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Documento inserito il: 30-6-2013  AGG. 5-7-2013

 

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La PignattA n° 76

Conto corrente. Ma quanto ci costi?

Il CICR obbliga le banche ad indicare l’Indice sintetico di costo (ISC),

ma Bankitalia e ABI sostengono che l’ISC indicato dalle banche non vale.

Di Mauro Novelli  30-6-2013


Aggiornamento  del 5-7-2013: ISC di 59 banche. Fonte PattiChiari.


L’Indicatore sintetico di costo dei servizi bancari, è stato reso obbligatorio nel 2003 con una delibera del CICR (Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio) cui è seguito un Provvedimento attuativo della Banca d'Italia. Sono quindi le banche stesse a calcolare l’ISC dei conti correnti da loro offerti.

L'ISC è "calcolato conformemente alla disciplina sul tasso annuo effettivo globale (TAEG)". Quindi , per la sua definizione, andranno ricomprese tutte le spese, le commissioni ed i tassi applicati, per altro specificate dalla normativa del 1992 per il TAEG. La differenza tra i due indicatori deriva dal fatto che mentre il TAEG è espresso in tasso percentuale, l’ISC è espresso in euro.

E’ evidente che l’ISC varierà in funzione dell’uso che il correntista farà dei servizi annessi al conto corrente. Le banche individuano “profili a bassa operatività” nel definire l’ISC di un particolare conto. I dati riportati quindi dalle schede di PattiChiari forniscono questa qualifica al valore. E’ chiaro che se del conto si facesse un uso ad alta operatività, l’ISC risulterebbe maggiore.

1)    L’ISC è quindi informazione pretesa dal CICR e non graziosamente concessa da ABI e Banca d’Italia.

2)    Le discrepanze tra i valori indicati dalle banche (non da noi) e le rilevazioni sui costi dei conti correnti effettuata da Bankitalia discendono dai metodi di rilevazione: mentre l’ISC è il risultato determinato dalle condizioni definite dalle banche per ogni tipo di conto, applicate ad una ipotesi di (bassa) operatività del cliente, i dati di costo forniti da Bankitalia risultano dalle spese effettivamente affrontate dalla clientela, cioè dalla sommatoria, poi mediata, degli addebiti rilevati dagli estratti conto.

Ma con questo secondo metodo di rilevazione “sul campo”, Bankitalia rileverà anche le spese affrontate per  conti stipulati a particolari condizioni di vantaggio applicate dalle banche a categorie (con grande numero di rappresentati) attraverso convenzioni stipulate con esse: dipendenti della P.A.(militari, insegnanti, ministeriali, regionali, provinciali, comunali, di ASL, di municipalizzate, ecc.);  dipendenti di grandi aziende; iscritti in albi professionali (avvocati, medici, ingegneri commercialisti, geometri, ragionieri ecc.); iscritti a particolari organizzazioni sociali (Federcasalinghe ecc,).

Ne derivano risultati diversificati anche in funzione della localizzazione del campione considerato da Bankitalia. 

Stresso il concetto: se si prendessero in considerazione i conti radicati presso lo  sportello bancario interno alla Camera dei deputati, certamente Bankitalia rileverebbe livelli di costo bassissimi. O ancora, se la rilevazione di Bankitalia venisse effettuata esclusivamente su conti radicati presso sportelli di Roma (dove alcune centinaia di migliaia di famiglie vivono di Pubblica Amministrazione), certamente i risultati non potrebbero essere statisticamente indicativi per i costi della generalità dei conti correnti. 

In ultima analisi, Bankitalia e ABI informano gli utenti bancari che i valori indicati dalle stesse banche non sono da prendere in considerazione, delegittimando in tal modo anche questa iniziativa mirante a permettere comparazioni tra i servizi offerti da varie banche. In altri termini, mentre noi ricaviamo i costi dai "listini" esposti dalle stesse banche per un profilo d' uso a bassa intensità, Bankitalia rileva i costi, eventualmente scontati, di un campione di cui non conosciamo la rappresentatività.

Ricordiamo che le stesse critiche furono rivolte, qualche anno fa,  da Bankitalia e banche italiane alle rilevazioni effettuate sui costi dei conti da Michel Barnier (commissario UE): per la UE i costi di un conto corrente italiano erano di 295 euro, per Bankitalia, che rilevava con la metodologia appena indicata, non superavano i 120 euro.

Proprio per eliminare la possibilità di confutare risultati giocando equivocamente su una diversa metodologia di rilevazione, tra qualche tempo Michel Barnier imporrà un meccanismo di indagine dei costi dei servizi bancari omogeneo per i 28 paesi europei. Da oggi la Croazia è entrata infatti  nella UE.

Restiamo in attesa dei risultati della nuova indagine.


L’ISC dei conti ordinari (bassa operatività) di 59 banche italiane (Fonte PattiChiari)

 

Il 1° luglio 2013, tramite il sito di PattiChiari, abbiamo ricavato l’Indicatore sintetico di costo che, come da normativa CICR,  ogni banca deve indicare per i conti correnti offerti alla clientela.

Le 59 banche monitorate hanno optato per l’indicazione  di un ISC calcolato su un profilo di clientela  che utilizza il conto con  bassa operatività.

L’ISC medio risultante per il campione di 59 banche è pari a 342 euro.

L’intervallo è molto ampio: si va dai 754 euro del conto corrente ordinario della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, il più costoso, ai 238 della Banca Nazionale del Lavoro, il più economico. L’ISC indicato per i conti ordinari dei tre maggiori gruppi bancari, vede l’Unicredit a 337,18 euro; il Monte dei Paschi di Siena a 291,30 euro; Intesa SanPaolo a 273,20 euro.

Ben 5 banche indicano un ISC superiore ai 500 euro: la Banca Pop. Emilia Romagna che si colloca a 754,75 euro; la Banca della Campania a 689,38 euro; Il Banco di Sardegna a 621,81; la Banca di Sassari a 593,63 e la Banca Pop. di Ravenna a 515,72.

In tabella riportiamo l’ISC delle 59 banche.

 

INDICATORE SINTETICO  PER PROFILO A BASSA OPERATIVITA’  -  CONTO ORDINARIO  -

Fonte PattiChiari  Rilevazione del 1° luglio 2013

   Banca Popolare dell'Emilia Romagna

CONTO ORDINARIO A CONSUMATORI

€ 754,75

Banca della Campania S.p.A.

CONTO ORDINARIO A CONSUMATORI

€ 689,38

Banco di Sardegna S.p.A.

CONTO ORDINARIO A CONSUMATORI

621,81

Banca di Sassari S.p.A.

CONTO ORDINARIO A CONSUMATORI

593,63

Banca Popolare di Ravenna S.p.A.

CONTO ORDINARIO A CONSUMATORI

515,72

Banca Popolare del Mezzogiorno S.p.A.

CONTO CONSUMATORI

467,09

Banca Popolare di Vicenza

CONTO ORDINARIO

438,70

Banca Nuova S.p.A.

CONTO ORDINARIO

420,20

Cassa di Risparmio della Spezia

CONTO ORDINARIO

412,56

Cassa di Risp. di Parma e Piacenza S.p.A. (Cariparma)

CONTO ORDINARIO

412,56

Banca Popolare Friuladria S.p.A

CONTO ORDINARIO

406,90

Banco Popolare

CONTO ORDINARIO

400,10

Credito Bergamasco S.p.A.

CONTO ORDINARIO

400,10

Banca Cesare Ponti

CONTO CORRENTE ORDINARIO

€ 385,80

CARIFANO - Cassa di Risparmio di Fano S.p.A.

CONTO ORDINARIO CONSUMATORI

379,10

Credito Siciliano

CONTO ORDINARIO CONSUMATORI

379,10

Credito Valtellinese

CONTO ORDINARIO CONSUMATORI

379,10

Cassa di Risparmio di Carrara

CONTO ORDINARIO

369,80


Banca Carige – C. di Risparmio di Genova e Imperia S.p.A.

CONTO ORDINARIO

€ 365,80

Banca del Monte di Lucca S.p.A

CONTO CORRENTE ORDINARIO

€ 365,80

Cassa di Risparmio di Savona S.p.A.

CONTO ORDINARIO

365,80

Banca delle Marche S.p.A

CONTO ORDINARIO

€ 354,60

Banca Popolare Pugliese

CONTO ORDINARIO

345,45

 

ISC MEDIO PER LE 59 BANCHE MONITORATE

 

 

  342

Unicredit S.p.A.

CONTO DI CORRISPONDENZA

337,18

CARILO - Cassa di Risparmio di Loreto

CONTO ORDINARIO

326,90

   Banca Popolare di Puglia e Basilicata

CONTO ORDINARIO

314,64

Credem – Credito Emiliano S.p.A.

CONTO  GENERICO

309,67

Banca di Legnano

CONTO ORDINARIO

309,02

Banca Popolare di Spoleto S.p.A.

CONTO CORR.NZA ORDINARIO

302,16

Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A

CONTO ORDINARIO CONSUMATORI

291,30

Banca del Piemonte S.p.A.

CONTO ORDINARIO AL CONSUMO

€ 288,16

Banca Sella S.p.A.

CONTO ORDINARIO

278,60

Banca CR Firenze

CONTO ORDINARIO

€ 273,20

Banca dell’Adriatico

CONTO ORDINARIO

€ 273,20

Banca di Credito Sardo

CONTO ORDINARIO

273,20

Banca di Trento e Bolzano

CONTO ORDINARIO

273,20

Banco di Napoli S.p.A.

CONTO ORDINARIO

273,20

Cassa dei risparmi di Forlì e della Romagna S.p.A.

CONTO ORDINARIO

273,20

Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia S.p.A

CONTO ORDINARIO

273,20

Cassa di Risparmio del Veneto S.p.A.

CONTO ORDINARIO

273,20

Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo S.p.A.

CONTO ORDINARIO

273,20

Cassa di Risparmio di Civitavecchia S.p.A.

CONTO ORDINARIO

273,20

Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia S.p.A.

CONTO ORDINARIO

273,20

Cassa di Risparmio di Rieti S.p.A.

CONTO ORDIANRIO

273,20

Cassa di Risparmio di Venezia S.p.A.

CONTO ORDINARIO

273,20

Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A.

CONTO ORDIANRIO

273,20

Casse di Risparmio dell’Umbria

CONTO ORDINARIO

273,20

Intesa Sanpaolo SpA.

CONTO ORDINARIO

273,20

Banca Popolare di Milano

CONTO ORDINARIO

272,66

Banca di Credito Popolare

CONTO ORDINARIO CONSUMATORI

€ 271,35

Banca Popolare di Mantova S.p.A.

CONTO ORDINARIO

265,76

CARICHIETI – C.di Risparmio Provincia di Chieti S.p.A.

CONTO ORDINARIO

264,75

Bcc di Sarsina Scrl

CONTO STANDARD

261,40

Banca Carime S.p.A.

CONTO ORDINARIO DI GRUPPO

€ 250,22

Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A

CONTO ORDINARIO DI GRUPPO

250,22

Banca Popolare di Ancona S.p.A

CONTO ORDINARIO DI GRUPPO

250,22

Banca Regionale Europea S.p.A.

CONTO ORDINARIO DI GRUPPO

250,22

Banco di Brescia S.p.A.

CONTO ORDIANRIO DI GRUPPO

250,22

Banca Nazionale del Lavoro S.p.A

CONTO ORDINARIO

238,35

Rilevazione 1° luglio 2013