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Acta diurna 26-27  ottobre 2020

 

 

PRIVILEGIA NE IRROGANTO

Di Mauro Novelli

 

 

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ACTA DIURNA  26-27 ottobre   2020               Mauro Novelli

Più dei tanti che tumultuano, i tiranni temono i pochi che pensano. (Platone)

 

 

 

 

(1) PROTESTE. IL PREMIER AVVERTE: “NESSUNO SOFFI SUL FUOCO!”.

 

27-10-2020 HuffPost. "Ora è il momento della responsabilità, nessuno soffi sul fuoco", dice il premier. Sullo sfondo delle proteste contro le restrizioni anti-Covid, il premier avverte: "La politica dia conto delle sue scelte" e non strumentalizzi il malessere sociale "per qualche percentuale nei sondaggi"

 

Le “cose” mi sembrano troppo ben organizzate, sincronizzate, in troppe città, soprattutto le grandi. Si mandano avanti i ristoratori, ma si lanciano molotof, che occorre preparare sapendolo fare, si sfasciano vetrine e si derubano negozi. Si esasperano i cittadini perché chiedano risposte dure.

D’altra parte, la strategia della tensione dette ottimi risultati alla fine degli anni ’70. Basta recuperare i paradigmi e aggiornare qualche declinazione. Per questo serve lo stato di emergenza. Il covid entra in seconda battuta.

Da Wikipedia: “La strategia si basa su una serie preordinata di atti terroristici volti a diffondere nella popolazione uno stato di insicurezza e di paura, tali da far giustificare, richiedere o auspicare svolte politiche di stampo autoritario; può anche essere attuata sotto forma di tattica militare che consiste nel commettere attentati dinamitardi e attribuirne la paternità ad altri[3].

Questa strategia era teorizzata in una dispensa, di un corso di guerriglia, intitolata Notre action politique, scritto da Yves Guillou, alias Yves Guérin-Sérac, capitano nelle guerre di IndocinaCorea e Algeria, militante dell’organizzazione paramilitare clandestina OAS, fondatore e attualmente direttore della Aginter Press[4].

Questo periodo è stato caratterizzato dalla commistione di un terrorismo neofascista molto violento e da un mai chiarito terrorismo di Stato sostenuto da alcuni settori militari e politici che intendevano attuare un colpo di Stato in funzione anticomunista, specialmente dopo il movimento del Sessantotto e l'autunno caldo, sostenendo poi la teoria degli opposti estremismi.

Tale terrorismo si espresse soprattutto in stragi rivolte senza movente contro cittadini comuni o contro militanti di sinistra e antifascisti. Secondo alcune interpretazioni questo contribuì alla decisione di esponenti dell'extraparlamentarismo di sinistra a optare per la scelta della lotta armata e del terrorismo, contrapponendosi allo Stato italiano[5].

 

 

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