PRIVILEGIA NE IRROGANTO di Mauro
Novelli |
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DOSSIER “SCUOLA” |
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Barack
Obama ha raccolto in eredità una crisi economica complessa e preoccupante. Si è
mos... ( da "Stampa, La" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
La visione di Obama di
un'istruzione di qualità per ogni americano rischia di finire con quei ragazzi
cui non sarà permesso di frequentare una scuola privata per garantire il posto
agli insegnanti della scuola pubblica del ghetto in cui vivono.
Crisi
scuole Pdl e Pd si accusano ( da "Gazzetta di Modena,La"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
interrogazione al ministro Gelmini:
«Ad aggravare la situazione di sofferenza - spiega il senatore Giuliano
Barbolini - incidono le spese che le scuole devono affrontare anche per un solo
giorno di assenza. A queste si aggiungono quelle per la predisposizione dei
corsi di recupero per gli istituti secondari e di secondo grado, i cui
finanziamenti si sono drasticamente ridotti»
Sacconi:
In Pdl unione laici-cattolici ( da "Trentino"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Attesi la Gelmini e Fitto RIVA. «Il
Pdl realizza il superamento dell'antinomia tra laici e cattolici sulla base di
una definizione più ampia della laicità che non può non includere fondamentali
valori cristiani come la centralità della persona umana". Lo ha detto il
ministro Maurizio Sacconi parlando al convegno di Rete Italia,
Assalto
alla scuola: 3.400 nuovi alunni ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
con i tagli previsti dal decreto
Gelmini e la fuga degli insegnanti. Problema in parte risolvibile con l'aumento
del numero minimo di alunni per classe, che consentirà di diminuire le sezioni.
Riduzione per altro già visibile nei due licei del capoluogo. Allo scientifico
«Da Vinci» sono previste dieci classi prime per 279 alunni: due sezioni in meno
rispetto all'
Genitori
in strada contro la Gelmini Mirco Artuso regista del volantinaggio ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Genitori in strada contro la
Gelmini Mirco Artuso regista del volantinaggio Partiranno in treno alla volta
di Venezia i genitori riunitisi in comitati per gridare «no» alla riforma della
Gelmini. Ieri volantinaggio al mercato, per promuovere la grande manifestazione
che si svolgerà nel capoluogo veneto.
scende
in campo la squadra di occhipinti ( da "Tirreno,
Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
dimostra la bocciatura della
riforma Gelmini da parte degli stessi genitori che vorrebbero per i propri
figli una buona scuola dalle competenze diversificate e capace di rispondere a
problematiche complesse. Il polo scolastico di Castelfiorentino è invece centro
di eccellenza per la formazione e punto di raccordo tra il mondo del lavoro e i
giovani diplomati:
Scuola
a rischio smantellamento ( da "Arena, L'" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Bra davanti a Palazzo Barbieri di
Retescuoleverona contro i tagli finanziari e le nuove norme decisi dal ministro
dell'Istruzione Gelmini «Scuola a rischio smantellamento» In piazza docenti,
studenti e genitori: «Nella primaria senza la compresenza saltano progetti e
uscite» Tanti palloncini gialli, striscioni, cartelloni e volantini per difendere
il ruolo della scuola pubblica.
Agli
studenti dello Stefani il premio sulla legalità ( da "Arena,
L'" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
in anticipo sulle indicazioni del
ministro Mariastella Gelmini. Il progetto portato avanti dalle classi
dell'istituto Stefani ha affrontato l'argomento "mafia" ed è arrivato
all'educazione al senso civico, al rispetto per gli altri, analizzando gli
atteggiamenti sbagliati di prevaricazione che la scuola registra
quotidianamente.
Gli
studenti del Da Vinci"autogestiscono" la gita ( da "Secolo
XIX, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
contro le novità introdotte dal
decreto del ministro Gelmini. Gli studenti del Da Vinci si sono mostrati
coerenti: hanno rispettato gli impegni presi durante i giorni roventi della
protesta anti Gelmini, ma hanno aggirato l'ostacolo e organizzato la "gita
non scolastica" . Il primo esame di maturità lo hanno già superato.
scuola
e università, 500 posti in pericolo ( da "Tirreno,
Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
I ministri Brunetta e Gelmini -
dice Francese - con i loro decreti poi convertiti in legge, tagliano
drasticamente i posti di lavoro su Pisa. Poi la crisi economica e finanziaria
fa il resto. I cinquecento posti a rischio nel comparto scuola, docenza e
personale Ata, sono il risultato non solo del mancato rinnovo dei contratti del
personale già precario,
ricorso
al tar contro l'accorpamento - nino muggianu ( da "Nuova
Sardegna, La" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Dopo il richiamo del ministro
Gelmini, si era messa a correre recando non pochi danni soprattutto in
provincia di Nuoro, e Oliena è stato uno dei centri che paga di più - conclude
Pierpaolo Mazzella -. Ma noi non accettiamo le discriminazioni della Regione e
della Provincia di Nuoro e Oliena non accetterà la richiesta di accorpamento
tra le due direzioni di didattiche del paese»
tagli
a scuola, appello a napolitano - francesca savino ( da "Repubblica,
La" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
tagli al sistema scolastico barese
imposti dai ministri Gelmini e Tremonti. Le tre sigle sindacali ieri mattina
dalle 10 alle 13 hanno dato il via a una raccolta di firme in calce a una
lettera aperta rivolta ai cittadini e alle istituzioni, intitolata "La
scuola ha bisogno di voi": in tre ore 753 persone hanno sottoscritto la
missiva in difesa dei lavoratori e per la qualità dell´
occuparono
i binari, maxi multa in arrivo - valentina landucci ( da "Tirreno,
Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
protestare contro al riforma della
scuola del ministro Gelmini, non prevedeva inizialmente la "sosta"
alla stazione poi messa in atto effettivamente da diverse decine di studenti
con tanto di ragazzi seduti sui binari a giocare a carte. «Il nostro -
continuano i cinque denunciati - è stato un atto dimostrativo: non siamo
rimasti sui binari a lungo e ce ne siamo andati di nostra volontà.
duecento
prof lasciano la scuola - mauro zucchelli ( da "Tirreno,
Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
L'uno: il ministro Gelmini taglia
le ore di lezione nella scuola media e questo significa far saltare il posto di
lavoro di almeno 4-5 prof in ogni istituto con conseguente calvario da
soprannumerario a caccia di ricollocazione in altra scuola (magari con lo
spauracchio di finire all'Elba a 50 anni).
occuparono
i binari: maximulta a 5 studenti ( da "Tirreno,
Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
costerà caro il sit-in contro la
Gelmini VIAREGGIO. Furono denunciati per aver occupato i binari della stazione
in occasione di una manifestazione studentesca contro la riforma Gelmini, il 28
ottobre: ora cinque studenti di Viareggio rischiano di dover pagare ciascuno
una multa tra i mille (per la precisione 1.
É
facile dire sempre di no ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
2010 Mussi prevedeva un FFO
inferiore a quello previsto dalla Gelmini): a noi questo non risulta affatto,
non abbiamo visto né la costituzione di comitati, né tantomeno alcuna forma di
protesta da parte di questi, solo Azione Universitaria denunciò l'azione di
Governo, e allora si parlava davvero di tagli economici indiscriminati senza
alcuna intenzione di riforma!
Alessandra
Mosca, 23 anni, studentessa universitaria, legge Bresciaoggi al bar Cafè 76... ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Semplicemente non sono ancora stati
sciolti quei nodi che lo scorso autunno hanno portato alle pesanti
contestazioni contro il ministro Gelmini. Nelle priorità di uno Stato ci devono
essere sanità, istruzione e sicurezza. Tutti e tre i settori, storicamente,
sono davvero piuttosto precari». PODE
l'istituto
comprensivo diventa realtà ( da "Messaggero Veneto, Il"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
arrivato in Comune il decreto
d'attuazione del piano regionale Riforma Gelmini: al vaglio dell'assessore
l'impatto sulla primaria Un vertice con Fede L'istituto comprensivo diventa
realtà La conferma da Dreosto. Da settembre assieme asili, elementari e medie
SCUOLA A SPILIMBERGO SPILIMBERGO. Ormai non ci sono più dubbi.
ROSIGNANO
RACCOLTA di firme del Comitato genitori insegnanti... ( da "Nazione,
La (Livorno)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
onda della riforma Gelmini. 435
firme raccolte a oggi sotto forma di riconferma collettiva, classe per classe,
del modello educativo scelto al momento dell'iscrizione, da inviare a dirigenti
scolastici, presidenti dei consigli di circolo, direttore dell'ufficio
scolastico regionale, all'assessore regionale Simoncini, al ministro Gelmini.
MAIOLATI
SPONTINI <SE LE COSE non cambieranno saremo costre... ( da "Resto
del Carlino, Il (Ancona)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
LA SITUAZIONE creatasi a Maiolati
Spontini è già nota al Presidente del Consiglio, ai Ministri Tremonti, Gelmini
e Prestigiacomo i quali, si legge ancora nel volantino, «non hanno nemmeno
avuto il buon senso di rispondere e spiegare il perché di queste assurde
decisioni. Si parla tanto di crisi economica e della necessità di mantenere
l'occupazione con nuovi lavori;
Gelmini,
Gasparri e Alemanno passano con le <auto blu> ( da "Adige,
L'" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
sulla rivana Gelmini, Gasparri e
Alemanno passano con le «auto blu» Sarà una mattinata difficile, quella
odierna, per quanti dovranno percorrere la statale tra Mori e Riva. La città
gardesana sta infatti ospitando un meeting nazionale al quale parteciperanno,
oggi, alcune personalità della politica italiana: Gasparri,
Nei
momenti di intervallo, a ricreazione, nei pochi minuti di pausa tra una lezione
e l’... ( da "Messaggero, Il"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
secondo le ultime disposizioni
previste nella riforma Gelmini, una continua inosservanza delle norme che
regolano la vita di un istituto può incidere sulla valutazione del
comportamento e «fumare dove è vietato - spiegano i presidi dei licei romani -
equivale a non attenersi al regolamento interno».
Tagli
contro i precari ( da "Nuova Ferrara, La"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Spero che il Ministro Gelmini torni
sui suoi passi, visto che le esigenze delle famiglie si sono orientate in
maniera diversa». Mercoledì la mobilitazione inizia alle 11 con un presidio
davanti alla Prefettura e prosegue nel pomeriggio con una serie di appuntamenti
presso la facoltà di giurisprudenza organizzati dal coordinamento istruzione
pubblica,
L'ALLARME
lanciato dal coordinamento genitori su <lezioni a rischio e c... ( da "Resto
del Carlino, Il (Modena)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
ha presentato una interrogazione al
ministro Gelmini chiedendo «come e quando intenda intervenire per consentire
agli istituti scolastici l'accertamento formale dei residui attivi e come
intenda garantire per l'anno in corso la corrispondenza tra previsioni
accertate in base a norme di legge e disposizioni ministeriali ed entrate
effettive.
DAVVERO
non esiste la guerra delle iscrizioni tra le scuole? Davvero non esiste il
bullismo ... ( da "Resto del Carlino, Il (Pesaro)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
sbaglia il ministro Gelmini che non
meno di due giorni fa si è preoccupata di emanare dei regolamenti specifici per
il voto in condotta. Intendiamoci, nessuno si sogna di gettare la croce sugli
insegnanti i quali, molto spesso, subiscono anche l'autorità dei presidi.
mobilitazione
per la scuola manin il tempo pieno può salvare san cosma ( da "Mattino
di Padova, Il" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Gelmini», la Onlus nata per
valorizzare la scuola della frazione trova la contromossa: trasformare la
«Manin» in una scuola a tempo pieno. Giovedì scorso si è tenuto un incontro tra
i combattivi genitori, il dirigente dell'Istituto Zanellato Cesare Boetto e
l'Amministrazione comunale, presente con il sindaco Fabio Conte e l'
di
VALERIO BARONCINI E POTREBBE anche finire così: con un personale a liv... ( da "Resto
del Carlino, Il (Ferrara)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
il ministro Mariastella Gelmini e i
suoi tagli «con l'accetta». Che, tradotti numericamente e plasmati sulla realtà
ferrarese, porterebbero, solo per il personale (ata, ovvero amministrativo e
tecnico, insomma non docente) a un -70: 46 sarebbero collaboratori e assistenti
scolastici, gli altri amministrativi e tecnici di laboratorio.
Ma
per i precari c'è l'ipotesi dell'assunzione ( da "Resto
del Carlino, Il (Ferrara)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
2 Ma per i precari c'è l'ipotesi
dell'assunzione LO SPIRAGLIO APERTURA PER I DOCENTI CON INCARICO ANNUALE Davanti
alle scuole verranno distribuiti migliaia di volantini. Ieri è stato invece il
centro storico a essere invaso' dalla lotta alla Gelmini
Molte
scuole rischiano di chiudere ( da "Resto
del Carlino, Il (Ferrara)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
il ministro Mariastella Gelmini e i
suoi tagli «con l'accetta». Che, tradotti numericamente e plasmati sulla realtà
ferrarese, porterebbero, solo per il personale (ata, ovvero amministrativo e
tecnico, insomma non docente) a un -70: 46 sarebbero collaboratori e assistenti
scolastici, gli altri amministrativi e tecnici di laboratorio.
Tempo
pieno per la scuola di Molini di Tenna ( da "Resto
del Carlino, Il (Ascoli)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Le famiglie che hanno richiesto il
tempo pieno saranno soddisfatte? «Saranno assolutamente soddisfatte grazie ad
un miglior impegno delle risorse...» ha assicurato il Ministro Gelmini. Allora
non ci resta che attendere Genitori sostenitori del tempo pieno della scuola
Molini di Tenna
<Tempo
pieno, da noi la richiesta più alta della Romagna> ( da "Resto
del Carlino, Il (Ravenna)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
assegnazione dei posti da parte del
ministro Gelmini agli uffici scolastici regionali, che a loro volta avranno il
compito di distribuire alle varie province». SEMPRE secondo i dati di Edera
Fusconi, la provincia di Ravenna, in Romagna, presenta la maggior richiesta di
tempo pieno (52,24 per cento) e si colloca al quarto posto in regione dopo
Bologna (73 per cento)
Formigoni:
con il Carroccio collaborazione competitiva Podestà? Scelta già definita ( da "Corriere
della Sera" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
con un accordo che sembrava fatto
tra Berlusconi e Bossi per candidare a Brescia il favorito di Maria Stella
Gelmini, Giuseppe Romele, in cambio di qualche poltrona di peso per la Lega in
Fiera o altrove. Accordo saltato, secondo chi dice d'essere informato, proprio
per l'opposizione di Formigoni. Lui ieri lo ha negato a modo suo: «Io non mi
metto mai di traverso rispetto a niente.
<Provincia,
scelti i candidati>. <No, tutto da decidere> ( da "Corriere
della Sera" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
sostegno a Romele (uomo fidato di
Mariastella Gelmini, su cui lo stesso La Russa si era scontrato con il ministro
dell'Istruzione). Resta «una questione aperta con la Lega, ma se ne occuperà il
premier ». E poi insomma, «il Carroccio ha avuto Bergamo e altre due
province...». Uomini e poltrone, la quadratura del cerchio è lontana.
Contro
i tagli della Gelmini saltano le gite ( da "Corriere
del Veneto" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
REDAZIONALE Professori mobilitati
Contro i tagli della Gelmini saltano le gite PADOVA - La riforma del'istruzione
scatena la «rivolta» delle gite. I professori si rifiutano di portare gli
alunni in viaggio di istruzione per protestare contro i tagli all'istruzione
pubblica. E' in arrivo nel Veneto una riduzione d'organico di quattromila
insegnanti secondo i sindacati della scuola,
L'onda
anomala ( da "Unita, L'" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Instant book su uno dei simboli del
movimento di precari, studenti, insegnanti, genitori e bambini che in questi
mesi ha occupato le piazze di tutta Italia e costretto il Governo Berlusconi a
rimettere in discussione la Riforma Gelmini. Sono Anna Adamolo Voci e racconti
dall'onda anomala Anna Adamolo pagine 127 euro 10,00 NdA Press
si
allunga l'esistenza ( da "Centro, Il" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
in questi giorni non si fa che
parlare della legge Gelmini, riferita in particolar modo al comportamento di
ragazzi e dell'influenza del voto di condotta sulla promozione. Dalla mia
esperienza trentennale ho potuto costatare come negli ultimi anni ci sia stata
nella società italiana una regressione comportamentale, dovuta soprattutto ai
rapporti familiari,
Nasce
il Pdl. Chi conta e chi comanda nel nuovo partito ( da "Panorama.it"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Fabrizio Cicchitto, Mariastella
Gelmini, Gianni Alemanno, Mara Carfagna, Angelino Alfano, Maurizio Gasparri,
Raffaele Fitto, Elio Vito e Andrea Ronchi. Ancora ministri e capigruppo con
l'eccezione della figura istituzionale del sindaco di Roma, uno degli astri
della futura galassia postberlusconiana e postfiniana.
15/03/2009
13:10 UNIVERSITA': BERLUSCONI, E' SISTEMA DI AMMORTIZZATORI SOCIALI ( da "ITnews.it"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
stato il presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi a Cernobbio notando l'operato del ministro Mariastella
Gelmini che, ha sottolineato, "e' capacissima e determinatissima".
Berlusconi ha continuato: "ho visto corsi di laurea che mi hanno fatto
prima inorridire e poi ridere, come il corso in salute animale, che ha due
iscritti in Italia".
Il
piano Gelmini: un Cern italiano per attrarre cervelli Caprara ( da "Corriere.it"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
del Cern e rilancerà i nostri
scienziati Il ministro Gelmini: «Grande opera per attirare cervelli stranieri»
Il piano per scegliere le aree di investimento, la riforma degli enti e
l'assunzione di nuovi addetti Ministro Mariastella Gelmini, per alcuni lei ha
dimenticato il mondo della ricerca scientifica che assieme alla pubblica
istruzione e all'Università è il suo terzo compito.
Pdl/
Gelmini: Venerazione per Berlusconi? Sinistra non ha ( da "Virgilio
Notizie" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Istruzione Mariastella Gelmini -
perché fanno fatica a trovare un leader". E dal raduno nazionale di
"Rete Italia" a Riva del Garda (Trento) aggiunge: "Tra noi non
c'è nessun dissapore". "Per i nostri leader - dice Gelmini a
proposito del Pdl - conta il vissuto, gli anni vissuti insieme in un percorso
complicato ma che ci ha portato a governare in parlamento"
Scuola/
Gelmini: Troppi dirigenti fanno politica contro ( da "Virgilio
Notizie" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Istruzione Mariastella Gelmini, dal
raduno nazionale del movimento "Rete Italia" in corso a Riva del
Garda, chiede di bloccare la "controinformazione camuffata" e
"gli "allarmismi ingiustificati" contro la riforma dell'istruzione.
Il ministro si scaglia poi contro il Partito democratico: "L'errore più
grande di Veltroni è stato quello di aver cavalcato una protesta facile,
Comitato
contro la riforma Gelmini ( da "Corriere Adriatico"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Comitato contro la riforma Gelmini
Tolentino Martedì 17 marzo Rifondazione comunista effettuerà un volantinaggio
in sostegno allo sciopero del 18 marzo davanti le scuole di Tolentino. In
città, infatti, si è costituito un comitato a garanzia dei diritti messi a dura
prova dalla riforma Gelmini.
Funziona
il gioco a premiper gli <alunni-modello>Scuola media San Francesco. ( da "Sicilia,
La" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Insomma il cinque come cartellino
giallo. Ed è anche questo è un esperimento nella scuola del ministro Gelmini
dove spunta una novità al giorno, le regole arrivano mentre si è in campo a
giocare la partita con gran disorientamenti di arbitro, allenatori e pubblico.
M.C.G.
Adesso
il ministero si scusaVILLALBA. ( da "Sicilia,
La" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Maria Stella Gelmini, con nota
recapitata ieri ai genitori dei due alunni diversamente abili esclusi dallo
stage linguistico a Malta, ha risposto alla nota inviata dalle famiglie che
hanno lamentato un presunto caso di discriminazione nei confronti dei loro
figli (la scuola ha invece parlato di un difetto di comunicazione e si è
dichiarata dispiaciuta dell'
Non
sono mica il Gabibbo . Renato Brunetta ride per il paragone: tutti lo tirano in
ballo... ( da "Gazzettino, Il"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
la politica sociale di Sacconi, la
rivoluzione della Gelmini, le politiche economiche di Tremonti. Dal 28 marzo
dovremo fare tutti dei "road show" per raccontare cosa fanno i nostri
governi: sarà un partito di piazza». Ma è comprensibile o condivisibile che
Bossi blandisca la sinistra per non avere ostacoli sul federalismo?
Sicurezza
e la paura indotta A proposito di paura. In un periodo caratterizzato sempre
d... ( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
I decreti del Ministro della
Pubblica Istruzione Gelmini di questi mesi hanno però cambiato in modo
significativo dati importanti ai fini della sicurezza, dando la possibilità di
aumentare di molto il numero degli alunni per classe: 26 all'infanzia e
primaria, 27 alla secondaria di primo grado, 30 alla secondaria di secondo
grado, con ulteriore deroga possibile del 10%
Incognita
scuola, mancano 15 iscrizioni ( da "Gazzettino,
Il (Treviso)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
a causa del passaggio verso la
riforma Gelmini e il suo orario a geometria variabile. "Quasi tutti i
genitori hanno scelto la formula con 30 ore di scuola", dicono entrambe le
dirigenti scolastiche: Maristella Bosu per il Comprensivo Primo (elementari
Costella, Foscolo, Sauro, Zanette) e Marisa Possa per il Comprensivo Secondo
(elementari Crispi,
Mocellin
in lizza per fare il sindaco con "madrine" Donazzan e Martini ( da "Gazzettino,
Il (Vicenza)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Visto il momento particolare per le
scuole, parleranno su "Per la scuola i veri contenuti della riforma
Gelmini", con l'obiettivo di fare chiarezza su questa legge che ha creato
preoccupazioni e confusione nella scuola e nelle famiglie». Ferdinando Celi
Il
circolo didattico non esiste più ( da "Gazzettino,
Il (Pordenone)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
decreto Gelmini. Nel caso
particolare di Spilimbergo, nelle classi prime del 2009-2010 risultano iscritti
gli 84 nuovi alunni, il che vuol dire 4 classi: di cui probabilmente due
saranno a tempo pieno a 40 ore e due con orario modulare a 27 ore. «Nei
prossimi giorni - è il commento di Dreosto - mi incontrerò con il dirigente
Elzio Fede per approfondire la situazione organizzativa»
Scuola/
Fioroni: Pdl promette miracoli, Pd segue ( da "Virgilio
Notizie" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
ma non credo che il ministro
Gelmini possa arrivare alla moltiplicazione dei pani dei pesci - continua
Fioroni -. Con le scuole senza fondi e con i tagli al personale la chiusura
delle scuole dei piccoli Comuni è un dato inevitabile". "Legga il
ministro le cronache locali dei giornali e vedrà come al di fuori dell'opinione
dei palazzi,
DIAMANTE
MAROTTA FINALMENTE UNO SPIRAGLIO PER I PRECARI CASERTANI DOPO I DATI UFFICIALI
TRASMESSI... ( da "Mattino, Il (Caserta)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
non ha adottato la politica del
muro contro muro con il ministro Gelmini». Tra gli insegnamenti ad avere il
maggior numero di pensionamenti, ci sono: per la scuola media educazione
tecnica (19 pensionamenti), italiano (83), scienze matematiche (24), inglese
(14), educazione artistica (7). Per le scuole superiori di secondo grado:
italiano (41 pensionamenti), italiano e latino (22),
GUIDO
TROMBETTI IL 13 MARZO DEL 1989 NACQUE IL WORLD WIDE WEB, LA GRANDE RAGNATELA
MONDIALE. CIO&... ( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Italia compresa - che lo finanziano
(bella l'idea del ministro Gelmini, anche se da precisare, di creare anche da
noi una grande infrastruttura di ricerca proprio sul modello del Cern). Il
problema di Tim Berners-Lee era quello di riuscire a far trasferire dati e
informazioni in maniera semplice tra calcolatori diversi.
SINDACATI
E COMITATI DEI PRECARI DELLA SCUOLA IN ORDINE SPARSO SULLE INIZIATIVE DI LOTTA
ANNUNCIATE ... ( da "Mattino, Il (Caserta)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
della Pubblica istruzione
Mariastella Gelmini. Si terrà oggi a Roma, presso la sede di Carta «Sala
Pintor», in via dello Scalo San Lorenzo, 67, dalle 9.30 alle
IL
MINISTRO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE GELMINI VA AVANTI E RILANCIA: ADDIO GIUDIZI,
TORNANO I VOTI E ... ( da "Mattino, Il (Caserta)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Il ministro della Pubblica
Istruzione Gelmini va avanti e rilancia: addio giudizi, tornano i voti e con il
PIACCIONO
A STUDENTI E FAMIGLIE ALCUNI PRINCIPI INTRODOTTI DAL MINISTRO GELMINI (MERITO,
PUGNO DI FE... ( da "Mattino, Il (Caserta)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Piacciono a studenti e famiglie
alcuni principi introdotti dal ministro Gelmini (merito, pugno di ferro contro
i bulli) ma sono altrettanto forti le contestazioni relative al contenimento
della spesa e al rallentamento del turn over per i docenti.
Giovanardi:
il fondo per le dipendenze sarà presto ripristinato don gelmini: diciamo sì
alla vita prevenzione al primo posto ( da "Mattino,
Il (Nazionale)" del 15-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Scuola
Abstract:
Giovanardi: «Il fondo per le
dipendenze sarà presto ripristinato» Don Gelmini: «Diciamo sì alla vita»
Prevenzione al primo posto
ELENA
ROMANAZZI ROMA. VIENE VENDUTO COME INCENSO MA è CANNABIS DI SINTESI, DIFFICILE
DA IDEN... ( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Sulla stessa linea don Pierino
Gelmini: «Non si tratta di dire sì o no alla droga, ma di dire sì o no alla
vita». Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, è orgoglioso della legge
che porta il suo nome e non retrocede di un millimetro rispetto alla richiesta,
giunta dai radicali, di liberalizzare la vendita.
"Ho
finito i soldi" E per protesta non firma il bilancio ( da "Stampa,
La" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Il ministro Gelmini, interpellata a
Montecitorio, ha risposto all'aula che il danno è da imputare al governo
precedente, che avrebbe ridotto la spesa per l'istruzione senza razionalizzare
il personale: «Oggi non si può affermare che vi sia stata una diminuzione delle
risorse sul funzionamento e sui servizi, al contrario queste sono state
accresciute»
Berlusconi:
impariamo dalla Lega a stare sul territorio ( da "Trentino"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Parole che sono state condivise
anche dai numerosi ministri che anche ieri hanno sfilato a Riva del Garda. Nomi
di primo piano come i ministri Alfano, Gelmini, Fitto e Frattini che hanno
affiancato il governatore della Lombardia Formigoni, il portavoce del Pdl al
senato Gasparri e il vice presidente della Camera Lupi.
Gelmini:
troppo localismo in Trentino ( da "Trentino"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
SCUOLA Gelmini: troppo localismo in
Trentino Il ministro sorvola sulle "vacanze tedesche" ma attacca
sulla mancata riforma «Non si può venire a Roma soltanto per chiedere altri
soldi: serve collaborazione» RIVA. Mariastella Gelmini è ministro delle istruzioni
giovane e grintoso.
SCUOLA
DI SOAVE ( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
visto il lavoro del ministro
Gelmini atto a demolire la scuola primaria, l'unica in Italia a essere a livello
degli standard Europei. I numerosi cittadini presenti hanno sottolineato nella
maggioranza degli interventi l'importanza della scuola in una comunità come la
nostra e hanno compreso la gravità del problema al quale vanno ad aggiungersi
il problema del trasporto pubblico,
Montorio3
Quinto Verona0 ( da "Arena, L'" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Quinto Verona: Pasetto, Montolli G
(Composta), Knezevic (Marchi), Andolfo, Gelmini, Zantedeschi (Botchawj), Rama
M, Aprile, Tollini, Montolli G (Ronca), Antolini. All. Sanzi. Arbitro: Grassi.
Reti: 13' pt Cobelli, 3' st Fraccaroli, 31' st Micheloni G.
il
cavaliere si sfoga in elicottero "quel fini mi mette in difficoltà" -
(segue dalla prima pagina) dal nostro inviato ( da "Repubblica,
La" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
la "determinatissima"
Gelmini e la Brambilla ministro a breve (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) DAL NOSTRO
INVIATO rodolfo sala è andata, lui ha garantito «l´assonanza assoluta» del
governo con le loro richieste, la platea ha applaudito. Ma solo adesso, in volo
verso il buen ritiro del lago Maggiore, si distende davvero.
meno
ore a scuola ma anche nella regione le iniziative didattiche fanno il tutto
esaurito ( da "Messaggero Veneto, Il"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
ulteriore riduzione delle ore
d'insegnamento, calate grazie alla riforma Gelmini da tre a due settimanali
perfino negli istituti d'arte, alla faccia del ruolo che il patrimonio
artistico ha nell'economia del nostro Bel Paese, cresce il desiderio di
conoscenza nei confronti dell'arte, e in particolare dell'arte contemporanea.
botte
tra giovani ( da "Mattino di Padova, Il"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
contro il decreto Gelmini,
organizzato dalla Cgil e dalla Gilda per dopodomani 18 marzo: per questo è
prevista la chiusura al traffico di corso Garibaldi, piazza Garibaldi, via San
Francesco, via del Santo, piazza del Santo, via Cesarotti dalle 8,30 alle 13,
per il tempo necessario al transito del corteo.
Attacchi
di Gelmini e Brunetta ( da "Adige, L'" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
ministri A Riva e Cernobbio
Attacchi di Gelmini e Brunetta Le autonomie speciali e Trento in particolare
sono state ieri nel mirino di due esponenti del governo. A Riva del Garda, al
convegno di Rete Italia, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha
polemizzato con il governatore Dellai sulla mancata applicazione in Trentino
della sua riforma della scuola.
Scuola:
si combatte per le compresenze ( da "Resto
del Carlino, Il (Cesena)" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
delle compresenze dei docenti
abrogate del tutto dalla legge Gelmini nelle classi successive alle prima.
Localmente a diffondere la modulistica e a caldeggiarne la consegnna alle
segreterie è stato il comitato "Articolo 3. Per una scuola di tutti e di
ciascuno", sorto fin dallo scorso autunno per contrastare la riforma ed in
particolare l'introduzione del maestro unico o prevalente.
berlusconi:
abbiamo dato soldi veri ( da "Mattino di Padova, Il"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Anche per Maria Stella Gelmini ci
sono state parole di forte elogio «perché sta cambiando l'università diventata
ormai un sistema di ammortizzatori sociali in cui ogni professore ha un
parente». A proposito nel voto parlamentare ai soli capigruppo, ha spiegato che
si trattava «solo una provocazione, un paradosso».
<Abbiamo
dato soldi verissimi> banche e 9 miliardi per gli ammortizzatori
sociali>. Domani l'incontro ( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
affidato a Michela Vittoria
Brambilla, «un'ira di dio che non molla mai l'osso» e interventi di un altra
ministra «determinatissima», Mariastella Gelmini, sul sistema universitario
dove ogni docente ha figli, cugini, cognati per i quali sono stati inventati
corsi (salute animale) con due iscritti in tutta Italia.
C'ERANO
studenti di tutte le scuole della Versilia, al seminario organizzato dall... ( da "Nazione,
La (Lucca)" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
come protesta contro la riforma
Gelmini. I LAVORI si sono aperti alle 9, con una prima introduzione dedicata
alla Dichiarazione Universale dei Diritti umani' a cura del professor Raffaello
Ciucci, docente di sociologia presso l'Università di Pisa. A seguire due
interventi di Luca Martinelli, giornalista di "Altreconomia", il
primo sul sistema economico e la violazione dei diritti,
Giuseppe
Parroncini, capogruppo Pd alla Regione, e Anna Maria Massimi, presidente della
commissione ... ( da "Messaggero, Il (Viterbo)"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
sono allarmati per i tagli del
ministro Gelmini sul territorio e chiedono al governo di garantire il diritto
allo studio. «Nel solo Lazio - evidenziano - le richieste presentate per il
tempo pieno (ovvero le 40 ore) arrivano al 53 per cento e difficilmente
riusciranno a essere soddisfatte perché la contemporanea riduzione del numero
di collaboratori e insegnanti,
Un'ora
di trasmissione radiofonica per portare all'attenzione dell'opinione pubblica
le id... ( da "Messaggero, Il (Umbria)"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
oltre a presentare le finalità
della nuova trasmissione ha anche commentato la nuova riforma Gelmini. «Il
programma andrà in onda ogni primo venerdì del mese», spiega Forzanti che
aggiunge «la trasmissione sarà trasmessa da radiorvietoweb». Si tratta di una
radio on line che ha concesso gratuitamente lo spazio di un'ora: dalle 17.45
alle 18.
Del
doman non v'è certezza. Soprattutto quando si tratta di scuola che sta
attraversand... ( da "Messaggero, Il (Civitavecchia)"
del 16-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Scuola
Abstract:
anche perché il decreto del
ministro Gelmini suggerisce di far lievitare il numero degli scolari
addirittura fino a 29. Invece, all'Ellera 116 genitori hanno chiesto il tempo
pieno per tutte e cinque le classi della primaria, così come 75 della Concetti.
Chissà se i dirigenti troveranno un escamotage per soddisfarli, utilizzando
magari i docenti non impegnati nelle compresenze.
Il
Cavaliere: università ammortizzatore sociale per i parenti. E i prof: sbaglia ( da "Corriere
della Sera" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
intervenendo ieri da Cernobbio
sull'operato del ministro Mariastella Gelmini («capacissima e
determinatissima»), non ha lesinato toni apocalittici, un po' alla Blade
Runner: «Ho visto corsi di laurea che mi hanno fatto prima inorridire e poi
ridere, come il corso in salute animale, che ha due iscritti in Italia».
Pdl,
fusione con polemiche Fini amareggiato con i <suoi> ( da "Corriere
della Sera" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
ieri entrambi presenti al convegno
di Formigoni insieme a ministri azzurri come Alfano, Fitto, Gelmini e a proprio
agio in quell'area impegnata sui valori cattolici come lo è Cielle. E infatti
Gasparri non ha problemi a spiegare perché non ci sia stata una levata di scudi
contro gli attacchi dai blog: «E' normale che quando si prendono certe
posizioni —
Berlusconi
premia i quarantenni ( da "Tempo, Il" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Mariastella Gelmini alle prese con
le «mostruosità» dell'Università italiana. Per chiudere con una promozione sul
campo destinata inevitabilmente a scatenare polemiche. «Presto faremo il
ministero del Turismo», assicura Berlusconi ai commercianti. Poi, rivolto al
presidente Carlo Sangalli che lo guarda con il volto visibilmente preoccupato,
Stranieri
8 alunni su 10 Ecco le scuole <ghetto> ( da "Tempo,
Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
scuole ghetto» al quale il ministro
Gelmini ha risposto dettando delle linee guida in cui si «suggerisce»,
soprattutto per le prime classi, dei «piccoli gruppi di inserimento», vale a
dire aule composte da cinque, sei alunni stranieri e prevedendo anche delle
sezioni «ponte» con programmi specifici per l'apprendimento dell'italiano.
È
emergenza stranieri nelle scuole italiane ( da "Tempo,
Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
scuole ghetto» al quale il ministro
Gelmini ha risposto dettando delle linee guida in cui si «suggerisce»,
soprattutto per le prime classi, dei «piccoli gruppi di inserimento», vale a
dire aule composte da cinque, sei alunni stranieri e prevedendo anche delle
sezioni «ponte» con programmi specifici per l'apprendimento dell'italiano.
<Se
essere italiani diventa una punizione> ( da "Tempo,
Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
stampa La lettera delle mamme al
ministro Gelmini «Se essere italiani diventa una punizione» «Nessuna tra noi
mamme della "Carlo Pisacane" di Roma iscriverà i propri figli entro
il 28 febbraio a questa scuola. Invitiamo tutte le mamme di tutte le scuole
italiane che si trovano nelle nostre stesse condizioni a fare altrettanto».
Il
critico che ci insegna quanto non s'impara più ( da "Tempo,
Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
La suggeriamo noi e giriamo l'input
al ministro Gelmini. A scuola la poesia grande - Pascoli e Carducci, Leopardi e
Foscolo, - ora non si impara, si sorvola. Il sabato del villaggio, I sepolcri a
memoria? Vade retro. Per non parlare di «Nel mezzo del cammin di nostra
vita...», o di «Quel ramo del lago di Como.
iPod
e politici, playlist tutta italiana per Franceschini. Il Boss per Maroni ( da "Adnkronos"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Il Boss per Maroni Il leader del Pd
ascolta Mina e De Gregori. Inconsuete le scelte del ministro Gelmini, che è fan
di Gaber ma preferisce Ligabue nel suo lettore. Per Maroni in testa c'è
Springsteen commenta 0 vota 0 tutte le notizie di POLITICA ultimo
aggiornamento: 16 marzo, ore 08:49
L'ottimismo
della Regione ( da "Foglio, Il" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Infatti ci saranno il ministro
Gelmini, il ministro Alfano. Ma questo è il punto: l?Italia ha bisogno di
riforme, e io credo che noi, il Pdl, abbiamo oggi una grandissima chance, forse
unica”. In che senso? “Perché ce n?è urgenza. E perché la sinistra, che si
oppone al vero riformismno, è allo sbando.
Formigoni:
"Mi candido se lo fanno tutti i ministri" ( da "Giornale.it,
Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
nel Pdl Si preparano anche Gelmini,
La Russa e Podestà nostro inviato a Riva del Garda «Che politica è se non si ha
il gusto di andare tra la gente?». Roberto Formigoni chiude la tre giorni di
Rete Italia e conferma la disponibilità a candidarsi per il Parlamento europeo,
come richiesto da Silvio Berlusconi a ministri e presidenti di Regione.
Fondi
alle università: il merito premierà Bologna e Padova ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
secondo il ministro Gelmini, gli incentivi
dovrebbero salire fino a 2,5 miliardi. Il ministero dell'Università ha tempo
fino al 31 marzo per varare la nuova distribuzione, e sta studiando gli ultimi
correttivi da applicare al modello. Ma fin da oggi è possibile stimare quali
università guadagneranno di più dai nuovi parametri fondati sulla qualità della
ricerca e dell'
Atenei,
più fondi dal merito ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Il ministro Mariastella Gelmini
appare determinata a non indietreggiare ( si veda anche Il Sole 24 Ore di
giovedì scorso), e a fare del
Gli
istituti tecnici vincono il primo round-iscrizioni ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
e la riforma Gelmini, pur con
qualche angolo da smussare, mi sembra una giusta risposta». All'istituto
Leonardo Da Vinci di Firenze gli iscritti al primo anno dell'Itis sono
aumentati del 26%per cento. «Questi risultati sono dovuti allo sforzo che la
scuola sta facendo in termini di orientamento», spiega la professoressa
Alessandra Cervato.
Il
Cavaliere si sfoga in elicottero "Quel Fini mi mette in difficoltà" ( da "Repubblica.it"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
in odore di delfinato, poi la
"determinatissima" Gelmini, la Brambilla che tra un mese sarà
ministro, Fitto e la Prestigiacomo. Qualcuno di buono ci sarebbe pure a
sinistra. Non Franceschini: "Rispetto a Veltroni non è cambiato
niente". Però "di là ho molti amici, che invito sempre a venire con
noi".
La
Gelmini: i presidi sono bugiardi ( da "Stampaweb,
La" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Istruzione Mariastella Gelmini ha
dato un volto ai suoi nemici parlando ieri sul palco del raduno nazionale del
movimento «Rete Italia», che si sta svolgendo a Riva del Garda. Sono la
«controinformazione camuffata» e «gli allarmismi ingiustificati, come nel caso
del tempo pieno» contro la riforma dell?
"Se
essere italiani diventa una punizione" ( da "Tempo,
Il" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
stampa La lettera delle mamme al
ministro Gelmini "Se essere italiani diventa una punizione" Le mamme
della "Pisacane" scrivono al ministro Mariastella Gelmini e a tutti i
parlamentari. Una richiesta d'aiuto per far fronte alla difficoltà di far
frequentare ai propri figli una scuola dove, su 180 studenti, solo pochi sono
italiani.
ALMERICO
DI MEGLIO IL PREMIER SILVIO BERLUSCONI HA PREANNUNCIATO CHE, CON LA PROSSIMA
RIFORMA DEL... ( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Ho sentito il ministro Gelmini dire
che i dirigenti scolastici devono applicare le leggi e non essere a loro volta
legislatori. Mi ha fatto piacere, io ho lo stesso problema con i magistrati».
Alfano ha anche assicurato il «massimo impegno per risolvere la questione dei
processi civili», puntualizzando che «in Italia sono pendenti 5 milioni e 400
mila processi civili,
iPod
e politici, playlist tutta italiana per Franceschini. Il Boss per Maroni.
Ligabue per la Gelmini ( da "Adnkronos" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Ligabue per la Gelmini Il leader
del Pd ascolta Mina e De Gregori. Inconsuete le scelte del ministro Gelmini,
che è fan di Gaber. Per il ministro dell'Interno in testa c'è Springsteen
commenta 0 vota 1 tutte le notizie di POLITICA ultimo aggiornamento: 16 marzo,
ore 13:32
"Un
'esperienza importante visitare Strasburgo e l'Europarlamento" ( da "Varesenews"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Istruzione Mariastella Gelmini. Ci
facciamo raccontare l'esperienza alsaziana da Simone Boldorini (quarta
indirizzo grafico), Massimo Giamberini (quinta grafico), da Stefania Pasquetti
ed Eva Santalucia della classe quinta indirizzo moda. «La città è molto bella e
caratteristica» dicono i ragazzi, «molto più "tedesca" che francese.
Europee/
Gelmini: Io candidata? Deciderà Berlusconi ( da "Virgilio
Notizie" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Maria Stella Gelmini, alla domanda
su una sua possibile candidatura insieme agli altri ministri e governatori
regionali in vista delle europee di giugno. Come il presidente della Regione
Lombardia, Roberto Formigoni, anche il ministro Gelmini attende che il premier
Berlusconi fornisca ulteriori dettagli e formalizzi la proposta lanciata una
paio di settimane fa.
Amministrative/
Gelmini: un danno penalizzare FI in ( da "Virgilio
Notizie" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Maria Stalla Gelmini a proposito
della spartizione delle candidature lombarde tra An, Forza Italia e la Lega in
vista dall'appuntamento del 6-7 giugno. "Pensare che venga penalizzata la
componente di Forza Italia penso che sarebbe un danno per tutti - ha detto
questa mattina a margine di una conferenza stampa al Pirellone - sta a
Berlusconi con la Lega trovare la soluzione migliore.
Assessore
Virgilio propone ricorso Tar contro riforma Gelmini ( da "RomagnaOggi.it"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
di Bologna lancia la proposta di
valutare un ricorso al Tar contro la riforma Gelmini. "Stiamo ragionando
su quali punti potremo agire giudizialmente, facendo ricorso al Tar", ha
aggiunto l'assessore. Virgilio valuterà dunque quali sono "i punti di
ricaduta della riforma sull'ente locale", per lanciare poi un'offensiva al
Governo "sia come portatori degli interessi dei cittadini,
Formazione.
Intesa Formigoni-Gelmini: via al diploma regionale ( da "Sestopotere.com"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Gelmini: via al diploma regionale
(16/3/2009 19:01) | (Sesto Potere) - Milano - 16 marzo 2009 - Il ministro
dell'Istruzione Mariastella Gelmini e il presidente della Regione Roberto
Formigoni hanno sottoscritto questa mattina in Regione un'Intesa che dà il via
libera alla innovativa e piena attuazione del governo regionale dell'
Scuola/
Riduzione materie artistiche superiori, i prof ( da "Virgilio
Notizie" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
espressa più volte dallo stesso
ministro Gelmini, è quella di adeguare l'orario scolastico dei nostri istituti
superiori (dove in alcuni casi si svolgono ancora 40 ore settimanali alla
maggior parte dei paesi europei. Uno dei taglio maggiori di ore settimanali
verrebbe comunque applicato ai liceo artistici;
Via
al Federalismo, ma è già scontro ( da "Stampa,
La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
I-pod di Mariastella Gelmini la
canzone più sentita è "Niente paura" di Ligabue, rocker super di
sinistra, poi diversi classici di Vasco Rossi, ma gli elementi più interessanti
sulla vita emotiva del ministro si acquisiscono venendo a sapere che, assai
teneramente, le è di conforto Laura Pausini e la sonata "Per Elisa".
3.
Gelmini & Pausini Il ministro ha come rocker preferito un'icona di
sinistra, il rocker em... ( da "Stampa, La" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
3. Gelmini & Pausini Il
ministro ha come rocker preferito un'icona di sinistra, il rocker emiliano
Ligabue («Niente paura»). Poi si adagia su Laura Pausini.
Il
5 in condotta fa più paura ( da "Gazzetta di Modena,La"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Gelmini con cui sono stati fissati
i criteri per dare il
I
colonnelli di An scelgono Silvio ( da "Stampa,
La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
collisione col governatore
Formigoni ma soprattutto con la potente Gelmini. Su Brescia sono volate
scintille. Si narra di una lite in cui sarebbero stati tirati in ballo, ma
davvero si fatica a crederlo, gli amori veri o presunti di Ignazio e Mariastella.
La cosa notevole è che, nello scontro con la ministra più stimata dal Capo, una
parte influente di Forza Italia ha sostenuto La Russa,
Intesa
Formigoni-Gelmini: via al diploma regionale ( da "Gazzetta
di Mantova, La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Gelmini: via al diploma regionale
Dalla Lombardia parte una nuova esperienza per riqualificare l'istruzione, in
particolare quella tecnico professionale, con la possibilità di ottenere un
diploma regionale al IV anno. L'intesa firmata ieri al Pirelli, tra il ministro
dell'Istruzione Mariastella Gelmini e il presidente della Regione Roberto
Formigoni,
Errore
l'assenza degli studenti all'incontro con l'Aderenti ( da "Gazzetta
di Mantova, La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Gelmini alla stesura del decreto
sulla scuola, era stato organizzato da istituto comprensivo e Comune come
momento informativo e di confronto con genitori, docenti, ragazzi assessori
sulla riforma scolastica. «Ma è spiaciuto notare come le classi terze non
abbiano partecipato - sbotta Nicoletta Zambelli - è stato impedito ai ragazzi
di potersi confrontare con un esponente delle istituzioni.
Animali ( da "Gazzetta
di Mantova, La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
che a scuola ha
Un
disoccupato del Lazio ( da "Corriere delle Alpi"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Gelmini a non consentire di uscire
dalla scuola. Se i problemi sono altri, si dice quali sono ed eventualmente si
cerca (se possibile) di risolverli. Purtroppo, invece, a mio parere, le
conclusioni del comunicato di cui sopra non necessitano di interpretazioni: è
ben evidente che si tratta di una protesta politica nei confronti delle
innovazioni legislative recentemente introdotte,
uomini
e donne della sinistra sui grandi temi ( da "Tirreno,
Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Si sono costituiti alcuni gruppi di
lavoro per affrontare i temi del territorio (Volterra e la Valdicecina), le
emergenze ambientali, il piano strutturale ed il regolamento urbanistico
(recentemente approvati in consiglio comunale), la riforma Gelmini ed il suo
impatto nella nostra zona, il lavoro e la precarietà», concludono.
torna
in piazza l'onda no gelmini - ottavia giustetti ( da "Repubblica,
La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
onda No Gelmini Corteo di docenti
Cgil e studenti: "Ecco il degrado di scuola e università" La
manifestazione prevista per domani. Ci saranno anche gli operai della Indesit
OTTAVIA GIUSTETTI L´Onda torna in piazza e chiama a raccolta tutte le forze
dell´autunno caldo della protesta per ritrovare l´entusiasmo dei suoi giorni
migliori.
a
costapaloni gli iscritti sono pochi ma cercheremo di salvare la scuola ( da "Nuova
Sardegna, La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
un numero già inferiore a quello
stabilito dalla legge Gelmini (50 alunni), affinchè una scuola possa svolgere
l'attività». «Non capiamo il motivo di tanto astio - aggiungono dagli uffici -.
Siamo noi i primi a voler tenere aperta la scuola di Costapaloni, ma purtroppo
i numeri non sono dalla nostra parte».
Domani
sciopero Cgil In tremila sul listòn ( da "Gazzettino,
Il (Padova)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
il popolo dei delusi dai
provvedimenti Gelmini. Ritrovo alle
arriva
il cinque in condotta campanello d'allarme per la coscienza dei ragazzi ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
allarme per la coscienza dei
ragazzi Il Decreto ministeriale Gelmini del 16 gennaio 2009 ci dice chiaramente
- benché tale chiarezza sia oggetto di discussione - quali siano i criteri che
comportano l'assegnazione del famelico
niente
contributi al boccherini ( da "Tirreno, Il" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
presidenti dei conservatori non
statali hanno già chiesto un incontro con il ministro Gelmini il 22 dicembre
scorso, non ricevendo risposta: ora sollecitano il presidente del consiglio a
prendere a cuore questa situazione, non solo per il bene delle istituzioni e
delle città elencate ma anche per il bene dell'educazione musicale e delle
sorti della musica in questo nostro Paese.
un'accusa
gratuita all'ateneo e al friuli ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
sulla ministra Gelmini? E se non lo
fanno loro, in questa vigilia della distribuzione dei famosi 500 milioni tra le
Università più virtuose e bisognose d'Italia, perché tali passi non sono fatti
insieme da tutti i parlamentari del Friuli? Altre volte ciò è stato fatto e con
risultati positivi per la nostra gente e la nostra terra.
la
gelmini contro i presidi "imparate a risparmiare soldi" ( da "Repubblica,
La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Il Pd: il ministro non sa di che
parla La Gelmini contro i presidi "Imparate a risparmiare soldi" Dopo
la denuncia dei sindacati sui conti delle scuole in rosso a causa dei tagli, il
ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini attacca i presidi: «Imparino a
risparmiare e usare le risorse.
pd,
sui manifesti le facce dei cittadini ( da "Repubblica,
La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Ma tra gli azzurri c´è chi sostiene
che si è perso troppo tempo e che pesa il veto leghista alla candidatura di
Romele a Brescia. Oggi Berlusconi potrebbe incontrare Umberto Bossi, ma il
ministro Mariastella Gelmini avverte: «Il Pdl non può essere penalizzato». E il
sito AffariItaliani azzarda: «Podestà starebbe per rinunciare».
accordo
governo-formigoni nasce il diploma regionale ( da "Repubblica,
La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Istruzione Mariastella Gelmini. Il
suo predecessore Giuseppe Fioroni, che faceva parte del governo Prodi aveva
bacchettato il governatore accusandolo «di voler fare il Pierino». La Gelmini,
invece, ieri, lo ha promosso a pieni voti ritirando il ricorso contro la legge
lombarda di riforma dell´istruzione, che rivendicava i poteri di controllo
sulla scuola.
sull'istruzione
niente scorciatoie - innocente pessina ( da "Repubblica,
La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Il ministro Mariastella Gelmini, di
fronte alle lamentele di chi chiedeva spiegazioni per le commissioni di
maturità non pagate, ha dichiarato: «Alcuni presidi dovrebbero andare meno sui
giornali, fare meno politica e più i dirigenti». Detto così sembra che «fare
politica» sia un´attività disdicevole, sconveniente, e preclusa ai dirigenti
scolastici.
scuola,
gelmini attacca i presidi - ilaria carra andrea montanari ( da "Repubblica,
La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Pagina V - Milano Scuola, Gelmini
attacca i presidi "Non hanno soldi? Imparino a risparmiare e usare le
risorse" "Meno politica e più attenzione" La replica: "Il
ministro non si rende conto" ILARIA CARRA ANDREA MONTANARI Scuole al
collasso con i bilanci in rosso per via dei tagli?
primarie,
tempo scuola a rischio e le famiglie scrivono al ministro ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
APPELLO L'IPOTESI «Caro ministro
dell'Istruzione Gelmini, vogliamo garanzie su 30 ore settimanali di lezione
2009-2010 nei tre circoli didattici a Pordenone». Tempo scuola a rischio di
riduzione nelle primarie, in settembre. Mamme e papà hanno scritto
all'inquilina di viale Trastevere, perché l'organico docente sarà a dieta.
Gelmini-Formigoni:
sì al diploma regionale ( da "Giornale di Brescia"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
in primo piano Gelmini-Formigoni:
sì al diploma regionale MILANO Il ministro dell'Istruzione, Mariastella
Gelmini, ha siglato con il presidente della Regione Lombardia, Roberto
Formigoni, un accordo sull'istruzione e la formazione professionale che
prevede, al quarto anno, il diploma regionale e la possibilità di un anno
integrativo per l'
bilancio
provinciale ( da "Mattino di Padova, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Gelmini, di corso Garibaldi, piazza
Garibaldi, via San Francesco, via del Santo, piazza del Santo e via Cesarotti.
PATTICHIARI PER GLI STUDENTI. Avvicinare i giovani ai temi finanziari fornendo
le conoscenze utili per capire la complessità, i meccanismi e le prospettive
dell'economia imprenditoriale, familiare e personale.
stesso
numero di alunni, ma meno personale ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
il decreto Gelmini che apporta alla
scuola una serie di modifiche all'attuale sistema e considerato che l'articolo
4 della citata legge introduce la figura del maestro unico prevedendo nelle
classi della scuola primaria la presenza di un insegnante con 24 ore
settimanali», si dicono «preoccupati che, nell'ambito degli obiettivi di
razionalizzazione stabiliti dalla riforma Gelmini,
E
le poltrone di Alemanno costano a Roma diciotto milioni e mezzo ( da "Unita,
L'" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
di sicuro gradimento alla maestra
Gelmini, ai contribuenti romani: 396mila euro lordi dal settembre 2008 al
dicembre 2010. Il calcolo di quanto costa agli azionisti lo sbaraccamento della
politica industriale di Acea per dare spazio ai signori dell'edilizia romana
Francesco Gaetano Caltagirone e Giancarlo Cremonesi non è ancora completato.
Difendiamo
scuola e ricerca ( da "Nuova Ferrara, La"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
e docenti contro le diseguaglianze
sociali prodotte dalla legge Gelmini «Difendiamo scuola e ricerca» Domani si
mobilita il coordinamento istruzione pubblica Aumenta la disuguaglianza
sociale. Questo è, secondo il coordinamento istruzione pubblica, l'organismo
spontaneo nato dalla volontà di genitori, studenti, docenti, con l'obiettivo di
contrastare gli effetti della legge 133,
Docenti,
precari e ricercatori contro i tagli della Gelmini ( da "Unita,
L'" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
precari e ricercatori contro i
tagli della Gelmini MARISTELLA IERVASI Tutti insieme allo sciopero generale
contro i tagli del governo alla Conoscenza. Domani si fermano, per la prima
volta uniti, tutti coloro che lavorano nella scuola, negli Atenei, negli enti
di ricerca, nella formazione professionale e Afam.
Tutti
insieme allo sciopero generale contro i tagli del governo alla Conoscenza.
Domani si fermano, ... ( da "Unita, L'" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Gli universitari dei collettivi di
protesta contro la riforma Gelmini proprio in queste ore hanno deciso di
tornare a «surfare» nelle città. Nel giorno della Flc-Cgil anche l'Onda è
intenzionata a guadagnarsi una fetta di protesta indipendente e autonoma, come
fece in autunno. Le piazze dello sciopero Dall'Abruzzo alla Sardegna, senza
saltare una regione.
Confluenza
Alleate fin dalla Casa... ( da "Giornale.it, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
aennina Giorgia Meloni e la
forzista Mariastella Gelmini), i dirigenti, i fondatori, i reggenti del
movimento. Ma da oggi cominciamo un viaggio nella base, nel vero Popolo che
crede in questa avventura politica, gli elettori e i simpatizzanti. Perché ogni
partito, ogni idea, ogni movimento appoggia sulla militanza e
sull'organizzazione, sul territorio.
Broletto,
se la Gelmini deve difendere Romele... ( da "Giornale
di Brescia" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
se la Gelmini deve difendere
Romele... Le dichiarazioni del ministro confermano la contesa in atto sui
rapporti di forza tra la Lega e il nascente Pdl Il ministro Gelmini con l'on.
Romele La candidatura dell'on. Romele a presidente del Broletto su indicazione
della coalizione di centrodestra si allontana?
Comitato
scuola: I genitori bocciano la riforma ( da "Giornale
di Brescia" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Gelmini vorrebbe imporre». «Abbiamo
raccolto 1.519 schede certificate, circa il 60% del totale, di famiglie,
relativamente alla città più un paio di comuni limitrofi e riferite ai bambini
che passeranno alle seconde, terze, quarte e quinte della scuola primaria - ha
detto Paola Dioni per il comitato - da cui si evince che la scelta delle stesse
è la riconferma del modello di offerta
Freschezza
e disciplina... ( da "Giornale.it, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Mariastella Gelmini il ministro
dell'Istruzione, in Forza Italia dal 1994, e cioè da subito. Il nuovo partito,
dice, «darà stabilità al governo, rafforzandone l'azione riformista».
Evidentemente lei non è superstiziosa, ministro. «Guardi che noi non faremo la
fine del governo Prodi, che cadde quando nacque il Pd.
Professionali:
arriva il diploma in quattro anni ( da "Giornale.it,
Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
La nostra - spiega il ministro
all'Istruzione Maria Stella Gelmini - è un'intesa a favore dei giovani.
Collaboriamo per migliorare l'offerta formativa». «Sì - aggiunge il presidente
Formigoni - e la sperimentazione parte proprio dalla Lombardia. È nostro dovere
ampliare il più possibile la possibilità di scelta degli studenti».
virgilio:
"portiamo al tar la riforma del ministro gelmini" - alessandro cori ( da "Repubblica,
La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Portiamo al Tar la riforma del
ministro Gelmini" ALESSANDRO CORI Sotto le Due Torri, dove la protesta
contro i provvedimenti del ministro Gelmini è sempre viva, anche Palazzo
D´Accursio fa la sua parte e valuta l´ipotesi di portare la riforma davanti al
Tar. L´idea, che arriva dall´assessore alla scuola Milly Virgilio, piace al
candidato sindaco del Pd Flavio Delbono:
rebaudengo
apre la vertenza "difenderemo la nostra scuola" ( da "Repubblica,
La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
ufficiali gli enti locali
scriveranno una piattaforma per mettere nero su bianco gli effetti prodotti
dalla riforma Gelmini e dai tagli della Finanziaria». Si potrà poi «indire una
grande mobilitazione». La piattaforma sarà costruita con la Regione e condivisa
con sindacati, genitori e docenti. Paolo Rebaudengo, assessore provinciale alla
scuola, si prepara a coordinare l´iniziativa.
ecco
quanto costano le facoltà - ilaria venturi ( da "Repubblica,
La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Gelmini potrebbe distribuire agli
Atenei in base al merito: l´Alma Mater è al top e beneficerebbe di 5 milioni in
più. Il rettore parla di «prudente soddisfazione» in attesa della ripartizione.
Ma incassa il primo posto in classifica. Sui report per Facoltà, il prorettore
Marco Depolo spiega: «Siamo i primi tre le università pubbliche a rilasciare un
sistema di report sulle Facoltà»
l'ex
vicesindaco diego bernardis punta a diventare primo cittadino ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
stando alla riforma Gelmini, di
perdere il servizio per carenza di iscrizioni al plesso. Ci attiveremo assieme
al Comune di Prepotto per studiare soluzioni per impedire la chiusura». Infine
le opere pubbliche: la lista civica, se salirà al governo, si occuperà della
realizzazione degli interventi rimasti disattesi nell'ultimo mandato per
mancanza di contributi,
Scuola,
all'istituto professionale il diploma si ottiene in 4 anni ( da "Giornale.it,
Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Gelmini e il presidente della
Regione Lombardia, Roberto Formigoni, hanno sottoscritto un accordo per
dimenticare i contenziosi del passato. Che tradotto in termini pratici
significa: via libera alla riforma lombarda sulla scuola. Quella stessa riforma
studiata in ogni minimo dettaglio dai tecnici del Pirellone ma chiusa in un
cassetto dopo il ricorso presentato dal governo alla
Debiti
Mancano i soldi per pagare i supplenti e i commissari della maturità ( da "Giornale.it,
Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
risponde alle polemiche sul caso il
ministro all'Istruzione Maria Stella Gelmini - dovrebbero comparire di meno sui
giornali. Occuparsi meno di politica e fare un po' di più i dirigenti». Che le
casse della scuola lombarda non versino in ottime condizioni non è una novità:
i bilanci sono pressoché al collasso e il buco ammonta a circa 80 milioni di
euro.
Il
Comune di Bologna vuol ricorrere al Tar contro la Gelmini ( da "Gazzetta
di Modena,La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Bologna vuol ricorrere al Tar
contro la Gelmini E la Cgil: adesso il ministro dia le 40 ore a tutte le
famiglie che lo hanno chiesto BOLOGNA. Il Comune di Bologna sta valutando la
possibilità di «assumere iniziative giudiziarie contro la riforma Gelmini». Lo
ha detto l'assessore Milli Virgilio alla Conferenza provinciale di
coordinamento sulla scuola indetta dalla Provincia di Bologna,
festa
e gazebo dei collettivi anti-gelmini ( da "Tirreno,
Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Gelmini PIETRASANTA. Una festa in
piazza Duomo fra giochi, spazi ludici e punti informazione. L'iniziativa, a
firma dei Collettivi contro la riforma Gelmini, è in programma il prossimo 21
marzo. Collettivi che, nel frattempo, dopo essersi tornati a riunire ieri sera
alle scuole Africa, hanno riconsegnato «alla dirigenza degli istituti
comprensivi di Stazzema,
E
la Gelmini inciampa sul voto in condotta ( da "Italia
Oggi (Azienda Scuola)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
del 17/3/2009 | Indietro E la
Gelmini inciampa sul voto in condotta AZIENDA SCUOLA Di A. R.
comunicati&riforme Approvato il regolamento, il ministro annuncia: il 5
sarà dato dal collegio dei docenti. Ma non è così Le scuole avevano già
cominciato a interrogarsi sulla portata della novità rispetto al precedente
decreto (n.
<Tagliamo
i progettie non gli organici> ( da "Secolo
XIX, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Tornando alla riforma Gelmini, non
posso altro che rimarcare che per la prima volta nella storia della scuola
italiana si colpisce prima con tagli così pesanti e poi li si giustificano con
una riforma degli ordinamenti. La Scuola ne uscirà con le ossa rotte: il
prossimo anno toccherà alle elementari e medie, che vedranno devastato i loro
sistema di lavoro e,
Questa
è la nottedei "BALUNETTI" ( da "Secolo
XIX, Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
istruzione Gelmini, con tanto di
invito per il 18 marzo
IL
SEGRETARIO ( da "Giorno, Il (Lodi)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Mariastella Gelmini, che tutela il
suo uomo, Giuseppe Romele: «È un danno penalizzare il Pdl in Lombardia». PER la
Leonessa d'altra parte la Lega sarebbe disposta a mollare anche Torino. Un
quadro tutto da decidere, dunque, in cui la frase attribuita a Berlusconi su un
possibile candidato forzista a Lodi non significa direttamente che la
candidatura in pectore di Foroni sia da buttare.
di
GUIDO BANDERA LODI DI DEFINITIVO, come al solito, non c ... ( da "Giorno,
Il (Lodi)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Mariastella Gelmini, che tutela il
suo uomo, Giuseppe Romele: «È un danno penalizzare il Pdl in Lombardia». PER la
Leonessa d'altra parte la Lega sarebbe disposta a mollare anche Torino. Un
quadro tutto da decidere, dunque, in cui la frase attribuita a Berlusconi su un
possibile candidato forzista a Lodi non significa direttamente che la
candidatura in pectore di Foroni sia da buttare.
Parte
la rivoluzione. Il liceo Manzoni è salvo ( da "Giorno,
Il (Lecco)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Il liceo Manzoni è salvo La riforma
Gelmini crea apprensione tra le famiglie che stanno iscrivendo i figli alle
superiori VIAGGIO NEGLI ISTITUTI di BENEDETTA GUERRIERO LECCO UNA RIVOLUZIONE
nelle scuole superori di Lecco. La sede dell'ex provveditorato agli studi, in
via Marco d'Oggiono, è subissata di telefonate per chiarimenti.
<Non
vogliamo una scuola al servizio dell'economia> ( da "Giorno,
Il (Lecco)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
ATTACCO contro la riforma Gelmini.
Il nuovo modello di scuola proposto dal ministro dell'Istruzione non convince e
continua a incassare critiche. «Non si può accettare che l'istruzione sia
prevalentemente al servizio dell'economia - afferma Mario Rampello, segretario
generale della Cisl scuola di Lecco - essa deve essere innanzitutto al servizio
di ogni persona e del bene comune»
Formazione,
via libera a scuola e diploma regionali ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Il ministro Gelmini e il presidente
Formigoni hanno infatti firmato l'intesa. Ritirato il ricorso del governo
Prodi, il nuovo esecutivo riconosce l'unificazione tra il sistema
dell'istruzione professionale statale con l'istruzione professionale regionale,
sotto il governo della Regione.
Lingue
straniere, boom di richieste alle medie ( da "Provincia
Pavese, La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Le famiglie quindi si dividono tra
chi chiede la nuova possibilità prevista dal ministro Gelmini (niente seconda
lingua e le due ore vengono usate per approfondire l'inglese) e chi invece
vuole che i propri figli imparino anche un'altra lingua straniera. E le
iscrizioni? Non ci sono grosse sorprese. Le scuole pavesi sono abbastanza
stabili.
E
domani c'è lo sciopero della Cgil ( da "Provincia
Pavese, La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
iscrizioni esprimono una forte
bocciatura del maestro unico proposto dal ministro Gelmini, dall'altro
accendono i timori di genitori e insegnanti. Perché? Perché le scuole non sono
sicure di poter garantire il modello a 40 ore se i tagli promessi dal ministro
non si ridimensioneranno. Ci sono poi le preoccupazioni per le scuole medie,
con la riduzione delle ore di italiano, e di tecnica.
E
la Gelmini inciampa sul voto in condotta ( da "Italia
Oggi" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
comunicati&riforme E la Gelmini
inciampa sul voto in condotta Approvato il regolamento, il ministro annuncia:
il 5 sarà dato dal collegio dei docenti. Ma non è così Le scuole avevano già
cominciato a interrogarsi sulla portata della novità rispetto al precedente
decreto (n.
Tutti
al lavoro anche senza posto ( da "Italia Oggi" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
il regolamento sugli organici di
prossima emanazione, attuativo della riforma Gelmini, rischia di mandare per
strada circa 25 mila precari. Lavoratori che hanno finora avuto contratti di
supplenza e che dal prossimo settembre dovranno cercarsi un altro impiego,
giacché materialmente non esisteranno più i posti da coprire.
Nasce
il diploma regionale ( da "Italia Oggi" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
delle riforme Nasce il diploma
regionale Accordo tra Formigoni e Gelmini sugli istituti Ifp Si potrà avere un
diploma regionale al IV anno delle superiori. È la prima esperienza federalista
fatta in Italia e non è un caso che sia targata Lombardia. È stata firmata ieri
l'intesa tra il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, e il presidente
della regione, Roberto Formigoni,
Asta
di opere d'arte per finanziare le attività e le missioni ( da "Resto
del Carlino, Il (Ascoli)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Due delle novità previste dalla
riforma del ministro della pubblica istruzione, Mariastella Gelmini, non
piacciono ai genitori degli studenti del Piceno che come tanti altri si sono
dovuti esprimere sulle recenti novità che saranno introdotte nel mondo
dell'istruzione. Tra queste il ritorno in classe del maestro unico e l'orario
settimanale di scuola.
Formazione
professionale nasce il diploma regionale ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Intesa tra Gelmini e Formigoni,
cancellato il ricorso del governo Prodi La riforma lombarda è la prima in
Italia. Possibile passaggio all'università Martedì 17 Marzo 2009 CRONACA,
pagina 15 e-mail print I due lombardi Mariastella Gelmini, ministro
dell'istruzione, e Roberto Formigoni, presidente della Regione, hanno
sottoscritto ieri mattina al Pirellone,
Il
ministro dell'Istruzione Gelmini e il presidente della Regione Lombardia
Formigoni firmano l'inte... ( da "Eco di Bergamo, L'"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Il ministro dell'Istruzione Gelmini
e il presidente della Regione Lombardia Formigoni firmano l'inte... -->
Martedì 17 Marzo 2009 CRONACA, pagina 15 e-mail print Il ministro
dell'Istruzione Gelmini e il presidente della Regione Lombardia Formigoni
firmano l'intesa per la formazione professionale 17/03/2009 nascosto-->
PERGINE
- La legge di riforma Gelmini aveva fatto temere il peggio all'Istituto Marie
Curie ( da "Adige, L'" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
La legge di riforma Gelmini aveva
fatto temere il peggio all'Istituto Marie Curie PERGINE - La legge di riforma
Gelmini aveva fatto temere il peggio all'Istituto Marie Curie. I mutamenti
profondi e le soppressioni di indirizzi anticipati dal ministro dell'istruzione
avrebbero potuto (sembrava quasi certo) convincere famiglie e ragazzi a
scegliere diversamente,
Oltre
seimila precari della scuola marchigiana rischiano di essere licenziati ( da "Resto
del Carlino, Il (Ancona)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
sono scesi in campo i precari della
scuola, i primi ad essere colpiti dalla riforma Gelmini. Salta subito
all'occhio il dato regionale, che vede questo esercito di lavoratori a scadenza
in percentuale più alta rispetto alla media nazionale: il 18% dei docenti
totali (16% media italiana) e il 32% degli Ata (29% media italiana).
ANCONA
- Non è solo una questione di tagli all'istruzione, il prossimo anno ... ( da "Messaggero,
Il (Marche)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
dopo la riforma Gelmini. A
rimetterci saranno soprattutto gli Ata (personale ausiliario). Così il
sindacato conferma la data dello sciopero generale dei lavoratori di scuole e
università, in programma domani. L'assemblea - «Il prossimo settembre - ha
spiegato Rossi - nelle Marche verranno tagliati 443 posti tra il personale
tecnico,
Bocciato
il maestro unico anche nella provincia di Pescara. Così com'è successo a ... ( da "Messaggero,
Il (Abruzzo)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
In attesa dei regolamenti sul
decreto Gelmini per la riforma della scuola primaria che prevede la presenza
del maestro unico, provveditore e docenti sono ancora nel caos. Il nodo è
presto detto: secondo il decreto, a pagare le ore di insegnamento in più rispetto
a quelle del maestro unico dovrebbe essere la scuola e purtroppo molti istituti
non hanno risorse per coprire la spesa.
No
al maestro unico, scelta virtuale ( da "Messaggero,
Il (Abruzzo)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Martedì 17 Marzo 2009 Chiudi Scuola
in mezzo al guado. I dirigenti aspettano i dettagli del decreto Gelmini, anche
il sindacato esprime incertezza No al maestro unico, scelta virtuale Aumentano
le iscrizioni al tempo pieno ma non ci sono soldi per altri docenti
Due
milioni in più grazie al <merito> ( da "Nazione,
La (Siena)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
secondo le intenzioni del ministro
Gelmini, i premi agli Atenei che investono maggiormente su ricerca e qualità
dovrebbero salire fino a 2,5 miliardi di euro, una cifra cinque volte superiore
a quella prevista per quest'anno. «Sono soddisfatto ha aggiunto Focardi
dell'applicazione, per la prima volta, di un criterio che premi la qualità
della ricerca e della didattica:
<Rischiano
il posto nella scuola 183 docenti> ( da "Resto
del Carlino, Il (Pesaro)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Gelmini. Scuola, ricerca,
università, Afam (Accademia belle arti, Isia e Conservatorio di Pesaro) si
danno appuntamento alle
I
genitori bocciano i tagli Gelmini ( da "Giorno,
Il (Bergamo - Brescia)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
5 I genitori bocciano i tagli
Gelmini Oltre 1.500 mamme e papà chiedono il mantenimento del contratto
formativo di MAGDA BIGLIA BRESCIA «LE MAMME E I PAPÀ bresciani hanno bocciato
la riforma Gelmini delle elementari». Sbandiera i numeri il Comitato per la
difesa della scuola pubblica, i cui rappresentanti ieri pomeriggio hanno
portato al dirigente dell'
Aule,
fucine di talenti? Il ministro venerdì dice la sua ( da "Giorno,
Il (Bergamo - Brescia)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Università e ricerca Mariastella
Gelmini con il suo intervento previsto alle 17.30. «Solo i Paesi che investono
in formazione possono cogliere le opportunità dei cambiamenti. È importante
capire quale alleanza sia possibile fra il mondo delle imprese e quello della
scuola nella preparazione delle generazioni future»: nelle parole del
presidente Franceschetti il senso del simposio.
La
formazione si fa regionale ( da "Sole 24 Ore, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Gelmini e il presidente della
Regione Lombardia Roberto Formigoni. L'accordo mette la parola fine anche al
contenzioso tra la Regione e lo Stato in materia di istruzione: il Governo
ritira il ricorso alla Corte costituzionale contro la legge regionale lombarda
19/ 2007 sul «sistema educativo di istruzione e formazione »e la Giunta della
Lombardia si impegna a ritirare i ricorsi contro
È
caccia al tempo pieno ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
1 È caccia al tempo pieno LE
FAMIGLIE bresciane bocciano sul campo la riforma-Gelmini. In città il 60 per
cento dei genitori che hanno un figlio dalla seconda alla quinta elementare, e
il 90 per cento di chi l'avrà in prima elementare, ha chiesto moduli da 30 o 40
ore: insomma ha puntato sulla soluzione dei tre maestri su due classi, e non
certo sull'«insegnante prevalente».
FORMAZIONE
IN LOMBARDIA, INTESA FORMIGONI-GELMINI: VIA AL DIPLOMA REGIONALE POSSIBILE
ACCESSO ALL'UNIVERSITA'. RITIRATO RICORSO DEL GOVERNO ( da "marketpress.info"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
GELMINI: VIA AL DIPLOMA REGIONALE
POSSIBILE ACCESSO ALL´UNIVERSITA´. RITIRATO RICORSO DEL GOVERNO Milano, 17
marzo 2009 - Il ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini e il presidente
della Regione Roberto Formigoni hanno sottoscritto ieri mattina in Regione
un´Intesa che dà il via libera alla innovativa e piena attuazione del governo
regionale dell´
Professionali,
via al diploma regionale ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Gelmini e il presidente della
regione Lombardia Roberto Formigoni. Sperimentazione dall'anno scolastico
2009-10 Professionali, via al diploma regionale Il ministro dell'Istruzione
Mariastella Gelmini e il presidente della Regione Roberto Formigoni hanno
sottoscritto ieri mattina in Regione un'intesa che dà il via libera alla
innovativa e piena attuazione del governo regionale dell'
Elementari,
tutti per il tempo pieno ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
tempo pieno di Mimmo Varone I
genitori bresciani bocciano la riforma Gelmini. Del maestro unico, o prevalente
che sia, neanche vogliono sentir parlare. Si sono organizzati nel Comitato per
la difesa della scuola pubblica, e ieri hanno fatto sentire la loro voce
«pesante». In 1.519, che rappresentano oltre il 60 per cento degli iscritti in
città dalla seconda alla quinta elementare,
<Tagli
selvaggi> Sit-in in prefettura ( da "Resto
del Carlino, Il (Ferrara)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
popolo degli insorti contro il
ministro Mariastella Gelmini, che presenta il conto attraverso una «giornata di
informazione» nella giornata dell'ennesimo sciopero targato Cgil. Per la
precisione quella di domani sarà la battaglia della Flc-Cgil, i lavoratori
della conoscenza. E il popolo' che si associa alle manifestazioni di protesta
dal sit-in alle urla per spiegare che così l'
Patto
Gelmini-Formigoni <Nasce il federalismo scolastico> ( da "Corriere
della Sera" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Il Pd: illegittimo Patto
Gelmini-Formigoni «Nasce il federalismo scolastico» Nasce il federalismo
scolastico. Accordo firmato tra il ministro Gelmini e il governatore Formigoni.
Sancita la parificazione tra corsi di formazione professionale regionali e
statali. Ma il Pd: «è illegittimo».
La
scuola regionale? Vale come quella statale ( da "Corriere
della Sera" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Vale come quella statale Accordo
Gelmini-Formigoni. Parte la sperimentazione in Lombardia. Il Pd: illegittimo Il
Governo ha annunciato il ritiro del ricorso alla Corte Costituzionale contro la
riforma lombarda del 2007 Federalismo scolastico, si parte. Dopo due anni di
contenziosi (con il precedente governo) sul titolo V della Costituzione,
<In
classe il ministro è ritratto con le orecchie da somaro> ( da "Resto
del Carlino, Il (R. Emilia)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
BRUNO DALLARI SCANDIANO UN RITRATTO
del Ministro Mariastella Gelmini con le orecchie da somaro sarebbe esposto da
diversi giorni all'interno di una classe delle elementari "Rocca" di
Scandiano. Il condizionale è d'obbligo, visto che ieri non ci è stato ancora
possibile contattare il dirigente del primo circolo competente, ma è pur vero
che la questione è già stata formalizzata in un'
Scuola,
il 70% delle famiglie sceglie il tempo pieno' ( da "Resto
del Carlino, Il (Modena)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Gelmini bocciata» GENITORI e
Gelmini remano' in direzioni opposte. E' quanto emerge dai dati delle
iscrizioni 2009-10 alla classe prima della scuola primaria raccolti
dall'ufficio scolastico regionale e diffusi dalla Flc Cigl che li commenta
così: «La stragrande maggioranza dei genitori ha sonoramente bocciato gli
orientamenti del ministro»
Scuole
professionali regionali e statali: un diploma unico ( da "Giorno,
Il (Milano)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
ha annunciato lo stesso ministro
Mariastella Gelmini prospettando un riordino dell'istruzione tecnica e
professionale su tutto il territorio nazionale. L'intesa sulla sperimentazione,
siglata ieri, avverrà in due fasi e sulla base dell'adesione volontaria dei
professionali statali (
UNA
<SOSTANZIALE copertura ad azioni eversive dell'ordinamento giuridic... ( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
giudiziarie contro la riforma
gelmini», come ha annunciato l'assessore comunale alla scuola, Milli Virgilio,
domani-in occasione dello sciopero indetto contro le scelte del Governo, la
Cgil regionale terrà in piazza Nettunto una manifestazione che inizia alle 9. I
temi della scuola, dell'Università e della ricerca ,della formazione artistica
e musicale e della formazione professionale,
Premio
in arrivo per l'Ateneo ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
cifre sui docenti fannulloni di
RENATA ORTOLANI LA RIFORMA Gelmini porterà più soldi proprio all'Alma Mater,
che in base ai criteri relativi a ricerca, didattica e numero degli iscritti,
si trova in posizione ottima: come riporta Il Sole-24 Ore di ieri infatti, si
stima che all'Ateneo arriveranno nell'anno in corso oltre 30 milioni di euro di
premio', sotto forma di quota incentivi.
la
scuola torna in piazza domani riparte la protesta contro la riforma gelmini -
felice paduano ( da "Mattino di Padova, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
riparte la protesta contro la
riforma Gelmini TOTO' MAZZA (CGIL) «Sciopero sacrosanto nel Padovano rischiano
il posto 3 mila docenti» Corteo regionale fino a Pontecorvo FELICE PADUANO
Domani la Cgil chiama alla mobilitazione generale contro il ministro dell'Istruzione
Mariastella Gelmini, accusata di voler dare un colpo mortale alle elementari
con il ripristino del maestro unico.
"Il
nuovo Pdl? Ve lo raccontiamo noi donne" ( da "Giornale.it,
Il" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Il ministro Gelmini: "Fi porta
una ventata di novità, An l'organizzazione di partito. Insieme rafforzeremo
l'azione riformista" Roma - Sorride: «In questo periodo sono di umore
molto ecumenico... stiamo celebrando un battesimo importante, e sa com?è, alle
cerimonie augurali non si litiga con nessuno».
Il
ministro Gelmini ( da "Giornale.it, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Istruzione mariastella Gelmini:
"Forza Italia porta una ventata di novità, An l?organizzazione di partito.
Insieme rafforzeremo l?azione riformista" Roma - Ogni volta che le domandi
del Pdl lei disegna una freccia sul foglio e poi lo scrive: Pdl, con tanto di
quadratino intorno.
Fiducia,
Berlusconi ai suoi minimi Franceschini rivitalizza il Pd ( da "Repubblica.it"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
in particolare, Gelmini (3).
Perdono, invece, i responsabili di sei dicasteri: Tremonti (-2), Frattini (-2),
Matteoli (-4), Bondi (-2), Fitto (-1). Gli altri otto sono fermi. All'ultimo
posto c'è Elio Vito con un tasso di fiducia del 33%. I partiti. Il dato più
evidente è la risalita (4 punti) del Pd.
Neofascisti
e destra di governo a braccetto con nostalgia ( da "Repubblica.it"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
la "coraggiosa" onorevole
Mariastella Gelmini, all'epoca coordinatrice lombarda di Forza Italia e attuale
ministro dell'Istruzione. Saluti romani, pistole e 'ndrine La famiglia
calabrese dei Di Giovine e quella siciliana dei Crisafulli, la destra in
doppiopetto di An e quella estremista di Cuore nero.
Flc-Cgil
alla Gelmini salvi il plurilinguismo ( da "Stampaweb,
La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Pdl/
Gelmini: Freschezza e disciplina, cosi' cambieremo il ( da "Virgilio
Notizie" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Stella Gelmini, in un'intervista a
Il Giornale parla del Pdl che nascerà ufficialmente con il congresso del 27,28
e 29 marzo a Roma. Gelmini aggiunge che il progetto del centrodestra è valido perchè
"An e Forza Italia hanno fatto una traversata nel deserto insieme e
insieme governano il Paese e il partito non è nato con una fusione a freddo
decisa nelle stanze del potere come il Pd"
(ACR)
SIMONETTI: LE RAGIONI DELLâ ADESIONE ALLO SCIOPERO DI DOMANI ( da "Basilicanet.it"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
per contrastare la politica dei
tagli dei ministri Gelmini e Tremonti. In particolare â?? aggiunge Simonetti -
occorre che la Giunta regionale dia una risposta alla richiesta della Cgil al
fine di garantire le condizioni al diritto allo studio, mantenendo la
continuità dei servizi di mensa e trasporti indispensabili per il tempo pieno e
prolungato nella scuola dellâ?
Nasce
il Gruppo scuola ( da "Corriere Adriatico"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
fa si era attivato per far
conoscere i vari aspetti della riforma Gelmini), i quali hanno sentito la
necessità di adoperarsi per migliorare il dialogo tra i familiari degli
studenti delle scuole cittadine e tra questi ed istituzioni scolastiche,
"nella convinzione che la carenza di comunicazione tra le parti potrebbe
influire negativamente sul rapporto tra famiglia e insegnanti".
Oggi
all'Itcg di Mussomeli assemblea contro i tagli nelle scuole ( da "Sicilia,
La" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
La riforma del ministro Gelmini -
continua il documento - non ha ancora fornito valide motivazioni per essere
attuata da un punto di vista didattico e pedagogico e già si passa alla sua
attuazione che, dovendo risparmiare e operando tagli alla spesa pubblica, ha la
pretesa di far pagare ai lavoratori della conoscenza la crisi economica e
finanziaria che attraversa il nostro paese.
I
TAGLI DEGLI ORGANICI DELLA CAMPANIA SONO DETERMINATI DALLA FINANZIARIA MA ANCHE
DAL CALO DEL... ( da "Mattino, Il (City)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
parlato di scure da parte della
Gelmini. Ma sulla base dei dati già in suo possesso è possibile fare già delle
previsioni? «La popolazione scolastica della Campania rappresenta il dieci per
cento di quella italiana. E considerato che la legge finanziaria ha previsto
per l'anno prossimo una diminuzione di 42 mila posti è evidente che nella
nostra regione toccano 4200 posti in meno»
A
rischio tagli le mense degli studenti ( da "Gazzettino,
Il (Pordenone)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
applicazione del decreto Gelmini.
La richiesta presentata da Zecchinon è molto articolata. «Tanto per cominciare
- spiega l'ex insegnante - siamo preoccupati che, nell'ambito degli obiettivi
di razionalizzazione stabiliti dalla riforma Gelmini, gli istituti scolastici
debbano prendersi carico delle ore eccedenti le 24 settimanali previste con il
maestro unico,
Il
5 in condotta è spesso colpa della famiglia ( da "Eco
del Chisone" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Il ministro Gelmini dà l'impressione
del neofita che si esalta e infervora per un risultato che, a conti fatti, non
è che un abbozzo di modifiche forse poco incidenti e dal dubbio effetto. Così
almeno si sente dire negli ambienti scolastici. Ma un provvedimento mi è parso
positivo, quello del ripristino del voto di condotta.
Scuola:
manifestazioni Cgil contro riforma Gelmini ( da "gomarche.it"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Home > Cronaca > Scuola:
manifestazioni Cgil contro riforma Gelmini Martedì 17 Marzo 2009 16:34 Scuola:
manifestazioni Cgil contro riforma Gelmini La Cgil ha organizzato per domani,
mercoledì 18 marzo, in tutta Italia, lo sciopero generale della scuola,
Università, ricerca, conservatori, accademie e formazione professionale.
La
crisi economica intacca la fiducia a Berlusconi (-3%) e governo (-2%) ( da "Sestopotere.com"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
da notare il ritorno alla crescita
di consensi di Maria Stella Gelmini, Ministro della Istruzione, Università e
Ricerca, che pare ormai aver assorbito gli effetti negativi delle contestazioni
(peraltro ormai assopite) del movimento dell`Onda, e risale al 40%, con una
crescita di tre punti rispetto a febbraio.
Scontro
tra Cisl Scuola Lombardia e ministro sulle risorse ( da "Sestopotere.com"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
scontro aperto tra la Cisl Scuola
Lombardia e il ministro Gelmini. In risposta alla denuncia del sindacato sulla
carenza di risorse per le scuole lombarde, la responsabile di dicastero ha
accusato i presidi di fare politica e non saper amministrare e risparmiare. “Lo
ha fatto per uscire dall?angolo, perché sa benissimo che moltissime scuole sono
alla bancarotta –
Governo,
l'ombra delle Bande nere ( da "AprileOnline.info"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
onorevole Mariastella Gelmini,
all'epoca coordinatrice lombarda di Forza Italia e attuale ministro
dell'Istruzione. Oggi, 17 marzo
Governo/
La Russa: Foto di Ronchi? Con ex An noto a Milano ( da "Virgilio
Notizie" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
uscito da tempo dal partito e ha
fondato un movimento estremista - spiega La Russa accompagnato da Ronchi -
Tutti quelli che hanno fatto politica a Milano nel centrodestra lo conoscono,
dalla Moratti alla Gelmini, e possono avere una foto con lui. Voglio solo ricordare
che quando è uscito da An lo ha fatto con una durissima polemica nei confronti
del partito".
Prodi,
il ritorno al passato ( da "Giornale.it, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
2 Emails La Gelmini e il bel mondo
di concorsopoli - 2 Emails Berlusconi e il governo del "fare".
Veltroni e le liti sul governo "ombra". Dite la vostra - 1 Emails
Ultime News Crisi, Marcegaglia: "Dal governo alle pmi 70 miliardi di
crediti"Case popolari: c'è piano per vendita agli inquiliniRonde, scontri
e polemiche sul decreto Il video:
Scuola/
Gilda: sciopero inevitabile, Gelmini un 'muro di ( da "Virgilio
Notizie" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
il ministro Gelmini a costruire un
confronto chiaro e costruttivo, ma da parte sua - ha sottolineato Di Meglio -
non c'è mai stata una reale disponibilità ad ascoltare e recepire le
richieste". "Di fronte - ha continuato il coordinatore della Gilda -
a questo 'muro di gomma', non possiamo che ricorrere allo sciopero per
difendere la scuola pubblica statale e i troppi docenti che,
Il
governo contro la scuola ovvero "la guerra continua" ( da "EUROPA
ON-LINE" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Abstract:
Ma che interesse ha la signora o
signorina Gelmini, ministro della scuola per meriti di genere, a prendersela
ora con i presidi, definendoli «bugiardi»? Bugiardi perché, sulla cosiddetta
riforma della scuola, farebbero «controinformazione politica»? Si può sparare a
zero su intere categorie di cittadini, pubblici dipendenti fannulloni,
insegnanti lavativi,
( da "Stampa, La" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Barack Obama ha raccolto in eredità una crisi economica
complessa e preoccupante. Si è mosso con rapidità, attivando un piano di
stimoli fiscali, uno di intervento sui mercati finanziari e immobiliari, e
proponendo le linee guida del bilancio per i prossimi due anni. Nonostante si
sia insediato alla Casa Bianca da meno di due mesi, non è quindi troppo presto per
cominciare una verifica. Larry Summers, economista di fama, ex presidente di
Harvard e mente economica principe dell'Amministrazione, è intervenuto nei
giorni scorsi al Brookings Institute cercando di fornire alla stampa e agli
osservatori una visione d'insieme delle politiche economiche
dell'Amministrazione. Purtroppo ha dovuto giocare in difesa, a mio parere senza
successo. L'economia americana non dà segni di ripresa. Dall'inizio di gennaio
la Borsa ha perso più del 20%. Questo, nonostante non manchino le buone
notizie: il prezzo del petrolio è sceso di due terzi dai picchi dell'estate
2008, i mercati finanziari sono inondati di liquidità, i tassi di interesse
interbancari sono tornati a livelli quasi normali, i valori immobiliari sono al
livello precedente alla bolla (l'indice Case-Shiller ha perso il 27%), gli
investimenti in scorte sono sull'orlo della ripresa. Ma l'economia non riparte.
Non è certo il caso di distribuire meriti e colpe, come molti osservatori
politicamente schierati ormai fanno, ma le politiche dell'amministrazione
Obama, nel complesso, non aiutano. Lo stimolo fiscale è solo in parte mirato
alla recessione. Anche gli osservatori più generosi con l'Amministrazione
accettano che non più di metà dello stimolo avrà effetti nel giro di due anni.
Purtroppo lo stimolo non contiene incentivi all'offerta di lavoro, anche perché
i tagli alle tasse della classe media non avverranno nella forma di tagli alle
aliquote. Gli interventi sui mercati finanziari non hanno avuto altro effetto
che quello di tenere in vita banche e assicurazioni in crisi di intossicazione,
senza agire sulle cause dell'intossicazione, e soprattutto senza effettuare
quegli interventi dolorosi ma necessari perché tornino a operare con
efficienza. Il tutto senza la fondamentale trasparenza, dando l'impressione che
gli obiettivi dell'Amministrazione siano quelli di salvare Wall Street. Il
gigante assicurativo Aig è al quarto intervento di salvataggio, che include 70
miliardi di dollari dei contribuenti. L'Amministrazione, che ormai possiede il
78% della società, non esclude un quinto intervento e rifiuta di rendere
pubblici quali dei tanti creditori di Aig siano stati saldati, e perché. Gli
interventi su Citigroup, la maggiore banca del Paese, appaiono anch'essi
interventi di emergenza, senza un piano e una strategia di fondo. Gli stress
test, i controlli sui bilanci delle banche, sono iniziati assurdamente tardi e
non danno risultati apparenti. Infine il bilancio per i prossimi anni proposto
dall'Amministrazione ha avuto un effetto devastante sull'umore dei mercati. È
pieno di quelle spese inutili, che gli americani chiamano «pork», contro cui
Obama e McCain si sono scagliati in campagna elettorale. Il bilancio prevede
enormi investimenti in sanità, istruzione, energia, prospettando nuove tasse
nel momento peggiore per l'economia. Nonostante il bilancio preveda interventi
importanti, introduce anche dannose restrizioni e vincoli all'attività privata. Il caso della scuola
è il più chiaro. Il bilancio prevede enormi spese ma limita i crediti privati
all'istruzione (che quasi ogni studente accende in questo Paese) e inserisce
forti vincoli ai programmi di vouchers che permettono agli studenti meritevoli
e bisognosi di studiare nelle scuole che preferiscono, invece di essere
costretti alle scuole pubbliche dei distretti in cui vivono. Obama ha grande
abilità nell'articolare una visione del futuro dell'America che è di grande
ispirazione per la società civile. Lo ha fatto ripetutamente in campagna
elettorale e lo ha fatto anche nei giorni scorsi in un discorso sul futuro
della scuola. In un certo senso Obama incarna
questo futuro. Ma le discariche della politica sono piene di idee meravigliose
e visionarie che sono fallite perché male applicate. La visione di Bush di una
società in cui ogni cittadino possedesse un'abitazione è finita nei mutui
subprime rilasciati con criminale facilità per gonfiare i profitti dei
banchieri. La visione di Obama di un'istruzione di qualità
per ogni americano rischia di finire con quei ragazzi cui non sarà permesso di
frequentare una scuola
privata per garantire il posto agli insegnanti
della scuola
pubblica del ghetto in cui vivono.
( da "Gazzetta di Modena,La"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Crisi scuole Pdl e Pd si accusano Alle Cavour e Calvino
stipendi garantiti da genitori e enti locali Scuole senza soldi: anche le medie
Cavour e Calvino sono a rischio ma «gli stipendi dei supplenti e del personale
Ata sono stati fino ad ora pagati regolarmente - fanno sapere dal consiglio
d'istituto - perchè i soldi sono stati presi dai fondi messi a dispozione da
genitori ed enti locali». Claudio Campioli, del consiglio d'istituto delle due scuole,
spiega che «la scuola è riuscita a rimanere a galla perchè i docenti impegnati
nelle supplenze sono stati pagati con fondi di provenienza extraministeriale».
Intanto sulla vicenda delle scuole modenesi il Pd ha già presentato un'interrogazione al ministro Gelmini: «Ad
aggravare la situazione di sofferenza - spiega il senatore Giuliano Barbolini -
incidono le spese che le scuole devono affrontare anche per un solo giorno di
assenza. A queste si aggiungono quelle per la predisposizione dei corsi di recupero
per gli istituti secondari e di secondo grado, i cui finanziamenti si sono
drasticamente ridotti». Ma per Adolfo Morandi, consigliere comunale del
Pdl, se le scuole sono al verde non è colpa del governo Berlusconi "come
vogliono far credere i parlamentari Pd Bastico e Ghizzoni", ma delle
"Finanziarie del governo Prodi del 2007 e del 2008, come loro ben
sanno".
( da "Trentino" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
La due giorni voluta a Riva del Garda da Roberto
Formigoni. Oggi il gran finale con l'intervento di Berlusconi Sacconi: «In Pdl
unione laici-cattolici» Parata di ministri: Frattini si rallegra per il Darfur.
Attesi la Gelmini e Fitto RIVA. «Il Pdl realizza
il superamento dell'antinomia tra laici e cattolici sulla base di una
definizione più ampia della laicità che non può non includere fondamentali
valori cristiani come la centralità della persona umana". Lo ha detto il
ministro Maurizio Sacconi parlando al convegno di Rete Italia, gruppo di
lavoro vicino al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Ciò -
ha aggiunto - significa che con questa laicità possiamo incontrarci tra
credenti e non credenti perchè, come diceva Benedetto Croce, non possiamo non
dirci cristiani. Per noi conta la centralità della persona: la persona in sè
con le sue relazioni perchè da sola è astratta. Il metodo quello della
responsabilità». Il presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni,
chiede al Pdl di rafforzare il rapporto con la Lega e di imparare dal Carroccio
la passione, la militanza e il rapporto con il territorio: «Con la Lega
dobbiamo avere una collaborazione competitiva che una volta era fatta da Dc e
Psi. Oggi deve essere fatta da noi con il partito di Bossi». In serata è
arrivato a Riva anche il ministro degli esteri Franco Frattini.Si è rallegrato
per la conclusione della vicenda degli ostaggi in Darfur ma ha parlato anche di
libertà religiosa: «Vogliamo parlare anche con l'Islam ma il rispetto deve
essere reciproco. Chi toglie un crocifisso da un'aula fa solo del male ad
entrambi". Il ministro degli Esteri ha quindi ricordato la recente presa
di posizione sulla conferenza di Durban sul razzismo: "Ma è possibile che
si sia chiamati a discutere se Israele è, oppure no, un pericolo? Parteciperemo
al manifesto quando si scriverà che l'Olocausto è stato, con lo stalinismo, la
più grande tragedia della storia del secolo scorso». Un passaggio anche
sull'economia: «Abbiamo la responsabilità di organizzare il G8 e dobbiamo
allargarlo anche a quei Paesi che magari non hanno un grande Pil ma
rappresentano milioni di persone. Il nostro sforzo è quello di trasformare le
istituzioni finanziarie globali in istituzioni democratiche ed inclusive. Vi
sembra possibile che nel G20 vi sia solo un Paese africano?» E' necessario
coinvolgere tutti i Paesi del mondo per salvare il pianeta e siamo pronti ad
accettare - ha detto - il messaggio di Obama perchè multilateralismo vuol dire
responsabilità». Oggi si chiude la due giorni con gli interventi dei ministri
Fitto e Gelmini e con l'intervento, pare
telefonico, con il premier Berlusconi.
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Mentre il decreto del governo taglia, il numero di
studenti per il 2009-2010 cresce. Ad aumentare maggiormente sono Elementari e
Medie Assalto alla scuola: 3.400 nuovi alunni Record di iscrizioni e ora ci
sono problemi per carenza di spazi e insegnanti Il Canova in calo tecnici in
aumento Fenomeno Cerletti Nelle scuole trevigiane è boom di alunni. Si sono
concluse venerdì le iscrizioni alle classi prime di materne, elementari, medie
e superiori. Per l' anno scolastico '09-10 sono previsti 3400 alunni in più
rispetto allo '08-09. Un vero assalto alle aule che, almeno si spera, possano
essere sufficienti a contenere l'esercito degli scolari. Ora è caccia agli
insegnanti: a breve arriverà la definizione dell'organico. Tagli permettendo.
Se si considera che in Veneto sono in tutto 8 mila gli alunni in più nelle
scuole, Treviso, con le sue 3400 nuove leve, rappresenta un caso eccezionale.
E' il provveditorato a fornire i numeri dell'assalto. Sono 6310 i bambini che
affolleranno gli asili della provincia, contro i 6052 dell'anno in corso. Alle
elementari 41.497 (40.268 nel 2008-09), alle medie 24.108 (contro 23.499) e
alle superiori 35,881 contro i 34543 di quest'anno (dato ancora parziale e in
sicuro aumento visto che all'appello mancano ancora tre scuole e i corsi
serali). Salvo variazioni dovute a ritiri, cambiamenti nel corso dell'estate e
spostamenti, questa sarà l'entità della popolazione scolastica per l'annata
2009-
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Genitori in strada contro la Gelmini Mirco Artuso regista del volantinaggio Partiranno
in treno alla volta di Venezia i genitori riunitisi in comitati per gridare
«no» alla riforma della Gelmini. Ieri
volantinaggio al mercato, per promuovere la grande manifestazione che si
svolgerà nel capoluogo veneto. A distribuire
il materiale, l'attore e regista Mirco Artuso. Il ritrovo sarà alle 14.45 di
sbato alla stazione dei treni di Treviso.
( da "Tirreno, Il" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina 3 - Empoli Scende in campo la squadra di Occhipinti
Il comitato elettorale del candidato sindaco Pd è già al lavoro
CASTELFIORENTINO. è partita ufficialmente ieri mattina la campagna elettorale
del candidato a sindaco di Castelfiorentino del Pd, Giovani Occhipinti. Ad
accompagnarlo in questa nuova fase coloro che rappresentano le varie
sensibilità e le competenze presenti nel territorio di Castelfiorentino:
ragazze e ragazzi, donne e uomini, professionisti, studenti, pensionati, che
già hanno animato la fase delle primarie nei due comitati e che da oggi
lavorano insieme. «Molti i temi da affrontare - dichiara Occhipinti - a partire
da quanto già emerso dai tanti momenti di ascolto e di confronto con i
concittadini svolti negli ultimi mesi. La formula che sperimenteremo è molto
semplice: 30 piazze, 100 incontri. Quattro i punti fondamentali sul quale si
articolerà il nostro programma: lavoro, salute, sicurezza, scuola». Per quanto
riguarda il tema del lavoro, ancora più centrale in questo momento di crisi
economica, secondo Occhipinti bisogna lavorare su due fronti. «Il primo è
quello di sostegno a chi perde il lavoro, riformando gli ammortizzatori
sociali; il secondo è il modo in cui dalla crisi si esce, rilanciando lo
sviluppo economico nei nuovi settori della green economy (le fonti di energia
rinnovabile) e dei servizi alle imprese. In quest'ottica è necessario che il
pubblico faccia la sua parte, ma anche che le categorie si facciano avanti con
le loro proposte e la loro capacità di interloquire». La salute è forse il tema
più sentito dai cittadini, visto anche il momento di riorganizzazione che
stiamo vivendo e che andrà governato. «Pensiamo - ha detto il candidato sindaco
del Pd - a una sanità efficiente, vicina ai cittadini, presente nei territori».
Per quanto riguarda la sicurezza, la posizione di Occhipinti è la seguente: «Al
di là del facile populismo significa poter vivere a pieno la propria città,
grazie a un puntuale controllo del territorio, svolto da chi ne ha veramente
competenza, ovvero le forze dell'ordine, e un rinnovato senso civico che porti
tutti i cittadini ad abitare le piazze e le vie del nostro centro storico, alto
e basso». Infine la scuola e la formazione, il vero investimento sul futuro.
«L'andamento delle iscrizioni - aggiunge il candidato del Pd - dimostra la bocciatura della riforma Gelmini da parte
degli stessi genitori che vorrebbero per i propri figli una buona scuola dalle
competenze diversificate e capace di rispondere a problematiche complesse. Il
polo scolastico di Castelfiorentino è invece centro di eccellenza per la
formazione e punto di raccordo tra il mondo del lavoro e i giovani diplomati:
su di loro vogliamo investire». Questi temi saranno approfonditi nella
conferenza programmatica del Pd di Castelfiorentino, prevista per inizio
aprile. «La campagna elettorale si svolgerà su più fronti - dichiara Paolo
Ancilotti, cui spetta di coordinare il comitato elettorale - l'apertura
quotidiana della sede di via Ferruccio, per incontrare chiunque vorrà
contribuire alla discussione e al confronto sulle idee, tante iniziative di
prossimità, ma anche le nuove forme di comunicazione: internet, newsletter,
videomessaggi, facebook. Ogni suggerimento può essere mandato a
occhipintipd@yahoo.it». E Daniele Scali, neo eletto coordinatore di Generazione
Democratica, l'organizzazione giovanile del Pd di Castelfiorentino aggiunge:
«Noi giovani vogliamo avere una parte da protagonisti a fianco di Giovanni, per
progettare e vivere il nostro comune, con l'impegno che ci sentiamo di prendere
e con l'entusiasmo che ci caratterizza». Numerosi gli interventi dai membri del
comitato tra i quali Alessandro Dei, medico della Usl 11, Laura Rimi, esponente
del comitato Tutte e tutti per la scuola pubblica, Rosa Barone, assistente
sociale, che manifestano la varietà di competenze e sensibilità della
"squadra di Occhipinti".
( da "Arena, L'" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Domenica 15 Marzo 2009 CRONACA Pagina 19 RIFORMA.
Manifestazione in Bra davanti a Palazzo Barbieri di
Retescuoleverona contro i tagli finanziari e le nuove norme decisi dal ministro
dell'Istruzione Gelmini «Scuola a rischio smantellamento» In piazza docenti, studenti e
genitori: «Nella primaria senza la compresenza saltano progetti e uscite» Tanti
palloncini gialli, striscioni, cartelloni e volantini per difendere il ruolo
della scuola pubblica. Si è presentata così, in modo giocoso ma per dire
cose serissime, Retescuoleverona, il coordinamento di insegnanti, genitori,
studenti e personale tecnico della scuola sceso in piazza ieri pomeriggio, con
una manifestazione in Bra davanti a Palazzo Barbieri. Lo slogan del giorno era
«Investire sulla scuola pubblica per costruire un futuro migliore», ricordando
che «la riforma Gelmini scardina e impoverisce la
scuola pubblica che abbiamo costruito in questi anni». Dice Andrea Turco,
responsabile del coordinamento genitori democratici nonchè componente del
Fopacs, il forum provinciale delle associazioni dei genitori:«Molto grave è il
taglio delle comprensenze nella scuola elementare perchè non permetterà più le
uscite didattiche nè i laboratori, come quello d'informatica, dove bisogna
lavorare con piccoli gruppi di bambini. E poi questi tagli pesanti non toccano
solo le prime classi ma tutto il ciclo scolastico e rischiano di demolire la
scuola pubblica». Per Lidia Merlin e Chiara Zandonella, entrambe insegnanti di
scuola primaria, «così la scuola primaria rischia di essere smantellata. La
compresenza degli insegnanti è fondamentale per fare progetti di didattica a
gruppi. Senza compresenza molti progetti non ptoranno più essere attuati». E
Iaia, docente ma anche rappresentante degli studenti universitari, ricorda che
lo scopo della manifestazione «è fare sentire la nostra voce alle famiglie e
vincere la disinformazione fatta sulla reale portata dei tagli decisi per la
scuola. Il coordinamento ha messo in atto iniziative d'informazione e di
sensibilizzazione per denunciare i danni che la normativa Gelmini-Tremonti
provocherà in tutti gli ordinamenti scolastici». Gli esponenti di
Retescuoleverona si dicono anche preoccupati per il disegno di legge Aprea, in
discussione in questi giorni al Parlamento che prevede la trasformazione in
fondazioni private delle scuole di ogni ordine e grado.E.C.
( da "Arena, L'" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Domenica 15 Marzo 2009 PROVINCIA Pagina 35 ISOLA DELLA
SCALA Agli studenti dello Stefani il premio sulla legalità L'educazione alla
legalità porta un premio all'istituto per l'agricoltura e l'ambiente Ettore
Stefani. Gli studenti sono stati premiati nella sede della Scuola di polizia di
Peschiera per il concorso "Segni immagini e parole per la Legalità",
organizzato dall'Ufficio scolastico provinciale. Hanno vinto il premio speciale
della Consulta degli studenti per l'originalità degli elaborati presentati e si
sono classificati al secondo posto nella sezione "Parole" e al terzo
nella sezione "Video". «È stato premiato lo sforzo della scuola di
far riflettere sull'importanza del senso civico, del rispetto reciproco e della
solidarietà», commenta Carmen De Simone, insegnante di diritto e coordinatore
responsabile degli studenti, che spiega come l'educazione alla legalità sia
materia di studio da anni nell'istituto, in anticipo sulle
indicazioni del ministro Mariastella Gelmini. Il progetto
portato avanti dalle classi dell'istituto Stefani ha affrontato l'argomento
"mafia" ed è arrivato all'educazione al senso civico, al rispetto per
gli altri, analizzando gli atteggiamenti sbagliati di prevaricazione che la
scuola registra quotidianamente. «Come ad esempio», dice De Simone, «i
piccoli dispetti nei confronti del compagno più debole o delle ragazze per i
quali la scuola deve intervenire per promuovere atteggiamenti positivi».
Occasioni di riflessione sono state proposte anche attraverso assemblee,
proiezioni di film e documentari, incontri con esperti, iniziative in
collaborazione con i carabinieri, il Comune, il cinema Capitan Bovo, dove il 23
marzo alle 10 sarà proiettato il documentario "Un silenzio
particolare" dedicato alla disabilità. I vincitori del concorso sono stati
premiati da Annalisa Tiberio, funzionario Usp, da Massimo Zanta, presidente
dell'associazione Emergenza oggi, e da Maria Gallo, referente di
"Riferimenti associazione antimafia" fondata nel 1995 dal giudice
Antonino Caponnetto, padre del primo pool antimafia.M.F.
( da "Secolo XIX, Il" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Gli studenti del Da Vinci"autogestiscono" la
gita a praga senza insegnanti VA BENE la protesta anti-Gelmini,
ma la gita dell'ultimo anno è un rito al quale non si può rinunciare. Così
alcune scuole si sono organizzate autonomamente. Il liceo scientifico Leonardo
Da Vinci, ad esempio, va a Praga. «Non so nulla - precisa il preside Giosuè
Margiotti - Meglio, sono stato informato per correttezza che alcuni ragazzi di quinta
durante le vacanze di Pasqua andranno a Praga. Non perderanno neanche un
giorno, ma anche se ne perdessero uno sarei favorevole, perché come esistono le
assemblee di istituto questo è un modo per socializzare». Ribatte un
rappresentante degli studenti: «Veramente di giorni ne perderemo due, perché
saremo via da 5 all'11. Però porteremo regolare giustificazione: siamo
favorevoli alle forme di protesta ma questa non è una gita scolastica». Precisa
Margiotti: «Capisco la protesta anti-Gelmini, però
avrei autorizzato le gite per le quinte, perché sono una cosa formativa. Avrei
proposto una crociera nel Mediterraneo per conoscere luoghi storici. Il
consiglio di istituto ha deciso altrimenti, ma questo per i ragazzi è un test:
è un esame di maturità anticipa di due mesi». Gli studenti sono favorevoli alla
protesta: «L'obiettivo era quello di bloccare il turismo scolastico - osserva
un rappresentante - Per questo abbiamo deciso di non passare per le agenzie, ma
abbiamo scelto di viaggiare con pullman di linea. Purtroppo, però, in questo
modo possiamo andare solo in un'ottantina, e altri che avevano aderito devono
restare a casa: i pullman dell'Eurolines per Praga sono due soltanto. non
dormiremo in albergo ma nell'Ostello della Gioventù di Praga: non è solo un
modo per risparmiare». La spedizione nella Repubblica Ceca è nata quasi per
caso: «È partita dal basso - ammette il rappresentante - Gli studenti, pur
d'accordo con la protesta in atto, hanno proposto questa iniziativa. È stato
fatto girare un volantino nelle classi per raccogliere adesioni». Su 220
studenti delle quinte del liceo Da Vinci, le adesione erano un centinaio.
«Riteniamo sia giusto andare sia per un fattore culturale sua perchéè l'ultima
gita del ciclo scolastico». E il preside Margiotti rimarca: «È anche un ricordo
che durerà tutta la vita». C'è di più: «Vivere insieme una settimana lontano da
casa e fare vita comune - sottolinea il rappresentante degli studenti- è
un'esperienza che ci farà maturare e crescere. È una cosa positiva e ci fa piacere
aver trovato il sostegno della scuola. Salteremo le lezioni di lunedì e
martedì, ma ci giustificheremo». È un anticipo di esame di maturità, che
riguarda la vita, e non le nozioni che si possono apprendere a scuola. Altri
istituti genovesi hanno scelto questa strada, per rispettando la linea della
protesta e del rifiuto delle attività extrascolastiche decise come forma di
protesta - fra le altre - contro le novità introdotte dal
decreto del ministro Gelmini. Gli studenti del Da Vinci si sono mostrati coerenti: hanno
rispettato gli impegni presi durante i giorni roventi della protesta anti Gelmini, ma hanno aggirato l'ostacolo e organizzato la "gita non
scolastica" . Il primo esame di maturità lo hanno già superato.
Giuliano Gnecco gnecco@ilsecoloxix.it 15/03/2009
( da "Tirreno, Il" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina 1 - Pisa Scuola e università, 500 posti in pericolo
Allarme della Cgil: a rischio anche la stabilizzazione dei precari nei Comuni
Il segretario Francese «Il patto di stabilità impedisce agli enti di spendere
risorse per dare un futuro ai lavoratori atipici» PISA. «Cinquecento posti di
lavoro, tra scuola e Università, sono messi a rischio. Altre decine di posti
nel comparto del pubblico impiego di Comune e Provincia spariranno a luglio».
L'allarme occupazione viene lanciato da Gianfranco Francese, segretario
generale della Cgil di Pisa. «Da questa crisi - premette Francese - o ci
usciamo tutti insieme o non ci esce nessuno, né gli imprenditori, né le banche,
né le istituzioni». «I ministri Brunetta e Gelmini - dice Francese - con i loro decreti poi convertiti in legge,
tagliano drasticamente i posti di lavoro su Pisa. Poi la crisi economica e
finanziaria fa il resto. I cinquecento posti a rischio nel comparto scuola,
docenza e personale Ata, sono il risultato non solo del mancato rinnovo dei
contratti del personale già precario, ma anche di provvedimenti quali il
maestro unico». Questi posti cadranno sotto la scure dei tagli a fine estate o
comunque prima dell'inizio del prossimo anno scolastico. Per questo la Cgil di
Pisa ha già organizzato tre autobus per la manifestazione del 18 marzo a
Firenze contro i tagli alle risorse per la stabilizzazione dei precari nei
settori scuola, università e ricerca. «E poi ci dicono - incalza Francese - che
non dobbiamo scioperare! Ma come si fa a non manifestare o scioperare dopo che
con fatica i sindacati ed i soggetti istituzionali locali intraprendono
percorsi di stabilizzazione per poi, di punto in bianco, quando ormai arriviamo
vicino al traguardo della stabilizzazione, intervengono leggi e decreti che
bloccano tutto?». «I tagli occupazionali nelle pubbliche amministrazioni pisane
- continua Francese - la cui stima, ripeto si tratta di una stima, dovrebbe
aggirarsi in qualche decina di posti di lavoro, sono il risultato della legge
Brunetta sul pubblico impiego». A pesare sull'occupazione negli enti locali
pisani è anche il patto di stabilità che impedisce spesso ai Comuni di
utilizzare risorse che ci sono per procedere alla stabilizzazione di giovani
precari. «Un esempio di ciò - continua Francese - è il caso del Comune di
Peccioli: pochi giorni fa ho incontrato il sindaco il quale mi ha parlato di
questa grave difficoltà per stabilizzare i lavoratori a causa del patto di
stabilità che vale ovviamente anche per tutti gli altri comuni del pisano». I
problemi, dunque, circa la stabilizzazione dei precari non coinvolgono solo il
settore privato con Saint Gobain e Continental, ma anche il pubblico, quello
considerato il luogo del lavoro sicuro e garantito per eccellenza. Carlo
Venturini
( da "Nuova Sardegna, La"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina 4 - Nuoro Ricorso al Tar contro l'accorpamento Il
Comune deciso a battersi per mantenere l'autonomia scolastica L'assessore
Mazzella «La Regione ha creato un grave disagio» NINO MUGGIANU OLIENA. è alle
ultime battute lo studio della pratica con il ricorso al tribunale
amministrativo della Sardegna da parte del comune di Oliena che si oppone al
paventato accorpamento delle scuole del paese. Pratica che è stata esaminata
dall'avvocato incaricato dall'ente e che a giorni rientrerà a Oliena per essere
esaminata dalla giunta che a quel punto deciderà il da farsi. In pratica sarà
il responso che verrà dato dall'avvocato a decidere se ne varrà la pena di
spendere circa 10 mila euro dai fondi di bilancio del comune, o lasciar
perdere, se proprio non c'è appiglio. Quest'ultima possibilità è naturalmente
la più remota perché gli amministratori sin dal primo momento hanno cercato e
cercheranno di stoppare l'iniziativa che penalizza fortemente il paese che già
fa parte di un territorio le cui difficoltà sono note. L'iniziativa parte dalla
Regione, ma secondo gli amministratori olianesi non ha avuto il necessario e
promesso impegno da parte dei responsabili a livello provinciale. La
convinzione è che poco prima delle elezioni, si sono fatti figli e figliastri.
«Non siamo un comune amico per cui veniamo costantemente penalizzati», aveva
detto tra le altre cose il sindaco Francesco Capelli in un incontro con la
stampa. «Ma non permettiamo a nessuno che ci prendano in giro come hanno fatto
- aggiunge l'assessore alla Cultura del comune di Oliena, Pierpaolo Mazzella -.
Ci avevano chiesto della documentazione che dimostrasse che anche Oliena
rientrava tra i centri alluvionati, documenti che abbiamo prontamente prodotto
e portato a Cagliari come richiestoci. Tutto sembrava risolto come ci era stato
prospettato a Nuoro, invece, ci arriva la sorpresa dell'accorpamento. Una cosa
è certa, non lasceremo niente di intentato perchè le cose restino come sono
adesso senza stravolgere nulla. La Regione Sardegna che era in ritardo rispetto
ai tempi prestabili alla fine. Dopo il richiamo del ministro Gelmini, si era messa a correre recando non pochi danni soprattutto in
provincia di Nuoro, e Oliena è stato uno dei centri che paga di più - conclude
Pierpaolo Mazzella -. Ma noi non accettiamo le discriminazioni della Regione e
della Provincia di Nuoro e Oliena non accetterà la richiesta di accorpamento
tra le due direzioni di didattiche del paese».
( da "Repubblica, La" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina VII - Bari Tagli a scuola, appello a Napolitano In
via Sparano raccolte centinaia di firme: a rischio 500 posti FRANCESCA SAVINO
Settecentocinquantatrè firme in difesa della scuola pubblica. Il sessanta per
cento delle aule rimaste vuote con gli insegnanti, il personale Ata, i precari
e gli studenti in piazza a Bari. Ieri la manifestazione convocata da Cisl, Uil
e Snals Confsal ha raccolto in via Sparano parte delle voci di protesta contro
i tagli al sistema scolastico barese imposti dai ministri Gelmini e Tremonti. Le tre sigle sindacali ieri mattina dalle 10 alle 13
hanno dato il via a una raccolta di firme in calce a una lettera aperta rivolta
ai cittadini e alle istituzioni, intitolata "La scuola ha bisogno di
voi": in tre ore 753 persone hanno sottoscritto la missiva in difesa dei
lavoratori e per la qualità dell´offerta formativa, che sarà inviata nei
prossimi giorni al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «C´è grande
partecipazione e enorme preoccupazione» spiega Lena Gissi, della segreteria
generale della Cisl Scuola. «Alla vigilia del decreto sugli organici ci sono
dubbi enormi su cosa resterà fra i banchi e i laboratori nei prossimi mesi:
abbiamo solo proiezioni, ma il rischio di perdere 500 posti solo nella scuola
primaria e interrompere continuità e progetti può essere ancora scongiurato».
La manifestazione di ieri è stata anche l´occasione per un nuovo confronto con
la rete dei docenti precari della provincia di Bari: una condizione che unisce
circa 15mila laureati solo nel Barese, oltre 20mila in tutta la Puglia. «A
fronte di tanti dubbi e proiezioni sull´anno prossimo, un dato certo c´è: i
precari resteranno senza lavoro» scuote la testa Maria Rita Gadaleta. In attesa
di scendere in piazza mercoledì 18 per lo sciopero regionale convocato dalla
Cgil, i precari invocano l´unità sindacale perduta e chiedono lavoro e
ammortizzatori sociali anche per il mondo della scuola. «Il problema adesso si
riversa anche sulle famiglie e sulle istituzioni locali» riflette Francesco
Rafaschieri, della segreteria generale della Uil scuola Bari. La
manifestazione, promossa in forma di assemblea sindacale con un´adesione del 60
per cento, ha riunito in piazza anche l´assessore alla pubblica Istruzione
Pasquale Martino e un folto gruppo di genitori: il 98 per cento dei baresi che
ha iscritto i figli in prima elementare per il prossimo anno si è espresso per
il tempo pieno o prolungato, una scelta a rischio dati i tagli all´organico.
Uno dei temi che sarà discusso domani pomeriggio nell´agenzia Corsivo, che alle
17,30 ospiterà un dibattito su "I diritti della famiglia, dei bambini,
degli studenti: il punto dopo la riforma Gelmini".
( da "Tirreno, Il" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina 3 - Viareggio Occuparono i binari, maxi multa in
arrivo Nei guai cinque studenti delle superiori, dovranno pagare fino a
quattromila euro VALENTINA LANDUCCI VIAREGGIO. Rischiano di dover pagare una
multa compresa tra 1.031 e 4.131 euro ciascuno i cinque studenti delle scuole
superiori di Viareggio denunciati per aver occupato i binari della stazione
ferroviaria in occasione di una manifestazione studentesca lo scorso 28
ottobre. Una settimana fa si sono visti recapitare a casa la notifica della
sanzione amministrativa, prevista dalla legge per questo tipo di reato. E per
tutti e cinque è stata un doccia fredda. Non se lo aspettavano. E lo hanno
detto chiaramente ai giornalisti, convocando una conferenza stampa in piazza
Shelley, a due passi dal liceo classico Carducci frequentato da tre degli
studenti denunciati (gli altri due studiano allo scientifico Barsanti e
Matteucci e all'Itis Galilei), mostrando i propri volti e fornendo le proprie
generalità. Due di loro sono minorenni, uno lo era all'epoca dei fatti. Passano
all'attacco, notifiche alla mano. «Anzitutto non comprendiamo perché la sanzione
sia stata recapitata solo a cinque di noi - spiegano - quel giorno alla
stazione c'erano almeno 250 ragazzi». Il corteo, organizzato per protestare contro al riforma della scuola del ministro Gelmini, non prevedeva inizialmente la "sosta" alla stazione poi
messa in atto effettivamente da diverse decine di studenti con tanto di ragazzi
seduti sui binari a giocare a carte. «Il nostro - continuano i cinque
denunciati - è stato un atto dimostrativo: non siamo rimasti sui binari a lungo
e ce ne siamo andati di nostra volontà. Oltre tutto nessun treno era in
transito in quel momento di conseguenza non si configura un'interruzione di
pubblico servizio». Da parte loro, soprattutto, tanta amarezza «per un
provvedimento nei nostri confronti - dicono - adottato a distanza di cinque
mesi dai fatti. Se fossero state prese subito delle iniziative contro di noi,
quando il movimento studentesco era mobilitato, forse le cose ora sarebbero
diverse». L'intenzione, comunque, è quella di opporsi al provvedimento: per
farlo hanno scelto un legale che li rappresenti tutti e cinque, l'avvocato
viareggino Francesco Frati, che entro un mese presenterà una memoria difensiva
per i ragazzi, i quali successivamente saranno convocati direttamente dal
Prefetto. «Non credo che una sanzione di questo tipo, come neppure il cinque in
condotta propagandato dalla Gelmini - commenta da
parte sua Alberto Giorgi, insegnante dell'Itis che ha voluto dare il proprio
sostegno e la massima solidarietà ai cinque ragazzi denunciati - possa aiutare
questi studenti che evidentemente esprimono un disagio nei confronti di una
scuola e di una università che non risponde alle loro aspettative».
( da "Tirreno, Il" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina 4 - Livorno Duecento prof lasciano la scuola
Raddoppiate le domande di pensione: chi può scappa E' la reazione al timore di
finire all'Elba o a fare i pendolari: tutta colpa del taglio agli orari che fa
saltare i posti MAURO ZUCCHELLI LIVORNO. I prof fuggono dalla scuola: è quasi
raddoppiato rispetto allo scorso anno il numero degli insegnanti che hanno
chiesto di andare in pensione e a settembre non rientreranno in classe.
Stavolta, secondo informazioni raccolte nell'ambito dei sindacati di categoria,
a livello provinciale si sfiorano le duecento richieste di pensionamento. Con
punte nella fascia degli istituti secondari tanto di primo grado (medie) che di
secondo (superiori): è lì che si concentra il 71 per cento dei docenti che
intendono lasciare la scuola. Una curiosità: nella scuola media c'è un esercito
di insegnanti di lettere (32) che hanno deciso di chiudere con l'impegno in
cattedra. I dati parlano chiaro: fonti sindacali riferiscono di una alluvione
di pensionamenti su scala nazionale, quasi 40mila. Quelli nella nostra
provincia sono 191 per i docenti (più 37 sul per il personale non docente): 14
sono stati richiesti alle materne, 42 alle elementari, 67 alle medie e 68 alle
superiori. Praticamente il doppio a paragone dei 110 del 2008, viene riferito
da fonti sindacali. Soprattutto lettere. Gli insegnamenti in cui si apriranno
più "buchi"? Principalmente lettere: 32 alle medie e 18 alle
superiori. Ma nel triennio delle secondarie inferiori si contano anche 11 prof
di matematica che se ne vanno e nove d'inglese. E nel quinquennio in vista del
diploma di maturità: anche sei di filosofia e altrettanti sia di matematica che
di educazione fisica, cinque di inglese. Non è la prima volta che si registra
un'improvvisa impennata delle domande di pensionamento da parte degli
insegnanti: agli inizi del 2007 avevano chiesto di lasciare la cattedra addirittura
in 254 (20 alle materne, 58 alle elementari, 92 alle medie e 84 alle superiori)
ai quali sommare 36 tecnici, addetti di segreteria e bidelli. Ma anche in quel
caso era schizzato all'improvviso all'insù il grafico che soltanto quattro anni
prima raggiungeva a malapena le 82 richieste di abbandonare l'insegnamento.
Cosa c'è dietro. Il motivo di quest'ondata di pensionamenti? In parte ha a che
fare con l'anagrafe: arriva all'età del collocamento a riposo per quella leva
di docenti che è stata messa in cattedra dall'espansione della scuola negli
anni settanta. Questo però spiega solo un aspetto e non dice perché esiste una
differenza così rilevante in raffronto a quel che è accaduto solo dodici mesi
fa. A spingere sull'acceleratore della "voglia di pensione", almeno a
giudicare da impressioni e indicazioni raccolte in ambienti sindacali, sono
principalmente due elementi. A cominciare dall'aspettativa di un giro di vite
imminente che potrebbe peggiorare le condizioni attuali, soprattutto in termini
di età pensionabile: negli ultimi mesi il tam tam della discussione nelle aule
della politica e sulle pagine dei giornali insiste sull'innalzamento da
( da "Tirreno, Il" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina 2 - Attualità Occuparono i binari: maximulta a 5
studenti Viareggio, costerà caro il sit-in contro la Gelmini VIAREGGIO. Furono denunciati per aver occupato i binari della
stazione in occasione di una manifestazione studentesca contro la riforma Gelmini, il 28 ottobre: ora cinque studenti di Viareggio rischiano di
dover pagare ciascuno una multa tra i mille (per la precisione 1.031) e
i quattromila euro. I ragazzi una settimana fa si sono visti recapitare a casa
la notifica della sanzione, e sono subito passati all'attacco, convocando una
conferenza stampa: nessuno di loro si aspettava un simile provvedimento, dopo
cinque mesi. Tre dei denunciati studiano al liceo classico Carducci, uno allo
scientifico Barsanti e Matteucci e un altro all'Itis Galilei. «Anzitutto non
comprendiamo perché la sanzione sia stata recapitata solo a cinque di noi -
spiegano - quel giorno alla stazione c'erano almeno 250 ragazzi». Il corteo non
prevedeva inizialmente la "sosta" alla stazione poi messa in atto da
diverse decine di studenti con tanto di ragazzi seduti sui binari a giocare a
carte. «Il nostro - continuano i cinque - è stato un atto dimostrativo: non
siamo rimasti sui binari a lungo e ce ne siamo andati di nostra volontà. Oltre
tutto nessun treno era in transito in quel momento, quindi non si configura
un'interruzione di pubblico servizio». I ragazzi intendono opporsi al provvedimento.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
UNIVERSITÀ É facile dire sempre di no Gentile direttore,
vorrei rispondere alle critiche contenute in una lettera pubblicata il 6 marzo
e firmata da Francesco Esposto, noto esponente di Progetto Università -
Studenti Democratici. In primo luogo vorrei chiarire una questione che ho
spiegato diverse volte, ma che evidentemente a qualcuno risulta più comodo
strumentalizzare a proprio uso e consumo. È vero, anche il sottoscritto ha
votato in Consiglio di Facoltà di Ingegneria un documento, proposto dalla
Presidenza, in cui venivano evidenziate alcune perplessità in merito alla legge
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
cronaca pag. 15 Alessandra Mosca, 23 anni, studentessa
universitaria, legge Bresciaoggi al bar «Cafè 76 Alessandra Mosca, 23 anni,
studentessa universitaria, legge Bresciaoggi al bar «Cafè 76» di via Orzinuovi
e commenta le notizie del giorno. Per la terza volta il giudice del lavoro
considera discriminatorio il bonus bebè, a favore dei soli nati bresciani. Come
giudica la decisione? «Personalmente la condivido in pieno. Le risorse
principali del Comune, nell'ambito del sostegno alla natalità e alle famiglie,
vanno destinate ai soli italiani. Questa è la vera misura anti crisi da mettere
in campo: soldi a favore delle famiglie bresciane per far ripartire i consumi
interni, o quantomeno per alleviare i costi dei generi di prima necessità a
carico delle famiglie numerose. Questo non significa che gli stranieri debbano
per forza essere tagliati fuori ad ogni costo dalle sovvenzioni: anche gli
stranieri potrebbero esserne beneficiati ma solo in casi straordinari, e solo
dopo aver soddisfatto tutti i criteri necessari». Non pensa che nell'ambito
della questione relativa al bonus bebè si potrebbero trovare altre soluzioni
rispetto alla sola individuazione di destinatari italiani? «Non in questo
particolare momento di congiuntura economica. Si parla continuamente di piani
per il rilancio dell'economia locale: la ripartenza non può prescindere dal
coinvolgimento delle famiglie. Il bonus, se consegnato ai nuclei familiari
italiani, può essere un buon sistema. Gli stranieri sono anche abituati a fare
più figli, il che provoca delle sproporzioni tra i nuclei familiari stranieri e
quelli italiani». La crisi colpisce anche la scuola: si parla già di una netta
diminuzione delle supplenze. Che dire? «E' una situazione drammatica ed endemica:
lo stato italiano è sempre stato molto carente da un punto di vista delle
strutture dell'istruzione. La crisi quindi c'entra poco. Semplicemente
non sono ancora stati sciolti quei nodi che lo scorso autunno hanno portato
alle pesanti contestazioni contro il ministro Gelmini. Nelle
priorità di uno Stato ci devono essere sanità, istruzione e sicurezza. Tutti e
tre i settori, storicamente, sono davvero piuttosto precari». PODE
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Riassetto strutturale: arrivato in
Comune il decreto d'attuazione del piano regionale Riforma Gelmini: al vaglio dell'assessore l'impatto sulla primaria Un vertice con
Fede L'istituto comprensivo diventa realtà La conferma da Dreosto. Da settembre
assieme asili, elementari e medie SCUOLA A SPILIMBERGO SPILIMBERGO. Ormai non
ci sono più dubbi. Dal prossimo anno esisterà il nuovo istituto
comprensivo della città del mosaico. La conferma viene dall'assessore
all'Istruzione del Comune di Spilimbergo, Marco Dreosto. Nei giorni scorsi è
arrivato il decreto d'attuazione del piano regionale di dimensionamento delle
istituzioni scolastiche. Nel documento inviato dal ministero dell'Istruzione,
viene confermata la soppressione delle attuali sedi di dirigenza, riferite al
circolo didattico di Spilimbergo (comprendente scuola elementare e asilo), e
scuola secondaria di primo grado "Bernardino Partenio", che dal primo
settembre di quest'anno saranno unificate nell'istituto comprensivo di
Spilimbergo. Il nuovo istituto, conterà in via previsionale su circa 934
allievi, di cui 160 alla scuola dell'infanzia, 496 alla scuola primaria, e 278
alla scuola secondaria di primo grado. Nel frattempo, l'Anci del Friuli Venezia
Giulia, ha costituito un gruppo di lavoro sulle problematiche della scuola del
quale fa parte lo stesso assessore Dreosto. Un gruppo che, come sottolineato da
Dreosto «avrà il compito di approfondire le problematiche del binomio
scuola-diritto allo studio, e i riflessi sociali sui territorio, predisponendo
un documento da discutere con l'assessore regionale all'Istruzione, Roberto
Molinaro, e col direttore dell'Ufficio scolastico regionale». Nel primo
incontro, previsto entro marzo, verranno analizzati gli effetti del nuovo
dimensionamento scolastico, e in particolare quelli legati ai nuovi assetti
della scuola primaria, con la riorganizzazione degli orari previsti nel decreto
Gelmini, già trasformato in legge. «Sto valutando -
sottolinea Dreosto - quali impatti la nuova legge avrà sulla scuola elementare
di Spilimbergo, tenendo conto che dai primi dati sulle iscrizioni forniti dalla
scuola, risultano iscritti alle classi prime 84 alunni, con l'orientamento di
istituire per l'anno scolastico 2009-2010, quattro classi prime delle quali due
a tempo pieno a 40 ore e due con orario modulare a 27 ore». «Nei prossimi
giorni - puntualizza l'assessore spilimberghese - mi incontrerò con il
dirigente scolastico Elzio Fede, per approfondire ulteriori situazioni
organizzative da attuare per il prossimo anno scolastico». Guglielmo Zisa
( da "Nazione, La (Livorno)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
CECINA ROSIGNANO pag. 9 ROSIGNANO RACCOLTA di firme del
Comitato genitori insegnanti... ROSIGNANO RACCOLTA di firme del Comitato genitori
insegnanti nato sull'onda della riforma Gelmini. 435 firme raccolte a oggi sotto forma di riconferma collettiva,
classe per classe, del modello educativo scelto al momento dell'iscrizione, da
inviare a dirigenti scolastici, presidenti dei consigli di circolo, direttore
dell'ufficio scolastico regionale, all'assessore regionale Simoncini, al
ministro Gelmini. Con le firme, il Comitato chiede che le scuole continuino
a essere autonome e presentino a territorio e famiglie un'offerta formativa
ampia e pedagogicamente supportata. Che siano mantenute e incrementate le
azioni formative per alunni con maggiori difficoltà e ampliate le attività
laboratoriali. Che continui ad essere cardine della scuola la contemporaneità,
indispensabile per un'attività didattica centrata su personalizzazione dei
percorsi e su arricchimento dell'offerta formativa con esperienze didattiche
sul territorio'. Per il comitato «la legge Gelmini non
tiene conto di scelte organizzative e didattiche delle scuole, e neppure delle
scelte delle famiglie». I genitori, nei moduli da presentare alle autorità
competenti, chiedono un tempo disteso, 30 o 40 ore, insegnanti contitolari e
mantenimento delle compresenze.
( da "Resto del Carlino, Il
(Ancona)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
JESI pag. 12 MAIOLATI SPONTINI «SE LE COSE non cambieranno
saremo costre... MAIOLATI SPONTINI «SE LE COSE non cambieranno saremo costretti
a tenerci i morti in casa, a mandare i nostri figli in scuole al limite della
sicurezza». C'è rabbia nelle parole del sindaco, Giancarlo Carbini, rabbia e
delusione perché, nonostante abbia bussato alle porte di Regione, Provincia,
prefettura e del sottosegretario Bertolaso, nessuno ha saputo dargli una
risposta. Ecco allora che di fronte ad una situazione del genere Sindaco e
Giunta comunale hanno diffuso un volantino contro la legge finanziaria ed il
blocco degli investimenti. «Da Messina a Maiolati Spontini» è il provocatorio
titolo del volantino: «Mentre il Governo Tremonti-Berlusconi ha deciso di dare
il via al ponte sullo stretto di Messina a sostegno dicono dell'economia reale
e delle imprese, le regole assurde del patto di stabilità impediscono al nostro
Comune di realizzare gli investimenti programmati. I progetti sono pronti si
legge ancora i soldi necessari sono già disponibili, oltre 8 milioni di euro,
senza sottoscrivere nessun mutuo, senza dover pagare nessun interesse, senza
indebitare in alcun modo il Comune. I lavori riporta il volantino potrebbero
iniziare nel giro di pochi mesi, dando un grosso contributo all'economia per uscire
da una crisi preoccupante, ma tutto deve restare fermo per tre anni». Una
analisi, quella fatta da sindaco e Giunta, che non può non dare da pensare; un
provvedimento che lega le mani a quegli amministratori della cosa pubblica che
hanno "lavorato" bene e che intendono proseguire al meglio quel
mandato loro conferito dal popolo. «Le grandi opere dello Stato si scrivono gli
investimenti dei Comuni no, visto che possiamo appaltare il nuovo campus
scolastico, il nuovo palazzetto dello sport, l'ampliamento del cimitero di
Moie, l'ampliamento della discarica, i tanti lavori sulle strade di Moie ed
altro ancora». I provvedimenti presi dal Governo penalizzano i Comuni, dicono
in sostanze gli amministratori locali, «contro ogni logica e rispetto della
loro autonomia e del ruolo». LA SITUAZIONE creatasi a
Maiolati Spontini è già nota al Presidente del Consiglio, ai Ministri Tremonti,
Gelmini e Prestigiacomo i quali, si legge ancora nel volantino, «non hanno
nemmeno avuto il buon senso di rispondere e spiegare il perché di queste
assurde decisioni. Si parla tanto di crisi economica e della necessità di
mantenere l'occupazione con nuovi lavori; perché ci impediscono di
farlo? Perché ci costringono a bloccare l'ampliamento della discarica, creando
i presupposti per una possibile emergenza?». Sedulio Brazzini
( da "Adige, L'" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
sulla rivana Gelmini, Gasparri e Alemanno passano con le «auto blu» Sarà
una mattinata difficile, quella odierna, per quanti dovranno percorrere la
statale tra Mori e Riva. La città gardesana sta infatti ospitando un meeting
nazionale al quale parteciperanno, oggi, alcune personalità della politica
italiana: Gasparri, Alemanno, Gelmini
ed altri ancora. Le forze dell'ordine scorteranno le auto blu provenienti da
Verona dall'uscita dell'A22 fino al lago. Prevedibile qualche disagio e
consigliabile la massima prudenza per chi percorrerà quel tratto di strada.
15/03/2009
( da "Messaggero, Il" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Domenica 15 Marzo 2009 Chiudi di VERONICA CURSI Nei
momenti di intervallo, a ricreazione, nei pochi minuti di pausa tra una lezione
e l'altra, nascosti nei bagni o "infrattati" nei cortili: il divieto
di fumo a scuola? Negli istituti capitolini non esiste. O meglio, c'è ma viene
regolarmente raggirato. E non solo tra gli studenti dove hashish e tabacco
girano "liberi". Ma anche tra prof e bidelli che alla "pausa
sigaretta" non rinunciano anche dove non si potrebbe. Un'infrazione che
comporta multe salatissime (da
( da "Nuova Ferrara, La"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Astensione nazionale che coinvolge i lavoratori della
conoscenza «Tagli contro i precari» La Flc Cgil ha proclamato lo sciopero Un
«no» secco ai tagli previsti dalla legge 133, che si ripercuotono prima di
tutto sui precari, determinandone il licenziamento in tronco. Ecco il principio
che anima lo sciopero nazionale indetto per mercoledì dalla Flc Cgil e che
chiama a raccolta i lavoratori di tutti i settori della conoscenza: dalla
scuola, all'Università, alla ricerca e alla formazione professionale, alta
formazione artistica e musicale (il conservatorio di Ferrara da 38 mesi ha il
contratto scaduto). «Le politiche del governo Berlusconi - dice la Cgil -
nascondono un attacco profondo ai diritti costituzionali e del lavoro e non si
intravede alcun progetto che prefiguuri l'uscita dalla crisi». La mobilitazione
annunciata comunque paga; infatti il Ministro sembra stia rivedendo almeno
informalmente le decisioni assunte, dichiarando che tutto il personale che lo
scorso anno ha avuto un incarico annuale o fino al 30 giugno, verrà
riconfermato per il prossimo anno. Secondo la proiezione Flc Cgil, ci saranno
71 posti in meno per il personale tecnico amministrativo: «Ciò significa
commenta Fausto Chiarioni Flc Cgil - difficoltà ad aprire i plessi scolastici».
A Ferrara solo il 24% delle famiglie ha chiesto le 24 ore alla settimana per i
figli iscritti alle elementari, mentre le 40 ore settimanali sono state
richieste dal 41,75% dei genitori, le 30 ore dal 40%, e le 27 ore dal 14%
circa. «L'organico di diritto - prosegue Chiarioni - verrà determinato sulle 27
ore. Spero che il Ministro Gelmini torni sui suoi
passi, visto che le esigenze delle famiglie si sono orientate in maniera
diversa». Mercoledì la mobilitazione inizia alle 11 con un presidio davanti
alla Prefettura e prosegue nel pomeriggio con una serie di appuntamenti presso
la facoltà di giurisprudenza organizzati dal coordinamento istruzione pubblica,
con la collaborazione di Flc Cgil e Rua (rete universitaria attiva) aderente
all'unione nazionale degli universitari. «Ci stiamo rendendo conto - spiega
Giulia Bertelli portavoce di Rua - che esiste uno scollamento troppo grande tra
chi tutela i diritti dei lavoratori e la base sociale. Con queste iniziative
vorremmo spiegare a chi interverrà, genitori, studenti, docenti, le ragioni
della mobilitazione. Siamo convinti che una riforma del sistema universitario
sia necessaria, non deve essere fatta sulla carta e calata dall'alto, ma
coinvolgendo chi all'interno dell'università lavora e studia». Questo è il
primo di una serie di impegni in vista del 4 aprile, data che le organizzazioni
mobilitate a favore dei settori della conoscenza considerano una tappa per
giungere ad una piattaforma più partecipata. Silvia Siano
( da "Resto del Carlino, Il
(Modena)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
MODENA E AGENDA pag.
( da "Resto del Carlino, Il
(Pesaro)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
PS PRIMOPIANO pag. 2 DAVVERO non esiste la guerra delle
iscrizioni tra le scuole? Davvero non esiste il bullismo ... DAVVERO non esiste
la guerra delle iscrizioni tra le scuole? Davvero non esiste il bullismo tra
gli studenti? A giudicare dalle risentite reazioni alla «lettera» pubblicata in
questa rubrica una settimana fa, i nostri istitituti scolastici sono «isole
felici». Dunque, sbaglia il questore quando invita a tenere alta la guardia; sbaglia il ministro Gelmini che non meno
di due giorni fa si è preoccupata di emanare dei regolamenti specifici per il voto in condotta. Intendiamoci, nessuno si sogna di gettare la croce sugli
insegnanti i quali, molto spesso, subiscono anche l'autorità dei presidi.
Ovvio, la parola dei capi d'istituto vale. Eccome se vale. Quante volte (lo
testimoniano i genitori) si insiste con le famiglie affinché un alunno pentito
della scelta fatta, pur opponendo valide ragioni, non cambi scuola? Non è
guerra delle iscrizioni, questa? Via, non nascondiamoci dietro un dito. Alla
fine dell'anno ne avremo forse la riprova. Sarà curioso, ad esempio, conoscere
il bilancio dei voti in condotta che oggi fanno
media con le altre materie. In fondo cosa si chiede? Nient'altro che far
diventare la scuola un luogo dove gli studenti si dedichino esclusivamente allo
studio. E apprendano. Possibilmente con tutto il rispetto che si deve agli
insegnanti e l'appoggio (questo sì) delle famiglie. E' troppo?.
( da "Mattino di Padova, Il"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
di Francesca Segato Mobilitazione per la scuola «Manin» Il
tempo pieno può salvare San Cosma MONSELICE. Il tempo pieno per salvare la
scuola. I genitori di San Cosma continuano la loro battaglia e incassano il
sostegno dell'Amministrazione comunale. In un giorno hanno raccolto ben
centodieci firme. Tutte quelle dei genitori che hanno i bambini alla scuola
«Manin». Di fronte ai rischi di chiusura prodotti dall'effetto «Gelmini», la Onlus nata per valorizzare la scuola della frazione trova la
contromossa: trasformare la «Manin» in una scuola a tempo pieno. Giovedì scorso
si è tenuto un incontro tra i combattivi genitori, il dirigente dell'Istituto
Zanellato Cesare Boetto e l'Amministrazione comunale, presente con il sindaco
Fabio Conte e l'assessore Giovanni Belluco. Sul tavolo, la richiesta
firmata dai centodieci genitori e presentata contestualmente alle iscrizioni,
il 28 febbraio: il tempo pieno per tutte le classi di San Cosma.
Amministrazione comunale e dirigente scolastico hanno promesso il loro pieno sostegno.
Ora la richiesta di conversione al tempo pieno è stata trasmessa a Roma e
all'ufficio scolastico provinciale: per sapere se potrà essere accolta, si
dovrà attendere la fine di marzo. La scuola di San Cosma è la più colpita dal
taglio del tempo lungo, con i suoi cinque rientri settimanali. La scelta del
tempo pieno (40 ore) convince tutti i genitori. Che in un documento di dodici
pagine, con tanto di grafici e cartine, spiegano il perché. «San Cosma è la
frazione più estesa e più lontana dal centro. Il 70% degli iscritti alla scuola
vive più vicino a Tribano, Pozzonovo e San Pietro». Se la scuola chiudesse,
ripiegherebbero su questi comuni, magari trascinandosi dietro i fratelli più
grandi. Non solo. Chi cerca il tempo pieno, per arrivare al «Giorgio Cini»
dovrebbe passare via Orti: 25 minuti nelle ore di punta. San Cosma è anche
l'area meno inquinata di Monselice, dove è previsto un forte incremento
abitativo. Il tempo pieno poi sarebbe un bel risparmio per il Comune, che ora
finanzia i due rientri facoltativi. In totale sono 103 gli iscritti alle
primarie della «Zanellato». «Le prime partiranno in tutte le scuole - ha
assicurato Boetto -. Aspettiamo che il Ministero ci dica quanti insegnanti
avremo».
( da "Resto del Carlino, Il
(Ferrara)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
FERRARA PRIMO PIANO pag. 3 di VALERIO BARONCINI E POTREBBE
anche finire così: con un personale a liv... di VALERIO BARONCINI E POTREBBE
anche finire così: con un personale a livelli talmente bassi da non garantire
l'apertura delle scuole. Sissì, della serie: cacciati via talmente tanti
bidelli che non c'è più nessuno a togliere il catenaccio dall'uscio. La scena
non è quella conclusiva di un romanzo distopico, ma quella che giurano i
sindacati, o meglio la Flc-Cgil si potrebbe proporre col nuovo anno scolastico.
Sul banco degli imputati sempre lei, il ministro Mariastella Gelmini e i suoi tagli «con l'accetta». Che, tradotti numericamente e
plasmati sulla realtà ferrarese, porterebbero, solo per il personale (ata,
ovvero amministrativo e tecnico, insomma non docente) a un -70: 46 sarebbero
collaboratori e assistenti scolastici, gli altri amministrativi e tecnici di
laboratorio. E questa è solo una delle tante declinazioni della scure
che s'abbatterà sulla scuola: meno docenti, impossibile soddisfare tutte le richieste
di tempo pieno, plessi a rischio. Motivi sufficienti per proclamare uno
sciopero dell'intero settore conoscenza' per mercoledì. PARTIAMO dalla scuola
primaria, e dai bisogni delle famiglie. I dati dell'Ufficio scolastico
provinciale pubblicati l'altro giorno dal Carlino non lasciano molti dubbi: «Il
modello delle 24 ore ha fallito, quindi ha fallito il maestro unico afferma
Fausto Chiarioni, segretario provinciale di Flc-Cgil . Le famiglie, che a
livello nazionale hanno optato soprattutto per le 30 ore, a Ferrara hanno
invece scelto soprattutto il modello a 40 (42% delle domande, ndr). Questo
testimonia il forte bisogno sociale. Bisogno sociale che purtroppo non troverà
una risposta. Gli organici verranno definiti in base al tempo scuola di 27 ore:
solo per le 30 sarà dunque necessario che qualcuno chieda le 24...cosa assai
probabile. Cercheremo di trovare un punto d'intesa e la mobilitazione deve
partire dalle famiglie: esiste un problema sociale, ed è anche grave. Il quadro
è inquietante». Qualche esempio del ritratto a tinte fosche della scuola
italiana e made in Ferrara? «Partiamo dai finanziamenti e dai fondi. Sono
sempre di meno quelli a disposizione delle scuole afferma Chiarioni e abbiamo
una nuova serie di vertenze davvero particolare. Molti dei supplenti e dei
docenti che hanno effettuato delle sostituzioni ci hanno chiamati perché devono
ancora essere pagati. C'è un serio problema economico: alcuni insegnanti devono
addirittura ricevere ancora i soldi di aprile dell'anno scorso». TORNANDO però
al nodo principale, e cioè quello dei docenti, i problemi maggiori saranno alle
scuole elementari e medie, le più colpite dalla riforma Gelmini.
«Secondo una nostra proiezione spiega Chiarioni il prossimo anno scolastico
avremo 39 classi prime elementari che hanno chiesto le 40 ore quindi il tempo
pieno ed una sessantina che hanno optato per il tempo scuola a 24, 27 e 30 ore.
Calcolando il fabbisogno di insegnanti per le classi emerge che solo per le
prime ci saranno circa 20 posti in meno». Insomma, è davvero una situazione
ingarbugliata. Ed è per questo motivo che Flc-Cgil scende in piazza e, il 4
aprile, andrà alla manifestazione nazionale di Roma. A questo va poi aggiunto
il piano di dimensionamento: saranno salvaguardati tutti i plessi? QUELLI che lo
scorso anno avevano attorno alle 50 iscrizioni sono i seguenti. Ed è chiaro che
per queste strutture, come ha spiegato il dirigente dell'ufficio scolastico
provinciale Vincenzo Viglione, bisogna pensare a interclassi' e a interventi
complessivi. Eccoli qua, comunque, anche se si tratta solo di un'indicazione:
Alberone (55), Buonacompra (39), Mezzogoro (50), Volania (44), Serravalle (49),
Villanova (51), Francolino (57), San Giovanni (32), Monticelli (28),
Scortichino (59) e Stellata (43). Nel Ferrarese è stimata una decurtazione di
285 docenti nell'anno scolastico 2009/2010. Per Viglione comunque
«probabilmente sarà necessario fare dei sacrifici e tenere maggior rigore nella
formazione delle classi. Si fanno monitoraggi continui e simulazioni ma
l'impressione è che nel prossimo anno scolastico dovremo sopprimere qualche
classe in più o dare vita a pluriclassi. Non chiuderemo i plessi ma le norme
sono più severe».
( da "Resto del Carlino, Il
(Ferrara)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
FERRARA PRIMO PIANO pag. 2 Ma per i
precari c'è l'ipotesi dell'assunzione LO SPIRAGLIO APERTURA PER I DOCENTI CON
INCARICO ANNUALE Davanti alle scuole verranno distribuiti migliaia di
volantini. Ieri è stato invece il centro storico a essere invaso' dalla lotta
alla Gelmini
( da "Resto del Carlino, Il
(Ferrara)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
FERRARA PRIMO PIANO pag. 2 Molte scuole rischiano di
chiudere La mappa dei mini-plessi'. Sciopero Cgil: «Tagli anche a bidelli. E
molti istituti di VALERIO BARONCINI E POTREBBE anche finire così: con un
personale a livelli talmente bassi da non garantire l'apertura delle scuole.
Sissì, della serie: cacciati via talmente tanti bidelli che non c'è più nessuno
a togliere il catenaccio dall'uscio. La scena non è quella conclusiva di un
romanzo distopico, ma quella che giurano i sindacati, o meglio la Flc-Cgil si
potrebbe proporre col nuovo anno scolastico. Sul banco degli imputati sempre
lei, il ministro Mariastella Gelmini e i suoi
tagli «con l'accetta». Che, tradotti numericamente e plasmati sulla realtà
ferrarese, porterebbero, solo per il personale (ata, ovvero amministrativo e
tecnico, insomma non docente) a un -70: 46 sarebbero collaboratori e assistenti
scolastici, gli altri amministrativi e tecnici di laboratorio. E questa
è solo una delle tante declinazioni della scure che s'abbatterà sulla scuola:
meno docenti, impossibile soddisfare tutte le richieste di tempo pieno, plessi
a rischio. Motivi sufficienti per proclamare uno sciopero dell'intero settore
conoscenza' per mercoledì. PARTIAMO dalla scuola primaria, e dai bisogni delle
famiglie. I dati dell'Ufficio scolastico provinciale pubblicati l'altro giorno
dal Carlino non lasciano molti dubbi: «Il modello delle 24 ore ha fallito,
quindi ha fallito il maestro unico afferma Fausto Chiarioni, segretario
provinciale di Flc-Cgil . Le famiglie, che a livello nazionale hanno optato
soprattutto per le 30 ore, a Ferrara hanno invece scelto soprattutto il modello
a 40 (42% delle domande, ndr). Questo testimonia il forte bisogno sociale.
Bisogno sociale che purtroppo non troverà una risposta. Gli organici verranno
definiti in base al tempo scuola di 27 ore: solo per le 30 sarà dunque
necessario che qualcuno chieda le 24...cosa assai probabile. Cercheremo di
trovare un punto d'intesa e la mobilitazione deve partire dalle famiglie:
esiste un problema sociale, ed è anche grave. Il quadro è inquietante». Qualche
esempio del ritratto a tinte fosche della scuola italiana e made in Ferrara?
«Partiamo dai finanziamenti e dai fondi. Sono sempre di meno quelli a
disposizione delle scuole afferma Chiarioni e abbiamo una nuova serie di
vertenze davvero particolare. Molti dei supplenti e dei docenti che hanno
effettuato delle sostituzioni ci hanno chiamati perché devono ancora essere
pagati. C'è un serio problema economico: alcuni insegnanti devono addirittura
ricevere ancora i soldi di aprile dell'anno scorso». TORNANDO però al nodo
principale, e cioè quello dei docenti, i problemi maggiori saranno alle scuole
elementari e medie, le più colpite dalla riforma Gelmini.
«Secondo una nostra proiezione spiega Chiarioni il prossimo anno scolastico
avremo 39 classi prime elementari che hanno chiesto le 40 ore quindi il tempo
pieno ed una sessantina che hanno optato per il tempo scuola a 24, 27 e 30 ore.
Calcolando il fabbisogno di insegnanti per le classi emerge che solo per le
prime ci saranno circa 20 posti in meno». Insomma, è davvero una situazione
ingarbugliata. Ed è per questo motivo che Flc-Cgil scende in piazza e, il 4
aprile, andrà alla manifestazione nazionale di Roma. A questo va poi aggiunto
il piano di dimensionamento: saranno salvaguardati tutti i plessi? QUELLI che
lo scorso anno avevano attorno alle 50 iscrizioni sono i seguenti. Ed è chiaro
che per queste strutture, come ha spiegato il dirigente dell'ufficio scolastico
provinciale Vincenzo Viglione, bisogna pensare a interclassi' e a interventi
complessivi. Eccoli qua, comunque, anche se si tratta solo di un'indicazione:
Alberone (55), Buonacompra (39), Mezzogoro (50), Volania (44), Serravalle (49),
Villanova (51), Francolino (57), San Giovanni (32), Monticelli (28),
Scortichino (59) e Stellata (43). Nel Ferrarese è stimata una decurtazione di
285 docenti nell'anno scolastico 2009/2010. Per Viglione comunque
«probabilmente sarà necessario fare dei sacrifici e tenere maggior rigore nella
formazione delle classi. Si fanno monitoraggi continui e simulazioni ma
l'impressione è che nel prossimo anno scolastico dovremo sopprimere qualche
classe in più o dare vita a pluriclassi. Non chiuderemo i plessi ma le norme
sono più severe».
( da "Resto del Carlino, Il
(Ascoli)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
AGENDA E LETTERE pag. 7 Tempo pieno per la scuola di
Molini di Tenna IL 28 FEBBRAIO si sono chiuse le operazioni di iscrizione degli
alunni per il prossimo anno scolastico. Il Ministro dell'Istruzione rende noto
il risultato di un sondaggio effettuato su un campione di 900 scuole primarie:
il modello di tempo scuola a 24 ore sarebbe stato scelto solo dal 3% delle
famiglie, il modello 27 ore avrebbe invece riscosso un 7% di consensi, il
modello 30 ore il 56%, il tempo pieno il 34%. Sulla scelta del tempo pieno si
sono orientati i genitori che hanno iscritto i figli alla scuola primaria di
Molini Tenna, una scuola che già in passato ha dato vita e anima al tempo pieno
a Fermo. Attualmente gli alunni che frequentano il plesso della primaria vivono
un tempo scuola di 33 ore settimanali ed il sabato libero; con il 2009/2010 la
proposta di un tempo a 40 ore settimanali è coerentemente in linea con
l'esigenza di offrire agli alunni una scuola in cui oltre al programma
curricolare possano essere proposte altre attività importanti per costruire ed
arricchire il bagaglio umano e culturale degli alunni. Il tempo pieno nasce
sulla base di queste esigenze didattiche, ma si proietta all'esterno della
scuola come fatto sociale che viene sostenuto dai genitori: il tempo pieno dà
infatti un grosso aiuto a quelle famiglie in cui spesso i genitori lavorano
entrambi. La dirigenza scolastica, unitamente ai docenti, ha da subito cercato
un confronto diretto con i genitori che hanno risposto con grande interesse,
indirizzando lo sguardo anche all'intero territorio fermano. L'amministrazione
comunale ha garantito la messa a disposizione di mensa e trasporto,
condividendo pienamente il progetto. Le famiglie che hanno
richiesto il tempo pieno saranno soddisfatte? «Saranno assolutamente soddisfatte
grazie ad un miglior impegno delle risorse...» ha assicurato il Ministro Gelmini. Allora non ci resta che attendere Genitori sostenitori del tempo
pieno della scuola Molini di Tenna
( da "Resto del Carlino, Il
(Ravenna)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
RAVENNA CRONACA pag. 11 «Tempo pieno, da noi la richiesta
più alta della Romagna» SCUOLA ALLARME DELLA UIL: «A RISCHIO IL POSTO PER QUASI
OTTANTA DOCENTI» NELLA PROVINCIA di Ravenna la maggior parte dei genitori che
ha iscritto i figli alla prima elementare per l'anno scolastico 2009/2010, ha
scelto il modello organizzativo delle 30 ore e il tempo pieno di 40 ore. In
pratica cinque genitori su dieci scelgono il tempo pieno. Ad annunciarlo è
Edera Fusconi, segretaria provinciale della Uil Scuola, preoccupata per l'assegnazione dei posti da parte del ministro Gelmini agli uffici scolastici regionali, che a loro volta avranno il
compito di distribuire alle varie province». SEMPRE secondo i dati di Edera
Fusconi, la provincia di Ravenna, in Romagna, presenta la maggior richiesta di
tempo pieno (52,24 per cento) e si colloca al quarto posto in regione dopo Bologna
(73 per cento), Modena (72,3 per cento) e Piacenza (61,50 per cento).
«LA LEGGE Gelmini continua Edera Fusconi ha
abrogato le compresenze nel modello organizzativo delle 27 e delle 30 ore,
mentre dovrebbero rimanere nel tempo pieno. Tale misura determinerà comunque
una situazione di esubero di personale, in media abbiamo calcolato che perderanno
il posto tre docenti in ogni direzione didattica della provincia, pari a un
totale di 78 docenti, che saranno solo in parte compensati dai 34
pensionamenti, e di conseguenza circa un centinaio di supplenti, solo nella
scuola primaria. Tutto questo senza cassa integrazione». Image:
20090315/foto/9740.jpg
( da "Corriere della Sera"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano
- data: 2009-03-15 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE Il governatore a Riva
del Garda Formigoni: con il Carroccio collaborazione competitiva Podestà?
Scelta già definita DAL NOSTRO INVIATO RIVA DEL GARDA (Trento) — «La politica,
si sa, comprende anche aspetti non sempre entusiasmanti. Aspetti meno ideali di
altri, diciamo. Ma esistono anche quelli e vanno affrontati con realismo». Dopo
due giorni di dibattito dai toni effettivamente alti e nobili sui «valori non
negoziabili» dell'impegno politico — tipo la vita, la morte e così via —, il
governatore Roberto Formigoni ha dovuto riassumere così il bilancio attuale
della trattativa, in verità appena più prosaica, circa la spartizione di
candidature e poltrone nel centrodestra tra nomine imminenti e provinciali in
arrivo. E a conferma che almeno fino a ieri gli equilibri tra Pdl e Lega in
materia erano tutto tranne che risolti, ha precisato come l'unica certezza
«definita», allo stato, sia l'ormai nota candidatura di Guido Podestà quale
avversario di Filippo Penati per la Provincia: «Podestà è definito». Il resto,
a cominciare dalla scelta su Brescia e dagli strascichi più o meno conseguenti
sulle poltrone future in ballo per la Fiera o per A2A, è tutto da vedere. Così
al termine del suo intervento al meeting di Rete Italia, il «gruppo di lavoro»
da lui stesso promosso e che riunisce in pratica la componente ciellina del
Pdl, Formigoni ha sostenuto con i giornalisti di «non essere informato sugli
ultimi sviluppi». Vale a dire sui seguiti delle puntate andate in onda nei
giorni scorsi: con un accordo che sembrava fatto tra
Berlusconi e Bossi per candidare a Brescia il favorito di Maria Stella Gelmini, Giuseppe Romele, in cambio di qualche poltrona di peso per la
Lega in Fiera o altrove. Accordo saltato, secondo chi dice d'essere informato,
proprio per l'opposizione di Formigoni. Lui ieri lo ha negato a modo suo: «Io
non mi metto mai di traverso rispetto a niente. Semplicemente continuo
dritto e vado avanti per la strada migliore». Quindi? «Quindi niente: da qui a
ottobre dovremo rinnovare molti incarichi negli enti e vedremo. Finora non ho
ricevuto né veti né richieste». Quanto al rapporto del Pdl con la Lega — una
«collaborazione competitiva», l'ha definita Formigoni, che dobbiamo «accettare
anche quando può farci storcere il naso» — ha ribadito al partito di Bossi che
«non si può comunque essere partito di lotta e di governo: chi governa,
governa». Ma «ricordiamoci che dalla Lega abbiamo anche molto da imparare, a
cominciare dall'impegno e dal rapporto stretto col territorio. La politica si
fa anche consumando la suola delle scarpe. Forse tra noi lo fanno in pochi».
Paolo Foschini Presidente Roberto Formigoni protagonista del summit di due
giorni in Trentino
( da "Corriere della Sera"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano
- data: 2009-03-15 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE «Provincia, scelti i
candidati». «No, tutto da decidere» Scontro tra An e Lega. Il nodo Brescia. La
Russa: intesa di fondo. Salvini: la trattativa resta aperta Il ministro: «Su
Milano An ha fatto un passo indietro perché De Corato è stato chiamato dal
sindaco a occuparsi di sicurezza» Nessun accordo ufficiale. Non ancora. Non
«fino alle fine del mese», almeno. E non «senza qualche strappo». Pdl e Lega
devono ancora rendere pubbliche le scelte definitive sui candidati che il 6 e 7
giugno correranno per conquistare 8 province e 114 Comuni lombardi. «Non sarà
facile ». Perché se il ministro Ignazio La Russa, An, parla di «intesa di fondo
raggiunta» su Guido Podestà a Milano e Giuseppe Romele a Brescia, il leghista
Matteo Salvini attacca: «I giochi non sono ancora fatti, la trattativa è
aperta». Amministrative, nessuna certezza. «Per Brescia il nostro candidato è
Romele, ma la questione è affidata a Berlusconi». Ad annunciarlo, ieri mattina
al Pdl point di corso Vittorio Emanuele, è La Russa. Con lui c'è Andrea Ronchi,
ministro delle Politiche europee. E, ancora, lo stato maggiore «nordista» di
An: Massimo Corsaro, Paola Frassinetti, Riccardo De Corato, Piergianni
Prosperini, Mirko Tremaglia. Ordine del giorno: il congresso di An (l'ultimo)
del 21 e 22 marzo, l'«attacco ingiustificato» a Gianfranco Fini, «leader della
destra italiana», le prossime elezioni. Soddisfazione: «An — conferma La Russa—
può contare su tre candidati: nel Comune di Bergamo, in provincia di Monza e di
Lecco». Certo, mancano Milano e Brescia: «Su Milano abbiamo fatto un passo
indietro perché De Corato è stato chiamato dal sindaco Moratti a occuparsi di
sicurezza». Per Brescia, invece, sostegno a Romele (uomo
fidato di Mariastella Gelmini, su cui lo stesso La Russa si era scontrato con il ministro
dell'Istruzione). Resta «una questione aperta con la Lega, ma se ne occuperà il
premier ». E poi insomma, «il Carroccio ha avuto Bergamo e altre due
province...». Uomini e poltrone, la quadratura del cerchio è lontana. Lo
fa notare Salvini: «Per la Lega nulla è chiuso prima della fine di marzo,
quando sarà approvato il federalismo fiscale e si sarà tenuto il congresso
costituente del Pdl». Tutto da decidere. O meglio: tutto aperto finché non sarà
sciolto il nodo di Brescia. «Lì — puntualizza Salvini — abbiamo il 30 per cento
dei consensi, logica vuole che il candidato sia nostro». Non è un mistero che
la Lega si sia sentita «poco considerata ». E che «se dovesse perdere Brescia,
potrebbe cercare una compensazione altrove». Non a Milano: il 22 marzo al
Teatro Nuovo Silvio Berlusconi darà il via ufficiale alla corsa di Guido
Podestà a Palazzo Isimbardi. «Ma la partita vera, ora — fanno notare nel
centrodestra — è quella delle nomine dei coordinatori regionali» che saranno
definite dopo il congresso del Pdl. Decidere. In fretta. Manfredi Palmeri,
presidente del consiglio comunale, spiega: «è importante il richiamo di
equilibri di coalizione ma lo è altrettanto la scelta di candidati autorevoli.
Oggi non siamo in ritardo. Non dimentichiamo però che dopo i vertici vanno
definiti i criteri per le liste». Ultimo tassello, l'Udc. Poco gradita alla
Lega perché contraria al federalismo fiscale. «Ma noi — dice Pasquale
Salvatore, capogruppo a Palazzo Marino — non accetteremo il ricatto del
federalismo per far parte dell'alleanza ». Risultato: dopo l'incontro di
venerdì tra Pierferdinando Casini e i segretari provinciali, «è emerso un
orientamento a correre da soli: la gente vuole conoscere i programmi più che le
poltrone». Candidato milanese: «Entro dieci giorni si potrebbe decidere».
Annachiara Sacchi Ministro Ignazio La Russa
( da "Corriere del Veneto"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: PADOVA2A - data:
2009-03-15 num: - pag: 10 categoria: REDAZIONALE Professori
mobilitati Contro i tagli della Gelmini saltano le
gite PADOVA - La riforma del'istruzione scatena la «rivolta» delle gite. I
professori si rifiutano di portare gli alunni in viaggio di istruzione per
protestare contro i tagli all'istruzione pubblica. E' in arrivo nel Veneto una
riduzione d'organico di quattromila insegnanti secondo i sindacati della
scuola, così i docenti hanno deciso il boicottaggio delle gite e non
faranno più le valige per accompagnare i ragazzi nelle capitali europee.
Salteranno i viaggi in programma nelle scuole superiori, così per decine di
studenti padovani non ci sarà nemmeno il soggiorno studio all'estero. Stop alle
gite. Accade nei licei scientifici Nievo e Fermi, dove quest'anno solo gli
studenti di quinta avranno i viaggi di istruzione garantiti perché erano stati
decisi dal consiglio di istituto durante l'anno precedente. «Alcuni professori
hanno deciso di non andare in gita per protesta - spiega la preside del Fermi
Annunziata Gagliardi - , gli altri non lo hanno ritenuto utile per il loro
programma didattico». All'istituto Scarcerle e alla scuola professionale Valle,
resistono solo gli scambi culturali con l'estero per non minare i progetti
europei che sono in corso con altre scuole, salteranno invece tutte le altre
gite compresi i soggiorni di terze e quarte in Italia. Ce n'è per tutti, perchè
i professori stanno diseranto dal mettersi in lista per i viaggi di istruzione.
Motivo? «Non sappiamo se molti di noi potranno lavorare dal prossimo anno con
l'arrivo della riforma - spiegano gli insegnanti - , e già adesso ci sono
professori che sono a casa e hanno l'orario ridotto. E' una scelta per far
capire l'importanza degli insegnanti nell'offerta formativa, senza di noi le
gite che sono molto educative non ci sarebbero. Ecco questo è lo scenario del
prossimo anno che prefigura la riforma: non ci saranno insegnanti per i viaggi
di istruzione, bisogna abituarcisi». Il boicottaggio dei viaggi di istruzione
coinvolge la maggioranza delle scuole padovane, alcune però passano indenni la
protesta dei professori. All'Itis Marconi, per i canonici cinque giorni-quattro
notti di gita, le quinte hanno optato per Strasburgo, Praga e Monaco, spendendo
240 euro ad alunno. Al liceo scientifico Curiel invece i viaggi all'estero sono
stati organizzati per Praga, al costo di 250 euro, Berlino, 230 euro e Londra a
300. Infine il liceo classico Tito Livio, alcune classi andranno in Grecia.
Martino Galliolo
( da "Unita, L'" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
L'onda anomala Voci e racconti dall'Onda Anomala. Instant book su uno dei simboli del movimento di precari, studenti,
insegnanti, genitori e bambini che in questi mesi ha occupato le piazze di
tutta Italia e costretto il Governo Berlusconi a rimettere in discussione la
Riforma Gelmini. Sono Anna Adamolo Voci e racconti dall'onda anomala Anna Adamolo
pagine 127 euro 10,00 NdA Press
( da "Centro, Il" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina 12 - Pagina Aperta Si allunga l'esistenza Si
allunga l'esistenza ma la qualità della vita? Si prevede che la durata della
vita possa aumentare (a 100 anni e oltre). A parte la «compatibilità» con
l'ambiente e le risorse disponibili (a meno di limitare il privilegio di
ultacentenario solo a pochi) vale la considerazione che è importante non quanto
(a lungo) si vive, ma come si vive (possibilmente «per seguir virtute e
conoscenza»). Lucio Di Nisio Montesilvano Il
( da "Panorama.it" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
- Italia - http://blog.panorama.it/italia - Nasce il Pdl.
Chi conta e chi comanda nel nuovo partito Posted By mario.sechi On 14/3/2009 @
8:45 In Headlines, NotiziaHome | 2 Comments Battute parlamentari: "La
voluminosa biografia di von Verdini racconta che un giorno il centrodestra
italiano passò dal Parteienstaat teorizzato da [1] Hans Kelsen al
Gazebostaat.". Evocato al cospetto dei gonfi arancini di riso della buvette
di Montecitorio, il [2] von Verdini (per la storia contemporanea di nome fa
Denis), ultimo coordinatore dell'età di mezzo di Forza Italia, prossimo
triumviro con [3] Sandro Bondi (sì, a volte ritornano) e [4] Ignazio La Russa
dell'età del partito unico, il [5] Popolo della libertà che [6] il 27 marzo
prossimo alla Nuova Fiera di Roma celebra il congresso fondativo. Sarà un
venerdì, giorno dedicato a San Ruperto, predicatore itinerante dell'Ottavo
secolo, a tenere a battesimo il Pdl. Due i padrini: Silvio Berlusconi e
Gianfranco Fini, tanti gli invitati a un evento che però è più interessante
nella preparazione piuttosto che nella celebrazione. Partiamo comunque da
quest'ultima, visto che Panorama è in grado di anticipare la scaletta della due
giorni congressuale. Possono cambiare ancora i nomi di alcuni personaggi, ma la
sceneggiatura del film è scritta. Chi immagina un'assemblea che sia occasione
per un confronto tra correnti, visioni del mondo differenti o più modestamente
visioni del partito, può chiudere il taccuino. La ferraglia del partito
novecentesco, superstrutturato, è archiviata. Il partito secondo Berlusconi è
la fucina di due prodotti: nuova classe dirigente ed esperienza di governo.
Fine dell'ideologia, spazio al pragmatismo. Il programma. I lavori si apriranno
alle 17 con i saluti dei rappresentanti del Partito popolare europeo ([7]
Hans-Gert Pöttering e [8] Wilfried Martens), ai quali seguiranno gli interventi
di cinque giovani rappresentanti di circoli, fondazioni culturali, associazioni
del mondo del lavoro e della scuola. I giovani, insieme al governo,
rappresentano il leitmotiv dell'assemblea. Berlusconi già a Palazzo Chigi ha
rinnovato la sua squadra nell'anagrafe e nella sostanza, nell'immagine del Pdl
che verrà proiettata durante il congresso questo aspetto sarà accentuato. Il
presidente del Consiglio prenderà la parola alle 18.30 per ripercorrere le
tappe dell'avventura politica del centrodestra: "Dal
( da "ITnews.it" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Cernobbio (Como), 15 mar. (Adnkronos) - Il sistema
universitario italiano "e' diventato un sistema di ammortizzatori sociali,
in cui ogni professore ha il figlio, il cugino, l'amico del figlio, il cognato,
che ha la cattedra con l'invenzione di un corso di laurea". A dirlo e' stato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Cernobbio
notando l'operato del ministro Mariastella Gelmini che, ha
sottolineato, "e' capacissima e determinatissima". Berlusconi ha
continuato: "ho visto corsi di laurea che mi hanno fatto prima inorridire
e poi ridere, come il corso in salute animale, che ha due iscritti in
Italia".
( da "Corriere.it" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Nascerà in Italia sul modello del Cern e
rilancerà i nostri scienziati Il ministro Gelmini: «Grande
opera per attirare cervelli stranieri» Il piano per scegliere le aree di
investimento, la riforma degli enti e l'assunzione di nuovi addetti Ministro
Mariastella Gelmini, per alcuni lei ha dimenticato il mondo della ricerca scientifica
che assieme alla pubblica istruzione e all'Università è il suo terzo compito....
«Stiamo lavorando e per giugno sarà pronto il piano nazionale della ricerca in
occasione del G8». E che cosa prevede? «Stabiliamo delle priorità per
trasformare la situazione di crisi in cui ci troviamo in un'opportunità di
rilancio. Le risorse non sono certo ampie ma il settore, grazie anche
all'intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, non ha
subito tagli». Quali sono le priorità scelte? «Innanzitutto è da valorizzare il
settore agroalimentare e ad esso si affiancano l'ambiente e l'energia con le
cosiddette "tecnologie verdi", la biomedicina e lo spazio. In
quest'ultimo abbiamo maturato alcune competenze da difendere ed esistono già
sulla Penisola realtà internazionali importanti, come il centro dell'agenzia
spaziale europea di Frascati impegnato proprio sulla ricerca ambientale.
Dobbiamo, inoltre, ripensare la programmazione della ricerca adesso
inesistente. Ogni ente ha il suo piano ma la loro somma dimostra solo una
frammentazione improduttiva. Voglio arrivare ad un progetto ricerca-Paese in
cui si concentrano gli interessi tenendo conto delle esigenze della realtà
industriale dove i giovani troveranno lavoro». Un'impresa ardua, altre volte
tentata senza grandi risultati. Lei come pensa di materializzare questa
ambizione? «Attraverso una serie di interventi. Ad esempio, dobbiamo realizzare
in Italia una grande infrastruttura di ricerca, come del resto ci chiede
l'Unione. Un centro, per capirci, come il Cern di Ginevra, un modello a cui far
riferimento per diversi motivi». Quali sarebbero? «Prima di tutto perché è un
luogo dove si fa ricerca al top della conoscenza attraendo i cervelli da altri
continenti. Al Cern la costruzione del nuovo acceleratore Lhc, al quale hanno
dato il contributo centinaia di ricercatori italiani attraverso l'Istituto
nazionale di fisica nucleare, si è rivelata la giusta via per alimentare la
ricerca, creare innovazione tecnologica nelle aziende coinvolte e sviluppare
conoscenze applicabili in altri settori della vita quotidiana. Dagli studi al
Cern, oltre all'invenzione del Web è nata anche la nuova macchina adronica con
la quale si curano a Pavia i tumori». Con che risorse, se non ci sono, può
nascere una nuova grande infrastruttura di ricerca? «Recuperando fondi da
piccoli progetti poco utili eliminabili e da mille accordi di programma che
rispondono a necessità lontane dalla scienza. Ma vorrei pure utilizzare a tale
scopo i fondi Fas gestiti dalla Presidenza del Consiglio che magari finiscono
in accordi clientelari. Insomma, eliminando degli sprechi e concentrandoci in
una direzione precisa evitando di moltiplicare inutilmente le iniziative». Ma
quali sono per lei i problemi più gravi della ricerca italiana: i fondi scarsi,
il ridotto numero dei cervelli, le infrastrutture inadeguate... «Certo, senza
soldi è difficile lavorare, ma già nei finanziamenti attuali esistono margini
in cui si possono effettuare degli interventi e rendere più efficaci le
disponibilità. Ma più necessario ancora è gestire con managerialità. Entro
dicembre completeremo il riordino degli enti di ricerca proprio per arrivare ad
una migliore gestione e valorizzare i buoni cervelli che oggi sono mortificati
e sono numerosi». I cervelli appunto. Esiste una differenza abissale nel numero
con altri Paesi europei. Che cosa intende fare? «Intanto con il recente decreto
abbiamo creato quattromila nuovi posti per ricercatore che sono slegati dalla sistemazione
dei precari. E non è poco, per cominciare». E i conti con i precari, come li
fa. Lavorare in questa condizione non aiuta certo l'entusiasmo. E poi è
un'esercito ormai? «Infatti, tra università e ricerca, non sappiamo nemmeno noi
quanti siano. Per questo abbiamo avviato un censimento al fine di avere una
fotografia precisa della realtà sulla quale incidere. Certo è che con la
mancata approvazione della "norma dei 40 anni" si è persa
un'importante occasione perché avrebbe consentito, attraverso dei prepensionamenti,
di liberare posti nei quali inserire appunto i precari. Però bisogna tener
presente che non è possibile stabilizzare tutti, è una proposta demagogica
perché non ci sono le risorse necessarie e poi non sarebbe neanche giusto».
Perché non lo sarebbe? «Anche qui bisogna distinguere. Non tutti sono precari
allo stesso modo. Ed è opportuno valutare qualità e profili tecnici in base
agli indirizzi». Un altro male riconosciuto è la scarsa ricerca privata nel
nostro Paese. Non c'è più la Montecatini capace di sostenere Giulio Natta al
Politecnico di Milano che scopre il Moplen e conquista il Premio Nobel per la
chimica, ultimo Nobel nato nella Penisola. Era il
( da "Virgilio Notizie"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Riva del Garda (Tn), 15 mar. (Apcom) - La sinistra accusa
gli esponenti del Pdl di venerare Berlusconi. "La loro è solo invidia -
ribatte il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini - perché fanno fatica a trovare un leader". E dal raduno
nazionale di "Rete Italia" a Riva del Garda (Trento) aggiunge:
"Tra noi non c'è nessun dissapore". "Per i nostri leader - dice Gelmini a proposito del Pdl - conta il vissuto, gli anni vissuti insieme
in un percorso complicato ma che ci ha portato a governare in parlamento".
"Da parte di Fini - continua - la lealtà non è mai venuta meno in tutti
questi anni". Occorre andare oltre "queste letture giornalistiche che
non sono assolutamente vere".
( da "Virgilio Notizie"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Riva del Garda, 15 mar. (Apcom) - Troppi dirigenti
scolastici "fanno politica" e utilizzano i propri incarichi per
"fare politica contro il governo". Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, dal raduno
nazionale del movimento "Rete Italia" in corso a Riva del Garda,
chiede di bloccare la "controinformazione camuffata" e "gli
"allarmismi ingiustificati" contro la riforma dell'istruzione. Il
ministro si scaglia poi contro il Partito democratico: "L'errore più
grande di Veltroni è stato quello di aver cavalcato una protesta facile,
suscitata il più delle volte ad arte. Con Franceschini la musica non è
cambiata, quando parla per esempio della chiusura delle piccole scuole".
"Bisogna dirgli - aggiunge - che con le regioni abbiamo preso delle
decisioni diverse. Lo abbiamo fatto inanzitutto perché c'è il problema della
sicurezza nelle scuole, che è uno dei problemi principali che dobbiamo
affrontare. La scuola non è di destra o di sinistra, ma è di tutti i
giovani".
( da "Corriere Adriatico"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Comitato contro la riforma Gelmini Tolentino Martedì 17 marzo Rifondazione comunista
effettuerà un volantinaggio in sostegno allo sciopero del 18 marzo davanti le
scuole di Tolentino. In città, infatti, si è costituito un comitato a garanzia
dei diritti messi a dura prova dalla riforma Gelmini. Il comitato
spiega il segretario di Rifondazione, Roberto Muscolini è composto da genitori,
professori, studenti e cittadini di tutte le estrazioni culturali e politiche,
e come per altre attività che si svolgono presso la nostra sede in via San
Catervo. Tengo a precisare che il Prc Tolentino non è il comitato, ma ne fa
parte con alcuni suoi rappresentanti, e mette a disposizione il circolo per le
riunioni. La partecipazione alle riunioni è aperta a tutti quei cittadini che
non si sentono tutelati dalla riforma Gelmini. Il
comitato è a disposizione anche per informare i cittadini che ancora non hanno
ben compreso di come cambierà in peggio la conoscenza nel nostro Paese. Per
questo motivo abbiamo stampato alcuni vademecum per valutare al meglio la
gravità della situazione e per avere uno strumento completo per reagire
legalmente al taglio dei diritti di professori ma ancora più grave degli
studenti e quindi dei nostri figli.
( da "Sicilia, La" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Funziona il gioco a premi per gli «alunni-modello»Scuola
media San Francesco. Ma molti bambini sono stati puniti con il
( da "Sicilia, La" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Adesso il ministero si scusaVILLALBA. Con i due alunni
diversabili esclusi dallo stage a Malta Villalba. La segreteria particolare del
Ministro alla Pubblica istruzione, Maria Stella Gelmini, con nota recapitata ieri ai genitori dei due alunni diversamente
abili esclusi dallo stage linguistico a Malta, ha risposto alla nota inviata
dalle famiglie che hanno lamentato un presunto caso di discriminazione nei
confronti dei loro figli (la scuola ha invece parlato di un difetto di
comunicazione e si è dichiarata dispiaciuta dell'accaduto, impegnandosi
ad evitare che in futuro possano ripetersi episodi simili). Scrive il ministro:
«Ho letto con molta attenzione la vostra lettera e comprendo l'amarezza del
tono che emerge dalla stessa. In merito alla questione sollevata, vi informo
che ho interessato gli uffici competenti al fine di sensibilizzare le
componenti scolastiche. Talvolta i comportamenti non proprio esemplari di
alcuni docenti alimentano un clima di sfiducia nelle Istituzioni, ma le
assicuro che si stanno cercando adeguate soluzioni affinché la scuola possa
accompagnare tutti i ragazzi e, soprattutto, quelli meno fortunati nella
costruzione della propria identità e del proprio futuro in un clima di
serenità. Nell'auspicare che quanto accaduto costituisca solo uno spiacevole
episodio da dimenticare, colgo l'occasione per augurare a voi ed ai vostri figli
un avvenire pieno di gioie e soddisfazioni». Nel merito, uno dei genitori
dichiara; «Questo, a mio avviso, è scrivere con grande senso delle Istituzioni
per le quali sto dedicando la mia vita con grande abnegazione». L'auspicio
ovviamente è che quanto accaduto non abbia a ripetersi e che tra la scuola e i
genitori possa tornare un clima di serena collaborazione per il bene di tutti i
bambini, in particolare di quelli che hanno maggiori difficoltà come i due
ragazzi in questione. R. M.
( da "Gazzettino, Il" del
15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Domenica 15 Marzo 2009, «Non sono mica il Gabibbo». Renato
Brunetta ride per il paragone: tutti lo tirano in ballo quando c'è da puntare
il dito contro qualche malefatta del Sistema, siano le auto blu usate per
andare a prendere i biglietti omaggio per Roma-Arsenal, siano i premi in denaro
uguali per tutti i dirigenti regionali. «Sono solo un politico che fa sul
serio, e sono in buona fede. Questo la gente l'ha capito». Allora parliamo di
politica. Tra due settimane nasce il Pdl, ma per ora si sa solo che Berlusconi
è il leader e tutto il resto è nebbia. Sbaglio? «È vero che al di là degli
sforzi degli "sherpa" non sappiamo ancora come sarà la forma partito.
Ma la cosa più importante c'è già, ed è la collaborazione saldata da 16 anni a
questa parte. La cultura che lega le varie anime di questo partito è la cultura
di governo, che in questo momento è la miglior garanzia di successo. Inutile
lambiccarsi sul resto. Il Pdl sarà una sorta di evoluzione biologica. Non si
può definire a tavolino la forma di un partito. I partiti servono per
governare, mica per testimoniare: per realizzare le attese degli elettori». Ma
pensate di farla, la campagna elettorale? Finora zero candidati, zero
programmi. Per vincere in Sardegna, Berlusconi è partito otto mesi prima. «Ma
in Veneto non è mica questo il problema: è il rapporto con la Lega. C'è leale
collaborazione ma altrettanto leale e dura competizione: e sarà sempre così. Il
Pdl in più ha la capacità di fare sintesi, di governare tenendo conto delle
diverse sensibilità. La Lega ha sempre giocato facendo il battitore libero, ciò
le ha portato vantaggi di tipo competitivo. Ma più diventa forte, più è
costretta a perdere questo vantaggio: e più aumentano le contraddizioni». Ad
esempio? «Tra breve il Pdl lancerà un dibattito sul superamento delle Province
a partire dalla prossima legislatura, per farne degli enti di secondo grado.
Queste che saranno elette, saranno le ultime Province formate così come le
abbiamo conosciute. Su questo la Lega ha pensieri diversi: ci confronteremo».
Per questo non la preoccupa la crescita della Lega? «Crescendo si è costretti a
trovare nuovi equilibri: sulla sicurezza, sul welfare, sulla casa. In questo
noi siamo più abituati. È su queste proposte che ci misureremo, andando a
spiegare in giro cos'è il piano casa, la riforma della PA, la
politica sociale di Sacconi, la rivoluzione della Gelmini, le
politiche economiche di Tremonti. Dal 28 marzo dovremo fare tutti dei
"road show" per raccontare cosa fanno i nostri governi: sarà un
partito di piazza». Ma è comprensibile o condivisibile che Bossi blandisca la
sinistra per non avere ostacoli sul federalismo? «In politica si fa
anche di peggio: D'Alema ha definito la Lega "costola della
sinistra". Bossi sta mostrando enorme saggezza, che a volte è brutale a
volte acutissima. È geniale nell'esprimere quello che pensa la gente. Ne
avessimo di genialità basiche come lui». Cosa pensa delle contumelie riversate
su Gianfranco Fini nel sito di Forza Italia? «Fini svolge un ruolo di battitore
libero dovuto anche alla sua carica istituzionale, e secondo me fa bene perché
arricchisce il quadro. È una ricchezza che può magari urtare qualche
suscettibilità, ma c'è spazio per tutti». È più cattocomunista Franceschini o
clericofascista Berlusconi? «Sono battute. Però Franceschini pensa che una proposta
al giorno tolga il medico di torno: rischia grosso, lo rende un battutaro poco
credibile. Mi sembra una strategia un po' schematica e banale». Che male c'è a
proporre un assegno per i disoccupati? «Il nostro welfare è perfettibile, ma
ribadisco che è il migliore d'Europa. Perché la sua attivazione è condizionata
e non automatica. La Cassa integrazione è frutto di un concerto che vede come
attori sindacato, imprese e Stato: se fosse automatico, ogni imprenditore in
difficoltà staccherebbe la spina. Per questo la proposta di Franceschini
distrugge il sindacato, ché non avrebbe più voce in capitolo. È paradossale il
livello di masochismo della sinistra. Franceschini e gli altri radical chic
devono studiare di più: se vogliono lezioni private, sono a disposizione». Ha
visto il servizio delle Iene? Quaranta auto blu impiegate per andare al Coni a
ritirare i biglietti omaggio per Roma-Arsenal. Le dà più fastidio come
ministro, come politico o come cittadino? «Diciamo che mi indigno per tre. Ma
non è che posso risolvere in un colpo solo tutti i guasti di un sistema che
funziona così da anni. E non sono il Gabibbo: faccio un passo alla volta, il
più velocemente possibile. Sui precari, per esempio, martedì ne vedrete delle
belle con i primi risultati sul censimento. Forse per questo la gente mi dà
fiducia: mi considera il suo difensore civico». La distribuzione di premi
uguali per tutti corrisponde alla sua idea di meritocrazia? «No. La mia legge
prevede che i premi siano selettivi. Ci sono intere biblioteche che indicano
come valutare oggettivamente il lavoro di un dipendente pubblico, e tra un mese
i decreti delegati della mia legge che contengono queste indicazioni saranno
pronti. Basterà volerli utilizzare». Quindi casi come quello che ha suscitato
polemiche sui dirigenti della Regione Veneto non si ripeteranno? «Ci saranno
gli strumenti per valutazioni oggettive. Ma attenzione: lo scandalismo generico
sa tanto di sovietismo. Non si deve cadere nella strumentalizzazione
egualitarista, che porta quella sì a incrementi uguali per tutti tipici di
certo cattivo sindacato». Ario Gervasutti
( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Domenica 15 Marzo 2009, Sicurezza e la paura indotta A
proposito di paura. In un periodo caratterizzato sempre di più dall'uso della
"questione sicurezza" per nascondere le vere ragioni del malessere
sociale fatto di precarietà, di bassi salari,di pensioni al di sotto della
sussistenza, ecco che i nostri "amministratori" puntano sul senso
civico della gente, richiedendo ai cittadini di comunicare informazioni per la
sicurezza, magari con una telefonata,per prevenire e combattere eventuali
fenomeni di criminalità: hanno forse scoperto l'acqua calda? Chiunque da
sempre, quando intercetta una situazione di pericolo chiama il 113; è il comune
senso civico e della sicurezza che te lo fa fare. Il messaggio subdolo che gli
amministratori lanciano è però un altro! Da tempo ormai viene seminata la
paura, peraltro assai enfatizzata dai media al punto da parlare di
"percezione" dell'insicurezza; dunque non una paura spontanea. Il
senso dell'insicurezza è invece determinato dalla paura, questa sì reale, di
non riuscire a pagare il mutuo o l'affitto; di non arrivare a fine mese con la
certezza che il tuo basso salario ti viene rapinato dal carovita; la paura è
quella di perdere il lavoro a 50 anni o di non trovarlo prima dei 30; la paura
di rimanere disoccupato o precario per sempre. In un tale scenario è molto più
semplice far leva su paure indotte ed ecco che prendono corpo i bliz contro gli
ambulanti stranieri al mercato settimanale o contro qualche gruppo di
extracomunitari che parla a voce alta o contro qualche roulotte di nomadi che
sosta ai margini... Nessuno si sogna di capire che in questo paese è
legalizzata la riduzione in schiavitù dei migranti, così come è legalizzato lo
sfruttamento intensivo di uomini e donne per aumentare i profitti dei padroni.
Sembra sia diventata indispensabile per la vita la persecuzione di stranieri,
rom e di tutto ciò che appare come diverso e non omologato agli schemi, mentre
continua ad esistere l'impunità per le alte cariche dello stato o per i
dirigenti di aziende che saccheggiano denaro pubblico, per amministratori
incapaci o corrotti o per i tanti potenti che evadono il fisco. Sarebbe molto
utile che la nostra "adrenalina" servisse a combattere i veri abusi.
Alberto D'Andrea Rc San Donà Gli incidenti negli istituti scolastici Non
abbiamo motivo di ritenere - data la serietà delle persone interessate - che
gli Assessori all'Istruzione della provincia, quelli ai Lavori Pubblici dei
Comuni e i Delegati ai Lavori Pubblici delle Municipalità veneziane non abbiano
fatto quanto era nei loro poteri per migliorare la qualità dell'edilizia
scolastica nelle scuole della Provincia, e ridurre quindi i rischi per la
sicurezza degli alunni, degli insegnanti e degli altri operatori scolastici. I decreti del Ministro della Pubblica Istruzione Gelmini di questi mesi hanno però cambiato in modo significativo dati
importanti ai fini della sicurezza, dando la possibilità di aumentare di molto
il numero degli alunni per classe: 26 all'infanzia e primaria, 27 alla
secondaria di primo grado, 30 alla secondaria di secondo grado, con ulteriore
deroga possibile del 10% (quindi 29, 30 e 33). Il Decreto
Interministeriale 18 dicembre 1975 fissa spazi minimi di 1,80 mq per alunno
(1,96 nella scuola secondaria di secondo grado). È evidente a tutti che in
molte aule di scuole italiane questo parametro non è assolutamente rispettato.
Ma c'è un limite più preciso, quello del Decreto Ministeriale 26 agosto 1992,
che parla di 26 persone al massimo per ogni aula scolastica, alunni ed
insegnanti. se si deroga da questo numero il titolare dell'attività (cioè il
Dirigente Scolastico) deve sottoscrivere un'apposita dichiarazione. E comunque
dev'esserci una porta, antipanico ed apribile all'esterno, di almeno
( da "Gazzettino, Il (Treviso)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Incognita scuola, mancano 15 iscrizioni Per le materne
liste d'attesa alla Pola di Costa e a Santa Giustina. Una sezione in più alla
Pazienza Domenica 15 Marzo 2009, Vittorio Veneto Sembrano parlare chiaro i
numeri, ma dietro ci sono molte incertezze. Se da una parte possiamo pubblicare
i dati sulle iscrizioni ai primi anni delle scuole primarie e dell'infanzia
pubbliche vittoriesi per l'anno scolastico 2009/2010, dall'altra pero' non
mancano i genitori che ancora non sanno dove andranno a scuola i loro figli, o
quale sara' il loro orario scolastico. Quest'ultima è la sorte di tutti gli
iscritti alle elementari, in realta', a causa del passaggio
verso la riforma Gelmini e il suo orario a geometria variabile. "Quasi tutti i
genitori hanno scelto la formula con 30 ore di scuola", dicono entrambe le
dirigenti scolastiche: Maristella Bosu per il Comprensivo Primo (elementari
Costella, Foscolo, Sauro, Zanette) e Marisa Possa per il Comprensivo Secondo
(elementari Crispi, Manzoni, Polo, Parravicini, Pascoli). Insomma i
genitori vorrebbero scuola con la stessa formula in vigore ora,
sostanzialmente, e non con la riduzione che la riforma rende possibile. Ma le
30 ore ci saranno davvero? "Eh, speriamo", sospira Marisa Possa;
"Eh, caro mio...", sospira Maristella Bosu. Ed erano due telefonate
separate. Insomma: decisamente non si sa. Nè si sa quando si saprà. Tutto
dipende dagli organici: se cioè il Ministero concedera' di assumere e pagare
per il 2009/2010 maestre per coprire le 30 ore e il tempo mensa. Altro ambito
di incertezza: "ci sono ancora 15 bambini - segnala Possa - residenti in
città che dovrebbero iniziare la scuola elementare a settembre 2009 ma non
risultano iscritti a nessun plesso cittadino, nemmeno alle private".
Genitori sbadati? Le verifiche sono in corso. Se alle primarie non si sa quanto
tempo si stara' a scuola, alla materna il dubbio e' dove. Alla Polo di Costa ci
sono 20 bambini aspiranti a entrare piu' di quanti passeranno alle elementari:
è lista d'attesa. Stessa situazione per 13 alla materna di Santa Giustina. Ma
c'è forse una via d'uscita. "Ho richiesto di avere una sezione (cioè una
classe) di materna in più", spiega Possa. Che conta sugli spazi piu' ampi
(la materna si sposta nella ex elementare che trasloca a Forcal) e su una
storia di liste d'attesa per avere il sì dell'ufficio scolastico provinciale.
Arrivasse la sezione in più, bingo! Svanirebbe la lista d'attesa di Santa
Giustina ed anche, se si è disposti a cambiare sede, anche quasi tutta quella
della Polo. Una sezione in piu' ci sara' invece di sicuro alla materna
Pazienza: la nuova sede in via Piccoli ha maggiore spazio della sede attuale. E
quindi niente lista d'attesa, come invece era sempre, e abbondantementem
accaduto per gli anni precedenti. Calano di iscritti, e quindi avranno una
prima elementare in meno di quest'anno, sia la Costella che la Polo. Una sola
prima elementare targata Manzoni esordira' a settembre nella nuova sede di
Forcal, ma ci sarebbe spazio anche per due. Tommaso Bisagno
( da "Gazzettino, Il (Vicenza)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Mocellin in lizza per fare il sindaco con
"madrine" Donazzan e Martini Domenica 15 Marzo 2009, Pove del Grappa
A seguito delle dimissioni di Orio Mocellin da assessore prende corpo un nuovo
assetto politico con la sua prossima lista civica, denominata "Pove di
tutti". Una formazione politica locale che fa riferimento al centro destra
di Forza Italia, Lega e Alleanza Nazionale e che vedrà candidato sindaco Orio
Mocellin. la nuova lista brucia i tempi e ha già programmato tre appuntamenti e
un'assemblea dibattito con gli elettori povesi. La lista intanto ha già creato
il proprio simbolo, un cerchio in un campo con tre colori sfumati, verde,
bianco e blu, dove campeggia la scritta centrale: "Pove di tutti" e
lo slogan"unione forza fedeltà". La prima serata con i cittadini,
riservata alla zona a nord del paese, è programmata per mercoledì 18 marzo alle
20,40 nella sala riunioni del centro diurno. La seconda serata per la zona sud
è fissata al ristorante Fior di Loto (già Valsugana) giovedì 2 aprile alle
20,40; la terza serata riservata alla zona est e al centro è per giovedì 16
aprile alle 20,40 nella sala riunioni del centro diurno. «Tre incontri - dice
Orio Mocellin, già tenente colonnello degli alpini - per uno scambio di
opinioni e raccogliere le diverse problematiche zonali e per presentare il
nuovo gruppo politico povese ma non i candidati in consiglio comunale.
Certamente un altro appuntamento importante è quello che si svolge martedì 24
marzo, nella sala polivalente di piazza Europa alle 20,30 con la presenza di
Elena Donazzan, assessore all'istruzione e formazione della Regione Veneto, e
con Morena Martini, assessore provinciale all'istruzione e al lavoro della
provincia di Vicenza. Visto il momento particolare per le
scuole, parleranno su "Per la scuola i veri contenuti della riforma Gelmini", con l'obiettivo di fare chiarezza su questa legge che ha
creato preoccupazioni e confusione nella scuola e nelle famiglie». Ferdinando
Celi
( da "Gazzettino, Il
(Pordenone)" del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Il circolo didattico non esiste più Domenica 15 Marzo
2009, Spilimbergo (CR) È pervenuto ufficialmente il decreto di attuazione del
Piano regionale di dimensionamento delle istituzioni scolastiche. Confermata la
soppressione del Circolo didattico Gianbattista Cavedalis" e della scuola
secondaria di primo grado Bernardino Partenio", che vengono così unificate
nel nuovo Istituto comprensivo di Spilimbergo. Dovrebbe contare in base alle
previsioni circa 940 allievi, di cui 160 nella scuola dell'infanzia, 500 alle
elementari e 280 alle medie. Nel frattempo, l'Anci del Friuli Venezia Giulia
(associazione che raggruppa i Comuni della regione) ha costituito un gruppo di
lavoro sulle problematiche della scuola, del quale è stato chiamato a far parte
anche l'assessore all'Istruzione di Spilimbergo Marco Dreosto. Tale gruppo avrà
il compito di approfondire le problematiche legate al diritto allo studio e a
ai riflessi sociali della scuola sul territorio. I componenti dovranno
predisporre un documento da discutere con l'assessore regionale Roberto
Molinaro e il direttore dell'Ufficio Scolastico regionale. In particolare, nel
primo incontro saranno analizzati gli effetti del nuovo dimensionamento
scolastico e della riorganizzazione degli orari previsti nel decreto
Gelmini. Nel caso particolare di Spilimbergo, nelle classi prime del
2009-2010 risultano iscritti gli 84 nuovi alunni, il che vuol dire 4 classi: di
cui probabilmente due saranno a tempo pieno a 40 ore e due con orario modulare
a 27 ore. «Nei prossimi giorni - è il commento di Dreosto - mi incontrerò con
il dirigente Elzio Fede per approfondire la situazione organizzativa».
( da "Virgilio Notizie"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Roma, 15 mar. (Apcom) - "Il Partito Democratico sulla
scuola segue la Costituzione e si oppone a tutti coloro che vogliono far
ritornare le famiglie a scegliere la scuola in base al proprio reddito e al
proprio stato sociale". E' quanto afferma l'ex ministro della Pubblica
Istruzione Beppe Fioroni. "È vero che Berlusconi promette miracoli, ma non credo che il ministro Gelmini possa
arrivare alla moltiplicazione dei pani dei pesci - continua Fioroni -. Con le
scuole senza fondi e con i tagli al personale la chiusura delle scuole dei
piccoli Comuni è un dato inevitabile". "Legga il ministro le cronache
locali dei giornali e vedrà come al di fuori dell'opinione dei palazzi,
il sistema pubblico di istruzione - conclude Fioroni - si sta lentamente
smantellando e con esso i valori fondamentali che la nostra scuola da
sessant'anni ha interpretato".
( da "Mattino, Il (Caserta)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
DIAMANTE MAROTTA Finalmente uno spiraglio per i precari
casertani dopo i dati ufficiali trasmessi dall'Ufficio scolastico provinciale
sul numero dei pensionamenti relativi al personale docente e Ata per ogni
ordine di scuola. Saranno, infatti, 731 i lavoratori della scuola che dal
prossimo primo settembre lasceranno il servizio per andare in pensione. In
dettaglio: 59 docenti di scuola dell'infanzia, 148 di scuola primaria, 164
della secondaria di primo grado e 221 di scuola secondaria di secondo grado. Il
personale amministrativo, tecnico e ausiliario interessato al pensionamento ha
raggiunto, invece, la soglia di 139 unità. Ecco i numeri che tengono banco in
questi giorni nella scuola casertana. Una fuga soprattutto dalla scuola
primaria, media e secondaria di secondo grado, dove la manovra del governo sta
cercando di rastrellare il maggior numero di posti. L'aumento di questi
pensionamenti andrà sicuramente ad agevolare nella scelta della sede i docenti
soprannumerari, ma potrebbe concedere qualche spiraglio alle aspettative e ai
desideri anche dei numerosi precari grazie al meccanismo delle supplenze, degli
incarichi annuali ed, eventualmente, delle immissioni in ruolo. A tal riguardo
la segreteria provinciale dello Snals ha diffuso gli elenchi dei pensionamenti
suddivisi per classi di concorso, tenendo conto del fatto che in provincia di
Caserta ci sono soprannumerari nella scuola primaria, mentre gli insegnamenti
in esubero sono materie letterarie ed educazione tecnica per la scuola media e
discipline giuridiche ed economiche, elettronica, elettrotecnica, trattamento
testi, lingue e civiltà straniere tedesco, laboratorio di elettronica,
laboratorio di informatica gestionale, laboratorio di informatica industriale,
esercitazione di pratica professionale per la secondaria di secondo grado. «È
un segnale di speranza per centinaia di docenti - sottolinea il segretario
provinciale dello Snals Carlo Dennetta - sia per quei docenti di ruolo in
soprannumero, sia per tanti precari inseriti nelle graduatorie provinciali che
hanno maturato il punteggio per una eventuale immissione in ruolo. Questi dati
ci spingono a lasciare aperto il dialogo con il governo per la ricerca di nuove
risorse e nuovi posti per il personale della scuola. Questo è il motivo per cui
il nostro sindacato non ha adottato la politica del muro
contro muro con il ministro Gelmini». Tra gli insegnamenti ad
avere il maggior numero di pensionamenti, ci sono: per la scuola media
educazione tecnica (19 pensionamenti), italiano (83), scienze matematiche (24),
inglese (14), educazione artistica (7). Per le scuole superiori di secondo
grado: italiano (41 pensionamenti), italiano e latino (22), latino e
greco (7), matematica (5), matematica applicata (9), matematica e fisica (9),
educazione fisica (15), scienze biologiche (11), francese (13), inglese (12),
laboratorio di meccanica (12), discipline giuridiche ed economiche (7),
discipline economiche aziendali (7), chimica (6), filosofia e storia (6). Un
quadro che però stride con uno studio elaborato circa due settimane fa dalla
Fl-Cgil partendo dai dati di organico di diritto: un prospetto statistico di
quanto si prevede nella regione e in provincia dal primo settembre
( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Guido Trombetti Il 13 marzo del 1989 nacque il World wide
web, la grande ragnatela mondiale. Cioè il web. Usato quotidianamente da tutti.
Singoli individui. Istituzioni. Aziende piccole. Medie. Grandi. L'idea venne a
Tim Berners-Lee. Ricercatore del Cern di Ginevra. Il più grande laboratorio di
fisica d'Europa. Nato da una cooperazione di più Paesi - Italia
compresa - che lo finanziano (bella l'idea del ministro Gelmini, anche se da precisare, di creare anche da noi una grande
infrastruttura di ricerca proprio sul modello del Cern). Il problema di Tim
Berners-Lee era quello di riuscire a far trasferire dati e informazioni in
maniera semplice tra calcolatori diversi. E con sistemi operativi
diversi. SEGUE A PAGINA 13
( da "Mattino, Il (Caserta)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Sindacati e comitati dei precari della scuola in ordine
sparso sulle iniziative di lotta annunciate contro i provvedimenti di riforma
introdotti dal ministro della Pubblica istruzione Mariastella
Gelmini. Si terrà oggi a Roma, presso la sede di Carta «Sala Pintor», in
via dello Scalo San Lorenzo, 67, dalle 9.30 alle
( da "Mattino, Il (Caserta)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Il ministro della Pubblica
Istruzione Gelmini va avanti e
rilancia: addio giudizi, tornano i voti e con il
( da "Mattino, Il (Caserta)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
Piacciono a studenti e famiglie
alcuni principi introdotti dal ministro Gelmini (merito, pugno di ferro contro i bulli) ma sono
altrettanto forti le contestazioni relative al contenimento della spesa e al
rallentamento del turn over per i docenti.
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 15-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Benevento))
Argomenti: Scuola
Giovanardi: «Il fondo per le
dipendenze sarà presto ripristinato» Don Gelmini: «Diciamo sì alla vita» Prevenzione al primo posto
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 15-03-2009)
Argomenti: Scuola
ELENA ROMANAZZI Roma. Viene venduto come incenso ma è
cannabis di sintesi, difficile da identificare e dagli effetti devastanti. Ha
diversi nomi, si vende in bustine colorate, si trova su internet ma anche negli
smart-shop. C'è poi il «popper», sostanza già conosciuta ma il cui consumo sta
pericolosamente aumentando. Si trova nei sex-shops e viene venduto come
deodorante anche se di profumo ne ha davvero poco. Una nuova sostanza, il
popper è un gas, le cui formule vengono modificate alla velocità della luce e
dunque non rientrano nella tabella delle sostanze vietate. Le nuove droghe di
sintesi costituiscono ora una grave emergenza. Si tratta di sostanze, tra
queste rientra anche il Gbl (gamma butirolactone, generalmente usato come
solvente industriale per produrre plastica e pesticidi), che non sono inserite
nelle tabelle delle sostanze stupefacenti. L'allarme giunge dalla Conferenza
nazionale sulle politiche antidroga che si è chiusa ieri a Trieste con
l'intervento del presidente della Camera, Gianfranco Fini e del sottosegretario
della presidenza del Consiglio con delega alle politiche per la famiglia, per
la tossicodipenza e per il servizio civile, Carlo Giovanardi. Le tabelle vanno
riviste. Su questo nel corso dei lavori sono emerse posizioni convergenti.
L'intenzione del governo è proprio quella non solo di inserire rapidamente
nelle tabelle le nuove droghe, ma anche di rivedere al ribasso i quantitativi
ora consentiti per l'uso personale, una revisione che potrebbe riguardare, in
particolare, la cocaina e l'ecstasy. Un intervento sulla cui opportunità
concorda Silvio Garattini, farmacologo e direttore dell'istituto di ricerca
Mario Negri di Milano: «Tutto ciò che si fa per diminuire la possibilità di
spaccio è positivo». Sulla stessa linea don Pierino Gelmini: «Non si tratta di dire sì o no alla droga, ma di dire sì o no
alla vita». Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, è orgoglioso della legge
che porta il suo nome e non retrocede di un millimetro rispetto alla richiesta,
giunta dai radicali, di liberalizzare la vendita. «Io - spiega Fini -
rimango dell'idea che considerare la produzione, lo spaccio e il consumo di
droghe illecito, ovviamente con livelli diversi di illegalità, sia un dovere se
si vuole per davvero combattere quella che viene chiamata la cultura della
morte». Il «no» di Fini è netto: «Non esiste un diritto a drogarsi, esiste
semmai un diritto a essere liberi dalla droga». Un principio lanciato quattro
giorni fa da Carlo Giovanardi e pienamente condiviso. Linea dura ma anche un
potenziamento delle strutture per l'aiuto dei tossicodipendenti. «La terapia -
aggiunge Fini - deve essere finalizzata al pieno recupero della persona». La
prevenzione è uno dei punti sui quali il governo si impegnerà nei prossimi
mesi. Due i piani sui quali si sta ragionando: uno è rivolto all'infanzia e
all'adolescenza, l'altro alle famiglie in difficoltà. La droga resta una vera e
propria emergenza anche se di tossicodipendenza si parla meno. Gianfranco Fini
lancia l'allarme. Rispetto al passato «la percezione sociale del fenomeno droga
- spiega - è oggi più tollerata culturalmente, c'è meno scandalo e allarme e
questo processo di normalizzazione culturale va fortemente contrastato,
rialzando la soglia della consapevolezza diffusa circa la pericolosità delle
droghe». Infine, il tema spinoso delle risorse, «ineludibile» secondo Fini, e
senza le quali «la guerra è ad armi impari». Ancor più preciso Giovanardi:
«Vogliamo ripristinare il fondo nazionale per la lotta alle tossicodipendenze».
Ma le regioni e gli operatori oltre alle risorse chiedono di essere ascoltati
dal governo.
( da "Stampa, La" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
"Ho finito i soldi" E per protesta non firma il
bilancio Nella classifica Ocse Pisa, il Friuli Venezia Giulia è al secondo
posto, dopo la Finlandia. Vorrei che ci restasse». Il dirigente scolastico del
liceo Grigoletti di Pordenone è preoccupato. La sua scuola vanta crediti nei
confronti del ministero dell'Istruzione per oltre 260 mila euro. Soldi già
spesi, per le supplenze brevi e gli esami di Stato, dal
( da "Trentino" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Berlusconi: impariamo dalla Lega a stare sul territorio Il
monito alla convention di Formigoni a Riva, presente mezzo governo RIVA DEL
GARDA. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in contatto telefonico
con il convegno di Rete Italia di Riva si è detto d'accordo con il presidente
della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che il giorno prima aveva invitato
a seguire l'esempio dei politici leghisti che hanno un continuo contatto con la
gente e il territorio. «Abbiamo bisogno di avere un contatto vero con la gente»
- ha detto Berlusconi. «Impariamo a consumare le scarpe per andare a parlare
con la gente. Dobbiamo impegnarci, parlare con tutti, proprio come fanno i
leghisti. Lo dico anche ai nostri ministri che qualche volta non hanno fatto
questo. Imitino perciò i ministri della Lega. Dobbiamo imparare - ha proseguito
Berlusconi - a spazzar via la nomenklatura perchè noi siamo per una politica di
servizio. Questo lo devono imparare i nostri dirigenti e i nostri parlamentari
che non devono pensare alla carriera». Parole che sono state
condivise anche dai numerosi ministri che anche ieri hanno sfilato a Riva del
Garda. Nomi di primo piano come i ministri Alfano, Gelmini, Fitto e
Frattini che hanno affiancato il governatore della Lombardia Formigoni, il
portavoce del Pdl al senato Gasparri e il vice presidente della Camera Lupi.
( da "Trentino" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
SCUOLA Gelmini: troppo localismo in Trentino Il ministro sorvola
sulle "vacanze tedesche" ma attacca sulla mancata riforma «Non si può
venire a Roma soltanto per chiedere altri soldi: serve collaborazione» RIVA.
Mariastella Gelmini è ministro delle
istruzioni giovane e grintoso. Che dice pane
al pane e vino al vino. Al cronista che a margine della convention di Riva le
chiede un giudizio sulle vacanze scolastiche "alla tedesca" che la
Provincia intende varare tra un annetto risponde secca: «Prendo atto che
all'interno del Paese ci sono esigenze e realtà diverse e su questo non mi
sento di intervenire». Ma la domanda permette al ministro di togliersi un
sassolino che la infastidiva da un po' di tempo: «Mi preoccupa invece da parte
di questa Provincia autonoma una certa reticenza, anzi una mancanza di
collaborazione, sull'applicazione delle riforme. Il calendario può avere una
definizione territoriale, mi pare che i problemi siamo altri. Il Paese se vuole
rispondere alla crisi deve farlo puntando sulla scuola, riformando la scuola,
non accontentandosi. E questo è possibile solo se facciamo tutti la nostra parte».
Intende dire che in Trentino si segue un po' troppo la strada autonomistica?
«Non si può venire a Roma solo per chiedere soldi. C'è un eccesso di localismo.
Ho notato che c'è qui c'è una sorta di pregiudizio nei confronti delle proposte
del governo. Proposte che non debbono piacere a priori. Ma forse varebbe la
pena applicarle, verificarne gli effetti e poi trarne le conclusioni. Dire no a
priori non è il modo corretto per migliorare la scuola. Il calendario
francamente...». Di suola si è parlato parecchio nella convention voluta da
Roberto Formigoni: «L'errore più grande di Veltroni è stato quello di aver
cavalcato una protesta dal fiato corto. Mi sembra che Franceschini stia
seguendo la stessa strada quando parla della chiusura della piccole scuole".
ha detto il ministro Gelmini, parlando al convegno
di Rete Italia. «Bisogna dirgli che con le Regioni abbiamo preso decisioni
diverse e lo abbiamo fatto perchè c'è il problema della sicurezza delle scuole,
che è uno dei principali che dobbiamo affrontare, perchè ciò che è accaduto a
Rivoli non deve più accadere. La scuola non è nè di destra nè di sinistra, è
dei giovani e noi dobbiamo lavorare per loro, quindi basta soldi a pioggia
senza controlli sugli esiti di questi finanziamenti. Si deve ripartire dalla scuola
perchè ci deve essere l'orgoglio di essere italiani». (g.t.)
( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
SCUOLA DI SOAVE SCUOLA DI SOAVE Le assenze
dell'amministrazione A Soave si è svolta lunedì 9 marzo una assemblea pubblica,
in cui i rappresentanti del consiglio di circolo della scuola, la direzione
didattica, le insegnanti e circa 150 cittadini hanno cercato il modo di
scongiurare la perdita della prima elementare per l'anno in corso e in seguito
magari di tutta la scuola visto il lavoro del ministro Gelmini atto a demolire la scuola primaria, l'unica in Italia a essere a
livello degli standard Europei. I numerosi cittadini presenti hanno
sottolineato nella maggioranza degli interventi l'importanza della scuola in
una comunità come la nostra e hanno compreso la gravità del problema al quale
vanno ad aggiungersi il problema del trasporto pubblico, dell'ufficio
postale e dei servizi in genere. Avremmo gradito sentire il parere e le
proposte del sindaco o dell'assessore alla pubblica istruzione o dell'assessore
di Soave, invece i nostri amministratori non si sono presentati. Addirittura il
neoassessore alla pubblica istruzione Bruna Dal Bosco nominata nell'incarico da
circa tre settimane (a due mesi dalle elezioni amministrative!). Si dispiace
che nella assemblea sia intervenuto un candidato politico che nulla ha a che
vedere con organi scolastici e istituzioni amministrative. Il candidato
politico è Maurizio Salvarani che assieme ad Andreetti di Soave, anch'egli
presente, sono da cinque anni in consiglio comunale, all'opposizione, concetto,
per i nostri assessori, sconosciuto. Salvarani e Andreetti non hanno ricevuto
«l'investitura dall'alto» per fare il presidente di Asep per tre settimane e
poi per fare l'assessore alla pubblica istruzione per soli due mesi, ce lo
auguriamo! Loro sono stati votati da centinaia di cittadini di Porto.
Evidentemente è un periodo molto difficile per l'amministrazione di Porto.
Mentre Pezzali distribuisce quotidianamente pillole di saggezza politica e di
democrazia e prepara la grande coalizione! La giunta se ne sta barricata in
Comune ad attendere il prossimo dispaccio. Sono attaccati, infatti, dal comune
di Mantova, dalla Provincia, dalla Tea, dal Pd, e non ultimo dai dipendenti
comunali che addirittura pretendono soldi che gli spettano! Consiglio loro di
tenere d'occhio il confine ad est perché da lì, come si sa, potrebbero entrare
gli Scaligeri. E' tempo che si facciano vedere e sentire non solo nelle feste e
nelle cerimonie, ma anche quando ci sono problemi urgenti da risolvere. Tanto
la grande coalizione la prepara Pezzali, loro dovranno solo controllare che
compaiano i loro nomi. La democrazia è un esercizio complicato e faticoso e
queste fatiche da anni a loro vengono risparmiate. Gian Pietro Mezzadrelli
COMUNICAZIONE I Salotti una vera sorpresa Chissà perché, quando un'iniziativa è
gratuita, si può pensare che sia di poco valore. L'evento che lo scorso fine
settimana si è svolto all'hotel Favorita di Mantova, i Salotti di
Comunicazione, si è invece rivelato di notevole livello. Due giorni di
approfondimento sui più vari temi di marketing e comunicazione aziendale. I
relatori e gli ospiti invitati a parlare e dibattere si sono dimostrati
perfettamente competenti e soprattutto aperti al confronto e alla discussione.
Credo di esserne uscito molto arricchito, sia per aver appreso informazioni,
nozioni e perfino tecniche e idee stimolanti, sia perché mi sono potuto
confrontare con professionisti della comunicazione, ma anche con imprenditori
che, come me, hanno la necessità di comunicare (bene) l'immagine e la sostanza
dell'azienda e dei prodotti. Desidero esprimere il mio ringraziamento agli
organizzatori e alle persone intervenute, con l'auspicio che il prossimo anno
l'iniziativa abbia un seguito. Con due richieste: di aumentare il numero di
giornate e di coinvolgere tutte le associazioni di categoria mantovane,
sviluppando magari anche temi in verticale, per esempio per settori produttivi,
commerciali e di servizio, incrementando così la specializzazione dei singoli
eventi. Stefano Todeschi URBANISTICA Non ferite il territorio Nei prossimi
giorni il consiglio comunale dovrà esprimere il parere definitivo sul piano
urbanistico Nuovo Ospedale. La zona interessata è quella che circonda il canale
Paiolo, un'area rimasta incontaminata che ospita una vegetazione spontanea
comprendente anche alcune specie di piante ormai rare. Se il piano verrà
approvato le piante, i cespugli e i prati verdi verranno cancellati per sempre
dall'ennesima colata di cemento. Al loro posto, tra le altre cose, sorgeranno
quattro palazzoni di otto piani. Quindici anni fa frequentavo le scuole
elementari e, un giorno, la maestra spiegò a noi bambini il mondo degli anfibi.
Ci fece vedere in fotografia alcune rane e alcuni rospi, spiegandoci la
differenza tra loro. Rimasi affascinato da quel mondo, tanto che mio padre la
sera dopo arrivò a casa con un piccolo rospo in un bicchiere. Cercammo insieme
un contenitore più grande e dopo averlo riempito con dell'erba, qualche sasso e
dei pezzettini di legno vi appoggiammo dentro Taddeo (è il nome che avevo dato
al mio nuovo amico). Il giorno dopo mi presentai a scuola con lui. La maestra
ci fece notare dal vivo le particolarità dell'animale, suscitando l'interesse
di tutti i miei compagni di classe (bambine escluse). Taddeo rimase sul balcone
di casa nel suo contenitore per un paio di giorni. Poi, un pomeriggio, io e mio
padre ci avventurammo su una stradina sterrata, circondata da una fitta
vegetazione. Una volta arrivati sulla riva del canale Paiolo lasciammo libero
Taddeo, in quello che senza dubbio era l'ambiente migliore per lui. Non solo le
piante, ma anche Taddeo e tutti gli abitanti della zona umida compresa tra via
Donati e l'ospedale verranno sfrattati da quella che ogni amministratore di
buonsenso trasformerebbe in un'oasi naturale. Invece arriveranno probabilmente
le ruspe, che devasteranno per sempre un ecosistema incontaminato che fino a
oggi era sopravvissuto. Ricordo ai consiglieri di maggioranza che nel testo
redatto ad inizio 2006 dalla Commissione Nazionale per il Programma dei Ds in
vista delle elezioni politiche, si indicava tra le linee guida in materia urbanistica
la necessità di «rivitalizzare e riqualificare aree abbandonate o
svantaggiate». (...) Faccio un appello a tutti i consiglieri affinché si eviti
l'ennesima ferita al territorio mantovano con la cancellazione definitiva di
108mila mq di verde. Davide Scioscia Consigliere Circoscrizione Sud Forza
Italia-PdL PARTITO UNICO Che cosa resterà di An? Così inizia la lettera di
un'amico. Che cosa ci rimarrà di Alleanza Nazionale? Non è ozioso chiederselo
alla vigilia del suo scioglimento nel partito del Popolo della libertà. Poiché
dalla presenza del suo bagaglio identitario e dalla capacità di contaminare e
di lasciarsi contaminare dipenderà, per buona parte, il futuro del soggetto
destinato a incarnare il centrodestra. Non bisogna immaginare, cessioni gratuite,
tentazioni egemoniche, ma l'armonizzazione di idee che per oltre mezzo secolo,
aggiornate, riviste e corrette, hanno segnato la presenza della Destra sullo
scenario politico con quelle di altri movimenti convergenti nel progetto di
trasformare l'Italia in un paese moderno che non rinuncia alle proprie
tradizioni, alla sua storia, ai suoi caratteri civili, morali e religiosi. Si
passa, poi a elencare le idee-guida costruite da An nel corso del suo percorso
storico e che, ora, saranno portate nel PdL, alla ricerca di un riformismo
possibile che fondi le sue ragioni sulla centralità della persona;
sull'inalienabile valore della libertà; sull'imprescindibile senso dello Stato
come strumento equilibratore della società e regolatore del mercato del lavoro,
dell'economia, dei conflitti; sul riconoscimento delle sovranità dei popoli e
delle comunità; sulla difesa delle identità culturali e religiose. Con
un'aggiunta non trascurabile: quel sentimento della Patria, per esempio, che la
Destra ha tenuto desto per oltre mezzo secolo, anche quando la parola era
impronunciabile perché rimandava, secondo qualcuno, a un passato
impresentabile. Idee di ieri che si coniugano con quelle di oggi. Mauro
Torreggiani
( da "Arena, L'" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Lunedì 16 Marzo 2009 SPORT Pagina 40 Montorio3 Quinto
Verona0 Montorio: Zangrandi, Lenotti (Lonardoni), Gaspari (Bakiu), Bianchi,
Sauro, Verde, Micheloni M, Biasia (Martinez), Fraccaroli (Tosi), Cobelli
(Micheloni G), Fiocco. All. Bertoldo. Quinto Verona: Pasetto,
Montolli G (Composta), Knezevic (Marchi), Andolfo, Gelmini, Zantedeschi
(Botchawj), Rama M, Aprile, Tollini, Montolli G (Ronca), Antolini. All. Sanzi.
Arbitro: Grassi. Reti: 13' pt Cobelli, 3' st Fraccaroli, 31' st Micheloni G.
( da "Repubblica, La" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina 6 - Interni I cammelli di Gheddafi Il desiderio di
Bossi Brambilla ministro Il Cavaliere si sfoga in elicottero "Quel Fini mi
mette in difficoltà" Con il presidente in volo verso il buen retiro del
Lago Maggiore, dove l´aspetta Veronica Gheddafi mi ha regalato tre cammelli, il
maschio è alto tre metri e l´unico posto dove lo posso mettere è l´anticamera
Qualcuno fa problemi sulle candidature ma è solo per avere altro, magari una
poltronissima alla Fiera I suoi delfini sono Alfano, Fitto, la
"determinatissima" Gelmini e la
Brambilla ministro a breve (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) DAL NOSTRO INVIATO
rodolfo sala è andata, lui ha garantito «l´assonanza assoluta» del governo con
le loro richieste, la platea ha applaudito. Ma solo adesso, in volo verso il
buen ritiro del lago Maggiore, si distende davvero. Allunga le gambe sul
sedile di fronte, guarda il mondo dall´alto e gli viene un sorriso triste. L´ha
detto già a Villa d´Este, «rimpiango il tempo in cui facevo solo
l´imprenditore», ma è il caso di ribadire: «Il modus operandi dei politici è
molto diverso dal nostro». Tutti i politici, mica solo quelli dell´opposizione.
Fini, per esempio, messo in croce due ore prima da Formigoni per problemi di
successione: «Ora che riveste un ruolo istituzionale - pensa a voce alta il premier
- deve dimostrare di essere sempre sopra le parti; su quel ruolo ha investito
tutto». Che poi faccia bene a comportarsi così, è un altro discorso: «Posso
anche capirlo, ma questo a volte fa emergere momenti di difficoltà». Poi c´è
Bossi, pure lui con i suoi smarcamenti e con quel suo «desiderio» di portare un
leghista (e non l´azzurro Romele) alla guida della Provincia di Brescia. Un
«desiderio» che impedisce di chiudere in fretta l´accordo nel centrodestra per
le amministrative di giugno: «Qualcuno fa problemi perché anche a Milano c´è un
candidato del Pdl, ma è solo per avere altro». Per esempio una poltronissima
alla Fiera di Milano. Insomma: anche i leghisti hanno imparato bene i trucchi
della politique politicienne, ma almeno «loro sanno stare sul territorio». Per
non dire di Tremonti, che costringe il Cavaliere (parole sue) «a farmi concavo
per evitare le curve». Il superministro a Cernobbio ha dato forfait, per
evitare nuove polemiche. Anche questo fa parte del rito, del teatrino. E in
questa domenica trascorsa tra due laghi, dopo una telefonata con Emma
Marcegaglia («è stata male interpretata, abbiamo anche scherzato») Berlusconi
si concede il lusso di arrivare a Cernobbio con la faccia scura, quasi tirata.
Il corpo parla e lui, seduto e silente a fianco di Carluccio Sangalli, dice
abbastanza: si agita sulla sedia, sistema la cravatta, si tocca il naso, fa
qualche impercettibile sbuffo, picchetta il tavolo con la penna. E, mai visto
prima, prende appunti prima di intervenire. «Si è stufato», confida un sodale
della prima cerchia. Un po´ si sente. La nostalgia dichiarata per il mestiere
dell´imprenditore fa il paio con i lamenti per lo stato in cui versa la
pubblica amministrazione: «Quando voglio una lettera in fretta, la faccio fare
alla mia Marinella». Meglio la segretaria privata degli uffici dominati da una
«burocrazia costosa e inefficiente». Ma lui si tira fuori: «Utilizzo i soldi
pubblici come se fossero miei, scrivo gli appunti sul retro bianco di fogli già
usati». Ma «il sistema è bloccato», e anche nella sua metacampo politica le
cose non marciano al meglio. Troppi sgomitatori con il peccato originale della
politica vissuta come professione. Largo ai giovani della sua squadra, loro sì
che sono bravi. Su tutti Angelino Alfano, in odore di delfinato, poi la
«determinatissima» Gelmini, la Brambilla che tra un
mese sarà ministro, Fitto e la Prestigiacomo. Qualcuno di buono ci sarebbe pure
a sinistra. Non Franceschini: «Rispetto a Veltroni non è cambiato niente». Però
«di là ho molti amici, che invito sempre a venire con noi». Magari non Prodi,
omaggiato di un inusuale «poverino»: «è per colpa dei Verdi che il suo governo
non ha fatto le infrastrutture». Meno male che c´è la politica estera, che
impegna «il 60 per cento della mia attività». A parte i commissari Ue che si
permettono di criticarlo, rendono quindi necessario «riorganizzare» il governo
comunitario, fuori dal cortile italiano sì che lo apprezzano. Gheddafi, per
dire, gli ha regalato «tre cammelli, il maschio è alto tre metri e l´unico posto
dove lo posso mettere è l´anticamera». L´elicottero atterra su Villa Campari,
sponda piemontese del lago Maggiore. Quanto gli piace questo posto, eppure è
solo la seconda volta che ci viene, dopo il compleanno in famiglia del 29
settembre. Allora c´era Veronica, c´è anche adesso. Era all´indomani del derby
vinto dal Milan, e va bene ancora: cinque pappine al Siena. Queste sono vere
soddisfazioni, altro che la gabbia dorata del potere. E si può perfino essere
generosi: «Contro il Manchester tifavo Inter, a cui invidio tantissimo un
campione come Maicòn».
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
STORIA DELL'ARTE Meno ore a scuola ma anche nella regione
le iniziative didattiche fanno il tutto esaurito di ISABELLA REALE Mentre
l'Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell'Arte lancia sul suo sito
(www.anisa.it) l'allarme per l'ulteriore riduzione delle ore
d'insegnamento, calate grazie alla riforma Gelmini da tre a due
settimanali perfino negli istituti d'arte, alla faccia del ruolo che il
patrimonio artistico ha nell'economia del nostro Bel Paese, cresce il desiderio
di conoscenza nei confronti dell'arte, e in particolare dell'arte
contemporanea. Anche nella nostra regione i segnali sono chiarissimi:
per la prima volta il Friuli Venezia Giulia si è qualificato alle Olimpiadi del
Patrimonio promosse dalla stessa Anisa, grazie al liceo scientifico Marinelli
di Udine con la guida della professoressa Dal Gobbo, e vere e proprie code si
sono viste il 25 febbraio scorso alla biglietteria del Revoltella di Trieste
per prenotarsi all'ottavo corso di storia dell'arte promosso dal museo. Non
sono bastati i 170 posti previsti a soddisfare le molte richieste, a conferma
di un sempre maggiore successo dell'iniziativa che prevede, con un minimo
contributo, un totale di dodici lezioni dal 5 marzo al 23 aprile. Quest'anno di
scena la pittura russa tra Otto e Novecento, con la guida di Caterina Prioglio
Oriani, e i protagonisti italiani dell'arte nella Parigi del primo Novecento
presentati dalla stessa direttrice del Revoltella, Maria Masau Dan, a introdurre
la grande mostra che il museo dedicherà in giugno alla fascinosa musa del
surrealismo, la pittrice di origini triestine Leonor Fini. Quanto all'attività
delle associazioni, gli Amici dei Musei di Udine quest'anno hanno fatto il
pieno dando appuntamento per un ideale Aperitivo col Tiepolo la prima domenica
del mese, al Museo Diocesano, mentre la delegazione udinese del Fai, guidata da
Laura Cominotti Stringari, ha riproposto, in collaborazione con il Dipartimento
di storia e tutela dei beni culturali dell'Università di Udine, un nuovo ciclo
di lezioni che, organizzate d'intesa con la Galleria d'Arte Moderna di Udine,
si sono trasformate in veri e propri incontri ravvicinati con l'opera d'arte,
grazie a letture miratissime di fronte all'opera condotte ogni lunedì alle
17.30 fino al 6 aprile da giovani studiosi del Dottorato di ricerca e della
Scuola di specializzazione di storia dell'arte, e anche in questo caso sala
piena e attentissima.
( da "Mattino di Padova, Il"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina 9 - Cronaca BOTTE TRA GIOVANI BOTTE TRA GIOVANI
VIGILANTE SPARA IN ARIA. E' successo verso le 16 di ieri, in via del Portello,
davanti all'agenzia di scommesse. Tre giovani, due moldavi di 18 anni e un
rumeno di 17, sono stati aggrediti da due marocchini, che volevano
impossessarsi della bici del rumeno. Un vigilante libero da servizio è uscito
dall'agenzia di scommesse e ha esploso un colpo in aria per bloccare la rissa.
I nordafricani sono fuggiti, i tre giovani dell'Est sono rimasti immobili fino all'arrivo
della polizia. Le indagini sono in corso: sembra che i ragazzi si conoscessero.
Gli agenti stanno valutando se denunciare il vigilante. ANTI ABUSIVI BORSE
SEQUESTRATE. Il bilancio del servizio anti-abusivi in Prato di sabato: 5
senegalesi denunciati, 44 borse con marchio contraffatto sequestrate, con 5
giubbotti finti Belstaff, cinte e portafogli. BECCATO A RUBARE IN RISTORANTE.
E' entrato nel ristorante al Fagiano di via Locatelli e si è fiondato nel
reparto guardaroba per frugare nei giubbotti dei clienti. Roberto Bernardo, 43
anni di Cividale Friuli, è stato scoperto e inseguito da alcuni avventori. Una
volante ha bloccato l'uomo poco lontano dal ristorante: aveva un portafoglio e
un telefono cellulare. Arrestato. DROGA E PROSTITUTE BILANCIO DEI VIGILI.
All'inizio dell'anno sono state fatte 27 multe ai clienti delle prostitute,
mentre da maggio del 2007 (da quando è entrata in vigore l'ordinanza Zanonato)
le contravvenzioni sono ben 700. Le zone maggiormente frequentate dalle
lucciole sono le vie: Pontevigodarzere, Aspetti e Annibale Da Bassano. Le maxi
multe anti spaccio sono già 20. SCIOPERO SCUOLA TRAFFICO CHIUSO. Sciopero della
scuola, contro il decreto Gelmini, organizzato
dalla Cgil e dalla Gilda per dopodomani 18 marzo: per questo è prevista la
chiusura al traffico di corso Garibaldi, piazza Garibaldi, via San Francesco,
via del Santo, piazza del Santo, via Cesarotti dalle 8,30 alle 13, per il tempo
necessario al transito del corteo. Saranno anche disposte la chiusura di
via Sanmicheli e piazzale Pontecorvo dalle 9,30 alle 13 e l'istituzione del
divieto di sosta e di transito in piazza Garibaldi dalle 8 alle 11.
( da "Adige, L'" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
ministri A Riva e Cernobbio
Attacchi di Gelmini e Brunetta Le
autonomie speciali e Trento in particolare sono state ieri nel mirino di due
esponenti del governo. A Riva del Garda, al convegno di Rete Italia, il ministro
dell'Istruzione Mariastella Gelmini
ha polemizzato con il governatore Dellai sulla mancata applicazione in Trentino
della sua riforma della scuola. «Valuteremo
le vie giuridiche, se ci saranno gli estremi per ricorrere - ha dichiarato -
Certo questo non è un modo aperto di dialogare. Non si può venire a Roma solo a
chiedere soldi, senza applicare le riforme che decidiamo per tutto il paese». A
Cernobbio, al forum della Confcommercio, il titolare della Funzione pubblica
Renato Brunetta è andato oltre. «Il federalismo lo abbiamo già - ha affermato -
ma è un federalismo bastardo, sprecone, piagnone. Un bambino della Val D'Aosta
- ha aggiunto - riceve dallo Stato cinque volte di più di uno del vicino
Piemonte. Cose simili accadono per Trentino, Bolzano e così via. Il sud e la
Sardegna hanno una situazione un po' a parte». Secondo il ministro questa
sperequazione «non è legata agli statuti speciali, che definiscono solo i
perimetri delle competenze, ma è legata alla dabbenaggine, alla stupidità, alla
captatio benevolentiae dello Stato centrale nei confronti degli aggressivi
governi regionali». Meno violente, invece, le affermazioni del ministro degli
Affari regionali Raffaele Fitto, anch'egli presente alla convention azzurra di
Riva del Garda: «Sul federalismo stiamo lavorando ad una riforma complessiva.
Tutti sono in discussione. I diritti delle autonomie speciali restano, ma senza
sperequazioni. Sulla finanza pubblica abbiamo bisogno del contributo di tutti».
16/03/2009
( da "Resto del Carlino, Il
(Cesena)" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
CESENA pag. 2 Scuola: si combatte per le compresenze
Venerdì manifestazione a Bologna SONO OLTRE 1700 le famiglie cesenati che nel
confermare l'iscrizione dei loro figlioli alle elementari hanno sottoscritto un
modello integrativo in cui si richiede espressamente il mantenimento delle compresenze dei docenti abrogate del tutto dalla legge Gelmini nelle classi successive alle prima. Localmente a diffondere la
modulistica e a caldeggiarne la consegnna alle segreterie è stato il comitato
"Articolo 3. Per una scuola di tutti e di ciascuno", sorto fin dallo
scorso autunno per contrastare la riforma ed in particolare l'introduzione del
maestro unico o prevalente. PER QUANTO riguarda le iscrizioni alle prime
classi, il comitato si era battuto con una campagna informativa per orientare i
genitori verso le 30 ore o il tempo pieno, opzioni che hanno riscosso pressoché
il generale favore (quasi il 95% degli iscritti. «C'è però il fondato timore
non si nascondono Valeria Bandini, coordinatrice di Articolo 3, e Veronica
Gamberini, responsabile scuola del Pd di Cesena che l'insufficienza o comunque
l' inadeguatezza degli organici che il ministero intende mettere a disposizione
induca l'Ufficio scolastico regionale e le scuole a dirottare la massa dei
neoiscritti che hanno scelto le 30 ore verso il modello a 27 ore, che pure ha
avuto poche adesioni, a parte il caso isolato della scuola elementare di
Macerone. In questo modo la volontà delle famiglie verrebbe pesantemente
disattesa». VENERDÌ 20 marzo una delegazione dell' Articolo 3 (che conta circa
80 attivisti tra insegnanti, personale scolastico e genitori) parteciperà ad
un'iniziativa che si terrà a Bologna che culminerà con una consegna in massa
dei modelli integrativi raccolti nella sola provincia di Bologna sono stati
quasi 18mila all'Ufficio scolastico regionale. Prevista una sfilata con
striscioni ce ne sarà uno di
( da "Mattino di Padova, Il"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
dall'inviato Vendice Lecis Berlusconi: «Abbiamo dato soldi
veri» Il Cavaliere replica alle richieste della Marcegaglia Domani l'incontro:
fatto tutto quello che serviva «Siamo intervenuti con tempestività Ho sempre
speso i fondi pubblici come se fossero i miei» CERNOBBIO. Un discorso di oltre un'ora
dedicato quasi esclusivamente alla puntigliosa elencazione del lavoro del
governo e rivendicando successi personali in politica estera. Al forum della
Confcommercio, Silvio Berlusconi, reagendo alle sollecitazioni di Confindustria
e alle critiche dell'opposizione, ha comunque sottolineato che il suo gabinetto
ha «fatto tutto quello che doveva fare con tempestività». Anzi «più degli altri
paesi». Il premier ha confermato che domani incontrerà la presidente di
Confindustria Marcegaglia e alle sue richieste «di soldi veri», confermerà di
averli già versati: «Spendo i soldi pubblici esattamente come se fossero miei»,
perché «bisogna stare assolutamente attenti» quando si parla di conti pubblici.
«Voglio dire ad Emma Marcegaglia - ha aggiunto - che abbiamo dato soldi veri
per sostenere interi settori industriali, come l'automobile. Abbiamo messo da
parte nove miliardi di euro per gli ammortizzatori sociali. Fatto interventi
per le banche, in modo che possano continuare a fare il loro lavoro e
consentire alle imprese di continuare ad investire». Al decimo forum di
Cernobbio, davanti alla platea della Confcommercio di Carlo Sangalli,
Berlusconi alle richieste delle categorie sociali ha risposto con
rassicurazioni e impegni. «Sono bloccato - ha ammesso - da un 106% di debito
rispetto al pil e non sappiamo quanto dobbiamo pagare in più di interessi».
Anche sui ritardi dei pagamenti del pubblico verso le imprese ha confermato che
«stiamo urlando per accelerarli» ma la colpa è della burocrazia. Berlusconi ha
spiegato le difficoltà sul piano casa: «Bossi aveva capito che fosse fatto per
privilegiare gli immigrati. Quando gli è stato spiegato, abbiamo avuto
un'adesione entusiastica dalla Lega». Berlusconi ha giustificato
l'atteggiamento prudente delle banche verso le imprese: «Mettiamoci nei loro
panni. Se devono dare una linea di credito, ci deve essere una possibilità
vicina al cento per cento che chi lo riceve lo restituisca». Ha,
successivamente, lodato Cisl e Uil «che stanno dando veramente un forte
sostegno, responsabile e razionale all'azione del governo». Ma al presidente
del consiglio premeva mettere in evidenza la sua «soddisfazione assoluta verso
il governo, fatta di ministri giovani, appassionati e intelligenti». Su tutti
svetta il ministro Alfano per la riforma della giustizia civile e per la
questione delle intercettazioni. «Dobbiamo purtroppo fare i conti con la
politicizzazione di una parte della magistratura» che, anche per alcune
inchieste su maxi cantieri, ha superato «ogni limite ragionevole. Ma modificheremo
questa situazione patologica». Tra i promossi del governo c'è Maria Vittoria
Brambilla che, da sottosegretario, diventerà ministro del Turismo. Anche per Maria Stella Gelmini ci sono
state parole di forte elogio «perché sta cambiando l'università diventata ormai
un sistema di ammortizzatori sociali in cui ogni professore ha un parente». A
proposito nel voto parlamentare ai soli capigruppo, ha spiegato che si trattava
«solo una provocazione, un paradosso». Berlusconi però ha riproposto un
suo cavallo di battaglia: «Oggi chi va al governo si trova nell'impossibilità
di intervenire» confermando l'utilizzo frequente dei decreti.
( da "Resto del Carlino, Il
(Bologna)" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
PRIMO PIANO pag. 5 «Abbiamo dato soldi verissimi» banche e
9 miliardi per gli ammortizzatori sociali». Domani l'incontro dall'inviato
ALBERTO CAPISANI CERNOBBIO «SE IL PARLAMENTO ci mette più di un anno per
approvare un provedimento, bisogna allora ricorrere alla decretazione
d'urgenza. Porre la fiducia non è un atto ostile al Parlamento». Senza
nominarli mai, Silvio Berlusconi replica alle critiche dei presidenti della
repubblica, Giorgio Napolitano, e della Camera, Gianfranco Fini, che l'hanno
accusato di svuotare il Parlamento con un eccessivo ricorso ai decreti legge.
Ma, ieri, nel suo intervento al Forum di Confcommercio, il capo del Governo si
è tolto anche qualche altro sassolino. «Non sono capace di dare ordini e allora
metto in campo la mia capacità di farmi concavo con chi ha delle punte,
facciamo un nome a caso: Tremonti, e di farmi convesso con chi è distratto».
Una battuta e una stoccata al suo ministro dell'Economia, lo spigoloso Giulio
Tremonti, assente nonostante l'annunciata partecipazione, che si è imbarcato in
uno scontro con Bankitalia sulla proposta di far controllare dai prefetti i
flussi di credito alle piccole e medie imprese. Strada che il presidente del
Consiglio non intende pecorrere, puntando su una nuova soluzione: «I prefetti
non vigileranno sul credito ma coordineranno un comitato di osservatori formato
da protagonisti del mondo del lavoro», ha annunciato. Berlusconi ha poi
respinto le critiche della presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che
aveva chiesto «soldi veri» per affrontare la crisi. «Noi abbiamo dato soldi
verissimi ha dichiarato . Li abbiamo dati per sostenere settori come l'auto e
gli elettrodomestici e sono state misure efficaci; abbiamo messo da parte 9
miliardi per gli ammortizzatori sociali per cui nessuno verrà lasciato solo se
perderà il lavoro; ci sono 12 miliardi per patrimonializzare le banche, cifra
che rende possibili 150 miliardi di affidamenti in più. Ma non per tutti: «se
un banchiere deve dare una linea di credito, deve avere una possibilità vicina
al 100% che il prestito venga restituito». LA VERA uscita dalla crisi potrà
però avvenire solo se i consumi non caleranno. E per questo occorre che si
ritrovi la fiducia. In questo senso, dice Berlusconi, si stanno muovendo Cisl e
Uil con grande responsabilità. L'Italia si è comunque mossa prima e meglio
degli altri Paesi, grazie anche a una situazione più robusta (banche meno
esposte e più solide; famiglie meno indebitate e spesso proprietarie delle loro
case). Per ridar fiato all'economia, dice Berlusconi, «stiamo urlando per
accelerare i pagamenti della pubblica amministrazione», in ritardo di anni.
Continuano intanto gli incontri con le forze sociali (domani tocca a
Confindustria) per monitorare la situazione e decidere gli interventi. Tra
questi, il via libera alle opere dei Comuni virtuosi', la rivisitazione degli
studi di settore e le misure contro l'evasione fiscale: «la considero un male
di cui abbiamo il record in Europa, una cosa assolutamente negativa», ha
dichiarato, sottolineando come l'aumento di un punto dell'aliquota Irpef più
alta, suggerito da Confcommercio, «non farebbe che aumentare l'evasione». Berlusconi
si è occupato anche di politica estera, favorendo l'apertura di due
stabilimenti Pirelli in Russia. «L'estate scorsa ha poi raccontato ho giocato
un ruolo fondamentale nell'evitare un conflitto tra Russia e Georgia. Le frasi
di Putin erano: Andiamo là e attacchiamo il presidente georgiano all'albero più
alto di Tiblisi', avevano completamente perso la trebisonda. Credo si siano
fermati per il lavoro che abbiamo fatto io e Sarkozy, e che io ho preso e
spedito a Mosca». DALLA LIBIA Berlusconi rivela di aver ottenuto la priorità
per le aziende italiane quando verranno spesi i 120 miliardi di dollari a
disposizione di Tripoli per grandi opere. Berlusconi ha infine annunciato il
taglio al 10% delle intercettazioni telefoniche, la ricostituzione entro un mese,
del ministero del Turismo, affidato a Michela Vittoria
Brambilla, «un'ira di dio che non molla mai l'osso» e interventi di un altra
ministra «determinatissima», Mariastella Gelmini, sul sistema
universitario dove ogni docente ha figli, cugini, cognati per i quali sono
stati inventati corsi (salute animale) con due iscritti in tutta Italia.
( da "Nazione, La (Lucca)"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
CRONACA VERSILIA pag.
( da "Messaggero, Il (Viterbo)"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Lunedì 16 Marzo 2009 Chiudi Giuseppe Parroncini,
capogruppo Pd alla Regione, e Anna Maria Massimi, presidente della commissione
scuola alla Pisana, sono allarmati per i tagli del ministro Gelmini sul territorio e chiedono al governo di garantire il diritto allo
studio. «Nel solo Lazio - evidenziano - le richieste presentate per il tempo
pieno (ovvero le 40 ore) arrivano al 53 per cento e difficilmente riusciranno a
essere soddisfatte perché la contemporanea riduzione del numero di
collaboratori e insegnanti, circa 5 mila, non lo consentirà». Il timore
giustificato dai fatti è che si creino super-classi di 30-33 alunni, dimenticando
le spese sui trasporti e sulle mense, i tempi di percorrenza, la mancanza di
aule e la necessità di rispettare il disposto della legge sulla sicurezza 626
che impone per ogni alunno uno spazio fisico di almeno
( da "Messaggero, Il (Umbria)"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Lunedì 16 Marzo 2009 Chiudi Un'ora di trasmissione
radiofonica per portare all'attenzione dell'opinione pubblica le idee e le
proposte degli studenti delle scuole superiori della provincia di Terni. E'
Quanto stanno organizzando i rappresentati della consulta provinciale
studentesca di Terni, che hanno cominciato la loro avventura venerdì scorso.
Nel corso della puntata numero uno il presidente della Consulta, Francesco
Forzanti, oltre a presentare le finalità della nuova
trasmissione ha anche commentato la nuova riforma Gelmini. «Il
programma andrà in onda ogni primo venerdì del mese», spiega Forzanti che
aggiunge «la trasmissione sarà trasmessa da radiorvietoweb». Si tratta di una
radio on line che ha concesso gratuitamente lo spazio di un'ora: dalle 17.45
alle 18.45.
( da "Messaggero, Il
(Civitavecchia)" del 16-03-2009)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il (Viterbo))
Argomenti: Scuola
Lunedì 16 Marzo 2009 Chiudi di ANNABELLA MORELLI Del doman
non v'è certezza. Soprattutto quando si tratta di scuola che sta attraversando
un periodo caotico per le direttive piovute dall'alto che di chiaro hanno un
solo obiettivo: risparmiare, nonché tagliare. I genitori della Tuscia questo
messaggio lo hanno recepito abbastanza bene, tant'è che tra le opzioni del
modulo da scegliere, ovvero 24, 27, 30 e 40 ore, hanno gettonato nella stragrande
maggioranza dei casi le 30 ore, ritenute forse più gestibili e meno complicate
da ottenere. Solo un numero così esiguo da essere insignificante ai fini di una
statistica ha ritenuto buone le 24 o 27 ore: forse madri che non hanno impegni
di lavoro e vedono di buon occhio la permanenza del proprio figlio solo per 4
ore al giorno per sei giorni alla settimana a scuola. Moltissimi hanno votato
per il tempo normale (10.901), solo 1.320 per il tempo pieno e riguardano
soprattutto le classi prime, dove il decreto ministeriale ha deciso il maestro
unico (o prevalente, come ancora viene definito: ma prevalente rispetto a chi,
se il team non esiste più?). Riguardo al tempo pieno si nutrono ragionevoli
dubbi che potrà essere organizzato nelle diverse scuole spalmate sul territorio
viterbese e dallo stesso ufficio scolastico provinciale (l'ex provveditorato
agli studi) fanno sapere che i numeri sciorinati riguardano solo le richieste
dei genitori, non sottintendono l'accoglienza di tali richieste. E i motivi
sono molteplici. Per esempio, a Bassano in Teverina, a Grotte di Castro e alla
"Alessandro Volta" di Viterbo solo per 11 bambini della prima classe
è stato richiesto il tempo pieno, ma è difficile pensare che un numero così
esiguo di alunni potrà usufruire di 40 ore settimanali, anche
perché il decreto del ministro Gelmini suggerisce
di far lievitare il numero degli scolari addirittura fino a 29. Invece,
all'Ellera 116 genitori hanno chiesto il tempo pieno per tutte e cinque le
classi della primaria, così come 75 della Concetti. Chissà se i dirigenti
troveranno un escamotage per soddisfarli, utilizzando magari i docenti non
impegnati nelle compresenze. Perché c'è da sciogliere anche il nodo
delle compresenze. Cioè, attualmente gli insegnanti possono decidere a inizio
scuola di tenere insieme le loro lezione in classe scegliendo un argomento
attinente alle discipline di loro pertinenza. Finora, e non sembra ci sia
spazio per ripensamenti, l'ordine è: basta compresenze. Quindi, se non si parla
di tagli, il riciclaggio dei maestri è all'ordine del giorno. Ma almeno è
sicuro che i bambini vedranno in cattedra nel prossimo settembre la loro
insegnante? No, neanche su questo fronte c'è certezza perché alcuni dirigenti,
preoccupati forse dalle pressioni di genitori che speravano di poter veder
soddisfatte le scelte che avevano fatto all'inizio della carriera scolastica
dei propri figli, hanno inviato alle famiglie un chiarimento dove si ribadiva
il no alle compresenze, ma anche un ulteriore concetto: «Chi insegna che cosa nelle
classi è affidata al dirigente scolastico che esercita la prerogativa sulla
base di criteri che determineranno gli organi collegiali della scuola e la Rsu.
In sostanza, ogni scuola dovrà decidere se le insegnanti dell'anno precedente
continueranno ad insegnare le stesse discipline (per continuità didattica) o se
tutto verrà rivisto sulla base di altri criteri». L'unica cosa certa, è
l'incertezza.
( da "Corriere della Sera"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano -
data: 2009-03-16 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE Il caso Il rettore di
Padova, Milanesi: è come dire che tutti i politici sono ladri. Perotti: troppi
corsi? Si diano i fondi in base alla qualità Il Cavaliere: università
ammortizzatore sociale per i parenti. E i prof: sbaglia MILANO — Più che un
consesso di cervelli, una famiglia allargata. L'Università italiana secondo
Berlusconi si riassume in poche battute, che delineano un quadro devastante. Un
mondo che «è diventato un sistema di ammortizzatori sociali, in cui ogni
professore ha il figlio, il cugino, l'amico del figlio, il cognato che ha la
cattedra con l'invenzione di un corso di laurea». Il premier, intervenendo ieri da Cernobbio sull'operato del ministro
Mariastella Gelmini («capacissima e determinatissima»), non ha lesinato toni
apocalittici, un po' alla Blade Runner: «Ho visto corsi di laurea che mi hanno
fatto prima inorridire e poi ridere, come il corso in salute animale, che ha
due iscritti in Italia». Nepotismo, spreco di risorse, calo vertiginoso
della qualità. Accuse già note, pronunciate negli ultimi anni da molti tra
coloro che, per rabbia o per amore, hanno voluto analizzare nel dettaglio il
sistema universitario italiano. Tra questi c'è Roberto Perotti, economista
politico alla Bocconi, un curriculum che passa per Mit e Columbia, un libro —
L'università truccata, Einaudi — non tenero con la nostra accademia. «Ma se
Berlusconi ha dichiarato che ogni professore ha un cugino o un parente inserito
nell'Università... Immagino volesse creare un'iperbole, per rendere più
pregnante il suo discorso. Che però, al netto di questa, non aggiunge niente di
nuovo o costruttivo sul tema». Dei corsi con denominazione e contenuti
«esotici», Perotti non vuole quasi sentir parlare. «Sono un problema
appariscente e che fa notizia; sta di fatto che i professori sono illicenziabili,
e non è abolendo questi corsi che si ridurranno i costi. Senza contare —
prosegue — che non è pensabile che qualcuno decida quali corsi bocciare e quali
no: chi se ne prenderebbe la responsabilità? La soluzione è distribuire i fondi
a seconda della qualità: gli atenei migliori si prenderanno più finanziamenti,
i peggiori potranno anche programmare corsi dai titoli assurdi, fatti male, con
docenti incapaci. Poi, però, si arrangino». Una linea che non può non trovare
d'accordo Vincenzo Milanesi, rettore dell'Università di Padova, membro della
Crui, la Conferenza dei rettori delle Università italiane, tra i capofila di
Aquis, l'Associazione per la qualità delle università statali nata esattamente
un anno fa a Bologna. «Perché i casi di nepotismo, i corsi dai contenuti
esotici ci sono, ma generalizzare in modo grottesco queste eccezioni serve solo
a stordire l'opinione pubblica, creando le premesse per operare tagli
indiscriminati che ridurrebbero il sistema alla paralisi, penalizzando anche
gli atenei di qualità». Al rettore di Padova, quelle frasi da Cernobbio proprio
non vanno giù, «è incredibile che il presidente del Consiglio faccia
affermazioni di questo genere: dire che tutti i docenti universitari sono
delinquenti sarebbe come affermare che tutti i politici sono ladri... Noi
chiediamo, piuttosto, che a fronte di riforme necessarie ci sia un investimento
in risorse che porti il nostro sistema ai livelli di finanziamento ed
efficienza degli altri Paesi». Gabriela Jacomella
( da "Corriere della Sera"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano -
data: 2009-03-16 num: - pag: 9 categoria: REDAZIONALE Centrodestra Cicchitto:
nessun motivo di nervosismo tra noi e An Pdl, fusione con polemiche Fini
amareggiato con i «suoi» Il leader e il gelo sugli attacchi dal sito azzurro.
Gasparri: è normale ROMA — Dopo la tempesta, la quiete. Ma è una quiete solo
apparente quella che accompagna lo storico scioglimento di An (sabato e
domenica prossimi) e l'altrettanto storica nascita del Pdl (il 27 marzo). Hanno
infatti lasciato molti strascichi le polemiche degli ultimi giorni tra
Berlusconi e Fini sul ruolo del Parlamento, sui temi etici o politici (dal caso
Englaro alla legge sulla sicurezza), sul reciproco rispetto, se è vero che ha
destato scalpore la mole di critiche al limite dell'insulto contro Fini
pubblicate sul blog di FI e non considerate dagli azzurri tali da doverne
prendere le distanze. Ieri è stata la giornata dell'abbassamento dei toni:
Fabrizio Cicchitto ha assicurato che non c'è «nessun motivo di nervosismo» tra
An e FI, Sandro Bondi considera la varietà di posizioni e di personalità quali
«quella di Fini» una «ricchezza » per il Pdl, Roberto Formigoni ha smentito di
aver detto che Fini dovrebbe domandarsi se il Pdl «è la sua casa » e anche Ignazio
La Russa pensa che le «frizioni» attuali siano «occasionali, non frutto di
strategia». E però, una cosa è certa. Pur facendo buon viso a cattivo gioco,
Fini con i suoi si è mostrato deluso, quasi amareggiato per il trattamento che
gli è stato riservato non solo dagli alleati, ma anche nel suo stesso partito.
Non gli è sfuggito che a prendere le sue parti in modo molto deciso e duro alla
fine siano stati La Russa, Ronchi e pochi altri. Silenzio o scarsa
considerazione agli attacchi sul blog da molti big del partito, da gente che
pesa nel Pdl come Maurizio Gasparri o Gianni Alemanno, ieri entrambi presenti
al convegno di Formigoni insieme a ministri azzurri come Alfano, Fitto, Gelmini e a proprio agio in quell'area impegnata sui
valori cattolici come lo è Cielle. E infatti Gasparri non ha problemi a
spiegare perché non ci sia stata una levata di scudi contro gli attacchi dai
blog: «E' normale che quando si prendono certe posizioni — come sul caso
Eluana, o sulla questione del dovere dei medici di denunciare i clandestini —
si possono ricevere critiche o elogi. E Fini è sufficientemente esperto e
consapevole per valutare l'impatto che ha sul popolo del centrodestra
l'espressione di idee certamente legittime, ma diverse da quelle di una larga
parte del nostro elettorato». Insomma, il vecchio meccanismo del partito che si
stringe attorno al proprio leader sempre e comunque, con la nascita del Pdl,
non c'è più. Il rimescolamento di posizioni è già in atto, cosa gradita a un
Berlusconi che soffre il ruolo di presidente della Camera di Fini e il suo
poter gestire i lavori dell'Aula in maniera pressoché autonoma a suo giudizio,
tanto da poter condizionare (complici le assenze di troppi deputati del Pdl che
lo fanno «infuriare») anche ritmi e priorità dell'attività del governo. D'altra
parte, dice La Russa, «per un uomo di destra l'istituzione è sempre qualcosa di
sacro e di distinto dal partito». Dunque al momento pare inevitabile un
dissidio che il coordinatore di An vede comunque destinato a risolversi: «Fini
non è più abituato a non essere il numero uno in un partito, Berlusconi non è
abituato a doverlo essere assieme a un altro... Ci serve solo un po' di
rodaggio, poi tutto filerà liscio». Paola Di Caro
( da "Tempo, Il" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
stampa Il premier a cernobbio elogia ministri e azione del
governo Berlusconi premia i quarantenni Il presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi al forum di Cernobbio risponde alla presidente di Confindustria Emma
Marcegaglia che aveva chiesto soldi veri per affrontare la crisi: "Abbiamo
dato soldi verissimi". Poi il premier elogia i suoi ministri. Vivere tutti
fino a 120 anni. Per Silvio Berlusconi è una specie di sogno proibito. Ma non
troppo. Perché, come racconta davanti alla platea del forum annuale di
Confcommercio, il suo «amico» don Luigi Verzè (che sabato ha compiuto 89 anni
ndr) glielo dice sempre: «Perché dobbiamo pensare che si tratti di una cosa
impossibile? Oggi la vita media è 80 anni. Nell'ottocento era 23 anni, nel
novecento con l'invenzione delle penicillina si è arrivati a 40. Perché non si
può pensare di portarla a 120?». E mentre il Cavaliere, ormai prossimo alle 73
primavere, si gode già il mezzo secolo che don Verzè potrebbe regalargli («se
mi chiede un aiuto io investo, speriamo siano soldi ben spesi»), la politica si
interroga: sta forse pensando a ricandidarsi? Il premier lascia la domanda
senza risposta anche se, nelle due ore trascorse nei saloni di Villa d'Este a
Cernobbio, coglie l'occasione per sponsorizzare alcuni dei suoi «migliori»
quarantenni. A cominciare dal Guardasigilli Angelino Alfano che sta gestendo
uno dei capitoli più delicati e più cari al premier, la riforma della
giustizia, e che in molti considerano già come il suo erede naturale. Poi è la
volta della «capacissima e determinatissima» Mariastella Gelmini alle prese con le «mostruosità» dell'Università italiana. Per
chiudere con una promozione sul campo destinata inevitabilmente a scatenare
polemiche. «Presto faremo il ministero del Turismo», assicura Berlusconi ai
commercianti. Poi, rivolto al presidente Carlo Sangalli che lo guarda con il
volto visibilmente preoccupato, aggiunge: «Sapete che ira di Dio è la
signora Brambilla. Una che non molla l'osso. Dillo che è brava!» Il numero uno
di Confcommercio arrossisce, annuisce poi, a mezza bocca, ammette: «è brava, è
brava». Le citazioni finiscono qui ed è inevitabile notare che si tratta di tre
esponenti provenienti da Forza Italia. Elemento che, in periodo di costruzione
del Pdl, appare tutt'altro che secondario. Come affatto secondaria appare
l'assenza da Cernobbio del ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Il titolare
di via XX Settembre, forse, ha semplicemente voluto lasciare la scena al
premier. Ma c'è chi spiega, lontano dai taccuini, che la scelta sarebbe
l'ennesimo sintomo del «nervosismo» del ministro finito sul banco degli
imputati dopo lo scontro degli ultimi giorni con Bankitalia. Chissà quindi
quale sarà stata la sua reazione quando, parlando di sè, il premier ha
ironizzato: «Io non alcun potere anche perchè sono incapace di dare ordini.
L'unica cosa che so fare è convicere gli altri con la mia personale
autorevolezza e con la capacità di farmi concavo se ci sono delle punte.
Facciamo un nome a caso, Tremonti. E convesso se qualcuno è distratto». A
questo punto, quindi, al Cavaliere non resta che convicere gli altri. A partire
dai commercianti («ditemi quello che devo fare e io lo faccio») cui assicura
che la revisione degli studi di settore è una priorità dell'esecutivo. Passando
per le banche che vanno capite perché non gli si può chiedere di fare «cattivo
credito» (il premier usa le stesse parole pronunciate da Corrado Passera sabato
proprio a Cernobbio) e che non devono preoccuparsi «perchè i prefetti
coordineranno solamente i controlli». Fino ad arrivare a Confidustria («i soldi
stanziati sono verissimi» assicura replicando ad Emma Marcegaglia) e ai
sindacati («ringrazio Cisl e Uil che stanno dando un sostegno forte e
responsabile all'azione del governo»). Anche perché, o si lavora tutti insieme,
o difficilmente si potrà superare la crisi. Anche se vivremo tutti fino a 120
anni.
( da "Tempo, Il" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
stampa Stranieri 8 alunni su 10: il caso della Pisacane di
Roma Italiani "cacciati" da scuola E' emergenza stranieri nelle
scuole italiane. L'allarme è partito da Roma, dall'istituto
"Pisacane" divenuto emblema di un fenomeno che rischia di trasformare
le scuole in veri e propri "ghetti". Su 180 alunni che frequentano la
"Pisacane", 165 sono stranieri. è emergenza stranieri nelle scuole
italiane. L'allarme è partito da Roma. Precisamente dall'istituto Carlo
Pisacane, divenuto emblema di un fenomeno che rischia sempre più di trasformare
le scuole in veri e propri «ghetti». Basta citare alcuni numeri: su 180 alunni
che frequentano la Pisacane, 165 sono stranieri. E i dati delle ultime
iscrizioni confermano questa tendenza: solo tre bimbi italiani su 21
frequenteranno la prima elementare. Una situazione che si replica in tutti i
Municipi capitolini. Laddove vive una comunità straniera, la scuola del
quartiere inizia a «svuotarsi» di alunni italiani e ad essere frequentata in modo
prevalente, anzi quasi esclusivo, da bambini extracomunitari. Un danno enorme
per l'integrazione sociale e culturale da una parte, e una forma di
«dicriminazione» al contrario che inizia a prevalere in alcune zone della
Capitale, dall'altra. Cinesi all'Esquilino, Filippini ai Parioli, indiani al
Prenestino. Capita così che nei presepi ci siano i minareti e, come si
sperimentò per qualche mese, nelle mense si mangi couscous invece di pasta al
pomodoro. L'integrazione, insomma, sembra compiersi al contrario, creando non
pochi problemi sia agli alunni italiani (nelle scuole medie gli alunni italiani
che provengono da scuole ad alta frequenza di extracomunitari hanno risultati
di apprendimento inferiori agli altri), sia agli alunni stranieri. Sempre nella
scuola emblema di un fenomeno che riguarda tutte le città italiane, una mamma
cinese ha deciso di portare via la figlia: «Ho fatto e faccio tanti sacrifici
per vivere qui e voglio che mia figlia impari l'italiano, si crei amicizie
italiane ed abbia un futuro in questa città dove non si debba sentire sempre e
solo una straniera». Un fenomeno, quello delle «scuole
ghetto» al quale il ministro Gelmini ha risposto
dettando delle linee guida in cui si «suggerisce», soprattutto per le prime
classi, dei «piccoli gruppi di inserimento», vale a dire aule composte da
cinque, sei alunni stranieri e prevedendo anche delle sezioni «ponte» con
programmi specifici per l'apprendimento dell'italiano. Linee guida che
lasciano però all'autonomia scolastica, e dunque alla discrezionalità dei
singoli soggetti, la loro applicazione. Un esperimento riuscito a Bolzano e a
Vicenza, dove grazie all'accordo tra istituzioni locali e direttori scolastici
regionali, si sono stabilite delle «quote» ben precise: la provincia autonoma
di Bolzano ha fissato il numero degli alunni stranieri per classe al 30%,
mentre il sindaco di Vicenza, del Partito democratico, ha stabilito il «tetto»
massimo di tre alunni stranieri per classe. Una quota che non è stato possibile
fissare nella Capitale, nonostante un accordo di rete siglato proprio per
l'istituto Pisacane, nel quale l'assessore capitolino, il direttore scolastico
regionale, gli esponenti del Municipio e la dirigenza scolastica si impegnavano
a «distribuire» le iscrizioni in tutte le scuole del territorio. Il Campidoglio
si era anche offerto di garantire il servizio di scuolabus per i bambini che
avessero accettato di trasferirsi in un'altra scuola. Non è bastato. L'accordo
non è riuscito, forse per i tempi troppo stretti o per un'autonomia scolastica
probabilmente male interpretata. Il «caso Pisacane» è comunque già finito alla
commissione Cultura della Camera dei Deputati su richiesta del deputato Pdl,
Fabio Rampelli, che sta lavorando a una soluzione che scongiuri scuole e
quartieri mono-etnici, per garantire pari opportunità a tutti i bambini, non
solo a quelli di Bolzano o di Vicenza.
( da "Tempo, Il" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
stampa È emergenza stranieri nelle scuole italiane .
L'allarme è partito da Roma. Precisamente dall'istituto Carlo Pisacane,
divenuto emblema di un fenomeno che rischia sempre più di trasformare le scuole
in veri e propri «ghetti». Basta citare alcuni numeri: su 180 alunni che
frequentano la Pisacane, 165 sono stranieri. E i dati delle ultime iscrizioni
confermano questa tendenza: solo tre bimbi italiani su 21 frequenteranno la
prima elementare. Una situazione che si replica in tutti i Municipi capitolini.
Laddove vive una comunità straniera, la scuola del quartiere inizia a
«svuotarsi» di alunni italiani e ad essere frequentata in modo prevalente, anzi
quasi esclusivo, da bambini extracomunitari. Un danno enorme per l'integrazione
sociale e culturale da una parte, e una forma di «dicriminazione» al contrario
che inizia a prevalere in alcune zone della Capitale, dall'altra. Cinesi
all'Esquilino, Filippini ai Parioli, indiani al Prenestino. Capita così che nei
presepi ci siano i minareti e, come si sperimentò per qualche mese, nelle mense
si mangi couscous invece di pasta al pomodoro. L'integrazione, insomma, sembra
compiersi al contrario, creando non pochi problemi sia agli alunni italiani
(nelle scuole medie gli alunni italiani che provengono da scuole ad alta
frequenza di extracomunitari hanno risultati di apprendimento inferiori agli
altri), sia agli alunni stranieri. Sempre nella scuola emblema di un fenomeno
che riguarda tutte le città italiane, una mamma cinese ha deciso di portare via
la figlia: «Ho fatto e faccio tanti sacrifici per vivere qui e voglio che mia
figlia impari l'italiano, si crei amicizie italiane ed abbia un futuro in
questa città dove non si debba sentire sempre e solo una straniera». Un
fenomeno, quello delle «scuole ghetto» al quale il ministro Gelmini ha risposto dettando delle linee guida in cui si «suggerisce»,
soprattutto per le prime classi, dei «piccoli gruppi di inserimento», vale a
dire aule composte da cinque, sei alunni stranieri e prevedendo anche delle
sezioni «ponte» con programmi specifici per l'apprendimento dell'italiano.
Linee guida che lasciano però all'autonomia scolastica, e dunque alla
discrezionalità dei singoli soggetti, la loro applicazione. Un esperimento
riuscito a Bolzano e a Vicenza, dove grazie all'accordo tra istituzioni locali
e direttori scolastici regionali, si sono stabilite delle «quote» ben precise:
la provincia autonoma di Bolzano ha fissato il numero degli alunni stranieri
per classe al 30%, mentre il sindaco di Vicenza, del Partito democratico, ha
stabilito il «tetto» massimo di tre alunni stranieri per classe. Una quota che
non è stato possibile fissare nella Capitale, nonostante un accordo di rete
siglato proprio per l'istituto Pisacane, nel quale l'assessore capitolino, il
direttore scolastico regionale, gli esponenti del Municipio e la dirigenza
scolastica si impegnavano a «distribuire» le iscrizioni in tutte le scuole del
territorio. Il Campidoglio si era anche offerto di garantire il servizio di
scuolabus per i bambini che avessero accettato di trasferirsi in un'altra
scuola. Non è bastato. L'accordo non è riuscito, forse per i tempi troppo
stretti o per un'autonomia scolastica probabilmente male interpretata. Il «caso
Pisacane» è comunque già finito alla commissione Cultura della Camera dei
Deputati su richiesta del deputato Pdl, Fabio Rampelli, che sta lavorando a una
soluzione che scongiuri scuole e quartieri mono-etnici, per garantire pari
opportunità a tutti i bambini, non solo a quelli di Bolzano o di Vicenza.
( da "Tempo, Il" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
stampa La lettera delle mamme al
ministro Gelmini «Se essere
italiani diventa una punizione» «Nessuna tra noi mamme della "Carlo
Pisacane" di Roma iscriverà i propri figli entro il 28 febbraio a questa
scuola. Invitiamo tutte le mamme di tutte le scuole italiane che si trovano
nelle nostre stesse condizioni a fare altrettanto». Con queste parole si apre la lettera indirizzata al ministro
Mariastella Gelmini e a tutti i parlamentari. Una
richiesta d'aiuto che viene da un gruppo di mamme che ogni giorno toccano con
mano la difficoltà di far frequentare ai propri figli una scuola dove, su 180
studenti, solo pochi sono italiani. Un appello che non nasce però da
discriminazioni etniche, ma a difficoltà oggettive di convivenza che
minuziosamente descrivono: «I nostri figli non possono essere diversi dai tanti
bambini italiani che hanno la fortuna di frequentare scuole dove regna
l'armonia e si compiono normali percorsi di apprendimento e socializzazione. I
nostri figli hanno diritto ad avere degli amichetti con cui giocare anche al di
fuori dell'orario canonico, mentre le comunità di stranieri presenti nel nostro
istituto sono chiuse e non si lasciano frequentare, hanno diritto ad andare in
gita scolastica, mentre per la stessa ragione e, probabilmente, anche per
motivi economici i bambini stranieri non possono mai partecipare ai viaggi che
- di tanto in tanto - si provano a organizzare. Niente città d'arte, nessun
soggiorno sulla neve: non si raggiunge mai il numero minimo per partire. I
nostri figli hanno diritto a fare e a vedere un presepe con il bambino Gesù, la
Madonnina e San Giuseppe, mentre il «Villaggio globale» organizzato lo scorso
anno aveva moschee, minareti e donne in burka mischiati ai pastori e ai Re
Magi. I nostri figli conoscono il nostro alfabeto ed è evidente che questo risulta
un vantaggio rispetto a chi scrive in cirillico, arabo, cinese, così come è
evidente che questo vantaggio si trasforma in un handicap quando si cerca di
uniformare l'offerta formativa per renderla adatta a tutti. I nostri figli
hanno diritto a vivere la loro italianità con naturalezza e non come una
punizione e noi mamme siamo prontissime a partecipare alla scommessa. Ma se una
scuola arriva a contenere 15 bambini italiani su 180 e classi come l'attuale
prima elementare, con un solo bambino italiano su 23, nessuna integrazione è
possibile. Per questo abbiamo deciso di cambiare istituto. Così come - ed è un
avvertimento - lasceremo a Lei, Ministro, la prima scuola pubblica d'Italia
composta solo da stranieri. Ce ne andremo altrove, non possiamo permetterci le
private, ma le famiglie romane hanno almeno la fortuna - facendo qualche
sacrificio logistico in più - di potersi recare in altre scuole primarie della
zona. Metteteci un po' di coraggio: da oggi per noi inizia il conto alla
rovescia. Con stima e cordialità».
( da "Tempo, Il" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
stampa Il critico che ci insegna quanto non s'impara più
Leopardi e Boccaccio, Machiavelli e Dante, Tasso, Petrarca, Alfieri . Evviva i
classici della letteratura italiana, la voglia di leggerli coram populo, sugli
sfondi più blasonati della capitale, quelli che si addicono a chi ci ha aiutato
a dar colore alla nostra parola, al nostro immaginario. Sentire il Decameron
letto da Alessandro Haber in Campidoglio (il 27 aprile) o la Vita Nova
dell'Alighieri con la voce di Claudia Gerini a Palazzo Madama (il 30 marzo) è
un regalo e una sfida. Il regalo viene dalla Fondazione De Sanctis, voluta dal
nipote (omonimo) del più grande storico della letteratura italiana. «Mio nonno
- dice - mi ha lasciato l'archivio del suo, di nonno, Francesco De Sanctis. Ci
ho ritrovato i manoscritti su Petrarca, le lettere a Garibaldi e a Mazzini, i
libri che ha studiato. Ho pensato di far parlare queste carte, di rimetterle al
mondo. Così è nata la Fondazione, il ciclo di incontri che comincia oggi al
Quirinale e che proseguirà a cadenza settimanale fino all'11 maggio, e un
premio letterario per la Saggistica che sarà assegnato nel prossimo autunno». E
la sfida? La suggeriamo noi e giriamo l'input al ministro Gelmini. A scuola la poesia grande - Pascoli e Carducci, Leopardi e
Foscolo, - ora non si impara, si sorvola. Il sabato del villaggio, I sepolcri a
memoria? Vade retro. Per non parlare di «Nel mezzo del cammin di nostra
vita...», o di «Quel ramo del lago di Como...». Ai ragazzini delle
elementari, delle medie, l'italiano viene insegnato a prescindere dai nostri
poeti e romanzieri. Basta che riempiano con le crocette i test dove sono
espulsi sentimenti e congiuntivi. Insieme con le parole dei poeti, che altri
insegnanti ci facevano portare appresso tutta la vita come in uno scrigno.
Dell'intelletto. Oggi nella prima Casa del Paese, il Quirinale, Anna Bonaiuto e
Toni Servillo, introdotti da Giorgio Ficara, leggono La Ginestra e La sera del
dì di festa davanti al primo cittadino d'Italia, il presidente Napolitano. La
sfida è che la poesia torni, come un faro, sulle labbra degli italiani più
importanti, i ragazzi.
( da "Adnkronos" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
iPod e politici, playlist tutta italiana per Franceschini.
Il Boss per Maroni Il leader del Pd ascolta Mina e De
Gregori. Inconsuete le scelte del ministro Gelmini, che è fan
di Gaber ma preferisce Ligabue nel suo lettore. Per Maroni in testa c'è
Springsteen commenta 0 vota 0 tutte le notizie di POLITICA ultimo
aggiornamento: 16 marzo, ore 08:49
( da "Foglio, Il" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
16 marzo
( da "Giornale.it, Il"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
n. 11 del 2009-03-16 pagina 5 Formigoni: "Mi candido
se lo fanno tutti i ministri" di Sabrina Cottone Verso le elezioni
europee. Il governatore chiede una sfida "amichevole" nel Pdl Si preparano anche Gelmini, La Russa e
Podestà nostro inviato a Riva del Garda «Che politica è se non si ha il gusto
di andare tra la gente?». Roberto Formigoni chiude la tre giorni di Rete Italia
e conferma la disponibilità a candidarsi per il Parlamento europeo, come
richiesto da Silvio Berlusconi a ministri e presidenti di Regione. è
chiaro il suo desiderio di andare alla conta dei voti: «Sarebbe anche
l?occasione per vedere chi ha più consenso all?interno del Pdl. Se si candidano
tutti i ministri, sono pronto». E così in Lombardia si profila una sfida
amichevole tra grossi nomi della politica, tanto per citarne alcuni il ministro
dell?Istruzione, Mariastella Gelmini (che è
intervenuta all?incontro di Riva del Garda), e della Difesa, Ignazio La Russa.
Ma anche Gabriele Albertini («sono europarlamentare uscente e mi preparo a
tornare in campagna elettorale» assicura l?ex sindaco dalla convention
formigoniana), e il coordinatore regionale azzurro, Guido Podestà. Formigoni
comunque assicura di non aver intenzione di lasciare il lavoro in Lombardia.
«Sarà Berlusconi a fare le liste per le europee, ma se sarò candidato, non si
aprirà un problema in Regione perché la mia sarà una candidatura di
testimonianza, di servizio» spiega il governatore. Esiste però anche l?opzione
due: «Se si stabilirà la non incompatibilità tra le cariche, potrei fare
qualche mese di doppio mandato. Ma non credo sia possibile, perché non lo
consentono le normative europee». Berlusconi ha appunto chiesto a ministri e
presidenti di Regione di candidarsi e, in collegamento telefonico con il
convegno di Riva del Garda, li ha anche invitati a darsi da fare sul
territorio: «Ha ragione Formigoni a dire che i nostri ministri devono imparare
dalla Lega a consumare le scarpe e a stare con la gente». Il premier invita
parlamentari e dirigenti del Pdl a «mettersi sempre in discussione» prendendo
esempio da lui: «Io a ogni elezione metto la mia faccia, mi impegno in prima
persona come successo in Abruzzo e in Sardegna». Il leader del Pdl, parlando
poi da Cernobbio, si è mostrato ottimista sulle amministrative e
sull?appianamento delle divergenze con la Lega per il voto locale in Lombardia:
«Mi sembra tutto definito, abbiamo una sola Provincia in cui decidere».
L?allusione del premier è a Brescia, dove il Carroccio continua a chiedere il
candidato. Ma Berlusconi esclude conflitti: «Leggo di contrasti e impuntature,
in realtà tra di noi si discute in modo amichevole. Il mio criterio è sempre
stato scegliere il candidato migliore». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via
G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Sole 24 Ore, Il (Del
Lunedi)" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: PRIMA data: 2009-03-16
- pag: 1 autore: Atenei. I nuovi incentivi al debutto Fondi alle università: il
merito premierà Bologna e Padova Ai nastri di partenza i «premi » da 525
milioni per aumentare i fondi alle università più virtuose allontanandosi
progressivamente dal vecchio finanziamento su base storica. Entro il 2011, secondo il ministro Gelmini, gli
incentivi dovrebbero salire fino a 2,5 miliardi. Il ministero dell'Università
ha tempo fino al 31 marzo per varare la nuova distribuzione, e sta studiando
gli ultimi correttivi da applicare al modello. Ma fin da oggi è possibile
stimare quali università guadagneranno di più dai nuovi parametri fondati sulla
qualità della ricerca e dell'attività didattica. Le doti più consistenti
dal cambio di passo dei finanziamenti sono attese a Bologna e Padova, seguite
da Torino e dai due atenei «storici » milanesi (Statale e Politecnico). Più in
difficoltà gli atenei del Centro-Sud, a partire da Messina,Sassari e
Palermo.Senza l'aumento dell' 1% al fondo ordinario introdotti per il 2009, 23
atenei su 58 perderebbero fondi con il cambio dei criteri Trovati u pagina
( da "Sole 24 Ore, Il (Del
Lunedi)" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: POLITICA E SOCIETA
data: 2009-03-16 - pag: 9 autore: Riforme. Bologna, Padova e Torino sono le
università che otterranno i benefici maggiori dalla svolta Atenei, più fondi
dal merito Budget 2009: cresce la quota ripartita con nuovi criteri di qualità
Gianni Trovati Forse questa volta si cambia davvero. Al ministero
dell'Università inizia oggi una settimana di superlavoro per condurre in porto
i provvedimenti attuativi di tre riforme annunciate da anni, suscitando
nell'accademia speranza ma anche molte paure. è pronto il regolamento attuativo
per l'Agenzia di valutazione, già tentata senza successo nella scorsa legislatura,
e quello per far partire i concorsi a sorteggio, ma soprattutto i tempi
stringono per la ripartizione dei finanziamenti 2009 con i nuovi criteri
«meritocratici». Il ministro Mariastella Gelmini appare determinata a non indietreggiare ( si veda anche Il Sole 24
Ore di giovedì scorso), e a fare del
( da "Sole 24 Ore, Il (Del
Lunedi)" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: POLITICA E SOCIETA
data: 2009-03-16 - pag: 9 autore: In crescita le scuole storiche, legate alle
imprese Gli istituti tecnici vincono il primo round-iscrizioni Francesca Milano
Gli istituti tecnici attirano più iscritti, almeno a giudicare dai primi
risultati messi in fila dalle scuole "storiche" d'Italia. Sono sempre
di più (in media il 20%) gli studenti dell'ultimo anno delle medie che hanno
scelto di proseguire gli studi optando per la formazione tecnica in uno di
questi grandi istituti molto radicati sul territorio. All'Itis Tullio Buzzi di
Prato le pre-iscrizioni sono state 275 contro le 207 dello scorso anno.
«Formeremo due classi prime in più – spiega il preside Francesco Rossi –, anche
se dal terzo anno con la riforma potremmo avere problemi a formare le classi
dei vari indirizzi». Riforma a parte, l'appeal degli istituti tecnici è in
aumento. «In un momento in cui i laureati faticano a trovare lavoro – spiega il
preside Rossi – per un giovane è più appetibile una scuola che gli garantisca
uno sbocco professionale». L'attrazione dei tecnici raggiunge a Vicenza numeri
da record: all'istituto Alessandro Rossi le iscrizioni al primo anno sono
cresciute quasi del 50% rispetto al2008. «Quest'anno avremo 296 iscritti alle
prime classi – afferma il preside Gianni Zen – e formeremo tre nuove sezioni».
Il merito, secondo il preside, è tutto dello stretto rapporto instaurato con le
imprese del territorio. «Anche in momenti di crisi come quello che stiamo
vivendo – spiega – c'è la necessità da parte delle imprese di assumere bravi
tecnici». Una scuola che prepara al lavoro ma che dà anche le basi per poter
accedere all'università. «Il 54% dei nostri ex allievi – conferma il preside –
proseguono il percorso di studi, dimostrazione del fatto che i tecnici non sono
scuole di serie B». A spingere i giovani verso gli istituti tecnici sono anche
le famiglie: «Spesso –spiega la preside dell'Itis Enrico Fermi di Mantova,
Cristina Bonaglia – i genitori che lavorano nelle imprese della provincia
consigliano ai figli un'istruzione tecnica, proprio perché hanno esperienza
diretta del bisogno di personale nelle aziende». Anche qui il legame tra il
tessuto economico e le scuole è molto forte: «A maggio iniziano ad arrivare le
richieste delle aziende che vogliono l'elenco dei diplomati – racconta – e a
volte ai ragazzi viene offerto un contratto a tempo indeterminato ancora prima
dell'esame di Stato». A Genova l'istituto tecnico nautico San Giorgio si
prepara ad accogliere 340 nuovi iscritti,
( da "Repubblica.it" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
LESA - L'elicottero ha appena lasciato Cernobbio e
l'ultimo rito a cui, sempre più suo malgrado, lui si sottopone. Stavolta Silvio
Berlusconi doveva rassicurare i commercianti sfiancati dalla crisi. È andata,
lui ha garantito "l'assonanza assoluta" del governo con le loro
richieste, la platea ha applaudito. Ma solo adesso, in volo verso il buen
ritiro del lago Maggiore, si distende davvero. Allunga le gambe sul sedile di
fronte, guarda il mondo dall'alto e gli viene un sorriso triste. L'ha detto già
a Villa d'Este, "rimpiango il tempo in cui facevo solo
l'imprenditore", ma è il caso di ribadire: "Il modus operandi dei
politici è molto diverso dal nostro". Tutti i politici, mica solo quelli
dell'opposizione. Fini, per esempio, messo in croce due ore prima da Formigoni
per problemi di successione: "Ora che riveste un ruolo istituzionale -
pensa a voce alta il premier - deve dimostrare di essere sempre sopra le parti;
su quel ruolo ha investito tutto". Che poi faccia bene a comportarsi così,
è un altro discorso: "Posso anche capirlo, ma questo a volte fa emergere
momenti di difficoltà". Poi c'è Bossi, pure lui con i suoi smarcamenti e
con quel suo "desiderio" di portare un leghista (e non l'azzurro
Romele) alla guida della Provincia di Brescia. Un "desiderio" che
impedisce di chiudere in fretta l'accordo nel centrodestra per le
amministrative di giugno: "Qualcuno fa problemi perché anche a Milano c'è
un candidato del Pdl, ma è solo per avere altro". Per esempio una
poltronissima alla Fiera di Milano. OAS_RICH('Middle'); Insomma: anche i
leghisti hanno imparato bene i trucchi della politique politicienne, ma almeno
"loro sanno stare sul territorio". Per non dire di Tremonti, che costringe
il Cavaliere (parole sue) "a farmi concavo per evitare le curve". Il
superministro a Cernobbio ha dato forfait, per evitare nuove polemiche. Anche
questo fa parte del rito, del teatrino. E in questa domenica trascorsa tra due
laghi, dopo una telefonata con Emma Marcegaglia ("è stata male
interpretata, abbiamo anche scherzato") Berlusconi si concede il lusso di
arrivare a Cernobbio con la faccia scura, quasi tirata. Il corpo parla e lui,
seduto e silente a fianco di Carluccio Sangalli, dice abbastanza: si agita sulla
sedia, sistema la cravatta, si tocca il naso, fa qualche impercettibile sbuffo,
picchetta il tavolo con la penna. E, mai visto prima, prende appunti prima di
intervenire. "Si è stufato", confida un sodale della prima cerchia.
Un po' si sente. La nostalgia dichiarata per il mestiere dell'imprenditore fa
il paio con i lamenti per lo stato in cui versa la pubblica amministrazione:
"Quando voglio una lettera in fretta, la faccio fare alla mia
Marinella". Meglio la segretaria privata degli uffici dominati da una
"burocrazia costosa e inefficiente". Ma lui si tira fuori:
"Utilizzo i soldi pubblici come se fossero miei, scrivo gli appunti sul
retro bianco di fogli già usati". Ma "il sistema è bloccato", e
anche nella sua metà campo politica le cose non marciano al meglio. Troppi
sgomitatori con il peccato originale della politica vissuta come professione.
Largo ai giovani della sua squadra, loro sì che sono bravi. Su tutti Angelino
Alfano, in odore di delfinato, poi la
"determinatissima" Gelmini, la
Brambilla che tra un mese sarà ministro, Fitto e la Prestigiacomo. Qualcuno di
buono ci sarebbe pure a sinistra. Non Franceschini: "Rispetto a Veltroni
non è cambiato niente". Però "di là ho molti amici, che invito sempre
a venire con noi". Magari non Prodi, omaggiato di un inusuale
"poverino": "È per colpa dei Verdi che il suo governo non ha
fatto le infrastrutture". Meno male che c'è la politica estera, che
impegna "il 60 per cento della mia attività". A parte i commissari Ue
che si permettono di criticarlo, rendono quindi necessario
"riorganizzare" il governo comunitario, fuori dal cortile italiano sì
che lo apprezzano. Gheddafi, per dire, gli ha regalato "tre cammelli, il
maschio è alto tre metri e l'unico posto dove lo posso mettere è l'anticamera".
L'elicottero atterra su Villa Campari, sponda piemontese del lago Maggiore.
Quanto gli piace questo posto, eppure è solo la seconda volta che ci viene,
dopo il compleanno in famiglia del 29 settembre. Allora c'era Veronica, c'è
anche adesso. Era all'indomani del derby vinto dal Milan, e va bene ancora:
cinque pappine al Siena. Queste sono vere soddisfazioni, altro che la gabbia
dorata del potere. E si può perfino essere generosi: "Contro il Manchester
tifavo Inter, a cui invidio tantissimo un campione come Maicòn". (16 marzo
2009
( da "Stampaweb, La" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
ROMA Bacchettate ai presidi, che remano contro la scuola e
contro il governo, e un?insufficienza al partito democratico, che cavalca
l?onda della protesta. Il ministro dell?Istruzione Mariastella Gelmini ha dato un volto ai suoi nemici parlando ieri sul
palco del raduno nazionale del movimento «Rete Italia», che si sta svolgendo a
Riva del Garda. Sono la «controinformazione camuffata» e «gli allarmismi
ingiustificati, come nel caso del tempo pieno» contro la riforma
dell?istruzione, attività svolta dai troppi dirigenti scolastici che «fanno
politica contro il governo». Un comportamento riprovevole, anche perché il
governo ha fatto di tutto per «superare la scuola di matrice sessantottina». In
che modo? Ad esempio, «ripristinando il voto in condotta e con la reintroduzione
del grembiule». Quindi, è arrivato il momento di dire basta: agli operatori del
settore «spetta applicare le leggi e le circolari del ministero. E? giusto -
concede - che ognuno abbia una propria opinione, ma la politica deve restare
fuori dagli istituti». Rimessi al loro posto i presidi, ce n?è anche per l?ex
segretario del Partito democratico, Veltroni, e il successore, Franceschini:
«L?errore più grande di Veltroni è stato quello di aver cavalcato una protesta
facile, suscitata il più delle volte ad arte, che aveva però il fiato corto. E
con Franceschini la musica non è cambiata, quando parla per esempio della
chiusura delle piccole scuole». «Bisogna dirgli - ha aggiunto - che con le
regioni abbiamo preso delle decisioni diverse. Innanzitutto perché c?è il
problema della sicurezza nelle scuole, uno dei problemi principali che dobbiamo
affrontare: la tragedia di Rivoli non deve più accadere. La scuola non è di
destra o di sinistra, ma è di tutti i giovani e noi dobbiamo lavorare per loro.
Basta soldi a pioggia senza controlli». La replica alle bordate del ministro
dell?Istruzione è arrivata da Giuseppe Fioroni, responsabile Pd Area
Educazione: «è vero che Berlusconi promette miracoli, ma non credo che il
ministro Gelmini possa arrivare alla moltiplicazione
dei pani dei pesci. Con le scuole senza fondi e con i tagli al personale la
chiusura delle scuole dei piccoli Comuni è un dato inevitabile». Fioroni ha
suggerito al ministro di leggere «le cronache locali dei giornali: vedrà come,
al di fuori dell?opinione dei palazzi, il sistema pubblico di istruzione si sta
lentamente smantellando e con esso i valori fondamentali che la nostra scuola
da sessant?anni ha interpretato». + "Ho finito i soldi" E per
protesta non firma il bilancio
( da "Tempo, Il" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
stampa La lettera delle mamme al
ministro Gelmini "Se essere
italiani diventa una punizione" Le mamme della "Pisacane"
scrivono al ministro Mariastella Gelmini
e a tutti i parlamentari. Una richiesta d'aiuto per far fronte alla difficoltà
di far frequentare ai propri figli una scuola dove, su 180 studenti, solo pochi
sono italiani. «Nessuna tra noi mamme della
"Carlo Pisacane" di Roma iscriverà i propri figli entro il 28
febbraio a questa scuola. Invitiamo tutte le mamme di tutte le scuole italiane
che si trovano nelle nostre stesse condizioni a fare altrettanto». Con queste
parole si apre la lettera indirizzata al ministro Mariastella Gelmini e a tutti i parlamentari. Una richiesta d'aiuto
che viene da un gruppo di mamme che ogni giorno toccano con mano la difficoltà di
far frequentare ai propri figli una scuola dove, su 180 studenti, solo pochi
sono italiani. Un appello che non nasce però da discriminazioni etniche, ma a
difficoltà oggettive di convivenza che minuziosamente descrivono. «I nostri
figli non possono essere diversi dai tanti bambini italiani che hanno la
fortuna di frequentare scuole dove regna l'armonia e si compiono normali
percorsi di apprendimento e socializzazione. I nostri figli hanno diritto ad
avere degli amichetti con cui giocare anche al di fuori dell'orario canonico,
mentre le comunità di stranieri presenti nel nostro istituto sono chiuse e non
si lasciano frequentare, hanno diritto ad andare in gita scolastica, mentre per
la stessa ragione e, probabilmente, anche per motivi economici i bambini stranieri
non possono mai partecipare ai viaggi che - di tanto in tanto - si provano a
organizzare. Niente città d'arte, nessun soggiorno sulla neve: non si raggiunge
mai il numero minimo per partire. I nostri figli hanno diritto a fare e a
vedere un presepe con il bambino Gesù, la Madonnina e San Giuseppe, mentre il
«Villaggio globale» organizzato lo scorso anno aveva moschee, minareti e donne
in burka mischiati ai pastori e ai Re Magi. I nostri figli conoscono il nostro
alfabeto ed è evidente che questo risulta un vantaggio rispetto a chi scrive in
cirillico, arabo, cinese, così come è evidente che questo vantaggio si
trasforma in un handicap quando si cerca di uniformare l'offerta formativa per
renderla adatta a tutti. I nostri figli hanno diritto a vivere la loro
italianità con naturalezza e non come una punizione e noi mamme siamo
prontissime a partecipare alla scommessa. Ma se una scuola arriva a contenere
15 bambini italiani su 180 e classi come l'attuale prima elementare, con un
solo bambino italiano su 23, nessuna integrazione è possibile. Per questo
abbiamo deciso di cambiare istituto. Così come - ed è un avvertimento -
lasceremo a Lei, Ministro, la prima scuola pubblica d'Italia composta solo da
stranieri. Ce ne andremo altrove, non possiamo permetterci le private, ma le
famiglie romane hanno almeno la fortuna - facendo qualche sacrificio logistico
in più - di potersi recare in altre scuole primarie della zona. Metteteci un
po' di coraggio: da oggi per noi inizia il conto alla rovescia. Con stima e cordialità».
( da "Mattino, Il (Circondario
Sud2)" del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
ALMERICO DI MEGLIO Il premier Silvio Berlusconi ha
preannunciato che, con la prossima riforma della Giustizia, le intercettazioni
verranno ridotte al 10% dell'attuale quantità. Il ministro Angelino Alfano ha
confermato, spiegando che verranno consentite solo quelle «assolutamente
indispensabili alle indagini», specificando quali esse siano. Il presidente
dell'Associazione magistrati, Luca Palamara, ha protestato distinguendo tra
ascolti e pubblicazione delle registrazioni irrilevanti, e sottolineando che
Gran Bretagna e Stati Uniti, finora ostili ad allargarne l'utilizzo, stanno
studiando proprio il sistema italiano per contrastare il terrorismo (e la
grande criminalità). È insorto il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro: «Se si
ridurranno le intercettazioni al 10% vorrà dire che i reati impuniti
aumenteranno al 90%». Parole simili dal responsabile Giustizia del Pd,
Lanfranco Tenaglia: «Un regalo alla criminalità». Ma non solo intercettazioni.
Il ministro della Giustizia, al convegno organizzato da "Rete Italia"
a Riva del Garda, ha, infatti, ammonito i magistrati a non debordare dai propri
àmbiti e competenze: «Ho sentito il ministro Gelmini dire che i dirigenti scolastici devono applicare le leggi e non
essere a loro volta legislatori. Mi ha fatto piacere, io ho lo stesso problema
con i magistrati». Alfano ha anche assicurato il «massimo impegno per risolvere
la questione dei processi civili», puntualizzando che «in Italia sono pendenti
5 milioni e 400 mila processi civili, questo significa che ci sono
almeno 10 milioni di persone che aspettano giustizia dallo Stato, una giustizia
che non arriva». Il risultato è «un grande effetto di sfiducia non solo nella
giustizia e nel processo civile» ma anche nell'«intera azione dello Stato»,
perciò «dobbiamo intervenire per migliorare la situazione». Particolare enfasi
ha posto, il ministro, sulla grave situazione degli istituti di reclusione.
«Siamo fuori dalla costituzione riguardo al principio di umanità
nell'esecuzione della pena - ha affermato - La maggior parte delle carceri è
stata costruita in secoli lontani. Il risultato è che talvolta siamo fuori dal
principio costituzionale dell'umanità. Per questo, dobbiamo costruire nuove
carceri». Alfano ha, inoltre, prospettato la modifica delle norme «in modo che
i bambini sotto i tre anni» non vivano assieme alle madri detenute nei
penitenziari. Un impegno che condividono i ministeri della Giustizia e delle
Pari opportunità: «Sono 60 i bambini e speriamo di portarli entro pochi mesi
tutti fuori e riconsegnare loro il diritto a una vita normale», ha precisato il
ministro Mara Carfagna. Tornando alle intercettazioni, Berlusconi al forum di
Confcommercio di Cernobbio, per spiegare la loro riduzione al 10%, s'è rivolto
alla platea: «Chi di voi, alzando il telefono, è sicuro di non essere
intercettato? Non è possibile che in una democrazia ci sia questo timore». Ha,
tuttavia, riconosciuto che gli scolti restano «uno strumento importantissimo di
indagini». Alfano, da parte sua, ha rimarcato che «già oggi le intercettazioni
sono previste quando sono assolutamente indispensabili per la prosecuzione
delle indagini» perciò la nuova legge spiegherà «ai magistrati che cosa vuole
dire assolutamente indispensabili». Ed ha ricordato che il ministero della
Giustizia ha un debito di 400 milioni di euro con le aziende che svolgono le
registrazioni. «Meri pretesti per una legge che favorisce la criminalità», ha
accusato il segretario dell'Anm, Giuseppe Cascini. E il presidente Palamara ha
distinto tra le intercettazioni che servono per accertare i reati e la
«pubblicazione di quelle irrilevanti ai fini delle indagini»: per evitare che
finiscano sui media si potrebbe individuarle in una «udienza stralcio, prima
del deposito degli atti di indagine» e custodirle in un «archivio riservato».
Aspro il commento di Antonio Di Pietro: «La verità è che Berlusconi vuole
evitare a tutti i costi che i suoi amici vengano intercettati, così sarà più
difficile scoprire i suoi intrallazzi».
( da "Adnkronos" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
iPod e politici, playlist tutta italiana per Franceschini.
Il Boss per Maroni. Ligabue per la Gelmini Il leader del Pd ascolta Mina e De Gregori. Inconsuete le scelte
del ministro Gelmini, che è fan di Gaber. Per il ministro dell'Interno in testa c'è
Springsteen commenta 0 vota 1 tutte le notizie di POLITICA ultimo
aggiornamento: 16 marzo, ore 13:32
( da "Varesenews" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Busto Arsizio - Impressioni raccolte tra i ragazzi degli
istituti Olga Fiorini che lo scorso febbraio sono stati nella città alsaziona
"Un 'esperienza importante visitare Strasburgo e l'Europarlamento"
Strasburgo è una bella città, ma l'Europarlamento resta un po' un oggetto
misterioso, da avvicinare con una punta di reverenza istituzionale e qualche
perplessità sul modo in cui funziona. I ragazzi delle quarte e quinte delle
superiori Fiorini e del Liceo Pantani (che hanno sede nello stesso plesso di
via Varzi) lo scorso 2-3 febbraio sono stati in gita a Strasburgo e hanno avuto
modo di approfondire le loro conoscenze sulle istituzioni europee. Ad
accompagnarli erano il dirigente scolastico Rosario Vadalà, la vicepreside
Giovanna Logozzi e i professori Luca Girardi, Marco Bina, Elio Turri. La gita
formativa, così come l'incontro di oggi con l'europarlamentare Speroni, si
inseriscono nel contesto della nuova disciplina «Cittadinanza e costituzione»,
introdotta dal ministro dell?Istruzione Mariastella Gelmini. Ci facciamo raccontare l'esperienza alsaziana da Simone Boldorini
(quarta indirizzo grafico), Massimo Giamberini (quinta grafico), da Stefania
Pasquetti ed Eva Santalucia della classe quinta indirizzo moda. «La città è
molto bella e caratteristica» dicono i ragazzi, «molto più "tedesca"
che francese. è linda, ordinata, pulita... perfino i servizi pubblici,
che da noi nemmeno esistono, sono puliti - e gratuiti». Immancabilmente, i
ragazzi hanno finito per farsi riconoscere rapidamente come italiani: poche le
occasioni per fare conversazione in inglese, o per chi lo mastica, in francese.
«Siamo finiti in un bar, abbiamo cercato di comunicare in inglese e subito
siamo stati riconosciuti: i proprietari erano napoletani». Internazionalità
poca, ma almeno un caffè fatto come Dio comanda. Visitata la città, chi
intruppato, chi più o meno in libera uscita ma senza molta interazione con gli
"indigeni" e le ciurme di "colleghi" di scuole d'ogni
angolo d'Europa,si è andati dritti all'Europarlamento. «Architettonicamente
l'edificio è una cosa... fuori dal mondo» gesticola Massimo per renderne le
dimensioni e l'atmosfera solenne. «Dentro siamo rimasti un paio d'ore, eravamo
stati preparati dagli insegnanti su alcuni temi delle istituzioni europee.
C'erano pochissimi parlamentari nell'emiciclo, una decina circa, aveva appena
finito di parlare Marco Pannella e abbiamo seguito un paio di interventi,
saremo rimasti una mezz'ora. Poi abbiamo seguito una specie di conferenza in
cui ci hanno spiegato per filo e per segno le funzioni e le attribuzioni
dell'Europarlamento». Ad offuscare un po' il ricordo di Strasburgo la
successiva tappa in una affascinante Parigi («meno male!» azzarda qualcuno).
«Un'esperienza importante per noi a Strasburgo» dicono i ragazzi, «ci sarà a
chi non è piaciuto questo o quello ma per noi è stata comunque un'occasione di
cogliere le diversità tra l'Italia e gli altri Paesi d'Europa». E anche questo
è crescere. Lunedi 16 Marzo 2009 SdA
( da "Virgilio Notizie"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Milano, 16 mar. (Apcom) - "Sarà Berlusconi a
decidere: se lui chiama io lo seguirò come ho sempre fatto". Ha risposto
il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, alla domanda su una sua possibile candidatura insieme agli altri
ministri e governatori regionali in vista delle europee di giugno. Come il
presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, anche il ministro Gelmini attende che il premier Berlusconi fornisca ulteriori dettagli e
formalizzi la proposta lanciata una paio di settimane fa.
( da "Virgilio Notizie"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Milano, 16 mar. (Apcom) - Penalizzare il ruolo di Forza
Italia e più in generale del Pdl in Lombardia in vista delle prossime elezioni
amministrative "sarebbe un danno per tutti", è questa l'opinione del
ministro dell'Istruzione, Maria Stalla Gelmini a proposito della spartizione delle candidature lombarde tra An,
Forza Italia e la Lega in vista dall'appuntamento del 6-7 giugno. "Pensare
che venga penalizzata la componente di Forza Italia penso che sarebbe un danno
per tutti - ha detto questa mattina a margine di una conferenza stampa al
Pirellone - sta a Berlusconi con la Lega trovare la soluzione migliore.
Non è un problema di questa o quella provincia ma di peso specifico delle
forze". In Lombardia, in particolare, la scelta del candidato per la
provincia di Brescia, non sia del tutto scontata come invece aveva lasciato intendere
una settimana fa il premier Silvio Berlusconi. Non più tardi di due giorni fa
la Lega aveva ribadito che il banco di prova per la tenuta delle alleanze sarà
il voto per la riforma federalista. "Non è un problema di Brescia o di
Monza - ha spiegato la Gelmini - è un problema di
proporzionalità nel senso che in Lombardia vi è una forte presenza della Lega
ma è anche forte la presenza del Pdl ma sopratutto al suo interno di Forza
Italia".
( da "RomagnaOggi.it" del
16-03-2009)
Argomenti: Scuola
16 marzo 2009 - 17.16 (Ultima Modifica: 16 marzo 2009)
BOLOGNA - L'assessore alla Scuola del Comune di Bologna
lancia la proposta di valutare un ricorso al Tar contro la riforma Gelmini. "Stiamo ragionando su quali punti potremo agire
giudizialmente, facendo ricorso al Tar", ha aggiunto l'assessore. Virgilio
valuterà dunque quali sono "i punti di ricaduta della riforma sull'ente
locale", per lanciare poi un'offensiva al Governo "sia come portatori
degli interessi dei cittadini, sia come diretti interessati, per tutti i
tipi di scuola, non solo per quelle comunali". L'assessore si riferisce
non solo "ai tagli di organico", che avranno un effetto diretto sulla
didattica e sull'organizzazione delle scuole, ma anche alle minori risorse che
avranno a disposizione gli Enti locali e che incideranno negativamente. Ad
esempio, "sul trasporto pubblico, esull'edilizia scolastica". Se
l'ipotesi fosse praticabile, Virgilio auspica che possa essere adottata da
tutti gli altri Comuni del territorio, per rendere piu' forte l'azione di
protesta. Per l'assessore e' infatti necessario un "momento di confronto
tra amministratori", che dia vita ad una "iniziativa politica di
lotta di governo, per confrontarsidirettamente con la riforma: è un nostro
dovere piu' che una possibilità". La possibilità è stata giudicata
positivamente da Flavio Delbono, candidato del centrosinistra alla carica di
sindaco di Bologna alle elezioni comunali del 6 e 7 giugno prossimo: "La
proposta dell'assessore comunale alla Scuola - dice infatti Delbono - va nella
giusta direzione: ogni strumento democratico, infatti, deve essere utilizzato
per contrastare una riforma che, come sanno tutti i genitori e i docenti
bolognesi, ha effetti devastanti sulla scuola italiana e, nella parte del
maestro unico, e' gia' stata bocciata da quasi il 100% delle famiglie
bolognesi, indipendentemente dalle simpatia politiche di ciascuno".
( da "Sestopotere.com"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Formazione. Intesa Formigoni-Gelmini: via al
diploma regionale (16/3/2009 19:01) | (Sesto Potere) - Milano - 16 marzo 2009 -
Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e il
presidente della Regione Roberto Formigoni hanno sottoscritto questa mattina in
Regione un'Intesa che dà il via libera alla innovativa e piena attuazione del
governo regionale dell'istruzione e formazione professionale. Si
sperimenta, a partire dall'anno 2009-
( da "Virgilio Notizie"
del 16-03-2009)
Argomenti: Scuola
Roma, 16 mar. (Apcom) - I docenti delle discipline
artistiche si ribellano contro la prevista riduzione oraria delle loro materie
nelle scuole superiori, in particolare nei licei artistici: secondo la Marcella
La Monica, presidente Anief e ricercatrice di Storia dell'arte moderna e
contemporanea dell'università di Palermo, "quest'ennesimo taglio dimostra
come la cultura non sia più oggetto d'attenzione del Miur sebbene il nostro
patrimonio artistico sia considerato il primo nel mondo". Le riduzione
delle ore delle discipline artistiche rientra nel quadro di riforma della
scuola secondaria superiore, dove anche i professionali perderanno il 20% delle
ore, e che entrerà in vigore solo però a partire dall'anno 2010-
( da "Stampa, La" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
LA LEGA PARLA DI PASSO AVANTI, IL VENETO ATTACCA: I
PRIVILEGI DI CERTE TERRE SONO INTOLLERABILI Retroscena La hit parade nell'iPod
dei politici Via al Federalismo, ma è già scontro JACOPO IACOBONI E Dario sente
la musica di un ex Fgci Da oggi il voto alla Camera, Pd verso l'astensione
l'Udc resta contro [FIRMA]AMEDEO LA MATTINA ROMA Con il federalismo fiscale, in
discussione da ieri nell'aula della Camera, è stato ingaggiato un durissimo
braccio di ferro tra governo, Regioni a statuto speciale e Province autonome.
L'intenzione dell'esecutivo era quella di mettere tutte le Regioni sullo stesso
piano e limitare poteri e funzioni della Sicilia, Sardegna, Valle d'Aosta,
Friuli Venezia Giulia e delle province di Trento e Bolzano. L'obiettivo era
quello di ridurre i trasferimenti dallo Stato e i vantaggi fiscali, e di
imporre in che misura contribuire al fondo di perequazione. La loro ribellione
era una mina sulla strada del federalismo fiscale, che ieri è stata
disinnescata momentaneamente dopo un incontro con Raffaele Fitto e Roberto
Calderoli. I due ministri hanno presentato un emendamento all'articolo 25 nel
quale si stabilisce che le autonomie speciali non devono concorrere al patto di
convergenza (introdotto dall'articolo 17), ma al «patto di stabilità interno».
Poi è stato introdotto un comma aggiuntivo che istituisce tavoli di confronto
tra il governo e «ciascuna Regioni a statuto speciale e Province autonome». Una
vittoria secondo Raffaele Lombardo (Sicilia), Ugo Cappellacci (Sardegna), Renzo
Tondo (Friuli Venezia Giulia), Luis Durnwalder (Bolzano), Lorenzo Dellai
(Trento) e Augusto Rollandin (Valle d'Aosta). «Un altro passo in avanti» per il
leader leghista Umberto Bossi. Ma non sono soddisfatti i governatori della
Lombardia e del Veneto, che invece dovranno contribuire al federalismo fiscale
più pesantemente. «Le nostre aspettative - ha detto Roberto Formigoni - erano
più alte». Ancora più critico Giancarlo Galan: «Se dobbiamo proseguire per
altri sessant'anni nella morsa, diventa intollerabile: i privilegi delle
Regioni a statuto speciale sono intollerabili». I loro colleghi, sia del
centrodestra che del centrosinistra, invece cantano vittoria per lo scampato
pericolo di essere ridotti al pari delle Regioni a statuto ordinario. E all'unisono
sostengono che sono state accolte le loro richieste. Insomma, avrebbero vinto
il braccio di ferro, ma non è detta ancora l'ultima parola. Dal governo,
infatti, viene data un'altra spiegazione dell'accordo. Chi ha seguito la
vicenda da vicino precisa che si tratta di una «pace forzata», di un
«pareggio»: il problema è solo rinviato. La vera partita verrà giocata sui
«tavoli di confronto» istituiti con l'emendamento Fitto-Calderoli. In questa
sede l'esecutivo metterà il becco nei conti delle Regioni a statuto speciale e
delle Province autonome, con l'obiettivo di far rientrare dalla finestra quello
che ieri è uscito dalla porta. Intanto a Montecitorio da oggi si comincia a
votare sui 400 emendamenti alla legge sul federalismo fiscale, con il nuovo
sistema di voto basato sulle impronte digitali. Non è difficile immaginare che
il termine fissato per l'approvazione (martedì della prossima settimana) verrà
rinviato di diversi giorni. Quanto all'opposizione, le posizioni sono diverse.
L'Idv è orientata a votare a favore; l'Udc contro (per Casini questa legge è
solo «uno spot per la Lega»). Il Pd si asterrà se il governo darà parere
positivo alla mozione Franceschini che punta ad allentare il patto di stabilità
sui comuni. La Lega è disponibile, ma come ha spiegato Bossi «c'è il problema
di rispettare il patto europeo»: «Figurati Tremonti..., non vorrà certo essere
richiamato dall'Unione europea». Tra Pd e governo è in corso una trattativa.
«Può darsi che il governo dia parere favorevole anche alla mozione del Pd - ha
precisato il sotto segretario all'Economia Giuseppe Vegas - se vi saranno delle
giuste modifiche».Non c'è il dilemma Beatles-Rolling Stone, non c'è la
psichedelia, non c'è il rock anni settanta, non c'è il progressive, non c'è il
punk, meno che mai il postpunk inglese (la musica più bella che c'è, Joy
Division, Talking Heads, Pil, Magazine), non c'è il rock americano, non c'è
Cobain, non c'è il suono di Seattle e di Portland, non c'è l'ambient e Brian
Eno, non c'è la bossa nova, ci sono invece i nostri cari vecchi cantautori, ci
sono gli anni ottanta, ci sono le nostre cantanti più acclamate, ci sono i
fighetti della canzone italiana, non ci sono gli inglesi di oggi, e neanche gli
americani di oggi, o i canadesi, o la nuova onda della musica di New York, i dj
londinesi... Sentendo la musica che ascoltano i politici italiani si potrebbero
scrivere libri sui loro caratteri, gusti, formazioni, persino sul tipo
d'introspezione che la loro sensibilità predilige. Su «Sorrisi e Canzoni» -
probabilmente per non mostrarsi in tutto e per tutto avulsi dalla vita - alcuni
politici di destra e di sinistra hanno esibito le loro play list musicali.
Sono, inutile aggiungere, per lo meno politici che hanno un i-pod, l'assenza di
alcuni celebri musicofili, a cominciare dal presidente del Consiglio, si spiega
così. Se il capo del centrodestra, Silvio Berlusconi, sentiva gli chansonnier
francesi e i grandi napoletani, e adesso con Mariano Apicella le canzoni le
scrive, quello del centrosinistra, Dario Franceschini, esibisce il gusto più
tradizionale di un ex ragazzo della Fgci, pur non avendone mai fatto parte. E
così Dario sente De Gregori (Atlantide e Mimì sarà), De Andrè (Giugno '73),
Fossati (Bella), Mina (Besame Mucho), Jovanotti (Per te), Tenco (Lontano
lontano), Vecchioni (Canzone da lontano), Vasco Rossi (Sally), Dalla (E non
andar più via). Trattasi di play list non priva di belle canzoni, ma
convenzionalmente scolpita nei riti di iniziazione di un cinquantenne d'oggi,
con spruzzate di nuovo relativo (Jovanotti), vasto ricorso al cantautorato
italiano, un unico, autentico lampo: il genio vero di Tenco. La leggenda sulla
sinistra colta e la destra (in particolare la Lega) truce viene per lo meno
incrinata dal fatto che Roberto Maroni, jazzista dilettante a sua volta, si muove
tra "The Rising" di Springsteen, B.B. King, il nuovo Tom Waits
(Orphans), "Psiche" di Paolo Conte. Su Zucchero si potrebbe discutere
a lungo, ma insomma, al di là dei gusti la play list è più che accettabile, non
rivoluzionaria ma non priva di una sua ricerca. Nell'I-pod di
Mariastella Gelmini la canzone più sentita è "Niente paura" di Ligabue,
rocker super di sinistra, poi diversi classici di Vasco Rossi, ma gli elementi
più interessanti sulla vita emotiva del ministro si acquisiscono venendo a
sapere che, assai teneramente, le è di conforto Laura Pausini e la sonata
"Per Elisa". Pier Ferdinando Casini ha gusti di un signore
d'altri tempi, aperto ma tradizionalista, si muove tra Celentano (Una carezza
in un pugno) e la sua versione anni duemila Jovanotti (Fango), uno che ha
continuato a sentire Battisti (Acqua azzurra acqua chiara) o Gino Paoli (Il
cielo in una stanza). Il suo azzardo è: "Father and Son" di Cat
Stevens. La Mussolini sta tra gli Articolo 31 e cose come i Depeche Mode di "Strangelove",
Anastacia e Alex Britti. La Meloni, che comunica di sentire di tutto, anche
heavy metal, ha citato però Negramaro e Red Hot Chili Peppers, tutto
orecchiabile, carino, non troppo difficile e sofisticato. Le liste di Nick
Hornby si fanno, infine, rimpiangere; valga la pena solo accennare, per dire,
che Brown e Cameron in Inghilterra fanno la fila (la fila, niente biglietto
omaggio) per andare a sentire Radiohead e Bjork.
( da "Stampa, La" del
17-03-2009)
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3. Gelmini & Pausini Il ministro ha come rocker preferito
un'icona di sinistra, il rocker emiliano Ligabue («Niente paura»). Poi si
adagia su Laura Pausini.
( da "Gazzetta di Modena,La"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Il
( da "Stampa, La" del
17-03-2009)
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LA RUSSA E GASPARRI E MATTEOLI ALLINEATI: NIENTE DIARCHIA,
COMANDERÀ SOLO BERLUSCONI I colonnelli di An scelgono Silvio [FIRMA]UGO MAGRI
ROMA Tra cinque giorni An chiude bottega. C'è chi (il ministro Ronchi ad
esempio) sostiene che niente paura, nel Pdl pure Fini siederà a capotavola, da
una parte il Cavaliere dall'altra lui. E ci sono quelli che del ruolo di Fini
gli importa ormai poco, si sentono già parte della nuova famiglia politica,
anzi sgomitano per farsi largo intorno al buffet. Sono numerosi e, se si crede
ai lamenti di Forza Italia, pure piuttosto famelici. La Russa ne è il capofila
riconosciuto. Guida il corteo di quanti mirano a inserirsi senza troppe storie.
Poi c'è Matteoli, altro capocorrente, il quale ieri sera da Vespa ha ribadito
netto: niente diarchia, comanderà uno solo (Berlusconi). Per non dire di
Gasparri che, da capogruppo Pdl al Senato, è l'esemplare meglio riuscito della
fusione in provetta. I tre sono, guarda caso, gli stessi protagonisti di una
famosa chiacchierata al bar che venne registrata da un giornalista del «Tempo»:
parlavano male di Fini, vennero degradati sul campo, ma erano altri tempi
(luglio 2005). Oggi le parti si sono rovesciate, chi rischia l'isolamento è
proprio il presidente della Camera mentre loro tre sono i traghettatori, quelli
che non solo trovano ascolto presso il Lìder Maximo («Riescono sempre a
convincerlo», è la gelosia dei vecchi cortigiani), ma si sono perfettamente
integrati nel paesaggio berlusconiano, facendosi amici e nemici, pestando piedi
e stringendo alleanze. Esemplare il caso di La Russa. Reso celebre
dall'imitazione di Fiorello, oltre che dal pizzetto alla Italo Balbo, La Russa
è un talento mediatico. Sempre in tivù, vuoi come coordinatore di An vuoi come
titolare della Difesa. Col risultato di espandersi in zone recintate, tipo la
Lombardia, riserva di caccia di Forza Italia e Lega. Quando La Russa ha
avanzato le sue pretese sulle candidature alle amministrative, è entrato in collisione col governatore Formigoni ma soprattutto con la potente Gelmini. Su Brescia sono volate scintille. Si narra di una lite in cui
sarebbero stati tirati in ballo, ma davvero si fatica a crederlo, gli amori
veri o presunti di Ignazio e Mariastella. La cosa notevole è che, nello scontro
con la ministra più stimata dal Capo, una parte influente di Forza Italia ha
sostenuto La Russa, mettendoci una buona parola, trattandolo come uno di
casa. E La Russa, di casa, lo è sul serio. Ormai frequenta più spesso la sede
forzista in via dell'Umiltà che il dicastero di via XX Settembre. Lui e il
coordinatore azzurro Verdini sono come i ladri di Pisa, fingono di litigare sui
posti salvo stringere patti di ferro. Gasparri non è da meno. Sul Lazio gli
manca la presa che La Russa esercita in Lombardia anche grazie al fratello
Romano, perché all'ombra del Cupolone lui deve fare i conti con la «destra
sociale» di Alemanno e dell'emergente Augello. Tuttavia Gasparri è il
presidente dei senatori di ambedue i partiti, con Cicchitto (dirimpettaio della
Camera) sono il gatto e la volpe, se si aggiungono i vice Quagliariello e
Bocchino formano «la banda dei quattro». Il passato è passato, Gasparri se l'è
lasciato alle spalle senza lacrimucce. In sintonia con Berlusconi che, al
funerale di An, probabilmente non andrà. Alla «Stampa» Gasparri dichiarò che il
«Secolo d'Italia» lo legge quando è nella buca della posta. Squadrista non lo è
stato mai, perfetto per il gioco di squadra.
( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
FORMAZIONE PROFESSIONALE Intesa Formigoni-Gelmini: via al diploma regionale Dalla Lombardia parte una nuova
esperienza per riqualificare l'istruzione, in particolare quella tecnico
professionale, con la possibilità di ottenere un diploma regionale al IV anno.
L'intesa firmata ieri al Pirelli, tra il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e il presidente della Regione Roberto Formigoni, dà il via
libera alla innovativa e piena attuazione del governo regionale dell'istruzione
e formazione professionale. Si sperimenta, a partire dall'anno 2009-
( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Bagnolo. Polemica la Lega: era un momento formativo
«Errore l'assenza degli studenti all'incontro con l'Aderenti» BAGNOLO SAN VITO.
«Ringrazio vivamente il candidato sindaco del Pd di Bagnolo e i professori
dell'istituto di aver reso politico un incontro puramente informativo e quindi
di aver impedito ai ragazzi di potersi confrontare con un esponente delle
istituzioni». Attacca con la polemica dura Nicoletta Zambelli, della Lega nord
di Bagnolo, sull'incontro di sabato con la senatrice Irene Aderenti. L'incontro
con la senatrice del Carroccio, collaboratrice del ministro Gelmini alla stesura del decreto sulla scuola, era stato organizzato da
istituto comprensivo e Comune come momento informativo e di confronto con
genitori, docenti, ragazzi assessori sulla riforma scolastica. «Ma è spiaciuto
notare come le classi terze non abbiano partecipato - sbotta Nicoletta Zambelli
- è stato impedito ai ragazzi di potersi confrontare con un esponente delle
istituzioni. Ho notato con rammarico che il candidato sindaco Pd e tutti
gli insegnanti dell'istituto, che in maggior parte hanno scioperato contro il
decreto, erano assenti. Anche la senatrice si è rammaricata che i professori
abbiano commesso un così grave errore». «Nessuna motivazione politica -
assicura l'assessore Maria Rosa Borsari - semplicemente il collegio dei docenti
ha deciso di non farli intervenire, come è nel suo diritto. Inutile fare
polemiche, come quella della Zambelli, per cui mi sono già scusata io col
dirigente scolastico. Non c'era stato il tempo di preparare i ragazzi
all'argomento, e portarli all'incontro così sarebbe stata un'inutile perdita di
tempo».
( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Animali «E' giunta l'ora di proseguire la campagna Un
animale in ogni famiglia...» «Nella mia famiglia un animale c'è già: è mio
fratello, che a scuola ha
( da "Corriere delle Alpi"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Un disoccupato del Lazio Un disoccupato del Lazio vale più
del collega veneto E' NOTIZIA di oggi l'introduzione in regione Lazio da parte
della giunta regionale di sinistra del reddito minimo garantito. Si tratta di
una legge che prevede questa misura per disoccupati, inoccupati e precari.
Prevede l'erogazione di una somma di denaro, fino a 7.000 euro l'anno, e una
serie di prestazioni indirette, tra le quali l'erogazione di contributi per il
canone d'affitto e per l'utilizzo gratuito dei mezzi pubblici locali. Piero
Marrazzo, presidente della Regione, ha così annunciato la nuova misura:
"Portiamo nella nostra regione un modello di tutela presente in tutti i
Paesi europei più avanzati, la Francia, l'Austria, il Belgio, l'Olanda, i Paesi
scandinavi e anglosassoni". In Veneto, regione tra le piu virtuose, la
giunta Galan di centrodestra, con notevoli esponenti della Lega al suo interno,
riguardo a questa misura, utile in un periodo di crisi per permettere alle
famiglie piu disagiate di non finire in mezzo alla strada, non fa nulla. In
pratica un disoccupato laziale con la residenza da due anni in regione Lazio è
meno povero a parità di condizione sociale di un disoccupato veneto. La Lega
partito sedicente popolare, ma in realtà votato alla poltrona romana, sta zitta
e intanto i veneti, dopo aver foraggiato per anni Roma e il sud, non hanno
diritto a nulla. La politica sociale del centrodestra è unica sia a livello
nazionale, regionale e comunale, ovvero molta propaganda ma pochi fatti.
D'altronde il loro leader è conosciuto per la propaganda, la pubblicità e le
promesse non mantenute. Ricordo, per esempio, un furgone pubblicitario in
periodo elettorale dove era scritto «Con Berlusconi Veneto autonomo»: si vede
quanto autonomi siamo.... In questo modo è diventato uno degli uomini piu
ricchi al mondo, purtroppo lo stile è rimasto quello anche fra i collaboratori
politici del partito azienda. Giovanni Tessarolo Scuola politicizzata anche in
Alpago NEL Corriere di venerdì 13 è stato dato ampio risalto alla decisione del
collegio dei docenti dell'istituto comprensivo di Puos d'Alpago di bloccare le
gite scolastiche. In qualità di genitore di una bambina che frequenta la 4ª
elementare a Pieve d'Alpago, ritengo opportuno esprimere alcune considerazioni
personali in merito. Nelle conclusioni del comunicato nº 159 di cui sopra si
legge: «I docenti...stante il letargo delle organizzazioni sindacali di
categoria, e il silenzio mortale calato sul problema scuola nell'opinione
pubblica, ritengono che la decisione presa sia l'unico modo per manifestare e
rendere visibile il proprio essere vigili nella difesa del servizio scolastico
pubblico statale....» (questa parte ben evidenziata in neretto). Prima di tutto
vorrei capire dai docenti, che sono fonte di alta cultura e che sono preposti
alla educazione dei nostri bambini, cosa è e cosa significa "silenzio
mortale". In secondo luogo vorrei parimenti capire cosa c'entra "il
letargo delle organizzazioni sindacali di categoria" con la scelta di non
portare più i bambini in gita. Infine, vorrei capire come può essere inquadrata
in "testimonianza di attenzione e interesse per il futuro della scuola e
della società", una decisione di questo tipo. Tutte queste affermazioni
che ho riportato, ed altre dello stesso tenore presenti nel comunicato, sanno
tanto di luoghi comuni e risultano scollegate alla scelta di bloccare le gite.
Se mancano i fondi, si dice che quello è il problema ed eventualmente si può
chiedere (come già succede) una collaborazione alle famiglie (per quanto
possibile in una situazione di crisi come l'attuale). Se organizzaztivamente
non è possibile organizzare la gita, si dice che è il ministro Gelmini a non consentire di uscire dalla scuola. Se i problemi sono altri,
si dice quali sono ed eventualmente si cerca (se possibile) di risolverli.
Purtroppo, invece, a mio parere, le conclusioni del comunicato di cui sopra non
necessitano di interpretazioni: è ben evidente che si tratta di una protesta
politica nei confronti delle innovazioni legislative recentemente introdotte,
che tendono a modificare un sistema scuola che non è più sostenibile. Trovo che
non sia giusto cercare di ottenere con questi mezzi, una cassa di risonanza a
difesa corporativa del sistema, sulle spalle degli utenti finali della scuola
che, non dimentichiamolo, sono i bambini e le loro famiglie e solo loro. Tutta
questa situazione mi conferma le impressioni di politicizzazione esasperata sul
tema scuola, che avevo avuto fin dall'inizio dell'anno scolastico, quando a
fronte di problematiche relative alla attuale organizzazione scolastica interna
(mancanza di insegnanti, supplenze, orario, mensa, ecc.), veniva discusso
unicamente il problema della riforma Gelmini, e
soprattutto della stessa veniva anche parlato ai bambini durante le lezioni in
modo poco equilibrato. La comunicazione scuola-famiglie dovrebbe essere basata
sulla chiarezza e soprattutto sui fatti concreti e non sull'ideologia. Moreno
De Col PIEVE D'ALPAGO Una precisazione sul telo del Brustolon SI APPRENDE dagli
organi di informazione che solo grazie all'intervento del consigliere Marco
Perale e della sua interrogazione presentata in consiglio, sarebbe stato
sostituito il telo pubblicitario della mostra su Andrea Brustolon, non
correttamente affisso sulla facciata di Palazzo Crepadona, dalla ditta esterna
incaricata. Per amor del vero e per giusto riconoscimento del lavoro degli
uffici, va invece detto che non appena il telo è stato montato male dalla ditta
incaricata, l'ufficio competente se ne è accorto e ne ha chiesto l'immediata
sostituzione (a spese della ditta), il 2 marzo. Trascorso il tempo necessario
alla produzione fisica del nuovo telo, esso è stato sostituito all'altro, e
solo casualmente questo è avvenuto il giorno successivo all'interrogazione del
consigliere Perale, presentata il 9 marzo. Le date parlano da sole. Comune di
Belluno
( da "Tirreno, Il" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Nasce un nuovo soggetto politico Uomini e donne della
Sinistra sui grandi temi VOLTERRA. Uomini e donne della sinistra unitevi. Nasce
a Volterra l'assemblea permanente del Movimento per la Sinistra di Volterra. Si
tratta di una nuova realtà di cui fanno parte l'associazione per la Sinistra,
il laboratorio di Democrazia Partecipativa, Sinistra Democratica. L'intenzione
emersa da questo primo incontro è quella di lavorare per creare le basi per un
nuovo soggetto politico capace di dare risposte adeguate nuove e attuali sui
temi che anche nella realtà volterrana sono vissuti in modo problematico. I
sostenitori del Movimento elencano le grandi croci della mancanza di lavoro,
poca attenzione all'ambiente e disagi sulla mobilità, servizi socio sanitari da
incrementare e migliorare, la laicità, la difesa dei principi antifascisti e
costituzionali. «Il nostro obiettivo è quello di coinvolgere in questo percorso
tutti coloro che non trovano nel panorama politico locale un riferimento
credibile. Durante il primo incontro è emersa la necessità di darsi un minimo
di struttura. L'assemblea ha affidato ad Agnese Grilli e Roberta Scarselli
l'incarico di curare la comunicazione esterna. Si sono
costituiti alcuni gruppi di lavoro per affrontare i temi del territorio
(Volterra e la Valdicecina), le emergenze ambientali, il piano strutturale ed
il regolamento urbanistico (recentemente approvati in consiglio comunale), la
riforma Gelmini ed il suo impatto nella nostra zona, il lavoro e la precarietà»,
concludono.
( da "Repubblica, La" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina VII - Torino Torna in piazza l´onda
No Gelmini Corteo di docenti Cgil e studenti: "Ecco il degrado di scuola
e università" La manifestazione prevista per domani. Ci saranno anche gli
operai della Indesit OTTAVIA GIUSTETTI L´Onda torna in piazza e chiama a
raccolta tutte le forze dell´autunno caldo della protesta per ritrovare
l´entusiasmo dei suoi giorni migliori. E cammina fianco a fianco con i
lavoratori del settore della conoscenza durante la manifestazione torinese,
partenza piazza Arbarello ore 9,30, nello sciopero indetto per domani dalla
Flc-Cgil. Saranno presenti gli studenti di tutti i collettivi dell´Università,
i ragazzi del Politecnico, dell´assemblea No Tremonti, i precari della ricerca,
gli studenti medi, un gruppo di genitori, oltre, ovviamente, ai docenti e ai
lavoratori tecnico amministrativi della scuola e dell´università. Infine, hanno
aderito anche alcune rappresentanze sindacali di aziende piemontesi in crisi,
come la Indesit, che da settimane stanno lavorando fianco a fianco con gli
studenti del Politecnico e dell´Università per la mobilitazione. Il corteo
raggiungerà piazza Castello dove interverranno sul palco rappresentanti degli
studenti, dei precari della ricerca e delle associazioni dei genitori.
Concluderanno il segretario generale della Flc-Cgil Piemonte, Rodolfo Aschiero
e il segretario generale della Cgil Piemonte, Vincenzo Scudiere. «Vogliamo
richiamare l´attenzione sulla grave situazione della scuola - spiega Scudiere -
dopo i tagli del governo e le scelte del ministro Gelmini
che si sono rivelate completamente sbagliate». E non mancheranno nemmeno le
trovate folcloristiche per dare un tono di allegria alla protesta: un gruppo di
sindaci piemontesi ha già organizzato un incatenamento sul palco come
messinscena contro i tagli alla scuola promessi dalla finanziaria; l´assemblea
No Tremonti sta costruendo in questi giorni una grande barca colorata trainata
da una bici, a simboleggiare le protesta che cavalca ancora l´Onda; e poi
manifesti e striscioni con slogan di ogni genere sono in fase di preparazione
nelle "officine" improvvisate per l´allestimento dei tronconi di
corteo. La speranza è di tornare a essere numerosissimi, come nelle
manifestazioni di novembre e dicembre, con questo nuovo sodalizio
lavoratori-studenti che non vuole scimmiottare i cortei del ´68 ma mette insieme
due generazioni, la prima che vede passare gli effetti della crisi sul proprio
presente, la seconda cui la crisi nega un futuro. Sempre meno evidente è,
invece, la componente politica tra gli studenti che marceranno indicando
l´appartenenza alla propria facoltà ma nessun movimento politico a
contraddistinguerlo, fuorché l´antifascismo.
( da "Nuova Sardegna, La"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
LA REPLICA «A Costapaloni gli iscritti sono pochi ma
cercheremo di salvare la scuola» SASSARI. Pronta la replica degli uffici
amministrativi del nono circolo didattico sulla scuola di Costapaloni. «Le dichiarazioni
dei genitori degli alunni di quella scuola sono inesatte - replicano -.
Attualmente il plesso scolastico non ospita più di 46 bambini, un numero già inferiore a quello stabilito dalla legge Gelmini (50 alunni), affinchè una scuola possa svolgere l'attività». «Non
capiamo il motivo di tanto astio - aggiungono dagli uffici -. Siamo noi i primi
a voler tenere aperta la scuola di Costapaloni, ma purtroppo i numeri non sono
dalla nostra parte». Numeri che sono destinati ad assotigliarsi. Infatti
per l'anno scolastico 2009/10 è prevista la presenza di soli 38 alunni. Questo
in base alla legge in vigore, porterà le autorità scolastiche e ammnistrative a
prendere in esame l'eventuale chiusura del plesso della Buddi Buddi. «Siamo
dispiaciuti per la situazione che si è venuta a creare - proseguono - nessuno
del personale della scuola rema contro la piccola realtà scolastica di
Costapaloni. Vogliamo che sia chiaro che, nessun impiegato, insegnante o operatore
ammnistrativo del nono circolo, ha mai scoraggiato con frasi o gesti, la
eventuale iscrizione dei bambini nella scuola in questione. E' anche nel nostro
interesse che nessuna scuola che ricade all'interno del nostro circolo
didattico, venga chiusa. Dobbiamo, ma soprattutto vogliamo, salvaguardare
l'interesse dei bambini, dei genitori e dei bravi insegnanti che lavorano
all'interno di queste piccole realtà, a rischio chiusura». Una replica quella
del personale ammnistarivo scolastico, che non sembra lasciare spazio a dubbi.
Al termine dell'anno scolastico, i genitori, i dirigenti scolastici e il
personale ammnistraivo, faranno una ampia e approfondita analisi della
situazione. L'obiettivo sarà ovviamente quello di trovare una soluzione al
problema, che incontri il favore di tutte le parti. Piero Garau
( da "Gazzettino, Il (Padova)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Domani sciopero Cgil In tremila sul listòn Martedì 17
Marzo 2009, (F.C.) Sciopero generale della scuola pubblica, dell'università,
della ricerca, della formazione professionale, dei conservatori e delle
accademie: domani sarà black-out nel mondo della conoscenza per volere della
Flc Cgil che, in assolo, senza Cisl e Uil, promuove una giornata di
sensibilizzazione di piazza. Il concentramento regionale avverrà a Padova dove
sono attese tremila persone, il popolo dei delusi dai
provvedimenti Gelmini. Ritrovo alle
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Questo l'effetto che si auspica abbia sugli studenti (e
non solo) la reintroduzione del voto Arriva il
cinque in condotta Campanello d'allarme
per la coscienza dei ragazzi Il Decreto ministeriale Gelmini del 16 gennaio 2009 ci dice chiaramente - benché tale chiarezza
sia oggetto di discussione - quali siano i criteri che comportano
l'assegnazione del famelico
( da "Tirreno, Il" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina 4 - Lucca Niente contributi al Boccherini Insieme
ad altri istituti musicali non riceve soldi dallo Stato Serve coraggio per dare
a Lucca un autentico respiro internazionale LUCCA. In Italia, oltre ai
conservatori di musica statali, esistono altri 22 conservatori non statali ma
pubblici, finanziati dagli enti locali. Queste istituzioni da un punto di vista
legislativo fanno capo alle direttive ministeriali, le quali impongono uno
statuto particolare e prevedono diversi organi di gestione (consiglio accademico,
consiglio di amministrazione, revisori dei conti, nucleo di valutazione). Per
sostenere tali organi - ricorda il coordinamento degli istituti musicali
pareggiati - nel 2005 ci fu l'impegno dello Stato che fosse garantito ai
conservatori non statali un contributo economico. Che in realtà fu elargito nel
2007 e nel 2008, ma che è stato completamento azzerato per l'anno in corso. «è
ovvio - dice il coordinamento - che la mancanza dei contributi mette in grave
difficoltà le istituzioni e gli enti locali di riferimento i quali si chiedono
perché devono finanziare totalmente delle istituzioni che però fanno
riferimento alle direttive del ministero dell'università (compreso il
reclutamento dei docenti). Fra questi conservatori non statali ve ne sono alcuni
di grandi città come Ancona, Aosta, Bergamo, Caltanisetta, Catania, Cremona,
Livorno, Lucca, Modena, Pavia, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Siena, Taranto,
Teramo, Terni. è dunque evidente che il sistema dell'alta formazione musicale
non può non tenerne conto, in nome di una chiarezza sul ruolo che le stesse
istituzioni sono chiamate a svolgere e in nome di un'omogeneità di rapporti al
fine di creare un'offerta formativa musicale che sia degna di un paese come
l'Italia che ha una tradizione musicale straordinaria». I direttori e i presidenti dei conservatori non statali hanno già chiesto un
incontro con il ministro Gelmini il 22 dicembre scorso, non
ricevendo risposta: ora sollecitano il presidente del consiglio a prendere a
cuore questa situazione, non solo per il bene delle istituzioni e delle città
elencate ma anche per il bene dell'educazione musicale e delle sorti della
musica in questo nostro Paese.
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina 23 - Udine Un'accusa gratuita all'ateneo e al
Friuli Il caso L'assessore all'Università della Regione Fvg - a margine
all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Ateneo friulano - ha candidamente
dichiarato che se l'Università di Udine è sottofinanziata non sono affari suoi
e che «i bilanci vanno fatti con i soldi che si hanno in cassa e non con quelli
che si ritiene di dovere avere». Si tratta di un'accusa gratuita non solo al
rettore dell'Ateneo friulano, ma anche all'intera comunità universitaria dopo
tutti i sacrifici fatti e che si dovranno fare e dopo una manovra di rientro,
operata nelle ultime settimane, di ben 11 milioni di euro. Per quanto riguarda,
invece, l'accusa di «fare i bilanci con i soldi che non si hanno», rileviamo
che, mentre il rettore Compagno sostiene giustamente che per competere con
l'Università di Trieste, nel merito e nella qualità, bisogna partire anche da
una stessa linea di partenza (perequazione prima della "gara"),
l'assessore sostiene una bene strana posizione. E cioè che le differenze, alla
partenza, non la riguardano. Delle due l'una: o la questione universitaria
(compresa la perequazione che riguarda Udine) è tutta materia statale, ma
allora non si capisce che cosa ci stia a fare un assessore regionale
all'Università, o, se un assessore regionale vuole esserci, si prenda anche
parte delle responsabilità della perequazione. La tesi dell'assessore mette in
evidenza una debolezza dell'intero suo mandato. Per spendere i 6 milioni di cui
ha parlato il presidente Tondo basta infatti, e avanza, la struttura che c'è e
non serve nemmeno un assessorato all'Università, basta la Cultura o altro che
già c'è. La fondazione unica, a questo punto, nella migliore delle ipotesi, è
solo un'operazione di immagine e, nella peggiore, un vero e proprio carrozzone.
Anche se si vuole mettere in piedi con l'obiettivo di condizionare e ridurre,
attraverso magari il ricatto dei contributi regionali, l'autonomia e l'identità
dell'Università del Friuli. Che invece, a norma dei suoi compiti istituzionali
definiti dalla apposita legge dello Stato, deve operare soltanto a favore del
Friuli e del suo sviluppo economico, sociale, linguistico e culturale. Circa l'esigenza
assoluta che lo Stato annulli o fortemente riduca i gravissimi tagli finanziari
apportati all'Università di Udine, tra le più eccellenti d'Italia, perché
l'assessore Rosolen e lo stesso presidente Tondo non intervengono con decisione
sul Governo nazionale, sul presidente Berlusconi, sulla
ministra Gelmini? E se non lo fanno loro, in questa vigilia della distribuzione dei
famosi 500 milioni tra le Università più virtuose e bisognose d'Italia, perché
tali passi non sono fatti insieme da tutti i parlamentari del Friuli? Altre
volte ciò è stato fatto e con risultati positivi per la nostra gente e la
nostra terra... Arnaldo Baracetti comitato per l'autonomia e il rilancio
del Friuli Udine
( da "Repubblica, La" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina I - Milano è polemica sul buco da 80 milioni nei
conti delle scuole. Il Pd: il ministro non sa di che parla La
Gelmini contro i presidi "Imparate a risparmiare soldi" Dopo la
denuncia dei sindacati sui conti delle scuole in rosso a causa dei tagli, il
ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini attacca i
presidi: «Imparino a risparmiare e usare le risorse. Facciano i
dirigenti invece che andare sui giornali. Le scuole dovranno coprire i costi
con risorse interne. Meno politica e più attenzione». Ma i presidi non ci
stanno: «Il ministro non conosce la nostra situazione. Di questa passo sarà il
black-out». Protestano i sindacati e l´opposizione di centrosinistra in
Regione: «La Gelmini non sa quello che dice, non
può scaricare tutto sulle famiglie. Le scuole non possono autoprodurre le
risorse tagliate». ANDREA MONTANARI A PAGINA V
( da "Repubblica, La" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina VII - Milano Pdl, salta la convention pro-Podestà Pd,
sui manifesti le facce dei cittadini Parte da facce normali la campagna
elettorale del Pd per le amministrative. Non solo per le provinciali, ma anche
per i 93 Comuni nei quali a giugno si voterà per il sindaco. Sui manifesti i
volti di quattro cittadini veri ma simbolici: una consulente, un papà, un
pensionato, una grafica. Per dire lavoro, famiglia, sicurezza, sviluppo. «Noi
ci mettiamo la faccia di chi poi affronterà i problemi reali. Non la faccia di
un leader nazionale che torna a Roma», spiega Ezio Casati, segretario
metropolitano del Pd, presentando alla Darsena la campagna elettorale con
Filippo Penati, Luigi Vimercati, Barbara Pollastrini, Emanuele Fiano. Dal Pd al
Pdl. Rinviata a sorpresa a dopo il congresso del Pdl, la convention al teatro Nuovo
che domenica doveva incoronare Guido Podestà a candidato di Pdl e Lega alla
Provincia. Lo ha comunicato lo stesso coordinatore regionale di Forza Italia in
una lettera ai responsabili del partito. Oltre a Silvio Berlusconi dovevano
partecipare Roberto Formigoni e Letizia Moratti. Ufficialmente il rinvio è
stato deciso «per dare una maggiore visibilità all´iniziativa», dato che lo
stesso giorno a Roma si riuniscono i delegati di An. Ma tra
gli azzurri c´è chi sostiene che si è perso troppo tempo e che pesa il veto
leghista alla candidatura di Romele a Brescia. Oggi Berlusconi potrebbe
incontrare Umberto Bossi, ma il ministro Mariastella Gelmini avverte: «Il Pdl non può essere penalizzato». E il sito
AffariItaliani azzarda: «Podestà starebbe per rinunciare».
( da "Repubblica, La" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina V - Milano La sperimentazione dell´istruzione professionale
già da settembre Accordo governo-Formigoni nasce il diploma regionale In
Lombardia debutta il diploma regionale. Ovvero, l´unificazione del sistema
dell´istruzione professionale statale con quello professionale regionale, sotto
il controllo del Pirellone. Una versione riveduta e corretta della riforma di
Letizia Moratti in chiave formigoniana con la benedizione dell´attuale ministro
dell´Istruzione Mariastella Gelmini. Il suo
predecessore Giuseppe Fioroni, che faceva parte del governo Prodi aveva
bacchettato il governatore accusandolo «di voler fare il Pierino». La Gelmini, invece, ieri, lo ha promosso a pieni voti ritirando il ricorso
contro la legge lombarda di riforma dell´istruzione, che rivendicava i poteri
di controllo sulla scuola. La sperimentazione partirà dall´anno
scolastico 2009-2010. Già al termine del prossimo anno scolastico gli istituti
tecnici e professionali lombardi potranno rilasciare il diploma professionale
di tecnico. La Lombardia sarà la prima regione a farlo. Inoltre, è previsto un
quinto anno integrativo per l´ammissione all´università e viene introdotta la
contrattazione territoriale sulla formazione del personale, il suo utilizzo e
la possibilità di premiarlo in rapporto ai risultati conseguiti. «Un modello da
esportare anche in altre regioni per combattere la dispersione scolastica» -
commenta il ministro Gelmini. «Vogliamo creare
percorsi di formazione il più possibile personalizzati - aggiunge Formigoni -
dove l´alunno e la famiglia possano scegliere la strada e la meta che ritengono
più adeguata per le proprie capacita». Soddisfatto anche l´assessore regionale
all´Istruzione Gianni Rossoni. Non il Pd: «L´intesa arriva con un anno di
ritardo». (a. m.)
( da "Repubblica, La" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina V - Milano SULL´ISTRUZIONE NIENTE SCORCIATOIE
INNOCENTE PESSINA In caso di malattia degli insegnanti titolari si ricorrerebbe
così alla divisione delle classi o all´uscita/entrata differenziata. In un caso
o nell´altro è evidente a tutti che si tratterebbe di un´offerta formativa
ridimensionata. Le ore di assenza del titolare diventerebbero, di fatto, una
mancanza di scuola o una lezione fortemente problematica. è già difficile fare
lezione nella propria classe con 20/25 studenti, figuriamoci in una classe di
35 alunni in parte provenienti da un´altra, con caratteristiche e storie
diverse. Immagino poi che sia discutibile anche far uscire degli studenti
minorenni senza aver preventivamente avvisato i genitori. Siamo di fronte a
decisioni che difficilmente possiamo condividere. La scuola ha bisogno di
funzionare e per farlo bene ha bisogno degli insegnanti e quindi dei soldi
necessari per pagarli. Non si può pensare alla scuola come a una semplice
azienda che, in momenti di crisi, produce un po´ meno merce. Lì dentro non ci
sono rubinetti o motori da produrre, ma persone, bambini e adolescenti. Con
loro non possiamo scherzare, sono il nostro futuro e se non investiamo nella
loro educazione sarà difficile essere ottimisti. Noi continuiamo testardamente
a pensare che l´istruzione sia davvero l´unica strada per avere un futuro
migliore. Per questo non si possono fare sconti o trovare scorciatoie. Ciò non
significa evitare gli sprechi, anzi. Si intervenga con decisione, si chieda ai
revisori dei conti di fare bene le loro indagini, di segnalare le cattive
amministrazioni perché è vero che non tutte le scuole hanno gestito bene il
loro patrimonio. A fronte di scuole che faticavano anche a comprarsi il
materiale di cancelleria, ci sono state scuole che non riuscivano a spendere
efficacemente i soldi del loro bilancio. Questo però non ci autorizza a
generalizzare. Il ministro Mariastella Gelmini, di fronte alle lamentele di chi chiedeva spiegazioni per le
commissioni di maturità non pagate, ha dichiarato: «Alcuni presidi dovrebbero
andare meno sui giornali, fare meno politica e più i dirigenti». Detto così
sembra che «fare politica» sia un´attività disdicevole, sconveniente, e
preclusa ai dirigenti scolastici. Che pensino a gestire le loro scuole e
si mantengano al di fuori del dibattito politico. Che il preside non debba
farsi condizionare dai suoi convincimenti politici nella conduzione di una
scuola è evidente e condivisibile. Ma questo non vuol dire che i presidi non
hanno il diritto, e anche il dovere, di dire la loro e di esprimere un giudizio
sulle questioni scolastiche. Senza pregiudizi ideologici, sempre nel merito,
con competenza e con la forza di chi vive sul campo tutte le decisioni che
vengono prese da legislatori forse troppo lontani.
( da "Repubblica, La" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina V - Milano Scuola, Gelmini attacca i presidi "Non hanno soldi? Imparino a
risparmiare e usare le risorse" "Meno politica e più attenzione"
La replica: "Il ministro non si rende conto" ILARIA CARRA ANDREA
MONTANARI Scuole al collasso con i bilanci in rosso per via dei tagli? Il ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini
non ha dubbi e replica senza mezzi termini alla denuncia della Cisl: «Dovranno
provvedere ai costi con le loro risorse interne e imparare a risparmiare». I
presidi sul piede di guerra perché non trovano il soldi nemmeno per pagare i
commissari della scorsa maturità? «Dovrebbero andare meno sui giornali, fare
meno politica e più i dirigenti. Dobbiamo imparare tutti a risparmiare e ad
utilizzare meglio il denaro pubblico. Il governo è impegnato dall´inizio in una
opera di razionalizzazione della spesa in materia di istruzione, ma non a costo
di un impoverimento dell´offerta formativa. La maggior parte dei tagli, in
realtà, sono stati decisi dal precedente governo. Affrontiamo i temi della
scuola non in maniera ideologica e offriamo al Paese, agli studenti e alle
famiglie un sistema adeguato. Penso sia un imperativo categorico in un momento
di difficoltà economica come quello che stiamo passando». Poi una stoccata
anche alla Cgil, che domani sciopererà contro i tagli e la crisi: «Abbiamo
dormito finora sonni tranquilli senza di loro, continueremo a farlo».
L´occasione è stata ieri la firma al Pirellone di un´intesa tra il suo
ministero e il governatore Roberto Formigoni sull´istruzione e la formazione in
Lombardia. Immediata la replica dei sindacati e dei presidi, che confermano che
di questo passo saranno costretti a un blackout. «Il ministro Gelmini - spiega il segretario regionale della Cisl
scuola Marco Bianchi - non ha fatto che confermare ciò che denunciamo da
settimane. Ma le scuole non sono in grado di autoprodurre le risorse per
sopperire ai tagli». Duro anche il Pd. «Il ministro non può dire che le scuole
devono far ricorso a risorse proprie per pagare le supplenze e i corsi di
recupero - denunciano i consiglieri regionali Sara Valmaggi e Carlo Spreafico -
a meno che non si intenda chiedere contributi straordinari alle famiglie degli
studenti, in questo caso il ministro lo deve dire chiaramente». Dello stesso
avviso Luciano Muhlbauer di Rifondazione comunista: «Oggi sono in profonda
crisi per mancanza di risorse finanziarie sia il sistema scolastico che
l´istruzione tecnica e professionale. La Gelmini
non trova altro da dire che devono cavarsela da soli? Di un «indegno
scaricabarile» parla anche Giuseppe Biati, coordinatore regionale dei dirigenti
scolastici della Cisl Scuola: «Il ministro deve rendersi conto che i presidi
non sono più in grado di garantire il normale servizio scolastico. Alla faccia
di un governo che aveva promesso di tagliare le tasse». Pietro De Luca, preside
dell´istituto Severi-Correnti, che ha un credito da Roma tra i 4-500mila euro,
denuncia: «Stiamo già attingendo alle nostre risorse, ma siamo ridotti
all´osso». Anna Sandi, dirigente scolastico dell´istituto comprensivo di via
Vespri Siciliani che ha un credito da Roma di circa 135mila euro, è sbigottita:
«Noi stiamo già anticipando tutto di tasca nostra ma il rischio blackout è
reale: il ministro non si rende conto di quanto siamo poveri».
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Mantenere le 30 ore settimanali Una fiaccolata tra Sacile
e Pordenone Primarie, tempo scuola a rischio e le famiglie scrivono al ministro
L'APPELLO L'IPOTESI «Caro ministro dell'Istruzione Gelmini, vogliamo garanzie su 30 ore settimanali di lezione 2009-2010 nei
tre circoli didattici a Pordenone». Tempo scuola a rischio di riduzione nelle
primarie, in settembre. Mamme e papà hanno scritto all'inquilina di viale
Trastevere, perché l'organico docente sarà a dieta. Le 30 ore
settimanali richieste dal 75 per cento delle matricole a Pordenone, potrebbero
ridursi a 27 di lezione e 3 di mensa. Il comitato spontaneo dei genitori dei
circoli didattici cittadini, non ci sta. «Il diritto costituzionale allo studio
va riconosciuto - hanno ribadito le mamme del gruppo Cristina Zanette e Sonia
D'Aniello - per i nostri figli». Il gruppo spontaneo delle famiglie dei 3
circoli non molla, sul tempo scuola. «Alla luce delle informazioni disponibili
dalle circolari ministeriali e dai dirigenti scolastici, siamo fortemente
preoccupati - recita la lettera spedita al ministro Gelmini,
al direttore regionale Panetta e al numero uno della scuola pordenonese Catucci
-. Rispetto alla possibilità di non vedere confermate le richieste formulate in
sede di iscrizione. La riduzione del tempo scuola incide pesantemente
sull'organizzazione famigliare, in particolare delle famiglie che si trovano a
subire gli effetti della profonda crisi in atto e, soprattutto, sull'offerta
formativa per i nostri figli». Ci sono 433 matricole che hanno scelto 30 ore di
lezione settimanali più mensa, nelle prime classi delle ex-elementari in città.
«Chiediamo 30 ore effettive di insegnamento - hanno ribadito le mamme -. Con
l'articolazione dei rientri pomeridiani, previsti nei diversi plessi all'atto
delle iscrizioni di gennaio». L'"onda" dei genitori si muove anche a
Sacile. «Centinaia di lettere anti-riforma - ha anticipato la portavoce dei
genitori Maria Balliana -, saranno spedite al governatore regionale Panetta. La
riforma toglie compresenze nel quinquennio delle primarie, tempo scuola e
qualità dell'offerta formativa». I genitori si organizzano in rete
(www.scuoladitutti.blogspot.com), con il passaparola e nelle assemblee serali.
«La riforma della scuola primaria non è realizzata soltanto per risparmiare -
hanno firmato centinaia di lettere fac-simile, i genitori sacilesi -. Ma stravolge
un sistema educativo che funziona. Esprimiamo disappunto e preoccupazione,
perché la riforma non può nascere senza risorse e senza consultare docenti e
famiglie». L'ipotesi di una fiaccolata sincronizzata a Pordenone e Sacile, è
nell'aria. «Non siamo schierati politicamente - ha detto Balliana -. Difendiamo
il futuro dei figli». Chiara Benotti
( da "Giornale di Brescia"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Edizione: 17/03/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:in primo piano Gelmini-Formigoni: sì al diploma
regionale MILANO Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ha siglato con il presidente della Regione Lombardia, Roberto
Formigoni, un accordo sull'istruzione e la formazione professionale che
prevede, al quarto anno, il diploma regionale e la possibilità di un anno
integrativo per l'accesso all'università. Nel protocollo d'intesa il
Ministero ha ritirato il ricorso davanti alla Corte Costituzionale contro la
legge regionale di riforma dell'istruzione e la Regione quello contro la legge
finanziaria del 2007. La sperimentazione si attuerà sulla base dell'adesione
volontaria degli Istituti professionali statali (circa 170) al sistema
dell'Istruzione e formazione professionale regionale, così da garantire la
continuità e l'unitarietà dell'offerta. «È un grande accordo - ha spiegato
Formigoni - che permette di superare il contenzioso che il governo precedente
aveva aperto contro di noi ed avviare una sperimentazione innovativa che
porterà più qualità alla scuola». «Il modello della Lombardia - ha precisato Gelmini - è uno dei migliori a livello nazionale e non a
caso abbiamo deciso di partire con la sperimentazione proprio da qui».
«Vogliamo creare - ha aggiunto Formigoni - percorsi di formazione il più
possibile personalizzati dove l'alunno e la famiglia possano scegliere la
strada che più ritengono adeguata per le proprie capacità. Una regione
competitiva ha bisogno che ai propri studenti sia data questa strada per essere
tra i migliori d'Europa e del mondo». Già dal prossimo anno scolastico verrà
rilasciato il diploma professionale tecnico, mentre dall'anno 2010-2011 verrà
attivato un quinto anno con l'esame di stato.
( da "Mattino di Padova, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina 15 - Cronaca BILANCIO PROVINCIALE BILANCIO PROVINCIALE
IN CONSIGLIO. Prevista per lunedì prossimo, o in caso contrario per quello
successivo, la discussione sull'assestamento del bilancio provinciale a Palazzo
Santo Stefano. Saranno resi pubblici, da parte della giunta di centrodestra, i
correttivi dovuti alla contrazione delle entrate. Prima della fine
dell'amministrazione sono previste almeno altre due sedute del consiglio, in
modo da districare gli ultimi nodi rimasti aperti. LA CAMPAGNA DI SINISTRA E
LIBERTA'. Prevista per oggi la riunione di Sinistra e libertà, il movimento che
raccoglie Verdi, Sinistra democratica, partito socialista e Movimento per la
sinistra (i fuoriusciti da rifondazione guidati da Nichi Vendola). Obiettivo
dell'incontro: la stesura di un programma comune in vista delle prossime
elezioni comunali e provinciali padovane. STRADE CHIUSE PER LO SCIOPERO.
Chiusura al traffico, domani dalle 8,30 alle 13 per permettere lo svolgimento
del corteo regionale anti-Gelmini, di corso Garibaldi, piazza Garibaldi, via San Francesco, via del Santo,
piazza del Santo e via Cesarotti. PATTICHIARI PER GLI STUDENTI. Avvicinare i
giovani ai temi finanziari fornendo le conoscenze utili per capire la
complessità, i meccanismi e le prospettive dell'economia imprenditoriale,
familiare e personale. Si chiama «Pattichiari con l'economia» ed è
l'iniziativa, giunta al suo secondo anno di vita, promossa dalla Cassa di
Risparmio del Veneto e dal consorzio Pattichiari in collaborazione con la
Provincia di Padova, per permettere ai ragazzi di affrontare nel tempo scelte
consapevoli in tema economico. «QUASI QUASI MI SBATTEZZO». Domani sera alle
21,30 nel circolo Arci Pixelle in via Turazza 19/d si terrà la presentazione
del libro «Quasi quasi mi sbattezzo», un'odissea (vera) di un giovane che
decide di sbattezzarsi per uscire dalla chiesa cattolica. Ingresso gratuito con
tessera Arci, all'incontro parteciperanno Alessandro Lise e Alberto Talami,
coppia di fumettisti fra le più originali del panorama dei comics italiani
indipendenti.
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Spilimbergo. Il Pd ha presentato un'interpellanza per
chiedere quali garanzie il Comune può fornire alle famiglie sul rispetto delle
scelte fatte al momento dell'iscrizione Stesso numero di alunni, ma meno
personale L'unificazione di circolo didattico e scuola media avrà una serie di
conseguenze non tutte positive SPILIMBERGO. Quali gli effetti della riforma
della scuola primaria e gli impegni dell'amministrazione comunale nell'ambito
scolastico spilimberghese? A pochi giorni dalla comunicazione arrivata alla
giunta della città del mosaico da parte del ministero della Pubblica istruzione
del decreto di attuazione del piano regionale di dimensionamento delle
istituzioni scolastiche della Regione Friuli Venezia Giulia, che, di fatto,
conferma la soppressione delle attuali sedi di dirigenza riferite al circolo
didattico di Spilimbergo (comprendente elementare e scuola dell'infanzia) e
alla scuola media Bernardino Partenio e, dal primo settembre 2009, la loro
unificazione nell'istituto comprensivo di Spilimbergo, a tornare sugli sviluppi
della "questione scuola" è il gruppo consiliare del Partito democratico
attraverso un'interpellanza presentata a sindaco e giunta dal capogruppo
Armando Zecchinon. Come si evince dal documento, «i consiglieri comunali del
Pd, visto che il Parlamento ha convertito in legge il decreto
Gelmini che apporta alla scuola una serie di modifiche all'attuale sistema
e considerato che l'articolo 4 della citata legge introduce la figura del
maestro unico prevedendo nelle classi della scuola primaria la presenza di un
insegnante con 24 ore settimanali», si dicono «preoccupati che, nell'ambito
degli obiettivi di razionalizzazione stabiliti dalla riforma Gelmini, gli istituti scolastici debbano prendersi carico delle ore
eccedenti attraverso propri fondi e proprie economie di spesa». Inoltre, è
stato «verificato che anche i nostri istituti risultano essere sottofinanziati
e di conseguenza con bilanci che presentano pesanti passivi» e si è preso atto
che, in base delle domande di iscrizione al prossimo anno scolastico per le
classi prime della scuola primaria, «si evince che la quasi totalità dei
genitori ha optato per la scelta del tempo scolastico di 27 o 40 ore
settimanali». La creazione dell'istituto comprensivo di Spilimbergo a partire
dal prossimo anno scolastico «comporterà - prosegue il documento del Pd - un
taglio di organico sia per i collaboratori scolastici sia per gli assistenti e
i coordinatori amministrativi, i quali dovranno far fronte a una popolazione
scolastica di oltre 900 alunni, cifra questa sostanzialmente invariata rispetto
all'anno precedente, ma con una perdita di personale stimata in parecchie
unità». Il gruppo consiliare del Partito democratico ha quindi interpellato
sindaco e giunta «per conoscere, in mancanza dei decreti attuativi, quali
garanzie possano essere fornite alle famiglie in merito al rispetto delle
scelte effettuate dai genitori al momento dell'iscrizione, quali iniziative
l'amministrazione intenda attuare nei confronti della Regione per arginare i
tagli previsti dalla riforma, quali impegni sia pronto ad assumersi il Comune
nel caso molto probabile in cui il taglio degli organici non permetta di
garantire la presenza degli insegnanti durante la mensa, nonché quali
accorgimenti possano essere concordati al fine di omogeneizzare gli orari di
uscita». Guglielmo Zisa
( da "Unita, L'" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
E le poltrone di Alemanno costano a Roma diciotto milioni
e mezzo JOLANDA BUFALINI Perché chiamarla fibula e non spilla? Perché scrivere
nelle didascalie dei musei «fistula plumbea» e non «tubo di piombo»?. La
fistula al sovrintendente ai beni culturali del comune di Roma Umberto Broccoli
ricorda una «malattia infettiva». Il Broccoli pensiero sui monumenti, che egli
per la sua alta carica deve amministrare e proteggere, lo si può desumere da
una brochure per la promozione della Città Eterna: «I monumenti sono come un
profumo, come le canzoni, come le pagine ingiallite di un sussidiario di
scuola». Cavalli di battaglia Sapevamo che il cavallo di battaglia del
sovrintendente scelto da Alemanno al posto del professor La Rocca è la
comunicazione, «bisogna usare parole che tutti capiscono». Quello che non
sapevamo è quanto costa quel profondo pensiero, quello stile da maestro unico, di sicuro gradimento alla maestra Gelmini, ai
contribuenti romani: 396mila euro lordi dal settembre 2008 al dicembre 2010. Il
calcolo di quanto costa agli azionisti lo sbaraccamento della politica
industriale di Acea per dare spazio ai signori dell'edilizia romana Francesco
Gaetano Caltagirone e Giancarlo Cremonesi non è ancora completato. Certo
è che il dimissionamento dell'ad Andrea Mangoni, manager interno, per
sostituirlo con uno dei soliti noti dei CdA pubblici, Marco Staderini (già Rai,
già Lottomatica), nonché fedelissimo del genero di F.G. Caltagirone,
Pierferdinando Casini, a prima botta ha fatto perdere al titolo il 10%. Comprensibile:
dalla sfida dell'energia (gas, acqua e elettricità) si è passati ai signori del
mattone. All'azienda dei rifiuti, Alemanno ha nominato Franco Panzironi.
Proviene dall'Unione nazionale per l'incremento delle razze equine, dove ha
lasciato conti in rosso e un disastro finanziario che ha alimentato le proteste
degli addetti all'ippica. Fra i suoi primi atti si segnala l'acquisto di due
tappeti per coprire il parquet rovinato del suo ufficio. Lo spoil system
selvaggio adottato da Alemanno a Roma ha travolto, insieme agli staff politici,
dirigenti e tecnici. Risultato: sin qui 18 milioni e mezzo di spesa per
consulenze e incarichi fino al 2010. Niente male per uno che tuonava:
«Ridurremo gli sprechi, cancelleremo le nomine politiche». È successo esattamente
l'opposto: il capo di gabinetto Sergio Gallo ha strappato la cifra record di
664.000 euro, molto più degli emolumenti al predecessore Meschino. Il generale
Mori doveva prestare la sua opera a titolo gratuito e invece ha un compenso di
300.000 ma non è da solo nella direzione politiche sicurezza: c'è anche Mario
Redditi, 364.000 euro. Buche e sicurezza Non si segnalano miglioramenti sulla
sicurezza della città. A novembre il capogruppo Pd Umberto Marroni notava che
erano ancora inattive le telecamere nei punti sensibili. Altre cifre record: 24
addetti all'ufficio stampa, il solo portavoce, Simone Turbolente, incassa -
fino al 2010 - 394.000 euro. Nei corridoi del Campidoglio si mormora che le
buche delle strade di Roma, tali - secondo il prefetto Pecoraro - da
configurare pericolo per l'incolumità pubblica, sono l'incubo del sindaco. Non
si conosce, però, quali provvedimenti egli abbia intenzione di prendere. Diamo
al sovrintendente Broccoli quasi 400mila euro fino al 2010. La sua mission:
cambiare le didascalie nei musei, al posto di «fibula» mettere «spilla», al
posto di «fistula plumbea» usare «tubo di piombo».
( da "Nuova Ferrara, La"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Genitori, studenti e docenti contro le
diseguaglianze sociali prodotte dalla legge Gelmini «Difendiamo
scuola e ricerca» Domani si mobilita il coordinamento istruzione pubblica
Aumenta la disuguaglianza sociale. Questo è, secondo il coordinamento
istruzione pubblica, l'organismo spontaneo nato dalla volontà di genitori,
studenti, docenti, con l'obiettivo di contrastare gli effetti della legge 133,
il vero effetto di un progetto-non progetto di riforma dell'istruzione, che
inizia dalla scuola elementare e si conclude all'università. Per questa ragione
il coordinamento si mobilita insieme alla Flc Cgil, domani partecipando alle 11
al sit-in davanti alla Prefettura. Le iniziative di mobilitazione proseguono
alle 17.30 alla sala del Borgonuovo con un'assemblea tra insegnanti e genitori
e si concludono a mezzanotte in piazza Trento Trieste con una riflessione sui
paradossi dell'università, con musica dal vivo. «Le componenti giovani della
ricerca italiana vengono messe in un cassetto - denuncia Marcella Ravaglia del
coordinamento ricercatori precari -; con i tagli vengono eliminati i docenti a
contratto, l'offerta formativa si impoverisce. Chi aveva continuerà ad avere e
chi non ha o non ha mai avuto, continuerà a non avere». E passiamo alla scuola
elementare: «Le famiglie hanno dimostrato che la legge non risponde ai loro
bisogni, - prosegue Nadia Migliari del comitato genitori difesa scuola pubblica
- non solo dal punto quantitativo, ma anche qualitativo. L'attenzione dei genitori
è alla qualità educativa e pedagogica del tempo scuola. Il timore delle
famiglie è che questo modello di scuola discrimini i bambini che hanno maggiori
difficoltà». Il disegno del Ministro, che non è nato da intenti di natura
pedagogica, è stato bocciato dalla maggior parte delle famiglie. I genitori
credono nella pluralità dei docenti come occasione di crescita culturale e
metodo di cittadinanza attiva per i figli. «Per questo - spiega il maestro
Mauro Presini - chiediamo a gran voce le dimissioni del Ministro Gelmini». Il sistema scolastico va migliorato, ma in modo
concertato, e non con decreto legge. «Mancano aule, laboratori, - spiega
Alessandro Pepe di Onda Ferrara Csu - mense e incentivi allo studio. Questi
sono i reali problemi dell'Università. L'Italia - conclude Giovanni Oliva del
Rua-Udu Ferrara - rispetto al resto dell'Europa in un momento di crisi va
controcorrente e invece di investire nella ricerca, ne riduce i fondi e li
potenzia su realtà già sicure». Silvia Siano
( da "Unita, L'" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Docenti, precari e ricercatori contro i
tagli della Gelmini MARISTELLA IERVASI Tutti insieme allo sciopero generale contro i
tagli del governo alla Conoscenza. Domani si fermano, per la prima volta uniti,
tutti coloro che lavorano nella scuola, negli Atenei, negli enti di ricerca,
nella formazione professionale e Afam. Docenti, precari, ricercatori,
collaboratori scolastici e dirigenti saranno nelle piazze con manifestazioni,
cortei e presidi promossi dalla Flc-Cgil. Un'adesione allo sciopero della
Conoscenza che si annuncia di peso. Già schierate la Sinistra e Legambiente
scuola, la Rete nazionale precari e gli studenti medi, la scienziata Margherita
Hack ma anche il Cidi e Movimento cooperazione educativa (Mce). Assenti i
sindacati Cisl e Uil, come da copione, tranne il Gilda degli insegnanti che
promette «cattedre deserte». Aderisce allo sciopero a titolo personale anche
Mariangela Bastico, responsabile scuola del Pd. E in occasione della grande
mobilitazione contro i provvedimenti del governo Berlusconi sull'istruzione e
ricerca, anche l'Onda torna in movimento. Gli universitari dei collettivi di
protesta contro la riforma Gelmini proprio in
queste ore hanno deciso di tornare a «surfare» nelle città. Nel giorno della
Flc-Cgil anche l'Onda è intenzionata a guadagnarsi una fetta di protesta
indipendente e autonoma, come fece in autunno. Le piazze dello sciopero
Dall'Abruzzo alla Sardegna, senza saltare una regione. Guglielmo Epifani,
leader della Cgil, e Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil,
concluderanno la manifestazione nazionale a Palermo in programma alle 9.30 al teatro
Politeama. L'intervento di Epifani affronterà il tema dei giovani e del
Mezzogiorno. La necessità di ottenere più fondi per l'istruzione e la
formazione come ricetta per uscire dalla crisi. Una scelta non causale quella
del Sud, dove il modello scuola del modulo l'ha fatta da padrone sul tempo
pieno. Di conseguenza, con la soppressione delle compresenze (2 insegnanti su 3
classi) i tagli al personale docente saranno più visibili che altrove. A Roma
nessun corteo ma una manifestazione in piazza Santi Apostoli a partire dalle
9.30. In Calabria, presidi con gazebo in ogni provincia sul precariato. A
Milano un corteo da Bastioni di Porta Venezia a piazza Duomo. Idem a Torino:
concentramento in piazza Arbarello poi in corteo fino a piazza Castello con
comizio finale. E così via. Gli slogan: «Tutti insieme. Sciopero generale. Per
uscire dalla crisi investendo nella Conoscenza». Tre almeno gli «stop» per non
lasciare che i diritti «vadano in crisi» e rivolti tutti contro il governo
Berlusconi che «fa pagare la crisi a cittadini e lavoratori, vuole indebolire
la contrattazione e scommette sull'ignoranza». Docenti, educatori e l'alta
formazione musicale e artistica scioperà per l'intera giornata. Negli enti di
ricerca pubblici e privati e nella formazione professione l'astensione dal
lavoro è di 4 ore. L'Onda Ritornano gli universitari, con scioperi selvaggi e
imprevedibili come accadde nell'autunno scorso. A Roma l'appuntamento è alla
Sapienza, in piazza della Minerva. A Milano in piazza Venezia. Ad Ancona in piazza
del Papa, sotto la Prefettura. A Genova in piazza Caricamento. Tagli alla
scuola, ricerca bistrattata, precari messi in strada. Dagli atenei alla
ricerca, dalle elementari alla formazione il malcontento è generale. Domani
sciopero generale della Flc-Cgil. Epifani a Palermo.
( da "Unita, L'" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Tutti insieme allo sciopero generale contro i tagli del
governo alla Conoscenza. Domani si fermano, per la prima volta uniti, tutti
coloro che lavorano nella scuola, negli Atenei, negli enti di ricerca, nella
formazione professionale e Afam. Docenti, precari, ricercatori, collaboratori
scolastici e dirigenti saranno nelle piazze con manifestazioni, cortei e
presidi promossi dalla Flc-Cgil. Un'adesione allo sciopero della Conoscenza che
si annuncia di peso. Già schierate la Sinistra e Legambiente scuola, la Rete
nazionale precari e gli studenti medi, la scienziata Margherita Hack ma anche
il Cidi e Movimento cooperazione educativa (Mce). Assenti i sindacati Cisl e
Uil, come da copione, tranne il Gilda degli insegnanti che promette «cattedre deserte».
Aderisce allo sciopero a titolo personale anche Mariangela Bastico,
responsabile scuola del Pd. E in occasione della grande mobilitazione contro i
provvedimenti del governo Berlusconi sull'istruzione e ricerca, anche l'Onda
torna in movimento. Gli universitari dei collettivi di
protesta contro la riforma Gelmini proprio in queste ore hanno
deciso di tornare a «surfare» nelle città. Nel giorno della Flc-Cgil anche
l'Onda è intenzionata a guadagnarsi una fetta di protesta indipendente e
autonoma, come fece in autunno. Le piazze dello sciopero Dall'Abruzzo alla
Sardegna, senza saltare una regione. Guglielmo Epifani, leader della
Cgil, e Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil, concluderanno la
manifestazione nazionale a Palermo in programma alle 9.30 al teatro Politeama.
L'intervento di Epifani affronterà il tema dei giovani e del Mezzogiorno. La
necessità di ottenere più fondi per l'istruzione e la formazione come ricetta
per uscire dalla crisi. Una scelta non causale quella del Sud, dove il modello
scuola del modulo l'ha fatta da padrone sul tempo pieno. Di conseguenza, con la
soppressione delle compresenze (2 insegnanti su 3 classi) i tagli al personale
docente saranno più visibili che altrove. A Roma nessun corteo ma una
manifestazione in piazza Santi Apostoli a partire dalle 9.30. In Calabria,
presidi con gazebo in ogni provincia sul precariato. A Milano un corteo da
Bastioni di Porta Venezia a piazza Duomo. Idem a Torino: concentramento in
piazza Arbarello poi in corteo fino a piazza Castello con comizio finale. E
così via. Gli slogan: «Tutti insieme. Sciopero generale. Per uscire dalla crisi
investendo nella Conoscenza». Tre almeno gli «stop» per non lasciare che i
diritti «vadano in crisi» e rivolti tutti contro il governo Berlusconi che «fa
pagare la crisi a cittadini e lavoratori, vuole indebolire la contrattazione e
scommette sull'ignoranza». Docenti, educatori e l'alta formazione musicale e
artistica scioperà per l'intera giornata. Negli enti di ricerca pubblici e
privati e nella formazione professione l'astensione dal lavoro è di 4 ore.
L'Onda Ritornano gli universitari, con scioperi selvaggi e imprevedibili come
accadde nell'autunno scorso. A Roma l'appuntamento è alla Sapienza, in piazza
della Minerva. A Milano in piazza Venezia. Ad Ancona in piazza del Papa, sotto
la Prefettura. A Genova in piazza Caricamento.
( da "Giornale.it, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
n. 65 del 2009-03-17 pagina 3 Confluenza Alleate fin dalla
Casa delle Libertà, le due anime del centrodestra sono pronte a fondersi in
nome degli stessi ideali di Redazione Sono le ultime battute, i preparativi
finali. Il 21 e 22 marzo, alla nuova Fiera di Roma, il congresso nazionale di
An sancirà il passaggio «Dalla destra al Popolo della libertà: il partito degli
italiani», il partito che nascerà poi ufficialmente il 27 marzo, con il
congresso costitutivo del Pdl. In questi ultimi giorni di dibattito tra le
anime di Alleanza nazionale e Forza Italia, abbiamo cercato di capire quale
sarà il dna di quello che si propone di essere «il più grande partito della
storia repubblicana». Per farlo, abbiamo cercato di unire i protagonisti, di
interpretare il clima. Abbiamo intervistato i ministri (come l'aennina Giorgia Meloni e la forzista Mariastella Gelmini), i dirigenti, i fondatori, i reggenti del movimento. Ma da oggi
cominciamo un viaggio nella base, nel vero Popolo che crede in questa avventura
politica, gli elettori e i simpatizzanti. Perché ogni partito, ogni idea, ogni
movimento appoggia sulla militanza e sull'organizzazione, sul territorio.
Il nostro viaggio ha proprio questo scopo: cogliere le differenze e comprendere
cosa unisce aree così distanti del Paese in un'unica grande anima di
centrodestra. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giornale di Brescia"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Edizione: 17/03/2009 testata: Giornale di Brescia
sezione:la città Broletto, se la Gelmini deve
difendere Romele... Le dichiarazioni del ministro confermano la contesa in atto
sui rapporti di forza tra la Lega e il nascente Pdl Il ministro Gelmini con l'on. Romele La candidatura dell'on. Romele a presidente del
Broletto su indicazione della coalizione di centrodestra si allontana?
Allo stato dell'arte sicuramente non si avvicina, tanto che il ministro
Mariastella Gelmini, che ieri ha siglato un
protocollo con la Regione Lombardia sull'istruzione professionale, avverte la
necessità di precisare: «Nella scelta dei candidati per le elezioni
provinciali, il Pdl non può essere penalizzato». Se rileggiamo la cronistoria
della vicenda, in principio troviamo FI che anticipa i tempi e mette sul tavolo
del centrodestra la proposta della candidatura di Romele. Nessun via libera, ma
neppure nessuna decisa interdizione iniziale. Mentre la Lega continua a tacere
e l'Udc vuole sapere se è accolto nella coalizione, è An a porre inizialmente
problemi di equilibri nella ripartizione di candidature con FI. Così viene
fatto il nome dell'on. Beccalossi all'interno di un ridisegnato mosaico
regionale. A questo punto è la Lega a prendere cappello: se FI e An pensano di
costringerla ad accettare le soluzioni che accontentano gli alleati
concorrenti, allora può anche decidere di andare da sola. Berlusconi e Bossi
dicono che l'intesa si troverà, ma i rispettivi delegati non chiudono
l'accordo. Anzi, la Lega dice di voler chiudere quando ci sarà il Pdl e FI e An
non potranno giocare ciascuno in proprio. Di più: l'intesa dovrà essere su
tutte le regioni del Nord; se in una si privilegia il Pdl nell'altra si compensa
la Lega. Ulteriore criterio: se gli uni esprimono il sindaco della città, gli
altri indicando il presidente della Provincia e viceversa. È in questa cornice
che si inserisce la dichiarazione del ministro Gelmini,
grande sostenitrice di Romele e preoccupata di un eccesso di arrendevolezza
alle richieste della Lega: «È un problema di proporzionalità, nel senso che in
Lombardia vi è una forte presenza della Lega, ma è anche forte quella del Pdl e
al suo interno soprattutto di FI. Quindi pensare che venga penalizzata la
componente del Pdl, e comunque quella di FI, credo sarebbe un danno per tutti.
Ovviamente spetta al presidente Berlusconi trovare con la Lega le soluzioni
migliori. Non è un problema di questa o quella provincia, ma di peso specifico
delle forze». Intanto Berlusconi - questa la voce corrente - è più interessato
al varo del Pdl e alla non belligeranza con la Lega piuttosto che alle singole
vicende territoriali.
( da "Giornale di Brescia"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Edizione: 17/03/2009 testata: Giornale di Brescia
sezione:la città Comitato scuola: «I genitori bocciano la riforma» Il gruppo
porta 1.519 schede al dirigente scolastico provinciale: «La scelta è opposta a
quella prevista dal ministro» Alcuni bambini della scuola primaria Una nutrita
rappresentanza di genitori aderenti al Comitato per la difesa della scuola
pubblica ha incontrato il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale per
consegnargli una documentazione che costituisce, si legge in una nota del
comitato stesso, «una sonora bocciatura della scuola che il ministro Gelmini vorrebbe imporre». «Abbiamo raccolto 1.519 schede certificate, circa
il 60% del totale, di famiglie, relativamente alla città più un paio di comuni
limitrofi e riferite ai bambini che passeranno alle seconde, terze, quarte e
quinte della scuola primaria - ha detto Paola Dioni per il comitato - da cui si
evince che la scelta delle stesse è la riconferma del modello di offerta
formativa esistente. Abbiamo anche fornito i dati relativi alle iscrizioni alla
prima classe ed il modello delle 24 e 27 ore ha ricevuto 64 adesioni, contro le
1.025, cui vanno aggiunte la totalità delle scuole Colombo, Rodari, Torricella
e S. Polo, che hanno indicato le 30 e le 40 ore, più o meno equamente
ripartite. Crediamo che queste cifre si commentino da sole - ha aggiunto Dioni
- e la nostra preoccupazione è davvero molto consistente, in quanto il dottor
Giuseppe Colosio ci ha risposto che la scelta del maestro unico
"rappresenta l'unità per i bambini" e che, in ogni modo, si dovrà
attendere la metà di aprile per conoscere le risorse che verranno messe a
disposizione da parte dell'Amministrazione centrale, risorse che determineranno
ogni successiva scelta, che sarà lasciata al singolo istituto». «È esattamente
il contrario di quanto ci era stato assicurato - ha aggiunto Sauro Di
Giambattista, a nome del comitato - perché entro il termine richiamato, il
Ministero definirà le risorse da attribuire alla scuola primaria e solo in
funzione di queste, ogni scuola sarà costretta ad agire non già secondo le
scelte e le indicazioni delle famiglie, ma dei fondi a disposizione. Saranno
infatti i fondi a definire gli organici e non le necessità espresse dal
"basso", come in un primo tempo ci era stato detto e confermato. Non
si vede come il dottor Colosio possa ritenere che l'eccellenza bresciana possa
trovare conferma in un'offerta formativa corrispondente alle reali esigenze
delle famiglie». Il 21 marzo i rappresentanti dei genitori, provenienti da
tutta Italia, porteranno a Roma i moduli inerenti alla scelte compiute. Franco
Armocida
( da "Giornale.it, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
n. 65 del 2009-03-17 pagina 3 «Freschezza e disciplina
Così cambieremo il Paese» Il ministro dell'Istruzione: «Forza Italia porta una
ventata di novità, An l'organizzazione di partito. Insieme rafforzeremo
l'azione riformista» di Paola Setti Ogni volta che le domandi del Pdl lei
disegna una freccia sul foglio e poi lo scrive: Pdl, con tanto di quadratino
intorno. Come a riordinare le idee, eppure le idee le ha chiarissime, Mariastella Gelmini il ministro dell'Istruzione,
in Forza Italia dal 1994, e cioè da subito. Il nuovo partito, dice, «darà
stabilità al governo, rafforzandone l'azione riformista». Evidentemente lei non
è superstiziosa, ministro. «Guardi che noi non faremo la fine del governo
Prodi, che cadde quando nacque il Pd. E le dirò di più: il nuovo partito
trasformerà la crisi economica in un'opportunità». Moltiplicherete i pani e i
pesci, come dice il Pd? «L'errore del Pd, lo fece Veltroni e lo sta facendo
Franceschini, è quello di cavalcare il disagio sociale invece di condividere
con noi la fatica di cambiare, come se tutto fosse solo una questione
contabile». E non è così? «Il problema non è la quantità di risorse, ma come si
spendono. Ai rettori dell'Università che protestano dico sempre: non si può
mettere benzina in un motore rotto, bisogna prima aggiustare il motore». Quindi
servono le riforme. «La cifra di questo governo è il riformismo. Bene. C'è una
leadership forte e una maggioranza compatta. Manca solo un grande partito di
centrodestra». Ma lei ci crede davvero che An e Forza Italia non faranno ognuna
la sua corrente interna? «An e Forza Italia hanno fatto una traversata nel
deserto insieme, e insieme governano il Paese. E il partito non è nato con una
fusione a freddo decisa nelle stanze del potere come il Pd». Infatti l'ha
deciso Silvio Berlusconi, il partito, salendo sul predellino. «All'intuizione
del predellino siamo arrivati dopo 15 anni di percorso comune, e dopo tante
battaglie che hanno visto An e Forza Italia mescolare le bandiere in nome di un
progetto condiviso». Intanto però Berlusconi e Fini non smettono di
punzecchiarsi. «Per loro parlano 15 anni di battaglie politiche comuni
all'interno di un rapporto leale e consolidato». Litigano sulla decretazione
d'urgenza e sul voto per delega. «Sono entrambi impegnati ad avvicinare la
politica alle esigenze del Paese. Fini ha fatto un'operazione di trasparenza
introducendo il voto digitale alla Camera. Berlusconi ha posto un problema serio
di snellimento delle procedure, che prevedono lungaggini insostenibili. Infatti
sulla necessità di riformare i regolamenti siamo tutti d'accordo». Allora
nessuna corrente e nemmeno qualche spiffero. «Il nuovo partito avrà successo se
saprà mantenere l'apertura, la freschezza, la fantasia e la creatività di Forza
Italia e coniugarle con la disciplina e l'attaccamento al partito di An». Voi
non ce lo avete l'attaccamento al partito? «C'è grande passione anche qui, ma
il fatto di avere un leader forte come Berlusconi spesso ci ha consentito di
fare a meno di un partito strutturato». Adesso si cambia. «Berlusconi ha
chiesto anche a ministri e parlamentari di prendere esempio dalla Lega e di
essere a fianco dei militanti sul territorio. Un compito che non ci spaventa».
La Lega invece un po' vi spaventa. «Al Nord, più che con il Pd è con la Lega
che siamo in competizione, ma è una competizione sana». Sarà sana, ma intanto
la Lega non molla sulla Provincia di Brescia. «Non è un problema di quali
province, ma di peso specifico delle forze». Lo spiega lei a Bossi il peso
specifico? «E va bene, se la Lega non rinuncerà a Brescia, vorrà dire che Forza
Italia correrà a Bergamo. Ma è un problema di proporzionalità: al Nord c'è una
forte rappresentanza della Lega, ma anche del Pdl e in particolare di Forza
Italia. Di certo non si può chiedere a Forza Italia di scomparire, sarebbe un
danno per tutti. Ma Berlusconi e Bossi troveranno il punto di equilibrio, come
sempre». Bossi ha detto: «Tocca sempre a noi vecchi trovare la quadra». «Se è
alla leadership che vuole arrivare...». Il Pd vi prende in giro, dicono che
avete una venerazione per Berlusconi... «Se abbiamo una venerazione è perché
abbiamo un capo carismatico, noi. Non mi pare che del Pd si possa dire lo
stesso...». Alle Europee lei raccoglie l'invito di Berlusconi ai ministri e si
candida? «Credo che dopo il congresso del Pdl ci sarà una parola definitiva. Se
Berlusconi mi chiama, io lo seguirò come ho sempre fatto». Berlusconi ha
annunciato Michela Brambilla ministro del Turismo fra un mese. «Il patrimonio
culturale, storico e paesaggistico è la nostra materia prima, il fatto che non
ci sia un ministero del turismo è un paradosso. Michela è determinata e sta
lavorando bene». Il partito è agitato, però. Il problema è che è donna?
«Berlusconi ha creduto nelle donne, dando loro anche spazi non secondari. Ma
lui guarda alle persone in quanto tali». Ministro, smentisca il Pd: dicono che
vuol chiudere 3mila scuole. «Non è un atto unilaterale, ma un accordo preso in
conferenza Stato-Regioni: chiuderemo le scuole non sicure. E anche i corsi
universitari inutili e gli Atenei periferici». Lei ha una sorella maestra
iscritta alla Cgil: non le ha ancora cavato gli occhi? «Mia sorella fa parte di
quella maggioranza silenziosa di insegnanti che non usa la scuola per fare
politica...». È vero che sul suo i pod ci sono Gaber e Vasco, Ligabue e
Beethoven? «E la Pausini. Gaber lo porterò nelle scuole... Ma a lei chi lo ha
detto, scusi?». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123
Milano
( da "Giornale.it, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
n. 65 del 2009-03-17 pagina 1 Professionali: arriva il
diploma in quattro anni di Redazione È una cartellina rossa a contenere
l'accordo chiave per la scuola lombarda. A custodire il documento che mette
nero su bianco la pace stipulata tra Regione Lombardia e Roma. Il governo si
impegna a ritirare il ricorso contro la riforma della formazione professionale
studiata dal Pirellone, giudicata tempo fa illegittima. Questo significa grosse
novità per gli studenti: negli istituti professionali il diploma si potrà
ottenere in quattro anni. Solamente chi vorrà iscriversi all'università dovrà
frequentare un quinto anno integrativo. «La nostra - spiega
il ministro all'Istruzione Maria Stella Gelmini - è un'intesa
a favore dei giovani. Collaboriamo per migliorare l'offerta formativa». «Sì -
aggiunge il presidente Formigoni - e la sperimentazione parte proprio dalla
Lombardia. È nostro dovere ampliare il più possibile la possibilità di scelta
degli studenti». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 -
20123 Milano
( da "Repubblica, La" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina V - Bologna L´idea dell´assessore piace anche al
candidato Delbono Virgilio: "Portiamo al Tar la riforma
del ministro Gelmini" ALESSANDRO CORI Sotto le Due Torri, dove la protesta contro
i provvedimenti del ministro Gelmini è sempre
viva, anche Palazzo D´Accursio fa la sua parte e valuta l´ipotesi di portare la
riforma davanti al Tar. L´idea, che arriva dall´assessore alla scuola Milly
Virgilio, piace al candidato sindaco del Pd Flavio Delbono: «Ogni
strumento democratico - dice - deve essere utilizzato per contrastare una
riforma che ha effetti devastanti sulla scuola». Virgilio, ieri a Palazzo
Malvezzi per la conferenza provinciale di coordinamento sulla scuola, ha
attaccato la riforma annunciando a breve iniziative concrete. «Stiamo
ragionando su quali punti potremo agire giudizialmente, facendo ricorso al
Tar», ha detto l´assessore, che valuterà «le ricadute della riforma sull´ente
locale» per lanciare poi un´offensiva al governo «sia come portatori degli interessi
dei cittadini, sia come diretti interessati». Virgilio si riferisce non solo
«ai tagli di organico», ma anche alle minori risorse che avranno a disposizione
gli enti locali: «Sul trasporto pubblico e sull´edilizia scolastica». Se
l´ipotesi fosse praticabile, l´assessore auspica che possa essere adottata da
altri comuni. Delbono, favorevole alla proposta, domani parteciperà a
un´iniziativa del Pd sulla difesa del sistema scolastico bolognese. Punto di
forza dei democratici, ricorda il candidato, «è realizzare altri 300 posti al
nido entro il 2011».
( da "Repubblica, La" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina V - Bologna Riunione della conferenza provinciale
con i parlamentari Rebaudengo apre la vertenza "Difenderemo la nostra
scuola" UNA vertenza sulla scuola per fare fronte ai tagli. E´ la proposta
uscita ieri dalla Conferenza provinciale di coordinamento convocata a Palazzo
Malvezzi e aperta ai parlamentari bolognesi. A lanciarla è il senatore del Pd
Walter Vitali: «Non appena i dati saranno ufficiali gli enti
locali scriveranno una piattaforma per mettere nero su bianco gli effetti
prodotti dalla riforma Gelmini e dai tagli della
Finanziaria». Si potrà poi «indire una grande mobilitazione». La piattaforma
sarà costruita con la Regione e condivisa con sindacati, genitori e docenti.
Paolo Rebaudengo, assessore provinciale alla scuola, si prepara a coordinare
l´iniziativa. «Tutte le componenti istituzionali devono essere
coinvolte. La parola d´ordine è: difendiamo la nostra scuola», spiega
l´assessore invocando l´aiuto anche dei parlamentari bolognesi del
centrodestra, ieri assenti, anzi polemici, in particolare Raisi e Garagnani,
con il documento della Conferenza che rappresentava, in modo istituzionale, gli
effetti dei tagli sulla scuola. Documento che ha incassato la scorsa settimana,
per la prima volta, il voto contrario anche dell´ufficio scolastico provinciale.
Maria Luisa Quintabà, presidente dell´associazione scuole autonome Bologna, ha
chiesto agli uffici scolastici regionale e provinciale di «non cedere sulle
risorse». (il.ve.)
( da "Repubblica, La" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina V - Bologna Ecco quanto costano le facoltà Report
dell´Ateneo. A Chimica 28mila euro per studente all´anno Il Sole 24 ore fa la
stima delle università più meritevoli. Alma Mater in testa ILARIA VENTURI A
CHIMICA industriale uno studente costa, in stipendi di professori, 28.162 euro
all´anno. A Scienze della Formazione e a Giurisprudenza ne bastano poco più di
1.900. La media d´Ateneo è di 4.400 euro. Poi c´è il rapporto tra
docenti-studenti: dai minimi di uno su quattro a Chimica Industriale e uno su
otto ad Agraria, fuori corso compresi, ai massimi di uno su
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina 7 - Gorizia L'ex vicesindaco Diego Bernardis punta
a diventare primo cittadino DOLEGNA Alla guida di una lista trasversale
DOLEGNA. Scende in lizza ufficialmente come candidato primo cittadino, con una
lista civica dall'ampio consenso trasversale agli schieramenti politici, l'ex
vicesindaco di Dolegna del Collio, Diego Bernardis. Lo affiancheranno nella
corsa elettorale ex consiglieri comunali della maggioranza (Uniti per Dolegna)
e dell'opposizione (Dolegna oggi e domani): 37 anni a dicembre, sposato, una
figlia di tre anni, Bernardis ha ricoperto dal 1999 fino a gennaio la carica di
vicesindaco e lavora in un'azienda cormonese come responsabile della sicurezza
e della gestione del sistema ambientale. Anche se risiede da poco a Moraro,
Bernardis rassicura: «Io vivo il territorio di Dolegna e lo amo profondamente.
È proprio la passione per questa terra che mi ha spinto ad accettare la
candidatura. Mi sento onorato della richiesta che mi è stata fatta. Mi
impegnerò non già promettendo opere faraoniche, ma progetti concreti, che
soddisfino le reali esigenze dei dolegnesi». Circa il programma della lista
civica, ecco le priorità. Innanzitutto valorizzazione e promozione turistica
del territorio. «Intendiamo rilanciare il turismo con nuove iniziative,
appoggiandoci alla Regione per il sostegno finanziario - ha spiegato Bernardis
-: in tal senso vorremmo anche ampliare l'offerta delle manifestazioni
culturali». Uno dei problemi da affrontare, secondo l'ex vicesindaco, è la
questione demografica. «Il nostro Comune ha registrato negli ultimi anni un
forte calo della popolazione. Dobbiamo invertire la tendenza. Come? Inserendo,
per esempio, nuove aree a uso residenziale e incentivando interventi di
bioedilizia per accrescere l'interesse a trasferirsi da noi. Assieme
all'insediamento di nuove famiglie, bisognerà poi fare il possibile per
garantire la sopravvivenza del plesso scolastico del Comune limitrofo di
Prepotto. Una quindicina di bambini dolegnesi, fra materna e primaria,
frequentato l'istituto. Rischiamo, stando alla riforma Gelmini, di perdere il servizio per carenza di iscrizioni al plesso. Ci
attiveremo assieme al Comune di Prepotto per studiare soluzioni per impedire la
chiusura». Infine le opere pubbliche: la lista civica, se salirà al governo, si
occuperà della realizzazione degli interventi rimasti disattesi nell'ultimo
mandato per mancanza di contributi, come la sistemazione delle strade
comunali di Restocina e il collegamento Lonzano-Scriò, il potenziamento
dell'illuminazione pubblica e il completamento degli allacciamenti fognari a
Mernico. A Scriò, poi, sarà portato avanti il progetto, per il quale Iris ha
già stanziato i fondi, per realizzare un impianto di fitodepurazione in
località Trussio analogo a quello fatto a Vencò. (ila.p.)
( da "Giornale.it, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
n. 65 del 2009-03-17 pagina 4 Scuola, all'istituto
professionale il diploma si ottiene in 4 anni di Maria Sorbi Il governo ritira
il ricorso contro la legge studiata dal Pirellone Dal 2011 via alle nuove
regole contro gli abbandoni scolastici Pace fatta sulla scuola: governo e
Regione Lombardia seppelliscono l'ascia di guerra. Il ministro all'Istruzione
Maria Stella Gelmini e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, hanno
sottoscritto un accordo per dimenticare i contenziosi del passato. Che tradotto
in termini pratici significa: via libera alla riforma lombarda sulla scuola.
Quella stessa riforma studiata in ogni minimo dettaglio dai tecnici del
Pirellone ma chiusa in un cassetto dopo il ricorso presentato dal governo alla
Corte costituzionale. Finalmente sono state sciolte tutte le riserve e si può
partire. Dall'anno scolastico 2010-2011, gli studenti potranno ottenere il
diploma professionale in quattro anni. Solo quelli interessati a frequentare
l'università dovranno iscriversi a un quinto anno integrativo. Un bell'antidoto
contro la dispersione scolastica. «Abbiamo corsi di laurea - considera il
ministro Gelmini - che sfornano disoccupati. Invece
i corsi professionali hanno uno sbocco diretto nel mondo del lavoro». Al quarto
anno gli studenti potranno decidere il da farsi: cominciare a spedire
curriculum per cercare un'occupazione, frequentare stage nelle piccole e medie
imprese della zona, o proseguire con gli studi. Il quinto anno dietro ai
banchi, sarà realizzato d'intesa con le università e con l'alta formazione
artistica e musicale per far sostenere ai ragazzi il classico esame di
maturità. «La Lombardia - sostiene il presidente Formigoni - da tempo si è
spinta avanti per trasformare il sistema. È nostro dovere avere scuole che
diano il massimo della qualificazione e corsi personalizzati per i giovani.
Vogliamo garantire una libertà di scelta vastissima». Ridurre di un anno il
percorso di studi di chi ha scelto l'istituto professionale significa, secondo
l'assessore all'Istruzione Gianni Rossoni, «non precludere nessuna strada ai
ragazzi». Grazie a un accordo con Confartigianato si studieranno le reali
possibilità di lavoro per i neo diplomati del 2014. Partirà già dall'anno
prossimo la sperimentazione per unificare il sistema dell'istruzione
professionale statale con la formazione professionale regionale. La direttrice
dell'ufficio scolastico regionale Anna Maria Dominici riunirà presto i presidi
degli istituti professionali statali e regionali per illustrare la riforma e
studiare a tavolino il da farsi. In Lombardia gli istituti professionali sono
170: «Sui 40mila studenti che li frequentano - fa i conti l'assessore Rossoni -
la dispersione scolastica è pari al due per cento, una percentuale già ridotta
rispetto a quella delle altre scuole superiori». Percorsi di studio mirati e
più brevi vorrà dire ancora meno abbandoni, in un Paese in cui, come sottolinea
la stessa Gelmini «la dispersione scolastica è
ancora un problema molto serio». La decisione del governo di ritirare il
ricorso alla corte costituzionale contro la legge lombarda, ai tempi giudicata
illegittima, piace anche al Pd: «Così - spiega il consigliere Carlo Spreafico -
si pone fine a un periodo di conflitto istituzionale nato dall'opposizione
della Regione contro il governo Prodi». Non mancano però le polemiche da parte
dell'opposizione: «Rimangono aperti alcuni problemi - aggiunge l'esponente del
Pd - come l'indeterminatezza di risorse e di standard formativi adeguati». Ci
sarà tempo per discuterne. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 -
20123 Milano
( da "Giornale.it, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
n. 65 del 2009-03-17 pagina 4 Debiti Mancano i soldi per
pagare i supplenti e i commissari della maturità di Redazione I commissari
della maturità a giugno hanno fatto e faranno il loro dovere: hanno interrogato
gli studenti, hanno corretto le prove scritte e valutato attentamente ogni
singolo caso per una votazione corretta. Peccato però che siano ancora in
attesa di essere pagati. Il problema è comune a più insegnanti, ma questo non
sembra il periodo migliore per battere cassa e chiedere il pagamento arretrato.
A rischio quindi ci sono anche i commissari di quest'anno. «Certi presidi - risponde alle polemiche sul caso il ministro all'Istruzione Maria
Stella Gelmini - dovrebbero comparire di meno sui giornali. Occuparsi meno di
politica e fare un po' di più i dirigenti». Che le casse della scuola lombarda
non versino in ottime condizioni non è una novità: i bilanci sono pressoché al
collasso e il buco ammonta a circa 80 milioni di euro. Per giunta, il
debito è destinato a crescere: le scuole per il 2009 riceveranno dallo Stato 70
milioni ma le spese sono circa il doppio. Il provveditore Antonio Lupacchino ha
chiesto alle scuole di fornire, entro il 20 marzo, i dati sul loro debito, per
poter stendere una relazione da inviare a Roma. «È evidente a tutti -
puntualizza la Gelmini - che il governo stia
lottando contro gli sprechi, in ogni settore, scuola compresa. Sulla situazione
di sofferenza della scuola e sui costi delle supplenze, al ministero abbiamo
aperto un tavolo». È in corso la messa a punto di un piano per ridurre i costi
e la ricetta si chiama: autonomia scolastica. Più le scuole saranno autonome
nel gestire le proprie risorse, più si riuscirà a rientrare nelle spese. «È dal
2006 - aggiunge il ministro - che si sono generate queste sofferenze per la
progressiva riduzione delle risorse contro cui combattiamo da quando ci siamo
insediati al governo». Gli istituti intanto restano in attesa: di tutto. Di
trovare i soldi, in qualche modo, per coprire le supplenze di questo anno
scolastico, per comprare la carta per fare le fotocopie, per provvedere a
mandare avanti gli istituti e tappare i debiti. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI
SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Gazzetta di Modena,La"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Il Comune di Bologna vuol ricorrere al
Tar contro la Gelmini E la Cgil: adesso il ministro dia le 40 ore a tutte le famiglie
che lo hanno chiesto BOLOGNA. Il Comune di Bologna sta valutando la possibilità
di «assumere iniziative giudiziarie contro la riforma Gelmini». Lo ha detto l'assessore Milli Virgilio alla Conferenza
provinciale di coordinamento sulla scuola indetta dalla Provincia di Bologna,
dove si è scagliata contro la riforma del sistema scolastico annunciando le
iniziative concrete che il Comune potrebbe mettere in campo a breve scadenza.
«Stiamo ragionando su quali punti potremo agire giudizialmente, facendo ricorso
al Tar». Sarà un ricorso «sia come portatori degli interessi dei cittadini, sia
come diretti interessati, per tutti i tipi di scuola, non solo per quelle
comunali». L'assessore si riferisce non solo «ai tagli di organico», ma anche
alle minori risorse degli enti locali con ripercussioni negative «sul trasporto
pubblico e l'edilizia scolastica». Se l'ipotesi del Comune fosse praticabile,
Virgilio auspica che possa essere adottata da tutti gli altri Comuni del
territorio, per rendere più forte l'azione di protesta. E la Cgil chiede che
ora la Gelmini dia le 40 ore a tutti i genitori che
le hanno chieste. I dati, spiega il sindacato, parlano chiaro: in
Emilia-Romagna, «la stragrande maggioranza dei genitori ha sonoramente bocciato
gli orientamenti del ministro Gelmini». Meno del 2%
ha optato per l'orario preferito dal ministro. Nella tabella dell'Ufficio
scolastico regionale, si legge che su 33.807 alunni che si iscrivono al
prossimo anno scolastico, nella prima classe delle elementari solo 564 (1,67%)
sceglie il modello a 24 ore; 3.624 (10,72%) hanno chiesto le 27 ore; 11.629
(34,40%) le 30 ore e 17.990 (53,21%) le 40 ore. Dunque, ora, «chiediamo con
forza che le scelte delle famiglie vengano rispettate al di là delle alchimie
di risparmio del Ministro Tremonti».
( da "Tirreno, Il" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
PIAZZA DUOMO Festa e gazebo dei collettivi anti-Gelmini PIETRASANTA. Una festa in piazza Duomo fra giochi, spazi ludici e
punti informazione. L'iniziativa, a firma dei Collettivi contro la riforma Gelmini, è in programma il prossimo 21 marzo. Collettivi che, nel
frattempo, dopo essersi tornati a riunire ieri sera alle scuole Africa, hanno
riconsegnato «alla dirigenza degli istituti comprensivi di Stazzema,
Seravezza e Pietrasanta I e II i moduli alternativi di iscrizione da loro preparati
e compilati dai genitori che si sono così espressi riguardo ai modelli
educativi che auspicherebbero per i loro figli. L'adesione a questa
consultazione popolare - si legge in una nota - è stata di gran lunga superiore
alle aspettative, sfiorando il 100% in numerose scuole. Quanto poi ai
risultati, quasi univoci nel ribadire la volontà di conservare le compresenze,
la contitolarità delle cattedre e l'organizzazione dell'insegnamento a modulo
(33 o 40 ore), questi sono chiarissimi e perfettamente in sintonia con i
risultati riscontrati in tutta Italia. Lo stesso ministro Gelmini,
nel citare le percentuali relative alle pre-iscrizioni, ha dovuto ammettere che
i genitori hanno rifiutato in massa il modello del maestro unico. Oltre a
chiedere le dimissioni del ministro, che ha legato la propria figura ad una
riforma oggi rigettata dalla stragrande maggioranza degli italiani, riteniamo
che un plebiscito di simile portata non merita di incontrare l'opposizione di
chi fino ad oggi è rimasto sordo alle esigenze della scuola, facendo passare i
tagli per migliorie ed efficientismo».
( da "Italia Oggi (Azienda
Scuola)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
ItaliaOggi Numero 064
pag. 13 del 17/3/2009 | Indietro E la Gelmini inciampa sul voto in
condotta AZIENDA SCUOLA Di A. R. comunicati&riforme Approvato il
regolamento, il ministro annuncia: il 5 sarà dato dal collegio dei docenti. Ma
non è così Le scuole avevano già cominciato a interrogarsi sulla portata della
novità rispetto al precedente decreto (n.5/2009): a dare il
( da "Secolo XIX, Il" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
«Tagliamo i progettie non gli organici» Stamane assemblea
al liceo Cassini di Genova organizzatadal sindacato Gilda. Domani sciopero
insieme alla Cgil genova. «Mi preparo ad una assemblea degli insegnanti che si
terrà questa mattina al liceo Cassini, in via Galata a Genova. Oltre a me ci
sarà anche Alessandro Baragona che è il coordinatore regionale della Gilda
degli Insegnanti e l'avvocato Eliana Ortori. Credo, spero che sarà un'assemblea
molto affollata perché i temi sono importanti, ne va della qualità di vita
professionale di milioni di persone. Di lavoratori della scuola. A livello
nazionale ho invitato tutti i docenti ad aderire allo sciopero indetto per
domani, pur essendo cosciente della scarsa possibilità di indurre il governo a
mitigare i feroci tagli agli organici. Ma abbiamo comunque il dovere di
testimoniare il nostro dissenso da una politica sbagliata che danneggerà, in
modo forse irreparabile, la scuola pubblica statale. Va detto che è per me
motivo di rammarico la mancata unità tra i sindacati, situazione da addebitare
alla guerra in corso tra gli alti vertici delle confederazioni sindacali. E'
intuibile che questa situazione rende più debole la scuola e crea polemiche
anche strumentali, come quella innescata dalla Cgil sulla firma del contratto
economico. L'ultimo contratto ha attribuito agli insegnanti una vera miseria,
frutto dello scarica barile tra due governi, quello Prodi che aveva stanziato 8
euro per il 2008, e quello Berlusconi che ha stanziato solo l'inflazione
programmata del 2009, circa 30 euro. Il tavolo contrattuale poteva solo
decidere come utilizzare le risorse e, una volta respinta al mittente la
proposta di destinarli alla "meritocrazia", poteva solo prendere o
lasciare quanto stanziato dalla finanziaria. Ben altri sono stati i contratti
che hanno danneggiato la funzione docente, mi riferisco a quelli, che mai
abbiamo firmato, che hanno introdotto la logica del fondo d'istituto e
dell'incentivo. Questa logica ha fatto sì che nella scuola fossero valorizzate
più le competenze burocratiche ed i progetti, spesso inutili, che le capacità
del buon docente, colui che conosce la propria materia e la trasmette bene agli
allievi. Tornando alla riforma Gelmini, non posso
altro che rimarcare che per la prima volta nella storia della scuola italiana
si colpisce prima con tagli così pesanti e poi li si giustificano con una
riforma degli ordinamenti. La Scuola ne uscirà con le ossa rotte: il prossimo
anno toccherà alle elementari e medie, che vedranno devastato i loro sistema di
lavoro e, con la soppressione di 47200 posti, obbligherà migliaia di
docenti perdenti posto a girare da una scuola all'altra, poi toccherà alle
superiori. In tre anni 90.000 docenti in meno cui si aggiungeranno 35.000
amministrativi. Per non parlare dei precari per i quali è stata trovata la
soluzione definitiva: l'eliminazione dalla scuola e la condanna alla
disoccupazione. Una scelta che non appare saggia, in un momento di crisi
economica, lo Stato riduce i posti di lavoro, e contribuisce all'impoverimento
generale. Il ministro Mariastella Gelmini fa molta
propaganda. Sostiene ad esempio, che garantirà tutte le richieste di tempo
pieno, ma non risulta che siano state sino ad oggi istituite nuove scuole o
sezioni di tempo pieno. D'altro canto si è visto come è finita con il maestro
unico, non voluto dalle famiglie italiane che, davanti a un'offerta
improponibile, hanno preferito scegliere la continuità di un modello educativo.
E per capire che era era improponibile, lo ribadisco, bastava venire in piazza
lo scorso 30 ottobre, durante la manifestazione di protesta contro la riforma.
Concludendo. Allo sciopero che abbiamo annunciato per domani, non è detto che
non seguano altre forme di protesta, quali l'astensione dalle attività
aggiuntive, dalle gite scolastiche e visite guidate, non escludendo ricadute
sugli scrutini finali». RINO DI MEGLIO (Coordinatore nazionale della Gilda
-insegnanti) 17/03/2009 GENOVA. Le frontiere del web sono nate per aprire
orizzonti, così come i nuovi metodi di didattica. Per questo io ed alcuni miei
colleghi degli Istituti scolastici, della Ssis di Genova e di altre realtà
artistiche e culturali della provincia abbiamo pensato di aprire un sito
internet per ora intitolato "La Tavola Rotonda" dedicato ad apporti
culturali di ogni tipo che potessero spaziare negli ambiti più vari, appunto
come intorno ad un'unica tavola del sapere ma sempre attinenti alle nostre
competenze, senza trascurare la presenza e l'utilizzo degli strumenti più
disparati, tra cui gli stessi ipertesti all'interno del sito o i links ad altri
siti utili e magari ancora poco noti. E' un progetto da poco sviluppato e
ancora in itinere, anzi, che vuole essere sempre in itinere, aperto cioè a
tutti coloro che vogliono offrire un contributo, dare un segno della loro
presenza nel panorama letterario, visivo, artistico di Genova, per permettere
collegamenti continui e quanto più approfonditi e piacevoli agli argomenti
trattati. Per questo a breve contatteremo soprattutto docenti ma anche alunni,
speriamo, di molte scuole di Genova che abbiano piacere e sentano il bisogno di
offrire e condividere validi e approfonditi contributi, percorsi di
letteratura, arte, fotografia, musicali, cinematografici e quant'altro. Ma non
solo: il sito si propone di diventare al momento una bacheca virtuale per dare
luce a opere di diverso genere che abbiano un messaggio da comunicare, un
esempio da trasmettere a chi vuole dedicarsi, per mestiere o per passione,
all'universo caleidoscopico dei saperi e delle arti visive e non. Anche la
grafica del sito e le singole pagine dei contributi degli autori sono state
pensate per esser "sfogliate" in modo accattivante e agile, per non
dar luogo al "solito database" basato su lunghi contributi letterari
che spesso stancano o annoiano chi legge e nemmeno per costituire un doppione
dei siti adibiti esclusivamente a riversare le lezioni del giorno o i materiali
didattici di pronto uso. Al contrario, ogni pagina, ogni approfondimento vuole
essere uno stimolo, un richiamo per chiunque a dedicarsi per qualche minuto o
giornate intere se ha piacere, voglia e tempo ad un qualsiasi argomento,
raccogliendo percorsi letterari uniti a immagini, opere teatrali,
coreografiche, filmiche, fotografiche e quant'altro possa offrire il web e la
propria esperienza personale. In quest'ultimo caso non mancano apporti forniti
da giovani della Sdac e della Gai. La scelta è pressoché infinita: da un canto
della Commedia di Dante a un richiamo in letteratura straniera, da un
personaggio storico a un concetto comune a filosofi di età diverse, dalla
storia della musica ai balletti dell'opera, da un aneddoto su un dipinto
impressionista a una poesia che ritratti quel tema, da un personaggio reso
celebre da un cantautore alla trasposizione in fumetto e così via. Il sito al
momento è presente come link intitolato "La Tavola Rotonda" alla
pagina personale www.simonepatrucco.itSimone Patrucco(Docente Istituto Maria
Ausiliatrice) 17/03/2009
( da "Secolo XIX, Il" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Questa è la nottedei "BALUNETTI" Le luci
illumineranno da stasera finestre e balconi della città STASERA, dopo il tramonto,
provate a fare un giro per la città e date un'occhiata alle finestre delle
case. Qua e là scoverete piccole luci, fiammelle malcelate dalla carta, al
riparo dietro le persiane, oppure illuminazioni elettriche appese a davanzali e
balconi. Una, dieci, cento luci, sempre più diffuse man mano che dal centro si
entra in Villapiana e poi ancora più numerose a Lavagnola e lungo tutta la
valle del Letimbro che porta al Santuario. Questa è la notte dei
"balunetti", i lumini che a Savona brillano la vigilia del giorno che
ricorda l'apparizione mariana. Testimonianza di fede autentica e popolare,
certo, ma anche di una tradizione che in questi ultimi anni sembra riscoprirsi
e diffondersi sempre più. Un piccolo, ma forte segnale di partecipazione alla
festa di un'intera città. «Una tradizione nata dal sentimento popolare, dalla
gente semplice - spiega Carlo Cerva, presidente de "A Campanassa"?.
Ultimamente molti hanno riscoperto questa usanza e sarebbe bello che sempre più
savonesi ricordassero la Madonna e i loro vecchi con un palloncino acceso o un
bicchiere con lumino dentro». Ovviamente anche la tecnologia può venire in
aiuto della tradizione: «L'importante è la luce alla finestra, vanno benissimo
anche le illuminazioni elettriche - prosegue Cerva -. Ricordo un'anziana in via
Milano che prendeva un modestissimo abat jour e lo spostava sotto le persiane,
mai come in questo caso è il pensiero che conta». Pensiero, testimonianza,
tradizione ecco dunque l'appello ai savonesi da parte del presidente della
Campanassa: «In fondo costa poco - afferma -. Ricordiamoci che abbiamo un cuore
e un sentimento si esprime anche con un lumino acceso». Come aggiunge Cerva, la
tradizione è stata recentemente riscoperta anche grazie a iniziative come
quella del C.I.V. di Villapiana. «Sendè un Ballunettu pé a Madonna»è l'invito
dei commercianti del quartiere, che donano ai clienti i tradizionali palloncini
da mettere alle finestre. «Si possono ritirare gratuitamente in tutte le
panetterie di Villapiana - spiega il fornaio Mirko Apicella -. Quest'anno forse
c'è ancora più entusiasmo, tanto che ho già esaurito i balunetti». Una
tradizione che torna quindi, anche grazie ai bambini. Gli alunni della 1G alle
medie "Guidobono" e della quinta elementare del Santuario hanno
infatti realizzato i propri balunetti, sulla tradizione dei classici manufatti
di un tempo. Questo grazie anche all'intervento di nonni e anziani, consulenti
speciali nella costruzione di queste semplici, ma straordinarie e variopinte
opere che oggi e domani saranno esposti nelle scuola primaria del Santuario. I
ragazzi spiegano che una loro realizzazione sarà inviata al ministro dell'istruzione Gelmini, con tanto di invito per il 18
marzo
( da "Giorno, Il (Lodi)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
PRIMO PIANO pag. 2 IL SEGRETARIO Claudio Pedrazzini: «È
ancora presto Ma il Carroccio ha la chance più forte» di GUIDO BANDERA LODI DI
DEFINITIVO, come al solito, non c'è davvero nulla. Sulle elezioni provinciali
il centrodestra si sta ancora arrovellando sulle candidature e la situazione di
Lodi, un guscio di noce in tempesta, è in balìa delle onde anomale che arrivano
da Brescia. Lì, come ampiamente detto, si gioca la battaglia decisiva fra Pdl e
Lega. I leader locali sono semplicemente in attesa che qualcuno dia il via
libera a uno o all'altro partito. Se nella Leonessa passa Forza Italia, la Lega
ottiene delle «compensazioni», fra cui forse anche la nostra provincia. MA LA
BATTAGLIA è tutt'altro che decisa. A confermarlo implicitamente è il gran capo,
Sivlio Berlusconi, atterrato a Cernobbio domenica per un convegno economico. A
domanda precisa sulle candidature risponde: «Praticamente chiuse. Abbiamo solo
una procincia, mi pare che sia tutto definito». Poi rivendica la scelta della
candidatura a sindaco di Pavia del giovane Cattaneo. Infine cita anche Lodi e
Sondrio. E al Gr regionale, c'è anche riferiscono di un Berlusconi che assicura
Lodi a Forza Italia. Tutto deciso, quindi? In realtà parrebbe proprio di no. A
pompare acqua sugli eventuali entusiasmi forzisti ci pensa il segretario
provinciale Claudio Pedrazzini. «È ancora prematuro parlare di una candidatura
definita afferma . Le trattative sono in corso, ma al momento è la Lega ad
avere le maggiori probabilità di rappresentare il centrodestra a Lodi». E
l'epicentro della scossa tellurica che potrebbe scompaginare gli accordi già
fatti è la trattativa su Brescia. Dove riprende quota la Lega, anche perché,
secondo alcuni «spifferi» di palazzo, a Bossi non piacerebbero le compensazioni
offerte in cambio: «della fiera non mi frega niente», avrebbe detto
dell'ipotesi di un cda a guida leghista nella grande società milanese. E a
difesa del Pdl, davanti alla Lega che guadagna terreno su Brescia, c'è anche
per la prima volta Mariastella Gelmini, che tutela
il suo uomo, Giuseppe Romele: «È un danno penalizzare il Pdl in Lombardia». PER
la Leonessa d'altra parte la Lega sarebbe disposta a mollare anche Torino. Un
quadro tutto da decidere, dunque, in cui la frase attribuita a Berlusconi su un
possibile candidato forzista a Lodi non significa direttamente che la
candidatura in pectore di Foroni sia da buttare. Semplicemente, allo
stato attuale, ogni soluzione è possibile. Se nel grande gioco ad incastro
delle candidature lombarde la Lega dovesse incassare direttamente Brescia, che
unirebbe alla provincia di Bergamo e a Sondrio, dove peraltro è la Lega a «fare
il favore» di accogliere in maggioranza il Pdl, difficilmente altre province
potrebbero finire nelle mani del Carroccio. Da qui l'ipotesi di una candidatura
forzista, peraltro, allo stato, tutta da costruire. Nomi che spiccano sopra gli
altri non ce ne sono. RESTA PERÒ chiaro, finora, che al di là delle decisioni
di Roma e Milano, Forza Italia potrebbe faticare non poco a tirar fuori dal
cilindro un nome indiscutibile, che non sollevi mugugni all'interno del
partito. In più, ora, c'è l'incognita del voto sul federalismo, atteso entro
fine mese, che potrebbe anche segnare un eventuale riavvicinamento con l'Udc,
la quale però ha già dato il via alle danze schierando Giacomo Arcaini. Ma un
recupero centrista, potrebbe portare ad assegnare all'Udc la casella di
Cremona, rimettendo in discussione ancora gli equilibri di distribuzione delle
candidature. Poi c'è An, che si sta avvicinando a entrare nel partito unico,
che potrebbe anche avere qualcosa da dire sulle candidature e sui nomi
eventualmente proposti da Forza Italia. Insomma, per ora la vicenda delle
candidature è un guazzabuglio, dal quale tanto il Pdl quanto la Lega hanno la
possibilità di essere «incoronati». E così, i vertici locali del centrodestra
si muovono con prudenza, in attesa di una fumata bianca.
( da "Giorno, Il (Lodi)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
PRIMO PIANO pag. 3 di GUIDO BANDERA LODI DI DEFINITIVO,
come al solito, non c ... di GUIDO BANDERA LODI DI DEFINITIVO, come al solito,
non c'è davvero nulla. Sulle elezioni provinciali il centrodestra si sta ancora
arrovellando sulle candidature e la situazione di Lodi, un guscio di noce in
tempesta, è in balìa delle onde anomale che arrivano da Brescia. Lì, come
ampiamente detto, si gioca la battaglia decisiva fra Pdl e Lega. I leader
locali sono semplicemente in attesa che qualcuno dia il via libera a uno o
all'altro partito. Se nella Leonessa passa Forza Italia, la Lega ottiene delle
«compensazioni», fra cui forse anche la nostra provincia. MA LA BATTAGLIA è
tutt'altro che decisa. A confermarlo implicitamente è il gran capo, Sivlio
Berlusconi, atterrato a Cernobbio domenica per un convegno economico. A domanda
precisa sulle candidature risponde: «Praticamente chiuse. Abbiamo solo una
procincia, mi pare che sia tutto definito». Poi rivendica la scelta della
candidatura a sindaco di Pavia del giovane Cattaneo. Infine cita anche Lodi e
Sondrio. E al Gr regionale, c'è anche riferiscono di un Berlusconi che assicura
Lodi a Forza Italia. Tutto deciso, quindi? In realtà parrebbe proprio di no. A
pompare acqua sugli eventuali entusiasmi forzisti ci pensa il segretario
provinciale Claudio Pedrazzini. «È ancora prematuro parlare di una candidatura
definita afferma . Le trattative sono in corso, ma al momento è la Lega ad
avere le maggiori probabilità di rappresentare il centrodestra a Lodi». E
l'epicentro della scossa tellurica che potrebbe scompaginare gli accordi già
fatti è la trattativa su Brescia. Dove riprende quota la Lega, anche perché,
secondo alcuni «spifferi» di palazzo, a Bossi non piacerebbero le compensazioni
offerte in cambio: «della fiera non mi frega niente», avrebbe detto
dell'ipotesi di un cda a guida leghista nella grande società milanese. E a
difesa del Pdl, davanti alla Lega che guadagna terreno su Brescia, c'è anche
per la prima volta Mariastella Gelmini, che tutela
il suo uomo, Giuseppe Romele: «È un danno penalizzare il Pdl in Lombardia». PER
la Leonessa d'altra parte la Lega sarebbe disposta a mollare anche Torino. Un
quadro tutto da decidere, dunque, in cui la frase attribuita a Berlusconi su un
possibile candidato forzista a Lodi non significa direttamente che la
candidatura in pectore di Foroni sia da buttare. Semplicemente, allo
stato attuale, ogni soluzione è possibile. Se nel grande gioco ad incastro
delle candidature lombarde la Lega dovesse incassare direttamente Brescia, che
unirebbe alla provincia di Bergamo e a Sondrio, dove peraltro è la Lega a «fare
il favore» di accogliere in maggioranza il Pdl, difficilmente altre province
potrebbero finire nelle mani del Carroccio. Da qui l'ipotesi di una candidatura
forzista, peraltro, allo stato, tutta da costruire. Nomi che spiccano sopra gli
altri non ce ne sono. RESTA PERÒ chiaro, finora, che al di là delle decisioni
di Roma e Milano, Forza Italia potrebbe faticare non poco a tirar fuori dal
cilindro un nome indiscutibile, che non sollevi mugugni all'interno del
partito. In più, ora, c'è l'incognita del voto sul federalismo, atteso entro
fine mese, che potrebbe anche segnare un eventuale riavvicinamento con l'Udc,
la quale però ha già dato il via alle danze schierando Giacomo Arcaini. Ma un
recupero centrista, potrebbe portare ad assegnare all'Udc la casella di
Cremona, rimettendo in discussione ancora gli equilibri di distribuzione delle
candidature. Poi c'è An, che si sta avvicinando a entrare nel partito unico,
che potrebbe anche avere qualcosa da dire sulle candidature e sui nomi
eventualmente proposti da Forza Italia. Insomma, per ora la vicenda delle
candidature è un guazzabuglio, dal quale tanto il Pdl quanto la Lega hanno la
possibilità di essere «incoronati». E così, i vertici locali del centrodestra
si muovono con prudenza, in attesa di una fumata bianca.
( da "Giorno, Il (Lecco)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
LECCO: PRIMO PIANO pag. 2 Parte la rivoluzione. Il liceo Manzoni è salvo La riforma Gelmini crea
apprensione tra le famiglie che stanno iscrivendo i figli alle superiori
VIAGGIO NEGLI ISTITUTI di BENEDETTA GUERRIERO LECCO UNA RIVOLUZIONE nelle
scuole superori di Lecco. La sede dell'ex provveditorato agli studi, in via
Marco d'Oggiono, è subissata di telefonate per chiarimenti. Il dirigente
scolastico Fausto Gheller è in attesa di notizie dalla direzione regionale, in
auttuazione della riforma. Alle Superiori si registra un incremento di iscritti
ai licei e in alcuni istititi tecnici, mentre un cambiamento si prospetta alle
elementari. «In questo momento - spiega il provveditore Fausto Gheller - non
c'è ancora nulla di certo. I principali nodi restano ancora aperti e speriamo
che dal Ministero arrivino presto dei chiarimenti». Il prossimo anno scolastico
si prospetta particolarmente difficile a livello organizzativo nei 50 plessi
delle elementari. Le famiglie potranno infatti scegliere tra quattro opzioni di
orario: 24, 27, 30 o 40 ore e i problemi sono tanti, non ultimo quello della
gestione della mensa. ANCHE NELLE SUPERIORI la situazione è complessa,
nonostante la riforma Gelmini sia stata rinviata
all'anno scolastico 2010-2011. Fino al settembre del 2010 tutto rimarrà
invariato. Nelle preiscrizioni una volta è l'istituto Bertacchi a fare la parte
del leone: nel prossimo anno le classi passeranno da
( da "Giorno, Il (Lecco)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
LECCO: PRIMO PIANO pag. 2 «Non vogliamo una scuola al
servizio dell'economia» LECCO SINDACATI ALL'ATTACCO contro la
riforma Gelmini. Il nuovo modello di scuola proposto dal ministro dell'Istruzione
non convince e continua a incassare critiche. «Non si può accettare che
l'istruzione sia prevalentemente al servizio dell'economia - afferma Mario
Rampello, segretario generale della Cisl scuola di Lecco - essa deve essere
innanzitutto al servizio di ogni persona e del bene comune». La società
cambia e si trasforma ed è quindi necessario che la scuola subisca delle
modifiche. L'ingresso dei bambini stranieri nelle aule, l'evoluzione
tecnologica e la contrazione delle offerte di lavoro pongono delle nuove sfide.
I programmi hanno quindi bisogno di essere rivisti e rinnovati e di certo
bisogna fare i conti con le finanze sempre più ridotte ma i sindacati vogliono
salvaguardare la qualità della scuola. «Abbiamo assistito - continua Rampello -
a continui tagli di spesa e all'assenza di politiche per il miglioramento del
sistema pubblico di istruzione e formazione». Tagli che però, vista la
disastrosa situazione delle finanze scolastiche lecchesi indebitate per quasi
tre milioni di euro, sarà necessario attuare a discapito della formazione degli
studenti.
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Formazione, via libera a scuola e diploma regionali -->
Martedì 17 Marzo 2009 PRIMA, pagina 1 e-mail print Accordo raggiunto tra
Regione e governo dopo il lungo braccio di ferro sulla formazione
professionale. Il ministro Gelmini e il
presidente Formigoni hanno infatti firmato l'intesa. Ritirato il ricorso del
governo Prodi, il nuovo esecutivo riconosce l'unificazione tra il sistema
dell'istruzione professionale statale con l'istruzione professionale regionale,
sotto il governo della Regione. Prevista l'attivazione di un anno
integrativo per l'accesso all'università. a pagina 15 17/03/2009 nascosto-->
( da "Provincia Pavese, La"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Lingue straniere, boom di richieste alle medie Spagnolo di
moda alla Leonardo. Alla Angelini si spinge per l'inglese «potenziato» MARIANNA
BRUSCHI PAVIA. Boom di richieste per l'insegnamento dello spagnolo alla media
Leonardo da Vinci. Tante richieste per l'inglese potenziato alla Angelini. Le famiglie quindi si dividono tra chi chiede la nuova possibilità
prevista dal ministro Gelmini (niente seconda lingua e le due ore vengono usate per approfondire
l'inglese) e chi invece vuole che i propri figli imparino anche un'altra lingua
straniera. E le iscrizioni? Non ci sono grosse sorprese. Le scuole pavesi sono
abbastanza stabili. Nelle scuole medie rischia di ripetersi la
situazione di incertezza che caratterizza in questo momento le elementari: le
famiglie specificano una richiesta al momento dell'iscrizione, ma poi non sanno
se sarà messa in pratica a settembre. Così per le 40 ore. Così adesso per le
lingue alle medie. Alle famiglie infatti è stata data la possibilità di
chiedere l'inglese potenziato, invece di studiare due ore anche di spagnolo o
francese. Mentre alla Casorati e alla Leonardo da Vinci praticamente nessuno ne
ha fatto richiesta, alla media Angelini sì. «In via Simonetta sono la
maggioranza - spiega la preside Maddalena Corradini - prevedo anche qui in via
Angelini». Il problema è che ci sono due insegnati di ruolo di spagnolo. «Non
posso tagliare l'organico di spagnolo - spiega la dirigente - Noi siamo una
delle uniche scuole che ha lo spagnolo in organico. Poi dalla bozza sugli
organici, col taglio del personale la seconda lingua comunitaria ha tre corsi
(nove classi con due ore ciascuna). A me sono rimaste due cattedre e uno
spezzone, mentre l'anno scorso ne avevo una in più». Cosa significa? «Non
riusciremo a fare la terza ora di lingua straniera», specifica la preside. Una
possibilità che per la media Angelini, che quest'anno ha tra i 170 e i 180
iscritti, era un punto di forza, perché permetteva di approfondire anche la
seconda lingua. C'è invece stato un boom di ragazzi che hanno chiesto lo
spagnolo alla Leonardo da Vinci. «Sui 216 iscritti - spiega il preside Marco
Lenti - che son più o meno gli stessi dell'anno scorso, 130 ragazzi hanno
chiesto lo spagnolo. Quindi probabilmente faremo qualche classe in più. L'anno
scorso erano 4 classi di spagnolo, diventeranno sei». Alla Casorati da
settembre dovrebbe esserci una prima in più. «Abbiamo 259 iscritti - spiega il
preside Fergonzi - faremo 11 prime, mentre l'anno scorso erano 10». L'inglese
potenziato? «Abbiamo zero richieste - dice Fergonzi - anche perché non sappiamo
se lo si potrà dare e lo avevamo detto alle famiglie».
( da "Provincia Pavese, La"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
E domani c'è lo sciopero della Cgil Corteo a Milano per
dire «no» alle riforme di tutto il settore istruzione PAVIA. Domani scuola,
università e ricerca si uniscono nello sciopero generale della Cgil, esteso a
tutti i «lavoratori della conoscenza». Non ci sarà una manifestazione a Pavia,
il punto di riferimento resterà Milano. Nelle scuole potrebbe esserci qualche
disagio. Anche se lo sciopero è stato indetto solo dalla Cgil, molti, tra
docenti e personale tecnico amministrativo, aderiranno comunque, a livello
personale. Perché le preoccupazioni per il prossimo anno scolastico sono tante,
soprattutto nelle scuole elementari. Se da un lato le iscrizioni
esprimono una forte bocciatura del maestro unico proposto dal ministro Gelmini, dall'altro accendono i timori di genitori e insegnanti. Perché?
Perché le scuole non sono sicure di poter garantire il modello a 40 ore se i
tagli promessi dal ministro non si ridimensioneranno. Ci sono poi le
preoccupazioni per le scuole medie, con la riduzione delle ore di italiano, e
di tecnica. Ma anche per le superiori, con la riforma rimandata solo di
un anno. In questo quadro si inserisce il numero di docenti che dovrebbe
restare a casa da settembre: 42mila in tutta Italia, 3.500 gli insegnanti in
meno in Lombardia. Anche in ateneo, una nota sul sito internet, avverte che
potrebbero verificarsi disservizi per lo sciopero «di tutto il personale
dell'università indetto per l'intera giornata». La Cgil ha deciso per lo
sciopero di domani per ribadire il suo «no» alla riforma della scuola e
dell'università. Per esprimere le sue perplessità sui tagli, e per esprimere la
posizione contraria al disegno di legge Aprea sulla formazione e sul
reclutamento dei nuovi insegnanti. La manifestazione partirà dai bastioni di
Porta Venezia a Milano alle 9.30. Il corteo si snoderà tra corso Venezia,
piazza San Babila, corso Europa e piazza Fontana. L'arrivo è previsto intorno
alle
( da "Italia Oggi" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
ItaliaOggi sezione: Azienda Scuola data: 17/03/2009 - pag:
13 autore: A. R. comunicati&riforme E la Gelmini inciampa sul voto in condotta Approvato il
regolamento, il ministro annuncia: il 5 sarà dato dal collegio dei docenti. Ma
non è così Le scuole avevano già cominciato a interrogarsi sulla portata della
novità rispetto al precedente decreto (n.5/2009): a dare il
( da "Italia Oggi" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
ItaliaOggi sezione: Azienda Scuola data: 17/03/2009 - pag:
13 autore: di Alessandra Ricciardi La proposta all'esame di Sacconi, in aiuto
ai 25 mila precari che la riforma manda a casa Tutti al lavoro anche senza
posto Misura alternativa all'assegno di disoccupazione, per un anno Le cifre
sono ancora ballerine, molteplici le variabili: dal numero dei pensionamenti,
che hanno sfondato al momento quota 38 mila, all'esclusione per il 2010 dei
tagli delle Superiori, su cui ancora deve dire la sua l'Economia. Sta di fatto
che, secondo stime prudenziali di viale Trastevere, il
regolamento sugli organici di prossima emanazione, attuativo della riforma Gelmini, rischia di mandare per strada circa 25 mila precari. Lavoratori
che hanno finora avuto contratti di supplenza e che dal prossimo settembre
dovranno cercarsi un altro impiego, giacché materialmente non esisteranno più i
posti da coprire. Visto il forte impatto sociale- e politico- che
potrebbe avere un risultato occupazionale di questa portata, l'Istruzione ha
avanzato al ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, la proposta di ricorrere a
una misura alternativa di ammortizzatore sociale: invece del normale assegno di
disoccupazione (con requisiti ordinari o ridotti, a seconda dei casi),
rinnovare per il prossimo anno il contratto a tutti i precari che hanno
maturato almeno 180 giorni di lavoro quest'anno. Gli insegnanti e i bidelli in
questione potrebbero essere utilizzati dall'amministrazione locale per
supplenze improvvise (anche le sostituzioni causa maternità che oggi sono a
carico del Tesoro) oppure su progetti speciali, dalla dispersione scolastica
all'immigrazione, ma anche in corsi di riconversione professionale. Una
ipotesi, questa dell'Istruzione, a cui culturalmente Sacconi non è affatto
lontano, vista la filosofia della sua riforma degli ammortizzatori sociali:
preferire sempre la formazione e il lavoro, anche a fronte di uno stipendio più
basso, all'inerzia della disoccupazione. E poi le differenze finanziarie, tra
indennità di disoccupazione e supplenza, nella scuola non sono eccessive.Per il
personale ci sarebbe il vantaggio non solo di salvare l'intero assegno per
l'intero anno, ma soprattutto di portare a casa i relativi punteggi per le
gradutorie. L'ipotesi è stata avanzata anche in risposta all'inziativa del duo
responsabile Scuola e università del Pd, Giuseppe Fioroni e Mariangela Bastico,
che tra camera e senato hanno presentato emendamenti per tutelare che perderà
il posto di lavoro nella scuola. In sostanza, si prevede di introdurre, in via
straordinaria, «un'indennità di disoccupazione per il personale scolastico che
abbia avuto un incarico di almeno 180 giorni per quest'anno». Indennità pari al
60% della retribuzione per i primi dodici mesi e al 50%, nei secondi dodici
mesi. Anche se, commenta la Bastico, «l'aumento delle richieste di tempo pieno
da parte delle famiglie comporterebbe un incremento significativo del monte ore
e degli organici rispetto all'ipotesi formulata dal ministero, che rischia di
non soddisfare il pacchetto formativo scelto da 300 mila famiglie. Insomma, ci
sarebbero gli estremi per sostanziose assunzioni piuttosto che per assegni di
disoccupazione».
( da "Italia Oggi" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
ItaliaOggi sezione: Azienda Scuola data: 17/03/2009 - pag:
17 autore: Alessandra Ricciardi il cantiere delle riforme
Nasce il diploma regionale Accordo tra Formigoni e Gelmini sugli
istituti Ifp Si potrà avere un diploma regionale al IV anno delle superiori. È
la prima esperienza federalista fatta in Italia e non è un caso che sia targata
Lombardia. È stata firmata ieri l'intesa tra il ministro dell'Istruzione,
Mariastella Gelmini, e il presidente della regione, Roberto Formigoni, che dà
il via libera all'attuazione del governo regionale dell'istruzione e formazione
professionale. Si sperimenterà, su base volontaria degli istituti professionali
a partire dall'anno 2009-
( da "Resto del Carlino, Il
(Ascoli)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
ASCOLI pag. 4 Asta di opere d'arte per finanziare le
attività e le missioni L'INIZIATIVA PARROCCHIA DI SAN BARTOLOMEO di EMANUELA
ASTOLFI BOCCIATO il maestro unico e secco no alla proposta delle 24 ore di
scuola. Due delle novità previste dalla riforma del ministro
della pubblica istruzione, Mariastella Gelmini, non
piacciono ai genitori degli studenti del Piceno che come tanti altri si sono
dovuti esprimere sulle recenti novità che saranno introdotte nel mondo
dell'istruzione. Tra queste il ritorno in classe del maestro unico e l'orario
settimanale di scuola. I genitori, dunque, hanno preso le difese del
modello scolastico attuale. «Le richieste delle 24 ore fatte dalle famiglie
sono pochissime, un numero insignificante» dice Adalberto Pieghi della Cisl
Scuola. Per quanto rigurda i tagli che saranno imposti al corpo docente dalla
riforma, invece, bisognerà aspettare ancora qualche giorno, prima di avere i
numeri effettivi. Anche se tra sindacati e associazioni di categoria, Assoscuola
in primis, qualche previsione è già stata fatta. «QUELLI più penalizzati spiega
Laura Pallotta, presidente Assoscuola saranno gli insegnati delle elementari. I
docenti sono molto preoccupati sia per questioni economiche che legate ai
trasferimenti che la riforma avrà come conseguenza sull'insegnamento. Per
esempio, dal prossimo anno a scuola non saranno più previste le compresenze e
questo taglierà le gambe a qualsiasi progetto, riducendo la qualità della
scuola stessa». «SE LE CIFRE resteranno quelle annunciate dal ministro Gelmini a livello nazioanale sottolinea Pieghi della Cisl
, a livello provinciale la scuola primaria perderà circa 140 docenti mentre i
tagli alla scuola secondaria di primo gardo potrebbero essere intorno al 25 per
cento delle cattedre esistenti. Aspettiamo a giorni il decreto sull'organico,
ma i più colpiti, nella scuola secondaria, saranno gli insegnati di lettere».
INTANTO, per domani mattina è in programma uno sciopero nazionale proclamato
dalla Flc-Cgil «contro i tagli del governo Berlusconi e le manovre che hanno
impoverito e messo in crisi tutto il settore della conoscenza». La
preoccupazione maggiore tra insegnati, genitori e sindacati in questo momento,
è legata alle ripercussioni che potrebbe avere l'ipotesi di a riduzione degli
organici nelle scuole.
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Formazione professionale nasce il diploma regionale -->
Intesa tra Gelmini e Formigoni,
cancellato il ricorso del governo Prodi La riforma lombarda è la prima in
Italia. Possibile passaggio all'università Martedì 17 Marzo 2009 CRONACA,
pagina 15 e-mail print I due lombardi Mariastella Gelmini, ministro
dell'istruzione, e Roberto Formigoni, presidente della Regione, hanno
sottoscritto ieri mattina al Pirellone, presente anche il vicepresidente
e assessore regionale alla Formazione Gianni Rossoni, un'intesa che dà il via
libera alla competenza regionale su istruzione e formazione professionale. La
sperimentazione diventa ufficiale dal prossimo anno scolastico 2009-2010,
unificando il sistema dell'istruzione professionale statale con l'istruzione e
formazione professionale (Ifp) regionale, sotto il governo della Regione.
Sempre nell'intesa si sancisce il ritiro del ricorso del Governo contro la
legge lombarda di riforma dell'istruzione (n. 19 del 2007) e, quindi, dei
ricorsi di Regione Lombardia contro le disposizioni della legge finanziaria e
della legge n. 40 del 2007. Il contenzioso risale all'epoca Fioroni e
riguardava la titolarità dell'istruzione professionale. «Questa decisione - ha
sottolineato infatti il presidente Formigoni - è un segnale promettente, per la
Lombardia, di un'autentica attuazione della riforma del Titolo V della
Costituzione. Possiamo ora avviare una sperimentazione che ci permetterà di
innalzare la qualità del nostro sistema di istruzione e formazione
professionale e potrà essere di riferimento, se lo vorranno, anche per le altre
Regioni d'Italia. Potremo garantire ai nostri giovani una formazione
professionale personalizzata e rispondente alle esigenze del nostra sistema
produttivo, che è tra i più avanzati d'Europa». «L'eccellenza del sistema
Lombardia è il motivo - ha spiegato il ministro Gelmini
- che fa cominciare la sperimentazione antidispersione in questa regione.
Vogliamo realizzare insieme - ha detto il ministro durante la firma
dell'accordo - questo nuovo sistema formativo che parte dai profili tecnici».
L'intesa sulla sperimentazione si attua sulla base dell'adesione volontaria
degli Istituti professionali statali (circa
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Il ministro dell'Istruzione Gelmini
e il presidente della Regione Lombardia Formigoni firmano l'inte... -->
Martedì 17 Marzo 2009 CRONACA, pagina 15 e-mail print Il ministro
dell'Istruzione Gelmini e il presidente della
Regione Lombardia Formigoni firmano l'intesa per la formazione professionale
17/03/2009 nascosto-->
( da "Adige, L'" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
PERGINE - La legge di riforma Gelmini aveva fatto temere il peggio all'Istituto Marie Curie PERGINE - La
legge di riforma Gelmini aveva fatto temere il peggio all'Istituto Marie Curie. I mutamenti
profondi e le soppressioni di indirizzi anticipati dal ministro dell'istruzione
avrebbero potuto (sembrava quasi certo) convincere famiglie e ragazzi a
scegliere diversamente, per effetto del possibile scardinamento
dell'offerta formativa. Invece non c'è stato il temuto crollo delle iscrizioni,
anzi. La «riforma» è slittata almeno d'un anno, sicché, alla prima verifica dei
dati, compiuta dal dirigente Paolo Caspani , sono aumentate in modo significativo
nei licei e nell'Ipsct, ma diminuite nell'Iti. Complessivamente, rispetto
all'annata scorsa, nelle prime classi dell'Istituto Curie in settembre ci
saranno una decina di ragazzi in più ovvero 175, nonostante i timori e
nonostante l'annata 2008-2009 avesse fatto registrare il record delle
iscrizioni nella ventennale vita dell'istituto. L'ordine liceale, il più a
rischio per l'effetto della legge Gelmini, è invece
quello che ha registrato il più netto incremento di iscrizioni: 19 ragazzi in
più rispetto ai 65 dell'anno scorso, 11 nel liceo delle scienze sociali e gli
altri nel liceo scientifico. Sui motivi dell'incremento si sta interrogando la
scuola. Forse per l'organizzazione dei curricula, molto curata. Infatti, il
progetto di questo liceo è senza dubbio particolare. L'indirizzo è centrato
sulla comunicazione in aziende, banche, società di servizi. Alla fine del
biennio si verificano le competenze raggiunte dagli allievi che, a al terzo
anno, frequentano uno stage aziendale lungo un mese, a contatto con il
pubblico. Ogni studente è seguito da un tutor, che monitora di frequente il
lavoro-apprendimento ed il rapporto con l'azienda. Il modello ha incontrato il
favore di ragazzi e famiglie. L'aumento di studenti al «Curie» di Pergine è
speculare rispetto al calo delle iscrizioni di ragazzi dell'alta Valsugana al
liceo Rosmini di Trento. Anche l'ordine professionale (Ipsct), che attende
profondissime ristrutturazioni, registra abbastanza a sorpresa un contenuto ma
percepibile incremento, ovvero 8 iscritti in più rispetto al dato dello scorso
anno, sicché nella sede di Levico partiranno due classi prime del biennio
polivalente, mentre l'anno scorso era solamente una. Fa riflettere la
diminuzione del numero dei ragazzi iscritti agli istituti tecnici, che, se
restano poco variati a livello di commerciali e geometri (quest'anno più
ragionieri e meno geometri) diminuiscono invece sensibilmente tra i tecnici
industriali Iti ad indirizzo informatico. In settembre ci sarà una mezza classe
in meno del biennio polivalente, corrispondente a 14 ragazzi mancanti. Gli
studenti figli di immigrati stranieri continuano invece a crescere, ora sono 90
al Curie, pari a circa il 10 per cento del totale dei frequentanti. 17/03/2009
( da "Resto del Carlino, Il
(Ancona)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
CRONACHE MARCHE pag. 17 Oltre seimila precari della scuola
marchigiana rischiano di essere licenziati EMERGENZA LA CGIL PREPARA LO
SCIOPERO DI DOMANI E SNOCCIOLA I DATI REGIONALI: UN LAVORATORE SU TRE E' A
RISCHIO ANCONA OLTRE seimila persone a casa a settembre. Questo il quadro
allarmante denunciato dalla Cgil riguardo i precari della scuola, divisi tra
docenti e Ata (personale tecnico amministrativo), che potrebbero perdere il
posto se saranno attuati i tagli della legge 133. E così mentre il sindacato si
prepara allo sciopero nazionale del 18, durante l'assemblea che si è tenuta
ieri presso il liceo scientifico Galilei di Ancona, cui erano presenti il
segretario nazionale Flc-Cgil Luigi Rossi, il dirigente Corrado Colangelo e la
responsabile regionale Daniela Barbaresi, sono scesi in campo
i precari della scuola, i primi ad essere colpiti dalla riforma Gelmini. Salta subito all'occhio il dato regionale, che vede questo
esercito di lavoratori a scadenza in percentuale più alta rispetto alla media
nazionale: il 18% dei docenti totali (16% media italiana) e il 32% degli Ata
(29% media italiana). In pratica uno su tre, solo per quest'ultima
categoria, è un lavoratore precario. Un numero cresciuto in maniera drammatica
negli ultimi dieci anni, del 175 per cento per i docenti e del 321 per cento
per gli Ata. In totale sono 3818 i docenti e 2265 gli Ata con contratti a
termine nelle Marche, senza contare le supplenze brevi e saltuarie. «Ho
quarant'anni, da sette lavoro nelle scuole superiori, vorrei sapere cosa mi
aspetta nei prossimi mesi» ha detto Melanie Segal, coordinatrice della Rete
regionale docenti precari', attiva dallo scorso giungo per difendere i diritti
della categoria. «Sono precario da dieci anni, mai come adesso la minaccia di
perdere il posto è stata così vicina e preoccupante» ha ammesso Pierpaolo Pacifici,
docente con contratto a termine, due lauree e la specializzazione. Inutile dire
che la formazione e i corsi sono tutti a spese dei docenti, che spesso non
hanno scelta: per ottenere più crediti e salire nelle graduatorie devono
frequentare costosi master per i quali spesso non è neanche richiesta la
presenza. «Chiediamo ammortizzatori sociali per i precari che perderanno il
posto, ma soprattutto un piano di stabilizzazione» ha tuonato il segretario
Rossi che ha ricordato come le ricadute si avvertiranno prima di tutto sulla
qualità dell'insegnamento. In queste ore intanto si apriranno intanto le
graduatorie mentre a giugno saranno pronte le liste definitive con il numero di
posti. Ilaria Traditi
( da "Messaggero, Il (Marche)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Martedì 17 Marzo 2009 Chiudi di MARINA VERDENELLI ANCONA -
«Non è solo una questione di tagli all'istruzione, il prossimo anno scolastico
ci troveremo a dover gestire anche gli esuberi di personale». E' drammatica la
situazione del personale scolastico delle Marche, docenti e personale Ata, e
ieri non ha portato certo belle notizie da Roma Luigi Rossi, segretario
nazionale della Flc-Cgil intervenuto all'assemblea regionale del sindacato
nell'aula magna del liceo scientifico Galilei. Rossi, che ha annunciato un
ultimo incontro oggi al Ministero, ha confermato le previsione dei tagli che
verranno attuate in tre anni, dopo la riforma Gelmini. A rimetterci saranno soprattutto gli Ata (personale ausiliario).
Così il sindacato conferma la data dello sciopero generale dei lavoratori di
scuole e università, in programma domani. L'assemblea - «Il prossimo settembre
- ha spiegato Rossi - nelle Marche verranno tagliati 443 posti tra il personale
tecnico, amministrativo e ausiliario. Di questi, ben 294 sono
collaboratori scolastici». Senza bidelli, la Flc Cgil teme il rischio chiusura
di alcuni plessi nella scuola primaria, asili ed elementari. Il dato anticipato
dal segretario nazionale riguarda solo il primo anno. Ma la situazione non
migliorerà il secondo e terzo, visto che l'eliminazione degli esuberi sarà
spalmata nei tre anni dalla riforma scolastica. «Non ci eravamo resi conto - ha
aggiunto Rossi - che dietro la politica dei fannulloni e del libro verde c'era
anche il "progetto" della scuola. La Cgil ha cercato fin da subito di
difendere la precarietà. Ma negli ultimi 10 anni i precari sono raddoppiati,
soprattutto nelle Marche». I docenti in questa situazione, nell'ultimo anno,
sono 3.818 di cui 3.367 con un contratto a termine annuale e 451 con un
contratto fino al termine dell'attività didattica. Gli Ata invece sono 2.265,
di cui 1.823 con un contratto a termine annuale e 442 con un contratto fino al
termine dell'attiva didattica. «E' precario - ha spiegato Daniela Barbaresi,
segretario regionale della Flc Cgil - un Ata su 3 e un docente su 6. Se le
nostre previsioni saranno confermate saranno 1.300 le persone che nelle Marche,
tra docenti e Ata, perderanno il lavoro a settembre. Per i docenti i numeri
saranno concentrati nelle scuole elementari e medie mentre per gli Ata su tutti
gli ordini scolastici. E' a rischio la qualità del servizio offerto». Diversi i
precari presenti all'assemblea, che ha raggruppato un centinaio di persone tra
sindacalisti, docenti e ata, che hanno chiesto informazioni al segretario Rossi
e al rappresentante del centro nazionale Flc Cgil Corrado Colangelo. Tante le storie
di precariato come quella di Pierpaolo Pacifici, 34 anni, insegnante di
italiano al liceo classico Nolfi di Fano. «Sono in questo stato da 10 anni - ha
raccontato il docente - ed ora non so se a settembre avrò o meno il mio lavoro.
Così si vive male, con l'ansia, con un mutuo da pagare e senza diritto alla
cassa integrazione. Se non avrò il posto a scuola dovrò cambiare lavoro. In
questo campo è molto difficile riciclarsi». Lo sciopero - Domani, a partire
dalle 9.30, davanti alla Prefetture di Ancona, Ascoli Piceno, Macerata e
Pesaro, la Flc Cgil incrocerà le braccia per dire no ai tagli e al precariato.
Un sit-in di protesta è stato indetta invece il 26 marzo, a Pesaro, alle 15,
davanti all'ex provveditorato, dalla rete Docenti Precari Marche.
( da "Messaggero, Il (Abruzzo)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Martedì 17 Marzo 2009 Chiudi di ADRIANA SETTUARIO Bocciato
il maestro unico anche nella provincia di Pescara. Così com'è successo a
livello nazionale, dalle stime delle iscrizioni nella scuola primaria, la
scelta più gettonata dalle famiglie pescaresi è quella del tempo pieno. Per il
prossimo anno scolastico dunque il desiderio di papà e mamme è quello di
affidare i propri figli, alla prima esperienza col mondo scolastico, a due
insegnanti, uno per la mattina e l'altro per il pomeriggio: «Questa scelta
delle 40 ore settimanali ha registrato un notevole incremento nella nostra
provincia - commenta il provveditore Rita Sebastiani - oltre a questa
alternativa la maggior parte dei genitori ha scelto le 27 e 30 ore, poche
invece le richieste per le classiche 24 ore settimanali». A cosa corrispondeva
la scelta di questi orari? «La confusione generata nelle famiglie - spiega il
provveditore - è aumentata all'atto dell'iscrizione, quando i genitori hanno
dovuto appunto decidere tra le quattro opzioni. La prima possibilità erano le
classiche 24 ore con un unico insegnante, poi il tempo pieno, dove possibile
nella scuola: cioè 40 ore (due insegnanti, uno per la mattina e l'altro per il
pomeriggio). Ma c'erano anche altre alternative: le 27 e le 30 ore, cioè con
l'orario scolastico protratto fino all'una nel primo caso e fino alle 13,30 per
la seconda opzione». Ora si aspettano indicazioni ministeriali più precise dopo
la scadenza dei termini delle iscrizioni, slittata dal 31 gennaio al 28
febbraio. In attesa dei regolamenti sul decreto Gelmini per la riforma della scuola primaria che prevede la presenza del
maestro unico, provveditore e docenti sono ancora nel caos. Il nodo è presto
detto: secondo il decreto, a pagare le ore di insegnamento in più rispetto a
quelle del maestro unico dovrebbe essere la scuola e purtroppo molti istituti
non hanno risorse per coprire la spesa. Dunque, quella del maestro
unico, al di là delle preferenze delle famiglie, finirebbe per essere una
scelta obbligata. Sul generale clima di confusione, anche il sindacato esprime
incertezza: «Gli schemi di regolamento - spiega Emilia Di Nicola, della Cgil
scuola -, approvati dal consiglio dei ministri sono sottoposti al parere della
conferenza unificata stato-Regioni e del Consiglio di Stato. Le indicazioni pubblicate
non sono quindi ancora definitive e di conseguenza le norme contenute non sono
vincolanti. Ecco il motivo di tanta indecisione negli ambienti scolastici». Il
senso di precarietà è aumentato per i tagli annunciati qualche tempo fa dalla
giunta regionale. La prima scossa avvertita in regione riguarda la perdita di
una cinquantina di posti di lavoro, tra dirigenti scolastici e amministrativi.
Tagli previsti in seguito al raggruppamento dei plessi scolastici
sottodimensionati, quelli cioè con meno di 500 alunni: in regione sono 45,
secondo le stime ministeriali. Il piano approvato dalla giunta regionale non
dovrebbe creare problemi agli studenti, stando agli amministratori:
trasferimenti di sede solo in pochi casi. Il punto caldo rimane la scuola primaria.
«Il maestro unico garantirà 24 ore settimanali - dice il provveditore - e la
scomparsa delle "compresenze", cioè non ci saranno docenti ad
affiancargli. La compresenza dovrebbe sparire anche dalle seconde classi in
poi». Non vengono toccati i docenti di religione e di inglese. «L'enigma -
conclude Sebastiani - è quale attività far fare ai docenti oltre le 24 ore
previste dalla legge». E a spese di chi.
( da "Messaggero, Il (Abruzzo)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Martedì 17 Marzo 2009 Chiudi Scuola
in mezzo al guado. I dirigenti aspettano i dettagli del decreto Gelmini, anche il sindacato esprime incertezza No al
maestro unico, scelta virtuale Aumentano le iscrizioni al tempo pieno ma non ci
sono soldi per altri docenti
( da "Nazione, La (Siena)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
PRIMO PIANO pag. 3 Due milioni in più grazie al «merito»
UNIVERSITA' PIÙ FONDI al merito e alla ricerca: e così l'Ateneo di Siena
dovrebbe ritrovarsi con qualche soldo in più nelle casse. Mentre al Ministero
si lavora per la nuova ripartizione dei finanziamenti 2009 con nuovi criteri
"meritocratici", la stima, pubblicata dal Sole24 Ore, dei
finanziamenti che comunque arriverebbero al nostro Ateneo nel 2009 parla di
quasi 2 milioni in più rispetto al 2008. Ciò grazie all'incremento, a livello
nazionale, della quota di incentivi che passa dal 2,2 al 7 % del finanziamento
ordinario, ovvero da
( da "Resto del Carlino, Il
(Pesaro)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
PESARO pag. 5 «Rischiano il posto nella scuola 183
docenti» DOMANI PRESIDIO IN PIAZZA ORGANIZZATO DALLA CGIL CENTOTRENTA DOCENTI
della scuola primaria e 53 della scuola secondaria della nostra provincia
rischiano il posto, assieme a oltre cento tra collaboratori scolastici e
assistenti tecnici e amministrativi. Un piccolo esercito di «licenziati» dalla
riforma della scuola, che scenderà in piazza domani, assieme ad altri docenti e
ai genitori, proprio per protestare contro i tagli previsti dalla riforma Gelmini. Scuola, ricerca, università, Afam (Accademia belle arti, Isia e
Conservatorio di Pesaro) si danno appuntamento alle
( da "Giorno, Il (Bergamo -
Brescia)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
VETRINA pag. 5 I genitori bocciano i
tagli Gelmini Oltre 1.500 mamme e papà chiedono il mantenimento del contratto
formativo di MAGDA BIGLIA BRESCIA «LE MAMME E I PAPÀ bresciani hanno bocciato
la riforma Gelmini delle elementari». Sbandiera i numeri il Comitato per la difesa
della scuola pubblica, i cui rappresentanti ieri pomeriggio hanno portato al
dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Giuseppe Colosio la
richiesta, firmata e protocollata, di 1519 genitori di bambini già iscritti che
chiedono «il mantenimento del contratto con il quale sono entrati nelle
primarie», ovvero i tre maestri e le compresenze. Sono ben oltre la metà dei
genitori cittadini, dicono Paola Dioni e Sauro Di Giovanbattista «eppure
Colosio non ci ha potuto dare nessuna garanzia perché gli organici sono calati
dall'alto in base ai tagli di risorse e non in base alle esigenze delle
famiglie». Non esclude il Comitato, che da mesi si sta battendo, di passare
alle vie legali se, a metà aprile quando arriveranno gli organici e i posti
disponibili, «verrà rotto il patto siglato con l'iscrizione iniziale che
prevedeva aree disciplinari, compresenze, laboratori, uscite didattiche, mense,
tutte azioni che diventerebbero impossibili». Anche i numeri delle iscrizioni
alle classi prime darebbero ragione al Comitato. Ci sono plessi come la
Colombo, la Rodari, la Torricella, San Polo in cui tutti hanno scelto le 30 o
le 40 ore, nessuno ha voluto le 24 o le 27. «Mettendo assieme i vari circoli si
riuscirebbe a malapena a comporre una classe per le 24 ore e una per le 27». Al
1° circolo hanno preferito in 120 le 40 ore, all'XI in 99; al 2° in 180 hanno
scelto le 30 ore, al IX in 121, al IV in 86. Insomma in città, dove madre e
padre lavorano, dove la tradizione di eccellenza pedagogica, ieri riconosciuta
anche da Colosio, faceva ben funzionare il sistema, si predilige il modello ormai
assodato di tempo lungo che dà più occasioni di apprendimento. «Anzi - dice Di
Giovanbattista - per reazione, per paura di vedere svilita la scuola, c'è stato
un aumento delle richieste di 30 o addirittura di 40 ore, che vuol dire tempo
prolungato, mensa». «Vedremo cosa farà un ministro che ha lasciato dirottare i
fondi dalla ricerca per darli alle banche, vedremo che cosa potranno fare le
scuole a cui saranno tagliate le risorse, a cui mancheranno gli insegnanti. Il
dirigente scolastico ha risposto che decideranno gli istituti in autonomia ma
se non riceveranno quanto serve come faranno?» aggiunge ancora Di
Giovanbattista che ricorda come anche le superiori nel Bresciano non abbiano
più un soldo, nemmeno per pagare i supplenti che aspettano lo stipendio da
mesi. «I fondi dati dalle famiglie per le attività integrative vengono usati
per poter chiamare chi sostituisce i docenti e non lasciare le classi
abbandonate». Image: 20090317/foto/69.jpg
( da "Giorno, Il (Bergamo -
Brescia)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
VETRINA pag. 5 Aule, fucine di talenti? Il ministro
venerdì dice la sua BRESCIA «LA SCUOLA fucina di talenti?». È un greve punto di
domanda quello che sta nel titolo dell'annuale convegno del Gruppo giovani
dell'Associazione industriale guidato da Francesco Franceschetti, in calendario
il 20 marzo dalle 9.30 nella sala conferenze Beretta in via Cefalonia. Un punto
di domanda al quale interverrà a rispondere il ministro alla Pubblica
istruzione, Università e ricerca Mariastella Gelmini con il suo intervento previsto alle 17.30. «Solo i Paesi che
investono in formazione possono cogliere le opportunità dei cambiamenti. È
importante capire quale alleanza sia possibile fra il mondo delle imprese e
quello della scuola nella preparazione delle generazioni future»: nelle parole
del presidente Franceschetti il senso del simposio. Al quale parteciperanno
assessori alla Pubblica istruzione, il regionale Gianni Rossoni, il provinciale
Giampaolo Mantelli e il prorettore dell'Università Giancarlo Provasi, Saverio
Gaboardi presidente di Isfor 2000, il presidente nazionale dei Giovani Federica
Guidi. M.B.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-03-17 -
pag: 35 autore: Istruzione. Intesa Stato-Lombardia sugli istituti tecnici La
formazione si fa regionale Valentina Melis MILANO Dall'anno scolastico
2009-2010 gli Istituti di formazione professionale della Lombardia potranno
rilasciare agli studenti, alla fine del quarto anno («a seguito di appositi
esami»), un diploma di tecnico, in sostituzione dell'attuale certificazione di
competenze. Un diploma che costituirà titolo per l'accesso ai concorsi pubblici.
E dall'anno scolastico 2010-2011, gli istituti professionali statali che
vorranno aderire alla sperimentazione (in Lombardia sono in tutto 170) potranno
offrire, in aggiunta ai loro tradizionali percorsi, la formazione professionale
di stampo «regionale». Sono questi i due punti cardine dell'intesa, firmata
ieri a Milano, tra il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni.
L'accordo mette la parola fine anche al contenzioso tra la Regione e lo Stato
in materia di istruzione: il Governo ritira il ricorso alla Corte
costituzionale contro la legge regionale lombarda 19/ 2007 sul «sistema
educativo di istruzione e formazione »e la Giunta della Lombardia si impegna a
ritirare i ricorsi contro alcune disposizioni della Finanziaria 2007 (
legge 296/06) e contro la legge 40 del 2007. Il ministero dell'Istruzione fa
sapere che l'intesa si inserisce nel quadro della riforma degli istituti
tecnici (si veda «Il Sole 24 Ore» del 3 e del 4 marzo) e «ne anticipa
l'architettura di sistema ». Punto centrale della sperimentazione sarà infatti
la riduzione degli indirizzi offerti agli studenti, che oggi sono 34 per
l'istruzione professionale statale e 19 per la formazione professionale della
Regione Lombardia. L'obiettivo è evitare duplicazioni tra i due sistemi,
coordinando l'offerta formativa. Quanto alle risorse necessarie, soprattutto
per gli insegnanti che dovranno garantire il " doppio binario"
formativo statale e regionale negli istituti tecnici statali, il ministero
dell'Istruzione aggiunge che «sta lavorando nell'ambito del master plan sul
titolo V della Costituzione, per cui è già stato istituito un tavolo presso il
ministero degli Affari regionali». E il tema, fa sapere sempre Viale
Trastevere, «sarà trattato congiuntamente al federalismo fiscale ». Tutto fa
pensare, insomma, a una progressiva «regionalizzazione » del sistema
dell'istruzione e formazione professionale in Lombardia. Nell'intesa firmata
ieri al Pirellone, rientra anche l'attivazione, dall'anno scolastico 2010-2011,
di un quinto anno di formazione professionale regionale «finalizzato a
sostenere l'esame di Stato valido anche per l'ammissione all'Università».
«L'accordo sottoscritto tra il ministro Gelmini e
il presidente Formigoni è vuoto nelle risorse e pericoloso negli effetti», ha
commentato Mariangela Bastico, responsabile Scuola del Pd. «Il nostro obiettivo
- replica Gianni Rossoni, assessore all'Istruzione,formazione e lavoro della
Regione Lombardia - è quello di garantire pari dignità al canale della
formazione professionale nel solo interesse degli allievi che la frequentano».
APRIPISTA Dal prossimo anno scolastico gli studenti di quarta potranno ottenere
il diploma per l'accesso ai concorsi pubblici
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
primapagina pag. 1 È caccia al tempo
pieno LE FAMIGLIE bresciane bocciano sul campo la riforma-Gelmini. In città il 60 per cento dei genitori che hanno un figlio dalla
seconda alla quinta elementare, e il 90 per cento di chi l'avrà in prima
elementare, ha chiesto moduli da 30 o 40 ore: insomma ha puntato sulla
soluzione dei tre maestri su due classi, e non certo sull'«insegnante
prevalente». LA RICHIESTA del tempo prolungato è addirittura totalitaria
in alcune scuole. E i moduli da 24 o da 27 ore? In prima elementare li chiedono
64 famiglie su 1.300. 9
( da "marketpress.info"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Martedì 17 Marzo 2009 FORMAZIONE IN LOMBARDIA, INTESA
FORMIGONI-GELMINI: VIA AL DIPLOMA REGIONALE POSSIBILE ACCESSO
ALL´UNIVERSITA´. RITIRATO RICORSO DEL GOVERNO Milano, 17 marzo 2009 - Il
ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini e il
presidente della Regione Roberto Formigoni hanno sottoscritto ieri mattina in
Regione un´Intesa che dà il via libera alla innovativa e piena attuazione del
governo regionale dell´istruzione e formazione professionale. Si
sperimenta, a partire dall´anno 2009-2010, l´unificazione del sistema
dell´istruzione professionale statale con l´istruzione e formazione
professionale (Ifp) regionale, appunto sotto il governo regionale. Sempre
nell´intesa si sancisce il ritiro del ricorso del Governo contro la legge
lombarda di riforma dell´istruzione (legge regionale n. 19 del 2007) e, quindi,
dei ricorsi di Regione Lombardia contro le disposizioni della legge finanziaria
del 2007 e la legge n. 40 del 2007. "Questa decisione - ha sottolineato il
presidente Formigoni - chiude di fatto un contenzioso lungo due anni, durante i
quali la Lombardia aveva contestato al Governo nazionale il tentativo di
ricondurre indebitamente l´intera materia dell´istruzione professionale nella
sfera delle competenze statali. E´ un segnale promettente, per la Lombardia, di
un´autentica attuazione della riforma del Titolo V della Costituzione".
"Sanato il contenzioso - ha proseguito Formigoni - possiamo ora avviare
una sperimentazione che ci permetterà di innalzare la qualità del nostro
sistema di istruzione e formazione professionale e potrà essere di riferimento,
se lo vorranno, anche per le altre Regioni d´Italia. Potremo garantire ai
nostri giovani una formazione professionale personalizzata e rispondente alle
esigenze del nostra sistema produttivo, che è tra i più avanzati d´Europa"
"E´ proprio avendo presente l´eccellenza del sistema Lombardia e della sua
istruzione professionale - ha affermato il ministro Gelmini
- che abbiamo voluto far partire la sperimentazione proprio da questa regione.
Sostituendo la collaborazione istituzionale all´incomprensibile conflitto di
competenze aperto dal precedente Governo, vogliamo realizzare insieme questo
nuovo sistema formativo che parte dai profili tecnici. Può essere la risposta
migliore alle richieste del mondo produttivo che lamenta la carenza di profili
tecnici specifici" I Termini Dell´intesa - L´intesa sulla sperimentazione
si attua sulla base dell´adesione volontaria degli Istituti Professionali
Statali (circa
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
LA NOVITÀ. Siglato un accordo tra il ministro Mariastella Gelmini e il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni.
Sperimentazione dall'anno scolastico 2009-10 Professionali, via al diploma
regionale Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e il
presidente della Regione Roberto Formigoni hanno sottoscritto ieri mattina in
Regione un'intesa che dà il via libera alla innovativa e piena attuazione del
governo regionale dell'istruzione e formazione professionale. Si
sperimenta, a partire dall'anno 2009-
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
ISCRIZIONI E PREISCRIZIONI. Il Comitato per la difesa
della scuola pubblica ha consegnato al direttore dell'Ufficio scolastico
provinciale Colosio 1.519 domande Elementari, tutti per il tempo
pieno di Mimmo Varone I genitori bresciani bocciano la riforma Gelmini. Del maestro unico, o prevalente che sia, neanche vogliono sentir
parlare. Si sono organizzati nel Comitato per la difesa della scuola pubblica,
e ieri hanno fatto sentire la loro voce «pesante». In 1.519, che rappresentano
oltre il 60 per cento degli iscritti in città dalla seconda alla quinta
elementare, hanno chiesto che le scuole rispettino il «patto formativo»
sottoscritto al momento dell'ingresso in prima. E oltre il 90 per cento di chi
iscrive i propri figli per la prima volta ha scelto i modelli a 30 e a 40 ore.
Uno «schiaffo» doppio. UNA VENTINA di mamme del Comitato ieri pomeriggio ha
consegnato al direttore dell'Ufficio scolastico provinciale (Usp) Giuseppe
Colosio il pacco di moduli per il rispetto del «Patto». Alla scelta delle 30 o
delle 40 ore hanno allegato una richiesta scritta (e protocollata dalle
segreterie scolastiche) di mantenimento dei moduli (tre insegnanti su due
classi), dei laboratori didattici e delle compresenze. I Regolamenti della
riforma Gelmini prevedono che il nuovo modello di
scuola si applichi di punto in bianco a tutte le classi delle elementari, e non
solo alle prime. «È un cambio delle regole in corso d'opera e non lo accettiamo
- dice Paola Dioni, una delle genitrici del Comitato, all'uscita dall'incontro
con Colosio -. Oltre alle 1.519 richieste appena consegnate ci sono tanti altri
genitori anche di scuole della provincia che le stanno inviando singolarmente».
Nel caso a Roma facessero orecchie da mercante, i genitori non escludono
ricorsi per chiedere sanzioni amministrative contro quelle scuole che non
rispettassero il «patto formativo» sottoscritto a suo tempo con le famiglie.
Anche perchè non sono usciti molto confortati dall'incontro con Colosio. «Il
direttore Usp non ci ha dato garanzie sugli organici che verranno concessi alle
scuole per soddisfare le richieste dei genitori - dice Sauro Di Giovanbattista
- ci ha detto che a metà aprile il ministero deciderà sugli insegnanti da
attribuire alle varie scuole, divisi per regioni, e poi per province. Quindi non
si parte dai bisogni delle famiglie ma da esigenze di cassa. La logica è sempre
quella della Finanziaria estiva del ministro Tremonti». Neanche sul
mantenimento delle compresenze i genitori hanno ottenuto garanzie. Colosio si è
limitato a dire - riferiscono i genitori - che «sta all'autonomia scolastica
decidere, nell'ambito delle risorse concesse». E la cosa non suona
rassicurante. Anzi, «siamo molto preoccupati», ripete Dioni. A BOCCIARE
sonoramente la riforma Gelmini sono pure le
famiglie con bambini in ingresso alle scuole elementari. Come tutti gli altri
Comitati sorti spontaneamente in moltissime città italiane, anche i bresciani
hanno rifiutato subito i moduli d'iscrizione predisposti dal ministero, che
imponevano di indicare le quattro opzioni orarie in ordine di priorità. Ne
hanno fatti stampare di altri con la scelta secca, e hanno optato a stragrande
maggioranza per i modelli a 30 e 40 ore. Come a dire o quello o niente. I DATI
DEI CIRCOLI didattici della città e di Collebeato (manca all'appello solo
l'ottavo circolo) dicono che su circa 1.300 bambini in ingresso in prima solo
24 seguiranno il modello a 24 ore e 40 quello a
( da "Resto del Carlino, Il
(Ferrara)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
FERRARA ECONOMIA E POLITICA pag. 8 «Tagli selvaggi» Sit-in
in prefettura Domani pure summit e musica in piazza di VALERIO BARONCINI UN
SIT-IN davanti alla prefettura «per dire no ai tagli selvaggi che depauperano
la scuola, dalle elementari all'università». Un serpentone di centinaia di
persone in corso Ercole I d'Este che si allungherà, dal mattino di domani fino
alla notte, in piazza Trento e Trieste, per una giornata dedicata «alla
partecipazione», agli incontri, al dibattito, alla musica. Ecco qua il popolo degli insorti contro il ministro Mariastella Gelmini, che presenta il conto attraverso una «giornata di informazione»
nella giornata dell'ennesimo sciopero targato Cgil. Per la precisione quella di
domani sarà la battaglia della Flc-Cgil, i lavoratori della conoscenza. E il
popolo' che si associa alle manifestazioni di protesta dal sit-in alle urla per
spiegare che così l'educazione va a morire è quello del Coordinamento
istruzione pubblica: leggi ricercatori, insegnanti, personale tecnico
amministrativo, Flc, Rua-Udu, onda Ferrara Csu, precari, genitori. A QUELLA che
viene definita la «giornata della partecipazione» il coordinamento aderisce
«perché siamo ancora tutti coinvolti, perché colpire l'istruzione è colpire il
futuro del nostro paese, perché limitare la scelta delle persone è una
violenza, perché nascondersi dietro la crisi economica è da irresponsabili». Il
programma è dettagliato: dopo l'avvio dello sciopero, alle 11 ecco il sit-in.
Dalle 17.30 alle 20, nella sala Borgonuovo in via Cairoli, assemblea di
informazione e confronto tra insegnanti e genitori per un momento di dibattito sulla
situazione delle scuole elementari, medie e superiori, con largo spazio alle
domande dei genitori. Dalle 20 alle 24, infine, momento conclusivo di
riflessione sui paradossi dell'Università in piazza Trento e Trieste, con
considerazioni sulla situazione attuale, interventi e anche musica dal vivo. MA
QUAL è la situazione attuale? Breve carrellata, a partire dall'Università.
«Molti corsi rischiano di saltare e l'offerta formativa si impoverisce. A
Ferrara siamo 400 precari inclusi i dottorandi spiega Marcella Ravaglia, del
coordinamento ricercatori precari . Ormai si parla solo di sprechi e baronie
per l'università, ma in realtà si sta depauperando un patrimonio pubblico».
Esempi concreti: «Ad Architettura si sta avviando un processo di
razionalizzazione spiega Giovanni Oliva, di Rua che ci porterà da 9 laboratori
finali a 4. Si è cercato di non tagliare troppo ma molti piani di studio non
verranno rispettati». Esempio concreto numero due: «A Giurisprudenza spiega
Alessandro Pepe di Onda è stato già tagliato il servizio di abbonamento on line
alle riviste giuridiche. E gli studenti restano a piedi». E le scuole
superiori? «La situazione è problematica spiega Maria Calabrese, docente
all'Ariosto . Con i nuovi coefficienti sugli alunni (classi più numerose, da
27, ndr) si perderanno delle classi. Nelle prime noi ne perderemo una secca a
fronte di appena 4 richieste in meno rispetto allo scorso anno. E sulle terze
si rischia di dover mischiare delle classi, anche se abbiamo fatto richiesta in
senso contrario». Ma la protesta corre anche alle elementari, come spiegano
Nadia Migliari (genitore) e Mauro Presini (maestro). Il sit-in, insomma, si
preannuncia bollente.
( da "Corriere della Sera"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Corriere della Sera - MILANO - sezione: PRIMA PAGINA -
data: 2009-03-17 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE I corsi di formazione
regionale avranno lo stesso valore di quelli statali. Il Pd:
illegittimo Patto Gelmini-Formigoni «Nasce il federalismo scolastico» Nasce il federalismo
scolastico. Accordo firmato tra il ministro Gelmini e il
governatore Formigoni. Sancita la parificazione tra corsi di formazione
professionale regionali e statali. Ma il Pd: «è illegittimo». A PAGINA 3
( da "Corriere della Sera"
del 17-03-2009)
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Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano
- data: 2009-03-17 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE Federalismo in classe
Il ministro: qui la realtà più virtuosa d'Italia. Il governatore: alunni e
famiglie potranno scegliere la strada che ritengono più adeguata La scuola
regionale? Vale come quella statale Accordo Gelmini-Formigoni. Parte la sperimentazione in Lombardia. Il Pd:
illegittimo Il Governo ha annunciato il ritiro del ricorso alla Corte
Costituzionale contro la riforma lombarda del 2007 Federalismo scolastico, si
parte. Dopo due anni di contenziosi (con il precedente governo) sul titolo V
della Costituzione, la Lombardia inaugura il «suo» modello di istruzione
superiore: un accordo firmato ieri tra il ministro Mariastella Gelmini e il governatore Roberto Formigoni sancisce la
parificazione tra corsi di formazione professionale regionali e statali. «Ma
questa scelta — commenta Mariangela Bastico, fino all'anno scorso vice di Giuseppe
Fioroni — presenta profili di illegittimità: viene sperimentata in deroga alla
legislazione nazionale vigente». Devolution in classe. E un passaggio di
competenze — dallo Stato alla Regione — immediato: da settembre il sistema di
istruzione professionale statale (circa 170 istituti) e quello regionale
saranno unificati «sotto il governo» del Pirellone. Patto indolore, anzi «di
pace »: con la sigla di ieri, il Governo ritira il ricorso alla Corte
Costituzionale contro la riforma lombarda del 2007, e a sua volta Formigoni
straccia il ricorso contro le finanziaria del 2007 e la legge n. 40 del 2007.
«Questa decisione - sottolinea Formigoni - chiude un contenzioso lungo due
anni, durante i quali la Lombardia aveva contestato al Governo il tentativo di ricondurre
l'intera materia dell'istruzione professionale nella sfera delle competenze
statali». Via alla sperimentazione. Nella prima fase (2009-2010), l'Istruzione
professionale regionale (Ifp) verrà offerta anche dagli istituti statali (su
base volontaria), in aggiunta ai loro percorsi didattici. Già da settembre la
Regione (prima in Italia) rilascerà il diploma profess ionale e tecnico. Dal
2010-2011, infine, l'accordo sarà ancora più stretto: dopo il quadriennio
«regionale» (valido per assolvere l'obbligo scolastico) gli studenti potranno
accedere a un ultimo anno di studi superiori, sostenere l'esame di maturità e
iscriversi, eventualmente, all'università. In vero e proprio regime di
«passerelle ». Obiettivo: «Vogliamo creare - spiega Formigoni - percorsi di
formazione il più possibile personalizzati. L'alunno e la famiglia potranno
scegliere la strada che più ritengono adeguata ». Un occhio al mercato del
lavoro, soprattutto in una stagione di crisi: «Una Regione competitiva deve
dare ai propri giovani la possibilità di essere i migliori». Conferma il
ministro: «Vogliamo combattere la dispersione scolastica (nei corsi regionali
al 3 per cento, in quelli statali al 25, sottolinea l'assessore Gianni Rossoni)
e offrire al sistema produttivo profili tecnici adeguati». Tanto più che «il
modello lombardo è uno dei migliori a livello nazionale» e che la
sperimentazione potrebbe essere estesa nel resto d'Italia. Stoccata a Fioroni,
suo predecessore: «Abbiamo sostituito la collaborazione istituzionale
all'incomprensibile conflitto di competenze aperto dal precedente Governo.
Questo accordo può essere la risposta migliore alle richieste del mondo
produttivo». E i docenti? La Regione, «limitatamente al personale degli
istituti professionali», interverrà nella contrattazione territoriale
integrativa, nella «premialità in rapporto a risultati conseguiti », nei
criteri di utilizzo di risorse attribuite alle scuole. Commento
dell'opposizione: «L'accordo sottoscritto con la Lombardia è vuoto nelle
risorse e pericoloso negli effetti». Lo afferma Mariangela Bastico,
responsabile Scuola del Pd: «Ci sono evidenti profili di illegittimità:
l'intesa affida alla Lombardia la titolarità dell'istruzione professionale.
Trasferire alle Regioni gli oltre 1.400 istituti professionali di Stato, con
quasi un terzo degli studenti, significa spezzare l'ordinamento nazionale
dell'istruzione superiore». Il consigliere regionale Prc, Luciano Muhlabauer,
conclude: «Gli istituti pubblici finiscono sotto giurisdizione del Pirellone e
vengono dunque inseriti in un sistema pubblico-privato ». A. Sac. Ministro
Mariastella Gelmini, titolare dell'Istruzione
( da "Resto del Carlino, Il
(R. Emilia)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
RUBIERA, SCANDIANO E CERAMICHE pag. 13 «In classe il
ministro è ritratto con le orecchie da somaro» SCANDIANO IL CONSIGLIERE FILIPPI
(PDL) PRESENTA UN'INTERPELLANZA SCANDALIZZATA: «SUCCEDE ALL'ELEMENTARE ROCCA»
IL CASO Le elementari al centro della polemica accesa dal consigliere regionale
di BRUNO DALLARI SCANDIANO UN RITRATTO del Ministro
Mariastella Gelmini con le orecchie da somaro sarebbe esposto da diversi giorni
all'interno di una classe delle elementari "Rocca" di Scandiano. Il
condizionale è d'obbligo, visto che ieri non ci è stato ancora possibile
contattare il dirigente del primo circolo competente, ma è pur vero che la
questione è già stata formalizzata in un'interpellanza in Regione
sottoscritta dal consigliere pdl Fabio Filippi. «Continua la moda' accusa
Filippi da parte di alcuni insegnanti, di sinistra, di fare politica in classe,
perfino alle elementari. Il nuovo caso riguarda la scuola primaria
"Rocca" di Scandiano. Un insegnante di quinta avrebbe infatti
mostrato agli scolari, e poi appeso in aula, un ritratto raffigurante il
ministro all'Istruzione Gelmini con le orecchie da
somaro. Un'iniziativa deprecabile e volgare». Allora ha deciso di chiedere alla
Presidente dell'assemblea legislativa regionale, Monica Donini, lumi sul fatto.
Per chiedere se la Giunta regionale intenda «denunciare agli organi competenti
questo tipo di comportamenti, ammonire il responsabile delle azioni di
Scandiano e che giudizio formuli relativamente a questo tipo di comportamenti
da parte degli insegnanti». Ma non solo: «Se intenda chiedere la rimozione del
ritratto in oggetto e se i genitori siano stati informati del comportamento
dell'insegnante di Scandiano e si intenda informare dell'accaduto l'Ufficio
Scolastico provinciale e quello regionale». In buona sostanza, il consigliere
chiede se si intenda «tutelare studenti e genitori da queste azioni
inaccettabili». «COME ripetuto più volte dice Filippi è un diritto degli
insegnanti promuovere o partecipare ad azioni di protesta contro la riforma Gelmini, ma nelle sedi preposte, quali ad esempio le
assemblee sindacali. La scuola non è certo il luogo più adatto. Fare politica
in classe, coinvolgendo bambini delle scuole primarie, non può che essere
considerata un'azione inaccettabile. Siamo stanchi di subire il comportamento
irresponsabile di insegnanti che considerano la scuola proprietà privata. Ci
siamo stancati dei maestri-politici, guarda caso sempre di sinistra, insegnanti
che non si fanno scrupoli a strumentalizzare bambini di dieci anni. E' dovere
della Regione tutelare studenti e genitori da comportamenti inaccettabili e
vergognosi come quello di Scandiano». Image: 20090317/foto/8151.jpg
( da "Resto del Carlino, Il
(Modena)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
MODENA pag. 8 Scuola, il 70% delle famiglie sceglie il
tempo pieno' Elementari, i dati dell'ufficio regionale. «Gelmini bocciata»
GENITORI e Gelmini remano' in direzioni opposte. E' quanto emerge dai dati delle
iscrizioni 2009-10 alla classe prima della scuola primaria raccolti
dall'ufficio scolastico regionale e diffusi dalla Flc Cigl che li commenta
così: «La stragrande maggioranza dei genitori ha sonoramente bocciato gli
orientamenti del ministro». In provincia di Modena, infatti, il 72,37
per cento 53, 21 la media regionale della famiglie ha scelto il modello a 40
ore, il classico tempo pieno. Mentre il 15,14 per cento ha barrato l'opzione 30
ore, l'11,54 quella a 27 e solo lo 0,95 per cento quella a 24. Dunque, meno di
una famiglia su cento avrebbe scelto il modello promosso dal ministro Gelmini. In regione solo a Bologna la percentuale è più
bassa (0,61 per cento) mentre la più alta è a Parma (4,52 per cento). A fronte
di tali dati la Cgil chiede «che le scelte delle famiglie vengano rispettate al
di là delle alchimie di risparmio del ministro Tremonti. Sulla scuola e sul
futuro del nostro paese non si può risparmiare». IL SINDACATO respinge ancora una
volta «una scuola pubblica minima e di scarsa qualità per riconfermare il
modello, che per altro molti paesi ci invidiano, di una scuola pubblica di
qualità, con tempi di insegnamento distesi, nella quale l'inclusione sociale,
la compresenza degli insegnanti e la programmazione didattica possano essere
quei fattori decisivi di qualità, che sono sempre stati». Anche per questo e
«per contrastare la politica del Governo su tutti i settori della conoscenza
(scuola, università, ricerca, alta formazione artistica e musicale, formazione
professionale)» la Flc Cgil ha proclamato per domani una giornata di sciopero
di tutti i questi comparti. Image: 20090317/foto/5656.jpg
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
CRONACHE pag. 16 Scuole professionali regionali e statali:
un diploma unico di STEFANIA CONSENTI MILANO PRIMA LA NOTIZIA che interesserà
molte famiglie lombarde, alle prese con la scelta degli studi superiori per i
propri figli. Dal 2010 ci sarà l'unificazione completa fra il sistema
dell'istruzione professionale statale con quella di formazione professionale
(IFP) regionale. Ma già da questo settembre la Ifp verrà offerta anche dagli
istituti professionali statali in aggiunta ai loro tradizionali percorsi di
Istruzione professionale. E ci sarà la possibilità di ottenere un diploma
regionale già al quarto anno (facilitando l'ingresso dei giovani nel mercato
del lavoro), con la possibilità di accedere a un quinto anno integrativo per il
diploma di Stato e per frequentare l'Università. Poi il dato politico: il
Governo ha ritirato il ricorso contro la legge lombarda della formazione
professionale. «Questa decisione ha detto il governatore Roberto Formigoni,
bollato dall'allora ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, come un Pierino
chiude di fatto un contenzioso lungo due anni. Un segnale promettente, per la
Lombardia, di un'autentica attuazione della riforma del Titolo V della
Costituzione». È la rivincita del «modello lombardo» che potrà anche diventare
un riferimento per altre regioni d'Italia. L'ha annunciato lo
stesso ministro Mariastella Gelmini prospettando un riordino
dell'istruzione tecnica e professionale su tutto il territorio nazionale.
L'intesa sulla sperimentazione, siglata ieri, avverrà in due fasi e sulla base
dell'adesione volontaria dei professionali statali (
( da "Resto del Carlino, Il
(Bologna)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
BOLOGNA CRONACA pag. 13 UNA «SOSTANZIALE copertura ad
azioni eversive dell'ordinamento giuridic... UNA «SOSTANZIALE copertura ad
azioni eversive dell'ordinamento giuridico», dice il deputato azzurro Fabio
Garagnani, rivolto alla Provincia e agli enti locali, riferendosi al
( da "Resto del Carlino, Il
(Bologna)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
BOLOGNA CRONACA pag. 13 Premio in arrivo per l'Ateneo Il
ministero attribuirà all'Alma Mater oltre 30 milioni di incentivi TIMORI Pier
Ugo Calzolari ha esplicitamente ridimensionato le cifre sui
docenti fannulloni di RENATA ORTOLANI LA RIFORMA Gelmini porterà più soldi
proprio all'Alma Mater, che in base ai criteri relativi a ricerca, didattica e
numero degli iscritti, si trova in posizione ottima: come riporta Il Sole-24
Ore di ieri infatti, si stima che all'Ateneo arriveranno nell'anno in corso
oltre 30 milioni di euro di premio', sotto forma di quota incentivi. E
mentre anche in fatto di concorsi si preannunciano nuove regole
(presumibilmente ci saranno due liste da cui estrarre i commissari, una per i
concorsi da ordinario e associato, l'altra per i ricercatori), i candidati al
rettorato parlano oggi proprio di governance in tempo di crisi economica a
Medicina: la più numerosa e la più pesante, in termini di elettorato, fra le
facoltà. IL RETTORE Calzolari, a sua volta, ieri sera ha chiarito durante un'
intervista a 7Gold che «parlare di professori fannulloni è ridicolo»,
riferendosi alla polemica scatenata dalla divulgazione, un po' confusa, dei
dati contenuti nel rapporto del Nucleo di valutazione dell'Ateneo. Cifre che,
contrariamente a quanto si era detto in un primo tempo, ora riducono
«l'inefficienza del corpo docente dell'Alma Mater allo 0,5 % », ha precisato
ieri il Magnifico. E CIO' perché nella lista dei 36 docenti «improduttivi»
additati dal Nucleo di valutazione (formato tre professori di Atenei diversi
dall'Alma Mater e uno nostrano) c'erano 13 «fuori ruolo» ha sottolineato
Calzolari, confermando quanto anticipato nei giorni scorsi dal nostro giornale.
«I NOMI di quei 13, che essendo fuori ruolo non possono svolgere attività
didattica ha proseguito il Rettore non verranno resi pubblici, ma messi a
disposizione dei presidi delle rispettive facoltà con il vincolo della
segretezza.Questi casi saranno comunque oggetto di valutazione attenta da parte
delle presidenze». SEMBRA ridimensionato, il caso dei prof fannulloni; così
come quello di un'Alma Mater sprecona e a rischio di «portare i libri in
tribunale», come aveva detto di temere alcuni mesi fa sempre Calzolari. Il
budget 2009 dell'Ateneo, se tutto va come deve, sarà invece aumentato rispetto
al passato. E Bologna, insieme con Padova e Torino, figurerà addirittura fra le
prime (Università) della classe.
( da "Mattino di Padova, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Pagina 16 - Cronaca La scuola torna in piazza domani riparte la protesta contro la riforma Gelmini TOTO' MAZZA
(CGIL) «Sciopero sacrosanto nel Padovano rischiano il posto 3 mila docenti»
Corteo regionale fino a Pontecorvo FELICE PADUANO Domani la Cgil chiama alla
mobilitazione generale contro il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, accusata di voler dare un colpo mortale alle elementari con il
ripristino del maestro unico. I docenti, il personale Ata, i genitori e
gli studenti sono invitati a scioperare tutta la giornata con una serie di
manifestazioni che si svolgeranno in tutt'Italia. Quella del Veneto è stata
organizzata a Padova. Il corteo partirà alle 9,30 da piazza Garibaldi e
terminerà a piazzale Pontecorvo, all'incrocio con via Sanmicheli, dove si
trovano gli uffici del «Provveditorato agli Studi» guidato da Franco
Venturella, che riceverà una delegazione dei manifestanti. I disagi al traffico
saranno limitati perché i docenti marceranno verso Pontecorvo attraverso via
San Francesco che è stata pedonalizzata da anni. La Cgil prevede di portare in
città 2500-3000 persone, gran parte delle quali arriverà a Padova a bordo di 30
corriere e in treno. Dal palco parleranno il segretario generale della Cgil del
Veneto Emilio Viafora, il segretario di categoria Totò Mazza e il segretario
veneto della Gilda, Francesco Bortolotto. Sono previsti interventi anche di un
precario e di uno studente universitario. Hanno aderito allo sciopero anche la
Gilda, il coordinamento precari, una parte dei Cobas, il Comitato genitori
insegnanti e anche Sinistra democratica- Sinistra per Padova, con in prima fila
Attilio Motta e Paolo Wieczoreck, entrambi insegnanti. Saranno folte sia la
delegazione della provincia di Venezia, guidata dal segretario del settore
Carlo Forte, che quella della Marca, coordinata da Ermanno Rambaldi. «Nel
Veneto la politica dissennata del trio Berlusconi-Tremonti-Gelmini rischia di causare il licenziamento di 3000
docenti - sottolinea Mazza. Le classi, specialmente le prime degli istituti
superiori, supereranno i 30 studenti e l'orario sia nella primaria che nella
secondaria di primo grado, diventerà sempre più corto. La qualità del Pof
(piano offerta formativa) sarà più bassa dell'attuale. In pratica la scuola
pubblica verrà dequalificata ulteriormente dal momento che le risorse
arriveranno con il contagocce». Ancora più duro il commento di Motta. «Abbiamo
già calcolato che alcune prime delle superiori saranno formate da 33 ragazzi,
pari a tre squadre di calcio al completo in una sola aula», dice il
rappresentante di Sinistra Democratica. «Nelle elementari rischiano di saltare
le mense ed il trasporto pubblico da casa a scuola. Se il ministro Gelmini con il consenso di Tremonti, non soddisferà la
domanda generalizzata di tempo pieno e tempo lungo, nel Veneto circa 20.000
famiglie in cui lavorano entrambi i genitori, non sapranno a chi affidare i
figli al pomeriggio. E' un attacco al diritto allo studio e al lavoro da
respingere».
( da "Giornale.it, Il"
del 17-03-2009)
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n. 65 del 2009-03-17 pagina 0 "Il nuovo Pdl? Ve lo
raccontiamo noi donne" di Luca Telese Il ministro Meloni: "La
militanza è il nostro dna, non deve insegnarcela Bossi". E dice no al
partito leggero: "Preferire i salotti ai circoli sarebbe l?errore peggiore".
Il ministro Gelmini: "Fi porta una ventata di
novità, An l'organizzazione di partito. Insieme rafforzeremo l'azione
riformista" Roma - Sorride: «In questo periodo sono di umore molto
ecumenico... stiamo celebrando un battesimo importante, e sa com?è, alle
cerimonie augurali non si litiga con nessuno». Però... Però Giorgia Meloni,
alla vigilia della nascita del Popolo della libertà è chiamata in causa due
volte. In primo luogo come ministro della Gioventù. E poi come presidente di
Azione Giovani, l?organizzazione giovanile più grande della politica italiana.
Così, il più giovane ministro della storia d?Italia, approfitta di questa
intervista per piantare alcuni paletti intorno al perimetro del nuovo partito
che immagina. E al primo punto pone un problema: «Le quote tra le diverse anime
devono finire al più presto, subito dopo il congresso». Ministro, molti
iscritti di An soprattutto nella base, temono un annacquamento della vostra
identità. «Lo so, lo capisco, ma è un timore che non condivido». La destra chiude
bottega? «No: la destra non è un partito, ma un?idea politica. Le identità non
sono dettate dai contenitori che contengono, ma dai valori che le
costituiscono». Sicura che non ci siano rischi? «Nessuno è sicuro a
prescindere. La nostra identità non può essere affidata a un frammento di
simbolo che si tramanda su una scheda elettorale». E allora cos?è? «Un
patrimonio di idealità, storia, battaglie... e soprattutto una classe dirigente
che offriamo alla nazione». Cose che quel simbolo, la vostra fiamma,
raccontava. «Tutto questo non si mette in discussione con il nuovo partito,
anzi: troverà una nuova linfa con cui rinnovarsi». Allora non ci sono rischi
nella fusione? «Certo che ci sono: ma sono pari alle nuove opportunità che si
creano». Mi spieghi le opportunità che immagina. «Vede, io non considero
l?identità come un patrimonio statico: non è un lingotto d?oro che uno chiude
dentro un caveau e che, anche dopo cento anni, ritrovi lì. E An non è una
moneta d?oro dentro un galeone affondato. La nostra identità è in gioco, perché
è viva: anche per questo bisogna avere chiaro cosa fare per tutelarla». Lei non
teme l?incontro con un partito leggero? «C?è stata una affermazione di
Berlusconi che non ho condiviso, in questi giorni». Quale? «Quella secondo cui
noi dovremmo imparare dalla Lega il rapporto con la gente». Glielo impedisce
l?orgoglio? «No, il buonsenso». Addirittura. «Vede, io rispetto loro, come
tutti: ma il rapporto con la gente, non se lo è certo inventato la Lega!».
Nemmeno solo voi, però. «E chi altri? Almeno nel centrodestra la militanza è la
nostra storia: anni e anni di generazioni che si sono spese impegnandosi in
piccole-grandi battaglie nelle periferie delle città e nelle più perdute
province d?Italia». Un partito di militanti dicono, potrebbe essere di freno
per la società civile. «L?errore più grande, nel nuovo partito, sarebbe
discriminare chi viene dalla militanza». Ovvero? «Be?, ci sono migliaia di
persone che hanno fatto politica e lavorato, in questi anni: chiaro che si
debba preferire chi dà il suo contributo da una vita, rispetto a uno che si è
fatto gli affari suoi, e magari pretende di improvvisarsi dal nulla». Quindi il
partito non deve essere più leggero? «Dipende da cosa si intende per partito
leggero: se si intende un partito capace di dotarsi di strumenti come circoli e
gazebo per aprirsi all?esterno, va bene. Altra cosa è cedere all?idea che si
debbano chiudere i circoli, perché magari ci si trastulla con l?illusione di
potersi trasferire nei salotti e nei talk show. Noi, nel Pdl portiamo in dote
la più grande organizzazione politica del centrodestra». E questo cosa vuole
dire? «Che se la scelta fosse quella dei contenitore elettorale, ce ne saremmo
restati tranquilli dentro la nostra casetta di An». Ronchi è addolorato per le mail
anti-Fini. Gasparri no. E lei? «Non sottovaluto nulla. Però internet è uno
strumento di indagine che può dirti molte cose interessanti, ma che non deve
essere confuso con la realtà. Semmai mi preoccupa la scelta di pubblicizzare
solo le mail negative». Ho chiesto a Gasparri se trova che la quota del 30 per
cento per An nei gruppi dirigenti sia un capestro. «Voglio essere molto chiara:
An non va a fare la corrente minoritaria del Pdl». Lei lo dice con fermezza.
«Certo. Altrimenti ci tenevamo il nostro partito... Se mettiamo in gioco tutto
è per fare qualcosa di più ambizioso, non di meno». Questo cosa c?entra con le
quote? «Sono state uno strumento obbligato in una brevissima fase di
transizione». C?è chi dice che serviranno anche per le elezioni. «Valuteremo.
Se vogliamo che tutte le identità portino il loro contributo nessuno deve
essere discriminato per la sua storia pregressa, ma per quello che vale». E la
fusione delle organizzazioni giovanili? «Quello che dico vale ancora di più,
senza riflessi burocratici». Cosa produrrà l?alleanza Ag-Azzurrini? «Un
movimento giovanile serio, credibile. Capace di dare battaglia e di essere da
pungolo per il Pdl. Altrimenti non ha senso». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA
- Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
n. 65 del 2009-03-17 pagina 3 "Freschezza e
disciplina: così cambieremo il Paese" di Paola Setti Il ministro
dell?Istruzione mariastella Gelmini: "Forza
Italia porta una ventata di novità, An l?organizzazione di partito. Insieme
rafforzeremo l?azione riformista" Roma - Ogni volta che le domandi del Pdl
lei disegna una freccia sul foglio e poi lo scrive: Pdl, con tanto di
quadratino intorno. Come a riordinare le idee, eppure le idee le ha
chiarissime, Mariastella Gelmini il ministro
dell?Istruzione, in Forza Italia dal 1994, e cioè da subito. Il nuovo partito,
dice, «darà stabilità al governo, rafforzandone l?azione riformista».
Evidentemente lei non è superstiziosa, ministro. «Guardi che noi non faremo la
fine del governo Prodi, che cadde quando nacque il Pd. E le dirò di più: il
nuovo partito trasformerà la crisi economica in un?opportunità». Moltiplicherete
i pani e i pesci, come dice il Pd? «L?errore del Pd, lo fece Veltroni e lo sta
facendo Franceschini, è quello di cavalcare il disagio sociale invece di
condividere con noi la fatica di cambiare, come se tutto fosse solo una
questione contabile». E non è così? «Il problema non è la quantità di risorse,
ma come si spendono. Ai rettori dell?Università che protestano dico sempre: non
si può mettere benzina in un motore rotto, bisogna prima aggiustare il motore».
Quindi servono le riforme. «La cifra di questo governo è il riformismo. Bene.
C?è una leadership forte e una maggioranza compatta. Manca solo un grande
partito di centrodestra». Ma lei ci crede davvero che An e Forza Italia non
faranno ognuna la sua corrente interna? «An e Forza Italia hanno fatto una
traversata nel deserto insieme, e insieme governano il Paese. E il partito non
è nato con una fusione a freddo decisa nelle stanze del potere come il Pd».
Infatti l?ha deciso Silvio Berlusconi, il partito, salendo sul predellino.
«All?intuizione del predellino siamo arrivati dopo 15 anni di percorso comune,
e dopo tante battaglie che hanno visto An e Forza Italia mescolare le bandiere
in nome di un progetto condiviso». Intanto però Berlusconi e Fini non smettono
di punzecchiarsi. «Per loro parlano 15 anni di battaglie politiche comuni
all?interno di un rapporto leale e consolidato». Litigano sulla decretazione
d?urgenza e sul voto per delega. «Sono entrambi impegnati ad avvicinare la
politica alle esigenze del Paese. Fini ha fatto un?operazione di trasparenza
introducendo il voto digitale alla Camera. Berlusconi ha posto un problema
serio di snellimento delle procedure, che prevedono lungaggini insostenibili.
Infatti sulla necessità di riformare i regolamenti siamo tutti d?accordo».
Allora nessuna corrente e nemmeno qualche spiffero. «Il nuovo partito avrà
successo se saprà mantenere l?apertura, la freschezza, la fantasia e la
creatività di Forza Italia e coniugarle con la disciplina e l?attaccamento al
partito di An». Voi non ce lo avete l?attaccamento al partito? «C?è grande
passione anche qui, ma il fatto di avere un leader forte come Berlusconi spesso
ci ha consentito di fare a meno di un partito strutturato». Adesso si cambia.
«Berlusconi ha chiesto anche a ministri e parlamentari di prendere esempio dalla
Lega e di essere a fianco dei militanti sul territorio. Un compito che non ci
spaventa». La Lega invece un po? vi spaventa. «Al Nord, più che con il Pd è con
la Lega che siamo in competizione, ma è una competizione sana». Sarà sana, ma
intanto la Lega non molla sulla Provincia di Brescia. «Non è un problema di
quali province, ma di peso specifico delle forze». Lo spiega lei a Bossi il
peso specifico? «E va bene, se la Lega non rinuncerà a Brescia, vorrà dire che
Forza Italia correrà a Bergamo. Ma è un problema di proporzionalità: al Nord
c?è una forte rappresentanza della Lega, ma anche del Pdl e in particolare di
Forza Italia. Di certo non si può chiedere a Forza Italia di scomparire,
sarebbe un danno per tutti. Ma Berlusconi e Bossi troveranno il punto di
equilibrio, come sempre». Bossi ha detto: «Tocca sempre a noi vecchi trovare la
quadra». «Se è alla leadership che vuole arrivare...». Il Pd vi prende in giro,
dicono che avete una venerazione per Berlusconi... «Se abbiamo una venerazione
è perché abbiamo un capo carismatico, noi. Non mi pare che del Pd si possa dire
lo stesso...». Alle Europee lei raccoglie l?invito di Berlusconi ai ministri e
si candida? «Credo che dopo il congresso del Pdl ci sarà una parola definitiva.
Se Berlusconi mi chiama, io lo seguirò come ho sempre fatto». Berlusconi ha
annunciato Michela Brambilla ministro del Turismo fra un mese. «Il patrimonio
culturale, storico e paesaggistico è la nostra materia prima, il fatto che non
ci sia un ministero del turismo è un paradosso. Michela è determinata e sta
lavorando bene». Il partito è agitato, però. Il problema è che è donna?
«Berlusconi ha creduto nelle donne, dando loro anche spazi non secondari. Ma
lui guarda alle persone in quanto tali». Ministro, smentisca il Pd: dicono che
vuol chiudere 3mila scuole. «Non è un atto unilaterale, ma un accordo preso in
conferenza Stato-Regioni: chiuderemo le scuole non sicure. E anche i corsi
universitari inutili e gli Atenei periferici». Lei ha una sorella maestra
iscritta alla Cgil: non le ha ancora cavato gli occhi? «Mia sorella fa parte di
quella maggioranza silenziosa di insegnanti che non usa la scuola per fare
politica...». è vero che sul suo i pod ci sono Gaber e Vasco, Ligabue e
Beethoven? «E la Pausini. Gaber lo porterò nelle scuole... Ma a lei chi lo ha
detto, scusi?». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123
Milano
( da "Repubblica.it" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
ROMA - Altri tre punti in meno. Silvio Berlusconi
raggiunge il suo minimo storico da quando è ritornato a Palazzo Chigi. Il
sondaggio mensile sulla fiducia di Ipr Marketing per Repubblica.it dice che 52
cittadini su 100 hanno molta o abbastanza fiducia nel presidente del Consiglio,
mentre 45 ne hanno poca o nessuna e tre sono senza opinione. Solo un mese fa, a
febbraio la fiducia toccava il 55%. Perde altri due punti anche il governo che
scende a quota 44% di "fiduciosi" contro il 52% che esprimono un
giudizio negativo. Tra i partiti, fermo il Pdl (48% di "sì") sale di
un punto l'Idv (41%) e di 2 la Lega Nord (33%). Ma soprattutto, dopo alcuni
mesi di picchiata, la cura Franceschini sembra rivitalizzare il Pd che riprende
4 punti. Tra i ministri, bene Maroni e Bossi, male Matteoli e Tremonti. GUARDA
LE TABELLE Il premier. Nel maggio 2008 (primo di dieci sondaggi) il premier
toccava quota 53% di "fiduciosi". Poi, una marcia trionfale fino al
62% dello scorso ottobre. Da lì, sotto i colpi della crisi, Berlusconi ha visto
"appannarsi" il suo carisma: 4 punti in meno a novembre, poi uno stop
e altri sei punti perduti dall'inizio dell'anno. In dieci mesi, il premier ha
perso un notevole gruzzolo di fiducia: 10 punti percentuali. E per la prima
volta scende sotto il dato di partenza: come dire che, per la prima volta gli
elettori esprimono un tasso di fiducia inferiore a quello che avevano al
momento delle elezioni. OAS_RICH('Middle'); Il governo. Perde, dunque, il
premier, ma resta comunque sopra il 50% di giudizi positivi. Il trend del
governo, invece, è decisamente negativo. Per il terzo mese consecutivo, infatti,
la fiducia nell'esecutivo (che aveva toccato quota 54% in ottobre) resta sotto
quota 50% e scende fino al 44%. Ma per la prima volta, i cittadini che danno un
giudizio negativo in termini di fiducia sono diventati maggioranza assoluta
passando dal 49% al 52%, mentre il 4% non esprime un giudizio. I ministri. Come
quasi sempre è accaduto in questi mesi, in testa alla lista dei ministri, c'è
Roberto Maroni (Interni) con un tasso del 60% di fiduciosi. E Maroni è anche
l'unico che tocca quota 60%. Lo seguono, Angelino Alfano (Giustizia) a quota
59%, Bossi e Sacconi a quota 57%. Il leader leghista guadagna in un solo colpo
cinque punti (dodici negli ultimi tre mesi) dando la sensazione che la relativa
autonomia delle sue posizioni finisca per pagare in termini di consenso. Nel
complesso, sono sette (su ventuno) i ministri che migliorano il loro punteggio.
Oltre ai già citati, avanzano: Brunetta (2 punti), Scajola (1), Carfagna (2) e,
in particolare, Gelmini (3).
Perdono, invece, i responsabili di sei dicasteri: Tremonti (-2), Frattini (-2),
Matteoli (-4), Bondi (-2), Fitto (-1). Gli altri otto sono fermi. All'ultimo
posto c'è Elio Vito con un tasso di fiducia del 33%. I partiti. Il dato più
evidente è la risalita (4 punti) del Pd. Evidente l'effetto Franceschini.
I democratici restano ancora all'ultimo posto sotto quota trenta (29% di
fiduciosi), ma tornano al livello dello scorso ottobre, a nove punti dal loro
massimo (38%) toccato a maggio. Fermi l'Udc (30%) e il Pdl (48%, lontano dai
vertici del 54% di ottobre). Salgono la Lega Nord (33% più tre punti) e l'Idv
(di uno) a quota 41%. (17 marzo 2009
( da "Repubblica.it" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
C'è il ministro della difesa La Russa che posa con un
"camerata" di una famiglia mafiosa siciliana, i Crisafulli,
narcotraffico e spaccio di droga a Quarto Oggiaro, periferia nord di Milano.
C'è il suo collega di partito e di governo, il ministro per le politiche
europee Ronchi, con uno dei fondatori del circolo nazifascista Cuore nero:
quelli del brindisi all'Olocausto. Lui si chiama Roberto Jonghi Lavarini e
presiede il comitato Destra per Milano (confluito nel Partito della libertà).
Sostiene le "destre germaniche", il partito boero sudafricano
pro-apartheid - il simbolo è una svastica a tre braccia sormontata da un'aquila
- e rivendica con orgoglio l'appartenenza alla fondazione Augusto Pinochet. In
un'altra foto compare a fianco del sindaco di Milano, Letizia Moratti. Poi ci
sono gli stretti rapporti del sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi, con
l'ultra-destra violenta e xenofoba del Veneto Fronte Skinhead. Ruoli
istituzionali, incarichi, poltrone distribuiti ai leader delle teste rasate
venete, già arrestati per aggressioni e istigazione all'odio razziale. Fascisti
del terzo millennio Almeno 150 mila giovani italiani sotto i 30 anni vivono nel
culto del fascismo o del neofascismo. E non tutti, ma molti, nel mito di
Hitler. Un'area geografica che attraversa tutta la penisola: dal Trentino Alto
Adige alla Calabria, dalla Lombardia al Lazio, da Milano a Roma passando per
Verona e Vicenza, culle della destra estrema o, come amano definirla i militanti,
radicale. Cinque partiti ufficiali (Forza Nuova, Fiamma Tricolore, la Destra,
Azione Sociale, Fronte Sociale Nazionale) - sei, se si considera anche il
robusto retaggio di An ormai sciolta nel Pdl. I primi cinque raccolgono l'1,8
per cento di voti (tra i 450 e i 480 mila consensi). Ma a parte le formazioni
politiche, l'onda "nera" - in fermento e in espansione - si allunga
attraverso un paio di centinaia di circoli e associazioni, dilaga nelle scuole,
trae linfa vitale negli stadi. OAS_RICH('Middle'); Sessantatre sigle di gruppi
ultrà (su 85) sono di estrema destra: in pratica il 75 per cento delle
tifoserie che, dietro il "culto" della passione calcistica, compiono
aggressioni e altre azioni violente premeditate. La firma: croci celtiche,
fasci littori, svastiche, bandiere del Terzo Reich, inni al Duce e a Hitler.
Sono state 330 le aggressioni da parte di militanti neofascisti tra 2005 e
2008. Concentrate soprattutto in tre aree del paese: il Veneto (Verona,
Vicenza, Padova), la Lombardia (Milano, Varese) e il Lazio (Roma, Viterbo).
Sono i vecchi-nuovi "laboratori" dell'estremismo nero. Con Roma -
anche qui - capitale. Dalle scuole ai centri sociali Dai centri sociali di
destra alle occupazioni a scopo abitativo (Osa) e non conformi (Onc). Dalle
aule dei licei a quelle delle università. Dai "campi d'azione" di
Forza Nuova ai raid squadristi delle bande da stadio che si allenano al culto
della violenza. La galassia del neofascismo si compone di più strati: e anche
di distanze evidenti. L'esperimento più originale è quello di CasaPound a Roma,
il primo centro sociale italiano di destra. Da lì nasce Blocco studentesco, il
gruppo sceso in piazza contro la riforma della scuola. Una tartaruga come
simbolo, i militanti si battono contro l'"affitto usura" e il caro
vita. Il leader è Gianlcuca Iannone, anima del gruppo ZetaZeroAlfa: musica
alternativa, concerti dove i militanti si divertono a prendersi a cinghiate. A
Milano c'è Cuore Nero. Il circolo neofascista fondato da Roberto Jonghi
Lavarini e dal capo ultrà interista Alessandro Todisco, già leader italiano
degli Hammerskin, una setta violenta nata dal Ku Klux Klan che si batte in
tutto il mondo per la supremazia della razza bianca. Dopo l'attentato
incendiario subito l'11 aprile del 2007, i nazifascisti di Cuore nero
ringraziano in un comunicato ufficiale tutti coloro che gli hanno espresso
solidarietà e sostegno: tra gli altri, "in particolare", la "coraggiosa" onorevole Mariastella Gelmini, all'epoca coordinatrice lombarda di Forza Italia e attuale
ministro dell'Istruzione. Saluti romani, pistole e 'ndrine La famiglia
calabrese dei Di Giovine e quella siciliana dei Crisafulli, la destra in
doppiopetto di An e quella estremista di Cuore nero. A Quarto Oggiaro,
hinterland milanese, la ricerca del consenso politico incrocia sentieri
scivolosi. A fare da cerniera tra le onorate famiglie - che gestiscono il
mercato della droga -, le teste rasate e il Palazzo è sempre lui, il
"Barone nero" Jonghi Lavarini. Quello fotografato con il ministro
Ronchi e il sindaco Moratti. Quello che presenta a Ignazio La Russa Ciccio
Crisafulli, erede del boss mafioso Biagio "Dentino" Crisafulli, in
carcere dal '98 per traffico internazionale di droga. Camerata dichiarato, il
rampollo Crisafulli frequenta Cuore nero così come il cugino James. A lui
sarebbe stata dedicata la maglietta "Quarto Oggiaro stile di vita",
prodotta dalla linea di abbigliamento da stadio "Calci&Pugni" di
Alessandro Todisco. L'avvocato Adriano Bazzoni è braccio destro di La Russa.
C'è anche lui in una foto con Lavarini e con Salvatore Di Giovine, detto
"zio Salva", della cosca calabrese Di Giovine. Siamo sempre a Quarto
Oggiaro, prima delle ultime elezioni politiche. (17 marzo 2009
( da "Stampaweb, La" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
ROMA Il provvedimento del governo attraverso cui intende
ridurre, già dal prossimo anno scolastico, le ore di seconda lingua comunitaria
va ritirato perché non in linea con quanto accade nel resto d?Europa:
l?appello, rivolto al ministro, alle forze politiche e ai gruppi parlamentari è
stato lanciato oggi durante un incontro a Roma, organizzato dalla Flc-Cgil, a
difesa dell?insegnamento della seconda lingua comunitaria e per il
plurilinguismo nel nostro paese. Secondo Alain Mouchoux, presidente della
commissione Educazione e Cultura del comitato sindacale europeo per
l?educazione,quella condotta del governo è «una politica miope e retrograda che
penalizza i nostri giovani indotti a far a meno della seconda lingua
comunitaria, creando un evidente svantaggio nei confronti dei loro coetanei
europei». Maria Brigida, della segreteria nazionale della Flc-Cgil, ha
rimarcato l?importanza dell?iniziativa di oggi, che si inquadra nella più vasta
lotta che il sindacato «sta portando avanti da mesi contro la destrutturazione
della scuola pubblica italiana e che vedrà un appuntamento importante come
quello dello sciopero del prossimo 18 marzo di tutti i settori della conoscenza
e culminerà con la grande manifestazione confederale nazionale del 4 aprile al
Circo Massimo a Roma». Nell?appello rivolto al mondo politico e a quello
parlamentare, il sindacato ha chiesto che la misura sia ritirata anche per dare
certezza professionale ai docenti di ruolo e precari della seconda lingua
comunitaria.
( da "Virgilio Notizie" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Roma, 17 mar. (Apcom) - "Noi non faremo la fine del
governo Prodi che cadde quando nacque il Pd. Il nuovo partito trasformerà la
crisi economica in un'opportunità". Il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, in un'intervista a Il Giornale parla del Pdl che nascerà
ufficialmente con il congresso del 27,28 e 29 marzo a Roma. Gelmini aggiunge che il progetto del centrodestra è valido perchè "An
e Forza Italia hanno fatto una traversata nel deserto insieme e insieme governano
il Paese e il partito non è nato con una fusione a freddo decisa nelle stanze
del potere come il Pd" e sulla tenuta del governo aggiunge
"c'è una leadership forte e una maggioranza compatta. Manca solo un grande
partito di centrodestra". Il ministro non ha dubbi, all'interno della
nuova formazione non si formeranno correnti e la ricetta per il successo,
secondo il ministro sarà "mantenere l'apertura, la freschezza, la fantasia
e la creatività di Forza Italia e coniugarle con la disciplina e l'attaccamento
al partito di An". Sulla possibilità di candidarsi alle europee, infine,
la Gelmini risponde che "se Berlusconi mi
chiama, io lo seguirò come ho sempre fatto".
( da "Basilicanet.it" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
SIMONETTI: LE RAGIONI DELLâ??ADESIONE ALLO SCIOPERO DI
DOMANI 17/03/2009 13.55.11 [Basilicata] (ACR) - â??Le motivazioni dello
sciopero di domani indetto dalla Flc-Cgil nel settore della Scuola, Università e Ricerca hanno un significato particolare in Basilicata, dove
siamo nella delicata fase di gestione del Piano di dimensionamento scolasticoâ?.
A sostenerlo è¨ la presidente del gruppo del
Prc in Consiglio regionale, Emilia Simonetti che sottolinea come â??le prese di
posizione di Comuni, Istituti scolastici, personale della scuola che hanno
accompagnato il documento non possono essere sottovalutate, anche perché© il
Piano è¨ solo un primo intervento che precede quello più¹ doloroso che ci attende per lâ??anno scolastico 2009-2010â?.
â??Esprimo il sostegno â?? afferma Simonetti - allo sciopero e alle iniziative
di mobilitazione promosse per domani dalla Flc-Cgil a Potenza e a Matera. Il
dato complessivo dei tagli che si abbatterebbero sullâ??istruzione pubblica
lucana è¨ pesante: solo nelle scuole
dellâ??infanzia e della primaria duemila posti in meno. Eâ?? evidente che alla
protesta di domani è¨ necessario far seguire iniziative di sostegno
politico-istituzionali sia da parte del Consiglio che della Giunta regionale a
livello nazionale, per contrastare la politica dei tagli dei ministri Gelmini e Tremonti. In particolare â?? aggiunge Simonetti
- occorre che la Giunta regionale dia una risposta alla richiesta della Cgil al
fine di garantire le condizioni al diritto allo studio, mantenendo la
continuità dei servizi di mensa e trasporti indispensabili per il tempo
pieno e prolungato nella scuola dellâ??obbligo. Va sottolineato, inoltre, il
fronte unitario che domani vedrà insieme la Scuola, lâ??Università e la Ricerca per contrastare il disegno del Governo Berlusconi
che colpisce soprattutto i piccoli Atenei â??come il nostroâ?? ed in
particolare, il settore della ricerca che si avvale ormai di pochi operatori e
pochissime struttureâ?. â??Per tutte queste ragioni â?? conclude Emilia
Simonetti - gli addetti alla istruzione pubblica non vanno lasciati soli e mi
auguro che anche gli altri partiti del centrosinistra mostrino la dovuta
attenzione ed il sostegno allo sciopero di domani per affermare un vero e
proprio progetto riformatore in tutti i settori della conoscenzaâ?. (dt )
( da "Corriere Adriatico"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
"Superare la carenza di comunicazione che può influire
sul rapporto famiglie-insegnanti" Associazione formata da genitori degli
studenti falconaresi Nasce il Gruppo scuola Falconara Nei giorni scorsi si è
costituita ufficialmente l'associazione di genitori "Gruppo Scuola
Falconara". L'associazione nasce per volontà di alcuni genitori, che già
facevano parte del "Comitato Scuola Falconara" (che alcuni mesi fa si era attivato per far conoscere i vari aspetti della riforma Gelmini), i quali hanno sentito la necessità di adoperarsi per migliorare
il dialogo tra i familiari degli studenti delle scuole cittadine e tra questi
ed istituzioni scolastiche, "nella convinzione che la carenza di
comunicazione tra le parti potrebbe influire negativamente sul rapporto tra
famiglia e insegnanti". Obiettivo del "Gruppo Scuola
Falconara" è anche "guardare con molta attenzione a ciò che accade a
livello nazionale nel mondo della scuola. Il cda dell'associazione è formato da
Paolo Baldelli (presidente), Renato D'Autilia (vice presidente), Paola Brugnoli
(segretario), Miranda Pierdica (vice segretario) e Cristiana Giancarli
(economo. Ieri sera presso i locali della Parrocchia S. Antonio (Chiesa dei
Frati) è stata convocata la prima assemblea dell'associazione, aperta anche a
chi non è socio e agli insegnanti, per presentare le iniziative ed i progetti
futuri del "Gruppo Scuola Falconara". "Ci aspettiamo di trovare
persone che vogliano dare una mano dice Paolo Baldelli illustrando programmi e
obiettivi iscrivendosi sia come volontari attivi sia come contribuenti".
Per maggiori informazioni è possibile inviare una e-mail a
grupposcuolafalconara@gmail.com o visitare il blog che è stato recentemente
aperto all'indirizzo www.grupposcuolafalconara.blogspot.com. Il recapito
telefonico dell'associazione è 339.4621614
( da "Sicilia, La" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Oggi all'Itcg di Mussomeli assemblea contro i tagli nelle
scuole Mussomeli. r.m.) Si terrà questo pomeriggio alle 16, presso l'auditorium
dell'Itcg "Hodierna", l'assemblea del Coordinamento del Vallone che
raggruppa docenti, personale Ata, precari, famiglie e amministratori locali che
intendono protestare contro gli annunciati tagli e riduzione di personale. Già
predisposta la bozza di documento che sarà sottoposta al vaglio dell'assemblea
per l'approvazione. Si legge: «Sembra un calcolo fatto a tavolino, da parte di
chi ci governa, che un'area territoriale quale quella del "Vallone",
tra le più depresse d'Italia da un punto di vista socioeconomico, non solo non
viene fornita dei sevizi indispensabili, come le vie di comunicazione e le
infrastrutture necessarie per il suo sviluppo economico, ma viene a perdere
posti di lavoro nel settore scolastico mortificando diritti costituzionali, tra
i quali il diritto allo studio, e la mancata tutela di piccole comunità
penalizzate per il loro scarso numero di alunni. La morte fisica e morale di
tante comunità, paesi piccoli e medi all'interno della Sicilia, comporterà per
i prossimi anni conseguenze drammatiche. E' questa la tipologia di paesi come
Acquaviva Platani, Sutera, Campofranco, Villalba, Marianopoli, Milena, Vallelunga,
Montedoro, Serradifalco e anche se in minor misura Mussomeli, il centro più
grande del Vallone. La riforma del ministro Gelmini - continua il documento - non ha ancora fornito valide motivazioni
per essere attuata da un punto di vista didattico e pedagogico e già si passa
alla sua attuazione che, dovendo risparmiare e operando tagli alla spesa
pubblica, ha la pretesa di far pagare ai lavoratori della conoscenza la crisi
economica e finanziaria che attraversa il nostro paese. Tagli che
penalizzano le famiglie che non potranno usufruire più come prima di un
adeguato tempo scolastico. Tagli che puniscono gli alunni che si vedranno
numerosi in classe sapendo che la didattica subirà inevitabili rallentamenti e
difficoltà organizzative. Tagli che colpiscono tanti lavoratori, soprattutto i
precari che, di fatto, non potranno più lavorare e che costringeranno anche i
docenti di ruolo a coprire le proprie ore su più cattedre con inevitabili
disfunzioni della didattica. Tagli che decreteranno la morte civile ed
economica di tante piccole comunità. Ci chiediamo se tanti politici siciliani,
sempre pronti a difendere gli interessi dell'isola e della sua autonomia, si
stanno impegnando per tutelare la qualità della scuola e i tanti posti di
lavoro a rischio, in un periodo di grave crisi economica e di difficoltà per il
mondo del lavoro». Per domani intanto è previsto lo sciopero della scuola
primaria.
( da "Mattino, Il (City)"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
«I tagli degli organici della Campania sono determinati
dalla finanziaria ma anche dal calo della popolazione scolastica»: il direttore
Alberto Bottino spiega che cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi nelle
scuole della nostra Regione. Cifre certe ancora non ce ne sono, perché non sono
ancora arrivati i contigenti di organico dal ministero. E il direttore non ha
mai parlato di scure da parte della Gelmini. Ma sulla base dei dati già in suo possesso è possibile fare già
delle previsioni? «La popolazione scolastica della Campania rappresenta il
dieci per cento di quella italiana. E considerato che la legge finanziaria ha
previsto per l'anno prossimo una diminuzione di 42 mila posti è evidente che
nella nostra regione toccano 4200 posti in meno». Altri elementi? «Sì,
va considerata anche la nota negativa rappresentata dal decremento delle
iscrizioni che al momento nella sola scuola primaria è pari a oltre diecimila
alunni in meno. Questa diminuzione di alunni nella scuola primaria aggiunta
alla prevedibile diminuzione negli altri ordini d'istruzione rappresenterà
evidentemente un ulteriore decremento di posti. Dalle prime stime si dovrebbe
arrivare complessivamente a 5000 cattedre in meno in tutti gli ordini di
scuola». Perché questo calo? «Dipende dal decremento della natalità che è stata
continua negli ultimo anni, tanto che nel
( da "Gazzettino, Il
(Pordenone)" del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
A rischio tagli le mense degli studenti Spilimbergo,
organici e fondi ridotti. Il Pd chiede al Comune di farsi carico del servizio
Martedì 17 Marzo 2009, Spilimbergo Quando si parla di scuola, si pensa ai libri
e ai quaderni. Ma in questo caso al centro dell'attenzione c'è la pastasciutta.
Nel prossimo anno, infatti, gli insegnanti potrebbero non essere in grado di
garantire la sorveglianza durante il servizio mensa degli alunni. A lanciare
l'allarme sono i consiglieri comunali del Partito democratico, che per mano del
capogruppo Armando Zecchinon (in qualche modo un addetto ai lavori, in quanto
ha insegnato per molti anni alle elementari "Gianbattista
Cavedalis"), hanno scritto al sindaco Renzo Francesconi per chiedere un
suo intervento. Alla base di questo come di altri problemi sarebbero i tagli
conseguenti all'applicazione del decreto Gelmini. La richiesta presentata da Zecchinon è molto articolata. «Tanto
per cominciare - spiega l'ex insegnante - siamo preoccupati che, nell'ambito
degli obiettivi di razionalizzazione stabiliti dalla riforma Gelmini, gli istituti scolastici debbano prendersi carico delle ore
eccedenti le 24 settimanali previste con il maestro unico, attraverso
fondi propri e con proprie economie di spesa. Il che, considerato anche che i
nostri istituti risultano essere sottofinanziati e di conseguenza presentano
pesanti passivi nei bilanci, non fa sperare bene per il futuro». Il caso di
Spilimbergo si presenta poi particolare, a seguito della creazione
dell'istituto comprensivo che, unendo dal prossimo anno scolastico elementari e
medie, «comporterà un taglio di organico sia per i collaboratori scolastici che
per gli assistenti e i coordinatori amministrativi, i quali dovranno far fronte
a una popolazione scolastica di oltre 900 alunni. Tale cifra è invariata
rispetto all'anno precedente; ma si tratta di una stabilità apparente, perché a
fronte ci sarà una perdita di personale stimata in diverse unità». Le
conseguenze, come detto, potrebbero ricadere sulla mensa: «Abbiamo chiesto al
sindaco - conclude Zecchinon - quali impegni sia pronto ad assumersi il Comune
nel caso molto probabile in cui il taglio degli organici non permetta di
garantire la presenza degli insegnanti durante la mensa, ma questo servizio sia
devoluto all'ente locale». Insomma, dovrà essere forse il Comune a farsi carico
della sorveglianza dei bambini a ora di pranzo? E se sì, come farà? Altri
problemi infine si potrebbero riscontrare nel servizio di trasporto scuolabus
alla fine della giornata di lezione, considerando che la quasi totalità dei
genitori nelle prime elementari ha optato per la scelta del tempo scolastico di
27 o 40 ore settimanali. Claudio Romanzin
( da "Eco del Chisone"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Il
( da "gomarche.it" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
navigazione: Home > Cronaca > Scuola: manifestazioni
Cgil contro riforma Gelmini Martedì 17 Marzo 2009
16:34 Scuola: manifestazioni Cgil contro riforma Gelmini
La Cgil ha organizzato per domani, mercoledì 18 marzo, in tutta Italia, lo
sciopero generale della scuola, Università, ricerca, conservatori, accademie e
formazione professionale. ANCONA - La Cgil ha organizzato per domani, marcoledì
18 marzo, in tutta Italia, lo sciopero generale della scuola, Università,
ricerca, conservatori, accademie e formazione professionale. Nelle Marche si
terranno presidi in tutte le province davanti alle sedi delle Prefetture. Ad
Ancona l'appuntamento è in piazza del Plebiscito alle 10. Lo sciopero è stato
proclamato dalla categoria Slc Cgil contro i tagli della riforma Gelmini e per rivendicare nuove politiche di investimento
nel mondo della conoscenza.
( da "Sestopotere.com"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
La crisi economica intacca la fiducia a Berlusconi (-3%) e
governo (-2%) (17/3/2009 16:20) | (Sesto Potere) - Milano - 17 marzo 2009 -Il
momento di crisi economica, e le incertezze legate alle conseguenze interne per
l`Italia colpiscono in modo significativo la fiducia espressa dai cittadini nei
confronti del Governo, ed anche del Premier. Rispetto allo scorso mese infatti,
la fiducia nei confronti di Berlusconi, in calo di tre punti, scende al 52%. Il
contraccolpo della dilatazione della percezione della crisi economica,
tuttavia, colpisce in modo particolare il Governo nel suo complesso che, con un
calo del 2% rispetto a febbraio, scende al 44% al livello minimo finora
rilevato. Nella classfica dei Ministri, si evidenzia in modo particolarmente
forte il momento di preoccupazione del Paese, e queste inquietudini si
traducono in una generale richiesta di protezione e sicurezza. Non a caso, ai
vertici della graduatoria della fiducia restano le figure titolari dei compiti
di tutela essenziali: il Ministro degli Interni, Roberto Maroni - a dispetto
delle polemiche innescate dal tema delle ronde- quello della Giustizia,
Angelino Alfano, che guadagna nuove posizioni, quello del Welfare, Sacconi. Il
sondaggio è stato effettuato dall?Istituto IPR Marketing, diretto da Antonio
Noto, per conto di Repubblica.it (intervistando, con il proprio esclusivo Tempo
Reale, un campione di 1.000 italiani - rappresentativo per età, sesso, area di
residenza ed ampiezza comune di residenza della popolazione maggiorenne
residente). I MINISTRI. Per quanto riguarda i Ministri, si evidenziano
risultati molto positivi in particolare per coloro che cercano di interpretare
una linea politica decisa e convinta, ma non necessariamente di continua
contrapposizione; infatti, subito dietro la leadership confermata del Ministro
degli Interni, Roberto Maroni (stabile al 60%), troviamo la conferma di una
tendenza positiva di crescita per Angelino Alfano, titolare del dicastero della
Giustizia, interprete di una linea riformatrice che viene apprezzata al punto
da portarlo ormai ad un passo dalla vetta (59%, +2%). Subito dietro , risale di
due punti rispetto allo scorso mese, il Ministro Sacconi, (Welfare), il cui
impegno sul difficile tema delle pensioni viene evidentemente valutato
positivamente, e gli consente di risalire al 57%. Al suo fianco, spicca
l?exploit del Ministro Umberto Bossi. Probabilmente più in veste di leader
della Lega che di Ministro delle riforme,: terzo in classifica, nell`ultimo
mese aumenta di 5 punti e dal giorno del giuramento guadagna il 14%, grazie a
una condotta - specie sul federalismo, ma anche sul testamento biologico -
percepita come aperta al confronto e allo stesso tempo dalla forte vocazione
concreta. Tra i Ministri premiati, da notare il ritorno alla
crescita di consensi di Maria Stella Gelmini, Ministro
della Istruzione, Università e Ricerca, che pare ormai aver assorbito gli
effetti negativi delle contestazioni (peraltro ormai assopite) del movimento
dell`Onda, e risale al 40%, con una crescita di tre punti rispetto a febbraio.
I PARTITI. In questa speciale classifica sulla fiducia ai partiti che sono oggi
presenti in Parlamento (da non confondere con le intenzioni di voto), è da
notare un primo effetto rigenerante per il Partito Democratico del cambio di
leadership. Con la nomina a segretario di Dario Franceschini: il suo attivismo,
in modo particolare nelle contro proposte in materia economica, sembra aver
ricompattato anzitutto il proprio elettorato; dopo mesi di cali continui, il PD
recupera in un solo colpo ben quattro punti, salendo al 29%, frutto evidente di
una ritrovata capacità di contendere all?esecutivo la definizione dell?agenda
politica. Sul versante della maggioranza, se in vetta si mantiene stabile il
PDL che rimane, in attesa dei progressi congressuali, al 48%, è la Lega a
rendersi protagonista di una ulteriore crescita: salendo al 33%, il partito di
Umberto Bossi, arriva al suo massimo risultato. Link:
http://www.iprmarketing.it/
( da "Sestopotere.com"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Scontro tra Cisl Scuola Lombardia e ministro sulle risorse
(17/3/2009 18:45) | (Sesto Potere) - Milano - 17 marzo 2009 -E? scontro aperto
tra la Cisl Scuola Lombardia e il ministro Gelmini.
In risposta alla denuncia del sindacato sulla carenza di risorse per le scuole
lombarde, la responsabile di dicastero ha accusato i presidi di fare politica e
non saper amministrare e risparmiare. “Lo ha fatto per uscire dall?angolo,
perché sa benissimo che moltissime scuole sono alla bancarotta – afferma Renato
Capelli, segretario generale Cisl Scuola Lombardia – con la cassa vuota e i
debiti enormi che si trascinano da anni”. “Debiti derivati, e il ministero lo
sa, non dall?incapacità dei dirigenti scolastici – aggiunge – ma dalla
necessità di far funzionare la scuola rispettando le leggi, i contratti, le
circolari e le disposizioni ministeriali”. Secondo il segretario generale della
Cisl Scuola Lombardia, se il ministro Gelmini vuole
che le famiglie siano chiamate a pagare per il funzionamento della scuola “deve
avere il coraggio di dirlo e andare in parlamento e fare approvare una legge in
tal senso”. “Altrimenti – conclude – procuri i soldi strettamente necessari al
buon funzionamento delle istituzioni scolastiche”.
( da "AprileOnline.info"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Governo, l'ombra delle Bande nere Ida Rotano, 17 marzo
2009, 19:25 Da domani in libreria il libro di Berizzi, giornalista a "la
Repubblica", che propone un'inchiesta sui giovani fascisti. Un libro che
rivela preoccupanti contiguità: al suo interno vi è ritratto il ministro La
Russa che posa con un "camerata" della famiglia mafiosa siciliana
Crisafulli, narcotraffico e spaccio di droga nella periferia nord di Milano.
C'è il suo collega di partito e di governo, il ministro Ronchi, con uno dei
fondatori del circolo nazifascista Cuore nero: quelli del brindisi
all'Olocausto. Intanto, a Roma, l'armadietto dell'aula dove si riuniscono i
giovani di destra della facoltà di Scienze Politiche si è rivelato essere un
vero e proprio arsenale: sono state trovate spranghe e catene Almeno
centocinquantamila giovani italiani sotto i 30 anni vivono nel culto del
fascismo o del neofascismo. Questo il dato più sorprendente messo in luce da
Paolo Berizzi nel libro "Bande nere come vivono, chi sono, chi protegge i
nuovi nazifascismi", pubblicato da Bompiani in libreria da domani.
Berizzi, giornalista a "la Repubblica", propone un'inchiesta sui
giovani fascisti che si muovono nelle strade, nelle piazze e negli stadi e,
soprattutto, nelle scuole e nelle università d'Italia. In un viaggio nell'area
nera della Penisola, Berizzi studia una zona geografica che va dal Trentino
Alto Adige alla Calabria, dalla Lombardia al Lazio, da Milano a Roma passando
per Verona e Vicenza, culle della destra estrema. Un'area che può contare su
cinque partiti ufficiali (Forza Nuova, Fiamma tricolore, la Destra, Azione
Sociale, Fronte sociale nazionale). Un'area, ancora, che conta su circa
duecento tra associazioni, circoli e centri sociali sparsi nel Paese e su 63
sigle di gruppi ultrà (su 85) dichiaratamente di destra, cioè il 75 per cento
delle tifoserie che, dietro "il culto" della passione calcistica,
compiono aggressioni e altre azioni violente premeditate. Numeri che - secondo
l'autore della ricerca - testimoniano che l'onda nera sta entrando potentemente
nella nostra società, facendo proseliti tra i giovanissimi. Un libro che
"scopre" preoccupanti contiguità: al suo interno vi è ritratto il
ministro della difesa La Russa che posa con un "camerata" di una
famiglia mafiosa siciliana, i Crisafulli, narcotraffico e spaccio di droga a
Quarto Oggiaro, periferia nord di Milano. C'è il suo collega di partito e di
governo, il ministro per le politiche europee Ronchi, con uno dei fondatori del
circolo nazifascista Cuore nero: quelli del brindisi all'Olocausto. Lui si
chiama Roberto Jonghi Lavarini e presiede il comitato Destra per Milano
(confluito nel Partito della libertà). Sostiene le "destre
germaniche", il partito boero sudafricano pro-apartheid - il simbolo è una
svastica a tre braccia sormontata da un'aquila - e rivendica con orgoglio
l'appartenenza alla fondazione Augusto Pinochet. In un'altra foto compare a
fianco del sindaco di Milano, Letizia Moratti. Poi ci sono gli stretti rapporti
del sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi, con l'ultra-destra violenta e
xenofoba del Veneto Fronte Skinhead. Ruoli istituzionali, incarichi, poltrone
distribuiti ai leader delle teste rasate venete, già arrestati per aggressioni
e istigazione all'odio razziale. Almeno 150 mila giovani italiani sotto i 30
anni vivono nel culto del fascismo o del neofascismo. E non tutti, ma molti,
nel mito di Hitler. Un'area geografica che attraversa tutta la penisola: dal
Trentino Alto Adige alla Calabria, dalla Lombardia al Lazio, da Milano a Roma
passando per Verona e Vicenza, culle della destra estrema o, come amano
definirla i militanti, radicale. Cinque partiti ufficiali (Forza Nuova, Fiamma
Tricolore, la Destra, Azione Sociale, Fronte Sociale Nazionale) - sei, se si
considera anche il robusto retaggio di An ormai sciolta nel Pdl. I primi cinque
raccolgono l'1,8 per cento di voti (tra i 450 e i 480 mila consensi). Ma a
parte le formazioni politiche, l'onda "nera" - in fermento e in
espansione - si allunga attraverso un paio di centinaia di circoli e
associazioni, dilaga nelle scuole, trae linfa vitale negli stadi. L'opposizione
chiede chiarezza. "Berlusconi chiarisca sui rapporti tra alcuni ministri
del suo governo e i movimenti neo fascisti". I deputati del Pd, Emanuele
Fiano e Antonio Misiani, insieme ai vicepresidenti del gruppo, Marina Sereni e
Gianclaudio Bressa, hanno scritto una lettera aperta al presidente del
Consiglio, chiedendo chiarimenti dopo aver visto "con stupore e sconcerto,
fotografie dei ministri La Russa e Ronchi con esponenti del mondo
dell'estremismo neofascista e neonazista italiano, oltre che con un presunto
appartenente al mondo dello spaccio di droga collegato alla n'drangheta".
Nella missiva si chiede "se quegli abbracci siano stati casuali o frutto
invece di una frequentazione e di un'amicizia più consolidata. Perché, in
quest'ultimo caso, ci si troverebbe di fronte a inaccettabili amicizie di
autorevoli esponenti dell'attuale governo con rappresentanti politici di un
mondo dell'estrema destra extraparlamentare le cui inclinazioni neofasciste,
razziste e violente sono state più volte oggetto della cronaca di questi ultimi
anni". Per il Pd "sarebbe impossibile accettare che un ministro della
Repubblica si faccia fotografare sorridente accanto al leader di un circolo di
destra estrema la cui rivista su internet riportava solo un anno fa una
vergognosa copertina in cui si irrideva alla tragedia della Shoah e del campo
di sterminio di Auschwitz. Dunque, per questi motivi- concludono gli esponenti
del Pd- ci aspettiamo smentite dai diretti interessati e dallo stesso presidente
del Consiglio Berlusconi sul persistere di vecchi e intollerabili legami che
pensavamo consegnati definitivamente al passato". Per il leader
dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, "come volevasi dimostrare:
fascisti erano e fascisti sono rimasti. C'è un fascismo di ritorno, i cui
rappresentanti, ora è la prova provata, siedono anche nelle istituzioni e
anelano alla riapparizione di quei periodi bui della nostra storia".
"è incredibile quanto sta accadendo nel nostro Paese: si cancellano la
memoria, i valori democratici per riabilitare il fascismo e quei gruppi che
propugnano l'apartheid e istigano all'odio razziale. Nel libro di Berizzi si
fanno nomi e cognomi dei compari, degli sponsor di questi pericolosi personaggi
che occupano ruoli istituzionali in tutta la penisola. è bene che questi
signori escano allo scoperto, dicano ai cittadini se lavorano per affermare i
valori tracciati dai nostri padri costituenti o per far risorgere un nuovo
fascismo". Dalle scuole ai centri sociali, all'università. Dai centri
sociali di destra alle occupazioni a scopo abitativo (Osa) e non conformi
(Onc). Dalle aule dei licei a quelle delle università. Dai "campi
d'azione" di Forza Nuova ai raid squadristi delle bande da stadio che si
allenano al culto della violenza. La galassia del neofascismo si compone di più
strati: e anche di distanze evidenti. L'esperimento più originale è quello di
CasaPound a Roma, il primo centro sociale italiano di destra. Da lì nasce
Blocco studentesco, il gruppo sceso in piazza contro la riforma della scuola.
Una tartaruga come simbolo, i militanti si battono contro l'"affitto
usura" e il caro vita. Il leader è Gianlcuca Iannone, anima del gruppo
ZetaZeroAlfa: musica alternativa, concerti dove i militanti si divertono a
prendersi a cinghiate. A Milano c'è Cuore Nero. Il circolo neofascista fondato
da Roberto Jonghi Lavarini e dal capo ultrà interista Alessandro Todisco, già
leader italiano degli Hammerskin, una setta violenta nata dal Ku Klux Klan che
si batte in tutto il mondo per la supremazia della razza bianca. Dopo
l'attentato incendiario subito l'11 aprile del 2007, i nazifascisti di Cuore
nero ringraziano in un comunicato ufficiale tutti coloro che gli hanno espresso
solidarietà e sostegno: tra gli altri, "in particolare", la
"coraggiosa" onorevole Mariastella Gelmini, all'epoca coordinatrice lombarda di Forza Italia e attuale
ministro dell'Istruzione. Oggi, 17 marzo
( da "Virgilio Notizie"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Roma, 17 mar. (Apcom) - Anche le foto del ministro Andrea
Ronchi, ritratto con Roberto Jonghi, sono del tutto "prive di qualsiasi
rilievo politico". Lo sostiene il reggente di An Ignazio La Russa.
"Si tratta di foto con un ex iscritto di Msi e An di Milano, che ha fatto
numerose campagne elettorali in città, conosciuto da moltissime persone e da
moltissimi politici del centrodestra milanese. E' uscito da
tempo dal partito e ha fondato un movimento estremista - spiega La Russa
accompagnato da Ronchi - Tutti quelli che hanno fatto politica a Milano nel
centrodestra lo conoscono, dalla Moratti alla Gelmini, e possono
avere una foto con lui. Voglio solo ricordare che quando è uscito da An lo ha
fatto con una durissima polemica nei confronti del partito".
( da "Giornale.it, Il"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
E così Romano Prodi ridiscende in campo. Non mi sorprende
affatto, del resto l'avevo preventivato e scritto in altri post. Era solo
questione di tempo. Pensare che il Prof si auto-pensionasse davvero non era
nell'ordine delle cose (politiche) e nemmeno nel carattere dell'uomo. Farsi da
parte? Proprio lui, il fondatore dell'Ulivo? Eppoi la scuola della vecchia Dc
lascia il suo imprinting nel dna politico di chi ne ha praticato a lungo il
rito. Ha solo aspettato che le cose andassero come dovevano andare (dal suo
punto di vista), che il centrosinistra si sfasciasse sotto il peso delle sconfitte
elettorali veltroniane. E ora torna a giocare il ruolo di "padre
nobile", di grande "federatore". Comodamente seduto nel salotto
tv buonista e caramelloso di Fabio Fazio, il Prof ha alzato l'indice della mano
sinistra e ha affondato definitivamente il Pd così com'era stato concepito da
Walter, il perdente di successo. E non l'ha fatto nemmeno troppo
"pacatamente", evitando pure i "ma anche". Un assist
prefetto per il buon Franceschini impegnato a de-veltronizzare il partito e a
duettare con l'Udc di Casini. Fra ex della sinistra Dc si intendono, almeno
loro. Altro che Pd come partito identitario e solitario. "Io ho sempre
sostenuto che il Pd non deve andare da solo. Ritengo che sia compito della
democrazia assorbire e portare nella cultura di governo anche le ali estreme.
Se la legge permette ancora la frammentazione, allora serve una coalizione per
vincere le elezioni e il Pd ne è il nucleo portante", ha detto tra l'altro
Romano. Insomma, assieme alla tessera del Pd ("non c'è stata una nuova iscrizione,
c'è stato un gran can can ma sono iscritto da sempre. Non arrivava la tessera
stampata") Prodi redivivo lancia la nuova-vecchia parola d'ordine:
"Bisogna coalizzarsi". Insomma, rifare l'Ulivo (o l'Unione se
preferite) e possibilmente allargarlo. Verso il centro? Verso la sinistra? Da
tutte e due le parti? Il Prof per ora si ferma, sul punto, ma un fatto è certo:
è tornato, e non farà la comparsa. Due volte affondato dai suoi, pare che
voglia riprovarci con un copione che in realtà non è affatto nuovo ma che prevede
a mio parere una variante importante: saranno gli ex Dc a pesare di più nella
Balena bianco-rossa assieme all'ala anti veltroniana del Pd. Restano da capire
due cose: quale sarà il ruolo di Massimo D'Alema? E come verrà declinata
l'allenza con Di Pietro e l'ala giustizialista-girotondina della sinistra? E
voi cosa ne pensate del ritorno di Prodi, serve davvero al centrosinistra?
"Prodi affonda il Pd per riusumare l'Ulivo" di Federico Novella
Cossiga: "Romano era in agguato. Ora si prende la rivincita" di
Roberto Scafuri Cacciari: "Con il rientro di Romano torniamo al vecchio
Ulivo, meglio scioglierci" di Francesco Cramer Scritto in Varie Commenti (
45 ) » (20 votes, average: 1.8 out of 5) Loading ... Il Blog di Alberto Taliani
© 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 11Mar
09 Se il cemento è di sinistra Il governo prepara il piano casa e subito il
segretario del Pd Dario Franceschini pronuncia il più ovvio dei no. Come dire:
dove sta la notizia? Già, avesse detto sì, invece. Nulla di nuovo sul fronte
dell'opposizione, parafrando Remarque. Eppure il rilancio dell'edilizia
(privata e pubblica) è uno dei più classici volani dell'economia perché muove,
tra l'altro, un indotto enorme: dall'industria all'artigianato al terziario ai
servizi. Ma quello che mi ha colpito nella politica esplosa attorno al piano
casa è il grido di dolore (politicamente iprocrita) che si è levato dagli
pseudo-neo ambientalisti dela centro sinistra: così il governo cementifica
l'Italia, è in arrivo un nuovo sacco del territorio, sarà speculazione
selvaggia. Se non fosse vero non ci crederei. E bene fa Vittorio Sgarbi a
denunciare gli architetti-Attila che hanno cementificato il Belpaese e ora
protestano (leggi l'articolo). E bene fa chi ricorda il partito del cemento
delle regioni rosse (qualcuno deve pur ricordarlo a Franceschini). La polemica
sul cemento assomiglia a quella sugli euromissili ai tempi di Craxi e
Berlinguer. Ricordate? Per la sinistra i missili dell'Urss erano
"buoni", quelli degli americani "cattivi". Per il cemento è
lo stesso: quello "rosso" è buono, buonissimo e fa bene all'ambiente
e al paesaggio. Vallo a spiegare ad Alberto Asor Rosa parlando di vicende
edilizie nella rossa Toscana, recenti e passate. Certo, l'ombra della
speculazioni è sempre in agguato, per non parlare dell'abusivismo dei singoli.
Piccolo aneddoto personale: "Signor x - chiedo a un residente di un comune
amministrato dalla sinistra (ma poteva anche essere la destra) - ma perché ha
rialzato abusivamente la casa nel centro storico, proprio a due passi dal
comune?" Risposta: "Tanto siamo in campagna elettorale, nessuno
interverrà.". Alle successive amministrative il signor x ha poi fatto
qualche altro "lavoretto". Insomma, non ci sono solo gli eco-mostri,
la materia è complicatissima e se ne sono viste di tutti i colori in giro per
l'Italia. Ma pensare di snellire le pratiche burocratiche infinite, costose,
defatiganti per aprire i cantiere, poter ampliare la casa d'abitazione,
riqualificare periferie e zone industriali inasprendo le pene per gl iabusi e
senza deroghe ai vincoli ambientali e paesaggisti non significa automaticamente
voler cementificare il Belpaese. E le nuove tasse pure. Stavolta mi sembra che
Francheschini e chi lo segue abbiano fatto un autogol. Del resto anche Dario,
checchè ne dica D'Alema, veltroneggia guardando a Obama e riparte con le tasse,
proprio così, tasse: una bella una tantum da prelevare dalle tasche dei
"ricchi" per darla ai poveri, altro che capitalismo compassionevole,
era l'idea di Rifondazione quando era al governo assieme a Prodi. Come se le
tasse in Italia non fossero già alte anzi, altissime, soprattutto per chi ha la
busta paga (anche da 120mila e più euro lordi all'anno). Bossi dice che se ne
può discutere. Mah. Prodi ha perso una campagna elettorale proprio sul punto,
Berlusconi l'ha vinta. Qualcosa vorrà pur dire. LEGGI: Piano casa del governo:
ecco cosa prevede Scritto in Varie Commenti ( 47 ) » (6 votes, average: 3.67
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RSS Commenti Invia questo post a un amico 03Mar 09 Balena rossa la trionferà?
Il giorno dell'investitura bulgara di Dario Franceschini alla guida del Pd,
dopo la ritirata pre-elettorale di Veltroni, sul sito avevo titolato "Un
ex Dc alla guida degli ex Pci", oggi, sul "Giornale" Vittorio
Macioce scrive un interessante articolo sulla svolta cattocomunista degli
esponenti del nuovo Pd. E l'articolo mi fa tornare alla mente la Balena bianca
che non c'è più, alla diaspora degli ex Dc ma soprattutto a quei cattolici
democratici (i Dc di sinistra) che dopo aver affossato la Democrazia cristiana
(ricordate Martinazzoli e la Bindi? la nascita del Ppi, partito puro e duro
post tangentopoli?) si sono aggrappati come alla zattera della Medusa al Partito
democratico del fu Veltroni. Fanno pensare alla trasformazione della specie:
dalla Balena bianca alla Balena rossa. In fondo i cattocomunisti (come spesso
vengono definiti) sognano proprio questo, sotto sotto ritengono di avere una
idea della politica e della cultura politica del dialogo (soprattutto con gli
ex Pci), superiore a quella degli alleati e tale comunque da poterli alla fine,
condizionare e "guidare" all'approdo verso una sorta di
catto-socialdemocrazia, in un partito e con un programma che possa includere
pezzi della sinistra ora divenuta extraparlamentare, depotenziati e sconfitti,
in cerca anche loro di un approdo sicuro. Balena rossa che potrebbe, con
l'inclusione dell'Udc, tornare a navigare più sicura nell'oceano della Seconda
Repubblica affiancata dal neo-collateralismo della Cgil (peccato alla guida
della Cisl non ci sia più Pezzotta.). Pensiero in libertà, il mio, anche perché
gli ex Pci-Pds-Ds a cominciare da Massimo D'Alema non saranno certo disposti a
farsi ingoiare come Giona. Anche Franceschini del resto cerca di non farsi
ingabbiare e ha annunciato: "Non mi ricandiderò al congresso di
ottobre". Il mio è un "mandato a termine e di garanzia": cioè
con due obbiettivi, quello di evitare l'ennesima catastrofe elettorale alle
europee (ma anche alle amministrative) e quello di preparare il congresso. Nel
frattempo Dario si tiene le mani libere, "non ho il problema di
candidarmi.". Le grandi manovre sono due iniziate ufficialmente, nel
centrosinistra, dove c'è (come fece Fanfani all'inizio degli anni Settanta) a
contare amici e nemici. Dopo il voto "liberi tutti". Balena rossa la
trionferà, dunque? Voi cosa ne dite? Scritto in Varie Commenti ( 82 ) » (19
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Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo post a un amico 24Feb 09 Il
"vizietto" di Dario Anche Dario Franceschini ha fatto il suo
giuramento, come quelli di Pontida, però a Ferrara, la sua città. E ha subito
innalzato gli emblemi del suo pantheon: la Costituzione e l'antifascismo. Poi
ha indicato il nemico, quello di sempre: Silvio Berlusconi, sempre e solo lui.
"Vizietto" che non muore mai, a sinistra come fra i cattolici
democratici. Niente di nuovo, si dirà, il vice di Veltroni eletto con una maggioranza
bulgara all'improvvisato congresso del Pd a Roma (ho fatto avere un pò di voti
a Parisi, altrimenti sai che figura.", avrebbe detto) da perfetto
democristiano di scuola zaccagninana rinnova nella continuità anti
berlusconiana. A Ferrara sembrava uno Scalfaro giovane, ma di
"giovane" Dario ha poco: anche lui è un democristiano di lungo corso
che ha sempre masticato pane e politica nella dc di sinistra. E si fa grande
all'ombra del salvifico nemico Silvio. Antonio Polito, direttore del
"Riformista" sostiene infatti che "è fermo agli anni
Settanta". Già, è questo il "vizietto" di Dario che lo porta a
parlare più alla nomenklatura che alla gente anche perché deve rimettere
insieme i cocci del Pd, o meglio le sue anime divise quasi su tutto: ex Ds ed
ex Margherita, ulivisti delusi, binettiani teodem e radicali, veltroniani in
cerca di rivincite, dalemiani sempre più aggressivi con Rutelli perso alla
ricerca della "terza via". Dialettica interna si dice, su temi come
la bioetica o la sicurezza, ad esempio. Impresa difficile a ridosso di elezioni
europee ed amministrative. Poi c'è la questione delle alleanze: la sirena
dellUdc da un lato, il rapporto con Di Pietro (l'unico ad aver gradito davvero
l'elezione di Franceschini). Quello che il Time ha definito (chissà perché
poi?) "l'Obama italiano", quel Matteo Renzi presidente della
Provincia di Firenze, volto nuovo della Margherita, che ha sbancato alle
primarie del Pd a Firenze, è stato impietoso e l'ha definito
"vicedisastro". Riuscirà dunque il "vicedisastro" a risollevare
le sorti del "superdisastro" chiamato Pd? E basterà il collante ormai
vecchio ed elettoralmente perdente dell'antiberlusconismo di maniera? I primi
sondaggi dicono di no. Staremo a vedere se davvero sarà l'ex dc a tracciare la
rotta del Titanic piddino. Intanto D'Alema si è detto pronto a collaborare
("organizziamo il partito, torniamo a parlare alla gente, occupiamoci dei
problemi reali del Paese, lavoriamo alle riforme condivise.") e anche
Cofferati si è fatto avanti. "Se Dario mi chiama") soccorso rosso
anti veltroniano in movimento e sicuramente non disinteressato, pensando al
dopo elezioni. Quando si faranno i giochi veri. Difficile che gli ex ds
vogliano davvero morire democristiani. Facile pensare che se Dario non si
libererà del "vizietto" farà poca strada. E intanto non resta che
tentare di rispolverare l'Unione e magari il sepolcro imbiancato del silente
Prodi. COSA NE PENSATE? Ma D'Alema cosa sta tramando? di Peppino Caldarola Non
basterà il "ragazzo alibi" a fermare la scissione nel Pd/di Paolo
Guzzanti Povero Pd non gli resta che Pecoraro Scanio/di Massimo de' Manzoni
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questo post a un amico 17Feb 09 Walter, un perdente perfetto Come via crucis è
proprio dolorosa: elezioni regionali in Friuli, Sicilia e Abruzzo, comune di
Roma, le elezioni politiche, regionali in Sardegna. A mettere il fila le
sconfitte infilate una dopo l'altra da Walter Veltroni vengono i brividi
(politici ma anche umani). Nessuno era riuscito a ottenerne così tante in così
poco tempo. Sembra la sceneggiatura di un film: il perdente perfetto al comando
del Pd. O di quel che resta di un partito e di sogno politico rimasto tale,
ovviamente al di là delle intenzioni (e dei meriti che pure ha) di Walter. Che
si dimette, lascia la carica di segretario davanti direttivo del partito che
l'ha messo sotto processo e che era pronto a tenerlo in sella ma
commissariandolo. Lascia nel momento peggiore: caduta di consenso, scarso
appeal, fuga dei militanti ed elezioni europee e amministrative alle porte. Il
Pd è allo sbando mentre Di Pietro insiste: l'unica vera opposizione sono io.
Epilogo dell'ennesima tragedia della sinistra italiana e delle sue divisioni
senza fine. D'Alema (che ha lanciato Bersani nella corsa alla segreteria) ha
intuito da tempo quale sarebbe stato (e quale dirompente portata avrebbe avuto)
il capolavoro di Silvio Berlusconi in Sardegna. Replica del blitz in Molise ma
nobilitata da un avversario indubbiamente di spessore come l'ex governatore e
editore dell'Unità, Renato Soru. D'Alema da tempo predica ai quattro venti che
il Veltroni-pensiero è inadeguato, che nel Pd non c'è "amalgama" che
il centro-sinistra dovrebbe esssere un centro-sinistra-sinistra (con
l'inclusione organica di pezzi di ex rifondaroli e quant'altri disposti ad
allearsi organicamente con il Pd dopo la diaspora causata dallo tsunami delle
politiche). D'Alema sapeva che Silvio avrebbe tirato dritto, che l'azzardo
delle dimissioni di Soru avrebbe portato a una diaspora sarda nella sinistra. E
ha avvertito a lungo inascoltato che l'Italia dei Valori giustizialisti di Di
Pietro avrebbe pescato a strascico nell'elettorato piddino. Tra lui e Walter si
è consumato un scontro duro, a volte sotterraneo a volte alla luce del sole,
scandito da armistizi di facciata. Una vera guerra di logoramento (da premier
toccò a Massimo subirla quando su lasciato solo a battersi in una campagna
elettorale persa malamente.). L'ultimo episodio il duetto tra D'Alema e
Bertinotti, con "baffino" che dice: "Non siamo
autosufficienti.". Sardegna ultimo passaggio per Veltroni, dunque.
Caporetto del segretario ma anche del Pd. Ricordate la campagna elettorale? Ugo
Cappellacci è stato marchiato a fuoco dagli avversari (suoi ma soprattutto di
Berlusconi, il "colonialista"). "Ugo chi?. "Signor
nessuno.", "Spalla perfetta.", hanno cercato di far passare
Cappellacci addiritura come un non sardo, lui che è anche amministratore
pubblico a Cagliari. Messaggio da veicolare, questo, non tanto in Sardegna
quanto nel Continente per far vedere che Berlusconi appoggiava un
"governatore fantoccio". I sardi ovviamente non hanno abboccato. E
Soru, con stile, ha ammesso che quel voto va rispettato perché è il voto dei
sardi ed è soprattutto un voto democratico. Parole che mi sono piaciute, queste
di Renato Soru: aveva un suo progetto, ha provato ad attuarlo e sono stati
proprio i suoi alleati a metterlo in difficoltà. L'ennesima guerra nella
sinistra che mangia i propri figli. L'effetto Soru combinato all'effetto
Margherita, che ha visto trionfare alle primarie del Pd di Firenze Matteo Renzi
(34 anni) opposto soprattutto a Lapo Pistelli, indicato proprio dal segretario
del Pd, è stato fatale a Veltroni che sembrava deciso a resistere magari
anticipando il congresso per blindare la sua poltrona e quella del gruppo
dirigente, arroccato nell'ultima ridotta prima delle elezioni europee. E forse
la mossa delle dimissioni potrebbe essere utile a forzare la mano per convocare
il congresso anticipato per fare la conta di amici e nemici. Così Walter, un
perdente lasciato solo al comando dai suoi avversari interni, si è smarcato
lasciando in mano ad altri il cerino acceso. E per il Pd è un salto nel buio.
Ha fatto bene Veltroni a dimettersi? Il progetto del Pd riformista potrà andare
avanti lo stesso? Chi è secondo voi l'uomo più adatto a guidare il Pd dopo
Veltroni? Enrico Letta ad esempio, dice sì all'Udc: sarà Casini il nuovo Prodi
del Pd in versione ulivista rivista e corretta? Dite la vostra Leggi: Lettera
aperta di Paolo Guzzanti a Walter Scritto in Varie Commenti ( 238 ) » (58
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Passante di Mestre, yes we can. L'inaugurazione del Passante di Mestre, una
grande opera inserita da Silvio Berlusconi fra le priorità delle infrastrutture
necessarie a rilanciare l'Italia è una realtà:
( da "Virgilio Notizie"
del 17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Roma, 17 mar. (Apcom) - Secono il leader della Gilda degli
insegnanti, il sindacato che assieme alla Flc-Cgil ha indetto lo sciopero della
scuola in programma domani a livello nazionale, l'astensione dal lavoro era
necessaria per porre freno "ai tagli indiscriminati agli organici e al
progressivo impoverimento del sistema dell'istruzione italiano". Il
sindacalista, che nei giorni scorsi ha cercato di unire nella protesta di
domani, ma senza esito positivo, anche gli altri sindacati, ha detto di aver "invitato
più volte il ministro Gelmini a costruire
un confronto chiaro e costruttivo, ma da parte sua - ha sottolineato Di Meglio
- non c'è mai stata una reale disponibilità ad ascoltare e recepire le
richieste". "Di fronte - ha continuato il coordinatore della Gilda -
a questo 'muro di gomma', non possiamo che ricorrere allo sciopero per
difendere la scuola pubblica statale e i troppi docenti che, a causa dei
tagli selvaggi stabiliti dal Governo, rischiano di perdere il lavoro".
( da "EUROPA ON-LINE" del
17-03-2009)
Argomenti: Scuola
Il governo contro la scuola ovvero ?la guerra continua?
FEDERICO ORLANDO RISPONDE Cara Europa, quando si è con l?acqua alla gola, non
solo in mare ma anche in politica si gridano anche frasi sconnesse. Ma che interesse ha la signora o signorina Gelmini, ministro della scuola per meriti di genere, a prendersela ora con
i presidi, definendoli «bugiardi»? Bugiardi perché, sulla cosiddetta riforma
della scuola, farebbero «controinformazione politica»? Si può sparare a zero su
intere categorie di cittadini, pubblici dipendenti fannulloni, insegnanti
lavativi, presidi agit-prop? Nell?edizione napoletana di Repubblica vedo
l?articolo, che vi accludo, del professor Ernesto Paolozzi sullo stato della
scuola qual è. Se lo ritenete utile, fatene circolare il contenuto. ROBERTO
FILACCHIONE, NAPOLI Caro Filacchione, l?onorevole Gelmini,
di cui ho recentemente e insolitamente condiviso e lodato un?iniziativa, quella
sul voto in condotta, è stata definita dal premier a Cernobbio
«determinatissima»: e dunque deve dimostrare con le parole (se no, come?) di
meritare il riconoscimento del padrone. Bacchetta i presidi perché «remano
contro il governo», forse non legge sui giornali le ragioni di quel preside
campano che, costretto a ristrettezze inconcepibili in un servizio pubblico, si
rifiuta di firmare il bilancio del suo istituto; o di quegli amministratori Pd,
leghisti e perfino Pdl di tutta Italia che denunciano d?avere le casse comunali
e provinciali piene di euro e ma di non poterli spendere ? causa patto di
stabilità ? per scuole cadenti, strade sconvolte, torme di randagi da
catturare, forniture da pagare. E dà l?insufficienza al Pd, che «cavalca una
protesta creata ad arte». Vedremo oggi, con lo sciopero della scuola proclamato
da Cgil e Gilda, a chi andrà l?insufficienza. Vedremo se hanno torto
Franceschini a denunciare la prossima chiusura delle scuole dei piccoli comuni;
e Fioroni a spiegare che «con scuole senza fondi e tagli al personale, la
chiusura delle scuole dei piccoli comuni è un dato inevitabile. Basta che il
ministro legga le cronache locali dei giornali». La ringrazio dunque di averci
mandato proprio una cronaca locale, peraltro di una metropoli. Scrive il
professor Paolozzi, docente di filosofia morale all?università di Napoli: «Credo
che i genitori non sappiano e quindi non si rendano conto di cosa sta per
accadere nelle scuole medie inferiori napoletane». E glie lo fa sapere lui,
ricordando che nelle medie ogni sezione ha due docenti di lettere, uno con
orario pieno (18 ore settimanali) l?altro con orario ridotto (15 ore, donde i
?quindicisti?). Con la riduzione delle ore di italiano e geografia, l?istituto
dovrà eliminare un quindicista ogni due sezioni. Costoro, in quanto precari,
perderanno il posto, pur essendo diventati quarantenni e con famiglia in attesa
di contratto definitivo. Insieme a loro, molti docenti di ruolo, anche
ultracinquantenni di lunga esperienza, si troveranno senza classi e saranno
sballottolati dove il caso vorrà. Affari loro, dirà la solita plebe di piazza Venezia,
e invece sono affari di padri e madri, perché saranno i loro figli a risentire
gli effetti dello tsunami. Può darsi che docenti così maltrattati finiscano col
fare finalmente contento Brunetta, che li vuole puntuali ai tornelli, con le
carte in ordine e con l?influenza controllata dai medici fiscali, pagati
dall?istituto squattrinato; ma perderanno la passione e l?intelligenza. Così,
grazie alla trimurti Tremonti-Brunetta-Gelmini, le
scuole stanno facendo appelli a famiglie e docenti per comprare carta genica e
gessetti (altro che computer). E se l?Onda che fu momentaneamente degli
studenti venisse cavalcata dai genitori? Già oggi potremmo averne un annunzio.
Il professor Paolozzi auspica che il Pd, che «ha ritrovato nuovo slancio e
nuova capacità organizzativa», svolga nelle scuole e nella società quella
«funzione informativa», perfino militante, che è il cuore della democrazia.
Anche a costo di costringere la ministra ad asciugarsi qualche lacrimuccia col
grembiulino.