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di Mauro Novelli Il PuntO Documento
inserito il 23-2-2007 |
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Il PuntO n° 101 Paniere Istat 2007: le “Assicurazioni
sui mezzi di trasporto” tornano a pesare meno. Si prevedono aumenti? Alleggeriti anche “Altri servizi
finanziari” Di Mauro Novelli 23-2-2007 Come ogni anno, l’Istat rivede il paniere per
renderlo quanto più aderente alla realtà del paese. Riportiamo
l’andamento dei
“pesi” espressi per macrocategorie di prodotti per i
panieri degli ultimi tre anni:
Spicca il calo di peso del comparto “Istruzione”
(- 16,55 %), di “Mobili e servizi per la casa” (-12,38 %) e di
“Abbigliamento e calzature” (-11,67%). Aumenta il peso di
“Bevande alcoliche e tabacchi” (+11,12 %), di
“Trasporti” (-10,07 %), di “Comunicazioni” (+10,59 %)
e di “Prodotti alimentari” (+ 6,20 %). Correttamente, scendono le aree più colpite
dalla revisione qualitativa e quantitativa dei consumi dagli Italiani salgono
quelle relative ai beni e servizi primari (alimentari, trasporti,
comunicazioni), difficilmente comprimibili anche con una capacità di
reddito e di spesa in declino. MACROCATEGORIA “ALTRI BENI E
SERVIZI” Fa invece riflettere il calo di peso ( - 3,57 %) di
“Altri beni e servizi” di cui riportiamo la specifica 2007:
Non si può non rilevare la
minore incidenza di “Assicurazioni sui mezzi di trasporto” (peso
11.079) rispetto a”Servizi per l’igiene personale” (peso 14.497) e
l’ancor minore valenza di
“Altri servizi finanziari” (peso 8.547). Ecco la variazione del peso delle
due voci dal 2006 al 2007: Paniere Istat 2006, 2007 (totale pesi:
1.000.000)
“Altri servizi
finanziari” MEMO: Altri
servizi finanziari n.a.c. rileva: Servizi di deposito, incasso e
pagamento - rilevazione centralizzata mensile Altri servizi finanziari -
rilevazione centralizzata mensile Col Paniere 2006, tale voce
accorpò in un unico guazzabuglio due rilevazioni distinte:
“Servizi bancari” e “Servizi bancoposta”, ancora
distinti nel Paniere 2005, dove pesavano rispettivamente 6.740 e 1. 699. Nel
2006 alla nuova voce fu assegnato il peso di 8.652. Ecco la motivazione
fornita dell’Istat per l’accorpamento di servizi bancari e
postali: “Anche per questo settore si è operato un
ampliamento dei servizi da rilevare procedendo inoltre alla sostituzione
delle posizioni rappresentative presenti nel precedente anno nei due gruppi
(Carta di credito, Cassetta di sicurezza, Spesa per la tenuta di conto
corrente, Custodia titoli, Negoziazione titoli e Servizi bancoposta) con due
servizi compositi che permettono di seguire l’andamento di due distinti
mercati: Servizi di deposito, incasso e pagamento e Altri servizi finanziari.
La rilevazione relativa avverrà al centro”. Risultato: sparisce la dizione
“servizi bancari” dalla rilevazione; viene aumentato il peso ma
fortemente ridimensionato dal fatto di essere mediato dai più ridotti
aumenti postali; gli aumenti nei costi dei servizi di bancoposta pesano come
quelli bancari. Inoltre, poiché la rilevazione è centralizzata,
l’Istat si accontenterà dei dati forniti dalle banche. Col 2007, l’Istat apporta comunque una
ritoccatina anche al peso di “Altri servizi finanziari”. Forse
l’Istituto ipotizza che i
cittadini faranno diminuire la domanda di servizi bancari e finanziari. “Assicurazioni sui mezzi di
trasporto” MEMO: Assicurazioni sui mezzi
di trasporto rileva: Assicurazione moto - rilevazione
comunale mensile Assicurazione auto - rilevazione
comunale mensile Assicurazione ciclomotore -
rilevazione comunale mensile Sul peso della voce “Assicurazioni sui mezzi
di trasporto”, circa sei mesi fa (Il PuntO n° 83) scrivevamo: Il 2002 è stato un anno di snodo. Fino ad
allora, il peso delle “Assicurazioni sui mezzi di trasporto” era
stato fortemente sminuito perché i vertiginosi aumenti dei premi non
influissero pesantemente sulle rilevazioni dell’inflazione. Con
ripercussione anche sui livelli della cosiddetta “inflazione
programmata”: la cresta sulla cresta. Decisa la moderazione sulle RC Auto, l’Istat
provvide a rivedere il loro peso nel paniere 2003, aumentando un po’
(con molta calma) quel valore
ormai insostenibile anche per i talebani del settore assicurativo. Da un peso
di 3.113 del 2002, si passò a 4.181 del 2003. …. Con il Paniere
2004, appurata la convenienza per le compagnie a non mettersi troppo in evidenza con
i premi assicurativi (con alcuni propositi di diminuzione), l’Istat
– da un anno all’altro - triplica il peso della voce per portarla
a 12.074: in caso di diminuzione, il livello d’inflazione ne avrebbe
avuto giovamento. Nel 2006, si è infine passati ad un peso di
12.566, poco più del “Pane” che pesa oggi 11.057. Per tornare al paragone precedente, nel mese la
spesa totale media di 1.000 euro vede le “Assicurazioni per i mezzi di
trasporto” collocarsi a 12,566 euro (circa 150,792 euro l’anno),
il Pane a 11,057 euro (132,684 euro l’anno). Incredibile? Vedi nota [1]. Col Paniere 2007, il peso di “Assicurazione
sui mezzi di trasporto” torna a diminuire: - 11,83 % rispetto al
paniere del 2006. E’ un aiutino per rendere meno influenti gli
eventuali aumenti “preventivati” per il 2007 ? Magari in vista
degli effetti (ancora tutti da definire) della novità di sistema
rappresentata dall’indennizzo diretto? Staremo a vedere. |
[1]
Ma si fornisce una spiegazione. Non quella
dei diffidenti come noi, infilata “alla traditora” e mirante a
colpire le amorose attenzioni dell’Istat affinché gli aumenti
imposti dalle compagnie non si avvertano sui dati dell’inflazione. Ma una
spiegazione ferreamente logica. Eccola.
E’ vero che gli assicurati pagano il premio, ma è
anche vero che, se hanno incidenti, avranno dei risarcimenti. Quindi il peso
della voce non può non alleggerirsi di conseguenza, perché
l’Istat considera un’entrata il risarcimento del danno.
Capito? Paghi il premio, ma, se per fortuna hai un incidente,
secondo l’Istat rientri della somma! E se la fortuna è con la
C maiuscola ti avanza anche qualche euro.
Non stiamo scherzando.
Ricapitoliamo la spiegazione: il premio assicurativo è (ad
esempio) di 1.100 euro l’anno; ho un incidente con danni di 1.500 euro;
pago la somma al carrozziere/meccanico e la compagnia mi rimborsa.
Secondo l’Istat, ho recuperato 1.500 euro: l’intero premio di 1.100
euro, più una entrata extra pari a 400 euro.
Al contrario, il portafogli mi dice che ho sempre il premio
di 1.100 euro in uscita.
Ammettiamolo: la comprensione dell’Istat per le gramaglie
delle compagnie è commovente.
Tale logica (accolta solo dai gonzi - di pochezza intellettuale ma
di incrollabile famelicità - da noi eletti per legiferare) condurrebbe a
dare peso zero al Pane (alimento fondamentale), alle Cure ospedaliere, alle
Cure mediche, alla Carne bovina. Tutte voci che contribuiscono a tenerci la
vita. Basta monetizzare.
E’ un suggerimento che offriamo all’Istat.