(4) CINA: IL SISTEMA E PIU’ EFFICIENTE. QUINDI ?
I potentati internazionali occidentali - politici, economici o finanziari che
siano – della democrazia non si sono mai interessati se non per scavalcarla.
Oggi scoprono che la Cina nel giro di due o tre lustri sopravanzerà tutti in
tutti i settori. Non sono in grado di contrastare il suo cammino e per far sì
che i cittadini del mondo la giudichino negativamente ne evidenziano, falsamente
scandalizzati, la mancanza di democrazia. Non a caso Biden
vuole organizzare i paesi (più o meno) democratici proprio contro Pechino. Ma è troppo tardi: il ferreo
principio vigente nei paesi
soprattutto anglosassoni in base al quale, al loro interno deve applicarsi la
migliore democrazia che negli altri paesi può essere tranquillamente violata,
è troppo radicato e perfezionato. E i meccanismi finanziari posti in essere
dall’Occidente (meglio, dagli Anglosassoni)
sono ormai troppo consolidati e dominanti per accogliere criteri di democrazia nel loro sistema di funzionamento. E
proprio sul loro campo la Cina li batterà: è sul loro terreno, dal quale i
nostri potentati hanno accuratamente tenuto alla larga i cittadini e le
istanze democratiche, che Pechino può dimostrare la sua superiorità
futura. E l’Occidente che grida alla
dittatura dopo aver massacrato il mondo con i suoi criteri
economico-finanziari incontrollabili e incontrollati, non è credibile. Fa la
figura del prevaricatore che grida allo scandalo se prevaricato.
è Commissione Trilateral (1975): La crisi della democrazia.
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(2) SUL TRATTATO DEL QUIRINALE
26-11-2021
Piccolo dossier da Formiche.net:
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Sul Trattato l’ombra
dell’altro Quirinale. Parla Marc Lazar. Intervista al politologo della Luiss:
Macron è il più filoitaliano dei presidenti
francesi, come lui solo Mitterand. Il Trattato ha
un’ambizione europea, ma sull’intesa si staglia l’ombra dell’altra partita del
Quirinale. Con Le Pen e Meloni alle politiche, addio accordo
di
Francesco Bechis
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Trattati
bilaterali per rilanciare l’Ue? Solo ad una condizione. Nones
(Iai) spiega quale. Intervista a Michele Nones, vice presidente dello Iai,
sulla cooperazione tra Italia e Francia, sulle novità che riguardano la
Difesa e sull’effetto che il nuovo trattato avrà nelle dinamiche europee. Il
prossimo passo? Un accordo simile con la Germania di Stefano
Pioppi.
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Quirinale, un
Trattato alla pari. Il bilancio di Piero Fassino. Il presidente della
Commissione Esteri della Camera sul Trattato tra Italia e Francia: è un patto
alla pari, ne avevamo bisogno. Dall’industria alla Libia, mettiamo via la
retorica delle accuse e stringiamo un asse Roma-Parigi. Ora manca solo un
tassello… di Francesco Bechis
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La Difesa nel
Trattato del Quirinale. Cosa lega Italia e Francia. Le formule utilizzate
sono abbastanza morbide, tali da rappresentare un impegno alla cooperazione
senza generare particolari vincoli. La novità più rilevante è il Consiglio
italo-francese di Difesa e Sicurezza, mentre sull’autonomia strategica si
chiarisce la complementarietà alla Nato. Sul fronte industriale l’impegno è
per “alleanze strutturali”, mentre per lo Spazio c’è un accordo ad hoc. di Marco
Battaglia e Stefano Pioppi
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Quale Spazio
tra Roma e Parigi? Ecco cosa dice il trattato. In conferenza stampa a Villa
Madama, Draghi e Macron hanno annunciato un nuovo
accordo dedicato alla cooperazione spaziale. Il testo non è ancora pubblico,
ma si attendono chiarimenti sui rapporti bilaterali e, soprattutto, sul
delicato tema dei lanciatori. I negoziati sono stati “intensi”, ha detto il
premier italiano. L’accordo ha “portata storica”, ha aggiunto il presidente
francese. di Luigi Romano.
Suggerimento agli amici Francesi:
so che per voi è quasi impossibile, ma se riusciste ad abbandonare il vostro
complesso di inferiorità nei confronti dei Tedeschi e quello di superiorità
nei confronti degli Italiani, potreste rappresentare una mirabile sintesi dei
valori fondanti dei futuri Stati Uniti d’Europa.
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