(1) GIUSEPPE CONTE. PER LA UE È IL PIÙ GRANDE RISCHIO.
5-12-2020
H8ffPost. Il
più grande rischio per l'Ue si chiama Giuseppe Conte
A Bruxelles, a Berlino e
Parigi, cominciano a preoccuparsi. Se l’Italia non sarà capace di stendere
un piano serio e di impegnare i 209 miliardi per fare di sé un paese
moderno e competitivo, se li userà, come temono e bruscamente dicono i
nordici, per riempirsi la pancia, le conseguenze saranno disastrose, per
noi e per l’Ue. By Mattia Feltri
Non
siamo proprio in grado di esprimere una classe dirigente almeno seria, non
voglio dire intelligente. Questa maggioranza costituita solo numericamente
e promossa al governo dal presidente Mattarella (al quale è stato
sufficiente la conta in parlamento) senza essere in grado di valutarne la
qualità, comincia a mostrare decisa l’inclinazione al non saper fare nulla.
Oggi il presidente cerca di togliere le castagne dal fuoco al PD minacciando
il “tutti a casa” in caso di messa in minoranza di Conte.
Di una
classe dirigente che deve definirsi europeista altrimenti la UE non la
prenderebbe neanche in considerazione, Bruxelles comincia a capire la
pericolosità e teme che l’accanimento terapeutico pro governo0 C0nte sarà
deleterio per tutti: anzitutto per la UE e in seconda battuta per l’Italia.
Repetita iuvant.
[….]
Costantino Mortati - membro della
Costituente e giudice della Corte costituzionale - in un manuale di diritto
pubblico del 1958 ebbe modo di chiarire che spetta al presidente della
Repubblica «una suprema soprintendenza dell' attività degli altri organi
costituzionali, non allo scopo di indirizzarla in un senso o nell' altro
intervenendovi attivamente, bensì solo per compiere presso gli organi
stessi un' opera di segnalazione delle eventuali gravi disarmonie che
potessero rilevarsi rispetto al sentimento o alle esigenze espresse dal
popolo, o per effettuare un appello al popolo stesso, attraverso l' impiego
dell' istituto dello scioglimento anticipato, quando vi siano elementi tali
da renderlo necessario o anche solo opportuno».
[Studiai
Diritto Pubblico sui due volumi del Mortati]
Lelio Basso. Mortati non è il solo ad
esprimere il concetto della necessità di avere una continua corrispondenza
tra la volontà popolare e la composizione delle Istituzioni. Dello stesso
avviso un altro Padre costituente, Lelio Basso, che dieci anni dopo
scriveva: «In un ordinamento democratico ci dev'essere corrispondenza
continua fra la volontà degli elettori e quella degli eletti; il nostro
ordinamento conosce alcuni meccanismi volti a questo scopo, e precisamente:
lo scioglimento anticipato delle Camere da parte del presidente della Repubblica
che dovrebbe essere pronunciato quando fosse constatata un'aperta frattura
fra Parlamento e Paese».
[….]
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