9-7-2020 AGI. Erice: borgo medievale meta
di scienziati e intrighi
La sospensione della
sindaca di Erice è soltanto l'ultimo tassello di un intrigo politico
giudiziario scaturito dalle ultime elezioni amministrative del 2017. Un
comune spezzato in due, con la sede centrale in vetta e quelle distaccate
che arrivano fino al lungomare e le preferenze elettorali sparse un po ovunque. A unire i due pezzettini di Erice c'è una
funivia, da cui si ammira l'intera città di Trapani, quasi ad accennare
la strana idea - in passato piu volte
riproposta - di costituire una 'Grande città'. Il borgo è noto per le
nobili radici storiche, oltre che per le bontà culinarie come le genovesi
ripiene di crema pasticciera e per una settimana all'anno Erice è la meta
principale di scienziati provenienti da tutto il mondo, nel centro Ettore
Majorana diretto dal professore Antonino Zichichi. In estate è la meta
principale per chi è alla ricerca di temperature meno calde, ma nei mesi
invernali resta per lo più avvolto dalla nebbia. Una metafora spesso
utilizzata a proposito delle informazioni, spifferate nei bar e talvolta
finiti sui giornali locali, riguardo una serie di indagini sulla gestione
del Comune. Da stamattina, su richiesta dei pm
di Trapani, la prima cittadina del Pd, Daniela Toscano non potrà metter
piede nel suo comune, nell'ambito di un'indagine dei carabinieri sulle
pressioni a funzionari e dirigenti per pilotare l'assegnazione di un
parcheggio a favore del fratello. Anche lui è stato sospeso dalla
Prefettura di Trapani. La sindaca era stata in giunta nelle due
precedenti legislature, quando il sindaco era Giacomo Tranchida,
adesso primo cittadino del comune di Trapani. Della vicenda del
parcheggio se ne è parlato a lungo sulla stampa locale, tanto che nel
febbraio 2019 Tranchida e Toscano tennero una
conferenza stampa, in cui, respingevano le accuse e tracciavano
l'identikit di chi aveva denunciato i fatti. Tranchida,
dopo, fu indagato per diffamazione. Poche settimane prima i carabinieri
avevano arrestato per corruzione il vicesindaco Angelo Catalano, che poi
patteggiò una condanna a un anno e undici mesi. Ed è sempre dello scorso
anno il blitz antimafia Scrigno dei pm della
Dda di Palermo e i carabinieri che arrestarono 25 persone, tra cui i boss
Francesco e Pietro Virga, Franco Orlando e l'ex deputato regionale del
Pd, Paolo Ruggirello, accusato di associazione mafiosa. L'indagine
riguardava anche l'ultima campagna elettorale di Erice e nel processo in
corso al Tribunale di Trapani oltre a Ruggirello sono imputati un consigliere
comunale, Alessandro Manuguerra, e Vito Mannina, padre di Simona, un'altra candidata poi
eletta. Un altro filone del processo è in corso davanti al gup di Palermo. Ma nello stesso periodo in cui i
magistrati Antimafia e i carabinieri di Trapani indagavano su questi
fatti, i colleghi trapanesi con la Squadra Mobile di Trapani facevano
altrettanto con un gruppo di criminali locali, che conducevano estorsioni
e coordinavano furti, rapine e spedizioni punitive. Mettendosi a
disposizione in occasione delle campagne elettorali, gestendo pacchetti
di voti da offrire a questo o quel candidato. L'indagine venne
praticamente interrotta dagli arresti del blitz Scrigno (5 marzo 2019): i
verbali nei mesi scorsi sono stati depositati nel processo in corso a
Trapani e diffusi dalla stampa locale. Agli atti anche un'intercettazione
tra la sindaca Daniela Toscano e un pluripregiudicato locale, tale Diego
Pipitone, che per anni è stato indagato anche dalla Dda di Palermo.
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