CENACOLO  DEI  COGITANTI

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DOCUMENTO DEL 15-4-2009

CRONOLOGIA DELLE COGITAZIONI DI  UBALDO MENEGOTTI

 

 

COGITAZIONe

 

Terremoti. Prevederli è impossibile. Occorre prevenirne gli effetti:

costruire (ricostruire) con sistemi adeguati, pianificare soccorsi, informare i cittadini.

 

Ubaldo M. Cogitante (15-4-2009)

 

In risposta al quesito” di MN del 6-4-09

Come per molti fenomeni naturali complessi, anche per i terremoti l’approccio previsionale è di natura probabilistica e non deterministica.

Infatti quando un sistema è regolato e da numerosissimi fattori, la maggior parte dei quali difficilmente monitorabili e misurabili (magari perché fisicamente inaccessibili), che si combinano attraverso meccanismi complessi non completamente noti, la previsione si basa prevalentemente su statistiche e modelli imperfetti.

Le conoscenze sui terremoti, pur approfondite, si basano sulla conoscenza della struttura della crosta terrestre e sulla storia dei fenomeni passati, e non su processi fisici noti e ripetibili.

L’interpretazione dei segnali premonitori si basa sui modelli costruiti e sul monitoraggio dei fattori misurabili associati al fenomeno, che permettono di prevedere il rischio in una certa area e in un certo periodo, con una certa probabilità, ma non permettono di prevedere con certezza data, luogo ed entità dell’evento.

Dunque nasce il dubbio se in una certa situazione di potenziale rischio di evento naturale sia opportuno evacuare  città e intere provincie per periodi anche lunghi, con enormi costi economici ed umani, oppure affrontare il rischio di disastri.  Qual è la soglia che deve far scattare l’allarme generale?

Ciò stabilito forse il problema va affrontato con un altro approccio: investire nella PREVENZIONE!

Non potendo impedire un fenomeno naturale, la prevenzione deve operare sulla minimizzazione delle sue conseguenze, il che si articola in diversi aspetti:

1.       Costruire (o ri-costruire, o risanare) secondo severe norme antisismiche per evitare il crollo degli edifici (e di tutte le strutture, comprese strade, ponti, linee ferroviarie) e controllarne ancor più severamente l’attuazione; con diverse gradazioni: una casa privata o una scuola semplicemente non dovranno crollare, un ospedale non solo non dovrà crollare ma dovrà poter funzionare regolarmente anche durante e dopo l’evento.

2.       Predisporre comunque le azioni di soccorso, in modo che in caso di evento sismico, siano adeguate e tempestive

3.       Istruire i cittadini sui comportamenti in caso si verifichino eventi calamitosi, in particolare il personale coinvolto nelle azioni di soccorso (personale medico, pompieri, polizia, …).

Ma prevenire richiede grandi investimenti a medio-lungo termine, quindi costa e non offre vantaggi politici immediati, mentre intervenire dopo, pur costando molto di più (in tutti i sensi, dal costo in termini di vite umane, al costo economico vero e proprio per i soccorsi e poi per la ricostruzione), dà una grande visibilità e un prestigio politico (anche se immeritati!): ricordiamo Berlusconi col casco da pompiere!

E poi c’è il grosso business della ricostruzione.

CRITICA