa la bandiera tricolore. Sono le 9.20, il serpentone s'agita, saltella da una parte all'altra, come a cercare una propria dimensione, una personale dignità. E' come al mare, dove c'è chi tira fuori il petto per mostrare i muscoli. Qui ci si spintona, si ride, schiamazza, quasi a voler esorcizzare la paura di non farcela. Correre una maratona per chi ha i numeri alti, quelli che solitamente arrivano al traguardo quando gli altri sono già sotto la doccia, è una sfida totale, contro se stessi, i propri muscoli, il cuore e le sue aritmie, quella pazza idea di volerne uscire vivi, di poter giurare che in fondo Venezia non è tanto lontana da Stra. Finalmente si parte, volano le maglie e si ripete il consolidato rito degli extracomunitari che recuperano quanto è gettato via. Quest'anno c'è anche qualche italiano a fare da spazzino privato. Anche questo è un segno dei tempi, della recessione e della povertà dietro l'angolo. Parenti e amici sono ammassati lungo la strada. Spunta un cartello: «Toni, siamo qui e vogliamo 3h59'». Poi un altro: «Nonna, anche se arrivi ultima sei la migliore». Le orchestrine rompono la monotonia, trombe, fischietti e urlacci accompagnano la fatica di chi stoicamente sfida l'elettrocardiogramma. Non mancano neppure gli striscioni contro la Gelmini e la sua pazza idea di contrabbandare un banale «tiriamo la cinghia» in «storica riforma». La gente della Riviera si riversa in strada, ad applaudire rendendo la festa uno spettacolo. I ristori servono a prender fiato. Ci si ripete all'infinito: l'importante è arrivare, alla faccia del tempo e delle gambe che fanno male. E la sofferenza, lo stringere i denti, accomuna tutti. Il correre tutti insieme permette di allacciare nuove amicizie. Le più carine sono le più ricercate. Qualche battuta, qualche timido approccio, qualche velato corteggiamento, tutto serve, ma tutto spesso si rivela inutile. Il fiato scarseggia, le parole meglio conservarle. L'importante è concentrarsi, sul ritmo, sulla falcata da mantenere, sulla fisionomia della bella biondina che ti corre davanti. Anche questo permette di non pensare al sudore che scivola innaffiando gli occhi. E poi non c'è niente di meglio per rallegrarsi la vista. Finalmente appare la Malcontenta, la mezza è dietro l'angolo, Mestre è vicina. Il lungo ponte della Libertà è vissuto come una liberazione, Venezia come un miraggio. E' fatta. Si arriva, a costo di passeggiare. Gli ultimi ponticelli sembrano dei Kilimangiaro, i piedi a fatica si alzano da terra, riescono ad evitare di strisciare. La bella giornata di sole trasforma il popolo di turisti in tante comparse di un film che ti fa venire in mente come la vita sia davvero meravigliosa. San Marco sorride, il campanile sembra invece quasi scuotere la testa. Chissà cosa pensa nel vedere con quanta caparbietà si trascinano gli uomini-formiche... Il chip gracchia sul traguardo. E' finita. Più in là una ragazza infila al collo una medaglia. Avresti voglia di baciarla. E di invitarla a cena.

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scuola, al via due fiaccolate (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 1 - Empoli Scuola, al via due fiaccolate Una stasera a Empoli e l'altra mercoledì a Castello EMPOLI. Il fermento anti-Gelmini non si placa. Stasera ci sarà una fiaccolata per le vie del centro. Partirà alle 21 da piazza Don Minzoni, davanti alla stazione, e raggiungerà piazza della Vittoria per poi confluire in piazza Farinata degli Uberti, attraverso via del Giglio. E non ci saranno solo i giovani ma anche genitori e insegnanti. A Castelfiorentino sabato scorso un centinaio di persone si sono ritrovate in occasione dell'iniziativa "Tutte e tutti per la scuola pubblica" per esternare la loro preoccupazione sulla scuola. «E' emersa la necessità urgente di costruire iniziative di mobilitazione e di informazione nel territorio dove abitiamo - hanno detto alcuni dei partecipanti - ecco perché è importante partecipare alla fiaccolata che si terrà mercoledì alle 21 con partenza dalla scuola Enriques in via Duca D'Aosta». «Il nostro gruppo, che è formato da singole cittadine e cittadini - spiegano ancora gli organizzatori - ha preso vita dalle adesioni di genitori e insegnanti, fuori dall'influenza dei partiti e da organizzazioni varie».

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e al viscontino un coro per saviano (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina V - Roma La protesta dal Tasso al Virgilio E al Viscontino un coro per Saviano La protesta studentesca non dà tregua. è toccato al Virgilio, ancora occupato, aprire la giornata con una lezione in via Giulia sulla crisi economica. Dopo il pranzo sociale, gli studenti hanno raggiunto piazza Vittorio per la lezione all´aperto di Editoria della professoressa di Tor Vergata Luisa Capelli. Un centinaio di studenti del Tasso, del Visconti, del Righi, dell´Albertelli, del Cavour e del Russell hanno seguito e preso appunti. La "domenica bianca" ha coinvolto anche le medie inferiori. Al "Viscontino" si è tenuto un dibattito sulla riforma Gelmini e il concerto del coro polifonico dedicato a Roberto Saviano. In piazza dei Cinquecento gli studenti di Tor Vergata in camice bianco hanno fatto opera di informazione. (viola giannoli)

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i bambini "occupano" la sapienza lezioni di fisica contro la gelmini - laura mari (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina V - Roma I bambini "occupano" la Sapienza lezioni di fisica contro la Gelmini I docenti spiegano ai più piccoli "Slitterà l´avvio dell´anno accademico" LAURA MARI L´ateneo più grande d´Europa diventa la città dei bambini. Magia di una protesta senza confini che ieri è riuscita a trasformare il covo dei "facinorosi" anti-Gelmini (come li ha definiti nei giorni scorsi il premier Silvio Berlusconi) in un vero e proprio parco della Scienza a misura di bimbo. Una fiera del sapere, anzi, della Sapienza, dove giocare con le provette, fare bolle di sapone, scoprire la teoria dei vasi comunicanti e guardare il giroscopio per capire il moto di rotazione della Terra. Spiegato da docenti universitari e recepito, senza nessuna titubanza, da bambini di appena 6 anni incuriositi tanto dalla maestosità della statua della Minerva, quanto dal teorema di Pitagora. La settimana di fuoco delle mobilitazioni studentesche è dunque cominciata con un festival della Scienza targato Onda anomala. Sin dalle prime ore del mattino, ieri, centinaia di bambini, genitori e insegnanti delle materne ed elementari hanno affollato il cortile della Sapienza per poter guardare da vicino esperimenti e giochi scientifici ideati dai docenti, ricercatori e studenti delle facoltà di Chimica, Fisica, Medicina e Matematica. «Più che una città universitaria, sembra di stare in un asilo nido, un kindergarten» scherza Giancarlo Ruocco, direttore del Dipartimento di Fisica che oggi proporrà ai docenti una mozione per far slittare di una settimana l´inizio dell´anno accademico e sostituire le lezioni con dibattiti sul decreto 133. A ideare la manifestazione sono stati i giovani studenti di Fisica. «L´idea è nata durante le notti di occupazione- ammette Claudia Fasolato, 20 anni, - abbiamo diviso la Sapienza in macroaree con postazioni dedicate al cubo di Rubik, alla scoperta delle parti anatomiche del corpo umano o delle proprietà del ferro». Esperimenti che hanno catturato l´attenzione dei bambini della scuola Iqbal Masih del Casilino, ma anche dai circoli elementari del I, del III e del IV Municipio. «Ma tu sei Giovanni, ti ho riconosciuto, fai il clown nelle feste» strilla il piccolo Dario, 7 anni, mentre guarda un giovane ricercatore di Chimica alle prese con provette e solventi e che, per pagare l´affitto, nel weekend fa l´animatore alle feste dei bambini. «Se passerà il decreto Gelmini con l´abolizione del tempo pieno- sottolinea Maria Cristina Crespina, insegnate della scuola Parco di Veio- questa di oggi (ieri ndr) sarà una delle ultime occasioni in cui i bambini potranno seguire le lezioni di approfondimento». Proprio per questo motivo, genitori e insegnanti (che ieri nell´aula Amaldi di Fisica hanno seguito un convegno di antropologia sulle "classi ponte", a cui ha partecipato anche il deputato del Pd ed ex docente di Fisica Giovanni Bachelet) domani saranno sotto al Senato per dire no al decreto Gelmini. E oggi ancora lezioni in strada: gli studenti di Chimica della Sapienza si incontreranno a piazza del Popolo, mentre quelli di Lettere di Roma Tre seguiranno le lezioni in piazza Farnese. Da Medicina a Tor Vergata partirà un corteo interno alla città universitaria. E da oggi, Architettura a Valle Giulia resterà aperta con l´"occupazione creativa", 24 ore su 24. Alle 23 è previsto un convegno con Renato Nicolini, Andrea Moneta e Amedeo Fago.

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contro la riforma gelmini lezioni pubbliche al colosseo (sezione: Scuola)

( da "Nuova Venezia, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 5 - Attualità Contro la riforma Gelmini lezioni pubbliche al Colosseo Settimana di proteste studentesce Berlusconi avverte «Vado avanti lo stesso» ROMA. Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni. Un programma - ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza - che per i primi giorni della prossima settimana ha l'obiettivo primario di bloccare l'approvazione definitiva al Senato (prevista mercoledì 29 ottobre) del decreto Gelmini. E da oggi, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Tutto confermato, anche dal governo: il premier Silvio Berlusconi ha assicurato che andrà avanti sul decreto Gelmini. «Hanno usato strumentalmente la scuola» ha detto Berlusconi precisando sull'università: «non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade». Contro l'approvazione del provvedimento Gelmini al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di domani. L'iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione. La Rete degli studenti lancia lo slogan «Avanziamo dei diritti» ed annuncia che da domani, in tutta Italia, «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato. Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari». Ma l'appuntamento clou delle proteste è per giovedì 30 ottobre, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari contro il progetto governativo. Per il leader radicale, Marco Pannella, «la rivolta di professori e studenti è in realtà una rivolta contro la finanziaria di Tremonti, quella da otto minuti». Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, invita il governo a «far parlare le famiglie, far dire loro cosa vogliono». Anche il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, auspica l'avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali e la sospensione del decreto. Lapidario il commento di Antonio Di Pietro (Idv): «Ci hanno fatto vedere il grembiulino, il voto in condotta, ma si sono fregati la polpa, cioè otto miliardi di euro». Contro i provvedimenti del governo sulla scuola si è espresso anche il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), la cui assemblea ha votato una mozione che boccia senza appello i decreti Gelmini: «I contenuti non sembrano essere il frutto di un chiaro e coerente disegno pedagogico». Teodoro Buontempo, presidente de La Destra, giudica «inquietante il silenzio dell'organizzazione giovanile di An di fronte alle sprovvedute iniziative della Gelmini e alle dichiarazioni del tutto irresponsabili di Silvio Berlusconi». Degli sprechi nelle università ha parlato il ministro Renato Brunetta: «Ci sono i baroni universitari, i corsi universitari per appena 10 studenti e così via». Proteste senza sosta anche negli atenei. Gli studenti dell' Università romana Tor Vergata hanno provocatoriamente messo in vendita, per appena un euro e 50 centesimi, sul sito e-Bay la propria università. Sempre gli studenti di Tor Vergata ieri hanno raggiunto la centrale piazza dei Cinquecento, a Roma, in camice bianco e libri in mano. Una protesta creativa che ha l'obiettivo di «far conoscere alla popolazione il tragico futuro dell'università italiana». La facoltà di Fisica de La Sapienza, occupata da giorni, ha ieri aperto alle famiglie per mostrare loro le esercitazioni e sperimentazioni della materia.

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quando l'accusa suona stonata (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

IL CAVALIERE E L'OPPOSIZIONE QUANDO L'ACCUSA SUONA STONATA di ALCIDE PAOLINI Annunciata mesi fa, quando ancora non erano sorti i troppi distinguo che stanno sciupando, giorno dopo giorno, il clima innovativo in cui era nato il Partito democratico, la chiamata a raccolta della sinistra riformista, di cui Walter Veltroni è stato, comunque, la levatrice, ha avuto, almeno dal punto di vista della partecipazione, la sua consacrazione in quel Circo Massimo, dove solo la Cgil aveva osato manifestare con successo, riempiendolo a sua volta. Il che basterebbe a legittimarla. C'è chi sostiene che queste chiamate politicamente non servano a molto. Può anche darsi. Ma è altrettanto vero che se l'impresa riesce, e riesce al meglio, come in realtà è stato in questo caso, non può essere del tutto inutile, soprattutto perché è una sfida in sé e la sfida è stata vinta, nonostante il clima nebbioso nel quale sembrava fosse caduto il partito. Senza contare che si tratta di manifestazioni alle quali chi aderisce lo fa perché ritiene che sia giusto, se non addirittura necessario, mostrare agli altri, e forse anche a se stessi, la propria determinazione politica nei confronti della parte avversa, che normalmente sta al potere. Lo aveva fatto anche la destra quando stava all'opposizione, anch'essa con un'ampia partecipazione. Suonano stonate, perciò, le accuse del premier, che prende lo spunto da questa manifestazione, per ribattere che la sinistra, più che del dialogo, è alla ricerca della rissa con la maggioranza e della rassicurazione di se stessa. Ma appaiono incomprensibili anche le accuse che al Pd arrivano da opinionisti di varie parti, che si considerano indipendenti, di aver abbandonato ogni buon proposito di dialogo con la maggioranza per affidarsi, ancora una volta, quasi esclusivamente alla piazza e al più sterile antiberlusconismo, considerato l'unico cemento che tiene insieme l'opposizione. Accuse che non prendono in considerazione, evidentemente, il fatto che il governo Berlusconi è, a tutti gli effetti, un governo presidenzialista, almeno tanto quanto quello di Bush e forse di più, perché è privo di tutte quelle regole correttrici che distinguono, appunto, i governi presidenzialisti, onde evitare che possano trasformarsi in dittature della maggioranza. Viene pertanto spontanea la domanda: ma negli Stati Uniti, per esempio, chi è contro il governo attuale non è forse anti-Bush? Ma torniamo alla manifestazione del Pd al Circo Massimo e, al di là dei numeri (un milione, due milioni, tre milioni di partecipanti), che sono sempre discutibili, cerchiamo di isolarne i significati più evidenti. Intanto quello, perfino ovvio, della messa in risalto dei provvedimenti che l'opposizione ritiene sbagliati o, addirittura, pericolosi per il paese. A cominciare naturalmente dal decreto legge 137, quello sulla scuola, del ministro Gelmini, che ha dato il via, come stiamo assistendo quotidianamente, a una sollevazione generale di studenti, docenti e familiari del tutto spontanea, a dispetto di quanto insinua il Cavaliere, che in base ai suoi sondaggi non vuole crederci, e di quanto ribadisce il ministro, che a sua volta non vuole leggere attentamente le accuse dei contestatori, che parlano soprattutto di tagli, perché tagli sono, sia pure non immediati, per quanto la Gelmini cerchi di negarli. In un momento in cui è proprio dalla scuola e dalla ricerca che ci si aspetta un futuro migliore. Ma Veltroni ha insistito in modo particolare sul fatto che il premier, anche in un frangente che prelude a un netto peggioramento della situazione economica, continua a preoccuparsi prima di tutto dei suoi gioielli, quali l'Alitalia e le grandi corporazioni industriali e finanziarie. Mentre occorrerebbe tener presente nello stesso tempo che, in vista di una recessione ormai alle porte, grave e probabilmente di lungo periodo, i problemi più seri deriveranno dalla perdita di potere d'acquisto delle classi di lavoratori più deboli, oltre che dei precari, dei giovani e dei disoccupati, che altrettanto probabilmente cresceranno di numero. È soprattutto a costoro che il governo dovrebbe pensare urgentemente, ha ammonito Veltroni, proponendo una serie di interventi, come per esempio la riduzione delle imposte sul lavoro di chi ha i salari più bassi, a partire dalla tredicesima. Perché è questo che può fare l'opposizione, al di là di ogni demagogico dialogo: proporre interventi capaci di rendere meno drammatico il futuro per chi sta peggio e concorrere con le proprie idee alla realizzazione di quelli del governo stesso, ritenuti accettabili. L'Italia è migliore di chi ci governa, ha ripetuto diverse volte Veltroni, che con questa sua iniziativa ha dato (e ha fatto dare dai manifestanti) una lezione a chi continua a mettersi di traverso all'interno del Pd, prendendo a pretesto ora l'identità che non c'è, ora la mancanza di una politica. Ed è vero. È così vero che i sondaggi, tanto cari al Cavaliere, sembra abbiano incominciato a rivelare segni di disagio significativi tra i cittadini, i quali evidentemente incominciano a preoccuparsi seriamente per il loro futuro. Se non altro, Veltroni ha mostrato con chiarezza le sue intenzioni. Quanto a Berlusconi, gli spetterebbe a questo punto almeno l'obbligo di riflettere sul fatto che il nostro paese è stato considerato quello, tra i 27 dell'Ue, dove il distacco tra chi sta bene e chi non ce la fa è più rilevante.

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cresce di tono la protesta degli studenti: anche il liceo de castro in autogestione (sezione: Scuola)

( da "Nuova Sardegna, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 19 - Cronaca Cresce di tono la protesta degli studenti: anche il liceo De Castro in autogestione ORISTANO. Prosegue senza sosta la protesta nelle scuole contro la riforma Gelmini. Agli istituti già occupati da oggi si aggiungerà il liceo classico De Castro. Gli studenti inizieranno la loro autogestione in una maniera davvero singolare e che merita attenzione. Faranno infatti lezione, come tutti gli altri giorni, ma diversa sarà la materia della quale andranno ad occuparsi. Alle 11, nella palestra, i ragazzi avranno un incontro con la professoressa Caterina Pes, che per anni è stata docente del liceo classico e che dalla scorsa primavera siede nei banchi del Parlamento nazionale, dopo essere stata eletta come deputato tra le file del Partito Democratico. Caterina Pes parlerà della figura di Vittorio Foa, uno dei padri della democrazia italiana scomparso proprio nei giorni scorsi, e affronterà i temi della liberta di parola e di stampa e del fascismo.

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fermento anche tra gli studenti degli istituti superiori provinciali (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 7 - Pordenone Fermento anche tra gli studenti degli istituti superiori provinciali «I tagli si fanno già sentire con classi strapiene» «Fuori da scuola contro il decreto del ministro dell'Istruzione Gelmini». Gli studenti annunciano aule semivuote nelle superiori, giovedì, per lo sciopero sindacale Flc-Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals, Gilda e Cisal. Le frange integraliste dei ragazzi pordenonesi danno l'ultimatum. «O risorse per la scuola o lotta. I tagli li sentiamo nelle classi già strapiene - hanno detto nelle superiori tecniche del Sacilese -. Hanno accorpato due classi quarte in una quinta di 29 studenti nell'Itc Marchesini e altrettanto hanno fatto nel liceo Pujati. Con il decreto Gelmini, sarà peggio: scioperiamo». Nell'Isa di Cordenons si fanno i conti. «Meno ore di laboratorio e meno risorse - spiegano Sarah e Davide da via Sclavons -. Il diritto allo studio è nella Costituzione, poco a scuola». E ancora: «Siamo divisi sull'adesione allo sciopero tra rappresentanti di istituto - ha ammesso Giovanni, liceale del Pordenonese -. Azione studentesca frena, ma vogliamo chiedere risorse per libri, computer e un futuro all'università senza tasse sanguisughe». Discutono, lanciano sms, mail nel sito web www.unionedeglistudenti.it che sprona alla protesta senza se e senza ma. «Provate a fermarci - dicono i ragazzi dell'Unione nel tam-tam mediatico -. Siamo al fianco di docenti e bidelli». E ci sono studenti pronti a salire sui pullman Flc-Cgil che partiranno mercoledì, a mezzanotte, da Pordenone per la manifestazione a Roma. Una curiosità: i minorenni saliranno sul bus con la liberatoria dei genitori. (c.b.)

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la protesta sale su tre pullman (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 7 - Pordenone La protesta sale su tre pullman Preparativi per lo sciopero e la manifestazione romana di giovedì SCUOLA Settimana bollente nella scuola provinciale: assemblee non-stop e sciopero nazionale giovedì. «Serrata alla media di Casarsa e circoli didattici di Pordenone a cancelli chiusi - ha fatto la previsione della protesta contro maestro unico e tagli il sindacalista Flc-Cgil Gianfranco Dall'Agnese -. Tre pullman da Pordenone prenotati per la manifestazione in piazza del Popolo, a Roma, con tanti studenti provinciali al nostro fianco». Giovedì a braccia incrociate per i sindacati confederali (Flc-Cgil, Cisl e Uil scuola) con gli autonomi Gilda, Snals, Cisal e Cip precari. Tiepida, pare, l'adesione in alcune secondarie del Pordenonese. «Nella media di Caneva e nel liceo Grigoletti lezioni regolari dei professori, freddi alla chiamata allo sciopero - sono i dati della vigilia, nel forum provinciale dei precari -. Saranno i bidelli a decidere l'apertura o meno delle aule». Con gli ausiliari in sciopero, le scuole chiuderanno i cancelli. Il fattore sorveglianza, in termini di sicurezza dei ragazzi, farà la differenza. «Il servizio didattico regolare non sarà garantito - hanno detto i dirigenti scolastici -. Le famiglie degli studenti sono avvisate». Un dirigente liceale di Pordenone ha annunciato l'adesione alla protesta e molti docenti non hanno dubbi. «Sciopero necessario - ha spiegato Aurelia Pichilli, ex rappresentante Cobas a Pordenone -. La scuola non ha futuro, con i decreti Gelmini che tagliano le cattedre e il tempo-lezione». I genitori mordono il freno. «Ci hanno chiesto incontri e assemblee serali le famiglie di Brugnera, Maniago e nei circoli della Pedemontana - ha detto il leader di Cisl scuola Alessandro Basso -. Tante mamme sono preoccupate sul maestro unico e il tempo scuola 2009». E' il momento della protesta. «Quella del 30 ottobre sarà una grande "ola" - hanno promesso i sindacalisti cigiellini di Pordenone Carla Franza e Adriano Zonta -. La più grande manifestazione di protesta degli ultimi decenni. Treni speciali, mille pullman da tutta Italia a Roma per un corteo pacifico e risoluto: stop ai decreti 133 e 137 "ammazzaprecari". Il 14 novembre torneremo in piazza per l'università». Lo scontento cataloga tra le sofferenze il rinnovo contrattuale di bidelli e professori. I 40 euro netti in busta paga offerti dal ministro Brunetta agli insegnanti di Stato dà la spinta alla lotta. Chiara Benotti

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cari studenti ora inventate un'alternativa - franco bolelli (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina XIII - Milano Le idee Cari studenti ora inventate un´alternativa FRANCO BOLELLI Sarebbe bello se finalmente questa volta si recitasse fuori dal vecchio, stucchevole copione. Sarebbe bello se gli studenti che vogliono mettere i bastoni fra le ruote del decreto Gelmini si liberassero dalle gabbie ideologiche in cui tutti quanti vogliono rinchiuderli. Non è complicato, accidenti: quello che sta accadendo nelle università e nelle scuole non ha senso né demonizzarlo né beatificarlo, né invocare la polizia e la maggioranza silenziosa né lisciargli il pelo nascondendone i limiti e gli errori (ci fosse un campionato delle idee sconclusionate, quella di andare a occupare i binari della stazione Nord a Cadorna sarebbe nelle zone alte della classifica). Proprio perché è così caldo ed energetico, questo movimento dovrebbe tenersi accuratamente alla larga non soltanto dagli immancabili e penosi paragoni con il sessantotto, ma anche e soprattutto dal terreno piatto e paludoso della semplice opposizione. SEGUE A PAGINA V

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"tutta balbi all'albergo dei poveri" - michela bompani (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina III - Genova Università: dopo la squadra, la strategia del nuovo Rettore. Il ministro Gelmini prima dell´estate potrebbe allentare la stretta economica "Tutta Balbi all´Albergo dei Poveri" Deferrari promette il trasloco e candida la struttura a Patrimonio dell´Unesco MICHELA BOMPANI Giacomo Deferrari, tra cinque giorni nuovo rettore dell´Ateneo genovese, lancia la candidatura dell´Albergo dei Poveri a patrimonio dell´Unesco. Conferma la squadra di "governo", nove membri compresi il Rettore e il prorettore Maurizio Martelli, cui si aggiunge il nome del giurista Vincenzo Roppo, che avrà la delega agli Affari legali e precisa: «E´ una proposta, che però voglio sottoporre all´approvazione del senato accademico». Entro un mese, la redazione di un piano edilizio, che ridisegnerà il volto dell´Università e della stessa città. Con una meticolosa opera di cartolarizzazione, che coinvolgerà anche gli edifici di San Martino. E all´Albergo dei Poveri, la cui ristrutturazione dovrà coinvolgere istituzioni pubbliche e private, De Ferrari prevede un campus in cui si trasferiranno tutte le Facoltà di via Balbi (Lettere, Scienze Politiche e Giurisprudenza) e che comprenderà anche una serie di residenze universitarie dell´Arssu. SEGUE A PAGINA III

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"un campus all'albergo dei poveri" - michela bompani (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina V - Genova "Un Campus all´Albergo dei Poveri" L´Università secondo Deferrari: "Patrimonio dell´Umanità con dentro tutta Balbi" "Contatti con il ministero, la stretta economica potrebbe allentarsi" Anche San Martino entra nella cartolarizzazione Una frenata per il Politecnico MICHELA BOMPANI L´Albergo dei Poveri patrimonio dell´Unesco. Un impegno, ancorché informale, del ministero per aumentare i finanziamenti all´Ateneo genovese per puntare sui giovani ricercatori e giovani tecnici-amministrativi. Un piano complessivo per l´edilizia che porterà alla cartolarizzazione di alcuni edifici a San Martino. La squadra di governo del Rettore. La nascita dei cinque poli, per snellire la burocrazia. Mentre il Politecnico, invece, si allontana un po´ sull´orizzonte. Giacomo Deferrari, a cinque giorni dalla nomina a Rettore dell´Università di Genova, conferma i nomi del suo "staff", anticipati da Repubblica, cui si aggiunge il nome del professore (e direttore di Dipartimento) a Giurisprudenza, Vincenzo Roppo. A lui spetterà la delega agli Affari legali. E Deferrari, sulla squadra, precisa: «è una mia proposta, che però voglio sottoporre al Senato accademico, prima di attribuire le deleghe». Deferrari, ha strappato una promessa al ministro Gelmini? «Ho avuto contatti, ancora informali, con alti livelli del ministero: prima dell´estate ci dovrebbe essere una revisione della stretta economica. Abbiamo chiesto un aumento dei finanziamenti per puntare sui giovani ricercatori e sui giovani tecnici amministrativi. Capisco chi protesta, ma i tagli pesanti previsti sono sul 2010, si può lavorare. E l´Università ha tante colpe: dobbiamo razionalizzare e rendere efficiente il nostro Ateneo, poi chiederemo finanziamenti. Dobbiamo però essere ineccepibili, in materia di efficienza». La prima emergenza, per lei, è l´edilizia: l´Albergo dei Poveri? «L´ho visitato accuratamente, sono affascinato. Non è un peso per l´Università, ma una formidabile risorsa. Intanto chiederemo il riconoscimento come Patrimonio dell´Umanità all´Unesco, c´è un precedente molto simile, a Napoli. Però è un tema da affrontare non da soli. Convocherò un tavolo della città, con il sindaco, presidenti di Regione, Provincia, Camera di Commercio, la Carige. Per la ristrutturazione completa occorrono circa 50 milioni. Non va fatta tutta insieme, la struttura può benissimo essere recuperata a lotti. Così tutto diventa più semplice da affrontare, tutti insieme» Cosa diventerà? «Un campus con tutte le Facoltà che oggi sono in via Balbi. E proporrò all´Arssu di organizzare un piano, per inserire all´Albergo anche una serie di residenze universitarie» Per finanziare l´Albergo, ricorrerete alle cartolarizzazioni? «Anche. Ci sono diversi gruppi immobiliari interessati. C´è un problema Hennebique, di cui abbiamo il diritto di superficie: dobbiamo eliminarlo il più presto possibile. Poi l´ex Magistero, la Saiwetta e i molti edifici di San Martino, con cui dobbiamo discutere con la Regione. Se la parte clinica sarà trasferita all´interno, venderemo tutto il possibile». Un disegno complesso. «Entro un mese, dal mio insediamento, sarà pronto un piano complessivo per l´edilizia: occorre una visione globale per intervenire in modo efficace, razionalizzando una volta per tutte». Nel suo staff, Gianni Vernazza avrà la delega "ai Poli e al Politecnico": cosa sono i Poli? «Per me questo è un punto-chiave, è una riforma fondamentale per snellire e razionalizzare l´Ateneo: si tratta di raggruppare le Facoltà cinque macro-aree. è un progetto, deve essere approvato ed eventualmente modificato dagli organi di governo dell´Università: va però realizzato in un anno. Economia, Giurisprudenza e Scienze politiche. Lettere, Lingue e Scienze della formazione. Scienze matematiche fisiche e naturali. Ingegneria ed architettura. Medicina e Farmacia. La gestione deve diventare così più snella: ognuna di queste aree avrà una propria amministrazione, un geometra e discuterà il reclutamento dei docenti» E il Politecnico? «Io credo nel Politecnico, ma la congiuntura economica attuale mi fa vedere la sua realizzazione come più difficile: come si fa a chiedere al Ministero ulteriori finanziamenti per il Politecnico? Comunque ci sarà un progetto». Comincia un´altra settimana calda: domani blocco dell´Ateneo e assemblea plenaria cittadina, giovedì corteo. «è legittimo e utile manifestare, è giusto chiedere rispetto, ma dobbiamo anche essere all´altezza, evitando degenerazioni. Io stesso, ancora come preside di Medicina, ho sospeso l´obbligo di frequenza per permettere ai ragazzi di poter partecipare al movimento».

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agraria occupata alla vigilia delle lauree (sezione: Scuola)

( da "Centro, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 22 - Cronaca Agraria occupata alla vigilia delle lauree La prima facoltà teramana a protestare, mercoledì assemblea MOSCIANO. L'onda della protesta contro il decreto del ministro Gelmini arriva alla facoltà di Agraria dell'università di Teramo, con sede a Mosciano, che conta circa 400 iscritti. Gli studenti hanno annunciato l'occupazione delle aule per mercoledì pomeriggio, proprio alla vigilia delle discussioni delle tesi di laurea in programma per giovedì. «Ma la protesta non intralcerà assolutamente le discussioni» tengono a precisare gli studenti. «Il preside Dino Mastrocola è stato avvisato dell'occupazione e non ha posto veti, naturalmente ha avvisato il rettore Mauro Mattioli», dice Davide Cordoni rappresentante di Progetto agraria e membro del Senato accademico. Al centro dell'assemblea i consistenti tagli di fondi alle università previsti nel contestatissimo decreto Gelmini. «Dalle 14 di mercoledì», si legge in una nota firmata dai rappresentanti del gruppo studentesco Progetto Agraria, «saranno occupate le aule della facoltà di Agraria per bloccare la didattica ordinaria e fare didattica alternativa e cioè facendo un'assemblea che servirà a far capire a tutti gli studenti che parteciperanno l'impatto che potrà avere la riforma Gelmini. I punti cardini saranno la possibilità di un incremento delle tasse universitarie, la mancata possibilità di far carriere all'interno delle università e la possibilità di non avere più fondi per la ricerca». Secondo la nota di "Progetto Agraria" sono previsti 63,5 milioni di euro in meno per il 2009; 190 per il 2010; 316 per il 2011; 417 milioni per il 2012 e 455 per il 2013. Per domani anche l'Udu (Unione degli universitari) ha convocato per le 15.30 un'assemblea di facoltà nell'aula 7 di giurisprudenza, a Coste Sant'Agostino. Ma la protesta contro il decreto Gelmini arriva da tutto il mondo scolastico e non solo. Sabato pomeriggio a Teramo un centinaio di insegnanti della scuola elementare, genitori e alunni hanno manifestato in piazza Martiri della Libertà per dire no al ritorno del maestro unico, così come previsto dalla riforma. Secondo gli insegnanti che sabato pomeriggio hanno protestato le ore di lezione passeranno da 30 a 24 settimanali, con notevoli tagli al personale docente. Per il sindacato provinciale della Cisl scuola con l'entrata in vigore del decreto saranno 350 le cattedre in meno negli istituti scolastici del territorio. Protesta anche l'associazione dei genitori della scuola di Rocca Santa Maria, preoccupata dalle disposizioni previste per le scuole di montagna: chiusura dei piccoli istituti e accorpamento. «Saremo costretti a mandare i nostri figli in scuole lontane 35-40 chilometri dalle nostre abitazioni, costringendoli ad iniziare la giornata in orari assurdi» sostengono i genitori.

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mobilitazione nella scuola (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Preannunciata per oggi la ripresa di forme di protesta alle superiori. Domani assemblea generale all'Università Nel pomeriggio gruppi di studio alle Magistrali durante i quali saranno letti brani da "Gomorra" di Saviano Mobilitazione nella scuola Contro i provvedimenti previsti dal decreto Gelmini Cresce anche a Gorizia, sia pure con un po' di ritardo rispetto al resto d'Italia, il fermento nel mondo della scuola e dell'università per le norme contenute nel decreto Gelmini. Per domani, martedì, alle 16, è stata convocata nell'aula magna del polo universitario di via Alviano un'assemblea generale studentesca per discutere della legge 133 e delle sue conseguenze per il sistema universitario. «Le proteste che dilagano in tutte le università italiane, l'adesione dei professori e l'alzarsi dei toni della discussione - affermano i rappresentanti del consiglio di facoltà Federico Nastasi, Attilio Di Battista ed Elisa Trevisan - sono manifestazione di un malessere antico che colpisce l'istruzione pubblica. Siamo preoccupati che questa manovra possa rimettere in discussione il sistema dell'istruzione pubblica, l'istruzione universitaria di base è e deve rimanere gestione dello Stato italiano. Crediamo che la prospettiva di rendere le università fondazioni private sia un primo passo verso la differenziazione dei saperi e la discriminazione in base al censo: questo è inaccettabile». «Ci lega alla protesta - continua la nota - la solidarietà che esprimiamo ai ricercatori e ai professori a contratto, che rischiano il posto e il futuro. Siamo terrorizzati dai tagli indiscriminati previsti dal governo che creano un'università dove non si fa più ricerca e chiudono corsi. Il sistema dev'essere razionalizzato, limitando gli sprechi ed eliminando i privilegi di cui molti godono, alcuni dei quali oggi protestano». Già da oggi potrebbero scattare forme di protesta in alcuni istituti superiori, dopo che già sabato gli studenti del Polo tecnico hanno disertato le lezioni riunendosi nel cortile dell'istituto di via Puccini. Sempre oggi, inoltre, gli studenti dell'Istituto magistrale Scipio Slataper di Gorizia si renderanno protagonisti di un'importante iniziativa a sostegno dello scrittore Roberto Saviano, minacciato dalla camorra a causa della sua coraggiosa denuncia contro il crimine organizzato. Accogliendo l'appello promosso dai premi Nobel e lanciato dal quotidiano La Repubblica, gli studenti realizzeranno, nel corso dell'assemblea d'istituto, una pubblica lettura del libro dello scrittore, Gomorra, alternandosi al microfono per tutta la durata dell'incontro. La lettura avrà luogo nell'aula magna dell'istituto e accompagnerà i lavori dei gruppi di studio organizzati per più approfondite analisi e conoscenza dei recenti provvedimenti che stanno investendo la scuola, con particolare riguardo al decreto Gelmini. «Mentre discutiamo di un tema importante e decisivo per la nostra vita scolastica - dichiarano i rappresentanti degli studenti -, desideriamo anche sottolineare il nostro impegno a favore della democrazia. Un giovane scrittore, colpevole di aver indagato il crimine organizzato svelando le sue tecniche e la sua struttura, è costretto a una vita clandestina, nascosta, mentre i capi della camorra dal carcere continuano a inviare messaggi di morte, intimandogli di non scrivere e di tacere. Il problema della sua libertà è anche un nostro problema: riguarda tutti noi come cittadini. Noi vogliamo farcene carico perché è intollerabile che tutto questo possa accadere in Europa e nel 2008».

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fiaccolata in difesa della scuola (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

RONCHI Fiaccolata in difesa della scuola RONCHI. L'appuntamento è per domani, alle 19, davanti al palazzo municipale di piazza Unità, muniti di torce, accendini, pile, fiaccole, candele e ogni strumento utile a produrre luce. L'obiettivo è dar vita ad una fiaccolata in difesa della scuola e la manifestazione viene organizzata dal Coordinamento isontino in difesa della scuola pubblica. «Vogliamo mantenere illuminata la scuola pubblica alla vigilia dell'approvazione della legge Gelmini, sul maestro unico, sui voti in condotta. Infatti mercoledì - spiegano gli organizzatori - dovrebbe essere approvata la legge: un tassello fondamentale tra le misure del governo che mirano a mandare a casa 130.000 lavoratori della scuola ad elevare il numero di alunni per classe, a eliminare il tempo pieno, a distruggere la scuola pubblica». Il corteo attraverserà le vie cittadine toccando le scuole di lingua italiana e slovena a Ronchi e Vermegliano. È stata scelta appunto la data del 28 ottobre perché in quelle ore si concluderà la discussione al Senato sulla Legge Gelmini e contemporaneamente in molte città italiane la serata sarà momento di mobilitazione in difesa della scuola pubblica. L'iniziativa si svolgerà a Ronchi, perché il comune è sede dei due Istituti comprensivi di lingua italiana e slovena «che rappresentano e marcano un'importante e specifica esperienza educativa del nostro territorio. Per questo motivo il coordinamento isontino in difesa della scuola pubblica chiama cittadini, studenti, genitori, lavoratori della scuola a partecipare all'iniziativa. Un paese che taglia i fondi alla scuola impoverisce la sua cultura perché indebolisce le possibilità di apprendere alle future generazioni. Infine organizzando questa iniziativa mandiamo anche un messaggio di unitarietà alla mobilitazione che in questi giorni sta unendo l'Italia da Trieste a Palermo, dalle scuole elementari alle università, dai genitori ai ricercatori perché solo con la presa di coscienza e la mobilitazione - concludono - sarà possibile bloccare il processo di distruzione della scuola pubblica portato avanti dal governo Berlusconi». Intanto oggi, alle 8, nell'Area verde di via Valentinis, a Monfalcone, è prevista l'assemblea di tutte le scuole superiori del Monfalconese.

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il collettivo makhno: picchiatori davanti al centro sociale (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 9 - Udine Il collettivo Makhno: «Picchiatori davanti al centro sociale» Il collettivo "Makhno" - che assieme ad altri gruppi di giovani partecipa alle attività organizzate al centro sociale di via Scalo Nuovo - lancia un allarme legato alla presenza di personaggi pericolosi davanti all'edificio del Csa. I rappresentanti del collettivo raccontano infatti che nella notte tra sabato e ieri, dopo un concerto tenutosi appunto al Centro sociale autogestito, alcuni ragazzi che si erano trattenuti nell'edificio occupato hanno notato un'auto ferma a pochi metri dall'ingresso. «Verso le 2 di mattina una macchina di noti picchiatori fascisti stazionava davanti al Csa. Solo la chiusura del portone ha evitato il loro ingresso. Quando i ragazzi del collettivo si sono accorti di questa presenza, la macchina si è allontanata». «Denunciamo per l'ennesima volta la presenza di picchiatori fascisti in questa città - prosegue il collettivo Makhno - , che già nel passato hanno danneggiato con scritte fasciste il portone e tentato di dar fuoco al centro sociale». Il collettivo rivolge poi un appello particolare agli studenti che in questi giorni stanno dando vita alla protesta: «Invitiamo tutti, in particolar modo i giovani e gli studenti impegnati in questi giorni in importanti mobilitazioni contro la Gelmini di cui noi siamo partecipi, a non abbassare la guardia contro la presenza di pericolosi individui».

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- fabio bordignon (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 26 - Cronaca Il sostegno agli studenti di un italiano su due, la difesa dell´istruzione pubblica e la convinzione che la riforma Gelmini è "utile solo a far cassa". Ecco i risultati dell´indagine Demos & Pi FABIO BORDIGNON C´è un filo rosso che unisce studenti, famiglie e insegnanti, che tiene insieme l´aula e la piazza. è un fronte compatto, quello rilevato dal sondaggio Demos per "La Repubblica", formato innanzitutto da chi "vive" quotidianamente la scuola, e si sente in dovere di difenderla. L´istruzione pubblica è un bene provvisto ancora di ampia considerazione, in Italia. Per questo motivo, il tema mantiene un potenziale di mobilitazione elevatissimo, e al nucleo delle persone che scelgono di attivarsi, in prima persona, si affianca una base sociale molto ampia. La protesta va tollerata, secondo gli italiani, anche quando assume le forme più radicali. Basta analizzare i giudizi sull´occupazione delle università. Solo una persona su quattro approva l´utilizzo della polizia, ventilato in questi giorni, mentre una componente analoga lo ritiene giusto: nel mezzo, quasi la metà della popolazione, che, pur ritenendo "sbagliato" occupare, opta per la linea morbida. Del resto, sul tema della scuola e sugli interventi di cui si dibatte, il dissenso coinvolge una frazione molto elevata della popolazione. Il 47% è contrario al pacchetto proposto dal ministro Gelmini. Nonostante l´approvazione di alcuni singoli interventi. C´è la convinzione, diffusa, che il progetto sia orientato esclusivamente da ragioni "di bilancio", dalla volontà di "fare cassa", sottraendo risorse agli istituti statali. Quest´opinione vede in prima fila proprio i "protagonisti" della scuola: studenti e insegnanti. Ma attorno ad essi si saldano le famiglie, formando un fronte di opposizione molto ampio. A prendere parte attiva nelle proteste è una componente limitata della popolazione: il 6%, che però raggiunge il 22% fra i 15 e i 24 anni. Ma se aggiungiamo l´ "opposizione latente" il sostegno alla mobilitazione studentesca assume proporzioni maggioritarie. Quasi il 50% degli intervistati, infatti, pur non partecipando direttamente a scioperi, cortei, assemblee e occupazioni, è solidale con i manifestanti.

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fiaccole contro la gelmini - franca capecchi (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 1 - Montecatini Fiaccole contro la Gelmini In 300 alla manifestazione dei genitori di Larciano FRANCA CAPECCHI LARCIANO. La protesta del mondo della scuola continua. Erano in 300, sabato sera alla fiaccolata organizzata dal gruppo spontaneo dei genitori dell'istituto comprensivo Francesco Ferrucci di Larciano. Ad aprirla tanti striscioni, con la scritta "No al maestro unico". Dietro 30 alunni della scuola primaria, improvvisatisi sbandieratori, che hanno dato vita a un'applaudita mobilitazione. E i più eccitati erano proprio loro, i bambini, per mano ai propri nonni, ai propri genitori, ai compagni di classe. Tenendo gli striscioni hanno marciato, sabato sera, alla testa del corteo, dalla scuola fino alla piazza del Comune, con allegre canzoncine contro la legge 133 e la riforma Gelmini. «Un corteo senza bandiere o sigle di partiti - hanno ribadito Katia e Cinzia, due delle mamme organizzatrici della manifestazione - solo striscioni e tanto entusiasmo, per una lotta che non ha colore, in difesa del futuro non solo dei nostri figli, ma di tutti i cittadini». Anche negli slogan che hanno fatto da colonna sonora alla manifestazione hanno riecheggiato quelle che sono le preoccupazioni di tutti. E negli stessi slogan ha ancora dominato la creatività degli alunni («La Gelmini non lo sa, la scuola giusta è questa qua»). «è stata una partecipazione mai vista prima a Larciano - ha commentato un altro genitore - dobbiamo mobilitarci tutti insieme, dalle materne alle medie all'università, contro una legge che tenta di uccidere l'istruzione pubblica». Come annunciato, insieme agli studenti hanno marciato insegnanti e genitori, alcuni - dietro lo striscione "giù le mani dai nostri figli" - arrivati anche da Pistoia, per raccogliere adesioni alla manifestazione di giovedì a Roma. La fiaccolata si è chiusa nella piazza principale, dove ha preso la parola Maddalena, 13enne del consiglio comunale dei ragazzi, seguita dall'assessore Antonio Pappalardo, che ha espresso la solidarietà del Comune ai manifestanti. ALLA MISERICORDIA Lezioni di soccorso MONSUMMANO. La Misericordia monsummanese organizza un corso di primo soccorso gratuito, il cui inizio è previsto per oggi. Per informazioni e iscrizioni telefonare allo 0572 53683. IN PIAZZA DEL GRANO Festa della castagna PESCIA. Nuovo appuntamento con i sapori dell'autunno in piazza del Grano. Il 2 novembre, infatti, dalle 15,30 alle 19,30 ritorna la festa della castagna organizzata dal Rione San Michele.

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ma gli scioperi non si fermano mercoledì il voto sul decreto - mario reggio (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 27 - Cronaca Le manifestazioni Si apre una settimana cruciale per il movimento anti-Gelmini. Sindacati uniti Ma gli scioperi non si fermano mercoledì il voto sul decreto La facoltà di Fisica della Sapienza, occupata, ha aperto a bambini e famiglie MARIO REGGIO ROMA L´onda della protesta, dopo una domenica di quiete relativa, torna a spazzare scuole, atenei, piazze e strade. Sarà una settimana cruciale, anche se il movimento si attrezza per una lotta di lunga durata. L´obiettivo principale è quello di bloccare l´approvazione definitiva al Senato, prevista mercoledì 29 ottobre, del decreto Gelmini. E da oggi gli studenti di molte scuole romane faranno lezione al Colosseo. Contro l´approvazione del provvedimento Gelmini al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di domani. L´iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione. La Rete degli studenti lancia lo slogan «Avanziamo dei diritti» ed annuncia che da domani, in tutta Italia, «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato. Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari». Ma l´appuntamento clou delle proteste è per giovedì 30 ottobre, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari contro il progetto governativo. Il fronte sindacale è unito come mai prima: lo sciopero nazionale, infatti, è stato indetto da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda. Proteste senza sosta anche negli atenei. Gli studenti dell´Università romana Tor Vergata hanno provocatoriamente messo in vendita, per appena un euro e 50 centesimi, sul sito e-Bay la propria università. Sempre gli studenti di Tor Vergata ieri hanno raggiunto la centrale piazza dei Cinquecento, a Roma, in camice bianco e libri in mano. Una protesta creativa che ha l´obiettivo di «far conoscere alla popolazione il tragico futuro dell´università italiana». La facoltà di Fisica de La Sapienza, occupata da giorni, ha ieri aperto alle famiglie e ai bambini delle elementari per mostrare loro esercitazioni e sperimentazioni: il principio dei vasi comunicanti con l´acqua della fontana ai piedi della statua della Minerva, oppure il funzionamento del giroscopio alla base del principio di rotazione della Terra. Da oggi poi, a Roma, partirà una settimana di lezioni all´aria aperta, anche in luoghi simbolo della città come il Colosseo. A piazza Farnese lezioni in piazza degli studenti di Lettere e Filosofia di Roma3, docente il professor Giacomo Marramao. Mentre alla Normale di Pisa, ieri, sono apparsi i primi striscioni di protesta: «Un Paese vale quanto ciò che ricerca».

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Studenti dei licei sul piede di guerra a Torino (sezione: Scuola)

( da "Metronews" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Studenti dei licei sul piede di guerra a Torino uscito su Metro il 27/10/2008 Lascia il tuo commento! Non è ancora ufficiale, ma pare ormai scontato che domani il ministro dell?Istruzione, Maria Stella Gelmini, attesa all?Unione Industriale per un dibattito sulla meritocrazia, non si presenterà a Torino. Una decisione che non scoraggia gli studenti dei licei che stanno programmando le iniziative per il 28 ottobre come se nulla fosse e come se il ministro venisse. I ragazzi dei licei, capofila il Gioberti, insieme con i loro genitori e grazie anche alla collaborazione di alcuni professori, stanno organizzando un presidio per domani a partire dalle 16. All?iniziativa hanno aderito i licei che hanno programmato l?occupazione dei loro istituti dal 27 al 29, come il Gobetti, il Primo Liceo Artistico, il Cottini, ma anche altre scuole come l?istituto Avogadro, il liceo Galileo Ferraris, il Volta. Il 29, i ragazzi e gli studenti del Gioberti terranno le loro lezioni del mattino all?aperto in piazza Vittorio, presenti anche alcuni docenti e ricercatori dell?Università. (Rebecca Anversa) Scatta e scrivi a Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

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Mobilitazioni contro la riforma a Firenze (sezione: Scuola)

( da "Metronews" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Mobilitazioni contro la riforma a Firenze uscito su Metro il 27/10/2008 Lascia il tuo commento! Inizia oggi un?altra “tre giorni” di mobilitazioni contro la riforma della scuola e dell?università portata avanti dal ministro Gelmini, in attesa della manifestazione nazionale di giovedì a Roma. QUESTA mattina alle 8.30 inizia la 24 ore non stop di lezioni al dipartimento di matematica in viale Morgagni, occupato ormai da due settimane, organizzata dal Collettivo di scienze che offre caffè per tutti e colazione a chi resisterà fino a domani mattina. Tra i docenti che si alterneranno in cattedra anche l'ex sindaco di Firenze, Mario Primicerio. Finita la maratona in viale Morgagni, domani sarà la volta di un simbolico funerale all'università in piazza Santa Croce. MERCOLEDì le lezioni proseguono a cielo aperto con al centro temi scientifici, ma non troppo ostici per poter attrarre anche un pubblico di non studenti: in piazza Santissima Annunziata si parlerà di “quando la matematica salva la vita” e piazza Strozzi ospiterà una spiegazione sulla “truffa dell'Aids”. Nel pomeriggio è prevista una “critical mass”, manifestazione in bici che dai viali raggiungerà la sede Rai Toscana. (Claudia Zolfaroli)

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Scendono in piazza anche le lavagne (sezione: Scuola)

( da "Metronews" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Scendono in piazza anche le lavagne uscito su Metro il 27/10/2008 Lascia il tuo commento! Non si fermano gli studenti padovani. Dopo il lungo e colorato corteo di giovedì, da oggi scattano nuove forme di protesta all?università e nelle scuole superiori per contrastare il decreto Gelmini. La settimana sarà calda e movimentata: mercoledì e giovedì blocco totale delle lezioni in alcune facoltà. Lettere e Filosofia hanno invece scelto la via degli insegnamenti all?aperto. Così oggi e domani (dalle 12.30 fino alle 18.15), docenti (circa 15) e studenti si raduneranno tra piazza Duomo, Signori e Capitaniato. A Psicologia lezioni canoniche alla mattina, assemblee nel pomeriggio. Scienze Politiche propone diversi dibattiti. Giovedì solenne funerale della cultura con partenza dal Bo in direzione prato della Valle. Proteste anche nei licei e nelle scuole superiori di città e provincia, con una notte bianca prevista mercoledì allo Scalcere. (A.P.)

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genitori, professori, studenti. ma non solo: un italiano su due condivide la protesta anti-gelmini. ecco l'indagine demos & pi - ilvo diamanti (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 25 - R2 Genitori, professori, studenti. Ma non solo: un italiano su due condivide la protesta anti-Gelmini. Ecco l´indagine Demos & Pi ILVO DIAMANTI Ciò che sorprende maggiormente, nell´indagine condotta da Demos nei giorni scorsi, è il grado di consenso per la scuola pubblica: ampio e perfino in crescita rispetto a un anno fa. Nonostante l´ondata di discredito che - da anni e tanto più in questi tempi - sta sommergendo le istituzioni scolastiche. Ma soprattutto quei "maledetti professori"? Pretendono di insegnare in una società che non sopporta i "maestri" - figuriamoci i professori. Nonostante l´ondata di risentimento contro tutto ciò che è pubblico e statale. Scuola compresa. Perché oggi lo Stato è rivalutato, ma come barelliere della finanza ammalata; come pronto soccorso del mercato ferito. Nonostante il conseguente calo dei fondi pubblici, che si ripete da anni, con ogni governo, di ogni colore. Perché, per risparmiare, si riducono le spese improduttive. Come vengono ritenute, evidentemente, quelle sostenute per la scuola, la formazione e la ricerca. Nonostante il contributo offerto dal sistema scolastico stesso al proprio discredito. Per le resistenze opposte dagli insegnanti ai progetti di riforma volti a valutarne il rendimento e a premiarne il merito. SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE CON UN ARTICOLO DI FABIO BORDIGNON SEGUE A PAGINA 26

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la posizione del pd (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 1 - Viareggio La posizione del Pd La posizione del Pd «Scuola pubblica a rischio» VIAREGGIO. Questa sera alle 21, nella sala di rappresentanza del Municipio, iniziativa del Partito democratico per chiedere al governo di «ritirare» il decreto Gelmini di riforma della scuola. Intervengono i senatori Manuela Granaiola e Vincenzo Vita. Sono invitati gli studenti, gli insegnanti e i genitori. Sempre sulla scuola prende posizione il gruppo consiliare del Pd che ha partecipato alla manifestazione di sabato e che in una nota «esprime un netto dissenso per gli interventi normativi emanati e proposti» in quanto «mettono gravemente a rischio la possibilità di mantenere, nel nostro Paese, la presenza di un qualificato sistema di istruzione pubblica». La scuola - ricordano i consiglieri del Pd - «non è un'azienda e dunque non può e non deve "guadagnare" economicamente. è un "luogo" dove i ragazzi mettono le basi per la costruzione del loro progetto di vita futuro. E questo, sì, è un guadagno, un guadagno per la società».

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dibattiti e pulizie: una notte al liceo - valentina landucci (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 1 - Viareggio Dibattiti e pulizie: una notte al Liceo «L'occupazione è una cosa molto seria non stiamo giocando» Il Tirreno con gli studenti dello Scientifico VALENTINA LANDUCCI VIAREGGIO. Banchi e sedie sistemati appena fuori dall'ingresso. Le note di una chitarra strimpellata da un ragazzino con una cascata di capelli biondi stile Robert Plant. Ma qui non si suona il rock dei Led Zeppelin. Un'altra generazione quella degli studenti che occupano contro il decreto Gelmini. Nelle notti della protesta vanno alla grande Jovanotti, Vasco e Alex Britti. Al massimo si può "strappare" qualche concessione all'intramontabile Battisti. Venerdì sera, le nove e mezzo. I cartoni della pizza, ordinata per telefono e consegnata direttamente a scuola da un fattorino che saluta la truppa con un "in bocca la lupo!", sono sparsi qua e là sui banchi all'ingresso dello scientifico "Barsanti e Matteucci". A fare pulizia ci penseranno più tardi i ragazzi che stanotte hanno deciso di restare a dormire dentro il liceo, come orami da una settimana. Tenere pulita la scuola è quasi una mania. Come a dire che durante l'anno scolastico, quando si fa regolarmente lezione, le classi non sono poi così pulite. «Mica per colpa delle inservienti - dicono gli occupanti -: è che sono poche e la scuola è grande, non riescono a tenerla in ordine a dovere». Allora ci pensano loro, almeno in questi giorni. Forse gli ultimi di occupazione: gli insegnati insistono perché si torni a fare lezione o quanto meno si adotti una forma di protesta "legale". Tanti studenti si sono fatti convincere e chi occupa non vuole fare il dittatore: «Rispettiamo le opinioni degli altri - spiega Marco, 18 anni studente del quinto anno - e decideremo insieme cosa sia meglio fare». Quindi questa potrebbe essere l'ultima notte a scuola. Una notte che comincia con il ritornello di "Sono un ragazzo fortunato" e finisce con un interminabile partita a Risiko, alle 3 di mattina, sul pavimento della palestra dove sono già stesi materassini, sacchi a pelo e coperte. Entriamo nel cortile della scuola. Siamo attesi. «C'è il Tirreno» urla la "sentinella" all'ingresso. E la musica si ferma. Ma no, continuate ragazzi, va bene così. Si riparte con "Albachiara". Un giro veloce al pian terreno della scuola. L'atrio fa un po' da ripostiglio: borse e giacconi accatastati dove a cose normali stanno a fare la guardia i bidelli. Nei corridoi qualche striscia di umidità: il gruppo che si occupa delle pulizie ha appena lavato i pavimenti. Banchini e sedie ordinate nelle aule. E poi la palestra, alias sala convegni, spazio ricreativo, dormitorio. Tutto tranquillo stasera? «Stasera sì, nessuno problema». L'esperienza dell'occupazione allo scientifico è stata segnata, proprio nei primi giorni, dall'assalto di un gruppo di balordi: sassate contro la scuola, provocazioni, un vetro rotto. Ma i ragazzi hanno chiamato al polizia e da allora nessun altro attaccabrighe li ha disturbati. Non avete avuto paura? «Non per noi stessi - continua Marco -: piuttosto eravamo in apprensione perché se fosse successo qualcosa di grave avremmo dovuto rinunciare alla protesta». Un po' di paura, invece, l'ha avuta Silvia, appena 15 anni. Lei non dorme a scuola ma non manca mai durante il giorno per dare una mano ai compagni. Ed era lì anche la sera dell'assalto: si è spaventata, ma continua ad occupare. Le dieci. In palestra ora ci sono almeno una trentina di studenti. A dormire qui resteranno solo i maggiorenni. Ragazze e under 18 tra qualche ora andranno a casa. Il programma di stasera prevede musica e tv. «Ci vediamo la replica di Anno Zero - spiega Riccardo - perché hanno parlato del decreto Gelmini e dei problemi della scuola e vogliamo discuterne un po' tra noi». Per la prima volta molti degli studenti che protestano si sono avvicinati alle trasmissioni televisive di approfondimento. Per la prima volta hanno preso in mano un giornale per leggerlo davvero, senza limitarsi a sfogliarlo o andare a controllare i risultati delle partite di calcio. Le voci rimbombano in palestra, si intrecciano. «Non è un occupazione politica, qui c'è anche gente di destra...». «La mattina qualche insegnate ci porta anche dei pasticcini per tirarci un po' su». «Ieri non ho dormito qui e quando sono arrivato a scuola ho trovato i miei compagni che ancora giocavano a carte: avevano giocato tuta la notte!». «Siamo qui per un motivo semplice: se passa il decreto e i tagli alla scuola io all'università non ci posso andare. Posso anche smetter subito di venire a scuola e trovarmi un lavoro da commessa. Assumono all'Esselunga?». Ragazzi, adolescenti quasi adulti, con i loro dubbi e le loro certezze. Nell'occupazione hanno trovato un momento di svago ma anche di crescita. «Abbiamo potuto conoscere meglio un sacco di compagni - spiegano Marco e Daniele, altri due studenti al quinto anno - e poi questa esperienza ci ha aiutato a essere più responsabili: dobbiamo organizzarci da soli, dormire qui la notte, difendere la nostra scuola». «All'inizio non volevo occupare - aggiunge Simone - poi ho visto che le cose venivano fatte seriamente e mi sono unito al gruppo». Ma qualcuno vi ha dato una mano? «Qualche genitore la sera viene a controllare parliamo molto con i nostri professori. E c'è anche la signora del panificio qui accanto che ci regala quello che non ha venduto durante il giorno». Passano i minuti, le ore: tra una chiacchiera e l'altra la serata scorre veloce. Mezzanotte: è il momento del giro di controllo: porte e finestre sono chiuse: bloccate con catene, sedie e banchi. C'è chi si prepara per andare a dormire. Ma riuscite a dormire qui? «C'è il rischio che qualche compagno ti faccia brutti scherzi - racconta Riccardo - magari strillando al megafono per dare la sveglia, ma nessuno se la prende». Non che manchino discussioni e litigi interni «anche sull'organizzazione - continua Riccardo - o sulle decisioni da prendere in merito alla protesta: ci confrontiamo tra noi, anche animatamente, e stabiliamo il da farsi». è passata la mezzanotte. In tv le vignette di Vauro e Santoro che saluta il pubblico a fine trasmissione. Carte, Monopoli e Risiko sono già pronti per una partitella prima di infilarsi nel sacco a pelo. Ciao a tutti ragazzi e buona notte. ALTRO SERVIZIO A PAG. 3 SEGUE A PAGINA 3

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di CRISTINA LORENZI CARRARA <NON SIAMO... (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Massa - Carrara)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

CRONACA CARRARA pag. 25 di CRISTINA LORENZI ? CARRARA ? «NON SIAMO... di CRISTINA LORENZI ? CARRARA ? «NON SIAMO FANNULLONI» e per dimostrarlo un gruppo di ragazzi delle scuole superiori ieri si è riunito sul piazzale del molo per fare lezione. Al posto delle pareti la spiaggia, al posto dei banchi i muretti: e così via con Michelangelo e l?arte del ?500 per passare poi alla letteratura con Ugo Foscolo e i suoi immortali «Sepolcri». Erano un centinaio i ragazzi dello Scientifico, Zaccagna, Classico e Artistico che, dopo giorni di protesta contro il decreto Gelmini, ieri hanno deposto megafoni e striscioni e deciso di riprendere «le sudate carte», deposte per qualche giorno. Così si sono incontrati a Marina per una lezione en plein air. Di fronte a un cartello «Non siamo fannulloni. Domenica lezione», i ragazzi dei quattro istituti, armati di occhiali da sole, per una giornata di autunno che aveva tutti i connotati della primavera inoltrata, hanno assistito tutti alle lezioni della professoressa di Storia dell?arte dell?Artistico Simonetta Sbarbaro, che ha introdotto alla attenta platea ? dove non volava una mosca ? i dettagli del Giudizio universale di Michelangelo, e del docente di lettere del liceo classico Calogero Consolo che ha illustrato il carme foscoliano. UNA PROTESTA silenziosa, ma ancor più costruttiva, che si inserisce con un assordante silenzio nei cortei di questi giorni, che sostituisce carta, penna e taccuino ad altoparlanti e striscioni e che dimostra, in una giornata di sole dove il mare alle spalle era un?attrattiva non trascurabile, la volontà di fare sul serio dei ragazzi e dei loro insegnanti. Una domenica pomeriggio per sensibilizzare, senza bandiere e slogan, contro un decreto che agli studenti non è andato giù, i numerosi passanti che si dirigevano sulla passeggiata più frequentata di Marina. Molti rimanevano stupiti, altri ricordavano gli scioperi di altri tempi, fatti più per fare confusione che per ascoltare gli insegnanti. «Ai nostri tempi durante le manifestazioni, i primi a sparire erano i libri. Di lezioni e professori non ne volevamo certo sapere». Invece loro erano tutti lì, senza alcun commento, attenti a sentire come Michelangelo dipinse il suo affresco e quanto Foscolo si animò per un editto che non rendeva degno onore alle urne. QUELLO che ieri lasciava sbalorditi era il silenzio e la disciplina che regnavano in quell?aula improvvisata sull?arenile. Intorno anche alcuni genitori, che avevano accompagnato il figlio.

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PERUGIA GLI STUDENTI si sono ripresi la piazza. Erano anni che l... (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

CRONACA UMBRIA pag. 22 ? PERUGIA ? GLI STUDENTI si sono ripresi la piazza. Erano anni che l... ? PERUGIA ? GLI STUDENTI si sono ripresi la piazza. Erano anni che le pantere non ruggivano: davano ogni tanto qualche zampata, ma una protesta così forte non si ricordava da parecchio. C?è voluta la riforma-Gelmini per far coalizzare doceti e discenti, per portare il malumore fuori dalle aule, in quella folcloristica ma potente, civilissima forma di contestazione che sono le lezioni all?aperto. E questa che si apre è una settimana in cui i fuochi della protesta ? mai sopra le righe ? arderanno ancora. Tommaso Bori, coordinatore della Sinistra Universitaria?Udu, spiega come «sia importante questa forte mobilitazione che si sta evolvendo anche a Perugia. Il governo sta cercando in ogni modo di bloccare la protesta: o vuolendo far credere che gli studenti la stiano semplicemente strumentalizzando per un fattore politico, o con minacce. La verità è che il governo sente la pressione di tutto il mondo universitario, scolastico e anche cittadino su questi provvedimenti e si trova obbligato ad un confronto che avrebbe voluto evitare a tutti i costi». CI SONO STATE, la settimana scorsa, grandi assemblee a Ingegneria e a Scienze Politiche (ha partecipato anche il Rettore, con centinaia di studenti, ricercatori, docenti e personale tecnico amministrativo). E si ricomicia: oggi nuova assemblea, promossa dalla Sinistra Universitaria per le Facoltà di Medicina, Veterinaria e Agraria, nella sede di Monteluce. E domani il grande inconro con la città: appuntamento alle 10 in Piazza Morlacchi per un lungo corteo che passerà per le varie Facoltà del polo della conca per poi concludersi in Piazza dell?Università, al Rettorato. Lì si terrà una lezione di educazione civica con ospiti nazionali, tema principale i tagli e i provvedimenti nei confronti degli atenei italiani. «Sono già attivi ? conclude Bori ? i nostri numeri (393 6251171 o 392 7774141) per la prenotazione di posti negli autobus per la manifestazione nazionale del 30, indetta dai sindacati per protestare contro i provvedimenti governativi sulla scuola. Per il viaggio sarà richiesto un contributo libero e volontario».

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<Volta> oggi in corteo L'Università <rientra> (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Siena)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

CRONACA SIENA pag. 23 «Volta» oggi in corteo L?Università «rientra» Il cda discute i provvedimenti anti-deficit VERRA? OCCUPATO anche il «Volta» di Colle ma prima si svolgerà una manifestazione di protesta. Oggi stesso, alle 8,30, i liceali della città del cristallo si ritroveranno in viale dei Mille da cui partirà il corteo che prevede il passaggio da via XXVII aprile e dalla strada della Badia, alle 9. Il punto di arrivo davanti al palasport dove ci sarà un sit-in di protesta seguito da un intervento del sindaco Paolo Brogioni e la discussione sulla ormai famosa riforma Gelmini. Mercoledì 29, invece, gli studenti del «Volta» invece occuperanno l?istituto per manifestare il loro dissenso. »faremo alcuni corsi ? scrivono ? organizzati in autonomia fra i quali uno che si occupa dell?analisi e del commento dei quotidiani». L?ONDATA ANTI-RIFORMA, dunque, continua a montare nel giorno in cui anche il cda dell?Università si riunisce alle 15,30 per valutare sostanzialmente due punti all?ordine del giorno. La nomina della società di revisione dei conti dopo che nella seduta di lunedì scorso era stato dato mandato a Pasqualino Paulesu e Flavio Mocenni, due consiglieri, di seguire l?iter di individuazione. Altro capitolo importante è quello relativo ai «provvedimenti per il rientro dal deficit». Verranno veramente portati argomenti forti per riequilibrare il disavanzo? Non era piaciuta molto, almeno a larga parte dei componenti del cda, l?idea di appellarsi a risparmi sommari come paventato il 20 ottobre scorso. Sarebbero venuti dai tagli al personale grazie alla norma che consente di mandare in pensione, dopo un breve preavviso, chi ha già 40 anni di servizio. «Liberarsi» di 5-6 persone nel 2008, di un?altra decina magari il prossimo anno non rappresenta certo la ricetta per il risanamento che da ogni parte s?invoca. Unitamente ai dati definitivi del rosso (al momento non sarebbero stati forniti), che consentano un assestamento mirato del bilancio. A LIVELLO nazionale, intanto, Siena torna alla ribalta della cronaca per l?elevato numero di laureati che escono dai corsi triennali. Buona qualità dell?insegnamento, sicuramente, ma c?è chi sostiene che hanno contribuito (meglio, contribuivano) ad alzare il numero anche gli esponenti dell?Arma che, in base ad una convenzione ormai risalente a cinque anni fa, si vedevano riconoscere numerosi crediti formativi ai fini del conseguimento della laurea triennale stessa. La.Valde.

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Berlusconi rosso di piazza Per 5 anni comando io (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Berlusconi rosso di piazza «Per 5 anni comando io» «Questa è la sinistra delle frottole, Veltroni invece di manifestare dovrebbe andare a riposarsi»: il giorno dopo il Circo Massimo il presidente del Consiglio perde le staffe. An però frena il capo. Davanti alle immagini del Circo Massimo gonfio di bandiere del Pd, la destra non si rassegna. Anzi, la riuscita anche mediatica della manifestazione, con i tg che anche ieri hanno riproposto la piazza, produce irritazione, e voglia di negare l'evidenza. La linea non cambia: erano quattro gatti. «Veltroni si dovrebbe rassegnare», ha detto ieri Berlusconi. «Ha perso e per cinque anni non c'è più niente da fare. Invece di fare manifestazioni, dovrebbe andarsi a riposare, per prepararsi a fare una bella campagna elettorale tra cinque anni, ci lascerebbe così lavorare meglio e con più profitto per gli italiani». Il premier dice di non aver visto le immagini della piazza: «Ho sentito solo i numeri della questura di Roma: questa è la sinistra delle frottole, delle calunnie e delle invettive. La più grande dimostrazione democratica c'è stata il 13 e 14 aprile». Italia migliore di chi la governa, come ha detto Veltroni? «Sono stanco di rispondere a insulsaggini come questa», risponde il Cavaliere. «Con questa opposizione che sfortunatamente ci troviamo avremo il solito rapporto: se hanno suggerimenti utili al Paese voteremo i loro provvedimenti, ma finora sono arrivate solo critiche...». E sul possibile riavvicinamento tra Pd e Di Pietro: «Spero di no, è un uomo malvagio, che ha messo in galera 15 persone che poi non sono state rinviate a giudizio». Il Cavaliere annuncia che tirerà dritto con il decreto Gelmini, accusa l'opposizione di aver «strumentalizzato studenti e bambini» e annuncia di essere «al 72% di gradimento». Peccato che proprio ieri Renato Mannheimer abbia ricordato che il giudizio positivo sul governo è passato dal 61% di giugno al 42% di oggi. Anche il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto torna a discutere sui numeri del Pd: «Hanno messo insieme 300mila persone, un numero compatibile con l'ampiezza del Circo Massimo. Sparando 2 milioni e mezzo si sono fatti un autogol». «Quello di Veltroni è stato un normale comizio per l'apertura della campagna elettorale, solo che le elezioni ci sono già state...». Più prudente il suo vice Italo Bocchino, sponda An, che parla di una «indubbia boccata d'ossigeno pr Veltroni» e invita il leader Pd a «dare il via a quel percorso riformatore interrotto dopo il voto». Di «flop» parlano Gasparri e Calderoli, con il ministro della Semplificazione che si distingue dall'alleato giudicando «legittima» la protesta dell'opposizione, mentre Gasparri parla di un Pd «dedito alla menzogna». Una risposta arriva da destra, con Storace: «La disputa sui numeri è ridicola: se al Circo Massimo erano 300mila, come facevano qualche mese fa a essere in mezzo milione con An al Colosseo? Il Pdl ha resuscitato Veltroni con quello che sta combinando contro i giovani». ANDREA CARUGATI ROMA acarugati@unita.it

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Le ragioni della protesta e le ragioni del rettore (sezione: Scuola)

( da "Adige, L'" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

da sapere Le ragioni della protesta e le ragioni del rettore Il decreto 112 (disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria) è stato convertito nella legge 133, con alcune modifiche. In gergo si parla di «pacchetto Tremonto-Brunetta». I principali punti contestati dagli studenti del Comitato No Gelmini: 1) Tagli al fondo di finanziamento ordinario (Ffo): un taglio del 20%, per circa un miliardo e 450 milioni di euro nei prossimi 5 anni; 2) Blocco del turn-over (ogni 5 posti liberati, scatta una sola assunzione); 3) Possibilità di trasformazione delle università in fondazioni. L'Università di Trento fa parte dell'associazione Aquis (Associazione per la qualità delle università italiane statali), con altri 12 atenei, che rivendicano un alto livello di ricerca e didattica, nonché bilanci in regola. «Il governo - dice il rettore Bassi - non può applicare la stessa politica di tagli su tutte le università». Come dire: se un ateneo è stato virtuoso, non deve essere colpito. 27/10/2008

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Il servizio pubblico sta sotto l' egìda (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Il servizio pubblico sta sotto l'«egìda» Che brutta settimana per la Rai.. Va bene che è guidata da un consiglio di amministrazione mummificato e da una dirigenza in perenne e ansiosa attesa di ciò che Berlusconi vorrà decidere, ma è possibile che l'unico modo di seguire l'avvenimento dell'anno fosse quello di cliccare il telecomando su La7, rete privata? Nessuno pretende Veltroni a reti unificate, ma l'assenza della Rai dal Circo Massimo (eccetto l'irriducibile Tg3) non ha giustificazione. O, forse, una ragione c'è: più la Rai si mostra inutili, più il sogno berlusconiano di ridurla all'impotenza per estendere il monopolio di Mediaset si avvera. E dall'interno della Rai, non arrivano reazioni apprezzabili, l'informazione politica è persino peggiorata. Guardate la ministra Gelmini, la Palin de noantri. C'è stata una gara per giustificare i suoi decreti e si è udita fino alla noia la litania: ci sono 27 cattedre universitarie con un solo studente iscritto (e allora? Se ci fosse un docente di sumero e uno studente appassionato?), la ministra non taglia ma razionalizza, vorrebbe aprire il "dialogo" ma gli studenti non sono ragionevoli. Oddio, non è facile aprire il dialogo con una ministra che dice "sotto l'egìda" con l'accento sulla ì. Avrebbe potuto consultare il Devoto-Oli, ma lo ritiene un libro di preghiere. O lo Zingarelli, ma pensa sia una raccolta di racconti sui piccoli rom. Non ci resta che Blob.

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TANTI genitori e bambini sono intervenuti alla manifestazione organizzata dal gruppo genitori dell&#... (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Pistoia)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

MONTECATINI pag. 26 TANTI genitori e bambini sono intervenuti alla manifestazione organizzata dal gruppo genitori dell&#... TANTI genitori e bambini sono intervenuti alla manifestazione organizzata dal gruppo genitori dell?Istituto comprensorio di Larciano. La fiaccolata, che ha percorso l vie principali del paese, è stata organizzata per protestare contro al riforma Gelmini. Tanti striscioni e slogan hanno accompagnato le centinaia di persone presenti. Il gruppo dei genitori di Larciano è molto attivo. Ha sensibilizzato l?opinione pubblica ed ha invitato con vari volantinaggi i genitori delle scuole dei comuni limitrofi ad partecipare alla manifestazione. La protesta comunque non finisce con la fiaccolata. Mercoledì i genitori saranno invitati a partecipare al consiglio comunale aperto, che si terrà nella sala del consiglio comunale a Larciano. Giovedì 30 parteciperanno ad una manifestazione, organizzata dl Partito Democratico, intitolata ? Una serata di riflessione sulla scuola?. Questo incontro si tiene a Cintolese, al Circolo, con inizio alle ore 21.15. Saranno presenti Giovanna Roccella, assessore all?istruzione della provincia di Pistoia, Caterina Ranieri, assessore all?istruzione di Monsummano, Bernardo Ferrari Braga, dirigente scolastico e Maurizio Monti, dirigente scolatico V Circolo didattico di Pistoia. m.m.

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Da oggi lezioni al Colosseo (sezione: Scuola)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Cronaca Italiana Pagina 107 Da oggi lezioni al Colosseo --> Roma Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni. Un programma - ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza - che per i primi giorni della prossima settimana mira a bloccare l'approvazione definitiva (prevista mercoledì 29 ottobre) al senato del decreto Gelmini. E da domani, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Per contrastare l'approvazione al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di domani. L'iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione. La Rete degli studenti lancia lo slogan "Avanziamo dei diritti" e annuncia che da domani, in tutta Italia, «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato. Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari». Ma l'appuntamento clou delle proteste è per giovedì 30 ottobre, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari contro il progetto governativo. Per il leader radicale, Marco Pannella, «la rivolta di professori e studenti è in realtà una rivolta contro la finanziaria di Tremonti, quella da otto minuti». Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, invita il governo a «far parlare le famiglie, far dire loro cosa vogliono». Anche il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, auspica l'avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali e la sospensione del decreto.

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Fisica, baby-occupazione a La Sapienza esperimenti e protesta sul prato (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Fisica, baby-occupazione a La Sapienza esperimenti e protesta sul prato Domenica particolare all'università di Roma: in cattedra gli studenti, una folla di piccolissimi accompagnati dai genitori alle prese con Newton. «Il nostro civilissimo "no" ai tagli, altro che criminali» La macchina a vapore costruita con una scatola di sardine, due candeline e due pezzi di polistirolo. Il girasole immerso in azoto liquido che si sgretola in una pioggia di petali gialli. L'eruzione vulcanica a base di aceto e bicarbonato di sodio. La ragazza in camice bianco e guanti di lattice solleva una candela sulla bacinella d'acqua: «Secondo voi galleggia?». Elisa: «Un po' ma si scioglie». E un tappo di sughero? Coro di sì. Convinti? Tranne Alessandro: «È come un sasso, va a fondo». Un piccolissimo: «Le foglie no». Più che fisica e chimica, le difficoltà dell'età adulta spiegate ai bambini. Come protestare con leggerezza. Domenica la Sapienza di Roma è stata città aperta: studenti di fisica, medicina e chimica hanno fatto lezioni all'aperto per i piccoli. Autogestiti e autofinanziati contro la riforma. Sei tavoli per altrettanti esperimenti. Una mamma racconta al cellulare: «Si sono entusiasmati per le bolle di sapone quadrate». Affluenza inattesa: al pranzo sociale sul prato del Rettorato finisce tutto, la torta rustica anziché a fette si mangia a strisce. Alla facoltà di Chimica si studiano i gas solidi. Una vaschetta fuma e bolle. Attorno, gli studenti e un mucchio di bimbi con il nome sul post-it appuntato al petto. Mescolando ghiaccio secco con acqua - spiega lo studente - si produce anidride carbonica. Mai provato ad accendere una candela? «Sì». E che succede? «Si accende». Perché nell'aria c'è ossigeno. Avvicinata alla vasca la fiamma muore. Asia applaude: «Guarda mamma, senza soffio». Tanti indossano le familiari t-shirt verde acido: «Il futuro dei bambini/ Non fa rima con Gelmini». Sui viali biciclette, passeggini, palloni. Sul disegno «il sapere non si evolve» si passa dalla scimmia all'homo sapiens che mendica. Una ragazza fa piroettare una pallina grazie al getto del phon. Come fa? Diego: «È leggerissima». Valentina: «L'aria la spinge». Spiegazione: l'aria si dispone tutto intorno e bilancia la forza di gravità. Spunta uno spazzolino da denti: galleggerà? Fra: «Io l'ho fatto a casa e galleggia». Elena: «Anch'io ma affonda». Fra: «Si vede che il tuo ha il manico di ferro». Giorgio, pratico: «Bé, mettilo così vediamo». Galleggia. Damiana è perplessa: «Quello elettrico no». Poco lontano, su un seggiolino ruota una bimba con due mattoni in mano. È la «conservazione del movimento angolare»: allargando le braccia la velocità diminuisce, stringendole aumenta. C'è la fila tra urli di «tocca a me». Sotto la statua della Minerva ecco «l'acqua e i principi della fisica». Bolle di sapone di forme aliene e dimensioni smisurate. Se immergiamo un cubo di fili di rame la bolla come verrà? «Storta». Gli studenti insegnano: «La membrana elastica è riuscita a minimizzare la superficie». Un papà sbuffa: «Andiamo sul difficile». La cerbottana soffia un'enorme bolla con i riflessi dell'arcobaleno. Eccitazione generale: «È grande come 5 angurie». Vola nel cielo salutata dalle manine: «Ciao - grida Lorenzo - Ti chiamerò Giusi». Sua madre: «Perché Giusi?». A un altro tavolo fanno il cubo di Rubik e 4 triangoli con 6 bastoncini. Elisa lo risolve in 48 secondi cronometrati. Un cartello annuncia il programma: nastro di Moebius, teorema di Pitagora, tappeto di Randi e Tangram. Piace il «fluido non newtoniano a viscosità variabile»: acqua e fecola di patate che si fa palla se lo maneggi e liquido se lo lasci stare. Il pranzo a 4,50 euro è un picnic sull'erba. Panini con salsiccia e insalata vegetariana al quark finiscono subito. La ressa è una sorpresa: «Non riesco a non essere orgoglioso - sorride Simone - Che riscatto verso chi ci riteneva criminali e incivili». FEDERICA FANTOZZI ROMA fedefan@yahoo.it

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Domenica, lezione civile Così ridurranno l'istruzione pubblica (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Domenica, lezione civile «Così ridurranno l'istruzione pubblica» Ieri l'Istituto comprensivo «Visconti» di Roma ha aperto per l'intera giornata le porte della scuola per informare genitori, alunni e docenti sui contenuti della riforma Gelmini. E in tanti scoprono il bluff del governo Stanno seduti nell'Aula magna della scuola dei loro figli. Un proiettore rimanda nero su bianco il testo della Finanziaria votata dal Parlamento, il contenuto del decreto Gelmini e quello del Piano presentato dal ministro ai sindacati. Il preside Pietro Persiani è un signore con i capelli bianchi e la barba che ricorda quella famosa pubblicità, «chi sono io, Babbo Natale?». Un sindacalista della Cisl con trenta anni di attività alle spalle. Ha aperto le porte dell'Istituto comprensivo Visconti di Roma malgrado sia domenica. Ha deciso, e sta pensando di proporlo a tutti i suoi colleghi, di dedicare un'intera giornata all'informazione. Parlare della Riforma Gelmini e della scuola che sarà. Così oggi è lui a fare lezione: «Ma tutto quello che vi dirò non è farina del mio sacco. Leggerò il contenuto di leggi e decreti, cioè di atti ufficiali. Vi racconterò la scuola che presto ci sarà perché è bene chiarirci su un punto: entro dicembre, se il governo non torna indietro, tutto quello che scoprirete leggendo queste documenti diventerà definitivo». Non vola una mosca nell'aula che all'improvviso diventa troppo piccola per tutta questa gente che, malgrado il sole, ha deciso di venire a scuola. Sullo schermo scorrono i tagli decisi da Tremonti: 456 milioni di euro nel 2009; 1650 nel 2010; 2538 nel 2011; 3.188 nel 2012. Molti genitori conoscono a memoria quelle cifre e le conseguenze che avranno, molti altri no. Si vede dalla faccia che fanno che iniziano a capire di cosa è fatta la riforma e da dove inizia: articolo 64 delle 133/2008. Tagli e riduzioni, insegnanti che non avranno più lavoro (cifre pari a dieci volte quelle Alitalia), ore di lezione che si stringono come maglie lavate ad una temperatura troppo alta. Un modello pedagogico e didattico che ci invidia l'Europa e che dall'anno prossimo non ci sarà più. Dalle 10.30 alle 17.30 questo storico palazzo a due passi dal Pantheon che ospita classi dalla materna alle medie, brulica di genitori, nonni, alunni, docenti. Arrivano torte fatte in casa, dolci, pasta fredda, pop-corn e patatine. È saltato l'impianto elettrico delle scale, l'ascensore non funziona, ma nessuno sembra accorgersene. I bambini giocano in terrazza, vedono film, leggono libri. Le maestre Giovanna Querqui, Marina Esposito, Leo Italia, Anna Ridolfi, Adelaide Masseroli, Cristina Palmeri e la vicepreside Bruna Piccirilli, rispondono alle domande, distribuiscono il materiale informativo, mostrano il lavoro svolto con i loro alunni. L'unico modo per far conoscere è trasmettere la conoscenza. L'offerta formativa frutto della «collaborazione e condivisione di responsabilità tra docenti», non è un concetto astratto, «è vita quotidiana», dicono. È una giornata di lavoro e di domande che cercano una risposta, di un confronto a cui tutti si sottopongono tranne il governo. «Ho invitato le famiglie e le autorità preposte. il ministro Gelmini, l'assessore regionale, quello comunale e quello del primo municipio per un confronto aperto», spiega il preside. Ma il ministro non c'è, l'assessore comunale neanche. Ci sono quello regionale, Silvia Costa e quello del primo municipio, Sabrina Alfonsi. «Non so se dobbiamo fare un sit-in sotto il ministero per essere ricevuti», si chiede Silvia Costa che insieme ai suoi colleghi delle altre regioni ha più volte invocato un incontro con la titolare di viale Trastevere. Un incontro per porre questioni pratiche sul tappeto. Come si fa a garantire il tempo pieno di qualità senza risorse e senza insegnanti? Cosa succederà nel Sud d'Italia, «dove oggi il 95% delle scuole ha il modulo?». In quel Mezzogiorno dove il tempo pieno è attivo nel 5% delle scuole, il tasso di disoccupazione femminile più alto che altrove e i giovani lasciano la scuola prima di ogni altro loro coetaneo del resto del Paese. «Stanno mettendo in atto un cambiamento sociale enorme scaricandolo sulle spalle delle famiglie a colpi di decreti», dice Sabrina Alfonso. Famiglie senza più rete sociale, sole nelle grandi città, di più nel Sud del Paese. Una domenica trascorsa a scuola chiarisce le idee più di mille telegiornali, commentano i genitori. Il maestro unico (ma sarebbe meglio parlare di maestra unica considerato che il 95% degli insegnanti è donna) che il ministro vuole riabilitare assume, per esempio, contorni chiari: sarà il «docente tuttologo». Che la scuola non è quell'«ammortizzatore sociale» di cui parla il ministro Brunetta è chiaro a tutti coloro che la scuola la conoscono: insegnanti, genitori e alunni. « Se il ministro Gelmini fosse venuta l'avrebbe capito anche lei», dice Gabriella Bartolini. Se fosse venuta avrebbe scoperto un piccolo pezzo di quella scuola che vuole fare a pezzi. Avrebbe assistito, per esempio, all'esibizione del coro stabile del Visconti diretto dal maestro Alessandro Anniballi, una tradizione che affonda le radici a Parigi e sei edizioni del «Festival dei due mondi di Spoleto». Ex alunni (molti diventati musicisti) e alunni: tre generazioni che cantano insieme Mozart e Rossini. MARIA ZEGARELLI ROMA mzegarelli@unita.it

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di ALBERTO PIERINI L A CAMPANA della Badia potrebbe sostituire la campanella d... (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Arezzo)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

CRONACA AREZZO pag. 22 di ALBERTO PIERINI L A CAMPANA della Badia potrebbe sostituire la campanella d... di ALBERTO PIERINI L A CAMPANA della Badia potrebbe sostituire la campanella delle lezioni. Perché il day after della rabbia studentesca riparte lì, dietro l?angolo, in un?aula magna quanto mai inedita: piazza San Francesco. E? la piazza nella quale stamani la facoltà di lettere concentrerà le sue lezioni. Tre ore filate. Per studiare anche sotto il cielo di Arezzo, come già è successo a Milano, a Roma o a Firenze. E per unire la propria voce a quella di una protesta che ormai non conosce confini. La protesta della scuola. Di là c?è sempre lei, la riforma Gelmini. Convitato di pietra alla palestra del Liceo Scientifico, la prima autogestione aretina, come dietro le finestre della classe occupata all?Istituto d?Arte. E ora salita agli onori di una delle nostre piazze più belle, quella dei turisti e degli affreschi di Piero. IN CATTEDRA alcuni dei professori più prestigiosi dell?università. Ci sarà ad esempio l?ex preside Ferdinando Abbri, superesperto di storia della filosofia ma anche di cultura tedesca e di filosofia della musica, che magari potrebbe trovare a San Francesco linfa fertile. Ci sarà Federico Siniscalco, docente di culture nordamericane, pronto a lanciare un ponte da una parte all?altra dell?oceano. E ci sarà Andrea Messeri, il cacio sui maccheroni, essendo il grande esperto aretino di sociologia della comunicazione: e forse potrebbe dare utili indicazioni su cosa parta e cosa arrivi delle proteste in corso in queste ore. E che continuano. Continuano in tutto il Valdarno, che non pare intenzionato a seppellire l?ascia di guerra. E continuano anche ad Arezzo. Da oggi il protagonista diventa il Liceo Classico. Che ha meditato bene il da farsi e senza farsi turbare troppo da qualche gfischio dei colleghi di altre scuole, da oggi si lancia in tre giorni di autogestione. Giorni nei quali inviterà vari personaggi, politici e non, e ritaglierà anche un corso sul ?68, tanto per affondare le radici della protesta su un terreno familiare. Da oggi nelle scuole potrebbe prendere corpo il blocco alle gite deciso da buona parte dei professori dello Scientifico per protesta, non contro gli studenti ma contro la solita riforma. Blocco dal quale già si dissocia Luciano Tagliaferri, il preside dell?Istituto d?Arte. «Sono molto perplesso e non capisco come possa scuotere gli ambienti governativi: privare gli studenti dei viaggi d?istruzione impoverisce il loro percorso, al Pier della Francesca l?idea non passerà». Così qualcuno andrà in gita. E altri andranno a Roma, dove giovedì ci sarà la manifestazione di appoggio allo sciopero. Almeno lì i professori ci saranno: in fondo è il loro sciopero.

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Le mille ombre sul futuro dei nostri figli (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Le mille ombre sul futuro dei nostri figli Ci sono danni evidenti dal decreto Gelmini. Poi ce ne sono altri meno considerati. Gli insegnanti non sanno ancora come dovranno redigere le pagelle, che non si sa come saranno fatte. Un altro quesito enorme è legato alla continuità giuridica del tipo di scuola scelto per i propri figli. Se, ad esempio, si è optato per il liceo linguistico e in corsa la denominazione muta in istituto tecnico linguistico il tipo di studi resta lo stesso o cambia? E se cambia è legittima una class action per quello che può essere giudicato un danno per il mutamento di nome e offerta formativa? Se mio figlio è stato iscritto in un istituto tecnico industriale e questo sparirà per essere inglobato in un istituto tecnico commerciale, come è scritto, anche qui non c'è un danno da colmare, visto che le ore di formazione vengono ridotte notevolmente, non essendoci più i laboratori? E la Confindustria che dice, visto che invoca formazione e questa viene fatta scomparire? Dovrebbe valere il nuovo ordinamento solo per i nuovi iscritti, ma non c'è affatto da fidarsi, anzi è quasi certo che così non sarà. E, comunque, si capirà ben presto a cosa verrà ridotta la scuola pubblica, a tutti i livelli. Chi ha frequentato licei sperimentali, progetti Brocca e similari si tenga il proprio diploma come una preziosa reliquia. Nella legge 133 è chiaramente scritto che non ci dovranno essere meno di 27 alunni per classe: ci dicano da quale calcolo contabile è uscito questo numero che, è ovvio, non ha appiglio ad alcuna esigenza educativa. Come si combatte il bullismo con oltre 27 alunni? In questi mesi, di norma, iniziava l'orientamento. I ragazzi e i loro genitori venivano invitati negli istituti superiori per conoscere l'offerta formativa, i cosiddetti Pof. Cosa mai potranno scrivere presidi e docenti, ora? È chiaro che è tutto fermo. È altresì chiaro che quando la scelta dovrà essere fatta, in gennaio, per tutti sarà come un salto nel vuoto. FABIO LUPPINO fluppino@unita.it SCENARI

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Scuola: petizione a Subbiano (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Arezzo)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

CRONACA AREZZO pag. 23 Scuola: petizione a Subbiano CENTINAIA di firme in calce a una petizione inviata al Presidente della Repubblica, al minsitro Gelmini, al preside dell?istituto Garibaldi di Subbiano e Capolona, ai sindaci dei due Comuni, ai sindacati. Si mobilitano i genitori della scuola primaria di Subbiano e Capolona: «Esprimiano ? scrivono ? la nostra preoccupazione per il decreto Gelmini. Riteniamo l?orario a sole 24 ore settimanali sarà insufficiente a garantire il rispetto dei tempi di apprendimento propri di ciascun alunno... Il taglio delle risorse uname, professionali ed economiche avrà ricadute sulla qualità della scuola, un solo insegnante si troverà a gestire classi numerose... molti alunni non avranno più l?insegnante di sostegno... la contrazione delle ore di scuola avrà ripercussioni anche nell?organizzazione quotidiana delle famiglie... Il risultato sarà una scuola più povera, con meno strumenti e meno opportunità».

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DECRETO Gelmini: nemmeno oggi gli studenti delle superiori assistono alle lezioni... (sezione: Scuola)

( da "Nazione, La (Pistoia)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

CRONACA PISTOIA pag. 22 DECRETO Gelmini: nemmeno oggi gli studenti delle superiori assistono alle lezioni... DECRETO Gelmini: nemmeno oggi gli studenti delle superiori assistono alle lezioni. Secondo quanto gli interessati hanno comunicato ieri i giovani che frequentano Tecnico commerciale Igea, Tecnico industriale e Liceo scientifico dell?Istituto Compernsivo hanno tenuto venerdì scorso un?assemblea per dibattere i temi legati appunto alle conseguenze dell?applicazione del provvedimento del ministro per la Pubblica Istruzione ?secondo le propoposte di schemi attuativi in circolazione?. «Al termine dell?assemblea ? prosegue la nota, che è redatta dai dodici frequentanti la V classe Igea - gli studenti hanno deciso di attuare una forma di protesta pacifica, attraverso l?astenzione dalle lezioni per i giorni 25 e 27 ottobre». Pertanto, dopo il mancato accesso a scuola di sabato scorso, le scolaresche di Itc, Iti e Liceo Scientifico della cittadina montana avrebbero deciso di non frequentare le lezioni nemmeno questa mattina, sempre in segno di protesta nei confronti di quelli che saranno ?secondo gli schemi attuativi in circolazione?, gli effetti del Decreto Gelmini. a. t.

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Sui banchi della Mazzini a lezione di uguaglianza e di rispetto delle culture Altro che classi differenziate: nella media statale, a due passi dal Colosseo, l'istruzione è intermun (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Sui banchi della «Mazzini» a lezione di uguaglianza e di rispetto delle culture Altro che classi differenziate: nella media statale, a due passi dal Colosseo, l'istruzione è «intermunda». E funziona... Manuela è in biblioteca con tutta la classe. Sta catalogando sul computer tutti i libri della scuola. Legge i titoli ad alta voce senza fare alcun errore grammaticale o fonetico. La prof all'improvviso la interrompe perché è l'ora di Lettere. E solo allora, guardandola in faccia, scopriamo che è una alunna con cittadinanza straniera. «Scuola intermunda, scuola di solidarietà», c'è scritto accanto al portone di via delle Carine a Roma. Non è un'istruzione futuribile, ma una realtà già presente nei territori. E la media statale sperimentale «Giuseppe Mazzini», a due passi dal Colosseo, ne è una testimonianza. Manuela, alias Yao Yao, è arrivata dalla Cina direttamente in prima media lo scorso anno. «L'ho conosciuta appena arrivata nella nuova classe. Mai detto nulla, mai spiccicato una parola, non conoscevo neanche la sua voce... Da quel momento e per tutte le quattro settimane a seguire ho tormentato Manu, che continuò a non dire nulla. Le ho parlato della tv, degli animali, della musica e di tutto quello che mi veniva in mente» racconta Gilda, una sua compagna, nella brochure che raccoglie i pensieri dei bambini della prima classe sul mondo. Poi all'improvviso, dopo settimane di tortura verbale, Manu finalmente le ha risposto per la prima volta: «Vuoi stare zitta?». Le prof di Matematica e Lettere, Rosanna Iuliano e Daniela Laliscia, mostrano con orgoglio questo scritto. Che conclude così: «Ci rimasi di sasso e ancora adesso ci rimango di sasso solo a pensarci. Da quel giorno Manu ha parlato con tutti, con le professoresse, con i compagni, con chiunque volesse ascoltarla. Manu è bravissima in arte e matematica, discipline in cui è avanti rispetto a noi di anni luce. È una delle mie migliori amiche, ed io le voglio bene anche se viene da una cultura diversa dalla mia». La ragazzina cinese è oggi una delle più brave della classe, non ha più bisogno dei corsi di alfabetizzazione e neppure di quelli di comprensione dell'italiano come lingua di studio. «Anzi - sottolinea Laliscia - si prodiga nell'aiutare i compagni che restano indietro». I progetti Altro che classi differenziate per bambini stranieri, come vuole la Lega sostenuta dalla Gelmini. «Non capisco l'utilità di mettere stranieri con altri stranieri», dice Arianna replicando ad Antonio che invece si è appena detto a favore dell'allontanamento degli stranieri dal gruppo-classe se nella scuola non c'è per loro assistenza. La «Mazzini» affronta tutti i temi di attualità con cartelloni didattici, così ieri la riflessione dei ragazzi si è concentrata sulla mozione della Lega approvata dal Parlamento. Per il preside Antonio Giordani «l'italiano s'impara integrandosi nel paese». E la sua scuola di passi in tal senso ne ha fatti molti, fin dal 1983 con la sperimentazione rivolta agli alunni non udenti poi estesa all'immigrazione. L'uguaglianza e il rispetto delle culture diverse sono infatti di «casa» alla «Mazzini», anche oggi che la sperimentazione multiculturale non ha più risorse, fondi tagliati dalla Finanziaria Padoa-Schioppa. Prova ne sono i tanti progetti messi in campo: dai corsi di alfabetizzazione in classe per i 32 ragazzi stranieri ai corsi di italiano come lingua dello studio. E non finisce qui: la scuola stampa anche un giornalino: «Il paiolo ribollente» e cura il telegiornale-mondo, in collaborazione col Cies di Roma, organizzazione finalizzata all'educazione allo sviluppo e all'intercultura. MARISTELLA IERVASI

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Pd in piazza, scintille Berlusconi-Veltroni (sezione: Scuola)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pd in piazza, scintille Berlusconi-Veltroni Il premier: ha perso, si rassegni e ci lasci lavorare La replica: il governo ascolti la voce della società Roma All'indomani della manifestazione del Pd è scontro frontale tra il governo e l'opposizione. Silvio Berlusconi torna dalla Cina e attacca a testa bassa Walter Veltroni: «È la sinistra delle frottole, Veltroni pensi a riposarsi e ci lasci governare per cinque anni». Il leader del Pd invita invece il presidente del Consiglio ad ascoltare «la società e l'opposizione», perché «è un dovere». il cavaliere: frottole sui numeri Berlusconi dà appuntamento ai giornalisti sotto palazzo Grazioli, prima di recarsi a una mostra a palazzo Venezia. E spara ad alzo zero: «Credo che Veltroni si debba rassegnare, ha perso le elezioni e per cinque anni non c'è più niente da fare. Se invece di fare queste manifestazioni Veltroni si riposasse, ci lascerebbe lavorare meglio e con più profitto per gli italiani». Frase che provoca l'immediata reazione dei capigruppo del Pd Anna Finocchiaro e Antonello Soro: «L'opposizione è l'altro pilastro della vita democratica di una Paese». Quella del premier «è una dichiarazione gravissima. Il presidente del Consiglio non si può permettere di dire che l'opposizione si deve riposare per quattro anni e mezzo». Ma Berlusconi non si scompone: «Ho solo risposto alle cose che dicono loro». E dello stesso tono è la replica a Soro e Finocchiaro dei presidenti dei gruppi parlamentari del Pdl al Senato e alla Camera, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto: «Purtroppo ancora una volta ? scrivono in una nota ? ci troviamo di fronte a una ricerca ossessiva dell'incidente istituzionale per drammatizzare il confronto politico». Il premier riconosce che quella di sabato è stata «una manifestazione democratica, nulla da eccepire». Tranne che sulle cifre: «Ho visto le cifre della Questura, è la sinistra delle frottole, delle invettive, delle calunnie». E poi insiste: «La più grande manifestazione democratica c'è stata il 13 e il 14 aprile alle urne: il Paese ci ha dato una grande maggioranza e noi siamo obbligati e impegnati a realizzare il nostro programma». E il messaggio chiave che Walter Veltroni ha voluto lanciare sabato dal Circo Massimo, ovvero che l'Italia è migliore di chi la governa, è «un'insulsaggine, neanche replico». l'attacco a di pietro: è malvagio Insomma, «con questa opposizione che sfortunatamente ci troviamo avremo il solito rapporto: se vorranno unirsi a noi per votare i provvedimenti nell'interesse del Paese sono i benvenuti, se hanno suggerimenti utili al Paese saremo noi a votare i loro provvedimenti, ma finora sono arrivate solo critiche». Neanche sulla crisi dei mercati è ipotizzabile un confronto tra il governo e l'opposizione. «Con una posizione ragionevole e democratica sì ? dice Berlusconi ? ma con questa opposizione credo sia assolutamente impossibile». Tanto più se il Pd dovesse riavvicinarsi a Di Pietro, «un uomo malvagio», è il giudizio del premier. «Mettersi in alleanza con un uomo del genere che sbraita in questo modo, in maniera forsennata e irragionevole, credo che vada a tutto disdoro di chi lo facesse». Secca la replica del leader dell'Italia dei valori: «Non sopporta le persone libere che non vogliono sottoporsi a lui», commenta l'ex pm. No dunque alla richiesta di Veltroni di ritirare il decreto legge Gelmini sulla scuola («Noi andiamo avanti, la sinistra sta strumentalizzando studenti e bambini»), e avanti con il resto del programma: «Il governo sta già lavorando, compatibilmente con i conti pubblici, sulle retribuzioni e sul sostegno alle imprese». E i 600 milioni annunciati da Scajola per il sostegno alle Pmi «possono anche aumentare». è guerra anche sui sondaggi La replica di Veltroni arriva in un'intervista al Tg1: «La manifestazione di ieri chiede qualcosa di diverso in questo Paese. Penso che il governo farebbe bene, invece che avere toni di contrapposizione, ad ascoltare la voce della società italiana, iniziando dalla scuola». Per Veltroni quella al Circo Massimo è stata «la più grande manifestazione di un partito degli ultimi anni, serena, senza odio: questo grande successo lo spenderemo nell'interesse del Paese, delle piccole e medie imprese, degli operai, dei lavoratori, per i salari degli stipendi, per i pensionati, per la scuola. Cercando di far capire al governo che ascoltare la società e l'opposizione è un dovere». Ma è scontro anche sui sondaggi, dopo che l'ultima rilevazione di Mannheimer vede i consensi del governo al 40% ma senza una crescita dell'opposizione. Veltroni spiega infatti che è «abbastanza fisiologico» che il governo in carica perda consensi e che l'opposizione non riesca ad intercettarli: «C'è una prima fase in cui chi governa perde consenso e non ancora questo consenso si deposita sull'opposizione. La cosa impressionante ? afferma ? è la dimensione della caduta di consensi del governo: 18 punti percentuali in un mese e mezzo». Cifre contestate dal premier: «Sono al 72% di gradimento, cosa vogliono ancora? Continuino pure a sgambettare in televisione, a dire le solite insulsaggini, non faranno che perdere consenso anche da parte di coloro che prima stavano dalla loro parte». Insomma, insiste Berlusconi, «Veltroni si rassegni, non sa perdere. Per cinque anni governeremo noi perché ci ha dato mandato il Paese, con una grande maggioranza, e tutti i sondaggi ci danno una maggioranza ancora più forte per tutte le cose che abbiamo fatto in soli cinque mesi».

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<Sull'Università Deriu appoggia il Governo> (sezione: Scuola)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Provincia di Nuoro Pagina 5051 Nuoro. Gli studenti contestano la decisione della Provincia di trasformare il Consorzio in fondazione «Sull'Università Deriu appoggia il Governo» Nuoro.. Gli studenti contestano la decisione della Provincia di trasformare il Consorzio in fondazione --> Mentre il Partito democratico fa uno dei punti di forza della manifestazione di sabato a Roma l'opposizione alla legge Gelmini, a Nuoro il suo presidente regionale e presidente della Provincia Roberto Deriu, insieme alla maggioranza di centrosinistra, sposa la filosofia del ministro decidendo di sciogliere il consorzio universitario per puntare sulla tanto avversata fondazione. A denunciare l'incongruenza sono gli studenti universitari barbaricini riuniti nell'associazione ?Ochlos? che ricordano il voto di giovedì scorso quando la maggioranza di centrosinistra con 13 voti (con il voto contrario solo del consigliere di Rifondazione, mentre il centrodestra ha abbandonato l'aula) ha deciso di dare mandato ai propri rappresentanti di sciogliere il Consorzio con il Comune di Nuoro per andare verso quella Fondazione. «In questo modo, scrivono la presidentessa di ?Ochlos? Manuela Delogu e la vice Sara Deriu «la nostra Provincia di Nuoro, ha anticipato prima e seguito poi il Ddl 133 del 2008 con tutti gli articoli ad esso connessi. Tale legge, varata dal Governo, è la causa di protesta in tutte le Università, scuole e piazze italiane. In particolare vorremmo per l'articolo 16 della dove si parla appunto della possibilità di trasformare le Università in Fondazioni». Gli studenti nuoresi ricordano i presunti rischi di questa privatizzazione: tra l'altro aumento delle tasse universitarie, pericolo che i privati col loro ingresso nei consigli di amministrazione diventino proprietari dei beni degli atenei, possibile chiusura di corsi e facoltà non redditizi o scomodi. «Ci piacerebbe capire - scrivono le dirigenti di ?Ochlos?- se e quanti esponenti della maggioranza del Consiglio provinciale che hanno votato la delibera a favore della fondazione, ieri hanno partecipato alla grande manifestazione indetta dalle opposizioni parlamentari contro il Governo e le sue leggi (in particolare la riforma della scuola) e quanti si recheranno alla manifestazione del 30 di ottobre, sempre a Roma, in difesa della scuola. «Ci viene difficile pensare - concludono Manuela Delogu e Sara Deriu - che, amministratori responsabili e capaci, quali sono i nostri rappresentanti provinciali, possano andare a manifestare e protestare con fischietto in bocca e bandiera in mano contro se stessi, visto che la legge 133/08 e in particolare l'articolo 16 sulla trasformazione degli atenei in fondazioni, non è nient'altro che quello che la maggioranza in Consiglio provinciale tenta di riproporre insistentemente a Nuoro in questi ultimi mesi». Anche il problema della fondazione approvato dalla sola maggioranza sarà con tutta probabilità al centro della seduta di oggi del Consiglio provinciale convocato per discutere la mozione di sfiducia contro Roberto Deriu e la sua giunta firmata da dieci oppositori. Nel pomeriggio invece la Giunta provinciale è stata convocata alle 16,30 a Irgoli, paese che cerca di uscire da una spirale di violenza.

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Bollette arretrate: incontri con Abbanoa (sezione: Scuola)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Provincia di Sassari Pagina 7054 Ittiri Bollette arretrate: incontri con Abbanoa Ittiri --> A Ittiri Abbanoa non riscuote le bollette da tre anni. Dal 2005 gli ittiresi non ricevono gli attestati di pagamento e sono molti gli abitanti a temere che possano arrivare bollette astronomiche. L'assessore al Bilancio Stefano Secchi ed il sindaco Tonino Orani hanno avuto in questi mesi diversi incontri con i responsabili della società sarda che si occupa del servizio idrico in tutta l'isola e di cui i due amministratori hanno riferito in consiglio comunale. Interpellati anche di recente, i vertici di Abbanoa hanno risposto agli amministratori ittiresi che si è trattato di un problema legato ad una mancata lettura di alcuni file da cui dipende la verifica dei singoli contatori, e che l'inconveniente sarà risolto in poco tempo. Ma intanto l'intero paese si trova da anni nella situazione di dover accumulare i quattrini per pagare una possibile mega bolletta. Una situazione che l'amministrazione sta cercando di affrontare sollecitando i vertici del gestore regionale. Ma non solo di questo si è parlato nel consiglio comunale, visto che si è approvato il piano integrato del Comune riguardo la tutela dei centri storici. Il Consiglio ha anche espresso negatività sul decreto Gelmini che potrebbe creare la nascita di un istituto comprensivo ad Ittiri. (pa. pa.)

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Le piccole scuole devono rimanere (sezione: Scuola)

( da "Nuova Ferrara, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Oggi summit in Comune e i sindaci si oppongono alle chiusure «Le piccole scuole devono rimanere» Trasporti facili, orari lunghi e qualità: i micro-plessi sono preziosi C'è preoccupazione in alcuni Comuni della provincia, per le ipotesi di chiusura di alcuni plessi scolastici, che si potrebbero concretizzare con la riforma Gelmini. Infatti secondo le disposizioni del Ministro, le scuole con un numero inferiore ai 50 iscritti dovranno chiudere. Le scuole di San Giovanni di Ostellato, Monticelli, Stellata potrebbero essere a rischio. «Siamo preoccupati - confida Lorenzo Marchesini sindaco di Mesola - per quello che potrebbe accadere a Monticelli, ma auspico che potranno esserci margini di gestione dell'autonomia scolastica». La scuola di Monticelli conta 40 iscritti. Secondo il sindaco di Mesola, i processi di razionalizzazione della rete scolastica devono essere affrontati caso per caso. «Stiamo a vedere cosa succederà - dice. Se la riforma Gelmini dovesse passare così com'è, la scuola del paese sarà chiusa. Questo si tradurrebbe per noi in costi maggiori, perchè dovremo organizzare il trasporto per i bambini e ci troveremmo in difficoltà con le strutture». Fiore all'occhiello è invece l'istituto comprensivo di Mesola-Goro, una delle prime sperimentazioni, che viene presa a modello per creare gli istituti comprensivi anche in città. Tra le ipotesi di riorganizzazione delle scuole del Basso ferrarese, quella più accreditata c'è la creazione di un istituto omnicomprensivo che unisca i Comuni di Migliaro, Migliarino e Massa Fiscaglia. Comacchio invece si trova in una situazione rischiosa, con un numero di iscritti al limite. Ad Ostellato, il sindaco Paolo Calvano si definisce preoccupato per il plesso di San Giovanni. «Saremo molto dispiaciuti - dice - se la scuola di San Giovanni venisse chiusa, perchè vorrebbe dire che gli sforzi compiuti in tutti questi anni, verrebbero vanificati da una politica imposta dall'alto. Infatti abbiamo fatto molto in questi anni per mantenerla aperta, l'abbiamo completamente ristrutturata e siamo riusciti a tenerla aperta qualche pomeriggio in più grazie ai finanziamenti comunali e ai contributi per i genitori. Se venisse chiusa la scuola, si creerebbe un disagio enorme per le famiglie, perchè il paese dista dieci chilometri da Ostellato». Non dovrebbero avere problemi, invece, secondo il sindaco di Bondeno Davide Verri, i plessi di Stellata, Scortichino e Pilastri. «E' vero - dice - che le scuole frazionali hanno subito un calo in questi ultimi anni, ma le nostre non dovrebbero essere investite dagli effetti della riforma. Qualche anno fa, ognuna delle 12 frazioni aveva una scuola, oggi ne sono rimaste tre e non penso proprio che verranno chiuse. Il dimensionamento della rete scolastica doveva essere affrontato già da tempo e con più attenzione. La proliferazione dei corsi e delle sperimentazioni ha generato una migrazione di studenti dai paesi alla città, indebolendo ed impoverendo i comuni della provincia, da un lato e causando dall'altro problemi di mobilità per i ragazzi, costi più alti per le famiglie e disagi all'edilizia scolastica. Nell'ultimo incontro in Provincia, molti sindaci compreso il sottoscritto, hanno insistito sulla necessità di mantenere o creare dove necessarie, le scuole in provincia perchè sono un valore aggiunto per il territorio». Oggi alle 10, intanto, i sindacati sono attesi in municipio a Ferrara per l'informativa sul dimensionamento delle scuole del comune, mentre le azioni di protesta in vista dello sciopero del 30 ottobre, si spostano in provincia.

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sinistra delle frottole, io tiro diritto (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Il premier: si mettano il cuore in pace e si riposino per cinque anni. Il leader Pd: gli conviene ascoltare «Sinistra delle frottole, io tiro diritto» Botta e risposta Berlusconi-Veltroni. Ma un sondaggio allarma il governo Mannheimer: in due mesi il gradimento dell'esecutivo è crollato dal 60 al 42 per cento Ma l'opposizione... ROMA. Il giorno dopo il Circo Massimo finisce con Berlusconi che attacca a testa bassa le «frottole» del Pd sui numeri della manifestazione. E con Veltroni che chiede invece al governo di «ascoltare» la piazza. Uno scontro a distanza tra il presidente del Consiglio e il leader democratico che si fa, se possibile, ancora più aspro alla vigilia di un'altra settimana che si annuncia incandescente su più fronti: la riforma Gelmini della scuola su cui Pdl e Lega sono pronte a chiedere la fiducia al Senato; la legge elettorale europea, che ricompatta il centrosinistra, dall'Udc a Di Pietro, ai Democratici. E poi c'è la crisi finanziaria, sulla quale tante ricette sono state consumate invano. Ma è Berlusconi che ha deciso di non lasciar correre l'entusiasmo sbandierato dal Pd dopo la manifestazione di ieri. «E' la sinistra delle frottole, delle invettive, delle calunnie», scandisce il premier, al suo ritorno dalla Cina, davanti a cronisti e tv. Quanto a Veltroni, sul governo ha detto «insulsaggini». «Dovrebbe rassegnarsi: ha perso e per anni non c'è più niente da fare. Invece di fare manifestazioni, dovrebbe andare a riposarsi», dice il Cavaliere, che ribadisce che il suo gradimento è al 72 per cento. Insomma, il governo va avanti per la sua strada «qualunque cosa dica l'opposizione». Con il decreto Gelmini e nuove misure per imprese e, se possibile, anche per aumentare le retribuzioni che saranno studiate in settimana. Veltroni non replica direttamente. Ma, intervistato dal Tg1, e citando gli ultimi sondaggi sfavorevoli a Berluconi, afferma che «il governo farebbe meglio ad ascoltare la voce della società civile», che si è espressa anche nella «più grande manifestazione di un partito che si sia vista negli ultimi anni». A Berlusconi replicano invece a muso duro i capigruppo parlamentari dei Democratici, Anna Finocchiaro e Antonello Soro. «Non si può permettere di dire che l'opposizione si deve riposare per quattro anni e mezzo. E' una dichiarazione gravissima - affermano - l'opposizione garantisce valori e sollecitazioni della società, è l'altro pilastro della vita democratica di un Paese». Una coda polemica riguarda infine anche Antonio Di Pietro, definito da Berlusconi «un uomo malvagio» per il suo passato da magistrato. «La verità è più semplice - contrattacca l'ex pm di Milano - Berlusconi non sopporta le persone libere che non vogliono sottoporsi a lui». Nella polemica si inserisce intanto un sondaggio-choc condotto da Renato Mannheimer, che segnala un forte calo di popolarità del governo, i cui consensi sarebbero crollati dal 60 a poco più del 40 per cento nel giro di due mesi. «Inoltre - spiega Mannheimer - chi esprime un giudizio negativo per la prima volta risulta prevalente e di gran lunga: il 55% contro il 37 di settembre. L'opposizione, osserva ancora Mannheimer, non ha peraltro saputo trarre vantaggio da questo trend, visto che i consensi per il suo operato sono a loro volta scesi dal 20 al 16 per cento».

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contro i tagli da oggi proteste non-stop (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 3 - Attualità Contro i tagli da oggi proteste non-stop Restano tre giorni per bloccare l'approvazione del decreto Gelmini al Senato Anche il Movimento ecclesiale boccia il ministro: «Non c'è finalità educativa» ROMA. Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni. Un programma - ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza - che per i primi giorni della prossima settimana ha l'obiettivo di bloccare l'approvazione definitiva al Senato - prevista mercoledì - del decreto Gelmini. E da oggi gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Ma il premier Silvio Berlusconi ha assicurato che andrà avanti sul decreto Gelmini. «Hanno usato strumentalmente la scuola» ha detto. Contro l'approvazione del provvedimento al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di domani. La Rete degli studenti lancia lo slogan «Avanziamo dei diritti» ed annuncia che da oggi in tutta Italia, «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato. Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari». Ma l'appuntamento clou delle proteste è per giovedì, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari contro il progetto governativo. La protesta ottiene anche un'adesione inattesa, quella del Meic, il Movimento Ecclesiale di impegno culturale, che in un'assemblea riunita a Roma ha bocciato i decreti Gelmini. «I loro contenuti - dice il Meic - non sembrano essere il frutto di un chiaro e coerente disegno pedagogico e non manifestano alcuna finalità educativa, salvo che si consideri l'educazione come equivalente ad una più dura disciplina, e la valutazione degli studenti come identica ad una semplice assegnazione di voti numerici». No anche ai tagli («spendere meno non è spendere meglio») e alle classi-ponte per immigrati. E dunque il Meic chiede il ritiro immediato dei decreti. Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, invita il governo a «far parlare le famiglie, far dire loro cosa vogliono». Anche il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, auspica l'avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali e la sospensione del decreto. Lapidario il commento di Antonio Di Pietro (Idv): «Ci hanno fatto vedere il grembiulino, il voto in condotta, ma si sono fregati la polpa, cioè otto miliardi di euro». Teodoro Buontempo, presidente de La Destra, giudica «inquietante il silenzio dell'organizzazione giovanile di An di fronte alle sprovvedute iniziative della Gelmini e alle dichiarazioni del tutto irresponsabili di Silvio Berlusconi». Proteste senza sosta anche negli atenei. Gli studenti dell' Università romana Tor Vergata hanno provocatoriamente messo in vendita, per un euro e 50 centesimi, sul sito e-Bay la propria università. La facoltà di fisica, occupata da giorni, ha aperto alle famiglie per far vedere esercitazioni ed esperimenti.

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musica e dibattiti nella lunga notte del liceo classico - donatella francesconi (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 3 - Attualità Musica e dibattiti nella lunga notte del liceo classico Viareggio. Ci si coordina con i ragazzi di altre scuole, si ride si chiacchiera. E ogni tanto una mamma porta pop-corn o brioche DONATELLA FRANCESCONI VIAREGGIO. "Ma la notte, quando occupate, che fate... suonate la chitarra?" La domanda - quella di Nanni Moretti alla sorella minore nel film "La messa è finita" - è la stessa alla quale vorrebbero risposte genitori e insegnanti dei liceali alle prese con l'esplosione della protesta anti riforma della scuola "made in Gelmini". «La notte a scuola? Avevamo in programma di guardare un film, ma non funziona il proiettore», spiega Niccolò, uno dei più esposti nella protesta al liceo Classico "Giosuè Carducci" di Viareggio, frequentato soprattutto da figli di professionisti e imprenditori. Con lui, sulla porta d'accesso alla palestra («il preside vorrebbe aperto anche il portone, ma non se ne parla») c'è Laura di Pietrasanta, biondissima, meno di 50 chili di peso e una parlantina che si mangerebbe qualsiasi politico. «Faccio il buttafuori - scherza -: col fisico che c'ho metto paura, vero?». Si ride e si scherza, ma con gli occhi bene aperti. La scuola è in centro, il palazzo è di quelli storici: pesante portone in legno, cancellata tutto intorno, il museo di villa Paolina a due passi, il bar d'angolo che attira i ragazzi più grandi, il ristorante di pesce che a tutte le ore fa arrivare l'odore in strada. Sono le 23, circa, quando un gruppetto di giovani passa e ripassa sul marciapiede di fronte, casco in testa, sguardi di sfida rivolti al liceo. Ruggero è nervoso, anche lui è uno dei responsabili della protesta, mamma e papà che per lavoro con le leggi hanno a che fare: «Dobbiamo decidere per i prossimi giorni, la protesta deve continuare, dobbiamo vedere come», racconta a mezza voce. Subito la discussione si fa seria: «Bisogna arrivare a mercoledì (in Senato si voterà il decreto Gelmini, ndr) anche con altre forme di protesta. Avevamo chiesto ai professori di fare lezione in strada, ma hanno risposto no». A stemperare il clima ci pensa una mamma sulla cinquantina: arriva in bicicletta, in mano un contenitore pieno di pop corn. Nessuno lo apre fino a quando non arriva la legittima destinataria. La signora si ferma sul marciapiede per fare due chiacchiere con la figlia che rimarrà a scuola la notte. «Domattina alle otto me le porti le brioche?», chiede la liceale in lotta. «Un po' più tardi perché accompagno nonno in un posto. E anche lui voleva venire a vederti...». «Ehi, ma qui, vent'anni fa, occupavo io...». Transita un gruppetto di quarantenni e uno di loro si rivolge ai ragazzi: «Tenetemelo bene, mi raccomando». Gli amici gli fanno eco: «Occupava... e ora fa l'avvocato». Lui guarda all'interno, chiede dove sono finiti i bagni, le scale: «Ma è tutto cambiato...». Non entra, però: per farlo i ragazzi chiedono di esibire il documento. Altrimenti si dà un'occhiata, ma da fuori. Di vedere il film non c'è verso, ma la musica quella non manca. La colonna sonora del movimento anti Gelmini è fatta dai bonghi, e molti sono i ragazzi che li suonano davvero bene. «I vicini portano pazienza - raccontano gli studenti -. Magari vengono all'ora di cena a chiederci di chiudere la musica presto...». Da una sala cittadina affollatissima di professori, insegnanti e studenti per l'ennesima riunione sulla riforma proposta dal governo arrivano di corsa i ragazzi dello scientifico, "armati" di scope. è un'irruzione pacifica, allegra, per stemperare la tensione saltando e gridando in una notte d'ottobre così calda che si sta ancora in maglietta. «Se fosse solo per me l'occupazione andrebbe avanti». Dall'Istituto tecnico industriale "Galilei" arriva una delegazione capeggiata da Sean: «Le cose vanno fatte bene, altrimenti meglio non fare niente. Dobbiamo farci sentire fino a mercoledì. Questa è la mia opinione», spiega con il tono deciso di chi ha un'idea e la difende. La strada non è mai stata così animata. A discutere con quelli del Classico c'è anche una delegazione del liceo Scientifico "Michelangelo" di Forte dei Marmi: «Da quando è cominciata fumo troppe sigarette», ammette un maturando: «Sono preoccupato. Voglio iscrivermi a ingegneria e già con le tasse di ora faccio fatica. Se le università diventano fondazioni col diploma non vado da nessuna parte...». Sopra, nelle aule trasformate in dormitorio, ci si prepara per la notte. Qualcuno ha portato anche la canadese ultimo modello, qualcun altro che da un po' non si vede in giro è oggetto di ammiccamenti: «Starà sicuramente bene...beato lui/lei». Si ferma un'auto, scende una mamma. Era a cena fuori e la figlia sulla porta della scuola la rimprovera con l'aria poco simpatica tipica dell'età: «Hai bevuto, vero?». Un bacio, di straforo, e la donna risale in macchina. Mentre l'uomo alla guida dà gas, lei alza verso la ragazzina un accenno di pugno chiuso.

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normale in lotta, quarant'anni dopo - giovanni parlato (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 3 - Attualità Normale in lotta, quarant'anni dopo Tre striscioni sulla facciata del palazzo di piazza dei Cavalieri contro i tagli alla ricerca Da giorni in corso l'assemblea permanente GIOVANNI PARLATO PISA. Prima l'assemblea degli studenti che aderisce alla protesta contro la legge Gelmini, poi la partecipazione al corteo di giovedì. Quindi, la parola presa sul palco di piazza dei Cavalieri. Ora gli striscioni sul Palazzo alla Carovana. La Scuola Normale entra di prepotenza nella contestazione contro gli articoli che prevedono tagli ai finanziamenti, riduzione dei docenti e trasformazione delle università in Fondazioni private. Ed era dal '68, dai tempi in cui D'Alema, Sofri, Cazzaniga frequentavano l'istituto, che i "normalisti" non partecipavano così massicciamente alla lotta degli universitari "normali" (nel senso letterale). Sulla facciata della scuola sono stati appresi tre striscioni, due degli studenti e uno dei perfezionandi. Su uno c'è scritto: "Un Paese vale quanto ciò che ricerca", firmato "studenti della Normale". In un altro striscione, verticale, sono elencate le percentuali del Pil (prodotto interno lordo) che alcuni Stati destinano alla ricerca. L'Italia con lo 0,9% è alle spalle di Corea e Cile. Gli striscioni di protesta - dice uno studente - sono stati collocati anche in tutti i collegi della Scuola come il Faedo alle Gondole, il Carducci in via Turati, il Timpano in lungarno Pacinotti vicino al ponte Solferino». Sul collegio Timpano, ci sono più striscioni orizzontali dove c'è scritto: «Tagliate... tagliate... che la ricerca taglia la corda. La protesta è Normale. No alla 133». «Dalla metà della scorsa settimana - dice un assegnista della Normale - sono in corso delle iniziative. All'interno della Scuola, c'è un'assemblea permanente che ha organizzato tavoli di lavoro su diversi temi, come la legge 133 o la trasformazione in fondazioni». Il prossimo appuntamento con la protesta per la Normale sarà l'assemblea dei ricercatori precari, che si terrà domani. Intanto, fra i corridoi e le aule dello storico palazzo sta circolando la proposta di sottoscrivere la mozione approvata dagli studenti riuniti in assemblea il 14 ottobre che hanno aderito alla protesta. Il documento è stato già firmato da una quarantina fra ricercatori precari e a tempo indeterminato, più o meno un terzo di tutta la componente che lavora alla Normale. Nella mozione si chiedeva anche il blocco della didattica. è questo punto che trova una parte dei ricercatori in disaccordo. «è una protesta che non fa quasi più nessuno - si dice - comunque, queste sono formalità, ciò che conta sono i contenuti e su questi bisogna dare battaglia». Intanto, ieri mattina è stata "disoccupata" la Sapienza dal gruppo di studenti ci era entrato durante il corteo di giovedì.

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<Io, vip del Pd, in piazza per la scuola pubblica (con i figli alla privata)> (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

n. 258 del 2008-10-26 pagina 39 «Io, vip del Pd, in piazza per la scuola pubblica (con i figli alla privata)» di Redazione Caro direttore, sono un lettore abituale del Giornale perché quando voglio capire dove stia andando a parare l'avversario, sfoglio le sue pagine. La sua decisione di aprire l'edizione di venerdì con le scelte educative riguardanti i figli miei e di altri cinque «vip di sinistra» mi ha sorpreso, ma non per la brutalità della strumentalizzazione, bensì per l'efficacia comunicativa dell'argomentazione. Sulla strumentalizzazione aggiungo solo due parole: ormai ogni ambito, anche il più privato, è strumento di lotta politica: io non sono ingenuo e non me ne meraviglio, strumentalizzate voi e lo facciamo anche noi, sempre, continuamente. Non è bello, ma è così. Preferisco non fare il moralista e andare al centro della questione da voi posta, perché sono convinto che il suo Giornale abbia una particolare capacità persuasiva presso un blocco sociale ben individuabile e allora accetto la sfida. Piccolo inciso: avrei voluto farlo anche la settimana scorsa, quando una sua intelligente giornalista mi ha paragonato a Margherita Granbassi per la vicenda di un mio rifiuto a partecipare ad un reality show, ma poi ho pensato che è bene non darvi troppa confidenza, siete pur sempre il quotidiano dei «nemici» e ignorarvi fa più chic. Stavolta, bando agli snobismi (vero vizio intellettuale del mio campo) ed eccovi una domanda, in risposta: ma dove sta scritto che ci sia contraddizione tra la difesa della scuola pubblica da una riforma che considero sbagliata e la mia decisione di inviare mia figlia a una scuola internazionale? Sarebbe grave se facessi il ragionamento che quasi sembra voi vogliate istigare: io ho una figlia a una scuola internazionale, quindi chi se ne frega della scuola pubblica. Caro direttore, continui con le sue strumentalizzazioni, io continuerò con le mie: proviamo a mettere in campo insieme a quelle, anche delle idee. Le nostre, divergono. Non è un male, è una ricchezza: è la bellezza della parole democrazia e non la impoverisca con liste di proscrizione.Mario Adinolfi - Roma Caro Adinolfi, non credo che una persona intelligente come lei, così intelligente da essere persino attratta dai reality show (e lo dico senza ironia), non capisca che dietro questa vostra evidente contraddizione (per gli altri la scuola pubblica, per i vostri figli la scuola privata) c'è lo stesso snobismo che non vi fa rispondere ai «nemici». A proposito, che c'entrano le liste di proscrizione? Noi, a differenza sua, non ci permettiamo nemmeno di definire nessuno «nemico»... Se poi vuole mettere in campo le idee, ecco fatto, siamo qui. La nostra idea, per esempio, è che fra gli insegnanti vada introdotta la meritocrazia, che i più bravi vadano premiati e i fannulloni allontanati. È d'accordo? Glielo spiega lei ai suoi amici della Cgil? Sì? Allora, già che c'è spieghi loro anche che spendere il 97 per cento del bilancio dell'istruzione per pagare gli stipendi è una follia. E che portare i bambini in piazza con cartelli al collo o nascondere i volantini anti-Gelmini nelle merendine è, questa sì, una strumentalizzazione violenta. E che le tre maestre non hanno nessuna giustificazione pedagogica. Perché vede è con questi falsi slogan, che voi contribuite a rilanciare in tutte le piazze, che da sempre viene bloccato il cambiamento della scuola pubblica. Risultato? Lo sfascio. Ma tanto a voi che importa? Mandate i vostri figli nelle private. E nemmeno vi accorgete della contraddizione... © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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SCUOLA Tagli alla spesa ma solo se effettuati con competenza nI tagli ... (sezione: Scuola)

( da "Giornale di Brescia" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Edizione: 27/10/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:LETTERE SCUOLA Tagli alla spesa ma solo se effettuati con competenza nI tagli alla spesa sono necessari e sarebbe davvero un bene se i richiami al senso di responsabilità e le sagge parole del presidente Napolitano fossero finalmente ascoltati ed accolti. Ma purtroppo né dal Governo né dall'opposizione si registrano segnali in tal senso. Anzi: l'opposizione continua ad assecondare la protesta provocata dal disagio e dall'insicurezza di giovani precari e famiglie; il Governo anziché promuovere il dialogo ed offrire i chiarimenti, minaccia repressione e l'intervento della forza pubblica. Intanto il Paese rischia di pagare un prezzo altissimo alla demagogia, alla superficialità ed all'incompetenza di chi avrebbe dovuto farsi carico delle difficoltà e ha preferito invece le scorciatoie della propaganda e della popolarità a buon mercato. Se il ruolo di Tremonti era quello di ridurre la spesa per strutture pubbliche che funzionano male e costano molto (e fra esse non poteva non considerare la scuola e l'università), quello del ministro dell'Istruzione era indicare come e dove i tagli dovevano essere effettuati. Questo non è stato fatto. Anzi, la scarsa conoscenza dei problemi da affrontare ha spinto il ministro Gelmini o a intervenire nel modo sbagliato e su bersagli sbagliati o a rifugiarsi nelle frivolezze e nelle chiacchiere da rotocalco. In conferenza stampa, a propria difesa, il Governo ha sciorinato le cifre della nostra Caporetto universitaria: abnorme moltiplicazione delle sedi e dei corsi, nepotismo sfrontato, cattedre senza allievi istituite solo per favorirne il titolare ecc. ecc. ecc. Peccato che nessun provvedimento del ministro vada a toccare queste realtà. Il cosiddetto decreto Gelmini parla di grembiuli, di voti in condotta alle elementari, confonde tempo pieno e tempo prolungato, maestro unico e maestro prevalente ed altre perle di tal fatta. Nulla dice dell'università che è affrontata invece nella legge finanziaria e non per chiudere le sedi di Camerino, di Castro Villari o dell'istituto Pio V come si potrebbe arguire dalle dichiarazioni del ministro, ma per tagliare i fondi al Politecnico di Milano od alle facoltà scientifiche della Sapienza e della Normale. Il presidente del Consiglio si è impegnato in prima persona a difesa del suo ministro e ha reagito con fermezza alla sfida della piazza e delle opposizioni. Comportamento apprezzabile sul piano personale, ma che rischia di portare il Governo in un vicolo cieco ed a far pagare al Paese un prezzo troppo alto a causa dell'inadeguatezza del ministro. A differenza di Bossi non ritengo sia necessario essere insegnanti o aver insegnato per avere un buon ministro dell'Istruzione, ma in questo ruolo come in ogni altro posto di responsabilità è necessario conoscere l'argomento di cui ci si occupa, è necessario studiare capire e ascoltare prima di decidere esattamente: ciò che il ministro Gelmini non ha fatto. Guglielmo Castagnetti Iseo GRAFICA Le peculiarità dell'Istituto Artigianelli nChiedo ospitalità nello spazio delle lettere per puntualizzare alcune dichiarazioni riportate nell'articolo a firma di Chiara Corti, in GdB Lavoro di lunedì 20 ottobre a pagina 20. In qualità di direttore dell'Afgp Centro Artigianelli di Brescia sento il dovere di precisare ed informare correttamente i lettori che presso la nostra struttura non «vengono impartite alcune nozioni nel campo» ai ragazzi del settore grafico, come sostiene, in modo riduttivo e non certamente aggiornato, Guido Lovato, titolare della tipografia Teco. Preciso che Afgp Centro Artigianelli è un centro di formazione professionale che da quando è stato fondato da padre Piamarta, nel 1886, si occupa di formare ragazzi/e per entrare nel mondo del lavoro o per proseguire gli studi nel settore scelto. Il Centro è accreditato presso la Regione Lombardia ed i corsi attivati, finanziati da risorse pubbliche, si sviluppano nell'arco di tre anni formativi con il conseguimento di una qualifica professionale di II livello europeo. Il percorso formativo prevede un periodo di tirocinio finalizzato presso le aziende del settore (200 ore nel secondo anno e 320 nel terzo), consentendo ai/lle ragazzi/e, che desiderano entrare nel mondo del lavoro al termine degli studi, di trovare occupazione, con elevata frequenza, presso le stesse aziende che li hanno accolti come tirocinanti. Per conseguire la qualifica di operatori di pre-stampa e di operatori di stampa, gli allievi, per circa 500 ore annue, affrontano le seguenti discipline: sicurezza, tecnologia, disegno/educazione visuale, laboratorio di formatura, di fotocomposizione, di fotoriproduzione, di stampa e tirocinio finalizzato. Le diverse discipline vengono sviluppate, secondo il piano di studio personalizzato predisposto, che, nel rispetto degli standard e degli esiti formativi definiti dall'accordo siglato nella Conferenza Stato - Regioni, definisce gli obiettivi formativi da raggiungere, declinandoli in termini di competenze, di conoscenze e di abilità definite. Oltre ai percorsi di qualifica professionale triennale, il Centro Artigianelli, in continuo aggiornamento tecnologico delle attrezzature, offre alle aziende (artigiani associati ad Atab, medie e grandi ditte del settore) del mondo grafico, editoriale e della comunicazione in genere, un'opportunità di crescita professionale, promuovendo corsi di formazione relativi agli argomenti più attuali ed importanti che interessano il mondo della stampa, della prestampa, del web publishing e del multimedia. Ritengo pertanto alquanto riduttivo e di scarso rispetto della professionalità della nostra attività formativa definire l'operato presentata sopra come «alcune nozioni nel campo» che rivolgiamo ai nostri utenti del settore grafico. Circa il fatto che la «ricerca non ha avuto successo», in riferimento al reperimento di giovani qualificati da inserire nell'azienda del signor Lovato, nel constatare che non è stata ricevuta, dallo scrivente, alcuna richiesta formale di nominativi da parte dell'azienda Teco, preciso che le aziende interessate ai nostri allievi, oltre a proporsi e rendersi disponibili per il tirocinio (attualmente 105 aziende), ci fanno pervenire richiesta su carta intestata che provvediamo ad esporre in apposito spazio per informare gli utenti e spesso anche gli ex allievi. Comunque sia, attualmente, non ci risulta che dei nostri ex allievi siano disoccupati, perché oltre ai 24 allievi che hanno proseguito gli studi da noi nel quarto anno corrente per Tecnico nelle arti grafiche e multimediali, e pochi altri in altre scuole, dei rimanenti qualificati negli ultimi due anni, come da recente indagine degli esiti occupazionali, non risultano senza lavoro. Colgo l'occasione per ringraziare le numerose aziende disponibili ad accogliere i nostri allievi tirocinanti, che anche in questi giorni ci hanno contattato telefonicamente per manifestarci il loro dissenso dall'articolo riportato sul giornale. Nel ringraziare per l'opportunità concessami di una corretta informazione, nel rispetto dei nostri allievi frequentanti ed ex alunni, delle loro famiglie che ci danno fiducia, dei miei collaboratori/formatori per la loro opera quotidiana con i 545 ragazzi/e del Centro e dei padri piamartini che proseguono nella mission del loro fondatore, Padre Piamarta, invito Chiara Corti a venirci a trovare: sarò orgoglioso di accompagnarla in visita al Centro Artigianelli, unico centro di formazione professionale per Brescia e provincia, titolare di corsi di qualifica nel settore grafico. Sergio Caprioli Direttore Afgp Centro Artigianelli PROVINCIA Concertazione all'Assessorato al territorio nHo letto alcuni articoli apparsi sul suo quotidiano relativi a progetti, in alcune aree del territorio bresciano, di nuovi insediamenti industriali, commerciali e destinati alla logistica, di notevoli dimensioni. A questo proposito, per dare il mio contributo di chiarezza, vorrei ribadire il ruolo della Provincia ed in modo particolare dell'Assessorato al territorio Parchi e VIA, su questi temi. Due le ragioni della mia precisazione: la prima di ordine normativo, la seconda più squisitamente politica. Uno degli obiettivi del Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) attualmente in vigore prevede, oltre alla possibilità di «collocazione di insediamenti a carattere sovracomunale» in zone a prevalente destinazione agricola rispettando però precisi indirizzi e procedure, di «indirizzare la domanda di nuovi insediamenti produttivi in poche e ben ubicate aree in situazioni ottimali dal punto di vista trasportistico ed ambientale. In ciò minimizzando la compromissione di suolo agricolo e l'impatto paesistico» (comma 2 art 133 delle norme tecniche di attuazione del Ptcp). Sempre nello stesso articolo viene chiaramente specificato che «tali zone sono sempre di rilevanza sovralocale e come tali soggette a pianificazione intermedia oltre che a Valutazione di Impatto Ambientale», qualora il caso lo preveda. All'articolo 143 si precisa inoltre che «la previsione di insediamento sovracomunale sarà oggetto di intesa tra la Provincia e il Comune o i Comuni interessati per territorio (...) Le Comunità montane e i Sus (Sistemi Urbani Sovracomunali) saranno coinvolti nella concertazione». Ed ecco la parola chiave dal punto di vista politico: concertazione. Da quando ho iniziato a guidare questo assessorato, l'obiettivo prioritario è stato quello di raggiungere dei risultati attraverso la condivisione sia delle metodologie di discussione sia delle scelte. Il ruolo di censore è ben lontano dal mio modo di pensare e di agire e per questi motivi ho fatto del confronto e del dialogo una scelta sia politica sia personale. La Provincia, il mio Assessorato hanno l'obbligo normativo di coordinare tutti quegli interventi che hanno una valenza sovracomunale con l'obiettivo di favorire uno sviluppo del territorio il più omogeneo possibile. Ma non è questo il punto. Come non ritengo utile che l'Assessorato abbia un ruolo prevalentemente prescrittivo nei confronti delle scelte effettuate dai Comuni, pur se previsto in alcuni casi dalla legge, altrettanto dannoso credo sia intendere la Provincia come organo certificatore di decisioni già prese. Evitando questo rischio abbiamo lavorato, in collaborazione con tanti Comuni, per la definizione delle linee guida sia dei nuovi Pgt (Piani di Governo del Territorio) sia degli ambiti agricoli. Allo stesso modo vorremmo proseguire con quelle Amministrazioni locali che stanno progettando nuovi insediamenti industriali, commerciali e logistici. Francesco Mazzoli Assessore provinciale al Territorio, Parchi e VIA Brescia PONTE CROTTE Una passerella per ciclisti e pedoni nDa quasi cinquant'anni abito a Brescia in via Crotte e mi chiedo sovente quale santo protegge pedoni e ciclisti che hanno la sventura di transitare sul vecchio ponte del fiume Mella diretti in via Franchi (e viceversa) sfiorati pericolosamente da automezzi leggeri e pesanti. Forse una proposta notevolmente semplicistica, ma ritengo poco onerosa e rapidamente fattibile, sarebbe di eliminare, sul ponte, i due rischiosi marciapiedi allargando di conseguenza il piano stradale per gli automezzi ed applicare lateralmente due passerelle metalliche ad uso esclusivo di pedoni e ciclisti. Fortunato Totaro Perito Industriale Brescia REPLICA Circoscrizione Sud: ecco come lavora nChiedo nuovamente spazio nella rubrica delle Lettere, in quanto devo replicare alla lettera del signor Fabrizio Tedoldi, che spero, visto che dice di seguire tutti i consigli, sia antecedente all'ultimo, dove sono state fatte: la nomina del coordinatore della commissione Ambiente e Territorio, approvate le nomine dei membri esterni le commissioni e dove la maggioranza ha subito un pesante attacco smentito poi con i fatti e non con ammiccamenti, tensioni, disaccordi. Non accetto e respingo che si cerchi di creare faziosamente il dubbio nel cittadino che le cose da «noi della sud» non funzionano. Che vengano i cittadini a vedere in Circoscrizione, troveranno un staff di persone attente alle loro esigenze ed in tempi adeguati risposte ai loro problemi. Ci vengano a vedere come operiamo in consiglio di circoscrizione, stiamo costruendo un gruppo di maggioranza che oserei definire riprendendo un termine del mio mentore, il Capogruppo Gallizioli, «granitico» un team pronto a reggere non tanto alle richieste dei cittadini che sono prioritarie, ma anche preparato a gestire la mole di lavoro che, grazie alla purea di circoscrizioni fatta dalla precedente amministrazione, ha di fatto incrementato in maniera esponenziale i volumi di lavoro. Sono felice di vedere il nominativo del signor Tedoldi nell'elenco dei membri esterni, spero anche che questa sua vis polemica ed insinuante, la concretizzi nel futuro ormai prossimo nella commissione in cui potrà portare il suo illuminato, ma spero più concreto contributo. Non siamo inesistenti, ma concreti e determinati, per il bene dei nostri concittadini. Giacomo Lini Coordinatore Commissione Ambiente e Territorio Consigliere Lega Nord Circoscrizione Sud Brescia COLLE S. ANNA Escursioni a rischio nel parco nSpesso la domenica mattina per rilassarci andiamo a passeggiare sul Colle di Sant'Anna nel Parco delle Colline, incontrando numerose persone che, come noi, desiderano il contatto riposante con la natura. Purtroppo sul tratto che parte da via Torricella di Sopra e prosegue in via del Carretto per arrivare dopo il bosco in via Santellone, si corre il rischio in questa stagione di essere... impallinati! Infatti in quella zona sono numerosi i cacciatori che, o in postazione fissa o dai campi circostanti, sparano liberamente e già ciò dovrebbe allertare con urgenza i responsabili della sicurezza dei cittadini. Ma la situazione è ancora più grave perché in quella zona si snoda il sentiero attrezzato destinato ai non vedenti. A metà dello stesso percorso è presente un «casotto» dalle cui feritoie spuntano canne di fucile pronte a sparare. Ci è anche accaduto di commentare tale pericolo con due cacciatori presenti in zona e ci siamo sentiti rispondere in modo tracotante ed offensivo. Non aggiungiamo alcuna considerazione, ma rivolgiamo un pressante appello al Presidente della Circoscrizione Ovest ed all'Assessore all'ambiente del Comune di Brescia affinché in modo urgente venga posto rimedio a tale assurda e rischiosa situazione, ricordando che tutto il percorso si snoda sul suolo pubblico e di proprietà del Comune di Brescia. Invitiamo i succitati rappresentanti delle istituzioni a percorrere i sentieri della collina per rendersi conto personalmente della situazione descritta. Lettera firmata

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<Basta bugie sulla riforma Gelmini> Scatta l'operazione verità del Pdl (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

n. 258 del 2008-10-26 pagina 4 «Basta bugie sulla riforma Gelmini» Scatta l'operazione verità del Pdl di Maria Sorbi Assemblee all'università Statale e raccolte di firme contro l'occupazione Al liceo Bottoni «gruppi di controllo» sulla propaganda della sinistra «Basta bugie, ora vogliamo la verità». Finora gli studenti di centrodestra sono stati zitti. Hanno scosso la testa davanti ai cortei - uno al giorno - dei collettivi, ai fumogeni, agli scontri con le forze dell'ordine, agli slogan «inventati». Adesso non ce la fanno più e scendono in campo per difendere la riforma Gelmini. «Le manifestazioni della sinistra - contestano - sono organizzate sulla base di falsità belle e buone». E allora ecco che Azione universitaria ha indetto per oggi pomeriggio un'assemblea studentesca alla Statale. La stessa Statale occupata dai collettivi e tappezzata di striscioni anti decreto. «Vogliamo denunciare la strumentalità delle proteste della sinistra» spiega Carlo Armeni, presidente di Azione universitaria. E allora parlano di «tagli agli sprechi» e non di «tagli ai fondi». Smentiscono la presunta «privatizzazione» dell'università pubblica «anche in caso di trasformazione in fondazione». Mercoledì anche gli studenti di Forza Italia daranno vita all'«operazione verità» e, con decreto alla mano, spoglieranno la legge da ogni fraintendimento, da ogni strumentalizzazione politica. Oggi i ciellini di Obbiettivo Studenti hanno indetto una raccolta di firme contro le occupazioni e contro il blocco della didattica. Idem nelle scuole superiori. Per i licei di Milano si preannuncia una settimana calda, tra occupazioni, picchetti e autogestioni. I ragazzi di centrodestra faranno la loro parte, cercando di correggere le «interpretazioni un po' troppo soggettive dei collettivi». Si comincia oggi all'istituto Bottoni, durante l'assemblea voluta dai collettivi. «Abbiamo studiato il decreto nel dettaglio - spiega Andrea Rabolini di Forza Italia - e ci siamo organizzati in veri e propri gruppi di controllo contro la propaganda sbagliata». La stessa operazione sarà replicata in vari licei. «La sinistra urla da dietro i megafoni - spiegano i giovani di centrodestra - e ora tutti considerano veri certi luoghi comuni del tutto fasulli. Vorremmo che tutti, prima di parlare per slogan, leggessero il decreto». Forza Italia e An, con banchetti e assemblee, sperano di dar vita a un confronto «civile e democratico». Sotto sotto però temono qualche diverbio di troppo con i colleghi di sinistra, gli stessi che per difendere i diritti degli studenti hanno usato le maniere forti bruciando il decreto, imbrattando mezza Milano e perfino cercando di occupare i binari della stazione Cadorna. «Loro dialogano così». La settimana si preannuncia di fuoco. Autogestione al classico Omero, che quest'anno ha fatto da apripista, occupazione al classico Manzoni, agli artistici Boccioni e Caravaggio, al tecnico Besta, al'Itsos Steiner e Conti. Ancora lezioni in piazza per l'università: oggi pomeriggio gli studenti di Brera saranno in piazza Cadorna, quelli di Scienze politiche in piazza San Babila, aperitivo eco-solidale nel cortile di via Conservatorio. Ci saranno assemblee in piazza Leonardo da Vinci, di fronte al Politecnico, e alla Bicocca. Insomma, sarà la settimana della resa dei conti: mentre a Roma il decreto sta per essere trasformato effettivamente in legge, a Milano ognuno dirà la sua, pro o contro. Si spera senza alzare la voce e senza staccare gli striscioni di chi la pensa in modo diverso. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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giovedì (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

n. 258 del 2008-10-26 pagina 4 giovedì di Redazione È il giorno del grande corteo contro la Gelmini. I collettivi di sinistra hanno dato appuntamento agli studenti in largo Cairoli alle ore 9.30 per manifestare il loro no © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Bagnolo Dibattito sulla scuola (sezione: Scuola)

( da "Giornale di Brescia" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Edizione: 27/10/2008 testata: Giornale di Brescia sezione:città e provincia Bagnolo Dibattito sulla scuola Stasera il Consiglio comunale di Bagnolo Mella sarà dedicato interamente alla discussione sulla riforma scolastica predisposta dal ministro alla Pubblica istruzione Mariastella Gelmini. Nelle intenzioni del sindaco Panzini l'appuntamento odierno sarà l'occasione per far conoscre a tutti i cittadini, con una pluralità di voci (maggioranza e opposizione) le conseguenze pratiche che il provvedimento, ormai prossimo all'approvazione parlamentare, avrà sulle famiglie e sulla comunità.

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Il Veltroni Pride è già finito (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

n. 258 del 2008-10-26 pagina 2 Il Veltroni Pride è già finito di Laura Cesaretti Walter riempie la piazza ma si risveglia senza linea Dopo la sbornia del Circo Massimo democratici con il mal di testa: il segretario sfida le correnti, ma i vecchi leader vogliono farlo fuori IL PIANO Anche il fido Tonini lo spinge a lottare contro le vecchie nomenklature RomaC'è chi, come il Foglio di ieri, lo ha ribattezzato «W Pride», mettendo insieme la W di Walter e la giornata dell'Orgoglio. Omosessuale nel caso originario, veltroniano nel caso del 25 ottobre. E ce ne era bisogno, dopo mesi di via crucis: all'indomani del Circo Massimo, raccontano gli amici e i collaboratori più vicini al leader, Veltroni sembrava ritemprato, ringiovanito di sei mesi (quelli passati dalla campagna elettorale), rinvigorito come Popeye dopo gli spinaci. Così ringalluzzito da dirsi pronto a fare quel che finora non gli era riuscito: sfidare gli «oligarchi» interni, seguire i consigli di chi tra i suoi sponsor , da Goffredo Bettini a Giorgio Tonini, lo incita a lasciarsi alle spalle le «vecchie» nomenklature e i loro condizionamenti. Con l'obiettivo di eliminare il senso di precarietà che aleggia attorno alla leadership di Veltroni, depotenziare il passaggio delle elezioni europee della prossima primavera e assicurare al capo del Pd un orizzonte di legislatura. Al termine del quale, nel 2013, sarebbe ancora lui il candidato premier del Pd. Per preparare il terreno il leader Pd deve sventare quel «pericolo mortale» che Tonini descrive così: «Si continua a logorare Walter fino alle Europee, si usa un risultato men che entusiasmante per buttarlo giù senza neppure avere qualcuno con cui sostituirlo, e si rischia di far saltare l'intero progetto del Pd». Di qui al congresso del prossimo anno, Veltroni deve costruirsi una propria squadra di dirigenti «che non siano degli ex», dice Tonini, che non siano ex Ds o ex Margherita, e quindi giù per lì rami fassiniani o dalemiani, mariniani o rutelliani, perché negli apparati di quei partiti Veltroni ha sempre pesato poco. Roba seria, scelte forti e di lungo respiro. Poi, in verità, il test di questo mutamento genetico prende il nome di «caso Migliavacca», il che potrebbe anche depotenziarne un po' la portata, ad occhi poco specialistici. Migliavacca, però, esiste veramente, risponde al nome di Maurizio, è uno stimato dirigente emiliano del vecchio Pci, poi Pds, Ds e ora confluito nel Pd; era stato messo a capo dell'Organizzazione da Piero Fassino, allora segretario, e oggi è il candidato di sintesi distillato da una complessa alchimia dalemian-fassinian-mariniana, in chiave anti-bettiniana e quindi anti-veltroniana, da affiancare a Beppe Fioroni a capo della macchina organizzativa e del tesseramento democrat per depotenziare lo scomodo coordinatore Bettini. E per completare la equa spartizione tra ex Pci ed ex Dc del controllo sulla «ciccia» del Pd. Una storia che certo non può essere raccontata alla folla festante del Circo Massimo, e che troverebbe il suo giusto rilievo nella rubrica «Chi se ne frega» di Cuore, se ci fosse ancora Cuore, ma che oggi è il primo banco di prova dell'efficacia degli spinaci del 25 ottobre. Migliavacca a parte, sulla strada di Veltroni restano non pochi ostacoli da superare. C'è il complicato rapporto con Di Pietro, che non si può certo rompere ma che bisogna provare ad invertire. I veltroniani dicono che un passo avanti c'è stato, con il fatto che l'ex Pm è andato al Circo Massimo come a Canossa, «riconoscendo che la leadership dell'opposizione è la nostra». Ma in realtà in Abruzzo, ad esempio, Di Pietro continua a imporre il proprio candidato presidente, ed è il Pd che deve decidere se piegare la testa o andare da solo alla sconfitta. Sulla Rai, al di là dei proclami di facciata, la speranza veltroniana è che Berlusconi abbia interesse a stringere un patto col leader del Pd sui posti che contano. E anche sulla riforma della legge elettorale per le Europee, in molti dentro e fuori il Pd sospettano che la «dura opposizione» annunciata dal Pd alla proposta hard del centrodestra (sbarramento al 5%, liste bloccate e niente preferenze) sarà più di facciata che vera. Perché in fondo è perfettamente funzionale agli interessi del capo del Pd quanto a quelli di Berlusconi, e consentirebbe a Veltroni non solo di dettar legge sui candidati, di imbarcare Verdi e socialisti, come farà, ma anche di mettere in difficoltà lo stesso Di Pietro. E di sperare, evitando la dispersione di voti sulle liste minori (Prc compreso) di doppiare di slancio il 30% dei consensi. In più, c'è anche la difficoltà di dare al partito e all'opposizione una linea che sia al tempo stesso «dura verso il governo ma propositiva verso il Paese». Sulla scuola, ad esempio, non si può cavalcare tout court la protesta, dimenticando lo «sforzo riformista» e la necessità di riqualificare la spesa. «La Gelmini ha ragione quando dice che nella scuola non si spende poco ma si spende male», ammette Tonini, che assieme a Enrico Morando e Claudio Novelli ha curato anche i delicati passaggi del comizio veltroniano di sabato sull'argomento. Che quelli del Circo Massimo fossero due milioni e mezzo come hanno sparato gli organizzatori, seicentomila come ha detto Franco Marini a Repubblica o quattrocentomila come sosteneva (più acido) il dalemiano Roberto Gualtieri, erano comunque tanti. Ma le manifestazioni passano e i partiti restano, e la strada del Pd e del suo leader è ancora lunga. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Nomine di garanzia Il segretario Pd disponibile al patto col premier sulla Rai (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)

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n. 258 del 2008-10-26 pagina 3 Nomine di garanzia Il segretario Pd disponibile al patto col premier sulla Rai di Laura Cesaretti ALLE EUROPEE Per superare la soglia del 30% si punta all'accordo con Verdi e socialisti RomaC'è chi, come il Foglio di ieri, lo ha ribattezzato «W Pride», mettendo insieme la W di Walter e la giornata dell'Orgoglio. Omosessuale nel caso originario, veltroniano nel caso del 25 ottobre. E ce ne era bisogno, dopo mesi di via crucis: all'indomani del Circo Massimo, raccontano gli amici e i collaboratori più vicini al leader, Veltroni sembrava ritemprato, ringiovanito di sei mesi (quelli passati dalla campagna elettorale), rinvigorito come Popeye dopo gli spinaci. Così ringalluzzito da dirsi pronto a fare quel che finora non gli era riuscito: sfidare gli «oligarchi» interni, seguire i consigli di chi tra i suoi sponsor , da Goffredo Bettini a Giorgio Tonini, lo incita a lasciarsi alle spalle le «vecchie» nomenklature e i loro condizionamenti. Con l'obiettivo di eliminare il senso di precarietà che aleggia attorno alla leadership di Veltroni, depotenziare il passaggio delle elezioni europee della prossima primavera e assicurare al capo del Pd un orizzonte di legislatura. Al termine del quale, nel 2013, sarebbe ancora lui il candidato premier del Pd. Per preparare il terreno il leader Pd deve sventare quel «pericolo mortale» che Tonini descrive così: «Si continua a logorare Walter fino alle Europee, si usa un risultato men che entusiasmante per buttarlo giù senza neppure avere qualcuno con cui sostituirlo, e si rischia di far saltare l'intero progetto del Pd». Di qui al congresso del prossimo anno, Veltroni deve costruirsi una propria squadra di dirigenti «che non siano degli ex», dice Tonini, che non siano ex Ds o ex Margherita, e quindi giù per lì rami fassiniani o dalemiani, mariniani o rutelliani, perché negli apparati di quei partiti Veltroni ha sempre pesato poco. Roba seria, scelte forti e di lungo respiro. Poi, in verità, il test di questo mutamento genetico prende il nome di «caso Migliavacca», il che potrebbe anche depotenziarne un po' la portata, ad occhi poco specialistici. Migliavacca, però, esiste veramente, risponde al nome di Maurizio, è uno stimato dirigente emiliano del vecchio Pci, poi Pds, Ds e ora confluito nel Pd; era stato messo a capo dell'Organizzazione da Piero Fassino, allora segretario, e oggi è il candidato di sintesi distillato da una complessa alchimia dalemian-fassinian-mariniana, in chiave anti-bettiniana e quindi anti-veltroniana, da affiancare a Beppe Fioroni a capo della macchina organizzativa e del tesseramento democrat per depotenziare lo scomodo coordinatore Bettini. E per completare la equa spartizione tra ex Pci ed ex Dc del controllo sulla «ciccia» del Pd. Una storia che certo non può essere raccontata alla folla festante del Circo Massimo, e che troverebbe il suo giusto rilievo nella rubrica «Chi se ne frega» di Cuore, se ci fosse ancora Cuore, ma che oggi è il primo banco di prova dell'efficacia degli spinaci del 25 ottobre. Migliavacca a parte, sulla strada di Veltroni restano non pochi ostacoli da superare. C'è il complicato rapporto con Di Pietro, che non si può certo rompere ma che bisogna provare ad invertire. I veltroniani dicono che un passo avanti c'è stato, con il fatto che l'ex Pm è andato al Circo Massimo come a Canossa, «riconoscendo che la leadership dell'opposizione è la nostra». Ma in realtà in Abruzzo, ad esempio, Di Pietro continua a imporre il proprio candidato presidente, ed è il Pd che deve decidere se piegare la testa o andare da solo alla sconfitta. Sulla Rai, al di là dei proclami di facciata, la speranza veltroniana è che Berlusconi abbia interesse a stringere un patto col leader del Pd sui posti che contano. E anche sulla riforma della legge elettorale per le Europee, in molti dentro e fuori il Pd sospettano che la «dura opposizione» annunciata dal Pd alla proposta hard del centrodestra (sbarramento al 5%, liste bloccate e niente preferenze) sarà più di facciata che vera. Perché in fondo è perfettamente funzionale agli interessi del capo del Pd quanto a quelli di Berlusconi, e consentirebbe a Veltroni non solo di dettar legge sui candidati, di imbarcare Verdi e socialisti, come farà, ma anche di mettere in difficoltà lo stesso Di Pietro. E di sperare, evitando la dispersione di voti sulle liste minori (Prc compreso) di doppiare di slancio il 30% dei consensi. In più, c'è anche la difficoltà di dare al partito e all'opposizione una linea che sia al tempo stesso «dura verso il governo ma propositiva verso il Paese». Sulla scuola, ad esempio, non si può cavalcare tout court la protesta, dimenticando lo «sforzo riformista» e la necessità di riqualificare la spesa. «La Gelmini ha ragione quando dice che nella scuola non si spende poco ma si spende male», ammette Tonini, che assieme a Enrico Morando e Claudio Novelli ha curato anche i delicati passaggi del comizio veltroniano di sabato sull'argomento. Che quelli del Circo Massimo fossero due milioni e mezzo come hanno sparato gli organizzatori, seicentomila come ha detto Franco Marini a Repubblica o quattrocentomila come sosteneva (più acido) il dalemiano Roberto Gualtieri, erano comunque tanti. Ma le manifestazioni passano e i partiti restano, e la strada del Pd e del suo leader è ancora lunga. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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<I tre insegnanti? Fu solo una questione di soldi> (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

n. 258 del 2008-10-26 pagina 5 «I tre insegnanti? Fu solo una questione di soldi» di Paola Setti L'ex vicepremier che nel '90 cambiò le regole: niente pedagogia ma sostegno all'economia Claudio Martelli, lei è uno dei papà del maestro a tre teste. «Confesso, nel 1990 ero vicepresidente del Consiglio». Governo Andreotti, la riforma della scuola la firmò Sergio Mattarella. «Abolimmo il maestro unico». Avrete consultato fior di pedagogisti. «Mah...». Eh? «Quando si fanno queste riforme non è tanto in discussione la pedagogia, si tratta più di questioni di bilancio». All'epoca tutti però ne fecero una questione didattico-pedagogica. «Giocarono più fattori, certo». Ma vinse la necessità di sostenere l'economia assumendo più insegnanti. «Anche adesso si tratta di una questione soprattutto economica». Adesso il ministro Gelmini vuol tornare al maestro unico. «Ed è comprensibile. In tempi di difficoltà di bilancio e di crisi economica cercare di risparmiare mi pare normale». Invece è scoppiato il putiferio, la sinistra parla di pensiero unico, gli studenti occupano le università... «Io non travestirei le esigenze economiche con necessità pedagogiche che sinceramente non vedo. Non c'erano allora con l'introduzione del modulo e non ci sono adesso con il ritorno al maestro unico». E se non le vede lei. «Capisco che possa creare malumori il capitolo dei tagli agli insegnanti, ma bisogna anche dirsi le cose come stanno». E come stanno? «Non ci sono licenziamenti, ma il blocco del turn over, in Italia non è la prima volta. Del resto se il 97 per cento del bilancio scolastico se ne va in salari bisognerà pur porsi il problema di come correggere questa curva». Quindi lei approva. «La riforma può piacere oppure no, resta il fatto che il livello di istruzione, nelle università soprattutto ma anche nella scuola media e media superiore, è assolutamente inadeguato, e va cambiato». Lo vada a dire a studenti e insegnanti. «Certo io consiglierei al governo e alla maggioranza un atteggiamento diverso, dovrebbero chiarire, discutere, o rischiano di infilarsi in un imbuto come con l'articolo 18. Non è più il tempo delle rigidità contrapposte». Ecco. «Sa qual è il problema?». Diciamolo. «Il problema è il '68». Son passati 40 anni. «Appunto! Quel movimento giovanile voleva addirittura abbatterlo, il sistema, questo invece vuole conservarlo». 40 anni dopo la sinistra è conservatrice. «Sono almeno 20 anni che diciamo che il sistema scolastico non va bene, tant'è che anche loro hanno provato a cambiarlo. E adesso vogliono tenerlo così com'è?». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Alunni dimezzati, docenti raddoppiati L'Italia scivola in fondo alle classifiche Ue (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

n. 258 del 2008-10-26 pagina 5 Alunni dimezzati, docenti raddoppiati L'Italia scivola in fondo alle classifiche Ue di Redazione La versione ufficiale non è che quadrasse tanto, ma fiatarono in pochi. Era il 1990. Governo e sindacati dicevano che i programmi scolastici erano cambiati, la didattica era stata aggiornata già nell'85, e il vecchio signor Perboni all'improvviso s'era fatto vecchio, impreparato, inadeguato. Il maestro unico del libro Cuore non bastava più. Urgeva affiancarlo, anzi no, sdoppiarlo, meglio se triplicarlo. Chi storse il naso lo fece con furore, il radicale Lorenzo Strik Lievers son vent'anni che si agita, ma invano. Oggi che la riforma del ministro Mariastella Gelmini vuol restituire un'unica figura di riferimento ai bambini delle scuole elementari, chi allora protestò si prende la rivincita. Così spuntano i dati, a dire che la legge 148 del 1990 altro non fu che un'operazione sindacale a fronte del peggior calo demografico del secolo: fra il 1960 e il 1995, anno in cui la riforma andò a regime, i bambini erano diminuiti da 4 a 2,5 milioni. Ma gli insegnanti, quelli mica si poteva lasciarli a casa per mancanza di materia prima. Così, mentre i nuovi nati non nascevano e le classi si svuotavano, la riforma aumentava del 40 per cento gli organici della scuola elementare. «Quando, da senatore, vidi arrivare la riforma, impallidii - ricorda Strik Lievers, che insegna Storia e didattica all'Università di Milano Bicocca -. C'era l'esigenza di garantire nuovi posti di lavoro. Ma se la pluralità dei docenti, che insegnano cose diverse con metodi diversi, è l'ideale per favorire lo sviluppo della capacità critica di un liceale, per un bambino è drammatico. Quando gli insegnanti vanno d'accordo non sorgono grossi problemi, ma se, come è accaduto spesso, non si riesce a concordare criteri omogenei, il bambino è disorientato». I risultati della riforma sono sotto gli occhi del resto del mondo. Dice l'Ocse che l'Italia era terza nelle classifiche della scuola, ora è ottava. Non a caso, gli altri Paesi europei si sono ben guardati dall'adottare il geniale «modulo» italiano. Austria, Belgio, Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Grecia, Malta, Svezia, Ungheria e via così scorrendo la carta geografica, il maestro se non è unico è prevalente, cioè responsabile di tutte le materie eccetto alcune specialistiche. E non è che in vent'anni i ministri dell'Istruzione non se ne fossero accorti, di aver creato un mostro. Il primo fu Luigi Berlinguer, non certo un reazionario di destra, che timidamente introdusse la possibilità per gli istituti di organizzarsi in modo diverso, lo chiamò «organico funzionale di istituto». Poi ci provò Letizia Moratti, che inventò il tutor fra i sospetti del sindacato. Persino Beppe Fioroni tolse l'obbligo del team. Di più. Il ministro del governo Prodi, attuale parlamentare del Pd, andò oltre, e stigmatizzò lo spreco economico di tanti maestri per pochi alunni nel suo Libro bianco, annotando che l'enormità della spesa per studente si deve anche «all'organizzazione dell'insegnamento nella scuola elementare». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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<È vero, studio lì In classifica era considerata la migliore...> (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)

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n. 258 del 2008-10-26 pagina 7 «È vero, studio lì In classifica era considerata la migliore...» di Redazione Ha infilato una bella zeppa nel meccanismo telecomandato per l'elezione di segretario dei giovani democratici. Ha messo su un blog, ha promosso una raccolta di firme e ha sfidato il superfavorito Fausto Raciti, provocando lo slittamento delle elezioni. Non c'è da sorprendersi perché la scuola è quella di Marco Pannella. Giulia Innocenzi milita nel partito radicale ed è coordinatrice studenti dell'Associazione Luca Coscioni. Impegnata pure sul fronte delle proteste universitarie, incarna alcune delle tante contraddizioni di un movimento studentesco che si definisce apolitico sul quale però opposizione e Pd cercano di mettere il cappello. È d'accordo con l'occupazione? «Sono d'accordo. Gli studenti devono trovare il modo di esprimere le loro istanze». Ma non si era espressa contro il no ideologico criticando le occupazioni? «Sì. Gli studenti manifestano per difendere il diritto allo studio e sarebbe contraddittorio interrompere la didattica». Quindi? «Dico no al blocco della didattica e sì alle occupazioni durante i weekend e la notte. Ancora meglio le lezioni tenute in piazza perché pur non interrompendo l'attività didattica fanno emergere il problema dei tagli all'università. Il cittadino che paga i contributi deve sapere che con questi tagli ci viene negato il diritto allo studio». Quale ateneo frequenta? «Laurea specialistica in amministrazione pubblica alla Luiss». Un'università privata? «Sì». Come mai? «Semplicemente perché quando dovevo scegliere ho letto sulla classifica di Repubblica che la migliore facoltà di Scienze Politiche era quella della Luiss». Tra le accuse che gli studenti lanciano alla Gelmini c'è pure quella di far entrare i fondi dei privati negli atenei e di volerli trasformare in fondazioni. «Quella delle fondazioni è una questione complessa perché va bene l'autonomia gestionale, ma poi se subentra l'autonomia contabile le fondazioni aumentano le tasse e soltanto i ricchi possono permettersi di pagarle. Sarebbe un sistema iniquo». Adesso non lo è? «È iniqua pure la retta bassa uguale per tutti. Però con gli interventi della Gelmini peggiorerebbe anche perché per ora parla soltanto di tagli e non di riforma». Ma vi sta bene un'università autoreferenziale dove imperano privilegi, sprechi e baronie? «No. Siamo contro baronie e nepotismo ma non possiamo accettare i tagli contenuti nell'articolo 66 della 133. Il governo ha fatto molto per sostenere l'Alitalia ed i debiti ricadranno su noi cittadini. Riteniamo che uno sforzo analogo debba essere fatto con l'Università». Non è giusto chiedere maggiore trasparenza nei bilanci dagli atenei? «Ci sono molti costi da abbattere a cominciare dai corsi che servono soltanto a dare una cattedra al professore. Il nostro approccio non deve essere ideologico ma non ci si può far credere che la soluzione siano soltanto tagli a livello strutturale. E per ora la Gelmini ha messo soltanto quelli nero su bianco». FA © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Sulla scuola e l'università Senato pronto al voto finale (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2008-10-27 - pag: 14 autore: L'agenda del Parlamento. Il Dl scade venerdì Sulla scuola e l'università Senato pronto al voto finale Roberto Turno La prova di forza finale del Governo al Senato sul decreto legge con i tagli a scuola e Università. L'altra partita scottante che sta per esplodere sempre a palazzo Madama sul "pacchetto sicurezza", che tra l'altro potrebbe escludere gli immigrati irregolari dall'assistenza sanitaria. La legge elettorale con lo sbarramento al 5% che sbarca in aula alla Camera. E ancora a Montecitorio il duplice sì, con ritardo rispetto alla tabellina di marcia, dei due collegati su lavoro e internazionalizzazione delle imprese. E se non bastasse, il Ddl sul federalismo fiscale sul quale, al Senato, dovrebbero cominciare le audizioni. Il Parlamento si prepara ad affrontare un'altra settimana, l'ennesima,ad alta tensione politica. E per la maggioranza, a dispetto degli ampi numeri in più di cui dispone sia alla Camera che al Senato, non sarà una passeggiata affrontare tutti i nodi legislativi che stanno venendo al pettine a quasi sei mesi dall'avvio della legislatura. Con la crisi finanziaria internazionale che complica lo scenario complessivo e che, al momento, il Parlamento sta affrontando dal punto di vista della finanza pubblica attraverso tre provvedimenti, tutti all'esame della Camera e attesi al varco in questi giorni: i due decreti legge su banche e risparmio (Dl 155 e 157) in commissione Finanze e la Finanziaria 2009 in "dote" alla commissione Bilancio, sulla quale già pendono quasi mille emendamenti. Tutto questo, mentre l'aula di Montecitorio dovrà occuparsi di legge elettorale e dei due collegati alla manovra su lavoro e sviluppo da trasmettere poi a palazzo Madama. Ma in queste ore a tenere banco sarà ancora una volta il decreto 137 sull'istruzione, che dopo un fine settimana di nuove e dure contestazioni al Governo, sarà al voto finale dell'aula del Senato: scade venerdì 31 e il Governo, che mantiene ferma la volontà di non modificarlo, conta di incassare il via libera definitivo entro mercoledì, chissà se con annessa richiesta di fiducia. Il tutto, in un clima che potrebbe precipitare ancora di più quando saranno formalizzate le modifiche al sistema universitario annunciate dal ministro Mariastella Gelmini. Sempre l'aula del Senato, d'altraparte, deve occuparsi in settimana di altri due decreti sui quali pure si annuncia un aspro confronto. Il Dl 151 sulla sicurezza, sul quale pende l'emendamento leghista che esclude dalle cure del Ssn i clandestini, ma anche il Dl 154 su spesa sanitaria e fondi agli enti locali, con la partita apertissima dei fondi ai Comuni per finanziare l'abolizione dell'Ici sulla prima casa. Il decreto, tra l'altro,potrebbe riservare novità in materia di farmaci generici e di attività libero professionale intramoenia dei medici pubblici.

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Ma una deroga può riaprire la porta ai nuovi ricercatori (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-10-27 - pag: 7 autore: Ma una deroga può riaprire la porta ai nuovi ricercatori Nel clima infiammato dai tagli e dalle polemiche che agitano in queste settimane gli atenei potrebbe affacciarsi nei prossimi giorni una buona notizia per le università. Il ministero sta infatti lavorando a un provvedimento per sbloccare gli ingressi dei ricercatori, finiti insieme a tutti gli altri ruoli docenti nella rete del blocco del turn over, e il via libera potrebbe arrivare già in settimana sotto forma di decreto. L'intervento nasce da lontano, ma diventa di stretta attualità in questi giorni di tensione alle stelle che il Governo prova ad abbassare con un "segnale di attenzione" al futuro degli atenei. Insieme agli aspiranti professori associati e ordinari, infatti, anche i ricercatori hanno visto bloccare i propri ingressi in ruolo conquistati sul terreno dei concorsi dal freno al turn over introdotto nella manovra d'estate (articolo 66 della legge 133/2008). Tra il 2007 e la prima sessione del 2008 – quindi prima che si affacciasse la manovra d'estate – le università hanno messo a bando più di 5.200 posti ma con la nuova «regola del 20%» (gli atenei non possono assumere più del 20% del personale cessato l'anno precedente) i posti disponibili sono crollati a quota 397: l'8% di quelli banditi (si veda Il Sole 24 Ore del 22 settembre). Nel panorama di questa cura da cavallo, però, i ricercatori dovrebbero fare storia a sé per due ragioni: la regola nasce per frenare il galoppo imboccato dalla spesa di personale degli atenei, che sempre più numerosi rischiano di sforare il tetto imposto dalla legge che impedisce di dedicare agli assegni fissi più del 90% del Fondo di finanziamento ordinario. La spesa, però, più che per colpa dei ricercatori, corre soprattutto per le promozioni ad associato e ordinario spesso decise senza troppa attenzione per la sostenibilità economica sul lungo termine. Molti dei posti da ricercatore messi a concorso, poi, godono del cofinanziamento con il fondo di 20 milioni di euro stanziato dall'allora ministro Fabio Mussi e finalizzato espressamente alle assunzioni. Che fare, quindi? Far finire nella tagliola dei costi anche i ricercatori «cofinanziati» (sono 1.050 su circa 2.300) non sarebbe logico, visto che i fondi sono già stanziati, ma anche aprire i cancelli solo a loro sembra una strada difficile da percorrere. Se in uno stesso concorso il vincitore "cofinanziato" ottiene il posto e quello non cofinanziato resta a secco, il ricorso dell'interessato contro questa disparità di trattamento diventa un passo quasi scontato, e le ragioni dell'amministrazione risulterebbero difficili da difendere. Su queste considerazioni, a Viale Trastevere si sta facendo largo l'idea di una deroga ad hoc per i ricercatori, che permetterebbe loro di aggirare il vincolo del 20 per cento. In un mondo accademico caratterizzato da un'età media in cattedra in continua crescita e dai ripetuti allarmi sulla fuga dei giovani talenti, la misura apparirebbe di buon senso, e abbastanza a buon mercato. Il via libera ai ricercatori, come detto, potrebbe allentare un po' la tensione. Ma dal punto di vista della governance sarebbe poco più di un pannicello caldo, perché non risolverebbe i problemi connessi alla figura sui generis del ricercatore italiano: in ruolo a tempo indeterminato, ma senza obblighi di insegnamento, con conseguenze evidenti sull'organizzazione degli atenei. La soluzione in realtà ci sarebbe, addirittura dal 2005, quando la legge 230 ha deciso di introdurre anche da noi la figura del ricercatore a tempo determinato. Ma dal ministero, guidato prima da Letizia Moratti, poi da Fabio Mussi e ora da Mariastella Gelmini, il regolamento attuativo non è mai uscito. G.Tr. IN PISTA Sui 2.400 vincitori di concorsi fermati dalla stretta sul turn over oltre mille godono di un finanziamento statale

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Istruzione, tagli progressivi (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: IN PRIMO PIANO data: 2008-10-27 - pag: 7 autore: Istruzione, tagli progressivi Scuola e atenei perdono 471 milioni nel 2009- Calo di 4 miliardi in tre anni Antonello Cherchi Gianni Trovati Sono protagoniste nelle piazze e sulle pagine dei giornali, ma a leggere la radiografia dei sacrifici chiesti dalla manovra d'estate all'attività dei ministeri scuola e università sembrano giocare un ruolo di secondo piano. L'«istruzione scolastica» trova infatti nell'articolo 60 della legge 133/2008 un conto da 293 milioni, pari allo 0,6% degli oltre 45 miliardi di euro che l'amministrazione centrale dedica a questa voce. L'università, invece, paga un pegno da 178 milioni, cioè il 2% del budget complessivo della "missione" 2009. Ma queste cifre offrono solo una visione parziale, e la distanza fra i numeri messi in fila dalla Ragioneria generale e la tensione che agita classi e aule universitarie ha un trait d'union. Prima di tutto, i tagli all'istruzione sono progressivi, e il 2009 offre solo un primo assaggio di quello che succederà negli anni successivi (nel 2011/2012 la riduzione degli organici a scuola dovrebbe produrre, nei calcoli del Governo, 3,1 miliardi di euro). Le sorprese peggiori per le università, invece, sono arrivate non dalla manovra d'estate, ma dalle tabelle della Finanziaria "snella" che l'Esecutivo sta approvando per il 2009. E che lascia intatto per l'anno prossimo il fondo di finanziamento ordinario, in vista di una riduzione di 731 milioni nel 2010 e di 863 nel 2011. In bilico, in pratica, c'è il 12% del fiume da 7,2 miliardi di euro che finora ha mantenuto in piedi l'accademia italiana. Tornando invece agli effetti finanziari della manovra d'estate, a ricevere il conto più salato è lo «sviluppo e riequilibrio territoriale »(missione 28),che sull'altare del tendenziale equilibrio di bilancio per il 2011 sacrifica oltre 2,3 miliardi, più di un quarto dello stanziamento totale. Una dieta frutto soprattutto della rimodulazione dei Fondi per le aree sottoutilizzate. Una super-cura riguarda anche i fondi per il «diritto alla mobilità» (missione 13), che perdono 2 miliardi di euro pari al 17% del budget. Ma le sforbiciate introdotte dalla manovra d'estate nei ministeri non hanno solo una declinazione economica. Entro il 30 novembre, infatti, le amministrazioni statali dovranno aver messo a punto il loro riassetto, imposto dalla riduzione degli organici che investirà tutti: dalle alte sfere dirigenziali all'ultimo degli addetti. Ridimensionamenti che oscillano, a seconda delle categorie, dal 10 al 20% delle dotazioni e che, ovviamente, si tradurranno anche in risparmi di spesa. Un obbligo previsto dall'articolo 74 del Dl 112, che se non messo in pratica impedirà agli inadempienti di «procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsiasi contratto». Per capire l'entità dell'operazione è sufficiente dare uno sguardo ai tre ministeri che, per effetto dell'accorpamento, hanno già precorso i tempi e hanno messo a punto i regolamenti di riorganizzazione, di recente sottoposti all'esame del Parlamento. Sviluppo economico, che nel nuovo Governo ha inglobato Comunicazioni e Commercio internazionale, Istruzione, a cui fa ora riferimento anche l'Università, e Infrastrutture, in cui sono confluiti i Trasporti, hanno già fatto i conti. Il ministero dello Sviluppo economico perde 4 dirigenti generali (passano da 33 a 29) e 37 dirigenti di seconda fascia (da 245 a 208), con un risparmio di 4,5 milioni di euro. Per quanto riguarda le altre posizioni non dirigenziali, la dotazione organica passa da 4.396 a 3.733 addetti, con un'economia di circa 20 milioni (da 150 a quasi 130). Le cifre diventano più sostenute nel caso degli altri due ministeri. L'Istruzione conta di tagliare4 posti di alta dirigenza e 75 di seconda fascia, per un risparmio complessivo di poco più di 7 milioni. A cui si devono sommare i 33 milioni di minori spese che derivano dal taglio di circa mille posizioni non dirigenziali. Le Infrastrutture, infine, si preparano a fare a meno di 5 dirigenti di prima fascia e 31 di seconda fascia. Il che permetterà di risparmiare 3,8 milioni, che salgono a 41 con il ridimensionamento delle posizioni non dirigenziali. Non si tratta, tuttavia, dei tagli (e dei risparmi) più consistenti. Il regolamento a cui sta lavorando il ministero dei Beni culturali dovrà, per esempio, garantire minori spese per 73,8 milioni. Arrivare al risultato imposto dal legislatore significa porre mano all'organizzazione. In alcuni casi, ripensarne completamente l'assetto, con evidenti ricadute sul funzionamento degli uffici. Per rimanere all'esempio dei Beni culturali, quella che si profila è la quarta riforma in otto anni: non è ancora andato a regime il riassetto voluto dall'ex ministro Francesco Rutelli, che ha reintrodotto la figura del segretario generale e abolito i dipartimenti, che già ci si prepara a rimettere mano al dicastero. Eppoi, si tratterà di trovare una sistemazione al personale in esubero. Si dovrà fare ricorso alla mobilità, nonché, come previsto dall'articolo 72 del Dl 112, al nuovo istituto dell'esonero dal servizio e al pensionamento di chi, pur non avendo raggiunto l'età per uscire dal lavoro, ha maturato 40 anni di contributi. PIANI ENTRO NOVEMBRE Al ministero guidato da Mariastella Gelmini e a quello dello Sviluppo i sacrifici maggiori anche sul personale

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Pd-day, Berlusconi: "Una manifestazione democratica, ma Veltroni deve rassegnarsi" (sezione: Scuola)

( da "TGCom" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

26/10/2008 Pd in piazza, affondo di Berlusconi "Veltroni ha perso, vada a riposarsi" Duro affondo del premier Silvio Berlusconi dopo la manifestazione del Pd a Roma. "Veltroni si dovrebbe rassegnare: ha perso e per cinque anni non c'è più niente da fare. Invece di fare manifestazioni, dovrebbe andarsi a riposare, per prepararsi a fare una bella campagna elettorale tra cinque anni, ci lascerebbe così lavorare meglio e con più profitto per gli italiani. Questa è la sinistra delle frottole, delle invettive, delle calunnie", ha detto. "I sondaggi ci danno al 72%" Silvio Berlusconi garantisce che andrà avanti con il programma di governo. "Abbiamo vinto le elezioni. Si rassegnino e lascino perdere", spiega il premier che aggiunge: "Noi facciamo cose di buonsenso. I sondaggi sono ottimi e ci dicono che c'è piena approvazione delle cose che abbiamo fatto in questi primi mesi di governo. Il consenso su di me è al 72%". "Con questa opposizione dialogare è solo un sogno" "Con questa opposizione che sfortunatamente ci troviamo - aggiunge il Presidente del Consiglio - avremo il solito rapporto: se vorranno unirsi a noi per votare i provvedimenti utili al Paese sono i benvenuti, se avranno suggerimenti che non riterremo utili bene, ma si tratta di un sogno perchè finora arrivano solo critiche infondate" "Di Pietro uomo malvagio" Il premier auspica inoltre che Veltroni "non si ricompatti con un uomo malvagio come Di Pietro". Berlusconi ricorda che il leader dell'Italia dei Valori "ha mandato in galera 15 persone innocenti rovinando la vita delle loro famiglie. Mettersi con un uomo che sbraita in questo modo, in maniera forsennata e irragionevole, credo vada a tutto disdoro di chiunque lo facesse". "Sulla riforma Gelmini andremo avanti" Sulla riforma della scuola e sulla richiesta dell'opposizione di ritirare il decreto Gelmini Berlusconi risponde deciso: "Andiamo avanti a governare e a fare cose di buon senso che sono nel programma qualunque cosa dica Veltroni o qualcun altro nell'opposizione. Hanno usato strumentalmente la scuola, pensate all'università dove non abbiamo ancora fatto nulla e già hanno mosso critiche e studenti nelle strade con strumentalizzazioni difficilmente definibili" Veltroni: "Governo farebbe bene ad ascoltare" ''Il governo farebbe bene ad ascoltare la voce della societa' italiana''. Veltroni ha detto di voler ''spendere'' il buon risultato della manifestazione ''a favore del Paese, delle piccole e medie imprese, degli operai, dei lavoratori, dei loro salari e stipendi, della scuola. Vogliamo far capire al governo che ascoltare la societa' e ascoltare l'opposizione e' un dovere''. ''L'Italia - ha proseguito - e' un paese che ha un immenso talento, una immensa voglia di lavorare e di intraprendere, e che avrebbe bisogno di un governo che lo accompagnasse. In realta', il governo si e' occupato solo del sistema bancario; nulla per l'economia reale, quella che sta cominciando a pagare i prezzi piu' alti e che rischia di essere messo in ginocchio''. Fioroni (Pd): "Non accettiamo lezioni da Berlusconi che sui sondaggi mente" "Noi, a differenza del premier non abbiamo bisogno di lezioni di democrazia perchè abbiamo rispetto per chi ha vinto le elezioni e ci prepariamo a sfidarlo alla prossima prova elettorale. Quello che non ha capito il presidente del Consiglio è il rispetto che si deve all'opposizione in un sistema democratico. Senza questo rispetto - aggiunge Fioroni - la democrazia degrada". "Non scendiamo in competizione sulle calunnie, sugli insulti, nè sulle frottole. Uno che ha avuto il coraggio due anni fa di dire senza arrossire che a piazza San Giovanni c'erano due milioni di persone e che continua a vantare il 70% dei consensi mentre i sondaggi lo smentiscono non può fare la lezione a nessuno" conclude Fioroni alludendo alla rilevazione di Renato Mannheimer pubblicata sul Corriere della Sera Di Pietro: "Berlusconi è come la volpe che non riesce a prendere l'uva" Risponde così Antonio Di Pietro a Silvio Berlusconi che lo indica come una persona "malvagia". "Berlusconi prima ha cercato di comprarmi offrendomi di fare il ministro e poi ha cercato di fermarmi per via giudiziaria - ha aggiunto Di Pietro - Ma siccome entrambi i tentativi sono andati a vuoto - dice il leader dell'Italia dei Valori - adesso mi attacca e dice che non vado bene e sono un malvagio. Allora perchè a suo tempo mi propose di fare il ministro? E perchè le ha provato tutte pur di avermi nella sua squadra? La verità è molto più semplice: non sopporta le persone libere che non vogliono sottoporsi a lui'' Invia ad un amico

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La scuola della Gelmini: <La protesta è di pochi. E il mio modello è Obama> (sezione: Scuola)

( da "Corriere.it" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Intervista al ministro: il mio modello è Obama. Nuove proteste nelle scuole Gelmini: protesta di pochi Il mio modello è Obama «Niente classi separate, solo corsi di italiano per chi non lo parla» MILANO Il mio modello? Barack Obama. Parola di Mariastella Gelmini. Mentre infuria la protesta della scuola e dell'università, il ministro alla Pubblica istruzione procede diritta per la sua strada. Ma rivela la sua stima per il candidato democratico nella corsa alla Casa Bianca e tende una mano all'opposizione: «Ma soltanto a quella costruttiva. Altrimenti, facciamo da soli». Ieri Veltroni ha chiesto il ritiro del suo decreto e la relativa modifica della Finanziaria. È possibile? «Scusi, ma non ne capisco la ragione. La manovra economica è legge da giugno, il Pd è fuori tempo massimo. Quanto al decreto, ha ottenuto già l'approvazione della Camera ed è stato ampiamente discusso al Senato: sarà votato mercoledì. Ma certo, su come proseguire nell'opera di riforma della scuola italiana, le mie porte sono spalancate ». Però, voi avete posto la fiducia e non c'è stato dibattito parlamentare. Dove si doveva discutere? «Sono cinque mesi che si discute di scuola e il Pd non ha fatto una proposta che fosse una. L'unica idea è quella di non cambiare nulla: "Non toccate la scuola, giù le mani dall'università". Questo sarebbe riformismo? A me, sembrano pietrificati». L'opposizione sulla scuola appare più diffusa che non su altri temi. È perché mette in discussione anche parecchi posti di lavoro? «La sinistra ha perso totalmente il rapporto con chi lavora e ora lo sta perdendo anche con gli studenti. Bisogna dirlo con chiarezza: il disastro dell'istruzione in Italia è figlio delle logiche culturali della sinistra contro il merito e la competitività. Per decenni scuola e università sono state usate come distributori di posti di lavoro, di clientele e magari di illusioni». Illusioni? «Sì, certo. L'illusione di posti di lavoro che non esistono. L'illusione che lo Stato possa provvedere a dare posti fissi in modo indipendente dalla situazione economica e dal debito pubblico. La sinistra per i suoi interessi politici inganna le persone, ha creato il precariato proprio diffondendo illusioni». Non esagera? In Italia non c'è stata soltanto la sinistra. «Quando Veltroni è diventato leader del Pd, ci ho creduto anche io: ho sperato che questo Paese potesse cambiare veramente con un progetto bipartisan. Che potesse essere riformato, abbandonando le vecchie posizioni ideologiche e sindacali responsabili del declino dell'Italia. Speravo che Veltroni si ispirasse alla lezione di Tony Blair. Purtroppo, oggi parla come un rappresentante dei Cobas». Addirittura? «Ma sì, via... Si è schiacciato sulle posizioni più conservatrici su ogni argomento. Guardi, le dirò qualcosa che non si attende: il mio punto di riferimento è quello che sta facendo Barack Obama in America ». Cosa le piace di Obama? «Sta proponendo per la scuola americana provvedimenti simili ai nostri, penso soprattutto agli incentivi al merito per gli insegnanti. E anche lui vuole razionalizzare le scuole sul territorio per destinare i risparmi alla qualità dell'istruzione. E poi, la possibilità per tutti, anche per chi non si può permettere le università costose, di aver una istruzione di qualità. Questo è un vero, coraggioso riformatore: non certo il leader del Pd». Molti giovani scendono in piazza, però... «Gli studenti in Italia sono 9 milioni. Coloro che protestano, alcune migliaia. Le facoltà occupate sono pochissime. E in molte, gli studenti ricacciano indietro gli occupanti. Non immagina quanti messaggi ricevo da studenti stanchi di slogan vecchi e di professori militanti». Sarà, ma le manifestazioni sono lì da vedere. O no? «Funziona così: a Firenze occupano una stanza in venti e nei tg si dice che l'università è occupata. Oppure, a Milano, succede che in duecento escano dai centri sociali e vadano a scorrazzare nei cortili della Statale. Visto che nessuno dà loro retta, bloccano la stazione Cadorna. I tg dicono: scontri tra studenti e polizia. Ma di studenti non ce ne erano». Guardi che è impervio cercar di dimostrare che non ci siano manifestazioni studentesche. Non partecipano persino parecchi giovani di destra? «No, guardi: i giovani della destra continuano la loro decennale battaglia contro i baroni e i professori ideologizzati, non certo contro il decreto». Che ne pensa di far intervenire le forze dell'ordine nelle scuole e nelle università? «Penso che non si porrà il problema, anche perché in tutta Italia mi pare che i ragazzi si rifiutino di occupare. Il 30 ottobre, certo, ci sarà lo sciopero, il solito vecchio rito di chi difende l'indifendibile. Ma dopo, credo che si potrà riprendere a confrontarsi con le riforme. Ovviamente, con chi fa proposte». Resta il fatto che i tagli ci saranno. È così sicura che non si tradurranno in un impoverimento della didattica? «I primi a vivere il disagio della scuola esistente sono proprio i professori, pagati con stipendi da fame e proletarizzati da sinistra e sindacato. E poi, il 30% dei risparmi realizzati, 2 miliardi di euro, sarà utilizzato per pagare meglio i professori sulla base del merito». C'è chi dice: va bene tagliare le spese improduttive. Ma i risparmi devono essere interamente spesi sulla scuola. Non è una posizione sensata? «Me lo lasci dire: bisognava anche riportare tutti alla realtà. Dire che la gestione allegra del denaro pubblico è finita. E dunque, prima si eliminano gli sprechi. Poi, ma soltanto dopo, si potrà reinvestire in qualità. Questo per quanto riguarda la scuola. Per l'università il 2009 non prevede particolari tagli. Qualche problema potrà esserci dal 2010 ma abbiamo tempo sufficiente per discuterne con chi vuol farlo seriamente». Sulle classi ponte per gli immigrati restano margini di ambiguità. Che cosa saranno? «L'ambiguità è di chi ha tentato come al solito di buttarla sul razzismo. Qualunque genitore che ha un figlio alle elementari conosce il problema rappresentato da chi in classe non sa l'italiano. Un problema didattico, che come tale va risolto: non faremo classi separate, le classi ponte saranno corsi magari pomeridiani di italiano per consentire a chi non lo è di imparare la lingua il più rapidamente possibile». Marco Cremonesi stampa |

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<Cortei e sit in, così bloccheremo il decreto> di M. A. Calabrò (sezione: Scuola)

( da "Corriere.it" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Scuola - le proteste «Cortei e sit-in, bloccheremo il decreto» Nuove contestazioni e giovedì sciopero generale. Il premier: «Avanti con le riforme» ROMA L'Onda cercherà di crescere fino a diventare, se non uno tsunami, almeno una marea. Nelle scuole e nelle Università si apre la settimana decisiva delle contestazioni. Un programma denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza che, secondo gli organizzatori, mira a fermare l'approvazione (dopodomani) al Senato del decreto Gelmini: «Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre dicono cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari». Con forme clamorose di protesta: gli studenti romani intendono fare lezione al Colosseo. L'obiettivo finale, ha ribadito uno dei leader della Rete della Sapienza, Francesco Raparelli (protagonista anche della protesta «No Vat» contro la lezione d'apertura di papa Ratzinger), è il ritiro del decreto. Ma il premier Berlusconi ha ribadito che il governo non lo farà: «Andiamo avanti a governare e a fare cose di buon senso che sono nel programma, qualunque cosa dica Veltroni o qualcun altro nell'opposizione» ha detto commentando la richiesta avanzata dallo stesso leader del Pd al Circo Massimo. «Hanno usato strumentalmente la scuola ha aggiunto . Pensate all'Università, non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade con una strumentalizzazione difficilmente definibile anche di bambini». Per contrastare il voto del Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona mentre in tutt'Italia si accenderanno dei lumini con la scritta «Fermatevi». La protesta corre anche sul web. Un misterioso studente ha provocatoriamente messo in vendita su eBay, base d'asta un euro e 50, l'Università di Tor Vergata. Ma su siti internet e blog continua anche la raccolta di firme, di segno opposto, organizzata dai giovani del centrodestra a supporto della Gelmini: solo a Firenze, cinquemila. L'appuntamento clou è giovedì, con lo sciopero generale della scuola e il maxicorteo di docenti e studenti. «Una grande "ola" passerà per Roma nella più grande manifestazione che si ricordi» sostiene il leader della Flc-Cgil, Pantaleo. Per il leader radicale, Pannella, «la rivolta di professori e studenti è in realtà una rivolta contro la finanziaria di Tremonti, quella da otto minuti». Bonanni, della Cisl, invita il governo a «far parlare le famiglie». Per Di Pietro «si sono fregati la polpa, cioè otto miliardi di euro». Contro il decreto anche il Meic, che rappresenta i laureati dell'Azione cattolica: «I contenuti non sembrano essere il frutto di un chiaro e coerente disegno pedagogico ». E ne chiedono il ritiro. M. Antonietta Calabrò stampa |

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Gelmini, la protesta è contagiosa Genitori e insegnanti: <Ci penalizza> (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 27-10-2008)

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PESARO pag. 23 Gelmini, la protesta è contagiosa Genitori e insegnanti: «Ci penalizza» SCUOLA ASSEMBLEE ALLA «RODARI» E AL «PIRANDELLO». DOCUMENTO DEL «MAMIANI» NEL MIRINO Mobilitazione contro il ministro Gelmini LA PROTESTA contro la riforma della scuola disegnata dal ministro Maria Stella Gelmini è contagiosa. E ?sintomi? evidenti di questo disagio si cominciano a vedere anche nella nostra città. L?assemblea dei genitori e degli insegnanti della scuola primaria «Rodari» e dell?istituto comprensivo «Pirandello» di Pesaro, hanno votato a grande maggioranza (solo 2 contrari e 13 astenuti) una mozione in cui criticano fortemente il decreto, dichiarandosi contrari al reinserimento del maestro unico per vari motivi: «Perché non sarebbero più possibili la suddivisione delle materie disciplinari tra diversi docenti e l?impostazione del lavoro dei docenti in classe sulla base del confronto e della collaborazione. Inoltre verrebbero meno la didattica di recupero e arricchimento dell?offerta formativa, le uscite didattiche sul territorio e i genitori non potrebbero più rapportarsi ad un gruppo di insegnanti». L?assemblea si è detta contraria anche «alla riduzione dell?orario scolastico obbligatorio a 24 ore settimanali nella scuola primaria, all?innalzamento del rapporto alunni-classe, all?eliminazione degli insegnanti specialisti di lingua inglese nella scuola primaria, alla riduzione dell?orario obbligatorio nella scuola dell?infanzia alla sola fascia antimeridiana con un solo insegnante per sezione, all?istituzione di classi speciali per alunni stranieri e alla riduzione del 17% degli organici». Infine l?auspicio che il Governo «ritiri il decreto senza indugio». UNA parte del personale del Liceo classico Mamiani (80 su 132 tra docenti e Ata) in un documento ha definito «fulmineo» il decreto Gelmini, auspicando «una concertazione più ampia possibile aperta a tutti coloro che vivono e lavorano nella scuola, e alle forze sociali, non con criteri di economia o di urgenza». Il personale del Liceo classico non nega «la necessità di un miglioramento nell?utilizzo delle risorse, avendo come obiettivo una generale riduzione degli sprechi, né il bisogno di una modifica di alcune parti strutturali per adeguare l?offerta formativa ai cambiamenti della società», ma ribadisce che «tutto ciò non può avvenire senza il rispetto della professionalità dei lavoratori della scuola». Davide Eusebi Image: 20081027/foto/4656.jpg

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Nasce un comitato a difesa della scuola pubblica (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

PESARO pag. 23 Nasce un comitato a difesa della scuola pubblica ALLA ?MASCARUCCI? E ALLA ?ALIGHIERI? PER VOLONTA? di genitori e insegnanti della scuola dell?infanzia di Soria, della scuola elementare Mascarucci e della scuola media Alighieri si è formato anche a Pesaro un comitato per promuovere una campagna di informazione e di sensibilizzazione sugli effetti della riforma Gelmini e per difendere il diritto allo studio ed alla formazione di qualità. «Il comitato ? dicono i fondatori ? esprime preoccupazione per i provvedimenti che porteranno riduzioni di risorse economiche, di insegnanti e di tempo scuola a danno delle famiglie e della attuale qualità dell?offerta formativa. Visto che si stanno svolgendo assemblee di genitori anche in altri quartieri, il comitato si pone l?obiettivo di coinvolgere le altre scuole della città per formare un unico comitato cittadino di genitori, insegnanti e di altre persone interessate».L?attività e le iniziative saranno stabilite nei prossimi giorni e interesseranno anche le istituzioni locali per le ricadute e gli effetti che produrrà la cosiddetta riforma Gelmini.

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<Toglieteci tutto ma non le aule> (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 27-10-2008)

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PESARO pag. 23 «Toglieteci tutto ma non le aule» MONTECOPIOLO SI MOBILITA GRINTOSI Assemblea a Montecopiolo, genitori pronti a tutto contro la chiusta della scuola «CI POTETE togliere le Poste, alcuni servizi. Ma non la scuola. I bambini non si devono toccare. Non hanno colore politico e la battaglia di Montecopiolo sarà unanime e forte». A parlare genitori, insegnanti, amministratori, dopo il consiglio comunale aperto, indetto venerdì sera, contro la riforma Gelmini e il rischio di chiusura delle strutture con meno di 50 alunni. La realtà di Montecopiolo-Villagrande vedrebbe chiudere sia le elementari (con 38 alunni) che le medie inferiori (34). afferma il sindaco, Alessandro Nanni. L?assessore provinciale all?Istruzione Renzo Savelli, che ha partecipato al consiglio di venerdì, ha garantito l?impegno da parte della Provincia e della Regione «nel combattere a fianco dei comuni a rischio, per mantenere aperte le scuole». Secondo la riforma, sono ben 32 le scuole del Pesarese che verranno chiuse. Tra queste le elementari di Novafeltria, Maiolo, Casteldelci, Pietrarubbia, Montecerignone, Montegrimano e le medie di Sant?Agata Feltria. «Abbiamo già forti disagi per il trasporto dei bambini dalle frazioni al centro di Montecopiolo (circa 40 minuti di pulmino) ? affermano i genitori ?. Se dovessimo mandare i nostri figli a Macerata Feltria o Novafeltria, sarebbe la fine. Il comune morirebbe. Lotteremo fino alla fine per far valere i nostri diritti». Rita Celli Image: 20081027/foto/4662.jpg

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di OSVALDO PASELLO GIOVEDÌ 30 OTTOBRE sarà il grande giorno della pr... (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

ROVIGO PRIMO PIANO pag. 22 di OSVALDO PASELLO GIOVEDÌ 30 OTTOBRE sarà il grande giorno della pr... di OSVALDO PASELLO GIOVEDÌ 30 OTTOBRE sarà il grande giorno della prova di forza nella scuola contro il decreto-Gelmini che vuole riportare le elementari al maestro unico, ridurre ore e indirizzi alle superiori e tagliare quasi 140 mila tra docenti e Ata in tre anni. Anche il Polesine da settimane si va mobilitando: diversi istituti hanno deciso di non fare viaggi di istruzione; gli alunni delle superiori hanno sospeso le lezioni venerdì e si ripeteranno, probabilmente, giovedì 30; le insegnanti delle elementari in varie località della provincia hanno spiegato alle famiglie la contrarietà al ritorno del maestro unico. Non è difficile, girando per il Polesine, vedere, come ad Adria, Villadose o Occhiobello, i giardini delle scuole tappezzati di manifesti informativi. A Villadose si recita, ad esempio.«Maestro unico? Noi siamo uniche!». E? insomma un pullulare di iniziative nel territorio. Centinaia i sottoscrittori della petizione che dice no al maestro unico: «In termini di didattica ? vi si recita ? il singolo docente elementare dovrebbe insegnare tutte le materie per tutto il programma previsto nei 5 anni e dovrebbe aggiornarsi su tutto. Sarebbe impossibile impostare il lavoro dei docenti in classe sulla collaborazione e sul confronto, specialmente in riferimento ai bambini con difficoltà, alle scelte didattiche, agli stili di apprendimento. Ogni insegnante tornerebbe ad essere solo di fronte alla classe, alla didattica, alla psicologia dei bambini e delle bambine. Non si farebbero più uscite nel territorio, musei, aule didattiche decentrate, manifestazioni sportive. Per evidenti questioni di sicurezza il singolo insegnante non può uscire dalla scuola con la classe da solo». Si cerca così di fare informazione, ma è chiaro che gran parte della partita dipende all?esito dello sciopero generale di giovedì. In Polesine negli ultimi anni la media degli scioperanti nella scuola rarissimamente è andata oltre il 50%. Questa volta, i sindacati sperano in un consenso larghissimo, anche perché, soprattutto in Veneto e Polesine, è stato fatto un lavoro collegiale fin dalle assemblee di fine-settembre, con Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda (cioè tutte le maggiori sigle del sindacalismo scolastico) unite nella battaglia per modificare il decreto-Gelmini. La cinque sigle, oltre alle varie assemblee di Rovigo, Adria, Occhiobello, Porto Viro, hanno promosso, a livello regionale, una fiaccolata tra Mestre e Venezia e, anche in provincia, hanno steso un documento comune che intende contrastare con forza, oltre al ritorno al maestro unico, il «forte ridimensionamento delle immissioni in ruolo» (solo 44 quest?anno, tra i docenti, in provincia), le «classi sempre più numerose, fino a 32 alunni», il «taglio dei finanziamenti alle Università e alla Ricerca». «Ci aspettiamo ? hanno concordemente dichiarato nelle assemblee polesane Valeria Cittadin per la Cisl, Teresa Bradiani per la Cgil, Bertilla Gregnanin per la Uil e Antonio Rossi per lo Snals ? una forte risposta dei lavoratori della scuola». La prova del nove giovedì 30 ottobre.

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IN UNA SCUOLA dove calano gli iscritti, come in Polesine, si deve comunque ricorr... (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)" del 27-10-2008)

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ROVIGO PRIMO PIANO pag. 22 IN UNA SCUOLA dove calano gli iscritti, come in Polesine, si deve comunque ricorr... IN UNA SCUOLA dove calano gli iscritti, come in Polesine, si deve comunque ricorrere per il 20% a personale precario. Un mondo variegato, consistente, arrabbiato e rassegnato, quello del precariato polesano nella scuola, con oltre un migliaio di persone impiegate tra supplenze annuali e supplenze brevi. I dati, resi noti pochi giorni fa dall?Ufficio scolastico provinciale, mettono in luce le dimensioni di questo ?universo?, su cui intende abbattersi la scure del Ministero, e che spesso viaggia con un?età media di servizio superiore anche ai 20-25 anni. Nella scuola elementare sono, quest?anno, 112 i supplenti annuali (molti impiegati nel sostegno all?handicap); di questi ben 63 integrati in estate rispetto alle previsioni di primavera; 34 sono i supplenti annuali nella scuola dell?Infanzia, con 21 nomine sull?«organico di fatto» inserite ad agosto. Nella media si è a 94 cattedre, cui però va aggiunta una notevole quantità di spezzoni, che formano, sommati, un?altra decina di posti completi; 89 le cattedre dei supplenti alle superiori e forte incidenza nelle aree scientifico-matematica e tecnico-professionale. Mettendo assieme tutti gli ordini di scuola arriviamo a 329 cattedre complete assegnate ai supplenti inseriti nelle Graduatorie provinciali; ma, considerando anche gli spezzoni-orario, compresi quelli la cui nomina (sotto le 6 ore settimanali) è a carico dei dirigenti, si supera tranquillamente quota-350. E se poi aggiungiamo i quasi 200 ?bidelli? con incarico a tempo determinato e gli amministrativi, si arriva ad avere un universo di quasi 600 precari con contratto annuale nella scuola provinciale. E mancano all?appello ancora le tante (non prevedibili oggi) supplenze brevi, per malattia, maternità, aspettativa. Complessivamente siamo al 20% rispetto al totale dei dipendenti in servizio nel sistema formativo statale polesano. In ruolo, a luglio, invece, sono stati chiamati appena 44 prof e 21 Ata, con un?età media tra i 45 e i 48 anni. Proprio tra i 600 precari, che tengono im piedi la scuola locale, il decreto-Gelmini intende ricavare progressivamente risparmi di spesa. E la tengono in piedi, in certi casi, con numeri da far paura. Ci sono, infatti, scuole in provincia, come l?Isa di Castelmassa e l?Ipa di Trecenta, che funzionano con 14 cattedre di supplenze tra i docenti! Ma anche Istituti cittadini, quali il Celio-Roccati di Rovigo, che ne hanno 7-8, così come il Colombo di Adria, o l?Alberghiero, sempre di Adria, che supera i 15 incarichi annuali. Diverse pure le scuole Medie che vivono sulle spalle dei supplenti: la Casalini di Rovigo ne ha 6, come il Comprensivo di Taglio di Po o di Porto Viro. Alle elementari il record spetta al Comprensivo di Rovigo 2 (4 supplenti) e ai Comprensivi di Porto Tolle e Adria 1 (3 supplenti) e poi Castelmassa, Occhiobello. Difficile immaginare, domani o dopodomani, come sarebbe il nostro modello formativo con un?ampia rinuncia a questo personale che da sempre tiene in piedi il sistema. o. p.

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Università, voglia di confronto (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del 27-10-2008)

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MODENA pag. 24 Università, voglia di confronto Mercoledì una nuova assemblea, giovedì sciopero e corteo STUDENTI E RIFORMA GELMINI RIFLESSIONE Un momento dell?assemblea della scorsa settimana MENTRE gli studenti delle superiori manifestano e occupano contro la riforma Gelmini, il popolo dell?università continua la sua ragionata opposizione. L?assemblea di Lettere e Filosofia, che la settimana scorsa ha dato il via alla ?mobilitazione accademica? ha indetto una nuova riunione, mercoledì prossimo alle 10, nell?aula magna della facoltà in via Sant?Eufemia. «In questo secondo incontro ? spiegano gli organizzatori ? si cercherà di socializzare i contenuti della lotta con le altre facoltà e di scandire un preciso percorso di mobilitazione. Martedì ci sarà un volantinaggio a tappeto in tutte le facoltà modenesi, al fine di chiamarle all?agitazione e di invitare gli studenti all?assemblea del giorno seguente». SEMPRE mercoledì, alle 13, ci sarà anche il consiglio di facoltà straordinario, che è stato immediatamente concesso, e che delibererà sulle proposte fatte dall'assemblea cinque giorni fa, e quindi sulla possibilità di promuovere lezioni in piazza, maratone didattiche, lezioni aperte sul tema della riforma e una maggiore trasparenza dei bilanci. Iniziative che gli universitari si dicono «intenzionati a portare avanti comunque, contando sui docenti che si sono detti disponibili, anche se la deliberazione del Cdf dovesse essere negativa». Gli universitari, inoltre, parteciperanno anche allo sciopero nazionale proclamato dalla Cgil, Cisl e Uil scuola per giovedì 30. La loro è un?adesione doppia: una delegazione, infatti, si recherà a Roma, mentre gli altri formeranno uno ?spezzone? universitario all?interno del concomitante corteo studentesco modenese, che partirà dal piazzale Sant?Agostino. L?ASSEMBLEA di Lettere lancia anche un invito diretto «a chiunque appoggi la legge 133/08 (specialmente i ragazzi di Azione Studentesca, dato che più volte si sono dichiarati a favore di tale legge), a sostenere un confronto frontale sui contenuti, o in un dibattito apposito oppure all?interno dell'assemblea di mercoledì prossimo». Infine, gli studenti esprimono la loro soddisfazione per le parole del rettore Pellacani, riportate sulle pagine del Carlino, «che ha dato sostegno agli studenti e ai docenti che stanno lottando per la salvezza dell?università pubblica». Davide Miserendino

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LICEO scientifico Righi in agitazione... (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Cesena)" del 27-10-2008)

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VETRINA CESENA pag. 21 LICEO scientifico Righi in agitazione... LICEO scientifico Righi in agitazione. Nella mattinata di giovedì scorso si è tenuta un?anomala assemblea degli studenti non autorizzata dalla preside Dea Campana, alla quale hanno partecipato circa 400 allievi (su un totale di 1400 iscritti), per discutere sul decreto Gelmini. Gli allievi che hanno desico di fare l?assemblea sono entrati a scuola e si sono riuniti all?aperto, nel cortiletto interno, mentre in classe la maggioranza dei loro compagni hanno svolto le lezioni regolari. Gli studenti protestatari, tuttavia, hanno avuto la libertà di procedere e hanno deciso di indire un corteo per giovedì, giorno dello sciopero generale contro la scuola proclamato dai sindacati. SUL VERSANTE delle occupazioni e delle autogestioni, in ogni caso, ancora tutto tace nelle scuole superiori del Cesenate dove negli ultimi anni si sono svolte autogestioni morbide e ludiche in forma disciplinata e in accordo con dirigenti scolastici e insegnanti, senza alcuna matrice protestataria. Soltanto quattro anni fa si segnalarono forme di proteste contenute contro la riforma Moratti. Ma quest?anno le cose potrebbero cambiare: il Righi è sempre stato negli ultimi lustri l?epicentro della protesta studentesca e gli altri istituti superiori hanno finito per assumere spesso posizioni analoghe a quelle prese dagli studenti del liceo scientifico. Al corteo di giovedì 30 ottobre parteciperanno allievi di tutte le scuole superiori e potrebbe essere il prodromo di nuove forme di protesta contro il decreto Gelmini proprio nel periodo caldo delle elezioni scolastiche in cui le varie liste si candidano ad eleggere i propri rappresentanti nel consiglio d?istituto. DAGLI AMBIENTI studenteschi del Righi si apprende che viene data per probabile un?autogestione-occupazione prima di Natale, ma mentre in passato l?autogestione è stata concordata con il dirigente scolastico, bisognerà vedere questa volta che atteggiamento adotterà la preside di fronte a iniziative di protesta che in questa circostanza assumono anche una precisa valenza politica.

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La protesta anti-tagli arriva anche nei licei (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - MILANO - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2008-10-27 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Scuola La protesta anti-tagli arriva anche nei licei Dall'università ai licei. La protesta degli studenti contro il decreto Gelmini inizia a occupare da oggi le scuole superiori. Autogestioni, assemblee, picchetti e mobilitazione dei collettivi, la protesta dovrebbe estendersi a molto licei classici, scientifici e istituti tecnici. Al Manzoni hanno formato gruppi di lavoro. Al Parini, dove nei giorni scorsi aveva vinto la linea moderata, gli studenti si riuniranno in assemblea domani per decidere se occupare. Idem al Berchet (riunione del collettivo) e al Beccaria (collettivo domani e assemblea mercoledì). A PAGINA 2 Gramigna

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La protesta anti-Gelmini arriva anche nei licei Oggi partono le occupazioni (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)

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Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2008-10-27 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE La protesta anti-Gelmini arriva anche nei licei Oggi partono le occupazioni Dal Manzoni al Berchet, assemblee e autogestioni I collettivi: «Studenti e professori uniti contro la riforma». Via alle proteste nelle superiori: giovedì la manifestazione Può capitare che i genitori lo esortino a dedicare un po' di tempo allo studio. «Gian Marco, ci fa piacere che protesti, però studia». Gian Marco, studente del Manzoni, incassa. Ma è troppo preso dall'organizzazione per dare retta a mamma e papà. Passa molte ore in classe o al Cantiere (centro sociale). Dorme poco. Tutta la domenica l'ha trascorsa con il collettivo. Hanno deciso: «Domani ci sarà l'assemblea. E comincerà l'occupazione». La settimana che sta per iniziare si annuncia come quella del salto di qualità della protesta anti-Gelmini. Fino ad ora le occupazioni si erano limitate ad paio di scuole superiori (Omero e Majorana). Da oggi autogestioni e picchetti dovrebbero estendersi a molti altri licei e istituti tecnici. Al Manzoni hanno formato gruppi di lavoro. Per studiare ed attaccare (meglio) la tanto odiata riforma. Promettono di tenere occupata la scuola anche durante il ponte del 31 ottobre. «Così qualcuno la smetterà di dire che noi occupiamo solo per bigiare». Promettono azioni forti gli studenti di altri licei classici. Al Parini, dove pure nei giorni scorsi aveva vinto la linea moderata, si riuniranno in assemblea domani per decidere se occupare o meno. Idem al Berchet (domani pomeriggio il collettivo) e al Beccaria (collettivo domani e assemblea mercoledì). Più articolata la situazione nei licei scientifici. Al Volta non ci sarà occupazione ma questo non vuole dire che gli studenti stiano con la Gelmini. Spiega la strategia Edoardo. «Siamo con i professori che sono contrari alla riforma. Per questo parteciperemo con loro alla grande manifestazione di protesta del giovedì. Non vogliamo alienarci il loro appoggio. Mi risulta che al Carducci i prof siano in larga parte con la Gelmini. E questo spinge gli studenti alla protesta». Pare esclusa per ora l'occupazione al Vittorio Veneto (si deciderà nei prossimi giorni) mentre è prevista per martedì l'assemblea al Severi. Promettono linea dura gli studenti dei tecnici e dei licei artistici. Martedì dovrebbero essere occupati il Boccioni e il Caravaggio. Ludovico (Boccioni) dice che i tagli colpiranno maggiormente i loro istituti: «Non ci saranno soldi per acquistare tele e fogli da disegno ». Approva le lezioni in piazza. Come hanno in programma di fare gli studenti dell' istituto tecnico Agnesi, dove sono previste autogestioni (come pure al Conti). Ludovico ha visto il film La Classe. («Tutti gli studenti l'hanno visto»). Un film che spinge ad occupare. «Riproduce realisticamente l'atteggiamento dei professori. Anziché dare soluzioni ai problemi, prendono la strada più corta. Punizioni e voto in condotta. Come vuole fare la Gelmini ». Agostino Gramigna Slogan I collettivi studenteschi si preparano al corteo di giovedì mattina: autogestioni, assemblee e occupazioni negli istituti superiori

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Lezioni in piazza e consiglio di facoltà in Galleria (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)

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Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2008-10-27 num: - pag: 2 categoria: REDAZIONALE L'università Lezioni in piazza e consiglio di facoltà in Galleria Se a protestare contro la Gelmini scendono (da oggi) in campo le superiori, non si placa la mobilitazione degli studenti delle università milanesi. Nella versione pacifica, inaugurata nei giorni scorsi: quella delle lezioni in piazza. Oggi a Scienza politiche studenti e professori si ritroveranno al «Muretto di Abba» (il ragazzo italiano di colore ucciso da due baristi), dove si terrà un laboratorio (Metropolis) preparato nei mesi scorsi. Tutti a lezione di meticciato. Sempre all'aperto, si svolgerà in piazza Leonardo (ore 12.30) l' assemblea del Politecnico. Mentre gli allievi dell'accademia Brera si son dati appuntamento (14.30) in piazza Cadorna: professori terranno lezioni su arte, new media ed economia. Decisamente fuori dalle righe due iniziative previste per la giornata di domani. In Statale a Scienze politiche incontro con lo scrittore Pablo Ignazio Taibo Secondo. Mentre in Galleria (Ottagono) si svolgerà un inedito consiglio di facoltà (Psicologia).

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Ora fronte scuola, poi sanità e sicurezza (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-10-2008)

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Il Sole-24 Ore sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2008-10-26 - pag: 14 autore: Dopo la piazza. La strategia dei democratici per capitalizzare i consensi Ora fronte scuola, poi sanità e sicurezza ROMA E ora arriva il difficile. Certo anche portare in piazza tanta gente lo è stato, ma capitalizzare il consenso di quei «due milioni e mezzo» di persone nel bel mezzo di una crisi economica è complesso per l'opposizione. Per il Partito democratico arriva il momento di scrivere un'agenda propria,anticipare i temi e non semplicemente seguire l'onda delle proteste sulla scuola che pure hanno scaldato l'aria del Circo Massimo. Per il momento c'è solo il pacchetto di misure anti-crisi messo giù dal Pd quando è scoppiata la bufera finanziaria che subito ha fatto intravedere il gelo di una recessione. Ed è sulla prossima stagione di un Pil con il segno meno provano a concentrarsi nel partito. Già ieri Pierluigi Bersani si appuntava i prossimi temi su cui lanciare la sfida al Governo: sanità, sicurezza e occupazione. «Ora è arrivata la mannaia sulla scuola e gli effetti si vedono subito perchè avevano l'esigenza di farla partire prima di gennaio. Ma con l'anno nuovo i tagli si faranno sentire su tutto il settore della sanità e della sicurezza che subirà una sforbiciata di 3 miliardi. Poi partiranno le casse integrazioni perchè tutta le imprese già vedono la frenata dell'economia»,racconta Pierluigi Bersani che dà atto a Walter Veltroni «di averci visto bene programmando con largo anticipo questa manifestazione». Se quindi ieri si sono potuti raccogliere i consensi di chi protesta per i tagli al decreto Gelmini, il partito comincia a mobilitarsi sugli altri fronti che da gennaio diventeranno caldi. è quello il varco su cui l'opposizione prova a incunearsi e a rompere la luna di miele di Silvio Berlusconi: quello della crisi economica e dei tagli alla spesa pubblica. E non è banale farsi trovare pronti. Perché il 2009 è l'anno delle amministrative e poi delle europee. Due appuntamenti con le urne che non valgono solo a uso e consumo della leadership di Veltroni ma sono cruciali per la solidità e il radicamento del partito. E, non secondariamente, possono dare legittimazione a un'opposizione riformista che deve dimostrare di sapersi muovere in tempi di crisi con proposte e non solo con le piazze. Per ora si fanno i conti con la Finanziaria. «Era tutta sbagliata. Hanno scambiato la recessione per una fase espansiva». Uno sbaglio mica da poco quello che Bersani addebita al ministro Giulio Tremonti. Li elenca quegli errori. «Hanno fatto regali al ceto medioalto con la cancellazione dell'Ici quando c'è bisogno di sostenere i salari medio-bassi; hanno detassato gli straordinari mentre ci sarà un picco di cassa integrazione; hanno messo la Robin Hood tax anche sui profitti delle banche ma abbiamo visto cosa è successo... Robin sta già restituendo la tax». Insomma, una manovra che va contromano «in funzione prociclica e non per contrastare la recessione. Ci dovevano pensare più di nove minuti e mezzo», ridacchia Bersani. Intanto le misure che suggerisce il Pd per questa fase sembrano già entrate nell'agenda del Governo, sia sui redditi da lavoro che a sostegno delle piccole imprese. «Ma che aspettano?», si chiede il ministro ombra del Pd. E le grandi imprese? La rottamazione delle auto? «Con questa gelata sui consumi mi pare che serva a poco: è la politica industriale che manca. E poi servono ammortizzatori sociali perchè la recessione sarà lunga», conclude Bersani che non sa ancora se la crisi, declinata nello scenario politico, farà male più al Governo o all'opposizione. Li. P. VERSO IL VOTO 2009 Emergono tre priorità in vista delle consultazioni amministrative ed europee. Bersani: la crisi dei mercati ha spiazzato la Finanziaria

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Federalismo ora o forziamo Docenti, graduatorie regionali (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-10-2008)

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Il Sole-24 Ore sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2008-10-26 - pag: 14 autore: L'AVVERTIMENTO DI BOSSI «Federalismo ora o forziamo» Docenti, graduatorie regionali «Adesso è importante che passi il federalismo fiscale perchè se non passasse allora ci sarebbe solo la lotta di liberazione e nelle strade non ci saranno i bambini ma noi uomini a rivendicare la libertà». Lo ha detto il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, nel corso di un comizio a Sotto il Monte, in provincia di Bergamo. «Adesso - ha aggiunto il leader della Lega Nord- andiamo a toccare con mano se si può fare democraticamente il cambiamento o se dobbiamo forzare la mano con la piazza». «Col federalismo fiscale - ha concluso. «Tutti devono ricordarsi che il Nord non è più fatto di imbecilli che subiscono, adesso il Nord vuole che siano riconosciuti i suoi diritti». Riguardo la riforma della scuola, Bossi ha sottolineato che «il ministro Gelmini ha fatto qualcosa di buono per la scuola in un momento in cui, a parte le strumentalizzazioni, è chiaro che non ci sono più i soldi per andare avanti come prima e adesso dovrebbe avere il coraggio di sostituire le graduatorie nazionali degli insegnanti con graduatorie regionali»

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Ancora proteste contro il decreto Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2008-10-26 - pag: 14 autore: Ancora proteste contro il decreto Gelmini Anche ieri è andata in scena in tutta Italia la protesta di scuola, università e ricercatori contro la riforma Gelmini. Lezioni fuori dagli atenei a Firenze (nella Fortezza da Basso che ospita il Festival della creatività)e Perugia (all'interno del palazzo dei Priori).A Napoli, Potenza,Trieste,Roma,Venezia ( nella foto) sit-in e cortei. ERREBI

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<LA PROTESTA degli studenti ravennati che ha portato in questi giorni all ... (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del 27-10-2008)

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RAVENNA pag. 23 «LA PROTESTA degli studenti ravennati che ha portato in questi giorni all ... «LA PROTESTA degli studenti ravennati che ha portato in questi giorni all?occupazione delle scuole è stata finora pacifica e civile». Dunque quanto avvenuto ai danni di Forza Italia davanti al liceo classico, dove avevano allestito un banchetto informativo sul decreto del ministro Gelmini, è stato «un episodio di inciviltà politica, da condannare con forza e assolutamente estraneo allo spirito con cui il movimento studentesco ravennate sta portando avanti le sue rivendicazioni». Questo il commento del sindaco, Fabrizio Matteucci, che aggiunge: «I ragazzi devono fare di tutto perché questo spirito non venga rovinato dalle azioni di intolleranza compiute da una manciata di provocatori. Ho telefonato a Eugenio Costa, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale ? conclude il primo cittadino ? per manifestargli la mia solidarietà».

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Scuola, un'altra settimana di proteste (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

stampa Via liberaMercoledì il Senato approverà comunque il decreto del ministro Gelmini Scuola, un'altra settimana di proteste Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni. Un programma — ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza — che ha come obiettivo primario quello di bloccare l'approvazione definitiva al Senato (prevista mercoledì) del decreto Gelmini. Da oggi, ad esempio, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Tutto confermato, anche dal governo: il premier ha assicurato che andrà avanti sul decreto Gelmini. «Hanno usato strumentalmente la scuola» ha detto Berlusconi precisando sull'università: «Non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade». Contro l'approvazione del provvedimento Gelmini al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di domani. L'iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione. La Rete degli studenti lancia lo slogan «Avanziamo dei diritti» ed annuncia che da oggi, in tutta Italia, «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato. Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari». Ma l'appuntamento clou delle proteste è per giovedì 30 ottobre, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari contro il progetto governativo. Gli studenti dell'Università romana Tor Vergata hanno provocatoriamente messo in vendita, per appena un euro e 50 centesimi, sul sito e-Bay la propria università. E sempre gli studenti di Tor Vergata ieri hanno raggiunto la centrale piazza dei Cinquecento, a Roma, in camice bianco e libri in mano. Una protesta creativa che ha l'obiettivo di «far conoscere alla popolazione il tragico futuro dell'università italiana».

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TOR VERGATA IN VENDITA SU E-BAY A.A.A. cercasi acquirente per la seconda università romana,... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Lunedì 27 Ottobre 2008 Chiudi TOR VERGATA IN VENDITA SU E-BAY A.A.A. cercasi acquirente per la seconda università romana, Tor Vergata, base d'asta: un euro e 50 centesimi. Così ieri sul sito E-bay dove gli universitari in mobilitazione hanno messo in vendita il proprio l'ateneo per protestare contro la riforma Gelmini. Compreso nel prezzo vengono offerti professori, studenti e il loro futuro.

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Gelmini: protesta di pochi Il mio modello è Obama (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2008-10-27 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE Gelmini: protesta di pochi Il mio modello è Obama «Niente classi separate, solo corsi di italiano per chi non lo parla» MILANO — Il mio modello? Barack Obama. Parola di Mariastella Gelmini. Mentre infuria la protesta della scuola e dell'università, il ministro alla Pubblica istruzione procede diritta per la sua strada. Ma rivela la sua stima per il candidato democratico nella corsa alla Casa Bianca e tende una mano all'opposizione: «Ma soltanto a quella costruttiva. Altrimenti, facciamo da soli». Ieri Veltroni ha chiesto il ritiro del suo decreto e la relativa modifica della Finanziaria. è possibile? «Scusi, ma non ne capisco la ragione. La manovra economica è legge da giugno, il Pd è fuori tempo massimo. Quanto al decreto, ha ottenuto già l'approvazione della Camera ed è stato ampiamente discusso al Senato: sarà votato mercoledì. Ma certo, su come proseguire nell'opera di riforma della scuola italiana, le mie porte sono spalancate ». Però, voi avete posto la fiducia e non c'è stato dibattito parlamentare. Dove si doveva discutere? «Sono cinque mesi che si discute di scuola e il Pd non ha fatto una proposta che fosse una. L'unica idea è quella di non cambiare nulla: "Non toccate la scuola, giù le mani dall'università". Questo sarebbe riformismo? A me, sembrano pietrificati». L'opposizione sulla scuola appare più diffusa che non su altri temi. è perché mette in discussione anche parecchi posti di lavoro? «La sinistra ha perso totalmente il rapporto con chi lavora e ora lo sta perdendo anche con gli studenti. Bisogna dirlo con chiarezza: il disastro dell'istruzione in Italia è figlio delle logiche culturali della sinistra contro il merito e la competitività. Per decenni scuola e università sono state usate come distributori di posti di lavoro, di clientele e magari di illusioni». Illusioni? «Sì, certo. L'illusione di posti di lavoro che non esistono. L'illusione che lo Stato possa provvedere a dare posti fissi in modo indipendente dalla situazione economica e dal debito pubblico. La sinistra per i suoi interessi politici inganna le persone, ha creato il precariato proprio diffondendo illusioni». Non esagera? In Italia non c'è stata soltanto la sinistra. «Quando Veltroni è diventato leader del Pd, ci ho creduto anche io: ho sperato che questo Paese potesse cambiare veramente con un progetto bipartisan. Che potesse essere riformato, abbandonando le vecchie posizioni ideologiche e sindacali responsabili del declino dell'Italia. Speravo che Veltroni si ispirasse alla lezione di Tony Blair. Purtroppo, oggi parla come un rappresentante dei Cobas». Addirittura? «Ma sì, via... Si è schiacciato sulle posizioni più conservatrici su ogni argomento. Guardi, le dirò qualcosa che non si attende: il mio punto di riferimento è quello che sta facendo Barack Obama in America ». Cosa le piace di Obama? «Sta proponendo per la scuola americana provvedimenti simili ai nostri, penso soprattutto agli incentivi al merito per gli insegnanti. E anche lui vuole razionalizzare le scuole sul territorio per destinare i risparmi alla qualità dell'istruzione. E poi, la possibilità per tutti, anche per chi non si può permettere le università costose, di aver una istruzione di qualità. Questo è un vero, coraggioso riformatore: non certo il leader del Pd». Molti giovani scendono in piazza, però... «Gli studenti in Italia sono 9 milioni. Coloro che protestano, alcune migliaia. Le facoltà occupate sono pochissime. E in molte, gli studenti ricacciano indietro gli occupanti. Non immagina quanti messaggi ricevo da studenti stanchi di slogan vecchi e di professori militanti». Sarà, ma le manifestazioni sono lì da vedere. O no? «Funziona così: a Firenze occupano una stanza in venti e nei tg si dice che l'università è occupata. Oppure, a Milano, succede che in duecento escano dai centri sociali e vadano a scorrazzare nei cortili della Statale. Visto che nessuno dà loro retta, bloccano la stazione Cadorna. I tg dicono: scontri tra studenti e polizia. Ma di studenti non ce ne erano». Guardi che è impervio cercar di dimostrare che non ci siano manifestazioni studentesche. Non partecipano persino parecchi giovani di destra? «No, guardi: i giovani della destra continuano la loro decennale battaglia contro i baroni e i professori ideologizzati, non certo contro il decreto». Che ne pensa di far intervenire le forze dell'ordine nelle scuole e nelle università? «Penso che non si porrà il problema, anche perché in tutta Italia mi pare che i ragazzi si rifiutino di occupare. Il 30 ottobre, certo, ci sarà lo sciopero, il solito vecchio rito di chi difende l'indifendibile. Ma dopo, credo che si potrà riprendere a confrontarsi con le riforme. Ovviamente, con chi fa proposte». Resta il fatto che i tagli ci saranno. è così sicura che non si tradurranno in un impoverimento della didattica? «I primi a vivere il disagio della scuola esistente sono proprio i professori, pagati con stipendi da fame e proletarizzati da sinistra e sindacato. E poi, il 30% dei risparmi realizzati, 2 miliardi di euro, sarà utilizzato per pagare meglio i professori sulla base del merito». C'è chi dice: va bene tagliare le spese improduttive. Ma i risparmi devono essere interamente spesi sulla scuola. Non è una posizione sensata? «Me lo lasci dire: bisognava anche riportare tutti alla realtà. Dire che la gestione allegra del denaro pubblico è finita. E dunque, prima si eliminano gli sprechi. Poi, ma soltanto dopo, si potrà reinvestire in qualità. Questo per quanto riguarda la scuola. Per l'università il 2009 non prevede particolari tagli. Qualche problema potrà esserci dal 2010 ma abbiamo tempo sufficiente per discuterne con chi vuol farlo seriamente». Sulle classi ponte per gli immigrati restano margini di ambiguità. Che cosa saranno? «L'ambiguità è di chi ha tentato come al solito di buttarla sul razzismo. Qualunque genitore che ha un figlio alle elementari conosce il problema rappresentato da chi in classe non sa l'italiano. Un problema didattico, che come tale va risolto: non faremo classi separate, le classi ponte saranno corsi magari pomeridiani di italiano per consentire a chi non lo è di imparare la lingua il più rapidamente possibile». Marco Cremonesi Ministro Mariastella Gelmini è ministro della Pubblica istruzione Nata a Leno (Brescia) 35 anni fa è avvocato, specializzata in diritto amministrativo. è alla seconda legislatura alla Camera \\ La sinistra ha perso il rapporto con chi lavora e ora lo perde anche con i giovani

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Placido e Verdone si schierano <Siamo vicini agli studenti> (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2008-10-27 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE Cinema in campo Al Festival di Roma Placido e Verdone si schierano «Siamo vicini agli studenti» ROMA — «Adesso mi sento vicino ai giovani dell'Università. Ma non è una questione di emotività ideologica. è una posizione ragionata. Adesso, poi, sto facendo un film sul '68, per conoscere da vicino quel momento storico, e guardo con sensibilità a quello che stanno facendo gli studenti». Michele Placido, per qualche minuto, diventa l'eroe della fetta di pubblico più giovane che nella Sala Petrassi all'Auditorium di Roma ha seguito la proiezione del Sangue dei Vinti, film di Michele Soavi tratto dal libro di Giampaolo Pansa. Ha appena ammesso di essere rimasto colpito dalle «rivelazioni» contenute nel libro, ha protestato contro «la Repubblica italiana» che non gli ha raccontato una parte della storia del Dopoguerra. Si è anche confessato, durante la conferenza stampa del mattino, ricordando la sua adolescenza da ragazzo del Sud che per giocare a pallone «si iscriveva alla Giovane Italia» e frequentava atenei dove «la maggioranza dei ragazzi militava a destra». Poi dopo, «diventato poliziotto per guadagnare ho incontrato alcuni compagni e ho capito l'orrore del nazismo, i milioni di ebrei mandati a morte. Ho cambiato idea, tutto qui». Adesso, di fronte a Maurizio Gasparri, difende i ragazzi che protestano nelle università e che hanno «occupato » giorni fa anche il Tappeto Rosso dei divi del Festival del Cinema. Applausi, insomma. Ma per una volta l'attore Placido non ne approfitta, fa finta di niente. E si rimette a sedere. Sostegno alla protesta studentesca arriva anche da Carlo Verdone, al Festival per un inedito confronto-duetto su dramma e commedia con Toni Servillo. Ai microfoni del Tg3 il regista-attore romano si dice sicuro che gli studenti che manifestano contro il decreto voluto dal ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini «non abbiano tutti i torti ma diverse ragioni». E prova a suggerire un percorso di avvicinamento tra governo e scuola: «Si lavori a un tavolo come è successo per Alitalia: si dialoga e si trovano soluzioni. Ma niente polizia: significa ritornare nella spirale degli opposti estremismi e si rischia di finire davvero male». Paolo Conti

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<Cortei e sit in, così bloccheremo il decreto> (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2008-10-27 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE «Cortei e sit in, così bloccheremo il decreto» Nuove contestazioni e giovedì sciopero generale. Il premier: avanti con le riforme Continua anche la mobilitazione di segno opposto: 5.000 firme ieri a Firenze a sostegno della Gelmini ROMA — L'Onda cercherà di crescere fino a diventare, se non uno tsunami, almeno una marea. Nelle scuole e nelle Università si apre la settimana decisiva delle contestazioni. Un programma denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza che, secondo gli organizzatori, mira a fermare l'approvazione (dopodomani) al Senato del decreto Gelmini: «Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre — dicono — cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari». Con forme clamorose di protesta: gli studenti romani intendono fare lezione al Colosseo. L'obiettivo finale, ha ribadito uno dei leader della Rete della Sapienza, Francesco Raparelli (protagonista anche della protesta «No Vat» contro la lezione d'apertura di papa Ratzinger), è il ritiro del decreto. Ma il premier Berlusconi ha ribadito che il governo non lo farà: «Andiamo avanti a governare e a fare cose di buon senso che sono nel programma, qualunque cosa dica Veltroni o qualcun altro nell'opposizione » ha detto commentando la richiesta avanzata dallo stesso leader del Pd al Circo Massimo. «Hanno usato strumentalmente la scuola — ha aggiunto —. Pensate all'Università, non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade con una strumentalizzazione difficilmente definibile anche di bambini». Per contrastare il voto del Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona mentre in tutt'Italia si accenderanno dei lumini con la scritta «Fermatevi». La protesta corre anche sul web. Un misterioso studente ha provocatoriamente messo in vendita su eBay, base d'asta un euro e 50, l'Università di Tor Vergata. Ma su siti internet e blog continua anche la raccolta di firme, di segno opposto, organizzata dai giovani del centrodestra a supporto della Gelmini: solo a Firenze, cinquemila. L'appuntamento clou è giovedì, con lo sciopero generale della scuola e il maxicorteo di docenti e studenti. «Una grande "ola" passerà per Roma nella più grande manifestazione che si ricordi» sostiene il leader della Flc-Cgil, Pantaleo. Per il leader radicale, Pannella, «la rivolta di professori e studenti è in realtà una rivolta contro la finanziaria di Tremonti, quella da otto minuti». Bonanni, della Cisl, invita il governo a «far parlare le famiglie». Per Di Pietro «si sono fregati la polpa, cioè otto miliardi di euro». Contro il decreto anche il Meic, che rappresenta i laureati dell'Azione cattolica: «I contenuti non sembrano essere il frutto di un chiaro e coerente disegno pedagogico ». E ne chiedono il ritiro. M. Antonietta Calabrò LA RUBRICA di Pierluigi Battista nelle Opinioni Feriti a morte Sit-in degli studenti di Architettura Con i bambini Esperimenti spiegati ai più piccoli

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I più fantasiosi, bisogna dirlo, sono gli universitari. Che la protesta anti-Gelmini ie... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il" del 27-10-2008)

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Lunedì 27 Ottobre 2008 Chiudi di VERONICA CURSI I più fantasiosi, bisogna dirlo, sono gli universitari. Che la protesta anti-Gelmini ieri l'hanno persino trasformata in un flash mob: tutti stessi per terra, a Fontana di Trevi, con le magliette pitturate di sangue e una scritta piuttosto esplicativa: «State uccidendo la cultura». Anche i liceali, però, non scherzano. Ormai si contano più "banchi" improvvisati in mezzo alle piazze che dentro le scuole. Chi si inventa notti bianche, chi preferisce scendere in corteo: oggi da piazza della Repubblica a piazza Madonna del Loreto sfileranno gli studenti dell'Orazio, Giordano Bruno e Nomentano. Ed è solo l'inizio. Roma si prepara infatti a vivere un'altra settimana di passione in vista della manifestazione dei sindacati prevista per il 30 ottobre. Il mondo della scuola annuncia altri tre giorni di mobilitazione (fino a mercoledì) in concomitanza con l'approvazione del decreto in Senato. Lezioni a cielo aperto. Si studia anche di domenica. Ma in strada, con studenti e professori. Ieri, alle 16.30, nei giardini di piazza Vittorio, gli studenti auto-organizzati di alcune scuole (tra cui Tasso e Righi) hanno assistito ad una lezione dedicata all'editoria indipendente tenuta da Luisa Capelli, docente di Management editoriale dell'Università di Tor Vergata. Mentre lungotevere dei Tebaldi è diventato classe di una cinquantina di studenti del Virgilio occupato. Banchi, sedie e una lavagna sulle sponde del Tevere. Lezione del giorno: storia, la crisi del 1929. E oggi si replica in piazza della Chiesa Nuova con una lezione sulla libertà di pensiero e su Giordano Bruno e Tommaso Campanella. Lezioni a cielo aperto anche all'università: alla Sapienza, gli studenti di Scienze naturali hanno organizzato una "laurea domenicale" insieme ad alcuni alunni delle scuole primarie. Mentre stamattina insegnanti della facoltà di medicina terranno delle lezioni davanti al Ministero della Pubblica Istruzione e a Piazza Farnese si terrà la lezione del docente di Filosofia Roma tre, Giacomo Marramao. Quella di Piazza Farnese sarà una vera e propria maratona filosofica che partirà alle 11 per proseguire fino alle 18. Domani l'aula en plein air sarà il Colosseo dove il professore La Carbonara, della facoltà di Ingegneria della Sapienza, terrà una lezione ai suoi studenti. Sempre alla facoltà di Ingegneria della Sapienza di San Pietro in Vincoli fino a venerdì sono previste un ciclo di lezioni all'aperto e di attività didattica alternativa. Mercoledì, a studiare sotto il cielo saranno invece gli studenti del Russell che a piazza Venezia, insieme da altre scuole del IX e del X municipio, assisteranno ad una lezione alternativa sul decreto Gelmini e il progetto di legge Aprea. Flash mob a Fontana di Trevi. E i ricercatori fanno i lavavetri. Sono arrivati all'improvviso, sdraiandosi sugli scalini di Fontana di Trevi tra turisti divertiti e curiosi. Un vero e proprio flash mob (termine che indica persone che si riuniscono inaspettatamente e compiono azioni insolite). Ieri pomeriggio una ventina di studenti di Architettura della Sapienza hanno improvvisato una protesta colorita nel centro di Roma. Tutti per terra con le magliette pitturate di sangue che recitavano «università libera». Ma non sono stati da meno i colleghi di Ingegneria che hanno messo in piedi l'operazione «onda bianca». Volantinaggi per le strade di Porta Portese e immancabili le magliette bianche contro la legge 133. E oggi a viale Marconi dalle 10, studenti e ricercatori di Biologia di Roma Tre si improvviseranno lavavetri per protesta contro i tagli. La notte bianca sbarca al liceo. Porte aperte a scuola, anche di notte, non solo per i più piccoli. Mercoledì, gli studenti del Russell metteranno in scena con ogni probabilità una Notte bianca dentro l'istituto. Intanto oggi una festa-protesta verrà organizzata alle 19 nella scuola elementare "Luigi Pirandello" alla Magliana. Durante la serata, ai dibatti informativi sul decreto Gelmini, si alterneranno momenti di animazione per i bambini. «La contestazione festosa - ha spiegato il comitato del coordinamento della scuola pubblica del XV Municipio - è aperta a tutti i cittadini del Municipio che abbiano voglia di partecipare al dibattito sulla scuola».

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Daniele e Francesco, fuori corso Leader di giorno, precari di sera (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2008-10-27 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE I due fronti Divisi sulla riforma, stessi lavori: dal pony express al pub Daniele e Francesco, fuori corso Leader di giorno, precari di sera ROMA — Francesco Pasquali ha 30 anni ed è il capo del movimento nazionale dei giovani di Forza Italia. Daniele D'Ambra di anni ne ha quasi 27 e non ha mai militato da nessuna parte, però simpatizzato molto sì, e lo ha fatto con la Sinistra critica. A parte una questione generazionale sembrerebbe proprio che Francesco e Daniele non abbiano praticamente nulla in comune. A parte Mariastella Gelmini. Già, proprio il ministro dell'Istruzione. Francesco la difende. Daniele l'attacca. Francesco si è messo a guidare un movimento in difesa del ministro: «Siamo una maggioranza silenziosa », giura. Daniele è invece uno dei leader alla guida della protesta che sta lievitando in tutti gli atenei d'Italia: «Siamo una maggioranza e basta», decreta. A pensarci bene Francesco e Daniele hanno anche altre cose in comune: sono tutti e due romani e studenti fuori corso. Francesco però lo è alla Lumsa, un'università privata cattolica. Daniele lo è a Lettere alla Sapienza. Tutti e due, comunque, giurano di essere finiti fuori corso per aver lavorato per mantenersi agli studi. E anche di più. Francesco: «Ho fatto di tutto, anche il cameriere la sera in un pub. L'impegno con i giovani di Forza Italia è arrivato dopo, ma non ci becco una lira da questo lavoro, è soltanto volontariato. Adesso per guadagnare sto scrivendo su giornali online e collaborando politicamente con il ministro Sacconi». Daniele: «Ho portato le pizze a domicilio, ho fatto volantinaggi per società, lavorato in un magazzino a Pomezia. Adesso per mantenermi lavoro come tecnico informatico». Francesco vive da solo, in un piccolo appartamento nel pieno centro di Roma, a pochi passi dai palazzi del potere. Daniele vive insieme con altri quattro ragazzi alla Garbatella, quartiere periferico-chic della capitale. Sono tutti e due fidanzati. Francesco: «Ho trovato la mia anima gemella, sto pensando anche di avere un figlio». Daniele: «Ho una compagna, ma non riesco a pensare al futuro: la sera non ho i soldi per andare al cinema e per questo sono costretto a leggermi libri in biblioteca, soprattutto quelli di studio ». Se si chiede a Francesco quale è l'ultimo film che ha visto, risponde sincero: «Non me lo ricordo». Ma se si mette a parlare di Mariastella Gelmini sciorina cifre, dati, circostanze, iniziative. Precisissimo. Una per tutte: «Ci sono 140 mila iscritti alla Sapienza, io a protestare in giro ne ho visti sì e no un migliaio ». Se si chiede a Daniele quale è l'ultimo film che ha visto non esita: «"This is England", in versione originale con i sottotitoli, a casa». E ti ripete che lo ha visto a casa perché i soldi per il cinema non ce l'ha, figuriamoci per andare a cena fuori e tutta questa vicenda dei giovani peggiorerà anche (e soprattutto?) per colpa del ministro Gelmini. Anche Daniele, infatti, sciorina cifre e circostanze e iniziative, senza limiti. Una per tutte: «I dati Ocse segnalano che l'Italia è l'ultima della lista nel rapporto tra studenti e docenti, all'università: un docente ogni 20 studenti contro la media Ocse di 1 ogni 15,3. E il ministro Gelmini vuole tagliare ancora il numero degli insegnanti, uno ogni cinque». L'ultimo libro letto da Francesco? «"La pensione spiegata a mia nonna", di Giuliano Cazzola». Daniele: «"La linea d'ombra", di Joseph Conrad». Ma giura: lo aveva già letto. Alessandra Arachi GUARDA LE FOTO inviate dai lettori su www.corriere.it Assemblea L'Aula magna dell'università «La Sapienza» di Roma durante la protesta degli studenti

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Castelnovese A.s.d. 2 Asd Novellara 1 CASTELNOVESE A.S.D.: Pantale... (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 27-10-2008)

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PROMOZIONE - I CAT. pag. 25 Castelnovese A.s.d. 2 Asd Novellara 1 CASTELNOVESE A.S.D.: Pantale... Castelnovese A.s.d. 2 Asd Novellara 1 CASTELNOVESE A.S.D.: Pantaleoni, Palicelli, Manicardi, Ruggieri, Di Lisio, Leone (Carlini 55?), Casaletti, Manini (Ferrari 85?), Incerti (Bedogni 80?) Alves Medeiros, Soliani. A disp.: Falso, Ciccioli,Di Lorenzo,Sirocchi ASD NOVELLARA : Brocchetta, Badu, Bensammoud, Flori, Aprile, Bertacchini, Lochiatto (dal 70?? Balestrieri), Franzè (dal 50? Sinagra), Muoio, Creden dino, Sarracino (dal 80? Rainieri). A disp.:Malagoli, Gelmini, Ghinoi All. Crotti Paolo. Marcatori: Muoio (N) al 5?, Alves Medeiros Thiago (C) al 15?, Soliani al 55?

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ROMA L'errore più grave che si possa fare con i giovani, con i giovani di o... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il" del 27-10-2008)

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Lunedì 27 Ottobre 2008 Chiudi di MASSIMO DI FORTI ROMA «L'errore più grave che si possa fare con i giovani, con i giovani di ogni generazione, è quello di dire: "eravamo meglio noi", noi padri, noi che vi abbiamo preceduto. Qualunque sia la verità». E la cosa più giusta? «Dare fiducia. I nostri figli, i "figli" di ogni generazione, hanno bisogno di calore, di sostegno, non di freddezza. Se non stabilisce un dialogo con chi protesta, l'attuale governo rischia di lanciare un boomerang». Michele Placido, classe 1946, ha sempre avuto un rapporto speciale con i giovani. Nell'eterna dialettica "noi" e "loro", è stato spesso uno di loro, ha avuto il dono dell'ascolto, dell'attenzione, anche della complicità, senza pericolose o artificiose distanze. E gli eventi di queste settimane, di questi giorni, lo trovano ancora una volta "attento", coinvolto. Sostiene il protagonista de La piovra (e di Padre e figlio di Pasquale Pozzessere, dedicato proprio ai rapporti generazionali), il regista di Romanzo criminale: «Questa protesta, secondo me, non è nè di sinistra né di destra né di centro. E' completamente trasversale. Non è un nuovo '68, in cui la contrapposizione studenti-professori era fondamentale e persino violenta. I giovani di oggi hanno un buon rapporto con i professori. Vanno d'accordo. Credo di dire queste cose con cognizione di causa perché d'estate ho girato proprio all'Università La Sapienza il mio nuovo film, Il grande sogno. Ho frequentato i ragazzi, li ho conosciuti, ho parlato a lungo con loro». E qual è, allora, la vera ragione della contestazione? «La quasi certezza», risponde, «di ritrovarsi - con questa scuola, con questa università - alla fine di un lungo percorso a un punto zero, in una condizione di vuoto assoluto. Con un titolo di studio che non offre quasi niente di buono. Non si tratta di essere pro o contro la Gelmini, pro o contro il governo. Si tratta di intravedere un orizzonte. Sentirsi dire che ci saranno tagli non può che alimentare frustrazioni. Servono tagli? Ci sono pochi soldi? Va bene, ma nel caso della scuola e dell'università bisogna dire che l'istruzione e la ricerca non possono essere "tagliate" e basta. Anzi, è lì che dobbiamo investire se vogliamo che il Paese e i nostri giovani abbiano davvero un futuro». Ma, a proposito di "fiducia", i giovani delle ultime generazioni non rischiano a loro volta di finire in un buco nero di pessimismo esasperato e di mancanza di fiducia nelle loro possibilità e in quelle che questa società offre? Si può davvero accettare l'idea che la creatività sia figlia del benessere (De Sica e Rossellini hanno rivoluzionato la storia del cinema senza una lira in tasca, in un'Italia totalmente distrutta: ma gli esempi potrebbero essere tanti...) o della sicurezza economica? «E' vero», dice Michele Placido, «con tutte le riserve o i limiti, le possibilità di accesso ai consumi e di benessere sono più ampie oggi di quanto lo fossero in passato. Quello che va capito, però, è il problema delle prospettive. In una società come la nostra ci devono essere. E' questo il vero problema. Non si può accettare che la distribuzione della ricchezza sia sempre più ingiusta. Non si può accettare che un titolo di studi, una volta ottenuto, non serva a niente e non abbia senso. Se così fosse, non ne avrebbe neanche il futuro».

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ROMA - Su e-Bay in vendita l'università di Tor Vergata per un euro e 50 centesimi. E'... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il" del 27-10-2008)

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Lunedì 27 Ottobre 2008 Chiudi di ANNA MARIA SERSALE ROMA - Su e-Bay in vendita l'università di Tor Vergata per un euro e 50 centesimi. E' la protesta "creativa" degli studenti che in camice bianco hanno sfilato in piazza dei Cinquecento a Roma per far «conoscere il tragico futuro dell'università italiana». Gli studenti non mollano. Oggi corteo a Roma con partenza da piazza della Repubblica alle 9. Volantinaggi, okkupazioni, notti bianche, sit-in e lezioni all'aperto. La didattica universitaria si trasferisce nelle piazze: stamattina molti degli iscritti alla facoltà di medicina della Sapienza faranno lezione sulle scalinate del ministero dell'Istruzione. Domani tocca al Colosseo, sarà teatro delle lezioni degli ingegneri, mentre il Movimento studentesco, che non si arrende al «provvedimento blindato», annuncia «tre giorni di fuoco per fermare la riforma». Siamo alla vigilia del voto in Senato. Domani verranno messi ai voti i 250 emendamenti presentati dall'opposizione, ma si sa già che il fronte compatto della maggioranza li boccerà tutti (anche se qualche incrinatura c'è). Non ci sarà neppure bisogno del voto di fiducia quando mercoledì mattina l'aula di Palazzo Madama esprimerà il voto finale sul decreto. Decreto che sarà definitivamente approvato giusto il giorno prima dello sciopero generale della scuola in programma giovedì 30 ottobre. A una manciata di ore dalla manifestazione interviene di nuovo Raffaele Bonanni. Il leader sindacale della Cisl, che ha più volte esortato Berlusconi ad una apertura, ieri ha detto che «sulla riforma della scuola il governo dovrebbe far parlare le famiglie per far dire loro che cosa vogliono». Appello alla mediazione anche da Guglielmo Epifani, leader della Cgil: «Il governo sospenda il decreto e riprenda il confronto sulla riforma della scuola. La mediazione non è facile, ma è indispensabile trovare un punto di dialogo, evitando il muro contro muro». Lo sciopero, con corteo a Roma, sarà l'appuntamento clou. Dice la Rete degli studenti: «Venerdì scorso la Gelmini ci ha detto che lei vuole andare avanti, che non si fermerà. Noi le rispondiamo con lo slogan "Avanziamo Diritti", non ci fermiamo e continueremo a chiedere una scuola e un'università nuovi, in grado di darci un futuro». «Lunedì (oggi per chi legge, ndr), martedì e mercoledì - fa sapere la Rete - in tutta Italia ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato, per bloccare i lavori parlamentari». Ma c'è un'altra miccia pronta a esplodere. I Cobas chiamano «in piazza il popolo della scuola» e minacciano di bloccare Roma. «Non possiamo permettere - afferma il portavoce nazionale Piero Bernocchi - che il 28 e il 29, giorni delle votazioni in Senato del decreto Gelmini, siano i giorni della Gelmini. Non possiamo permettere che si approvi il provvedimento». L'appuntamento è dalle 17 di domani, a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, per una manifestazione a oltranza che andrà avanti fino alla mattina del 29, mercoledì, quando è prevista al Senato la votazione del provvedimento. «Non pagheremo la vostra crisi - incalza Bernocchi - Rifiutiamo i catastrofici tagli che Tremonti e Gelmini vogliono imporre alla scuola».

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Il forfait di Zac Efron non smorza l'entusiasmo dei baby fan disneyani (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)

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Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Spettacoli - data: 2008-10-27 num: - pag: 35 categoria: REDAZIONALE High School Musical 3 Festa di ragazzini all'Auditorium Il forfait di Zac Efron non smorza l'entusiasmo dei baby fan disneyani E i bagarini vendono biglietti a 100 euro ROMA — Gli studenti scendono d'età e sventolano altri striscioni. «We love you», «Abbiamo occhi solo per voi». Auditorium, Festival del cinema: dalle contestazione per la riforma Gelmini agli urletti euforici dei fratellini minori, che non arrivano a 14 anni. Sono alcune migliaia, tra i genitori trafelati si intravedono i mezzibusti di Cinecittà e i produttori che rincorrono i pargoli euforici. Palloncini colorati e sventolii di pon pon come fanno le cheer-leader. Ecco gli adolescenti pazzi per High School, il musical della Disney che nel terzo capitolo, sull'ultimo anno di scuola, passa dalla destinazione tv a quella cinematografica: il film esce venerdì prossimo in 500 copie. Nel primo week-end in Usa ha fatto 70 milioni di dollari. Nel mondo le prime due puntate hanno avuto 255 milioni di spettatori. Lo speaker fa il conto alla rovescia, parla ma non si capisce nulla nel frastuono. I momenti istituzionali sono la foto col cellulare e l'autografo. Lo sbiadito red carpet della terza edizione, assorbita la triplice buca tutta al femminile e plurigenerazionale della «duchessa» Keira Knightley, di Isabelle Huppert e di Charlotte Rampling, si ravviva un po', anche se all'appello manca il vero idolo, Zac Efron. Bisogna accontentarsi dei comprimari di lusso, Corbin Bleu e Ashley Tisdale, quest'anno va così. La Disney fa le cose in grande e manda in pista quaranta ballerini con cappello e toga (la divisa dei diplomati in Usa) sul tappeto rosso. Jacopo Sarno, protagonista della sit-com Quelli dell'intervallo su Disney Channel, canta la versione italiana di Scream che fa parte della colonna sonora. Molto più vivace, la coreografia, dell'incontro con i due attori, affiancati dal regista Kenny Ortega già pronto per la quarta puntata della saga. Su eBay i bagarini del web hanno venduto a 100 euro l'ingresso all'anteprima, che ne costava 10. Con High School Musical 3 siamo dalla parte opposta del tunnel cineadolescenziale che, come sappiamo, con la gioventù bruciacchiata di Un gioco da ragazze ha avuto il divieto ai 18 anni. «Mi lusinga essere un modello positivo. Nella vita non bevo e non fumo, nemmeno mia madre che ho sempre ammirato», dice Ashley, noiosetta non tanto nella parte della brava ragazza ma per le cose che dice, tutte sullo stesso tasto: se vuoi sfondare, devi darci dentro. E Corbin: «All'inizio è stato come il primo giorno di scuola, la seconda puntata è stata una rimpatriata, la terza è un omaggio alle prime due». Zac fa sapere che vuol crescere. Urge passaggio del testimone. Valerio Cappelli

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Fuori misura (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore sezione: COMMENTI data: 2008-10-26 - pag: 12 autore: Fuori misura E se si operasse in positivo? Gli esponenti del mondo scolastico-universitario, per ogni punto problematico del trio Gelmini/Brunetta/Tremonti, potrebbero far presente soluzioni in alternativa o a complemento di quanto delineato dalla controparte. Al caso, appoggiando quanto proposto a best practice di parallelo mondo scolastico-universitario in ambito internazionale. Il tutto con modalità sottostanti a funzionali principi di: reciproco ascolto, illuminata (senza posizioni precostituite) collaborazione, ricerca comune. Ipotesi solutive anziché più o meno non proprio produttive proteste... per una comune non stressante convivenza civile. Lettera firmata L ei descrive un mondo che piacerebbe anche a me, caro amico. E così dovrebbe funzionare una democrazia ragionante. Il Governo propone, chi sta all'opposizione critica e dice cosa farebbe, se ne discute in Parlamento e poi si decide e si vota. Le vicende di questi giorni e la gazzarra che le accompagna mostrano quanto siamo distanti da questo modellino ideale. I provvedimenti Gelmini prendono la forma contundente di un decreto, le minoranze si avvolgono nella bandiera della libertà violata. Correzioni modeste - alcune delle quali condivido - vengono scambiate per riforme epocali. Il maestro unico, poco di più che un cambio nell'organizzazione del lavoro scolastico, diventa un ritorno al Medioevo. La scuola italiana non funziona; e quelli della Gelmini sono provvedimenti al margine. Su questa mediocrità - che peraltro è meglio di niente - si è montata invece una battaglia campale. Latitano il senso comune e quello della misura. Sul terreno, è già sconfitto ogni proposito seriamente riformatore. Ci scambiamo messaggi in una bottiglia. • Vincite eccessive In un Paese dove moltissime famiglie non arrivano alla terza settimana, lo Stato "regala" 100 milioni al vincitore del superenalotto. Sconcertante! Gioia per il vincitore, meglio ancora se veramente bisognoso, fallimento etico e morale di uno Stato che non sa distribuire equamente la ricchezza. Avvilente! Anche nel gioco, come nella vita del resto, a chi tanto e a chi niente: dura lex sed lex. Forse. Lettera firmata I costi della crisi Volevo capire del perché di una mancata informazione su tutti i giornali. Sono tutti felici e contenti che la Fed e la Bce abbiano prestato più di 2mila miliardi di euro ai vari Governi per immettere liquidità mancante su quelle banche colpite dalla acquisizione di titoli tossici, e ora quindi insolventi. Ma tutti sanno che nessuno presta niente per niente, e che quei soldi dovranno ritornare con gli interessi. Inoltre quei prestiti andranno ad aumentare il debito pubblico. Perché nessuno dice, in prospettiva, quale spirale di valanga di tasse, aumento dell'inflazione, ulteriore indebitamento delle classi medie, ulteriore insolvenza dei ceti medi, eccetera, questi prestiti andranno a creare? Se si potesse immettere tanto denaro senza problemi, il danaro perderebbe completamente il suo valore, no? Max Monterumisi Montefiore Conca (RN) Il dio denaro Recentemente Papa Benedetto XVI ha giustamente affermato che il denaro non è il vero Dio che governa l'umanità. Mi domando: al tempo di Marcincus quale Dio imperava in Vaticano? Michele Di Marco Palermo

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Cortei e lezioni all'aperto Nei licei protesta non stop (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - ROMA - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2008-10-27 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Virgilio, seminari sul lungotevere. Oggi corso di filosofia in piazza Farnese Cortei e lezioni all'aperto Nei licei protesta non stop Da oggi gli studenti romani faranno lezione all'aperto, anche al Colosseo. Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni, mobilitazioni, sit-in e proteste. Un programma che per i primi giorni della settimana mira a bloccare l'approvazione definitiva (prevista mercoledì 29 ottobre) al Senato del decreto Gelmini. L'appuntamento clou è per giovedì, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari contro il progetto governativo. Al liceo Virgilio ieri le lezioni si sono spostate sul lungotevere. E oggi il corso di Filosofia della Sapienza viene svolto a piazza Farnese. Domani i Re Magi dell'Iqbal Masih porteranno al ministro Maria Stella Gelmini come doni le migliaia di firme raccolte contro la riforma. A PAGINA 3 Simona De Santis e Francesco Di Frischia

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ONDA ANOMALA RISORSE E INTERESSI (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - ROMA - sezione: PRIMA PAGINA - data: 2008-10-27 num: - pag: 1 autore: di ERALDO AFFINATI categoria: REDAZIONALE TRADIZIONE E PROPOSTE ONDA ANOMALA RISORSE E INTERESSI L' onda anomala contro i provvedimenti scolastici governativi avanza impetuosa nella Città Eterna coinvolgendo studenti e professori di ogni ordine e grado. La Sapienza sembra essere tornata agli anni infuocati della contestazione: anche ieri, domenica, alcuni docenti hanno spiegato in pubblico le ragioni per cui avversano il decreto Gelmini. Molte sedi di Roma Tre ospitano da giorni assemblee e dibattiti. Gran parte delle scuole medie superiori è in fermento. Alle tradizionali autogestioni si affiancano forme inedite di conflittualità: valga per tutti l'esempio del liceo scientifico Keplero il cui collegio docenti ha deciso di sospendere da questa settimana le visite di istruzione, l'adozione dei libri di testo e qualsiasi progetto di nuova offerta formativa. L'agitazione è arrivata fin dentro gli austeri palazzi umbertini di viale Trastevere con le dimissioni di due illustri pedagogisti, Andrea Canevaro e Dario Ianes, dall'Osservatorio Nazionale della Pubblica Istruzione per l'Integrazione Scolastica. Giovedì prossimo a Roma ci sarà una manifestazione nazionale. Numerosi osservatori sostengono che dietro la protesta si nascondano interessi corporativi: ma la novità del movimento odierno sembra essere proprio quella di non riguardare soltanto chi insegna e chi apprende. Certo le strumentalizzazioni non mancano. Tuttavia, pur considerando gli sprechi esistenti, sottrarre risorse alla scuola in questa fase storica sembra a non pochi davvero insensato. Accorpare gli istituti, unificare le classi di concorso, ridurre l'orario di studio, incrementare il numero degli alunni nelle aule, portare da cinque a quattro anni, come si vocifera, il ciclo delle medie superiori, separare i ragazzi di madrelingua italiana da quelli stranieri, tornare al maestro unico, cancellando una sperimentazione straordinaria, mettere a rischio la filosofia del tempo pieno, più ancora che la sua possibilità teorica: se tutto questo venisse approvato, non sarebbe facile sottrarsi all'impressione che a prevalere sull'intento educativo sia il criterio del risparmio.

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L'<onda anomala> a lezione sul lungotevere (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2008-10-27 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE L'«onda anomala» a lezione sul lungotevere Cresce la protesta nei licei fra occupazioni e mobilitazioni in vista dello sciopero di giovedì Tutto è pronto nelle scuole per un'altra settimana di proteste, contestazioni, mobilitazioni e sit-in Comincia oggi la settimana cruciale di mobilitazioni, assemblee straordinarie, lezioni all'aperto, autogestioni, cortei, sit in che animano all'ombra del Colosseo la rivolta studentesca in licei, ma anche in medie ed elementari contro la riforma Gelmini. Domani e dopodomani la norma sarà al centro dei lavori del Senato e giovedì le proteste culmineranno con lo sciopero generale nella scuola indetto dai sindacati che sfileranno per le strade della capitale con una manifestazione nazionale. Tra le iniziative più curiose, domani tre «Re Magi», a nome del Coordinamento di genitori e docenti del Circolo didattico «Iqbal Masih», consegneranno le migliaia di firme raccolte contro il decreto 137 al ministero dell'Istruzione: «Inseguendo Maria Stella Gelmini, vogliamo portare al ministro i nostri tesori - spiega Riccardo Razzera, uno dei promotori dell'iniziativa - cioè i valori di fratellanza, integrazione degli stranieri e difesa della scuola pubblica come luogo di cultura e di salvezza contro il degrado, la violenza e il razzismo della società». Ieri, in barba alla giornata festiva, lo storico liceo classico Virgilio, che è occupato da giorni, era affollato: «Saremo in 500 - racconta Agostino, rappresentante del Collettivo -. Non è proprio come in un giorno di scuola, ma alla fine gli studenti passano tutti». Oltrepassare il portone d'ingresso che dà su via Giulia è vietato, ma già guardando attraverso uno spiraglio aperto si percepisce che dentro c'è fermento. E non solo all'ora di pranzo, grazie alle numerose teglie di pasta al forno preparata da alcune mamme. «Abbiamo fatto una lezione sulla crisi del '29 spiega Agostino - qui davanti, sul lungotevere, e l'ha tenuta un nostro professore di storia ». E il corpo docente che fa? «I professori non partecipano all'occupazione attivamente ma ci sostengono facendo le lezioni », risponde un altro studente che sottolinea: «è una cosa incredibile quanta gente che passa qui davanti ci dice "bravi, andate avanti, avete ragione": non capisco quindi da dove escono i dati secondo i quali l'80 per cento degli italiani è d'accordo con la riforma». Emulando quello che avevano fatto i loro colleghi universitari, nei licei Tasso, Mamiani e Virgilio sono previste nei prossimi giorni anche altre lezioni all'aperto. In particolare i Collettivi autorganizzati, la parte della protesta che si dichiara «non politicizzata», mercoledì faranno lezioni a piazza Venezia. I collettivi però non aderiscono ufficialmente alla manifestazione nazionale di giovedì: «Chi vuole può partecipare, ma solo a titolo personale», sottolinea uno studente del Mamiani. Chi invece è pronto a scendere in piazza al fianco dei sindacati è l'Unione degli studenti (Uds): «Domani e mercoledì stiamo preparando la mobilitazione con presidi e sit in intorno al Senato, dove si discuterà la riforma - annuncia Stefano Vitale, segretario regionale dell'Uds - Dobbiamo verificare forme ed modi con cui partecipare alla manifestazione del 30 ottobre ». E l'Uds ha anche indetto per giovedì e venerdì un'assemblea alla facoltà di economia della Sapienza. Giornata di mobilitazione senza sussulti anche al Tasso: un centinaio di studenti ha partecipato ad una assemblea, seguita da un cineforum, per poi lasciare spazio allo sport pomeridiano in tv e per radio. Per quanto riguarda le lezioni all'aperto ieri è toccato a piazza Vittorio: verso le 16.30 nei giardini è stata organizzata una «lectio» dedicata all'editoria indipendente tenuta da Luisa Capelli, docente di Management editoriale all'università di Tor Vergata e direttrice di Meltemi Editore. Ad assistere anche decine di liceali. E ieri sera festa-protesta nella scuola elementare «Luigi Pirandello » alla Magliana. Del coordinamento fanno parte genitori e insegnanti delle scuole elementari V. Cuoco, G. Pascoli, R. Guttuso, Pirandello, Graziosi, Sciascia e Santa Beatrice. E per le medie Cervi e Via Bagnera, l'Istituto comprensivo Vigna Pia e il liceo scientifico Keplero. Oggi i licei del IV Municipio (Nomentano, Orazio e Giordano Bruno) hanno organizzato una manifestazione che parte da piazza della Repubblica. L'onda della protesta continua ad allargarsi: autogestioni e occupazioni interessano anche i licei De Chirico e Isa Roma Tre (l'istituti d'arte a Cinecittà). E iniziano ad arrivare adesioni pure dai licei della provincia di Roma. Francesco Di Frischia

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Ilaria Pietropaoli La scuola èsul piede di guerra. Tante ... (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

stampa Ilaria Pietropaoli La scuola è sul piede di guerra. Tante ... Ilaria Pietropaoli La scuola è sul piede di guerra. Tante le manifestazioni che si sono svolte di recente in tutt'Italia che culmineranno nello sciopero degli operatori del settore previsto per giovedì a Roma, passando per le proteste di questa mattina, tra cui quella del «Turriziani», un sit-in e un'assemblea davanti al cortile della scuola, aperto anche a giovani di altri istituti. Nell'occhio del ciclone le novità che sta introducendo il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini. Noi abbiamo chiesto a chi la scuola la vive quotidianamente di esprimersi su un momento così delicato. Il nostro «viaggio» negli istituti della provincia è iniziato proprio al liceo classico «Turriziani» di Frosinone, dove della riforma si è parlato anche nel corso di un recente collegio dei docenti. «Tra i professori si respira un clima di disagio - spiega il dirigente Giovanna Maniccia - siamo tutti spaventati dal ridimensionamento delle istituzioni scolastiche e dall'aumento del numero del numero di studenti per classe». Delle novità relative alla riforma, nel liceo si dibatte tanto, tra docenti, Ata e allievi. La preside Maniccia ci tiene molto, però, a sottolineare la serietà di queste discussioni, soprattutto tra i ragazzi. «I nostri studenti stanno dimostrando grande senso di responsabilità. In occasione di uno dei primi scioperi che è stato promosso in questo mese, i nostri ragazzi hanno scelto di non scendere in piazza, ma di aderire allo sciopero organizzando un'assemblea a porte aperte, per informarsi e discutere sulle novità proposte dal ministro Gelmini». Oltre agli studenti che protestano, però, ci sono anche quelli che guardano con apprezzamento alle iniziative di viale Trastevere. Riccardo Del Brocco, ad esempio, è uno dei referenti provinciali di «Azione studentesca», associazione che gravita nell' area di An. «Dissentire è un diritto di tutti - esordisce Del Brocco - però ho l'impressione che gli studenti, spesso, siano disinformati. Io credo che le scelte della Gelmini siano coraggiose, perché la scuola è simbolo di un'Italia in cui il settore pubblico ha rappresentato una sorta di ufficio di collocamento dei partiti. Non è tollerabile che nel nostro Paese ci siano più bidelli che carabinieri». Di parere diverso Davide Petrillo, anche lui studente del «Turriziani» e responsabile della «Rete degli studenti medi» di Frosinone. «Dopo l'assemblea del nostro liceo (in programma questa mattina, ndr) un altro appuntamento fondamentale dell'autunno studentesco è quello del 30 ottobre a Roma, per il quale partiranno quattro pullman dalla nostra provincia carichi di studenti e di idee». Chi ha ragione allora, chi scende in piazza o chi difende il Governo? Probabilmente oggi sono necessari «momenti di confronto produttivi» come auspica la preside Maniccia. @OREDROB:#

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L'informazione batte la fiction (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Spettacoli TV - data: 2008-10-27 num: - pag: 53 categoria: REDAZIONALE A fil di rete di Aldo Grasso L'informazione batte la fiction V oglia di informazione, stanchezza per la fiction. Emerge un bisogno di realtà e una fuga dalla finzione in questa prima parte della stagione televisiva: il pubblico sembra sempre più desideroso di approfondimento, e certi problemi preferisce affrontarli coi linguaggi del giornalismo, piuttosto che con quelli del «romanzesco». Dall'analisi dei dati di questo primo mese e mezzo di «alta stagione» tv colpiscono la domanda di informazione e il clamoroso flop di alcune serie italiane: la malasanità — «ansiogena » secondo il presidente Mediaset Confalonieri — fa affondare «Crimini bianchi» (Canale 5, poi Italia 1) e «Terapia d'urgenza » (appena sospeso su Raidue). Ma la «malascuola» — quella da riformare secondo la Gelmini o quella che uscirà dalla riforma secondo i manifestanti — tira invece nei programmi di approfondimento, segnale del diffuso desiderio di saperne di più su un tema che tocca tutti. A capitalizzare il trend è soprattutto Michele Santoro che, giovedì, a parlar di scuola con Veltroni, Cota e una piazza arrabbiata, registra il record assoluto di tutte le stagioni di «Annozero»: 5.169.000 spettatori medi, share da reality o varietà (20,44%). Con un'attenzione verso il programma che cresce proprio fra i più giovani: cinque punti secchi di share guadagnati fra i 15-24enni, quasi tre punti sulle fasce giovani-adulte. Meglio del collega Floris, Santoro sa cogliere gli umori delle piazze. Ma la voglia di informazione premia anche Enrico Mentana che, proprio sulla scuola, incassa ascolti sopra il 20% (24,74% venerdì sera). In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Geca Italia su dati Auditel.

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Lezioni in piazza. Notti bianche. E la protesta anti-Gelmini diventa anche un flash mob. Non si ferm... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Metropolitana)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Lunedì 27 Ottobre 2008 Chiudi Lezioni in piazza. Notti bianche. E la protesta anti-Gelmini diventa anche un flash mob. Non si ferma la contestazione studentesca. Da oggi una nuova settimana di mobilitazioni. Cursi all'interno

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Sanità, tagli dovuti alle scelte del governo (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Latina)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Lunedì 27 Ottobre 2008 Chiudi «Sanità, tagli dovuti alle scelte del governo» Bevilacqua: «Si faccia la conferenza dei sindaci». De Marchis: «Medicina la chiude la Gelmini»

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Ben venga la conferenza dei sindaci, dove ci si può confrontare, sperando di poterlo fare... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Latina)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Lunedì 27 Ottobre 2008 Chiudi «Ben venga la conferenza dei sindaci, dove ci si può confrontare, sperando di poterlo fare con serenità e senso di responsabilità e non venga trasformata in un luogo dove prevalgono più interessi di parte che non quelli generali». Loreto Bevilacqua, coordinatore provinciale del Pd, risponde al sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo e auspica il vertice con i primi cittadini ma al tempo stesso parla di una «levata di scudi tardiva, demagogica ed alquanto strumentale». Il coordinatore del Pd ricorda come «i tagli sono stati imposti dal governo Berlusconi, nell'assordante silenzio degli esponenti locali della destra. Anche perché il governo che ha voluto imporre al commissario Marrazzo maggiori tagli al piano già predisposto dalla Giunta Regionale, è lo stesso che trasferisce 500 milioni di euro al comune di Roma e soprattutto 140 milioni di euro a Catania. Visto che gli esponenti locali della Pdl vantano forti aderenze con il Governo nazionale potevano imporre allo stesso di operare con uguale atteggiamento accettando il piano di rientro proposto da Marrazzo che prevedeva un recupero di risorse in maniera meno drastica e costava meno di quanto dato a Catania». Bevilacqua aggiunge, poi, che «l'ultimo atto aziendale proposto dalla Asl e sottoposto al vaglio della conferenza dei sindaci non prevedeva nessun taglio» e che nel 2009 al "Goretti" «andranno 60 posti in più che aumenteranno la qualità dell'offerta, soprattutto per quanto riguarda l'emergenza». Di «atteggiamento demagogico e strumentale» parla anche Giorgio De Marchis, segretario cittadino del Pd. «Oggi Zaccheo finge di ricordare che esiste una facoltà di medicina ma non più tardi di un anno fa criticava la Coiro per aver aperto alla facoltà le porte del Goretti, ha cambiato cinque posizioni in un anno, si è contraddetto più volte ma non deve più preoccuparsi perché grazie al ministro Gelmini l'università a Latina sarà cancellata. Il sindaco - aggiunge De Marchis - indirizzasse le proteste verso il suo governo». Lo stesso segretario ricorda, inoltre che «scelte campanilistiche di chi ha voluto uno spezzatino tra Latina, Terracina e Fondi dell'università oggi ci portano a queste conseguenze».

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Porte aperte ieri dalle 15 alle 19, lezioni aggiuntive gratuite autogestite e laboratori a disposizi... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Rieti)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Lunedì 27 Ottobre 2008 Chiudi Porte aperte ieri dalle 15 alle 19, lezioni aggiuntive gratuite autogestite e laboratori a disposizione degli studenti: è la protesta organizzata dagli studenti del liceo classico "Mariano Buratti" per manifestare contro il decreto legge del ministro Gelmini. «L'assemblea degli studenti - recita un volantino - con il consenso della presidenza e dei docenti, ha deciso di sviluppare un progetto complementare alle lezioni curriculari. L'iniziativa consiste nel presidiare la scuola anche nei prossimi giorni, offrendo a chi ne facesse richiesta lezioni aggiuntive gratuite e laboratori autogestiti.

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Il movimento anti Gelmini: oggi manifestazione dei licei da piazza della Repubblica ai Fori: deviate 26 linee di bus (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Civitavecchia)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Lunedì 27 Ottobre 2008 Chiudi Il movimento anti Gelmini: oggi manifestazione dei licei da piazza della Repubblica ai Fori: deviate 26 linee di bus

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Scuola, decreto Gelmini al rush finale occupazioni e cortei no stop in tutta Italia (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 27-10-2008)
Pubblicato anche in:
(Messaggero, Il (Viterbo))

Argomenti: Scuola

Lunedì 27 Ottobre 2008 Chiudi Mercoledì il voto al Senato. Il sindacato: riaprire il confronto. Il governo: la riforma non si cambia Scuola, decreto Gelmini al rush finale occupazioni e cortei no stop in tutta Italia

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Un comitato di genitori ed insegnanti contro la riforma Gelmini. Il movimento è nato qualche gi... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Lunedì 27 Ottobre 2008 Chiudi Un comitato di genitori ed insegnanti contro la riforma Gelmini. Il movimento è nato qualche giorno fa per volontà di genitori ed insegnanti della scuola dell'infanzia di Soria, della scuola elementare Mascarucci e della scuola media Alighieri. L'obiettivo è quello di promuovere una campagna di informazione e sensibilizzazione sugli effetti della riforma Gelmini e per difendere il diritto allo studio ed alla formazione di qualità. «Esprimiamo preoccupazione per i provvedimenti che porteranno riduzioni di risorse economiche, di insegnanti e di tempo scuola a danno delle famiglie e della attuale qualità dell'offerta formativa. All'iniziativa dei tre istituti promotori si sono uniti genitori ed insegnanti anche delle scuole di Cattabrighe, Vismara e Borgo Santa Maria. A pochi giorni dalla sua nascita, il comitato conta già quasi 200 aderenti. Chi vuole aderire al comitato può scrivere a: comitatoscuolaps@alice.it, oppure telefonare al 3897936646. «Le iniziative saranno stabilite nei prossimi giorni» conclude il comitato. T.D.

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Gli studenti di Agraria occuperanno le aule della Facoltà per protestare contro la riforma Gelm... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Lunedì 27 Ottobre 2008 Chiudi Gli studenti di Agraria occuperanno le aule della Facoltà per protestare contro la riforma Gelmini. Ad annunciarlo, in una nota, è il gruppo studentesco "Progetto agraria". Mercoledì, a partire dalle 14, l'attività didattica verrà sospesa e al posto delle lezioni si terrà un'assemblea per discutere con gli studenti della Facoltà sulle possibili ricadute della riforma sul mondo universitario. In particolare, verranno affrontati tre punti: i possibili aumenti delle tasse universitarie, la mancanza di opportunità di far carriera all'interno del mondo universitario, il futuro della ricerca scientifica in seguito ai tagli che verranno effettuati dal Governo. Secondo l'associazione universitaria, infatti, dal 2009 al 2013 ci sarà una drastica riduzione di fondi che potrebbe portare all'impossibilità di svolgere serenamente l'attività di ricercatore universitario. V.Pro.

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NORCIA- Le scuole di montagna non debbono essere chiuse, ma valorizzate e tutelate, perché rapp... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Lunedì 27 Ottobre 2008 Chiudi NORCIA- Le scuole di montagna non debbono essere chiuse, ma valorizzate e tutelate, perché rappresentano da sempre una risorsa umana e culturale e un servizio insostituibile per la crescita del territorio e per fronteggiare lo spopolamento: la Comunità Montana della Valnerina lo ha sottolineato in un ordine del giorno difendendo la presenza delle scuole nei suoi Comuni, specialmente in quelli più piccoli. E intanto il senatore Domenico Benedetti Valentino (An) sottolinea d'aver già agito nella direzione chiesta dalla Comunità montana della Valnerina: «Sono particolarmente lieto che, a margine della conversione in legge del Decreto-legge 137 (il cosiddetto Decreto Gelmini) il Governo abbia integralmente accolto il mio ordine del giorno relativo alla presenza e al funzionamento degli Istituti e plessi scolastici nei centri più piccoli, soprattutto montani». Vanno contemperate due altissime esigenze -dice il senatore- quella di conservare tutta l'attività didattica nei piccoli centri e quella di assicurare un reale diritto all'istruzione mediante la qualità dell'insegnamento. Daltra parte, nel documento approvato dalla Comunità montana si sottolinea che «la mancanza della istituzione scolastica nei centri montani creerebbe un grosso disagio non solo per i ragazzi e le loro famiglie ma per tutta la comunità. Per questo l'ente montano non si limita a esprimere una giustificata preoccupazione per il piano programmatico del ministero dell'Istruzione, basato su parametri numerici che mettono in pericolo la sopravvivenza di diversi plessi scolastici del territorio, ma avanza una serie di proposte che mirano a conservare e a migliorare quelli presenti». E tra le proposte c'è la richiesta di riconoscimento del ruolo di presidio che la scuola svolge nelle picccole realtà e il rispetto della Costituzione quando essa afferma il diritto allo studio per tutti e tutela la specificità montana. Poi si sollecitano criteri di calcolo specifici che tengano conto delle situazioni territoriali nel considerare il rapporto alunni per classe e organici del personale, nonché il superamento delle difficoltà relative al precariato e alla mancanza di continuità educativa collegata ai turn over, per evitare che ogni anno o troppo spesso i ragazzi cambino insegnante o dirigente. Gli amministratori della Comunità montana mettono in evidenza anche gli altri problemi di cui soffrono le scuole ubicate nei comuni orograficamente disagiati, come la diffusione delle pluriclassi che pone i docenti di fronte a difficoltà professionali del tutto particolari o l'esiguità del numero di alunni che in base ai criteri nazionali non consente di accedere a risorse materiali e professionali adeguate ai bisogni del territorio.

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MACERATA Continua la protesta studentesca. Domani, in concomitanza con la riunione, alle 15, del Se... (sezione: Scuola)

( da "Messaggero, Il (Marche)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Lunedì 27 Ottobre 2008 Chiudi MACERATA Continua la protesta studentesca. Domani, in concomitanza con la riunione, alle 15, del Senato accademico dell'università di Macerata sit-in di studenti davanti al rettorato. Aspettano il responso dei professori sul documento che contiene le loro richieste: no all'aumento delle tasse, garanzia di assemblee nelle facoltà, se ciò non verrà recepito gli studenti hanno già programma di sospendere le lezioni mercoledì prossimo. Una protesta iniziata giovedì scorso con più di 500 tra studenti, ricercatori, docenti e lavoratori precari presenti all'assemblea contro la legge 133 e il decreto-legge Gelmini. Hanno occupato l'atrio di Scienze della Comunicazione gridando: «Ribellarsi è giusto, noi non abbiamo paura». Lo studente-leader Emanuele Tartuferi, volto storico del centro sociale Sisma, dice: «La cosa bella è l'assoluta spontaneità della protesta. Persone tra le più diverse appoggiano una causa comune senza linee guida o schieramenti partitici». Al. Br.

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Manifestazione del Pd: i parmigiani erano 600 (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

CRONACA 27-10-2008 A ROMA ZAMBELLI: GENTE DI OGNI ETA' Manifestazione del Pd: i parmigiani erano 600 II «Un successo ben al di sopra delle nostre più rosee aspettative ». Sono stati oltre 600 i militanti parmigiani del Partito democratico che sono partiti alla volta di Roma, a bordo di cinque pullman e un treno speciale, per partecipare alla manifestazione del Circo Massimo conclusasi con l'intervento di Walter Veltroni. Hanno preso parte alla «spedizione» ducale anche il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, insieme agli assessori Ugo Danni e Tiziana Mozzoni, e cinque consiglieri comunali del partito. «Al di là delle sterili polemiche sui numeri - dice Faliero Zambelli, responsabile comunicazione del Pd - l'iniziativa ha coinvolto centinaia di migliaia di persone, che hanno ribadito a gran voce la propria contrarietà alle inefficaci politiche del governo Berlusconi. La vera forza dei due cortei che hanno invaso le strade della capitale è stata quella di essere riusciti a portare in piazza simpatizzanti di ogni età, dagli anziani con tanto di badanti al seguito arrivando fino agli universitari sul piede di guerra per la riforma Gelmini. Tutti insieme accomunati dal desiderio di invocare un deciso cambio di rotta da parte dell'esecutivo ». Gli iscritti al Pd di Parma auspicano che «la mobilitazione possa far ravvedere il governo soprattutto sui provvedimenti riguardanti il mondo della scuola». «A quel punto - conclude Zambelli - siamo pronti a collaborare sui temi fondamentali, perché crediamo che il dialogo sia l'unica via percorribile per non far sprofondare l'Italia nella recessione». G.C.

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Appennino ovest, i sindaci: <La riforma fa paura> (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 27-10-2008)

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PROVINCIA 27-10-2008 Borgotaro IL CASO BERTORELLI (VARSI): «SE DOVESSI SCEGLIERE TRA MUNICIPIO E SCUOLA CHIUDEREI IL MUNICIPIO» Appennino ovest, i sindaci: «La riforma fa paura» Scuola, incontro sul decreto Gelmini: preoccupazione generalizzata BORGOTARO Franco Brugnoli II Nell'ultima seduta della conferenza dei sindaci, convocata dal presidente della Comunità montana delle Valli del Taro e del Ceno, Carlo Berni, si è parlato della riforma scolastica del ministro Gelmini e soprattutto le sue eventuali ricadute sul territorio della montagna. Per discutere con tutti i sindaci del comprensorio (ad eccezione di Bedonia che ha avuto, sullo stesso argomento, uno specifico incontro) è intervenuto l'assessore provinciale alle Politiche scolastiche Gabriele Ferrari. Questo confronto è stato organizzato prima dell'approvazione definitiva del decreto. Anche in questa «fetta» di montagna sono emerse una serie di «preoccupazioni». Timori che sono uniformemente diffusi tra gli amministratori dell'area montana, al di là dell'appartenenza ai vari schieramenti politici. Significativo, anche se un po' provocatorio, l'intervento del sindaco di Varsi, Giorgio Bertorelli: «Se a me chiedessero di scegliere fra chiudere la scuola o il municipio, sicuramente farei chiudere il secondo. Questo per dire che la scuola è, per la montagna, un servizio fondamentale, importante ed estremamente necessario». Ferrari ha spiegato che la Regione Emilia Romagna ha invece provveduto ad effettuare una sua razionalizzazione, per quanto concerne il comparto scolastico, e, nella nostra provincia, nessuna scuola è stata chiusa, anzi, diverse sono state potenziate. L'ultimo nato è l'istituto comprensivo Valceno. Per cui non è logico alcun tipo di ridimensionamento, peggio ancora se «occulto», come ha ricordato il sindaco di Tornolo Alessandro Cardinali, derivato cioè dal taglio di fondi e dalla drastica riduzione del personale, sia insegnante che tecnico o di segreteria. Tutto questo, tra l'altro, andrebbe a gravare ulteriormente sui Comuni, che già hanno compiuto e stanno compiendo, grazie anche ad aiuti esterni, sforzi notevoli, per sostenere un dignitoso funzionamento delle varie scuole. La proposta ministeriale sarebbe insomma quella di sopprimere tutti i plessi scolastici con meno di cinquanta alunni ed ogni classe dovrà avere non meno di quindici alunni. «Questo andrebbe a colpire - si è detto - molti centri dell'alta valle, obbligando bambini di cinque-sei anni a compiere molti chilometri al giorno, si pensi ai disagi d'inverno sulle strade di montagna, per recarsi a scuola». Ferrari ha lamentato che, nella fase preliminare di stesura del testo della riforma non vi era stato alcun confronto fra le parti, né tantomeno alcun coinvolgimento degli enti locali e degli organi periferici: è stato dopo che il Governo ha "licenziato" i vari decreti. Scuola Un momento dell'incontro sulla riforma del ministro Gelmini.

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Scintille tra Berlusconi e Veltroni (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 27-10-2008)

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POLITICA 27-10-2008 Politica BOTTA E RISPOSTA DOPO IL PD-DAY LA MAGGIORANZA VA ALL'ATTACCO: «LA PIU' GRANDE MANIFESTAZIONE DEMOCRATICA? QUANDO ABBIAMO VINTO LE ELEZIONI» Scintille tra Berlusconi e Veltroni Il premier: «In piazza la sinistra delle frottole». Il segretario: «Ascoltare la società è un dovere del governo» ROMA II Due milioni è mezzo di persone in piazza? «E' la sinistra delle frottole». Veltroni? «Ha perso, vada a riposarsi per cinque anni». Dice che l'Italia è migliore di chi la governa? «Insulsaggini ». Il giorno dopo il Circo Massimo, Silvio Berlusconi non fa spallucce. Anzi, ci pensa nel lungo viaggio di ritorno dalla Cina (con tappa notturna in Kazakhstan), poi decide di rispondere in prima persona. Anzitutto replica che il governo «va avanti» con il suo programma. A cominciare da decreto scuola e nuove misure per imprese e, se i conti pubblici lo consentono, anche per aumentare le retribuzioni. Con questa opposizione, aggiunge, il dialogo è «impossibile». Tanto più se il Pd si riunisce all'Idv di Antonio Di Pietro, «un uomo malvagio». L'aereo di Stato atterra nella notte a Ciampino, niente stop a Milano. E dopo una giornata di riposo e riflessione con i suoi, il presidente del Consiglio decide di andare a visitare (per la seconda volta in pochi giorni) la mostra dell'Antiquariato di Palazzo Venezia. Così incontra i giornalisti e parte all'attacco della manifestazione del Pd. Le immagini non le ha viste, dice. «Ma ho sentito le dichiarazioni della Questura, e non posso che dire, che questa è la sinistra delle frottole, delle invettive, delle calunnie». Veltroni, poi, «si dovrebbe rassegnare: ha perso e per 5 anni non c'è più niente da fare. Invece di fare manifestazioni, dovrebbe andarsi a riposare, per prepararsi a una bella campagna elettorale tra 5 anni. Così ci lascerebbe lavorare meglio e con più profitto per gli italiani». D'altra parte, la manifestazione di sabato è stata «certamente una dimostrazione democratica, nulla da eccepire eccetto sulle cifre; ma la più grande dimostrazione democratica - sottolinea Berlusconi è stata il 13 e 14 aprile», quando «il Paese ci ha dato una grande maggioranza. Noi ora siamo impegnati a realizzare il nostro programma». Tanto più che «tutti i sondaggi indicano che ho un gradimento del 72%». Insomma, il centrosinistra «non sa perdere». E con questa opposizione che «sfortunatamente ci troviamo», aggiunge, «avremo il solito rapporto ». Cioè, «se vorranno unirsi a noi per votare i provvedimenti nell'interesse del Paese, sono i benvenuti. E anche se daranno suggerimenti utili per il Paese». Ma «finora abbiamo avuto solo critiche». Dopo il 25 ottobre, insomma, il presidente del Consiglio mette in chiaro che non cambierà nulla. Il governo andrà avanti «a fare cose di buon senso che sono nel programma qualunque cosa dica Veltroni o qualcun altro nell'opposizione». A cominciare dal decreto Gelmini, visto che sulla scuola c'è stata una «strumentalizzazione difficilmente definibile anche di studenti e bambini». Non solo. Berlusconi annuncia che in settimana, con il ministro Scajola, lavorerà a nuove misure «per sostenere le imprese e per fare ciò che i conti pubblici renderanno possibile anche per le retribuzioni». Veltroni risponde in serata. «Sabato si è vista la più grande manifestazione di un partito degli ultimi anni, lo hanno scritto tutti i giornali, italiani e internazionali. La cosa bella è che è stata serena, senza odio», ha sottolineato Veltroni, intervistato dal Tg1. E, rispondendo ai duri attacchi dell'avversario, ha avvertito: «Ascoltare la società e l'op - posizione è un dovere». Quanto al consenso che riscuote il governo e che secondo il premier è al 72%, Veltroni è di tutt'altro avviso: «è impressionante che abbia perso 18 punti percentuali in un mese e mezzo». Nel partito si considera la massiccia partecipazione di cittadini come la prova che il Pd ha una base sociale disponibile a fare una battaglia di opposizione, sociale e politica. E, per rispondere a questa disponibilità, Veltroni ha detto di voler «spendere i frutti della manifestazione per il Paese » e per le sue battaglie sociali, a partire dalla scuola e l'economia. Antonio Di Pietro, intanto, rivendica la propria partecipazione alla manifestazione e sui rapporti con il Partito democratico rasserena l'orizzonte. «Noi eravamo in piazza perché eravamo a casa nostra. Avevamo deciso insieme sei mesi fa, insieme da che parte stare, e come fare opposizione - ha continuato, riferendosi alle scelta di fare gruppi separati indicata da Veltroni come un tradimento - ha sbagliato chi ha riferito i fatti in modo diverso ». Comunque, ha insistito l'ex pm, «a Veltroni non ho nulla da rimproverare». Scontro a distanza Il premier Silvio Berlusconi e il segretario del Pd Walter Veltroni: attacchi e repliche dopo la manifestazione. FOTO ANSA e AP

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Riforma Gelmini, gli studenti non cedono (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

POLITICA 27-10-2008 SCUOLA RIPRENDONO LE MANIFESTAZIONI. PAROLA D'ORDINE: «BLOCCARE IL VARO DEL DECRETO» Riforma Gelmini, gli studenti non cedono ROMA II Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni. Un programma ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza che per i primi giorni della prossima settimana mira a bloccare l'approvazione definitiva (prevista mercoledì) al Senato del decreto Gelmini. E da domani, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Per contrastare l'approvazione al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di domani. L'iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione. La Rete degli studenti lancia lo slogan «Avanziamo dei diritti» ed annuncia che da oggi, in tutta Italia, «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato. Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari». Ma l'appuntamento clou delle proteste è per giovedì, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari contro il progetto governativo. Per il leader radicale, Marco Pannella, «la rivolta di professori e studenti è in realtà una rivolta contro la finanziaria di Tremonti, quella da otto minuti». Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, invita il governo a «far parlare le famiglie, far dire loro cosa vogliono». Anche il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, auspica l'avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali e la sospensione del decreto. Lapidario il commento di Antonio Di Pietro (Idv): «Ci hanno fatto vedere il grembiulino, il voto in condotta, ma si sono fregati la polpa, cioè otto miliardi di euro». Contro i provvedimenti del governo sulla scuola si è espresso anche il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), la cui assemblea ha votato una mozione che boccia senza appello il decreto Gelmini. Proteste senza sosta anche negli atenei. Gli studenti dell'Uni - versità romana Tor Vergata hanno provocatoriamente messo in vendita, per appena un euro e 50 centesimi, sul sito e-Bay la propria università. Sempre gli studenti di Tor Vergata hanno raggiunto la centrale piazza dei Cinquecento, a Roma, in camice bianco e libri in mano. La facoltà di Fisica de La Sapienza, occupata da giorni, ha ieri ha aperto alle famiglie per mostrare loro le esercitazioni e sperimentazioni della materia. Da oggi poi, a Roma, partirà una settimana di lezioni all'aria aperta, anche in luoghi simbolo della città come il Colosseo. Proteste anche alla Normale di Pisa. Il premier Berlusconi ha comunque ribadito: «Sul decreto andiamo avanti. Gli studenti sono stati strumentalizzati». All'aria aperta Lezione di fisica davanti a Montecitorio. FOTO ANSA

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gli studenti: occuperemo il ponte (sezione: Scuola)

( da "Nuova Venezia, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Ripartono occupazioni e scioperi contro la riforma Gelmini. Gli universitari faranno lezione all'aperto in piazza San Marco Gli studenti: occuperemo il Ponte Sfida alla questura, giovedì traffico bloccato tra Venezia e Mestre VENEZIA. Riparte la protesta studentesca contro la riforma Gelmini. Da oggi, sia in centro storico sia in terraferma, sono in programma occupazioni e scioperi delle scuole superiori; domani gli universitari mirano a fare una lezione all'aperto in piazza San Marco. Ma il clou è previsto giovedì: «Due cortei partiranno da Venezia e da Mestre per incontrarsi a metà del Ponte della Libertà». In barba ai divieti della questura. Per il traffico il caos è assicurato. ARTICO E COSUA A PAGINA 9

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la riforma della scuola (sezione: Scuola)

( da "Centro, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Pagina 8 - Pagina Aperta La riforma della scuola La riforma della scuola non si fa con i tagli La scuola, pare, va considerata come un'azienda. Proviamo quindi ad adottare un punto di vista aziendale nell'analisi dell'ultimo decreto che la riguarda. Prendiamo un imprenditore. Facciamo raccogliere intorno a lui il suo staff ed i suoi dipendenti. Guardiamo il suo viso soddisfatto: il prossimo anno sarà l'anno della qualità. La nostra azienda raggiungerà livelli di efficienza e serietà mai visti nel passato. Il cuore dei dipendenti si gonfia di orgoglio e speranza. Ma l'imprenditore aggiunge: l'idea è di tagliare la spesa e il personale del 40 per cento in tre anni, a partire dal prossimo. Gli applausi non partono. Qualcosa non quadra. Torniamo alla scuola. Se i suoi conti vanno esaminati secondo lo stile aziendale, il decreto della ministra Gelmini suona esattamente come nella scena appena delineata. Se, invece, la scuola non può considerarsi un'azienda, ma uno dei servizi più importanti del paese, quello in cui i valori del popolo italiano vengono custoditi e propagati insieme alle sue conquiste e al suo sapere, alla sua capacità d'integrazione e di crescita, allora il discorso dell'immaginario imprenditore è ancora più stridente. Della scuola non si è mai soddisfatti, si chiede di più. La scuola deve risolvere problemi, non crearne. E' vero, chiediamo tutti più qualità. Ma il decreto Gelmini è utile in questo senso? Incremento degli alunni per classe: 35, ma il controllo dei comportamenti a rischio e l'integrazione degli alunni che vivono situazioni svantaggiate non richiedono gruppi più esigui, in cui lo scambio e il supporto si rendono più agevoli? La numerosità delle classi non è un ostacolo alla possibilità di esercitare le abilità orali e scritti dei singoli alunni, che vedono diminuire il tempo a disposizione per ognuno? Drastica riduzione del numero degli insegnanti: ma l'offerta didattica non si garantisce con l'intervento di più "specialisti" delegati a curare ambiti diversi con livelli di approfondimento equivalenti? E la qualità del tempo pieno resta la stessa, quando la fascia oraria a partire dalle 12.30, fino alle 16.30, sarà coperta dalla semplice vigilanza di cooperative che non possono fornire un piano didattico coordinato e coerente? Si obietterà che le risorse finanziarie disponibili sono quelle previste dal decreto. Eppure uno stipendio mensile di un parlamentare equivale ad un anno di stipendio di un insegnante elementare, uno stipendio mensile di un presidente di Regione equivale a due anni di stipendio di un insegnante elementare, e non sono stati annunciati tagli nei costi della politica. Alla scuola teniamo tutti, salvaguardandola e migliorandola ci prendiamo cura della nostra società e delle nostre famiglie. Non possiamo farle mancare anche quello che finora definitvamo "il minimo indispensabile". Margherita Ruscitti Pescara Energie rinnovabili un investimento sicuro Il panorama economico, ovvero la crisi finanziaria delineatasi negli ultimi tempi, indica il rischio di certi investimenti basati spesso su linee puramente speculative tanto da assurgere a volte a vere frodi finanziarie. E' evidente che il cittadino risparmiatore finisce per essere non solo la vittima, ma al tempo stesso l'ignaro movimentatore dell'ingranaggio che alimenta il perverso gioco finanziario. Ora la crisi offre al cittadino, una opportunità di riflessione per comprendere la fenomenologia legata al mercato finanziario e scegliere di conseguenza nuove vie di investimento. Ecco la linea di investimento che, dal mio punto di vista, oggi più conviene ed è quella legata alle energie rinnovabili ed all'efficienza energetica. Il ritorno finanziario legato alla produzione di energia rinnovabile è interessante perché entrano in gioco più fattori che vanno oltre quello economico in quanto si investe sulla propria casa, sul proprio benessere e nello stesso tempo si diventa diretti protagonisti della lotta ai cambiamenti climatici. L'energia rinnovabile risulta essere un investimento molto vantaggioso per via degli attuali incentivi statali e sgravi fiscali, un vero strumento finanziario che a differenza di altri è sicuro. Prendiamo per esempio l'energia elettrica generata da impianti fotovoltaici, incentivata dallo stato attraverso il conto energia (decreto ministeriale del 19 febbraio 2007), che ha un tasso di redditività intorno al 10% e rappresenta una forma di investimento sicuro in quanto la radiazione elettromagnetica generata dal sole è gratuita e disponibile quotidianamente. Comunque tutte le forme di risparmio ed efficienza energetica danno un beneficio economico oltre che ambientale, certo a medio termine ma di sicura affidabilità. Quindi è saggio investire nel fotovoltaico, nel termico, nell'eolico, nel geotermico. Si evidenzia che, se in passato si fosse investito in fonti energetiche rinnovabili invece che puntare sugli ormai famosi sub-prime, ora non si avrebbero problemi e la terra avrebbe avuto un piccolo grande aiuto. La crisi ecologica in atto, attivata dal riscaldamento globale, innescherà ulteriori criticità ed investire sulle rinnovabili significa prevenire, curare e dare linfa vitale ad un'economia in forte stagnazione. La società odierna scegliendo di sviluppare una nuova economia basata sulle energie rinnovabili aprirà una strada molto promettente per uscire dalla crisi finanziaria in cui si vive. Ottavio Di Carlo E.mail

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scuola, da oggi nuove proteste in vista del voto (sezione: Scuola)

( da "Messaggero Veneto, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Un'altra settimana di contestazioni negli istituti superiori e negli atenei. Manifestazioni creative degli universitari: lezioni al Colosseo e vendite su e-Bay Scuola, da oggi nuove proteste in vista del voto Il 29 l'approvazione definitiva del decreto Gelmini in Senato. Giovedì 30 sciopero del settore ROMA. Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni. Un programma - ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza - che per i primi giorni di questa settimana mira a bloccare l'approvazione definitiva (prevista il 29 ottobre) al Senato del decreto Gelmini. E da oggi, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Ma Berlusconi è categorico («Andiamo avanti, perché le critiche al decreto Gelmini sono strumentali», ha detto ieri sera il premier). Per contrastare l'approvazione al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a partire dalle 17 di domani. L'iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione. La Rete degli studenti lancia lo slogan «Avanziamo dei diritti» e annuncia che da domani, in tutta Italia, «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato. Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari». Ma l'appuntamento clou delle proteste è per giovedì 30, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi e universitari contro il progetto governativo. Per il leader radicale, Marco Pannella, «la rivolta di professori e studenti è in realtà una rivolta contro la finanziaria di Tremonti, quella da otto minuti». Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, invita il governo a «far parlare le famiglie, far dire loro cosa vogliono». Anche il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, auspica l'avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali e la sospensione del decreto. Lapidario il commento di Antonio Di Pietro (Idv): «Ci hanno fatto vedere il grembiulino, il voto in condotta, ma si sono fregati la polpa, cioè otto miliardi di euro». Contro i provvedimenti del governo sulla scuola si è espresso anche il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), la cui assemblea ha votato una mozione che boccia senza appello i decreti Gelmini: «I contenuti non sembrano essere il frutto di un chiaro e coerente disegno pedagogico». Teodoro Buontempo, presidente de La Destra, giudica «inquietante il silenzio dell'organizzazione giovanile di An di fronte alle sprovvedute iniziative della Gelmini e alle dichiarazioni del tutto irresponsabili di Silvio Berlusconi». Degli sprechi nelle università ha parlato il ministro Renato Brunetta: «ci sono i baroni universitari, i corsi universitari per appena 10 studenti e così via». Proteste senza sosta anche negli atenei. Gli studenti dell'università romana Tor Vergata hanno provocatoriamente messo in vendita, per appena un 1,5 euro su e-Bay la propria università. Sempre gli studenti di Tor Vergata oggi hanno raggiunto la centrale piazza dei Cinquecento, a Roma, in camice bianco e libri in mano. Una protesta creativa che ha l'obiettivo di «far conoscere alla popolazione il tragico futuro dell'università italiana». La facoltà di Fisica de La Sapienza, occupata da giorni, ha aperto alle famiglie per mostrare loro le esercitazioni e sperimentazioni della materia, da oggi i professori faranno lezione in luoghi simbolo della città, come il Colosseo.

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SCUOLA: A MILANO UN ALTRO GIORNO DI PROTESTA, DOMANI LEZIONI IN PIAZZA DUOMO (sezione: Scuola)

( da "ITnews.it" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Milano, 23 ott. (Adnkronos) - Non cedono di un passo gli studenti milanesi e domani sono pronti a scendere di nuovo in piazza per protestare contro il decreto del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Ancora una volta 'occuperanno' il salotto buono della citta': piazza del Duomo si trasformera', a partire dalle 10 circa, in una grande aula. Una lezione all'aperto per coinvolgere tutti in una protesta contro la legge 133 "che porterebbe -sostengono i manifestanti- al collassso del sistema universitario pubblico".

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GELMINI: Â"HO CHIESTO AI RAGAZZI SE LA SCUOLA E LÂ'U (sezione: Scuola)

( da "WindPress.it" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

27-10-2008 Ho chiesto ai ragazzi se la scuola e l?università così come sono li soddisfino. Un?università ed una scuola che non preparano al lavoro e che non consentono loro di farsi un futuro. Non è vero che in Italia si spenda poco per l?istruzione, anzi siamo tra i primi d?Europa. Il problema è che si spende male. E? inaccettabile che:l?università italiana produca meno laureati del Cileabbiamo 94 università, più 320 sedi distaccate nei posti più disparati ci siano 37 corsi di laurea con 1 solo studente 327 facoltà non superino i 15 iscrittinegli ultimi 7 anni siano stati banditi concorsi per 13.232 posti da associato ma i promossi siano stati 26.000. Nel 99,3% dei casi sono stati promossi senza che ci fossero i posti disponibili facendo aumentare i costi di 300 milioni di euro ci siano 5 università importanti con buchi di bilancio enormi (e sono i luoghi dove si protesta maggiormente) che avrebbero portato, se fossero state aziende, al licenziamento in tronco di chi le ha gestite per tanti annisi siano moltiplicate cattedre e posti per professori senza tener conto delle reali esigenze didattiche dei ragazzi, aumentando la spesa per l?università in maniera inaccettabilenon ci sia un?università italiana che figuri tra le migliori 150 del mondo ci siano 5500 corsi di laurea, mentre in Europa ne troviamo la metà Siano insegnate 170.000 materie rispetto alle 90.000 della media europea nel 2001 i corsi di laurea fossero 2444, oggi 5500 i ragazzi siano sottoposti ad un carico di ore di lezione triplo rispetto alla media europea per trovare giustificazione a corsi fatti solo per dare cattedre.

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SCUOLE OKKUPATE (sezione: Scuola)

( da "TGCom" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

27/10/2008 Dl Gelmini,gli studenti non mollano Proseguono le proteste in molte città Tutto pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di proteste. Da lunedì mattina si susseguiranno altre occupazioni, sit-in, agitazioni e lezioni in piazza. L'obiettivo principale delle contestazioni è quello di bloccare l'approvazione definitiva al Senato, prevista mercoledì 29 ottobre, del decreto Gelmini, ma il premier ha già dichiarato che il governo andrà avanti. A Roma gli studenti faranno lezione al Colosseo. Contro la "riforma" Gelmini i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di martedì 28. L'iniziativa proseguirà senza soste fino a mercoledì, quando è prevista la votazione. La Rete degli studenti nel frattempo lancia lo slogan "Avanziamo dei diritti" e annuncia che da lunedì, in tutta Italia, ci saranno scioperi e notti bianche contro l'approvazione del decreto 137 al Senato. "Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari", hanno dichiarato alcuni rappresentanti di istituto. Ma l'appuntamento clou della contestazione è fissato per giovedì 30 ottobre, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari contro il progetto governativo. Proteste senza sosta sono state organizzate anche negli atenei. Gli studenti dell'Università romana di Tor Vergata hanno provocatoriamente messo in vendita, per appena un euro e 50 centesimi, sul sito e-Bay la propria università, raggiungendo poi la centrale piazza dei Cinquecento in camice bianco e libri in mano. Una protesta creativa che, secondo gli studenti, ha l'obiettivo di "far conoscere alla popolazione il tragico futuro dell'università italiana". La facoltà di Fisica de La Sapienza, occupata da giorni, da domenica ha aperto i battenti alle famiglie per mostrare loro le esercitazioni e sperimentazioni della materia. Da lunedì, a Roma, partirà inoltre una settimana di lezioni all'aria aperta, anche in luoghi simbolo della città come il Colosseo. Alla Normale di Pisa sono apparsi alcuni striscioni di protesta: "Un Paese vale quanto ciò che ricerca". SCUOLA, LA PROTESTA SUL DECRETO-GELMINI Tgcom 23/10/2008Scuola, proseguono le occupazioni 22/10/2008Scuola, ancora cortei nelle città 22/10/2008Prof: "Se non scioperi,ti boccio" 20/10/2008Scuola, è il momento della protesta 17/10/2008Gelmini, non solo proteste 14/10/2008Ddl Gelmini, protestano gli Atenei 12/10/2008"La Gelmini taglia 4mila scuole" 20/09/2008Scuola,Gelmini contestata a Venezia 22/10/2008Scuola,Napolitano:"Serve confronto" 22/10/2008Scuola,Berlusconi: "Nessun taglio" 21/10/2008Scuola, Famiglia Cristiana attacca 21/10/2008Scuola, lo scandalo "supplentopoli" 20/10/2008Scuola,ancora protesta anti-Gelmini 17/10/2008"Su scuola non si tema cambiamento" 15/10/2008Scuola,ok alle classi per stranieri 09/10/2008Scuola, sciopero il 30 ottobre 04/10/2008Scuola,Cisl verso sciopero generale 27/09/2008Scuola, Cgil minaccia lo sciopero 20/10/2008Scuola, è il momento della protesta 23/10/2008Scuola, da domani si apre confronto 07/10/2008Scuola, la Camera conferma fiducia Invia ad un amico

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Scuola, il ministro Gelmini: "La mia riforma è ispirata ad Obama" (sezione: Scuola)

( da "RomagnaOggi.it" del 27-10-2008)

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27 ottobre 2008 - 8.58 (Ultima Modifica: 27 ottobre 2008) Il modello per la riforma della scuola promossa da Mariastella Gelmini? E' quello di Barack Obama. Lo afferma lo stesso ministro della Pubblica istruzione in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, al quale rivela di essersi ispirata al candidato democratico alla Casa bianca per scrivere il decreto che sta fomentando proteste in tutta Italia e in tutte le scuole, tra allievi, docenti e genitori. "Il mio punto di riferimento è quello che sta facendo Barack Obama in America", spiega la Gelmini dicendo anche perché apprezza così tanto il senatore nero dell'Illinois. "Sta proponendo per la scuola americana provvedimenti simili ai nostri, penso soprattutto agli incentivi al merito per gli insegnanti. E anche lui vuole razionalizzare le scuole sul territorio per destinare i risparmi alla qualità dell'istruzione". Riguardo alle proteste di queste settimane, la Gelmini cerca di ridimensionare il fenomeno snoccialando dei numeri. "Gli studenti in Italia sono 9 milioni - fa notare -. Coloro che protestano, alcune migliaia. Le facoltà occupate sono pochissime. E in molte, gli studenti ricacciano indietro gli occupanti. Non immagina quanti messaggi ricevo da studenti stanchi di slogan vecchi e di professori militanti". Tuttavia le proteste stanno conquistando tutte le prime pagine dei quotidiani, dei siti web, dei settimanali, nonché le aperture dei telegiornali e dei radiogiornali. "Funziona così - spiega ancora la Gelmini al ?Corriere': a Firenze occupano una stanza in venti e nei tg si dice che l'università è occupata. Oppure, a Milano, succede che in duecento escano dai centri sociali e vadano a scorrazzare nei cortili della Statale. Visto che nessuno dà loro retta, bloccano la stazione Cadorna. I tg dicono: scontri tra studenti e polizia. Ma di studenti non ce ne erano".

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Scuola, nuova settimana di proteste, da poll sostegno a studenti (sezione: Scuola)

( da "Reuters Italia" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

ROMA (Reuters) - Mentre il Senato si avvia al voto finale sul decreto Gelmini, e un sondaggio indica che gli italiani contrari alla riforma della scuola sono più numerosi dei favorevoli, inizia oggi una nuova settimana di proteste di genitori, studenti e insegnanti, che culminerà nello sciopero promosso dai sindacati per giovedì prossimo, il 30 ottobre . Secondo il calendario di Palazzo Madama, i senatori dovrebbero votare il decreto 137 - già approvato dalla Camera con la fiducia - mercoledì mattina. La maggioranza di centrodestra ha i numeri necessari, e dunque non si temono sorprese in aula. Ma fuori dal Senato, già da martedì pomeriggio, si terrà un sit-in permanente nella vicina piazza Navona, in attesa del voto, mentre nelle scuole in rivolta di mezz'Italia si terranno nuove notti bianche. "Importante: portare striscioni, cartelli delle scuole, le ormai mitiche magliette verdi del coordinamento per essere visibili anche tra i turisti di Piazza Navona", scrive sul proprio sito web il coordinamento genitori- insegnanti che si riunisce in una scuola della periferia romana, l'Iqbal Masih. La Rete degli Studenti Medi - che si definisce "sindacato studentesco", indipendente dai partiti - annuncia "notti bianche e autogestioni con pernotto" tra oggi e il 29 ottobre negli istituti superiori, e la partecipazione alla manifestazione nazionale dei sindacati della scuola che si terrà il 30 ottobre nella Capitale. Ma anche oggi il centro di Roma è attraversato da un corteo degli studenti medi, mentre a Catania, manifestano i giovani di Lotta Studentesca, l'organizzazione giovanile della Destra di Francesco Storace. SONDAGGIO: MAGGIORANZA ITALIANI CONTRO GELMINI E USO POLIZIA Intanto, mentre sul sito di social networking Facebook ha superato i 117mila il numero delle adesioni alla causa "A favore dell'istruzione e della ricerca", che contesta la legge 133 di riforma dell'Università, un sondaggio realizzato da Demos per conto del quotidiano "Repubblica" e reso noto oggi dice che il 47% degli italiani sono contrari al decreto Gelmini, contro il 38,5% di favorevoli e il 14,3% che non sa o non risponde. Il sondaggio dice anche che il 49,4% appoggia la protesta degli studenti, mentre il 38,4% non è d'accordo con le manifestazioni. Sull'uso delle forze delle ordine per prevenire occupazioni di scuole e università, evocato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il 48,1% degli intervistati risponde che "è sbagliato occupare, ma va tollerato", mentre per il 26,7% "è giusto occupare le Università", dice Demos. Continua...

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Gli occhiali della Gelmini, il modello Obama e i tornelli di Brunetta. Palamara e i fannulloni a corte (sezione: Scuola)

( da "Blogosfere" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Ott 0827 Gli occhiali della Gelmini, il modello Obama e i tornelli di Brunetta. Palamara e i fannulloni a corte Pubblicato da Eleonora, Blogosfere Staff alle 10:44 in Italia Siamo in guerra. La causa della protesta è ancora ignota a tanti manifestanti che pur di infamare ministri, annessi e connessi scendono in piazza e occupano senza entrare nel merito (a differenza della maestra pubblicata da DestradiPopolo). Oggi la flagellante dell'Istruzione italiana, i cui occhiali stano suscitando più antipatie della riforma, si confessa al Corriere della Sera in e, anzichè perdersi nelle polemiche italiane, guarda ai grandi leader. Il mio modello è Barack Obama, spiega la Ministra, che nel suo programma prevede gli incentivi al merito per gli insegnanti. E il Pd? Quelli sono ingessati, mai propositivi (come darle torto? Basta guardare la manifestazione di sabato al Circo Massimo). E lo sciopero del 30 è un rito della sinistra. Il problema di Mariastar, come la chiama la Littizzetto, è che liquida le manifestazioni come sfilate di quattro gatti alla ricerca di visibilità. Ottimo che sia diposta o meno ad avviare il dialogo con le associazioni degli studenti e degli insegnanti, caro Ministro, ma deve ammettere che i manifestanti erano tanti, da Cadorna alla Sapienza. Errore madornale minimizzare le presenze della partecipazione popolare. Un paio di riflessioni a cui vogliamo dare spazio proposte da articolo21 (e a cui il Ministro farebbe bene a rispondere): Come si spiega che il primo provvedimento della Gelmini ha colpito la scuola elementare che occupa i primi posti nella graduatoria internazionale? Come si spiega che il numero degli insegnanti, i fondi destinati alla scuola di ogni ordine e grado sono destinati a ridursi notevolmente ( oltre 8 miliardi di euro nel triennio 2009/2011)? Come si spiega il tentativo di trasferire le Università in fondazioni di diritto privato? Oltre alle proteste sulla scuola, è in arrivo il subbuglio nelle aule dei tribunali: infatti il piccolo grande Brunetta ha deciso di installare i tornelli per controllare i magistrati che lavorerebbero in sede poche, pochissime ore. La rivelazione è arrivata ai microfoni di Rtl 102.5 nel corso del Brunetta della domenica cui è seguita la reazione di Luca Palamara, presidente della Anm. Se i magistrati portano i fascicoli a casa non significa che non lavorino e poi Brunetta dimentica che i magistrati sono impegnati anche nelle udienze, ha spiegato. Ma il Renato dell'Innovazione, si sa, è uomo cocciuto; Palamara, provaci tu a spiegargli le cose.

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I ragionieri "occupano" lo scientifico, carabinieri a scuola (sezione: Scuola)

( da "Varesenews" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Saronno - Varese - E? successo in mattinata, quando alcuni studenti del Riva sono entrati del vicino liceo. Alcune auto dei carabinieri sul posto I ragionieri ?occupano? lo scientifico, carabinieri a scuola Monta la protesta per la riforma Gelmini anche in provincia di Varese e questa mattina, 27 ottobre, alcuni studenti di un istituto tecnico hanno occupato un vicino liceo. E? successo a Saronno dove alcuni iscritti dell?Itcg, l?istituto tecnico per ragionieri e geometri ?Zappa? a partire dalle 10 sono entrati nel vicino istituto scientifico ?Grassi?, dove si stavano svolgendo regolarmente le lezioni. A quel punto la gran parte degli studenti del liceo sono usciti in strada. La protesta nel corso della mattinata è diventata un crescendo e gli studenti dei cinque istituti superiori sono ora in piazza. Sul posto sono arrivate anche alcune pattuglie dei carabinieri. I  militari si sono limitati ad osservare la protesta. Non si registrano incidenti.   (seguono aggiornamenti) Lunedi 27 Ottobre 2008

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Un amo del Pdl per separare Walter e Tonino (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

ROMA Per Berlusconi il problema rimane sempre e soprattutto Di Pietro, che il premier marchia a fuoco come un «malvagio» dal quale Veltroni dovrebbe liberarsi. Ecco, spiega il Cavaliere, se l?opposizione avanzasse delle proposte utili, «noi voteremmo i loro suggerimenti». Certo, questo nuovo rapporto con il Pd fa parte del «libro dei sogni»: tuttavia l?inflessibile Cavaliere sta mettendo in azione i suoi ambasciatori per «scollare» i Democratici dall?Idv. Non gli interessa se in Abruzzo Walter e Tonino cammineranno a braccetto per le regionali. Berlusconi vuole verificare fino in fondo se il Pd, dopo la manifestazione di sabato scorso, avrà il coraggio di fare una «svolta moderata»: aspetta segnali dal coordinamento che Veltroni ha convocato per domani. «Noi voteremmo i loro suggerimenti...», dice il premier dietro la faccia dura di chi risponde colpo su colpo. Ma allo stesso tempo ha dato mandato di verificare cosa c?è di buono tra le 11 proposte illustrate la scorsa settimana da Bersani e che i gruppi del Pd hanno tradotto in emendamenti al decreto anticrisi. E? il ministro dell?Economia Tremonti che sta vagliando queste proposte in termini di ricaduta sulle casse dello Stato: e non è escluso che alcune di esse verranno accolte. Non è un caso che ieri, mentre picchiava su Di Pietro e giudicava quella al Circo Massimo «una dimostrazione certamente democratica», il Cavaliere annunciasse che il governo sta pensando ad un intervento sulle retribuzioni e le piccole e medie imprese. Proprio ciò su cui Veltroni batte da tempo e che rappresenta il cuore delle 11 proposte di Bersani. Forse, in tempi di crisi economica nera, Berlusconi capisce che ci vuole una vera unità nazionale su certi temi. Oppure si tratta di un amo avvelenato lanciato al Pd per «scollarlo» da Di Pietro. Rimane il fatto che il premier ha in testa altri tentativi per attirare a sè Veltroni. Ad esempio è disposto a discutere su regolamenti parlamentari che istituzionalizzino il governo ombra del Pd, ma che rendano più veloce l?iter parlamentare dei provvedimenti. Anche sulla legge elettorale per le Europee a Palazzo Chigi non escludono un?apertura. La legge arriva oggi nell?aula di Montecitorio dopo un braccio di ferro in commissione dove è uscito un testo della maggioranza che prevede uno sbarramento al 5% e la lista bloccata senza preferenze. «Non è un testo blindato», dicono ora ai vertici dei gruppi parlamentari del Pdl. Probabilmente lo sbarramento sarà portato al 4%. «In ogni caso - spiegano nel Pdl - non si tratta di una proposta del governo prendere o lasciare: la discussione parlamentare è aperta». Sul decreto-scuola della Gelmini i giochi sembrano già fatti (sarà approvato dopodomani dal Senato). Ma c?è ancora da scrivere il disegno di legge sull?Università: su questo terreno ci potrà essere l?altra apertura. «Sempre che - ha confidato la Gelmini - il Pd e il mondo universitario siano disposti a sedersi attorno a un tavolo e discutere nel merito delle nostre proposte, senza demonizzazioni». Quella che si muove sottotraccia è un?arma a doppio taglio per il Pd, che sabato al Circo Massimo ha preso un ricostituente, ma che dalla base ha avuto una forte indicazione a favore dell?alleanza con Di Pietro. E, appunto, per separare Walter e Tonino, Silvio è disposto a qualche sacrificio.

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La mobilitazione continua ma la Gelmini non cede (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

ROMA Tra i 5 e i 6 mila studenti, a detta degli organizzatori, stanno manifestando a Roma in un corteo «apolitico» organizzato dalle scuole superiori del IV municipio della città contro la politica del governo in materia di istruzione. Al corteo, partito intorno alle ore 10 da piazza della Repubblica e diretto a piazza Venezia, quindi a piazza Navona, partecipano anche studenti di altri licei della capitale e qualche universitario. Al termine della manifestazione è previsto un sit-in davanti al Senato. Continuano, intanto, le occupazioni: questa mattina è stato occupato l?istituto nautico Marcantonio Colonna per protestare contro l?imminente approvazione del decreto Gelmini. Nel primo striscione che apre il corteo c?è scritto «IV municipio: giù le mani dalla nostra cultura», ma alla protesta hanno aderito anche studenti di altre scuole della città, che intendono sensibilizzare i cittadini sui provvedimenti del governo sulla scuola. Al corteo, che attraversa il centro di Roma, si stanno unendo altri gruppi di studenti. Circa 200 giovani hanno coperto una parte del percorso in metropolitana, sulla linea A, sono scesi alla stazione Spagna e continuando a scandire slogan, sono passati per via Condotti si sono poi diretti verso piazza Venezia. A Roma da oggi parte anche una settimana di lezioni all?aria aperta, anche in luoghi simbolo della città, per protestare - senza bloccare l?anno scolastico e accademico - contro la riforma Gelmini. Studenti ed insegnanti della facoltà di medicina della Sapienza terranno delle lezioni davanti al Ministero della Pubblica Istruzione mentre a Piazza Farnese si terrà la lezione del docente di Filosofia Roma tre Giacomo Marramao. Anche a Napoli studenti ancora in piazza per protestare contro la riforma Gelmini. Questa mattina sono due, per il momento, i cortei che stanno sfilando in città. Un primo, autorizzato, è partito poco dopo le 10 in alcune strade del quartiere periferico Ponticelli; un altro, estemporaneo, si è radunato in piazza del Gesù per dirigersi in piazza Municipio. Intanto aumenta il numero di istituti superiori occupati o autogestiti. Lo storico liceo classico Genovesi, in piazza del Gesù, che è stato il primo ad essere occupato, resta il fulcro della protesta. A Bari, invece, lezioni universitarie in piazza per protestare contro la riforma Gelmini. Stamane a dare il via alle attività, nella centrale piazza Umberto, di fronte all?Ateneo, è stato il prof. Angelo Massafra della facoltà di lettere con una lezione di storia moderna rivolta ad una cinquantina di studenti seduti per terra. Fitto il programma della giornata: in piazza Umberto le attività proseguiranno con una lezione di letteratura inglese tenuta dal prof. Stefano Bronzini e poi, all?ora di pranzo, con una lezione di storia della filosofia contemporanea del prof. Sistetti. I docenti hanno accolto favorevolmente l?iniziativa degli studenti concordando addirittura con la preside di facoltà, Grazia Di Staso, il calendario delle lezioni di tutta la settimana. Continuano anche a Palermo le proteste degli studenti contro. Le lezioni sono ancora sospese alla facoltà di Lettere mentre assemblee spontanee sono state promosse nelle altre facoltà. Cortei e sit-in sono stati organizzati dagli studenti degli Istituti superiori. Una manifestazione si sta tenendo davanti alla sede regionale Rai. Mentre un corteo è sfilato stamane lungo via Libertà paralizzando il traffico. Gli studenti della Facoltà di Scienze della Formazione stanno invece tenendo lezione all?aperto in piazza Castelnuovo, di fronte al teatro Politeama. E lezioni di docenti di Ingegneria, Architettura, Medicina, Farmacia e Giurisprudenza si terranno da domani in simultanea in diverse piazze della città. A Firenze, invece, ci si prepara per una maratona non stop di 24 ore di lezioni, per protestare contro i tagli all?Università. A metterla in atto, a partire da stamani alle 8.30, gli studenti universitari del Polo di Scienze. Le lezioni, che continueranno senza sosta fino alle 8.30 di domani mattina, si svolgono al dipartimento di matematica «Ulisse Dini» e sono visibili anche su Internet sui siti www.collettivodiscienze.it e www.studentidisinistra. Caffè gratis di notte, per restare svegli, e colazione gratuita per chi riuscirà ad arrivare a domani mattina. Iniziativa simile anche a all'università di Trento, dove la facoltà di Sociologia si appresta a una maratona didattica no stop di protesta contro la legge 133. Un?iniziativa promossa dal Comitato No Gelmini in preparazione della manifestazione di domani mattina che prevede un corteo fino alla sede del Rettorato, in coincidenza con la seduta del consiglio di amministrazione dell?Università. Sempre questa mattina i lettori di madre lingua, con una lezione all?aperto, manifestano davanti al Rettorato contro il blocco delle assunzioni che dovrebbe portare alla perdita del lavoro per circa 80 tra impiegati ed insegnanti di lingua dell?ateneo trentino. Ma il ministro non cede e, anzi passa al contrattacco: per Maria Stella Gelmini, infatti, lo sciopero contro la scuola del 30 ottobre «è il solito vecchio rito di chi difende l?indifendibile. Dopo, credo che si potrà riprendere a confrontarsi con le riforme. Ovviamente, con chi fa proposte». Quanto ai tagli, Gelmini sottolinea: «bisognava anche riportare tutti alla realtà. Dire che la gestione allegra del denaro pubblico è finita. E dunque, prima si eliminano gli sprechi. Poi, ma soltanto dopo, si potrà reinvestire in qualità. Questo per quanto riguarda la scuola. Per l?università il 2009 non prevede particolari tagli. Qualche problema potrà esserci dal 2010 ma abbiamo tempo sufficiente per discuterne con chi vuol farlo seriamente». Il ministro nega inoltre che il governo possa essere accusato di razzismo per le classi ponte per immigrati. «L?ambiguità - osserva - è di chi ha tentato come al solito di buttarla sul razzismo. Qualunque genitore che ha un figlio alle elementari conosce il problema rappresentato da chi in classe non sa l?italiano. Un problema didattico, che come tale va risolto: non faremo classi separate, le classi ponte saranno corsi magari pomeridiani di italiano per consentire a chi non lo è di imparare la lingua il più rapidamente possibile». commenti (0) scrivi

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La settimana di passione della Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

ROMA E? una settimana durissima quella che inizia oggi per Mariastella Gelmini, che mercoledì porterà a casa l?approvazione definitiva del contestato decreto 133, ma non potrà eludere altri scontri con la piazza. Specie dopo che il premier ha deciso per la linea dura: «Andiamo avanti - ha detto - facendo le cose di buon senso in programma, qualunque cosa dicano Veltroni o chiunque altro dell?opposizione». La madre di tutte le battaglie sarà lo sciopero generale del 30, ma nei tre giorni precedenti si prevede un?impennata della protesta. La Rete degli Studenti ha fatto appello affinché le occupazioni siano più estese. Domani alle 17 i Cobas inizieranno una veglia di protesta a piazza Navona che durerà fino a mercoledì, quando l?assemblea voterà il decreto. Nonostante la situazione sia ormai compromessa i leader sindacali hanno tentato ieri un appello in extremis. Intervistati a «Domenica in», sia Guglielmo Epifani che Raffaele Bonanni hanno auspicato un cambio di atteggiamento: «Una mediazione è possibile - ha detto il leader della Cisl - se si dà ascolto alle famiglie». Il segretario della Cgil è apparso più scettico, tuttavia ritiene «indispensabile trovare un punto di dialogo evitando il muro contro muro». Anche durante il week end le proteste sono continuate in tutta Italia. A Roma i ricercatori di Tor Vergata hanno messo in vendita su e-Bay il loro ateneo, al prezzo di un euro e mezzo. Oggi lezioni all?aperto in molte piazze della capitale, a cominciare da quella del Colosseo. A Pisa striscioni sono stati posti sulla facciata dell?ateneo. E tutto questo mentre restano migliaia di scuole e facoltà occupate. FOTO Le manifestazioni della settimana

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Studenti : nuovi sit-in aspettando giovedì (sezione: Scuola)

( da "Metronews" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Studenti : nuovi sit-in aspettando giovedì uscito su Metro il 27/10/2008 Lascia il tuo commento! Comincia oggi la settimana decisiva per conoscere il futuro della scuola italiana. In attesa della grande manifestazione in programma giovedì, i numeri parlano chiaro: più di 300 manifestazioni organizzate e oltre duecento tra scuole e facoltà universitarie occupate in segno di protesta. Il dissenso nei confronti del ministro della Pubblica istruzione Gelmini è lampante. Anche ieri hanno risposto quasi duemila persone alla mobilitazione promossa dall?Università La Sapienza di Roma, alla quale hanno preso parte studenti, docenti e genitori. «Sul decreto andremo avanti - ha detto di nuovo Berlusconi - perché questo dissenso è esclusivamente strumentale». Umberto Bossi invece chiede graduatorie regionali per il corpo docente. Da oggi però è prevista una nuova ondata di sit-in, agitazioni e lezioni in piazza. Domani è in programma un antipasto della manifestazione di giovedì con un sit-in davanti a Palazzo Madama.

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Settimana calda per atenei e licei milanesi (sezione: Scuola)

( da "Metronews" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Settimana calda per atenei e licei milanesi uscito su Metro il 27/10/2008 Lascia il tuo commento! S?infiamma la settimana degli studenti milanesi che da oggi ripartono a suon di picchetti, assemblee e occupazioni contro i tagli della Finanziaria all?università e la riforma Gelmini. Si parte oggi alle 12 con un?assemblea al Politecnico che si preannuncia molto partecipata data la presenza di alcuni docenti. Mezz'ora più tardi assemblea anche alla facoltà di Scienze Politiche della Statale. Alle 14.30 gli studenti si trasferiranno al “muretto degli amici di Abba”, dove prenderanno parte a un laboratorio di autoformazione. Alla stessa ora gli allievi di Brera bloccheranno il traffico davanti alla Triennale per assistere ad una lezione all'aperto. Ma da oggi a mobilitarsi in massa sono anche i licei e gli istituti superiori. All?Agnesi e al Marconi è previsto un picchetto e poi lezioni davanti all?istituto. Al Boccioni in programma l?occupazione dell?istituto come anche all?Omero che ha avviato l?autogestione la scorsa settimana. In altre 15 scuole invece sono previste assemblee per decidere le mobilitazioni nei giorni successivi. Di sicuro mercoledì e giovedi ci saranno due cortei. Partenza alle 9.30 da Cairoli al grido: “Se passa il decreto, blocchiamo la città”. (Annalisa Serpilli)

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Università, protesta continua. Una giornata in piazza con gli studenti (sezione: Scuola)

( da "Panorama.it" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

- Italia - http://blog.panorama.it/italia - Università, protesta continua. Una giornata in piazza con gli studenti Posted By cristina.bassi On 24/10/2008 @ 19:19 In Headlines | 3 Comments Lezione sotto il cielo grigio, seduti sul pavimento in pietra, con il blocco per gli appunti sulle ginocchia, tra i passanti incuriositi. E poi "meglio in piazza che nelle aule, dove siamo talmente stipati che la metà rimane in piedi", fa notare Elisabetta, al primo anno di Scienze Politiche. [1] La protesta "no Gelmini" persevera. Ma prende una piega nuova. L'occupazione degli atenei non piace a tutte le correnti del movimento studentesco oppure non funziona come ci si aspetterebbe. I ragazzi decidono di puntare sulle lezioni in piazza Duomo. Le stesse che si dovrebbero tenere a Brera, a Giurisprudenza, a Mediazione linguistica e a Scienze politiche, ma trasferite all'aperto. I professori, 5-6, si prestano e gli studenti arrivano in 400 circa. Ore 8.30 di venerdì 24 ottobre, via Conservatorio a Milano. Ritrovo e blocco simbolico, di circa mezz'ora, dell'entrata di Scienze Politiche per il sesto giorno consecutivo. Ci si sposta poi in piazza (guardati a distanza da agenti in borghese), dove altri ragazzi continueranno ad arrivare per tutto il giorno, e dove il programma va dalle 9 alle 15. Le materie: filologia slava, lingua araba, giapponese, diritto costituzionale, "paura e controllo sociale", "storia di quarant'anni di fallimento dell'università pubblica". Quest'ultima è la lezione più attesa. In cattedra, o meglio sul selciato, il prof. Aldo Giannuli, ricercatore in storia contemporanea a Scienze politiche. Che spiega le sue ragioni: "I docenti hanno il dovere di stare dalla parte degli studenti, anche se a volte compiono dei piccoli eccessi", dice. "I ragazzi hanno dimostrato di avere coscienza politica nella difesa dell'università pubblica. Purtroppo non posso dire lo stesso di molti miei colleghi, che non hanno capito che questo sistema è al capolinea". Chi sono gli studenti in piazza? Ma soprattutto cosa vogliono? Alla prima domanda rispondono precisando che nomi e facce non hanno importanza: non ci sono leader riconosciuti. Sulle ragioni della protesta invece sono dettagliati e decisi. L'obiettivo è il ritiro del [2] cosiddetto "decreto Gelmini", il 137. "Che non ha nulla di buono", spiega Luca, "ma è inaccettabile in particolare nei tagli previsti in Finanziaria a carico di un settore, quello della scuola, già con l'acqua alla gola. E nella possibilità di trasformare le università in fondazioni di diritto privato. Cioè, la fine dell'università pubblica". Ester descrive l'idea delle lezioni in piazza: "Il modo ottimale per mostrare alla città quello che facciamo e per mettere in condivisione il sapere". Come si concilia questa voglia di interagire con i blocchi delle strade e delle stazioni? Risponde ancora Luca: "All'interno del movimento ci sono posizioni divergenti e diversi gradi di radicalità. Ma lezioni all'aperto e occupazioni sono due facce della stessa medaglia". Emanuele vuole sfatare due luoghi comuni: "Non siamo il 'partito del no' a tutti i costi alle decisioni della Gelmini e tanto meno vogliamo difendere uno status quo. Anzi, incentiviamo il cambiamento. Ci sono molte cose in questa università che vanno migliorate, ma il modo di farlo non è certo tagliare i fondi". Il movimento ha avuto l'appoggio di molti docenti, ricercatori e spesso del personale amministrativo. La maggior parte degli studenti invece è rimasta fredda, alcuni si sono persino opposti alle manifestazioni, chiedendo di poter studiare in pace. A Scienze politiche è comparso un manifesto contrario allo striscione simbolo dei cortei di questi giorni. Recita "La vostra protesta non la pagheremo noi", in risposta a "La vostra crisi non la pagheremo noi". "Vogliono studiare?", incalza Lucia, seduta in piazza col manuale di storia, "anche noi. Forse si sveglieranno quando il bilancio della Statale andrà in rosso, non più tardi del 2010. Gli studenti sono decisi ad andare avanti, finché il decreto non verrà ritirato. "Il governo non può continuare a ignorare o a non capire una mobilitazione che, a Milano, non si vedeva da vent'anni", spiegano. E annunciano i prossimi appuntamenti della protesta: ancora lezioni in Duomo da lunedì e a oltranza ("Abbiamo cominciato per non fermarci", dice uno striscione), giovedì 30 ottobre partecipazione alla manifestazione degli studenti delle medie, il 3 novembre assedio al Politecnico dove sono attesi Gelmini e Tremonti, il 14 corteo studentesco nazionale a Roma. Da dove, intanto, arrivano brutte notizie per i contestatori: "Il ministro Gelmini è intenzionata a proseguire e non ritirerà il decreto 1373, ha detto il coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti delle scuole superiori Roberto Iovino, subito dopo l'incontro con il ministro dell'Istruzione. "Abbiamo consegnato una lettera al ministro, ma non abbiamo discusso in merito al decreto" ha spiegato Iovino. "Non siamo disposti a fare in modo che vengano presi questi provvedimenti, se la 137 passerà continuerà la mobilitazione". Guarda la [3] GALLERY LEGGI ANCHE: [4] Università in rosso: a lezione di crac - [5] Dal '68 al 2008: Vecchio striscione, quanto tempo è passato. - [6] I siti della protesta - [7] La cura Gelmini, punto per punto. Partecipa al [8] FORUM e guarda il VIDEO: La protesta degli studenti a Milano Voci e interviste tra gli studenti a Milano, di Antonella Palmieri

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Scuola: scioperi, sit-in e manifestazioni in tutta Italia (sezione: Scuola)

( da "Voce d'Italia, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Cronaca Articoli correlati: *Scuola: Tor Vergata? Costa 1,50 centesimi *Oggi i licei in piazza contro la Gelmini *Scuola, anche a Milano lezioni all'aperto Guarda tutti i correlati

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Il liceo "Turriziani" sciopera (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

stampa scuola Il liceo "Turriziani" sciopera La scuola è sul piede di guerra. Tante le manifestazioni che si sono svolte di recente in tutt'Italia che culmineranno nello sciopero degli operatori del settore previsto per giovedì a Roma, passando per le proteste di questa mattina, tra cui quella del «Turriziani», un sit-in e un'assemblea davanti al cortile della scuola, aperto anche a giovani di altri istituti. Nell'occhio del ciclone le novità che sta introducendo il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini. Noi abbiamo chiesto a chi la scuola la vive quotidianamente di esprimersi su un momento così delicato. Il nostro «viaggio» negli istituti della provincia è iniziato proprio al liceo classico «Turriziani» di Frosinone, dove della riforma si è parlato anche nel corso di un recente collegio dei docenti. «Tra i professori si respira un clima di disagio - spiega il dirigente Giovanna Maniccia - siamo tutti spaventati dal ridimensionamento delle istituzioni scolastiche e dall'aumento del numero del numero di studenti per classe». Delle novità relative alla riforma, nel liceo si dibatte tanto, tra docenti, Ata e allievi. La preside Maniccia ci tiene molto, però, a sottolineare la serietà di queste discussioni, soprattutto tra i ragazzi. «I nostri studenti stanno dimostrando grande senso di responsabilità. In occasione di uno dei primi scioperi che è stato promosso in questo mese, i nostri ragazzi hanno scelto di non scendere in piazza, ma di aderire allo sciopero organizzando un'assemblea a porte aperte, per informarsi e discutere sulle novità proposte dal ministro Gelmini». Oltre agli studenti che protestano, però, ci sono anche quelli che guardano con apprezzamento alle iniziative di viale Trastevere. Riccardo Del Brocco, ad esempio, è uno dei referenti provinciali di «Azione studentesca», associazione che gravita nell' area di An. «Dissentire è un diritto di tutti - esordisce Del Brocco - però ho l'impressione che gli studenti, spesso, siano disinformati. Io credo che le scelte della Gelmini siano coraggiose, perché la scuola è simbolo di un'Italia in cui il settore pubblico ha rappresentato una sorta di ufficio di collocamento dei partiti. Non è tollerabile che nel nostro Paese ci siano più bidelli che carabinieri». Di parere diverso Davide Petrillo, anche lui studente del «Turriziani» e responsabile della «Rete degli studenti medi» di Frosinone. «Dopo l'assemblea del nostro liceo (in programma questa mattina, ndr) un altro appuntamento fondamentale dell'autunno studentesco è quello del 30 ottobre a Roma, per il quale partiranno quattro pullman dalla nostra provincia carichi di studenti e di idee». Chi ha ragione allora, chi scende in piazza o chi difende il Governo? Probabilmente oggi sono necessari «momenti di confronto produttivi» come auspica la preside Maniccia. @OREDROB:#

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L'affondo di Berlusconi E' la sinistra delle frottole (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

stampa lo scontro L'affondo di Berlusconi «E' la sinistra delle frottole» Due milioni è mezzo di persone in piazza? «è la sinistra delle frottole». Veltroni? «Ha perso, vada a riposarsi per cinque anni». Dice che l'Italia è migliore di chi la governa? «Insulsaggini». Il giorno dopo il Circo Massimo, Silvio Berlusconi non fa spallucce. Anzi, ci pensa sù nel lungo viaggio di ritorno dalla Cina (con tappa notturna in Kazakhstan), poi decide di rispondere in prima persona. Anzitutto replica che il governo «va avanti» con il suo programma. A cominciare da decreto scuola e nuove misure per imprese e, se i conti pubblici lo consentono, anche per aumentare le retribuzioni. Con questa opposizione, aggiunge, il dialogo è «impossibile». Tanto più se il Pd si riunisce all'Idv di Antonio Di Pietro, «un uomo malvagio». L'aereo di Stato atterra nella notte a Ciampino, niente stop a Milano. E dopo una giornata di riposo e riflessione con i suoi nella sua casa romana, il presidente del Consiglio decide di andare a visitare (per la seconda volta in pochi giorni) la mostra dell'Antiquariato di Palazzo Venezia. Così incontra i giornalisti e parte all'attacco della manifestazione del Pd. Le immagini non le ha viste. «Ma ho sentito le dichiarazioni della Questura - racconta - e non posso che dire, che questa è la sinistra delle frottole, delle invettive, delle calunnie». Veltroni, poi, «si dovrebbe rassegnare: ha perso e per 5 anni non c'è più niente da fare. Invece di fare manifestazioni, dovrebbe andarsi a riposare, per prepararsi a una bella campagna elettorale tra 5 anni. Così ci lascerebbe lavorare meglio e con più profitto per gli italiani». D'altra parte, la manifestazione di sabato è stata «certamente una dimostrazione democratica, nulla da eccepire eccetto sulle cifre; ma la più grande dimostrazione democratica - sottolinea Berlusconi - è stata il 13 e 14 aprile», quando «il Paese ci ha dato una grande maggioranza. Noi ora siamo impegnati a realizzare il nostro programma». Tanto più che «tutti i sondaggi indicano che ho un gradimento del 72%». Insomma, il centrosinistra «non sa perdere». Ancor meno piace a Berlusconi l'idea che il Pd si ricompatti con l'Idv di Di Pietro, «un uomo malvagio, che ha mandato in galera 15 persone che poi non sono state nemmeno rinviate a giudizio, che sbraita in maniera forsennata e irragionevole». Dopo il 25 ottobre, insomma, il presidente del Consiglio mette in chiaro che non cambierà nulla. Il governo andrà avanti «a le fare cose di buon senso che sono nel programma qualunque cosa dica Veltroni o qualcun altro nell'opposizione». A cominciare dal decreto Gelmini, visto che sulla scuola c'è stata una «strumentalizzazione difficilmente definibile anche di studenti e bambini». Non solo. Berlusconi annuncia che in settimana, con il ministro Scajola, lavorerà a nuove misure «per sostenere le imprese e per fare ciò che i conti pubblici renderanno possibile anche per le retribuzioni». Uno degli obiettivi è quello di aumentare dai possibili 600 milioni il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.

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STUDENTI E DOCENTI INSIEME. Giovedì lo sciopero generale. Striscioni anche alla Normale (sezione: Scuola)

( da "Arena.it, L'" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Lunedì 27 Ottobre 2008 STUDENTI E DOCENTI INSIEME. Giovedì lo sciopero generale. Striscioni anche alla Normale Scuola, la protesta diventa creativa   ROMA Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un?altra settimana di contestazioni. Il programma - ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza - mira a bloccare l?approvazione definitiva (prevista mercoledì 29 ottobre) al Senato del decreto Gelmini. E da oggi, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Per contrastare l?approvazione al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di domani. L?iniziativa proseguirà fino al mattino dopo quando è prevista la votazione. La Rete degli studenti lancia lo slogan «Avanziamo dei diritti» e annuncia che da oggi «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno nei giorni di approvazione del decreto al Senato. Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo di bloccare i lavori parlamentari». Ma l?appuntamento clou delle proteste è giovedì, quando sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti e studenti contro il progetto governativo. Per Pannella, «la rivolta di professori e studenti è una rivolta contro la finanziaria Tremonti, quella da otto minuti». Il segretario generale della Cisl Bonanni invita il governo a «far parlare le famiglie». Anche il numero uno della Cgil Epifani auspica l?avvio di un confronto e la sospensione del decreto. Contro i provvedimenti sulla scuola si esprime anche il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), la cui assemblea ha votato una mozione che boccia senza appello i decreti Gelmini. Per Buontempo della Destra, è «inquietante il silenzio dell?organizzazione giovanile di An di fronte alle sprovvedute iniziative della Gelmini e alle dichiarazioni irresponsabili di Berlusconi». Il quale dice: «Andiamo avanti a fare cose che sono nel programma qualunque cosa dica Veltroni». Proteste senza sosta anche negli atenei. Gli studenti dell?Università romana Tor Vergata hanno provocatoriamente messo in vendita su e-Bay, a un euro e 50 la propria università e hanno raggiunto la piazza dei Cinquecento in camice bianco e libri in mano. La facoltà di Fisica de La Sapienza, occupata da giorni, ha aperto alle famiglie per mostrare loro le esercitazioni. Da oggi, poi, parte una settimana di lezioni all?aria aperta, anche al Colosseo. Alla Normale di Pisa, alcuni striscioni dicono: «Un Paese vale quanto ciò che ricerca».  

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I figli di Michele e Walter (sezione: Scuola)

( da "Opinione, L'" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Oggi è Lun, 27 Ott 2008 Edizione 228 del 25-10-2008 I figli di Michele e Walter di Orso Di Pietra E? stata illuminante la puntata di ?AnnoZero? che Michele Santoro ha dedicato alle occupazioni delle scuole in segno di protesta contro il decreto Gelmini. Un po? per quello che è stato detto. Magari inavvertitamente ma esplicitamente a proposito delle classi separate per gli immigrati che non conoscono l?italiano. Un po? per quello che hanno fatto venire in mente in fatto di scuole pubbliche e di scuole per pochi privilegiati. Sul primo punto Santoro ha portato la propria esperienza personale sottolineando come sua figlia, iscritta ad una scuola straniera e quindi privata, non abbia avuto alcuna necessità di frequentare una classe separata per apprendere la lingua straniera. Sul secondo punto Walter Veltroni, pienamente solidale con gli studenti ed i professori difensori della scuola pubblica, ha omesso di raccontare la ragione del recente acquisto dell?appartamentino a Manhattan. Cioè permettere alla propria figlia Martina di evitare di perdere tempo alla sempre più incasinata Università di Roma e frequentare più proficuamente la facoltà di Cinema dell?Università di New York. Della serie ?e? figli so? piezze e core? . Quelli propri. Quelli degli altri sono carne da occupazione.

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SCUOLA IN SUBBUGLIO/1. Studenti e docenti fianco a fianco contro la riforma proposta dal ministro Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Arena.it, L'" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Lunedì 27 Ottobre 2008 SCUOLA IN SUBBUGLIO/1. Studenti e docenti fianco a fianco contro la riforma proposta dal ministro Gelmini Università, assemblee e lezioni nelle piazze In forme più blande che in altre città sta continuando la protesta contro le novità che porterebbe la legge 133     Elisa Pasetto Docenti e studenti sono tutti d?accordo: il D-day dell?università di Verona, andato in scena venerdì con l?assemblea generale convocata dal rettore Alessandro Mazzucco, la prima nella storia dell?ateneo, non è stato un punto d?arrivo. Anzi, ha dato il «la» per proseguire, in maniera ancora più motivata e decisa (e, di fatto, con il beneplacito dello stesso rettore), con la civile discussione e il dibattito informato sui lati oscuri della contestata legge 133. La settimana entrante si annuncia infatti, se possibile, ancora più ricca di appuntamenti rispetto alle precedenti. Non solo, stavolta, nei due poli universitari cittadini, ma anche per le strade e le piazze della città. In attesa che, come ha spiegato venerdì Mazzucco al popolo accademico, il ministro Gelmini annunci le linee guide per l?attuazione del decreto, in particolare sui temi scottanti che toccano la governance, il finanziamento differenziato in funzione della valutazione, lo stato giuridico, la riforma dei concorsi e le norme di stabilità. Linee che, ha confessato Mazzucco, la Conferenza dei rettori (nella cui giunta figura il massimo rappresentante dell?ateneo scaligero) auspica ottimisticamente ritoccate, soprattutto quanto a un possibile rifinanziamento della ricerca con i soldi della Finanziaria e a un ripensamento sul limite del turnover nelle assunzioni del personale, fissato per ora a una sola assunzione ogni cinque pensionamenti. PRESIDIO E ASSEMBLEE STUDENTESCHE. Continua, allargandosi dal chiostro di Veronetta anche alle facoltà del polo scientifico di Borgo Roma, il presidio organizzato dal collettivo degli studenti per informare i colleghi sulla cosiddetta riforma Gelmini, con distribuzione di materiale e invito ai numerosi momenti di discussione in programma: tre assemblee plenarie degli studenti già previste per oggi, domani e mercoledì pomeriggio al polo Zanotto. NELLE FACOLTÀ. Ma gli stessi presidi si stanno mobilitando, secondo quanto auspicato venerdì anche dal rettore, per concedere ai ragazzi assemblee all?interno delle singole facoltà. Mario Longo, preside di Scienze della Formazione, aveva già dato appuntamento per domani alle 10 al polo Zanotto (in contemporanea le lezioni saranno sospese). Mercoledì alle 16.45 (dopo la conclusione delle lezioni) dovrebbe essere la volta di Medicina. Ancora in fase di definizione gli incontri per Economia, Giurisprudenza e Scienze Motorie. CORTEO IN CENTRO. E sempre dagli universitari giunge intanto la proposta di approfittare dello sciopero generale della scuola di giovedì 30 ottobre per riunire in corteo anche a Verona tutte le componenti del mondo dell?Istruzione: «L?idea è quella di partire alle 8.30 dall?università per poi percorrere le strade del centro», anticipa Jack Salbego, del collettivo universitario. «Lo scopo è quello di coordinare e generalizzare la protesta con tutte le parti interessate, dai genitori e docenti delle elementari, ai professori e agli studenti di medie e superiori, fino a noi universitari, perché l?attacco all?istruzione pubblica riguarda davvero tutti i cittadini. Sarà un corteo apartitico: niente bandiere dei sindacati, quindi, o strumentalizzazioni politiche». LEZIONI IN PIAZZA. Ai blocchi di partenza anche l?iniziativa di alcune lezioni da svolgere «en plein air», sul modello di altre città italiane, nei luoghi più significativi del centro. «Ci stiamo muovendo per richiedere i permessi all?amministrazione», spiega Stefano Soardo, portavoce del gruppo di studenti di Lettere, che ha scelto questo tipo di protesta per preservare, in ogni caso, la continuità della didattica. «Quattro i docenti che hanno già dato la disponibilità a tenere le loro regolari lezioni all?aperto, magari in piazza dei Signori. Location che sarebbe ideale anche per la ?lectura Dantis? proposta dal docente di Letteratura italiana Mario Allegri».

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A rischio anche i conversatori di madrelingua (sezione: Scuola)

( da "Arena.it, L'" del 27-10-2008)

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Lunedì 27 Ottobre 2008 SCUOLA IN SUBBUGLIO/2. Ulteriori tagli A rischio anche i conversatori di madrelingua Abituano i ragazzi al dialogo nelle lingue straniere   Alle proteste contro la legge Gelmini si aggiungono anche gli insegnanti di lingua straniera, convinti che la riforma costringerà a dire addio a una figura importante per l?insegnamento delle lingue: i conversatori di madrelingua. Spiega Mariangela Persona, professoressa di francese al liceo scientifico e linguistico Fracastoro: «Un problema in più si profila all'orizzonte della scuola: la legge 133 prevede ?il superamento delle co-docenze e la revisione delle compresenze?. Quindi, la presenza in classe degli insegnanti di conversazione, che operano sia nei licei linguistici che in alcuni istituti tecnici, sembra fortemente compromessa. Le parole ?revisione?, ?semplificazione?, ?essenzializzazione?, ?superamento?, usate con frequenza nel testo, significano tutte tagli se non eliminazione di queste figure, per motivi economici». Aggiunge la professoressa Annie Benoit, conversatrice di francese: «E pensare che il 2008 è stato dichiarato anno europeo per il dialogo interculturale! C?è anche una contraddizione nella stessa legge: come potrà la futura scuola italiana raggiungere gli obiettivi europei ai quali fa spesso richiamo, se si tolgono queste figure? Il Parlamento europeo con la Strategia di Lisbona ha creato un quadro di riferimento per permettere a tutte le scuole europee di insegnare le lingue straniere seguendo gli stessi fini. Imparare una lingua straniera significherà sempre più essere capaci di usarla, riuscire a comprendere gli stranieri quando parlano, anche tra di loro, e riuscire a intervenire e partecipare al dialogo». «L?insegnante madrelingua di conversazione», Chiarisce la Persona, «ha una funzione importante proprio perché facilita la comunicazione guidando gli studenti e, abituandoli al confronto con altre culture e altri modi di fare e di pensare, li prepara a quella interazione con lo straniero alla quale saranno prima o poi chiamati. È così che si rafforza il dialogo interculturale. Capire l?altro, non solo nelle parole ma anche nei gesti o nelle più sottili espressioni, serve sia a migliorare la comunicazione, sia a favorire i contatti con altri popoli. E in un mondo dove l?economia ci spinge sempre più oltre frontiera, sembra davvero assurdo volere progredire senza la presenza di questo ?mediatore culturale? che è anche capace di orientarsi meglio nella sua lingua sempre in evoluzione».E. Cerp.  

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Scuola, la contromobilitazione (sezione: Scuola)

( da "Opinione, L'" del 27-10-2008)

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Oggi è Lun, 27 Ott 2008 Edizione 228 del 25-10-2008 Berlusconi invia i parlamentari sul territorio per spiegare i cambiamenti Scuola, la contromobilitazione di Pippo Sghira Deputati e senatori nelle classi per spiegare la riforma della scuola. Silvio Berlusconi lancia la sua contromobilitazione per rispondere alle ?falsità? della sinistra e difendere il piano di riforma di Mariastella Gelmini. Mercoledì scorso, dal quartiere generale di Forza Italia, è stata inviata una mail a tutti i parlamentari del Popolo della Libertà. Contenuto, due allegati: un pieghevole di otto pagine in cui si elencano punti salienti e ragioni della riforma e un volantino fronte retro in cui si critica l?atteggiamento disfattista dell?opposizione. Sarà questo il materiale che deputati e senatori utilizzeranno, ciascuno nel proprio territorio di competenza elettorale, per contrastare la campagna di ?disinformazione? della sinistra sulla scuola. Nel primo si leggono le parole d?ordine della controffensiva mediatica del Cavaliere: serietà, educazione, merito. La prima pagina, dall?eloquente titolo ?La scuola italiana: o cambia o muore?, si sottolinea come ?per distruggere definitivamente la scuola sia sufficiente lasciarla come è oggi, come vorrebbe fare la sinistra?. Nel pieghevole si sostiene che ?la spesa pubblica per la scuola è esplosa, senza che vi sia stato un miglioramento della qualità?. Con la riforma, si legge oltre, ?non si vuole spendere meno, ma si vuole spendere meglio? per evitare ?il tracollo? del sistema. Si nega quindi il licenziamento di 100mila insegnanti, sostenendo che i tagli deriveranno esclusivamente dal blocco delle nuove assunzioni. I risparmi così ottenuti saranno inoltre ?reinvestiti nella scuola per i docenti più meritevoli, con premi individuali fino a 7mila euro?. Nel pieghevole si replica anche alle critiche del centrosinistra: ?E? falso dire che la scuola elementare è una eccellenza e dunque non va cambiata?, si legge nella seconda pagina dove poco più avanti si sostiene come la situazione attuale sia ?frutto dell?eredità del Sessantotto?. Insomma, é la conclusione scritta in ?neretto?, ?da 40anni la sinistra rovina la scuola; è ora di dire basta?. Segue una breve lettera del premier in cui, dopo aver difeso la riforma e ringraziato il ministro Gelmini, Berlusconi auspica che la suola cosi ammodernata possa non solo ?educare i nostri ragazzi?, ma anche consentire loro di ?conoscere meglio se stessi e quindi mettere a frutto i propri talenti?. Nelle ultime quattro pagine, il volantino motiva le ragioni dei quattro punti fondamentali in cui si articola il piano della Gelmini: ?Perché l?educazione civica; perché i voti in pagella invece dei giudizi; perché il voto in condotta; perché il maestro unico o prevalente?. Il secondo volantino, invece, si concentra su un veemente attacco al centrosinistra. In esso, campeggia la scritta ?la sinistra, scuola di falsità?. ?Ancora una volta - vi si legge - la sinistra ha scelto di fare della scuola il campo di battaglia contro il governo, usando i soliti metodi: attacco personale al ministro, menzogne (taglio del tempo pieno, taglio dei docenti di sostegno, licenziamenti...) occupazione abusiva delle scuole, strumentalizzazione dei bambini?. Il tutto accompagnato da tre foto con alcune proteste di studenti e slogan contro la riforma. Sul retro, si ripetono i ?perché? dei quattro punti essenziali della riforma. Ogni deputato, attraverso il sito di Forza Italia potrà scaricare il formato dei volantini e farne stampare il numero necessario a seconda delle esigenze. Ci sono anche dei formati-manifesto da utilizzare per decorare i gazebo che il singolo parlamentare può organizzare sul territorio. La contromobilitazione studiata da Berlusconi e dai vertici del Pdl (vi hanno lavorato Antonio Palmieri per Fi e Italo Bocchino per An) non è infatti organizzata a livello nazionale: ogni deputato e senatore sarà libero di decidere le iniziative più idonee. Ma il suggerimento è quello di andare soprattutto nelle scuole, incontrando alunni e genitori.

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"La Gelmini è come Giovanna D'Arco" (sezione: Scuola)

( da "Opinione, L'" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Oggi è Lun, 27 Ott 2008 Edizione 228 del 25-10-2008 Alessandro Amadori, direttore di Coesis ricerche, analizza lo scontro sulla scuola: ?le colpe sono di tutti? ?Ma il centrosinistra sbaglia nell?attaccare solo ed esclusivamente il ministro: manca l?analisi politica? ?La Gelmini è come Giovanna D?Arco? di Francesco Blasilli Analizzando lo scontro sul tema della ?scuola?, è sotto gli occhi di tutti che qualcosa non è andato per il verso giusto: qualcuno, deve aver sbagliato. Torna in mente la celeberrima frase, resa famosa da ?Mai dire gol?, pronunciata dal tecnico della Sampdoria Boskov: ?Chi ha sbagliato? Pagliuca??. No, stavolta non ha sbagliato Pagliuca, ?ma gli errori si dividono equamente ? spiega Alessandro Amadori presidente di Coesis Ricerche ? 50% per il centrodestra e 50% per il centrosinistra?. Entrambi gli schieramenti hanno gestito la vicenda in modo ?sub-ottimale?, perchè da un lato la Gelmini ?avrebbe fatto meglio a coinvolgere preventivamente un po? di più?, mentre dall?altro ?il centrosinistra doveva documentarsi più a fondo, perchè non siamo di fronte ad un riforma?. La Gelmini, senza coinvolgere la controparte ?ha dato l?impressione dell?intervento calato dall?alto e questo ha scatenato resistenze preconcette. Da l?altro giorno comunque ? confessa Amadori ? ho una certa simpatia per la Gelmini, perchè le reazioni al suo intervento sono state eccessive e soprattutto sta mettendo le mani su una questione scomoda?. L?unico problema è che l?Italia è il paese ?della negoziazione? e il suo modo di fare ?ha scatenano un vespaio?. Non si può comunque dire che l?atteggiamento di Berlusconi sia stato di giovamento al centrodestra nella vicenda, ?ma Berlusconi ? spiega il sondaggista ? è fatto così: usa la dialettica affermazione/negazione/precisazione cpme schema di gioco. Molto spesso lo fa anche bene, perchè la controparte esagera nella reazione e lui ne trae vantaggio, stavolta però il premier mi sembra andato fuori bersaglio?. Insomma ?è come un fuoriclasse del calcio che per una volta stecca un tiro?, anche perchè sulla vicenda non c?è nulla ?da rimproverare alla stampa?. Insomma, il Cavaliere stavolta ?è apparso fuori partita? e la sua uscita sulle occupazioni ?un riflesso condizionato?. Sembra invece da troppo tempo fuori partita il centrosinistra, che denota ?una mancanza di tecniche di comunicazione moderne?, con un rifugio quasi esasperato all?ideologia, che ha portato a rispondere con ?i classici schemi della piazza e del sit in?. In fondi la risposta era sotto gli occhi di tutti, ma nessuno l?ha vista: la Gelmini sta modificando gran parte degli interventi fatti dalla Moratti, che appartiene al suo stesso schieramento politico e che era stata seduta sulla poltrona del ministero della Pubblica Istruzione dal 2001 al 2006. ?E? mancata da parte di Veltroni ? spiega Amadori ? la vera analisi politica: bastava dicessero che c?era un centrodestra che si rimangiava le cose che aveva fatto e basta. Dovevano avere reazioni meno chiassose e concentrarsi di meno sul ministro Gelmini?. A proposito del quale Amadori si dice piacevolmente sorpreso, ?perché all?inizio avevo dei dubbi, non pensavo fosse già preparata per gestire un ministero così complesso, invece mi è piaciuto come ha difeso il suo lavoro in Parlamento?. Ed attacco dopo attacco, ?nonostante, in fondo, stia facendo un lavoro da centrosinistra? la Gelmini è stata trasformata in ?una novella Giovanna D?Arco?. Ad attizzare il rogo, oltre che i politici, ci sono gli studenti che in migliaia si sono riversati nelle piazze ed hanno occupato gli istituti; vietato parlare però di ragazzi strumentalizzati con Alessandro Amadori, lui che il mondo studentesco lo ?conosce bene? frequentandolo come docente. ?La divisione degli studenti ? spiega ? è presto fatta: un 10% è molto coinvolto politicamente, il restante 90% è formato dai pragmatici?. La minoranza politica ?non è certamente strumentalizzata, ma sono gli eredi di un?antica tradizione movimentista che nella scuole c?è sempre stata, è una cosa inevitabile e fisiologica che risale al 1968: tra di loro ci sono i D?Alema del ventunesimo secolo, per questo non credo che dietro le loro azioni ci sia una manipolazione?. Gli altri invece, che sono la stragrande maggioranza, ?non sono coinvolti in dinamiche di questo tipo e vogliono semplicemente portare a termine gli studi. Per questo ? conclude Amadori ? Berlusconi ha ragione quando dice che deve essere garantito il diritto agli studi, ad accedere nelle aule?. Nel frattempo, però, proseguono le manifestazioni di protesta e il dialogo Gelmini-studenti stenta decollare. ?Nessuna trattativa fino a quando il decreto non sarà ritirato e i tagli alla scuola verranno fermati: queste le motivazioni con cui la Rete degli studenti medi ha rifiutato di aprire la trattativa comunicandolo al ministro Gelmini. Stessa posizione per l?Unione degli studenti che hanno cosnegnato una lettera al ministro, ma si siedernanno a ?nessun tavolo di discussione se non verrà prima ritirato il decreto 137?, mentre l?Unione degli universitari si è seduta per pochi minuti, salvo poi dichiarare ?chiusa la trattativa? perchè non è stata accolta la ?richiesta di abrogazione degli art.16 e 66 della legge 133, per noi prerogativa per l?apertura del diaologo?. Dunque gli studenti vogliono dettare le regole del gioco, ma la Gelmini tira dritto ?bisogna cambiare?, perché in Italia ?non si spende poco, ma si spende male?.

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Cattivi maestri e brave maestre (sezione: Scuola)

( da "Opinione, L'" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Oggi è Lun, 27 Ott 2008 Edizione 228 del 25-10-2008 Il movimento 2008 Cattivi maestri e brave maestre di Marco Taradash Che dire di un movimento che nel ?68 era guidato dai cattivi maestri e nello ?08 è trascinato nelle piazze dalle brave maestre elementari? Quanto meno che non farà danni epocali, certo, ma anche che si iscrive nel riflusso conservatore (nel senso italiano di anti-liberale) che pervade la cultura politica nazionale. Ha fatto bene Berlusconi a precisare il suo pensiero e a smentire ciò che non aveva ?né detto né pensato . Ossia ?manderò la polizia nelle scuole e nelle università?, frase mai pronunciata come ciascuno può verificare sul sito di Repubblica che pretenderebbe di convincerci del contrario. La forzatura è tipica di un sistema dell?informazione che non riesce ancora a comprendere la strategia mediatica del premier. Il quale non procede per ?stop and go? come scrive il pur acuto Minzolini, ma per ?spot and go?: messaggi brevi e semplici che rassicurano la maggioranza silenziosa del suo elettorato e al tempo stesso lasciano ampio margine al pragmatismo. La polizia nelle scuole sarebbe un anacronismo perché i bravi ragazzi dello Zerootto non vogliono né la rivoluzione né il potere e nemmeno la fantasia al potere. Gli basterebbe uno sconto sui tagli decisi dal ministro Tremonti. Certamente non è nel loro registro contestare il meccanismo ingiusto di tagli che pongono tutti gli atenei sul letto di Procuste e ne mozzano le risorse senza discriminare fra i pochi che investono sul futuro e i più che campano d?assistenzialismo. Tanto meno s?interrogano sull?opportunità che venga abolito il valore legale del titolo di studio, figuriamoci. Con gran soddisfazione di rettori e famiglie a carico. ?Lottano? invece contro una riforma Gelmini che non c?è, se non nel buon senso di introdurre un minimo di disciplina fra gli studenti e un po? di sana amministrazione da buon padre di famiglia nella mangiatoia sindacale. A proposito: perché non imporre d?autorità la visione del film ?La Classe? nelle scuole italiane? Ha vinto a Cannes e quindi ha un marchio doc di classe (v. Sotis, non Luxemburg) e di sinistra -i docenti non faranno obiezione- ma ci racconta dell?angoscia che ogni serio professore non può non provare di fronte al danno esistenziale che il permissivismo incide nella vita degli studenti nati nel quartiere sbagliato della società benestante. Gli studenti oggi non vogliono neppure il diciotto per tutti, che d?altronde non fu un mito culturale esclusivo della sinistra sessantottina: Ennio Flaiano ricordava che durante gli anni del fascismo gli studenti manifestarono una sola volta, appunto per chiedere il diciotto agli esami. No, il movimento di oggi sa solo cosa non vuole, come di fronte a ogni fremito riformista dei ministri dell?istruzione del passato, e non sa far altro che ripetere gli slogan stanchi dell?opposizione parlamentare, anche se poi ne fischia i rappresentanti ufficiali. I paragoni col passato sono dunque impossibili. Il Sessantotto fu un fenomeno cataclismatico planetario, la fine della grande glaciazione seguita alla ripresa postbellica, nessuno potè sottrarsi alla ventata antiautoriatria e di autoaffermazione dei figli e delle figlie contro i padri, nelle famiglie come nelle istituzioni. In Italia rifluì presto in schermaglia ideologica fra bande marxiste degenerando via via nell?intolleranza politica e nel carrierismo individuale. Il Settantasette fu un fenomeno tutto italiano, la scintilla che scocca dalla collisione fra la paranoia anticapitalista alimentata dalla cultura egemone e la politica compromissoria di un Partito comunista che già allora sapeva tutto ma non aveva capito nulla. Fu la ginnastica maoista del primo mattino che preparava il viaggio nella clandestinità e preludeva alla notte del terrorismo. Lo Zerootto è soltanto un bancone di prodotti surgelati a saldo nella Coop dei docenti nullafacenti. C?è la fila, e scomposta, sì, ma non vale la testa rotta di uno studente o di un carabiniere.

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Il Cavaliere prima della Bellucci (sezione: Scuola)

( da "Opinione, L'" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Oggi è Lun, 27 Ott 2008 Edizione 228 del 25-10-2008 Il Cavaliere prima della Bellucci di Christian Saragoni Nei telegiornali di giovedì 23 ottobre si offre largo spazio agli studenti italiani, scesi in piazza per contestare la riforma scolastica voluta dal Governo. Nel ranking del parlato Tv, quindi, troviamo molti protagonisti della politica, intervenuti nei notiziari per dire la loro in merito alla vicenda. In vetta alla graduatoria si colloca il premier Silvio Berlusconi, con quasi 6 minuti tra interviste e dichiarazioni. Impegnato in una visita ufficiale a Pechino, il presidente del Consiglio smentisce di aver detto di voler mandare la polizia nelle scuole, nelle università, occupate. ?Lo Stato deve garantire sia il diritto di protestare, sia quello di seguire le lezioni?, aggiunge il capo del Governo. Sul problema della scuola italiana prende la parola anche Alfredo Mantovano, ospite al Tg4 delle ore 13 e 30 e titolare della terza piazza nella graduatoria del tempo di parola. ?Il Governo non pone in discussione la libertà di manifestare, ma è in discussione l?aggiunta della minaccia e della protesta?, sottolinea il sottosegretario al ministero dell?Interno. Dal Senato, invece, il ministro della Pubblica Istruzione Gelmini, quarta nel ranking del parlato Tv, accusa prima la sinistra di strumentalizzare la protesta degli atenei ??Ha fatto una campagna terroristica che ha diffuso false informazioni alle famiglie?- poi annuncia un imminente incontro con le associazioni degli studenti, degli insegnanti e dei genitori per discutere della riforma. Negli studi del TgLa7, edizione della sera, è presente Bruno Tabacci dell?Unione di Centro, protagonista di un intervento pro Berlusconi: ?Annunciare ieri un intervento delle forze dell?ordine era una provocazione. Valuto positivamente che Berlusconi abbia fatto retromarcia?. In Sardegna e in Francia, intanto, accadono fatti drammatici, spiacevoli, che vengono riportati da tutti i notiziari italiani. Collegato in diretta con il Tg4 del giorno, il giornalista Paolo Figus, sesto nella Top Ten, descrive i danni causati dall?alluvione che sta funestando la zona del cagliaritano: ?Numerose auto sono finite in mare e ci sono 3 dispersi. Gli aiuti sono stati temperstivi, ma alcune località sono ancora isolate?. Dall?edizione serale del Tg4, invece, il giornalista Alberto Toscano ci riporta la drammatica notizia della caduta di un elicottero dell?aeronautica italiana nei pressi di Strasburgo, dove 8 soldati italiani sono rimasti uccisi nella tragedia. Cinema e musica, infine, ottengono visibilità nei notiziari grazie alle presenze di Monica Bellucci e Andrea Bocelli, rispettivamente al secondo e decimo posto del ranking del parlato Tv. L?attrice umbra conquista minuti e microfoni per il suo arrivo al festival del cinema di Roma, dove presenta il suo ultimo film ?L?uomo che ama?; il noto cantante lirico, invece, appare davanti agli schermi per promuovere il suo nuovo album ?Incanto?.

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La Prof sale in cattedra (sezione: Scuola)

( da "Opinione, L'" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Oggi è Lun, 27 Ott 2008 Edizione 228 del 25-10-2008 La fiction della Pivetti si aggiudica la serata facendo registrare il 21% di share e seguita da una puntata record per Santoro che sfiora il 19% La Prof sale in cattedra di Guido Del Duca Il sesto episodio di ?Provaci ancora Prof 3? vince la gara degli ascolti confermando il buon gradimento di questa fiction, che riesce ancora una volta a prevalere in una serata combattuta come quella del giovedì. La fiction giallo-rosa interpretata da Veronica Pivetti ha totalizzato un ascolto medio di 5.622.000 spettatori pari al 21,45% di share, conquistando i risultati migliori tra il pubblico femminile e tra gli spettatori più anziani, riuscendo però a far registrare il 30,62% di share tra i ragazzi dagli 8 ai 14 anni, un target insolito per Rai Uno. Ottimo risultato anche per ?Annozero? di Michele Santoro, che conquista il record di ascolti e di share in questa stagione con 5.169.000 spettatori pari al 18,83% di share, grazie a una puntata incentrata sulle proteste del mondo della scuola contro la riforma proposta dal ministro Gelmini, e con la partecipazione in studio del segretario del Partito Democratico Walter Veltroni. ?Annozero? è stato seguito in prevalenza dal pubblico maschile (23,37% di share), di età superiore ai 55 anni, appartenente alla classe socio-economica alta (28,81%) e in possesso di laurea (33,43%). Continua la stagione non esaltante di ?Distretto di Polizia 8?, la storica fiction poliziesca di Canale 5 che si trova schiacciata da una concorrenza agguerritissima e non riesce ad eguagliare i risultati ottenuti negli anni scorsi. Giovedì sera, la fiction con Simone Corrente ed Enrico Silvestrin ha fatto registrare 4.869.000 spettatori con il 17,52% di share nel primo episodio e 4.313.000 spettatori pari al 18,48% di share nel secondo. La fiction prodotta dalla Taodue ottiene i migliori risultati tra le donne e tra il pubblico di età compresa tra i 15 e i 44 anni, ma non riesce a sfondare neppure in questi target, fermandosi poco al di sopra del 20%. Giunto alla nona settimana di programmazione, e ad un punto di svolta nella trama, ?Distretto di Polizia 8? ha totalizzato una media di poco superiore ai 4 milioni e mezzo. Buona parte del pubblico più giovane viene sottratto a ?Distretto di Polizia? da ?La Talpa?, il reality show di Italia 1 che, al terzo appuntamento in prime time, conferma i buoni risultati delle scorse settimane. La trasmissione condotta da Paola Perego ha totalizzato 2.884.000 spettatori con il 15,29% di share, terminando all?1 di notte. ?La Talpa? viene seguita soprattutto da donne (17,78% di share) e dal pubblico più giovane, di età compresa tra i 4 e i 34 anni, con un picco del 26,98% nella fascia di età 15-24. Alle altre emittenti non resta che accontentarsi di risultati di poco conto. Rai Tre con il film ?Uno sbirro tuttofare?, interpretato da Eddie Murphy, totalizza 2.035.000 spettatori con il 7,75% di share, mentre su Rete 4 il film d?azione ?Reazione a catena? è stato seguito da 1.712.000 spettatori con il 6,72% di share, conquistando soprattutto il pubblico maschile.

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Università, contro la riforma scendono in piazza...le lezioni (sezione: Scuola)

( da "Gazzetta di Parma Online, La" del 27-10-2008)

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Università, contro la riforma scendono in piazza...le lezioni Libri invece di striscioni. Silenzio al posto di urla. Per protestare contro la riforma Gelmini, gli universitari parmigiani scenderanno in piazza. Sì, ma per fare lezione. Nel cuore della città, gli studenti e i professori porteranno la cultura, per mostrare a tutti quanto è fondamentale per il domani. I corsi, insomma, si terranno in piazza. Lo hanno deciso oggi prof e ragazzi riuniti nel dipartimento di Chimica al Campus, che si sono divisi in tre gruppi con compiti diversi. Un primo gruppo si occuperà di organizzare le lezioni in piazza, un secondo di dar vita a una serie di dimostrazioni pratiche dell'attività di ricerca e un terzo di altre inziative quali notti bianche, cortei, manifestazioni. Le lezioni in centro storico, dunque, saranno solo alcune delle tante idee da realizzare per manifestare il dissenso contro la legge 133.

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Il premier: <Veltroni si riposi governeremo altri 5 anni> (sezione: Scuola)

( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 27-10-2008)

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Lunedì 27 Ottobre 2008 POLITICA. Botta e risposta Pdl-Pd dopo la manifestazione al Circo Massimo Il premier: «Veltroni si riposi governeremo altri 5 anni» Riforma Gelmini Il Governo va avanti il Senato si prepara a votare il decreto Sale la protesta4 Grande Guerra Vittorio Veneto perde il suo ultimo ?cavaliere?: pavese di 110 anni4   La manifestazione di sabato del Partito democratico a Roma continua a suscitare reazioni e polemiche. Silvio Berlusconi insiste sulle cifre: «È stata una manifestazione democratica, ma sulle cifre si sono dette frottole». Da ricordare che secondo il Pd c?erano 2 milioni e mezzo di persone in corteo, mentre per la questura di Roma i partecipanti erano 200 mila. Berlusconi lancia un consiglio a Veltroni: «Ha perso, vada a riposarsi. Si rassegni, per altri cinque anni governeremo noi». Infine sull?ipotesi di un ricompattamento del centro sinistra con l?Italia dei Valori, boccia Di Pietro come un «uomo malvagio che sbraita in maniera forsennata e irragionevole». Il leader del Pd ripete gli affondi usati nel corteo: «Il premier è inadeguato a gestire la crisi, riduca a partire dalla prossima tredicesima le tasse agli italiani e ritiri il decreto sulla scuola». 3  

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Scuola, la protesta diventa creativa (sezione: Scuola)

( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 27-10-2008)

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Lunedì 27 Ottobre 2008 STUDENTI E DOCENTI INSIEME. Giovedì lo sciopero generale. Striscioni anche alla Normale Scuola, la protesta diventa creativa   ROMA Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un?altra settimana di contestazioni. Il programma - ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza - mira a bloccare l?approvazione definitiva (prevista mercoledì 29 ottobre) al Senato del decreto Gelmini. E da oggi, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Per contrastare l?approvazione al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di domani. L?iniziativa proseguirà fino al mattino dopo quando è prevista la votazione. La Rete degli studenti lancia lo slogan «Avanziamo dei diritti» e annuncia che da oggi «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno nei giorni di approvazione del decreto al Senato. Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo di bloccare i lavori parlamentari». Ma l?appuntamento clou delle proteste è giovedì, quando sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti e studenti contro il progetto governativo. Per Pannella, «la rivolta di professori e studenti è una rivolta contro la finanziaria Tremonti, quella da otto minuti». Il segretario generale della Cisl Bonanni invita il governo a «far parlare le famiglie». Anche il numero uno della Cgil Epifani auspica l?avvio di un confronto e la sospensione del decreto. Contro i provvedimenti sulla scuola si esprime anche il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), la cui assemblea ha votato una mozione che boccia senza appello i decreti Gelmini. Per Buontempo della Destra, è «inquietante il silenzio dell?organizzazione giovanile di An di fronte alle sprovvedute iniziative della Gelmini e alle dichiarazioni irresponsabili di Berlusconi». Il quale dice: «Andiamo avanti a fare cose che sono nel programma qualunque cosa dica Veltroni». Proteste senza sosta anche negli atenei. Gli studenti dell?Università romana Tor Vergata hanno provocatoriamente messo in vendita su e-Bay, a un euro e 50 la propria università e hanno raggiunto la piazza dei Cinquecento in camice bianco e libri in mano. La facoltà di Fisica de La Sapienza, occupata da giorni, ha aperto alle famiglie per mostrare loro le esercitazioni. Da oggi, poi, parte una settimana di lezioni all?aria aperta, anche al Colosseo. Alla Normale di Pisa, alcuni striscioni dicono: «Un Paese vale quanto ciò che ricerca».  

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Crisi, Berlusconi: "Interverremo sugli stipendi" (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)

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n. 43 del 2008-10-27 pagina 0 Crisi, Berlusconi: "Interverremo sugli stipendi" di Redazione Il premier: faremo ciò che i conti renderanno possibile. A Veltroni: "Dalla sinistra frottole insulse, si riposi perché governeremo 5 anni. Di Pietro? Uomo malvagio". Governo al 72% di gradimento: "Per tutti i sondaggi abbiamo una maggioranza più grande di quella delle elezioni" Roma - Due annunci, tanto per cominciare. Il primo: il governo sta studiando un intervento «a favore delle retribuzioni», compatibilmente con ciò che «i conti pubblici renderanno possibile». Il secondo: il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese potrebbe anche crescere, rispetto ai 600 milioni di euro su cui si sta ragionando. Silvio Berlusconi affonda il colpo, anche sul fronte politico. E parte con un «consiglio» al principale esponente dello schieramento avverso, alias Walter Veltroni: «Si rassegni, si riposi e ci lasci lavorare». Poi commenta la manifestazione al Circo Massimo: «Quella in piazza era la sinistra delle frottole, delle invettive e delle calunnie». A seguire, replica a chi afferma che l?Italia è migliore di chi la guida: «Insulsaggine». Infine, un punto fermo: sulla scuola «andiamo avanti», anche perché le critiche piovute sul decreto Gelmini «sono strumentali». Ecco i punti chiave. Ecco come il premier risponde alla piazza, al Pd e al suo leader. E così, dopo la missione in Cina, dove ha preso parte al vertice economico euroasiatico, il Cavaliere approfitta del suo rientro a Roma per togliersi, diciamo così, parecchi sassolini dalle scarpe. «Non sono riuscito a vedere la manifestazione - attacca, iniziando dal fronte caldo della protesta - ma ho solo letto le dichiarazioni della Questura e davvero non posso che dire che quella in piazza è la sinistra delle frottole, delle invettive e delle calunnie». Per carità, aggiunge, è stata «democratica», tanto da non avere «nulla da eccepire» eccetto che sulle cifre. «Ma la più grande manifestazione democratica c?è stata il 13 e il 14 aprile alle urne», sottolinea, quando «il Paese ci ha dato una grande maggioranza». Insomma, Veltroni «si rassegni», dato che «ha perso le elezioni e per 5 anni non c?è più niente da fare». Intanto, però, «farebbe bene a riposarsi». Così «avrebbe più tempo per prepararsi a fare una bella campagna elettorale e ci lascerebbe lavorare meglio e con più profitto per gli italiani». E poi, scandire come slogan dal palco che il nostro Paese sia migliore di chi lo governa rappresenta una «insulsaggine», a cui «neanche replico». D?altronde, fa notare, «con questa opposizione che sfortunatamente ci troviamo avremo il solito rapporto. Se vorranno unirsi a noi per votare i provvedimenti nell?interesse del Paese sono i benvenuti, se hanno suggerimenti utili saremo noi a votare i loro provvedimenti. Ma si tratta di un sogno. Finora, solo critiche infondate». Rimanendo in tema Pd, il premier spera poi che non ci sia un «ricompattamento» con l?Italia dei Valori. Perché Di Pietro è «un uomo malvagio», che «ha mandato in galera 15 persone innocenti, rovinando la vita delle loro famiglie. Mettersi con un uomo che sbraita in questo modo, in maniera forsennata e irragionevole, credo vada a tutto disdoro di chiunque lo facesse». Forte del suo «72% di gradimento», il presidente del Consiglio si dice inoltre convinto che governerà per cinque anni. E «loro», aggiunge, riferendosi agli esponenti del Pd, «continuino pure a sgambettare in tv». Insomma, «andiamo avanti», spiega Berlusconi, che punta l?indice su chi ha «usato strumentalmente» la scuola: «Pensate all?università, dove non abbiamo ancora fatto nulla e già hanno mosso critiche e studenti sulle strade, con strumentalizzazioni difficilmente definibili». Si passa alla crisi economica. E il Cavaliere annuncia: «Stiamo lavorando per fare ciò che i conti pubblici renderanno possibile, anche per le retribuzioni». In merito poi all?impegno a favore delle piccole e medie imprese, ricorda che «il governo sta già lavorando per sostenerle», aggiungendo: «Questa settimana approfondiremo, con il ministro dello Sviluppo economico e con il ministro del Tesoro» la questione relativa al fondo di sostegno. E «la cifra fatta da Scajola», ovvero 600 milioni di euro di intervento, «può essere aumentata». E sui sindacati sottolinea: «Con loro rapporti sempre cordiali». In serata, Berlusconi ha anche racconta ai cronisti quanto sia rimasto colpito da Astana, la nuova capitale del Kazakhstan costruita in 8 anni. A chi, per scherzo, chiede al premier se non provi un po? di invidia, il premier risponde: «Se costruissi una nuova capitale Veltroni avrebbe ragione a parlare di dittatura...». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Il Veltroni Pride è già finito, Walter riempie la piazza ma si risveglia senza linea (sezione: Scuola)

( da "Giornale.it, Il" del 27-10-2008)

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n. 43 del 2008-10-27 pagina 2 Il Veltroni Pride è già finito, Walter riempie la piazza ma si risveglia senza linea di Laura Cesaretti Il piano. Dopo la sbornia del Circo Massimo democratici con il mal di testa: il segretario sfida le correnti, ma i vecchi leader vogliono farlo fuori. Anche il fido Tonini lo spinge a lottare contro le vecchie nomenklature Roma C?è chi, come il Foglio di ieri, lo ha ribattezzato «W Pride», mettendo insieme la W di Walter e la giornata dell?Orgoglio. Omosessuale nel caso originario, veltroniano nel caso del 25 ottobre. E ce ne era bisogno, dopo mesi di via crucis: all?indomani del Circo Massimo, raccontano gli amici e i collaboratori più vicini al leader, Veltroni sembrava ritemprato, ringiovanito di sei mesi (quelli passati dalla campagna elettorale), rinvigorito come Popeye dopo gli spinaci. Così ringalluzzito da dirsi pronto a fare quel che finora non gli era riuscito: sfidare gli «oligarchi» interni, seguire i consigli di chi tra i suoi sponsor , da Goffredo Bettini a Giorgio Tonini, lo incita a lasciarsi alle spalle le «vecchie» nomenklature e i loro condizionamenti. Con l?obiettivo di eliminare il senso di precarietà che aleggia attorno alla leadership di Veltroni, depotenziare il passaggio delle elezioni europee della prossima primavera e assicurare al capo del Pd un orizzonte di legislatura. Al termine del quale, nel 2013, sarebbe ancora lui il candidato premier del Pd. Per preparare il terreno il leader Pd deve sventare quel «pericolo mortale» che Tonini descrive così: «Si continua a logorare Walter fino alle Europee, si usa un risultato men che entusiasmante per buttarlo giù senza neppure avere qualcuno con cui sostituirlo, e si rischia di far saltare l?intero progetto del Pd». Di qui al congresso del prossimo anno, Veltroni deve costruirsi una propria squadra di dirigenti «che non siano degli ex», dice Tonini, che non siano ex Ds o ex Margherita, e quindi giù per lì rami fassiniani o dalemiani, mariniani o rutelliani, perché negli apparati di quei partiti Veltroni ha sempre pesato poco. Roba seria, scelte forti e di lungo respiro. Poi, in verità, il test di questo mutamento genetico prende il nome di «caso Migliavacca», il che potrebbe anche depotenziarne un po? la portata, ad occhi poco specialistici. Migliavacca, però, esiste veramente, risponde al nome di Maurizio, è uno stimato dirigente emiliano del vecchio Pci, poi Pds, Ds e ora confluito nel Pd; era stato messo a capo dell?Organizzazione da Piero Fassino, allora segretario, e oggi è il candidato di sintesi distillato da una complessa alchimia dalemian-fassinian-mariniana, in chiave anti-bettiniana e quindi anti-veltroniana, da affiancare a Beppe Fioroni a capo della macchina organizzativa e del tesseramento democrat per depotenziare lo scomodo coordinatore Bettini. E per completare la equa spartizione tra ex Pci ed ex Dc del controllo sulla «ciccia» del Pd. Una storia che certo non può essere raccontata alla folla festante del Circo Massimo, e che troverebbe il suo giusto rilievo nella rubrica «Chi se ne frega» di Cuore, se ci fosse ancora Cuore, ma che oggi è il primo banco di prova dell?efficacia degli spinaci del 25 ottobre. Migliavacca a parte, sulla strada di Veltroni restano non pochi ostacoli da superare. C?è il complicato rapporto con Di Pietro, che non si può certo rompere ma che bisogna provare ad invertire. I veltroniani dicono che un passo avanti c?è stato, con il fatto che l?ex Pm è andato al Circo Massimo come a Canossa, «riconoscendo che la leadership dell?opposizione è la nostra». Ma in realtà in Abruzzo, ad esempio, Di Pietro continua a imporre il proprio candidato presidente, ed è il Pd che deve decidere se piegare la testa o andare da solo alla sconfitta. Sulla Rai, al di là dei proclami di facciata, la speranza veltroniana è che Berlusconi abbia interesse a stringere un patto col leader del Pd sui posti che contano. E anche sulla riforma della legge elettorale per le Europee, in molti dentro e fuori il Pd sospettano che la «dura opposizione» annunciata dal Pd alla proposta hard del centrodestra (sbarramento al 5%, liste bloccate e niente preferenze) sarà più di facciata che vera. Perché in fondo è perfettamente funzionale agli interessi del capo del Pd quanto a quelli di Berlusconi, e consentirebbe a Veltroni non solo di dettar legge sui candidati, di imbarcare Verdi e socialisti, come farà, ma anche di mettere in difficoltà lo stesso Di Pietro. E di sperare, evitando la dispersione di voti sulle liste minori (Prc compreso) di doppiare di slancio il 30% dei consensi. In più, c?è anche la difficoltà di dare al partito e all?opposizione una linea che sia al tempo stesso «dura verso il governo ma propositiva verso il Paese». Sulla scuola, ad esempio, non si può cavalcare tout court la protesta, dimenticando lo «sforzo riformista» e la necessità di riqualificare la spesa. «La Gelmini ha ragione quando dice che nella scuola non si spende poco ma si spende male», ammette Tonini, che assieme a Enrico Morando e Claudio Novelli ha curato anche i delicati passaggi del comizio veltroniano di sabato sull?argomento. Che quelli del Circo Massimo fossero due milioni e mezzo come hanno sparato gli organizzatori, seicentomila come ha detto Franco Marini a Repubblica o quattrocentomila come sosteneva (più acido) il dalemiano Roberto Gualtieri, erano comunque tanti. Ma le manifestazioni passano e i partiti restano, e la strada del Pd e del suo leader è ancora lunga. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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<Sì dei sindacati al Comuneora il tavolo con la Regione> (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)

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Il dimensionamento scolastico «Sì dei sindacati al Comune ora il tavolo con la Regione» L'assessore alle politiche scolastiche Sebastiano Arcidiacono (nella foto) ha concluso le convocazioni dei dirigenti delle scuole di base per la realizzazione della rete scolastica, la cui competenza spetta al Comune, mentre, come abbiamo rilevato in altre occasioni, per quanto concerne la scuola secondaria di secondo grado ad occuparsene è la Provincia regionale. Arcidiacono, durante il ciclo di incontri, ha voluto sentire tutti i capi di istituto della scuola di base, annotando le esigenze dei plessi scolastici che dirigono, compresa quella della verticalizzazione, cioè diversi segmenti scolastici nello stesso istituto. Sono state sempre presenti le organizzazioni sindacali della scuola ed il vice provveditore vicario dott. Rametta, che prendendo atto degli incontri fatti da Arcidiacono, convocando i dirigenti scolastici degli istituti ubicati nelle varie municipalità, ha reso noto che «si tratta di riunioni propedeutiche al riordino della rete scolastica. Si è in attesa ora delle disposizioni attuative da parte dell'assessorato regionale alla Pubblica Istruzione. Successivamente, rispettando le norme stabilite a Palermo, avranno luogo ulteriori incontri che porteranno alla conclusione definitiva del piano di razionalizzazione della rete scolastica». Come è noto il dirigente regionale alla Pubblica istruzione dottoressa Patrizia Monterosso ha convocato per lunedì il tavolo tecnico da cui scaturiscono le direttive a livello regionale sul dimensionamento della rete scolastica. Al termine dell'incontro i segretari provinciali di Flc-Cgil (Fasciana), Cisl (Fisichella), Uil (Zammataro), Snals (Tempera), Gilda (Cavallaro), attraverso un comunicato congiunto hanno apprezzato il lavoro svolto da Arcidiacono dal momento che a loro avviso «il dialogo realizzato in questa prima fase con l'ascolto dei dirigenti scolastici ha permesso una visione più completa ed esaustiva delle problematiche esistenti tra le diverse istituzioni scolastiche del comune di Catania». Rilievi, invece, per l'assessore provinciale alla Pubblica istruzione, infatti secondo Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda «il piano di dimensionamento è pressoché ultimato dopo un unico incontro in cui sembra prevalsa una logica ragionieristica che non tenendo conto delle legittime aspettative ed esigenze della popolazione scolastica della provincia, ha sbrigativamente licenziato la complessa problematica della razionalizzazione della rete scolastica». Le organizzazioni sindacali a tal proposito rilevano: «Non risulta ancora attivato il tavolo tecnico provinciale; all'incontro sembra essere stato invitato un esiguo numero di dirigenti scolastici, non rappresentativo, che hanno partecipato alle decisioni prese, per conto di tutta la popolazione scolastica; le proposte avanzate risultano riduttive e poco coerenti, infatti, da un lato si dichiara che le 66 istituzioni scolastiche sono sufficienti, dall'altro si ammette la possibilità di incrementare le istituzioni scolastiche di secondo grado; infine, non si può non rilevare che concludere il percorso di dimensionamento della secondaria di secondo grado senza considerare nel comune capoluogo la opportunità di incrociare le proposte con quelle relative alla scuola di base, lungi dall'essere indice di "tenacia e professionalità", rispecchia una logica sbrigativa superficiale e poco attenta alle esigenze delle istituzioni scolastiche, degli operatori scolastici, delle famiglie e dell'utenza che in questo momento storico si appresta a partecipare in massa allo sciopero unitario della scuola del 30 ottobre». Intanto il commissario provinciale di Consitalia Catania Vincenzo Ossino critica il decreto legge del ministro Gelmini rilevando come «mentre nelle scuole catanesi i genitori provvedono a turno a fornire la carta igienica, i bicchieri, l'acqua da bere, e nelle università catanesi gli studenti sono costretti a fare lezione in aule strapiene, con carenza drammatica di personale docente, il ministro taglia ulteriormente risorse per l'istruzione. Col taglio degli insegnanti in generale, di quelli di sostegno, dei precari, col taglio dei fondi per l'università e la ricerca - scrive Ossino - il nostro paese e in particolare la nostra città stanno vivendo un momento drammatico soprattutto per la mancanza di prospettive dei propri cittadini più giovani». L'associazione a tutela dei consumatori comunica di voler essere in prima linea nella «battaglia di civiltà» contro la riforma e invita gli interessati a contattare la sede dell'associazione in via D'Angio 2. MARIO CASTRO

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Giovedì 30 tutti in piazzaScuola. (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)

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Giovedì 30 tutti in piazzaScuola. Si allarga il fronte delle adesioni alla manifestazione provinciale indetta contro la riforma Gelmini Sarà uno sciopero sentito e partecipato quello in programma per giovedì prossimo ad Agrigento. Si allunga infatti sempre di più l'elenco delle scuole partecipanti allo sciopero provinciale di giorno 30 ottobre, contro la riforma dell'istruzione «Gelmini». Oltre agli studenti del capoluogo, scenderanno in piazza rappresentanze dei comuni di Sciacca, Casteltermini e Canicattì. La manifestazione è stata organizzata dai sindacati Cgil,UilL e Cisl Scuola e coordinata da rappresentanti d'istituto e responsabili della consulta provinciale. Il corteo questa volta partirà dalla sede del Provveditorato degli studi in via Leonardo Da Vinci per poi dirigersi e fermarsi in piazzale Aldo Moro di fronte alla Prefettura. Qui i responsabili prenderanno parola dando continuità al sit in che si preannuncia pacifico, oltre che autorizzato. «Siamo perfettamente consapevoli che una protesta non cambierà il decreto ne la situazione sociale della nostra provincia - dicono i rappresentanti della consulta studentesca, Daniele Cardella e Claudio Calè. Ci sentiamo comunque penalizzati da questa riforma - proseguono i due - e perciò intendiamo esprimere il dissenso contro una legge che prevede la privatizzazione delle università e il modello del maestro unico». Quello che tornerà in piazza è un corteo prima di tutto informato sulle ragioni della protesta e compatto nell'avanzare le sue richieste. In proposito i rappresentanti d'istituto del liceo classico "Empedocle" Andrea Giglia e Umberto Prestia affermano l'importanza della protesta consapevole. «Invitiamo tutti i giovani che non hanno ancora provveduto - dicono Giglia e Prestia - a documentarsi sul decreto 133 al fine di comprendere r valutare i pro e i contro della legge ». L'obiettivo della manifestazione è quello di far valere i diritti della scuola pubblica, affinchè si identifichi con il bisogno e il diritto all'istruzione di tutte le famiglie, anche quelle disagiate. «Confidiamo in un movimento che sia sopra ogni ideologia - concludono i responsabili della Consulta Cardella e Calè - che mobiliti, tenendoli compatti, giovani, insegnanti, famiglie». Si ritorna dunque in piazza a difesa del diritto allo studio e a un futuro più sereno, in una provincia caratterizzata invece dall'assenza di lavoro e prospettive. La protesta degli studenti, almeno questa volta, viene condivisa dagli insegnanti e dagli stessi genitori, che come molti non condividono l'ennesima riforma della scuola. DEBORAH ANNOLINO

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Palma, il preside dell'Odierna <D'accordo con gli studenti> (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)

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Palma, il preside dell'Odierna «D'accordo con gli studenti» Palma di Montechiaro. Alberto Pancucci, preside del liceo scientifico Giovan Battista Odierna, l'unico statale ad indirizzo superiore esistente nella cittadina palmese, ha giudicato negativamente, nel corso di un'assemblea svoltasi sabato nell'istituto scolastico, alla presenza del corpo docente, la decisione dei liceali palmesi di assentarsi dalle lezioni per tutta la settimana per protestare contro la cosiddetta riforma promossa dal ministro dell'Istruzione Gelmini, ma nel contempo ha dato loro via libera per permettere ai suoi allievi di manifestare oggi lunedì per le vie del paese. Il dirigente scolastico dello scientifico Odierna in sostanza con gli studenti del suo istituto ha utilizzato il bastone e la carota, criticandoli perché hanno perduto nella scorsa settimana ben 7 giorni di lezioni con un atteggiamento quindi non certo proficuo per la loro formazione, ma nel contempo si è dichiarato solidale sui motivi della loro contestazione. Il preside Pancucci infatti ha criticato aspramente i provvedimenti che si avvia a disporre il Governo nazionale, ritenuti deleteri per il mondo universitario e per il futuro di tanti insegnanti precari e quindi ha deciso, assieme ai docenti, di dare tutto il suo appoggio per la riuscita della manifestazione di protesta che i liceali palmesi hanno programmato per stamane. Un corteo infatti muoverà dal Corso Sicilia dove ha sede il liceo Odierna, per proseguire lungo le strade del centro storico. Esso si concluderà in piazza Matteotti dove i rappresentanti del comitato degli studenti palmesi pacificamente interverranno per esprimere, a nome dei loro colleghi, tutta la loro preoccupazione e avversione verso una riforma scolastica per la quale la protesta ormai si è propagata a macchia d'olio in quasi tutte le regioni. Sono diversi i dirigenti scolastici che hanno deciso di fare «outing» e di dichiarare il loro appoggio alla protesta studentesca che sta ormai dilagando nel Paese contro una Riforma della scuola che non sembra avere trovato l'appoggio degli stessi operatori del mondo scolastico. FILIPPO BELLIA

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Scuola, settimana caldaBerlusconi: avanti tutta (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)

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Scuola, settimana calda Berlusconi: avanti tutta Si apre una settimana di tensione per la scuola, con un crescendo di proteste degli studenti fino all'approvazione al Senato del decreto Gelmini (probabilmente mercoledì) e dello sciopero di giovedì. Berlusconi ha ribadito ieri che il governo non intende fare marcia indietro sulla riforma e ha denunciato strumentalizzazioni. Nella foto lezione in piazza. 4

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Nell'Ennese 31 scuole sottodimensionateappello di Galvagno contro eliminazione (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Nell'Ennese 31 scuole sottodimensionate appello di Galvagno contro eliminazione Le scuole sottodimensionate in provincia di Enna sono 31, pertanto il rischio di eliminazione è notevole e così il deputato regionale del Partito democratico Elio Galvagno lancia un appello affinché tutto il territorio, non solo le istituzioni, si impegnino al massimo, e approvino un ordine del giorno, proposto dal Pd in tutta Sicilia, e a fare approvare nei consigli comunali e provinciale per fare fronte comune nel difendere il territorio. Un'iniziativa volta, appunto, a salvare l'immenso patrimonio scolastico della provincia ennese. «La manovra - evidenzia il deputato del Pd - prevede un taglio di circa 87 mila posti di insegnanti, che lavorano da anni con incarichi annuali nella scuola, e di 42 mila posti di personale non docente, con disservizi evidenti per alunni e famiglie e una drammatica perdita di posti di lavoro». «Facendo ricorso allo strumento del decreto d'urgenza e al voto di fiducia - spiega Elio Galvagno - questo Governo ha finito per cancellare ogni possibilità di dibattito su un tema tanto significativo per il futuro del Paese, impedendo di far emergere il fatto che a preoccupare le famiglie italiane non sono tanto i grembiulini e il voto in condotta. Siamo in presenza di una destrutturazione del sistema dell'istruzione pubblica attraverso una pesante riduzione delle risorse, con l'abbassamento delle tutele contrattuali e salariali dei lavoratori della scuola e la razionalizzazione della rete scolastica, che determinerà accorpamenti di istituti, aumento del numero di studenti per classe, chiusure delle scuole nei piccoli Comuni e nelle aree marginali». Per Elio Galvagno tutto questo mette a rischio l'autonomia di 31 scuole della provincia di Enna, con conseguenze che rischiano di diventare drammatiche già dai prossimi anni. Elio Galvagno, facendo suo un ordine del giorno già proposto dal gruppo parlamentare del Pd alla Camera e al Senato, ha chiesto un impegno delle istituzioni locali, dei venti Comuni , della Provincia regionale, affinché intervengano presso il governo nazionale «per impedire la distruzione di un sistema scolastico che, in condizioni talvolta difficilissime, ha consentito il progresso sociale e culturale della Regione. Il presidente del Consiglio e la ministra Gelmini continuano a sostenere che il 97% della spesa pubblica della scuola serve a pagare gli stipendi di chi ci lavora». «Questi dati - sottolinea Elio Galvagno - vengono smentiti non dal me ma dall'Ocse nella pubblicazione "Education at a Glance" del 2007, nella quale l'Italia risulta allineata alla media Ocse ed ha una spesa per gli stipendi persino inferiore a quella della Germania. Quella che si sta delineando è una scuola precaria per una società sempre più precaria, nella quale la qualità dell'istruzione sarà in rapporto al censo e dove promozione della famiglia e politiche per la natalità rischiano di essere solo formule vuote». Queste le scuole sottodimensionate: «Matilde quattrino» 188 alunni, «Cascino» 267, «Da Vinci» 318, «Capuana» 378, «Giuliano» 392, «Roncalli» 414 e «Crispi» 430 alunni tutte a Piazza Armerina; «Verga» 211 alunni Cerami; «Citelli» 253, «Ingrassia» 281 Regalbuto; Via S. Elena 270, «Magno» 397 Valguarnera; «Fedele» 281, «Diodoro Siculo» 311 alunni Agira; «Pascoli» 281, «Garibaldi» 290, «Savarese» 333, «Duca D'Aosta» 459 alunni tutte a Enna; «Verga» 296, «Ansaldi» 377 alunni Centuripe; «Don Bosco» 303 alunni Troina; «Sturzo» 343 Nissoria; «Pirandello» 303, «Volta» 484; «Majorana» 349, «Fratelli Testa» 354, «Alighieri» 355 alunni Nicosia; «Mattei» 384 Gagliano; «Vaccalluzzo» 437 alunni Leonforte; «Verga» 465 Calascibetta; «Cordova» 494 alunni Aidone. flavio guzzone

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Lezioni di vita in memoria di IvanPiazza Armerina. (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)

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Lezioni di vita in memoria di IvanPiazza Armerina. Un padre di Mazzarino esorta i giovani a salvarsi dalle stragi del sabato sera Leonforte. Nei giorni in cui al Senato si discute sull'approvazione del Decreto Gelmini, molte scuole secondarie e università in tutta Italia sono in stato protesta, con cortei, occupazione o autogestione; e non fanno eccezione i licei leonfortesi. Mentre gli alunni del Liceo scientifico "Enrico Medi" sin dall'inizio hanno occupato gli spazi della struttura scolastica, protestando senza accettare condizionamenti da preside e docenti, quelli del Liceo classico "Nunzio Vaccalluzzo" hanno avviato l'autogestione per i giorni che vanno dal 21 al 24 ottobre. Durante questi quattro giorni autogestiti si è discusso sugli aspetti del Decreto Gelmini e delle conseguenze che intaccano la formazione scolastica degli alunni. «Cancellazione dell'obbligo scolastico a 16 anni, tagli alla scuola pubblica, tagli all'università - hanno detto un gruppo di ragazzi - sono i punti della riforma che gli alunni del Liceo Classico "Nunzio Vaccalluzzo" condannano maggiormente». Tra un dibattito e un altro, gli studenti hanno dato spazio anche a numerose attività ricreative: laboratorio musicale, sportivo e visione di film. La protesta contro il Decreto Gelmini continuerà anche dopo i giorni di autogestione: domani, infatti, i rappresentanti degli alunni del liceo hanno organizzato un corteo che vedrà partecipe le istituzioni comunali; mentre giovedì gli studenti si uniranno allo sciopero nazionale dei lavoratori, prendendo parte a cortei organizzati a Enna. Carmelo Pontorno

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Anche i due licei si schieranocontro la riforma della Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)

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Leonforte Anche i due licei si schierano contro la riforma della Gelmini Gagliano. Oggi ricorre il 46° anniversario della morte di Enrico Mattei. Al centro del pensiero dei gaglianesi il ricordo dolente e nostalgico del benefattore perduto. Era il 27 ottobre del 1962 quando Mattei, dopo essere partito da Gagliano al termine di uno storico comizio, scomparve in un misterioso incidente aereo tra i cieli di Bescapè, vicino Pavia, lasciando sgomento e profonda amarezza tra quanti avevano riposto in lui le proprie speranze. L'ultimo discorso della sua vita lo aveva pronunciato proprio a Gagliano, tra una folla acclamante ammassata in piazza Monumento ai Caduti. Il piano di Mattei mirava all'industrializzazione della Sicilia, a seguito della scoperta del petrolio nel sottosuolo gelese e l'ulteriore scoperta del gas a Gagliano sarebbe stata un incentivo in più per la realizzazione di un sogno. Dopo la sua tragica scomparsa, tutti gli anni, l'Associazione pionieri e veterani Eni della sezione di Gagliano, celebra il suo anniversario con una messa di suffragio, che si terrà stamani alle 11, nella chiesa Santa Maria delle Grazie. Al termine il corteo sfilerà per la via Roma e, dopo una sosta in pazza Monumento ai Caduti, proseguirà fino alla piazza Salvatore Lo Giudice, dove verrà deposta una corona di alloro ai piedi del busto in bronzo di Mattei. In serata, alle 20,30, si concluderà la giornata commemorativa con la proiezione di un film sulla mafia nel salone del Circolo degli operai. VALENTINA LA FERRERA

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Il decreto Gelmini verso l'approvazioneLezioni al Colosseo e crescendo di proteste (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Il decreto Gelmini verso l'approvazione Lezioni al Colosseo e crescendo di proteste Roma. Due milioni è mezzo di persone in piazza? «È la sinistra delle frottole». Veltroni? «Ha perso, vada a riposarsi per 5 anni». Dice che l'Italia è migliore di chi la governa? «Insulsaggini». Il giorno dopo il Circo Massimo, Silvio Berlusconi decide di rispondere in prima persona. Anzitutto replica che il governo «va avanti» col suo programma. Con questa opposizione, aggiunge, il dialogo è «impossibile». Tanto più se il Pd si riunisce all'Idv di Antonio Di Pietro, «un uomo malvagio». «Ho sentito le dichiarazioni della Questura - dice il premier - e non posso che dire, che questa è la sinistra delle frottole, delle invettive, delle calunnie». Veltroni, poi, «si dovrebbe rassegnare: ha perso e per 5 anni non c'è più niente da fare. Invece di fare manifestazioni, dovrebbe andarsi a riposare, per prepararsi a una bella campagna elettorale tra 5 anni. Così ci lascerebbe lavorare meglio per gli italiani». «Se vorranno unirsi a noi per votare i provvedimenti nell'interesse del Paese, o se daranno suggerimenti utili, sono i benvenuti. Ma «finora abbiamo avuto solo critiche». Ancor meno piace a Berlusconi l'idea che il Pd si ricompatti con l'Idv di Di Pietro, «un uomo malvagio, che ha mandato in galera 15 persone che poi non sono state nemmeno rinviate a giudizio, che sbraita in maniera forsennata». Dopo il 25 ottobre, insomma, il premier mette in chiaro che non cambierà nulla. Il governo andrà avanti «a le fare cose che sono nel programma qualunque cosa dica Veltroni o altri nell'opposizione». Intanto, aggiunge, il centrosinistra «continui pure a sgambettare in tv, a dire le solite insulsaggini: non faranno che continuare a perdere consenso». Ma nel Pd si respira un'aria tutta diversa e si considera la massiccia partecipazione al Circo Massimo come la prova che il partito ha una base sociale disponibile a fare una battaglia di opposizione, sociale e politica. E, per rispondere a questa disponibilità, Veltroni ha detto di voler «spendere i frutti della manifestazione per il Paese» e per le sue battaglie sociali, a partire da scuola e economia. Il terreno su cui il Pd intende muoversi, dunque, è quello sociale, su cui il partito accentuerà la sua opposizione «dura». Il che porterà a incrociare le strade della sinistra oggi fuori dal Parlamento, ma anche e soprattutto la strada di Di Pietro. Ieri il leader di Idv ha nuovamente sventolato il ramoscello d'ulivo, spiegando di essere andato al Circo Massimo perchè si sentiva «a casa» e che non ha «nulla da rimproverare a Veltroni». L'altro capitolo che impegnerà il partito nei prossimi mesi è la Conferenza programmatica, in cui il Pd elaborerà delle proposte di lungo periodo sulle politiche sociali ed economiche per dimostrare, come recitavano gli striscioni al Circo Massimo, che «un'altra Italia è possibile». Giovanni Innamorati

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scontro tra il ministro della funzione pubblica e il sindacato delle toghe (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

scontro tra il ministro della funzione pubblica e il sindacato delle toghe Roma. Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni. Un programma - ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza - che per i primi giorni della prossima settimana mira a bloccare l'approvazione definitiva (prevista mercoledì) al Senato del decreto Gelmini. E da oggi gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Per contrastare l'approvazione al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di domani. L'iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione. La Rete degli studenti lancia lo slogan «Avanziamo dei diritti» ed annuncia che da oggi, in tutta Italia, «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato. Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari». Ma l'appuntamento clou delle proteste è per giovedì, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari contro il progetto governativo. Il governo tira dritto. Nessuna intenzione di ritirare il decreto Gelmini, assicura Silvuio Berlusconi: «Andiamo avanti - dice il premier - a governare e a fare cose di buon senso che sono nel programma qualunque cosa dica Veltroni o qualcun altro nell'opposizione». «Hanno usato strumentalmente la scuola - aggiunge Berlusconi -. Pensate all'università, non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade con una strumentalizzazione difficilmente definibile anche di studenti e bambini» Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, invita il governo a «far parlare le famiglie, far dire loro cosa vogliono». Anche il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, auspica l'avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali e la sospensione del decreto. Lapidario il commento di Antonio Di Pietro (Idv): «Ci hanno fatto vedere il grembiulino, il voto in condotta, ma si sono fregati la polpa, cioè otto miliardi di euro». Contro i provvedimenti del governo sulla scuola si è espresso anche il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), la cui assemblea ha votato una mozione che boccia senza appello i decreti Gelmini: «I contenuti non sembrano essere il frutto di un chiaro e coerente disegno pedagogico». Proteste senza sosta anche negli atenei. Gli studenti dell' Università romana Tor Vergata hanno provocatoriamente messo in vendita, per appena un euro e 50 centesimi, sul sito e-Bay la propria università. Sempre gli studenti di Tor Vergata ieri hanno raggiunto la centrale piazza dei Cinquecento, a Roma, in camice bianco e libri in mano. Una protesta creativa che ha l'obiettivo di «far conoscere alla popolazione il tragico futuro dell'università italiana». La facoltà di Fisica de La Sapienza, occupata da giorni, ha aperto alle famiglie per mostrare loro le esercitazioni e sperimentazioni della materia. Da oggi poi, a Roma, partirà una settimana di lezioni all'aria aperta, anche in luoghi simbolo della città come il Colosseo. Alla Normale di Pisa, ieri sono apparsi alcuni striscioni di protesta: «Un Paese vale quanto ciò che ricerca».

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Il cadavere di un giovaneall'interno di una <Smart> (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

«giallo» in piazzale giotto Il cadavere di un giovane all'interno di una «Smart» Marco Bisanti Dopo la pausa domenicale, condita dalla semplice attività di volantinaggio nelle strade della città, inizia oggi la settimana di fuoco per il mondo dell'Istruzione. Venerdì prossimo il Senato trasformerà in legge il decreto Tremonti-Gelmini sulla riforma contestata già duramente e trasversalmente da Atenei e scuole superiori di tutta Italia. Dopo cascate e fiumi di parole sull'oggetto del dissenso da parte degli studenti in assemblee e cortei, dopo le critiche mosse ai docenti sui potenti baronati, Palermo è pronta a partecipare ai giochi. Triplice impegno stamattina per il mondo universitario, in attesa del corteo contro la legge 133 e 137 che alle 16 partirà dal Politeama alla volta di Palazzo d'Orleans. Alle 9, infatti, mentre si aprirà il tavolo di coordinamento interfacoltà a Ingegneria per discutere della mobilitazione, un giardino di protesta verrà allestito dagli studenti di Architettura con piantine da loro stessi acquistate e inizieranno lezioni sul palchetto della musica a piazza Politeama tenute da professori di Scienze della formazione fino alle 14. A Lettere ci saranno seminari sulla lotta al dissenso, mafia e letteratura, proiezione di un video sulla diversità e altre lezioni tenute da ricercatori e docenti. La giornata si chiuderà nella stessa facoltà, dopo il corteo cittadino, con una lettura no-stop di «Gomorra» di Roberto Saviano. Sul fronte della scuola, invece, il dissenso viaggia in varie direzioni con l'unico tabù per quanto riguarda le occupazioni a cui nessuno pensa ancora di ricorrere. Gli studenti del Meli, dovrebbero sfilare stamattina in un corteo di protesta che si fermerà davanti ai cancelli della sede della Rai. Azione studentesca, rappresentanza vicina ad An, ha dato, invece, appuntamento alle 16 al «Pareto» dove si presenteranno in maggior parte alunni degli istituti tecnici che si sono distanziati dalle proteste messe in atto finora, organizzando la scorsa settimana un sit-in sotto il Provveditorato contro i «professori incompetenti», il voto in condotta e le rimandature a settembre. Continua l'autogestione unanime all'Umberto I, mentre sono solo alcuni gli studenti del Galileo Galilei che hanno deciso di protestare: loro hanno organizzato anche degli incontri con alcuni esponenti del movimento studentesco della Pantera. Il mix di lezioni e assemblee pomeridiane con didattica alleggerita vale per il Cannizzaro e l'Einstein. Da quest'ultimo liceo è partita la proposta di tenere delle lezioni nelle piazze del centro, a partire da domani.

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<Degrado nelle case Iacp> (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

«Degrado nelle case Iacp» Peppe Calabrese: «La situazione in via Rossitto a Ragusa è invariata da mesi» Ragusa. Mentre oggi si apre una nuova settimana che vedrà ancora una volta protagonista la scuola, con studenti e, come accadrà pomeriggio, anche docenti in piazza, il portavoce dei giovani de La Destra, Raffaele Chiavola, in una nota esprime solidarietà agli studenti che hanno manifestato in questi giorni, ma chiede di evitare le strumentalizzazioni politiche alla luce della partecipazione ai cortei di alcuni esponenti politici della Sinistra. "Nel decreto legge Gelmini non si parla di Università e di scuola superiore, piuttosto riguarda principalmente la scuola primaria e la scuola media inferiore ? dice Chiavola, portavoce di Gioventù Italiana - Nella legge 133, la più discussa, riguardante la privatizzazione dell'Università e il taglio dei fondo ordinario, l'articolo 16 titola "Facoltà di trasformazione in fondazioni delle università". In concreto, "le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato". Cambia la forma giuridica, ma ? come conferma il comma 9, resta fermo il sistema di finanziamento pubblico. A tal fine, costituisce elemento di valutazione, a fini perequativi, l'entità dei finanziamenti privati di ciascuna fondazione, per cui la privatizzazione è una possibile decisione del Senato accademico e non un obbligo di legge e i fondi pubblici non verranno mai meno". Per Chiavola occorre "centrare meglio l'obiettivo delle manifestazioni, in quanto semmai si dovrebbe scioperare contro la gestione di tali fondi". M. B.

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Protesta della scuolail Pd aderisce al corteo (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

ragusa Protesta della scuola il Pd aderisce al corteo La segreteria cittadina del Partito Democratico aderisce alla manifestazione del mondo della scuola organizzata dai sindacati Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola e Snals di oggi 27 ottobre. Il Partito Democratico cittadino, all'unisono con le forze sindacali, gli studenti, i docenti e le famiglie, ritiene che il Decreto legge varato dal ministro Gelmini adotta nei contenuti una serie di provvedimenti dannosi per il sistema scolastico italiano e, sul piano del metodo, è una riforma che non si è fatta forza né di un serio dibattito parlamentare, né di un dialogo con le forze che operano nel mondo della scuola. Al corteo parteciperà una delegazione della segreteria cittadina e dei giovani democratici.

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"La manifestazione degli studenti un segno di civiltà e di unità" (sezione: Scuola)

( da "Corriere Adriatico" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Il Cobas scuola dopo il corteo contro la riforma Gelmini "La manifestazione degli studenti un segno di civiltà e di unità" SENIGALLIA - "La manifestazione di venerdì a Senigallia ha visto centinaia di studenti sfilare per le vie della città con passione e allegria dimostrando unità ed idee chiare". Scrivono così Cinzia Ruggeri e Paolo Turchi dei Cobas di Ancona. "L'obiettivo è il ritiro della legge 133 Tremonti-Gelmini, che sta per essere approvata a tappe forzate in parlamento. Legge nefasta per la scuola pubblica che taglia 180.000 posti di lavoro, riduce il tempo scuola delle superiori portando i licei a 30 ore e gli istitui professionali, tecnici e artistici a 32 ore, eliminando gran parte delle materie caratterizzanti (laboratori, materie professionalizzanti). Inoltre toglie il tempo prolungato alle medie e il tempo pieno alle elementari, riduce il tempo scuola anche alle elementari e materne introducendo il maestro unico. Tagli su tagli per una la cifra astronomica di 8 miliardi di euro". "Non meno importante - sottolineano Turchi e Ruggeri - il ripristino di forme di autoritarismo e controllo nelle scuole che passa con il voto di condotta e la valutazione degli alunni delle elementari con voti decimali sostituendo gli attuali giudizi. Contro tutto questo si sono espressi gli studenti con grande maturità e coscienza civile e politica. I Cobas scuola della provincia di Ancona sostengono e condividono questo movimento che lotta contro la politica del governo che assedia la scuola pubblica".

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Una serata parlando di scuola (sezione: Scuola)

( da "Corriere Adriatico" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Fermignano e Urbino Una serata parlando di scuola Fermignano - Si avvicina il 30 ottobre, giorno della protesta nazionale contro la riforma della scuola voluta dalla ministra Gelmini. "Molti i sondaggi che rivelano un consenso diffuso attorno al progetto di cambiamento messo in atto da questo governo", sottolinea Patrizia Smacchia, segretaria del Pd locale, "ma allora non si comprende perchè in tutta Italia stia crescendo giorno dopo giorno una grande mobilitazione per opporsi a questa riforma". A tal proposito il Circolo del Partito Democratico di Fermignano ha organizzato un'assemblea pubblica su: "La scuola: il mio futuro", in programma stasera, alle ore 21, presso la Sala Monteverdi. Interverranno: Lilly Gargamelli, segretaria della Flc-Cgil Pesaro-Urbino, Anna Bartolini segretaria Cisl Scuola Pesaro-Urbino, Franco De Anna, Dirigente Tecnico del Ministero Pubblica Istruzione e Ispettore Ufficio Scolastico Regione Marche. Coordina Patrizia Smacchia. A Urbino è il Circolo di Rifondazione Comunista che organizza un incontro, alle ore 21 presso il Centro di Aggregazione L'Arcobaleno di Pieve di Cagna, dedicato alla situazione delle scuole nelle frazioni del Comune di Urbino, Pieve di Cagna, Schieti e Trasanni. Coordina Enza Galluzzo, responsabile scuola del circolo di Urbino, interviene Daniela Barbaresi, segretaria Flc-Cgil. E.G.,

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Berlusconi: "E' la sinistra delle frottole" (sezione: Scuola)

( da "Corriere Adriatico" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

"Il Paese ci ha dato una grande maggioranzanoi ora siamo impegnati a realizzare il nostro programma" Il premier ricorda a Veltroni che ha perso le elezioni e lo invita a rassegnarsi Berlusconi: "E' la sinistra delle frottole" ROMA - Due milioni e mezzo di persone in piazza? "E' la sinistra delle frottole". Veltroni? "Ha perso, vada a riposarsi per cinque anni". Dice che l'Italia è migliore di chi la governa? "Insulsaggini". Il giorno dopo il Circo Massimo, Silvio Berlusconi non fa spallucce. Anzi, ci pensa sù nel lungo viaggio di ritorno dalla Cina (con tappa notturna in Kazakhstan), poi decide di rispondere in prima persona. Anzitutto replica che il governo "va avanti" con il suo programma. A cominciare da decreto scuola e nuove misure per imprese e, se i conti pubblici lo consentono, anche per aumentare le retribuzioni. Con questa opposizione, aggiunge, il dialogo è "impossibile". Tanto più se il Pd si riunisce all'Idv di Antonio Di Pietro, "un uomo malvagio". L'aereo di Stato atterra nella notte a Ciampino, niente stop a Milano. E dopo una giornata di riposo e riflessione con i suoi, il presidente del Consiglio decide di andare a visitare (per la seconda volta in pochi giorni) la mostra dell'Antiquariato di Palazzo Venezia. Così incontra i giornalisti e parte all'attacco della manifestazione del Pd. Le immagini non le ha viste. "Ma ho sentito le dichiarazioni della Questura - racconta - e non posso che dire, che questa è la sinistra delle frottole, delle invettive, delle calunnie". Veltroni, poi, "si dovrebbe rassegnare: ha perso e per 5 anni non c'è più niente da fare. Invece di fare manifestazioni, dovrebbe andarsi a riposare, per prepararsi a una bella campagna elettorale tra 5 anni. Così ci lascerebbe lavorare meglio e con più profitto per gli italiani". D'altra parte, la manifestazione di ieri è stata "certamente una dimostrazione democratica, nulla da eccepire eccetto sulle cifre; ma la più grande dimostrazione democratica - sottolinea Berlusconi - è stata il 13 e 14 aprile", quando "il Paese ci ha dato una grande maggioranza. Noi ora siamo impegnati a realizzare il nostro programma". Tanto più che "tutti i sondaggi indicano che ho un gradimento del 72%". Insomma, il centrosinistra "non sa perdere". E con questa opposizione che "sfortunatamente ci troviamo", aggiunge,"avremo il solito rapporto". Cioè, "se vorranno unirsi a noi per votare i provvedimenti nell'interesse del Paese, sono i benvenuti. E anche se daranno suggerimenti utili per il Paese". Ma "finora abbiamo avuto solo critiche. E dunque tutto questo fa parte del libro dei sogni". Ancor meno piace a Berlusconi l'idea che il Pd si ricompatti con l'Idv di Di Pietro, "un uomo malvagio, che ha mandato in galera 15 persone che poi non sono state nemmeno rinviate a giudizio, che sbraita in maniera forsennata e irragionevole". Dopo il 25 ottobre, insomma, il presidente del Consiglio mette in chiaro che non cambierà nulla. A cominciare dal decreto Gelmini, visto che sulla scuola c'è stata una "strumentalizzazione difficilmente definibile anche di studenti e bambini". Non solo. Berlusconi annuncia che in settimana, con il ministro Scajola, lavorerà a nuove misure "per sostenere le imprese e per fare ciò che i conti pubblici renderanno possibile anche per le retribuzioni". RODOLFO DRINI,

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Gli studenti non mollano, da oggi nuove proteste (sezione: Scuola)

( da "Corriere Adriatico" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Cresce la mobilitazione in vista dello sciopero di giovedì per bloccare l'approvazione del decreto Gelmini Gli studenti non mollano, da oggi nuove proteste ROMA - Tutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni. Un programma - ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza - che per i primi giorni della settimana ha l'obiettivo primario di bloccare l'approvazione definitiva al Senato (prevista mercoledì 29 ottobre) del decreto Gelmini. E da oggi, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Tutto confermato, anche dal governo: il premier Silvio Berlusconi ha assicurato che andrà avanti sul decreto Gelmini. "Hanno usato strumentalmente la scuola" ha detto Berlusconi precisando sull'università: "non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade". Contro l'approvazione del provvedimento Gelmini al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di domani. L'iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione. La Rete degli studenti lancia lo slogan "Avanziamo dei diritti" ed annuncia che da domani, in tutta Italia, "ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato. Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari". Ma l'appuntamento clou delle proteste è per giovedì, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari contro il progetto governativo. Per il leader radicale, Marco Pannella, "la rivolta di professori e studenti è in realtà una rivolta contro la finanziaria di Tremonti, quella da otto minuti". Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, invita il governo a "far parlare le famiglie, far dire loro cosa vogliono". Anche il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, auspica l'avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali e la sospensione del decreto. Lapidario il commento di Antonio Di Pietro (Idv): "Ci hanno fatto vedere il grembiulino, il voto in condotta, ma si sono fregati la polpa, cioè otto miliardi di euro". Contro i provvedimenti del governo sulla scuola si è espresso anche il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), la cui assemblea ha votato una mozione che boccia senza appello i decreti Gelmini: "I contenuti non sembrano essere il frutto di un chiaro e coerente disegno pedagogico". Teodoro Buontempo, presidente de La Destra, giudica "inquietante il silenzio dell'organizzazione giovanile di An di fronte alle sprovvedute iniziative della Gelmini e alle dichiarazioni del tutto irresponsabili di Silvio Berlusconi". Degli sprechi nelle università ha parlato il ministro Renato Brunetta: "ci sono i baroni universitari, i corsi universitari per appena 10 studenti e così via". Proteste senza sosta anche negli atenei. Gli studenti dell'Università romana Tor Vergata hanno provocatoriamente messo in vendita, per appena un euro e 50 centesimi, sul sito e-Bay la propria università.

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Italie : Walter Veltroni reprend l'offensive contre Silvio Berlusconi (sezione: Scuola)

( da "Monde, Le" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Walter Veltroni reprend l'offensive contre Silvio Berlusconi LE MONDE | 27.10.08 | 13h38 * Mis à jour le 27.10.08 | 13h38 Réagir Classer E-mail Imprimer Partager Partager: ROME CORRESPONDANCE Le Parti démocrate (PD) de Walter Veltroni a réussi son pari en réunissant à Rome, samedi 25 octobre, la plus grande manifestation depuis le retour au pouvoir de Silvio Berlusconi, en mai. A l'appel du principal parti d'opposition, une marée humaine a envahi le Circo Massimo, stade antique au coeur de la capitale italienne, immense espace vert que seules l'AS Roma, pour sa victoire dans le championnat d'Italie, et la CGIL, le principal syndicat du pays, lors d'une épreuve de force avec Silvio Berlusconi en 2002, avaient jusqu'ici réussi à remplir. SUR LE MêME SUJET Portfolio Des centaines de milliers d'Italiens défilent contre Berlusconi Les faits Italie : Walter Veltroni reprend l'offensive contre Silvio Berlusconi Les faits La rue se mobilise contre Silvio Berlusconi Enquête Vent de racisme en Italie Edition abonnés Fiche pays : Italie Walter Veltroni, le secrétaire général du PD, lui, a osé. "Il s'agit de la plus grande manifestation organisée par un parti depuis plusieurs années", a-t-il lancé à une foule galvanisée par l'annonce, peu auparavant, par les organisateurs, que les manifestants étaient "plus de deux millions et demi". VIOLATION FLAGRANTE DE LA LOI La dispute sur les chiffres de la participation est une constante des manifestations politiques en Italie. Pour la préfecture de police, le nombre des manifestants de samedi se limitait à 200 000. Ce qui est sûr, c'est que ce succès permet à M. Veltroni de revenir au combat après sa cuisante défaite face au Cavaliere et la volonté de celui-ci de fermer la porte au dialogue, sur lequel le Parti démocrate avait beaucoup misé. Le président du conseil italien a d'ailleurs confirmé son état d'esprit au lendemain de la manifestation : "Au lieu de pavoiser, a déclaré M. Berlusconi, Veltroni ferait mieux de se reposer pour se préparer à la campagne électorale dans cinq ans." Mais, malgré les sondages sur la poursuite de l'état de grâce du Cavaliere - qui dispose de 60 % d'opinions favorables -, la grogne sociale occasionnée par les coupes budgétaires dans l'éducation semble avoir redonné des ailes à la gauche. Les slogans contre la ministre de l'éducation, Mariastella Gelmini, étaient les favoris des manifestants de samedi. Et la mobilisation dans les écoles, les lycées et les universités n'est pas près de s'arrêter. Une grève générale de l'école est convoquée le 30 octobre. Le 14 novembre, ce sera au tour de l'université. M. Veltroni, lui, a, encore une fois, exigé le retrait de la réforme, qui prévoit d'importantes suppressions de postes d'enseignants, et l'ouverture d'un débat sur la question au Parlement et dans le pays. L'ancien maire de Rome a pour ambition de revenir à une opposition résolue sans pour autant tomber dans l'anti-berlusconnisme systématique. La rupture avec Italie des valeurs (IDV, centre gauche), le parti de l'ancien juge de l'opération "Mains propres", Antonio Di Pietro, partisan d'une opposition "musclée" contre M. Berlusconi, a dégagé le terrain. M. Veltroni a ainsi repris l'initiative et son ton face au Cavaliere s'est fait plus ferme. "Monsieur le Président du conseil, la démocratie n'est pas un conseil d'administration d'une entreprise", a-t-il notamment lancé, samedi, en jugeant que le gouvernement était incompétent pour affronter la grave crise économique et sociale. Après avoir fourni des conseils aux investisseurs sur les actions à conserver ou à acheter et rassuré les Italiens, qui "n'ont rien à craindre de la crise", Silvio Berlusconi se plaint maintenant des émissions de la RAI, le service public de télévision, "qui propagent la panique et la méfiance", selon lui. Lors d'un récent dîner avec des industriels, il s'est même demandé pourquoi ils acceptaient de diffuser leurs spots publicitaires entre les mauvaises nouvelles. Une manière de les inviter à choisir Mediaset, le concurrent de la RAI et groupe de télévision de... Silvio Berlusconi où, vraisemblablement, la crise est traitée différemment. Il s'agit là d'une violation flagrante de la loi sur le conflit d'intérêts, a dénoncé, dimanche, le responsable de la communication du Parti démocrate, Paolo Gentiloni. Cela faisait longtemps que le Parti démocrate n'attaquait plus le Cavaliere sur ce thème. Salvatore AloÏse Article paru dans l'édition du 28.10.08. Abonnez-vous au Monde à 16€/mois

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Riforma Gelmini, i genitori: 'Siamo preoccupati. No, abbiamo paura!' (sezione: Scuola)

( da "Voce d'Italia, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

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A Roma sfilano in migliaia Ma gli studenti si spaccano (sezione: Scuola)

( da "Corriere.it" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Un'altra giornata di proteste contro la riforma della scuola e i tagli all'Università Roma, migliaia di studenti in piazza ma il corteo si "spacca" Nella capitale dissidi tra studenti di sinistra e quelli di estrema destra. Sit in davanti al Senato Liceo Boccioni occupato a Milano (Newpress) ROMA - Occupazioni, cortei, manifestazioni. Non si ferma la protesta nel mondo della scuola e dell'Università, in vista della votazione finale al Senato del decreto Gelmini sul maestro unico (leggi il testo del decreto 137), prevista mercoledì, un giorno prima dello sciopero promosso dai sindacati. ROMA - Nella capitale circa 5-6 mila studenti, a detta degli organizzatori, hanno manifestato in corteo sfilando da piazza della Repubblica fino a piazza Venezia. Più tardi alcuni ragazzi si sono spostati davanti al Senato per un sit-in di protesta (e qualcuno ha lanciato la proposta di seguire, mercoledì, i lavori a Palazzo Madama). Durante il percorso del corteo c'è stata una spaccatura fra testa e coda. Davanti il "Blocco Studentesco" di estrema destra (che ha intonato il coro «Duce, Duce») e dietro gli studenti antifascisti. Questi ultimi hanno avuto attimi di indecisione e, giunti in via Cavour all'altezza di via dei Serpenti, avevano deciso di modificare il percorso della loro manifestazione per dirigersi verso il ministero dell'Istruzione. Una volta giunti in via dei Fori Imperiali gli studenti di sinistra sono stati convinti però dalle forze dell'ordine, che hanno sbarrato con un cordone l'accesso verso il Colosseo, a proseguire con il percorso concordato e raggiungere la testa in piazza Venezia. Molti gli slogan scanditi dai ragazzi: «Nel nostro futuro più pubblico e meno privato», ma anche «la Gelmini non ci fermerà, salviamo la scuola e le università». Nelle prossime ore, spiegano gli studenti, crescerà il numero di scuole a Roma e in tutta Italia in mobilitazione. Occupati, tra gli altri, il liceo "Giulio Cesare" e l'istituto nautico "Colonna", mentre i giovani di medicina della "Sapienza" hanno fatto lezione sotto il ministero dell'Istruzione. MILANO - Occupazioni scattate anche negli istituti secondari milanesi. Al liceo artistico Boccioni, in piazzale Arduino (zona Fiera), alle 8.30 è stata approvata «a stragrande maggioranza», spiegano gli studenti, l'occupazione dell' istituto che dovrebbe andare avanti fino a mercoledì. «Quello che ci siamo presi è solo una piccola parte di ciò che ci aspetta», recita uno striscione apposto all'ingresso della scuola. Ora i ragazzi sono riuniti in un'assemblea per decidere come organizzare l'occupazione. NAPOLI - Studenti in piazza anche a Napoli. Due i cortei organizzati per le vie della città: un primo, autorizzato, è partito poco dopo le 10 in alcune strade del quartiere periferico Ponticelli; un altro, estemporaneo, si è radunato in piazza del Gesù per dirigersi in piazza Municipio. Aumenta anche nel capoluogo partenopeo il numero di istituti superiori occupati o autogestiti. Lo storico liceo classico Genovesi, in piazza del Gesù, che è stato il primo ad essere occupato, resta il fulcro della protesta. PALERMO - Cortei e iniziative di protesta contro la legge 133 sono in corso in diversi punti di Palermo. Davanti la sede della Rai, in viale Strasburgo, un gruppo di studenti di scuole medie superiori sta effettuando un sit-in, mentre altri studenti dopo un presidio in piazza Politeama, davanti al teatro, hanno sfilato in corteo per via Libertà, creando problemi alla circolazione. In piazza Castelnuovo invece gli studenti della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università hanno partecipato a una lezione all'aperto. Altre lezioni delle facoltà di Ingegneria, Architettura, Medicina, Farmacia e Giurisprudenza sono in programma martedì in diverse zone della città. SIT IN AL SENATO - Intanto i Cobas lanciano un sit in per martedì alle 17 davanti al Senato, in concomitanza con le votazioni sul provvedimento, che dovrebbero chiudersi mercoledì. «Anche oggi - sottolinea il portavoce nazionale, P iero Bernocchi - in tutta Italia proseguono cortei, sit-in, occupazioni e autogestioni di scuole, a dimostrazione di quanto fosse sentito quel 'Non ci farete paura' che il movimento ha risposto alle brutali minacce poliziesche e forcaiole di Berlusconi contro il popolo della scuola pubblica». stampa |

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Bossi sprona la Gelmini: graduatorie regionali per i prof (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Bossi sprona la Gelmini: graduatorie regionali per i prof RomaNOSTRA REDAZIONE«La Gelmini ha fatto qualcosa di buono per la scuola in un momento in cui, a parte le strumentalizzazioni, è chiaro che non ci sono più i soldi per andare avanti come prima. E adesso dovrebbe avere il coraggio di sostituire le graduatorie nazionali degli insegnanti con graduatorie regionali»: Umberto Bossi, leader della Lega e ministro delle Riforme, dopo la «regionalizzazione» dei concorsi pubblici, ora rilancia un altro cavallo di battaglia del Carroccio.Quella degli insegnanti legati al territorio è infatti una vecchia richiesta della Lega, ma Bossi rimane prudente: «Non so se la Gelmini può. Visto il caos in cui si vive in questo momento - dice il Senatùr - non so se è il momento per fare una riforma così importante. Ma se la si facesse, almeno non avremmo più insegnanti che vanno e vengono come in un tour operator». Bossi, che sabato notte era ad un comizio a Sotto il Monte, nel Bergamasco, il paese natale di Papa Giovanni XXIII, ha aggiunto: «Senza contare poi che c'è il problema che al Sud è più facile avere voti alti, che favoriscono nei concorsi... Io mi auguro che la Gelmini stia in forza e continui sulla sua strada».Secondo il leader leghista, la scuola è un terreno incandescente anche perché «la sinistra ha agganciato un filone politico da sfruttare, sembra davvero un nuovo '68. Io lo sapevo che se si cerca di modificare la scuola la sinistra si scatena: non ha più gli operai e adesso usa come motore gli studenti». Una dimostrazione, per Bossi, è appunto anche la manifestazione del Pd al Circo Massimo: «Non so quanti erano - commenta il leader leghista - erano tanti, ma si deve dire che la sinistra è stata brava. È stato bravo Veltroni a prendere il motore della scuola, perché non ha più gli operai, adesso cavalca gli studenti». Quando gli chiedono di commentare la frase di Veltroni, secondo cui l'attuale governo è inadeguato al Paese e Berlusconi racconta bugie, il ministro delle Riforme replica: «Veltroni racconta anche lui le bugie. Per esempio, non ci sono tagli nelle università». Per il Senatùr è evidente che «la sinistra sta giocando la sua partita per ribaltare i giudizi elettorali attraverso la scuola». Quindi, ad una cronista che gli riferisce la frase di Veltroni secondo cui gli italiani sono meglio della destra al governo, Bossi replica piuttosto seccato: «Ma come si fa a rispondere a una domanda del genere!».Per il leader leghista insiste sull'obiettivo primario del Carroccio: «Adesso - ammonisce Bossi - è importante che passi il federalismo fiscale perché se non passasse allora ci sarebbe solo la lotta di liberazione, e nelle strade non ci saranno i bambini ma noi uomini a rivendicare la libertà. Adesso andiamo a toccare con mano se si può fare democraticamente il cambiamento o se dobbiamo forzare la mano con la piazza». Bossi conclude quindi che «col federalismo fiscale tastiamo con mano che possibilità c'è di ottenere i nostri diritti democraticamente, perché tutti devono ricordarsi che il Nord non è più fatto di imbecilli che subiscono, adesso il Nord vuole che siano riconosciuti i suoi diritti».Anche per Calderoli, ministro leghista per la Semplificazione, la manifestazione del Pd deve molto del suo successo al coinvolgimento degli studenti: «Facciamo che erano 300 mila... È un flop, che non è stato totale solo perché c'è stato il coinvolgimento degli studenti. Però - aggiunge Calderoli - bisogna considerare che c'è un distacco tra il Pd e il suo elettorato che non trova risposte nelle proposte che fanno». In ogni caso, per il ministro leghista «la protesta da parte dell'opposizione è legittima», ma per il Pd «sarebbe meglio tornare vicino alle istanze dei cittadini, perché per ora c'è uno scollamento».R.R.

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A Fellette nuova palestra e aule-laboratorio all'avanguardia (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il (Vicenza)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

ROMANO Il sindaco Olivo ha inaugurato la struttura da 3,75 milioni di euro. Negli interventi diversi accenni alla riforma Gelmini A Fellette nuova palestra e aule-laboratorio all'avanguardia In un momento di profonda crisi economica e di acceso dibattito sulla scuola, ieri, a Fellette di Romano, è stata inaugurato quello che molti ritengono un gioiello di edilizia scolastica moderna, costato complessivamente 3 milioni 750 mila euro, comprendente una nuova palestra, cinque aule laboratorio, una mensa per 250 bambini, la messa in sicurezza del recente plesso elementare della frazione.«È stata una scelta impegnativa della amministrazione comunale in questa situazione di sofferenza economica» - ha ammesso lo stesso sindaco Rossella Olivo, nel salutare il folto gruppo di ospiti venuti ad assistere all'inaugurazione, dai parlamentari Manuela Lanzarin e Marino Zorzato, a Mara Bizzotto, Gianna Miola, Aida Selvaggi, Morena Martini, Luisa Knet, il parroco don Tarcisio Baù, Mons. Liviero Andreatta, gli assessori Zen e Saretta, Giuseppe Zonta, dirigente scolastico del plesso. Tutti si sono congratulati con il sindaco Olivo, in particolare mons. Andreatta. E proprio il presule, venuto da Roma, ha tenuto, un po' a sorpresa, un discorso duro sui cattivi maestri' che utilizzano i bambini per portare avanti le proprie ideologie, mentre bisogna insistere sui valori.I discorsi ufficiali hanno risentito del dibattito sulla riforma Gelmini. Forse verrà corretta, ha abbozzato il forzista on. Zorzato. Noi ci impegnano a 360 gradi, gli ha fatto eco Morena Martini. La scuola veneta è al settimo posto, nella graduatoria mondiale Ocse, ha ricordato con orgoglio Gianna Miola. Da noi si investe nella scuola, ha sottolineato l'on. Lanzarin. Ottimo il nome, palestra 'San Marco', ha rimarcato la leghista Bizzotto. Ma il richiamo più forte è venuto forse dal dirigente Giuseppe Zonta. Abbiamo un laboratorio multimediale dalla Svezia, abbiamo strutture d'avanguardia. I genitori ci chiedono di usare questi spazi tutto il giorno, dalle 7.30 alle 18. Non accorciate il tempo scuola. Occorre mantenerlo con le risorse dello Stato.Silvano Bordignon

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La protesta studentesca esplode tra i maratoneti (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il (Venezia)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

La protesta studentesca esplode tra i maratoneti Manifestazione dei ricercatori del Cnr in riva Sette Martiri, domani lezione collettiva in piazza San Marco Studenti universitari, ricercatori precari, insegnanti di ogni ordine e grado e bambini delle elementari tornano a farsi sentire. Ieri mattina, in riva sette Martiri, in concomitanza con la Venice Marathon, un nuovo presidio di protesta ha espresso il suo dissenso verso la riforma del ministro Gelmini e i tagli che il Governo ha previsto nel mondo dell' università e della scuola. Più di 500 persone hanno voluto gridare la loro preoccupazione per una politica "che uccide l'università e la ricerca" e che "farà fuggire i cervelli italiani all'estero, compromettendo il futuro dei giovani e dell'intero Paese". Frasi gridate dai giovani che da qualche giorno si stanno mobilitando. Ieri è toccato ai ricercatori universitari degli istituti di ricerca "Ismar" (istituto di Scienze marine) e Cnr di Venezia e Padova.«Il nostro Paese ha bisogno di investire in ricerca spiega Debora Bellafiore, portavoce dei ricercatori universitari e invece il Governo, con la legge 133 e il Dll 1441, ci toglie finanziamenti». In camice bianco, microfono in mano, i giovani ricercatori e dottorandi hanno denunciato la difficile situazione che vivono con poco più di mille euro al mese di stipendio da precari senza futuro. Eppure l'Italia versa cifre consistenti all'Unione Europea per finanziare la ricerca. «Soldi che rischiamo di non rivedere più aggiunge Debora Bellafiore se non vengono attivati nuovi progetti di ricerca scientifica. Una doppia perdita quindi». E il loro grido di protesta è stato accolto dagli studenti universitari e dai genitori con figli alle elementari che ieri mattina hanno voluto sostenere i ricercatori. «Ormai siamo un movimento unico spiega Roberto Longo , che avvicina i bambini dell'elementari agli studenti universitari fino ai ricercatori del mondo accademico. Tutti preoccupati della dissennata politica che il Governo sta mettendo in atto. E non è finita qui». Oggi il liceo artistico di Venezia inizia l'auto gestione. «I ragazzi della scuola superiore - spiega Stefano Micheletti, insegnante organizzati in auto gestione concordata con gli insegnanti e il preside, daranno vita a laboratori e assemblee permanenti. Domani mattina si farà lezione in piazza San Marco con cavalletti e colori». L'intento è quello di sensibilizzare la gente su quanto sta accadendo in Italia. Striscioni con su scritto : «Tagli alla scuola, tagli al futuro», «No al maestro unico» hanno fatto da cornice al presidio. Anche gli studenti universitari continueranno in settimana a porte avanti le loro manifestazioni di protesta. Da oggi, nelle aule accademiche di San Basilio, si organizza un presidio permanente di studenti. Un momento di raccolta tra giovani che serve per prendere coscienza e per organizzare le forze. Previste lezioni universitarie in piazza San Marco per domani mattina. Si era arrivati a parlare di occupare il ponte della Libertà o la tangenziale. Questa volta però i ragazzi non hanno anticipato nulla.Gioia Tiozzo

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Scuola, quattro giorni caldi (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Scuola, quattro giorni caldi Proteste a partire da oggi per bloccare il decreto Gelmini RomaTutto è pronto nelle scuole e nelle università per un'altra settimana di contestazioni. Un programma - ancora denso di occupazioni, sit-in, agitazioni, lezioni in piazza - che per i primi giorni di questa settimana ha l'obiettivo primario di bloccare l'approvazione definitiva al Senato (prevista mercoledì 29) del decreto Gelmini. E da oggi, gli studenti romani faranno lezione al Colosseo. Tutto confermato, anche dal governo: il premier Silvio Berlusconi ha assicurato che andrà avanti sul decreto Gelmini. «Hanno usato strumentalmente la scuola» ha detto Berlusconi precisando sull'università: «Non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade». Contro l'approvazione del provvedimento Gelmini al Senato, i Cobas hanno organizzato una manifestazione a piazza Navona, a pochi passi da Palazzo Madama, a partire dalle 17 di domani, martedì. L'iniziativa proseguirà senza sosta fino al mattino dopo quando è prevista la votazione. La Rete degli studenti lancia lo slogan «Avanziamo dei diritti» ed annuncia che da domani, in tutta Italia, «ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato. Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari».Ma il culmine delle proteste è per giovedì 30, giorno in cui, in tutta Italia, sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione di docenti, studenti medi ed universitari contro il progetto governativo. Per il leader radicale, Marco Pannella, «la rivolta di professori e studenti è in realtà una rivolta contro la finanziaria di Tremonti, quella da otto minuti». Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, invita il governo a «far parlare le famiglie, far dire loro cosa vogliono». Anche il numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani, auspica l'avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali e la sospensione del decreto. Lapidario il commento di Antonio Di Pietro (Idv): «Ci hanno fatto vedere il grembiulino, il voto in condotta, ma si sono fregati la polpa, cioè otto miliardi di euro».Contro i provvedimenti del governo sulla scuola si è espresso anche il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), la cui assemblea ha votato una mozione che boccia senza appello i decreti Gelmini: «I contenuti non sembrano essere il frutto di un chiaro e coerente disegno pedagogico». Teodoro Buontempo, presidente de La Destra, giudica «inquietante il silenzio dell'organizzazione giovanile di An di fronte alle sprovvedute iniziative della Gelmini e alle dichiarazioni del tutto irresponsabili di Berlusconi».Proteste senza sosta anche negli atenei. Gli studenti di Tor Vergata hanno provocatoriamente messo in vendita, per appena un euro e 50 centesimi, sul sito e-Bay la propria università. E ieri hanno raggiunto la centrale piazza dei Cinquecento, a Roma, in camice bianco e libri in mano. Una protesta creativa che ha l'obiettivo di «far conoscere alla popolazione il tragico futuro dell'università italiana». La facoltà di Fisica de "La Sapienza", occupata da giorni, ha aperto alle famiglie per mostrare loro le esercitazioni e sperimentazioni della materia.

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ELENA ROMANAZZI ROMA. NON MOLLANO GLI STUDENTI E NON MOLLANO I SINDACATI. E L'ESECUTIVO NON ... (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (Circondario Sud1)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

ELENA ROMANAZZI Roma. Non mollano gli studenti e non mollano i sindacati. E l'esecutivo non cede di un millimetro. La protesta contro il decreto del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, va avanti. E a partire da oggi le manifestazioni si moltiplicheranno in tutte le città italiane. Se senatori e deputati del Pdl andranno in giro nelle scuole dei loro collegi elettorali a distribuire e a spiegare il senso delle misure, sul fronte opposto le parti sociali, i docenti, le famiglie e soprattutto i giovani studenti, affilano le unghie in vista dell'approvazione del decreto al Senato (i Cobas a partire da domani pomeriggio stazioneranno a piazza Navona) prevista per mercoledì e dello sciopero generale del 30 proclamato da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda. Muro contro muro. Il ministro Gelmini non ha alcuna intenzione di tornare indietro. Malgrado le richieste pressanti dei sindacati e anche del mondo della scuola. Gugliemo Epifani, leader della Cgil e Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl chiedono al governo di sospendere il decreto e di riaprire il confronto. «Sebbene la mediazione non sia facile - spiega Epifani - è indispensabile trovare un punto di dialogo evitando il muro contro muro». Bonanni incalza: «L'esecutivo dovrebbe far parlare le famiglie, far dire loro cosa vogliono, solo dopo questo confronto si può tentare una mediazione». Se mediazione ci sarà, sarà sui regolamenti attuativi della riforma. Il tempo stringe. Il decreto, in aula da domani per l'approvazione definitiva, pur essendo accompagnato da una valanga di emendamenti dell'opposizione andrà spedito. Tempi contingentati, votazioni a raffica, una dietro l'altra e senatori del Pdl inchiodati sulle sedie perché nessun emendamento deve passare. Il Viminale segue con attenzione la situazione. I prossimi giorni lo schieramento di forze dell'ordine proprio dove sono organizzate le manifestazioni, soprattutto quella che vedrà i Cobas e la Rete degli studenti vicino al Senato, sarà imponente ma l'ordine impartito sarebbe stato chiaro: lo scontro va evitato. I licei restano occupati. Le Università anche. Gli studenti di Tor Vergata, provocatoriamente hanno messo in vendita su e-Bay, a un euro e 50 centesimi la propria università. La facoltà di Fisica della Sapienza, occupata da giorni, ieri ha aperto le porte alle famiglie e agli alunni delle elementari per mostrare loro gli esperimenti di chimica, fisica, matematica e medicina. Alla normale di Pisa, fiore all'occhiello degli atenei italiani, è apparso ieri un grande striscione con la scritta «un Paese vale quanto ciò che ricerca». La riforma targata Gelmini è stata, anche ieri, duramente criticata. Tuona Marco Pannella,a leader dei radicali: «La rivolta di professori e studenti è in realtà una rivolta contro la finanziaria di Tremonti, quella da otto minuti». Antonio Di Pietro, leader dell'Idv è lapidario: «Ci hanno fatto vedere il grembiulino, il voto in condotta, ma si sono fregati la polpa, cioè otto miliardi di euro». I primi risparmi del comparto scuola li annuncia con enfasi il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta: «A settembre nel solo comparto della scuola si è registrato una riduzione del tasso di assenteismo del 44,7% con un risparmio di 70 milioni di euro per mancate supplenze». Contro i provvedimenti del governo si è espresso anche il Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale), la cui assemblea ha votato una mozione che boccia senza appello i decreti Gelmini: «I contenuti non sembrano essere il frutto di un chiaro e coerente disegno pedagogico e non manifestano alcuna finalità educativa». I cattolici dicono un «no» deciso ai tagli («spendere meno non è spendere meglio») e alle classi-ponte per gli immigrati («condurrebbero a risultati opposti rispetto all'obiettivo dell'integrazione e della cittadinanza»). Per queste ragione l'associazione chiede il ritiro del decreto e la trasformazione in un disegno di legge.

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RIFORMA: VOTAZIONI A RAFFICA SUL DECRETO MURO CONTRO MURO GELMINI-STUDENTI (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (Circondario Sud1)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Riforma: votazioni a raffica sul decreto muro contro muro Gelmini-studenti

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SCUOLA, SCATTA LA SETTIMANA PIù CALDA (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (City)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

DOPO LA NOTTE BIANCA, VIA A NUOVI SIT-IN E CORTEI CONTRO LA RIFORMA GELMINI Scuola, scatta la settimana più calda

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TERESA BARTOLI ROMA. CON LA SINISTRA DELLE FROTTOLE NON SI PUò DIALOGARE O COLLA... (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

TERESA BARTOLI Roma. Con «la sinistra delle frottole» non si può dialogare o collaborare. Silvio Berlusconi chiude la porta. Walter Veltroni, dice, può solo «rassegnarsi»: il Pdl governerà per cinque anni. Rientrato dalla Cina, il presidente del Consiglio esce da palazzo Grazioli proprio per rispondere al segretario del Pd, dire la sua su una manifestazione di cui dice - malgrado sia difficile credergli - «non ho visto le immagini ma solo letto i dati della questura di Roma». Il governo va avanti per la sua strada, da solo. Al massimo augurandosi che l'opposizione aggiunga i suoi voti a quelli della maggioranza «per il bene del paese». Perché il dialogo «con una opposizione ragionevole e democratica sì, ma con questa è assolutamente impossibile». Sia sulla crisi economica internazionale - come aveva invece suggerito il segretario del Pd - sia sul decreto Gelmini sulla scuola che non sarà certo ritirato. Berlusconi liquida come «insulsaggini» non degne di risposta le parole con cui Veltroni, al Circo Massimo, aveva parlato di un'Italia migliore di chi la governa. E, fidandosi evidentemente dei dati della questura e di quel che gli hanno riferito i suoi, attacca duro: «Non posso che dire, come hanno già detto altri, che questa è la sinistra delle frottole, delle invettive, delle calunnie». Per carità, quella di sabato è stata «una manifestazione certamente democratica, ma la più grande dimostrazione democratica c'è stata il 13 e 14 aprile. Il Paese ci ha dato una grande maggioranza e noi siamo obbligati e impegnati a realizzare il nostro programma». Il guaio è - secondo Berlusconi - che il centrosinistra «non sa perdere». «Per cinque anni - incalza - noi governeremo. C'è stato dato un mandato con una grande maggioranza e tutti i sondaggi ce ne danno una ancora maggiore. Io sono al 72 per cento di gradimento». Quindi, il centrosinistra «continui a sgambettare in televisione, a dire le solite insulsaggini. Non faranno che continuare a perdere consenso anche di chi oggi è dalla loro parte». Poi, il consiglio: Veltroni «invece di manifestare farebbe meglio a riposarsi per prepararsi ad una bella campagna elettorale tra cinque anni e lasciarci lavorare meglio e con più profitto per gli italiani». E non torni con Di Pietro, «il malvagio» che ha arrestato e «rovinato la vita» a «quindici innocenti». Il premier nega di esser tropo duro - «ho solo risposto» - e assicura che, fosse per lui, il dialogo si farebbe. Ma «questa è l'opposizione che sfortunatamente ci troviamo» e con la quale «avremo il solito rapporto»: «Se vorranno unirsi a noi per votare i provvedimenti nell'interesse del paese, sono i benvenuti». Come eventuali suggerimenti «utili». Ma «finora abbiamo ricevuto solo critiche». Come sulla scuola: «Hanno usato strumentalmente la scuola. Pensate all'università: non abbiamo ancora fatto nulla e già ci hanno mosso critiche e mosso gli studenti nelle strade con una strumentalizzazione difficilmente definibile anche di studenti e bambini». Dunque il governo va avanti «qualunque cosa dica Veltroni». Eppure entrando nel dettaglio dei problemi aperti, Berlusconi annuncia che il governo adotterà qualcuna delle misure indicate come necessarie proprio dal leader del Pd. Intanto, «il governo sta già lavorando per sostenere le imprese e fare ciò che i conti pubblici renderanno possibile anche per le retribuzioni». Lo dice rispondendo al segretario della Cgil Guglielmo Epifani. In settimana, dice, vi sarà un «approfondimento» con il ministro Scajola. Che aveva parlato di seicento milioni per il fondo di garanzia per la piccola e media impresa e di interventi su salari e retribuzioni per fronteggiare la crisi. Berlusconi dunque conferma la linea del Pdl: la manifestazione è stata «un flop» (parole di Cicchitto e Gasparri) e con l'opposizione non c'è dialogo. In assoluta controtendenza, il solo ministro leghista Roberto Calderoli ieri ha invece detto che le riforme - pensava ovviamente al «suo» federalismo - vanno «fatte assieme». Ricevendo il plauso del presidente del Senato Renato Schifani.

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SEGUE DALLA PRIMA. (sezione: Scuola)

( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

SEGUE DALLA PRIMA McCainIn effetti le elezioni americane si svolgono in un modo molto diverso da quelle europee e ciò rende problematiche le previsioni anche nel Paese delle statistiche e dei sondaggi. Si calcola che alla vigilia del fatidico martedì, quasi un terzo degli aventi diritto avrà già votato, o per corrispondenza o al seggio (in quegli Stati dove è ammesso il voto anticipato). Dei molteplici sistemi di espressione del voto, tanti quanti gli Stati e le Contee, si è già detto; qualche giorno fa il corrispondente di un giornale europeo osservava che un gruppo di votanti stavano riempiendo un modulo (la scheda) in pubblico, dando piena pubblicità alle proprie scelte, cosa che da noi è appena il caso di dirlo, porterebbe all'annullamento del voto. Il giorno delle elezioni, da tempo immemorabile il primo martedì di novembre, giorno lavorativo, i votanti avranno poche ore per il voto, le urne si chiudono in genere alle 18,00, alcuni dovranno fare chilometri alla ricerca di una sezione elettorale, dove con molta probabilità li attenderà una lunga coda. In queste condizioni è comprensibile che gli opinionisti siano cauti. È noto che grazie ad una eccellente organizzazione messa su con la partecipazione di migliaia di volontari, Barak Obama è riusciti ad ottenere la registrazione di milioni di nuovi elettori di fede democratica, ma a prescindere dalle contestazioni sulla legalità delle iscrizioni che i repubblicani stanno sollevando specie negli Stati in bilico, molti si chiedono se i nuovi iscritti avranno la volontà e troveranno il tempo per andare a votare.C'è poi il famoso effetto Bradley, dal nome del sindaco di colore di Los Angeles che dopo aver governato, bene, la metropoli californiana per un ventennio, nel 1982 concorse al governatorato della California. Partito nettamente favorito, fu tradito nel segreto dell'urna da chi, pur avendo negato di avere pregiudizi contro un governatore nero, gli votò contro per motivi razziali. Ciò avveniva un quarto di secolo fa; da allora molte cose sono cambiate, in meglio nei rapporti interraziali, ma i numerosi episodi di intolleranza nei confronti del candidato democratico avvenuti in queste ultime settimane e sottaciuti dalla stampa internazionale, dimostrano che sono ancora molti in America coloro che non vogliono un nero alla Casa Bianca. Ma nonostante tutte queste riserve e nonostante l'altalena dei sondaggi è ormai diffuso a livello della elite la sensazione che Obama abbia guadagnato un vantaggio incolmabile su McCain. A sostegno di questa ipotesi c'è fra gli altri il parere di uno che di politica se ne intende Henry Kissinger, repubblicano, consigliere e segretario di Stato di presidenti repubblicani, da qualche giorno in una serie di accorate dichiarazioni dà Obama sicuro vincente. C'è da chiedersi se non sia un tentativo dell'ultimo momento per suscitare una sorge di natura politica nell'opinione conservatrice al fine di rispondere alla mobilitazione democratica con una repubblicana. Ma anche la maggioranza della stampa sembra riconoscere che la sorte del candidato repubblicano è ormai segnata. Un guru conservatore già da tempo schierato con Obama, quel Francis Fukuyama che al momento della caduta del comunismo profetizzò la fine della storia, preannuncia che l'America di Barak Obama somiglierà molto all'Europa, perché verrà un intervento dello Stato sempre più incisivo e un revival del sindacato che oggi rappresenta appena il 7\% dei lavoratori americani; uno scenario di forte rilancio dei temi sociali quello delineato da Fukuyama che non esclude una ripresa della conflittualità fra capitale e lavoro e che in ogni caso segna la fine di quell'epoca reganiana che insieme al trionfo del mercato ha assicurato al Paese un lungo periodo di pace sociale.Più interessati alla politica internazionale gli osservatori europei e soprattutto quelli nostrani, che prevedono o auspicano nuovi legami con l'America di Obama. La trionfale accoglienza tributata al senatore dell'Illinois durante il suo recente viaggio in alcune delle capitali del nostro continente e la tradizione di un Partito democratico che ha sempre privilegiato le relazioni con l'Europa sembrano dar ragione all'uno e agli altri, ma c'è anche chi mette in guardia da previsioni premature. L'attuale crisi epocale della finanza e dell'economia, alla fine di un decorso che non sarà breve e che è certamente imprevedibile nei suoi effetti finali, potrebbe creare nuovi interessi e nuovi equilibri. La politica estera mossa oggi più che in qualsiasi altro momento storico da interessi economici non potrebbe non registrargli.Giuseppe MammarellaIl PapaSi è a torto considerato i conflitti religiosi come affare interno degli ordinamenti statali. Dopo i secoli delle crociate e delle guerre di religione, le ideologie della modernità, e in particolare quelle che hanno supportato il conflitto di classe nella dimensione internazionale, sia per l'adozione dell'ateismo proprio a materialismo scientifico, sia del secolarismo razionalistico, avevano spento o soltanto occultato le cause religiose di scontri interni o internazionali. L'adozione del principio di laicità nella gran parte degli Stati costituzionali e l'estendersi della tutela dei diritti umani, tra cui quello alla libera professione del culto, ha lasciato forse cadere la vigilanza di taluni governi sul riemergere nelle popolazioni della intolleranza religiosa.É difficile non immaginare che ragioni politiche non abbiano dato esca al fanatismo che caratterizza gruppi interni a fedi tradizionali, potenzialmente ostili ad attività missionarie di proselitismo e di promozione umanitaria di religioni mondiali, pacifiste e universaliste, quale quella cristiana. E se così è, l'incapacità dei governi di ristabilire tolleranza e ordine nei propri territori e tra i propri cittadini e sudditi, va non solo stigmatizzata e sanzionata nelle competenti sedi della comunità internazionale degli Stati, politiche e giurisdizionali, ma stimolata e aiutata dall'opinione pubblica che con le informazione dei media è raggiunta in tutti i Paesi civili della terra. Le persecuzioni di minoranze religiose non offendono solo le comunità di fede a cui esse appartengono, ma l'intera civiltà del mondo che ha acquisito la forma giuridico-costituzionale della laicità. Dunque è il momento che l'Onu si faccia promotore di ogni iniziativa utile a scongiurare una nuova insidia alla credibilità del sistema dei diritti umani, che fu voluto nella dichiarazione universale del 1948 come fondamento dell'ordine mondiale, dopo l'immane eccidio delle guerre ideologiche.Sugli scenari attuali grava l'ammonimento che viene dalle analisi di Samuel Actingthon sui conflitti di civiltà. Guerra santa, terrorismo diffuso, xenofobia, razzismo e ora persecuzioni di inermi e pacifiche minoranze cristiane, possono essere ombre avanzanti di scontri di civiltà. L'appello rinnovato da Benedetto XVI perché i governi direttamente interessati agiscano in nome della libertà religiosa e della tolleranza alle religioni, ha valenza politica, perché richiama la protezione di un diritto umano. Ne ha un'altra autenticamente religiosa, perché quali che siano state le deviazioni del passato il cristianesimo propone l'annuncio di fede, non lo impone. Il dialogo interreligioso presuppone nelle società multiculturali la convivenza e il confronto pacifico delle religiosi, liberate da ogni forma di discriminazione e di odio reciproco.È confortante, per il nostro Paese, che mentre il Papa parlava, un'assemblea di un movimento di intellettuali cattolici votava un documento in cui si legge anche questo passaggio, che se va accettata «la realtà che le religioni sono ormai parte della sfera pubblica, va altrettanto accettato l'assunto che i principi fondanti della democrazia, il dialogo e non l'intolleranza, i diritti per tutti e non i privilegi per alcuni, gli uguali obblighi in cui si compendia la virtù civica, vanno salvaguardati non riducendo al silenzio le religioni, ma rendendo dialogica e non intollerante la loro compresenza nella convivenza comune». Una democrazia laica non può dare spazio ad assoluti inconciliabili fatti valere con la violenza, «perché gli assoluti delle democrazie sono la dignità della persona, la libertà della coscienza, l'eguaglianza, il rispetto dei diritti di tutti e quindi la pace, che è a sua volta legata alla capacità di capire e non negare le buone ragioni degli altri».Francesco Paolo CasavolaEducareL'aumentare il numero di classi per insegnante rende peraltro anche più difficile, per ammissione di molte, ricordare il nome stesso di tutti i piccoli. Ma se la maestra non si ricorda nemmeno i nomi, che senso di identità e di valore può trasmettere ai bambini che segue? L'aumento del numero di materie, che avrà certamente gratificato il narcisismo di qualche legislatore precedente, ha portato ad una minore attenzione alle materie fondamentali. L'uso dell'italiano è oggi mediamente penoso, per grammatica e sintassi, a meno che la famiglia non educhi in parallelo, e fin da piccoli, ad un uso appropriato del linguaggio. Oppure che qualche insegnante ancora appassionata/o del proprio lavoro non ci metta l'anima per trasmettere ai propri allievi il gusto della parola scelta con cura, per vestire ed esprimere in modo ineccepibile il proprio sentire. Non si tratta di essere fanatici dello stile, ma di qualcosa di molto più profondo: la parola è espressione del pensiero. Per parlare bene bisogna, prima ancora, pensare benissimo.Sulla matematica, poi, è meglio sorvolare. Con la complicità dell'uso delle calcolatrici, oggi molti bambini e adolescenti non sanno fare a mente nemmeno le operazioni più semplici.E l'educazione? Osservate come si comportano molti ragazzi e ragazze, anche in classe. Quanto bullismo, quanta maleducazione, quanta arroganza, limpidamente ripresi dai telefonini sempre accesi (ma a scuola non dovevano restare spenti?). Bene, benissimo ha fatto il Ministro Gelmini a far riemergere dal passato il voto in condotta. E anche a riprendere il principio chiave secondo cui un basso voto nel comportamento comporta la bocciatura. Non aver acquisito i fondamentali del vivere civile di cui il comportamento scolastico è specchio e palestra giustamente deve essere stigmatizzato. Una cifra semplice, secca, sintetica, che traduca in modo indiscutibilmente chiaro come si comporti il bambino o l'adolescente a scuola. Bene la divisa, per ridare un minimo di decoro ad abbigliamenti variegati, dallo sciatto al provocante, più adeguati alle discoteche che non alla palestra della mente. Riprenderei l'ottima abitudine di alzarsi in classe e salutare, quando l'insegnante entra, come segno di rispetto per il ruolo, oltre che per la persona, come del resto ha richiesto il Presidente Sarkozy in Francia.E suggerirei al nostro coraggioso ministro di rilanciare il valore dell'apprendimento a memoria, dalle tabelline alle poesie. Questo tanto vituperato esercizio si basa su un principio fondamentale dell'apprendere: la ripetizione. Apri la mente a quel ch'io ti paleso/ e fermalvi entro; che non fa scienza/ senza lo ritenere, avere inteso. Questo lo diceva già Dante (Paradiso, canto V, vv. 40-42), in tempi non sospetti. Senza memoria non esiste alcuna altra facoltà intellettiva, né alcuna scienza. Ogni capacità si affina attraverso il consolidamento delle tracce di memoria: verbali, numeriche, musicali, uditive, visive, motorie, cenestesiche, e non solo cognitive. Lo sanno tutti coloro che riescono ad eccellere, anche nello sport e nella musica, per esempio. Quante ore di allenamento, quanti chilometri, quanti esercizi, quante ripetizioni di un gesto tecnico fa un atleta per arrivare ai vertici? E quante ore passa un musicista a suonare, prima di aver assimilato perfettamente uno spartito? Perché invece a scuola, dove si apprendono i fondamentali dell'istruzione, il principio della ripetizione viene così trascurato, banalizzato o addirittura deriso? Ripetere : dal latino re-petere, chiedere di nuovo, chiedere ancora, ci stimola dunque a richiedere. Anche alla propria mente, finché un concetto, ma anche una tabellina, non siano perfettamente appresi, sedimentati, consolidati, digeriti e fatti propri. Se fossi un insegnante d'italiano, o di altre lingue, farei con i miei alunni il gioco dei segreti delle parole, alla radice dell'ètimo, l'intimo significato di un termine: per appassionarli ad andare a fondo, alla ricerca delle radici del dire, grande metafora dell'educazione ad andare a fondo di ogni cosa. Ed incoraggerei i genitori, o i nonni, ad ascoltare figli e nipoti mentre ripetono le lezioni a casa, a voce alta. Questo esercizio educa il bambino e l'adolescente a concentrarsi sull'essenziale, a verificare in concreto quanto la ripetizione di un concetto sia stata sufficiente o meno, quanto l'espressione verbale sia adeguata. Lo educa ad ascoltarsi. E, in un mondo della comunicazione come il nostro, questa palestra diventa uno strumento vincente per la vita.Se mi esprimo discretamente, per esempio, è anche merito della nonna che mi ha ascoltata mentre ripetevo le lezioni, fino alla terza liceo. E mi ricordo ancora i suoi pacati ma fermi:No, non la sai ancora bene, accanto ai così gratificanti:sì, questo l'hai proprio imparato benissimo. Il suo sorriso affettuoso e il suo sguardo soddisfatto erano una ricompensa emotiva formidabile. E il principio della ricompensa - emotiva e fisica, prima ancora che economica- è fratello gemello del principio di ripetizione, negli animali come negli umani. Ecco allora che genitori e nonni potrebbero ridiventare dinamici co-allenatori della capacità di figli e nipoti di imparare e di esprimersi in modo sempre più stringente e appassionante. Non come obbligo, ma come gusto di assaporare insieme un dialogo esclusivo. Non c'è nulla di più esaltante, ad ogni età, di essere ascoltati con attenzione e affetto, senza tempo, anche nelle lezioni. E molto disamore allo studio nasce oggi dalla tremenda solitudine in cui molti bambini e adolescenti passano i loro pomeriggi.La nostra scuola era una delle migliori del mondo. E'stata saccheggiata da una molteplicità di interventi, che a torto si sono fregiati di slogan seducenti, quali innovare, rivoluzionare, modernizzare, rendere creativi, divertirsi, diversificare. E' tempo di tornare alle regole fondamentali dell'apprendere: il principio di ripetizione, di ricompensa, l'attenzione, la concentrazione, il silenzio, di cui è alleata indispensabile una buona condotta. Regole confermate anche dai più recenti studi di neurobiologia, etologia e psicologia.Anche per questo fa bene il ministro Gelmini a continuare per la sua strada migliorativa della nostra scuola, nonostante attacchi, insulti e vituperi. Mostra al contempo coraggio e capacità di resistenza a quel perniciosissimo virus moderno che è la ricerca del consenso di tutti, a tutti i costi. I cambiamenti creano sempre anticorpi, resistenze, battaglie. Ma se ci si sente di essere nel giusto, è doveroso continuare nel cammino intrapreso. E fanno male gli studenti che si rifiutano di dialogare con lei. L'educazione al confronto è il sale di una società democratica. Perché i democratici, in questi giorni difficili di scioperi e dimostrazioni, sembrano averlo dimenticato?Alessandra Graziottinwww.alessandragraziottin.it

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DIANA CATALDO CORRE SUL WEB LA PROTESTA DEI PROF NAPOLETANI. ANCHE I DOCENTI PRENDONO POSIZIONE C... (sezione: Scuola)

( da "Mattino, Il (Salerno)" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

DIANA CATALDO Corre sul web la protesta dei prof napoletani. Anche i docenti prendono posizione contro la riforma Gelmini, e in rete fioccano attestati di dissenso. Le occupazioni delle scuole no, non le condividono, ma sui contenuti della protesta non si discute. I docenti del Vico in un documento sul sito del liceo si dicono indignati «di fronte agli interventi del Governo in materia scolastica per il grave attacco alla democrazia perpetrato con l'abuso del decreto legge». E si dicono disponibili «a partecipare ad ogni momento di dialogo ed elaborazione nel merito dei temi affrontati dal movimento degli studenti». I lavoratori dell'Isis Margherita di Savoia, invece, indirizzano il loro documento anche al direttore scolastico regionale: «La cosa che più ci indigna è che questa pseudo-riforma sia stata varata senza consultare chi nella scuola e per la scuola lavora». E concludono chiedendo il ritiro della legge 133, del decreto legge 137 e l'apertura di un confronto. I docenti dell'Itc Caruso parlano di «provvedimenti che non scaturiscono da un serio esame dei bisogni dei giovani di oggi ma hanno solo lo scopo di ridurre la spesa». Critici, tra gli altri, anche i documenti dei professori del liceo Genovesi, del Pansini, del Convitto e del liceo Bruno di Arzano.

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Sul palco solo "lui"... (sezione: Scuola)

( da "Napoli.com" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

27/10/2008 Sul palco solo ?lui?... di Barbara Casalegno Erano duemilioni e cinquecentomila, o più verosimilmente meno di 200mila gli ?spettatori? dello show di Veltroni al Circo Massimo di Roma? In attesa di risultati da parte dei ?ragionieri dello spazio? per sapere quanti centimetri occupa un uomo che sta in piedi, o una donna o un bambino un solo numero è certo: 1 (uno solo) sul palco del Partito Democratico, dietro - a una quarantina di metri - il Partito Democratico, cioè quelli che hanno la tessera, che ci lavorano e che fanno parte di quel ?partito ombra?, che al Circo Massimo sono apparse come le tre scimmiette: che non devono vedere, non devono sentire, non devono parlare. Chi è ?uno?? Uno che si chiama Ualter, il buttafuori di Prodi da Bologna. Ahò? meglio dirla ?alla romana?: il signor ?uno? era quello che parlava alla gente avvolta nelle bandiere e che non s?è vortato manco una sola volta a guardar i compagnucci suoi che ha tenuto a distanza. Ammassati come sardine nelle scatolette. Ahò? per dirla anche alla maniera dei suoi amici comici? sto impunito li ha tenuti lì in piedi che neanche se potevano vortà perchè per farsi riprendere dalla tivvù facevano a cazzotti e affollavano il centro der parco. Una donna corta, che invece di camminà roteava, e messa bene a chili di carne? se la volevano magnà? se presentata con la maschera per non farsi riconoscere? ma che c?è venuta a fà? forse pensava di aver sbagliato la città e la piazza e ha risolto il suo problema comprendosi il vorto per la vergogna. Ah Bindi, non te stà a preoccupà, nun hai sbagliato, stai a Roma dove c?è un governo novo e te ritrovi in quella piazza dove il ?relatore? che sta sul parco ci ha perduto pure il municipio? ma nun se ne vole proprio capacità. A proposito di bandiere: se erano 2milioni e 500mila gli ?spettatori? poiché ai varchi ne consegnavano due a persona ne hanno comprato cinque milioni? ?Uno per tutti e tutti per se stessi?, la nova guasconata. Si notano anche Fassino e Rutelli, il primo grazie alla sua altezza e il secondo perché è quello che spinge gli altri per guadagnare un po' di centimetri per farsi immortalare. Per Rutelli, suon di trombe per grazie ricevute?. Grazie alle grandi culture? (colture?) del Mal Paese. Non si vedeva da un po? di mesi. Eppure con Fassino ha costruito il Partito Democratico, notte e giorno in tivvù a battagliare e lunghi viaggi in giro per l?Italia in veste di rappresentanti di una nuova politica per salvare la nazione, la patria, il paese e per cacciare Prodi e Berlusconi. Però Rutelli, il ?bello guaglione? che quando era iscritto al Partito Radicale arrivava in bicicletta nella sede di Pannella e strappava applausi e riempiva le menti di emozioni, perchè non amava ammorbare l?aria con i motori, ha avuto il tempo di raccontare ai vicini sul ?palco degli ospiti? di aver inviato un suo intervento a ?Il Giornale? in risposta ad alcuni deplorevoli servizi così titolati: ?Vanno in piazza per la scuola pubblica, ma mandano i figli in quella privata?. ?Siete spregevoli ? scrive Rutelli al direttore Giordano (lettera e risposta pubblicate domenica 26 ottobre pagina 6) ? perché usate i nostri figli a fini politici?. E il Giornale: ?Guardi le foto dei vari cortei e pensi alla pagliuzza e alla trave? non hanno nemmeno 7 anni e sono già in piazza a protestare contro la Gelmini? chi ce li ha portati? Indovinate un po??! I ?fantasmi? di Veltroni hanno organizzato in tutte le regioni staffette di senatori per aizzare gli studenti. Una tal Pina Piccierno o Piccienno, o Picierno, ministro ombra delle poliche giovanili, pare cresciuta politicamente alla corte di De Mita, dice: ?un paese in cui studiare è il privilegio di una èlite è un paese più ingiusto? (di quale paese parla, noi veramente la ?p? l?abbiamo messa di minuscolo, perché il p-a-e-s-e? evidentemente è tutto suo?). Se chiedi agli ex prodiani ora veltroniani: ma tuo figlio dove lo mandi a scuola? Da Melandri a Rutelli (guarda un po?? c?è ancora lui? il bello guaglione) da Nanni Moretti a Santoro, da Finocchiaro ad Adinolfi i figli li mandano a studiare nelle scuole private. Come il costosissimo Liceo Chateaubriand o la prestigiosa Ambrit-Rome International School. Scuole dove proteste ed occupazioni sono bandite, ti cacciano subito, altro che 5 o 7 in condotta. E Fioroni, l?ex titolare dell? (i)struzione (minuscolo?) dove li manda i figli a scuola? Al ?Liceo Cardinal Aragonesi, una congregazione religiosa fondata due secoli fa da San Marcellino Champagnat: iscrizione 340 euro, 900 euro a trimestre, per un anno di lezioni servono 2.700 euro più spese didattiche, ogni studente ha un computer, può disporre di un laboratorio con aule di proiezioni multimediali, palestre e una biblioteca. E da grande già ci ha il posto assicurato. Papà Fioroni, o papa Fioroni, dove è andato a scuola? Da Chantignat. E... te pare!!!

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La Gelmini, la protesta degli studenti e il suo nuovo guru: Obama (sezione: Scuola)

( da "Blogosfere" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Ott 0827 La Gelmini, la protesta degli studenti e il suo nuovo guru: Obama Pubblicato da Francesca A., Blogosfere staff alle 14:14 in Politiche culturali Siamo in guerra. La causa della protesta è ancora ignota a tanti manifestanti che pur di infamare ministri, annessi e connessi scendono in piazza e occupano senza entrare nel merito (a differenza della maestra pubblicata da DestradiPopolo). Oggi la flagellante dell'Istruzione italiana, i cui occhiali stanno suscitando più antipatie della riforma, si confessa al Corriere della Sera e, anzichè perdersi nelle polemiche italiane, guarda ai grandi leader. Il mio modello è Barack Obama, spiega la Ministra, che nel suo programma prevede gli incentivi al merito per gli insegnanti. E il Pd? Quelli sono ingessati, mai propositivi (come darle torto? Basta guardare la manifestazione di sabato al Circo Massimo). E lo sciopero del 30 è un rito della sinistra. Continua a leggere su Blogosfere Politica e Società

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Studenti in piazza: "La Gelmini vuol giocare a nascondino" (sezione: Scuola)

( da "Varesenews" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Gallarate - Oltre 200 tra ragazzi ed insegnanti davanti al Teatro Condominio dove il ministro sarebbe dovuto intervenire a Duemlilalibri. Striscioni e slogan scanditi per tutto il pomeriggio Studenti in piazza: ?La Gelmini vuol giocare a nascondino? Avevano fatto una promessa: ministro o no, gli studenti sarebbero scesi in piazza per far valere le loro ragioni. E lunedì 27 ottobre dalle prime ore del pomeriggio (poco più di un?ora dopo essere usciti da scuola) l?hanno mantenuta. Oltre duecento le persone che si sono radunate davanti al Teatro Condominio, dove Mariastella Gelmini avrebbe dovuto parlare di ?libri e scuola? in un incontro nell?ambito della fiera Duemilalibri. Il ministro ha dato forfait venerdì scorso, ufficialmente per impegni legati all?approvazione dei decreti che portano il suo nome. Ma chi vive la scuola, studenti e insegnanti si sono fatti sentire. In prima fila, veri protagonisti della protesta, gli studenti delle scuole superiori, riuniti nel Coordinamento Studenti e nella Unione degli studenti: ai gruppetti degli istituti gallaratesi si sono aggiunti (numerosi e ben organizzati) i ragazzi di Varese. Una presenza cospicua in orario extrascolastico per rispondere anche a chi li accusa di essere fannulloni in erba: «Vogliamo far vedere a tutti che siamo informati, che non è vero che siamo in piazza a protestare solo per perdere ore di lezione - dice Giulia Provasoli, studentessa universitaria -. Noi teniamo alla nostra scuola, volgiamo che si veda e che lo capisca chi ci accusa di essere facinorosi o disinformati: fossimo così, saremmo stati a casa a dormire». A dar loro manforte anche alcuni  studenti universitari e qualche laureato che in Università ci lavora. Qua e là intorno al teatro Condominio gli striscioni pieni di slogan, da quelli polemici verso le minacce di Palazzo Chigi (?c?è chi usa i manganelli, noi usiamo i nostri cervelli?) all?ormai classico ?La vostra crisi non la pagheremo noi?, certezza ripetuta di una generazione insicura ma determinata; dalle accuse a Tremonti artefice dei tagli contenuti nel decreto («mascherato da riforma») all?ironico slogan ad hoc ? La Gelmini vuol giocare a nascondino?: «Non ci è piaciuto il forfait della Gelmini avrebbe dovuto venire qui e rispondere alle nostre domande e sollecitazioni ? commenta Carlo Andrea Benetti, rappresentate d'istituto dei licei gallaratesi e coordinatore dell'Unione studenti di Gallarate -. Vogliamo un confronto, è stato promesso più volte, ma poi fanno tutto senza chiedere a chi la scuola la vive. Non ci piace la privatizzazione che si vuole imporre alla scuola e all'Università. Vogliamo spazi di discussione aperti, una scuola pubblica e accessibile». A fianco dei ragazzi - contestatori con la kefya e ragazzine allegre con lo zaino colorato - i lavoratori della scuola: alcuni si sono riuniti a pochi passi sotto le bandiere dei sindacati (rappresentate tutte le sigle, confederali e di base), mentre molti insegnati si sono mischiati ai ragazzi, gli uni accanto agli altri come nei giorni di scuola: «Non ci piacciono i tagli, l'omologazione che si vuole calare dall'alto, la fine del tempo pieno, la penalizzazione della scuola nel suo complesso», spiega Patrizia Foglia, una delle professoresse del liceo classico e scientifico di Gallarate presenti. Defilata infine la presenza dei militanti di Rifondazione Comunista, scesi in piazza senza bandiere. Il presidio è stato vegliato a distanza e con discrezione da un ridotto numero di agenti di polizia e carabinieri. Del resto c?era poco da temere da una piazza rumorosa, ma quanto mai pacifica, creativa e consapevole. » Galleria fotografica: Corteo contro il decreto Gelmini a Gallarate Lunedi 27 Ottobre 2008 Roberto Morandi - Tommaso Guidotti

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Scuola, conto alla rovescia (sezione: Scuola)

( da "AprileOnline.info" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Scuola, conto alla rovescia C.R., 27 ottobre 2008, 17:03 Cortei, occupazioni e iniziative "creative" come lezioni all'aperto o in diretta sul web. Si apre così, in tante città italiane, la settimana decisiva per il movimento che si oppone al decreto del ministro Mariastella Gelmini e che dovrebbe essere approvato definitivamente il 29 ottobre Mancano solo due giorni allo scadere del decreto taglia scuola, promosso dal ministro Gelmini su dettatura di Tremonti , e che per entrare in vigore dovrebbe essere approvato dal Senato entro il 29 ottobre. Mentre Pd e Italia dei Valori tornano a chiedere il ritiro del decreto come condizione sine qua non per aprire un confronto parlamentare, il governo assicura che il voto ci sarà e che il decreto - pomposamente definito riforma, ma che di riforma non ha proprio nulla - non subirà modifiche. I numeri, d'altra parte, la maggioranza li ha, salvo qualche improvvisa quanto insperata defezione dell'ultima ora, magari sulla scia di una realtà incontestabile: in piazza, per la prima volta, sinistra e destra si mescolano. Segno evidente che la norma di legge scontenta anche l'elettorato del Pdl e che la preoccupazione sul futuro dell'istruzione e della ricerca, quando si volge lo sguardo fuori dai palazzi e all'interno della scuola, non ha colore politico. Un Paese che guarda al futuro investe nella scuola e nella formazione, razionalizzando la spesa, eliminando sprechi, privilegi, le 'baronie' e le gestioni disinvolte. Ma i tagli annunciati sono pesanti: all'università arriveranno 467 milioni di euro in meno. Nei prossimi cinque anni il Fondo di finanziamento si ridurrà del 10 per cento. Solo il 20 per cento dei professori che andranno in pensione verrà sostituito. Come dire: porte chiuse all'università per le nuove generazioni. Quando una Finanziaria s'approva in nove minuti e mezzo, quando il governo di un Paese in crisi trova i soldi per Alitalia e banche, com'è credibile che non si trovino soldi per garantire una scuola pubblica di qualità ed anzi si taglia proprio laddove la qualità era assicurata? Domande retoriche queste, alle quali i tanti ragazzi si sono già dati una risposta e la rabbia cresce. Perché non sono disposti ad essere svenduti in favore delle banche e della grande industria. Non vogliono essere coloro sulla cui pelle si finanziano i provvedimenti di una crisi economica che altri hanno provocato. Così, si è aperta nelle scuole e nelle università una nuova settimana di agitazioni, cortei, occupazioni e iniziative "creative" come lezioni all'aperto o in diretta sul web. Da Trento a Palermo, da Firenze a Bari, da Milano a Potenza, le maratone di studio via internet sostituiscono le aule vuote. Domani, il coordinamento "non rubateci il futuro" consegnerà al ministro Gelmini le firme della petizione per il ritiro del decreto 137 e la sospensione della legge 133. "Già duemila anni fa -spiega il Coordinamento- i tre Magi rappresentavano i diversi saperi e le diverse culture del mondo. Oggi, in una società ancora più articolata e complessa, appare impensabile che di tanti valori e conoscenze si faccia portatore una figura unica. Per questo, con un salto nel tempo, torneranno i Re Magi a rappresentare il mondo della Scuola, dell'Università e dei Migranti per dire no al Maestro unico e si alla multidisciplinarità, no alle classi ponte e si all'incontro di culture, no ai tagli all'università e si all'investimento nella ricerca". E sempre a Roma, gli studenti del quarto municipio che manifestano davanti a palazzo Madama chiedono ai giornalisti: "Si può assistere ai lavori dell'aula?". In particolare, "alla seduta di mercoledì prossimo quando il decreto dovrebbe essere licenziato?". "Sì, si può, ma ricordatevi che dovrete indossare giacca e cravatta, altrimenti non vi fanno entrare", è la risposta che attendevano. Immediato il passaparola e la conferma: "Bene, allora mercoledì una nostra delegazione, in giacca e cravatta, sarà presente nella tribuna dell'aula del Senato" . Tanto per "vederli bene in volto quelli che voteranno per tagliarci le ali".

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La speranza del Psi: una sinistra riformista (sezione: Scuola)

( da "AprileOnline.info" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

La speranza del Psi: una sinistra riformista Claudio Benvenuti, 27 ottobre 2008, 11:06 Interviste Con Riccardo Nencini, segretario nazionale del Partito socialista, abbiamo discusso della prospettiva politica a cui guarda la sua formazione e del rapporto con i democratici. Un confronto ripartito di recente e che aveva due pregiudiziali: il rispetto dell'autonomia socialista e l'addio a Di Pietro Da Padova, Riccardo Nencini ha rilanciato la collaborazione programmatica con il Partito Democratico per la costruzione di una nuova sinistra riformista, basata su due condizioni principali: il rispetto dell'autonomia socialista e l'addio a Di Pietro. Nello stesso giorno della manifestazione organizzata a Roma dal Pd, il segretario del PS ha partecipato all'assemblea "I socialisti incontrano il Veneto" dove ha esposto la campagna per la raccolta delle firme per le quattro proposte di legge di iniziativa popolare riguardanti l'elezione di un'assemblea costituente, il contrasto alla precarietà, la lotta al carovita e l'istituzione dei pacs. Nel suo discorso agli iscritti e simpatizzanti socialisti veneti, Nencini ha dedicato molto spazio alla scuola pubblica e all'Università del nostro Paese annunciando la necessità di un confronto politico sul sistema d'istruzione italiano con le altre forze della sinistra riformista; su questo tema ha espresso la sua preoccupazione in merito alla larga condivisione dell'opinione pubblica per l'intervento della polizia per lo sgombero delle università occupate. In conclusione, ha affermato la grande necessità di una sinistra moderna in grado di accorgersi dei veri problemi dei cittadini. Segretario, le manifestazioni di studenti e docenti contro il decreto Gelmini dominano le pagine dei quotidiani. Occupazioni e lezioni in piazza, una partecipazione giovanile forse inaspettata. Quali osservazioni ne può trarre? E' una protesta giusta, fra l'altro condotta con dei metodi assolutamente democratici, apolitica. Questa mattina (sabato, ndr) sono stato a Milano, sia a Scienze Politiche che a Giurisprudenza, e non ho trovato slogan, simboli di partito: un fatto positivo e, ripeto, una protesta giusta. Domenica 12 ottobre è incominciata -nel silenzio dei grandi mezzi d'informazione- la raccolta firme per le quattro proposte di legge di iniziative popolare. Indicativamente come sta procedendo? Oggi abbiamo raggiunto circa 42mila firme, sta andando benissimo soprattutto nelle grandi città, a dicembre contiamo di aver incassato attorno alle 60-70mila firme. A breve le elezioni in Abruzzo e in diverse amministrazioni. I rapporti del PS con le altre formazioni politiche della sinistra come si configurano? Vanno migliorando con il Partito Democratico, essenzialmente per due ragioni che sono legate al soddisfacimento delle richieste che rivolgevamo ai democratici perché il confronto ripartisse: il riconoscimento dell'autonomia socialista e dall'altra parte la rottura con il partito di Di Pietro. Nel momento in cui questi due punti vengono riconosciuti come necessari e utili il dialogo può riannodarsi. A suo parere, a che punto si è arrivati nel processo di costruzione di quella sinistra riformista a cui i socialisti si stanno impegnando? Siamo all'inizio. La mia valutazione è che se la sinistra dovesse rimanere esattamente quella che si è presentata alle elezioni politiche scorse, non è nelle condizioni di vincere il confronto con il centrodestra. C'è infatti bisogno di superare l'isolamento del PD, ma soprattutto di una lettura nuova della società italiana che è profondamente cambiata. La sinistra attuale è ancora troppo legata alla società appagata e si dimentica, invece, delle gravissime difficoltà in cui si versano i giovani e i nuovi anziani. O mettiamo rispondiamo rapidamente alle necessità di queste parti rilevanti della società o, altrimenti, non siamo in grado di vincere una campagna elettorale nazionale. Ci troviamo in Veneto ed appare quasi obbligata una domanda sulla proposta federalista avanzata dal centrodestra: cosa ne pensa? Il progetto di federalismo della maggioranza ha due punti deboli. Il primo è che per essere applicata costa notevolmente, e non è tempo questo di incidere di nuovo e di più sulle tasche degli italiani. Il secondo è che non prevede il Senato delle Regioni, quindi una seconda Camera e l'abrogazione del Senato della Repubblica dove sono rappresentate le istituzioni locali, ed è una straordinaria debolezza. Vorrei ricordare a Calderoli un vecchio detto, lo slogan con il quale venne iniziata la rivoluzione americana: "il pagamento delle tasse senza rappresentanza non è giusto". Ma è esattamente quello che può succedere per l'Italia se non si crea una seconda Camera rappresentativa delle Regioni. Aggiungo che il federalismo è una delle riforme possibili, ma che molte misure si possono attuare indipendentemente da una legge di riforma; ad esempio, imprimere una maggiore efficienza nella Pubblica Amministrazione, soprattutto in quella dell'Italia meridionale, è possibile anche senza una riforma federale.

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Quello che i loggionisti non capiscono (sezione: Scuola)

( da "AprileOnline.info" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Quello che i loggionisti non capiscono Tommaso Merlo, 27 ottobre 2008, 12:59 Dibattito Il governo e il suo premier non riescono a comprendere che la protesta studentesca nasce non solo contro la politica dei tagli, ma anche dall'amarezza verso un sistema dove non è premiato il merito ma il clientelismo, dove domina precariato e occupazione dequalificata. L'istruzione è così l'ultima speranza di chi non vuole chiudere i propri sogni in un cassetto e per questo i giovani la difendono Gli studenti vengono accusati dai loggionisti benpensanti di rappresentare la continuità della parte conservatrice della società italiana, quella che si oppone al cambiamento a priori, quella che impedisce il progresso e l'innovazione a causa di complessi teoremi culturali. Sarebbero tra l'altro prigionieri del passato e vittime di una freudiana ritezione anale infantile per parola del loggionista principe, della Loggia appunto. Considerando la moltitudine di studenti rivoltosi, sicuramente nel numero ci sarà qualcuno che rispecchia l'identikit dei loggionisti, ma in generale la loro analisi colpevolizza i giovani omettendo, forse volutamente, i punti fondamentali. Innanzitutto in democrazia ogni iniziativa governativa è contestabile, ivi compresa la chiusura del rubinetto pubblico per la scuola decisa dal Ministro Tremonti e la contemporanea apertura per Fiat e banche. Per spendere meglio ci vuole una riforma mentre tagliando si spende solo di meno, e Tremonti potrebbe spendere cinque minuti per spiegarlo alla Gelmini almeno lo capisce pure lei. Ma al di là delle scelte sciagurate del Robin Hood tarocco, i loggionisti ignorano che gli studenti reagiscono anche a causa del marciume complessivo del sistema Italia. Se infatti in Italia vigesse, ad esempio, un livello decente di meritocrazia, un giovane sarebbe anche disposto a rischiare di più e accettare una situazione temporanea di precariato perchè saprebbe che, puntando sulle sue capacità e preparazione, prima o poi verrebbe premiato e la sua situazione professionale si stabilizzerebbere con livelli crescenti di responsabilità, ma questo in Italia non succede. Da noi il precariato sta diventando la normalità che persiste all'infinito mentre vige un sistema clientelare di distribuzione del lavoro, solo quando sono finiti parenti ed amici si pesca tra gli scarti non raccomandati. E nelle posizioni che contano nel pubblico impazza la partitica e solo gli affiliati si sistemano. Un'altro fattore cruciale che giustamente alimenta la paura degli studenti è la carenza cronica di opportunità professionali qualificate sufficienti a rispondere alla domanda e alla difficoltà di crearne di nuove in maniera autonoma. E cioè un sistema statico e chiuso che premia chi ha già ed impedisce ai nuovi di trovare spazio. I loggionisti, quindi, ignorano che i giovani non sono disposti a perdere i diritti conquistati dai loro padri e superare la mentalità del posto fisso o della sicurezza che deriva, ad esempio, da un impiego pubblico, se sanno che senza di essi saranno condannati a tirare la cinghia per tutta la vita ed essere emarginati a favore delle varie caste che dominano il Belpaese. I loggionisti ignorano che l'Italia ha livelli di corruzione peggiori di molti Paesi in via di sviluppo, che regna un'imbarazzante ingiustizia sociale e un'iniqua distribuzione del reddito, che i salari sono da fame e impediscono qualsiasi progettualità e investimento sul futuro, che milioni di giovani qualificati sono costretti a consegnare le pizze a domicilio ed umiliarsi in qualche call center a telefonare casa della gente rompendogli le balle per convincerli a comprare qualcosa, e lo fanno senza nemmeno poter sperare che la situazione migliorerà, senza prospettive. In questo scenario drammatico la politica ha una responsabilità enorme sia nell'esempio che da che nei risultati che ha prodotto. Ed è ovvio che, al di là dei tagli senza logica di Tremonti, le nuove generazioni non possono accettare di veder mutilata l'istruzione, l'ultima speranza di chi non si vuole rassegnare a chiudere i propri sogni in un cassetto o subire l'ingiustizia dei privilegi. I loggionisti devono capire che se un Paese decide di saltare nel buio allora lo si fa tutti insieme, altrimenti si accende la luce della democrazia, si nominano ministri all'altezza della situazione e si permette un dibattito politico per una riforma di sistema che migliorando la qualità della formazione migliori anche tutto ciò che c'e' sopra, e quello che viene dopo.

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La morte della speranza (sezione: Scuola)

( da "AprileOnline.info" del 27-10-2008)

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La morte della speranza Pietro Ancona, 27 ottobre 2008, 11:55 Dibattito Impazza il gioco d'azzardo, con i gratta e vinci, il superenalotto, i bingo. L'unica forma di rifugio di fronte a una maggioranza che progressivamente strozza i diritti storici dei lavoratori, uccide la scuola pubblica, tiene sotto l'assedio l'opinioni pubbliche con campagne diffamatorie verso categorie intere. E l'opposizione ancora non mostra di essere una reale alternativa Ti avvicini ad un tabacchino e nel raggio di venti metri trovi gente intenda a grattare un pezzetto di carta colorata con occhi ansiosi e dita febbrili. Si tratta di povera gente, spesso poverissima che sottrae qualche euro prezioso alla sua sopravvivenza per tentare la fortuna. I bingo, introdotti nei quartieri durante un governo D'Alema, oggi saldamente controllati dalla mafia, tengono inchiodati al tavolo per giornate intere centinaia e centinaia di massaie e di pensionate. La speranza è di fare una vincita e magari comprare un chilo di carne di quella buona, bovina, non la solita coscia di pollo che non sa di niente e fa addirittura il brodino amaro. Le slot machines hanno raggiunto financo i rioni popolari, si trovano dappertutto. Spesso vengono sequestrate dalla finanza perchè truccate. Sono affollate da giovani e da stranieri, spesso da cinesi che sembra abbiano una predilizione per questo gioco quasi sempre truffaldino (i gestori svuotano le monete accumulate e lasciano qualcosina a qualche raro vincitore). Lo Stato gestisce poi grandi lotterie. Ieri è stata annunziata a Catania la vincita di cento milioni di euro (duecento miliardi di vecchie lire?) che ha fatto subito crescere la vendita di biglietti per il prossimo fatidico sei. Tra parentesi: ho qualche sospetto sulla reale esistenza di un vincitore dal momento che la vincita avviene a Catania recentemente beneficiata di un generoso intervento del governo per impedire il fallimento del Comune. Dubito che non si tratti di una simulazione. Bisognerebbe rendere obbligatoria l'identità del vincente per sapere se si tratta di una vera vincita. L'Italia ha sempre avuto il gioco, il tentare la fortuna ma mai come oggi. Il gioco era una caratteristica quasi locale di Napoli con relativi libri di cabala e interpreti dei sogni del calibro di Eduardo De Filippo. Era una espressione della cultura popolare e non era cosi triste come è diventato ai nostri giorni. La massaia fa la cresta a se stessa, risparmia sulla spese per avere qualche euro da giocare. Lo scopo principale della scommessa è quello di avere qualche soldo in più da spendere in casa. La povertà che si è abbattuta su milioni di famiglie operaie e del piccolo ceto medio è davvero pesante.Tutto aumenta di giorno in un giorno a salari e pensioni fermi e condizione generale precaria senza futuro. La tristezza, l'inquietudine, l'umiliazione sono sempre più comuni, più visibili. Intanto, la destra al governo ha messo in opera vere e proprie squadre di guastatori. Sacconi lavora intensamente alla distruzione del diritto del lavoro fino al limite estremo di intaccare diritti garantiti a livello internazionale. Attraverso lo zuccherino di qualche spicciolo in più a Natale detassa la tredicesima ed infligge un colpo terribile alle risorse del welfare mentre fa capire che solo così e non attraverso miglioramenti salariali si può ottenere qualcosa; anche le pensioni sono nel suo mirino ed in quello di Cazzola; la Gelmini taglia otto miliardi a tutto il sistema scolastico di ogni ordine e grado e prefigura il declino della scuola pubblica a vantaggio di forme selvagge di colonizzazione (fondazioni) e privatizzazioni. La sanità è stata privata dei mezzi per l'ordinaria assistenza e si avvia anche qui verso livelli bassissimi (eravamo il secondo sistema sanitario del mondo). Le pensioni sono già state ridotte a prestazioni insignificanti. I nostri figli non avranno più del trenta per cento del loro salario medio. Questi guasti vengono accompagnati da intense campagne di diffamazione dei lavoratori (fannulloni, baroni, assenteisti...) che servono a tenere ferma l'opinione pubblica e disgustarla di quanti si vuole che vengano lasciati soli ad affrontare la scure reaganiana del governo. La società liberista nella quale viviamo è un fallimento sociale, una catastrofe. Il mercato non esiste ed i cittadini consumatori debbono acconciarsi a pagare quanto viene loro richiesto dal farmacista all'assicuratore. Lo Stato colonizzato da una destra vorace riduce progressivamente i servizi pubblici dalla scuola alla sanità alle pensioni alla possibilità di accedere a posti di lavoro nuovi. Milioni e milioni di lavoratori sono ridotti al precariato ed impoveriti da salari sempre più bassi. La cosa peggiore di questa desolazione è una opposizione che, se vincesse le elezioni, farebbe più o meno le stesse cose che sta facendo questo governo di destra.

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Veltroni al Circo (sezione: Scuola)

( da "Voce d'Italia, La" del 27-10-2008)

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Scuola. Il consiglio provinciale di Ravenna vota odg che respinge il dl proposto dal governo (sezione: Scuola)

( da "Sestopotere.com" del 27-10-2008)

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Scuola. Il consiglio provinciale di Ravenna vota odg che respinge il dl proposto dal governo (27/10/2008 16:06) | (Sesto Potere) - Ravenna - 27 ottobre 2008 - Il consiglio provinciale ha approvato a maggioranza un ordine del giorno riguardante i provvedimenti del Dl Gelmini, presentato dai gruppi Pd e Rc; hanno votato contro i gruppi An e FI-PdL, astenuta l?Udc. Respinto invece un respinto l?o.d.g. sullo stesso tema, presentato dai gruppi An e FI-PdL. Nell?o.d.g. approvato si legge: “Considerato che la qualificazione del sistema scolastico e formativo è fondamentale per la crescita civile, sociale ed economica del Paese e deve rappresentare un impegno prioritario dell?azione di governo ad ogni livello istituzionale; che il buon funzionamento della scuola primaria è premessa indispensabile per ottenere un?istruzione e una formazione di qualità; che l?attuale organizzazione della scuola primaria, basata sui moduli e il tempo pieno, sulla presenza di più insegnanti per ogni classe, su valide attività laboratoriali, su un tempo-scuola di 30 o 40 ore settimanali, ha consentito di raggiungere elevati livelli educativi e formativi e una soddisfacente inclusione dei ragazzi più problematici o disabili, come attestano le verifiche sulla qualità degli apprendimenti, effettuate a livello europeo, da cui risulta che la scuola primaria italiana è ai primi posti; che tale organizzazione corrisponde ai bisogni delle famiglie con genitori che lavorano. Preso atto che il Piano programmatico sulla scuola del Ministero all?Istruzione prevede molti tagli che porteranno a 87.400 cattedre in meno e alla riduzione di personale A.T.A. (amministrativo, tecnico, ausiliario); che l?art. 64 della legge 133/08 (manovra finanziaria 2008) prevede una riduzione complessiva di risorse per la scuola di 8 miliardi di euro; che il decreto legge n. 137 del 1 settembre 2008 reintroduce il maestro unico nella scuola primaria e il ritorno a sole 24 ore settimanali di insegnamento. Ritenendo immotivati e dannosi i tagli di risorse e di personale, già attuati per quest?anno scolastico, che rischiano di compromettere le attività e i progetti più qualificanti e innovativi delle nostre scuole; estremamente grave la proposta di contro-riforma avanzata dal Ministro all?istruzione Mariastella Gelmini, che con un semplice decreto legge, a partire dal prossimo anno scolastico, intende affossare la miglior tradizione della scuola primaria italiana; si dichiara contrario ai provvedimenti proposti dal governo che determinano un generale impoverimento dell?offerta formativa delle nostre scuole, a danno soprattutto dei ragazzi provenienti dalle fasce sociali più deboli; ad un ulteriore riduzione del numero di insegnanti e di personale ATA e all?incremento del precariato; al sovraffollamento delle classi che impedisce di fatto il diritto allo studio, non consente valide attività laboratoriali, mette a rischio la sicurezza; alla riduzione del tempo dello stare a scuola e allo smantellamento del tempo pieno; chiede al governo di potenziare gli impegni per migliorare la qualità e l?efficienza dell?intero sistema scolastico e formativo italiano, garantendo investimenti certi, personale stabile, aule sicure e accoglienti, attrezzature, laboratori e palestre moderni ed efficienti; di ritirare, di conseguenza, il decreto per la scuola proposto dal ministro e gli altri provvedimenti che sottraggono risorse alla scuola pubblica; manifesta solidarietà al mondo della scuola così duramente colpito da questi provvedimenti; invita i cittadini, gli insegnanti, gli studenti a prendere tutte le iniziative tese ad affermare il valore fondamentale dell?istruzione per tutti e ad impedire che l?offerta formativa della scuola primaria italiana venga peggiorata”. Nel corso del dibattito sono intervenuti: Marta Farolfi, AN: “L?o.d.g. della maggioranza è ideologico perché incolpa il ministro Gelmini di tutto, genocidio del Darfur escluso”. Francesco Morini, capogruppo Udc: “Non si può imporre una riforma della scuola per decreto. Mi astengo su entrambi gli o.d.g. perché in politica non mi sento di tifare per l?una o l?altra parte”. Roberto Bolognesi, capogruppo Rc: “Per fare cassa questo governo riduce indiscriminatamente di ben otto miliardi le risorse per la scuola”. Guido Mondini, capogruppo PdCI: “Il decreto del governo non ha nessun intento pedagogico e si sottrae al dettato costituzionale”. Roberto Gualandi, Pd: “Non dovrebbe esserci contrapposizione su un tema come quello della riforma della scuola che richiede confronto e dialogo”. Guido Fabbri, Pd: “Dubito che le risorse tagliate alla scuola saranno reinvestite a favore degli studenti”. Massimo Mazzolani, capogruppo AN: “Il decreto Gelmini non è un disegno di riforma della scuola ma un insieme d?interventi dettati dal buon senso”. Al termine della discussione ha preso la parola, Elena Rambelli, presidente del consiglio provinciale: “Se i cosiddetti tempi scuola dovessero ridursi, le famiglie chiederanno agli enti locali di mettere a punto servizi di post scuola, di prescuola, di nuovi trasporti scolastici. Lo Stato deve quindi sostenere gli enti locali nella gestione e realizzazione quanto previsto dal Dl Gelmini, e la Provincia deve poter fare la sua parte. Su questo punto c?è accordo fra tutte le forze politiche rappresentate in consiglio”.

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Inaugurata una nuova scuola a Castel San Giovanni (PC) (sezione: Scuola)

( da "Sestopotere.com" del 27-10-2008)

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Inaugurata una nuova scuola a Castel San Giovanni (PC) (27/10/2008 15:28) | (Sesto Potere) - Piacenza - 27 ottobre 2008 - “A Piacenza con la riforma Gelmini sono a rischio chiusura 30 scuole, di cui oltre 20 elementari e 8 medie, da Ottone a Lusurasco, da Morfasso a Roncaglia, da Ferriere a San Pietro, da Besenzone a Nibbiano. Oltre 1.000 le famiglie coinvolte, oltre 300 i posti di lavoro di lavoro che si perderebbero. Come amministrazione provinciale non possiamo permettere che questo accada. La Gelmini vuole chiudere le scuole? Io oggi ne apro una nuova”. Così il presidente della Provincia di Piacenza, Gianluigi Boiardi ha dato il via all?inaugurazione del nuovo edificio realizzato dalla Provincia nel Centro scolastico medio superiore di Castel San Giovanni (Centro di cui l'amministrazione provinciale è proprietaria), ribadendo - come già fatto nei gironi scorsi – la resistenza all?applicazione di un decreto che mette in seria difficoltà studenti, famiglie e operatori del settore. “La formazione è il patrimonio più importante di questo Paese – ha proseguito Boiardi -, noi in questi anni abbiamo dimostrato di avere questo tema a cuore, investendo 18 milioni di euro in edilizia scolastica. Tra l'altro, con tempi di esecuzione molto veloci, che confermano l'ottimo lavoro svolto dai nostri tecnici”. Presenti alla cerimonia, oltre al Presidente Boiardi, al Sindaco di Castel San Giovanni Carlo Capelli, e all?Assessore provinciale ai lavori pubblici Patrizia Calza, anche la preside del Centro, prof.ssa Maria Luisa Giaccone, il Consigliere Provinciale (e già Sindaco di Castel San Giovanni) Aldo Bersani (che molto si adoperò, in qualità di sindaco, per la realizzazione dell'edificio) ed i tecnici provinciali che si sono occupati della progettazione e della realizzazione dell?intervento (Ing. Stefano Pozzoli, dirigente del Servizio Edilizia – Coordinamento grandi opere, Arch. Sergio Ghelfi, direttore dei lavori, Arch. Matteo Bocchi, direttore operativo, dott. Roberto Santacroce, coprogettista, e Ing. Davide Favoriti, coordinatore per la sicurezza). L?utilizzo dell?edificio, come programmato dalla Provincia, è stato reso possibile in tempo utile per garantire il regolare avvio del corrente anno scolastico 2008/2009. L?investimento complessivo sostenuto dalla Provincia è di 1.850.000 euro. In particolare, sono state realizzate 13 aule, una sala insegnanti e 3 laboratori, oltre a 4 gruppi di servizi igienici e locali accessori. Sono state completate, inoltre, la sistemazione e l?illuminazione dell'area esterna con la creazione di zone dedicate a parcheggio, camminamenti e rampe per l'accesso destinate alle persone diversamente abili, che, all?intero dell?edificio, possono utilizzare un moderno e idoneo impianto ascensore. L?edificio è stato dotato, infine, di impianto anti-intrusione e d?interconnessione informatica con gli altri edifici facenti parte del Centro Scolastico Medio Superiore. Parole di elogio nei confronti dei lavori svolti sono state espresse anche dal sindaco di Castel San Giovanni, Carlo Capelli. “Voglio ringraziare l'amministrazione provinciale per l'ottimo edificio che ci ha creato – ha detto -, perché riteniamo l'istruzione un punto molto importante nella formazione degli uomini. Maggiore istruzione dovrebbe portare maggiore equilibrio e per questo mi auguro che i ragazzi tornino a capire il valore delle regole e il loro rispetto”. L'assessore provinciale ai Lavori Pubblici Patrizia Calza ha quindi parlato del lavoro di squadra alla base di questo intervento. “Quando si crea qualcosa significa che si è raggiunto un obiettivo – ha osservato -. Per questo ringrazio il lavoro svolto dall'assessore al Sistema Scolastico Fernando Tribi e tutti i suoi collaboratori, così come un ringraziamento va rivolto ai tecnici del mio servizio, che hanno realizzato in tempi ristretti un'opera molto importante”. Soddisfazione è quindi giunta dalla preside Maria Luisa Giaccone: “La storia del nostro istituto è breve, ma speriamo che il futuro ci riservi tante soddisfazioni – ha concluso -. In questa scuola operano tanti bravi insegnanti, che noi vogliamo mettere nelle migliori condizioni possibili per insegnare ai nostri ragazzi”. SCHEDA TECNICA - L?area su cui sorge il fabbricato era stata acquistata dal Comune di Castel San Giovanni e ceduta gratuitamente alla Provincia. La collocazione della nuova struttura scolastica è tale da consentire, in futuro, l?agevole realizzazione di un eventuale ulteriore edificio con caratteristiche dimensionali analoghe. L?edificio di nuova costruzione è infatti ubicato sul retro dell?esistente Liceo “Volta” ed è costituito da un corpo di fabbrica a due piani fuori terra, oltre ad un piano seminterrato, per una superficie complessiva utile di oltre 1.800 mq. La struttura portante dell?edificio, realizzata in calcestruzzo armato sulla base dei calcoli del progettista, Ing. Davide Marchi (tecnico del Servizio Edilizia), era già stata sottoposta, con esito favorevole, alle prove di carico previste dal collaudatore statico, Ing. Mauro Bergonzini di Modena, mentre la progettazione e la realizzazione della parte impiantistica sono state curate dal Perito Industriale Roberto Dacrema (anch?egli tecnico del Servizio Edilizia della Provincia di Piacenza). Delle procedure per l'acquisto dei nuovi arredi (banchi, cattedre, elementi oscuranti per finestre e attrezzature didattiche) e delle pulizie dell'intero complesso si è occupato il geom. Luigi Bozzani, dell'Ufficio Provveditorato – Economato della Provincia, di cui è responsabile Elena Malchiodi. L?edifico è stato progettato e realizzato conformemente alle normative vigenti in materia di contenimento dei consumi energetici, e, quindi, con particolare attenzione alla scelta delle coibentazioni e dell?impianto di riscaldamento (del tipo ad alto rendimento alimentato da generatori monoblocco a condensazione per soddisfare i requisiti di rendimento previsti dal Dlgs n.311 del 29/12/2006). I lavori, che hanno avuto inizio nel mese di marzo 2007, sono stati eseguiti dalla Ditta Bertozzi Costruzioni S.r.l. di Ronco Campo Canneto (PR), risultata aggiudicataria in seguito a gara d?appalto con procedura aperta (asta pubblica).

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Famiglia Cristiana: "Ritirare il dl Gelmini Non è una riforma, sono semplici tagli" (sezione: Scuola)

( da "TGCom" del 27-10-2008)

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27/10/2008 F.Cristiana attacca dl Gelmini "Solo tagli indiscriminati alla scuola" Affondo di Famiglia Cristiana contro il decreto Gelmini. "Studenti e professori hanno seri motivi per protestare - scrive il settimanale in un editoriale del prossimo numero in edicola -. E non per il voto in condotta o il grembiulino, ma per i tagli indiscriminati che 'colpiscono il cuore pulsante di una nazione'. Non si garantisce così il diritto allo studio: prima si decide e poi, travolti dalle proteste, si abbozza una farsa di dialogo". "Nel mirino - osserva la rivista diffusa in tutte le parrocchie italiane - hanno c'è una legge approvata di corsa, in piena estate. La dicitura è roboante: 'Riforma della scuola'; più prosaicamente 'contenimento della spesa', a colpi di decreti, senza dibattito e un progetto pedagogico condiviso da alunni e docenti". E di fronte alle proteste nelle scuole non "si potrà pensare di ricorrere a vie autoritarie o a forze di polizia. Un Paese che guarda al futuro investe nella scuola e nella formazione, razionalizzando la spesa, eliminando sprechi, privilegi e "baronie", nonché le "allegre e disinvolte gestion". "Un Paese in crisi - commenta ancora Famiglia cristiana - trova i soldi per Alitalia e banche: perché non per la scuola? Si richiedono sacrifici alle famiglie, ma costi e privilegi di onorevoli e senatori restano intatti". SCUOLA, LA PROTESTA SUL DECRETO-GELMINI Tgcom 27/10/2008Dl Gelmini,gli studenti non mollano 25/10/2008Scuola, la protesta non si placa 24/10/2008Scuola,proteste al Festival di Roma 23/10/2008Scuola, "fermezza contro violenze" 23/10/2008Scuola, la Gelmini apre a confronto 22/10/2008Scuola, ancora cortei nelle città 22/10/2008Prof: "Se non scioperi,ti boccio" 22/10/2008Scuola,Napolitano:"Serve confronto" 22/10/2008Scuola,Berlusconi: "Nessun taglio" 21/10/2008Scuola, Famiglia Cristiana attacca 21/10/2008Scuola, lo scandalo "supplentopoli" 20/10/2008Scuola, è il momento della protesta 20/10/2008Scuola,ancora protesta anti-Gelmini 20/09/2008Scuola,Gelmini contestata a Venezia 17/10/2008"Su scuola non si tema cambiamento" 17/10/2008Gelmini, non solo proteste 15/10/2008Scuola,ok alle classi per stranieri 14/10/2008Ddl Gelmini, protestano gli Atenei 12/10/2008"La Gelmini taglia 4mila scuole" 09/10/2008Scuola, sciopero il 30 ottobre 07/10/2008Scuola, la Camera conferma fiducia 04/10/2008Scuola,Cisl verso sciopero generale 27/09/2008Scuola, Cgil minaccia lo sciopero Invia ad un amico

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IDV: CON RIFORMA GELMINI DIFFICOLTAâ PER AREE INTERNE (sezione: Scuola)

( da "Basilicanet.it" del 27-10-2008)

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IDV: CON RIFORMA GELMINI DIFFICOLTAâ?? PER AREE INTERNE 27/10/2008 16.45.11 [Basilicata] Idv sostiene la protesta degli studenti, insegnati e genitori che in questi giorni fanno fronte comune contro la legge-beffa del Ministro Gelmini. Ad essere maggiormente penalizzate â?? spiega un comunicato - saranno le scuole delle aree interne e montane che in Basilicata hanno già  sperimentato i primi effetti della riforma Gelmini vedendo la soppressione di aule o di Istituti. Per questo il partito di Italia dei Valori appoggia le proteste in atto da parte di studenti, insegnanti e genitori. Condannando in ogni caso forme di protesta violente, il coordinatore regionale di Italia dei Valori, Aldo Michele Radice esprime solidarietà  agli studenti ed agli insegnanti che manifestano democraticamente il proprio dissenso nei confronti di una riforma â??ingiustaâ? ed â??inopportunaâ? che â??penalizzerà  i piccoli comuni delle aree interne e montane, la qualità  dellâ??offerta formativa e provocherà  la drastica riduzione del numero degli insegnanti e lâ??aumento del divario tra scuola pubblica e privata, potendo privilegiare questâ??ultimaâ?. â??Anche in Basilicata, come si poteva ben immaginare â?? afferma Radice - la riforma sulla scuola, ha provocato la protesta degli studenti, che in questi giorni hanno avviato una mobilitazione sfociata, in alcuni casi, nellâ??occupazione di aule scolastiche ed universitarie. Segno di un malcontento generale che in Italia da la prova di un governo poco attento alle problematiche della scuola e molto di più¹ a ragionamenti ragionieristiciâ?. BAS 05

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(AGR) â LE PROPOSTE DELLA PIAZZA AL GOVERNO DEI FACINOROSIâ (sezione: Scuola)

( da "Basilicanet.it" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

â??LE PROPOSTE DELLA PIAZZA AL GOVERNO DEI FACINOROSIâ? Lâ??intervento di Santochirico allâ??assemblea degli studenti materani 27/10/2008 16.38.25 [Basilicata] (AGR) - Studenti universitari e delle scuole superiori, genitori ed insegnanti hanno preso parte questa mattina, a Matera, ad unâ??assemblea pubblica indetta per protestare contro il decreto Gelmini. In piazza San Rocco, antistante lâ??ateneo, erano oltre mille i presenti che hanno assistito agli interventi del rettore Antonio Mario Tamburro, dellâ??assessore regionale Vincenzo Santochirico e degli stessi studenti. â??In queste settimane in tutte Italia si moltiplicano le iniziative e le manifestazioni contro una riforma che demolisce ciò² che di buone câ??era nella scuola ed introduce soltanto tagli. La Regione Basilicata ha deciso di opporsi in maniera determinata facendo ricorso alla Corte costituzionale. Secondo il piano del Governo â?? ha detto â?? la nostra regione perderebbe circa 500 docenti e 150 classi soprattutto nei comuni interni. La Basilicata non può² accettare norme che di fatto cancellano dalla geografia scolastica le piccole scuole con meno di 50 allievi. Privare una comunità  della scuola che spesso costituisce l'unico presidio pubblico nel territorio è¨ una scelta assai grave che intende cambiare la natura stessa della scuola come istituzione, per trasformarla in un servizio a domanda individuale, offerto indifferentemente dallo Stato o da soggetti privati. Il ministro Gelmini ha dichiarato che parte delle risorse risparmiate nella scuola pubblica saranno utilizzate per sostenere la libera scelta delle famiglie per la scuola privata. Ed il Governo intende realizzare questo progetto minacciando di commissariare quegli enti che, entro il 30 novembre, non metteranno in pratica il piano di ridimensionamento degli istituti scolastici: sbandiera tanto di federalismo, ma alla prova dei fatti nega le più¹ elementari competenze delle Regioni e degli enti locali, e al contempo scarica enormi costi sociali ed economici sulle famiglie e sui Comuni, in particolare i più¹ piccoli e quelli delle zone montaneâ?. â??A fronte di un Governo che taglia le risorse per lâ??università  â?? ha aggiunto â?? la Regione Basilicata ha assunto impegni concreti e risorse finanziarie. Il Piano 2007-2009 approvato dalla Regione per il sostegno allâ??università  prevede risorse pari a 15 milioni di euro nel corso del triennio. Gli interventi e le attività  previsti dal programma triennale sono finalizzati ad avviare il definitivo sviluppo dellâ??Università  della Basilicata, incentrato su una offerta didattica ampia e qualificata. Un altro impegno importante riguarda il campus, che sarà  realizzato nel primo padiglione dell'ex ospedale, con il quale sarà  possibile consolidare e rilanciare il Polo universitario di materaâ?. Santochirico ha poi evidenziato come il Presidente del Consiglio stia cercando di spostare lâ??attenzione, â??parlando non del merito delle riforma, bensì¬ scagliandosi contro le manifestazioni, le iniziative e le assembleeâ?. â??Chi scende in piazza e partecipa ad assemblee pubbliche come questa di oggi e come le centinaia in corso in tutto il paese â?? ha concluso - sta dimostrando un senso di responsabilità  e di consapevolezza superiore a quello di molti esponenti del Governo, dove i facinorosi, evidentemente, non mancanoâ?. BAS 05

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En Italie, Veltroni reprend l'offensive contre Berlusconi (sezione: Scuola)

( da "Monde, Le" del 27-10-2008)

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Walter Veltroni reprend l'offensive contre Silvio Berlusconi LE MONDE | 27.10.08 | 13h38 * Mis à jour le 27.10.08 | 16h59 Réagir Classer E-mail Imprimer Partager Partager: ROME CORRESPONDANCE Le Parti démocrate (PD) de Walter Veltroni a réussi son pari en réunissant à Rome, samedi 25 octobre, la plus grande manifestation depuis le retour au pouvoir de Silvio Berlusconi, en mai. A l'appel du principal parti d'opposition, une marée humaine a envahi le Circo Massimo, stade antique au coeur de la capitale italienne, immense espace vert que seules l'AS Roma, pour sa victoire dans le championnat d'Italie, et la CGIL, le principal syndicat du pays, lors d'une épreuve de force avec Silvio Berlusconi en 2002, avaient jusqu'ici réussi à remplir. SUR LE MêME SUJET Les faits En Italie, Veltroni reprend l'offensive contre Berlusconi Portfolio Des centaines de milliers d'Italiens défilent contre Berlusconi Les faits La rue se mobilise contre Silvio Berlusconi Enquête Vent de racisme en Italie Edition abonnés Fiche pays : Italie Walter Veltroni, le secrétaire général du PD, lui, a osé. "Il s'agit de la plus grande manifestation organisée par un parti depuis plusieurs années", a-t-il lancé à une foule galvanisée par l'annonce, peu auparavant, par les organisateurs, que les manifestants étaient "plus de deux millions et demi". VIOLATION FLAGRANTE DE LA LOI La dispute sur les chiffres de la participation est une constante des manifestations politiques en Italie. Pour la préfecture de police, le nombre des manifestants de samedi se limitait à 200 000. Ce qui est sûr, c'est que ce succès permet à M. Veltroni de revenir au combat après sa cuisante défaite face au Cavaliere et la volonté de celui-ci de fermer la porte au dialogue, sur lequel le Parti démocrate avait beaucoup misé. Le président du conseil italien a d'ailleurs confirmé son état d'esprit au lendemain de la manifestation : "Au lieu de pavoiser, a déclaré M. Berlusconi, Veltroni ferait mieux de se reposer pour se préparer à la campagne électorale dans cinq ans." Mais, malgré les sondages sur la poursuite de l'état de grâce du Cavaliere - qui dispose de 60 % d'opinions favorables -, la grogne sociale occasionnée par les coupes budgétaires dans l'éducation semble avoir redonné des ailes à la gauche. Les slogans contre la ministre de l'éducation, Mariastella Gelmini, étaient les favoris des manifestants de samedi. Et la mobilisation dans les écoles, les lycées et les universités n'est pas près de s'arrêter. Une grève générale de l'école est convoquée le 30 octobre. Le 14 novembre, ce sera au tour de l'université. M. Veltroni, lui, a, encore une fois, exigé le retrait de la réforme, qui prévoit d'importantes suppressions de postes d'enseignants, et l'ouverture d'un débat sur la question au Parlement et dans le pays. L'ancien maire de Rome a pour ambition de revenir à une opposition résolue sans pour autant tomber dans l'anti-berlusconnisme systématique. La rupture avec Italie des valeurs (IDV, centre gauche), le parti de l'ancien juge de l'opération "Mains propres", Antonio Di Pietro, partisan d'une opposition "musclée" contre M. Berlusconi, a dégagé le terrain. M. Veltroni a ainsi repris l'initiative et son ton face au Cavaliere s'est fait plus ferme. "Monsieur le Président du conseil, la démocratie n'est pas un conseil d'administration d'une entreprise", a-t-il notamment lancé, samedi, en jugeant que le gouvernement était incompétent pour affronter la grave crise économique et sociale. Après avoir fourni des conseils aux investisseurs sur les actions à conserver ou à acheter et rassuré les Italiens, qui "n'ont rien à craindre de la crise", Silvio Berlusconi se plaint maintenant des émissions de la RAI, le service public de télévision, "qui propagent la panique et la méfiance", selon lui. Lors d'un récent dîner avec des industriels, il s'est même demandé pourquoi ils acceptaient de diffuser leurs spots publicitaires entre les mauvaises nouvelles. Une manière de les inviter à choisir Mediaset, le concurrent de la RAI et groupe de télévision de... Silvio Berlusconi où, vraisemblablement, la crise est traitée différemment. Il s'agit là d'une violation flagrante de la loi sur le conflit d'intérêts, a dénoncé, dimanche, le responsable de la communication du Parti démocrate, Paolo Gentiloni. Cela faisait longtemps que le Parti démocrate n'attaquait plus le Cavaliere sur ce thème. Salvatore AloÏse Article paru dans l'édition du 28.10.08. Abonnez-vous au Monde à 16€/mois

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Ups in difesa della scuola sarda (sezione: Scuola)

( da "Sardegna oggi" del 27-10-2008)

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lunedì, 27 ottobre 2008 Ups in difesa della scuola sarda Una linea di azione comune per sostenere una maggiore flessibilità nell?applicazione della Riforma Gelmini in Sardegna, dal momento che il criterio delle piccole isole o delle situazioni particolari è presente nella quasi totalità del territorio sardo.E? l?impegno assunto dagli assessori provinciali alla Pubblica istruzione in una riunione svoltasi nei giorni scorsi, a Oristano, su iniziativa del vice presidente dell?Unione Province sarde (UPS) e capogruppo di FI nel consiglio provinciale di Cagliari Mauro Contini, in cui si è dibattuto del dimensionamento delle scuole in Sardegna. -->CAGLIARI - Vista la simulazione dei dati di cui ogni singola Provincia è in possesso e considerato che i parametri imposti dal regolamento di attuazione della Riforma, sia per il mantenimento delle autonomie, che per quello dei punti erogazione del servizio, produrrebbe nell?isola effetti devastanti sul sistema dell?istruzione, le Province hanno deciso di fare fronte comune a difesa della scuola sarda. Ogni singola Provincia, secondo l?intesa raggiunta nella riunione, metterà a punto una griglia delle situazioni più sensibili esistenti nei vari territori, che verranno esaminate in maniera unitaria da tutte le Province, a partire dal prossimo tavolo interistituzionale convocato dalla Regione sarda per mercoledì prossimo, 29 ottobre. "In Sardegna ? è stato detto nell?incontro ? esistono tante piccole isole all?interno dell?isola. Se si assume come riferimento l?isolamento geografico di molti territori, le difficoltà nei collegamenti e la situazione di disagio sociale, si può sostenere la linea che nella Regione sarda i parametri previsti a livello nazionale possono e devono essere adottati con più flessibilità". -->

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Piano provinciale della rete scolastica, incontro tra l'assessore Consiglio ed i dirigenti scolastic (sezione: Scuola)

( da "Grecale, Il" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

lunedì 27 ottobre 2008 17:41 Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 Prosegue lungo queste direttrici l?attività dell?assessorato alla Pubblica Istruzione della Provincia di Foggia Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 Foggia - Ascoltare il territorio in un?azione di confronto finalizzata ad elaborare soluzioni e linee di intervento che potenzino il sistema scolastico della Capitanata. Prosegue lungo queste direttrici l?attività dell?assessorato alla Pubblica Istruzione della Provincia di Foggia, che ha avviato un percorso di collaborazione con l?Ufficio Scolastico Provinciale ed i Dirigenti Scolastici del territorio in vista dell?elaborazione del piano provinciale di organizzazione della rete scolastica, da far pervenire alla Regione Puglia entro il prossimo 14 novembre. Stamani l?assessore provinciale alle Politiche Scolastiche Billa Consiglio ha incontrato, alla presenza del Provveditore agli Studi Giuseppe De Sabato e della dottoressa Serafina Testa, i Dirigenti Scolastici della Capitanata. “Si è trattato di un incontro utilissimo per rafforzare lo spirito di collaborazione che sta contraddistinguendo il nostro lavoro – afferma l?assessore Consiglio – e per approfondire alcune delle questioni al centro del piano provinciale”. L?obiettivo dell?Amministrazione di Palazzo Dogana è infatti quello elaborare un piano “che riduca al minimo eventuali disagi di natura logistica e che, muovendosi nel pieno rispetto della cosiddetta riforma ?Gelmini?, sia un?occasione per valorizzare il nostro sistema scolastico”. La riunione odierna, come detto, è stata soltanto una delle tappe che porteranno alla redazione del documento. Due nuovi incontri sono stati infatti già convocati per giovedì e venerdì. “Intendiamo procedere ad un?attività che ci consenta di rispettare il termine del 14 novembre ma che nello stesso tempo ci permetta di affrontare con la dovuta attenzione tutti gli aspetti che attengono la riorganizzazione del sistema scolastico – conclude l?assessore provinciale alle Politiche Scolastiche –. Andremo avanti sulla strada del dialogo e della partecipazione tracciata in questi mesi, mettendo al centro di ogni nostra azione il bene della scuola e le esigenze degli studenti”.

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Bologna: scuola, giovedì corteo anti-Gelmini (sezione: Scuola)

( da "RomagnaOggi.it" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

27 ottobre 2008 - 17.05 (Ultima Modifica: 27 ottobre 2008) BOLOGNA - "La lotta continuerà finché la legge non sarà ritirata. Andremo avanti con una battaglia intelligente contro i tagli ma che non ha alcun carattere conservativo: proponiamo infatti tantissime iniziative di riforma alternativa e dal basso". E' quanto ha promesso Andrea Ghelfi del collettivo universitario Aut Off, in prima linea per la protesta anti-Gelmini ancora in corso in quasi tutte le facoltà di Bologna. Il prossimo appuntamento cruciale sara', ha spiegato lo studente 26enne di Lettere, "il grande corteo cittadino autorganizzato di tutto il mondo della formazione di Bologna che si terra' giovedi', con concentramento alle 9.30 in piazza San Francesco". Oltre al corteo di giovedì, a cui sono stati invitati tutti, dalle scuole elementari ai ricercatori dell'Ateneo, per martedì sera è già in calendario in via Zamboni 38 (sede di Lettere) un incontro alle 21 con i Wu Ming che tornano in pubblico dopo 4 anni con un dibattito su 'Immaginario e letteratura contemporanea'.

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"Sblocco studentesco" occupa il liceo Grassi (sezione: Scuola)

( da "Varesenews" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Saronno - Una quarantina di ragazzi da tutti gli istituti superiori si sono insediati nella scuola. Assemblee, riunioni e work-shop per il resto della settimana "Sblocco studentesco" occupa il liceo Grassi Hanno occupato il liceo Grassi di Saronno. Sono una quarantina di studenti provenienti da tutte le scuole superiori di Saronno. Hanno deciso di occupare simbolicamente il liceo scientifico, in rappresentanza di tutti gli altri istituti (Itcg Zappa, Liceo Classico Legnani, Itis Riva, Ipsia Parma). Si chiamano ?Sblocco studentesco - studenti autorganizzati saronnesi? e si erano costituiti già diverse settimane fa come coordinamento volontario tra le diverse scuole. La situazione è monitorata anche dalle forze dell?ordine con pattugliamenti costanti, che andranno avanti se necessario tutta la notte, da parte dei carabinieri della Compagnia di Saronno. Dopo la movimentata, ma pacifica, manifestazione di lunedì mattina, partita dall?Itcg Zappa, i cui studenti hanno poi coinvolto tutti gli altri istituti, le proteste contro la riforma Gelmini sono proseguite con una assemblea nel pomeriggio. Riunione durante la quale è stata decisa l?occupazione del liceo scientifico G.B. Grassi. Ma non solo. Sono stati anche definiti i prossimi passi per far proseguire la protesta anche nelle giornate di martedì, mercoledì e giovedì (giorno della manifestazione nazionale), con assemblee, work-shop sul decreto incriminato, proposte e iniziative a difesa della scuola e dell?istruzione.  ?Di questo gruppo fanno parte studenti di tutte le scuole superiori saronnesi e chiunque abbia voglia di fare sentire la propria voce e di esprimere il proprio ?no? alla riforma ? spiegano i portavoce del collettivo di studenti -. Organizzeremo una proiezione ed un dibattito per questa sera (lunedì, ndr): domani (martedì) organizzeremo un incontro per spiegare i contenuti della riforma in modo che tutti siano ben informati?. I giovani del gruppo Sblocco studentesco rifiutano anche qualsiasi strumentalizzazione politica: ?Non siamo strumentalizzati da nessuno; siamo contro la riforma e vogliamo far sentire il ?no? delle scuole saronnesi?. Lunedi 27 Ottobre 2008 Manuel Sgarella

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A Roma il corteo degli studenti si spacca (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

ROMA Ancora proteste degli studenti in tutta Italia contro la riforma Gelmini. Novità è l?irruzione nel panorama delle manifestazioni dei giovani di destra. A Roma le occupazioni, chiamate di «controtendenza», interessano l«Avogadro» e il «Matteucci» e da oggi anche l? «ITC Carlo Levi». Sciopero al liceo «Seneca». «Queste proteste - spiega Azione Studentesca - sono la dimostrazione di come noi studenti non vogliamo farci strumentalizzare da chi in questi giorni organizza manifestazioni per difendere gli interessi di sindacati e professori, ma sappiamo capire quali sono i nostri diritti e come difenderli». I giovani di destra sono scesi anche in piazza come hanno fatto questa mattina unendosi a Roma a una manifestazione organizzata dagli studenti di sinistra. Spaccatura quasi inevitabile e così il corteo si è spezzato in due parti: quella del Blocco di destra che inneggiava al Duce e quella dei giovani di sinistra che si manteneva distante dalla prima per evitare commistioni. All?Universita La Sapienza di Roma oggi solo assemblee. Nel pomeriggio gli studenti decideranno se organizzare un sit-in al senato. Sicuramente ci saranno i Cobas che hanno già annunciato per le 18 di domani un presidio davanti a Palazzo Madama dove è in discussione il provvedimento del ministro Gelmini. (AGI) Al Senato si troveranno anche i coordinamenti di base insegnanti-genitori che organizzano anche fiaccolate in tutto il paese. Domattina, alle 10, migliaia di lettere di proteste, firmate da genitori e insegnanti, saranno portate al ministero dell?Istruzione da uno studente medio, un universitario e il padre di un bambino delle elementari, vestiti da Re Magi, che cercheranno di farsi ricevere dal ministro Gelmini. Da segnalare, infine, un editoriale di Famiglia Cristiana che chiede «il ritiro o la sospensione del decreto Gelmini». Si annuncia così una nuova settimana di mobilitazioni. Oggi, domani e mercoledì sono previsti scioperi, autogestioni con pernotto, notti bianche, lezioni all?aperto, a Torino, Perugia, Roma, Firenze, Palermo, Genova. Giovedì 30: manifestazione nazionale a Roma con i docenti, manifestazioni cittadine a Torino, Padova, Palermo, Genova, Firenze».

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Brutta copia (sezione: Scuola)

( da "AprileOnline.info" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Brutta copia , 27 ottobre 2008, 19:02 Il punto Obama o Sarah Palin? Obama, soprattutto se a sette giorni dal voto americano è lui il candidato vincente per la Casa bianca. E la signora Maria Stella Gelmini ama "vincere facile". Ma a troppo osare, si rischia di cadere ed ecco quindi arrivare l'ennesimo scivolone: la Gelmini dichiara di ispirarsi ad Obama nel suo decreto taglia scuola. Badate bene, che negli Usa ci siano molte spine è un dato di fatto, basterebbe pensare al sistema sanitario tutto basato sulle assicurazioni private (il sogno di Sacconi), ovvero basterebbe citare il fenomeno crescente degli "home schooling", vale a dire di quei ragazzi che studiano in casa sui libri di testo prescelti dalle chiese evangeliche (che negano, per citarne una, la teoria darwiniana dell'evoluzionismo e producono nuovi crociati in Africa e Medioriente). Eppure, sapere che "Beata Ignoranza" si ispira a Obama ci ha incuriositi. Ecco, dunque, che vorremmo capire meglio in cosa questo sciagurato decreto assomigli anche vagamente rispetto al funzionamento delle università oltre oceano. La società americana fa della meritocrazia, della razionalizzazione e della qualità il tris di assi portanti e l'applica (o almeno ci prova) a tutte le categorie, scuola e università compresa. Ora, ci piacerebbe trovare anche un solo provvedimento di quelli studiati dalla ministra Gelmini in grado di far guadagnare ad un insegnante o un docente anche un solo euro in più, oppure in grado di dimostrare che la scelta di un docente rispetto ad un altro sia stata compiuta sulla base della qualità e della preparazione, o ancora, che i tagli generalizzati proposti alla ricerca serviranno per incentivarne nuove e più valide espressioni . è un'operazione impossibile. è impossibile trovare una sola riga in un provvedimento legislativo legato alla Gelmini nella quale un ricercatore o un gruppo di ricerca meritevole possa ottenere un solo Euro in più, non per intascarlo ma per investirlo nella ricerca medesima. I tagli ci sono per tutti, indiscriminati. I fondi per i progetti di ricerca vengono tagliati. Il blocco del turn over taglia le gambe ai giovani migliori, ai "cervelli" che - costretti a lasciare l'Italia - tanto hanno contribuito alla crescita americana. Non un euro dei tagli da scuola e università saranno reinvestiti nella scuola e nell'università. Tutti i tagli sono semplicemente soldi che Tremonti rivuole indietro per destinarli ad altri cespiti della fiscalità generale. Allo stesso modo non vi è una sola lira investita nel diritto allo studio dei non abbienti ai quali la Gelmini si riferisce. Ovviamente la ministra non parla mai di "diritto allo studio", sancito dalla nostra Costituzione, ma preferisce rifugiarsi in una labile "possibilità per tutti". In un'università con meno soldi a disposizione, la possibilità si trasforma giocoforza in impossibilità. Non c'è un euro in più destinato a borse di studio, collegi, o anche all'edilizia scolastica. è impossibile andare a rintracciare un solo provvedimento del centrodestra che faccia riferimento alla meritocrazia, differenziando tra insegnanti meritevoli e insegnanti scadenti, favorendo i primi rispetto ai secondi. Ne è una prova il semplice fatto che, dopo averli formati, gli insegnanti abilitati nelle Ssis non sono state inseriti in graduatoria a favore della stabilizzazione dei precari storici. Nessun concorso stabilirà chi è più preparato e dunque meritevole di insegnare alle future generazioni. Il criterio è sempre uno: quello dell'anzianità. Ovvero i vecchi dentro i giovani fuori ad ingrossare le fila dei disperati. Nonostante la Gelmini si riempia la bocca di "merito", "meritocrazia" e "incentivi" e dica di seguire le orme di Obama , tutti i provvedimenti da lei presentati (scusate il dubbio ma non vi è prova che li abbia anche scritti) vanno in direzione opposta: premiare chi c'è già, basta che chini la testa.

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Scuola, a Roma sfilano in migliaia Ma il corteo degli studenti si spacca (sezione: Scuola)

( da "Corriere.it" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

Un'altra giornata di proteste contro la riforma della scuola e i tagli all'Università Roma, migliaia di studenti in piazza ma il corteo si "spacca" Nella capitale dissidi tra studenti di sinistra e quelli di estrema destra. Sit in davanti al Senato Liceo Boccioni occupato a Milano (Newpress) ROMA - Occupazioni, cortei, manifestazioni. Non si ferma la protesta nel mondo della scuola e dell'Università, in vista della votazione finale al Senato del decreto Gelmini sul maestro unico (leggi il testo del decreto 137), prevista mercoledì, un giorno prima dello sciopero promosso dai sindacati. ROMA - Nella capitale circa 5-6 mila studenti, a detta degli organizzatori, hanno manifestato in corteo sfilando da piazza della Repubblica fino a piazza Venezia. Più tardi alcuni ragazzi si sono spostati davanti al Senato per un sit-in di protesta (e qualcuno ha lanciato la proposta di seguire, mercoledì, i lavori a Palazzo Madama). Durante il percorso del corteo c'è stata una spaccatura fra testa e coda. Davanti il "Blocco Studentesco" di estrema destra (che ha intonato il coro «Duce, Duce») e dietro gli studenti antifascisti. Questi ultimi hanno avuto attimi di indecisione e, giunti in via Cavour all'altezza di via dei Serpenti, avevano deciso di modificare il percorso della loro manifestazione per dirigersi verso il ministero dell'Istruzione. Una volta giunti in via dei Fori Imperiali gli studenti di sinistra sono stati convinti però dalle forze dell'ordine, che hanno sbarrato con un cordone l'accesso verso il Colosseo, a proseguire con il percorso concordato e raggiungere la testa in piazza Venezia. Molti gli slogan scanditi dai ragazzi: «Nel nostro futuro più pubblico e meno privato», ma anche «la Gelmini non ci fermerà, salviamo la scuola e le università». Nelle prossime ore, spiegano gli studenti, crescerà il numero di scuole in mobilitazione a Roma e in tutta Italia. Nella capitale sono stati occupati, tra gli altri, il liceo "Giulio Cesare" e l'istituto nautico "Colonna", mentre i giovani di medicina della "Sapienza" hanno fatto lezione sotto il ministero dell'Istruzione. MILANO - Occupazioni scattate anche negli istituti secondari milanesi. Al liceo artistico Boccioni, in piazzale Arduino (zona Fiera), alle 8.30 è stata approvata «a stragrande maggioranza», spiegano gli studenti, l'occupazione dell'istituto che dovrebbe andare avanti fino a mercoledì. «Quello che ci siamo presi è solo una piccola parte di ciò che ci spetta», recita uno striscione apposto all'ingresso della scuola. Ora i ragazzi sono riuniti in un'assemblea per decidere come organizzare l'occupazione. NAPOLI - Studenti in piazza anche a Napoli. Due i cortei organizzati per le vie della città: un primo, autorizzato, è partito poco dopo le 10 in alcune strade del quartiere periferico Ponticelli; un altro, estemporaneo, si è radunato in piazza del Gesù per dirigersi in piazza Municipio. Aumenta anche nel capoluogo partenopeo il numero di istituti superiori occupati o autogestiti. Lo storico liceo classico Genovesi, in piazza del Gesù, che è stato il primo ad essere occupato, resta il fulcro della protesta. PALERMO - Cortei e iniziative di protesta contro la legge 133 si sono svolti in diversi punti di Palermo. Davanti la sede della Rai, in viale Strasburgo, un gruppo di studenti di scuole medie superiori si è radunato in un sit-in, mentre altri studenti dopo un presidio in piazza Politeama, davanti al teatro, hanno sfilato in corteo per via Libertà, creando problemi alla circolazione. In piazza Castelnuovo invece gli studenti della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università hanno partecipato a una lezione all'aperto. Altre lezioni delle facoltà di Ingegneria, Architettura, Medicina, Farmacia e Giurisprudenza sono in programma martedì in diverse zone della città. SIT IN AL SENATO - Intanto i Cobas lanciano un sit in per martedì alle 17 davanti al Senato, in concomitanza con le votazioni sul provvedimento, che dovrebbero chiudersi mercoledì. «Anche oggi - sottolinea il portavoce nazionale, Piero Bernocchi - in tutta Italia proseguono cortei, sit-in, occupazioni e autogestioni di scuole, a dimostrazione di quanto fosse sentito quel 'Non ci farete paura' che il movimento ha risposto alle brutali minacce poliziesche e forcaiole di Berlusconi contro il popolo della scuola pubblica». FAMIGLIA CRISTIANA - Non solo gli studenti contro il decreto Gelmini: «Il bene della scuola (ma anche del Paese) richiede la sospensione o il ritiro del decreto», invoca Famiglia Cristiana nell'editoriale del prossimo numero intitolato «Non chiamiamo riforma un semplice taglio di spesa». «Non si garantisce così il diritto allo studio: prima si decide e poi, travolti dalle proteste, s'abbozza una farsa di dialogo», scrive il settimanale dei paolini. Il Paese in crisi, si legge, «trova i soldi per Alitalia e banche», ma per la scuola si richiedono «sacrifici alle famiglie, ma costi e privilegi di onorevoli e senatori restano intatti». stampa |

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Scuola, Famiglia Cristiana all'attacco: "Decreto Gelmini è solo un taglio di spesa" (sezione: Scuola)

( da "RomagnaOggi.it" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

27 ottobre 2008 - 19.17 (Ultima Modifica: 27 ottobre 2008) Anche Famiglia Cristiana si schiera contro il governo sul tema del decreto Gelmini. Nel numero in edicola questa settimana, il giornale dei ?paolini' critica l'Esecutivo. "Non chiamiamo riforma un semplice taglio di spesa" e' il titolo dell'editoriale d'apertura del giornale. "Nel mirino c'e' una legge approvata di corsa, in piena estate. La dicitura e' roboante: 'Riforma della scuola'; piu' prosaicamente -si legge sul settimanale - 'contenimento della spesa'". Un contenimento che avviene "a colpi di decreti, senza dibattito e un progetto pedagogico condiviso da alunni e docenti - scrive il settimanale -. Non si garantisce cosi' il diritto allo studio: prima si decide e poi, travolti dalle proteste, s'abbozza una farsa di dialogo. Il bene della scuola (ma anche del Paese) richiede la sospensione o il ritiro del decreto Gelmini. Per senso di responsabilita'". Famiglia Cristiana non si limita a questo attacco e aggiunge: "Un Paese che guarda al futuro investe nella scuola e nella formazione, razionalizzando la spesa, eliminando sprechi, privilegi e 'baronie' nonche' le 'allegre e disinvolte gestioni'. Ma i tagli annunciati sono pesanti: all'universita' arriveranno 467 milioni di euro in meno. Nei prossimi cinque anni il Fondo di finanziamento si ridurra' del 10 per cento. Solo il 20 per cento dei professori che andranno in pensione verra' sostituito. Come dire: porte chiuse all'universita' per le nuove generazioni". "Un Paese in crisi trova i soldi per Alitalia e banche: perche' non per la scuola? - si chiede il settimanale - Si richiedono sacrifici alle famiglie, ma costi e privilegi di onorevoli e senatori restano intatti. Quando una Finanziaria s'approva in nove minuti e mezzo; quando, furtivamente, si infilano emendamenti rilevanti tra le pieghe di decreti legge, il Parlamento si squalifica".

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Gelmini: lo sciopero del 30? Un rito della sinistra. Il mio modello è Obama (sezione: Scuola)

( da "Panorama.it" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

- Italia - http://blog.panorama.it/italia - Gelmini: lo sciopero del 30? Un rito della sinistra. Il mio modello è Obama Posted By redazione On 27/10/2008 @ 12:52 In Headlines, NotiziaHome | No Comments [1] Un'altra [2] settimana densa, anzi piena di occupazioni, sit-in, agitazioni. Non si femano i contestatori delle scuole e nelle università, in vista dell'approvazione al Senato (prevista mercoledì 29 ottobre) del decreto Gelmini. I due centri principali della protesta sono Roma e Milano: nella capitale oggi manifestazione con corteo di alcuni licei con gli studenti che faranno lezione al Colosseo. A Milano partite le annunciate prime occupazioni. Appuntamento clou giovedì 30 ottobre quando sciopererà il personale della scuola e si terrà a Roma la manifestazione. Ma per il [3] ministro dell'Istruzione: quelli che protestano sono pochi, mentre "gli studenti in Italia sono 9 milioni". Non dice solo quello, la Gelmini. Categorica, in [4] un'intervista al Corriere della sera, aggiunge: "La sinistra ha perso totalmente il rapporto con chi lavora e ora lo sta perdendo anche con gli studenti". E continua: "Il disastro dell'struzione in Italia è figlio delle logiche culturali della sinistra contro il merito e la competitività. Per decenni scuola e università sono state usate come distributori di posti di lavoro, di clientele e magari di illusioni", ha detto Gelmini l Corriere. "L'illusione di posti di lavoro che non esistono. L'illusione che lo Stato possa provvedere a dare posti fissi in modo indipendente dalla situazione economica e dal debito pubblico". "Il mio punto di riferimento è quello che sta facendo Barack Obama in America - ha spiegato il ministro - Sta proponendo per la scuola americana provvedimenti simili ai nostri, penso soprattutto agli incentivi al merito per gli insegnanti". "I primi a vivere il disagio della scuole esistente sono proprio i professori, pagati con stipedi da fame e proletarizzati da sinistra e sindacato. E poi, il 30% dei risparmi realizzati, due miliardi di euro, sarà utilizzato per pagare meglio i prfessori sulla base del merito". "Gl studenti in Italia sono 9 milioni. Coloro che protestano, alcune migliaia. Le facoltà occupate sono pochissime. E in molte, gli studenti ricacciano indietro gli occupanti", dichiara. "Il 30 ottobre, certo, ci sarà lo sciopero, il solito vecchio rito di chi difende l'indifendibile. Ma dopo, credo che si potrà riprendere a confrontarsi con le riforme. Ovvimente, con chi fa proposte". [5] Sulle [6] classi ponte per bambini immigrati il ministro puntualizza: "L'ambiguità è di chi ha tentato come al solito di buttarla sul razzismo. Non faremo classi separate, le classi ponte saranno corsi magari pomeridiani di italiano per consentire a chi non lo è di imparare la lingua il più rapidamente possibile". LEGGI ANCHE: [7] Una giornata in piazza con gli studenti - [8] Università in rosso: a lezione di crac - [9] I siti della protesta - [10] La cura Gelmini, punto per punto. Partecipa al [11] FORUM Guarda la [12] GALLERY

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All'Auditorium il film fuori programma degli studenti (sezione: Scuola)

( da "Articolo21.com" del 27-10-2008)

Argomenti: Scuola

All?Auditorium il film fuori programma degli studenti di Rachele Masci Alla fine hanno fatto bene a chiamarlo Festival del film, perché quello che è successo venerdì scorso all?Auditorium di Roma, con centinaia di studenti seduti in sit-in a lato del tappeto rosso, a reclamare il ritiro del decreto Gelmini, è stato un film fuori programma al quale è valso la pena assistere. Gli studenti dell?autunno caldo 2008, figli di una sovraesposizione mediatica, ricambiano l?insegnamento e occupano i canali dei media con la loro protesta. Sanno come sia importante non abbassare il livello d?attenzione, rifuggono gli editti cinesi, si unisco in una lotta pacifica, espongono cartelli e non bandiere. Ma chi sono? Su chi scrive, che ha vissuto in un movimento studentesco più politico, imbattersi in quel gruppo di giovanissimi, ha provocato una sorta di euforia, una voglia di camminare di nuovo, dopo Genova, dopo anni di May-Day, dopo aver abbassato la testa di fronte all?inettitudine politica che ha fiaccato la sua generazione (poco oltre i trenta) costringendola a un precariato con il quale da anni ci si piena la bocca ma non la pancia. Che ha messo da parte alcune idee per mantenersi con improponibili Co.co.pro, che ha visto fagocitare i temi e l?energia dei social forum in pagine e pagine di programmi elettorali, ficcandoli di conseguenza nel tritacarte di una rappresentanza politica incapace di marcare la differenza. “Siamo partiti dalla Sapienza e abbiamo preso la metro fino a Flaminio e poi siamo venuti a piedi” raccontano gli studenti di Lettere, Medicina, Antropologia, Biologia. “Noi vogliamo continuare a protestare per il nostro futuro ed è importante che i giornalisti sappiano, ci seguano”. Chiediamo: “Ma voi avete votato alle passate elezioni? “…Sì, ma oggi siamo qui, siamo apolitici, ….beh direi apartitici… beh si insomma non vogliamo che ci mettano un?etichetta”. E poi quei cori rivolti alla polizia, con quel “Stiamo lottando anche per i tuoi figli”. Un linguaggio nuovo, che mescola cori da stadio, l?esercito del surf e quel “liberi tutti” che ancora risuona nelle orecchie dal 2001. E poi capisci che qualcosa di nuovo, in questa fase (il 30 ottobre sapremo qualcosa di più), c?è davvero se la domenica mattina apri la posta elettronica e trovi l?e-mail della studentessa con la quale hai scambiato due parole e leggi: ciao, ci siamo incontrate ieri all'auditorium: sono e. di antropologia ti volevo ricordare gli appuntamenti di cui ti parlavo... - martedì 28, h. 14, piazza vittorio: immigrazione, integrazione, razzismo; interverranno i prof. bevilacqua, sobrero, masini, naso - mercoledì 29, h.9, piazza montecitorio: una vera lezione di economie; interverranno i prof. pavanello, basile dovrebbe essere tutto confermato, mancano delle certezze circa altri prof. comunque questo per ora è quanto ti ringrazio e ti aspetto abbiamo bisogno di tutti perché solo così possiamo almeno sperare di avere un futuro sembra quasi un compianto, in realtà è importante la presenza di tutti grazie ancora e. Non resta che rispondere alla mail con un: “ci sarò”. Non resta che accompagnarli, gli studenti, gli insegnati, i docenti affermando: “giù le mani dalla scuola”, ma viene da aggiungere anche da questo movimento. Il festival del Film di Roma finirà e avrà i suoi vincitori. Il film fuori concorso proiettato venerdì scorso fuori dalla sale dell?Auditorium, solo per il primo tempo, si merita già un premio. Staremo a vedere.

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