PRIVILEGIA NE IRROGANTO di
Mauro Novelli “Più
dei tanti che tumultuano, i tiranni temono i pochi che pensano”. (Platone) |
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In nero e in grassetto
i miei commenti
ACTA DIURNA 21 - 22
Gennaio 2022
di Mauro
Novelli |
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(5) Riflessione 12 / 2022 (22-1-2022) Un
Cavaliere da cortile, prima ancora che provinciale. Che
cosa ha insegnato la vicenda Draghi agli Italiani. 22-1-2022 AGI. Berlusconi ai
suoi: "Ancora non ho deciso". Il leader di Forza
Italia ha chiesto il parere di tutti i ministri e sottosegretari in apertura
del vertice. La destra si sta
giocando tutta la credibilità acquisita fino ad oggi. Sta dimostrando una
incapacità di fondo, una inadeguatezza a rivestire un ruolo di governo come
pretenderebbero i tre leader. Berlusconi
tiene sotto ricatto (per ora vincente) sia Salvini che Meloni ai quali
ha fatto balenare il loro ostracismo dai canali Mediaset. Certamente
soprattutto per Meloni sarebbe una iattura, visto che ha costruito la
progressione di Fratelli d’Italia attraverso l’esposizione delle sue indubbie
capacità solo attraverso i canali mediatici di Silvio. Berlusconi sa
benissimo che, se anche trovasse i numeri, la sua presidenza sarebbe minata
moralmente ed istituzionalmente agli occhi dei cittadini e del mondo a causa
del suo petulante mendicar voti E in questo giudizio è atrocemente coinvolto
anche il Parlamento piegato e ruinato dall’insulsaggine della stragrande
maggioranza dei parlamentari. Berlusconi ha
chiesto ai suoi di esprimersi. Indovinate con quali risultati. Il Cavaliere ha
avuto la disgrazia di avere come pietra di paragone Mario Draghi. Il quale ha
dimostrato agli Italiani (al di là dei giudizi di merito sui risultati) i
vantaggi per le istituzioni e l’immagine del paese acquisiti dal coinvolgimento
e la responsabilizzazione di persone capaci, serie, professionali e non
grettamente razzolanti in un cortiletto. Sarebbe stato tutto più facile per
lui se si fosse dovuto offrire in paragone
con personaggi commensurabili: Conte, Letta, Di Maio, Bersani,
Orlando, Speranza. Non sarà facile per
i nostri politici di destra tirarsi fuori da questa che potrebbe risultare
una atroce gogna mediatica gestita da Berlusconi e i suoi canali. Ma il giudizio resta
lo stesso. Anzi, con una gestione così provinciale, si aggrava nelle sue
negatività. |
(4) ANCORA CRISANTI SUL NUMERO
DEI DECEDUTI PER COVID. Forse
il motivo di tanti morti è questo? |
(3) Riflessione 11 / 2022 (22-1-2022) Il presidente della Repubblica? Deve saper
rispettare lo spirito della Costituzione, non solo la lettera. Velocemente: non è
possibile sostenere che se c’è una qualsivoglia maggioranza in Parlamento, si
può procedere con un qualsivoglia governo. In materia, lo
spirito dei padri costituenti era un altro. Riporto il pensiero di due padri
Costituenti, Costantino Mortati e Lelio Basso.
Costantino Mortati - membro della
Costituente e giudice della Corte costituzionale - in un manuale di diritto
pubblico del 1958 ebbe modo di chiarire che spetta al presidente della
Repubblica «una suprema soprintendenza dell' attività degli altri organi
costituzionali, non allo scopo di indirizzarla in un senso o nell' altro
intervenendovi attivamente, bensì solo per compiere presso gli organi stessi
un' opera di segnalazione delle eventuali gravi disarmonie che potessero
rilevarsi rispetto al sentimento o alle esigenze espresse dal popolo, o per
effettuare un appello al popolo stesso, attraverso l' impiego dell' istituto
dello scioglimento anticipato, quando vi siano elementi tali da renderlo
necessario o anche solo opportuno».
Mortati non è il solo ad esprimere il concetto della necessità di
avere una continua corrispondenza tra il sentire popolare e la composizione
delle Istituzioni. Dello stesso avviso un altro padre costituente, Lelio
Basso, che dieci anni dopo scriveva:
Lelio Basso - «In un ordinamento
democratico ci dev'essere corrispondenza continua fra la volontà degli
elettori e quella degli eletti; il nostro ordinamento conosce alcuni
meccanismi volti a questo scopo, e precisamente: lo scioglimento anticipato
delle Camere da parte del presidente della Repubblica che dovrebbe essere
pronunciato quando fosse constatata un'aperta frattura fra Parlamento e
Paese». [….].
Nel Medio Evo si sbalzava sul marmo (Palazzo dei Priori a Perugia) il seguente memento: “Ius reddens Iudex semper sis omnibus idem, iudicium alterius iudicis ut fugias”. E’ il giudice che deve essere sempre uguale a se stesso per tutti. Ottenuto ciò, ne deriva necessariamente che “la legge sarà uguale per tutti”. Mentre non è vero il viceversa: la legge sarà pure nominalmente uguale per tutti, ma solo finché il giudice sarà uguale a se stesso per tutti. Infatti, un giudice non all’altezza del suo compito e non sempre coerente, può applicare o interpretare la stessa norma. Se per gli “amici” conviene applicarla vuol dire che per i nemici conviene interpretarla. E viceversa. E’ quanto è accaduto
con l’avvento del BisConte: costituito per meriti
di pallottoliere. Se un qualsivoglia governo può ottenere una qualsivoglia
maggioranza in Parlamento, si faccia il governo! Precedente molto
pericoloso!. Cassate dalla
memoria le posizioni dei big sia del PD che del M5S ribadite solo pochi
giorni prima della costituzione del Bis Conte (5-9-2019): Tutti dei veri statisti! Un sogno. In un’aula
di tribunale l’imputato ha di fronte il monito: ”La legge è uguale per
tutti”. Mi piacerebbe che venisse
richiamato il monito primario: “Iudex
semper idem est omnibus” riportandolo
di fronte al giudice, sulla parete opposta. |
(2)
NOLI PORTACONTAINER: SU DEL 600%. |
(1)
CASSESE FINE DEL BIPOLARISMO. |
Mattarella, Meloni, Casalino, Angeli, BCE,
ZEE, Renzi, governo, Di Maio, 5 Stelle, Segre, Boldrini, World Economic Forum
,Mortati, Basso, Covid, polmonite, terapie intensive, vaccino, Elisabetta
Notaro, Palamara, : clemente mastella giuseppe conte goberno senato bonafede