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PRIVILEGIA NE IRROGANTO     di  Mauro Novelli         

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DOSSIER “SCUOLA”

 

 

 

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Report "Scuola"   18-21 giugno 2009


Indice degli articoli

Sezione principale: Scuola

Scrutini più severi Asti boccia la Gelmini ( da "Stampa, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: più severi Asti boccia la Gelmini ASTI Aveva fatto tremare gli studenti delle scuole medie con qualche debito rimasto in pagella, irritato qualche insegnante nel bel mezzo degli scrutini: «si passa alla classe successiva soltanto con la piena sufficienza in tutte le materie» era, in sintesi, il contenuto degli indirizzi proposti già a settembre dello scorso anno dal ministro dell'

"Bocciati per troppe assenze" ( da "Stampa, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: entra e neppure la severità richiesta dal ministro Gelmini: gli studenti bocciati nelle scuole medie di Vercelli dovranno ripetere l'anno perché hanno collezionato una serie di insufficienze non rimediabili e perché, in alcuni casi, sono andati poco, anzi pochissimo, a scuola. Qualche dato? Classe III B, media Ferrari: i non ammessi all'esame sono stati 5.

FRANCO RUSSO ( da "Stampa, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: A me la Gelmini è simpatica e condivido le sue affermazioni di principio. Credo, però, che non goda di buona stampa e che non abbia accanto geni della comunicazione. Le gioca contro un po' di spirito polemico e di conservatorismo ideologico, di cui sono intrise molte scuole.

Mi piacerebbe condividere qualche riflessione dopo la pubblicazione degli scrutini, particolarmente ... ( da "Stampa, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: A me la Gelmini è simpatica e condivido le sue affermazioni di principio. Credo, però, che non goda di buona stampa e che non abbia accanto geni della comunicazione. Le gioca contro un po' di spirito polemico e di conservatorismo ideologico, di cui sono intrise molte scuole.

Al Don Bosco il primo corso di liceo economico ( da "Stampa, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: istituito dalla riforma del ministro Maria Stella Gelmini, comprende due lingue straniere (inglese e francese), storia, geografia, diritto ed economia, filosofia, scienze sociali, matematica con informatica e statistica, fisica, scienze naturali, storia dell'arte, scienze motorie e religione cattolica.

La bella corsa al Monte Faudo ( da "Stampa, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini che tanto ha «predicato» sugli sprechi della scuola pubblica, non è venuto in mente che «paga» fior di maestri e maestre per stare a casa ad aspettare che il circo elettorale termini? E anche il problema che «noi» mamme lavoratrici dobbiamo trovare una sistemazione alternativa alla scuola per i nostri figli durante le ore di lavoro non lo prende in considerazione nessuno.

Il rapporto denuncia: Poche e numerose le classi, eccessive le ore di insegnamento ( da "Stampa, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il trionfalismo del Ministro Gelmini sull'indagine Ocse è del tutto fuori luogo e infondato. L'Ocse consegna una situazione allarmante della scuola italiana. Perché la Gelmini gioisca di tutto ciò è un mistero. A meno che il suo disegno non sia un semplice ritorno al passato e un indebolimento della scuola pubblica a vantaggio di quella privata».

Serve una scuola del merito non una scuola buonista L' Ocse dà ragione al governo sulla politica adottata in Italia ( da "Stampa, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Serve una scuola del merito non una scuola buonista L' Ocse dà ragione al governo sulla politica adottata in Italia M. Gelmini

Boom di bocciati: strage alle superiori ( da "Stampa, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il trionfalismo del Ministro Gelmini sull'indagine Ocse è del tutto fuori luogo e infondato. L'Ocse consegna una situazione allarmante della scuola italiana. Perché la Gelmini gioisca di tutto ciò è un mistero. A meno che il suo disegno non sia un semplice ritorno al passato e un indebolimento della scuola pubblica a vantaggio di quella privata».

A Oropa torna "L'Anima dei luoghi" Quando il turismo nasce dalla Fede ( da "Stampa, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: agli amministratori del Sacro Monte di parte ecclesiastica con don Carlo Gelmini e laica con Simone Mainardi, agli assessore regionali che ricoprono la delega all'Ambiente e ai Parchi Nicola de Ruggiero ed al Turismo Giuliana Manica, al presidente della Provincia (fresco di elezione) Roberto Simonetti ed al sindaco di Biella (anche lui appena insediato) Donato Gentile.

Scuola: bocciature record ( da "Tribuna di Treviso, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: 400mila ripetenti tra superiori e maturità Scuola: bocciature record Gelmini: meritocrazia. Il Pd: si preoccupi, piuttosto di Monica Viviani ROMA. Boom di bocciati alle superiori. Tra non ammessi alla maturità e respinti delle altre classi, l'anno scolastico appena concluso ci consegna 400 mila ripetenti, 51 mila in più (1,6%) rispetto al 2008.

POLITICA ( da "Tribuna di Treviso, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ISTRUZIONE La Gelmini riporti a scuola l'educazione civica In questi giorni si parla dell'ennesima riforma della Scuola, questa volta presentata dal Ministro Gelmini. Ben vengano le riforme se queste servono a migliorare il Paese ma, anche questa volta, ci si dimentica che il compito della scuola, oltre che di fornire le nozioni sulle varie materie scolastiche,

Gelmini all'attacco: rivalutare il merito, la strada è questa ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: è la Gelmini che deve essere bocciata con il 5». Il ministro è determinato: il governo andrà avanti con le sue riforme sulla scuola, per avere quella «scuola del merito e e dell'impegno», che spiega anche l'aumento del numero dei bocciati. Ma Gelmini ha lanciato anche un appello alla sinistra a contribuire a migliorare la qualità dell'

L'Ocse boccia la scuola italiana Costi elevati e istruzione scadente ( da "Unita, L'" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: e presentata ieri dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini non ammette repliche. IL PROBLEMA DEGLI ADOLESCENTI I 15enni italiani risultano tra i peggiori nei test internazionali (24esimi per capacità di lettura e 26esimi per la matematica sui 30 maggiori paesi industrializzati), sebbene la spesa per studente sia relativamente alta.

"effetto gelmini" le scuole accorciano i rientri pomeridiani ( da "Repubblica, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Pagina VII - Torino IL SERVIZIO A PAGINA VIII L´allarme di Borgogno a De Sanctis "Così si rischia davvero la giungla" "Effetto Gelmini" le scuole accorciano i rientri pomeridiani SEGUE A PAGINA

Berlusconi incontra tutti, gli amministratori e i politici locali a cui comunica di essere inf... ( da "Unita, L'" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: E la Gelmini?». Se poi alla guida dell'auto c'è una donna il viatico è il seguente: «Vada anche lei da Papi che le troverà sicuro un posto in qualche consiglio comunale». Alle cinque del pomeriggio il premier sorvola in elicottero le aree di Bazzano e Cesa di Preturo, le uniche due su un totale di venti, dove sono visibili le opere di sbancamento.

le scuole "accorciano" i rientri - diego longhin ( da "Repubblica, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: scolastico regionale pronti ad affrontare i casi concreti degli effetti della riforma Gelmini per evitare che le scelte degli istituti ricadano su studenti e famiglie, non solo sul fronte organizzativo, ma toccando il portafoglio. In vista del prossimo anno scolastico qualche cosa si sta già muovendo e si profila un sistema patchwork con istituti che non prevedono rientri al pomeriggio,

L'Ocse boccia gli studenti italiani ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini: «Il boom dei respinti? E' giusto che prevalga il merito» ROMA CLASSI «vuote», troppe ore di insegnamento, docenti pagati a prescindere dal merito e risultati tra i più scarsi. L'Ocse assesta un duro colpo alla scuola italiana per la quale si spende, in media, una cifra relativamente alta rispetto agli altri Paesi.

( da "Secolo XIX, Il" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: il rapporto dell'ocse: il nostro paese è in coda alla classifica Gelmini: «L'indagine ci dà ragione, andremo avanti con le riforme» Roma. La scuola italiana è in coda nella classifica dei Paesi Ocse: il nostro sistema educativo produce risultati «fra i più modesti» dell'area, «nonostante la spesa per studente sia molto elevata».

L'Ocse: scuola inadeguata Gelmini: noi la cambieremo ( da "Tempo, Il" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: scuola inadeguata Gelmini: noi la cambieremo È sempre un dispiacere quando un ragazzo perde un anno, ma la scuola italiana deve ritrovare la via del merito: in questa direzione va Mariastella Gelmini, forte di quanto emerge dai nuovi dati messi a disposizione dall'Ocse, che parla di costi elevati e risultati scadenti per l'istruzione italiana.

finalmente una vera riforma ( da "Tirreno, Il" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini è riuscita in una impresa in cui nessuno era mai riuscito. La Gelmini sta concretizzando quello che è stato il lavoro degli allora ministri Berlinguer e Moratti. Da apprezzare, quindi, la capacità del ministro di aver saputo coniugare la tradizione del nostro sistema scolastico con l'innovazione di cui c'era bisogno per iniziare a parlare di scuola di qualità.

Dopo la riforma"strage" di bocciatinelle scuole medie ( da "Secolo XIX, Il" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Con il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini sono ritornati i voti in pagella, l'educazione civica e il voto di condotta assente da dieci anni (con il cinque si viene bocciati). E i risultati non si sono fatti attendere. Anche il circondario sanremese si segnala per la strage dei non ammessi.

( da "Secolo XIX, Il" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ministro Maria Stella Gelmini, pare abbia scelto la Liguria invece di un importante posto ministeriale. Dove peraltro l'attende anche un caso complesso e delicato come il ricorso delle otto scuole al Tar contro il piano di dimensionamento regionale. Per ora la Dominici ragiona in termini generali e dice «Non nascondo la vera curiosità con cui guardo alla scuola di questa regione:

bocciato dalla gelmini e dai prof ( da "Tirreno, Il" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: LA LETTERA Bocciato dalla Gelmini e dai prof Sono la mamma di uno dei tanti ragazzi bocciati dalla riforma Gelmini, da lei e dai suoi professori. Nella classe di mio figlio (3ª C scuola media Mazzini) su 23 alunni, 9 non sono stati ammessi a sostenere l'esame di licenza media, davvero tanti per una scuola dell'obbligo.

"l'anno perso? una disfatta per noi prof" - salvo intravaia ( da "Repubblica, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Per il ministro Gelmini il boom di bocciature sta a significare il ritorno a una scuola dell´impegno. è d´accordo? «Per niente. Per misurare il lavoro della scuola non basta mettere dei quattro o cinque in condotta». E cosa occorre fare? «Più che bocciare, gli insegnanti devono avvicinare i giovani alla scuola, interessarli,

ma nel rapporto dell'ocse la bocciatura è per la scuola - mario reggio ( da "Repubblica, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: andiamo avanti con le riforme», afferma Maria Stella Gelmini. Per il momento le riforme hanno prodotto per lo più confusione: bocciati con il 5 in condotta, il mantenimento del tempo pieno ma con il maestro unico più un paio di aiutanti, la bocciatura alle medie inferiori con l´insufficienza in una sola materia.

marco lodoli, scrittore e docente di lettere in un istituto professionale di roma - (segue dalla copertina) maria novella de luca ( da "Repubblica, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Per il ministro Gelmini questa è "l´istruzione del merito". Per anni gli insegnanti hanno evitato le stroncature perché ritenute controproducenti. Adesso però è suonata la campanella del rigore "Ma non bisogna spingere fuori chi è in difficoltà Va applicato un altro sistema" Le mancate promozioni sono spesso dovute all´insufficienza in condotta "

scuola: bocciature record ( da "Tirreno, Il" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: 400mila ripetenti tra superiori e maturità Scuola: bocciature record Gelmini: meritocrazia. Il Pd: si preoccupi, piuttosto di Monica Viviani ROMA. Boom di bocciati alle superiori. Tra non ammessi alla maturità e respinti delle altre classi, l'anno scolastico appena concluso ci consegna 400 mila ripetenti, 51 mila in più (1,6%) rispetto al 2008.

crescono i respinti alle medie e alle superiori. e il mondo della scuola si interroga: perdere l'anno è solo un danno o anche un'opportunità? - maria novella de luca ( da "Repubblica, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ha detto ieri tra le contestazioni il ministro Mariastella Gelmini ? ma serve una scuola del merito, non una scuola buonista». Replica con ironia amara un prof di Lettere del liceo Mamiani di Roma: «è come se tra i banchi delle scuole italiane si fosse nascosto finora un esercito di ignoranti e di baby teppisti stanati dalla riforma Gelmini.

( da "Corriere della Sera" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Che consiglia: aumenti di stipendio ai professori legati ai risultati e non a tutti gli insegnanti incondizionatamente, ringiovanimento del corpo docente. Il ministro Gelmini: è la linea riformista del governo. ALLE PAGINE 10E11 Arachi e Benedetti

L'Ocse: scuola italiana in coda Costa troppo e ha prof vecchi ( da "Corriere della Sera" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: presentato in anteprima, alla presenza del ministro Gelmini, dal presidente di «Treellle», Attilio Oliva, insieme ai risultati dell'indagine internazionale Talis sull'insegnamento. I risultati medi degli studenti italiani, messi in evidenza dalle indagini internazionali, sono tra i più insoddisfacenti dell'area Ocse.

Maturità, i non ammessi aumentano del 40% ( da "Corriere della Sera" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ex ministro Giuseppe Fioroni e portata avanti da Mariastella Gelmini non trova ostacoli. Dal Nord al Sud, dalle medie alle superiori sembra che i prof abbiano cambiato stile di valutazione. Il giugno 2009 ci mostra, forse per la prima volta dopo decenni, una scuola molto più parsimoniosa nel dispensare promozioni e ammissioni agli esami.

Mille verso il licenziamento ( da "Corriere della Sera" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: amarezza si unisce alla preoccupazione: «La casa è venuta giù, mio marito grazie ai tagli della Gelmini è finito nella categoria "perdenti posto", e ho due ragazzi di 13 e 15 anni che vorrei iscrivere all'Università all'Aquila. Non vorrei andare via come stanno facendo in tanti. È così che pensano di far volare le aquile: tagliandogli le ali?

Scuola, progetti di sostegno al personale ( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: cercando di arginare la pesante situazione determinata dalla legge Gelmini. Oltre al miglioramento delle competenze in diversi settori, è previsto un progetto sperimentale che interesserà il personale della scuola, docenti e Ata, non riconfermato nel prossimo anno scolastico. Circa 700 persone verranno messe in formazione permanente con misure di sostegno al reddito».

Quanto costa al sistema il boom di bocciati con la riforma Gelmini ( da "Riformista, Il" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: boom di bocciati con la riforma Gelmini Test PISA. Saranno in 400 mila a dover rifare l'anno. La scuola italiana è molto cara. 9,6 insegnanti per ogni 100 studenti, contro la media Ocse di 6,5. La severità ministeriale non ha cambiato le cose. Il ministro Mariastella Gelmini di Fabrizio Goria Per gli studenti della scuola secondaria si avvicina il momento della prova di maturità.

La riforma Gelmini ( da "Corriere della Sera" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 18/06/2009 - pag: 5 La riforma Gelmini Tempo pieno e maestro unico Sono i temi «caldi» contestati da genitori e insegnanti, soprattutto a Milano. «Invito tutti al dialogo dice Giuseppe Colosio senza avere pregiudizi. Il maestro prevalente? Un modello che nasce da motivazioni culturali»

( da "Corriere della Sera" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: uomo scelto dal ministro Gelmini per guidare la scuola lombarda. La carriera di Giuseppe Colosio «La scuola cambia, dialoghiamo Gli stranieri? L'obbligo di formarli Il nuovo direttore regionale, Colosio: tempi duri, ma arriveranno le assunzioni Invita al dialogo insegnanti e genitori che contestano la riforma e il maestro unico: «Parliamone,>

Gelmini: penso a un bonus per chi studia alle private ( da "Corriere della Sera" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: non serve quantità ma qualità Gelmini: penso a un bonus per chi studia alle private «Il dossier pubblicato dà ragione alle nostre riforme» ROMA Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione, il rapporto Ocse sulla scuola italiana.... «Finalmente». Finalmente? Questo rapporto in realtà dà un voto veramente brutto alla scuola del nostro Paese.

Con gli scrutini 2009 aumentano i bocciati ( da "Sole 24 Ore, Il" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ha commentato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. Il quadro si completa con i risultati degli scrutini in prima e seconda media (1.100 scuole su 7mila): le previsioni parlano di circa 70mila bocciati, dei quali uno su sette per il 5 in condotta. I futuri ripetenti aumenterebbero così del 55% rispetto all'anno scorso.

parola di ministro ( da "Resto del Carlino, Il (Rimini)" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: parola di ministro MESSAGGIO DELLA GELMINI IL MINISTRO Mariastella Gelmini «benedice» la candidatura di Marco Lombardi. Fotografa la situazione scolastica del Riminese e si dice certa che «l'amico Marco potrà contribuire a costruire uno scenario diverso, dando forza e slancio alle questioni educative di competenza dell'ente provinciale».

Obama e l'abilità di cogliere soluzioni al volo ( da "Trentino" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: speriamo che la Gelmini non legga) e il capoclasse si chiamava Guerreschi, rapato a zero, due denti di meno, occhietti feroci. Il maestro provvisorio trovò le quaranta belve accovacciate sui banchi. Nel silenzio che precede le battaglie, l'alunno Guerreschi gli lanciò a tradimento l'arancia che stava palleggiando, ma non lo colpì.

Laurea a Gheddafi: toghe in rivolta ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: e al ministro dell'Istruzione, Maria Grazia Gelmini. Descrivendo Gheddafi come «un uomo che è salito al potere con un colpo di Stato nel 1969 e che da allora non ha mai pensato di indire elezioni libere», i trecento giuristi che hanno sottoscritto il no al colonnello nordafricano si rivolgono al preside Lobrano.

SCUOLA: GELMINI, BONUS PER STUDENTI CHE SCELGONO PRIVATE ( da "Virgilio Notizie" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Sostenere le scuole private con un bonus a chi vuole frequentarle. E' uno dei prossimi obiettivi cui lavora il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. In un'intervista al Corriere della Sera, Gelmini dice che ''Costituzione alla mano, voglio che tutti abbiano il diritto di scegliere se andare alla scuola pubblica o alla scuola paritaria.

Scuola/ Gelmini: Penso a un bonus per chi studia alle ( da "Virgilio Notizie" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, annuncia di voler istituire un bonus per chi studia alle private. "Siccome le scuole paritarie costano - dice al 'Corriere della Sera' - sto pensando a una riforma che dia la possibilità di accedere a un bonus a chi vuole frequentarle.

Gelmini "Una prova sul modello Invalsi anche alla maturità" ( da "Stampaweb, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ha dichiarato il ministro Mariastella Gelmini. - Sto valutando l?ipotesi di introdurre per gli esami di Maturità una prova nazionale sul modello Invalsi, analoga a quella della scuola media. La nuova prova potrebbe essere introdotta, in aggiunta a quelle già esistenti, con l?avvio della riforma della scuola superiore.

Berlusconi: ( da "Sicilia, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ma la scuola italiana deve ritrovare la via del merito»: è quanto sostiene il ministro Mariastella Gelmini, forte di quanto emerge dai nuovi dati messi a disposizione dall'Ocse, che parla di costi elevati e risultati scadenti per l'istruzione italiana. «Indagine che - osserva il titolare ministro - smentisce clamorosamente molte osservazioni di sindacati e opposizione».

Più bocciatinella scuolaspazio al merito ( da "Sicilia, La" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: secondo le promesse del ministro Mariastella Gelmini, c'è stato più rigore nella valutazione degli alunni. Ma possiamo parlare di una scuola che ha invertito la tendenza «lassista» e che ha riportato i suoi allievi su standard medi europei? Bisogna intendersi su come valutare il nostro sistema scolastico.

SPAZIO: GELMINI, SARA' PRIORITARIO NEL PROGRAMMA NAZIONALE ( da "Virgilio Notizie" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ricerca e Universita', Mariastella Gelmini, in visita allo stand di Finmeccanica, al salone dell'aeronautica di Le Bourget. ''Lo spazio - ha detto il ministro - avra' un ruolo da protagonista anche per rendere il Programma nazionale non un 'libro dei sogni' ma una realta'. Vogliamo assegnarli la priorita' nel programma.

Scuola/ Santolini (Udc): Bene Gelmini su bonus a 'non ( da "Virgilio Notizie" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ci auguriamo che il ministro Gelmini non si fermi all'annuncio reso oggi, ma chiarisca quanto prima tutti gli aspetti della sua proposta di sostenere economicamente chi studia nelle scuole non statali". Lo dichiara in una nota la deputata dell'Unione di Centro Luisa Capitanio Santolini, componente della commissione Cultura della Camera.

CONTESTATA A PRESENTAZIONE LIBRO GIORDANO ( da "TGCom" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: contestata ministro Gelmini Costretta a saltare presentazione libro Al grido di "Vergogna" e sventolando bandiere con scritto "Vogliono distruggere la scuola pubblica, io non ci sto", alcuni esponenti dell'assemblea delle scuole di Milano hanno protestato alla presentazione del libro di Mario Giordano 5 in condotta.

Scuola, Sedioli sollecita il Governo sui tagli agli organici degli insegnanti ( da "Sestopotere.com" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Da ormai un mese il presidente Errani ha chiesto un incontro al ministro Gelmini per illustrare la situazione e proporre interventi di modifica alle decisioni assunte, non vi è stata ancora risposta?. ?La situazione è tanto più critica a fronte del fatto che i provvedimenti del Governo sono oggetto di ricorso presso la Corte Costituzionale da parte di molte Regioni ?

Scuola/ Anief: Gelmini sbaglia: presidi non possono ( da "Virgilio Notizie" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, di sostenere il ddl sul nuovo stato giuridico dei docenti. Secondo Pacifico un modello di assunzioni incentrato sulla chiamata diretta dei docenti da parte di presidi "attiverebbe soltanto un nuovo contenzioso utile a dividere ancora una volta la classe docente e bloccare le poche assunzioni autorizzate".

ESAMI MEDIE; MARIASTELLA GELMINI: Â"INTRODURRE UNA ( da "WindPress.it" del 18-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ha dichiarato il ministro Mariastella Gelmini. Sto valutando l?ipotesi di introdurre per gli esami di Maturità una prova nazionale sul modello Invalsi, analoga a quella della scuola media. La nuova prova potrebbe essere introdotta, in aggiunta a quelle già esistenti, con l?avvio della riforma della scuola superiore.

Giudizi inflessibili ( da "Trentino" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Giudizi inflessibili Più rigore nelle pagelle di fine anno VOTI IN ROSSO La crescita formativa di uno studente passa anche attraverso la bocciatura. Inutile, addirittura controproducente, passare alla classe superiore se non lo si merita o comunque se non si hanno le basi per affrontare lo step successivo.

bonus per chi sceglie la scuola privata, no di sindacati e pd ( da "Tirreno, Il" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: L'IDEA DELLA GELMINI Bonus per chi sceglie la scuola privata, no di sindacati e Pd MILANO. Un bonus per chi studia nelle scuole private: l'ultima novità annunciata dal ministro Gelmini non piace a sindacati e opposizione: così - dicono - ci saranno ancora meno risorse per la scuola pubblica.

Nella scuola del merito aumentano i bocciati ( da "Tempo, Il" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ha ribadito la Gelmini. Ma questa è la scuola del merito che sostituirà quella buonista «che tanto piace agli studenti ma che li danneggia». Il ministro Mariastella Gelmini non ha dubbi in proposito: «Noi dobbiamo invece formare una generazione di persone preparate ad affrontare le sfide del mercato del lavoro in una situazione che non è certo facile.

( da "Tempo, Il" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini, in un'intervista al Corriere della Sera. «Costituzione alla mano - ha spiegato la Gelmini - voglio che tutti abbiano il diritto di scegliere se andare alla scuola pubblica o alla scuola paritaria». Per questo, «siccome le scuole paritarie costano, sto pensando a una riforma che dia la possibilità di accedere a un bonus a chi vuole frequentarle.

aerospazio, il cira è pronto a guidare il distretto nazionale - patrizia capua ( da "Repubblica, La" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro della Ricerca, Maria Stella Gelmini, ha annunciato, poi, come prossima, la firma del protocollo d´intesa con le Regioni per assegnare i fondi europei, 7 miliardi di euro, stanziati a favore del Sud. Lo spazio «avrà un ruolo da protagonista nel piano nazionale della ricerca», ha detto Gelmini.

scuola, il record di bocciature in una classe due soli promossi - francesca savino ( da "Repubblica, La" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Tutti gli studenti dell´ultimo anno sono però stati ammessi agli esami di maturità. Crescita esponenziale per lo Scacchi, come spiega il preside Emanuele Stellacci: «Negli ultimi anni siamo passati da 48 respinti a 54 fino ai 63 su 1608 ragazzi di quest´anno, con due non ammessi agli esami di Stato ma nessun bocciato per il 5 in condotta».

ferrara: tutti in campo per il futuro di questa città ( da "Tirreno, Il" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: E spiega perché: «Non più tardi di ieri il ministro Gelmini ha approvato il bonus per le scuola private. L'idea che il privato è bello - continua - è proprio della destra ma noi non vogliamo che venga applicata nella nostra città. Da Prato - aggiunge - partirà un grande progetto per affrontare la crisi in maniera coesa.

il distretto dell'aerospazio si allarga anche la lombardia nella squadra - stefano parola ( da "Repubblica, La" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Torino E la Gelmini promette fondi per favorirne lo sviluppo: «Pure il Settentrione va aiutato nella ricerca" Il distretto dell´aerospazio si allarga Anche la Lombardia nella squadra Calderini: entro settembre definita la missione Bertolone: network che funziona STEFANO PAROLA A Roma si discute di come creare un metadistretto dell´auto,

gelmini: maturità con i test servono criteri più oggettivi - mario reggio ( da "Repubblica, La" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: E promette un bonus economico per le private Gelmini: maturità con i test servono criteri più oggettivi Gelmini: maturità con test servono criteri oggettivi MARIO REGGIO ROMA - «Ho intenzione di introdurre la prova dell´Istituto nazionale di valutazione, affrontata dai 570 mila studenti della terza media, anche all´esame di maturità del prossimo anno».

catilina, marx e il cavaliere - adriano prosperi ( da "Repubblica, La" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: MARX E IL CAVALIERE Vedrà la Gelmini se la Bergamini ha bisogno degli esami di riparazione L´onorevole Bergamini evoca la storia romana. Ma le analogie sono forzate ADRIANO PROSPERI Quousque tandem"... Fino a quando abuserai della nostra pazienza? La celebre frase di Cicerone ha garantito l´immortalità scolastica di Catilina offrendo una veste classica a ogni nostra impazienza.

bonus agli studenti delle private battaglia legale sul 5 in condotta ( da "Tirreno, Il" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: annunciata dalla Gelmini Bonus agli studenti delle private Battaglia legale sul 5 in condotta Giudizi positivi sono giunti dal Movimento genitori e dai cattolici dell'Udc di Roberta Rizzo MILANO. Un bonus per le scuole private, la prova nazionale dell'Istituto nazionale per la valutazione (Invalsi) estesa dalle mediee alla maturità e un'ondata di 5 in condotta che porta alla bocciatura.

MAI AVREBBE pensato che i suoi voti avrebbero mandato in tilt i computer della sc... ( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 19-06-2009)
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Abstract: ma più che colpa del Ministro Gelmini la maggiore rigidità è nella nuova impronta che la scuola ha deciso di darsi da un paio di anni a questa parte. «In effetti i non ammessi sono in aumento dice il preside delle commerciali Giuseppe Franchini ma questo perché noi docenti abbiamo voluto portare una maggiore severità' nell'istituto.

Lo stress test della terza media ( da "Sole 24 Ore, Il" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: pag: 34 autore: Gelmini promuove la prova unica nazionale Lo «stress test» della terza media di Francesco Padulano e Andrea Tempestini P er i ragazzi che affrontano l'esame di terza media una prova a tempo è cosa nuova. «Non era poi così facile, e se avessi avuto qualche minuto in più, ora sarei molto più tranquilla »,

Gelmini toglie soldi alla scuola pubblica per darli alle private. Cgil: È scontro ( da "Unita, L'" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini toglie soldi alla scuola pubblica per darli alle private. Cgil: «È scontro» G.V. La Gelmini non finisce mai nel suo compito di destrutturare la scuola pubblica. Ieri ha comunicato che se c'è da dare un sostegno economico va dato alle scuole paritarie.

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 19-06-2009)
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Abstract: SCUOLA IL MINISTRO GELMINI VUOLE LA PROVA INVALSI' ALLE SUPERIORI LA PROVA nazionale Invalsi per la terza media che i 570mila studenti hanno svolto ieri potrà essere introdotta anche alla maturità. L'Invalsi, un quizzone a scelta multipla che prende il nome dalle iniziali dell'Istituto nazionale di valutazione del sistema educativo,

Bonus a studenti delle private Battaglia legale sulla condotta ( da "Trentino" del 19-06-2009) + 1 altra fonte
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Abstract: annunciate dalla Gelmini Bonus a studenti delle private Battaglia legale sulla condotta Giudizi positivi sono giunti dal Movimento genitori e da Luisa Santolini dell'Udc di Roberta Rizzo MILANO. Un bonus per le scuole private, la prova nazionale dell'Istituto nazionale per la valutazione (Invalsi) estesa dalle mediee alla maturità e un'ondata di 5 in condotta che porta alla bocciatura.

( da "Corriere della Sera" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: La Gelmini: prova per tutti con il metodo Invalsi, come alle medie ROMA «Sto valutando l'ipotesi di introdurre per gli esami di maturità una prova nazionale sul modello Invalsi, analoga a quella della scuola media ». Lo ha dichiarato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, nel giorno dell'esame di Stato riservato ai tredicenni.

Abruzzo-Meazza con i pullman di Inter e Milan ( da "Corriere della Sera" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Vedranno i luoghi «segreti» di San Siro, quelli in cui ogni giovane tifoso sogna di entrare almeno una volta. A partire dal pomeriggio assisteranno al concerto, durante il quale saranno salutati dal ministro Mariastella Gelmini. Infine la cena. Sempre allo stadio. G. San.

Petrucci alla Gelmini, lo sport non è mai entrato nelle scuole ( da "Stampaweb, La" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, «per rappresentare le richieste, le aspettative e lo stato d?animo del movimento sportivo nei confronti della scuola». Petrucci si rivolge al ministro «in maniera non convenzionale, con spirito di grande collaborazione e disponibilità e allo stesso tempo con rinnovata fiducia e speranza per quella sfida che costituisce il primo degli obiettivi che gli organi del Coni -

Test Invalsi anche per la maturità ( da "Stampa, La" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Lo sta pensando il ministro Maria Stella Gelmini. «La valutazione degli studenti deve essere più oggettiva possibile. Sto valutando l'ipotesi di introdurre per gli esami di maturità una prova nazionale sul modello Invalsi (l'Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo), analoga a quella della scuola media.

Questa scuola quanto ci costa Sono solidale con lo sfogo del ministro Gelmini e con le con... ( da "Stampa, La" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: ROMA Dalla parte della Gelmini Premetto che l'on. Gelmini non è della mia parte politica e che non approvo molto di quello che fa e dice. Ma le ultime polemiche circa l'ammissione o no agli esami con l'insufficienza in condotta mi hanno davvero stufato. Nel 1968, sì proprio il mitico '68, sostenni l'esame di maturità da perito elettrotecnico.

L'incubo posidonia ( da "Sicilia, La" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: incontro è preparatorio a quello con il ministro alla Pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini, previsto per martedì a Roma. La giornata siracusana del sottosegretario Pizza si inizierà alle 9.30, quando con l'on. Granata presenzierà all'Ipsia alla consegna degli attestati di partecipazione a un importante corso di educazione ambientale.

Gelmini: insorgono i sindacatifavorevoli Moige e genitori ( da "Sicilia, La" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini: «Bonus alle private» insorgono i sindacati favorevoli Moige e genitori Roma. Un «sostegno economico», una sorta di «bonus» per chi studia nelle scuole paritarie. Lo ipotizza il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, in un'intervista al Corriere della Sera: una possibilità da verificare,

SCUOLA: CISL, LETTERA APERTA A GELMINI SUI LICEI MUSICALI ( da "Virgilio Notizie" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: in una lettera aperta al ministro all'Istruzione, Mariastella Gelmini circa l'Afam (Alta Formazione Artistica Musicale) e i licei musicali. Nella missiva la Cisl sottolinea la difficolta' di coniugare le esigenze di bilancio con le nuove proposte che vanno a ricadere su una classe docente fortemente penalizzata e su studenti incerti.

Amministrative/ Milano, Penati-Podestà è caccia all'ultimo. ( da "Virgilio Notizie" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: insieme ai ministri Calderoli e Gelmini, ha dato appuntamento ai propri elettori in piazza Gramsci a Cinisello Balsamo. Per Penati invece la chiusura è una conferenza stampa per presentare la squadra. Si annuncia dunque una disputa sul filo di lana che i due avversari si giocheranno fino a un minuto prima che scatti il silenzio elettorale.

Sisma Abruzzo/ Oltre 40 artiste italiane si esibiranno a ( da "Virgilio Notizie" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini. I proventi andranno in parte alla Onlus 'Aiutiamoli a vivere' e in parte contribuiranno alla ricostruzione della scuola Edmondo de Amicis dell'Aquila. Promotrice dell'iniziativa Laura Pausini che ha chiesto a Gianna Nannini, Fiorella Mannoia, Giorgia ed Elisa di essere le madrine d'eccezione dell'evento.

Le donne della musica italiana a San Siro, al via Amiche per l'Abruzzo ( da "Varesenews" del 19-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini che si ਠfatta garante dell'attuazione di un progetto concreto a sostegno dell'Abruzzo. Insieme a loro hanno aderito un grande numero di artiste. Alcune in forma di partecipazione diretta, altre solo come sostenitrici. In ordine alfabetico: Alice, Ambra Marie, Alessandra Amoroso, Ania, Silvia Aprile,

Al sud la scuola è più facile Studenti trevigiani discriminati ( da "Tribuna di Treviso, La" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mazzonetto e Stiffoni alla Gelmini: ispettori negli istituti «Al sud la scuola è più facile Studenti trevigiani discriminati» Verifiche uguali per tutti gli studenti superiori d'Italia. Lo scopo? Vedere se è vero che gli alunni di Reggio Calabria o di Bari sono più bravi di quelli di Treviso o Milano.

Scuola, saltano 111 posti ( da "Tempo, Il" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Saranno davanti l'Ufficio regionale scolastico mentre il 15 luglio si trasferiranno a Roma per partecipare a una grande manifestazione nazionale contro gli ultimi provvedimenti del ministro Gelmini a cui prenderanno parte tutti gli operatori scolastici regionali.

studente modello di giorno, pusher di notte - lorenza pleuteri ( da "Repubblica, La" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: La pagella appena presa, alla fine del quarto anno, dice molto. Nove in filosofia. Otto in storia e in lingua straniera. Sette in italiano. Lo stesso voto in condotta, tirato e forse sintomatico. L´operazione lampo che gli sta facendo conoscere il carcere, da incensurato, è dell´una della notte tra mercoledì e giovedì.

Primi responsi ai tecnici, "strage" in prima e seconda ( da "Secolo XIX, Il" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: I promossi sono bruscamente diminuiti nelle prime dove c'è un tasso di abbandono sempre più alto - spiega il vicepreside Giorgio De Bernardis - Nelle prime del Gastaldi solo il 21% è stato promosso, il 34% è passato con giudizio sospeso e il 45%, quasi la metà, si è ritirato o è stato bocciato. Le percentuali sono un po' migliori al Giorgi, 47% promossi e 18% "sospesi"».

Cassini e colombopoche stangatetra i maturandi ( da "Secolo XIX, Il" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: galvanizzati dal nuovo spirito che contraddistingue la riforma Gelmini, sono stati meno comprensivi rispetto al passato. Al contrario, gli studenti dell'ultimo anno, tutto sommato, si sono distinti per l'impegno. I cartelloni con le ammissioni all'esame di maturità sono stati esposti ieri: sono solo due gli studenti che non potranno affrontarlo.

niente strage di respinti ma c'è un record al marie curie: passa 1 su 16 ( da "Repubblica, La" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Pagina III - Milano LUCIANA GROSSO A PAGINA VII Escono i primi risultati a scuola e non c´è l´effetto Gelmini Niente strage di respinti ma c´è un record al Marie Curie: passa 1 su 16 SEGUE A PAGINA VII

meno bocciati, ma nelle prime è strage - luciana grosso ( da "Repubblica, La" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: la scuola riformata del ministro Gelmini a Milano non ha fatto strage di bocciati. Anzi, a giudicare dai primi tabelloni, i non promossi diminuiscono. Al liceo classico Parini si passa dal 7,2 per cento dell´anno scorso al 6 per cento. E se allo scientifico Volta nulla cambia rispetto al 2008, vanno meglio anche gli studenti dei tecnici.

Piano scolastico regionale,"scontro" sull'entroterra ( da "Secolo XIX, Il" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: previsto per mercoledì prossimo col ministro Gelmini. Non ci saranno invece, assicura il nuovo direttore generale, tagli alla scuola dell'infanzia, che è stata anzi potenziata dalla Regione con le sezioni Primavera e saranno soddisfatte tutte le richieste della scuola materna. Quanto alle superiori, Dominici ha rinnovato il suo augurio agli studenti impegnati negli esami di maturità.

ateneo, i bilanci non si ripianano con insegnamenti non retribuiti ( da "Tirreno, Il" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Peccato che lo stesso ministro Gelmini, col decreto dell'8 luglio 2008, abbia offerto agli atenei una comoda via d'uscita da quest'onere, formalizzando la possibilità di contratti di insegnamento a titolo gratuito. Il nuovo regolamento dell'Università di Pisa sugli incarichi didattici, a cui si richiamano i corsi di laurea in crisi,

piccole scuole, il governo contro la regione - giuseppe filetto ava zunino ( da "Repubblica, La" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Le parole di Anna Maria Dominici lasciano intendere di essere stata inviata in Liguria da Maria Stella Gelmini con un preciso mandato, anche se al suo posto, a Milano, il ministro ha scelto Giuseppe Colosio, suo concittadino (di Remedello). Comunque, l´intervento del direttore si interpreta come una sorta di bocciatura del sofferto piano della Regione.

boom di bocciati nelle scuole lacoppola: "troppi scioperi" - francesca savino ( da "Repubblica, La" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: scorsi mesi per dire no ai provvedimenti su scuola e università firmati dai ministri Mariastella Gelmini e Giulio Tremonti. «Avevo già espresso il mio allarme a novembre, e in cambio ero stato messo al centro di un´interrogazione parlamentare: gli scioperi hanno fatto male ai ragazzi e sono all´origine delle migliaia di bocciature e insufficienze registrate nelle scuole baresi».

Scuola da record ( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: I primi effetti della riforma Gelmini? Forse. Fatto sta che le nostre scuole stanno adottando criteri di valutazione sempre più rigidi, che premiano chi se lo merita, ma che non si fanno intenerire in fase di scrutinio. Niente più regali quindi per gli studenti. Chi dimostra di non essersi impegnato e di avere gravi lacune ripete l'anno.

Il Pd s'aggrappa all'isola rossa ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: specie tra le fila del Pdl (i ministri Gelmini e Garfagna, il sindaco di Roma Alemanno). L'intento di espugnare l'ultimo baluardo del Pd è emerso con chiarezza anche dalle parole dell'onorevole Giorgetti, ieri sera a Cremona per chiudere la campagna elettorale di Perri. CORADA, insegnante di lettere, scrittore, già presidente della Provincia,

Scuola da record. ( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: I primi effetti della riforma Gelmini? Forse. Fatto sta che le nostre scuole stanno adottando criteri di valutazione sempre più rigidi, che premiano chi se lo merita, ma che non si fanno intenerire in fase di scrutinio. Niente più regali quindi per gli studenti. Chi dimostra di non essersi impegnato e di avere gravi lacune ripete l'anno.

una copia al giorno L'Unità: una copia al giorno ci toglie Berlusconi di torno. C.Colella... ( da "Unita, L'" del 20-06-2009)
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Abstract: Cristina LA smemorata gelmini Il ministro Gelmini ha dimenticato di essere ministro della pubblica Istruzione e non della privata? Il bonus alla privata e il malus alla pubblica? HANS L'escamotage Praticamente, se un amico mi paga una puttana e mi becca sul fatto la polizia, io non sono perseguibile in quanto utilizzatore finale!

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: rischia oggettivamente il collasso, soprattutto nelle realtà più piccole, dove peraltro non ci sono alternative». Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, da parte sua ha manifestato impegno affinché non ci siano tagli per la scuola paritaria nella prossima finanziaria, e ha parlato di un bonus per la scuola privata.

L'orchestra dei giovani. Tra i banchi ( da "Corriere della Sera" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: attesa La riforma Gelmini prevede l'istituzione di 40 licei musicali. In pochi giorni al ministero sono già arrivate oltre cento richieste per aprirli L'orchestra dei giovani. Tra i banchi Le medie a indirizzo musicale sono più di mille E ora tutti puntano al nuovo liceo (nel 2010) «È possibile in Italia studiare musica e vivere felici?

( da "Corriere della Sera" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Gelmini. Garbato il tono della missiva, forti i contenuti. Petrucci ha ricordato la legge «Daneo», datata 1909, in cui venne stabilita l'obbligatorietà dell'educazione fisica «in ogni scuola pubblica, primaria o media, maschile o femminile». «La durata dell'insegnamento si legge, ancora, nella norma è di mezz'ora al giorno nella scuola elementare e di almeno tre ore settimanali nelle

Medie, aumentano i bocciati Un promosso in una classe del Curie ( da "Corriere della Sera" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: il risultato della maggiore severità voluta dal ministro Gelmini», spiegano i presidi. Nei licei, a parte il caso del Curie, si è registrato un aumento dei promossi. «Si è voluto favorire il recupero estivo, e dare un'ultima possibilità a settembre», dicono i dirigenti scolastici. Dal Parini al Virgilio.

Meno bocciati, più rimandati Gli scrutini amari per il 30% ( da "Corriere della Sera" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ma il decreto Gelmini non ha influito sulla valutazione» Meno bocciati, più rimandati Gli scrutini amari per il 30% Buoni risultati al Righi, Visconti e Giulio Cesare Diminuiscono i bocciati, aumentano i rimandati. Ma, a conti fatti, tra sospesi e respinti la percentuale degli studenti dei licei romani che non ce l'hanno fatta a spuntarla già da giugno oscilla tra il 25 e il 40 %

( da "Corriere della Sera" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Ma la nota positiva è che, con le novità introdotte dalla Gelmini, gli studenti sono stati molto più disciplinati che negli anni passati. «Hanno preso sul serio il voto in condotta - conclude Rusconi - tanto che sono molti quelli che hanno riportato un bel 10». Cla. Sa.

Il rettore etneo: ( da "Sicilia, La" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Mariastella Gelmini, nell'incontro in programma con Recca martedì 23), il futuro dei corsi di laurea di Siracusa, Ragusa e Modica sembra essere segnato. All'insegna del "no money, no party". Con questo scenario: niente nuovi corsi, né immatricolazioni per l'anno accademico 2009/10 a Ragusa e Siracusa;

Sisma Abruzzo/ A concerto di San Siro domani alunni scuola ( da "Virgilio Notizie" del 20-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: è stata fortemente voluta dal Ministro Mariastella Gelmini, che sarà presente allo stadio insieme a loro, e resa possibile dalla generosità delle squadre milanesi Milan e Inter, che hanno messo a disposizione i pullman per la trasferta. Proprio alla ricostruzione della scuola De Amicis sono destinati i fondi raccolti da questo straordinario evento patrocinato dal Ministero dell'

Gli Inca e la civiltà dell'oro ( da "Tribuna di Treviso, La" del 21-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: istruzione e delle ricerca Mariastella Gelmini. E' stata ribadita la necessità di non replicare il passato, privilegiando la poetica della conoscenza rispetto a quella dello splendore. Dal 4 dicembre 2009 al 27 giugno 2010, saranno di scena gli Incas al museo di Santa Giulia. La mostra in cartellone si articolerà in due macrosezioni.

ridateci il tempo lungo ( da "Tirreno, Il" del 21-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Le novità introdotte dalla Gelmini hanno obbligato i dirigenti a rivoluzionare l'assetto della proposta educativa, con l'occhio agli organici ricevuti. Ma se diamo uno sguardo d'insieme, vediamo che a Castagneto chi aveva scelto le 30 ore (ovvero il modulo con due o tre rientri pomeridiani) otterrà un tempo scuola dal lunedì al sabato,

mio figlio in una classe "melting pot" - corrado augias ( da "Repubblica, La" del 21-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: perché vorrei che le varie Gelmini di turno e tutti coloro che parlano dell'immigrazione come di un problema e non come di una ricchezza venissero qui a costatare con i loro occhi cosa può significare davvero «l'integrazione». Poi però alla fine mi deprimo quando penso che molti nostri governanti valgono meno, molto meno, delle due bravissime insegnanti (

Licei, nessun giro di viteCassini: boom di promossi ( da "Secolo XIX, Il" del 21-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Non c'è"un effetto Gelmini", - un giro di vite sulle valutazioni (con conseguenti bocciature e "sospensioni dal giudizio") - almeno non univoco. Alcuni istituti hanno scelto autonomamente di dare un segnale di maggior rigore, come ad esempio spiega Giovanni Villabona, preside dell'istituto professionale Gaslini di Bolzaneto.

longhena, 2100 firme per le maestre del 10 politico ( da "Repubblica, La" del 21-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Scuola e Costituzione a sostegno di tre delle maestre delle scuole primarie Longhena di Bologna coinvolte a febbraio nella protesta anti-Gelmini del 10 in pagella in tutte le materie, ha già raccolto 2.100 adesioni. Ne ha dato notizia l´associazione ricordando che le tre insegnanti sono state convocate per lunedì davanti al Consiglio di disciplina dell´Ufficio scolastico Provinciale.

scuola, scontro sulle bocciature - francesca savino ( da "Repubblica, La" del 21-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: sempre criticato la fretta con cui il ministro Maria Stella Gelmini ha "portato all´incasso" il ritorno al voto numerico in pagella, senza invece discuterne e affrontare la cosa con gli addetti ai lavori» spiega Menga. «Non è un caso che i tassi maggiori di insufficienze e bocciature siano concentrati soprattutto nei professionali e nelle aree metropolitane socialmente a rischio»

la carica delle donne a san siro "un'emozione aiutare chi soffre" - luigi bolognini ( da "Repubblica, La" del 21-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Sarà presente, assieme al ministro Gelmini, un gruppo di alunni della scuola elementare De Amicis dell´Aquila, alla cui ricostruzione saranno destinati i fondi che saranno raccolti col concerto. Per decisione del Comune, libero accesso alle auto, niente isola pedonale, e musica fino alle 24 e non fino alle 23.

bocciati, aumento senza boom ( da "Tirreno, Il" del 21-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Il ministro Gelmini lo sbandiera come il successo della sua campagna "ordine e disciplina" a colpi di spot sul ritorno dei grambiuli, del voto in condotta e (alle medie) dei voti in numeri. In realtà, sul pachiderma-scuola l'effetto è stato molto meno significativo: sul fronte della scuola media nella nostra città la selezione ha avuto un giro di vite.

Sisma Abruzzo/ Oggi a San Siro un gruppo di alunni ( da "Virgilio Notizie" del 21-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: Istruzione Mariastella Gelmini, che sarà presente allo stadio insieme a loro, e resa possibile dalla generosità delle i Milan e Inter che hanno messo a disposizione i pullman per la trasferta. Proprio alla ricostruzione della scuola De Amicis sono destinati i fondi raccolti da questo evento patrocinato dal Ministero dell'Istruzione,

Scuola/ Sondaggio Sky: 8 italiani su 10 apprezzano ritorno ( da "Virgilio Notizie" del 21-06-2009)
Argomenti: Scuola

Abstract: anno dal ministro Gelmini che per essere promossi obbliga gli studenti delle superiori a raggiungere almeno la media del 'sei': l'indicazione giunge dai risultati di un sondaggio realizzato da Sky TG24, in base al quale solo il 15% di votanti non si sentirebbe d'accordo con il " nuovo rigore nella scuola" voluto dal nuovo ministro.


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Scrutini più severi Asti boccia la Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Inchiesta Le scuole medie alla prova delle nuove norme Il ministro chiede più rigore, ma i respinti non aumentano ELISABETTA FAGNOLA Scrutini più severi Asti boccia la Gelmini ASTI Aveva fatto tremare gli studenti delle scuole medie con qualche debito rimasto in pagella, irritato qualche insegnante nel bel mezzo degli scrutini: «si passa alla classe successiva soltanto con la piena sufficienza in tutte le materie» era, in sintesi, il contenuto degli indirizzi proposti già a settembre dello scorso anno dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Un principio ribadito in queste ultime settimane, alla vigilia degli esami di terza: basta anche con i 6 marcati in rosso, da recuperare l'anno successivo. E se studenti e genitori temevano un'escalation di bocciature, gli alunni astigiani (5.305 a inizio anno scolastico) sembrano passati indenni dalla nuova prassi scolastica, a differenza dei colleghi cuneesi, dove la media di bocciature in alcuni casi ha superato il 10%. «Noi abbiamo interpretato la norma come prima, forti del fatto che il titolare della valutazione è sempre il Consiglio di classe» spiega Alberto Bianchino, dirigente della media «Goltieri». Qui, i bocciati o non ammessi all'esame di fine corso sono stati in tutto 13 su 582, una media molto simile a quella dell'anno precedente: «Se si ritiene che sia più utile per il ragazzo passare alla classe successiva lo si promuove anche se in una materia non ha la piena sufficienza - aggiunge il dirigente - la valutazione spetta alla scuola, caso per caso, agli insegnanti e ai dirigenti. Su circa 560 bambini - precisa Bianchino - più o meno 190 in prescrutinio avevano preso qualche insufficienza, poi portata al sei». Nei maggiori centri astigiani, dal capoluogo alle medie di Nizza (con sedi distaccate anche a Incisa e Mombaruzzo), Canelli e San Damiano (sedi anche a Baldichieri, Villafranca, Montafia), la media delle bocciature supera di poco il 6%: mentre la Brofferio («Martiri» compresa) con i suoi 57 bocciati su 877 rimane nella media astigiana, solo alla «Jona» il dato sale e porta i ragazzi non ammessi alla classe successiva o all'esame al 15,8%. Ma il dato, precisano i professori, si spiega anche senza le novità in materia di valutazione: «Il nostro è un caso particolare, buona parte dei ragazzi fermati non potevano neanche essere scrutinati perché non avevano seguito i tre quarti delle ore di lezione previsti dalla legge» precisa la vice preside, la professoressa Mariella Fantini. In tutto, 31 alunni su 85, più di un terzo: «Molti di loro sono nomadi che prima andavano alla scuola di Portacomaro - aggiunge l'insegnante - in questi casi, non frequentando la scuola secondo i minimi di legge, purtroppo non possiamo valutarli, nè promuoverli». Un dato che emerge anche tra i tabelloni della Brofferio, dove i non ammessi secondo questa legge, approvata nel 2003, sono 17 su 57: «Con altri istituti abbiamo avviato un progetto di recupero della dispersione scolastica e i numeri si sono ridotti» precisa il dirigente Giovanni Borgo. «Ma la percezione - aggiunge - è che qualche bocciatura in più ci sia, anche se prevale l'esperienza degli insegnanti sulla classe. Per esempio - aggiunge - nessuno dei nostri ragazzi è stato bocciato per insufficienze nella condotta». Ma se le circolari arrivate dal Ministero non hanno scalfito più di tanto il futuro scolastico degli studenti astigiani, di certo non hanno lasciato indifferenti gli insegnanti. Non lo nasconde Alberto Bianchino: «Ho notato la tendenza di alcuni a essere più severi - racconta - molto sta anche al buon senso dei dirigenti scolastici». Nel frattempo, gli esami di terza media proseguono oggi con la prova nazionale di italiano e matematica, domani con la seconda lingua straniera.

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"Bocciati per troppe assenze" (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Davanti ai tabelloni delle medie "Bocciati per troppe assenze" Studenti-Lucignoli? Il voto in condotta non c'entra e neppure la severità richiesta dal ministro Gelmini: gli studenti bocciati nelle scuole medie di Vercelli dovranno ripetere l'anno perché hanno collezionato una serie di insufficienze non rimediabili e perché, in alcuni casi, sono andati poco, anzi pochissimo, a scuola. Qualche dato? Classe III B, media Ferrari: i non ammessi all'esame sono stati 5. Stessa scuola, classe I F, 6 bocciati su un totale di 19 alunni. Non sorride neppure la I D, dove i respinti sono stati 4. Prof. troppo cerberi o allievi non studiosi? La preside Fulvia Cantone non ha dubbi: «Facciamo il possibile per portare i nostri allievi alla promozione, ma ci sono casi in cui nemmeno un miracolo può arrivare a tanto. Se uno studente frequenta pochissimo, che cosa possiamo fare? Avvisiamo le famiglie, gli assistenti sociali, la Provincia e in alcuni casi pure i carabinieri, ma spesso non cambia niente». Pure la media Lanino conta i suoi bocciati. In III B i non ammessi sono stati tre, così come in III C. In II A i bocciati sono stati 5 su 20 e in II B 4 respinti su 26 alunni. In I E dovranno ripetere l'anno in cinque (su 21). Le scuole medie in cui si registrano risultati molto positivi sono la Verga e l'Avogadro dove la percentuale di ragazzi non ammessi è molto più bassa rispetto alla media: solo una classe su due istituti conta tre non ammessi. Per quanto riguarda le scuole superiori tutti gli istituti hanno esposto i tabelloni delle classi quinte segnalando ammessi e non all'esame di Maturità che si svolgerà da giovedì 25: anche qui si registra un trend positivo. I risultati finali di tutte le classi invece verranno pubblicati tra oggi e domani, in orari diversi, da tutti gli istituti. Fanno eccezione, avendo già pubblicato i tabelloni, il Liceo Classico e l'Istituto Agrario. Per quanto riguarda la scuola di via Duomo si registrano due dati molto positivi: il basso numero di bocciati e la media-voto degli studenti, in molti casi superiore al 9. All'Agrario invece la soddisfazione della preside Giovanna Taverna si concentra sul provvedimento del 5 in condotta che da quest'anno porterebbe ad una bocciatura automatica: «Nella nostra scuola non si è verificato neanche un caso di voto di condotta insufficiente. È sicuramente un dato molto positivo perché testimonia l'educazione e l'impegno dei nostri ragazzi».\

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FRANCO RUSSO (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

OPINIONE FRANCO RUSSO PRESIDE DEL LICEO CLASSICO SILVIO PELLICO DI CUNEO Mi piacerebbe condividere qualche riflessione dopo la pubblicazione degli scrutini, particolarmente quelli della Media. A me la Gelmini è simpatica e condivido le sue affermazioni di principio. Credo, però, che non goda di buona stampa e che non abbia accanto geni della comunicazione. Le gioca contro un po' di spirito polemico e di conservatorismo ideologico, di cui sono intrise molte scuole. Infatti dire e scrivere che con un'insufficienza in una materia non si può essere promossi è una banale verità: la nostra scuola ha un impianto per cui puoi percorrere il pezzo di strada successivo solo se hai fatto quello precedente. A questa banale verità si possono dare almeno due risposte. Quella polemica e ideologica è: «Bene, bocciamo tutti quelli che hanno un'insufficienza e così le vittime se la prendono con la ministra». L'altra è il sentire il dovere di attivare tutto il possibile per eliminare le insufficienze. Prima. Non è il caso di riesumare la scuola di Barbiana per ricordare che in quella dell'obbligo è normale promuovere, l'eccezione è bocciare. Una scuola che ha un'alta percentuale di bocciati, esclusi casi particolari, non ha saputo programmare i percorsi calibrati sulle potenzialità dei ragazzi. Se ci sono gravi e diffuse carenze, la scuola ha il dovere di provvedere. Come? Con quali risorse? Per esempio - e forse a questo pensava il ministro quando ha invitato i presidi a fare le scelte che loro competono - con il Fondo di istituto. Potrebbe essere, tranquillamente e prioritariamente, utilizzato per attività di recupero, se siamo in una scuola in questa emergenza. E se i docenti non fossero d'accordo? Sarebbe nostro dovere informare le famiglie di questa possibilità e del fatto che sono i docenti (è un loro diritto) a non volerlo fare. Così come funzionano le cose ci sono delle scuole che mi sembrano un barbone in mutande, con al collo la sciarpa di cachemire. Scuole che non si pongono il problema di recuperare certe carenze di base ma si divertono un mondo a «disegnare la pace» o a «studiare il ciclo biologico dell'austropotamobius pallipes». Se fossi il barbone in mutande cambierei la sciarpa di cachemire con un paio di pantaloni. Il 6 con asterisco, rosso o con qualche fantasioso pittogramma, non risolve nulla. Credo che molte scuole, accanto all'asterisco, abbiano previsto virtuosi percorsi di recupero, valutazione su tempi più lunghi, giudizi sospesi, percorsi differenziati; abbiano, cioè, fatto la loro parte con equilibrio e reponsabilità. Forse è il caso che tutti comincino a pensare che studenti negligenti, poco motivati, poco studiosi non sono fenomeni naturali. Un bravo insegnante recupera, nel possibile, le situazioni difficili e una buona scuola riesce a mettere in pista le strategie utili per farlo.

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Mi piacerebbe condividere qualche riflessione dopo la pubblicazione degli scrutini, particolarmente ... (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Mi piacerebbe condividere qualche riflessione dopo la pubblicazione degli scrutini, particolarmente quelli della Media. A me la Gelmini è simpatica e condivido le sue affermazioni di principio. Credo, però, che non goda di buona stampa e che non abbia accanto geni della comunicazione. Le gioca contro un po' di spirito polemico e di conservatorismo ideologico, di cui sono intrise molte scuole. Infatti dire e scrivere che con un'insufficienza in una materia non si può essere promossi è una banale verità: la nostra scuola ha un impianto per cui puoi percorrere il pezzo di strada successivo solo se hai fatto quello precedente. A questa banale verità si possono dare almeno due risposte. Quella polemica e ideologica è: «Bene, bocciamo tutti quelli che hanno un'insufficienza e così le vittime se la prendono con la ministra». L'altra è il sentire il dovere di attivare tutto il possibile per eliminare le insufficienze. Prima. Non è il caso di riesumare la scuola di Barbiana per ricordare che in quella dell'obbligo è normale promuovere, l'eccezione è bocciare. Una scuola che ha un'alta percentuale di bocciati, esclusi casi particolari, non ha saputo programmare i percorsi calibrati sulle potenzialità dei ragazzi. Se ci sono gravi e diffuse carenze, la scuola ha il dovere di provvedere. Come? Con quali risorse? Per esempio - e forse a questo pensava il ministro quando ha invitato i presidi a fare le scelte che loro competono - con il Fondo di istituto. Potrebbe essere, tranquillamente e prioritariamente, utilizzato per attività di recupero, se siamo in una scuola in questa emergenza. E se i docenti non fossero d'accordo? Sarebbe nostro dovere informare le famiglie di questa possibilità e del fatto che sono i docenti (è un loro diritto) a non volerlo fare. Così come funzionano le cose ci sono delle scuole che mi sembrano un barbone in mutande, con al collo la sciarpa di cachemire. Scuole che non si pongono il problema di recuperare certe carenze di base ma si divertono un mondo a «disegnare la pace» o a «studiare il ciclo biologico dell'austropotamobius pallipes». Se fossi il barbone in mutande cambierei la sciarpa di cachemire con un paio di pantaloni. Il 6 con asterisco, rosso o con qualche fantasioso pittogramma, non risolve nulla. Credo che molte scuole, accanto all'asterisco, abbiano previsto virtuosi percorsi di recupero, valutazione su tempi più lunghi, giudizi sospesi, percorsi differenziati; abbiano, cioè, fatto la loro parte con equilibrio e reponsabilità. Forse è il caso che tutti comincino a pensare che studenti negligenti, poco motivati, poco studiosi non sono fenomeni naturali. Un bravo insegnante recupera, nel possibile, le situazioni difficili e una buona scuola riesce a mettere in pista le strategie utili per farlo.

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Al Don Bosco il primo corso di liceo economico (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

ALASSIO Al Don Bosco il primo corso di liceo economico Il primo liceo salesiano del mondo festeggia il 140° anniversario della fondazione con un anno d'anticipo, inaugurando a settembre il primo liceo economico sociale del ponente savonese. Il nuovo corso di studi nell'istituto alassino Don Bosco prevede ventisette ore di lezione settimanali nei primi due anni e trenta ore nel triennio conclusivo. Il piano di lezioni, istituito dalla riforma del ministro Maria Stella Gelmini, comprende due lingue straniere (inglese e francese), storia, geografia, diritto ed economia, filosofia, scienze sociali, matematica con informatica e statistica, fisica, scienze naturali, storia dell'arte, scienze motorie e religione cattolica. «A settembre attiveremo una seconda sezione del liceo linguistico aziendale, che sarà trasformata in liceo economico sociale quando la legge per la trasformazione dell'ordinamento scolastico sarà approvata in modo definitivo», annuncia don Giorgio Colajacomo, direttore del Don Bosco. «Quindi gli studenti interessati a questa nuova opzione possono ancora iscriversi, chiedendo il nulla osta alla scuola a cui hanno chiesto di entrare a gennaio, in modo da passare all'indirizzo economico nei mesi successivi. Naturalmente manterremo gli altri tre licei tradizionali: linguistico, scientifico e classico», ricorda il preside della scuola, fondata nel 1870 dai salesiani. \

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La bella corsa al Monte Faudo (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

La parola ai lettori La bella corsa al Monte Faudo Lettere ed e-mail vanno inviate a:LA STAMPA REDAZIONE DI IMPERIA via Alfieri,10 - 18100 Imperia Fax: 0183 273.106 - e.mail: imperia@lastampa.it REDAZIONE DI SANREMO via Roma,176 - 18038 Sanremo Fax: 0184 500.765 - e.mail: sanremo@lastampa.it Preghiamo i lettori di essere sintetici. I testi privi di generalità, indirizzo e recapito telefonico non saranno pubblicati.Domenica ero sulle pendici del Monte Faudo per seguire i partecipanti che hanno gareggiato alla corsa podistica. Come è tradizione gli spettatori erano presenti soprattutto in località Santa Brigida, ma forse più degli anni scorsi ha aspettato e incitato gli atleti anche in altre parti della ripida salita che conduce in vetta. Il folto pubblico penso sia stato la conferma del fascino di una competizione sportiva unica nel suo genere nell'Imperiese, che vede al via campioni e podisti della domenica. Tutti meritano applausi. Li meritano gli atleti, che domenica hanno dovuti fare i conti anche con il caldo. Li meritano gli spettatori, che soprattutto da Dolcedo in poi ha incitato e aiutato i podisti in difficoltà. Mi auguro che la grande giornata di sport di domenica convinca gli enti e le associazioni a garantire sempre l'appoggio organizzativo (anche quest'anno lodevole) a questa gara, dotata di un fascino unico. Si tratta infatti di una competizione-simbolo di cui Imperia può andare orgogliosa e di cui ritengo non possa fare certamente a meno. LETTERA FIRMATA IMPERIAPonti ed elezioni scuole sempre chiuse Desidero dare sfogo alla mia indignazione, quando penso a come il nostro governo abbia effettivamente poco a cuore il problema dell'istruzione pubblica in Italia. Mi spiego: mia figlia frequenta la seconda classe Elementare in una scuola pubblica di Imperia e le attività didattiche sono state interrotte dal 4 al 9 giugno compreso per le elezioni. Sommando il ponte del 2 giugno, a conti fatti, mia figlia dalll'1 al 12 è andata a scuola solo quattro giorni. Ora, io mi chiedo: non era davvero possibile posticipare le elezioni di una settimana? E mi chiedo anche, all'alba del 2009, è possibile che a nessuno del nostro governo sia venuto in mente di spostare la sede dei seggi dalle scuole pubbliche ad altri luoghi più idonei, come ad esempio le sedi delle Circoscrizioni, i centri polivalenti, le questure, le sedi di partito o qualsiasi altra soluzione si possa trovare in alternativa? E al ministro all'Istruzione Gelmini che tanto ha «predicato» sugli sprechi della scuola pubblica, non è venuto in mente che «paga» fior di maestri e maestre per stare a casa ad aspettare che il circo elettorale termini? E anche il problema che «noi» mamme lavoratrici dobbiamo trovare una sistemazione alternativa alla scuola per i nostri figli durante le ore di lavoro non lo prende in considerazione nessuno. Spero che qualche candidato, eletto in una qualsiasi lista elettorale, leggendo questa mia, possa dar voce al mio sfogo nelle sedi più indicate, un disagio evidenziato non solo da me, ma anche da molte altre famiglie. CRISTINA FARALDI IMPERIA Nuovo servizio delle Poste Poste Italiane amplia la gamma di servizi a disposizione di cittadini e aziende: con «Dimmiquando», è possibile scegliere in quale giorno della settimana ricevere Raccomandate e Assicurate, dal lunedì al sabato. Un servizio pensato per chi è spesso fuori casa e per gli studi professionali o gli uffici aperti solo in determinati giorni, che possono così indicare quando c'è qualcuno per ricevere la corrispondenza. «Dimmiquando» prevede la consegna, nel giorno richiesto, di raccomandate e assicurate e può essere attivato per un periodo di 3, 6 o 12 mesi. Lo si può richiedere presso tutti gli uffici postali oppure sul sito di Poste italiane. Per informazioni, rivolgersi all'Ufficio postale, consultare www.poste.it oppure chiamare l'803.160. POSTE ITALIANE GENOVA

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Il rapporto denuncia: Poche e numerose le classi, eccessive le ore di insegnamento (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Il rapporto denuncia: «Poche e numerose le classi, eccessive le ore di insegnamento» [FIRMA]FLAVIA AMABILE ROMA La scuola non va, e bisogna cambiarla. Pazienza per i bocciati. Sono stati l'1,6% in più i non ammessi agli esami di maturità e alle altre classi della scuola superiore. Sono i primi dati pervenuti al Miur e sono abbastanza chiari. «Si tratta di una prima rilevazione, effettuata su un campione pari al 13% delle scuole per quanto riguarda l'ammissione alla Maturità e al 6% per le classi precedenti». In base a questo campione i non ammessi all'esame dovrebbero essere 28 mila unità, quasi 8 mila in più rispetto ai 20.111 dello scorso anno. I non ammessi alle altre classi dovrebbero superare i 373 mila, con un aumento di oltre 43 mila, rispetto ai 330 mila del 2008. «Nessuno si compiace dell'aumento delle bocciature, è sempre un dispiacere quando un ragazzo perde l'anno», ma «serve una scuola dell'impegno e del merito, non una scuola buonista», avverte il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. E che qualcosa non funzioni nella scuola lo sostiene anche l'Ocse - l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico - che ha presentato una nuova indagine internazionale sul comparto della scuola, la Teaching and Learning International Survey (Talis), sulla base di una serie di quesiti sottoposti a 70.000 tra docenti e presidi di scuole di 23 paesi. Studenti, professori e dirigenti devono poter essere valutati con chiarezza. E bisogna dare maggiore rilievo al merito, premiando gli istituti virtuosi e cercando di snellire e ringiovanire una popolazione di insegnanti tra i più numerosi e anziani tra i paesi industrializzati, avverte l'organizzazione. E' severo il giudizio dell'Ocse. Sostiene che complessivamente la scuola dell'obbligo in italia, «produce pochi risultati a livello di scuole secondarie nonostante la spesa resti alta». Al contrario, sempre a livello internazionale, «la scuola primaria registra una performance superiore» agli altri paesi. Ci sono scostamenti tra le regioni, «differenze di performance così grandi tra gli alunni delle diverse regioni non appaiono nei sistemi educativi nazionali degli altri paesi. Giudizi negativi su classi (poche e numerose), ore di insegnamento (eccessive) e docenti (troppo anziani e non pagati in base al merito). Per l'Ocse un taglio all'alto numero di insegnanti in servizio negli oltre 10 mila istituti sparsi in Italia inciderebbe molto sui costi della scuola italiana: il rapporto insegnate-studente nell'area Ocse è di 6,5 docenti ogni 100 allievi, mentre nella Penisola raggiunge quota 9,6. Gli insegnanti sono anche troppo vecchi, se è vero che il 52% di loro è ultra 50enne e solo un 3% ha meno di 30 anni, laddove nella media internazionale questa quota è cinque volte tanto. L'Ocse però ricorda che sulla scuola il Paese sta affrontando «cambiamenti rilevanti». Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini lo interpreta come un via libera e lo dice con chiarezza: «Il rapporto Ocse dà clamorosamente ragione al governo sulla politica scolastica adottata in Italia. I risultati dell'indagine sono in piena sintonia con le riforme in atto e ci danno conforto ad andare avanti. Se in questo Paese non si affronta la fatica delle riforme non si va da nessuna parte. Questi temi andrebbero spoliticizzati, non è utile difendere la scuola così com'è oggi. Mi auguro che anche la sinistra voglia contribuire fattivamente e proficuamente a questo progetto di riforma che comunque noi proseguiremo», ha commentato il ministro Gelmini. Anche Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi è d'accordo: «Solo superando le resistenze che esistono nella scuola si può colmare il divario con gli altri Paesi». Rembado è d'accordo anche sulla valutazione dei suoi associati, i dirigenti scolastici italiani. Del tutto opposti i commenti di altri sindacati e dell'opposizione. «L'indagine dovrebbe far riflettere il governo sulle conseguenze disastrose di politiche, in materia di istruzione, fatte solo di tagli», spiega il segretario della Flc Cgil Domenico Pantaleo. «Come evidenziato dal rapporto la scelta di demolire la scuola pubblica si muove in direzione opposta rispetto alla necessità di favorire un offerta formativa di qualità per tutti». Secondo Francesco Scrima segretario generale della Cisl Scuola è: «Inutile e stonata la sottolineatura polemica con cui il ministro legge nei dati una generica "sconfessione" delle posizioni sindacali». Lo sostiene anche Mariangela Bastico, responsabile scuola del Pd: «Il trionfalismo del Ministro Gelmini sull'indagine Ocse è del tutto fuori luogo e infondato. L'Ocse consegna una situazione allarmante della scuola italiana. Perché la Gelmini gioisca di tutto ciò è un mistero. A meno che il suo disegno non sia un semplice ritorno al passato e un indebolimento della scuola pubblica a vantaggio di quella privata».www.lastampa.it/amabile 52 per cento Gli insegnanti italiani sono troppo vecchi se è vero che il 52 per cento di loro è ultracinquantenne e solo il tre per cento non ha ancora raggiunto i 30 anni 13 per cento Il campione delle scuole utilizzato dal ministero dell'Istruzione per condurre l'indagine sull'ammissione agli esami della Maturità70 mila L'indagine dell'Ocse si è basata su una serie di quesiti che è stata sottoposta a settantamila docenti e presidi che operano in 23 Paesi

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Serve una scuola del merito non una scuola buonista L' Ocse dà ragione al governo sulla politica adottata in Italia (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Serve una scuola del merito non una scuola buonista L' Ocse dà ragione al governo sulla politica adottata in Italia M. Gelmini

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Boom di bocciati: strage alle superiori (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

I numeri ISTRUZIONE Boom di bocciati: strage alle superiori POLEMICHE IN CLASSE [FIRMA]FLAVIA AMABILE ROMA La scuola non va, e bisogna cambiarla. Pazienza per i bocciati. Sono stati l'1,6% in più i non ammessi agli esami di maturità e alle altre classi della scuola superiore. Sono i primi dati pervenuti al Miur e sono abbastanza chiari. «Si tratta di una prima rilevazione, effettuata su un campione pari al 13% delle scuole per quanto riguarda l'ammissione alla Maturità e al 6% per le classi precedenti». In base a questo campione i non ammessi all'esame dovrebbero essere 28 mila unità, quasi 8 mila in più rispetto ai 20.111 dello scorso anno. I non ammessi alle altre classi dovrebbero superare i 373 mila, con un aumento di oltre 43 mila, rispetto ai 330 mila del 2008. «Nessuno si compiace dell'aumento delle bocciature, è sempre un dispiacere quando un ragazzo perde l'anno», ma «serve una scuola dell'impegno e del merito, non una scuola buonista», avverte il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. E che qualcosa non funzioni nella scuola lo sostiene anche l'Ocse - l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico - che ha presentato una nuova indagine internazionale sul comparto della scuola, la Teaching and Learning International Survey (Talis), sulla base di una serie di quesiti sottoposti a 70.000 tra docenti e presidi di scuole di 23 paesi. Studenti, professori e dirigenti devono poter essere valutati con chiarezza. E bisogna dare maggiore rilievo al merito, premiando gli istituti virtuosi e cercando di snellire e ringiovanire una popolazione di insegnanti tra i più numerosi e anziani tra i paesi industrializzati, avverte l'organizzazione. E' severo il giudizio dell'Ocse. Sostiene che complessivamente la scuola dell'obbligo in italia, «produce pochi risultati a livello di scuole secondarie nonostante la spesa resti alta». Al contrario, sempre a livello internazionale, «la scuola primaria registra una performance superiore» agli altri paesi. Ci sono scostamenti tra le regioni, «differenze di performance così grandi tra gli alunni delle diverse regioni non appaiono nei sistemi educativi nazionali degli altri paesi. Giudizi negativi su classi (poche e numerose), ore di insegnamento (eccessive) e docenti (troppo anziani e non pagati in base al merito). Per l'Ocse un taglio all'alto numero di insegnanti in servizio negli oltre 10 mila istituti sparsi in Italia inciderebbe molto sui costi della scuola italiana: il rapporto insegnate-studente nell'area Ocse è di 6,5 docenti ogni 100 allievi, mentre nella Penisola raggiunge quota 9,6. Gli insegnanti sono anche troppo vecchi, se è vero che il 52% di loro è ultra 50enne e solo un 3% ha meno di 30 anni, laddove nella media internazionale questa quota è cinque volte tanto. L'Ocse però ricorda che sulla scuola il Paese sta affrontando «cambiamenti rilevanti». Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini lo interpreta come un via libera e lo dice con chiarezza: «Il rapporto Ocse dà clamorosamente ragione al governo sulla politica scolastica adottata in Italia. I risultati dell'indagine sono in piena sintonia con le riforme in atto e ci danno conforto ad andare avanti. Se in questo Paese non si affronta la fatica delle riforme non si va da nessuna parte. Questi temi andrebbero spoliticizzati, non è utile difendere la scuola così com'è oggi. Mi auguro che anche la sinistra voglia contribuire fattivamente e proficuamente a questo progetto di riforma che comunque noi proseguiremo», ha commentato il ministro Gelmini. Anche Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione Nazionale Presidi è d'accordo: «Solo superando le resistenze che esistono nella scuola si può colmare il divario con gli altri Paesi». Rembado è d'accordo anche sulla valutazione dei suoi associati, i dirigenti scolastici italiani. Del tutto opposti i commenti di altri sindacati e dell'opposizione. «L'indagine dovrebbe far riflettere il governo sulle conseguenze disastrose di politiche, in materia di istruzione, fatte solo di tagli», spiega il segretario della Flc Cgil Domenico Pantaleo. «Come evidenziato dal rapporto la scelta di demolire la scuola pubblica si muove in direzione opposta rispetto alla necessità di favorire un offerta formativa di qualità per tutti». Secondo Francesco Scrima segretario generale della Cisl Scuola è: «Inutile e stonata la sottolineatura polemica con cui il ministro legge nei dati una generica "sconfessione" delle posizioni sindacali». Lo sostiene anche Mariangela Bastico, responsabile scuola del Pd: «Il trionfalismo del Ministro Gelmini sull'indagine Ocse è del tutto fuori luogo e infondato. L'Ocse consegna una situazione allarmante della scuola italiana. Perché la Gelmini gioisca di tutto ciò è un mistero. A meno che il suo disegno non sia un semplice ritorno al passato e un indebolimento della scuola pubblica a vantaggio di quella privata».www.lastampa.it/amabile 9,6 professori Il rapporto tra insegnanti e studenti nell'area dei Paesi dell'Ocse è di 6,5 docenti ogni cento allievi mentre in Italia raggiunge una quota ben più alta: 9,6

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A Oropa torna "L'Anima dei luoghi" Quando il turismo nasce dalla Fede (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

LA BORSA DEI PERCORSI DEVOZIONALI A Oropa torna "L'Anima dei luoghi" Quando il turismo nasce dalla Fede La «Borsa dei percorsi devozionali e culturali - L'anima dei Luoghi, l'anima nei Luoghi» ritorna ad Oropa da oggi, giovedì 18 giugno a domenica. Si tratta della terza edizione biennale, sede fissa dell'evento dopo il riconoscimento, avvenuto nel 2003, dell'Unesco (acronimo inglese che indica l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura) che ha inserito il santuario biellese tra i Beni patrimonio dell'umanità (all'interno del sito «Sacri monti del Piemonte e della Lombardia» con Varallo Sesia, Crea, Orta San Giulio, Ghiffa, Calvario di Domodossola e Belmonte di Valperga per quanto riguarda il Piemonte e Varese con Ossuccio Comasco in Lombardia) ed è stata coronata dal riconoscimento concesso nel febbraio del 2005 a Riserva speciale naturale. Oropa è stata scelta come sede della manifestazione per la sua valenza storica, architettonica e religiosa. Ma non solo. Lo è stato anche - e soprattutto - per la posizione baricentrica ai Sacri Monti stessi e per la sua innegabile capacità di accoglienza di classe nelle suite e per la disponibilità della sala multimediale dotata di attrezzature di alto livello tecnico. La Borsa, organizzata dalla Regione, da Piemonte Parchi, dall'Atl e dall'amministrazione santuariale, nel concreto riunisce tutti i soggetti che a vario titolo sono coinvolti nella più importante operazione che dalla fede porta al turismo religioso. Questo, infatti, muove milioni di persone ogni anno con mete gestite dai tour operator qualificati verso il Vaticano, Santiago di Compostela (sono circa sei i milioni di persone che ogni anno si recano al santuario percorrendo il celebre cammino), Lourdes. E poi Notre Dame, San Patrizio, Fatima e Medjugorrie e, naturalmente, i luoghi della Terra Santa: da Gerusalemme fino a Betlemme. Ma la Borsa dei percorsi devozionali sarà anche occasione giusta per lanciare ad una platea dai contorni internazionali la Passione di Cristo che si svolgerà a Sordevolo il prossimo anno, un elemento aggiuntivo e trainante che verrà esaltato dalla proiezione del film di Cecconello domani e della tavola rotonda di sabato oltre a far conoscere i santuari di Graglia e San Giovanni d'Andorno e le «Vie della fede» che conducono fino alla Valle di Mosso da un lato e al Parco protetto del Mont Mars in Valle d'Aosta dall'altro. Protagonista indiscusso dell'appuntamento sarà anche l'Ostensione della Sindone - che avverrà a Torino dal 10 aprile al 23 maggio del prossimo anno - avvenimento cui Oropa ha dedicato una mostra. Di alto livello anche il benvenuto di oggi. È affidato al rettore Michele Berchi, agli amministratori del Sacro Monte di parte ecclesiastica con don Carlo Gelmini e laica con Simone Mainardi, agli assessore regionali che ricoprono la delega all'Ambiente e ai Parchi Nicola de Ruggiero ed al Turismo Giuliana Manica, al presidente della Provincia (fresco di elezione) Roberto Simonetti ed al sindaco di Biella (anche lui appena insediato) Donato Gentile. Interverrà poi il presidente dell'Atl, Alberto Gatti. Sono 27 gli espositori istituzionali provenienti da tutta Italia, Sardegna compresa, e ben 43 i compratori in arrivo da 23 paesi di tutto il globo. E per capire la grande importanza della Borsa «L'anima dei Luoghi, l'Anima nei Luoghi» basta scorrere l'elenco di questi paesi, per respirare l'ampiezza dell'interesse che suscita - anche dal punto di vista economico - il fiorente settore del turismo religioso, che scavalca i confini e annulla le differenze nel nome del trascendente. Eccoli, dunque. Si tratta di Australia, Austria, Canada, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Lituania, Norvegia, Olanda, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Taiwan, Turchia e Ungheria.

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Scuola: bocciature record (sezione: Scuola)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Le anticipazioni sugli scrutini: 400mila ripetenti tra superiori e maturità Scuola: bocciature record Gelmini: meritocrazia. Il Pd: si preoccupi, piuttosto di Monica Viviani ROMA. Boom di bocciati alle superiori. Tra non ammessi alla maturità e respinti delle altre classi, l'anno scolastico appena concluso ci consegna 400 mila ripetenti, 51 mila in più (1,6%) rispetto al 2008. «Siamo tornati a una scuola dell'impegno» ha commentato Gelmini. L'anticipazione sugli scrutini dell'anno scolastico 2008-2009, arriva dallo stesso ministero dell'Istruzione che in nota precisa: «Si tratta di una prima rilevazione, effettuata su un campione pari al 13% delle scuole per quanto riguarda l'ammissione alla Maturità ed al 6% per le classi precedenti». Dati che fanno comunque ritenere che il numero complessivo dei non ammessi all'esame di maturità arriverà a quota 28 mila studenti rispetto ai 20.111 dello scorso anno. I bocciati nelle altre classi dovrebbero superare invece i 373 mila, con un aumento di oltre 43 mila ragazzi rispetto ai 330 mila del 2008. «Non è mai bello che un ragazzo perda l'anno - ha commentato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini - però io credo che questo aumento delle bocciature stia a significare il ritorno ad una scuola dell'impegno, ad una scuola del rigore». La scuola meritocratica è una scuola inclusiva, perchè il merito è la più alta forma di democrazia». Secondo Gelmini «serve una scuola dell'impegno e del merito, non una scuola buonista che tanto piace agli studenti ma che li danneggia. Noi dobbiamo formare una generazione di persone preparate ad affrontare le sfide del mercato del lavoro in una situazione che non è certo facile. Per questo serve una scuola meritocratica». Meritocrazia che, secondo il ministro, deve valere anche per il corpo insegnante: «Bisogna valorizzare - ha aggiunto - la maggior parte dei docenti e dirigenti che oggi si impegnano nella scuola e che invece vengono livellati verso il basso perchè la progressione di carriera avviene solo per anzianità e non attraverso il merito». Ma l'Unione degli studenti commenta i dati sulle bocciature affermando che l'aumento dei «non promossi dimostra che si sono irrigiditi i parametri di valutazione, ma non sono aumentate le possibilità per gli studenti di recuperare, visto che si riducono drasticamente le offerte didattiche e formative». l'Unione degli studenti chiede al governo di «aumentare le risorse a disposizione per le scuole mettendo fine alla politica dei tagli che contribuiscono ad aumentare l'insuccesso scolastico, invece di sbandierare le maggiori bocciature». Anche per la senatrice del Pd Albertina Soliani «dovrebbe preoccuparsi anzichè esultare la ministra Gelmini di fronte alla scarsità dei risultati degli studenti italiani» perchè «se aumentano le bocciature, se la condotta degli studenti è cattiva, vi è ben altro da fare che invocare serietà e merito o imporre il 5 in condotta». Di fronte a questi problemi «Gelmini sembra una maestra armata solo della penna rossa - ha aggiunto - ma sono a rischio in Italia le prossime generazioni».

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POLITICA (sezione: Scuola)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

POLITICA POLITICA Il Pd spaccato in due basta giochi di potere Ho appreso dalla Tribuna che ci sono in seno al Partito democratico trevigiano due triplette che si sfidano a regolar tenzone: Bottacin - Damian - Rubinato da una parte e Quarello - Biagi - Tonella dall'altra. Io non so, né mi è dato sapere, vivendo in periferia, lontano dai giochi di potere, le ragioni del contendere: se un drappello, un litigante voglia ricostruire l'Ulivo, se l'altro preferisce stare da solo, o se un altro sia un seguace di D'Alema, o se sussistano altre ragioni di diatriba. Sono scelte, ripeto, che non mi è dato di conoscere, patrimonio del vertice e dall'insaputa della maggioranza degli elettori, umili portatori di voti. Vorrei dire due parole alla Rubinato e a Quarello che continuano la loro personale guerra anche nelle more dei ballottaggi, senza aspettare le verifiche dei congressi. All'onorevole Rubinato, vorrei contestare la sua affermazione «Questo Pd ha fallito». Gentile Onorevole non è fallito il Pd, le sue idee, i suoi valori, ma sono falliti gli uomini. Ci si rammarica per i litigi ai vertici del partito, e ora che questi si sono sopiti sbocciano alla base. Invece di gioire per il 25% della sua lista a Roncade pensi alla catastrofe del suo collegio elettorale lasciato allo sbando (per quanto risulta a me che non sono uno dei dignitari del partito). A Quarello vorrei dire che invece di essere soddisfatto perché Treviso è una delle province del Veneto che ha perso di meno, mediti su questa percentuale: il Pd è sotto il 20% in 80 Comuni, ben sotto la media nazionale, e questo per un segretario provinciale non penso sia un risultato di cui andare fieri e menare vanto; non è più il tempo delle invidie né delle vittorie di Pirro, è essenziale voltar pagina, essere il segretario di tutti. Lungi da me la presunzione di erigermi a censore, la mia vuole essere soltanto una sferzata, uno stimolo all'orgoglio di partito per ritrovare quella unità essenziale, per una prospettiva più radiosa o, se non altro, meno tetra della presente. Mi auguro che il Pd abbia toccato il fondo, dal quale si può solo risalire, con la collaborazione e con la buona volontà di tutti. Giustiniano Cunial Possagno IMPRESE La cultura «contro terzi» e la crisi della Plastal Vi ricordate gli anni ottanta? E' stato il boom del «conto terzi». Migliaia di artigiani si sono messi al servizio delle grosse ditte per lavorare a basso costo. Occorrevano macchinari? Pronto il leasing della Ditta. Ti pagavano a 180 giorni? Pronto il factoring della Ditta. La Ditta, propio quella, badava a tutto: bastava produrre per loro. Poi si è scoperto l'estero e la Ditta ha cominciato a chiudere il rubinetto della produzione in Italia. è finita che la Ditta esiste ancora ed è sempre più grande, mentre migliaia di artigiani si sono visti portare via tutto. Qualcuno ha pianto? Tranne quei titolari, proprio nessuno. Quei dipendenti sono stati assorbiti nel tempo presso altre aziende. Ora, qual'è la differenza con la Plastal di Oderzo? Nessuna. Neanche la dimensione fa la differenza perchè il meccanismo è sempre il «conto terzi». Sarà solo una questione di tempo: ce ne vorrà di più per far assorbire quei dipendenti dal mercato, cioè da altre aziende. Il problema è nel meccanismo: il conto terzi è un abuso del mercato. A parità di condizioni (territorio italiano), come si fa a produrre una qualsiasi cosa ad un costo minore? Non si può per tecnologia, efficienza, capacità: ove mancano, il terzo supplisce ma è destinato a perire commercialmente. Il conto terzi è servito a coprire le mancanze che oggi, in tempi di crisi, si vedono troppo evidenti. Come quella Ditta, anche la Fiat ha fatto i suoi conti e vedremo. Una cosa è certa. Come tutti quegli artigiani, anche i dipendenti della Plastal dovrebbero essere inseriti negli organici dei loro clienti: veri soci occulti che hanno saputo sfruttare la posizione dominante. Altrimenti, il tempo sarà un galant'uomo: bisogna solo saper aspettare. Francesco Montagner (Treviso) ISTRUZIONE La Gelmini riporti a scuola l'educazione civica In questi giorni si parla dell'ennesima riforma della Scuola, questa volta presentata dal Ministro Gelmini. Ben vengano le riforme se queste servono a migliorare il Paese ma, anche questa volta, ci si dimentica che il compito della scuola, oltre che di fornire le nozioni sulle varie materie scolastiche, dovrebbe essere, principalmente, quello di formare i giovani per farli diventare Cittadini. Allora perché non cominciare a prevedere, come materia obbligatoria d'esame, l'Educazione Civica nella scuola secondaria, così come il Diritto all'esame di maturità? Per quanto tempo ancora i nostri giovani dovranno andare a votare senza conoscere i principi ispiratori che animano l'azione politica dei vari Partiti? «Qui si fa l'Italia o si muore» disse Garibaldi a Nino Bixio nel lontano 1860 a Calatafimi. Più tardi, Massimo D'Azeglio D'Azegli oaffermò: «Abbiamo fatto l'Italia. Ora si tratta di fare gli italiani». Sono passati centocinquant'anni ma, l'Italia è rimasta ancora, come disse Metternich, solo «un'espressione geografica». Walter Bianco Oderzo

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Gelmini all'attacco: rivalutare il merito, la strada è questa (sezione: Scuola)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Cronaca Italiana Pagina 107 Scuola. Contesta i dati Ocse Gelmini all'attacco: rivalutare il merito, la strada è questa Scuola.. Contesta i dati Ocse --> ROMA È sempre un dispiacere quando un ragazzo perde un anno, ma la scuola italiana deve ritrovare la via del merito: in questa direzione va Mariastella Gelmini, forte di quanto emerge dai nuovi dati messi a disposizione dall'Ocse, che parla di costi elevati e risultati scadenti per l'istruzione italiana. «Indagine che - osserva il titolare di Viale Trastevere - smentisce clamorosamente molte osservazioni di sindacati e opposizione». Che però replicano al ministro dell'Istruzione: «altro che smentita, si deve fare di più» afferma la Cisl, mentre per il Pd, «è la Gelmini che deve essere bocciata con il 5». Il ministro è determinato: il governo andrà avanti con le sue riforme sulla scuola, per avere quella «scuola del merito e e dell'impegno», che spiega anche l'aumento del numero dei bocciati. Ma Gelmini ha lanciato anche un appello alla sinistra a contribuire a migliorare la qualità dell'istruzione. In occasione della presentazione dei dati Ocse, Gelmini ha sottolineato come ci sono tanti professori e dirigenti che comprendono che la scuola non funziona: «Mi auguro che anche la sinistra voglia contribuire fattivamente e proficuamente a questo progetto di riforma - ha concluso Gelmini - che comunque noi proseguiremo». «Questa ricerca - ha detto parlando dei dati Ocse - fotografa una scuola che così com'è non è adeguata alle necessità del paese ed il confronto con le altre nazioni europee è per molti aspetti impietoso. L'Ocse auspica una azione riformista e suggerisce provvedimenti urgenti che noi abbiamo adottato fin dal nostro insediamento un anno fa. Molte delle osservazioni poste ai sindacati e dall'opposizione vengono smentite clamorosamente da questa indagine». E la citazione di Gelmini al Rapporto va al fatto che in Italia ci sono troppi docenti per alunno, che il numero dei prof è troppo alto, che il numero di ore di insegnamento sono eccessive, che abbiamo troppi edifici scolastici e ciò significa frammentazione e molti sprechi. Che i professori e le scuole siano valutate, che gli incentivi economici devono essere dati ai professori migliori, che l'Italia spende molto più degli altri paesi Ocse, ma gli standard sono di qualità bassa». Replicano i sindacati: «Come evidenziato dal rapporto Ocse Talis - ha detto Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil - la scelta di demolire la scuola pubblica si muove in direzione opposta rispetto alla necessità di favorire un offerta formativa di qualità per tutti».

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L'Ocse boccia la scuola italiana Costi elevati e istruzione scadente (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

L'Ocse boccia la scuola italiana «Costi elevati e istruzione scadente» GI. V. Costi elevati e risultati scadenti. L'Indagine Internazionale sull'Insegnamento e l'Apprendimento (Teaching And Learning International Survey, in acronimo «Talis») promossa dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) su un campione di 24 Paesi ( e presentata ieri dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini non ammette repliche. IL PROBLEMA DEGLI ADOLESCENTI I 15enni italiani risultano tra i peggiori nei test internazionali (24esimi per capacità di lettura e 26esimi per la matematica sui 30 maggiori paesi industrializzati), sebbene la spesa per studente sia relativamente alta. In tempi di ristrettezze di bilancio, il governo italiano fa quindi bene a volere che i suoi soldi siano spesi al meglio, osserva l'Ocse. Tuttavia, avverte, «è improbabile che severe misure di taglio dei costi, a meno che non siano accompagnate da cambiamenti complessivi nell'organizzazione delle scuole e nel loro funzionamento, possano evitare un peggioramento della performance». Gli esperti dell'organizzazione calcolano che ci sia una differenza di 2 anni e mezzo in termini di performance scolastica tra le regioni che vanno meglio e quelle con la performance peggiore. LA RICETTA OCSE Tra le raccomandazioni dell'organizzazione per la riforma, vi è l'aumento del numero medio di studenti per classe ma non nelle scuole che hanno risultati scadenti, una maggiore autonomia di istituti e dirigenti scolastici, ma anche una più stringente rendicontazione, la valutazione periodica della performance dei professori, ma al tempo stesso il rafforzamento delle qualifiche richieste e misure che rendano più attraente la professione di docente sia dal punto di vista finanziario che dello sviluppo professionale. E nel caso delle scuole con risultati scadenti, il consiglio dell'Ocse è di trasferire risorse-extra. L'unica soddisfatta del magro bottino ricevuto dal Paese è il ministro Gelmini perché lo prende come uno sprone alla sua «riforma». Ribatte la senatrice Mariangela Bastico, responsabile Scuola del Pd: «L'Ocse consegna una situazione allarmante della scuola italiana: gli studenti hanno livelli di apprendimento troppo bassi e molto differenziati da regione a regione; gli abbandoni scolastici sono molto elevati; i docenti e le scuole operano senza adeguate risorse e riconoscimenti del merito». Entrando nel dettaglio delle critiche Ocse Mimmo Pantaleo segretario generale della Flc-Cgil spiega: «A proposito di elevamento dell'obbligo scolastico nell'indagine si afferma che gli esiti di apprendimento sono positivi laddove la scelta degli indirizzi è compiuta dopo il quindicesimo anno di età e negativi nei Paesi con scelte precoci. La riforma per la secondaria e la possibilità di assolvere l'obbligo scolastico nella formazione professionale rispondono ad una logica completamente diversa». Anche all'interno del Paese la situazione varia da regione a regione. Il Nord Est resta agganciato alle migliori performance europee, il sud e le isole contano risultati assai inferiori rispetto alla media.

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"effetto gelmini" le scuole accorciano i rientri pomeridiani (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VII - Torino IL SERVIZIO A PAGINA VIII L´allarme di Borgogno a De Sanctis "Così si rischia davvero la giungla" "Effetto Gelmini" le scuole accorciano i rientri pomeridiani SEGUE A PAGINA 8

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Berlusconi incontra tutti, gli amministratori e i politici locali a cui comunica di essere inf... (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

CLAUDIA FUSANI Berlusconi incontra tutti, gli amministratori e i politici locali a cui comunica di essere «infastidito per le polemiche strumentali sul decreto Abruzzo»; i tecnici con cui fa il punto sulla ricostruzione; le telecamere. Tutti, ma non i giornalisti tenuti lontani nella sala stampa della caserma di Coppito. Alla fine, quasi alle otto e mezzo di sera, il premier sale sull'elicottero e torna a Roma. Non è giornata, quella in cui Patrizia d'Addario sceglie il Corsera per raccontare le abitudini del premier e del suo entourage, per ascoltare domande e cercare risposte. Per la prima volta, nella sua quattordicesima visita all'Aquila, il Presidente del consiglio resta muto. Immagini senza parole. O meglio, solo quelle che decide lui e lontane dall'inchiesta di Bari. L'inchiesta che potrebbe mettere in discussione la sua premiership. Il terremoto cessa così di essere una vetrina e un volano per far crescere il suo gradimento. In realtà, e anche questa è una prima volta, sono le contestazioni ad occupare la scena. Nonostante la militarizzazione del territorio, un centinaio di persone dei comitati che martedì hanno presidiato piazza Montecitorio, riescono a concentrarsi a circa un chilometro della caserma di Coppito e ad aprire striscione e cartelli. A ogni macchina che passa perché autorizzata ad arrivare alla caserma della Guardia di Finanza, salgono grida del tipo: «È arrivato Papi? C'è anche Noemi? E la ministra Carfagna? E la Gelmini?». Se poi alla guida dell'auto c'è una donna il viatico è il seguente: «Vada anche lei da Papi che le troverà sicuro un posto in qualche consiglio comunale». Alle cinque del pomeriggio il premier sorvola in elicottero le aree di Bazzano e Cesa di Preturo, le uniche due su un totale di venti, dove sono visibili le opere di sbancamento. Un ritardo netto rispetto al programma che prevedeva la consegna delle prime case il 15 di settembre. Era previsto che Berlusconi scendesse a terra, incontrasse anche delle persone. Ma la Digos lo ha sconsigliato: impossibile prevedere tutti i focolai di protesta. TELEFONI ROVENTI La giornata più lunga del premier comincia come sempre prestissimo. La lettura dell'intervista di Patrizia D'Addario è un colpo difficile da parare. Il telefono con l'onorevole-avvocato Niccolò Ghedini e il ministro Guardasigilli Alfano è rovente ma da Bari arrivano solo conferme. Occorre reagire. La prima, è unica, reazione ufficiale del premier è affidata a un comunicato di palazzo Chigi dettato intorno alle undici: «Ancora una volta si riempiono i giornali di spazzatura e di falsità. Io non mi farò certo condizionare da queste aggressioni e continuerò a lavorare, come sempre, per il bene del Paese. Nessun passo indietro». Si riunisce lo stato maggiore del Pdl, Sandro Bondi, Ignazio La Russa, Denis Verdini e alza le barricate intorno al premier: «È in atto un attacco scandalistico privo di fondamento». Non parlano dell'indagine nel merito. Si preferisce invece attaccare D'Alema: «Come faceva a 'immaginare' in anteprima assoluta i contenuti di una nuova inchiesta?», dicono riferendosi alle «scosse» di cui aveva parlato domenica intervistato da Lucia Annunziata. Un tentativo maldestro di rigirare la questione. Che D'Alema spazza via: «Nulla so di vicende giudiziarie, chi lo dice è un calunniatore contro cui mi riservo di agire in tutte le sedi». Poi un consiglio al premier: «Faccia quello che non ha fatto nel caso Noemi, chiarisca e risponda». Berlusconi va a colazione, come da programma, al Quirinale. Poi riceve Ghedini e Alfano a palazzo Grazioli. Ne esce una linea di difesa bizzarra, sicuramente non elegante: «Come che sia, non è il premier l'utilizzatore finale (delle ragazze, ndr) e quindi non sarà lui quello penalmente punibile». Il sopralluogo all'Aquila era già in agenda. E l'agenda va sempre rispettata. I giornalisti non li vuole vedere. Si sfoga solo con alcuni politici locali: «È chiaro che c'è un piano contro di me, una manovra di una parte della magistratura e dell'editoria. Io questa persona non so nemmeno chi sia. Non faccio passi indietro. E gli italiani mi sapranno giudicare». Al ritorno a Roma un nuovo incontro a palazzo Grazioli con Ghedini, Letta e il ministro Fitto, pugliese e e anche lui fotografato accanto a Patrizia D'Addario. Anche la notte, dopo la giornata, è lunghissima. Una situazione imbarazzante anche per lui quella che si è venuta a creare dopo le rivelazioni di Bari. Ieri Berlusconi a L'Aquila ha evitato i giornalisti. Fino a notte fonda riunito con i suoi fedelissimi.

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le scuole "accorciano" i rientri - diego longhin (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina XIV - Torino Le scuole "accorciano" i rientri L´assessore Borgogno a De Sanctis: si rischia la giungla Alla media Cefalonia niente lezioni al pomeriggio così non dovrà più essere garantita la mensa DIEGO LONGHIN Mense, tempo pieno, rientri a scuola nel pomeriggio, edilizia scolastica e attività per l´integrazione degli stranieri. Comune e Ufficio scolastico regionale pronti ad affrontare i casi concreti degli effetti della riforma Gelmini per evitare che le scelte degli istituti ricadano su studenti e famiglie, non solo sul fronte organizzativo, ma toccando il portafoglio. In vista del prossimo anno scolastico qualche cosa si sta già muovendo e si profila un sistema patchwork con istituti che non prevedono rientri al pomeriggio, se non per laboratori o attività extra lezioni, e scuole che invece ipotizzano ore dopo la pausa pranzo. Non solo. Vi sono istituti a corto di personale che pensano di chiedere contributi alle famiglie per la sorveglianza nelle ore di mensa e nel pomeriggio. L´assessore alle Risorse Educative del Comune, Beppe Borgogno, è preoccupato che si arrivi ad una giungla: «Non è una questione di giudizio politico sulla riforma - dice Borgogno - ma di organizzazione, evitando che le famiglie debbano sopportare gli effetti negativi della riorganizzazione. Non vogliamo che si crei un sistema a doppia velocità, dove ci sono scuole che riescono a garantire tutto ed altre, causa difficoltà, dove si scarica sui genitori e si decide di tagliare». Gli istituti stanno già decidendo. Alla scuola media Caduti di Cefalonia, ad esempio, si è scelto di non fare lezioni al pomeriggio, non richiedendo più il servizio mensa a Palazzo Civico. «Una strada imboccata d´accordo con i genitori - spiega la dirigente Anna Maria Bruno - abbiamo fatto un sondaggio e l´80 per cento delle famiglie ha preferito un orario secco dalle 8 alle 14 dal lunedì al venerdì». Nessun rientro? «Solo per attività di laboratorio, ma in questo caso non si può avere la mensa». In altri istituti invece, come alla scuola media Vico, la decisione di non fare lezioni al pomeriggio non è stata presa con le famiglie, ma solo consultando il corpo insegnante. Secondo il direttore dell´Ufficio scolastico regionale, Francesco De Sactis, i problemi, se ci saranno, «saranno minimi e risolvibili». Ma aggiunge: «Con l´assessore Borgogno il confronto è stato utile, il tempo mensa verrà assicurato a tutti gli istituti. Con il Comune c´è l´impegno, aprendo questo tavolo di confronto, ad affrontare i casi concreti che si presenteranno. Anche noi non vogliamo che le famiglie abbiano problemi».

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L'Ocse boccia gli studenti italiani (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

CRONACHE pag. 13 L'Ocse boccia gli studenti italiani «Bene la riforma, ma non basta» Gelmini: «Il boom dei respinti? E' giusto che prevalga il merito» ROMA CLASSI «vuote», troppe ore di insegnamento, docenti pagati a prescindere dal merito e risultati tra i più scarsi. L'Ocse assesta un duro colpo alla scuola italiana per la quale si spende, in media, una cifra relativamente alta rispetto agli altri Paesi. Per questi motivi una riforma «è necessaria» ma in senso «globale». Di qui l'invito al Governo a continuare a muoversi lungo le linee tracciate ma evitando la parcellizzazione delle iniziative a favore di un ripensamento generale del sistema di studi. Sono tanti i punti toccati nello studio Ocse, primo fra tutti l'elevato numero di insegnanti. NELL'AREA Ocse il rapporto docente-studente è di 6,5 professori ogni 100 studenti. In Italia la quota passa a 9,6. Tutto questo, peraltro, non frutta risultati soddisfacenti. I nostri ragazzi di 15 anni sono indietro di 2/3 di anno rispetto alla media europea e di due anni rispetto ai migliori, i finlandesi. Come se non bastasse, ci si mette anche la cattiva condotta a rendere più difficile il lavoro in classe. In cima alla lista, le intimidazioni tra alunni, le aggressioni fisiche tra giovani e le minacce ai docenti. Ocse rileva, infine, che solo metà della popolazione ha completato l'istruzione secondaria superiore. Siamo carenti anche per le valutazioni generali: quelle che ci sono vengono condotte a campione. Non parliamo delle assunzioni dei professori: sono loro a scegliere la scuola e non viceversa. Molti docenti avrebbero imboccato questa strada solo per trovare un posto sicuro. Da parte loro gli insegnanti non vengono mai valutati in base al merito e, di conseguenza, non hanno prospettive di carriera se non quelle legate all'anzianità. Ecco perché l'Ocse suggerisce di accelerare la riforma interagendo con gli istituti, programmare i livelli standard minimi e sulla base di quelli procedere nel considerare i giovani ma anche i prof e le intere scuole. Di contro, offrire maggiore autonomia di gestione agli istituti che dimostrano di funzionare. PER LA GELMINI i risultati dello studio confermano che il governo si sta muovendo bene e, per continuare nel processo di innovazione, lancia un appello alla sinistra perché collabori. «Dobbiamo valorizzare i professori e i dirigenti che si impegnano nella scuola». A proposito dell'età elevata dei prof, italiani, il ministro ha auspicato «il ricambio generazionale anche perchè dobbiamo confrontarci con le nuove tecnologie». La Gelmini ha poi tirato una stoccata ai sindacati e commentato l'incremento di bocciati e non ammessi di quest'anno. «Nessuno si compiace per l'aumento delle bocciature, è sempre un dispiacere quando un ragazzo perde l'anno, ma serve una scuola del merito». SECONDO i primi dati Miur, il numero dei non ammessi agli esami di maturità ed alle altre classi della scuola superiore sarebbe aumentato dell'1,6%. La rilevazione è stata effettuata su un campione pari al 13% delle scuole per quanto riguarda l'ammissione alla maturità ed al 6% per le classi precedenti. I dati fanno ritenere che la cifra complessiva dei non ammessi all'esame arriverà alle 28mila unità, rispetto alle 20.111 dello scorso anno. I non ammessi alle altre classi dovrebbero superare i 373mila, con un aumento di oltre 43mila unità rispetto ai 330mila del 2008. Silvia Mastrantonio

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(sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

«Scuola italiana da rifarecosti alti, risultati modesti» il rapporto dell'ocse: il nostro paese è in coda alla classifica Gelmini: «L'indagine ci dà ragione, andremo avanti con le riforme» Roma. La scuola italiana è in coda nella classifica dei Paesi Ocse: il nostro sistema educativo produce risultati «fra i più modesti» dell'area, «nonostante la spesa per studente sia molto elevata». Non solo. Esistono «forti differenze regionali che non possono essere semplicemente spiegate con la diversa quantità di risorse disponibili» e che rappresentano un fardello per l'intera economia nazionale. Nel rapporto sull'Italia, l'Ocse riconosce al governo Berlusconi di aver messo in cantiere una riforma della scuola volta a «razionalizzare le spese e migliorare il sistema di valutazione e di reclutamento degli insegnanti». Tuttavia l'organismo di Parigi sottolinea la mancanza di un quadro complessivo e definitivo. E, in proposito, suggerisce all'esecutivo un approccio più organico: «Considerando la natura di queste riforme - si legge nel rapporto - sarebbe preferibile realizzarle con un pacchetto onnicomprensivo, piuttosto che in modo parcellizzato». L'Ocse parte dalla constatazione che «l'assenza di chiare informazioni sulla valutazione degli studenti e dell'intero sistema, dai docenti all'amministrazione centrale, è stata la causa principale delle cattive performance». E suggerisce il principio della responsabilità che «va introdotta a diversi livelli, in primo luogo per i presidi e i direttori scolastici, ma anche per gli insegnanti, in modo tale che la scelta degli insegnanti, la formazione delle classi e i metodi educativi abbiano un'adeguata informazione consentendo il giudizio sui risultati formativi e sul sistema di incentivi». Ma per realizzare questi obiettivi, i presidi dovranno «ottenere un'adeguata autonomia dei poteri di gestione, al contrario dell'attuale quasi completa assenza di autonomia». Secondo l'Ocse, «elevare la performance del sistema educativo è una delle maggiori sfide» per l'Italia. La riuscita di una riforma complessiva del sistema educativo è anche una chiave per ridurre le differenze regionali: «Contenere il gap educativo fra Nord e Sud è una della vie per ridurre le differenze economiche e sociali complessive. Di conseguenza, andrebbero incoraggiate misure volte a recuperare le scuole e gli studenti più deboli, specialmente quelli a rischio abbandono». I risultati medi degli studenti italiani sono tra i più scarsi nell'area Ocse: ad esempio gli italiani di 15 anni sono indietro di due terzi di anno scolastico nelle scienze rispetto alla media europea e di due anni rispetto ai migliori, che sono i finlandesi. Tra le carenze della scuola italiana, l'età molto alta del personale docente, la mancanza di incentivi per la carriera dei docenti e una spesa elevata alla quale non corrispondono buoni risultati. Il rapporto spiega che la spesa elevata per studente è da mettere in relazione con le classi poco numerose e le tante ore di insegnamento. Infine: per migliorare la qualità dell'insegnamento serve una maggiore motivazione degli insegnanti, legando gli aumenti degli stipendi a buone prestazioni piuttosto che aumentare gli stipendi a tutti. «Il rapporto Ocse ci dà ragione. Molte delle osservazioni poste dai sindacati e dall'opposizione vengono smentite da questa indagine» ha commentato il ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini «L'Ocse auspica un'azione riformista e suggerisce provvedimenti urgenti che abbiamo adottato. È urgente proseguire con le riforme. Non basta e non è utile difendere la scuola così come è oggi.Il problema è quello di migliorare la gestione delle risorse investite attraverso l'introduzione di un sistema di incentivi basato sul merito». Il ministro ha poi insistito sulla necessità di rimodulare gli organici, perché«la spesa ha raggiunto livelli altissimi». Attilio Oliva, presidente dell'associazione Treellle che ha messo in contatto l'Ocse con il ministero dell'Istruzione, ha voluto, nel suo intervento romano, citare Obama. «Egli ha detto: "... Troppi nel mio parito si sono opposti all'idea di compensare con incentivi economici l'eccellenza dell'insegnamento. Anche se sappiamo bene che questi incentivi potrebbero produrre miglioramenti sostanziali. E' il momento di cominciare a premiare i bravi insegnanti e smettere di giustificare i mediocri..."». D.B. 18/06/2009

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L'Ocse: scuola inadeguata Gelmini: noi la cambieremo (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

stampa Il ministro dà ragione ai dati dell'Organizzazione e si dispiace per i troppi bocciati L'Ocse: scuola inadeguata Gelmini: noi la cambieremo È sempre un dispiacere quando un ragazzo perde un anno, ma la scuola italiana deve ritrovare la via del merito: in questa direzione va Mariastella Gelmini, forte di quanto emerge dai nuovi dati messi a disposizione dall'Ocse, che parla di costi elevati e risultati scadenti per l'istruzione italiana. «Indagine che - osserva la titolare del dicastero di viale Trastevere - smentisce clamorosamente molte osservazioni di sindacati e opposizione». Che però replicano al ministro dell'Istruzione: «Altro che smentita, si deve fare di più», afferma la Cisl. Mentre per il Pd «è la Gelmini che deve essere bocciata con il 5». Il ministro è determinato: il governo andrà avanti con le sue riforme sulla scuola, per avere quella «scuola del merito e dell'impegno», che spiega anche l'aumento del numero dei bocciati. Ma Gelmini ha lanciato anche un appello alla sinistra a contribuire a migliorare la qualità dell'istruzione. In occasione della presentazione dei dati Ocse, Gelmini ha sottolineato come ci sono tanti professori e dirigenti che comprendono che la scuola non funziona: «Mi auguro che anche la sinistra voglia contribuire fattivamente e proficuamente a questo progetto di riforma - ha concluso Gelmini - che comunque noi proseguiremo». «Questa ricerca - ha detto parlando dei dati Ocse - fotografa una scuola che così com'è non è adeguata alle necessità del Paese ed il confronto con le altre nazioni europee è per molti aspetti impietoso. L'Ocse auspica una azione riformista e suggerisce provvedimenti urgenti che noi abbiamo adottato fin dal nostro insediamento un anno fa. Molte delle osservazioni poste ai sindacati e dall'opposizione vengono smentite clamorosamente da questa indagine». E la citazione di Gelmini al Rapporto va al fatto che in Italia ci sono troppi docenti per alunno, che il numero dei prof è troppo alto, che il numero di ore di insegnamento sono eccessive, che abbiamo troppi edifici scolastici e ciò significa frammentazione e molti sprechi. Che i professori e le scuole siano valutate, che gli incentivi economici devono essere dati ai professori migliori, che l'Italia spende molto più degli altri Paesi Ocse, ma gli standard sono di qualità bassa. «Per questi motivi e in linea con quanto sostenuto dall'Ocse - conclude Gelmini - è urgente proseguire con le riforme che sono indispensabili per riformare questa scuola. Non basta e non è utile difendere la scuola così come è oggi».

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finalmente una vera riforma (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

SCUOLA Finalmente una vera riforma di Jonathan A. Genua Di recente sulla stampa ho letto molte reazioni seguite alla riforma ministeriale di riorganizzazione per licei e istituti tecnico-professionali. Dal mondo della politica e da alcuni sindacati, ma soprattutto dagli studenti, non sono ancora riuscito a vedere azioni concrete per sviluppare un confronto costruttivo sul tema. La tendenza è quella di boicottare e strumentalizzare ogni provvedimento del ministro dell'istruzione. Mi chiedo: a quale scopo? Per la prima volta con il riordino dei licei, la semplificazione degli indirizzi e l'ottimizzazione dei quadri orari curricolari, gli studenti potranno ritrovare l'orientamento da tempo perduto. Il ministro Mariastella Gelmini è riuscita in una impresa in cui nessuno era mai riuscito. La Gelmini sta concretizzando quello che è stato il lavoro degli allora ministri Berlinguer e Moratti. Da apprezzare, quindi, la capacità del ministro di aver saputo coniugare la tradizione del nostro sistema scolastico con l'innovazione di cui c'era bisogno per iniziare a parlare di scuola di qualità. (coordinatore Provinciale Alternativa Studentesca Pisa)

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Dopo la riforma"strage" di bocciatinelle scuole medie (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Dopo la riforma"strage" di bocciatinelle scuole medie la fine dell'anno scolastico a sanremo Ecatombe soprattutto alla Calvino e alla PascoliE non si contano i promossi con il "debito" Sanremo. Con il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini sono ritornati i voti in pagella, l'educazione civica e il voto di condotta assente da dieci anni (con il cinque si viene bocciati). E i risultati non si sono fatti attendere. Anche il circondario sanremese si segnala per la strage dei non ammessi. Più bocciati dell'anno precedente. Negli istituti italiani gli scrutini di fine anno sono ancora in corso, ma secondo i primi esiti diffusi dal Ministero dell'Istruzione l'anno scolastico appena terminato segnerà un aumento dei ragazzi che dovranno ripetere la classe. Un giro di ricognizione nelle scuole sanremesi ha perfettamente confermato il trend. Al momento sono stati pubblicati solo i tabelloni degli ammessi delle scuole medie (per essere precisi secondarie di primo grado), mentre per le superiori (secondarie di secondo grado) bisognerà attendere i prossimi giorni. Alle scuole medie Nobel su quattro sezioni di prima classe sono quattro gli alunni che risultano non ammessi (tra l'altro tutti in una classe); su quattro seconde classi altri quattro non ammessi; un po' meglio in terza: tre non ammessi all'esame di licenza su quattro sezioni considerate. Alle medie Dante Alighieri aumenta il numero dei bocciati: sono ben sette gli alunni non ammessi alla classe successiva su cinque classi prime; la situazione migliora per le seconde, dove sono "solo" tre i non ammessi, sempre considerando le cinque sezioni; in terza classe si alza di nuovo la media dei bocciati, che sono sei su cinque classi. Alle medie Pascoli, divise in due istituti, la sede centrale in corso Cavallotti e l'istituto Calvino in via Volta, la situazione precipita. Presso il Calvino si delinea una piccola tragedia, con sei non ammessi considerando solamente le sezioni A e B di prima media. Anche in seconda è una vera ecatombe: undici alunni bocciati su tre sezioni. In terza classe addirittura dodici non ammessi all'esame su quattro classi. Stessa "tragedia" presso la sede principale della Pascoli: nelle prime classi, su cinque sezioni ci sono ben nove bocciati; in seconda sempre su cinque sezioni sono dodici gli alunni che non passano alla classe successiva; infine, in terza classe, su cinque sezioni, risultano dieci alunni che non sono stati ammessi all'esame di licenza. Tanti sono stati comunque promossi con il sei in pagella, ma con "debito", ovvero con la dicitura di fianco al voto: «Non sono stati raggiunti alcuni obiettivi, ma il consiglio di classe si riserva ugualmente di alzare il voto a sei». Giorgio Giordano 18/06/2009

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(sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

«La mia scuola, luogo di confronto» arriva da milano La nuova direttrice regionale dell'Istruzione si è insediata ieri: vanno aiutati i più deboli GENOVA. Certo il più affettuoso pensiero è per gli studenti che a giorni affronteranno la maturità. Si rivolge a loro la nuova direttrice regionale dell'Istruzione Anna Maria Dominici che si è insediata ieri mattina negli uffici di via Assarotti: «A tutti voi va il mio "in bocca al lupo!" con l'auspicio che le imminenti prove siano un'occasione per sperimentare la vostra capacità di organizzare duttilmente e creativamente il vostro sapere, per misurarvi con situazioni inedite, e, soprattutto, come un momento da cogliere per affermare le vostre doti....affrontate l'esame con impegno, certamente, ma con serenità, fiduciosi che le commissioni sapranno riconoscere e premiare il vostro lavoro; sapranno creare l'occasione perché le vostre vocazioni trovino modo per riconoscersi e fortificarsi. Soprattutto, vorrei chiedervi di non dimenticare che il vostro successo giungerà a premiare non solo il lavoro che voi avete compiuto, ma anche la passione e la competenza di coloro che vi hanno seguito durante gli anni di scuola: docenti, dirigenti scolastici, personale, genitori, partner istituzionali». Lungo e articolato il saluto che il nuovo direttore, proveniente dalla Direzione dell'Istruzione della Lombardia dove governava da tre anni, ha rivolto ieri a tutti i protagonisti della scuola ribadendo che «la qualità della scuola si misura non solo sui livelli culturali degli apprendimenti degli studenti, ma anche nella capacità di creare benessere, di rafforzare progetti identitari forti e, al tempo stesso, aperti alla solidarietà, al rispetto, in una dimensione di convivenza civile e democratica. Credo peraltro che il sistema educativo debba esercitare la sua forza emancipatoria soprattutto nei confronti dei più deboli, che l'eccellenza debba ricercare e sperimentare i modi e le occasioni per espandersi capillarmente, coniugandosi con l'equità». Anna Maria Dominici ha un curriculum importante. Prima di essere direttore regionale dell'istruzione della Lombardia ha ricoperto le massime cariche a Varese e Como e ancora prima a Napoli e in Umbria. Componente del Comitato Nazionale Tecnico Organizzativo Paritetico Miur-Confindustria, componente del Comitato Nazionale Pari Opportunità del personale appartenente al Comparto Ministeri, collaboratrice di numerose riviste specializzate in materia di istruzione e formazione, la Dominici, sostituita a Milano da un uomo di massima fiducia del ministro Maria Stella Gelmini, pare abbia scelto la Liguria invece di un importante posto ministeriale. Dove peraltro l'attende anche un caso complesso e delicato come il ricorso delle otto scuole al Tar contro il piano di dimensionamento regionale. Per ora la Dominici ragiona in termini generali e dice «Non nascondo la vera curiosità con cui guardo alla scuola di questa regione: ne conosco i livelli di qualità, esplicitati da analisi nazionali ed internazionali, desidero anticipare, fin d'ora, il mio intento di conoscere la scuola militante, nei suoi tanti volti e nelle sue peculiarità, certa che la grande serietà del temperamento ligure, la disponibilità a lanciarsi verso avventure nuove, saprà rendere notevoli anche le iniziative più quotidiane». E conclude: «La maggior parte del nostro impegno futuro consisterà nel valorizzare l'esistente, nell'estendere il campo delle tante buone pratiche elaborate dagli istituti nella loro autonomia, affinché vengano disseminate e diventino modello cui tendere attraverso progetti e azioni volte a favorire il percorso di crescita dei nostri ragazzi. Sono loro i protagonisti del sistema educativo: vanno valorizzate le inclinazioni personali di ciascuno, creando le condizioni migliori per un apprendimento efficace, sostenendo un processo relazionale mirato alla formazione globale della persona, sotto il profilo non solo cognitivo, ma anche relazionale. Un mandato complesso, che la nostra Scuola potrà svolgere se sarà stata pensata come luogo sociale di confronto, di partecipazione e democrazia capace di contribuire ad una formazione completa e moderna della persona». Donata Bonometti bonometti@ilsecoloxix.it 18/06/2009

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bocciato dalla gelmini e dai prof (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

LA LETTERA Bocciato dalla Gelmini e dai prof Sono la mamma di uno dei tanti ragazzi bocciati dalla riforma Gelmini, da lei e dai suoi professori. Nella classe di mio figlio (3ª C scuola media Mazzini) su 23 alunni, 9 non sono stati ammessi a sostenere l'esame di licenza media, davvero tanti per una scuola dell'obbligo. Niente aiuti, la Gelmini alla lettera. Così anche i professori che apparentemente l'hanno contestata con scioperi durante l'anno scolastico a fine anno l'hanno pienamente condivisa. Punire e far ripetere. Qualche giorno fa, proprio una lettera sul Tirreno riportava le riflessioni di un insegnante che immaginava questo scenario catastrofico, una pioggia di bocciati. I ragazzi messi in discussione, ma i professori non si mettono in discussione per il loro fallimento di aver formato così pochi meritevoli? è una bella fortuna incontrare un insegnante che cerca di capire i perché delle difficoltà che un alunno può incontrare a scuola, intrecciando gli obiettivi didattici con quelli educativi, magari interrogandosi sulle pulsioni adolescenziali. Nel caso di mio figlio non c'è stata assenza di rete familiare, la famiglia c'è stata e l'ha seguito. Oggi Gelmini impera, ma per favore, niente ipocrisia, per molti docenti questa riforma non è stata poi così disdicevole. Maila Fabbrizi

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"l'anno perso? una disfatta per noi prof" - salvo intravaia (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 41 - Cronaca "L´anno perso? Una disfatta per noi prof" SALVO INTRAVAIA «Quello delle bocciature non è un dato da sbandierare. Si tratta piuttosto di un vero e proprio fallimento della scuola». è il parere di Marco Lodoli, professore di Lettere all´istituto professionale di Torre Spaccata, alla periferia di Roma, e scrittore. Per il ministro Gelmini il boom di bocciature sta a significare il ritorno a una scuola dell´impegno. è d´accordo? «Per niente. Per misurare il lavoro della scuola non basta mettere dei quattro o cinque in condotta». E cosa occorre fare? «Più che bocciare, gli insegnanti devono avvicinare i giovani alla scuola, interessarli, coinvolgerli. Perché oggi pensano al successo, alla moda, allo spettacolo, allo sport. In vent´anni la tv ha creato una vera sottocultura e un impoverimento che oggi paghiamo anche in termini di insuccessi scolastici». Il ministero, per la prima volta, ha anticipato i dati sulle bocciature. Che ne pensa? «Mi è sembrato un po´ precipitoso ma l´aumento delle bocciature era nell´aria». Per le novità negli scrutini? «Non direi. Nel nostro paese i meccanismi della valutazione cambiano periodicamente e non credo influiscano molto sui docenti. Semplicemente credo sia cambiato il clima. Fino a qualche anno fa, i presidi invitavano gli insegnanti a essere clementi. Probabilmente oggi, spinti da direttive ministeriali, i presidi e gli insegnanti si sono sentiti in dovere di essere più rigorosi. Ma non si tratta di un successo».

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ma nel rapporto dell'ocse la bocciatura è per la scuola - mario reggio (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 41 - Cronaca Il caso Le accuse: livelli di apprendimento fra i più bassi, costi eccessivi e troppi insegnanti Ma nel rapporto dell´Ocse la bocciatura è per la scuola MARIO REGGIO L´Ocse boccia la scuola italiana. I livelli di apprendimento degli studenti sono tra i più bassi, troppi gli insegnanti, demotivati e mai valutati. Le strutture scolastiche sono vecchie e non dispongono di laboratori moderni. Anche la valutazione degli studenti lascia a desiderare. L´organismo internazionale traccia un quadro impietoso, e il ministro della Pubblica Istruzione sembra compiacersi. «Il rapporto dell´Ocse ci dà ragione. Molte delle osservazioni poste dai sindacati e dall´opposizione vengono smentite da questa indagine, andiamo avanti con le riforme», afferma Maria Stella Gelmini. Per il momento le riforme hanno prodotto per lo più confusione: bocciati con il 5 in condotta, il mantenimento del tempo pieno ma con il maestro unico più un paio di aiutanti, la bocciatura alle medie inferiori con l´insufficienza in una sola materia. Il voto in condotta che fa media. Ma anche il taglio di 140 mila tra insegnanti e non docenti nei prossimi tre anni con un risparmio di 9 miliardi per le casse dello Stato. I bilanci delle scuole azzerati, con i presidi che chiedono soldi alle famiglie per comprare la carta igienica. Siamo alle solite: le riforme non si fanno a costo zero e il disastro annunciato dall´Ocse chiama in ballo anche i cinque anni della gestione Moratti e non solo del centrosinistra. Pretestuoso prendere ad esempio la scuola finlandese, prima nelle indagini dell´Ocse, perché lì i vari governi hanno investito miliardi di euro per una scuola moderna e attraente per gli studenti. Gli insegnanti sono troppi? Una vecchia e nota storia: in Italia il rapporto è di 9,6 ogni 100 studenti, rispetto ai 6,5 dell´area Ocse. Ma c´è un particolare spesso ignorato: fuori d´Italia i docenti lavorano molte più ore a settimana e sono pagati quasi il doppio di quelli nostrani. La valutazione: tutti ne parlano, molti la invocano. Ma in pochi ricordano che è stata Letizia Moratti a smantellare l´Istituto nazionale di valutazione messo in piedi da Luigi Berlinguer. Lo stesso che provò (senza riuscirvi) ad annunciare un sistema di valutazione e di aumenti di stipendio per i docenti che s´impegnavano di più. La Gelmini prende spunto dall´Ocse per accelerare le riforme. «Il trionfalismo del ministro è del tutto fuori luogo e infondato - replica Mariangela Bastico, responsabile scuola del Pd - a meno che il suo disegno non sia l´indebolimento della scuola pubblica rispetto a quella privata». Drastico il commento di Mimmo Pantaleo, segretario della Cgil: «Come evidenzia l´Ocse la scelta di demolire la scuola pubblica si muove in direzione opposta alla crescita della qualità. Ma la Gelmini procede senza alcun confronto con i lavoratori e i genitori».

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marco lodoli, scrittore e docente di lettere in un istituto professionale di roma - (segue dalla copertina) maria novella de luca (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 40 - Cronaca Marco Lodoli, scrittore e docente di Lettere in un istituto professionale di Roma Mezzo milione di studenti italiani saranno respinti o non ammessi agli esami. Per il ministro Gelmini questa è "l´istruzione del merito". Per anni gli insegnanti hanno evitato le stroncature perché ritenute controproducenti. Adesso però è suonata la campanella del rigore "Ma non bisogna spingere fuori chi è in difficoltà Va applicato un altro sistema" Le mancate promozioni sono spesso dovute all´insufficienza in condotta "La bocciatura è una sconfitta che di solito mette fine a un percorso già a ostacoli" (SEGUE DALLA COPERTINA) MARIA NOVELLA DE LUCA «Qui i ragazzi distruggono le aule e ci minacciano - racconta Marina Caputo, docente di un istituto professionale di Nola - e chi vuole studiare è penalizzato dalla violenza di pochi. A lungo abbiamo evitato le bocciature, pensando che fossero controproducenti. Da due anni a questa parte invece, grazie a un nuovo dirigente scolastico, la linea è cambiata. Abbiamo iniziato a respingere: i ragazzi sono cambiati. Alcuni hanno abbandonato, è vero, ma chi è rimasto oggi studia con profitto». La scuola si divide, si interroga. Ma il risultato sono valanghe di ripetenti, per troppe assenze, per una cattiva condotta, e soltanto in parte, ammettono i dirigenti scolastici, per profitto insufficiente. Il comportamento dunque sullo stesso piano del sapere. Scuote la testa ricordando Maria Montessori il professor Giacomo Cives, docente emerito di Storia della Pedagogia all´università La Sapienza di Roma, che parla subito di «sconfitta della scuola». «Raramente le bocciature spingono a migliorarsi, il merito va incoraggiato, premiato, ma per chi è in difficoltà bisogna applicare come diceva la Montessori una "educazione dilatatrice", dare di più, portare dentro, non spingere fuori, con il rischio che gli espulsi abbandonino per sempre il percorso scolastico». La verità, dice Cives, è che dietro tutto questo c´è l´intento di «smantellare la scuola pubblica, che è in crisi, è vero, così come è vero che i professori hanno perso passione e senza passione è difficile "contagiare" i ragazzi con l´amore per il sapere, ma le minacce non hanno mai fatto progredire nessuno». E da studioso Cives cita un altro studioso, Giuseppe Lombardo Radice, filosofo e pedagogista, e la sua teoria appunto del "contagio positivo" tra chi insegna e chi apprende. «Avete notato che quando un docente è appassionato della sua materia gli studenti affermano di voler diventare fisici se insegna Fisica, storici se insegna Storia? Questo vuol dire che bisogna investire sui docenti, non tagliare le ore e i fondi. Con che coraggio si smantella la scuola e poi si respingono i ragazzi?». Ma che cosa vuol dire essere bocciati a 12, 14, 16 anni, dover ripetere una classe, ritrovarsi tra i più piccoli? Qual è l´impatto di un 5 in condotta tra i giovanissimi dell´era digitale sottoposti spesso fin dalle classi elementari ad altissime aspettative da parte dei genitori? Se i primi dati saranno confermati saranno oltre 70mila i teenager espulsi nel passaggio tra la prima e la seconda media, di questi circa 10mila a causa del loro comportamento. E di questi una parte consistente è fatta di figli di immigrati, alle prese con le difficoltà della lingua e dell´integrazione, come si vede dai primi scrutini delle scuole medie del Veneto. Matteo Lancini, docente di Psicologia dell´Adolescenza all´università Bicocca di Milano, avverte che le conseguenze possono essere serie, anche drammatiche. «La sensazione è che il mondo adulto stia cercando di riprendere il controllo su una generazione che sente di non saper governare. Ragazzi abituati al confronto, alla dialettica, non all´autorità. Più fragili per certi aspetti, più forti per altri. Ma non si può passare dalla scuola del dialogo e dell´accoglienza, a quella dei divieti e del 5 in condotta senza conseguenze. Mi spiego: in altre epoche la bocciatura faceva parte di un percorso educativo, i ragazzi la mettevano in conto, sapevano sostenerla. Oggi no. La vergogna di essere respinti, la mortificazione di non essere all´altezza possono compromettere per sempre il percorso di un adolescente. Forse ci dobbiamo interrogare su questa fragilità, ma di certo la risposta non può essere quella di tornare da un giorno all´altro alla scuola della paura e delle sanzioni». Il ministro Gelmini parla di merito e di fine del buonismo. E una parte dell´istituzione scolastica la appoggia, chiede anzi che le regole tornino ad essere regole. Ma cosa accade veramente, in termini di futuro, dopo una bocciatura? Quanti studenti "dispersi" hanno alle spalle uno, due, tre insuccessi? Alessandra Vincenti è docente di Politiche sociali all´università di Urbino, e ai ragazzi dell´abbandono e della dispersione ha dedicato più di una ricerca. «I numeri degli studenti che "scompaiono" sono assai più alti di quanto non si sappia, e il nostro paese ha un tasso di dispersione scolastica ancora grave. La bocciatura è senza dubbio una sconfitta che di solito mette fine ad un percorso già difficile, ed è una delle cause dell´abbandono del percorso formativo. Questo bisogna dirlo, deve essere chiaro. I ragazzi che ho incontrato nelle mie ricerche per fortuna, dopo una o più bocciature e dopo aver deciso di non tornare più in classe, hanno incontrato operatori e strutture che li hanno reinseriti in un programma di formazione, verso il lavoro magari, ma cercando di fornire loro degli strumenti. Questo accade però in pochissime aree fortunate del Paese. Altrove, dei ragazzi che lasciano - ammette Alessandra Vincenti - non si sa più nulla. Scompaiono, vengono reclutati nei mestieri sottopagati, archiviano per sempre la speranza di un diploma, mandando in frantumi anche i sacrifici dei genitori. Il trauma della bocciatura che porta all´abbandono è poi trasversale ai ceti sociali, non sempre si tratta di livelli bassi». Piero Macchi ha 52 anni, insegna Matematica in una bella scuola media di Ferrara, allievi presenti, famiglie impegnate, professori appassionati. «Il paradosso della mia vita - confessa - è che non ho mai bocciato un allievo e invece mia figlia, unica e adorata, è stata respinta in primo liceo scientifico. Profitto buono, condotta impossibile. Devo dire che quando ho capito come stava andando a finire ho fatto fuoco e fiamme, ho minacciato ricorsi, ho detto chiaro e tondo ai miei colleghi che non sapevano fare il loro mestiere... Mia moglie ed io abbiamo sofferto come cani, mentre stranamente mia figlia dopo aver fatto finta di nulla, con spavalderia, ha invece iniziato a riflettere. E noi con lei. Sul perché di tutte quelle assenze, di quell´impegnarsi al minimo, nonostante un´intelligenza brillante ogni tipo di sostegno in famiglia... Forse noi eravamo stati troppo "comprensivi", fidandoci di lei, lasciandola vivere come voleva, accettando che saltasse le lezioni per andare a suonare con il suo gruppo. Il risultato è che oggi ha cambiato scuola, ha ripetuto il primo liceo, ed è tra le prime della classe. Non solo. Ha imparato a gestire il suo tempo e le sue capacità, tra le sue passioni e lo studio. Mi sono chiesto se la bocciatura sia stata salutare? Forse sì, ma soltanto perché noi l´abbiamo sostenuta, non l´abbiamo giudicata... Ma in quante famiglie accade così? No, non ho cambiato idea. La Gelmini sbaglia. Sono rarissimi i casi in cui perdere un anno fa maturare uno studente. Certo, se è proprio necessario la bocciatura è giusta. Ma noi professori - aggiunge Piero Macchi - dobbiamo agire prima, prevenire. Se un ragazzo rischia, questo si vede già dai primi mesi dell´anno. è allora che noi dobbiamo metterci in gioco, se bocci un giovane vuol dire che tu professore hai fallito. è amaro da ammettere, ma è così. è vero, noi siamo sottopagati e spesso demotivati. Ma il futuro di questi ragazzini di 12, 14, 15 anni è anche nelle nostre mani. E nella scuola io credo ancora».

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scuola: bocciature record (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Le anticipazioni sugli scrutini: 400mila ripetenti tra superiori e maturità Scuola: bocciature record Gelmini: meritocrazia. Il Pd: si preoccupi, piuttosto di Monica Viviani ROMA. Boom di bocciati alle superiori. Tra non ammessi alla maturità e respinti delle altre classi, l'anno scolastico appena concluso ci consegna 400 mila ripetenti, 51 mila in più (1,6%) rispetto al 2008. «Siamo tornati a una scuola dell'impegno» ha commentato Gelmini. L'anticipazione sugli scrutini dell'anno scolastico 2008-2009, arriva dallo stesso ministero dell'Istruzione che in nota precisa: «Si tratta di una prima rilevazione, effettuata su un campione pari al 13% delle scuole per quanto riguarda l'ammissione alla Maturità ed al 6% per le classi precedenti». Dati che fanno comunque ritenere che il numero complessivo dei non ammessi all'esame di maturità arriverà a quota 28 mila studenti rispetto ai 20.111 dello scorso anno. I bocciati nelle altre classi dovrebbero superare invece i 373 mila, con un aumento di oltre 43 mila ragazzi rispetto ai 330 mila del 2008. «Non è mai bello che un ragazzo perda l'anno - ha commentato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini - però io credo che questo aumento delle bocciature stia a significare il ritorno ad una scuola dell'impegno, ad una scuola del rigore». La scuola meritocratica è una scuola inclusiva, perchè il merito è la più alta forma di democrazia». Secondo Gelmini «serve una scuola dell'impegno e del merito, non una scuola buonista che tanto piace agli studenti ma che li danneggia. Noi dobbiamo formare una generazione di persone preparate ad affrontare le sfide del mercato del lavoro in una situazione che non è certo facile. Per questo serve una scuola meritocratica». Meritocrazia che, secondo il ministro, deve valere anche per il corpo insegnante: «Bisogna valorizzare - ha aggiunto - la maggior parte dei docenti e dirigenti che oggi si impegnano nella scuola e che invece vengono livellati verso il basso perchè la progressione di carriera avviene solo per anzianità e non attraverso il merito». Ma l'Unione degli studenti commenta i dati sulle bocciature affermando che l'aumento dei «non promossi dimostra che si sono irrigiditi i parametri di valutazione, ma non sono aumentate le possibilità per gli studenti di recuperare, visto che si riducono drasticamente le offerte didattiche e formative». l'Unione degli studenti chiede al governo di «aumentare le risorse a disposizione per le scuole mettendo fine alla politica dei tagli che contribuiscono ad aumentare l'insuccesso scolastico, invece di sbandierare le maggiori bocciature». Anche per la senatrice del Pd Albertina Soliani «dovrebbe preoccuparsi anzichè esultare la ministra Gelmini di fronte alla scarsità dei risultati degli studenti italiani» perchè «se aumentano le bocciature, se la condotta degli studenti è cattiva, vi è ben altro da fare che invocare serietà e merito o imporre il 5 in condotta». Di fronte a questi problemi «Gelmini sembra una maestra armata solo della penna rossa - ha aggiunto - ma sono a rischio in Italia le prossime generazioni».

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crescono i respinti alle medie e alle superiori. e il mondo della scuola si interroga: perdere l'anno è solo un danno o anche un'opportunità? - maria novella de luca (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 39 - R2 Crescono i respinti alle medie e alle superiori. E il mondo della scuola si interroga: perdere l´anno è solo un danno o anche un´opportunità? MARIA NOVELLA DE LUCA Respinti, bocciati, non ammessi. Sconfitti. Migliaia e migliaia. Saranno in molti a ricordarsi l´anno scolastico 2008/2009, anno primo di una nuova era fatta di alunni ripetenti, di 5 in condotta, di scuole senza laboratori e senza fondi, senza ore e senza tempo pieno, ma con licenza di bocciare, con la penna rossa, in nome di rigore, severità, merito. I dati li ha anticipati il ministero dell´Istruzione, dunque sono ufficiali: non ammessi alla maturità il 6% degli studenti, quasi 400mila respinti nelle classi dalla prima alla quarta superiore, e ben 70mila adolescenti bocciati tra la prima e la seconda media, di cui 10mila con il famigerato 5 in condotta. «Nessuno si compiace per l´aumento delle bocciature, è sempre un dispiacere quando un ragazzo perde l´anno – ha detto ieri tra le contestazioni il ministro Mariastella Gelmini – ma serve una scuola del merito, non una scuola buonista». Replica con ironia amara un prof di Lettere del liceo Mamiani di Roma: «è come se tra i banchi delle scuole italiane si fosse nascosto finora un esercito di ignoranti e di baby teppisti stanati dalla riforma Gelmini...». Critiche, ma anche consensi. SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE CON UN ARTICOLO DI MARIO REGGIO SEGUE A PAGINA 40

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(sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera sezione: Prima Pagina data: 18/06/2009 - pag: 1 I dati Ocse L'Italia in fondo alla classifica «Scuola, spesa alta e risultati modesti» I quindicenni italiani nelle materie scientifiche sono indietro di due terzi di anno rispetto alla media Ocse e di ben due anni rispetto agli studenti migliori, i finlandesi. Il tutto a fronte di una spesa per studente tutt'altro che bassa: la maggior parte dei Paesi sviluppati spende meno e ottiene risultati migliori. E' quanto si legge nel capitolo dedicato alla scuola dello «studio economico sull'Italia » messo a punto dall'Ocse. Che consiglia: aumenti di stipendio ai professori legati ai risultati e non a tutti gli insegnanti incondizionatamente, ringiovanimento del corpo docente. Il ministro Gelmini: è la linea riformista del governo. ALLE PAGINE 10E11 Arachi e Benedetti

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L'Ocse: scuola italiana in coda Costa troppo e ha prof vecchi (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 18/06/2009 - pag: 10 L'Ocse: scuola italiana in coda Costa troppo e ha prof vecchi Materie scientifiche, ragazzi indietro di due terzi di anno ROMA «È preferibile legare gli aumenti di stipendi dei professori a buone prestazioni, piuttosto che aumentare gli stipendi a tutti gli insegnanti incondizionatamente ». È la terapia d'urto che gli economisti dell'Ocse consigliano al nostro Paese per migliorare la qualità della scuola. Accompagnata necessariamente dall'introduzione di un sistema nazionale di valutazione esterno. È tutto scritto nel capitolo dedicato alla scuola dello «Studio economico sul-- l'Italia », presentato in anteprima, alla presenza del ministro Gelmini, dal presidente di «Treellle», Attilio Oliva, insieme ai risultati dell'indagine internazionale Talis sull'insegnamento. I risultati medi degli studenti italiani, messi in evidenza dalle indagini internazionali, sono tra i più insoddisfacenti dell'area Ocse. Un solo esempio: i nostri quindicenni risultano indietro di due terzi di anno scolastico nelle scienze rispetto alla media europea, e di due anni rispetto ai migliori, i finlandesi. Ma la spesa per studente non è affatto tra le più basse. La maggior parte dei Paesi economicamente sviluppati spende meno ed ottiene piazzamenti migliori nelle «sfide» internazionali tra studenti. L'apparente contraddizione del nostro sistema può essere riassunta così: tanti prof malpagati. Quasi sempre avanti negli anni (solo il 3% ha meno di 30 anni). E soprattutto demotivati. La ragione principale per cui si accede alla professione sembra infatti essere soltanto l'elevata sicurezza del posto di lavoro. Sono gli insegnanti a scegliere le scuole e non viceversa, come avviene nel resto d'Europa. L'avanzamento di carriera avviene solo per anzianità e non è per merito. Tutto il contrario di ciò che serve ad una scuola per funzionare al meglio, secondo gli esperti. Tra i contrari alla carriera dei professori figurano sindacalisti e politici. Attilio Oliva si rivolge a tutti loro, molto spesso simpatizzanti del presidente degli Stati Uniti, per ricordare quanto Obama ha detto di recente sull'argomento: «Per decenni Washington è rimasta intrappolata negli stessi stanchi dibattiti che hanno penalizzato il progresso e perpetuato il declino educativo. Troppi nel mio partito si sono opposti all'idea di compensare con incentivi economici l'eccellenza nell'insegnamento, anche se sappiamo bene che questi incentivi potrebbero produrre miglioramenti sostanziali ». Entrando nel dettaglio lo studio dell'Ocse suggerisce al nostro governo di puntare su insegnanti «con una buona preparazione e ben motivati», di dotarsi di «informazioni affidabili » sul rendimento di ragazzi, prof e dirigenti, estendendo le rilevazioni dell'Invalsi, il nostro istituto di valutazione. Se una scuola produce ripetutamente pessimi risultati, gli esperti suggeriscono l'adozione di piani che prevedano la nomina di un nuovo dirigente scolastico e il raggiungimento di standard accettabili. In caso di un ulteriore insuccesso scatterebbero la chiusura definitiva della scuola e il trasferimento dei ragazzi in altri istituti. Giulio Benedetti Linea dura Nelle scuole medie il 55 per cento dei bocciati in più rispetto all'anno scorso (Sintesi)

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Maturità, i non ammessi aumentano del 40% (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 18-06-2009)

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Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 18/06/2009 - pag: 10 La linea dura Maturità, i non ammessi aumentano del 40% ROMA Più bocciati, ammessi agli esami di Stato in calo. La linea del rigore inaugurata dall'ex ministro Giuseppe Fioroni e portata avanti da Mariastella Gelmini non trova ostacoli. Dal Nord al Sud, dalle medie alle superiori sembra che i prof abbiano cambiato stile di valutazione. Il giugno 2009 ci mostra, forse per la prima volta dopo decenni, una scuola molto più parsimoniosa nel dispensare promozioni e ammissioni agli esami. I dati vengono dal ministero dell'Istruzione. Sono campioni limitati, ma hanno tutti il medesimo significato: chi non ha studiato paga. Prendiamo i giudizi di ammissione alla maturità, reintrodotti nell'ordinamento scolastico da Fioroni ed efficaci dallo scorso anno. Il servizio statistico di viale Trastevere ha elaborato i risultati dei giudizi relativi al 10 per cento delle quinte classi. I non ammessi sono aumentati del 40 per cento (1,6 per cento rispetto al totale). Un anno fa i ragazzi costretti a ripetere l'anno sono stati 20 mila. Se la tendenza sarà confermata potrebbero arrivare a 27-28 mila. I consigli di classe hanno mostrato una maggiore severità anche negli scrutini riguardanti le classi intermedie. Il ministero ha elaborato i risultati di un 5 per cento di scuole. I bocciati risultano aumentati sensibilmente. Se non ci saranno cambiamenti saliranno da 330 (giugno 2008) a 370 mila.

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Mille verso il licenziamento (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera sezione: Cronache data: 18/06/2009 - pag: 20 Il lavoro Dalla Coop al call center Trascom «Non arrivano gli aiuti» Mille verso il licenziamento DAL NOSTRO INVIATO L'AQUILA Prima la scossa, la casa in macerie, poi il licenziamento. La gara di solidarietà per i terremotati si è fermata sulla porta dell'ufficio. E per gli aquilani in questi giorni inizia un nuovo incubo: la perdita del posto di lavoro. Ingegneri superspecializzati, operatori di call center, cassiere, tutti uguali e nei guai, come la notte del terremoto. Per Alberto Pizzi, 48 anni e due bimbi di 3 e 5 anni, e per sua moglie Paola l'incubo è iniziato l'8 giugno: all'indomani delle elezioni. «La Trascom, multinazionale che gestisce call center, ci ha convocato per annunciarci il licenziamento ». Coordinatore di un gruppo di lavoro a 1300 euro al mese, Alberto aveva conosciuto Paola, operatrice del call center a 460 euro al mese in azienda e vivevano a Pettino quartiere costruito, a insaputa degli abitanti, sulla faglia. «Alla scossa siamo scappati scalzi per le scale con i bambini in braccio mentre scoppiavano i vetri e venivano giù i muri. Ma questa "botta" è stata peggiore. Il terremoto comincia adesso ». La pensavano tutti così ieri i colleghi di Alberto che attendevano l'esito della mediazione del prefetto con la Trascom. C'era Alessia, 31 anni, un bimbo di 3 anni e uno appena perso per lo stress del terremoto, anche lei sposata con un collega in licenziamento. C'era Laura al settimo mese di gravidanza. E tanti, tanti trentenni. La mediazione si è chiusa male. Nessun ritiro dei licenziamenti, solo la richiesta ai dipendenti di ridursi del 20-40% lo stipendio, altrimenti, ha spiegato l'ad Boggio, la Trascom che ha subito anche danni del terremoto, non potrà competere con le altre aziende e la riduzione di 347 dipendenti non potrà essere evitata. Ma la rabbia monta assieme al sospetto che alcune aziende stiano usando l'alibi del terremoto per risolvere problemi di mala gestione o addirittura come ricatto per ottenere sostegni. «Ci usano come scudi umani» dice chiaro Piero Francazio della Uil-com. E riferisce quello che molti lavoratori non hanno il coraggio di riferire. «I posti di lavoro in bilico in questi giorni sono più di mille. 90 dipendenti della Coop hanno ricevuto la lettera di licenziamento perché due supermercati sono stati danneggiati dal terremoto e l'area individuata per la ricostruzione sembra che non possa essere utilizzata er problemi burocratici. Tra loro ci sono due impiegati che la notte del terremoto hanno salvato la figlia mentre la casa crollava e poi si sono calati con un lenzuolo dalla finestra. C'è chi ha perso tutto anche l'auto finita sotto la casa crollata». Il caso più assurdo è quello dei dipendenti di Abruzzo Enjeneering una società partecipata al 60% dalla Regione e al 10% dalla provincia che, con lungimiranza, aveva formato i dipendenti per poter intervenire in caso di terremoto. Tecnici in grado di fare perizie di agibilità mai preziosi come ora, ma ai quali l'azienda sta spiegando che per loro non c'è lavoro. Luciana Del Beato, 40 anni, docente dell'area Business Management della Tils, in attesa dell'ufficializzazione della lettera di licenziamento, già spedita rincara: «Vanno a cercare soldi con le istituzioni locali, utilizzando i lavoratori ». Ex Reiss Romoli, azienda Telecom considerata ai vertici dell'eccellenza nella formazione dei manager delle comunicazioni, con una forte relazione con i centri di ricerca e le università di Bologna e dell'Aquila, Politecnico Milano, Torino, la Tils negli ultimi tre anni ha subito un destino inaspettato: «ceduta per un euro da Tronchetti Provera e diventata al 70% della multinazionale francese Cegos e al 30% della Camporlecchio educational, dopo soli tre mesi l'azionariato si è capovolto e i vertici aziendali hanno cominciato a parlare di chiusura e a giocare al rialzo». «Il terremoto gli ha dato l'occasione. Ma noi siamo esperti di gestione aziendale e sappiamo che serve solo a coprire l'intenzione di disfarsi dell'Aquila». L'amarezza si unisce alla preoccupazione: «La casa è venuta giù, mio marito grazie ai tagli della Gelmini è finito nella categoria "perdenti posto", e ho due ragazzi di 13 e 15 anni che vorrei iscrivere all'Università all'Aquila. Non vorrei andare via come stanno facendo in tanti. È così che pensano di far volare le aquile: tagliandogli le ali?». Virginia Piccolillo Protesta Un gruppo di aquilani protesta nella giornata della visita del premier Berlusconi, in vista del decreto sugli aiuti alle popolazioni terremotate dell'Abruzzo. Il nuovo incubo, dopo il sisma e i morti, sono i licenziamenti. Oltre mille persone stanno per perdere il posto di lavoro Le storie Alberto Pizzi, della Trascom: siamo scappati mentre crollava tutto, ma il vero terremoto è la disoccupazione

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Scuola, progetti di sostegno al personale (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

FERMO pag. 5 Scuola, progetti di sostegno al personale «tagliato» REGIONE NEI GIORNI scorsi la terza commissione dell'Assemblea legislativa marchigiana, che si occupa di attività produttive, ha espresso parere favorevole sulla delibera della Giunta regionale riguardante il programma annuale 2009 per l'occupazione e la qualità del lavoro. Il provvedimento ha una dotazione complessiva di 89 milioni di euro, di cui 65,6 milioni per politiche difensive' o miste' e riguarda ammortizzatori sociali in deroga, riferiti in particolare a imprese con meno di 15 addetti, contratti di solidarietà e interventi per politiche attive del lavoro. Il restante finanziamento è destinato all'istruzione, alla formazione e a progetti speciali. «Sul fronte dell'istruzione sottolinea il consigliere Rosalba Ortenzi, componente della stessa commissione la regione Marche ha compiuto scelte coraggiose, cercando di arginare la pesante situazione determinata dalla legge Gelmini. Oltre al miglioramento delle competenze in diversi settori, è previsto un progetto sperimentale che interesserà il personale della scuola, docenti e Ata, non riconfermato nel prossimo anno scolastico. Circa 700 persone verranno messe in formazione permanente con misure di sostegno al reddito». Importanti anche le novità sul fronte delle politiche attive del lavoro. «La Giunta ha individuato prosegue la Ortenzi alcuni progetti specifici da attivare sul territorio. Attraverso l'Arco vengono individuati interventi per il miglioramento competitivo nei settori dell'artigianato e del commercio e ad essere interessato direttamente è anche il distretto calzaturiero della nostra provincia fermana. Il programma Pari', invece, ha come obiettivo il reintegro dei lavoratori svantaggiati e vengono previste borse-lavoro per favorire l'inserimento dei giovani».

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Quanto costa al sistema il boom di bocciati con la riforma Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Riformista, Il" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Ocse Sale la spesa scolastica e scende la qualità della didattica, aumenta il numero dei ripetenti Quanto costa al sistema il boom di bocciati con la riforma Gelmini Test PISA. Saranno in 400 mila a dover rifare l'anno. La scuola italiana è molto cara. 9,6 insegnanti per ogni 100 studenti, contro la media Ocse di 6,5. La severità ministeriale non ha cambiato le cose. Il ministro Mariastella Gelmini di Fabrizio Goria Per gli studenti della scuola secondaria si avvicina il momento della prova di maturità. La prima che ha visto ufficializzato il giro di vite verso la meritocrazia grazie alla riforma del ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. Aumentano i bocciati, diminuisce la qualità media della didattica e cresce la spesa pubblica per l'istruzione: la maturità di quest'anno puntava tutto sull'innovazione, ma per l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) la nostra scuola è in ritardo sulla media Ue. Secondo le stime del ministero, sono oltre 372 mila i ragazzi che ripeteranno l'anno scolastico, il 15,4 per cento del totale di tutti gli studenti secondari. Inoltre, l'analisi compiuta su un campione del 10 per cento degli istituti di istruzione superiore italiani, ha visto aumentare di 1,6 punti, rispetto l'anno precedente, la percentuale di non ammessi alla maturità. Nel complesso il 6 per cento dei liceali, 28 mila alunni, non potranno partecipare alle prove finali. A pesare è l'introduzione di due elementi, il voto di condotta scolastica e la media minima (6 in ogni materia) per accedere agli esami. I primi commenti del ministro Mariastella Gelmini, al Tg1, sono stati cauti: «Non è mai bello che un ragazzo perda l'anno però io credo che questo aumento delle bocciature stia a significare il ritorno ad una scuola dell'impegno, ad una scuola del rigore, ad una scuola che prepara i ragazzi alla vita». Proprio il rigore è stata una delle parole d'ordine di quest'anno scolastico ormai alla conclusione. Il corpo docenti ha aumentato, secondo le direttive ministeriali, la dose di disciplina verso gli studenti e ora cominciano a vedersi i risultati. Tuttavia, per quello che potrebbe intendersi come un ritorno al ruolo formativo della scuola - bocciare dovrebbe essere un elemento del processo di educazione - può rivelarsi un costo non preventivato per lo stato italiano. I quasi 400 mila ragazzi che dovranno ripetere l'anno, secondo un'indagine dell'Associazione docenti italiani, lo faranno all'80 per cento nello stesso istituto che, nel 98 per cento dei casi, è una scuola statale. Ciò significa, prendendo in esame il costo medio per studente liceale Ocse, che le bocciature costeranno quasi 3 miliardi di euro allo stato, con un aumento di 300 milioni rispetto all'anno precedente. Scorrendo l'Oecd Economic Survey of Italy 2009, l'ultimo rapporto sul nostro paese, emerge uno scenario poco promettente. Gli studenti italiani sono indietro. Lo ha sancito il test Programme for International Student Assessment (PISA), riguardante gli adolescenti di 15 anni in tutti i paesi dell'area Ocse. Guardando l'Italia si scopre che i nostri alunni sono indietro di due terzi di anno scolastico nei confronti della media Ue e di due anni rispetto ai primi in classifica, i finlandesi. Nella nostra penisola, più che in altre realtà territoriali, si sente la differenza fra nord e sud nelle performance educative. L'allarme riguarda principalmente il metodo di apprendimento degli studenti, che appare «inadeguato, obsoleto e poco stimolante». Fra le cause, il sistema di reclutamento e valutazione degli insegnanti: «La motivazione principale per accedere alla professione - rileva l'Ocse - sembra essere soltanto l'elevata sicurezza del posto di lavoro». L'unico stimolo per i professori sembra essere «l'avanzamento di carriera», che avviene «solo per anzianità e non per effettivi meriti». Sul capitolo della spesa, l'Ocse spiega che «il costo più elevato dell'istruzione italiana è ampiamente dovuto al rapporto insegnante per studente, che è del 50 per cento più alto. In Italia, infatti, vi sono 9,6 insegnanti ogni 100 studenti rispetto ai 6,5 nell'area Ocse». E per ogni scolaro, lo stato spende quasi 7.500 euro all'anno. Fra le soluzioni sostenibili per l'Italia, l'Ocse consiglia di «dare maggiore autonomia di gestione delle scuole ai dirigenti scolastici, anche nella selezione, valutazione e nello sviluppo delle carriere degli insegnanti». Questo avviene già da oltre 20 anni nel mondo anglosassone dove, oltre a parlare di meritocrazia verso i ragazzi, si applica lo stesso concetto al corpo docenti. Sono abituali le prove per gli insegnanti, come ricorda Riccardo Gallarà, preside del liceo classico Vittorio Alfieri di Torino: «Non dobbiamo stupirci se la didattica non è all'altezza degli altri paesi, gli insegnanti sono demotivati, svogliati, sottopagati e poco gratificati». Non manca, però, qualche ammissione di colpa quando spiega che «forse farebbe bene al sistema una scossa, come quella portata negli uffici pubblici, troppi docenti attendono solo l'arrivo dello stipendio in classe». E nel suo istituto, uno dei più prestigiosi del capoluogo piemontese, avvisa che «le nostre selezioni, basate sugli standard internazionali, ci hanno permesso di garantire una didattica migliore del 50 per cento rispetto alla media nazionale, ma ci è costata sforzi immani». Ciò che l'Ocse poi aggiunge è che l'Italia non deve dimenticare il ruolo formativo della scuola, al fine di creare le migliori condizioni di studio in ambito universitario. Nella classifica degli atenei più virtuosi, stilata ogni anno dal Times, c'è solo Bologna nei primi 200 posti. L'università La Sapienza di Roma è al 205esimo posto, il Politecnico di Milano al 291esimo, l'università di Padova al 296esimo. Secca bocciatura per la Bocconi di Milano, che non figura tra le prime 400. Maria Pia Garavaglia, ministro ombra del Pd per l'Istruzione, ha precisato che «qualunque paragone con le università americane è impossibile, per diversi motivi. Innanzitutto, negli Stati Uniti gli atenei sono tutti, Harvard in testa, fortemente privatizzati». Ha poi aggiunto che «l'ordinamento universitario americano è profondamente diverso dal nostro. Ricordiamo, a titolo di esempio, i professori tutti a contratto e molto collegati al mondo dell'impresa». E di impresa si deve discutere, dal momento che il 56 per cento degli studenti della scuola secondaria decidono di non proseguire gli studi, ma entrare nel mondo del lavoro. Franco Garelli, preside di Scienze Politiche a Torino, spiega che «l'analisi Ocse ed il numero dei bocciati fanno allarmare, se consideriamo che tutti questi fattori si ripercuoteranno sul mondo universitario». Anche lui è concorde che serve un giro di vite, ma non giustizialista, bensì metodologico. Quindi, parafrasando il giudizio Ocse, largo all'aumento del numero degli studenti per classe, raggruppamento dei piccoli istituti e riduzione delle ore di insegnamento, limitatamente alle materie non obbligatorie. Ma soprattutto, incentivi e premi solo ed esclusivamente ai docenti più efficienti. Anche se, ricorda l'Ocse, «per l'Italia il raggiungimento della media Ue si può ipotizzare solo nel 2017». 18/06/2009

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La riforma Gelmini (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 18/06/2009 - pag: 5 La riforma Gelmini Tempo pieno e maestro unico Sono i temi «caldi» contestati da genitori e insegnanti, soprattutto a Milano. «Invito tutti al dialogo dice Giuseppe Colosio senza avere pregiudizi. Il maestro prevalente? Un modello che nasce da motivazioni culturali»

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(sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 18/06/2009 - pag: 5 Il personaggio Ecco l'>uomo scelto dal ministro Gelmini per guidare la scuola lombarda. La carriera di Giuseppe Colosio «La scuola cambia, dialoghiamo Gli stranieri? L'obbligo di formarli Il nuovo direttore regionale, Colosio: tempi duri, ma arriveranno le assunzioni Invita al dialogo insegnanti e genitori che contestano la riforma e il maestro unico: «Parliamone, senza ideologie. Confrontiamoci». Vuole coinvolgere le istituzioni sul tema degli stranieri e avviare collaborazioni con Comuni, questure e prefetture: «Per troppo tempo siamo rimasti soli». Ammette che sì, i tagli agli organici comporteranno qualche sacrificio, ma «docenti e bidelli sono persone, e non possiamo dimenticarlo». Quindi annuncia: «Qualche immissione in ruolo arriverà». Giuseppe Colosio da ieri è il direttore scolastico della Lombardia. E ha le idee molto chiare: «Dobbiamo metterci subito al lavoro. La qualità è il nostro primo obiettivo». Nessuna illusione: «La Lombardia è una regione molto complessa che parte da standard elevati». Dunque, per migliorare, è fondamentale rimboccarsi le maniche. Subito. Prima incombenza: «Dovremo mettere mano al personale ausiliario». Bidelli e segretari. Che non saranno risparmiati dalla razionalizzazione. «Ma garantiremo il servizio sui nostri 5.200 plessi». Altra rassicurazione: «L'orario scolastico sarà quello richiesto dalla maggior parte delle famiglie. Tempo pieno compreso». Proposito per l'anno nuovo: «Vogliamo iniziare bene». Il che significa accelerare le nomine dei precari, le operazioni di trasferimento dei docenti, organizzare il calendario. «Siamo in attesa di sapere continua Colosio quante immissioni in ruolo avremo. Le attendiamo al più presto, perché questo significa semplificare la vita degli insegnanti». Prove di distensione in un clima arroventato dalle polemiche, ultima in ordine cronologico quello di lunedì alla Mondadori, con il ministro Mariastella Gelmini «bocciato» dai genitori di Retescuole. Colosio è sereno: «Certo, lo so che alcuni contestano la riforma. Io ho un'opinione diversa, ma per questo è importante parlarne». Apertura a tutti. A sindacati e contestatori: «Ho intenzione di avviare un dibattuto chiaro, senza battaglie tra favorevoli e contrari. Il maestro prevalente? Io continuo a pensare che sia una scelta positiva, che abbia una valenza culturale dettata da un modello pedagogico, non dalla necessità di tagliare gli organici». Non sarà una passeggiata. Soprattutto perché il movimento milanese è battagliero e popoloso: «Capisco che in alcuni insegnanti prevalga un certo spirito conservativo. Ma io dico loro: 'Aprite la mente e guardate in faccia le cose come stanno', senza avere timori. Noi facciamo la nostra parte per venirvi incontro». La scuola che cambia. Dalle elementari alle superiori. «Ora il vero tema è la qualità, ma in Lombardia siamo molto avanti: gli obiettivi di Lisbona sono per la maggior parte raggiunti e la dispersione è quasi del tutto sconfitta ». Quasi. Perché in Lombardia ci sono 122 mila alunni, figli di immigrati, che non sempre ce la fanno a concludere gli studi. «Docenti, presidi, educatori osserva il neodirettore hanno reagito in maniera straordinaria all'immigrazione degli ultimi anni. E lo hanno fatto in maniera del tutto solitaria». L'auspicio: «Serve un rapporto più stretto tra istituzioni per affrontare insieme il problema. Le cose migliorerebbero molto se potessimo collaborare questure e prefetture che rilasciano i permessi di soggiorno ». Una rete interistituzionale. «Fermo restando che la scuola deve fare prima di tutto formazione e istruzione, non assistenzialismo». La classe, il luogo della crescita. Per tutti. Per gli stranieri in primo luogo. E anche su questo tema Colosio cerca un dialogo «senza filtri ideologici ». Magari «con un grande happening ». Quando? Il direttore sorride: «Non lo so con precisione, sono appena arrivato...». Annachiara Sacchi Le richieste dei genitori I tempi sono duri e qualche sacrificio andrà fatto. Ma per quanto riguarda il tempo scuola, le richieste delle famiglie lombarde sono state nella maggior parte dei casi accolte \\ Vorrei aprire un tavolo per discutere della riforma. Ma senza battaglie tra favorevoli e contrari

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Gelmini: penso a un bonus per chi studia alle private (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera sezione: Primo Piano data: 18/06/2009 - pag: 11 L'intervista Il ministro: insegnamenti, non serve quantità ma qualità Gelmini: penso a un bonus per chi studia alle private «Il dossier pubblicato dà ragione alle nostre riforme» ROMA Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione, il rapporto Ocse sulla scuola italiana.... «Finalmente». Finalmente? Questo rapporto in realtà dà un voto veramente brutto alla scuola del nostro Paese. «Ma finalmente supporta la posizione del governo sulle riforme». Ovvero? «Reclutamento degli insegnanti, la necessità di introdurre la meritocrazia, ringiovanire il corpo insegnante, gli incentivi: tutte cose che vado dicendo da più di un anno». Già: è da più di un anno che lei è il ministro dell'Istruzione. Non crede che i brutti voti di questo rapporto la riguardino, almeno un po'? «Non si cambia in un anno una situazione stratificata nel tempo. In questo anno abbiamo avuto una forte opposizione che non ha fatto altro che puntare il dito soltanto contro i tagli». E invece? «Abbiamo fatto molti passi in avanti in direzione delle indicazioni date dall'Ocse, a cominciare dalla riforma della scuola secondaria, il maestro unico, il ritorno ai voti, il voto in condotta...». L'Ocse parla anche del voto in condotta? «No, quello è un segnale educativo che abbiamo voluto mandare noi. Del resto è importante il modello educativo nella scuola. Per questo...». Per questo? «Stiamo pensando anche ad altre riforme che non c'entrano con l'Ocse. Come il sostegno economico per le scuole paritarie». Vuole dire le scuole private? Cosa vuole fare? « Io le chiamo paritarie, o anche non statali. E, Costituzione alla mano, voglio che tutti abbiano il diritto di scegliere se andare alla scuola pubblica o alla scuola paritaria. Quindi, siccome le scuole paritarie costano, sto pensando ad una riforma che dia la possibilità di accedere ad un bonus a chi vuole frequentarle. Un po' come già succede in Lombardia». Ma questi sono costi aggiuntivi? «La libertà di scelta è un diritto costituzionale. E sono tante le riforme che si possono fare risparmiando soldi e facendo funzionare la scuola. I dati Ocse, ad esempio quelli che riguardano la Finlandia, lo dimostrano». Cosa dimostrano? «Che non è vero che bisogna puntare sulla quantità, bensì sulla qualità. Intendo: quantità di soldi, di ore di insegnamento. Non è questo che qualifica la scuola, necessariamente. Veramente basta sfogliare il rapporto per capirlo. E sono felice che finalmente il governo e l'Ocse abbiano un'identità di vedute su questo punto, sono certa che faciliterà il dibattito». Ministro ha visto: ci sono molti più bocciati quest'anno nelle scuole... «Non è mai bello quando un ragazzo perde l'anno. Però...». Però? «Questo è un segnale forte per il ritorno ad una scuola meritocratica. Il lassismo del Sessantotto non ha mai fatto bene a nessuno ». Allora in questo caso un anno è stato sufficiente a cambiare l'indirizzo. Ma tanti bocciati non aumentano le spese nelle scuole? «Non ho fatto i conti. Ma va bene così». Alessandra Arachi Istruzione Mariastella Gelmini, ministro dell'Istruzione: «Il numero dei bocciati, superiore agli scorsi anni, è un segnale forte per un ritorno a una scuola meritocratica»

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Con gli scrutini 2009 aumentano i bocciati (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI ENTI LOCALI data: 2009-06-18 - pag: 39 autore: Scuola. Il dato emerge da una prima verifica del ministero sul 13% degli istituti Con gli scrutini 2009 aumentano i bocciati Il dossier Ocse: alla spesa elevata corrispondono rendimenti bassi Luigi Illiano ROMA Aumenta il numero degli studenti bocciati nelle scuole superiori. La rilevazione arriva dall'Istruzione e riguarda gli ammessi al prossimo esame di maturità e alle classi successive. L'incremento sarebbe dell' 1,6% sul totale del corpo studentesco. è una prima verifica effettuata su un campione pari al 13% delle scuole per quanto riguarda la maturità e al 6% per le promozioni. «Questi dati fanno ritenere che la cifra complessiva dei non ammessi all'esame di Stato arriverà a quota 28mila, rispetto ai 20.111 dello scorso anno», è scritto nel comunicato diffuso da Viale Trastevere. I non ammessi alle altre classi dovrebbero «superare i 373mila, con un aumento di oltre 43mila studenti se confrontati ai 330mila del 2008». Con incrementi, nei due casi, rispettivamente, di circa il 40 e il 13 per cento. «Nessuno si compiace dell'aumento delle bocciature, è sempre un dispiacere quando un ragazzo perde l'anno, ma serve una scuola del merito», ha commentato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. Il quadro si completa con i risultati degli scrutini in prima e seconda media (1.100 scuole su 7mila): le previsioni parlano di circa 70mila bocciati, dei quali uno su sette per il 5 in condotta. I futuri ripetenti aumenterebbero così del 55% rispetto all'anno scorso. C'è poi il boom di bocciature in provincia di Bergamo, dove gli scrutini mettono in evidenza una falcidia in molti istituti. I risultati dei ragazzi italiani sono tra i più scarsi, e da molti anni, come ha confermato l'ultima indagine Ocse presentata ieri: il rapporto «Talis» sull'insegnamento e l'apprendimento (si veda«Il Sole 24 Ore» di ieri), realizzato in 23 Paesi in base a una serie di quesiti sottoposti a 70mila tra docenti e presidi. «Le scuole italiane spendono per ciascun studente molto più degli altri Paesi Ocse ma i rendimenti sono tra i più bassi», è scritto nel dossier. Solo la metà della popolazione dell'Italia ha completato le superiori, rispetto ai 2/3 di quella nell'area Ocse. Risultati che variano tra Nord e Sud. L'Ocse riconosce al Governo di aver intrapreso la strada verso «cambiamenti rilevanti», come la razionalizzazione delle spese e le misure per migliorare i sistemi di valutazione e il reclutamento degli insegnanti. Ma sottolinea l'assenza di un quadro complessivo e definitivo: «Considerando la natura di queste riforme sarebbe preferibile realizzarle con un pacchetto omnicomprensivo, e non in modo parcellizzato». Serve più chiarezza per valutare le prestazioni di studenti, insegnanti e presidi. Questi ultimi, però, «dovrebbero disporre dell'autonomia necessaria ». In Italia ci sono troppi docenti per alunno, un numero alto di edifici scolastici e ore di insegnamento: frammentazione che fa lievitare i costi. La ricerca chiede anche maggiori incentivi per gli insegnanti migliori. «Strada indicata anche da Obama nelle sue linee di indirizzo», ha ricordato Attilio Oliva, presidente di Treellle. «L'Ocse ci dà ragione. Molte delle osservazioni poste dai sindacati e dall'opposizione vengono smentite clamorosamente», ha detto Gelmini. «Il trionfalismo del ministro è del tutto fuori luogo, siamo pronti al confronto, ma sulle riforme vere», replica Mariangela Bastico (Pd). © RIPRODUZIONE RISERVATA

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parola di ministro (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Rimini)" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

RIMINI CRONACA pag. 4 «Marco promosso» parola di ministro MESSAGGIO DELLA GELMINI IL MINISTRO Mariastella Gelmini «benedice» la candidatura di Marco Lombardi. Fotografa la situazione scolastica del Riminese e si dice certa che «l'amico Marco potrà contribuire a costruire uno scenario diverso, dando forza e slancio alle questioni educative di competenza dell'ente provinciale». Il ministro parla di «successo politico» riguardo alla conquista del ballottaggio. «Conosco aggiunge i problemi più urgenti che la Provincia di Rimini sta soffrendo, come il basso tasso di risposta del servizio di asilo nido o la percentuale piuttosto alta di abbandono scolastico nella scuola superiore e il fenomeno diffuso del bullismo nelle scuole medie». «I numeri prosegue ci dicono che abbiamo una carenza di professionalità e di abilità tecniche, a fronte di molti ragazzi che non si laureano e che purtroppo non riescono a trovare lavoro. Esiste una domanda di tecnici che è esattamente il doppio dell'offerta. Per questo nella riforma della scuola secondaria abbiamo riorganizzato e potenziato gli istituti tecnici e professionali». Poi cita la precedente situazione, raffrontandola con la nuova, che contiene «la frammentarietà degli indirizzi, ridotti da 39 a 11». Image: 20090618/foto/10053.jpg

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Obama e l'abilità di cogliere soluzioni al volo (sezione: Scuola)

( da "Trentino" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Obama e l'abilità di cogliere soluzioni al volo Il presidente uccide il moscone in diretta, ma Mosca non è da meno In «Ricordi di scuola» il giornalista conquista la classe con la fionda di Alessandro Dell'Aira Barack Obama che acchiappa una mosca in diretta e l'accoppa in tempo reale è il trionfo del video problem solving. Di meglio fece solo Benvenuto Cellini febbricitante durante la fusione del Perseo, quando fece gettare nella fornace piatti, scodelle e tondi di stagno per evitare che il capolavoro gli si accartocciasse. Non è questione di battere il ferro quando è caldo. E' questione di calcoli rapidi: se la va la va, altrimenti la spacca. Cellini fu un grande italiano, ma non l'unico compatriota a cogliere l'occasione al volo in un momento difficile, come Barack Obama. Di meglio no, ma come Obama fece, cognome premonitore, il nostro Giovanni Mosca quando aveva vent'anni e ne dimostrava sedici, in una scuola pubblica elementare del Duce. Lo raccontò nei suoi "Ricordi di scuola". Nominato maestro provvisorio, si presentò al direttore che appena lo vide gli diede del voi, si mise le mani nei capelli e pensò: "Quelli della quinta C appena lo vedono se lo mangiano". I supplentofagi erano in quaranta (speriamo che la Gelmini non legga) e il capoclasse si chiamava Guerreschi, rapato a zero, due denti di meno, occhietti feroci. Il maestro provvisorio trovò le quaranta belve accovacciate sui banchi. Nel silenzio che precede le battaglie, l'alunno Guerreschi gli lanciò a tradimento l'arancia che stava palleggiando, ma non lo colpì. Inferocito tirò fuori la fionda. Era il segnale: ne spuntarono altre trentanove. All'improvviso un ronzio. Il moscone. Dov'era? Guerreschi lo cercò con lo sguardo. "Guerreschi", disse il maestro provvisorio, "becca quel moscone". Uno a zero per il maestro provvisorio, ma fu una vigliaccata: a dirgli il nome del capo era stato il direttore. Tornò il silenzio. La pallina di carta masticata di Guerreschi si schiantò contro una lampadina. Due a zero per il maestro. "A me la fionda!", disse, mirò tirò e accoppò il moscone che gli cadde morto ai piedi. Tre a zero. "Voglio le altre trentanove fionde". Gliele diedero. "Guerreschi, alla lavagna". Quattro a zero. Questa prodezza di Giovanni Mosca anticipa due eventi mediatici. Anzitutto, un film Usa del 1988, Teachers, che narra di una scuola in cui i prof non riuscivano a insegnare granché, tranne uno, il quale una volta istruì i suoi ragazzi su come si fa a riparare un termosifone. In secondo luogo, anticipa la prodezza del presidente Obama, che ieri durante un'intervista tv ha accoppato un moscone al volo. Centrato. Chapeau. Per una Mosca che esce dalla storia, vi entra un moscone. Epperò, come dicono i revisionisti: epperò, se l'avesse mancato? Non ci pensiamo. La storia non si fa con i se. Se la Gelmini ci legge, coglie l'occasione al volo e siamo spacciati.

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Laurea a Gheddafi: toghe in rivolta (sezione: Scuola)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Provincia di Sassari Pagina 7033 Sassari Laurea a Gheddafi: toghe in rivolta Sassari --> Toghe in rivolta contro la laurea honoris causa a Gheddafi. Con un documento firmato da trecento fra magistrati, avvocati e dottori in legge, gli addetti ai lavori del Tribunale sassarese esprimono dissenso per il conferimento di una laurea honoris causa in giurisprudenza al colonnello Muammar Gheddafi. La lettera è stata inviata a Vanni Lobrano, preside di Giurisprudenza, la Facoltà che ha partorito l'idea di onorare il leader libico, al rettore dell'Università di Sassari, Alessandro Maida, e al ministro dell'Istruzione, Maria Grazia Gelmini. Descrivendo Gheddafi come «un uomo che è salito al potere con un colpo di Stato nel 1969 e che da allora non ha mai pensato di indire elezioni libere», i trecento giuristi che hanno sottoscritto il no al colonnello nordafricano si rivolgono al preside Lobrano. In tre punti i motivi reali del dissenso: mancato rispetto dei diritti umani; fiancheggiamento al terrorismo; cittadini italiani in Libia. Riguardo ai diritti umani, giudici e avvocati citano l'esempio di Fathi al-Jahmi, dissidente libico morto il 5 maggio scorso in un ospedale di Amman, dopo essere stato per anni recluso, torturato e messo al bando dal regime di Gheddafi perché in contrasto con la politica del Governo libico. Sul fiancheggiamento al terrorismo i firmatari ricordano che «la Libia per molti anni è stata soggetta a sanzioni da parte della Comunità internazionale per la sua attività di appoggio più o meno esplicito fornita ad alcuni gruppi terroristici. Infine il capitolo degli italiani in Libia: «non si può dimenticare come nel 1970 la Libia decise di espellere i nostri connazionali e confiscare i loro beni, a prescindere da qualsiasi coinvolgimento personale nell'esperienza coloniale. Un comportamento festeggiato ogni anno, il 7 ottobre, come Giorno della vendetta». (v. g.)

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SCUOLA: GELMINI, BONUS PER STUDENTI CHE SCELGONO PRIVATE (sezione: Scuola)

( da "Virgilio Notizie" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Sostenere le scuole private con un bonus a chi vuole frequentarle. E' uno dei prossimi obiettivi cui lavora il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. In un'intervista al Corriere della Sera, Gelmini dice che ''Costituzione alla mano, voglio che tutti abbiano il diritto di scegliere se andare alla scuola pubblica o alla scuola paritaria. Quindi, siccome le scuole paritarie costano, sto pensando a una riforma che dia la possibilita' di accedere a un bonus a chi vuole frequentarle. Un po' come gia' succede in Lombardia''.

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Scuola/ Gelmini: Penso a un bonus per chi studia alle (sezione: Scuola)

( da "Virgilio Notizie" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, annuncia di voler istituire un bonus per chi studia alle private. "Siccome le scuole paritarie costano - dice al 'Corriere della Sera' - sto pensando a una riforma che dia la possibilità di accedere a un bonus a chi vuole frequentarle. Un po' come già succede in Lombardia". Commentando i dati dell'Ocse, Gelmini spiega: "Abbiamo fatto molti passi in avanti in direzione delle indicazioni date dall'Ocse, a cominciare dalla riforma della scuola secondaria, il maestro unico, il ritorno ai voti, il voto in condotta". "Stiamo pensando anche ad altre riforme che non c'entrano con l'Ocse. Come il sostegno economico per le scuole paritarie. Io le chiamo paritarie, o anche non statali. E, Costituzione alla mano - conclude - voglio che tutti abbiano il diritto di scegliere se andare alla scuola pubblica o alla scuola paritaria".

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Gelmini "Una prova sul modello Invalsi anche alla maturità" (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

“La valutazione degli studenti deve essere più oggettiva possibile – ha dichiarato il ministro Mariastella Gelmini. - Sto valutando l’ipotesi di introdurre per gli esami di Maturità una prova nazionale sul modello Invalsi, analoga a quella della scuola media. La nuova prova potrebbe essere introdotta, in aggiunta a quelle già esistenti, con l’avvio della riforma della scuola superiore. Credo che sia indispensabile abituare i nostri ragazzi a essere valutati con sistemi internazionali”. Si è svolta oggi in tutte le scuole medie italiane, nell'ambito dell'esame di Stato del Primo Ciclo, la Prova Nazionale Invalsi che ha coinvolto circa 570.000 studenti. Il risultato della prova concorre a determinare il voto finale dell’Esame di stato. L’introduzione di una prova nazionale, valutata secondo criteri di oggettività e non soggetta a criteri discrezionali costituisce per la scuola italiana una fondamentale innovazione. L’introduzione della prova ha anticipato le richieste formulate all’Italia dall’Ocse di adottare un sistema di valutazione esterno. Prosegue così il progetto di cambiamento della scuola italiana ed il suo riavvicinamento all’Europa con il compimento di una rivoluzione che premi il merito e garantisca un’istruzione efficiente. Le materie della prova sono state italiano e matematica. La prova di italiano, che aveva il compito di sondare la capacità di lettura e di comprensione, chiedeva al candidato di analizzare un testo di Dino Buzzati, “Il conte Attilio Fossadoro” e un testo espositivo, “Consigli per il domani ai giovani (e ai genitori)”. A questa parte seguivano poi dei quesiti di grammatica. La prova di matematica riguardava i contenuti principali dei programmi svolti nel corso dell’ultimo anno (numero; geometria; relazioni e funzioni; misura, dati e previsioni) e richiedeva un ragionamento attento nella risposta ai quesiti. La prova è oggettiva e semistrutturata (cioè composta da quesiti sia a scelta multipla che a risposta aperta) ed è costruita sulla base di quadri di riferimento definiti da esperti della scuola e dell’università, tenendo conto delle indicazioni attualmente in vigore, della pratica didattica e dell’impianto concettuale delle grandi indagini internazionali. Le sottocommissioni d’esame procedono alla correzione della prova avvalendosi di una scheda di valutazione standardizzata, che è stata pubblicata, a partire dalle ore 12 di oggi, sul sito dell’Istituto (www.invalsi.it) e sui siti degli Uffici scolastici regionali e provinciali. Nella scheda viene attribuito un punteggio ad ogni quesito. L’esito della prova nazionale concorre, insieme a quello delle altre prove scritte e del colloquio, alla determinazione del voto finale in decimi. FOCUS Maturità 2009 + LA PROVA DI ITALIANO + LA PROVA DI MATEMATICA

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Berlusconi: (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

La procura di bari indaga su una storia di tangenti e scopre un'attività di prostituzione Berlusconi: «Altra spazzatura» Dolce vita tra Puglia, Roma e Sardegna. Spunta una confessione: «Pagata per andare a palazzo Grazioli» «È sempre un dispiacere quando un ragazzo perde un anno, ma la scuola italiana deve ritrovare la via del merito»: è quanto sostiene il ministro Mariastella Gelmini, forte di quanto emerge dai nuovi dati messi a disposizione dall'Ocse, che parla di costi elevati e risultati scadenti per l'istruzione italiana. «Indagine che - osserva il titolare ministro - smentisce clamorosamente molte osservazioni di sindacati e opposizione». Anna Rita Rapetta 2

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Più bocciatinella scuolaspazio al merito (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

L'Ocse: risultati scadenti Più bocciati nella scuola spazio al merito Tempo di scrutini ed esami nelle scuole italiane. Ma anche tempo di bilanci per la stessa istituzione scolastica. Dai primi dati forniti dal ministero della Pubblica Istruzione emerge un aumento dei non ammessi agli esami di maturità e un incremento dei bocciati nelle classi intermedie. Insomma, secondo le promesse del ministro Mariastella Gelmini, c'è stato più rigore nella valutazione degli alunni. Ma possiamo parlare di una scuola che ha invertito la tendenza «lassista» e che ha riportato i suoi allievi su standard medi europei? Bisogna intendersi su come valutare il nostro sistema scolastico. L'Ocse, che ieri ha reso noti i suoi dati, ancora una volta impietosi sull'Italia, misura il sistema dell'istruzione sull'equazione costi-risultati, sulle competenze acquisite dai ragazzi e sulla valutazione degli insegnanti. Ma proprio un criterio efficientistico rischia di far perdere di vista i problemi più gravi della nostra scuola. L'alternativa non è appena fra una scuola del rigore e un'altra del lassismo, ma soprattutto fra una realtà che si limita a dare competenze e un'altra che fornisce educazione. Sempre più, in una società in continua evoluzione, le competenze hanno una durata effimera. Serve, invece, una scuola che sappia dare non solo nozioni neutre, ma orientamenti e criteri per interpretare la realtà e per affrontare il passaggio al mondo del lavoro. Per questo motivo l'enfasi sul 5 in condotta rischia di essere controproducente. La scuola, soprattutto al Sud, non può servire a creare «bacchettoni», automi imbottiti di nozioni. Essa è chiamata a forgiare giovani che, partendo spesso da condizioni sociali e culturali svantaggiate, siano capaci di rispondere alle grandi domande della vita e della società. Al tempo stesso essa non può ridurre la propria opera a un catalogo di regole da osservare, ma deve riscoprire il rischio dell'avventura educativa. Un insegnante - ha giustamente notato il pedagogista Giorgio Chiosso - non può limitarsi a dire «fai così», deve poter dire «fai con me». L'Ocse, in proposito, rileva un dato su cui riflettere: in Italia, a differenza del resto d'Europa, sono gli insegnanti a scegliere le scuole, e non gli istituti a scegliere i docenti. Anche questo è segno di un sistema ingessato. Non basta il cinque in condotta, o l'aumento dei bocciati per festeggiare la serietà della scuola. Una vera riforma esige ben altro.

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SPAZIO: GELMINI, SARA' PRIORITARIO NEL PROGRAMMA NAZIONALE (sezione: Scuola)

( da "Virgilio Notizie" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Il settore spaziale sara' prioritario nel Programma nazionale sulla ricerca. Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Ricerca e Universita', Mariastella Gelmini, in visita allo stand di Finmeccanica, al salone dell'aeronautica di Le Bourget. ''Lo spazio - ha detto il ministro - avra' un ruolo da protagonista anche per rendere il Programma nazionale non un 'libro dei sogni' ma una realta'. Vogliamo assegnarli la priorita' nel programma. Il ministro, in merito ai prodotti del gruppo Finmeccanica ha definito, tra gli altri, ''il Cosmo Sky-Med e Sigma un esempio virtuoso di impegno nella ricerca. Ne siamo fieri e intendiamo sostenerli. La mia presenza qui ne e' la testimonianza''. Occorre fare, ha poi detto la Gelmini, ''un grande plauso all'industria italiana e in particolare a Finmeccanica ma anche alle altre imprese che fanno ricerca per quanto riescono a fare in un momento di difficolta' dell'economia globale. Il Governo e' impegnato a sostenere tali imprese''.

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Scuola/ Santolini (Udc): Bene Gelmini su bonus a 'non (sezione: Scuola)

( da "Virgilio Notizie" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

"Ci auguriamo che il ministro Gelmini non si fermi all'annuncio reso oggi, ma chiarisca quanto prima tutti gli aspetti della sua proposta di sostenere economicamente chi studia nelle scuole non statali". Lo dichiara in una nota la deputata dell'Unione di Centro Luisa Capitanio Santolini, componente della commissione Cultura della Camera. "La scuola italiana - prosegue - ha un bisogno assoluto di una riforma seria e soprattutto immune da certe influenze ottuse della sinistra. Le scuole non statali svolgono un servizio pubblico così come le cliniche private nella sanità. Il principio è lo stesso, ma se si parla di scuola la vecchia ideologia cara alla sinistra si desta dal sonno alzando i soliti steccati per difendere un tabù che invece va mandato definitivamente in pensione". "Al di là del sostegno economico alle non statali - sottolinea Santolini - il problema di fondo rimane. Una volta per tutte, Costituzione alla mano, occorre riconoscere finalmente alle famiglie la libertà di scelta educativa ed il loro ruolo primario nell'educazione. Le famiglie hanno tutto il diritto di mandare i figli dove ritengono più opportuno. Con questa innovazione, la scuola statale trarrà beneficio dal confronto, ma in un contesto democratico e al passo con i tempi, accettando la presenza di scuole che hanno un loro specifico progetto educativo. Le famiglie devono poterlo consocere e, in caso, sceglierlo così come avviene in tutta Europa".

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CONTESTATA A PRESENTAZIONE LIBRO GIORDANO (sezione: Scuola)

( da "TGCom" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

15/6/2009 Milano,contestata ministro Gelmini Costretta a saltare presentazione libro Al grido di "Vergogna" e sventolando bandiere con scritto "Vogliono distruggere la scuola pubblica, io non ci sto", alcuni esponenti dell'assemblea delle scuole di Milano hanno protestato alla presentazione del libro di Mario Giordano 5 in condotta. Appena il ministro Mariastella Gelmini è entrata in sala, è partita la protesta e la presentazione, a cui erano presenti l'autore e il presidente Mediaset Fedele Confalonieri, è saltata. Inutilmente Mario Giordano ha cercato di ricondurre alla ragione i rappresentanti dell'assemblea delle scuole del milanese, che ormai da un anno contesta le leggi di riforma della scuola, ma non e' servito. Mentre scandivano gli slogan "A casa, a casa" e "Vergogna", il ministro Gelmini è sbottata: ''Complimenti, siete veramente democratici. Avete particolarmente a cuore la scuola pubblica. Meglio per me''. ''Evidentemente - ha aggiunto il direttore del Giornale - non è possibile parlare di scuola pubblica in modo sereno''. Lasciando la sala del terzo piano del Multicenter Mondadori dove era prevista la presentazione del suo libro, Mario Giordano ha detto al microfono rivolto ai contestatori: "Grazie ai fascisti che sono nel pubblico e che sono il male del Paese". I docenti e i genitori hanno poi continuato la protesta fuori dalla libreria per circa un altro quarto d'ora prima di disperdersi.

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Scuola, Sedioli sollecita il Governo sui tagli agli organici degli insegnanti (sezione: Scuola)

( da "Sestopotere.com" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Scuola, Sedioli sollecita il Governo sui tagli agli organici degli insegnanti (18/6/2009 17:56) | (Sesto Potere) - Bologna - 18 giugno 2009 - Sanare subito le situazioni critiche che si sono determinate nella scuola in seguito ai forti tagli al personale e non procedere con atti ulteriori in assenza di una normativa definita. Lo chiede con forza l’assessore regionale alla Scuola, Giovanni Sedioli. “Il tema degli organici della scuola è da tempo all’attenzione di cittadini e istituzioni – spiega Sedioli - La decisione del Governo di apportare forti tagli al personale della scuola, pur a fronte di un aumento della popolazione scolastica, ha generato preoccupazioni per la qualità e l’estensione del servizio, particolarmente nella nostra Regione dove da tempo sono stati assunti i provvedimenti volti ad evitare ogni forma di spreco”. Per il prossimo anno scolastico il Ministero ha previsto 1.637 insegnanti in meno in Emilia-Romagna, nonostante l’aumento in ambito regionale delle iscrizioni, ad oggi quantificabili in oltre 7 mila alunni in più rispetto allo scorso anno. “Mano a mano che sono stati resi noti gli effetti dei tagli le preoccupazioni sono diventate realtà, nella scuola dell’infanzia abbiamo registrato il fatto che non si è corrisposto alle esigenze della cittadinanza di avere più sezioni e non è stata soddisfatta la richiesta di una maggiore diffusione del tempo pieno nella scuola elementare – continua l’assessore Sedioli - Da ormai un mese il presidente Errani ha chiesto un incontro al ministro Gelmini per illustrare la situazione e proporre interventi di modifica alle decisioni assunte, non vi è stata ancora risposta”. “La situazione è tanto più critica a fronte del fatto che i provvedimenti del Governo sono oggetto di ricorso presso la Corte Costituzionale da parte di molte Regioni – aggiunge l’assessore - e che una recente ordinanza del TAR del Lazio ha evidenziato che il Ministero sta procedendo in assenza di una normativa validamente definita su un tema così delicato. Siamo di fronte ad un decisionismo non supportato da analisi di qualità, di prospettiva e da certezza del diritto”. “Riteniamo quindi inopportuno – conclude l’assessore Sedioli - che il Ministero e le sue articolazioni territoriali procedano con atti che ad ora sono da considerare inefficaci, chiediamo si dia corso ad un confronto che consenta di sanare le situazioni critiche che si sono determinate e dia luogo tempestivamente ad una normativa fondata ed accertata a garanzia dei diritti dei tutti”.  

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Scuola/ Anief: Gelmini sbaglia: presidi non possono (sezione: Scuola)

( da "Virgilio Notizie" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

Roma, 18 giu. (Apcom) - "L'ipotesi di risolvere il problema del precariato affidando maggiore responsabilità ai dirigenti nella selezione del personale è inaccettabile, inaffidabile, inutile e poco trasparente visti i precedenti meccanismi di reclutamento degli attuali presidi". Ad affermarlo è stato Marcello Pacifico, presidente dell'Anief, dopo le estinzioni espresse dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, di sostenere il ddl sul nuovo stato giuridico dei docenti. Secondo Pacifico un modello di assunzioni incentrato sulla chiamata diretta dei docenti da parte di presidi "attiverebbe soltanto un nuovo contenzioso utile a dividere ancora una volta la classe docente e bloccare le poche assunzioni autorizzate". "I dati dell'Ocse - continua il prpesidente Anief - condannano piuttosto la politica scolastica portati avanti negli ultimi anni dal governo e dal sindacato nei confronti del precariato e impongono provvedimenti urgenti, non più rinviabili". Se negli anni Settanta l'età media dei neoimmessi in ruolo era di 22 anni, oggi l'età media è raddoppiata tanto che più la metà dei docenti in servizio a tempo indeterminato risulta over 50. Addirittura negli ultimi dieci anni l'età media dei neoassunti si è innalzata di 5 punti (da 35 a 40 anni), mentre quella degli aspiranti supplenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento supera i 37 anni. "La ragione è che - commenta Pacifico - di fronte all'esaurimento delle graduatorie nel 1999, negli ultimi dieci anni si è preferito condurre per logiche clientelari alimentando oltremisura la sacca del precariato per supplire alla carenza di assunzioni nella pubblica amministrazione, illudendo giovani laureati e non più giovani abilitati". A complicare le cose sono state anche l'innalzamento dell'età pensionabile, il calo delle nascite e la contrazione degli organici per esigenzedi risparmio della spesa pubblica. "Il risultato - continua il sindacalista - è che giovani laureati non possono abilitarsi vista la sospensione delle Ssis, mentre altri laureati, che giovani non sono più, e molto spesso sono invecchiati arricchendo il proprio portfolio per onorare lo Stato con specializzazioni, perfezionamenti, masters, dottorati rischiano a partire dal prossimo settembre di non poter fare i supplenti". "Questo esercito dei precari ha acquisito una professionalità nella preparazione e nell'esercizio del ruolo di docente e non può cambiare mestiere o essere riconvertito tutto a un tratto; ha firmato scrutini, ha assicurato la continuità didattica ed ora deve essere premiato per non aggravare il salto generazionale tra docenti e discenti come denuncia l'analisi Ocse". L'Anief chiede quindi di "investire nei giovani attivando subito un corso universitario che dia l'abilitazione e la certezza della spendibilità del titolo di studio acquisito ai fini lavorativo" e di "immettere in ruolo (con le attuali procedure e non con quelle auspicate dal ministro attraverso i presidi ndr) già dal prossimo anno almeno un terzo degli aspiranti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento coprendo i posti in organico di fatto".

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ESAMI MEDIE; MARIASTELLA GELMINI: Â"INTRODURRE UNA (sezione: Scuola)

( da "WindPress.it" del 18-06-2009)

Argomenti: Scuola

18-06-2009 “La valutazione degli studenti deve essere più oggettiva possibile – ha dichiarato il ministro Mariastella Gelmini. Sto valutando l’ipotesi di introdurre per gli esami di Maturità una prova nazionale sul modello Invalsi, analoga a quella della scuola media. La nuova prova potrebbe essere introdotta, in aggiunta a quelle già esistenti, con l’avvio della riforma della scuola superiore. Credo che sia indispensabile abituare i nostri ragazzi a essere valutati con sistemi internazionali”. Si è svolta oggi in tutte le scuole medie italiane, nell'ambito dell'esame di Stato del Primo Ciclo, la Prova Nazionale INVALSI che ha coinvolto circa 570.000 studenti. Il risultato della prova concorre a determinare il voto finale dell’Esame di stato. L’introduzione di una prova nazionale, valutata secondo criteri di oggettività e non soggetta a criteri discrezionali costituisce per la scuola italiana una fondamentale innovazione. L’introduzione della prova ha anticipato le richieste formulate all’Italia dall’Ocse di adottare un sistema di valutazione esterno. Prosegue così il progetto di cambiamento della scuola italiana ed il suo riavvicinamento all’Europa con il compimento di una rivoluzione che premi il merito e garantisca un’istruzione efficiente. La prova ha avuto inizio alle ore 8:30 per una durata complessiva di due ore. E’ stata predisposta dall'INVALSI, l'Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo di Istruzione e di Formazione, su mandato del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.Caratteristiche e Struttura Le materie della prova sono state italiano e matematica. La prova di italiano, che aveva il compito di sondare la capacità di lettura e di comprensione, chiedeva al candidato di analizzare un testo di Dino Buzzati, “Il conte Attilio Fossadoro” e un testo espositivo, “Consigli per il domani ai giovani (e ai genitori)”. A questa parte seguivano poi dei quesiti di grammatica. La prova di matematica riguardava i contenuti principali dei programmi svolti nel corso dell’ultimo anno (numero; geometria; relazioni e funzioni; misura, dati e previsioni) e richiedeva un ragionamento attento nella risposta ai quesiti. La prova è oggettiva e semistrutturata (cioè composta da quesiti sia a scelta multipla che a risposta aperta) ed è costruita sulla base di quadri di riferimento definiti da esperti della scuola e dell’università, tenendo conto delle indicazioni attualmente in vigore, della pratica didattica e dell’impianto concettuale delle grandi indagini internazionali. Le sottocommissioni d’esame procedono alla correzione della prova avvalendosi di una scheda di valutazione standardizzata, che è stata pubblicata, a partire dalle ore 12 di oggi, sul sito dell’Istituto (www.invalsi.it) e sui siti degli Uffici scolastici regionali e provinciali. Nella scheda viene attribuito un punteggio ad ogni quesito. L’esito della prova nazionale concorre, insieme a quello delle altre prove scritte e del colloquio, alla determinazione del voto finale in decimi. Rilevazione a campione Per avere in tempi brevi dati attendibili, viene effettuata una rilevazione a campione, articolata a livello regionale, che coinvolge 1300 scuole e che interessa i candidati di una sola classe per ciascuna delle scuole individuate. La classe campionata è stata comunicata in tempo utile al Presidente di Commissione, che ha avuto il compito di assicurare la sua presenza in tutte le fasi di svolgimento della prova e di garantire la trasmissione dei dati per via telematica secondo le modalità definite nel protocollo di somministrazione dell’INVALSI.

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Giudizi inflessibili (sezione: Scuola)

( da "Trentino" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

Giudizi inflessibili Più rigore nelle pagelle di fine anno VOTI IN ROSSO La crescita formativa di uno studente passa anche attraverso la bocciatura. Inutile, addirittura controproducente, passare alla classe superiore se non lo si merita o comunque se non si hanno le basi per affrontare lo step successivo. Quest'anno verrà ricordato come quello in cui i professori sono tornati ad utilizzare lo strumento della bocciatura, un po' andato in disuso negli ultimi anni. E per molti addetti ai lavori non è una notizia così cattiva, anzi. Se verranno confermati i numeri del ministero si può arrivare ad ipotizzare oltre 372 mila bocciati, pari al 15,4 per cento, nelle classi che vanno dalla prima alla quarta. E un numero di non ammessi agli esami mai registrato da quando è stata ripristinata l'ammissione: quasi 6 per cento, pari a 28 mila non ammessi. Le novità introdotte quest'anno per l'ammissione alla maturità sono due: voto di condotta e media del 6 per accedere alle prove d'esame. Per le classi intermedie l'unica novità è il voto di condotta. Cambiamenti che da soli non giustificano un incremento di bocciature. Probabilmente, a determinare l'impennata di non promossi è stato il clima di rigore "auspicato" dal governo e fatto proprio da una parte dei docenti italiani. Ora aspettiamo gli esami e l'esito delle prove di maturità per avere un quadro complessivo. Gli studenti sono avvisati.

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bonus per chi sceglie la scuola privata, no di sindacati e pd (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

L'IDEA DELLA GELMINI Bonus per chi sceglie la scuola privata, no di sindacati e Pd MILANO. Un bonus per chi studia nelle scuole private: l'ultima novità annunciata dal ministro Gelmini non piace a sindacati e opposizione: così - dicono - ci saranno ancora meno risorse per la scuola pubblica. Ma il ministro spiega: «Costituzione alla mano, voglio che tutti abbiamo il diritto di scegliere a che scuola andare». A PAGINA 4

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Nella scuola del merito aumentano i bocciati (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

stampa Nella scuola del merito aumentano i bocciati Scrutini Alle medie ben 70.000 alunni ripeteranno l'anno I respinti delle Superiori sono più di 40 mila (1,6% in più) Eppur qualcosa si muove, o meglio si sta muovendo, nella scuola italiana. I primi effetti della cura Gelmini cominciano, infatti, a farsi sentire proprio in questi giorni di frenetici scrutini. Sono aumentati i bocciati nelle scuole dello Stivale e, attenzione, non si tratta di falcidie indiscriminate. Piuttosto le conseguenze di novità sostanziali (e che forse sono state prese sotto gamba dagli alunni abituati a decenni di lassismo): il voto in condotta, la media del sei per essere ammessi all'esame, la necessità di saldare i debiti. Ma veniamo ai dati. Dopo i risultati degli scrutini in prima e seconda media di 1.100 scuole su 7.000, le previsioni del Miur, che sono state divulgate un paio di giorni fa, parlano di circa 70.000 bocciati, dei quali uno su 7 per il 5 in condotta: i futuri ripetenti aumenterebbero così del 55% rispetto all'anno scorso. Non se la passano bene neanche nella Scuola Secondaria che dal prossimo anno subirà una vera e propria rivoluzione. Secondo i primi dati divulgati dal Miur, il numero dei non ammessi agli esami di maturità ed alle altre classi della scuola superiore sarebbero aumentati dell'1,6%. Si tratta di una prima rilevazione, effettuata su un campione pari al 13% delle scuole per quanto riguarda l'ammissione alla Maturità ed al 6% per le classi precedenti. Questi dati fanno ritenere che il dato complessivo dei non ammessi all'esame di Stato arriverà alle 28 mila unità, rispetto alle 20.111 dello scorso anno. I non ammessi alle altre classi dovrebbero superare i 373 mila, con un aumento di oltre 43 mila unità rispetto ai 330 mila del 2008. Nessuno si compiace per la bocciatura di un alunno, ha ribadito la Gelmini. Ma questa è la scuola del merito che sostituirà quella buonista «che tanto piace agli studenti ma che li danneggia». Il ministro Mariastella Gelmini non ha dubbi in proposito: «Noi dobbiamo invece formare una generazione di persone preparate ad affrontare le sfide del mercato del lavoro in una situazione che non è certo facile. Per questo serve una scuola meritocratica». Il ministro è determinato: il governo andrà avanti con le sue riforme sulla scuola, per avere quella «scuola dell'impegno», che spiega anche l'aumento del numero dei bocciati. E Gelmini ha lanciato pure un appello alla sinistra a contribuire a migliorare la qualità dell'istruzione. Anche alla luce dell'ultima indagine Ocse che ha riconosciuto al governo italiano di aver intrapreso la strada verso «cambiamenti rilevanti» come la razionalizzazione delle spese e le misure per migliorare la valutazione e il reclutamento degli insegnanti. I dati dell'Osservatorio internazionale parlano chiaro: in Italia ci sono troppi docenti per alunno, un numero eccessivo di edifici scolastici e di ore di insegnamento. E tutto questo si traduce con un solo diktat: abbassare i costi! Nat. Pog.

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(sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

stampa Nei programmi futuri «Sostegni economici alle famiglie che scelgono le private paritarie» Un «sostegno economico», una sorta di «bonus» per chi studia nelle scuole paritarie. Lo ha ipotizzato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, in un'intervista al Corriere della Sera. «Costituzione alla mano - ha spiegato la Gelmini - voglio che tutti abbiano il diritto di scegliere se andare alla scuola pubblica o alla scuola paritaria». Per questo, «siccome le scuole paritarie costano, sto pensando a una riforma che dia la possibilità di accedere a un bonus a chi vuole frequentarle. Un pò come già succede in Lombardia». Sulla possibilità che tale riforma comporti un costo aggiuntivo per l'erario, il ministro ha affermato che «sono tante le riforme che si possono fare risparmiando soldi e facendo funzionare la scuola».

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aerospazio, il cira è pronto a guidare il distretto nazionale - patrizia capua (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VII - Napoli Cresce l´industria in Campania: importanti commesse e 2500 nuovi addetti negli ultimi quattro anni Aerospazio, il Cira è pronto a guidare il distretto nazionale PATRIZIA CAPUA DAL NOSTRO INVIATO PARIGI - Cresce a dispetto della crisi, l´industria aerospaziale in Campania: 2500 nuovi addetti negli ultimi 4 anni, le imprese di media e piccola dimensione, nell´orbita di Alenia aeronautica e Selex sistemi integrati di Finmeccanica, si sono aggiudicate importanti commesse e hanno stretto alleanze strategiche. è il caso, tanto per citarne alcune, di Magnaghi, Omi, Dema, Oma. Intanto accelera, con la nascita della cabina di regia, il progetto del distretto nazionale dell´aerospazio formato da Campania, Piemonte, Puglia (da ieri anche dalla Lombardia) e riparte per il rilancio, come centro di ricerca aerospaziale a dimensione nazionale, il Cira di Capua, una delle eccellenze del settore, con il presidente Enrico Saggese, anche commissario dell´Agenzia spaziale italiana, e il nuovo componente del cda Giovanni Bertolone, ingegnere amministratore delegato di Alenia aeronautica. Al Salone internazionale dell´aerospazio di Parigi, Le Bourget, l´assessore regionale alla Ricerca e innovazione, Nicola Mazzocca ha snocciolato le cifre del comparto: 70 imprese, un miliardo di fatturato, 1000 ricercatori, 12 centri di ricerca. Per il metadistretto, Mazzocca ha formalizzato la proposta di un progetto unico, che coinvolga trasversalmente le quattro regioni che vi partecipano. «Un settore in controtendenza», ha replicato Mazzocca ai giornalisti che chiedevano spiegazioni sui ritardi della Regione nel settore aerospaziale. «La Campania ha già fatto il bando per l´innovazione, e i progetti per ricevere i fondi Pon li abbiamo spediti al governo esattamente un anno fa, nel luglio del 2008». Per quanto riguarda il Cira di Capua, Mazzocca sottolinea che «il centro di ricerca dovrà essere il punto di riferimento per il metadistretto, un patrimonio nazionale di competenza e di innovazione tecnologica». Il ministro della Ricerca, Maria Stella Gelmini, ha annunciato, poi, come prossima, la firma del protocollo d´intesa con le Regioni per assegnare i fondi europei, 7 miliardi di euro, stanziati a favore del Sud. Lo spazio «avrà un ruolo da protagonista nel piano nazionale della ricerca», ha detto Gelmini. Il sistema di comunicazioni protette per le forze di sicurezza "Tetra", sviluppato da Finmeccanica Selex Communications e ora attivo a Torino e in Campania, a Napoli e nelle zone intorno al Vesuvio, (e a breve in Sardegna, Calabria e Basilicata) «andrà esteso in tutta Italia, a patto di trovare le risorse sufficienti», ha dichiarato il ministro dell´Interno, Roberto Maroni, accompagnato a Le Bourget dal presidente e ad di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini. «è un sistema di sicurezza, di controllo del territorio e di prevenzione», ha spiegato Maroni, «un modello che intendiamo lanciare in tutte le regioni, comprese quelle del nord».

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scuola, il record di bocciature in una classe due soli promossi - francesca savino (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VI - Bari Risultati disastrosi dai quadri di fine anno: decine di studenti non ammessi alla Maturità Scuola, il record di bocciature in una classe due soli promossi FRANCESCA SAVINO C´è una classe da trenta ragazzi con due promossi. Ce n´è un´altra in cui cinque ragazzi su ventuno non sono stati ammessi agli esami di maturità. I quadri affissi nelle scuole superiori di Bari testimoniano gli effetti in città dell´"istruzione del merito" disegnata dal ministro Mariastella Gelmini. «C´è un calo evidente delle promozioni», registra il provveditore Giovanni Lacoppola. «Oltre un quarto degli studenti, in linea con la media nazionale, è andato incontro alla mancata ammissione o a una sospensione del giudizio fino alle verifiche di settembre» spiega il dirigente dell´ufficio scolastico provinciale. La scure che si è abbattuta sugli studenti di Bari e della provincia ha colpito soprattutto fra i banchi del primo biennio. Lo spiega la dirigente scolastica dell´istituto d´arte Pino Pascali, Enza Maffei: «Man mano che si va avanti il numero di non ammessi si riduce: nelle classi iniziali tra non promossi e sospesi c´è una percentuale molto elevata, un dato costante degli ultimi anni». Lo testimoniano i numeri dell´istituto Marconi, dove su 762 studenti dei primi quattro anni 228 non spiccheranno il salto verso la classe successiva. Fra i 173 alunni dell´ultimo anno, 12 non sosterranno gli esami. «Ci hanno ucciso» scuote la testa un 16enne dell´istituto: nella sua classe sono stati promossi in due, per diciotto il giudizio è stato sospeso per almeno un´insufficienza e dieci sono stati bocciati. Nei licei si respira la stessa aria: «C´è stata molta severità» racconta la vicepreside dell´Orazio Flacco Francesca Costa. «Non ci sono stati molti non ammessi, ma c´è un numero alto di ragazzi con la sospensione del giudizio». Tutti gli studenti dell´ultimo anno sono però stati ammessi agli esami di maturità. Crescita esponenziale per lo Scacchi, come spiega il preside Emanuele Stellacci: «Negli ultimi anni siamo passati da 48 respinti a 54 fino ai 63 su 1608 ragazzi di quest´anno, con due non ammessi agli esami di Stato ma nessun bocciato per il 5 in condotta». Ora restano da attivare i corsi estivi di recupero: un´emergenza per le scuole che dovranno far fronte all´esercito dei rimandati con i fondi a disposizione.

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ferrara: tutti in campo per il futuro di questa città (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 3 - Prato Ferrara: «Tutti in campo per il futuro di questa città» PRATO. «Perché Italia dei Valori sostiene convintamente il centrosinistra? Perché crediamo nella solidarietà, nella legalità, nell'associazionismo e nella scuola pubblica». Loredana Ferrara, segretario provinciale Idv, ne è convinta: «Ce la faremo». E spiega perché: «Non più tardi di ieri il ministro Gelmini ha approvato il bonus per le scuola private. L'idea che il privato è bello - continua - è proprio della destra ma noi non vogliamo che venga applicata nella nostra città. Da Prato - aggiunge - partirà un grande progetto per affrontare la crisi in maniera coesa. E le amministrazioni publiche di centrosinistra saranno garanti che il progetto si realizzi, mettendo a disposizioni tutte le energie necessarie». «Quindi nessuno a casa e tuti in campo - prosegue Ferrara - per ricostruire i nuovi processi produtti della città: dal tessile al turismo, dalla cultura alla solidarietà». Da Idv un nuovo impegno: «quello di concepire una nuova fiscalità. Noi viviamo in uno Stato che mette le mani nella busta paga dei lavoratori ancora prima che la ricevano. E da qui che partirà la battaglia affinchè i cittadini non vedano vanificato il frutto del loro lavoro». Infine l'appello: «Idv è convinta che i cittadini pratesi andranno compattamente e votare per dare fiducia a un centrosinistra che uscirà più forte da queste elezione e convinto, come non mai, che solo stando fra la gente e costruendo con la gente un percorso si potrà governare questa città».

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il distretto dell'aerospazio si allarga anche la lombardia nella squadra - stefano parola (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina XIX - Torino E la Gelmini promette fondi per favorirne lo sviluppo: «Pure il Settentrione va aiutato nella ricerca" Il distretto dell´aerospazio si allarga Anche la Lombardia nella squadra Calderini: entro settembre definita la missione Bertolone: network che funziona STEFANO PAROLA A Roma si discute di come creare un metadistretto dell´auto, al Salone dell´aeronautica di Le Bourget, nei pressi di Parigi, si procede per creare quello dell´aerospazio. Sulla carta è nato a settembre, per iniziativa delle Regioni che ospitano le aree industriali più significative cioè Piemonte, Puglia e Campania. Ore le tre giunte sono diventate quattro con l´ingresso della Lombardia e hanno incassato anche il benestare del ministro della Ricerca, Mariastella Gelmini: «Condivido il rilancio di un distretto dell´aerospazio a livello nazionale. All´interno dei Fas stiamo lavorando per accedere a delle risorse all´interno dei Fas (i Fondi europei per le aree sottoutilizzate) anche per le Regioni del Nord. Perché la ricerca ha bisogno di essere intesa come investimento e non come spesa. Aiuteremo il Sud, ma anche il Settentrione non sarà dimenticato». Un buon segno perché, come spiega l´assessore alla Ricerca del Piemonte Andrea Bairati «occorre fare sistema per raggiungere una massa critica necessaria per emergere su scala internazionale. Per questo è positivo l´interesse della Lombardia». Ma il coinvolgimento della Regione guidata da Formigoni è opportuno anche per motivi prettamente politici: tra le quattro è l´unica giunta ad avere lo stesso colore politico del Governo, e l´assessore lombardo Raffaele Cattaneo è in ottimi rapporti con il ministro Gelmini. Ora però Piemonte, Puglia e Campania vogliono accelerare: «Per partire dovevamo creare dei comitati d´indirizzo su più livelli e ci siamo riusciti», ha detto l´assessore campano Nicola Mazzocca. E Mario Calderini, presidente di Finpiemonte, lo ha incalzato: «Tra luglio e settembre ciascuno metterà in campo le proprie idee per capire quale indirizzo dare a questo metadistretto». Anche Giovanni Bertolone, ad di Alenia Aeronautica, ci spera: «Sentiamo la responsabilità di attivare questa sinergia. Il lavoro per rafforzare il network è stato fatto e in un anno, da quando è nata l´idea, è stato fatto un bel passo avanti in termini di integrazione». Si metterebbe così in moto una macchina che, sommando i numeri delle aziende delle quattro aree interessate, genera 8 miliardi di euro di ricavi e impiega oltre 40 mila persone. Il Piemonte conta di mettere sul tavolo il lavoro svolto con Alenia e Politecnico sugli Uav, i velivoli senza pilota per il monitoraggio del territorio. è uno dei tre progetti sui quali la Regione ha investito finora 50 milioni e che hanno contribuito ad aumentare la quota degli investimenti in ricerca e sviluppo delle grandi imprese del distretto piemontese dal 27% del 2007 all´attuale 35%.

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gelmini: maturità con i test servono criteri più oggettivi - mario reggio (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 22 - Cronaca Il ministro: basta discrezionalità. E bonus economico per le private Il ministro: basta con la discrezionalità. E promette un bonus economico per le private Gelmini: maturità con i test servono criteri più oggettivi Gelmini: maturità con test servono criteri oggettivi MARIO REGGIO ROMA - «Ho intenzione di introdurre la prova dell´Istituto nazionale di valutazione, affrontata dai 570 mila studenti della terza media, anche all´esame di maturità del prossimo anno». Il ministro Maria Stella Gelmini sembra un fiume in piena. E annuncia: «è necessario un aiuto economico alle famiglie, approvato da alcuni anni dalla Regione Lombardia, che decidono di mandare i figli a studiare nelle scuole paritarie». La prova per gli studenti della terza media prevedeva due ore di tempo per affrontare due temi: uno di italiano, l´altro di matematica. Il primo con l´obiettivo di sondare la capacità di lettura e comprensione di un testo di Dino Buzzati. Il secondo la conoscenza del programma e geometria svolto nell´ultimo anno. Tutto attraverso test e quiz a risposta aperta o multipla. Una metodologia già in uso da anni in tutti i Paesi europei. Questo metodo, sostiene la Gelmini, consente una valutazione più oggettiva, meno legata alla discrezionalità dei docenti. Ma l´idea che ha scatenato le reazioni più dure è stata quella del finanziamento alle famiglie che decidono di mandare i figli a studiare nelle scuole non statali. Quanto costerebbe un´operazione del genere? Il parametro lo fornisce la Regione Lombardia: 44 milioni di euro lo scorso anno, dopo aver introdotto in tetto di reddito familiare sotto ai 47 mila di euro l´anno. Immediate le polemiche. A partire dalla Cgil: «Da mesi sosteniamo che l´obiettivo vero del ministro Gelmini è distruggere la scuola pubblica per far posto alle private. Finalmente si ammette che avevamo ragione», dice Mimmo Pantaleo, segretario generale del sindacato: «Le risorse da dare alle scuole paritarie sarebbero recuperate dai tagli alle scuole pubbliche, violentando la Costituzione».

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catilina, marx e il cavaliere - adriano prosperi (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 6 - Interni CATILINA, MARX E IL CAVALIERE Vedrà la Gelmini se la Bergamini ha bisogno degli esami di riparazione L´onorevole Bergamini evoca la storia romana. Ma le analogie sono forzate ADRIANO PROSPERI Quousque tandem"... Fino a quando abuserai della nostra pazienza? La celebre frase di Cicerone ha garantito l´immortalità scolastica di Catilina offrendo una veste classica a ogni nostra impazienza. Ma che c´entra Catilina con la pazienza degli italiani? Moltissimo, almeno secondo quello che scrive l´onorevole Deborah Bergamini in una appassionata lettera al direttore del "Corriere della sera". L´onorevole, rimuginando una sua impazienza politica, ha avuto un´idea luminosa: Catilina come Berlusconi. Catilina era, secondo lei, un uomo "coraggioso e di parola", dotato di "profondo senso della Patria" anche se un po´ anticonformista. Fu, lei scrive, calunniato e demonizzato dai "poteri forti" che gli scatenarono contro il più grande avvocato dell´epoca, Cicerone, e lo fecero a pezzi con calunnie, lettere anonime, brogli elettorali. Una tragedia. Proprio quella che rivive oggi in Italia: qui c´è un "uomo che sta trasformando l´Italia", un nuovo Catilina. I suoi nemici, "potentati senza patria, politici mediocri e polverosi intellettuali" chiusi a riccio in procure politicizzate e redazioni di giornali, ostacolano il grande uomo. Proprio come accadde a Catilina. Ora, ognuno ha il diritto di usare la storia per dirci che cosa pensa e che cosa vuole. Purchè sia chiaro che cosa vuol dire non staremo a scuotere per lui quella polvere dai libri . Ma il modello ha da essere somigliante. Catilina era sì un "uomo vizioso portatore del nuovo", secondo la descrizione che ne fornì Sallustio, uno storico non privo di simpatia per il personaggio. E fin qui ci siamo. Ma era anche un aristocratico spiantato, carico di debiti, che si era "messo a capo di una massa di diseredati", come si legge nella recente solida opera storica di uno specialista (Emanuele Narducci, Cicerone. La parola e la politica, ed. Laterza). Proiettare il profilo sociale dello spiantato Catilina su quello del Cavalier Berlusconi sembra quanto meno di malaugurio per un uomo che figura molto in alto nella statistica dei maggiori patrimoni del mondo. Catilina fu più volte battuto alle elezioni: e anche questo non corrisponde del tutto. Il due volte battuto Berlusconi (da Prodi) non sembra in crisi di voti e regge saldamente in pugno una maggioranza di quelle che una volta si definivano bulgare. Non come quel Catilina carico di debiti che tentò la via della sollevazione violenta mettendo insieme gente di ogni risma, veri e propri briganti insieme a un mondo popolare – plebe urbana, soldati e contadini poveri – attirati dalla sua promessa di cancellazione dei debiti e di distribuzione delle terre – quelle dello Stato. Il gioco può finire qui. Giudicherà il ministro Gelmini se l´onorevole ammiratrice di Catilina ha bisogno di esami di riparazione. Anche perchè in una incauta esibizione di cultura l´onorevole azzera tutto il suo patetico e drammatico disegno: scrive che il tragico della storia "fugge davanti alla farsa in cui si trasforma". Questo è puro Karl Marx, proprio lui, il comunista. Comunque sulla farsa siamo calorosamente d´accordo: farsa oscena, degna della comicità plautina, quella che siamo costretti a vivere. E ci sia consentita un´ultima osservazione polverosamente professorale: la definizione di Catilina – e di Berlusconi – come "rivoluzionario conservatore" è una citazione rivelatrice, più di quell´involontario Marx. Ci riporta a quel movimento tedesco di violenta critica della tradizione liberal-democratica che si definì della "Rivoluzione conservatrice" e confluì in gran parte nel nazismo. Naturalmente il sistema democratico e liberale consente anche all´onorevole deputata, come a tutti i fascisti di ritorno, la libertà di opinione. Senza garanzie di reciprocità. Come disse una volta Vittorio Foa all´on. Pisanò in un dibattito televisivo: "Se vinceva lei io sarei ancora in prigione. Avendo vinto io, lei è senatore della Repubblica e parla qui con me".

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bonus agli studenti delle private battaglia legale sul 5 in condotta (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

No di sindacati e opposizione alla novità annunciata dalla Gelmini Bonus agli studenti delle private Battaglia legale sul 5 in condotta Giudizi positivi sono giunti dal Movimento genitori e dai cattolici dell'Udc di Roberta Rizzo MILANO. Un bonus per le scuole private, la prova nazionale dell'Istituto nazionale per la valutazione (Invalsi) estesa dalle mediee alla maturità e un'ondata di 5 in condotta che porta alla bocciatura. Sono le novità annunciate dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini che hanno scatenato un mare di polemiche, a cominciare dall'ipotesi di un sostegno economico a studenti delle scuole private. A sollevare un coro contrario sono i sindacati e i partiti di opposizione. Giudizi positivi, invece, dal Movimento genitori, Moige, e da Luisa Santolini dell'Udc. Il ministro si dice convintissima della linea intrapresa: «Costituzione alla mano, voglio che tutti abbiamo il diritto di scegliere se andare alla scuola pubblica o a quella privata. E dato che le scuole paritarie costano, sto pensando ad una riforma che dia la possibilità di accedere a un bonus a chi vuole frequentarle. Un po' come succede già in Lombardia». E a coloro che puntano il dito sostenendo che tale riforma comporta un costo aggiuntivo per l'erario e meno risorse per la scuola pubblica, la Gelmini risponde che «sono tante le riforme che si possono fare risparmiando soldi e facendo funzionare meglio la scuola». I primi a sbarrare la strada al ministro sono i sindacati: «Abbiamo finalmente sotto gli occhi il vero obiettivo della Gelmini, quello di distruggere la scuola pubblica per far posto alle private», sostiene Mimmo Pantaleo, segretario genrale di Flc-Cgil, «in verità il ministro sta violentando la Costituzione». Dura anche la risposta di Rino Di Meglio della Gilda-Scuola: «La Gelmini intervenga piuttosto sullo scandalo del lavoro nero, invece di occuparsi dei bonus per le private». Anche la Federconsumatori si mette contro la scelta del ministro: «Servono interventi urgenti a sostegno del sistema scolastico in modo che sia il merito a distinguere il percorso di ogni singolo cittadino, a prescindere dalle sue disponibilità economiche». E per Manuela Ghizzoni, del Pd, quella della Gelmini è solo una trovata elettorale visto la vicinanza della data dei ballottaggi. Ma a scaldare i banchi di scuola c'è anche dell'altro. La prova Invalsi, già adottata per i 570mila studenti delle medie che stanno affrontando gli esami, si farà anche alla maturità. L'idea del ministro dell'Istruzione è di estendere alle superiori la prova nazionale. Nel frattempo, la valanga dei 5 in condotta ha sollevato un putiferio tra gli studenti che vedono fioccare le bocciature. «I dati del ministero sono allarmanti perché è evidente che c'è stato un utilizzo del tutto illegale del 5 in condotta, e le bocciature sono in fortissimo aumento», ha affermato la Rete degli studenti, annunciando di mettersi a disposizione per azioni legali.

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MAI AVREBBE pensato che i suoi voti avrebbero mandato in tilt i computer della sc... (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

FANO pag. 13 MAI AVREBBE pensato che i suoi voti avrebbero mandato in tilt i computer della sc... MAI AVREBBE pensato che i suoi voti avrebbero mandato in tilt i computer della scuola e che la causa di quel disguido gli avrebbe fatto ricevere anche una menzione speciale. Andrea Testaguzzo studente della 3° telecomunicazioni della sede distaccata di San Lorenzo in Campo dell'istituto «Volta» di Fano, è infatti riuscito a prendere dieci in tutte le materie e i Pc del «Volta» probabilmente non erano stati programmati per l'inserito di quei voti. Così quando sono stati inserite cifre con gli zeri il computer ha risposto con segnali di errore. Scoperto l'arcano il consiglio della scuola ha deciso di premiare il giovane studente con una menzione speciale. Intanto oggi in molti istituti della città verranno pubblicati gli elenchi dei promossi e dei bocciati nei quattro anni delle medie superiori, ma per quanto riguarda i ragazzi di quinta nel 2009 non ci saranno grandi differenza rispetto allo scorso anno. L'UNICO istituto dove i non ammessi agli esami sono in aumento rispetto al passato (15 su 130) è il «Cesare Battisti», ma più che colpa del Ministro Gelmini la maggiore rigidità è nella nuova impronta che la scuola ha deciso di darsi da un paio di anni a questa parte. «In effetti i non ammessi sono in aumento dice il preside delle commerciali Giuseppe Franchini ma questo perché noi docenti abbiamo voluto portare una maggiore severità' nell'istituto. Per quanto riguarda i bocciati posso dire che sono in aumento del 10% nelle classi prime e terze, mentre sono in diminuzione nelle seconde e nelle quarte. Se il voto in condotta ha aiutato qualche studente? Sicuramente ha aiutato più che penalizzato, ma alla fine non incide poi così tanto». Al liceo scientifico Torelli i non ammessi agli esami di quinta sono 4 su 146 studenti, in linea con gli scorsi anni, mentre all'Olivetti sono 6 i non ammessi e 34 gli ammessi. All'istituto Nolfi il numero si abbassa considerevolmente perché su un totale di 202 studenti (tra classico, linguistico e scienze sociali) solamente 2 non potranno dare l'esame (entrambi di scienze sociali). All'Istituto d'Arte «Apolloni» tutti i 25 ragazzi di quinta potranno dare l'esame mentre solamente uno studenti su 41 del «Volta» quest'anno non potrà prendere la maturità. «La riforma Gelmini non ha inciso tanto dice la preside di Volta e Apolloni Anna Gennari probabilmente il voto di condotta ha inciso più nelle altri classi che in quelle di quinta "aiutando", per così dire, qualche studente nella media finale. Per quanto riguarda i bocciati, la percentuale più alta si è registrata nelle classi prime del Volta con un 27% di ragazzi che dovranno ripetere l'anno».

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Lo stress test della terza media (sezione: Scuola)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-06-19 - pag: 34 autore: Gelmini promuove la prova unica nazionale Lo «stress test» della terza media di Francesco Padulano e Andrea Tempestini P er i ragazzi che affrontano l'esame di terza media una prova a tempo è cosa nuova. «Non era poi così facile, e se avessi avuto qualche minuto in più, ora sarei molto più tranquilla », spiega Lucia subito dopo la consegna, mentre tormentandosi le unghie ripassa in rassegna mentale tutte le risposte. Roberto è sudato e sbuffa: «C'erano domande su cose di grammatica che avevamo fatto in prima, io mica me le ricordo!». E per qualche professore ha ragione. Elena è più tranquilla, forse solo stanca. Dice che è andata bene, «ma con quattro scritti prima dell'orale non si stacca mai e io sto fondendo». All'«Alessandro Manzoni» di Cormano, come in tutta Italia, è appena terminata la prova Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo): quesiti di italianoe matematica con risposte aperte o a crocette. La novità è che da quest'anno –la prima edizione è del 2008 – non è più facoltativa e concorre, con un peso stabilito dagli istituti, alla valutazione finale. Roberto Rossetti, alla «Manzoni» è presidente della commissione d'esame che ha deciso un valore pari a quello degli altri scritti. «Certo, i ragazzi hanno vissuto questa giornata con un po' di apprensione - spiega Rossetti -: non sono abituati a una verifica strutturata in questo modo. Però abitua gli alunni alle prove che affronteranno in futuro, e con la sua peculiarità aiuta le scuole medie a essere meno au-toreferenziali ». Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, è così soddisfatta della novità che sta valutando l'ipotesi di introdurre anche agli esami di maturità una prova analoga a quella delle scuole medie. Altra ipotesi al vaglio del ministro è quella di un sostegno economico per chi vuole studiare nelle scuole private: «Poichè gli istituti paritari costano – afferma Gelmini – sto pensando a una riforma che dia la possibilità di accedere a un bonus a chi vuole frequentarli». In ogni caso la prova per la terza media – accolta positivamente - deve probabilmente essere ancora sgrezzata. Qualche critica piove sul test di italiano. Per Giovanna Meriano, che insegna lettere, la comprensione del testo «è un po' troppo difficile rispetto alla preparazione». Tesi sposata da Salvatore Addise, anche lui docente di lettere, che confessa come «anche fra i professori ci sono stati dubbi, perché l'interpretazione di un testo dipende dalla sensibilità del singolo, ed è difficile trovarne una univoca». Tutti concordi sul fatto che il test concorra obbligatoriamente alla valutazione finale. Lo è anche Mario Uboldi, chiamato a presiedere la commissione della «Dino Buzzati» di Milano, dove il compito vale il 5% del voto finale. A fronte degli elogi alla prova di matematica, «dove le conoscenze devono essere applicate per risolvere problemi » c'è il rilievo di qualche criticità. Le prime, spiega Uboldi, relative al tempo: «Gli alunni più deboli erano un po' spaesati davanti a un test di stampo anglosassone, con una scadenza precisa». Le seconde anche per lui relative alla verifica di italiano, di cui una parte, ironia della sorte, proprio su un testo di Buzzati. Quesiti come il significato di «oltremodo corpulento» o un sinonimo dell'espressione «di riflesso», afferma, sono «un po' troppo alti rispetto alle competenze lessicali di ragazzi che hanno quattordici anni. Soprattutto continua - perchè troppo spesso si dimentica che il 20-25% degli alunni è straniero e a casa, magari, non parla italiano». © RIPRODUZIONE RISERVATA www.ilsole24ore.com Fai anche tu il test di terza media

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Gelmini toglie soldi alla scuola pubblica per darli alle private. Cgil: È scontro (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

Gelmini toglie soldi alla scuola pubblica per darli alle private. Cgil: «È scontro» G.V. La Gelmini non finisce mai nel suo compito di destrutturare la scuola pubblica. Ieri ha comunicato che se c'è da dare un sostegno economico va dato alle scuole paritarie. In un'intervista al «Corriere della Sera», Gelmini conferma la volontà di realizzare «una riforma che dia la possibilità di accedere ad un bonus a chi vuole frequentare» le scuole paritarie, «un pò come succede in Lombardia». Polemiche Le repliche non si sono fatte attendere. «Da mesi sosteniamo che l'obiettivo vero del ministro Gelmini è distruggere la scuola pubblica per far posto alle private. Finalmente si ammette che avevamo ragione», dice Mimmo Pantaleo, segretario generale Flc Cgil. «Le risorse da dare alle scuole paritarie sarebbero recuperate dai tagli alle scuole pubbliche, violentando la nostra Costituzione. Non si possono utilizzare strumentalmente i dati Ocse, che peraltro dimostrano come le politiche di questo Governo si muovono in direzione opposta rispetto ad un miglioramento della qualità negli apprendimenti, per sostenere che bisogna favorire le scuole private», ha aggiunto Pantaleo. «Il ministro Gelmini e il Governo sappiano che, se è quella la strada che intendono perseguire, la mobilitazione riprenderà con un intensità ancora maggiore a partire dal primo giorno del nuovo anno scolastico - ha concluso - perché è in gioco il diritto all'istruzione per tutti che è tra i principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale». «Bonus scuole private? Gelmini intervenga piuttosto sullo scandalo del lavoro nero», ribatte Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli Insegnanti. «Al ministro ricordiamo che l'articolo 33 della Costituzione afferma che enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione senza oneri per lo Stato. Aspettiamo inutilmente - ha aggiunto - da quasi tre mesi una risposta da parte del ministro rispetto allo scandalo, evidenziato soprattutto nel Sud del Paese, delle scuole private che sfruttano i docenti precari facendoli lavorare senza stipendio e contributi in cambio del punteggio da utilizzare nelle graduatorie statali. Un meccanismo perverso che rappresenta una forma di finanziamento occulto alle scuole private che così hanno personale gratis a volontà» «Di fronte a questo inequivocabile sistema di illegalità diffusa - dichiara Di Meglio anche in riferimento ai diplomifici - ci sembra quanto mai fuori luogo l'intenzione espressa dal ministro Gelmini di assegnare un bonus alle famiglie che vogliono iscrivere i propri figli alle scuole paritarie». Infine il Pd. «Sta a vedere che dopo aver scippato con la mano destra il portafoglio alle scuole statali con tagli draconiani a risorse e personale dice manuela Ghizzoni, capogruppo pd nela commissione Cultura della Camera- adesso la Gelmini vuol farci credere che dando qualche spicciolo con la mano sinistra alle paritarie tramite i bonus si riqualifica la scuola italiana». «Un conto sono le paritarie e un conto i diplomifici- spiega la parlamentare- il bonus famigliare non distingue tra questi due modelli di scuola, ma distribuisce a pioggia le poche banconote avanzate dalla rapina che bonnie-gelmini e clyde-tremontì hanno fatto ai danni della scuola statale». L'ultima della Gelmini: un bonus per le scuole paritarie. L'onta vien da dire, l'ultima per la scuola pubblica. Il sindaco è pronto ad intensificare la mobilitazione contro questa politica.

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(sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

CRONACHE pag. 12 «Quiz uguali per tutti anche alla maturità» SCUOLA IL MINISTRO GELMINI VUOLE LA PROVA INVALSI' ALLE SUPERIORI LA PROVA nazionale Invalsi per la terza media che i 570mila studenti hanno svolto ieri potrà essere introdotta anche alla maturità. L'Invalsi, un quizzone a scelta multipla che prende il nome dalle iniziali dell'Istituto nazionale di valutazione del sistema educativo, lascia poco spazio alla discrezionalità: «Credo ha dichiarato il ministro della Pubblica istruzione, Mariastella Gelmini che sia indispensabile abituare gli studenti a essere valutati con sistemi internazionali e oggettivi. La nuova prova potrebbe essere introdotta con la riforma della scuola superiore».

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Bonus a studenti delle private Battaglia legale sulla condotta (sezione: Scuola)

( da "Trentino" del 19-06-2009)
Pubblicato anche in: (Tribuna di Treviso, La)

Argomenti: Scuola

No di sindacati e opposizione alle novità annunciate dalla Gelmini Bonus a studenti delle private Battaglia legale sulla condotta Giudizi positivi sono giunti dal Movimento genitori e da Luisa Santolini dell'Udc di Roberta Rizzo MILANO. Un bonus per le scuole private, la prova nazionale dell'Istituto nazionale per la valutazione (Invalsi) estesa dalle mediee alla maturità e un'ondata di 5 in condotta che porta alla bocciatura. Sono le novità annunciate dal ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini che hanno scatenato un mare di polemiche, a cominciare dall'ipotesi di un sostegno economico a studenti delle scuole private. A sollevare un coro contrario sono i sindacati e i partiti di opposizione. Giudizi positivi, invece, dal Movimento genitori, Moige, e da Luisa Santolini dell'Udc. Il ministro si dice convintissima della linea intrapresa: «Costituzione alla mano, voglio che tutti abbiamo il diritto di scegliere se andare alla scuola pubblica o a quella privata. E dato che le scuole paritarie costano, sto pensando ad una riforma che dia la possibilità di accedere a un bonus a chi vuole frequentarle. Un po' come succede già in Lombardia». E a coloro che puntano il dito sostenendo che tale riforma comporta un costo aggiuntivo per l'erario e meno risorse per la scuola pubblica, la Gelmini risponde che «sono tante le riforme che si possono fare risparmiando soldi e facendo funzionare meglio la scuola». I primi a sbarrare la strada al ministro sono i sindacati: «Abbiamo finalmente sotto gli occhi il vero obiettivo della Gelmini, quello di distruggere la scuola pubblica per far posto alle private», sostiene Mimmo Pantaleo, segretario genrale di Flc-Cgil, «in verità il ministro sta violentando la Costituzione». Dura anche la risposta di Rino Di Meglio della Gilda-Scuola: «La Gelmini intervenga piuttosto sullo scandalo del lavoro nero, invece di occuparsi dei bonus per le private». Anche la Federconsumatori si mette contro la scelta del ministro: «Servono interventi urgenti a sostegno del sistema scolastico in modo che sia il merito a distinguere il percorso di ogni singolo cittadino, a prescindere dalle sue disponibilità economiche». E per Manuela Ghizzoni, del Pd, quella della Gelmini è solo una trovata elettorale visto la vicinanza della data dei ballottaggi. Ma a scaldare i banchi di scuola c'è anche dell'altro. La prova Invalsi, già adottata per i 570mila studenti delle medie che stanno affrontando gli esami, si farà anche alla maturità. L'idea del ministro dell'Istruzione è di estendere alle superiori la prova nazionale. Nel frattempo, la valanga dei 5 in condotta ha sollevato un putiferio tra gli studenti che vedono fioccare le bocciature. «I dati del ministero sono allarmanti perché è evidente che c'è stato un utilizzo del tutto illegale del 5 in condotta, e le bocciature sono in fortissimo aumento», ha affermato la Rete degli studenti, annunciando di mettersi a disposizione per azioni legali.

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(sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera sezione: Cronache data: 19/06/2009 - pag: 25 Istruzione Ieri il via all'esame di Stato per 570 mila tredicenni, si sperimenta la «valutazione oggettiva» «Nuovo test anche per la maturità» La Gelmini: prova per tutti con il metodo Invalsi, come alle medie ROMA «Sto valutando l'ipotesi di introdurre per gli esami di maturità una prova nazionale sul modello Invalsi, analoga a quella della scuola media ». Lo ha dichiarato il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, nel giorno dell'esame di Stato riservato ai tredicenni. È probabile che gli studenti che lo scorso anno (edizione sperimentale) e ieri hanno affrontato la prima prova oggettiva nazionale della nostra scuola, arrivati al quinto anno di scuola superiore (giugno 2013), s'imbatteranno in una maturità-Invalsi (è l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo che ha predisposto un metodo di valutazione oggettivo attraverso una prova multidisciplinare a domande con risposte multiple, ndr). Al ministero non indicano una data precisa. Non escludono però che una prova scritta strutturata uguale per tutti, in grado di rendere comparabili i risultati, possa arrivare anche prima. «La valutazione degli studenti deve essere più oggettiva possibile ha detto Mariastella Gelmini . La nuova prova potrebbe essere introdotta con l'avvio della riforma della scuola superiore. Credo che sia indispensabile abituare i nostri ragazzi a essere valutati con sistemi internazionali». La «mini-maturità» ieri ha coinvolto 570 mila tredicenni. Quest'anno il risultato della prova che è abbastanza impegnativa per i nostri ragazzi contribuirà a determinare il voto finale dell'esame di Stato. Quanto peserà? In mancanza di un regolamento ogni commissione è libera di adottare un criterio diverso. Ma a differenza dello scorso anno, in cui era possibile attribuire alla minimaturità anche un peso zero, stavolta una qualche incidenza, maggiore o minore, la prova dovrà averla. Il regolamento dovrebbe essere pronto per il prossimo esame. La prova ha avuto una durata complessiva di due ore. Quella di italiano (60 minuti), aveva il compito di sondare la capacità di lettura e di comprensione. È stato proposto ai ragazzi un testo di Dino Buzzati, «Il buon nome» (dalla raccolta Le notti difficili, 1971) e un testo espositivo, «Consigli per il domani ai giovani (e ai genitori) ». Gli studenti poi hanno dovuto affrontare i quesiti di grammatica. La prova di matematica (60 minuti) ha riguardato i programmi dell'ultimo anno (numero, geometria, relazioni e funzioni, misura, dati e previsioni) e ha richiesto un ragionamento attento. Gli insegnanti, a partire dalle 12 di ieri, hanno cominciato a correggere gli elaborati. Rispetto allo scorso anno c'è stata una sorpresa: i test di italiano sono saliti da 25 a 40. La novità in qualche scuola ha provocato un po' di sorpresa le circolari non parlavano di un aumento ma i ragazzi, a giudicare dalle notizie che giungono dagli istituti, non hanno incontrato particolari difficoltà. G. Ben.

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Abruzzo-Meazza con i pullman di Inter e Milan (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 19-06-2009)

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Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 19/06/2009 - pag: 6 La trasferta Abruzzo-Meazza con i pullman di Inter e Milan Andranno a prenderli domenica mattina. Non con dei normali bus turistici, ma proprio con i pullman sui quali la domenica si accomodano Ibrahimovic e Seedorf, Balotelli e Pirlo. Domenica cento bambini de L'Aquila saranno ospiti di Inter e Milan, che li porteranno a San Siro per assistere al concerto per l'Abruzzo organizzato da Laura Pausini e Live Nation, con la collaborazione del ministero dell'Istruzione. Oltre ad aver concesso lo stadio, attraverso il consorzio «San Siro 2000» le due società milanesi hanno lavorato in queste settimane per l'organizzazione dell'evento. Un lavoro in silenzio, che non è mai stato pubblicizzato. In particolare per la «trasferta» dei cento bambini della scuola «Leonardo da Vinci», distrutta dal terremoto. I fondi raccolti durante il concerto, si stima oltre un milione di euro, serviranno proprio per la ricostruzione di quella scuola e la sistemazione di un campetto di calcio (che dovrebbe essere pronto già a luglio, mentre per l'edificio si spera di terminare i lavori entro l'autunno). I biglietti del concerto costeranno 25 o 150 euro. Ce ne sono ancora in vendita. Gli unici tagliandi in omaggio sono quelli per i cento bambini, che si preparano ad un grande evento sia di musica, sia legato alla passione per il calcio. I piccoli arriveranno a Milano nel primo pomeriggio e visiteranno lo stadio «Meazza» dall'interno. Vedranno i luoghi «segreti» di San Siro, quelli in cui ogni giovane tifoso sogna di entrare almeno una volta. A partire dal pomeriggio assisteranno al concerto, durante il quale saranno salutati dal ministro Mariastella Gelmini. Infine la cena. Sempre allo stadio. G. San.

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Petrucci alla Gelmini, lo sport non è mai entrato nelle scuole (sezione: Scuola)

( da "Stampaweb, La" del 19-06-2009)

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ROMA «Lo sport non è mai riuscito ad entrare concretamente e stabilmente nella Scuola. La partita dello sport nella Scuola non solo non si è vinta, ma non si è riusciti neanche a giocarla, e la delusione è grande perché nonostante tutti i tentativi fatti nel corso degli anni, il nostro Paese - che eccelle in molti settori - purtroppo nella classifica della presenza dell’attività motoria e sportiva nell’ambito scolastico è tristemente agli ultimi posti in Europa». è un passaggio della lettera che il presidente del Coni, Giovanni Petrucci, ha inviato oggi al ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, «per rappresentare le richieste, le aspettative e lo stato d’animo del movimento sportivo nei confronti della scuola». Petrucci si rivolge al ministro «in maniera non convenzionale, con spirito di grande collaborazione e disponibilità e allo stesso tempo con rinnovata fiducia e speranza per quella sfida che costituisce il primo degli obiettivi che gli organi del Coni - da poco rinnovati - si sono posti nel programma del nuovo quadriennio: l’effettiva introduzione dell’attività motoria e sportiva, in ogni ordine e grado della Scuola». «Come ben sa, perché anche Lei ha praticato l’attività sportiva e ne conosce i suoi valori, nello sport è importante vincere ma è importante soprattutto partecipare, perché nella pratica sportiva si imparano molte cose: non solo uno stile di vita sano, ma anche il rispetto delle regole e degli avversari, il sacrificio degli allenamenti, lo spirito di squadra», scrive il presidente del Coni. «Ebbene questa partita dello sport nella Scuola non solo non si è vinta, ma non si è riusciti neanche a giocarla, e la delusione è grande perché nonostante tutti i tentativi fatti nel corso degli anni, il nostro Paese - che eccelle in molti settori - purtroppo nella classifica della presenza dell’attività motoria e sportiva nell’ambito scolastico è tristemente agli ultimi posti in Europa», afferma Petrucci. «Esattamente cento anni fa, nel 1909, venne approvata una legge, chiamata legge Daneo, dal nome dell’allora Ministro della Pubblica istruzione, considerata a suo tempo una pietra miliare dell’avanzamento verso un ideale di educazione fisica nel processo educativo», ricorda il presidente del Coni. Petrucci sottolinea che «con tale legge venne stabilita l’obbligatorietà, per gli alunni, di uno specifico corso di educazione fisica in ogni scuola pubblica, primaria o media, maschile o femminile». «è passato un secolo e quelle tematiche sono ancora attuali. Purtroppo non sono bastati cento anni per dare attuazione a quelle norme. Lo sport nel frattempo è diventato un fenomeno sociale praticato da oltre 34 milioni di italiani; è entrato nelle abitudini delle famiglie e dei cittadini, ma non è mai riuscito ad entrare concretamente e stabilmente nella Scuola», aggiunge il numero 1 del Comitato olimpico italiano. Secondo Petrucci, «ciò è tanto più grave perché nella società odierna, a fronte di un incremento costante del numero di coloro che praticano attività fisico o sportiva, corrisponde anche un incremento costante del grado di inattività fisica della popolazione italiana e l’aspetto più preoccupante è che la sedentarietà comincia a crescere già nelle fasce giovanili, nel passaggio alla Scuola superiore, dove i danni alla salute a causa dell’inattività rischiano di diventare irreversibili. è questa pertanto la fascia di età su cui è necessario concentrare la nostra attenzione, in primo luogo nell’ambito scolastico». «Caro Ministro, sono certo che anche Lei converrà sul fatto che a questo punto non si tratta soltanto di diffondere la pratica sportiva tra i giovani, ma di difendere la loro salute, creando stili di vita sani in una società sempre più esposta ai danni derivanti dalla sedentarietà e dalla crisi dei valori», dice Petrucci rivolgendosi al ministro. «Desidero ribadirLe che il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, Ente pubblico deputato per missione statutaria alla promozione dello sport, può e intende porre il sistema sportivo al servizio delle Istituzioni per sostenerle attraverso azioni concrete improntate alla responsabilità sociale», aggiunge. «Per far sì che la “cultura” dello sport in Italia possa crescere ed essere diffusa in modo capillare si richiedono interventi di ampia portata su tutta la popolazione, e non solo tra coloro che già riconoscono il valore dello sport, frequentando una società sportiva. Occorre pertanto operare sin dalla più ampia tenera età e nel contesto della scuola dell’obbligo», afferma Petrucci. «Nel nostro incontro del gennaio scorso abbiamo formulato le nostre proposte ed abbiamo riscontrato una sostanziale convergenza di opinioni sugli obiettivi da perseguire e, soprattutto, un atteggiamento di grande sensibilità e disponibilità ad affrontare i problemi. Adesso occorre passare ai fatti, alle iniziative concrete, che ci auguriamo possano essere messe al più presto all’ordine del giorno del Tavolo tecnico congiunto MIUR-CONI recentemente costituito», dice ancora il numero del Coni. «Abbiamo fiducia in Lei, siamo certi che saprà attivare i percorsi giusti per portare il nostro Paese al passo degli altri e che non passeranno invano altri cento anni -conclude-. Il mondo dello sport, nella sua interezza, con le Federazioni sportive, le Discipline associate, gli Enti di promozione sportiva e tutte le società sportive, vuole partecipare a questa sfida ed è pronto ad offrire tutto il suo contributo di competenza ed esperienza, anche con sacrifici sul piano finanziario. Restiamo in attesa di un Suo segnale».

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Test Invalsi anche per la maturità (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

L'annuncio del ministro «Test Invalsi anche per la maturità» La prova nazionale Invalsi per la terza media che i 570 mila studenti che affrontano l'esame hanno svolto ieri potrà essere introdotta anche alla maturità. Lo sta pensando il ministro Maria Stella Gelmini. «La valutazione degli studenti deve essere più oggettiva possibile. Sto valutando l'ipotesi di introdurre per gli esami di maturità una prova nazionale sul modello Invalsi (l'Istituto Nazionale per la valutazione del sistema educativo), analoga a quella della scuola media. La nuova prova potrebbe essere introdotta, in aggiunta a quelle già esistenti, con l'avvio della riforma della scuola superiore». Facile o difficile? Giudicate voi dalle domande qui sopra, tratte dall'Invalsi di grammatica di quest'anno per gli studenti di terza media.

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Questa scuola quanto ci costa Sono solidale con lo sfogo del ministro Gelmini e con le con... (sezione: Scuola)

( da "Stampa, La" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

Questa scuola quanto ci costa Sono solidale con lo sfogo del ministro Gelmini e con le considerazioni dell'Ocse sugli elevati costi della scuola italiana. Nulla sarebbe se dessero i frutti sperati, invece non è così e la scuola pubblica è stata da tempo trasformata in un enorme stipendificio, nel quale vengono parcheggiati migliaia di lavoratori spesso assunti in esubero rispetto alle reali necessità, e dove gli interessi di chi ci lavora vengono sempre anteposti a quelli degli studenti. Non è più tollerabile che una scuola media (9 classi totali distribuite su un solo piano) abbia ben 5 bidelli che hanno solo il compito di aprire e chiudere le aule (almeno facessero anche le pulizie!), né possiamo più permetterci di tenere aperte scuole in piccoli Comuni con meno di 10 allievi perché i genitori non sono in grado di organizzarsi per portare in auto a turno per alcuni chilometri i propri figli e neppure si riesce ad organizzare un servizio di scuolabus. PAOLO ALLEGRI Troppe bocciature vietano la maturità Provo un sincero dolore nel riscontrare il forte aumento di bocciature e di non ammissione agli esami di maturità che si sta verificando quest'anno. Non ritengo che ciò si risolverà in un beneficio per la nostra società, oltre a essere un danno certo, concreto e palpabile per gli studenti che dovranno ripetere l'anno. E non credo nemmeno che chi ha approvato l'invito del ministero a una maggiore severità lo abbia fatto con spirito di civismo e di responsabilità. Credo invece che le attuali generazioni adulte italiane, non riuscendo né a capire né a controllare i ragazzi del nostro Paese, abbiano deciso di difendersene con quello strumento di repressione che non richiede né mandato né condanna: la bocciatura a scuola, appunto. Il mio più grande in bocca al lupo ai ragazzi, insieme con un'esortazione: siate migliori delle generazioni che vi hanno preceduti. PAOLO BERSANI, ROMA Dalla parte della Gelmini Premetto che l'on. Gelmini non è della mia parte politica e che non approvo molto di quello che fa e dice. Ma le ultime polemiche circa l'ammissione o no agli esami con l'insufficienza in condotta mi hanno davvero stufato. Nel 1968, sì proprio il mitico '68, sostenni l'esame di maturità da perito elettrotecnico. Portai tutte le materie, compresi i laboratori con le prove pratiche. Ammesso con tutti 6 e un 7 venni promosso con tutti 6. E a quei tempi la discriminante era il 7 in condotta anziché il 5 come ora. E anche una sola insufficienza nell'ultimo anno precludeva l'ammissione all'esame. Mi pare che non sia morto nessuno, per cui... bisogna provare a studiare e comportarsi bene. Troppo disdicevole e faticoso? In bocca al lupo a tutti. GIUSEPPE GUGLIELMO, TORINO Il volto stanco del premier A conclusione della sua lucida e serena analisi «del volto stanco del premier», La Spina esprime, a giustissima ragione, insofferenza e preoccupazione per il fatto che l'Italia sia, ormai, prigioniera di chi, da una parte, grida maniacalmente al complotto e, dall'altra parte, di chi, con altrettanta maniacalità, getta l'allarme per la più o meno presunta deriva autocratica. E i problemi veri, drammatici del Paese finiscono, quasi, nel dimenticatoio. Ma come non convincersi, però, che al punto cui siamo giunti, il circolo vizioso non si romperà mai senza un passo indietro del premier? La destra è maggioritaria nel Paese: è un dato indiscutibile. Ma questa destra deve capire che l'uomo che l'ha, per così dire, sdoganata, è anche l'uomo che la sta trascinando sempre più verso una tragica «pochade». A conclusione della quale non è azzardato affermare che potrebbe non esserci più né destra né sinistra. Perché potrebbe non esserci più manco l'Italia! GABRIELE MAZZACCA, NAPOLI Ciò che indigna il cittadino Non sono d'accordo con Luigi La Spina. Sapere che il capo del governo ha una vita privata di questo tipo indigna e coinvolge ogni cittadino. Non si tratta di moralismo. Si tratta di rivendicare il diritto di essere governati da persone che non abbiano comportamenti immorali. Berlusconi li ha e quindi non ha titolo per governarci. Non li avrebbe neppure se avesse dimostrato, finora, di essere un bravo governante, che consegue risultati positivi e sotto il cui comando le performances complessive del Paese sono migliorate. Vorrei che Berlusconi prendesse atto del rifiuto che gli sta opponendo l'opinione pubblica e si dimettesse. Nei paesi seri capita, ogni tanto. FILIPPO CRESCENTINI, PESARO Come in una recita a soggetto Bene! Abbiamo avuto il presidente-operaio, il presidente-ferroviere, il presidente-vigile del fuoco, il presidente-minatore. Adesso abbiamo anche - ce lo dice l'avv. Ghedini - il «presidente utilizzatore finale». Ai miei tempi chi si accompagnava con certe fanciulle veniva chiamato con altri termini, ma si sa, gli anni passano e i modi di dire mutano. Diciamo che diventano più eleganti. AVV. EUGENIO CALVI Veline in Parlamento laureati in fabbrica Il ministro Sacconi ha affermato che i giovani laureati italiani devono adattarsi a fare lavori umili: imbianchini e operai. Come se non bastassero le migliaia e migliaia di ragazzi impiegati nei call center, moderne catene di montaggio, dove gli operatori sono degli operai. L'unica differenza è che gli attrezzi del mestiere non sono un pennello o uno scalpello, ma un computer, una cuffia, una cannuccia, una sceneggiatura, le tue dita e la tua voce... Tuttavia il problema è diverso ed è opposto. Questa condizione di adattamento a svolgere mansioni umili per i laureati italiani diventa spesso una condizione permanente che non ti lascia più prospettive di crescita professionale e futuro. Il problema è il troppo adattamento. Ci sono professionisti delle risorse umane volti a fare delle valutazioni e scelte basandosi sull'unico strumento che hanno: il tuo curriculum. E se un giovane ha deciso di investire tempo e sudore nello studio mi sembra logico che aspiri a migliorare la propria condizione socioeconomica. E consentitemi infine di fare una piccola battuta innocente: «Laureati imbianchini, veline in Parlamento». MARCO PATRUNO

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L'incubo posidonia (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

L'incubo posidonia Il sindaco, Roberto Visentin, riceverà domani alle 11.30, a palazzo Vermexio, il sottosegretario alla Pubblica istruzione, Giuseppe Pizza, e il capogruppo del Pdl in commissione Cultura della Camera, Fabio Granata, per discutere dei tagli all'offerta universitaria di Siracusa, annunciati dal rettore di Catania, Antonio Recca. Alla riunione parteciperanno il presidente della Provincia, Nicola Bono, e il presidente del Consorzio universitario Archimede, Salvo Baio. L'incontro è preparatorio a quello con il ministro alla Pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini, previsto per martedì a Roma. La giornata siracusana del sottosegretario Pizza si inizierà alle 9.30, quando con l'on. Granata presenzierà all'Ipsia alla consegna degli attestati di partecipazione a un importante corso di educazione ambientale. Nel pomeriggio assisterà al Teatro greco all'ultima replica di Medea.

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Gelmini: insorgono i sindacatifavorevoli Moige e genitori (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

Gelmini: «Bonus alle private» insorgono i sindacati favorevoli Moige e genitori Roma. Un «sostegno economico», una sorta di «bonus» per chi studia nelle scuole paritarie. Lo ipotizza il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, in un'intervista al Corriere della Sera: una possibilità da verificare, che però ha suscitato polemiche e prese di posizione contrarie in sindacati e partiti di opposizione. Giudizi positivi, invece, dal Movimento genitori, Moige e da Luisa Santolini dell'Udc. «Costituzione alla mano – spiega Gelmini – voglio che tutti abbiano il diritto di scegliere se andare alla scuola pubblica o alla scuola paritaria». Per questo, «siccome le scuole paritarie costano, sto pensando a una riforma che dia la possibilità di accedere a un bonus a chi vuole frequentarle. Un po' come già succede in Lombardia». Pronta la replica della Flc Cgil: «Da mesi sosteniamo che l'obiettivo vero del ministro Gelmini è distruggere la scuola pubblica per far posto alle private. Finalmente si ammette che avevamo ragione – dice Mimmo Pantaleo, segretario generale del sindacato –. Le risorse da dare alle scuole paritarie sarebbero recuperate dai tagli alle scuole pubbliche, violentando la nostra Costituzione. Non si possono utilizzare strumentalmente i dati Ocse, che peraltro dimostrano come le politiche di questo governo si muovono in direzione opposta rispetto ad un miglioramento della qualità negli apprendimenti, per sostenere che bisogna favorire le scuole private». «Bonus scuole private? Gelmini intervenga piuttosto sullo scandalo del lavoro nero» afferma Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli insegnanti. Contro la privatizzazione della scuola e a favore di una politica di sostegno alla scuola che premia il merito, a prescindere dalla disponibilità economica, si è schierata Federconsumatori, che chiede «interventi urgenti a sostegno della scuola in modo che sia il merito a distinguere il percorso di ogni singolo cittadino, a prescindere dalle sue disponibilità economiche».

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SCUOLA: CISL, LETTERA APERTA A GELMINI SUI LICEI MUSICALI (sezione: Scuola)

( da "Virgilio Notizie" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

(ASCA) - Roma, 19 giu - ''Apprendiamo con soddisfazione che i tanti agognati licei musicali hanno finalmente visto la luce. Tuttavia appare doveroso sottolineare che, dal testo dello schema di decreto, risulta alquanto evidente una certa difficolta', da parte del Ministro, a trattare un tema delicato quanto complicato da tutti i punti di vista''. E' quanto afferma Cisl Universita' in una lettera aperta al ministro all'Istruzione, Mariastella Gelmini circa l'Afam (Alta Formazione Artistica Musicale) e i licei musicali. Nella missiva la Cisl sottolinea la difficolta' di coniugare le esigenze di bilancio con le nuove proposte che vanno a ricadere su una classe docente fortemente penalizzata e su studenti incerti. ''La docenza versa in uno stato di totale abbandono e disagio. Mancano, come il ministro ben sa - si legge ancora nella lettera - le risorse per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro scaduto ormai da 42 mesi''. Si e' poi ricorso a ''un precariato diffuso su tutto il territorio'' e ''lo stesso discorso puo' essere esteso al personale tecnico- amministrativo''. Bisogna, inoltre, evitare di dare agli studenti ''ulteriori motivi di dubbio sulla validita' dei titoli di studio'' e prevedere l'inserimento della nuova esperienza dei licei musicali ''su quella maturata su tutto il territorio nazionale dagli istituti musicali''.

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Amministrative/ Milano, Penati-Podestà è caccia all'ultimo. (sezione: Scuola)

( da "Virgilio Notizie" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

Dall'altra parte Penati, che al primo turno confidava nel ballottaggio, teme che Rifondazione Comunista e Comunisti italiani gli giochino un brutto scherzo dopo che ha deciso di tagliarli fuori dalla sua squadra. Certo dalla sua, l'attuale presidente della Provincia ha il vantaggio della popolarità. Una carta su cui ha puntato fin dall'inizio della sua campagna elettorale, centrata sulla persona come ricordava dai manifesti elettorali affissi per le strade. Del resto lui, a differenza del suo avversario, se l'è dovuta giocare quasi tutta da solo, senza grandi sponsor di partito che si spendessero per lui. Solo in vista del ballottaggio Massimo D'Alema in un tour pomeridiano ha provato a tirargli la volata. "Il dato politico del primo turno era sfavorevole a Penati - aveva detto - ma al ballottaggio la sfida politica è diversa. Sarà un testa a testa". Per Podestà, invece, la mobilitazione del governo è stata massiccia. Nelle ultime due settimane una nutrita passerella di ministri, da Scajola a Brunetta dalla Carfagna ad Alfano, lo ha sponsorizzato in numerosi appuntamenti pubblici. E stasera a concludere la campagna per lui tornerà il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che, insieme ai ministri Calderoli e Gelmini, ha dato appuntamento ai propri elettori in piazza Gramsci a Cinisello Balsamo. Per Penati invece la chiusura è una conferenza stampa per presentare la squadra. Si annuncia dunque una disputa sul filo di lana che i due avversari si giocheranno fino a un minuto prima che scatti il silenzio elettorale. In palio ci sono ancora i voti dell'Udc che al primo turno ha candidato Enrico Martora (ieri intanto Bruno Tabacci a titolo personale ha annunciato il proprio sostegno a Penati). C'è poi una polemica dell'ultima ora sollevata dal Pd milanese per la lettera che il sindaco di Milano, Letizia Moratti ha inviato ai cittadini invitandoli ad andare a votare. Nel merito oggi il partito democratico attrvaerso il capogruppo a Palazzo Marino,Pierfrancesco Majorino, ha annunciato possibili azioni legali.

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Sisma Abruzzo/ Oltre 40 artiste italiane si esibiranno a (sezione: Scuola)

( da "Virgilio Notizie" del 19-06-2009)

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Domenica, dalle 15.40 alle 23.30, lo Stadio San Siro di Milano ospita 'Amiche per l'Abruzzo'. Oltre 40 donne della musica italiana si sono date appuntamento per un concerto di solidarietà a favore dei terremotati d'Abruzzo, patrocinato dal ministero dell'Istruzione Mariastella Gelmini. I proventi andranno in parte alla Onlus 'Aiutiamoli a vivere' e in parte contribuiranno alla ricostruzione della scuola Edmondo de Amicis dell'Aquila. Promotrice dell'iniziativa Laura Pausini che ha chiesto a Gianna Nannini, Fiorella Mannoia, Giorgia ed Elisa di essere le madrine d'eccezione dell'evento. A partire dalle 19.30, inoltre, sarà possibile seguire il concerto in diretta a segnale unificato sui 12 maggiori network radiofonici nazionali. Una serata radiofonica, anch'essa tutta al femminile, si alterneranno, sul palco e nello studio, situato sopra la tribuna d'onore, le più belle: sul palco per Radio 105 Kris & Kris, per Radio Monte Carlo Lucilla Agosti, per Virgin Radio Paola Maugeri, per Radio Deejay La Pina, per Radio Capital Flavia Cercato, per Radio Kiss Kiss Mariolina Simone, per RTL 102.5 Nicoletta Deponti, per Radio Italia Fiorella Felisatti, per RDS Rosaria Renna, per Radio 24 Debora Rosciani e per R101 Tamara Donà.

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Le donne della musica italiana a San Siro, al via Amiche per l'Abruzzo (sezione: Scuola)

( da "Varesenews" del 19-06-2009)

Argomenti: Scuola

Milano Le donne della musica italiana a San Siro, al via Amiche per l'Abruzzo Domenica 21 giugno, lo stadio milanese ospiterà lo storico evento che vedrà le donne della musica italiana in concerto per raccogliere fondi a favore delle zone terremotate. Biglietti ancora disponibili Zoom Testo Stampa | Invia | Scrivi Domenica 21 giugno lo stadio di San Siro sarà lo scenario di un evento storico: le donne della musica Italiana si sono date appuntamento per aiutare concretamente l’Abruzzo e sul palcoscenico di San Siro, dalle ore 15.40 (apertura cancelli ore 14) avrà inizio un grande spettacolo. Madrine dell’iniziativa oltre a Laura Pausini, Gianna Nannini, Fiorella Mannoia, Giorgia ed Elisa e accanto a loro tantissimi stelle che si sono unite per raccogliere fondi a favore delle zone terremotate. Un evento sposato dal Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini che si ਠfatta garante dell'attuazione di un progetto concreto a sostegno dell'Abruzzo. Insieme a loro hanno aderito un grande numero di artiste. Alcune in forma di partecipazione diretta, altre solo come sostenitrici. In ordine alfabetico: Alice, Ambra Marie, Alessandra Amoroso, Ania, Silvia Aprile, Arisa, Malika Ayane, Annalisa Baldi, Angela Baraldi,Rachele Bastreghi, Leda Battisti, Marcella Bella, Simona Bencini, Loredana Bertè,Orietta Berti, Laura Bono, Antonella Bucci, Chiara Canzian, Carlotta, Raffaella Carrà,Rossana Casale, Caterina Caselli, Cliò, Barbara Cola, Carmen Consoli, Aida Cooper,Luisa Corna, Cristina D’Avena, Wilma De Angelis, Teresa De Sio, Grazia Di Michele,Dolcenera, Alessandra Drusian, Roberta Faccani, Irene Fargo, Giusy Ferreri, Fiordaliso,Irene Fornaciari, Rita Forte, Dori Ghezzi, Barbara Gilbo, Giorgia, Gilda Giuliani, Irene Grandi, Amalia Grè, Iskra, Jasmine, Karima, L’Aura, La Pina, Patrizia Laquidara, Amanda Lear, Lighea, Linda, Lisa, Petra Magoni, Silvia Mezzanotte, Mietta, Milva, Annalisa Minetti, Andrea Mirò, Simona Molinari, Momo, Nada, Mariella Nava, Nicky Nicolai, Noemi, Silvia Olari, Stefania Orlando, Anna Oxa, Paola e Chiara, Rita Pavone, Daniela Pedali, Pia, Nilla Pizzi, Patty Pravo, Marina Rei, Donatella Rettore, Valeria Rossi, Melania Rota, Antonella Ruggiero, Cristina Scabbia, Senit, Spagna, Jo Squillo, Syria, Anna Tatangelo, Tosca, Francesca Touré, Laura Trent, Gerardina Trovato, Paola Turci, Viola Valentino, Ornella Vanoni, Manuela Villa, Iva Zanicchi.. I Biglietti sono ancora disponibili negli abituali circuiti di vendita. Il costo del biglietto è di 25 euro per prato, primo anello laterale, secondo e terzo anello e 150 euro per il primo anello tribuna rossa. Non sono applicati diritti di prevendita. Il giorno del concerto la biglietteria, davanti al cancello 7, sarà aperta dalle ore 10:30. A partire dalle ore 19.30 sarà possibile seguire il concerto in diretta a segnale unificato su 12 network radiofonici nazionali Radio 105, Radio Monte Carlo, Virgin Radio, Radio Deejay, Radio Capital, M2O, Radio Kiss Kiss, RTL 102.5, Radio Italia, RDS, Radio 24 e R101. Per maggiori info: http://www.amicheperlabruzzo.com/ Sabato 20 a Roma si terrà "Corale per l'Abruzzo".

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Al sud la scuola è più facile Studenti trevigiani discriminati (sezione: Scuola)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

Mazzonetto e Stiffoni alla Gelmini: ispettori negli istituti «Al sud la scuola è più facile Studenti trevigiani discriminati» Verifiche uguali per tutti gli studenti superiori d'Italia. Lo scopo? Vedere se è vero che gli alunni di Reggio Calabria o di Bari sono più bravi di quelli di Treviso o Milano. E' la proposta che il senatore Piergiorgio Stiffoni (Lega) ha portato giovedì al ministro dell'Istruzione Maristella Gelmini. Affianco a lui nell'ufficio della ministra, l'ex presidente della Provincia di Treviso Gianni Mazzonetto, insegnante universitario e autore di un'indagine nazionale sui voti alla maturità. Dati alla mano i due hanno presentato alla Gelmini la discrepanza fra nord e sud nei voti alla maturità del 2008. La Puglia risulta la regione con la percentuale più alta di promossi con il voto massimo, il 100 (11.39%), la Calabria la segue con il 7.53% (ma in questo caso la percentuale dei diplomati è solo del 4.71% totali). In Lombardia l'8.92% ha raggiunto il 100 (con il 12.65% dei diplomati), mentre il Veneto solo il 5.63% ha avuto il voto massimo. La lode inoltre premia soprattutto il centro sud, anche se sono ancora una volta la Puglia e la Calabria le più ricche di voti con lode, mentre il Veneto risulta sotto la media nazionale dello 0.65%. Da qui la proposta di Stiffoni di inviare in ogni istituto un gruppo di esperti con prove in corso d'anno uguali per tutti gli studenti per poi omogeneizzare i criteri di giudizio. «C'è qualcosa che non quadra - dice il senatore - Anche l'Ocse ha sollecitato l'Italia a rimediare a queste discrepanze» Mazzonetto invece commenta: «Questo è razzismo puro all'inverso. La disparità geografica fra i risultati ottenuti nelle varie regioni è forte. Coloro che hanno raggiunto la lode o il 100 possono accedere a concorsi per entrare in istituti dove si possono ottenere agevolazioni economiche che consentono uno studio universitario molo agevolato dal punto di vista economico». (Laura Canzian)

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Scuola, saltano 111 posti (sezione: Scuola)

( da "Tempo, Il" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

stampa Scuola, saltano 111 posti I tagli riguarderanno in particolare il personale amministrativo, soprattutto negli istituti dei piccoli comuni. Dato che si aggiunge alle 340 cattedre in meno Aldo Ciaramella CAMPOBASSO Tagli confermati per la scuola molsiana. Soprattutto quelli riguardanti gli Ata: assistenti tecnici amministrativi. Saranno 111 in meno rispetto allo scorso anno. Il loro incarico, in sostanza, annuale non sarà riproposto. Il Ministero della pubblica istruzione con una propria circolare ha trasmesso agli Uffici scolastici regionali la bozza di Decreto Interministeriale con cui vengono ripartite le dotazioni organiche nei vari profili per il prossimo anno scolastico confermando l'entità del ridimensionamento previsto dalla manovra economica del Governo. Una situazione quest'ultima che genererà problemi enormi per il funzionamento delle scuole periferiche in Molise, con l'impossibilità di garantire l'apertura delle piccole scuole e delle sezioni degli istituti staccati. Un provvedimento che rappresenta un disagio fortissimo all'interno della scuola locale già alle prese con una riduzione di 340 docenti. Il totale assistenti amministrativi assistenti tecnici e collaboratori scolastici scenderà dal prossimo anno scolastico a 1712 contro i 1823 del 2008-1009. Sul piede di guerra i sindacati della scuola che prannunciano a cominciare dalla prossima settimana azioni e proteste forti contro le autorità locali e il Governo nazionale «Con questi numeri - osserva Sergio Sorella segretario regionale della Cgil scuola - sarà impossibile garantire una scuola pubblica adeguata alle esigenze degli studenti molisani Il governo taglia risorse e plaude alla selezione facendo credere che questa scorciatoia possa risolvere i problemi antichi della scuola italiana. L'unico risultato sarà, invece, l'impoverimento, l'aumento della disoccupazione e la marginalizzazione del nostro sistema d'istruzione». La settimana prossima, pertanto, scenderanno in piazza gli addetti della scuola del Molise. Saranno davanti l'Ufficio regionale scolastico mentre il 15 luglio si trasferiranno a Roma per partecipare a una grande manifestazione nazionale contro gli ultimi provvedimenti del ministro Gelmini a cui prenderanno parte tutti gli operatori scolastici regionali.

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studente modello di giorno, pusher di notte - lorenza pleuteri (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina XII - Torino Studente modello di giorno, pusher di notte Liceale arrestato dai carabinieri: "Vendeva spinelli a sei studenti" Va allo Scientifico e ha una pagella piena di bei voti La madre: "Mai una preoccupazione" LORENZA PLEUTERI Chissà se è davvero un piccolo ras dello spaccio di hashish, come lo dipingono i carabinieri che lo hanno arrestato, o semplicemente un ragazzo che ogni tanto compra il fumo, si fa qualche canna e ha combinato un guaio più grande di lui. Di certo Simone G., 19 anni compiuti due settimane fa, casa e famiglia in un casermone nel cuore popolare di Mirafiori, non rientrerebbe nello stereotipo del pusher-tipo. La mamma, spiazzata e sconvolta, stravede per lui. «Non ha mai combinato guai - giura all´avvocato di fiducia nominato per il ragazzo, Carmine Ventura - non ha mai dato preoccupazioni». A scuola, un liceo scientifico della periferia torinese, va bene. Uno studente modello, anche se un poco turbolento e a volte sopra le righe. La pagella appena presa, alla fine del quarto anno, dice molto. Nove in filosofia. Otto in storia e in lingua straniera. Sette in italiano. Lo stesso voto in condotta, tirato e forse sintomatico. L´operazione lampo che gli sta facendo conoscere il carcere, da incensurato, è dell´una della notte tra mercoledì e giovedì. Una pattuglia di carabinieri di Beinasco scorge un gruppo di ragazzi vicino alle scale delle scuole elementari di via Mascagni. Scatta il controllo. «Uno dei giovani - spiegano i militari - ha cercato di svicolare e si è allontanato, gettando qualcosa per terra». è Simone. Nell´involucro raccolto e aperto ci sono 150 grammi di hashish. Nella stanza dello studente si trovano altri due grammi di fumo, un coltellino e una bustina con dieci semi di marijuana. Simone giura che il grosso della roba non era suo. Arrestato, foto di fronte e di profilo e registrazione delle impronte, finisce dritto al carcere Lorusso e Cutugno. Gli amici assiepati con lui vicino alla scuola - cinque ragazzi di periferia dai 17 ai 20 anni e una ragazza di 16 anni - vengono identificati per la segnalazione alla prefettura e l´applicazione di misure amministrative. La mamma rinuncia all´avvocato d´ufficio e ne sceglie uno di fiducia, Carmine Ventura. Toccherà a lui, all´udienza di convalida in programma oggi, cercare di andare oltre le apparenze e limitare i danni. «Nella camera del ragazzo non c´era l´armamentario tipico degli spacciatori. E a quanto ne so non aveva addosso soldi, diversamente da chi smercia droga».

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Primi responsi ai tecnici, "strage" in prima e seconda (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

Primi responsi ai tecnici, "strage" in prima e seconda le pagelle delle superiori Bocciature e ritiri record, aumentati anche gli ex debiti formativi TANTI "giudizi in sospeso", quelli che hanno sostituito i vecchi debiti, che obbligheranno migliaia di studenti genovesi a penare fino a settembre per avere la certezza matematica di passare l'anno. Ma nessuna "strage", una paura alimentata forse dal giro di vite annunciato dal ministro Mariastella Gelmini: le bocciature, generalmente, sono più o meno le stesse dell'anno scorso e in qualche caso sono anche diminuite. Sono questi i responsi che arrivano dai primi quadri scolastici e dalle indiscrezioni che giungono dagli scrutini in corso nelle scuole superiori genovesi. Alcuni istituti, come il liceo classico e scientifico Martin Luther King e l'istituto tecnico industriale statale Gastaldi-Giorgi, hanno anticipato tutti e hanno già esposto i risultati. Due realtà molto diverse. Al liceo di Sturla le cose sono rimaste più o meno le stesse rispetto a un anno fa, con una percentuale di ripetenti piuttosto bassa. All'Itis di Dinegro la stangata riguarda il biennio, in particolare le prime: solo uno studente su cinque è stato promosso. «Non ci sono state grosse variazioni - spiega Renato Delle Piane, preside del King - Nelle prime ha ripetuto l'anno il 10% degli studenti. La media nelle altre classi scende al 6,5%. È vero, il numero dei giudizi in sospeso è molto alto, ma dentro a queste statistiche c'è un po'di tutto: dal ragazzo a cui manca una materia a quello a cui ne mancano tre». Questo meccanismo ha sostituito i debiti: le materie insufficienti vanno recuperate, ma il giudizio rimane sospeso. In altre parole l'estate non si porta via il rischio di una bocciatura. Chiara Giordani, 18 anni, guarda i tabelloni un po' scoraggiata. «Ho finito con due insufficienze, latino e matematica - dice - Ma quello che mi preoccupa è il prossimo anno. Se partirà la nuova riforma bisognerà avere solo sufficienze per passare: non so davvero come farò». Anche Tiziana Magli, 17 anni, si è scontrata sulle stesse materie: «D'estate mi trovo un lavoretto, per fare qualche soldo tengo i bambini - dice - Ma troverò comunque il tempo di studiare e di andare ai corsi di recupero». Chi non dovrà passare l'estate sui libri è Andrea Folle, 18 anni. «Non ho nessun debito - dice - Il prossimo anno avrò la maturità e anche se verrà introdotta la nuova regola non penso cambierà molto». In molte delle scuole i risultati usciranno nei prossimi giorni. E dalle notizie filtrate finora "l'effetto Gelmini", che qualcuno aveva predetto, non si è verificato. «Il numero di bocciature è quello fisiologico», dice Nunzio Cotena, preside del Colombo. «Da noi sono calati "sospesi" e bocciati», sostiene la vicepreside Marcella Mattei. Ieri i tabelloni erano esposti anche all'Itis Gastaldi-Giorgi. «I promossi sono bruscamente diminuiti nelle prime dove c'è un tasso di abbandono sempre più alto - spiega il vicepreside Giorgio De Bernardis - Nelle prime del Gastaldi solo il 21% è stato promosso, il 34% è passato con giudizio sospeso e il 45%, quasi la metà, si è ritirato o è stato bocciato. Le percentuali sono un po' migliori al Giorgi, 47% promossi e 18% "sospesi"». I numeri migliorano nelle classi più avanzate (nel triennio del Gastaldi i promossi sono il 30%, i "sospesi il 50%). «Ormai i ragazzi che prima sceglievano il tecnico optano per il liceo - continua De Bernardis - E i tanti non italiani faticano a inserirsi nel nostro sistema scolastico: nella mia classe uno su tre è straniero». Luis Miguel Chavarro Cruz, colombiano, 18 anni, fa parte di questa nuova generazione. Lui, però, si è integrato benissimo: «Ho ripetuto un anno, ma adesso mi sono messo a studiare - dice - Ho la media del sette e nessuna insufficienza. Ne sono davvero fiero». Marco Grasso grasso@ilsecoloxix.it 20/06/2009 studente modello «Ho la media del 7. Ne sono fiero». Luis Miguel C. CruzItis Gastaldi 20/06/2009 la nuova riforma«Senza debiti sarà difficile passare» Chiara GiordaniLiceo King 20/06/2009 giudiziosospeso«Passerò l'estate a studiare e lavorare» Tiziana MagliLiceo King 20/06/2009 estateserena«Non ho debiti. Adesso mi rilasso» Andrea FolleLiceo King 20/06/2009

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Cassini e colombopoche stangatetra i maturandi (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

Cassini e colombopoche stangatetra i maturandi a sanremo Sanremo. I maturandi delle superiori non sono stati travolti dall'ecatombe delle non ammissioni che quest'anno ha caratterizzato le scuole sanremesi, in particolare le medie inferiori, teatro di una incredibile serie di bocciature. Oggi verranno pubblicati gli scrutini del liceo classico e scientifico "Cassini". Per quanto riguarda le classi dalla prima alla quarta si preannunciano molte più bocciature dello scorso anno. I professori, galvanizzati dal nuovo spirito che contraddistingue la riforma Gelmini, sono stati meno comprensivi rispetto al passato. Al contrario, gli studenti dell'ultimo anno, tutto sommato, si sono distinti per l'impegno. I cartelloni con le ammissioni all'esame di maturità sono stati esposti ieri: sono solo due gli studenti che non potranno affrontarlo. Su sei sezioni del liceo scientifico soltanto un paio di studenti sono incappati nello stop forzato. Il primo, durante l'anno scolastico appena terminato, ha frequentato la 5D, mentre l'altro era iscritto nella 5G, entrambe sezioni del liceo scientifico cosiddetto "tradizionale"; tutti ammessi invece per quanto riguarda le classi "sperimentali" della 5S e della 5T e della sezione "doppia lingua" della 5F. Ancora più rosea la situazione nelle tre sezioni del liceo classico, 3A, 3B e 3C: tutti ammessi. Il trend pare confermato anche dalle prime pubblicazioni dei risultati all'istituto "Colombo" di Sanremo per ragionieri e geometri. Nessuna "strage", anche se il numero dei ragazzi non ammessi all'esame finale aumenta leggermente rispetto al Cassini: due in una delle sezioni riservate geometri, due nella sezione per ragioniere amministrativo, uno nella sezione per ragioniere programmatore. Giorgio Giordano 20/06/2009

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niente strage di respinti ma c'è un record al marie curie: passa 1 su 16 (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina III - Milano LUCIANA GROSSO A PAGINA VII Escono i primi risultati a scuola e non c´è l´effetto Gelmini Niente strage di respinti ma c´è un record al Marie Curie: passa 1 su 16 SEGUE A PAGINA VII

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meno bocciati, ma nelle prime è strage - luciana grosso (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina IX - Milano Meno bocciati, ma nelle prime è strage Record al Marie Curie: promosso solo un alunno su sedici La temuta ondata di respinti non c´è stata, tranne che nelle scuole a indirizzo tecnico LUCIANA GROSSO I bocciati diminuiscono rispetto all´anno scorso, ma nelle prime c´è stato il boom dei "non promossi", soprattutto negli istituti tecnici e professionali. Al Marie Curie, in via Fratelli Zoia, una prima ha avuto quattro promossi su ventisei: dodici sono stati bocciati e nove rimandati. Nella stessa scuola c´è anche la classe con il record negativo in città. è una terza con una sola ragazza promossa e tutti gli altri respinti o che dovranno sostenere esami a settembre. «Sono dati che ci spingono a una riflessione ma non farei drammi - dice il preside Roberto Ceriani - la classe con una sola promossa aveva sedici studenti, era una classe particolare». Intanto, i genitori annunciano ricorsi. Aspettando che tutte le scuole comunichino i voti, una cosa già sembra chiara: la scuola riformata del ministro Gelmini a Milano non ha fatto strage di bocciati. Anzi, a giudicare dai primi tabelloni, i non promossi diminuiscono. Al liceo classico Parini si passa dal 7,2 per cento dell´anno scorso al 6 per cento. E se allo scientifico Volta nulla cambia rispetto al 2008, vanno meglio anche gli studenti dei tecnici. Al Galileo Galilei i non promossi sono il 14 per cento, lo scorso anno, oltre il 16. «Si è bocciato meno - dice la preside, Mara Bariatti - anche perché la condotta quest´anno fa media». E spesso il voto di comportamento è più alto rispetto a quelli nelle varie materie. Ma, continua la preside, «il minor numero di bocciati dipende anche dallo sforzo educativo che si è fatto». Soddisfatto anche il preside del linguistico Manzoni, Pino Polistena. Nella sua scuola si è passati dai 70 bocciati su mille del 2008 ai 50 di oggi. «Le prime sono andate meglio grazie al test di ingresso, che alza il livello». Al liceo Virgilio, con magistrali e linguistico, la percentuale dei bocciati scende dall´11 per cento all´8. Dati simili a quelli dello scientifico Vittorini dove il numero dei "non promossi" cala dell´uno per cento. In controtendenza sono alcuni istituti tecnici, dove il numero di chi deve rifare l´anno cresce. In una quarta del Torricelli, ripeterà l´80 per cento degli iscritti. La preside, Silvia Ferrari, taglia corto: «Semplicemente, non andavano bene a scuola». Più bocciati anche alle magistrali Agnesi, dove è stato fermato l´11 per cento dei ragazzi. L´anno scorso era il 9. Poi ci sono classi decimate, sparse nelle varie scuole cittadine, molte prime. Succede al tecnico Kandinsky, come al Cattaneo, dove in alcune sezioni i promossi sono meno di un terzo. Il 5 in condotta, invece, non ha fatto vittime. è stato dato solo a chi era già bocciato per i voti presi. è successo allo scientifico Severi, dove si è punito uno studente che aveva lanciato uova l´ultimo giorno di scuola. All´itis Cavalieri hanno avuto l´insufficienza quattro studenti già bocciati, quattro anche Marie Curie. E c´è anche chi vuole sdrammatizzare: ieri mattina davanti al Parini i ragazzi del sito internet Scuolazoo. it hanno regalato diari con bigliettini da staccare, per copiare alla maturità.

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Piano scolastico regionale,"scontro" sull'entroterra (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

Piano scolastico regionale,"scontro" sull'entroterra botta e risposta Il direttore scolastico regionale: «Verificheremo quali tenere aperte» GENOVA. «Verificheremo se tutte le scuole dell'entroterra vanno tenute aperte o no». «Chiudere le scuole significa ammazzare l'entroterra». È il botta e risposta a distanza tra Anna Maria Dominici, nuovo direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale per la Liguria, e Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria. Secondo Dominici, che è entrata in carica cinque giorni fa e ieri si è presentata in conferenza stampa ai giornalisti, «la Regione ha fatto un corposo ridimensionamento ma restano 1.043 plessi in Liguria a fronte di 222 dirigenze scolastiche in totale». «So - ha aggiunto - che l'entroterra ha un territorio complesso e che il rischio è che gli studenti debbano fare percorsi troppo lunghi per raggiungere le scuole. Ma nei prossimi giorni parlerò con la Regione e verificheremo se tutte le scuole vanno tenute aperte». Burlando, però, non sembra della stessa opinione. «L'hinterland va assecondato e non frustrato, soprattutto in un momento come questo in cui la gente sta tornando ad abitarlo. Le scuole vanno aperte, non chiuse. Se le chiudi, uccidi l'entroterra». L'incidente diplomatico ormai è servito e Burlando insiste nella difesa delle scelte fatte dal piano di dimensionamento scolastico: «Abbiamo registrato infatti - continua - un aumento di iscritti nelle scuole dell'entroterra e pertanto è paradossale parlare di chiudere le scuole nelle zone dell'interno nel momento in cui ci sono più iscrizioni. «E' evidente - prosegue il presidente - che una scuola piccolissima in città può anche essere chiusa, ma se chiudi una scuola nell'entroterra non ne trovi un'altra ad un chilometro, ma a dieci o quindici». Per Anna Maria Dominici, che ieri ha dichiarato di voler «fare un lavoro di squadra con associazioni, sindacato e volontariato» e di voler promuovere il dialogo con le altre istituzioni, il dialogo parte dunque in leggera salita. Incalzata in conferenza stampa dai giornalisti, il neo direttore generale dell'ufficio scolastico ligure ha precisato di «non volere assolutamente fare una polemica politica. Qui destra e sinistra non c'entrano. Dobbiamo semplicemente aspettare il pronunciamento della conferenza Stato-Regioni, cui spetta il compito di decidere sul ridimensionamento delle scuole». Poi si vedrà. Già direttore generale in Campania, Umbria, Piemonte e Lombardia, Dominici ha detto ieri di sentirsi «già una cittadina ligure» e ha spiegato di avere accolto «questo nuovo incarico con il sincero interesse che si nutre per un territorio di cui è nota la propensione innovativa». Dominici ha confermato che ci sarà un taglio di 616 docenti tra chi ha già una cattedra assegnata, mentre eventuali ulteriori tagli all'organico potrebbero essere fatti sulle cattedre che vengono assegnate in autunno. Questi verranno discussi in un incontro previsto per mercoledì prossimo col ministro Gelmini. Non ci saranno invece, assicura il nuovo direttore generale, tagli alla scuola dell'infanzia, che è stata anzi potenziata dalla Regione con le sezioni Primavera e saranno soddisfatte tutte le richieste della scuola materna. Quanto alle superiori, Dominici ha rinnovato il suo augurio agli studenti impegnati negli esami di maturità. «A tutti va il mio in bocca al lupo! Con l'auspicio che possano sperimentare al meglio le loro capacità». Alessandra Costantecostante@ilsecoloxix.itFrancesco Margioccomargiocco@ilsecoloxix.it [+] www.ilsecoloxix.it Commenta la notizia sul nostro sito 20/06/2009 dominici «troppe scuole» 20/06/2009 «Verificheremo se tutte le scuole dell'entroterra vanno tenute aperte o no. So che la Liguria ha un territorio complesso, ma nei prossimi giorni parlerò con la Regione per affrontare anche questo tema» 20/06/2009 burlando «le valli sono vive» 20/06/2009 «Se chudi le scuole ammazzi l'entroterra. La zona interna della nostra regione va assecondata e non frustrata, soprattutto in un momento come questo in cui la gente sta tornando ad abitarla» 20/06/2009

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ateneo, i bilanci non si ripianano con insegnamenti non retribuiti (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina 6 - Pisa Ateneo, i bilanci non si ripianano con insegnamenti non retribuiti di Federico Oliveri I tagli all'università decisi dal governo Berlusconi stanno dando i loro frutti amari. Per chiudere entro il 30 giugno la programmazione dei corsi e rispettare i limiti di bilancio, molte facoltà dell'Università di Pisa sono intenzionate a stipulare contratti di insegnamento non retribuiti, azzerando i già simbolici compensi di circa 2000 euro lordi a semestre previsti finora per i professori a contratto. Rifondazione Comunista considera questa scelta francamente incivile, inadeguata a risolvere i problemi del nostro Ateneo, e politicamente sbagliata. Invece di contestare attivamente i tagli del governo, ci si adegua infatti alla loro logica e li si anticipa. Anche su questo punto noi difendiamo la Costituzione antifascista, che attribuisce chiaramente ad ogni lavoratore il diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro. A scatenare la nuova emergenza è l'annuncio che il Ministero, dopo aver sottratto circa un miliardo di euro al fondo di finanziamento ordinario delle università, sta per fissare i minimi retributivi per i contratti di insegnamento a pagamento intorno ai 14.000 euro lordi. Una misura di equità, se confermata. Peccato che lo stesso ministro Gelmini, col decreto dell'8 luglio 2008, abbia offerto agli atenei una comoda via d'uscita da quest'onere, formalizzando la possibilità di contratti di insegnamento a titolo gratuito. Il nuovo regolamento dell'Università di Pisa sugli incarichi didattici, a cui si richiamano i corsi di laurea in crisi, recepisce proprio questa normativa. è facile prevedere che le facoltà bandiranno prima contratti a titolo gratuito e solo poi, nel caso in cui questi andassero a vuoto, proporranno contratti remunerati. Si tratta in ogni caso di un meccanismo dirompente per i rapporti di lavoro all'interno dell'università, già fortemente gerarchici e iniqui, nonché di una forte ipoteca sulla didattica e sulla sua qualità. Rifondazione Comunista a Pisa sosterrà ogni iniziativa dei docenti e dei ricercatori precari volta a denunciare e contrastare questo imbarbarimento dei rapporti di lavoro all'interno dell'Ateneo. (responsabile università e ricerca Partito della Rifondazione Comunista)

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piccole scuole, il governo contro la regione - giuseppe filetto ava zunino (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina IX - Genova Piccole scuole, il governo contro la Regione Il nuove direttore Dominici: "Accorparle ovunque". Burlando: "Così muore l´entroterra" Gli accorpamenti voluti da Roma sinora sono stati realizzati solo nei grandi centri GIUSEPPE FILETTO AVA ZUNINO «Occorrerà verificare la reale necessità di mantenere i piccoli plessi scolastici, anche perché non sempre questi offrono una buona qualità di servizio», dice Anna Maria Dominici. Nel suo "primo giorno di scuola" il direttore scolastico regionale, che ufficialmente si è insediato ieri negli uffici di via Assarotti, mette il dito sulla ferita, ancora aperta: il dimensionamento scolastico studiato dalla Regione, il piano di ristrutturazione della rete che cambia 23 scuole della Liguria, gli accorpamenti che negli scorsi mesi hanno sollevato le proteste di famiglie, presidi, docenti e studenti, tanto da presentare un ricorso al Tar con 4000 firme. «So che l´entroterra ligure ha un territorio complesso e c´è il rischio che gli studenti debbano fare percorsi troppo lunghi per raggiungere le scuole - sottolinea il direttore - ma nei prossimi giorni parlerò con la Regione e, indipendentemente dagli orientamenti politici, verificheremo se un plesso va tenuto aperto o no, anche perché ne abbiamo 1.043, a fronte di 222 dirigenze scolastiche. Vedremo quali saranno le indicazioni della Conferenza Stato-Regioni, dopodiché tutti dovremo attenerci a questo pronunciamento e, soprattutto, alle indicazioni del ministro». Le parole di Anna Maria Dominici lasciano intendere di essere stata inviata in Liguria da Maria Stella Gelmini con un preciso mandato, anche se al suo posto, a Milano, il ministro ha scelto Giuseppe Colosio, suo concittadino (di Remedello). Comunque, l´intervento del direttore si interpreta come una sorta di bocciatura del sofferto piano della Regione. Tanto che alle sue parole, rilanciate dalla stampa, è seguita (quasi in tempo reale) la risposta del presidente Claudio Burlando. Senza attendere l´incontro o una comunicazione ufficiale: «Salvare le scuole piccole è esattamente ciò che piace a noi», dice il presidente, pronto a sostenere questa tesi in sede di Conferenza Stato-Regioni, nel confronto con il governo. Burlando sostiene il piano, che non ha tagliato le scuole dei piccoli centri, e prova a spiegarne le ragioni: «è in atto un ritorno della popolazione all´entroterra che, secondo noi, va assecondato e non frustrato. Tagliare le scuole dei piccoli centri andava bene quando era in corso un depauperamento». Alle critiche della nuova direttrice scolastica, dunque, la Regione risponde a muso duro. «Il salvataggio delle piccole scuole di montagna è un punto di forza di questo piano - osserva il presidente -: abbiamo un aumento di iscritti nell´entroterra, che sta rinascendo». Burlando, tuttavia, distingue due categorie di piccole scuole: «Si possono chiudere le piccole scuole in città, perché a un chilometro di distanza ne puoi trovare un´altra; ma se cancelli un piccolo plesso dell´entroterra, significa costringere le famiglie a coprire distanze anche di dieci chilometri».

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boom di bocciati nelle scuole lacoppola: "troppi scioperi" - francesca savino (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina VI - Bari L´accusa del dirigente dell´ufficio provinciale. Istituti senza soldi per i corsi di recupero Boom di bocciati nelle scuole Lacoppola: "Troppi scioperi" FRANCESCA SAVINO Un aumento di non promossi e rimandati senza precedenti. Un´emergenza per alcuni istituti che denunciano di non avere i fondi per attivare i corsi di recupero. Fra i banchi delle scuole superiori baresi inizia una nuova stagione di polemiche, inquadrata in due parole dal dirigente dell´ufficio scolastico provinciale che accusa le mobilitazioni di docenti e studenti. «Troppi scioperi» tuona Giovanni Lacoppola scorrendo i dati sul numero di studenti bocciati o risultati insufficienti in una o più materie nei quadri di fine anno. «Credo che nella scuola sia in atto una presa di coscienza: la classi non sono un parcheggio né un porto in cui approdare solo quando c´è tempo». Sotto accusa c´è l´onda della protesta di professori e ragazzi scesi in piazza negli scorsi mesi per dire no ai provvedimenti su scuola e università firmati dai ministri Mariastella Gelmini e Giulio Tremonti. «Avevo già espresso il mio allarme a novembre, e in cambio ero stato messo al centro di un´interrogazione parlamentare: gli scioperi hanno fatto male ai ragazzi e sono all´origine delle migliaia di bocciature e insufficienze registrate nelle scuole baresi». Il riferimento va alle frasi in cui il provveditore Lacoppola definì la scuola "porto franco di fannulloni, somari e bulli" e mise sotto accusa la passata contestazione sessantottina: parole che finirono nell´interrogazione orale firmata dal deputato Pd Dario Ginefra che chiese di riportare il ruolo istituzionale al di sopra delle parti. Nell´ufficio scolastico provinciale arriva un´altra segnalazione: ci sono due scuole, una in provincia di Bari e l´altra a Barletta, che non hanno completato i 200 giorni di lezione obbligatori in un anno scolastico: una questione che nelle prossime ore potrebbe approdare sulle scrivanie del provveditore. Nelle superiori intanto si preparano i corsi di recupero, di almeno 15 ore, per preparare i ragazzi con insufficienze alle prove di settembre: decine di dirigenti denunciano però di non avere abbastanza fondi per attivare le lezioni.

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Scuola da record (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

PESARO PRIMO PIANO pag. 2 Scuola da record Al «Santa Marta» bocciato uno studente I PRIMI VERDETTI DEGLI SCRUTINI I GIORNI DELL'ANSIA Esami di CLAUDIA DEL MAGNA GLI SCRUTINI sono conclusi e per gli studenti delle scuole superiori di Pesaro arrivano le prime verità. Gli esami di maturità ancora devono cominiciare ma, quadri alla mano, quest'anno si registra un aumento dei ragazzi bocciati. I primi effetti della riforma Gelmini? Forse. Fatto sta che le nostre scuole stanno adottando criteri di valutazione sempre più rigidi, che premiano chi se lo merita, ma che non si fanno intenerire in fase di scrutinio. Niente più regali quindi per gli studenti. Chi dimostra di non essersi impegnato e di avere gravi lacune ripete l'anno. Senza drammi. E di questi casi in città ce ne sono sempre di più. Quasi tutti gli istituti di Pesaro infatti registrano aumenti nel numero di ragazzi respinti e anche per quanto riguarda i non ammessi agli Esami di Stato la situazione non è più rosea come un tempo. Se fino a qualche anno fa tutti venivano ammessi alla prova finale, da un paio d'anni a questa parte ai casi più gravi viene anche sbarrato l'accesso all'esame. La percentuale più alta della città si è registrata all'alberghiero Santa Marta: 15.8%, cioè 18 non ammessi su 114 che hanno frequentato la quinta. Numeri simili anche al Benelli. Percentuali ben più basse negli altri istituti: 5 respinti su 112 al Genga (4.46%), 3 su 84 al Cecchi (3.57%), 3 su 86 al Mengaroni (3.48%), 1 su 33 al Branca (3%), 6 su 235 al Marconi (2.55%). Chiudono il Bramante con 1 non ammesso su 107 e il Liceo Mamiani dove tutti sosterranno l'esame. IL SANTA MARTA registra anche un altro record negativo. E' la scuola della provincia con più bocciati: ben 1 su 5. Su 634 studenti che frequentano le classi dalla 1^ alla 4^, 131 non sono riusciti ad accedere alla classe successiva. «Forse è addirittura il record regionale spiega il preside Paci un dato che ormai ci portiamo avanti da anni. Non dipende dai nuovi criteri di valutazione, forse è semplicemente perché siamo severi e giudichiamo con rigore. Ma credo che sia giusto». In generale però, anche nelle altre scuole, il maggior numero di bocciature si verifica nelle classi prime. Più si va avanti più i ragazzi si impegnano, anche a causa dei crediti scolastici legati al rendimento che si collezionano a partire dalla terza e che incidono sul voto dell'esame finale. Tolto l'alberghiero, anche al Branca e all'Istituto agrario bocciati sono tanti in relazione al numero di iscritti: 28 su 178 nel primo caso, 43 su 414 nel secondo. Tutte le altre scuole si attestano su percentuali che oscillano tra il 7 e il 9 per cento, con un aumento intorno al 2% rispetto al 2008. Da segnalare il Liceo classico Mamiani dove i respinti, escluse le classi alle prese con la maturità, sono solo 10 su 306, il risultato migliore della città (3.3%). Nel dettaglio: 23 bocciati su 262 allo Psicopedagogico (8.8%), 74 su 992 allo Scientifico (7.46%), 37 su 455 all'Istituto d'arte %36 su 506 a Ragioneria (7.11%), 28 su 178 all'Istituto per geometri (9.89%). I dati definitivi del Benelli verranno resi pubblici soltanto questa mattina. SOLO un caso in tutta la città di 5 in condotta. Si è verificato al Liceo scientifico e si tratta di uno studente di prima che si è reso protagonista di un grave episodio all'interno della scuola. «Non potevamo fare altro commenta il preside Ferretti e pensare che nelle altre materie aveva la media del 6...». UN ESERCITO anche quello degli alunni sospesi, cioè quelli che per essere promossi dovranno rimediare entro il 31 agosto l'insufficienza in una o più materie superando una prova scritta. Anche qui i numeri sono in crescita. Tutte le scuole hanno già fissato le date per i corsi estivi. Per tanti alunni sarà quindi un'estate di sofferenza. Image: 20090620/foto/8868.jpg

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Il Pd s'aggrappa all'isola rossa (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

PRIMO PIANO pag. 10 Il Pd s'aggrappa all'isola rossa QUI CREMONA di DANIELE RESCAGLIO CREMONA E' UNA SFIDA all'ultimo voto quella che si gioca a Cremona per l'elezione del sindaco. La città del Torrazzo, roccaforte del Pd e anomalia lombarda da diciannove anni guidata da giunte di centrosinistra, dovrà scegliere tra il sindaco uscente Giancarlo Corada oppure lo sfidante Oreste Perri, candidato del Pdl. Al primo turno Giancarlo Corada (nella foto sopra) aveva ottenuto il 41,7% dei consensi, mentre Oreste Perri era arrivato al 45%: una situazione che ha portato i due sfidanti a cercare gli apparentamenti più favorevoli al raggiungimento della maggioranza. E che si tratti di una sfida molto particolare lo testimonia anche la calata di big a Cremona, specie tra le fila del Pdl (i ministri Gelmini e Garfagna, il sindaco di Roma Alemanno). L'intento di espugnare l'ultimo baluardo del Pd è emerso con chiarezza anche dalle parole dell'onorevole Giorgetti, ieri sera a Cremona per chiudere la campagna elettorale di Perri. CORADA, insegnante di lettere, scrittore, già presidente della Provincia, si ripresenta per un secondo mandato in Comune; Oreste Perri invece ha un passato da canoista, commissario tecnico della nazionale di canoa, non ha una particolare esperienza politica alle spalle, si presenta per la prima volta a una consultazione. Ma veniamo agli apparentamenti: a Perri si legano le liste Udc, Ceraso Sindaco, Gente in Comune, mentre a Corada si rifanno Prc, pensionati e lista civica Cremona per la libertà. Quest'ultima, che ha presentato al primo turno come capolista Ferdinando Quinzani, è nata da una costola dei Circoli per la Libertà, mentre la Lista Ceraso è nata in seno al Centrosinistra: entrambe sono passate su fronti opposti.

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Scuola da record. (sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

PESARO PRIMO PIANO pag. 3 Scuola da record Al «Santa Marta» bocciato uno studente I PRIMI VERDETTI DEGLI SCRUTINI di CLAUDIA DEL MAGNA GLI SCRUTINI sono conclusi e per gli studenti delle scuole superiori di Pesaro arrivano le prime verità. Gli esami di maturità ancora devono cominiciare ma, quadri alla mano, quest'anno si registra un aumento dei ragazzi bocciati. I primi effetti della riforma Gelmini? Forse. Fatto sta che le nostre scuole stanno adottando criteri di valutazione sempre più rigidi, che premiano chi se lo merita, ma che non si fanno intenerire in fase di scrutinio. Niente più regali quindi per gli studenti. Chi dimostra di non essersi impegnato e di avere gravi lacune ripete l'anno. Senza drammi. E di questi casi in città ce ne sono sempre di più. Quasi tutti gli istituti di Pesaro infatti registrano aumenti nel numero di ragazzi respinti e anche per quanto riguarda i non ammessi agli Esami di Stato la situazione non è più rosea come un tempo. Se fino a qualche anno fa tutti venivano ammessi alla prova finale, da un paio d'anni a questa parte ai casi più gravi viene anche sbarrato l'accesso all'esame. La percentuale più alta della città si è registrata all'alberghiero Santa Marta: 15.8%, cioè 18 non ammessi su 114 che hanno frequentato la quinta. Numeri simili anche al Benelli. Percentuali ben più basse negli altri istituti: 5 respinti su 112 al Genga (4.46%), 3 su 84 al Cecchi (3.57%), 3 su 86 al Mengaroni (3.48%), 1 su 33 al Branca (3%), 6 su 235 al Marconi (2.55%). Chiudono il Bramante con 1 non ammesso su 107 e il Liceo Mamiani dove tutti sosterranno l'esame. IL SANTA MARTA registra anche un altro record negativo. E' la scuola della provincia con più bocciati: ben 1 su 5. Su 634 studenti che frequentano le classi dalla 1^ alla 4^, 131 non sono riusciti ad accedere alla classe successiva. «Forse è addirittura il record regionale spiega il preside Paci un dato che ormai ci portiamo avanti da anni. Non dipende dai nuovi criteri di valutazione, forse è semplicemente perché siamo severi e giudichiamo con rigore. Ma credo che sia giusto». In generale però, anche nelle altre scuole, il maggior numero di bocciature si verifica nelle classi prime. Più si va avanti più i ragazzi si impegnano, anche a causa dei crediti scolastici legati al rendimento che si collezionano a partire dalla terza e che incidono sul voto dell'esame finale. Tolto l'alberghiero, anche al Branca e all'Istituto agrario bocciati sono tanti in relazione al numero di iscritti: 28 su 178 nel primo caso, 43 su 414 nel secondo. Tutte le altre scuole si attestano su percentuali che oscillano tra il 7 e il 9 per cento, con un aumento intorno al 2% rispetto al 2008. Da segnalare il Liceo classico Mamiani dove i respinti, escluse le classi alle prese con la maturità, sono solo 10 su 306, il risultato migliore della città (3.3%). Nel dettaglio: 23 bocciati su 262 allo Psicopedagogico (8.8%), 74 su 992 allo Scientifico (7.46%), 37 su 455 all'Istituto d'arte %36 su 506 a Ragioneria (7.11%), 28 su 178 all'Istituto per geometri (9.89%). I dati definitivi del Benelli verranno resi pubblici soltanto questa mattina. SOLO un caso in tutta la città di 5 in condotta. Si è verificato al Liceo scientifico e si tratta di uno studente di prima che si è reso protagonista di un grave episodio all'interno della scuola. «Non potevamo fare altro commenta il preside Ferretti e pensare che nelle altre materie aveva la media del 6...». UN ESERCITO anche quello degli alunni sospesi, cioè quelli che per essere promossi dovranno rimediare entro il 31 agosto l'insufficienza in una o più materie superando una prova scritta. Anche qui i numeri sono in crescita. Tutte le scuole hanno già fissato le date per i corsi estivi. Per tanti alunni sarà quindi un'estate di sofferenza.

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una copia al giorno L'Unità: una copia al giorno ci toglie Berlusconi di torno. C.Colella... (sezione: Scuola)

( da "Unita, L'" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

una copia al giorno L'Unità: una copia al giorno ci toglie Berlusconi di torno. C.Colella ( pozzuoli, na) il mero utilizzatore L'idea di Ghedini sull'utilizzatore finale è comicamente divina. Si passa così dal "mero proprietario" di frattinana memoria al "mero trombatore" di Ghedini. Roberto (PC) farsi da parte Ebbene sì, sarà denigratorio accusare il dott. Berlusconi, ma certo egli dovrebbe saggiamente ammettere che è arrivato il tempo di dare un giro di vite alla coscienza e farsi da parte. Enrico 60 (roma) vada a lavorare Noi paghiamo il canone per vedere Minzolini e i suoi berluscones raccontarci le sue balle al tg pubblico? Ma vada a lavorare a Villa Certosa. Andrea (Collecchio, Pr) un passaggio da papi Quindi se non è reato... quando anch' io vado in vacanza in Sardegna, anziché buttar via soldi per il traghetto posso chiedere uno strappo a Papi? Cristina LA smemorata gelmini Il ministro Gelmini ha dimenticato di essere ministro della pubblica Istruzione e non della privata? Il bonus alla privata e il malus alla pubblica? HANS L'escamotage Praticamente, se un amico mi paga una puttana e mi becca sul fatto la polizia, io non sono perseguibile in quanto utilizzatore finale! Ecco l'escamotage! Flavio l'opposizione c'è Piaccia o non piaccia ricordiamo a Minzolini che in Italia c'è una opposizione e che milioni di elettori non hanno votato per l'utilizzatore: ad essi il primo tg deve dare spazio! Luigi (pa) aiuto Sono tra i pochi che lamentano le porcate di una persona e del suo governo purtroppo per tanti va bene così. Aiuto presidente Napolitano! Riccardo (Gubbio) stiamo aspettando Se ricordo bene, Papi disse che se uscivano porcate che lo riguardavano avrebbe lasciato il paese. Stiamo aspettando che mantenga la promessa! LUCIANA

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(sezione: Scuola)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

CRONACHE pag. 14 «Senza sostegno dello Stato materne a rischio chiusura» SCUOLE PRIVATE E ISTITUTI PARITARI ROMA «NO ALL'EUTANASIA delle scuole paritarie». I bambini di non poche scuole italiane potrebbero assistere alla chiusura dell'attività. Ciò costringerebbe all'apertura di scuole statali con un costo per bambino a carico dello Stato superiore di 11 volte». Un grido d'allarme viene lanciato da Luigi Morgano, segretario della Federazione italiana delle scuole materne, organismo che rappresenta oltre il 70 per cento degli istituti paritari (8mila scuole presenti in 4800 comuni italiani, per oltre 500 mila bambini) e che dal loro congresso hanno chiesto di adeguare «in modo certo» il sostegno economico finanziario, rimasto inalterato dall'anno 2000, nonostante il recupero parziale dei tagli previsti dalla Finanziaria 2009. Diversamente il sistema delle scuole paritarie, che svolge una funzione vicariante nell'ottica della sussidiarietà, «rischia oggettivamente il collasso, soprattutto nelle realtà più piccole, dove peraltro non ci sono alternative». Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, da parte sua ha manifestato impegno affinché non ci siano tagli per la scuola paritaria nella prossima finanziaria, e ha parlato di un bonus per la scuola privata.

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L'orchestra dei giovani. Tra i banchi (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

Corriere della Sera sezione: Focus Vuota data: 20/06/2009 - pag: 11 La richiesta I ragazzi della «generazione iPod» chiedono musica: ai genitori e alla scuola L'attesa La riforma Gelmini prevede l'istituzione di 40 licei musicali. In pochi giorni al ministero sono già arrivate oltre cento richieste per aprirli L'orchestra dei giovani. Tra i banchi Le medie a indirizzo musicale sono più di mille E ora tutti puntano al nuovo liceo (nel 2010) «È possibile in Italia studiare musica e vivere felici?», si è chiesto Giordano Montecchi, docente di storia della musica al Conservatorio Arrigo Boito di Parma e componente del consiglio di amministrazione della Fondazione del Teatro Comunale di Bologna. La domanda, secondo Montecchi, non è retorica, visto che «chi studia o, meglio, chi volesse studiare musica nella scuola pubblica italiana, dalle elementari all'alta formazione, all'università, ha ottime probabilità di andare incontro a una serie di frustrazioni cocenti». In Italia, quindi, dice Montecchi «il binomio scuolamusica è quasi un'icona dell'infelicità». Con la riforma dei licei, annunciata dall'anno scolastico 2010-2011 dal ministro Mariastella Gelmini, la situazione forse cambierà. I ragazzi potranno scegliere anche un liceo musicale e coreutico che diventerà uno sbocco naturale per quegli studenti che hanno portato a termine le scuole medie «con indirizzo musicale» (le Smim) e che finora non sapevano bene come proseguire per non perdere le competenze acquisite. E quello a cui si iscriveranno sarà un liceo a tutti gli effetti: potrà portare all'università e non solo e non necessariamente al Conservatorio. Una risposta alla Generazione iPod, cioè a tutti quegli adolescenti (e sono tanti, secondo le statistiche) che chiedono di imparare musica e avere dimestichezza con uno strumento. Bisogni ai quali i genitori spesso rispondono con cari corsi privati extrascolastici, non sempre di buon livello. Dopo tanti anni, insomma, sembra che non siano caduti nel vuoto gli accorati appelli di grandi musicisti italiani, da Ughi ad Accardo, da Muti ad Abbado, che da sempre lamentano la scomparsa della grande cultura musicale italiana, soprattutto dalle scuole. «L'Italia non è più il Paese della musica ma della storia della musica», si è lamentato spesso Riccardo Muti. I licei musicali, per definizione, rappresenteranno la fase intermedia del curriculum scolastico. Attualmente ce ne sono solo sei. La domanda di un liceo con queste caratteristiche, invece, nel mercato dell'istruzione, è molto alta. A parte il gran numero di scuole private esistenti, le medie di indirizzo musicale in Italia sono 1.071. È per questo che nella sede del ministero sono già arrivate cento richieste per «avere» i nuovi licei. «Probabilmente commenta Giovanni Allevi, il maestro che tanto entusiasmo suscita tra i giovani e che ha «scaldato» anche l'Aula compassata del Senato inizia a respirarsi nell'aria l'idea nuova per cui la musica e l'arte in generale non sono semplici accessori. Sono stati i giovani a farsi promotori di questa esigenza creativa, e per una volta le istituzioni hanno saputo interpretarla». E Luigi Berlinguer, il ministro che ha introdotto la novità delle medie a indirizzo musicale, conferma: «Questa riforma era necessaria perché solo intorno ai quindici, sedici anni i ragazzi possono decidere se vorranno fare i musicisti per professione. Anche l'equilibrio tra discipline del curriculum generale e quello specialistico è corretto perché sono licei, è il periodo in cui si sta formando la persona e devono avere una duplice valenza: o preparare al Conservatorio o ad altro livello universitario». I posti per i nuovi licei però sono pochi, pochissimi. Quaranta le nuove istituzioni previste dalla riforma (due in media per regione) ma solo dieci con l'opzione della danza, formate inoltre da una sola sezione o classe, cioè posti per 25 ragazzi. Il che significa mille ragazzi in tutto. Difficile evitare, quindi, una selezione all'ingresso, soprattutto per violino e pianoforte. Molti studenti sono attratti dalla possibilità di altri «outputs», cioè uscite diverse rispetto alla professione del musicista: il liceo offrirà infatti possibili sbocchi professionali alternativi connessi alle molteplici competenze richieste oggi dal mondo dello spettacolo e della televisione. Come dimostra il successo delle scuole televisive come Amici, dei professori Alessandra Celentano e Luca Jurman, oppure di Academy o X Factor. «Negli Stati Uniti spiega il professor Massimo Bruschi dello Iulm di Milano, consulente del ministro Gelmini il grande fenomeno dei «musical» si basa proprio su forti professionalità nel campo della musica, del coro, della danza, frutto di una cultura diffusa, ma coltivata ». Non è così sicuro invece degli sbocchi professionali dei nuovi licei Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia: teme che finiranno per sfornare disoccupati, «perché nel frattempo le orchestre in Italia stanno chiudendo ». Fa l'esempio di quelle della Rai, ormai ridotte ad una sola (erano quattro). Baratta lancia perciò una proposta alternativa alla Gelmini: «La Biennale potrebbe offrire ogni anno a trenta o quaranta musicisti diplomati selezionati l'opportunità di lavorare e suonare a Venezia ». I nuovi licei continueranno ad appoggiarsi ai Conservatori, le sole istituzioni in grado di garantire tutto ciò che serve: insegnanti, strumenti, l'intera gamma di corsi. Non tutti, però, nei Conservatori, assistono a questa novità senza preoccupazioni, espresse dal maestro Edda Silvestri, direttore del Conservatorio Santa Cecilia: «Sotto l'aspetto didattico, cioè di formazione, la riforma è sicuramente interessante ma speriamo che non complichi ancora di più il percorso formativo di chi vuole fare il musicista ». Spiega Silvestri: «Il percorso di crescita di un musicista è molto lento ed impegnativo: è impensabile entrare in Conservatorio alla fine del liceo, sia pure musicale. Il musicista è un'altra cosa. Dei nostri 1.500 studenti, il 70% hanno meno di diciotto anni». I conservatori storcono il naso, gli «alleviani » invece? «Rispondo con una battuta: se non storcono il naso, che 'conservatori' sono? In realtà è presto per correre alle conclusioni. Ogni riforma è per sua natura perfettibile ma l'importante è trovare il coraggio per iniziare», risponde Allevi. M. Antonietta Calabrò Giovanni Allevi «Comincia a respirarsi nell'aria l'idea nuova per cui la musica e l'arte in generale non sono semplici accessori. E sono stati i ragazzi a farsi promotori per primi di questa esigenza creativa» Luigi Berlinguer «Questa riforma era necessaria perché solo intorno ai 15-16 anni i ragazzi possono decidere se vorranno fare i musicisti di professione e la duplice valenza della scuola è fondamentale»

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(sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 20-06-2009)

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Corriere della Sera sezione: Sport data: 20/06/2009 - pag: 58 Coni, Petrucci «Sportascuola:100annibuttati» ROMA «Questa partita non solo non si è vinta, ma non si è neanche riusciti a giocarla». È un'amara metafora quella che Gianni Petrucci usa per parlare dello sport nella scuola italiana chiamatela ginnastica, educazione fisica o attività motoria dove, è inutile nasconderlo, siamo «agli ultimi posti in Europa». Il consiglio nazionale del Coni, il 212Ú della storia, ieri, si è aperto in maniera irrituale. Con una lettera aperta, «non polemica ma con spirito di grande collaborazione», inviata dal presidente, a nome dello sport italiano, al Ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. Garbato il tono della missiva, forti i contenuti. Petrucci ha ricordato la legge «Daneo», datata 1909, in cui venne stabilita l'obbligatorietà dell'educazione fisica «in ogni scuola pubblica, primaria o media, maschile o femminile». «La durata dell'insegnamento si legge, ancora, nella norma è di mezz'ora al giorno nella scuola elementare e di almeno tre ore settimanali nelle medie. Il voto per la frequenza, il profitto ela buona condotta nell'educazione fisica, costituisce condizione (...) e per il conseguimento della licenza finale». «Purtroppo è stato il commento di Petrucci non sono bastati cento anni per dare attuazione a quelle norme». Petrucci, che non ha nascosto alcuni errori commessi dallo stesso sport, ha, poi, sottolineato come la sedentarietà sia uno dei gravi problemi dei giovani italiani e affermato che il Coni è pronto a sostenere l'azione del Ministero con interventi concreti. «Adesso occorre passare ai fatti», scrive, nelle ultime righe della lettera, Petrucci alla Gelmini, a cui ribadisce la piena fiducia «per portare il nostro Paese al passo degli altri e che non passeranno invano altri cento anni». Ventitrè interventi dei presenti un record per il consiglio del Coni e una mozione approvata all'unanimità hanno supportato la lettera spedita dallo sport italiano. In attesa, ora, di un gentile riscontro. Per poter cominciare a giocare la partita. Roberto Stracca Amareggiato Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, si è appellato alla Gelmini

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Medie, aumentano i bocciati Un promosso in una classe del Curie (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 20-06-2009)

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Corriere della Sera sezione: Cronaca di Milano data: 20/06/2009 - pag: 6 Scuola In calo, invece, il numero dei respinti nei licei Medie, aumentano i bocciati Un promosso in una classe del Curie Sei bocciati, otto rimandati. E un solo promosso. Tutto in una classe, in una terza dell'istituto superiore Marie Curie. E al liceo scientifico tecnologico nel biennio «i respinti sono stati 11 su 25». E' un caso limite delle docce fredde piovute sugli studenti di ogni ordine e grado. «E' l'effetto riforma, il risultato della maggiore severità voluta dal ministro Gelmini», spiegano i presidi. Nei licei, a parte il caso del Curie, si è registrato un aumento dei promossi. «Si è voluto favorire il recupero estivo, e dare un'ultima possibilità a settembre», dicono i dirigenti scolastici. Dal Parini al Virgilio. Dal Dudovich all'Ettore Conti. I presidi si dicono soddisfatti dei risultati. «I respinti si aggirano sul sette per cento», spiega Carlo Pedretti a capo del liceo classico di via Goito. La selezione all'ingresso, ha aiutato gli studenti del liceo linguistico Manzoni. «Il calo è stato significativo, soprattutto al primo anno che è sempre tra i più duri», sottolinea il dirigente Giuseppe Polistena. Così da settanta bocciati nel 2008, si è passati a una cinquantina quest'anno. Calo anche Al Virgilio. Le pagelle I tabelloni con i voti. Promossi o bocciati? Alle medie milanesi aumentano i secondi. E anche di molto I presidi: «La situazione è conseguenza della maggiore severità imposta dalla riforma». Ma nei licei, i respinti quest'anno sono in calo All'Agnesi, invece, i bocciati si sono attestati intorno all' 11 per cento. «Abbiamo avuto picchi del 17 nelle prime. Ma in generale la tendenza è tutta in discesa», aggiunge il preside Giovanni Gaglio. Lo scientifico Volta conta due bocciati in più. Ma all'istituto Torricelli la situazione è diversa. «Purtroppo c'è stato un aumento. In molti hanno anche deciso di abbandonare piuttosto che cercare di recuperare ». Per la preside Silvia Ferrari non c'era alternativa. Mentre per Pasquale Brucellaria, a capo dell'Ettore Conti, si conferma «un rigore già sperimentato negli scorsi anni. Abbiamo il 25 per cento dei respinti». Senza contare che la il voto in condotta «ha influito sui crediti per gli ultimi anni». Benedetta Argentieri

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Meno bocciati, più rimandati Gli scrutini amari per il 30% (sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 20-06-2009)

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Corriere della Sera sezione: Cronaca di Roma data: 20/06/2009 - pag: 2 Scuola I presidi: «Ma il decreto Gelmini non ha influito sulla valutazione» Meno bocciati, più rimandati Gli scrutini amari per il 30% Buoni risultati al Righi, Visconti e Giulio Cesare Diminuiscono i bocciati, aumentano i rimandati. Ma, a conti fatti, tra sospesi e respinti la percentuale degli studenti dei licei romani che non ce l'hanno fatta a spuntarla già da giugno oscilla tra il 25 e il 40 %. Preludio a un'estate all'insegna dei libri e dello studio. L'esito degli scrutini, almeno in alcune delle scuole che li hanno già finiti, non lascia dubbi. E così al liceo scientifico Newton, eccetto che per gli esami di maturità (dove su 194 studenti solo due, che comunque avevano abbandonato la scuola durante l'anno, non sono stati ammessi), i giudizi sono stati ferrei. «Su 863 alunni dei primi quattro anni di corso - spiega il preside Mario Rusconi - 188 sono stati rimandati e 85 bocciati». Ovvero, rispettivamente, il 22 e il 10 per cento. Mano un po' meno pesante al classico Albertelli, diretto da Emilia Marano: tra i quasi 800 allievi, la percentuale dei respinti sfiora l'8 per cento, mentre quella dei ragazzi che già dalle prossime settimane dovranno seguire i corsi di recupero si aggira intorno al 20. E se i bocciati dello scientifico Nomentano rientrano a pieno titolo nella media romana dell'8 per cento, l'estate sarà più dura per «un 28-30 per cento di sospesi - sostiene la dirigente Micaela Ricciardi - . Numeri che rispecchiano l'andamento dello scorso anno scolastico». Dura presa di coscienza, davanti ai quadri, anche per chi frequenta lo scientifico Kennedy. Se infatti la media dei bocciati scende rispetto ad altri istituti al 6,30 per cento, quella dei sospesi, nella scuola del preside Francesco Pezzuto, lievita fino al 31,23. Più clementi, quest'anno, sembrano essere due famosi licei classici della Capitale. Al Visconti, piazza del Collegio romano, che esporrà i risultati degli scrutini di fine anno il 24 mattina, i non ammessi alla classe successiva scendono a quota 4,6 per cento, mentre i sospesi al 22. «In realtà - spiega il preside Rosario Salamone - non abbiamo risentito molto delle novità introdotte dalla Gelmini, perché noi ci eravamo mossi in tal senso già dallo scorso anno. E infatti i dati parlano di una certa stabilità ». Basso il numero dei ripetenti anche al Giulio Cesare, l'istituto del quartiere Trieste, che si attestano tra il 3 e il 4 per cento, mentre i sospesi tra il 20 e il 24. «Le percentuali più alte le abbiamo avute al quarto ginnasio e al primo liceo - afferma la dirigente scolastica, Carla Sbrana -. E le materie dove i ragazzi dovranno recuperare di più sono greco, latino, matematica e inglese». La palma dei professori più buoni e anche evidentemente degli alunni più studiosi, spetta però al liceo scientifico Righi di via Campania. Dove, dei 1.280 iscritti, il 73 per cento è stato ammesso, mentre il 23 sospeso e solo il 2 per cento respinto. «Effettivamente - conferma la preside Margherita Mastrangelo - siamo in controtendenza rispetto alle altre scuole romane e italiane. Ma da noi i ragazzi hanno preso molto seriamente il pericolo di perdere l'anno anche solo per un voto insufficiente in condotta». Clarida Salvatori La preside Margherita Mastrangelo, del Righi: «Siamo in controtendenza rispetto alle altre scuole romane e italiane» Stretta finale Per i ragazzi e per le famiglie

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(sezione: Scuola)

( da "Corriere della Sera" del 20-06-2009)

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Corriere della Sera sezione: Cronaca di Roma data: 20/06/2009 - pag: 2 Newton «Tanti dieci in condotta» Sembra proprio che nella classifica dei severi, il Newton sia al primo posto, con i suoi 188 rimandati, 85 bocciati e due non ammessi all'esame di maturità. «Sì, gli scrutini sono stati più rigorosi - confessa il preside Mario Rusconi». E le materie dove gli studenti dovranno recuperare di più sono sempre le stesse: «latino e matematica». Ma la nota positiva è che, con le novità introdotte dalla Gelmini, gli studenti sono stati molto più disciplinati che negli anni passati. «Hanno preso sul serio il voto in condotta - conclude Rusconi - tanto che sono molti quelli che hanno riportato un bel 10». Cla. Sa.

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Il rettore etneo: (sezione: Scuola)

( da "Sicilia, La" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

Il rettore etneo: «A Siracusa quarto ateneo pubblico siciliano» Mario Barresi Catania. «Parlare è una cosa, portare le carte è tutt'altra cosa». Toni Recca, prima di essere il rettore dell'Università di Catania, è innanzitutto un ingegnere. Ma ieri mattina, nel corso della conferenza stampa, sembrava quasi un commercialista-avvocato-azzeccagarbugli impegnato a sfornare "carte". E numeri, soprattutto. Un faldone di scartoffie che - a suo dire - inchiodano i Consorzi universitari delle sedi decentrate a una situazione debitoria chiara. E così, a meno di colpi di scena giudiziari (il pronuciamento del Tar di Catania sulla sospensiva del "Manifesto degli studi 2009/10" chiesta dal Consorzio universitario ibleo, con prima udienza giovedì 25) o istituzionali (particolari deroghe concesse dal ministro dell'Università, Mariastella Gelmini, nell'incontro in programma con Recca martedì 23), il futuro dei corsi di laurea di Siracusa, Ragusa e Modica sembra essere segnato. All'insegna del "no money, no party". Con questo scenario: niente nuovi corsi, né immatricolazioni per l'anno accademico 2009/10 a Ragusa e Siracusa; un servizio di tutoraggio aiuterà gli studenti di Modica nel "traghettamento" ineludibile verso i corsi a Catania. Questa la premessa di Recca: «Abbiamo il diritto-dovere di poter organizzare corsi di studio di qualità, assicurando il rigoroso rispetto degli equilibri di bilancio, senza il quale anche un ateneo antico come il nostro nel giro di due-tre anni sarebbe condannato al dissesto». Con uno spiraglio sulla possibilità di stipulare convenzioni per nuovi corsi di studi dal 2010: «Ma conditio sine qua non - ha ribadito il rettore - è la disponibilità di fidejussioni bancarie pluriennali». IL FUTURO DI SIRACUSA. Nella sua disamina il rettore di Catania analizza il caso-Siracusa. E tira fuori il colpo di scena: «Suggerirò al ministro Gelmini di istituire la quarta università pubblica a Siracusa, dove è già presente una facoltà, Architettura, con 40 docenti strutturati mantenuti in parte con fondi del nostro ateneo». Ma dopo la "carota" arriva puntualmente il "bastone" per gli «amici» aretusei: «Siracusa ha una situazione debitoria di circa 13 milioni di euro nei nostri confronti; le lettere e le diffide sono partite circa un anno fa, in tempi non sospetti rispetto al provvedimento di chiusura dei corsi. Il pagamento, entro il 31 maggio, di 3,9 milioni di euro, assicurato dalla Provincia regionale non ci è, fino a stamattina (ieri per chi legge, ndr), ancora pervenuto». IL FUTURO DI RAGUSA E MODICA. Quindi si arriva a Ragusa: «Tutti coloro che sono iscritti - ha assicurato Recca - hanno la piena garanzia di completare con serenità il loro percorso di studi fino alla fine nella sede dove hanno cominciato». Una serie di "reperti" cartacei mostrati alla stampa per raccontare degli avvertimenti preventivi sui nuovi criteri e delle reiterate richieste. Fino all'impegno del Consorzio a pagare in tempi brevi una prima tranche dei 3,9 milioni di euro dovuti. «Ma la garanzia bancaria trasmessa dal Consorzio non è stata accettata dai revisori dei conti». E un ultimo riferimento riguarda Modica. La facoltà di Scienze politiche - in una nota firmata dal preside Giuseppe Vecchio - assicura che gli studenti iscritti al corso di laurea di Scienze del governo e dell'amministrazione «potranno continuare, senza alcun pregiudizio per la loro carriera scolastica, le attività didattiche presso la sede di Catania». E Recca aggiunge qualche numeretto a sostegno della scelta: «La situazione debitoria del Comune di Modica ammonta a 7 milioni. Nel 2006 avevamo fatto una transazione che dimezzava il credito, il resto sarebbe dovuto rientrare in rate mensili di 150 mila euro: ma finora è stata pagata solo la prima rata». E "zuccherino" finale per gli studenti: «Abbiamo ascoltato le richieste di chi dovrà frequentare il terzo anno in corsi di studio assolutamente equiparati nella sede di Catania: in presenza di particolari esigenze da loro manifestate, stiamo pensando di attivare a Modica una forma di tutorato didattico a spese dell'ateneo».

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Sisma Abruzzo/ A concerto di San Siro domani alunni scuola (sezione: Scuola)

( da "Virgilio Notizie" del 20-06-2009)

Argomenti: Scuola

Al concerto 'Amiche per l'Abruzzo', che domani allo stadio di San Siro a Milano vedrà sul palco artiste del calibro di Laura Pausini, Giorgia, Elisa, Gianna Nannini e tante altre, sarà presente anche un gruppo di alunni della scuola elementare "Edmondo De Amicis" de L'Aquila, l'istituto diventato simbolo della distruzione del capoluogo abruzzese, insieme a 50 giovani provenienti dalle tendopoli delle zone colpite dal sisma. La presenza dei ragazzi è stata fortemente voluta dal Ministro Mariastella Gelmini, che sarà presente allo stadio insieme a loro, e resa possibile dalla generosità delle squadre milanesi Milan e Inter, che hanno messo a disposizione i pullman per la trasferta. Proprio alla ricostruzione della scuola De Amicis sono destinati i fondi raccolti da questo straordinario evento patrocinato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, un'altra parte del ricavato sarà destinata all'acquisto di case in legno e in generale per il sostegno della popolazione abruzzese. Tra i beneficiari anche la Onlus "Aiutiamoli a vivere", associazione di volontariato e solidarietà da sempre impegnata sulle emergenze locali.

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Gli Inca e la civiltà dell'oro (sezione: Scuola)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 21-06-2009)

Argomenti: Scuola

Artematica al posto di Goldin: Brescia cambia cavallo ma sceglie sempre Treviso Gli Inca e la civiltà dell'oro Al Museo di Santa Giulia tremila anni di storia precolombiana Treviso sarà ancora protagonista a Brescia. Anche se, nell'organizzare importanti eventi, il testimone è passato ad Artematica di Andrea Brunello dopo gli anni di Marco Goldin. La nuova amministrazione di centro destra ha voluto marcare la differenza rispetto al precedente governo della città. Puntando su proposte d'arte diverse, senza considerare un anatema il suo connubio con il business, come ha sottolineato il ministro dell'istruzione e delle ricerca Mariastella Gelmini. E' stata ribadita la necessità di non replicare il passato, privilegiando la poetica della conoscenza rispetto a quella dello splendore. Dal 4 dicembre 2009 al 27 giugno 2010, saranno di scena gli Incas al museo di Santa Giulia. La mostra in cartellone si articolerà in due macrosezioni. La prima: «Inca. Origini e misteri della civiltà dell'oro». Ricca di 200 opere, che permetteranno di ripercorrere la storia completa delle Civiltà dell'Oro. Prestiti che riusciranno a coprire tremila anni di storia, in sei settori: la linea del tempo, le tecniche di trasformazione del metallo, la cosmovisione, i costumi, i rituali, il mondo ultraterreno. La seconda sezione: «Plus ultra. Oltre il Barocco. Segni d'identità nell'arte latinoamericana», per il bicentenario dell'indipendenza dell'America Latina dal dominio coloniale.

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ridateci il tempo lungo (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 21-06-2009)

Argomenti: Scuola

Proteste dei genitori: dovremo iscrivere i nostri figli a Rosignano «Ridateci il tempo lungo» Aboliti i rientri pomeridiani nelle scuole del I Circolo CECINA. Genitori sull'orlo di una crisi di nervi. Sta creando problemi e molti malumori la composizione delle classi prime nel primo Circolo didattico di Cecina. Il malcontento viene da quelle famiglie che lavorano nel pomeriggio (ovvero la quasi totalità) e non hanno nessuno a cui affidare i figli. Effetti della riforma della scuola, che però non in tutti i circoli ha provocato gli stessi effetti. Le novità introdotte dalla Gelmini hanno obbligato i dirigenti a rivoluzionare l'assetto della proposta educativa, con l'occhio agli organici ricevuti. Ma se diamo uno sguardo d'insieme, vediamo che a Castagneto chi aveva scelto le 30 ore (ovvero il modulo con due o tre rientri pomeridiani) otterrà un tempo scuola dal lunedì al sabato, con due rientri. Alle Collodi (2º Circolo di Cecina) i bambini andranno a scuola dal lunedì al sabato con un solo rientro. Mentre nel primo circolo (Guerrazzi, Boschetti Alberti e Rodari) si è riusciti ad assemblare un orario antimeridiano, dal lunedì al sabato, senza rientri. è cambiato anche l'orario per i bambini: non più 8,30 - 12,30, ma 8,15 - 12,45. Da qui le proteste dei genitori. «A gennaio - racconta la signora Cristina Argentieri - ci venne detto che potevamo scegliere per le 30 ore. Nell'incontro di martedì scorso, invece, ci è stato comunicato che gli iscritti alle 30 ore non avrebbero avuto i rientri. Se lo avessi saputo avrei optato per il tempo pieno. Come faccio adesso con il lavoro? Mi devo affidare ai nonni o a una babysitter. Sono stata messa davanti ad un fatto compiuto». Gli fa eco un'altra mamma. «Avevamo capito di aver compilato una preiscrizione - dice -: invece era un'iscrizione a tutti gli effetti. Le 30 ore, per noi erano un compromesso ideale, addirittura potevamo scegliere se averle con 3 rientri e il sabato di festa o con 2 rientri compreso il sabato. Alla fine di ore ce ne ritroviamo 27. Anche chi ha segnato il tempo pieno, 40 ore, come seconda scelta. Cosa posso fare? Sembra di tornare a quando le mamme non lavoravano e aspettavano il ritorno dei figli da scuola. Per avere il tempo pieno siamo dovuti andare a Marina, ma siamo troppi e le liste di attesa lunghe. Se ci avessero messo in guardia avremmo da subito scelto le 40 ore». Ma c'è anche chi è messo peggio. «Siamo davvero in difficoltà - racconta un papà - anche perché mia moglie lavora a Pisa. Dobbiamo assolutamente uscire da questa situazione. La mattina ci alziamo alle sei, e abbiamo anche un altro figlio che va all'asilo. Sicuramente ci rivolgeremo a qualche altra scuola a costo di dover andare a Castiglioncello». R.C.

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mio figlio in una classe "melting pot" - corrado augias (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 21-06-2009)

Argomenti: Scuola

C aro Augias, la classe di mio figlio, una seconda elementare di una scuola antica di Milano, situata non a caso al confine tra il quartiere della Stazione centrale e uno dei quartieri `buoni' della città «Porta Venezia», è così composta: 12 bambini italiani, 4 filippini, 2 cinesi, 1 albanese, 1 marocchino, 2 dello Sri Lanka. Quando li vedo giocare insieme alle feste di compleanno, quando osservo i legami di amicizia che si sono creati tra di loro senza riguardo per razza, colore, lingua, o religione, quando costato la sana competizione che si è sviluppata per ottenere buoni risultati a scuola, o la loro capacità di essere un 'gruppo', beh, ecco, mi commuovo e soprattutto divento incredibilmente ottimista per il loro futuro. Mi arrabbio anche un po' perché vorrei che le varie Gelmini di turno e tutti coloro che parlano dell'immigrazione come di un problema e non come di una ricchezza venissero qui a costatare con i loro occhi cosa può significare davvero «l'integrazione». Poi però alla fine mi deprimo quando penso che molti nostri governanti valgono meno, molto meno, delle due bravissime insegnanti (di cui una precaria e meridionale) di mio figlio. In soli due anni, oltre ad insegnare matematica, italiano, storia, scienze, geografia, inglese, musica, etc. etc., sono riuscite a creare questo meraviglioso 'melting pot'. Eleonora Sanfilippo e.sanfilippo@fastwebnet.it H o fatto una piccola ricerca e ho scoperto che la scuola milanese di cui parla la signora Sanfilippo è la 'Casati'. Che la scuola, soprattutto la scuola media che incrocia un'età significativa e difficile, serva non solo per insegnare a leggere scrivere e far di conto ma anche agli scopi così bene illustrati in questa lettera, non è una novità. Basta pensare a quel grande libro che è 'Cuore' di De Amicis per rendersi conto che già negli anni tra XIX e XX secolo la scuola, in un'Italia di recente formazione unitaria, serviva esattamente agli stessi fini: riuscire a far familiarizzare il ragazzino piemontese e quello arrivato dalle Calabrie, il ragazzo di sangue blu e il figlio del muratore. Lo stesso fenomeno si riproduce con i figli degli immigrati e là dove ci sono degli insegnanti degni del nome l'esperimento riesce, un'azione benemerita che merita (meriterebbe) il più ampio riconoscimento se avessimo una classe dirigente capace di pensare un po' di più all'interesse generale e un po' meno ai fatti suoi. C'è un altro dato interessante nella lettera, se si legge bene. In quella classe, su un totale di 22 ragazzi, 12 sono italiani 10 di varia altra provenienza. Mi sembra, a lume di naso, una buona proporzione perché l'integrazione riesca nel modo migliore. Ogni tanto notizie come questa aprono a un filo di speranza.

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Licei, nessun giro di viteCassini: boom di promossi (sezione: Scuola)

( da "Secolo XIX, Il" del 21-06-2009)

Argomenti: Scuola

Licei, nessun giro di viteCassini: boom di promossi superiori Al Deledda bocciati al minimo storico, più dure le materie scientifiche NEI LICEI dove c'erano pochi bocciati, il numero è sceso ancora. Nei tecnici si combatte contro l'abbandono scolastico nelle prime e si cerca di integrare il numero crescente di ragazzi stranieri. La fotografia dell'anno scolastico appena concluso si fa sempre più nitida e i quadri continuano a uscire nei vari istituti genovesi. Non c'è"un effetto Gelmini", - un giro di vite sulle valutazioni (con conseguenti bocciature e "sospensioni dal giudizio") - almeno non univoco. Alcuni istituti hanno scelto autonomamente di dare un segnale di maggior rigore, come ad esempio spiega Giovanni Villabona, preside dell'istituto professionale Gaslini di Bolzaneto. In altri casi le promozioni e gli studenti "rimandati" sono di più, come ad esempio al liceo artistico Klee-Barabino e all'istituto per geometri Vittorio Emanuele. Ma, affermano i presidi Emilio Mattei e Nicolò Scialfa, senza una ragione particolare. In molte altre scuole, come il liceo scientifico Cassini, il linguistico Deledda, l'istituto nautico San Giorgio, sono invece calate le bocciature. Se l'anno scorso le promozioni erano tante, quest'anno il numero è anche più alto: solo il 5% dei ragazzi ripeterà l'anno, mentre il 20% verrà rimandato a settembre. «Le classi sono migliorate, soprattutto le prime e le seconde», dice il preside Massimo Angelini. Benedetta Lancieri, "primina" del Cassini, è passata senza debiti. «Il segreto è stato arrivare con una buona preparazione dalle medie». La compagna Giorgia Pianezza avrà il debito di latino: «Sono partita in affanno, ma poi ho recuperato». E il Cassini è riuscito a "limitare i danni" anche sui gavettoni dell'ultimo giorno di scuola: «Pensavamo finisse sabato, invece 5 minuti prima della campanella giovedì ci hanno detto che era l'ultimo giorno, così nessuno è riuscito ad attrezzarsi». Al Deledda i non promossi sono al minimo 2,6%, mentre il 13% è passato con giudizio sospeso. «Sono dati che dipendono dalla selezione all'ingresso, che ormai è slittata in seconda media», commenta il preside Ignazio Venzano. Giulia, Francesca e Barbara festeggiano tre promozioni piene al bar in fondo a via Bertani: «È andata molto bene, ora ce la godiamo». Anche al nautico, spiega il preside Wladimiro Jozzi, i bocciati sono diminuiti circa del 5% negli ultimi due anni, anche se i numeri qui sono già diversi: 53% promossi, 33% sospesi e 14% bocciati. Le materie più frequenti nei debiti, si confermano come sempre quelle scientifiche. E persino al Majorana, istituto tecnico e liceo tecnologico, secondo un'indagine interna sono più i ragazzi che trovano ostici questi insegnamenti (il 50%), rispetto a chi ha difficoltà con quelli umanistici (30%). «Abbiamo avuto un picco di bocciature nel 2007 - dice il preside Benedetto Montanari - Quest'anno i bocciati sono calati dal 22 al 20% e i promossi dal 72 al 78%. Sono peggiorate le prime: qui i respinti sono passati dal 20 al 30%». Un problema, quello del livello dei nuovi studenti, che riguarda tutti gli istituti tecnici, alle prese con problemi di integrazione, in realtà come l'odontotecnico Gaslini il 30-40% dei ragazzi è straniero, e soprattutto con gli abbandoni: «In prima tra abbandoni e bocciature siamo al 54%», spiega Gennaro Schettino, preside dell'Odero, professionale di Sestri Ponente. «Tra bocciature e abbandoni siamo scesi al 20% - spiega Dante Taccani, preside dell'istituto alberghiero Bergese (dove è straniero 1 ragazzo su 5) - La nostra politica non è quella di respingere e da molti anni utilizziamo mediatori culturali e uno psicologo». Marco Grasso grasso@ilsecoloxix.it [+] www.ilsecoloxix.it Commenta la notizia sul nostro sito 21/06/2009 debito di latino«Difficoltà all'inizio, ma adesso recupero» giorgia pianezzaLiceo Cassini 21/06/2009 mazzatainattesa«Dopo la maturità bocciato uno su tre» Giulio peiréLiceo Klee Barabino 21/06/2009 meritatoriposo«Ho preso sette in tutte le materie» Andrea quiliciLiceo Cassini 21/06/2009 studiarealle medie«Il segreto è arrivare al liceo preparati» benedetta lancieriLiceo Cassini 21/06/2009

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longhena, 2100 firme per le maestre del 10 politico (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 21-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina I - Bologna La curiosità Longhena, 2100 firme per le maestre del 10 politico L´appello "Difendiamo la libertà di espressione" lanciato l´11 giugno sul sito dell´associazione Scuola e Costituzione a sostegno di tre delle maestre delle scuole primarie Longhena di Bologna coinvolte a febbraio nella protesta anti-Gelmini del 10 in pagella in tutte le materie, ha già raccolto 2.100 adesioni. Ne ha dato notizia l´associazione ricordando che le tre insegnanti sono state convocate per lunedì davanti al Consiglio di disciplina dell´Ufficio scolastico Provinciale. L´accusa principale, ha spiegato il comitato, è quella di avere risposto a domande di giornalisti sul "10 pedagogico" e di avere partecipato ad un dibattito pubblico sulla valutazione scolastica, insieme ad altri insegnanti, genitori, pedagogisti, docenti universitari: «Sono in sostanza accusate di reati di opinione e di lesa maestà», Hanno firmato, tra gli altri, Lidia Menapace, Ivano Marescotti, Walter Tega, Sergio Lo Giudice, Milena Naldi, Roberto Sconciaforni, Francesca Puglisi, Pino Cacucci, Otello Ciavatti, Libero Mancuso, Giorgio Festi, Carlo Flamigni, Olga Durano, Andrea Colombo, Stefania Ghedini, Bruno Moretto, Sergio Caserta, Katia Zanotti.

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scuola, scontro sulle bocciature - francesca savino (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 21-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina IX - Bari Scuola, scontro sulle bocciature I sindacati accusano il provveditore: non è colpa degli scioperi La Cgil: giusta mobilitazione contro un modello pedagogico classista FRANCESCA SAVINO Attribuire le bocciature agli scioperi significa confondere gli effetti con le cause. I sindacati del mondo della scuola rispediscono al mittente le accuse lanciate ieri da Giovanni Lacoppola, dirigente dell´ufficio scolastico provinciale di Bari. Il provveditore aveva collegato la severità registrata nei quadri di fine anno nelle scuole superiori di Bari all´onda di proteste dello scorso inverno contro le riforme governative. «La mobilitazione di studenti e docenti è stata una giusta risposta ad un modello pedagogico socialmente selettivo e classista» attacca in direzione contraria Claudio Menga, della segreteria provinciale della Flc Cgil. «Abbiamo sempre criticato la fretta con cui il ministro Maria Stella Gelmini ha "portato all´incasso" il ritorno al voto numerico in pagella, senza invece discuterne e affrontare la cosa con gli addetti ai lavori» spiega Menga. «Non è un caso che i tassi maggiori di insufficienze e bocciature siano concentrati soprattutto nei professionali e nelle aree metropolitane socialmente a rischio» ricorda il segretario barese. «Poi gli alunni espulsi dalla scuola pubblica troveranno sempre tante scuole private pronte ad accoglierli, ovviamente a pagamento: non a caso tra quelle che il Ministro definisce riforme è previsto un sostegno economico per chi studia nelle paritarie» accusa Menga. «Avevamo messo in guardia per tempo dagli effetti disastrosi che la legge 169/08 avrebbe avuto in termini di percentuale di bocciature e, non a caso contro di essa abbiamo scioperato: ecco perché inviterei il provveditore a non confondere gli effetti con le cause». Nella segreteria provinciale della Uil scuola Francesco Rafaschieri legge le dichiarazioni rilasciate a Repubblica Bari dal dirigente Lacoppola e scuote la testa: «Mi sembrano dichiarazioni inopportune: la causa delle bocciature e delle insufficienze non è di chi sciopera ma al limite delle ragioni per le quali si sciopera». La manifestazione che ha registrato la maggiore adesione è stata quella dello scorso 30 ottobre: «Non vedo proprio quale danno abbia potuto fare ai ragazzi» prosegue Rafaschieri. «Nel corso dell´anno non ci sono state molte pause, soprattutto considerando che di motivi per scioperare ce ne sarebbero stati ancora moltissimi». Sulla stessa linea anche la segreteria Cisl scuola di Bari, guidata da Francesco Basile: «Le ore perse sono state esigue, soprattutto se pensiamo che sull´altro piatto della bilancia c´è il diritto dei protagonisti della scuola di scendere in piazza e manifestare».

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la carica delle donne a san siro "un'emozione aiutare chi soffre" - luigi bolognini (sezione: Scuola)

( da "Repubblica, La" del 21-06-2009)

Argomenti: Scuola

Pagina XXI - Milano L´evento Si va verso il tutto esaurito la musica finirà a mezzanotte La carica delle donne a San Siro "Un´emozione aiutare chi soffre" Oggi il concertone per l´Abruzzo con quasi cinquanta protagoniste LUIGI BOLOGNINI Quello che le donne dicono è che bisogna aiutare l´Abruzzo. E per questo 44 "cantantesse" (come direbbe una di loro, Carmen Consoli, che si esibirà con Marina Rei, Paola Turci e Nada) oggi riempiono San Siro per 8 ore, rispondendo all´appello di Laura Pausini per un concerto in rosa di sostegno alla regione terremotata. Ce n´è per tutti i gusti, dalle 15.40, quando Antonella Ruggiero intonerà Ave Maria di De Andrè, fino alle 24, quando tutte si uniranno a Caterina Caselli per Il mio canto libero di Battisti. La rappresentanza lombarda e milanese va dalla stessa Caselli (emiliana trapiantata) a Rossana Casale (Spalle al muro di Renato Zero, con Mariella Nava e Andrea Mirò), da Giusy Ferreri (In assenza, Stai fermo e La scala), alla rhodense Annalisa Minetti, da Jo Squillo (Siamo donne, ovvio) a tre per cui non è l´esordio a San Siro. E non parliamo di Laura Pausini, ma di Paola e Chiara (Vamos a bailar, premiata come tormentone estivo degli ultimi 20 anni, Festival, Fino alla fine, Viva l´amor) che aprirono il concerto di Michael Jackson nel 1997: «Ma siamo ancor più emozionate - dice Chiara - allora avevamo appena iniziato, eravamo incoscienti. Ora è tutto diverso, siamo ben più coinvolte, anche perché nostro papà è di Chieti». E poi L´Aura: «Due volte, nel 2004 prima di Renato Zero, nel 2006 prima di Ligabue. Posso tirarmela un po´. Ma una cosa così è unica, anche se sarebbe bello che non lo fosse: un evento del genere dovrebbe diventare appuntamento fisso, sia per il fine che per l´idea. Ma temo serva un terremoto, anche metaforicamente». Concorda una che è al debutto, l´italo-marocchina Malika Ayane (Come foglie e Feeling better): «Ci vogliono emergenze e fini benefici perché tutto si muova in fretta, perché si incastrino gli impegni. Si potrebbe trasformare un concerto così in un festival. Intanto vediamo come va stasera, le sensazioni sono ottime». Di certo sarà gran musica, dato che ognuna porterà i propri cavalli di battaglia. Donatella Rettore Lamette e Kobra, Syria Sei tu, Spagna Easy Lady e Call me, Anna Oxa Ti lascerò e Processo a me stessa, Irene Grandi Prima di partire, Bum bum e La tua ragazza sempre. Ma il piatto forte saranno i duetti tra le cinque madrine (Pausini, Mannoia, Elisa, Nannini e Giorgia). Così Gianna Nannini farà con Pausini Sei nell´anima e con Giorgia Amandoti, oltre che Meravigliosa creatura da sola. Elisa farà Heaven out of hell con Giorgia e Gli ostacoli del cuore da sola. Giorgia Gocce di memoria con Pausini ed E poi con Elisa. Fiorella Mannoia canterà da sola Sally e con le altre quattro la immancabile Quello che le donne non dicono. In totale ogni madrina canterà 7-8 brani. Resta da dire che per l´occasione Laura Pausini vestirà uno splendido abito nero lungo di Versace e che anche la conduzione sarà femminile, di voci delle radio come Lucilla Agosti, la Pina, Paola Maugeri, Flavia Cercato, che saranno pure inviate per le emittenti (105, Monte Carlo, Virgin, Deejay, Capital, m2o, Kiss Kiss, Rtl, Radio Italia, RDS, Radio 24 e R101), che dalle 19.30 manderanno in diretta il concerto. Più che probabile il tutto esaurito, oggi: già venduti 54mila biglietti, ne restano tra i 5 e i 6mila. Prezzo: 25 euro per il prato e per i tre anelli, 150 per la tribuna rossa. Apertura cancelli alle 14, inizio alle 15.40. Sarà presente, assieme al ministro Gelmini, un gruppo di alunni della scuola elementare De Amicis dell´Aquila, alla cui ricostruzione saranno destinati i fondi che saranno raccolti col concerto. Per decisione del Comune, libero accesso alle auto, niente isola pedonale, e musica fino alle 24 e non fino alle 23.30.

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bocciati, aumento senza boom (sezione: Scuola)

( da "Tirreno, Il" del 21-06-2009)

Argomenti: Scuola

Sotto la lente i primi dati su un campione che comprende metà delle classi Bocciati, aumento senza boom Anche alle medie dell'obbligo in leggera crescita i ragazzi ko L'incremento per ora non supera il mezzo punto percentuale LIVORNO. Il ministro Gelmini lo sbandiera come il successo della sua campagna "ordine e disciplina" a colpi di spot sul ritorno dei grambiuli, del voto in condotta e (alle medie) dei voti in numeri. In realtà, sul pachiderma-scuola l'effetto è stato molto meno significativo: sul fronte della scuola media nella nostra città la selezione ha avuto un giro di vite. Ma tutt'altro che drastico. Da un largo campione che comprende una buona metà delle classi delle scuole secondarie di primo grado salta agli occhi che complessivamente aumentano i bocciati: comunque, neanche mezzo punto percentuale. Lo scorso anno, stando ai dati dell'Osservatorio scolastico di Palazzo Granducale, nella nostra provincia era al 4,5%. Ad esempio, all'istituto comprensivo Micali - compreso Montenero - i tre bocciati al debutto in prima sono a malapena l'un per cento ed è grossomodo doppia la percentuale al secondo anno (cinque gli alunni rimasti al palo su 258). Dai tabelloni degli scrutini affissi all'albo delle Michelangelo di via Dudley (zona Sorgenti) saltano fuori nelle prime due classi una dozzina di respinti: eccoci attorno al 4 per cento. Alle Pazzini siamo fra il 4 e il 5%: un poker di bocciature fra i poco più di cento alunni nelle prime, cinque (su 114) nelle seconde. Alle Borsi - la scuola media che copre la domanda nell'area centrale della città - invece la corsa si ferma (temporaneamente) per poco meno di una trentina di alunni, in buona parte all'inizio del percorso (in prima). Se ne contano 32 invece nelle scuole che ricadono sotto l'ombrello delle Bartolena (quartieri sud da Ardenza a Antignano): soprattutto nelle seconde classi. Un po' più di severità anche alle Mazzini: lo ha denunciato anche la madre di un alunno, segnalando il caso di una terza media con nove non ammessi. E' la scuola che con le sedi all'ex Pirelli, in Coteto e a Villa Corridi risponde all'utenza della periferia est, vecchia e nuova. E le periferie popolari nord? Alle ex Pistelli (Corea) in prima e in seconda sette respinti (su 52), alle ex Fermi con la nuova sede a Shangai tre bocciature (su 64). Niente, comunque, rispetto a quel che accadeva più di 10-15 anni fa quando era quasi fisiologico che agli scrutini di giugno finisse al tappeto un ragazzo su sei. Oggi come allora, soprattutto nei quartieri popolari.

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Sisma Abruzzo/ Oggi a San Siro un gruppo di alunni (sezione: Scuola)

( da "Virgilio Notizie" del 21-06-2009)

Argomenti: Scuola

Sarà presente anche un gruppo di alunni della scuola elementare 'Edmondo De Amicis' dell'Aquila ad 'Amiche per l'Abruzzo', il concerto in programma oggi a San Siro che vedrà esibirsi sul palco oltre 40 artiste italiane. La rappresentanza dell'istituto,diventato simbolo della distruzione del capoluogo abruzzese, parteciperà al concerto-evento insieme a 50 giovani provenienti dalle tendopoli delle zone colpite dal sisma La presenza dei ragazzi è stata fortemente voluta dal Ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, che sarà presente allo stadio insieme a loro, e resa possibile dalla generosità delle i Milan e Inter che hanno messo a disposizione i pullman per la trasferta. Proprio alla ricostruzione della scuola De Amicis sono destinati i fondi raccolti da questo evento patrocinato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, un'altra parte invece del ricavato sarà destinata all'acquisto di case in legno e in generale per il sostegno della popolazione abruzzese. Tra i beneficiari anche la Onlus 'Aiutiamoli a vivere', associazione di volontariato e solidarietà da sempre impegnata sulle emergenze locali. Promotrice dell'iniziativa Laura Pausini che ha chiesto a Gianna Nannini, Fiorella Mannoia, Giorgia ed Elisa di essere le madrine d'eccezione dell'evento che dalle 19.30 sarà in diretta, a rete unificate, su 12 radio.

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Scuola/ Sondaggio Sky: 8 italiani su 10 apprezzano ritorno (sezione: Scuola)

( da "Virgilio Notizie" del 21-06-2009)

Argomenti: Scuola

Roma, 21 giu. (Apcom) - Gli italiani sembrano apprezzare il ritorno del voto di condotta e la norma introdotta quest'anno dal ministro Gelmini che per essere promossi obbliga gli studenti delle superiori a raggiungere almeno la media del 'sei': l'indicazione giunge dai risultati di un sondaggio realizzato da Sky TG24, in base al quale solo il 15% di votanti non si sentirebbe d'accordo con il " nuovo rigore nella scuola" voluto dal nuovo ministro. Ai partecipanti al sondaggio è stato chiesto il parere sulle anticipazioni prodotte in questi giorni dal ministero dell'Istruzione sull'aumento (quantificato nell'1,6% rispetto al 2008) di non ammessi alla classe successiva: un'anticipazione scaturita dagli scrutini svolti in un campione ridotto di scuole, ma che appare comunque indicativa degli effetti prodotti dal nuovo 'regolamento sulla valutazione' approvato dal Cdm alla fine di maggio. Anche se è la stessa emittente televisiva digitale ad ammettere che questo tipo di "sondaggi non hanno alcun valore statistico, in quanto rilevazioni aperte a tutti e non basate su un campione elaborato scientificamente", il risultato non ammette repliche: l'85% di votanti che attraverso il sito internet di Sky si sono detti d'accordo con la linea dura intrapresa dal Miur sembra essere una promozione a pieni voti delle linea dura assunta dal nuovo governo in tema di istruzione.

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