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Riflessione n° 15 / 2022 (30-1-2022)
Mattarella bis? A
mio avviso e andata così.
La
destra riteneva che si dovesse eleggere il nuovo presidente della Repubblica.
La sinistra invece mirava al Mattarella bis e cercava di squalificare la
destra agli occhi dei cittadini, disseminando di trappole il percorso che
avrebbe seguito Scout Salvini. Conte cercava di approfittare della vicenda
rendendola un trampolino per la sua posizione di capo statista dei 5Stelle.
Compulsi verso questi telos,
Scout Salvini cercava di proporre una serie di personaggi degni di essere eletti. Letta, statista
sornione, rifiutava ogni nome proposto e, al contempo, cercava il modo di
predisporre la trappola finale contro la destra. Conte non ci stava capendo
nulla, ma si atteggiava a chi aveva capito tutto. Da lontano Berlusconi
affinava la progettazione della
vendetta contro gli alleati (Scout Salvini e Mamy Meloni) dei quali non aveva
digerito la quasi-manifesta - pur se sotterranea - disapprovazione della sua
auto candidatura e della avvilente campagna acquisti.
Come ultimo tentativo Scout Salvini
gettava nell'agone la Casellati, ritenendo che sarebbe stata votata da tutto
il centro destra compatto per poterla riproporre ancora. Berlusconi pensava bene che fosse giunto il
momento di tirare il laccio dove Scout
Salvini aveva infilato un piede. Faceva così mancare una quarantina di voti
alla presidente del Senato: candidatura bruciata.
A quel punto Scout Salvini – ormai
impotente - si recava nel campo avversario per trattare direttamente con capo
Letta e capo Conte. Capo Letta capiva
che era arrivato il momento della trappola finale: offriva allo Scout una
rosa di nomi, tra i quali è presente anche
Belloni. Lo Scout riferiva a Mamy Meloni e al povero Taiani la proposta Letta-Conte. Otteneva un loro assenso
nei riguardi di Belloni. Tornato nel campo avversario, comunicava il placet
per Belloni. Tutto a posto.
Da bravo provinciale, Scout Salvini si precipitava
per primo in braccio ai cronisti e comunicava soddisfatto a tutto il mondo:
“Sto lavorando perché ci sia un presidente donna…. Se tutti la smettono di
mettere veti …. Lavoro perché domani si chiuda”. Da bravo provinciale si era
annesso la definizione procedurale e la soluzione al femminile del problema: avrebbe tutto
risolto il giorno dopo.
Usciva anche capo Conte e preannunciava
per l’indomani l’elezione di un presidente donna.
Tutto bene?
No!
La mattina successiva, capo Letta
ritirava l’indicazione (da lui fatta) della candidata Belloni e tutto
precipitava in un vergognoso nulla. A quel punto, affossato Scaut Salvini, i grandi elettori hanno cominciato a
premere per il Mattarella bis. Che,
messosi a disposizione, verrà eletto.
Grande vittoria del furbo capo Letta:
rovinato Scout Salvini e la destra. Rovinato, ma era già disastrato di
suo, capo Conte e le varie tribù dei 5Stelle. Lo scaltro capo Letta affossa gli avversari
e fa eleggere l’ennesimo presidente di
area che gestirà le prossime elezioni e la formazione del nuovo governo.
Dopo questi avvenimenti, Giorgia Meloni
dovrà fare da sola, rinunciando ai canali mediatici che il Cavaliere metterà
a disposizione della nuova formazione di centro, con i vari cespugli e Matteo
Renzi, oltre Forza Italia. Non so ipotizzare la fine di Salvini.
La politica italiana, squalificata agli
occhi del mondo, ha dimostrato di aver quasi toccato il fondo. Vedremo come e
quando lo toccherà
Tutto è pronto per una legge
proporzionale.
Sarà interessante vedere come si distribuiranno i
transfughi del 5Stelle, anche alla luce del fatto che l’unica formazione in
grado – secondo i sondaggi – di veder crescere i propri eletti è Fratelli
d’Italia, pur con il taglio dei parlamentari.
è RIFLESSIONI
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