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Documento d’interesse   Inserito il 2-4-2008


 

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La Repubblica 1-4-2008

 

"brindisi, complotto contro la Forleo" – Indagati due pm e un ufficiale dei carabinieri che la gip aveva criticato La procura di Potenza: si accordarono per darle una lezione

 

Francesco Viviano

 

DAL NOSTRO INVIATO POTENZA - Due magistrati e un ufficiale dei carabinieri di Brindisi avrebbero ordito un complotto "per dare una lezione" al gip di Milano Clementina Forleo, che aveva criticato i due colleghi e l'ufficiale per non avere svolto adeguatamente le indagini sulla morte dei suoi genitori, deceduti in un incidente stradale avvenuto il 25 agosto del 2005. Adesso i due magistrati della procura di Brindisi, Alberto Santacatterina e Antonino Negro, ed il tenente dei carabinieri Pasquale Ferrari, sono stati indagati dal pm di Potenza Cristina Correale per abuso d'ufficio: tradotto, vuol dire che tutti e tre avrebbero compiuto una serie di omissioni e violazioni nell'inchiesta relativa alla morte dei genitori del gip milanese, i quali, prima dell'incidente automobilistico, avevano ricevuto minacce di morte al telefono della loro abitazione. La Forleo aveva denunciato queste omissioni alla procura della Repubblica di Brindisi, e le aveva poi rese pubbliche quando scoppiò il "caso Unipol". La vicenda finì anche al Consiglio Superiore della Magistratura: in quell'occasione il gip Forleo ribadì le presunte omissioni dei colleghi e dell'ufficiale dei carabinieri in relazione all'indagine sulla morte dei suoi genitori. In seguito alla denuncia della magistrata ed alle sue dichiarazioni ai giornali, l'ufficiale dei carabinieri querelò la Forleo, sostenendo tra l'altro che la gip, durante una conversazione telefonica, gli aveva detto: "Si vergogni di indossare la divisa". Si scopre ora che la denuncia presentata dall'ufficiale sarebbe stata "concordata" tra i due pm ed il tenente Ferrari "esponendo una versione dei fatti diversa - scrive il pm di Potenza nell'avviso di garanzia ai tre indagati - da quanto sarebbe realmente accaduto nella conversazione telefonica tra la dottoressa Forleo ed il tenente Ferrari". Non solo: secondo l'accusa i due magistrati brindisini e l'ufficiale dei carabinieri avrebbero anche concordato i tempi per la presentazione della denuncia nei confronti della Forleo: fu fatta nel periodo feriale "durante la settimana in cui era di turno il dottor Negro, per far sì che il predetto venisse designato titolare del procedimento, cosa che difatti avveniva, in violazione delle tabelle in vigore presso l'ufficio e arrecando intenzionalmente a Forleo un danno ingiusto". C'è di più. Secondo il pm di Potenza i suoi colleghi di Brindisi archiviarono l'inchiesta sulla morte dei genitori del gip sostenendo tra l'altro di avere acquisito, esaminato e controllato i tabulati telefonici delle utenze dei Forleo. Ma non era vero. Pur avendo disposto l'acquisizione dei tabulati telefonici il pm Santacatterina "non curava l'effettiva esecuzione del provvedimento emesso, né lo revocava, tanto che i predetti tabulati non venivano mai acquisiti nella fase delle indagini preliminari nonostante il pm, nel chiedere l'archiviazione dell'inchiesta, desse atto di avere preso visione dei tabulati".