(4) MATTARELLA CONVOCA CONTE E I MINISTRI CHE CONTANO: SUBITO I
FONDI EUROPEI. E’ IL FALLIMENTO DEL CONGLOMERATO POLITICO IMPOSTOCI COME
GOVERNO MA CHE NON MERITIAMO.
MORTATI CONTRO LA DEMOCRAZIA
QUANTITATIVA.
19-6-2020 Il Manifesto. POLITICA.
Conte e i ministri a pranzo sul Colle con il fantasma
del Mes. Andrea Colombo
Pranzo con giallo. Come prima di ogni Consiglio
europeo, e quella di oggi è proprio una riunione in piena regola del
Consiglio nonostante l’alibi della «informalità» addotto dal governo per
evitare voti pericolosi in parlamento, i ministri direttamente interessati
salgono al Colle per un pranzo di lavoro. Oltre a Conte e a Gualtieri ci
sono il ministro per lo Sviluppo […]
19-6-2020 La Stampa. Mattarella e Conte: subito i
fondi europei. A Bruxelles nuovo scontro con i “frugali”. Il premier:
«Resistere agli Stati del Nord». Il Pd: «Alla fine i grillini che voteranno
no al Mes saranno una decina». Il presidente Mattarella ieri ha incontrato
al Quirinale il premier Conte e i ministri Di Maio (Esteri), Gualtieri
(Economia), Amendola (Affari europei) in vista del Consiglio Ue
Ecco gli effetti della
teoria quantitativa della democrazia, spiegata dal Presidente Mattarella a
giustificazione della sua azione governipara del Conte 2.
Questa
situazione è gravissima. Di fatto, Conte tiene in pugno anche il presidente
Mattarella. Infatti secondo la teoria quantitativa democratica di
Mattarella, levatrice del governo BisConte, finché una maggioranza,
comunque costituita, sostiene un governo, questo resta al suo posto e
governa. Oggi Conte è sorretto da una maggioranza che perderebbe le
eventuali elezioni politiche e che quindi tiene in piedi BisConte anche con le spille da balia.
In
conclusione Conte l’ha messa in quel posto al M5S, al PD e ha infilato
anche il Presidente Mattarella
che,
se le cose continuano così, non potrà evitare che Giuseppi governi come
meglio gli parrà fino a metà 2023.
A
meno che non si accordi col Partito perché tolga la fiducia. Ma a quel
punto dovrà sciogliere le Camere e, come sostiene Grillo, il M5S potrebbe
sparire.
Finire
in un cul de sac è la prova del fallimento di una classe politica. Siamo alla
più atroce e manifesta prova dell’inadeguatezza
dell’amorfo conglomerato politico impostoci,
ma che questo paese non merita.
I
cittadini ringraziano commossi.
Contro
la “democrazia quantitativa”: mi formai sui due volumi di Diritto pubblico
del Mortati, oltre mezzo secolo fa.
Forse, il presidente Mattarella si sta rendendo
conto che Mortati e Basso avevano ragione.
Costantino
Mortati - membro della Costituente e giudice della Corte costituzionale -
in un manuale di diritto pubblico del 1958 ebbe modo di chiarire che spetta
al presidente della Repubblica «una suprema sopraintendenza dell' attività
degli altri organi costituzionali, non allo scopo di indirizzarla in un
senso o nell' altro intervenendovi attivamente, bensì solo per compiere
presso gli organi stessi un' opera di segnalazione delle eventuali gravi
disarmonie che potessero rilevarsi rispetto al sentimento o alle esigenze
espresse dal popolo, o per effettuare un appello al popolo stesso,
attraverso l' impiego dell' istituto dello scioglimento anticipato, quando
vi siano elementi tali da renderlo necessario o anche solo opportuno».
Lelio Basso. Mortati non è il
solo ad esprimere il concetto della necessità di avere una continua
corrispondenza tra la volontà popolare e la composizione delle Istituzioni.
Dello stesso avviso un altro Padre costituente, Lelio Basso, che dieci anni
dopo scriveva: «In un ordinamento democratico ci dev'essere corrispondenza
continua fra la volontà degli elettori e quella degli eletti; il nostro
ordinamento conosce alcuni meccanismi volti a questo scopo, e precisamente:
lo scioglimento anticipato delle Camere da parte del presidente della
Repubblica che dovrebbe essere pronunciato quando fosse constatata
un'aperta frattura fra Parlamento e Paese».
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