(5) COVID, PARTITI
ED EVENTUALE GOVERNO DRAGHI
27-3-2020
07:42 AGI. I partiti si spaccano sul governo di
unità nazionale a guida Draghi
Il dibattito sulla possibilità di un governo di unità nazionale guidato
da Mario Draghi divide la politica italiana. Ancor prima che diventi un'
ipotesi - se mai lo diventerà - un eventuale incarico all' ex presidente
della Banca centrale europea alla guida di un esecutivo di larghissime
intese che salvi l' Italia dal rischio default incontrerebbe il favore,
quantomeno al momento, solo della Lega di Matteo Salvini . Contrari Pd,
M5s, Liberi e uguali e Fratelli d' Italia, mentre Italia viva e Forza
Italia non sembrano vederne la necessità ora ma non si opporrebbero, se mai
vi dovesse essere un incarico.
Un' ipotesi fuori luogo In casa Pd, il tema di un eventuale governo di
unità nazionale non è nemmeno considerato. Goffredo Bettini lo ha respinto
con forza. L' esponente dem romano, tra i dirigenti più ascoltati da Nicola
Zingaretti, ha aperto all' apertura di una cabina di regia che comprenda
anche le opposizioni ma ha espresso contrarietà a "soluzioni
politicamente pasticciate e strumentali; ad esempio un governo di tutti per
andare avanti in questa legislatura". Una considerazione del tutto personale,
non la linea del partito. Il pensiero dei parlamentari democrat delle varie
aree, tuttavia, non si discosta molto dalle parole di Bettini. L' esponente
di 'Base riformista' Enrico Borghi - sentito dall' AGI - preferisce
"lasciare ad altri i giochi di ruolo". "Noi ci concentriamo
sul contingente, sull' emergenza che c' è", dice. Un messaggio in
questo senso è arrivato anche dal segretario Nicola Zingaretti, che oggi ha
riunito la segreteria e ha affrontato il tema della liquidità per le
imprese e le famiglie da accordare in tempi certi, necessità indicata anche
dall' ex numero uno di Eurotower. Ma Zingaretti ha anche aggiunto: "Ha
ragione il ministro Roberto Gualtieri, il governo vada avanti con
determinazione su politiche espansive e di investimento per immettere
liquidità nel mercato. Come ha detto Mario Draghi 'agire subito senza
preoccuparsi del debito pubblico per proteggere cittadini ed economia'.
Questa è la priorità assoluta". Insomma, la ricetta di Mario Draghi,
sembra dire Zingaretti, è la stessa del ministro dell' Economia. Dunque,
inutile e dannoso porsi il problema in questo momento. Una linea che a
Bruxelles è stata espressa oggi dal capo delegazione del Pd al Parlamento
Europeo, Brando Benifei per il quale Draghi "è una personalità di
spicco a livello europeo, di massima importanza, tanto che il suo
intervento sul Financial Times è stato discusso a tutti i livelli
istituzionali". "Detto questo, credo che il tema di un suo ruolo
rispetto a un futuribile governo in Italia sia assolutamente fuori luogo",
ha aggiunto. La contabilità dei morti non sembra permettere di fare
discorsi che vadano al di là del giornaliero, è il ragionamento che viene
fatto da alcuni dirigenti, e infilarsi in un dibattito sul successore di
Giuseppe Conte rischia di indebolire il governo e vanificare gli sforzi
fatti fin qui dalla politica, ma soprattutto dai cittadini.
L' ammirazione di Renzi per il Professore. Così, anche in casa Italia
viva, dell' ipotesi non si parla, almeno non 'in chiaro'. Luigi Marattin
risponde seccamente a chi gli chiede se la discussione è aperta: "Noi
discutiamo degli emendamenti da presentare in Parlamento" al decreto
'Cura Italia', "visto che domani scade il termine per la
presentazione. La nostra priorità è questa". Al di là dell' impegno di
Italia viva sugli emendamenti, Matteo Renzi aveva già avanzato l' idea di
un governo di unità nazionale, un governo istituzionale sulla scorta del
tentativo - fallito - di Antonio Maccanico. Certo, l' emergenza coronavirus
era ancora di là da venire, ma questo, unito alla vera e propria
ammirazione di Renzi per Draghi - è il ragionamento di fonti parlamentari
di Iv -, lascia pensare che difficilmente l' ex premier si opporrebbe a una
soluzione del genere, nel caso questa si presentasse concretamente. Il
'niet' di M5s e Leu Sempre nella maggioranza, un 'niet' all' ipotesi di un
cambio di governo in corsa, seppure per dare più forza e velocità all'
azione di rilancio dell' economia, è espresso con nettezza sia dal
Movimento 5 stelle sia da Liberi e Uguali. "L' attuale governo ha la
piena fiducia del M5s e così anche Conte, il quale sta gestendo con
capacità e determinazione una situazione senza precedenti", è il testo
della nota diffusa ieri dal Movimento di Vito Crimi. "Il presidente
del Consiglio è per noi una figura di garanzia, alla guida di un esecutivo
che sta lavorando compatto e in sintonia con un unico obiettivo: aiutare il
nostro Paese a uscire dalla crisi", si è sottolineato. "Altri
nomi fatti circolare per la guida di Palazzo Chigi, come quello del
governatore Draghi, per noi non sono neppure ipotizzabili. Dovremmo esser
tutti concentrati sul fare, sul come renderci utili. Invece purtroppo sulla
stampa continuano a comparire retroscena, ricostruzioni, che non
corrispondono ne' alla realtà nè sono adeguati ai tempi che stiamo
vivendo". Da M5s è arrivato anche un 'monito' agli altri partiti di
maggioranza. "Che le opposizioni contestino, in modo spesso
strumentale, il presidente Conte e l' esecutivo è un dato di fatto che non
stupisce - è stato fatto notare -, ma nel caso in cui tra le fila della
maggioranza qualcuno dovesse avere idee in linea con quelle del
centrodestra, lo dichiari apertamente o taccia. Il Paese non ha bisogno di
divisioni, indiscrezioni, pettegolezzi, ma di lavorare compatti e
uniti". Pollice verso anche da Leu. "Per quanto ci riguarda, il
governo che c' è sta lavorando bene", ha sottolineato la senatrice di
Leu e presidente del gruppo Misto, Loredana De Petris. "In un momento
come questo, l' esecutivo deve esser tenuto fermo. Abbiamo un governo che è
pienamente operativo, che ha preso provvedimenti immediati", ha
scandito Pietro Grasso, a Rai Radio1 per Un giorno da Pecora. "Siamo
nella legittimità, in piena operatività e attualmente non vedo la
necessita' per cercare qualcosa di diverso". Opposizione divisa E'
invece divisa, al momento, l' opposizione. Il segretario leghista Salvini
ha fatto stamane un discorso in Aula al Senato che è parso un 'endorsement'
a Draghi, dopo il contributo sul Financial Times in cui l' ex governatore
ha aperto all' ipotesi di attingere al debito pubblico degli Stati per
scongiurare la depressione economica. "Ringrazio Draghi per le sue
parole. E' caduto il mito che non si può fare debito. Benvenuto al
presidente Draghi", ha festeggiato il 'sovranista' Salvini. "Serve
l' aiuto di Draghi - ha detto il numero uno degli ex lumbard -. Sono
contento dell' intervista e di quello che potrà nascere da quell'
intervista". In via Bellerio, l' intervento di Draghi è stato visto
come un segnale di disponibilità anche se i tempi per la sua 'chiamata' non
sono ancora maturi. Tra i leghisti, un' eventuale discesa in campo dell' ex
governatore è considerata come l' unica possibilità che l' Italia ha per
evitare il default economico. A quel punto, nessuno partito politico - sono
convinti -, tranne forse Fratelli d' Italia, potrebbe tirarsi indietro dal
sostegno a un esecutivo che sarebbe di 'salvezza nazionale'. I tempi,
appunto, non sono ancora maturi - si ragiona - siamo nella piena emergenza
sanitaria e il Colle continua a difendere Conte. Intanto, i leghisti,
insieme agli altri partiti di opposizione, ma senza crederci troppo, hanno
dato il via alla collaborazione con il governo sui futuri provvedimenti per
affrontare l' emergenza. "Siamo disponibili a tutto, anche alle sedute
spiritiche", ha detto Salvini, purchè la si "smetta con le
chiacchiere". L' idea è che comunque questa collaborazione si sposterà
a livello parlamentare, coordinata dal ministro Federico D' Incà. E che non
si replicheranno gli incontri di Conte coi leader dell' opposizione, anche
per volontà del governo, che vorrebbe allontanare da sè dell' aura di unità
nazionale che teme l' opposizione voglia utilizzare strumentalmente. L'
ipotesi governo Draghi è liquidata, invece, al rango di
"chiacchiera" da Silvio Berlusconi, che ha interpretato la
tempistica scelta dall' ex governatore per il suo intervento come uno
'pungolo' al consiglio europeo di oggi. "Ora non è il momento di
parlare di nuovi governi per il futuro", ha detto il Cavaliere, dando
la linea ai suoi. "C' è una emergenza da affrontare e un Paese da
salvare. Prima occupiamoci dei problemi col governo che già c' è, poi
parleremo del prossimo". "Nella prospettiva di arrivare alle
elezioni, accetterei un governo tecnico con Draghi, che potrebbe essere un
premier capace di intervenire sulle emergenze del Paese", aveva detto
il presidente di FI, a dicembre. Berlusconi stima molto Draghi e rivendica
in ogni occasione di aver insistito a lungo con Angela Merkel - che voleva
un tedesco -, ottenendo per lui il posto di guida della Bce. In Forza
Italia un eventuale governo Draghi sarebbe visto da tutti con favore anche
se al momento regna un forte scetticismo sul fatto che l' ex governatore
possa accettare, avendo obiettivi piu' alti. Meloni contraria Discorso a
parte va fatto per Fratelli d' Italia. Quando, a inizio novembre, Salvini
aprì alla possibilità di Draghi prossimo inquilino del Colle, la presidente
di FdI Giorgia Meloni espresse la sua contrarietà netta. "A scanso di
equivoci lo ribadisco: non contate sui voti di Fratelli d' Italia per l'
elezione di Draghi alla presidenza della Repubblica", aveva detto
Meloni. "Per noi il prossimo presidente della Repubblica deve avere
alle spalle una storia di difesa dell' economia reale e dei nostri
interessi nazionali, non provenire dal mondo della grande finanza
internazionale, anche per questo vogliamo che il Presidente della
Repubblica sia scelto direttamente dagli italiani e non tramite giochi di
palazzo. Fratelli d' Italia sta già raccogliendo le firme per la proposta di
legge di iniziativa popolare per l' elezione diretta del Capo dello Stato.
E se lo votano gli italiani, a occhio, non vince Draghi. Non ho nulla
contro di lui, e' una personalità di altissimo spessore, ma non auspico che
il prossimo inquilino del Colle sia un esponente della finanza". Così
come Fratelli d' Italia è contraria, almeno da quando si è aperto il
dibattito, a fine anno, all' ipotesi di un governo nazionale. "Le
parole di Mario Draghi sono per me condivisibili. Credo fossero un messaggio
chiaro alla Germania. Credo fossero anche parole necessarie, in un momento
in cui dobbiamo dirci la verità - ha affermato oggi Meloni -: l' Europa
rischia di dissolversi e credo che debba decidere in queste settimane se
voglia esistere o no. Ma non è questione di Draghi sì o Draghi no. Dobbiamo
distinguere l' emergenza sanitaria dalla ricostruzione economica. Non so se
in questa fase qualcuno ritiene che si possa modificare il governo, questo
richiede dei tempi. Se qualcuno pensa che in questa fase si possano fare le
consultazioni, dare l' incarico, il giuramento, la fiducia. Ciò non
significa che io consideri Conte adeguato. Sono convinta che questo governo
non sia il massimo possibile per affrontare l' emergenza. La ricostruzione
economica avrà bisogno di qualche anno, ora io credo che immaginare che si
possa fare una ricostruzione con questo Parlamento ... non sono ottimista.
Servirà una visione, un governo forte con un mandato chiaro".
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