PRIVILEGIA NE IRROGANTO di Mauro Novelli
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Questi sono i detti
segreti pronunciati da Gesù, il Vivente, e scritti da Didimo Giuda
Tomaso.
[1] Egli disse: Colui che
scopre l'interpretazione di queste parole non gusterà la morte.
[2] Gesù disse:
Colui che cerca non desista dal cercare fino a quando non avrà trovato;
quando avrà trovato si stupirà. Quando si sarà stupito, si
turberà e dominerà su tutto.
[3] Gesù disse: Se
coloro che vi guidano vi dicono: Ecco il Regno (di Dio) è in cielo!
Allora gli uccelli del cielo vi precederanno. Se vi dicono: E' nel mare! allora
i pesci del mare vi precederanno. Il Regno è invece dentro di voi e
fuori di voi. Quando vi conoscerete, allora sarete conosciuti e saprete che voi
siete i figli del Padre che vive. Ma se non vi conoscerete, allora dimorerete
nella povertà, e sarete la povertà.
[4] Gesù disse: Un
vecchio che nei suoi giorni non esiterà a interrogare un bimbo di sette
giorni riguardo al luogo della vita, vivrà. Giacché molti primi saranno
ultimi, e diverranno uno solo.
[5] Gesù disse:
Conosci ciò che ti sta davanti, e si manifesterà ciò che
ti è nascosto Giacché non vi nulla di nascosto che non sarà
manifestato.
[6] L'interrogarono i suoi
discepoli e gli dissero: "Vuoi tu che digiuniamo? Come pregheremo e daremo
elemosina? E che norma seguiremo riguardo al vitto?" . Gesù disse:
" Non mentite e non fate ciò che odiate, giacché tutto è
manifesto al cospetto del cielo. Non vi è nulla, infatti di nascosto che
non venga manifestato nulla di celato che non venga rivelato".
[7] Gesù disse:
Beato il leone mangiato da un uomo : diverrà uomo; maledetto l'uomo
mangiato da un leone : l'uomo diverrà leone .
[8] Egli disse: l'uomo é
simile a un pescatore saggio che gettò la sua rete in mare, e dal mare
la ritirò carica di pesci piccoli. In mezzo a quelli il saggio pescatore
scorse un bel pesce grosso; allora gettò via, in mare, tutti i pesci
piccoli e scelse senza sforzo il pesce grande. Chi ha orecchie da intendere,
intenda"
[9] Gesù disse:
" Ecco uscì il seminatore. Si riempì la mano e gettò
(la semente). Qualcosa cadde sulla via: vennero gli uccelli e la beccarono;
altro cadde sulla pietra: non mise radice in terra e non levò la spiga
al cielo; altro cadde tra le spine che soffocarono la semente, e il verme se la
mangiò; altro cadde sulla terra buona e portò buon frutto su in
alto: produsse (più) del sessanta e del cento per cento.
[10] Gesù disse: Ho
gettato fuoco sul mondo, ed ecco, lo custodisco fino a che divampi.
[11] Gesù disse:
Passerà questo cielo e passerà ciò che è sopra di
esso, i morti non sono vivi e i vivi non morranno. Nei giorni in cui mangiavate
ciò che è morto, voi lo rendevate vivo. Quando sarete nella luce
che cosa farete? Nel giorno in cui eravate uno, siete diventati due. Ma
allorché siete diventati due che cosa farete?
[12] I discepoli dissero a
Gesù: Sappiamo che te ne andrai da noi. Chi tra di noi sarà il
più grande?. Gesù rispose loro: Dal luogo ove sarete, andrete da
Giacomo il Giusto, per il quale sono stati fatti il cielo e la terra.
[13] Gesù disse ai
suoi discepoli: Fatemi un paragone, ditemi a chi rassomiglio. Simon Pietro gli
rispose: sei simile a un angelo giusto ". Matteo gli rispose: Maestro sei
simile a un Saggio filosofo. Tommaso gli rispose: Maestro, la mia bocca
è assolutamente incapace di dire a chi sei simile. Gesù gli
disse: " lo non sono il tuo maestro, giacché hai bevuto e ti sei inebrialo
alla fonte gorgogliante che io ho misurato ". E lo prese in disparte e gli
disse tre parole. Allorché Tomaso ritornò dai suoi compagni, questi gli
domandarono: Che cosa ti ha detto Gesù? " . Tomaso rispose: Se vi
dicessi una delle parole che egli mi ha detto, voi dareste mano alle pietre per
lapidarmi, e dalle pietre uscirebbe fuoco e vi brucerebbe ".
[14] Gesù disse: Se
digiunerete vi attribuirete un peccato; se pregherete vi condanneranno; se
darete l'elemosina farete del male ai vostri spiriti. Se andrete in qualche
paese e viaggerete nelle (sue) regioni, se accoglieranno, mangiate ciò
che vi porranno davanti e guarite quanti tra loro sono infermi. Giacché
ciò che entra dalla bocca non vi contaminerà, ma è
ciò che esce dalla vostra bocca che vi contaminerà.
[ 15] Gesù disse:
Quando vedrete colui che non è nato da donna, prostratevi bocconi e
adoratelo: egli è il vostro Padre.
[16] Gesù disse:
Forse gli uomini pensano che io sia venuto a gettare la pace sul mondo e non
sanno che io sono venuto a gettare divisioni, fuoco, spada, guerra. Cinque
saranno in una casa: tre contro due e due contro tre, il padre contro il figlio
e il figlio contro il padre Ed essi se ne staranno soli.
[17] Gesù disse: Vi
darò ciò che occhio non vide, ciò che orecchio non
udì ciò che mano non toccò e ciò che non
entrò mai in cuore d'uomo
[18) I discepoli di
Gesù dissero: Manifestaci quale sarà la nostra fine . Gesù
rispose: Avete scoperto il principio voi che vi interessate della fine? Infatti
ne1 luogo ove è il principio, là sarà pure la fine. Beato
colui che sarà presente nel principio! Costui conoscerà la fine e
non gusterà la morte .
[19] Gesù disse:
Beato colui che era prima di divenire. Se diverrete miei discepoli e
ascolterete le mie parole, queste pietre saranno al vostro servizio. In
paradiso, infatti, avete cinque alberi che non cambiano né d'estate (né)
d'inverno e le loro foglie non cadono: colui che li conosce non gusterà
la morte.
[20] I discepoli di
Gesù dissero: Manifestaci a che cosa assomiglia il Regno dei cieli .
Egli rispose loro: E' simile a un grano di senape, che è il più
piccolo di tutti , ma allorché cade su un terreno coltivato produce un grande
ramo (e) diventa rifugio per gli uccelli del cielo.
[21] Maria domandò
a Gesù : A chi assomigliano i tuoi discepoli? . Egli rispose: Sono
simili a bambini che si intrattengono in un campo che non appartiene loro.
Allorché verranno i
padroni del campo, diranno: "Lasciateci il nostro campo! ". Essi
(saranno) nudi davanti a loro mentre lasciano e restituiscono il campo.
Perciò dico : Se il padrone di casa sa che verrà il ladro,
vigilerà prima che venga, e non permetterà che penetri nella casa
del suo regno e asporti i suoi beni. Ma voi vigilate al cospetto del mondo!
Cingetevi i fianchi di grande potenza, affinché i ladri non trovino la strada
per giungere fino a voi. Giacché il profitto che aspettate, essi lo troveranno.
Ci sia tra voi un uomo giudizioso! allorché il frutto è maturo, egli
viene subito recando in mano la sua falce, (e) lo raccoglie. Chi ha orecchie da
intendere, intenda.
[22] Gesù vide dei
bimbi che succhiavano il latte. Disse ai suoi discepoli : Questi bambini che
prendono il latte assomigliano a coloro che entrano nel Regno. Gli domandarono:
Se noi saremo bambini entreremo nel Regno? . Gesù rispose loro: Allorché
di due farete uno, allorché farete la parte interna come l'esterna, la parte
esterna come l'interna e la parte superiore come l'inferiore allorché del
maschio e della femmina farete un unico essere sicché non vi sia più né
maschio né femmina allorché farete occhi in luogo di un occhio, una mano in
luogo dì una mano, un piede in luogo di un piede e un'immagine in luogo
di un'immagine, allora entrerete nel Regno.
[23] Gesù disse:
" Vi sceglierò uno da mille e due da diecimila; e saranno
confermati come una sola persona ".
[24] I suoi discepoli
dissero: " Istruiscici sul luogo ove tu sei, giacché per noi è
necessario che lo cerchiamo ". Egli rispose loro: " Chi ha orecchie,
intenda. Nell'intimo di un uomo di luce c'è luce e illumina tutto il
mondo. Se non illumina, sono tenebre ".
[25] Gesù disse:
" Ama tuo fratello come l'anima tua. Veglia su di lui come la pupilla del
tuo occhio ".
[26] Gesù disse:
" Vedi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, ma non vedi la trave che
è nel tuo occhio. Quando dal tuo occhio avrai tolto la trave, allora
vedrai (abbastanza) per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo
fratello".
[27] (Gesù disse):
" Se non digiunate verso il mondo, non troverete il Regno. Se non
osservate il sabato come un sabato, non vedrete il Padre".
[28] Gesù disse:
" Mi sono trovato in meno al mondo, e mi manifestai loro nella carne. Li
trovai tutti ubriachi; tra essi non ne trovai alcuno assetato.
E l'anima mia è
tormentata per i figli degli uomini perché in cuor loro sono ciechi e non
vedono: vennero nel mondo vuoti e cercano di uscire dal mondo vuoti.
" Ma ora sono
ubriachi. Allorché avranno vomitato il loro vino, allora faranno penitenza
".
[29] Gesù disse:
" Se la carne pervenne all'esistenza a motivo dello spirito, è una
meraviglia. Se lo spirito è pervenuto all'esistenza a motivo del corpo,
è una meraviglia delle meraviglie. Ma io mi stupisco che una tale
ricchezza abbia preso dimora in questa povertà ".
[30] Gesù disse:
" Dove si trovano tre dèi, sono tre dèi; dove sono due o uno
io sono con lui ".
[31] Gesù disse:
" Un profeta non è accetto nel suo paese. Un medico non cura quelli
che lo conoscono ".
[32] Gesù disse:
" Una città costruita su un alto monte (e) fortificata, non
può cadere né essere nascosta".
[33] Gesù disse:
" Ciò che udrai in un orecchio, proclamalo sui vostri tetti
nell'altro orecchio. Nessuno, infatti, accende una lucerna per metterla sotto
il moggio, né la pone in luogo nascosto, bensì la mette su un candeliere
affinché quelli che entrano e quelli che escono vedano la sua luce ".
[34] Gesù disse:
" Se un cieco guida un cieco, cadono ambedue in una fossa ".
[35] Gesù disse:
" Non è possibile che uno entri nella casa di una persona forte e
la prenda con la forza se prima non le lega le mani. Allora potrà
saccheggiare la sua casa".
[36] Gesù disse:
Non siate ansiosi da. mattino a sera e dalla sera al mattino su come vi
vestirete ".
[37] I suoi discepoli
domandarono: o In che giorno ti manifesterai a noi, e in che giorno ti
vedremo?".
Gesù rispose:
" Quando vi spoglierete senza vergogna, quando deporrete i vostri abiti e
li metterete sotto i
vostri piedi, come fanno i
bambini, e li calpesterete, allora vedrete il Figlio del Vivente senza alcun
timore".
[38] Gesù disse:
Molte volte avete desiderato ascoltare queste parole che vi dico, e non avete
alcun altro dal quale ascoltarle. Giorni verranno nei quali mi cercherete e non
mi troverete ".
[39] Gesù disse: l
farisei e gli scribi hanno preso le chiavi della conoscenza e le hanno
nascoste. Essi non sono entrati e non hanno lasciato entrare quelli che lo
volevano. Voi, però, siate prudenti come serpenti e semplici come
colombe
[40] Gesù disse:
(Una vite fu piantata da altri che non era mio Padre: giacché non si
irrobustì, sarà sradicata e perirà ".
[41] Gesù disse:
" Sarà dato a colui che già ha nella sua mano; e a colui che
non ha sarà tolto anche quel poco che ha ".
[42] Gesù disse:
" Siate transeunti!
[43] I suoi discepoli gli
domandarono: (Chi sei tu, che ci dici queste cose? ". (Gesù
rispose:) "Da ciò che vi dico non capite chi io sia. Ma siete
diventati come gli ebrei. Essi amano l'albero, ma ne odiano il frutto, oppure
amano il frutto e odiano l'albero.
[44] Gesù disse: (A
colui che bestemmia mio Padre sarà perdonato, e a colui che bestemmia il
Figlio sarà perdonato. Ma a colui che bestemmierà lo Spirito Santo
non sarà perdonato né in terra né in cielo "
[45] Gesù disse:
" Non colgono l'uva dalle spine, ne raccolgono fichi dai rovi; giacché
essi non danno frutto. Una persona buona trae il bene dal proprio tesoro; 41
una persona cattiva, dal proprio tesoro cattivo, che è in cuor suo, trae
il male e dice (parole) cattive: giacché è dall'abbondanza del suo cuore
che produce cose cattive".
[46] Gesù disse:
" Da Adamo a Giovanni Battista nessun nato da donna fu più grande
di Giovanni Battista, si che (davanti a lui) egli debba abbassare gli occhi.
Tuttavia vi dissi: Tra di voi chiunque sarà piccolo conoscerà il
Regno e sarà più grande di Giovanni".
[47] Gesù disse:
" Non è possibile che un uomo cavalchi due cavalli e tiri due
archi; e non è possibile che un servo serva a due padroni:
onorerà uno e disprezzerà l'altro. Nessuno beve vino vecchio e
desidera poi subito del vino nuovo; né mettono vino nuovo in otri vecchi, per
tema che si rompano; né mettono vino vecchio in un otre nuovo, per tema che lo
guasti; non cuciono una pezza vecchia su di un vestito nuovo, per tema che ne
risulti uno strappo ".
[48] Gesù disse:
" Se, in questa stessa casa, due fanno pace l'uno con l'altro, diranno a
un monte: "Allontanati". E si allontanerà ".
[49] Gesù disse:
" Beati i solitari e gli eletti, poiché troverete il Regno; voi, infatti,
da esso venite e a esso nuovamente ritornerete ".
{50] Gesù disse:
" Se vi domandano: "Donde venite?". Rispondete loro: "Siamo
venuti alla luce, dal luogo ove la luce nacque da se stessa; si eresse e si
manifestò nella loro immagine". Se vi domandano: "Chi siete
voi?". Rispondete: "Noi siamo suoi figli, noi siamo gli eletti del
Padre vivo". Se vi domandano: "Qua! è il segno di vostro Padre
in voi?". Rispondete: "E il movimento e il riposo" ".
[51] I suoi discepoli gli
domandarono: " In che giorno verrà il riposo dei morti, e in che
giorno verrà il mondo nuovo? ". Egli rispose: " Quel (riposo)
che aspettate è venuto, ma voi non lo avete riconosciuto ".
[52] I suoi discepoli gli
dissero: In Israele parlarono ventiquattro profeti, e tutti parlarono in te
". Egli rispose loro: " Avete omesso il Vivente che è davanti
a voi, e avete parlato (soltanto) dei morti".
[53] I suoi discepoli gli
domandarono: " La circoncisione giova oppure no? ". Egli rispose
loro: "Se giovasse, il loro padre li genererebbe circoncisi dalla madre
loro. Ma la vera circoncisione nello Spirito ha trovato piena
utilità".
[54] Gesù disse:
Beati i poveri, poiché vostro è il Regno dei cieli.
[55] Gesù disse:
Colui che non odierà suo padre e sua madre, non potrà divenire
mio discepolo. (Colui che non) odierà i suoi fratelli e le sue sorelle,
e (non) porterà la sua croce come me, non sarà degno di me".
[56] Gesù disse:
"Colui che ha conosciuto il mondo, ha trovato (soltanto) un cadavere; e
colui che ha trovato un cadavere è superiore al mondo ".
[57] Gesù disse: Il
Regno del Padre è simile a un uomo che aveva una buona semente. Di notte
venne il suo nemico e seminò zizzania sopra alla buona semente. L'uomo
non permise loro di sradicare la zizzania. Disse loro: "Affinché non
andiate a estirpare la zizzania (e) sradichiate con essa anche il grano. Nel
giorno della mietitura, le zizzanie appariranno, saranno estirpate e
bruciate"".
[58] Gesù disse:
"Beato l'uomo che ha sofferto. Egli ha trovato la vita."
[59] Gesù disse:
Mentre vivete contemplate il Vivente; affinché non moriate e cerchiate di
contemplarlo, e non possiate (più) vederlo".
[60] (Videro) un
samaritano entrare nella Giudea portando un agnello. Disse ai suoi discepoli:
"Che cosa farà dell'agnello? ". Gli risposero: "Intende
ucciderlo e mangiarne ". Egli disse loro: "Fino a quando è
vivo non ne mangerà, bensì dopo averlo ucciso e fattolo
cadavere". Gli risposero: "Non potrebbe fare altrimenti ". Ed
egli: "Voi pure cercate un luogo per il riposo affinché non siate ridotti
a un cadavere e mangiati ".
[61] Gesù disse:
Due riposeranno su un letto: uno morirà e l'altro vivrà ".
Salome gli domandò: "Chi sei tu, uomo, che come colui che è
dall'Uno sei salito sul mio lettuccio e hai mangiato alla mia mensa? ".
Gesù rispose: "Io sono colui che proviene dall'Indiviso: a
me furono date cose (che
sono) del Padre mio ". Salome disse: "Io sono tua discepola! ".
E Gesù a lei: "Perciò io dico: Quando uno sarà
indiviso sarà ricolmo di luce; ma quando è diviso sarà
ricolmo di tenebre".
[62] Gesù disse:
"Io comunico i miei misteri a coloro che sono degni dei miei misteri.
Ciò che fa la tua destra, la tua sinistra lo deve ignorare ".
[63] Gesù disse:
C'era un uomo ricco che aveva molte ricchezze. Disse: Mi servirò delle
mie ricchezze per seminare, mietere, piantare e riempirò i miei granai
di frutta, e non mancherò di nulla. Così pensava in cuor suo, ma
in quella notte morì. Chi ha orecchie, intenda ".
[64] Gesù disse:
"Un uomo aveva degli ospiti. Dopo che ebbe preparato il banchetto,
mandò un suo servo a invitare gli ospiti. " Andò dal primo,
e gli disse: "Il mio signore ti invita". Quello gli rispose:
"Dei commercianti mi devono denaro. Vengono da me questa sera. Andrò
e darò ordini. Mi scuso per il banchetto". Andò dal secondo,
e gli disse: "Il mio signore ti invita". (Quello) gli rispose:
"Ho comprato una casa, e sono richiesto per un giorno. Non avrò
tempo".
" Andò dal
terzo, e gli disse: "Il mio signore ti invita". (Quello) gli rispose:
"Un mio amico si sposa, e io darò il banchetto: non potrò
venire. Mi scuso per il banchetto".
.Andò da un altro e
gli disse: "Il mio signore ti invita". Quello rispose: "Ho
comprato una cascina, vado a riceverne i redditi; non potrò venire. Mi
scuso".
"Il servo tornò
dal suo signore e gli disse: "Quelli che hai invitato al banchetto si
scusano". Il signore disse al servo: "Va' per le strade, e conduci al
banchetto quanti trovi. Compratori e commercianti non entreranno nei luoghi dei
Padre mio" ".
[65] Egli disse: " Un
uomo onesto aveva una vigna. La diede a contadini affinché la lavorassero, per
ricavarne (così) il frutto tramite loro. Mandò il suo servo ai
contadini affinché gli dessero il frutto della vigna. Lo presero, lo colpirono,
e poco mancò che l'uccidessero. Il servo se ne andò a dirlo al
suo signore. Il signore pensò: Forse non l'hanno riconosciuto.
Mandò un altro servo. I contadini colpirono anche il secondo. Allora il
signore mandò il proprio figlio, pensando: Forse avranno rispetto di mio
figlio. I contadini, visto che era l'erede della vigna, lo presero e
l'uccisero. Chi ha orecchie, intenda ".
[66] Gesù disse:
" Indicami la pietra respinta dagli edificatori! Essa è la pietra
d'angolo.
[67] Gesù disse:
" Colui che conosce il tutto, ma è privo (della conoscenza) di se
stesso, è privo del tutto.
[68] Gesù disse:
" Beati allorché vi odieranno e vi perseguiteranno. Non vi sarà
luogo nel quale voi (non) sarete perseguitati ".
[69] Gesù disse:
" Beati quelli che sono stati perseguitati nel loro cuore. Essi sono coloro
che, in verità, hanno conosciuto il Padre".
" Beati quelli che
sono affamati, giacché il ventre di colui che lo vuole sarà riempito
".
[70] Gesù disse:
" Se lo esprimete da voi stessi, ciò che avete vi salverà.
Se in voi stessi non l'avete, ciò che in voi stessi non avete vi
ucciderà ".
[71] Gesù disse:
" Distruggerò questa casa, e nessuno potrà
riedificarla"
[72] Un uomo gli disse:
" Di' ai miei fratelli che dividano i beni di mio padre con me ".
Egli rispose: " Uomo, chi ha fatto di me un divisore? ". E rivolto ai
suoi discepoli disse loro: " Sono io, forse, un divisore? ".
[73] Gesù disse:
" La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate il Signore
affinché mandi operai per la messe".
[74] Egli disse: "
Signore, molti sono presso il pozzo, ma nessuno è nel pozzo "
[75] Gesù disse:
" Molti sono coloro che stanno alla porta, ma (soltanto) i solitari
entreranno nella camera nuziale ".
[76] Gesù disse:
" Il Regno del Padre mio è simile a un commerciante che aveva della
merce, e trovò una perla. Questo commerciante era saggio: vendette la
merce e si comprò la perla. Anche voi cercate il tesoro che non perisce,
che è durevole, là ove non può avvicinarsi il tarlo per
rodere, né il verme per distruggere ".
[77] Gesù disse:
" Io sono la luce che sovrasta tutti loro. Io sono il tutto. Il tutto
promanò da me e il tutto giunge fino a me. Spaccate del legno, io sono
lì dentro. Alzate la pietra, e lì mi troverete ".
[78] Gesù disse:
" Perché siete usciti fuori in campagna? Per vedere una canna agitata dal
vento? Per vedere un uomo vestito mollemente? Guardate i vostri re e i vostri grandi! Costoro sono vestiti
mollemente, e non potranno conoscere la verità
[79] Una donna gli disse
di tra la folla: " Beato il ventre che ti ha portato e i seni che ti hanno
nutrito! ". Egli rispose: " Beati coloro che udirono il Logos del
Padre e lo custodirono veramente! Giorni verranno nei quali direte: "Beato
il ventre che non ha concepito e i seni che non hanno allattato!" ".
[80] Gesù disse:
"Chi ha conosciuto il mondo, ha trovato il corpo; ma colui che ha trovato
il corpo è superiore al mondo".
[81]. Gesù disse:
" Colui che si è fatto ricco, diventi re; e colui che ha il potere,
vi rinunci ".
[82] Gesù disse:
" Colui che è vicino a me, è vicino al fuoco. Colui che
è lontano da me, è lontano dal Regno".
[83] Gesù disse
" Le immagini sono manifestate all'uomo, ma la luce che è in esse
è nascosta nell'immagine della luce del Padre. Egli si
manifesterà, ma la sua immagine resterà nascosta dalla sua luce.
[84] Gesù disse:
Oggi, allorché vedete un vostro simile, vi rallegrate. Ma quando vedrete le
vostre immagini che sono state fatte prima di voi, che né muoiono né sono
palesi, per quanto sopporterete?
[85] Gesù disse
" Adamo scaturì da una grande potenza e da una grande opulenza, e
(tuttavia) egli non fu degno di voi. Se, infatti, fosse stato degno non avrebbe
gustato la morte".
[86] Gesù disse:
" Le volpi hanno le loro tane, e gli
uccelli hanno i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha alcun luogo ove
poggiare il capo e riposare".
[87] Gesù disse:
" Misero è il corpo che dipende da un corpo, e misera è
l'anima che dipende da ambedue".
[88] Gesù disse:
" Verranno a voi gli angeli e i profeti e vi daranno quanto vi appartiene.
Voi date loro ciò che avete nelle mani. Domandate a voi stessi: In che
giorno verranno a ricevere ciò che è loro?
[89] Gesù disse:
" Perché lavate la parte esterna del bicchiere? Non comprendete che colui
che ha fatto la parte interna è lo stesso che ha fatto l'esterna?
".
[90] Gesù disse:
" Venite a me, poiché il mio giogo è dolce e mite la mia
dominazione, e troverete per voi un riposo".
[91] Gli dissero: "
Manifestaci chi sei, affinché possiamo credere in te!". Egli disse loro:
"Mettete alla prova la superficie del cielo e della terra, e non avete
riconosciuto colui che è davanti a voi. Voi non sapete (come) mettere
alla prova questo tempo".
[92] Gesù disse:
" Cercate e troverete. Ma le cose sulle quali in quei giorni mi avete
interrogato, io non le ho dette, allora. E adesso che io desidero dirvele, voi
non me le domandate ".
[93] (Gesù disse):
" Non date ciò che è santo ai cani, affinché non lo gettino
nel letamaio. Non gettate le perle ai porci, affinché non le calpestino".
[94] Gesù disse:
" Colui che cerca, troverà; e a colui che bussa sarà aperto".
[95] Gesù disse:
" Se avete del denaro, non imprestatelo a interesse, ma datelo a uno dal
quale non lo riavrete ".
[96] Gesù disse:
" Il Regno dei Padre è simile a una donna; prese un po' di lievito,
Io nascose nella pasta, e ne fece pani grandi. Chi ha orecchie, intenda!
".
[97] Gesù disse:
" Il Regno del Padre è simile a una donna che recava una brocca
piena di farina. Mentre camminava per una strada lungi da casa, si ruppe
l'an-sa della brocca e la farina fuoriuscì sulla via; lei non se ne
accorse e non badò all'incidente. Giunta a casa sua posò la
brocca e la trovò vuota.
[98] Gesù disse:
" Il Regno del Padre è simile a un uomo che vuole uccidere una
persona potente: in casa propria estrae la spada e trapassa una parete, per
provare se la sua mano è abbastanza forte. Poi uccise quella persona
potente ".
[99] I discepoli gli
dissero: " Fuori ci sono tua madre e i tuoi fratelli ". Egli rispose:
" Quelli che sono qui, quelli che fanno la volontà dei Padre mio,
costoro sono miei fratelli e mia madre. Questi entreranno nel Regno di mio
Padre ".
[100] Mostrarono a
Gesù una moneta d oro e gli dissero: " Gli agenti di Cesare esigono
da noi le tasse". Egli rispose " Date a Cesare ciò che e di
Cesare date a Dio ciò che è di Dio; e date a me ciò che è
mio ".
[101] Gesù disse
" Colui che non odia suo padre e sua madre come me, non è adatto a
essere mio discepolo. E colui che non ama suo padre e sua madre come me, non
può divenire mio discepolo. Poiché mia madre mi diede menzogna, ma la
mia vera madre mi diede la vita ".
[102] Gesù disse:
" Guai ai farisei! Sono infatti come un cane accovacciato su una
mangiatoia di buoi: né mangia, né lascia che mangino i buoi ".
[103] Gesù disse:
" Beato l'uomo che sa da quale parte entreranno i ladri, perché
s'alzerà, concentrerà la sua forza, e si cingerà i fianchi
prima che essi arrivino ".
[104] Gli dissero: "
Vieni, oggi preghiamo, e digiuniamo! ". Gesù disse: " Che
peccato ho dunque commesso, o in che cosa sono stato vinto? Ma quando lo sposo
uscirà dalla stanza nuziale, allora digiuneranno e pregheranno ".
[105] Gesù disse:
" Colui che conosce il padre e la madre sarà detto "figlio di
una prostituta".
[106] Gesù disse:
" Quando di due farete uno, sarete figli dell'uomo; e quando direte a un
monte: "Allontanati!", si allontanerà ".
[107] Gesù disse:
" Il Regno è simile a un pastore che ha cento pecore. Una, la
più grande, si smarrì. Egli lasciò le novantanove e
cercò quell'una fino a quando la trovò. Dopo che si era
affaticato disse alla pecora: "Ti amo più delle novantanove"
".
[108] Gesù disse:
" Colui che beve dalla mia bocca, diventerà come me; io stesso
diverrò come lui e gli saranno rivelate le cose nascoste ".
[109] Gesù disse:
" Il Regno è simile a un uomo che, senza saperlo, ha un tesoro
nascosto nel suo campo. Dopo la sua morte, lo lasciò al figlio. Il
figlio non ne sapeva nulla: ereditò il campo e lo vendette. Il
compratore venne e, mentre arava, trovò il tesoro; e cominciò a
imprestare denaro a interesse a quelli che voleva ".
[110] Gesù disse:
" Colui che ha trovato il mondo ed è diventato ricco, deve
rinunciare al mondo ".
[111] Gesù disse:
" I cieli e la terra scompariranno davanti a voi, e colui che vive dal
Vivente non vedrà né la morte né la paura. Poiché Gesù dice: Il
mondo non è degno di colui che troverà se stesso
[112] Gesù disse:
" Guai alla carne che dipende dall'anima. Guai all'anima che dipende dalla
carne".
[113] I discepoli gli
domandarono: " In quale giorno verrà il Regno? ". (Gesù
rispose:) " Non verrà mentre lo si aspetta. Non diranno: "Ecco,
è qui!". oppure: "Ecco, è là!".
Bensì il Regno dei Padre è diffuso su tutta la terra, e gli
uomini non lo vedono ".
[114] Simon Pietro disse
loro: " Maria deve andare via da noi! Perché le femmine non sono degne
della Vita ". Gesù disse: " Ecco, io la guiderò in modo
da farne un maschio, affinché ella diventi uno spirito vivo uguale a voi
maschi. Poiché ogni femmina che si fa maschio entrerà nel Regno dei
cieli".
Il Vangelo di
verità è gioia per coloro che dal Padre della verità hanno
ricevuto la grazia di conoscerlo attraverso la potenza del Logos venuto dal
Pleroma: egli è nel pensiero e nella mente del Padre, egli è
chiamato " Salvatore" essendo questo il nome dell'opera che ha da
portare a compimento per la salvezza di coloro che non conoscevano il Padre. Il
nome del Vangelo è, infatti, un proclama di speranza, è una
scoperta per coloro che lo cercano. Tutti, infatti, erano alla ricerca di colui
dal quale erano usciti, e i tutti erano in lui, l'inafferrabile
l'incomprensibile, colui che è al di sopra di qualsiasi pensiero.
L'ignoranza del Padre fu
sorgente di angoscia e di paura. L'angoscia si è condensata come una
caligine, sicché nessuno ha potuto vedere. Perciò l'errore si è
affermato: ignorando la verità, ha elaborato la sua materia nel vuoto.
Si industriò a formare una creatura sforzandosi di ancorare nella
bellezza l'equivalente della verità.
Ma ciò non era una
umiliazione per lui, l'inafferrabile l'incomprensibile: questa angoscia, questo
oblio, e quest'opera menzognera erano un nulla, mentre la verità
è stabile, inalterabile, inamovibile, è imperfettibilmente bella.
Perciò disprezzate l'errore. Non avendo radice, era in una caligine
rispetto al Padre, apprestandosi a predispone opere, oblii e paure per attrarre
-per loro tramite - coloro che si trovano nel (luogo) di mezzo, e farli
prigionieri.
L'oblio, derivante
dall'errore, non era manifesto. Non era come ... presso il Padre. L'oblio non
esisteva presso il Padre, anche se pervenne all'esistenza a causa di lui;
quanto esiste in lui è la conoscenza, che fu manifestata affinché si
estinguesse l'oblio e il Padre fosse conosciuto. L'oblio, infatti, pervenne
all'esistenza perché non conoscevano il Padre: dal momento, dunque, in cui
conoscono il Padre, l'oblio non sarà più. Questo è il
Vangelo di colui che essi cercano: è stato manifestato ai perfetti
grazie alla misericordia del Padre.
Mistero nascosto,
Gesù Cristo, per mezzo del quale ha illuminato coloro che, a motivo
dell'oblio, si trovavano nell'oscurità: li ha illuminati, ha indicato
(loro) la via. E questa via è la verità che ha insegnato loro.
Per questo motivo, l'errore si adirò contro di lui, lo
perseguitò, lo maltrattò, lo annichilì. Fu inchiodato a un
legno, divenne frutto della conoscenza del Padre; ma per coloro che ne hanno
mangiato non divenne causa di perdizione.
Al contrario, per coloro
che ne mangiarono, divenne (causa) di gioia, a motivo della scoperta. Egli,
infatti, li trovò in se stesso, ed essi trovarono lui in se stessi: (lui
che è) l'inafferrabile l'incomprensibile, il Padre perfetto, colui che
ha fatto il tutto, nel quale si trova il tutto, e del quale il tutto ha
bisogno.
Egli, infatti, trattenne
in se stesso la loro perfezione: non l'aveva data al tutto. Non perché il Padre
sia geloso: quale gelosia vi può essere in lui verso le sue membra?
Poiché se in tal modo questo eone avesse trattenuto per sé la loro perfezione,
essi non avrebbero potuto salire verso il Padre, che trattiene in se stesso la
loro perfezione: egli (invece) la concede loro affinché ritornino a lui e lo
conoscano con una conoscenza unica nella perfezione. Egli è colui che ha
fatto il tutto, (colui) nel quale era il tutto, e del quale il tutto ha
bisogno. Siccome uno che è ignorato da molti desidera essere conosciuto
e, quindi, amato - di che cosa, infatti, ha bisogno il tutto, se non della
conoscenza dei Padre? -, così egli venne, guida serena e tranquilla.
Entrò in una scuola
e, da maestro, pronunciò la Parola. Si recarono da lui i sapienti,
quanti si credevano tali, mettendolo alla prova; ma egli li confondeva, dimostrando
loro che erano vuoti. L'odiarono perché, in verità, non erano sapienti.
Dopo tutti costoro si
recarono da lui anche i fanciulli, ai quali appartiene la conoscenza del Padre:
poiché furono irrobustiti, impararono (a conoscere) gli aspetti del volto del
Padre. Conobbero, e furono conosciuti. Furono glorificati, e glorificarono. Nel
loro cuore si manifestò il libro vivo dei viventi, scritto nel pensiero
e nell'intelligenza dei Padre, che nella sua incomprensibilità era
anteriore alla fondazione del tutto. Nessuno poteva impadronirsi di questo
(libro), poiché era riservato a colui che lo afferrerà, a colui che
sarà immolato. Nessuno di coloro che credettero alla salvezza poté
essere manifestato fino a che quel libro non fece la sua apparizione.
Perciò il misericordioso e fedele Gesù accettò con
pazienza di sopportare le sofferenze, fino a quando prese quel libro, sapendo
che la sua morte è vita per molti.
Come in un testamento, che
non è ancora stato aperto, è nascosta la fortuna del capofamiglia
morto, così il tutto rimaneva nascosto fintanto che il Padre, l'essere
che esiste da sé e dal quale provengono tutti gli spazi, era invisibile.
Perciò apparve Gesù: si rivestì di quel libro, fu
inchiodato a un legno, rese pubblica - sulla croce- la disposizione del Padre
Oh grande insegnamento! Si
umiliò fino alla morte, colui che era rivestito di vita eterna!
Spogliatosi dei cenci corruttibili, si rivestì di immortalità,
della quale nessuno lo può privare. Penetrato nelle vuote regioni delle paure,
passò attraverso gli ignudi a causa dell'oblio - e divenne gnosi e
perfezione - annunziando quanto è nel cuore del Padre affinché la sua
parola ammaestrasse coloro che avrebbero accolto il suo insegnamento.
Coloro che accolgono il
suo insegnamento, cioè i viventi, gli iscritti nel libro dei viventi,
ricevono la dottrina su se stessi, La ricevono dal Padre tornando nuovamente
verso di lui. Siccome la perfezione del tutto è nel Padre, è
necessario che il tutto risalga verso di lui. Allora colui che conosce prende
ciò che è suo e l'attrae a sé.
Colui, infatti, che non
conosce è nel bisogno; e ciò di cui ha bisogno è grande,
giacché ha bisogno di ciò che lo rende perfetto. Siccome la perfezione
del tutto si trova nel Padre, è necessario che il tutto risalga verso di
lui, e che ognuno prenda ciò che è suo; costoro egli li ha
già iscritti e li ha preparati per dare a quanti sono proceduti da lui.
Costoro, il cui nome egli
aveva già conosciuto, furono chiamati alla fine, sicché colui che
conosce è quegli il cui nome fu pronunciato dal Padre. Colui il cui nome
non è stato pronunciato è ignorante. E, infatti, come può
udire uno il cui nome non è stato pronunciato? Poiché colui che è
ignorante fino alla Fine è opera dell'oblio e con esso sarà
distrutto. Se così non fosse, perché questi miserabili non hanno un
nome, non hanno una voce?
Sicché colui che conosce
è dall'alto. Se viene chiamato, ascolta, risponde, si volge verso colui
che lo chiama, risale verso di lui. Conosce come viene chiamato, Siccome
conosce, compie la volontà di colui che lo chiama, vuole essergli
gradito, accoglie il riposo. Il nome dell'Uno diventa il suo nome. Colui che
conoscerà in questo modo sa donde venne e dove va; conosce come uno che,
ubriacatosi, si riscuote dall'ebbrezza: ritornato in sé, ha ristabilito
ciò che è suo.
Egli ha distolto molti
dall'errore, li ha preceduti fino ai luoghi dai quali si erano allontanati
quando caddero in errore a motivo della profondità di colui che avvolge
ogni spazio, e non è avvolto da alcuno.
Era una grande meraviglia
che essi fossero nel Padre, senza conoscerlo, e che fossero capaci di uscire da
soli, dato che erano incapaci di comprendere e di conoscere colui nel quale si
trovavano. Poiché non così era uscita da lui la sua volontà. Egli
si manifestò come conoscenza che convince tutte le emanazioni, Questa
è la gnosi del libro vivente che egli ha manifestato agli coni, alla
fine, come lettera senza che egli stesso si manifestasse. Poiché non sono
vocali né consonanti che uno può leggere, e pensare a cose vuote,
bensì. sono lettere della verità, che pronuncia solo chi le
conosce. Ogni lettera è verità perfetta come un libro perfetto,
poiché sono lettere scritte dall'unità; le scrisse il Padre, affinché
-per mezzo delle sue lettere - gli eoni conoscano il Padre.
Mentre la sua sapienza
medita il Logos
e la sua dottrina lo
esprime,
la sua gnosi si
manifestò.
La sua indulgenza è
su di lui come una corona.
La sua gioia è
unita a lui.
La sua gloria lo ha
esaltato.
La sua immagine lo ha
manifestato.
Il suo riposo l'ha accolto
in se stesso.
Il suo amore si è
incarnato in lui
La sua fedeltà lo
ha circondato.
Così il Logos del
Padre camminò tra il tutto, essendo il frutto del suo cuore e
l'espressione della presenza della sua volontà.
Egli, tuttavia, sostenta
il tutto; egli vi compie una scelta, e prende la forma del tutto. Egli lo
purifica e lo fa ritornare al Padre, alla Madre, il Gesù di infinita
dolcezza.
Il Padre scopre il suo
petto: (il suo petto è lo Spirito Santo); manifesta quanto in lui
è nascosto: ciò che in lui è nascosto è il Figlio
suo, affinché, per opera della misericordia del Padre, gli eoni possano
conoscerlo e non più penare alla ricerca del Padre: così si
riposano in lui, sapendo che egli è il riposo.
Colmata la mancanza,
distrusse l'esterna apparenza. La sua esterna apparenza è il mondo, al
quale egli era asservito. Infatti, il luogo ove si trovano invidia e discordia
è la deficienza; mentre il luogo ove si trova l'unità è la
perfezione.
La deficienza venne perché
essi non conoscevano il Padre, ma dal momento in cui conoscono il Padre la
deficienza non esisterà più.
Come l'ignoranza di una
persona si dissolve da sola, nel momento in cui ella conosce. Come si dissolve
l'oscurità nel momento in cui splende la luce, così la deficienza
dispare nella perfezione. Da questo momento non appare più l'apparenza
esterna: si dissolverà fondendosi nell'unità, mentre on le loro
opere sono disperse. In (quel) momento l'unità porterà alla
perfezione gli spazi.
Nell'unità ognuno
ritroverà se stesso. Nell'unità, per meno della conoscenza, egli
purificherà se stesso dalla molteplicità; come una fiamma,
divorerà in se stesso la materia: l'oscurità per meno della luce,
la morte per meno della vita.
Se questo, dunque, avvenne
a ognuno di noi, è anzitutto necessario che ognuno rifletta a che
l'abitazione sia santa e tranquilla per l'unità.
Come persone che
abbandonando un luogo distruggono i vasi non buoni the. vi si trovano e il
padrone dell'abitazione non si offende, anzi, se ne rallegra perché al posto
dei vasi cattivi ve ne sono di pieni e perfetti.
Questo infatti è il
giudizio the è venuto dall'alto e ha giudicato ognuno, la spada
sguainata a due tagli che taglia da ambo le parti: quando apparve il Logos, che
è nel cuore di quanti lo proferiscono - non fu soltanto un suono, ma ha
assunto un corpo -, tra i vasi si produsse un grande trambusto poiché gli uni
erano vuoti e gli altri pieni, gli uni erano dritti e gli altri rovesciati, gli
uni erano puri e gli altri spezzati.
Tutti gli spazi
sobbalzarono e furono sconvolti: in essi non v'era stabilità alcuna, né
avevano un ordine. L'errore fu preso dall'angoscia, non sapendo che cosa fare;
si afflisse, si lamentò, si stupì, poiché non sapeva nulla.
Allorché gli si avvicina
la gnosi - che è la rovina sua e di tutte le sue emanazioni -, l'errore
è vuoto, non ha più nulla in se stesso.
Apparve la verità,
e tutte le sue emanazioni la riconobbero. Nella verità salutarono il
Padre con una forza perfetta che le ricongiunge al Padre: ognuno, infatti, ama
la verità poiché la verità è la bocca del Padre; la sua
lingua è lo Spirito Santo. Colui che si unisce alla verità
è congiunto alla bocca del Padre, allorché dalla sua lingua
riceverà lo Spirito Santo: egli è la manifestazione del Padre e
la rivelazione di questi ai suoi eoni. Egli ha rivelato quanto di lui era
segreto. Egli lo ha spiegato. Chi è mai, infatti, colui che esiste, se
non il solo Padre?
Tutti gli spazi sono sue
emanazioni. Essi conobbero che procedevano da lui come i figli da un uomo
perfetto. Essi sapevano the non avevano ancora ricevuto la forma, né avevano
ancora ricevuto il nome the il Padre crea per ognuno: allora ricevono da lui
una forma della sua conoscenza. Poiché, pur essendo in lui, essi non lo
conoscono; ma il Padre, il quale è perfetto, conosce gli spazi che sono
in lui. Se egli vuole manifesta chi vuole, dandogli una forma e un nome:
dà loro un nome, e fa sì che pervengano all'esistenza.
Quanti non sono ancora
pervenuti all'esistenza ignorano colui che li ha fatti. Io, dunque, non affermo
che quanti non sono ancora pervenuti all'esistenza sono un nulla: essi sono in
lui.
Quando egli vorrà e
se egli vorrà; in un momento futuro essi perverranno all'esistenza.
Prima che appaiano tutte
le cose, egli conosce ciò che produrrà; al contrario, il frutto
che non è ancora apparso non sa nulla e non fa nulla. Così ogni
spazio, che è nel Padre, proviene da colui che è, ma egli lo ha
posto in essere partendo dal non essere. Poiché ciò che non ha radice
non ha frutto; ma dice a se stesso: " Ho avuto l'esistenza per essere
nuovamente distrutto ".Sarà distrutto.
Perciò quanto non
è mai esistito non avrà mai esistenza.
Che cosa vuole dunque che
egli pensi di se stesso?
Questo: "Sono come le
ombre e i fantasmi della notte ". Quando risplende la luce, comprende che
la paura, da cui era preso, è nulla. Erano talmente ignoranti del Padre
che non lo vedevano. E ciò infondeva paura, confusione,
instabilità, indecisione, dissensione; molte erano le illusioni che li
agitavano; molte le vuote stoltezze; proprio come se fossero immersi nel sonno
e pervasi da sogni inquietanti; o come se fuggissero da qualche pane o
ritornassero stremati dopo avere inseguito questo o quello; (come se)
colpissero qualcuno o ricevessero dei colpi, cadessero dall'alto o volassero
nell'aria pur senza avere ali; altre volte è come se qualcuno li volesse
uccidere, sebbene nessuno li insegua, o come se uccidessero i vicini, poiché
sono sporchi del loro sangue; fino al momento in cui coloro the sono passati
attraverso tutto ciò si svegliano: non vedono nulla, quanti erano in
tutta questa confusione, poiché tutto ciò era nulla.
E quanto accade a coloro
the hanno eliminato l'ignoranza come un sogno, che per essi non conta
più nulla; neppure le sue opere contano più: le considerano
vuote, perciò le abbandonano come un sogno notturno; e stimano la gnosi
dei Padre come la luce.
Si comportarono
così tutti coloro che erano addormentati, allorché erano ignoranti;
così si levarono, allorché si svegliarono.
Felice colui che è
ritornato in sé, e si è svegliato. Felice colui che ha aperto gli occhi
ai ciechi. Lo Spirito si affrettò a rialzano, allorché tese la sua mano
a colui che giaceva a terra, gli consolidò i piedi, poiché non era
ancora risorto. Diede loro i mezzi per conoscere la gnosi dei Padre e la rivelazione
del Figlio. Quando lo videro e l'udirono, concesse loro di gustarlo, di
sentirne il profumo e di toccare il Figlio prediletto, dopo che era apparso
portando loro il Vangelo dei Padre incomprensibile.
Soffiò su di loro
ciò che si trova nel pensiero, compiendo la sua volontà. Molti
furono illuminati, si volsero a lui.
Ma gli ilici gli erano
estranei, non vedevano la sua immagine e non lo avevano riconosciuto; poiché
era venuto in una forma di carne, non c'era ostacolo sul suo cammino essendogli
propria sia l'incorruttibilità sia l'essere irresistibile.
Annunziò cose
nuove, parlò di quanto è nel cuore del Padre, proferì il
Logos perfetto. La luce parlò per sua bocca, la sua voce generò
la vita. Diede loro il pensiero, la ragione, la misericordia, la salvezza, lo
spirito di forza the deriva dall'infinità del Padre e dalla dolcezza.
Pose termine ai castighi e
ai supplizi, giacché erano questi che distoglievano dal suo volto quanti,
invece, avevano bisogno della sua misericordia, (trovandosi) nell'errore e tra
i lacci: li distrusse con forza, e li confuse per mezzo della gnosi.
Egli divenne via per
quanti si smarrivano, gnosi per quanti erano ignoranti, scoperta per quanti
cercavano, stabilità per quanti barcollavano, biancore per quanti erano
macchiati.
Egli è il pastore
che ha lasciato le novantanove pecore che non si erano smarrite, ed è
andato alla ricerca di quella smarrita; trovatala, se ne rallegrò,
Novantanove, infatti, è un numero che si trova sulla mano sinistra, che
ne è padrona. Ma allorché è trovato l'uno, tutto il numero passa
alla (mano) destra.
Così accade a colui
che manca dell'uno; e cioè tutta la mano destra attrae ciò di cui
è manchevole, lo prende dalla mano sinistra, lo fa passare alla destra,
e così diventa il numero cento. Questo è il segno di quanto
è nella loro voce, cioè del Padre. Per la pecora ritrovata,
caduta in un pozzo, egli lavorò anche di sabato, e le diede vita.
Trasse questa pecora dal
pozzo affinché i vostri cuori sappiano qual è il sabato nel quale
bisogna che la salvezza non resti inoperante; affinché voi parliate del giorno
che viene dall'alto ed è senza notte, e della luce che non tramonta,
perché è perfetta.
Dite, dunque, di cuore che
questo giorno perfetto siete voi, che in voi abita la luce inestinguibile.
Parlate della verità con coloro che la cercano, della gnosi con coloro
che - nel loro errore - hanno peccato. Voi siete i figli della gnosi e del
cuore!
Rinforzate il piede di
coloro che vacillano, tendete la mano agli infermi. Nutrite quanti hanno fame,
consolate coloro che soffrono, innalzate quanti lo desiderano, innalzate e
svegliate coloro che dormono. Voi, infatti, siete la coscienza che attrae. Se
la forza agisce cosi essa diventa ancora più forte.
Curatevi di voi stessi,
non curatevi delle cose estranee che avete respinto, che avete abbandonato.
Non rivolgetevi a quanto
avete vomitato, per nutrirvene. Non diventate tarme, non diventate vermi: sono
cose che avete definitivamente respinto.
Non diventate un luogo del
diavolo, poiché l'avete definitivamente distrutto.
Non rafforzate quei vostri
ostacoli vacillanti: sarebbe una restaurazione.
Colui che è senza
legge è nulla: danneggia più se stesso che la legge. Compie,
infatti, le sue azioni come un senza legge.
Ma colui che è
giusto compie le sue opere per gli altri. Voi, dunque, fate la volontà
del Padre, poiché derivate da lui.
Il Padre, infatti,
è dolce, e nella sua volontà vi sono cose buone. Egli ha preso
conoscenza di ciò che è vostro, affinché in esso voi troviate
riposo.
dai frutti che si riconosce ciò che
è vostro, giacché i figli del Padre sono il suo profumo, poiché
provengono dalla grazia dei suo volto. Il Padre ama il proprio profumo e lo
manifesta in ogni luogo; se esso si mescola con la materia, egli comunica il
suo profumo alla luce e, nel suo silenzio, egli permette che assuma ogni forma
e ogni suono.
Non sono le orecchie che
aspirano il profumo, ma è lo Spirito che ha il senso dell'olfatto e
l'attira a sé e l'immerge nel profumo dei Padre; lo prende e lo riconduce al
luogo dal quale era venuto, (lo riconduce) nel profumo originale (il profumo
comunicato) che era diventato freddo in una creatura psichica come l'acqua
fredda, the (cade) in una terra instabile, e coloro che la vedono, pensano:
" E terra, e presto nuovamente si dissolverà ". Ma se spira un
soffio, essa si riscalda.
I profumi freddi derivano
dalla separazione. Venne perciò la fede a distruggere la separazione e a
condurre il caldo Pleroma dell'amore, affinché il freddo non ritorni
più, e regni l'unità del pensiero perfetto.
Questo è il Logos
del Vangelo, della scoperta del Pleroma, per coloro che attendono la salvezza
che viene dall'alto. Desta è la loro speranza e verso di essa sono tesi
coloro la cui immagine è luce, in cui non vi è ombra alcuna se in
quel momento giunge il Pleroma.
La deficienza della
materia non proviene dall'infinità del Padre, che giunge nel momento
della deficienza, sebbene nessuno fosse in grado di affermare che
l'incorruttibile sarebbe venuto in questo modo. E piuttosto la
profondità del Padre che si moltiplica; e in lui non vi era il pensiero
dell'errore.
E un mistero di caduta,
è un mistero che cessa di ergersi, grazie alla scoperta di chi è
venuto da colui che vuole fare ritornare. Questo ritorno è detto
conversione.
Per tale motivo
l'incorruttibilità ha soffiato: ha inseguito colui che aveva peccato
affinché trovasse il riposo.
Il perdono è
l'eccedenza della luce nella deficienza, è il Logos del Pleroma. Il
medico si affretta verso il luogo ove si trova il malato, perché tale è
la sua volontà. Colui che ha una deficienza non la nasconde, poiché (il
medico) ha ciò di cui egli (il malato) ha bisogno. Così la
deficienza è colmata dal Pleroma - nel quale non vi è alcun
bisogno -, che (il Padre) ha mandato per riempire la deficienza, affinché ora
riceva la grazia: quando, infatti, era nella deficienza, non aveva la grazia.
Ove non c'era la grazia,
vi era la deficienza. Allorché ricevette ciò di cui era mancante, egli
(il Padre) manifestò che ciò di cui abbisognava era il Pleroma,
cioè la scoperta della luce della verità, che lo ha illuminato
perché essa è immutabile.
Questo è il motivo
per cui essi parlano di Cristo in mezzo a loro, affinché quanti sono angosciati
si convertano ed egli li unga con l'unzione. L'unzione è la misericordia
del Padre, ed egli sarà misericordioso verso di loro. Quelli che egli ha
unto sono diventati perfetti.
Sono i vasi pieni, quelli
che si ha cura di sigillare. Ma allorché la sigillatura svanisce, (il vaso) si
vuota; e il motivo per cui è difettoso consiste nel luogo dal quale
fuoriesce l'unzione. Poiché in quel momento è attratto da un soffio in
forza di colui che è con lui.
Ma in chi non ha
deficienza non avviene alcuna dissigillatura né alcun svuotamento, bensì
il Padre perfetto lo riempie di ciò di cui ha bisogno. Egli è buono.
Egli conosce le sue
sementi avendole seminate egli stesso nel suo paradiso. Il suo paradiso
è il luogo del suo riposo, è la perfezione grazie al pensiero del
Padre; e queste sono le parole della sua meditazione. Ognuna delle sue parole è
opera della sua singola volontà nella manifestazione del suo Logos.
Mentre si trovavano nella
profondità del suo pensiero, il Logos - che procedette per primo - le ha
manifestate, con l'intelligenza che parla del Logos, nella grazia silenziosa.
Egli fu detto " pensiero " perché esse erano in lui prima di venire
manifestate.
Avvenne che egli (il
Logos) procedesse per primo nel momento in cui piacque alla Volontà di
colui che ha voluto.
Nella volontà il
Padre si riposa, e si compiace. Nulla avviene senza di lui, nulla accade senza
la volontà del Padre. Ma la sua volontà è imperscrutabile.
La sua orma è la sua volontà, ma nessuno la può conoscere,
né è possibile scrutarla per comprenderla. Ma quando egli 30 vuole,
avviene quanto egli vuole, anche se la vista di ciò non piace loro
affatto; davanti a Dio questa è la volontà del Padre.
Egli conosce l'inizio e la
fine di tutti. Quando verrà la loro fine, egli domanderà loro
ciò che avranno fatto.
Ora la fine consiste nel
conoscere colui che è nascosto. E questi è il Padre dal quale
proviene il principio e verso il quale ritorneranno tutti coloro che da lui
provengono.
Essi, d'altronde, furono
manifestati per la gloria e per la gioia del suo nome.
Ma il nome del Padre
è il Figlio: fu lui che nel principio diede il nome a quegli che
promanò da lui: era se stesso; egli lo generò come Figlio. Gli
diede il nome che gli apparteneva; egli è colui al quale appartengono
tutte le cose che lo circondano, il Padre,
Suo è il nome; suo
è il Figlio. E possibile vederlo, ma il nome è invisibile, poiché
esso soltanto è il mistero dell'invisibile destinato a giungere alle
orecchie che sono totalmente piene di lui. Infatti, il nome del Padre non
è pronunciato, ma è manifestato per mezzo del Figlio.
Così il nome
è grande. Chi sarà capace di esprimere un nome per lui, questo
grande nome, se non egli soltanto al quale questo nome appartiene, e i figli
del nome, sui quali riposa il nome del Padre, e che a loro volta riposano sul
suo nome?
Dato che il Padre non
è generato, egli solo che ha generato un nome per se stesso prima di
produrre gli eoni, affinché sul loro capo vi fosse il nome del Padre, come
Signore, cioè il nome vero, stabile nel suo comando, nella sua perfetta
potenza. Poiché questo nome non fa parte di (semplici) parole, né il suo nome
consiste in appellazioni, ma è invisibile.
Egli ha dato il nome a se
stesso, poiché è il solo che vede se stesso; egli soltanto ha il potere
di darsi un nome. Poiché colui the none esiste non ha nome. Che nome si
può dare a colui che non esiste? Colui, invece, che esiste, esiste con
l'altro suo nome, e conosce se stesso. Darsi un nome è (prerogativa) del
Padre.
Il Figlio è il suo
nome. Egli, dunque, non l'ha celato nel segreto, bensì era il Figlio; e
solo a lui egli ha dato il nome. Il nome è, perciò, quello del
Padre, come il nome dei Padre è il Figlio. Dove, infatti, può
trovare un nome la misericordia all'infuori del Padre?
Ma certamente qualcuno
dirà al suo vicino: Chi mai darà un nome a chi esisteva prima di
lui? quasi che ora i fanciulli non ricevano il nome da coloro che li hanno
generati .
Anzitutto è
importante che noi riflettiamo su questo: che cos'è il nome? Questo,
infatti, è il vero nome; è il nome che viene dal Padre, il suo
nome proprio.
Egli, dunque, non ha
ricevuto un nome a prestito. come gli altri, secondo il modo particolare in cui
lo riceve ognuno di loro. Al contrario, questo è il nome proprio. Egli
non l'ha dato ad alcun altro. Ma è inneffabile, indicibile, fino al
momento in cui egli, colui che è perfetto, lo ha pronunciato da solo.
Egli ha il potere di pronunciare il suo nome e di vederlo.
Perciò quando a lui
piacque che il suo nome diventasse il Figlio suo prediletto, diede il nome a
colui che promanò dalla profondità; ed egli parlò dei suoi
segreti sapendo che il Padre è assolutamente buono.
Per questo egli l'ha
inviato, affinché parlasse del, luogo e del suo riposo, dal quale è
giunto, e desse gloria al Pleroma, alla grandezza del suo nome e alla dolcezza
del Padre. Egli parlerà del luogo da cui ciascuno è Venuto e della
regione nella quale ha ricevuto il suo essere essenziale; si affretterà
a farlo ritornare nuovamente colà, a ritirarlo da questo luogo, luogo
nel quale egli
si è trovato,
provando piacere per l'altro luogo, nutrendosene e crescendo in esso. Il luogo
del suo riposo è il suo Pleroma.
Perciò tutte le
emanazioni del Padre sono Pleromi, tutte le sue emanazioni hanno la loro radice
in colui che le ha fatte tutte crescere da se stesso e ha assegnato loro i loro
destini. Ognuna fu poi manifestata affinché per opera del loro pensiero fossero
perfette.
Infatti il luogo al quale
rivolgono il pensiero, quel luogo è la loro radice, che le innalza in
tutte le altezze fino al Padre; esse raggiungono (allora) il suo capo -che
è il loro riposo -, e si trattengono accanto a lui, si da poter
affermare di avere partecipato al suo volto baciandolo.
Ma esse (le emanazioni)
non appaiono così, quasi che si siano innalzate da sole, né sono prive
della gloria del Padre, né lo concepiscono come piccolo, severo, o irascibile,
bensì come assolutamente buono, imperturbabile, dolce, conoscitore di
tutti i luoghi prima che pervengano all'esistenza, e senza alcun bisogno di
venire istruito.
Questo è il modo di
essere di coloro che hanno ricevuto (qualcosa) dall'alto, dalla sconfinata grandezza:
sono protesi verso l'unico, il perfetto, che è là per loro; non
discendono nell'Amenti; sono esenti da gelosia e da sospiri, da morte, si
riposano in colui che è in riposo; non hanno tormenti, né sono impegnati
nella ricerca della verità; essi stessi sono la verità; il Padre
è in loro, ed essi sono nel Padre, poiché sono perfetti e indivisibili
da questo (essere) veramente buono: non soffrono alcuna privazione, ma si
riposano, rinfrescati nello Spirito.
Presteranno attenzione
alla Toro radice. Volgeranno il loro interesse alle (cose) nelle quali egli (il
Padre) troverà la propria radice, e la sua anima non soffrirà
danno alcuno.
Questo è il luogo
dei beati, questo è il loro luogo.
Quanto agli altri,
sappiano, nel loro luogo, che io 43 non sono in grado - dopo essere giunto nel
luogo del riposo - di dire altro, Dimorerò là, e in ogni momento
mi dedicherò al Padre del tutto e ai veri fratelli, su cui è
stato effuso l'amore del Padre e in mezzo ai quali egli non lascia mancare
nulla di sé.
Costoro invero si
manifestano in questa vita vera ed eterna, parlano della luce perfetta, e sono
ricolmi della semenza del Padre che è nel suo cuore e nel Pleroma.
Mentre il suo Spirito gioisce e dà gloria a colui nel quale era, poiché
è buono. I suoi figli sono perfetti, sono degni del suo nome, poiché
egli è il Padre: questi sono i figli che egli ama.
...la materia sarà
distrutta, oppure no? Il Salvatore disse: “ Tutte le nature, tutte le
formazioni, tutte le creazioni sussistono l’una nell’altra e l’una con l’altra,
e saranno nuovamente dissolte nelle proprie radici. Poiché la natura della
materia si dissolve soltanto nelle (radici) della sua natura. Chi ha orecchie
da intendere, intenda ”.
Pietro gli disse: Giacché
ci hai spiegato ogni cosa, spiegaci anche questo. Che cosa è il peccato
del mondo? ”. Il Salvatore rispose: “ Non vi è alcun peccato. Siete voi,
invece, che fate il peccato allorché compite (azioni) che sono della stessa
natura dell’adulterio, che è detto “il peccato””.
“ Per questo motivo il
bene venne in mezzo a voi, nell’ (essenza) di ogni natura per restituirla alla
sua radice. E proseguì dicendo: “ Per questo vi ammalate e morite,
perché voi amate ciò che è ingannevole, ciò che vi
ingannerà. Chi può comprendere, comprenda.
“ La materia diede origine
a una passione senza uguali, che procedette da (qualcosa) che è contro
natura. Ne venne allora un disordine in tutto il corpo. “ Per questo motivo vi
dissi: Fatevi coraggio! Se siete afflitti, fatevi coraggio, in presenza delle
molteplici forme della natura. Chi ha orecchie da intendere, intenda”.
Ciò detto, il Beato
li salutò tutti e disse: “ La pace sia con voi! Abbiate la mia pace!
State all’erta che nessuno vi inganni con le parole: “Vedete qui” o “Vedete
là,,. Il Figlio dell’uomo è infatti dentro di voi. Seguitelo! Chi
lo cerca lo trova.
“ Andate, dunque, e
predicate il Vangelo del Regno. Non ho emanato alcun precetto all’infuori di
quello che vi ho stabilito. Né vi ho dato alcuna legge come un legislatore,
affinché non avvenga che siate da essa costretti ”. Ciò detto, se ne andò,
Ma essi rimasero tristi e
piangevano forte, dicendo:
“ Come possiamo andare dai
gentili e predicare loro il Vangelo del Regno del Figlio dell’uomo? Se essi non
risparmiarono lui, come saremo risparmiati noi?
S’alzò allora
Maria, li salutò tutti, e disse ai suoi fratelli: “ Non piangete, non
siate malinconici, e neppure indecisi. La sua grazia sarà per intero con
voi e vi proteggerà. Lodiamo piuttosto la sua grandezza, giacché egli ci
ha preparati e fatti uomini”
Così dicendo, Maria
volse al bene la loro mente ed essi incominciarono a discutere sulle parole del
Salvatore.
Pietro disse a Maria: “
Sorella, noi sappiamo che il Salvatore ti amava più delle altre donne.
Comunicaci le parole del Salvatore che tu ricordi, quelle che tu conosci, (ma)
non noi; (quelle) che noi non abbiamo neppure udito ”.
Maria rispose e disse: “
Quello che a voi è nascosto, io ve lo comunicherò ”.
Ed ella iniziò a
dire loro le seguenti parole: “ Io, lei disse, vidi il Signore in una visione,
e gli dissi: “Signore, oggi ti ho visto in una visione”. Egli mi rispose e
disse: “Beata, tu che non hai vacillato alla mia vista. Là, infatti, ove
è la mente, quivi è il tesoro”. Io gli dissi: “Signore, adesso
(dimmi): colui che vede la visione, la vede (attraverso) l’anima oppure
(attraverso) lo spirito?”.
“ Il Salvatore rispose e
disse: “Egli non vede attraverso l’anima, né attraverso lo spirito, ma la
mente, che si trova tra i due, è quella che vede la visione e...” ”.
[Mancano quattro pagine].
“ ... E la bramosia disse:
“Non ti ho vista quando sei discesa, ora invece ti vedo mentre sali in alto.
Come mai, dunque, tu mi menti dal momento che mi appartieni?”. L’anima rispose:
“Io ti ho veduta, mentre tu non mi hai né vista né conosciuta. Io ti facevo da
vestito, ma non mi hai riconosciuta”. Ciò detto, ella se ne andò
via allegra e gioiosa.
“ Andò poi dalla
terza potenza che si chiama ignoranza. Questa domandò all’anima: “Dove
Vai? Sei stata presa nella malignità, ma sei stata presa. Non
giudicare!”. L’anima disse: “Perché mi giudichi, mentre io non ho giudicato? Io
sono stata presa, sebbene io non abbia preso. Non sono stata riconosciuta. Ma
io ho riconosciuto che il tutto è stato disciolto, sia (le cose e
nature) terrestri sia le celesti”.
“ Dopo che l’anima ebbe
lasciato dietro di sé la terza potenza, salì in alto e vide la quarta
potenza. Essa aveva sette forme. La prima è l’oscurità; la
seconda è la bramosia; la terza è l’ignoranza; la quarta è
l’emozione della morte; la quinta è il regno della carne; la sesta
è la stolta saggezza della carne; la settima è la sapienza
stizzosa. Queste sono le sette potenze dell’ira.
“ Esse domandarono
all’anima: “Da dove vieni, assassina degli uomini? Dove sei incamminata,
superatrice degli spazi?”. L’anima rispose e disse; “Ciò che mi lega
è stato ucciso, ciò che mi circonda è stato messo da
parte, la mia bramosia è annientata e la mia ignoranza è morta.
In un mondo sono stata sciolta da un mondo, in un typos da un typos superiore,
dalla catena dell’oblio, che è passeggera. D’ora in poi io raggiungerò,
in silenzio, il riposo del tempo, del momento, dell’eone”
Detto ciò, Maria
tacque. Fin qui le aveva parlato il Salvatore.
Ma Andrea replicò e
disse ai fratelli: “ Dite che cosa pensate di quanto ella ha detto. Io, almeno,
non credo che il Salvatore abbia detto ciò. Queste dottrine, infatti,
sono sicuramente insegnamenti diversi ”.
Riguardo a queste stesse
cose parlò anche Pietro. Egli li interrogò in merito al
Salvatore: “Ha egli forse parlato realmente in segreto e non apertamente a una
donna, senza che noi lo sapessimo? Ci dobbiamo ricredere tutti e ascoltare lei?
Forse egli l’ha anteposta a noi? “,
Maria allora pianse e
disse a Pietro: “Pietro, fratello mio, che cosa credi dunque? Credi tu che io
l’abbia inventato in cuor mio, o che io menta riguardo al Salvatore? “.
Levi replicò a
Pietro dicendo: “Tu sei sempre irruente, Pietro! Ora io vedo che ti scagli
contro la donna come (fanno) gli avversari. Se il Salvatore l’ha resa degna,
chi sei tu che la respingi? Non v’è dubbio, il Salvatore la conosce bene.
Per questo amava lei più di noi. Dobbiamo piuttosto vergognarci,
rivestirci dell’uomo perfetto, formarci come egli ci ha ordinato, e annunziare
il Vangelo senza emanare né un ulteriore comandamento, né un’ulteriore legge,
all’infuori di quanto ci disse il Salvatore“.
Quando Levi ebbe detto
ciò, essi presero ad andare per annunziare e predicare.
Da un ebreo viene un
ebreo, ed è detto proselito, ma da un proselito non viene un proselito.
Certuni esistono e da essi vengono altri uguali a se stessi, mentre altri hanno
solo l’esistenza. Lo schiavo aspira soltanto a essere libero, non cerca i beni
del suo padrone. Il figlio non è soltanto un figlio, ma aspira
all’eredità del padre.
Quelli che ereditano dai
morti sono essi stessi morti ed ereditano ciò che è morto. Quelli
che ereditano da colui che è vivo sono essi stessi vivi e sono eredi di
ciò che è vivo e di ciò che è morto. Quelli che
sono morti non ereditano nulla: come può ereditare un morto? Se colui
che è morto eredita ciò che è vivo non morirà;
colui che è morto vivrà ancora più a lungo.
Un pagano non muore: colui
che non ha mai vissuto non può morire. Colui che ha creduto alla
verità ha trovato la vita: costui corre il pericolo di morire, poiché
egli vive.
Dopo che è venuto
il Cristo, il mondo è creato, le città sono ornate, il morto
allontanato.
Quando eravamo ebrei
eravamo orfani; avevamo soltanto la madre; ma allorché siamo divenuti cristiani
abbiamo avuto padre e madre.
Quelli che seminano
d’inverno raccolgono d’estate: l’inverno è il mondo, l’estate è
l’altro eone. Seminiamo in questo mondo per potere raccogliere nell’estate.
Perciò conviene che non preghiamo durante l’inverno: dopo l’inverno vi
è l’estate.
Colui che
raccoglierà d’inverno in realtà non raccoglierà, ma
soltanto strapperà: in questo genere di cose non vi è altro modo
di ottenere il raccolto.
Non soltanto adesso non
porterà alcun frutto, non soltanto non uscirà, ma anche nel
sabato il suo campo sarà infruttuoso.
Il Cristo è venuto
per liberare alcuni, per riscattare altri, per salvare gli altri. Ha liberato
coloro che erano stranieri, e li ha fatti propri. Ha separato i suoi e li ha
costituiti come pegno nella sua volontà.
Non soltanto allorché si
manifestò egli depose - quando volle - la sua anima, ma depose la sua
anima fin da quando il mondo esiste. Quando volle, venne anzitutto a liberarla
poiché era trattenuta in ostaggio. Si trovava in mano ai briganti, era tenuta
prigioniera, ma egli la riscattò e, nel mondo, ha redento i buoni e i
cattivi.
Luce e tenebre, vita e
morte, destra e sinistra, sono tra loro fratelli. Non è possibile
separarli. Perciò né i buoni sono buoni, né i cattivi sono cattivi, né
la vita è vita, né la morte è morte. Per questo ognuno si
dissolverà nel suo stato originale. Ma coloro che sono al dì
sopra dei mondo sono indissolvibili ed eterni.
I nomi dati alle cose
terrestri racchiudono una grande illusione: infatti distolgono il cuore da
ciò che è consistente per volgerlo a ciò che non è
consistente. Così, chi ode “Dio “ non afferra ciò che è
consistente, ma afferra ciò che non è consistente. Allo stesso
modo è con “ il Padre “, “ il Figlio”, e “ lo Spirito Santo “, con “ la
vita “ e “ la luce “, e “ la risurrezione “, con “ la Chiesa “ e con tutte le
altre cose, non si afferra ciò che è consistente ma ciò
che non è consistente, a meno che si sia arrivati a conoscere ciò
che è consistente.
I nomi che si odono sono
nel mondo per indurre in inganno; se fossero nell’eone non sarebbero mai stati
usati come nomi nel mondo, né sarebbero stati posti tra le cose terrestri. Essi
hanno fine nell’eone.
Solo uno è il nome
non pronunciato nel mondo: il nome dato dal Padre al Figlio, il nome al di
sopra di ogni cosa, il nome del Padre. Infatti, il Figlio non sarebbe diventato
Padre se non si fosse rivestito del nome del Padre. Quelli che hanno questo
nome lo conoscono, ma non lo pronunciano. Quelli, invece, che non lo hanno non
lo conoscono.
Ma la verità
addusse nel mondo dei nomi, poiché è impossibile insegnarla senza nomi.
La verità è una unità, ma è anche
molteplicità per noi, affinché impariamo tale unità attraverso la
molteplicità.
Gli arconti vollero
ingannare l’uomo, a motivo della sua parentela con quelli che sono veramente
buoni. Presero il nome di coloro che sono buoni e lo attribuirono a coloro che
non sono buoni, per poterlo ingannare mediante i nomi e poterlo vincolare a
quanti non sono buoni. In seguito, se essi Fanno loro un favore, (gli arconti)
li allontanano da quelli che non sono buoni e li collocano tra i buoni, che
essi conoscono. Essi, infatti, vogliono eliminare chi è libero e farne
un loro schiavo per sempre.
Vi sono forze che lottano
contro l’uomo perché non vogliono che egli sia salvato, si che esse possano...;
poiché se l’uomo è salvato non avranno più luogo i sacrifici.., e
non saranno più offerti animali alle forze. Coloro che... animali sono
coloro che li offrono a quelle. Essi, invero, li offrivano viventi, ma dopo
averli offerti morivano. L’uomo, invece, fu offerto morto a Dio, ma egli visse.
Prima della venuta di
Cristo, nel mondo non c’era pane. Come nel paradiso - il luogo dove era Adamo -
vi erano molte piante per il cibo degli animali, ma non vi era il frumento per
il cibo dell’uomo; l’uomo si cibava come gli animali. Ma quando venne Cristo,
l’uomo perfetto, portò il pane dal cielo, affinché l’uomo si cibasse con
il cibo dell’uomo.
Gli arconti pensavano che
quanto facevano fosse dovuto alla loro potenza e alla loro volontà; ma
era lo Spirito che, per mezzo loro, operava segretamente ogni cosa secondo il
suo desiderio.
La verità esiste
fin dall’inizio, ed è seminata ovunque: molti vedono che è
seminata, ma pochi sono coloro che la vedono raccolta.
C’è chi dice: “
Maria ha concepito per opera dello Spirito Santo “. Sbagliano. Non sanno quello
che affermano. Quando mai una donna ha concepito per opera di una donna? Maria
è la vergine che non fu mai contaminata da alcuna forza. Essa è
una grande maledizione per gli ebrei, cioè per gli apostoli e per gli
apostolici. Questa vergine non contaminata da alcuna forza... le forze hanno
contaminato se stesse. E il Signore non avrebbe detto: “Il Padre mio che
è nei cieli” se non avesse avuto un altro padre. Egli avrebbe detto
semplicemente: “Mio Padre”.
Il Signore disse ai
discepoli: “ Portate fuori da ogni casa. Portate dentro la casa del Padre. Ma
non rubate, non prendete nulla nella casa del Padre
Gesù “ è un
nome nascosto. “Cristo” è un nome manifesto. Per questo “ Gesù “
non si trova in nessuna lingua, ma il suo nome è Gesù, come viene
pronunciato. Il suo nome è anche “ Cristo “: in siriaco è Messia,
in greco, invece, è Cristo. Ovunque, tutti gli altri l’hanno secondo la
loro lingua. “Il Nazareno” è colui che rivela ciò che è
nascosto.
Il Cristo ha in se stesso
ogni cosa: sia l’uomo, sia l’angelo, sia il mistero, e il Padre.
Coloro che affermano: “ Il
Signore è morto e (poi) è risuscitato “, sbagliano. Egli,
infatti, prima risorse e (poi) morì. Chi non ottiene prima la
risurrezione, costui morirà. Poiché Dio vive, costui sarà
(già) morto.
Nessuno nasconde in un
vaso grande un oggetto grande e prezioso, ma spesso valori incalcolabili sono
posti in un vaso di poco conto. Così è dell’anima: è una
cosa preziosa posta in un corpo spregevole.
Alcuni temono di
risuscitare nudi, perciò desiderano risuscitare nella carne. Costoro non
sanno che proprio quanti portano la carne sono nudi; mentre quelli che si
apprestano a spogliarsi non sono nudi. “ La carne e il sangue non possono
ereditare il Regno di Dio “. Qual è quella che non può ereditare?
Quella di cu ci siamo rivestiti. E qual è quella che erediterà? E
quella del Cristo e il suo sangue. Perciò egli disse: “ Colui che non mangia
la mia carne e beve il mio sangue non avrà in sé la vita “. Che cosa
significa? La sua carne è il Logos, e il suo sangue è lo Spirito
Santo. Colui che ha ricevuto questo ha cibo, bevanda, e vestito.
Io biasimo gli altri che
dicono: “ Non risusciterà! “. Allora sbagliano ambedue. Tu dici: “ La
carne non risusciterà! “. Ma, dimmi, che cosa risusciterà,
affinché possiamo onorarti? Tu dici: “ Lo Spirito è nella carne, e anche
questa luce è nella carne “. Anche il Logos è nella carne, poiché
qualunque cosa tu menzioni, non menzioni nulla fuori della carne. Bisogna
risorgere in questa carne, giacché tutto esiste in essa.
In questo mondo coloro che
indossano vestiti sono migliori dei (loro) vestiti. Nel Regno dei cieli i
vestiti sono migliori di coloro che li indossano. Acqua e fuoco purificano ogni
luogo.
Il visibile per meno del
visibile, il nascosto per mezzo del nascosto: vi sono cose nascoste da
ciò che è visibile. C’è acqua nell’acqua, c’è fuoco
nell’unzione.
Gesù
dissimulò segretamente ogni cosa. Egli, infatti, non si manifestò
qual era (realmente), ma si manifestò come lo si poteva vedere.
Così si manifestò a tutti. Si manifestò grande ai grandi.
Si manifestò piccolo ai piccoli. Si manifestò agli angeli come un
angelo, e agli uomini come un uomo. Perciò il suo Logos si è
nascosto a tutti. Alcuni lo videro, credendo di vedere se stessi. Ma quando,
sul monte, egli apparve nella gloria ai suoi discepoli non era piccolo; era
grande, ma rese grandi i suoi discepoli affinché lo potessero vedere nella sua
grandezza.
In quel giorno, rendendo
grazie, disse: “ Tu che hai congiunto la luce perfetta con lo Spirito Santo,
congiungi con noi gli angeli, (con noi che siamo loro) “immagini”
Non disprezzate l’agnello,
poiché senza di esso non è possibile vedere il re. Nessuno - se è
nudo - può avanzare verso il re.
I figli dell’uomo celeste
sono più numerosi di quelli dell’uomo terrestre. Se sono numerosi i
figli di Adamo, quantunque muoiano, tanto più i figli dell’uomo perfetto
che non muoiono, ma sono continuamente rigenerati.
Il padre fa un figlio, ma
il figlio non può fare un figlio: poiché colui che fu generato non ha il
potere di generare; un figlio può acquisire dei fratelli, non dei figli.
Tutti coloro the sono
generati nel mondo sono generati in modo naturale; ma gli altri dallo Spirito.
Coloro che sono generati
da lui gridano di quaggiù vaso l’uomo (perfetto), poiché sono nutriti
dalla promessa del luogo celeste.
dalla bocca, poiché se il
Logos viene da quel luogo, egli nutre dalla sua bocca e sarà perfetto.
Il perfetto, infatti, concepisce e genera per meno di un bacio. E per questo
che noi ci baciamo l’un l’altro. Noi siamo fecondi dalla grazia che è in
ognuno di noi.
Tre persone camminavano
sempre con il Signore: Maria, sua madre, la sorella di lei, e la Maddalena,
detta la sua compagna. Maria infatti (si chiamava) sua sorella, sua madre, e
sua compagna.
Padre “ e “ Figlio “ sono nomi semplici. “
Spirito Santo “ è un nome doppio. Essi, infatti, sono ovunque: sono in
alto e sono in basso, sono nell’invisibile e sono nel manifesto. Lo Spirito
Santo è nel manifesto, è quaggiù; è
nell’invisibile, è in alto.
I santi sono serviti da
forze malvagie: queste, infatti, sono accecate dallo Spirito Santo affinché
credano di servire uomini, mentre sono all’opera per i santi. Per questo,
allorché un discepolo pose un giorno una domanda al Signore riguardo a questo
mondo, egli rispose: “ Domanda a tua madre e lei ti darà qualcosa che
appartiene a un altro
Gli apostoli dissero ai
discepoli: “ Ogni nostro sacrificio possa meritare il suo sale! “. Essi
chiamavano “ sale “ Sofia: senza di essa nessun sacrificio è gradito.
Ma Sofia è una
donna sterile, senza figlio; e per questo motivo è chiamata “ traccia di
sale “. Ma ovunque essi saranno sarà (anche) lo Spirito Santo, e i figli
di lei sono molti.
Quanto appartiene al padre
appartiene anche al figlio; però, fintanto che il figlio è
giovane, (il padre) non gli affida quanto è suo. Ma quando è
diventato uomo, il padre gli dà tutto ciò che gli appartiene.
Quelli che sbagliano sono
generati dallo spirito; e seguitano a sbagliare anche a causa dello spirito.
Per questo, per mezzo dello stesso spirito si accende e si spegne il fuoco.
Una cosa è Achamot
e altra cosa è Echmot. Achamot è semplicemente la Sofia; mentre
Echmot è la Sofia di morte; (ed è) questa Sofia di morte che
conosce la morte, ed è chiamata la piccola Sofia.
Vi sono animali che
sottostanno all’uomo, come il bue, l’asino e altri di questo genere; vi sono
pure animali che non sottostanno all’uomo, e vivono solitari nei deserti.
L’uomo lavora i campi con gli animali che gli sono sottomessi; e con questo
egli nutre se stesso e gli animali, sia con quelli che gli sono sottomessi sia
con quelli che non gli sono sottomessi.
Allo stesso modo, l’uomo
perfetto lavora con le forze che gli sono sottomesse, e sostiene tutto a
mantenersi efficiente. E in questo modo, infatti, che si consolida tutto il
luogo, sia i buoni sia i cattivi, quelli della destra e quelli della sinistra.
Lo Spirito Santo li fa pasco lare e governa tutte le forze, quelle che gli sono
sottomesse, quelle che non gli sono sottomesse, e le solitarie. Poiché egli le
unisce e le consolida affinché non...
Colui che è stato
creato è bello e tu troveresti che i suoi figli sono una creatura
nobile; se non fosse stato creato, ma generato, tu troveresti che la sua
discendenza è nobile. Ma ecco che (non solo) fu creato (ma anche)
generato. Quanta nobiltà è questa!
Prima venne l’adultero e
poi l’omicida; fu generato nell’adulterio: era, infatti, figlio del serpente.
Perciò divenne omicida come suo padre, e uccise suo fratello. Ogni
unione che si origina da cose dissimili è adultera.
Dio è un tintore.
Come i colori buoni, quelli che diciamo autentici, muoiono con le materie da
essi tinte, così è pure della materia tinta da Dio. Ma poiché i
suoi colori sono immortali, essi (i colorati) diventano immortali grazie ai
suoi colori. Ora Dio immerge coloro che immerge nell’acqua.
E impossibile the uno veda
qualcosa delle realtà essenziali, se non è diventato come quelle.
L’uomo, davanti alla verità, non si trova come di fronte al mondo:
vede il sole pur non
essendo sole, vede il cielo, la terra e ogni altra cosa pur non essendo nulla
di tutto questo. Ma (se) tu hai visto qualcosa di quel luogo, tu sei diventato
quello (che hai visto). Tu hai visto lo Spirito, e tu sei diventato Spirito; tu
hai visto il Cristo, e tu sei diventato Cristo; tu hai visto il Padre, e tu
diventerai Padre.
Così in questo
luogo vedi ogni cosa, ma non vedi te stesso; ma in quel luogo tu vedrai te
stesso e diventerai quello che tu vedi.
La fede riceve, l’amore
dà. Nessuno può ricevere senza la fede. Nessuno può dare
senza l’amore. Per questo, appunto, crediamo, per ricevere veramente; è
così che possiamo amare e dare, giacché se uno non dà per amore,
non trae profitto da ciò che dà.
Colui che non ha ancora
ricevuto il Signore è tuttora un ebreo.
Prima di noi, agli inizi,
gli apostoli (lo) chiamavano così: “ Gesù, il Nazoreo, Messia “ e
cioè “Gesù, il Nazoreo, il Cristo “. L’ultimo nome è “
Cristo “; il primo è “Gesù”; quello di mezzo è “Nazareno”.
“Messia” ha due significati: “Cristo” e “ il limitato “. In ebraico,
“Gesù” significa “redenzione”; “Nazara” la “ verità “: il
Nazareno, dunque, è (quello della) “la verità”. Il Cristo
è stato limitato: “il Nazareno” e “Gesù” lo hanno limitato.
Una perla gettata nel
fango non perde valore, né cosparsa di balsamo è più preziosa:
per il proprietario ha sempre lo stesso valore. Così è pure dei
figli di Dio: ovunque si trovano, mantengono sempre il loro valore presso il Padre.
Se dici: “ Sono ebreo “,
nessuno si commuove; se dici: “ Sono romano “, nessuno trema; se dici: “ Sono
greco, barbaro, schiavo, libero “, nessuno si agita. Se dici: “Sono cristiano”,
trema il mondo. Riceva io questo segno che gli arconti non possono sopportare,
allorché odono il suo nome.
Dio è un mangiatore
di uomini; per questo l’uomo gli è immolato. Prima che gli si immolasse
l’uomo, gli si immolavano animali, giacché coloro ai quali si sacrificava non
erano dei.
Vasi di vetro e vasi
d’argilla sono fabbricati col fuoco. Ma se si spezzano, i vasi di vetro sono
rimodellati, perché furono prodotti mediante un soffio; se invece si spezzano i
vasi d’argilla, vanno distrutti, perché furono fabbricati senza il soffio.
Girando attorno a una mola
un asino fece cento miglia; quando fu sciolto, si trovò ancora allo
stesso posto. Certi uomini camminano molto, ma non arrivano mai da nessuna
parte; quando per loro giunge la sera non vedono né città né villaggio
né creazione né natura né forza né angelo. Miserabili, hanno sofferto invano.
L’eucarestia è
Gesù, poiché in siriaco egli è detto Pharisata, cioè “
colui che è disteso “: Gesù, infatti, venne per crocifiggere il
mondo.
Il Signore entrò
nella tintoria di Levi, prese settantadue colori, li gettò nel calderone
e li ritrasse tutti bianchi e disse: “ Il Figlio dell’uomo è giunto
invero come un tintore “.
La Sofia, chiamata “
sterile “, è la madre degli angeli; la compagna del Figlio è
Maria Maddalena. Il Signore amava Maria più di tutti i discepoli, e
spesso la baciava sulla bocca. Gli altri discepoli, vedendolo con Maria, gli
domandarono: “ Perché l’ami più di noi tutti? “. II Salvatore rispose e
disse loro: “ Com’è ch’io non vi amo quanto lei? “.
Se si trovano in mezzo
alle tenebre un cieco e uno che vede, non si distinguono l’uno dall’altro. Ma
quando viene la luce, colui che vede vedrà la luce, mentre colui che
è cieco rimarrà nelle tenebre.
Il Signore ha detto: “
Beato colui che è prima di divenire. Poiché colui che è, è
stato e sarà “.
La superiorità
dell’uomo non appare agli occhi, ma è nascosta alla vista. Per questo
egli è signore degli animali, che sono più forti e grandi di lui
sia per ciò che appare sia per ciò che è nascosto, e
provvede al loro sostentamento; ma se l’uomo se ne separa, essi si uccidono e si
mordono l’un l’altro: si divorano l’uno con l’altro perché non trovano cibo.
Adesso, però, hanno trovato cibo perché l’uomo ha lavorato la terra.
Se uno scende nell’acqua,
e ne risale senza avere ricevuto nulla, e dice: “ Io sono cristiano “: costui
si prende a prestito il Nome. Ma se riceve lo Spirito Santo, costui ha il Nome
come un dono. A colui che ha ricevuto un dono non lo si domanda indietro; ma a
colui
che l’ha preso a prestito
lo si chiede indietro. Così accade a colui che sperimenta un mistero.
Grande è il mistero
del matrimonio! Senza di esso non ci sarebbe il mondo, giacché gli uomini sono
consolidamento del mondo, e il matrimonio è il consolidamento degli
uomini. Comprendete la comunione immacolata, poiché è dotata di una
grande forza. La sua immagine è nella contaminazione del corpo.
Vi sono spiriti impuri
maschili e (spiriti impuri) femminili: i maschili si associano alle anime che
hanno preso domicilio in corpi di femmine, e i femminili sono associati a
quelle dei corpi degli uomini, a motivo di colui che disobbedì; e non
sfugge loro alcuno - poiché essi lo trattengono - a meno che uno riceva una
forza maschile e una forza femminile e cioè quella del fidanzato e della
fidanzata. Questo, poi, si riceve, in immagine, nella camera nuziale.
Quando donne sciocche
vedono un uomo che se ne sta tutto solo, lo assalgono, folleggiano e lo
contaminano. Allo stesso modo, quando uomini sciocchi vedono una bella donna
tutta sola, la persuadono e le usano violenza perché vogliono contaminarla. Ma
se vedono un uomo e una donna insieme, le donne non possono avvicinarsi
all’uomo, e gli uomini non possono avvicinarsi alla donna. La stessa cosa
avviene quando l’immagine e l’angelo si uniscono: nessuno osa andare verso
l’uomo o verso la donna.
Colui che esce dal mondo
non può più essere trattenuto, poiché è stato nel mondo.
È chiaro che egli è al di sopra del desiderio.., e della paura;
è padrone della natura; è al di sopra della gelosia. Ma se viene
il maligno, lo afferra e lo soffoca, come potrà fuggire le grandi forze
che stringono? Come potrà nascondersi a esse?
Spesso certuni vengono a
dire: “ Siamo fedeli! “ per sfuggire agli spiriti impuri e ai demoni, Se,
infatti, avessero lo Spirito Santo, nessuno spirito impuro si accosterebbe
loro.
Non avere paura della carne,
e non amarla. Se tu ne hai paura, essa ti dominerà. Se tu l’ami, essa ti
divorerà e ti inghiottirà.
E ciò
avverrà in questo mondo o nella risurrezione o nei luoghi di mezzo. Non
capiti ch’io sia trovato in essi!
In questo mondo c’è
del buono e del cattivo: il suo buono non è buono, e il suo cattivo non
è cattivo. Ma, dopo questo mondo, c’è qualcosa di veramente
cattivo, ed è il luogo di mezzo. Esso è la morte.
Fin che siamo in questo
mondo conviene che acquistiamo la risurrezione affinché, quando ci spogliamo
della carne, ci troviamo nel riposo, non abbiamo da andare nel luogo di mezzo:
sono molti, infatti, coloro che sbagliano lungo il cammino.
Conviene risalire da
questo mondo prima che l’uomo pecchi.
Alcuni né vogliono né
possono (peccare). Altri, invece, anche se lo vogliono (peccare) non sono
migliori perché non lo fanno, poiché questa volontà fa di loro dei
peccatori. Ma anche se qualcuno non vuole (peccare) la giustizia si
nasconderà a tutti e due, al non volere e al non fare.
Un apostolico vide in una
visione alcuni chiusi in una casa in fiamme e avvinti a catene, che giacevano
in preda al fuoco. C’era però dell’acqua in mezzo a loro, ma
inutilmente. Egli disse loro: “ Perché non possono essere salvati? “. Egli
rispose: “ Non lo vogliono. Ricevettero questo luogo come punizione, (luogo)
che è denominato “tenebra esteriore, stridore di denti”.
L’anima e lo spirito sono
nati dall’acqua, dal fuoco. Dall’acqua, dal fuoco e dalla luce nacque il figlio
della camera nuziale. Il fuoco è l’unzione, la luce è il fuoco.
Parlo non di questo fuoco che non ha forma, ma di quell’altro che ha la forma
bianca della bella luce e dà la bellezza.
La verità non
è venuta nuda in questo mondo, ma in simboli e immagini. Non la si
può afferrare in altro modo.
Vi è una rigenerazione,
e un’immagine di (questa) rigenerazione. Bisogna veramente rinascere per mezzo
dell’immagine. Che cos’è la risurrezione? L’immagine deve risorgere per
mezzo dell’immagine. Lo sposo e l’immagine penetrano nella verità per
mezzo dell’immagine. Questa è l’apocatastasi.
Non solo è bene che
quanti non hanno il nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo lo
ottengano, ma che l’ottengano per se stessi. Se qualcuno non li ha ottenuti per
se stesso, sarà privato anche del nome. Ma egli li riceve con l’unzione
aromatica della forza della croce; (forza) che gli apostoli chiamano “ la
destra “ e “ la sinistra “. Costui, infatti, non è più un
cristiano, ma un Cristo.
Il Signore ha operato
tutto in un mistero: battesimo, unzione, eucarestia, redenzione, camera
nuziale.
Il Signore ha detto: “
Sono venuto per rendere le cose di quaggiù simili alle cose di
lassù, e le cose esterne simili alle cose interne. Sono venuto per
unirle in quel luogo".
Egli si è
manifestato in questo luogo per mezzo di simboli e di immagini.
Coloro che affermano: “
C’è un uomo celeste e uno al di sopra di lui “, sbagliano. Poiché colui
che si è manifestato in cielo è l’uomo celeste, ed è
chiamato: “ Colui che è quaggiù “. Colui al quale appartengono le
cose nascoste è al di sopra di lui. È dunque bene dire
così: “ L’interno e l’esterno, e l’esterno dell’esterno “. Perciò
il Signore chiamò la corruzione “ tenebre esteriori “, sebbene non abbia
alcun esterno.
Egli ha detto: “ Il Padre
mio che è nel segreto”. Ha detto: “ Entra nella tua camera, chiudi la
porta dietro di te e prega tuo Padre che è nel segreto “, che si trova
cioè all’interno di tutti loro. Ma ciò che è all’interno
di tutti loro è il Pleroma. Oltre quello, non c’è alcuno che sia
all’interno di lui. Ed egli è colui del quale fu detto che è al
di sopra dì loro.
Prima del Cristo erano
usciti molti; donde erano usciti non potevano più ritornare, e donde
erano entrati non potevano più uscire. Poi venne il Cristo: fece uscire
quelli che erano entrati, e fece rientrare quelli che erano usciti.
Nei giorni in cui Eva si
trovava in Adamo, la morte non c’era; la morte sopravvenne allorché Eva fu
separata da lui. Se rientra in lui, e se egli la prende in sé, la morte non ci
sarà più.
" Mio Dio, mio Dio,
perché, Signore, mi hai abbandonato? “. Sulla croce egli disse queste parole,
perché là egli fu diviso. Chiunque fu generato da colui che distrugge
non proviene da Dio.
Il Signore risorse dai
morti. Egli divenne com’è. Ma il suo corpo era perfetto. Aveva sì
la carne, ma questa carne è una vera carne. La nostra carne, invece, non
è vera; noi abbiamo solo un’immagine della vera.
Il letto nuziale non
è per gli animali, né per gli schiavi, né per le donne impure, ma per
gli uomini liberi e per le vergini.
Certo, siamo stati
generati nuovamente dallo Spirito Santo, tuttavia siamo generati anche dal
Cristo. Ambedue volte siamo stati unti nello Spirito; e allorché fummo generati
siamo stati riuniti.
Senza luce, nessuno
può vedersi nell’acqua oppure in 10 ano specchio, ma neppure senza acqua
e senza specchio potrai nuovamente vederti nella luce. Per questo motivo
è necessario battezzare nella luce e nell’acqua, in tutte e due. Ora la
luce è l’unzione.
A Gerusalemme tre erano le
case che fungevano da luogo di sacrificio: una, aperta dal lato occidentale,
era detta “ il santo “; l’altra, aperta dal lato meridionale, era detta “il
santo del santo”; la terza, aperta dal lato orientale, era detta “ il santo dei
santi “; in questo luogo penetrava soltanto il sommo sacerdote.
Il battesimo è la
casa “ santa “; l’unzione è “ il santo del santo “; la camera nuziale
è “ il santo dei santi “. Il battesimo comprende la risurrezione e la
redenzione. La redenzione ha luogo nella camera nuziale. Ma la camera nuziale è
superiore ad essa, poiché tu non troverai nulla come essa. Quanti le sono
familiari sono coloro che pregano nel santo, in Gerusalemme. In Gerusalemme vi
sono alcuni che pregano aspettando il Regno dei cieli. Costoro sono detti
"il santo dei santi “, poiché prima che il velo fosse strappato, noi non
avevamo altra camera nuziale, ma solo un’immagine della camera nuziale che
è lassù. E per questo che il velo fu strappato dall’alto al
basso, perché era opportuno che qualcuno andasse dal basso in alto.
Coloro che si sono vestiti
della luce perfetta non sono visti e, quindi, non possono essere trattenuti
dalle forze: ci si riveste di questa luce nel mistero, nell’unione.
Se la donna non si fosse
separata dall’uomo, non sarebbe morta con l’uomo: all’origine della morte ci fu
la sua separazione. Perciò il Cristo è venuto a porre riparo alla
separazione che ebbe inizio fin dal principio, e a unire nuovamente i due, a
vivificare coloro che erano morti a motivo della separazione.
Ma la donna si unisce con
suo marito sul letto nuziale: e coloro che sono uniti sul letto nuziale, non si
possono più separare. Eva si separò da Adamo perché non si era
mai unita con lui sul letto nuziale.
L’anima di Adamo proviene
da un soffio; quello è il suo compagno. Lo spirito che gli è
stato dato è sua madre; la sua anima fu sostituita dallo spirito, che
gli era stato dato in sua vece. Allorché si unì a lui pronunciò
parole incomprensibili alle forze. Queste allora lo invidiarono, perché non
possedevano l’unione pneumatica... Tale divisione offri loro l’occasione di
formarsi un simbolico letto nuziale affinché gli uomini si contaminassero (in
esso).
Sulle rive del Giordano
Gesù manifestò se stesso: vi era la pienezza del Regno dei cieli.
Colui che fu generato prima di tutto fu nuovamente generato. Colui che all’inizio
fu unto come Figlio, fu nuovamente unto. Colui che fu redento, a sua volta ha
redento (gli altri).
Se è lecito parlare
di un mistero, il Padre del tutto si unì con la Vergine, che era discesa
dall’alto, e in quel giorno brillò per lei un fuoco. Egli apparve nel
grande letto nuziale. Perciò il suo corpo fu prodotto in quel giorno:
lasciò il letto nuziale, come uno che viene dallo sposo e dalla sposa.
Così Gesù raddrizzò il tutto, per mezzo loro, in esso. E
necessario che ognuno dei discepoli entri nel suo riposo.
Adamo fu prodotto da due
vergini: dallo spirito e dalla terra vergine. Il Cristo, perciò, nacque
da una vergine, per correggere il passo falso verificatosi all’inizio.
In mezzo al paradiso
crescono due alberi: uno genera animali, l’altro genera uomini. Adamo
mangiò dell’albero che genera animali: divenne animale e generò
animali. Per questo i figli di Adamo venerano animali. L’albero di cui Adamo
mangiò il frutto è l’albero della conoscenza. Questo è il
motivo per cui aumentarono i peccati. Se egli avesse mangiato del frutto
dell’altro albero, cioè del frutto dell’albero della vita, quello che
genera uomini, allora gli dei venererebbero gli uomini. Poiché all’inizio Dio
creò l’uomo. Ma ora gli uomini creano Dio,
Nel mondo le cose vanno
così: gli uomini si fabbri) degli dei e venerano le loro creazioni.
Sarebbe invece opportuno che gli dei venerassero gli uomini.
In verità, le opere
dell’uomo provengono dalla sua forza; perciò sono dette forze. Le opere
sono i suoi figli e provengono dal suo riposo; per questo la sua forza
è presente nelle sue opere, ma il
suo riposo si manifesta nei suoi figli. Troverai che tutto ciò si
applica diretta-mente all’immagine, e questo è l’uomo conforme all’immagine.
Compie le sue azioni grazie alla sua forza, ma genera i suoi figli grazie al
suo riposo.
In questo mondo gli
schiavi sono sottoposti agli uomini liberi. Nel Regno dei cieli i liberi sono
al servizio degli schiavi; i figli della camera nuziale sono al servizio dei
figli del matrimonio. I figli della camera nuziale hanno lo stesso unico nome.
Sugli uni e sugli altri regna il riposo. Non hanno più bisognò di
vedere perché godono della contemplazione, dotati della (facoltà) di
comprendere per mezzo dei sentimento. Sono molti perché non pongono il loro
tesoro nelle cose di quaggiù, che sono vili, ma nelle glorie di
lassù, sebbene (ancora) non le conoscano.
Coloro che vogliono essere
battezzati discendono nell’acqua. Ma il Cristo uscendo (dall’acqua) la
consacrò affinché coloro che ricevono il battesimo nel suo nome siano
perfetti. Egli, infatti, ha detto: “ Dobbiamo adempiere ogni giustizia
Quanti affermano che prima
si deve morire e poi risuscitare, si ingannano. Se da vivi non ottengono la
risurrezione, quando moriranno non otterranno nulla. Allo stesso modo essi parlano
del battesimo: affermano che il battesimo è una grande cosa, poiché chi
lo riceve vivrà.
L’apostolo Filippo disse:
“ Il falegname Giuseppe, avendo bisogno di legna per il suo mestiere,
piantò un giardino; con gli alberi che aveva piantato fece la croce, e
il suo discendente fu sospeso a quello che egli aveva piantato: il suo
discendente è Gesù, l’albero è la croce”.
Ma l’albero della vita
è in mezzo al giardino. Tuttavia è dall’ulivo che si estrae il
crisma, per mezzo del quale si ha la risurrezione.
Questo mondo è un
divoratore di cadaveri: tutto ciò che vi si mangia muore di nuovo.
La verità è
una divoratrice di vita: quanti si nutrono di essa non moriranno. Gesù
venne da quel luogo, donde portò del cibo. A chi lo desidera ha dato la
vita, affinché egli non muoia.
Dio piantò un
giardino. L’uomo fu posto nel giardino. Là erano molti alberi per lui e
l’uomo viveva in questo luogo con la benedizione e nell’immagine di Dio. Di
ciò che vi è in esso io mangio come voglio. Questo paradiso
è il luogo nel quale mi si dirà: “ Uomo, mangia questo! “ oppure:
Mangia quello, come vuoi “. Questo è il luogo nel quale io
mangerò di tutto, poiché vi è l’albero della gnosi. Quello ha
ucciso Adamo, mentre in questo luogo l’albero della gnosi fece vivere l’uomo.
La legge era l’albero. Esso ha il potere di dare la conoscenza del bene e del
male: non l’esentò dal male né lo stabilizzò nel bene, ma
predispose la morte per quanti ne mangiarono. Poiché quando egli disse: “ Mangia
di questo, non mangiare di quello “, fu l’inizio della morte.
L’unzione è
superiore al battesimo. E dall’unzione, infatti, che noi siamo stati chiamati “
cristiani “, e non dal battesimo. Anche il Cristo fu chiamato (così) a
motivo dell’unzione: il Padre unse il Figlio, il Figlio unse gli apostoli, e
gli apostoli unsero noi. Colui che è stato unto possiede il tutto:
possiede la risurrezione, la luce, la croce, lo Spirito Santo. Il Padre gli ha
dato questo nella camera nuziale, egli (lo) ha accettato. Il Padre era nel
Figlio, e il Figlio nel Padre. Questo è il Regno dei cieli.
Bene disse il Signore: “
Alcuni entrarono nel Regno dei cieli ridendo, e uscirono “. Essi non vi
rimasero perché l’uno non era un cristiano, l’altro perché in seguito rimpianse
(la sua decisione). Non appena il Cristo discese nell’acqua, ne uscì
ridendo di tutto, non perché fosse per lui un gioco, ma per l’assoluto
disprezzo che ne aveva. Colui che vuole entrare nel Regno dei cieli, vi
giungerà. Se disprezza il tutto (di questo mondo) e lo considera un
gioco, ne uscirà ridendo.
E così anche del
pane, del calice, dell’olio, anche se vi è qualcosa di più
elevato di questi.
Il mondo ebbe origine da
una trasgressione. Colui, infatti, che lo ha creato voleva farlo incorruttibile
e immortale; ma falli, e non realizzò quanto sperava. Poiché
l’incorruzione del mondo non esisteva, non esisteva l’incorruzione di colui che
creò il mondo. Non vi sono, infatti, cose incorrotte, ma (solo) figli; e
nessuna cosa può ricevere l’incorruzione a meno che, prima, divenga
fanciullo. Ma colui che è incapace di ricevere, a maggior ragione
è incapace di dare.
Il calice della preghiera
contiene vino e acqua, essendo simbolo del sangue sul quale si rendono grazie.
Esso è ripieno dello Spirito Santo, e appartiene all’uomo totalmente
perfetto. Quando ne beviamo, riceviamo l’uomo perfetto.
L’acqua viva è un
corpo; è necessario che ci rivestiamo dell’uomo vivo. Perciò
quando è in procinto di discendere nell’acqua, si sveste per rivestirsi
di quello.
Un cavallo genera un
cavallo, un uomo genera un uomo, un dio genera un dio. Così è
dello sposo e della sposa: i loro figli furono concepiti nella camera nuziale.
Fintanto che la legge era in Vigore, non c’è stato un ebreo (che sia
nato da un greco). Noi stessi in quanto stirpe cristiana non discendiamo dagli
ebrei. C’era un’altra stirpe, e i suoi discepoli sono chiamati “ stirpe eletta
del Dio vivente “ e “ l’uomo vero “ e “ il Figlio dell’uomo “ e “ la
discendenza del Figlio dell’uomo “. Questa, nel mondo, è chiamata la vera
stirpe. Ovunque si trovano, là è il luogo dei figli della camera
nuziale.
Mentre, in questo mondo,
l’unione (sessuale) è di un maschio e di una femmina, come di forza e di
debolezza; nell’eone l’immagine dell’unione (spirituale) è diversa.
Tuttavia noi lo chiamiamo con gli stessi nomi. Ma vi sono altri nomi al di
sopra di ogni nome con i quali è menzionato, e più forti del
forte. Poiché là ove si trova la violenza vi sono coloro che eccellono
nella forza. Queste non sono cose diverse, ma ambedue sono una stessa cosa.
Questa è una cosa che il cuore della carne non riuscirà mai a
vincere.
A quanti hanno tutto non
è forse necessario che tutti conoscano se stessi? Alcuni, se non
conoscono se stessi, non gioiscono di quello che possiedono. Ma quelli che sono
pervenuti alla conoscenza di se stessi ne gioiranno.
Non soltanto non
riusciranno ad afferrare l’uomo perfetto, ma non riusciranno a vederlo, poiché
se lo vedessero lo afferrerebbero. Nessuno riuscirà a ottenere questa
grazia in alcun altro modo, se non rivestendosi della luce perfetta e divenendo
egli stesso luce perfetta. Colui che.si rivestirà di questa,
entrerà nel Regno. Questa è la luce perfetta, ed è
necessario che - con ogni mezzo - diventiamo uomini perfetti prima di uscire
dal mondo.
Colui che ha ricevuto
tutto ma non ha il dominio di questi luoghi, non riuscirà a dominare
questo luogo, ma andrà nel luogo di mezzo come imperfetto. Soltanto
Gesù conosce la fine di costui.
L’uomo santo è
perfettamente santo anche nel suo corpo. Infatti, se ha ricevuto il pane lo
santificherà, o il calice o qualsiasi altra cosa riceva, egli la
purifica. E come non santificherà anche il corpo?
Come Gesù ha reso
perfetta l’acqua del battesimo, così ha svuotato la morte. Perciò
noi discendiamo sì lo nell’acqua, ma non discendiamo nella morte per non
venire gettati fuori nello spirito di questo mondo. Quando soffia lo spirito
del mondo, fa venire l’inverno. Quando soffia lo Spirito Santo fa venire
l’estate.
Colui che ha la conoscenza
della verità è libero. Ma colui che è libero non pecca,
poiché chi pecca è schiavo del peccato. La verità è la
madre, ma la conoscenza è il padre. Coloro ai quali è permesso di
peccare, il mondo li chiama liberi. A coloro ai quali non è permesso di
peccare, la conoscenza della verità innalza il cuore, e cioè li
rende liberi e li innalza al di sopra di ogni luogo.
Ma l’amore edifica. E
colui che è divenuto libero per mezzo della conoscenza, per mezzo
dell’amore, è schiavo per quanti non hanno ancora potuto innalzarsi
verso la libertà per mezzo della conoscenza. La conoscenza li rende
capaci di diventare liberi. L’amore non avoca a sé nulla. Anche di ciò
che è suo non dice: “ Quello è mio “ oppure: “ Questo è
mio “. Ma dice: “Tutto questo è tuo!”.
L’amore spirituale
è vino e balsamo. Ne gioiscono coloro che ne sono unti. Ne gioiscono
anche coloro che si mantengono separati, fintanto che gli unti sono presso di
loro. Se gli unti con il balsamo cessano (di stare) vicini e si allontanano da
loro, costoro, che non sono unti e si mantengono soltanto separati da quelli,
rimangono nuovamente nel loro cattivo odore.
Al ferito il samaritano
diede soltanto vino e olio: non è altro che l’unzione. E guarì le
ferite; l’amore, infatti, copre una moltitudine di peccati.
Quelli che la donna genera
rassomigliano a colui che ella ama: se è suo marito, rassomigliano al
marito; se è un adultero, rassomigliano all’amante. Spesso, quando una
donna dorme col marito per necessità, mentre il suo cuore si trova con
l’amante con cui è in comunione, colui che ella genera è generato
somigliante a questi.
Ma voi, che siete con il
Figlio di Dio, non amate il mondo, amate il Signore, affinché coloro che
generate non rassomiglino al mondo, ma rassomiglino al Signore.
L’uomo si associa con
l’uomo, il cavallo si associa con il cavallo, l’asino si associa con l’asino:
le specie si associano con quelli della loro specie. Allo stesso modo, lo
Spirito si associa con lo Spirito, il Logos è in comunione col Logos, e
la luce è in comunione con la luce. Se tu diventi uomo, l’uomo ti
amerà. Se tu diventi Spirito, lo Spirito si porrà in comunione
con te. Se tu diventi Logos, il Logos sarà in comunione con te. Se tu
diventi luce, la luce sarà in comunione con te. Se tu diventi ciò
che è in alto, ciò che è in alto si riposerà su
dite. Se tu diventi un cavallo, o un asino, o un vitello, o un cane, o un
montone, o un qualsiasi altro animale che sì trovano al di fuori e al di
sotto, tu non potrai essere amato né dall’uomo né dallo Spirito né dal Logos né
dalla luce né da ciò che è in alto né da ciò che è
all’interno. Questi non potranno riposarsi in te, e tu non avrai parte in essi.
Colui che è schiavo
contro la sua volontà potrà diventare libero. Colui che era
libero in grazia del suo signore, e si è venduto in schiavitù,
non potrà più diventare libero.
L’agricoltura del mondo
abbisogna di quattro elementi: si accumula nel granaio quanto proviene
dall’acqua, dalla terra, dal vento e dalla luce. Anche l’agricoltura di Dio
abbisogna di quattro elementi: la fede, la speranza, l’amore e la gnosi. La
nostra terra è la fede nella quale affondiamo la radice; l’acqua
è la speranza della quale ci nutriamo; il vento è l’amore per
mezzo del quale diventiamo grandi; e la luce è la gnosi per 30 mezzo
della quale maturiamo.
Anche la grazia abbisogna
di quattro clementi: essa è terrestre, è celeste, essa proviene
dall’alto dei cieli, e risiede nella verità.
Beato colui che non ha
rattristato un’anima. Costui è Gesù Cristo. Egli è venuto
in ogni luogo e non ha oppresso alcuno. Perciò, beato chi è come
lui, perché è un uomo perfetto. Egli, infatti, è il Logos.
Poneteci domande su di
lui, poiché è difficile presentarlo. Come potremmo portare a compimento
questo grande compito? Come darà egli riposo a ognuno?
Innanzi tutto non è
giusto affliggere alcuno - sia grande sia piccolo sia infedele sia fedele - e
in seguito offrire conforto soltanto a coloro che provano soddisfazione nel
compiere il bene. Alcuni traggono profitto nell’offrire conforto a chi sta
bene. Chi compie il bene non può offrire conforto a costoro, poiché
è contro la sua volontà. Ma egli non può affliggere, a
meno che operi affinché opprimano se stessi. Colui, invece, che sta bene
talvolta li affligge: non che egli lo voglia espressamente, è piuttosto
la loro malignità che li affligge. Colui che ha la natura (buona)
gioisce del bene; ma a causa di ciò alcuni si affliggono malamente.
Un capofamiglia acquista
ogni cosa: figli, servi, animali, cani, maiali, grano, orzo, paglia, erba,
ossi, carne e ghiande. E un uomo saggio, e conosce il nutrimento adatto a
ognuno: mette pane, olio d’oliva e carne daVanti ai figli; pone olio di ricino
e grano davanti ai servi; getta agli animali orzo, paglia ed erba; getta ossa
ai cani; ai maiali getta ghiande e avanzi di pane.
Si comporta così
anche il discepolo di Dio. Se è saggio, comprende le qualità di
un discepolo; le forme corporee non l’inducono in errore; valuta piuttosto la
disposizione d’animo di ognuno e parla con lui. Nel mondo vi sono molti animali
che hanno forma umana; allorché egli li riconosce, getta ghiande ai maiali,
getta orzo, paglia ed erba agli animali, getta ossi ai cani. Ai servi dà
gli inizi (delle lezioni), ai fanciulli dà (l’insegnamento) perfetto.
C’è il Figlio
dell’uomo, e c’è il figlio dei Figlio dell’uomo. II Figlio dell’uomo è
il Signore; il figlio del Figlio dell’uomo è colui che è stato
creato dal Figlio dell’uomo. Il Figlio dell’uomo ricevette da Dio il potere di
creare. Egli può anche generare.
Colui che ha ricevuto (il
potere) di creare è una creatura. Colui the ha ricevuto il potere di
generare è un generato. Chi crea non può generare. Chi genera
può creare.
Ma si dice: “ Chi crea,
genera “. Tuttavia la sua generazione è una creatura: poiché i suoi
generati non sono i suoi figli, ma sue creazioni. Chi crea, lavora in modo
visibile, ed è egli stesso visibile. Chi genera, genera in segreto ed
è egli stesso nascosto, stando con la sua immagine. Chi crea, crea
apertamente, ma colui che genera, genera figli in segreto.
Nessuno è capace di
conoscere il giorno in cui l’uomo e la donna si uniscono, eccetto loro due.
Infatti, nel mondo, il matrimonio è un mistero per coloro che hanno
preso moglie.
Se il matrimonio della
contaminazione è nascosto, a maggior ragione il matrimonio immacolato
è un vero mistero. Non è carnale, ma puro. Non appartiene alla
passione, ma alla volontà. Non appartiene alle tenebre o alla notte, ma
appartiene al giorno e alla luce.
Quando un matrimonio
è senza veli, diventa prostituzione; e la sposa si prostituisce non
soltanto quando accoglie il seme di un altro uomo, ma anche quando lascia la
camera da letto ed è vista. Ella può manifestarsi soltanto a suo
padre, a sua madre, all’amico dello sposo e ai figli dello sposo: a costoro
è permesso di entrare tutti i giorni nella camera nuziale. Ma gli altri
non possono che desiderare di udire la sua voce, di gioire del suo profumo, e
nutrirsi delle briciole di pane che cadono dalla tavola, come i cani. Gli sposi
e le spose appartengono alla camera nuziale; nessuno potrà vedere lo
sposo e la sposa, a meno che lo diventi.
Quando Abramo gioì
perché avrebbe visto quanto stava per vedere, circoncise la carne del suo
prepuzio, insegnandoci così che è necessario distruggere la
carne.
Molte cose, in questo
mondo, stanno ritte e vivono fino a tanto che le loro parti interiori sono
nascoste; ma quando vengono allo scoperto muoiono, come è provato
dall’uomo visibile. E, infatti, fintanto che le viscere dell’uomo sono
nascoste, l’uomo è vivo; ma se le sue viscere sono esposte ed escono da
lui, l’uomo morirà. Così è pure dell’albero: fintanto che
la radice è nascosta, fiorisce e cresce; ma se la radice è
esposta, l’albero secca. Così è di ogni prodotto del mondo, sia
per ciò che è esposto sia per ciò che è nascosto.
Poiché fintanto che la radice del male è nascosta, è forte; ma
quando è scoperta si dissolve. Se si manifesta, viene distrutta.
Perciò il Logos
dice: “ L’ascia è già posta alla radice degli alberi “. Non
taglierà - ciò che viene tagliato spunta di nuovo -; l’ascia,
invece, taglierà in profondità fino a estirpare la radice.
Gesù ha reciso la radice di tutto il luogo, ma gli altri (soltanto)
parzialmente. Quanto a noi, ognuno scavi fino alla radice del male che è
in lui, lo sradichi dal suo cuore fino alla radice.
Ma esso sarà
sradicato, se noi lo riconosceremo. Se, invece, lo ignoriamo si
radicherà in noi e produrrà i suoi frutti nel nostro cuore. Esso
impera su di noi. Siamo suoi schiavi, ci rende prigionieri, sicché facciamo
ciò che non vogliamo e non facciamo ciò che vogliamo. Esercita un
grande potere perché non l’abbiamo scoperto. Fintanto che esiste, è
operante. L’ignoranza è la
madre di ogni male.
L’ignoranza si risolverà in morte, perché quanti provengono
dall’ignoranza non erano, non sono, non saranno.
Ma quelli che sono nella
verità saranno perfetti, quando sarà rivelata tutta la
verità. La verità, infatti, è come l’ignoranza: nascosta,
rimane in se stessa; manifesta e riconosciuta, è glorificata, essendo
tanto più forte dell’ignoranza e dell’errore. Essa dà la libertà.
Il Logos ha detto: “ Se voi conoscerete la verità, la verità vi
farà liberi “. L’ignoranza è schiava. La gnosi è
libertà. Se conosciamo la verità, troveremo in noi stessi i
frutti della verità. Se ci uniamo a essa, porterà il nostro Pleroma.
Adesso abbiamo (le parti)
visibili della creazione. Siamo soliti dire: “ Le cose potenti sono
rispettabili, mentre le cose nascoste sono deboli e spregevoli “. Il contrario
è delle cose rivelate dalla verità: sono deboli e spregevoli,
mentre le cose nascoste sono potenti e rispettabili. I misteri della
verità sono rivelati per mezzo di tipi e di immagini. Ma la camera
nuziale resta nascosta: è il santo del santo.
All’inizio, infatti, il
velo nascondeva, in certo modo, il controllo dei creato da parte di Dio. Ma
allorché il velo si squarciò, e l’interno sarà manifesto, questa
casa sarà lasciata deserta, meglio, sarà distrutta. Ma non tutta
la divinità fuggirà da questi luoghi nel santo dei santi, giacché
non potrà unirsi alla luce pura e alla pienezza senza deficienza,
bensì sarà sotto le ali della croce e sotto le sue braccia.
Quest’arca sarà la sua salvezza, allorché su di quelle si alzeranno le
acque del diluvio.
Coloro che fanno parte
della tribù sacerdotale, potranno penetrare al di là del velo,
insieme col sommo sacerdote, Per questo il velo non si è squarciato soltanto
in alto, poiché si sarebbe aperto unicamente per quelli dall’alto; né si
squarciò soltanto in basso, perché si sarebbe manifestato unicamente per
quelli dal basso. Ma si è squarciato dall’alto in basso. Quelli
dall’alto hanno aperto per noi che siamo dal basso, affinché possiamo entrare
nel segreto della verità,
Ciò è
veramente degno di rispetto, poiché è potente! Ma noi vi penetreremo per
mezzo di tipi spregevoli e di forme deboli. Spregevoli rispetto alla gloria
perfetta. C’è una gloria che oltrepassa la gloria. C’è una
potenza che supera la potenza. Perciò ci è stato aperto quanto
è perfetto, e il segreto della verità; il santo dei santi si
è manifestato, e la camera nuziale ci ha invitato.
Fintanto che ciò
è nascosto, la malignità è impotente; non è stata
sottratta al seme dello Spirito Santo: sono i servi della cattiveria. Ma quando
sarà rivelato, si manifesterà; e allora la luce perfetta si
diffonderà su ognuno, e tutti coloro che saranno in essa riceveranno
l’unzione. Gli schiavi, allora, saranno liberi, e i prigionieri saranno
riscattati.
Ogni pianta non piantata
dal Padre mio che è nei cieli, sarà sradicata “. Coloro che sono
separati saranno uniti e ricolmi. Tutti coloro che entreranno nella camera
nuziale accenderanno la luce; non come si accende nei matrimoni (di
quaggiù) che avvengono di notte.
Il fuoco brucia soltanto
nella notte; poi si spegne. Ma 86 i misteri di questo matrimonio si compiono di
giorno e di notte. Quel giorno e quella luce non tramontano.
Se qualcuno diventa figlio
della camera nuziale riceverà la luce. Se qualcuno non la riceve, mentre
si trova in questi luoghi, non la potrà ricevere nell’altro luogo. Chi
riceverà quella luce non sarà visto, ne potrà essere
preso; costui non potrà venire molestato, anche se vive nel mondo. E,
ancora, quando abbandona il mondo egli ha già ricevuto la verità
per mezzo di immagini.
Il mondo è
diventato un eone, perché l’eone è, per lui, pienezza. E' in questo
modo: è rivelato soltanto a lui; non è nascosto nelle tenebre e
nella notte, ma è nascosto in un giorno perfetto e in una luce santa.