La Repubblica
29-8-2008
Alitalia,
Passera avverte: "Necessario l'ok dei sindacati"
Bordate da opposizione, consumatori, sindacati e
amministratori locali
E c'è chi ha fatto i conti: l'operazione ammonta a 2,5 miliardi, 138
euro ad italiano
L'ad di Intesa Sanpaolo parla del futuro della nuova
compagni a aerea
"Prossime 4-5 settimane cruciali per capire se si va avanti. Presto
nuovi investitori"
ROMA - "L'accordo con i
sindacati è necessario per il piano". Non ha dubbi l'ad di Intesa
Sanpaolo, Corrado Passera che aggiunge: "Le prossime 4-5 settimane
saranno cruciali per capire se si va avanti o no. Presto nuovi
investitori". Le dichiarazioni di uno dei pilastri del piano per
l'Alitalia, arrivano all'indomani del via libera del governo che ha varato in Consiglio dei ministri le modifiche
alla procedura prevista dalla legge Marzano la strada verso la Nuova Alitalia
passa oggi per la Magliana.
Alla viglia dell'ultimo cda che stabilisce lo stato di insolvenza, un passo
necessario per avviare l'amministrazione straordinaria, il dibattito sul
futuro della compagnia resta acceso. E mentre dalla maggioranza arrivano
ampie rassicurazioni sulla bontà del piano e sul futuro dei lavoratori
in esubero, dai sindacati, dall'opposizione e dai consumatori arrivano
pesanti bordate. Forti dubbi anche da parte degli amministratori locali. E
c'è chi, fatti due conti, sostiene che l'operazione ad ogni italiano
costerà 138 euro.
Passera. "Senza un accordo con i sindacati, il progetto di
rilancio di Alitalia potrebbe essere a rischio", ha affermato l'ad di
Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, al meeting di Cl di Rimini. "Il
progetto al quale stiamo lavorando è un progetto imprenditoriale molto
serio", ha sottolineato. Secondo Passera "il progetto è a
medio-lungo periodo, il lavoro da fare è tanto e mi auguro che sia un
progetto di sistema". "Le prossime 4-5 settimane - ha aggiunto -
saranno cruciali per capire se si va avanti o no".
Air France. L'ad di Intesa si è anche detto soddisfatto dalla
lettera di ieri di Air France. "Ci conforta", ha detto, perché
rappresenta una sorta di timbro di qualità del progetto di Alitalia.
"Ci siamo impegnati negli ultimi due mesi perché vediamo grandi
possibilità. Abbiamo avuto molti incontri con possibili partner
internazionali perché quest'azienda ha bisogno di altri alleati. Metteremo su
una compagine forte per un investimento a lungo termine".
Legge Marzano. Poi Passera ha aggiunto: "Perché il progetto
potesse partire era necessario passare attraverso una procedura. E' stata
corretta la legge Marzano a mio parere in maniera saggia, perché era
più adatta a crisi industriali che a crisi finanziarie. Adesso era
necessario mettere in condizione il commissario di agire in fretta".
Gli azionisti. Passera ha risposto anche a Pierluigi Bersani. Il
ministro dell'Economia del governo ombra oggi aveva detto che alcuni
imprenditori coinvolti nel salvataggio dell'Alitalia avevano la pistola alla
tempia.
"Posso dire - ha detto Passera - che la totalità degli azionisti
con i quali ho parlato - e credo di aver parlato con tutti - sono persone
libere, consce dell'investimento che fanno, che hanno analizzato il progetto
con grande attenzione e il fatto che se ne continuino ad aggiungere,
imprenditori che nulla debbono a nessuno, che nulla vogliono chiedere in
cambio della partecipazione a questo progetto, ci rassicura sul progetto
stesso". Passera ha anche annunciato che "nei prossimi giorni ci
potranno essere nuovi investitori" nella newco e ha parlato di un
possibile "interessamento" da parte anche di istituti di credito
stranieri.
"Alte probabilità di successo". Poi ha ricordato:
"Oggi il Cda ha chiesto il commissariamento che verrà
formalizzato a breve e a quel punto si potrà presentare il piano per
il salvataggio Alitalia". Le probabilità di successo secondo
Passera sono alte "ma andranno conquistate giorno per giorno attraverso
un importante confronto con il sindacato, perché quest'azienda ha sì
bisogno di essere ridisegnata, ma ha al suo interno le possibilità per
avere successo".
Colaninno. L'ad di Intesa ha anche avuto parole di ringraziamento per
Colaninno. "E' stato chiesto a Roberto Colaninno di fare l'imprenditore di riferimento a quest'azienda
e lui ha accettato. Ma voglio dire grazie anche a Sabelli che fin dall'inizio
ha contribuito molto alla realizzazione di questo piano a cui stiamo
lavorando".
Politica. Dal mondo politico piovono sia parole di grande
soddisfazione che di forte critica. "Questo è un grande
successo", commenta il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio
Scajola, ammettendo che, visto il nodo esuberi, "questa operazione
ha dei costi" ma precisando anche che diversamente "non ci sarebbe
stata Alitalia". E comunque secondo il ministro i presupposti perché
Alitalia diventi una "compagnia sana" e "svolga un ruolo"
ci sono.
Dall'opposizione arrivano le bocciature: il piano Alitalia "rappresenta
uno spacchettamento che scarica sui contribuenti i debiti, i costi e gli
esuberi", spiega Cesare Damiano, viceministro del Lavoro nel
governo ombra del Pd. Per il ministro dell'Economia del governo ombra, Pierluigi
Bersani, "Berlusconi è stato il problema, non la soluzione
del problema Alitalia, se quando ha governato dal 2001 al 2006 il titolo
è sceso da 10 euro a un euro".
I sindacati. I sindacati sono pronti al confronto
con il governo su Alitalia ma sottolineano "con forza" che non
può essere circoscritto alla sola "gestione degli esuberi".
Le nove sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl trasporti, Sdl
Trasporti, Anpac, Anpav, Avia e Unione piloti, spiegano che "il sindacato
non accetterà di essere relegato alla esclusiva gestione degli effetti
sul lavoro di un piano sconosciuto. Rivendichiamo - dicono - il diritto a
confrontarci preventivamente sui contenuti industriali del progetto".
L'obiettivo primario, come è ovvio, resta comunque il posto di lavoro.
"Tutti dovranno essere ricollocati" precisa il segretario generale
della Uil, Luigi Angeletti, che aggiunge: "Io non amo molto gli
ammortizzatori sociali ma quando si sono esplorate tutte le strade e non ce
ne sono altre...". In allarme la Filt-Cgil: "Siamo molto
preoccupati - dice il segretario generale della Filt Cgil, Franco Nasso
- perché lo scenario che si sta definendo avrà un costo elevatissimo e
non assicura nessuna prospettiva ai lavoratori di Alitalia che rischiano di
rimanere senza tutela".
Aeroporti. Dalla Lega, per bocca del presidente dei deputati del
Carroccio, Roberto Cota, arriva la richiesta di tutelare "gli
aeroporti di Linate e Malpensa, e, in particolare, che vengano accolte le
richieste della Sea". Secondo Cota "prima di tutto vanno rivisti
gli accordi bilaterali in modo da consentire che nuovi vettori possano
impegnare le rotte lasciate libere da Alitalia su Malpensa "
Milano. "Non abbiamo preclusioni a considerare anche una
possibile riconfigurazione di Linate nell'ambito però di un
potenziamento del sistema aeroportuale lombardo", dice il sindaco di
Milano. Letizia Moratti sottolinea che "non c'è nessuna
contrapposizione tra Malpensa, Fiumicino e Linate".
Roma. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha incontrato questa
mattina in Campidoglio, Roberto Colaninno, presidente della Cai (Compagnia
Aerea Italiana). Durante l'incontro chiesto dal primo cittadino, tra le altre
tematiche si sarebbe affrontato il problema degli esuberi di personale Alitalia,
argomento sul quale Alemanno già più volte si era espresso con
preoccupazione nei giorni passati.
"Comincio a sentire odore di 'Alimalpensa'", dice il presidente
della Regione Lazio Piero Marrazzo. "Da come leggo sulla stampa,
gli esuberi dai tremila dell'accordo con Air France, oggi sono diventati
seimila. Dovevamo mantenere, con il precedente accordo, una grande compagnia
di bandiera internazionale, mentre oggi lo stesso governo ammette che
diventerà una compagnia regionale. Diminuiscono i lavoratori e viene
ridotta la flotta: in questo modo si colpisce l'aeroporto di Roma
Capitale".
Costi. Intanto c'è chi si è fatto due conti.
"Dall'operazione Alitalia ogni contribuente dovrà mediamente
sborsare 138 euro", afferma Vittorio Carlomagno presidente di
Contribuenti. it. Secondo le prime stime effettuate dagli esperti di KRLS
Network of Business Ethics e da Lo sportello del contribuente, il costo
complessivo dell'operazione ammonterebbe a circa 2,5 miliardi, tenuto conto
anche del prestito ponte di 300 milioni.
(29 agosto 2008)
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