CENACOLO DEI COGITANTI |
Documento d’interesse Inserito
il 2-6-2009
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La Repubblica 2-6-2009
Professore sospeso per due mesi, chiese:
"Religione o altra materia?"
Un docente del liceo scientifico Righi di Cesena
punito per aver diffuso un questionario
La maggioranza avrebbe optato per lo studio dei diritti umani e della storia
dei culti
di Salvo Intravaia
Prof
sospeso dall'insegnamento per due mesi. Motivo? Ha chiesto ai propri alunni
quanti avrebbero scelto l'ora di religione se la scuola avesse programmato
anche una materia alternativa. Alberto Marani,
docente di Matematica e Fisica (esponente dei Cobas della scuola) presso il
liceo scientifico Righi di Cesena, per avere "osato chiedere" dallo
scorso 20 maggio è stato allontanato dai propri alunni e rimarrà senza
stipendio per due mesi. Riceverà il sussidio previsto i
questi casi, pari a circa 600 euro mensili.
Il fatto è stato denunciato questa mattina dal portavoce dei Cobas, Piero Bernocchi, che bolla l'episodio come "attacco
clericale alla laicità della scuola". "Dopo la vicenda di Franco Coppoli , docente di Italiano all'istituto Casagrande di Terni,
sospeso per un mese per aver osato staccare il crocifisso nelle sue ore di
lezione - continua Bernocchi - questo è l'ulteriore
esempio di come la scuola pubblica sia ormai piena di integralismo violento
contro chiunque metta in discussione l'invadenza clericale".
Secondo la ricostruzione del portavoce dei Cobas, Marani
nei mesi scorsi ha predisposto un questionario che ha fatto compilare ai circa
70 alunni delle sue classi. Ogni studente doveva "indicare quale
insegnamento avrebbe scelto fra religione cattolica, storia delle religioni e
diritti umani". Un atto, evidentemente, intollerabile visto che l'Ufficio
scolastico regionale dell'Emilia Romagna aveva chiesto di sospendere il docente
per sei mesi. Soltanto l'intercessione dell'organismo di disciplina del Cnpi (il Consiglio nazionale della pubblica istruzione) ha
mitigato la sanzione disciplinare abbassandola a 2 soli mesi.
Il risultato del questionario era stato effettivamente
sorprendente: appena l'11 per cento dei ragazzi avrebbe scelto la religione. La
stragrande maggioranza avrebbe optato per lo studio della storia delle
religioni (il 24 per cento) e soprattutto per quello dei diritti umani (il 65
per cento). Fatto che ha anche indotto il Collegio dei docenti a deliberare
"di offrire agli studenti la materia alternativa". Ma non tutti erano
d'accordo. Gli insegnanti di religione cattolica hanno lamentato all'Ufficio
scolastico regionale che Marani "avrebbe offeso,
con quel questionario, il collega di religione". E' scattata così la
sanzione, "inaudita e pesantissima", denunciano i Cobas.
L'ispettore che si è recato a scuola per occuparsi della vicenda ha diffidato
il docente dal fare conoscere agli alunni i risultati
dell'indagine. Aggiungendo una nuova accusa: avere affisso nelle bacheche della
scuola, durante il bombardamento di Gaza, cinque immagini di Handala (il bambino palestinese scalzo e sofferente) dopo
aver usato "addirittura" la stampante della scuola. Iniziativa
considerata "estranea ai suoi compiti professionali".
(2 giugno 2009)
E' arrivata la decisione
dell'Ufficio scolastico regionale umbro. Franco Coppoli
ha preso una pena maggiore di colpevoli di molestie
Staccò
il crocifisso dal muro. Prof sospeso per un mese
di Salvo Intravaia
Il docente "reo" di avere staccato il crocifisso dal muro durante le
sue lezioni è stato sospeso per un mese. La notizia è stata confermata dallo
stesso insegnante pochi minuti fa. Franco Coppoli,
docente di Italiano e Storia presso l'istituto professionale Casagrande di
Terni, sta già scontando la "pena" inflitta dal direttore
dell'Ufficio scolastico regionale dell'Umbria, Nicola Rossi, che gli ha
notificato la sanzione disciplinare a causa della quale sarà costretto a stare
lontano dalle sue classi e a rinunciare allo stipendio per trenta giorni.
Una settimana fa, il massimo organo di disciplina a livello nazionale (il
Consiglio nazionale della pubblica istruzione) aveva ascoltato le ragioni del
prof che evidentemente non è stato abbastanza convincente: il Cnpi ha infatti proposto la
sanzione di un mese di sospensione. Un provvedimento abbastanza duro che non ha
precedenti tra il personale della scuola. Basti pensare, come ha rilevato nel
2006 la Corte dei conti, che fino a pochi anni fa docenti e bidelli condannati
dalla magistratura ordinaria per violenza sessuale nei confronti dei propri
alunni se la sono cavata con sospensioni dal servizio da uno a dieci giorni.
Discorso analogo per una preside condannata dalla magistratura per 'peculato, truffa, abuso d'ufficio e falsità ideologicà che è stata sospesa per 31 giorni.
Ma, dopo il giro di vite dell'ex ministro della Pubblica istruzione Giuseppe
Fioroni, è tutta un'altra cosa: staccare il crocifisso dal muro durante la
lezione può costare un mese di sospensione dal servizio. La vicenda inizia lo
scorso mese di settembre, quando Coppoli si
trasferisce da Bologna a Terni. Il docente, "rivendicando la libertà di
non fare lezione sotto un simbolo appeso di una specifica confessione religiosa
dietro la cattedra, invocando la libertà di insegnamento, la libertà religiosa
e la laicità dello Stato e della scuola pubblica previste dagli articoli
costituzionali", decide di staccare il crocifisso dal muro durante le sue
lezioni. All'inizio la cosa non sembra creare problemi, ma dopo qualche
settimana gli studenti si riuniscono in assemblea e "a maggioranza",
ci tiene a sottolineare Coppoli, decidono che nelle
classi il simbolo religioso deve stare alla parete.
Ma il prof non si arrende e, durante le lezioni di Italiano e Storia, continua
a staccare dal muro il crocifisso per rimetterlo al proprio posto prima di
uscire dalla classe. A questo punto interviene il preside, Giuseppe Metastasio, che intima al professore di non rimuovere il
crocifisso che fa attaccare al muro con un tassello. Ma Coppoli
non si dà per vinto e non appena entra in classe stacca ugualmente dalla parete
il simbolo religioso prima di iniziare la lezione. Il braccio di ferro continua
per diversi giorni e durante un Consiglio di classe volano parole grosse fra il
docente e il preside e quest'ultimo decide di sporgere querela per
diffamazione. E di fronte all'ennesimo "atto di insubordinazione" il
dirigente scolastico decide di denunciare il docente "disubbidiente"
al Consiglio nazionale della pubblica istruzione (Cnpi).
Il resto è storia recente. L'11 febbraio scorso l'organo di disciplina convoca
il docente difeso dai Cobas della scuola e dopo averlo ascoltato propone una un
mese di sospensione. Il Cnpi passa
quindi la patata bollente al direttore dell'Ufficio scolastico regionale,
Nicola Rossi, che avalla il provvedimento. "E' un fatto gravissimo -
commenta Piero Bernocchi, dei Cobas della scuola che hanno difeso il docente - Il Cnpi - continua Bernocchi - si è
dimostrato più reazionario della magistratura che ha recentemente assolto il
giudice che si rifiutò di fare udienza col crocifisso in aula".
(19 febbraio 2009)