vPRIVILEGIA NE IRROGANTO di Mauro Novelli “Più dei tanti che tumultuano, i
tiranni temono i pochi che pensano”. (Platone) |
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In nero e in
grassetto i miei commenti
ACTA DIURNA 17 - 18 Gennaio 2022 di Mauro Novelli |
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(8) AUTO ELETTRICHE. COSTI DI RICARICA. |
(7) 5 STELLE SÌ, MA MICA SCEMO! 18-1-2022 UffPost.Beppe
Grillo indagato, la doppia nemesi di M5S (di F. Olivo) 18-1-2022
UffPost . Grillo indagato per contratti con Moby. Pm: “Veicolava
le richieste di Onorato ai politici”.L'ipotesi di reato è traffico
di influenze illecite e riguarda accordi siglati tra la compagnia di
navigazione e il blog Beppegrillo.it. 18-1-2022 Il Riformista. 'accusa è di traffico di influenze. Beppe Grillo indagato, nel mirino i
contratti pubblicitari con la Moby di Vincenzo Onorato. Carmine Di Niro 15-4-2021
Il
Fatto Donazioni alla politica
(da Grillo a Renzi a Fdi), consulenze ai lobbisti e
lusso più sfrenato: gli 11 milioni spesi da Moby nonostante la crisi.
L'elenco è in una nota di dieci pagine allegata al piano di concordato
preventivo presentato dalla società dell'armatore campano Vincenzo Onorato al
tribunale fallimentare di Milano e che riguarda i pagamenti dal 2015 al 2020.
Il report, su mandato della società marittima, è stato redatto da uno studio
di commercialisti milanesi. Costi, però, non spiegati del tutto dalla
società, che versa in uno stato di criticità economica. Di Davide Milosa.
Ma perché volete togliere ad un genovese questi piccoli piaceri della vita?! Oltretutto, l’affare può risultare legittimo. Si tratta comunque di effetti collaterali del tutto accettabili. Ha sputato sangue per venticinque anni, permettetegli un minimo di gratificazione. E poi, diciamolo, anche questo è l’effetto del “Palamara mode” ritirato dal mercato. Altrimenti…. |
(6) DEMOCRAZIE ILLIBERALI. |
(5) NORDIO SUL PROCESSO A PALAMARA. |
(4) PASQUINO: NON SIAMO IN GRADO DI GARANTIRE UN
VOTO A DISTANZA? |
(3) ANDARE AVANTI PER ACCOMODAMENTI SUCCESSIVI.
UNICA STRADA. 17-1-2022 HuffPost. Le tre pandemie da evitare. Salute mentale, effetti socioeconomici, burocrazia. Occorre modificare le regole e occorre farlo in fretta. A cominciare dal conteggio dei casi Covid. Di Ruben Razzante. |
(2) CSM VS. CONSIGLIO DI STATO. STRACCI A GOGO. 17-1-2022 Il Riformista. 4 voti a favore e due astensioni. Csm oltre il Consiglio di Stato: “Riconfermare in Cassazione Curzio e Cassano” · Loggia Ungheria: Salvi, Greco e la maledizione dei cellulari spariti… · Il Csm silura Storari: dopo il danno la beffa per il Pm che voleva indagare sulla loggia Ungheria |
(1) Riflessione 10 / 2022 (18-1-2022) Rispettare le
leggi? In Italia chi
lo pretende è connotato negativamente dai furbi: è un giustizialista. Dominazioni
straniere hanno imposto per secoli alle popolazioni autoctone del nostro
paese un apparato normativo vessatorio ed estraneo. Inutile ricordare le
dominazioni dal Sacro Romano Impero alla normanna, alla
sveva, alla angioina. Si pensi al periodo di dominio spagnolo (dal
1559) dell’Italia non solo meridionale con la sostituzione del dominio
francese nel nord Italia. I cittadini che a
quelle leggi si appellavano, o erano membri della casta dei dominanti
o erano dominati ai quali convenivano atteggiamenti
collaborazionisti. Agli occhi dei cittadini normali quella collusione
appariva come deprecabile e comunque foriera di ulteriori vessazioni. Le
cose non sono migliorate con l’unità d’Italia: ampie fasce di
popolazione meridionale accolsero di buon grado i suggerimenti del
Cardinale Rufo che spingeva i veri cristiani ad opporsi
all’apparato imposto dai piemontesi. Più
in generale, il Papa tenne lontani i cattolici da una attiva vita
politica nazionale, imponendo loro di considerarsi estranei ai processi di
unificazione che avevano visto il vicario di Cristo ridursi a dominare il
territorio racchiuso entro le mura paoline. Il veto ad una compiuta
cittadinanza dei cattolici fu rimosso solo nel 1913 (Patto Gentiloni). Dopo
neanche un decennio da quella data, la dittatura fascista impose una
legislazione totalitarista, rifiutata da una parte della popolazione, almeno
come atteggiamento intellettuale e di contrasto all’assolutismo del
ventennio. Dopo la
liberazione, passato il momento costituente di enorme forza
unificante, una parte della popolazione (la sinistra) non ebbe un completo
atteggiamento di adesione alla nuova struttura giuridico istituzionale della
Repubblica. Atteggiamento perdurato almeno fino al discorso di Berlinguer col
quale si annunciava che “.. non si governa il Paese col 51 per cento dei
voti…”. Da
quel momento, a mio avviso, è iniziato un faticoso processo di adesione alle
istituzioni di questo paese. Ma le disarticolazioni operate per
secoli hanno portato a storture difficili da raddrizzare: dagli atteggiamenti
della Lega anni ‘90, a quelli di Berlusconi sul pagamento delle tasse, a
quelle del Subcomandante Fausto che opponeva allo Sceriffo Cofferati il fatto
che “…la legalità non è mai stata un valore della sinistra marxista…”. Per
arrivare a Mimmo Lucano, a Carola Rakete e, oggi,
ai “no vax”, “no tav”,
“no tut”. Insomma, in Italia
rispettare le leggi è una opzione dettata non da etica, ma da personali
adesioni a schieramenti politici. In
conclusione: il proverbio “fatta la legge, trovato l’inganno” non nasconde
una rassegnazione di fondo, ma esplicita un modus operandi “legittimo”,
addirittura apprezzato. Oggi il legalismo
è trapassato in giustizialismo, con connotati fortemente negativi alimentati
dai furbi per mettere in difficoltà i cittadini che, ligi, “pretenderebbero”
il rispetto delle leggi. Quei furbi che hanno fatto del mancato rispetto
delle norme un lucroso business, e della non piena adesione alle istituzioni
un ascensore sociale. Un inciso: Il
procuratore capo di Milano Ciro
Cascone, così commentava i fatti di Capodanno: «I genitori che lavorano fino
a notte non sanno come prenderli: il modello con cui sono stati allevati nel
Paese d’origine, basato sull’obbedienza all’autorità, qui non funziona»
Domanda al dottor Cascone: perché da noi il rispetto dell’autorità non
funziona? E noi che ci ribelliamo a questo atteggiamento eversivo? Beh, siamo dei poveracci. D’altra parte, che cosa pretendere da noi cittadini giustizialisti? E se, in quanto deprecati giustizialisti, fossimo in grado di far breccia nel corpo sociale e trovassimo “pericolosamente” un po’ di seguito, diventeremmo addirittura forcaioli, da combattere sempre e comunque. |
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