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PRIVILEGIA
NE IRROGANTO Documento
inserito il:12-9-2013 |
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La PignattA n° 81 Antitrust 12-9-2013 BANCHE: ANTITRUST,
CI SONO SPAZI PER RIDURRE I COSTI DEI CONTI CORRENTI. POSSIBILI RISPARMI
FINO A 180 EURO MA OCCORRE UNA MAGGIORE INFORMAZIONE AI CITTADINI. ·
Provvedimento di
chiusura dell'indagine Nonostante un’evoluzione più competitiva del settore. Ancora
bassa la mobilità tra una banca e l’altra ma anche l’applicazione di
condizioni più favorevoli all’interno dello stesso istituto: necessari
interventi normativi che favoriscano la conoscenza dei risparmiatori. I
prezzi più alti praticati dalle banche dove si concentra il 70% dei conti
correnti. Confermata la convenienza dei conti on line i cui costi sono scesi
in misura maggiore rispetto ai conti allo sportello Ci sono
ancora ostacoli al pieno dispiegarsi della concorrenza nel settore bancario
che impediscono una riduzione dei prezzi a vantaggio del consumatore finale e
un aumento della mobilità della domanda. E’ la conclusione alla quale giunge
l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che segnala la possibilità
di ottenere risparmi fino a 180 euro nei costi della tenuta dei conti
correnti. Secondo
l’Antitrust negli ultimi anni si è assistito ad alcuni cambiamenti nelle
politiche adottate dagli operatori e, sotto alcuni profili, ad una evoluzione
anche più competitiva del settore: si è infatti assistito a modifiche della
struttura di mercato e del contesto concorrenziale (numerose le operazioni di
concentrazione che hanno coinvolto diversi istituti di credito) e hanno
inoltre prodotto i loro effetti le riforme della normativa secondaria in
materia di trasparenza ed informativa sui servizi bancari, L’entità di
risparmio ottenibile passando da un conto all’altro dimostra però che ci sono
ancora spazi per ridurre i costi dei conti correnti. Si tratta tuttavia di
spazi che i risparmiatori non riescono a sfruttare, perché privi delle
informazioni necessarie che vanno invece rese disponibili da parte delle
banche, anche introducendo vincoli normativi e regolatori. Occorre
intervenire, secondo l’Antitrust, anche sulle lentezze nella chiusura di un
conto per aprirne un altro: per quanto i tempi si siano ridotti, è
sufficiente avere una carta di credito o la Viacard per vederli dilatare
anche fino a 37 giorni. Vanno infine scissi i legami tra conti correnti e
altri prodotti. Dall’indagine,
avviata nel marzo del 2011 per verificare l’evoluzione dei costi dei conti
correnti rispetto al 2007, anno della precedente indagine in materia,
emergono prezzi in calo solo per talune tipologie di correntista e per
determinati periodi. Il campione dell’indagine è costituito da 52 banche e
oltre 14.500 sportelli, con una rappresentatività pari al 44% in termini di
sportelli. I costi sono stati misurati su sei diversi profili di correntista
attraverso l’indice sintetico di costo, strumento informativo che rende
agevole e immediato per i consumatori effettuare la comparazione del prezzo
per la tenuta di conti correnti differenti. ALLO
SPORTELLO PREZZI IN CALO SOLO PER I GIOVANI Al
contrario i costi salgono, soprattutto per alcuni profili, nelle banche di
maggiori dimensioni, dove si concentra il 70% dei conti correnti. I prezzi di
tenuta e movimentazione di un c/c sono compresi, a seconda del suo utilizzo
(quindi in funzione del profilo di correntista) tra un minimo di 53 ad un
massimo di 111 euro. PIU’
CONVENIENTI I CONTI ON LINE MOBILITA’
ANCORA BASSA Nonostante
queste differenziazioni il grado di fidelizzazione della clientela resta
molto elevato ed è bassa la tendenza a rinegoziare le condizioni anche all’interno
della stessa banca. NON
DECOLLA IL CONTO DI BASE GLI
INTERVENTI NECESSARI 1) migliorare
il grado di trasparenza delle informazioni. Vanno
in particolareripensate le forme di comunicazione
dell’ISC, indicatore sintetico di costo. Solo così’ l’indicatore, introdotto
dalla Banca d’Italia nel 2010, e proposto dall’Antitrust nel 2007, può
rappresentare uno strumento utile per raffrontare le varie offerte sul
mercato. Per questo l’indagine propone di utilizzare gli sportelli bancomat
dove il cliente deve potere trovare le migliore offerte proposte dalla sua
banca. La stessa informazione dovrebbe essere trovata presso gli sportelli
bancomat delle banche concorrenti con l’obiettivo di rendere semplice e
rapida la ricerca delle migliori condizioni. Le banche dovrebbero inoltre
essere obbligate a comunicare alla propria clientela, almeno annualmente e
con adeguata evidenza grafica, i nuovi conti disponibili informandola
dell’esistenza di offerte a condizioni migliori. Andrebbero infine sviluppati
uno o più motori di ricerca indipendenti dalle banche che consentano il
confronto tra conti diversi. 2) tagliare
il legame esistente tra conto corrente ed altri servizi bancari. In particolare, secondo l’Autorità, occorre
garantire l’eliminazione di tutti i vincoli, contrattuali o di fatto, non
necessari tra conto corrente e altri servizi, quali mutuo, risparmio
amministrato e polizze assicurative. Sui fogli informativi e sulle
comunicazioni periodiche le banche dovranno chiarire che per avere i servizi
bancari accessori non occorre avere obbligatoriamente il conto corrente
presso la banca. 3) ridurre
i tempi di chiusura del conto corrente. L’Antitrust propone di rendere obbligatoria
la chiusura del conto entro 15 giorni, in linea con quanto previsto dalla
proposta di direttiva comunitaria attualmente in discussione. Per agevolare
la chiusura del conto anche in presenza di strumenti che comportano addebiti
(carte di credito e Viacard), si potrebbe prevedere che la nuova banca si
sostituisca alla vecchia nell’assunzione di tutti gli eventuali rischi. 12
settembre 2013 |
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