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toARTICOLI DEL 20-23 novembre
2008 #TOP
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Articoli
Scuola (199)
Petizioni anti Gelmini Comincia la raccolta
( da "Stampa,
La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: CONTRO LA RIFORMA Petizioni anti Gelmini Comincia la raccolta E' iniziata ieri pomeriggio all'auditorium Sant'Anna di Verbania la raccolta delle petizioni contro la riforma Gelmini promossa da genitori, studenti e insegnanti del Vco tramite il sito www.scuolapertutti.net. «Ci vorrà qualche giorno ma è arrivato il momento di mettere insieme tutte le firme -
Loano
e Albengabrillano tra gli Under ( da "Secolo XIX, Il"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Tassara 8, Manni ne, Bussone 25, Gelmini 5, Delfini ne, Bianchi, Cascone 6, Rotolo 5, Morana 7, Scala 12. UNDER 15 (5^ giornata): Sanremo-Rossiglione 107-57; Graphnet Loano-Fossitermi 37-64; Bordighera-Albenga 47-95; Graphnet-Bordighera (recupero) 78-72. Classifica: Athletic, Albenga e Fossitermi 6;
"acceleriamo
sugli organici" - milena vercellino
( da "Repubblica,
La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini si concentrano ora infatti su una "centralina" di monitoraggio dei bisogni del sistema educativo locale, ritenuta la via maestra per smascherare l´insufficienza delle risorse del piano del governo. Dopo che la Cisl ha sollecitato l´unione delle forze tra sigle sindacali e istituzioni locali, si apre ora la discussione sulle modalità con cui condurre il monitoraggio dei fabbisogni
foto
e tele sulla protesta l'onda si mette in mostra
( da "Repubblica,
La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Non può mancare il ministro Maria Stella Gelmini, immortalata su tela. «Con una tecnica di olio e penna indelebile - dice Mirko Terrana, studente del primo anno fuori corso - ho raffigurato la Gelmini con un timbro in bocca e la scritta "censura". Questa mostra è un´ottima occasione per rielaborare la protesta degli studenti e farla conoscere a tutti».
a
scuola lumini contro la riforma ( da "Tirreno, Il"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: iniziativa di sensibilizzazione sugli effetti dirompenti e imminenti del decreto Gelmini», come recita un documento. L'appuntamento è per domani alle 21 alla scuola media di Ponte a Egola in piazza Stellato Spalletti. La protesta è stata organizzata da alcuni membri del Comitato genitori e insegnanti in difesa della scuola pubblica.
università,
guerra agli sprechi "taglierò un corso su dieci" - costantino malatto
( da "Repubblica,
La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: accento sulle nuove aperture che sembrano arrivare dal ministro Mariastella Gelmini. «Se arriveranno i cambi annunciati - afferma il rettore - si potrebbe andare verso un impianto di riforma che potrebbe essere accettato dal mondo universitario. I problemi nazionali dell´Università non fanno però dimenticare quelli locali.
i
nonni a scuola per salvare le medie - ava zunino
( da "Repubblica,
La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: istituto rischia di essere tagliato Per effetto della legge Gelmini, sotto le 500 unità si subisce l´accorpamento AVA ZUNINO L´appello sta girando da qualche giorno e sono già stati "reclutati" 19 nonni senza la licenza della scuola media inferiore, disposti dall´anno prossimo a tornare tra i banchi coi loro nipoti e ad iscriversi alla scuola media di Borzoli,
marinelli
bocciato sugli over 70 - laura montanari
( da "Repubblica,
La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: invece sono emersi toni annacquati per una delibera che può favorire le stesse logiche e le stesse persone». Nella stessa seduta via libera alla riorganizzazione dei dipartimenti con tagli e accorpamenti. Ieri in piazza della Signoria flash mob degli studenti medi con centinaia di barchette «all´arrembaggio» contro la legge Gelmini.
fisica
in piazza per 100 ragazzi ( da "Repubblica, La"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: protesta contro la riforma Gelmini è proseguita con i seminari sulla fisica proposti da numerosi docenti e assistenti dell´Università di Bari a un folto gruppo di studenti. E questo pomeriggio alle 16, nell´aula autogestita della facoltà di Scienze politiche, sarà in programma un´assemblea degli studenti per concordare nuove forme di protesta contro i tagli ai fondi per gli atenei.
L'Italia
non può perdere il treno della ricerca
( da "Riformista,
Il" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: attraverso il decreto Gelmini, esenta gli Enti di ricerca dal taglio del 10% della pianta organica, e così ha permesso, in un Paese che ha un numero di personale addetto alla ricerca tra i più bassi d'Europa, di non rinunciare ad altre risorse umane. Ma per stabilire completamente questo circuito virtuoso tra le scoperte e le loro applicazioni,
in
un volume le testimonianze dei piccoli cristiani, ebrei e musulmani delle
scuole di roma tra candore e buffe definizioni i piccoli alunni raccontano la
loro visione delle tre re ( da "Repubblica, La"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: da ieri in libreria) un intenso reportage nelle tre scuole elementari confessionali di Roma. L´ebraica Vittorio Polacco, nel cuore del centro storico, a pochi passi dalla sinagoga, quella musulmana-integrativa nei locali della moschea El Fath, e l´istituto cattolico Antonio Rosmini, in un grande parco sulla via Aurelia.
concorsi
truccati a messina sott'accusa anche due magistrati - francesco viviano
( da "Repubblica,
La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
In una
interrogazione del Pd al Senato, si chiede al ministro della Pubblica
istruzione Mariastella Gelmini «se intende costituirsi parte civile a tutela
dell´immagine degli atenei e inoltre se intenda sospendere cautelativamente il
rettore di Messina». SEGUE A P
il
premier a cena con gli imprenditori "l'italia sta reagendo bene alla
crisi" - elena polidori ( da "Repubblica, La"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Carfagna, Gelmini, Bondi, Prestigiacomo, Fitto, Matteoli, Sacconi, il sottosegretario alla Presidenza Bonaiuti e il segretario generale di palazzo Chigi Mauro Masi. Come sempre l´appuntamento è a Villa Madama. Banda e cena con menù tricolore anche stavolta, come a metà ottobre e prima ancora a luglio.
Gelmini,
la più amata dal popolo di facebook
( da "Riformista,
Il" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: veltroni secondo Gelmini, la più amata dal popolo di facebook Fa una certa impressione notare che il vituperato ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, faccia il pieno di adesioni su Facebook, il social network più trendy di quest'anno. Il ministro conta 8.
scalfari
e l'ira di toscanini - roma ( da "Repubblica, La"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: opinione pubblica di sinistra e i giornali di sinistra abbiano preso di mira il ministro Gelmini e Brunetta, l´una svela i mali della scuola e se la prende con i docenti e i baroni, l´altro con i fannulloni dell´amministrazione pubblica. Il pubblico impiego nel suo complesso vota a sinistra. Allora la sinistra li difende. E Brunetta sostiene che sono tutti fannulloni di sinistra.
Da
Berlusconi alla scuola <Vi svelerò dei segreti>
( da "Resto
del Carlino, Il (Ancona)" del
20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Ma ci sarà spazio anche per i temi di stretta attualità, come le manifestazioni degli studenti: «Le proteste degli studenti contro la Gelmini sono sacrosante ? dice Luttazzi ?. La scuola autoritaria prepara a una società autoritaria». r. m. Image: 20081120/foto/314.jpg
Lezioni
in strada, tornano i No Gelmini ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: 19 Lezioni in strada, tornano i No Gelmini LA PROTESTA DA CASTENASO A CASALECCHIO, UN SABATO CONTRO LA RIFORMA DA CASTENASO a Casalecchio. Da San Lazzaro a Tolè. Gli anti Gelmini non demordono. Non importa se la legge sul ritorno del maestro unico è passata, ci sono ancora i tagli agli organici su cui dare battaglia.
La
guerra dei cartelli ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: UNITÀ, striscioni pro e anti Gelmini, volantini pubblicitari. La guerra dei cartelli, a Castenaso, è servita. Il Pd, in particolare, rischia una pesante ammenda per i manifesti, inizialmente non autorizzati, che reclamizzavano la festa dei Giovani Democratici in programma lo scorso week end.
Silvio
cena con i re del lusso <Il momento è difficile ma l'Italia reagisce
bene> ( da "Corriere della Sera"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Mariastella Gelmini — («Nell'università stiamo iniziando a spendere meglio, l'Italia ha il doppio dei corsi di laurea della media europea ») — illustrano agli imprenditori il lavoro dei primi mesi dell'esecutivo. Fra i tavoli si scambiano impressioni sulla crisi economica, su come migliorare le politiche del governo,
<Non
l'ho fatto per i soldi, ho avuto 50 euro>
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Svestita per il ministro Gelmini. «Beh, io voto Alleanza Nazionale. Comunque sì, me lo avevano detto che il calendario avrebbe preso questo indirizzo...». Cosa studia? «Per ora nulla. Ho abbandonato la facoltà di Lingue perché le tasse costano troppo. Ma voglio ricominciare».
<Nude
in difesa della Gelmini> ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini» Studentesse in posa nel calendario sexy a sostegno della riforma della scuola REGGIO EMILIA ? REGGIO EMILIA ? «NOI DIAMO sempre il nostro sostegno a chi è in difficoltà. L?anno scorso fu Prodi, quest?anno la Gelmini». Ciro Andrea Piccinini, 38 anni, mente del calendario «Sexpolitik 2009», spiega così la parata di seni e fondoschiena a favore del criticatissimo ministro dell?
inaccettabili
le pluriclassi più numerose ( da "Tirreno, Il"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: I docenti contro la Gelmini «Inaccettabili le pluriclassi più numerose» SAN MARCELLO. Anche i docenti dell'Istituto Comprensivo di San Marcello sottoscrivono con forza la loro contrarietà alla riforma scolastica del ministro Mariastella Gelmini ed hanno approvato un ordine del giorno da inviare al ministero della Pubblica Istruzione,
<CONFINDUSTRIA
ha dettato al ministro Gelmini la traccia per modificare la s...
( da "Resto
del Carlino, Il (Ravenna)" del
20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: 9 «CONFINDUSTRIA ha dettato al ministro Gelmini la traccia per modificare la s... «CONFINDUSTRIA ha dettato al ministro Gelmini la traccia per modificare la struttura giuridica ed ordinamentale degli istituti tecnici, nel documento ?Linee di intervento per il riordino degli Istituti tecnici?
FORZA
Italia - Pdl organizza per stasera alle 20.30, presso la Sala forum della
Circoscrizione secon... ( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: presso la Sala forum della Circoscrizione seconda in via Berlinguer, un incontro pubblico dal titolo: «Decreto Gelmini, verità e bugie, una parola chiara». Alla manifestazione parteciperanno Alberto Ancarani, Mirko De Carli e Stefano Tramonti. Sono invitati gli studenti, i genitori, gli insegnanti e le rispettive rappresentanze sinacali.
Avanti
prof, alla riscossa ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: sulla riforma Gelmini ma anche sulle riforme dei precedenti ministri, sui cascami del ?68 e sugli atteggiamenti prodotti dal neo-consumismo, sugli insegnanti e sugli allievi, sui genitori, sulle magagne vere del sistema scolastico e su quelle finte, sulle eccellenze (ci sono, ci sono anche quelle) e su come tanti problemi che sembrano enormi potrebbero essere risolti con un po?
PER
UNA VOLTA, la riforma dell' Università voluta dal ministro Gelmini, cont...
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Università voluta dal ministro Gelmini, cont... PER UNA VOLTA, la riforma dell? Università voluta dal ministro Gelmini, contro cui si battono da mesi, non c?entra. A spingere questa sera l? Assemblea No Gelmini a sfilare in corteo da piazza Verdi (partenza ore 18,30) a piazza della Mercanzia, è infatti il pestaggio, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato scorso,
verso
le primarie di coalizione ( da "Tirreno, Il"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: abbiamo svolto un volantinaggio davanti ad ogni scuola contro il decreto Gelmini, abbiamo dato la nostra adesione ad un incontro pubblico per la difesa della pubblica istruzione, organizzato una cena il 23 ottobre per la presentazione della candidature alla carica di sindaco a cui hanno partecipato ben oltre 180 persone.
LEGGE
Gelmini e futuro della scuola italiana sono tematiche che merita...
( da "Resto
del Carlino, Il (Ascoli)" del
20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: 13 LEGGE Gelmini e futuro della scuola italiana sono tematiche che merita... LEGGE Gelmini e futuro della scuola italiana sono tematiche che meritano di essere affrontate con la dovuta attenzione. Motivo per cui la prof. Maria Elisa Redaelli, presidente Inner Wheel 209 di San Benedetto, ha promosso il seminario ?
Il
Cav a cena con i marchi del lusso
( da "Tempo,
Il" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini, Carfagna, Frattini, Prestigiacomo e Alfano. Oltre a Gianni Letta e a Paolo Berlusconi. Da programma e come i due incontri precedenti, anche quello di ieri è stato il consueto scambio di idee e di testimonianze con il mondo degli imprenditori che, come spesso Berlusconi ha avuto modi di commentare,
Reggio
Emilia: si spogliano per un calendario pro-Gelmini
( da "RomagnaOggi.it"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Diamo sempre il nostro sostegno a chi è in difficoltà - spiega Piccinini - L'anno scorso fu Prodi, quest'anno la Gelmini". Le 12 bellezze si sono spogliate "in nome di una giusta causa: sostenere la riforma della Gelmini contro un vecchio modo di gestire l'università e contro le proteste di piazza, che non vogliono il cambiamento nel mondo della scuola".
Educare
all'ambiente per educare alla vitaOggi si presenta il progetto-scuola delle
Acli ( da "Sicilia, La"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Si parlerà anche dei tagli all'organico del sostegno varati dalla finanziaria 2007 e prospettive dopo l'attuazione della riforma Tremonti-Gelmini; situazione della didattica nelle classi con presenza di alunni con diritto al sostegno; ricorso presentato dalle famiglie degli alunni; prossime iniziative.
Minacciò
e insultò datrice di lavoroun anno e 4 mesi a colf marocchina
( da "Sicilia,
La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Mariastella Gelmini, Maurizio Sacconi, Renato Brunetta, Andrea Ronchi, Mara Carfagna, Giorgia Meloni, Elio Vito, Raffaele Fitto, e diversi sottosegretari come Michela Vittoria Brambilla e il siciliano Gianfranco Miccichè. «Il convegno nazionale è stato anche l'occasione - riferisce Jenny Arena, vicepresidente del circolo - per sancire la nostra adesione,
"Classi
ponte", Berlusconi rilancia ( da "Stampaweb, La"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini non contiene riduzioni di spesa nè tagli, nè prevede una riduzione del numero degli insegnanti». Le dichiarazioni del premier riscuotono l'immediato apprezzamento da parte del Carroccio. «La Lega - spiega Irene Aderenti, senatrice del Carroccio e componente della commissione istruzione di Palazzo Madama - ha difeso strenuamente la mozione Cota che peraltro è stata adeguatamente
Da
Berlusconi sì alle classi ponte. Plauso della Lega, insorge il Pd
( da "Tempo,
Il" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Il decreto Gelmini non contiene riduzioni di spesa ne' tagli, ne' prevede una riduzione del numero degli insegnanti". Sul sì alle classi ponte Berlusconi ha raccolto la convinta adesione della Lega: "Il Presidente Berlusconi dice la verità. Le classi di inserimento sono una proposta di buon senso che dovrà servire a bambini,
CLASSI
PONTE ( da "TGCom"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Dl Gelmini è di buonsenso" Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, torna a parlare delle cosiddette "classi ponte", difendendo l'operato del ministro Gelmini sulla scuola. "Non credo che ci sia alcuna discriminazione nelle classi ponte, ma che sia una cosa logica e doverosa a vantaggio dei bambini e delle maestre - ha detto il premier -
Aggrediscono
giovani di An in piazza Verdi, identificati dodici 'No Gelmini'
( da "RomagnaOggi.it"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini' hanno aggredito il gazebo allestito da "Azione universitaria" in piazza Verdi a Bologna. L'episodio si è consumato giovedì mattina, poco prima delle 12. Una decina di giovani di An erano impegnati nella raccolta di firme e distribuzione di volantini, quando sono stati avvicinati da una trentina di studenti che hanno rovesciato il gazebo e aggredito chi lo aveva allestito.
Scuola,
Berlusconi difende il grembiule: "Evita confronti tra bambini griffati e
non" ( da "RomagnaOggi.it"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: il decreto Gelmini. Berlusconi ha parlato durante un convegno nella Sala Lupa a Montecitorio in occasione della 'Giornata nazionale dell'infanzia e dell'adolescenza'. ''Abbiamo raccolto molte consensi - ha detto il Premier - per l'utilizzo del grembiule, che evita un confronto tra bambini che vanno a scuola griffati e chi no.
'Giornata
nazionale diritti infanzia'. Berlusconi: dalle classi ponte nessuna
discriminazione ma vantaggi per alunni e maestre
( da "Sestopotere.com"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: previste dal decreto Gelmini per i bambini stranieri che non conoscono l?italiano. Il presidente del consiglio ha assicurato che si tratta di una scelta di "buon senso. L?insufficiente conoscenza della lingua italiana fa si? che l?insufficienza dei bambini stranieri sia tripla rispetto a quella degli alunni italiani.
Il
sexy calendario delle studentesse Senza veli a sostegno della Gelmini
( da "TGCom"
del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Mariastella Gelmini. Altro che "immaginazione al potere", come volevano i loro coetanei 40 anni fa, il sexy lunario all?immaginazione non lascia proprio nulla. "Ci siamo spogliate per sostenere la riforma della Gelmini, contro le proteste di piazza che non vogliono il cambiamento nel mondo della scuola", fanno sapere le giovani modelle della porta accanto.
Berlusconi
rilancia: <Benele classi ponte per stranieri>
( da "Secolo
XIX, Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: forse per consentire al ministro Mariastella Gelmini di tirare un po' il fiato dopo la bufera sulla riforma. Sono da poco passate le 11 di ieri quando le agenzie lanciano una dichiarazione del presidente del Consiglio: «Non credo che ci sia nessuna discriminazione, è una cosa logica e doverosa a vantaggio dei bambini e delle maestre».
AUTOGESTIONE:
NATTAPRIMO A MOBILITARSI ( da "Secolo XIX, Il"
del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Maria Stella Gelmini. «La piazza è un'aula senza muri - dice Nina Maggi, studente del liceo Delpino e portavoce del coordinamento - È aperta a tutti e alla discussione». In vari istituti ci sono state assemblee e confronti tra ragazzi e docenti, ma (con l'esclusione del "Deambrosis-Natta" di Sestri Levante che ha optato per l'autogestione)
Liceo
( da "Secolo
XIX, Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: iniziativa del tutto svincolata dalle precedenti proteste contro il decreto, ormai legge, del ministro Maria Stella Gelmini, sperimentare forme nuove di autogestione. O meglio, vista la presenza anche dei docenti, di cogestione. Risultato? Una mattinata divertente, ma anche ricca di nuove opportunità culturali e di aggregazione tra gli alunni delle diverse classi.
Esordio
nel circuito interregionale con 5 vittorie per gli atleti rossoneri
( da "Stampa,
La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: «Sono soddisfatta - dice l'allenatrice Beatrice Gelmini dell'Aosta Skating Club 2000 -, tutti gli atleti si sono comportati bene in gara. E' un risultato importante se si pensa che non avendo il palaghiaccio ad Aosta gli atleti non riescono ad allenarsi come dovrebbero». Anche l'Hil Vallée d'Aoste si è comportata bene.
domani
l'onda torna in piazza corteo in centro per la scuola
( da "Tirreno,
Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini, promossa dal coordinamento lucchese per la difesa della scuola pubblica e appoggiata in pieno dal movimento studentesco e dai comitati versiliesi nati per contrastare i provvedimenti governativi in atto. Partenza alle 15 dal Caffè delle Mura: da qui partirà un grande corteo che si snoderà per le vie del centro,
"io
assunta dopo il concorso ma subito dopo finita nel limbo" - laura nicastro
( da "Repubblica,
La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini "Io assunta dopo il concorso ma subito dopo finita nel limbo" LAURA NICASTRO Avere vinto un concorso all´università e non poter lavorare. Tutto nasce per i tagli agli atenei previsti dalla legge 133 del 2008 e per il divieto introdotto dal decreto 180, che non permette nuove assunzioni per le facoltà che non rispettano la soglia del 90 per cento nel rapporto tra spese fisse
Fini
rilancia sugli immigrati Berlusconi sulle classi ponte
( da "Riformista,
Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Il premier difende il decreto Gelmini. di Enrica Belli Sono giorni, ieri da ultimo, che Gianfranco Fini batte e ribatte sullo stesso tasto: «È ormai maturo - dice - il tempo per una nuova legge sulla cittadinanza», le nostre scuole «devono far crescere i figli degli immigrati educandoli e facendoli diventare i nuovi cittadini italiani».
Si
spogliarono per Prodi e ora nude per la Gelmini
( da "Riformista,
Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini BIS. Nella rossa Reggio Emilia si ripete l'iniziativa di un editore che difende così i politici bistrattati. di Antonella Cardone Reggio Emilia.Studentesse nude in difesa del ministro Gelmini. Accade nella rossa Reggio Emilia, dove un intraprendente editore, Ciro Piccinini, da tempo si erge a difensore dei politici più bistrattati del momento proponendo una parata di tette
le
immagini di nazirock sulla garisenda
( da "Repubblica,
La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: No Gelmini», circa 300 ragazzi, riesce nell´intento di proiettare sul compensato che protegge la ristrutturazione del basamento della Garisenda il video "Nazirock". I manifestanti avrebbero voluto far vedere il documentario in piazza della Mercanzia, dove venerdì notte sono stati aggrediti due studenti di sinistra da un gruppetto di ragazzi vicini a Forza nuova,
"no
gelmini", assalto al gazebo di an - alessandro cori
( da "Repubblica,
La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini", assalto al gazebo di An Scontri in zona universitaria, tensione per l´intervento della polizia Fermati undici ragazzi di sinistra, il Prc critica l´operato delle forze dell´ordine ALESSANDRO CORI Dal cuore della zona universitaria alla sede della Questura la protesta degli studenti e dei ragazzi dei centri sociali ieri si è fatta sentire più forte che mai sotto le Due torri.
Scuola,
sì di Berlusconi alle classi per immigrati
( da "Corriere
della Sera" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: sia il decreto Gelmini. Le prime perché il numero di alunni stranieri in Italia «è in costante aumento, siamo al 5,6 per cento e una insufficiente conoscenza della lingua italiana fa sì che questi bambini abbiano percentuali di insuccesso superiore agli alunni italiani», il secondo perché «la sinistra ha travisato ogni cosa,
Trentasei
indagati per piazza Navona ( da "Corriere della Sera"
del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Quello fu proprio il giorno in cui il decreto Gelmini, contestatissimo dagli studenti italiani, diventò legge al Senato. Per questo, davanti a Palazzo Madama, sin dal mattino si radunarono centinaia di ragazzi di ogni fede politica («Nè rossi nè neri ma liberi pensieri», era uno degli slogan più gettonati).
a
tredici anni fa i capricci la nuova star di youtube - sara chiappori
( da "Repubblica,
La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Sempre che la Gelmini non tagli gli indirizzi sperimentali». Anche lei fa parte dell´Onda? «Il 30 ottobre ho scioperato anch´io». Come si spiega il suo successo su Youtube? «Non me lo spiego, davvero. Forse vanno a cercare i pezzi e per caso trovano me che li interpreto.
Immigrati,
Berlusconi rilancia <Via libera alle classi ponte>
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Silvio Berlusconi difende il decreto Gelmini che è una «vergogna chiamare riforma» perché, spiega, è un?«innovazione di buon senso, da buon padre di famiglia». Un provvedimento sul quale, secondo il premier, si «è ribaltata la verità, si sono fatte travisazioni». Ad esempio, assicura, non ci sono norme sui licenziamenti degli insegnanti.
di
DEBORAH DIRANI MATTINATA di tensione ieri in piazza Verdi per uno scontro t...
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Anti Gelmini?. «Eravamo qui a fare il nostro gazebo, come sempre autorizzato ? racconta Mattia Kolletzek, leader locale di Azione Giovani ? quando è arrivata una persona e ha cominciato ad offenderci, poi ha raccolto un gruppo di circa una trentina di ragazzi che hanno cominciato ad avvicinarsi al banchetto».
Più
calci che calcio Raffica di squalifiche
( da "Trentino"
del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: 4 turni a Emiliano Gelmini (Caffarese) in quanto "dopo il provvedimento dell'ammonizione, si dirigeva contro l'arbitro, urlandogli offese e spintonandolo". Ma non è finita perché Lucio Pangrazzi (Vervò) dovra stare fermo per i prossimi tre turni perché "espulso per somma in ammonizioni, offendeva il direttore di gara" e stessa sanzione è stata comminata pure a Rudy Dalsass (
ROMA.
Silvio Berlusconi ripropone le classi ponte per i figli degli ...
( da "Trentino"
del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Istruzione Maria Stella Gelmini va tutto sottoscritto, «anche l'utilizzo del grembiule che evita un confronto tra bambini che vanno a scuola griffati e chi no. Ad esempio, può succedere» aggiunge sempre Berlusconi «che nelle scuole del Nord ci siano bambini che vanno a scuola vestiti Dolce e Gabbana oppure Versace, ed altri no».
sul
ferro: imparano così un mestiere sicuro. E' un affare redditizio, il fabbro,
per tutta ... ( da "Trentino"
del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: che il pubblico trentino al Teatro Sociale riserva a Sergio Divina quando elogia le povere minacce di Maria Stella Gelmini sul voto in condotta e le classi per soli immigrati. In Trentino, sulla scuola e sull'università, abbiamo un'eredità dignitosa da sviluppare. L'autonomia speciale un poco può fare da argine, ma i problemi sono di tale portata che da soli non possiamo salvarci.
La
rivolta dei quarantenni Vogliamo contare di più
( da "Tempo,
Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Università cercando una sponda anche con la competente ministra Mariastella Gelmini (35 anni). Al gruppetto sta cercando di unirsi anche Michela Vittoria Brambilla (41). La presidente dei Circoli della libertà è rimasta isolata politicamente soprattutto perché tutti i maggiorenti di Forza Italia le hanno fatto il vuoto attorno.
<Il
nostro calendario sexy per appoggiare la Gelmini>
( da "Resto
del Carlino, Il (Modena)" del
21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Il nostro calendario sexy per appoggiare la Gelmini» Alice e Fadua: «Crediamo fermamente in ciò che facciamo» LE ABBIAMO incontrate per voi. Sono le due giovani modenesi che hanno posato per il calendario sexy a favore del ministro dell?Istruzione Maria Stella Gelmini (da oggi nelle edicole di Reggio Emilia, Modena e Parma): Alice Savoia, 19 anni,
Piazza
Colonna, presidio del netturbino ( da "Tempo, Il"
del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: degli studenti sulla riforma Gelmini a nessuno era permesso entrare nella piazza. Ma Pietro non si è mai spostato. A dire il vero, almeno un paio di volte al giorno si assenta per andare a prendersi qualcosa da mangiare o per lavarsi nei bagni pubblici. Ma poi torna sempre sotto il portico, dove la notte dorme accovacciato su due borsoni: tutto quello che si è portato dalla Sicilia.
SCUOLA
Convegno del Pd sui nuovi italiani Prosegue ...
( da "Tempo,
Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Scuola della Regione Lazio hanno spiegato il Decreto Gelmini e le nefaste conseguenze che esso avrà sull'assetto scolastico italiano, stavolta i riflettori sono rivolti verso i "nuovi italiani". Il titolo del convegno, che si terrà oggi presso il Victoria Residence Palace di Latina a partire dalle 17:30, è "Comunità migranti-scuole integranti" e sarà coordinato da Graziella Beltrami,
Il
dibattito politico - e l'estesa mobilitazione di piazza - ...
( da "Tempo,
Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: attorno al decreto Gelmini su scuola e università sembrano avvitarsi in una spirale perversa che gli psicologi definiscono di dissonanza cognitiva. Tutti i soggetti che si sentono in qualche modo coinvolti dalle politiche del governo in questa materia seguono fili di ragionamento e modalità d'azione fra loro e in se stessi incoerenti.
berlusconi:
"sì alle classi ponte per immigrati" - silvio buzzanca
( da "Repubblica,
La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: insieme al decreto Gelmini abbiamo messo questa disposizione. Di fianco al decreto Gelmini cioè è stata approvata una mozione sull´esempio di quanto avviene negli altri paesi europei, tesa a introdurre corsi e classi che non sono separate, ma semplicemente tese a dedicare molto tempo all´insegnamento della nostra lingua agli alunni stranieri»
scontri
a piazza navona indagati 37 studenti - laura mari
( da "Repubblica,
La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini Scontri a piazza Navona indagati 37 studenti Ventuno sono di Blocco studentesco, 16 militano a sinistra LAURA MARI ROMA - Rissa, lesioni, travisamento e adunata sediziosa. Sono questi i reati contestati alle 37 persone denunciate per gli scontri avvenuti il 29 ottobre scorso a piazza Navona tra il gruppo di destra del Blocco Studentesco e alcuni studenti dei collettivi di
pd,
primarie a quattro per i giovani tra facebook e giochi di corrente - umberto
rosso ( da "Repubblica, La"
del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: mille banchetti per raccogliere le firme per il referendum contro la Gelmini». Per il momento, molti gazebo elettorali per le primarie allestiti nelle università, dalla Sapienza a Roma 3: i Veltroni-boys aspettano con il cuore in gola di vedere l´effetto che fa. Finora i rapporti con il movimento non sono facili.
il
liceo non ha soldi, addio gite scolastiche
( da "Tirreno,
Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: ADDIO GITE SCOLASTICHE Stop anche alle gite scolastiche nell'era della riforma Gelmini. Come già annunciato da qualche settimana al liceo scientifico "Barsanti e Matteucci" di Viareggio quest'anno i ragazzi dovranno rinunciare alle gite d'istruzione e a tutte quelle attività didattiche inserite nel piano dell'offerta formativa e ritenute non obbligatorie.
consiglio
manomesso dalla destra la sinistra alternativa spara a zero
( da "Tirreno,
Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Dito puntato contro «la destra che, andando ben al di là della correttezza politica, ha messo in campo, all'ultimo minuto, tutta una serie di "attori" di discutibile provenienza, estranei alle realtà cittadine, puri e semplici difensori d'ufficio dell'operato della Gelmini e del governo».
studenti,
la bussola è una web-tv ( da "Tirreno, Il"
del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Niente paura, qui la Gelmini c'entra poco. Senza slogan, né decreti a Palazzo Granducale hanno messo in campo il piano "Next", un pacchetto di idee molto innovativo destinato in prospettiva a modificare il rapporto tra scuole, studenti e famiglie. La novità più grossa?
tagliate
i vostri stipendi, non la ricerca
( da "Tirreno,
Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Università è in subbuglio per i tagli del decreto Gelmini... «Credo che anziché tagliare i fondi per l'istruzione, un patrimonio sociale e culturale dei nostri figli, i politici dovrebbero diminuirsi lo stipendio, che è del tutto sproporzionato rispetto agli standard europei. Sarebbe un segnale molto forte anche per la popolazione.
Lite
sui tagli alla scuola della legge Gelmini
( da "Stampa,
La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: COMUNE Lite sui tagli alla scuola della legge Gelmini La scuola di S. Maria del Tempio alla luce della legge Gelmini potrebbe chiudere i battenti. Il problema è stato affrontato l'altra sera in Consiglio comunale, nell'ambito della mozione della maggioranza sui possibili tagli, alla presenza di molti insegnanti e genitori, parecchi provenienti proprio da Santa Maria.
"Tutti
a scuola nelle frazioni per non chiudere gli istituti"
( da "Stampa,
La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Consiglio aperto sulla legge Gelmini A rischio in paese due plessi su tre [FIRMA]ELISA SCHIFFO COSTIGLIOLE D'ASTI Cosa succederebbe a Costigliole se la riforma Gelmini entrasse in vigore oggi? Su questo interrogativo è «ruotato» il Consiglio comunale aperto richiesto dalle minoranze guidate da Risso e Borriero e accettato di buon grado dalla giunta Solaro.
da
berlusconi un sì alle classi ponte - antonella fantò
( da "Tirreno,
Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Istruzione Maria Stella Gelmini va tutto sottoscritto, «anche l'utilizzo del grembiule che evita un confronto tra bambini che vanno a scuola griffati e chi no. Ad esempio, può succedere» aggiunge sempre Berlusconi «che nelle scuole del Nord ci siano bambini che vanno a scuola vestiti Dolce e Gabbana oppure Versace, ed altri no».
Elementari
di valle: sindaci divisi ( da "Stampa, La"
del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: RIFORMA GELMINI. PER 56 BAMBINI SERVIRÀ UN'UNICA SEDE Elementari di valle: sindaci divisi [FIRMA]MATTEO BORGETTO VALGRANA «Siamo all'80% del lavoro. Mancano serramenti, pavimento, sanitari e intonaci, ma in due mesi sarà finita. Chiunque ha intenzione di costruirne un'altra, ci pensi attentamente: o si mandano i bambini qui,
Sì
al "tavolo" per monitorare la scuola
( da "Stampa,
La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Quattro ore di dibattito in cui si sono alternati pareri favorevoli e contrari alla «Gelmini», conclusesi con una mozione votata all'unanimità dai consiglieri. Il Consiglio ha accolto la richiesta dei genitori, studenti e sindacati di istituire un tavolo tecnico con tutte le rappresentanze della scuola, delle famiglie e dei Comuni del territorio.
"Ragazzi,
con voi costruirò un Itis più moderno"
( da "Stampa,
La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Riguardo la Riforma Gelmini il preside storce il naso, ritenendola un ritorno al passato. Inoltre, la Riforma pare solo un mezzo adatto all'attuale esigenza del governo, cioè risparmiare su più fronti. Ritiene, quindi, che sia inutile che ad ogni cambio della scena politica italiana venga riformata la scuola, ma non per questo il preside è contro la modernizzazione della scuola.
Ecco
la co-gestione primo esperimento al Liceo Aprosio
( da "Stampa,
La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: scesi in piazza contro la riforma Gelmini. Poi, si è tramutata nella voglia di provare una esperienza di crescita, in cui l'apprendimento fosse interpretato in un contesto più ampio e creativo, non soltanto pensando alle usuali materie di studio. Così, per un mese circa, i rappresentanti degli studenti hanno organizzato la giornata di ieri,
La
rivolta dei quarantenni "Vogliamo contare di più"
( da "Tempo,
Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Università cercando una sponda anche con la competente ministra Mariastella Gelmini (35 anni). Al gruppetto sta cercando di unirsi anche Michela Vittoria Brambilla (41). La presidente dei Circoli della libertà è rimasta isolata politicamente soprattutto perché tutti i maggiorenti di Forza Italia le hanno fatto il vuoto attorno.
Pd,
primarie a quattro per i giovani tra Facebook e giochi di corrente
( da "Repubblica.it"
del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: mille banchetti per raccogliere le firme per il referendum contro la Gelmini". Per il momento, molti gazebo elettorali per le primarie allestiti nelle università, dalla Sapienza a Roma 3: i Veltroni-boys aspettano con il cuore in gola di vedere l'effetto che fa. Finora i rapporti con il movimento non sono facili.
Aggredito
presidente provinciale Azione Giovani Forlì-Cesena Carlo Malferrari
( da "Sestopotere.com"
del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: estrema sinistra bolognese (i 'No Gelmini'), gli stessi che, da circa un mese, "tengono in scacco" l'ateneo bolognese a suon di occupazioni e manifestazioni politiche contro il Governo. " L' aggressione - raccontano le stesse vittime dell'aggressione - e' stata prima verbale, per poi passare rapidamente alle mani con calci e spinte.
Studenti
vogliono il centroSCUOLA. ( da "Sicilia, La"
del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini, ci sono in cantiere azioni collettive? «Al momento non sono previste manifestazioni di piazza - risponde Calè -. L'unica iniziativa portata avanti nelle scuole - aggiunge - ha riguardato progetti di autogestione e didattica alternativa, quali assemblee, laboratori, incontri culturali e dibattiti che hanno riscosso apprezzamento sia da parte degli studenti sia dei dirigenti
Condanne
ridotte per cinqueMafia e droga. ( da "Sicilia, La"
del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: manifestazioni contro la riforma del ministro Gelmini. C'erano istituti studento che effettuavano lezione, chi autogestione e chi ne ha approfittato, per iniziare le pulizie per dare avvio ad un anno scolastico ricco di esperienze. A dare manforte agli studenti, non tanto pratici con il pennello, è stato il collaboratore scolastico Marino, che ha tinteggiato la parte superiore delle aule.
Barbagallo:
riduciamo da 90 a 70 i deputati regionali
( da "Sicilia,
La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: le classi ponte non sono contenute nel decreto Gelmini, ma in una mozione della Lega Nord. E nel documento della Lega si faceva riferimento a una 'discriminazione transitoria positiva'. Al contrario, noi siamo convinti che per i bambini non sia in nessun modo educativo vedere il proprio vicino di banco sottoposto a un trattamento discriminatorio che lo potrebbe segnare per sempre"
Coro
di no in Consiglio contro la Gelmini
( da "Stampa,
La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: SCUOLA SOLIDARIETA' RIFIUTI VILLANOVA All'interno Coro di «no» in Consiglio contro la Gelmini Successo della serata per Sarah Polemica su tariffe dello smaltimento della carta Prelievi in fabbrica per aiutare il collega malato Claudia Canegallo Fiammetta Mussio Elisabetta Fagnola Roberto Gonella
Faccia
a faccia sulla legge Gelmini ( da "Stampa, La"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
CONSIGLIO
APERTO Faccia a faccia sulla legge Gelmini Aula affollata per il Consiglio
comunale aperto dedicato al dibattito sulla riforma scolastica. Colpo di scena
al momento della votazione degli ordini del giorno. E oggi gli «autoconvocati»
organizzano dalle
Ma
alla fine niente voto ( da "Stampa, La"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini o a trascuratezza o dissenso verso la giunta. Certo è che i consiglieri di minoranza hanno dichiarato di non partecipare al voto, lasciando così la maggioranza senza numero legale». La discussione degli ordini del giorno è stata preceduta dagli interventi dei consiglieri: Anna Bosia, ha sottolineato come il mondo della scuola astigiana abbia risposto compatto contro la riforma
Asti:
la scuola alza un muro contro la riforma
( da "Stampa,
La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: della legge Gelmini. Un coro di voci distinte, ciascuna con una storia e un diverso quadro da dipingere, ma tutte concordi nel dire «no» a questa riforma, che per molti riforma non è. La serata è stata aperta dai rappresentanti sindacali Cisl e Cgil (Giuseppe Nosenzo e Monica Iviglia), che hanno introdotto la seduta tracciando il quadro dei numeri e del futuro,
Gli
studenti tornano in piazza Non abbassiamo la guardia
( da "Stampa,
La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Manifestiamo contro la legge Gelmini, la finanziaria e il disegno di legge Aprea - spiega Andrea Andriolo (iscritto al quinto anno del liceo Scientifico di Aosta) -. Un tema importante come la scuola non può essere trattato senza chiedere niente a nessuno. Continueremo, tempo permettendo, con le lezioni all'aperto e aderiremo anche allo sciopero indetto per il 12 dicembre dai sindacati»
Forse
ho letto male, stropiccio gli occhi e rileggo: dodici studentesse emiliane dai
19 ... ( da "Trentino"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: sostenere la riforma Gelmini. Il risultato è il calendario Sexpolitk 2009». Corredo di foto: accosciate, lato B e frontale topless. Anche graziose, per carità. Incuriosisce il percorso logico-culturale che porta queste ragazze a sostenere un atto di governo, una scelta politica con il supporto delle tette e dei glutei.
Nel
Trentino del soviet ( da "Trentino"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: è intervenuto il decreto Gelmini che qualche voto ha fatto perdere alla coalizione di centro-destra, è intervento il "fattore Obama" che è stato abilmente cavalcato dalle sinistre ed infine non si è, da parte nostra, cavalcata la vittoria dei Freiheitlichen. Ultimo grande errore è stata la presenza di personaggi ridicoli come Giuliana o altre liste-
Sbloccati
dalla gelmini i fondi 2008destinati a 26 ricercatori under 40
( da "Secolo
XIX, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Sbloccati dalla gelmini i fondi 2008destinati a 26 ricercatori under 40 approvati i progetti ROMA. Il metodo è nuovo e punta a evitare la supremazia dei "baroni" nel mondo della ricerca. I progetti sono 26. Con più soldi a disposizione avrebbero potuto essere 40.
Accorpamento
della "Boine"ecco il decalogo dei lavoratori
( da "Secolo
XIX, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: subire alcun trasferimento a causa della riforma Gelmini. «È vero che, se il Comune metterà a disposizione i locali, si potrà istituire ai Piani una sezione di scuola media. È vero che l'istituzione dell'Istituto Comprensivo permetterà una qualità scolastica ancora migliore di quella attuale poiché permetterà di mettere in atto una continuità didattica di sostanza e non di forma.
nuovo
no alla riforma gelmini ( da "Tirreno, Il"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Pagina 8 - Pisa Nuovo no alla riforma Gelmini Il sindaco sostiene il comitato genitori e docenti VICOPISANO. Davanti al villaggio scuola di Vicopisano, nei giorni scorsi sono stati appesi tre striscioni ad opera del Comitato genitori e insegnanti dell'istituto comprensivo di Vicopisano.
sparita
bandiera della pace e scoppia la protesta fra gli studenti
( da "Tirreno,
Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: ancora prima delle contestazioni studentesche contro la legge Gelmini, la bandiera fu tolta dalla sua usuale postazione nell'atrio dell'istituto tecnico. Le motivazioni e le responsabilità di questa decisione non furono immediatamente chiare a molti studenti e professori, così dopo qualche giorno una insegnante andò a ricercare la bandiera, che era stata riposta in uno sgabuzzino,
il
pin va, boom di iscrizioni al progeas
( da "Tirreno,
Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: La legge 133 della Gelmini ci preoccupa, ma come preoccupa tutta l'università italiana, non in quanto sede decentrata». Fioravanti tiene a precisare come i corsi di laurea del Pin abbiano tutti una certa consistenza di iscritti. «In particolare il "Progeas" quest'anno ha conosciuto un vero boom con più di 190 studenti».
prosegue
il tesseramento del pd doppio appuntamento a poggio
( da "Tirreno,
Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini" che vedrà la partecipazione della professoressa Fargion dell'Università di Firenze, Raffaello Biancalani e Manuele Marigolli, rispettivamente responsabile scuola e segretario provinciale della Cgil di Prato. Sono stati inoltre invitati Liliana Prantoni Monti direttrice scolastica dell'Istituto Comprensivo Filippo Mazzei,
oggi
presidio degli studenti anti-gelmini
( da "Tirreno,
Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Gelmini
LIVORNO. Torna in campo il movimento degli studenti che protestano contro i
provvedimenti del governo sulla scuola: lo fa dopo un round di assemblee che
istituto per istituto ha caratterizzato quest'ultima settimana. Oggi dalle 16
alle
rimossa
la bandiera della pace: rivolta ( da "Tirreno, Il"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: ancora prima delle contestazioni studentesche contro la legge Gelmini, la bandiera fu tolta dalla sua usuale postazione nell'atrio dell'istituto tecnico. Le motivazioni e le responsabilità di questa decisione non furono immediatamente chiare a molti studenti e professori, così dopo qualche giorno una insegnante andò a ricercare la bandiera, che era stata riposta in uno sgabuzzino,
rimossa
la bandiera della pace rivolta in una scuola a pistoia
( da "Tirreno,
Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: ancora prima delle contestazioni studentesche contro la legge Gelmini, la bandiera fu tolta dalla sua usuale postazione nell'atrio dell'istituto tecnico. Le motivazioni e le responsabilità di questa decisione non furono immediatamente chiare a molti studenti e professori, così dopo qualche giorno una insegnante andò a ricercare la bandiera, che era stata riposta in uno sgabuzzino,
la
scuola che non c'è ( da "Tirreno, Il"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: è Un pamphlet di Oggero dopo il decreto Gelmini Un libretto, anzi un pamphlet, per risvegliare, con conoscenza e intelligenza, l'autostima della scuola italiana, luogo d'elezione dei futuri italiani. Oggero - insegnante di lungo corso ma anche scrittrice e autrice di programmi radiofonici di successo per la Rai - chiarisce subito cosa serve per la scuola.
via
la bandiera della pace studenti e prof in rivolta
( da "Tirreno,
Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: ancora prima delle contestazioni studentesche contro la legge Gelmini, la bandiera fu tolta dalla sua usuale postazione nell'atrio dell'istituto tecnico. Le motivazioni e le responsabilità di questa decisione non furono immediatamente chiare a molti studenti e professori, così dopo qualche giorno una insegnante andò a ricercare la bandiera, che era stata riposta in uno sgabuzzino,
forse
ho letto male, stropiccio gli occhi e rileggo: dodici studentesse emiliane dai
19 ... ( da "Tirreno, Il"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: sostenere la riforma Gelmini. Il risultato è il calendario Sexpolitk 2009». Corredo di foto: accosciate, lato B e frontale topless. Anche graziose, per carità. Incuriosisce il percorso logico-culturale che porta queste ragazze a sostenere un atto di governo, una scelta politica con il supporto delle tette e dei glutei.
di
Luca Monticelli Uno dei punti delicati del rapporto tra istruzione e imprese è
l'orientamento agli studi, emergenza tecnico-scientifica di cui Confindustria parla
da alcuni anni ( da "Riformista, Il"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: presto sarà sottoposto al ministro Mariastella Gelmini. L'action plan di Confindustria parte dagli ultimi dati presentati da Unioncamere, a giugno 2007, secondo i quali la domanda delle imprese di diplomati tecnici è di circa 200 mila unità, mentre ogni anno si diplomano negli istituti tecnici e professionali solo 135.
Il
rugbista in consiglio fa infuriare Cofferati
( da "Riformista,
Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini, in furor di contestazione, avevano fatto volare insulti, strattonamenti e parole grosse («Fascisti appesi per i piedi» e «Attenti che vi arrivano le molotov») contro i ragazzi di destra che volantinavano in favore della riforma. Mercoledì un consigliere comunale di An si è ritrovato in ufficio una lettera di insulti rivendicata da un collettivo.
"noi
liberali spariti. ma la generazione gelmini ci sa fare" - cinzia sasso
( da "Repubblica,
La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Ma la generazione Gelmini ci sa fare" CINZIA SASSO MILANO - Raffaele Della Valle, avvocato, è stato il primo capogruppo dei deputati di Forza Italia e poi vice-presidente della Camera. Nostalgia del "partito di plastica" degli esordi? «Nostalgia solo perché sono passati quattordici anni.
quanto
costa al paese l'università di parentopoli - (segue dalla prima pagina)
( da "Repubblica,
La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: escogitata come merce di scambio (la Gelmini ha per ora congelato tutto, compiendo i primi, timidi passi). Le forze riformiste hanno un campo vastissimo di azione, sempre che abbiano il coraggio di prendere la testa dei movimenti e non di attaccarsi alla loro coda. L´impresa è assai più ardua che lo smaltimento della mondezza napoletana,
MANIFESTARE
contro il Ministro Mariastella Gelmini sembra diventato più uno sport che l...
( da "Resto
del Carlino, Il (Modena)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: 2 MANIFESTARE contro il Ministro Mariastella Gelmini sembra diventato più uno sport che l... MANIFESTARE contro il Ministro Mariastella Gelmini sembra diventato più uno sport che l?esercizio di un diritto. Alcune settimane fa, abbiamo assistito a sei, sette giorni filati di cortei, assemblee, riunioni, lezioni (di cosa?
Corteo
abusivo degli studenti: ( da "Resto del Carlino, Il (Modena)"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini si sono susseguite quasi senza sosta, ma sempre in modo civile e senza arrecare danno ai cittadini. Ieri, invece, gli studenti (alcune centinaia) hanno ritenuto necessaria un?azione più convinta, che «desse la sveglia alla città» e che risuonasse come un «ci siamo ancora»: con un corteo non annunciato e non autorizzato hanno bloccato il traffico in diversi punti della città
di
DAVIDE MISERENDINO SI PASSA alle maniere forti. Tre settimane fa, le manife...
( da "Resto
del Carlino, Il (Modena)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini si sono susseguite quasi senza sosta, ma sempre in modo civile e senza arrecare danno ai cittadini. Ieri, invece, gli studenti (alcune centinaia) hanno ritenuto necessaria un?azione più convinta, che «desse la sveglia alla città» e che risuonasse come un «ci siamo ancora»: con un corteo non annunciato e non autorizzato hanno bloccato il traffico in diversi punti della città
laurea
in piazza per protesta ( da "Repubblica, La"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
con la
commissione in toga, per protestare contro i tagli all´università. è successo
ieri, a piazza Politeama, con 17 neodottori in Ingegneria dell´Ateneo
palermitano. E, ancora ieri, il governatore Lombardo ha deciso di ricorrere
alla Corte costituzionale contro la legge Gelmini. CLAUDIA BRUNETTO A P
diciassette
ingegneri si laureano in piazza - claudia brunetto
( da "Repubblica,
La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Lombardo ricorre alla Consulta contro la Gelmini Dalla biblioteca alla rassegna stampa così gli studenti lavorano per l´ateneo Il preside La Mantia "Lo Stato dovrebbe investire sulla ricerca sostenendoci e non tagliando i fondi" Uno dei neodottori "Io ce l´ho fatta ma i colleghi che si iscriveranno dopo che futuro avranno?
gli
intellettuali sono assenti ma per palermo basta il cabaret - matteo di gesù
( da "Repubblica,
La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: impegnati contemporanei magari manifestano contro i tagli della Gelmini: perché sono insegnanti o ricercatori precari, oppure per solidarietà con le maestre dei loro figli; o vanno a fare la spesa nei discount e smadonnano pure loro per l´aumento del costo della vita, mentre arrotondano con un altro lavoro a tempo, per giunta mal pagato.
La
scuola apre porte e didattica tra formazione e orientamento
( da "Resto
del Carlino, Il (Ferrara)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: occhio del ciclone con gli effetti del decreto Gelmini. Ciò non toglie che gli istituti pensino, tra proteste e polemiche più o meno sotterranee, ad attuare i programmi già calendarizzati. Ad esempio a Cento anche per quest?anno il liceo Cevolani propone il suo piano di offerta formativa che coinvolge tutte le componenti della scuola e numerose istituzioni della città e non solo.
Legge
Gelmini: genitori mobilitati <Vogliamo capire il cambiamento>
( da "Resto
del Carlino, Il (Ferrara)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: 25 Legge Gelmini: genitori mobilitati «Vogliamo capire il cambiamento» BONDENO DOMANI INCONTRO DEL COMITATO TRA FESTA e informazione. ?L?autunno nella scuola?, la Legge Gelmini e la sua applicazione nel territorio: è questo il tema dell?incontro organizzato dal ?
ALEKSEJ
IVANOVIC si mette continuamente in gioco. Come? (vi chiederete) Puntando ...
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: E non si trattava di quelli che protestano contro la Gelmini: semplicemente era un biglietto di riconoscimento mendace per evitare ospiti indesiderati. Perbacco, direte ancora voi, ma questa è una notizia importante per la polizia. «Ma no ? si schermisce Aleksej Ivanovic il Giocatore ? Sono sempre ubriaco.
Alimentazione
e coccole ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: spiega la motivazione della nuova giornata di protesta contro la legge Gelmini, organizzata oggi in piazza Bracci, proprio dal I° circolo didattico di san Lazzaro. Parteciperanno all?iniziativa anche le scuole di Castenaso. Con lo slogan ?La scuola si fa? strada?, i genitori di San Lazzaro hanno messo in piedi una vera e propria kermesse che «in concomitanza alla giornata di mercato ?
Sos
sui tagli ai fondi per la ricerca Gelmini assicura: firmerò il bando
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: 19 Sos sui tagli ai fondi per la ricerca Gelmini assicura: firmerò il bando MONITO DI NAPOLITANO: «RIGORE NEI CONTI, MA NON PERDIAMO I TALENTI» ROMA ? È necessario tenere conto dello stato dei conti pubblici, ma l?Italia deve fare attenzione a non perdere i ricercatori costretti ad emigrare all?
crolla
pannello tra i banchi socrate, sospese le lezioni - francesca savino paolo
russo ( da "Repubblica, La"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Questo caso di cattiva gestione arriverà fino al ministro dell´Istruzione, Mariastella Gelmini se entro una settimana non saranno accesi i termosifoni in tutte le scuole di Bari - ha ribadito Cipriani - con l´approssimarsi delle giornate fredde e con la mancanza di calore nelle loro aule scolastiche, gli alunni baresi rischiano di essere colpiti da gravi malanni".
da
trilussa a tremonti la satira di lando fiorini - alessandra rota
( da "Repubblica,
La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Dal ministro Gelmini alle "troniste". Con un finale di classici romaneschi ALESSANDRA ROTA La musica del centralino del Puff è "Cento campane"? din don, din don, amore?E´ la sigla di chiusura dello sceneggiato "Il segno del comando" che Lando Fiorini portò al successo un anno dopo la fine del serial da 15 milioni di spettatori (erano gli anni Settanta)
CANALE
GOSSIP - LE COMMESSE. Sono tutte emiliane...
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Sono tutte emiliane e stanno tutte con il ministro Gelmini. Al punto da spogliarsi per lei. E in Rete il loro calendario fa subito boom. Guarda le foto. - MOLLATO VIA SMS. La promessa sposa di Boris Becker l?ha piantato con un sms. Era stanca di aspettare le nozze che non arrivavano. Ma ora l?
<Aci
punta sulla prevenzione per diminuire gli incidenti>
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Aci analizzare la riforma del ministro Gelmini, ma dobbiamo rilevare con piacere che nella reintroduzione della materia di educazione civica, una grossa parte del programma è stato occupato dall?insegnamento del codice della strada con i relativi pericoli». E? pericoloso attraversare la strada anche sulle strisce pedonali.
I
BAMBINI SONO IL FUTURO C'È POSTA PER IL MINISTRO
( da "Corriere
della Sera" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: debbano fare fronte comune per convincere il ministro Gelmini a non innescare, come ha scritto anche lei, una retromarcia educativa. Vorremmo che questi appelli venissero raccolti e mandati al ministero della Pubblica Istruzione, in attesa di un chiarimento più dettagliato sull'applicazione della legge.
PIAZZE,
strade, parcheggi: occuperanno di tutto oggi materne, elementari e medie per
amplificare ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: gemellaggio anti Gelmini del liceo Sabin e dei comprensivi 3 e 5: banchi nel cortile del liceo per una lezione all?aperto, laboratori di origami, pittura e geometria. Il comprensivo 7 sfilerà da via Scandellara al parcheggio del Leclerc e di lì al parco del Pianeta per burattini, laboratori di arti visive e danze africane.
L'Europa
spaziale sceglie il suo futuro ( da "Corriere della Sera"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: sarà Mariastella Gelmini) è chiesto coraggio e una certa «visione» tenendo conto di una scena internazionale dove Cina e India stanno macinando a gran velocità impegni che non si possono ignorare: e non solo per prestigio. Purtroppo, alla vigilia della riunione ministeriale sembra che ci sia più un consolidamento dell'attività in corso che una vera apertura a nuovi investimenti.
Docenti
tagliati Le Rdb lanciano il 'libro dei caduti'
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: ultima (in ordine di tempo) campagna anti Gelmini e anti Tremonti che i precari della Cub Scuola hanno fatto partire, ieri, durante il presidio in piazza Ravegnana. Con l?obiettivo di estenderla anche alle altre regioni. «Visto che il prossimo anno, solo nella nostra provincia ? denuncia Francesco Bonfini di Cub Scuola ?
Studenti
e antagonisti si spaccano i no Gelmini
( da "Stampa,
La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Studenti e antagonisti si spaccano i no Gelmini MARIA TERESA MARTINENGO Qui non si arrende nessuno», diceva uno degli striscioni in testa al corteo studentesco che ieri ha attraversato il centro, paralizzando il traffico tutt'intorno. Non ci si vuole arrendere ai tagli del governo Berlusconi, ma gli stili per farlo sono apparsi diversi tra le due anime protagoniste della manifestazione.
"La
scuola degli adulti ora diventi autonoma"
( da "Stampa,
La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: FRANCA NEBBIA CASALE MONFERRATO In controtendenza rispetto alle prescrizioni della legge Gelmini, a Casale si chiederà di realizzare una nuova «autonomia scolastica», cioè la presenza di un dirigente e organizzazione autonoma per la sede del Ctp (Centro territoriale permanente) che, insediato all'Istituto Negri di via Gonzaga, da anni promuove l'istruzione degli adulti.
Ormai
è un Grillo Calante Si salva solo in teatro
( da "Tempo,
Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: il comico ha tentato di intrufolarsi alla manifestazione degli studenti contro la Gelmini a Bologna. In teatro però il comico genovese torna a essere quello che gli riesce meglio: un «guitto» — come lo ha definito il senatore del Pd Giorgio Tonini — capace di tenere il pubblico «avvinghiato» al suo monologo per oltre due ore.
gelmini:
"sì alle classi ponte, non è razzismo"
( da "Repubblica,
La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: A Bruxelles per la riunione dei ministri Ue dell´istruzione, Mariastella Gelmini aggiunge: «Ci interessa affermare questo principio, e le classi ponte, con un corso intensivo di italiano e sulla Costituzione, sono un tentativo che mi auguro possa riuscire» La Gelmini cita esperienze analoghe in Svezia, Olanda e Francia.
ecco
la disneyland del sapere a enna l'ateneo più ricco qui lo sponsor è la politica
- attilio bolzoni emanuele lauria
( da "Repubblica,
La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Con il ministro Gelmini dappertutto ci sono «tagli» ma qui piovono quattrini. Sempre. Dal 2003 dodici milioni di euro, immancabilmente due all´anno dalla Regione. Ci sono stati nel 2008, ci saranno pure nel 2009. Da Palermo, negli ultimi dieci anni, hanno fatto avere altri 15 milioni pure al consorzio universitario che ha partorito la Kore.
Il
ricercatore sceglie il collega da finanziare
( da "Sole
24 Ore, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
da Bruxelles
il ministro Mariastella Gelmini ha fatto sapere che «sarà firmato a breve».
Sono stati
Nessun
taglio alle piccole scuole ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: ministro Gelmini a Bruxelles «Nessun taglio alle piccole scuole» ROMA Nessun rischio per il tempo pieno e le piccole scuole. Prova di nuovo a gettare acqua sul fuoco delle polemiche il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, che ieri a Bruxelles per il Consiglio Educazione dell'Ue ha ribadito che le misure decise dal Governo non porteranno alla chiusura di scuole con pochi alunni,
Ormai
èun Grillo Calante Si salva solo in teatro
( da "Tempo,
Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: il comico ha tentato di intrufolarsi alla manifestazione degli studenti contro la Gelmini a Bologna. In teatro però il comico genovese torna a essere quello che gli riesce meglio: un «guitto» — come lo ha definito il senatore del Pd Giorgio Tonini — capace di tenere il pubblico «avvinghiato» al suo monologo per oltre due ore.
Torino,
crolla tetto di un liceo muore studente di 17 anni
( da "Repubblica.it"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: incidente è attesa anche la visita del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini secondo quanto ha riferito il collega di governo Altero Matteoli a margine della riunione che si è svolta oggi in prefettura sulla Torino-Lione. Nel pomeriggio anche il prefetto di Torino Paolo Padoin farà un sopralluogo presso l'istituto.
Circolo
della Libertà "Luigi Einaudi" di Torino raccoglie firme pro-Gelmini
( da "Sestopotere.com"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Circolo della Libertà "Luigi Einaudi" di Torino raccoglie firme pro-Gelmini (22/11/2008 10:18) | (Sesto Potere) - Torino - 22 novembre 2008 - Il Circolo della Libertà "Luigi Einaudi" di Torino organizza una raccolta di firme a favore della riforma della scuola promossa dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini.
napolitano
( da "Sicilia,
La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Decreto Gelmini» che obbliga regioni ed enti locali, entro il 30 novembre di ogni anno, ad approvare i piani di ridimensionamento scolastico, pena il commissariamento. Una norma che sarebbe in netto contrasto con lo Statuto speciale siciliano. «La Regione - ha rilevato l'assessore alla Pubblica istruzione, Antonello Antinoro - si oppone all'
Donne
in piazza contro la violenza "Difendiamo i nostri diritti"
( da "Repubblica.it"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: invece siamo tutte indecorosamente libere") e contro il progetto di scuola del ministro Gelmini ("autoritario e razzista"). Il corteo è partito intorno alle 15 da piazza della Repubblica e si è diretto verso piazza Navona, attraversando le vie del centro. "Indecorose e libere contro la violenza maschile", era scritto sullo striscione di testa.
Convegno
a Udine sullo smaltimento dei rifiuti ( 2 )
( da "Sestopotere.com"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Della riforma Gelmini tanto si dice - ha commentato Menia - ma il fatto di introdurre l'educazione civica e di insegnare ai bambini come sia importante la differenziata servirà moltissimo". In conclusione, secondo Menia, "noi possiamo ambire a non avere più discariche, a fare funzionare meglio la raccolta differenziata con un riciclo a valle,
Crolla
il tetto di una scuola muore 17enne a Torino
( da "RomagnaOggi.it"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: in attesa che arrivi alla scuola il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, e' in corso un primo vertice tra le istituzioni, forze dell'ordine e vigili del fuoco per fare il punto sulla tragedia. Ancora incerte le cause che hanno provocato il crollo della controsoffittatura in muratura. "Cedimento strutturale".
Crollo
nel liceo "Darwin" di Rivoli, la Gelmini: tragedia incomprensibile
( da "Stampaweb,
La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Non è possibile che un ragazzo muoia a scuola - ha detto Gelmini al termine del sopralluogo nell?edificio scolastico - sono qui per esprimere la vicinanza mia personale e del governo a tutti coloro che sono stati coinvolti in questa tragedia». Gelmini ha annunciato di aver indetto un tavolo per valutare la situazione sulle cento scuole meno sicure d?
Torino,crolla
soffitto: muore un liceale Napolitano: dubbi su sicurezza scuole
( da "TGCom"
del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Arriva il ministro Gelmini: "Tragedia incomprensibile" Il ministro Mariastella Gelmini, particolarmente commossa per la tragedia, ha incontrato i genitori di Vito Scafidi, lo studente morto. L'incontro si è svolto in forma privata presso l'ospedale locale. Il ministro si è anche recato al Cto per visitare alcuni dei feriti.
Roma,
migliaia di donne in piazza contro la violenza degli uomini
( da "Stampaweb,
La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Il nostro è un movimento che si inserisce nella protesta trasversale di questo paese e appoggia le contestazioni alla riforma Gelmini, che danneggia soprattutto le donne», ha commentato Monica, della rete nazionale dell?assemblea romana di femministe e lesbiche.
Gelmini:
tragedia incomprensibile ( da "Trentino"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Gelmini: tragedia incomprensibile Ma la zia della vittima accusa: «E' assurdo finire così per andare a lezione: le scuole fanno schifo anche al Nord» TORINO. «Fate vedere che le scuole italiane fanno schifo anche al Nord, che si può morire a 17 anni, andando a lezione»: è un drammatico atto d'accusa l'invito che la zia di Vito,
I
tagli alla sicurezza si pagano ( da "Trentino"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Maria Stella Gelmini, promette «uno stanziamento straordinario per la manutenzione delle cento scuole più a rischio d'Italia». Cento scuole quando, secondo lo stesso Ministero, ben 10mila non risultano sicure. Una goccia nel mare. Il dato, catastrofico, chiama in causa pure gli Enti locali responsabili dell'edilizia scolastica.
Contro
la violenza degli uomini ( da "Trentino"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: questo paese e appoggia le contestazioni alla riforma Gelmini, che danneggia soprattutto le donne», ha commentato Monica, della rete nazionale dell'assemblea romana di femministe e lesbiche. Le donne si sono fatte sentire anche a Milano, dove il Comune ha fatto affiggere un manifesto con la silhouette di una donna coi i capelli e la gonna mossi dal vento sormontata dalla scritta:
Morte
tra i banchidella vecchia scuola ( da "Secolo XIX, Il"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: «Non si può morire così, a scuola, a 17 anni», urlano. Più tardi nella scuola e all'ospedale si farà vedere anche il ministro Mariastella Gelmini. Si apre un'inchiesta per disastro e omicidio colposo. cardacino, de carolis e altri servizi >> 2 e 3 23/11/2008
rivoli,
crolla soffitto in un liceo 17enne muore sotto le macerie - (segue dalla prima
pagina) meo ponte ( da "Repubblica, La"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: quello della Regione Mercedes Bresso e poi arriverà anche il ministro dell´Istruzione Maria Stella Gelmini. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano fa sapere di essere profondamente addolorato: l´episodio di Torino, dice, solleva «interrogativi inquietanti sulla sicurezza delle scuole». Ha incaricato il prefetto Padoin di esprimere il suo cordoglio alla famiglia Scafidi.
i
sogni spezzati di vito, il ragazzo della quarta g e sul suo blog scoppia la
rabbia dei compagni - (segue dalla prima pagina) vera schiavazzi
( da "Repubblica,
La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini venuta a fare le condoglianze per la morte di Vito, 17 anni, secondo di due figli, a lui, alla madre Cinzia, alla sorella Paola nelle camere mortuarie dell´ospedale di Rivoli. Per tutto il giorno, nei corridoi e fuori in cortile, la famiglia Scafidi continuerà a stringersi a quei genitori in lacrime insieme agli amici,
"papà
non sento più le gambe" il dolore dei feriti in ospedale - paolo griseri
( da "Repubblica,
La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Pagina 3 - Cronaca Le testimonianze Il ministro Gelmini in visita: "Assurdo perdere un figlio così" "Papà non sento più le gambe" il dolore dei feriti in ospedale PAOLO GRISERI RIVOLI - «Papà aiutami, non sento più le gambe dal ginocchio in giù». Andrea Macrì, 17 anni, di Casellette, rischia una vita in carrozzella.
"papà,
non sento più le gambe" uno dei feriti rischia la paralisi - federica
cravero ( da "Repubblica, La"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Il ministro Maria Stella Gelmini è dietro la porta blu del Dea Grandi Traumi. Mary Star, come la chiamano gli studenti di tutta Italia che in questi giorni la contestano. Ma nessuno vuole fare polemiche. «Non adesso, non è il momento. Domani, magari, scenderanno in piazza ma non adesso», dice Gerardo Palumbo, padre di Cinzia,
la
preside: "non so cosa è accaduto nessuno mi ha mai segnalato
pericoli" - meo ponte ( da "Repubblica, La"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: incontro con il ministro Gelmini con gli occhi arrossati. Si capisce che ha pianto nel ricostruire alla responsabile dell´Istruzione italiana la tragedia della quarta G. «Non so immaginare che cosa possa essere accaduto - dice con un filo di voce - sono preside da quattro anni e nessuno mi ha mai segnalato un pericolo in quell´ala dell´edificio.
saitta:
"la causa di questa tragedia non è la mancanza di manutenzione" -
marco trabucco ( da "Repubblica, La"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: E diffida chiunque dall´attaccare la Gelmini per questo incidente. Cosa replica? «Che in questo caso mal comune non significa mezzo gaudio. Per il resto io non faccio nessuna polemica, anzi ho parlato oggi con il ministro Gelmini illustrandole i problemi». Cosa farete adesso? «Aspettiamo gli esiti dell´inchiesta.
scuola,
regalano pizza al taglio "contro le forbici della gelmini"
( da "Repubblica,
La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
regalano
pizza al taglio "contro le forbici della Gelmini" Pezzi di pizza al
taglio contro altri tagli, quelli alla scuola pubblica. E´ la festa-protesta
del VII circolo Montessori Villa Paganini contro la riforma Gelmini.
L´appuntamento "Pezzi di scuola al taglio" è domani alle
l'onda
degli studenti travolge il centro
( da "Tirreno,
Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: genitori in corteo per protestare contro i tagli dei ministri Tremonti e Gelmini «Siamo uniti dal diffuso senso di giustizia, che manca nei provvedimenti del governo» LUCCA. Non è solo un'Onda, ma un vero e proprio fiume in piena quello che ha allagato le strade della città. Un migliaio di persone si sono infatti date appuntamento alle 15 al Caffè delle Mura per partire in corteo,
<Dubbi
sulle scuole> ( da "Secolo XIX, Il"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Vogliamo capire se la Gelmini ha intenzione di portare avanti il discorso avviato con Fioroni». Le Regioni si aspettano risposte nell'incontro fissato con la Gelmini per la prossima settimana: «Il 27 novembre vedremo il ministro dopo mesi che chiediamo di essere ricevuti - conclude Costa -.
Codacons:
edifici vecchi, costruiti persino in zone a rischio
( da "Secolo
XIX, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Il ministro Gelmini promette interventi e contributi 23/11/2008 roma. Vecchie, fatiscenti e spesso costruite in zone a rischio. In una parola, pericolose. Sono le scuole italiane, stando ai rapporti che da anni denunciano, inascoltati, l'inadeguatezza di gran parte degli istituti: anche in Liguria.
La
famiglia: <Non si può morire così>
( da "Secolo
XIX, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: in particolare contro il ministro all'Istruzione Mariastella Gelmini, all'uscita dal liceo. «Anziché tagliare i fondi alle scuole, rendetele sicure - dice Fabrizio Costaggiu, studente del Darwin -. E' inconcepibile alzarsi al mattino, salutare i genitori prima di andare a scuola e poi non tornare. Ci sono crepe dappertutto, la scuola è mezza andata.
Crollo
in aula, un morto ( da "Secolo XIX, Il"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: anche il ministro della Pubblica istruzione Maria Stella Gelmini che ha espresso profondo cordoglio verso i famigliari delle vittime e gli studenti. Il presidente della Provincia di Torino ha poi aggiunto che: «Lunedì mattina faremo il punto con tutti i nostri tecnici che stanno già effettuando le prime verifiche in accordo con la magistratura, dopo di che decideremo che cosa fare»
una
bandiera della pace per classe la risposta degli studenti del pacini - marta
quilici ( da "Tirreno, Il"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract:
oltre che
della riforma Gelmini. Gli studenti, numerosissimi, si sono ritrovati
all'auditorium a partire dalle 10,15 fino alle
la
scuola invade le piazze con lezioni, suoni e poesie - ilaria venturi
( da "Repubblica,
La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: quella tagliata dalla legge Gelmini. In piazza Capitini in più di cento disegnano, ballano; davanti al teatro Testoni fanno lezione elementari e medie del Navile e il liceo Sabin; in piazza della Pace laboratori di scrittura e filosofia con il terzo circolo. Dalla Cirenaica, dove un papà biologo ha stupito bambini e passanti con una lezione sui microbi,
an
spiega la riforma gelmini ( da "Repubblica, La"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Pagina IV - Bologna Domani al Pratello An spiega la riforma Gelmini Alleanza nazionale prende la parola per spiegare le ragioni del decreto Gelmini. «Per rispondere a un´esigenza di bilancio dello stato, anche l´università deve essere soggetta ai tagli, allora vogliamo cogliere quest´opportunità per renderla più efficiente».
miserie
e splendori della nostra università - vittorio coletti
( da "Repubblica,
La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: punirebbe quelli scadenti e premierebbe i più validi (tutti sanno chi sono, non servono costose agenzie di valutazione, bastano i presidi, i rettori seri, i direttori di dipartimento, i presidenti di corso di laurea...). Farebbe un servizio al Paese. Ma cosa volete che gliene importi del Paese alla Gelmini? Non è mica un tailleur!
Morire
di scuola Crolla il soffitto in un liceo di Rivoli
( da "Riformista,
Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Sul posto il ministro Gelmini: «Una tragedia veramente incomprensibile». di Sonia Oranges Morire un sabato mattina come tanti, in un liceo scientifico come tanti. Troppi, si dirà poi. Rivoli, cintura torinese. All'istituto Darwin, ospitato nell'ala vecchia di un'edificio in collina costruito all'inizio del secolo scorso e ristrutturato negli anni Settanta,
Nessuno
speculi, ma Gelmini si dia da fare
( da "Riformista,
Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: ma Gelmini si dia da fare segue dalla prima È accaduto in un istituto che dalle foto appare ben tenuto e con aule pulite e spaziose. Poco lontano dalla civilissima Torino. A un passo dalla città che ancora oggi non dimentica di essere stata la capitale di un regno che si vantava dell'efficienza e dell'onestà dei propri funzionari pubblici.
Pancho
Villari sfonda pure su Facebook ( da "Riformista, Il"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Chiediamo al governo di dimostrarci la bontà del decreto Gelmini... cacciandolo!» propone ancora Eugenio. «Poraccio pero' - lo difende velenosetta Claudia - lui non fa altro che applicare quello che 50 anni di Democrazia cristiana gli hanno insegnato». Infine Luca, che si rigenera con del sano gossip: «Ma chi è 'sto Villari?
Che
schifo di scuola ( da "Riformista, Il"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: La Gelmini accorre sul posto. di Sonia Oranges Aveva solamente 18 anni Vito Scafidi, morto ieri sotto le macerie del soffitto di un'aula del liceo scientifico di Rivoli, nel Torinese, crollato durante l'intervallo tra una lezione e l'altra. Venti i ragazzi feriti, uno forse perderà l'uso delle gambe.
Riforme?
Partiamo dalle mura ( da "Riformista, Il"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Non per il maltempo, o per un terremoto, ma perché è venuto giù, improvvisamente, durante la ricreazione. Morire a scuola. Non accade in una delle province del degrado, ma a Rivoli, vicino alla civilissima Torino. Adesso la Gelmini deve fare un atto di coraggio. A pagina 5 di Mario Ricciardi 23/11/2008
<Scuole
accorpate ormai da trent'anni>
( da "Resto
del Carlino, Il (Pesaro)" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Insomma se è vero che il dimensionamento non nasce con la Gelmini o con Tremonti, secondo il consigliere Rossi può essere un?occasione per ridistribuire le risorse nel territorio: «Infatti ? spiega ? l?ex scuola elementare di Morciola oggi ospita la biblioteca, un fiore all?occhiello dell?Unione Pian del Bruscolo.
La
scuola scende in strada La Pro Loco chiama i vigili
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: aula a cielo aperto le vasche servite ad esperimenti sul galleggiamento. Tutti intorno, i genitori ed una lunga sequenza di cartelloni e striscioni usati per comunicare i temi principali della protesta rivolta alla riforma Gelmini. g. m. Image: 20081123/foto/1219.jpg
A
Monteveglio lezioni in piazza <Ecco le nostre brave maestre>
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: nella piazza di Monteveglio, scandiva questo slogan in risposta al decreto Gelmini. Intorno, le maestre, i bambini e i genitori che hanno affisso colorati cartelli di protesta e sistemato banchetti, dove si impastava acqua e farina. In un altro tavolo si eseguivano invece lavoretti con forbici e cartoncini. Al megafono c?
Il
soffitto crolla sui ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Il ministro Gelmini accorre, si lancia in una coraggiosa supervisione fra il primo piano della quarta G disintegrata e gli ospedali. Sale sulla collina di Rivoli, proprio dietro al castello, dove il liceo scientifico Charles Darwin ostenta la sua megalomania di marmi e scaloni primo Novecento ma oggi non può nascondere i peccati.
di
DARIO C. NICOLI RIVOLI (Torino) <E' UNA TRAGEDIA ...
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: dice con sgomento il ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini ?. Non è possibile che un ragazzo muoia a scuola». «E? allucinante che un ragazzo esca di casa e non torni più», commenta il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Altero Matteoli. «E? una morte bianca ? osserva il sindaco di Rivoli, Guido Tallone ?
morire
così> ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: dice con sgomento il ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini ?. Non è possibile che un ragazzo muoia a scuola». «E? allucinante che un ragazzo esca di casa e non torni più», commenta il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Altero Matteoli. «E? una morte bianca ? osserva il sindaco di Rivoli, Guido Tallone ?
COME
MAI uno come Messner si permette di criticare Berlusconi dicendo che anche lui
una volt... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: , Rovigo LEGGO LA FRASE offensiva pronunciata durante una lezione a giovani studenti, da Camilleri nei confronti della Gelmini, Contesto questa specie di predicatore che cerca di inculcare, a spese pubbliche, teorie di odio verso chi non la pensa come lui. Armando Palmia, Bologna
una
morte prevedibile - vittorio emiliani
( da "Tirreno,
Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Maria Stella Gelmini, promette «uno stanziamento straordinario per la manutenzione delle cento scuole più a rischio d'Italia». Cento scuole quando, secondo lo stesso Ministero, ben 10mila non risultano sicure. Una goccia nel mare. Il dato, catastrofico, chiama in causa pure gli Enti locali responsabili dell'edilizia scolastica.
queste
scuole fanno schifo ( da "Tirreno, Il"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Per il ministro Gelmini è un incidente «incomprensibile» e stanzia fondi straordinari «Queste scuole fanno schifo» Atto d'accusa della zia di Vito: non si può morire così TORINO. «Fate vedere che le scuole italiane fanno schifo anche al Nord, che si può morire a 17 anni, andando a lezione»: è un drammatico atto d'accusa quello della zia di Vito,
sono
diecimila gli edifici non sicuri ( da "Tirreno, Il"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Il fatto che nel decreto del Ministro Gelmini siano previsti fondi per l'edilizia scolastica va quindi valutato positivamente ma risulta quanto mai urgente completare l'unico strumento utile a fotografare la qualità edilizia degli istituti: l'anagrafe degli edifici scolastici avviata nel 1996 e mai conclusa».
Raisi:
<Fondi privati agli Atenei, come in Usa>
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: MINISTERIALE ALLEANZA NAZIONALE ritiene ci sia poca chiarezza sul Decreto Gelmini e per ovviare ai dubbi ha organizzato un convegno per domani, alle 17.30, sala Benjamin in via del Pratello 53, dall?esaustivo, questo sì, titolo ?Decreto Gelmini. Quali novità per la scuola italiana ??. Oltre al vice presidente della VII Commissione Cultura e Istruzione della Camera, Paola Frassinetti,
Lezioni
in piazza e per strada E la merenda dagli osti del Pratello
( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: HAPPENING ANTI GELMINI di FEDERICA GIERI E? UN CORTEO alla rovescia, con lo striscione d?apertura in coda, che marcia lungo via del Pratello a passo di gambero, perché «l?istruzione va all?indietro», l?evento conclusivo de ?La scuola si fa...strada?, l?happening anti Gelmini durante il quale mamme, papà, maestri, bimbi di 90 istituti tra città e provincia,
scuola
come ammortizzatore ( da "Tirreno, Il"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: a sentire i cantori della riforma Gelmini, si cambia registro. In modo drastico. Staremo a vedere. Una cosa è certa: restare in cattedra sarà più impegnativo; salirci in pianta stabile, anche per qualche precario di vecchio corso, impossibile. Di scuola come ammortizzatore sociale, siamo sicuri, non sentiremo più parlare.
Le
proteste anti Gelmini ( da "Corriere della Sera"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: 11-23 num: - pag: 10 categoria: REDAZIONALE Scuola Le proteste anti Gelmini Il movimento di protesta delle scuole primarie contro la riforma del ministro Mariastella Gelmini ha scelto la sua colonna sonora: la marcia trionfale dell'Aida di Giuseppe Verdi. Le sue note hanno risuonato a intervalli di 15 minuti, tra le 16.
Il
soffitto del liceo crolla su una classe Muore un ragazzo
( da "Corriere
della Sera" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini, che ha visitato i feriti e ha incontrato i parenti della vittima: «Non è possibile che un ragazzo perda la vita a scuola, è una tragedia incomprensibile. Faremo il possibile perché cose del genere non capitino più. Nel 2008 abbiamo distribuito 300 milioni di euro da investire sul tema della sicurezza della scuola»
Mariastella
Gelmini ( da "Corriere della Sera"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2008-11-23 num: - pag: 3 categoria: BREVI Mariastella Gelmini Il ministro dell'Istruzione: «è una tragedia veramente incomprensibile: non è possibile che un ragazzo perda la vita a scuola. Faremo il possibile perché cose del genere non capitino più»
Raduno
dello Slai Cobas davanti ai cancelli della Fiat di Termoli
( da "Tempo,
Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Hanno scioperato e preso parte alla manistazione anche gli studenti di alcuni Istituti superiori di Termoli che hanno alzato la voce sulla riforma del Ministro Mariastella Gelmini. I giovani si sono ritrovati intorno alle 9, sotto la pioggia, in Piazza Donatori di sangue per poi arrivare in centro muniti di striscioni. A.S.
Gelmini:
Subito il controllo sui cento istituti a rischio
( da "Tempo,
Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: stampa Gelmini: «Subito il controllo sui cento istituti a rischio» Marino Collacciani m.collacciani@iltempo.it Mentre il governo ombra non manca occasione per strumentalizzare una tragedia annunciata, evidentemente da tempo, il ministro della Pubblica Istruzione non perde tempo.
Crollo
nel liceo, un morto e 17 feriti ( da "Tempo, Il"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Il procuratore aggiunto Guariniello ha aperto un'inchiesta per omicidio e disastro colposo. Per il presidente Napolitano «ci sono inquietanti interrogativi». Accorsa sul luogo della tragedia il ministro Mariastella Gelmini. Collacciani e Ferrero alle pag. 8 e
MORTE
A SCUOLA ( da "TGCom"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Arriva il ministro Gelmini: "Tragedia incomprensibile" Il ministro Mariastella Gelmini, particolarmente commossa per la tragedia, ha incontrato i genitori di Vito Scafidi, lo studente morto. L'incontro si è svolto in forma privata presso l'ospedale locale. Il ministro si è anche recato al Cto per visitare alcuni dei feriti.
Studente
morto in crollo liceo, altro ragazzo operato in serata
( da "Reuters
Italia" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Dopo la visita ieri pomeriggio del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e del presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, è intervenuto in serata anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha espresso il proprio dolore aggiungendo che questa tragedia "solleva inquietanti interrogativi sulle garanzie negli istituti scolastici".
Morte
al liceo, gli studenti in piazza ( da "Stampaweb, La"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Assemblea no Gelmini" di Torino hanno espresso indignazione per la tragedia che si è consumata ieri al Liceo Darbwin di Rivoli e per oggi alle 15:30 a Palazzo hanno convocato una manifestazione di solidarietà con studenti medi e genitori. «Come studentesse e studenti del movimento che in questi mesi stanno dando vita alla mobilitazione all?
PRESIDIO
AL DARWIN ( da "TGCom"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Mariastella Gelmini, che ha chiesto subito una convocazione degli Enti locali. Un comitato di studenti, nell'annunciare il presidio, si richiama proprio alla dichiarazione del ministro Gelmini per affermare che ''anni di tagli da parte di governi di tutti i colori hanno contribuito all'abbandono e alla fatiscenza delle strutture pubbliche'
Bandi
di concorso Ue solo in tedesco, francese e inglese? L'Italia vince il ricorso
( da "Sestopotere.com"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini che ha affermato: "L?Italia ha incassato un risultato importante. Siamo riusciti grazie all?impegno del presidente Berlusconi e del ministro degli Esteri Frattini a contrastare i tentativi surrettizzi di creare de facto un regime trilingue.
Morte
al liceo, gli studenti in piazza Ma Berlusconi: "E' stata una
fatalità" ( da "Stampaweb, La"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: come mi ha detto la Gelmini, non sarebbero mai entrati in un?aula dove ci fosse pericolo. Non si può che essere, da padri, molto vicini a quella famiglia». Di parere opposto il numero uno della Cisl Bonanni: «Di fronte ad una tragedia come quella del liceo di Rivoli, bisognerebbe mobilitarsi tutti senza distinzioni politiche ed ideologiche»
Dolore
e rabbia dopo il crollo al liceo Silvio Berlusconi: "Drammatica
fatalità" ( da "TGCom"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Mariastella Gelmini, che ha chiesto subito una convocazione degli Enti locali. Un comitato di studenti, nell'annunciare il presidio, si richiama proprio alla dichiarazione del ministro Gelmini per affermare che ''anni di tagli da parte di governi di tutti i colori hanno contribuito all'abbandono e alla fatiscenza delle strutture pubbliche'
<Per
un mondo a misura di bambino>SAN CATALDO.
( da "Sicilia,
La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: nuovi impianti di illuminazione Pubblica e per la collocazione di nuovi dossi artificiali nelle vie dell'abitato e per l'acquisto della pubblicazione dalle "Capanne alle robbe"; mozione circa disposizioni urgenti in materia di istruzione a seguito del decreto Gelmini; manifestazione di volontà contro la cancellazione del nome di Pio La Torre dall'aeroporto civile di Comiso. R. M.
Crollo,Berlusconi:fatalità,verifica
2.500 scuole.Corteo studenti ( da "Reuters Italia"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Istruzione Mariastella] Gelmini, non sarebbero mai entrati in un'aula dove ci fosse pericolo. Non si può che essere quindi, da padri, molto vicini a quella famiglia". Berlusconi ha poi aggiunto che "la sicurezza è il minimo, è la condizione di fondo. Sono circa 2.500 le scuole sulle quali bisogna approfondire la situazione.
Posto
di lavoro a rischio per 225 operatori del mondo della scuola
( da "Sicilia,
La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: la questione era arrivata al ministro Gelmini: dopo un incontro con le organizzazioni sindacali, tenutosi il 24 di quel mese nella sede del Ministero, i lavoratori Co.co.co avevano avuto assicurazioni dallo stesso ministro, per la prosecuzione delle attività fino al 2009. Secondo la Gelmini, infatti, ci sarebbe stato l'inserimento delle somme necessarie nella Finanziaria.
treviso
( da "Sicilia,
La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Maria Stella Gelmini, accorsa sul luogo della tragedia. APERTA UN'INCHIESTA. Sull'episodio, il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello ha aperto un inchiesta per omicidio e disastro colposo. «Stiamo raccogliendo tutti gli elementi necessari per capire cosa è accaduto - ha detto al termine del sopralluogo con il pm Cesare Parodi e i vertici delle forze dell'
Scuole
insicuresi riaccende l'iracontro la Gelmini
( da "Sicilia,
La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: ira contro la Gelmini Torino. «Ci sono crepe dappertutto, la scuola è mezza andata. Non si può morire così». Gli studenti del liceo Darwin sono attoniti, non riescono ancora a credere che Vito è morto in classe per colpa di un tubo caduto dall'alto. Lo sgomento è forte, così come la rabbia che sale con il passare delle ore.
Il
vento fa strage di alberidanni anche al palasport
( da "Sicilia,
La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: di alberi danni anche al palasport Mille studenti protestano contro la «Gelmini» n.p.) Corteo di protesta ieri mattina ad Acireale di un migliaio di studenti delle scuole superiori acesi, con la partecipazione di quasi tutti gli istituti scolastici presenti in città, per evidenziare la non condivisione al decreto Gelmini di riforma della scuola, recentemente trasformato in legge.
Dolore
e rabbia dopo il crollo al liceo Cori e proteste al Torino Film Festival
( da "TGCom"
del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Abstract: Mariastella Gelmini, che ha chiesto subito una convocazione degli Enti locali. Un comitato di studenti, richiamandosi proprio alla dichiarazione del ministro Gelmini, ha affermato che "anni di tagli da parte di governi di tutti i colori hanno contribuito all'abbandono e alla fatiscenza delle strutture pubbliche".
( da "Stampa, La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
SCUOLA.CONTRO LA RIFORMA Petizioni anti Gelmini Comincia la raccolta E' iniziata ieri pomeriggio all'auditorium
Sant'Anna di Verbania la raccolta delle petizioni contro la riforma Gelmini promossa da genitori, studenti e
insegnanti del Vco tramite il sito www.scuolapertutti.net. «Ci vorrà qualche
giorno ma è arrivato il momento di mettere insieme tutte le firme -
spiega Angelica Sassi -. Ne sono già arrivate da Cannobio, Verbania e
Domodossola». Proprio a Domodossola, tra l'altro, lunedì è convocato un
consiglio comunale aperto sulla riforma scolastica chiesto dai gruppi di
opposizione Pd, Sinistra Unita, Impegno per Domodossola e Udc. La seduta si
terrà dalle 21 al teatro Galletti.
( da "Secolo XIX, Il" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Loano e
Albengabrillano tra gli Under basket NON HA STORIA il derby dell'Under 19 di
basket: la capolista Azimut Loano si rivela troppo forte per i cugini
dell'Amatori Savona. Vince anche il Ceriale contro il Cus. Nell'Under
( da "Repubblica, La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina XII - Torino
"Acceleriamo sugli organici" Scuola, i sindacati chiedono il piano
entro dicembre Aschiero (Cgil): "Dobbiamo coinvolgere anche la Rsu degli
istituti e i genitori" MILENA VERCELLINO La scuola piemontese si mette in
moto per mappare i propri fabbisogni, in vista dell´istituzione di una
"cabina di regia" che riunisca enti locali, sindacati e Direzone
scolastica regionale. Le energie del fronte di resistenza in Piemonte alle
mosse del ministro Gelmini si
concentrano ora infatti su una "centralina" di monitoraggio dei
bisogni del sistema educativo locale, ritenuta la via maestra per smascherare
l´insufficienza delle risorse del piano del governo. Dopo che la Cisl ha
sollecitato l´unione delle forze tra sigle sindacali e istituzioni locali, si
apre ora la discussione sulle modalità con cui condurre il monitoraggio dei
fabbisogni del sistema scolastico: «Stiamo lavorando insieme - spiega
Rodolfo Aschiero, segretario generale della Flc-Cgil Piemonte-, ma riteniamo
siano indispensabili anche altri passaggi: il coinvolgimento delle rsu delle
scuole per rendere trasparenti i bisogni di offerta formativa dei cittadini e
dei singoli istituti, e la collaborazione con i Coordinamenti dei genitori, soprattutto
nella fase delicata delle iscrizioni per l´anno 2009/2010». Domani si
riuniranno i dirigenti scolastici Cgil per decidere come procedere, e nei
corridoi delle scuole già comincia a muoversi qualcosa: «Siamo tempestati di
richieste dalle scuole e dai coordinamenti genitori: vogliono sapere come
procedere per dare il via al piano. In questo senso abbiamo già convocato i
nostri delegati e stiamo raccogliendo valutazioni sui fabbisogni e il tempo
scuola necessari per l´offerta formativa, per ragionare con i dirigenti
scolastici sugli organici», spiega Aschiero. Anche la Uil si prepara a
raccogliere le forze per contribuire alla "centralina di controllo",
ma chiede alle istituzioni un impegno oltre le dichiarazioni d´intenti: «Una
regia comune sui problemi della scuola permetterà di non disperdere le energie.
Ora aspettiamo un segnale certo dalla Direzione scolastica e dall´assessore
Pentenero», spiega Diego Meli della Uil. Il tempo stringe, spiegano i
sindacati, c´è poco più di un mese: «La definizione degli organici avverrà tra
gennaio e marzo. Si svolgeranno in questo periodo i passaggi
normativi-burocratici per il dimensionamento. Quindi noi vogliamo avere la
mappatura dei fabbisogni entro dicembre», dice Aschiero. Su un campo parallelo
si gioca la partita sul tempo pieno, un punto sul quale i sindacati promettono
battaglia: «Chiederemo alla direzione regionale un incontro urgente, perché
dicano cosa intendono chiedere al governo a riguardo. Il governo parla di un
tempo scuola di 40 ore, ma questo non è tempo pieno: con le 40 ore non si
avrebbe infatti compresenza degli insegnanti, che permette gli interventi
didattici individualizzati che caratterizzano il tempo pieno», spiega Aschiero
SEGUE A P
( da "Repubblica, La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina XIII -
Palermo L´esposizione Foto e tele sulla protesta l´Onda si mette in mostra Da
Bquadro gli studenti dell´Accademia di Belle arti si sono ispirati
all´occupazione di scuole e università Nonstop fino a mezzanotte La protesta
studentesca che da settimane scende in piazza, occupa le scuole e fa lezione a
cielo aperto, adesso si mette in mostra. Dalle dieci del mattino fino a
mezzanotte, lo spazio espositivo Bquadro in via XII Gennaio 2, ospita
"Segnali di cambiamento", quaranta opere dei ragazzi dell´Accademia
di Belle Arti, al momento sotto occupazione, ispirate alla situazione attuale
della scuola e dell´università. Opinioni e idee diverse, tutte però concentrate
a guardare fuori, in strada, fra la gente, e a cogliere l´ispirazione artistica
dagli studenti protagonisti della protesta. «Sono tutte opere realizzate per
l´occasione - dice Valentina Bruno di Bquadro - Pitture, installazioni,
sculture, videoarte, fotografie, incisioni, grafiche e performance per
raccontare la voce del cambiamento. Abbiamo voluto dare la possibilità a questo
movimento di diventare anche un fermento artistico. Come fosse un´altra forma
di protesta». Fabio Zammito ha proposto per la mostra un dittico di fotografie
digitali a colori, formato quaranta per trentacinque: da un lato la
contestazione giovanile e dall´altro la città che pur nella sua povertà,
propone prestiti a chiunque. «Ho voluto mettere due mondi a paragone - dice il
ragazzo - L´Onda e i prestiti. La precarietà e la finta sicurezza. E l´ho fatto
con la fotografia». Non può mancare il ministro Maria
Stella Gelmini, immortalata
su tela. «Con una tecnica di olio e penna indelebile - dice Mirko Terrana,
studente del primo anno fuori corso - ho raffigurato la Gelmini con un timbro in bocca e la
scritta "censura". Questa mostra è un´ottima occasione per
rielaborare la protesta degli studenti e farla conoscere a tutti».
( da "Tirreno, Il" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 8 - Empoli A
scuola lumini contro la riforma Mobilitazione alla media di Ponte a Egola, poi
in tutta la zona PONTE A EGOLA. Si chiama "Una luce per la scuola" ed
«è un'iniziativa di sensibilizzazione sugli effetti
dirompenti e imminenti del decreto Gelmini», come recita un documento. L'appuntamento è per domani alle 21
alla scuola media di Ponte a Egola in piazza Stellato Spalletti. La protesta è
stata organizzata da alcuni membri del Comitato genitori e insegnanti in difesa
della scuola pubblica. L'iniziativa di Ponte a Egola si annuncia come la
prima di una serie nella zona del Cuoio. Domani la scuola media di Ponte a
Egola - spiegano i promotori dell'iniziativa - sarà illuminata con lumini che
ogni genitore si impegna a portare. Inoltre sarà distribuito materiale
informativo in merito alla riforma Gelmini, sarà data
lettura di articoli della Costituzione e di brani di "Lettera a una
professoressa" di don Lorenzo Milani. A partecipare all'iniziativa sono
invitati genitori, insegnanti, amministratori locali, dirigenti scolastici e
cittadini. Tra una settimana l'iniziativa sarà ripetuta in una scuola di Santa
Croce sull'Arno, successivamente in tutti gli altri comuni della zona del
Cuoio. Intanto la resistenza alla riforma Gelmini
passa anche attraverso documenti approvati nei vari istituti. Uno è quello del
collegio dei docenti del comprensivo Buonarroti che chiede «al dirigente
scolastico e al consiglio d'istituto d'adoperarsi in ogni modo affinché vengano
mantenuti l'attuale piano dell'offerta formativa e l'attuale modello
organizzativo e curriculare, anche anticipando le iscrizioni degli alunni a
dicembre come proposto nell'ultima conferenza provinciale delle istituzioni
scolastiche». I docenti, si legge ancora, «ribadiscono la loro strenua difesa
della scuola pubblica e della loro professionalità». E giudicano «la riforma Gelmini un mero taglio di risorse alla scuola pubblica,
senza alcun fondamento pedagogico; in particolare, vengono cancellati con un
colpo di spugna la collegialità del team insegnante, la programmazione
orizzontale e verticale per classi parallele e per diversi ordini di scuola,
l'arricchimento dell'offerta formativa, per i quali noi docenti tanto ci siamo
spesi in questi anni». In particolare, la scuola primaria e la scuola
dell'infanzia «vedono il ritorno a un modello assistenziale del tempo lungo e
un tragico impoverimento dei curricoli, senza peraltro che la necessità di tale
provvedimento sia stata documentata da una qualche parvenza di ricerca
pedagogica». I docenti, «che per anni e con sacrificio, si sono formati
attraverso le Università, i corsi di aggiornamento, i seminari, rimangono
attoniti di fronte a tanta disinvoltura nel distruggere anni di sapere e di
esperienza». Secondo gli insegnanti, «gravissima preoccupazione destano la
reintroduzione del maestro unico alla scuola primaria; la restaurazione, nella
scuola primaria e dell'infanzia, di un modello che prevede la loro apertura
solo al mattino; la massiccia diminuzione del tempo scuola anche alle medie; il
previsto esorbitante aumento degli alunni per classe, in tutti gli ordini di
scuola; l'accorpamento di istituti e discipline; i pesantissimi tagli al
personale docente e Ata in ogni ordine di scuola».
( da "Repubblica, La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina VI - Genova
Università, guerra agli sprechi "Taglierò un corso su dieci" Il
rettore Deferrari: stop a chi sforna disoccupati "Ma nessun docente
rimarrà senza lavoro, qualcuno verrà semplicemente dirottato verso la
ricerca" COSTANTINO MALATTO Da gennaio una quindicina di corsi di laurea
sparirà dall´offerta dell´Università di Genova. Il taglio del 10% circa dei
corsi è stato annunciato ieri dal rettore dell´Ateneo, Giacomo Deferrari, che
ha partecipato all´inaugurazione della residenza per studenti in via Balbi.
«Come avevo già indicato nel mio programma - spiega Deferrari - uno degli
obiettivi immediati è di eliminare i corsi inutili, quelli in cui ci sono pochi
studenti e tanti docenti e quelli che sfornano disoccupati». A decidere quali
corsi tagliare sarà il Senato Accademico, nell´ambito di un piano di
razionalizzazione dell´offerta didattica avviato sulla base della legge 270,
che prevede una riforma dei corsi di laurea. Il Senato sceglierà i corsi da
sopprimere sulla base delle proposte che entro il 2 dicembre le singole facoltà
trasmetteranno all´Ateneo. Come si può ben capire l´annuncio di Deferrari ha
scatenato più di un allarme all´interno del mondo universitario genovese.
Soprattutto fra i docenti i cui corsi sono frequentati da un numero limitato di
studenti e tra quelli che si dividono corsi che in questo modo hanno un
rapporto docente/studente esagerato. Le pressioni per un chiarimento sono state
tali che nel pomeriggio Deferrari ha dovuto dettare una nota per calmare gli
animi. Nessun professore rimarrà senza lavoro, ha sottolineato il rettore,
perché quelli che rimarranno senza corso potranno essere dirottati verso la
ricerca. Sarà sufficiente questo messaggio a calmare le acque? In realtà è
facile prevedere che nei prossimi dieci giorni le pressioni e le richieste di
colloquio dei docenti interessati si infittiranno. Se da una parte il rettore
lancia un messaggio di intransigenza, dall´altra arrivano segnali di pace nei
confronti dell´azione del governo. «Gli ultimi segnali - spiega Deferrari - ci
dicono che il decreto sull´università potrà essere ancora migliorato, specie
per quanto riguarda gli atenei virtuosi, perché non era giusto tagliare i costi
in modo indiscriminato». Oggi il rettore parteciperà a Roma, per la prima volta
nella sua nuova veste, alla seduta della Crui, la Conferenza dei rettori delle
Università italiane. Alla vigilia di questo appuntamento Deferrari mette l´accento sulle nuove aperture che sembrano arrivare dal ministro
Mariastella Gelmini. «Se
arriveranno i cambi annunciati - afferma il rettore - si potrebbe andare verso
un impianto di riforma che potrebbe essere accettato dal mondo universitario. I
problemi nazionali dell´Università non fanno però dimenticare quelli locali.
è noto che fra le emergenze da affrontare con urgenza e determinazione a Genova
c´è quello dell´edilizia universitaria. Un settore delicatissimo, sul quale
pesa la situazione dell´Albergo dei Poveri, struttura prestigiosissima ma
"pozzo senza fondo" per le finanze dell´Ateneo. Ieri dunque Deferrari
ha ribadito che tra le priorità del suo mandato ci sono il piano edilizio, con
gli investimenti negli edifici utili, e la ottimizzazione dell´amministrazione
«per renderla più snella e avere pratiche più veloci». Le «importanti aperture
arrivate dal governo» devono far riflettere anche gli studenti e il loro
movimento, afferma il rettore. La loro protesta «va bene se è simbolica, per
testimoniare l´incuria in cui è stata lasciata l´istituzione negli anni, non
sono d´accordo se va oltre». Prima di Natale Giacomo Deferrari e la sua squadra
presenteranno il loro programma alla città intera, ha annunciato ieri il
rettore: «Dovevamo farlo prima ma per varie ragioni l´incontro è saltato - dice
- . è un appuntamento a cui tengo perché è giusto che uno degli istituti più
importanti della città si presenti ai genovesi e indichi obiettivi e strategie.
Sarà così possibile, alla fine del mandato, fare il cosiddetto "bilancio
sociale" e vedere se siamo stati all´altezza»
( da "Repubblica, La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina VIII - Genova
I nonni a scuola per salvare le medie Mobilitazione a Scarpino: l´istituto rischia di essere tagliato Per effetto della legge Gelmini, sotto le 500 unità si subisce
l´accorpamento AVA ZUNINO L´appello sta girando da qualche giorno e sono già
stati "reclutati" 19 nonni senza la licenza della scuola media
inferiore, disposti dall´anno prossimo a tornare tra i banchi coi loro nipoti e
ad iscriversi alla scuola media di Borzoli, per scongiurare il rischio
che l´istituto scenda sotto ai 500 iscritti e venga accorpato ad altre scuole.
E´ l´effetto Gelmini visto da chi abita sotto alla
discarica di Scarpino, il popolo di Borzoli che da anni protesta contro i
camion e l´inquinamento, e che ora teme di essere penalizzato anche dalla
riforma della scuola. Solo che, abituati alla lotta, i residenti di Borzoli si
stanno già organizzando. «Abbiamo contattato diciannove nonni, ma ce ne sono
tanti altri, anche un amico tunisino e tre romeni; altro che chiudere le
frontiere», dice Felice Airoldi, il portavoce del comitato per Scarpino. E´ lui
a far girare l´appello e ad invitare alla "mobilitazione" genitori,
nonni e alunni. «Nei prossimi giorni - dice - faremo una manifestazione in
strada e rallenteremo il traffico dei camion diretti alla discarica. Ma stavolta
sarà per difendere la scuola e sono convinto che anche chi non si è mai mosso
contro la discarica, si mobiliterà invece a favore della nostra scuola». Quello
che temono a Scarpino sono gli effetti di quello che si chiama un circolo
didattico "verticale" come è quello della "2 giugno" con
scuola elementare e media. «Abbiamo già scritto agli assessori e al
provveditorato - racconta Airoldi - La nostra delusione deriva dal fatto che
l´estate scorsa, il presidente del Municipio, e l´assessore comunale ci avevano
garantito che per noi a Borzoli la "verticalizzazione" sarebbe stata
legata alla definizione del nuovo centro scolastico che dovrebbero costruire ad
Erzelli. Ci avevano detto che almeno fino al settembre dell´anno prossimo per
noi non sarebbe cambiato nulla. Invece non è successo. Anzi. Nella
riorganizzazione hanno fatto in modo che le scuole di Sestri fossero tutti
plessi sovrabbondanti. E noi siamo già al disotto, se pure di due alunni solo,
ai 500 iscritti che chiede la Gelmini. Questi amministratori
non riescono mai a tenere conto di tutte le criticità che siamo già costretti a
subire». E così, come sempre, a Borzoli stanno cercando di fare di necessità
virtù. «Abbiamo deciso che se a settembre non saranno state esaudite le nostre
richieste e la scuola media sarà a rischio perché gli iscritti saranno sotto ai
500, si iscriveranno anche i nonni che non hanno la licenza di scuola media e
gli stranieri che vivono qui nel quartiere». La paura, dice Airoldi, è che
senza questo: «Nel giro massimo di tre anni noi si possa perdere l´unica cosa
buona di questo territorio che è la scuola pubblica a tempo pieno».
( da "Repubblica, La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina VI - Firenze
Marinelli bocciato sugli over 70 Ateneo, il senato riscrive la norma: fuori
tutti tranne i meritevoli L´operazione avrebbe fatto risparmiare 4 milioni
LAURA MONTANARI (segue dalla prima di cronaca) Il risparmio non è cosa da poco,
nel secondo anno è stimato sui 4 milioni di euro e di più nel terzo. Insomma
non briciole. Ieri mattina il rettore Marinelli ha messo ai voti una prima
delibera che prevedeva una serie di eccezioni al pensionamento, fra queste una
ad hoc per Medicina «in caso di unicità della funzione assistenziale per
ricercatori e docenti». Quelle righe subito eliminate per l´irritazione dei
presidi delle altre facoltà. Così come era concepito, il provvedimento non è
passato. Allora il rettore ha corretto la rotta mettendo ai voti una seconda
delibera che chiudeva le porte della didattica a settant´anni per tutti, senza
eccezione alcuna. Risultato: bocciata anche quella perché a favore hanno votato
soltanto un rappresentante di area e due studenti (di Sinistra Universitaria e
Studenti di sinistra), contrari o astenuti la maggior parte dei presidi
presenti. Fra i settantenni costretti a lasciare nei prossimi anni ci sono nomi
di spicco, dal preside di Farmacia Pinzauti, a quello di Scienze Castellucci,
nomi importanti nella ricerca da Medicina a Lettere, Giurisprudenza, Fisica.
Così il rettore mette in pista una terza delibera che stavolta passa a larga
maggioranza perché prevede lo stop a 70 anni salvo una serie di deroghe, i singoli
casi che dovranno essere esaminati dal senato. «Eccezionali deroghe» si legge,
nel caso si tratti di un «unico docente inquadrato in settore scientifico
disciplinare relativo ad insegnamenti da impartire obbligatoriamente nei corsi
di studio, e per cui non vi siano docenti inquadrati in settori affini in
ateneo» o in caso di «contributo eccezionale al mantenimento del valore degli
indicatori di performance della ricerca scientifica». «La decisione è stata
assunta tenendo presente gli obiettivi finanziari legati al riequilibrio della
spesa per il personale e per creare le condizioni per assumere i giovani - ha
detto il rettore - Le deroghe a questo indirizzo, motivate e documentate per
esigenze scientifiche e didattiche, saranno valutate dagli organi di governo».
«L´università doveva dare un segnale forte all´esterno - protesta Francesco
Epifani degli Studenti di Sinistra - invece sono emersi
toni annacquati per una delibera che può favorire le stesse logiche e le stesse
persone». Nella stessa seduta via libera alla riorganizzazione dei dipartimenti
con tagli e accorpamenti. Ieri in piazza della Signoria flash mob degli
studenti medi con centinaia di barchette «all´arrembaggio» contro la legge Gelmini.
( da "Repubblica, La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina VIII - Bari
La protesta Fisica in piazza per 100 ragazzi Lezioni in piazza Ferrarese ieri
pomeriggio per cento universitari. La protesta contro la
riforma Gelmini è
proseguita con i seminari sulla fisica proposti da numerosi docenti e
assistenti dell´Università di Bari a un folto gruppo di studenti. E questo
pomeriggio alle 16, nell´aula autogestita della facoltà di Scienze politiche,
sarà in programma un´assemblea degli studenti per concordare nuove forme di
protesta contro i tagli ai fondi per gli atenei.
( da "Riformista, Il" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
L'Italia non può
perdere il treno della ricerca Non si può scendere dal treno della ricerca. È
lo stesso su cui sale la salute, il benessere, la qualità della vita e la
competitività di un Paese. Ed è un treno che non si può fermare neanche dinanzi
alla crisi mondiale, attraverso la ricerca molti dei nodi in cui si avvolge la
matassa della crisi possono essere dipanati. Tra i nodi più intricati da
sciogliere in Italia c'è quello della divaricazione tra la produzione di
conoscenza e la sua valorizzazione economica e sociale. L'Italia, per esempio,
da sola crea il 4% della conoscenza mondiale con una produzione scientifica di
circa 17mila lavori citati nello Science Citation Index che la collocano al 6°
posto nella classifica internazionale. Eppure siamo al 46° posto nella
classifica di competitività nei Paesi Ocse. Una contraddizione che trova una
sola spiegazione: la catena della conoscenza si spezza quando arriva all'anello
dell'applicazione poiché non riesce ad agganciarsi al contesto sociale ed
economico del Paese. La ricetta non è delle più semplici: trasferire le
conoscenze, farle diventare tangibili per tutti, dai cittadini che fruiscono
delle nuove molecole agli investitori che decidono di sviluppare un'idea nata
nel laboratorio e consacrata su Science o su Nature, richiede un sistema alla
base che ne garantisca il percorso senza ostacoli. Non è pensabile che in un
Paese al 6° posto nel mondo per pubblicazioni scientifiche, si debba percorrere
questa strada sempre in salita. Se i risultati della scienza, i suoi problemi,
le solitudini dei ricercatori, le loro fughe verso l'estero, l'impossibilità di
proseguire strade feconde, ma anche le sue potenzialità, le sue attrattive, le
opportunità, rimarranno tasselli isolati di un mosaico che nessuno vuole
comporre, la discussione sulla ricerca rimarrà sterile per molto tempo. Con la
conseguenza che in questo contesto internazionale sono poche le tematiche
gravide di prospettive come quelle che offre la ricerca scientifica. E
aspettare ancora e perdere il treno sarà tutt'uno per il nostro Paese. Gli Enti
pubblici di ricerca in questo senso rappresentano invece stazioni sicure da cui
partire, un tramite attraverso il quale la ricerca pura può essere trasportata
nelle industrie, tradotta in brevetti, per renderla fruibile alla società. Un
primo segnale positivo è arrivato dal Governo che, attraverso
il decreto Gelmini, esenta
gli Enti di ricerca dal taglio del 10% della pianta organica, e così ha
permesso, in un Paese che ha un numero di personale addetto alla ricerca tra i
più bassi d'Europa, di non rinunciare ad altre risorse umane. Ma per stabilire
completamente questo circuito virtuoso tra le scoperte e le loro applicazioni,
per rovesciare la prospettiva secondo cui la ricerca è solo da finanziare e per
immaginare che essa stessa possa essere una risorsa economica per il Paese, è
necessario un patto per lo sviluppo economico e sociale. Ciò potrebbe non
escludere uno scenario che preveda il supporto alla fase del trasferimento
tecnologico della ricerca e dello sviluppo competitivo industriale come già
accade in Francia, in Germania e nel Regno Unito. Dopo il primo segnale
positivo del decreto Gelmini, le aperture del ministro
Brunetta e i provvedimenti annunciati dal ministro Tremonti, gli Enti pubblici
di ricerca insieme alle forze sociali sperano di essere un interlocutore
privilegiato del Governo per attuare un nuovo patto per lo sviluppo. Enrico
Garaci Pres. Conferenza presidenti degli Enti pubblici di ricerca 20/11/2008
( da "Repubblica, La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 43 - Cronaca
In un volume le testimonianze dei piccoli cristiani, ebrei e musulmani delle scuole
di Roma Tra candore e buffe definizioni i piccoli alunni raccontano la loro
visione delle tre religioni A Roma, come altrove, bastano pochi chilometri per
attraversare i millenni MARIA NOVELLA DE LUCA «In principio era il Verbo. Di un
bambino». C´era una volta cioè la creazione del mondo, vista da sotto in su, da
chi è poco più alto di un metro e della vita deve ancora scoprire tutto. A
cinque, sei, sette anni, quando nulla è improbabile: né che Dio sia nato con le
parole, né che assomigli a Giulio, il tuo compagno di banco, e nemmeno che
l´arca di Noè altro non sia che uno Zoo Marine dell´antichità... Perché se a
parlare di Dio sono i bambini, cristiani, ebrei, musulmani, tutto sembra
davvero più semplice. Il perdono, la colpa, il peccato, il Ramadan, Adamo ed
Eva, l´amore e San Francesco, la Bibbia, la Torah, il Vangelo, indossare
l´hijab o la kippà. E se il concetto di divinità può sembrare troppo grande,
addirittura schiacciante a volte, basta ascoltare Jonatan, che ha sei anni e
frequenta la scuola ebraica di Roma. «Il Signore -
dice Jonatan rispondendo alla maestra (la morà) Giuditta - è grande e non si
può disegnare... perché nel foglio non ci sta». E c´è tutta la semplicità
dell´origine del pensiero religioso in questa frase di Jonatan, che è anche il
titolo del libro scritto da Gualtiero Peirce per la casa editrice Einaudi (da ieri in libreria) un intenso reportage nelle tre scuole
elementari confessionali di Roma. L´ebraica Vittorio Polacco, nel cuore del
centro storico, a pochi passi dalla sinagoga, quella musulmana-integrativa nei
locali della moschea El Fath, e l´istituto cattolico Antonio Rosmini, in un
grande parco sulla via Aurelia. In "religioso" silenzio Peirce
ha passato oltre cento ore ascoltando i bambini delle tre grandi fedi monoteiste
discutere di Dio e dell´assoluto. Un lavoro immenso, una miniera di racconti,
confluiti prima in un film documentario e adesso in un libro, dove con comicità
e profondità quelle distanze che agli adulti sembrano abissali, vengono risolte
dai bambini con trovate buffe, inedite, a volte incredibili. Con delicatezza
Peirce affronta un tema spinoso, quello delle scuole confessionali, spesso
viste e considerate come il primo elemento di disturbo alla laicità dello
Stato, e che invece sono una realtà radicata e crescente in tutto l´Occidente.
Non solo gli istituti cattolici, con i loro 250mila alunni, ma le tredici
scuole ebraiche di Roma, Milano, Torino e Trieste, e la galassia delle
scuole-integrative islamiche, diffuse capillarmente in tutta Italia, e che i
bambini della comunità frequentano oltre alle elementari pubbliche, il sabato e
la domenica. Racconta Peirce, che è giornalista, autore e regista televisivo:
«Ho passato quasi un anno con questi bambini, cercando di rendermi invisibile e
senza mai manipolare quello che vedevo e sentivo. Mi hanno fatto capire quanto
siamo tutti uguali prima di diventare diversi. Ci sono bambini che vanno a scuola nello stesso momento, nella stessa città, ma... a
migliaia di anni di distanza. A Roma, come in tante altre metropoli del mondo,
bastano pochi chilometri per attraversare i millenni». E se la scuola ebraica, ragiona Peirce, «è la scuola
di un popolo, quella nella moschea è il luogo d´incontro di una comunità di
figli che arrivano da ogni parte del mondo, i cui genitori cercano di mantenere
viva lingua e identità religiosa». Non molto dissimile in fondo da quanto
avviene nella scuola cattolica, dove suore e maestre,
ispirandosi al pensiero del filosofo e sacerdote Antonio Rosmini cercano di
portare i bambini del terzo millennio all´incontro con Dio attraverso le tre
"strade" della fiducia, dell´amore, e della gioia. Poi però nelle
parole dei più piccoli è la risata che prevale: Dio per Sara, ad esempio, è una
sorta di amico di matita a cui si possono dire i segreti. Khaled confessa
invece che per non sentire i morsi del digiuno nel Ramadan gioca al computer,
così mescolando candidamente sacro e profano, storia e futuro.
( da "Repubblica, La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 20 - Cronaca
Concorsi truccati a Messina sott´accusa anche due magistrati "Chiesero
favori per i figli". Ateneo nella bufera Il "magnifico" Franco
Tomasello sarà processato assieme ad altri 23 docenti FRANCESCO VIVIANO DAL
NOSTRO INVIATO MESSINA - «Ciao Melitta, hai saputo? Mio marito è stato nominato
all´unanimità presidente della Corte d´appello di Messina. Sono molto contenta,
dillo anche a Franco (Tomasello, rettore dell´Università, ndr) e ricordagli del
concorso di mio figlio. Ciao, ciao». Chi parla al telefono è la moglie del
presidente della Corte d´appello di Messina, Nicolò Fazio, chi risponde è
Melitta Grasso, moglie del rettore e dirigente dell´Università, il cui telefono
è intercettato dalla Guardia di Finanza perché coinvolta in una storia di
tangenti per appalti di milioni di euro per la vigilanza del Policlinico
messinese. Ma non è la sola intercettazione. Ce ne sono tante altre, anche di
magistrati messinesi, come quella del procuratore aggiunto Giuseppe Siciliano
che raccomanda il proprio figlio. Inutile dire che tutti e due i figli, quello
del presidente della Corte d´appello e quello del procuratore aggiunto, hanno
vinto i concorsi banditi dall´ateneo. Posti unici, blindati, senza altri
concorrenti. Francesco Siciliano è diventato così ricercatore in diritto
amministrativo insieme a Vittoria Berlingò (i posti erano due e due i
concorrenti, ndr), figlia del preside della facoltà di Giurisprudenza, mentre
Francesco Siciliano è diventato ricercatore di diritto privato. Senza nessun
problema perché non c´erano altri candidati, anche perché molti aspiranti, come
ha accertato l´indagine, vengono minacciati perché non si presentino. Le
intercettazioni sono adesso al vaglio della procura di Reggio Calabria che, per
competenza, ha avviato un´inchiesta sulle raccomandazioni dei due magistrati
messinesi, che si sarebbero dati da fare con il rettore Franco Tomasello per
fare vincere i concorsi ai propri figli. Altri guai dunque per l´ateneo che,
come ha raccontato «Repubblica» nei giorni scorsi, è stato investito da una
bufera giudiziaria che ha travolto proprio il rettore, Franco Tomasello, che è
stato rinviato a giudizio e sarà processato il 5 marzo prossimo insieme ad
altri 23 tra docenti, ricercatori e funzionari a vario titolo imputati di
concussione, abuso d´ufficio in concorso, falso, tentata truffa, maltrattamenti
e peculato. In ballo, alcuni concorsi truccati e le pressioni fatte ad alcuni
candidati a non presentarsi alle prove di associato. E in una altra indagine
parallela è coinvolta anche la moglie del rettore, Melitta Grasso, dirigente
universitaria, accusata di aver favorito, in cambio di «mazzette», una società
che si era aggiudicata l´appalto, per quasi due milioni di euro, della
vigilanza Policlinico di Messina. Un appalto che adesso costa appena 300 mila
euro. L´inchiesta sull´ateneo messinese dunque è tutt´altro che conclusa ed
ogni giorno che passa si scoprono altri imbrogli. Agli atti dell´inchiesta,
avviata dopo la denuncia di un docente che non accettò di far svolgere concorsi
truccati, ci sono molte intercettazioni della moglie del rettore. Convinta di
non essere ascoltata, durante una perquisizione della Guardia di Finanza
Melitta Grasso dice ad un suo collaboratore («Alberto») di fare sparire
dall´ufficio documenti compromettenti. In una
interrogazione del Pd al Senato, si chiede al ministro della Pubblica
istruzione Mariastella Gelmini «se intende costituirsi parte civile a tutela dell´immagine
degli atenei e inoltre se intenda sospendere cautelativamente il rettore di
Messina». SEGUE A P
( da "Repubblica, La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 25 - Economia
Incontro con l´eccellenza del "made in Italy" a Villa Madama Il
premier a cena con gli imprenditori "L´Italia sta reagendo bene alla
crisi" "Lavoro per un incontro tra Obama e Medvedev qui in
Italia" ELENA POLIDORI ROMA - «L´Italia è in un momento non facile ma
superabile. Il Paese non sta reagendo male alla crisi. Abbiamo banche solide
che non hanno avuto bisogno di iniezioni di liquidità. Ho chiesto loro di non
far mancare il credito agli imprenditori e di mettere a disposizione nuove
somme per le piccole e medie imprese». Per la terza volta nel giro di tre mesi,
Silvio Berlusconi riunisce a cena l´«Italia del fare». Il presidente del
Consiglio invita l´eccellenza del made in Italy, i grandi marchi che fanno capo
ad Altagamma, l´associazione nata nel 1992 per promuovere l´italian style sulle
piazze internazionali. La delegazione imprenditoriale è guidata dal presidente
Leonardo Ferragamo. Ma gli inviti sono stati estesi anche a Santo Versace,
Paolo Zegna, Carla Fendi, Matteo Marzotto, Andrea Della Valle, Bernabò Bocca,
Matteo Montezemolo. Con il premier, mezzo governo: i ministri Tremonti (che se
n´è andato subito dopo l´aperitivo), Alfano, Carfagna, Gelmini, Bondi, Prestigiacomo, Fitto,
Matteoli, Sacconi, il sottosegretario alla Presidenza Bonaiuti e il segretario
generale di palazzo Chigi Mauro Masi. Come sempre l´appuntamento è a Villa Madama.
Banda e cena con menù tricolore anche stavolta, come a metà ottobre e prima
ancora a luglio. Nelle intenzioni del premier questo "canale
aperto" con il mondo produttivo serve per avere «suggerimenti» utili a
ridurre i contraccolpi della crisi sull´economia reale. Dice: «Siamo un governo
pragmatico che ha voglia di lavorare in stretta collaborazione con voi».
Aggiunge che la sua è «una squadra giovane». E fa un annuncio: «Lavoro per un
incontro in Italia tra Obama e Medvedev». I difficili rapporti tra questi due
paesi sono «un problema che mi pesa sul cuore».
( da "Riformista, Il" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
veltroni
secondo Gelmini, la più amata dal popolo di
facebook Fa una certa impressione notare che il vituperato ministro
dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, faccia il
pieno di adesioni su Facebook, il social network più trendy di quest'anno. Il
ministro conta 8.053
sostenitori. A ruota si attesta il segretario del Pd Walter Veltroni, con 7.798
"supporters", seguito dal ministro delle Riforme Umberto Bossi, che
raggiunge quota 5.660. La cosa curiosa è che la Gelmini
"doppia" il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con 4.045 fan
e ha dieci volte i sostenitori di Giorgio Napolitano, fermo a 833. E, se si
passa alla sfida rosa, dopo la Gelmini, a detenere il
primato è l' "Official Fan club" del ministro alle Pari Opportunità,
Mara Carfagna: la portavoce del governo Berlusconi registra 1.463 amici,
staccando le altre colleghe, da Michela Brambilla ad Alessandra Mussolini. Per
la pasionaria del Pdl, qualcuno ha pensato di dedicare il gruppo "Mettiamo
un bavaglio a quella cafona della Mussolini". Un insult-group che però non
seduce. 20/11/2008
( da "Repubblica, La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 47 - Cultura Un´affollata
lezione di giornalismo all´Auditorium Scalfari e l´ira di toscanini ROMA «Dai
sondaggi risulta che i giornalisti sono molto in basso nella classifica del
gradimento. Allora bisogna capire se sono scadenti, contaballe o è scaduto un
certo tipo di lettore. O di non lettore. Perché mica tutti comprano il
giornale». Un morbido golf color verde acqua girocollo, la camicia azzurra
Eugenio Scalfari si accomoda sulla poltrona di pelle rossa della sala Sinopoli
dell´Auditorium di Roma e comincia la sua "lectio" (per la serie
"Le grandi lezioni", sponsorizzate dall´Enel): oltre mille persone in
platea, moltissimi giovani, il fondatore di Repubblica si lamenta dei
riflettori che non gli permettono di riconoscere le facce. Però una la vede
subito: lo storico segretario di Repubblica, Rolando Montesperelli; lo saluta e
ne approfitta per raccontare un episodio: «Tutte le mattine avevo l´abitudine
di guardare i giornali prima della riunione di redazione e confrontarli con il
nostro. Una volta mi accorsi che in pagina c´erano sei o sette errori. Entrai
nella stanza dov´erano riuniti i responsabili dei settori furibondo. "Chi
è stato?". Uscirono i nomi: "Se fossi il capitano di una nave
ordinerei tre giri di corda intorno alla chiglia. I responsabili saranno comunque
sospesi da ogni attività per una settimana". Montesperelli e il
caporedattore centrale cercarono di rabbonirmi, affermando che forse era
troppo. Chiesi che l´indomani sul mio tavolo mi facessero trovare un
mangianastri. Mi portai da casa una registrazione delle prove della Traviata di
Toscanini: "Se ieri ho esagerato, mi scuso, ascoltiamo un disco per
metterci di buon umore". L´attacco dell´opera? poi silenzio e la voce
irritata di Toscanini che strillava: "Basta, vergogna. I violini...
orrore; i fiati? orrore". Gli insulti seguenti erano ripetuti in inglese e
tedesco. Ho spento: "Signori, cominciamo a lavorare"». Più che una
lezione quella di Scalfari è stato un viaggio attraverso ricordi e attualità,
politica e insegnamenti. Che il giornalista deve avere la vocazione l´aveva già
detto, che i reporter devono essere crudeli, anche. Si è soffermato invece a
lungo sul discorso dell´oggettività: «Sono 50 anni che sostengo che non esiste,
non credo agli assoluti. Ci sono però una serie di verità relative. L´unica
vera oggettività è il punto di vista, l´angolazione dalla quale si guardano i
fatti». E a questo proposito ha raccontato quello che lui intende per
"scelta di collocazione": «In una delle innumerevoli riunioni a
piazza Indipendenza, Corrado Augias tirò fuori l´Unità spiegando: "questo
è il giornale più obiettivo d´Italia, perché sotto la testata c´è scritto
organo del Partito Comunista Italiano: quando lo leggiamo abbiamo la chiave per
decifrarlo. Espresso e Repubblica non hanno mai coinciso con un partito, ma
danno voce alla sinistra. E lo diciamo chiaramente, in modo che il lettore lo
sappia. La maggior parte degli altri giornali non lo fa: usano collaboratori di
parere leggermente diverso, si coprono un po´ con la sinistra e un po´ con la
destra. E´ una disinformazione politica e culturale che non mi sta bene. Non mi
sono mai piaciute le foglie di fico». Ancora: i media devono essere una sorta
di contropotere: «E non significa essere faziosi ma riconoscere dalla propria
angolazione se ci sono cose buone. Io quando le vedo lo scrivo? Non è colpa mia
se adesso accade di rado». Un sorso d´acqua minerale, poi continua: «Sabato ho
letto un articolo di un editorialista di un grande giornale concorrente che
spiegava come l´opinione pubblica di sinistra e i giornali
di sinistra abbiano preso di mira il ministro Gelmini e Brunetta, l´una svela i mali della scuola e se la prende con i
docenti e i baroni, l´altro con i fannulloni dell´amministrazione pubblica. Il
pubblico impiego nel suo complesso vota a sinistra. Allora la sinistra li
difende. E Brunetta sostiene che sono tutti fannulloni di sinistra. Però
mi chiedo: Forza Italia è appoggiata dal popolo della partita Iva, non dai
salariati, perché professori e impiegati hanno la ritenuta d´acconto. I ceti
medio-alti, i nordisti, hanno un tasso d´evasione assai elevato e sono di
centrodestra. Io non sono certo autorizzato a scrivere che Forza Italia e la
Lega sono evasori. Sarebbe gravissimo. E allora perché quell´editorialista
scrive quelle cose e si dà voce a un ministro della Repubblica che pur di
essere visto va a caccia di allodole con i cannoni?». La lezione sta per finire
ma Scalfari non rinuncia all´ultima stoccata: «Ci sono molti giornalisti che si
dichiarano di sinistra e attaccano la sinistra. Come mai? E come una sorta di
sex appeal: i giornalisti di sinistra per essere interessanti devono parlar
male della sinistra».
( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)" del
20-11-2008)
Argomenti: Scuola
ANCONA GIORNO E
NOTTE pag. 26 Da Berlusconi alla scuola «Vi svelerò dei segreti» Sabato al
PalaRossini lo scatenato Luttazzi CRESCE l?attesa per l?arrivo di Daniele
Luttazzi (nella foto), che sabato (ore 21) porterà al PalaRossini il suo più
recente spettacolo «Decameron - Il monologo». Ricordiamo che dieci lettori del
Carlino potranno assistere gratuitamente allo show, per aver raccolto il
maggior numero possibile di coupon pubblicati dal nostro giornale. Quella di
Ancona è la seconda tappa ufficiale del tour di Luttazzi, uno dei più geniali
talenti umoristici italiani, spesso al centro di polemiche e censure. Il caso
di «Decameron» è una storia esemplare. Lo show, nato per la televisione su
sospeso dalla direzione della rete La7, a causa delle frasi ritenute ingiuriose
rivolte a Giuliano Ferrara. In teatro e nei palasport Luttazzi ha sicuramente
più libertà di esprimersi, e la sua satira velenosa non mancherà di toccare i
temi più caldi dell?attualità, fermo restando l?argomento che sembra stargli
più a cuore: il sesso. E? lo stesso Luttazzi a ricordare quella famosa
?sospensione?: «La decisione mi ha colto di sorpresa. Prima si vantano di darmi
carta bianca, e poi di colpo chiudono il programma con un sms a mezzanotte di
un venerdì, dopo che avevo registrato il monologo sull? enciclica papale. La
scusa ufficiale è stata che avevo insultato Ferrara. Insulto? Era una battuta
satirica: lo stesso Ferrara lo ha ammesso. Miliardi di produzione tv gettati
nel cesso per una battuta? Vorrei una spiegazione più sensata. Per Dario Fo, il
motivo vero era il monologo sul papa». LUTTAZZI non risparmierà nessuno, a
cominciare dal primo ministro: «Svelerò il segreto che permette a Berlusconi di
godere di un consenso personale massimo, con un governo così pessimo. E? un
paradosso solo apparente, c?è un trucco narrativo all?origine di questo
successo, che Berlusconi conosce e applica continuamente. Con una miriade di
esempi tratti dalle vicende politiche mostrerò come funziona questo trucco e
perchè Veltroni, invece, non morde. Analizzerò poi in dettaglio l?operato di
tutti i ministri e di tutti i berlusconiani che operano nei media». Ma ci sarà
spazio anche per i temi di stretta attualità, come le manifestazioni degli
studenti: «Le proteste degli studenti contro la Gelmini
sono sacrosante ? dice Luttazzi ?. La scuola autoritaria prepara a una società
autoritaria». r. m. Image: 20081120/foto/314.jpg
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
20-11-2008)
Argomenti: Scuola
VETRINA METROPOLI
pag. 19 Lezioni in strada, tornano i No Gelmini LA PROTESTA DA CASTENASO A
CASALECCHIO, UN SABATO CONTRO LA RIFORMA DA CASTENASO a Casalecchio. Da San
Lazzaro a Tolè. Gli anti Gelmini non demordono. Non importa se la legge sul ritorno del maestro
unico è passata, ci sono ancora i tagli agli organici su cui dare battaglia.
In modo creativo. Emulando, gli universitari, sabato 22, dalle
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
20-11-2008)
Argomenti: Scuola
SAN LAZZARO pag. 21
La guerra dei cartelli Castenaso, il ?civico? Marchi fa rimuovere i manifesti
Pd ? CASTENASO ? FESTA DELL?UNITÀ, striscioni pro e anti Gelmini, volantini pubblicitari. La
guerra dei cartelli, a Castenaso, è servita. Il Pd, in particolare, rischia una
pesante ammenda per i manifesti, inizialmente non autorizzati, che
reclamizzavano la festa dei Giovani Democratici in programma lo scorso week
end. Ad accendere la miccia è stato un esposto, presentato a vigili
urbani e carabinieri, dell?ex capogruppo civico Andrea Marchi, che segnalava la
«presenza di cartellonistica non conforme al codice stradale». I manifesti
della festa Pd, in pratica, posizionati fuori dagli appositi spazi pubblicitari
e troppo a ridosso delle strade. La polizia municipale non ha fatto sconti. I
cartelli sono stati prima rimossi, poi riposizionati in seguito alla richiesta
di autorizzazione presentata dal Pd ai vigili stessi. La multa, tuttavia, potrebbe
scattare ugualmente, per duplice violazione al codice stradale (da
( da "Corriere della Sera" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2008-11-20 num: - pag: 11 categoria:
REDAZIONALE A Villa Madama Da Ferragamo a Zegna, gli imprenditori dell'«alta
gamma» ricevuti da Berlusconi Silvio cena con i re del lusso «Il momento è
difficile ma l'Italia reagisce bene» ROMA — «L'Italia sta vivendo un momento
non facile, ma sta reagendo bene. Da voi, quando volete, mi aspetto consigli e
suggerimenti, il governo lavora per voi ed è disponibile ad ascoltare tutte le
vostre istanze. Siete il petrolio del Paese, noi una squadra affiatata e
pragmatica, ansiosa di fare tutto il possibile per rafforzare le imprese che
rappresentate, qui come all'estero». Dopo le banche, le telecomunicazioni e le
utilities, per la terza cena a villa Madama con gli imprenditori Silvio
Berlusconi ha scelto le migliori aziende del made in Italy. Insieme a sette ministri
ad ascoltare il premier sono arrivati Leonardo Ferragamo, Santo Versace, Paolo
Zegna, Carla Fendi, Bernabò Bocca, Matteo Marzotto, Andrea Della Valle, Matteo
Cordero di Montezemolo, per citare solo alcuni dei nomi che rappresentano
l'eccellenza tricolore nella fascia più alta del mercato, che guidano aziende
che hanno una profilo internazionale, nel design come nell'alta moda. La cena è
informale come vuole il modello adottato dal presidente del Consiglio. Gli
interventi di alcuni ministri — fra gli altri Raffaele Fitto, Angelino Alfano,
Altero Matteoli, Mara Carfagna, Mariastella Gelmini — («Nell'università stiamo
iniziando a spendere meglio, l'Italia ha il doppio dei corsi di laurea della
media europea ») — illustrano agli imprenditori il lavoro dei primi mesi
dell'esecutivo. Fra i tavoli si scambiano impressioni sulla crisi economica, su
come migliorare le politiche del governo, nascono rapporti che si spera
diano frutti, producano sinergie. L'enfasi del Cavaliere è più che mai sul
lavoro che sta svolgendo fuori dai confini nazionali, con una politica estera
che «ci consente di avere ottimi rapporti con tutti i Paesi più importanti, che
continuano a guardare all'Italia in modo assolutamente positivo; in questo
senso gli incontri bilaterali con gli altri Stati sono utilissimi per aumentare
gli scambi commerciali». Berlusconi annuncia che presto l'Italia tornerà ad
avere un ministero del Turismo. Commenta la crisi economica internazionale
rimarcando «un sistema bancario molto solido, che a differenza di quanto
accaduto altrove non ha avuto bisogno di iniezioni di liquidità». Ripete un
cruccio di questi giorni, l'ansia di far riavvicinare politicamente Mosca e
Washington, per evitare una nuova Guerra Fredda: «Mi sto attivando per fare
incontrare in Italia Obama e Medvedev, è un problema che mi pesa sul cuore.
Bisogna assolutamente recuperare lo spirito di Pratica di Mare, quella stretta
di mano fra Bush e Putin che produsse una serie di accordi che sono ancora
operativi. A Obama vanno i miei più sinceri auguri, sperando che possa ben
operare». Solo un accenno alla politica interna, lo spunto offerto dalle
recenti polemiche su scuola e università, per dire che «il metodo della
sinistra non cambia, su questi come su altri argomenti, sempre all'insegna
della negazione della verità». Marco Galluzzo Made in Italy Da sinistra,
Guidalberto Guidi, Francesco Trapani (ad Bulgari), Matteo Marzotto e Mara
Carfagna
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
20-11-2008)
Argomenti: Scuola
CRONACHE pag. 21
«Non l?ho fatto per i soldi, ho avuto 50 euro» PARLA AZZURRA, LA RAGAZZA DI
MARZO ? REGGIO EMILIA ? AZZURRA è marzo. Ventun anni, originaria di Palermo (ma
da sedici a Reggio Emilia), lavora in un supermercato. «Non volevo posare ?
dice Azzurra (nella foto) ? perché sono particolarmente insicura e non fa parte
del mio carattere mettermi in luce, mostrarmi. Ma mia sorella e mia mamma mi
hanno convinta. E così sono diventata marzo...». Svestita
per il ministro Gelmini.
«Beh, io voto Alleanza Nazionale. Comunque sì, me lo avevano detto che il
calendario avrebbe preso questo indirizzo...». Cosa studia? «Per ora nulla. Ho
abbandonato la facoltà di Lingue perché le tasse costano troppo. Ma voglio
ricominciare». Con i soldi ricavati dal calendario? «No, no (ride, ndr).
Il compenso è stato di una cinquantina di euro. Di certo non ho fatto le foto
per soldi, che dite?». Il fotografo del calendario ha detto che delle 50
ragazze che si erano fatte avanti, ne sono rimaste dodici. Questo soprattutto
per ?colpa? dei fidanzati. Il suo come l?ha presa? «Brutto tasto. Ho appena
chiuso una storia di cinque anni, ma il calendario non c?entra. Sono stati invece
molto contenti gli amici, soprattutto i maschietti...». Teme reazioni al suo
nudo? «Spero di no. Mi preoccupa un po? solo il posto di lavoro. Non sanno
nulla. Per loro sarà una sorpresa. Speriamo bene».
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
20-11-2008)
Argomenti: Scuola
CRONACHE pag. 21
«Nude in difesa della Gelmini» Studentesse in posa nel
calendario sexy a sostegno della riforma della scuola REGGIO EMILIA ? REGGIO
EMILIA ? «NOI DIAMO sempre il nostro sostegno a chi è in difficoltà. L?anno
scorso fu Prodi, quest?anno la Gelmini». Ciro Andrea
Piccinini, 38 anni, mente del calendario «Sexpolitik 2009», spiega così la
parata di seni e fondoschiena a favore del criticatissimo ministro
dell?Istruzione. Piccinini le chiama «berluschine»: sono dodici ragazze dai 19
ai 33 anni, quasi tutte reggiane e studentesse universitarie, che hanno fatto
cadere i veli «in nome di una giusta causa: sostenere la riforma della Gelmini contro un vecchio modo di gestire le università e
contro le proteste di piazza che non vogliono il cambiamento nel mondo della
scuola». Che le ragazze ci credano o no (Piccinini sostiene che sono tutte
?allineate? volontariamente), il calendario è gradevole e probabilmente
ripeterà il successo dello scorso anno, quando allora altre bellezze locali si
spogliarono a favore del presidente del consiglio, Romano Prodi, bersagliato da
critiche pure dal suo schieramento. Questo l?intero cast immortalato dal clic
di Corrado Bertozzi: Katia Calì, 29 anni, è la ragazza copertina. Sposata, vive
col marito a Bologna ed è la ragazza-immagine della boxe reggiana; Giovanna
Figura, 21 anni, di Scandiano, studia Economia e Finanza a Parma. E? gennaio.
Martina Masetti, 21 anni, vive a Boretto (Reggio Emilia): lavora in un pub.
Interpreta febbraio. Azzurra Rotolo, 21 anni, di Reggio, lavora in un
supermercato Conad. E? marzo. Alessia Elefante, 24 anni, vive a Reggio,
cameriera, non vede l?ora di iscriversi a Scienze Politiche. Interpreta aprile.
Elena Castellini, 33 anni, impiegata reggiana, si è laureata in Chimica
Industriale a Bologna. Interpreta maggio. Fadua Kacha, 25 anni, vive a Modena,
è store-manager in un negozio di abbigliamento e ha studiato a Sassuolo. E?
giugno. Irina Shalkunova, 22 anni, bielorussa, abita a Reggio E., è sposata,
studia Scienze della Comunicazione. Interpreta luglio. Elena Farina, 23 anni,
risiede a Moglia di Mantova. Giornalista nel tempo libero, frequenta l?ultimo
anno di Scienze della Comunicazione a Reggio. E? agosto. Alice Savoia, 19 anni,
abita a Formigine, fa l?estetista e lavora a Rubiera. E canta in giro per
l?Emilia. Interpreta settembre. Andrea Toma, 19 anni, vive a S. Ilario e studia
socio-psico-pedagogia. Interpreta ottobre. Rina Leoni, 29 anni, di Reggio,
lavora come gelataia. E? novembre. Dicembre, invece, è un mix di immagini delle
12 protagoniste. Il calendario esce sabato in edicola.
( da "Tirreno, Il" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
I
docenti contro la Gelmini «Inaccettabili le pluriclassi più
numerose» SAN MARCELLO. Anche i docenti dell'Istituto Comprensivo di San
Marcello sottoscrivono con forza la loro contrarietà alla riforma scolastica
del ministro Mariastella Gelmini ed hanno
approvato un ordine del giorno da inviare al ministero della Pubblica
Istruzione,
all'Ufficio scolastico regionale, ai Comuni di San Marcello, Cutigliano,
Piteglio e Abetone, alla Provincia di Pistoia e ai sindacati di categoria. Un
documento altamente condiviso poiché ha avuto, tolti i pochi assenti e gli
astenuti, 74 voti favorevoli e solo 14 contrari. I docenti dell'Istituto
Comprensivo vorrebbero che la riforma scolastica non trovasse un'attuazione
reale nel mondo della scuola ma fosse emendata almeno nei punti ritenuti più
importanti. «Mi sembra - ha detto Stefano Traversari, uno degli insegnanti della
scuola primaria di Maresca - che ci sia stata una grande sensibilizzazione e i
numeri parlano. In occasione dello sciopero del 30 ottobre scorso, sono partiti
per Roma 16 pullman zeppi di docenti. Dalle medie e superiori l'adesione fu
dell'80%, dell'81% tra i bidelli, del 93% tra gli insegnanti delle primarie.
Addirittura, l'intero corpo docente delle materne aderì allo sciopero. Il
governo non può non tenere conto di una protesta di massa come questa». «Il
collegio unitario dei docenti dell'Istituto Comprensivo di San Marcello - si
legge nel documento - ha discusso i provvedimenti del governo e del Parlamento
sull'istruzione, manifestando ferma contrarietà alle leggi 133, 137 e proposta
di legge Aprea. Queste norme concorrono a disarticolare il sistema dell'istruzione
pubblica, a danno della qualità dell'offerta formativa e del diritto alla
studio. In particolar modo, il collegio rifiuta i seguenti punti: l'elevamento
del numero degli alunni per classe che arriverebbe a 30 elevabile anche a 33
non permettendo quindi insegnamenti individualizzati e altre iniziative;
l'elevamento del numero massimo degli alunni nelle pluriclassi da
( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del
20-11-2008)
Argomenti: Scuola
RAVENNA CRONACA pag.
9 «CONFINDUSTRIA ha dettato al ministro Gelmini la
traccia per modificare la s... «CONFINDUSTRIA ha dettato al ministro Gelmini la traccia per modificare la struttura giuridica ed
ordinamentale degli istituti tecnici, nel documento ?Linee di intervento per il
riordino degli Istituti tecnici?». La denuncia arriva da Monica Ottaviani,
segretaria della Cgil Scuola: «Confindustria ? dice Ottaviani ? suggerisce di
«istituire, ?solo? negli istituti tecnici, un consiglio di amministrazione ?in
cui vi sia una presenza significativa di soggetti esterni alla scuola:
espressione del mondo della produzione e dei servizi,in relazione agli indirizzi
di studio?». Il consiglio di amministrazione, continua Monica Ottaviani,
avrebbe «poteri effettivi di governance con i presidi, e quindi mano libera
sulla nomina dei docenti tecnici di loro fiducia, e sull?eliminazione degli
insegnanti tecnico pratici, che propone di sostituire con ?personale di provata
esperienza lavorativa?». Confindustria propone «l?inserimento nelle commissioni
degli esami di Stato di un rappresentante designato dalle realtà economiche e
produttive del territorio, l?insegnamento di una sola lingua straniera
(inglese)». Monica Ottaviani sottolinea che «l?idea di scuola degli industriali
che fanno capo alla Marcegaglia è un?istruzione pubblica in cui lo Stato mette
le risorse ma sono gli industriali a scegliere parte degli insegnanti e a
organizzare il lavoro».
( da "Resto del Carlino, Il (Ravenna)" del
20-11-2008)
Argomenti: Scuola
RAVENNA CRONACA pag.
9 FORZA Italia - Pdl organizza per stasera alle 20.30, presso la Sala forum
della Circoscrizione secon... FORZA Italia - Pdl organizza per stasera alle
20.30, presso la Sala forum della Circoscrizione seconda in
via Berlinguer, un incontro pubblico dal titolo: «Decreto Gelmini, verità e bugie, una parola
chiara». Alla manifestazione parteciperanno Alberto Ancarani, Mirko De Carli e
Stefano Tramonti. Sono invitati gli studenti, i genitori, gli insegnanti e le
rispettive rappresentanze sinacali.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
20-11-2008)
Argomenti: Scuola
pagina pag. 33
Avanti prof, alla riscossa Dedicato agli insegnanti, il pamphlet sulla scuola
di Margherita Oggero di ROSSELLA MARTINA MARGHERITA Oggero la conosciamo come
scrittrice di successo (?La collega tatuata?, ?Una piccola bestia ferita?, ?Il
rosso attira lo sguardo?) e perché dai suoi romanzi è tratta la fiction di
Raiuno ?Provaci ancora prof? interpretata da Veronica Pivetti. Non è un caso se
ha scelto come detective per i suoi gialli un?insegnante: anche l?autrice,
infatti, per trent?anni, a Torino, è stata una ?prof? in scuole di vario grado
e proprio perché se ne intende oggi manda in libreria un pamphlet sulla scuola,
edito da Mondadori, brillante e opportuno fin dal titolo: ?Orgoglio di classe?
ovvero ?Piccolo manuale di autostima per la scuola italiana e chi la
frequenta?. E dopo averlo finito ci si domanda: ma perché il presidente
Berlusconi non ha nominato lei Ministro della pubblica istruzione? In queste
cento pagine, infatti, la Oggero (nella foto Prisma) dice la sua, in modo veloce
e diretto, senza preconcetti e senza ideologie a parare gli occhi, sulla
riforma Gelmini ma anche sulle riforme dei precedenti
ministri, sui cascami del ?68 e sugli atteggiamenti prodotti dal
neo-consumismo, sugli insegnanti e sugli allievi, sui genitori, sulle magagne
vere del sistema scolastico e su quelle finte, sulle eccellenze (ci sono, ci
sono anche quelle) e su come tanti problemi che sembrano enormi potrebbero
essere risolti con un po? di esperienza e molto buonsenso. Professoressa Oggero
il suo è il libro di una libera pensatrice e proprio per questo, per essere
fedeli alla sua originalità, direi che potremmo cominciare dalle cose che lei
ritiene giuste della riforma del ministro Mariastella Gelmini.
«Al primo posto metterei la progressiva eliminazione di debiti e crediti per
tornare all?esame di riparazione. Debiti e crediti, introdotti con la riforma
Berlinguer, si sono rivelati uno sconquasso per l?intero sistema delle
superiori: è noto che i debiti vengono pagati non con lo studio ma con
l?astuzia e qualche espediente diseducativo per i ragazzi e deprimente per gli
insegnanti». Anche sui voti lei è d?accordo col ministro Gelmini.
«Sono d?accordo sul voto in condotta perché non è affatto un ritorno all?autoritarismo
come si sente dire, il voto dice in che modo il ragazzo o la ragazza si
relaziona con il mondo esterno che è una componente importante
dell?educazione... purtroppo gli insegnanti in questo sono poco aiutati: i
genitori spesso, quando non danno il cattivo esempio, tollerano e pretendono
che siano tollerati atteggiamenti dei loro figli a dir poco inappropriati». E i
voti al posto dei giudizi? «Contrariamente ai più, io credo che il voto sia
meno traumatico del giudizio. Il voto testimonia il livello di preparazione su
un?interrogazione, un compito, un esercizio, un esame. E? più neutro. Il
giudizio, penso a quello finale, mette in gioco il valore della persona, è più
definitivo e per questo può essere, se negativo, più offensivo, più lacerante.
D?altro canto è un?esagerazione anche pensare che lo sia al punto da dover
essere nascosto come è stato imposto in alcune scuole, per difesa della
privacy!». Veniamo a quello che invece trova inaccettabile nella riforma Gelmini. «Trovo inaccettabili i tagli di spesa fatti con
l?accetta e quindi, in primo luogo, la soppressione di fatto del tempo pieno
alle elementari. Io sarei per introdurlo anche nella scuola media. E nonostante
ciò arrivo a dire che il tempo pieno può non essere indispensabile in certe piccole
cittadine, nei paesi esiste ancora un tessuto sociale e familiare che permette
ai genitori che lavorano di lasciare i ragazzi dai nonni, dall?amichetto,
all?oratorio o al campetto sportivo. Ma in città non è possibile, nei quartieri
degradati, nelle zone abitate dagli immigrati. Qui il tempo pieno è
irrinunciabile...». C?è un bellissimo esempio nel libro, un ragazzino di sette,
otto anni che la Oggero incontrava ogni giorno mentre entrambi tornavano da
scuola. Il bambino con il suo grosso zaino, ha le chiavi di casa al collo,
mangerà il piatto che la mamma gli ha lasciato in frigo, farà i compiti,
guarderà la tv in attesa del rientro dal lavoro, la sera, dei genitori. Non ci
sono alternative alla sua solitudine perché i nonni abitano in un?altra città e
in casa non ci sono abbastanza soldi neanche per una baby sitter che lo porti
in piscina o al parco. Una piccola storia vera, uguale a chissà quante altre,
che vale più di mille dissertazioni. Altra riduzione che proprio non le va giù?
«Le ore di lezione alle superiori. Non è vero affatto che ne facciamo più della
media europea, questo ?conto? che viene sbandierato è il trucco delle tre
carte. In realtà siamo sotto e tagliare ore è impensabile, l?idea poi di
ridurre a quattro gli anni delle superiori è altrettanto inaccettabile: siamo
già tra i più arretrati in Europa sul fronte scolastico, dove finiremo
continuando a sottrarre educazione ai nostri ragazzi?».
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
20-11-2008)
Argomenti: Scuola
BOLOGNA CRONACA pag.
13 PER UNA VOLTA, la riforma dell? Università voluta dal ministro Gelmini, cont... PER UNA VOLTA, la riforma dell? Università
voluta dal ministro Gelmini, contro cui si battono da
mesi, non c?entra. A spingere questa sera l? Assemblea No Gelmini
a sfilare in corteo da piazza Verdi (partenza ore 18,30) a piazza della
Mercanzia, è infatti il pestaggio, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato
scorso, di due studenti universitari da parte di un gruppo di naziskin.
ALL?ARRIVO sotto la Camera di Commercio, luogo dove si è verificata
l?aggressione, i No Gelmini metteranno in atto una
campagna di controinformazione. Tra gli altri filmati, proietteranno anche
quello relativo all?aggressione, che ha avuto come scenario piazza Navona a
Roma, di alcuni studenti di destra che si sono scagliati contro i partecipanti
al corteo degli anti Gelmini: una vicenda che risale
ad alcune settimane fa.
( da "Tirreno, Il" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 11 - Pisa Verso
le primarie di coalizione L'inizio del percorso per la formazione del Pd è
stato molto impegnativo e perciò anche lento e articolato, ragion per cui le
iniziative pubbliche di confronto sono state organizzate in ciascuna località
del territorio. In questa prospettiva abbiamo organizzato 3 gazebo per la
raccolta delle firme per la petizione salviamo l'Italia, abbiamo
svolto un volantinaggio davanti ad ogni scuola contro il decreto Gelmini, abbiamo dato la nostra adesione
ad un incontro pubblico per la difesa della pubblica istruzione, organizzato
una cena il 23 ottobre per la presentazione della candidature alla carica di
sindaco a cui hanno partecipato ben oltre 180 persone. Abbiamo inoltre
dato vita a 4 forum tematici che stanno preparando le linee programmatiche
generali, che discuteremo insieme a tutti i cittadini e che consegneremo al
candidato sindaco perché lo sviluppi come base del suo programma per le
prossime amministrative. Il Pd ha un codice etico molto preciso al quale stiamo
dando pratica attuazione anche a Vicopisano. Abbiamo già contattato tutti i
partiti della coalizione di centrosinistra, ma anche a Rifondazione Comunista e
l'Udc per verificare se esiste la possibilità di effettuare una intesa
programmatica certa e poi passare alla stesura del programma. In quest'ottica,
una volta raggiunte intese sottoscritte sulle cose da fare e sulle regole
politiche, saranno indette le primarie di coalizione. Vale solo la pena di
sottolineare a tutti coloro che oggi invocano questo strumento come discriminante
di democrazia, che esso è stato voluto dal Pd e sancito dai suoi regolamenti e
statuti, mentre gli partiti del centrosinistra non ci pare abbiamo mai
sviluppato autonomamente una iniziativa simile. Comunque meglio se questo
percorso è condiviso dai nostri possibili alleati, in quanto questo dovrebbe
felicitare la discussione. Auspichiamo quindi la possibilità di stendere una
alleanza ed il relativo programma, poi parleremo della squadra adatta a
gestirlo, concordando insieme le modalità di selezione della classe dirigente.
Per discutere di questi temi il Pd comunale di Vicopisano organizza
un'assemblea pubblica per venerdì 21 novembre alle ore 21.30 presso la vecchia
scuola elementare di San Giovanni alla Vena alla quale chiediamo a tutti gli
interessati di partecipare e di portare il proprio contributo. Antonella
Malloggi, segretario comunale Pd
( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del
20-11-2008)
Argomenti: Scuola
SAN BENEDETTO pag.
13 LEGGE Gelmini e futuro della scuola italiana sono
tematiche che merita... LEGGE Gelmini e futuro della
scuola italiana sono tematiche che meritano di essere affrontate con la dovuta
attenzione. Motivo per cui la prof. Maria Elisa Redaelli, presidente Inner
Wheel 209 di San Benedetto, ha promosso il seminario ?Il Decreto Gelmini e il futuro della scuola italiana? che si terrà oggi
alle ore 18, nella Sala Don Bosco presso la Cattedrale ?Santa Maria della
Marina?, in collaborazione con l?associazione di volontariato Helios Planet.
L?incontro è presieduto dalla sociologa Giuditta Castelli, mentre il dibattito
sarà animato dagli interventi della professoressa Redaelli; Feliciana Capretta
della Cisl - Scuola, la docente Lucia Marinangeli del Liceo Scientifico di
Ascoli. «É bene che si continui a parlare del cambiamento effettuato dalla
Legge Gelmini, come pure è opportuno che ognuno
esprima la propria idea sulla base di una lettura attenta della normativa
vigente, del percorso storico e delle prospettive future» afferma Maria Elisa
Redaelli, non mancando di rivolgere un invito di partecipazione alla
cittadinanza.Info:0735/85156. Rosita Spinozzi
( da "Tempo, Il" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
stampa Gli
imprenditori Il Cav a cena con i marchi del lusso Che Berlusconi vada a cena con
gli imprenditori, di certo, non è una novità. Ma il fatto che che oltre a dire
sì all'invito del presidente del Consiglio, i rappresentanti del made in Italy
stilino anche una sorta di "blocchetto delle richieste", forse
qualche elemento nuovo ce l'ha. Nella suggestiva cornice di villa Madama, ieri
sera sono arrivati i membri di Altagamma, l'associazione fondata nel 1992 per
rafforzare la presenza delle imprese italiane a livello internazionale. In
tutto una sessantina di persone, insieme ad una buona parte del governo, tra
cui i ministri Tremonti, Bondi, Gelmini, Carfagna, Frattini, Prestigiacomo e Alfano. Oltre a Gianni
Letta e a Paolo Berlusconi. Da programma e come i due incontri precedenti,
anche quello di ieri è stato il consueto scambio di idee e di testimonianze con
il mondo degli imprenditori che, come spesso Berlusconi ha avuto modi di
commentare, «si trovano nella trincea del mercato». Stavolta però c'era
qualcosa in più, avendo Altagamma tra le sue colonne portanti il deputato Pdl
Santo Versace. Quello che i rappresentanti del lusso vorrebbero dal governo è
qualche misura in più per il loro lavoro, non dichiarata ufficialmente ma
sicuramente ben presente nei loro ragionamenti. Si pensa per esempio ad una
struttura ad hoc, collegata direttamente alla presidenza del Consiglio, che
possa rilanciare il made in Italy. Oppure ad avere una persona qualificata che
faccia da ponte con l'esecutivo e si occupi direttamente dello sviluppo
dell'imprenditoria italiana. Sull'identikit, non si fanno nomi, ma per svolgere
questo compito «dovrebbe avere un incarico al ministero dello Sviluppo
economico, o a quello degli Esteri». Tra gli ospiti del Cavaliere, tanti marchi
eccellenti. Da Ferragamo, a poltrona Frau e Technogym, da Fendi a Missoni e
Bulgari. L'associazione, aderente a Confindustria e Confcommercio, è tra
l'altro impegnata alla rimozione degli ostacoli per l'accesso ai mercati.
Gia.Ron.
( da "RomagnaOggi.it" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
20 novembre 2008 -
11.50 (Ultima Modifica: 20 novembre 2008) REGGIO EMILIA - Un calendario per
politici e ministri in difficoltà: è questa la filosofia di
"Sexpolitik". L'anno scorso le foto hot furono a sostegno di Prodi,
quest'anno le ragazze si spogliano pro-Gelmini. Le
"berluschine", come le chiama Andrea Piccinini, 38 anni, ideatore del
calendario "Sexpolitik 2009" sono 12, tra i 19 ed i 33 anni, quasi
tutte reggiane e studentesse universitarie. "Diamo
sempre il nostro sostegno a chi è in difficoltà - spiega Piccinini - L'anno
scorso fu Prodi, quest'anno la Gelmini". Le 12 bellezze si sono spogliate "in nome di una
giusta causa: sostenere la riforma della Gelmini contro un vecchio modo di gestire l'università e contro le
proteste di piazza, che non vogliono il cambiamento nel mondo della
scuola". L'obiettivo di Corrado Bertozzi ha catturato: Katia Calì,
29 anni, in copertina, icona della boxe reggiana, Giovanna Figura, 21 anni,
studia Economia e Finanza a Parma, Martina Masetti, 21 anni, lavora in un pub a
Boretto (Reggio Emilia), Azzurra Rotolo, 21 anni, di Reggio, lavora in un
supermercato Conad, Alessia Elefante, 24 anni, fa la cameriera a Reggio, Elena
Castellini, 33 anni, impiegata reggiana, Fadua Kacha, 25 anni, è store-manager
in un negozio di abbigliamento, Irina Shalkunova, 22 anni, bielorussa, abita a
Reggio e studia Scienze della Comunicazione, Elena Farina, 23 anni, frequenta
l'ultimo anno di Scienze della Comunicazione a Reggio, Alice Savoia, 19 anni,
fa l'estetista a Rubiera. Andrea Toma, 19 anni, studia socio-psico-pedagogia,
Rina Leoni, 29 anni, di Reggio, lavora come gelataia. Il calendario esce sabato
in edicola.
( da "Sicilia, La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Educare all'ambiente
per educare alla vita Oggi si presenta il progetto-scuola delle Acli Sostegno
mancato nasce un comitato Oggi dalle 16 alle 18 nella sede della Lucia Mangano
si terrà una assemblea per discutere della drammatica situazione esistente in
seguito al forte decremento dell'organico di sostegno nonostante l'aumento del
numero di iscrizioni di alunni diversamente abili. Sarà presentato il Comitato
Sostegno scuola Catania. Si parlerà anche dei tagli
all'organico del sostegno varati dalla finanziaria 2007 e prospettive dopo
l'attuazione della riforma Tremonti-Gelmini; situazione della didattica nelle classi con presenza di alunni
con diritto al sostegno; ricorso presentato dalle famiglie degli alunni;
prossime iniziative.
( da "Sicilia, La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
Minacciò e insultò datrice
di lavoro un anno e 4 mesi a colf marocchina Da Barrafranca a montecatini
«Circolo del buongoverno» incontra diversi ministri Rappresentanti del
"Circolo del Buongoverno" a Montecatini Terme durante la VII edizione
del congresso nazionale. Hanno ripetuto l'esperienza della scorsa edizione,
anche se con gli stessi stimoli, i tre barresi Dario Marchì, Jenny Arena e
Angelo Patti, i quali rappresentano il "Circolo del Buongoverno"
della sezione locale. «Nel corso della tre giorni - afferma Dario Marchì -
presidente del Circolo barrese - abbiamo avuto modo di ascoltare le riflessioni
di molte personalità del mondo politico, sociale ed economico e di scambiar con
loro alcune idee su grandi temi quali la riforma scolastica e delle università,
la grande crisi economica mondiale e le reali prospettive per le giovani
generazioni». La delegazione barrese ha avuto modo di incontrare e discutere
con diversi ministri del governo Berlusconi, come Franco Frattini, Mariastella Gelmini, Maurizio Sacconi, Renato Brunetta, Andrea Ronchi, Mara
Carfagna, Giorgia Meloni, Elio Vito, Raffaele Fitto, e diversi sottosegretari
come Michela Vittoria Brambilla e il siciliano Gianfranco Miccichè. «Il
convegno nazionale è stato anche l'occasione - riferisce Jenny Arena,
vicepresidente del circolo - per sancire la nostra adesione, come
circolo al partito del popolo della libertà. Incontri questi utili per la
formazione di noi giovani». Nell'ultima giornata presente anche il presidente
della camera del senato Renato Schifani, di origini siciliane assieme al
senatore Marcello Dell'Utri. «Il movimento giovanile è fondamentale per
l'esistenza di un partito - continua Angelo Patti, componente del direttivo del
circolo barrese - e stare a contatto con dirigenti del partito composto anche
da giovani per affrontare diverse tematiche è sempre un toccasana. Tutto questo
serve per portare la nostra esperienza in una realtà piccola come la nostra ma
essenziale per la nostra formazione politica». Il circolo del
"Buongoverno" della sezione locale è stato costituito nel novembre
del 2006 ed è stato inaugurato nel maggio del 2007 dal senatore Dell'Utri,
fondatore dei circoli in tutta Italia. Il circolo, a detta dei delegati
barresi, conta oltre 150 adesioni con l'obiettivo di rendere protagonisti i giovani
della politica barrese per la loro crescita culturale sociale e politica.
RENATO PINNISI
( da "Stampaweb, La" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
ROMA Le cosiddette
classi ponte per i bambini immigrati sono un?iniziativa «logica e doverosa»,
secondo il presidente del Consiglio. «È a vantaggio loro e delle maestre», afferma
Silvio Berlusconi nel corso di un convegno sull?infanzia alla Camera dei
deputati. «Non abbiamo fatto nessuna discriminazione». Secondo il premier «se
le maestre nella loro classe hanno quattro o cinque bambini stranieri che non
capiscono l?italiano, va a danno di tutti gli alunni». Il problema - sottolinea
Berlusconi - è che c?è «una insufficiente conoscenza della lingua italiana» da
parte dei bambini stranieri e «quindi abbiamo pensato di porvi rimedio» facendo
approvare «una mozione sull?esempio di molti Paesi europei». Ovvero - per il
premier - «introdurre corsi e classi non separate per l?insegnamento
del?italiano» non crea «nessuna discriminazione». Berlusconi difende a spada
tratta tutto il provvedimento sulla scuola. «Parlare di riforma è una
vergogna», premette il Cavaliere, si tratta di «un decreto che contiene una
serie di innovazioni di buonsenso da buon padre di famiglia». Il presidente del
Consiglio ribadisce che «il decreto Gelmini non contiene riduzioni di spesa nè tagli, nè prevede una
riduzione del numero degli insegnanti». Le dichiarazioni del premier riscuotono
l'immediato apprezzamento da parte del Carroccio. «La Lega - spiega Irene
Aderenti, senatrice del Carroccio e componente della commissione istruzione di
Palazzo Madama - ha difeso strenuamente la mozione Cota che peraltro è stata
adeguatamente sostenuta anche da molti deputati della Pdl». Un disegno
di legge, prosegue l?esponente del Carroccio, che «va nella direzione di altri
paesi europei ma con l?unico scopo di dare un aiuto a tutti quei bambini che, a
causa dell?insufficiente conoscenza della lingua italiana, non riescono a
frequentare con ottimi risultati l?intero percorso scolastico. Una nazione che
si ritiene civile deve dare le stesse opportunità a tutti i minori, tenendo
conto però dei bisogni di partenza e delle problematiche che hanno all?inizio».
Il Pd insorge: «Berlusconi ha chiesto ai bambini e alle maestre se sono
d?accordo sulle classi ponte? Nel merito non sa di che cosa parla. È evidente
che anche i bambini stranieri imparano meglio e più velocemente la lingua
italiana stando insieme ai bambini italiani, così come i bambini italiani
imparano meglio matematica e scienze stando insieme ai bambini cinesi»,
accusano le parlamentari del Pd, Albertina Soliani e Sandra Zampa che,
sull?integrazione scolastica degli immigrati e a sostegno dell?educazione
interculturale, hanno presentato al Senato e alla Camera un disegno di legge
firmata dai capigruppo Anna Finocchiaro e Antonello Soro e di molti
parlamentari del Pd. «Ci diano risorse e insegnanti- affermano Soliani e Zampa-
e saranno poi le scuole a organizzare l?attività in maniera intelligente e
flessibile. L?integrazione e l?interculturalità sono la bussola. Sappiamo che
la destra la pensa diversamente, e il Presidente del Consiglio sa bene che le
classi ponte fanno solo l?interesse della Lega e della stabilita della sua
maggioranza». Sulla stessa linea la senatrice Mariapia Garavaglia Ministro
dell?Istruzione del governo ombra: «Il Pd crede fermamente nella necessità di
rafforzare, ovunque nel mondo, il grado di alfabetizzazione e di accrescimento
scolastico, in quanto strumenti indispensabili per aiutare la crescita e il
progresso. Solo così si valorizza la dignità dei bambini, in nome di diritti
fondamentali che hanno al primo posto il rifiuto di ogni esclusione e
discriminazione ai danni dei più piccoli». «Il presidente Berlusconi - spiega
la Garavaglia - ha espresso giudizi favorevoli sulle cosiddette "classi
ponte" le quali, gli ricordo, non sono contenute nel decreto Gelmini, ma in una mozione approvata alla Camera su proposta
della Lega Nord. Anche per questa vistosa inesattezza - prosegue l?esponente Pd
- c?è da ritenere che il premier non sappia bene di cosa stia parlando. Nel
documento della Lega, si faceva riferimento a una "discriminazione
transitoria positiva". Al contrario, noi siamo convinti che per i bambini
non sia in nessun modo educativo vedere il proprio vicino di banco sottoposto a
un trattamento discriminatorio che lo potrebbe segnare per sempre».
( da "Tempo, Il" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
stampa scuola e
integrazione Da Berlusconi sì alle classi ponte. Plauso della Lega, insorge il
Pd "Non credo che ci sia nessuna discriminazione, e' una cosa logica e
doverosa a vantaggio dei bambini e delle maestre". Silvio Berlusconi
difende le cosiddette classi ponte raccogliendo la convinta adesione della
Lega, mentre da parte del Pd è arrivato un duro attacco "Il problema -
sottolinea - e' che c'e' "una insufficiente conoscenza della lingua
italiana" da parte dei bambini stranieri e "quindi abbiamo pensato di
porvi rimedio" facendo approvare "una mozione sull'esempio di molti
Paesi europei". Ovvero - per il premier - "introdurre corsi e classi
non separate per l'insegnamento del'italiano" non crea "nessuna
discriminazione. Si tratta - afferma il presidente del Consiglio - di una cosa
logica e doverosa, se le maestre nella loro classe hanno quattro o cinque
bambini stranieri che non capiscono l'italiano, va a danno di tutti gli
alunni". Berlusconi ad un convegno sull'infanzia, organizzato alla Camera
dei deputati, difende a spada tratta tutto il provvedimento sulla scuola.
"Parlare di riforma e' una vergogna", premette il Cavaliere, si
tratta di "un decreto che contiene una serie di innovazioni di buonsenso
da buon padre di famiglia". Il presidente del Consiglio ribadisce che
"il contenuto del provvedimento e' stato travisato, come al solito e'
stata ribaltata al realta'. Il decreto Gelmini non contiene riduzioni di spesa
ne' tagli, ne' prevede una riduzione del numero degli insegnanti". Sul sì
alle classi ponte Berlusconi ha raccolto la convinta adesione della Lega:
"Il Presidente Berlusconi dice la verità. Le classi di inserimento sono
una proposta di buon senso che dovrà servire a bambini, ragazzi e
insegnati per facilitare il processo di integrazione. Chi dice che sono
discriminatorie è prigioniero di una vuota ideologia e non vuole risolvere i
problemi". «Berlusconi ha chiesto ai bambini e alle maestre se sono
d'accordo sulle classi ponte? Nel merito non sa di che cosa parla. è evidente
che i bambini stranieri imparano meglio e più velocemente la lingua italiana
stando insieme ai bambini italiani, così come i bambini italiani imparano
meglio matematica e scienze stando insieme ai bambini cinesi». Lo affermano in
una nota congiunta le parlamentari del Pd Albertina Soliani e Sandra Zampa che,
sul tema dell'integrazione scolastica degli immigrati e a sostegno
dell'educazione interculturale, hanno presentato al Senato e alla Camera un
disegno di legge che porta la firma dei capigruppo Anna Finocchiaro e Antonello
Soro e di altri parlamentari del Pd.
( da "TGCom" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
20/11/2008
"Classi ponte a favore dei bimbi" Berlusconi:"Dl Gelmini è
di buonsenso" Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, torna a
parlare delle cosiddette "classi ponte", difendendo l'operato del
ministro Gelmini sulla
scuola. "Non credo che ci sia alcuna discriminazione nelle classi ponte,
ma che sia una cosa logica e doverosa a vantaggio dei bambini e delle maestre -
ha detto il premier -. Il decreto Gelmini
contiene una serie di innovazioni di buonsenso, non riduzioni di spesa e
tagli". "Berlusconi ha chiesto ai bambini e alle maestre se sono
d'accordo sulle classi ponte? Nel merito non sa di che cosa parla".
Parlano le parlamentari del Pd, Albertina Soliani e Sandra Zampa che,
sull'integrazione scolastica degli immigrati e a sostegno dell'educazione
interculturale, hanno presentato al Senato e alla Camera un disegno di legge firmata
dai capigruppo Anna Finocchiaro e Antonello Soro e di molti parlamentari del
Pd. Alle critiche del Pd si contrappongono invece gli apprezzamenti della Lega
Nord. "Ci riteniamo soddisfatti - spiega Irene Aderenti, senatrice del
Carroccio e componente della commissione istruzione di Palazzo Madama - su
quanto affermato oggi dal presidente Berlusconi in merito alla delicata
questione di come accogliere nelle nostre scuole i bambini stranieri che non
conoscono l'italiano. La Lega ha difeso strenuamente la mozione Cota che
peraltro è stata adeguatamente sostenuta anche da molti deputati della
Pdl". Un disegno di legge, prosegue l'esponente del Carroccio, che
"va nella direzione di altri paesi europei ma con l'unico scopo di dare un
aiuto a tutti quei bambini che, a causa dell'insufficiente conoscenza della
lingua italiana, non riescono a frequentare con ottimi risultati l'intero
percorso scolastico". Invia un commento Commento (0 caratteri disponibili)
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( da "RomagnaOggi.it" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
20 novembre 2008 -
16.07 (Ultima Modifica: 20 novembre 2008) BOLOGNA - Un gruppo di una decina di studenti
e studentesse del movimento 'No Gelmini' hanno aggredito il gazebo allestito da "Azione
universitaria" in piazza Verdi a Bologna. L'episodio si è consumato
giovedì mattina, poco prima delle 12. Una decina di giovani di An erano
impegnati nella raccolta di firme e distribuzione di volantini, quando sono
stati avvicinati da una trentina di studenti che hanno rovesciato il gazebo e
aggredito chi lo aveva allestito. "Prima si è avvicinato un solo
ragazzo che ci ha cominciato a insultare, poi si sono raggrupppati in una
trentina - ha raccontato Mattia Kolletzek, giovane leader di Azione
universitaria - e hanno iniziato a strappare via le bandiere dal gazebo. Uno
con un calcio ha rovesciato il banchetto e sono iniziati degli spintoni, ma
fortunatamente nessuno si è fatto male". A quel punto i giovani di An
hanno chiesto l'intervento della Polizia. Gli agenti hanno portato in Questura
per l'identificazione una decina di studenti. Contro la decisione delle forze
dell'ordine hanno subito reagito gli studenti dell''Onda' che si sono dati
appuntamento sotto la Questura e hanno manifestato per chiedere il rilascio
immediato dei loro compagni. Il sit in improvvisato si è poi sciolto non appena
le forze dell'ordine hanno rilasciato i ragazzi identificati.
( da "RomagnaOggi.it" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
20 novembre 2008 - 14.35
(Ultima Modifica: 20 novembre 2008) Nessuna differenza tra vestiti di botique e
comprati al mercato, tra abiti nuovi o riciclati: in pratica, nessuna
differenza tra bambini ricchi e bambini poveri. E' questo, in sostanza, il
motivo fondamentale per il quale si è tornati all'utilizzo del grembiule nelle
scuole elementari. Ed è lo stesso Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi,
a 'difendere' il decreto Gelmini. Berlusconi ha parlato durante un convegno nella Sala Lupa a
Montecitorio in occasione della 'Giornata nazionale dell'infanzia e
dell'adolescenza'. ''Abbiamo raccolto molte consensi - ha detto il Premier -
per l'utilizzo del grembiule, che evita un confronto tra bambini che vanno a
scuola griffati e chi no. Ad esempio, può succedere che nelle scuole del
Nord, ci siano bambini che vanno a scuola vestiti Dolce e Gabbana oppure
Versace, ed altri no". "L'introduzione del grembiule - ha glissato
Berlusconi - evita di fare confronti''.
( da "Sestopotere.com" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
?Giornata nazionale
diritti infanzia?. Berlusconi: dalle classi ponte nessuna discriminazione ma
vantaggi per alunni e maestre (20/11/2008 16:55) | (Sesto Potere) - Roma - 20
novembre 2008 - "Non credo che ci sia nessuna discriminazione, ma che sia
una cosa logica e doverosa a vantaggio dei bambini e delle maestre". Lo ha
affermato Silvio Berlusconi che ha parlato ad un convegno nella Sala della Lupa
di Montecitorio per la ?Giornata nazionale dei diritti dell?infanzia?,
difendendo le cosiddette ?classi ponte? previste dal decreto Gelmini
per i bambini stranieri che non conoscono l?italiano. Il presidente del
consiglio ha assicurato che si tratta di una scelta di "buon senso.
L?insufficiente conoscenza della lingua italiana fa si? che l?insufficienza dei
bambini stranieri sia tripla rispetto a quella degli alunni italiani. Percio?
abbiamo pensato a questa mozione, seguendo tra l?altro l?esempio di altri Paesi
e abbiamo deciso di fare non classi separate ma tese all?insegnamento
dell?italiano". Quanto al ritorno del grembiule alle elementari, un provvedimento
contenuto nello stesso decreto Gelmini, Silvio
Berlusconi ha commentato: "Abbiamo raccolto molte consensi per l?utilizzo
del grembiule, che evita un confronto tra bambini che vanno a scuola griffati e
chi no. Ad esempio, puo? succedere che nelle scuole del Nord, ci siano bambini
che vanno a scuola vestiti Dolce e Gabbana oppure Versace, ed altri no.
L?introduzione del grembiule evita di fare confronti".
( da "TGCom" del 20-11-2008)
Argomenti: Scuola
20/11/2008 Sexy
studentesse pro Gelmini Universitarie, calendario
senza veli "Desnude sì, ma per una giusta causa": ora arriva anche il
calendario delle studentesse. Lo hanno realizzato dodici ragazze emiliane che,
tra un esame e l'altro, hanno trovato il tempo di scendere in campo, con la
propria faccia a sostegno del ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini. Altro che "immaginazione al potere", come
volevano i loro coetanei 40 anni fa, il sexy lunario all?immaginazione non
lascia proprio nulla. "Ci siamo spogliate per sostenere la riforma della Gelmini, contro le proteste di piazza che non vogliono il
cambiamento nel mondo della scuola", fanno sapere le giovani modelle della
porta accanto. "Troppi sprechi, troppi nepotismi", spiega Azzurra, 21
anni, commessa Conad e modella del mese di marzo, che il prossimo anno si
iscriverà a Lingue e Letterature Straniere a Parma. "Troppi corsi inutili,
troppe rendite di posizione", le fa eco Giovanna, sua coetanea e
interprete di gennaio, studentessa di Economia e Finanza all'università di
Parma; "Troppa ideologia e troppe baronìe, bisognerebbe tagliare i
privilegi e aggiornare i meccanismi d'ingresso e i programmi didattici",
aggiunge Elena, 33 anni, laureatasi in Chimica Industriale a Bologna.
"L'Italia è un paese vecchio, giurassico, pachidermico... ben venga ogni
tipo di riforma, a partire da quelle che si propongono di combattere le caste,
sindacati e ordini professionali compresi", taglia la testa al toro
l'altra Elena del calendario, 23 anni portati benissimo,
"specializzanda" di Scienze della Comunicazione, sempre a Reggio
Emilia. Il calendario, "Sexpolitik 2009 - Senza veli per la Gelmini", ideato dal blogger Ciro Andrea Piccinini e
dal fotografo Corrado Bertozzi, vuole essere un modo originale di solidarizzare
col ministro Gelmini, una sorta di loro "sorella
maggiore", trovatasi al centro di polemiche degli studenti. "Meglio
essere appese a un chiodo che restare sospese nel vuoto di un sistema, quello
italiano, obsoleto e bloccato", motteggiano le agguerrite ventenni che
hanno posato per il primo calendario filo-governativo in Italia, in vendita dal
21 novembre nelle edicola dell?Emilia Romagna. GUARDA! Invia ad un amico
( da "Secolo XIX, Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Berlusconi rilancia:
«Benele classi ponte per stranieri» scuola «Non sono discriminatorie». Il Pd:
«Non sa di cosa parla». Plaude la Lega Roma. Scuola senza pace. Ci pensa il
premier Silvio Berlusconi a riaccendere la miccia, rispolverando le classi ponte
della Lega Nord che da qualche settimana erano scomparse dall'agenda politica, forse per consentire al ministro Mariastella Gelmini di tirare un po' il fiato dopo
la bufera sulla riforma. Sono da poco passate le 11 di ieri quando le agenzie
lanciano una dichiarazione del presidente del Consiglio: «Non credo che ci sia
nessuna discriminazione, è una cosa logica e doverosa a vantaggio dei bambini e
delle maestre». Berlusconi rilancia le classi ponte e sceglie per la sua
sortita la platea del convegno sull'infanzia organizzato alla Camera dei
Deputati. Il problema, sottolinea il premier, è che c'è«una insufficiente
conoscenza della lingua italiana» da parte dei bambini stranieri e «quindi
abbiamo pensato di porvi rimedio» facendo approvare «una mozione sull'esempio
di molti Paesi europei». C'è un precedente, in effetti: la Croazia, dove sono
state create "classi speciali" per 14 ragazzi rom. Il 17 luglio
scorso la Corte europea di Strasburgo chiamata a pronunciarsi su un ricorso, ha
dato ragione al governo di Zagabria. E la sentenza potrebbe influenzare la
Commissione europea che deve ancora esprimersi sull'interrogazione presentata
dall'europarlamentare di Rifondazione comunista, Giusto Catania. Problemi che
Berlusconi in questo momento, comunque, non si pone. Via libera, dunque, a
«classi non separate ma tese all'insegnamento dell'italiano» puntualizza. E la
Lega Nord, come logico, applaude. «Il presidente dice la verità. Le classi di
inserimento sono una proposta di buon senso che dovrà servire a bambini, ragazzi
e insegnati per facilitare il processo di integrazione. Chi dice che sono
discriminatorie è prigioniero di una vuota ideologia e non vuole risolvere i
problemi» sostiene il presidente dei deputati del Carroccio, Roberto Cota. Ora
la Lega è certa «che il ministro Gelmini darà
attuazione alla nostra proposta che esprime la volontà di tutta la
maggioranza». Ma l'opposizione insorge. «Le classi ponte sono estranee alla
cultura e alla tradizione italiana. L'Italia si è sempre caratterizzata per la
sua capacità di accoglienza e integrazione, non per l'emarginazione o per
l'esclusione. Sarebbe grave se ora voltasse pagina e soprattutto le spalle ai
bambini stranieri che frequentano le nostre scuole» protesta Luisa Capitanio
Santolini, deputata dell'Udc e responsabile centrista per la Famiglia e le
Politiche Sociali. «Berlusconi non sa neppure di cosa parla» attacca il Pd per
voce delle parlamentari Albertina Soliani e Sandra Zampa. «È evidente che anche
i bambini stranieri imparano meglio e più velocemente la lingua italiana stando
insieme ai bambini italiani, così come i bambini italiani imparano meglio
matematica e scienze stando insieme ai bambini cinesi». E la senatrice Mariapia
Garavaglia, ministro dell'Istruzione del governo ombra del Pd: «Ricordo a
Berlusconi che le classi ponte non sono contenute nel decreto Gelmini, ma in una mozione approvata alla Camera su proposta
della Lega Nord. Anche per questa vistosa inesattezza c'è da ritenere che il
premier non sappia bene di cosa stia parlando». E conclude: «Noi siamo convinti
che per i bambini non sia in nessun modo educativo vedere il proprio vicino di
banco sottoposto a un trattamento discriminatorio che lo potrebbe segnare per
sempre». «Le classi ponte pensate dalla Lega sono una proposta vergognosa per
un Paese civile», rincara Jean-Leonard Touadi, parlamentare del Pd di origine
congolese Dal sindacato spicca la voce della Flc-Cgil, secondo la quale le
dichiarazione del premier «sono inaccettabili» poiché«la logica con la quale si
intende istituire le classi ponte è esattamente opposta a quella
dell'integrazione che comincia proprio dalla scuola». E il movimento
studentesco è pronto ad affilare nuovamente le armi della protesta. Il Governo
«ritiri la proposta altrimenti sarà travolto di nuovo dall'Onda» afferma
l'Unione degli studenti che parla di «provvedimento razzista e antistorico, che
dimostra la natura autoritaria e antidemocratica del governo». Intanto, dal
Comune di Milano arriva una bocciatura. Mariolina Moioli, assessore alle
politiche sociali e ideatrice della riforma della scuola targata Moratti,
giudica «non realizzabile» l'idea delle classi ponte. Da Roma l'opinione del
presidente della Provincia, Nicola Zingaretti: «Sono un'aberrazione dal punto
di vista culturale, una sciocchezza dal punto di vista didattico». Bruno Lugaro
lugaro@ilsecoloxix.it 21/11/2008 ' 21/11/2008 inserimentogradualeÈ una cosa
logica e doverosa a vantaggio di bambini e maestre silvio berlusconipresidente
del Consiglio 21/11/2008
( da "Secolo XIX, Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
AUTOGESTIONE:
NATTAPRIMO A MOBILITARSI IL BILANCIO CHIAVARI. Trenta e lode per la piazza. È il
voto che il professor Federico Pastore, docente di storia della filosofia alla
facoltà di Scienze della formazione di Genova, mette sull'ideale libretto del
coordinamento studentesco del Tigullio. Il professore, nonostante i problemi
tecnici all'impianto audio e un'improvvisa pioggia abbiano cercato di rovinare
la sua "prima volta" in piazza dietro alla cattedra, promuove
l'iniziativa del coordinamento. In piazza Roma a Chiavari, di fronte a un
gruppo ristretto, «ma attento e partecipe», Pastore ha parlato della storia
della scuola, partendo dal concetto di istruzione pubblica fino ad arrivare
«all'anacronistico maestro unico». Un excursus seguito da studenti di varie
scuole superiori (consistente la presenza dell'Istituto d'arte di Chiavari) e
da alcuni docenti. «Non eravamo in tanti - dice Andrea Saccani, studente del
liceo scientifico Marconi e portavoce del coordinamento - ma è stato, comunque,
un successo per quello che la manifestazione ha rappresentato. Il Tigullio è in
letargo, ma con il nostro piccolo passo speriamo di risvegliarlo». La lezione
in piazza è stato il primo concreto segno di mobilitazione studentesca del
Levante contro la riforma scolastica del ministro all'istruzione, Maria Stella Gelmini. «La piazza è un'aula senza muri - dice Nina Maggi, studente del
liceo Delpino e portavoce del coordinamento - È aperta a tutti e alla
discussione». In vari istituti ci sono state assemblee e confronti tra ragazzi
e docenti, ma (con l'esclusione del "Deambrosis-Natta" di Sestri
Levante che ha optato per l'autogestione) nessuna scuola ha preso parte
attivamente alla protesta che ha infiammato le piazze d'Italia. «Da parte dei
più giovani - spiega Filippo Gazzaniga, III A liceo classico Delpino di
Chiavari - c'è poca informazione, non conoscono la legge Gelmini
e, se aderiscono, lo fanno con scarsa consapevolezza». Una superficialità che
nota anche Fabrizio Dieci, docente di scultura all'Istituto d'arte, diplomato
all'Accademia di belle arti di Carrara, negli anni in cui a muoversi era la
"Pantera", nome con il quale si identificava il movimento di protesta
degli studenti. «Manca un'informazione capillare - sostiene - e non c'è la
volontà di coinvolgere gli studenti nelle scelte che riguardano il loro
futuro». Oggi il movimento ha cambiato nome, si chiama "Onda", e tra
gli slogan cita anche brani di Fabrizio De Andrè ("...per quanto voi vi
crediate assolti, siete per sempre coinvolti..."), sventolato nelle aule
giudiziarie in cui si è svolto il processo per le violenze del G8 di Genova.
Tema che, in piazza Roma, è stato ripreso attraverso una raccolta di foto e
articoli giornalistici. Un altro slogan sul quale i ragazzi che già si vedono
all'università hanno fatto leva è"Anche un operaio vuole un figlio
dottore". «Tagliare i fondi alla scuola e alla sanità - spiega Daniele
Raffo, V A geometri all'istituto "In memoria dei morti per la patria"
di Chiavari - danneggia l'interno Paese. Io sono figlio di un operaio e di una
commessa e per il futuro sogno una laurea in scienze politiche e una carriera nel
mondo del giornalismo». Raffo, nel ruolo di rappresentante di istituto è al
lavoro per organizzare l'assemblea del 29 novembre che analizzerà la riforma Gelmini, cercando di spiegarne i contenuti ai ragazzi.
«Questa non è una riforma - sostiene Pier Luigi Luci, docente di italiano
all'istituto "In memoria dei morti per la patria" - è solo una
manovra economica, pensata per fare cassa e priva di qualsiasi interesse verso
la scuola, gli studenti e gli insegnanti». «Vorrei capire meglio quali saranno
le ricadute della legge Gelmini - dice Jessica Marenco
V A, indirizzo architettura e arredamento dell'Istituto d'arte - Sono
preoccupata per il mio futuro e i paventati tagli alle ore di laboratorio». Per
il coordinamento la prossima scadenza è il 12 dicembre, giornata di sciopero
generale. «Cercheremo di coinvolgere anche le scuole medie - annunciano i
portavoce, Maggi e Saccani - e di unirci ad altre associazioni studentesche».
DEBORA BADINELLI badinelli@ilsecoloxix.it .x/21/0811 LA MANIFESTAZIONE«Non
eravamo in tanti, ma è stato comunque un successo per ciò che rappresenta»
.x/21/0811 SESTRI LEVANTE. «È stata un'autogestione concordata». Lo assicura il
preside, Maria Nazaria Persia, lo confermano gli studenti dell'istituto
"Deambrosis-Natta" che ieri hanno ultimato i tre giorni di
autogestione della scuola di Sestri Levante, coinvolgendo il 90 per cento degli
oltre 500 alunni. L'autogestione, iniziata martedì, si è svolta nelle ultime
tre ore di ogni mattinata e ha permesso a studenti e insegnanti che lo
desideravano di svolgere regolarmente le lezioni, approfondendo argomenti già
affrontati con le classi al completo. «Siamo stati la prima scuola del
territorio a mobilitarci - spiega Gianluca Ghio, V A indirizzo scientifico,
portavoce degli organizzatori dell'autogestione - La decisione di avviare la
protesta, che non si ripeteva da 5 anni, è stata decisa dall'assemblea
d'istituto come risposta consapevole a una riforma che non condividiamo e non
accettiamo». Il corpo studentesco (supportato anche da un nutrito gruppo di insegnanti)
ha sintetizzato il proprio pensiero nello striscione sistemato di fronte
all'ingresso della scuola: "Legge 133? Non fa per me!". Per
sgomberare il campo da qualsiasi dubbio residuo, nell'aula magna (per tre
giorni teatro di conferenze e proiezioni di filmati) ieri mattina si leggeva
"Noi la crisi non la paghiamo", riferito ai paventati tagli che
potrebbero abbattersi sulle ore di laboratorio che la scuola di via della
Chiusa garantisce agli studenti dell'indirizzo scientifico-tecnologico e
tecnico industriale. Peculiarità che ha permesso al
"Deambrosis-Natta" di diventare scuola capofila di un progetto
d'eccellenza nella comunicazione scientifica che coinvolge anche l'Università.
«La scuola deve preparare liberi pensatori - dice il dirigente scolastico,
Persia - in quest'occasione i ragazzi hanno dimostrato un grande senso di
maturità». Ramon Francesconi, studente della V meccanica, responsabile del
servizio sicurezza, che comprendeva 26 studenti, conferma che tutto si è svolto
in modo regolare. «Tutti i ragazzi hanno collaborato alla buona riuscita
dell'iniziativa», dice. «Durante l'autogestione - aggiunge Matteo Porzio, IV A
scientifico - ci sono stati incontri con il sindaco di Sestri Levante, Andrea
Lavarello, e l'assessore all'istruzione, Valentina Ghio. Il professore Roberto
Pardini ha tenuto una lezione sulla storia della musica rock: dal blues al
punk. Abbiamo allestito - prosegue - una mostra con le immagini degli scioperi
di Roma e Genova e seguito alcune proiezioni di film». Gran parte dei 125
insegnanti in organico ha condiviso e supportato l'autogestione. «Il collegio
docenti - spiega Alessandro Tassino, insegnante di fisica - ha approvato a
larga maggioranza una mozione con la quale abbiamo stabilito di indire presto
un'assemblea pubblica. Insegno da 32 anni e non mi piace il disprezzo con il
quale vengono trattati la nostra professione e il futuro dei ragazzi». D. BAD.
.x/21/0811
( da "Secolo XIX, Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Liceo Ventimiglia.
Prove tecniche di autogestione al Liceo Aprosio di Ventimiglia. Per i ragazzi
del liceo ventimigliese, quella di ieri è stata infatti una giornata molto
particolare. Usufruendo delle sei ore di assemblea d'istituto di cui hanno
diritto, hanno organizzato delle lezioni alternative, coinvolgendo insieme agli
alunni anche insegnanti e la stessa preside, Maria Teresa Gorlero. L'obiettivo?
Provare a fare qualcosa di diverso. E, con un'iniziativa
del tutto svincolata dalle precedenti proteste contro il decreto, ormai legge,
del ministro Maria Stella Gelmini, sperimentare forme nuove di autogestione. O meglio, vista la
presenza anche dei docenti, di cogestione. Risultato? Una mattinata divertente,
ma anche ricca di nuove opportunità culturali e di aggregazione tra gli alunni
delle diverse classi. Accanto ai corsi per imparare i tradizionali
giochi di carte o balli sudamericani e moderni, i ragazzi hanno infatti
organizzato corsi su Dante e la Divina Commedia. Hanno ascoltato il concerto
dei Grand Father, band composta dai ragazzi del liceo, ma anche un
approfondimento su Kant, tenuto dal professore di Filosofia. E, ancora, hanno
fatto, incredibile ma vero, corsi di approfondimento di greco, latino, ebraico,
russo e tedesco. Il tutto, con possibilità di alternare i corsi previsti ogni
ora. «Abbiamo sperimentato questa forma di autogestione e cogestione -? spiega
una delle alunne dell'istituto superiore Vanessa Cossu ?- che è completamente
slegata dalle recenti manifestazioni di protesta. E' stata una giornata di
prova di autogestione, che pensiamo di ripetere, in forma ancora più
organizzata a marzo». E' la dimostrazione, insomma, che la scuola può davvero
farsi portavoce anche di attività un po' diverse, senza che il tempo rubato
alle lezioni diventi tempo perso. Spiegano ancora gli studenti liceali: «E'
andato tutto molto bene, tutti si sono comportati in modo adeguato. Anche i
professori, che in molti casi hanno fatto corsi di approfondimento, tra i quali
uno di ebraico ed uno su Kant, si sono detti soddisfatti e compiaciuti
dell'iniziativa». C'è anche chi, come Clarissa Corsi, studentessa del IV anno
dello scientifico con indirizzo Pni, ha organizzato un approfondimento su
Dante, al quale hanno partecipato almeno una ventina di ragazzi. «Ho portato -
spiega la studentessa - due cassette video, con le interpretazioni di Benigni
del V canto dell'Inferno e del 33 ° canto del Paradiso. E molti si sono fermati
ad ascoltare e prendere appunti, soprattutto per quanto riguarda
l'introduzione, molto affascinante». Patrizia Mazzarello 21/11/2008
( da "Stampa, La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
PATTINAGGIO
ARTISTICO. A COURMAYEUR Esordio nel circuito interregionale con 5 vittorie per
gli atleti rossoneri [FIRMA]DALIA PALOMBO COURMAYEUR Ottimi risultati per le
tre società valdostane nella prima prova Piemonte Valle d'Aosta di pattinaggio
artistico disputata a Courmayeur. Il Courmayeur Skating Club ha ottenuto due
primi posti con Guia Tagliapietra negli Esordienti B e Sara Casella nei
Principianti A, oltre a un 3° posto con Sophie Tussidor nei Principianti B. «Le
ragazze sono state bravissime - spiega Romina Poli, allenatrice dello Skating
Club Courmayeur -. Lavoreremo sodo per prepararci al Trofeo delle Regioni
cercando di inserire salti e combinazioni più complesse nel programma». L'Aosta
Skating Club ha portato a casa un 3°, un 6° e un 13° posto negli Esordienti A
con Giulia Lottici, Valentina Massone e Alessia Facelli; nei Principianti A si
è classificata 7ª Gaia Lottici; nei Cadetti Francesco Bellomo è arrivato 2° su
due. «Sono soddisfatta - dice l'allenatrice Beatrice Gelmini dell'Aosta Skating Club 2000 -,
tutti gli atleti si sono comportati bene in gara. E' un risultato importante se
si pensa che non avendo il palaghiaccio ad Aosta gli atleti non riescono ad
allenarsi come dovrebbero». Anche l'Hil Vallée d'Aoste si è comportata bene.
Negli Esordienti A 4° posto per Valentina Indelicato; negli Esordienti B 7°
posto per Corinna Vernetto; in campo maschile Marco Bozzuto e Marco Turille si
sono classificati 1° e 2° (unici concorrenti) negli Esordienti B, mentre Paolo
Balestri era il solo atleta in pista negli Esordienti A. Antonio Russo è
arrivato 1° nei Cadetti. «E' andata bene - spiega Giancarlo Semplicini,
allenatore dell'Hil Vallée d'Aoste -. Soprattutto per Valentina Indelicato che,
nonostante abbia fatto il passaggio di categoria la stessa mattina della gara,
ha ottenuto un buon risultato».
( da "Tirreno, Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 2 - Lucca
Domani l'Onda torna in piazza Corteo in centro per la scuola LUCCA. L'Onda è
pronta a tornare in piazza. Grande attesa, infatti, per la manifestazione
cittadina di domani pomeriggio contro le leggi Tremonti-Gelmini, promossa dal coordinamento lucchese per la difesa della scuola
pubblica e appoggiata in pieno dal movimento studentesco e dai comitati
versiliesi nati per contrastare i provvedimenti governativi in atto. Partenza
alle 15 dal Caffè delle Mura: da qui partirà un grande corteo che si snoderà
per le vie del centro, a colpi di megafono, striscioni e slogan. Piazza
Grande, piazza San Michele, piazza San Frediano, piazza Santa Maria: per ogni
piazza toccata è previsto un intervento da parte di genitori, insegnanti e
studenti, sulla scuola materna, elementare, media, superiore fino
all'università. Saranno presenti anche i ragazzi dell'Istituto Musicale
"Boccherini", che riproporranno la loro forma di protesta, portando
gli strumenti fuori dal conservatorio per suonare all'aperto. A fine corteo,
poi, verrà consegnato un documento al prefetto da portare a Roma. Nadia Davini
( da "Repubblica, La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina VII - Genova
Arianna, 33 anni, è uno dei ricercatori parcheggiati per colpa dei tetti
previsti dalla legge Gelmini
"Io assunta dopo il concorso ma subito dopo finita nel limbo" LAURA
NICASTRO Avere vinto un concorso all´università e non poter lavorare. Tutto
nasce per i tagli agli atenei previsti dalla legge 133 del 2008 e per il
divieto introdotto dal decreto 180, che non permette nuove assunzioni per le
facoltà che non rispettano la soglia del 90 per cento nel rapporto tra spese
fisse per il personale e il Fondo di finanziamento ordinario. Nel limbo
dei ricercatori colpiti dal ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini è finita anche Arianna Fiore, 33 anni, genovese con
una laurea in Lingue e letterature straniere con il massimo dei voti e un
dottorato a Genova. Arianna fa parte dei ventitré ricercatori dell´ateneo di
Firenze che hanno vinto il concorso ma che alcune settimane fa si sono visti
bloccare l´assunzione. «A febbraio - spiega - ho saputo di avere superato
l´esame. A marzo è arrivata lettera per prendere servizio il primo novembre. Ci
chiedevano di portare tutti i documenti, dal certificato medico alla dichiarazione
sostitutiva dell´atto di notorietà». E invece, alcune settimane prima di
iniziare a lavorare, Arianna e i suoi colleghi si sono scontrati con la realtà.
«A fine ottobre - continua - i membri del consiglio d´amministrazione e del
Senato accademico hanno deciso il differimento delle nostre prese di servizio.
Intanto molti di noi avevano rinunciato a borse post-dottorato, assegni di
ricerca, contratti Co.co.pro., perché esiste una incompatibilità fra la
remunerazione del ricercatore e altri incarichi. Io ho rinunciato a insegnare a
tempo pieno in una scuola di Rapallo e ad alcune supplenze». Eppure Arianna ci
spera ancora. «Sia il rettore che alcuni senatori ci hanno detto che faranno di
tutto per farci assumere entro il 31 dicembre». E se l´assunzione non dovesse
mai arrivare? «Me ne andrò in Spagna, ho già mandato il curriculum. Tempo fa ho
lavorato per l´Istituto italiano di cultura spagnola e ho collaborato con la
sezione di Iberistica della facoltà di Lingue di Genova. Insomma, andrò a
cercare fortuna in un altro Paese». Arianna, però, proprio non riesce a capire,
non riesce ad accettare di dovere lasciare l´Italia. «Ho dedicato tutti gli
sforzi e il mio impegno alla ricerca - dice con amarezza - spinta dalla
passione verso il mio lavoro, sempre con l´obiettivo di raggiungere una
stabilità che solo pochi mesi fa sembrava essere diventata finalmente
possibile. Ora, nonostante la vincita di un concorso, mi ritrovo senza nessun
incarico e senza nessuna certezza».
( da "Riformista, Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Fini rilancia sugli
immigrati Berlusconi sulle classi ponte DIVERSITÀ. Il presidente della Camera:
«Serve una nuova legge sulla cittadinanza, no ai cittadini di serie B».
Critiche dalla maggioranza. Il premier difende il decreto Gelmini. di Enrica Belli Sono giorni,
ieri da ultimo, che Gianfranco Fini batte e ribatte sullo stesso tasto: «È ormai
maturo - dice - il tempo per una nuova legge sulla cittadinanza», le nostre
scuole «devono far crescere i figli degli immigrati educandoli e facendoli
diventare i nuovi cittadini italiani». Forte del suo ruolo
istituzionale, il presidente della Camera snocciola argomentazioni che
sembrerebbero persino banali se pronunciate da esponenti dell'altro
schieramento, ma che sono invece messaggi precisi ai colleghi leghisti e a una
parte del suo partito, reggente in testa. E sono anche il segno che può
accreditare come profonda, reale, agli occhi dell'opinione pubblica, la sua
conversione a una linea più moderata, «più Ppe». Il Fini del nuovo corso
(seppur intrapreso da tempo), rimane quantomai indigesto a quell'anima del
centrodestra che è trincerata su posizioni di difesa dell'identità e proprio su
questi temi miete voti. Con la precisione di un metronomo alla mossa di Fini
risponde la contromossa della Lega nord. Maroni rilancia la necessità dello
«stop di due anni ai flussi» (trovando una sponda pesante nel forzista
Giancarlo Galan) e il vicecapogruppo a Montecitorio, Luciano Dussin, via
comunicato stampa, annuncia: da parte nostra c'è la «indisponibilità a scendere
sotto l'attuale previsione dei dieci anni di permanenza regolare in Italia per
poter richiedere» la cittadinanza. Ma è proprio questo schema di pensiero che
al leader di An sta a cuore scardinare. Intervenendo ieri nella sala della Lupa
alla Camera dove si celebrava la Giornata nazionale per i diritti
dell'infanzia, Fini ha spiegato: «Mi auguro che il parlamento sappia trovare
l'occasione per discutere la revisione dei meccanismi di acquisizione della
cittadinanza che oggi sono legati solo al dato temporale piuttosto che alla
piena adesione ai valori fondanti di una società». Sono i valori che - sottolineava
nei giorni scorsi - rendono cittadino un extracomunitario e fanno dell'Italia
la sua patria, «anche se non è la terra dei suoi padri». L'obiettivo è che «i
figli degli immigrati non si sentano nel nostro Paese cittadini di serie b».
Peccato che, fanno notare gli esponenti dell'opposizione, a parlare così sia
uno dei leader della coalizione che ha introdotto le classi ponte per gli
immigrati, veri e propri "ghetti" per stranieri, secondo la sinistra.
Sul punto ieri è intervenuto Berlusconi stesso, difendendo a spada tratta
decreto Gelmini e classi ponte, insomma tutte le
iniziative sulla scuola assunte dall'inizio della legislatura. Arrivato a
Montecitorio, il premier prima ha provato a scherzare con un gruppo di bambini,
6 o 7 anni al massimo, e gli è andata male: su una classe intera non ne ha
trovato uno milanista, tutti con la mente a Totti e a Ibrahimovic. «Nessuno
della Juve?». Nessuno, «bene». Presa la parola subito dopo davanti alla platea
accorsa per la giornata sull'infanzia, il Cavaliere ha provato a rifarsi.
Pressato dagli attacchi dell'opposizione e, quel che per lui più conta, da non
poche voci critiche cattoliche, il premier ha ribadito che le classi ponte «non
sono una discriminazione», come non lo è l'ordinanza per registrare le presenze
dei rom, tra cui molti minori, nei campi nomadi: quella, assicura, «non è stata
una schedatura. Non ha avuto nessun intento repressivo». Piuttosto, le classi
ponte «sono una cosa doverosa per far imparare bene la lingua agli immigrati» e
la rilevazione delle impronte è stata «una misura di protezione civile». «Io -
ha raccontato il Cavaliere - sono andato a vedere quei campi, con la spazzatura
fuori dalle tende, quei bambini costretti a vivere nella sporcizia in un
panorama desolante?». I numeri su cui ruota il fenomeno li ha resi noti il
sottosegretario Alfredo Mantovano rispondendo in parlamento ad una
interrogazione: al 30 settembre
( da "Riformista, Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Si spogliarono per
Prodi e ora nude per la Gelmini
BIS. Nella rossa Reggio Emilia si ripete l'iniziativa di un editore che difende
così i politici bistrattati. di Antonella Cardone Reggio Emilia.Studentesse
nude in difesa del ministro Gelmini. Accade nella rossa Reggio Emilia, dove un intraprendente
editore, Ciro Piccinini, da tempo si erge a difensore dei politici più
bistrattati del momento proponendo una parata di tette e culi per il suo
calendario "Sexpolitik". L'anno scorso l'onore è toccato al concittadino
Romano Prodi, all'epoca quotidianamente sotto il fuoco di fila delle critiche
di oppositori, alleati, opinione pubblica; quest'anno la scelta non poteva che
ricadere sul ministro della Scuola. «Noi diamo sempre il nostro sostegno a chi
è in difficoltà. Nel 2008 fu Prodi, quest'anno la Gelmini»,
spiega Piccinini, il quale per il calendario
( da "Repubblica, La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina VII - Bologna
La manifestazione Le immagini di Nazirock sulla Garisenda Nonostante la
tensione tra i collettivi universitari e la Polizia che ha infuocato per tutto
il giorno la zona universitaria, durante la serata gli animi si placano e
l´assemblea «No Gelmini», circa 300 ragazzi, riesce nell´intento di proiettare sul
compensato che protegge la ristrutturazione del basamento della Garisenda il
video "Nazirock". I manifestanti avrebbero voluto far vedere il
documentario in piazza della Mercanzia, dove venerdì notte sono stati aggrediti
due studenti di sinistra da un gruppetto di ragazzi vicini a Forza nuova,
ma un cordone di poliziotti ha impedito l´accesso. Urla di protesta, ma niente
di più. Con i ragazzi dei collettivi universitari e dei centri sociali in piedi
sotto le Due torri, il risultato è che il traffico in via Rizzoli è rimasto
bloccato per alcune ore. Il corteo al grido "Mai più aggressioni fasciste
in questa città" aveva cominciato a radunarsi in piazza Verdi verso le
18,30. Tra i manifestanti anche alcuni dei giovani fermati e identificati
durante la mattina dalle forze dell´ordine dopo il parapiglia scoppiato con
alcuni attivisti di Azione giovani. Tra fumogeni e petardi il bersaglio dei
cori di protesta mentre il corteo procedeva verso le Due torri, è stato ancora
una volta il "sindaco sceriffo" Sergio Cofferati accusato insieme
alla Polizia di non fare nulla contro le aggressioni fasciste. (ale.co.)
( da "Repubblica, La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina VII - Bologna
"No Gelmini", assalto al
gazebo di An Scontri in zona universitaria, tensione per l´intervento della
polizia Fermati undici ragazzi di sinistra, il Prc critica l´operato delle
forze dell´ordine ALESSANDRO CORI Dal cuore della zona universitaria alla sede
della Questura la protesta degli studenti e dei ragazzi dei centri sociali ieri
si è fatta sentire più forte che mai sotto le Due torri. E i momenti di
tensione tra i manifestanti e la polizia non sono certo mancati: soprattutto
quando una cinquantina di giovani, dopo essersi raccolti dietro lo striscione
«Siamo tutti antifascisti - Assemblea No Gelmini», con
urla e cori davanti agli uffici della Digos e poi della Scientifica hanno
chiesto insistentemente la «liberazione» di 11 ragazzi del movimento,
identificati e rilasciati dopo una mezz´ora. Tutto ha avuto inizio quando un
gruppo di studenti, verso mezzogiorno, ha contestato il gazebo informativo dei
ragazzi di An in piazza Verdi (trenta ragazzi secondo il leader di Azione
Giovani Mattia Koelletzek, solo una decina secondo altri testimoni) sulla
riforma del ministro dell´Istruzione Gelmini. Sono
volati insulti e poi qualche spintone. Gli studenti di sinistra hanno tentato
di strappare le bandiere di An e hanno ribaltato il banchetto. All´arrivo delle
volanti, il gruppetto di studenti è scappato risalendo via Zamboni ma a
sbarrare loro la strada ci hanno pensato altre quattro «pantere» della polizia
e una camionetta dei carabinieri. Risolta la situazione in piazza Verdi il vero
parapiglia è andato in scena davanti alla Provincia. Qui, la polizia ha deciso
di portare undici persone - i presunti responsabili delle scaramucce con Azione
Giovani - in Questura «per accertamenti» e a quel punto un gruppo di studenti
si sono radunati in mezzo alla strada mettendosi davanti alle volanti. Un ragazzo
si è appoggiato sul cofano di un´auto che ha comunque accelerato in avanti
facendolo ruzzolare a terra. Anche un fotografo è caduto. Mentre le auto tra
gli sputi e i calci degli studenti andavano via sgommando, sul posto è arrivato
il segretario cittadino del Prc, Tiziano Loreti che ha parlato di «atti
inaccettabili della polizia. Quando i ragazzi sono stati caricati nelle
macchine». La tensione sale e in un attimo una cinquantina di ragazzi dei
collettivi universitari improvvisa un corteo al grido di «siamo tutti
antifascisti» per spostarsi verso la Questura. In attesa che i fermati vengano
rilasciati, per una buona mezz´ora volano ancora spintoni tra gli agenti e gli
studenti, alcuni dei quali prendono a calci e pugni il portone della Polizia
scientifica. Prima del rilascio c´è anche un breve confronto tra i dirigenti
della Digos, Loreti e Roberto Sconciaforni (Prc). «Avete rischiato di ammazzare
della gente» tuona Loreti. Sconciaforni aggiunge: «Mettere sotto una persona fa
parte delle vostre prerogative?». Il corteo (un centinaio di persone) dei «No Gelmini» riparte e attraversa via Rizzoli, piazza della
Mercanzia per poi tornare in via Zamboni dove alcuni ragazzi danneggiano la
bacheca e i muri della saletta di «Azione Universitaria» a Giurisprudenza. I
manifestanti rompono una bacheca, strappano i manifesti e li sostituiscono con
un foglio bianco con scritto «Azione antifascista». Nel frattempo, altri
studenti entrano nel piccolo corridoio dove ci sono le aule destinate alle
organizzazioni studentesche: lì, al posto dei volantini di An lasciano la loro
firma con la bomboletta: «Fascisti carogne» e «Fuori i fasci dall´università».
( da "Corriere della Sera" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2008-11-21 num: - pag: 18 categoria:
REDAZIONALE Il premier «Non sono discriminatorie, la sinistra ha travisato tutto»
Scuola, sì di Berlusconi alle classi per immigrati La Lega: ora la legge. Il Pd
all'attacco: si crea razzismo Bocciano la proposta il Pd, Italia dei Valori e
Udc. Famiglia Cristiana: sarebbero delle «classi-ghetto» ROMA — Le classi per i
bambini immigrati «non sono discriminatorie, sono una scelta di buon senso, una
cosa logica e doverosa». Alla giornata dei diritti dell'Infanzia Silvio
Berlusconi torna a difendere sia la mozione della Lega sulle classi-ponte, sia il decreto Gelmini. Le prime perché il numero di alunni stranieri in Italia «è in
costante aumento, siamo al 5,6 per cento e una insufficiente conoscenza della
lingua italiana fa sì che questi bambini abbiano percentuali di insuccesso
superiore agli alunni italiani», il secondo perché «la sinistra ha travisato
ogni cosa, non si può neppure parlare di riforma, sarebbe vergognoso
dire riforma, si tratta soltanto di un'innovazione di buon senso da buon padre
di famiglia». La scuola torna a far discutere e il dibattito politico si riapre
soprattutto sulle classi- ponte. Che per l'opposizione sono un grosso errore
mentre la maggioranza le considera utili. Tutto il Pd le boccia. Mariapia
Garavaglia (ministro ombra dell'Istruzione) ritiene che «separare i bambini è
discriminatorio mentre bisognerebbe pensare a rafforzare il grado di
alfabetizzazione e l'accrescimento scolastico ». Le classi-ponte? «Vergognose
», dice Touadi, «aberranti », incalza Zingaretti. Critici anche Idv e Udc.
Fuori dagli schieramenti politici, la mozione della Lega è respinta dal
settimanale cattolico Famiglia cristiana, che nel numero in edicola scrive
contro le «classi-ghetto » e appoggia il disegno di legge di due parlamentari
del Pd Albertina Soliani e Sandra Zampa, che va «in una direzione del tutto
opposta». «Per esperienza sappiamo — dicono le due colleghe di partito — che
l'italiano, come tutte le lingue, si impara prima se mettiamo i ragazzi
stranieri a contatto con gli italiani fin da piccoli. Per i bambini bastano
pochi mesi». Anche la Cgil attacca. Secondo Mimmo Pantaleo «le classi-ponte
sono inaccettabili. I bambini stranieri separati non impareranno neppure
l'italiano». Di parere opposto il centrodestra. «Berlusconi dice la verità — lo
difende il presidente dei deputati della Lega Roberto Cota —. E siamo certi che
la Gelmini darà attuazione alla nostra proposta che
esprime la volontà di tutta la maggioranza», ovvero trasformi la mozione in un
ddl. Sta con il premier anche Gabriella Carlucci (Pdl), vicepresidente della
commissione bicamerale Infanzia: «La sinistra, come al solito, fa solo becera
propaganda». Mariolina Iossa
( da "Corriere della Sera" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera
- ROMA - sezione: Cronaca di Roma - data: 2008-11-21 num: - pag: 7 categoria:
REDAZIONALE L'inchiesta Accuse di rissa e lesioni. Nel fascicolo anche Yassir
Goretz, Davide Di Stefano, Francesco Polacchi Trentasei indagati per piazza
Navona Quindici antagonisti (tra cui Peciola, consigliere Prc) e ventuno di
Blocco Si irrobustisce il faldone di indagine sugli scontri di estremisti di
destra e di sinistra nel cuore della città L'indagine della Digos sugli scontri
di piazza Navona va avanti. E col passare dei giorni aumentano anche le persone
denunciate. In base ai filmati già visionati e alle testimonianze dirette
raccolte, 36 giovani hanno ricevuto due giorni fa l'avviso di garanzia del pm
Pietro Saviotti della Procura di Roma, che li ha indagati per «rissa, lesioni e
adunata sediziosa ». Quindici fanno parte della sinistra antagonista (tra essi
ci sarebbero pure due esponenti di Rifondazione comunista, Yassir Goretz
dipendente della direzione nazionale del partito e Gianluca Peciola,
consigliere provinciale), ventuno invece i militanti (tra cui Davide Di
Stefano, Francesco Polacchi e Alberto Palladino, difesi dall'avvocato Domenico
Di Tullio) del Blocco Studentesco, il gruppo di estrema destra che quel 29
ottobre in piazza impugnava i bastoni avvolti nel tricolore. Quello fu proprio il giorno in cui il decreto Gelmini, contestatissimo dagli studenti
italiani, diventò legge al Senato. Per questo, davanti a Palazzo Madama, sin
dal mattino si radunarono centinaia di ragazzi di ogni fede politica («Nè rossi
nè neri ma liberi pensieri», era uno degli slogan più gettonati). Ma in
pochi minuti si scatenò la violenza. Due giorni dop o, il sottosegretario
all`Interno, Francesco Nitto Palma (Pdl), in base ai primi rapporti della
polizia politica, si presentò alla Camera, rispondendo alla richiesta di
un'informativa urgente del governo, fatta da alcuni parlamentari del
centrodestra e del centrosinistra. «Gli scontri più duri - disse Nitto Palma -
sono stati avviati da un gruppo di circa 400-500 giovani dei collettivi
universitari e della sinistra antagonista, alcuni con caschi da motociclista,
che è venuto a contatto con gli esponenti di Blocco Studentesco, urlando slogan
contro i fascisti e poi iniziando un fitto lancio di oggetti, sedie e tavolini
prelevati dai bar della piazza». Quelli del Blocco, però, erano arrivati con un
camioncino bianco Iveco, da cui poi presero, per picchiare, le mazze rivestite
dal tricolore. Com'era stato possibile? «E usuale che durante le manifestazioni
i mezzi con altoparlanti raggiungano piazza Navona », rispose Nitto Palma alla
Camera. E i bastoni «erano occultati ». Gli scontri più duri in piazza Navona
avvennero intorno a mezzogiorno, ma le prime tensioni - secondo la
ricostruzione del governo - cominciarono alle 11 quando, dopo reciproche accuse
di aggressione tra «rossi» e «neri», i ragazzi si fronteggiarono a suon di
cinghiate, divisi poi da agenti in borghese. Su questi episodi, però, la Digos
sta ancora indagando. Sta passando al setaccio, per esempio, il filmato
mostrato due settimane fa da «Chi l'ha visto?», la trasmissione di Federica
Sciarelli su RaiTre (a cui seguì, la sera stessa, il blitz dei fascisti del
Blocco e di Casapound in via Teulada). E poi esistono altri documenti,
pubblicati dagli stessi manifestanti su YouTube, grazie ai quali altri giovani
potrebbero ben presto venire identificati e denunciati. Tensione Un momento dei
tafferugli di piazza Navona Fabrizio Caccia Simona De Santis
( da "Repubblica, La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina XXI - Milano
Il futuro La rete A tredici anni fa i Capricci la nuova star di Youtube La
violinista Bortolotto all´Auditorium Gaber Non posso più essere solo un´enfant
prodige dalla manina veloce e devo cominciare a ragionare da artista Non so
davvero spiegare il numero di contatti. Forse cercano i pezzi e trovano me che
li interpreto La "nipotina" di Paganini studia musica da quando aveva
quattro anni e debutta a Milano SARA CHIAPPORI A quattro anni, mentre i suoi
coetanei si divertivano con i Pokemon, lei tirava fuori le prime note dal suo
violino. Oggi, a tredici anni, è in grado di competere con molti colleghi adulti,
con un´agenda di concerti fittissima, in Italia e all´estero. Minuta, lunghi
capelli chiari, viso rinascimentale, nata e cresciuta a Brugnera, piccolo paese
in provincia di Pordenone, Laura Bortolotto non si è montata la testa. E di
motivi ne avrebbe, a partire dalle migliaia di persone che hanno scaricato i
suoi video da Youtube. L´occasione per ascoltarla è il concerto di stasera che
la vede accompagnata dalla pianista Francesca Sperandeo, per la stagione
"Giovani Talenti Musicali" organizzata dall´Associazione Aldo Finzi.
Come ha cominciato? «è stato mio zio, diplomato in clarinetto, a proporlo a mia
madre. La fortuna è stata incontrare quello che è ancora il mio maestro,
Domenico Mason. Mi ha fatto innamorare del violino e della musica. Non l´ho mai
vissuta come una costrizione». Quante ore al giorno dedica al violino? «Più o
meno tre ore e mezza. Tutti i giorni». Lei frequenta la terza media. Le resta
il tempo per fare altro? «Non molto. Mi piace leggere, adesso sono fissata con
Verne e Calvino. Per fortuna odio lo sport, così non mi pesa non avere il tempo
per praticarlo. Mi sento diversa dai miei coetanei, ma non superiore.
Semplicemente mi piacciono cose diverse». Per esempio? «La musica. Quella pop
non mi interessa, salvo Sting». Che cosa ascolta? «Bach, Vivaldi, Paganini,
Monteverdi, Shostakovic, Beethoven. Adoro Schumann. E poi la Ciaccona di
Vitali, il mio cavallo di battaglia, che suonerò stasera: variazioni su un tema
che mi permettono di concentrarmi sulle sfumature». Ha già suonato a Milano? «Mai,
è la prima volta in assoluto che ci vengo. Sono molto curiosa. Ho girato quasi
tutta l´Italia, ho suonato a Berlino e a Vienna, ma qui non c´ero mai stata».
Prima di un concerto come si sente? «Mi sudano le mani da morire, il che è
molto fastidioso se devi fare il Capriccio n° 5 di Paganini. Ma poi, appena
comincio a suonare, la paura svanisce e resta solo il divertimento». Progetti
per il futuro? «Come dice il mio maestro, devo smetterla di pensare di essere
un´enfant prodige dalla manina veloce e cominciare a ragionare da artista. Ho
intenzione di diplomarmi al Conservatorio entro un paio d´anni e iscrivermi a
un liceo scientifico a indirizzo linguistico. Sempre che la
Gelmini non tagli gli
indirizzi sperimentali». Anche lei fa parte dell´Onda? «Il 30 ottobre ho
scioperato anch´io». Come si spiega il suo successo su Youtube? «Non me lo
spiego, davvero. Forse vanno a cercare i pezzi e per caso trovano me che li
interpreto. Mi fa piacere e basta».
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
21-11-2008)
Argomenti: Scuola
CRONACHE pag. 14
Immigrati, Berlusconi rilancia «Via libera alle classi ponte» «Sono un
vantaggio per i figli degli stranieri» ? ROMA ? DAVANTI a maestre e alunni,
Silvio Berlusconi difende il decreto Gelmini che è una
«vergogna chiamare riforma» perché, spiega, è un?«innovazione di buon senso, da
buon padre di famiglia». Un provvedimento sul quale, secondo il premier, si «è
ribaltata la verità, si sono fatte travisazioni». Ad esempio, assicura, non ci
sono norme sui licenziamenti degli insegnanti. Berlusconi difende anche le
?classi ponte?, il provvedimento messo a punto dalla maggioranza e approvato
dalla Camera il 15 ottobre scorso, attraverso il quale il Governo «rivede il
sistema di accesso degli alunni stranieri a scuola, favorendo il loro ingresso,
previo superamento di test e specifiche prove di valutazione». Per chi non ce
la fa ci sono appunto le classi ponte per l?apprendimento della lingua
italiana. «Non sono discriminatorie. E? una scelta di buon senso, logica e
doverosa ? commenta il premier ? a vantaggio dei bambini e delle maestre» così
da colmare il divario tra i piccoli italiani e quelli stranieri sulla
conoscenza della lingua. Attualmente, per gli extracomunitari, l?insufficiente
padronanza della lingua è tripla. Per cui, come in altri Paesi europei, classe
separate, ma «tese all?insegnamento dell?italiano». La Lega applaude. «Le
classi ponte facilitano il processo di integrazione ? commenta il presidente
dei deputati, Roberto Cota ?. Chi dice che sono discriminatorie è prigioniero
di una vuota ideologia. Ora serve la legge». Il Pd, invece, attacca. «Il
premier non sa bene di cosa sta parlando» dice il ministro ombra
dell?Istruzione, Maria Pia Garavaglia. «Una proposta vergognosa per un Paese
civile» afferma Jean-Leonard Touadi, parlamentare del Pd di origine congolese.
E Piergiorgio Bergonzi, responsabile scuola del Pdci, mette in evidenza
l?inopportunità da parte di Berlusconi di celebrare la giornata dell?infanzia,
«dimostrando come si possa calpestare il più sacrosanto diritto di bimbi e
bimbe: quello di parlare, imparare, giocare, crescere e vivere insieme». «LA
SINISTRA, come al solito, sa fare soltanto becera propaganda e irresponsabile
disinformazione» replica Gabriella Carlucci, vice presidente della commissione
bicamerale dell?infanzia. Dal Comune di Milano, però, arriva una bocciatura.
Mariolina Moioli, assessore alle politiche sociali e ideatrice della riforma
della scuola targata Moratti, giudica «non realizzabile» l?idea delle classi
ponte. u. bo.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
21-11-2008)
Argomenti: Scuola
BOLOGNA PRIMO PIANO
pag. 4 di DEBORAH DIRANI MATTINATA di tensione ieri in piazza Verdi per uno
scontro t... di DEBORAH DIRANI MATTINATA di tensione ieri in piazza Verdi per
uno scontro tra alcuni studenti di Azione Giovani (Ag), il gruppo universitario
che fa riferimento ad AN, e altri ragazzi del movimento ?Anti Gelmini?. «Eravamo qui a fare il nostro gazebo, come sempre
autorizzato ? racconta Mattia Kolletzek, leader locale di Azione Giovani ?
quando è arrivata una persona e ha cominciato ad offenderci, poi ha raccolto un
gruppo di circa una trentina di ragazzi che hanno cominciato ad avvicinarsi al
banchetto». Quindi sono partiti i cori: «?Fascisti appesi per i piedi? - spiega
Kolletzek - e poi hanno strappato le nostre bandiere e buttato giù il banchetto
a calci. Io sono stato spintonato e strattonato». A quel punto qualcuno di Ag
ha chiamato la polizia. Quando le volanti sono arrivate il gruppo si è
allontanato e, stando al racconto del giovane militante, non ci sono stati
contatti con le forze dell?ordine. Ovviamente diversa la versione dei giovani
di sinistra: «C?è stato un passaparola tra di noi ? spiega un portavoce di
Crash ? anche perché dovevamo riunirci in vista della manifestazione di questa
sera (ieri per chi legge). Qualcuno è andato verso il banchetto, ma non abbiamo
toccato nessuno, abbiamo solo cercato di impedire che continuassero a fare
volantinaggio. Poi loro ci hanno spintonati ed è arrivata la polizia che ha
preso dei nostri compagni per portarli in Questura. Hanno anche cercato di
investirci». Sul posto sono arrivate in effetti quattro volanti e un furgone
che hanno chiuso le vie di fuga da via Zamboni. Dalla Questura fanno invece
sapere di non avere in alcun modo agito in maniera da mettere in pericolo
l?incolumità delle persone. Alle 13, circa un?ora e mezzo dopo gli scontri,
davanti all?ingresso dell?ufficio denunce si era radunata una piccola folla di
ragazzi che con uno striscione giallo su cui campeggiava la scritta «Liberi
subito e siamo tutti antifascisti» scandiva slogan per la liberazione degli
undici trattenuti per la foto segnalazione. Qualche momento di tensione si è
avuto verso le 14,30 poco prima che gli ultimi cinque venissero rimessi fuori.
Immediatamente dopo la ?riacquistata? libertà il piccolo corteo si è diretto a
Giurisprudenza dove ha spaccato una vetrinetta di Azione Giovani. «Quello che è
successo oggi ai nostri ragazzi ? spiega Galeazzo Bignami ? non è cosa
infrequente. Avremo subito almeno una dozzina di aggressioni analoghe ma mai
nessuno di quelli che ci ha aggredito è stato rinviato a giudizio o processato.
E allora viene da dire che queste persone non sono impunite ma impunibili».
«Auspico ? aggiunge l?on. Raisi di An ? una volte per tutte, che i responsabili
di questi atti siano puniti in modo esemplare al fine di interrompere
immediatamente ogni spirale di violenza».
( da "Trentino" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Giudice sportivo Più
calci che calcio Raffica di squalifiche TRENTO. Quasi un bollettino di guerra. Lavoro
intenso per il Giudice Sportivo, alle prese questa settimana con tantissimi
casi significativi. In Eccellenza due giornate a Tessaro (Albiano) mentre un
turno di stop è stato comminato a Bovolenta, Wirth e Kreiter (San Paolo),
Marchiori e Ponticelli (Alense), Watschinger e Volgger (Stegona), Ricci
(Benacense), Delpero (Mori), Casagrande (Albiano), Cristelotti (Rovereto),
Pellicciardi (Merano) e Stolzlechner (Valle Aurina). In Promozione due turni di
stop per Dimitri Rizzardi (TNT) mentre una domenica di forzata inattività
toccherà a Caliari e Parlato (Azzurra), Masè e Litterini (Comano), Rosà e
Prezzi (Baone), Tait (Isera), Luca Bergamo (TNT), Corrà (Anaune), Foued
(Calciochiese), Menolli (Leno), Girardi (Villazzano), E. Formolo (Rotaliana) e
C. Rizzardi (Garibaldina). In Prima Categoria tre turni di stop per Stefano
Pardatscher (La Rovere) perché "sferrava un pugno ad un avversario,
colpendolo al viso". In "Seconda" 4 turni a
Emiliano Gelmini
(Caffarese) in quanto "dopo il provvedimento dell'ammonizione, si dirigeva
contro l'arbitro, urlandogli offese e spintonandolo". Ma non è finita
perché Lucio Pangrazzi (Vervò) dovra stare fermo per i prossimi tre turni
perché "espulso per somma in ammonizioni, offendeva il direttore di
gara" e stessa sanzione è stata comminata pure a Rudy Dalsass (Cembra
'82) perché "a fine gara, si scagliava contro un avvesario, spintonandolo
e sferrandogli un pugno senza riuscire a colpirlo". Diego Gottardi,
anch'egli del Cembra '82, dovrà stare fermo per due giornate perché " a fine
gara si scagliava contro un avversario, colpendolo con una manata al
petto". Nel campionato Juniores regionale tre giornate di stop per R.C.
(Alense) per "comportamento antisportivo e offensivo nei confronti sia dei
giocatori avversari sia del direttore di gara". In quello provinciale,
invece, D.Z. (Dro) si è visto rifilare quattro giornate perché "in seguito
ad un fallo subito da un compagno, colpiva con un pugno al volto il calciatore
avversario". Nel torneo Giovanissimi provinciale A.G. (Ravinense) si è
visto rifilare 4 turni perché "al termine della gara, colpiva in maniera
intenzionale ed estremamente violenta il portiere avversario con un calcio al
ginocchio". (dielle)
( da "Trentino" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
ROMA. Silvio
Berlusconi ripropone «le classi ponte» per i figli degli ... «C'è chi va in
classe con capi griffati, così si evita un confronto» ANTONELLA FANTò ROMA.
Silvio Berlusconi ripropone «le classi ponte» per i figli degli immigrati,
mirate «all'insegnamento dell'italiano». Quindi non ore supplementari per
insegnare la nostra lingua ma proprio l'iscrizione a un altro tipo di classe,
cosa che il premier trova «logica e doverosa» perché «l'insufficiente
conoscenza della lingua italiana fa sì che l'insufficienza dei bambini
stranieri sia tripla rispetto a quella italiana». Per il resto, il
provvedimento del ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini va tutto sottoscritto, «anche
l'utilizzo del grembiule che evita un confronto tra bambini che vanno a scuola
griffati e chi no. Ad esempio, può succedere» aggiunge sempre Berlusconi «che
nelle scuole del Nord ci siano bambini che vanno a scuola vestiti Dolce e
Gabbana oppure Versace, ed altri no». Un coro di bocciature alla
proposta delle classi ponte, con unica eccezione della Lega che precisa:
«Soddisfatti per quello che ha affermato il presidente Berlusconi in merito
alla delicata questione di come accogliere nelle nostre scuole i bambini
stranieri che non conoscono l'italiano». Un no secco è venuto dal Partito
democratico. Mariapia Garavaglia, ora ministro dell'Istruzione del governo
ombra, ha ricordato a Berlusconi che «le classi ponte non sono contenute nel
decreto Gelmini, ma in una mozione approvata alla
Camera su proposta della Lega Nord. Anche per questa vistosa inesattezza c'è da
ritenere che il premier non sappia bene di cosa stia parlando. Nel documento
della Lega si faceva riferimento a una discriminazione transitoria positiva. Al
contrario noi siamo convinti che per i bambini non sia in nessun modo educativo
vedere il proprio vicino di banco sottoposto a un trattamento discriminatorio».
Le parlamentari del Pd Albertina Soliani e Sandra Zampa suggeriscono una
soluzione. «Ci diano risorse e insegnanti» dicono «e saranno poi le scuole a
organizzare l'attività in maniera intelligente e flessibile. L'integrazione e
l'interculturalità sono la bussola. Sappiamo che la destra la pensa
diversamente, e il presidente del consiglio sa bene che le classi ponte fanno
solo l'interesse della Lega e della stabilità della sua maggioranza». Anche dal
Comune di Milano, non certo schierato con il Pd, arriva una bocciatura della
proposta. Mariolina Moioli, assessore alle politiche sociali e ideatrice della
riforma della scuola firmata dalla Moratti, ha giudicato «non realizzabile»
l'idea delle classi ponte. La regione Emilia-Romagna ha dichiarato che non
intende fare alcuna discriminazione sui figli di immigrati: «Le classi ponte
sono estranee alla nostra cultura che ha sempre puntato all'integrazione e che
intende continuare a farlo». Il problema dell'apprendimento della lingua
esiste, tanto che la Regione in questi giorni sta avviando il progetto
sull'apprendimento delle lingue. Che cosa dice il testo già approvato dalla
Camera il 15 ottobre scorso con 256 sì e 246 no? Si impegna il governo «a
rivedere il sistema di accesso degli alunni stranieri alla scuola di ogni
ordine e grado, favorendo il loro ingresso, previo superamento di test e
specifiche prove di valutazione». Per gli studenti che non dovessero superare i
test di ammissione, sono previste le «classi ponte» che «consentono agli
studenti stranieri di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana,
propedeutiche all'ingresso degli stessi nelle classi permanenti».
( da "Trentino" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
sul ferro: imparano
così un mestiere sicuro. E' un affare redditizio, il fabbro, per tutta ... sul
ferro: imparano così un mestiere sicuro. E' un affare redditizio, il fabbro, per
tutta la vita. I rudimenti del leggere, scrivere, fare di conto si possono ben
apprendere da un maestro (unico) anche a suon di frustate (il voto in
condotta), nel paese in fondo alla valle. E' di manovali, di boscaioli, di
idraulici che abbiamo bisogno. E di badanti, ragazze. La cultura è un ornamento
per pochi. Savoi intuisce però che questo suo programma reazionario susciterà
resistenze. Infatti aggiunge con linguaggio autoritario:"I nostri giovani
si devono scordare il sogno del posto fisso in Provincia, c'è bisogno di
sporcarsi le mani con lavori manuali". Quella di Savoi è
un'interpretazione del mondo e della storia. Non vede la svolta epocale in cui
siamo coinvolti, "la società della conoscenza", che rende del tutto
inattuabili, fuori tempo, le sue proposte. La trasformazione del lavoro e
l'esplosione dei saperi, dalla metà del Novecento, producono un'economia
globalizzata basata sulla conoscenza. Da essa viene la necessità di superare
progressivamente la separazione fra istruzione (scolastica) e formazione
(professionale). E' perché avvertono il cambiamento epocale, non perché sono
degli smidollati, che i giovani trentini e italiani rifiutano di fare il
fabbro, e corrono alla rinfusa a diventare avvocati. Anzi sono pochi, ancora, i
nostri diplomati e laureati, rispetto agli altri paesi europei. E' perciò di
una scuola buona (riformata), lunga, per tutti, che abbiamo bisogno. Capace di
integrare lavoro e cultura. E' per questo che gli studenti, e gli insegnanti,
protestano contro i tagli del governo di destra. Crescono fra loro quelli che
avvertono, confusamente, che la cultura non è più un ornamento d'elite, e la
professione un affare di muscoli. Nella scuola da costruire il fabbro diventa
anche giurista, che ambisce a conoscere le leggi su cui si reggono il comune,
il Trentino, l'Italia, l'Europa, il mondo, su fino all'Onu. E partecipa, nel
dibattito, al loro cambiamento, mai concluso. E così il boscaiolo è anche
scienziato, il manovale storico, la badante artista. Una società in cui tutti i
cittadini sanno leggere i giornali, e metterli a confronto. In cui il medico e
l'ingegnere, l'infermiera e il panettiere vanno insieme al cinema, a teatro, al
concerto, alla mostra, sanno ascoltare una conferenza di scienza, di storia, di
religione. Sono il "capitale umano" di cui ci parlano i relatori
nelle giornate del Festival dell'Economia. Vengono a me le vertigini, lo
riconosco, a parlare di scuola così, per la difficoltà culturale dell'impresa,
per le risorse immense che vi vanno investite e che vanno spostate con il fisco
da altre urgenze che premono. E' di ostacolo anche l'entusiasmo (feroce) che il pubblico trentino al Teatro Sociale riserva a Sergio
Divina quando elogia le povere minacce di Maria Stella Gelmini sul voto in condotta e le classi
per soli immigrati. In Trentino, sulla scuola e sull'università, abbiamo
un'eredità dignitosa da sviluppare. L'autonomia speciale un poco può fare da
argine, ma i problemi sono di tale portata che da soli non possiamo salvarci.
Ne hanno consapevolezza Lorenzo Dellai, i futuri assessori all'istruzione, alla
cultura, al lavoro? Ma anche la Confindustria e i sindacati. E gli insegnanti.
E gli stessi studenti che protestano in piazza. Uno striscione i giorni scorsi
gridava con intelligente ironia: "Se la cultura costa troppo, proviamo con
l'ignoranza". Un altro però rispondeva, stancamente: "Se lo sapevo
facevo l'idraulico." Al fabbro che finalmente fa il fabbro, senza grilli
per la testa, Alessandro Savoi assegna un'altra capitale funzione, di rigettare
indietro gli immigrati, insopportabili: "arrivano a cascata come se
piovesse". La barriera, prima delle leggi e delle guardie ai confini, sono
i nostri giovani che accettano i lavori di un tempo. E' un'illusione, sappiamo.
Anche se si aggiunge la carota al bastone: aperta la porta ai pochi stranieri
che servono, "per il resto, soldi pubblici ai trentini". Savoi non
immagina che questo arrivare degli immigrati mossi dalla speranza fa parte
della stessa svolta epocale che spinge i trentini a rifiutare il lavoro di fabbro.
E quindi durerà poco quel loro accettare con entusiasmo i lavori che noi non
vogliamo più fare. Pretenderanno anch'essi di integrare lavoro e
cultura."Idea sciagurata, scientificamente e socialmente", definisce
le classi-ghetto Tullio De Mauro invitato dall'Università a inaugurare l'anno
accademico. La "conoscenza per tutti", nel lavoro che si trasforma, è
la rivoluzione della nostra epoca globalizzata. Su sentieri inesplorati già
camminano in Trentino Paolo Perlot e Francesco Prandel. L'uno, a Fai della
Paganella, abbandona la scuola dove ha insegnato le scienze per ritirarsi in
campagna a coltivare patate. L'altro, a Roncegno, sceglie di insegnare la
chimica a tempo parziale in città, per allevare in malga le mucche e fare il
formaggio. Silvano Bert
( da "Tempo, Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
stampa Le seconde
file provano a scendere in campo, ma i big resistono La rivolta dei quarantenni
«Vogliamo contare di più» Fabrizio dell'Orefice f.dellorefice@iltempo.it è la
rivolta dei quarantenni. La rivolta dei numeri due. La nuova generazione della
poltiica che si fa avanti. Con i sessanta-settantenni pronti a rimettere il
tappo, a metter loro la mano sulla testa per spingerla di nuovo sott'acqua.
Insomma, dietro il caso Villari si intrecciano questioni più complesse che
stanno cambiano i rapporti di forza all'interno del Pdl. Ma la piccola rivolta
che sta avvenendo a destra contagia piano piano anche il Pd, l'Udc, il
centrosinistra in genere. Succede che ad architettare la candidatura Villari è
stato in modo particolare Italo Bocchino, 41 anni, giovane vicecapogruppo alla
Camera del Pdl, molto vicino a Gianfranco Fini. E il suo uomo, Villari appunto
(in corsa nella rosa con Carra, Beltrandi e D'Alia), ha riscosso l'ok anche del
capogruppo pidiellino al Senato, Maurizio Gasparri, e poi di quello alla Camera
Fabrizio Cicchitto. Ma Bocchino non è uno che si muove solo sul fronte Rai.
Anzi, è stato l'allievo prediletto di Pinuccio Tatarella, il primo a teorizzare
sulla sua rivista Millennio, nel '97, la nascita di un partito unico. Lo chiamò
Pud, partito unico della destra. Tatarella non era un tipo di grande fantasia,
per questo oggi la «sua» creatura si chiama più berlusconianamente Pdl. Tutto
ciò per dire che Bocchino si muove in una logica più vasta della semplice An
ormai già da un decennio. E infatti il suo asse politico e l'amicizia personale
con Mara Carfagna (33 anni), la ministra più nelle grazie del Cavaliere, è
nota. Nelle ultime settimane Bocchino s'è dato da fare per sostenere la riforma
della scuola e i provvedimenti sull'Università cercando una
sponda anche con la competente ministra Mariastella Gelmini (35 anni). Al gruppetto sta cercando di unirsi anche Michela
Vittoria Brambilla (41). La presidente dei Circoli della libertà è rimasta
isolata politicamente soprattutto perché tutti i maggiorenti di Forza Italia le
hanno fatto il vuoto attorno. E sta provando a rientrare nel giro,
facendo network generazionale. Tutto ruota alla Camera, dove un altro da tenere
d'occhio e che segue le manovre in modo più distaccato è Maurizio Lupi (49
anni). è l'unico dei quara-cinquantenni di Forza Italia che non ha avuto un
incarico di governo (a differenza di Casero e Crosetto per esempio), ma siede
sulla non secondaria poltrona di vicepresidente di Montecitorio. E si fa largo,
forte anche del mondo di Comunione e liberazione che lo sostiene. Il patto dei
quarantenni s'è per esempio messo in moto tre settimane fa quando si stava
discutendo di legge per le Europee. In quell'occasione il movimento ha
coinvolto anche il gruppo che ruota attorno a Gianni Alemanno, con Barbara
Saltamartini. Non è un caso che non appena le «operazioni dei ragazzi» hanno
fatto un passo in avanti, erano ad un passo dall'andare in porto, sono
intervenuti i big e hanno fermato tutto. E non è neppure un caso che al posto
di Villari, le grandi diplomazie tra Pd e Pdl abbiano scelto Sergio Zavoli, 85
anni, che s'è comunque prestato al gioco di togliere Veltroni dal girarrosto.
La Rai comunque è stato un banco di prova. Intanto perché si tratta del primo
blitz che è andato in porto. Naufragato appena giunto in banchina ma un approdo
l'ha avuto. è stata una buona palestra intanto per intensificare i contatti tra
ex numeri due che vogliono salire di livello. Si sono moltiplicate le
telefonate (e i bigliettini) con Nicola Latorre, che proprio un quarantenne (ha
53 anni) non può essere considerato, ma è sempre meno soltanto il braccio
destro di Massimo D'Alema. E si sono intensificati i contatti con Roberto Rao
(40 anni compiuti a marzo), portavoce di Casini alla sua prima esperienza da
deputato sebbene sia nel Palazzo da una vita. E lo scontro generazionale si
trasferirà anche a viale Mazzini e Saxa Rubra dove già sono in conrso
schermaglie tra quarantenni e sessantenni. La prossima prova sarà la Giustizia.
Con in prima fila un altro ministro pesante, Angelino Alfano, 38 anni. La
battaglia è appena cominciata.
( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del
21-11-2008)
Argomenti: Scuola
MODENA pag. 12 «Il nostro
calendario sexy per appoggiare la Gelmini» Alice e
Fadua: «Crediamo fermamente in ciò che facciamo» LE ABBIAMO incontrate per voi.
Sono le due giovani modenesi che hanno posato per il calendario sexy a favore
del ministro dell?Istruzione Maria Stella Gelmini (da
oggi nelle edicole di Reggio Emilia, Modena e Parma): Alice Savoia, 19 anni,
estetista formiginese e Fadua Kacha, 25enne modenese, store - manager in un
negozio di abbigliamento, immortalate nei mesi di giugno e settembre del
Sexpolitik 2009. Alice, la più giovane, ha frequentato il liceo Sigonio a
Modena e ha un sogno nel cassetto: fare la cantante. Fadua si è diplomata
all?Istituto Morante di Sassuolo e ha un secondo lavoro in uno studio
dentistico. Due ragazze ?comuni? con una convinzione comune: «La scuola va
riformata» Alice, l?ideatore del calendario vi chiama le ?berluschine?. Ti
piace questo soprannome? «Non mi dispiace esser chiamata così, io sono con lui
e ho scelto di farmi fotografare per una causa politica. Non l?ho fatto per mettermi
in mostra, semmai per gioco, per fare un?esperienza diversa, ma comunque lo
scopo era sostenere il ministro Gelmini. Penso che i
giovani dovrebbero informarsi di più prima di scendere in piazza a protestare».
Seguiresti l?esempio della Carfagna: dopo il calendario, la politica? «No, mi
piace essere informata, ma ho altri obiettivi». A te piacerebbe essere notata
da qualcuno del mondo dello spettacolo? «Beh sì, vorrei lavorare nel cinema o a
teatro, ma il mio più grande sogno è fare la cantante. Quest?anno, a settembre,
ho partecipato ai provini per l?edizione 2009 di X-Factor, staremo a vedere...»
Amici e fidanzato che cosa dicono? «Al mio ragazzo la foto è piaciuta, mentre
alle mie amiche non l?ho ancora detto, anche se presto lo scopriranno». E tu, Fadua,
cosa ne pensi delle manifestazioni studentesche? «Sono assolutamente ?pro? Gelmini: chi la contesta non capisce che sta agendo per il
futuro dei giovani, il nostro. Volevamo farle sapere che c?è chi la sostiene. E
non mi interessa se arriverà qualche critica. Noi crediamo in quello che
facciamo, gli altri pensino quello che vogliono». Anche tu hai ambizioni
televisive? «No, ho il mio lavoro e ho fatto questo calendario solo per far
capire ai miei coetanei che è ora di aprirsi e di cambiare mentalità». Serena
D?Urbano
( da "Tempo, Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
stampa ProtestaDa un
mese Pietro Triscari, 36 anni, chiede al Governo di riavere il lavoro Piazza
Colonna, presidio del netturbino è da un mese che non si sposta da piazza
Colonna. Mangia, beve e dorme sotto il portico di Palazzo Wedekind, sede de Il
Tempo. Da solo ha montato un presidio fisso sotto Palazzo Chigi per chiedere al
Governo di trovargli un lavoro. Non chiede elemosina. Non importuna i passanti.
Vuole solo attenzione. Poliziotti e carabinieri sono diventati suoi amici.
Nessuno gli ha mai intimato di spostarsi. Anzi, c'è chi gli porta da mangiare o
non gli nega una parola di sostegno. Pietro Triscari, 36 anni ex netturbino di
Enna, non ne vuole sapere di interrompere la sua protesta. Nell'ultimo mese
piazza Colonna è stata blindata più volte dalle forze dell'ordine. In occasione
delle manifestazioni degli studenti sulla riforma Gelmini a nessuno era permesso entrare
nella piazza. Ma Pietro non si è mai spostato. A dire il vero, almeno un paio
di volte al giorno si assenta per andare a prendersi qualcosa da mangiare o per
lavarsi nei bagni pubblici. Ma poi torna sempre sotto il portico, dove la notte
dorme accovacciato su due borsoni: tutto quello che si è portato dalla Sicilia.
Pietro non è nuovo ad iniziative di questo tipo. Un anno fa aveva fatto uno
sciopero della fame sotto al Quirinale. Ha chiesto più volte alla polizia di
poter incontrare qualcuno che risolva i suoi problemi. Dice di aver ricevuto
solidarietà dagli agenti di scorta di Fini e Berlusconi. Ritiene di essere
stato licenziato ingiustamente da una società che gestisce la nettezza urbana
ad Enna. «Voglio lavorare - dice Pietro - Sono separato e ho due figli da
mantenere». L'ex netturbino racconta di essere riuscito a scambiare due battute
con il premier circa un anno fa, mentre passava da piazza Montecitorio: «Mi
disse che avrebbe fatto in modo di risolvere la mia situazione - racconta
Pietro - e io ci spero ancora». Domani sarà il trentunesimo giorno di protesta
silenziosa per Pietro. L'ex netturbino si sveglierà come ogni mattina in piazza
Colonna. E resterà ad aspettare. In attesa che le istituzioni battano un colpo.
Dar. Mar.
( da "Tempo, Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
stampa SCUOLA Convegno
del Pd sui «nuovi italiani» Prosegue ... SCUOLA Convegno del Pd sui «nuovi
italiani» Prosegue l'attenzione del Partito Democratico nei confronti della
scuola. Dopo l'incontro in cui Maria Coscia, responsabile nazionale Istruzione
del Pd e Silvia Costa, assessore alla Scuola della Regione
Lazio hanno spiegato il Decreto Gelmini e le nefaste conseguenze che esso avrà sull'assetto scolastico
italiano, stavolta i riflettori sono rivolti verso i "nuovi
italiani". Il titolo del convegno, che si terrà oggi presso il Victoria
Residence Palace di Latina a partire dalle 17:30, è "Comunità
migranti-scuole integranti" e sarà coordinato da Graziella Beltrami,
responsabile provinciale Forum per il Partito Democratico. All'incontro
interverranno Gianmarco Proietti, responsabile Pace, Cooperazione ed
Immigrazione e Nicoletta Zuliani, responsabile Scuola del Pd di Latina,
oltreché entrambi insegnanti e quindi direttamente coinvolti e partecipi
dell'argomento. La relazione principale sarà affidata all'onorevole Letizia De
Torre.
( da "Tempo, Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
stampa Il dibattito
politico - e l'estesa mobilitazione di piazza - ... Il dibattito politico - e
l'estesa mobilitazione di piazza - attorno al decreto Gelmini su scuola e università sembrano
avvitarsi in una spirale perversa che gli psicologi definiscono di dissonanza
cognitiva. Tutti i soggetti che si sentono in qualche modo coinvolti dalle
politiche del governo in questa materia seguono fili di ragionamento e modalità
d'azione fra loro e in se stessi incoerenti. Al punto che ad un
ipotetico osservatore esterno verrebbe spontaneo chiedersi: ma questi con chi
ce l'hanno, e cosa vogliono veramente? L'"onda" - come viene chiamato
suggestivamente il movimento di contestazione studentesca - arriva a lambire
anche i ricercatori precari dell'università, oltre che alcuni settori del sindacato
e delle forze di centrosinistra. Tutti insieme a dire una serie di no: al
taglio dei finanziamenti alla scuola, alla privatizzazione strisciante degli
istituti pubblici, alla marginalizzazione della ricerca, e a tante altre
"nefandezze" messe inopinatamente in carico di responsabilità al
ministro dell'istruzione. Per la verità, si tratta di slogan politici che si
ripetono ogni anno. è vero che i mali del sistema di formazione sono sempre gli
stessi, e anzi tendono ad aggravarsi, ma molti di quei punti controversi non
rientrano affatto nelle politiche del governo. Vi rientrano, semmai, i tagli di
bilancio decisi in estate dal Tesoro nel testo della legge finanziaria: ma a
luglio sembrava non esserne accorto nessuno. Difetto di informazione o potenza
del "generale Agosto"? L'onda anomala - anche rispetto al '68 - si
definisce a-politica, anzi "auto politica": ma, almeno per contrasto,
si distingue dall'altro spezzone di studenti proattivi dichiaratamente di
destra. Che però dicono sostanzialmente le stesse cose, schierandosi tuttavia a
difesa del ministro Gelmini: "La nostra lotta -
dichiara il portavoce di "Azione giovani" - è contro gli sprechi, i
baroni, il '68 e i sindacati". La confusione aumenta quando entrano in
scena i sindacati e le associazioni di genitori per protestare contro la
riduzione dell'orario di lavoro, il licenziamento dei maestri superflui,
l'abolizione del tempo pieno nella scuola elementare: accuse che al ministero
respingono come non fondate. In effetti, gli equivoci ci sono ma nascono
soprattutto da una cattiva scrittura dei testi normativi (voluta o no che sia,
questa è già una colpa). A dire il vero, il decreto Gelmini
- dedicato esclusivamente all'università - si compone di pochi articoli nei
quali sono enunciati più che altro principi e criteri direttivi "per la
definizione del merito e per la sua valorizzazione". L'unica parte
immediatamente operativa riguarda una miniriforma delle procedure di concorso a
professore universitario. Con ciò indulgendo all'antico vizio di cominciare la
riforma degli ordinamenti universitari con il reclutamento dei docenti, e poi
fermarsi a questo. Oltre tutto, lo stralcio di riforma è una falsa innovazione,
in quanto ripristina regole - come quelle dell'abbinamento fra elezioni e
sorteggio per la scelta delle commissioni di concorso - già in vigore fino a
una decina di anni fa. E che non sono affatto servite ad abolire lo strapotere
delle cordate accademiche. è proprio vero - come sosteneva una ministra
"storica" della pubblica istruzione, la democristiana Franca Falcucci
- che per coprire questo incarico occorre più coraggio che competenza.
( da "Repubblica, La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 10 - Interni
Berlusconi: "Sì alle classi ponte per immigrati" La Lega esulta:
subito la legge. Insorge il Pd: il premier non sa di cosa parla Il no delle
Acli: è un´umiliazione che subirono i nostri bambini in Germania SILVIO
BUZZANCA ROMA - Creare le "classi ponte" è «una cosa assolutamente
logica, direi doverosa e a loro vantaggio». Silvio Berlusconi non vede «nessuna
discriminazione» nella mozione proposta dalla Lega e approvata alla Camera dal
Pdl per far nascere aule ad hoc dove far studiare gli studenti immigrati. «Non
sanno l´italiano, non possono seguire le lezioni del maestro» spiega il
presidente del Consiglio. Per questo, spiega il Cavaliere, hanno una
percentuale di insuccesso tripla rispetto a quella degli alunni italiani. «Per
porvi rimedio - continua - insieme al decreto Gelmini abbiamo messo questa
disposizione. Di fianco al decreto Gelmini cioè è stata approvata una mozione sull´esempio di quanto
avviene negli altri paesi europei, tesa a introdurre corsi e classi che non
sono separate, ma semplicemente tese a dedicare molto tempo all´insegnamento
della nostra lingua agli alunni stranieri». Il Cavaliere è arrivato in
ritardo nella Sala della Lupa dove si celebra la Giornata dei diritti dell´infanzia.
Dunque si è perso tutti gli interventi. E molti non andavano certo nella
direzione che il premier decide di imboccare. Totale copertura al decreto Gelmini e accuse alla sinistra di travisare i fatti e la
realtà. Il suo è tutto un elogio del ritorno al passato. Dal grembiulino che fa
tutti uguali coprendo i vestitini di Dolce e Gabbana al voto in condotta che
piegherà i bulli. Non è vero che ci saranno tagli e licenziamenti. E´ bello
tornare al maestro unico. Che poi non è unico, perché ci sarà l´insegnante di
religione e quello di inglese. Forse anche un altro maestro. Che si occuperà di
quello che un tempo si chiamava dopo-scuola. E i genitori potranno scegliere
cosa vogliono far fare ai figli. Magari studiare pianoforte. Ma quello che più
conta è che Berlusconi sposa in pieno le tesi leghiste. Mentre Gianfranco Fini
riceve, invece, nella biblioteca della presidenza i bambini della scuola
multietnica Daniele Manin di Roma e si fa fotografare con in braccio una bimba
cinese. Naturalmente i colonnelli della Lega passano subito all´incasso. «Anche
alla luce di quanto dichiarato dal presidente Berlusconi - attacca il
capogruppo Roberto Cota - siamo certi che il ministro Gelmini
darà attuazione alla nostra proposta che esprime la volontà di tutta la maggioranza».
I leghisti vogliono insomma che la mozione sia trasformata in disegno di legge.
O che si discuta subito la proposta di legge che hanno depositato al Senato.
L´opposizione contesta il premier. «Ricordo a Berlusconi che le "classi
ponte" non sono contenute nel decreto Gelmini, ma
in una mozione» dice Maria Pia Garavaglia. Secondo il ministro ombra
dell´Istruzione, «anche per questa vistosa inesattezza c´è da ritenere che il
premier non sappia bene di cosa parla». «Almeno in quella sede, il premier si
poteva risparmiare l´elogio delle classi-ponte, uno strumento che discrimina i
bambini» aggiunge Silvana Mura, dell´Italia dei valori. Giudizio negativo anche
dall´Udc. «Le classi-ponte sono estranee alle cultura e alla tradizione
italiana» dice Luisa Capitanio Santolini. Un no arriva anche dal mondo
sindacale. Quella dichiarazione «è inaccettabile» dice Mimmo Pantaleo,
segretario generale della Flc - Cgil. «Se si discrimina nella scuola sarà così
nella società». Contrarietà «radicale» alle classi-ponte anche dalle Acli: «è
un no di fatto e di principio - dice il presidente Andrea Olivero - . Ricordo
che le classi-ponte vennero sperimentate in Germania dai nostri connazionali,
che ancora ne vivono l´onta nella loro memoria».
( da "Repubblica, La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 10 - Interni
Per gli incidenti durante il corteo contro la legge Gelmini Scontri a piazza Navona indagati 37 studenti Ventuno sono di
Blocco studentesco, 16 militano a sinistra LAURA MARI ROMA - Rissa, lesioni,
travisamento e adunata sediziosa. Sono questi i reati contestati alle 37
persone denunciate per gli scontri avvenuti il 29 ottobre scorso a piazza
Navona tra il gruppo di destra del Blocco Studentesco e alcuni studenti dei
collettivi di sinistra. Gli avvisti di garanzia sono scattati in seguito
alle indagini condotte dal capo della Digos di Roma Lamberto Giannini e riguardano
16 studenti di sinistra e 21 appartenenti al Blocco Studentesco. I giovani sono
stati identificati attraverso l´analisi dei filmati e tramite riconoscimenti
diretti da parte degli investigatori. Le denunce si riferiscono unicamente agli
scontri avvenuti a piazza Navona a mezzogiorno, quando durante il sit-in di
protesta contro l´approvazione del decreto Gelmini in
Senato, dal camioncino del Blocco Studentesco, parcheggiato nella piazza, sono
spuntate mazze e bastoni coperte dal tricolore con cui i giovani di destra
hanno fronteggiato i giovani dei collettivi. A scatenare la rissa, secondo gli
studenti di sinistra, una precedente aggressione del Blocco studentesco. «Con
caschi e cinghie - dichiararono allora i collettivi - alcuni appartenenti del
Blocco intorno alle ore 11 avevano aggredito i giovani di sinistra che si
trovavano nella piazza». Aggressioni confermate da alcune foto scattate dagli
studenti che si trovavano a piazza Navona in quel momento e che sono state
diffuse su internet nei giorni successivi. Completamente diversa, invece, la
versione dei giovani di destra: «Siamo noi ad essere stati aggrediti -
risposero i militanti del Blocco - da un centinaio di sedicenti studenti
antifascisti un po´ troppo avanti con l´età e organizzati con bastoni e
caschi». Subito dopo gli scontri, 20 giovani del Blocco studentesco furono
portati in Questura per essere identificati, mentre Yassir Goretz (militante di
Rifondazione Comunista) e Michele Bauml (del Blocco) sono stati arrestati e poi
rilasciati senza obbligo di firma il giorno seguente. Due giorni dopo gli
scontri, il 31 ottobre, nell´informativa urgente del Governo alla Camera il
sottosegretario all´Interno Francesco Nitto Palma riferì che «gli scontri più
duri di piazza Navona sono stati avviati da un gruppo di circa 400-500 giovani
dei collettivi universitari e della sinistra antagonista che è venuto a
contatto con gli esponenti di Blocco Studentesco giovani di destra». Oggi a
mezzogiorno gli studenti di sinistra dell´Onda hanno convocato una conferenza
stampa all´università La Sapienza di Roma per «prendere una posizione politica
sulle denunce».
( da "Repubblica, La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 11 - Interni
Pd, primarie a quattro per i giovani tra Facebook e giochi di corrente UMBERTO ROSSO
ROMA - La testa nella rete. E il cuore nelle correnti. Un piede dentro
Facebook, il nuovo deus ex machina della campagna elettorale, e l´altro al
Nazareno. Ecco qui i quattro moschettieri pretendenti al soglio di leader dei
giovani democratici, che dopo liti, ricorsi e rinvii, affrontano oggi il voto
delle primarie. Anzi. Tre corrono per il posto di segretario, la quarta ambisce
a diventare l´anti-segretario. Giulia Innocenzi, radicale e guastatore di
professione, un giorno sì e l´altro pure sit-in di protesta sotto la sede del
Pd, che è riuscita laddove nemmeno Pannella aveva osato strappando appunto la
corsa alle primarie, segnerebbe d´incanto l´inizio e la fine dei teen ager del
partito: perché, lei, l´organizzazione sogna di scioglierla nella galassia
delle doppie, triple tessere. Senza risparmiare perciò siluri e battutacce ai
suoi competitor, «avranno pure vent´anni ma questi sono già dei giovani vecchi,
prigionieri delle sottocorrenti». Accuse che naturalmente bruciano a Fausto
Raciti, siciliano di Acireale, ex capo della sinistra giovanile ds, e probabile
vincitore della disfida visto che sul suo nome alla fine hanno stretto
l´accordo quasi tutti. Vicino a Fassino, buoni rapporti con Red ma anche con
Veltroni, sostegno da ex popolari ed ex Margherita, il vero dubbio è: riesce a
superare il 50 per cento dei consensi, e quindi ad incassare l´investitura
diretta, senza passare da giochetti e tranelli che potrebbero scattare invece
con l´elezione attraverso l´assemblea costituente giovanile? Raciti però si
vuol tenere lontano dai bilancini, e assicura che le sue preoccupazioni sono
altre. Il rapporto con l´Onda. Come e se i giovani del Pd riusciranno se non a
cavalcarla almeno a non finire travolti. Confessa: «Ho un sogno: cento, mille banchetti per raccogliere le firme per il referendum contro
la Gelmini». Per il
momento, molti gazebo elettorali per le primarie allestiti nelle università,
dalla Sapienza a Roma 3: i Veltroni-boys aspettano con il cuore in gola di
vedere l´effetto che fa. Finora i rapporti con il movimento non sono facili.
Tanto che, nella grande manifestazione degli studenti di una settimana fa, il
servizio d´ordine a scanso di equivoci ha preferito stendere un cordone tutto
attorno a Raciti e ai giovani pd. Le primarie sarebbero appunto l´occasione per
lanciare il ponte al movimento e uscire dal palazzo del partito. «Peccato però
che giornali e tv - lamentano i democratici junior - hanno oscurato questo
nostro importante appuntamento». Per la verità i candidati masticano amaro
anche per il gran lancio mediatico di Pina Picierno, ministro ombra dei
giovani, poltrona nella spartizione assegnata ai popolari (che contano anche su
Luigi Madeo, che guida l´ufficio elettorale, e Gianluca Lioni, responsabile
volontariato). Ma l´appuntamento di oggi è una scommessa, con una posta in
palio: chiamare alle urne almeno i ragazzi che nella tasca dei jeans tenevano
la tessera dei Ds e della Margherita, rispettivamente 70 e 40 mila, con il
sogno però di andare oltre, rompere le barriere. Anche perché - a differenza
delle primarie dei grandi - non serve alcuna dichiarazione di appartenenza per
partecipare: basta avere fra i 14 e i 29 anni, e versare un euro. Unica
condizione: sulla scheda una preferenza di voto per un uomo e una preferenza
per una donna. Se indichi due uomini (o due donne) scheda nulla. E, insieme
alle speranze dei Veltroni-boys, oggi forse per la prima volta si misurerà
quanto pesa davvero il web nella battaglia elettorale. Visto che Dario Marini,
un bresciano che ama la sinistra tutta, l´avventura di scendere in pista per la
leadership l´ha giocata tutta con Facebook. Quasi per gioco all´inizio ma gli
amici che in rete hanno risposto al suo appello in pochi giorni erano già
cento, cinquecento, mille. E lui, con il computer sotto il braccio, a quel
punto si è messo a girare l´Italia intera. L´ha fatto anche Salvatore Bruno, di
Prato, il candidato bindiano della quaterna: un po´ di nostalgia prodiana, è il
giovane al quale la pasionaria Rosy affida il futuro prossimo della riscossa.
Ma adesso, tutti a godersi la chiusura della campagna elettorale fra pub e
discoteche. Fra un Caffè letterario e una Maison, musica e aperitivi, la
politica fa le bollicine.
( da "Tirreno, Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 2 - Viareggio
IL LICEO NON HA SOLDI, ADDIO GITE SCOLASTICHE Stop anche
alle gite scolastiche nell'era della riforma Gelmini. Come già annunciato da qualche settimana al liceo scientifico
"Barsanti e Matteucci" di Viareggio quest'anno i ragazzi dovranno
rinunciare alle gite d'istruzione e a tutte quelle attività didattiche inserite
nel piano dell'offerta formativa e ritenute non obbligatorie. La
decisione, sottoscritta da 63 docenti su 69 ed ora approvata da tutti i
consigli di classe dell'istituto superiore, il più grande della Versilia, è
stata adottata a seguito della «riduzione progressiva delle risorse del fondo
d'istituto - scrivono i docenti in un documento fatto avere anche
all'amministrazione comunale - che compromette l'efficacia e la ricaduta
positiva di molte attività del pof (piano di offerta formativa)». Ma non è da
credere che a rimetterci saranno solo gli studenti. La rinuncia alle gite significa
infatti l'evaporazione di un giro d'affari di 200mila euro ogni anno... Tanto
guadagnano le agenzie, gli alberghi, i musei e le società di trasporti dalle
trasferte scolastiche. «Questa decisione - spiegano gli insegnati - è uno dei
pochissimi strumenti a nostra disposizione per dimostrare, in modo unitario e
democratico, il dissenso nei confronti di una scuola ridotta a puro orario
curricolare". Nessuna intenzione di prendere posizione contro gli
studenti, precisano i prof, che anzi li considerano "i primi costretti a
subire il disagio delle scelte inadatte compiute dal governo». Le scelte dello
scientifico "Barsanti e Matteucci" potrebbero essere contagiose. Con
una lettera inviata dai rappresentanti sindacali del liceo agli altri docenti
delle scuole superiori versiliesi si invita, infatti, a costituire un
coordinamento tra i vari istituti, «al fine di informare e dare vita a forme
unitarie di protesta». V.L.
( da "Tirreno, Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 8 - Cecina
«Consiglio manomesso dalla destra» La sinistra alternativa spara a zero
LIVORNO. «Quello che doveva essere un consiglio aperto alle realtà locali
impegnate su queste importanti tematiche, in realtà è stato "aperto"
alle provocazioni e ad un vero e proprio blitz della destra». Verdi, Sinistra
Critica e Città Diversa vanno all'attacco sull'esito dell'iniziativa congiunta
sulla scuola: anziché rappresentare - affermano - un «momento costruttivo di
dibattito e messa a punto di obiettivi comuni» (così necessari «a fronte
dell'attacco strutturale» del centrodestra alla scuola pubblica), il consiglio
aperto «è stato manomesso». Dito puntato contro «la destra
che, andando ben al di là della correttezza politica, ha messo in campo,
all'ultimo minuto, tutta una serie di "attori" di discutibile
provenienza, estranei alle realtà cittadine, puri e semplici difensori d'ufficio
dell'operato della Gelmini
e del governo».
( da "Tirreno, Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 8 - Cecina
Studenti, la bussola è una web-tv Va in soffitta la vecchia formula
dell'orientamento dopo la terza media LIVORNO. La web-revolution sta per
travolgere le scuole superiori della Provincia. Niente
paura, qui la Gelmini
c'entra poco. Senza slogan, né decreti a Palazzo Granducale hanno messo in
campo il piano "Next", un pacchetto di idee molto innovativo
destinato in prospettiva a modificare il rapporto tra scuole, studenti e
famiglie. La novità più grossa? Le scuole superiori sbarcano su una
web-tv e avranno un loro canale personalizzato collegato ai principali network
della rete. E' un progetto-pilota: il primo di questo tipo in Regione,
richiederà una buona dose di collaborazione da parte di prof e studenti. Per
ora la rivoluzione high tech è stata voluta per mandare in soffitta "Orientando",
il salone itinerante dove, fino all'anno scorso, gli istituti superiori si
mettevano in vetrina per fornire una bussola agli under 14 alle prese con la
delicata scelta del dopo-terza media. Il futuro è del web. Il progetto però guarda
più lontano. L'assessore Laura Bandini, che nella giunta Kutufà ha da poco
assunto anche la delega all'istruzione, fa capire la portata del cambiamento:
«Abbiamo cercato una strada nuova che consentisse al maggior numero di studenti
e di famiglie di poter fare le giuste scelte. "Next" mira a far
entrare l'offerta formativa delle scuole superiori in tutte le case attraverso
gli strumenti delle nuove tecnologia». Il progetto, aggiunge, ha potenzialità
enormi: «Con la web-tv avremo la possibilità di far conoscere costantemente la
produzione culturale delle nostre scuole. Senza contare le possibilità di
scambio di esperienze e informazioni». Tra vecchio e nuovo. I vecchi canali per
indirizzare le scelte degli studenti non andranno in pensione: non ci sarà però
più nessun salone dell'orientamento, - precisa la vicepresidente della
Provincia - saranno gli istituti superiori che andranno a presentare nelle
scuole medie i loro piani di offerta formativa. Non spariranno neanche i
tradizionali opuscoli informativi: 30mila volantini sono già pronti per essere
distribuiti nelle scuole. Connettere i ragazzi. Massimo Innocenti, titolare
della "Agenzia I.O. Comunicazioni e Eventi" che ha ideato
"Next" per la Provincia spiega la filosofia che sottende al progetto.
«Spesso la cronaca presenta i casi di studenti che utilizzano YouTube o
Facebook in modo sbagliato, mettendo on-line video con episodi di bullismo. Qui
si tratta di coinvolgere i ragazzi utilizzando in modo costruttivo gli
strumenti da loro preferiti. Una strategia comunicativa coinvolgente ma, allo
stesso tempo, non invasiva». Virzì, Jovanotti e Migone. Ma in cosa consiste nel
dettaglio il progetto? Come detto, le scuole della Provincia avranno a
disposizione il canale "NextChannel" dedicato alle loro attività, sulla
piattaforma della tv telematica tubetv.it che diffonderà i filmati su tutti i
principali supporti video presenti in rete (Youtube, Google Video, Current,
ecc). Sulla rete si trovano già i video di presentazione di alcune scuole e le
videointerviste a Jovanotti, Paolo Migone, Paolo Virzi e Cristiano Lucarelli
che danno consigli ai ragazzi per scegliere la scuola giusta. I canali potranno
essere arricchiti con filmati girati dai ragazzi e dai prof. Nell'ambito del
progetto ogni scuola riceverà una mini-videocamera di ultima generazione che
permetterà di inviare i contributi girati ai server di tubetv.it con la
semplice connessione usb. Ogni scuola disporrà anche di uno spazio sul sito
www.agenziaio.com/next in cui inserire i "Pof" (piani di offerta
formativa) e le presentazioni delle scuole in powerpoint e.pdf. Gianluca della
Maggiore
( da "Tirreno, Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
di Gianni Parrini
Tagliate i vostri stipendi, non la ricerca Il prof. Macchiarini contro i
politici: «In Italia impossibile lavorare» Viareggino, opera in Spagna ed ha
eseguito il super-trapianto di trachea. A Miami si fa onore un altro italiano
«Italia mi dispiace, ma la Spagna è un altro mondo». A parlare è il prof. Paolo
Macchiarini, il 50enne chirurgo viareggino che ha realizzato il primo trapianto
di trachea usando un'innovativa tecnica anti-rigetto. Il prodigioso intervento
è stato effettuato 5 mesi fa all'Hospital Clinic di Barcellona e il suo esito
positivo è stato reso noto nei giorni scorsi sulla rivista scientifica The
Lancet. Un successo planetario. Macchiarini, nato in Svizzera ma viareggino
dall'età di 14 anni, lavora in Spagna, ed è l'ennesimo cervello fuggito dal
Belpaese. Intanto a Miami per 4 mesi una ragazza americana ha vissuto senza
cuore in attesa di trapianto, tenuta in vita da un apparecchio artificiale. Lo
staff medico era diretto da un italiano, il prof. Marco Ricci. Prof. Macchiarini,
perché è andato in Spagna per fare un simile intervento? «Semplicemente perché
in Italia non c'era alcuna possibilità di imparare e di lavorare ad alti
livelli in questo settore. Così dopo essermi laureato in medicina e chirurgia
all'Università di Pisa, sono andato a specializzarmi all'estero. Ho girato
parecchio: Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna. E ci sono rimasto». Ad
Hannover, a 40 anni, è diventato il più giovane cattedratico della storia della
chirurgia toracica. Perché in Italia è impossibile? «Nel mio settore l'Italia è
al livello più basso rispetto all'Europa. Siamo indietro dal punto di vista
delle strutture, della ricerca e dell'intero sistema sanitario. Non c'è
paragone. E, cosa ancor più grave, ci manca la volontà di insegnare ai giovani».
Quindi lei rimprovera anche i suoi colleghi italiani? «Soprattutto, chi altro
dovrei rimproverare?». In Italia si parla di scarsi fondi all'Università e alla
ricerca. «I fondi si trovano, è solo questione di volontà. Quando sono stato
chiamato a Barcellona ho avuto una borsa di studio di 250mila euro per lavorare
al progetto del trapianto di trachea». Il mondo dell'Università
è in subbuglio per i tagli del decreto Gelmini... «Credo che anziché tagliare i fondi per l'istruzione, un
patrimonio sociale e culturale dei nostri figli, i politici dovrebbero
diminuirsi lo stipendio, che è del tutto sproporzionato rispetto agli standard
europei. Sarebbe un segnale molto forte anche per la popolazione. Gli
amministratori spagnoli, ad esempio, se la sognano una retribuzione del
genere». Oltre alla politica, il malanno degli atenei sono i
"baroni". «E' vero, bisognerebbe combattere il nepotismo e aiutare di
più i giovani. Nel complesso direi che tutti questi problemi sono figli della
cultura negativa che si è sedimentata in Italia nel corso del tempo. Le persone
in gamba ci sono ma non vengono aiutate ad emergere. Colpa di un sistema
universitario completamente sballato, che favorisce la quantità e non la
qualità. E poi bisognerebbe cambiare anche l'indole dei cittadini, che si
sentono più protetti nelle strutture private e non hanno fiducia nel pubblico».
In Spagna le cose funzionano meglio? «Qui se una donna deve fare un'ecografia
per un sospetto tumore della mammella e non trova posto prima di sei settimane,
lo Stato paga una visita privata entro tre giorni». Anche la Spagna ci sta
superando? «In realtà ci ha già superato. Io sono qui da tre anni e devo dire
che è tutto un altro mondo». Torna spesso in Italia? «Abbastanza. Mia moglie è
di Viareggio e i miei due figli studiano là, uno al liceo scientifico l'altro
alle medie. Sono buone scuole, l'insegnamento in Italia è a un buon livello».
Cosa vuol dire ai suoi concittadini di Viareggio? «Che hanno la fortuna di
vivere in una bellissima città, ma che dovrebbero far attenzione a preservarla.
A livello politico si può fare molto per migliorare le cose. Ora c'è una nuova
amministrazione, vediamo come si comporterà». La stessa cosa vale anche a
livello nazionale? «No comment».
( da "Stampa, La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
COMUNE
Lite sui tagli alla scuola della legge Gelmini La scuola di
S. Maria del Tempio alla luce della legge Gelmini potrebbe
chiudere i battenti. Il problema è stato affrontato l'altra sera in Consiglio
comunale, nell'ambito della mozione della maggioranza sui possibili tagli, alla
presenza di molti insegnanti e genitori, parecchi provenienti proprio da Santa
Maria. La
minoranza alla fine è uscita, rifiutandosi di votare la mozione, passata con 18
voti a favore, e accusando la controparte «di dire falsità», come ha ribadito
il consigliere Pdl Marco Botta a proposito del taglio dell'orario di sostegno
per i disabili. Accusa respinta e ribaltata dal consigliere Pd Gianni Calvi.
Nell'attesa che si chiarisca l'orizzonte nazionale, il Comune intende avanzare
domanda di prolungamento fino a febbraio del termine delle iscrizioni, sulla
quali decidere dimensionamenti scolastici, il personale necessario, i servizi.
Intanto il vice sindaco Gianni Crisafulli chiederà udienza al provveditore
Paola d'Alessandro, ponendo il problema degli investimenti cospicui fatti dal
2003 al 2008 sulle scuole, affrontato da alcuni consiglieri (Roberto Quirino,
sinistra casalese; Davide Sorisio, Cristina Bargero, Pd; Giuseppe Iurato, Sdi),
con un impegno di 2 milioni e 253 mila euro a cui andranno aggiunti 6,5 milioni
per l'ex piccolo Seminario e 2,5 milioni per la nuova scuola al Ronzone.
( da "Stampa, La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
COSTIGLIOLE.L'ASSESSORE
FASSONE "Tutti a scuola nelle frazioni per non chiudere gli istituti"
Consiglio aperto sulla legge Gelmini A rischio in paese due plessi su tre [FIRMA]ELISA SCHIFFO
COSTIGLIOLE D'ASTI Cosa succederebbe a Costigliole se la riforma Gelmini entrasse in vigore oggi? Su
questo interrogativo è «ruotato» il Consiglio comunale aperto richiesto dalle
minoranze guidate da Risso e Borriero e accettato di buon grado dalla giunta
Solaro. Un argomento di stretta attualità che tocca da vicino
soprattutto le piccole realtà a rischio di chiusura e alle prese con una serie
di problematiche specifiche. Aula affollata con ampia rappresentanza di addetti
ai lavori (insegnanti, dirigenti, personale amministrativo e allievi), politici
e cittadini anche dei paesi vicini. «Non aspettiamo la "scure
selvaggia" ma facciamoci trovare preparati e incominciamo a mettere sul
tappeto esigenze e necessità - ha detto Borriero -. Il ruolo del Comune sarà
fondamentale: occorre lavorare insieme e costruire un valido percorso
operativo». Pienamente concorde l'assessore all'Istruzione Francesco Fassone:
«La riforma così strutturata ci creerebbe seri problemi perché la nostra
popolazione scolastica è numerosa e si distribuisce nei tre plessi di Boglietto
(43 alunni), Motta (51) e capoluogo, già frutto di una precedente
razionalizzazione (prima erano nove). Concentrare tutto sul capoluogo
significherebbe aggiungere un centinaio di alunni ai 150 già presenti. Impresa
impossibile in tempi brevi per difetto di locali (ci sono 10 aule) e capienza
mensa se non con l'utilizzo di container. Intanto inizieremo a incentivare le
iscrizioni nelle nostre frazioni». Queste preoccupazioni sono condivise anche
dalle due dirigenti scolastiche Clara Bianco (materne e primarie di
Costigliole, Isola, Colosso e Castagnole) e Paola Bogetto (medie di Canelli,
Castagnole e Costigliole). «Va bene ridurre gli sprechi ma senza perdere di
vista gli aspetti educativi specie nella prima età scolastica - ha sottolineato
la dirigente Bianco -, dove riduzione di organico e aumento del numero di
alunni per classe andrebbe a scapito del percorso formativo. Le nostre esigenze
(trasporti, servizi) - conclude Bianco - sono diverse da quelle delle
cittadini». Riserve su taglio e ricollocazione di personale docente e Ata sono
arrivate anche dalla collega Bogetto. Su proposta del consigliere comunale di
Calosso Ugonia, infine, il sindaco Solaro si è impegnato a portare il problema
scuole anche in unione collinare.
( da "Tirreno, Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Il premier accoglie
la proposta della Lega Nord mentre l'opposizione insorge: è una discriminazione
Da Berlusconi un sì alle classi ponte «Così i figli degli immigrati impareranno
l'Italiano. Bene anche il grembiule» In classe tutti uguali per evitare
confronti tra chi veste griffato e chi no ANTONELLA FANTò ROMA. Silvio
Berlusconi ripropone «le classi ponte» per i figli degli immigrati, mirate «all'insegnamento
dell'italiano». Quindi non ore supplementari per insegnare la nostra lingua ma
proprio l'iscrizione a un altro tipo di classe, cosa che il premier trova
«logica e doverosa» perché «l'insufficiente conoscenza della lingua italiana fa
sì che l'insufficienza dei bambini stranieri sia tripla rispetto a quella
italiana». Per il resto, il provvedimento del ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini va tutto sottoscritto, «anche l'utilizzo del grembiule che evita
un confronto tra bambini che vanno a scuola griffati e chi no. Ad esempio, può
succedere» aggiunge sempre Berlusconi «che nelle scuole del Nord ci siano
bambini che vanno a scuola vestiti Dolce e Gabbana oppure Versace, ed altri
no». Un coro di bocciature alla proposta delle classi ponte, con unica
eccezione della Lega che precisa: «Soddisfatti per quello che ha affermato il
presidente Berlusconi in merito alla delicata questione di come accogliere
nelle nostre scuole i bambini stranieri che non conoscono l'italiano». Un no
secco è venuto dal Partito democratico. Mariapia Garavaglia, ora ministro
dell'Istruzione del governo ombra, ha ricordato a Berlusconi che «le classi
ponte non sono contenute nel decreto Gelmini, ma in
una mozione approvata alla Camera su proposta della Lega Nord. Anche per questa
vistosa inesattezza c'è da ritenere che il premier non sappia bene di cosa stia
parlando. Nel documento della Lega si faceva riferimento a una discriminazione
transitoria positiva. Al contrario noi siamo convinti che per i bambini non sia
in nessun modo educativo vedere il proprio vicino di banco sottoposto a un
trattamento discriminatorio». Le parlamentari del Pd Albertina Soliani e Sandra
Zampa suggeriscono una soluzione. «Ci diano risorse e insegnanti» dicono «e
saranno poi le scuole a organizzare l'attività in maniera intelligente e
flessibile. L'integrazione e l'interculturalità sono la bussola. Sappiamo che
la destra la pensa diversamente, e il presidente del consiglio sa bene che le
classi ponte fanno solo l'interesse della Lega e della stabilità della sua
maggioranza». Anche dal Comune di Milano, non certo schierato con il Pd, arriva
una bocciatura della proposta. Mariolina Moioli, assessore alle politiche
sociali e ideatrice della riforma della scuola firmata dalla Moratti, ha
giudicato «non realizzabile» l'idea delle classi ponte. La regione
Emilia-Romagna ha dichiarato che non intende fare alcuna discriminazione sui
figli di immigrati: «Le classi ponte sono estranee alla nostra cultura che ha
sempre puntato all'integrazione e che intende continuare a farlo». Il problema
dell'apprendimento della lingua esiste, tanto che la Regione in questi giorni
sta avviando il progetto sull'apprendimento delle lingue. Che cosa dice il
testo già approvato dalla Camera il 15 ottobre scorso con 256 sì e 246 no? Si
impegna il governo «a rivedere il sistema di accesso degli alunni stranieri
alla scuola di ogni ordine e grado, favorendo il loro ingresso, previo
superamento di test e specifiche prove di valutazione». Per gli studenti che
non dovessero superare i test di ammissione, sono previste le «classi ponte»
che «consentono agli studenti stranieri di frequentare corsi di apprendimento
della lingua italiana, propedeutiche all'ingresso degli stessi nelle classi
permanenti».
( da "Stampa, La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
RIFORMA
GELMINI. PER 56 BAMBINI SERVIRÀ UN'UNICA SEDE Elementari di valle: sindaci divisi
[FIRMA]MATTEO BORGETTO VALGRANA «Siamo all'80% del lavoro. Mancano serramenti,
pavimento, sanitari e intonaci, ma in due mesi sarà finita. Chiunque ha
intenzione di costruirne un'altra, ci pensi attentamente: o si mandano i
bambini qui, o
questi locali non dovranno restare inutilizzati. Altrimenti chiederemo
l'aggregazione a Caraglio e non ci saranno più i numeri per mantenere le
scuole, né per noi, né per la valle». Ieri mattina Adriano Brondetta, sindaco
di Valgrana, ha compiuto un sopralluogo al cantiere delle Elementari in via XXV
Aprile. Un progetto da 475.000 euro che prevede 3 nuove aule per 60 alunni del
primo triennio, un laboratorio e una sala docenti. «Con qualche modifica,
potremo accogliere oltre 100 alunni - aggiunge Brondetta - e questa sarà la
nuova scuola di valle». Non sono d'accordo i primi cittadini di Montemale,
Pradleves, Monterosso Grana e Castelmagno, che insieme all'Ente montano
vogliono le elementari a Monterosso, in un plesso unico per cinque classi al
posto dell'ex canonica. «Abbiamo acquistato l'edificio dalla Curia per 70.000
euro e messo a bilancio altri 150.000 euro - spiega il sindaco, Mauro Martini
-. Il progetto definitivo adesso è al vaglio dell'Amministrazione regionale. La
Fondazione Crc ha concesso un contributo di 400.000 euro. Valgrana? In
democrazia vince la maggioranza». Le Elementari di valle sono attualmente
divise in due paesi: Pradleves ospita le classi I-II-III (32 alunni); Valgrana
la IV e la V (24 alunni). Un totale di 56 bimbi che rispetta il numero minimo
di 50 imposto dal decreto Gelmini. «Per ora possono
stare separati in due sedi - spiega la dirigente dell'Istituto comprensivo di
Caraglio, Raffaella Curetti -, ma in futuro servirà un edificio unico, non
importa dove, altrimenti la riforma ci farà chiudere. Il progetto di Valgrana
non è sufficiente: 3 aule non fanno una scuola primaria. Hanno perso una buona
occasione per ampliare l'asilo, dove i bimbi dormono nel corridoio e non c'è la
palestra. Non è poi il Comune, ma la Regione che decide lo spostamento degli
alunni. E in ogni caso, la sede di Caraglio è al completo». Il presidente della
Comunità montana, Alessandro Verardo: «I campanilismi non fanno gli interessi
della valle. Il nostro progetto è più costoso (un milione e mezzo di euro), ma
pone gli allievi della montagna nelle stesse condizioni ambientali dei ragazzi
di pianura. Rispetteremo gli impegni, salvando il sistema scolastico».
( da "Stampa, La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
ALBA. CONSIGLIO
COMUNALE APERTO Sì al "tavolo" per monitorare la scuola
[FIRMA]GIUSEPPINA FIORI ALBA Trecento persone, fra genitori, studenti e
insegnanti, hanno partecipato l'altra sera al Consiglio comunale aperto di Alba
sulla riforma della scuola e sulle conseguenze a livello locale. Una seduta
così affollata non si era mai visto ed è stato necessario allestire due
maxi-schermo nel corridoio e nella sala Resistenza. Quattro
ore di dibattito in cui si sono alternati pareri favorevoli e contrari alla «Gelmini», conclusesi con una mozione
votata all'unanimità dai consiglieri. Il Consiglio ha accolto la richiesta dei
genitori, studenti e sindacati di istituire un tavolo tecnico con tutte le
rappresentanze della scuola, delle famiglie e dei Comuni del territorio.
Avrà il compito di monitorare, confrontarsi, riferire al Comune per studiare il
da farsi. Lo scopo è quello di agire per mantenere «l'elevato livello
qualitativo della scuola nella città, in particolare i risultati ottenuti con
il tempo pieno e il tempo prolungato». Ha preso per prima la parola Patrizia
Scanu del comitato dei genitori, che ha raccolto 800 firme di sostegno alla
richiesta di Consiglio aperto, presentata dall'opposizione. «La legge
finanziaria - ha detto - prevede 7 miliardi e 800 milioni di euro di tagli alla
scuola in tre anni, con annesso schema di piano programmatico. Siamo angosciati
per la logica unicamente economica che presiede a questi tagli. Ci spaventa e
disorienta sentire parlare della formazione dei nostri figli come di un costo
da abbattere, invece che come una risorsa da valorizzare». E ha chiesto: «Come
pensa il Comune di Alba di salvaguardare l'attuale qualità del servizio con il
taglio dei docenti e del personale?». La studentessa Serena Corradi dell'Unione
degli studenti: «Rappresento la voce dei giovani che scendono in piazza in
questi giorni. Vogliamo studiare in scuole e università pubbliche, laiche, di
qualità e per tutti». L'ex dirigente scolastica Paola Mornese, favorevole alle
nuove norme: «Ci lamentiamo del bullismo, dei gesti vandalici. Come si può non
apprezzare che la valutazione del comportamento possa anche essere determinante
nel giudizio?». Favorevole alla legge anche il dirigente scolastico Piercarlo
Rovera: «Ci sono situazioni insostenibili per le quali la razionalizzazione è
opportuna». Preoccupazioni sono venute dal dirigente scolastico Luciano Giri,
dal sindacalista Enzo Pappalettera. Le diverse posizioni dei consiglieri sono
emerse in due ordini del giorno della maggioranza e dell'opposizione. Approvato
il primo, respinto il secondo. La minoranza chiedeva di sospendere gli effetti
del decreto Gelmini. Il sindaco Giuseppe Rossetto: «In
dieci anni che sono sindaco non ha mai visto tanta partecipazione a un
Consiglio. Difenderemo con i denti il livello di servizi che questa città e il
territorio hanno raggiunto». La presidente del consiglio, Mariella Bottallo:
«E' stato avviato un confronto con i cittadini che proseguirà con il tavolo
tecnico».
( da "Stampa, La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
GIORNALINO DI ISTITUTO.
IL PRESIDE INTERVISTATO DAGLI ALLIEVI Progetto Uciim "Ragazzi, con voi
costruirò un Itis più moderno" Un incontro sulla «buona comunicazione»
L'anno scolastico per l'Itis Faccio si è aperto con una novità: un preside che
è stato sia alunno sia docente del nostro caro Itis: Bruno Laione. Da
quest'anno è lui a tenere le redini del Faccio. Lo abbiamo voluto conoscere
meglio. Il prof. Laione è un «veterano» dell'Itis, in quanto è stato allievo,
docente e ora preside. Proprio per questo il suo legame con il Faccio è molto
forte, inoltre suo figlio frequenta la terza qui. Per tutti questi motivi, il
preside è molto motivato a migliorare l'Itis e a renderlo una scuola moderna.
Le migliorie che il prof. Laione vuole apportare al nostro istituto sono molte.
Innanzitutto garantire un'offerta formativa migliore, più precisa e che sia
coordinata con le esigenze del territorio. Questo per sfruttare al massimo le
potenzialità dell'istituto che è l'unico della provincia ad offrire il corso di
Elettrotecnica a livello di perito. Inoltre si cercherà di apportare migliorie
che curino l'aspetto estetico del Borgogna. Tutto questo però necessita
dell'aiuto di tutti: sia di coloro che lavorano per l'Itis, sia di coloro che
usufruiscono del servizio offerto dalla scuola, cioè noi. L'obiettivo è di
rendere l'Itis Faccio una scuola che garantisca ai suoi studenti un futuro
certo. Per fare questo sono necessari tre criteri fondamentali: efficacia,
efficienza ed economicità. Riguardo la Riforma Gelmini il preside storce il naso,
ritenendola un ritorno al passato. Inoltre, la Riforma pare solo un mezzo
adatto all'attuale esigenza del governo, cioè risparmiare su più fronti.
Ritiene, quindi, che sia inutile che ad ogni cambio della scena politica
italiana venga riformata la scuola, ma non per questo il preside è contro la
modernizzazione della scuola. Anzi, la ritiene necessaria, insieme alla
trasparenza. Questa è la scuola che il preside vuole: moderna e trasparente,
con insegnanti autorevoli (ma non autoritari) e con progetti che
responsabilizzino gli studenti. Riguardo il ritorno del
( da "Stampa, La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
VENTIMIGLIA POESIE,
GIOCHI, MUSICA E FILM Ecco la co-gestione primo esperimento al Liceo Aprosio
Ebraico e Hip hop, belotta e poesia, Risiko e russo, giochi matematici e
batteria, manga giapponesi e salsa. Poi vari cineforum, con «Match point» e
«Full metal jacket». Infine, un concerto con i Grand Father Sound. Ieri i
ragazzi del Liceo Scientifico e Classico Aprosio di Ventimiglia hanno
sperimentato, per la prima volta, una giornata di lezioni alternative. Si
tratta di una co-gestione, un'autogestione autorizzata, svolta durante le ore a
disposizione per l'assemblea mensile d'istituto, alla quale tanti professori
hanno partecipato, con lezioni di recupero, ma anche tenendo corsi in materie
che normalmente non vengono insegnate. I protagonisti, però, sono stati i
ragazzi: loro gli alunni, loro stessi i professori, visto che in tanti sono
saliti in cattedra, per insegnare ai compagni le loro passioni, le loro lingue,
i loro passatempi. Ilaria Positano e Andrea Caputo della Consulta provinciale e
Francesco Bono, Alessandro Meleleo, Andrea Moreno e Luca Calcopietro,
rappresentanti di istituto, hanno organizzato la giornata. E annunciano, vista
l'esperienza positiva, che potrà ripetersi anche durante i prossimi mesi,
utilizzando di nuovo le ore per le assemblee. Soddisfatta, per lo svolgimento
ordinato delle lezioni alternative, anche la dirigente, Maria Teresa Gorlero.
L'idea di una giornata di studio diversa, in cui protagonista fosse la cultura
nelle sue più diverse forme, è partita nelle scorse settimane dai ragazzi, scesi in piazza contro la riforma Gelmini. Poi, si è tramutata nella voglia di provare una esperienza di
crescita, in cui l'apprendimento fosse interpretato in un contesto più ampio e
creativo, non soltanto pensando alle usuali materie di studio. Così, per un
mese circa, i rappresentanti degli studenti hanno organizzato la giornata di
ieri, trovato i ragazzi-docenti, mettendo a punto tutto il programma
delle lezioni. \
( da "Tempo, Il" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
stampa Le seconde
file scendono in campo, ma i big resistono La rivolta dei quarantenni
"Vogliamo contare di più" è la rivolta dei quarantenni. La rivolta
dei numeri due. La nuova generazione della politica che si fa avanti. Con i
sessanta-settantenni pronti a rimettere il tappo, a metter loro la mano sulla
testa per spingerla di nuovo sott'acqua. Insomma, dietro il caso Villari si
intrecciano questioni più complesse che stanno cambiano i rapporti di forza
all'interno del Pdl. Ma la piccola rivolta che sta avvenendo a destra contagia
piano piano anche il Pd, l'Udc, il centrosinistra in genere. Succede che ad
architettare la candidatura Villari è stato in modo particolare Italo Bocchino,
41 anni, giovane vicecapogruppo alla Camera del Pdl, molto vicino a Gianfranco
Fini. E il suo uomo, Villari appunto (in corsa nella rosa con Carra, Beltrandi
e D'Alia), ha riscosso l'ok anche del capogruppo pidiellino al Senato, Maurizio
Gasparri, e poi di quello alla Camera Fabrizio Cicchitto. Ma Bocchino non è uno
che si muove solo sul fronte Rai. Anzi, è stato l'allievo prediletto di
Pinuccio Tatarella, il primo a teorizzare sulla sua rivista Millennio, nel '97,
la nascita di un partito unico. Lo chiamò Pud, partito unico della destra.
Tatarella non era un tipo di grande fantasia, per questo oggi la «sua» creatura
si chiama più berlusconianamente Pdl. Tutto ciò per dire che Bocchino si muove
in una logica più vasta della semplice An ormai già da un decennio. E infatti
il suo asse politico e l'amicizia personale con Mara Carfagna (33 anni), la
ministra più nelle grazie del Cavaliere, è nota. Nelle ultime settimane
Bocchino s'è dato da fare per sostenere la riforma della scuola e i
provvedimenti sull'Università cercando una sponda anche con
la competente ministra Mariastella Gelmini (35 anni). Al gruppetto sta cercando di unirsi anche Michela
Vittoria Brambilla (41). La presidente dei Circoli della libertà è rimasta
isolata politicamente soprattutto perché tutti i maggiorenti di Forza Italia le
hanno fatto il vuoto attorno. E sta provando a rientrare nel giro,
facendo network generazionale. Tutto ruota alla Camera, dove un altro da tenere
d'occhio e che segue le manovre in modo più distaccato è Maurizio Lupi (49
anni). è l'unico dei quara-cinquantenni di Forza Italia che non ha avuto un
incarico di governo (a differenza di Casero e Crosetto per esempio), ma siede
sulla non secondaria poltrona di vicepresidente di Montecitorio. E si fa largo,
forte anche del mondo di Comunione e liberazione che lo sostiene. Il patto dei
quarantenni s'è per esempio messo in moto tre settimane fa quando si stava
discutendo di legge per le Europee. In quell'occasione il movimento ha
coinvolto anche il gruppo che ruota attorno a Gianni Alemanno, con Barbara
Saltamartini. Non è un caso che non appena le «operazioni dei ragazzi» hanno
fatto un passo in avanti, erano ad un passo dall'andare in porto, sono
intervenuti i big e hanno fermato tutto. E non è neppure un caso che al posto
di Villari, le grandi diplomazie tra Pd e Pdl abbiano scelto Sergio Zavoli, 85
anni, che s'è comunque prestato al gioco di togliere Veltroni dal girarrosto.
La Rai comunque è stato un banco di prova. Intanto perché si tratta del primo
blitz che è andato in porto. Naufragato appena giunto in banchina ma un approdo
l'ha avuto. è stata una buona palestra intanto per intensificare i contatti tra
ex numeri due che vogliono salire di livello. Si sono moltiplicate le
telefonate (e i bigliettini) con Nicola Latorre, che proprio un quarantenne (ha
53 anni) non può essere considerato, ma è sempre meno soltanto il braccio
destro di Massimo D'Alema. E si sono intensificati i contatti con Roberto Rao
(40 anni compiuti a marzo), portavoce di Casini alla sua prima esperienza da
deputato sebbene sia nel Palazzo da una vita. E lo scontro generazionale si
trasferirà anche a viale Mazzini e Saxa Rubra dove già sono in conrso
schermaglie tra quarantenni e sessantenni. La prossima prova sarà la Giustizia.
Con in prima fila un altro ministro pesante, Angelino Alfano, 38 anni. La
battaglia è appena cominciata.
( da "Repubblica.it" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
di UMBERTO ROSSO ROMA
- La testa nella rete. E il cuore nelle correnti. Un piede dentro Facebook, il
nuovo deus ex machina della campagna elettorale, e l'altro al Nazareno. Ecco
qui i quattro moschettieri pretendenti al soglio di leader dei giovani
democratici, che dopo liti, ricorsi e rinvii, affrontano oggi il voto delle
primarie. Anzi. Tre corrono per il posto di segretario, la quarta ambisce a
diventare l'anti-segretario. Giulia Innocenzi, radicale e guastatore di
professione, un giorno sì e l'altro pure sit-in di protesta sotto la sede del
Pd, che è riuscita laddove nemmeno Pannella aveva osato strappando appunto la
corsa alle primarie, segnerebbe d'incanto l'inizio e la fine dei teen ager del
partito: perché, lei, l'organizzazione sogna di scioglierla nella galassia delle
doppie, triple tessere. Senza risparmiare perciò siluri e battutacce ai suoi
competitor, "avranno pure vent'anni ma questi sono già dei giovani vecchi,
prigionieri delle sottocorrenti". Accuse che naturalmente bruciano a
Fausto Raciti, siciliano di Acireale, ex capo della sinistra giovanile ds, e
probabile vincitore della disfida visto che sul suo nome alla fine hanno
stretto l'accordo quasi tutti. Vicino a Fassino, buoni rapporti con Red ma
anche con Veltroni, sostegno da ex popolari ed ex Margherita, il vero dubbio è:
riesce a superare il 50 per cento dei consensi, e quindi ad incassare
l'investitura diretta, senza passare da giochetti e tranelli che potrebbero
scattare invece con l'elezione attraverso l'assemblea costituente giovanile?
Raciti però si vuol tenere lontano dai bilancini, e assicura che le sue
preoccupazioni sono altre. Il rapporto con l'Onda. Come e se i giovani del Pd
riusciranno se non a cavalcarla almeno a non finire travolti. Confessa:
"Ho un sogno: cento, mille banchetti per raccogliere
le firme per il referendum contro la Gelmini". Per il momento, molti gazebo elettorali per le primarie
allestiti nelle università, dalla Sapienza a Roma 3: i Veltroni-boys aspettano
con il cuore in gola di vedere l'effetto che fa. Finora i rapporti con il
movimento non sono facili. Tanto che, nella grande manifestazione degli
studenti di una settimana fa, il servizio d'ordine a scanso di equivoci ha
preferito stendere un cordone tutto attorno a Raciti e ai giovani pd. Le
primarie sarebbero appunto l'occasione per lanciare il ponte al movimento e
uscire dal palazzo del partito. "Peccato però che giornali e tv -
lamentano i democratici junior - hanno oscurato questo nostro importante
appuntamento". Per la verità i candidati masticano amaro anche per il gran
lancio mediatico di Pina Picierno, ministro ombra dei giovani, poltrona nella
spartizione assegnata ai popolari (che contano anche su Luigi Madeo, che guida
l'ufficio elettorale, e Gianluca Lioni, responsabile volontariato). Ma
l'appuntamento di oggi è una scommessa, con una posta in palio: chiamare alle
urne almeno i ragazzi che nella tasca dei jeans tenevano la tessera dei Ds e
della Margherita, rispettivamente 70 e 40 mila, con il sogno però di andare
oltre, rompere le barriere. Anche perché - a differenza delle primarie dei
grandi - non serve alcuna dichiarazione di appartenenza per partecipare: basta
avere fra i 14 e i 29 anni, e versare un euro. Unica condizione: sulla scheda
una preferenza di voto per un uomo e una preferenza per una donna. Se indichi
due uomini (o due donne) scheda nulla. E, insieme alle speranze dei
Veltroni-boys, oggi forse per la prima volta si misurerà quanto pesa davvero il
web nella battaglia elettorale. Visto che Dario Marini, un bresciano che ama la
sinistra tutta, l'avventura di scendere in pista per la leadership l'ha giocata
tutta con Facebook. Quasi per gioco all'inizio ma gli amici che in rete hanno
risposto al suo appello in pochi giorni erano già cento, cinquecento, mille. E
lui, con il computer sotto il braccio, a quel punto si è messo a girare
l'Italia intera. L'ha fatto anche Salvatore Bruno, di Prato, il candidato
bindiano della quaterna: un po' di nostalgia prodiana, è il giovane al quale la
pasionaria Rosy affida il futuro prossimo della riscossa. Ma adesso, tutti a
godersi la chiusura della campagna elettorale fra pub e discoteche. Fra un
Caffè letterario e una Maison, musica e aperitivi, la politica fa le bollicine.
(21 novembre 2008
( da "Sestopotere.com" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Aggredito presidente
provinciale Azione Giovani Forlì-Cesena Carlo Malferrari (21/11/2008 12:14) | (Sesto
Potere) - Forlì - 21 novembre 2008 –Carlo Malferrari, presidente provinciale di
Azione Giovani - Giovani PdL di Forlì Cesena, ieri pomeriggio e' stato
aggredito, assieme ai militanti del Fuan di Bologna (An - PdL), in Piazza Verdi
a Bologna, durante una raccolta firme a sostegno della petizione popolare che
chiede l'abbassamento delle tasse universitarie, da alcuni appartenenti all'estrema sinistra bolognese (i 'No Gelmini'), gli stessi che, da circa un mese, "tengono in
scacco" l'ateneo bolognese a suon di occupazioni e manifestazioni
politiche contro il Governo. " L' aggressione - raccontano le stesse
vittime dell'aggressione - e' stata prima verbale, per poi passare rapidamente
alle mani con calci e spinte. I giovani di sinistra ( 30 persone contro
5) hanno persino buttato a terra il banchetto. Il motivo di tanta ferocia non
poteva certo essere altro che la "cara vecchia" pregiudiziale
antifascista. All' arrivo delle forze dell' ordine i democratici ragazzi della
sinistra si sono dileguati, ma l' essenziale e' che nessuno degli aggrediti
abbia riportato gravi lesioni". "Con questo vile atto - si legge nel
blog di Azione Giovani Forlì-Cesena - si dimostra ancora una volta quanto, i
giovani di sinistra, non perdano l' occasione per aggredire senza alcun motivo
chiunque non la pensi come loro, e, nonostante costoro si definiscano la
sinistra per la pace, il sociale e il dialogo, l' unica verita' e' che il loro
modo di agire e' sempre e solo antidemocratico e violento".
( da "Sicilia, La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Studenti vogliono il
centroSCUOLA. Progetto di riqualificazione della Consulta. «Visto che il Comune
non fa nulla ci pensiamo noi...» In città esistono poche realtà di aggregazione
giovanile. Eccezion fatta per il Centro "Don Guanella" che
costantemente richiama adolescenti e anziani offrendo attività sociali e
produttive, i giovani non godono di spazi ricreativi. E visto che gli
amministratori non si attivano sono gli studenti ad esporsi in prima linea.
Un'idea lanciata proprio in questi giorni al questore di Agrigento è quella del
neo presidente della Consulta provinciale studentesca Claudio Calè sulla
valorizzazione e qualificazione del centro storico attraverso l'attivazione, al
suo interno, di centri ludici e formativi. «Il nostro obiettivo - spiega Calè -
è trasformare il volto del vecchio quartiere, oggi spento e inappetibile.
Vogliamo ringiovanire e rendere vivibili gli spazi del centro storico, quali
piazzette e vicoli. Nei prossimi giorni - prosegue Calè - sottoscriveremo una
richiesta da discutere assieme al sindaco Zambuto e al prefetto Postiglione,
due persone sensibili alle problematiche giovanili». Il progetto impiegherebbe
i fondi strutturali europei per la ristrutturazione di abitazioni abbandonate,
trasformandole in punti di ritrovo o associazioni sportive, rilanciando nel
complesso l'immagine di quello che un tempo fu cuore pulsante della città. Sostenitore
del progetto è il primo cittadino, il quale dichiara: «L'idea progettuale si
sposa con la volontà dell'amministrazione comunale di qualificare il centro
storico. Stiamo lavorando di concerto con gli uffici tecnici competenti per
essere pronti non appena usciranno i bandi della Comunità Europea. L'unico
problema - continua Zambuto - è che bisogna recuperare i finanziamenti
necessari per ripristinare l'agibilità delle abitazioni». Attualmente nel
centro storico lo stesso Comune ha effettuato alcuni lavori, finalizzati ad
eliminare i pericoli, sostanzialmente alla messa in sicurezza. La lentezza
burocratica e l'indisponibilità finanziaria non scoraggiano gli studenti che
nel frattempo ragionano su eventuali future iniziative artistico -culturali.
Per il periodo natalizio infatti la Consulta Studentesca conta di allestire in
piazza Cavour un mega concerto che veda protagoniste le scuole superiori. «Ci
stiamo attivando - spiega il presidente della Consulta provinciale - per
richiedere agli enti pubblici il loro patrocinio. Vogliamo realizzare un vero e
proprio laboratorio di danza, canto e teatro che dia sfogo all'estro degli
studenti. Con il nuovo anno - prosegue Calè - ci attiveremo inoltre nella
realizzazione della "Giornata dello studente" adottando uno schema
diverso rispetto a quello delle edizioni passate». Per quanto riguarda scioperi
e agitazioni contro i tagli alla scuola e la legge Gelmini, ci sono in cantiere azioni collettive? «Al momento non sono
previste manifestazioni di piazza - risponde Calè -. L'unica iniziativa portata
avanti nelle scuole - aggiunge - ha riguardato progetti di autogestione e
didattica alternativa, quali assemblee, laboratori, incontri culturali e
dibattiti che hanno riscosso apprezzamento sia da parte degli studenti sia dei
dirigenti scolastici. E' il caso dell'I.P.I.A. Marconi di Favara dove
gli studenti hanno avviato attività extradidattiche ma ugualmente formative».
Anche al liceo classico "Empedocle" il preside Carmelo Vetro ha
autorizzato la didattica alternativa, lasciando spazio all'intraprendenza e
inventiva dei ragazzi. Il bilancio dell'attività appena conclusa è positivo e
non si escludono repliche nel corso dell'anno scolastico. DEBORAH ANNOLINO
( da "Sicilia, La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
Condanne ridotte per
cinqueMafia e droga. «Black and white»: in appello confermata la pena soltanto per
un imputato Una scuola più accogliente e un habitat salubre per gli studenti
dell'istituto tecnico per ragionieri ?Luigi Sturzo?. Si sono conclusi nei
giorni scorsi i lavori di tinteggiatura dello stabile di via Ettore Romagnoli.
Berretti di carta e tute monouso, muniti di pennello, si sono presentati così
gli studenti della scuola superiore Sturzo per ?lucidare? tutto e realizzare un
ambiente più accettabile ed accogliente. Aule e corridoi messi a nuovo, con la
promessa di mantenere i locali puliti e prendersi le proprie responsabilità.
Sono stati gli stessi alunni a richiedere al dirigente scolastico, prof.
Filippo Ballarino, di poter girare pagina, ripulire la scuola e farla diventare
molto simile al «Carafa» di Mazzarino, dove l'arte del bello si coniuga con
l'accoglienza e il confort. L'esperienza, che ha coniugato civiltà, cultura e
svago durante l'orario scolastico. Il restyling dell'istituto ha avuto inizio
lo scorso ottobre, durante le manifestazioni contro la
riforma del ministro Gelmini. C'erano istituti studento che effettuavano lezione, chi
autogestione e chi ne ha approfittato, per iniziare le pulizie per dare avvio
ad un anno scolastico ricco di esperienze. A dare manforte agli studenti, non
tanto pratici con il pennello, è stato il collaboratore scolastico Marino, che
ha tinteggiato la parte superiore delle aule. Niente incidenti e screzi
tra studenti, ma solo puro divertimento e crescita personale. «Questa
esperienza ci ha fatto crescere e tanto - ha detto Chiara -; ma ci prenderemo
cura della nostra stanza. Ognuno di noi sarà responsabile dell'altro e della
cura dell'istituto». A seguire attentamente i lavori e a guidare le squadre di
studenti all'opera è stato don Giuseppe Cafà che, accompagnato dal dirigente
scolastico Filippo Ballarino e dal prof. Gianfranco Mancuso, durante le ore di
lavoro ha girato corridoi ed aule per affrettare i lavori. E, dopo il ?new
look? della scuola, gli studenti si ?multeranno? tra di loro nel caso in cui
sporcassero l'istituto e le pareti appena tinteggiate. L.M.
( da "Sicilia, La" del 21-11-2008)
Argomenti: Scuola
«Il taglio avrebbe una
forte valenza, anche simbolica» Barbagallo: riduciamo da
( da "Stampa, La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
SCUOLA
SOLIDARIETA' RIFIUTI VILLANOVA All'interno Coro di «no» in Consiglio contro la Gelmini Successo della
serata per Sarah Polemica su tariffe dello smaltimento della carta Prelievi in
fabbrica per aiutare il collega malato Claudia Canegallo Fiammetta Mussio Elisabetta
Fagnola Roberto Gonella
( da "Stampa, La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
CONSIGLIO
APERTO Faccia a faccia sulla legge Gelmini Aula affollata
per il Consiglio comunale aperto dedicato al dibattito sulla riforma
scolastica. Colpo di scena al momento della votazione degli ordini del giorno.
E oggi gli «autoconvocati» organizzano dalle
( da "Stampa, La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Ma alla fine niente
voto Gli ordini del giorno non sono passati, nè quelli (4) presentati dalla
minoranza, nè quello proposto dalla maggioranza. «Abbiamo ascoltato quasi
cinque ore di interventi di chi si oppone a questa legge - il commento del
sindaco Galvagno - Molti contributi sono stati interessanti e utili. Alla fine
però non ci è stato permesso di votare, perchè i consiglieri di minoranza sono
usciti, facendo cadere il numero legale». Va detto che in aula erano presenti
11 consiglieri di opposizione e 16 di maggioranza. «Se ci avessero ascoltato -
aggiunge - saprebbero che abbiamo la certezza che le scuole delle nostre
frazioni non saranno tagliate. Faremo di tutto per salvarle». Ovviamente di
diverso tenore la lettura data dal centrosinistra: «Non è dato di sapere - si
legge in una nota - se le assenze dei consiglieri di centrodestra siano
riconducibili ad un dissenso verso la legge Gelmini o a trascuratezza o dissenso verso la giunta. Certo è che i
consiglieri di minoranza hanno dichiarato di non partecipare al voto, lasciando
così la maggioranza senza numero legale». La discussione degli ordini del
giorno è stata preceduta dagli interventi dei consiglieri: Anna Bosia, ha
sottolineato come il mondo della scuola astigiana abbia risposto compatto
contro la riforma Gelmini. «Colpisce che
l'adesione allo sciopero ad Asti sia stata del 78% - ha sottolineato la
consigliera di "Uniti per le frazioni" - A manifestare contro c'erano
anche tanti docenti che hanno votato questo governo». La parola è passata anche
all'ex sindaco Voglino, ai consiglieri Davide Arri, Alberto Pasta e Fabrizio
Brignolo, concordi nell'esprimere grande preoccupazione per le conseguenze dei
tagli sulla sopravvivenza delle piccole scuole decentrate, e
sull'organizzazione familiare che ne deriverebbe. «La riduzione del tempo
scuola nelle materne e del tempo pieno - rileva Brignolo - rischia di
riflettersi negativamente anche sulle scelte e sulla vita di molte donne e
mamme che lavorano». Non sono però mancati contributi della maggioranza, volti
a sottolineare anche gli aspetti positivi. «Occorre difendere le ragioni del
territorio e degli istituti professionali - ha concordato Pier Cesare Mora, Pdl
- Riteniamo però che l'impianto della legge sia da difendere nei suoi principi
e nel merito di molte novità, in materia di sicurezza degli edifici, di
reintroduzione del voto di condotta o del ritorno al maestro unico». Favorevole
alla legge anche il consigliere Ferraris. «Le modalità di attuazione della
legge non sono ancora tutte determinate. Per questo anche la Provincia ha
votato una delibera per sostenere le Superiori con meno di 500 studenti». \
( da "Stampa, La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
COMUNE.AFFOLLATO
CONSIGLIO APERTO Asti: la scuola alza un muro contro la riforma Iviglia (Cgil):
«Con classi più numerose il Comune dovrebbe ripensare molti servizi» Il preside
De Maria «Tagli sanguinosi che si accaniscono contro un sistema che funziona»
[FIRMA]CLAUDIA CANEGALLO ASTI Presidi, rappresentanti sindacali, insegnanti,
studenti, abitanti delle Circoscrizioni: c'era proprio tutto il mondo della
scuola e delle frazioni, giovedì sera, al Consiglio comunale aperto, convocato
per discutere e confrontarsi sui contenuti (ma soprattutto sulle conseguenze) della legge Gelmini. Un coro di voci distinte, ciascuna con una storia e un diverso
quadro da dipingere, ma tutte concordi nel dire «no» a questa riforma, che per
molti riforma non è. La serata è stata aperta dai rappresentanti sindacali Cisl
e Cgil (Giuseppe Nosenzo e Monica Iviglia), che hanno introdotto la seduta
tracciando il quadro dei numeri e del futuro, cercando anche di
delineare all'Amministrazione Galvagno le consenguenze che i tagli potrebbero
avere sulle casse del Comune. «Prevedere classi più numerose significa dover
riconsiderare le attuali strutture scolastiche - ha chiarito Monica Iviglia -
Questo potrebbe rappresentare un notevole costo». Ricordato a più riprese anche
il problema dei trasporti, qualora si dovessero eliminare le scuole frazionali.
Ai dirigenti scolastici (Tina Casamento per il classico e «Sella», Ugo Rapetti
per il «Castigliano», Renato Demaria per il 3° circolo), il compito di entrare
nei dettagli della riforma per i diversi ordini e indirizzi di studio. «Questo
è un taglio sanguinoso, del quale non ci dicono la verità - ha sostenuto De
Maria - Non è vero che nella scuola ci sono troppi insegnanti: in Italia si
conteggiano anche 100 mila docenti di sostegno per i disabili e 25 mila
insegnanti di religione, che negli altri Paesi non sono contemplati, perchè i
portatori di handicap vengono inseriti in istituti speciali, il cui costo non
grava sul sistema istruzione». E ancora: «Non è vero che la scuola italiana ha
una qualità molto bassa - ha sottolineato il dirigente - Dati Ocse mostrano che
la materna è al quarto posto nel mondo e l'elementare al quinto: perchè
accanirisi a riformare una scuola che funziona?». Sul taglio nelle Superiori,
che dovrebbe toccare soprattutto il monte ore e in maniera più diretta gli
istituti professionali, è stata netta la posizione dei presidi. «Asti
perderebbe sia il "Sella" sia il "Castigliano" - hanno
precisato Casamento e Rapetti - Si tratta di scuole che non hanno sostituti:
qui la quota di insegnamento pratico è insostituibile e i ragazzi che le
frequentano difficilmente potrebbero essere inseriti in altri percorsi
didattici». Unicità sul territorio e specificità di insegnamento sono le
caratteristiche di altri due istituti superiori (Agrario «Penna" e liceo
Artistico «Benedetto Alfieri») la cui esistenza sarebbe fortemente messa in
discussione dalla riforma. «Sono due indirizzi legati alle specificità
astigiane - ha ricordato Elisabetta Zambruno, docente dell'istituto d'Arte -
Tagliare il tempo scuola e ridurne l'autonomia mette in serio pericolo e
compromette la qualità dell'insegnamento per i nostri ragazzi». Non sono
mancati anche interventi di studenti, che hanno esortato a trovare soluzioni e
a chiarire i contenuti della legge. «Questa riforma penalizza anche
l'università - ha spiegato Francesco Grande, studente di Medicina - La sede
astigiana, così com'è, è destinata a scomparire. Bisogna pensare a qualcosa che
la renda insostituibile». E ancora: «La scuola che uscirà da questa riforma non
ci mette "al centro" - ha sottolineato Francesco Ecclesia, del
"Vercelli" - In queste settimane, nessuno ci ha spiegato perchè e
come questa riforma può essere positiva». La parola è quindi passata al
dibattito del Consiglio comunale, che non è riuscito ad approvare nessuno dei
cinque ordini del giorno presentati.
( da "Stampa, La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
LUNEDI' IL CORTEO
OGGI A COURMAYEUR Gli studenti tornano in piazza «Non abbassiamo la guardia» Il
«Camper della salute» nelle piazze valdostane Il Collettivo studenti
valdostani, costituito per continuare a «farsi notare e cercare il dialogo»
torna in piazza lunedì. «Manifestiamo contro la legge Gelmini, la finanziaria e il disegno di legge
Aprea - spiega Andrea Andriolo (iscritto al quinto anno del liceo Scientifico
di Aosta) -. Un tema importante come la scuola non può essere trattato senza
chiedere niente a nessuno. Continueremo, tempo permettendo, con le lezioni
all'aperto e aderiremo anche allo sciopero indetto per il 12 dicembre dai
sindacati».\ Il «Camper della salute» approda in quattro piazze della
Valle per continuare il programma delle Giornate della vaccinazione promosso
dall'Usl. Oggi, dalle 9,30 alle 11,30, i cittadini potranno trovarlo a
Courmayeur in piazza Brocherel. Sabato prossimo sarà a Pont-St-Martin nel
parcheggio vicino a piazza IV novembre, il 6 dicembre a St-Vincent in piazza
Cavalieri di Vittorio Veneto e il 13 ad Aosta in via Croce di città. Il costo
del vaccino è di 11 euro; sono esenti i cittadini con più di 65 anni e le
categorie a rischio.
( da "Trentino" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Forse ho letto male,
stropiccio gli occhi e rileggo: «dodici studentesse emiliane dai 19 ... Forse
ho letto male, stropiccio gli occhi e rileggo: «dodici studentesse emiliane dai
19 ai 33 anni nude o quasi per una giusta causa, sostenere
la riforma Gelmini. Il
risultato è il calendario Sexpolitk 2009». Corredo di foto: accosciate, lato B
e frontale topless. Anche graziose, per carità. Incuriosisce il percorso
logico-culturale che porta queste ragazze a sostenere un atto di governo, una
scelta politica con il supporto delle tette e dei glutei. Eppure una
coerenza devono averla individuata, un nesso alla fine ci deve essere nella
loro testa e nella nostra società tra impegno e seduzione, tra studio e,
diciamo, glamour. Forse ho letto male, ricalcolo: tre miliardi di euro di fondi
europei consegnati all'Italia per la ricerca scientifica. Spesi in cinque anni
per nessuna ricerca visibile e documentata e distribuiti invece sotto forma di
migliaia di sovvenzioni a singoli, comitati, eventi. Sparsi sul cosiddetto
territorio dal ministero dell'Istruzione, dalle Università, da Regioni e
Comuni. Se non c'è dubbio che 700 milioni di tagli made in Gelmini
sono troppi, quanto sono tre miliardi di spreco assistenziale made in Italy?
( da "Trentino" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Nel Trentino del
soviet Nel Trentino del soviet gli alberghi alla Pat? Caro direttore, da
indiscrezioni che girano ormai negli ambienti trentini si sta delineando quello
che sarà il programma di legislatura della nuova compagine provinciale. Dopo
gli impianti a fune per il 2009 si prevede: a marzo con le gelate primaverili l'acquisto
dell'intera val di Non; ad aprile con la prima comparsa della filossera
acquisizione della piana rotaliana; a maggio con la scarsità di arrivi di
pensionati e disoccupati tedeschi sul Garda incameramento dell'intera rete
alberghiera con sconfinamento fino a Malcesine e Limone (che tanto Galan è
contento), a giugno causa piogge insistenti contatti con il Cai per il
passaggio di proprieta dei rifugi alpini, luglio considerata la probabile
persistente siccità la Giunta, formata dal solo presidente che nel frattempo
avrà assunto tutte le deleghe, si trasferirà in Val di Gresta fino a poterla
usucapire. Esaurito i fondi si attenderà il 2009 per acquistare: le
troticolture del basso e alto Sarca, la piana tra Pergine e Susà per tutelare i
ciliegi, dando attenzione alle quote latte per salvaguardare le malghe, ma solo
quelle della val Campele e val Calamento, per lasciare libera intrapresa almeno
a quelle della val Canali. Nel 2010, dopo aver comperato i centri storici di
Trento e Rovereto, la cura sarà dedicata solo al comparto industriale e
artigiano, cercando nel contempo di fare cassa vendendo agli sponsor ospedali,
scuole e case di riposo, che notoriamente in mano privata funzionano meglio e
poi, mica siamo nella Russia dei soviet qui. Finalmente nel 2011 si potrà
prendere il bilancio provinciale e, dedotto il 50% che serve per il
mantenimento della classe politica, lo si dividerà per il numero degli abitanti
del Trentino inviando a casa l'Assegno di Sopravvivenza Provinciale. Si sarà
così risolto il problema degli scioperi, del traffico, dell'inquinamento, delle
ferie e dei privilegi di talune categorie pubbliche e parapubbliche. Unico
rammarico a fine legislatura nel 2013 sarà forse quello di non essere riusciti
ad acquistare il parco di Paneveggio - o in alternativa quello
dell'Adamello-Brenta - perchè già di proprietà pubblica. E così saremo un'isola
veramente felice e vivremo contenti e inoperosi come nella casa del grande
fratello. Rita Grisenti TRENTO Cari Divina e Fugatti: quanti errori, stavolta! Lettera
aperta a Sergio Divina e a Maurizio Fugatti. Il risultato della Lega è stato
buono, certo abbiamo (per ora) 6 consiglieri in Provincia. Però, in tutta
sincerità, vi voglio dire, da leghista convinto quale sono, che sono stati
fatti molti, troppi errori. Primo grande errore, che io non riesco ancora a
comprendere, è il perché abbiate voluto preferire rispetto ai vecchi militanti
leghisti dei nuovi arrivati (tipo Civettini, Casna, Marighetti, Penasa, etc.)
che non hanno certo alle spalle una lunga militanza nel Movimento, che è
sinonimo di fedeltà allo stesso. Perché in molte zone del Trentino si sono
contrapposti a persone che militano nella Lega da decenni (Angeli, Bridi,
Filippin, Bacchin) persone che si sono iscritte al movimento da pochi mesi? Perché
non si è voluta premiare la ammirevole fedeltà di uomini come Bridi o Filippin,
di Angeli o di Bacchin? Non ritengo giusto che i primi arrivati si possano
candidare e divenire consiglieri provinciali sfruttando (perché è questo quello
che è avvenuto) il decennale lavoro dei militanti leghisti. Altro grave errore
è stato voler posticipare le elezioni. I 15 giorni in più di campagna
elettorale hanno favorito Dellai in quanto i trentini si sono dimenticati della
magnadora, è intervenuto il decreto Gelmini che qualche voto ha fatto
perdere alla coalizione di centro-destra, è intervento il "fattore
Obama" che è stato abilmente cavalcato dalle sinistre ed infine non si è,
da parte nostra, cavalcata la vittoria dei Freiheitlichen. Ultimo grande errore
è stata la presenza di personaggi ridicoli come Giuliana o altre liste-patacca
e la mancanza del supporto del Pdl. Angelo Pinter ROVERETO Se i ragazzi bevono
è colpa degli adulti Venerdì 7 novembre ho letto, sul Trentino, dei
"disastri" di alcuni giovani che dopo aver bevuto alcolici, hanno
combinato dopo una festa al Centro giovanile di Ravina. Non capisco perché ci
si stupisca che i nostri ragazzi abbiano bevuto e fatto guai, perché fanno
quello che facciamo o facevamo noi, cioè bere alcolici e con le inevitabili conseguenze.
Da tutti i dati statistici che sono usciti ultimamente, purtroppo, emerge che
in Italia i ragazzi e le ragazze hanno bevuto il loro primo bicchiere di vino o
comunque alcolici, verso i 12 anni. Adesso io non credo che i nostri ragazzi a
12 anni vadano al bar e ordinino al barista: "Per favore... un bel
bicierotto di rosso", eh no! Io credo che per la prima volta lo abbiano
bevuto nelle nostre case, in famiglia intorno al desco familiare, proprio
insieme ai genitori, e infatti come non si possono festeggiare compleanni,
Natali, anniversari vari senza versare un "dito" di spumantino al
ragazzo o ragazza che male non fa? Con la pia illusione che gli stiamo
"insegnando" il bere buono quello che non crea e non creerà problemi.
E dopo avergli mostrato che bere è bello, bere è buono, certo bere moderato...,
ci stupiamo che i "nostri" figli e figlie si ubriachino? Per non
parlare dei drammi per gli incidenti legati alla guida. Perché non dovrebbero
bere o usare la sostanza alcol, che si trova nelle nostre case? Nelle nostre
comunità? Sarebbe ben strano se non lo facessero. Credo che sarà bello il
giorno, quando noi adulti con i nostri figli e nipoti, tutti assieme,
affronteremo questo problema. Aurora Curnis APCAT Centro Studi TRENTO
( da "Secolo XIX, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Sbloccati
dalla gelmini i fondi 2008destinati a 26 ricercatori under 40 approvati i
progetti ROMA. Il metodo è nuovo e punta a evitare la supremazia dei
"baroni" nel mondo della ricerca. I progetti sono 26. Con più soldi a
disposizione avrebbero potuto essere 40. Aumenteranno forse l'anno prossimo. Sono i
risultati del bando giovani ricercatori 2007 lanciato dal ministero del
Welfare, che ha finanziato con 15 milioni di euro progetti innovativi nel campo
della biomedica. L'iniziativa arriva in una fase polemica sul nodo dei fondi
alla ricerca, con la richiesta al ministro dell'Università, Mariastella Gelmini, di sbloccare con apposito bando i fondi per la
ricerca. E il ministro da Bruxelles risponde «firmerò a breve». Se l'ok
arrivasse, si tratterebbe di 48 milioni di euro solo per i giovani ricercatori.
Nella stessa direzione andranno altri 28 milioni: «Entro una decina di giorni
emaneremo il bando 2008» ha detto il sottosegretario Ferruccio Fazio. Proprio
gli under 40 sono i protagonisti del concorso nella ricerca biomedica lanciato
dal Welfare. I vincitori, non ancora resi noti, sono ricercatori tutti con meno
di 40 anni, il cui lavoro è stato valutato e selezionato da un team di 10
ricercatori, 5 italiani, 5 stranieri, tra 1.250 progetti. Tutte italiane le
istituzioni a cui andranno i fondi. In una conferenza stampa a Bruxelles, la Gelmini ha infine difeso le classi ponte, citando esperienze
analoghe in Svezia e Olanda, e anche in Francia, sia pure con sistemi diversi.
22/11/2008
( da "Secolo XIX, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Accorpamento della
"Boine"ecco il decalogo dei lavoratori documento della rsu Imperia. Vero
o falso. E' una sorta di decalogo quello firmato dalle Rappresentanze Sindacali
Unitarie della Scuola Media Boine, una traccia che contiene la chiara
spiegazione a tutte le "voci" , le notizie e le ipotesi del
contestato accorpamento. La nascita dell'Istituto Comprensivo che sarà composto
dalla scuola Boine e da quelle primarie della val Prino (Piani e Dolcedo) ha
creato una vera e propria mobilitazione tra i genitori delle elementari
portorine ma i docenti e il personale della Boine vogliono ribattere fornendo
un'attenta analisi di quanto è accaduto. «È falso che la Boine nei prossimi
anni avrebbe raggiunto un numero sufficiente di alunni tale da poter
sopravvivere senza deroga: basta contare quanti alunni frequentano le classi
del 1° Circolo. È falso che, con l'istituzione dell'Istituto Comprensivo, tutti
gli alunni della val Prino dovranno trasferirsi nei nostri locali di viale
Rimembranze: docenti e alunni restano tutti nelle rispettive sedi. È falso che
docenti e personale Ata perderanno il posto di lavoro: dipenderanno
semplicemente da un'altra istituzionescolastica. È falso che la qualità
dell'insegnamento diventerebbe scadente». Il decalogo, che analizza punto a
punto la situazione, continua con le affermazioni di quello che secondo le Rsu
sarà il futuro della Boine: «È vero che, se applichiamo le regole approvate da
tutti i componenti il Consiglio regionale, la scuola media Boine è
sottodimensionata ma il 1° Circolo è sovradimensionato - spiegano ancora - è
vero che, a parte uno, nessun politico locale ha aiutato la Boine, anzi. È vero
che sono i politici a decidere: la nostra istituzione non ha alcun potere in
materia. È vero che, con l'istituzione dell'Istituto Comprensivo, i plessi
della val Prino non potranno subire alcun trasferimento a
causa della riforma Gelmini.
«È vero che, se il Comune metterà a disposizione i locali, si potrà istituire
ai Piani una sezione di scuola media. È vero che l'istituzione dell'Istituto
Comprensivo permetterà una qualità scolastica ancora migliore di quella attuale
poiché permetterà di mettere in atto una continuità didattica di sostanza e non
di forma. In ultimo se da una parte ci dispiace profondamente che i
genitori abbiano l'intenzione di iscrivere i propri figli ad altra scuola, dall'altra,
se corrispondesse al vero, ci sconcerta il boicottaggio paventato dal I Circolo
di interrompere le collaborazioni con la nostra istituzione scolastica. Quale
serietà e professionalità si dimostrerebbe penalizzando e strumentalizzando dei
bambini?». .x/22/0811 Le Rappresentanze sindacali unitarie analizzano punto per
punto l'intricata vicenda scolastica .x/22/0811
( da "Tirreno, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina
8 - Pisa Nuovo no alla riforma Gelmini Il sindaco
sostiene il comitato genitori e docenti VICOPISANO. Davanti al villaggio scuola
di Vicopisano, nei giorni scorsi sono stati appesi tre striscioni ad opera del Comitato
genitori e insegnanti dell'istituto comprensivo di Vicopisano. I disegni e i messaggi contenuti
sono molto significativi: "Gud bai inglisc" ad indicare
l'eliminazione dalla didattica dell'insegnante di lingua straniera, in una
nazione già arretrata in quanto a dimestichezza nell'uso di inglese e altre
lingue; il classico slogan "Tagli alla scuola, tagli al futuro"; e un
terzo striscione che era stato portato alla manifestazione a Roma dalle
insegnanti lo scorso 30 ottobre. Quest'ultimo ritrae tre bambine con grembiule
che chiedono al ministro Gelmini se veramente conosce
la scuola primaria italiana e, nel caso, la invitano a venirle a trovare prima
di prendere ulteriori decisioni. «Come sindaco - dice Antonella Malloggi -
credo che un'iniziativa del genere rappresenti molto bene la preoccupazione di
tanti genitori ed insegnanti per i bambini e le bambine che frequentano la
scuola primaria, di fronte ad una iniziativa del Ministro che potrebbe mettere
in discussione i servizi che oggi vengono offerti, tagliando sulle risorse e
proponendo il ritorno al maestro unico. Le maestre della scuola primaria
affrontano quotidianamente il cambiamento della società, la crisi della
famiglia e dei valori di solidarietà e integrazione delle diversità». «In
secondo luogo - prosegue il sindaco - la scuola offre una serie di servizi alla
famiglia che consentono di accudire i figli durante il periodo di lavoro con
serietà e impegno, finalizzando gli sforzi dei ragazzi per la loro crescita
culturale. è possibile rinunciare a questo livello di civiltà? Io non credo che
si possa tornare indietro. Tanto più che, in tempi di recessione e crisi
economica, occorre puntare sulla formazione di qualità e sulla ricerca in
generale. A tanti che in questi giorni hanno fatto credere che il ministro Gelmini sia stata denigrata, risponde con efficacia e
semplicità lo striscione portato a Roma dai rappresentanti del nostro istituto
comprensivo: prima di decidere venga a vedere le nostre scuole. Si accorgerà
che il corpo insegnanti lavora al massimo dell'impegno, che non ci sono tempi
morti o sprechi da tagliare e che, soprattutto, gli insegnanti mancano e non
possono essere "allontanati" neppure i tanti precari che con il loro
lavoro consentono di aprire le scuole d'Italia ogni mattina». Il sindaco fa
sapere che il Comune di Vicopisano sosterrà la battaglia in difesa della scuola
e manterrà i suoi impegni continuando a finanziare con risorse locali progetti,
iniziative e laboratori per rendere le classi più moderne ed efficienti.
( da "Tirreno, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
ALL'ISTITUTO PACINI
Sparita bandiera della pace e scoppia la protesta fra gli studenti PISTOIA. La
bandiera della pace non sventola più all'istituto Pacini. Erano sei anni che lo
stendardo arcobaleno era issato su un'asta nell'atrio dell'istituto tecnico,
tra quello dell'Europa e il tricolore. Nel 2002 infatti l'allora preside Paolo
Baldassarri volle organizzare una cerimonia pubblica durante la quale venne
posizionata la bandiera della pace nell'atrio della scuola e venne inaugurata
una targa per sottolineare l'importanza dell'articolo 11 della Costituzione: "L'Italia
ripudia la guerra come strumento di offesa..". Ma da circa una settimana
all'istituto Pacini sventolano soltanto il tricolore italiano e la bandiera blu
dell'Europa, mentre di quella della pace non c'è più traccia. Tutto ha inizio
circa un mese fa quando, ancora prima delle contestazioni
studentesche contro la legge Gelmini, la bandiera fu tolta dalla sua usuale postazione nell'atrio
dell'istituto tecnico. Le motivazioni e le responsabilità di questa decisione non
furono immediatamente chiare a molti studenti e professori, così dopo qualche
giorno una insegnante andò a ricercare la bandiera, che era stata riposta in
uno sgabuzzino, la tirò fuori e la rimise al suo posto. La bandiera così
tornò a sventolare per qualche settimana. Ma qualche giorno fa è stata tolta
definitivamente. Ma a molti studenti e anche a molti professori la cosa non è
proprio andata giù. «Dietro la bandiera - afferma uno studente - c'è un
significato importante, quello della fratellanza tra i popoli, del rispetto e
sottolineare l'importanza di questi valori non è mai abbastanza. Quella
bandiera non cela nessun riferimento partitico: in essa non ci sono né di
ideali di destra né di sinistra, c'è soltanto la pace. E chi potrebbe esservi
contrario?». Così, come segno di protesta, qualche giorno fa un ragazzo è
andato a scuola con la bandiera della pace stesa sopra la cartella, altri
l'hanno indossata come una sciarpa. Una ragazza inoltre ha preso una vecchia
bandiera della pace, ormai troppo scolorita per essere esposta, e ne ha
ricavato tante striscioline colorate da annodare a cartelle, borse o vestiti. E
la preside dell'istituto? Interpellata al riguardo, afferma di non voler
entrare nel merito della vicenda. Ma sulla questione bandiere a scuola, ha
delle precisazioni da fare. «Mi sono arrivate - spiega la preside Patrizia
Belliti - undici richieste di affissione di bandiere, da quella americana e
uruguaiana, ai gonfaloni di Comune e Regione, ma che io sappia c'è una legge
secondo cui le uniche bandiere che possono essere esposte in un edificio
scolastico sono quella italiana e quella europea. Non c'è stato un
provvedimento specifico nei confronti della bandiera della pace, ma si tratta
di applicare una legge che è estesa a tutte le altre bandiere che non siano il
tricolore e quella europea». Di fatto, però, quella bandiera della pace era
nella scuola dal 2002 e la sua scomparsa ha suscitato molti dissensi sia tra i
professori che tra gli studenti. Stamani questi ultimi si riuniranno
all'auditorium per un'assemblea d'istituto dove parleranno anche di
quest'ultimo problema. Marta Quilici
( da "Tirreno, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 4 - Prato Il
Pin va, boom di iscrizioni al Progeas PRATO. La scossa sismica che sta
attraversando l'università italiana, tra sprechi e scandali legati ai baronati,
sta mettendo in discussione soprattutto le sedi decentrate. Non si sente
scalfito dalle accuse però il Polo universitario pratese (Pin), sicuro del
proprio valore. «Non deve passare l'equazione per cui le sedi decentrate -
commenta Maurizio Fioravanti, presidente del Pin - siano necessariamente una
dispersione di risorse e forze. Fra le realtà di Prato, con corsi di laurea
caratterizzati in senso professionalizzante, e Firenze c'è un arricchimento
reciproco. La legge 133 della Gelmini ci preoccupa, ma come preoccupa tutta l'università italiana, non
in quanto sede decentrata». Fioravanti tiene a precisare come i corsi di laurea
del Pin abbiano tutti una certa consistenza di iscritti. «In particolare il
"Progeas" quest'anno ha conosciuto un vero boom con più di 190
studenti». D'altronde l'Università di Firenze, prima di altre università
in Italia, ha provveduto già da quest'anno ad adeguarsi al decreto ministeriale
270 sulla riorganizzazione dei corsi di laurea. Per il Pin questo ha
significato ad esempio, nella facoltà di economia, l'accorpamento delle lauree
di "Management, internazionalizzazione e qualità" e "Economia e
ingegneria della qualità". Me.Ma.
( da "Tirreno, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 7 - Prato
Prosegue il tesseramento del Pd Doppio appuntamento a Poggio POGGIO A CAIANO.
Il Partito Democratico di Poggio a Caiano prosegue la mobilitazione per il
tesseramento. Questo fine settimana sono previste due possibilità per ha
intenzione di aderire al PD: oggi al circolo Arci Becagli dalle ore 15 alle 18
e domani al circolo Arci di Poggetto dalle ore 10 alle 12. Per ulteriori
informazioni su orari e modalità di tesseramento, è possibile telefonare ai
numeri 3381967293 - 3349484372. «Non sarà soltanto l'occasione per ritirare la
tessera del Pd - spiega Francesco Puggelli, coordinatore comunale - ma anche un
momento in cui poter parlare, confrontarsi, portare idee, critiche e chiedere
informazioni sia su questioni nazionali che sulle cose che riguardano il nostro
territorio». A tal proposito sono stati organizzati due incontri tematici:
venerdì 28 novembre alle 21.15 le Scuderie Medicee ospiteranno un'iniziativa
sul Decreto "Gelmini"
che vedrà la partecipazione della professoressa Fargion dell'Università di
Firenze, Raffaello Biancalani e Manuele Marigolli, rispettivamente responsabile
scuola e segretario provinciale della Cgil di Prato. Sono stati inoltre
invitati Liliana Prantoni Monti direttrice scolastica dell'Istituto Comprensivo
Filippo Mazzei, gli insegnanti, i genitori e le altre forze politiche. A
dicembre invece è previsto un appuntamento sul tema della "crisi
finanziaria globale". E.B.
( da "Tirreno, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 6 - Livorno
Oggi presidio degli studenti anti-Gelmini LIVORNO. Torna in campo il movimento degli studenti che
protestano contro i provvedimenti del governo sulla scuola: lo fa dopo un round
di assemblee che istituto per istituto ha caratterizzato quest'ultima
settimana. Oggi dalle 16 alle 19 in piazza Cavour è previsto un presidio -
spiegano i promotori - per «informare i cittadini sulle ragioni del nostro no
alle leggi Gelmini».
( da "Tirreno, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 17 -
Pontedera Rimossa la bandiera della pace: rivolta Scoppia il caso a scuola. La
preside: ok solo tricolore e vessillo europeo PISTOIA. La bandiera della pace
non sventola più all'istituto Pacini di Pistoia. Erano sei anni che lo
stendardo arcobaleno era issato su un'asta nell'atrio, tra quello dell'Europa e
il tricolore. Nel 2002 infatti l'allora preside Paolo Baldassarri volle
organizzare una cerimonia pubblica durante la quale venne posizionata la
bandiera della pace nell'atrio della scuola e venne inaugurata una targa per
sottolineare l'importanza dell'articolo 11 della Costituzione: "L'Italia
ripudia la guerra come strumento di offesa..". Ma da circa una settimana
sventolano solo il tricolore e la bandiera blu dell'Europa, mentre di quella
della pace non c'è più traccia. Tutto ha inizio circa un mese fa quando, ancora prima delle contestazioni studentesche contro la legge Gelmini, la bandiera fu tolta dalla sua
usuale postazione nell'atrio dell'istituto tecnico. Le motivazioni e le
responsabilità di questa decisione non furono immediatamente chiare a molti
studenti e professori, così dopo qualche giorno una insegnante andò a ricercare
la bandiera, che era stata riposta in uno sgabuzzino, la tirò fuori e la
rimise al suo posto. La bandiera così tornò a sventolare per qualche settimana.
Ma qualche giorno fa è stata tolta definitivamente. Ma a molti studenti e anche
a molti professori la cosa non è proprio andata giù. Così, come segno di
protesta, qualche giorno fa un ragazzo è andato a scuola con la bandiera della
pace stesa sulla cartella, altri l'hanno indossata come sciarpa. E la preside?
Interpellata al riguardo, afferma di non voler entrare nel merito della
vicenda. Ma sulla questione bandiere a scuola, ha delle precisazioni da fare.
«Mi sono arrivate - spiega la preside Patrizia Belliti - undici richieste di
affissione di bandiere, da quella americana e uruguaiana, ai gonfaloni di
Comune e Regione, ma che io sappia c'è una legge secondo cui le uniche bandiere
che possono essere esposte in un edificio scolastico sono quella italiana e
quella europea».
( da "Tirreno, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 18 - Grosseto
Rimossa la bandiera della pace Rivolta in una scuola a Pistoia PISTOIA. La
bandiera della pace non sventola più all'istituto Pacini di Pistoia. Erano sei
anni che lo stendardo arcobaleno era issato su un'asta nell'atrio, tra quello
dell'Europa e il tricolore. Nel 2002 infatti l'allora preside Paolo Baldassarri
volle organizzare una cerimonia pubblica durante la quale venne posizionata la
bandiera della pace nell'atrio della scuola e venne inaugurata una targa per
sottolineare l'importanza dell'articolo 11 della Costituzione: "L'Italia
ripudia la guerra come strumento di offesa..". Ma da circa una settimana
sventolano solo il tricolore e la bandiera blu dell'Europa, mentre di quella
della pace non c'è più traccia. Tutto ha inizio circa un mese fa quando, ancora prima delle contestazioni studentesche contro la legge Gelmini, la bandiera fu tolta dalla sua
usuale postazione nell'atrio dell'istituto tecnico. Le motivazioni e le
responsabilità di questa decisione non furono immediatamente chiare a molti
studenti e professori, così dopo qualche giorno una insegnante andò a ricercare
la bandiera, che era stata riposta in uno sgabuzzino, la tirò fuori e la
rimise al suo posto. La bandiera così tornò a sventolare per qualche settimana.
Ma qualche giorno fa è stata tolta definitivamente. Ma a molti studenti e anche
a molti professori la cosa non è proprio andata giù. Così, come segno di
protesta, qualche giorno fa un ragazzo è andato a scuola con la bandiera della
pace stesa sulla cartella, altri l'hanno indossata come sciarpa. E la preside?
Interpellata al riguardo, afferma di non voler entrare nel merito della
vicenda. Ma sulla questione bandiere a scuola, ha delle precisazioni da fare.
«Mi sono arrivate - spiega la preside Patrizia Belliti - undici richieste di
affissione di bandiere, da quella americana e uruguaiana, ai gonfaloni di
Comune e Regione, ma che io sappia c'è una legge secondo cui le uniche bandiere
che possono essere esposte in un edificio scolastico sono quella italiana e quella
europea».
( da "Tirreno, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 24 -
Spettacolo La scuola che non c'è Un pamphlet di Oggero dopo
il decreto Gelmini Un
libretto, anzi un pamphlet, per risvegliare, con conoscenza e intelligenza,
l'autostima della scuola italiana, luogo d'elezione dei futuri italiani. Oggero
- insegnante di lungo corso ma anche scrittrice e autrice di programmi radiofonici
di successo per la Rai - chiarisce subito cosa serve per la scuola. «Ci
vuole un entusiasmo capace di generare un consenso amplissimo e di mettere in
moto uno sforzo comune con un considerevole dispendio di energie da parte di
tutti. E ci vogliono soprattutto risorse da investire, non da tagliare». E
ancora: il decreto legge del ministro Gelmini contiene
«solo alcuni provvedimenti ragionevoli, in realtà per la maggior parte tagli
alla spesa e mortificazioni dell'intero apparato...». Il «nocciolo duro del
problema» per Oggero è il tempo pieno. In un paese moderno - spiega - la scuola
dovrebbe essere «tutta» a tempo pieno, almeno sino ai 14 anni d'età dei
ragazzi. E il tempo pieno dovrebbe essere strutturato con «accortezza e
competenza, in modo che non diventi una semplice soluzione di parcheggio, un
doposcuola per ragazzi che non hanno alternative migliori». Un tempo pieno
fatto «di approfondimenti dello studio ma anche di attività sportiva, di
laboratori imperniati sulla manualità, di attività ludiche collettive». Un
tempo pieno che sottragga i ragazzi - dice Oggero -'al baliaggio eccessivo
della tv, alla solitudine, ai pericoli delle strade, alle tentazioni di
furtarelli o di scippi per noia o per provare l'effetto che fa, agli atti
vandalici contro beni pubblici o privati». Ecco perchè invece di tagli e
sfoltimento ciò che occorre alla scuola - spiega ancora l'autrice - è
«l'estensione del tempo pieno». Mentre oggi quello che si propone sono 24 ore
contro le 40 di prima nella scuola dell'infanzia: «una bella sforbiciata!».
Tutto questo non può far passare sotto silenzio che nella scuola debba tornare
«la severità», compreso il voto in condotta. Perchè oggi la scuola non è non
solo severa, ma neppure autorevole e seria: «non lo è nell'imporre un comportamento
improntato a norme di buon senso e civiltà, non lo è - dice ancora Oggero - nel
pretendere un'accettabile assimilazioni di contenuti culturali, non lo è
nell'insegnare il senso di responsabilità...». In questo quadro è «salutare» la
reintroduzione del voto al posto dei giudizi: «il 7 o il 4 misurano (sia pure
in modo approssimativo) quanto l'allievo ha appreso, non il suo livello di
intelligenza o la sua capacità di attenzione e applicazione». Viceversa i
giudizi negative sulle schede «sono sempre stati dei veri capolavori di
ambiguità, dei funambolismi per dire e non dire e soprattutto per non
offendere, oltre che un assurdo rompicapo per i docenti che li dovevano
formulare e spesso un enigma per i genitori che li dovevano decrittare».
MARGHERITA OGGERO Orgoglio di classe, Mondadori, Pp.99; 13 euro
( da "Tirreno, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
La preside: ok solo
tricolore e vessillo europeo Via la bandiera della pace studenti e prof in
rivolta PISTOIA. La bandiera della pace non sventola più all'istituto Pacini di
Pistoia. Erano sei anni che lo stendardo arcobaleno era issato su un'asta nell'atrio,
tra quello dell'Europa e il tricolore. Nel 2002 infatti l'allora preside Paolo
Baldassarri volle organizzare una cerimonia pubblica durante la quale venne
posizionata la bandiera della pace nell'atrio della scuola e venne inaugurata
una targa per sottolineare l'importanza dell'articolo 11 della Costituzione:
"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa..". Ma da circa
una settimana sventolano solo il tricolore e la bandiera blu dell'Europa,
mentre di quella della pace non c'è più traccia. Tutto ha inizio circa un mese
fa quando, ancora prima delle contestazioni studentesche
contro la legge Gelmini, la
bandiera fu tolta dalla sua usuale postazione nell'atrio dell'istituto tecnico.
Le motivazioni e le responsabilità di questa decisione non furono immediatamente
chiare a molti studenti e professori, così dopo qualche giorno una insegnante
andò a ricercare la bandiera, che era stata riposta in uno sgabuzzino,
la tirò fuori e la rimise al suo posto. La bandiera così tornò a sventolare per
qualche settimana. Ma qualche giorno fa è stata tolta definitivamente. Ma a
molti studenti e anche a molti professori la cosa non è proprio andata giù.
Così, come segno di protesta, qualche giorno fa un ragazzo è andato a scuola
con la bandiera della pace stesa sopra la cartella, altri l'hanno indossata
come una sciarpa. Una ragazza inoltre ha preso una vecchia bandiera della pace,
ormai troppo scolorita per essere esposta, e ne ha ricavato tante striscioline
colorate da annodare a cartelle, borse o vestiti. E la preside dell'istituto?
Interpellata al riguardo, afferma di non voler entrare nel merito della
vicenda. Ma sulla questione bandiere a scuola, ha delle precisazioni da fare.
«Mi sono arrivate - spiega la preside Patrizia Belliti - undici richieste di
affissione di bandiere, da quella americana e uruguaiana, ai gonfaloni di
Comune e Regione, ma che io sappia c'è una legge secondo cui le uniche bandiere
che possono essere esposte in un edificio scolastico sono quella italiana e
quella europea. Non c'è stato un provvedimento specifico nei confronti della
bandiera della pace, ma si tratta di applicare una legge che è estesa a tutte
le altre bandiere che non siano il tricolore e quella europea».
( da "Tirreno, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 2 - Attualità
Forse ho letto male, stropiccio gli occhi e rileggo: «dodici studentesse emiliane
dai 19 ... Forse ho letto male, stropiccio gli occhi e rileggo: «dodici
studentesse emiliane dai 19 ai 33 anni nude o quasi per una giusta causa, sostenere la riforma Gelmini. Il risultato è il calendario Sexpolitk 2009». Corredo di foto:
accosciate, lato B e frontale topless. Anche graziose, per carità. Incuriosisce
il percorso logico-culturale che porta queste ragazze a sostenere un atto di
governo, una scelta politica con il supporto delle tette e dei glutei.
Eppure una coerenza devono averla individuata, un nesso alla fine ci deve
essere nella loro testa e nella nostra società tra impegno e seduzione, tra
studio e, diciamo, glamour. Forse ho letto male, ricalcolo: tre miliardi di
euro di fondi europei consegnati all'Italia per la ricerca scientifica. Spesi
in cinque anni per nessuna ricerca visibile e documentata e distribuiti invece
sotto forma di migliaia di sovvenzioni a singoli, comitati, eventi. Sparsi sul
cosiddetto territorio dal ministero dell'Istruzione, dalle Università, da
Regioni e Comuni. Se non c'è dubbio che 700 milioni di tagli made in Gelmini sono troppi, quanto sono tre miliardi di spreco
assistenziale made in Italy?
( da "Riformista, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
di Luca Monticelli
Uno dei punti delicati del rapporto tra istruzione e imprese è l'orientamento
agli studi, emergenza tecnico-scientifica di cui Confindustria parla da alcuni
anni, chiedendo aiuto alla politica ORIENTAMENTO. Le famiglie sognano i figli
medici o avvocati, ma all'economia servono diplomati dagli istituti
professionali. Gli imprenditori vorrebbero un cda nelle scuole per i rapporti
con il territorio e il mondo del lavoro. di Luca Monticelli Uno dei punti
delicati del rapporto tra istruzione e imprese è l'orientamento agli studi,
emergenza tecnico-scientifica di cui Confindustria parla da alcuni anni,
chiedendo aiuto alla politica. Gli studenti iscritti alle facoltà di
matematica, fisica e chimica nell'ultimo decennio si sono dimezzati e quelli
degli istituti tecnici hanno subito un pesante calo, dal 45 al 34 per cento del
totale degli iscritti alla scuola secondaria superiore. «C'è sicuramente un
problema di orientamento, oltre al fatto che spesso le scuole secondarie non
preparano adeguatamente nelle materie scientifiche, e quindi gli studenti non
osano scegliere una facoltà di quel tipo», spiega Roberto Perotti, docente
della Bocconi e autore di "L'università truccata" (Einaudi). Da viale
dell'Astronomia propongono un rimedio. Istituire consigli di amministrazione
nelle scuole per creare un collegamento tra la formazione, il territorio e
l'impresa. Il progetto allarma alcuni osservatori: «Gli imprenditori vogliono
mettere le mani sulla scuola?». Quesito sollevato ultimamente anche dall'Unità
e smentito seccamente da Confindustria con un botta e risposta sul giornale
diretto da Concita De Gregorio. Gli imprenditori, comunque, il piano ce l'hanno
già pronto. È stato preparato nel 2007, condiviso con l'allora premier Romano
Prodi, presto sarà sottoposto al ministro Mariastella Gelmini. L'action plan di Confindustria
parte dagli ultimi dati presentati da Unioncamere, a giugno 2007, secondo i
quali la domanda delle imprese di diplomati tecnici è di circa 200 mila unità,
mentre ogni anno si diplomano negli istituti tecnici e professionali solo 135.000
giovani. Per rilanciare l'istruzione da Confindustria, dicono che non c'è altro
sistema se non modificare la governance della scuola e rafforzare
l'orientamento offrerto alle famiglie nel momento in cui un figlio sceglie il
percorso di studi. Tradotto: servono i consigli di amministrazione nelle scuole
secondarie. Una gestione di questo tipo non è una novità per l'Italia, è stata
in vigore fino al 1974 e secondo l'associazione guidata da Emma Marcegaglia ha
funzionato benissimo. Gli industriali ricordano che allora «i nostri istituti
tecnici erano invidiati da tutto il mondo» grazie a uno snello cda formato
dalle componenti più vive del tessuto produttivo, che aiutavano la scuola a
trovare i finanziamenti, a collegarsi al territorio e alle sue realtà
economiche. Lo schema immaginato oggi da Confindustria è quello di un consiglio
composto da due membri di un ministero, uno della Camera di commercio e gli
altri designati dall'imprenditoria. Non è una privatizzazione, ma rafforzamento
del rapporto col mondo del lavoro. Poi c'è il discorso dell'orientamento. Le
famiglie «devono sapere» che gli istituti professionali e tecnici consentono
carriere migliori. L'action plan di Confindustria dedica il cuore del suo
intervento proprio all'attuazione di un piano nazionale per l'orientamento a
partire dalla scuola elementare, con l'obiettivo di accrescere di almeno il 10
per cento all'anno le iscrizioni agli istituti tecnici superiori e alle facoltà
scientifiche. Il tutto per far fronte a quella generazione di professionisti
che sta andando in pensione, ma che per anni ha rappresentato la spina dorsale
dell'innovazione delle imprese italiane. C'è un problema culturale: alle
famiglie piace avere un figlio avvocato o giornalista, meno averlo perito. Non
basta dire: «Iscrivetevi e troverete lavoro». Per gli imprenditori serve la
capacità di proporre nelle scuole delle «identità forti che attirino genitori e
studenti». Perciò la collaborazione scuola-azienda «non va solo al cervello ma
anche al cuore». Anche Prodi sosteneva che i cda degli istituti potevano essere
il motore delle iniziative attraverso cui l'istruzione tecnica sarebbe riuscita
a stare al passo con i tempi e ad avere un ruolo «propulsivo rispetto al
cambiamento». Ovviamente nei prossimi mesi gli industriali si aspettano
altrettanto da Silvio Berlusconi. 22/11/2008
( da "Riformista, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Il rugbista in
consiglio fa infuriare Cofferati SALE LA TENSIONE. Il sindaco fa il duro con
Rifondazione: applaude il Pd (ma pure la destra). di Antonella Cardone Bologna.
L'ultima ieri, tra i banchi del Consiglio comunale: due esponenti di Forza
Italia hanno rischiato di prenderle di santa ragione da un consigliere di
Rifondazione (rugbista, per la cronaca), provocato con un uno-due verbale:
«Basta coi comunisti» e «Siete in via di estinzione», dopo che un gruppo di lavoratori
in sciopero era stato accompagnato in aula dai rifondaroli per reclamare un
incontro, negato fino a quel momento, con il sindaco Sergio Cofferati. Giovedì
era toccato al banchetto di Azione Universitaria, in piazza Verdi: gli studenti
anti-Gelmini, in furor di
contestazione, avevano fatto volare insulti, strattonamenti e parole grosse
(«Fascisti appesi per i piedi» e «Attenti che vi arrivano le molotov») contro i
ragazzi di destra che volantinavano in favore della riforma. Mercoledì un
consigliere comunale di An si è ritrovato in ufficio una lettera di insulti
rivendicata da un collettivo. Forza Italia non esita a definirla una
vera e propria "strategia della tensione", ma al di là della iperbole
retorica certo è che a Bologna non c'è pace dopo che un commando naziskin,
venerdì scorso, ha picchiato a sangue un giovane universitario che aveva difeso
i partigiani e la Resistenza. Il Pd, ieri, ha puntato il dito contro l'estrema
sinistra che, commenta un consigliere comunale, Emilio Lonardo, «sta scientemente
provocando un aumento della tensione politica e sociale, che può produrre danni
gravissimi alla città». Parole molto simili alla "strategia della
tensione" rievocata dagli azzurri, i quali invitano Rifondazione a
condannare sia i nazi che i collettivi. Di Cofferati resta agli atti
l'osservazione gridata in aula da un rifondarolo, quando, alla vista dei
lavoratori imbufaliti, li ha cacciati via dall'aula: «Dovete rispettare i
luoghi e le persone. Fuori di qui». Dichiarazione accolta da applausi sia dal Pd
sia dal settore di centrodestra. «Sindaco - gli hanno fatto notare dai banchi
di Rifondazione - lei prende gli applausi della destra». 22/11/2008
( da "Repubblica, La" del 22-11-2008)
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Pagina 9 - Interni
Della Valle, primo capogruppo di Fi "Noi liberali spariti. Ma la generazione Gelmini ci sa fare" CINZIA SASSO MILANO - Raffaele Della Valle,
avvocato, è stato il primo capogruppo dei deputati di Forza Italia e poi
vice-presidente della Camera. Nostalgia del "partito di plastica"
degli esordi? «Nostalgia solo perché sono passati quattordici anni... Ma
dal punto di vista politico mi sembra l´ennesima scelta giusta di Silvio
Berlusconi. Una strada che, se non vuole perdersi, la sinistra dovrà cercare di
emulare. è la capacità di tenere vivo quel forte contenuto di innovazione, di
andare verso un bipolarismo come succede in America e in Gran Bretagna: di qua
i conservatori, di là i progressisti. Il coraggio di rinunciare a qualche
prerogativa - lo statalismo per An, l´estremismo per la Lega, il liberismo
spinto per Forza Italia - per offrire una proposta politica adatta ai tempi».
Nel ?94 lei, che era un liberale, è stato tra i primi a seguire Berlusconi. Nel
?96 è tornato alla professione e da allora in Fi sono cambiate molte cose. Qual
è oggi il suo giudizio? «Me le ricordo eccome, le prime riunioni a Villa San
Martino. Io ero stato reclutato da Antonio Martino, con noi c´erano Urbani,
Biondi, Caputo, una forte componente liberale che oggi è venuta meno. Oggi
prevale la sinistra, gli esponenti di primo piano provengono dall´area
socialista, penso a Sacconi, Tremonti, Brunetta. Mi sembra comunque che le
promesse di allora sono state mantenute. Adesso bisogna mantenerne delle
altre». Quali? «Evitare gli errori della Prima Repubblica, non trasformare il
ruolo politico in una professione a vita ma prevedere che dopo due legislature
tornino tutti a casa; aprire ai quarantacinque-cinquantenni oggi esclusi». Non
teme che il Pdl sia un´operazione di facciata? «No. Il Pdl sarà più ricco di
Forza Italia. Sparpagliati si perde, e la sinistra ne è un esempio clamoroso.
La pelle d´oca che veniva quando partiva l´inno di Forza Italia è un bellissimo
ricordo ma ha fatto la sua storia. Varare questa operazione vuol dire avere la
capacità di vedere lontano. Il carisma di Berlusconi è irripetibile, ma ci sono
personalità di spicco che emergono. La Gelmini sta
innovando più di chiunque altro negli ultimi trent´anni».
( da "Repubblica, La" del 22-11-2008)
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Pagina 35 - Commenti
quanto cosTa al paese l´università di parentopoli Uno sconsiderato spreco di
risorse ingoiate dalla greppia accademica Gli studenti criticano i tagli ma non
colgono l´origine della scarsezza di fondi (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) E
dovrebbero, come diceva Mao Zedong, «bombardare il Comitato centrale», non
stringersi, in definitiva, in sua difesa. Certo, molti studenti sono angosciati
dalla nebulosità di un futuro neanche minimamente prevedibile, dalle
deplorevoli condizioni del percorso scolastico, dalla disorganizzazione dei
corsi e degli esami e quant´altro la vita universitaria offre o, meglio, nega.
Gli studenti prevedono che i tagli annunciati dalla Finanziaria aggraveranno
maggiormente questo stato di cose ma, per contro, non sembrano percepire
l´origine prima della scarsezza dei fondi. E, cioè, lo sconsiderato spreco di
risorse ingoiate dalla greppia accademica, clientelare e familistica, che
avrebbe dovuto essere spazzata via da tempo a furor di popolo. Come altro
giudicare i casi raccontati in queste settimane da tutti i quotidiani sulla
parentopoli infiltrata nelle più diverse facoltà universitarie in quasi tutte
le Regioni d´Italia, con una tendenza più grave e generalizzata nel
Mezzogiorno? Emerge un organigramma che denota una degenerazione ormai
sistemica. Così non si era spenta la eco del record raggiunto dal rettore
uscente dell´Università di Foggia, con ben sei parenti nell´Ateneo (moglie,
figlio, figlia, genero ed altri cari), che ci vengono segnalati altri casi
nella medesima Università: dai verbali dei consigli di Facoltà risulta, ad
esempio, che ad Economia, l´ex preside, Vittoria Spada, ha provveduto, prima di
andarsene, a "chiamare" un posto di ricercatore dove è stato subito
nominato suo figlio, il dott. Primiano Di Nauta. Ma laddove batte imperioso un
"cuore di mamma", palpita di amorosi sensi anche quello di un
"tesoro di marito", come dimostra il docente di Statistica, Corrado
Crocetta, ordinario di fresca data, che alla prima riunione ha
"chiamato" anche lui un posto di ricercatore nella sua materia,
prontamente assegnato alla di lui signora. Ora moglie e marito possono stare
assieme non solo in camera da letto nella stessa stanza dell´Università.
Lasciando da parte il parentado, vi è un altro dato, anche più significativo
riguardante sempre la Facoltà di Economia di Foggia, passata da 4 ordinari e 6
associati nel 2002 ad oltre cento cattedratici a tutt´oggi. Neanche alla London
School of Economics di Londra. Che senso ha seguitare a finanziare simili
organici? Non si deve tagliare qui e rifinanziare, invece, borse di studio o le
attività dei ricercatori, spesso precari? Tanto più che non si tratta di
qualche Università meridionale ma di una patologia degenerativa diffusa e,
purtroppo, subita finora come qualcosa di inevitabile. Così nelle facoltà di
medicina di ciascuna Regione, si riscontrano in cattedra, con lo stesso cognome
di un titolare importante, il 21,1% di omonimi alla Statale di Milano, il 30,3
alla Sapienza e alla Cattolica di Roma, il 21,5% a Bologna, il 38,4 a Messina,
il 34,4 alla Federico II e alla Seconda Università di Napoli, il 13,6 a Torino.
Sono tutte coincidenze casuali? Ma il virus della parentopoli è solo uno dei
mali sviluppatisi sul corpo universitario. Un altro deriva dalla corsa
dissennata alla moltiplicazione: delle sedi, delle succursali, delle cattedre e
dei corsi di laurea. E relativo numero di rettori, prorettori, docenti di ogni
ordine e grado, nonché relativo personale amministrativo. Cominciamo dalle
prime. Un tempo in Italia le Università erano poche, godevano in genere di
pedigree di largo prestigio. Dagli anni Sessanta la crescita della popolazione
scolastica incentivò l´apertura di nuove sedi con una dislocazione geografica
nell´assieme ragionevole. Verso la fine del Novecento si arrivò a 41. Sono
passati otto anni e le Università sono più che raddoppiate, raggiungendo quota
95! In media più di una per provincia. Forza delle confraternite politiche e
clientelari localistiche che traggono dalla inaugurazione di qualche Facoltà
accademica il lustro un tempo riposto nel taglio del nastro di una nuova
strada. Ma non basta: con un ritmo esponenziale si sono moltiplicate le sedi
distaccate, un´altra recente invenzione, che a tutt´oggi sono addirittura 320,
nei luoghi più disparati d´Italia. Anche le piccole università, sorte con la
scusa di avvicinare le fonti del sapere alla residenza degli studenti, hanno
figliato a loro volta; quella di Cassino, ad esempio, ha aperto succursali a
Sora, Terracina e Frosinone; quella di Viterbo a Cittaducale e Tarquinia; La
Sapienza con slancio emulativo ha distaccato rappresentanze accademiche a
Cassino, Latina, Pomezia, Rieti, Viterbo (forse risparmiava instaurando un
servizio di scuola-bus per i fuori sede). Infine anche Tor Vergata ha issato il
suo logo a Cassino, che ora conta ben tre università. Mi fermo con la casistica
anche se si potrebbe riempire una pagina. Una pagina, invece, non sarebbe
sufficiente per illustrare l´esplosione dei corsi di laurea. Questi, frutto
perverso dell´autonomia e della riforma del 3+2, sono balzati in un lustro da
2444 a 5500. Alcuni hanno un solo studente iscritto, altri si contano sulle
dita di una mano: Tempio Pausania ha 5 studenti, Petralia Sottana 6, Colle Val
d´Elsa 8. Come potrebbe essere altrimenti con materie che servono solo a
fornire una cattedra all´insegnante, come, ad esempio, la «Scienza
dell´allevamento del cane e del gatto», la «Scienza della mediazione
linguistica per traduttori dialoghisti televisivi», la «Scienza e tecnologia
del Packaging» (ovverosia in linguaggio corrente: confezione e imballaggio)? Il
paradosso ha ormai tracimato oltre ogni sopportabile limite. Ultima in questo
schema incompleto del disastro vanno annoverate le "lauree con lo
sconto" e le "cattedre facili". A partire dalla fioritura di
università private, sovente soltanto telematiche, quasi tutte, però,
riconosciute dallo Stato si è ingenerata la trovata commerciale di attirare
studenti e fare soldi attraverso le cosiddette convenzioni con ministeri, enti,
organismi vari, dai vigili del fuoco all´ordine dei giornalisti. In altri
termini, visto che per la laurea triennale occorrono 180 crediti, alcune
università private, ben presto seguite purtroppo anche da molte pubbliche,
hanno escogitato un sistema che più truffaldino non potrebbe essere. Esso si
basa su un comma di un decreto sull´autonomia didattica che nel 1999 - insania
mentis - consentì ad ogni università di considerare "crediti
formativi" non solo gli esami sostenuti ma anche «le altre conoscenze e
abilità professionali certificate e maturate in attività formative». Così il
ministero dell´Interno o l´Automobil Club, che avevano un buon numero di
impiegati non laureati, "certificavano" che l´attività da questi
svolta in ufficio era di carattere formativo e l´università, previo pagamento
di una lauta quota d´iscrizione, prendeva in carico, come "studenti",
i suddetti beneficiati, assegnando loro in partenza 120 crediti in bianco e li
aiutava a sostenere i 4 o 5 esami residui per conseguire la laurea. Il ministro
diessino Mussi cercò di limitare l´ignominia ponendo un limite di 60 crediti in
bianco (egualmente intollerabili e ingiusti verso chi davvero sostiene gli
esami) ma non deve essere riuscito ad emettere il decreto attuativo e il
mercimonio prosegue. Proprio in questi giorni, Salvò Andò, ministro socialista
della Prima Repubblica ed oggi rettore di una delle università, quella di Enna,
che si sono maggiormente distinte nella pratica delle convenzioni, ha
assicurato il prof. Giovanni Sartori, in seguito a una polemica sul Corriere,
che d´ora in poi accetterà solo immatricolati regolari. Ma le migliaia di
laureati precoci che ha nel frattempo messo in circolazione? Lo stesso dicasi
per le "cattedre facili" che queste università d´assalto deliberano
non di rado a favore di politici, portaborse, personaggi senza alcun curriculum
accademico. Questi, una volta in cattedra, non sempre restano nel natìo borgo
di partenza ma, essendo riconosciuti come docenti a tutti gli effetti, se
trovano uno sponsor, riescono a farsi "chiamare" anche in un ateneo
prestigioso. Mi fermo qui. Ne deriva una conclusione. Tutto questo andrebbe
estirpato dalle radici. Per intanto i finanziamenti dovrebbero venir tagliati
dovunque la malattia è penetrata e devoluti, per quanto oggi possibile, alle
parti sane. Il sistema dei concorsi va rifatto da capo a piedi. Non basta il
sorteggio di alcuni commissari. Si torni al concorso nazionale, per titoli
certificati da pubblicazioni e lavori con il marchio internazionale dell´impact
factor e della peer reviews (valutazioni anonime e punteggi scientificamente
referenziati). Per i prossimi concorsi banditi quasi tutti da università
periferiche (7000 posti), si riaprano i termini e si abolisca la doppia
idoneità (due vincenti per un posto), escogitata come merce
di scambio (la Gelmini ha
per ora congelato tutto, compiendo i primi, timidi passi). Le forze riformiste
hanno un campo vastissimo di azione, sempre che abbiano il coraggio di prendere
la testa dei movimenti e non di attaccarsi alla loro coda. L´impresa è assai
più ardua che lo smaltimento della mondezza napoletana, ma di gran lunga
più decisiva per le sorti del nostro Paese.
( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
MODENA PRIMO PIANO
pag. 2 MANIFESTARE contro il Ministro Mariastella Gelmini
sembra diventato più uno sport che l... MANIFESTARE contro il Ministro
Mariastella Gelmini sembra diventato più uno sport che
l?esercizio di un diritto. Alcune settimane fa, abbiamo assistito a sei, sette
giorni filati di cortei, assemblee, riunioni, lezioni (di cosa?) a cielo aperto
e ieri è arrivato l?inutile show del «corteo spontaneo» non autorizzato che
tradotto si chiama blocco del traffico. Un percorso scivoloso che porta fuori
dalla scuola e dentro il codice penale. State facendo di tutto, cari
professionisti della contestazione scolastica, per perdere la fiducia che molti
vi hanno accordato. Lo sciopero di ieri è incomprensibile e fa pensare più a
una scusa per restare fuori da scuola che all?impegno politico. Pensate davvero
di spaventare il ministro bloccando il traffico? Avete solo rotto le scatole
alla gente perbene, compresi (simbolicamente) i vostri genitori e parenti, che
mentre voi giocate con la protesta, vanno a lavorare. E tirano due accidenti
mentre il corteo di turno blocca la circolazione. Cari studenti - contestatori
a tutti i costi, in politica siete bocciati. Infatti fate i gatti arrabbiati
proprio mentre perfino i sindacati prendono atto dell?impegno del ministro Gelmini a salvaguardare, per esempio, il tempo pieno.
Bocciati, quindi, anche perchè siete fuori tempo massimo. Se andate avanti
così, voi sì rischiate di trasformare la scuola nel disastro Alitalia. Siete
giovanissimi e stupisce che anzichè distinguervi in modo originale nella
visione della società, copiate stesi a tappeto, i riti stanchi dei sindacati
che hanno in testa solo lo sciopero. Non ci crede più nessuno. Fanno più
sorridere le studentesse che si sono fatte ritrarre poco vestite sul calendario
a sostegno della Gelmini. L?ironia è anche segno di
intelligenza. Discussioni e forum si fanno a scuola non in mezzo alla strada.
Infine svegliatevi. Tenetevi la purezza della protesta e non fatevi
strumentalizzare dai sindacalisti e dai gruppetti della sinistra estrema che
ieri hanno inquinato la vostra manifestazione. Almeno, sbagliate da soli.
( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
MODENA PRIMO PIANO pag.
2 Corteo abusivo degli studenti: Manifestazione non autorizzata sui viali. Sit
in sull?incrocio di Largo di DAVIDE MISERENDINO SI PASSA alle maniere forti.
Tre settimane fa, le manifestazioni anti Gelmini si
sono susseguite quasi senza sosta, ma sempre in modo civile e senza arrecare
danno ai cittadini. Ieri, invece, gli studenti (alcune centinaia) hanno
ritenuto necessaria un?azione più convinta, che «desse la sveglia alla città» e
che risuonasse come un «ci siamo ancora»: con un corteo non annunciato e non
autorizzato hanno bloccato il traffico in diversi punti della città
costringendo gli automobilisti a molte deviazioni e disagi. Si è trattato
certamente di un segno di rottura con la condotta precedente. L?onda non è più
solo una vivace manifestazione di dissenso, ma anche una pioggia che, quando
vuole, può fare dei danni. Mischiati agli studenti, nel corso della mattinata,
si sono visti anche esponenti della Cgil e della sinistra estrema. I RAGAZZI ?
c?erano soprattutto studenti delle superiori, ma anche qualche universitario ?
si sono ritrovati ieri mattina al parco Novi Sad, dopo una lunga serata passata
sui forum a raccogliere adesioni. Davanti alle tribune, la decisione
improvvisa: «facciamo un corteo e raggiungiamo il centro». I primi passi intorno
alle dieci, direzione Tempio. Da lì, il serpentone ? formato da circa
quattrocento persone ? si è mosso lungo i viali, fino a raggiungere largo
Garibaldi. Quindi si è inoltrato in centro e si è fermato davanti alla facoltà
di Lettere e Filosofia in via Sant?Eufemia, per «sancire l?unità d?intenti» con
gli studenti del collettivo ?LettereInMovimento?. DURANTE il tragitto, però, il
gruppo si è dato da fare per intasare la circolazione, contrariamente a quanto
aveva fatto qualche settimana fa. E così le forze dell?ordine sono arrivate in
massa (polizia, vigili e carabinieri, anche in assetto anti - sommossa). Dopo
aver fatto una sosta davanti al Tempio, la camminata è proseguita verso largo
Garibaldi, e qui i manifestanti si sono seduti in mezzo all?incrocio, di fatto
paralizzando il traffico in quella zona. Un sit - in durato circa mezz?ora, che
però potrebbe costare caro agli organizzatori, dal momento che il blocco della
circolazione è un reato punibile dalla legge. Da segnalare che nel pomeriggio i
rappresentanti di Generazione Democratica hanno preso le distanze dall?azione.
QUANDO gli studenti hanno levato le tende e l?incrocio si è liberato, l?onda si
è spostata nel cuore del centro storico, lungo la via Emilia e quindi in corso
Canal Grande. Poi ha attraversato via Università, scandendo l?incedere con
l?inno della protesta ?Noi la crisi non la paghiamo?. Ultima tappa, la facoltà
di Lettere e Filosofia dove il gruppo si è sfaldato. Gli organizzatori, prima
che la folla si disperdesse, hanno invitato i presenti a ricordare agli amici
che hanno preferito marinare la scuola «che se si sta facendo tutto questo è
anche per il loro futuro». Un invito alla coerenza che solo alcuni hanno
raccolto. La sensazione, parlando con i manifestanti, è stata quella di avere a
che fare con una protesta più inconsapevole. La pausa di tre settimane, sembra
aver diviso gli studenti che il 30 ottobre avevano riempito Piazza Grande di
una folla critica ed educata, e l?ombra dei gruppi anarchici e dei collettivi
autonomi è tutt?altro che sparita. Per ravvivare il fuoco gli organizzatori
hanno puntato sul ?decisionismo?. Vedremo se il tempo darà loro ragione.
( da "Resto del Carlino, Il (Modena)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
MODENA PRIMO PIANO
pag. 3 di DAVIDE MISERENDINO SI PASSA alle maniere forti. Tre settimane fa, le manife...
di DAVIDE MISERENDINO SI PASSA alle maniere forti. Tre settimane fa, le
manifestazioni anti Gelmini si sono susseguite quasi
senza sosta, ma sempre in modo civile e senza arrecare danno ai cittadini.
Ieri, invece, gli studenti (alcune centinaia) hanno ritenuto necessaria
un?azione più convinta, che «desse la sveglia alla città» e che risuonasse come
un «ci siamo ancora»: con un corteo non annunciato e non autorizzato hanno
bloccato il traffico in diversi punti della città costringendo gli automobilisti
a molte deviazioni e disagi. Si è trattato certamente di un segno di rottura
con la condotta precedente. L?onda non è più solo una vivace manifestazione di
dissenso, ma anche una pioggia che, quando vuole, può fare dei danni. Mischiati
agli studenti, nel corso della mattinata, si sono visti anche esponenti della
Cgil e della sinistra estrema. I RAGAZZI ? c?erano soprattutto studenti delle
superiori, ma anche qualche universitario ? si sono ritrovati ieri mattina al
parco Novi Sad, dopo una lunga serata passata sui forum a raccogliere adesioni.
Davanti alle tribune, la decisione improvvisa: «facciamo un corteo e
raggiungiamo il centro». I primi passi intorno alle dieci, direzione Tempio. Da
lì, il serpentone ? formato da circa quattrocento persone ? si è mosso lungo i
viali, fino a raggiungere largo Garibaldi. Quindi si è inoltrato in centro e si
è fermato davanti alla facoltà di Lettere e Filosofia in via Sant?Eufemia, per
«sancire l?unità d?intenti» con gli studenti del collettivo ?LettereInMovimento?.
DURANTE il tragitto, però, il gruppo si è dato da fare per intasare la
circolazione, contrariamente a quanto aveva fatto qualche settimana fa. E così
le forze dell?ordine sono arrivate in massa (polizia, vigili e carabinieri,
anche in assetto anti - sommossa). Dopo aver fatto una sosta davanti al Tempio,
la camminata è proseguita verso largo Garibaldi, e qui i manifestanti si sono
seduti in mezzo all?incrocio, di fatto paralizzando il traffico in quella zona.
Un sit - in durato circa mezz?ora, che però potrebbe costare caro agli
organizzatori, dal momento che il blocco della circolazione è un reato punibile
dalla legge. Da segnalare che nel pomeriggio i rappresentanti di Generazione
Democratica hanno preso le distanze dall?azione. QUANDO gli studenti hanno levato
le tende e l?incrocio si è liberato, l?onda si è spostata nel cuore del centro
storico, lungo la via Emilia e quindi in corso Canal Grande. Poi ha
attraversato via Università, scandendo l?incedere con l?inno della protesta
?Noi la crisi non la paghiamo?. Ultima tappa, la facoltà di Lettere e Filosofia
dove il gruppo si è sfaldato. Gli organizzatori, prima che la folla si
disperdesse, hanno invitato i presenti a ricordare agli amici che hanno
preferito marinare la scuola «che se si sta facendo tutto questo è anche per il
loro futuro». Un invito alla coerenza che solo alcuni hanno raccolto. La
sensazione, parlando con i manifestanti, è stata quella di avere a che fare con
una protesta più inconsapevole. La pausa di tre settimane, sembra aver diviso
gli studenti che il 30 ottobre avevano riempito Piazza Grande di una folla
critica ed educata, e l?ombra dei gruppi anarchici e dei collettivi autonomi è
tutt?altro che sparita. Per ravvivare il fuoco gli organizzatori hanno puntato
sul ?decisionismo?. Vedremo se il tempo darà loro ragione.
( da "Repubblica, La" del 22-11-2008)
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Pagina I - Palermo
Laurea in piazza per protesta Laureati in piazza Politeama, con la commissione in toga, per protestare contro i tagli
all´università. è successo ieri, a piazza Politeama, con 17 neodottori in
Ingegneria dell´Ateneo palermitano. E, ancora ieri, il governatore Lombardo ha
deciso di ricorrere alla Corte costituzionale contro la legge Gelmini. CLAUDIA BRUNETTO A PAGINA VIII
( da "Repubblica, La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina VIII -
Palermo Il reportage La cerimonia La protesta L´iniziativa Dall´incubatore di
viale delle Scienze nasce un´impresa di sicurezza informatica Nuovo anno alla facoltà
teologica l´apertura con il cardinale Martino Ottocento ragazzi pagati fino a
1.000 euro per 150 ore. Merito e reddito i requisiti per l´incarico Salta
ancora l´incontro dei precari con Antinoro Diciassette ingegneri si laureano in
piazza Proclamazioni al Politeama. Lombardo ricorre alla
Consulta contro la Gelmini
Dalla biblioteca alla rassegna stampa così gli studenti lavorano per l´ateneo
Il preside La Mantia "Lo Stato dovrebbe investire sulla ricerca
sostenendoci e non tagliando i fondi" Uno dei neodottori "Io ce l´ho
fatta ma i colleghi che si iscriveranno dopo che futuro avranno?"
Una borsista è un´opportunità per recuperare parte delle spese universitarie e
magari ci scappa anche un viaggio CLAUDIA BRUNETTO Ogni giorno da tre anni
affronta lo stesso percorso in autobus: Montelepre-Palermo e ritorno. Ma da
qualche tempo il tragitto le pesa un po´ meno perché sa che può pagarlo con i
suoi soldi. Daniela Buccheri, infatti, iscritta al terzo anno della facoltà di
Ingegneria, è tra le vincitrici della borsa di collaborazione part-time
dell´ateneo palermitano. E le sue 150 ore di lavoro le distribuisce
settimanalmente in accordo con gli altri ragazzi che prestano servizio alla
biblioteca centrale di Ingegneria in viale delle Scienze: «Penso già di rifare
la richiesta per l´anno prossimo - dice - I soldi che guadagno li uso per le
spese quotidiane e per pagare la prossima rata universitaria. In realtà mi sono
anche concessa un viaggio a Venezia con i miei colleghi. è un´esperienza
davvero formativa in un ambiente sano e di collaborazione. Principalmente in
biblioteca mi occupo dell´archivio e del rapporto con il pubblico». L´ateneo di
Palermo, secondo la legge 390 del 1991 che prevede le borse di collaborazione
per gli studenti con un limite di 150 ore annue, ha attivato quest´offerta dal
1998 con somme dell´università appositamente stanziate in bilancio. Ogni anno
sono coinvolti ottocento studenti che possono giocarsi le ore nell´arco di un
anno in base alle esigenze delle strutture in cui lavorano, per un massimo
comunque di quattro ore giornaliere. Il compenso è di 6,71 euro all´ora per un
totale di 1.006 euro. Gli studenti sono impiegati in diverse mansioni: dalle
biblioteche agli archivi, dall´aggiornamento del sito Internet all´orientamento
per le matricole, dalla segreteria alle relazioni con il pubblico. Eccetto la
didattica. Settecentosessanta ragazzi sono distribuiti tra le dodici facoltà. E
quaranta lavorano come supporto all´amministrazione centrale. «Per me è la
prima volta - dice Laura Gorgone di ventidue anni, iscritta al quinto anno di
Giurisprudenza che collabora con la biblioteca di diritto pubblico - Ancora non
so cosa voglio fare da grande come lavoro, ma quest´esperienza mi sta aiutando
molto. Mi sento dentro a un progetto, anche perché per ora la biblioteca è in
una fase di assestamento e ci stiamo adoperando per renderla funzionale ed
efficiente. Una parte dei soldi li ho investiti per mantenermi agli studi e se
riesco a conservare qualcosa spero di organizzare un bel viaggio». La Gorgone
fa parte di uno staff molto affiatato di dieci persone in cui offre il suo
contributo anche Andrea Merlo: «Grazie alla borsa - dice Merlo, iscritto al
quarto anno di Giurisprudenza - stiamo a contatto con i ferri del mestiere. Fra
libri, dispense e strumenti che ci serviranno al momento della tesi. In questo
momento stiamo cercando di razionalizzare e riorganizzare lo spazio della
biblioteca. è un lavoro molto bello e il gruppo è veramente unito. Con questi
soldi riesco a sentirmi un minimo indipendente, anche soltanto per riuscire a
pagare una rata dell´iscrizione all´università». La domanda per la borsa di
collaborazione si può inoltrare anche più di una volta nel corso dell´iter
universitario, dal secondo anno in corso al primo fuori corso, ma sono indispensabili
alcuni requisiti di reddito e di merito. Gli studenti devono aver superato i
due quinti dei crediti se sono in corso e i due terzi se sono, invece, del
primo anno fuori corso. Il secondo requisito è avere un reddito che rientra
nelle tre fasce più basse. «Entro gennaio devo finire le mie ore - dice Aurora
Meli che svolge la borsa al dipartimento di infrastrutture viarie della facoltà
di Ingegneria - Sono al primo anno fuori corso, quindi questa è la mia ultima
occasione. Questa borsa è utile per recuperare una parte delle spese
universitarie. Mi occupo di sistemare i cataloghi, di rispondere al telefono,
di sistemare i materiali. Insomma faccio un po´ di tutto». E Flavia Testa di
Bagheria, ogni giorno va nella sede del Rettorato in piazza Marina per
riorganizzare la rassegna stampa dell´ateneo: «Sono iscritta al terzo anno del
corso di comunicazione - dice - quindi questo lavoro mi è molto utile,
rappresenta una vera esperienza sul campo. Con questi soldi cerco di mantenermi
da sola». c.b. Dai cervelli dell´ateneo di Palermo nasce una nuova società che
offre servizi d´eccellenza sulla sicurezza informatica. La Securproject.it, la
prima a lasciare l´incubatore d´impresa del consorzio Arca dell´Università di
Palermo sbarca adesso sul mercato. Dagli iniziali due soci, adesso impegna
dieci tra soci e collaboratori. La nuova sede sarà inaugurata oggi, alle 11,30
al Foro Umberto I. Ieri pomeriggio si è inaugurato il nuovo anno accademico
della facoltà Teologica di Sicilia "San Giovanni Evangelista" di corso
Vittorio Emanuele 463. L´assemblea ha ricevuto il saluto del preside Antonino
Raspanti (nella foto). A chiudere la giornata la prolusione del cardinale
cardinale Renato Raffaele Martino. Per informazioni: 091 331648 o il sito web
www.fatesi.it. STAZIONANO davanti alla presidenza della Regione da quindici
giorni, in attesa di essere ricevuti da Lombardo. Ieri, l´appuntamento. Ma
l´incontro, previsto alle 9 anche con l´assessore Antinoro, è stato rinviato e
poi è saltato. Alta la tensione. Il presidio riprende lunedì. Il tanto atteso
rito della proclamazione di laurea per diciassette studenti della facoltà di
Ingegneria ieri pomeriggio ha avuto un sapore diverso. In piazza Politeama,
sfidando le minacce del maltempo, docenti e studenti hanno allestito una platea
e un tavolo per gli undici componenti della commissione di laurea rigorosamente
in toga. Un momento di festa, ma soprattutto un segno tangibile da ascrivere
alla protesta che da oltre un mese vede docenti e studenti uniti contro i tagli
dell´università previsti dalla riforma Gelmini. Tutto
realizzato grazie a una colletta dei docenti, sotto esplicita richiesta dei
ragazzi che hanno presentato domanda al preside per ricevere la proclamazione
in piazza. E nel giorno delle prime lauree in piazza, la giunta regionale di
governo presieduta da Raffaele Lombardo ha deciso di ricorrere alla Corte
Costituzionale contro la legge Gelmini. Secondo la
Regione sarebbero state violate le prerogative statutarie. Dai palazzi alla
piazza. «Con i pochi soldi che l´università ha a disposizione - ha detto
Francesco Paolo La Mantia, preside della facoltà di Ingegneria - siamo ancora
in grado di preparare al mondo del lavoro numerosi giovani che possono
senz´altro competere con i loro colleghi che si laureano nel resto del mondo.
Una laurea che costa molti sacrifici e che dovrebbe spingere lo Stato a
investire sugli studenti e sul loro futuro incentivando la ricerca e sostenendo
l´università pubblica e non certamente tagliandole i fondi». Giuseppa Francesca
Sulli, sostenuta da amici e parenti, è stata la prima a essere proclamata
"dottore magistrale in Ingegneria dell´ambiente e del territorio" con
la votazione di 100 su 110. «è stata una grande emozione - dice - Un modo per
condividere con la città questo primo traguardo. Ma anche per mantenere alta
l´attenzione sulla protesta degli studenti». Il massimo della votazione con
lode per Carmelo Chiavetta, dottore in Ingegneria per l´ambiente, immortalato
dalla macchina fotografica e dalla telecamera dai genitori in ogni fase della proclamazione.
«Ha un valore simbolico importante questo momento - dice Chiavetta -
Testimoniamo il nostro disagio di fronte a un provvedimento che non ci
appartiene e che non consideriamo giusto. Il movimento di protesta continua ad
andare avanti anche oggi. Io ce l´ho fatta, ma i ragazzi che si iscriveranno
all´università dopo di me, che futuro avranno?». Accanto a lui non riesce a
trattenere l´emozione, la madre Gina Macaluso: «Non avrei mai detto - dice la
signora - di assistere alla laurea di mio figlio al Politeama - la gioia è
enorme e questo momento sarà doppiamente indimenticabile». A soli 25 anni,
anche Rossella Polizzi, ieri ha coronato il suo sogno: «Da oggi sono dottore
magistrale in Ingegneria chimica - dice la ragazza - Con questa proclamazione
ho dato il mio contributo alla protesta». Alla fine delle diciassette
proclamazioni brindisi in piazza per tutti con confetti e mazzi di fiori. «Le
laurea in piazza come le lezioni - dice Carmelo Sunseri, presidente del corso
di laurea in Ingegneria chimica - possono avere una grande incidenza nella
protesta e non interrompono il percorso degli studenti. è un modo per far
sapere a tutti cosa sta accadendo all´università».
( da "Repubblica, La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina XVII -
Palermo GLI INTELLETTUALI SONO ASSENTI MA PER PALERMO BASTA IL CABARET MATTEO DI
GESù S ulla crisi della figura dell´intellettuale nell´epoca postmoderna, sul
suo ormai marginale ruolo nella società dello spettacolo, sulla perdita di
senso della sua funzione sociale, sulla sua afasia nella babele globale, esiste
ormai una bibliografia così ricca da riempire quantomeno un robusto scaffale
della nostra libreria di intellettuali postmoderni: Bourdieu, Said, Bauman,
Luperini, sono i primi nomi che mi vengono in mente. Naturalmente c´è da
presumere che gli intellettuali che dibattono - come sto facendo io adesso -
sulla crisi della figura dell´intellettuale nell´epoca postmoderna a Palermo
conoscano i libri che parlano della crisi della figura dell´intellettuale
nell´epoca postmoderna in occidente. Sapranno bene, allora, che l´estinzione della
tipologia umana dell´intellettuale engagé, così peculiarmente «moderna» (almeno
quanto i Fiori del Male e i caffè della rive gauche, le canzoni di Claudio
Villa e il servizio militare) è ormai un fatto compiuto, un incontrovertibile
dato contabile nella grande computisteria della storia (un intellettuale
moderno naturalmente avrebbe scritto Storia). è da rimpiangere la sua
scomparsa? Può darsi. Certo non si poteva pretendere di trattarlo,
l´intellettuale, come una specie protetta, come un panda da educare a
riprodursi in cattività (anche perché l´intellettuale moderno, come sanno i
più, vantava uno scarsissima attitudine riproduttiva e comunque, in quanto
maschio, richiedeva, in caso di generazione di eredi, la presenza di femmine
votate alla cura dei pargoli e di tutto il resto mentre lui concionava in
giro). Sono da rimpiangere i portinai, anch´essi ormai in grave ribasso? (e
anch´essi artefici cruciali dell´edificazione della modernità, come ben
sapevano Schlegel, Flaubert, Mann, De Marchi, Pavese, Gadda, Camus, Barbery e
decine di altri romanzieri e filosofi che li hanno immortalati). Può darsi. Ma
come sarebbe incongruo lamentarsi per la dipartita dei portieri ignorando
sfacciatamente l´avvento dei citofoni, così è fuorviante compiangere la scomparsa
degli intellettuali dimenticandosi che la società nella quale costoro avevano
ancora una chiara riconoscibilità e un mandato preciso non è più, e da un bel
po´ di tempo, quella nella quale abitiamo. Anche qui non si tratta di stabilire
(quantomeno in questa sede) se adesso ce la passiamo meglio o peggio di prima,
ma semmai di prendere atto che parecchie cose sono cambiate. Tanto per dirne
solo una: l´accesso all´informazione e al sapere (e parallelamente la loro
semplificazione e la loro «virtualizzazione»), con l´esponenziale sviluppo e
diffusione che hanno avuto i mezzi di comunicazione di massa negli ultimi
trent´anni, ha conosciuto una tale e così rapida rivoluzione che ancora
fatichiamo a ponderare quanto essa abbia mutato la nozione stessa di conoscenza.
Saperi rizomatici, orizzontali e molecolari hanno rimpiazzato saperi
sistematici, verticali, organici. è decaduto l´intellettuale legislatore,
spiega Bauman: quella che era legittimata nel suo status per prima cosa dalla
mole di conoscenze che aveva accumulato e di cui poteva disporre; ma la sua
individualità si è come polverizzata in una moltitudine di soggetti che sanno
indubbiamente assai meno, ma che negoziano e rimettono in gioco i loro saperi
con una frequenza incommensurabilmente più alta di quella dei loro padri
nobili; soggetti spesso incalzati da una precarietà materiale della loro
condizione impensabile fino a un paio di decenni fa. Per offrire un esempio
tempestivo (uno tra i tantissimi) di quello che sto provando a dire rimando
all´ultima polemica letteraria corrente: quella sui «nuovi realismi» o «nuove
forme di realismo» che finalmente starebbero facendo tornare la prosa italiana
sulla via zdanoviana dell´impegno e della militanza dopo la lunga feria
postmoderna. Aperto da una rivista scientifica e ripreso da un mensile a più
larga diffusione, quel dibattito si è trasferito sul web (su blog di Nazione
indiana) e lì si è sviluppato in maniera ben più approfondita, come accade di
consueto in rete, con le tesi dei due protagonisti (i critici Raffaele
Donnarumma e Andrea Cortellessa) che si sono confrontate e intrecciate, in una
accumulazione di «post», in maniera molteplice, simultanea e «porosa» con
quelle di tutti quelli che sono intervenuti. Cosa c´entri tutto questo con la
città di Palermo, ad ogni modo, ancora non lo so. Nel senso che non mi sembra
che una grande quantità di magagne e tragedie che incombono sulla nostra
Felicissima richieda l´interpretazione di un intellettuale vecchio stile. Per
carità: un antropologo volenteroso potrebbe fornirci letture illuminanti
dell´ontologia di Cammarata e dei suoi assessori e soprattutto dei gruppi
sociali che essi rappresentano. Tuttavia, per il primo lavoro di sgrossamento,
mi pare che potrebbe già andare benissimo un cabarettista appena decente (il
quale, volendo, svolgerebbe una mansione intellettuale anche lui). Per il
resto, cosa si voglia dagli intellettuali (intendendo in questo caso coloro i
quali svolgono pubblicamente una professione intellettuale) continuo a non
comprenderlo bene. Gli «intellettuali» impegnati
contemporanei magari manifestano contro i tagli della Gelmini: perché sono insegnanti o ricercatori precari, oppure per
solidarietà con le maestre dei loro figli; o vanno a fare la spesa nei discount
e smadonnano pure loro per l´aumento del costo della vita, mentre arrotondano
con un altro lavoro a tempo, per giunta mal pagato. Facendo due passi al
seguito di un corteo, andando a fare la spesa, navigando sul web non sarà
difficile incrociarli, credetemi. Ai tavolini del caffè Greco, delle Giubbe
rosse, del bar Mazzara, ormai, temo di sì.
( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
CENTO pag. 23 La
scuola apre porte e didattica tra formazione e orientamento CENTO LA SCUOLA
italiana è nell?occhio del ciclone con gli effetti del decreto Gelmini. Ciò non toglie che gli istituti pensino, tra
proteste e polemiche più o meno sotterranee, ad attuare i programmi già
calendarizzati. Ad esempio a Cento anche per quest?anno il liceo Cevolani
propone il suo piano di offerta formativa che coinvolge tutte le componenti
della scuola e numerose istituzioni della città e non solo. Il piano ? spiegano
? contiene un considerevole numero di progetti e attività che offrono alla
comunità scuola opportunità di formazione che vanno oltre la normale attività
didattica caratterizzante gli indirizzi di studio. «Il piano ? sottolinea la
dirigente scolastica Patrizia Ronci -«possiamo dire che misura l?intensità
dell?attività formativa ed educativa della scuola, proponendo una consistente
varietà di progetti elaborati, pensati dai docenti per arricchire lo studio
curricolare, tenendo conto sia del carattere proprio della scuola che degli
interessi e aspirazioni degli studenti». La progettualità proposta ? ribadisce
la coordinatrice del documento a Marta Biasi - «deriva da un articolato lavoro
dei Dipartimenti che nella stesura dei progetti pongono attenzione particolare
alle motivazioni ed obiettivi da raggiungere». Considerevole importanza viene
data al processo educativo di cui lo studente è protagonista attraverso
iniziative di orientamento, ri-orientamento, sostegno e valorizzazione delle
attitudini e competenze. In questa ottica si collocano i progetti contro la
dispersione scolastica e per la realizzazione del successo formativo. Previste
inoltre azioni di sostegno per eventuali situazioni di difficoltà di studio
attraverso lo Sportello pedagogico dove gli alunni trovano l?aiuto di ?docenti
tutor?. Da segnalare le esperienze di stage che si realizzeranno alla scuola
Materna di Penzale a Cento, al Campus Universitario di Scienze Infermieristiche
di Pieve di Cento, all?Agriturismo ?Biononno?, alla Scuola infanzia ?Centro
Infanzia? di Cento, alla Casa Protetta ?Plattis? di Cento, alla Scuola infanzia
?Centro Infanzia? di Cento. Continua anche l?attività di orientamentoche
coinvolge L?Isit ?Bassi ?Burgatti? di Cento che oggi aprirà le porte alle
famiglie degli studenti per l?iniziativa denominata ?Scuola aperta?. Genitori e
studenti potranno quindi entrare nel cuore pulsante della scuola, laboratori
tecnici e scientifici, spazi per gli sudenti, aule di informatica e altri
luogghi dove si svolge l?attività didattica. Le iniziative di scuola aperta
continueranno anche domenica 14 dicembre e sabato 10 gennaio 2009. Giuliano
Monari
( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
BONDENO E ALTO
FERRARESE pag. 25 Legge Gelmini: genitori mobilitati
«Vogliamo capire il cambiamento» BONDENO DOMANI INCONTRO DEL COMITATO TRA FESTA
e informazione. ?L?autunno nella scuola?, la Legge Gelmini
e la sua applicazione nel territorio: è questo il tema dell?incontro
organizzato dal ?Comitato genitori per la scuola di Bondeno? per domani, con
inizio alle ore 15, alla Corte Zanluca, nella fattoria didattica di via
Virgiliana 319 a Burana. «Cercheremo di capire insieme come cambia la scuola a
Bondeno ? spiegano i genitori ? e lo vogliamo fare in un momento che diventa
incontro tra le famiglie e festa per i bambini. La domenica ? sottolineano ? è
un giorno dedicato alle famiglie, per questo associare un momento di formazione
ad una festa ci sembra il modo migliore per incontrarci e fare in modo che
tutti possano partecipare. Siamo tutti interessati a capire un po? di più su
quello che di nuovo succederà anche nel nostro territorio». Un tam tam di voci
e tanti volantini: l?invito è rivolto a tutti, dalla scuola materna alle scuole
superiori. Alla conferenza dibattito il comitato genitori hanno invitato
Vincenzo Viglione, dirigente dell?ufficio scolastico provinciale, Angela
Poltronieri, assessore provinciale alla scuola, Giovanna Mestieri, assessore
comunale alla pubblica istruzione, i presidi, gli insegnanti, il personale Ata,
esperti del mondo della scuola e i genitori di tutte le scuole. L?invito è per
i genitori con i bimbi ovviamente: per i più piccoli infatti, è stato
organizzato un intero pomeriggio di animazione con i raccontantastorie, musica,
baby dance, face painting e una merenda a base di pincini, tirotta, castagne e
altre golosità. la manifestazione si terrà anche in caso di pioggia, essendo
tutte le attività al coperto. Claudia Fortini
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
IN BREVE pag. 21
ALEKSEJ IVANOVIC si mette continuamente in gioco. Come? (vi chiederete)
Puntando ... ALEKSEJ IVANOVIC si mette continuamente in gioco. Come? (vi
chiederete) Puntando su due vizi: il bere e lo scommettere. E l?una passione
aiuta l?altra, poiché l?essere sbronzi può rivelarsi d?utilità in certe
situazioni azzardate. Aleksej Ivanovic il Giocatore, 33 anni, russo, ha
cominciato con le macchinette dei videopoker, non ha ancora finito ? come dice
lui ? con i «casinò nascosti». A Bologna? E dove sarebbero? (vi chiederete
ancora) «Scommettiamo che non lo immaginate nemmeno?», è la risposta, usuale e
professionale, del Giocatore. Aleksej è fatto così. Ogni occasione è buona per
far soldi. Quando entra in un bar, spesso sfida il titolare: «Scommettiamo una
birra da 33 cc che me la bevo in un sorso?». E vince. E beve (gratis). Oppure,
all?occasionale passante: «Se indovino quanti anni hai, mi regali una
sigaretta?». E vince. E fuma (gratis). Una volta, ai tempi in cui gestiva un
negozietto di frutta e verdura, venne da lui un tipo dall?aria importante.
«Scommettiamo che frego anche quello lì?», disse Aleksej Ivanovic il Giocatore.
«Quello lì» era un ex premier in tour elettorale. Se ne tornò a casa, assicura
il russo, con un sacchettino contenente ? in cima ? tre arance sane e ? sotto ?
quattro di una buona annata (non quella corrente). Già, direte, ma questi sono
giochetti. E i «casinò nascosti», piuttosto, dove sono? Una sera che aveva
vinto una birra di troppo Aleksej Ivanovic il Giocatore ha rivelato il suo
segreto: «Stanno in un monolocale di via Sant?Isaia, in una cantina vicino a
via Pizzardi e in due garage di San Lazzaro». Della bisca in zona Pizzardi
Aleksej ha anche mostrato la tessera d?ingresso, con su stampato: «Aleksej
Ivanovic... Associazione studenti universitari». E non si trattava di quelli
che protestano contro la Gelmini: semplicemente era un
biglietto di riconoscimento mendace per evitare ospiti indesiderati. Perbacco,
direte ancora voi, ma questa è una notizia importante per la polizia. «Ma no ?
si schermisce Aleksej Ivanovic il Giocatore ? Sono sempre ubriaco. Non mi
crederebbero mai». Scommettiamo che ha ragione?
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
SAN LAZZARO pag. 29 Alimentazione
e coccole ? SAN LAZZARO ? «PROTESTO perché sono in ballo istruzione e
educazione dei miei bambini. L?istruzione non può prescindere da una proposta
formativa che preveda un contatto, tramite laboratori e diverse figure
professionali, con la realtà multiculturale e sempre in evoluzione di oggi». E?
combattiva ma usa toni pacati Teresa Cammisa, mamma di due bambini che
frequentano le scuole Pezzani e Rodari di San Lazzaro, mentre spiega la
motivazione della nuova giornata di protesta contro la legge Gelmini,
organizzata oggi in piazza Bracci, proprio dal I° circolo didattico di san
Lazzaro. Parteciperanno all?iniziativa anche le scuole di Castenaso. Con lo
slogan ?La scuola si fa? strada?, i genitori di San Lazzaro hanno messo in
piedi una vera e propria kermesse che «in concomitanza alla giornata di mercato
? spiega Teresa ? porterà la scuola, con i suoi protagonisti, insegnanti,
bambini e genitori, in piazza Bracci per dimostrare che il maestro unico e il
taglio ai laboratori non sono accettabili». Si inizia alle 10 di mattina nella
Sala Città con la proiezione del film L?amore che non scordo, ambientato in
alcune scuole della provincia. Nel parco 2 Agosto due lezioni aperte mettono al
bando, con l?aiuto della parodia, tagli alle ore di scuola e maestro unico. IN
PIAZZA lettura di poesie di Gianni Rodari e laboratori a tema per i più
piccoli. «Siamo ancora qui ? aggiunge Bruno Pironti, papà di due bambini che
frequentano la scuola Fantini e quella Jussi ? perché con l?approvazione della
legge nulla è cambiato. Mentre sul fronte universitario qualche retromarcia del
governo si è vista, per la scuola primaria e secondaria niente è stato
modificato. Alziamo le mani per dire ?Presenti signor ministro, non abbiamo
ammainato la nostra bandiera?». Gli fa eco Teresa Cammisa, in rappresentanza
del comitato organizzatore della manifestazione, per sottolineare «la speranza
nel buon senso dei politici, affinchè non diano il via con decreti attuativi
alla rivoluzione Gelmini». Francesca Golfarelli
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
BREVI pag. 19 Sos
sui tagli ai fondi per la ricerca Gelmini assicura:
firmerò il bando MONITO DI NAPOLITANO: «RIGORE NEI CONTI, MA NON PERDIAMO I
TALENTI» ROMA ? È necessario tenere conto dello stato dei conti pubblici, ma
l?Italia deve fare attenzione a non perdere i ricercatori costretti ad emigrare
all?estero. Il richiamo è del presidente della repubblica, Giorgio Napolitano,
e arriva in una giornata in cui il tema della ricerca e dei fondi necessari è
stato al centro del dibattito. Ad innescarlo è l?intervento di Ignazio Marino,
presidente della Commissione d?inchiesta sul servizio sanitario nazionale, che
chiede al ministro dell?Università, Mariastella Gelmini,
di sbloccare con un apposito bando i fondi per la ricerca, altrimenti «kiss me
goodbye». E il ministro che da Bruxelles risponde «firmerò a breve». Se l?ok
arrivasse, ricorda Marino, si tratterebbe di circa 48 milioni di euro solo per
i giovani ricercatori. Nella stessa direzione andranno inoltre altri 28
milioni, una fetta dei 280 milioni che il ministero del Welfare si appresta ad
assegnare alla ricerca sanitaria: «Entro una decina di giorni emaneremo il
bando 2008», ha fatto sapere il sottosegretario Ferruccio Fazio. Proprio gli
under 40 sono i protagonisti del ?concorso? nella ricerca biomedica lanciato
dal Welfare. I nomi dei vincitori non sono ancora stati resi noti, ma si tratta
di ricercatori tutti con meno di 40 anni, il cui lavoro è stato valutato e
selezionato da un team di 10 ricercatori ? 5 italiani, 5 stranieri ? anch?essi
sotto questa soglia d?età, i quali hanno dovuto scremare tra 1.250 progetti. Il
metodo è una prima assoluta per l?Italia. Malattie neurovegetative, leucemia,
epilessia, malattie polmonari croniche, Parkinson, influenza, uso inappropriato
dei farmaci sono solo alcuni dei temi al centro dei progetti di ricerca. I 15
milioni di euro si tradurranno in un finanziamento medio di 550 mila euro a
progetto e rappresentano il 5% delle risorse che il ministero ha destinato alla
ricerca sanitaria nella Finanziaria 2007. Una percentuale che salirà al 10% nel
2008.
( da "Repubblica, La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina IV - Bari La gara
pubblica per l´acquisto del carburante è stata bandita solo due giorni fa
Crolla pannello tra i banchi Socrate, sospese le lezioni Niente gasolio nelle
scuole L´assessore: scusate il ritardo L´incidente nella succursale a
Poggiofranco oggi l´attività è regolare Una ragazza è stata sfiorata s´è fatta
visitare ma non ha subito alcun danno Il Comune costretto a prorogare il
contratto dello scorso anno Un errore burocratico ha fatto slittare
l´affidamento del servizio FRANCESCA SAVINO PAOLO RUSSO Un pannello è crollato
fra i banchi sfiorando una studentessa, un altro è rimasto in bilico, sospeso
sulle teste dei liceali. Mancavano quaranta minuti alla fine della lezione
quando è esploso il panico nella sede distaccata del liceo classico Socrate di
Bari. è bastato un colpo di vento, ieri mattina, a scuotere la quiete
dell´ultima ora per i ragazzi di una prima superiore, che con altre quattordici
classi trascorreranno l´anno scolastico nella succursale. Una struttura appena
restaurata e riconsegnata alla scuola di Poggiofranco, in via Papa Giovanni
XXIII, che però ieri non ha retto del tutto alla forza del vento. «Non abbiamo
avuto neanche il tempo di renderci conto di cosa stava succedendo» spiega un
bidello: «C´è stato il rumore di un colpo fortissimo, e poi le urla». Una
finestra aperta, una folata più forte delle altre, una porta che sbatte e il
controsoffitto cede, colpendo di striscio una ragazza e seminando il panico
prima che studenti e insegnanti si rendano conto di cosa è successo
esattamente. La preside Bice Mezzina, avvisata dal vicepreside, ha
immediatamente raccolto tutte le classi in cortile e ha richiesto l´intervento
dei vigili del fuoco, mentre i genitori sono accorsi per verificare le
condizioni dei loro ragazzi e riportarli a casa. Il timore era che altre parti
potessero cedere. «Per mezz´ora, fra le grida dei ragazzi e il rumore del vento
non si riusciva a capire nulla» racconta un dipendente dell´istituto. Il
pannello crollato, un quadrato di polistirolo di pochi centimetri,
fortunatamente era troppo leggero per causare seri danni. Ha sfiorato però il
braccio di una ragazza di 16 anni: «Nulla di grave, ma mi sono spaventata
tanto» ha detto alla madre che è andata a prenderla. «Ho chiesto alla sua
famiglia di farmi sapere immediatamente se ci sono problemi, e abbiamo
consigliato alla ragazza di farsi visitare subito se avesse avvertito dolori»
spiega nel pomeriggio la preside Mezzina. «Per fortuna così non è stato». I
rilievi dei vigili del fuoco e dei tecnici della Provincia hanno dato risultati
confortanti. La scuola è sicura e oggi i ragazzi possono tornare regolarmente a
lezione: otto classi però andranno a cinema e quindi l´aula del crollo resterà
vuota. I pannelli (mai fissati "perché fanno da camera di
compensazione" spiegano i tecnici) ieri erano già stati rimessi a posto,
ma la preside attenderà oggi per sciogliere ogni riserva sullo stato della
struttura. «Non sono un tecnico, mi affido alle perizie di vigili del fuoco e
ingegneri della Provincia. Ma devo garantire la sicurezza ai miei studenti e a
tutto il personale». L´inverno comincia a farsi sentire. Oggi, secondo le
previsioni di meteorologi, il vento che spira dalla Siberia abbasserà la
temperatura di almeno dieci gradi centigradi. Ma l´amministrazione comunale non
ha ancora provveduto ad acquistare il gasolio per riscaldare le scuole di Bari.
Dallo scorso 15 novembre in tutta la Puglia è possibile accendere i
termosifoni. Ma la gara pubblica per la fornitura del carburante in grado di
scaldare gli alunni delle scuole materne, elementari e medie della città è
stata bandita soltanto due giorni fa. Un errore burocratico ha fatto slittare
irrimediabilmente l´affidamento del servizio, obbligando il Comune a prorogare
il contratto dello scorso anno per non lasciare al freddo gli studenti baresi.
Grazie a questo intervento solo il 10 per cento delle scuole baresi ieri sono
rimaste al freddo. E oggi - assicurano dall´assessorato alla Pubblica
istruzione - anche quelle saranno rifornite di gasolio a sufficienza per poter
riaccendere i termosifoni. Ma il ritardo nell´iter per la fornitura del nuovo
carburante ha costretto l´assessore comunale alla Pubblica istruzione, Pasquale
Martino, a chiedere scusa, attraverso un comunicato stampa, a insegnanti,
operatori e alunni delle scuole baresi. L´appalto per la fornitura di gasolio
per i termosifoni delle scuole solitamente viene pubblicato in estate per farsi
trovare pronti alla riapertura delle scuole. Il ritardo di tre mesi con il
quale, quest´anno, è stato bandita la gara da un milione e trecentomila euro è
legato a un errore di interpretazione dei tecnici comunali. L´amministrazione
comunale, infatti, non aveva neanche messo in conto di pubblicare questa gara
d´appalto. A partire dal 2009, infatti, le scuole comunale di bari saranno
interessate dall´avvento del fotovoltaico. L´energia solare dovrebbe riuscire a
rendere autosufficienti tutti gli edifici di proprietà comunale, anche dal
punto di vista del riscaldamento. Anche grazie a questo sforzo ambientalista
l´amministrazione comunale quest´anno aveva messo in conto si sfruttare una
nazionale che permette l´acquisto del combustibile ad un prezzo promozionale.
Ciò è possibile, però, solo se un privato non è in grado di presentare
un´offerta ancora più vantaggiosa rispetto a quella della convenzione. In
questo caso per una pubblica amministrazione è obbligatorio bandire la gara per
selezionare l´offerta economicamente più vantaggiosa". Questa offerta a
Bari è arrivata e a scombussolato l´intera procedura. Ma i ritardi e gli errori
di valutazione dei tecnici comunali che hanno seguito il procedimento ci sono
comunque stati. "Nonostante questa offerta avremmo potuto e dovuto fare
prima - ha ammesso l´assessore Martino - e per questo chiedo scusa a tutta
l´utenza". A denunciare il ritardo nell´espletamento di questa gara è
stato ieri anche il consigliere comunale del gruppo indipendente Libertà, Luigi
Cipriani. "Nelle scuole comunali - ha accusato - i termosifoni sono ancora
spenti nonostante dallo scorso 15 novembre sia possibile la loro accensione".
Il consigliere comunale minaccia di informare del ritardo il direttore
dell´ufficio scolastico regionale, Lucrezia Stellacci: "Questo caso di cattiva gestione arriverà fino al ministro
dell´Istruzione, Mariastella Gelmini se entro una settimana non saranno accesi i termosifoni in tutte
le scuole di Bari - ha ribadito Cipriani - con l´approssimarsi delle giornate
fredde e con la mancanza di calore nelle loro aule scolastiche, gli alunni
baresi rischiano di essere colpiti da gravi malanni". "Del
ritardo, dei motivi amministrativi, e dell´evoluzione della situazione, le
scuole sono state tempestivamente avvertite", ha ribadito Martino. Entro
oggi il riscaldamento sarà erogato, in regime di proroga, in tutti gli istituti
scolastici della città. "Ringrazio le scuole per la collaborazione e il
personale tecnico e amministrativo del Comune che ha reso possibile la positiva
soluzione del problema".
( da "Repubblica, La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina XXI - Roma Al
Puff "Siamo tutti riciclati" Da Trilussa a Tremonti la satira di
Lando Fiorini Nello storico locale, un varietà che prende spunto dal
quotidiano. Dal ministro Gelmini alle "troniste". Con un finale di classici romaneschi
ALESSANDRA ROTA La musica del centralino del Puff è "Cento campane"?
din don, din don, amore?E´ la sigla di chiusura dello sceneggiato "Il
segno del comando" che Lando Fiorini portò al successo un anno dopo la
fine del serial da 15 milioni di spettatori (erano gli anni Settanta).
Il titolo dello spettacolo dello storico locale romano stavolta è «Siamo tutti
riciclati». Dice Fiorini: «Il problema mi sembra di grande attualità, non è che
dalla monnezza siamo ancora usciti fuori, anzi». Satira e parodia sono le
colonne di uno show che prende spunto dalla cronaca «La quotidianità è una
miniera, di battute, personaggi. Basta pensare alla vicenda di Barak Obama e
come fai a non scherzare». E che il nostro è un paese per comici Lando Fiorini
lo dimostra da quarant´anni: «I più riclati sono i partiti» continua «e in
scena porto le prove: le schede che dimostrano come i simboli sono cambiati ma
loro ritornano sempre». Una stoccata al ministro Tremonti con lo sketch sulla
Robin Tax, il povero Robin Hood non riesce più a rubare nemmeno ai ricchi; una
frecciata a Mariastella Gelmini «Che deve tornare a
scuola accompagnata dai genitori». Sul banco degli imputati anche L´Isola dei
famosi, le "troniste", le veline, perfino Luca Giurato? «E poi c´è il
momento finale» continua Lando Fiorini «quello più crepuscolare dove recito
Trilussa e canto le canzoni della nostra tradizione. L´angolo di Lando che il
pubblico conosce e aspetta per chiedere Il Barcarolo, Cento Campane, Roma nun
fa la stupida. Il classico che nel mio teatro-cabaret non manca mai». Con
Camillo Toscano, Costanza Noci, Loretta Rossi Stuart, musiche di Vincenzo
Romano, coreografie di Gabriella Panenti, costumi Gabriella Pera.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
OGGI IN TV pag. 37 CANALE
GOSSIP - LE COMMESSE. Sono tutte emiliane... CANALE GOSSIP - LE COMMESSE. Sono
tutte emiliane e stanno tutte con il ministro Gelmini.
Al punto da spogliarsi per lei. E in Rete il loro calendario fa subito boom.
Guarda le foto. - MOLLATO VIA SMS. La promessa sposa di Boris Becker l?ha
piantato con un sms. Era stanca di aspettare le nozze che non arrivavano. Ma
ora l?ex Bum Bum del tennis è un uomo distrutto. - NATALIE NUDA. La superstar
australiana Natalie Imbruglia si spoglia per difendere i diritti degli animali.
Guarda il video. - PARLA BRITNEY. Dopo mesi di pettegolezzi e illazioni,
Britney Spears s?è stufata. «Adesso parlo io». Guarda il video integrale.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
NUDA pag. 39 «Aci
punta sulla prevenzione per diminuire gli incidenti» Presidente, per aumentare
il fattore sicurezza non sarebbe logico obbligare le case costruttrici e le
autoscuole a fare corsi di guida prima di rilasciare l?attestato? «Se lei si
riferisce a far capire come funzionano i dispositivi come Abs e controllo di
trazione con una azione pratica non possiamo che essere d?accordo. Così anche i
neo patentati entrano subito nel vivo di una guida sicura e capiscono i
vantaggi dell?assistenza elettronica. Aci inoltre ha già presentato la
richiesta per introdurre nel nuovo codice la ?guida accompagnata? che non
significa patente a 16 anni. Possiamo dire che si tratta di un Tutor che segue
l?allievo per due anni». Il ministro Matteoli da tempo parla di dotare le auto
di una scatola nera. Ma serve veramente, dal momento che i controlli arrivano
solo a incidente già avvenuto? «Noi siamo favorevoli a tutti quei dispositivi
che servono a ridurre l?incidentalità. La scatola nera è sicuramente un
dispositvio che aiuta a mettere nella condizione il guidatore di rispettare il
codice della strada. Ci sono due aspetti da salvaguardare. Il primo è
sicuramente la privacy, il secondo è che non deve diventare uno strumento per
sanare i bilanci delle amministrazioni pubbliche». Eppure in Italia abbiamo
l?esperienza degli Autovelox e dei Multared che sono serviti solo per fare
cassa e non per fare prevenzione. «Non è del tutto vero, perchè gli Autovelox
della Polizia stradale sono ben visibili e ben segnalati per far capire agli
utenti che è necessario attenersi alle disposizioni del codice per evitare gli
incidenti. Altra cosa invece sono alcune amministrazioni locali che, per sanare
i bilanci, tendono ?agguati? agli automobilisti». Secondo i dati comunicati nei
giorni scorsi l?Italia registra una riduzione netta delle vittime della strada,
in controtendenza con l?Europa. Cosa si deve fare per abbassare ancora questi
indici? «Si contano ancora 633 incidenti ogni giorno nei quali perdono la vita
14 persone e 893 rimangono ferite. La diminuzione degli incidenti nell?ultimo
anno ha comportato un risparmio di oltre 3 miliardi di euro. E? necessario un
coordinamento degli interventi sulla sicurezza stradale, un nuovo Codice della
Strada con soli 50 articoli chiari e di facile consultazione, supportato da un
sistema sanzionatorio semplificato; un maggiore impegno formativo sui giovani,
per i quali gli incidenti stradali rappresentano ancora la prima causa di
morte». Si colpevolizzano sempre gli automobilisti. Ma da una indagine, che la
stessa Aci ha pubblicato, emerge che le infrastrutture sono carenti, la
cartellonistica talmente ingarbugliata da creare pericolo. Ma i soldi delle
multe non devono essere indirizzati verso questa direzione? «Fra i nuovi
capitoli del codice noi chiediamo al ministro che venga inserita per legge il
fatto che le amministrazioni statali e locali debbano rendere conto di come vengono
investiti in sicurezza il 50% dei soldi provenienti dalle multe. Oggi la norma
esiste, ma non esiste l?obbligo del rendiconto. Per far questo è necessario
inoltre un piano di investimenti nel medio-lungo periodo per almeno 40 miliardi
di euro che consenta l?ammodernamento della rete infrastrutturale e la
realizzazione di progetti legati all?analisi degli standard di sicurezza delle
strade per intervenire soprattutto sui punti con piu? alto tasso di
incidentalità». Anche l?industria automobilistica deve fare la sua parte. La
sta facendo? «Sì. L?industria automobilistica sta dimostrando forte attenzione
alla sicurezza e sono notevoli i progressi nella progettazione di nuovi
modelli. Ci sentiamo di chiedere alle Case un supplemento di impegno: anticipare
volontariamente di due anni l?entrata in vigore della direttiva annunciata
dalla Ue per il dispositivo elettronico di controllo della stabilità montato di
serie dal 2012 su tutti i veicoli di nuova immatricolazione. Solo in Italia,
con questo dispositivo avremmo una diminuzione del 10% dei morti». Lei ha
ricordato l?incidentalità dei giovani guidatori. Cosa è possibile fare da
subito? «Informare in modo diretto, con annunci e documentazioni, i più giovani
del pericolo di una guida troppo allegra. Non sta a noi dell?Aci analizzare la
riforma del ministro Gelmini, ma dobbiamo rilevare con
piacere che nella reintroduzione della materia di educazione civica, una grossa
parte del programma è stato occupato dall?insegnamento del codice della strada
con i relativi pericoli». E? pericoloso attraversare la strada anche sulle
strisce pedonali. Solo in Italia, nel 2007 sono deceduti 627 pedoni e 20.525
sono rimasti feriti. Cosa si deve fare? «L?indagine ha rilevato la scarsa
cultura della sicurezza degli utenti della strada. Pericolosi anche i semafori
pedonali italiani con la luce gialla prolungata, che non comunicano
adeguatamente il tempo concesso per finire di attraversare. Meglio un countdown
che indichi i secondi per i pedoni, una soluzione in fase di sperimentazione
soltanto a Copenaghen e a Lubiana».
( da "Corriere della Sera" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2008-11-22 num: - pag: 9
categoria: REDAZIONALE Il caso di Giangiacomo Schiavi I BAMBINI SONO IL FUTURO
C'è POSTA PER IL MINISTRO Caro Schiavi siamo un gruppo di mamme milanesi
legittimamente preoccupate per il futuro della scuola elementare. Siamo anche
sostenitrici del tempo pieno: perderlo come è stato paventato, solo per un
risparmio economico, vuol dire perdere un momento di crescita, di condivisione
e confronto, buttare via un'esperienza che aiuta i bimbi a crescere tutti
insieme in una cornice di stimoli e sensibilità. La possibilità di far sentire
la nostra voce nel forum del Corriere ha rafforzato in noi la convinzione che
le scuole di Milano, dove questa esperienza è apprezzata seguita da molte
famiglie, debbano fare fronte comune per convincere il
ministro Gelmini a non
innescare, come ha scritto anche lei, una retromarcia educativa. Vorremmo che
questi appelli venissero raccolti e mandati al ministero della Pubblica
Istruzione, in attesa di un chiarimento più dettagliato sull'applicazione della
legge. Luciana, laura, Antonia, Roberta
(ibambinisonoilfuturo@hotmail.it) Ma il ministro sa cos'è il tempo pieno? Le
giro un'intervista di due giorni fa che se la prende con la «cattiva informazione».
Dice la Gelmini: «Non ci saranno licenziamenti, come
non ci sarà l'abolizione del tempo pieno. Vogliamo migliorare il mondo della
scuola, togliendo gli sprechi e migliorando il servizio. Berlusconi non avrebbe
mai approvato una riforma che colpisse le famiglie». Domanda del giornalista:
ma il maestro unico... «Prevalente. Meglio dire prevalente, restano quelli
d'inglese o di religione. .. » Rita Dominici Capita in questo mestiere di
sentirsi anche utili: a volte è meglio di uno scoop. Bruno Munari, ricordava in
questi giorni un amico, citava sempre il pensiero di certi suoi maestri
giapponesi, probabilmente zen. «L'unica cosa che conta nella vita è quello che
riesci a fare per gli altri». Speriamo di aver fatto, con il giornale, qualcosa
di utile per bambini, mamme e insegnanti: speriamo di aver aiutato tante
persone piene di idealità a salvare il tempo pieno. è difficile restare
indifferenti, anche per un ministro. A naso negli ultimi giorni mi sembra di
vedere qualche apertura. Il tempo pieno potrebbe essere mantenuto nelle scuole
dove attualmente si fa, congelando la situazione esistente, senza smantellare
l'impianto delle due maestre. Il ministro però dovrebbe specificarlo meglio.
Perché molti continuano a confondere tempo pieno con tempo lungo, un tempo
della scuola e un tempo con il doposcuola. Noi continuiamo con gli appelli.
gschiavi@rcs.it
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
BOLOGNA CRONACA pag.
13 PIAZZE, strade, parcheggi: occuperanno di tutto oggi materne, elementari e
medie per amplificare il grido di battaglia ?No al maestro unico. No ai tagli?.
E? ?La scuola si fa ... strada?, lezioni en plein air organizzate
dall?Assemblea delle scuole bolognesi che, malgrado la nuova legge pro maestro
unico, non demorde. Alle 10, l?istituto comprensivo 1 in piazza Capitini terrà
laboratori di pittura-disegno e letture animate. Caldarroste per tutti. Alla
stessa ora, in via Matteotti, gemellaggio anti Gelmini
del liceo Sabin e dei comprensivi 3 e 5: banchi nel cortile del liceo per una
lezione all?aperto, laboratori di origami, pittura e geometria. Il comprensivo
7 sfilerà da via Scandellara al parcheggio del Leclerc e di lì al parco del
Pianeta per burattini, laboratori di arti visive e danze africane. A Villa
Mazzacorati: lezioni ambientali, sulla Costituzione e di chimica. E dopo la merenda,
passeggiata fino alla coop San Ruffillo. Nel pomeriggio, dopo le
lezioni-laboratori in piazza San Francesco, elementari Longhena e liceo
Minghetti, diretti in piazzetta San Rocco, ?passeggeranno? in via del Pratello
dove gli osti offriranno la merenda.
( da "Corriere della Sera" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Scienza - data: 2008-11-22 num: - pag: 31 autore: di
GIOVANNI CAPRARA categoria: REDAZIONALE I ministri della Ricerca a L'Aia
L'Europa spaziale sceglie il suo futuro L'Europa deciderà la settimana prossima
a L'Aia il suo futuro nello spazio. Ai ministri della ricerca dei Paesi che
sostengono l'Esa (European Space Agency) spetta il non facile compito di
decidere su che cosa puntare per garantire lo sviluppo ad un settore che genera
ricadute nelle conoscenze scientifiche e tecnologico-industriali. E mai come
ora, proprio per la crisi generale, lo spazio dovrebbe essere visto come un
investimento per aiutare la ripresa e non una spesa da tagliare. Non sarà
facile. Ai ministri (per l'Italia ci sarà Mariastella Gelmini) è chiesto coraggio e una certa «visione»
tenendo conto di una scena internazionale dove Cina e India stanno macinando a
gran velocità impegni che non si possono ignorare: e non solo per prestigio.
Purtroppo, alla vigilia della riunione ministeriale sembra che ci sia più un
consolidamento dell'attività in corso che una vera apertura a nuovi
investimenti. E c'è voglia di rinvio per i temi più spinosi. Per certi
aspetti è anche ragionevole perché prima di tutto l'Europa spaziale deve fare i
conti con le risorse a disposizione. Il piano da approvare si agira intorno ai
10 miliardi di euro distribuiti in circa cinque anni quando la Nasa, da sola,
ha un bilancio annuale di 16 miliardi di dollari. E' evidente che a Bruxelles
l'Unione deve mettere mano all'argomento e garantire integrazioni senza le
quali è illusorio sognare grandi costruzioni come un veicolo spaziale abitato.
Nello stesso tempo all'interno dell'Esa bisogna frenare tendenze di spreco
nazionalistiche come la richiesta di Spagna e Gran Bretagna per un centro di
controllo della costellazione dei satelliti Galileo, il GPS europeo, quando ce
ne sono già due, uno in Germania e un altro in Italia. Ed è necessario bloccare
i sussidi richiesti da Arianespace per la crisi in cui versa nella sua attività
di lanciatore commerciale e che finirebbero per essere sottratti al bilancio
Esa. Meglio destinarli a nuove tecnologie e allo sviluppo del nuovo lanciatore
Vega. Sembra invece superato il discusso progetto marziano Exomars (a guida
italiana) con un ridimensionamento dei costi saliti per domande improprie dai
vari Paesi grazie anche ad una partecipazione di Stati Uniti e Russia. Il
lancio è ora fissato per il 2016. Questa settimana si è celebrato il decimo
anniversario della nascita della stazione spaziale internazionale e i
rifornimenti della missione in corso dello shuttle Endeavour sono stati portati
con il modulo abitabile Leonardo costruito da Thales Alenia Space a Torino (il
40 per cento del volume della stazione è italiano). Nel 2010 sarà completata e
al suo interno si potranno finalmente condurre le ricerche per cui è stata
costruita. L'Esa ha agganciato il suo modulo Columbus; adesso occorre un
rilancio per sfruttare seriamente le possibilità offerte e utili sulla Terra
(fabbricazione di nuovi farmaci e nuovi materiali). Altri impegni futuri
riguarderanno l'osservazione della Terra e le nuove telecomunicazioni. Ma con
queste premesse l'Europa non può certo sognare la Luna come i cinesi, gli
indiani, gli americani e i giapponesi. Lo spazio è una frontiera scientifica e
tecnologica: solo chi ha coraggio e crede nel futuro accetta la sfida. Come ha
saputo fare l'Europa della fisica che ha costruito il superacceleratore «Lhc»
al Cern di Ginevra capace di guardare nelle origini dell'Universo. Il modulo
italiano «Leonardo» (indicato dalla freccia) agganciato alla stazione
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
22-11-2008)
Argomenti: Scuola
BOLOGNA PRIMO PIANO
pag. 4 Docenti tagliati Le Rdb lanciano il ?libro dei caduti? SIT IN «DIAMO un
volto ai tagli» è l?ultima (in ordine di tempo) campagna anti Gelmini e anti Tremonti che i precari della Cub Scuola hanno
fatto partire, ieri, durante il presidio in piazza Ravegnana. Con l?obiettivo
di estenderla anche alle altre regioni. «Visto che il prossimo anno, solo nella
nostra provincia ? denuncia Francesco Bonfini di Cub Scuola ? saranno tagliati
750 docenti, noi li abbiamo invitati a mandarci una loro foto, corredata da
anni di servizio e titoli, che poi inseriremo in una sorta di ?libro dei
caduti?». In attesa che il coordinamento nazionale Cub Scuola, che si riunirà
in città domani, valuti le prossime mosse, a Bologna non si rimane, dunque, con
le mani in mano. E Bonfini punta il dito sulla partita relativa i rinnovi
contrattuali. In tema di precari l?assessore Virgilio ha parlato dei servizi
scolastici affermando che «sono stati tutti coperti con assunzioni a tempo
indeterminato i posti vacanti degli educatori dei nidi d?infanzia». Quanto alle
educatrici l?assessore ha parlato di una proposta ai sindacati di assorbire 10
educatrici che si siano dimesse. Le Rdb tuonano: «E? una bugia, non abbiamo
ricevuto alcuna comunicazione o convocazione al riguardo». Image:
20081122/foto/993.jpg
( da "Stampa, La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
DIVISI SUL PERCORSO
il caso Ieri il traffico paralizzato dal corteo Dai centri sociali arrivano
inviti a forme di disobbedienza I ragazzi più pacifici non volevano sfilare in
via XX Settembre Studenti e antagonisti si spaccano i no Gelmini MARIA TERESA MARTINENGO Qui non
si arrende nessuno», diceva uno degli striscioni in testa al corteo studentesco
che ieri ha attraversato il centro, paralizzando il traffico tutt'intorno. Non
ci si vuole arrendere ai tagli del governo Berlusconi, ma gli stili per farlo
sono apparsi diversi tra le due anime protagoniste della manifestazione.
Da un lato, gli studenti apartitici e non violenti organizzati nella nuova
sigla Sist (Studenti istituti superiori torinesi), ragazzi di 25 scuole (metà
del totale) che, dopo aver fatto esperienze positive di autogestione,
organizzato lezioni all'aperto e occupazioni notturne, vogliono «continuare la
discussione - spiegava Francesco Surano del liceo Gobetti - sul nostro futuro,
facendo rinascere i collettivi». Dall'altro il Ksa, Kollettivo studenti
autorganizzati, vicini agli universitari antagonisti dai quali, in effetti,
sono un po' accompagnati. In questo caso la resistenza a Gelmini
e Tremonti «si fa riprendendoci la cultura, i saperi», diceva Guido del Gioberti.
Come? Per esempio, anche con azioni tipo entrare al cinema «gratis»,
infischiandosene dei copyright sui libri. Raccontavano, altri leader della
protesta Ksa: «Stamattina abbiamo distribuito 50 copie di film scaricati da
internet senza pagare». Differenze, dunque, tanto da far dire con decisione a
Elias Vienna del Gioberti, uno tra i promotori di Sist, «siamo davvero due
gruppi molto diversi». Il corteo - incerto fin quasi alla vigilia - ha dato la
misura di quanto sia difficile portare avanti la mobilitazione: in piazza
Arbarello c'erano solo poche centinaia di studenti in rappresentanza, comunque,
di un buon numero di scuole: Gioberti, Gobetti, Majorana, Copernico, Gobetti
Marchesini, Regina Margherita, Cavour, Umberto I, Volta, Berti, Alfieri, Avogadro
e altre ancora. Ed è durante la marcia verso corso Vittorio e Porta Nuova che è
emersa con chiarezza la diversità di obiettivi tra le due anime del corteo:
l'ala Ksa ha insistito per svoltare in via XX Settembre e paralizzare una tra
le più importanti arterie del centro per i mezzi pubblici. Una scelta che per i
ragazzi di Sist (che non avrebbero condiviso azioni di forza alla stazione) non
aveva particolare motivo di essere. Per loro la giornata si è conclusa in
piazza Vittorio con una serie di lezioni all'aperto. Il prossimo appuntamento
«che sarà molto meglio organizzato», promettono, è per il 12 dicembre.
( da "Stampa, La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
CASALE. IL CTP HA
OLTRE 700 ISCRITTI "La scuola degli adulti ora diventi autonoma"
[FIRMA]FRANCA NEBBIA CASALE MONFERRATO In controtendenza
rispetto alle prescrizioni della legge Gelmini, a Casale si chiederà di realizzare una nuova «autonomia
scolastica», cioè la presenza di un dirigente e organizzazione autonoma per la
sede del Ctp (Centro territoriale permanente) che, insediato all'Istituto Negri
di via Gonzaga, da anni promuove l'istruzione degli adulti. La proposta
che sarà avanzata prima al provveditore Paola d'Alessandro, poi ai dirigenti
regionali, è stata anticipata nell'ultimo consiglio comunale, in cui si è
discusso appunto delle ricadute delal legge Gelmini
sulle scuole del territorio. Il Ctp casalese (altri due centri sono ad
Alessandria e ad Acqui), diretto da Titti Palazzetti, che organizza corsi di
alfabetizzazione, formazione e diplomi per adulti, ha molti iscritti: almeno
700, che salgono a 1100 se si considerano anche corsi di lingue, informatica o
altro. Ha rappresentato negli anni una possibilità in più di integrazione anche
per molti immigrati giunti a Casale da una quarantina di nazioni diverse,
grazie ai corsi di alfabetizzazione, ma pure una qualificazione maggiore in
campo lavorativo, grazie al conseguimento di diplomi per chi da tempo aveva
rinunciato a studiare. E l'altra sera, all'Accademia Filarmonica alla presenza
degli assessori provinciale e comunale alla Pubblica istruzione, Massimo
Barbadoro e Fabio Lavagno, si è svolta la cerimonia di presentazione del bando
europeo del progetto Leonardo, che è stato portato avanti dal Ctp. Si basa
sulla possibilità di un diploma, con formazione professionale e collaborazione
con lo Ial, conseguibile in tre anni, quindi andando incontro anche ad esigenze
di persone che già lavorano, ma hanno la necessità di una qualificazione
maggiore. Sono a disposizione per l'intera rete fondi europei di circa 290 mila
euro per due anni. «Ci sono partner europei - dice Titti Palazzetti - Gran
Bretagna, Danimarca, Grecia e Portogallo, e si sta portando avanti una
classificazione europea dei crediti che valga nei singoli paesi».
( da "Tempo, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
stampa Ormai è un
Grillo Calante Si salva solo in teatro Blog e teatro. Beppe Grillo è tornato ai
suoi primi amori, ai due «mezzi» che gli hanno dato fortuna e lo hanno fatto
conoscere. Ma anche così — ieri sera ha presentato a Roma il suo ultimo
spettacolo «Delirio Tour 2008», ma il vero delirio è stato entrare al teatro
per via di un disguido sui biglietti venduti su internet con duecento persone
in fila — il successo che aveva raggiunto solo un anno fa, quando ogni giorno
appariva su tv e giornali, è ormai un ricordo lontano, sbiadito dalle
«sconfitte» degli ultimi mesi: prima la Cassazione che ha giudicato non valide
le firme raccolte per i referendum sull'abolizione dell'ordine dei giornalisti,
del finanziamento ai giornali e per la fine del duopolio Rai-Mediaset, poi i
«vaffa» arrivati quando, il 30 ottobre, il comico ha
tentato di intrufolarsi alla manifestazione degli studenti contro la Gelmini a Bologna. In teatro però il
comico genovese torna a essere quello che gli riesce meglio: un «guitto» — come
lo ha definito il senatore del Pd Giorgio Tonini — capace di tenere il pubblico
«avvinghiato» al suo monologo per oltre due ore. Lo spettacolo al Palalottomatica
è iniziato con un po' di ritardo per colpa della disorganizzazione nella
consegna dei biglietti, poi è filato via nel repertorio classico di Grillo tra
ecologismo, attacchi ai politici e alle banche, denunce, professioni di fede
per Obama. Grillo attacca destra e sinistra: Walter Veltroni «un topo gigio che
non si sa che cosa dice, un aggettivo con intorno dei sostantivi, uno che ha
resuscitato Berlusconi», Brunetta «il nano ipod», Berlusconi, lo «psiconano»,
Fassino «uno che sta in Parlamento da venti anni a 20 mila euro al mese,
perché?». Se la prende con le banche, con il potere della politica, con gli
imprenditori: «Cai è la cordata che ha tagliato la corda. Ce la invidia tutto
il mondo». Infine suggerisce ricette. «La mobilità del futuro? — arringa — Sarà
quella di restare il più fermi possibile. Le auto appartengono al passato non
si possono progettare oggetti che pesano due tonnellate per trasportare cento
chili». Il tutto «condito» da un po' di pubblicità al suo sito «tra i primi dieci
nel mondo» e ai consiglieri municipali di Roma eletti con la sua lista. Ma
fuori dai teatri Beppe Grillo non raccoglie più il consenso che aveva solo un
anno fa. Il 30 ottobre, ad esempio, ha provato a infilarsi nel corteo degli
universitari che protestavano contro il decreto Gelmini
ma è stato duramente contestato. Lui, nel capoluogo emiliano era arrivato in
mattinata con la sicurezza di chi sa di essere famoso e ben visto. E aveva
esordito spiegando di essere lì con «il desiderio di dare una mano a questi
ragazzi». Quando però è andato incontro al corteo universitario è stato
rifiutato. Gli studenti in testa gli hanno urlato «le prime donne non le
vogliamo». E qualcuno si è spinto anche più in là apostrofandolo con qualche
«vaffa». Altro insuccesso, incassato solo poche settimane fa, quello sui tre
referendum. E il 25 novembre Grillo dovrà presentarsi davanti al presidente
della Suprema Corte per sapere se sarà confermato il verdetto. Qualche
scricchiolio alla sua popolarità Grillo lo aveva avvertito anche durante la
manifestazione a piazza Navona a Roma, l'8 luglio, contro il governo
Berlusconi. Il comico, per recuperare attenzione e popolarità, aveva infiammato
le poche migliaia di persone presenti attaccando pesantemente il presidente
della Repubblica , definendolo «un morfeo che sonnecchia» ma che poi «firma il
provvedimento per la banda dei quattro», ovvero il Lodo Alfano che stabilisce
l'immunità per le quattro più alte cariche dello Stato. Un discorso contro il
quale si alzarono le critiche sia del Pdl sia del Pd. Durissimo era stato il
giudizio di Giorgio Tonini, senatore del Partito Democratico e uomo di fiducia
di Veltroni: «Beppe Grillo ha abbondantemente travalicato i confini del buon
gusto pronunciando parole insultanti nei confronti del capo dello Stato. Se ce
ne fosse bisogno è la riprova del fatto che non è mai opportuno far scendere in
politica i guitti». Ora il guitto è tornato da dove era partito.
( da "Repubblica, La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 19 - Cronaca
Immigrazione Gelmini: "Sì alle classi ponte, non
è razzismo" BRUXELLES - «L´Italia non è un paese razzista. Ma in Italia
come in Europa c´è la consapevolezza diffusa che non basta mettere in classe i
figli degli immigrati per integrarli». A Bruxelles per la
riunione dei ministri Ue dell´istruzione, Mariastella Gelmini aggiunge: «Ci interessa affermare questo principio, e le classi
ponte, con un corso intensivo di italiano e sulla Costituzione, sono un
tentativo che mi auguro possa riuscire» La Gelmini cita esperienze analoghe in Svezia, Olanda e Francia.
( da "Repubblica, La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 19 - Cronaca Ecco
la Disneyland del sapere a Enna l´ateneo più ricco qui lo sponsor è la politica
ATTILIO BOLZONI EMANUELE LAURIA dai nostri inviati ENNA - La scala mobile sarà
lunga un chilometro e mezzo e scavalcherà colline di ulivi e dirupi. Il
residence studentesco avrà sopra una piramide di vetro come quella che c´è a
Parigi, al Louvre. Il simbolo dell´università sarà una torre di cento metri e
dominerà la città capoluogo più alta d´Italia, un grattacielo che si chiamerà
«il Mirellone». Da Mirello, Vladimiro Crisafulli detto Mirello, il ras politico
della zona, quello che è diventato il padrone della Sicilia più profonda e
l´inventore di una Disneyland del sapere nel deserto siciliano. Eccola la Kore,
il quarto ateneo dell´isola nato nel 2005, due secoli dopo quello voluto dai
Borboni a Palermo, tre secoli dopo quello voluto dai gesuiti a Messina e otto
secoli dopo quello voluto dagli aragonesi a Catania. Eccola qui la quarta
università della Sicilia, la più nuova e la più ricca, super finanziata, super
sponsorizzata, super coccolata a destra e a sinistra, amatissima dai siciliani,
odiatissima dalle famiglie accademiche di tutta Italia. è bellissima,
modernissima, ipertecnologica, un maxi schermo in ogni corridoio (con gli orari
delle lezioni, i risultati degli esami, le comunicazioni per i docenti), gli
studenti riconosciuti a mensa dall´impronta digitale, 10 mila iscritti e 20
corsi di laurea, un campus avveniristico nella Sicilia delle pecore e delle
miniere di zolfo abbandonate. Alla Kore di Enna non ci sono baroni e non ci
sono svergognati assi ereditari, c´è solo la politica. In tutte le salse.
Quella consociativa in stile siciliano e quella del grande palcoscenico, la
caccia ai finanziamenti di quel bizzarro personaggio ennese del Partito
democratico che è Mirello Crisafulli e le «lectio magistralis» di Ciampi e
Scalfaro, di Violante e Amato, di Cuffaro e Bertinotti. Una miscela di
clientelismo e grandi ambizioni, favori e voglia di cambiamento, soldi e
cattedre, una Sicilia inedita che cancella tanti luoghi comuni - nel bene e nel
male - su cosa si fa e cosa si può fare in un luogo che nelle classifiche del
reddito procapite è all´ultimo posto nella Penisola. Questa Università ha un
primato. Con il ministro Gelmini dappertutto ci sono «tagli» ma qui piovono quattrini. Sempre.
Dal 2003 dodici milioni di euro, immancabilmente due all´anno dalla Regione. Ci
sono stati nel 2008, ci saranno pure nel 2009. Da Palermo, negli ultimi dieci
anni, hanno fatto avere altri 15 milioni pure al consorzio universitario che ha
partorito la Kore. E adesso c´è la scommessa del «Politecnico del
Mediterraneo»: Enna si candida a diventare il cuore di un mega ateneo che
guarda all´Africa e all´Asia. Da Napoli in giù il cinese si insegna soltanto
qui. Ha stipulato 28 «collaborazioni» con atenei del Magreb e del Medio
Oriente, 20 stranieri studiano già in Sicilia e ne vogliono portare altri 500.
Intanto la Kore ha già incassato dall´Europa tanti fondi quanto Palermo (quasi
1,7 milioni di euro) e più di Catania e di Messina. Intanto ha gia chiesto a
Bruxelles altri 2 milioni che, prima o poi, sicuramente arriveranno ai registi
di questa sofisticata e spericolata operazione cultural - economica. Uno è il
solito Mirello, oggi senatore della Repubblica, fino a due anni fa
vicepresidente dell´Assemblea regionale ma soprattutto anima di quella sinistra
pragmatica e riformista che tanti sospetti alimenta in una terra come la
Sicilia. Mirello Crisafulli è tutt´ora sotto processo - il pm farà la sua
requisitoria il 2 dicembre - per resistenza a pubblico ufficiale e interruzione
di pubblico servizio. Nel 2004 si è incatenato sulle corsie dell´autostrada
Palermo-Catania in attesa di un decreto di «riconoscimento» dell´Università di
Enna. L´allora ministro dell´Istruzione Letizia Moratti si precipitò dal Marocco
per accontentarlo. Il secondo protagonista di questa avventura siciliana è l´ex
ministro della Difesa Salvo Andò, uno dei pezzi grossi del Psi di Craxi,
catanese, anni burrascosi a cavallo fra la prima e la seconda repubblica,
nominato rettore della Kore soltanto qualche mese dopo la conquista di una
cattedra da ordinario e a dispetto di tanti suoi colleghi che non l´avrebbero
mai voluto Magnifico. «Ci detestano perché la nostra gestione non è ortodossa,
siamo fuori dalle logiche di potere accademico, il nostro progetto ha provocato
ostilità diffuse». Se a Palermo o a Bari o a Roma l´Università è infettata dal
cancro delle parentele e delle dinastie, alla Kore comanda la politica. Quella
che porta soldi. E qui, a Enna, non mancano mai. è una passerella no stop.
Fatta di ripetute e quasi «necessarie» esibizioni cattedradiche dei grandi nomi
dei partiti, l´ultima quella del Guardasigilli Angelino Alfano che
all´inaugurazione dell´anno accademico ha trovato - a sorpresa - la
contestazione di un gruppo di studenti. «Tutte presenze che servono poco agli
universitari e tanto a chi cerca agganci nei palazzi romani», racconta
Sigrfrido Fadda, ex segretario della Cgil di Enna e coordinatore della Sinistra
democratica. Ma per molti la Kore di Enna fa scandalo anche per la scelta dei
docenti. Chi sono i professori della Disneyland del sapere siciliano? C´è di
tutto. Nel bosco e nel sottobosco del potere. Dall´ex giornalista dell´Avanti -
e consulente di Fabrizio Cicchitto - Ciro Sbailò a Giacoma Chiarelli, moglie di
Totò Cuffaro. Dal capo di gabinetto - Fabio Cintioli - dell´ex presidente del
Senato Pera ai due deputati del Pd Giuseppe Beretta e Vincenzo Marinello. Altri
trenta docenti di ruolo sono in arrivo quando il ministro Gelmini
sbloccherà i concorsi. C´è chi giura che «appartengano» tutti alla razza degli
amici, quelli di Mirello e quelli di Salvo. Qualcuno sparge veleno però Andò
garantisce: «Tutti ottimi cattedratici, la politica non sporca i curriculum».
Di sicuro alla Kore devono fare presto per fronteggiare l´altissimo numero di
studenti che hanno invaso Enna. Anche per quelle «convenzioni» con tanti enti -
dall´Aci alla Regione siciliana - che hanno consentito a molti studenti di
laurearsi in anticipo. Cosa significa? Per esempio un funzionario dell´Assemblea
può far valere le sue competenze acquisendo crediti formativi e abbreviando il
cammino verso la laurea. Una scorciatoia presa anche da tanti altri atenei -
ora stoppata da un decreto - che non ha portato buona fama pure alla Kore. Così
come assai ambigua era sembrata la sua nascita. Nel consiglio di
amministrazione c´erano sette uomini politici del posto, che sedevano pure
nella società dello smaltimento dei rifiuti. Spazzatura e cultura nelle stesse
mani. Dopo l´avvio contorto, la Kore cerca di scrollarsi di dosso le croste del
passato e affida la sua immagine a firme illustri della nuova Sicilia. Uno per
tutti: Ivan Lo Bello, il presidente degli industriali che ha dichiarato guerra
al racket. E´ il nuovo corso o solo una vetrina?. Autonomia e gerarchie
rovesciate. Soltanto a Enna può accadere che un semplice riocercatore possa
diventare anche presidente di un corso di laurea. E l´Onda? «Qui non c´è e non
ci sarà mai, l´Onda siamo noi», dice Cataldo Salerno, il presidente della
fondazione che sostiene la Kore. Il primo diploma di laurea di Enna è stato
stampato ieri, 21 novembre 2008. Consegnato a un ragazzo di 22 anni che ha
trovato lavoro come ingegnere un quarto d´ora dopo.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-11-2008)
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Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2008-11-22 - pag: 34 autore: Selezioni
«atipiche». Reclutamento under-40 Il ricercatore sceglie il collega da
finanziare Marzio Bartoloni ROMA Niente baroni, selezioni "pilotate"
e raccomandazioni: solo giovani ricercatori che giudicano giovani ricercatori.
Tutti rigorosamente sotto i 40 anni. è qui la novità dirompente del bando targato
ministero del Welfare per la ricerca biomedica che ha appena finanziato con 15
milioni di euro 26 giovani cervelli italiani under- 40. Un bando che sarà
rinnovato «tra una decina di giorni –ha avvertito, ieri, il sottosegretraio
Ferruccio Fazio che ha fatto il bilancio dell'iniziativa – con altri 28
milioni», da distribuire sempre con gli stessi criteri di selezione ( peer
rieview) all'insegna della tanto invocata meritocrazia. Tutto parte dalla
Finanziaria dell'anno scorso, varata dal Governo Prodi, che ha previsto di
destinare una quota (a salire dal5 al 10%) delle risorse della ricerca
biomedica a progetti presentati da giovani ricercatori. E valutati – ecco
l'altra novità – da un team di dieci ricercatori (cinque italiani e cinque
stranieri) anch'essi sotto i quarant'anni. Il metodo è una prima assoluta per
il nostro Paese ed è stato fortemente voluto dal senatore del Pd Ignazio
Marino, che l'anno scorso lo trasformò in un articolo della manovra, «perché
finalmente anche in Italia i giovani ricercatori si sentissero giudicati nel
merito ». All'operazione "svecchiamento" della ricerca mancano, però,
all'appello 48 milioni: sono i fondi che il ministero dell'Istruzione,
Università e Ricerca ha promesso – come stabilito sempre dalla Finanziaria 2008
– per i ricercatori under-40. Per ora del bando Miur non si è vista traccia.
Ma, ieri, da Bruxelles il ministro Mariastella Gelmini ha fatto sapere che «sarà
firmato a breve». Sono stati 1.500 in tutto i progetti arrivati al ministero
del Welfare per il bando appena chiuso. Di questi ne sono stati selezionati 40,
di cui 26 finanziabili: venti progetti riguardano la ricerca medica innovativa
e sei quella sul fronte delle sperimentazioni socio-sanitarie.
( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-11-2008)
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Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2008-11-22 - pag: 34 autore: Il ministro Gelmini a Bruxelles «Nessun taglio alle piccole scuole» ROMA Nessun
rischio per il tempo pieno e le piccole scuole. Prova di nuovo a gettare acqua
sul fuoco delle polemiche il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, che ieri a Bruxelles per il
Consiglio Educazione dell'Ue ha ribadito che le misure decise dal Governo non
porteranno alla chiusura di scuole con pochi alunni, né allo
smantellamento del tempo pieno. Non è prevista, ha detto Gelmini,
«nessuna chiusura di scuole di montagna o nelle piccole isole: applicheremo la
legge Bassanini, privando le piccolescuole dell'autonomia scolastica e
raggruppandole sotto un solo preside e con un solo personale amministrativo,
mentre il servizio resterà capillare come adesso. Sono convinta – ha continuato
– che ci sia la possibilità di realizzare dei risparmi senza creare disagi».
Nonostante le rassicurazioni del ministro, la Sicilia ha annunciato che
ricorrerÁ alla Corte costituzionale contro il ridimensionamento scolastico. La
decisione è stata presa ieri dalla Giunta regionale. Quanto al tempo pieno,
«noi – ha assicurato il ministro – non solo lo manterremo, ma saremo anche in
grado di aumentare le classi che lo praticano, e presto potrò dimostrarlo con
le cifre». Anche perché il tempo pieno «è una necessità per molte famiglie in
cui lavorano entrambii coniugi: e sarebbe sciocco toglierlo o diminuirlo», ha
osservato la Gelmini. A Bruxelles il ministro si è
anche detta «orgogliosa di un'eccellenza italiana:la capacità di integrare i
ragazzi diversamente abili nelle scuole». Tanto che «non è intenzione del
governo privare la scuola di questo servizio». Il ministro ha anche dato
precisazioni sulle classi-ponte per gli studenti immigrati. E a chi chiedeva se
non fosse più opportuno istituire dei corsi di lingua da affiancare alle
normali lezioni, in modo da evitare il rischio ghettizzazione, Gelmini ha risposto: «Ci stiamo ragionando, in questo
momento ci interessa affermare il principio che non è sufficiente l'inserimento
in classe di uno studente immigrato per dire che la scuola ha assolto alla
funzione di integrare quel ragazzo». Ma a correggere il tiro sul maestro unico
potrebbe essere il Parlamento. Il parere al piano programmatico per la scuola
presentato dal presidente della commissione Cultura della Camera, Valentina Aprea
(Pdl) – che sarà votato giovedì prossimo dalla commissione – chiede infatti che
il maestro unico possa entrare nelle scuole solo dietro richiesta delle
famiglie. Nella proposta, il parere favorevole al piano di interventi pensati
per razionalizzare il sistema scolastico viene dato ponendo alcune condizioni
che recepiscono richieste arrivate dal mondo della scuola. Una di queste
riguarda appunto il maestro unico: «In relazione alla scuola primaria del primo
ciclo - si legge-sia previsto che l'attivazione di classi affidate a unico
docente, funzionanti per un orario di 24 ore settimanali, sia effettuata sulla
base di specifiche richieste delle famiglie e siano garantiti gli insegnamenti
specialistici di religione e di inglese». ALLA CAMERA La commissione Cultura
invita a introdurre il maestro unico solo se c'è la richiesta da parte delle
famiglie
( da "Tempo, Il" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
stampa sul palco
senza più idee Ormai è un Grillo Calante Si salva solo in teatro Blog e teatro.
Beppe Grillo è tornato ai suoi primi amori, ai due «mezzi» che gli hanno dato
fortuna e lo hanno fatto conoscere. Ma anche così il successo che aveva
raggiunto solo un anno fa, quando ogni giorno appariva su tv e giornali, è
ormai un ricordo lontano, sbiadito dalle «sconfitte» degli ultimi mes Blog e
teatro. Beppe Grillo è tornato ai suoi primi amori, ai due «mezzi» che gli hanno
dato fortuna e lo hanno fatto conoscere. Ma anche così - ieri sera ha
presentato a Roma il suo ultimo spettacolo «Delirio Tour 2008», ma il vero
delirio è stato entrare al teatro per via di un disguido sui biglietti venduti
su internet con duecento persone in fila - il successo che aveva raggiunto solo
un anno fa, quando ogni giorno appariva su tv e giornali, è ormai un ricordo
lontano, sbiadito dalle «sconfitte» degli ultimi mesi: prima la Cassazione che
ha giudicato non valide le firme raccolte per i referendum sull'abolizione
dell'ordine dei giornalisti, del finanziamento ai giornali e per la fine del
duopolio Rai-Mediaset, poi i «vaffa» arrivati quando, il 30 ottobre, il comico ha tentato di intrufolarsi alla manifestazione degli
studenti contro la Gelmini
a Bologna. In teatro però il comico genovese torna a essere quello che gli
riesce meglio: un «guitto» — come lo ha definito il senatore del Pd Giorgio
Tonini — capace di tenere il pubblico «avvinghiato» al suo monologo per oltre
due ore. Lo spettacolo al Palalottomatica è iniziato con un po' di
ritardo per colpa della disorganizzazione nella consegna dei biglietti, poi è
filato via nel repertorio classico di Grillo tra ecologismo, attacchi ai
politici e alle banche, denunce, professioni di fede per Obama. Grillo attacca
destra e sinistra: Walter Veltroni «un topo gigio che non si sa che cosa dice,
un aggettivo con intorno dei sostantivi, uno che ha resuscitato Berlusconi»,
Brunetta «il nano ipod», Berlusconi, lo «psiconano», Fassino «uno che sta in Parlamento
da venti anni a 20 mila euro al mese, perché?». Se la prende con le banche, con
il potere della politica, con gli imprenditori: «Cai è la cordata che ha
tagliato la corda. Ce la invidia tutto il mondo». Infine suggerisce ricette.
«La mobilità del futuro? — arringa — Sarà quella di restare il più fermi
possibile. Le auto appartengono al passato non si possono progettare oggetti
che pesano due tonnellate per trasportare cento chili». Il tutto «condito» da
un po' di pubblicità al suo sito «tra i primi dieci nel mondo» e ai consiglieri
municipali di Roma eletti con la sua lista. Ma fuori dai teatri Beppe Grillo
non raccoglie più il consenso che aveva solo un anno fa. Il 30 ottobre, ad
esempio, ha provato a infilarsi nel corteo degli universitari che protestavano
contro il decreto Gelmini ma è stato duramente
contestato. Lui, nel capoluogo emiliano era arrivato in mattinata con la
sicurezza di chi sa di essere famoso e ben visto. E aveva esordito spiegando di
essere lì con «il desiderio di dare una mano a questi ragazzi». Quando però è
andato incontro al corteo universitario è stato rifiutato. Gli studenti in
testa gli hanno urlato «le prime donne non le vogliamo». E qualcuno si è spinto
anche più in là apostrofandolo con qualche «vaffa». Altro insuccesso, incassato
solo poche settimane fa, quello sui tre referendum. E il 25 novembre Grillo
dovrà presentarsi davanti al presidente della Suprema Corte per sapere se sarà
confermato il verdetto. Qualche scricchiolio alla sua popolarità Grillo lo
aveva avvertito anche durante la manifestazione a piazza Navona a Roma, l'8
luglio, contro il governo Berlusconi. Il comico, per recuperare attenzione e
popolarità, aveva infiammato le poche migliaia di persone presenti attaccando
pesantemente il presidente della Repubblica , definendolo «un morfeo che
sonnecchia» ma che poi «firma il provvedimento per la banda dei quattro»,
ovvero il Lodo Alfano che stabilisce l'immunità per le quattro più alte cariche
dello Stato. Un discorso contro il quale si alzarono le critiche sia del Pdl
sia del Pd. Durissimo era stato il giudizio di Giorgio Tonini, senatore del
Partito Democratico e uomo di fiducia di Veltroni: «Beppe Grillo ha
abbondantemente travalicato i confini del buon gusto pronunciando parole
insultanti nei confronti del capo dello Stato. Se ce ne fosse bisogno è la
riprova del fatto che non è mai opportuno far scendere in politica i guitti».
Ora il guitto è tornato da dove era partito.
( da "Repubblica.it" del 22-11-2008)
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TORINO - Un
giovanissimo studente del liceo scientifico Darwin a Rivoli, comune della prima
cintura torinese, è morto questa mattina in seguito al crollo di un soffitto di
un'aula. Altri venti ragazzi sono rimasti feriti, di cui quattro in gravi
condizioni. La vittima si chiamava Vito Scafidi, aveva 17 anni e abitava a
Pianezza, località a pochi chilometri dalla scuola. Il giovane frequentava la
quarta G e si trovava nella sua classe, al primo piano, durante l'intervallo,
quando il soffitto è crollato. Già nella notte un albero ad alto fusto era
caduto nel cortile del complesso scolastico. I soffitti delle aule vicine hanno
retto ma ci sono vistose crepe. Un cedimento strutturale - non il vento o il
maltempo - sarebbe la causa del crollo: è l'ipotesi che arriva dai vigili del
fuoco, mentre sono in corso accertamenti per individuare le cause del cedimento.
C'è anche chi ha parlato di scricchiolii avvertiti prima del crollo. Tutti i
giovani e i docenti sono stati evacuati mentre le ambulanze continuano a
portare via i ragazzi feriti o contusi. Sul posto insieme ai genitori del
ragazzo morto c'è anche una sua zia. Rivolta ai giornalisti e ai fotografi ha
detto: "Fotografate cosa è successo, fate vedere che le scuole italiane
fanno schifo anche al Nord. E che si può morire andando a lezione a
scuola". I giovani feriti sono stati portati in quattro ospedali diversi:
i più gravi sono quattro, tre dei quali sono stati trasportati all'ospedale Cto
di Torino e un quarto all'ospedale Molinette. Altri 14 feriti meno gravi sono
stati trasportati al san Luigi di Orbassano e all'ospedale di Rivoli. Il crollo
del soffitto è avvenuto nella sede principale del liceo scientifico Darwin, in
viale papa Giovanni XXIII (ha anche una succursale in via san Bartolomeo). La
scuola è un edificio dei primi anni del Novecento, situato sulla collina di
Rivoli. Nato come seminario, ha subito l'ultima ristrutturazione negli anni
Settanta quando è stata realizzata una nuova ala dell'edificio. L'incidente,
che si è verificato nella parte vecchia dell'istituto, potrebbe essere avvenuto
in relazione al fortissimo vento che tira da ieri sul torinese, ma secondo
Gerardo Ferito, del comando provinciale dei vigili del fuoco di Torino, il
crollo "potrebbe non essere stato provocato dal maltempo".
"Tutti i feriti sono stati estratti dalle macerie e sono in zona
sicura", ha detto il funzionario. "Dai primi elementi visibili -
secondo i vigili del fuoco - sembra che la causa non sia da imputare alle forti
raffiche i vento". Il crollo ha interessato "un'unica aula dove è
crollato il controsoffitto, fatto di laterizi". La tragedia potrebbe
quindi essere dovuta a un crollo strutturale le cui cause sono ancora da
accertare. Sul posto ci sono i carabinieri della compagnia di Rivoli e il
questore di Torino, Aldo Faraoni. Anche il procuratore aggiunto Raffaele
Guariniello e il sostituto procuratore Cesare Parodi sono arrivati a Rivoli per
fare un primo sopralluogo. "Abbiamo il dovere di dare spiegazioni a questo
nuovo dramma, abbiamo il dovere di dare risposte a quanto è accaduto
innanzitutto alla famiglia della vittima e a tutti gli altri genitori" ha
detto Guariniello al termine del sopralluogo. Cesare Parodi ha quindi spiegato
"la morte è avvenuta per un trauma violento,ma abbiamo comunque disposto
l'autopsia. Ora l'importante è capire perché questa tragedia si è
verificata". "La tragedia di oggi è una morte bianca": è il
primo commento a caldo del sindaco di Rivoli, Guido Tallone. "Bisogna
mettere da parte le inutili polemiche fatte in queste ultime settimane sulla
scuola - ha aggiunto - non si risparmia sulla sicurezza". Sul posto, oltre
al sindaco di Rivoli, è presente il presidente della Provincia di Torino,
Antonio Saitta, e l'assessore provinciale all'Istruzione, Umberto D'Ottavio.
Sul luogo dell'incidente è attesa anche la visita del
ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini secondo quanto ha riferito il collega di governo Altero Matteoli
a margine della riunione che si è svolta oggi in prefettura sulla Torino-Lione.
Nel pomeriggio anche il prefetto di Torino Paolo Padoin farà un sopralluogo
presso l'istituto. Mentre è già presente il viceprefetto vicario
Giovanni Russo. (22 novembre 2008
( da "Sestopotere.com" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
Circolo
della Libertà "Luigi Einaudi" di Torino raccoglie firme pro-Gelmini (22/11/2008
10:18) | (Sesto Potere) - Torino - 22 novembre 2008 - Il Circolo della Libertà
"Luigi Einaudi" di Torino organizza una raccolta di firme a favore
della riforma della scuola promossa dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. "Le manifestazioni di piazza
di questi giorni sono senz'altro alimentate e strumentalizzate dalla
sinistra" spiega il presidente del Circolo, Galgano Palaferri. "La
gente, però l'ha capito e le centinaia di firme che stiamo raccogliendo ne sono
la testimonianza". Per informazioni: upl@hotmail.it
( da "Sicilia, La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
napolitano Lillo
Miceli Palermo. E' stata rinviata di ulteriori 45 giorni la riorganizzazione
della burocrazia regionale: gli incarichi dei dirigenti generali sono stati
prorogati di un altro mese e mezzo. Così ha deciso la Giunta regionale,
presieduta da Raffaele Lombardo, che si è riconvocata per lunedì prossimo
quando dovrà sostituire due dirigenti generali che nei prossimi giorni andranno
in pensione: Alfredo Liotta (Presidenza) e Luigi Castellucci (Sanità). Non sono
previste nuove nomine, ma i due dipartimenti saranno assegnati ad interim.
Insomma, non ci saranno «rivoluzioni» fino alla chiusa di Agenda 2000. Nel
frattempo, l'Ars dovrebbe approvare il disegno di legge che riduce i
dipartimenti da 39 a 29 e ridisegna le competenze assessoriali. Ma questa
seconda parte entrerà in vigore nel 2010. In questa direzione va il compito
assegnato all'assessore Michele Cimino di coordinare l'attività del
dipartimento Bilancio e del dipartimento Programmazione. L'obiettivo è quello
di razionalizzare gli interventi ed evitare che si intreccino finanziamenti
effettuati con risorse regionali e finanziamenti derivanti dal Por 2007-2013.
Utilizzare al meglio le risorse europee è un imperativo categorico. Per fare
fronte alla crisi finanziaria dell'«Ato 3» di Palermo, la giunta ha autorizzato
l'assessore agli Enti locali, Francesco Scoma, a procedere ad un'anticipazione
finanziaria, a valere sul fondo di rotazione. Nel corso della stessa seduta, la
giunta ha anche deciso di presentare un doppio ricorso alla Corte
Costituzionale. Il primo riguarda la presunta illegittimità dell'art. 3 del
cosiddetto «Decreto Gelmini» che obbliga regioni ed enti locali, entro il 30 novembre di
ogni anno, ad approvare i piani di ridimensionamento scolastico, pena il
commissariamento. Una norma che sarebbe in netto contrasto con lo Statuto
speciale siciliano. «La Regione - ha rilevato l'assessore alla Pubblica
istruzione, Antonello Antinoro - si oppone all'unanimità al
ridimensionamento scolastico perché la Sicilia paga un presso troppo alto». Il
secondo ricorso, invece, è relativo alla richiesta di atti sul servizio 118 dal
parte della Corte dei conti alla commissione Sanità dell'Ars. Un'iniziativa che
viola le prerogative del Parlamento siciliano. Ma i problemi da affrontare sul
piano politico e legislativo sono molteplici. E' necessario urgentemente
approvare alcune misure anti-crisi per evitare che la debole economia isolana
sia travolta dalla congiuntura internazionale. Per il presidente della Regione,
Raffaele Lombardo, si annuncia un vero e proprio tour de force che inizierà
questo pomeriggio a Catania dove incontrerà i segretari regionali di Cgil, Cisl
e Uil. «Avanzeremo proposte - ha detto Maurizio Bernava, segretario di
Cisl-Sicilia - per il monitoraggio immediato dei punti di crisi; chiederemo che
la programmazione Ue 2007-2013 sia basata su un provvedimento antispeculativo
che impedisca il "prendi i soldi e scappa"». Nei prossimi giorni, il
presidente della Regione Lombardo incontrerà i rappresentanti del mondo
produttivo e, poi, i dirigenti degli istituti di credito che hanno sportelli in
Sicilia. La commissione Bilancio dell'Ars, presieduta da Riccardo Savona, ha
audito il direttore di Confindustria-Sicilia, Giovanni Catalano, che ha
tracciato il debole quadro dell'economia siciliana che è anteriore
all'esplosione della crisi dei mercati finanziari.
( da "Repubblica.it" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
ROMA - In piazza
contro la violenza maschile. Alcune migliaia di persone si sono ritrovate,
oggi, a Roma per il corteo organizzato dalla Rete nazionale di femministe e lesbiche.
Stando ai dati della Casa internazionale delle donne di Roma e di Bologna, ogni
tre giorni in Italia una donna muore per le violenze subite da un uomo. In
particolare, nel 2007, sono state uccise 126 donne: 44 dai mariti, 11 dai
fidanzati o dai conviventi, nove dagli ex mariti e dagli ex fidanzati, dieci
dai figli e 14 da sconosciuti. Dati che si aggiungono a quelli di un'indagine
Istat dello scorso anno, secondo la quale quasi sette milioni di donne sono
state vittime di violenza. La maggior parte (oltre sei milioni) sono state
aggredite dal partner. La manifestazione, che precede la Giornata mondiale per
l'eliminazione delle violenza sulle donne, il 25 novembre, è stata anche
l'occasione per protestare contro il ddl sulla prostituzione a firma del
ministro Carfagna ("criminalizza le prostitute ed impone regole di
condotta per tutte; invece siamo tutte indecorosamente
libere") e contro il progetto di scuola del ministro Gelmini ("autoritario e
razzista"). Il corteo è partito intorno alle 15 da piazza della Repubblica
e si è diretto verso piazza Navona, attraversando le vie del centro.
"Indecorose e libere contro la violenza maschile", era scritto sullo
striscione di testa. E sugli altri: "Cenerentola, Biancaneve e
Barbablù c'erano una volta... e adesso non li vogliamo più", "Nella
casa del 'Mulino' si nasconde l'assassino", "Ma non lo puoi usare
solo per pisciare?". Il corteo era diviso in spezzoni: femministe,
lesbiche e centri antiviolenza. Gli uomini, la cui presenza fu fortemente
contestata da alcune manifestanti nel corso della mobilitazione nazionale che
si svolse il 27 novembre dello scorso anno, sono in coda. (22 novembre 2008
( da "Sestopotere.com" del 22-11-2008)
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Convegno a Udine
sullo smaltimento dei rifiuti ( 2 ) (22/11/2008 13:58) | (Sesto Potere) - Udine
- 22 novembre 2008 -"Il Friuli Venezia Giulia non è in assoluto una delle regioni
più virtuose del nord, ma è comunque nella media e si sta avvicinando agli
obiettivi previsti dalla normativa sulla raccolta differenziata in quasi tutte
le province, salvo a Trieste, dove è ferma al 18 per cento, ma vi è comunque
previsione di un notevole incremento. Per raggiungere standard regionali sempre
migliori il lavoro che l'Amministrazione regionale sta portando avanti è
incoraggiante perché non autoreferenziale. Prevedo darà ottimi risultati".
Lo ha affermato Roberto Menia, sottosegretario al ministero dell'Ambiente e
tutela del territorio, concludendo i lavori del convegno "Verso il nuovo
piano dei rifiuti solidi urbani", organizzato a Udine dall'assessorato
regionale all'Ambiente. "In Italia il 'caso Napoli' ha fatto scuola - ha
affermato Menia - perché con il primo e con il secondo decreto che stiamo
trattando adesso in Parlamento vengono indicate una serie di linee di programma
in materia di smaltimento rifiuti: anzitutto il focus sull'educazione della
popolazione e poi su interventi che considerino il rifiuto come un'opportunità
per produrre materie secondarie ed energia". Il ministero, ha riferito
Menia, crede molto nello sviluppo delle conoscenze e nel supporto alle nuove
tecnologie. "Ho potuto vedere in questi mesi cose stupefacenti in altre
parti d'Europa e del mondo - ha affermato Menia -: per esempio, ho scoperto che
a Tel Aviv è attiva una tecnologia che prevede una differenziata non preventiva
e che consiste nella separazione di materiali in vasche d'acqua in base ai pesi
specifici. Anche in Italia ci sono molti brevetti per la produzione di energia
dai rifiuti, ma sono ancora poco conosciuti". Menia ha concordato con le
linee emerse nel corso dei tavoli tecnici del convegno in merito alle misure
per diminuire a monte la mole di rifiuti. "E' inquietante - ha commentato
il sottosegretario - che ognuno di noi produca in media 550 chili di rifiuti
all'anno. Per questo serve incrementare le campagne informative, soprattutto
nella scuola. Della riforma Gelmini tanto si dice - ha commentato Menia - ma il fatto di introdurre
l'educazione civica e di insegnare ai bambini come sia importante la
differenziata servirà moltissimo". In conclusione, secondo Menia,
"noi possiamo ambire a non avere più discariche, a fare funzionare meglio
la raccolta differenziata con un riciclo a valle, producendo materie
secondarie ed energia: ottenuto ciò, potremmo dire che la questione rifiuti
sarà un'opportunità e non più un problema".
( da "RomagnaOggi.it" del 22-11-2008)
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22 novembre 2008 -
16.32 (Ultima Modifica: 22 novembre 2008) E' un ragazzo di 17 anni, V.S., di
Pianezza, il giovane vittima del crollo avvenuto questa mattina in una scuola a
Rivoli, alle porte di Torino. Secondo le prime informazioni il giovane durante
l'intervallo si trovava nell'aula dove e' caduta la controsoffittatura.
Nell'incidente sono rimaste ferite in modo lieve altre venti persone, mentre il
?bollettino' evidenzia anche un ferito grave. A provocare il crollo forse il
cedimento di un tubo di ghisa tra soffitto e controsoffitto. Genitori
disperati. "Non e' possibile che succedano cose cosi' a scuola, ci
vogliono dei controlli, Andrea mi diceva sempre che si staccavano i pezzi dai
muri e dagli stipiti. Perche' devono succedere cose del genere". Non
riesce a trattenere le lacrime la mamma di uno degli studenti del liceo
'Darwin' di Rivoli rimasto gravemente ferito nel crollo di una
controsoffittatura all'interno dela classe IV G della scuola alle porte di
Torino. "Non si può morire così". "Non si puo' morire cosi', a
17 anni". E' lo sfogo disperato dei famigliari del giovane 17enne morto
questa mattina mentre si trovava a scuola, al liceo 'Darwin' di Rivoli
(Torino), a causa del crollo della controsoffittatura di un'aula. Intanto, in attesa che arrivi alla scuola il ministro dell'Istruzione
Mariastella Gelmini, e' in
corso un primo vertice tra le istituzioni, forze dell'ordine e vigili del fuoco
per fare il punto sulla tragedia. Ancora incerte le cause che hanno provocato
il crollo della controsoffittatura in muratura. "Cedimento
strutturale". ''Un cedimento strutturale'' e' ''l'ipotesi
prevalente'' riguardo alla caduta del controsoffitto di un'aula del liceo
scientifico Darwin di Rivoli (Torino), che ha provocato la morte di un ragazzo
di 17 anni. ''Si tratta ora di appurare quali cause abbiano causato la caduta
del soffitto'', dicono all'ADNKRONOS fonti dei Vigili del Fuoco. E' comunque
''al momento escluso che la caduta del controsoffitto possa essere stata
determinata da un albero caduto o dal forte vento''.
( da "Stampaweb, La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
RIVOLI «Una tragedia
veramente incomprensibile». Così il ministro della Pubblica Istruzione,
Mariastella Gelmini, ha definito il crollo della controsoffittatura
di un?aula del liceo scientifico Darwin di Rivoli, nel torinese, che ha
provocato la morte di uno studente di 17 anni e ferito una ventina di altri.
«Non è possibile che un ragazzo muoia a scuola - ha detto Gelmini
al termine del sopralluogo nell?edificio scolastico - sono qui per esprimere la
vicinanza mia personale e del governo a tutti coloro che sono stati coinvolti
in questa tragedia». Gelmini ha annunciato di aver
indetto un tavolo per valutare la situazione sulle cento scuole meno sicure
d?Italia. Il ministro Mariastella Gelmini,
particolarmente commossa per la tragedia, ha poi incontrato i genitori di Vito
Scafidi, lo studente morto per il crollo del soffitto della scuol. L?incontro -
secondo quanto si è appreso - si è svolto in forma privata presso l?ospedale
locale. Il ministro dell?Istruzzione Mariastella Gelmini
ha infine visitato i tre studenti ricoverati all?ospedale Cto di Torino per le
ferite riportate nel crollo. Gelmini ha parlato con i
genitori dei giovani, ma non si è soffermata con i giornalisti. All?ospedale ci
sono ancora i presidenti della Regione Piemonte, Mercedes Bresso e della
Provincia di Torino, Antonio Saitta. La tragedia del liceo Darwin di Torino
apre «inquietanti interrogativi sulla sicurezza delle scuole». Così il
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che si dice «profondamente
addolorato per la sciagura di questa mattina nel Liceo di Rivoli». Una tragedia
«che solleva inquietanti interrogativi sulle garanzie a presidio della
sicurezza negli istituti scolastici». Il capo dello Stato «ha incaricato il
Prefetto di Torino Paolo Padoin di rappresentare alla famiglia della vittima le
espressioni del suo cordoglio ed esprimere agli studenti feriti il fervido
augurio di pronta guarigione». Dolore e cordoglio arrivano anche dal presidente
della Camera: «Ho appreso con profondo rammarico la notizia del crollo avvenuto
questa mattina al Liceo di Rivoli, in provincia di Torino, che è costato la
vita ad un giovane studente ed ha causato il ferimento di altri ragazzi». E'
quanto afferma Gianfranco Fini, commentando l?incidente di questa mattina.
«Desidero esprimere ai familiari di Vito Scafidi il cordoglio mio personale e
della Camera dei deputati, insieme ad un augurio di pronta guarigione per i
feriti». Il ministro Matteoli è parso molto scosso e ha sottolineato che «un
ragazzino che esce di casa e non torna più è allucinante».
( da "TGCom" del 22-11-2008)
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22/11/2008 Torino,
crollo a scuola: un morto Soffitto cede a Rivoli, venti i feriti Grave
incidente accaduto nel liceo scientifico "Charles Darwin " di Rivoli,
comune della prima cintura torinese. Il controsoffitto di un'aula dell'istituto
è crollato: il bilancio è di uno studente 18enne morto e di una ventina di
feriti, di cui due in gravi condizioni. Rilievi sono in corso per chiarire le
effettive cause dell'incidente: in un primo momento si era pensato al forte
vento, ma i Vigili del Fuoco sono scettici sull'ipotesi. Il crollo è avvenuto
nella sede principale del liceo scientifico Darwin, in viale Papa Giovanni
XXIII 25 (la scuola ha anche una succursale in via san Bartolomeo 2). Ancora da
chiarire le cause del crollo. La scuola è un edificio dei primi anni del
Novecento, situato sulla collina di Rivoli. Nato come seminario, ha subito
l'ultima ristrutturazione negli anni Settanta quando è stata realizzata una nuova
ala dell'edificio. L'incidente si è verificato nella parte vecchia
dell'istituto. La giovane vittima, Vito Scafidi, aveva 18 anni. Sul posto, tra
i genitori del ragazzo, una sua zia che. rivolta ai giornalisti e ai fotografi
ha detto: "Fotografate cosa è successo, fate vedere che le scuole italiane
fanno schifo anche al Nord. E che si puo' morire a 18 anni, andando a lezione a
scuola". Sono stati portati in quattro ospedali diversi i giovani rimasti
feriti o contusi nel crollo. Lo precisa la centrale operativa del 118
sottolineando che i più gravi sono due e sono stati trasportati all'ospedale
Cto di Torino. Altri nove feriti meno gravi sono stati ricoverati negli
ospedali di Rivoli e al Martini di Torino. Nell'incidente sono rimasti contusi
altri dieci giovani che sono stati portati al San Luigi di Orbassano (Torino).
Napolitano: dubbi sulla sicurezza nelle scuole Il Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, profondamente addolorato per la sciagura nel Liceo Darwin
di Rivoli, solleva inquietanti interrogativi sulle garanzie a presidio della
sicurezza negli istituti scolastici, ed ha incaricato il Prefetto di Torino
Paolo Padoin di rappresentare alla famiglia della vittima le espressioni del
suo cordoglio ed esprimere agli studenti feriti il fervido augurio di pronta
guarigione. Lo rende noto un comunicato dell'ufficio stampa del Quirinale. Arriva il ministro Gelmini: "Tragedia incomprensibile" Il ministro Mariastella Gelmini, particolarmente commossa per la
tragedia, ha incontrato i genitori di Vito Scafidi, lo studente morto.
L'incontro si è svolto in forma privata presso l'ospedale locale. Il ministro
si è anche recato al Cto per visitare alcuni dei feriti. "Una
tragedia veramente incomprensibile, non è possibile che un ragazzo perda la
vita a scuola". Lo ha detto la Gelmini, al
termine di un incontro con le istituzioni locali e le forze dell'ordine a
Rivoli. "Sono qui per esprimere la mia vicinanza personale e del Governo -
ha aggiunto - a tutte le persone che sono state coinvolte in questa tragedia.
Ai ragazzi e alle loro famiglie e, in modo particolare, alla famiglia del
ragazzo che qui ha perso la vita". La preside: "Mai avuto problemi di
sicurezza" "Problemi di sicurezza? Non ne abbiamo mai avuti". Lo
sostiene Maria Torelli, preside del liceo di Rivoli. "Quando c'è stato
qualcosa - aggiunge - siamo subito prontamente intervenuti". Eppure due
anni fa i genitori degli studenti avevano protestato per il degrado
dell'istituto: "E' vero - commenta la preside - un paio d'anni fa, anche
su segnalazione dei genitori, avevamo fatto dei lavori di ristrutturazione ai
pavimenti, all'impianto elettrico, alla facciata e alla palestra, ma non siamo
mai intervenuti sui controsoffitti". Guariniello: "Daremo risposte
subito" "Abbiamo il dovere di dare una spiegazione in tempi rapidi a
questo dramma". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Torino, Raffaele
Guariniello, al termine del sopralluogo effettuato nella scuola. Sul posto
anche il questore Aldo Faraoni e il comandante provinciale dei carabinieri,
Antonio De Vita. "E' presto per dire con certezza che cosa ha causato il
crollo - ha aggiunto Guariniello - con il collega Parodi stiamo cercando tutti
gli elementi del caso per dare una spiegazione a questo dramma". "La
morte dello studente - ha sottolineato il pm Parodi - è avvenuta per un
violento trauma. Abbiamo comunque disposto l'autopsia, ma adesso l'importante è
capire perché è accaduta questa tragedia". Sul posto e' presente anche il
comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Cosimo Pulito: "E' crollata
la controsoffittatura in mattoni ma e' presto per dire come mai sia
accaduto" ha ribadito. Vigili del fuoco: "Causa non è il maltempo,
forse tubo di ghisa" Il crollo di un controsoffitto di un aula del liceo
Darwin di Rivoli "potrebbe non essere stato provocato dal maltempo".
E' quanto afferma Gerardo Ferito, del comando provinciale dei vigili del fuoco
di Torino. "Tutti i feriti sono stati estratti dalle macerie e sono in
zona sicura", ha detto intervenendo in diretta al tg di Studio Aperto. "Dai
primi elementi visibili - secondo i vigili del fuoco - sembra che la causa non
sia da imputare alle forti raffiche i vento". Il crollo ha interessato
"un'unica aula dove è crollato il controssoffitto, fatto di
laterizi". Successivamente i vigili hanno ipotizzato che a causare il
crollo potrebbe essere stato il cedimento di un tubo di ghisa, tra il soffitto
e la controsoffittatura. Invia ad un amico
( da "Stampaweb, La" del 22-11-2008)
Argomenti: Scuola
ROMA Hanno sfilato
in migliaia per le strade del centro della capitale «contro la violenza degli
uomini». Femministe, lesbiche, studentesse universitarie e altre ragazze hanno
ballato e manifestato con striscioni, intonando cori a ritmo di musica per
rivendicare i loro diritti. «Siamo più di 50 mila», hanno detto le
organizzatrici che ieri avevano preannunciato di puntare a quota 150mila, come
la partecipazione registrata alla manifestazione dell?anno scorso. Arrivate a
piazza Navona, alcune manifestanti hanno parlato ai microfoni prima di
improvvisare un concerto. Durante il corteo, a cui si sono aggiunti man mano
gruppi di manifestanti, ha anche sfilato un furgone con una piovra gigante con
dei tentacoli che riportavano scritte sulla rivendicazione dei diritti delle
femministe. Tra gli striscioni, anche la scritta «La violenza sulle donne ha
molte facce» e sotto i volti del Premier, del Papa e di alcuni ministri del Governo.
«Siamo comunque soddisfatte nel vedere donne che da tutta Italia sono arrivate
in piazza a Roma attraverso il passaparola. Il nostro è un movimento che si
inserisce nella protesta trasversale di questo paese e appoggia le
contestazioni alla riforma Gelmini, che danneggia
soprattutto le donne», ha commentato Monica, della rete nazionale
dell?assemblea romana di femministe e lesbiche.
( da "Trentino" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Gelmini: tragedia
incomprensibile Ma la zia della vittima accusa: «E' assurdo finire così per
andare a lezione: le scuole fanno schifo anche al Nord» TORINO. «Fate vedere
che le scuole italiane fanno schifo anche al Nord, che si può morire a 17 anni,
andando a lezione»: è un drammatico atto d'accusa l'invito che la zia di Vito, lo studente 17enne morto nel
crollo del soffitto della scuola di Rivoli rivolge ai fotografi e ai
giornalisti giunti sul posto ieri mattina, poco dopo l'incidente. «E' una
tragedia annunciata», le fa eco il presidente del Codacons Carlo Rienzi.
«Allucinante» è il commento del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli.
«E' una vergogna che in una scuola succedano queste cose, ci vogliono dei
controlli. Andrea mi diceva sempre che si staccavano i pezzi dai muri e dagli
stipiti», racconta la madre di Andrea, 17 anni, il più grave degli studenti
feriti nel crollo. Mentre i tecnici sono impegnati nelle rilevazioni per
riannodare le fila dell'accaduto, si susseguono le reazioni da parte delle
istituzioni e dei parenti della vittime. Nel primo pomeriggio il ministro
dell'Istruzione Mariastella Gelmini è arrivata a
Rivoli per incontrare le forze dell'ordine e gli amministratori locali. «E' una
tragedia veramente incomprensibile, non è possibile che un ragazzo perda la
vita a scuola», commenta il ministro, che nel tardo pomeriggio ha fatto visita
in ospedale ai parenti delle vittime. «Ho chiamato il ministro Fitto perché
vorrei una convocazione della conferenza unificata di Regioni, Province e
Comuni perché ogni ente in base alle proprie competenze e responsabilità faccia
tutto il possibile affinché tragedie di questa natura non capitino più»,
aggiunge Gelmini, che poi sottolinea che «nel prossimo
decreto, elaborato con la protezione civile, abbiamo previsto uno stanziamento
straordinario per la manutenzione delle cento scuole più a rischio in Italia».
Ma la dichiarazione d'intenti non risparmia al ministro le accuse. «Il 75%
degli istituti scolastici presenti sul nostro territorio non è sicuro, mancano
diversi certificati previsti dalla legge. Da anni denunciamo lo stato di
fatiscenza delle scuole italiane senza ottenere alcun intervento delle
istituzioni a salvaguardia dell'incolumità degli studenti», dice Rienzi.
Puntano l'indice accusatorio anche i sindacati: «Non è stata una fatalità -
afferma Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil -. La gran parte
degli edifici scolastici non è conforme alle norme di sicurezza e sono fatiscenti,
la legge 626 non è applicata. Molte scuole sono a rischio, è urgente un
rigoroso monitoraggio delle strutture e l'investimento di risorse. Ecco anche
perché non si può risparmiare sulla scuola». Si dichiara preoccupato per le
condizioni dell'edilizia scolastica anche il presidente della Repubblica
Napolitano: la tragedia di Rivoli, commenta, «solleva inquietanti interrogativi
sulle garanzie a presidio della sicurezza negli istituti scolastici». (m.v.)
( da "Trentino" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
L'OPINIONE I tagli
alla sicurezza si pagano VITTORIO EMILIANI Morire a 17 anni, a lezione, per il crollo
del tetto della propria scuola, è tragedia fra le più crudeli. Del resto, è un
Paese civile quello in cui nel sito ufficiale del governo si legge che «quasi
10mila edifici scolastici non sono sicuri» e quello stesso esecutivo, in
pratica, ha governato il Paese per cinque anni di fila, dal 2001 al 2006, senza
affrontare questo dramma nazionale? L'attuale titolare della Istruzione, Maria Stella Gelmini, promette «uno stanziamento straordinario per la manutenzione
delle cento scuole più a rischio d'Italia». Cento scuole quando, secondo lo
stesso Ministero, ben 10mila non risultano sicure. Una goccia nel mare. Il
dato, catastrofico, chiama in causa pure gli Enti locali responsabili
dell'edilizia scolastica. I quali, a loro volta, ribalteranno la colpa
sul governo che continua a mutilare i trasferimenti di fondi dal centro. Un
serpente che si morde la coda e che stritola i più deboli. Abbiamo indagini di
Legambiente sullo stesso Piemonte che mettono i brividi: circa due edifici
scolastici su tre sono sprovvisti del regolare certificato di agibilità
statica. In sede nazionale andrebbe un po' meglio: ce l'avrebbe il 46 per cento
delle scuole. Tuttavia, secondo un'altra associazione, «Cittadinanzattiva»,
quel certificato lo possiede soltanto il 34 per cento delle scuole. Comunque,
secondo i dati ufficiali dell'Inail, gli incidenti nelle scuole sono ammontati
a poco meno di 13mila per il personale e a più di 90mila per gli studenti, con
una netta tendenza all'aumento. Quindi, la «morte bianca» di ieri era purtroppo
prevedibile. Ora si afferma che, tagliando sul resto (cioè sui maestri, sui
precari, sulle scuole dei centri minori, sul tempo pieno), ci saranno le
risorse per intervenire con energia nel settore dell'edilizia scolastica.
Difficile non rimanere scettici. Sappiamo che quei tagli servono a chiudere le
falle di bilancio o a mantenere promesse elettorali sbagliate (come il rimborso
integrale dell'Ici). In realtà da troppi anni le spese riguardanti, in
generale, la sicurezza - siano esse statali, regionali o locali - sono le prime
a venire tagliate. Per decenni, quando si dovevano trovare delle risorse, le si
andava a pescare nel pentolone degli stanziamenti Anas per le strade. «Tanto
quelle somme non vengono spese», era la giustificazione. A un certo punto però
si arriva al collasso: sulle strade come nelle scuole. Si arriva alla morte di
un ragazzo «colpevole» di essere andato a lezione. Molti edifici, si rileva,
risultano costruiti prima degli anni '70 e uno su quattro prima del 1940. Qui
ho qualche dubbio. Tutti noi anziani abbiamo studiato in licei che erano, per
lo più, ex conventi: magari poco ospitali, freddi, spartani, senza palestre, e
però più solidi di certe costruzioni recenti di cemento armato. Il problema
vero sta nell'assenza di un serio monitoraggio che consenta di avere un quadro
preciso e di formulare su di esso un piano incisivo di interventi pluriennale.
( da "Trentino" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
«Contro la violenza
degli uomini» Un fiume di donne in corteo a Roma. «Siamo più di 50mila»
Striscioni e slogan anche contro il premier e il Papa ROMA. Hanno sfilato in
migliaia per le strade del centro della capitale «contro la violenza degli
uomini». Femministe, lesbiche, studentesse universitarie e altre ragazze hanno
ballato e manifestato con striscioni, intonando cori a ritmo di musica per
rivendicare i loro diritti. «Siamo più di 50 mila», hanno detto le organizzatrici
che ieri avevano preannunciato di puntare a quota 150mila, come la
partecipazione registrata alla manifestazione dell'anno scorso. Arrivate a
piazza Navona, alcune manifestanti hanno parlato ai microfoni prima di
improvvisare un concerto. Durante il corteo, a cui si sono aggiunti man mano
gruppi di manifestanti, ha anche sfilato un furgone con una piovra gigante con
dei tentacoli che riportavano scritte sulla rivendicazione dei diritti delle
femministe. Tra gli striscioni, anche la scritta «La violenza sulle donne ha
molte facce» e sotto i volti del Premier, del Papa e di alcuni ministri del
Governo. «Siamo comunque soddisfatte nel vedere donne che da tutta Italia sono
arrivate in piazza a Roma attraverso il passaparola. Il nostro è un movimento
che si inserisce nella protesta trasversale di questo paese
e appoggia le contestazioni alla riforma Gelmini, che danneggia soprattutto le donne», ha commentato Monica,
della rete nazionale dell'assemblea romana di femministe e lesbiche. Le donne
si sono fatte sentire anche a Milano, dove il Comune ha fatto affiggere un
manifesto con la silhouette di una donna coi i capelli e la gonna mossi dal
vento sormontata dalla scritta: «La violenza non è mai giustificata.
Chiedere aiuto ti aiuta. Rompi il silenzio». Il Comune ha deciso di realizzarlo
per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, dopo aver impedito che
nei propri spazi fosse affisso quello di Telefono Donna che ritraeva una
ragazza a seno scoperto nella posa della crocifissione. La grafica del poster,
che da domani apparirà in 500 esemplari nelle strade di Milano, è la stessa
scelta anche per i nuovi 10.000 pieghevoli che illustrano i servizi del
'Soccorso violenza domestica', offerti dalla rete costituita dall'
amministrazione con le associazioni in difesa delle donne maltrattate.
( da "Secolo XIX, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Morte tra i banchidella
vecchia scuola Crolla il controsoffitto, ucciso uno studente di 17 anni Rivoli
(Torino). La morte è arrivata alla fine della ricreazione. Improvvisa, assurda,
inconcepibile. Un ragazzo ucciso dal crollo del soffitto della classe, altri
diciassette feriti, e uno di loro rischia la paralisi. Liceo scientifico
Charles Darwin di Rivoli, dintorni nobili dell'ex capitale Torino. La scuola è
in un monumentale e secolare complesso architettonico, un tempo convento e
seminario, ristrutturato l'ultima volta una trentina di anni fa. Alle 11 i
ragazzi della quarta G sono quasi tutti rientrati in classe dopo l'intervallo,
qualcuno ora dice di aver sentito una porta sbattuta con violenza dalla
corrente d'aria, e subito dopo è crollato tutto. Pare che abbia ceduto un tubo
di ghisa che stava tra il soffitto e il controsoffitto. Vito Scafidi, 17 anni,
è travolto in pieno dalle macerie, muore sul colpo. Gli altri ragazzi vengono
colpiti da detriti, travi, pezzi di cemento e pietra. Tutta la scuola viene
fatta sgomberare, gli ospedali della città messi in allarme, arrivano pompieri,
infermieri, carabinieri, magistrati. Le ambulanze cominciano a ululare verso
gli ospedali. Arrivano anche i parenti dei ragazzi e si fatica a contenerne la
rabbia. «Non si può morire così, a scuola, a 17 anni», urlano. Più tardi nella
scuola e all'ospedale si farà vedere anche il ministro Mariastella Gelmini. Si apre un'inchiesta per disastro e omicidio
colposo. cardacino, de carolis e altri servizi >> 2 e 3 23/11/2008
( da "Repubblica, La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 2 - Cronaca
Rivoli, crolla soffitto in un liceo 17enne muore sotto le macerie Napolitano:
dubbi inquietanti sulla sicurezza nelle scuole "è sbattuta la porta ed è
venuto giù tutto", 17 feriti E un amico forse resterà paralizzato (SEGUE
DALLA PRIMA PAGINA) MEO PONTE federica cravero Il suo corpo inanimato è stato
trovato sotto il grosso tubo di ghisa che, sostenuto soltanto da fili di ferro
ormai vetusti, correva tra la soffitta e il pavimento del secondo piano.
Inutilmente perché dagli anni ´80 quel vecchio tubo arrugginito non raccoglieva
più gli scarichi dei bagni dell´ultimo piano della scuola. Ai primi vigili del
fuoco che si sono affacciati alla soglia dell´aula 13 è sembrato che,
all´interno, fosse scoppiata una bomba: ragazzi in lacrime, coi volti graffiati
dai calcinacci, braccia e gambe che affioravano dai detriti. La quarta G
contava venti studenti, solo il caso ha impedito la strage. Vito era al suo
banco quando improvvisamente il soffitto gli è crollato addosso. Come Claudia
Garbarino che era seduta al primo banco, proprio di fronte alla cattedra e ora
ricorda: «C´era la ricreazione, qualcuno ha aperto le tre finestre della classe
e una folata di vento ha fatto sbattere la porta. Ho sentito uno scricchiolio e
il mondo che mi cadeva addosso. Qualcosa mi ha colpito alla guancia mentre
tutto spariva sotto la polvere...». Sono le 11 di ieri quando il torpore tipico
delle mezze mattine del sabato scolastico che avvolge il liceo (un migliaio di
studenti divisi in 35 classi) ricavato in un seminario edificato nel 1934 si muta
in dolore. Tra gli studenti c´è la figlia di un ufficiale dei vigili del fuoco
che capisce subito quello che è accaduto e telefona al padre. Accorrono subito
sei squadre di pompieri, i carabinieri della Compagnia di Rivoli poi la
polizia, i volontari della Croce. I feriti vengono portati in fretta agli
ospedali. Gli infermieri del 118 li contano: sono 17. Tre di loro sono gravi.
Andrea Macrì, Federica Ariotti e Cinzia Palumbo sono stati sorpresi dal crollo
mentre erano in fondo alla classe. I vigili del fuoco li hanno strappati con
fatica dalla macerie. E solo dopo averli salvati si sono accorti che mancava
all´appello Vito Scafidi, sepolto sotto il tubo di ghisa il cui troncone
penzolava ancora dal soffitto ormai nudo. Quando lo trovano Fortunato, il padre
che con il fratello Rosario ha una piccola impresa edile, si stringe a Cinzia,
la moglie alla figlia Paola, 19 anni e insieme a loro resta impietrito. Zie e
cugini urlano: «è morto un ragazzo a scuola. è morto dove doveva essere sicuro.
Devono bruciare quelli che lo hanno ucciso con la loro noncuranza». Maria
Torelli, preside da quattro anni, è inebetita dal dolore. «Non so come possa
essere accaduto. Nessuno mi ha mai detto che quelle aule erano a rischio. Ho
fatto rifare i pavimenti, mettere le pellicole antinfortunistiche alle vetrate,
controllare ogni porta. Nessuno però mi ha parlato dei soffitti del primo
piano». L´architetto Diego Segot che insegna storia dell´arte e disegno al
Darwin e che è anche il responsabile della sicurezza della scuola sottolinea:
«Quell´ala dell´edificio non è mai stata interessata dalle ristrutturazioni,
credo che tutto risalga ancora agli anni ?30». Di certo a quella data risaliva
la controsoffittatura, costruita con il metodo Perret, tipico degli anni ´30:
tavelloni e qualche tondino in ferro annegato nel cemento. Mentre la sciagura
si delinea nel suo esatto profilo (all´ospedale i medici fanno sapere che
Andrea Macrì rischia la paralisi) arriva il procuratore aggiunto Raffaele
Guariniello che sottolinea: «Dobbiamo spiegare questa tragedia in tempi
brevissimi». Lo accompagna il pm Laura Longo ed entrambi si muovono secondo il
metodo sperimentato per il disastro Thyssen: interrogatori immediati del
personale della scuola, sequestro di tutto la documentazione possibile non solo
nel liceo ma anche al Provveditorato. Lo seguono il presidente della Provincia
Saitta (la moglie insegna alla Monsignor Romero, ospitata nello stesso
edificio) quello della Regione Mercedes Bresso e poi
arriverà anche il ministro dell´Istruzione Maria Stella Gelmini. Il presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano fa sapere di essere profondamente addolorato: l´episodio di
Torino, dice, solleva «interrogativi inquietanti sulla sicurezza delle scuole».
Ha incaricato il prefetto Padoin di esprimere il suo cordoglio alla famiglia
Scafidi.
( da "Repubblica, La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 3 - Cronaca
Lo psicologo Gli amici Il padre: "Meglio un figlio ignorante che
morto". La madre di un ferito: "Una vergogna che a scuola succedano
certe cose" I sogni spezzati di Vito, il ragazzo della quarta G e sul suo
blog scoppia la rabbia dei compagni Non sperate che questi ragazzi dimentichino
presto: potrebbero sentirsi in colpa per essere rimasti vivi Ci hanno detto che
era grave ma abbiamo capito da soli. Pensare che qui gli adulti ci credono al
sicuro Lo zio: "Voleva diventare avvocato e si alzava presto per
studiare" (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) VERA SCHIAVAZZI Così, tra le lacrime,
Fortunato Scafidi ha detto ieri pomeriggio al ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini venuta a fare le condoglianze per la morte di Vito, 17 anni,
secondo di due figli, a lui, alla madre Cinzia, alla sorella Paola nelle camere
mortuarie dell´ospedale di Rivoli. Per tutto il giorno, nei corridoi e fuori in
cortile, la famiglia Scafidi continuerà a stringersi a quei genitori in lacrime
insieme agli amici, ai ragazzi del liceo, agli amministratori pubblici
di Rivoli e di Pianezza, il paese di tredicimila abitanti dove Vito viveva e
dove non c´è un liceo pubblico. «è una vergogna che a scuola possano accadere
tragedie simili» urla la madre di un ferito. Ma l´emozione e il dolore sono
anche online: più di ottocento messaggi sono arrivati in poche ore sul libro
degli ospiti del profilo che il ragazzo della quarta G del liceo Darwin aveva
messo su internet. Papà Fortunato e suo fratello Rosario, consigliere comunale
di opposizione a Pianezza per Forza Italia, sono la seconda generazione di una
famiglia arrivata dal Sud negli anni Sessanta: è andata bene, l´impresa edile
si è ingrandita, ha lavorato per costruire la parte nuova di quel paesone a
ovest di Torino che non ha mai smesso di crescere. Ma ieri di quella fortuna,
di quel lavoro duro, di quella grande famiglia meridionale con tanti e tanti
cugini e nipoti erano rimaste soltanto le lacrime, la rabbia, il senso di un
fato crudele e di un´ingiustizia umana ancora più intollerabile. E che - è
facile prevederlo - darà il via a una lunga battaglia perché ogni
responsabilità, ogni trascuratezza sia chiarita. «Un ragazzo d´oro, che si
svegliava presto da solo la mattina per studiare perché la sera era impegnato
con gli allenamenti, tutti in quarta G erano suoi amici»: così, tra il grido di
una donna e l´imprecazione di un uomo, lo zio Rosario racconta ciò che ha
perso. «Voleva iscriversi a Giurisprudenza, aveva la prima ragazzina conosciuta
quest´estate al mare, ma la sua grande passione era il calcio, non perdeva una
partita della Juve». Oggi, in segno di lutto, la partita tra il Bvs, la squadra
dove Vito giocava, e il Pianezza non si farà. E intanto i ricordi di quel
ragazzo «biondo e con gli occhi azzurri», come lui stesso si era raccontato su
Netlog, il network sul quale aveva messo il suo profilo, insieme ai saluti e
alle emoticon con la faccina che piange arrivavano a centinaia. Un´ondata di
dolore e di rabbia collettiva, lo sfogo improvviso e doloroso di una
generazione che si è scoperta mortale e vulnerabile anche sui banchi di scuola,
«in quel luogo - come ha scritto misbronzodibaci91 - dove gli adulti vorrebbero
pensarci al sicuro, che ridere!». Una ragazza fonda in meno di due ore un
gruppo, «Tutti per Vito Scafidi», e annuncia una veglia in ricordo del
diciassettenne morto sotto le macerie del suo liceo. Un operatore del 118, uno
dei pochi adulti che ieri hanno osato avventurarsi tra le lacrime virtuali
degli adolescenti, quasi si scusa: «Abbiamo soccorso Vito stamattina, ma non
c´è stato nulla da fare. Siamo tutti addolorati». C´è chi inveisce contro la Gelmini e chi fa ricorso agli angeli per riuscire a
sopportare un´angoscia troppo grande: «Sei il più bello e ci proteggi di lassù.
è terribile pensare che potrebbe succedere anche a me». In ospedale restano i
compagni di classe, quelli che hanno rischiato la vita come lui e che ora si
fanno consolare da mamma e papà, spaventati ma salvi. «Abbiamo sentito la porta
sbattere violentemente per il vento e un attimo dopo il soffitto è crollato.
Forse è stata quella la causa, quella porta sbattuta. Ma le sembra normale?».
Francesco è uno dei sopravvissuti della quarta G, ferite lievi, guaribili in
pochi giorni. Qualcuno esce dall´ospedale con il collare, qualcun altro resta
in osservazione su una sedia a rotelle, altri ancora mostrano graffi ed
escoriazioni sul viso, uno studente dalla barella dice che sta bene e sorride,
scoprendo una manciata di denti rotti. «C´è stato un grande boato, poi è venuto
giù tutto, pezzi enormi, polvere ovunque, non si vedeva niente», raccontano i
ragazzi. Quelli che sono riusciti a riprendersi prima dallo spavento e dal
dolore hanno cercato di aiutare gli altri. Ma Vito no, lui non si muoveva più:
«Ci hanno detto che era grave, ma lo abbiamo capito da soli che era morto». E
Maria Teresa Fenoglio, una degli psicologi accorsi ieri prima al liceo poi in
ospedale e all´obitorio raccomanda attenzione per questi adolescenti sotto
choc: «Se scuola e famiglie faranno finta di nulla e li inviteranno a
dimenticare troppo presto potrebbero anche sentirsi in colpa per essere rimasti
vivi. è giusto che piangano e che si prendano il tempo di ricordare il loro
amico che non c´è più».
( da "Repubblica, La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina
3 - Cronaca Le testimonianze Il ministro Gelmini in visita:
"Assurdo perdere un figlio così" "Papà non sento più le
gambe" il dolore dei feriti in ospedale PAOLO GRISERI RIVOLI - «Papà
aiutami, non sento più le gambe dal ginocchio in giù». Andrea Macrì, 17 anni,
di Casellette, rischia una vita in carrozzella. Andrea è uno dei ragazzi della IV
G, compagno di bancoi di Vito, il ragazzo ucciso dal crollo del soffitto
dell´aula. Enzo, il padre, dice che Andrea è «uno dei ragazzi più vivaci della
scuola, uno dei rappresentanti di classe che avevano partecipato alle
manifestazioni di queste settimane proprio per chiedere scuole più sicure
contestando i provvedimenti del ministero». E ora il ministro Mariastella Gelmini non può spingersi oltre una promessa solenne quando
a Rivoli incontra i genitori di Vito Scafidi, il diciassettenne morto nel
crollo del soffitto: «Signora, lo so, un figlio non può morire così. Le
garantisco che sarà il mio impegno di ministro evitare che si verifichino altre
tragedie come questa». Nel primo pomeriggio Maria Stella Gelmini
lascia la sua casa di Desenzano e raggiunge Rivoli in automobile. Fuori dalla
scuola i parenti dei ragazzi sfogano la loro rabbia, qualcuno applaude
ironicamente il corteo di auto blu. Il ministro visita l´aula della tragedia e
discute a lungo con la preside e i tecnici. Ma nelle stanze d´ospedale il
dolore prende il posto delle proteste e delle ricostruzioni della dinamica
dell´incidente. Al Cto di Torino, al padre che chiede «più garanzie per i
nostri ragazzi», Gelmini risponde di aver «già
inserito nell´ultimo decreto norme per ristrutturare le scuole più vecchie». I
provvedimenti sono quelli previsti dalla legge approvata il 30 ottobre scorso:
il 5 per cento dei fondi destinati alle infrastrutture andrà agli edifici
scolastici. Altri euro verranno spesi per ristrutturare le 100 scuole più a
rischio. Infine continuerà il piano che destina 300 milioni l´anno alla
manutenzione straordinaria. Cifre e provvedimenti che non bastano a lenire il
dolore di Enzo, il padre di Andrea che lotta per non perdere l´uso delle gambe.
Davanti al portone di ferro verde che divide il dolore dei parenti dalla zona
dove operano i medici, Enzo parla del figlio «che ancora dieci minuti fa voleva
sapere come sta il suo compagno di banco. Quando potremo dirgli che è morto?».
è mentre Enzo parla così del figlio che Mariastella Gelmini
entra nel corridoio. Il ministro si dirige verso l´uomo: non si abbracciano ma
lei gli stringe la mano con calore. Non è il momento delle proteste ma quello
in cui la politica si arrende alla tragedia: «Non lasciate morire i nostri
ragazzi così. Come genitori non possiamo accettarlo».
( da "Repubblica, La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina IV - Torino
Il dolore Le lacrime "Papà, non sento più le gambe" Uno dei feriti
rischia la paralisi I ragazzi della IV G: una porta ha sbattuto, è crollato tutto
FEDERICA CRAVERO «Papà aiutami, non sento più le gambe dal ginocchio in giù».
Andrea Macrì, 17 anni, di Casellette, era nell´aula al primo piano della IV G
al liceo scientifico Darwin di Rivoli, quando all´improvviso il soffitto è
crollato. «Ho sentito solo la porta sbattere e mi sono sentito schiacciato», ha
detto ai genitori prima che lo portassero in sala operatoria per un intervento
che si è concluso in serata e da allora è in coma farmacologico. Andrea rischia
la paralisi, ha diverse fratture ma la più grave, quella alle vertebre, ha
interessato il midollo e i medici hanno riservato la prognosi. L´operazione per
stabilizzare la colonna e decomprimere il midollo è tecnicamente riuscita, ma
bisogna aspettare. «Adesso dobbiamo pensare a questa prima fase - racconta il
padre Enzo - dobbiamo sperare che torni a camminare. Poi affronteremo un altro
passo difficile, quando gli diremo che Vito non c´è più. Erano molto amici, si
vedevano anche fuori dalla scuola, lo scorso inverno avevano fatto una vacanza
sulla neve, a volte si trovavano anche a fare la campagna elettorale per me,
distribuivano volantini insieme. Due ragazzi stupendi. Non è possibile che
succedano cose così a scuola, ci vogliono dei controlli». E la voce si fa
flebile, affogata nelle lacrime. Mimmo Lucà, deputato Pd, lo abbraccia per
consolarlo. Per lui, Enzo Macrì, dirigente del Pd, ex Ds, uno dei fondatori
dell´Ulivo a Torino, sono arrivati al Cto molti politici rivolesi, dalla
senatrice Magda Negri al consigliere regionale Nino Boeti. C´è anche il
deputato Pd Stefano Esposito. «In visita privata, siamo qui per un amico»,
dicono. Solo abbracci, lacrime insieme e richieste di giustizia. «Si deve
andare a fondo, si deve capire chi quarant´anni fa ha fatto i lavori perché per
me non accade mai nulla per caso», dice Magda Negri. Davanti alla scuola
l´assessore alla Cultura di Rivoli Giuseppe Misuraca si dispera. Sua figlia era
nell´aula accanto e si sente un miracolato, ma pensa al ragazzo morto: «Non
poteva succedere stanotte quando non c´era nessuno? Siamo venuti tutti qui
perché è caduto un pino, non poteva succedere di notte?». Sulla scalinata c´è
anche il sindaco di Rivoli Guido Tallone: «è una morte bianca». è arrivato
anche mezzo consiglio comunale: politici, ma amici e parenti di professori e
allievi. Bresso, Saitta e l´assessore Artesio fanno il giro degli ospedali e si
trattengono con i parenti. Alle Molinette c´è Yuri Ferrara, con una frattura a
due vertebre lombari e una prognosi di 90 giorni. Gli altri stanno abbastanza
bene. All´ospedale di Rivoli sono arrivati in sei, qualche dente rotto, colpi
di frusta, contusioni, oltre a una bidella che per prestare soccorso è caduta e
si è fratturata il polso. Altri sette sono stati curati al San Luigi di
Orbassano. I tre più gravi sono al Cto. Anche alcuni professori arrivano e si
disperano. Il ministro Maria Stella Gelmini è dietro la porta blu del Dea
Grandi Traumi. Mary Star, come la chiamano gli studenti di tutta Italia che in
questi giorni la contestano. Ma nessuno vuole fare polemiche. «Non adesso, non
è il momento. Domani, magari, scenderanno in piazza ma non adesso», dice
Gerardo Palumbo, padre di Cinzia, che ha riportato fratture varie e un
trauma cranico con commozione cerebrale. Era la fine dell´intervallo, Cinzia
stava parlando con Federica Ariotti, la sua amica delle elementari, anche lei
con qualche fratture e con un trauma cranico non commotivo. Federica non è
della IV G, non doveva essere lì: al liceo era finita in un´altra classe, ma ad
ogni intervallo andava a trovare l´amica di sempre. «Dovevamo metterci
d´accordo per uscire stasera», ha detto al padre Guido Ariotti, dentista molto
conosciuto a Rivoli, che l´ha raggiunta a scuola. «Sfortunata, eh?», dice il
padre. Quando è arrivato al liceo ha trovato tra i vigili del fuoco e i soccorritori
anche alcuni clienti, che l´hanno rassicurato: «Sua figlia sta bene». Federica
dopo le iniezioni di antidolorifici si è rilassata e ha sfogato lo choc
attaccandosi al cellulare, chiamando e mandando messaggi a tutti gli amici. «I
ragazzi reagiscono così - dice Beppe Melchiorre, volontario della squadra che
ha prestato aiuto psicologico a sopravvissuti e familiari - Non gli importa
come stanno loro, ma si interessano moltissimo degli amici, vogliono avere il
quadro di come stanno tutti gli altri».
( da "Repubblica, La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina V - Torino I
responsabili interni della sicurezza: non sapevamo dei tubi nel controsoffitto
La preside: "Non so cosa è accaduto nessuno mi ha mai segnalato
pericoli" MEO PONTE La preside del liceo Darwin, Maria Torelli, esce dall´incontro con il ministro Gelmini con gli occhi arrossati. Si capisce che ha pianto nel
ricostruire alla responsabile dell´Istruzione italiana la tragedia della quarta
G. «Non so immaginare che cosa possa essere accaduto - dice con un filo di voce
- sono preside da quattro anni e nessuno mi ha mai segnalato un pericolo in
quell´ala dell´edificio. Ho fatto tutto quello che c´era da fare in
materia di sicurezza. Ho ricostruito pavimenti ormai vetusti, applicato le
pellicole antifortunio a tutte le vetrate, sistemato le porte antincendio.
Tutto quello che doveva rendere sicura la scuola e ora questa sciagura. Non so,
non riseco a capire... ». Il vecchio seminario costruito nel 1934 è diventato
una scuola negli anni ?70. Prima era una della più grosse «fucine» diocesane in
Italia, ospitava 2000 seminaristi. Dapprima la Provincia acquisì un´ala
dell´edificio e vi installò la scuola che successivamente sarebbe diventata
l´odierno istituto tecnico intitolato a monsignor Oscar Romero dove insegna la
moglie del presidente della provincia Saitta. Quando anche l´ultimo seminarista
lasciò l´edificio, la Provincia prese anche la seconda ala dello stabile e la
trasformò nel liceo intitolato a Charles Darwin, il padre dell´evoluzionismo:
mille studenti divisi nelle 35 classi della sede e nelle sette della succursale
in piazza San Bartolomeo, all´inizio della salita per il Castello dei Savoia.
L´architetto Diego Segot insegna disegno e storia dell´Arte al Darwin dal 1991
ed è il responsabile «interno» della sicurezza. Anche lui è sconvolto dalla
sciagura accaduta al primo piano e ammette: «Di certo quell´ala non è mai stata
interessata da ristrutturazione complete ma solo da interventi di manutenzione
ordinaria come il rifacimento dei pavimenti, l´ammodernamento del
riscaldamento. D´altronde ora abbiamo scoperto che sopra la controsoffittatura
correvano tubi di cui ignoravamo l´esistenza nonostante i ripetuti sopralluoghi
e controlli. Non si può certo vedere attraverso i muri». Anche l´architetto
Segot sembra essere convinto che la causa del crollo dell´aula 13 sia da attribuire
a quel vecchio tubo di scarico nascosto dalla controsoffittatura. E dello
stesso avviso paiono essere anche il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello
e il pm Laura Longo dopo aver ascoltato le prime testimonianze e i pareri dei
consulenti tecnici. «In più c´è questa storia della porta fatta sbattere dalla
corrente d´aria causata dalle finestre aperte durante la ricreazione ripetuta
da tutti i testimoni che può già dare qualche indicazione sulle cause del
crollo», spiegano in Procura. Per una tragica ironia della sorte tutti
consideravano ormai il Darwin una scuola «sicura». Nel giugno scorso infatti
era stato chiuso finalmente il cantiere che aveva effettuato i lavori per la
messa in sicurezza del liceo. «Avevamo fatto installare le porte "tagliafuoco"
e impianti di rilevazione del fumo in ogni piano», sottolinea l´architetto
Segot. La morte però al Darwin non è arrivata dal fuoco ma da un vecchio tubo
di scarico dimenticato.
( da "Repubblica, La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina VII - Torino L´intervista
Il presidente della Provincia accusa: noi abbiamo investito, è il governo che
non ci da fondi Saitta: "La causa di questa tragedia non è la mancanza di
manutenzione" Quello è una struttura solida e da quando è diventata scuola
sono stati effettuati ulteriori interventi MARCO TRABUCCO «Nessuno dica che
quest´incidente è dovuto a problemi nella manutenzione dell´edificio, perché
sarebbe una falsità». Antonio Saitta, presidente della Provincia, ente
competente sull´edilizia scolastica per ciò che riguarda le medie superiori è
davvero scioccato per l´incidente di ieri. Ex sindaco di Rivoli, Saitta abita
davanti alla scuola dove è avvenuta la tragedia e sua moglie insegna
nell´istituto Romero, ospitato nello stesso edificio del liceo Darwin. Saitta conosce
le famiglie delle vittime? «Ne conosco molte, sono sconvolto. E mi rendo conto
che in questo momento non c´è parola che possa servire». Però ci sono le
responsabilità. Da tempo si diceva che il Darwin di Rivoli fosse insieme al Des
Ambrois di Oulx tra le scuole più disastrate della nostra provincia. Per Oulx
siete intervenuti, tra un mese inaugurerete la nuova sede. Perché qui non avete
fatto nulla? «Perché non è così: si tratta di un edificio di fine Ottocento, di
quelli tosti, solidi. Da quando è diventato una scuola è stato sottoposto a
interventi che lo hanno reso ancora più sicuro. No, questo è un incidente che
non si poteva prevedere, nessuno poteva immaginare quel crollo che non deriva
da un problema di manutenzione ordinaria». Quindi la sicurezza dello scuole di
Torino e dintorni è garantita? «La sicurezza dei nostri istituti è buona. I
problemi eventualmente li abbiamo sulla manutenzione». Perché? «Non riusciamo a
seguire le esigenze, rincorriamo i problemi e questo a causa delle risorse scarse
che abbiamo a disposizione. Parlo però di imbiancare le facciate, rifare i
tetti, non di problemi strutturali. Noi, come Provincia investiamo molto
sull´edilizia scolastica, abbiamo incrementato i fondi per la manutenzione
ordinaria e straordinaria, abbiamo appena stanziato cinque milioni per nuovi
interventi. Ma dobbiamo fare con il poco che abbiamo a disposizione». Perché
siete così poveri? «Abbiamo ormai tutte le risorse bloccate, il cosiddetto
patto di stabilità non ci permette più di fare investimenti. Dobbiamo contare
solo sul poco che abbiamo noi. E non si può fare granché». Osvaldo Napoli,
parlamentare di Forza Italia sostiene però che il patto di stabilità vale per
tutti gli enti locali non solo per voi. E diffida chiunque
dall´attaccare la Gelmini
per questo incidente. Cosa replica? «Che in questo caso mal comune non
significa mezzo gaudio. Per il resto io non faccio nessuna polemica, anzi ho
parlato oggi con il ministro Gelmini illustrandole i problemi». Cosa farete adesso? «Aspettiamo gli
esiti dell´inchiesta. Intanto i miei tecnici stanno facendo tutti gli
accertamenti necessari: la scuola adesso è chiusa. E lo rimarrà, faremo i doppi
turni, troveremo soluzioni, ma il Darwin riaprirà solo quando potrò dare alle
famiglie e ai ragazzi condizioni di sicurezza assoluta».
( da "Repubblica, La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina XIII - Roma La
protesta di genitori e insegnanti di Villa Paganini Scuola, regalano pizza al taglio "contro le forbici della Gelmini" Pezzi di pizza al taglio
contro altri tagli, quelli alla scuola pubblica. E´ la festa-protesta del VII
circolo Montessori Villa Paganini contro la riforma Gelmini. L´appuntamento "Pezzi di scuola al taglio" è domani
alle 16.30 in villa Paganini. «Per coinvolgere più gente, distribuiremo
pezzi di pizza al taglio a chi transita sulla Nomentana. Ma solo col semaforo
rosso: non vogliamo interrompere il traffico» spiegano genitori e insegnanti.
Inoltre i maestri terranno una lezione pubblica all´aperto. E´ previsto uno
spazio per lo scambio di informazioni sulla riforma. (t. m.)
( da "Tirreno, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 1 - Lucca
L'Onda degli studenti travolge il centro Anche insegnanti e genitori in corteo per protestare contro i tagli dei ministri
Tremonti e Gelmini «Siamo
uniti dal diffuso senso di giustizia, che manca nei provvedimenti del governo»
LUCCA. Non è solo un'Onda, ma un vero e proprio fiume in piena quello che ha
allagato le strade della città. Un migliaio di persone si sono infatti date
appuntamento alle 15 al Caffè delle Mura per partire in corteo,
riempiendo così le vie del centro con striscioni, cori e volantini. La
mobilitazione c'è e resta alta. Il camioncino del sound system in prima fila; a
seguire gli slogan che si ripetono interminabili, guidati dai ritmi precisi dei
battiti di mani. L'Onda lucchese è così. Occupa, manifesta, scende per strada,
suona in piazza, organizza assemblee e cortei spontanei. Tiene viva la protesta
e lascia intendere che tornerà presto a farsi sentire. E ieri l'Onda si è mossa
compatta, dando vita ad un serpentone colorato e deciso nella contestazione,
che ha coinvolto anche i cittadini rimasti a guardare ai bordi delle vie. Ci
sono gli studenti, gli insegnanti, i genitori, i bambini delle scuole materne
ed elementari, il coordinamento scuole lucchesi per la difesa della scuola
pubblica e i comitati versiliesi. Tutti insieme contro le leggi Tremonti-Gelmini e contro il disegno di legge Aprea, che prevede la
possibilità di trasformare gli istituti in fondazioni, con l'ingresso dei
privati nei Consigli di amministrazione, la scomparsa dei Consigli di classe e
la gerarchizzazione dei docenti. Piazza Grande, piazza San Michele, San
Frediano fino in piazza Santa Maria. Un attimo di sosta, diversi insegnanti
intervengono al microfono spiegando le conseguenze della "riforma" Gelmini, e poi il corteo prende tutta la sua spinta e
risale. "Noi la crisi non la paghiamo", "Istruzione non
Distruzione", "Contro la scuola dei baroni, dieci, cento, mille
occupazioni": slogan e cori invadono Via Fillungo, la musica fa da
sottofondo e i manifesti si alzano nel cielo. «La mobilitazione deve essere
trasversale - spiega una mamma - non è l'appartenenza partitica che ci porta a
protestare, ma piuttosto un diffuso senso di giustizia, che dovremmo avere
tutti e che manca totalmente in questi provvedimenti governativi». E la
tristezza di queste ore si mostra negli occhi e nelle parole dei partecipanti:
il pensiero va a Vito Scafidi, lo studente diciassettenne del liceo scientifico
Darwin di Rivoli, morto ieri mattina in seguito al crollo del soffitto di
un'aula della scuola. «Le nostre scuole cadono già a pezzi - dice un insegnante
- non necessitano di ulteriori tagli». L'arrivo è in piazza Grande: parlano gli
studenti universitari e quelli dell'Istituto Musicale "L.
Boccherini", poi inizia un mini concerto. Intanto una delegazione viene
ricevuta in Prefettura per consegnare un documento da portare a Roma. Cala la
sera, il corteo si dissolve, forte però di un appoggio importante. Il Consiglio
Nazionale Pubblica istruzione, infatti, ha redatto un ordine del giorno in cui
esprime «fermo dissenso e viva preoccupazione sulle scelte operate sul sistema
di istruzione che, se confermate, comportano una destrutturazione del sistema
scolastico pubblico ed una netta riduzione quantitativa e qualitativa
dell'offerta formativa». Dopo l'autunno caldo, quindi, seguiranno un inverno e
una primavera tutt'altro che tiepidi anche a Lucca. Nadia Davini
( da "Secolo XIX, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
«Dubbi sulle scuole»
Monito di Napolitano. Attacco dai dirigenti locali: «Si torni al progetto
Fioroni» roma. La tragedia del liceo Darwin di Rivoli, nel Torinese, apre
«inquietanti interrogativi sulla sicurezza delle scuole». Cosìè intervenuto
ieri il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che si è detto
«profondamente addolorato per questa sciagura in cui ha perso la vita un
giovane studente». Un fatto «che solleva interrogativi sulle garanzie a
presidio della sicurezza negli istituti scolastici». Parla di «tragedia
incomprensibile» il ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini: «Non è possibile che un ragazzo perda la vita sui
banchi di scuola», sono state le sue prime parole una volta arrivata sul luogo
del disastro. Un sopralluogo dovuto a cui poi ha fatto seguito la visita ai
feriti ricoverati al Cto e alle Molinette di Torino. Il ministro ha poi incontrato
le istituzioni locali, le forze dell'ordine e i vigili del fuoco: «Sono qui -
ha detto la Gelmini - per esprimere la vicinanza
personale e del governo a tutte le persone coinvolte in questa tragedia». Le
cause non sono ancora chiare -ha aggiunto il ministro -. E quindi non esprimo
giudizi, dico solo è una tragedia difficile da mandare giù». «Un ragazzo che
esce di casa e non torna piùè una cosa allucinante», ha detto invece il
ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Altero Matteoli, anche lui a
Torino per un incontro in prefettura sulla Tav. «Quanto accaduto è gravissimo e
malgrado la grande attenzione che si è sempre data ai problemi della sicurezza,
questa è la dimostrazione di quanto ancora la sicurezza sia una questione
prioritaria», è quanto dice il responsabile dell'ufficio scolastico regionale
del Piemonte, Francesco De Sanctis, che ha poi aggiunto: «Darò disposizioni
affinché si rispetti un minuto di silenzio in tutte le scuole della Regione,
nel giorno del funerale. E che si conceda agli studenti delle scuole della
zona, un permesso straordinario di uscita per partecipare al funerale». La
direzione regionale sta inoltre organizzando con l'Asl locale un programma di
supporto professionale indirizzato alle famiglie e agli allievi colpiti dalla
tragedia. Ora almeno, Regioni, Comuni e Province si dichiarano pronti a sedersi
alla conferenza unificata chiesta dal ministro Gelmini
per discutere il tema della sicurezza degli edifici scolastici: unanimamente
però le autonomie locali chiedono di porre fine alla politica di tagli e di
fondi a singhiozzo per avviare invece un piano straordinario pluriennale di
stanziamenti che consenta, con risorse certe, di intervenire sugli istituti.
«Una conferenza unificata sulla sicurezza degli edifici scolastici? Era ora» ha
afferma Angela Cortese, assessore all'Istruzione della Provincia di Napoli e
coordinatrice Upi degli assessori all'Istruzione delle Province. Uscire dalla
logica dell'emergenza è la parola d'ordine per l'assessore, secondo cui «non si
può morire di scuola, e il tema non va affrontato solo dopo tragedie così». «Le
Province - puntualizza - «fanno grandi sforzi: ogni anno spendiamo mediamente 2
miliardi dei nostri bilanci nell'edilizia scolastica. Le leggi ci sono, ma
servirebbe più costanza». Sempre secondo Cortese, non basta l'intervento
ricordato dalla Gelmini per la messa in sicurezza
delle 100 scuole meno sicure d'Italia: «Una proposta che messa giù così fa
ridere - spiega -. Serve un provvedimento serio». Non mancano i suggerimenti,
come «stanziamenti straordinari a tutti gli enti locali per la messa in
sicurezza degli edifici». A chiedere di sedersi intorno al tavolo per un patto
sulla sicurezza delle scuole è anche l'assessore all'Istruzione della Regione Lazio,
Silvia Costa: «Nella precedente legislatura il ministro Fioroni aveva stretto
un patto con le Regioni per la messa in sicurezza delle scuole, stanziando
oltre 200 milioni. Allo stesso tempo le regioni si erano impegnate a stanziare
fondi congrui a supporto di quelli nazionali. «Ora - aggiunge - siamo
preoccupati: mi risulta che in Finanziaria c'è un minore stanziamento del 20%
sulla sicurezza degli edifici, spero in un ripensamento del governo. Vogliamo capire se la Gelmini ha intenzione di portare avanti il discorso avviato con
Fioroni». Le Regioni si aspettano risposte nell'incontro fissato con la Gelmini per la prossima settimana: «Il
27 novembre vedremo il ministro dopo mesi che chiediamo di essere ricevuti -
conclude Costa -. Sarà l'occasione per parlare, oltre che del piano
programmatico sulla scuola, anche di sicurezza». Roberto Scarcella
scarcella@ilsecoloxix.it 23/11/2008 le pauredel presidente«Inquietanti
interrogativi sulle garanzie a presidio della sicurezza nelle scuole» giorgio
napolitanocapo dello Stato 23/11/2008
( da "Secolo XIX, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Codacons: edifici
vecchi, costruiti persino in zone a rischio la denuncia Tre scuole su quattro
non rispettano le norme di sicurezza. Il ministro Gelmini promette interventi e contributi
23/11/2008 roma. Vecchie, fatiscenti e spesso costruite in zone a rischio. In
una parola, pericolose. Sono le scuole italiane, stando ai rapporti che da anni
denunciano, inascoltati, l'inadeguatezza di gran parte degli istituti: anche in
Liguria. Secondo il Codacons, tre scuole su quattro non rispettano le
norme sulla sicurezza, mentre lo stesso ministero della Pubblica Istruzione
ammette che solo la metà degli edifici ha il certificato di agibilità
scolastica. Un degrado che ha portato a tragedie come quella di San Giuliano di
Puglia, nel 2002, dove il crollo di una scuola provocò 28 vittime. «Ma quel
lutto non ha insegnato nulla» sibilano dal paese molisano. Un pesante monito
per il governo e il ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini, che ieri ha detto di aver già stanziato 300 milioni
per rimettere in sesto gli istituti, e ha chiesto la convocazione urgente della
Conferenza Stato-Regioni, per spingere gli enti locali a muoversi in tempi
rapidi. Annunci e promesse, di fronte a un dramma quasi annunciato. Almeno
stando ai numeri dello studio più recente sulla sicurezza delle scuole,
presentato a settembre dall'associazione Cittadinanzaattiva. Un rapporto che
delinea un quadro inquietante, a cominciare dall'età degli edifici scolastici.
Sui 132 istituti censiti dall'associazione in Italia, oltre la metà (il 58,5%)
risultava costruito prima del 1974, a fronte di un dato nazionale generale del
52,8%. Di questi, buona parte risale al periodo tra il 1940 e il 1965, mentre
12 sono addirittura anteriori e due sono veri e propri monumenti, costruiti
prima del 1900. Dati che preoccupano non solo per la tenuta delle strutture,
solo occasionalmente riparate, ma soprattutto perché vennero edificate prima
delle legge 62 del 1974, che prevedeva "provvedimenti per le costruzioni
con particolari prescrizioni per le zone sismiche". Più della metà delle
scuole non sono state costruite con criteri anti-sismici, in un Paese dove il
40% del territorio è soggetto a terremoti. Come San Giuliano di Puglia, il
paese in provincia di Campobasso dove il 31 ottobre 2002 un sisma abbatté il
solaio della scuola locale, uccidendo 27 bambini e un'insegnante. «Ma San
Giuliano non ha insegnato nulla, e lo scandalo italiano delle scuole di
cartapesta continua» denuncia il presidente del Comitato delle vittime del
paese, Antonio Morelli, che ieri ha espresso il proprio cordoglio per la
tragedia di Rivoli. Per poi ribadire: «Non è la natura che è cattiva, sono i
nostri edifici che sono vecchi. Sono anni che lo ripetiamo: tutti ci danno
ragione, ma poi tutto resta com'è». E la gente muore, in una nazione con scuole
che assomigliano a trappole. Più della metà degli edifici censiti sorge in zona
sismica, e il 38% ha l'ingresso direttamente sulla strada. In una scuola su
cinque l'intonaco cade regolarmente, e il 20% ha il pavimento sconnesso. Nel
complesso, solo 56 istituti su 132 hanno strappato una risicata sufficienza sul
fronte sicurezza. Bocciati tutti gli altri, comprese due delle cinque scuole
liguri esaminate: un istituto elementare della Spezia e un altro a Vezzano
Ligure. La coordinatrice nazionale di Cittadinanzaattiva, Adriana Bizzarri,
attacca: «Quanto accaduto a Rivoli non è che la conferma di quanto sia
sottovalutata la gravità della situazione. Abbiamo già denunciato come il
decreto Gelmini tagli del 50% i fondi per le scuole a
rischio sismico: è vero che il governo ha avviato un piano per mettere in
sicurezza le 100 scuole meno sicure, ma gli istituti sono 42 mila, quindi si
tratta di un intervento inadeguato. Servono più fondi, e l'anagrafe degli
edifici scolastici». Gelmini promette interventi: «Ho
chiamato il ministro per gli Affari Regionali, Fitto, perché vorrei una
convocazione urgente della Conferenza unificata con Regioni, Province e Comuni,
affinché ogni ente faccia tutto il possibile per evitare tragedie di questo
genere. Nel decreto sulla scuola abbiamo inserito un articolo su questo tema, e
nel 2008 abbiamo già distribuito 300 milioni per la sicurezza delle scuole.
Inoltre con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Bertolaso abbiamo
avviato un piano per mettere in sicurezza 100 istituti». Dal ministero parlano
di 900 milioni a disposizione dell'edilizia scolastica: 300 già distribuiti a
Province e Comuni, mentre la finanziaria 2009 ne ha stanziati altri 300.
Infine, il 19 novembre il pre-Cipe ha stanziato 480 milioni per le scuole del
Sud. Luca De Carolis 23/11/2008
( da "Secolo XIX, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
La famiglia: «Non si
può morire così» disperazione La rabbia dei parenti della vittima. «Da tempo
cadevano pezzi di muro», denunciano i genitori di uno studente 23/11/2008
torino. L'inferno sceso su Rivoli ha la voce terrorizzata e disperata di quella
ventina di studenti della quarta G intrappolati sotto le macerie, dei
famigliari di Vito Scafidi, giunti sul posto pochi minuti dopo la tragedia e
dei genitori angosciati per la salute dei propri figli rimasti feriti. «Non si
può morire così, non si può morire a 17 anni», urlano pieni di rabbia i parenti
di Vito, morto nell'istituto in cui studiava. Non si danno pace, imprecano
contro la crudeltà che li ha toccati nel bene più caro: la morte assurda del
loro ragazzo. Suo papà, Rosario, piccolo imprenditore edile, si era trasferito da
Palermo a Pianezza in provincia di Torino, dove era anche consigliere comunale.
Vito e sua sorella Paola, anche lei studentessa al Darwin, erano i
"cocchi" di casa. «Maledetti, ladri, pensate solo alle vostre tasche
anziché rendere sicure le scuole», grida in lacrime una zia di Vito contro i
politici. Come lei sono in molti a esplodere di rabbia nei confronti dei
rappresentanti delle istituzioni, in particolare contro il
ministro all'Istruzione Mariastella Gelmini, all'uscita dal liceo. «Anziché tagliare i fondi alle scuole,
rendetele sicure - dice Fabrizio Costaggiu, studente del Darwin -. E'
inconcepibile alzarsi al mattino, salutare i genitori prima di andare a scuola
e poi non tornare. Ci sono crepe dappertutto, la scuola è mezza andata.
Non si può morire così». Gli studenti del liceo Darwin sono attoniti, non
riescono a credere che Vito non ci sia più. Lo sgomento è forte, così come la
rabbia che sale con il passare delle ore. Per loro la scuola non era sicura.
«Nel giardino le tegole ci cadono addosso dal tetto» hanno detto altri studenti
che hanno sostato diverse ore davanti all'istituto a guardare le ambulanze che
portavano via i compagni feriti. «Problemi di sicurezza? Non ne abbiamo mai
avuti - si è difesa Maria Torelli, preside del liceo di Rivoli - quando c'è
stato qualcosa siamo subito intervenuti». Testimonianze di affetto, rabbia e
dolore arrivano anche dal popolo dei blog. Sul sito internet di Vito sono
centinaia i messaggi di cordoglio da tutta Italia: "Dovevano dargli un
futuro e glielo hanno tolto", "Sarai il nostro angelo",
"Spero che chi ha sbagliato paghi", "Giustizia per Vito",
"Non è giusto morire così, che vergogna l'Italia", "Noi, siamo
tutti angeli... ora tu hai le ali...", "Ciao piccolo grande
uomo". Negli ospedali dove sono ricoverati gli altri quattro studenti in
gravi condizioni parlano i genitori angosciati per le condizioni di salute dei
propri figli che hanno riportato lesioni alle vertebre. Il più grave è Andrea
Macrì, uno dei migliori amici di Vito. «Non è possibile che succedano cose così
a scuola, ci vogliono controlli, Andrea mi diceva sempre che si staccavano i
pezzi dai muri e dagli stipiti - racconta la madre - La nostra paura è che
possa rimanere paralizzato. Vito e mio figlio erano molto amici». L. Car.
23/11/2008
( da "Secolo XIX, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Crollo in aula, un morto
Cede un vecchio tubo e frana il soffitto. Quattro feriti gravi, uno rischia la
paralisi torino. Una valanga di calcinacci ha investito ieri mattina un'intera
classe del liceo scientifico Charles Darwin di Rivoli, città collinare di 60
mila abitanti alle porte di Torino e sede del museo d'arte contemporanea. Vito
Scafidi, 17 anni compiuti il 2 ottobre, è morto schiacciato dal peso di un tubo
di ghisa venuto giù all'improvviso. Altri quattro coetanei sono feriti gravi,
uno di questi rischia la paralisi. La tragedia è avvenuta alle 11,10, un
istante dopo il suono della campanella della fine dell'intervallo. Vito, occhi
verde-azzurro, una passione per la Juventus e Vasco Rossi, era in classe a
ridere e scherzare con i compagni, un attimo dopo la morte gli è piombata
addosso. «Stavamo decidendo dove andare a vedere la partita della Juve contro
l'Inter - racconta sconvolto e lievemente ferito un suo compagno di classe -
Abbiamo sentito un forte boato, il soffitto è crollato, c'era polvere
dappertutto, non si riusciva a respirare». I primi soccorritori hanno scavato a
mani nude per cercare di aiutare i corpi dei ragazzi feriti. Vigili del fuoco,
medici del 118, carabinieri e poliziotti hanno estratto da sotto i calcinacci
una ventina di ragazzi terrorizzati e feriti, tutti successivamente trasferiti
in quattro differenti ospedali torinesi. Tre sono finiti al Cto: Andrea Macrì,
17 anni, rischia la paralisi agli arti inferiori a causa di una grave lesione
alle vertebre; Cinzia Palumbo, 17 anni, ricoverata nel reparto di ortopedia, ha
riportato fratture multiple e un trauma cranico; Federica Arlotti, invece, è
ricoverata nel reparto di chirurgia vertebrale: anche lei ha riportato le
stesse lesioni della compagna di classe. Juri Ferrara, 17 anni, è stato
ricoverato nel reparto di chirurgia d'urgenza delle Molinette: i medici gli
hanno riscontrato la frattura di due vertebre lombari, guarirà in 90 giorni.
Altri sette ragazzi sono stati visitati all'ospedale San Luigi di Orbassano: se
la sono cavata con contusioni ed escoriazion, altrettanti sono stati affidati
alle cure dei dottori del vicino ospedale di Rivoli: anche le loro condizioni
non sono gravi. Un pool di psicologi è già al lavoro per aiutare gli studenti a
superare lo spaventoso choc. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti la più
attendibile, per ora, è che si sia trattato di un cedimento strutturale di un
tubo di ghisa posto all'interno del vano di servizio, tra la soletta e il
controsoffitto dell'aula al primo piano del liceo scientifico. In pratica, per qualche
ragione ancora da chiarire, i ganci che sostenevano il tubo in ghisa hanno
ceduto facendolo cadere sul controsoffitto in muratura che non ha retto il peso
ed è interamente crollato sui ragazzi. L'edificio costruito alla fine degli
anni Trenta fino a una quarantina di anni fa era un seminario, poi la Chiesa lo
ha ceduto alla Provincia di Torino che lo ha trasformato in un complesso
scolastico: l'ala ovest è stata destinata al liceo scientifico Darwin dove oggi
studiano 800 liceali mentre quella ovest all'istituto tecnico commerciale Oscar
Romero, 600 ragazzi. «Oggigiorno i controsoffitti vengono costruiti in
cartongesso, più leggeri, ma un tempo erano fatti in mattoni e cemento», spiega
l'ingegner Paolo Pieri, responsabile della sicurezza della scuola. Il
procuratore aggiunto Raffaele Guariniello e il sostituto procuratore Cesare
Parodi, titolari dell'inchiesta, hanno aperto un fascicolo per omicidio colposo
e disastro colposo, al momento contro ignoti. «Che cosa è successo, lo diranno
le perizie. Nel soffitto - ha precisato il presidente della regione, Mercedes
Bresso - non c'era alcuna crepa ed anche quello dell'aula a fianco è perfetto.
Nell'istituto ci sono state varie manutenzioni ordinaria anche di recente ma
nessun segnale di quello che è accaduto». Di diverso parere invece è l'opinione
di alcuni liceali che ai cronisti hanno raccontato di come nei corridoi ci sono
muri con vistose crepe. Intanto il pool di tecnici e periti dei vigili del
fuoco, della procura di Torino, della Provincia ha dichiarato inagibile
l'intera ala est del complesso scolastico. Per sicurezza i magistrati hanno
posto sotto sequestro l'intero edificio. «Faremo fare una verifica immediata di
tutte le controsoffittature e la scuola resterà chiusa fino a mercoledì». Lo ha
annunciato il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta, al termine
del vertice tra istituzioni, forze dell'ordine e vigili del fuoco svoltosi
all'interno del liceo Darwin. All'incontro ha partecipato anche
il ministro della Pubblica istruzione Maria Stella Gelmini che ha espresso profondo cordoglio verso i famigliari delle
vittime e gli studenti. Il presidente della Provincia di Torino ha poi aggiunto
che: «Lunedì mattina faremo il punto con tutti i nostri tecnici che stanno già
effettuando le prime verifiche in accordo con la magistratura, dopo di che
decideremo che cosa fare». laura cardacino 23/11/2008
( da "Tirreno, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 8 -
Montecatini Una bandiera della pace per classe La risposta degli studenti del
Pacini IL CASO Lo stendardo tolto dall'ingresso MARTA QUILICI PISTOIA. «Non c'è
più la bandiera della pace nell'atrio della scuola? E noi ne mettiamo una in
ogni classe». è questa la risposta degli studenti dell'istituto tecnico
commerciale Pacini che, contrariati dalla sparizione della bandiera circa una
settimana fa, hanno deciso di portarla loro da casa. Ma questa volta non si
tratta di una bandiera sola. Dieci, venti, quaranta bandiere, tante quante sono
le classi del Pacini, in tutti e tre gli indirizzi: linguistico, biologico e
Igea. La decisione è nata ieri mattina nell'ambito di un'assemblea d'istituto
all'Auditorium indetta dai ragazzi per parlare principalmente di questo
problema, oltre che della riforma Gelmini. Gli studenti, numerosissimi, si sono ritrovati all'auditorium a
partire dalle 10,15 fino alle 12. In circa due ore di assemblea e dibattiti
hanno concordato sulla decisione di portare almeno una bandiera in ogni classe
e se non sarà possibile attaccarla al muro probabilmente la terranno sui banchi
o legata alla cartella. «Abbiamo fatto una votazione - spiega uno dei rappresentanti
d'istituto - per decidere il da farsi e per valutare se l'idea di mettere una
bandiera in ogni classe era condivisa dalla maggioranza dei ragazzi. Dalle
votazioni è emerso che la maggior parte degli studenti è favorevole alla
proposta, tanto che possiamo assicurare che ci sarà in ogni classe almeno una
bandiera della pace». All'assemblea hanno partecipato molti studenti che sono
stati registrati dal contrappello fatto dai rappresentanti all'auditorium.
Tanti ragazzi, dunque, nonostante, per la prima volta da quest'anno, i ragazzi
per partecipare all'assemblea all'auditorium, abbiano dovuto portare il
permesso scritto dei genitori per l'uscita da scuola: se qualcuno non lo avesse
portato non sarebbe potuto andare con i compagni all'assemblea. «è la prima
volta - spiega un rappresentante degli studenti - che abbiamo dovuto portare il
permesso dei genitori per andare a fare l'assemblea all'auditorium. Questa
decisione non dico che sia sbagliata, ma mi sembra estremamente fiscale: non ce
n'era mai stato bisogno e nelle altre scuole, per quanto ne so io, non lo fa
nessuno». E aggiunge: «Non so se c'è stato qualche ragazzo che non avendo il
permesso non ha potuto partecipare. Se fosse capitato mi dispiacerebbe».
( da "Repubblica, La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina IV - Bologna
La scuola invade le piazze con lezioni, suoni e poesie E gli osti del Pratello
offrono la merenda ai bimbi I docenti stupiscono i più piccoli simulando l´alta
e la bassa marea ILARIA VENTURI IN corteo all´indietro, perché «la scuola va
indietro», per via del Pratello. Mamme con i figli, insegnanti che reggono lo striscione
«La scuola si fa strada», lo slogan del sabato di protesta contro i tagli e il
maestro unico che ieri ha animato 28 piazze e strade di Bologna e provincia. E
la banda Roncati che suona a passo di gambero, gli osti che verso le cinque del
pomeriggio offrono la merenda ai bambini. Qui il dissenso del popolo della
scuola, che torna ad alzare la voce dopo la Notte bianca, si è incrociato con
il Pratello «chiuso per ordinanza». Non a caso. «Tutto ciò che apre e unisce la
strada è accolto volentieri», dice Luca Benetti, gestore del Mammuth, uno dei
locali che, con il Montesino e il Tarcaban, ha accolto le elementari Longhena e
medie Guinizzelli. Prima, in piazza San Francesco, con banchi e sedie, i
maestri avevano fatto lezione di inglese e matematica creativa, i ricercatori
del Cnr avevano stupito i più piccoli facendo esplodere, in una cascata, la
Coca Cola con caramelle alla menta, i docenti dell´Alma Mater avevano simulato
l´alta e la bassa marea. Dall´altra parte della città, all´ingresso del centro
Borgo, in contemporanea, altre lezioni con un ricercatore che ha giocato con le
molecole e girandole di luce alla lettura della fiaba di Rodari «Giacomo di
cristallo», recitata in tutte le mini-manifestazioni delle scuole organizzate
per tutto il giorno. I primi a partire sono stati gli insegnanti e i genitori
delle Scandellara. Verso le dieci sono arrivati in corteo al parco del Pianeta:
pentole e mestoli per attirare l´attenzione, lo striscione «XXI secolo maestro
unico? Ridicolo», la maestra Nadia che al megafono canta: «Nella scuola nessuno
è straniero, ma solamente un alunno vero», contro le classi ponte per gli
immigrati volute dalla Lega. Due giovani ricercatori del Cnr spiegano l´effetto
serra, arriva il poeta Bruno Tognolini, legge versi, incanta. «La scuola è un
orto dove maturano i frutti, ma qualsiasi ortolano sa che dedicare un
pezzettino della sua terra ai fiori fa bene a tutto l´ecosistema. Ecco le
filastrocche e le poesie a scuola sono come i fiori in un orto e le insegnanti,
tante e brave, lo sanno». Tognolini gira nelle scuole da scrittore per
l´infanzia, uno degli autori della Melevisione: «Queste insegnanti che si danno
da fare, con la bibliotecaria, i consigli di istituto, gli assessori alla
cultura, per fare una scuola dove entrano gli scrittori, dove si leggono libri,
non sono da tagliare, ma meritano riconoscimenti e premi». Alle dieci suona la
campanella anche a villa Mazzacorati, dove ci sono le scuole del Savena a fare
lezioni straordinarie: bambini e genitori insieme, laboratori, la lettura della
Costituzione, il papà medico che misura la pressione, l´altro, veterinario, che
parla del coniglio e l´agronomo che racconta il parco. Poi il corteo, in un
centinaio, lungo via Toscana con i cartelli: «Io sono qui per difendere la
scuola pubblica». In mattinata altre lezioni per mostrare alla città la scuola
che genitori e insegnanti non vogliono perdere, quella
tagliata dalla legge Gelmini. In piazza Capitini in più di cento disegnano, ballano; davanti
al teatro Testoni fanno lezione elementari e medie del Navile e il liceo Sabin;
in piazza della Pace laboratori di scrittura e filosofia con il terzo circolo.
Dalla Cirenaica, dove un papà biologo ha stupito bambini e passanti con una
lezione sui microbi, è partito un gioioso corteo, che ha rallentato il
traffico lungo via Massarenti e si è concluso con la recita di un nonno attore
al mercato di via Sigonio. Nel pomeriggio, al parco Lennon le scuole di San
Donato hanno costruito un patchwork con i messaggi dei docenti, «no ai tagli»,
e la Gelmini-scimmia disegnata da un bambino. Poi la
partita studenti del Copernico e bambini, la raccolta di firme, gli striscioni
stesi al centro sociale Vag. A San Lazzaro lezioni sul «mostro unico», la
piazza di Crespellano coperta di disegni, tutta la provincia coinvolta.
«Andremo avanti sino allo stremo. Loro, non nostro», dice una maestra. Anche il
tiranno della fiaba di Rodari, alla fine, di notte non riesce più a dormire.
SEGUE A PAGINA V
( da "Repubblica, La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina
IV - Bologna Domani al Pratello An spiega la riforma Gelmini Alleanza
nazionale prende la parola per spiegare le ragioni del decreto Gelmini. «Per
rispondere a un´esigenza di bilancio dello stato, anche l´università deve
essere soggetta ai tagli, allora vogliamo cogliere quest´opportunità per
renderla più efficiente». Lo ha detto Enzo Raisi, ex assessore e deputato di An, presentando il
convegno «Decreto Gelmini, quali novità per la scuola
italiana?» che si terrà domani in città. Poiché «ci sono solo tante
manifestazioni a senso unico, che non permettono il contraddittorio, stiamo
portando in tutta Italia questo convegno per chiarire i contenuti del decreto»,
spiega Michele Facci, consigliere provinciale di An. La tappa bolognese - alla
sala Benjamin del Pratello alle 17,30 - in particolare, è stata voluta
dall´associazione studentesca «terza torre», e vedrà la partecipazione, oltre a
Raisi, di Paola Frassinetti, vicepresidente commissione cultura alla Camera.
Rendere l´università più efficiente, secondo Raisi, significa «creare
quell´intesa col mondo della produzione che da sempre manca all´università
italiana». Il deputato di An indica il modello americano, dove «le imprese
fanno a gara per finanziare le università». A proposito delle facoltà
umanistiche, e della difficoltà di queste a trovare finanziamenti da parte
delle imprese, Raisi dice: «Saranno le facoltà scientifiche a trainare, poi i fondi
verranno ridistribuiti dall´ateneo. Ma è chiaro che se c´è bisogno di 100
ingegneri l´università non può sfornare 100 filosofi». Autonomia e
meritocrazia. Sono queste le parole chiave della riforma dell´istruzione
secondo An. L´autonomia, in particolare, negli istituti secondari, si traduce
nella «possibilità di cercare liberamente le risorse economiche, e di reclutare
gli insegnanti migliori», spiega Alberto Vecchi, consigliere regionale An e
osserva: «Spendiamo 50 mila euro all´anno solo di telefono, per chiamare i
supplenti». Il ruolo dello Stato, rispetto a queste scuole che somigliano
sempre di più a delle piccole aziende, «è solo quello di controllare gli
standard qualitativi dei prodotti che escono», continua vecchi. I risultati si
vedono nelle scuole private, che secondo Raisi «oggi sono meglio di quelle
pubbliche».
( da "Repubblica, La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina XXI - Genova
Miserie e splendori della nostra università VITTORIO COLETTI è difficile
esprimere lo scoramento e il senso di impotenza che prendono di fronte a certi attacchi
all´università di politici, industriali e organi di informazione. C´è l´intento
e il gusto di demolire e avvilire una realtà che non è fatta solo da corrotti e
raccomandati. Si sa che tutto rientra in un quadro molto condiviso di
sottrazione di peso sociale, risorse economiche e valore culturale ai pubblici
servizi e all´istruzione pubblica in particolare. Ma fa male lo stesso. Il ceto
che studia e pensa è oggi detestato come non mai, è una specie in via di
estinzione, che infastidisce ostinandosi ad esistere. Quelli che non riuscivano
a stare nei banchi di scuola da scolari, disprezzano da adulti quanti ci sono
rimasti, considerando il loro un lavoro troppo facile e costoso. Se dopo
quarant´anni di carriera un professore universitario arriva a guadagnare un
decimo di un libero professionista, un terzo di un consigliere regionale e meno
di un dirigente provinciale o comunale, il sig. Rocca di Confindustria si
scandalizza. Chi fa il superfluo lavoro dell´insegnante lavora sempre poco e
guadagna sempre troppo. Per di più, all´università, è anche corrotto. D´altra
parte, i casi di malcostume, i difetti, le gravi scorrettezze ci sono; in certi
comparti e zone dell´università sono troppi e disgustosi; non si possono
negare; non si debbono minimizzare. Ma che direste se, facendo il punto sul
cristianesimo, vi raccontassero la storia dei cristiani, selezionando solo
quelli che hanno ucciso, rubato, tradito, mentito, speculato ecc.? La
accettereste? La prendereste per buona e completa? In realtà, c´è un´università
che funziona. Si faccia una prova, come si fanno le inchieste sui parenti.
Poiché è bene giudicare un´istituzione educativa anche dai suoi risultati, come
una fabbrica dai suoi prodotti, si prendano un po´ di laureandi o laureati in
Italia nelle varie discipline (scegliendo individui medi, né troppo scadenti né
troppo bravi) e si confrontino (bastano poche domande intelligenti) con i loro
colleghi del resto del mondo occidentale. Si vedrà subito il risultato. A dire
il vero, questo confronto si fa già, in Italia e in Europa, tutto l´anno, ogni
anno, attraverso la mobilità studentesca dell´Erasmus. I nostri studenti
all´estero se la cavano mediamente molto bene, come i nostri laureati, che,
come ha documentato Repubblica, continuano a vincere, in America o in
Inghilterra o in Francia, i posti che non trovano in Italia. Per converso,
nessuno ha mai trovato, tolta quella linguistica, la preparazione media degli
studenti stranieri migliore di quella media dei nostri. Persino dopo il
bombardamento berlingueriano, lo studente italiano se la cava mediamente meglio
del suo collega straniero. Certo, con crescente difficoltà. Perché la
distruzione sconsiderata del vecchio modello ha lasciato il segno: nella
scuola, dove ha abbassato le due migliori scuole del mondo, i licei classico e
scientifico, e nell´università, dove ha squalificato la tesi di laurea più
apprezzata dei paesi occidentali e ha spezzato i corsi unici dividendoli in due
e favorendone follemente la moltiplicazione. Va ammesso, nonostante l´imbarazzo;
del resto lo sanno tutti. Il centrosinistra ha fortemente compromesso
l´università italiana e ha offerto sciaguratamente alla destra l´alibi per
dichiararne il fallimento. E tuttavia questo ancora non c´è. Le università
italiane non sono nelle graduatorie mondiali perché non hanno laboratori,
biblioteche, campus, foresterie, informatizzazione globale, e perché hanno
poche risorse per la ricerca. Ma se guardiamo i nomi degli studiosi, almeno nei
domini in cui la ricerca si fa anche con quattro soldi, gli italiani figurano
ancora ai primi posti; e così gli studenti. Se la destra fosse civile e
intelligente (due aggettivi purtroppo antitetici a quella italiana) spazzerebbe
via l´infausto decennio berlingueriano, ricostruendo percorsi di studio
unitari; abolirebbe i concorsi (non ci sono nei paesi civili), sostituendo
l´indecenza di quelli locali con liste di idoneità nazionali a numero chiuso,
cui gli atenei possono attingere solo dopo aver reso noto la loro pianta
organica e la loro programmazione; licenzierebbe i professori corrotti, punirebbe quelli scadenti e premierebbe i più validi (tutti sanno
chi sono, non servono costose agenzie di valutazione, bastano i presidi, i
rettori seri, i direttori di dipartimento, i presidenti di corso di laurea...).
Farebbe un servizio al Paese. Ma cosa volete che gliene importi del Paese alla Gelmini? Non è mica un tailleur!
( da "Riformista, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Morire di scuola
Crolla il soffitto in un liceo di Rivoli ALLARME SICUREZZA. Tragedia nella
cinta torinese: un cedimento strutturale travolge un'intera classe. Un 18enne
muore, un altro rischia la paralisi. La Procura apre un'inchiesta per accertare
le responsabilità. Sul posto il ministro Gelmini: «Una tragedia veramente
incomprensibile». di Sonia Oranges Morire un sabato mattina come tanti, in un
liceo scientifico come tanti. Troppi, si dirà poi. Rivoli, cintura torinese.
All'istituto Darwin, ospitato nell'ala vecchia di un'edificio in collina
costruito all'inizio del secolo scorso e ristrutturato negli anni Settanta,
sta per finire l'intervallo. Nella notte il vento ha abbattuto un albero nel
cortile e sui soffitti delle aule vicine ci sono delle crepe. Ma forse c'erano
già prima dell'ondata di maltempo. Gli scricchiolii, nella quarta G, sono
coperti dal chiacchericcio dei ragazzi in pausa. Poi, si sente una porta
sbattere. E il soffitto crolla su banchi e ragazzi. «Io stavo andando in classe
e quando sono arrivato ho visto solamente la polvere», racconta l'insegnante
che avrebbe dovuto tenere la lezione successiva. Scatta l'allarme, e da
calcinacci e materie vengono estratti i ragazzi. Il bilancio è pesante: i 20
feriti, quattro dei quali in gravi condizioni, sono smistati negli ospedali del
capoluogo. E poi c'è Vito: 18 anni, sveglio, di quelli che vanno bene a scuola
ma anche sul campo di pallone. Vito Scafidi ci lascia la vita sotto quel tetto
crollato. Andrea, suo compagno di classe, ricorda tanto fumo e tanta paura,
dice che si è sentito venire addosso il soffitto ma non sa dove è stato
colpito. I medici che lo hanno operato, però, lo sanno: ha subito un danno
neurologico, non muove più le gambe e rischia la paralisi. I suoi genitori,
come tutti a Rivoli, sono annichiliti: «È una vergogna che in una scuola
succedano queste cose. Andrea ci diceva sempre che vedeva pezzi di muro
cadere». Parole incredule che squarciano il velo sulle condizioni di quell'edificio,
comuni a tanti tra quelli adibiti a edilizia scolastica. Parole che fanno il
paio con la rabbia della zia di Vito, accorsa sul posto insieme con i genitori
del ragazzo: «Fotografate cos'è successo, fate vedere che le scuole italiane
fanno schifo anche al Nord. E che si può morire a 18 anni, andando a lezione a
scuola. Non si può morire così». No, non si può. Per un attimo ci si illude che
a far crollare il tetto sia stato il maltempo, ma i vigili del fuoco parlano di
«cedimento strutturale», forse quello di un tubo di ghisa tra il soffitto e la
controsoffittatura che ha trascinato via tutto. Uccidendo Vito. Per sapere la
verità, però, bisognerà attendere l'esito dei rilievi. A soprintenderli, il
procuratore Raffaele Guariniello, che ha aperto un fascicolo per omicidio e
disastro colposi, acquisendo agli atti la documentazione sulla scuola.
Soprattutto quella fornita dalla Provincia, cui per legge compete la gestione
delle scuole superiori e cui è affidato il compito di riferire sulla sicurezza
dei plessi scolastici. Il presidente dell'ente, Antonio Saitta, assicura che
sarà fatta «una verifica immediata di tutte le controsoffittature e la scuola
resterà chiusa fino a mercoledì». Nessuno però, assicura, ha mai segnalato
problemi strutturali alla Darwin. E l'assessore all'Istruzione Umberto
d'Ottavio giura che il suo ufficio ha «risposto a tutti gli adempimenti», pur
disponendo «solamente di 20 milioni di euro» per 163 edifici «di cui 15 messi
dalla Provincia e gli altri di provenienza nazionale e regionale». Così, di
fronte a quel tetto crollato e, soprattutto, a quella vita spezzata, la ricerca
di un perché finisce nel vicolo cieco di sempre, nel calcolo dei fondi che non
ci sono, nella dialettica tra enti locali e governo. Che ora appare davvero
troppo sterilità. «La tragedia di oggi è una morte bianca», tuona il sindaco di
Rivoli Guido Tallone puntando il dito contro le «inutili polemiche fatte in
queste ultime settimane sulla scuola», perché «non si risparmia sulla
sicurezza». E il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini,
l'oggetto delle polemiche di queste ultime settimane, si presentata all'appello
della responsabilità, all'ingresso del liceo Darwin, tra macerie e feriti.
Forse più sgomenta degli altri. «Una tragedia veramente incomprensibile. Non è
possibile che un ragazzo muoia a scuola». Non esprime giudizi. Prima di andare
a trovare i feriti in ospedale, annuncia soltanto di aver chiesto la
convocazione della conferenza unificata regioni, province e comuni «perché ogni
ente in base alle proprie competenze e responsabilità faccia tutto il possibile
perché tragedie di questa natura non capitino più», ricordando di «aver
distribuito 300 milioni di euro nel 2008 proprio sulla sicurezza» e di aver
«avviato un piano, con il sottosegretario Bertolaso, per mettere in sicurezza
le 100 scuole meno sicure d'Italia». Non può dire molto altro, il ministro cui
è toccato far quadrare i conti a suon di tagli. Tagli al personale, però.
Stavolta, infatti, non sarà lei a essere crocifissa per aver abbandonato a se
stessi, e per decenni, i luoghi dell'edilizia scolastica. Secondo un recente
rapporto di Legambiente, in Italia sarebbero 10mila le scuole che avrebbero
bisogno, e con urgenza, di interventi di manutenzione perché prive della
certificazione minima, come quella di agibilità statica: praticamente due
scuole su tre. Una cifra da brivido, se si pensa che il 52,82% degli edifici
sono stati costruiti prima del 1974, quando si legiferò stabilendo i parametri
delle scuole. Il liceo di Vito fu trasformato in scuola proprio in quell'anno.
Da allora, poco è stato fatto per metterlo in sicurezza. A conferma della
giustezza delle parole del Capo dello Stato: il caso di Rivoli «solleva
inquietanti interrogativi sulle garanzie a presidio della sicurezza negli
istituti scolastici». 23/11/2008
( da "Riformista, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Nessuno speculi, ma Gelmini si
dia da fare segue dalla prima È accaduto in un istituto che dalle foto appare
ben tenuto e con aule pulite e spaziose. Poco lontano dalla civilissima Torino.
A un passo dalla città che ancora oggi non dimentica di essere stata la
capitale di un regno che si vantava dell'efficienza e dell'onestà dei propri
funzionari pubblici. Nei prossimi giorni capiremo meglio quale è stata
la dinamica di questa incredibile disgrazia, e se ci sono state responsabilità
da parte di chi dovrebbe assicurarsi che le scuole siano un luogo sicuro e
accogliente per i nostri bambini e adolescenti. Nel frattempo non possiamo fare
altro che assistere attoniti a una nuova tragedia. Senza parole per il dolore
di una famiglia. Consapevoli che nessuna spiegazione può placare la rabbia di
chi apprende che, in un giorno come tanti altri, ha perso un figlio perché il
soffitto della scuola è crollato. Oltretutto, ciò accade proprio quando di
scuola si discute animatamente da settimane. Sarebbe superficiale e indegno di
un paese civile approfittare di questa circostanza per attaccare il ministro
della pubblica istruzione in carica. Maria Stella Gelmini
è solo da qualche mese alla guida di un ministero che ha sofferto di decenni di
attenzione selettiva e strumentale da parte di governi sia di destra sia di sinistra.
La scuola è stata vittima dello scontro ideologico. Trascurata per la colpevole
mancanza di visione delle nostra classe dirigente. Oppressa dalla burocrazia,
soffocata dall'egualitarismo giacobino, sfinita dall'attivismo riformatore di
certi pedagoghi, quella che dovrebbe essere una delle istituzioni fondamentali
della società è da tempo in agonia. Uno stato che le statistiche internazionali
rivelano solo in parte e che l'impegno di tanti docenti preparati e -
nonostante tutto - pieni di entusiasmo non riesce ad arrestare. Che fare?
L'abbiamo già scritto in passato, e lo ripetiamo oggi. L'istruzione nel nostro
paese ha bisogno di un ritorno all'essenziale. "Back to Basics",
dovrebbe essere lo slogan di una legislatura bipartisan per invertire la tendenza
al declino della scuola italiana. Va bene il ritorno ai voti e al grembiule.
Probabilmente anche quello al maestro unico. Ma non è possibile andare avanti
soltanto con iniziative che - per quanto condivisibili - sono ispirate
soprattutto dalla necessità di far quadrare i bilanci a ogni costo. Se i tagli
sono necessari lo sono anche gli investimenti. A cominciare da quelli nelle
strutture che talvolta sono fatiscenti e spesso prive di ciò che altrove è
ritenuto essenziale (per esempio, quante scuole italiane hanno una biblioteca
degna di questo nome? Un laboratorio per l'insegnamento delle scienze naturali?
Una palestra attrezzata? Una piscina?). C'è chi ha accusato la Gelmini di una volontà restauratrice. Bene, il ministro
prenda alla lettera questa critica e mostri di essere davvero capace di
restaurare la scuola italiana. A cominciare dagli spazi fisici e dalle
attrezzature. Per garantire sicurezza a chi ci lavora e studia e serenità ai
genitori. Mostri che le sue prime iniziative non sono soltanto l'abile
tentativo di trasformare una necessità in virtù ma il primo passo di un
progetto di lungo periodo: restituire dignità e autorevolezza alla scuola
italiana. Su questa strada Maria Stella Gelmini può
cercare un dialogo costruttivo con i riformisti. Magari cominciando con il
coinvolgerli, anche con ruoli di responsabilità, nella gestione del dicastero
da cui dipende - più che da tanti altri, e certo più che dalla commissione di
vigilanza RAI - il futuro di questo paese. Dopo le elezioni statunitensi il ministro
ha dichiarato di ispirarsi a Obama. Mostri che è vero nominando tra i suoi
collaboratori anche esponenti significativi della cultura riformista che si
riconoscono politicamente nel partito democratico. Faccia un gesto di coraggio,
scommettendo nella forza delle idee piuttosto che in quella della
comunicazione. Mario Ricciardi 23/11/2008
( da "Riformista, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
fan club Pancho
Villari sfonda pure su Facebook Settecentocinquantuno membri. E chissà che
nelle ultime ore non se ne sia aggiunta un'altra decina. Evviva il Villari fan
club, ultima moda su Facebook. Nuovo, affollato gruppo, a sostegno o a
sberleffo del neo presidente della vigilanza Rai, molto affezionato alla
poltrona appena conquistata. Sordo agli appelli di destra e sinistra a
lasciare, per carità, e fare spazio a Sergio Zavoli. Lui, espulso dal suo (?)
Pd, resiste e il personaggio, nel bene e nel male, non ha lasciato indifferente
la più vivace comunità internet del momento. «Forza Villari! Contro la
prepotenza di questo bipartitismo arrogante e antidemocratico», lo fomenta
dallo schermo la faccina anonima di Maria Grazia; «Santo subito», esagera
Michele in uno dei tanti post che affollano la bacheca del gruppo. L'argomento
è di quelli che appassiona, si aprono dibattiti virtuali. Riflette Ruggiero:
«Villari sintetizza che è finito il tempo della disciplina di partito»;
risponde tale Nonno Gianni: «Abbasso la disciplina!». E aggiunge: «E' stato
eletto regolarmente, perché dovrebbe andarsene?». Già, perché? Ma soprattutto,
aggiunge tale Baudolino, «perchè hanno aspettato tanto e non hanno tirato fuori
un nuovo candidato visto che Orlando non andava in porto?». Difese, dunque,
sostegno alla filosofia del "resistere resistere resistere", che si
affiancano a chi la questione la legge in maniera decisamente diversa. Qualcuno
con disgusto («Questo "signore" non sa dove stia di casa la vergogna...»
appunta Maria Laura), qualcun altro con preoccupazione apocalittica: «Il nostro
eroe è il sassolino che comincia la frana, da sempre attesa, che ci farà
scomparire. Si dirà l'ex-Italia, come si diceva l'ex-Yugoslavia», scrive
Giovanna, appoggiata da un nome noto, quello del giornalista Claudio Sabelli
Fioretti (fondatore del Villari fan club su facebook) che più pacatamente dice:
«In questa storia non c'è uno che faccia una bella figura». «Villari è un
barone universitario napoletano. Chiediamo al governo di
dimostrarci la bontà del decreto Gelmini... cacciandolo!» propone ancora Eugenio. «Poraccio pero' - lo
difende velenosetta Claudia - lui non fa altro che applicare quello che 50 anni
di Democrazia cristiana gli hanno insegnato». Infine Luca, che si rigenera con
del sano gossip: «Ma chi è 'sto Villari? Quello che era fidanzato con la
D'Urso?». Paola Nania 23/11/2008
( da "Riformista, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
crolla il tetto
sugli studenti, un morto e venti feriti a torino Che schifo di scuola Altro che
Onda. In Italia basta un solaio che cede per trasformare una lezione in
tragedia. La rabbia della gente che urla «vergogna». La Gelmini accorre sul posto. di Sonia
Oranges Aveva solamente 18 anni Vito Scafidi, morto ieri sotto le macerie del
soffitto di un'aula del liceo scientifico di Rivoli, nel Torinese, crollato
durante l'intervallo tra una lezione e l'altra. Venti i ragazzi feriti, uno
forse perderà l'uso delle gambe. A causare la tragedia forse il
cedimento di un tubo di ghisa. Di certo, non è stato il maltempo, hanno
assicurato i vigili del fuoco. La Procura ha aperto un'inchiesta. La tragedia
ha rivelato le intollerabili condizioni dell'edilizia scolastica italiana. Ieri
i genitori dei ragazzi urlavano: «Vergogna», parlando di una scuola che cadeva
a pezzi. Sul posto si è recata anche il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini: «Non è possibile che un ragazzo muoia a scuola, il
governo interverrà». A pagina 5 23/11/2008
( da "Riformista, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
appello Riforme? Partiamo
dalle mura Morire a scuola, a diciotto anni, per il crollo di un soffitto. Non per il maltempo, o per un terremoto, ma perché è venuto giù,
improvvisamente, durante la ricreazione. Morire a scuola. Non accade in una
delle province del degrado, ma a Rivoli, vicino alla civilissima Torino. Adesso
la Gelmini deve fare un
atto di coraggio. A pagina 5 di Mario Ricciardi 23/11/2008
( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del
23-11-2008)
Argomenti: Scuola
PESARO E PIAN DEL
BRUSCOLO pag. 11 «Scuole accorpate ormai da trent?anni» ROSSI RIBATTE AGLI
ALLARMISMI RISORSE L?ex scuola di Morciola, sede della Biblioteca, e Riccardo
Rossi SUL DIMENSIONAMENTO scolastico il consigliere comunale Riccardo Rossi
invita ?a non stracciarsi le vesti?: «Sono trent?anni ? dice Rossi ? che i
nostri plessi subiscono accorpamenti: il processo può non essere indolore, ma è
logico ed economico. Del resto nello stabile che ospitava la scuola, spesso
(anche se non sempre) è stato trasferito qualcosa di altrettanto utile alla
comunità». Insomma se è vero che il dimensionamento non nasce con la Gelmini o con Tremonti, secondo il consigliere Rossi può
essere un?occasione per ridistribuire le risorse nel territorio: «Infatti ?
spiega ? l?ex scuola elementare di Morciola oggi ospita la biblioteca, un fiore
all?occhiello dell?Unione Pian del Bruscolo. La scuola di Colbordolo capoluogo
oggi garantisce al Consiglio Comunale una stanza abbastanza grande per riunirsi
e infine, l?ex scuola di Talacchio è stata convertita in appartamenti di
edilizia popolare». Insomma, nessuna desertificazione, anzi: «Anche se non
condivido il progetto ormai esecutivo pensato per il recupero dell?ex scuola di
Cappone ? conclude Rossi ? è vero che è diventata una struttura su cui gravano
molte (troppe) aspettative». Infatti sullo stabile è pronto un progetto, che
dovrebbe essere finanziato a gennaio, e che prevede all?interno della struttura
di ricavare un centro di aggregazione e/o nella sede dell?ambulatorio medico.
Image: 20081123/foto/7073.jpg
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
23-11-2008)
Argomenti: Scuola
VETRINA CASALECCHIO
pag. 20 La scuola scende in strada La Pro Loco chiama i vigili ? CASALECCHIO ?
LEZIONI ALL?APERTO, cortei, danze, concerti, giochi e merende, ieri per tutta
la giornata fra Zola e Casalecchio, dove genitori e insegnanti hanno dato
appuntamento agli alunni per le ?lezioni di scuola pubblica? in tanti spazi dei
centri abitati. A Casalecchio, dove il programma prevedeva diversi punti di
aggregazione e animazione, ci sono stati momenti di tensione nel pomeriggio,
quando, intorno alle 15,30, la Pro Loco ha chiamato prima la polizia
municipale, e poi i carabinieri, per allontanare una cinquantina di bambini e
genitori che con tamburi e cartelloni stazionavano nella piazza del teatro
Comunale dov?era in corso la manifestazione ?Artemozioni?. Protesta Mario
Pedica che parla di manifestazione non autorizzata e di uso strumentale dei
bambini nel contesto di una kermesse (quella della Pro Loco) che ha pagato le
concessioni del suolo pubblico. A ZOLA, epicentro dell?iniziativa erano le
piazzette che si aprono fra il municipio e via Risorgimento, dove si sono
svolte lezioni di danze popolari insieme a vere e proprie esercitazioni di
scienze. Un maestro ha impostato davanti agli alunni disposti nell?aula a cielo aperto le vasche servite ad esperimenti sul
galleggiamento. Tutti intorno, i genitori ed una lunga sequenza di cartelloni e
striscioni usati per comunicare i temi principali della protesta rivolta alla
riforma Gelmini. g. m.
Image: 20081123/foto/1219.jpg
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
23-11-2008)
Argomenti: Scuola
VETRINA CASALECCHIO
pag. 20 A Monteveglio lezioni in piazza «Ecco le nostre brave maestre» ?
MONTEVEGLIO ? «VENITE A VEDERE quanto sono brave le maestre e i bambini delle
elementari». Il megafono, ieri mattina, nella piazza di Monteveglio, scandiva
questo slogan in risposta al decreto Gelmini. Intorno,
le maestre, i bambini e i genitori che hanno affisso colorati cartelli di
protesta e sistemato banchetti, dove si impastava acqua e farina. In un altro
tavolo si eseguivano invece lavoretti con forbici e cartoncini. Al megafono
c?era l?ex assessore provinciale all?ambiente, Forte Clò, che è tornato a
dedicarsi all?insegnamento. La manifestazione ha attirato l?attenzione di
passanti e curiosi, mentre i bimbi con i tamburelli facevano sentire la loro
voce. Sempre ieri, lezioni all?aperto si sono svolte nuovamente anche a
Persiceto, in piazza del Popolo, con tanto di banchi in fila e a Calderara in
piazza Marconi. Image: 20081123/foto/1225.jpg
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
23-11-2008)
Argomenti: Scuola
PRIMO PIANO pag. 2
Il soffitto crolla sui Tragedia in un liceo torinese: 16 feriti, due di VIVIANA
PONCHIA ? TORINO ? CI PROVANO a dare la colpa al vento, ci provano sempre. E la
tramontana non cerca alibi. Tira giù un abete secolare, schiaffeggia la
collina, toglie il fiato. Ma se un ragazzo di 17 anni muore a scuola perché il
soffitto gli crolla addosso, la colpa sta molti metri sotto al cielo. Quella di
Vito Scafidi va chiamata con il suo nome, una morte bianca. Lo ripete il
sindaco di Rivoli, Guido Tallone, lo gridano i parenti di questo bel ragazzo
con gli occhi azzurri che c?era prima dell?intervallo e adesso non c?è più. IL
BILANCIO è drammatico: il suo corpo all?obitorio, un compagno a rischio
paralisi, altri 15 feriti. Ecco la nostra scuola, signor ministro. La zia di
Vito è uscita di casa in tuta e picchia contro i vetri dell?atrio, assale chiunque
le arrivi a tiro: «Fotografate tutto, sciacalli. Fate vedere che le scuole
italiane fanno schifo anche al nord». Il ministro Gelmini accorre, si lancia in una
coraggiosa supervisione fra il primo piano della quarta G disintegrata e gli
ospedali. Sale sulla collina di Rivoli, proprio dietro al castello, dove il
liceo scientifico Charles Darwin ostenta la sua megalomania di marmi e scaloni
primo Novecento ma oggi non può nascondere i peccati. Ristrutturazioni
maldestre anni Settanta, aggiunta di nuove ali di mattoni rossi. Il privilegio
di un orizzonte regale negato dallo strazio di un giorno come questo, con la
sorella Paola che piange e fuma, i genitori chiusi in presidenza, le zie che
urlano «bastardi» non si sa bene a chi e il silenzio frastornato di chi è
ancora in piedi e potrà tornare a casa. LE PAROLE di un ministro possono essere
solo quelle: «Una tragedia veramente incomprensibile, non è possibile che un
ragazzo perda la vita a scuola». Persa per niente, persa per poco. Un tubo di
ghisa che cede e sfonda la controsoffittatura in laterizio. L?alibi del vento
si rafforza con il passare delle ore, l?inchiesta punta al cedimento
strutturale. Vito è rimasto schiacciato dal tubo pesantissimo, ma cosa abbia
fatto sganciare i cavi che lo temevano su non si sa. «E? stata una fatalità ?
prova a spiegare il presidente della Regione Mercedes Bresso ?. Un soffitto non
viene giù di botto senza lasciare traccia di crepe». Quello dell?aula vicino è
bianco e perfetto, ma a questo punto non si può dire. Andrea è il ferito più
grave, ha una frattura vertebrale che gli ha provocato danni neurologici: è
stato operato d?urgenza. SUA MADRE singhiozza nei corridoi del Cto di Torino:
«Mi diceva sempre che si staccavano i pezzi dai muri. Non è possibile che in
una scuola succedano cose simili, non c?è nessuno che controlla?». L?insegnante
di italiano va a chiedere notizie dei suoi ragazzi: «E? successo
nell?intervallo ? racconta ?. Stavo per rientrare in aula quando ho visto la
polvere uscire dalla porta. C?era panico, confusione. E? stato terribile». I
medici confermano il rischio concreto di paralisi completa per Andrea, ma per
avere certezze bisognerà aspettare da qualche settimana a sei mesi.Federica A.
ha una prognosi di 60-90 giorni per fratture alla prima vertebra, ma senza
lesione del midollo. Cinzia P. ha riportato contusioni e una trauma cranico
lieve. Sanno tutti e tre che un compagno è morto e non riescono a parlarne. Si
chiama choc post traumatico, è già stato predisposto un servizio di sostegno
psicologico. «Abbiamo il dovere di dare una spiegazione in tempi rapidi a
questo dramma», dice il procuratore aggiunto di Torino, Raffaele Guariniello,
che ha aperto un?inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo a carico di
ignoti. Entra nell?istituto, prende nota. Chi lo conosce sa cosa intenda per
dovere e rapidità. «La morte del ragazzo è avvenuta per trauma violento ?
spiega il sostituto Andrea Parodi ? comunque è stata disposta l?autospia».
Affidata una consulenza a due esperti del Politecnico di Torino. IL SINDACO di
Rivoli precisa che la competenza è della Provincia: «Bisogna mettere da parte
tante parole inutili. Non si risparmia sulla sicurezza nelle scuole». Daniele
T. ha gli occhi rossi. E? cresciuto con Vito, sono stati compagni di banco fino
alle medie. Poi stesso liceo in sezioni diverse ma comunque insieme, anche
ieri. «Ci siamo parlati dieci minuti prima, dovevamo combinare per la partita
di stasera». Inter-Juventus, dal punto di vista di due bianconeri sfegatati. Si
finiva sempre a parlare di calcio. Quello dei campioni e il loro, arruolati nel
Lascaris: Vito a centrocampo, Daniele all?attacco. «Pensava come me di
iscriversi a Ingegneria. E? entrato in classe e non l?ho più visto».
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
23-11-2008)
Argomenti: Scuola
PRIMO PIANO pag. 4
di DARIO C. NICOLI ? RIVOLI (Torino)? «E? UNA TRAGEDIA ... di DARIO C. NICOLI ?
RIVOLI (Torino)? «E? UNA TRAGEDIA incomprensibile ? dice con sgomento il
ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini
?. Non è possibile che un ragazzo muoia a scuola». «E? allucinante che un
ragazzo esca di casa e non torni più», commenta il ministro dei Trasporti e
delle Infrastrutture, Altero Matteoli. «E? una morte bianca ? osserva il
sindaco di Rivoli, Guido Tallone ?. Non si risparmia sulla sicurezza nelle
scuole». Amarezza, desolazione, cordoglio, sgomento, ma anche frasi polemiche.
«Abbiamo rispettato la legge ? assicura l?assessore all?Istruzione e alla
Formazione professionale della Provincia di Torino, Umberto d?Ottavio ?.
Abbiamo risposto a tutti gli adempimenti». SONO gli enti locali a dover
garantire la manutenzione e la sicurezza delle scuole: i Comuni di quella
elementare, le Province per le professionali e le superiori. L?ex convento, che
dal 1974 ospita il liceo Darwin e l?istituto tecnico commerciale Oscar Romero
accogliendo complessivamente un migliaio di studenti, è uno dei 163 edifici scolastici
sotto la responsabilità dell?Amministrazione provinciale che lo giudicava
sicuro. Tanto è vero che non risulta destinatario di interventi tra i 26
progetti esecutivi, per complessivi cinque milioni e mezzo di euro, approvati
dalla giunta provinciale di Torino l?11 novembre scorso per migliorare la
qualità e la sicurezza delle scuole. «Dai colloqui avuti con i presidi, sia
quello attuale, sia il precedente, non c?era mai stata alcuna segnalazione di
problemi strutturali ? dice il presidente della Provincia Antonio Saitta ?.
Faremo una verifica immediata di tutte le controsoffittature e la scuola
resterà chiusa fino a mercoledì». FATALITÀ? Incuria? Ristrutturazione
inadeguata? Saranno i tecnici a stabilire la causa della disgrazia e i
magistrati a perseguire gli eventuali responsabili. Intanto la politica deve
fare la sua parte perché le tragedie vanno prevenute con ogni mezzo. Lo
sollecita la voce più autorevole di questo Paese, quella del Capo dello Stato
Giorgio Napolitano, che, dopo avere espresso il proprio cordoglio ai familiari
della vittima di ieri, ha sollevato «inquietanti interrogativi sulle garanzie a
presidio della sicurezza degli istituti scolastici». LA PRECARIETÀ degli
edifici scolastici viene, del resto. denunciata da più parti. Legambiente parla
di circa 10mila scuole che richiedono interventi urgenti (il 24% del totale),
«il 42% non ha l?agibilità statica, il 48% è privo di certificato di
prevenzione incendi». Secondo il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, «sono a
rischio il 75% degli istituti», mentre Cittadinanzattiva punta il dito contro
il 50% delle scuole che valuta insicure. «I luoghi di studio e di lavoro devono
essere sicuri», dice l?Unione degli studenti, mentre i presidi chiedono norme e
risorse «per dare alle scuole fondi propri per interventi ordinari e non». IL
MINISTRO Gelmini ieri ha telefonato al ministro delle
Politiche regionali, Raffaele Fitto, per sollecitare la convocazione di una
Conferenza unificata Regioni-Province-Comuni da tenersi al più presto, magari
prima di Natale, «affinché ogni ente, in base alle proprie competenze, faccia
il possibile perché simili tragedie non capitino più». In fatto di
finanziamenti per l?edilizia scolastica, la Gelmini ha
ricordato il decreto che prende il suo nome e «che ha reso strutturale il
finanziamento sull?edilizia scolastica recuperando all?interno del capitolo
sulle infrastrutture strategiche». «Abbiamo distribuito 300 milioni di euro nel
2008 proprio sulla sicurezza ? ha concluso il ministro ? e con il
sottosegretario alla presidenza Bertolaso abbiamo avviato un piano per mettere
in sicurezza le 100 scuole meno sicure d?Italia». Il ministero dell?Istruzione
fa sapere che almeno 900 milioni di euro sono già disposizione delle scuole per
l?edilizia scolastica.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
23-11-2008)
Argomenti: Scuola
PRIMO PIANO pag. 5
morire così» Regioni, Province e sindaci di DARIO C. NICOLI ? RIVOLI (Torino)?
«E? UNA TRAGEDIA incomprensibile ? dice con sgomento il ministro della Pubblica
istruzione, Mariastella Gelmini ?. Non è possibile che
un ragazzo muoia a scuola». «E? allucinante che un ragazzo esca di casa e non
torni più», commenta il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Altero
Matteoli. «E? una morte bianca ? osserva il sindaco di Rivoli, Guido Tallone ?.
Non si risparmia sulla sicurezza nelle scuole». Amarezza, desolazione,
cordoglio, sgomento, ma anche frasi polemiche. «Abbiamo rispettato la legge ?
assicura l?assessore all?Istruzione e alla Formazione professionale della
Provincia di Torino, Umberto d?Ottavio ?. Abbiamo risposto a tutti gli
adempimenti». SONO gli enti locali a dover garantire la manutenzione e la
sicurezza delle scuole: i Comuni di quella elementare, le Province per le
professionali e le superiori. L?ex convento, che dal 1974 ospita il liceo
Darwin e l?istituto tecnico commerciale Oscar Romero accogliendo
complessivamente un migliaio di studenti, è uno dei 163 edifici scolastici
sotto la responsabilità dell?Amministrazione provinciale che lo giudicava
sicuro. Tanto è vero che non risulta destinatario di interventi tra i 26
progetti esecutivi, per complessivi cinque milioni e mezzo di euro, approvati
dalla giunta provinciale di Torino l?11 novembre scorso per migliorare la
qualità e la sicurezza delle scuole. «Dai colloqui avuti con i presidi, sia
quello attuale, sia il precedente, non c?era mai stata alcuna segnalazione di
problemi strutturali ? dice il presidente della Provincia Antonio Saitta ?.
Faremo una verifica immediata di tutte le controsoffittature e la scuola
resterà chiusa fino a mercoledì». FATALITÀ? Incuria? Ristrutturazione
inadeguata? Saranno i tecnici a stabilire la causa della disgrazia e i
magistrati a perseguire gli eventuali responsabili. Intanto la politica deve
fare la sua parte perché le tragedie vanno prevenute con ogni mezzo. Lo
sollecita la voce più autorevole di questo Paese, quella del Capo dello Stato
Giorgio Napolitano, che, dopo avere espresso il proprio cordoglio ai familiari
della vittima di ieri, ha sollevato «inquietanti interrogativi sulle garanzie a
presidio della sicurezza degli istituti scolastici». LA PRECARIETÀ degli
edifici scolastici viene, del resto. denunciata da più parti. Legambiente parla
di circa 10mila scuole che richiedono interventi urgenti (il 24% del totale),
«il 42% non ha l?agibilità statica, il 48% è privo di certificato di
prevenzione incendi». Secondo il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, «sono a
rischio il 75% degli istituti», mentre Cittadinanzattiva punta il dito contro
il 50% delle scuole che valuta insicure. «I luoghi di studio e di lavoro devono
essere sicuri», dice l?Unione degli studenti, mentre i presidi chiedono norme e
risorse «per dare alle scuole fondi propri per interventi ordinari e non». IL
MINISTRO Gelmini ieri ha telefonato al ministro delle
Politiche regionali, Raffaele Fitto, per sollecitare la convocazione di una
Conferenza unificata Regioni-Province-Comuni da tenersi al più presto, magari
prima di Natale, «affinché ogni ente, in base alle proprie competenze, faccia
il possibile perché simili tragedie non capitino più». In fatto di
finanziamenti per l?edilizia scolastica, la Gelmini ha
ricordato il decreto che prende il suo nome e «che ha reso strutturale il
finanziamento sull?edilizia scolastica recuperando all?interno del capitolo
sulle infrastrutture strategiche». «Abbiamo distribuito 300 milioni di euro nel
2008 proprio sulla sicurezza ? ha concluso il ministro ? e con il
sottosegretario alla presidenza Bertolaso abbiamo avviato un piano per mettere
in sicurezza le 100 scuole meno sicure d?Italia». Il ministero dell?Istruzione
fa sapere che almeno 900 milioni di euro sono già disposizione delle scuole per
l?edilizia scolastica.
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
23-11-2008)
Argomenti: Scuola
LETTERE E COMMENTI
pag. 42 COME MAI uno come Messner si permette di criticare Berlusconi dicendo
che anche lui una volt... COME MAI uno come Messner si permette di criticare
Berlusconi dicendo che anche lui una volta ha detto una porcata in tv. Per me
lui è un crucco? C. C., Rovigo LEGGO LA FRASE offensiva
pronunciata durante una lezione a giovani studenti, da Camilleri nei confronti
della Gelmini, Contesto
questa specie di predicatore che cerca di inculcare, a spese pubbliche, teorie
di odio verso chi non la pensa come lui. Armando Palmia, Bologna
( da "Tirreno, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
L'OPINIONE UNA MORTE
PREVEDIBILE VITTORIO EMILIANI Morire a 17 anni, a lezione, per il crollo del
tetto della propria scuola, è tragedia fra le più crudeli. Del resto, è un
Paese civile quello in cui nel sito ufficiale del governo si legge che «quasi
10mila edifici scolastici non sono sicuri» e quello stesso esecutivo, in
pratica, ha governato il Paese per cinque anni di fila, dal 2001 al 2006, senza
affrontare questo dramma nazionale? L'attuale titolare della Istruzione, Maria Stella Gelmini, promette «uno stanziamento straordinario per la manutenzione
delle cento scuole più a rischio d'Italia». Cento scuole quando, secondo lo
stesso Ministero, ben 10mila non risultano sicure. Una goccia nel mare. Il
dato, catastrofico, chiama in causa pure gli Enti locali responsabili dell'edilizia
scolastica. I quali, a loro volta, ribalteranno la colpa sul governo che
continua a mutilare i trasferimenti di fondi dal centro. Un serpente che si
morde la coda e che stritola i più deboli. Abbiamo indagini di Legambiente
sullo stesso Piemonte che mettono i brividi addosso: circa due edifici
scolastici su tre sono sprovvisti del regolare certificato di agibilità
statica. In sede nazionale andrebbe un po' meglio: ce l'avrebbe il 46 per cento
delle scuole. Tuttavia, secondo un'altra associazione, «Cittadinanzattiva»,
quel certificato lo possiede soltanto il 34 per cento delle scuole. Comunque,
secondo i dati ufficiali dell'Inail, gli incidenti nelle scuole sono ammontati
a poco meno di 13mila per il personale e a più di 90mila per gli studenti, con
una netta tendenza all'aumento. Quindi, la «morte bianca» di ieri era purtroppo
prevedibile. Ora si afferma che, tagliando sul resto (cioè sui maestri, sui
precari, sulle scuole dei centri minori, sul tempo pieno), ci saranno le
risorse per intervenire con energia nel settore dell'edilizia scolastica.
Difficile non rimanere scettici. Sappiamo che quei tagli servono a chiudere le
falle di bilancio o a mantenere promesse elettorali sbagliate (come il rimborso
integrale dell'Ici). In realtà da troppi anni le spese riguardanti, in
generale, la sicurezza - siano esse statali, regionali o locali - sono le prime
a venire tagliate. Per decenni, quando si dovevano trovare delle risorse, le si
andava a pescare nel pentolone degli stanziamenti Anas per le strade. «Tanto quelle
somme non vengono spese», era la giustificazione. Ad un certo punto però si
arriva al collasso: sulle strade come nelle scuole. Si arriva alla morte di un
ragazzo «colpevole» di essere andato a lezione. Molti edifici, si rileva,
risultano costruiti prima degli anni '70 e uno su quattro prima del 1940. Qui
ho qualche dubbio. Tutti noi anziani abbiamo studiato in licei che erano, per
lo più, ex conventi: magari poco ospitali, freddi, spartani, senza palestre, e
però più solidi di certe costruzioni recenti in cemento armato. Il problema
vero sta nell'assenza di un serio monitoraggio che consenta di avere un quadro
preciso e di formulare su di esso un piano incisivo di interventi pluriennale.
( da "Tirreno, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Per
il ministro Gelmini è un incidente «incomprensibile» e
stanzia fondi straordinari «Queste scuole fanno schifo» Atto d'accusa della zia
di Vito: non si può morire così TORINO. «Fate vedere che le scuole italiane
fanno schifo anche al Nord, che si può morire a 17 anni, andando a lezione»: è
un drammatico atto d'accusa quello della zia di Vito, lo studente diciassettenne morto
nel crollo. «E' una tragedia annunciata», le fa eco il presidente del Codacons
Carlo Rienzi. «E' una vergogna che in una scuola succedano queste cose, ci
vogliono dei controlli. Andrea mi diceva sempre che si staccavano i pezzi dai
muri e dagli stipiti», racconta la madre di Andrea, 17 anni, il più grave degli
studenti feriti nel crollo. Mentre i tecnici sono impegnati nelle rilevazioni
per riannodare le fila dell'accaduto, si susseguono le reazioni. Nel primo
pomeriggio il ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini
è arrivata a Rivoli per incontrare le forze dell'ordine e gli amministratori
locali. «E' una tragedia veramente incomprensibile, non è possibile che un
ragazzo perda la vita a scuola», commenta il ministro, che nel tardo pomeriggio
ha fatto visita in ospedale ai parenti delle vittime. «Ho chiamato il ministro
Fitto perché vorrei una convocazione della conferenza unificata di regioni,
province e comuni perché ogni ente in base alle proprie competenze e
responsabilità faccia tutto il possibile perché tragedie di questa natura non
capitino più», aggiunge Gelmini, che poi sottolinea
che «nel prossimo decreto, elaborato con la Protezione civile, abbiamo previsto
uno stanziamento straordinario per la manutenzione delle cento scuole più a
rischio in Italia». Ma la dichiarazione d'intenti non risparmia al ministro le
accuse. «Il 75% degli istituti scolastici presenti sul nostro territorio non è
sicuro, mancano diversi certificati previsti dalla legge. Da anni denunciamo lo
stato di fatiscenza delle scuole italiane senza ottenere alcun intervento delle
istituzioni a salvaguardia dell'incolumità degli studenti», dice Rienzi.
Puntano l'indice accusatorio anche i sindacati: «Non è stata una fatalità -
afferma Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil-. La gran parte
degli edifici scolastici non è conforme alle norme di sicurezza». In serata
interviene Napolitano: per il presidente la tragedia di Torino «solleva
inquietanti interrogativi sulle garanzie a presidio della sicurezza negli
istituti scolastici». (m.v.)
( da "Tirreno, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Pagina 5 - Attualità
Sono diecimila gli edifici non sicuri E' la valutazione del governo. Il 50%
risalgono a prima del 1974 Secondo il Codacons tre strutture su quattro non
sono a norma. Il 40% è privo della certificazione statica ROMA. Vecchie, prive
di manutenzione, costruite in zone ad alto rischio sismico, e con impianti
elettrici non sempre a norma, per non parlare del certificato prevenzione
incendi e dell'agibilità statica. Le scuole italiane sono insicure, e la
tragedia di Torino, dove il crollo del tetto di una scuola ha causato la morte
di uno studente di 17 anni, non fa altro che confermare un drammatico trend.
Per il Codacons tre scuole su quattro non sono a norma. Solo il 25% degli
edifici, infatti, ha sia il certificato di agibilità statica, sia quello di
agibilità igienico sanitaria, sia il certificato prevenzione incendi.
Un'analisi pessimistica? Probabilmente no, se lo stesso Ministero
dell'Istruzione dopo un'indagine ha individuato 10mila scuole non sicure. E una
recente indagine di Legambiente rincara la dose: uno studente che entra oggi
nel mondo della scuola ha grosse probabilità di trovarsi in un edificio vecchio
e fatiscente (il 52,8% è stato costruito prima del 1974, cioè prima che
entrassero in vigore gli attuali criteri di edilizia antisismica), e privo di
manutenzione. Appena il 6,26% degli edifici sono stati costruiti in tempi
recenti, dal 1990 al 2006, e resiste un 4,49% che risale addirittura all'800 se
non prima. Meno della metà delle scuole, il 47,11%, ha goduto di qualche
intervento di cura straordinaria negli ultimi 5 anni, e il 23,62%
necessiterebbe di interventi urgenti. Senza contare le strutture sportive, che
spesso sono un optional (il 36,57% delle nostre scuole ne è completamente
sprovvista) e il rischio sismico: tre scuole su quattro sono costruite proprio
in zone ad alto rischio, ma il 40% non ha il certificato di agibilità statica.
E il Piemonte, teatro della tragedia di oggi, spicca per l'età delle sue
scuole: quasi metà (il 47,7%) è stato costruito prima del 1974, e il 41,4% (tra
cui il liceo di Rivoli) è ospitata in edifici storici. «La tragedia di oggi -
denuncia Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente - mette
in risalto la necessità e l'urgenza di adeguate politiche di gestione del
patrimonio scolastico. Sono numerose ancora le scuole italiane che non
raggiungono gli standard minimi di sicurezza, prive dei certificati di
agibilità statica o di prevenzione degli incendi, ospitate in strutture
inadatte, nate per altri usi e mai modificate, oppure come in questo caso, alloggiate
in strutture vecchissime. Il fatto che nel decreto del
Ministro Gelmini siano
previsti fondi per l'edilizia scolastica va quindi valutato positivamente ma
risulta quanto mai urgente completare l'unico strumento utile a fotografare la
qualità edilizia degli istituti: l'anagrafe degli edifici scolastici avviata
nel 1996 e mai conclusa».
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
23-11-2008)
Argomenti: Scuola
BOLOGNA PRIMO PIANO
pag. 8 Raisi: «Fondi privati agli Atenei, come in Usa» DOMANI IL CONVEGNO SUL
DECRETO MINISTERIALE ALLEANZA NAZIONALE ritiene ci sia poca chiarezza sul
Decreto Gelmini e per ovviare ai dubbi ha organizzato
un convegno per domani, alle 17.30, sala Benjamin in via del Pratello 53,
dall?esaustivo, questo sì, titolo ?Decreto Gelmini.
Quali novità per la scuola italiana ??. Oltre al vice presidente della VII
Commissione Cultura e Istruzione della Camera, Paola Frassinetti, ci sarà anche
l?onorevole Enzo Raisi: «C?è molta confusione e noi vogliamo fare chiarezza ?
dice »? . Questo è solo l?inizio del processo di riforme, stiamo tentando di
razionalizzare le risorse per migliorare la scuola. I tagli ci sono, è
innegabile, ma toccheranno tutti i ministeri. Abbiamo il più alto numero di
bidelli in Europa, e non puliscono nemmeno come ai miei tempi! L?Università è
completamente staccata dal mondo della produzione, bisogna creare una sinergia
tra i due mondi come in America dove le imprese fanno a gara per finanziare gli
Atenei. Io ho frequentato scuole pubbliche, ma oggi il divario con quelle
private è meno ampio, il servizio che offrono si è arricchito e in alcuni casi
è migliore. Non è possibile che l?unica riforma stabile sia stata quella
Gentile, del 1924 se non erro». La data corretta è 1923, ma un piccolo errore
capita a tutti. Molte le proposte avanzate dal consigliere regionale An-Pdl
Alberto Vecchi: «La scuola deve essere responsabile delle risorse e del
reclutamento degli insegnanti e lo Stato deve smettere di essere il gestore
unico per tutta Italia, ma deve diventare il controllore degli standard di
qualità. L?autonomia porta più soldi alle scuole più virtuose garantendo la
qualità del prodotto. Si potrebbe prevedere anche incentivi ai migliori
insegnanti, oggi sottopagati e poco motivati. Una buona scuola è fondamentale
per una buona società». Sarah Buono
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
23-11-2008)
Argomenti: Scuola
BOLOGNA PRIMO PIANO pag.
8 Lezioni in piazza e per strada E la merenda dagli osti del Pratello SCUOLA
CORTEO ALLA ROVESCIA CONCLUDE L?HAPPENING ANTI GELMINI di FEDERICA GIERI E? UN
CORTEO alla rovescia, con lo striscione d?apertura in coda, che marcia lungo
via del Pratello a passo di gambero, perché «l?istruzione va all?indietro»,
l?evento conclusivo de ?La scuola si fa...strada?, l?happening anti Gelmini durante il quale mamme, papà, maestri, bimbi di 90
istituti tra città e provincia, insieme ai ricercatori, hanno ?occupato? con
lezioni en plein air piazze, strade e parcheggi. Da piazza della Pace al parco
John Lennon. Da piazza Capitini alla coop San Ruffillo. Da viaMatteotti al
parco del Pianeta. Uno spiazzo in cemento, un laboratorio di musica, danza,
matematica e italiano, origami, inglese, scienza. Per un giorno la scuola si fa
all?aria aperta per mostrare i suoi tesori a «rischio di estinzione a causa dei
tagli». In piazza Santo Stefano le elementari Zamboni, De Amicis, Carducci,
Fortuzzi e Cremoni Ongaro realizzano meridiane, studiano il metro quadro e i
piccoli sfidano i grandi a colpi di cruciverba. In palio, due o tre maestre se
vincono i bimbi, il mal tollerato maestro unico per i genitori. E con lo
scrittore Loriano Macchiavelli che arringa «chiunque dice che gli insegnanti
sono fannulloni, andrebbe bruciato in piazza. La nostra scuola elementare, fra
le più importanti al mondo, non la si può buttare via con i tagli alle spese».
IN VIA del Pratello camminano al contrario i 200 delle elementari Longhena,
della media Guinizelli, del liceo Minghetti e delle scuole orfane di iniziative
all?aperto. Da piazza San Francesco a piazzetta San Rocco passando per vicolo
Borghetto. Imbacuccati in sciarpe e cappotti danzano sulle note della banda
Roncati e vengono rifocillati dagli osti di Montensino, Mammuth e Tarcaban che
li accolgono, soprattutto gli ultimi due, con maxi fette di pane e Nutella. «Ne
ho sei barattoli», ammette il titolare del Mammuth, locale colpito
dall?ordinanza del sindaco e costretto per un anno a chiudere alle 22. Per due
ore e mezza, prima di partire per la strana marcia, in piazza San Francesco si
è studiato di tutto, divertendosi: il ciclo idrogeologico dell?acqua con i
bimbi trasformati in gocce; le mamme in albero pronte a catturarle e i papà nel
sole. E poi la chimica con la massa in opera di una fontana di Coca-Cola con le
caramelle Mentos. In cattedra ricercatori del Cnr o, dell?Università «precari
tagliati dalla Finanziaria». In via Matteotti, va forte l?origami: carta,
pazienza e qualche cognizione di geometria. C?è anche la musica celtica. Fin
dalle 10, mamme e papà armati di spago e puntatrici montano la «classe» senza
muri e soffitto davanti al Teatro Testoni. «Ci accusano di interrompere le
lezioni per fare vacanza ? commenta Giulia ? .Noi gli dimostriamo il contrario,
facendoglielo vedere affinché ci credano».
( da "Tirreno, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
LA RIFORMA SCUOLA COME
AMMORTIZZATORE La scuola pubblica, per un trentennio abbondante, oltre a
dispensare cultura, ha svolto pure il ruolo di ammortizzatore sociale. In altre
parole si è autoalimentata. Sul suo carrozzone sono saliti in tanti, troppi,
compresi coloro che avrebbero fatto meglio a dedicarsi ad altre attività.
Politici e sindacalisti hanno fatto a gara a spedire nel dimenticatoio impegno,
capacità e meritocrazia. Parimenti hanno esaltato un garantismo nel quale hanno
sguazzato scansafatiche e fannulloni. I risultati sono sotto gli occhi di tutti
e stima e considerazione nei confronti della scuola sono ruzzolate verso il
basso. Non contenti, i nostri emeriti direttori d'orchestra hanno inventato il
ruolo unico e stipendi miseri uguali per tutti. Anche per insegnanti che hanno
sempre lavorato come matti, preparando con coscienziosità lezioni e verifiche
scritte e correggendone a casa ogni anno quantità industriali. In qualche
disciplina, alle superiori, non proprio una bazzecola. Probabilmente a dare al
legislatore l'input del ruolo unico è stato qualche nostalgico doc del
socialismo reale. Adesso, a sentire i cantori della riforma
Gelmini, si cambia
registro. In modo drastico. Staremo a vedere. Una cosa è certa: restare in
cattedra sarà più impegnativo; salirci in pianta stabile, anche per qualche
precario di vecchio corso, impossibile. Di scuola come ammortizzatore sociale,
siamo sicuri, non sentiremo più parlare. Pure per i sindacati saranno
tempi duri, specie per quelli non in sintonia con chi vive nella stanza dei
bottoni. Ma perché l'attacco governativo ha nel mirino proprio la scuola? Di
carrozzoni che fagocitano denaro pubblico ce ne sono a bizzeffe, tanti molto
più della scuola. a cominciando dal Parlamento. A cosa serve mettere sul
seggiolone 945 persone se a decidere, a voler essere magnanimi, sono appena una
quindicina, maggioranza e opposizione compresa? E non riusciamo a capire
neppure la funzione delle Province il cui lavoro fondamentale si è ridotto a
pura rappresentanza, organizzazione di convegni e poco altro. D'altronde si
capisce anche il perché. Di spazi operativi ne hanno davvero pochi. Le Regioni
soffrono di bulimia (65 consiglieri in Toscana!) e i Comuni sono straripati di
dipendenti, consiglieri e assessori. E inoltre in una società in cui si lavora
per progetti e, su di essi, i Comuni cercano e trovano convergenze, come hanno
fatto spesso: Livorno, Pisa, Pontedera e Collesalvetti (area vasta docet), le
Province non hanno proprio senso. Se non quello d'ammortizzatore sociale e
politico. Idem come sopra per circoscrizioni, comunità montane, consorzi delle
colline e di bonifica, Ato e chi più ne ha più ne metta. Allora visto che lor
signori hanno il machete in mano, per par condicio suggeriamo un bel
ridimensionamento degli ammortizzatori politici. A trarne vantaggio sarebbero
le tasche dei cittadini e la considerazione della gente nei riguardi della
politica. Mario Orsini
( da "Corriere della Sera" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera
- MILANO - sezione: Grande Milano - data: 2008-11-23 num: -
pag: 10 categoria: REDAZIONALE Scuola Le proteste anti Gelmini Il movimento di protesta delle scuole
primarie contro la riforma del ministro Mariastella Gelmini ha scelto la sua colonna sonora: la marcia trionfale dell'Aida
di Giuseppe Verdi. Le sue note hanno risuonato a intervalli di 15 minuti, tra
le 16.30 e le 18 di ieri, in diversi angoli di Milano dove sono stati
allestiti i presidi dei comitati di zona e Retescuole. Un centinaio tra
genitori, bambini e insegnanti delle scuole di zona 1 si sono ritrovati per un
presidio colorato alle Colonne di San Lorenzo.
( da "Corriere della Sera" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2008-11-23 num: - pag: 2 categoria:
REDAZIONALE Il soffitto del liceo crolla su una classe Muore un ragazzo
Napolitano: dubbi sulla sicurezza. I parenti: vergogna Al Darwin di Rivoli cede
un tubo per la chiusura di una porta: 17 i feriti. Si indaga per disastro e
omicidio colposo DA UNO DEI NOSTRI INVIATI RIVOLI (Torino) — Una vibrazione.
Una porta che sbatte per il forte vento e subito dopo il crollo, improvviso.
Nessuno nella quarta G del liceo scientifico Darwin di Rivoli, a una ventina di
chilometri da Torino, ha avuto il tempo di capire. Il soffitto è piombato sui
banchi, ha sepolto chi era in classe, la gran parte degli studenti perché la
campanella di fine intervallo era appena suonata. «Abbiamo sentito un gran
boato, sembrava un terremoto. Urlavano tutti e c'era polvere ovunque, non si
vedeva più niente» è il racconto di molti dei ragazzi feriti in modo più lieve
e ricoverati tra Rivoli, Orbassano e Torino. Là sotto, tra le macerie, sono
rimasti intrappolati in 18. Vito Scafidi, 17 anni, non si è più mosso, schiacciato
dai mattoni e da un tubo di ghisa pesantissimi. «è morto sul colpo» dicono i
soccorritori. Gli altri li hanno tirati fuori i vigili del fuoco ad uno ad uno.
Un compagno di Vito, Andrea Macrì, è in gravi condizioni al Cto. Ha una lesione
al midollo spinale, è stato operato, ma ci sono seri rischi— spiegano i medici
— di una paralisi completa. Gravi anche Cinzia Palumbo e Federica Ariatti, in
ospedale per un trauma cranico e fratture. La tragedia alle porte di Torino, «e
non al Sud, fate vedere che le scuole fanno schifo anche al Nord» — ha urlato
una zia della vittima — ha profondamente addolorato anche il presidente Giorgio
Napolitano perché «solleva inquietanti interrogativi sulle garanzie negli
istituti scolastici ». Il presidente ha espresso il suo cordoglio alla famiglia
dello studente morto, così come il ministro dell'Istruzione
Mariastella Gelmini, che ha
visitato i feriti e ha incontrato i parenti della vittima: «Non è possibile che
un ragazzo perda la vita a scuola, è una tragedia incomprensibile. Faremo il
possibile perché cose del genere non capitino più. Nel 2008 abbiamo distribuito
300 milioni di euro da investire sul tema della sicurezza della scuola»
ha commentato il ministro. Sarà la procura di Torino a tentare di chiarire come
sia stato possibile il crollo del controsoffitto. Il procuratore Raffaele
Guariniello con i sostituti Cesare Parodi e Laura Longo ha compiuto un
sopralluogo nella scuola già in tarda mattinata e ha affidato una consulenza
tecnica. Indagano per disastro e omicidio colposo, per ora contro ignoti. Il
crollo, secondo una prima ricostruzione degli investigatori e dei vigili del
fuoco, sarebbe stato causato dal peso di un tubo in ghisa ormai inutilizzato
che si trovava nell'intercapedine di circa 30 centimetri tra il soffitto e il
controsoffitto. L'incidente Sopra, lo zainetto di uno studente della IV G del
liceo Darwin di Rivoli. A destra il nonno della giovane vittima Vito Scafidi.
Sotto i vigili del fuoco portano via in barella uno dei diciassette feriti:
quattro sono in gravi condizioni. Uno di loro rischia di restare paralizzato
alle gambe (Emblema/LaPresse) Le macerie I resti della IV G del liceo Darwin di
Rivoli. Il controsoffitto si sarebbe sbriciolato sotto il peso di un tubo di
ghisa che ha ceduto. Il crollo è avvenuto quando stava per finire l'intervallo
della ricreazione e i ragazzi erano quasi tutti già rientrati in classe. A
destra la vittima, Vito Scafidi
( da "Corriere della Sera" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2008-11-23 num: - pag: 3
categoria: BREVI Mariastella Gelmini Il ministro
dell'Istruzione: «è una tragedia veramente incomprensibile: non è possibile che
un ragazzo perda la vita a scuola. Faremo il possibile perché cose del genere
non capitino più»
( da "Tempo, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
stampa Solidarietà
agli operai Raduno dello Slai Cobas davanti ai cancelli della Fiat di Termoli
TERMOLI Si sono ritrovati a Termoli i sindacalisti dello Slai-Cobas ed
esponenti di Rifondazione comunista, operai Fiat e di altri stabilimenti
automobilistici italiani per manifestare contro il Governo Berlusconi. La
manifestazione, annunciata già nei giorni scorsi, ha visto la partecipazione di
esponenti del Sindacato arrivati da Arese ed altre città d'Italia che, con
bandiere, striscioni e slogan, hanno attraversato le vie del centro cittadino
determinando anche la "paralisi" del traffico divenuto caotico. I
manifestanti si sono poi concentrati in Piazza Monumento nonostante la piogga
ed il maltempo dove si sono svolti i comizi. Tra i relatori, il Sindacalista
Corrado Delle Donne, esponente dello Slai-Cobas dell'Alfa. Nel suo intervento
Delle Donne ha parlato della pesante crisi economica che ha interessato le
famiglie italiane impossibilitate ad arrivare a fine mese per i rincari dei
prezzi generalizzati che di fatto hanno reso insufficienti gli attuali salari.
«I ricchi con questo Governo sono sempre più ricchi - ha detto ieri mattina in
Piazza Monumento Corrado delle Donne - e le famiglie di operai sempre più
povere». Hanno scioperato e preso parte alla manistazione
anche gli studenti di alcuni Istituti superiori di Termoli che hanno alzato la
voce sulla riforma del Ministro Mariastella Gelmini. I giovani si sono ritrovati intorno alle 9, sotto la pioggia,
in Piazza Donatori di sangue per poi arrivare in centro muniti di striscioni.
A.S.
( da "Tempo, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
stampa
Gelmini: «Subito il
controllo sui cento istituti a rischio» Marino Collacciani
m.collacciani@iltempo.it Mentre il governo ombra non manca occasione per
strumentalizzare una tragedia annunciata, evidentemente da tempo, il ministro
della Pubblica Istruzione non perde tempo. «Una tragedia veramente incomprensibile, non è
possibile che un ragazzo muoia a scuola», il primo commento della Gelmini giunta a Rivoli. «Sono qui per esprimere la
vicinanza mia personale e del governo a tutti coloro che sono stati coinvolti
in questa tragedia», ha aggiunto prima di recarsi a casa dei genitori di Vito
Scafidi. Poi, ha annunciato di aver indetto un tavolo per valutare la
situazione sulle cento scuole meno sicure d'Italia, ricordando quando fatto dal
Minsitero nei mesi scorsi. Almeno 900 milioni di euro sono già a disposizione
delle scuole per l'edilizia scolastica: a tanto ammontano le risorse già
previste e oggetto di interventi predisposti dal Ministero dell'Istruzione. In
particolare lo scorso luglio, 300 milioni di euro sono stati ripartiti agli
enti (province e comuni) che si occupano nella materia; la finanziaria 2009
stanzia 300 milioni per l'edilizia scolastica. Il decreto Gelmini
approvato lo scorso 30 ottobre prevede all'art. 7 bis, tre interventi: la
procedura per il recupero di fondi che sono stati ripartiti per l'edilizia
scolastica e non sono stati spesi; una prima verifica ha rilevato che sono
almeno 100 milioni le risorse che potranno essere riassegnate subito; un piano
straordinario per la sistemazione per 100 scuole in aree particolarmente a
rischio sismico che prevedono procedure d'urgenza; la previsione, resa
strutturale, di destinare all'edilizia scolastica il 5% di tutte le risorse
stanziate per il programma di infrastrutture strategiche. Quattro giorni fa il
pre-Cipe ha attribuito al Ministero dell'Istruzione 480 milioni di euro per
infrastrutture scolastiche da destinare alle 8 regioni del sud. Il ministero,
poi, conta di completare entro il prossimo gennaio l'anagrafe dell'edilizia
scolastica (42 mila i plessi scolastici in Italia) che istituita 12 anni fa è
ancora incompleta. Procedure di sollecito per l'invio dei dati da parte degli
enti sono state attivate dallo scorso mese di giugno. «Vorrei una convocazione
della Conferenza unificata Regioni, Province e Comuni perchè ogni ente, in base
alle proprie competenze, faccia tutto il possibile perchè simili tragedie non
capitino più», ha dichiarato la Gelmini rendendo noto
di avere «già chiamato il ministro alle Politiche regionali, Raffaele Fitto,
proprio perché vorrei questa convocazione». Tempestivi messaggi di cordoglio da
parte dei presidenti di Senato e Camera. «In questo momento terribile, anche a
nome di tutti i colleghi senatori, vorrei far giungere ai familiari del ragazzo
rimasto ucciso i sentimenti della mia profonda tristezza e del cordoglio», ha
scritto Renato Schifani in un messaggio fatto pervenire al prefetto di Torino.
Quindi, il messaggio di Fini: «Ho appreso con profondo dolore la notizia del
crollo. Desidero esprimere ai familiari di Vito Scafidi il cordoglio mio
personale e della Camera dei deputati, insieme ad un augurio di pronta
guarigione per i feriti». Infine, la dichiarazione del sindaco di Rivoli: «La
tragedia di oggi n.d.r.) è una morte bianca. Mai come oggi - ha detto Guido
Tallone - bisogna mettere da parte le inutili polemiche fatte in queste ultime
settimane sulla scuola. Non si risparmia sulla sicurezza».
( da "Tempo, Il" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
stampa Dramma in una
scuola del Torinese. La vittima aveva 17 anni. Grave un altro studente Crollo nel
liceo, un morto e 17 feriti Uno studente è morto e 17 sono rimasti feriti (per
uno si teme la paralisi permanente) per il crollo di un controsoffitto al liceo
«Darwin» di Rivoli, nel Torinese. La vittima è Vito Scafidi, di 17 anni. Il procuratore aggiunto Guariniello ha aperto un'inchiesta per
omicidio e disastro colposo. Per il presidente Napolitano «ci sono inquietanti
interrogativi». Accorsa sul luogo della tragedia il ministro Mariastella Gelmini. Collacciani e Ferrero alle pag.
8 e 9
( da "TGCom" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
22/11/2008 Torino,
crollo a scuola: un morto Cede soffitto,la procura apre inchiesta Grave incidente
accaduto nel liceo scientifico "Charles Darwin " di Rivoli, comune
della prima cintura torinese. Il controsoffitto di un'aula dell'istituto è
crollato: il bilancio è di uno studente morto e di una ventina di feriti, di
cui due in gravi condizioni. Si pensa che ci sia stato un crollo strutturale da
parte di un tubo in ghisa. La procura ha aperto un inchiesta ipotizzando i
reati di disastro e omicidio colposo. Il crollo è avvenuto nella sede
principale del liceo scientifico Darwin, in viale Papa Giovanni XXIII 25 (la
scuola ha anche una succursale in via san Bartolomeo 2). Ancora da chiarire le
cause del crollo. La scuola è un edificio dei primi anni del Novecento, situato
sulla collina di Rivoli. Nato come seminario, ha subito l'ultima ristrutturazione
negli anni Settanta quando è stata realizzata una nuova ala dell'edificio.
L'incidente si è verificato nella parte vecchia dell'istituto. La giovane
vittima, Vito Scafidi, aveva 18 anni. Sul posto, tra i genitori del ragazzo,
una sua zia che. rivolta ai giornalisti e ai fotografi ha detto:
"Fotografate cosa è successo, fate vedere che le scuole italiane fanno
schifo anche al Nord. E che si puo' morire a 18 anni, andando a lezione a
scuola". Sono stati portati in quattro ospedali diversi i giovani rimasti
feriti o contusi nel crollo. Lo precisa la centrale operativa del 118
sottolineando che i più gravi sono due e sono stati trasportati all'ospedale
Cto di Torino. Altri nove feriti meno gravi sono stati ricoverati negli
ospedali di Rivoli e al Martini di Torino. Nell'incidente sono rimasti contusi
altri dieci giovani che sono stati portati al San Luigi di Orbassano (Torino).
Napolitano: dubbi sulla sicurezza nelle scuole Il Presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, profondamente addolorato per la sciagura nel Liceo Darwin
di Rivoli, solleva inquietanti interrogativi sulle garanzie a presidio della
sicurezza negli istituti scolastici, ed ha incaricato il Prefetto di Torino
Paolo Padoin di rappresentare alla famiglia della vittima le espressioni del suo
cordoglio ed esprimere agli studenti feriti il fervido augurio di pronta
guarigione. Lo rende noto un comunicato dell'ufficio stampa del Quirinale. Arriva il ministro Gelmini: "Tragedia incomprensibile" Il ministro Mariastella Gelmini, particolarmente commossa per la
tragedia, ha incontrato i genitori di Vito Scafidi, lo studente morto.
L'incontro si è svolto in forma privata presso l'ospedale locale. Il ministro
si è anche recato al Cto per visitare alcuni dei feriti. "Una
tragedia veramente incomprensibile, non è possibile che un ragazzo perda la
vita a scuola". Lo ha detto la Gelmini, al
termine di un incontro con le istituzioni locali e le forze dell'ordine a
Rivoli. "Sono qui per esprimere la mia vicinanza personale e del Governo -
ha aggiunto - a tutte le persone che sono state coinvolte in questa tragedia.
Ai ragazzi e alle loro famiglie e, in modo particolare, alla famiglia del
ragazzo che qui ha perso la vita". La preside: "Mai avuto problemi di
sicurezza" "Problemi di sicurezza? Non ne abbiamo mai avuti". Lo
sostiene Maria Torelli, preside del liceo di Rivoli. "Quando c'è stato
qualcosa - aggiunge - siamo subito prontamente intervenuti". Eppure due
anni fa i genitori degli studenti avevano protestato per il degrado
dell'istituto: "E' vero - commenta la preside - un paio d'anni fa, anche
su segnalazione dei genitori, avevamo fatto dei lavori di ristrutturazione ai
pavimenti, all'impianto elettrico, alla facciata e alla palestra, ma non siamo
mai intervenuti sui controsoffitti". La procura ha aperto un'inchiesta
Disastro e omicidio colposo sono i reati per i quali procede la procura di
Torino nell'inchiesta sul crollo alla scuola di Rivoli (Torino). I pm Raffaele
Guariniello e Cesare Parodi hanno affidato una consulenza a due esperti del
Politecnico di Torino. "Abbiamo il dovere di dare una spiegazione in tempi
rapidi a questo dramma", ha detto il procuratore aggiunto di Torino,
Raffaele Guariniello, al termine del sopralluogo effettuato nella scuola. Sul
posto anche il questore Aldo Faraoni e il comandante provinciale dei
carabinieri, Antonio De Vita. "E' presto per dire con certezza che cosa ha
causato il crollo - ha aggiunto Guariniello - con il collega Parodi stiamo
cercando tutti gli elementi del caso per dare una spiegazione a questo
dramma". "La morte dello studente - ha sottolineato il pm Parodi - è
avvenuta per un violento trauma. Abbiamo comunque disposto l'autopsia, ma
adesso l'importante è capire perché è accaduta questa tragedia". Sul posto
e' presente anche il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Cosimo
Pulito: "E' crollata la controsoffittatura in mattoni ma e' presto per
dire come mai sia accaduto" ha ribadito. Vigili del fuoco: "Causa non
è il maltempo, forse tubo di ghisa" Il crollo di un controsoffitto di un
aula del liceo Darwin di Rivoli "potrebbe non essere stato provocato dal
maltempo". E' quanto afferma Gerardo Ferito, del comando provinciale dei
vigili del fuoco di Torino. "Tutti i feriti sono stati estratti dalle
macerie e sono in zona sicura", ha detto intervenendo in diretta al tg di
Studio Aperto. "Dai primi elementi visibili - secondo i vigili del fuoco -
sembra che la causa non sia da imputare alle forti raffiche i vento". Il
crollo ha interessato "un'unica aula dove è crollato il controssoffitto,
fatto di laterizi". Successivamente i vigili hanno ipotizzato che a
causare il crollo potrebbe essere stato il cedimento di un tubo di ghisa, tra
il soffitto e la controsoffittatura. Invia ad un amico
( da "Reuters Italia" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
TORINO (Reuters) -
E' stato operato ieri sera alla schiena al Cto di Torino Andrea Macrì, 17 anni,
il più grave degli studenti feriti nel crollo di ieri mattina al liceo
scientifico Charles Darwin di Rivoli, nell'hinterland del capoluogo piemontese,
costato la vita a Vito Scafidi, anche lui 17enne. Lo hanno riferito fonti
sanitarie, aggiungendo che l'intervento di stabilizzazione della colonna
vertebrale sull'adolescente, che rischia la paralisi, è "tecnicamente
riuscito", ma che la prognosi resta riservata e non si escludono altre
operazioni nei prossimi giorni. Fra gli altri feriti più seri, due ragazze sono
state trasferite in serata dal pronto soccorso al reparto di chirurgia
vertebrale l'una e di ortopedia l'altra. Il crollo, sul quale la procura di
Torino ha aperto un'inchiesta con le ipotesi di reato di omicidio colposo e
disastro colposo - per ora a carico di ignoti - è avvenuto ieri a metà
mattinata in un'aula della sede principale del liceo. Fra le ipotesi, dicono
fonti investigative, sembra predominare al momento quella della rottura di un
tubo di ghisa che col suo peso ha fatto crollare la controsoffittatura in
mattoni dell'aula. Dopo la visita ieri pomeriggio del
ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e del presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, è
intervenuto in serata anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
che ha espresso il proprio dolore aggiungendo che questa tragedia "solleva
inquietanti interrogativi sulle garanzie negli istituti scolastici".
Il crollo ha provocato infine il ferimento più lieve di un'altra ventina di
ragazzi. Nei mesi scorsi, un'indagine campione di Cittadinanzattiva ha indicato
che il 30% delle scuole analizzate presentano segni di fatiscenza o crolli
d'intonaco, e solo il 34% dispone del certificato di agibilità statica.
( da "Stampaweb, La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
TORINO Gli studenti
dell"Assemblea no Gelmini" di Torino hanno
espresso indignazione per la tragedia che si è consumata ieri al Liceo Darbwin
di Rivoli e per oggi alle 15:30 a Palazzo hanno convocato una manifestazione di
solidarietà con studenti medi e genitori. «Come studentesse e studenti del
movimento che in questi mesi stanno dando vita alla mobilitazione all?interno
delle Università italiane, inseriti in una sociètà che non tutela i suoi
studenti nè tantomeno i suoi lavoratori, non possiamo non sentirci indignati di
fronte a quanto è accaduto», si legge in un comunicato, «è inutile nascondersi
dietro alle condizioni atmosferiche avverse quando è un dato di fatto che le
strutture pubbliche italiane, tra cui le scuole, sono vittime della
trascuratezza e dell?abbandono». La procura di Torino, intanto, ha aperto
un?inchiesta sul crollo del controsoffitto del liceo di Rivoli. Il pm Raffaele
Guariniello, che conduce l?inchiesta, procede per disastro colposo e omicidio
colposo a carico di ignoti. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,
si è detto «profondamente addolorato» per la sciagura, che «solleva inquietanti
interrogativi sulle garanzie a presidio della sicurezza negli istituti
scolastici» Intanto il ministro dell?Istruzione, Maria Stella Gelmini, ha fatto visita nel pomeriggio di ieri agli
studenti ricoverati all?ospedale di Rivoli, alle Molinette e al Centro
traumatologico di Torino. In precedenza, il ministro ha fatto un sopralluogo
sul luogo dell?incidente assieme ai vigili del fuoco che conducono l?inchiesta
tecnica e ha incontrato i rappresentanti di Regione, Provincia, Comune e il
questore. Il liceo potrebbe restare chiuso per diversi giorni. Il sindaco di
Rivoli, Guido Tallone, definisce la morte del 18enne Vito Scafidi un caso di
«morte bianca».
( da "TGCom" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
23/11/2008 Tragedia
Darwin, presidio studenti Dopo la morte di un 17enne in aula Si prevede una
grande e commossa partecipazione al presidio di studenti e genitori a Torino
per il caso del diciassettenne morto ieri per il crollo di un soffitto al liceo
'Darwin' di Rivoli. Nella tragedia altri 17 ragazzi sono rimasti feriti,
quattro in modo grave: uno di loro rischia la paralisi. Sull'episodio è stata
aperta un'inchiesta per omicidio e disastro colposo. Lunedì previste le
verifiche tecniche della Provincia di Torino. Quello che è successo solleva
''inquietanti interrogativi sulla sicurezza negli istituti scolastici'', ha
commentato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. ''Una tragedia
incomprensibile'', ha aggiunto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che ha chiesto subito una convocazione degli Enti locali. Un
comitato di studenti, nell'annunciare il presidio, si richiama proprio alla
dichiarazione del ministro Gelmini per affermare che ''anni di tagli da parte di governi di tutti i
colori hanno contribuito all'abbandono e alla fatiscenza delle strutture
pubbliche''.''Non vogliamo strumentalizzare l'accaduto - dice Federico
Depetris, responsabile provinciale di Blocco Studentesco ed ex studente del
'Darwin' - ma negli studenti c'è molta, molta rabbia''. Invia un commento
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( da "Sestopotere.com" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Bandi di concorso Ue
solo in tedesco, francese e inglese? L'Italia vince il ricorso (23/11/2008
10:28) | (Sesto Potere) - Roma - 23 novembre 2008 - La Corte di giustizia dell?Unione
europea ha dato ragione all?Italia contro la decisione della Commissione
europea di pubblicare i bandi di concorso solo in tedesco, francese e inglese.
Il ricorso era stato presentato dal Governo Berlusconi. La decisione è stata
commentata dal ministro dell?Istruzione Mariastella Gelmini
che ha affermato: "L?Italia ha incassato un risultato importante. Siamo
riusciti grazie all?impegno del presidente Berlusconi e del ministro degli
Esteri Frattini a contrastare i tentativi surrettizzi di creare de facto un
regime trilingue. E di questo siamo particolarmente orgogliosi. La riunione con
i colleghi Ue, e? stata per me l?occasione di commentare questa sentenza della
corte di giustizia che ha accolto un ricorso del governo italiano per affermare
l?utilizzo e l?impiego concreto della lingua italiana anche in tutti gli atti
dell?Unione e nei rapporti di comunicazione fra le istituzioni e i
cittadini".
( da "Stampaweb, La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
TORINO Studenti e
genitori in piazza, stamani davanti al Comune e nel pomeriggio a Torino, per
manifestare il dissenso sulle condizioni degli edifici scolastici dopo la morte
di Vito Scafidi, studente 18enne, rimasto schiacciato ieri mattina dal crollo
di un controsoffitto del liceo scientifico, Charles Darwin, di Rivoli.
Nell?incidente altri 17 studenti tutti tra i 17 e i 18 anni sono rimasti
feriti. Quello più grave Andrea M. rischia la paralisi degli arti inferiori.
Attualmente è in coma farmacologico, ha passato una notte tranquilla e in
mattinata ha effettuato una Tac. La prognosi è ancora riservata. Federica è
ricoverata in chirurgia vertebrale con prognosi 60 giorni; mentre Cinzia è in
ortopedia con una prognosi di 30 giorni. Un altro studente ricoverato in
chirurgia alle Molinette per una doppia frattura lombare ha avuto una prognosi
di 90 giorni. Sulla vicenda la procura di Torino ha aperto un fascicolo per
disastro colposo e omicidio colposo a carico di ignoti. È attesa la consulenza
tecnica da parte dei vigili del fuoco e sono in corso accertamenti e
acquisizioni di documenti. La scuola resterà chiusa per alcuni giorni, il tempo
necessario alle verifiche. Il tema della sicurezza è in primo piano dopo le
polemiche di ieri da parte di molti parenti dei giovani rimasti feriti. Il
coordinamento genitori nidi materne elementari medie di Torino ha definito
grave la situazione e richiama l?attenzione sul tema delle condizioni degli
edifici scolastici. Il presidente del Consiglio Berlusconi dice: «Credo che
ieri il crollo della scuola di Torino sia stata una drammatica fatalità». «La
sicurezzza nelle scuole -avverte- è una condizione minima di fondo, ed è vero
che esistono condizioni in diversi istituti scolastici in cui manca. È una
responsabilità delle province ma il governo ha già fatto un piano di verifica
in un lotto di 100 scuole e intende intervenire». «In questo caso -spiega il
presidente del Consiglio- si è trattato di una fatalità. Il preside è una
persona avveduta, sensata e corretta. Anche i professori, come mi ha detto la Gelmini, non sarebbero mai entrati in un?aula dove ci fosse pericolo.
Non si può che essere, da padri, molto vicini a quella famiglia». Di parere
opposto il numero uno della Cisl Bonanni: «Di fronte ad una tragedia come
quella del liceo di Rivoli, bisognerebbe mobilitarsi tutti senza distinzioni
politiche ed ideologiche». Bonanni precisa: «Il sindacato ha più volte
denunciato la situazione fatiscente degli edifici scolastici nel nostro paese.
È una situazione da terzo mondo che riguarda nord, centro e sud senza
distinzioni. Ci sono omissioni e responsabilità gravi degli organi di
controllo, degli enti locali e delle istituzioni nazionali», accusa Bonanni in
una nota e aggiunge: «da una parte c?è un discorso surreale di tagli alla
scuola, e dall?altro su questo tema c?e una contrapposizione politica ed
ideologica spesso strumentale ed esasperata. Invece sulla scuola c?è bisogno di
unità di intenti e di responsabilità collettive».
( da "TGCom" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
23/11/2008 Tragedia
Darwin, presidio studenti Dopo la morte di un 17enne in aula Si prevede una
grande e commossa partecipazione al presidio di studenti e genitori a Torino
per il caso del diciassettenne morto sabato per il crollo di un soffitto al
liceo 'Darwin' di Rivoli. Nella tragedia altri 17 ragazzi sono rimasti feriti,
quattro in modo grave: uno di loro rischia la paralisi. Sull'episodio è stata
aperta un'inchiesta per omicidio e disastro colposo. Lunedì previste le
verifiche tecniche della Provincia di Torino. Quello che è successo solleva
''inquietanti interrogativi sulla sicurezza negli istituti scolastici'', ha
commentato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. ''Una tragedia
incomprensibile'', ha aggiunto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che ha chiesto subito una convocazione degli Enti locali. Un
comitato di studenti, nell'annunciare il presidio, si richiama proprio alla
dichiarazione del ministro Gelmini per affermare che ''anni di tagli da parte di governi di tutti i
colori hanno contribuito all'abbandono e alla fatiscenza delle strutture
pubbliche''.''Non vogliamo strumentalizzare l'accaduto - dice Federico
Depetris, responsabile provinciale di Blocco Studentesco ed ex studente del
'Darwin' - ma negli studenti c'è molta, molta rabbia''. Berlusconi:
"Drammatica fatalità" "Credo che ieri il crollo della scuola di
Torino sia stata una drammatica fatalità", ha detto il premier Silvio
Berlusconi parlando in conferenza stampa a L'Aquila, aggiungendo che "la
sicurezza nelle scuole è una condizione minima di fondo, ed è vero che esistono
condizioni in diversi istituti scolastici in cui manca. E' una responsabilità
delle Province, ma il governo ha già fatto un piano di verifica in un lotto di
cento scuole e intende intervenire". "In questo caso, però - ha
osservato il premier - si è trattato di una fatalità. Il preside è una persona
avveduta, sensata e corretta. Anche i professori, come mi ha detto la Gelmini, non sarebbero mai entrati in un'aula dove ci fosse
pericolo. Non si può che essere quindi, da padri, molto vicini a quella
famiglia". Il ferito più grave sarà di nuovo operato Ha passato una notte
tranquilla Andrea, il giovane rimasto gravemente ferito nel crollo al liceo
scientifico Darwin. Il ferito, il più grave dei 17 rimasti coinvolti
nell'incidente, è ricoverato sempre in prognosi riservata all'ospedale Cto di
Torino dove i medici che già sabato lo avevano operato alla colonna vertebrale,
lo sottoporranno nei primi giorni della settimana, a seconda delle condizioni
del paziente, a un nuovo intervento per la stabilizzazione della colonna. Una
valutazione neurologica sarà possibile solo dopo questa seconda operazione.
Migliorano, invece, le condizioni delle altre due ragazze ricoverate al Cto.
Netto il miglioramento per Cinzia che ha una prognosi di 20 giorni e che sarà
dimessa nei prossimi giorni mentre Federica, che ha riportato una frattura
vertebrale che non necessita di intervento chirurgico e senza danni
neurologici, ha una prognosi di 60 giorni. Bonanni: "Scuole
fatiscenti" "Di fronte ad una tragedia come quella del liceo di
Rivoli, bisognerebbe mobilitarsi tutti senza distinzioni politiche ed
ideologiche". Lo dichiara il segretario generale della Cisl, Raffaele
Bonanni. "Il sindacato - ha aggiunto Bonanni - ha più volte denunciato la
situazione fatiscente degli edifici scolastici nel nostro paese. E' una
situazione da terzo mondo che riguarda nord, centro e sud senza distinzioni".
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( da "Sicilia, La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
«Per un mondo a misura
di bambino»SAN CATALDO. Rotary, centro culturale Scifo e Unicef promuovono un
convegno per oggi pomeriggio Milena. E' stato convocato per il 25 novembre, in
seduta ordinaria, il consiglio comunale di Milena. L'appuntamento è fissato
alle 17 presso l'aula consiliare. Questi i punti all'ordine del giorno:
interrogazioni presentate da alcuni consiglieri Comunali; assestamento generale
del bilancio anno 2008; approvazione regolamento comunale per la concessione in
uso del Centro Diurno sito in Via Massimo D'Azeglio; nomina difensore civico;
proposta di rideterminazione dell'indennità di funzione del Presidente e del
Vice Presidente del Consiglio Comunale. Ed ancora: ordine del giorno promosso
dalla Confederazione Italiana Agricoltori della Sicilia, per il rifinanziamento
di un articolo di legge, circa l'estensione per il prossimo triennio delle
agevolazioni contributive a favore dei datori di lavoro agricoli ricadenti
nelle zone montane e svantaggiate; atto d'indirizzo per la realizzazione di nuovi impianti di illuminazione Pubblica e per la collocazione di
nuovi dossi artificiali nelle vie dell'abitato e per l'acquisto della
pubblicazione dalle "Capanne alle robbe"; mozione circa disposizioni
urgenti in materia di istruzione a seguito del decreto Gelmini; manifestazione di volontà
contro la cancellazione del nome di Pio La Torre dall'aeroporto civile di
Comiso. R. M.
( da "Reuters Italia" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
TORINO (Reuters) -
Mentre un bollettino medico dell'ospedale Cto di Torino dice oggi che il più
grave fra gli studenti feriti nel crollo al liceo di Rivoli di ieri verrà
"rioperato nei primi giorni della settimana prossima", il presidente
del Consiglio ha definito oggi "una drammatica fatalità" l'incidente
nella scuola dell'hinterland torinese in cui ha perso la vita un ragazzo di 17
anni. "Credo che ieri il crollo della scuola di Torino sia stata una
drammatica fatalità - ha detto il premier a margine di una conferenza stampa
all'Aquila, ripresa dai tg - Il preside è una persona avveduta, sensata e
corretta. Anche i professori, come mi ha detto la [ministro dell'Istruzione Mariastella] Gelmini, non sarebbero mai entrati in un'aula dove ci fosse pericolo.
Non si può che essere quindi, da padri, molto vicini a quella famiglia".
Berlusconi ha poi aggiunto che "la sicurezza è il minimo, è la condizione
di fondo. Sono circa 2.500 le scuole sulle quali bisogna approfondire la
situazione. Abbiamo inserito in finanziaria 70 milioni di euro. Si
tratta di scuole soprattutto situate in zone sismiche e cercheremo di procedere
alla messa in sicurezza". "E' una responsabilità delle province, ma
il governo ha già fatto un piano di verifica in 100 scuole e intende
intervenire". CORTEO STUDENTI A TORINO. RAGAZZO FERITO SARA' RIOPERATO
Oggi pomeriggio intanto, è stata organizzata una mobilitazione degli studenti a
Torino per la sicurezza nelle scuole, in solidarietà con i ragazzi del liceo di
Rivoli. Le organizzazioni studentesche hanno organizzato un corteo con raduno a
Palazzo Nuovo, sede delle facoltà universitarie umanistiche. L'ospedale Cto ha
intanto diffuso un bollettino medico per dire che Andrea Macrì, 17 anni,
operato ieri sera alla schiena verrà rioperato nei primi giorni di questa
settimana. "L'intervento di ieri di decompressione del midollo e
riallineamento della colonna vertebrale è riuscito", e il nuovo intervento
sarà finalizzato alla "stabilità della colonna". I sanitari hanno
ribadito che la prognosi resta riservata e hanno comunicato che i danni
neurologici al ragazzo, che rischia la paralisi, "saranno valutabili solo
dopo il secondo intervento", aggiungendo che le altre due ferite più
serie, Cinzia Palumbo e Federica Ariotti, hanno una prognosi rispettivamente di
20 giorni e di 60 giorni. Il crollo all'interno di un'aula delle sede
principale del liceo scientifico Charles Darwin di Rivoli, è costato la vita a
Vito Scafidi, 17 anni, e ha provocato il ferimento più lieve di un'altra
ventina di ragazzi. Continua...
( da "Sicilia, La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
un settore
tormentato Posto di lavoro a rischio per 225 operatori del mondo della scuola
Al centro delle attenzioni sindacali i lavoratori Co.Co.Co (contratto di collaborazione
coordinata e continuativa), già Lsu, che prestano servizio nel mondo della
scuola. Secondo la Nidil Cgil, infatti, rischiano il licenziamento 130
lavoratori Co.Co.Co. con profilo di assistenti amministrativi, 25 con profilo
di assistente tecnico e 70 inquadrati con il profilo di collaboratore
scolastico nelle cooperative convenzionate per i servizi di pulizia nelle
scuole. In totale 225 lavoratori nella nostra provincia che, in tutta la
Regione, arrivano a oltre il migliaio. Per questo motivo domattina, nell'aula
magna del Tecnico industriale, Enrico Fermi, si terrà un'assemblea dei
lavoratori interessati, alla quale sono stati invitati tutti i parlamentari,
nazionali e regionali, della nostra provincia, al fine di sostenere la vertenza
di questa categoria di lavoratori, con il Governo nazionale. Già nel mese di
settembre, infatti, la questione era arrivata al ministro Gelmini: dopo un incontro con le
organizzazioni sindacali, tenutosi il 24 di quel mese nella sede del Ministero,
i lavoratori Co.co.co avevano avuto assicurazioni dallo stesso ministro, per la
prosecuzione delle attività fino al 2009. Secondo la Gelmini, infatti, ci sarebbe stato l'inserimento delle somme necessarie
nella Finanziaria. «Dal testo di legge della Finanziaria, già approvata
alla Camera - dice Fabrizio Lupo della Nidil Cgil - non si evince nulla di
tutto ciò. Inoltre, alle richieste di chiarimento rivolte al ministero della
Pubblica istruzione, la risposta è stata di assoluto silenzio». A tale
proposito si è tenuto, mercoledì scorso, un incontro in prefettura: «Attraverso
il prefetto, Maria Fiorella Scandura - ha proseguito Fabrizio Lupo - che
ringraziamo per la solerzia, la sensibilità e il sostegno dimostrato, abbiamo
formulato una ulteriore richiesta di chiarimenti e una sollecitazione ad
affrontare la problematica».Con questa azione la Nidil Cgil chiede, in sintesi,
alla deputazione nazionale e regionale della nostra provincia di farsi carico
per scongiurare l'ennesima penalizzazione di questi lavoratori. «Chiediamo che
si faccia chiarezza - ha concluso Lupo - in merito al futuro di questi
lavoratori che versano in condizioni di precariato da 20 anni, prima come Lsu,
e adesso, come Co.co.co., si chiedono se verrà rinnovato il loro contratto di
collaborazione che scade il 31 dicembre». M.T.
( da "Sicilia, La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
treviso Alessandro Galavotti
Torino. Rientrava dalla ricreazione con i compagni di scuola. Una battuta, un
sorriso, le ultime parole dedicate a programmare il sabato sera con gli amici.
Poi la tragedia: una raffica di vento, una porta che sbatte, il soffitto che
scricchiola e lo travolge. Vito Scafidi, 17 anni appena, è morto così, ieri
mattina, tra i banchi della 4 G del liceo scientifico statale Darwin di Rivoli.
Diciassette suoi compagni rimangono feriti. Tra loro uno dei suoi migliori
amici, Andrea Macrì, rischia la paralisi. IL CORDOGLIO DI NAPOLITANO. Quanto
basta per sollevare, da parte del capo dello Stato Giorgio Napolitano,
«inquietanti interrogativi sulle garanzie a presidio della sicurezza negli
istituti scolastici». «Non è possibile che un ragazzo perda la vita a scuola, è
una tragedia incomprensibile», ha aggiunto il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, accorsa sul luogo della tragedia. APERTA UN'INCHIESTA.
Sull'episodio, il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello ha aperto un
inchiesta per omicidio e disastro colposo. «Stiamo raccogliendo tutti gli
elementi necessari per capire cosa è accaduto - ha detto al termine del
sopralluogo con il pm Cesare Parodi e i vertici delle forze dell'ordine
- abbiamo il dovere di dare in tempi rapidi una spiegazione». LE IPOTESI. La
prima parla di un tubo di ghisa dimenticato nella controsoffittatura. Legato
con del filo di ferro, avrebbe provocato il crollo del Perrett - come si chiama
questo particolare tipo di controsoffitto - che nelle costruzioni moderne non
viene più realizzato. «Probabilmente il ragazzo è stato colpito proprio dal
pesante tubo», conferma la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso.
Qualcuno parla anche di macchie di umidità. Ed è polemica sulla sicurezza
dell'edificio: «Mai avuto problemi di questo genere», afferma la preside
dell'istituto, Maria Torelli. Eppure, due anni fa, i genitori degli studenti
avevano protestato per le condizioni della scuola, ottenendo la realizzazione
di alcuni interventi di ristrutturazione. LA RABBIA. «Qui è tutto una crepa»,
protestano gli studenti che guardano atterriti le ambulanze portare via i loro
amici, accanto ai familiari della vittima che gridano tutta la loro rabbia:
«Morire così è assurdo - urlano - Vito era un ragazzo pieno di salute.
Scrivetelo - aggiunge una zia - che anche al Nord le scuole fanno schifo». I
FERITI. I feriti più gravi sono stati trasportati all'ospedale Cto di Torino.
Tra questi c'è, appunto, Andrea Macrì: ha una lesione alla colonna vertebrale e
rischia la paralisi completa. Sono serie anche le ferite riportate da Cinzia
Palumbo e Federica Ariatti, finite in ospedale con trauma cranico, commozione
celebrale e fratture di vario tipo. La prognosi oscilla tra i 60 e i 90 giorni.
Gli altri studenti feriti sono stati invece portati all'ospedale di Rivoli e al
San Luigi di Orbassano, medicati e poi dimessi. «È stato tremendo - dice uno di
loro - c'erano polvere e calcinacci dappertutto, sembrava che venisse giù
l'intera scuola. Ho avuto paura di morire». LA VITTIMA. Ora, insieme alla preoccupazione
e alla rabbia dei parenti dei feriti, alla rabbia e al dolore dei genitori di
Vito, non si può non interrogarsi sulla sicurezza delle scuole italiane. Le
polemiche non frenano il dolore per la morte di Vito Scafidi. Soprattutto sul
web. «Tutto ciò è ingiusto, ciao piccolo angelo dagli occhi azzurri», scrive
Barby su Netlog.com, uno di quei socialnetwork alla moda tra i giovani. Biondo
e con gli occhi azzurri, Vito Scafidi giocava a calcio nel Lascaris 91 ed era
tifosissimo della Juventus. Suo papà Rosario, piccolo imprenditore edile, si
era trasferito da Palermo a Pianezza (Torino), dove era anche consigliere
comunale. Vito e sua sorella Paola, anche lei studentessa al Darwin, erano i
?cocchi? di casa, amati e coccolati anche alla loro voglia di vivere e il
carattere socievole. «Mi piace stare in compagnia», diceva lui stesso sul web,
dove trionfano quelle che erano le sue passioni. Il calcio e la Juventus,
appunto, ma anche l'iPod, Gucci, Vasco Rossi e le auto della Mercedes. I sogni
di un giovane che, scrive un amico sul web, «non doveva morire».
( da "Sicilia, La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Scuole insicure si
riaccende l'ira contro la Gelmini Torino. «Ci sono crepe dappertutto, la scuola è mezza andata.
Non si può morire così». Gli studenti del liceo Darwin sono attoniti, non
riescono ancora a credere che Vito è morto in classe per colpa di un tubo caduto
dall'alto. Lo sgomento è forte, così come la rabbia che sale con il passare
delle ore. Per loro la scuola non era sicura. Un tema, quello della
sicurezza, a cuore anche al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ieri ha
sollevato, parlando della scuola in generale, «inquietanti interrogativi sulle
garanzie a presidio della sicurezza negli istituti scolastici». Ma il governo
su questo tema ha le idee chiare. «Abbiamo previsto all'interno del decreto
sulla scuola ? ha detto a Rivoli il ministro Mariastella Gelmini
? un articolo che focalizza l'attenzione sulla sicurezza degli istituti
scolastici, prevedendo anche lo stanziamento di alcune risorse. Nel 2008
abbiamo distribuito 300 milioni di euro proprio su questo tema e con il
sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Guido Bertolaso, abbiamo avviato
un piano per mettere in sicurezza le cento scuole meno sicure d'Italia» Ma ai
ragazzi non basta, soprattutto a quelli del Darwin. E si riaccende l'ira contro
i tagli del ministro. «Non è possibile alzarsi la mattina salutare i genitori
per andare a scuola e morire», ha denunciato Fabrizio. «Qui ci vorrebbe una
ristrutturazione da cima a fondo ? ha affermato ? sfido chiunque a sostenere il
contrario. Nel giardino ci sono addirittura le tegole che ci cadono addosso dal
tetto». «Quella di Rivoli è una tragedia annunciata, visto che il 75% degli
istituti è a rischio», sostiene il Codacons. «Circa 10.000 edifici scolastici,
il 24% del totale, necessitano di interventi di manutenzione urgenti», ribatte
Legambiente.
( da "Sicilia, La" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
Acireale Il vento fa
strage di alberi danni anche al palasport Mille studenti
protestano contro la «Gelmini» n.p.) Corteo di protesta ieri mattina ad Acireale di un
migliaio di studenti delle scuole superiori acesi, con la partecipazione di
quasi tutti gli istituti scolastici presenti in città, per evidenziare la non
condivisione al decreto Gelmini di riforma della scuola, recentemente trasformato in legge.
L'iniziativa ha fatto seguito alla autogestione svolta di recente in molti
plessi. Ragazzi e ragazze quindi, nonostante tutto, non si arrendono; ieri si
sono concentrati dapprima in piazza Duomo, per poi procedere lentamente lungo
il corso Umberto, fino a giungere in piazza Indirizzo, con il variopinto ed
affollato "serpentone" controllato da vicino dalle forze dell'ordine.
In bella mostra cartelloni ed anche scanditi coloriti slogan all'indirizzo del
ministro.
( da "TGCom" del 23-11-2008)
Argomenti: Scuola
23/11/2008 Tragedia
Darwin, presidio studenti Proteste al Torino Film Festival Grande
partecipazione e commozione al presidio di studenti e genitori a Torino per il 17enne
morto per il crollo al liceo 'Darwin' di Rivoli. Nella tragedia altri 17
ragazzi sono rimasti feriti: uno di loro rischia la paralisi. Aperta
un'inchiesta per omicidio e disastro colposo. Lunedì le verifiche tecniche
della Provincia di Torino. Proteste al Torino Film Festival, dove alcuni
ragazzi hanno momentaneamente interrotto le proiezioni. Una quarantina di
studenti hanno fatto irruzione nel Cinema Massimo, una delle sale in cui si
proiettano le pellicole, per una manifestazione di protesta. I ragazzi hanno
interrotto il film "Berlinguer ti voglio bene", invitando gli
spettatori a unirsi alla loro protesta. La sala si è parzialmente svuotata, ma
non sono mancati malumori e momenti di attrito. Napolitano: "Tragedia
incomprensibile" Quello che è successo solleva "inquietanti
interrogativi sulla sicurezza negli istituti scolastici", ha commentato il
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Una tragedia
incomprensibile", ha aggiunto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che ha chiesto subito una convocazione degli Enti locali. Un
comitato di studenti, richiamandosi proprio alla dichiarazione del ministro Gelmini, ha affermato che "anni di
tagli da parte di governi di tutti i colori hanno contribuito all'abbandono e
alla fatiscenza delle strutture pubbliche"."Non vogliamo
strumentalizzare l'accaduto - dice Federico Depetris, responsabile provinciale
di Blocco Studentesco ed ex studente del 'Darwin' - ma negli studenti c'è
molta, molta rabbia". La rabbia e il dolore dei compagni Dolore, rabbia,
commozione. Sono i sentimenti degli studenti del liceo di Rivoli. "Non è
possibile che nel 2008 un ragazzo debba perdere la vita nella propria
scuola", si legge su un biglietto appeso all'ingresso dell'istituto.
Davanti al cancello che si apre in continuazione per lasciar passare i tecnici
e i vigili del fuoco che stanno effettuando le verifiche strutturali, sono
tanti i ragazzi che si fermano. "Dolce angelo, tu in questa maledetta
scuola ti sei spento ingiustamente", recita un biglietto dedicato a Vito
Scafidi. "Forse anche tu come me ieri non avevi voglia di andare a
scuola", si legge su un altro biglietto firmato "Con immensa rabbia e
con il cuore in lacrime" dalla compagna Silvia. Qualcuno ha lasciato anche
dei fiori. Una rosa blu, una margherita: "Non ti conoscevo - è scritto su
un biglietto attacco a uno dei mazzi - ma la tua morte mi ha lasciato senza
parole. Addio Vito". Matteoli: "Subito monitoraggio" "I
provveditori regionali alle opere pubbliche svolgeranno un rapido monitoraggio
degli istituti scolastici per verificare le loro reali condizioni di sicurezza.
Tale monitoraggio consentirà di individuare le eventuali situazioni di pericolo
che necessitano di interventi urgenti. A tale scopo nella legge obiettivo sono
allocati circa 250-300 milioni di euro che il ministero dell'Istruzione potrà
utilizzare". Lo comunica in una nota il ministro delle Infrastrutture e
dei Trasporti, Altero Matteoli. Berlusconi: "Drammatica fatalità"
"Credo che ieri il crollo della scuola di Torino sia stata una drammatica
fatalità", ha detto il premier Silvio Berlusconi parlando in conferenza
stampa a L'Aquila, aggiungendo che "la sicurezza nelle scuole è una
condizione minima di fondo, ed è vero che esistono condizioni in diversi
istituti scolastici in cui manca. E' una responsabilità delle Province, ma il
governo ha già fatto un piano di verifica in un lotto di cento scuole e intende
intervenire". "In questo caso, però - ha osservato il premier - si è
trattato di una fatalità. Il preside è una persona avveduta, sensata e
corretta. Anche i professori, come mi ha detto la Gelmini,
non sarebbero mai entrati in un'aula dove ci fosse pericolo. Non si può che
essere quindi, da padri, molto vicini a quella famiglia". Il ferito più
grave sarà di nuovo operato Ha passato una notte tranquilla Andrea, il giovane
rimasto gravemente ferito nel crollo. Il ferito, il più grave dei 17 rimasti
coinvolti nell'incidente, è ricoverato sempre in prognosi riservata
all'ospedale Cto di Torino dove i medici che già sabato lo avevano operato alla
colonna vertebrale, lo sottoporranno nei primi giorni della settimana, a
seconda delle condizioni del paziente, a un nuovo intervento per la
stabilizzazione della colonna. Una valutazione neurologica sarà possibile solo
dopo questa seconda operazione. Migliorano, invece, le condizioni delle altre
due ragazze ricoverate al Cto. Netto il miglioramento per Cinzia che ha una
prognosi di 20 giorni e che sarà dimessa nei prossimi giorni mentre Federica,
che ha riportato una frattura vertebrale che non necessita di intervento
chirurgico e senza danni neurologici, ha una prognosi di 60 giorni. Bonanni:
"Scuole fatiscenti" "Di fronte ad una tragedia come quella del
liceo di Rivoli, bisognerebbe mobilitarsi tutti senza distinzioni politiche ed
ideologiche". Lo dichiara il segretario generale della Cisl, Raffaele
Bonanni. "Il sindacato - ha aggiunto Bonanni - ha più volte denunciato la
situazione fatiscente degli edifici scolastici nel nostro paese. E' una
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