ARTICOLI DAL 1° AL 3 GENNAIO 2007
Alitalia perde 3% dopo
rialzo fine anno su scelta Air France ( da "Reuters Italia" del
02-01-2008)
Alitalia, Sircana: la
decisione ultima spetta al governo ( da "AudioNews.it" del
02-01-2008)
ALITALIA: V.CAPOGRUPPO
CAMERA LEGA E SINDACO NOVARA A GAZEBO MALPENSA
( da "Asca"
del 02-01-2008)
Alitalia, governo per
ricorso contro legge Lombardia su Malpensa
( da "Reuters Italia"
del 02-01-2008)
ALITALIA: FORMIGONI, DA
GOVERNO VOLONTA' DISTRUTTIVA CONTRO IL NORD
( da "ADN Kronos"
del 02-01-2008)
ALITALIA: FORMIGONI,
RICORSO GOVERNO? PROVA DI TOTALE OSTILITA'
( da "Asca"
del 02-01-2008)
ALITALIA: RIELLO, IL
NORDEST NON SI BATTERA' PER MALPENSA (LIBERO)
( da "Asca"
del 03-01-2008)
ALITALIA: PESANTE A
PIAZZA AFFARI, -1,10% ( da "ADN Kronos" del
03-01-2008)
ALITALIA: VERTICE ENAC IL
9/01 PER TRASFERIMENTO VOLI MALPENSA ( da "Asca" del 03-01-2008)
ALITALIA: PDCI, ALTOLA'
ALLA LEGGE FORMIGONI ( da "ADN Kronos" del
03-01-2008)
Alitalia, dal 9 gennaio
incontri su cancellazione voli Malpensa
( da "Reuters Italia"
del 03-01-2008)
ALITALIA: DA LUNEDI'
BIANCHI INZIERA' ESAME RICORSO LEGGE LOMBARDIA
( da "Asca"
del 03-01-2008)
ALITALIA: UP, AIR FRANCE
PUO' ESSERE SVOLTA MA SERVE RILANCIO ( da "ADN Kronos" del
03-01-2008)
Articoli
Alitalia perde 3% dopo
rialzo fine anno su scelta Air France
(sezione: Alitalia
2)
( da "Reuters Italia" del
02-01-2008)
MILANO (Reuters) - Alitalia perde il 3% dopo il balzo della scorsa settimana sul via
libera alle trattative in esclusiva con AirFrance. Il titolo ha recuperato in
modo deciso gli ultimi giorni dello scorso anno, nonostante fosse su
quotazioni di gran lunga più elevate rispetto alla valutazione fatta
dal potenziale acquirente di 0,35 euro per azione. Il titolo ha
andamento volatile. Il giorno delle indiscrezioni sul valore delle offerte,
l'azione ha perso quota ma rimanendo ben oltre il livello dei valori
indicati. Alle 9,25 il titolo perde il 3,4% a 0,7735 euro.
Alitalia, Sircana: la
decisione ultima spetta al governo
(sezione: Alitalia
2)
( da "AudioNews.it" del
02-01-2008)
12.51 Cronaca il servizio di Nicola De Muro Alitalia, Sircana: la decisione ultima spetta al governo
19.02: La decisione su Alitalia verra' presa sulla
base del raffronto dei piani industriali. Lo ha precisato il portavoce di
Palazzo Chigi Sircana dopo le polemiche suscitate dalla decisione del Cda di
privilegiare Air France nelle trattative per la privatizzazione della
compagnia. La parola ultima sulla vendita spetta al governo che decidera' a
gennaio.
ALITALIA: V.CAPOGRUPPO
CAMERA LEGA E SINDACO NOVARA A GAZEBO MALPENSA
(sezione: Alitalia
2)
( da "Asca" del
02-01-2008)
(ASCA) - Roma, 2 gen - Il segretario nazionale della
Lega Nord Piemonte e vicecapogruppo del Carroccio alla Camera Roberto Cota
hanno manifestato questa mattina, insieme al sindaco di Novara Massimo
Giordano e al segretario del Carroccio novarese Mauro Franzinelli, al gazebo
del quotidiano 'laPadania' allestito all'aeroporto internazionale della
Malpensa. ''E' iniziata la battaglia - spiega Cota - oggi e' il nostro
quotidiano ad aver cominciato il presidio delll'aeroporto, con una
distribuzione straordinaria di copie''. ''Naturalmente - tiene a precisare il
segretario del Carroccio piemontese - sono allo studio da parte del Movimento
diverse iniziative e, sul fronte piemontese, stiamo lavorando per fare a
stretto giro una riunione del Comitato per la difesa di Malpensa''.
Red-Cer/sam/lv (Asca).
Alitalia, governo per
ricorso contro legge Lombardia su Malpensa
(sezione: Alitalia 2
)
( da "Reuters Italia" del 02-01-2008)
ROMA (Reuters)
- Il governo sta studiando la possibilità di ricorrere alla Corte
costituzionale contro una legge della Lombardia che consente alla Regione di
avere un rappresentante nel comitato di coordinamento aeroportuale (Assoclearance),
deputato a definire l'assegnazione degli slot aerei. Tale normativa regionale
consentirebbe una tutela dell'aeroporto di Malpensa a
fronte della decisione di Alitalia di sopprimere a breve la
maggior parte delle rotte intercontinentali dall'aeroporto milanese a
vantaggio dello scalo romano di Fiumicino. "C'è questa ipotesi,
anche se i tempi non sono brevi", ha detto una fonte del ministero dei
Trasporti riferendosi alla possibilità del ricorso governativo.
Fra le motivazioni, quella di impedire un proliferare di normative locali
sulla materia, e una legata al fatto che la normativa europea non prevede la
presenza delle Regioni in Assoclearance. Sia il governo sia Alitalia hanno aperto un canale preferenziale con Air
France-Klm per la cessione del 49,9% della compagnia aerea in mano al Tesoro.
La scelta per il gruppo franco-olandese non è gradita dalla Regione
Lombardia poiché prevede un ridimensionamento della Malpensa a vantaggio di
Fiumicino.
( da "ADN Kronos" del 02-01-2008)
Ascolta la
notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA Milano, 2 gen. -
(Adnkronos) - "Il Governo vuole impugnare la nostra legge bipartisan sul
sistema aeroportuale? E' l'ennesima dimostrazione di una volonta' preconcetta
e distruttiva contro la Lombardia e contro il Nord". Lo affermano il
presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e l'assessore alle
Infrastrutture e Mobilita', Raffaele Cattaneo, alla notizia trapelata dal
ministero dei Trasporti. "La nostra legge - insistono Formigoni e
Cattaneo - attua quanto prevede il Titolo quinto della Costituzione, per il
quale porti e aeroporti civili costituiscono materia concorrente, in cui
cioe' devono avere voce in capitolo sia lo Stato che le Regioni. La legge
lombarda e' rispettosissima delle prerogative di ciascuna di queste
istituzioni e quindi non c'e' alcun motivo di contesa davanti alla
Corte".
( da "Asca" del 02-01-2008)
(ASCA) -
Milano, 2 gen - ''Il Governo vuole impugnare la nostra legge bipartisan sul
sistema aeroportuale? E' l'ennesima dimostrazione di una volonta' preconcetta
e distruttiva contro la Lombardia e contro il Nord''. Secca la dichiarazione congiunta
del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e dell'assessore
alle Infrastrutture e Mobilita', Raffaele Cattaneo, in merito alle
indiscrezioni di stampa secondo le quali il governo starebbe studiando la
possibilita' di fare ricorso contro la legge regionale sul trasporto aereo
approvata dalla Lombardia. ''La nostra legge - insistono Formigoni e Cattaneo
- attua quanto prevede il Titolo V della Costituzione, per il quale porti e
aeroporti civili costituiscono materia concorrente, in cui cioe' devono avere
voce in capitolo sia lo Stato che le Regioni. La legge lombarda e'
rispettosissima delle prerogative di ciascuna di queste istituzioni e quindi
non c'e' alcun motivo di contesa davanti alla Corte. Se il Governo la
impugnera' si mostrera' nemico della stessa Costituzione. Sara' solo una
volonta' di dilazionare i tempi per impedire che la Lombardia legiferi e
intervenga nel momento crucialissimo in cui Air France vuole prendere
possesso dell'Italia e distruggere Malpensa''. E non e' affatto vero che le
normative europee escludano le Regioni dalle decisioni sugli slot. ''Le norme
europee - continua la dichiarazione - sono espressamente rivolte agli Stati
membri, questo e' ovvio, per disciplinare i criteri con cui slot e diritti
aeroportuali devono essere decisi. Tocca a ogni Stato membro organizzare il
processo decisionale di sua competenza. Dopo il varo di quelle norme europee
l'Italia, nel 2001, ha riformato la Costituzione ed ha legittimato le Regioni
ad avere un ruolo in questa materia. Le Regioni non possono non essere
coinvolte. La verita' e' che il Governo ha preso decisioni disastrose per
Malpensa e vuole addirittura impedirci di intervenire a difesa dei nostri
aeroporti''. res-muz/mcc/ss (Asca).
( da "Asca" del 03-01-2008)
(ASCA) - Roma,
3 gen - ''Il Nordest non si battera' per Malpensa''. Andrea Riello, titola
oggi LiberoMercato, pubblicando un'intervista del presidente della
Confindustria del Veneto, ''gela i 'cugini' lombardi'' sulla difesa dello scalo milanese dopo la decisione del Governo di avviare
trattative in esclusiva con Air France per la privatizzazione dell'Alitalia. ''Gli imprenditori veneti - specifica Riello - non si
mobiliteranno in difesa di Malpensa. Alitalia e il
ridimensionamento dello scalo sono certamente temi che ci preoccupano, ma il
nodo Malpensa credo sia soltanto una questione territoriale. Una
battaglia giusta ma anche una questione su cui gli imprenditori veneti, gia'
presi dai loro problemi, non debbano intervenire''. sen/cam/lv.
( da "ADN Kronos" del 03-01-2008)
Ascolta la
notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di FINANZA Milano, 3 gen. - (Adnkronos) - Avvio di seduta in territorio negativo per Alitalia. Il titolo dell'ex compagnia di bandiera, dopo la seduta
altalenante di ieri, perde l'1,10% a 0,79 euro. Nella media gli scambi: i
titoli finora passati di mano sono 2,3 milioni contro una media giornaliera
di 18,8 mln.
( da "Asca" del 03-01-2008)
(ASCA) - Roma,
3 gen - L'Enac, il 9 gennaio prossimo dara' il via al primo di una serie di
incontri per discutere in merito alle problematiche che verranno originate ''dal
previsto trasferimento di un cospicuo numero di voli dall'aeroporto di
Malpensa a quello di Fiumicino''. Lo comunica l'ente, specificando che alla
riunione sono stati convocati i vertici di Adr, Sea, Alitalia
ed altri vettori. ''L'incontro - prosegue la nota - e' il primo di un ciclo
che si concludera' affrontando le questioni inerenti la programmazione del
traffico aereo nella stagione estiva; cio' per garantire la massima
efficienza del settore nel periodo di maggior traffico''. Le conclusioni
della serie di riunioni verranno rese note a tutti gli operatori del
trasporto aereo in un incontro che verra' successivamente programmato.
com-sen/sam/lv.
( da "ADN Kronos" del 03-01-2008)
DA GOVERNO
ATTO OPPORTUNO ascolta la notizia leggi i commenti commenta 1 vota 1 tutte le
notizie di ECONOMIA Roma, 3 gen.(Adnkronos) - ''Quello del Governo e' un atto
inevitabile ed opportuno. Intanto stiamo pagando tutti il fallimento della
politica di Formigoni e della Lega su Malpensa''. Lo dichiara la senatrice
Maria Pellegatta del Gruppo Verdi-Pdci, commentando la notizia secondo la
quale l'esecutivo si appresterebbe ad avanzare ricorso alla Corte
costituzionale per chiedere l'annullamento della legge recentemente approvata
dalla Regione Lombardia sul trasporto aereo. ''Essa - prosegue l'esponente
del Pdci- introduce una giungla di competenze ed e' in aperto contrasto con
la normativa nazionale ed europea. Inoltre non accresce le competenze della
Regione in materia di programmazione aeroportuale. Lo scopo di Formigoni e'
di accentuare i conflitti tra Stato e Regione, determinando sprechi, perdite
di tempo e accentuando i localismi. Tutti motivi che sono all'origine
dell'attuale crisi di Malpensa''.
( da "Reuters Italia" del 03-01-2008)
ROMA (Reuters)
- A partire da mercoledì prossimo, 9 gennaio, l'Enac (Ente nazionale
perl'aviazione civile) avvierà una serie di incontri per discutere le
questioni legate al previsto trasferimento di alcuni voli dall'aeroporto di
Malpensa a quello di Fiumicino. Lo rende noto un comunicato Enac spiegando
che alla riunione sono stati convocati i vertici di Adr, Sea, Alitalia ed altri vettori. Alitalia ha
programmato, a partire da marzo, il trasferimento della maggior parte dei
voli intercontinentali dell'aeroporto milanese, a quello romano. A tutela di
Malpensa è intervenuta anche la Regione Lombardia con una normativa
regionale che le consente di avere un proprio rappresentante nel che assegna
gli slot. Il governo ha intenzione di ricorrere alla Corte
costituzionale contro tale norma. "L'incontro è il primo di un
ciclo che si concluderà affrontando le questioni inerenti la
programmazione del traffico aereo nella stagione estiva; ciò per
garantire la massima efficienza del settore nel periodo di maggior
traffico", spiega la nota.
( da "Asca" del 03-01-2008)
(ASCA) - Roma,
3 gen - La possibilita' di un ricorso alla Corte costituzionale contro la
legge della regione Lombardia che consente all'ente locale di avere un
proprio rappresentante in Assoclearence, il comitato di coordinamento
aeroportuale che definisce l'assegnazione degli slot, verra' studiata dal
ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, alla ripresa dei lavori
istituzionali, ovvero da lunedi' prossimo. Lo specificano fonti vicine alla
situazione, definendo come ''molto probabile'' la possibilita' del ricorso.
Il ministero, secondo indiscrezioni trapelate ieri e non smentite, sarebbe intenzionato a contestare alla legge regionale,
approvata nel novembre scorso dalla Lombardia per salavaguardare Malpensa
nell'ottica della riduzione dei voli decisa dall'Alitalia, la
presenza di soggetti legati agli enti locali in Assoclearence prendendo
spunto dalla normativa europea. sen/mcc/alf.
( da "ADN Kronos" del 03-01-2008)
E' GIUNTA
L'ORA DEL CONFRONTO DIRETTO E DELLA TRATTATIVA FINALE ascolta la notizia
commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA Roma, 3 gen. - (Adnkronos) -
La soluzione Air France puo' essere "una svolta storica" per Alitalia. A patto pero' che la compagnia francese punti ad
"un effettivo rilancio". E' questa la posizione dell'Unione Piloti
che chiede chiarezza all'interlocutore transalpino. "Non vi e' dubbio
che la soluzione Air France nella annosa crisi di Alitalia
potrebbe essere una svolta storica. La Compagnia francese ha le conoscenze,
le capacita' industriali e tecniche per rilanciare Alitalia,
ma vuole farlo oppure si profila per l'Azienda italiana, e quindi per la
parte che ci interessa, cioe' i piloti, un ridimensionamento storico?",
si chiede Up.
ALITALIA: PADOA-SCHIOPPA,
NESSUN IMPRENDITORE DEL NORD DISPONIBILE ( da "Asca" del 31-12-2007)
ALITALIA: MORATTI,
GRAVE CHE GOVERNO SNOBBI IL NORD (IL GIORNALE) ( da "Asca" del 31-12-2007)
ALITALIA: MORATTI,
GRAVE CHE GOVERNO SNOBBI IL NORD (IL GIORNALE) ( da "Asca" del 31-12-2007)
Alitalia vittima della
politica, dice Padoa a Corriere ( da "Reuters Italia" del 31-12-2007)
LA LEGA PRONTA A
SCENDERE IN PIAZZA PER MALPENSA ( da "Agi" del 31-12-2007)
19:02 ALITALIA:
REGIONE LOMBARDIA A DI SALVO, NON ABBIAMO AZIONI SEA ( da "Agi" del 31-12-2007)
19:08 ALITALIA:
CATTANEO, PROPOSTA MOBILITAZIONE NON CADRA' NEL VUOTO ( da "Agi" del 31-12-2007)
ALITALIA: MARONI
CHIEDE A BERTINOTTI DIBATTITO URGENTE A CAMERA ( da "Asca" del 31-12-2007)
COMPIACIMENTO PER
LÂ'ORIENTAMENTO SCELTO DAL GOVERN ( da "Windpress" del 31-12-2007)
( da "Asca" del 31-12-2007)
(ASCA) - Roma, 31 dic - ''Ho sperato che Alitalia venisse acquistata da un consorzio di
imprenditori del Nord, soluzione che ho molto caldeggiato. Il fondo Tpg ha
cercato un partner del Nord ma senza trovarlo. E' stata una delusione''.
Cosi' il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, in una intervista al
Corriere della Sera, sottolineando che il problema di Malpensa ''non e' ne' Alitalia ne' Air France: nasce da insufficienti
infrastrutture di accesso e proliferazione di aeroporti vicini''. Dopo la
decisione del governo che ha dato il via libera alle trattative in esclusiva
con Air France, Padoa-Schioppa difende le scelte fatte. ''Abbiamo compiuto un
passo importante per risolvere un problema che si trascinava da vent'anni.
Troppo a lungo la politica ha sfruttato la situazione dell'Alitalia
per il proprio tornaconto. Ora non poteva piu' continuare''. did/mcc/ss.
( da "Asca" del 31-12-2007)
(ASCA) - Roma, 31 dic - ''Nel Governo c'e' una
gravissima sottovalutazione complessiva dei problemi del Nord''. L'accusa e'
del sindaco di Milano, Letizia Moratti, che in un'intervista al Giornale,
parte dalla vicenda Alitalia per spiegare che
l'esecutivo sta snobbando il Nord. ''Il piano di Alitalia
- ha detto Moratti - e' assurdo, ridimensiona l'aeroporto che e' collocato
li' dove c'e' il mercato, le merci, i biglietti venduti. Malpensa e' l'unico
vero hub d'Italia''. Secondo il sindaco, il Governo ''ha la responsabilita'
di porre, al potenziale acquirente, vincoli coerenti con la propria politica
economica, finanziaria, passeggeri, merci, dei trasporti, del turismo''.
Quella di Malpensa, ha sottolineato, ''non e' una questione del Nord, ma un
problema politico nazionale''. Moratti va piu' in la', poi, spiegando che si
apre una questione settentrionale. ''Basta guardare alla difficolta' di
ottenere le infrastrutture necessarie alla nostra economia. Abbiamo avuto 150
milioni di euro solo grazie alla particolare sensibilita' di un ministro come
Antonio Di Pietro - ha proseguito - Roma di milioni ne ha avuti 500 e oltre a
cio' la deroga del patto di stabilita' per le infrastrutture''. E poi la
questione Ici. ''Siamo un Comune virtuoso, eppure il Governo ci penalizza.
Nel taglio dell'Ici previsto dal Governo si aumentano le detrazioni ai Comuni
che hanno le tasse piu' alte, penalizzando invece quelli che le hanno
abbassate''. Anche sulla questione sicurezza Moratti e' critica nei confronti
dell'esecutivo. La Finanziaria, ha detto, e' ''deludente. Nessuna risposta al
tema della sicurezza, nessun aiuto ai sindaci per opporsi alla criminalita'.
Oggi e' questo il vero problema dei cittadini che si sentono insicuri,
abbandonati. Ci sono flussi migratori non regolati, prostituzione, grande
diffusione di groga per colpa della confusione tra spaccio e consumo - ha sottolineato
- E con le idee di ministri come Paolo Ferrero sara' sempre peggio''.
Guardando al 2008, il sindaco di Milano chiede al presidente del Consiglio,
Romano Prodi, ''un decreto legge sulla sicurezza e poi Malpensa valorizzata,
un piano infrastrutture che colmi il deficit del Nord rispetto al centro Sud
e un raddoppiato impegno per vincere l'Expo universale del 2015. Una grande
occasione per Milano e per l'Italia''. res-muz/mcc/alf (Asca).
( da "Asca" del 31-12-2007)
(ASCA) - Roma, 31 dic - ''Nel Governo c'e' una
gravissima sottovalutazione complessiva dei problemi del Nord''. L'accusa e'
del sindaco di Milano, Letizia Moratti, che in un'intervista al Giornale,
parte dalla vicenda Alitalia per spiegare che
l'esecutivo sta snobbando il Nord. ''Il piano di Alitalia
- ha detto Moratti - e' assurdo, ridimensiona l'aeroporto che e' collocato
li' dove c'e' il mercato, le merci, i biglietti venduti. Malpensa e' l'unico
vero hub d'Italia''. Secondo il sindaco, il Governo ''ha la responsabilita'
di porre, al potenziale acquirente, vincoli coerenti con la propria politica
economica, finanziaria, passeggeri, merci, dei trasporti, del turismo''.
Quella di Malpensa, ha sottolineato, ''non e' una questione del Nord, ma un
problema politico nazionale''. Moratti va piu' in la', poi, spiegando che si
apre una questione settentrionale. ''Basta guardare alla difficolta' di
ottenere le infrastrutture necessarie alla nostra economia. Abbiamo avuto 150
milioni di euro solo grazie alla particolare sensibilita' di un ministro come
Antonio Di Pietro - ha proseguito - Roma di milioni ne ha avuti 500 e oltre a
cio' la deroga del patto di stabilita' per le infrastrutture''. E poi la
questione Ici. ''Siamo un Comune virtuoso, eppure il Governo ci penalizza.
Nel taglio dell'Ici previsto dal Governo si aumentano le detrazioni ai Comuni
che hanno le tasse piu' alte, penalizzando invece quelli che le hanno
abbassate''. Anche sulla questione sicurezza Moratti e' critica nei confronti
dell'esecutivo. La Finanziaria, ha detto, e' ''deludente. Nessuna risposta al
tema della sicurezza, nessun aiuto ai sindaci per opporsi alla criminalita'.
Oggi e' questo il vero problema dei cittadini che si sentono insicuri,
abbandonati. Ci sono flussi migratori non regolati, prostituzione, grande
diffusione di groga per colpa della confusione tra spaccio e consumo - ha
sottolineato - E con le idee di ministri come Paolo Ferrero sara' sempre
peggio''. Guardando al 2008, il sindaco di Milano chiede al presidente del
Consiglio, Romano Prodi, ''un decreto legge sulla sicurezza e poi Malpensa
valorizzata, un piano infrastrutture che colmi il deficit del Nord rispetto
al centro Sud e un raddoppiato impegno per vincere l'Expo universale del
2015. Una grande occasione per Milano e per l'Italia''. res-muz/mcc/alf.
( da "Reuters Italia" del 31-12-2007)
ROMA (Reuters) - Alitalia
è stata sfruttata dai politici per troppo tempo, ha detto il ministro
dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, difendendo la decisione di aprire
all'accordo con Air France-KLM. Il governo, che possiede il 49,9% della
compagnia di bandiera, ha approvato la scorsa settimana la trattativa
esclusiva di Alitalia con Air France-KLM. La
decisione ha suscitato le forti proteste dei sindacati e di alcuni politici,
soprattutto la Lega Nord, che vogliono che la compagnia rimanga in mani
italiane, preferendo all'offerta francese quella di Air One. "Troppo a
lungo la politica ha sfruttato la situazione di Alitalia
per il proprio tornaconto", ha detto Padoa Schioppa al Corriere della
Sera. "Non poteva più continuare". Le proteste di
amministratori e politici del Nord non aiutano ad affrontare la vicenda, ha
aggiunto il ministro. Padoa Schioppa ha detto di avere sperato che Alitalia fosse comprata da un consorzio di imprenditori
del Nord, ma il fondo di private equity TPG -- uno dei primi a farsi avanti
per Alitalia -- non ha trovato partner nella
regione. "E' stata una delusione", ha aggiunto.
( da "Agi" del 31-12-2007)
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lunedì 31 dicembre 2007 h. 13:34 direttore responsabile: Giuliano De
Risi 13:13 > ECOPASS: RUBATI IN EDICOLA MILANO TAGLIANDI ACCESSO IN CENTRO
13:04 > TENTA DI IMPICCARSI PER AMORE: SALVATO DA DUE AMICI A MILANO 13:01
> NASCITE: NEL 2007 A PRATO NATI 3MILA BIMBI, 29, 4% CINESI 12:51 >
INCIDENTI: SU FIRENZE-PISA-LIVORNO RIDOTTI QUELLI MORTALI 12:48 > BOTTI:
SEQUESTRATI 75 KG NEL MILANESE, DENUNCIATA EDICOLANTE 12:42 > IMPRESE: NEL
2007 BOOM DI 'NASCITE', ROMA E MILANO IN TESTA 12:42 > SALDI: AL VIA A
FIRENZE IL 7 GENNAIO 12:12 > ECOPASS: DA MERCOLEDI' AL VIA LA
SPERIMENTAZIONE A MILANO 12:12 > ECOPASS: DA MERCOLEDI' AL VIA LA
SPERIMENTAZIONE A MILANO (2) 12:04 > QUATTRO INTOSSICATI DA MONOSSIDO
RICOVERATI A PADOVA 11:24 > GUIDA IN STATO DI EBBREZZA: 129 DENUNCE NEL
2007 NEL TIGULLIO 11:18 > CAPODANNO: VENEZIA, TUTTO PRONTO PER BACIO DEI
SESSANTAMILA 11:15 > CASA: NASCONO A MILANO OSSERVATORIO E AGENZIA PER
L'AFFITTO (2) 11:15 > CASA: NASCONO A MILANO OSSERVATORIO E AGENZIA PER
L'AFFITTO 10:59 > INQUINAMENTO: ANCORA SUPERATI LIMITI DEL PM10 A PALERMO
Rss Feed ALITALIA LA LEGA PRONTA A SCENDERE IN PIAZZA PER MALPENSA >.
( da "Agi" del 31-12-2007)
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lunedì 31 dicembre 2007 h. 13:36 direttore responsabile: Giuliano De
Risi 13:35 > CON CIBO PROPRIO IN BAR MILANO: RIPRESO SCATENA RISSA,
ARRESTATO 13:13 > ECOPASS: RUBATI IN EDICOLA MILANO TAGLIANDI ACCESSO IN
CENTRO 13:04 > TENTA DI IMPICCARSI PER AMORE: SALVATO DA DUE AMICI A
MILANO 13:01 > NASCITE: NEL 2007 A PRATO NATI 3MILA BIMBI, 29, 4% CINESI
12:51 > INCIDENTI: SU FIRENZE-PISA-LIVORNO RIDOTTI QUELLI MORTALI 12:48
> BOTTI: SEQUESTRATI 75 KG NEL MILANESE, DENUNCIATA EDICOLANTE 12:42 >
IMPRESE: NEL 2007 BOOM DI 'NASCITE', ROMA E MILANO IN TESTA 12:42 > SALDI:
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L'AFFITTO Rss Feed Milano ALITALIA: CATTANEO, PROPOSTA MOBILITAZIONE NON
CADRA' NEL VUOTO >.
( da "Asca" del 31-12-2007)
(ASCA) - Roma, 31 dic - Il capogruppo della Lega
Nord alla Camera, Roberto Maroni, ha inviato una lettera al presidente della
Camera, Fausto Bertinotti, nella quale chiede ''di fissare un dibattito
urgente alla Camera'' sulla questione Alitalia. ''Caro Presidente - scrive Maroni -, la vendita di Alitalia alla compagnia aerea Air-France (ipotizzata dal Governo) e la
conseguente grave penalizzazione dell'aeroporto di Malpensa sono questioni di
assoluta rilevanza istituzionale, economica e politica che non possono essere
decise in qualche ufficio del Ministero dell'Economia ma richiedono un
vero dibattito parlamentare che dia al Governo gli indirizzi necessari e
utili per ottenere il risultato voluto (il risanamento di Alitalia)
senza correre il rischio di un danno grave e irreparabile all'economia
padana''. ''Per questi motivi - prosegue Maroni - Ti chiedo di fissare un
dibattito urgente alla Camera (previa conferenza dei Capigruppo)
all'immediata riapertura dei lavori, vale a dire a partire dal 7 gennaio.
L'urgenza del dibattito e' motivata dall'intenzione del Governo di assumere
la decisione definitiva entro il 15 gennaio''. ''Nei prossimi giorni -
annuncia Maroni - il Gruppo Lega Nord Padania depositera' una mozione di
indirizzo sulla vicenda''. red-leo/leo/lv.
( da "Windpress" del 31-12-2007)
29-12-2007 Il Presidente dell'ENAC, Vito Riggio,
esprime viva soddisfazione per l'orientamento espresso dal Governo rispetto
all'avvio da parte di Alitalia di una trattativa in esclusiva con Air France ? KLM.Si tratta,
infatti, di un gruppo industriale di primario rilievo internazionale che
certamente contribuirà a favorire il rilancio e lo sviluppo del
settore del trasporto aereo. Settore, peraltro, i cui trend di crescita, anche
in Italia, sono molto elevati e potrà essere ulteriormente favorito
dalla nascita di questo soggetto.
Malpensa?
Soffocata dal solito campanilismo ( da "Gazzetta di Parma, La" del 30-12-2007)
Economia ( da "Gazzetta di
Parma, La" del
30-12-2007)
L'italià
resignat (
da "Avui" del 30-12-2007)
COL
FIATO SOSPESO ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 30-12-2007)
IL
CORAGGIO DEL NO ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 30-12-2007)
Rosato:
opportunità per Ronchi supportare lo scalo di Lubiana ( da "Piccolo di
Trieste, Il"
del 30-12-2007)
Bossi:
in piazza per salvare Malpensa Di fatto sono già stati cancellati i
voli con destinazioni a lungo raggio ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 30-12-2007)
Lavoro
ci fa un paese da Terzo Mondo. Si aggiunga un particolare ignominioso:
l'acciaieria ( da "Alto Adige" del 30-12-2007)
Bossi:
Per Malpensa faremo le barricate ( da "Giorno, Il (Varese)" del 30-12-2007)
Air
France ora accelera ( da "Giornale di Brescia" del 30-12-2007)
Malpensa
a rischio La rivolta dei sindaci Fontana: Stati Generali degli enti locali ( da "Giorno, Il
(Varese)" del
30-12-2007)
Prodi:
Faccio, diversamente sarei già caduto ( da "Giornale di
Brescia" del
30-12-2007)
In
piazza per Malpensa ( da "Centro, Il" del 30-12-2007) + 3 altre
fonti
Bossi:
Barricate per la Malpensa La Lega scatenata in difesa dello scalo lombardo e
contro il passaggio della compagnia di bandiera a Air France: Siamo pronti a
scendere in piazza ( da "Giorno, Il (Sondrio)" del 30-12-2007) + 1 altra
fonte
Bossi:
Scendiamo in Il leader leghista va all'attacco su Alitalia ( da "Resto del
Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
L'INTERVISTA
CLAUDIO BURLANDO, L'EX MINISTRO DEI TRASPORTI CHE INAUGURO' LO SCALO: NON
POSSIAMO ABBANDONARLO. 0 Credo ancora nel grande hub del Nord, ma abbiamo ( da "Resto del
Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
L'italianità
non è un criterio di mercato: non si può scegliere un partner
per A (
da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
Umberto
Bossi attacca duramente il Governo sulla vicenda Alitalia-AirFrance: Siamo
pronti a sc (
da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
IN
PIAZZA, COME ai tempi d'oro. Anzi, in aeroporto: è a Malpensa che Um ( da "Resto del
Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
Chiederemo
stipendi uguali a quelli francesi ( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
RISIKO
Le aggregazioni in Italia non sono finite, ma punteremo solo su alleanze.
Hera? Non c'è nulla in campo ( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
A2A
è pronta alla sfida nucleare Il nuovo colosso debutta in Borsa il 2
gennaio. Parla il numero uno, Zuccoli ( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
Bossi
contro Air France: in piazza per Malpensa ( da "Arena, L'" del 30-12-2007) + 1 altra
fonte
Romano
e i botti di fine anno ( da "Provincia di Cremona, La" del 30-12-2007)
Bossi:
Lega in piazza per Malpensa ( da "Provincia di Cremona, La" del 30-12-2007)
Nuove
tariffe Volano i prezzi spinti dal caro-petrolio ( da "Libertà" del 30-12-2007)
Alitalia-Air
France, è bufera ( da "AudioNews.it" del 30-12-2007)
ALITALIA:
BERSANI, PER NODO MALPENSA RIFLETTERE SU SISTEMA AEROPORTI NORD ( da "ADN Kronos" del 30-12-2007)
( da "Gazzetta di Parma, La" del
30-12-2007)
Opinione
Malpensa? Soffocata dal solito campanilismo Quella che
dovrebbe essere una seria discussione tecnica sul destino di Alitalia si sta isterilendo in una polemica campanilistica su Malpensa,
che naturalmente non tiene in alcun conto i dati elementari del problema.
Innanzi tutto, qualunque compagnia aerea concentra la propria attività
su un solo hub (persino Iberia non ha tenuto in alcun conto Barcellona),
cioè su un solo aeroporto, che funziona da centro di raccolta e
smistamento dei passeggeri, non essendo realizzabili collegamenti punto a
punto generalizzati, del tipo Brindisi-Amburgo, né duplicazioni dei servizi
di terra, come la manutenzione. Ciò è ancor più vero per
Alitalia, che da tempo ha ridotto la sua
operatività nazionale e internazionale e quindi ha necessità di
concentrare tutto il proprio traffico in un solo aeroporto per poter raggiungere
coefficienti accettabili di occupazione degli aerei. continua... Per leggere
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( da "Gazzetta di Parma, La" del
30-12-2007)
Economia
PRIVATIZZAZIONE L'ANNUNCIO DI PADOA-SCHIOPPA CONTESTATO
DA TOTO E FORMIGONI Anche il governo dice sì ad Alitalia-Air France Otto settimane per negoziare. Il titolo fa un balzo
dell'8% ROMA Antonio Pennacchioni II Si stringono i tempi delle nozze tra Air
France-Klm ed Alitalia. Secondo le attese, il governo ha dato ieri il via libera alla
trattativa in esclusiva con il gruppo franco-olandese che durerà otto
settimane confermando l'indicazione uscita dal Consiglio
d'amministrazione della compagnia di bandiera venerdì scorso.
"Siamo convinti che questa valutazione sia corretta" ha annunciato
Tommaso Padoa Schioppa al termine del Consiglio dei ministri che ha impresso
un'accelerazione alla procedura di vendita. Se il negoziato andrà in
porto, Alitalia si integrerà con un leader
mondiale del trasporto aereo in una sistema a tre hub (Roma, Parigi e
Amsterdam). continua... Per leggere il testo completo dell'articolo,
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( da "Avui" del 30-12-2007)
LA
ITÀLIA D'AVUI NO TÉ L'EMPENTA DELS ANYS 60 L'italià resignat
Santi Nolla / Periodista MONTESOL Un article del New York Times sobre
Itàlia ha aixecat una gran polseguera entre la premsa italiana. Els
italians s'han sentit ferits en el seu orgull quan se'ls ha descrit com a
tristos o depressius i s'ha acusat el seu país d'estar en decadència.
"No hi ha un Federico Fellini ni un Roberto Rossellini, cap Sofia
Loren", va diagnosticar el prestigiós diari nord-americà, que a
més va informar sobre la pobresa, l'envelliment i l'estancament de la
població i el país. 'IL CORRIERE DELLA SERA' ES VA LAMENTAR: "S'està
sometent a judici Itàlia". També La Repubblica, el diari de la
capital, proper al govern del primer ministre Romano Prodi, va replicar,
parlant dels Estats Units: "Hi ha un país tan retrògrad al món,
amb el malson de la immigració i ponts d'autopistes que cauen, en el qual els
nens arriben amb un deute nacional de 30.000 dòlars, sense tenir mai
la seguretat que seran vacunats". La resposta dirigida als
nord-americans mostra la profunda indignació dels italians. Els més vells
segurament recorden encara l'enrenou que va provocar als anys 70 una portada
del setmanari alemany Der Spiegel en què es veia a sobre
d'Itàlia un plat d'espaguetis i la pasta estava decorada amb una
pistola de la màfia. HI HA MOLTS ITALIANS, PERÒ, QUE NO ESTAN
indignats sinó resignats, i altres que creuen que el New York Times té raó.
"El que es va escriure està fonamentat. Tenim por de les coses
noves", va comentar Walter Veltroni, alcalde de Roma, sobre el
polèmic article. "EL GRAN PROBLEMA D'ITÀLIA és que no és
optimista", comenta Pier, un italià que treballa a Catalunya
ajudant en les inversions a empreses italianes. La Itàlia d'avui no té
l'empenta dels anys 60, dècada en la qual la marca Made in Italy era
forta i potent. Amb el pas dels anys, res no s'ha fet amb la marca i aquesta,
tot i seguir existint, fa la sensació que té necessitat que algú l'empenyi.
LA CRISI D'ALITALIA ÉS UN BON EXEMPLE de com el sistema
no funciona. Els dirigents de la companyia no han pres les decisions que
s'havien de prendre, entre altres coses perquè per no fer descontent
ningú han acabat fent descontent tothom. "Ni canvia res, ni hi ha
recanvi", és una de les frases utilitzades per definir la política
italiana. FA CINC ANYS QUE S'ESTÀ PROJECTAT L'AVE entre Torí i
Lió i encara no està decidit el seu traçat perquè a cada poble
per on ha de passar els responsables i la gent no accepten que hi passi i
així, per no tenir descontent ningú, es té descontent tothom. Pier no creu en
l'italià emprenyat ni en l'indignat, creu que l'italià avui ja
s'ha resignat. "EL SISTEMA FUNCIONA INDIVIDUALMENT", diu Pier.
"L'italià és individualista. Si s'agafa deu italians, un per un,
acabes convençut que poden conquerir el món. Si els agafes de cop a tots deu,
pots pensar que poden destruir el món", afegeix aquest italià
partidari de l'optimisme i la necessitat de trobar un motor que impulsi
l'economia italiana. "Tenim moltes multinacionals de butxaca, petites de
mida però líders en els seus sectors, i n'hi ha moltes, més d'una
cinquantena, però falta un motor". EL NEW YORK TIMES INCIDEIX en
el seu article que a Itàlia hi ha una població estancada, un país
estancat i envellit. En la darrera cimera entre Sarkozy, Zapatero i Prodi
algú va destacar que el president francès té 52 anys, l'espanyol, 47 i
l'italià, 68. EN EL CLUB DEL G-8, DELS PAÏSOS més
industrialitzats del món, Itàlia és descrita com una nació amb poca
tecnologia punta desenvolupada, baixes taxes de natalitat i poques inversions
estrangeres. Els dos llibres més venuts en els últims anys són: La Casta, com
els polítics italians es van convertir en intocables, de dos periodistes del
Corriere della Sera, que han venut milions d'exemplars, i Gomorrha, sobre el
paralitzant poder de la màfia a Itàlia i la seva
influència política, que també s'ha convertit en un best seller.
"ITÀLIA TÉ UNES POSSIBILITATS IMMENSES de creixement, és un gran
país, però necessita un motor, un impuls i més optimisme. No ens podem
estar devaluant cada dia nosaltres mateixos", reflexionava Pier, citant
que el motor de l'economia és el consum i posant l'exemple de la regió del
Vèneto i del Trentino, que han estat des dels anys 80 fins al 2000 els
grans motors de l'economia. És d'on va sortir Benetton i on es fabriquen el
50% de les ulleres del món, però necessita infraestructures i fa deu
anys que es parla de fer una altra autopista. LA REALITAT, PERÒ, ÉS
QUE NINGÚ NO LA FA, i encara que en aquesta regió hi hagi el 25% del PIB
italià. Per no tenir descontent ningú, es té descontent tothom.
( da "Piccolo di Trieste, Il" del
30-12-2007)
Si aggiunga un
particolare ignominioso: l'acciaieria dove i sei sventurati operai sono morti
bruciati è una multinazionale tedesca, però in Germania e
altrove i sistemi di sicurezza li ha impiantati tutti, qui da noi no: se non
li ha impiantati, c'è da fare giustizia o no? I lavoratori bruciati
vivi guadagnavano mille euro al mese: se ne avessero guadagnato seimila,
giustizia l'avrebbero già. A marzo i talebani hanno sequestrato il
giornalista Mastrogiacomo in Afghanistan, lui e l'autista e l'interprete, uno
l'hanno steso sulla sabbia e l'hanno sgozzato come un capretto. Mastrogiacomo
può dirsi un redivivo. Non lo vedo più scrivere, ho paura che
il trauma gli abbia tagliato i nervi e il pensiero. Nella scuola monta il
fenomeno del bullismo, e il ministero ha una reazione di desolante debolezza:
praticamente, lascia fare. Una scuola così non può funzionare.
In una scuola si insegna e si impara se c'è rispetto. In aprile si annuncia
il Partito democratico: l'Italia vuol mettersi al passo con le grandi
democrazie europee, che hanno un grande partito a destra e uno a sinistra, ma
in Italia è solo la sinistra che si unifica, e neanche tutta. La
destra non risponde. Il Partito Democratico ha avuto una gestazione lunga,
segnata da conflitti e scontri fra le due anime, quella diessina e quella
cattolica di sinistra. Ma infine il partito è nato, adesso c'è.
A destra non c'è stata nessuna gestazione, ma un autoproclamatosi
partito unico dei moderati è nato in un giorno, e si chiama Popolo
della Libertà. L'impressione è che rappresenti una mutazione di
Forza Italia, e non possa diventare un'alleanza con AN e Udc. La destra unita
insomma è ancora da fare. Da aprile a dicembre monta la polemica sulle
regioni a statuto speciale, Cortina fa un passo verso l'annessione all'Alto
Adige, e le regioni normali, soprattutto il Veneto, si allarmano: la
non-equità nel rapporto fra regioni speciali e regioni normali, invece
di ridursi, si allarga. A Roma s'è svolto il Family Day, un richiamo
alla famiglia come valore forte, contro tutte le innovazioni che la minano,
specialmente le unioni di fatto. A Padova hanno sfilato le Lucciole: ma le
lucciole presenti erano pochissime, mancavano le tossiche, le minorenni, le
schiave senza documenti, e anche loro, anzi soprattutto loro, sono il
problema. Se la sfilata voleva mostrare l'Orgoglio delle Lucciole, è
un orgoglio che si vergogna. Il Partito democratico ha scelto il suo
presidente, è Veltroni, sindaco di Roma: si pesca al di fuori dei
politici in carica, per mostrare che la politica si rigenera. Berlusconi
obietta che come politico lui è più giovane di Veltroni, e
dunque Veltroni è il vecchio camuffato. Riappare in video Bin Laden: è
il simbolo della sconfitta di Bush, finché Bin Laden lancia proclami, l'11
settembre resta invendicato, e la guerra al terrorismo è tutt'altro
che vinta. In agosto, a Gorgo nel trevigiano due coniugi, custodi di una
villa, vengono assassinati con una ferocia da animali da una banda di tre
immigrati, due albanesi e un rumeno. Uno degli albanesi s'impicca in carcere
poco prima di Natale: ci ha messo da agosto a dicembre per capire cos'aveva
fatto. Il rumeno aveva casa, lavoro e stipendio, eppure ha partecipato al
massacro: ma allora, cosa vogliono? Il sospetto è che venendo qua, da
paesi dove non hanno nulla, alcuni impazziscano. A settembre esce la seconda
sentenza sullo spionaggio degli inglesi della McLaren: hanno rubato alla
Ferrari non un particolare, una valvola, uno scarico, ma tutta la vettura,
780 pagine di progetti segreti, eppure viene punita la scuderia (niente punti
in classifica costruttori), ma non i piloti, come se avessero corso con
un'altra marca. Beppe Grillo lancia il suo movimento, che si riassume nel
"Vaffa" indirizzato a tutti i partiti: incarna l'antipolitica, i
politici sono sentiti come parassiti, profittatori, che mirano al loro
interesse personale o familiare. Girano per l'Italia due libri che non
possiamo leggere senza vergogna: "La Casta" di Gian Antonio Stella
e Sergio Rizzo, catalogo dei privilegi scandalosi di cui godono molti nostri
governanti dello Stato e delle regioni, e "Gomorra" di Roberto
Saviano, ricognizione dell'impero della Mafia. Due denunce epocali. Il mondo
le ascolta allibito. Ma nei domini della Casta e della Mafia non cambia
nulla, se quelle sono le malattie mortali del nostro passato, le trasmettiamo
intatte al nostro futuro. A Roma sfila (ottobre) la Cosa Rossa: non è
un partitino, è un partitone, sul fianco sinistro del Partito Democratico
non sarà uno spillo ma un coltello. Com'era giusto, la Ferrari vince
il titolo mondiale piloti: stranamente, in pista, mentre è ben
piazzato col titolo mondiale in tasca, il primo pilota della McLaren tocca un
tasto sbagliato, rallenta, si fa sfilare da numerosi concorrenti e si piazza
ottavo, giusto per perdere il titolo per un punto. Era un ordine della
Federazione? Faceva parte della sentenza? Il governo, rimasto indifferente ai
due coniugi sgozzati dai rapinatori nel trevigiano, si scuote per una donna,
moglie di un ammiraglio della marina, stuprata e ammazzata a Roma: parte
un'ordinanza che dovrebbe espellere cinquemila romeni, ma si ferma a un
centinaio, e qualcuno è già rientrato in Italia. Non sappiamo
governare l'immigrazione. E' un problema che passa intatto al 2008. Sul
finire dell'anno, crollano altri confini nella vecchia Europa: anche tra
Italia e Slovenia si va e si viene senza controlli, siamo fratelli. L'Europa
fa un poderoso passo avanti. L'Italia fa un poderoso passo indietro: prima il
"New York Times" poi il britannico "Times" pubblicano
analisi dettagliate per mostrare che siamo in declino, come ricchezza pro
capite la Spagna ci ha superato e la Grecia ci sta raggiungendo. Noi siamo
fermi. C'è qualcosa che non va. E poiché noi popolo lavoriamo,
guadagniamo, risparmiamo, paghiamo tasse più alte che nel resto del
mondo, comincia a farsi strada il sospetto che quel che non va sia la classe
governante: non si tratta di sostituire la sinistra con la destra o
viceversa, qui c'è da rifare sia la sinistra che la destra. Da Natale
si combatte la battaglia per la nostra compagnia di bandiera, l'Alitalia: facciamo fatica a venderla, circola il sospetto che chi non
la vende abbia interesse a non venderla, alla fine la battaglia si restringe
sul dilemma sì o no all'Air France. Sui voli Air France che partono da
Venezia o da Roma, ti parlano in francese e inglese, ignorano l'italiano:
siamo stranieri in casa nostra. E' così che un paese declina.
Usciamo dal 2007 precipitando, entriamo nel 2008 col fiato sospeso. Non solo
noi italiani: il 27 dicembre viene uccisa Benazir Bhutto, candidata al
governo del Pakistan, e Al Qaeda rivendica l'attentato. Al Qaeda subisce
pesanti sconfitte in Afghanistan e in Iraq, e cerca nuovi fronti. Uno
è il Pakistan: 180 milioni di abitanti, potenza nucleare. Se qui
scoppia una guerra civile, il timore è che poi esca dai confini. Per
l'umanità, un nuovo incubo. Ferdinando Camon (fercamon@alice.it).
( da "Piccolo di Trieste, Il" del
30-12-2007)
E che si
tratti della cosa giusta nel merito e nel metodo, noi e voi che di trasporti,
logistica, hub e slots non capiamo un tubo ma fortunatamente manteniamo un
briciolo di buon senso, l'abbiamo subito colto dall'inedita
alleanza che si è creata contro la vendita di Alitalia a Air France. Da una parte dunque Padoa-Schioppa, il governo e
la silenziosa - in questo caso - maggioranza che lo sostiene, dall'altra in
ordine sparso le confederazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil), il governatore
della Lombardia Formigoni, la Lega Nord, Alleanza nazionale, alcuni
importanti banchieri e altri che - potete scommetterci - si uniranno
nei prossimi giorni. Marciando naturalmente divisi, per colpire uniti! Dunque
come è giusto che sia, ciascun portatore di interesse, nobile,
nobilissimo ma "particolare", si schiera contro il ministro del
Tesoro e la sua decisione di procedere con Air France piuttosto che AirOne.
Interessi "particolari" dicevamo: quelli dei sindacati che
rappresentano i lavoratori di Alitalia sacrosanti ma
dal sapore leggermente corporativo considerando che le retribuzioni medie
(piloti e personale di volo) sono spesso superiori del 30, del 40 o del 50% a
quelle europee; interessi territoriali (Formigoni e Lega) che temono
fortemente un ulteriore ridimensionamento di Malpensa; interessi politici in
senso stretto: Alleanza nazionale appare fortemente legata al carattere
italiano della società; interessi finanziari delle banche che avrebbero
sostenuto la proposta di AirOne, etc.etc. Insomma una sorta di 'presnitz' che
una volta impastato - e l'impasto risale a parecchi anni fa - si è
rivelato nel tempo sempre più costoso al punto di arrivare sulla
tavola degli italiani ad un prezzo proibitivo: più o meno (credo
più che meno) un milione di euro di perdita al giorno e quindi una
piccola 'tassa' pagata dalle famiglie italiane! Il ministro ha ritenuto che
così non si potesse più andare avanti, ha deciso che a prevalere
fossero gli interessi generali, e - sentito il cda della compagnia - si
è avviato a venderla ai francesi. Nel metodo quindi, Tommaso ancora
una volta si è rivelato un vero Patriota! E veniamo al merito. Noi
come voi, di strategie aziendali, acquisizioni e vendita di grandi gruppi, ne
capiamo come sopra, ma questa non è una ragione sufficiente per
starcene zitti perché nuovamente ci viene in soccorso una residua dose di
buon senso. Sostengono dunque i suddetti portatori di interessi
'particolari', che il governo e il ministro del Tesoro avrebbero dovuto
prendere in considerazione l'offerta di AirOne. Bene vi invito a riflettere
solo su questi tre elementi: Air France rappresenta la più grande
compagnia aerea del mondo e fattura più o meno 23.000 milioni di euro,
Alitalia ne fattura 4.800 circa, Air One ne fattura
600....avete capito bene sì, proprio seicento. Ebbene la più
piccolina voleva comprare quella otto volte più grande di lei e
Tommaso ha ritenuto che fosse preferibile che a comprare fosse quella grande,
cinque volte più grande di Alitalia.
Probabilmente gli sarà sembrata più affidabile, più in
grado di garantire sviluppo, di mantenere occupazione, di onorare gli
impegni, chissà forse di essere libera da interessi particolari.
Possiamo dargli torto? Ha scontentato qualcuno? Pazienza. Questo Paese deve
vederne ancora delle belle, perché dopo Alitalia,
sarà la volta di Tirrenia e chissà prima o poi della stessa Rai
e di tante altre ancora. Ma l'importante è aver mostrato che esiste un
metodo: serve molto coraggio, una buona dose di patriottismo e un sereno
sprezzo per gli interessi particolari. Roberto Weber.
( da "Piccolo di Trieste, Il" del
30-12-2007)
TRIESTE
L'opportunità più immediata che l'aeroporto del Friuli Venezia
Giulia può cogliere è quella del semestre di presidenza europea
della Slovenia: perché il governo della vicina Repubblica "ha già
manifestato l'interesse a utilizzare lo scalo di Ronchi come supporto di
quello di Lubiana". Lo ha detto ieri il sottosegretario agli Interni
Ettore Rosato nel corso di una conferenza stampa dedicata al bilancio del
2007 e alle opportunità che per il Nordest si aprono nel 2008 con la
caduta dei confini. Rispondendo a una domanda su Alitalia, Rosato ha detto che "ai cittadini della nostra regione
interessa che funzioni Linate e che da Ronchi si vada a Milano". Il
sottosegretario ha invece insistito sulla necessità di attuare le
sinergie anche tra aeroporti del Nordest, citando in particolare quelli di
Venezia Tessera e di Ronchi anche a proposito dell'intesa fra i due
Comuni di Trieste e Venezia che sta per essere siglata. Salutando con favore
l'accordo tra i due sindaci, Rosato ha sottolineato che "con la linea ad
alta velocità ci vorranno 35 minuti da un aeroporto all'altro". E
parlando dell'ipotesi di realizzare una seconda pista nello scalo lagunare,
"credo che a Venezia si sceglierà invece di avviare alleanze",
ha aggiunto il sottosegretario sottolineando l'opportunità di creare
sinergie fra i due aeroporti con "collegamenti veloci, collaborazione
sugli orari e sui voli charter".
( da "Piccolo di Trieste, Il" del
30-12-2007)
Diventa
incandescente lo scontro sulla cessione di Alitalia
ai francesi. La Lega organizzerà una manifestazione Bossi: in piazza
per salvare Malpensa Di fatto sono già stati cancellati i voli con
destinazioni a lungo raggio MILANO Lo scontro su Alitalia
diventa incandescente. Il governo ha deciso di intavolare trattative, per 8
settimane, con Air France ma l'opposizione si fa sentire e chiede che la
questione venga discussa in Parlamento. La confusione sale con il passare dei
giorni e la Lega - ieri ha parlato Bossi - organizza una manifestazione a
Malpensa, l'aeroporto che potrebbe essere penalizzato se Alitalia finirà ai francesi. E proprio dallo scalo di Malpensa, Alitalia ha (di fatto) già cancellato i voli per le destinazioni
a lungo raggio che saranno sacrificate. Ad oggi, Alitalia collega
con voli diretti l'aeroporto lombardo con Toronto, Boston, Newark (periferia
di New York), Chicago, Miami, Caracas, Buenos Aires, Osaka, Delhi,
Bombay, Shangai, Dubai, Dakar (o Accra, in Senegal), Tokio, San Paolo e New
York (aeroporto Kennedy). L'ultimo piano per il salvataggio della compagnia
prevede il taglio di tutte queste destinazioni per lasciare attive solo le
ultime tre (New York, Tokio, San Paolo). Il piano dovrebbe scattare a marzo e
Air France, se l'affare andrà in porto, ha semplicemente detto che
intende rispettare quel piano. Dunque, le altre 14 destinazioni sono destinate
a sparire. In effetti è quanto è già successo in questi
giorni: Alitalia non emette più biglietti per
quei voli e chi si rivolge alla biglietteria si sente rispondere che quei
voli sono stati "cancellati". Ieri sera sono filtrate indiscrezioni
sulla possibile futura struttura di Alitalia. I
francesi starebbero pensando a un italiano come vicepresidente e una
rappresentanza italiana verrebbe garantita anche nel consiglio di
amministrazione. Per cercare di arrivare a un accordo, nei prossimi giorni il
numero uno di Air France potrebbe venire in Italia per incontrare i sindacati
(vero ostacolo alla trattativa). Air France potrebbe potenziare il settore
della manutenzione (dove la Cgil è forte) portando in Italia
l'assistenza anche ai suoi aerei. Anche gli esuberi (dicono a Parigi) non
sarebbero elevati (1.000 in Alitalia Fly dove sono
previste assunzioni dal 2010) mentre a piloti e assistenti di volo, che
potrebbero circolare nelle tre compagnie, verrebbe applicato il contratto di
lavoro francese. L'opposizione, comunque, è sul piede di guerra.
"Da queste parti la gente è incazzata, perchè ha pagato
per mantenere in piedi Alitalia e come ricompensa ci
portano via Malpensa", dice Bossi. Che aggiunge: "Scenderemo in
piazza, ci faremo sentire". Ai leghisti risponde Maurizio Zipponi
(Rifondazione comunista): "Invece di abbaiare alla luna bisognerebbe
arrivare a una cordata AirOne (supportata da Banca Intesa) con il colosso
tedesco Lufthansa. Se è vero che la trattativa con i francesi non
è conclusa, questa potrebbe essere un'ipotesi alternativa". Non
si pronuncia, invece, Antonio Di Pietro. "È una società
quotata - dice - e voglio evitare speculazioni". Cgil e Cisl, contrarie
alle decisioni dell'esecutivo, ora alzano la voce. "È un errore
grave cederla al miglior concorrente nel settore del turismo - dice Bonanni -
e al momento non si conoscono i criteri, le modalità, non si conosce
nulla, nulla è trasparente. Alitalia è
un bene pubblico. Prima di alienarlo bisogna avere piena legittimità
nel farlo e, secondo me, i presupposti non sono legittimi".
( da "Alto Adige" del 30-12-2007)
Lavoro ci fa
un paese da Terzo Mondo. Si aggiunga un particolare ignominioso: l'acciaieria
... lavoro ci fa un paese da Terzo Mondo. Si aggiunga un particolare
ignominioso: l'acciaieria dove i sei sventurati operai sono morti bruciati
è una multinazionale tedesca, però in Germania e altrove i
sistemi di sicurezza li ha impiantati tutti, qui da noi no: se non li ha
impiantati, c'è da fare giustizia o no? I lavoratori bruciati vivi
guadagnavano mille euro al mese: se ne avessero guadagnato seimila, giustizia
l'avrebbero già. A marzo i talebani hanno sequestrato il giornalista
Mastrogiacomo in Afghanistan, lui e l'autista e l'interprete, uno l'hanno
steso sulla sabbia e l'hanno sgozzato come un capretto. Mastrogiacomo
può dirsi un redivivo. Non lo vedo più scrivere, ho paura che
il trauma gli abbia tagliato i nervi e il pensiero. Nella scuola monta il
fenomeno del bullismo, e il ministero ha una reazione di desolante debolezza:
praticamente, lascia fare. Una scuola così non può funzionare.
In una scuola si insegna e si impara se c'è rispetto. In aprile si
annuncia il Partito Democratico: l'Italia vuol mettersi al passo con le
grandi democrazie europee, che hanno un grande partito a destra e uno a
sinistra, ma in Italia è solo la sinistra che si unifica, e neanche tutta.
La destra non risponde. Il Partito Democratico ha avuto una gestazione lunga,
segnata da conflitti e scontri fra le due anime, quella diessina e quella
cattolica di sinistra. Ma infine il partito è nato, adesso c'è.
A destra non c'è stata nessuna gestazione, ma un autoproclamatosi
partito unico dei moderati è nato in un giorno, e si chiama Popolo
della Libertà. L'impressione è che rappresenti una mutazione di
Forza Italia, e non possa diventare un'alleanza con AN e Udc. La destra unita
insomma è ancora da fare. Da aprile a dicembre monta la polemica sulle
regioni a statuto speciale, Cortina fa un passo verso l'annessione all'Alto
Adige, e le regioni normali, soprattutto il Veneto, si allarmano: la
non-equità nel rapporto fra regioni speciali e regioni normali, invece
di ridursi, si allarga. A Roma s'è svolto il Family Day, un richiamo
alla famiglia come valore forte, contro tutte le innovazioni che la minano,
specialmente le unioni di fatto. A Padova hanno sfilato le Lucciole: ma le
lucciole presenti erano pochissime, mancavano le tossiche, le minorenni, le
schiave senza documenti, e anche loro, anzi soprattutto loro, sono il
problema. Se la sfilata voleva mostrare l'Orgoglio delle Lucciole, è
un orgoglio che si vergogna. Il Partito Democratico ha scelto il suo presidente,
è Veltroni, sindaco di Roma: si pesca al di fuori dei politici in
carica, per mostrare che la politica si rigenera. Berlusconi obietta che come
politico lui è più giovane di Veltroni, e dunque Veltroni
è il vecchio camuffato. Riappare in video Bin Laden: è il
simbolo della sconfitta di Bush, finché Bin Laden lancia proclami, l'11
settembre resta invendicato, e la guerra al terrorismo è tutt'altro
che vinta. In agosto, a Gorgo nel trevigiano due coniugi, custodi di una
villa, vengono assassinati con una ferocia da animali da una banda di tre
immigrati, due albanesi e un rumeno. Uno degli albanesi s'impicca in carcere
poco prima di Natale: ci ha messo da agosto a dicembre per capire cos'aveva
fatto. Il rumeno aveva casa, lavoro e stipendio, eppure ha partecipato al
massacro: ma allora, cosa vogliono? Il sospetto è che venendo qua, da
paesi dove non hanno nulla, alcuni impazziscano. A settembre esce la seconda
sentenza sullo spionaggio degli inglesi della McLaren: hanno rubato alla
Ferrari non un particolare, una valvola, uno scarico, ma tutta la vettura,
780 pagine di progetti segreti, eppure viene punita la scuderia (niente punti
in classifica costruttori), ma non i piloti, come se avessero corso con
un'altra marca. Beppe Grillo lancia il suo movimento, che si riassume nel
"Vaffa" indirizzato a tutti i partiti: incarna l'antipolitica, i
politici sono sentiti come parassiti, profittatori, che mirano al loro
interesse personale o familiare. Girano per l'Italia due libri che non
possiamo leggere senza vergogna: "La Casta" di Gian Antonio Stella
e Sergio Rizzo, catalogo dei privilegi scandalosi di cui godono molti nostri
governanti dello Stato e delle regioni, e "Gomorra" di Roberto
Saviano, ricognizione dell'impero della Mafia. Due denunce epocali. Il mondo
le ascolta allibito. Ma nei domini della Casta e della Mafia non cambia
nulla, se quelle sono le malattie mortali del nostro passato, le trasmettiamo
intatte al nostro futuro. A Roma sfila (ottobre) la Cosa Rossa: non è
un partitino, è un partitone, sul fianco sinistro del Partito
Democratico non sarà uno spillo ma un coltello. Com'era giusto, la
Ferrari vince il titolo mondiale piloti: stranamente, in pista, mentre
è ben piazzato col titolo mondiale in tasca, il primo pilota della
McLaren tocca un tasto sbagliato, rallenta, si fa sfilare da numerosi
concorrenti e si piazza ottavo, giusto per perdere il titolo per un punto.
Era un ordine della Federazione? Faceva parte della sentenza? Il governo,
rimasto indifferente ai due coniugi sgozzati dai rapinatori nel trevigiano,
si scuote per una donna, moglie di un ammiraglio della marina, stuprata e
ammazzata a Roma: parte un'ordinanza che dovrebbe espellere cinquemila
romeni, ma si ferma a un centinaio, e qualcuno è già rientrato
in Italia. Non sappiamo governare l'immigrazione. E' un problema che passa
intatto al 2008. Sul finire dell'anno, crollano altri confini nella vecchia
Europa: anche tra Italia e Slovenia si va e si viene senza controlli, siamo
fratelli. L'Europa fa un poderoso passo avanti. L'Italia fa un poderoso passo
indietro: prima il "New York Times" poi il britannico
"Times" pubblicano analisi dettagliate per mostrare che siamo in
declino, come ricchezza pro capite la Spagna ci ha superato e la Grecia ci
sta raggiungendo. Noi siamo fermi. C'è qualcosa che non va. E poiché
noi popolo lavoriamo, guadagniamo, risparmiamo, paghiamo tasse più
alte che nel resto del mondo, comincia a farsi strada il sospetto che quel
che non va sia la classe governante: non si tratta di sostituire la sinistra
con la destra o viceversa, qui c'è da rifare sia la sinistra che la
destra. Da Natale si combatte la battaglia per la nostra compagnia di
bandiera, l'Alitalia: facciamo fatica a venderla, circola il sospetto che chi non
la vende abbia interesse a non venderla, alla fine la battaglia si restringe
sul dilemma sì o no all'Air France. Sui voli Air France che partono da
Venezia o da Roma, ti parlano in francese e inglese, ignorano l'italiano:
siamo stranieri in casa nostra. E' così che un paese declina.
Usciamo dal 2007 precipitando, entriamo nel 2008 col fiato sospeso. Non solo
noi italiani: il 27 dicembre viene uccisa Benazir Bhutto, candidata al
governo del Pakistan, e Al Qaeda rivendica l'attentato. Al Qaeda subisce
pesanti sconfitte in Afghanistan e in Iraq, e cerca nuovi fronti. Uno
è il Pakistan: 180 milioni di abitanti, potenza nucleare. Se qui
scoppia una guerra civile, il timore è che poi esca dai confini. Per
l'umanità, un nuovo incubo. Ferdinando Camon fercamonWalice.it.
( da "Giorno, Il (Varese)" del
30-12-2007)
VICENDA
ALITALIA Il leader della Lega va all'attacco in difesa dello scalo Bossi:
"Per Malpensa faremo le barricate" - -->.
( da "Giornale di Brescia" del
30-12-2007)
Edizione:
30/12/2007 testata: Giornale di Brescia sezione:ECONOMIA Nel cammino verso l'integrazione con Alitalia spunta
l'ipotesi di un vicepresidente italiano per la holding con Klm Air France ora
accelera Ma Formigoni e Bossi insistono: "Ci portano via Malpensa"
ROMA Alitalia e Air France sono determinate a raggiungere in fretta
l'integrazione, impiegando anche meno delle otto settimane indicate dal
ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa. E spunta anche
l'ipotesi di un vice presidente italiano per la holding Air France-Klm. Fra
le garanzie che il gruppo franco-olandese vuole dare all'Italia, per
assicurarle pari dignità e forte identità nella holding,
infatti, si starebbe pensando di costituire una seconda vice presidenza per
un italiano, affiancandolo all'olandese Leo van Wijk. Italiano resterebbe il
management di Alitalia e una rappresentanza italiana
sarebbe garantita anche nel cda della holding. Per arrivare all'offerta
vincolante, il nodo più spinoso sembra il confronto con i sindacati.
Ma per Air France il faccia a faccia, in particolare su Alitalia
Servizi (manutenzione, handling, IT, amministrazione e call center) potrebbe
rivelarsi più semplice del previsto anche perché, il settore della
manutenzione (dove la Cgil domina) non solo verrebbe mantenuto ma potenziato
con l'assistenza anche a suoi aerei, soprattutto durante i picchi di attività
a Parigi. Anche gli esuberi non sarebbero elevati (1.000 in Alitalia Fly dove sono previste nuove assunzioni dal 2010
e in cui entrerebbero 800 dipendenti di Alitalia
Servizi, dove non sono previsti esuberi). A piloti e assistenti di volo, che
potrebbero circolare nelle tre compagnie, verrebbe applicato il contratto di
lavoro francese. Resta però il nodo Malpensa. Subito dopo l'Epifania,
il numero uno di Air France-Klm, Jean Cyril Spinetta, verrà in Italia
per una serie di incontri politici, istituzionali, e anche con il sindacato
per rassicurare sulla volontà di risanare e rilanciare Alitalia. Ieri però il leader della Lega, Umberto
Bossi, ha avvertito che "la gente è infuriata perché ci portano
via Malpensa. Scenderemo in piazza e ci faremo sentire con una manifestazione,
il 12 o il 19 gennaio". Secondo Bossi, "Prodi di nascosto, a casa
sua, ha deciso di vendere ad Air France, non si sa in cambio di cosa. I
francesi comperano Alitalia solo per avere le rotte.
Ma il Governo italiano non può pretendere che il Nord, dopo che
è servito per tenere in piedi Alitalia,
adesso se ne stia buono e zitto". Ma Air France potrebbe lasciare aperta
la porta ad una futura crescita di Malpensa. Alle istituzioni della
Lombardia, Spinetta potrebbe spiegare che per risanare Alitalia
è necessario tagliare i 200 milioni di perdite all'anno su Malpensa.
Taglio che potrà essere fatto mantenendo solo i voli intercontinentali
sempre pieni (New York, San Paolo e Tokyo). Lo scalo varesino non avrebbe
più lo status di hub ma vedrà potenziati i collegamenti
internazionali point to point soprattutto per la clientela business.
( da "Giorno, Il (Varese)" del
30-12-2007)
? MALPENSA ?
SEMBRA UNA BEFFA: nel momento in cui l'aeroporto di Malpensa, dati alla mano,
si prepara a raggiungere il record dei 24 milioni di passeggeri, il nuovo
anno si annuncia con la prospettiva del taglio dei voli di Alitalia
sottoposta alla "cura" di Air France e di migliaia di esuberi,
circa 7.000, tra dipendenti aeroportuali e dell'indotto. ATTILIO FONTANA,
sindaco leghista di Varese, guida la rivolta dei sindaci. "Occorre
convocare nei prossimi giorni dei veri e propri Stati Generali a Malpensa -
ha detto ieri Fontana - coinvolgendo tutte le istituzioni: i sindaci e i
consigli comunali dei paesi confinanti dell'hub, i rappresentanti della
Provincia di Varese, della Regione Lombardia, e i parlamentari del Varesotto.
Tutti uniti per salvaguardare il futuro di Malpensa e del Nord". Di Stti
Generali, più o meno con gli stessi toni, hanno parlato anche
l'assessore regionale Davide Boni e il vicesindaco di Milano Riccardo De
Corato, segno che la battaglia è condivisa. Ma in provincia di Varese
i dubbi sul futuro di Malpensa sono più forti, non foss'altro che per
le ricadute occupazionali e le occasioni mancate che rischaino di
marginalizzare il territorio. "SI RISCHIA DI creare una situazione
drammatica - dice Nicola Mucci, sindaco di Gallarate - è stata presa
in fretta e furia una decisione a Roma, senza neppure poter conoscere il
piano di Air France, senza concertazione, come hanno fatto rilevare anche le
forze sindacali, una decisione che proietta ombre sinistre su Malpensa e su
tutto il nostro territorio, in un'area che sarà penalizzata dalla
mancanza di collegamenti intercontinentali. Così i manager di tante
imprese del Nord saranno costretti a raggiungere Parigi per quei
collegamenti, una trasferta che si rivelerà come una nuova tassa
imposta alle aziende, penalizzate dal ridimensionamento di Malpensa. Assurdo
e pazzesco". AMARO È anche il commento alla
vicenda Alitalia - Air France di Guido Colombo, sindaco di Somma Lombardo.
"Questo territorio - commenta il primo cittadino sommese a proposito
della trattativa con Air France - non può pagare per Alitalia: qui, nei nostri comuni, dove risiedono tanti lavoratori
aeroportuali, ci saranno costi sociali altissimi, quando ci si
troverà a fare i conti con i tagli occupazionali. Già
c'è una società di catering che ha annunciato con chiarezza che
se passerà il piano per ridimensionare la presenza di Alitalia a Malpensa sarà costretta a mettere in
mobilità 200 dipendenti. È un segnale grave". CONFIDA
NELLA risposta del mercato il sindaco di Lonate Pozzolo, Piergiulio Gelosa.
"La scelta del Governo è scellerata, una decisione suicida per Alitalia - ha sostenuto - ma a salvare Malpensa
sarà il mercato: qui con il completamento delle infrastrutture
già in cantiere arriverà il triplo delle persone che arrivano
oggi, pertanto l'aeroporto resterà tra i più importanti scali
internazionali. Ma certo è scandaloso quanto deciso dal Governo".
A.F.-R.F. - -->.
( da "Giornale di Brescia" del
30-12-2007)
Edizione:
30/12/2007 testata: Giornale di Brescia sezione:IN PRIMO PIANO Prodi:
"Faccio, diversamente sarei già caduto" In partenza per le
vacanze il premier spiega che resiste perché il suo esecutivo fa e realizza i
programmi Romano Prodi in una foto dei giorni scorsi ROMA "Duro perché
faccio". Romano Prodi, giacca a vento e casco da neve nuovi, parte per
la montagna e si mostra ottimista. Il premier sembra riuscito a stringere la
maggioranza attorno al Governo, tanto che Lamberto Dini (ed è di ieri
l'ennesimo ultimatum), appare piuttosto isolato. Ormai tutti, nell'Unione,
avvertono: se cade il Professore c'è solo il voto anticipato. In
un'intervista il ministro dell'Interno Giuliano Amato ribadisce il concetto:
"Si parla di Governi istituzionali, ma come si possono fare Governi
sostenuti in modo bipartisan dagli uni e dagli altri, se questi passano il
tempo a mordersi i polpacci?". Per il dottor Sottile, in caso di crisi,
ci sarebbero le urne. Stessa posizione dalle parti della sinistra radicale e
anche Antonio Di Pietro concorda: "Non c'è un altro Governo alle
porte, ci sono solo le elezioni". Il leader dell'Italia dei Valori
chiede allora che "chi vuole tramare venga allo scoperto". Un po'
il refrain lanciato da Prodi nella conferenza stampa di fine anno: si va a
casa solo con un voto di sfiducia, chi vuole far cadere il Governo deve avere
il coraggio di alzarsi in aula e votare contro. Per ora sembra rimasto solo
Dini a fare la voce grossa. E allora Piero Fassino prova a dialogare:
"Mi sorprendono i suoi giudizi. Ha annunciato che presenterà
delle proposte, quindi ben vengano. Saranno esaminate". Il fatto che il
"senatore ribelle" abbia detto di voler presentare un proprio
programma non fa stare tranquilli gli alleati dell'Unione, ma è
altrettanto vero, ragionano alcuni ministri, che Dini ha aperto le porte a un
confronto sui contenuti, un campo nel quale si può sempre trattare.
Compito che probabilmente il premier si assumerà in prima persona. Il
centrosinistra sembra fiducioso che Dini possa essere riportato all'ordine,
anche perché sembra al momento piuttosto isolato. D'Amico (anche lui
liberaldemocratico) sembra avere posizioni più morbide e Manzione, un
altro dei senatori che minacciavano la crisi, si smarca: "Dini corre un
po' troppo, quel che pensa lo sa solo lui e quel che dice vale per
sè". Prodi, dopo il Capodanno in montagna, tornerà al
lavoro ai primi di gennaio, per preparare la verifica di maggioranza. Il vertice
con i segretari dell'Unione è previsto per il 10, ma potrebbe anche
essere rimandato in attesa che la Consulta decida sui referendum elettorali
(probabilmente entro il 18). Prima di partire per il Passo di Campolongo,
sulle Dolomiti, il premier si mostra tranquillo: "Io faccio, duro perché
faccio. Non è che faccio perchè duro, se no sarei già
caduto mille volte. Nessun Governo che vuole durare, dura. Un Governo dura se
fa". E agli italiani, per il 2008, augura "molta
serenità" e anche "un minimo di capacità di stare
insieme". Parole che non piacciono all'opposizione. Il segretario
dell'Udc Lorenzo Cesa invita il premier ad essere meno presuntuoso,
"visto che si regge in piedi sono perché gestisce abilmente il
potere". Anche dalle parti di An si dicono certi che Prodi non
può durare. Per Forza Italia, sarebbe necessario un nuovo Governo che
porti il Paese a elezioni anticipate, ma il leghista Roberto Calderoli stoppa
gli alleati: andato via Prodi, "non può esserci altra strada del
ritorno al voto perchè qualunque altra soluzione sarebbe un colpo di
Stato". Ma il più duro di tutti, è stato il leader del
Carroccio. Umberto Bossi parla di un governo di "fannulloni" e
chiama in causa Giorgio Napolitano: "Non fanno nulla, nemmeno la legge
elettorale. E il capo dello Stato sta fermo...". Il
Senatur torna sulla vicenda Alitalia, in difesa dell'hub della
Lombardia. E avverte minaccioso: "La gente è arrabbiata, molto
arrabbiata. Scenderemo in piazza e faremo una manifestazione a Malpensa la
prima data utile di gennaio".
( da "Centro, Il" del 30-12-2007)
Pubblicato anche in: (Alto Adige)
(Citta' di Salerno, La) (Gazzetta di Reggio)
Bossi chiama
il Nord alla rivolta contro la scelta che penalizza l'aeroporto milanese
"In piazza per Malpensa" Air France: vicepresidente italiano ed
esuberi limitati MILANO. Lo scontro su Alitalia
diventa incandescente. Il governo ha deciso di intavolare trattative, per 8
settimane, con Air France ma l'opposizione si fa sentire e chiede che la
questione venga discussa in Parlamento. La confusione sale con il passare dei
giorni e la Lega - ieri ha parlato Bossi - organizza una manifestazione a
Malpensa, l'aeroporto che potrebbe essere penalizzato se Alitalia finirà ai francesi. E proprio dallo scalo di Malpensa, Alitalia ha (di fatto) già cancellato i voli per le destinazioni
a lungo raggio che saranno sacrificate. Ad oggi, Alitalia collega
con voli diretti l'aeroporto lombardo con Toronto, Boston, Newark (periferia
di New York), Chicago, Miami, Caracas, Buenos Aires, Osaka, Delhi,
Bombay, Shangai, Dubai, Dakar (o Accra, in Senegal), Tokio, San Paolo e New
York (aeroporto Kennedy). L'ultimo piano per il salvataggio della compagnia
prevede il taglio di tutte queste destinazioni per lasciare attive solo le
ultime tre (New York, Tokio, San Paolo). Il piano dovrebbe scattare a marzo e
Air France, se l'affare andrà in porto, ha semplicemente detto che
intende rispettarlo. Dunque, le altre 14 destinazioni sono destinate a
sparire. In effetti è quanto è già successo in questi
giorni: Alitalia non emette più biglietti per
quei voli. I francesi starebbero pensando a un italiano come vicepresidente e
una rappresentanza italiana verrebbe garantita anche nel consiglio di
amministrazione. Per cercare di arrivare a un accordo, nei prossimi giorni il
numero uno di Air France potrebbe venire in Italia per incontrare i sindacati
(vero ostacolo alla trattativa). Air France potrebbe potenziare il settore della
manutenzione (dove la Cgil è forte) portando in Italia l'assistenza
anche ai suoi aerei. Gli esuberi (dicono a Parigi) non sarebbero elevati
(1.000 in Alitalia Fly dove sono previste assunzioni
dal 2010) mentre a piloti e assistenti di volo, che circolerebbero nelle tre
compagnie, verrebbe applicato il contratto di lavoro francese. L'opposizione,
comunque, è sul piede di guerra. "Da queste parti la gente
è incazzata, perchè ha pagato per mantenere in piedi Alitalia e come ricompensa ci portano via Malpensa",
dice Bossi. Che aggiunge: "Scenderemo in piazza, ci faremo
sentire". Ai leghisti risponde Maurizio Zipponi (Rifondazione
comunista): "Invece di abbaiare alla luna bisognerebbe arrivare a una
cordata Air One (supportata da Banca Intesa) con il colosso tedesco
Lufthansa. Se è vero che la trattativa con i francesi non è
conclusa, questa potrebbe essere un'ipotesi alternativa". Non si
pronuncia, invece, Antonio Di Pietro. "E' una società quotata -
dice - e voglio evitare speculazioni". Cgil e Cisl, contrarie alle
decisioni dell'esecutivo, ora alzano la voce. "E' un errore grave
cederla al miglior concorrente nel settore del turismo - dice Bonanni - e al
momento non si conoscono i criteri, le modalità, nulla è
trasparente. Prima di alienarla bisogna avere piena legittimità nel
farlo e, secondo me, i presupposti non sono legittimi". Il giornale
francese "Le Figaro" è uscito ieri con un'inquietante
domanda: "E se Air France facesse un'offerta a ribasso"? "La
società - scrive il quotidiano - ha vinto la prima tappa e potrebbe
provare a fare un'offerta meno elevata. Bisogna vede se il governo italiano
l'accetterà". E' noto, Air France offre 35 centesimi per azione Alitalia, contro 1 centesimo offerto da Air One. Gigi
Furini.
( da "Giorno, Il (Sondrio)" del
30-12-2007)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il
(Varese))
ALITALIA
Bossi: "Barricate per la Malpensa" La Lega scatenata in difesa
dello scalo lombardo e contro il passaggio della compagnia di bandiera a Air
France: "Siamo pronti a scendere in piazza". Le ragioni dei piloti
- -->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del
30-12-2007)
Bossi: "Scendiamo in Il leader leghista va all'attacco su Alitalia. IN PIAZZA, COME ai tempi d'oro. Anzi, in aeroporto: è
a Malpensa che Umberto Bossi ha deciso di mobilitare la Lega contro la
decisione di vendere Alitalia ad Air France e di avallare così il ridimensionamento
dell'hub lombardo. "La gente da queste parti è molto incazzata ?
ha attaccato il segretario federale del Carroccio ?. Scenderemo in piazza, a
Malpensa faremo una manifestazione, nella prima data utile di gennaio, il 12
o il 19". Lo scalo della provincia di Varese è ancheluogo
simbolico di questo duello fra Milano e Roma che nel popolo leghista non
smette mai di accendere gli animi. "Prodi, di nascosto, a casa sua, dopo
una cena ha deciso di vendere ad Air France, non si sa in cambio di che cosa.
I francesi comperano Alitalia solo per avere le
rotte ? ha aggiunto Bossi ?. Ma il governo italiano non può pretendere
che il Nord, dopo che è servito per tenere in piedi Alitalia,
adesso se ne stia buono e zitto". Non si sa se in prima fila alla
manifestazione padana in aeroporto ci sarà anche Roberto Formigoni. Il
Governatore lombardo ieri ha comunque attaccato di nuovo il Governo chiedendo
che "fornisca al più presto i dettagli del piano presentato da
Air France-Klm: quello che è certo ? ha concluso ? è che senza
garanzie per Malpensa la nostra opposizione sarà molto dura". MA
NON SONO solo i politici del nord a chiedere un ripensamento su Air France.
Prodi e Padoa-Schioppa devono fare i conti anche con i malumori dei
sindacati. Sia il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, sia quello della
Uil, Luigi Angeletti, hanno ribadito che così non va. "Il governo
ci ignora ma non la passerà liscia ? ha avvertito Angeletti ?. Abbiamo
il diritto di conoscere a quali condizioni viene ceduta un'azienda pubblica,
pagata con le tasse dei cittadini, e come si intende tutelare gli interessi
del Paese. Il timore che abbiamo è che la compagnia venga ridotta a
vettore regionale in un Paese che vive di turismo e di esportazioni, il
governo però sembra non capirlo". Accanto al dibattito aleggiano
i numeri, quelli su cui poi si va a incidere concretamente. I sindacati
parlando di almeno 7mila esuberi su Malpensa se si dovesse attuare il piano
di ridimensionamento di Alitalia. Con l'indotto da
queste parti si arriva oggi a 25mila occupati "Diverse aziende
informalmente ci hanno già comunicato, se la situazione non
cambierà, che con il nuovo anno ci saranno licenziamenti", dicono
i rappresentanti dei lavoratori. I sindaci della zona sono pronti a
mobilitarsi. TRA LE IPOTESI sul tavolo delle trattative spunta intanto quella
di un vice presidente italiano per la holding Air France-Klm. affiancandolo
all'olandese Leo van Wijk. Italiano resterebbe il management di Alitalia e una rappresentanza italiana sarebbe garantita
anche nel cda della holding, per via dell'offerta pubblica di scambio che
farebbe sedere nel board rappresentanti del Tesoro. Alessandro Franzi -
-->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del
30-12-2007)
L'INTERVISTA
CLAUDIO BURLANDO, L'EX MINISTRO DEI TRASPORTI CHE INAUGURO' LO SCALO:
"NON POSSIAMO ABBANDONARLO. "Credo ancora nel grande hub del Nord,
ma abbiamo di ALESSANDRO FRANZI ? MILANO ? OTTOBRE 1998, INAUGURAZIONE della
grande Malpensa. Romano Prodi è presidente del Consiglio, Roberto
Formigoni guida la Regione Lombardia, Giuseppe Bonomi è il numero uno
di Sea, la società di gestione degli aeroporti milanesi. Tutto
esattamente come adesso. L'unico a mancare in questa partita per lo sviluppo
di Malpensa nove anni dopo è Claudio Burlando, all'epoca ministro
diessino dei Trasporti e oggi presidente (Pd) della Regione Liguria. Burlando
non entra nel merito dell'opzione Air France-Klm, ma ha ben chiaro quali
errori hanno contribuito a mettere nell'angolo lo scalo di Malpensa:
occorreva anzitutto "svuotare" Linate. Presidente Burlando, che
cosa ha impedito prima e impedisce oggi a Malpensa di vedere riconosciuto
definitivamente il ruolo di hub? "Da ministro dei Trasporti ho trovato
il progetto della nuova Malpensa già avviato. Io comunque continuo a
pensare, come allora, che la scelta di creare un grande hub del Nord fosse e
sia ancora giusta, perché siamo un Paese allungato, con una capitale politica
che non coincide con la capitale economica che ha attorno a sè un
grande bacino produttivo. E Malpensa doveva attirare traffico dagli altri hub
europei, come Parigi e Francoforte. Il problema è che il Paese non ha
saputo reggere questa sfida". Dal punto di vista gestionale che
cos'è mancato? "Porto un esempio: quando a Parigi si fece il
Charles De Gaulle ci furono le stesse discussioni, perché quando si crea un
nuovo grande hub lo si colloca lontano dal vecchio city-airport, che in quel
caso era Orly. Per Malpensa occorreva svuotare del tutto o quasi il vecchio
city-airport di Milano, cioè Linate, ma per diversi motivi, anche legittimi,
non lo si è fatto preferendo la comodità. Eppure per fare
andare bene un hub nuovo e scomodo all'inizio devi fare un'operazione
forzosa". Invece Linate è rimasto come allora. Adesso nel futuro
prossimo di Alitalia si affaccia Air France-Klm.
"Io non conosco i due piani industriali presentati. Certamente il tema
di un rilancio di Malpensa è ancora un tema giusto. Però
è inutile accapigliarsi: il traffico aereo è destinato a
crescere comunque. Il governo ha dato mandato di trattare in esclusiva con
Air France e quindi molto dipenderà da questa trattativa, da
ciò che si riuscirà ad ottenere. Dobbiamo
giocarci bene questa partita di Alitalia,
sapendo anche che aver costruito Malpensa e non puntarci più non
sarebbe una gran cosa per il Paese". Lei oggi è presidente di una
regione del nord. Alitalia sembra destinata a portare molti voli, soprattutto gli
intercontinentali, su Roma Fiumicino. Come pensa che si possa
sopperire a questo deficit? "Serve una scelta politica, una scelta del
Paese. Che qualcuno venga a sviluppare qualcosa su Malpensa se non lo
facciamo noi è impensabile". Nemmeno una nuova Compagnia del
Nord, come ripete Formigoni? "Mah, guardi, il settore aereo è
liberalizzato, quindi se qualcuno ci vuole entrare faccia pure. Le esperienze
degli ultimi anni dimostrano tuttavia che le nuove compagnie faticano a
decollare. E sinceramente ritengo sia difficile che possa nascere un grande
player del Nord". - -->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del
30-12-2007)
Litalia, solo
perché sventola la bandiera tricolore. Ma l'italianità non può
neanche essere una colpa. Eppure nell'intricata vicenda Alitalia, in volo verso Parigi con la benedizione del Governo, sta
passando semplicemente un'equazione fastidiosa: chi tifa Air France viene
automaticamente iscritto al partito del mercato e, dunque, sta dalla parte
dei buoni. Al contrario, chi tifa AirOne viene iscritto al partito
dell'italianità e, dunque, si fa capire, non sta col mercato ma
con i cattivi. Strano, ci era sembrato che Carlo Toto fosse un signore che
sul mercato ha dimostrato di saperci stare conquistandone una bella fetta in
barba al vecchio monopolio Alitalia. - -->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del
30-12-2007)
Umberto Bossi
attacca duramente il Governo sulla vicenda Alitalia-AirFrance:
"Siamo pronti a scendere in piazza per Malpensa" - -->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
Berto Bossi ha
deciso di mobilitare la Lega contro la decisione di vendere Alitalia ad Air France e di avallare così il
ridimensionamento dell'hub lombardo. "La gente da queste parti è
molto incazzata ? ha attaccato il segretario federale del Carroccio ?.
Scenderemo in piazza, a Malpensa faremo una manifestazione, nella prima data
utile di gennaio, il 12 o il 19". Lo scalo della provincia di Varese
è ancheluogo simbolico di questo duello fra Milano e Roma che nel
popolo leghista non smette mai di accendere gli animi. "Prodi, di
nascosto, a casa sua, dopo una cena ha deciso di vendere ad Air France, non
si sa in cambio di che cosa. I francesi comperano Alitalia solo per avere le rotte ? ha aggiunto Bossi ?. Ma il governo
italiano non può pretendere che il Nord, dopo che è servito per
tenere in piedi Alitalia, adesso se ne stia buono e zitto". Non si sa se in prima
fila alla manifestazione padana in aeroporto ci sarà anche Roberto
Formigoni. Il Governatore lombardo ieri ha comunque attaccato di nuovo
il Governo chiedendo che "fornisca al più presto i dettagli del
piano presentato da Air France-Klm: quello che è certo ? ha concluso ?
è che senza garanzie per Malpensa la nostra opposizione sarà
molto dura". MA NON SONO solo i politici del nord a chiedere un
ripensamento su Air France. Prodi e Padoa-Schioppa devono fare i conti anche
con i malumori dei sindacati. Sia il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni,
sia quello della Uil, Luigi Angeletti, hanno ribadito che così non va.
"Il governo ci ignora ma non la passerà liscia ? ha avvertito
Angeletti ?. Abbiamo il diritto di conoscere a quali condizioni viene ceduta
un'azienda pubblica, pagata con le tasse dei cittadini, e come si intende
tutelare gli interessi del Paese. Il timore che abbiamo è che la
compagnia venga ridotta a vettore regionale in un Paese che vive di turismo e
di esportazioni, il governo però sembra non capirlo". Accanto al
dibattito aleggiano i numeri, quelli su cui poi si va a incidere
concretamente. I sindacati parlando di almeno 7mila esuberi su Malpensa se si
dovesse attuare il piano di ridimensionamento di Alitalia.
Con l'indotto da queste parti si arriva oggi a 25mila occupati "Diverse
aziende informalmente ci hanno già comunicato, se la situazione non
cambierà, che con il nuovo anno ci saranno licenziamenti", dicono
i rappresentanti dei lavoratori. I sindaci della zona sono pronti a
mobilitarsi. TRA LE IPOTESI sul tavolo delle trattative spunta intanto quella
di un vice presidente italiano per la holding Air France-Klm. affiancandolo
all'olandese Leo van Wijk. Italiano resterebbe il management di Alitalia e una rappresentanza italiana sarebbe garantita
anche nel cda della holding, per via dell'offerta pubblica di scambio che
farebbe sedere nel board rappresentanti del Tesoro. Alessandro Franzi -
-->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del
30-12-2007)
SPINAZZOLA
(UNIONE PILOTI) "Chiederemo stipendi uguali a quelli francesi" di
MARCO TAVASANI ? ROMA ? SECONDO L'UNIONE PILOTI (il sindacato che rappresenta
circa 1.400 iscritti di tutte le realtà del trasporto aereo)
"sarebbe incomprensibile e dannoso continuare a non coinvolgere i piloti
nella discussione del piano industriale presentato da Air France per
acquistare Alitalia". E la conferma arriva da Roberto Spinazzola, comandante
di B767 della compagnia che potrebbe entrare nell'orbita del vettore
transalpino, nonché segretario generale del sindacato. Come spiega questa
chiusura? "Non ce lo spieghiamo. Gli accordi presi oltre un anno fa con
il premier Romano Prodi prevedevano il coinvolgimento diretto dei sindacati
nella scelta e nella condivisione del futuro partner di Alitalia". Vi attendete una convocazione?
"Sì, diversamente la strada diventerebbe irta di ostacoli".
Ritiene che la trattativa a questo punto sia già chiusa? "Noi non
abbiamo nessun preconcetto per Air France che, indiscutibilmente, è
una grande compagnia mondiale molto solida finanziariamente e
industrialmente. Però dobbiamo basarci sui fatti: ancora non
conosciamo cosa vuole fare Air France di Alitalia".
Intanto si parla di un pesante ridimensionamento della flotta. "Questo
è il vero nodo. Come è pensabile parlare di rilancio quando Air
France vorrebbe tenere a terra il doppio dei jet previsti dal piano di
sopravvivenza? Per non parlare della cancellazione di alcuni collegamenti
intercontinentali molto importanti". Par di capire che Unione Piloti
è scettica. "Non siamo scettici, ma visto che dobbiamo tutelare
la categoria dobbiamo stare ai fatti, ai numeri che emergeranno dalla
volontà di Air France. E questo inciderà pesantemente sui
livelli occupazionali". Chiederete un trattamento allineato a quello di
Air France? "Se questa fosse la soluzione definitiva, certamente
rivendicheremo un rinnovo contrattuale allineato a quello dei colleghi
transalpini". Perché molti sindacati di categoria erano contrari al
piano AirOne? "Io posso parlare per il mio sindacato. E' vero che
tuttora non abbiamo dati sufficienti per esprimere un giudizio di merito: Air
One ha comunque il pregio di aver giocato a carte scoperte, coinvolgendo il
sindacato". Malpensa con Air France o con un eventuale altro player
diventerà un vero hub? "Finché il traffico di Malpensa
sarà drenato da quello di Linate, chiunque investirà sullo
scalo varesino difficilmente avrà degli utili. Malpensa ha indubbiamente
un bacino di traffico importante, ma lo scenario attuale non consente il suo
effettivo decollo". - -->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del
30-12-2007)
H RISIKO H
ALITALIA Le aggregazioni in Italia non sono finite, ma punteremo solo su
alleanze. Hera? Non c'è nulla in campo "Condivido tutte le
preoccupazioni della Lombardia e del Nord: un'occasione sprecata" -
-->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del
30-12-2007)
"A2A
è pronta alla sfida nucleare" Il nuovo colosso debutta in Borsa
il 2 gennaio. Parla il numero uno, Zuccoli di PAOLO GIACOMIN ? MILANO ? MENTRE ALITALIA vola verso Air France, al Nord diventa
operativa una grande multiutility italiana che si propone di sfidare i grandi
colossi europei. Si chiama A2A, è la società nata dalla fusione
tra la Aem e Asm Brescia. Il due gennaio, alla riapertura di Piazza Affari
dopo la pausa di San Silvestro, debutterà sul mercato. Ingegner
Zuccoli, cosa si aspetta per il 2008? "Aem ha chiuso il 2007 portando a
casa un rialzo del 20% ? risponde Giuliano Zuccoli, numero uno di Aem e della
nuova A2A ?. Un risultato che mi sembra un buon trampolino di lancio per
replicare nel 2008 e generare valore per gli azionisti". Qual è
la condizione indispensabile perché i suoi auspici si traducano in
realtà? "Una forte concentrazione del management sulle scelte
strategiche dei prossimi cinque anni su due fronti: il territorio e la competizione
internazionale". Cominciamo dal territorio. Il processo di aggregazione
non è finito? "Tutt'altro, è appena iniziato. A2A si sta
guardando attorno soprattutto in Lombardia, penso a Monza, Lecco...., ma
nell'ottica di fare alleanze non nuove aggregazioni o fusioni". E con
altre forti realtà tipo Hera? "Non c'è nulla. Consideriamo
Hera una buona società e gli uomini di Hera degli amici, ma abbiamo
business e strategie diverse" Il secondo fronte da lei indicato è
quello della competizione internazionale. Che obbiettivi si dà?
"Lo sviluppo internazionale sul libero mercato dell'energia è il
capitolo più rilevante delle nostre strategie: in cinque anni siamo
pronti a investire sulla produzione di gas ed energia elettrica e diventare
il terzo operatore nazionale entro tre anni". Ambizioni forti per un
gruppo italiano che ha forti rapporti con i francesi. Cosa ne pensa di Alitalia-AirFrance? "Per storia personale e
tradizione non posso che essere vicino alla preoccupazione dei lombardi. Se
noi siamo riusciti a creare un grande gruppo come A2A sfidando le logiche di
campanile, si poteva fare altrettanto per creare una forte compagnia
italiana. L'operazione di salvataggio di Alitalia
andava fatta qualche anno fa creando un grande gruppo italiano. Invece
finirà che saremo l'unico grande paese occidentale senza una compagnia
di bandiera". Lei è da sempre un sostenitore convinto del
nucleare italiano. Perché? "Perché è l'unica opzione seria sia
dal punto di vista degli approvigionamenti che dell'impatto sull'ambiente.
Sarebbe bene che il Paese battesse un colpo di serietà. Non
dimentichiamo che in Edison c'è Edf ? Electricitè de France ?
che è senza ombra di dubbio il più forte ed esperto produttore
di energia nucleare in Europa. Insomma, avremmo tutte le carte in regola per
giocare un ruolo di primo piano". Ma gli italiani non sembrano molto
convinti dell'opzione nucleare. "No, secondo me l'opinione pubblica
sarebbe favorevole, semmai è la classe politica che continua a porre
dei paletti, ad obbedire a logiche di parte non valutando veramente i bisogni
del Paese: da quelli energetici alle ricadute occupazionali e agli incentivi
allo sviluppo". Se domattina il Parlamento approvasse una legge sul
nucleare A2A cosa sarebbe pronta a investire? "Dal due gennaio saremo un
gruppo con 9 miliardi di euro di capitalizzazione di Borsa, abbiamo la forza
per investire molto. Non dimentichi, inoltre, che sul gas la nostra Edison
nel 2008 metterà in funzione il rigassificatore a Rovigo". Grandi
strategie industriali e finanziarie non sembrano riuscire ad alleggerire le
bollette degli italiani. Colpa solo del rialzo delle materie prima o anche un
po' dell'avidità dei gestori? "Guardi, la colpa è
fondamentalmente del costo delle materie prime: abbiamo avuto rialzi che non
sono certo compensabili limando i margini di intermediazione. E qui si torna
al discorso del nucleare: è l'unica via per uscire dall'emergenza
energetica". Dica la verità, le privatizzazioni stanno portando a
ricerare su scala macroregionale dei piccoli monopoli. "Assolutamente
no. Chi pensa sia meglio avere tanti piccoli attori locali anziché forti
società commette un errore strategico enorme perché si è preda
dei concorrenti forti". - -->.
( da "Arena, L'" del 30-12-2007)
Pubblicato anche in: (Giornale di
Vicenza, Il)
IL CASO ALITALIA. La compagnia franco-olandese
accelera i tempi e pensa a una vicepresidenza italiana della holding Bossi
contro Air France: in piazza per Malpensa ROMA La Lega scende in campo a
difesa di Malpensa mentre Alitalia e Air
France-Klm sono determinate a raggiungere in fretta l'integrazione,
impiegando meno delle otto settimane indicate da Tommaso Padoa Schioppa,
ministro dell'Economia. E spunta l'ipotesi di un vice presidente italiano per
la holding Air France-Klm. Fra le garanzie che il gruppo franco-olandese
vuole dare all'Italia, per assicurare pari dignità e forte
identità nella holding, si starebbe pensando a una seconda vicepresidenza
per un italiano a fianco dell'olandese Leo van Wijk. Italiano resterebbe il
management di Alitalia e una rappresentanza italiana
sarebbe garantita nel cda della holding, per via dell'offerta pubblica di
scambio che farebbe sedere nel board rappresentanti del Tesoro. Per arrivare
all'offerta vincolante il nodo più spinoso sembra il confronto con i
sindacati. Ma potrebbe rivelarsi più semplice del previsto perché il
settore della manutenzione, dove la Cgil domina, sarebbe potenziato con
l'assistenza a suoi aerei, soprattutto nei picchi di attività a Parigi
e vista l'omogeneità di flotta Airbus e Boeing. Anche gli esuberi non
sarebbero elevati (1.000 in Alitalia Fly dove sono
previste nuove assunzioni dal 2010 e in cui entrerebbero 800 dipendenti di Alitalia Servizi, dove non sono previsti esuberi). A piloti e
assistenti di volo, che potrebbero circolare nelle tre compagnie, sarebbe
applicato il contratto di lavoro francese. Resta il nodo Malpensa. Subito
dopo l'Epifania, Jean Cyril Spinetta, presidente di Air France-Klm,
sarà in Italia per incontri politici, istituzionali e con il
sindacato. Ma ieri Umberto Bossi, segretario federale della Lega, ha
avvertito che "la gente è molto incazzata perché ci portano via
Malpensa. Scenderemo in piazza e ci faremo sentire con una manifestazione, il
12 o il 19 gennaio". Per Bossi, "Prodi di nascosto, a casa sua, ha
deciso di vendere ad Air France, non si sa in cambio di cosa. I francesi
comperano Alitalia solo per avere le rotte. Ma il
governo italiano non può pretendere che il Nord, dopo che è
servito per tenere in piedi Alitalia, se ne stia
buono e zitto". Mario Baccini, Udc, esorta a "evitare una
contrapposizione Nord-Sud che non aiuta l'azienda" perché "la
politica deve assicurare ai maggior qualità di servizi a minor
costo". Per Baccini "il doppio armamento degli aerei Roma-Milano
era solo un prezzo pagato ai campanilismi politici". Antonio Martino,
Fi, giudica valida la scelta del governo, anche perché ha i pregi di
"non avere ceduto al mito malevolo dell'italianità, al
nazionalismo economico" e di "non aver consultato i sindacati. Non
si vede perché avrebbe dovuto farlo". Per Martino, "la prova
dell'economicità di Malpensa può venire solo dalla sua
privatizzazione". Air France potrebbe lasciare aperta la porta alla
crescita di Malpensa. Alle istituzioni lombarde, Spinetta potrebbe spiegare
che per risanare Alitalia è
necessario tagliare i 200 milioni di perdite annue su Malpensa mantenendo
solo i voli intercontinentali sempre pieni (New York, San Paolo e Tokyo). Con
prospettive di un alto coefficiente di riempimento degli aerei, Alitalia potrà aggiungere nuove tratte. Lo scalo non
sarebbe più un hub, ma vedrà potenziati i collegamenti
internazionali soprattutto per la clientela business.
( da "Provincia di Cremona, La" del
30-12-2007)
Edizione di
Domenica 30 dicembre 2007 Benvenuto P.Review srl Romano e i botti di fine
anno IL PUNTO di Enrico Pirondini I botti di fine anno del premier Prodi
sembrano più il canto del cigno che la soluzione attesa di annosi
problemi. Per carità, il Professore è molto fiero dei suoi
risultati tanto che ieri, prima di partire per la montagna, ha consegnato
(orgoglioso) ai taccuini la frase che aveva studiato di notte: "Io duro
perché faccio". Ora su come tiri avanti, ovvero indietro, il signor
Prodi è sotto gli occhi degli italiani e della stampa estera
più autorevole. Non serve aggiungere altro. Tuttavia gli ultimi due
botti (tralasciamo la rottamazione, cioccolatino per la Fiat) meritano una
riflessione a parte. Alitalia. Il via libera del governo alla trattativa in esclusiva con
Air France-Klm (gruppo la cui solidità è fuori discussione)
è un colpo di mano di Romanone. Una decisione autoritaria. L'avesse
fatta Berlusconi, Ballarò e Annozero avrebbero fatto edizioni speciali
contro "il regime, la fine della democrazia". L'ha fatta il
Professore ed allora va (quasi) tutto bene, madama la marchesa, almeno sul
fronte mancino: strilla un po' il sindacato, Bianchi e Ferrero fingono di
essere perplessi ma come sempre ingoiano il rospo. Ora ci sono otto settimane
per negoziare su rotte ed esuberi ma la società franco-olandese,
vedrete, sistemerà ogni cosa. Quelli hanno i danè e sanno fare
i conti. Unica incognita è la protesta del Nord, svenduto da Palazzo
Chigi senza aver consultato né gli imprenditori né i sindacati. Guida la
levata di scudi, a sostegno di Malpensa, Roberto Formigoni il quale, essendo
un volpino, aveva capito da tempo che tutto era già stato deciso. Lo
aveva capito fin dai tempi della prima pseudo gara (un'asta internazionale
andata deserta). Ed allora sorge spontanea una domanda, a lui e agli attuali
leader della opposizione: perché, presidente Berlusconi, on. Fini, on.
Casini, on. Bossi, on. Tremonti, in sessanta mesi di governo, non avete
affrontato e risolto voi il dossier Alitalia? Cosa
ve lo ha impedito, voi che avevate in Parlamento ben altra maggioranza?
Sicurezza. Il primo cittadino romeno espulso dopo l'uccisione della signora
Reggiani è già tornato. Le nostre norme sulla sicurezza non
fanno paura a nessuno: né quelle di prima, né quelle varate ora e firmate
(naturalmente) dalla sinistra radicale che ha chiesto in cambio una corsia
preferenziale per la nuova legge sulla immigrazione. Pur di stare incollati
alla poltrona se ne inventano di tutti i colori. L'ultimo botto, in materia,
del Professore è un buco nell'acqua. Per noi. Per il clandestino,
eventualmente pizzicato, significa invece un viaggio gratis (cioè a
nostre spese) per andare a trovare i parenti a casa; poi, via, di nuovo in
Italia dove il rientro è un gioco da ragazzi e la pena massima
prevista sono tre anni di carcere (ma con l'incertezza della pena che ci
ritroviamo è un nano-rischio). Le espulsioni ora dovranno essere
convalidate dal giudice monocratico: le procure andranno in tilt e la
giustizia ordinaria peggiorerà. La conclusione è una soltanto:
noi non abbiamo un governo, abbiamo una compagnia di gamberi. l.
( da "Provincia di Cremona, La" del
30-12-2007)
Edizione di
Domenica 30 dicembre 2007 Benvenuto P.Review srl Il caso Alitalia.
Subito dopo l'Epifania, Spinetta incontrerà istituzioni e sindacati.
Non tutta la Cdl critica con il governo Bossi: Lega in piazza per Malpensa
Air France accelera sull'integrazione Probabile un vice presidente italiano
di Stefania De Francesco ROMA ? La Lega scende in campo a difesa di Malpensa
mentre Alitalia e Air France-Klm sono determinate a
raggiungere in fretta l'integrazione, impiegando anche meno delle otto
settimane indicate dal ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa. E
spunta l'ipotesi di un vice presidente italiano per la holding Air
France-Klm. Fra le garanzie che il gruppo franco-olandese vuole dare
all'Italia, per assicurarle pari dignità e forte identità nella
holding, si starebbe pensando di costituire una seconda vice presidenza per
un italiano affiancandolo all'olandese Leo van Wijk. Italiano resterebbe il
management di Alitalia e una rappresentanza italiana
sarebbe garantita anche nel cda della holding, per via dell'offerta pubblica
di scambio che farebbe sedere nel board rappresentanti del Tesoro. Per
arrivare all'offerta vincolante il nodo più spinoso sembra il
confronto con i sindacati. Ma per Air France il faccia a faccia, in
particolare su Alitalia Servizi (manutenzione,
handling, IT, amministrazione e call center) potrebbe rivelarsi più
semplice del previsto anche perchè il settore della manutenzione (dove
la Cgil domina) non solo verrebbe mantenuto, ma potenziato. Anche gli esuberi
non sarebbero elevati (1.000 in Alitalia Fly
dove sono previste nuove assunzioni dal 2010 e in cui entrerebbero 800
dipendenti di Alitalia Servizi, dove non sono previsti esuberi). A piloti e
assistenti di volo, che potrebbero circolare nelle tre compagnie, verrebbe
applicato il contratto di lavoro francese. Resta però il nodo
Malpensa. Subito dopo l'Epifania, il numero uno di Air France-Klm, Jean Cyril
Spinetta, verrà in Italia per una serie di incontri politici,
istituzionali, e anche con il sindacato per rassicurare sulla volontà
di risanare e rilanciare Alitalia. Proprio ieri
però il leader della Lega Umberto Bossi ha avvertito che "la
gente è molto incazzata perchè ci portano via Malpensa.
Scenderemo in piazza e ci faremo sentire con una manifestazione, il 12 o il
19 gennaio". Secondo Bossi, "Prodi di nascosto, a casa sua, ha
deciso di vendere ad Air France, non si sa in cambio di cosa. I francesi
comperano Alitalia solo per avere le rotte. Ma il
governo italiano non può pretendere che il Nord, dopo che è
servito per tenere in piedi Alitalia, adesso se ne
stia buono e zitto". Ma per il senatore Udc Mario Baccini bisogna
"evitare una contrapposizione Nord-Sud che non aiuta l'azienda"
perchè "la politica deve assicurare ai cittadini-utenti maggior
qualità dei servizi e a minor costo". L'ex ministro della Difesa
Antonio Martino giudica valida la scelta del governo su Air France anche
perchè ha i pregi di "non avere ceduto al mito malevolo
dell'italianità, al nazionalismo economico" e di "non aver
consultato i sindacati". Air France, comunque, potrebbe anche lasciare
aperta la porta ad una futura crescita di Malpensa.
( da "Libertà" del 30-12-2007)
Quotidiano
partner di Gruppo Espresso LIBERTA' di domenica 30 dicembre 2007 > Prima
Pagina nuove tariffe Volano i prezzi spinti dal caro-petrolio Aumenti a
gennaio Più 48 euro a famiglia: luce +3,8, gas +3,4 Bossi: "Sull'Alitalia pronti a scendere in piazza" ROMA - Nuova
stangata da gennaio per le famiglie italiane che pagheranno 48 euro in
più l'anno per le bollette della luce e del gas. Colpa del
caro-petrolio: le quotazioni dell'oro nero, che viaggiano da tempo sopra i 90
dollari al barile con punte vicinissime a quota 100, hanno surriscaldato
anche i prezzi dell'elettricità e del metano. Con il risultato che dal
prossimo trimestre le bollette della luce saliranno - ha reso noto
l'Autorità - del 3,8% e quelle del gas del 3,4%, 48 euro a famiglia.
Intanto lo scontro su Alitalia diventa
incandescente. Il governo ha deciso di intavolare trattative, per 8 settimane,
con Air France ma l'opposizione si fa sentire e chiede che la questione venga
discussa in Parlamento. La confusione sale con il passare
dei giorni e la Lega - ieri ha parlatoUmberto Bossi - organizza una
manifestazione a Malpensa, l'aeroporto che potrebbe essere penalizzato se Alitalia finirà ai francesi. E proprio dallo scalo di Malpensa, Alitalia ha (di fatto) già cancellato i voli per le destinazioni
a lungo raggio che saranno sacrificate. ALLE PAGINE 2 e 5 [.
( da "AudioNews.it" del 30-12-2007)
09.14 Politica Il servizio di Loredana Marinaccio Alitalia-Air France, è bufera 07.39: Su Alitalia infuria la polemica. All'indomani della decisione del Governo
di avviare la trattativa in esclusiva con Air France-Klm, il fronte del no
scende in campo a difesa dello scalo di Malpensa. Il leader leghista Bossi
annuncia una dura mobilitazione di piazza. Il presidente della regione
Lombardia Formigoni denuncia: "compromessa la competitività del
Paese". In fibrillazione anche i sindacati con Bonanni della cisl che
parla di scelta sbagliata.
( da "ADN Kronos" del 30-12-2007)
OCCORRE
GUARDARE REALTA' SENZA FANTASIE E DEMAGOGIE ascolta la notizia commenta 0
vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA Roma, 30 dic. (Adnkronos) - "Al nord
si e' aperta una discussione che, al di la' delle asprezze, puo' rivelarsi
utile. A questo punto, siamo tutti costretti a guardare in faccia la realta'
senza fantasie e demagogie". E' quanto afferma il ministro dello
Sviluppo economico Pierluigi Bersani. Che aggiunge: "il governo sa bene
di non doversi occupare solo delle azioni di una societa' pubblica ma anche
dell'occupazione e delle prospettive del sistema aeroportuale. Anche nelle
prossime settimane il governo si occupera' di tutto questo, pur nei limiti di
un passaggio critico e nel rispetto di procedure che devono corrispondere
pienamente agli standard internazionali".
El
Gobierno italiano asegura que Alitalia negociará en exclusiva con Air France ( da "Cinco
Dìas"
del 29-12-2007)
Italy gives green
light for talks between Alitalia and Air France-KLM ( da "International
Herald Tribune"
del 29-12-2007)
Alitalia tra due
mesi sarà di Air France ( da "Finanza e Mercati" del 29-12-2007)
TPS dice sì
alla TRATTATIVA tra alitalia e AIR FRANCE. Ieri il ministro ( da "Foglio, Il" del 29-12-2007)
Air France à
deux doigts d'emporter Alitalia ( da "Figaro, Le" del 29-12-2007)
Alitalia tra due
mesi sarà di Air France ( da "Finanza e Mercati" del 29-12-2007)
Alitalia ( da "Finanza e
Mercati" del
29-12-2007)
Ma il leader del
Partito democratico Veltroni fa quadrato attorno al premier:
<Arriverà alla fine della legislatura> ( da "Cittadino,
Il" del
29-12-2007)
Ma la deliberazione
formale arriverà solo dopo un passaggio formale in Consiglio
probabilmente tra otto settimane ( da "Cittadino, Il" del 29-12-2007)
Alitalia, il Cda
sceglie AirFrance-Klm ( da "AudioNews.it" del 29-12-2007)
Alitalia: la
protesta del nord, i dubbi di Bianchi ( da "AudioNews.it" del 29-12-2007)
Alitalia, Sircana:
la decisione ultima spetta al governo ( da "AudioNews.it" del 29-12-2007)
Alitalia, sindacati
minacciano scioperi a Natale ( da "AudioNews.it" del 29-12-2007)
Vola Bioera, cade
Landi (
da "Gazzetta di Reggio" del 29-12-2007)
Alitalia, si tratta
solo con Air France ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 29-12-2007)
Alitalia, ma dove
eravate? (
da "Gazzetta di Mantova, La" del 29-12-2007)
) SMOG Via Guasco
è un camera a gas La decisione assunta dall ( da "Resto del
Carlino, Il (R. Emilia)" del 29-12-2007)
Alitalia
tratterà in esclusiva con Air France ( da "Giornale di
Brescia" del
29-12-2007)
Il Governo ha
scelto: Alitalia con Air France ( da "Giornale di Brescia" del 29-12-2007)
Un'alleanza tra
AirOne e Lufthansa ( da "Giornale di Brescia" del 29-12-2007)
Per Formigoni una
decisione scandalosa e forse irregolare ( da "Giornale di Brescia" del 29-12-2007)
Dini lancia
l'ultimatum a Prodi ( da "Giornale di Brescia" del 29-12-2007)
Alitalia-10 cv
7,5%96,93 Arkimedica 2012 CV5%101,00 Azimut 09 Cv 3,15%138,52<BR ( da "Giornale di
Brescia" del
29-12-2007)
Sì ad Air
Francee il nord si ribella ( da "Secolo XIX, Il" del 29-12-2007)
Omicidiovolontarioper
Thyssen (
da "Secolo XIX, Il" del 29-12-2007)
Debutta il decreto
legge La Scala ( da "Italia Oggi" del 29-12-2007)
Aeroporti, il Marco
Polo di Venezia supera i 7 milioni di passeggeri ( da "Italia Oggi" del 29-12-2007)
Un anno di
oscillazioni in borsa ( da "Italia Oggi" del 29-12-2007)
Ultima seduta
positiva (
da "Italia Oggi" del 29-12-2007)
Dal governo
sì a Air France-Klm ( da "Italia Oggi" del 29-12-2007)
Padoa-Schioppa paré
pour livrer Alitalia à Air France ( da "Liberation" del 29-12-2007)
Alitalia, via alla
trattativa solo con air france ( da "Nuova Sardegna, La" del 29-12-2007)
L'ultima seduta
chiude bene (
da "Secolo XIX, Il" del 29-12-2007)
Via libera alla
trattativa con air france ( da "Nuova Sardegna, La" del 29-12-2007)
Milano. il governo
dà il via libera alla "trattativa in esclusiva" ... - gigi
furini (
da "Nuova Sardegna, La" del 29-12-2007)
Si ricompatta il
fronte del Nord<Il governo non tocchi Malpensa> ( da "Secolo XIX,
Il" del
29-12-2007)
BORSA ( da "Citta' di
Salerno, La"
del 29-12-2007)
Numeri utili ( da "Nuova
Sardegna, La"
del 29-12-2007)
Alitalia, dal
governo sì a air france ( da "Repubblica, La" del 29-12-2007)
Caccia agli
aeroporti italiani alleanze per non diventare prede ( da "Repubblica,
La" del
29-12-2007)
Il governo sceglie
air france "alitalia, due mesi per trattare" - luca iezzi ( da "Repubblica,
La" del
29-12-2007)
Quando vince il
partito del mercato - (segue dalla prima pagina) ( da "Repubblica,
La" del
29-12-2007)
Alitalia-air france
via libera del governo ( da "Tirreno, Il" del 29-12-2007)
Tar, alpieagles
vince e ritorna a sperare ( da "Messaggero Veneto, Il" del 29-12-2007)
"è una
svendita nascosta ma malpensa non si tocca" - ettore livini ( da "Repubblica,
La" del
29-12-2007)
Il pd (anche il
fvg): tutelate malpensa ( da "Messaggero Veneto, Il" del 29-12-2007)
Per chi viaggia ( da "Nuova
Sardegna, La"
del 29-12-2007)
Alitalia-Air France:
l'ok del governo ( da "Arena, L'" del 29-12-2007) + 1 altra fonte
Il governo:
sì ad AirFrance ( da "Arena, L'" del 29-12-2007)
Alitalia - Air
France: ok (
da "Giornale di Vicenza, Il" del 29-12-2007)
Formigoni: uno
scandalo (
da "Provincia di Cremona, La" del 29-12-2007)
Alpieagles, boccata
d'ossigeno (
da "Provincia di Cremona, La" del 29-12-2007)
Sì del
governo a Air France ( da "Provincia di Cremona, La" del 29-12-2007)
Cessione Alitalia Il
governo: trattiamo solo con Air France ( da "Provincia di Cremona, La" del 29-12-2007)
Il governo apre a
AirFrance (
da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 29-12-2007)
L'Unione 'isola'
Dini Veltroni: riforme solo con il governo Prodi ( da "Provincia di
Cremona, La"
del 29-12-2007)
Scelta dolorosa ma
le sfide non ci fanno paura ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 29-12-2007)
O SI VENDE O SI
MUORE (
da "Stampa, La" del 29-12-2007)
Alitalia, via libera
del governo (
da "Stampa, La" del 29-12-2007)
Luigi Grassia ( da "Stampa, La" del 29-12-2007)
Cv Alital
1096,934<TD class ( da "Stampa, La" del 29-12-2007)
Prodi non teme
l'ultimatum di Dini ( da "Gazzetta del Sud" del 29-12-2007)
Alitalia, ok del
governo ad Air France ( da "Gazzetta del Sud" del 29-12-2007)
Sinigaglia annuncia:
vendo e me ne vado ( da "Mattino di Padova, Il" del 29-12-2007)
E il tar boccia l'enac:
sospeso lo stop della licenza ( da "Mattino di Padova, Il" del 29-12-2007)
Caso alitalia, il pd
reclama un network aereo del nord ( da "Mattino di Padova, Il" del 29-12-2007)
Cassa depositi e
prestiti, allarme degli enti locali sulla riforma ( da "Gazzetta del
Sud" del
29-12-2007)
Un 2007 a picco per
piazza affari - andrea greco ( da "Repubblica, La" del 29-12-2007)
Bene aem-asm, stona
finmeccanica ( da "Repubblica, La" del 29-12-2007)
Numero uno mondiale
del trasporto aereo ( da "Stampa, La" del 29-12-2007)
Investimenti da
rivedere, rotte da reinventare, con un obiettivo, forse un sogno: ritrovarsi
entro p (
da "Stampa, La" del 29-12-2007)
Alitalia, il governo ( da "Stampa, La" del 29-12-2007)
Via libera alla
trattativa con air france - gigi furini ( da "Tirreno, Il" del 29-12-2007) + 1 altra
fonte
Air France, adesso
c'è il sì del governo ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 29-12-2007)
E la Lega dichiara
guerra a Roma ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 29-12-2007)
Via libera alla
trattativa con air france - gigi furini ( da "Provincia Pavese, La" del 29-12-2007)
Alitalia, Formigoni
contrario a Air France ( da "AudioNews.it" del 29-12-2007)
E An con La Russa
manifesta fra i passeggeri: No ai francesi, sì a una compagnia del
nord (
da "Giorno, Il (Varese)" del 29-12-2007)
Nessuno ci ha
consultati Nossa (Cgil): alcune aziende annunciano licenziamenti ( da "Giorno, Il
(Varese)" del
29-12-2007)
Il governo ha scelto
Air France (
da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 29-12-2007)
E il Tar boccia
l'Enac: sospeso lo stop della licenza ( da "Nuova Venezia, La" del 29-12-2007) + 1 altra
fonte
Caso Alitalia, il Pd
reclama un network aereo del Nord ( da "Nuova Venezia, La" del 29-12-2007) + 1 altra
fonte
Sinigaglia annuncia:
Vendo e me ne vado ( da "Nuova Venezia, La" del 29-12-2007) + 1 altra
fonte
Vendita alitalia
Padoa Schioppa: <Trattativa in otto settimane> ( da "Libertà" del 29-12-2007)
Il Tar del Lazio:
sì ai voli Alpieagles ( da "Eco di Bergamo, L'" del 29-12-2007)
I francesi non
avranno riguardi Malpensa specchio della crisi ( da "Eco di
Bergamo, L'"
del 29-12-2007)
La trincea del
premier e la pistola scarica dei centristi di Lamberto ( da "Eco di
Bergamo, L'"
del 29-12-2007)
Alitalia-Air France
Disco verde dal governo ( da "Eco di Bergamo, L'" del 29-12-2007)
Sorpresa, c'è
la rottamazione auto ( da "Eco di Bergamo, L'" del 29-12-2007)
NESSUNO AVRA' IL
MONOPOLIO (
da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 29-12-2007) + 2 altre
fonti
ROMA - IL GOVERNO
dice sì alla trattativa in esclusiva fra Al ( da "Resto del
Carlino, Il (Nazionale)" del 29-12-2007) + 2 altre fonti
BLUE PANORAMA PECCI:
POTREMMO COPRIRE MOLTE ROTTE. CONTATTI CON PARTNER 0 Pronti per Malpensa
entro aprile ( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 29-12-2007) + 2 altre
fonti
Alitalia, il Tesoro
vuole Il Governo sceglie Parigi. Toto: L'Italia ( da "Resto del
Carlino, Il (Nazionale)" del 29-12-2007) + 2 altre fonti
PRIMA DI CANTARE
vittoria pensi bene a quello che l'aspetta! È certo, caro preside ( da "Resto del
Carlino, Il (Nazionale)" del 29-12-2007) + 2 altre fonti
Formigoni a muso
duro Uno scandalo, una vergogna ( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 29-12-2007) + 2 altre
fonti
Mibtel a +0,58% ( da "Libertà" del 29-12-2007)
Il governatore
Formigoni protesta: decisione irregolare e vergognosa. Calderoli invita alla
rivolta: si vendano il Colosseo ( da "Libertà" del 29-12-2007)
Di fine anno ( da "Giornale.it,
Il" del
29-12-2007)
Brillano Saipem e
Prysmian (
da "Giornale.it, Il" del 29-12-2007)
Piazza Affari non
brinda Maglia nera d'Europa Il peso dei bancari amplifica l'effetto subprime ( da "Resto del
Carlino, Il (Nazionale)" del 29-12-2007) + 2 altre fonti
Colombo Clerici:
<Per lo scalo serve un nuovo vettore> ( da "Giornale.it,
Il" del
29-12-2007)
Saldi al via con
buoni affari in vista Cominciano sabato 5 gennaio, per durare due mesi.
Negozi aperti domenica 6 ( da "Giorno, Il (Sondrio)" del 29-12-2007) + 8 altre
fonti
Il governo ha scelto
Air France Padoa-Schioppa: è la soluzione migliore per Alitalia. La
trattativa durerà due mesi Via libera alla rottamazione delle auto, al
bonus luce e al decr ( da "Unita, L'" del 29-12-2007)
Alitalia, il governo
sceglie Air France Sì di Padoa-Schioppa alla trattativa: È la
soluzione migliore per salvare la compagnia ( da "Unita, L'" del 29-12-2007)
I FRANCESI Alitalia
vola verso la Francia. Il governo ha rotto gli indugi e deciso che
tratter&# ( da "Unita, L'" del 29-12-2007)
EGREGIO DIRETTORE,
dopo tanti tentativi falliti per aiutare l'Alitalia il nostro governo sta pe ( da "Nazione, La
(Pistoia)" del
29-12-2007) + 12 altre fonti
COME provocazione
non è davvero male anche perché interpreta un malessere diffuso, non
tan (
da "Nazione, La (Pistoia)" del 29-12-2007) + 11 altre fonti
Alitalia, il governo
sceglie Air France ( da "Adige, L'" del 29-12-2007)
P iazza Affari
chiude bene l'ultima seduta dell'anno, staccando le altre Borse del Vecchio
Continente, piuttosto deboli, e recuperando parte di quel terreno perduto nel
2007 che ne (
da "Adige, L'" del 29-12-2007)
Prima di Alitalia,
Tps sorvola la Bce ( da "Borsa e Finanza" del 29-12-2007)
Potins de politique ( da "Liberation" del 29-12-2007)
Alpi Eagles vince al
tar La vendita va avanti ( da "Corriere del Veneto" del 29-12-2007)
LE NOTIZIE TASCABILI ( da "Gazzetta
dello Sport, La (Abbonati)" del 29-12-2007)
Economia ( da "Gazzetta di
Parma (abbonati)"
del 29-12-2007)
Malpensa? Soffocata
dal solito campanilismo ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 29-12-2007)
Air France,
sì del governo ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 29-12-2007)
Penati: stavolta il
governo non ci ha consultato ( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
134 17 ( da "Corriere
della Sera" del
29-12-2007)
<Il
Malpensa-Boston? Già cancellato>. È protesta ( da "Corriere
della Sera" del
29-12-2007)
CALL CENTER ( da "Corriere
della Sera" del
29-12-2007)
VIA LIBERA ( da "Corriere
della Sera" del
29-12-2007)
Malpensa, Alitalia
cancella già i voli 2008 ( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Alitalia-Air France,
sì del governo ( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
<Nessun
pregiudizio Ho sperato in AirOne> ( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Bonanni: scelta
sbagliata. E senza consultarci ( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Passaggi ( da "Corriere
della Sera" del
29-12-2007)
49,9% ( da "Corriere
della Sera" del
29-12-2007)
Sì a Air
France, 8 settimane per chiudere ( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Il blitz, la mossa
di D'Alema I paletti di Rutelli ( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Lettere al direttore ( da "Gazzetta di
Parma (abbonati)"
del 29-12-2007)
Il bis della
rottamazione fa volare Fiat ( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Via libera alla
trattativa con Air France ( da "Corriere delle Alpi" del 29-12-2007) + 9 altre
fonti
Notizie in 2 minuti ( da "Corriere
della Sera" del
29-12-2007)
Alitalia vola verso
Air France (
da "Messaggero, Il" del 29-12-2007)
CHIETI - Se l'Italia
rinuncia al nostro progetto, spreca una grande opportunità, oltre ch ( da "Messaggero,
Il (Abruzzo)"
del 29-12-2007)
VENEZIA - Ad un
passo dal crack Alpieagles si risolleva e davanti al Tar del Lazio vince il
round co (
da "Messaggero, Il (Ostia)" del 29-12-2007) + 1 altra fonte
VENEZIA - Ad un
passo dal crack Alpieagles si risolleva e davanti al Tar del Lazio vince il
round co (
da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 29-12-2007) + 6 altre fonti
ROMA - Sorpresa. Il
governo ha giocato d'anticipo su Alitalia. E senza aspettare metà genn ( da "Messaggero,
Il (Pesaro)"
del 29-12-2007) + 9 altre fonti
ROMA - Se l'Italia
rinuncia al nostro progetto, spreca una grande opportunità, oltre che ( da "Messaggero,
Il (Pesaro)"
del 29-12-2007) + 9 altre fonti
Alitalia, avanti con
Air France. La protesta del Nord ( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 29-12-2007) + 9 altre
fonti
ROMA - Non possiamo
perdere tempo, Alitalia ha liquidità per tre mesi ( da "Messaggero,
Il (Pesaro)"
del 29-12-2007) + 9 altre fonti
Il consiglio di
amministrazione di Alitalia sceglie Air France-Klm giudicando l'offerta
frances (
da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 29-12-2007) + 9 altre fonti
ROMA - Sono circa le
11,30 del mattino quando l'Alitalia inverte la tendenza in Borsa. Le azion ( da "Messaggero,
Il (Pesaro)"
del 29-12-2007) + 9 altre fonti
Prato avvia una
nuova ricerca di acquirenti. L'8 ottobre il Cda di Alitalia delibera di
verific (
da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 29-12-2007) + 9 altre fonti
Alitalia vola verso
Air France (
da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 29-12-2007) + 9 altre fonti
ROMA Il governo
stringe i tempi su Alitalia. Il Consiglio dei ministri ha dato ieri il via ( da "Messaggero,
Il (Pesaro)"
del 29-12-2007) + 9 altre fonti
ROMA - Non possiamo
perdere tempo, Alitalia ha liquidità per tre mesi ( da "Messaggero,
Il (Ostia)" del
29-12-2007) + 1 altra fonte
ROMA - Sorpresa. Il
governo ha giocato d'anticipo su Alitalia. E senza aspettare metà genn ( da "Messaggero,
Il (Ostia)" del
29-12-2007) + 1 altra fonte
ROMA - Sono circa le
11,30 del mattino quando l'Alitalia inverte la tendenza in Borsa. Le azion ( da "Messaggero,
Il (Ostia)" del
29-12-2007) + 1 altra fonte
ROMA - Se l'Italia
rinuncia al nostro progetto, spreca una grande opportunità, oltre che ( da "Messaggero,
Il (Ostia)" del
29-12-2007) + 1 altra fonte
Alitalia, avanti con
Air France. La protesta del Nord ( da "Messaggero, Il (Ostia)" del 29-12-2007) + 1 altra
fonte
Il consiglio di
amministrazione di Alitalia sceglie Air France-Klm giudicando l'offerta
frances (
da "Messaggero, Il (Ostia)" del 29-12-2007) + 1 altra fonte
Prato avvia una
nuova ricerca di acquirenti. L'8 ottobre il Cda di Alitalia delibera di
verific (
da "Messaggero, Il (Ostia)" del 29-12-2007) + 1 altra fonte
Alitalia vola verso
Air France (
da "Messaggero, Il (Ostia)" del 29-12-2007) + 1 altra fonte
ROMA Il governo
stringe i tempi su Alitalia. Il Consiglio dei ministri ha dato ieri il via ( da "Messaggero,
Il (Ostia)" del
29-12-2007) + 1 altra fonte
Alitalia, il governo
sceglie air france ( da "Messaggero Veneto, Il" del 29-12-2007)
Alitalia, il governo
dà il via libera ad air france ( da "Messaggero Veneto, Il" del 29-12-2007)
Blitz di Prodi e
Tps, Alitalia ad Air France ( da "Milano Finanza" del 29-12-2007)
PARLA BORGHESI Per
il banchiere le borse non hanno ancora scontato la reale portata dello shock
del credito. Ci sarà instabilità finché non si conosceranno i
bilanci delle banche ( da "Milano Finanza" del 29-12-2007)
La peggiore d'Europa ( da "Milano
Finanza" del
29-12-2007)
Gli avvenimenti
dell'anno (
da "Milano Finanza" del 29-12-2007)
Air France a Step Closer to Buying Alitalia ( da
"New York Times" del
29-12-2007)
Il governo rottama
anche Malpensa ( da "Giornale.it, Il" del 29-12-2007)
Il governo rottama
anche Malpensa di Paolo Stefanato - sabato 29 dicembre 2007, 07:22 da Milano
Anti... (
da "Giornale.it, Il" del 29-12-2007)
Viva Carla Magna Ma
saranno guai ( da "Libero" del 29-12-2007)
VENDUTI ALLA FRANCIA ( da "Libero" del 29-12-2007)
La Lega: <Su
Malpensa il Comune chieda i danni> ( da "Libero" del 29-12-2007)
Alitalia / 1 ( da "Riformista,
Il" del
29-12-2007)
Alitalia / 2 ( da "Riformista,
Il" del
29-12-2007)
Anche i sindacati
attaccano Prodi <Una decisione autoritaria> ( da "Libero" del 29-12-2007)
VENDUTI
Padoa-Schioppa dice oui Alitalia andrà ai francesi ( da "Libero" del 29-12-2007)
FI e Lega scatenate:
<Decisione irregolare> ( da "Libero" del 29-12-2007)
BUSINESS BRIEFING ( da
"Washington Post, The" del
29-12-2007)
Anche i piloti
vogliono Air France ( da "Tempo, Il" del 29-12-2007)
Bordon:
"Sì, la maggioranza è morta" ( da "Tempo, Il" del 29-12-2007)
Toto Malpensa, il
gioco del 2008 ( da "Manifesto, Il" del 29-12-2007)
Toto (AirOne):
L'Italia rinuncia a competere in serie A Alitalia alla francese: il governo
approva (
da "Manifesto, Il" del 29-12-2007)
Anticipazioni ( da "Manifesto,
Il" del
29-12-2007)
Via libera del
governo alla trattativa esclusiva di Alitalia con Air-France ( da "Rai News 24" del 29-12-2007)
ALITALIA/ MARONI:
SVENDITA NASCOSTA, MALPENSA NON SI TOCCA (REP) ( da "Virgilio
Notizie" del
29-12-2007)
Il Nord può
benissimo avere un suo vettore ( da "Padania, La" del 29-12-2007)
FORMIGONI:
SCANDALOSA LA DECISIONE DEL GOVERNO ( da "Padania, La" del 29-12-2007)
<La Padania deve
fare sentire la sua voce> ( da "Padania, La" del 29-12-2007)
Un comitato di
resistenza contro i... saldi di Stato ( da "Padania, La" del 29-12-2007)
Malpensa, leva per
lo sviluppo (
da "Padania, La" del 29-12-2007)
LO SVENDITORE
AMBULANTE (
da "Padania, La" del 29-12-2007)
MALPENSA, DA ROMA
GUERRA AL NORD ( da "Padania, La" del 29-12-2007)
Il governo rottama
anche Malpensa di Paolo Stefanato - sabato 29 dicembre 2007, 10:28 da Milano
Anti... (
da "Giornale.it, Il" del 29-12-2007)
Palazzo Marino
denunci Roma chiedendo i danni ( da "Padania, La" del 29-12-2007)
<Questo Governo
vuole la guerra e l avrà> ( da "Padania, La" del 29-12-2007)
I TITOLI DEI GIORNALI:
ECONOMIA E FINANZA ( da "Asca" del 29-12-2007)
Il governo:
sì ad AirFrance ( da "Arena.it, L'" del 29-12-2007)
CIELI TRICOLORI. Il
ministro dell'Economia dà parere favorevole, da Sarkozy garanzie a
Prodi (
da "Arena.it, L'" del 29-12-2007)
L'opposizione:
un'accelerazione insensata, in questo modo si penalizza Malpensa ( da "Arena.it, L'" del 29-12-2007)
ALITALIA, ANCHE IL
GOVERNO PER AIR FRANCE ( da "Mattino, Il (Salerno)" del 29-12-2007) + 1 altra
fonte
BORSA: ULTIMA OTTAVA
DEL 2007 POSITIVA, MIBTEL +0,91% ( da "ADN Kronos" del 29-12-2007)
ALITALIA: UNIONE
PILOTI, DANNOSO NON COINVOLGERCI SU PIANO INDUSTRIALE AIR FRANCE ( da "ADN Kronos" del 29-12-2007)
Toto (AirOne):
<L'Italia rinuncia a competere in serie A> Alitalia alla francese: il
governo approva ( da "Manifesto, Il" del 29-12-2007)
Buon Natale da
ITnews (
da "ITnews.it" del 29-12-2007)
ALITALIA:
PADOA-SCHIOPPA IN CDM, SERVE DECIDERE, INUTILE ATTENDERE ANCORA ( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
ALITALIA:
PADOA-SCHIOPPA, OK A TRATTATIVA IN ESCLUSIVA CON AIR FRANCE ( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
ALITALIA: AIR
FRANCE-KLM, IMPEGNATI A RAGGIUNGERE ACCORDO RAPIDO ( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
ALITALIA: ANPAC,
ANPAV ED AVIA, DECISIONE GOVERNO LEGATA A LOGICHE MERCATO ( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
ALITALIA: TOTO,
ITALIA RINUNCIA A COMPETERE IN SERIE 'A' ( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
ALITALIA: UNIONE
PILOTI, DANNOSO NON COINVOLGERCI SU PIANO INDUSTRIALE AIR FRANCE ( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
ALITALIA: RUTELLI,
ORA VERIFICARE CREDIBILITA' OFFERTA AIR FRANCE ( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
Economia ( da "Gazzetta di
Parma, La" del
29-12-2007)
Heathrow ( da "Gazzetta di
Parma, La" del
29-12-2007)
Il governo benedice
Alifrance. Il titolo vola in borsa ( da "EUROPA.it" del 29-12-2007)
ALITALIA/ CALDEROLI:
LEGA DIFENDERA' MALPENSA CON I SUOI UOMINI ( da "Virgilio
Notizie" del
29-12-2007)
I TITOLI DEI
GIORNALI: ECONOMIA E FINANZA ( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
Decreto sicurezza e
"milleproroghe" all'ultimo Cdm ( da "AudioNews.it" del 29-12-2007)
Alitalia, dopo il
via libera ad Air France insorge il Nord ( da "AudioNews.it" del 29-12-2007)
ALITALIA: CALDEROLI,
LEGA IN PISTA PER DIFENDERE MALPENSA ( da "ADN Kronos" del 29-12-2007)
LA CESSIONE. Il
governo ha detto sì. La scelta fa insorgere il Nord Alitalia - Air
France: ok ... ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 29-12-2007)
Alitalia-Air France:
l'ok del governo ( da "Brescia Oggi" del 29-12-2007)
Il governo apre a
AirFrance (
da "Brescia Oggi" del 29-12-2007)
Alitalia-Air France:
l'ok del governo ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 29-12-2007)
<Scelta dolorosa
ma le sfide non ci fanno paura> ( da "Brescia Oggi" del 29-12-2007)
ALITALIA: ROSATO, AL
FRIULI INTERESSA SOLO COLLEGAMENTO CON LINATE ( da "Asca" del 29-12-2007)
LAMBERTOW è
SOLO, I SUOI NON LO SEGUIRANNO ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 29-12-2007)
IL TAR RIAMMETTE
ALPIEAGLES MA A BARI BLOCCANO UN AEREO ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 29-12-2007)
ALESSANDRA CHELLO
Sì. ALITALIA E AIR FRANCE-KLM ALLA FINE INCASSANO LA BENEDIZIONE DEL
GOVER (
da "Mattino, Il (Benevento)" del 29-12-2007)
SVENDANO IL COLOSSEO
MA NON TOCCHINO MALPENSA ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 29-12-2007)
Alitalia: Air France
forse ribassa ( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
ALITALIA/ PILOTI:
CONTRATTI SIANO IN LINEA CON QUELLI AIR FRANCE ( da "Virgilio
Notizie" del
29-12-2007)
Alitalia in volo
verso la Francia naccio ( da "Sicilia, La" del 29-12-2007)
La famiglia Bin
Laden tentò anni fa ( da "Sicilia, La" del 29-12-2007)
Allora fu Ciampi a
bloccare l'operazione per <opportunità politica> ( da "Sicilia, La" del 29-12-2007)
Il Lotto ( da "Sicilia, La" del 29-12-2007)
Roma Il governo dice
sì alla ( da "Gazzettino, Il" del 29-12-2007)
<Ho molte offerte
e già in passato potevo cedere agli stranieri> ( da "Gazzettino,
Il" del
29-12-2007)
La Borsa brinda ai
francesi. Toto (Air One), accusa ( da "Gazzettino, Il" del 29-12-2007)
Alpi Eagles,
Sinigaglia getta la spugna: <Vendo> ( da "Gazzettino,
Il" del
29-12-2007)
Alitalia, il governo
dice sì ad Air France ( da "Gazzettino, Il" del 29-12-2007) + 1 altra
fonte
ALITALIA:
RIGGIO(ENAC), VIVA SODDISFAZIONE PER ORIENTAMENTO GOVERNO ( da "Asca" del 29-12-2007)
ALITALIA: ENAC, AIR
FRANCE-KLM CONTRIBUIRA'A RILANCIO TRASPORTO AEREO ( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
ALITALIA: CALDEROLI,
LEGA IN PISTA PER DIFENDERE MALPENSA ( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
ALITALIA: BONANNI,
DA GOVERNO DECISIONE GRAVE E SBAGLIATA ( da "ADN Kronos" del 29-12-2007)
ALITALIA: ENAC, AIR
FRANCE-KLM CONTRIBUIRA'A RILANCIO TRASPORTO AEREO ( da "ADN Kronos" del 29-12-2007)
Alitalia, Riggio
(Enac) soddisfatto per orientamento governo ( da "Reuters
Italia" del
29-12-2007)
ALITALIA/ SGOBIO
(PDCI): LO STATO PARTECIPI ALLA GESTIONE ( da "Virgilio
Notizie" del
29-12-2007)
ALITALIA/ ENAC: AIR
FRANCE CONTRIBUIRA' A RILANCIO SETTORE AEREO ( da "Virgilio
Notizie" del
29-12-2007)
ALITALIA/ LE FIGARO:
POSSIBILE OFFERTA AL RIBASSO DA AIR FRANCE ( da "Virgilio
Notizie" del
29-12-2007)
ALITALIA/ BONANNI:
GRAVE ERRORE CEDERLA A PRINCIPALE CONCORRENTE ( da "Virgilio
Notizie" del
29-12-2007)
ALITALIA: RIGGIO(ENAC),
VIVA SODDISFAZIONE PER ORIENTAMENTO GOVERNO ( da "Virgilio
Notizie" del
29-12-2007)
ALITALIA/ SACCONI:
DIRITTO-DOVERE PARLAMENTO ESPRIMERE PARERE ( da "Virgilio
Notizie" del
29-12-2007)
ALITALIA/
CATONE(DCA): COMPORTAMENTO GOVERNO MOLTO DISCUTIBILE ( da "Virgilio
Notizie" del
29-12-2007)
Andrea Milluzzi ( da "Liberazione" del 29-12-2007)
<Con Londra per
crescere ancora> naccio ( da "Sicilia, La" del 29-12-2007)
Milano. Bossi:
pronti a scendere in piazza per Malpensa ( da "AudioNews.it" del 29-12-2007)
ALITALIA/ DI SALVO:
SCONCERTANTI AFFERMAZIONI FORMIGONI E MORATTI ( da "Virgilio
Notizie" del
29-12-2007)
ALITALIA/ BACCINI:
EVITARE CONTRAPPOSIZIONE NORD-SUD ( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
ALITALIA/ CENTO:
GOVERNO E' IMPEGNATO CON MOLTA RESPONSABILITA' ( da "Virgilio
Notizie" del
29-12-2007)
ALITALIA/ ANGELETTI:
GOVERNO NON CI CONVOCHERA', VUOL FARE DA SOLO ( da "Virgilio
Notizie" del
29-12-2007)
ALITALIA: BOSSI, A
GENNAIO SCENDEREMO IN PIAZZA PER MALPENSA ( da "ADN Kronos" del 29-12-2007)
Due mesi per
chiudere la trattativa ( da "Liberazione" del 29-12-2007)
Romina Velchi ( da "Liberazione" del 29-12-2007)
Sarà
possibile rottamare auto ed elettrodomestici ( da "Liberazione" del 29-12-2007)
Il Consiglio dei
ministri (presente anche Mastella, che prima di Natale aveva annunciato che
non vi avrebbe più partecipato) ha varato all'unanimità il
nuovo decreto sicurezza dest ( da "Liberazione" del 29-12-2007)
Alitalia, Bossi:
"A gennaio scenderemo in piazza per Malpensa" ( da "ADN Kronos" del 29-12-2007)
Via libera del
governo Sì ai francesi per Alitalia: rivolta Malpensa La protesta del
Nord per i timori di declassamento dello scalo ( da "Provincia di
Sondrio, La"
del 29-12-2007)
Mortale a Berbenno
ed è l'inferno Nel terribile scontro ha perso la vita un imprenditore
sondriese che viaggiava sulla sua auto Il traffico sulla statale è
rimasto paralizzato per ( da "Provincia di Sondrio, La" del 29-12-2007)
Ora il Nord sappia
volare con il mercato Carlo Lottieri ( da "Provincia di Como, La" del 29-12-2007)
Il territorio - 1 La
Lega sollecita la Moratti <Ora chieda un miliardo di danni> ( da "Provincia di
Como, La" del
29-12-2007)
Il territorio - 2
L'appello del sindaco di Varese <Il Nord deve farsi sentire> ( da "Provincia di
Como, La" del
29-12-2007)
Ad Alitalia costa
2.300 euro la valigia andata smarrita ( da "Provincia di Como, La" del 29-12-2007)
Alpieagles,
rivincita sul Tar Il fallimento ora si allontana ( da "Provincia di
Como, La" del
29-12-2007)
Sit-in di protesta
<Salvate Malpensa> Ieri nuova iniziativa di An ai banconi milanesi
dell'Alitalia La Russa: <Prodi sta svendendo un altro grande
patrimonio> ( da "Provincia di Como, La" del 29-12-2007)
L'analisi L'ex
ministro: <Andava ridotto Linate> ( da "Provincia di Como, La" del 29-12-2007)
Alitalia, Bossi:
"A gennaio in piazza per Malpensa" ( da "ADN Kronos" del 29-12-2007)
( da "Cinco Dìas" del 29-12-2007)
Compártalo: Ayuda ¿le interesa? Agencias /
ROMA (29-12-2007) El ministro de Economía italiano, Tommaso Padoa Schioppa,
confirmó el viernes su preferencia para que se inicien negociaciones en
exclusiva con Air France-KLM en el proceso de privatización
de Alitalia. De esta forma, el grupo franco-holandés formulará una
propuesta vinculante para la integración de ambas aerolíneas . Padoa Schioppa
ya se mostró a favor de la opción de Air France-KLM (frente a la oferta no
vinculante de la aerolínea italiana AirOne), indicando que 'la empresa
francesa es la solución más apropiada para salvar a la deficitaria aerolínea
italiana'. La negociación con Air France se desarrollará con 'total
transparencia y en estrecha coordinación con la Comisión Nacional para las
Sociedades y la Bolsa de Italia (CONSOB) a fin de garantizar el cumplimiento
de las compañías cotizadas'. El Ejecutivo italiano apuntó que tomará
la decisión final 'sin tener en cuenta ni protestas ni presiones ni
corporativismos'.
( da "International Herald Tribune" del 29-12-2007)
ROME: The
Italian economics minister said Friday that he supported Air France-KLM's bid
for the troubled national carrier Alitalia and that
the two groups would open exclusive talks immediately. Speaking after a
cabinet meeting, the economics minister, Tommaso Padoa-Schioppa, said the
talks would last eight weeks and be conducted by the management of the two
airlines. The Economics Ministry holds a 49.9 percent
stake in Alitalia. "I expressed a favorable opinion that Alitalia hold exclusive talks with Air France-KLM," Padoa-Schioppa
said. "A phase of about eight weeks of exclusive talks conducted by Alitalia begins now." Alitalia shares
- which had been briefly suspended pending a ministry statement - rose 5.7
percent to 78.2 cents at the Milan Stock exchange shortly after reopening.
The shares closed at 80 cents, or $1.76. Air France-KLM, one of the world's
largest carriers, had been seen as a top contender for the Italian airline,
which has been losing money for years. On Dec. 21, the board of Alitalia also chose Air France-KLM over a competing offer
by the Italian carrier Air One, which is much smaller. Multimedia Special
Coverage: Aviation and Transportation " View Related Articles As other
airlines suffer, Emirate Airlines prospers Today in Business The worst of the
European airports Berkshire Hathaway to buy ING reinsurance unit for ¬300
million Bhutto death won't derail regional fund flows "We are convinced
that the indication given by Alitalia's board is the
right one," Padoa-Schioppa said. Air France-KLM has said its letter of
interest was in line with an aggressive turnaround program drawn up in August
by Alitalia's chairman, Maurizio Prato. That plan
involves eliminating unprofitable routes, cutting sharply the number of
passenger flights out of Milan and slashing an unspecified number of jobs.
The Economics Ministry received a mandate from the cabinet to monitor the
talks on behalf of the government, said a ministry statement. After these
talks are over, Air France-KLM is expected to make a binding offer which must
be voted on by the Italian government. Padoa-Schioppa said he expected a
positive outcome, but added that the situation for Alitalia
remained "extremely delicate." The government has been trying to
off-load the Alitalia since December 2006. It was
forced to scrap a tender last summer after all potential buyers pulled out,
saying the terms were too stringent.
( da "Finanza e Mercati" del 29-12-2007)
Da Finanza&Mercati del 29-12-2007 Minaccia di
una cassa già vuota per Alitalia e aut aut
posto da Air France-Klm per un'immediata chiusura delle trattative. Sono
questi i due motivi che hanno spinto il Governo a mettere l'acceleratore
all'avvio della trattativa in esclusiva con la compagnia francese per la
vendita di Alitalia e a mettere fine alla farsa
della scelta politica per tenere a bada Air One. È toccato al ministro
dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, rompere gli indugi con il placet del
premier, Romano Prodi, e convincere i ministri che ancora mostravano qualche
preferenza per la soluzione italiana che anche un paio di settimane in più avrebbero compromesso la sopravvivenza di Alitalia, con Parigi che ha fretta di lanciare l'Ops. Argomentazioni
che evidentemente sono state molto convincenti visto che sul caso Alitalia non ci sarebbe stata tensione in CdM. A eccezione del ministro
della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, che ha manifestato le
proprie perplessità sull'opportunità di una trattativa unica.
Il terreno era stato, comunque, già preparato al vertice ristretto di
giovedì sera a Palazzo Chigi con Prodi, presenti i due vicepremier,
Francesco Rutelli e Massimo D'Alema, e i ministri dell'Economia, Tommaso
Padoa-Schioppa, dei Trasporti, Alessandro Bianchi, e dello Sviluppo
economico, Pierluigi Bersani. Lo stesso Padoa-Schioppa ha provveduto a
informare la Conosb sulla decisione che sarebbe scaturita dal consiglio dei
ministri e il titolo Alitalia è stato sospeso
in Borsa per poco più di un'ora. Il mercato ha apprezzato la mossa del
Governo e, subito dopo essere state riammesse, le azioni della compagnia sono
schizzate. Hanno chiuso con un progresso dell'8,26% a 0,80 euro mentre a
Parigi i titoli di Air France-Klm hanno chiuso in rialzo dell'1,66% a 23,86
euro. La procedura di vendita di Alitalia, ha
spiegato Padoa-Schioppa, prevede un periodo di trattativa in esclusiva di
otto settimane con Air France-Klm che sarà compiuta dal numero uno di Alitalia, Maurizio Prato, e che "sarà condotta
in piena trasparenza e in stretto coordinamento con la Consob". Il
ministro ha ribadito che "l'entità della cessione della quota del
Tesoro (pari al 49,9%, ndr) non è stata definita in questa fase della
trattativa. Nella proposta comunque si parla di uno scambio di azioni, quindi
il Tesoro resterebbe proprietaria di azioni del nuovo soggetto".
Jean-Cyril Spinetta, numero uno di Air France-Klm, ha auspicato "un
accordo solido che apra la strada a una crescita redditizia per Alitalia".
( da "Foglio, Il" del 29-12-2007)
Dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa ha fatto
sapere, al termine del Consiglio dei ministri, di avere espresso "orientamento favorevole a che Alitalia avvii
una trattativa esclusiva di otto settimane con Air France". Il ministro
ha aggiunto che "la deliberazione formale del governo, probabilmente con
un passaggio in Consiglio dei ministri, ci sarà quando saranno note le
conclusioni di questa trattativa che ora entra nella fase cruciale".
Critico il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, che si
è detto "perplesso: sarebbe stato meglio approfondire diverse
ipotesi". Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto
"milleproroghe" prevedendo, tra l'altro, incentivi per la rottamazione
delle auto. Approvato anche il decreto sicurezza che disciplina le espulsioni
dei cittadini comunitari.
( da "Figaro, Le" del 29-12-2007)
Fabrice Amedeo et Richard Heuzé 28/12/2007 | Mise
à jour : 22:50 | . Rome a donné son feu vert pour que la compagnie
française entre en négociations exclusives avec l'entreprise italienne.
L'acquisition d'Alitalia par le groupe Air France-KLM semble de plus en plus probable.
Comme le conseil d'administration de la compagnie italienne la semaine
dernière, le gouvernement italien s'est prononcé en faveur du plan de
reprise d'Air France-KLM. Le ministre de l'Économie, Tommaso Padoa-Scioppa,
l'a annoncé à la sortie d'un Conseil des ministres en présentant cette
décision comme "la plus appropriée" pour sauver la compagnie
aérienne nationale de la faillite. Il a également rappelé qu'Air France
"a une vaste expérience en matière d'intégration comme l'a
démontré son plan de relance de KLM et de l'aéroport d'Amsterdam". L'entreprise française va donc débuter huit semaines de
négociations exclusives avec Alitalia. À
l'issue de cette période, elle devra adresser une offre, cette fois-ci ferme,
pour mettre la main sur sa cible. Le gouvernement italien devra alors donner
son feu vert à l'issue d'un Conseil des ministres. "Nous sommes
convaincus que la consigne donnée par le conseil d'administration d'Alitalia est la bonne, a indiqué Tommaso Padoa-Schioppa. La délibération formelle du gouvernement aura lieu quand
nous connaîtrons les conclusions de ces négociations." Certains
ministres italiens ont néanmoins exprimé leur contrariété. Le communiste
Paolo Ferrero (Solidarité sociale) aurait ainsi préféré que des négociations
soient menées en parallèle avec le consortium conduit par l'avionneur
privé Air One avec l'appui de quatre banques italiennes. "Tout n'est pas
joué, rappelle un analyste parisien. Air France a gagné une première
étape et pourrait tenter une offre moins élevée que celle qu'elle vient de
faire. Il faudra que le gouvernement italien l'accepte." Pressions en
faveur de Milan L'offre non contraignante formulée mi-décembre par le groupe
présidé par Jean-Cyril Spinetta a davantage séduit que celle de l'italien Air
One. Pourtant, le patronat italien et
les principales villes de Lombardie ont fait pression et se sont inquiétés
à plusieurs reprises du plan d'Air France prévoyant une réorganisation
du trafic d'Alitalia autour du "hub" de
Rome au détriment de celui de Milan. À l'inverse, les syndicats de
pilotes de la compagnie ont menacé de faire grève si l'option
française était écartée. Air France a notamment fait la différence grâce au
prix de son offre. D'après les rumeurs de marché, l'entreprise aurait
proposé 485 millions d'euros contre 138 millions pour Air One. Le plan d'Air France
prévoit également un échange d'actions qui permettra aux actionnaires d'Alitalia d'entrer dans son capital ainsi qu'un plan
d'investissements de 6,5 milliards d'euros à long terme . En prenant
directement pied sur le quatrième marché européen, Air France
renforcerait son statut de plus grande compagnie aérienne mondiale, trois ans
après son mariage avec KLM. Aujourd'hui, le groupe emploie 103 000
personnes, dispose de 582 avions et réalise un chiffre d'affaires de 23
milliards d'euros. Demain, avec Alitalia dans son
giron, le vaste ensemble disposerait de 759 avions, de 120 000 salariés et
pourrait réaliser 27 milliards d'euros de chiffre d'affaires.
( da "Finanza e Mercati" del 29-12-2007)
Di Sibilla Di Renzo del 29-12-2007 da
Finanza&Mercati del 29-12-2007 [Nr. 255 pagina 5] Tesoro avvia trattativa
in esclusiva con Spinetta: due diligence di 8 settimane e Via XX Settembre
nel capitale CdM prende atto della decisione. Air One è tagliata
definitivamente fuori. Il tititolo decolla in Borsa (+8,3%) Minaccia di una
cassa già vuota per Alitalia e aut aut posto
da Air France-Klm per un'immediata chiusura delle trattative. Sono questi i
due motivi che hanno spinto il Governo a mettere l'acceleratore all'avvio
della trattativa in esclusiva con la compagnia francese per la vendita di Alitalia e a mettere fine alla farsa della scelta politica
per tenere a bada Air One. È toccato al ministro dell'Economia,
Tommaso Padoa-Schioppa, rompere gli indugi con il placet del premier, Romano
Prodi, e convincere i ministri che ancora mostravano qualche preferenza per
la soluzione italiana che anche un paio di settimane in
più avrebbero compromesso la sopravvivenza di Alitalia, con Parigi che ha fretta di lanciare l'Ops. Argomentazioni
che evidentemente sono state molto convincenti visto che sul caso Alitalia non ci sarebbe stata tensione in CdM. A eccezione del ministro
della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, che ha manifestato le
proprie perplessità sull'opportunità di una trattativa unica.
Il terreno era stato, comunque, già preparato al vertice ristretto di
giovedì sera a Palazzo Chigi con Prodi, presenti i due vicepremier,
Francesco Rutelli e Massimo D'Alema, e i ministri dell'Economia, Tommaso
Padoa-Schioppa, dei Trasporti, Alessandro Bianchi, e dello Sviluppo
economico, Pierluigi Bersani. Lo stesso Padoa-Schioppa ha provveduto a
informare la Conosb sulla decisione che sarebbe scaturita dal consiglio dei
ministri e il titolo Alitalia è stato sospeso
in Borsa per poco più di un'ora. Il mercato ha apprezzato la mossa del
Governo e, subito dopo essere state riammesse, le azioni della compagnia sono
schizzate. Hanno chiuso con un progresso dell'8,26% a 0,80 euro mentre a
Parigi i titoli di Air France-Klm hanno chiuso in rialzo dell'1,66% a 23,86
euro. La procedura di vendita di Alitalia, ha
spiegato Padoa-Schioppa, prevede un periodo di trattativa in esclusiva di
otto settimane con Air France-Klm che sarà compiuta dal numero uno di Alitalia, Maurizio Prato, e che "sarà condotta
in piena trasparenza e in stretto coordinamento con la Consob". Il
ministro ha ribadito che "l'entità della cessione della quota del
Tesoro (pari al 49,9%, ndr) non è stata definita in questa fase della
trattativa. Nella proposta comunque si parla di uno scambio di azioni, quindi
il Tesoro resterebbe proprietaria di azioni del nuovo soggetto".
Jean-Cyril Spinetta, numero uno di Air France-Klm, ha auspicato "un
accordo solido che apra la strada a una crescita redditizia per Alitalia".
( da "Finanza e Mercati" del 29-12-2007)
Di Redazione del 29-12-2007 da Finanza&Mercati
del 29-12-2007 [Nr. 255 pagina 2] I toni pacati con cui Carlo Toto, il
bellicoso proprietario di Air One, ha incassato la
sconfitta nella partita Alitalia, ha suscitato qualche
interrogativo negli osservatori più malevoli. Vuoi che i più
miti consigli di Toto si leghino a qualche altro calcolo dietro le quinte?
Per esempio, Toto avrà comunque grandi concessioni da parte del
Governo. A partire da Volare, fino a rotte molto redditizie su Linate e
Malpensa. Ma quello di cui avrà più bisogno è il
sostegno finanziario di Intesa Sanpaolo. Il rischio che Corrado Passera, dopo
essersi tanto esposto al fianco di Toto, possa tirarsi indietro, c'è.
Ma se sarà il Governo a chiedergli di sostenere i piani di Air One? E
Prodi non potrà negare l'appoggio al Toto che ha fatto un passo
indietro su Alitalia. Monti Ascensori Monti
Ascensori ha ieri deliberato la costituzione di un "patrimonio destinato
a uno specifico affare". Lo strumento finanziario ibrido introdotto
dalla riforma Vietti, che finora ha avuto scarsa fortuna presso le quotate in
Piazza Affari, permette di blindare una parte del patrimonio rispetto alle
azioni dei creditori sociali. Lode al coraggio nell'innovare. Tuttavia, la
società ha tralasciato di fornire dettagli sul fatidico "specifico
affare", limitandosi a spiegare che la delibera "è
finalizzata a sviluppare l'attività di manutenzione degli impianti
elevatori nelle Provincie di Ancona e Perugia e comuni limitrofi",
motivando la scelta con un generico riferimento al positivo mercato di quelle
aree. Per i dettagli sul rischio che corre il patrimonio
blindato-extra-moenia, occorre attendere il ritorno in sede dello staff della
piccola società bolognese. Il prossimo anno. Intesa Sanpaolo Intesa
Sanpaolo rileva il 4,75% di Acotel Group. Con l'operazione di ieri la banca
di Corrado Passera rafforza la sua posizione nelle tlc dato che Acotel Group
fornisce servizi e applicazioni a valore aggiunto, come le piattaforme di
messaggistica, a operatori di telefonia in tutto il mondo. Prima della partecipazione
nella società dello Star, Intesa aveva già in portafoglio il
10,6% di Telco, che a sua volta controlla il 23,6% di Telecom Italia e una
quota superiore all'1% in Tiscali. Senza dimenticare che il 13 settembre
l'istituto milanese, insieme a Jp Morgan, ha erogato un finanziamento da 600
milioni a favore del gruppo fondato da Renato Soru. Se non può volare
Passera può sempre consolarsi con una telefonata.
( da "Cittadino, Il" del 29-12-2007)
Sul governo anche la minaccia di Dini
"L'esecutivo di Prodi cadrà se non accetterà il nostro
programma" ROMA Walter Veltroni esce allo scoperto e blinda Romano
Prodi: per fare le riforme, dice il leader del Partito democratico, non c'é
nessuna alternativa a questo governo. Nello stesso tempo, sebbene Lamberto
Dini si faccia sempre più minaccioso e lanci un vero e proprio
ultimatum al premier, l'Unione fa quadrato e isola il "senatore ribelle".
Per il Professore, e per un esecutivo dato ogni giorno in bilico, sembra
dunque una giornata positiva, in vista della complicata verifica di
gennaio.L'ultimo Consiglio dei ministri del 2007 produce una prima, pesante mossa sul caso Alitalia, vara
il nuovo decreto sicurezza e licenzia il "milleproroghe" con il via
libera alla rottamazione delle auto. Provvedimenti che passeranno all'esame
del Parlamento a gennaio. Prodi ha ripetuto che lui esce di scena solo con un
voto di sfiducia e dunque va avanti per la sua strada. Di fronte ha la
verifica: il vertice del 10 gennaio (anche se non è escluso che possa
essere rimandato o sostituito da incontri bilaterali del premier con i
partiti della maggioranza) e la sentenza della Consulta sul referendum
elettorale, attesa tra il 16 e il 18 del mese.Se il tema delle riforme
è quello che ha agitato di più la maggioranza negli ultimi
mesi, con il Professore costretto a fare i conti con il fantasma di una crisi
e l'ipotesi di un governo tecnico o istituzionale, il segretario Pd si
schiera con Palazzo Chigi e dice che non appoggerà quel tipo di
soluzione. Veltroni rompe gli indugi: "Il Pd è perché il governo
arrivi alla fine della legislatura. La permanenza del governo Prodi è
la condizione migliore per affrontare la necessità di dare al Paese la
riforma elettorale, quella delle istituzioni e dei regolamenti parlamentari.
Per il Pd non esistono alternative a questo obiettivo".Insomma, il
sindaco di Roma assicura lealtà piena. E allora la minaccia di Dini,
in vista della verifica, si fa più debole. "Presenteremo un
programma alternativo - avverte l'ex ministro degli Esteri - che dovrebbe
essere accettato nella sua interezza. Se così non fosse il nostro voto
sarebbe contrario". Tuttavia uno dei diniani, Natale D'Amico, sembra meno
categorico: per il senatore liberaldemocratico, Prodi è la persona
più indicata per fare le riforme, e quindi il problema non è il
premier quanto piuttosto il programma. Insomma, la verifica è
necessaria, ma non per abbattere il governo.L'Unione isola di fatto Dini. Tacciono
Bordon e Manzione, gli altri due senatori che minacciavano Palazzo Chigi,
reagiscono gli alleati. Per Antonio Di Pietro, Dini è solo "un
personaggio in cerca d'autore"; mentre Mauro Fabris, dell'Udeur, lo
avverte: "Non s'illuda, non ci sarà un governo Marini e lui non
farà il presidente del Senato". E nel centrosinistra la parola
d'ordine è una sola: se cade Prodi si va subito al voto
anticipato.Fabrizio Nicotra.
( da "Cittadino, Il" del 29-12-2007)
Il ministro dà via libera ad Air France La
benedizione di Padoa-Schioppa alla trattativa per Alitalia Roma "Ho espresso un orientamento favorevole a che l'Alitalia avvii una trattativa in esclusiva con Air France". Dopo
quello del cda della compagnia italiana, arriva anche il sì del
Tesoro. A dare l'annuncio è stato lo stesso ministro dell'Economia,
Tommaso Padoa-Schioppa al termine del consiglio dei ministri di ieri."Oggi
è solo stato dato il via libera alla trattativa con Air France. E io
ho espresso un orientamento favorevole - ha detto il titolare di via XX
settembre -. La deliberazione formale del governo, probabilmente con un
passaggio in Cdm, ci sarà quando saranno note le conclusioni di questa
trattativa (che durerà circa otto settimane) che ora entra nella fase
cruciale".Certo, ha aggiunto, "è stato compiuto un passo
molto importante" ma "non è l'ultimo". L'esito della
trattativa, avverte il ministro, non è scontato. Anzi "può
concludersi positivamente o negativamente". Quanto alla quota detenuta
dal ministero dell'Economia, pari al 49,9%, il "Tesoro è aperto
sia ad una vendita di tutta la quota oppure a mantenere una parte". In
questo caso, ha precisato, "sarebbe titolare di azioni del nuovo
gruppo".Dopo il ringraziamento "per il lavoro svolto" al
presidente e ad di Alitalia Maurizio Prato e la
convinzione che la "valutazione del Cda sia quella corretta",
Padoa-Schioppa si è detto "fiducioso che si trovi la soluzione
più positiva della vicenda", assicurando che saranno valutati con
la "massima attenzione tutti gli aspetti" della vicenda, a
cominciare dal nodo Malpensa. "La trattativa - ha concluso - sarà
condotta da Alitalia stessa. Io sono in stretto
contatto con Prodi, Bianchi, Bersani e i vicepresidenti del Consiglio. La
competenza fa comunque capo al ministero di cui sono
titolare"."Perplesso" il ministro della Solidarietà,
Paolo Ferrero. "C'è stata un'informativa, solo un'informativa ha
detto il ministro di Rifondazione -. Nessuna decisione è stata presa
da parte del Consiglio dei ministri". Ferrero ha sottolineato di avere
ribadito nel corso del Cdm tutte le "perplessità
sull'opportunità di una trattativa unica con una compagnia. Sarebbe
stato meglio percorrere un'altra strada, quella di approfondire varie ipotesi
sul tappeto".Netto il no di Forza Italia e Lega. Con il Governatore
della Lombardia Roberto Formigoni che non esita a parlare di "decisione
vergognosa contro l'interesse del Paese". Per Formigoni "c'è
stata prima una pseudo gara che è fallita e poi c'è stata una
svendita in cui tutto era già stato deciso prima, per questo altre
compagnie si sono ritirate, probabilmente avevano percepito che il vincitore
era già designato".Sul piede di guerra anche il Carroccio. Davanti
al ridimensionamento di Malpensa, la Lega è pronta a farne "la
madre di tutte le grandi battaglie che il nord si accingerà a
combattere". Il senatore Roberto Calderoli accusa il Governo di volere
"svendere il Paese e cancellare la Padania". "Alea iacta est!
Il dado è tratto! Se vogliono cancellare Malpensa ha aggiunto - allora
vogliono cancellare il simbolo di un popolo e i popoli, prima di farsi
cancellare, si rivoltano. Si svendano il Colosseo, la fontana di Trevi, l'Eni
e gli ultimi carrozzoni dello Stato, ma la Padania non la tocchino". Da
Oltralpe, al contrario, arriva la soddisfazione del presidente e direttore
generale di Air France Klm, Jean-Cyril Spinetta: "Siamo molto
soddisfatti di questa decisione che rappresenta un importante passo avanti
del processo e siamo impegnati a raggiungere rapidamente un accordo solido
che apra la strada a una crescita proficua di Alitalia".
Al vetriolo il commento di AirOne, l'altro concorrente in lizza. Per il
numero uno Carlo Toto "se l'Italia rinuncia al nostro progetto, spreca
una grande opportunità, oltre che la capacità di competere in
"serie A". Siamo un Paese che sta semplicemente scegliendo di
autodeclassarsi, svendendo un asset strategico nazionale e così
contribuendo ad un grave indebolimento strutturale".(AdnKronos).
( da "AudioNews.it" del 29-12-2007)
04.06 Politica Alitalia, il Cda sceglie AirFrance-Klm 06.04: Con un voto
all'unanimità il Cda di Alitalia ha
scelto Air France-Klm. L'ultima parola spetta ora al Governo, che
deciderà entro gennaio. Il piano franco-olandese prevede un
finanziamento di 750 milioni di euro; un solo scalo centrale,
Fiumicino, anche se Malpensa viene comunque considerato fondamentale. e
più di 1000 esuberi.
( da "AudioNews.it" del 29-12-2007)
04.06 Cronaca Alitalia: la protesta del nord, i dubbi di Bianchi 11.55: Giochi ancora
aperti su Alitalia. Molti settori del nord Italia contestano il possibile
ridimensionamento di Malpensa. Perplessità sul progetto
franco-olandese anche da parte del ministro dei trasporti Bianchi. La
scelta di Air France-Klm come partner per la privatizzazione, quindi,
potrebbe essere rimessa in discussione. Già a partire dal consiglio
dei ministri del 28 dicembre.
( da "AudioNews.it" del 29-12-2007)
04.06 Cronaca Alitalia,
Sircana: la decisione ultima spetta al governo 16.59: La decisione su Alitalia verra' presa sulla base del raffronto dei piani
industriali. Lo ha precisato il portavoce di Palazzo Chigi Sircana dopo le
polemiche suscitate dalla decisione del Cda di privilegiare Air France nelle
trattative per la privatizzazione della compagnia. La parola ultima sulla
vendita spetta al governo che decidera' a gennaio.
( da "AudioNews.it" del 29-12-2007)
04.06 Economia Alitalia, sindacati minacciano scioperi a Natale 17.37: Natale a
rischio se non saremo convocati al più presto dal governo.
E'l'ultimatum lanciato dai sindacati in attesa della decisione del Cda
dell'azienda, chiamato martedì, ad indicare il partner con cui
trattare la vendita. Un'incertezza che ha portato alla sospensione del
titolo in borsa per eccesso di ribasso. A pesare, sarebbero, anche le ultime
indiscrezioni che riguardano l'esiguità delle offerte di Air France e
Air One.
( da "Gazzetta di Reggio" del 29-12-2007)
Mentre nelle
sale operative è ancora la vicenda Alitalia a scatenare i
movimenti più marcati Piazza Affari archivia l'ultima seduta del 2007
con un discreto progresso, accumulato gradualmente nel corso della giornata
grazie al rafforzarsi di alcuni temi specifici come Prysmian, Fiat e Saipem.
Tanti rialzi anche per le società reggiane del listino. Il supporto
dei 15 euro offre al Banco Popolare l'opportunità di tentare il
rilancio di un movimento rialzista e così il bilancio a fine sessione
segna +1,51%. Bene ma con variazioni più contente, anche MontePaschi e
la Pop.Emilia, finalmente ritornata sui 16 euro. Chiude invece incamerando
una leggera flessione Credito Emiliano che ferma la quotazione sui 9,44 euro,
tra volumi di scambio non esaltanti. Chiusura d'anno col botto per Bioera: la
società del gruppo Burani incassa un ottimo +6,80% meritandosi la
maglia rosa tra gli industriali. Forti progressi per RCF, Antichi Pellettieri
e Ricchetti, perde quota Landi Renzo costretta a lasciare sul terreno oltre
due punti.
( da "Piccolo di Trieste, Il" del 29-12-2007)
La scelta del Consiglio dei ministri irrita
l'opposizione. Il presidente della Lombardia Formigoni: "Decisione
vergognosa" Alitalia, si tratta solo con Air France Padoa-Schioppa annuncia il
dialogo in esclusiva con i francesi per la cessione MILANO Il governo
dà il via libera alla "trattativa in esclusiva" con Air
France. Con questa decisione la vendita di Alitalia fa un
altro passo avanti ma le reazioni, soprattutto da parte del "fronte del
Nord", sono furenti. Il presidente della Regione Lombardia,
Formigoni, parla di "decisione irregolare e vergognosa". Il
leghista Calderoli invita alla rivolta contro Roma. "Si vendano il Colosseo",
dice. In Borsa la reazione è positiva: Alitalia
sale dell'8,3% fra scambi molto intensi. Bene anche Air France (+1,66% a
23,86 euro) mentre i vertici della società sperano "in un accordo
rapido". Il ministro dell'Economia, Padoa-Schioppa, ha dato il suo
"via libera" alla trattativa con Air France, spiegando che la
deliberazione formale arriverà da un successivo Consiglio dei
ministri. La "vendita", poi, sarà un atto del ministero
dell'Economia che, ufficialmente, è il possessore delle azioni. Anche
di titoli ha parlato il ministro, quando ha aggiunto che "il Tesoro
sarebbe titolare di azioni del nuovo gruppo". Stando alla valutazione
che Air France dà di Alitalia, il 49,9% dei
titoli ora in possesso dello Stato italiano si trasformerebbero nel 3% del colosso
Air France-Klm-Alitalia e, stando alle
indiscrezioni, il governo italiano avrebbe diritto a un posto nel consiglio
di amministrazione. "La trattativa - dice il ministro - sarà
condotta in piena trasparenza, in stretto coordinamento con la Consob e durerà
otto settimane". Immediata la risposta di Parigi. Il presidente di Air
France, Jean Cyril Spinetta "si augura di arrivare rapidamente a un
accordo solido che apra la via a una crescita profittevole di Alitalia". Invece la protesta cresce a Milano e in
tutto il Nord dove si teme un forte ridimensionamento delle attività
all'aeroporto di Malpensa. Formigoni ricorda che il governo si
prenderà fino al 15 gennaio per decidere l'acquirente di Alitalia e poi aggiunge: "Speriamo che a nessuno
venga in mente di fare un colpo di mano e che l'esame della situazione vanga
fatto pubblicamente. Quanto deciso dal governo, finora, è vergognoso.
Air France succhierà tutto il traffico e i passeggeri di Alitalia, lasciando come contentino agli italiani
l'aeroporto di Roma per cui non vedo vita facile". La lega parla di
"inciuci romano-napoleonici". "Malpensa - dice il Carroccio -
sarà la madre di tutte le battaglie". E Calderoli aggiunge:
"Scegliendo Air France si cancella la Padania. Si svendano il Colosseo,
la fontana di Trevi e gli ultimi carrozzoni di Stato, ma la Padania non la
tocchino. Il 10 genanio ci sarà la crisi di governo? Hanno deciso di
svendere anche l'ultima cassa al ricettatore francese". Alemanno (An)
parla di "ennesima forzatura" ma si fanno sentire anche politici
del centrosinistra. Penati (presidente della Provincia di Milano) chiede un
incontro al governo su Malpensa e spiega: "Air France deve mantenere le
17 rotte intercontinentali servite adesso da Alitalia.
Se così non fosse l'aeroporto di Malpensa deve essere lasciato libero
di operare con altre compagnie". Critici i sindacati. "Il governo
ci coinvolga nella trattativa", dice l'Unione piloti. "Il metodo
del governo è autoritario", aggiunge il sindacato dei lavoratori.
Gigi Furini.
( da "Gazzetta di Mantova, La" del 29-12-2007)
Siamo sommersi da una repellente ipocrisia sul
"salvataggio Alitalia".
Dove si trovavano questi personaggi pubblici e privati in tutti questi anni
durante i quali l'Alitalia ha maciullato patrimoni con perdite per centinaia di milioni
di euro? Dove erano i responsabili di tutte le sigle sindacali (decine) che
all'annuncio che l'Alitalia era in condizioni di portare i libri in tribunale per
fallimento perchè "stracotta", invece di contenere i
costi dell'azienda organizzavano una catena infinita di scioperi selvaggi con
centinaia di voli cancellati con perdite milionarie, disagi per i passeggeri
e notevoli danni per l'immagine del Paese e della stessa Alitalia?
Come mai in questi anni sono stati messi ai posti dirigenziali di questa
società personaggi di nomina politica ora di questo, ora di quel
partito, senza mai scegliere manager capaci di amministrarla? Si pensi che
è stata creata una flotta di aerei di tutte le marche solo per
incassare tangenti dai diversi costruttori. Così facendo hanno creato
una flotta con problemi per l'avvicendamento dei piloti e dei meccanici che
dovevano essere specializzati per la manutenzione dei diversi modelli di
aerei, sia per i pezzi di ricambio. Il tutto con costi insostenibili. E cosa
dire dell'esagerata assunzione di personale per accontentare i sindacati, i
partiti politici e gli amici degli amici? Ora ci si strappa le vesti per
salvare Malpensa. Chiunque ha avuto bisogno di partire da quell'aeroporto ha
un ricordo da incubo, sia per i collegamenti stradali, sia per il
disservizio. E' nato vecchio e non ha mai avuto alcun intervento per essere
modernizzato. Chi ha visto gli aeroporti di Parigi, Monaco di Baviera o
Francoforte può fare i paragoni. Il Formigoni che si agita per difendere
Malpensa non conosce i disagi dei passeggeri, dato che lui quando deve andare
a prendere un aereo sia privato che pubblico viene accompagnato con l'auto
blu fin sotto alla scaletta dell'aereo. E che dire dell'organizzazione a
delinquere per rubare dentro ai bagagli? Un vero scandalo insabbiato. I ladri
dei bagagli non sono stati puniti e sono tuttora a lavorare alla Malpensa,
naturalmente per ordine dei sindacati. Sono anch'io per la difesa
dell'italianità delle imprese, ma quando si è incapaci di amministrare
bisogna avere il coraggio di passare la mano. L'ha fatto persino l'Olanda che
ha venduto la sua compagnia aerea alla Francia. Purtroppo, con tutto questo
battage giornalistico e televisivo, vedrete che il governo opterà per
la soluzione italiana dando l'Alitalia al AirOne,
società con pochi aerei in dotazione quasi tutti in leasing che
già ora, nel suo piccolo, non fa che sfornare disservizi. Si dice che
l'operazione italiana è appoggiata da istituti bancari importanti...
non vorrei che questi appoggiassero l'operazione per rientrare dalle loro
rischiose esposizioni creditizie. Peccato che un popolo come l'italiano,
laborioso, geniale e risparmiatore sia amministrato da questi
quaraquaquà! Italo Marchetti Consigliere comunale An.
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 29-12-2007)
) SMOG Via Guasco è un camera a gas La
decisione assunta dall'Amministrazione comunale di Reggio di consentire
l'accesso a via Guasco alle automobili provenienti da Piazza Gioberti, e a
quelle che, provenienti da viale Timavo, svoltano in viale Magenta, ha
trasformato la zona in una camera a gas. Ai residenti, che chiedono la
pedonalizzazione di via Guasco, più verde (a seguito del promesso
trasferimento del Palazzetto dello sport) e meno traffico, l'Amministrazione
comunale risponde aumentando il traffico e lasciando inalterati i volumi di
cemento nella zona. La situazione è peggiorata dopo la decisione di
creare nuovi parcheggi lungo la stessa via Guasco. Si dovrebbero rifare i
marciapiedi, prevedere parcheggi solo per i residenti ed annullare
l'inversione di marcia prevista per le auto dirette in viale Magenta; invece
l'Amministrazione comunale non fa nulla, nonostante le proteste dei
cittadini. Anche viale Timavo è fortemente penalizzata da un
inquinamento elevatissimo prodotto da centinaia di migliaia di autoveicoli,
anche pesanti, che ogni giorno transito su quella "tangenziale
anomala" rappresentata dai viali cittadini. Giuseppe Bianchi, Associazione liberi cittadini dell'Orologio ) ALITALIA Stop a
Malpensa? Danno alle imprese reggiane Nell'eventualità la scelta di
cedere Alitalia ad AirFrance dovesse completarsi e prevedere la conseguente
riduzione dello scalo aeroportuale di Malpensa sarebbe una jattura anche per
Reggio e per le aziende della sua provincia. Questo Governo da tempo
sembra indovinare tutte le scelte sbagliate anche per il nostro territorio
locale. Il cuore economico e pulsante dell'Italia verrebbe gravemente
compromesso dalla promozione dello scalo di Fiumicino a totale danno della
parte più produttiva della nazione, il nord. Reggio e le sue imprese
abbisognano dei veloci collegamenti aeroportuali con tutto il mondo,
considerato l'enorme mole di prodotti esportati dalla nostra terra. Il
Governo guidato dal nostro poco illustre concittadino Romano Prodi, poco
prima di cadere, sta per creare l'ennesimo danno alla nostra realtà
produttiva. Tutte le autorità reggiane e del nord Italia devono
sollevarsi per evitare questo rischio gravissimo per l'economia locale.
Giuseppe Pagliani, consigliere provinciale An - -->.
( da "Giornale di Brescia" del 29-12-2007)
Edizione: 29/12/2007 testata: Giornale di Brescia
sezione:PRIMA Via libera da Palazzo Chigi. A Piazza
Affari il titolo sospeso al rialzo chiude in crescita dell'8% Alitalia tratterà in esclusiva con Air France ROMA Piazza Affari
promuove il via libera del Governo italiano alle trattative esclusive tra Alitalia e Air France-Klm. Il titolo della compagnia di bandiera ha
chiuso la seduta con un maxi-rialzo dell'8,26% a 0,8 euro. Alitalia era stata sospesa nel primo pomeriggio in attesa
che il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, comunicasse la
decisione presa dal Consiglio dei ministri di dare l'ok alla trattativa con
il vettore franco-olandese, già sostenuta all'unanimità dal
consiglio di amministrazione di Alitalia. Al rientro
agli scambi il titolo è subito schizzato all'insù arrivando a
toccare anche un massimo di +8,56%. La trattativa in esclusiva dovrà
concludersi entro due mesi. Negative le reazioni del presidente della Regione
Lombardia, Roberto Formigoni, per il quale la decisione del Governo è
"scandalosa e forse irregolare". Secondo Maurizio Zipponi,
responsabile per l'industria del Prc, l'unica alternativa ad Air France passa
da un accordo fra la cordata italiana interessata (AirOne) e i tedeschi della
Lufthansa. / A PAGINA 27.
( da "Giornale di Brescia" del 29-12-2007)
Edizione: 29/12/2007 testata: Giornale di Brescia
sezione:ECONOMIA Via libera alla trattativa in esclusiva con la compagnia
francese. A Malpensa prime agitazioni Il Governo ha scelto: Alitalia con Air France La definizione dell'accordo entro due mesi.
Piazza Affari approva con un sonoro +8% ROMA Il Governo sceglie la soluzione
francese e dà il suo ok all'Alitalia per una
trattativa in esclusiva con Air France. A conclusione del Consiglio dei
ministri l'annuncio è arrivato dal ministro dell'Economia,
Tommaso Padoa-Schioppa, che ha avuto dal Cdm il mandato per seguire il
negoziato. "Siamo convinti che la valutazione data dal Cda di Alitalia sia corretta. La trattativa in esclusiva - ha
affermato il ministro - durerà circa otto settimane. Seguirò la
trattativa come azionista e come Governo". Il via libera del Governo arriva
mentre a Malpensa divampa la protesta di chi non vuole la soluzione francese.
L'altroieri il presidente del Consiglio Romano Prodi aveva detto che la
decisione su chi sarà l'acquirente sarà presa "senza
ascoltare le proteste". E proprio ieri al terminal 1 nell'hub milanese
è iniziato un presidio di Alleanza Nazionale per dire no a
"scelte affrettate" e "giù le mani da Malpensa".
Presente il capogruppo di An alla Camera dei deputati, Ignazio La Russa, che
ha ricordato il favore del partito per una scelta dell'acquirente
"soprattutto italiano" e ha senza mezzi termini parlato di
"colpo di mano" del Governo per Alitalia.
"Non prendiamoci in giro. Non credo sia possibile rovesciare una
indicazione del Cda di Alitalia presa
all'unanimità" aveva detto prima di entrare al Consiglio dei
ministri il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. "È
difficile - ha anche aggiunto il ministro - sostenere la questione
dell'italianità con una compagnia che fa parte della Ue. Lo Stato
francese detiene solo il 15% di Air France. Se ci fosse uno scambio azionario
lo Stato italiano potrebbe mantenere una sua quota di capitale...".
Intanto per salvare Malpensa si continua a cavalcare l'ipotesi di una
compagnia del Nord. In un documento firmato dai segretari regionali del Pd
Maurizio Martina, della Lombardia; Paolo Giaretta, Veneto; Gianfranco
Morgando, Piemonte, e Bruno Zvech, Friuli Venezia Giulia si chiede un piano
di investimenti per il network aereo di Lombardia, Veneto, Piemonte e Friuli.
"In questi anni - si legge nel documento - l'accessibilità aerea
è diventata uno dei fattori essenziali per lo sviluppo e la
competitività delle economie territoriali. L'aeroporto di Malpensa
costituisce un patrimonio competitivo utile all'intero sistema economico del
Nord. Un patrimonio importante ma di certo non ancora pienamente
sfruttato". Intanto i sindacati esprimo a caldo "disappunto"
per una scelta del Governo definita, senza mezzi termini
"autoritaria". Ma la scelta del Governo sembra piacere alla Borsa.
Piazza Affari ha infatti promosso il via libera del Governo italiano alle
trattative esclusive tra Alitalia e Air France-Klm.
Il titolo della compagnia di bandiera ha chiuso la seduta con un maxi-rialzo
dell'8,26% a 0,8 euro. Alitalia era stata sospesa
nel primo pomeriggio in attesa che il ministro dell'Economia, Tommaso
Padoa-Schioppa, comunicasse la decisione presa dal Consiglio dei ministri di
dare l'ok alla trattativa con il vettore franco-olandese. Al rientro agli
scambi il titolo è subito schizzato all'insù arrivando a toccare
anche un +8,56%. Gli scambi si sono fatti massicci una volta che il titolo
è stato riammesso alle 16.25: in un'ora è passato di mano circa
l'1,7% del capitale portando il saldo complessivo delle azioni scambiate a
37,5 milioni.
( da "Giornale di Brescia" del 29-12-2007)
Edizione: 29/12/2007 testata: Giornale di Brescia
sezione:ECONOMIA E' L'UNICA ALTERNATIVA SECONDO MAURIZIO ZIPPONI (PRC)
"Un'alleanza tra AirOne e Lufthansa" ROMA - L'alternativa ad Air
France? Passa per l'alleanza internazionale tra la cordata italiana ed il
colosso tedesco Lufthansa: il resto, sono chiacchiere, propaganda. È questa la tesi su Alitalia del
responsabile problemi del Lavoro di Rifondazione Comunista, Maurizio Zipponi
per il quale, "al punto in cui sono le cose o c'è uno scatto
d'orgoglio delle eccellenze italiane, gruppi e manager industriali, di
assumere la direzione delle operazioni alleandosi con Lufthansa oppure i
giochi sono proprio chiusi". Inutile, pertanto, parlare di
"compagnie del nord". Insomma, tutto potrebbe riaprirsi solo a
fronte di un'alleanza tra la cordata italiana e la Lufthansa:
"Altrimenti i giochi - spiega Zipponi - sono chiusi e questo
dell'alleanza internazionale con Lufthansa è l'unico modo per fare dei
problemi di Malpensa, che ci sono e riguardano un buco di 200 milioni di
euro, una concreta occasione".
( da "Giornale di Brescia" del 29-12-2007)
Edizione: 29/12/2007 testata: Giornale di Brescia
sezione:ECONOMIA IL PRESIDENTE DELLA LOMBARDIA Per Formigoni una decisione
"scandalosa e forse irregolare" Roberto Formigoni MILANO - Per il
presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, la scelta comunicata
nel pomeriggio dal ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, di avviare la trattativa in via esclusiva per la cessione di Alitalia con Air France è "scandalosa". "È
una vergogna - ha detto Formigoni - è una decisione presa contro
l'intero Paese da un Governo fuggitivo, che scappa dal confronto. Da un
Governo che a quanto pare non ha neanche preso in considerazione altre
proposte". "Evidentemente - ha fatto notare Formigoni -
quello che è successo in questi mesi è stata una sceneggiata:
avevano già deciso di andare contro l'interesse nazionale. Di
più, secondo il governatore lombardo, la scelta inaspettatamente
raggiunta ieri potrebbe essere stata assunta con "procedure forse
irregolari". A farlo ipotizzare, secondo Formigoni, le contraddittorie
dichiarazioni rilasciate dai membri dell'Esecutivo che non avevano univocamente
riferito di quanto accaduto all'interno del Consiglio dei ministri. La
possibilità di riscontrare illegittimità nelle procedure
adottate, è anche suggerita a Formigoni dalle recenti vicende che
hanno coinvolto il ministro Padoa-Schioppa: il governatore ha, infatti, fatto
riferimento a tutte le volte in cui "Padoa-Schioppa è stato
"cecchinato" dal Tar", ovvero nei casi del consigliere Rai
Petroni e dell'ex comandante della Finanza, Speciale, in cui il Tar ha
sconfessato le decisioni assunte dal ministro dell'Economia.
( da "Giornale di Brescia" del 29-12-2007)
Edizione: 29/12/2007 testata: Giornale di Brescia
sezione:IN PRIMO PIANO "Accettate il nostro programma o in Senato
votiamo no". Veltroni replica: non c'è alternativa al premier
Dini lancia l'ultimatum a Prodi Il leader dei Liberaldemocratici Lamberto
Dini ROMA Walter Veltroni esce allo scoperto e blinda Romano Prodi: per fare
le riforme, dice il leader del Partito democratico, non c'è nessuna
alternativa a questo governo. Nello stesso tempo, sebbene Lamberto Dini si
faccia sempre più minaccioso e lanci un vero e proprio ultimatum al
premier, l'Unione fa quadrato e isola il "senatore ribelle". Per il
Professore, e per un esecutivo dato ogni giorno in bilico, sembra dunque una
giornata positiva, in vista della complicata verifica di gennaio. L'ultimo
Consiglio dei ministri del 2007 produce una prima, pesante
mossa sul caso Alitalia (accettando la trattativa con Air France), vara il nuovo
decreto sicurezza e licenzia il "milleproroghe" con il via libera
alla rottamazione delle auto. Provvedimenti che passeranno all'esame del
Parlamento a gennaio. Prodi ha ripetuto ieri che lui esce di scena solo con
un voto di sfiducia e dunque va avanti per la sua strada. Di fronte ha
la verifica: il vertice del 10 gennaio (anche se non è escluso che
possa essere rimandato o sostituito da incontri bilaterali del premier con i
partiti della maggioranza) e la sentenza della Consulta sul referendum
elettorale, attesa tra il 16 e il 18 del mese. Se il tema delle riforme
è quello che ha agitato di più la maggioranza negli ultimi
mesi, con il Professore costretto a fare i conti con il fantasma di una crisi
e l'ipotesi di un governo tecnico o istituzionale, il segretario Pd si
schiera con Palazzo Chigi e dice che non appoggerà quel tipo di
soluzione. Veltroni (da molti nell'Unione accusato di volersi accordare con
Silvio Berlusconi sulla legge elettorale, facendo fuori i piccoli) rompe gli
indugi: "Il Pd è perché il governo arrivi alla fine della legislatura.
La permanenza del governo Prodi è la condizione migliore per
affrontare la necessità di dare al Paese la riforma elettorale, quella
delle istituzioni e dei regolamenti parlamentari. Per il Pd non esistono
alternative a questo obiettivo". E allora la minaccia di Dini, in vista
della verifica, si fa più debole. "Presenteremo un programma
alternativo - avverte l'ex ministro degli Esteri - che dovrebbe essere
accettato nella sua interezza. Se così non fosse il nostro voto
sarebbe contrario". Tuttavia uno dei diniani, Natale D'Amico, sembra
meno categorico: per il senatore liberaldemocratico, Prodi è la
persona più indicata per fare le riforme, e quindi il problema non
è il premier quanto piuttosto il programma. Insomma, la verifica
è necessaria, ma non per abbattere il governo. L'Unione isola Dini.
Tacciono Bordon e Manzione, gli altri due senatori che minacciavano Palazzo
Chigi, reagiscono gli alleati. Per Di Pietro, Dini è solo "un
personaggio in cerca d'autore"; mentre Fabris, dell'Udeur, lo avverte: "Non
s'illuda, non ci sarà un governo Marini e lui non farà il
presidente del Senato". E dal Pd al Pdci al Verde Pecoraro Scanio, nel
centrosinistra la parola d'ordine è una sola: se cade Prodi si va
subito al voto anticipato. Detto che il portavoce di Palazzo Chigi, Silvio Sircana,
smentisce le indiscrezioni di stampa che vogliono il premier pronto a
ricandidarsi in caso di elezioni anticipate, Prodi sembra poter affrontare la
verifica di gennaio con qualche carta in più. La sinistra radicale ha
infatti apprezzato le priorità indicate dal Professore per il 2008.
( da "Giornale di Brescia" del 29-12-2007)
Edizione: 29/12/2007 testata: Giornale di Brescia
sezione:BORSA ITALIANA L'articolo selezionato è disponibile in formato
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( da "Secolo XIX, Il" del 29-12-2007)
Vendita
alitalia, il tesoro punta su parigi Rottamazione auto, ok del governo agli
incentivi in primo piano2 attualità4 dal mondo5 cronache8 liguria11
economia13 marittimo15 cultura e spettacoli17 spettacoli18 lettere e
rubriche20 commenti21 genova23 lettere e città29 album30 agenda31
spettacoli32 cinema & teatri33 televisione35 salute36 sport37 affari42
meteo - lotto43 29/12/2007.
( da "Secolo XIX, Il" del 29-12-2007)
Per il rogo di Torino la procura valuta anche
l'eventualità di una contestazione più pesante di quelle
già mosse 29/12/2007 Roma. Via libera ad Air France: il ministro del
Tesoro Tommaso Padoa-Schioppa ha annunciato l'apertura di una trattativa
esclusiva (da concludere entro due mesi) per la cessione di Alitalia alla compagnia francese. Il Tesoro possiede attualmente il
49,9% della compagnia aerea e potrebbe cederla tutta o in parte. Nel
Consiglio dei ministri il solo Paolo Ferrero ha espresso alcune
perplessità. Decisamente negativa invece la reazione dell'opposizione
e in particolare quella degli amministratori della Lombardia e di Milano che
temono il ridimensionamento dello scalo di Malpensa. Per Roberto
Formigoni, presidente della Regione, la decisione è"irregolare e
forse illegittima" mentre i parlamentari della Lega insorgono:
"Difendiamo Malpensa dalla nuova arroganza napoleonica".
Entusiasta, invece, la reazione della Borsa di Milano, dove il titolo Alitalia ha registrato un balzo di oltre l'8%. Il governo
ha intanto varato un decreto omnibus che comprende anche incentivi alla
rottamazione delle vecchie auto e un bonus per alleggerire la bolletta della
luce dei meno abbienti. f. ferrari, lombardi e un commento di massimo baldini
>> 2, 3 e 21 29/12/2007 Il valore degli strumenti è di circa 250
mila euro. E l'unità ha fame di spazio, mentre foniatria occupa il
doppio della superficie ma ha le stanze quasi tutte vuote 29/12/2007 MARCO
MENDUNI e FERRUCCIO SANSA Genova. Duecentocinquantamila euro di strumenti
chiusi nei sottofondi. Coperti da un lenzuolo. In attesa che siano vecchi,
superati e vadano buttati via. Tutto perché a San Martino, reparto di
Otorinolaringoiatria, manca lo spazio: l'unità operativa è
divisa in tre e occupa meno di 500 metri quadrati. E pensare che nel palazzo
accanto c'è Foniatria: 900 metri quadrati, decine di stanze, quasi tutte
vuote. SEGUE >> 4 29/12/2007.
( da "Italia Oggi" del 29-12-2007)
ItaliaOggi ItaliaOggi
- Primo Piano Numero 307, pag. 3 del 29/12/2007 Autore: di
Alessandra Ricciardi Visualizza la pagina in PDF
Sicurezza, Milleproroghe e Alitalia al cdm di ieri.
E al Nord avanza l'idea del vettore alternativo Debutta il decreto legge La
Scala Anche Napolitano in campo per gli aumenti alle maestranze La Scala
è sempre la Scala. Hanno un bel protestare i sovrintendenti degli
altri teatri lirici italiani, che si tratti del Regio di Torino o del Maggio
musicale fiorentino il confronto non regge. Al Piermarini è infatti
bastata la minaccia di far saltare la prima del 7 dicembre scorso, che ha
visto in scena il Tristan und Isolde di Richard Wagner e sui palchi lo
sfoggio delle serate che contano (5 i soli capi di stato presenti), per far
capitolare il governo. E ottenere così il decreto che
consentirà alle maestranze scaligere di intascare, probabilmente
già a gennaio, gli aumenti concordati con il sovrintendente, Stéphane
Lissner, senza dover aspettare che si faccia il contratto nazionale di
comparto, bloccato da tempo. Un intervento d'urgenza, questo condotto in
porto ieri a sorpresa (gli altri due decreti riguardano la sicurezza e il
milleproroghe) dal consiglio dei ministri, che sarebbe stato sollecitato tra
gli altri anche dal presidente della repubblica, Giorgio Napolitano. A
sensibilizzare il capo dello stato sui rischi di un eventuale blocco delle
attività della Scala, rischi di rilievo non solo artistico, avrebbe
contribuito, proprio in occasione della prima del 7, il sindaco Letizia
Moratti, in gran daffare per far scegliere la città per l'Expo 2015. A
lavorare all'intesa ci si è messo anche il vicepremier e ministro per
i beni culturali, Francesco Rutelli: in attesa del rinnovo del contratto di
settore, gli orchestrali chiedevano di poter trattare direttamente con la
Scala per il contratto aziendale, a partire dalla fine di dicembre. In
pratica di aggirare la legge Asciutti, che impedisce le contrattazioni
aziendali prima della chiusura delle nazionali. Alla fine, il dl che sancisce
la pax scaligera è stato approvato ieri, in un ricco consiglio dei
ministri di fine anno. In attesa di stipulare gli accordi integrativi, le
fondazioni lirico-sinfoniche, in condizioni di "equilibrio
economico-finanziario", potranno concedere "anticipazioni
economiche" ai dipendenti, anticipazioni che dovranno poi essere
riassorbite in sede contrattuale. "Con il dl si supera lo stallo del
contratto nazionale e si consente alla Scala di andare avanti", spiega
Franco Asciutti, senatore di Forza Italia e autore della legge n. 43/2005 che
oggi il decreto riscrive. "La legge che porta il mio nome ha contribuito
a rimettere in sesto i bilanci delle fondazioni liriche. Oggi
però", ammette Asciutti, "non basta più, va fatto
qualcosa di diverso per aumentarne la produttività". Nessuna
sorpresa, invece, per il varo di un decreto legge e di un decreto legislativo
che recuperano il pacchetto sicurezza di Amato, lasciato decadere dopo il
pasticcio politico-giuridico della norma sull'omofobia, inserita al senato, e
la contrarietà del Quirinale a promulgare la legge senza correttivi.
Scontato pure il sì del cdm al decreto di proroga termini e recupero
di alcuni desiderata rimasti insoddisfatti, tra questi quelli dei ministro
delle infrastrutture, Antonio Di Pietro, per gli aiuti alle zone terremotate
del Molise. L'ultimo pensiero 2007 del governo non poteva
non riguardare anche Alitalia: "Il Tesoro è favorevole alla scelta del cda Alitalia di avviare trattative in esclusiva con la compagnia francese
Air France-Klm". A dirlo il ministro dell'economia, Tommaso
Padoa-Schioppa. Ma il fronte contrario, capitanato tra gli altri dal
govenratore lombardo, Roberto Formigoni, prende sempre più piede.
Ieri il presidente Assoedilizia, Achille Colombo Clerici, è giunto a
proporre una tassa di scopo a livello regionale per finanziare il progetto di
una compagnia alternativa all'Alitalia.
( da "Italia Oggi" del 29-12-2007)
ItaliaOggi ItaliaOggi
- Aziende e Affari Numero 307, pag. 12 del 29/12/2007 Autore: di
Paolo Busetto Visualizza la pagina in PDF Lo scalo al 4°
posto nella classifica nazionale dopo Fiumicino, Malpensa, Linate Aeroporti,
il Marco Polo di Venezia supera i 7 milioni di passeggeri L'aeroporto Marco
Polo di Venezia, superando il traguardo dei 7 milioni di passeggeri,
registrato in questi giorni, si conferma saldamente al quarto posto nella
classifica nazionale degli aeroporti dopo Fiumicino, Malpensa e Linate. Lo
sviluppo dello scalo veneziano è stato contraddistinto durante tutto
il 2007 dall'introduzione di nuovi collegamenti e dall'incremento delle
frequenze. La scorsa estate, in particolare, ha registrato l'avvio dei voli
su Dubai (Emirates) e Casablanca (Royal air Maroc) mentre con il low cost si
sono rafforzate le direttrici verso la Francia (Bordeaux, Lille e Marsiglia
con Myair) e verso il Marocco (Casablanca e Marrakech sempre con Myair). A
questi si sono aggiunti i voli su MÜnster di TuiFly (già Hapag lloyd),
su Berlino di Easyjet e per Madrid e Parigi di Vueling. Lo sviluppo dello
scalo veneziano è proseguito anche in autunno con l'incremento dei
voli settimanali su Istanbul di Turkish airlines (quattro frequenze) e su
Budapest con Malev, che è passata a un totale di 12 voli a settimana.
Myair ha invece avviato nuovi collegamenti per Catania, Palermo e Cagliari,
Vueling per Siviglia ed Easyjet per Belfast. Uno sviluppo quindi che si
traduce anche nei numeri con una crescita (gennaio-novembre) del 12%,
rispetto allo stesso periodo del 2006, mentre il dato nazionale registra una
crescita del 10,2% (fonte: Assaeroporti) con Milano e Roma in crescita del
9,4% e gli scali di medie dimensioni (tra cui Venezia) sulla media del 9,2%.
Gli scali specialisti nel low cost (Bergamo, Pisa, Treviso) sono cresciuti
del 13,4%. Il Marco Polo, con il suo 12%, si sta avvicinando a questo trend,
dimostrando la bontà delle scelte effettuate da Save (la
società di gestione dello scalo lagunare) che puntano su di un mix di
voli di linea e low cost. Questi ultimi rappresentano oggi oltre un quarto
del traffico totale. "Un risultato", ha detto Enrico Marchi,
presidente di Save, "che conferma la vivacità del Marco Polo in
un momento di difficoltà e incertezza per il sistema del trasporto
aereo nazionale". Il riferimento ad Alitalia è evidente anche se, in modo più diretto, a
Venezia hanno pesato molto anche le difficoltà di Alpi eagles che
però, per quanto riguarda i collegamenti, hanno trovato adeguate
alternative. Per il 2008 le novità inizieranno a febbraio con Easyjet
che conterà su Parigi ben nove voli settimanali e, da aprile,
uno giornaliero su Lione. Da marzo Vueling scenderà tre volte a
settimana a Malaga e a maggio debutterà al Marco Polo un nuovo
vettore: la SasNorway, una sussidiaria della Sas, con tre voli settimanali su
Oslo.
( da "Italia Oggi" del 29-12-2007)
ItaliaOggi ItaliaOggi
- Mercati e Finanza Numero 307, pag. 48 del 29/12/2007 Autore: di
Carlo Aloisio Visualizza la pagina in PDF Forti ribassi
per i finanziari. A piazza Affari bene i titoli dell'energia e le utilities
Un anno di oscillazioni in borsa Petrolio, tassi e crisi subprime rallentano
tutti i mercati è stato un 2007 all'insegna delle oscillazioni e della
volatilità sui mercati finanziari. Da un lato, le materie prime hanno
visto l'ascesa dei prezzi, con il petrolio che ha sfiorato la barriera dei
100 dollari, spinto da fattori di crisi internazionale e dall'indebolimento
del dollaro. Dall'altro lato, i tassi d'interesse sono rapidamente cresciuti
e a partire dal secondo semestre hanno fortemente condizionato l'andamento
dei principali listini. La sostanziale differenza, rispetto alla chiusura
degli ultimi quattro anni, è che i principali indici chiudono a un
livello inferiore rispetto al mese di gennaio. Tuttavia l'andamento generale
non può essere considerato del tutto negativo, visto che fino
all'inizio di luglio i listini hanno toccato in alcuni casi il nuovo massimo
storico. A piazza Affari l'S&P/Mib, partito a inizio anno da 42.200, ha
toccato a fine maggio il massimo a 43.900 per poi chiudere in questi giorni
intorno a 38.500. Il punto di svolta, in luglio, è stato provocato
dallo scoppio della questione dei mutui subprime Usa, che ha alimentato la
speculazione e la volatilità, colpendo soprattutto settori come quello
del credito, che hanno tendenzialmente un forte peso nella composizione dei
listini. A differenza però di altre situazioni, come lo scoppio della
bolla speculativa nel 2000, non ci sono state situazioni generali di panic
selling e questo ha permesso ai listini di mantenere i prezzi all'interno dei
principali indicatori tecnici, quali supporti e resistenze. Nel paniere
principale di Milano, in territorio positivo il settore energetico, dove la
capofila Eni ha chiuso con un ribasso contenuto a 25,1 euro, ma con target
per il 2008 verso i massimi a 28 euro. La controllata Saipem ha registrato la
migliore performance in assoluto, con un balzo del 37%. Tra le utilities, Aem
è salita del 20%. Un altro titolo che ha evidenziato forti supporti
nei momenti peggiori è stato Atlantia (+17,9%), mentre nell'ultimo
periodo dell'anno molta liquidità si è spostata verso
Finmeccanica (+6,7%). Fiat è terminata debole, ma pur sempre con una
performance positiva del 20,9%. Con la sola eccezione di Generali, per il
settore finanziario si è trattato di un anno da dimenticare. Male
Montepaschi (-25,2%) e Popolare Milano (-29,5%). Altro
settore colpito dalle vendite è quello dell'editoria e dei media, con
Mediaset in calo del 23,5%, l'Espresso del 27%, Mondadori del 29,1%. Fanalino
di coda Seat, che ha ceduto il 40,1%. Infine, Alitalia ha
lasciato sul terreno il 25,4%.
( da "Italia Oggi" del 29-12-2007)
ItaliaOggi ItaliaOggi - Mercati
e Finanza Numero 307, pag. 48 del 29/12/2007 Autore: Visualizza la pagina in
PDF mibtel +0,58% Ultima seduta positiva Ultima seduta
del 2007 positiva, con l'eccezione di Londra, per le principali borse
europee. Gli indici hanno terminato le contrattazioni al di sotto dei massimi
di giornata, in scia a Wall Street che ha risentito dei deludenti dati
americani sulle vendite di nuove unità abitative in novembre (-9%),
mentre è risultato oltre le attese l'indice Napm di Chicago per
dicembre. A Milano il Mibtel ha guadagnato lo 0,58% a 29.402 punti,
l'S&P/Mib lo 0,55% a 38.554, il Midex lo 0,75% a 36.079, l'All Stars lo
0,81% a 14.369. In Europa, positiva Francoforte (+0,36%); invariata Parigi,
mentre Londra ha ceduto lo 0,32%. A New York, a metà seduta, il Dow
Jones era in ribasso dello 0,35% e il Nasdaq dello 0,34%. A piazza Affari, migliore performance dell'S&P/Mib per Alitalia (+8,26%). Pomeriggio di acquisti per Fiat (+2,45%), complice
l'estensione al 2008 degli incentivi alla rottamazione. In flessione
Finmeccanica (-1,21%). Su di giri Saipem (+2,2%). Sempre oggetto di acquisti
Parmalat (+1,49%). Bene Prysmian (+3,11%). Accelerazione nel finale
per Aem (+3,12%), che dal 2 gennaio cambierà nome in A2A con
contemporaneo delisting di Asm (+2,55%). Nel comparto cemento, in evidenza
Italcementi (+1,46%) e Cementir (+2,01%). Debole Mediolanum (-0,78%); ben
comprate, invece, Milano ass. (+2,16%) e FonSai (+1,44%). Nel settore tlc,
positive Telecom Italia (+0,24%) e Tiscali (+0,5%). Tra le società a
piccola e media capitalizzazione, nuovo rally per Pininfarina (+21,11%) e
Trevisan C. (+6%). In luce anche Uni Land (+8,02%), Retelit (+8,86%), Bastogi
(+6,13%), Bioera (+6,8%), Buongiorno (+6,43%), Caleffi (+5,5%) e Arena spa
(+6,38%). Nei cambi, i deludenti dati immobiliari Usa hanno fatto volare
l'euro spingendolo di nuovo sopra 1,47 dollari: la moneta unica si è
spinta fino a un massimo di 1,4727 per poi ripiegare, fermandosi appena sopra
la soglia di 1,47. Euro-yen a 166,32. Per le materie prime, il petrolio ha
raggiunto 97,85 dollari, il nuovo massimo da un mese a questa parte.
( da "Italia Oggi" del 29-12-2007)
ItaliaOggi ItaliaOggi
- Mercati e Finanza Numero 307, pag. 47 del 29/12/2007 Autore:
Visualizza la pagina in PDF Padoa-Schioppa
seguirà la trattativa e prenderà la decisione finale dopo un
nuovo cdm Dal governo sì a Air France-Klm Otto
settimane per chiudere la vendita dell'Alitalia Il
governo ha deciso: la trattativa in esclusiva per la vendita di Alitalia sarà fatta con Air France. Il sì unanime
è venuto dal consiglio dei ministri di ieri mattina. L'esecutivo ha
dato mandato al ministro dell'economia, Tommaso Padoa-Schioppa, di seguire da
vicino le fasi della trattativa finale. Lo stesso ministro ha
però avvertito che questa decisione non è esaustiva e che molti
punti dovranno essere approfonditi tra i vertici di Alitalia
e di Air France-Klm. Se qualcosa andasse storto, tutto potrebbe tornare punto
e a capo. In ogni caso, il via libera definitivo verrà da un secondo passaggio
in cdm, nelle prossime settimane. "Siamo convinti che la valutazione
data dal cda di Alitalia sia corretta. La trattativa
in esclusiva", ha detto Padoa-Schioppa a fine consiglio dei ministri,
durerà circa otto settimane. Seguirò la trattativa come
azionista e come governo". Il ministro ha anche sottolineato che
"il Tesoro è aperto sia a una vendita di tutta la quota oppure a
mantenerne una parte e ha ribadito che l'atto formale della vendita lo compie
il ministro dell'economia: questo vale per tutte le privatizzazioni fatte dal
1992 a oggi. Il titolare della vendita è il ministro
dell'economia". Per il ministro, Alitalia
è "in una situazione estremamente delicata: chiude da molti anni
in perdita. C'e' una chiara manifestazione di interesse da parte di un
soggetto che ha rilanciato Klm e l'aeroporto di Amsterdam. Questo è un
motivo di fiducia. C'è da sperare che la parte finale della trattativa
non riservi sorprese negative. La trattativa", ha proseguito,
"sarà condotta da Alitalia stessa. Io
sono in stretto contatto con Prodi, Bianchi, Bersani e i vicepresidenti del
consiglio". Padoa-Schioppa ha escluso che i vincoli presenti nel primo
bando siano ancora validi. "è iniziata una seconda procedura ed
è stata data maggiore flessibilità alla società. I vincoli
continuano a essere presenti nella mente del governo, ma in questa fase non
si opera secondo le regole di quel bando". Il nuovo passaggio definito
dall'esecutivo e l'affermazione di Prodi che aveva detto che la decisione su
chi sarà l'acquirente sarà presa "senza ascoltare le
proteste" hanno fatto scatenare nuovamente le proteste dei fautori della
"italianità" della compagnia. Così, ieri, a Malpensa,
al Terminal 1 nell'hub milanese è iniziato un presidio di Alleanza
Nazionale per dire no a "scelte affrettate". Era presente il
capogruppo di An alla camera dei deputati, Ignazio La Russa, che ha ricordato
il favore del partito per una scelta dell'acquirente "soprattutto
italiano" che e ha parlato senza mezzi termini di "colpo di mano"
del governo per Alitalia. Per salvare Malpensa si
continua a cavalcare l'ipotesi di una compagnia del Nord. In un documento
firmato dai segretari regionali del Pd, Maurizio Martina, della Lombardia;
Paolo Giaretta, Veneto; Gianfranco Morgando, Piemonte, e Bruno Zvech, Friuli
Venezia Giulia, si chiede un piano di investimenti per il network aereo di
queste regioni. A tuonare ancora contro questa scelta "vergognosa"
è tornato ieri il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni,
secondo cui la decisione "è uno scandalo, presenta alcuni aspetti
di irregolarità e forse di illegittimità". Secondo
Formigoni la scelta di Air France è stata fatta da "un governo
fuggitivo che scappa da tutti e dal confronto, da un governo che, a quanto
pare, non ha neppure preso in considerazione altre proposte d'acquisto.
Ciò a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi è stata una
sceneggiata: avevano già deciso di andare contro l'interesse nazionale
e di svendere un patrimonio nazionale al principale concorrente. è una
scelta fatta a priori, era già deciso tutto". Ma, come
contrappunto, i sindacati del personale di volo sono tornati a ribadire il
loro sì a Air France-Klm. Secondo Claudio Bonito, numero due
dell'Anpav (assistenti di volo) su Alitalia serve
una decisione rapida nell'interesse della compagnia. Secondo Bonito, "Alitalia deve essere inserita in un contesto europeo al
fianco di una grande compagnia europea". Nel frattempo, ha ribadito,
"stiamo valutando nella categoria degli assistenti di volo e dei
naviganti in generale l'idea di fare un referendum o una raccolta di firme a
sostegno della decisione del consiglio di amministrazione".
Giovedì, i piloti avevano minacciato di bloccare i voli a lungo, se il
governo avesse ribaltato la decisione del cda Alitalia.
Intanto ieri la borsa ha brindato all'annuncio fatto dal governo. Il titolo
è stato sospeso per un certo periodo, in attesa della nota
dell'esecutivo; subito dopo, il titolo, che già aveva segnato una,
seppur modesta crescita, ha iniziato a correre e ha chiuso con un balzo dell'8,26%
sopra 0,8 euro.
( da "Liberation" del 29-12-2007)
Les gens
Padoa-Schioppa paré pour livrer Alitalia à Air
France É.J. (à Rome) Photo andreas solaro.afp QUOTIDIEN : samedi 29 décembre
2007 Divisé sur la question, le gouvernement italien avait prévu de prendre
son temps et de ne se prononcer qu'à mi-janvier sur le rachat éventuel
d'Alitalia par Air-France KLM. Le ministre de
l'Economie Tommaso Padoa-Schioppa, lui, n'a pas attendu pour prendre son
billet. Vendredi en Conseil des ministres, il a mis le dossier sur la table
rappelant que "la situation de la compagnie - qui perd plus d'un million
d'euros par jour - est critique" et a emporté l'adhésion pour négocier
la privatisation avec la compagnie franco-néerlandaise. "La perspective
d'une intégration d'Alitalia dans le
premier groupe mondial, qui a déjà relancé KLM et l'aéroport
d'Amsterdam, est un motif de confiance", a-t-il expliqué., ajoutant:
"La négociation exclusive avec Air France durera huit semaines.".
Au terme de cette période, le cabinet Prodi tranchera définitivement.
"Nous avons démontré notre capacité à décider", s'est
félicité Padoa-Schioppa alors que certains de ses collègues favorables
à l'autre option - celle d'Air One, la première compagnie
privée italienne - préféraient faire traîner les choses. Pris de court par le
blitz de Padoa-Schioppa qui s'était entre autres assuré le soutien de Prodi,
seul le ministre communiste du Travail Paolo Ferrero a osé exprimer sa "perplexité"
devant le Conseil. L'opposition de droite qui soutient une "solution
italienne" dénonce, en revanche, "l'arrogance" du ministre de
l'Economie.
( da "Nuova Sardegna, La" del 29-12-2007)
Prima Pagina Alitalia, via alla trattativa solo con Air France ROMA.
Importante passo in avanti per la vendita di Alitalia: il governo
ha dato il via libera alla trattativa in esclusiva con Air France. Il
ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa ha concesso otto settimane alle
parti per chiudere la trattativa. E ieri il titolo Alitalia ha preso il
volo guadagnando l'8%. a pagina 6.
( da "Secolo XIX, Il" del 29-12-2007)
Commento MILANO. Piazza Affari chiude bene l'ultima
seduta dell'anno, staccando le altre Borse del Vecchio Continente, piuttosto
deboli, e recuperando parte di quel terreno perduto nel
2007 che ne ha fatto una delle peggiori borse mondiali e la peggiore in
Europa. L'indice Mibtel ha terminato in rialzo dello 0,58%, lo S&P/Mib a
+0,55%. Alitalia saluta il 2007 con un mega rialzo (+8,26%, a 0,80 euro), corre
Fiat con gli incentivi. Bene anche i bancari. 29/12/2007.
( da "Nuova Sardegna, La" del 29-12-2007)
Attualità
Via libera alla trattativa con Air France Padoa-Schioppa su Alitalia: 8 settimane per chiudere. Dubbi solo da Ferrero.
( da "Nuova Sardegna, La" del 29-12-2007)
Attualità MILANO. Il governo dà il
via libera alla "trattativa in esclusiva" ... Il titolo vola: +8%
Per Toto (AirOne) sprecata una grande opportunità GIGI FURINI MILANO.
Il governo dà il via libera alla "trattativa in esclusiva"
con Air France. Solo il ministro Ferrero - ha fatto sapere - ha espresso
dubbi.Con questa decisione la vendita di Alitalia fa un altro passo avanti ma le reazioni, soprattutto da parte
del "fronte del Nord", sono furenti. Il presidente della Regione
Lombardia, Formigoni, parla di "decisione irregolare e vergognosa".
In Borsa la reazione è positiva: Alitalia sale
dell'8,3% fra scambi molto intensi. Bene anche Air France (+1,66% a
23,86 euro) mentre i vertici della società sperano "in un accordo
rapido". Il ministro dell'economia, Padoa Schioppa, ha dato il suo
"via libera" alla trattativa con Air France, spiegando che la
deliberazione formale arriverà da un successivo consiglio dei
ministri. La "vendita", poi, sarà un atto del ministero
dell'Economia che, ufficialmente, è il possessore delle azioni. Anche
di titoli ha parlato il ministro, quando ha aggiunto che "il Tesoro
sarebbe titolare di azioni del nuovo gruppo". Stando alla valutazione
che Air France dà di Alitalia, il 49,9% dei
titoli ora in possesso dello Stato italiano si trasformerebbero nel 3% del
colosso Air France-Klm-Alitalia e, stando alle
indiscrezioni, il governo italiano avrebbe diritto a un posto nel consiglio
di amministrazione. "La trattativa - dice il ministro - sarà
condotta in piena trasparenza, in stretto coordinamento con la Consob e
durerà otto settimane". Immediata la risposta di Parigi. Il
presidente di Air France, Jean Cyril Spinetta "si augura di arrivare
rapidamente a un accordo solido che apra la via a una crescita profittevole
di Alitalia". Secca la reazione del grande
escluso. Il patron di AirOne Carlo Toto si è detto sorpreso,
amareggiato: così si spreca una grande opportunità per
l'Italia. Intanto la protesta cresce a Milano e in tutto il Nord dove si teme
un forte ridimensionamento delle attività all'aeroporto di Malpensa.
Formigoni ricorda che il governo si prenderà fino al 15 gennaio per
decidere l'acquirente di Alitalia e poi aggiunge:
"Speriamo che a nessuno venga in mente di fare un colpo di mano e che
l'esame della situazione vanga fatto pubblicamente. Quanto deciso dal
governo, finora, è vergognoso. Air France succhierà tutto il
traffico e i passeggeri di Alitalia, lasciando come
contentino agli italiani l'aeroporto di Roma per cui non vedo vita
facile". La Lega parla di "inciuci romano-napoleonici".
"Malpensa - dice il Carroccio - sarà la madre di tutte le
battaglie". Alemanno (An) parla di "ennesima forzatura" ma si
fanno sentire anche politici del centro-sinistra. Penati (presidente della
Provincia di Milano) chiede un incontro al governo su Malpensa e spiega:
"Air France deve mantenere le 17 rotte intercontinentali servite adesso
da Alitalia. Se così non fosse l'aeroporto di
Malpensa deve essere lasciato libero di operare con altre compagnie".
Critici i sindacati. "Il governo ci coinvolga nella trattativa",
dice l'Unione Piloti. "Il metodo del governo è autoritario",
aggiunge il Sindacato dei lavoratori.
( da "Secolo XIX, Il" del 29-12-2007)
Si ricompatta il fronte del Nord"Il governo non
tocchi Malpensa" la reazioni Calderoli (Lega): "Meglio svendere il
Colosseo". Formigoni: "Scandaloso". Ma anche nel
centrosinistra non mancano le critiche 29/12/2007 roma. Quello usato dal
governo è un "metodo autoritario", sentenzia a metà
pomeriggio il Sindacato dei lavoratori (Sdl). Ma, nella ridda di voci
critiche che accolgono l'annuncio del ministro Padoa-Schioppa, c'è chi
si spinge oltre: "Il governo - tuona Roberto Calderoli, senatore
leghista - ha scelto Air France: ha scelto, quindi, di svendere il Paese e di
cancellare la Padania. Benissimo, se volevano la guerra l'avranno. E se ci
sarà ancora qualche cortigiano, anche all'interno del centrodestra o
di casa nostra, che verrà a dirci che bisogna dialogare con questo
governo, mi premurerò personalmente di prenderlo a calci nel
sedere". Non è un caso che proprio dalla Lega Nord partano gli
attacchi più forti al ministro dell'Economia. Sempre Calderoli:
"Se vogliono cancellare Malpensa, allora vogliono cancellare il simbolo
di un popolo e i popoli, prima di farsi cancellare, si rivoltano. Si svendano
il Colosseo, la fontana di Trevi, l'Eni e gli ultimi carrozzoni dello Stato,
ma la Padania non la tocchino". Folklore leghista a parte, la scelta del
governo di trattare rapidamente con Air France suscita perplessità
anche nel centrosinistra. "I partiti prima hanno lottizzato Alitalia, e il risultato è sotto gli occhi di
tutti. Ora la svendono come nulla fosse. Così non va: il ministro
dell'Economia venga in Parlamento a spiegare come intende procedere per
salvaguardare gli interessi del Paese Italia, dei cittadini e dei
lavoratori", dice Egidio Pedrini, Italia dei valori, segretario della
Commissione trasporti della Camera. "Questa vicenda va trattata con
cautela. La quota che teoricamente dovrebbe essere mantenuta dallo Stato -
aggiunge il parlamentare - dovrebbe essere del 10-15 % o comunque tale da
garantirgli una rappresentanza nel Cda della compagnia. La soluzione Air
France, da un punto di vista economico, finanziario e industriale, presenta
forti punti di criticità. Tutti sono capaci a liquidare, ma senza una
visione di espansione si rischia di non compiere la valutazione
necessaria. Andrebbero valutate tutte le ipotesi in campo".
"Devo constatare negativamente che la decisione del governo arriva senza
aver consultato le istituzioni milanesi e lombarde, che da tempo sollecitano
un incontro su Alitalia e sul futuro di
Malpensa", è il laconico commento del presidente della Provincia
di Milano Filippo Penati. E di "decisione scandalosa e vergognosa"
parla Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia: "Siamo in
presenza di una scelta irregolare e illegittima. A dimostrarlo ci sono i
commenti dei ministri all'uscita della seduta del consiglio che rappresentano
tutte le maschere di carnevale. C'è chi ha parlato di una presa
d'atto, qualcuno di una informativa". Secondo Formigoni, la
veritàè che "Air France come una idrovora succhierà
tutto il traffico e i passeggeri di Alitalia
lasciando come contentino agli italianuzzi l'aeroporto di Roma per cui non
vedo vita facile, perché non si parla di uno sviluppo come hub, ma
soprattutto un piano per cancellare Malpensa". Critico anche il mondo
sindacale. "Prendiamo atto della decisione del
governo su Alitalia - dice Roberto Panella, Ugl - ma a questo punto l'esecutivo ci
convochi: il presidente del Consiglio o il ministro dell'Economia, ci
spieghino a breve come si concretizzerà nelle prossime otto settimane
la vendita di Alitalia, soprattutto se avverrà in parte o in tutto, aspetto
questo di non poco conto". E, da parte dell'Unione piloti (Up),
arriva un nuovo invito al governo: "Voglia essere finalmente trasparente
e convocarci per illustrarci i dettagli del piano Air France". f. fe.
29/12/2007.
( da "Citta' di Salerno, La" del 29-12-2007)
A 9028 " A.s. Roma " 0,650 " 0,644
" -1,634 " 0,578 " 1,085 9512 " Acea " 14,187 "
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" Aem " 3,115 " 3,138 " +3,122 " 2,306 " 3,115
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0,773 " 0,800 " +8,260 " 0,705 " 1,132 9012 "
Alleanza " 8,850 " 8,890 " +0,452 " 8,672 " 10,740
9049 " Amplifon " 3,454 " 3,469 " +0,902 " 3,440
" 7,225 9059 " Anima " 2,145 " 2,121 " -1,257 "
2,004 " 4,150 9212 " Ansaldo Sts " 8,618 " 8,685 "
+2,092 " 8,222 " 10,710 9528 " Arena " 0,118 " 0,120
" +6,377 " 0,105 " 0,234 9035 " Ascopiave " 1,665
" 1,670 " -1,765 " 1,646 " 2,207 9157 " Asm "
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-2,921 " 2,186 " 4,304 9062 " Lavorwash " 1,717 "
1,723 " -0,749 " 1,528 " 3,346 9594 " Lazio " 0,285
" 0,285 " +1,786 " 0,276 " 0,416 9159 " Linificio
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21,380 " 28,900 M 9163 " Maffei " 2,632 " 2,610 "
-3,154 " 2,508 " 3,493 9821 " Maire Tecnimont " 3,517
" 3,570 " -1,190 " 2,820 " 3,631 9245 " Management E
C " 0,744 " 0,740 " -1,333 " 0,643 " 0,954 9096
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" 11,888 9513 " Marcolin " 1,893 " 1,905 " +1,384
" 1,806 " 3,297 9019 " Marr " 6,953 " 6,998 "
+0,503 " 6,953 " 8,581 9052 " Mediacontech " 8,070 "
8,390 " +4,224 " 7,095 " 11,057 9543 " Mediaset "
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18,357 9539 " Mediolanum " 5,489 " 5,486 " -0,778 "
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-0,630 " 3,816 " 6,537 9348 " Meliorbanca " 3,574 "
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2,392 " 3,449 9109 " Parmalat W15 " 1,639 " 1,652 "
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" 0,776 " 0,788 " +1,206 " 0,716 " 0,891 9213 "
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3,207 " 5,375 9221 " Recordati " 6,103 " 6,109 "
-0,343 " 5,539 " 6,899 9345 " Reply " 21,830 "
21,680 " -2,254 " 19,759 " 28,070 9085 " Retelit "
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27,410 " +2,200 " 18,317 " 31,560 9248 " Saipem Ris
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4,871 9837 " Sat " 12,510 " 12,532 " +1,886 " 11,064
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9273 " Sirti " 2,620 " 2,624 " +0,076 " 2,129 "
2,776 9267 " Smurfit Sisa " 2,593 " 2,600 " +4,839 "
2,208 " 2,650 9297 " Snai " 5,149 " 5,150 " -1,473
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4,609 " 6,097 9032 " Sole 24 Ore " 5,739 " 5,721 "
-0,262 " 5,428 " 5,740 9278 " Sopaf " 0,443 " 0,452
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1,343 " +1,130 " 1,272 " 1,995 9283 " Stefanel "
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Stefanel Rnc " 4,950 " 4,950 " 4,000 " 5,400 9596 "
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" 1,900 " 2,430 9260 " Telecom It R " 1,615 " 1,626
" +1,182 " 1,509 " 2,023 9647 " Telecom Me " 0,235
" 0,237 " +1,152 " 0,233 " 0,363 9648 " Telecom Me R
" 0,221 " 0,221 " 0,221 " 0,346 9194 " Tenaris
" 15,261 " 15,280 " -0,157 " 15,069 " 19,270 9360
" Terna " 2,742 " 2,758 " +0,474 " 2,411 "
2,853 9553 " Tiscali " 2,002 " 2,000 " +0,503 "
1,975 " 2,836 9331 " Tod's " 48,080 " 47,830 "
-1,605 " 47,150 " 71,040 9511 " Trevi Finanz " 12,128
" 12,226 " +0,825 " 9,258 " 14,689 9302 " Trevisan
Com " 3,042 " 3,058 " +5,997 " 2,534 " 8,407 9063
" Txt " 12,868 " 12,730 " -0,157 " 12,719 "
20,930 U 9287 " Ubi Banca " 18,734 " 18,810 " +0,696
" 17,903 " 22,560 9201 " Uni Land " 0,318 " 0,332
" +8,019 " 0,267 " 0,626 9082 " Unicredit " 5,659
" 5,679 " +0,602 " 5,131 " 7,646 9083 " Unicredit R
" 5,858 " 5,904 " +0,854 " 5,427 " 7,639 9352 "
Unipol " 2,338 " 2,355 " +1,247 " 2,278 " 3,083 9303
" Unipol P " 2,156 " 2,168 " +0,278 " 2,126 "
2,769 V 9024 " V Ventaglio " 0,463 " 0,470 " +2,463
" 0,399 " 0,978 9308 " Vianini Indus " 3,376 " 3,400
" +3,187 " 3,160 " 3,980 9309 " Vianini Lavori "
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Vittoria Ass " 12,105 " 12,500 " +6,022 " 11,085 "
14,938 W 9133 " Warr Intek 08 " 0,131 " 0,130 " +6,311
" 0,101 " 0,302 Z 9239 " Zignago Vetro " 4,603 "
4,606 " -0,540 " 4,603 " 5,924 9314 " Zucchi " 3,279
" 3,280 " -0,546 " 3,001 " 3,934 9340 " Zucchi Rnc
" 3,500 " 3,500 " +3,002 " 3,257 " 4,113A 9028
" A.s. Roma " 0,650 " 0,644 " -1,634 " 0,578 "
1,085 9512 " Acea " 14,187 " 14,230 " +0,516 "
12,090 " 16,983 9357 " Acegas-aps " 6,680 " 6,670 "
-0,995 " 6,660 " 9,583 9094 " Acotel Group " 83,420
" 83,250 " +1,290 " 18,557 " 100,180 9080 " Acq
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2,695 9124 " Actelios " 6,383 " 6,470 " +4,237 "
5,292 " 9,454 9060 " Adf " 18,029 " 18,000 " +1,695
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9,542 " 9,567 " +0,886 " 9,264 " 49,285 9143 " Banco
Popolare " 15,069 " 15,160 " +1,507 " 13,808 "
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0,835 " 1,116 9263 " Bca Ifis W08 " 2,695 " 2,745 "
+5,172 " 2,493 " 4,990 9397 " Bca Intermobiliare " 7,088
" 7,150 " +1,852 " 6,628 " 8,649 9474 " Bca
Pop.etruria E " 9,331 " 9,337 " +0,268 " 9,032 "
16,944 9593 " Bca Pop.intra " 11,385 " 11,263 " -0,767
" 10,188 " 14,486 9472 " Bca Pop.milano " 9,268 "
9,320 " +1,260 " 9,144 " 13,895 9548 " Bca Pop.spoleto
" 9,072 " 9,166 " -0,261 " 8,252 " 12,291 9533
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" -0,120 " 15,563 " 20,100 9514 " Bco Desio-brianza
" 7,084 " 7,105 " +0,509 " 6,942 " 9,599 9349 "
Bco Desio-brianza " 6,938 " 7,000 " 6,907 " 8,875 9616
" Bco Popolare W10 " 0,665 " 0,665 " -1,292 " 0,645
" 2,843 9537 " Bco Santander " 14,749 " 14,780 "
-0,068 " 12,449 " 15,005 9029 " Bco Sardegna Rnc " 16,629
" 16,570 " +0,424 " 16,222 " 22,080 9610 " Beghelli
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12,090 " 16,983 9357 " Acegas-aps " 6,680 " 6,670 "
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9,320 " +1,260 " 9,144 " 13,895 9548 " Bca Pop.spoleto
" 9,072 " 9,166 " -0,261 " 8,252 " 12,291 9533
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" 34,610 " 43,790 9516 " Brembo " 10,879 " 10,760
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" 0,474 " +5,398 " 0,350 " 0,645 9518 " Bulgari
" 9,602 " 9,560 " +0,105 " 9,440 " 11,923 9102
" Buongiorno " 1,991 " 2,036 " +6,430 " 1,722 "
4,010 9068 " Burani F.g " 18,556 " 18,790 " +1,458 "
18,097 " 26,920 9557 " Buzzi Unic R " 12,613 " 12,510
" +0,216 " 11,982 " 18,909 9556 " Buzzi Unicem "
18,842 " 18,930 " +1,556 " 17,455 " 26,260 C 9329 "
C Latte To " 3,915 " 3,910 " +1,034 " 3,745 " 4,915
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+0,326 " 35,440 " 50,560 9058 " Caltag Edit " 4,444
" 4,473 " +2,123 " 4,204 " 6,599 9306 " Caltagirone
" 6,086 " 6,223 " +0,193 " 5,843 " 9,636 9056 "
Camfin " 1,347 " 1,362 " +0,221 " 1,347 " 1,921 9061
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2,430 9260 " Telecom It R " 1,615 " 1,626 " +1,182 "
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" 2,156 " 2,168 " +0,278 " 2,126 " 2,769 V 9024
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1,085 9512 " Acea " 14,187 " 14,230 " +0,516 "
12,090 " 16,983 9357 " Acegas-aps " 6,680 " 6,670 "
-0,995 " 6,660 " 9,583 9094 " Acotel Group " 83,420
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2,695 9124 " Actelios " 6,383 " 6,470 " +4,237 "
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2,650 " +0,151 " 2,644 " 3,935 9621 " Aem " 3,115
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" 27,210 9020 " Auto To Mi " 14,995 " 14,950 "
-0,519 " 14,995 " 19,728 9574 " Autogrill " 11,600 "
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" 6,871 " 11,870 9268 " Banca Ifis " 8,967 " 9,009
" +1,304 " 8,746 " 11,004 9050 " Banca Italease "
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24,660 9582 " Basicnet " 1,992 " 2,001 " +0,654 "
0,930 " 2,565 9033 " Bastogi " 0,322 " 0,324 "
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4,204 9292 " Bca Finnat " 0,869 " 0,874 " +0,563 "
0,835 " 1,116 9263 " Bca Ifis W08 " 2,695 " 2,745 "
+5,172 " 2,493 " 4,990 9397 " Bca Intermobiliare " 7,088
" 7,150 " +1,852 " 6,628 " 8,649 9474 " Bca
Pop.etruria E " 9,331 " 9,337 " +0,268 " 9,032 "
16,944 9593 " Bca Pop.intra " 11,385 " 11,263 " -0,767
" 10,188 " 14,486 9472 " Bca Pop.milano " 9,268 "
9,320 " +1,260 " 9,144 " 13,895 9548 " Bca Pop.spoleto "
9,072 " 9,166 " -0,261 " 8,252 " 12,291 9533 " Bca
Profilo " 1,865 " 1,874 " +1,627 " 1,764 " 2,773
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" 15,563 " 20,100 9514 " Bco Desio-brianza " 7,084 "
7,105 " +0,509 " 6,942 " 9,599 9349 " Bco Desio-brianza
" 6,938 " 7,000 " 6,907 " 8,875 9616 " Bco Popolare
W10 " 0,665 " 0,665 " -1,292 " 0,645 " 2,843 9537
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+0,424 " 16,222 " 22,080 9610 " Beghelli " 1,107 "
1,110 " +0,271 " 0,536 " 1,922 9037 " Benetton "
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" 1,553 " 2,641 9048 " Biesse " 12,860 " 12,965
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" 25,600 " +0,392 " 15,700 " 25,600 9092 " Bolzoni
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Bon Ferraresi " 35,610 " 35,400 " -1,503 " 34,610 "
43,790 9516 " Brembo " 10,879 " 10,760 " -1,726 "
9,053 " 12,210 9045 " Brioschi " 0,472 " 0,474 "
+5,398 " 0,350 " 0,645 9518 " Bulgari " 9,602 "
9,560 " +0,105 " 9,440 " 11,923 9102 " Buongiorno "
1,991 " 2,036 " +6,430 " 1,722 " 4,010 9068 " Burani
F.g " 18,556 " 18,790 " +1,458 " 18,097 " 26,920
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11,982 " 18,909 9556 " Buzzi Unicem " 18,842 " 18,930
" +1,556 " 17,455 " 26,260 C 9329 " C Latte To "
3,915 " 3,910 " +1,034 " 3,745 " 4,915 9327 " Cad It
" 10,191 " 10,289 " +1,170 " 9,127 " 13,316 9066
" Cairo Communicat " 42,970 " 43,140 " +0,326 "
35,440 " 50,560 9058 " Caltag Edit " 4,444 " 4,473 "
+2,123 " 4,204 " 6,599 9306 " Caltagirone " 6,086 "
6,223 " +0,193 " 5,843 " 9,636 9056 " Camfin " 1,347
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" 6,242 " +0,402 " 5,687 " 10,328 9067 " Cementir
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" Chl " 0,549 " 0,550 " +3,382 " 0,492 " 1,195
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2,401 " 3,215 9317 " Class Editori " 1,408 " 1,437 "
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" 3,609 " 3,643 " +1,618 " 3,531 " 4,726 9452 "
Cr Bergamasco " 29,290 " 29,300 " -0,980 " 27,520 "
41,020 9834 " Cr Valtel W08 " 1,602 " 1,614 " +0,436
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8,972 " 9,002 " +0,469 " 8,646 " 11,975 9100 "
Credem " 9,484 " 9,440 " -0,380 " 8,178 " 12,382
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-2,179 " 3,335 " 7,789 9018 " Datalogic " 5,891 "
5,995 " +1,370 " 5,855 " 6,944 9072 " De'longhi "
3,778 " 3,790 " +0,132 " 3,778 " 5,318 9003 " Dea
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" 1,412 " 1,434 " +1,128 " 0,849 " 2,202 E 9274
" Edison " 2,155 " 2,155 " -1,283 " 2,026 "
2,535 9275 " Edison R " 2,002 " 2,010 " -0,248 "
1,920 " 2,549 9138 " Eems " 3,969 " 4,013 " +0,956
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" 3,430 " +0,675 " 2,613 " 6,634 9613 " Emak "
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11,700 9243 " Fond-sai " 28,110 " 28,200 " +1,439 "
27,970 " 39,980 9244 " Fond-sai R " 19,224 " 19,330
" +2,340 " 19,147 " 31,050 9218 " Fond-sai W08 "
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+1,144 " 6,215 " 8,499 9141 " Ifil Rnc " 5,762 "
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12,510 " 12,532 " +1,886 " 11,064 " 15,235 9008 "
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" -0,833 " 2,019 " 3,794 9550 " Stefanel Rnc " 4,950
" 4,950 " 4,000 " 5,400 9596 " Stmicroel " 9,856
" 9,859 " -0,182 " 9,856 " 15,260 T 9031 " Tas
" 20,910 " 20,980 " +0,479 " 18,432 " 27,240 9193
" Telecom It " 2,126 " 2,125 " +0,236 " 1,900 "
2,430 9260 " Telecom It R " 1,615 " 1,626 " +1,182 "
1,509 " 2,023 9647 " Telecom Me " 0,235 " 0,237 "
+1,152 " 0,233 " 0,363 9648 " Telecom Me R " 0,221 "
0,221 " 0,221 " 0,346 9194 " Tenaris " 15,261 "
15,280 " -0,157 " 15,069 " 19,270 9360 " Terna "
2,742 " 2,758 " +0,474 " 2,411 " 2,853 9553 "
Tiscali " 2,002 " 2,000 " +0,503 " 1,975 " 2,836
9331 " Tod's " 48,080 " 47,830 " -1,605 " 47,150
" 71,040 9511 " Trevi Finanz " 12,128 " 12,226 "
+0,825 " 9,258 " 14,689 9302 " Trevisan Com " 3,042
" 3,058 " +5,997 " 2,534 " 8,407 9063 " Txt "
12,868 " 12,730 " -0,157 " 12,719 " 20,930 U 9287 "
Ubi Banca " 18,734 " 18,810 " +0,696 " 17,903 "
22,560 9201 " Uni Land " 0,318 " 0,332 " +8,019 "
0,267 " 0,626 9082 " Unicredit " 5,659 " 5,679 "
+0,602 " 5,131 " 7,646 9083 " Unicredit R " 5,858 "
5,904 " +0,854 " 5,427 " 7,639 9352 " Unipol " 2,338
" 2,355 " +1,247 " 2,278 " 3,083 9303 " Unipol P
" 2,156 " 2,168 " +0,278 " 2,126 " 2,769 V 9024
" V Ventaglio " 0,463 " 0,470 " +2,463 " 0,399
" 0,978 9308 " Vianini Indus " 3,376 " 3,400 "
+3,187 " 3,160 " 3,980 9309 " Vianini Lavori " 11,433
" 11,490 " +2,133 " 9,362 " 14,193 9310 " Vittoria
Ass " 12,105 " 12,500 " +6,022 " 11,085 " 14,938 W
9133 " Warr Intek 08 " 0,131 " 0,130 " +6,311 "
0,101 " 0,302 Z 9239 " Zignago Vetro " 4,603 " 4,606
" -0,540 " 4,603 " 5,924 9314 " Zucchi " 3,279
" 3,280 " -0,546 " 3,001 " 3,934 9340 " Zucchi Rnc
" 3,500 " 3,500 " +3,002 " 3,257 " 4,113.
( da "Nuova Sardegna, La" del 29-12-2007)
Cagliari NUMERI UTILI NUMERI UTILI Cagliari UFFICI
E ENTI: Comune, 070 6771, 800 016058; Acquedotto 800 761929; Enel 800 900800;
Gas di Città, 070 560075; Poste, 070 658257; Prefettura, 070 6006;
Provincia, 070 42212; Emergenza fognature, 070 6778536. TAXI: Taxi 24 ore
stazione ferroviaria 070 650633; Radiotaxi 070 400101. TRASPORTI: Aci
soccorso stradale 803.116; Trenitalia-Ferrovie dello Stato 892021; Ctm 070
20911; Arst 800 865042; Aeroporto Elmas 070 211211; AirOne 800 900966; Alitalia 848 865641/2; Meridiana 199 111333; Volare 800 454000;
Tirrenia 070 666065-199; Moby Lines 02 865231; Linea dei Golfi 070 658413-056
5222300. Sulcis Iglesiente CARBONIA Uffici e enti: Municipio, sede centrale, piazza
Roma, 0781 6941 Enel via Roma, 800900800 (segnalazione guasti 803500);
Ufficio del lavoro sez. di Carbonia via Dalmazia, 0781 671235/671238;
Pretura: via XVIII Dicembre, 0781 61009/671284; Inail via Trieste, 0781
66991; Inps via Lubiana, tel. 0781 66911; Musei. Museo Villa Sulcis, tel.
0781 64044; Museo speleologico/paleontologico Martel, tel. 0781 64382;
Santadi: Grotte Is Zuddas, tel. 0781 955741. IGLESIAS Trasporti. Ferrovie
Meridionali Sarde, tel. 0781 32800 Ferrovie dello Stato, telefono 0781 42401.
Taxi. Diurno telefono 0333-828445, notturno telefono 0781 24573. Uffici e
enti: Comune: Centro direzionale via Isonzo, tel. 0781 2741; Palazzo piazza
Municipio, tel. 0781 274400; Uff. relazioni con il pubblico, tel. num. verde
800257490; Informagionani, tel. 0781 274510; Polizia municipale, tel. 0781
1274350; Pretura, tel. 0781 22212; Poste e Telegrafi tel. 0781 22855; Enel,
tel. 0781 31422; Ufficio del Lavoro, tel. 0781 30326; Inps, tel. 0781 4901;
Esattoria comunale, tel. 0781 22255; Comitato circoscrizionale di controllo,
tel. 0781 30034; Ispettorato agricoltura, tel. 0781 23221; Comunità
montana n. 19, tel. 0781 22881. Musei. Archivio storico, tel. 0781 24030;
Biblioteca comunale/Centro culturale, tel. 0781 22570.
( da "Repubblica, La" del 29-12-2007)
Trattativa affidata a Padoa-Schioppa: "Sono
fiducioso". Protesta AirOne, Formigoni: scelta
scandalosa Alitalia, dal governo sì a Air France ROMA - Il governo sceglie
Air France. Il Consiglio dei ministri ha infatti dato mandato al ministro
dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, di confermare la scelta già
fatta dal Cda dell'Alitalia. "Il Consiglio ha esaminato la documentazione ? ha
spiegato il ministro ? siamo convinti che la valutazione data sia corretta.
La trattativa in esclusiva durerà circa otto settimane. Sono
fiducioso". Protesta AirOne, Formigoni: scelta scandalosa. IEZZI E
LIVINI ALLE PAGINE 8 E 9.
( da "Repubblica, La" del 29-12-2007)
Economia Caccia agli aeroporti italiani alleanze
per non diventare prede In pianura padana uno scalo ogni 50 km, ma gli enti
locali snobbano le aggregazioni MILANO - Alitalia sembra
aver ormai imboccato il cammino, in apparenza irreversibile, verso la Francia.
Ma dopo aver dato l'addio (tra le polemiche) alla sua compagnia di bandiera,
l'Italia dei mille campanili rischia di trovarsi presto a salutare
l'emigrazione all'estero di un altro pezzo della sua filiera dei cieli: gli
aeroporti. Il copione, fatte le debite proporzioni, è lo stesso
andato in onda con la telenovela Alitalia.
Oltrefrontiera governi e capitali privati hanno puntato su pochi grandi
scali, investendo, facendoli crescere, trasformandoli in un business che
ormai genera ben più del 50% delle sue entrate dalle attività
commerciali. Il Belpaese ha seguito la strada opposta. Gli scali si sono
moltiplicati (in Pianura Padana c'è un aeroporto ogni 50 km.) secondo
l'ottica del cortile e non della redditività. E i risultati si vedono.
Molti sono rimasti in mano agli enti locali, che in qualche caso gli hanno
usati come bancomat per coprire i loro buchi. La stessa Malpensa ? prima di
diventare la madre di tutte le battaglie leghiste ? è stata spolpata
di 200 milioni in contanti di riserve dalla giunta Albertini per far tornare
i conti del Comune di Milano. Altri, come Fiumicino e Capodichino, sono
finiti in mano ai privati, spesso senza maggior fortuna. L'aeroporto di
Napoli, oggi ristrutturato e redditizio, è già stato posto in
vendita dall'inglese Baa. Adr ? passata di recente nell'orbita dei Benetton ?
è uscita malconcia dagli gestione Romiti-Falck-Sensi quando sono stati
investiti metà dei soldi promessi in sede di privatizzazione e sono
stati pompati generosi dividendi verso i soci, che per ricambiare hanno
scaricato sull'azienda i debiti contratti con l'acquisizione, con il
risultato che ben sanno le migliaia di passeggeri che hanno visto i loro
bagagli sparire la scorsa estate nei sotterranei di Fiumicino. Il rischio ora
è che il risiko degli aeroporti continentali, come successo per il
consolidamento dei vettori, ci veda partire ancora una volta nel ruolo
già scritto di "prede". I sintomi ci sono tutti. "Il
sistema Italia deve muoversi ora ? dice Stefano Paleari, direttore scientifico
dell'Iccsai, il centro studi internazionale per la competitività del
trasporto aereo ? . Altrimenti se tra pochi mesi arriverà un'offerta
dell'aeroporto di Parigi o di quello di Francoforte per la Sea o per Orio al
Serio ci accorgeremo di esserci svegliati troppo tardi". I privati, in
verità, stanno provando a fare qualcosa. I Benetton ? che hanno
già un piede nell'aeroporto di Firenze e a Torino ? hanno giocato le
loro carte su Roma e guardano a Capodichino. La veneta Save (un centauro
pubblico-privato) , dopo aver tentato un accordo con Adr, sta provando a
crescere partecipando a gare per la gestione di scali esteri. Nel mondo degli
enti pubblici, invece, regna per ora l'immobilismo. Si parla da tempo di
mettere "a rete" gli scali del Nord, ma le buone intenzioni, per ora
si sono arenate nella palude dei localismi. "Servono due colpi di reni ?
dice Palerai ?. Il governo dovrebbe rinnovare subito i contratti di programma
con gli scali. Gli enti locali dovrebbero invece favorire le aggregazioni
come è successo nelle municipalizzate tra Aem e Asm. Così un
passo alla volta si potrebbero creare realtà abbastanza grandi per
avere forza contrattuale con le grandi compagnie e per giocare da cacciatori
nel consolidamento europeo". Qualche timido passo in questa direzione ?
sottotraccia e sempre al Nord ? lo si sta forse iniziando solo ora a fare. E
la vicenda Malpensa, a suo modo, potrebbe essere il catalizzatore per
ridisegnare del tutto il sistema aeroportuale italiano evitando, almeno in
questo campo, il rischio di svendite o di colonizzazioni. (e.l.).
( da "Repubblica, La" del 29-12-2007)
Economia Il
governo sceglie Air France "Alitalia, due mesi per
trattare" Nord in rivolta. AirOne: ha perso il Paese Padoa-Schioppa
ottimista sull'esito del negoziato. E in Borsa il titolo guadagna l'8,26%
LUCA IEZZI ROMA - Il governo accelera e sceglie Air France. Il Consiglio dei
ministri ha dato mandato al ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa,
di confermare la scelta già fatta dal Cda della Alitalia: "Il consiglio ha esaminato la documentazione - ha
spiegato lo stesso ministro - siamo convinti che la valutazione data sia
corretta. La trattativa in esclusiva durerà circa otto settimane. Sono
fiducioso in un esito positivo". Padoa-Schioppa ha spiegato che non
è stato deciso se l'intero 49,9% di Alitalia sarà
ceduto o verrà mantenuta una quota. Un vero e proprio blitz, visto che
solo il giorno prima il premier Romano Prodi aveva confermato la scadenza di
metà gennaio, che ha fatto infuriare i sostenitori della cordata
italiana guidata da Air One. Amarezza dagli sconfitti: "Ha perso
l'Italia, i cittadini, l'industria del turismo, le nostre imprese che concorrono
con sempre maggiori pressioni sui mercati esteri - è il commento del
patron della compagnia Carlo Toto - non c'è stata data la
possibilità di presentare il nostro progetto al governo, come invece
aveva annunciato il cda. In questo modo il paese decide di autodeclassarsi.
Spreca una grande opportunità, oltre che la capacità di
competere in serie A". Feroci critiche dalle istituzioni e dai politici
del Nord Italia, allarmati dal probabile declassamento dello scalo di
Malpensa. Per il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni si tratta di
"una scelta scandalosa". "è una vergogna - ha insistito
- è una decisione presa contro l'intero Paese da un governo che scappa
dal confronto". Per l'ex ministro leghista Roberto Calderoli: "Il
governo ha scelto di svendere il Paese e di cancellare la Padania. Benissimo,
se volevano la guerra l'avranno". Il sindaco di Milano, Letizia Moratti
ammonisce: "Il Governo ora si assuma le sue responsabilità, che
sono tutte politiche. Ci auguriamo perciò che le trattative dirette
con Air France siano fatte nell'interesse del Paese". Il presidente
della Provincia Filippo Penati chiede garanzie per Malpensa. Nel Cdm è
di fatto è scomparso "il partito" favorevole ad una
soluzione italiana e i ministri si sono allineati alla valutazione della compagnia
e di Padoa-Schioppa. "La scelta è formalmente ineccepibile: gli
advisor e il cda hanno espresso un giudizio nettamente a favore di Air
France, - spiegava il vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli, l'unico
ancora perplesso - il governo dovrà verificare la credibilità
per il sistema Paese della proposta. Ho posto cinque questioni di merito da
chiarire nella trattativa. Le somme si tireranno alla fine". Invece
l'ottimismo del ministro dell'Economia si rispecchia nella reazione di Air
France: "Siamo molto soddisfatti della decisione che costituisce un
importante passo avanti ed esprimiamo l'auspicio di arrivare rapidamente a un
accordo solido che apra la strada a una crescita redditizia per Alitalia". Va ricordato che i francesi hanno già
apprezzato il piano industriale messo a punto dal presidente Maurizio Prato e
i punti controversi della trattativa sono minimi. Uno di questi potrebbe
essere la questione sindacale, chi era perplesso sulla scelta straniera, come
la Cgil e la Cisl, conferma le proprie critiche all'improvviso decisionismo
del governo: "è la riprova dell'inaffidabilità di questo
governo che annuncia una cosa e ne pratica un'altra" commenta Claudio
Genovesi, segretario Fit Cisl. La Uil Trasporti chiede maggiori dettagli,
mentre entusiasmo per i sindacati indipendenti di piloti e hostess (Anpac,
Avia e Anpav) sostenitori di Air France dalla prima ora. Euforia in Borsa con
il titolo a +8,26%.
( da "Repubblica, La" del 29-12-2007)
Economia QUANDO VINCE IL PARTITO DEL MERCATO Il
ministro dell'Economia in due giorni ha chiuso due importanti partite (SEGUE
DALLA PRIMA PAGINA) Piaccia o no, il 2007 si chiude all'insegna di un doppio
colpo del ministro dell'Economia. Un "impolitico" freddo, alla
Thomas Mann, che suo malgrado si ritrova in prima linea a gestire le
questioni più scottanti di questa legislatura rissosa come una curva,
precaria come un co. co. co. Il primo colpo riguarda l'Alitalia. Il via libera del consiglio dei ministri alla vendita ad Air
France nasce dal blitz con cui Padoa-Schioppa è riuscito a convincere
il premier ad anticipare i tempi della decisione politica, dopo la delibera
"tecnica" già compiuta dall'azienda. Non avrebbe
avuto alcun senso rinviare ancora la scelta, lasciando la nostra compagnia di
bandiera in un limbo pericoloso fino a metà gennaio. Prevale il
"partito del mercato" e soccombe il "partito
dell'italianità". Un epilogo non scontato, visto che a sostenere
la cordata di Air One c'era un folto schieramento bipartisan. Ma è la
scelta più sensata, che massimizza il risultato per l'azionista
Tesoro, rispetta l'autonomia del cda e tiene conto dei pareri degli advisor.
Nessuno si straccerà le vesti se Alitalia
esce dall'asfittico giardinetto tricolore, per finire nel network del
più grande vettore mondiale. Ci perderà qualche leader di
partito, che non potrà più pretendere una rotta dedicata al
proprio collegio, e magari dovrà rinunciare a piazzare l'amico boiardo
o il cognato steward. Ci guadagneranno i passeggeri, che potranno volare con
tariffe più basse sulle tratte dove crescerà la concorrenza. E
se Alitalia cederà gli slot su Malpensa,
anche il malessere del Grande Nord (strumentalmente cavalcato da Forza Italia
e Lega) sarà sostanzialmente guarito. Il secondo colpo di
Padoa-Schioppa riguarda i conti pubblici. E questo era anche meno scontato.
In un anno e mezzo l'Italia ha risanato il suo bilancio. Si può
continuare a storcere il naso sulla qualità di alcune misure adottate,
sulla carenza di tagli definitivi nei grandi capitoli strutturali della spesa
pubblica, sull'insostenibile pesantezza del "saio fiscale" imposto
ai contribuenti. Si può ripetere che la Finanziaria dell'anno scorso
è stata troppo vessatoria, e che quella di quest'anno è stata
troppo rinunciataria. Ma quello che oggi conta, al di là della
debolezza permanente del messaggio mediatico, è la forza sorprendente
del risultato aritmetico. Nel 2007 il deficit pubblico scende sotto al 2% del
Pil, contro una stima iniziale del 2,8%: partiva dal 3,3%, ereditato dal
governo Berlusconi. Il debito pubblico cala al 104,6% dal 106,8% della
precedente legislatura, quando aveva raggiunto quota 1.575 miliardi, quasi 27
mila euro per ogni cittadino. L'avanzo primario cresce al 3%, contro lo 0
degli ultimi lasciti tremontiani. La spesa pubblica scende al 49,2%, e quella
primaria cala addirittura al 44,4%. Persino la pressione fiscale si riduce
dal 43,1 al 42,9%. E poco, ma è meglio di niente. In meno di due anni,
il governo è riuscito a correggere i conti dello Stato di 1,3 punti
percentuali di Pil, più di 20 miliardi di euro. Il
"tesoretto" non nasce per caso. L'esecutivo ha fatto molti errori,
e persino alcuni danni. La sfida della modernizzazione, a partire dalle lenzuolate
liberalizzatrici di Bersani, è stata parzialmente perduta. La partita
vera, quella della crescita, è ancora tutta da giocare. Lo snodo
cruciale del 2008 per rilanciare la domanda interna, attraverso la crescita
congiunta dei salari e della produttività, è uno solo: rivedere
il modello contrattuale, abbattendo il totem del "doppio livello".
Per riuscirci serve un governo coeso e capace di coordinare il tavolo tra
Confindustria e Cgil-Cisl-Uil. Questo, fuori dalle generiche fumisterie delle
conferenze stampa, è il vero "patto sociale" che serve
all'Italia. Non riuscì a Prodi e Ciampi nel '98, forti del clamoroso
successo del traguardo di Maastricht. Difficile che riesca oggi a Prodi e
Padoa-Schioppa, fiaccati da una maggioranza politica tenuta in ostaggio
costante da una minoranza ideologica. Ma se anche cadesse domattina, le cifre
del risanamento basterebbero a dimostrare che sulla politica economica
Padoa-Schioppa ha fatto quello che doveva, pur giocando nell'unica
"squadra" d'Europa che schiera non uno ma addirittura due partiti
comunisti. E basterebbero a dimostrare che Prodi non ha governato
inutilmente. Ha galleggiato, ma nel galleggiamento ha reso comunque un
servizio utile al Paese, rimettendo in ordine la sua contabilità. A
Dini che da falso profeta del rigore grida "le sue sono promesse di un
disperato" bisognerebbe squadernare questi numeri, che in un Paese
normale sarebbero la base di partenza per qualunque verifica di maggioranza.
A Berlusconi che da vero esteta del rancore urla "questo è il
peggiore governo della storia" bisognerebbe ricordare cosa ha fatto lui,
quand'era a Palazzo Chigi. Ma va capito, il "povero Silvio" in
stile Cornacchione. Era troppo impegnato a fare la guerra alle toghe rosse,
per potersi avventurare nella guerra agli evasori fiscali. Era troppo
occupato a privatizzare le istituzioni repubblicane, per potersi preoccupare
della privatizzazione di Alitalia. Il prodismo da
combattimento non esalta i cervelli, il padoa-schioppismo di complemento non
riscalda i cuori. Ma se l'unica alternativa resta il berlusconismo, conviene
pensarci due volte prima di sciogliere la ditta.
( da "Tirreno, Il" del 29-12-2007)
Prima Pagina Alitalia-Air France via libera del governo ROMA. Il governo
dà il via libera alla "trattativa in esclusiva" con Air
France. Con questa decisione la vendita di Alitalia fa un altro
passo avanti ma le reazioni del "fronte del Nord" sono sempre
più furenti. Formigoni parla di "decisione irregolare e
vergognosa", la Borsa invece ha accolto positivamente la notizia. FURINI
a pagina 2.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 29-12-2007)
Attualità Tar, Alpieagles vince e ritorna a
sperare IL VETTORE VENETO VENEZIA. A un passo dal crac Alpieagles si risolleva
in aria e davanti al Tar del Lazio vince il round con l'Enac che le consente
di tornare a sperare. Il vettore veneto presieduto da Paolo Sinigaglia
sembrava avere i giorni contati: ne restavano esattamente tre, dato che
l'Enac, viste le perduranti difficoltà finanziarie, aveva fissato al
primo gennaio 2008 lo stop alla licenza. Alpieagles sta già pagando da
settimane questo provvedimento, con una progressiva emorragia di passeggeri e
cancellazioni di voli. Ma a sorpresa, mentre anche la Regione Veneto ha
iniziato a muoversi per salvare la compagnia e trovare un compratore,
è arrivata la sentenza del Tar del Lazio: il tribunale amministrativo
ha accolto il ricorso di Alpieagles per la sospensione del provvedimento con
cui Enac negava la proroga della licenza, fermandola al 31 dicembre prossimo.
Il Tar - ha spiegato l'avvocato Paolo Pettinelli, che ha firmato il ricorso -
ha ritenuto fondata l'istanza di Alpieagles e ha fissato al 17 gennaio 2008
l'udienza per la discussione di merito del provvedimento Enac. "Fino a
quella data perlomeno - ha aggiunto Sinigaglia - gli aerei della compagnia
potranno continuare a volare". Certo, potrebbe essere solo un
prolungamento dell'agonia. Perchè nelle stesse ore da Bari giungeva
notizia che un Fokker 100 della compagnia veneta era stato bloccato allo
scalo di Palese dalla società Aeroporti di Puglia, la quale vanta nei
confronti di Alpieagles crediti per quasi due milioni di euro (1,6 con quello
di Bari e 400 con quello di Brindisi). Insomma altri
debitori che si aggiungono a quelli che da mesi battono alla porta di
Sinigaglia: la Save di Venezia , la Gesac di Napoli, la stessa Alitalia (per soli 300 mila euro), alla quale tuttavia il patron di
Alpiegles era riuscito a far pignorare con successo 3 milioni 499 mila euro
di crediti.
( da "Repubblica, La" del 29-12-2007)
Economia Maroni: serve un dibattito in Parlamento,
Padoa-Schioppa non è il padrone di Alitalia "è una svendita nascosta ma Malpensa non si
tocca" Così si rischia di danneggiare l'economia del Nord, come
me la pensano il sindacato e i segretari del Pd sopra il Po ETTORE LIVINI
MILANO - "Il padrone di Alitalia non è Tommaso
Padoa-Schioppa ma il popolo italiano che ha pagato le tasse per anni per
tenere in piedi la compagnia. Per questo la vendita non può
essere decisa in uno scantinato del Tesoro, ma va discussa in
Parlamento". Roberto Maroni è la punta di diamante della nuova
"madre di tutte le battaglie" della Lega: quella per il salvataggio
di Malpensa. E pochi minuti dopo l'ok del governo alle trattative in
esclusiva con Air France ? come ogni erede di Alberto di Giussano che si
rispetti ? è già sul piede di guerra. "Ho già
scritto a Bertinotti chiedendo la convocazione immediata dopo il 7 gennaio di
un dibattito". E da quel giorno il Carroccio "farà sentire
la sua voce come solo la Lega sa fare". Perché un altro dibattito
onorevole Maroni? L'asta Alitalia va avanti da
più di un anno. C'è stata una procedura trasparente. E per
dirla con Padoa-Schioppa, è il momento delle assunzioni di
responsabilità... "Io sono allibito. Mi sembra il copione di
"Iri2: la svendita di Alitalia". Stiamo
cedendo un pezzo del paese in segreto. Non conosciamo i progetti Air France.
Abbiamo chiesto al governo di renderli pubblici ma non l'ha fatto. Dicono
solo di non considerare Malpensa strategica. Non si può vendere la
compagnia di nascosto dal Parlamento. Non succede nemmeno in Sud
America". La scelta è stata fatta da advisor e cda tra due
proposte alternative. Cosa vuole di più? "Ci sono in ballo
migliaia di posti di lavoro, si rischia di danneggiare l'economia del Nord.
Se non si discutono queste cose in aula non so cosa ci stia a fare il
Parlamento. Come me la pensano il sindacato, pezzi di maggioranza, le
istituzioni lombarde, comprese quelle di centrosinistra e i segretari del Pd
sopra il Po". Lei che garanzie vuole da Air France?
"L'italianità non mi interessa. Al compratore chiedo solo una
cosa: che investa su Malpensa. Qui c'è il traffico business italiano.
Il mio timore è che Spinetta pensi di spennare il pollo. Ci prende il
traffico d'affari del Nord e lo porta sulla Senna. è un metodo che
conosciamo da decenni. Non vogliamo che Parigi si sostituisca a Roma".
Malpensa è uno dei cardini delle trattative. Non le basta come
garanzia? "Tutt'altro. Anzi. Queste otto settimane mi fanno venire un
sospetto. Che in realtà non ci sia mai stato un piano Air France. E
che da un anno si stia lavorando per vendere Alitalia
con una sorta di trattativa privata mascherata. La Corte dei conti dovrebbe
metterci il naso...". Se si allungano ancora i tempi, però, il
destino Alitalia sarebbe segnato. "Tengo
separati il futuro della compagnia da quello di Malpensa. Chiedo solo quali
sono i piani dei due compratori. Sia Air France che Air One. Parigi non vuole
Malpensa? Lasci libere le rotte e arriveranno tutte le compagnie del
mondo". Qualcuno sogna una compagnia aerea del Nord. Anche lei? "In
teoria potrebbe essere Air One. Altrimenti non vedo industriali in grado di
assumersi questa responsabilità. Gestire un'aerolinea significa essere
grandi imprenditori e oggi questa figura latita". Siete stati cinque
anni al governo. Non potevate vendere voi Alitalia?
"Con il senno di poi sarebbe stato meglio. Ora però non serve
guardare al passato ma lavorare tutti assieme per salvare Malpensa".
( da "Messaggero Veneto, Il" del 29-12-2007)
Attualità Il Pd (anche il Fvg): tutelate
Malpensa PROTESTA DEL NORD ROMA. "Malpensa costituisce un patrimonio
competitivo utile all'intero Paese": è questo uno dei nodi
essenziali di un documento firmato dai segretari regionali del Pd di
Lombardia, Veneto, Piemonte e Friuli per chiedere un tavolo di lavoro sul
sistema aeroportuale. "Noi sosteniamo - scrivono nel documento gli
esponenti del partito democratico - che il destino di Malpensa, così
come quello degli altri scali principali dei nostri territori, non può
essere legato in modo subalterno a quello che è rimasto della nostra
compagnia di bandiera". Quindi a prescindere dal via libera alle
trattative con Air France che ha previsto un taglio dei voli
intercontinentali dallo scalo milanese, secondo Maurizio Martina (Lombardia),
Paolo Giaretta (Veneto), Gianfranco Morgando (Piemonte) e Bruno Zvech (Friuli
Venezia Giulia) serve "la definizione di una forte strategia in grado di
collocale Malpensa e gli altri scali dentro un solido progetto di sistema
aeroportuale per l'intero Nord". Per questo motivo, i segretari del Pd
sperano si apra un tavolo di lavoro con Governo, Regioni e società che
gestiscono gli aeroporti. "Proprio al governo - concludono - chiediamo
un impegno esplicito affinchè quest'idea di sviluppo si concretizzi
con investimenti mirati e capacità di coordinamento strategico".
Al Nord, questa volta dell'Europa, è alla finestra anche Lufthansa
che, tiratasi fuori dalla gara per Alitalia potrebbe rientrare - secondo recenti indiscrezioni - su
Malpensa. Per ora però dalla Germania arrivano solo i sin troppo
franchi commenti della Frankfurter Allgemeine: "Se fosse per Romano
Prodi il passaggio di Alitalia alla Air France sarebbe cosa fatta, ma il presidente del
Consiglio è politicamente troppo debole per imporre questa sua scelta
al governo".
( da "Nuova Sardegna, La" del 29-12-2007)
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(a. 16,30); 18.55 (a. 20,10); 20,40 (a. 21,50). Roma (Meridiana): ore 7.30
(a. 8.40); 14.30 (a. 15.40); 17.00 (a. 18.10); 20.40 (a. 21.50). Roma
(AirOne): ore 9.05 (a. 10.15); 17.25 (a. 18.35). Milano Linate (Alitalia): ore 15.10 (a. 16,35) no lun.; 14,30 (a. 15.55)
lun. Milano Linate (AirOne): ore 7.15 (a. 8.35) no dom.; 8.00 (a. 9.20) dom.;
13.15 (a. 14,35); 21,35 (a. 22,55). Milano Linate (Meridiana): ore 7.10 (a.
8.30); 14.10 (a. 15.30) volo suppl.; 18.05 (19.25). VOLI IN PARTENZA DA
ALGHERO Milano Lin. (AirOne): ore 6.30 (a. 7,30); 20,30 (a. 21,30). Roma
Fiumicino (AirOne): ore 7,00 (a. 8,00); ore 10,40 (a. 11,40); ore 13,00 (a.
14,00); ore 20,00 (a. 21,00). Roma Ciampino (Ryanair): ore 18,45 (a. 19,45).
( da "Arena, L'" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Bresciaoggi(Abbonati))
CIELI TRICOLORI. Il ministro dell'Economia
dà parere favorevole, da Sarkozy garanzie a Prodi Alitalia-Air France: l'ok del governo ROMA Il governo dice sì
alla trattativa in esclusiva fra Alitalia e Air
France-Klm. E a Piazza Affari il titolo chiude con un maxi-rialzo dell'8,26%
a 0,8 euro. Con una mossa inattesa, anticipando la scadenza indicata entro
metà gennaio, il Consiglio dei ministri ha dato semaforo verde alle negoziazioni,
che dureranno otto settimane, per una proposta vincolante di integrazione fra
i due gruppi. A giocare in favore dell'accelerazione delle trattative hanno
giocato più fattori: da un titolo azionario troppo altalenante al
rischio che l'iniziale scadenza di metà gennaio potesse ulteriormente
logorare la compagnia. Secondo alcuni, poi, Prodi ha anche avuto dal
presidente francese Sarkozy garanzie sulla pari dignità della
compagnia italiana nella futura fusione. Soddisfatto il numero uno di Air France-Klm
Jean Cyril Spinetta che si augura di arrivare "rapidamente a un accordo
solido che apra la via a una crescita profittevole di Alitalia".
Ad annunciare il via libera del governo è stato il ministro
dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, che ha espresso il suo
"orientamento favorevole" alla trattativa, "la soluzione
più appropriata per la salvezza" dell'Alitalia.
Padoa Schioppa giudica "corretta la valutazione del cda",
osservando che "è motivo di fiducia la prospettiva di
integrazione con il primo gruppo mondiale" nel trasporto aereo.
"È un passo di grandissima importanza anche se non è
l'ultimo", dice, e auspica che "la fase finale della trattativa non
riservi sorprese negative". Sarà durante la negoziazione che il
Tesoro deciderà se cedere tutta o parte della propria quota del 49,9%;
comunque, "nel nuovo gruppo sarebbe titolare di azioni" visto che
Air France-Klm ha proposto un'offerta pubblica di scambio. Come per tutte le
altre privatizzazioni, l'atto formale di vendita sarà fatto
dall'azionista anche se, visto che il Consiglio dei ministri non ha
deliberato ma solo esaminato il dossier, ci potrebbe essere un ulteriore
passaggio in consiglio "visto che si tratta di una vendita
importante". Il governo, garantisce poi Padoa Schioppa, "ha la
massima attenzione per il trasporto aereo e il futuro di Malpensa".
Mentre Rutelli fa sapere di avere rivolto all'azionista Tesoro "cinque
questioni di merito che restano irrisolte o da chiarire nella trattativa con
Air France", La Russa di An definisce la decisione del governo "un
vero colpo di mano" che "penalizza Malpensa e non migliora le
condizioni di Fiumicino"; Alemanno (An) sostiene che è una scelta
"contro gli interessi nazionali". Il presidente lombardo Formigoni
parla di "scandalo", "forse di una decisione illegittima"
e promette che valuterà "tutte le azioni possibili". Il
leghista Calderoli dice: "Il governo ha scelto di svendere il Paese e di
cancellare la Padania; se volevano la guerra l'avranno". Fonti Cgil
esprimono "grande stupore per l'accelerazione improvvisa".
Fit-Cisl, Ugl, Sdl, Uiltrasporti e Unione piloti ribadiscono la richiesta di
un confronto con il governo per conoscere i dettagli del piano di Air
France-Klm ed essere coinvolti nella trattativa.
( da "Arena, L'" del 29-12-2007)
LE DECISIONI. La scelta a favore della compagnia
transalpina fa insorgere il Nord Il governo: sì ad AirFrance Padoa: ok
ai negoziati. Torna la rottamazione, bonus luce ai
disagiati Avvallando la decisione assunta la scorsa settimana dal Consiglio
di amministrazione di Alitalia, il ministro dell'Economia, Padoa-Schioppa, che segue il caso
per il governo, ha dato il via libera alla trattativa con AirFrance-Klm per
la trattativa finale in esclusiva per privatizzare la nostra compagnia:
"valutazione corretta" quella del Cda. Otto le settimane per
negoziare l'integrazione tra le due compagnie. Soddisfatto Spinetta
(AirFrance). Di "opportunità sprecata" parla Toto (AirOne).
E il governatore lombardo Formigoni guida la rivolta del Nord che puntava
sulla Malpensa: "Decisione vergognosa". In Borsa il titolo Alitalia ha guadagnato l'8%. LE ALTRE DECISIONI. L'ultimo
Consiglio dei ministri dell'anno ha varato ieri il cosiddetto decreto
"milleproroghe" che prevede, tra l'altro, l'estensione della rottamazione
auto al 2008 con incentivi anche per chi non acquista un'altra vettura. Un
altro decreto prevede invece bonus sull'elettricità per le famiglie
disagiate, 5 milioni i nuclei potenzialmente beneficiari. 2 e 3.
( da "Giornale di Vicenza, Il" del 29-12-2007)
LA CESSIONE. Il governo ha detto sì. La scelta fa insorgere il Nord Alitalia - Air
France: ok Il governo dice sì alla trattativa in esclusiva fra Alitalia e Air France-Klm. E a Piazza Affari il titolo chiude con un
maxi-rialzo dell'8,26% a 0,8 euro. Con una mossa inattesa, anticipando la
scadenza indicata entro metà gennaio, il Consiglio dei ministri ha
dato semaforo verde alle negoziazioni, che dureranno otto settimane,
per una proposta vincolante di integrazione fra i due gruppi. Mentre il
ministro Rutelli avverte di aver inviato al tesoro "cinque quesiti che
restano irrisolti", dal Nord arrivano bordate contro il governo. Ignazio
La Russa di An definisce la decisione del governo "un vero colpo di
mano" che "penalizza Malpensa e non migliora le condizioni di
Fiumicino"; Alemanno (sempre di An) sostiene che è una scelta
"contro gli interessi nazionali". Il presidente lombardo Formigoni
parla di "scandalo", "forse di una decisione illegittima"
e promette che valuterà "tutte le azioni possibili". Il
leghista Calderoli dice: "Il governo ha scelto di svendere il Paese e di
cancellare la Padania; se volevano la guerra l'avranno".3.
( da "Provincia di Cremona, La" del 29-12-2007)
Edizione di Sabato 29 dicembre 2007 Benvenuto P.Review
srl Formigoni: uno scandalo MILANO ? "È una vergogna, uno
scandalo" l'annuncio del via libera da parte del
governo alla trattativa esclusiva con Air France per la vendita di Alitalia, secondo il presidente della Lombardia Roberto Formigoni, che
ipotizza si tratti di una "decisione irregolare, forse
illegittima". "A dimostrarlo ? ha spiegato il governatore ? ci sono
i commenti dei ministri all'uscita della seduta del Consiglio che
rappresentano tutte le maschere di carnevale. C'è chi ha
parlato di una presa d'atto, qualcuno di una informativa". Già in
passato, ha aggiunto il presidente, alcune decisioni del ministro
dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa sono state "cecchinate dal Tar,
come nel caso del consigliere Rai Petroni o del generale della Guardia di
finanza Speciale". Secondo Formigoni, la verità è che
"Air France come una idrovora succhierà tutto il traffico e i
passeggeri di Alitalia lasciando come contentino
agli italianuzzi l'aeroporto di Roma per cui non vedo vita facile,
perchè non si parla di uno sviluppo come hub, ma soprattutto un piano
per cancellare Malpensa".
( da "Provincia di Cremona, La" del 29-12-2007)
Edizione di Sabato 29 dicembre 2007 Benvenuto
P.Review srl Sull'orlo del crack vince un round contro l'Enac al Tar del
Lazio Alpieagles, boccata d'ossigeno VENEZIA ? A un passo dal crack,
Alpieagles si risolleva in aria e davanti al Tar del Lazio vince il round con
l'Enac che le consente di tornare a sperare. Il vettore veneto presieduto da
Paolo Sinigaglia sembrava avere i giorni contati: ne restavano esattamente
tre, dato che l'Enac, viste le perduranti difficoltà finanziarie,
aveva fissato al primo gennaio 2008 lo stop alla licenza. Alpieagles sta
già pagando da settimane questo provvedimento, con una progressiva emorragia
di passeggeri e cancellazioni di voli. Ma a sorpresa, mentre anche la Regione
Veneto ha iniziato a muoversi per salvare la compagnia e trovare un
compratore, è arrivata la sentenza del Tar del Lazio: il tribunale
amministrativo ha accolto il ricorso di Alpieagles per la sospensione del
provvedimento con cui Enac negava la proroga della licenza, fermandola al 31
dicembre prossimo. Il Tar ? ha spiegato l'avvocato Paolo Pettinelli, che ha
firmato il ricorso ? ha ritenuto fondata l'istanza di Alpieagles e ha fissato
al 17 gennaio 2008 l'udienza per la discussione di merito del provvedimento
Enac. "Fino a quella data perlomeno ? ha aggiunto Sinigaglia ? gli aerei
della compagnia potranno continuare a volare". Certo, potrebbe essere
solo un prolungamento dell'agonia. Perchè nelle stesse ore da Bari
giungeva notizia che un Fokker 100 della compagnia veneta era stato bloccato
allo scalo di Palese dalla società Aeroporti di Puglia, la quale vanta
nei confronti di Alpieagles crediti per quasi due milioni di euro (1,6 con
quello di Bari e 400 con quello di Brindisi). Insomma altri debitori che si
aggiungono a quelli che da mesi battono alla porta di Sinigaglia: la Save di
Venezia (poco meno di 4 milioni, ma Sinigaglia dice 1,8 milioni), la Gesac di
Napoli, la stessa Alitalia (per
soli 300 mila euro), alla quale tuttavia il patron di Alpiegles era riuscito
a far pignorare con successo 3 milioni 499 mila euro di crediti. Sinigaglia,
pur rimanendo combattivo e minacciando cause penali contro chi ha voluto
portare la società sull'orlo del fallimento, sembra voler abbandonare
il campo. "Me ne voglio andare ? ha detto ieri ? perchè
prendo atto che questa è la volontà generale".
( da "Provincia di Cremona, La" del 29-12-2007)
Edizione di Sabato 29 dicembre 2007 Benvenuto
P.Review srl Sì del governo a Air France Il Nord e l'opposizione si
ribellano. Calderoli (Lega): sarà guerra di Stefania De Francesco ROMA
? Il governo dice sì alla trattativa in esclusiva fra Alitalia e Air France-Klm. E in Piazza Affari il titolo
chiude con un maxi-rialzo dell'8,26% a 0,8 euro. Con una mossa inattesa,
anticipando la scadenza indicata entro metà gennaio, il Consiglio dei
ministri ha dato semaforo verde alle negoziazioni, che dureranno otto
settimane, per una proposta vincolante di integrazione fra i due gruppi. A
giocare in favore dell'accelerazione delle trattative avrebbero giocato
più fattori: da un titolo azionario troppo altalenante al rischio che
l'iniziale scadenza di metà gennaio avrebbe potuto logorare
ulteriormente sia la compagnia che la scena politica che le ruota intorno.
Senza dimenticare, secondo alcune indiscrezioni, il fatto che il premier
Prodi avrebbe avuto le necessarie assicurazioni e garanzie dal presidente
francese Sarkozy per la pari dignità della compagnia italiana nella
futura fusione. Soddisfatto il numero uno di Air France-Klm, Jean Cyril
Spinetta che si augura di arrivare "rapidamente a un
accordo solido che apra la via a una crescita profittevole di Alitalia". Ad annunciare il via libera del governo è stato
il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, che ha espresso il proprio
"orientamento favorevole" alla trattativa, "la soluzione
più appropriata per la salvezza" dell'Alitalia.
Padoa-Schioppa ha quindi giudicato "corretta la valutazione del
cda", osservando che "è motivo di fiducia la
prospettiva di integrazione con il primo gruppo mondiale" nel trasporto
aereo. Peraltro, ha rilevato, Air France "ha ampia esperienza in
integrazioni avendolo fatto con Klm e ha rilanciato l'aeroporto di
Amsterdam". Quello di oggi "è un passo di grandissima
importanza anche se non è l'ultimo" ha rilevato il ministro, auspicando
che "la fase finale della trattativa non riservi sorprese
negative". Sarà durante la negoziazione che il Tesoro
deciderà se cedere tutta o parte della propria quota del 49,9%,
comunque, "nel nuovo gruppo sarebbe titolare di azioni" visto che
Air France-Klm ha proposto una offerta pubblica di scambio, ha ricordato il
titolare di via XX Settembre. Come per tutte le altre privatizzazioni, l'atto
formale di vendita sarà fatto dall'azionista anche se, visto che ieri
il Cdm non ha deliberato ma solo esaminato il dossier, ci potrebbe essere un
ulteriore passaggio in Consiglio "visto che si tratta di una vendita
importante". A sostegno della scelta, il ministro ha sottolineato la
consapevolezza "dei molteplici problemi dell'Alitalia"
che "non ha un monopolio, da anni ha bilanci in perdita e non può
essere trattata come altre società quotate". Il governo, ha
aggiunto, "ha la massima attenzione per il trasporto aereo e il futuro
di Malpensa" ed "è fiducioso che il processo iniziato un
anno fa". I 'paletti', fra cui la garanzia di italianità, che avevano
limitato la gara non hanno più peso nella nuova procedura, anche se
continuano ad essere presenti nella mente del Governo. Immediata la levata di
scudi da mondo politico e sindacale, mentre il vicepremier Francesco Rutelli
parla di "scelta formalmente ineccepibile" e fa sapere di avere
rivolto all'azionista Tesoro "cinque questioni di merito che restano
irrisolte o da chiarire nella trattativa con Air France". Per
l'opposizione La Russa di An definisce la decisione del governo "un vero
colpo di mano" che "salta la verifica del piano industriale,
penalizza Malpensa e non migliora le condizioni di Fiumicino"; Alemanno
(An) sostiene che quella di Padoa-Schioppa è una scelta "contro
gli interessi nazionali che non tiene conto del parere di Confindustria, dei
sindacati, delle regioni del nord, e senza confrontare i piani
industriali". Il presidente lombardo Roberto Formigoni parla di
"scandalo", "forse di una decisione illegittima" e
promette che valuterà "tutte le azioni possibili".
Battagliera come sempre in questi giorni la Lega con Calderoli che avverte:
"Il governo ha scelto di svendere il Paese e di cancellare la Padania;
se volevano la guerra l'avranno". Per la parte sindacale fonti vicine al
segretario generale della Cgil esprimono "grande stupore per
l'accelerazione improvvisa" e ribadiscono "perplessità"
per la scelta fatta che presenta criticità sia nel metodo che nel
merito perchè dell'offerta francese ancora non si conoscono i
contenuti. Fit-Cisl, Ugl, Sdl, Uiltrasporti e Unione piloti ribadiscono la
richiesta di un confronto con il governo per conoscere i dettagli del piano
di Air France-Klm ed essere coinvolti nella trattativa.
( da "Provincia di Cremona, La" del 29-12-2007)
Edizione di Sabato 29 dicembre 2007 Benvenuto P.Review srl Cessione Alitalia Il
governo: trattiamo solo con Air France Sarà il ministro Padoa Schioppa
(nella foto) a seguire il negoziato. Formigoni: una scelta scandalosa. Il
Consiglio dei ministri si è occupato anche di sicurezza ed espulsioni
dei sospettati di terrorismo (Pagine 3 e 6).
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 29-12-2007)
LE DECISIONI. Caso Alitalia: la scelta a favore dei transalpini fa insorgere il Nord Il governo
apre a AirFrance Padoa: sì ai negoziati. Torna la rottamazione, bonus
luce per i disagiati Avallando la decisione assunta la scorsa settimana dal
Consiglio di amministrazione di Alitalia, il
ministro dell'Economia, Padoa-Schioppa, che segue il caso per il
governo, ha dato il via libera alla trattativa con AirFrance-Klm per
l'apertura di un negoziato in esclusiva per privatizzare la nostra compagnia
di bandiera, considerando una "valutazione corretta" quella del
Cda. Otto le settimane per negoziare l'integrazione tra le due compagnie.
Soddisfatto Spinetta (AirFrance). Di "opportunità sprecata"
parla Toto (AirOne). E il governatore lombardo Formigoni guida la rivolta del
Nord che puntava sulla Malpensa: "Decisione vergognosa". In Borsa
il titolo Alitalia ha guadagnato l'8%. Ieri l'ultimo
Consiglio dei ministri dell'anno ha anche varato il cosiddetto decreto
"milleproroghe" che prevede, tra l'altro, l'estensione della
rottamazione auto al 2008 con incentivi anche per chi non acquista un'altra vettura.
Un altro decreto prevede bonus sull'elettricità per le famiglie
disagiate: 5 milioni i nuclei potenzialmente beneficiari.2 e 3.
( da "Provincia di Cremona, La" del 29-12-2007)
Edizione di Sabato 29 dicembre 2007 Benvenuto
P.Review srl L'Unione 'isola' Dini Veltroni: riforme solo con il governo
Prodi ROMA ? Walter Veltroni esce allo scoperto e blinda Romano Prodi: per
fare le riforme, dice il leader del Partito democratico, non c'è
nessuna alternativa a questo governo. Nello stesso tempo, sebbene Lamberto
Dini si faccia sempre più minaccioso e lanci un vero e proprio
ultimatum al premier, l'Unione fa quadrato e isola il 'senatore ribelle'. Per
il Professore, e per un esecutivo dato ogni giorno in bilico, sembra dunque
una giornata positiva, in vista della complicata verifica di gennaio.
L'ultimo Consiglio dei ministri del 2007 produce una prima, pesante mossa sul
caso Alitalia (accettando la trattativa con Air
France), vara il nuovo decreto sicurezza e licenzia il 'milleproroghe' con il
via libera alla rottamazione delle auto. Prodi ha ripetuto giovedì che
lui esce di scena solo con un voto di sfiducia e dunque va avanti per la sua
strada. Di fronte ha la verifica: il vertice del 10 gennaio (anche se non
è escluso che possa essere rimandato o sostituito da incontri
bilaterali del premier con i partiti della maggioranza) e la sentenza della
Consulta sul referendum elettorale, attesa tra il 16 e il 18 del mese. Se il
tema delle riforme è quello che ha agitato di più la
maggioranza negli ultimi mesi, con il Professore costretto a fare i conti con
il fantasma di una crisi e l'ipotesi di un governo tecnico o istituzionale,
il segretario Pd si schiera con Palazzo Chigi e dice che non appoggerà
quel tipo di soluzione.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 29-12-2007)
RENZO CAPRA "Scelta dolorosa ma le sfide non
ci fanno paura" Quarantatrè anni fa Renzo Capra arrivò a Brescia
alla guida di una Giardinetta targata Caltanissetta. Aveva lasciato la
corrazzata Eni, il petrolchimico di Gela, per venire a installare la centrale
di Salionze per conto dell'Asm. I "Servizi" allora avevano sede
nella vecchia palazzina di piazzale Cremona, e tutte le sere un anziano
contabile, in bicicletta, portava in banca i soldi versati dai bresciani per
pagare le bollette. Asm era una piccola municipalizzata di provincia, che
"valeva" un dodicesimo rispetto ad Aem. Oggi il presidente Capra
è un guru dell'energia a livello nazionale, che potrebbe diventare
presidente dell'Authority. L'Asm è un'azienda quotata in Borsa e ha
trattato con Aem da pari a pari una fusione da cui nascerà il terzo
gruppo energetico nazionale. Perchè questo accada però è
stato necessario mandare in soffitta un marchio (e una storia aziendale) che
nel 2008 avrebbe compiuto cento anni. Presidente, in un momento come questo
prevale la malinconia, o l'ebbrezza per le nuove sfide? Certamente la
malinconia, anche perchè ci vorrà qualche mese per vedere il
"nuovo". Il sistema duale è particolarmente lungo e
laborioso per le nomine. Bisognerà attendere le designazioni dei
sindaci per il consiglio di sorveglianza, poi andrà convocata un'assemblea
per ratificare queste indicazioni. Nel frattempo ci sarà un interregno
in cui governerà la vecchia Aem. Il consiglio di sorveglianza dovrebbe
insediarsi intorno al 7-8 febbraio, poi ci vorrà un paio di sedute per
arrivare a nominare il consiglio di gestione. Solo a metà febbraio i
nuovi organismi saranno insomma insediati nel pieno delle loro funzioni.
Nell'incontro con i dipendenti lei stesso ha fatto riferimento al tormento
che ha comportato la decisione di fondersi con Aem. Cosa l'ha fatta
propendere, alla fine, per il sì? È stata la constatazione che
la nostra crescita, pur importante, stava rallentando. Nel 2002, al momento
di entrare in Borsa, avevo dichiarato che tempo quattro anni avremmo dovuto
raggiungere i 5miliardi di fatturato per essere tranquilli. Invece mi sono
accorto che i tempi per raggiungere quell'obiettivo si stavano dilatando, e i
5 miliardi non erano più sufficienti per metterci al riparo. Prendete
il caso di San Paolo e Cab: quando si sono fusi, non pensavano certo che si
sarebbero dovuti fondere poi con Bergamo. Un problema di opportunità?
Intendiamoci: avremmo potuto andare avanti ancora diversi anni, io avrei
potuto farmi un altro triennio tranquillamente. Ma calando la forza
propulsiva sarebbe calato anche l'appeal. Sono intuizioni, sono ragionamenti
che si fanno. Certo, la controprova non c'è. Ma se
Alitalia fosse stata venduta due anni fa, sarebbe stata venduta molto
meglio. È il ragionamento che faccio alla vicina Cogeme, ma lei non
faccia il nome: "Non aspettate fino a svenderla" ripeto. Pensi alla
drogheria che c'era una volta all'angolo fra corso Magenta e via Mazzini.
Per venderla al meglio, i proprietari avrebbero dovuto venderla prima che di
fronte aprisse, insieme a Coin, il primo supermercato cittadino. Se hanno
aspettato troppo, hanno venduto il negozio a rottame, senza ripagare neanche
l'avviamento. Per noi è valso questo semplicissimo ragionamento.
Quando ha maturato la convinzione? Nella primavera-estate del 2006, dopo che
era fallita la fusione con un'altra grande municipalizzata del Nord. Questo
era il momento per noi in cui potevamo trattare in una situazione di forza.
Non dimentichiamo che avevamo anche accarezzato, a un certo punto, la
speranza di acquistare il controllo assoluto di Endesa Italia. Le banche
erano pronte a sostenerci. Fosse andata in porto quell'operazione, non ci
saremmo fusi con Aem. Invece l'accordo a tre fra i governi di Italia, Spagna
e Germania è andato in un'altra direzione, ha assegnato la maggioranza
di Endesa Italia ai tedeschi di Eon. Perchè non fondersi con società
piccole, come è stato fatto con Bas? Asm e Aem insieme fanno il 75%
delle aziende municipalizzate della Lombardia. Ma il restante 25% è
fatto da 100 aziende, e alcune sono già in affanno. Lei è
ottimista sul matrimonio con Milano? Devo esserlo. Le due realtà sono molto
diverse... Aem ha un'organizzazione molto più gerarchica, più
complessa. I miei sono abituati a essere più liberi. In Aem si dice ci
sia molta più ingerenza politica... Io sto a quello che si vede. Loro
sono molto concentrati sulla città di Milano, hanno
l'elettricità e il gas ma non l'acqua, i rifiuti e il
teleriscaldamento che noi abbiamo, e ci hanno legato al territorio. Se noi
avessimo trattato solo con il Comune di Brescia saremmo stati molto
più naturalmente alla mercè dei politici locali. Invece
è dal 1970 che abbiamo superato i confini municipali e oggi trattiamo
con 200 comuni di diversa colorazione politica. È ovvio che siamo
naturalmente fuori da ingerenze. Chi ha vinto nella partita degli equilibri
interni, nei rapporti di forza aziendali in a2a? I due direttori sono alla
pari. Il nostro Rossetti ha un po' di dipendenti in più rispetto a
Ravanelli, che è milanese. Nell'organizzazione dei vertici aziendali i
bresciani sono molto forti nell'area tecnico-industriale, i milanesi nell'area
finanziaria. A Rossetti fanno capo produzione, distribuzione elettrica,
nettezza urbana e acqua. A Ravanelli fanno capo l'area aministrativa,
contabile, finanziaria e commerciale. Ma l'equilibrio fra le due anime va
visto soprattuto nei rapporti fra consiglio di sorveglianza e consiglio di
gestione. Insomma fra lei e Zuccoli... Il modus vivendi dovrebbe essere
quello che c'è fra Bazoli e Salsa. Si vedrà se io sono capace
di fare il sorvegliante. Ho molti poteri in un posto che non è di gestione
diretta ma di controllo, e però può fare la strategia.
Individuando mancanze di strategia e di efficienza può esigerle. Come
sarà il governo duale di a2a? Per ora è difficile dirlo. In
Italia il dualistico non c'è stato fino a pochi anni fa, e le
principali esperienze sono in ambito finanziario, da Intesa San Paolo a
Mediobanca e Ubi Banca. Nel settore industriale c'è solo l'esperienza
di Microelectronics. Lei delineando l'"anima" di Asm ha insistito
sullo spirito di innovazione: dal metano al teleriscaldamento, dai trasporti
alla termovalorizzazione dei rifiuti. Dovrete insomma ancora una volta fare
da apripista. Ma quali sono i "numi tutelari", gli uomini simbolo
di questa tradizione? Indicherei il nome di Giarratana, presidente dal '27 al
'42, del direttore Rossi, del presidente Dordoni, di Boni. Perchè
l'Asm è diventata l'Asm mentre municipalizzate di città
più importanti sono rimaste al palo? La differenza è che noi
siamo usciti dai confini cittadini. Ci siamo usciti con le centrali di
Cassano e Salionze, grazie alle intuizioni di Boni, e ci siamo usciti
portando servizi nei comuni della provincia, quando l'azienda era guidata dal
binomio Trebeschi-Silveri. La svolta è stata tutta lì.
( da "Stampa, La" del 29-12-2007)
Carlo Bastasin O SI VENDE O SI MUORE E'una
clessidra sconvolgente quella che scandisce i tempi di Alitalia.
Ogni giorno che passa, come è noto, comporta due milioni di euro di
perdita in più per i contribuenti italiani. Ma otto settimane da
investire in una trattativa per la cessione ad Air France, come annunciato
ieri dal ministro Padoa-Schioppa, sono probabilmente i soldi meglio sprecati
da molto tempo. L'epoca della fallimentare compagnia di bandiera è
finita, la clessidra sta svuotandosi e nessuno la girerà di nuovo. O
almeno si spera. Anche se i consiglieri tecnici sono stati unanimi nel
favorire l'opzione francese su quella di AirOne, in queste otto settimane il
governo dovrà far valere nel negoziato le perplessità di chi
vede finire in secondo rango il traffico intercontinentale della Malpensa.
L'ipotesi che, con il disimpegno di Alitalia dallo scalo prealpino,
l'aeroporto italiano per il business diventi Roma e quello per il turismo si
sposti a Milano, offre un tocco di comicità alla tragedia di Alitalia. I dettagli del piano Air France purtroppo non sono pubblici e
le controproposte di AirOne, apparentemente ambiziose, serviranno ancora al
governo per porre condizioni affinché gli interessi francesi non
prevalgano su quelli dei consumatori italiani. Alle critiche dei giorni
scorsi, Air France ha già mostrato di voler rispondere. La fusione con
l'olandese Klm ha funzionato bene, Amsterdam ha trovato una sua vocazione e
il gruppo si è rafforzato. Non c'è ragione perché un governo cui
fa capo un mercato più importante di quello olandese non possa farne
valere i diritti. Dovrà però dimostrarlo. Ma in queste stesse
otto settimane la società francese svolgerà un'approfondita due
diligence, guarderà cioè dentro gli armadi di una
società che ha vegetato per un decennio in un torbido stato terminale
e infine incontrerà sindacati e parti interessate, notoriamente
abituati a trattare con arroganza con manager collusi e azionisti
compiacenti. Nel corso dei giorni passati, inoltre, la dialettica paesana tra
Nord e Sud è servita almeno a far emergere pubblicamente sia le
inefficienze di Malpensa sia quelle di Fiumicino. Moratti ha ricordato la
catastrofe dei bagagli di quest'estate a Roma, ma le inefficienze di Malpensa
sono emerse con le cifre sulla scarsa domanda dei viaggiatori italiani ormai
adattatisi a scegliere linee aeree straniere e aeroporti minori e periferici.
Il cielo non voglia dunque che alla fine delle otto settimane anche Air
France come Lufthansa concluda che l'operazione è troppo rischiosa. Com'era
prevedibile, sulla disputa degli aeroporti è calata la nebbia
demagogica degli interessi di parte. Un deputato di Forza Italia invoca i
magistrati contro Padoa-Schioppa, mentre un presidio di An a Malpensa
definisce la cessione addirittura "affrettata". Alemanno denuncia
la ferita agli interessi nazionali. La Lega intravede a pochi chilometri da
Gemonio la madre di tutte le battaglie in nome dei sacrifici del Nord per le
inefficienze romane. Tutto ciò è retorica sorpassata dalla
realtà. Ben altri sarebbero i motivi di critica al governo e a chi
gestisce l'industria aeroportuale italiana, a cominciare dall'inefficienza
della regolazione del settore: l'autorizzazione degli scali è feudale
e incomprensibile, la loro gestione è quasi sempre opaca, il sistema
tariffario è misterioso e un'Authority indipendente deve ancora essere
messa in grado di sanzionare gli sprechi di denari delle amministrazioni
centrali e locali. Infine, in ritardo con lo stato moribondo di Alitalia sono anche le proteste dei sindacati, riprese
anche ieri dalla sinistra radicale. Interessi politici e sindacali, scarsa
cultura dei controlli e poco rispetto del mercato hanno portato Alitalia al fallimento, e non è certo la retorica
di questa politica che ne migliorerà la situazione. In un certo senso
la bandiera va ammainata per salvare la compagnia, perché c'è una cosa
sola peggiore di dover vendere Alitalia. Non
riuscire a venderla.CONTINUA A PAGINA 35.
( da "Stampa, La" del 29-12-2007)
Il ministro: "Conclusione in otto settimane,
cederemo l'intera quota o una parte". Balzo del
titolo in Borsa Alitalia, via libera del governo Padoa-Schioppa: trattativa esclusiva
con Air France. Formigoni: vergogna Disco verde del governo per Alitalia. Il ministro dell'Economia Padoa-Schioppa ha annunciato una
"trattativa in esclusiva" con Air France, che si concluderà
in otto settimane. Il Tesoro potrà vendere l'intera quota o
solo una parte. Dura la reazione del presidente della Lombardia, Formigoni:
"Sceneggiata vergognosa". Balzo del titolo in Borsa.ALLE PAG. 2 E
3.
( da "Stampa, La" del 29-12-2007)
Il punto Luigi Grassia bene le banche e l'industria
in calo finmeccanica E' stata una chiusura positiva quella di ieri a Piazza
Affari: nell'ultima seduta di un anno difficile l'indice Mibtel ha fatto
+0,58% a 29.402 punti, l'S&P/Mib +0,55% a 38.554 e l'All Stars +0,81% a
quota 14.369. Gran decollo di Alitalia che ha
fatto +8,26% a 0,80 euro. Accelera Fiat (+2,45% a 17,69) anche grazie alla
proroga al 2008 degli incentivi per la rottamazione delle auto; bene pure
Ifil (+1,14% a 6,45 euro) e Ifi (+3,19% a 23,30 euro). Buone notizie, sia
pure senza exploit, dai bancari dove si segnalano Banco Popolare (+1,51%
a 15,16 euro) e Bpm (+1,26% a 9,32 euro). Avanzano Mediobanca (+0,86% a 14,12
euro), Intesa Sanpaolo (+0,65% a 5,41 euro) e Unicredit (+0,60% a 5,67 euro).
Nel comparto dell'energia chiudono senza infamia né lode Eni (+0,20% a 25,05
euro) e Enel (+0,43% a 8,13 euro). In evidenza la milanese Aem (+3,12% a 3,13
euro) che dall'anno prossimo cambierà denominazione in A2A, a seguito
della fusione con la bresciana Asm (+2,55% a 4,99), che ieri si è
congedata dalla Borsa. Chiusura d'anno al rialzo per Saipem (+2,20% a 27,41
euro) e Acotel (+1,29% a 83,25 euro), migliori titoli 2007, rispettivamente,
dello S&P/Mib e di tutto il listino. Bene gli editoriali Mondadori
(+1,72% a 5,62 euro) e L'Espresso (+1,36% a 3,05 euro) e i cementieri Buzzi
Unicem (+1,56% a 18,93 euro) e Italcementi (+1,46% a 14,63 euro) con il
costruttore Impregilo (+1,74% a 4,62 euro) e Pirelli (+1,83% a 0,75 euro).
Benino Telecom Italia (+0,24% a 2,12 euro). Fra i pochi segni meno
Finmeccanica (-1,21% a 21,97 euro), Mediolanum (-0,78% a 5,48 euro) e
Generali (-0,03% a 31 euro tondi).
( da "Stampa, La" del 29-12-2007)
Cv Alital 10
96,934 96,287 cv Azimut 09 138,522 137,203 cv B Ifis 09 101,566 101,579 cv
Bco Popol 10 100,581 100,625 cv Beni Sta 11 91,960 91,945 cv BIM 15 100,154
100,298 cv Carige 13 155,010 150,010 cv Mi-Aem 09 143,148 141,249 cv SIAS 17
103,623 104,235 cv Snia 10 107,207 107,207 cv Vitt Ass 280,000 280,000
Telecom IT CV 10 117,765 118,307.
( da "Gazzetta del Sud" del 29-12-2007)
L'accelerazione del consiglio dei ministri spinge l'Unione
a fare quadrato e isolare il "senatore ribelle". Parola d'ordine:
se cade il governo si va subito al voto Prodi non teme l'ultimatum di Dini
Veltroni esce allo scoperto: per fare le riforme non c'è alcuna
alternativa a questo governo Fabrizio Nicotra ROMA Walter Veltroni esce allo
scoperto e blinda Romano Prodi: per fare le riforme, dice il leader del
Partito democratico, non c'è nessuna alternativa a questo governo.
Nello stesso tempo, sebbene Lamberto Dini si faccia sempre più minaccioso
e lanci un vero e proprio ultimatum al premier, l'Unione fa quadrato e isola
il "senatore ribelle". Per il Professore, e per un esecutivo dato
ogni giorno in bilico, sembra dunque una giornata positiva, in vista della
complicata verifica di gennaio. L'ultimo Consiglio dei ministri del 2007
produce una prima, pesante mossa sul caso Alitalia (accettando la trattativa con Air France), vara il nuovo
decreto sicurezza e licenzia il "milleproroghe" con il via libera
alla rottamazione delle auto. Provvedimenti che passeranno all'esame del
Parlamento a gennaio. Prodi ha ripetuto avant'ieri che lui esce di scena solo
con un voto di sfiducia e dunque va avanti per la sua strada. Di
fronte ha la verifica: il vertice del 10 gennaio (anche se non è
escluso che possa essere rimandato o sostituito da incontri bilaterali del
premier con i partiti della maggioranza) e la sentenza della Consulta sul
referendum elettorale, attesa tra il 16 e il 18 del mese. Se il tema delle
riforme è quello che ha agitato di più la maggioranza negli ultimi
mesi, con il Professore costretto a fare i conti con il fantasma di una crisi
e l'ipotesi di un governo tecnico o istituzionale, il segretario Pd si
schiera con Palazzo Chigi e dice che non appoggerà quel tipo di
soluzione. Veltroni (da molti nell'Unione accusato di volersi accordare con
Silvio Berlusconi sulla legge elettorale, facendo fuori i
"piccoli") rompe gli indugi: "Il Pd è perchè il
governo arrivi alla fine della legislatura. La permanenza del governo Prodi è
la condizione migliore per affrontare la necessità di dare al Paese la
riforma elettorale, quella delle istituzioni e dei regolamenti parlamentari.
Per il Pd non esistono alternative a questo obiettivo". Insomma, il
sindaco di Roma assicura lealtà piena. E allora la minaccia di Dini,
in vista della verifica, si fa più debole. "Presenteremo un
programma alternativo avverte l'ex ministro degli Esteri che dovrebbe essere
accettato nella sua interezza. Se così non fosse il nostro voto
sarebbe contrario". Tuttavia uno dei diniani, Natale D'Amico, sembra
meno categorico: per il senatore liberaldemocratico, Prodi è la
persona più indicata per fare le riforme, e quindi il problema non
è il premier quanto piuttosto il programma. Insomma, la verifica
è necessaria, ma non per abbattere il governo. L'Unione isola di fatto
Dini. Tacciono Bordon e Manzione, gli altri due senatori che minacciavano
Palazzo Chigi, reagiscono gli alleati. Per Antonio Di Pietro, Dini è
solo "un personaggio in cerca d'autore"; mentre Mauro Fabris,
dell'Udeur, lo avverte: "Non s'illuda, non ci sarà un governo
Marini e lui non farà il presidente del Senato". E dal Pd al Pdci
al Verde Alfonso Pecoraro Scanio, nel centrosinistra la parola d'ordine
è una sola: se cade Prodi si va subito al voto anticipato. Detto che
il portavoce di Palazzo Chigi, Silvio Sircana, smentisce le indiscrezioni di
stampa che vogliono il premier pronto a ricandidarsi in caso di elezioni
anticipate, Prodi sembra poter affrontare la verifica di gennaio con qualche
carta in più. La sinistra radicale ha infatti apprezzato le
priorità indicate dal Professore per il 2008 (meno tasse per i
lavoratori con redditi bassi e recupero del potere d'acquisto dei salari). E
il presidente della Camera Fausto Bertinotti fa professione di fiducia:
"Il governo ha una chance, quella di andare a un adeguamento
programmatico in grado di affrontare i grandi problemi del Paese, a partire
dalla questione salariale". "Dini ha detto che presenterà
delle proposte. Questo vuol dire che avanzerà proposte accettabili,
perchè, se non fosse così, tradirebbe il mandato con gli
elettori. E non penso proprio che voglia tradirlo. In questa fase il
programma del governo è lo stesso che ho firmato io e hanno
sottoscritto Bertinotti, Veltroni e Dini". Lo ha detto il ministro
dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, che conversando con i giornalisti
alla Camera aggiunge: "Ci possono essere delle richieste per migliorare
il programma. Se Dini avanzerà proposte accettabili, credo che il
presidente del Consiglio le accetti. Altrimenti ha concluso si va al voto,
non c'è altra via". (sabato 29 dicembre 2007).
( da "Gazzetta del Sud" del 29-12-2007)
Via libera del Consiglio dei ministri alla
trattativa in esclusiva tra la nostra compagnia di bandiera e quella
d'oltralpe. Soddisfatto l'ad Jean Cyril Spinetta Alitalia, ok del governo ad Air France Le trattative dureranno 8
settimane. Il titolo chiude in Borsa con un maxi-rialzo dell'8,26% Stefania
De Francesco ROMA Il governo dice sì alla trattativa in esclusiva fra Alitalia e Air France-Klm. E in Piazza Affari il titolo chiude con un
maxi-rialzo dell'8,26% a 0,8 euro. Con una mossa inattesa, anticipando
la scadenza indicata entro metà gennaio, il consiglio dei ministri ha
dato semaforo verde alle negoziazioni, che dureranno otto settimane, per una
proposta vincolante di integrazione fra i due gruppi. A giocare in favore
dell'accelerazione delle trattative avrebbero giocato più fattori: da
un titolo azionario troppo altalenante al rischio che l'iniziale scadenza di
metà gennaio avrebbe potuto logorare ulteriormente sia la compagnia
che la scena politica che le ruota intorno. Senza dimenticare, secondo alcune
indiscrezioni, il fatto che il premier Prodi avrebbe avuto le necessarie
assicurazioni e garanzie dal presidente francese Sarkozy per la pari
dignità della compagnia italiana nella futura fusione. Soddisfatto il
numero uno di Air France-Klm, Jean Cyril Spinetta che si augura di arrivare
"rapidamente a un accordo solido che apra la via a una crescita
profittevole di Alitalia". Ad annunciare il via
libera del governo è stato il ministro dell'Economia, Tommaso
Padoa-Schioppa, che ha espresso il proprio "orientamento
favorevole" alla trattativa, "la soluzione più appropriata
per la salvezza" dell'Alitalia. Padoa-Schioppa
ha quindi giudicato "corretta la valutazione del cda", osservando
che "è motivo di fiducia la prospettiva di integrazione con il
primo gruppo mondiale" nel trasporto aereo. Peraltro, ha rilevato, Air
France "ha ampia esperienza in integrazioni avendolo fatto con Klm e ha
rilanciato l'aeroporto di Amsterdam". Quello di ieri "è un
passo di grandissima importanza anche se non è l'ultimo" ha
rilevato il ministro, auspicando che "la fase finale della trattativa
non riservi sorprese negative". Sarà durante la negoziazione che
il Tesoro deciderà se cedere tutta o parte della propria quota del
49,9%, comunque, "nel nuovo gruppo sarebbe titolare di azioni"
visto che Air France-Klm ha proposto una offerta pubblica di scambio ha
ricordato il titolare di via XX Settembre. Come per tutte le altre
privatizzazioni, l'atto formale di vendita sarà fatto dall'azionista
anche se, visto che oggi il cdm non ha deliberato ma solo esaminato il
dossier, ci potrebbe essere un ulteriore passaggio in consiglio "visto
che si tratta di una vendita importante". A sostegno della scelta, il
ministro ha sottolineato la consapevolezza "dei molteplici problemi
dell'Alitalia" che "non ha un monopolio,
da anni ha bilanci in perdita e non può essere trattata come altre
società quotate". Il governo, ha aggiunto, "ha la massima
attenzione per il trasporto aereo e il futuro di Malpensa" ed
"è fiducioso che il processo iniziato un anno fa". I
"paletti", fra cui la garanzia di italianità, che avevano
limitato la gara non hanno più peso nella nuova procedura, anche se
continuano ad essere presenti nella mente del Governo. Immediata la levata di
scudi da mondo politico e sindacale, mentre il vicepremier Francesco Rutelli
parla di "scelta formalmente ineccepibile" e fa sapere di avere
rivolto all'azionista Tesoro "5 questioni di merito che restano
irrisolte o da chiarire nella trattativa con Air France". (sabato 29
dicembre 2007).
( da "Mattino di Padova, Il" del 29-12-2007)
Di Alessandra Carini Sinigaglia annuncia:
"Vendo e me ne vado" Un fondo finanziario interessato alla
trattativa Ieri Gava ha incontrato i potenziali acquirenti Tra le ipotesi,
che il patron mantenga una partecipazione nella compagnia che gli
consentirebbe di riacquistarla una volta rimessa in sesto VENEZIA. Paolo Sinigaglia
passa la mano e dice che vende Alpieagles: "Me ne vado, perché questa
è la volontà generale" dice. E non accetta la soluzione
dell'affitto dell'azienda, proposta da My Air. Ma il fondo finanziario che si
è detto disposto ad andare avanti nelle trattative per l'acquisto,
cominciando a controllare i conti, potrebbe anche lasciare una partecipazione
di minoranza al patron di oggi dell'Alpieagles per consentirgli di venderla o
magari di riacquistarla in un secondo momento una volta salvata la compagnia.
Ma sono per ora tutte ipotesi. Finché non sarà completata la "due
diligence" della situazione di Alpieagles nulla di certo c'è
ancora sul futuro della compagnia. L'unica tagliola, che è venuta meno
ieri, è quella del tempo dato che la sospensione della revoca della
licenza consente alla compagnia di poter tornare a riemettere i biglietti
oltre il primo gennaio, anche se la situazione è ormai molto
compromessa. Ma questo lasso di tempo permette di dare una svolta ad una
soluzione di qualche tipo, cioè a quella che appare oggi come l'unica
possibile ovvero la vendita della compagnia. Ieri in Regione l'assessore
Fabio Gava ha incontrato i rappresentanti della finora tenuta riservatissima
istituzione finanziaria che si è detta disposta ad andare avanti nel
possibile acquisto della compagnia. Per non compromettere una vicenda
già ingarbugliata si è deciso di procedere andando avanti
nell'analisi dei conti e nella redazione, alla fine, di un memorandum di
impegno per l'eventuale acquisto della compagnia. La riunione ufficiale di
tutti gli interessati a questa vicenda, dalla Save all'Enac, è
perciò slittata. "L'incontro è stato positivo - dice Gava
- perché l'investitore si è detto disponibile ad andare avanti
nell'acquisto di una quota di maggioranza della compagnia, sempre dopo avere
visto i conti, e nell'assumersi il ruolo di gestire con un proprio management
della fase del risanamento e del rilancio". Finora, questa, è
l'unica ipotesi che si conosca, anche se Sinigaglia afferma che molti hanno
bussato alla sua porta per avere Alpieagles e gli stessi avvocati sostengono
che alcune proposte sono arrivate sui loro tavoli ma hanno bisogno di essere
esaminate. Fra le tante voci che girano in un settore aereo in turbolenza
come quello italiano c'è anche quella di una cordata romana o della
stessa Meridiana. Tutto è condizionato dalla due diligence,
cioè dall'accertamento del reale stato economico e finanziario della
compagnia, cosa finora avvolta dal mistero. A stare ai fatti, e agli aerei
messi a terra dalle richieste avanzate dai singoli aeroporti, la situazione
certo non è rosea. Bari e Brindisi, aeroporti del sud, principali
scali di destinazione di Alpieagles vantano circa due milioni di crediti (e
hanno fermato gli aerei della compagnia), il Marco Polo ne vanta 4 - anche se Sinigaglia contesta fermamente la cifra - poi ci sono
la Gesac di Napoli e l'Alitalia verso cui Sinigaglia era però riuscito ad ottenere il
pignoramento di 3 milioni di crediti. Non si capisce più quanto di
questo accumulo finanziario dipenda dalla situazione difficile di questi
ultimi mesi e quanto sia invece retaggio di una gestione passata. E'
certo però che per salvare la compagnia ci vorrà una cifra
consistente, tra i 30 e i 40 milioni di euro, e anche un accordo con i
debitori per la rinuncia ai loro crediti prima che scatti la tagliola del
fallimento.
( da "Mattino di Padova, Il" del 29-12-2007)
Fissata al 17 gennaio l'udienza per la discussione di
merito, fino ad allora la compagnia veneta continua a volare E il Tar boccia
l'Enac: sospeso lo stop della licenza VENEZIA. Boccata d'aria per Alpieagles
che, a un passo dal crack, torna a sperare. A tre giorni dallo stop alla
licenza di volo fissato dall'Enac, la compagnia di Paolo Sinigaglia la spunta
davanti al Tar del Lazio: il Tribunale amministrativo ha accolto infatti il
ricorso del vettore veneto per la sospensione del provvedimento con cui Enac
negava la proroga della licenza, fermandola, appunto, al 31 dicembre. Il Tar
- ha spiegato l'avvocato Paolo Pettinelli, che ha firmato il ricorso - ha
ritenuto fondata l'istanza di Alpieagles e ha fissato al 17 gennaio 2008
l'udienza per la discussione di merito del provvedimento. Nessun commento dal
presidente dell'Ente Vitto Riggio anche se - precisa tuttavia l'Enac - si
tratta di una sentenza accolta in via cautelativa. Sospiro di sollievo invece
da parte dei sindacati: "In una fase così delicata la sospensione
può rilanciare la vendita" conferma Umberto Tronchin della Cgil
"E' evidente che l'Enac ha esagerato, sposando posizioni di parte".
Soddisfatto anche Giancarlo Galan: "A questo punto ho buoni motivi per
dire che avevamo ragione nel dubitare dell'atteggiamento assunto dall'Enac.
Di qui l'evidente opportunità di poter garantire finalmente uno sbocco
positivo alla crisi". Determinato ad andare fino in fondo invece il
consigliere regionale di An Raffaele Zanon che alla ripresa dei lavori
chiederà l'istituzione di una commissione d'inchiesta "Che appuri
se siano avvenute discriminazioni economico-finanziarie, attivate dai gestori
aeroportuali". Secondo Zanon la commissione consiliare dovrebbe fare
luce sulle "commistioni pubblico-privato". "Mi sembra che per
l'Ente nazionale per l'aviazione civile esistano due pesi e due misure se il caso Alpieagles viene rapportato alla disastrosa situazione
in cui versa Alitalia" sostiene. Intanto ieri un Fokker 100 della compagnia
veneta è stato bloccato allo scalo di Palese dalla società
Aeroporti di Puglia tra i creditori di Alpieagles. Quattro le aziende che
hanno chiesto finora il fallimento della compagnia: la Save, la Gesac di
Napoli, l'Alitalia e Il Sole-24 Ore. Se ne riparla il 12 febbraio, alla
prima udienza. (s.zan.).
( da "Mattino di Padova, Il" del 29-12-2007)
Economia Caso Alitalia, il
Pd reclama un network aereo del Nord Chiesta la creazione di una rete
aeroportuale tra Lombardia, Veneto, Piemonte e Friuli MILANO. Un piano di investimenti
per il network aereo di Lombardia, Veneto, Piemonte e Friuli. E' la sintesi
di un documento firmato dai segretari regionali del Pd Maurizio Martina
(Lombardia) Paolo Giaretta (Veneto), Gianfranco Morgando (Piemonte) e Bruno
Zvech (Friuli-Venezia Giulia). "In questi anni - sostengono -
l'accessibilità aerea è diventata uno dei fattori essenziali
per lo sviluppo e la competitività delle economie territoriali.
L'aeroporto di Malpensa costituisce un patrimonio competitivo utile
all'intero sistema economico del Nord. Un patrimonio importante ma di certo
non ancora pienamente sfruttato. Parlare del futuro di Malpensa significa
affrontare un nodo rilevante per lo sviluppo di un bacino di riferimento
decisivo per il paese. Noi sosteniamo che il destino di Malpensa, così
come quello degli altri scali principali, non può essere legato in
modo subalterno a quello che è rimasto della compagnia di bandiera.
Per questo, quale che sia la scelta sul futuro di Alitalia,
ciò che ci interessa è la definizione di una forte strategia in
grado di collocare Malpensa e gli altri scali, dentro un solido progetto di
sistema aeroportuale per l'intero Nord. Riteniamo che il potenziamento di
Malpensa passi da un investimento serio sulla sua naturale vocazione di
piattaforma di "commercio e incontro" con le nuove aree dello
sviluppo mondiale come la Cina, la Russia e l'India. Sappiamo che per questo
sono indispensabili alcune scelte fra cui la rapida accessibilità
degli slot lasciati eventualmente liberi dalle compagnie aeree".
"Per essere forti e competitivi è necessaria un'idea di sviluppo
di sistema dei nostri aeroporti in grado di esplicitare sinergie e nuove
vocazioni specifiche delle diverse realtà presenti lungo quell'asse di
riferimento che da Torino e Milano si estende verso Est toccando
realtà come Bergamo-Orio al Serio, Brescia-Montichiari, Verona,
Venezia e Trieste. A nostro avviso sarebbe di estrema utilità la
rapida attivazione di un tavolo in grado di coinvolgere, accanto al governo,
le Regioni, gli enti locali competenti e le società aeroportuali
coinvolte. Proprio al governo, chiediamo un impegno esplicito affinchè
quest'idea di sviluppo si concretizzi con investimenti mirati e
capacità di coordinamento strategico".
( da "Gazzetta del Sud" del 29-12-2007)
Sarà di nuovo finanziatrice di Comuni ed ex
municipalizzate Cassa depositi e prestiti, allarme degli enti locali sulla
riforma Teresa Munari Roma Sulla Cassa depositi e prestiti (Cdp), Regioni ed
enti locali lanciano un sos al ministro del tesoro Tommaso Padoa-Schioppa per
sollecitare un confronto sul progetto di riforma che sta interessando la
Cassa. È' infatti già in fase avanzata il progetto che farebbe
tornare la Cdp alla sua vocazione originale, quella di ente finanziatore di
Comuni ed ex municipalizzate. Su incarico del Tesoro che controlla la Cassa
al 70%, se ne sta occupando in qualità di advisor, la Barn &
Company , la stessa società di consulenza
internazionale che sta accompagnando il processo di privatizzazione dell'Alitalia. Dimenticati i depositi del risparmio postale, la nuova
stagione della Cassa depositi e prestiti inizierebbe da uno spin-off per far
transitare la gestione separata, attualmente preposta al finanziamento degli
enti locali, in un vero e proprio istituto di credito. Anche se tutto
dovrebbe essere pronto entro gennaio, non sempre le ipotesi che circolano
trovano conferma, come quella che immagina la nuova banca un unicum fra
gestione separata e gli asset della gestione ordinaria, comprese quindi le
partecipazioni azionarie. Ma l'Anci ha già sbarrato il passo a questa
soluzione, annunciando un suo documento su questo tema per il 24 gennaio
prossimo. Il segretario generale dell'Anci, Angelo Rughetti spera infatti che
la riforma comporti un salto di qualità e per questo - spiega - i due
ambiti andrebbero tenuti distinti consentendo ai comuni di ottenere congrue
agevolazioni per non cadere nelle trappole degli istituti privati che, molto
più presenti sul territorio di quanto non lo sia la Cassa, spesso
offrono condizioni di finanziamento più vantaggiose, ma troppo spesso
ricche di insidie. Insomma Regioni ed Autonomie auspicano di poter avere
"un ruolo da interlocutori qualificati" nella fase di elaborazione
della riforma della Cassa Depositi e Prestiti, che dovrebbe rilanciare gli
investimenti degli Enti Locali, in forte calo per rispettare i vincoli
imposti dal patto di stabilità: esigenza che per esempio in Calabria
è soddisfatta spesso con la contrazione delle spese, piuttosto che con
il ricorso alla leva fiscale. Con questo intento quindi i Presidenti della
Conferenza delle Regioni, di Anci ed Upi - rispettivamente Vasco Errani,
Leonardo Domenici e Fabio Melilli, hanno scritto una lettera al Ministro
dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa per chiedere di "poter discutere e
approfondire insieme i contenuti della proposta di riforma, anche per
verificare possibili sinergie che potremo realizzare fra gli enti, il Governo
e la Cassa Depositi e Prestiti". Nel ricordare che "si discute da tempo
di un progetto di riforma della Cassa che sia in grado di rilanciare il ruolo
della stessa, sviluppandone nuove capacità di intervento",
Errani, Domenici e Melilli si dicono "molto interessati a comprendere lo
stato di attuazione di tale progetto e i suoi futuri sviluppi, visto che
coinvolge direttamente le funzioni e le competenze" di cui sono
titolari. Dai toni della lettera si evince chiaramente che la riforma deve
procedere in un clima di "condivisione non formale" con quegli enti
che sono a pieno titolo "gli attori principali delle politiche di
sviluppo del Paese". (sabato 29 dicembre 2007).
( da "Repubblica, La" del 29-12-2007)
Economia Un 2007 a picco per Piazza Affari Milano
maglia nera in Europa: -8%. Ma salgono scambi e collocamenti La frenata dei
bancari dopo tre anni affossa gli indici, i peggiori insieme a Tokio ANDREA
GRECO MILANO - Le banche danno, le banche tolgono. Per un triennio Piazza
Affari aveva messo il turbo, spinta dalla concentrazione di istituti quotati
che l'avevano resa uno dei listini più promettenti in Occidente. Ma il
2007, complice la fine del risiko bancario e l'esplosione planetaria della
crisi dei mutui subprime, è stato un anno di ribassi, più acuti
che altrove proprio per il bancocentrismo del mercato domestico. Così
il Mibtel ha ceduto il 7,8% da gennaio, l'S&P/Mib il 7%, il Midex delle
società di media taglia il 13,8%. I ribassi
più pesanti hanno colpito il comparto finanziario delle banche e
assicurazioni, ma anche i telefonici, Alitalia e i
tecnologici come Fastweb e Stm. Di conseguenza, il valore totale del listino
è sceso a 731 miliardi da 779 di fine 2006, pari a un misero 47,8% del
Pil nazionale. Ciò non toglie che l'esercizio chiuso sia stato positivo
per la Borsa spa: è arrivata ? dopo una serie di mosse non
sempre sinuose ? l'integrazione con London Stock Exchange che da gennaio la
porrà ai vertici mondiali delle società mercato; ha eguagliato
il record di matricole quotate (49, come nel 2000 quando la situazione
appariva molto diversa e migliore) e ritoccato il primato di scambi sulle
azioni, pari a 1.572 miliardi di euro (+39% sull'anno prima). Dato che il
gestore del mercato trae profitto dai volumi e dalle quantità,
più che dalle performance, dovrebbero esserci i presupposti per
incrementare, quindi, anche i risultati del bilancio 2006, che chiuse con
ricavi di 278 milioni e utile netto di 63 milioni, due voci in crescita di
oltre il 20%. "Il 2007 è stato un anno di forte crescita degli
scambi sui mercati e di numerose nuove imprese che si sono quotate trovando
nella Borsa un alleato strategico ? ha detto Massimo Capuano, amministratore
delegato ? i risultati confermano l'efficacia delle azioni poste in essere:
il 2007 chiude con 344 società quotate (311 un anno fa), 32 nuovi
collocamenti, il miglior dato dal 2000, e 30 riguardano imprese di piccole e
medie dimensioni". Le 32 matricole hanno raccolto 4,4 miliardi, di cui
però solo 1,4 affluiti nelle casse delle aziende per lo sviluppo.
Altro denaro, 4 miliardi, è stato versato per 13 aumenti di capitale,
mentre 5,6 miliardi sono tornati agli investitori tramite 22 Opa. Sulle nozze
con Londra, che faranno integrare le piattaforme l'anno prossimo e
garantiranno la leadership continentale con 3.432 miliardi di euro di
capitalizzazione ? quasi un terzo di tutti i listini europei ? Capuano ha
detto: "Per il sistema finanziario italiano si apre un periodo
privilegiato di accelerazione della sua esposizione internazionale".
Rimane, però, la discrasia tra la buona salute di Piazza Affari e
l'annata malvagia di chi vi ha investito. "Il mercato italiano ha
sofferto più di altri a causa della forte concentrazione nel settore
bancario ? ha commentato il presidente Angelo Tantazzi ? è stato un
anno alterno per i mercati finanziari, la capillare diffusione degli
strumenti di trasferimento del rischio ha giocato un ruolo di volano. Gli
impatti sui mercati azionari sono stati significativi, rendendo i prezzi
particolarmente volatili". Poco importa che le banche italiane siano
notoriamente prudenti, quindi meno esposte di altre alla crisi dei subprime.
Il calo dei loro corsi si è sentito ugualmente, anche come effetto
della fine del periodo di fusioni che aveva acceso la speculazione nel
settore. Nelle tabelle in pagina si può leggere parte della mole di
dati pubblicati ieri dalla Borsa Italiana. Altri dati riguardano gli scambi e
le attività collaterali ai titoli azionari. Le azioni più
scambiate sono, nell'ordine, Unicredit (236,24 miliardi di controvalore
totale), Eni (195,73 miliardi), Fiat (178,55 miliardi), Intesa Sanpaolo
(125,35 miliardi), Enel (95,58 miliardi). Tutti insieme, i titoli azionari
hanno registrato 72 milioni di contratti (+27%) del valore di 1.572 miliardi
di euro (+39%). La buona dinamica dei volumi ha interessato anche i fondi
sintetici Etf, il comparto Idem dei derivati, il Sedex dei covered warrant e
gli scambi serali, tutti artefici di nuovi record di contrattazione.
( da "Repubblica, La" del 29-12-2007)
Economia Bene Aem-Asm, stona Finmeccanica MILANO -
Piazza Affari chiude in rialzo l'ultima seduta dell'anno, mentre le altre
borse europee sono più deboli. Scambi esigui, circa 2,5 miliardi di
euro, e movimenti legati quasi solo alla sistemazione dei portafogli.
L'indice S&P/Mib guadagna lo 0,55%, il Mibtel sale dello 0,58%. Tra i
pochi temi, Fiat beneficia del rinnovo degli incentivi
per la rottamazione auto e prende il 2,45%, Alitalia
(+8,26%) è la migliore dopo il via libera del governo alla trattativa con
Air France. Positivi gli energetici, in modo lieve Eni, più ispirata
la controllata Saipem, + 2,2% contro un settore piatto. Sugli stessi livelli
anche Asm e Aem, dal 2 gennaio fuse in A2a. Ben impostata anche
Parmalat, che conferma la buona intonazione di dicembre. Qualche acquisto sui
bancari, ma ci sono realizzi su Mediolanum, e anche su Finmeccanica. Tra i
minori, ancora in volo Pininfarina, +21% ufficialmente, per l'accordo
sull'auto elettrica. Trevisan sale del 6% dopo aver toccato i minimi dell'anno.
( da "Stampa, La" del 29-12-2007)
Il vincitore designato Numero uno mondiale del
trasporto aereo Il gruppo Air France-Klm verso cui si sta
dirigendo Alitalia è il numero uno mondiale del trasporto aereo e
inglobando la compagnia di Maurizio Prato rafforzerebbe tale sua posizione.
Fattura 23 miliardi di euro all'anno e dispone di una flotta di 569 velivoli.
Trasporta 73,5 milioni di passeggeri servendo 237 scali con 111 collegamenti
a lungo raggio e 126 a raggio corto o medio. Ha 103 mila dipendenti.
Al timone c'è Jean-Cyril Spinetta. Le azioni fanno capo per il 17,9%
allo Stato francese; la fusione con Alitalia
avverrebbe tramite scambio azionario, e alla fine il Tesoro italiano sarebbe
azionista del super-gruppo con circa il 3 per cento.
( da "Stampa, La" del 29-12-2007)
Ochi mesi con una compagnia del Nord che rimpiazzi
per quanto possibile i buchi, o meglio le voragini, che la
nuova Alitalia francesizzata lascerà nelle tratte intercontinentali.
Insomma, Malpensa prova a far partire il piano B. Se per il momento sul
fronte della compagnia del Nord c'è pochissima visibilità - si
è fatta avanti Blue Panorama, ma chiede il sostegno da imprenditori e
istituzioni per almeno 150 milioni di euro -, qualcosa comincia a
farsi largo tra le compagnie estere. Dal due maggio, ad esempio,
debutterà un volo Malpensa-New York operato dalla American Airlines,
mentre la Singapore Airlines ha già programmato di aumentare da 3 a 7
giorni su 7 il collegamento con l'omonimo snodo del Sud Est asiatico. Troppo
poco per dire che Malpensa reagisce alla grande, ma sufficiente per dare ai
sindacati qualche speranza a che le trattative delle prossime otto settimane
con Air France tengano conto anche di Malpensa e della sua
appetibilità. L'allarme più urgente è però quello
occupazionale. Non solo la prima società di catering dello scalo ha
reso noto ai sindacati di essere pronta a lasciare a casa 200 dipendenti. Ora
gli stessi rappresentanti dei lavoratori si attendono che nei primi mesi del
prossimo anno tocchi alla Sea prendere provvedimenti simili. La
società di gestione degli scali milanesi nel frattempo fa i conti.
Tema, gli investimenti: l'ultimo piano ne prevede per oltre 1 miliardo entro
il 2012. L'80% di quei soldi, circa 800 milioni, sarebbero stati diretti
proprio su Malpensa e in buona misura dedicati all'ex compagnia di bandiera.
Senza Alitalia i numeri saranno da rivedere. Se ne
riparlerà dalla prossima settimana, quando Air France potrà
forse offrire qualche concessione in più in cambio di una tregua dal
fronte del Nord. Sullo sfondo resta il sogno. Quello di una nuova compagnia
che possa attutire il colpo da declassamento per il quasi ex hub lombardo.
"Quanto ci servirebbe per trasformarci nella compagnia del Nord che
tutti vorrebbero per la Malpensa? Tra i 150 e i 200 milioni di euro". A
fare i conti è il fiorentino Franco Pecci, presidente e padrone
(è sua dal 2001 quando, poco prima del crollo delle Torri Gemelle, ha
rilevato le quote degli altri due soci) della romana Blue Panorama. Appena
due giorni fa ha nuovamente fatto recapitare al governatore lombardo Roberto
Formigoni e al sindaco di Milano Letizia Moratti la sua candidatura per i
voli intercontinentali per Malpensa. Nessuno dei due l'ha richiamato. In
compenso "una quindicina di giorni fa abbiamo incontrato il presidente
di Sea Giuseppe Bonomi e chief operating officier Giulio De Metrio per buttar
giù una bozza di possibili piani operativi...". Se tra i
sindacalisti qualcuno alza più di un sopracciglio sulla
possibilità che un vettore specializzato nei viaggi vacanza e nel low
cost con Blue Express possa fornire una soluzione a Malpensa, Pecci ha le
idee chiare. "Non vogliamo fare un "copia e incolla" di quello
che fino ad oggi ha fatto l'Alitalia. Piuttosto ci
interessano le rotte che sono forte emanazione del mercato del Nord Italia e
che per essere profittevoli non necessitano di voli di alimentazione dal Sud
del Paese, come quelli per il Centro-Sud America e l'Estremo Oriente".
Blue Panorama (capitale versato da 5,5 milioni, fatturato sui 235 milioni,
debiti inferiori al 10% dei ricavi e con un utile da 750 mila euro) punta
sull'arrivo nel 2009 di 4 nuovissimi Boeing 787 che si aggiungeranno ai 5
aeromobili attuali per il lungo raggio. "Dal punto di vista tecnico non
avremmo alcun problema, ci mancano i capitali per sostenere la start up delle
15/18 rotte settimanali che potremmo stabilire a Malpensa. Capitali che
potremmo ottenere con il sostegno di alcuni imprenditori, delle istituzioni
lombarde o con l'alleanza con un'altra compagnia. Noi aspettiamo...".
( da "Stampa, La" del 29-12-2007)
[FIRMA]LUIGI GRASSIA Il tempo di decidere su Alitalia è arrivato: dal Consiglio dei ministri di
ieri è emerso un "sì" alle trattative in esclusiva
con Air France-Klm, e questo sembra equivalere (quasi) a un'avvenuta cessione
della nostra ex compagnia di bandiera, in linea con l'indicazione
"tecnica" del cda di Maurizio Prato. Però il governo si
è riservato otto settimane per dire l'ultima parola, quindi al termine
di due mesi la decisione politica su Alitalia
potrebbe anche divergere da quella attesa; il piccolo margine di incertezza
concede all'esecutivo di Romano Prodi un po' di tempo per strappare qualche
altra concessione al gruppo di Jean-Cyril Spinetta. Inoltre, con questo
espediente della "quasi" decisione viene rinviato a dopo le Feste
il possibile scontro con quelle forze sindacali che non sono convinte dall'opzione
Air France. Il ministro del Lavoro Damiano assicura che "quando
sarà il momento il governo farà la sua parte" per attivare
gli ammortizzatori sociali che si rendessero necessari per Az Servizi. La
Borsa ha festeggiato la novità di ieri con un maxi-rialzo dell'8,26% a
0,80 euro per il titolo Alitalia. Invece Carlo Toto
reagisce molto male: "Se l'Italia rinuncia al nostro progetto spreca una
grande opportunità, oltre che la capacità di competere nella
serie A del trasporto aereo". Il patron di AirOne dice che "siamo
un Paese che sta scegliendo di autodeclassarsi e di svendere un asset
strategico nazionale. Oggi non ha vinto il mercato, perché in quel caso ci
sarebbero stati trasparenza nella decisione un confronto chiaro fra i due
piani". Da parte del governo la scelta di anticipare a ieri una
decisione che invece era attesa per il 15 gennaio è dipesa da vari
fattori. La situazione di Alitalia, che continua a
perdere quasi 2 milioni di euro al giorno, appariva troppo precaria per
continuare a tergiversare. Oltretutto corre voce che Prodi abbia avuto
rassicurazioni dal presidente francese Sarkozy (Parigi ha il 18% di Air
France) riguardo alla tutela degli interessi nazionali
italiani da parte del nuovo gruppo Air France-Klm-Alitalia.
Soddisfatto della decisione di ieri il top manager francese Spinetta, che a
questo punto si augura di "arrivare rapidamente a un accordo solido che
apra la via a una crescita profittevole di Alitalia".
Ad annunciare il via libera del governo è stato il ministro dell'Economia,
Tommaso Padoa-Schioppa, che giudica "corretta la valutazione del
cda" e definisce "motivo di fiducia la prospettiva di integrazione
con il primo gruppo mondiale nel trasporto aereo". Inoltre, nota
Padoa-Schioppa, Air France "ha ampia esperienza in integrazioni,
avendone già fatta una con Klm". Quello di ieri è stato
"un passo di grandissima importanza, anche se non è
l'ultimo" ha rilevato il ministro, auspicando che "la fase finale
della trattativa non riservi sorprese negative". Il governo, ha aggiunto,
"ha la massima attenzione per il futuro di Malpensa". Nel mondo
politico sono in molti a opporsi, con vari accenti, alla cessione a Air
France. Si è fatto sentire il vicepremier Francesco Rutelli, che ha
rivolto all'azionista Tesoro "5 questioni di merito che restano
irrisolte o da chiarire nella trattativa". Per l'opposizione Alemanno
(An) sostiene che quella di Padoa-Schioppa è una scelta "contro
gli interessi nazionali che non tiene conto del parere di Confindustria, dei
sindacati e delle regioni del Nord". A nome di tutto il"fronte del
Nord" il governatore della Lombardia Formigoni parla di
"scandalo" e "forse di una decisione illegittima" e
promette che valuterà "tutte le azioni possibili". La Lega
con Calderoli avverte: "Il governo ha scelto di svendere il Paese e di
cancellare la Padania; se volevano la guerra l'avranno". Per la parte
sindacale fonti vicine al segretario generale della Cgil Epifani esprimono
"grande stupore per l'accelerazione improvvisa" e ribadiscono
"perplessità" per la scelta, perché "dell'offerta
francese ancora non si conoscono i contenuti".
( da "Tirreno, Il" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Mattino di
Padova, Il)
Attualità Via libera alla trattativa con Air
France Alitalia. Padoa-Schioppa: 8 settimane per
chiudere. Dubbi solo da Ferrero Il titolo vola: +8% Per Toto (AirOne)
sprecata una grande opportunità GIGI FURINI MILANO. Il governo
dà il via libera alla "trattativa in esclusiva" con Air
France. Solo il ministro Ferrero - ha fatto sapere - ha espresso dubbi.Con questa decisione la vendita di Alitalia fa un
altro passo avanti ma le reazioni, soprattutto da parte del "fronte del
Nord", sono furenti. Il presidente della Regione Lombardia, Formigoni,
parla di "decisione irregolare e vergognosa". In Borsa la reazione
è positiva: Alitalia sale dell'8,3% fra scambi molto intensi. Bene anche Air
France (+1,66% a 23,86 euro) mentre i vertici della società sperano
"in un accordo rapido". Il ministro dell'economia, Padoa Schioppa,
ha dato il suo "via libera" alla trattativa con Air France,
spiegando che la deliberazione formale arriverà da un successivo
consiglio dei ministri. La "vendita", poi, sarà un atto del
ministero dell'Economia che, ufficialmente, è il possessore delle
azioni. Anche di titoli ha parlato il ministro, quando ha aggiunto che
"il Tesoro sarebbe titolare di azioni del nuovo gruppo". Stando
alla valutazione che Air France dà di Alitalia,
il 49,9% dei titoli ora in possesso dello Stato italiano si trasformerebbero
nel 3% del colosso Air France-Klm-Alitalia e, stando
alle indiscrezioni, il governo italiano avrebbe diritto a un posto nel
consiglio di amministrazione. "La trattativa - dice il ministro -
sarà condotta in piena trasparenza, in stretto coordinamento con la
Consob e durerà otto settimane". Immediata la risposta di Parigi.
Il presidente di Air France, Jean Cyril Spinetta "si augura di arrivare
rapidamente a un accordo solido che apra la via a una crescita profittevole
di Alitalia". Secca la reazione del grande
escluso. Il patron di AirOne Carlo Toto si è detto sorpreso,
amareggiato: così si spreca una grande opportunità per
l'Italia. Intanto la protesta cresce a Milano e in tutto il Nord dove si teme
un forte ridimensionamento delle attività all'aeroporto di Malpensa.
Formigoni ricorda che il governo si prenderà fino al 15 gennaio per
decidere l'acquirente di Alitalia e poi aggiunge:
"Speriamo che a nessuno venga in mente di fare un colpo di mano e che
l'esame della situazione vanga fatto pubblicamente. Quanto deciso dal
governo, finora, è vergognoso. Air France succhierà tutto il
traffico e i passeggeri di Alitalia, lasciando come
contentino agli italiani l'aeroporto di Roma per cui non vedo vita
facile". La Lega parla di "inciuci romano-napoleonici".
"Malpensa - dice il Carroccio - sarà la madre di tutte le
battaglie". Alemanno (An) parla di "ennesima forzatura" ma si
fanno sentire anche politici del centro-sinistra. Penati (presidente della
Provincia di Milano) chiede un incontro al governo su Malpensa e spiega:
"Air France deve mantenere le 17 rotte intercontinentali servite adesso
da Alitalia. Se così non fosse l'aeroporto di
Malpensa deve essere lasciato libero di operare con altre compagnie".
Critici i sindacati. "Il governo ci coinvolga nella trattativa",
dice l'Unione Piloti. "Il metodo del governo è autoritario",
aggiunge il Sindacato dei lavoratori.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 29-12-2007)
Primo Piano Pagina 102 Air France, adesso
c'è il sì del governo Ok alle trattative per la vendita di Alitalia al gruppo francese --> Ok alle trattative per
la vendita di Alitalia al gruppo francese Le azioni Alitalia decollano, dopo il via libera del governo Prodi
alle trattative con AirFrance-Klm. ROMA Il governo dice sì alla
trattativa in esclusiva fra Alitalia e Air
France-Klm. E in Piazza Affari il titolo chiude con un maxi-rialzo dell'8,26%
a 0,8 euro. Con una mossa inattesa, anticipando la scadenza indicata entro
metà gennaio, il Consiglio dei ministri ha dato semaforo verde alle
negoziazioni, che dureranno otto settimane, per una proposta vincolante di
integrazione fra i due gruppi. A giocare in favore dell'accelerazione delle
trattative sarebbero stati più fattori: da un titolo azionario troppo
altalenante al rischio che l'iniziale scadenza di metà gennaio avrebbe
potuto logorare ulteriormente sia la compagnia che la scena politica che le
ruota intorno. Senza dimenticare il fatto che il premier Prodi avrebbe avuto
le necessarie assicurazioni e garanzie dal presidente francese Sarkozy per la
pari dignità della compagnia italiana nella futura fusione. Il numero
uno di Air France-Klm, Jean Cyril Spinetta, si augura di arrivare
"rapidamente a un accordo solido che apra la via a una crescita
profittevole di Alitalia". IL GOVERNO Ad
annunciare il via libera del governo è stato il ministro
dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, che ha espresso il proprio
"orientamento favorevole" alla trattativa, "la soluzione
più appropriata per la salvezza" dell'Alitalia.
Padoa-Schioppa ha quindi giudicato "corretta la valutazione del
cda", osservando che "è motivo di fiducia la prospettiva di
integrazione con il primo gruppo mondiale" nel trasporto aereo.
Peraltro, ha rilevato, "Air France ha ampia esperienza in integrazioni
avendolo fatto con Klm e ha rilanciato l'aeroporto di Amsterdam". Questo
"è un passo di grandissima importanza anche se non è
l'ultimo" ha rilevato il ministro, auspicando che "la fase finale
della trattativa non riservi sorprese negative". LA PARTECIPAZIONE
Sarà durante la negoziazione che il Tesoro deciderà se cedere
tutta o parte della propria quota del 49,9%, comunque, "nel nuovo gruppo
sarebbe titolare di azioni" visto che Air France-Klm ha proposto una
offerta pubblica di scambio. L'atto formale di vendita sarà fatto
dall'azionista anche se, visto che ieri il cdm non ha deliberato ma solo
esaminato il dossier, ci potrebbe essere un ulteriore passaggio in consiglio.
A sostegno della scelta, il ministro ha sottolineato la consapevolezza
"dei molteplici problemi dell'Alitalia"
che "non ha un monopolio, da anni ha bilanci in perdita e non può
essere trattata come altre società quotate". Il governo, ha
aggiunto, "ha la massima attenzione per il trasporto aereo e il futuro
di Malpensa". LE REAZIONI Immediata la levata di scudi da mondo politico
e sindacale. La Russa di An definisce la decisione del governo "un vero
colpo di mano" che "penalizza Malpensa e non migliora le condizioni
di Fiumicino"; Alemanno (An) sostiene che quella di Padoa-Schioppa è
una scelta "contro gli interessi nazionali che non tiene conto del
parere di Confindustria, dei sindacati, delle regioni del Nord". Il
presidente lombardo Formigoni parla di "scandalo", "forse di
una decisione illegittima" e promette che valuterà "tutte le
azioni possibili". I SINDACATI Per la parte sindacale fonti vicine al
segretario generale della Cgil esprimono "grande stupore per
l'accelerazione improvvisa" e ribadiscono "perplessita" per la
scelta fatta che presenta criticità sia nel metodo che nel merito
perchè dell'offerta francese ancora non si conoscono i contenuti.
Fit-Cisl, Ugl, Sdl, Uiltrasporti e Unione piloti ribadiscono la richiesta di
un confronto con il governo per conoscere i dettagli del piano di Air
France-Klm ed essere coinvolti nella trattativa.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 29-12-2007)
Primo Piano Pagina 102 Calderoli guida la rivolta
del Nord: "Con Malpensa vogliono cancellare il popolo della Padania, ma
i popoli non si fanno cancellare" E la Lega dichiara guerra a Roma
Calderoli guida la rivolta del Nord: "Con Malpensa vogliono cancellare
il popolo della Padania, ma i popoli non si fanno cancellare" -->
ROMA "Il governo ha scelto Air France e ha quindi scelto di svendere il
Paese e di cancellare la Padania. Benissimo, se volevano la guerra l'avranno
e se ci sarà ancora qualche cortigiano, anche all'interno del
centrodestra o di casa nostra, che verrà a dirci che bisogna dialogare
con questo governo, mi premurerò personalmente di prenderlo a calci
nel sedere". Roberto Calderoli commenta così il via libera del Consiglio dei ministri alla trattativa con Air
France per la vendita di Alitalia. "Alea iacta est! Il
dado è tratto! - prosegue il senatore leghista - Se vogliono
cancellare Malpensa allora vogliono cancellare il simbolo di un popolo e i
popoli, prima di farsi cancellare, si rivoltano. Si svendano il Colosseo, la
fontana di Trevi, l'Eni e gli ultimi carrozzoni dello Stato, ma la
Padania non la tocchino. Visto che la verifica del 10 gennaio si sta
trasformando in crisi del 10 gennaio - conclude il vicepresidente del Senato
- hanno deciso di svendere anche l'ultima cassa al ricettatore francese, ma
se lo voci politiche del Nord non hanno avuto ascolto ora dovrà venire
la politica della Val Trompia!". Accuse al governo anche da Osvaldo
Napoli di Forza Italia: "Mi auguro che magistrati di solito solerti e
solleciti nel guardare dal buco della serrature o lesti a incollare
l'orecchio ai telefoni, si muovano questa volta per un sospetto reato
commesso alla luce del sole. Il Consiglio dei ministri ha preso atto delle
decisioni del CdA di Alitalia di avviare una
trattativa in esclusiva con Air France. Il ministro dell'Economia
Padoa-Schioppa, abituato a consumare gaffe e violazioni gravissime alle procedure,
ha comunicato, a mercati aperti, le decisioni del governo". "Voglio
sperare che la Consob, non sorpresa dal clima soporifero di fine anno -
aggiunge Napoli - abbia vigilato sui movimenti intorno al titolo Alitalia, sospeso a ridosso del Consiglio dei ministri e
riammesso alle quotazioni alle 16:25. Sarà appena il caso di
verificare se sono stati registrati movimenti anomali prima della sospensione
del titolo. Il sospetto che qualcuno sapesse prima di altri le decisioni del
governo è forte, molto forte come sempre in questi casi. Dopo le
volgari forzature di Padoa-Schioppa sulla vicenda Speciale e sulla Rai -
conclude Napoli - perchè sorprendersi di qualche altra fregnaccia del
ministro?". Gianni Alemanno di An critica duramente Padoa Schioppa.
"Il ministro ha compiuto l'ennesima forzatura decidendo di trattare la
privatizzazione di Alitalia in esclusiva con Air
France. È una scelta contro gli interessi nazionali che non tiene
conto del parere di Confindustria, dei sindacati, delle regioni del nord, ma
soprattutto una scelta fatta senza confrontare i piani industriali".
"Dopo aver perso la faccia sul caso Petroni e sul caso Speciale -
aggiunge - il ministro dell'Economia, questa volta, consentendo la svendita
di Alitalia, dimostra di esser contro gli interessi
del paese. Alla riapertura dei lavori in Parlamento chiederemo che Padoa
Schioppa venga in aula a riferire sulle procedure e sui contenuti di questa
trattativa che rischia di incrementare la marginalità del Sistema
Italia". Sconcerto anche a sinistra. "Un ventennio di scelte
sbagliate non può ricadere sulle spalle di utenti e lavoratori Alitalia", afferma Marco Rizzo del Pdci. "Si
tratta di un ventennio di sprechi da parte dei manager che hanno gestito
assieme alla politica la compagnia di bandiera senza curarsi nè degli
effetti strategici nè dei diritti degli utenti e dei lavoratori. Le
scelte che stanno per essere compiute, dopo che i buoi sono scappati dalla
stalla - conclude Rizzo - abbiano almeno la dignità di riconoscere
l'evidente fallimento evitando dichiarazioni in pompa magna fatte solo per
coprire le miserie dell' azienda e della cattiva politica".
( da "Provincia Pavese, La" del 29-12-2007)
Attualità Via libera alla trattativa con Air
France Alitalia. Padoa-Schioppa: 8 settimane per
chiudere. Dubbi solo da Ferrero Il titolo vola: +8% Per Toto (AirOne)
sprecata una grande opportunità GIGI FURINI MILANO. Il governo
dà il via libera alla "trattativa in esclusiva" con Air
France. Solo il ministro Ferrero - ha fatto sapere - ha espresso dubbi.Con questa decisione la vendita di Alitalia fa un
altro passo avanti ma le reazioni, soprattutto da parte del "fronte del
Nord", sono furenti. Il presidente della Regione Lombardia, Formigoni,
parla di "decisione irregolare e vergognosa". In Borsa la reazione
è positiva: Alitalia sale dell'8,3% fra scambi molto intensi. Bene anche Air
France (+1,66% a 23,86 euro) mentre i vertici della società sperano
"in un accordo rapido". Il ministro dell'economia, Padoa Schioppa,
ha dato il suo "via libera" alla trattativa con Air France,
spiegando che la deliberazione formale arriverà da un successivo
consiglio dei ministri. La "vendita", poi, sarà un atto del
ministero dell'Economia che, ufficialmente, è il possessore delle
azioni. Anche di titoli ha parlato il ministro, quando ha aggiunto che
"il Tesoro sarebbe titolare di azioni del nuovo gruppo". Stando
alla valutazione che Air France dà di Alitalia,
il 49,9% dei titoli ora in possesso dello Stato italiano si trasformerebbero
nel 3% del colosso Air France-Klm-Alitalia e, stando
alle indiscrezioni, il governo italiano avrebbe diritto a un posto nel
consiglio di amministrazione. "La trattativa - dice il ministro -
sarà condotta in piena trasparenza, in stretto coordinamento con la
Consob e durerà otto settimane". Immediata la risposta di Parigi.
Il presidente di Air France, Jean Cyril Spinetta "si augura di arrivare
rapidamente a un accordo solido che apra la via a una crescita profittevole
di Alitalia". Secca la reazione del grande
escluso. Il patron di AirOne Carlo Toto si è detto sorpreso,
amareggiato: così si spreca una grande opportunità per
l'Italia. Intanto la protesta cresce a Milano e in tutto il Nord dove si teme
un forte ridimensionamento delle attività all'aeroporto di Malpensa.
Formigoni ricorda che il governo si prenderà fino al 15 gennaio per
decidere l'acquirente di Alitalia e poi aggiunge:
"Speriamo che a nessuno venga in mente di fare un colpo di mano e che
l'esame della situazione vanga fatto pubblicamente. Quanto deciso dal
governo, finora, è vergognoso. Air France succhierà tutto il
traffico e i passeggeri di Alitalia, lasciando come
contentino agli italiani l'aeroporto di Roma per cui non vedo vita
facile". La Lega parla di "inciuci romano-napoleonici".
"Malpensa - dice il Carroccio - sarà la madre di tutte le
battaglie". Alemanno (An) parla di "ennesima forzatura" ma si
fanno sentire anche politici del centro-sinistra. Penati (presidente della
Provincia di Milano) chiede un incontro al governo su Malpensa e spiega:
"Air France deve mantenere le 17 rotte intercontinentali servite adesso
da Alitalia. Se così non fosse l'aeroporto di
Malpensa deve essere lasciato libero di operare con altre compagnie".
Critici i sindacati. "Il governo ci coinvolga nella trattativa",
dice l'Unione Piloti. "Il metodo del governo è autoritario",
aggiunge il Sindacato dei lavoratori.
( da "AudioNews.it" del 29-12-2007)
06.54 Politica Alitalia, Formigoni contrario a Air France 05.58: Via libera da parte
del Governo alla trattativa esclusiva con Air France per la vendita di Alitalia. Insorge il governatore della Lombardia, Formigoni, parlando
di decisione scandalosa. "Molto soddisfatti" si dicono dalla
compagnia francese, auspicando il "rapido raggiungimento di un solido
accordo". E ieri il Consiglio dei ministri ha anche varato il
cosiddetto decreto milleproroghe: ritornano gli incentivi alla rottamazione
auto. Decisi sconti sulle tariffe elettriche per cinque milioni di famiglie
disagiate o che usano apparecchiature mediche in casa. Disco verde, inoltre,
per il nuovo decreto sicurezza.
( da "Giorno, Il (Varese)" del 29-12-2007)
E An con La Russa manifesta fra i passeggeri:
"No ai francesi, sì a una compagnia del nord" ? MALPENSA ? MENTRE A ROMA IL GOVERNO dava il via libera alla trattativa con
Air France-Klm per la vendita di Alitalia, a
Malpensa una trentina fra dirigenti e militanti di Alleanza Nazionale hanno
manifestato (foto a sinistra) fra i passeggeri in partenza per difendere il
futuro della scalo varesotto messo in dubbio dal piano di rilancio della
compagnia di bandiera. A capo del corteo, che è passato fra i
banchi check-in con bandiere e megafono, il presidente dei deputati di An,
Ignazio La Russa. "Non si può abbandonare Malpensa - ha detto La
Russa -. La scelta di Air France è un danno per l'Italia. Una
compagnia del nord? Se si farà noi la sosterremo e faremo la nostra
parte". A.F. - -->.
( da "Giorno, Il (Varese)" del 29-12-2007)
MALPENSA / IL CASO AIR FRANCE "Nessuno ci ha
consultati" Nossa (Cgil): alcune aziende annunciano licenziamenti di
ALESSANDRO FRANZI ? MALPENSA ? AI PASSEGGERI in attesa sembra importare poco.
Si deve partire. Per le vacenze o per lavoro. Quando in mezzo a loro passa il
piccolo ma rumoroso corteo di Alleanza Nazionale che chiede al governo di non
"far morire" Malpensa si nota più indifferenza che
curiosità. Eppure ieri per lo scalo della provincia di Varese è
stata una giornata cruciale: il governo ha dato il via libera alla trattativa
per la vendita di Alitalia ad Air France-Klm, già indicata come interlocutore
unico dal consiglio di amministrazione della compagnia di bandiera. E se
questa operazione dovesse andare in porto (il ministro Padoa-Schioppa ha dato
otto settimane di tempi) il futuro dello scalo di Malpensa dovrà
essere ripensato, perchè nei piani di Parigi ci sono sotanziali
conferme del piano di risanamento del presidente Maurizio Prato: si
punta a Roma Fiumicino come unico hub e si ridimensiona di conseguenza
Malpensa, che perderebbe quasi tutte le rottercontinentali di Alitalia a partire da maggio. Ciò significa che si
perderanno posti di lavoro, dicono da tempo i sindacati dei lavoratori.
Attualmente, secondo la Cgil, a Malpensa ci sono circa 18mila occupati. Se si
comprende anche l'indotto in provincia di Varese si arriva anche a 25mila,
cifra a cui vanno aggiunti anche lavoratori che operano nelle province di
Milano e di Novara. "QUANTI POSTI si perderanno con il piano Air France?
Non lo so, è azzardato dirlo ora", premette Flavio Nossa,
sindacalista della segreteria generale Cgil di Varese, che si occupa della
questione. Ma un dato c'è già su cui riflettere. "è
infatti certo - rivela - che ci sono aziende, non una sola, che ci hanno
già comunicato informalmente che a partire da gennaio si potrebbe procedere
a licenziamenti". Qualcuno sembra insomma mettere già le mani
avanti. D'altra parte però già in queste settimane un altro
sindacato, la Cisl, ha affermato in un convegno pubblico che coi tagli
previsti da Alitalia a Malpensa si perderanno almeno
3mila posti di lavoro. "Appena ho appreso della notizia del via libera
del governo - osserva Nossa - ho inviato una lettera a tutte le strutture
della Cgil perchè dobbiamo fare il punto. Il governo non ci ha
consultati e c'è disorientamento. è chiaro che da sindacalista
come prima cosa a me interessa che a Malpensa siano mantenuto i livelli
occupazionali, chiunque acquisti Alitalia. Ma qui -
conclude l'esponente della Cgil - c'è un problema più ampio:
quale strategia ha l'Italia rispetto a un settore strategico come quello del
trasporto aereo?". IL SINDACO di Varese, il leghista Attilio Fontana,
sintetizza il malessere politico, che insolitamente è bipartisan.
"La decisione del governo di vendere Alitalia
ad Air France è gravissima per tutto il nord e per i servizi offerti
ai passeggeri: adesso il nord dovrà far sentire a propria voce non
solo a parole", ha affermato Fontana. E la politica come il sindacato
lamenta la stessa cosa: "Non siamo stati ascoltati, non siamo stati
consultati dal governo", è l'attacco di Fontana. - -->.
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 29-12-2007)
Prima Pagina Pagina 2 Alitalia
Il governo ha scelto Air France Alitalia -->
Padoa Schioppa C'è il via libera del governo alle trattative in esclusiva
per la cessione di Alitalia. Il ministro
dell'Economia Padoa Schioppa ha annunciato che "la soluzione migliore
per risolvere la crisi della compagnia" è il passaggio al gruppo
francese Air France - Klm. Durissime critiche del centrodestra al passaggio
di proprietà, soprattutto dalla Lega: il governo vuole uccidere
Malpensa, la Padania si rivolterà. A PAGINA 2.
( da "Nuova Venezia, La" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Tribuna di
Treviso, La)
Fissata al 17 gennaio l'udienza per la discussione
di merito, fino ad allora la compagnia veneta continua a volare E il Tar
boccia l'Enac: sospeso lo stop della licenza VENEZIA. Boccata d'aria per
Alpieagles che, a un passo dal crack, torna a sperare. A tre giorni dallo
stop alla licenza di volo fissato dall'Enac, la compagnia di Paolo Sinigaglia
la spunta davanti al Tar del Lazio: il Tribunale amministrativo ha accolto
infatti il ricorso del vettore veneto per la sospensione del provvedimento
con cui Enac negava la proroga della licenza, fermandola, appunto, al 31
dicembre. Il Tar - ha spiegato l'avvocato Paolo Pettinelli, che ha firmato il
ricorso - ha ritenuto fondata l'istanza di Alpieagles e ha fissato al 17
gennaio 2008 l'udienza per la discussione di merito del provvedimento. Nessun
commento dal presidente dell'Ente Vitto Riggio anche se - precisa tuttavia
l'Enac - si tratta di una sentenza accolta in via cautelativa. Sospiro di
sollievo invece da parte dei sindacati: "In una fase così delicata
la sospensione può rilanciare la vendita" conferma Umberto
Tronchin della Cgil "E' evidente che l'Enac ha esagerato, sposando
posizioni di parte". Soddisfatto anche Giancarlo Galan: "A questo
punto ho buoni motivi per dire che avevamo ragione nel dubitare dell'atteggiamento
assunto dall'Enac. Di qui l'evidente opportunità di poter garantire
finalmente uno sbocco positivo alla crisi". Determinato ad andare fino
in fondo invece il consigliere regionale di An Raffaele Zanon che alla
ripresa dei lavori chiederà l'istituzione di una commissione
d'inchiesta "Che appuri se siano avvenute discriminazioni
economico-finanziarie, attivate dai gestori aeroportuali". Secondo Zanon
la commissione consiliare dovrebbe fare luce sulle "commistioni
pubblico-privato". "Mi sembra che per l'Ente nazionale per
l'aviazione civile esistano due pesi e due misure se il
caso Alpieagles viene rapportato alla disastrosa situazione in cui versa Alitalia" sostiene. Intanto ieri un Fokker 100 della compagnia
veneta è stato bloccato allo scalo di Palese dalla società
Aeroporti di Puglia tra i creditori di Alpieagles. Quattro le aziende che
hanno chiesto finora il fallimento della compagnia: la Save, la Gesac di
Napoli, l'Alitalia e Il Sole-24 Ore. Se ne riparla il 12 febbraio, alla prima
udienza. (s.zan.).
( da "Nuova Venezia, La" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Tribuna di
Treviso, La)
Chiesta la creazione di una rete aeroportuale tra
Lombardia, Veneto, Piemonte e Friuli MILANO. Un piano di investimenti per il
network aereo di Lombardia, Veneto, Piemonte e Friuli. E' la sintesi di un
documento firmato dai segretari regionali del Pd Maurizio Martina (Lombardia)
Paolo Giaretta (Veneto), Gianfranco Morgando (Piemonte) e Bruno Zvech
(Friuli-Venezia Giulia). "In questi anni - sostengono -
l'accessibilità aerea è diventata uno dei fattori essenziali
per lo sviluppo e la competitività delle economie territoriali.
L'aeroporto di Malpensa costituisce un patrimonio competitivo utile
all'intero sistema economico del Nord. Un patrimonio importante ma di certo
non ancora pienamente sfruttato. Parlare del futuro di Malpensa significa
affrontare un nodo rilevante per lo sviluppo di un bacino di riferimento
decisivo per il paese. Noi sosteniamo che il destino di Malpensa, così
come quello degli altri scali principali, non può essere legato in
modo subalterno a quello che è rimasto della compagnia di bandiera.
Per questo, quale che sia la scelta sul futuro di Alitalia, ciò che ci interessa è la definizione di una
forte strategia in grado di collocare Malpensa e gli altri scali, dentro un
solido progetto di sistema aeroportuale per l'intero Nord. Riteniamo che il
potenziamento di Malpensa passi da un investimento serio sulla sua naturale
vocazione di piattaforma di "commercio e incontro" con le
nuove aree dello sviluppo mondiale come la Cina, la Russia e l'India.
Sappiamo che per questo sono indispensabili alcune scelte fra cui la rapida
accessibilità degli slot lasciati eventualmente liberi dalle compagnie
aeree". "Per essere forti e competitivi è necessaria un'idea
di sviluppo di sistema dei nostri aeroporti in grado di esplicitare sinergie
e nuove vocazioni specifiche delle diverse realtà presenti lungo
quell'asse di riferimento che da Torino e Milano si estende verso Est
toccando realtà come Bergamo-Orio al Serio, Brescia-Montichiari,
Verona, Venezia e Trieste. A nostro avviso sarebbe di estrema utilità
la rapida attivazione di un tavolo in grado di coinvolgere, accanto al governo,
le Regioni, gli enti locali competenti e le società aeroportuali
coinvolte. Proprio al governo, chiediamo un impegno esplicito affinchè
quest'idea di sviluppo si concretizzi con investimenti mirati e
capacità di coordinamento strategico".
( da "Nuova Venezia, La" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Tribuna di
Treviso, La)
Di Alessandra Carini Sinigaglia annuncia:
"Vendo e me ne vado" Un fondo finanziario interessato alla
trattativa Ieri Gava ha incontrato i potenziali acquirenti Tra le ipotesi,
che il patron mantenga una partecipazione nella compagnia che gli
consentirebbe di riacquistarla una volta rimessa in sesto VENEZIA. Paolo
Sinigaglia passa la mano e dice che vende Alpieagles: "Me ne vado,
perché questa è la volontà generale" dice. E non accetta
la soluzione dell'affitto dell'azienda, proposta da My Air. Ma il fondo
finanziario che si è detto disposto ad andare avanti nelle trattative
per l'acquisto, cominciando a controllare i conti, potrebbe anche lasciare
una partecipazione di minoranza al patron di oggi dell'Alpieagles per
consentirgli di venderla o magari di riacquistarla in un secondo momento una
volta salvata la compagnia. Ma sono per ora tutte ipotesi. Finché non
sarà completata la "due diligence" della situazione di
Alpieagles nulla di certo c'è ancora sul futuro della compagnia.
L'unica tagliola, che è venuta meno ieri, è quella del tempo
dato che la sospensione della revoca della licenza consente alla compagnia di
poter tornare a riemettere i biglietti oltre il primo gennaio, anche se la
situazione è ormai molto compromessa. Ma questo lasso di tempo
permette di dare una svolta ad una soluzione di qualche tipo, cioè a
quella che appare oggi come l'unica possibile ovvero la vendita della
compagnia. Ieri in Regione l'assessore Fabio Gava ha incontrato i
rappresentanti della finora tenuta riservatissima istituzione finanziaria che
si è detta disposta ad andare avanti nel possibile acquisto della
compagnia. Per non compromettere una vicenda già ingarbugliata si
è deciso di procedere andando avanti nell'analisi dei conti e nella
redazione, alla fine, di un memorandum di impegno per l'eventuale acquisto
della compagnia. La riunione ufficiale di tutti gli interessati a questa
vicenda, dalla Save all'Enac, è perciò slittata.
"L'incontro è stato positivo - dice Gava - perché l'investitore
si è detto disponibile ad andare avanti nell'acquisto di una quota di
maggioranza della compagnia, sempre dopo avere visto i conti, e
nell'assumersi il ruolo di gestire con un proprio management della fase del
risanamento e del rilancio". Finora, questa, è l'unica ipotesi
che si conosca, anche se Sinigaglia afferma che molti hanno bussato alla sua
porta per avere Alpieagles e gli stessi avvocati sostengono che alcune
proposte sono arrivate sui loro tavoli ma hanno bisogno di essere esaminate.
Fra le tante voci che girano in un settore aereo in turbolenza come quello
italiano c'è anche quella di una cordata romana o della stessa
Meridiana. Tutto è condizionato dalla due diligence, cioè
dall'accertamento del reale stato economico e finanziario della compagnia,
cosa finora avvolta dal mistero. A stare ai fatti, e agli aerei messi a terra
dalle richieste avanzate dai singoli aeroporti, la situazione certo non
è rosea. Bari e Brindisi, aeroporti del sud, principali scali di
destinazione di Alpieagles vantano circa due milioni di crediti (e hanno
fermato gli aerei della compagnia), il Marco Polo ne vanta 4 - anche se Sinigaglia contesta fermamente la cifra - poi ci sono
la Gesac di Napoli e l'Alitalia verso cui Sinigaglia era però riuscito ad ottenere il
pignoramento di 3 milioni di crediti. Non si capisce più quanto di
questo accumulo finanziario dipenda dalla situazione difficile di questi
ultimi mesi e quanto sia invece retaggio di una gestione passata. E'
certo però che per salvare la compagnia ci vorrà una cifra
consistente, tra i 30 e i 40 milioni di euro, e anche un accordo con i
debitori per la rinuncia ai loro crediti prima che scatti la tagliola del
fallimento.
( da "Libertà" del 29-12-2007)
Quotidiano partner di Gruppo Espresso LIBERTA' di
sabato 29 dicembre 2007 > Prima Pagina vendita alitalia Padoa Schioppa:
"Trattativa in otto settimane" Air France, via libera Il governo ha
scelto. L'ira di Formigoni Ok per la rottamazione. Luce, sconti ai disagiati
ROMA - Il governo dà il via libera alla "trattativa in
esclusiva" con Air France. Con questa decisione la vendita di Alitalia fa un altro passo avanti ma le reazioni al Nord sono
furenti. Il presidente della Regione Lombardia, Formigoni, parla di
"decisione irregolare e vergognosa". Il ministro Padoa Schioppa si
augura una trattativa rapida, così come Air France. Intanto è
arrivato l'ok: la rottamazione continua nel 2008 e si amplia alle euro 2.
Varato anche un bonus-luce per 5 milioni di famiglie disagiate. FURINI a
pagina 2, D'APRILE a pagina 7 [.
( da "Eco di Bergamo, L'" del 29-12-2007)
VENEZIA A un passo dal crac Alpieagles si risolleva
in aria e davanti al Tar del Lazio vince il round con l'Enac che le consente
di tornare a sperare. Il vettore veneto presieduto da Paolo Sinigaglia
sembrava avere i giorni contati: ne restavano esattamente tre, dato che
l'Enac, viste le perduranti difficoltà finanziarie, aveva fissato al
primo gennaio 2008 lo stop alla licenza. Alpieagles sta già pagando da
settimane questo provvedimento, con una progressiva emorragia di passeggeri e
cancellazioni di voli. Ma a sorpresa, mentre anche la Regione Veneto ha iniziato
a muoversi per salvare la compagnia e trovare un compratore, è
arrivata la sentenza del Tar del Lazio: il tribunale amministrativo ha
accolto ieri il ricorso di Alpieagles per la sospensione del provvedimento
con cui Enac negava la proroga della licenza, fermandola al 31 dicembre. Il
Tar ? ha spiegato l'avvocato Paolo Pettinelli, che ha firmato il ricorso ? ha
ritenuto fondata l'istanza di Alpieagles e ha fissato al 17 gennaio 2008
l'udienza per la discussione di merito del provvedimento Enac. "Fino a
quella data perlomeno ? ha aggiunto Sinigaglia ? gli aerei della compagnia
potranno continuare a volare". Certo, potrebbe essere solo un
prolungamento dell'agonia. Perché nelle stesse ore da Bari giungeva notizia
che un Fokker 100 della compagnia veneta era stato bloccato allo scalo di
Palese dalla società Aeroporti di Puglia, la quale vanta nei confronti
di Alpieagles crediti per quasi due milioni di euro. Insomma altri debitori
che si aggiungono a quelli che da mesi battono alla porta di Sinigaglia: la Save
di Venezia (poco meno di 4 milioni, ma Sinigaglia dice 1,8 milioni), la Gesac
di Napoli, la stessa Alitalia (per
soli 300 mila euro), alla quale tuttavia il patron di Alpieagles era riuscito
a far pignorare con successo 3 milioni 499 mila euro di crediti. Sinigaglia,
pur rimanendo combattivo e minacciando cause penali contro chi ha voluto
portare la società sull'orlo del fallimento, sembra voler abbandonare
il campo. "Me ne voglio andare ? ha affermato ieri ? perché
prendo atto che questa è la volontà generale". Ma ancora
alla guida di Alpieagles, l'imprenditore calzaturiero, proprietario della
Simod, ha detto di ritenere "impraticabile" l'affitto
dell'attività ad un'altra compagnia, al quale potrebbe essere
interessata la MyAir di Carlo Bernini. "La strada per il salvataggio ?
ha spiegato Sinigaglia ? è la cessione dell'azienda".
( da "Eco di Bergamo, L'" del 29-12-2007)
Malpensa? Una delle tante facce del deficit infrastrutturale
italiano. Air France? Non è un invasore ma tratterà l'Italia
alla stregua di uno dei tanti mercati dove opera. Ma una volta persa la
compagnia di bandiera l'Italia deve recuperare competitività puntando
sull'aggregazione delle società di gestione degli scali. Ne è
convinto Stefano Paleari, professore di Analisi dei sistemi economici alla
facoltà d'Ingegneria di Dalmine e direttore scientifico dell'Iccsai,
il Centro internazionale di studi sulla competitività del settore
aereo, con base a Orio al Serio. Professore, arrivano i galli? "Immagine
simpatica, ma penso che chi appartenga alla nostra generazione non debba fare
una riflessione di tipo nazionalista. Io mi sento cittadino europeo,
però...". Però? "Però capisco che in sistemi
tradizionalmente evoluti ? che quando va bene, crescono dell'1-1,5 per cento
l'anno ? le competizioni fra i territori sono notevolmente accentuate.
È qui che i guadagni di uno rischiano di diventare sottrazione di
sviluppo per gli altri. Diciamo così: non temo i galli, ma la scelta
di Air France è la ratifica della dismissione non solo di un vettore,
quanto di un sistema completo". Non solo Alitalia, insomma... "No, la verità è che
un'operazione di questo genere ha altre valenze e ripercussioni, ma è
pur vero che per difenderci non possiamo tenere in piedi una compagnia che
perde 600 milioni di euro l'anno. E per anni ci siamo fatti scudo
così...". Ma Air France è davvero una scelta
negativa? "Siamo realisti: non temo Air France, ma sono sicuro che nella
sua politica l'Italia sarà uno dei tanti mercati in cui opera. Tutto
qua. Diventeremo una regione dell'Europa dove sui tabelloni ci sarà
scritto che il volo Air France è operato da Alitalia,
così come oggi quelli di Lufthansa li fa Swissair, ma il mondo non si
ferma tra Francia e Italia". Chiaro però che con Air France
Malpensa rischia grosso... "Malpensa è un aeroporto costruito per
essere un hub e ha una struttura di costi coerenti con questo obiettivo.
Chiaro che se il fine viene modificato ci sono dei problemi. Certo, ci sono
grandi aeroporti che non sono hub, penso a Londra Stansted, ma se strada
facendo la prospettiva si modifica bisogna cambiare le cose. E, secondo me, a
discontinuità bisogna rispondere con discontinuità". In
che modo? "Il trasporto aereo è una filiera e le compagnie ne
sono una parte, non tutto l'insieme. In Italia, per ragioni storiche e per
l'effetto trascinamento di Alitalia, abbiamo per
anni assimilato la filiera aerea con il trasporto, ma non è
così. E se ora rischiamo di non essere rappresentati a livello
nazionale da una compagnia, dobbiamo provare ad attivare un protagonismo
nelle società di gestione degli scali, perché quelle che ci sono oggi
sono dei nani in mezzo al nano Alitalia".
Quindi non possono dettare le condizioni? "Assolutamente no. Un conto
è gestire uno scalo e trattare con Ryanair, un conto è averne
in mano quattro: le condizioni cambiano, eccome. Dobbiamo favorire le
aggregazioni tra società di gestione, perché se tra dieci anni
Aéroports de Paris fa un offerta per gestire Malpensa, che succede? Per anni
la questione Alitalia ha di fatto bloccato il mondo
italiano, ora se si va fino in fondo un elemento di discontinuità da
cui ripartire comunque c'è". E può essere positivo?
"Credo che quando si risolve il problema di una società che per
dieci anni di fila va in perdita ci possano essere elementi positivi: e a
volte i problemi rivelano opportunità". Professore, Malpensa ha i
costi di un hub, ma è stato fatto tutto per farlo davvero diventare
tale? "Se le dicessi sì, finirei nel guinness delle bugie...
Malpensa è un tipico esempio del deficit infrastrutturale di questo
Paese, e senza infrastrutture non si cresce come gli altri partner europei.
Se volevamo davvero un hub servivano interventi di conseguenza". Scusi
la provocazione: oggi uno da Malpensa ha una ventina di destinazioni
intercontinentali, per il resto da qui vola su Francoforte, Vienna, Londra o
Amsterdam e da qui nel mondo ma con altre compagnie straniere. Non era meglio
farli volare su Fiumicino e così provare a salvare, per quanto
possibile, Alitalia? "Magari ha ragione, ma
c'è chi le risponderebbe che l'Italia è il Paese più
lungo d'Europa dove Fiumicino non è l'area più
industrializzata". Ma potevamo permetterci due hub? Nessuno in Spagna
mette in discussione Barcellona, ma lo scalo si appoggia su Madrid Barajas
per gli intercontinentali: si possono avere un grosso scalo e un hub,
più difficile due hub con i nostri numeri... "Vero, ma lo
è pure il fatto che se ci fosse l'alta velocità ferroviaria da
una decina d'anni il treno sarebbe una valida alternativa all'aereo sulla
Milano-Roma. E invece, per come sono strutturati i collegamenti ferroviari,
ora come ora l'alta velocità non è una valida alternativa
all'aereo per uno che da Monza deve andare a Roma. Il problema vero è
che questo Paese soffre di un grave deficit infrastrutturale, e Malpensa ne
è solo una parte". Dino Nikpalj.
( da "Eco di Bergamo, L'" del 29-12-2007)
Andrea Ferrari Nel giorno in cui l'ultimo Consiglio
dei ministri del 2007 presenta per la seconda volta il faticato decreto sulle
espulsioni rapide dei criminali anche comunitari; proroga gli incentivi per
la rottamazione delle vecchie auto e decide che l'azionista
di Alitalia, e cioè il Tesoro, appoggerà la trattativa
"esclusiva" con Air France per la vendita della compagnia di
bandiera, Prodi va scavando la trincea ove attestarsi in vista del
"redde rationem" di gennaio. Pare di capire che la linea difensiva
in vista della verifica del 10 e del voto su Padoa-Schioppa in Senato del 22,
si poggerà su due bastioni. In primo luogo, Prodi avverte: chi mi
vuole abbattere mi deve votare contro presentando una mozione di sfiducia in
Parlamento, e lì vedremo. È chiaro che il Professore non ha
alcuna intenzione di togliere il disturbo spontaneamente: del resto, basta
conoscerlo un po' per sapere che nulla potrebbe essere più lontano
dalla sua mentalità tignosa e combattente. Secondo, il premier ricorda
che un eventuale governo tecnico-istituzionale dovrebbe avere la maggioranza
in entrambe le Camere. L'affermazione pare banale, ma vuol dire una cosa
molto minacciosa: e cioè che al Senato il governo può anche
cadere perché non ha una maggioranza, ma il il suo successore dovrà
passare anche alla Camera dove viceversa il centrosinistra ha una maggioranza
"agevole" e non è affatto detto che i deputati dell'Unione
siano disposti a votare un esecutivo Dini o Draghi o Marini. Il risultato di
questa doppia linea difensiva è che Prodi indica le elezioni
anticipate come l'unico sbocco possibile di una caduta del suo
governo."Ve la sentite?" pare chiedere il Professore ai
complottardi, aggiungendo: e lo sapete che se cade all'improvviso il mio
governo non farete in tempo a fare una nuova legge elettorale e così
andate a votare col "Porcellum", una legge che più sballata
non c'è per chi vince le elezioni, chiunque sia? Da questa trincea,
Prodi sembra certo di poter affrontare meglio la prova di gennaio. Anche
perché la sinistra estrema pare rassicurata da alcune cose che Prodi ha detto
soprattutto sul fronte dell'aumento dei salari e della diminuzione del carico
fiscale sui redditi medio bassi (Bertinotti ha indirettamente approvato
queste intenzioni del premier, anche se le ha definite "l'ultima
occasione" del Professore per rimanere a cavallo). Certo, Dini
rumoreggia ancora. Annuncia che presenterà un proprio programma di
stampo liberaldemocratico e che voterà al Senato a favore
dell'esecutivo soltanto se Prodi dichiarerà di condividerlo
"integralmente". Richiesta abbastanza inusuale, anche perché il
governo ha un programma a suo tempo firmato anche da Dini: difficile che il
presidente del Consiglio possa ora, d'improvviso, aderire alle richieste dei
senatori centristi dissidenti che si radunano intorno all'ex premier.
È possibile, invece, che questi ultimi si contentino di qualche
apertura parziale per poter fare marcia indietro. Dini in questo caso farebbe
una pessima figura: per la seconda volta dimostrerebbe che la sua è
una pistola scarica e che lui, per usare le parole di Di Pietro, è
soltanto "un personaggio in cerca d'autore". In ogni caso Veltroni
è sceso in campo a fianco di Prodi, dichiarando che il Partito
democratico lavora perché il governo vada avanti fino alla fine della
legislatura e che anzi Prodi è il miglior garante di una prosecuzione
del lavoro riformatore che si incentra non soltanto sulla riforma elettorale
ma anche su altre modifiche istituzionali e regolamentari. Un modo, quello
del sindaco Veltroni, per allontanare da sé il sospetto di essere il capo
occulto dei congiurati antiprodiani.
( da "Eco di Bergamo, L'" del 29-12-2007)
Parte la trattativa in esclusiva. Padoa-Schioppa:
inutile attendere Formigoni: decisione scandalosa. Toto: confronto non
trasparente ROMA Via libera alla trattativa in esclusiva con Air France-Klm
per la cessione di Alitalia. Il governo stringe i
tempi "ratificando" la decisione presa lo scorso 21 dicembre dal
consiglio di amministrazione della compagnia e autorizzando il presidente
Maurizio Prato a condurre la trattativa che durerà otto settimane. Al
termine dell'ultimo Consiglio dei ministri del 2007, il ministro
dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa ha confermato l'indicazione, emersa le
scorse settimane, dando un'accelerazione alla tempistica che lo stesso
governo aveva stabilito fissando al 15 gennaio la data entro la quale si
sarebbe espresso sulle decisioni del cda. Un'accelerazione di cui sì
è giovato il titolo che ha chiuso le contrattazioni con un balzo
dell'8,29% a 80 centesimi. E proprio le fibrillazioni del titolo in Borsa,
spiegano fonti di governo, sarebbero all'origine dell'accelerazione decisa
ieri. "Non aveva senso aspettare ancora, l'orientamento era ormai
chiaro, la decisione del Cda di Alitalia era netta,
meglio togliersi subito il dente", spiegano dal Tesoro. Del resto al
governo solo il ministro per la Solidarietà sociale ha manifestato le
sue "perplessità" durante il Consiglio dei ministri
"sul fatto che si avviasse una fase di trattativa unica con una
compagnia. Sarebbe stato meglio avere un'altra strada di approfondimento di
diverse ipotesi sul tappeto" ha specificato Ferrero. Chiarendo che se ci
fosse stata una decisione formale con un voto in Cdm, il suo sarebbe stato un
voto contrario. Intanto insorgono le Regioni del Nord che, sullo scalo di
Malpensa, in pericolo, fanno quadrato. Torna all'attacco il governatore
lombardo Formigoni: "Una decisione scandalosa e vergognosa, presa contro
l'intero Paese, da un governo che scappa, che si sottrae a ogni tipo di
confronto". E anche Carlo Toto, il patron di AirOne leader della cordata
perdente, non va per il sottile: "L'Italia rinuncia a competere in serie
A. Il governo non vuole un confronto trasparente". "OTTO SETTIMANE
DI TRATTATIVA" "Ho espresso l'orientamento favorevole a che la
società avvii una fase di trattativa in esclusiva con Air France-Klm,
finalizzata alla formulazione di una proposta vincolante di integrazione tra
i due Gruppi" ha detto il ministro nel corso della conferenza stampa a
palazzo Chigi aggiungendo che "in tale ambito il ministero dell'Economia
valuterà la cessione della propria quota di
partecipazione in Alitalia. Inizia ora una fase, di circa 8 settimane, di trattativa in
esclusiva, che sarà compiuta dall'Alitalia e
che", ha successivamente puntualizzato una nota del ministero,
"sarà condotta in piena trasparenza ed in stretto coordinamento
con la Consob per garantire il rispetto della disciplina delle società
quotate". Il ministro ha poi ribadito che "l'entità
della cessione (della quota che è pari al 49,9% ndr) non è
stata definita in questa fase della trattativa, verrà definita in
seguito. Nella proposta comunque ? ha ricordato ? si parla di uno scambio di
azioni con Air France, quindi il Tesoro resterebbe proprietaria di azioni del
nuovo soggetto". Si apre ora una "fase cruciale" ha osservato
il ministro e "c'è da sperare che non ci siano sorprese". A
tale proposito Padoa-Schioppa si è detto "fiducioso" che la
trattativa esclusiva con Air France-Klm si possa concludere "nella
maniera più positiva per la società". Quello di oggi
(ieri, ndr), ha evidenziato, "è un passo grandissima importanza,
naturalmente non è l'ultimo, perché sappiamo che una trattativa può
concludersi positivamente o negativamente" tuttavia, ha rimarcato,
"la prospettiva di integrazione nel primo gruppo mondiale che è
Air France-Klm, e che ha una grande esperienza in questo tipo di operazioni
avendo rilanciato sia il vettore olandese sia l'aeroporto di Schipol,
è motivo di fiducia". Il ministro ha quindi puntualizzato che la
gestione della trattativa sarà "condotta da Alitalia
e non al Tesoro: ovviamente ? ha precisato ? ci sono aspetti che potranno
incidere sulle modalità della vendita e che saranno di pertinenza del
governo, ma la trattativa la conduce Alitalia".
Ma sulla decisione finale, il titolare di via XX settembre ha ricordato che
l'ultima parola spetta proprio all'azionista di riferimento e cioè il
Tesoro: la "decisione formale" sulla vendita ? ha osservato ?
spetta al ministro dell'Economia, ma su una questione così importante,
prima della vendita è inevitabile un altro passaggio in consiglio dei
ministri". Il ministro si è poi soffermato sulla riunione odierna
del Consiglio: "Quella di oggi (ieri, ndr) ? ha detto ? è stata
sostanzialmente un'informativa. Abbiamo esaminato ampiamente tutta la
documentazione, che era stata recapitata in via riservata a ogni ministro.
Avevo naturalmente conferito a lungo con il premier e il vicepremier e siamo
convinti che la valutazione data dal cda di Alitalia
sia quella corretta" ha detto. "L'ENNESIMA FORZATURA"
Immediate le reazioni del fronte politico e sindacale. Per l'ex ministro
Gianni Alemanno, Padoa Schioppa "ha compiuto l'ennesima forzatura",
mentre il segretario della Democrazia cristiana per le Autonomie, Gianfranco
Rotondi ha parlato di "atto di protervia che non ha eguali". Il
capogruppo del Pdci alla Camera Pino Sgobio, ha chiesto che "lo Stato
mantenga una quota considerevole in Alitalia".
L'Sdl ha definito quella di Padoa-Schioppa una "decisione
autoritaria" e che a questo punto "è difficile quindi
prevedere che la scelta definitiva si discosti da quella fatta dal
governo". Il leader Ugl Trasporti Panella, perplesso per il colpo
d'accelerazione dell'esecutivo, ha chiesto la convocazione da parte del
governo.
( da "Eco di Bergamo, L'" del 29-12-2007)
Aiuti per sostituire euro 2 e moto. Incentivi 2x1 a
chi cambia due vetture vecchie per una nuova Tariffe luce, bonus per 5
milioni di famiglie. Alitalia, sì del governo alla trattativa con Air France Alla
fine la rottamazione è stata estesa al 2008 grazie al decreto
"Milleproroghe". Gli aiuti riguardano anche le vetture euro 2 ?
minimo 700 euro ? e le moto. Per chi cambia due auto vecchie per una nuova,
bonus di 1.200 euro. Nel decreto di fine anno del governo aiuti anche
a cinque milioni di famiglie in difficoltà a pagare la bolletta della
luce per la quale sono previsti rincari. Il governo, nell'ultima riunione del
2007, ha preso un'altra importante decisione: via libera alla trattativa per
cedere Alitalia ad Air France-Klm. alle pagine 2 e
4.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il
(Nazionale)) (Nazione, La (Nazionale))
IL COMMENTO NESSUNO AVRA' IL
MONOPOLIO COMUNQUE si concluda la vicenda della vendita di Alitalia, nessuno avrà il monopolio del traffico aereo in
Italia. Infatti, innanzitutto le liberalizzazioni delle linee aeree,
già molto cresciute in Europa (e che ancora potranno ampiamente
svilupparsi), hanno molto aperto il mercato nazionale che è già
diventato quanto mai competitivo fra vettori italiani e stranieri,
anche con le decisive innovazioni delle compagnie a basso costo. La
concorrenza è sia fra compagnie aeree, sia fra aeroporti, soprattutto
in Italia, anche per la particolare conformazione geografica, dove le
distanze sono frequentemente rilevanti e dove i collegamenti stradali e
ferroviari spesso non favoriscono il facile avvicinamento perfino ai
principali aeroporti. Infatti, il congestionamento anche estremo, soprattutto
nelle lunghe ore di punta, delle autostrade e delle tangenziali italiane
rende frequentemente arduo, per chi non vi vive nei pressi, l'avvicinamento
ai principali aeroporti in tempi limitati e sempre prevedibili. Anche le
ferrovie non favoriscono l'accesso agli aeroporti italiani: le reti (salvo le
poche ad alta velocità) sono antiche, con poche innovazioni, e quasi
mai ben connesse agli aeroporti (il caso di Pisa, dove una stazione delle Fs
è interna all'aeroporto, è quasi una lodevole eccezione). Anche
queste ragioni oggettive, oltretutto nell'Italia delle "cento
città", favoriscono la crescita di un sistema aeroportuale
policentrico dove la competizione fra le aree geografiche ed economiche si
integra con la concorrenza di aeroporti e linee aeree. Nessuno può,
quindi, costringere alcuno ad organizzare i viaggi secondo schemi decisi da
altri a livello nazionale o locale: uno o due "hub" in Italia non coaguleranno
mai tutto il traffico di più lunga distanza anche perché ad ampie zone
del Paese è spesso più comodo cambiare aereo, a seconda dei
casi, a Francoforte, Monaco di Baviera, Vienna o Parigi, per esempio. Inoltre
vari aeroporti italiani stanno crescendo in modo rilevante proprio in
concorrenza con i sistemi aeroportuali di Milano e Roma: per esempio Venezia,
al centro di un'area molto sviluppata, ha anche voli intercontinentali,
mentre scali di medie dimensioni, come Bologna, Pisa ed in parte anche
Firenze, sono collegati intensamente con molte città europee, quando
perfino aeroporti di piccole città hanno pure voli di non breve
distanza, come è il caso di Forlì che è collegata anche
con Mosca e con Kiev. Insomma, i passeggeri delle città e delle
province italiane sono pienamente liberi di scegliere le compagnie aeree e
gli aeroporti di partenza e di arrivo secondo una molteplicità di
fattori dinamici e competitivi, qualsiasi sia, appunto, la conclusione della
vendita dell'Alitalia. - -->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il
(Nazionale)) (Nazione, La (Nazionale))
? ROMA ? IL GOVERNO dice
sì alla trattativa in esclusiva fra Alitalia e Air France-Klm.
E in Piazza Affari il titolo chiude con un maxi-rialzo dell'8,26% a 0,8 euro.
Con una mossa inattesa, anticipando la scadenza indicata entro metà
gennaio, il consiglio dei ministri ha dato semaforo verde alle negoziazioni,
che dureranno otto settimane, per una proposta vincolante di integrazione fra
i due gruppi. A favore dell'accelerazione delle trattative avrebbero
giocato più fattori: da un titolo azionario troppo altalenante al
rischio che l'iniziale scadenza di metà gennaio avrebbe potuto logorare
ulteriormente sia la compagnia sia la scena politica che le ruota intorno.
Senza dimenticare, secondo alcune indiscrezioni, il fatto che il premier
Prodi avrebbe avuto le necessarie assicurazioni e garanzie dal presidente
francese Sarkozy per la pari dignità della compagnia italiana nella
futura fusione. SODDISFATTO il numero uno di Air France-Klm, Jean Cyril
Spinetta che si augura di arrivare "rapidamente a un accordo solido che
apra la via a una crescita profittevole di Alitalia".
Durissima, invece, la replica del patron di AirOne, Carlo Toto: "Se
l'Italia rinuncia al nostro progetto, spreca una grande opportunità,
oltre che la capacità di competere in serie A. Oggi non ha vinto il
mercato, perché in quel caso ci sarebbe stata trasparenza nella decisione e
ci sarebbe stato un confronto serio e chiaro tra i due piani". Quella
del Governo ? continua Toto ? è una decisione sorprendente che
smentisce quanto dichiarato pochi giorni fa dal cda di Alitalia,
ovvero che il Governo avrebbe esaminato in modo approfondito le due proposte
e che conferma la non disponibilità ad un confronto trasparente tra i
due progetti". AD ANNUNCIARE il via libera del Governo è stato il
ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, che ha espresso il proprio
"orientamento favorevole" alla trattativa, "la soluzione
più appropriata per la salvezza" dell'Alitalia.
Padoa-Schioppa ha quindi giudicato "corretta la valutazione del
cda", osservando che "è motivo di fiducia la prospettiva di
integrazione con il primo gruppo mondiale" nel trasporto aereo.
Peraltro, ha rilevato, Air France "ha ampia esperienza in integrazioni
avendolo fatto con Klm e ha rilanciato l'aeroporto di Amsterdam". Quello
di oggi "è un passo di grandissima importanza anche se non
è l'ultimo" ha rilevato il ministro, auspicando che "la fase
finale della trattativa non riservi sorprese negative". Sarà
durante la negoziazione che il Tesoro deciderà se cedere tutta o parte
della propria quota del 49,9%, comunque, "nel nuovo gruppo sarebbe
titolare di azioni" visto che Air France-Klm ha proposto una offerta
pubblica di scambio ha ricordato il titolare di via XX Settembre. Come per
tutte le altre privatizzazioni, l'atto formale di vendita sarà fatto
dall'azionista anche se, visto che ieri il cdm non ha deliberato ma solo
esaminato il dossier, ci potrebbe essere un ulteriore passaggio in consiglio
"visto che si tratta di una vendita importante". - -->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il
(Nazionale)) (Nazione, La (Nazionale))
BLUE PANORAMA PECCI: "POTREMMO COPRIRE MOLTE
ROTTE. CONTATTI CON PARTNER" "Pronti per Malpensa entro
aprile" di MARCO TAVASANI ? ROMA ? FRANCO PECCI (nella foto), 62 anni,
fondatore e presidente di Blue Panorama, già ai primi di settembre
aveva lanciato la proposta: "Siamo disponibili a diventare il vettore di
lungo raggio di riferimento per l'attività intercontinentale e
internazionale da Malpensa". Blue Panorama ha una flotta di 11 aerei tra
cui tre Boeing 767-300 Er e due B757, la base per l'attività di lungo
raggio è a Malpensa ma la compagnia opera voli intercontinentali anche
da Roma e Bologna. Presidente Pecci, come si articola il suo piano
industriale per il rilancio di Malpensa? "Abbiamo esaminato le rotte che teoricamente saranno dismesse da Alitalia. Ne possiamo operare almeno 8 di lungo raggio, tra Oriente e
centro-sud America oltre a 3-4 rotte sull'Africa, come Nigeria e Senegal, ma
anche sui Paesi dell'Africa settentrionale. Stiamo già esplorando i
potenziali partner finanziari e industriali che ci aiuteranno nello start up
e contiamo sul supporto delle istituzioni lombarde. Intanto ho
già contatti avanzati con grossi nomi europei". Quanto tempo ci
vorrà per essere a regime? "Ragionevolmente fra 4 mesi la nuova
realtà potrebbe decollare. Utilizzeremmo inizialmente almeno 4 aerei
di lungo raggio aggiungendone altri 2 dal novembre 2008, in attesa del primo
di quattro B787 che arriverà a fine 2009, e a regime avremo 11 jet
intercontinentali, anche per i voli leisure. Il piano industriale è
flessibile e potrà modificarsi se emergeranno le condizioni di un
possibile accordo di cooperazione, che auspico, con il gruppo Air France-Klm/Alitalia". Questa è una novità.
"E' un'operazione di sinergia industriale. Perché farsi la
guerra?". Oggi Malpensa si può definire un hub? "Posso dire
soltanto che è stato voluta e creata come un hub, e che è nel
mirino di molte compagnie straniere di lungo raggio. Tuttavia oggi la
tendenza privilegia, sulle grandi distanze, i voli point-to-point".
Esiste il rischio di entrare in rotta di collisione con i giganti del cielo
europei? "Vedo più concorrenza da vettori nordamericani e del
Medio Oriente. Ma sono convinto che sull'asse Linate-Malpensa i vettori
europei continueranno a drenare traffico verso i loro hub e gli scali
principali". E i diritti di traffico per le nuove destinazioni ?
"Da Malpensa, se non vengono esercitati per circa un anno,
automaticamente vengono concessi alla compagnia nazionale che li ha
richiesti. E noi siamo pronti. Non ci sono, invece, problemi di accordi
bilaterali in quanto Blue Panorama è una compagnia nazionale". -
-->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il
(Nazionale)) (Nazione, La (Nazionale))
Alitalia, il Tesoro vuole Il Governo sceglie Parigi. Toto:
"L'Italia ? ROMA ? IL GOVERNO dice sì alla trattativa in
esclusiva fra Alitalia e Air France-Klm. E in Piazza Affari il titolo chiude con un
maxi-rialzo dell'8,26% a 0,8 euro. Con una mossa inattesa, anticipando la
scadenza indicata entro metà gennaio, il consiglio dei ministri ha dato semaforo verde alle negoziazioni,
che dureranno otto settimane, per una proposta vincolante di integrazione fra
i due gruppi. A favore dell'accelerazione delle trattative avrebbero giocato
più fattori: da un titolo azionario troppo altalenante al rischio che
l'iniziale scadenza di metà gennaio avrebbe potuto logorare
ulteriormente sia la compagnia sia la scena politica che le ruota intorno.
Senza dimenticare, secondo alcune indiscrezioni, il fatto che il premier
Prodi avrebbe avuto le necessarie assicurazioni e garanzie dal presidente
francese Sarkozy per la pari dignità della compagnia italiana nella
futura fusione. SODDISFATTO il numero uno di Air France-Klm, Jean Cyril
Spinetta che si augura di arrivare "rapidamente a un accordo solido che
apra la via a una crescita profittevole di Alitalia". Durissima, invece, la replica del patron di AirOne, Carlo Toto:
"Se l'Italia rinuncia al nostro progetto, spreca una grande
opportunità, oltre che la capacità di competere in serie A. Oggi
non ha vinto il mercato, perché in quel caso ci sarebbe stata trasparenza
nella decisione e ci sarebbe stato un confronto serio e chiaro tra i due
piani". Quella del Governo ? continua Toto ? è una decisione
sorprendente che smentisce quanto dichiarato pochi giorni fa dal cda di Alitalia, ovvero che il Governo avrebbe esaminato in modo approfondito le due
proposte e che conferma la non disponibilità ad un confronto
trasparente tra i due progetti". AD ANNUNCIARE il via libera del Governo
è stato il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, che ha
espresso il proprio "orientamento favorevole" alla trattativa,
"la soluzione più appropriata per la salvezza" dell'Alitalia. Padoa-Schioppa ha quindi giudicato "corretta la valutazione del
cda", osservando che "è motivo di fiducia la prospettiva di
integrazione con il primo gruppo mondiale" nel trasporto aereo.
Peraltro, ha rilevato, Air France "ha ampia esperienza in integrazioni
avendolo fatto con Klm e ha rilanciato l'aeroporto di Amsterdam". Quello
di oggi "è un passo di grandissima importanza anche se non
è l'ultimo" ha rilevato il ministro, auspicando che "la fase
finale della trattativa non riservi sorprese negative". Sarà
durante la negoziazione che il Tesoro deciderà se cedere tutta o parte
della propria quota del 49,9%, comunque, "nel nuovo gruppo sarebbe
titolare di azioni" visto che Air France-Klm ha proposto una offerta
pubblica di scambio ha ricordato il titolare di via XX Settembre. Come per
tutte le altre privatizzazioni, l'atto formale di vendita sarà fatto
dall'azionista anche se, visto che ieri il cdm non ha deliberato ma solo
esaminato il dossier, ci potrebbe essere un ulteriore passaggio in consiglio
"visto che si tratta di una vendita importante". - -->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il
(Nazionale)) (Nazione, La (Nazionale))
Nte di Air France-Klm, che i soliti italiani non le
stiano rifilando una "sola"? Sta per acquistare un'auto usata col
motore fuso e la carrozzeria corrosa dalla ruggine. Ne vale la pena? Del
resto, i Suoi conti li avrà fatti: Lei conosce bene Alitalia,
essendo stato nel Consiglio d'amministrazione dal 2002 al febbraio 2007.
Conosce bene i piloti, le hostess, gli steward, il personale di terra e i
loro modesti indici di produttività. Conosce bene i miliardi di
miliardi che è costata ai contribuenti italiani la compagnia di
bandiera, fallita di fatto parecchi anni fa e tenuta in vita surrettiziamente
grazie alla continua iniezione di soldi (i nostri). Non dimentichi,
però, che la trippa per i gatti è finita e che, se non li
userà, dovrà lasciare liberi gli slot di Malpensa: la fila dei
pretendenti è già lunga. - -->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il
(Nazionale)) (Nazione, La (Nazionale))
IL FRONTE DEL NORD Formigoni a muso duro "Uno
scandalo, una vergogna" ? MALPENSA (Varese) ? ALITALIA
AI FRANCESI "è una vergogna, uno scandalo", attacca il
governatore lombardo Roberto Formigoni. Quello che a Milano si temeva, che
cioè il Governo desse via libera alla trattativa con Air France,
è successo. Addirittura prima di quanto previsto, il 15 gennaio.
E Formigoni attacca a muso duro: "Questa decisione è irregolare e
forse illegittima. Air France come un'idrovora succhierà tutto il
traffico e i passeggeri di Alitalia lasciando come
contentino agli italianuzzi l'aeroporto di Roma per cui non vedo vita facile,
ma soprattutto un piano per cancellare Malpensa: a questo punto daremo
battaglia, faremo tutte le azioni possibili a difesa dei cittadini che
volano". "Il Governo ora si assuma le sue responsabilità ?
scandisce Letizia Moratti, sindaco di Milano ?, che sono tutte politiche
perché si tratta di scelte che toccano direttamente le politiche industriali,
economiche e di relazioni internazionali del nostro Paese. Ci auguriamo che
le trattative dirette con Air France siano fatte nell'interesse del Paese,
perché quella sul destino Alitalia non è una
scelta tecnica". Annuncia battaglia dura la Lega: "Noi stiamo
preparando fuochi d'artificio ? anticipa Giancarlo Giorgetti, segretario
della Lega Lombarda ?. E' l'ennesimo atto di colonialismo romano: l'unica
ricchezza che oggi Alitalia porta in dote sono le
rotte redditizie che partono da Milano". Quanto a una Compagnia del
Nord, Giorgetti appare scettico: "Si può fare, ma l'ho già
sentito dire più volte e non si è mai fatto nulla. Una grande
banca del nord, Intesa, si era già fatta avanti ed è stata
respinta dal Governo: devo dare atto del grande coraggio che ha avuto Corrado
Passera". E se l'altro partito di centrodestra, Alleanza Nazionale, ieri
ha addirittura sfilato con in testa Ignazio La Russa, bandiere e megafono, a
Malpensa ("Alitalia resti in mani
italiane"), Filippo Penati, presidente di sinistra della Provincia di
Milano, getta acqua sul fuoco. Ha criticato il Governo per "non aver
coinvolto le istituzioni locali", chiedendo ora l'apertura di un
confronto. Ma ha anche detto che il piano Air France-Klm è quello che
dà "più garanzie". Alessandro Franzi - -->.
( da "Libertà" del 29-12-2007)
Quotidiano partner di Gruppo Espresso LIBERTA' di
sabato 29 dicembre 2007 > Economia Mibtel a +0,58%
Piazza Affari bene con Fiat Alitalia e Pininfarina MILANO -
Piazza Affari chiude bene l'ultima seduta dell'anno, staccando le altre Borse
del Vecchio Continente, piuttosto deboli, e recuperando parte di quel terreno
perduto nel 2007 che ne ha fatto una delle peggiori borse mondiali e la
peggiore in Europa. L'indice Mibtel ha terminato le contrattazioni in
rialzo dello 0,58% a 29.402 punti, lo S&P/Mib ha segnato un progresso
dello 0,55% a 38.554 punti mentre l'All Stars è avanzato dello 0,81% a
14.369 punti. VOLA ALITALIA CON SÌ GOVERNO AD AIR FRANCEAlitalia saluta il 2007 con un mega rialzo che fa della
compagnia di bandiera il miglior titolo dello S&P/Mib. Il mercato ha
infatti festeggiato con un balzo dell'8,26%, a 0,80 euro, la decisione del
governo di scegliere Air France-Klm per avviare una trattativa in esclusiva
in vista della cessione di Alitalia, preferendo i
francesi alla cordata italiana rappresentata da Air One-Intesa Sanpaolo.
CORRE FIAT CON INCENTIVI ROTTAMAZIONE, OK PRYSMIAN E AEMBrilla il Lingotto
(+2,45% a 17,69) a Piazza Affari grazie alla proroga al 2008 degli incentivi
per la rottamazione auto. Bene anche le casseforti di casa Agnelli, Ifil
(+1,14% a 6,45 euro) e Ifi (+3,19% a 23,30 euro), scaldata quest'ultima anche
dalla notizia dell'arrotondamento, da parte del fondo Amber, della quota al
10% circa del capitale e dall'ingresso di Deutsche Bank con una
partecipazione di poco superiore al 2%. In evidenza sul listino Aem (+3,12% a
3,13 euro) che dall'anno prossimo cambierà denominazione in A2A, a
seguito della fusione con Asm (+2,55% a 4,99), oggi all'ultima seduta di
Borsa. Brillante anche Prysmian (+3,11% a 16,89). BENE SAIPEM E ACOTEL,
BANCARI POSITIVI CON BANCO POPOLAREChiusura d'anno al rialzo per Saipem
(+2,20% a 27,41) e Acotel (+1,29% a 83,25), migliori titoli 2007,
rispettivamente, dello S&P/Mib e di tutto il listino. Positivi i bancari
dove si segnalano i guizzi del Banco Popolare (+1,51% a 15,16) e della Bpm
(+1,26% a 9,32). Avanzano Mediobanca (+0,86% a 14,12), Intesa Sanpaolo
(+0,65% a 5,41) e Unicredit (+0,60% a 5,67). Bene gli editoriali Mondadori
(+1,72% a 5,62) e L'Espresso (+1,36% a 3,05) e i cementieri Buzzi Unicem
(+1,56% a 18,93) e Italcementi (+1,46% a 14,63) con il costruttore Impregilo
(+1,74% a 4,62) e Pirelli (+1,83% a 0,75). GIÙ FINMECCANICA CON
M&C, PROSEGUE VOLO PININFARINAPochi i segni meno del listino. Nello
S&P/Mib si segnala di Finmeccanica (-1,21% a 21,97), mentre tiene
Mediolanum (-0,78% a 5,48) dopo il balzo di oltre otto punti messo a segno
ieri. Praticamente immobile a 31 euro (-0,03%) Generali. L'accordo con
Vincent Bollorè per la produzione di un auto elettrica continua a
spingere Pininfarina (+21,11% a 11,71) che in tre sedute è salita del
60% (pur restando uno dei titoli peggiori del 2007). CHI SALE, CHI SCENDEMale
tra gli immobiliari Ipi (-4,85% 3,73) mentre vola Aedes (+5,50% a 3,49),
giù i Grandi Viaggi (-2,27% a 1,54), Save (-1,67% a 10,70) e Tod's
(-1,60% a 47,83). Balzano Astaldi (+6,72% a 5,19) e Bastogi (+6,13% a 0,32).
[.
( da "Libertà" del 29-12-2007)
Quotidiano partner di Gruppo Espresso LIBERTA' di
sabato 29 dicembre 2007 > In Italia Il governatore Formigoni protesta:
decisione irregolare e vergognosa. Calderoli invita alla rivolta: si vendano il Colosseo Alitalia-Air
France, via libera del governo Il ministro Padoa Schioppa seguirà la
trattativa per conto dell'esecutivo MILANO - Il governo dà il via libera
alla "trattativa in esclusiva" con Air France. Con questa decisione
la vendita di Alitalia fa un altro passo avanti ma le reazioni, soprattutto da parte
del "fronte del Nord", sono furenti. Il presidente della
Regione Lombardia, Formigoni, parla di "decisione irregolare e
vergognosa". Il leghista Calderoli invita alla rivolta contro Roma.
"Si vendano il Colosseo", dice. In Borsa la reazione è
positiva: Alitalia sale dell'8,3% fra scambi molto
intensi. Bene anche Air France (+1,66% a 23,86 euro) mentre i vertici della
società sperano "in un accordo rapido". Il ministro
dell'economia, Tommaso Padoa Schioppa, ha dato il suo "via libera"
alla trattativa con Air France, spiegando che la deliberazione formale
arriverà da un successivo consiglio dei ministri. La vendita, poi,
sarà un atto del ministero dell'Economia che, ufficialmente, è
il possessore delle azioni. Anche di titoli ha parlato il ministro, quando ha
aggiunto che "il Tesoro sarebbe titolare di azioni del nuovo
gruppo". Stando alla valutazione che Air France dà di Alitalia, il 49,9% dei titoli ora in possesso dello Stato
italiano si trasformerebbero nel 3% del colosso Air France-Klm-Alitalia e, stando alle indiscrezioni, il governo italiano
avrebbe diritto a un posto nel consiglio di amministrazione. "La
trattativa - dice il ministro - sarà condotta in piena trasparenza, in
stretto coordinamento con la Consob e durerà otto settimane".
Immediata la risposta di Parigi. Il presidente di Air France, Jean Cyril
Spinetta "si augura di arrivare rapidamente a un accordo solido che apra
la via a una crescita profittevole di Alitalia".
Invece la protesta cresce a Milano e in tutto il Nord dove si teme un forte
ridimensionamento delle attività all'aeroporto di Malpensa. Formigoni
ricorda che il governo si prenderà fino al 15 gennaio per decidere
l'acquirente di Alitalia e poi aggiunge:
"Speriamo che a nessuno venga in mente di fare un colpo di mano e che
l'esame della situazione vanga fatto pubblicamente. Quanto deciso dal
governo, finora, è vergognoso. Air France succhierà tutto il
traffico e i passeggeri di Alitalia, lasciando come
contentino agli italiani l'aeroporto di Roma per cui non vedo vita
facile". La Lega parla di "inciuci romano-napoleonici".
"Malpensa - dice il Carroccio - sarà la madre di tutte le battaglie".
E Calderoli aggiunge: "Scegliendo Air France si cancella la Padania. Si
svendano il Colosseo, la fontna di Trevi e gli ultimi carrozzoni di Stato, ma
la Padania non la tocchino. Il 10 genanio ci sarà la crisi di governo?
Hanno deciso di svendere anche l'ultima cassa al ricettatore francese".
Alemanno (An) parla di "ennesima forzatura" ma si fanno sentire
anche politici del centro-sinistra. Penati (presidente della Provincia di
Milano) chiede un incontro al governo su Malpensa e spiega: "Air France
deve mantenere le 17 rotte intercontinentali servite adesso da Alitalia. Se così non fosse l'aeroporto di Malpensa
deve essere lasciato libero di operare con altre compagnie". Critici i
sindacati. "Il governo ci coinvolga nella trattativa", dice l'Unione
Piloti. "Il metodo del governo è autoritario", aggiunge il
Sindacato dei lavoratori. Nella mattinata di ieri al terminal 1 nell'hub
milanese, si è svolto un presidio di Alleanza Nazionale per dire no a
"scelte affrettate" e per dire "giù le mai da Malpensa".
Gigi Furini [.
( da "Giornale.it, Il" del 29-12-2007)
Di fine anno
di Redazione - sabato 29 dicembre 2007, 07:00 Alitalia e la
rottamazione; l'abolizione delle tasse sui contratti di Borsa e anche un
accenno al rifinanziamento delle missioni militari. Per non parlare delle
nuove norme sulle espulsioni dei cittadini comunitari. Una fine d'anno da non
dimenticare per il governo di Romano Prodi. Dopo mesi di rinvii e gialli,
ieri sono stati chiusi diversi provvedimenti importanti per la vita del
Paese. Temi che l'esecutivo si è trascinato fino all'ultimo. E
così il pronunciamento del governo sulla cessione di Alitalia ad Air France ha trovato spazio nel Consiglio dei
ministri piazzato tra Natale e San Silvestro. Stesso destino per il decreto
sulla sicurezza. Quello vecchio fu approvato dopo la barbara uccisione di
Giovanna Reggiani e accompagnato dal clamore dei media. Poi fu fatto decadere
e ieri il governo ne ha approvato uno nuovo. Alla riedizione, anche questa con
modifiche sostanziali, degli incentivi all'acquisto di auto è toccata
una sorte peggiore: il decreto milleproroghe. Un provvedimento che
generalmente serve a rinviare qualche scadenza, ma che da ieri è
diventato uno strumento di politica industriale.
( da "Giornale.it, Il" del 29-12-2007)
Di Redazione - sabato 29 dicembre 2007, 07:00
Piazza Affari chiude bene l'ultima seduta dell'anno, recuperando parte di
quel terreno perduto nel 2007 che ne ha fatto una delle peggiori borse
mondiali e la peggiore in Europa. L'indice Mibtel ha terminato in rialzo
dello 0,58% a 29.402 punti, lo S&P/Mib ha segnato un progresso dello
0,55% a 38.554 punti mentre l'All Stars è avanzato dello 0,81% a
14.369 punti. Alitalia ha salutato il 2007 con un balzo dell'8,26%, miglior titolo
dello S&P/Mib. Bene Fiat (+2,45% a 17,69) grazie alla proroga degli
incentivi auto. In evidenza Aem (+3,12% a 3,13 euro) e Asm (+2,55% a 4,99),
all'ultima seduta di Borsa. Brillante anche Prysmian (+3,11% a 16,89).
Rialzo per Saipem (+2,20% a 27,41) e Acotel (+1,29% a 83,25), migliori titoli
2007, rispettivamente, dello S&P/Mib e di tutto il listino. Positivi i
bancari con Banco Popolare (+1,51% a 15,16) e Bpm (+1,26% a 9,32). L'accordo
con Bollorè continua a spingere Pininfarina (+21,11% a 11,71) che in
tre sedute è salita del 60% (pur restando uno dei titoli peggiori del
2007). Le piazze europee hanno chiuso contrastate. Bene il Dax (+0,36%),
piatta Parigi, in calo Londra (Ftse100 -0,3%). A Parigi bene Air France
(+1,6%). Denaro anche su Accor (+2,3%), in lettera Cap Gemini (-1,4%) e
Lagardere (-1,4%). A Londra rialzi per i titoli energetici con Cairn Energy
(+3%) e British Energy (+1,3%), mentre hanno registrato una flessione i
finanziari con Schroders (-2,5%) e Barclays (-1%). Sul Dax rialzi per Man
(+2,9%), Altana (+2%) e Adidas (+1,9%). Infine ecco Wall Street, che dopo una
partenza positiva, è girata in negativo sulle notizie delle
compravendite di case nuove.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il
(Nazionale)) (Nazione, La (Nazionale))
Di VITTORIO DALLAGLIO ? MILANO ? MUTUI, caro
petrolio, dollaro debole, inflazione in risalita: in Piazza Affari non si
brinda. Dopo quattro anni di festa ininterrotta, il 2007 rompe l'incantesimo
e chiude in rosso con l'indice Mibtel che arretra del 7,8% rispetto al
dicembre del 2006. L'indice Midex, che raccoglie i titoli a media
capitalizzazione, ha perduto addirittura il 14%. E non basta certo a
consolarci il mini recupero dell'ultima seduta (+0,58% ieri). La nostra Borsa
è stata in assoluto la peggiore d'Europa e nel mondo soltanto Tokyo ha
fatto peggio con un calo dell'11,3%. Per avere un confronto immediato la
Borsa tedesca ha guadagnato il 22%, Londra il 4%, Madrid il 6%. Per non
parlare di Wall Street dove, a dispetto del terremoto dei mutui subprime che
negli Usa ha il suo epicentro, l'indice Dow Jones archivia gli ultimi dodici
mesi con un progresso dell'8,5% (il Nasdaq ha fatto ancor meglio con un
+12%). "Se la Borsa italiana ha sofferto più di altre la causa
è nella forte concentrazione di titoli nel settore bancario"
commenta Angelo Tantazzi, presidente di Borsa Italiana. "L'economia
italiana e anche quella europea hanno continuato a crescere anche nel 2007 ?
aggiunge Tantazzi ? ma l'economia è stata colpita da una crisi
finanziaria che ha avuto il suo epicentro nel segmento subprime dei mutui
ipotecari statunitensi. La diffusione degli strumenti di trasferimento del
rischio ha giocato un ruolo di volano e gli impatti sui mercati azionari sono
stati significativi, rendendo i prezzi particolarmente volatili". La
debacle è cominciata a metà estate con l'esplodere della bolla
dei mutui e si è poi via via allargata fino a toccare i minimi di
novembre (il giorno peggiore è stato giovedi 22 novembre). Un pianto
generale che ha travolto non soltanto i titoli bancari e finanziari (dai big
Unicredit e Monte Paschi ad Italease, regina del leasing, che ha perso il
74%) ma un po' tutto il listino e che si specchia nella crisi del risparmio
gestito dove anche a novembre è proseguita la fuga dai fondi di
investimento e in particolare dai fondi azionari. In maglia nera, insieme ad
Italease, Pininfarina ( -62%) e Cell Therapeutics (-74%). Palma d'oro invece
per Acotel del segmento Star che vanta una performance del 341%. Fra i titoli
maggiori invece bene Saipem (+ 38,5%), Fiat e Aem, male Fastweb, Seat (con
perdite intorno al 40%) e Italcementi. Nettamente negativo anche il bilancio
dei telefonici e naturalmente di Alitalia che, nonostante il rally
di ieri per il via libera ad Air France, ha lasciato sul campo il 25%. Per il
2008 che si apre la prudenza è d'obbligo e lo scenario è
all'insegna dell'incertezza. Ma molti analisti delle grandi banche d'affari
non sono così preoccupati: c'è un cauto ottimismo per Wall
Street e le locomotive asiatiche di India e Cina mentre la volatilità
resterà alta nel Vecchio Continente e a Milano. TUTTAVIA nel bilancio
di fine anno di piazza Affari non tutto è nero come sembra.
Innanzitutto proprio il 2007 è stato l'anno della fusione fra la Borsa
italiana il London Stock Exchange, "un'alleanza di portata storica per
la finanza italiana" ricorda l'amministratore delegato Massimo Capuano.
Il 2007 ? aggiunge Capuano ? ha segnato anche un nuovo record storico di
scambi con una media giornaliera salita da 4,5 a 6,3 miliardi di euro. Il
controvalore totale degli scambi sulle azioni ha superato i 1.572 miliardi di
euro. Sale leggermente anche il numero delle società quotate che sono
arrivate a 344 (compresi però i titoli esteri). E anche il numero
delle nuove quotazioni al listino ? 32 collocamenti ? testimonia la
vitalità del mercato. E' il numero più alto dal Duemila ad oggi
e ha riguardato principalmente società di piccole e medie dimensioni
ma anche con marchi molto noti come Piquadro, Bialetti o Il Sole 24ore. In
totale queste operazioni hanno raccolto 4,4 miliardi di euro di cui 1,4 sono
andati direttamente a finanziare lo sviluppo delle imprese. Nella somma dei
movimenti di capitale occorre poi aggiungere altri 4 miliardi raccolti in 13
operazioni di aumento di capitale. A fronte di questo sono arrivate sul
mercato 22 Opa, con in testa quella miliardaria di Swisscom su Fastweb. E con
queste cifre la nostra Borsa si avvia a festeggiare fra pochi giorni i suoi
200 anni di vita, essendo stata costituita il 16 gennaio del 1808. - -->.
( da "Giornale.it, Il" del 29-12-2007)
Colombo Clerici: "Per lo scalo serve un nuovo
vettore" di Redazione - sabato 29 dicembre 2007, 07:00 Il presidente
della Regione, Roberto Formigoni, "ha ragione" nel ritenere che
l'aeroporto di Malpensa dovrà puntare su un'altra
compagnia se Alitalia sarà acquisita da Air France. È il parere di
Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia. "Per conservare lo
scalo di Varese alla sua funzione di hub - continua Colombo Clerici -, nel
caso in cui il governo dovesse privilegiare la semplice salvezza economica
della compagnia di bandiera, è opportuno pensare di potenziare
un diverso vettore". Per Colombo Clerici "è triste
constatare che questa soluzione passa attraverso una concorrenza in casa che
sarebbe meglio evitare, che in nessun'altra nazione sussiste, e che potrebbe
portare a un'alleanza fra compagnie diversa da quella di cui è
attualmente parte l'Italia".
( da "Giorno, Il (Sondrio)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il (Varese))
(Giorno, Il (Bergamo - Brescia)) (Giorno, Il (Como)) (Giorno, Il (Lecco))
(Giorno, Il (Milano)) (Giorno, Il (Lodi)) (Giorno, Il (Legnano)) (Giorno, Il
(Brianza))
CONSUMI Saldi al via con buoni affari in vista
Cominciano sabato 5 gennaio, per durare due mesi. Negozi aperti domenica 6 di
ALBINA OLIVATI ? MILANO ? VIA AI SALDI sabato 5 gennaio, giorno in cui
mancheranno all'appello i milanesi non ancora rientrati dalle vacanze. I
negozi saranno aperti anche domenica 6. I ribassi dureranno due mesi. Le
previsioni di vendita sono "moderatamente soddisfacenti", come dice
Attilio Orsi, vicepresidente Ascomoda Milano, l'associazione che fa capo
all'Unione del Commercio. "Le vendite nel periodo natalizio e precedente
sono state scarse, inutile prenderci in giro. Scarse anche sui piccoli pezzi
di pelletteria. Perfino le grandi griffe non sono così contente. La
loro forza sono proprio gli accessori-status symbol e la richiesta si
è mantenuta bassa". Risultato di questa situazione, una partenza
con sconti del 40%. Per trovare un anno così malandato, bisogna
tornare al 1993. ECCO PERCHÉ vediamo già negozi con
"ribassi", "sconti speciali", "vendite
promozionali". Ma non è sleale? "Un po' sì ? commenta
Orsi ? ma abbiamo grandi catene che ingaggiano campagne forsennate tutto
l'anno e poi quelle vendite indicano la necessità di fare cassa".
Abbiamo assistito a un'euforia fittizia?: "Sì. Poi, a sentire
parlare di difficoltà in ogni momento, non predispone agli acquisti.
Contemporaneamente però, le banche sono piene di soldi. È un
fatto anomalo, vuol dire che anche chi può, non ha voglia di
spendere". Dal punto di vista dei consumatori la situazione va meglio. A
parte il freddo di questi ultimi giorni, i capi spalla venduti non fanno la
differenza, per cui la scelta nell'abbigliamento sarà notevole. Ma i
saldi hanno ancora ragione di esistere?: "No. Nei miei quattro negozi,
ad esempio, non li faccio. Mi sembra sbagliato far pagare 50 quello che un
cliente ha già pagato 100. Poi, ci sono gli outlet, sono ormai
talmente tanti che si stanno cannibalizzando". Ma gli outlet non vendono
le rimanenze dei negozi: "Negli Stati Uniti erano nati per questo, da
noi vengono realizzate linee speciali per loro". Bisogna fidarsi di chi
non salda?: "Non bisogna fidarsi delle cose sparate". Si comincia
il 5, ma c'è chi aspetta i propri clienti e riapre l'8:
"Sì, "Walter" in corso Italia, un esempio di rispetto
verso chi compra". Ottimista con moderazione anche Pietro Rosa Gastaldo,
direttore della Confesercenti: "A livello nazionale si suppone un
incremento di vendite del 2%, a Milano la forbice andrà dal 3 al 5% in
più ? aggiunge ? Dopo la contrazione delle vendite a novembre e una
buona ripresa a dicembre, coi saldi dovrebbe esserci il pieno". FINO A
NON MOLTO tempo fa c'era un turismo legato esclusivamente agli acquisti.
"Venivano da Osaka ? precisa ? Orsi ? Ci sono ancora, ma quelli che
dovrebbero arrivare sono i cinesi. Purtroppo viaggiano Air France e Lufthansa
che fanno scalo a Parigi e Francoforte, quindi...la
vicenda Malpensa e Alitalia si ripercuote anche su questo". Ricordiamo, a chi si
metterà in pista già il primo giorno, milanesi e no, la
collaudata iniziativa "saldi chiari". I negozianti iscritti
all'Unione del Commercio che aderiscono, espongono un adesivo raffigurante
uno scontrino sorridente, impegnandosi così ad accettare una serie di
regole. Un paio: sì alla carta di credito e al cambio della
merce, se difettosa. - -->.
( da "Unita, L'" del 29-12-2007)
Stai consultando l'edizione del Il governo ha
scelto Air France Padoa-Schioppa: è la soluzione
migliore per Alitalia. La trattativa durerà due mesi Via libera alla
rottamazione delle auto, al "bonus luce" e al decreto sulle
espulsioni Il governo ha deciso che tratterà in esclusiva con
AirFrance-Klm per privatizzare l'Alitalia. La
riserva è stata sciolta ieri, accelerando sulla tabella di marcia.
A darne notizia lo stesso ministro del Tesoro Padoa-Schioppa. Ora ci sono due
mesi per trattare. La notizia ha dato slancio al titolo in Borsa, che ha
chiuso a + 8,3%. Nel decreto "milleproroghe" varato ieri,
importanti novità.Tornano gli incentivi per la rottamazione: sconto di
700 euro e un anno di bollo gratis per chi si disfa della vecchia auto (anche
Euro 2). Tre anni di abbonamento ai mezzi pubblici più 150 euro a chi
rottama la vecchia auto senza comprarne una nuova. Sconto sulla bolletta
della luce per le famiglie bisognose. Sì al decreto sulle espulsioni.
Masocco, Di Giovanni Carugati a pag. 5, 6 e 9.
( da "Unita, L'" del 29-12-2007)
Stai
consultando l'edizione del Alitalia, il governo
sceglie Air France Sì di Padoa-Schioppa alla trattativa:
"È la soluzione migliore per salvare la compagnia".
( da "Unita, L'" del 29-12-2007)
Stai consultando l'edizione del
di Felicia Masocco / Roma I FRANCESI Alitalia vola
verso la Francia. Il governo ha rotto gli indugi e deciso che tratterà
in esclusiva con AirFrance-Klm per privatizzare la compagnia aerea. La
riserva è stata sciolta ieri, accelerando sulla tabella di marcia, dal
Tesoro azionista di controllo dell'aviolinea. A darne notizia il
ministro Tommaso Padoa-Schioppa che tuttavia non dà per scontato
l'esito. Non solo dice che potrebbe essere tanto positivo quanto negativo, ma
apre alla possibilità che non tutta la quota in suo possesso (il
49,9%) possa essere ceduta. La notizia ha dato slancio al titolo in Borsa,
avvisata dal ministro la Consob aveva sospeso le contrattazioni, alla ripresa
il titolo ha spiccato il volo chiudendo a + 8,3%. La Borsa ha molto
apprezzato e lo stesso ha fatto AirFrance-Klm che in una nota diffusa in
serata parla di "passaggio chiave" e aggiunge di essere "molto
motivata a raggiungere rapidamente un accordo solido". Negativo, e non
poteva essere diversamente, il commento di Carlo Toto, patron di Airone
capocordata di Hp Holding, la concorrente esclusa. "L'Italia spreca una
grande opportunità, oltre che la capacità di competere in
"serie A"". Ancora: "Siamo un Paese che sta semplicemente
scegliendo di autodeclassarsi - attacca Toto - svendendo un asset strategico
nazionale". Nonostante il pressing da ogni dove, il governo ha
confermato le attese, la soluzione francese si leggeva in filigrana nelle
parole pronunciate dal premier nella conferenza stampa di fine anno, ma
nessuno si sbilanciava. Fino a ieri. Il dossier è stato al centro del
consiglio dei ministri, l'iniziativa a imprimere un'accelerazione l'ha presa
Padoa-Schioppa d'intesa con Prodi convinti dell'inutilità di perdere
ulteriormente tempo e aspettare metà gennaio per dire che
l'orientamento del governo era lo stesso del consiglio di amministrazione di Alitalia e cioè che l'offerta francese è migliore
di quella presentata dalla Hp Holding. Ora ci sono due mesi per trattare e a
farlo a fianco del vertice dell'azienda, sarà il ministro
dell'Economia in quanto azionista e perché delegato dal governo. Sarà
una trattativa vera, a sentire Padoa-Schioppa per il quale "può
concludersi positivamente o negativamente", né è deciso se il
Tesoro uscirà definitivamente dalla scena della compagnia aerea:
"Siamo aperti sia ad una vendita di tutta la quota oppure a mantenerne
una parte. Il Cda propone uno scambio di azioni, quindi il Tesoro rimarrebbe
proprietario di una quota del nuovo gruppo". AirFrance è solida e
ha al suo attivo l'aver risanato Klm, "ha grande esperienza di
integrazioni" questo dà fiducia per il salvataggio di Alitalia. Ora, conclude il ministro, "c'è da
sperare che la parte finale della trattativa non riservi sorprese
negative". Nel governo mantiene le proprie perplessità il
ministro di Prc Paolo Ferrero per nulla convinto che una trattativa esclusiva
con una sola compagnia sia la strada migliore. Sempre a sinistra, il Pdci con
Pino Sgobio insiste perché il Tesoro mantenga una "quota
significativa" di Alitalia e vigili sui nuovi
assetti a cominciare dai livelli occupazionali. A destra è
insurrezione, Forza Italia, Lega, An, si schierano contro la scelta. Fanno lo
stesso gli amministratori del Nord e sono parole di fuoco. "Il governo
si assuma le sue responsabilità", afferma il sindaco di Milano
Letizia Moratti pensando alla sorte dello scalo di Malpensa che il piano
AirFrance ridimensiona. "È una decisione irregolare e
vergognosa" tuona il governatore Roberto Formigoni. Tra i sindacati
c'è chi approva, come le associazioni di piloti e hostess, e chi no
come la Cgil. Fonti vicine al segretario Guglielmo Epifani non solo esprimono
"stupore per l'improvvisa accelerazione", ma ribadiscono "gli
argomenti di contrarietà a questa scelta. Argomenti di merito e di
metodo", gli stessi che Epifani ha elencato alcuni giorni fa "a
cominciare dal fatto che del piano di AirFrance si sa poco e niente".
Contraria la Cisl, "è la riprova dell'inaffidabilità di
questo governo che annuncia una cosa e ne pratica un'altra" per Claudio
Genovesi di Fit-Cisl; per l'Sdl si tratta di una "decisione
autoritaria"; Uiltrasporti e Ugl chiedono una convocazione urgente.
( da "Nazione, La (Pistoia)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Nazione, La
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Spezia)) (Nazione, La (Empoli)) (Nazione, La (Massa - Carrara)) (Nazione, La
(Umbria)) (Nazione, La (Livorno)) (Nazione, La (Siena))
R cedere la compagnia aerea all' Air France. Non
è giusto per più di un motivo! Noi siamo
decisi a fare il possibile perché l'Alitalia rimanga
agli italiani, così abbiamo lanciato una prima offerta sul sito della
compagnia aerea per comprarla tutta o almeno pezzo per pezzo. La nostra prima
offerta è di diecimila euro, siamo in quattro ragazzi, ognuno offre
duemilacinquecento euro a testa lanciando un Opa: offerta pubblica di
acquisto. Chi vuole aderire deve pagare una quota di
duemilacinquecento euro. Al momento, con la nostra prima offerta ci siamo
già assicurati una ruota del veivolo MD80 con rotta Pisa-Roma. Con
questa nostra provocatoria ma non impossibile impresa, vogliamo riflettere
insieme a voi perché anno dopo anno, il nostro Paese sta perdendo tutto;
sembra quasi che siamo in mano a nessuno. Preciso che sono originario del
Costa Rica ma che sono e mi sento orgogliosamente italiano. Luciano
Mangiavilla, La Spezia - -->.
( da "Nazione, La (Pistoia)" del 29-12-2007)
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(Nazione, La (Siena))
To però per una questione di bandiera in un
mondo nel quale le alleanze strategiche sono non solo opportune ma
necessarie. Il problema è come si fanno queste alleanze. E quando si
parte da una posizione di sudditanza non c'è molto da sperare. La crisi di Alitalia ha d'altronde molti
responsabili. E nessuno ha mai pagato. Più che di azionariati diffusi
e tardivi bisogna ancora parlare di colpe diffuse, cioè di colpe senza
colpevoli. Il risultato è comunque che oggi le mancate scelte che
altre compagnie hanno saputo fare nei tempi dovuti hanno ridotto al bevi o
annega. - -->.
( da "Adige, L'" del 29-12-2007)
"Saremo partner alla pari" Formigoni:
è uno scandalo ROMA - Il governo dice sì alla trattativa in
esclusiva fra Alitalia e Air France-Klm. E in Piazza
Affari il titolo chiude con un maxi-rialzo dell'8,26% a 0,8 euro. Con una
mossa inattesa, anticipando la scadenza indicata entro metà gennaio,
il consiglio dei ministri ha dato semaforo verde alle negoziazioni, che
dureranno otto settimane, per una proposta vincolante di integrazione fra i
due gruppi. A giocare in favore dell'accelerazione delle trattative avrebbero
giocato più fattori: da un titolo azionario troppo altalenante al
rischio che l'iniziale scadenza di metà gennaio avrebbe potuto
logorare ulteriormente sia la compagnia sia la scena politica che le ruota
intorno. Senza dimenticare, secondo alcune indiscrezioni, il fatto che il premier
Prodi avrebbe avuto le necessarie assicurazioni e garanzie dal presidente
francese Sarkozy per la pari dignità della compagnia italiana nella
futura fusione. Soddisfatto il numero uno di Air France-Klm, Jean Cyril
Spinetta che si augura di arrivare "rapidamente a un
accordo solido che apra la via a una crescita profittevole di Alitalia". Ad annunciare il via libera del governo è stato
il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, che ha espresso il proprio
"orientamento favorevole" alla trattativa, "la soluzione
più appropriata per la salvezza" dell'Alitalia.
Padoa-Schioppa ha quindi giudicato "corretta la valutazione del
cda", osservando che "è motivo di fiducia la
prospettiva di integrazione con il primo gruppo mondiale" nel trasporto
aereo. Peraltro, ha rilevato, Air France "ha ampia esperienza in
integrazioni avendolo fatto con Klm e ha rilanciato l'aeroporto di
Amsterdam". Sarà durante la negoziazione che il Tesoro
deciderà se cedere tutta o parte della propria quota del 49,9%,
comunque, "nel nuovo gruppo sarebbe titolare di azioni" visto che
Air France-Klm ha proposto una offerta pubblica di scambio ha ricordato il
titolare di via XX Settembre. Come per tutte le altre privatizzazioni, l'atto
formale di vendita sarà fatto dall'azionista anche se, visto che il
cdm non ha deliberato ma solo esaminato il dossier, ci potrebbe essere un
ulteriore passaggio in consiglio "visto che si tratta di una vendita
importante". A sostegno della scelta, il ministro ha sottolineato la
consapevolezza "dei molteplici problemi dell'Alitalia"
che "non ha un monopolio, da anni ha bilanci in perdita e non può
essere trattata come altre società quotate". Il governo, ha
aggiunto, "ha la massima attenzione per il trasporto aereo e il futuro
di Malpensa". I "paletti", fra cui la garanzia di
italianità, che avevano limitato la gara non hanno più peso
nella nuova procedura, anche se continuano ad essere presenti nella mente del
governo. Immediata la levata di scudi da mondo politico e sindacale. Per
l'opposizione La Russa di An definisce la decisione del governo "un vero
colpo di mano" che "salta la verifica del piano industriale,
penalizza Malpensa e non migliora le condizioni di Fiumicino"; Alemanno
(An) sostiene che quella di Padoa-Schioppa è una scelta "contro
gli interessi nazionali che non tiene conto del parere di Confindustria, dei
sindacati, delle regioni del nord, e senza confrontare i piani
industriali". Il presidente lombardo Formigoni parla di
"scandalo", "forse di una decisione illegittima" e promette
che valuterà "tutte le azioni possibili". Battagliera come
sempre in questi giorni la Lega con Calderoli che avverte: "il governo
ha scelto di svendere il Paese e di cancellare la Padania; se volevano la
guerra l'avranno". Per la parte sindacale la Cgil esprime "grande
stupore per l'accelerazione improvvisa" e ribadisce
"perplessita" per la scelta fatta che presenta criticità sia
nel metodo che nel merito perchè dell'offerta francese ancora non si
conoscono i contenuti. Fit-Cisl, Ugl, Sdl, Uiltrasporti e Unione piloti
ribadiscono la richiesta di un confronto con il governo per conoscere i
dettagli del piano di Air France-Klm ed essere coinvolti nella trattativa.
29/12/2007.
( da "Adige, L'" del 29-12-2007)
Ha fatto una delle peggiori borse mondiali e la
peggiore in Europa P iazza Affari chiude bene l'ultima seduta dell'anno,
staccando le altre Borse del Vecchio Continente, piuttosto deboli, e
recuperando parte di quel terreno perduto nel 2007 che ne ha fatto una delle
peggiori borse mondiali e la peggiore in Europa. L'indice Mibtel ha terminato
le contrattazioni in rialzo dello 0,58% a 29.402 punti, lo S&P/Mib ha segnato
un progresso dello 0,55% a 38.554 punti mentre l'All Stars è avanzato
dello 0,81% a 14.369 punti. Alitalia saluta il 2007 con un mega rialzo che fa della compagnia di
bandiera il miglior titolo dello S&P/Mib. Il mercato ha infatti
festeggiato con un balzo dell'8,26%, a 0,80 euro, la decisione del governo di
scegliere Air France-Klm per avviare una trattativa in esclusiva in vista
della cessione di Alitalia, preferendo i francesi alla cordata italiana rappresentata
da Air One-Intesa Sanpaolo. Brilla la Fiat (+2,45% a 17,69) grazie alla
proroga al 2008 degli incentivi per la rottamazione auto. Bene anche le
casseforti di casa Agnelli, Ifil (+1,14% a 6,45 euro) e Ifi (+3,19% a 23,30
euro). In evidenza sul listino Aem (+3,12% a 3,13 euro) che dall'anno
prossimo cambierà denominazione in A2A, a seguito della fusione con
Asm (+2,55% a 4,99), oggi all'ultima seduta di Borsa. Chiusura d'anno al
rialzo per Saipem (+2,20% a 27,41) e Acotel (+1,29% a 83,25), migliori titoli
2007, rispettivamente, dello S&P/Mib e di tutto il listino. Positivi i
bancari dove si segnalano i guizzi del Banco Popolare (+1,51% a 15,16) e
della Bpm (+1,26% a 9,32). Avanzano Mediobanca (+0,86% a 14,12), Intesa
Sanpaolo (+0,65% a 5,41) e Unicredit (+0,60% a 5,67). 29/12/2007.
( da "Borsa e Finanza" del 29-12-2007)
UP & DOWN Prima di Alitalia, Tps sorvola la Bce di Redazione - 29-12-2007 Tommaso Padoa
Schioppa, si legge nelle note a lui dedicate su Wikipedia, è
considerato il padre nobile dell'euro. Titolo meritato, se si tiene conto del
fatto che dal rapporto Delors in poi non c'è stato passo, nel
tribolato cammino verso la moneta unica, che non abbia visto il
ministro dell'Economia tra i grandi protagonisti dell'Europa della moneta.
Perciò, tutto era lecito attendersi, durante la permanenza di Tps in
via XX Settembre, salvo un contenzioso diplomatico tra Roma e Francoforte. Ma
l'incredibile, talvolta, diventa reale. Ricapitoliamo i fatti, seppelliti
sotto un velo di pudore dai giornali d'opinione, così solleciti a
rivelare i "retroscena", purché privi di spessore politico.
L'ultima stesura della Finanziaria si occupa in più punti di Banca
d'Italia. Vengono introdotte novità in materia di fisco e di
trattamento del conto della tesoreria. Temi delicati, squisitamente tecnici
che, a detta dei più, invadono un terreno che è anche
competenza della Bce. Lasciamo il caso ai giuristi, senza voler invadere un
terreno così ostico. Ma Tps si è spinto più in
là, colpendo Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia, sul lato
più debole: lo stipendio. Sia al comma 44 sia al comma 46
dell'articolo 144 della legge, infatti, si fa esplicito riferimento a un
tetto per il trattamento economico complessivo "della Banca d'Italia e
delle altre autorità indipendenti". Oddio, non è il caso
di piangere sul reddito del governatore, sensibilmente superiore (pare) a
quello dello stesso Jean-Claude Trichet. Draghi non corre il rischio di
guadagnare "non più del doppio del primo presidente della Corte di
Cassazione" come prevede la legge. Primo, perché a lui sarà
comunque applicata con ogni probabilità la deroga prevista per 25
personalità eccellenti. Poi, perché il testo, al solito, si presta a
una lettura ambigua: non è escluso che il "tetto" valga solo
per i nuovi incarichi, non per quelli già in corso. Ma la questione di
principio resta. Anzi, le questioni. Primo, perché per la prima volta nella
storia più che centenaria l'esecutivo ha messo il naso negli stipendi
della Banca centrale che, fino a prova contraria, non è di
proprietà dello Stato. Secondo, perché il testo equipara la banca alle
"altre autorità indipendenti". Ma Banca d'Italia non
è l'Antitrust o la Covip, con tutto il rispetto. Bensì un organismo
che partecipa, con le sue riserve, a garantire assieme alle altre banche il
valore della moneta comune. Non a caso, il trattato istitutivo della Bce
prevede, per una serie di materie (ivi comprese quelle oggetto della
Finanziaria), il parere preventivo, anche se non vincolante, di Francoforte. È
stato seguito l'iter normale? Pare di no. L'europeista per eccellenza,
cioè Tps, ha probabilmente "snobbato" quel direttorio
dell'Eurotower di cui è stato per anni indiscutibile protagonista. La
replica della Bce, probabilmente, non si farà attendere. Anche perché,
a voler lasciar correre una lettura troppo "romacentrica" degli
impegni verso la Banca centrale, si potrebbero rischiare brutte sorprese un
domani. Sull'uso delle riserve d'oro, per esempio. Si apre così un
piccolo caso diplomatico. Per carità. Sarebbe troppo chiedere a Tps di
badar più di troppo a queste piccole bagarre mentre la patria gli
chiede l'onere di sistemare la madre di tutti i pasticci del pantano
tricolore, cioè l'Alitalia. Ma l'affaire dei
cieli, dicono i più maligni, si è così ingarbugliato nel
corso di 12 mesi (destinati a diventare almeno 14, se tutto va bene...) di
trattative proprio perché Tps ha voluto tagliar fuori il team del ministero,
colpevole di tremontismo diffuso. Poi sono venute le bacchettate del ministro
a Draghi dopo il suo giudizio sulla manovra "poco coraggiosa". Nel
mezzo, intanto, il direttore generale Enzo Grilli ha dovuto passare la sua
bella quarantena, il ragioniere dello Stato Mario Canzo sottoporsi al terzo
grado per rivelare i "buchi" al bilancio. Altro che sgarro voluto.
L'incidente con la Bce sembra più l'ennesima gaffe di uno staff sotto
stress, al punto che Luciano Violante ha suggerito, dopo tanti infortuni (non
solo dell'Economia, agli Interno non scherzano...), che il governo si trovi
di fronte un sabotaggio ben organizzato. Per carità, non è il
caso di addentrarsi in materie degne del Kgb, argomento in cui Violante
è senz'altro più competente, ma questa lettura sembra troppo
cervellotica. Sarebbe sufficiente un briciolo d'umiltà, necessario per
evitare il naufragio nei cieli. Perché alla gaffe con la Bce si può
rimediare. A un "buco" nella trattativa con Air France, visto il
coro dei nemici, probabilmente no. Un Tps troppo gagliardo, insomma, rischia
di regalare nuovo lavoro agli avvocati, dopo i precedenti in Rai e alla
Guardia di Finanza. Ma tant'è. C'è chi si piega alla forza
degli eventi. E chi sente di poter piegare gli eventi al proprio volere in
senso kantiano. Infine, c'è il granitico ottimismo della
volontà di Romano Prodi (più Pangloss che Gramsci). Lui, il
premier, non ha dubbi: l'Italia, nel 2008, crescerà dell'1,5%, in
barba alle possibili crisi della domanda per il nostro export
"leggero" o alle bombe che dal Pakistan gettano luci sinistre sul
prezzo del petrolio. Una visione in rosa, buona per arrivare in primavera,
stagione delle nomine in Eni, Enel e Finmeccanica. Che farà Prodi?
"Non vedo problemi nell'identificazione delle persone che noi dovremo
mettere ai vertici di queste aziende proprio perché ne conosco le caratteristiche
e conosco i vantaggi che le aziende traggono dall'agire nell'ambito di un
sistema internazionale che funzioni e di un sistema Paese che funzioni".
Non è una prosa molto chiara, ma una cosa la si capisce:
deciderà lui. Una buona ragione per restare a palazzo Chigi. Assieme a
Padoa Schioppa s'intende, che la sua previsione l'ha già fatta:
"Noi restereno qui fino al 2011". Alla faccia di Dini.
( da "Liberation" del 29-12-2007)
Je vous écris de Rome Potins de politique Stefano Benni
Traduit de l'italien par Marguerite Pozzoli QUOTIDIEN : samedi 29 décembre
2007 Sarkozy est arrivé à Rome, mais comme il n'est pas venu en
compagnie de Carla Bruni, ça n'a intéressé personne. Pour les journaux
italiens, le potin ne sert pas à pimenter l'actualité politique :
désormais, c'est la politique qui nourrit le potin. Sarko a tout fait au pas
de course, il a rencontré le pape pendant vingt-trois minutes et a réussi
à lui dire que la France est laïque et catholique ; si le souverain
pontife l'avait voulu, il lui aurait même dit qu'elle est allemande.
Puis, toujours au pas de course, il a vu Giorgio Napolitano, Romano Prodi et
José Luis Zapatero et a déjeuné dans un restaurant qui n'est même pas
des meilleurs. La prochaine fois, il a intérêt à changer
d'agence de voyages. Gag télévisé.En ce moment, l'Italie raffole des potins
d'espionnage, je veux parler des écoutes téléphoniques. Une conversation
entre Berlusconi et le directeur de la RAI - Agostino Saccà, qui se
met à plat ventre devant un Berlusconi qui se compare au pape - a
d'abord été publiée dans les journaux, puis diffusée sur Internet, sur fond
de rap et de musiques variées. Personne ne s'est étonné du contenu du coup de
fil, dans lequel Silvio Berlusconi parle de la RAI comme d'un bordel. Désormais, c'est une habitude nauséabonde : on
achète, on vend et on publie le contenu de ces écoutes comme de la
marchandise pour spectacle, et non comme des preuves juridiques à
manier avec précaution. Tout est show-biz, et ceux qui se lamentent le plus
sont justement ceux qui ont réduit la politique à un gag télévisé.
Heureusement, l'ingéniosité nationale se rattrape dans d'autres domaines. A
Naples et ailleurs, on vend des téléphones portables avec dispositif d'écoute
incorporé. Vous l'offrez à votre fiancé(e) et vous pourrez surveiller
tout ce qu'il dit. De la vieille jalousie dramatique à la moderne
jalousie technologique. Si, dans plusieurs domaines, nous avons des bribes de
vérité grâce aux écoutes, sur certains sujets, c'est le silence total. La réforme
électorale n'est pas discutée au Parlement ou au grand jour, mais en grand
secret, entre Walter Veltroni et Berlusconi. Veltroni est maire de Rome, nouveau
leader du Parti démocrate et surtout organisateur de méga-festivals. Il a
abandonné toute idéologie pour la cinématographie : ce qui l'intéresse, ce
n'est plus la différence entre droite et gauche, mais entre balcon et
parterre. Il est donc l'homme idéal pour dialoguer avec Berlusconi. Mais sur
ces entretiens qui concernent le droit de vote des citoyens, motus et bouche
cousue. Jérémiades. De même, on ne sait rien des
manÅ"uvres autour de la vente d'Alitalia. C'est
peut-être vous, les Français, qui finirez par l'acheter, si ce ne sont
pas les Néerlandais de KLM. Toutefois, disent les conseillers Alitalia, les avions devront
"conserver une certaine italianité". Quelle forme prendra-t-elle ? Une figure de proue à
l'effigie de Sofia Loren ? Un
plateau-repas proposant des doses équitables d'edam, de roquefort et de
mozzarella ? Pour finir, quelques informations sur les dépenses de Noël. En
Italie, beaucoup se plaignent de ne pas boucler leurs fins de mois. Pour
certains, c'est une réalité, pour d'autres, ce ne sont que jérémiades. Les
magasins sont toujours pleins d'acheteurs, les voyages vers les îles
tropicales tous réservés d'avance, on boira cent trente millions de
bouteilles de mousseux, mais surtout, quinze millions de voitures partent en
vacances, avec des réservoirs remplis de l'essence la plus chère
d'Europe. "Au secours". La vérité, c'est qu'en Italie les vrais pauvres
ne se lamentent pas, mais se décarcassent. Les autres confient, depuis les Maldives, leurs conditions de vie
déplorables. Quel passe-temps pour les fêtes ? Eh bien, en Italie, il y
a le film incontournable, car deux ou trois films de Noël (presque toujours
des supernavets) occupent 90 % des salles, et jouissent de plusieurs heures
de promotion sur les chaînes télé. Ensuite il y a le ski. On a modernisé les
remontées mécanique ; aujourd'hui presque toutes peuvent transporter sur les
cimes deux mille personnes à l'heure. Le problème est de les
faire redescendre toutes ensemble : pour cela, il faudra, tôt ou tard,
moderniser les services de traumatologie, dans les hôpitaux. Les cadeaux les
plus chers ? Vous pouvez acheter une chaussette à 200 euros via
Condotti à Rome, remplie, pourquoi pas, de 1 000 euros de truffes. Ou un sac
antivol à l'arraché qui hurle "au secours" en trois langues.
Mais le plus coûteux est
inutile : c'est un téléphone portable et bijou en or, gravé à vos
initiales, réalisé sur commande. Il vous en coûtera 50 000 euros.
L'ennui, c'est que ses touches sont si petites que pour appuyer dessus il
faut une souris dressée, qui en coûte 200 000. Bonnes
fêtes.
( da "Corriere del Veneto" del 29-12-2007)
Corriere del Veneto - PADOVA - sezione: ECOVUOTA -
data: 2007-12-29 num: - pag: 14 categoria: REDAZIONALE Alpi Eagles vince al
tar La vendita va avanti Il tribunale "proroga" la licenza al 17
gennaio Gava: "Seri i piani di chi vuole il rilancio" VENEZIA -
C'è ancora vita per Alpi Eagles. A un passo dallo stop ai voli imposto
dall'Enac dal 1. gennaio 2008, il vettore di Paolo Sinigaglia incassa due
successi: il Tar del Lazio ha sospeso in via d'urgenza il provvedimento Enac,
consentendo di volare fino al 17 gennaio, quando il Tar discuterà la
sospensiva vera e propria. "Fino ad allora gli aerei potranno volare
", ha detto soddisfatto Sinigaglia. E ieri in Regione sono state avviate
le trattative per l'acquisto della società da parte di un fondo di
investimento internazionale. Sospeso lo stop Prima novità di ieri al
Tar del Lazio, che ha accolto il ricorso dell'avvocato Paolo Pettinelli,
disponendo con un decreto la sospensione interinale da un lato delle parole
"fino al 31 dicembre 2007" nell'atto che ha dato alla compagnia la
possibilità di volare a tempo determinato, dall'altro del no alla
proroga disposto il 21 dicembre. "Estrema gravità e
urgenza", i motivi, anche se il presidente della terza sezione, Italo
Riggio, non è entrato nel merito. Il presidente del Veneto, Giancarlo
Galan, ha comunque bacchettato l'Enac: "La sentenza (sic) del Tar che
accoglie il ricorso di Alpi Eagles non ha bisogno di essere commentata. Ho
buoni motivi per dire che avevamo ragione nel dubitare dell'atteggiamento
assunto. Di qui l'evidente opportunità di poter garantire uno sbocco
positivo alla crisi ". Ieri pomeriggio, sul sito internet del vettore
erano già stati messi in vendita biglietti fino al 7 gennaio. Aumento
di capitale La notizia è arrivata poche ore dopo l'incontro in Regione
tra l'assessore all'Economia, Fabio Gava, e i potenziali acquirenti. Per
alcune voci il fondo interessato sarebbe collegato a Meridiana, la compagnia
aerea sarda fondata dal principe Karim Aga Khan. "Non commentiamo, non confermiamo,
né smentiamo", è la replica ufficiale di Meridiana. Gava ha
trovato "molto seri" i piani dei compratori, che da settimane
stanno visionando i conti al 31 ottobre e a breve avranno anche quelli di
fine anno. Entro un paio di settimane verrà presentato un memorandum
più preciso sull'offerta (un aumento di capitale tra i 20 e i 30
milioni di euro); poi partirà la due diligence, che durerà
circa un mese. Sinigaglia resterebbe come socio di minoranza senza cariche,
anche se ieri ha dichiarato di volersene "andare, perché prendo atto che
questa è la volontà generale", dopo aver bocciato come
"impraticabile " l'ipotesi di affitto a Myair. Ai prossimi incontri
anche il sindacato ha chiesto di essere convocato. "Vogliamo conoscere i
progetti su servizi e personale – spiega Umberto Tronchin (Cgil) – Abbiamo chiesto che con i 3,5 milioni pignorati ad Alitalia si paghino gli stipendi ai dipendenti". Sinigaglia versus
Riggio Nessun commento da Enac, ma i rapporti restano tesi. L'Ente ha bloccato
tre giorni fa un Fokker di Alpi Eagles a Bari: Seap vanterebbe un credito di
2 milioni. "Mi dicono che sono molti meno – commenta Gava –
qualche eccesso di zelo di Enac c'è stato". E il consigliere
regionale di An, Raffaele Zanon, ha chiesto ieri l'istituzione di una
commissione d'inchiesta. Ieri Sinigaglia e il presidente Enac, Vito Riggio,
si sono punzecchiati: "Mi ha detto che scarpe e aerei non sono la stessa
cosa – ha attaccato l'inmprenditore di Simod e Alpi Eagles – Meno male, gli
ho risposto, perché le scarpe hanno contribuito al boom dell'export, mentre
non mi pare che con la sua dirigenza all'Enac il settore aereo abbia fatto
altrettanto". "Non vedo che relazione ci sia tra il dissesto
finanziario di una compagnia e il ruolo dell'ente regolatore ", è
stata la gelida replica. Alberto Zorzi La giornata Sinigaglia: me ne vado,
vogliono così. Galan accusa l'Enac. Riggio: non c'entriamo con il
dissesto La trattativa è stata avviata in Regione: 20 milioni di euro
per ripartire. Meridiana nella partita? No comment del vettore Tregua Paolo
Sinigaglia, patron di Alpi Eagles: primo successo al tar.
( da "Gazzetta dello Sport, La (Abbonati)" del
29-12-2007)
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 29-12-2007)
ECONOMIA 29-12-2007 Economia PRIVATIZZAZIONE
L'ANNUNCIO DI PADOA-SCHIOPPA CONTESTATO DA TOTO E
FORMIGONI Anche il governo dice sì ad Alitalia-Air
France Otto settimane per negoziare. Il titolo fa un balzo dell'8% ROMA
Antonio Pennacchioni II Si stringono i tempi delle nozze tra Air France-Klm
ed Alitalia. Secondo le attese, il governo ha dato ieri il via libera alla
trattativa in esclusiva con il gruppo franco-olandese che durerà otto
settimane confermando l'indicazione uscita dal Consiglio
d'amministrazione della compagnia di bandiera venerdì scorso.
"Siamo convinti che questa valutazione sia corretta" ha annunciato
Tommaso Padoa Schioppa al termine del Consiglio dei ministri che ha impresso
un'accelerazione alla procedura di vendita. Se il negoziato andrà in
porto, Alitalia si integrerà con un leader
mondiale del trasporto aereo in una sistema a tre hub (Roma, Parigi e
Amsterdam). "Una prospettiva degna di fiducia " ha aggiunto il
ministro dell'Economia citando il precedente olandese. Positiva la risposta della
Borsa. Dopo essere stato sospeso dalle contrattazioni, il titolo Alitalia ha guadagnato l'8,26% a quota 0,8 euro. A Piazza
Affari è passato di mano il 2,7% del capitale. Anche l'azione Air
France- Klm ha chiuso in rialzo (+1,66% a quota 23,86 euro) a Parigi. In
serata è arrivato il commento del numero uno Jean Cyril Spinetta.
"Siamo molto soddisfatti e formuliamo l'augurio di arrivare rapidamente
a un accordo solido che apra la via a una crescita profittevole per Alitalia ". La svolta è il frutto di una
decisione collegiale, discussa dal premier Romano Prodi con il vicepremier
Francesco Rutelli e i ministri Pierluigi Bersani (Sviluppo) e Alessandro
Bianchi (Trasporti), che di fatto anticipa la scadenza della scelta fissata
al 15 gennaio mettendo fuori gioco la cordata guidata da AirOne. Il cui
patron Carlo Toto denuncia la svendita di un asset strategico. "Se
l'Italia rinuncia al nostro progetto, spreca una grande opportunità,
oltre che la capacità di competere in serie A". Ora si apre la
fase cruciale della trattativa che avrà bisogno di un nuovo esame da
parte del governo prima del sì definitivo. In questa prospettiva Padoa
Schioppa rivendica il diritto di decidere perché "l'atto formale della
vendita lo compie il ministro dell'Economia" in base alla procedura
delle liberalizzazioni avviata nel '92. Dunque potrà essere venduta
l'intera quota del 49,9% ancora nelle mani del Tesoro o soltanto una parte
partecipando all'offerta pubblica di scambio lanciata dai francesi. La scelta
è stata duramente contestata dal fronte del Nord che teme il
ridimensionamento di Malpensa. Il governatore della Lombardia, Roberto
Formigoni, la giudica "una vergogna" tanto da ipotizzare "una
decisione irregolare". Il sindaco di Milano Letizia Moratti incalza il
governo "ad assumersi le sue responsabilità che sono tutte
politiche ". Il leghista Roberto Calderoli non usa invece mezzi termini.
"Se volevano la guerra l'avranno". Ieri un gruppo di parlamentari
di An ha organizzato un sit-in di protesta al terminal 1 dello scalo varesino.
Critici anche i sindacati. Partner Anche il governo ha scelto Air France per Alitalia.
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 29-12-2007)
ECONOMIA 29-12-2007 Opinione Malpensa? Soffocata dal
solito campanilismo Quella che dovrebbe essere una seria discussione tecnica
sul destino di Alitalia si sta isterilendo in una
polemica campanilistica su Malpensa, che naturalmente non tiene in alcun
conto i dati elementari del problema. Innanzi tutto, qualunque compagnia
aerea concentra la propria attività su un solo hub (persino Iberia non
ha tenuto in alcun conto Barcellona), cioè su un solo aeroporto, che
funziona da centro di raccolta e smistamento dei passeggeri, non essendo
realizzabili collegamenti punto a punto generalizzati, del tipo
Brindisi-Amburgo, né duplicazioni dei servizi di terra, come la manutenzione.
Ciò è ancor più vero per Alitalia,
che da tempo ha ridotto la sua operatività nazionale e internazionale
e quindi ha necessità di concentrare tutto il proprio traffico in un
solo aeroporto per poter raggiungere coefficienti accettabili di occupazione
degli aerei. Con una delle tante dissennate decisioni politiche, derivanti
dalla cronica incapacità di scegliere e di dire no, fu deciso anni fa di creare un sub-hub di Alitalia a Malpensa, senza trarne le conseguenze concrete, ad esempio
senza trasferire il personale a Malpensa, con i conseguenti inconvenienti e
costi. In braccio ad Air France, Alitalia
è destinata a sparire come entità autonoma (come del resto la
ben più sana ed efficiente KLM) e con essa il suo hub. Roma
può mantenere una funzione di sub-hub, per la sua rilevanza politica
internazionale e per la sua proiezione geografica verso il Mediterraneo
meridionale e orientale, l'oceano Indiano e i Balcani, mentre Malpensa (come
Amsterdam) è oltretutto troppo vicina a Parigi. Ma il vero problema di
Malpensa non è quello di non essere l'hub di Alitalia,
cioè di una compagnia in declino, ma il non aver saputo attrarre
adeguato traffico delle altre compagnie, di linea e charter, anche perché
Milano non è né Parigi, né Londra. Malpensa non soffre perché non ha
traffico elevato da Alitalia, ma perché, a loro
volta, i politici lombardi non hanno voluto scegliere. Sono essi che
dovrebbero prima di tutto fare una radicale autocritica, perché hanno voluto
mantenere elevato il traffico a Linate, consentendo alle compagnie straniere
di operare sulla doppia destinazione Malpensa/ Linate, con ciò
contribuendo ad isterilire l'attività dell'odiata Alitalia
"romana", ma anche di Malpensa; sono essi che hanno favorito la
crescita di Bergamo. Per molti, milanesi e non, è assai più
comodo partire da Linate o Bergamo con una compagnia straniera per il suo hub
e di lì proseguire per la destinazione finale. Il popolo del nord est,
tanto evocato in questi giorni, non anela affatto partire né con Alitalia, né da Malpensa, ma con l'altrettanto consueta
piaga esterofila, preferisce partire da Treviso e transitare da Monaco di
Baviera o Vienna. E' quindi il consueto campanilismo che uccide l'Italia, che
si ritorce contro Malpensa. Dopo avere preteso un'università per ogni
provincia, si pretende ora un aeroporto internazionale. Ecco che Verona e
Treviso diventano centri di transito dei passeggeri da Catania e Napoli per
Mauritius o Timisoara. A Malpensa non resta che il tentativo di strappare
Ryanair a Bergamo, per lavorare in perdita. L'alternativa AirOne? La solita
soluzione italiana: uso a sproposito della "bandiera" e invenzione
di un'alternativa italiana: gli ingredienti già visti per AntonVeneta
e Bnl. Sullo sfondo, il solito cambiare tutto per non cambiare niente,
cioè gli aiuti statali, in forma più o meno palese. Eduardo
Spano.
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 29-12-2007)
PRIMA PAGINA 29-12-2007 CONSIGLIO DEI MINISTRI
VARATO IL NUOVO DECRETO LEGGE SULLA SICUREZZA Air France, sì del
governo Rottamazione delle auto: spunta anche la formula "2X1" ROMA
II Il governo dice sì alla trattativa in esclusiva
fra Alitalia e Air France-Klm. E in Piazza Affari il titolo chiude con un
maxi-rialzo dell'8,26%. Con una mossa inattesa, anticipando la scadenza
indicata entro metà gennaio, il Consiglio dei ministri ha dato
semaforo verde alle negoziazioni, che dureranno otto settimane, per una
proposta vincolante di integrazione fra i due gruppi. Il presidente
lombardo Formigoni parla di "scandalo", "forse di una
decisione illegittima " e promette che valuterà "tutte le
azioni possibili". Battagliera come sempre in questi giorni la Lega con
Calderoli che avverte: "Il governo ha scelto di svendere il Paese e di
cancellare la Padania; se volevano la guerra l'avranno". L'ultimo
Consiglio dei ministri del 2007 ha ieri varato il nuovo decreto sicurezza e
licenziato il "milleproroghe" con il via libera alla rottamazione
delle auto. Il provvedimento elaborato dal ministro Amato prevede
l'espulsione anche di cittadini europei sospettati di agevolare
organizzazioni o attività terroristiche. E dopo vari stop il governo
è riuscito a prorogare gli incentivi a favore della rottamazione delle
auto e delle moto. La norma istituisce anche una sorta di offerta
"2X1". PAG. 2-29.
( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di
Milano - data: 2007-12-29 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE Le reazioni
Accuse bipartisan sul futuro dello scalo. Formigoni: scelte scandalose
Penati: stavolta il governo non ci ha consultato Problema: come far
comprendere a un Nord già non particolarmente affezionato a questo
governo, che l'affare Alitalia-Malpensa
non sia un altro schiaffo alla Lombardia? L'accelerazione nella trattativa
con Air France, i voli subito cancellati a Malpensa stanno imbarazzando prima
di tutto gli esponenti del centrosinistra di Milano e della Lombardia che
speravano comunque in una modifica del piano Alitalia.
Filippo Penati, ad esempio, aveva espresso tre giorni fa parere positivo alla
scelta di Air France come nuovo padrone della compagnia. Ma quanto successo
ieri ha lasciato perplesso pure lui. "Il governo non ha consultato le
istituzioni milanesi e lombarde - dice - nonostante l'incontro fosse stato
chiesto. Per nessuna ragione può passare in secondo piano un impegno
del governo a salvare Malpensa". "Se la trattativa finisse qui -
ribatte il deputato diessino Daniele Marantelli, che ieri aveva chiesto
misure di salvaguardia per l'hub - salterebbero 3.000 posti di lavoro. A
qualcuno, al Nord potrebbe venire in mente che il governo ha appena
stabilizzato 3 mila precari del Comune di Palermo". "Ora Prodi si
assuma le sue responsabilità - attacca il sindaco Letizia Moratti -
perché si tratta di scelte che toccano la politica economica del Paese".
"E sono scelte scandalose - aveva già fatto sapere Roberto
Formigoni - che vanno a danneggiare direttamente l'economia del Nord e di
tutto il Paese". Addirittura di un "colpo di mano" da parte
del governo parla il deputato di an Ignazio La Russa. In mattinata esponenti
del suo partito avevano manifestato a Malpensa. "E' una decisione
sbagliata e affrettata - specifica perché presa senza alcuna analisi del
piano industriale". "Il governo ha scelto di cancellare la Padania
- tuona invece il leghista Roberto Calderoli - e se il governo ha deciso che
vuole la guerra, ce l'avrà. L'argomento è destinato ora ad
approdare a Palazzo Marino. Manfredi Palmieri (Forza Italia) ha chiesto un
consiglio comunale sull'argomento. Claudio Del Frate cdelfrate@corriere.it
Roberto Calderoli "Il governo ha scelto di cancellare la Padania: se da
Roma è stato deciso che si vuole la guerra, ce l'avrà"
Ignazio La Russa "Il sì ad Air France è una decisione
sbagliata e affrettata perché presa senza alcuna analisi del piano industriale".
( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Corriere della
Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2007-12-29 num: - pag: 3
categoria: BREVI 134 17 che Alitalia intende
cancellare da Malpensa. Si tratta soprattutto di collegamenti con l'estero I
collegamenti intercontinentali Alitalia da Malpensa.
Di questi ne resterebbero in servizio solo tre.
( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Corriere della Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano
- data: 2007-12-29 num: - pag: 3 categoria: REDAZIONALE "Il
Malpensa-Boston? Già cancellato". è
protesta Dal 2008 Alitalia elimina i collegamenti intercontinentali. Resistono solo New
York, San Paolo e Tokyo MI # La compagnia italiana anticipa il piano Air
France. Per i voli internazionali si dovrà transitare da Fiumicino
"www.Alitalia.com. Scegli il tuo volo tra le offerte della settimana.
Prenota adesso!" Ore 12.30 di ieri. Mouse puntato per prenotare un
Milano Malpensa-Boston Logan, l'AZ 618 del 31 marzo 2008 (partenza alle
10.40, arrivo alle 14.30). Ma, dopo il clic, ecco la sorpresa: il volo
diretto non c'è più, al suo posto compare un Milano-Fiumicino
che parte alle 7.05 e arriva a Roma alle 8.25 da dove il nuovo Az 614 decolla
alla volta di Boston a mezzogiorno. Niente più volo diretto. E' la
fine, già decretata, dell'hub. Proprio come nei piani Air France-Klm
che da ieri, con il via libera del governo, sono oggetto di trattativa
esclusiva tra la compagnia italiana e il gruppo franco- olandese. Un errore?
No. L'operatrice del call center Alitalia conferma
al telefono, senza dare spiegazioni: "Il volo AZ 618 dal 31 marzo
è cancellato". è la prima di una serie di scoperte che si
possono fare viaggiando sul sito della compagnia di bandiera. Nessuno lo
dice, ma da gennaio 2008 non esiste più, in realtà, un orario
certo per i voli a lungo raggio in partenza dalla Malpensa. Anzi, gli
impiegati di un ufficio della compagnia stanno già cercando di
rintracciare chi ha acquistato biglietti per rotte che verranno cancellate. E
le proteste dei viaggiatori, costretti a passare da Roma, non si sono fatte
attendere. A Malpensa (secondo il piano Air France-Klm) dovrebbero restare i
voli verso New York JFK, San Paolo, Tokyo. Sparirebbero invece i collegamenti
con Toronto, Boston, Newark, Chicago, Miami, Caracas, Buenos Aires, Osaka,
Delhi, Bombay, Shangai, Dubai e Accra o Dakar. Ecco allora un altro tentativo
sul sito per vedere se c'è un Milano Malpensa-Shangai operativo in una
data a caso del 2008, il 7 aprile. Dopo il clic appare una scritta in rosso:
"Attenzione. Non siamo in grado di offrirti voli corrispondenti alla tua
richiesta. Modifica la tua richiesta e riprova". Inutile riprovare,
niente. Nuova telefonata al call center. "A me - sentenzia l'operatrice
- il volo AZ 790 risulta operativo sino al 29 marzo, ma provi a chiamare le
prenotazioni ". Fatto. La nuova operatrice è molto gentile,
digita i dati sul suo computer poi dice: "Il 7 è tutto completo.
Provo un altro giono?" Dopo aver tentato in tutte le date del mese
trovando sempre completo ("Ma c'è qualche fiera?") si
accorge che qualcosa non va. "La metto in attesa un attimo". Torna
dopo due minuti: "Mi scusi per l'attesa, in effetti molti voli da
Malpensa nel 2008 sono stati cancellati. Per Shangai l'ultimo è il 15
gennaio". Altra prova (questa volta al telefono) con un Malpensa- Osaka,
il 1Ë? aprile. Il volo AZ 786 risulta ancora operativo. Non è
così - questa volta sul computer - per l'AZ 772, destinazione Delhi,
il 4 aprile. Interpellando il call center, rispondono: "Vedo che
è completo, anche in altre date, ma può significare che non
sono state aperte ancora le vendite ". Poi, dopo un ulteriore ricerca,
ecco la sorpresa: si può partire con volo diretto solo sino al 28 marzo.
Un'altra operatrice, più tardi, ammetterà: "E' stata una
supposizione della collega associare il "completo" alle vendite non
ancora iniziate. In realtà da marzo la maggior parte dei voli a lungo
raggio è stata cancellata perché è in atto una
riorganizzazione". Inutile cercare di saperne di più. La fine
dell'hub, a Malpensa, è già iniziata. Luigi Corvi
lcorvi@corriere.it.
( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Corriere della
Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2007-12-29 num: - pag: 3
categoria: BREVI CALL CENTER I centralini di Alitalia confermano
che da gennaio 2008 non esiste più un orario certo dei voli in
partenza da Malpensa. Molti dei collegamenti intercontinentali sono stati
cancellati.
( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Corriere della
Sera - MILANO - sezione: Cronaca di Milano - data: 2007-12-29 num: - pag: 3
categoria: BREVI VIA LIBERA Dure le reazioni delle istituzioni del Nord al
via libera del governo all'accordo tra Alitalia e Air France.
L'hub di Malpensa perde voli e quindi molti posti di lavoro sono a rischio.
( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Corriere della Sera - MILANO - sezione: PRIMA
PAGINA - data: 2007-12-29 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Proteste dei passeggeri.
La compagnia di bandiera anticipa la scelta del governo e fa sparire l'hub
del Nord Malpensa, Alitalia cancella già i voli 2008 Saltate a sorpresa le rotte a
lungo raggio. Formigoni: uno scandalo Il volo di Alitalia
Malpensa- Boston? Ieri era già sparito. In simultanea con l'annuncio
dell'accordo con Air France, Alitalia ha già sospeso le
prenotazioni su tutte le tratte destinate a scomparire dai tabelloni
dell'hub. Lo smantellamento di Malpensa, insomma, è già
cominciato, creando sconcerto tra i viaggiatori. Anche il mondo politico non
ha fatto attendere le sue reazioni. Per Formigoni la decisione presa dal
governo è "scandalosa e vergognosa e forse anche
illegittima". Imbarazzo palpabile nel centrosinistra, già alle prese
con la "questione settentrionale ". "Non siamo stati
consultati dal governo, come ci era stato promesso; adesso ci aspettiamo che
il ruolo di Malpensa venga salvaguardato nell'interesse del Nord e del
paese". A PAGINA 3 Corvi e Del Frate.
( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Prima
Pagina - data: 2007-12-29 num: - pag: 1 categoria: REDAZIONALE Vendita
Padoa-Schioppa: 8 settimane per trattare. Formigoni: irregolare. Balzo del titolo Alitalia-Air
France, sì del governo Insorgono centrodestra e Nord. Bonanni (Cisl):
grave errore IL TABù INFRANTO buona notizia: bisogna dare atto al
governo, e al ministro dell'Economia in primis, di aver deciso con coraggio
di sostenere subito, e non aspettando la metà di gennaio, la scelta
del cda Alitalia. Mettendo fine ad attese che rischiavano di essere
interminabili. Rifiutando la logica dell'estenuante rinvio per la soluzione
di una vicenda diventata un'emergenza nazionale. Infrangendo il tabù
paralizzante dell'"italianità" e accettando l'idea che solo
l'apertura al mercato è la condizione per lo sviluppo. Una buona
notizia, dunque. E solo un timore: che nelle 8 settimane indicate come
orizzonte temporale per la trattativa in esclusiva con Air France riemerga il
partito non domato dell'"impantanamento" che auspica la solita
marcia indietro. Ma la decisione di ieri, stavolta, autorizza la fiducia. U
na ROMA - Via libera del governo alla "trattativa esclusiva" di Alitalia con Air France-Klm. Il Consiglio dei ministri di
ieri ha "preso atto", con anticipo, della preferenza espressa dal
Tesoro e dal consiglio d'amministrazione della compagnia rispetto all'offerta
di AirOne. Ora - ha spiegato il ministro Tommaso Padoa-Schioppa - ci saranno
8 settimane di trattativa, poi la decisione finale tornerà al governo.
In Borsa il titolo è salito dell'8,26%. Insorge il centrodestra, molto
duri i toni del governatore Roberto Formigoni e del leghista Roberto
Calderoli. Cgil negativa. Raffaele Bonanni (Cisl) al Corriere: "E' un
errore". A PAGINA 6.
( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo
Piano - data: 2007-12-29 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Padoa-Schioppa
La scelta e il confronto nell'esecutivo "Nessun pregiudizio Ho sperato
in AirOne" ROMA - In questa partita c'era chi aveva una sola
incrollabile certezza: che Tommaso Padoa-Schioppa tifasse apertamente per la
Francia. Accusa che il diretto interessato non esita a rigettare: "Non
ho mai avuto un candidato preferito in questa vicenda. Nella scorsa estate,
quando AirOne era rimasto l'unico candidato in lizza per
rilevare Alitalia, ho sperato fermamente che si potesse chiudere con loro
". Chiudere. Purché il tormentone avesse una fine. E non è un caso
che il premier Romano Prodi e il ministro dell'Economia abbiano insistito per
mettere un punto fermo a questa storia prima della fine di un anno
particolare. "Questo anno ha insegnato molte cose. Molti hanno
preso coscienza che era un'illusione continuare a pensare all'Alitalia come a un grande vettore in grado di competere da
solo in un mercato dove è quella l'unica alternativa alle compagnie
low cost", racconta Padoa-Schioppa. Senza nascondere il rimpianto per il
fatto che la compagnia di bandiera non sia più quella "che si
è sperato a lungo potesse restare". Rimpianto che ha pure Prodi.
In queste settimane il presidente del Consiglio ha ripetuto spesso che quando
era presidente dell'Iri, vent'anni fa, la prima ipotesi di alleanza che aveva
studiato per l'Alitalia era una concentrazione alla
pari, cioè con un rapporto di uno a uno, con British Airways. Lo ha
ricordato per far capire a tutti, anche a quelli che continuavano a remare
contro le decisioni dei vertici della compagnia, quanto le cose fossero
cambiate. Dieci anni fa la soluzione si sarebbe trovata grazie alla fusione
con la Klm. Anche quell'accordo era nato con Prodi a palazzo Chigi. Poi il
professore bolognese dovette fare le valigie e un anno dopo gli olandesi si
sfilarono accusando la politica di non saper decidere. E si ricominciò
da capo. Amministratori delegati che venivano e andavano. Piani industriali
fatti e disfatti. Ipotesi di alleanze formulate e smontate subito dopo.
Mentre le perdite si accumulavano sulle perdite e la compagnia di bandiera
cedeva inesorabilmente quote di mercato, anche in Italia. E tutti, politici,
sindacalisti, talvolta anche imprenditori, facevano a chi la sparava
più grossa. Fino all'ultimo, quando letteralmente sono fioccate sui
giornali le interviste di chi si dichiarava contro la scelta, ormai
inevitabile, di Air France: salvo poi, rigorosamente in privato, manifestare
opinioni opposte alle dichiarazioni pubbliche. Spesso Padoa-Schioppa
ironizza: "L'Alitalia è come la Nazionale
di calcio. Ogni italiano ha la sua formazione". Ma non siamo a Berlino e
questa volta hanno vinto i francesi. Sergio Rizzo Tommaso Padoa-Schioppa.
( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo
Piano - data: 2007-12-29 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Il sindacato
L'ira del leader Cisl: il gruppo di Parigi compromette un'infrastruttura del
Paese Bonanni: scelta sbagliata. E senza consultarci ROMA - "Neanche in
Cina si fa così. Neanche in Cina". Raffaele Bonanni, leader della
Cisl, è furioso contro il via libera del governo alla trattativa di
Air France deliberato senza consultare i sindacati. E annuncia: "Non
tratteremo con i francesi senza aver visto prima Prodi". Come mai siete
stati tagliati fuori dalla decisione? "Perché da due anni alcuni
ambienti bipartisan, fuori dalla politica, hanno deciso
di dare Alitalia ai francesi. Magari in cambio della Legion d'onore... ".
A chi si riferisce? "A chi ha nominato amministratore Prato e lo ha
messo lì apposta per vendere a Air France". Il ministro
Padoa-Schioppa? "Ha fatto esattamente come i suoi predecessori negli
ultimi 15 anni: ha finto di scegliere un manager per fargli fare quello che
voleva lui". Come si spiega che in Consiglio dei ministri Rutelli
e D'Alema non si siano opposti alla decisione? "Avranno avuto la loro
ragione, la loro convenienza. Oppure sanno cose che noi non sappiamo".
Cioè? "E cosa ne so? Negli ultimi 15 giorni con Epifani e Angeletti
abbiamo chiesto in tutti i modi di conoscere il piano francese. Niente.
Silenzio assoluto. Non era mai successo prima". Ma adesso Air France vi
convocherà per illustrarvi il piano. "E chi è Air France? Alitalia è un bene pubblico e le risposte le
vogliamo dal governo. Ci devono dire con che criterio hanno scelto Air
France". Ma quali sono le vostre obiezioni? "Sono enormi: qui si
sta smantellando il sistema delle rotte interne mentre Air France si porta
via i nostri slot internazionali migliori e destruttura la manutenzione. Un
danno peggiore di quello dei furti d'arte di Napoleone". Come è
possibile che la proposta di AirOne non abbia coinvolto imprenditori
italiani? "Intanto c'è una grossa banca che la sostiene. E poi
perché non ci ha pensato il governo a entrare nel capitale con Enel, Eni o
Finmeccanica? La Spagna ha fatto di tutto per tenersi Iberia e noi svendiamo?
Alla Francia poi, con cui non si è mai fatto un affare". Che
farete adesso? Lo sciopero nelle feste è vietato. "Mi appello al
Parlamento, alle forze democratiche del Paese perché sovvertano questa
decisione spericolata". A. Bac. Raffaele Bonanni (Cisl) \\ Prima di
trattare, vogliamo un chiarimento con il premier. La Spagna Iberia se
l'è tenuta.
( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Corriere della
Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2007-12-29 num: - pag: 6
autore: di BEPPE SEVERGNINI categoria: BREVI Passaggi Air France e Alitalia come Sarkozy e Bruni: uno paga, l'altro segue.
www.corriere.it/italians.
( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Corriere della Sera - NAZIONALE
- sezione: Primo Piano - data: 2007-12-29 num: - pag: 6 categoria:
REDAZIONALE Alitalia La vendita La quota del Tesoro in vendita 49,9% Otto settimane
per la cessione del 49,9% Alitalia. Il Tesoro
deciderà se cederlo per intero e avrà una quota nel futuro
gruppo visto che Air France ha proposto uno scambio di titoli.
( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo
Piano - data: 2007-12-29 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Sì a Air
France, 8 settimane per chiudere Via dal governo alla trattativa in
esclusiva, insorgono Lega e An. Il titolo su dell'8% Sinistra radicale e
sindacati chiedono il mantenimento di una quota del Tesoro nel nuovo gruppo.
Formigoni: è una decisione irregolare, forse illegittima. Servono
garanzie per Malpensa. Calderoli: così cancellano
il Nord ROMA - Via libera del governo alla trattativa esclusiva di Alitalia con Air France- Klm. Con un blitz il Consiglio dei ministri di
ieri ha "preso atto", con anticipo rispetto al 15 gennaio,
dell'orientamento espresso dal Tesoro e prima ancora dal consiglio
d'amministrazione della compagnia che boccia l'offerta di AirOne. Ora
ci saranno due mesi di trattativa, poi la decisione finale tornerà al
governo. Il titolo ha chiuso con un rialzo dell'8,26% Il ministro
dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, è apparso quasi emozionato:
"Questo è un passo di grandissima importanza anche se non
è l'ultimo" ha rilevato, auspicando che "la fase finale
della trattativa non riservi sorprese negative". Il ministro ha spiegato
che si deciderà durante la negoziazione se cedere tutto il 49,9%. Tra
le soluzioni che la sinistra comunista e i sindacati propongono c'è il
mantenimento di una quota. In ogni caso il Tesoro diventerebbe "titolare
di azioni nel nuovo gruppo", visto che Air France-Klm ha proposto una
offerta pubblica di scambio. Formalmente, ha ricordato Padoa- Schioppa, il
Tesoro potrebbe deliberare da solo la vendita a Alitalia
ma, per l'importanza della decisione, è prevedibile un passaggio al
governo. Soddisfatto il numero uno di Air France-Klm, Jean Cyril Spinetta,
che si augura di arrivare "rapidamente a un accordo solido".
Durissima la replica del presidente della Regione Lombardia, Roberto
Formigoni: "è una vergogna, uno scandalo" attacca. E
ipotizza si tratti di una "decisione irregolare, forse
illegittima". Già nelle prossime ore Formigoni contatterà
il governo: "Chiederò se ora ci faranno l'onore di lasciarci
conoscere il piano di Air France". Una delle richieste del
"governatore" è che per cinque anni si mantengano i voli
adesso garantiti da Alitalia, come è accaduto
nel 2003 a Klm. Ma intanto si prepara al peggio e ipotizza l'arrivo di una
compagnia che "salvi " Malpensa. Sul fronte sindacale esultano
Anpac, Anpav e Avia, schierati con Air France-Klm. Mentre da ambienti vicini
al segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, si fa sapere che il giudizio nel
merito resta negativo e che c'è "sorpresa" per
l'accelerazione del governo. Per Gianni Alemanno (An) il governo sta
"svendendo" Alitalia. E il leghista
Roberto Calderoli: "Cancellano la Padania: se volevano la guerra
l'avranno". A. Bac.
( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo
Piano - data: 2007-12-29 num: - pag: 6 categoria: REDAZIONALE Il retroscena
Via libera. Il vicepremier Francesco Rutelli Il blitz, la mossa di D'Alema I
paletti di Rutelli ROMA - La decisione di sparigliare è stata presa
nella riunione ristretta di giovedì sera a palazzo Chigi e comunicata
subito dopo agli sconfitti: il patròn di AirOne, Carlo Toto e
l'amministratore delegato di Intesa- Sanpaolo, Corrado Passera. La stretta
è stata voluta da Prodi, sostenuto da Padoa-Schioppa e Bersani, per
sottrarre il caso Alitalia alla difficile verifica politica di gennaio e approfittare
(perché no?) della tregua natalizia degli scioperi. Ma alla buona riuscita
del blitz ha contribuito il venir meno improvviso, a sentire i sindacati,
dell'opposizione del vicepremier Massimo D'Alema, che qualcuno maliziosamente
fa coincidere con la visita del presidente francese Nicolas Sarkozy a Roma e
la partita aperta per il posto di ministro degli Esteri dell'Ue. In
questo modo per il vicepremier Francesco Rutelli, rimasto solo con il
responsabile dei Trasporti, Alessandro Bianchi, a osteggiare Air France,
resistere è diventato difficile. Per questo, e per non indebolire il
già traballante governo, avrebbe deciso di rinviare la resa dei conti.
"Le somme si tireranno alla fine" ha detto ieri, riferendosi al non
scontato esito della trattativa. Rutelli, che ha definito la scelta di ieri
"formalmente ineccepibile ", avrebbe già posto cinque
condizioni a Air France che, non a caso, corrispondono ai cinque punti forti
della proposta di AirOne: il destino di Malpensa, di Fiumicino e di Az
Servizi, l'assetto azionario e gli investimenti. Se Air France non darà
sufficienti garanzie, si tornerà a AirOne. "Il Consiglio non ha
preso alcuna decisione - ha precisato il ministro delle Politiche sociali,
Paolo Ferrero - siamo in una fase interlocutoria". Ma la mossa di ieri
mette una seria ipoteca sul futuro di Alitalia che
finanziariamente ha solo tre mesi di vita. Bene lo sa Carlo Toto che
però non mostra di arrendersi: "Vigileremo con grande attenzione
affinché nelle prossime settimane vengano resi noti gli aspetti qualificanti
della proposta selezionata, ad oggi in buona parte sconosciuti " ha
detto ieri, facendo balenare la temuta arma dei ricorsi. Le
possibilità di Toto si riducono a un ipotetico fallimento della
trattativa con Air France che ora dovrà affrontare il duro confronto
con i sindacati. O allo spuntare di un'alleanza con Lufthansa, che per ora
non ha mostrato interesse. Ma non è tutto qui. Nella strategia di Toto
c'è comunque l'intenzione di diventare "la compagnia
nazionale" al posto di Alitalia e per riuscirci
non mancherà, in caso di sconfitta, di ottenere cospicue compensazioni
soprattutto sulle rotte dell'Est. E il fronte del Nord? Ieri il sindaco di
Milano, Letizia Moratti, ha detto di aspettarsi opportune garanzie per
Malpensa. Potrà chiederle direttamente a Air France, visto che la
compagnia ha scelto di trattare con lei e non con l'agguerrito
"governatore" lombardo Roberto Formigoni. Antonella Baccaro.
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 29-12-2007)
LETTERE AL DIRETTORE 29-12-2007 Lettere al
direttore La ricetta dell'anolino Caro direttore, complimenti e grazie per le
belle pagine dedicate all'anolino "per - fetto" che il tuo giornale
ha pubblicato qualche giorno fa. Certo, Baldassarre Molossi ha ragione quando
sostiene che gli anolini buoni si mangiano solo a casa propria, tuttavia,
credo che tutti (o quasi) siano d'accordo con me: nella nostra Bassa (Fidenza
e Salsomaggiore comprese) il ripieno è solo di pan grattato e
Parmigiano-Reggiano nelle giuste proporzioni. Invece, a Parma, nel ripieno,
assolutamente la fa da padrone il sugo dello stracotto e non la carne, buona
solo per deliziose polpette il giorno dopo. Ecco perché ho creduto opportuno
codificare, depositare e pubblicare una plaquette dedicata ai nostri tipici
piatti tra cui, ovviamente, gli anolini. Infatti nel libro "Dieci
verità di cucina parmigiana", ora tradotto in inglese, ho
così fissato preparazioni culinarie che tanto ci rappresentano:
anolini, tortelli d'erbetta, tortelli di zucca, tortelli di castagne,
tortelli di patate, bomba di riso, trippa alla parmigiana, stracotto, punta
di petto, torta fritta. Ringrazio per la fiducia Maurizio Azzali che
incornicia ed espone, nel suo negozio di pasta fresca, la mia ricetta degli
anolini: fiducia ben riposta se, tra gli altri, Baldassarre Molossi garantiva
l'esattez - za di dosi e metodi di preparazione che canonicamente ricostruivo
e descrivevo affinché ne resti memoria e a difesa e tutela del nostro
patrimonio gastronomico. Ma anche per evitare che, negli anolini, come mi
è capitato, dentro ci finisca pure la mortadella! Antonio Battei
Parma, 24 dicembre Una festa del passato Signor direttore, il 5 gennaio una
volta si festeggiava Fasagna, una divinità pagana dalle origini
sconosciute che forse traeva le proprie origini dalle feste romane in onore
di Cerere e Pomona. Un tempo cioè c'era un volta una cascina in cui
tutti mettevano il proprio impegno per festeggiare la ricorrenza nel migliore
dei modi. Dopo la cena, i grandi uscivano di casa con in mano i resti dei
tizzoni del camino ed aiutandosi con fiaccole di foglie di granoturco
predisposte allo scopo, spargevano un fioca luce in quello che sarebbe stato
il teatro della festa, in genere un filare di viti o un albero da frutto
imponente. I numerosi bambini saltellavano per alleviare il freddo (i
pantaloni lunghi erano pura utopia). Ad un certo punto si levava il coro che
cantava (se ricordo bene) : "Fasagna, Fasagna ogni broc 'na cavagna,
Fasagna, Fasagnon ogni ram un cavagnon, Fasagna, Fasagna...". Poi tutti
a nanna, la legna e la luce costavano... mentre per qualche bambino c'era la
speranza di trovare nella calza rattoppata il segno del passaggio cella
Befana. Di questa festa oggi non rimane più nulla cancellato dalle
tenebre dei tempo e tra la nostra popolazione rurale è pressoché
impossibile trovare chi ricordi qualcosa. Proprio per questo mi farebbe molto
piacere che qualche "giovane ", con parecchi "anta" sulle
spalle e una buona memoria, oppure qualche studioso attraverso le colonne
della Gazzetta, contribuisse a rinverdire i miei ricordi che di giorno in
giorno diventano sempre più labili. G. Montagna Parma, 28 dicembre La
formazione del Parma Signor direttore, approfitto della sosta del campionato
e del tempo a disposizione per fare alcune considerazioni sul sistema di
gioco fin qui utilizzato dall'allenatore del Parma. Premesso che ho visto
tutte le partite del Tardini, mi pare che, specialmente in trasferta, il
Parma non possa permettersi tre mezze punte dalle caratteristiche di
Gasparroni, Pisanu e Reginaldo; il risultato del loro impiego è
l'affaticamento inevitabile dei poveri due mediani che hanno praticamente
tutto il campo da gestire (non sarà il motivo delle prestazioni
alterne di Cigarini? peraltro il giocatore più tecnico e più
interessante del Parma degli ultimi anni). Questa mancanza di copertura non
consente un filtro alla difesa che, fino a questo momento, risulta essere
delle peggiori del campionato (almeno a giudicare dai gol subiti). Almeno in
trasferta (visto che poi per la maggior parte dei casi il Parma si difende)
giocherei con quattro difensori tre mediani (perchè non provare
maggiormente Mariga che a Roma ha ben debuttato?) due mezze punte (che
potrebbero essere Gasparroni e Pisanu visto che le prestazioni di Reginaldo -
specie in trasfertalasciano molto a desiderare) con la possibilità di
cambiare una mezza punta durante la partita facendo uscire il giocatore
più stanco o meno affidabile. Un'altra considerazione è questa:
con il ritorno di Budan, molto probabilmente il modulo di gioco dovrà
cambiare perché non potremo di certo rinunciare a Corradi, per cui dovremo
ricorrere al 4-4-2: è quindi inevitabile l'abbandono del modulo delle
tre mezze punte. Erano solo considerazioni di un tifoso che sono cinquanta
anni che s'interessa di calcio e del Parma in particolare, in ogni caso piena
fiducia a Di Carlo che osservando con continuità i giocatori li
saprà senz'altro utilizzare nel modo migliore (lo spettatore vede la
squadra in campo solo la domenica, non conosce i retroscena e la
preparazione). Dopo aver ringraziato il presidente Ghirardi per la sua competenza,
simpatia e coraggio (i tifosi gli dovrebbero fare un monumento, perché senza
di lui non avremmo potuto continuare l'avventura), auguro a tutta la squadra
e ai tifosi un anno pieno di soddisfazioni anche nella speranza di una
salvezza senza i patemi degli scorsi anni. Lettera firmata Parma, 26 dicembre
Quei pupazzetti al cimitero Egregio direttore, vorrei ringraziare, tramite il
suo giornale, l'Ade e il suo presidente Carletto Nesti per tutto quello che
fanno per il nostro cimitero e particolarmente per il campo dei bambini.
Già è stato bello vedere, nei giorni dei Defunti, che avevano
messo un vasetto di fiori per ogni bambino e in questi giorni mi sono
commossa nel vedere che hanno posato, su ogni piccola tomba, un tenero
pupazzetto. E' dolce per noi vedere queste vostre attenzioni per i nostri
Angioletti. Bianca Collecchi Parma, 27 dicembre Furti nelle abitazioni
Gentile direttore, negli ultimi giorni la Gazzetta e anche i telegiornali
nazionali hanno dato ampio spazio agli episodi di furti in abitazioni nella
nostra città. Anche noi, un anno fa, proprio in occasione delle
festività di Natale e fine anno, abbiamo subìto un furto in
casa, con conseguente "alleggerimento" di parecchi preziosi di
valore, oltre che materiale, anche affettivo. Vorrei solo aggiungere che,
come è capitato a noi, questi episodi possono avere risvolti
più avvilenti per le vittime del furto stesso. Oltre alla brutta
sorpresa del fatto in sé, ne abbiamo avuta anche un'altra, forse peggiore
della prima: la società di vigilanza con cui avevamo collegato il
nostro antifurto (con chiamata immediata e automatica al centralino della
società stessa) non era affatto intervenuta sul posto (ho chiamato io
personalmente, dopo la scoperta del fatto, polizia e ditta medesima), ma era al
corrente che il proprio sistema di trasmissione era guasto dal giorno
precedente, anche se si era ben guardata dal comunicarlo ai numerosi clienti
(a loro dire più di 400), ignari di essere senza copertura. Abbiamo
fatto le ovvie contestazioni alla ditta ed abbiamo avuto molte promesse (la
compagnia, di livello nazionale, è ovviamente assicurata) ma nessun
riscontro, in quanto queste ditte non sottoscrivono nessun genere di
contratto, ma un impegno generico a intervenire in caso di allarme (dietro
pagamento di un canone mensile). L'impegno non è stato affatto
mantenuto, evidentemente il fatto non è giudicato rilevante da questi
signori. Quante volte si sente suonare un allarme per strada. e non si vede
nessuno che interviene? Bene, adesso sapete anche perché. Lettera firmata
Parma, 27 dicembre Una ricetta per l'Italia Signor direttore, il nostro
Premier durante la conferenza stampa di fine anno ha dichiarato che l'Italia
è migliorata, la mafia è alle corde, i conti vanno a gonfie
vele Peccato che la criminalità è spaventosamente aumentata,
che tanti Comuni sono in mano alla malavita, che operai e impiegati
percepiscono uno stipendio assolutamente insufficiente per affrontare il
costo della vita, che città come Roma hanno accumulato 104 campi
nomadi, che le attese nei Tribunali e nella Sanità siano vergognose,
che il costo della politica sia imbarazzante e impronunciabile, così come i disastri di Alitalia o delle
Ferrovie, ecc. Io credo che, per sistemate veramente le cose, il nostro Paese
abbia bisogno di una breve dittatura, non di quelle alla Fidel Castro o
simili alla Birmania, ma di un uomo forte, con poteri assoluti esclusivamente
finalizzati al bene della nazione; insomma un autoritarismo
d'emergenza a tempo determinato. Sogno un presidente che prenda il microfono
a reti unificate e dica: "Da oggi i parlamentari dovranno lavorare 40
anni per avere diritto alla pensione, e non più due anni e mezzo. Anzi
il provvedimento è retroattivo, togliamo questa assurda agevolazione
ai deputati delle ultime 4-5 legislature. Da domattina i "sindacati
penseranno solo a svolgere il loro compito e non a fare politica, stessa cosa
per le banche; chi viene condannato dovrà scontare la pena, senza
sconti, punto. Le settantamila prostitute schedate pagheranno quindicimila
euro all'anno di tasse a testa (fate voi il totale). A Napoli le montagne di
rifiuti nelle strade saranno rimosse manualmente dagli amministratori locali
entro 24 ore. Le auto blu sono eliminate da subito; i deputati che litigano
in Parlamento verranno licenziati in tronco; i bilanci delle società
non saranno più di decine di pagine che nessuno legge, ma di sole tre
voci: entrate, uscite e utile netto. Da domani ogni quartiere della nazione
avrà due poliziotti a disposizione; non è vero che non ci sono
i soldi, basta prendere quelli delle pensioni ai parlamentari, delle auto
blu, delle tasse delle prostitute, degli sprechi enormi negli enti pubblici.
I cinquantamila detenuti saranno utilizzati per lavori di pubblica
utilità alleggerendo i costi del personale statale di oltre un
miliardo e mezzo di euro all'anno". Potrei andare avanti a dare consigli
al dittatore che mai verrà. Pura fantasia? Follia? Ricordate Blaise
Pascal: ". gli uomini sono così necessariamente pazzi, che il non
essere pazzo, equivarrebbe ad esser soggetto ad un altro genere di
pazzia". Marco Chierici Parma, 28 dicembre.
( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia
Mercati Finanziari - data: 2007-12-29 num: - pag: 33 categoria: REDAZIONALE
La Giornata in Borsa di Giacomo Ferrari Il bis della rottamazione fa volare
Fiat Gli input principali per Piazza Affari (dove l'S&P-Mib è
salito dello 0,55% e il Mibtel dello 0,58%) ieri sono arrivati da Roma. Il
governo, infatti, da un lato ha dato un sostanziale via
libera all'intesa tra Alitalia e Air France e dall'altro ha rinnovato gli incentivi alla
rottamazione delle auto. Così le migliori performance dell'S&P-Mib
hanno riguardato Alitalia e Fiat. Il titolo della compagnia aerea è rimbalzato,
dopo una sospensione tecnica, dell'8,26%; quello del Lingotto è
cresciuto del 2,45%. Bene anche Ifi, la "cassaforte" di casa
Agnelli, balzata del 3,19% a 23,30 euro, grazie anche alla notizia che il
fondo Amber ha portato al 10% la propria partecipazione nel capitale. Ma le
variazioni positive, a livello di blue-chips, non si fermano qui. Aem, per
esempio, ha dato l'addio al listino di Piazza Affari con un rialzo del 3,12%.
Con la seduta del 2 gennaio, infatti, il titolo della utility milanese
lascerà il posto ad A2A, nuova società frutto della fusione con
l'Asm di Brescia (cresciuta a sua volta, al netto dello stacco del dividendo,
del 2,55%). Inoltre ha ricominciato a correre Prysmian (+3,11%), mentre
Saipem ha messo a segno un rialzo del 2,20% in seguito al balzo fatto
registrare giovedì dal prezzo del greggio, salito sopra i 97 dollari
al barile dopo l'assassinio in Pakistan di Benazir Bhutto. Pochi e di scarso
rilievo i segni negativi, soprattutto fra i titoli principali. L'unico
arretramento degno di nota è stato quello di Finmeccanica (-1,21% la
quotazione di riferimento), colpita dai realizzi. Il titolo riesce comunque a
mantenere un buon vantaggio rispetto ai prezzi di inizio d'anno. Aem
L'utility milanese sale del 3,12% nell'ultima seduta prima della fusione con
Asm.
( da "Corriere delle Alpi" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Trentino) (Nuova
Venezia, La) (Nuova Ferrara, La) (Gazzetta di Modena,La) (Citta' di Salerno,
La) (Alto Adige) (Centro, Il) (Gazzetta di Mantova, La) (Gazzetta di Reggio)
Alitalia. Padoa-Schioppa: 8 settimane per chiudere. Dubbi solo da Ferrero Il
titolo vola: +8% Per Toto (AirOne) sprecata una grande opportunità GIGI
FURINI MILANO. Il governo dà il via libera alla "trattativa in
esclusiva" con Air France. Solo il ministro Ferrero - ha fatto sapere -
ha espresso dubbi.Con questa
decisione la vendita di Alitalia fa un altro passo avanti ma le reazioni,
soprattutto da parte del "fronte del Nord", sono furenti. Il
presidente della Regione Lombardia, Formigoni, parla di "decisione
irregolare e vergognosa". In Borsa la reazione è positiva: Alitalia sale dell'8,3%
fra scambi molto intensi. Bene anche Air France
(+1,66% a 23,86 euro) mentre i vertici della società sperano "in
un accordo rapido". Il ministro dell'economia, Padoa Schioppa, ha dato
il suo "via libera" alla trattativa con Air France, spiegando che
la deliberazione formale arriverà da un successivo consiglio dei
ministri. La "vendita", poi, sarà un atto del ministero
dell'Economia che, ufficialmente, è il possessore delle azioni. Anche
di titoli ha parlato il ministro, quando ha aggiunto che "il Tesoro
sarebbe titolare di azioni del nuovo gruppo". Stando alla valutazione
che Air France dà di Alitalia, il 49,9% dei
titoli ora in possesso dello Stato italiano si trasformerebbero nel 3% del
colosso Air France-Klm-Alitalia e, stando alle
indiscrezioni, il governo italiano avrebbe diritto a un posto nel consiglio
di amministrazione. "La trattativa - dice il ministro - sarà
condotta in piena trasparenza, in stretto coordinamento con la Consob e
durerà otto settimane". Immediata la risposta di Parigi. Il
presidente di Air France, Jean Cyril Spinetta "si augura di arrivare
rapidamente a un accordo solido che apra la via a una crescita profittevole
di Alitalia". Secca la reazione del
grande escluso. Il patron di AirOne Carlo Toto si è detto sorpreso,
amareggiato: così si spreca una grande opportunità per
l'Italia. Intanto la protesta cresce a Milano e in tutto il Nord dove si teme
un forte ridimensionamento delle attività all'aeroporto di Malpensa.
Formigoni ricorda che il governo si prenderà fino al 15 gennaio per
decidere l'acquirente di Alitalia e poi aggiunge:
"Speriamo che a nessuno venga in mente di fare un colpo di mano e che
l'esame della situazione vanga fatto pubblicamente. Quanto deciso dal
governo, finora, è vergognoso. Air France succhierà tutto il
traffico e i passeggeri di Alitalia, lasciando come
contentino agli italiani l'aeroporto di Roma per cui non vedo vita
facile". La Lega parla di "inciuci romano-napoleonici".
"Malpensa - dice il Carroccio - sarà la madre di tutte le
battaglie". Alemanno (An) parla di "ennesima forzatura" ma si
fanno sentire anche politici del centro-sinistra. Penati (presidente della
Provincia di Milano) chiede un incontro al governo su Malpensa e spiega:
"Air France deve mantenere le 17 rotte intercontinentali servite adesso
da Alitalia. Se così non fosse
l'aeroporto di Malpensa deve essere lasciato libero di operare con altre
compagnie". Critici i sindacati. "Il governo ci coinvolga nella
trattativa", dice l'Unione Piloti. "Il metodo del governo è
autoritario", aggiunge il Sindacato dei lavoratori.
( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Due
Minuti - data: 2007-12-29 num: - pag: 56 categoria: BREVI Notizie in 2 minuti
Primo piano I funerali della Bhutto Benazir Bhutto è stata sepolta nel
mausoleo di famiglia a Garhi Kuda Bakhsh, il suo villaggio natio nella
provincia meridionale pakistana del Sindh. Il corpo della leader politica,
uccisa da un kamikaze giovedì a Rawalpindi, è stato trasportato
lungo un percorso di 5 chilometri tra due ali di folla in lacrime. "Alitalia tratti con Air France " Il governo ha dato il suo ok all'Alitalia per una trattativa in esclusiva con Air France. Il ministro
dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, sostiene: "Siamo convinti che la
valutazione data dal Cda di Alitalia sia corretta. La
trattativa in esclusiva durerà circa otto settimane. Seguirò la
trattativa come azionista e come governo". Politica Varato il decreto
sicurezza Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto sulla
sicurezza che riguarda le espulsioni dei cittadini comunitari. Il decreto
stabilisce tra l'altro l'espulsione immediata anche per i cittadini dell'Ue
sospettati di terrorismo. Dini minaccia ancora Nuovo attacco di Lamberto Dini
al governo Prodi. "Prodi sfoggia un ottimismo fuori luogo. Presenteremo
un programma alternativo che dovrebbe essere accettato nella sua interezza.
Se così non fosse, il nostro voto sarà negativo ".
Bertinotti: più attenzione ai salari. Esteri Betlemme contro l'artista
I palestinesi contro l'arte sovversiva di Banksy. Gli abitanti di Betlemme
non hanno apprezzato l'incursione dell'artista britannico, che ha dipinto i
muri delle case e il muro attorno alla città. Tra i molti, il murale
dove un soldato israeliano chiede i documenti a un mulo è stato
coperto di nero perché considerato offensivo: "Non siamo asini".
Cronache Riecco la rottamazione Entrati e usciti dalla Finanziaria, gli
incentivi per la rottamazione delle auto inquinanti per il 2008 arriva in
zona Cesarini nel decreto legge di fine anno. Sarà una rottamazione
più "ecologica" rispetto a quelle degli anni passati. Gli
incentivi riguarderanno la rottamazione delle auto di categoria Euro 0, Euro
1 e, per la prima volta, anche le auto Euro 2 immatricolate dopo il 31
dicembre '97, nonché motorini e motocicli. Scienze L'orto botanico di Padova
Raddoppia estensione l'Hortus Botanicus Patavinus, fondato nel 1545, e si
creeranno cinque aree distinte riproducenti tutti gli ambienti del pianeta,
dall'Equatore alle aree sub-artiche, mostrando le diversità vegetali
esistenti e rapporti con l'uomo. Cultura Piperno e i militi ebrei Lo
scrittore Alessandro Piperno si interroga sulla distratta accoglienza
riservata a un romanzo dedicato alla guerra israeliana in Libano, vista
attraverso gli occhi di un giovane ufficiale: "Tredici soldati" di
Ron Leshem. Una storia d'innocenza perduta. Spettacoli Cassel pericolo numero
uno L'attore Vincent Cassel protagonista di un film dedicato al
"pericolo numero uno" nella Francia degli anni Sessanta, Jacques Mesrine.
Somiglianza fisica e comprimari importanti nel cast. Sport Denise Karbon
vince ancora Terzo successo stagionale per l'azzurra Denise Karbon, che ha
vinto il gigante di Lienz, in Austria, valido per la Coppa del Mondo
femminile di sci alpino. L'azzurra, al comando già dopo la prima
manche, ha chiuso precedendo la statunitense Julia Mancuso. Terza un'altra
azzurra, Nicole Gius.
( da "Messaggero, Il" del 29-12-2007)
Otto settimane
per negoziare su rotte ed esuberi. La protesta del Nord Alitalia vola verso Air France Via libera del governo alla
trattativa in esclusiva.
( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 29-12-2007)
CHIETI -
"Se l'Italia rinuncia al nostro progetto, spreca una grande
opportunità, oltre che la capacità di competere in serie
A": così il patron di AirOne, Carlo Toto, dopo il sì del
governo alla trattativa in esclusiva fra Alitalia e Air
France-Klm. In Nazionale.
( da "Messaggero, Il (Ostia)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il
(Metropolitana))
Chiudi VENEZIA - Ad un passo dal crack Alpieagles si
risolleva e davanti al Tar del Lazio vince il round con l'Enac che le
consente di tornare a sperare. Il vettore veneto sembrava avere i giorni
contati: ne restavano esattamente tre, dato che l'Enac, viste le perduranti
difficoltà finanziarie, aveva fissato al primo gennaio 2008 lo stop
alla licenza. Alpieagles sta già pagando da settimane questo
provvedimento, con una progressiva emorragia di passeggeri e cancellazioni di
voli. Ma a sorpresa, mentre anche la Regione Veneto ha iniziato a muoversi
per salvare la compagnia e trovare un compratore, è arrivata la
sentenza del Tar del Lazio: il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso
di Alpieagles per la sospensione del provvedimento con cui Enac negava la
proroga della licenza, fermandola al 31 dicembre prossimo. Il Tar ha ritenuto
fondata l'istanza di Alpieagles e ha fissato al 17 gennaio 2008 l'udienza per
la discussione di merito del provvedimento Enac. Fino a quella data perlomeno
gli aerei della compagnia potranno continuare a volare. Certo, potrebbe
essere solo un prolungamento dell'agonia. Perchè nelle stesse ore da
Bari giungeva notizia che un Fokker 100 della compagnia veneta era stato
bloccato allo scalo di Palese dalla società Aeroporti di Puglia, la
quale vanta nei confronti di Alpieagles crediti per quasi due milioni di euro
(1,6 con quello di Bari e 400 con quello di Brindisi). Insomma
altri debitori che si aggiungono a quelli che da mesi battono alla porta: la
Save di Venezia (poco meno di 4 milioni), la Gesac di Napoli, la stessa Alitalia (per soli 300 mila euro), alla quale tuttavia Alpieagles ha
fatto pignorare con successo 3 milioni 499 mila euro di crediti.
( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il
(Marche)) (Messaggero, Il (Ancona)) (Messaggero, Il (Abruzzo)) (Messaggero,
Il (Viterbo)) (Messaggero, Il) (Messaggero, Il (Civitavecchia))
N l'Enac che le consente di tornare a sperare. Il vettore
veneto sembrava avere i giorni contati: ne restavano esattamente tre, dato
che l'Enac, viste le perduranti difficoltà finanziarie, aveva fissato
al primo gennaio 2008 lo stop alla licenza. Alpieagles sta già pagando
da settimane questo provvedimento, con una progressiva emorragia di
passeggeri e cancellazioni di voli. Ma a sorpresa, mentre anche la Regione
Veneto ha iniziato a muoversi per salvare la compagnia e trovare un
compratore, è arrivata la sentenza del Tar del Lazio: il tribunale amministrativo
ha accolto il ricorso di Alpieagles per la sospensione del provvedimento con
cui Enac negava la proroga della licenza, fermandola al 31 dicembre prossimo.
Il Tar ha ritenuto fondata l'istanza di Alpieagles e ha fissato al 17 gennaio
2008 l'udienza per la discussione di merito del provvedimento Enac. Fino a
quella data perlomeno gli aerei della compagnia potranno continuare a volare.
Certo, potrebbe essere solo un prolungamento dell'agonia. Perchè nelle
stesse ore da Bari giungeva notizia che un Fokker 100 della compagnia veneta
era stato bloccato allo scalo di Palese dalla società Aeroporti di
Puglia, la quale vanta nei confronti di Alpieagles crediti per quasi due
milioni di euro (1,6 con quello di Bari e 400 con quello di Brindisi). Insomma altri debitori che si aggiungono a quelli che da mesi
battono alla porta: la Save di Venezia (poco meno di 4 milioni), la Gesac di
Napoli, la stessa Alitalia (per soli 300 mila euro), alla quale tuttavia Alpieagles ha
fatto pignorare con successo 3 milioni 499 mila euro di crediti.
( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 29-12-2007)
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(Messaggero, Il (Civitavecchia)) (Messaggero, Il) (Messaggero, Il (Rieti))
Di BARBARA CORRAO ROMA - Sorpresa. Il governo ha
giocato d'anticipo su Alitalia. E senza aspettare
metà gennaio ha dato via libera alla trattativa in esclusiva con Air
France-Klm. La durata? Otto settimane, inclusa la due diligence. Che qualcosa
di importante stesse per accadere si è capito subito quando, in pieno
svolgimento del consiglio dei ministri a Roma, la Consob ha deciso di
sospendere le contrattazioni su Alitalia "in
attesa di comunicazioni" sulla società. Un'ora dopo è
stato il ministro Padoa-Schioppa ha spiegarne la portata. "È una
notizia importante sono state le sue parole che segna un passo molto significativo,
una capacità di decisione che, ancora oggi, qualcuno riteneva che non
avessimo". Il ministro del Tesoro, cui il consiglio dei ministri ha
affidato il compito di seguire l'evolversi della
trattativa in veste di azionista di controllo dell'Alitalia, non ha
fatto tanti giri di parole. "La criticità della situazione di Alitalia ha detto Padoa-Schioppa è sotto gli occhi di
tutti". Air France-Klm, ha aggiunto, "è il primo gruppo
mondiale nel campo del trasporto aereo, con un'ampia esperienza di integrazioni,
che ha rilanciato Klm e l'aeroporto di Amsterdam". E tutto questo
"è motivo di fiducia. C'è solo da sperare che la fase
cruciale della trattativa che è iniziata adesso non riservi soprese
negative". Padoa-Schioppa ha sottolineato la prospettiva di un completo
risanamento per Alitalia. Prospettiva che si
aprirà attraverso l'integrazione con Air France-Klm, ma ha evitato di
dare i giochi per conclusi. "Spero che vada in porto ha concluso ma ci
sono avanti due mesi di trattative e quindi ci sono delle incognite". Il
Tesoro sa di dover affrontare un sentiero esposto a pericoli. Glielo ha
ricordato ieri il vice premier Rutelli che giudica la decisione su Air France
"formalmente ineccepibile", ma precisa: "Ora l'azionista, cioè
il governo dovrà verificare la credibilità strategica per il
sistema Paese della proposta di Air France". Per cui "le somme si
tireranno alla fine". E il ministro Paolo Ferrero (Prci) ridimensiona la
scelta del governo ad una "informativa" su Alitalia,
ma confessa di essere "stato l'unico ad avere manifestato
perplessità" in consiglio dei ministri. Prevista era la levata di
scudi da parte dell'opposizione; così come la reazione di sindaci e
governatori del Nord che contestano la scelta di Air France per le ripercussioni
che avrà su Malpensa. "E' un colpo di mano del governo",
sentenzia Ignazio La Russa di An. "Il governo svende la compagnia",
gli fa eco Gianni Alemanno. La Lega parte lancia in resta contro
"l'arroganza napoleonica" e teme che la compagnia francese volgia
"mandare a casa 5.000 persone". Roberto Calderoli esagera: il
governo ha scelto "di cancellare la Padania. Si svendano il Colosseo,
piuttosto. Se volevano la guerra, l'avranno". Il governatore della
Lombardia, Formigoni, giudica "una vergogna, uno scandalo" il via
libera del governo alla trattativa con Air France. Più pacata, Letizia
Moratti si augura che "le trattative siano fatte nell'interesse del
Paese". Un appello ripreso anche da Penati, presidente della provincia
di Milano che conta su un recupero nel corso della trattativa, a beneficio
del "ruolo strategico di malpensa". Anche i segretari del Pd del
Nord prendono le distanze. Pronti a dar battaglia ci sono anche i sindacati.
Sdl contesta "il metodo autoritario" del governo, Up chiede una
convocazione per conoscere il piano Air France, critica anche Ugl.
Uil-Trasporti e Fit Cisl ccusano il governo di essere
"inaffidabile". E l'entourage di Epifani, alla Cgil, fa capire che
il segretario ribadisce il suo dissenso "sul metodo e sul merito" con
cui è stata gestita l'operazione. Oltre "all'estremo
stupore" per l'accelerazione del governo. Ma piloti e hostess (Anpac,
Anpav e Avia) apprezzano una decisione legata "a logiche di
mercato". E il mercato ha brindato con un balzo dell'8,3% sulle azioni Alitalia, mentre a Parigi Air France ha guadagnato
l'1,66%.
( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 29-12-2007)
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ROMA - "Se l'Italia rinuncia al nostro
progetto, spreca una grande opportunità, oltre che la capacità
di competere in serie A". Così, il patron di AirOne, Carlo Toto,
dopo il sì del governo alla trattativa in esclusiva fra Alitalia e Air France-Klm. "Siamo un Paese che sta
semplicemente scegliendo di autodeclassarsi - rileva Toto - svendendo un
asset strategico nazionale e così contribuendo ad un grave
indebolimento strutturale". Oggi, aggiunge, "non ha vinto il
mercato, perchè in quel caso ci sarebbe stata trasparenza nella
decisione e ci sarebbe stato un confronto serio e chiaro tra i due piani"
e "vigileremo con grande attenzione affinchè nelle prossime
settimane vengano resi noti gli aspetti qualificanti della proposta
selezionata, ad oggi in buona parte sconosciuti". Il progetto di Air
France, afferma Toto, "come riferito anche dai media, penalizza Alitalia, i suoi lavoratori ed il
Paese". Quella del Cdm è "una decisione sorprendente che
smentisce quanto dichiarato pochi giorni fa dal CdA di Alitalia, - ovvero che il Governo avrebbe esaminato in modo approfondito
le due proposte - e che conferma la non disponibilità ad un confronto
trasparente tra i due progetti". Secondo l'imprenditore
abruzzese, "è stata assunta una scelta senza che sia stata data
la possibilità di illustrare ed approfondire il nostro progetto,
presentato lo scorso 6 dicembre, nè con gli advisor di Alitalia, nè con l'azionista di controllo,
nè con il Governo".
( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 29-12-2007)
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Via libera del governo alla trattativa in
esclusiva. Formigoni: "E' una vergogna". Calderoli: sarà
guerra.
( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 29-12-2007)
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(Messaggero, Il (Civitavecchia)) (Messaggero, Il) (Messaggero, Il (Rieti))
Di MARCO CONTI ROMA - "Non possiamo perdere
tempo, Alitalia ha liquidità per tre mesi al
massimo. Se non si decide sarà costretta a portare i libri in
tribunale". Con lo spettro del fallimento, giovedì sera Tommaso
Padoa-Schioppa ha vinto le resistenze dei ministri Bianchi e Rutelli i quali
non volevano si discutesse nel consiglio dei ministri di ieri della proposta
Air-France. Per la verità nel corso della riunione di ieri mattina a
palazzo Chigi, di dibattito c'è ne è stato poco. Anche
perchè prima di avviare la discussione un funzionario del Tesoro ha
distribuito ai ministri presenti un appunto nel quale si metteva in guardia
dai reati (aggiotaggio in testa) nei quali potevano incorrere qualora fossero
trapelate indiscrezioni "riguardanti una società quotata in
borsa", il cui titolo ieri è rimasto a lungo sospeso. Vinta
l'iniziale perplessità in pochi si sono poi lasciati intimorire e la
discussione si è avviata con i ministri della sinistra Ferrero e
Bianchi molto perplessi sulla decisione considerata "affrettata" e
sulla mancanza di informazioni esaurienti da parte di Air-France. Il nodo
Malpensa e il numero di esuberi inseriti nel piano di Air France, sono stati
gli argomenti che i ministri Ferrero e Mussi hanno sollevato, riservandosi
una valutazione ulteriore nel corso della trattativa. "Conosciamo bene
la proposta di Air One - ha attaccato Bianchi - mentre di Air France sappiamo
poco o nulla e dobbiamo stare a quanto assicurato dall'advisor". Il
Pdci, partito del ministro Bianchi, è tra coloro che più resistono
all'idea che il Tesoro perda completamente il controllo dell'azienda e anche
ieri ha sollecitato il governo a fissare una quota di partecipazione dello
Stato nella nuova società che controllerà Alitalia,
Air France e Klm. Perplessità sull'accelerazione le ha espresse anche
il ministro Mastella e alla fine a sbloccare l'empasse ci ha pensato il
vicepremier Massimo D'Alema che ha invitato tutti "a non creare problemi
ulteriori". In un intervento tutto teso a sostenere la fretta del ministro
dell'Economia, il titolare della Farnesina ha spiegato che "oggi non dobbiamo dare nessun via libera ma soltanto prendere
atto della scelta del cda di Alitalia". Anche Rutelli ha
condiviso la scelta ma ha subordinato il suo sì "a cinque
condizioni". Primo fra tutti la "scelta strategica per
l'Italia" della nuova società che gestirà Air France, Alitalia e Klm, il mantenimento di Malpensa e il contenimento degli
esuberi. Il voto decisivo e finale si sarà quindi al termine
delle otto settimane di trattativa, ma a quel punto, e con una situazione
economica dell'azienda sempre più precaria, sarà difficile
mettersi a caccia di ulteriori acquirenti o pensare di rispolverare la
soluzione Air One. E così sull'"ultima spiaggia" indicata
nei giorni scorsi dal presidente dell'Alitalia
Maurizio Prato, anche il consiglio dei ministri è approdato, seppur
con le riserve di più di un ministro. Prodi nella mezzora di colloquio
faccia a faccia con il presidente francese Sarkozy della scorsa settimane
potrebbe avere avuto rassicurazioni sulla pari dignità con Air France,
ma sindacati e sinistra radicale sono sul piede di guerra, mentre il partito
tutto nordista in difesa di Malpensa rischia di spaccare anche il Pd.
( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 29-12-2007)
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(Messaggero, Il (Civitavecchia)) (Messaggero, Il) (Messaggero, Il (Rieti))
E quella che
garantisce migliori prospettive per la compagnia italiana. La parola passa al
Tesoro, principale azionista di Alitalia.
( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 29-12-2007)
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(Messaggero, Il (Civitavecchia)) (Messaggero, Il) (Messaggero, Il (Rieti))
I, che avevano aperto in calo, sono in rialzo dello
0,96%, in recupero dopo la perdita del 2,45% registrata il giorno prima. A
Malpensa è in programma un presidio di Alleanza nazionale mentre a
Roma è in corso la riunione del Consiglio dei ministri. "Abbiamo
il timore che il governo stia cercando di anticipare i tempi", dichiara
Ignazio La Russa, mentre Formigoni avverte Roma: no a blitz. Alle tre del
pomeriggio, l'Alitalia cresce
del 2,4%. Sono le tre e un quarto e il titolo viene sospeso in Borsa in
attesa di comunicazioni, come recita un comunicato. Le comunicazioni le
dà il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa annunciando il via
libera del governo alla trattativa diretta e in esclusiva con Air France.
Un'ora dopo il titolo rientra in contrattazione e inizia a volare: +3,8% poi
+5,6% fino a raggiungere +8,3% in chiusura. Air France era arrivata a +2,47%
poi scende e si ferma a quota +1,66%. R.e.f.
( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 29-12-2007)
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Il (Civitavecchia)) (Messaggero, Il) (Messaggero, Il (Rieti))
Are l'interesse di Aeroflot, Air France-Klm, Ap
Holding di Toto, cordata Baldassarre, Lufthansa e Tpg.
( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 29-12-2007)
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(Rieti))
Otto settimane
per negoziare su rotte ed esuberi. Nord in rivolta Alitalia vola verso
Air France Via libera del governo alla trattativa in esclusiva.
( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 29-12-2007)
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(Umbria)) (Messaggero, Il (Marche)) (Messaggero, Il (Viterbo)) (Messaggero,
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Libera al Cda della compagnia di bandiera a
trattare in esclusiva con Air France-Klm. Il negoziato potrà durare
fino a 8 settimane, durante le quali la società franco-olandese punta
a convincere politici e sindacati sulla validità della sua offerta. In
gioco rotte ed esuberi. Il ministro Padoa-Schioppa: "Mi auguro che il
negoziato vada in porto". Perplessità di Bianchi e Ferrero. Ma
l'opposizione grida allo scandalo e il Nord promette guerra su Malpensa.
( da "Messaggero, Il (Ostia)" del 29-12-2007)
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(Metropolitana))
Chiudi di MARCO CONTI ROMA - "Non possiamo
perdere tempo, Alitalia ha liquidità per tre
mesi al massimo. Se non si decide sarà costretta a portare i libri in
tribunale". Con lo spettro del fallimento, giovedì sera Tommaso
Padoa-Schioppa ha vinto le resistenze dei ministri Bianchi e Rutelli i quali
non volevano si discutesse nel consiglio dei ministri di ieri della proposta
Air-France. Per la verità nel corso della riunione di ieri mattina a
palazzo Chigi, di dibattito c'è ne è stato poco. Anche
perchè prima di avviare la discussione un funzionario del Tesoro ha
distribuito ai ministri presenti un appunto nel quale si metteva in guardia
dai reati (aggiotaggio in testa) nei quali potevano incorrere qualora fossero
trapelate indiscrezioni "riguardanti una società quotata in borsa",
il cui titolo ieri è rimasto a lungo sospeso. Vinta l'iniziale
perplessità in pochi si sono poi lasciati intimorire e la discussione
si è avviata con i ministri della sinistra Ferrero e Bianchi molto
perplessi sulla decisione considerata "affrettata" e sulla mancanza
di informazioni esaurienti da parte di Air-France. Il nodo Malpensa e il
numero di esuberi inseriti nel piano di Air France, sono stati gli argomenti
che i ministri Ferrero e Mussi hanno sollevato, riservandosi una valutazione
ulteriore nel corso della trattativa. "Conosciamo bene la proposta di
Air One - ha attaccato Bianchi - mentre di Air France sappiamo poco o nulla e
dobbiamo stare a quanto assicurato dall'advisor". Il Pdci, partito del
ministro Bianchi, è tra coloro che più resistono all'idea che il
Tesoro perda completamente il controllo dell'azienda e anche ieri ha
sollecitato il governo a fissare una quota di partecipazione dello Stato
nella nuova società che controllerà Alitalia,
Air France e Klm. Perplessità sull'accelerazione le ha espresse anche
il ministro Mastella e alla fine a sbloccare l'empasse ci ha pensato il
vicepremier Massimo D'Alema che ha invitato tutti "a non creare problemi
ulteriori". In un intervento tutto teso a sostenere la fretta del
ministro dell'Economia, il titolare della Farnesina ha spiegato che "oggi non dobbiamo dare nessun via libera ma soltanto prendere
atto della scelta del cda di Alitalia". Anche Rutelli ha
condiviso la scelta ma ha subordinato il suo sì "a cinque
condizioni". Primo fra tutti la "scelta strategica per
l'Italia" della nuova società che gestirà Air France, Alitalia e Klm, il mantenimento di Malpensa e il contenimento degli
esuberi. Il voto decisivo e finale si sarà quindi al termine
delle otto settimane di trattativa, ma a quel punto, e con una situazione
economica dell'azienda sempre più precaria, sarà difficile
mettersi a caccia di ulteriori acquirenti o pensare di rispolverare la
soluzione Air One. E così sull'"ultima spiaggia" indicata
nei giorni scorsi dal presidente dell'Alitalia
Maurizio Prato, anche il consiglio dei ministri è approdato, seppur
con le riserve di più di un ministro. Prodi nella mezzora di colloquio
faccia a faccia con il presidente francese Sarkozy della scorsa settimane
potrebbe avere avuto rassicurazioni sulla pari dignità con Air France,
ma sindacati e sinistra radicale sono sul piede di guerra, mentre il partito
tutto nordista in difesa di Malpensa rischia di spaccare anche il Pd.
( da "Messaggero, Il (Ostia)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il
(Metropolitana))
Chiudi di BARBARA CORRAO ROMA - Sorpresa. Il
governo ha giocato d'anticipo su Alitalia. E senza
aspettare metà gennaio ha dato via libera alla trattativa in esclusiva
con Air France-Klm. La durata? Otto settimane, inclusa la due diligence. Che
qualcosa di importante stesse per accadere si è capito subito quando,
in pieno svolgimento del consiglio dei ministri a Roma, la Consob ha deciso
di sospendere le contrattazioni su Alitalia "in
attesa di comunicazioni" sulla società. Un'ora dopo è
stato il ministro Padoa-Schioppa ha spiegarne la portata. "È una
notizia importante sono state le sue parole che segna un passo molto
significativo, una capacità di decisione che, ancora oggi, qualcuno
riteneva che non avessimo". Il ministro del Tesoro, cui il consiglio dei
ministri ha affidato il compito di seguire l'evolversi
della trattativa in veste di azionista di controllo dell'Alitalia, non ha fatto tanti giri di parole. "La criticità
della situazione di Alitalia ha detto Padoa-Schioppa è sotto gli occhi di
tutti". Air France-Klm, ha aggiunto, "è il primo gruppo
mondiale nel campo del trasporto aereo, con un'ampia esperienza di
integrazioni, che ha rilanciato Klm e l'aeroporto di Amsterdam".
E tutto questo "è motivo di fiducia. C'è solo da sperare
che la fase cruciale della trattativa che è iniziata adesso non
riservi soprese negative". Padoa-Schioppa ha sottolineato la prospettiva
di un completo risanamento per Alitalia. Prospettiva
che si aprirà attraverso l'integrazione con Air France-Klm, ma ha
evitato di dare i giochi per conclusi. "Spero che vada in porto ha
concluso ma ci sono avanti due mesi di trattative e quindi ci sono delle
incognite". Il Tesoro sa di dover affrontare un sentiero esposto a
pericoli. Glielo ha ricordato ieri il vice premier Rutelli che giudica la
decisione su Air France "formalmente ineccepibile", ma precisa:
"Ora l'azionista, cioè il governo dovrà verificare la
credibilità strategica per il sistema Paese della proposta di Air
France". Per cui "le somme si tireranno alla fine". E il
ministro Paolo Ferrero (Prci) ridimensiona la scelta del governo ad una
"informativa" su Alitalia, ma confessa di
essere "stato l'unico ad avere manifestato perplessità" in
consiglio dei ministri. Prevista era la levata di scudi da parte
dell'opposizione; così come la reazione di sindaci e governatori del
Nord che contestano la scelta di Air France per le ripercussioni che
avrà su Malpensa. "E' un colpo di mano del governo", sentenzia
Ignazio La Russa di An. "Il governo svende la compagnia", gli fa
eco Gianni Alemanno. La Lega parte lancia in resta contro "l'arroganza
napoleonica" e teme che la compagnia francese volgia "mandare a
casa 5.000 persone". Roberto Calderoli esagera: il governo ha scelto
"di cancellare la Padania. Si svendano il Colosseo, piuttosto. Se
volevano la guerra, l'avranno". Il governatore della Lombardia,
Formigoni, giudica "una vergogna, uno scandalo" il via libera del
governo alla trattativa con Air France. Più pacata, Letizia Moratti si
augura che "le trattative siano fatte nell'interesse del Paese". Un
appello ripreso anche da Penati, presidente della provincia di Milano che
conta su un recupero nel corso della trattativa, a beneficio del "ruolo
strategico di malpensa". Anche i segretari del Pd del Nord prendono le
distanze. Pronti a dar battaglia ci sono anche i sindacati. Sdl contesta
"il metodo autoritario" del governo, Up chiede una convocazione per
conoscere il piano Air France, critica anche Ugl. Uil-Trasporti e Fit Cisl
ccusano il governo di essere "inaffidabile". E l'entourage di
Epifani, alla Cgil, fa capire che il segretario ribadisce il suo dissenso
"sul metodo e sul merito" con cui è stata gestita
l'operazione. Oltre "all'estremo stupore" per l'accelerazione del
governo. Ma piloti e hostess (Anpac, Anpav e Avia) apprezzano una decisione
legata "a logiche di mercato". E il mercato ha brindato con un
balzo dell'8,3% sulle azioni Alitalia, mentre a
Parigi Air France ha guadagnato l'1,66%.
( da "Messaggero, Il (Ostia)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il
(Metropolitana))
Chiudi ROMA - Sono circa le 11,30
del mattino quando l'Alitalia inverte la tendenza in Borsa. Le azioni, che avevano aperto in
calo, sono in rialzo dello 0,96%, in recupero dopo la perdita del 2,45%
registrata il giorno prima. A Malpensa è in programma un presidio di
Alleanza nazionale mentre a Roma è in corso la riunione del Consiglio
dei ministri. "Abbiamo il timore che il governo stia cercando di
anticipare i tempi", dichiara Ignazio La Russa, mentre Formigoni avverte
Roma: no a blitz. Alle tre del pomeriggio, l'Alitalia
cresce del 2,4%. Sono le tre e un quarto e il titolo viene sospeso in Borsa
in attesa di comunicazioni, come recita un comunicato. Le comunicazioni le
dà il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa annunciando il via
libera del governo alla trattativa diretta e in esclusiva con Air France.
Un'ora dopo il titolo rientra in contrattazione e inizia a volare: +3,8% poi
+5,6% fino a raggiungere +8,3% in chiusura. Air France era arrivata a +2,47%
poi scende e si ferma a quota +1,66%. R.e.f.
( da "Messaggero, Il (Ostia)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il
(Metropolitana))
Chiudi ROMA - "Se l'Italia rinuncia al nostro
progetto, spreca una grande opportunità, oltre che la capacità
di competere in serie A". Così, il patron di AirOne, Carlo Toto,
dopo il sì del governo alla trattativa in esclusiva fra Alitalia e Air France-Klm. "Siamo un Paese che sta
semplicemente scegliendo di autodeclassarsi - rileva Toto - svendendo un
asset strategico nazionale e così contribuendo ad un grave
indebolimento strutturale". Oggi, aggiunge, "non ha vinto il
mercato, perchè in quel caso ci sarebbe stata trasparenza nella
decisione e ci sarebbe stato un confronto serio e chiaro tra i due piani"
e "vigileremo con grande attenzione affinchè nelle prossime
settimane vengano resi noti gli aspetti qualificanti della proposta
selezionata, ad oggi in buona parte sconosciuti". Il progetto di Air
France, afferma Toto, "come riferito anche dai media, penalizza Alitalia, i suoi lavoratori ed il
Paese". Quella del Cdm è "una decisione sorprendente che
smentisce quanto dichiarato pochi giorni fa dal CdA di Alitalia, - ovvero che il Governo avrebbe esaminato in modo
approfondito le due proposte - e che conferma la non disponibilità ad
un confronto trasparente tra i due progetti". Secondo
l'imprenditore abruzzese, "è stata assunta una scelta senza che
sia stata data la possibilità di illustrare ed approfondire il nostro
progetto, presentato lo scorso 6 dicembre, nè con gli advisor di Alitalia, nè con l'azionista di controllo,
nè con il Governo".
( da "Messaggero, Il (Ostia)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il
(Metropolitana))
Chiudi Alitalia, avanti
con Air France. La protesta del Nord Via libera del governo alla trattativa
in esclusiva. Formigoni: "E' una vergogna". Calderoli: sarà
guerra.
( da "Messaggero, Il (Ostia)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il (Metropolitana))
Chiudi Il
consiglio di amministrazione di Alitalia sceglie Air
France-Klm giudicando l'offerta francese quella che garantisce migliori
prospettive per la compagnia italiana. La parola passa al Tesoro, principale
azionista di Alitalia.
( da "Messaggero, Il (Ostia)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il
(Metropolitana))
Chiudi Prato avvia
una nuova ricerca di acquirenti. L'8 ottobre il Cda di Alitalia delibera di verificare l'interesse di Aeroflot, Air
France-Klm, Ap Holding di Toto, cordata Baldassarre, Lufthansa e Tpg.
( da "Messaggero, Il (Ostia)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il
(Metropolitana))
Chiudi Otto
settimane per negoziare su rotte ed esuberi. La protesta del Nord Alitalia vola verso Air France Via libera del governo alla
trattativa in esclusiva.
( da "Messaggero, Il (Ostia)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il
(Metropolitana))
Chiudi ROMA Il
governo stringe i tempi su Alitalia. Il Consiglio
dei ministri ha dato ieri il via libera al Cda della compagnia di bandiera a
trattare in esclusiva con Air France-Klm. Il negoziato potrà durare
fino a 8 settimane, durante le quali la società franco-olandese punta
a convincere politici e sindacati sulla validità della sua offerta. In
gioco rotte ed esuberi. Il ministro Padoa-Schioppa: "Mi auguro che il
negoziato vada in porto". Perplessità di Bianchi e Ferrero. Ma
l'opposizione grida allo scandalo e il Nord promette guerra su Malpensa.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 29-12-2007)
Il patron di AirOne Carlo Toto: disatteso l'impegno
a esaminare anche le mie proposte Alitalia, il
governo sceglie Air France Padoa Schioppa: è la soluzione migliore.
Formigoni: è una vergogna IL CONSIGLIO DEI MINISTRI Si tratterà
con i francesi per la cessione di tutta o parte della quota del Tesoro Il
titolo sale in Borsa dell'8,3%. Protesta la Lega Nord: si vendano il Colosseo
MILANO. Il governo dà il via libera alla "trattativa in
esclusiva" con Air France. Con questa decisione la vendita di Alitalia fa un altro passo avanti ma le reazioni,
soprattutto da parte del "fronte del Nord", sono furenti. Il
presidente della Regione Lombardia, Formigoni, parla di "decisione
irregolare e vergognosa". Il leghista Calderoli invita alla rivolta
contro Roma. "Si vendano il Colosseo", dice. In Borsa la reazione
è positiva: Alitalia sale dell'8,3% fra
scambi molto intensi. Bene anche Air France (+1,66% a 23,86 euro) mentre i
vertici della società sperano "in un accordo rapido". Il
ministro dell'economia, Padoa Schioppa, ha dato il suo "via libera"
alla trattativa con Air France, spiegando che la deliberazione formale
arriverà da un successivo consiglio dei ministri. La
"vendita", poi, sarà un atto del ministero dell'Economia
che, ufficialmente, è il possessore delle azioni. Anche di titoli ha
parlato il ministro, quando ha aggiunto che "il Tesoro sarebbe titolare
di azioni del nuovo gruppo". Stando alla valutazione
che Air France dà di Alitalia, il 49,9% dei titoli ora
in possesso dello Stato italiano si trasformerebbero nel 3% del colosso Air
France-Klm-Alitalia e, stando alle indiscrezioni, il governo italiano avrebbe
diritto a un posto nel consiglio di amministrazione. "La trattativa -
dice il ministro - sarà condotta in piena trasparenza, in
stretto coordinamento con la Consob e durerà otto settimane".
Immediata la risposta di Parigi. Il presidente di Air France, Jean Cyril
Spinetta "si augura di arrivare rapidamente a un accordo solido che apra
la via a una crescita profittevole di Alitalia".
Invece la protesta cresce a Milano e in tutto il Nord dove si teme un forte
ridimensionamento delle attività all'aeroporto di Malpensa. Formigoni
ricorda che il governo si prenderà fino al 15 gennaio per decidere
l'acquirente di Alitalia e poi aggiunge:
"Speriamo che a nessuno venga in mente di fare un colpo di mano e che
l'esame della situazione venga fatto pubblicamente. Quanto deciso dal
governo, finora, è vergognoso. Air France succhierà tutto il
traffico e i passeggeri di Alitalia, lasciando come
contentino agli italiani l'aeroporto di Roma, per cui non vedo vita
facile". La Lega parla di "inciuci romano-napoleonici".
"Malpensa - dice il Carroccio - sarà la madre di tutte le
battaglie". E Calderoli aggiunge: "Scegliendo Air France si
cancella la Padania. Si svendano il Colosseo, la fontna di Trevi e gli ultimi
carrozzoni di Stato, ma la Padania non la tocchino. Il 10 genanio ci
sarà la crisi di governo? Hanno deciso di svendere anche l'ultima
cassa al ricettatore francese". Alemanno (An) parla di "ennesima
forzatura". Ma si fanno sentire anche politici del centro-sinistra.
Penati (presidente della Provincia di Milano) chiede un incontro al governo
su Malpensa e spiega: "Air France deve mantenere le 17 rotte
intercontinentali servite adesso da Alitalia. Se
così non fosse l'aeroporto di Malpensa deve essere lasciato libero di
operare con altre compagnie". Critici i sindacati. "Il governo ci
coinvolga nella trattativa", dice l'Unione piloti. "Il metodo del governo
è autoritario", aggiunge il Sindacato dei lavoratori. L'annuncio
del governo è giudicato "sorprendente" dal
"patron" dell'Air One, Carlo Toto. Il concorrente del gruppo franco
olandese per l'acquisizione dell'ex compagnia di bandiera, critica l'esecutivo
sostenendo che non ha rispettato gli impegni assunti di esaminare in modo
approfondito le due proposte in campo. "Apprendiamo dai media - si legge
in una nota firmata dall'imprenditore abruzzese - che il ministro
dell'Economia e delle Finanze (Tommaso Padoa Schioppa) ha espresso
orientamento favorevole affinchè Alitalia
avvii una fase di trattativa in esclusiva con Air France KLM, con un progetto
che, come riferito anche dai media, penalizza Alitalia,
i suoi lavoratori e il Paese. Una decisione sorprendente che smentisce quanto
dichiarato pochi giorni fa dal Cda di Alitalia, -
ovvero che il governo avrebbe esaminato in modo approfondito le due proposte
- e che conferma la non disponibilità a un confronto trasparente tra i
due progetti".
( da "Messaggero Veneto, Il" del 29-12-2007)
MAXI-RIALZO IN
BORSA Alitalia, il governo dà il via
libera ad Air France ROMA. Il governo dice sì alla trattativa in
esclusiva fra Alitalia e Air France-Klm. E in piazza
Affari il titolo chiude con un maxi-rialzo. Una mossa inattesa, che anticipa
la scadenza indicata entro metà gennaio. I SERVIZI A PAGINA 2.
( da "Milano Finanza" del 29-12-2007)
Milano Finanza Blitz di Prodi e Tps, Alitalia ad Air France Titolo sospeso in borsa, poi
l'annuncio del ministro del Tesoro. Altro che esami supplementari e decisione
entro metà gennaio. Chi pensava che il governo avrebbe approfittato
dell'ultimo consiglio dei ministri dell'anno, quello del 28 dicembre, per
dare il definitivo via libera ad Air France-Klm è stato buon profeta.
Da Palazzo Chigi è arrivata la presa d'atto della scelta del cda Alitalia di trattare in esclusiva con i francesi, un atto
poco più che formale rafforzato però dall'attribuzione del
mandato al ministro del Tesoro, Tommaso Padoa-Schioppa, "di seguire per
conto del governo gli sviluppi di tale trattativa. Detta attività
sarà condotta in piena trasparenza e in stretto coordinamento con la Consob
per garantire il rispetto della disciplina delle società
quotate". Proprio dall'azionista pubblico è arrivato infatti
l'avallo ufficiale ad andare avanti con Air France-Klm. "L'atto formale
di vendita dell'Alitalia è compito del
ministero dell'economia", ha chiarito Padoa-Schioppa, "e ciò
vale per tutte le privatizzazioni". Poche parole anche per motivare la
decisione di affidare a Parigi il risanamento della Magliana: "Questa
è la scelta più appropriata per la salvezza della compagnia di
bandiera". Il consiglio dei ministri aveva appena approvato
l'inserimento nel decreto Milleproroghe delle agevolazioni per la
rottamazione delle auto inquinanti, e da Malpensa arrivava l'eco delle
proteste contro la retrocessione dell'hub lombardo prevista dai francesi,
quando ha iniziato a girare l'informativa sull'offerta di Jean-Cyril
Spinetta. Ma la decisione in realtà era già stata presa dopo il
mini-vertice di giovedì sera a Palazzo Chigi al quale, oltre a Prodi e
Padoa- Schioppa, avevano partecipato anche i ministri dello sviluppo
economico, Pier Luigi Bersani, e dei trasporti, Alessandro Bianchi. Il
comunicato del Tesoro è arrivato pochi minuti dopo la sospensione del
titolo Alitalia, che in quel momento aveva iniziato a risalire la china e guadagnava
il 2,4% (per poi superare il 5%). "Dopo aver approfondito la
documentazione", ha detto il ministro del Tesoro, "ho espresso
orientamento favorevole a che Alitalia avvii
una fase di trattativa in esclusiva con Air France-Klm finalizzata alla formulazione
di una proposta vincolante di integrazione tra i due gruppi. Siamo
aperti sia a cedere l'intera quota detenuta dal ministero dell'economia (il
49,9%, ndr) sia a mantenere una partecipazione". Il meccanismo
dell'offerta pubblica di scambio a 35 centesimi per azione proposta dai
francesi prevede che Via XX Settembre possa detenere fino al 3% del nuovo
gruppo. La stessa quota spetterebbe agli azionisti di minoranza nel caso che
tutto il flottante aderisca all'offerta. La trattativa in esclusiva andrà
avanti per otto settimane, si concluderà perciò a fine
febbraio, e a quel punto dal governo arriverà una deliberazione
formale. Il presidente dell'Alitalia, Maurizio
Prato, ha già ottenuto pieno mandato a gestire il negoziato. Il
mercato, però, non esclude contromosse di Ap Holding-Intesa Sanpaolo,
che non si è rassegnata a uscire di scena. L'ipotesi più
clamorosa sostenuta dai rumor è l'alleanza internazionale con
Lufthansa e il lancio di un'opa prima dell'ops francese. Ma restano solo voci
che per ora hanno avuto l'unico effetto di allertare gli advisor di Spinetta,
Lazard France e Lehman Brothers. (riproduzione riservata)Angela Zoppo Milano
Finanza Numero 257, pag. 11 del 29/12/2007 Autore: Angela Zoppo.
( da "Milano Finanza" del 29-12-2007)
Milano Finanza PARLA BORGHESI Per il banchiere le borse
non hanno ancora scontato la reale portata dello shock del credito. Ci
sarà instabilità finché non si conosceranno i bilanci delle
banche. Piazza Affari paga anche la debolezza del sistema-paese Fino a marzo
sarà bagarre "Niente panico, ma i debiti dei private equity e
delle aziende preoccupano". Era il 9 agosto e la crisi subprime era
scoppiata da pochi giorni. Molti esperti ritenevano che i mercati sarebbero
stati ancora una volta invulnerabili e che avrebbero trovato negli enormi
flussi di liquidità in circolazione la forza per uscire dal guado. Ma
Arnaldo Borghesi, banchiere di lungo corso, ex ceo di Lazard Italia,
fondatore e partner della Borghesi&Colombo e docente di economia e
finanza aziendale presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, aveva intuito
che il giochino del credito facile rischiava di incepparsi. A metà
novembre, quando le cose sembravano tornate in equilibrio grazie agli
interventi della Fed (sui tassi) e della Bce (tramite iniezioni di
liquidità sui mercati), Borghesi non aveva abbassato la guardia e, in
un'intervista a Class Cnbc riportata da Milano Finanza, rigettava i proclami
di scampato pericolo: "Quello che si è visto finora è solo
la punta dell'iceberg. Forse neppure le banche sanno effettivamente quanto
rischiano di perdere", sosteneva Borghesi. E adesso a che punto siamo?
"Siamo in piena bagarre. Da un lato c'è un sistema
bancario-finanziario molto instabile, dall'altro un mercato azionario che
percepisce il pericolo ma non lo ha ancora tradotto in un significativo calo
delle quotazioni. Questa divaricazione è sostenibile nel breve ma non
nel lungo", spiega ora il banchiere-economista in questa nuova
intervista a Milano Finanza. E aggiunge: "Chi avrà ragione? La
borsa che scommette su perdite una tantum e quindi superabili oppure chi,
come me, teme uno shock serio sul fronte del credito? Di certo è
finita la gara a chi offre di più scontando multipli eccessivi, mentre
l'accesso al credito è tornato più selettivo". Domanda.
Professor Borghesi, proviamo a tirare le somme di un 2007 a due facce. I
primi sei mesi caratterizzati da mercati ancora toro e gli ultimi due
trimestri con più ombre che luci.Risposta. Il fatto più
eclatante di questa fase di mercato è che arriviamo da tre-quattro
mesi nel corso dei quali le banche non hanno fatto altro che esibire
svalutazioni e perdite, ma oggi non siamo ancora in grado di fare punto e a
capo. Da una parte, le autorità monetarie hanno gettato le prime
scialuppe di salvataggio, dall'altra l'intervento massiccio dei grandi fondi
sovrani arabi e asiatici ha avuto un ruolo di stabilizzatore permettendo a
chi era in bilico di conquistare liquidità e mezzi propri.D. Allora la
liquidità non è un problema_R. Invece sì. Perché le
banche non si fidano una dell'altra, come dimostrano le tensioni sui tassi
interbancari, solo parzialmente rientrate negli ultimi giorni. Il tema
critico non sono solo i subprime, ma l'eccesso di leva e il credito troppo
facile.D. Il suo è un attacco, nemmeno troppo velato, ai fondi di
private equity.R. Questi fondi hanno snaturato il mercato, prospettando
rendimenti altissimi e sottraendo denaro ad attività solide. In questi
ultimi anni le banche hanno spostato impieghi dall'industria vera verso
società che operano soltanto a leva. Agendo in questo modo, prima o
poi il capitale si esaurisce. Adesso è necessario un cambiamento di
rotta che passa da una crescita economica più lenta ma più sana
e da un'attività di m&a di stampo classico, guidata da logiche
industriali e strategiche.D. Veniamo alle banche centrali, da più
parti si invita la Bce ad adottare una politica monetaria più
espansiva. Che cosa ne pensa?R. Non è corretto e né educativo tagliare
i tassi per favorire i mercati. Anzi, i tassi troppo bassi sono stati la
causa principale dei guai di quest'anno perché livellano verso il basso,
appunto, l'accesso al credito. Credo dunque che la Bce starà ferma
ancora per un po' in attesa di capire come evolverà la situazione. Del
resto, Bce e Fed hanno già fatto il loro dovere iniettando
liquidità nel mercato per evitare che la preoccupazione si potesse
trasformare in panico.D. Un altro protagonista del 2007, peraltro atteso,
è stato l'euro, arrivato a un passo da quota 1,50 dollari. Il trend
continuerà?R. Molto dipenderà dai tassi e dall'andamento
dell'economia. Ma sembra di capire che sono le stesse banche centrali e le
autorità politiche a spingere affinché la moneta europea resti forte
sul dollaro. O, quantomeno, non si indebolisca.D. La borsa di Milano è
stata la peggiore dopo Tokyo. La composizione di Piazza Affari è molto
sbilanciata verso i titoli finanziari, ma le banche italiane sono quasi
immuni da subprime e finanza strutturata. Come spiega, dunque, un andamento
così negativo?R. Il vantaggio competitivo di banche con bilanci solidi
rispetto alla media è cancellato dalla mancanza di prospettive del
sistema-paese. La pantomima su Alitalia
è l'emblema di questa situazione. Il processo di privatizzazione
è partito nel 2006, si è protratto per tutto il 2007 e si
chiuderà soltanto nel 2008. In quasi 18 mesi di tira-e-molla la privatizzazione
si è trasformata in un salvataggio e adesso, se vincerà Air
France, diventerà una rinazionalizzazione, ma questa volta a
favore dello stato francese. Di fronte a questo affresco perché un
investitore internazionale dovrebbe decidere di puntare sull'Italia, dove la
politica di crescita, a prescindere dal colore di chi governa, è
inesistente?D. Qual è l'operazione che più l'ha colpita, in
positivo o in negativo, nel corso dell'anno per quanto riguarda le imprese
italiane?R. In positivo, la conquista di Endesa da parte di Enel. Ma
preferisco guardare a storie industriali di crescita come quelle di Luxottica
e Autogrill. Aziende che vanno avanti con successo grazie a una
proprietà forte, a un management altrettanto qualificato e che hanno
raggiunto una dimensione internazionale davvero ragguardevole. In negativo,
direi le due vicende che hanno riempito le cronache per tutto l'anno: la
già citata Alitalia e Telecom Italia. La
società di tlc era all'avanguardia nell'innovazione tecnologica solo
un paio di anni fa e oggi, a causa di una serie di giochi di potere, ha avuto
bisogno di chiamare nel capitale gli spagnoli di Telefonica per tornare ad
avere prospettive di crescita in Europa.D. Che cosa ci dobbiamo dunque
aspettare per i prossimi mesi? R. Temo ancora grande instabilità,
almeno fino a quando le banche non avranno approvato i bilanci del 2007.
Dopodiché, dai numeri che emergeranno si potrà capire da che parte
tirerà il vento. Quanto ai settori, starei lontano dal comparto
finanziario e dall'immobiliare, che vive sulle operazioni a leva. Punterei
sulle utility, titoli difensivi per eccellenza, e sui tecnologici, ma solo
dopo un'attenta selezione. Meritano inoltre di essere seguiti con attenzione
i gruppi produttori di energie rinnovabili, i quali nei prossimi anni
potrebbero rappresentare quello che è stato internet nel recente
passato: hanno tutti i plus e i limiti di un comparto in fase di start-up, ma
sono l'alternativa obbligata a un petrolio che costa tanto, è
destinato a esaurirsi e inquina troppo. In Italia, infine, non perderei di
vista tutto ciò che è legato alle infrastrutture. (riproduzione
riservata) Milano Finanza Numero 257, pag. 11 del 29/12/2007 Autore: Filippo
Buraschi.
( da "Milano Finanza" del 29-12-2007)
Milano Finanza La peggiore d'Europa SCENARI
GLOBALI/3 Con un ribasso dell'8% Piazza Affari ha registrato la performance
più deludente tra le borse del Vecchio continente. Ma ha anche rivisto
il record del controvalore degli scambi L'anno è stato caratterizzato
dallo spartiacque della crisi dei mutui subprime e dal risiko bancario. Le
banche sono state le protagoniste di quest'anno a Piazza Affari, prima in
positivo, poi in negativo. Insieme con Fiat, che nel 2007 è tornata a
essere un elemento trainante dell'economia italiana. Accanto alla storia di
successo del gruppo torinese, è inevitabile sottolineare l'anno
difficile di Telecom Italia, con l'uscita di scena dall'azionariato di Marco Tronchetti
Provera e l'arrivo di un socio forte, la spagnola Telefonica, mentre il nuovo
management, insediatosi da poco e guidato da Franco Bernabè,
comincerà a misurarsi col mercato a partire dal 2008. Disastroso è stato poi l'anno di Alitalia, che ha rischiato seriamente il fallimento per chiudere l'anno
con il via libera del governo alle trattative in esclusiva con Air France,
mentre il titolo ha ceduto il 25%. Per gli altri due big della borsa, Eni ed
Enel, è stato invece un anno positivo, che li ha visti muoversi con
abilità all'estero. L'anno di Piazza Affari, come quello delle
altre borse mondiali, è diviso in due. Lo spartiacque è la
crisi dei mutui subprime, esplosa in tutta la sua virulenza ad agosto. Prima
di allora i mercati azionari erano andati bene. E a Milano l'anno si era
aperto con la nascita di Intesa Sanpaolo, un colosso che ha rilanciato a un
livello più alto il risiko bancario. Niente di meglio per le
performance dei titoli del settore. Tutti hanno subito guardato a UniCredit
che dopo la vittoriosa conquista della tedesca Hvb, che le aveva assicurato
soprattutto una forte presenza nei mercati dell'Europa orientale, rischiava
di trovarsi in difficoltà in Italia. Dopo aver tentato inutilmente di
trasformarsi nella prima vera banca europea della storia con l'acquisizione
di Société Générale (le trattative si sono presto arenate per il classico
sciovinismo francese e la pretesa di avere il quartier generale a Parigi),
Piazza Cordusio ha deciso di rispondere alla sfida di Intesa Sanpaolo
rafforzandosi in Italia. Nella sua strategia quasi napoleonica di espansione
all'estero, Piazza Cordusio rischiava di trovarsi sguarnita in casa e
così a giugno è stata fatta la scelta, oggettivamente
inevitabile: la fusione con Capitalia. Scelta gravida di conseguenze perché ha
portato a nuovi equilibri in Mediobanca, con l'arrivo a Milano di Cesare
Geronzi in qualità di presidente del consiglio di sorveglianza di
piazzetta Cuccia. Scosse telluriche che hanno investito anche Generali, il
cui management è stato clamorosamente messo in discussione dall'hedge
fund Algebris, guidato dal trentenne Davide Serra, cosa che fino a poco tempo
fa sarebbe stata considerata un atto di lesa maestà. L'attacco parte
dalla considerazione che il titolo Generali langue da troppo tempo (nel 2007
ha guadagnato appena il 2,5%). Di certo il Leone di Trieste sarà
protagonista anche nel 2008. Il risiko bancario ha visto anche la fusione tra
Banco Popolare Verona e Novara e la Popolare di Lodi, che in questo modo ha
lasciato definitivamente dietro di sé la pesante eredità della
gestione di Giampiero Fiorani, che ha avuto un sorprendente ritorno di fiamma
come protagonista delle cronache mondane di mezza estate grazie alle sue
esibizioni in Sardegna al fianco dell'agente di spettacolo Lele Mora. Altre
fusioni non sono invece andate in porto, come quella tra la Popolare di
Milano e Bper e tra la Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Nell'ultima parte
dell'anno c'è stata infine la mossa a sorpresa di Mps, che ha
acquistato Antonveneta dal Banco Santander. Un'operazione giudicata molto
costosa da diversi osservatori e che ha confermato il trend di valorizzazione
degli sportelli bancari a livelli mai visti sul mercato italiano. In questo
modo Siena ha però aumentato le sue dimensioni in misura tale da diventare
una preda difficile per chiunque. Ma l'operazione è avvenuta quando
ormai la crisi dei mutui subprime era in pieno svolgimento e non è
certo bastata a invertire la tendenza del titolo, che in un anno ha ceduto il
25,3%, e di tutta Piazza Affari, che alla fine ha registrato la peggiore
performance tra le piazze europee, con il Mibtel in ribasso dell'8%.
Inevitabile, visto che il comparto finanziario è quello più
pesante sul listino milanese, dove il titolo che ha accusato il ribasso
più forte è stato Banca Italease (-74%). Anche l'immobiliare ha
risentito pesantemente della crisi partita dagli Stati Uniti, con Risanamento
che ha perso il 54,6%, Pirelli Re il 52,3% e Aedes il 46,1%. Il computo
finale non rende giustizia a Fiat. Nell'anno in cui la cura Marchionne ha
dispiegato tutti i suoi benefici effetti, ha guadagnato un ragguardevole
19,2%, attestandosi poco sopra 17 euro. Ma a luglio aveva toccato un massimo
a 23,85 euro. Nella seconda parte dell'anno i timori di un rallentamento
dell'economia hanno pesato sul comparto automobilistico e così il
titolo ha invertito la marcia. Un altro comparto che ha avuto un anno
difficile a livello globale, nonostante il clamoroso acquisto della Dow
Jones, la casa editrice del Wall Street Journal, da parte di Rupert Murdoch,
è stato quello dei media: Mondadori, per citare qualche esempio, ha
lasciato sul terreno il 30,2%, l'Espresso il 26,9% e Mediaset il 23%. Il
titolo peggiore dello S&P/Mib è stato Seat Pagine Gialle, con un
ribasso del 40%. Il migliore è stato invece Saipem con un guadagno del
35,8%: la società del gruppo Eni ha beneficiato dell'impennata dei
prezzi del petrolio e della raffica di contratti che ha conquistato in ogni
parte del globo. Eni ha invece ceduto l'1,9%, penalizzata dalle incertezze
sullo sfruttamento dei giacimenti di Kashagan. A un certo punto si era temuta
l'estromissione dal Kazakhstan, il cui governo è poi venuto a
più miti consigli. La situazione sembra ormai risolta e questo fa ben
sperare per il 2008. Enel si è mantenuta invece in territorio positivo,
con un rialzo del 3,7% nell'anno dell'acquisto della spagnola Endesa,
un'operazione da manuale. La seconda migliore performance sull'S&P/Mib
è stata poi realizzata da Aem (+19,2%) nell'anno in cui è stata
decisa la fusione con Asm Brescia. Un iter piuttosto sofferto che però
ha già dato i suoi frutti in borsa. L'altro titolo che ha avuto una
crescita a due cifre è stato Atlantia (+18,4%) che non ha risentito
del fallito matrimonio con gli spagnoli di Abertis. Al quinto posto si
è poi collocata Finmeccanica (+8,3%) che ha visto rafforzarsi la sua
posizione negli Stati Uniti. Il bilancio complessivo di Piazza Affari vede un
2007 record per controvalore degli scambi pari a 1.572 miliardi di euro,
mentre la capitalizzazione è scesa a 731 miliardi, pari al 47,8% del
pil (era il 52,8% nel 2006). Record degli scambi anche sui mercati derivati,
mentre cinque titoli hanno registrato una performance superiore al 100%. Il
2007 ha poi visto l'arrivo di una folta squadra di matricole: 29 titoli
più le tre società collocate nel nuovo segmento del Mercato
alternativo di capitale (Mac). Nel complesso, le operazioni dei collocamenti
hanno raccolto 4,4 miliardi di euro. Ad aumentare la capitalizzazione hanno
concorso anche le Offerte pubbliche di acquisto il cui valore, secondo i dati
ufficiali di Borsa italiana, è stato di 5,6 miliardi euro. Il bilancio
delle performance, però, è stato deludente per gli investitori.
Se si considera, infatti, la differenza tra il prezzo di fine anno e il
prezzo di collocamento, solo cinque matricole hanno chiuso in terreno
positivo: Maire Tecnimont, Enia, Prysmian, Diasorin e Zignago Vetro. Gli
scambi di azioni a Piazza Affari, nell'anno della fusione con la borsa
londinese Lse, hanno raggiunto una media giornaliera di 307.300 contratti e
6,5 miliardi di euro (+24% e +37% sul corrispondente periodo dello scorso
anno). Nuovi record anche degli Etf (con medie giornaliere di 5.000 contratti
e 109 milioni di euro di controvalore) e dai securitised derivatives,
cioè opzioni e future (con medie giornaliere di 22.000 contratti e 375
milioni di euro). In particolare i derivati azionari hanno toccato nuovi
massimi, con una media giornaliera di 158.400 contratti standard (+19% sul
corrispondente periodo dell'anno precedente).Adesso non resta che aspettare
il 2008. La crisi subprime non è ancora passata, anche se proprio
venerdì 28 dicembre è arrivato un segnale positivo dall'Euribor
a un mese il cui tasso è sceso al 4,294% dal 4,438% del giorno
precedente, accelerando il passo sulla strada del ritorno a livelli
fisiologici. Se tornerà alla normalità, visto che ormai i
prezzi di moltissimi titoli sono considerati bassi, l'anno che verrà
potrà riservare gradite sorprese. (riproduzione riservata) Milano
Finanza Numero 257, pag. 8 del 29/12/2007 Autore: Marcello Bussi e Salvatore
Licciardello.
( da "Milano Finanza" del 29-12-2007)
Milano Finanza Gli avvenimenti dell'anno GENNAIO1
Scattano i sei mesi di tempo per scegliere la destinazione del trattamento di
fine rapporto, una riforma previdenziale fortemente voluta dal premier Romano
Prodi e dal ministro del Lavoro, Cesare Damiano. Gli oltre 11 milioni di
lavoratori interessati dalla riforma potranno far confluire il proprio tfr
nei fondi di previdenza complementare oppure lasciarlo nelle casse del datore
di lavoro.13 Parmalat chiude le controversie con Deloitte con una transazione
che porta nelle casse di Collecchio 149 milioni di dollari. L'accordo
riguarda tutte le cause pendenti con Deloitte & Touche spa e Dianthus
spa.20 Il tribunale civile di Roma dichiara il fallimento della Magiste
International, la società lussemburghese a cui fa capo il gruppo
immobiliare e finanziario di Stefano Ricucci.23 Muore Leopoldo Pirelli
all'età di 81 anni. Con lui scompare l'ultimo simbolo del capitalismo
italiano della seconda metà del ventesimo secolo.FEBBRAIO6 Il cda di
Rcs dà il via libera all'offerta da 1,1 miliardi di euro per il gruppo
spagnolo Recoletos, che edita tra l'altro Marca, il primo quotidiano sportivo
iberico.13 Cinque pretendenti per la gara Alitalia.
Dopo la prima selezione sono rimaste in pista la Ap holding di Carlo Toto (al
fianco di Intesa Sanpaolo), il fondo di Carlo De Benedetti M&C,
Unicredit, Texas Pacific Group Europe e Matlin Patterson.20 La maggioranza va
sotto per due voti al Senato sulla missione in Afghanistan. Romano Prodi si
dimette da presidente del consiglio e si apre una crisi di governo.21Dopo un
lungo scontro con il presidente di Capitalia Cesare Geronzi, l'ad Matteo Arpe
rende pubblica una dichiarazione di scuse, resta momentaneamente al suo posto
e conserva le deleghe. Ma l'armistizio durerà poco ed Arpe in maggio
lascerà l'istituto romano. MARZO1 L'immobiliarista Danilo Coppola
viene arrestato con alcuni complici dalla guardia di finanza con l'accusa di
bancarotta, riciclaggio e appropriazione indebita. 8 La Banca centrale
europea alza i tassi di un quarto di punto, al 3,75%, riportandoli
così ai livelli del settembre 2001 quando, dopo l'attacco alle Torri
Gemelle, li aveva tagliati di 50 punti dal 4,25 al 3,75%. 13 Il mercato Usa
subisce una pesante correzione a causa dell'allarme–default del settore dei
mutui immobiliari. Sono i primi segnali del terremoto che colpirà le
borse mondiali in estate.31 Il dipartimento del Commercio Usa introduce dazi
sulle importazioni cinesi di carta, per punire gli aiuti pubblici versati dal
governo di Pechino alle imprese.APRILE2 Enel vince la battaglia di Spagna per
Endesa. Alla vigilia del termine dell'opa dei tedeschi di E.On, l'ad Fulvio
Conti e il partner Acciona raggiungono un accordo con i concorrenti, che
prevede il ritiro dell'offerta, in cambio di asset per 10 miliardi di euro.
Il cda del 9 marzo darà il via libera all'offerta che metterà
sul piatto 41,3 euro per azione al lordo dei dividendi. 11 Le deleghe sulle
strategie di Capitalia tornano di competenza esclusiva del presidente Cesare
Geronzi. L'ad Matteo Arpe vota a favore della decisione.16 Il gruppo
americano At&t abbandona la partita Telecom. In una lettera inviata a
Marco Tronchetti Provera il management motiva la scelta spiegando che ci sono
"incertezze regolatorie e conseguenti dubbi sul business". Tre
giorni dopo, il 19 aprile, Silvio Berlusconi, fondatore di Mediaset, si
candida a entrare nella compagnia telefonica.25 Il consorzio formato da Royal
Bank of Scotland, Santander e Fortis mette sul piatto 39 euro per ciascun
titolo della banca olandese Abn Amro (di cui il 70% sarà pagato in
contanti e il 30% in titoli dell'istituto scozzese). L'offerta supera i 36,25
euro offerti da Barclays.MAGGIO2 La News Corp, il gruppo del magnate dei
media Rupert Murdoch, lancia a sorpresa un'offerta da 5 miliardi di dollari
per acquisire Dow Jones, la società che edita il Wall Street Journal.
La famiglia Bancroft, che controlla più del 50% dei diritti di voto di
Dow Jones, inizialmente rigetta l'offerta. Dopo lunghe trattative, il closing
dell'operazione avverrà il 31 luglio.14 Mediaset, al termine di un
lungo corteggiamento, vince la gara per Endemol, la casa casa di produzione
televisiva olandese, famosa per format di grande successo come Il Grande
Fratello. Il consorzio vincente, formato appunto dal gruppo del Biscione, da
Goldman Sachs e dal fondatore di Endemol, John De Mol, offre a Telefonica
2,63 miliardi di euro per comprare il 75% della società di produzione.
15 Thompson, il colosso dell'informazione canadese, acquista l'agenzia di
stampa e di informazione finanziaria Reuters per 8,7 miliardi di sterline.21
Dalla fusione tra Unicredit e Capitalia nasce il nuovo Unicredit Group.
L'obiettivo indicato al mercato da Alessandro Profumo e Cesare Geronzi
è un utile netto da 10 miliardi di euro già prima del 2010. Un
target che sarà perseguito senza trascurare eventuali
opportunità di crescita per linee esterne. 29 Il fondo di private
equity Tpg, assieme ai suoi partner Matlin Patterson e Mediobanca, abbandona
la gara per l'acquisto di Alitalia. Restano in corsa
l'Ap Holding di Carlo Toto, in tandem con Intesa Sanpaolo, e la cordata
Aeroflot-Unicredit.GIUGNO4 L'amministratore delegato di Banca Italease Massimo
Faenza dà le dimissioni dopo il ciclone derivati che ha colpito
l'istituto causando perdite per circa 700 milioni.6 Sconfiggendo la tedesca
E.On, Enel conquista la società russa Ogk-5, messa all'asta dal
Cremlino. L'ex monopolista italiano si aggiudica il 25% per 1,1
miliardi.11Cesare Geronzi viene designato all'unanimità dai grandi
soci di Mediobanca per guidare il consiglio di sorveglianza e il patto di
sindacato.26 Il cda della Popolare di Milano, presieduto da Roberto Mazzotta,
boccia la proposta di fusione con il gruppo Banca Popolare dell'Emilia
Romagna.27 Il vettore russo Aeroflot si ritira dalla gara Alitalia,
denunciando la mancanza di informazioni sulla compagnia di bandiera e
condizioni di vendita ritenute insoddisfacenti.LUGLIO2 Varato il primo
consiglio di gestione di Mediobanca. Renato Pagliaro va alla presidenza,
mentre Alberto Nagel diventa consigliere delegato. 4 Grande show al Lingotto
di Torino per la presentazione della nuova Cinquecento. Il lancio in pompa
magna del prodotto simbolo della Fiat targata Sergio Marchionne spinge il
titolo della casa automobilistica oltre il tetto dei 23 euro.9 Nella
relazione annuale di fronte alla comunità finanziaria, il presidente
della Consob Lamberto Cardia attacca l'abuso nella vendita di strumenti
derivati e prodotti strutturati e l'ambiguità della governance
duale.13 Banca Italease vara le prime misure di rafforzamento patrimoniale
dopo lo scoppio della mina-derivati. Il cda dell'istituto dà mandato
al presidente Lucio Rondelli e all'ad Massimo Mazzega di studiare le
modalità per l'aumento di capitale. Il giorno 24 Bankitalia
imporrà l'azzeramento del cda e del collegio sindacale della banca17
Con il ritiro di Air One e del fondo americano Matlin Patterson, fallisce la
gara per la privatizzazione di Alitalia. Alla base
del forfait della compagnia guidata da Carlo Toto ci sono le condizioni di
vendita poste dal governo che non consentirebbero la realizzazione di un
forte piano di risanamento. A fine luglio Berardino Libonati si dimette dalla
presidenza della compagnia; al suo posto arriva Maurizio Prato che avvia la
procedura di trattativa diretta.AGOSTO8 Le assemblee del London Stock
Exchange e della Borsa Italiana approvano le modifiche statutarie necessarie
per procedere alla fusione tra le due società.13 Romain Zaleski
annuncia di voler salire fino all'8% nel capitale di Intesa Sanpaolo. Il
finanziere, per il momento fermo al 5,9%, diventerebbe così il primo
azionista davanti alla Compagnia di San Paolo. 16 Moody's lancia un nuovo allarme
dopo lo scoppio della crisi dei mutui subprime in Usa. La crisi di
liquidità rischierebbe di causare il fallimento di un grosso hedge
fund, provocando danni non diversi da quelli causati da Lctm nel 1998.20 Si
chiude con un maxi-assegno da 672 milioni di euro la vicenda
dell'eredità di Luca Fossati, il 44enne imprenditore brianzolo (gruppo
Star) morto nel 2001 a Linate nello scontro del suo aereo con un jet di
linea. E' questa la somma che andrà alla vedova, Patrizia Montagni,
dopo una battaglia legale durata tre anni con il cognato Marco.27 Il governo
del Kazakhstan decide di bloccare per tre mesi i lavori nel giacimento Eni di
Kashagan. Ufficialmente lo stop è motivato da problemi ambientali ma
il vero obiettivo dell'ex-repubblica sovietica sarebbe quello di ottenere
maggiori quote di profitto dallo sfruttamento del giacimento.30 Il cda di Alitalia vara le linee guida del
piano di risanamento. L'obiettivo è la ricapitalizzazione attraverso
la quale si procederà alla vendita di Alitalia. Nel
piano è previsto anche il ridimensionamento dello scalo di Malpensa a
favore di quello di Fiumicino.SETTEMBRE4 Lo stilista Valentino
Garavani lascia la guida stilistica della maison che porta il suo nome. Al
suo posto viene designata Alessandra Facchinetti. Intanto, il fondo di private
equity Permira chiude l'opa su Valentino Fashion Group superando il 97% del
capitale.7 Il cda di Banca Italease approva la relazione semestrale chiusa
con una perdita netta di 479 milioni di euro. Per coprire il rosso e
rafforzare il patrimonio l'assemblea dell'8 settembre dà il via libera
a un aumento di capitale da 700 milioni.11 Il presidente della Bce,
Jean-Claude Trichet, critica il conflitto di interesse delle agenzie di
rating. Le banche, secondo Trichet, non devono limitarsi a seguire i consigli
delle agenzie, ma tornare a valutare autonomamente il rischio degli
investimenti.29 Le Generali presentano al mercato l'aggiornamento al 2009 del
piano industriale, che prevede tra l'altro la ripresa del programma di
acquisto di azioni proprie e la nuova organizzazione interna con
l'istituzione del cfo, individuato in Raffaele Agrusti. Intanto, il
finanziere bretone Vincent Bolloré candida Cesare Geronzi per la
vicepresidenza della compagnia.OTTOBRE4 Dopo 17 mesi di scontri viene
raggiunta l'intesa tra Atlantia e il ministro delle infrastrutture, Antonio
Di Pietro, sulla nuova convenzione unica in materia di concessioni
autostradali. Nel frattempo è però tramontato il progetto di
fusione tra la società italiana e la spagnola Abertis.6 Si chiude con
successo l'opa congiunta lanciata da Enel e Acciona su Endesa. In base agli
accordi, alla società guidata da Fulvio Conti va il 42% di Endesa,
portando così la quota complessiva dell'ex monopolista italiano al
67%. Gli spagnoli avranno invece il 25%. L'8% circa resterà flottante
sul mercato.8 Il consorzio formato da Royal Bank of Scotland, Santander e
Fortis conquista il controllo di Abn Amro. All'opa promossa dalle tre
istituti bancari aderisce l'86% del capitale del gruppo olandese. Il
consorzio valutava il 100% di Abn Amro 70,2 miliardi di euro.17 Palladio
Finanziaria, la società vicentina guidata da Giorgio Drago e Roberto
Meneguzzo, raggiunge l'accordo con Emilio Gnutti e i suoi soci bresciani per
rilevare la maggioranza di Hopa. La società di Corso Zanardelli
sarà controllata da una newco in cui Palladio avrà il 55% e i
bresciani di Fingruppo il 45%.23 Parte l'attacco di Algebris Investments alle
Assicurazioni Generali. L'hedge fund londinese, guidato da Davide Serra,
invia una lettera al cda della compagnia triestina chiedendo una profonda
revisione della corporate governance della società. Dure le critiche
al presidente del gruppo assicurativo triestino, Antoine Berheim.25 Si chiude
l'avventura della Pirelli di Marco Tronchetti Provera in Telecom Italia. Dopo
il via libera dell'Anatel, l'autorità brasiliana per le tlc, viene
finalizzato il passaggio del 100% di Olimpia dalla Bicocca alla cordata
formata da Telefonica, Assicurazioni Generali, Mediobanca, Intesa Sanpaolo e
Benetton. Pirelli incassa un assegno di 3,3 miliardi di euro. 30 Il board di
Merrill Lynch sceglie l'italiano Alberto Cribiore per guidare la banca dopo
le dimissioni del ceo Stanley O'Neal. Cribiore diventa non-executive chairman
con il compito di guidare il comitato che cercherà il successore di
O'Neal.NOVEMBRE8 A sorpresa il Monte dei Paschi di Siena, presieduto da
Giuseppe Mussari, annuncia di aver raggiunto un accordo con il Banco
Santander per rilevare il 100% di Banca Antonveneta per 9 miliardi di euro.
Dall'accordo resta esclusa la merchant Interbanca.10 Pirelli&C. annuncia
che utilizzerà parte dei 3,3 miliardi di euro incassati dalla cessione
di Olimpia al servizio di un dividendo straordinario. Ai soci della Bicocca
vanno 827 milioni di euro.12 Il finanziere Romain Zaleski acquista a sorpresa
il 2,2% di Mediobanca. Una partecipazione del valore di circa 300 milioni.
Nel capitale di Piazzetta Cuccia entra anche la Fondazione Monte dei Paschi
di Siena con una quota dell'1,9%.17 Management&Capitali entra in Tiscali.
L'investment company fondata da Carlo de Benedetti si è impegnata a
sottoscrivere un bond convertibile da 60 milioni, che corrisponde a circa il
5% del capitale dell'Internet service provider sardo.21 Il Monte dei Paschi
di Siena esce dal capitale del London Stock Exchange, vendendo il suo 2,9%
con una plusvalenza pari a 170 milioni di euro. Svanisce così il
progetto di costituire un nocciolo duro italiano nel capitale della
superborsa Londra-Milano.27 L'agenzia per gli investimenti del governo di Abu
Dhabi (Adia) acquista il 4,9% di Citigroup per 7,5 miliardi di dollari. Gli
arabi diventano uno dei principali soci della banca americana colpita dalla
crisi dei mutui subprime.29 L'imprenditore Giuseppe Rotelli diventa il terzo
azionista di Rcs MediaGroup dietro a Mediobanca e Fiat. Il re della
sanità lombarda può contare su una quota del 10% della
società editrice di via Rizzoli.DICEMBRE3 Si conclude la telenovela
sui vertici di Telecom Italia. Dopo un lungo confronto tra Mediobanca e
Intesa Sanpaolo, culminato con un vertice a due tra Cesare Geronzi e Giovanni
Bazoli, lasciano la guida della società telefonica il presidente
Pasquale Pistorio, il vicepresidente esecutivo Carlo Buora e l'ad Riccardo
Ruggiero. Al loro posto sono nominati Gabriele Galateri, che assume il ruolo di
presidente, e Franco Bernabè, che rientra in Telecom come
amministratore delegato.5 Divo Gronchi lascia la carica di presidente del
consiglio di gestione del Banco Popolare per tornare alla Popolare di
Vicenza. Il manager toscano viene nominato direttore generale.
Diventerà amministratore delegato con l'assemblea di primavera.8
Unicredit esce dal capitale della Fiat. L'istituto guidato da Alessandro
Profumo, l'ultima delle grandi banche del prestito convertendo ad essere
rimasta nel capitale del Lingotto, decide di vendere il suo 4,87%.10 La crisi
dei subprime si abbatte anche su Ubs. L'istituto svizzero annuncia
svalutazioni per 10 miliardi di dollari e un amento di capitale di 13
miliardi di franchi svizzeri.13 Unipol esce dal risiko bancario e decide di
restituire ai propri soci liquidità per un miliardo di euro. A due
anni dal tentativo di conquista della Bnl e dopo il fallimento della
trattativa con Bpm, dunque, la compagnia bolognese guidata da Carlo Salvatori
punta ora sulla strategia stand-alone.15 Si allarga il patto di sindacato di
Mediobanca. Con la cessione del 9,37% di Piazzetta Cuccia messo in vendita da
Unicredit entrano nell'accordo di blocco Fininvest (1%), Benetton (2,17%),
Sal Oppenheim (1,17%). La parte restante delle azioni cedute da Piazza Cordusio
viene acquistata da Mediolanum e dai socie esteri riuniti attorno a Vincent
Bolloré. 19 Morgan Stanley annuncia perdite per 3,56 miliardi di dollari a
causa delle svalutazioni legate alla crisi dei subprime. In soccorso
dell'istituto Usa arriva il fondo sovrano Chinese investment corporation, che
investe 5 miliardi di dollari con la possibilità di salire fino al
9,9%.22 Raggiunta l'intesa tra il governo del Kazakhstan e il consorzio
guidato dall'Eni per lo sfruttamento del giacimento di Kashagan. L'accordo
riguarda la suddivisione delle quote del progetto tra l'Eni e le altre
società del consorzio, tra cui la kazaka KuzMunaiGas, che potrebbe
aumentare la propria quota.23 Intesa Sanpaolo esce da tutte le cause avviate
nei suoi confronti dall'ex-commissario straordinario della Parmalat, Enrico
Bondi. Con una transazione tombale l'istituto guidato da Corrado Passera si
è impegnato a versare a Collecchio 327 milioni a fronte della rinuncia
da parte di Bondi a tutte le azioni risarcitorie e revocatorie. Milano
Finanza - Visto & Previsto Numero 257, pag. 4 del 29/12/2007
Autore:.
( da "New York Times" del 29-12-2007)
December 29,
2007 Air France a Step Closer to Buying Alitalia By REUTERS
ROME, (Reuters) ? The Italian government on Friday approved exclusive talks
between Alitalia and Air France-KLM, paving the way
for the sale of the troubled national carrier. The move is the most decisive
signal yet that Alitalia will end up in French
hands, causing an outcry from politicians in affected areas. Unions
previously threatened to paralyze the country in response, but they reserved
judgment after being caught off guard by the decision over the holiday break.
Talks on the sale of the airline ? a symbol of Italy's postwar economic boom
in the 1950s and 1960s ? are expected to last eight weeks. Air France-KLM
welcomed the Italian government's decision and said it was committed to
reaching a deal quickly to return Alitalia to
profitability. Alitalia's board had already chosen
Air France as its preferred buyer over a small Italian rival, Air One, but
had been awaiting approval from the government, which holds a 49.9 percent
stake in the airline and has the final say. The surprise decision came despite
a barrage of lobbying by unions and regional politicians intent on keeping Alitalia in Italian hands, leaving the country's fragile
government sharply divided on which bidder to pick. "Today the green
light was given to talks with Air France," the Italian finance minister,
Tommaso Padoa-Schioppa, said at news conference. Analysts have long said the
French carrier's financial strength and track record made it a better choice
than Air One, which was backed by Italy's biggest bank, Intesa Sanpaolo. The
Italian treasury is expected to remain a shareholder in the combined group,
but Mr. Padoa-Schioppa said Rome had not yet decided
whether to give up its whole stake in Alitalia. Alitalia did not comment on the government's decision, which had not
been expected until mid-January. Air France has not disclosed details of its
bid, but said its plan to reorganize Alitalia was in
line with the airline's own survival plan introduced this year. A big
part of that plan is to develop Alitalia's Rome hub
at the expense of Milan's main international airport, Malpensa, which had
angered politicians in Italy's north and unions that fear job losses. The
head of Air One, Carlo Toto, complained that the government had made the
choice without properly evaluating his offer and said that Italy was selling
off a strategic asset in a fire sale.
( da "Giornale.it, Il" del 29-12-2007)
Di Paolo Stefanato - sabato 29 dicembre 2007, 07:22
da Milano Anticipando le previsioni e gli impegni presi pubblicamente, il governo
ha dato ieri il via libera alla trattativa in esclusiva
con Air France per la cessione di Alitalia,
suscitando immediate proteste al Nord e negli schieramenti di opposizione.
L'avallo alla soluzione indicata dal cda della compagnia doveva venire entro
il 15 gennaio. Tecnicamente, il consiglio ha delegato il ministro del Tesoro,
Tommaso Padoa- Schioppa, che seguirà la trattativa "come
azionista e come governo". "La trattativa - ha detto il
ministro - sarà condotta da Alitalia stessa.
Io sono in stretto contatto con Prodi, Bianchi, Bersani e i vicepresidenti
del Consiglio. La competenza fa comunque capo al ministero di cui sono
titolare ". Una procedura che il presidente della Regione Lombardia,
Roberto Formigoni, indica come "irregolare, forse illegittima"
("valuteremo ogni iniziativa possibile"). Il Tesoro, ricordiamo,
possiede il 49,9% di Alitalia. La compagnia
"è in una situazione estremamente delicata - ha detto il
ministro-azionista - C'è una chiara manifestazione di interesse da
parte di un soggetto che ha rilanciato Klm e l'aeroporto di Amsterdam. Questo
è un motivo di fiducia. C'è da sperare che la parte finale
della trattativa non riservi sorprese negative". Gli ulteriori colloqui,
che prevedono l'accesso ai dati riservati, dureranno otto settimane: la
stessa Air France, ieri sera, ha espresso l'auspicio di arrivare
"rapidamente" a un "accordo solido". I tempi sono
cadenzati anche sulla situazione di cassa di Alitalia,
che - in assenza di interventi - potrebbe giungere a rottura proprio alla fine
dell'inverno (la liquidità, che altro non è se non il residuo
dell'aumento di capitale di due anni fa, subisce una costante e inesorabile
erosione, e i prossimi due mesi costituiscono per il trasporto aereo la
stagionalità peggiore dell'anno). Padoa-Schioppa ha assicurato che la
nuova fase avverrà "in piena trasparenza e in stretto
coordinamento con la Consob". L'atto di cessione "formale" -
ha detto - spetta al ministro dell'Economia, ma "su una questione
così importante, prima della vendita è inevitabile un altro
passaggio al Consiglio dei ministri ". Non è nemmeno stabilito
ancora se il Tesoro cederà l'intera quota o parte di essa.
All'annuncio della decisione del governo, il Nord - penalizzato dai piani di
Air France che intende ridimensionare il ruolo e l'attività di
Malpensa - e l'opposizione hanno subito cominciato a tuonare. Roberto
Calderoli (Lega) ha parlato di "svendita del Paese" e, riferendosi
a una Malpensa non più scalo "hub", di "cancellazione
della Padania ". "Se il governo voleva la guerra - ha dichiarato
furiosamente proprio nel giorno in cui An ha cominciato il proprio presidio a
Malpensa 1 - l'avrà". La stessa Lega chiede al Comune di Milano
di avviare contro lo Stato una causa per danni morali e materiali: un
miliardo il risarcimento suggerito. Il presidente della Regione Lombardia,
Roberto Formigoni, parla di decisione "scandalosa" e di "una
vergogna ", mentre il suo assessore alle Infrastrutture, Raffaele
Cattaneo, confida nell'Antitrust europeo. "Un carnevale - ha aggiunto
Formigoni - lo spettacolo penoso di un Consiglio dei ministri che non si
assume le proprie responsabilità ". Per Ignazio La Russa (An)
è "un colpo di mano", per Gianfranco Rotondi (Dc) si
è trattato "di un atto di protervia", giudizio condiviso dal
sindacato Sdl (mentre Cisl e Uil sono apparse più caute; favorevoli
invece ad Air France piloti e hostess di Anpac, Anpav e Avia). Il sindaco di
Milano, Letizia Moratti, ha detto: "Il governo ora si assuma le sue
responsabilità, che sono tutte politiche. è grave che ancora una
volta, dopo le ennesime promesse di convocazione di un tavolo con le
istituzioni locali, il governo abbia preso una decisione che non tiene conto
della voce del territorio". Il presidente della Provincia, Filippo
Penati, ha chiesto un immediato incontro sul destino di Malpensa. Carlo Toto,
che con la sua Air One è il candidato al quale è stata
preferita Air France, denuncia che l'Italia "sceglie di declassarsi
" e accusa la mancanza "di un confronto trasparente tra i due progetti",
lasciando intendere nuove iniziative. In Borsa il titolo Alitalia
ha fatto faville: più 8%. Bene anche Air France a Parigi, più
1,66%.
( da "Giornale.it, Il" del 29-12-2007)
Il governo rottama anche Malpensa di Paolo
Stefanato - sabato 29 dicembre 2007, 07:22 da Milano Anticipando le
previsioni e gli impegni presi pubblicamente, il governo ha dato ieri il via
libera alla trattativa in esclusiva con Air France per la
cessione di Alitalia, suscitando immediate proteste al Nord e negli schieramenti di
opposizione. L'avallo alla soluzione indicata dal cda della compagnia doveva
venire entro il 15 gennaio. Tecnicamente, il consiglio ha delegato il
ministro del Tesoro, Tommaso Padoa- Schioppa, che seguirà la
trattativa "come azionista e come governo". "La
trattativa - ha detto il ministro - sarà condotta da Alitalia stessa. Io sono in stretto contatto con Prodi,
Bianchi, Bersani e i vicepresidenti del Consiglio. La competenza fa comunque
capo al ministero di cui sono titolare ". Una procedura che il
presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, indica come
"irregolare, forse illegittima" ("valuteremo ogni iniziativa
possibile"). Il Tesoro, ricordiamo, possiede il 49,9% di Alitalia. La compagnia "è in una situazione
estremamente delicata - ha detto il ministro-azionista - C'è una
chiara manifestazione di interesse da parte di un soggetto che ha rilanciato
Klm e l'aeroporto di Amsterdam. Questo è un motivo di fiducia.
C'è da sperare che la parte finale della trattativa non riservi
sorprese negative". Gli ulteriori colloqui, che prevedono l'accesso ai
dati riservati, dureranno otto settimane: la stessa Air France, ieri sera, ha
espresso l'auspicio di arrivare "rapidamente" a un "accordo
solido". I tempi sono cadenzati anche sulla situazione di cassa di Alitalia, che - in assenza di interventi - potrebbe
giungere a rottura proprio alla fine dell'inverno (la liquidità, che
altro non è se non il residuo dell'aumento di capitale di due anni fa,
subisce una costante e inesorabile erosione, e i prossimi due mesi
costituiscono per il trasporto aereo la stagionalità peggiore
dell'anno). Padoa-Schioppa ha assicurato che la nuova fase avverrà
"in piena trasparenza e in stretto coordinamento con la Consob".
L'atto di cessione "formale" - ha detto - spetta al ministro
dell'Economia, ma "su una questione così importante, prima della
vendita è inevitabile un altro passaggio al Consiglio dei ministri
". Non è nemmeno stabilito ancora se il Tesoro cederà
l'intera quota o parte di essa. All'annuncio della decisione del governo, il
Nord - penalizzato dai piani di Air France che intende ridimensionare il
ruolo e l'attività di Malpensa - e l'opposizione hanno subito
cominciato a tuonare. Roberto Calderoli (Lega) ha parlato di "svendita
del Paese" e, riferendosi a una Malpensa non più scalo
"hub", di "cancellazione della Padania ". "Se il
governo voleva la guerra - ha dichiarato furiosamente proprio nel giorno in
cui An ha cominciato il proprio presidio a Malpensa 1 - l'avrà".
La stessa Lega chiede al Comune di Milano di avviare contro lo Stato una
causa per danni morali e materiali: un miliardo il risarcimento suggerito. Il
presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, parla di decisione
"scandalosa" e di "una vergogna ", mentre il suo
assessore alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo, confida nell'Antitrust
europeo. "Un carnevale - ha aggiunto Formigoni - lo spettacolo penoso di
un Consiglio dei ministri che non si assume le proprie responsabilità
". Per Ignazio La Russa (An) è "un colpo di mano", per
Gianfranco Rotondi (Dc) si è trattato "di un atto di
protervia", giudizio condiviso dal sindacato Sdl (mentre Cisl e Uil sono
apparse più caute; favorevoli invece ad Air France piloti e hostess di
Anpac, Anpav e Avia). Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ha detto:
"Il governo ora si assuma le sue responsabilità, che sono tutte
politiche. è grave che ancora una volta, dopo le ennesime promesse di
convocazione di un tavolo con le istituzioni locali, il governo abbia preso
una decisione che non tiene conto della voce del territorio". Il
presidente della Provincia, Filippo Penati, ha chiesto un immediato incontro
sul destino di Malpensa. Carlo Toto, che con la sua Air One è il candidato
al quale è stata preferita Air France, denuncia che l'Italia
"sceglie di declassarsi " e accusa la mancanza "di un
confronto trasparente tra i due progetti", lasciando intendere nuove
iniziative. In Borsa il titolo Alitalia ha fatto
faville: più 8%. Bene anche Air France a Parigi, più 1,66%.
( da "Libero" del 29-12-2007)
Prima pagina 29-12-2007 Viva Carla Magna Ma saranno
guai... di MARCELLO VENEZIANI Vi immaginate Romano Prodi che si fidanza con Carla
Bruni? No, non ve lo immaginate. E soprattutto non immaginate Carla Bruni che
si fidanza con Romano Prodi. È come accoppiare una persona con una
pianta grassa. Potrei sbrigarmela dicendo: ecco perché l'Italia non
sarà mai la Francia, non ha la sua grandeur, non ha alle spalle grandi
Re soli, Marie Antoniette e Pompadour, (...) (...) non ha il senso
dell'eleganza e della magnificenza, preferisce donne banali e bruttine o
mogli trucide e insipide, salvo rifarsi con amanti procaci e bagasce usa e
getta. E invece merita un trattato l'incontro al vertice fra la seduzione del
potere e il potere della seduzione, almeno sotto tre punti di vista.
Innanzitutto dal punto di vista presidenziale. L'entrata di Carla Bruni ha
incrinato l'atmosfera devota che era sorta intorno a Sarkozy. Erano tutti
sarkotrafficanti, da sinistra a destra in Italia, dal sarkofago Veltroni al
sarkiapone Fini. I giornali di sinistra dicevano: ah, finalmente una destra
civile, moderna, positi- va. Poi un coupe de foudre, e in Egitto è
caduto il mito di Nicolas, declassato da statista a marpione, da De Gaulle a
Berlusconi. Per cominciare, il paragone con Berlusconi è fuorviante,
perché a Silvio piacciono giunoniche, tettoniche, maggiorate; Carla Bruni
è troppo esile per i suoi gusti. Poi Berlusconi è galante e
casanova, non cerca spose. Preferisce lo stoccaggio, gli spiedini misti, le
turnazioni. Sarkozy invece è un francese figlio d'emigrati, e
conquistare la top è una rivincita sul gap d'origine. Poi Sarkozy
è stato anche in questo caso un gollista vero, perché è stato
un decisore e un gallo; nel giro di un mese è passato da una
conoscenza a un fidanzamento, bruciando sul tempo i si dice; non ha fatto in
tempo il gossip a ricamare sopra che lui si è mo- strato subito con
lei, in viaggio prenuziale, suocera inclusa, persino nella banalissima Sharm
e a Luxor, a farsi riprendere e fotografare, come due piccioncini fighetti.
Non l'ha messa in cinta, come capita invece ai nostri sarkofini, né ha fatto
chiassate coniugali, anzi si è lasciato con tempismo elegante con la
sua ex moglie, che civilmente ha aspettato l'esito delle votazioni prima di
rinunziare al trono (che classe). Seconda questione, dal punto di vista
patriottico. C'è chi ha visto il fidanzamento con
Carla Bruni una vittoria del made in Italy, quasi una rivincita di Alitalia su Airfrance. Panorama titola Fabriquèes in Italy,
sventolando orgogliosamente il marchio di fabbrica della Bruni. Che è
nata a Torino, ma si è subito francesizzata. Lì è
cresciuta, lì ha avuto successo, lì ha inciso due dischi con
una voce seducente che non vi dico. Come cantante lasciamo perdere, ma
come richiamo erotico, ammazza che sex appeal...Nicolas ha tutta la nostra
solidarietà militante. Abbiamo ammirato la sua passeggiata luxuriosa a
Luxor, con quei jeans attillati e quelle riprese alle spalle che hanno
scatenato la die-trologia... Come l'auto che pubblicizza, Carla Bruni
"ha l'anteriore seducente e raffinato, ma è il disegno del
posteriore che la distingue da tutte le altre". Mai spot pubblicitario
fu fatto così su misura per la sua testimonial. Però lasciamo
stare i discorsi di rivincita nazionale: il made in Italy purtroppo non
c'entra. Sarebbe bello poter dire che l'Italia conquista finalmente un ruolo
di prestigio mondiale grazie al fascino femminile, entra addirittura
all'Eliseo. Ma Carla Bruni non è la tipica italiana, tantomeno
mediterranea. È una top model globale, ha il fascino francese,
misto-italiano e nordico. Di italiano ha solo l'auto, facendo la
pubblicità alla Lancia. Ed ha un nome e cognome da massaia italiana,
meridionale, o da impiegata delle poste, ramo pacchi assicurati. Il resto
è internazionale. Il terzo discorso da fare è invece il
più delicato: è bene portarsi una top model al potere, farla
diventare Carla Magna, regina dei franchi? Non faccio un discorso moralistico
e non arrivo alla conclusione che le belle gnocche vanno amate di nascosto e
di passaggio, tra passioni calde, brevi e semiclandestine, e devono restare
movimento senza mai farsi istituzione o peggio regime. No, faccio un discorso
più delicato: quanta energia sottrae a un capo dello Stato una donna
così, quanti corteggiamenti, spupazzamenti, coccole esige e sottrae
alla cosa pubblica? È questo il vero danno erariale, statale, politico
che può fare la scelta di Sarkozy. Quante volte per essere all'altezza
della fidanzata, per compiacerla o sedurla, Nicolas deve fare il figo anziché
lo statista, come si notava in Egitto, con le lenti scure, l'abbraccio
malandrino, la falcata rimorchiona e la faccia da belmondo? E domanda aggiuntiva:
se una top model al top della sua bellezza è già un bel
problema, come sarà una ex top model, con lo sfiorire degli anni, e la
frustrazione della bellezza mangiata dal tempo? Come vivono la menopausa e
l'anzianità le top model? Diventano tipacci, streghe, acide o
fondamentaliste, isteriche e fanatiche di qualche crociata animalista,
ecologista, salutista, spiritista? È già difficile amministrare
una top model sulla cresta dell'onda, figuriamoci gestire il suo disarmo. Non
è elegante ricordarlo, ma Carla ne ha 40. Sarko dovrà
ripudiarla, come l'Ermengarda di un suo antico e magno predecessore,
rottamarla alla Napoleone, eclissarla alla Mitterrand? Mistero di Stato.
Bravo Nicolas ma attento: del suo programma di governo, il menage con Carla
Bruni è il punto di più difficile attuazione. Intanto godi
fanciullo mio, che età soave è codesta... Salvo per uso
personale è vietato qualunque tipo di riproduzione delle notizie senza
autorizzazione.
( da "Libero" del 29-12-2007)
Prima pagina 29-12-2007
VENDUTI ALLA FRANCIA A Sarkozy non basta la Bruni e si pappa anche Alitalia. E Padoa-Schioppa è ben lieto di offrirgliela su
un piatto d'argento. Il Nord grida: ci vendicheremo Salvo per uso personale
è vietato qualunque tipo di riproduzione delle notizie senza
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( da "Libero" del 29-12-2007)
Attualità 29-12-2007 La Lega: "Su
Malpensa il Comune chieda i danni" di MASSIMO COSTA "Chiediamo al
sindaco Letizia Moratti che il Comune, proprietario dell'aeroporto, faccia
causa allo stato e ad Alitalia per danni morali e materiali. Se Malpensa verrà
abbandonata vogliamo 1 miliardo di euro come risarcimento per i lavori
fatti". Con queste parole Matteo Salvini, capogruppo della Lega in
consiglio comunale, ha guidato ieri la protesta del fronte del Nord, nel
giorno in cui il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa ha avviato la
trattativa con Air France per la vendita di Alitalia.
In mattinata era stata la volta del presidio organizzato da An: quaranta
militanti hanno sfilato al Terminal 1 dell'aeroporto dietro lo striscione
"Giù le mani da Malpensa". Al piccolo corteo hanno
partecipato anche il presidente dei deputati di An Ignazio la Russa e il
vicesindaco di Milano Riccardo De Corato. "Se Prodi continuerà a
perseguire la linea della scarsa trasparenza ha detto De Corato -,
suggerirò al Sindaco la convocazione congiunta dei consigli comunale,
provinciale e regionale". Nel pomeriggio anche il presidente della
Lombardia Roberto Formigoni ha attaccato il governo, definendo
"scandalosa e irregolare" la decisione di trattare con i francesi.
"È una scelta illegittima di un governo fuggitivo che non si
è confrontato con le istituzioni del Nord - ha affermato Formigoni -.
Padoa Schioppa non è nuovo a decisioni cassate dal Tar:
l'atteggiamento degli altri ministri suggerisce che anche questa volta ci
siano delle irregolarità". La "compagnia del Nord" si
farà "soltanto se il governo concederà gli slot di Alitalia, altrimenti nessuno sarà disposto a
investire". L'assessore regionale alle Infrastrutture Raffaele Cattaneo,
invece, teme un ricorso all'Anti trust Europeo: "Sarebbe gravissimo se
l'autorità confermasse le irregolarità perché durante i sei
mesi dell'inchiesta la vendita resterà bloccata. Mi pare che Airone,
British o Lufthansa abbiano però fondate motivazioni per segnalare
problemi all'Ue". Salvo per uso personale è vietato qualunque
tipo di riproduzione delle notizie senza autorizzazione.
( da "Riformista, Il" del 29-12-2007)
Alitalia / 1 Anche Tps sceglie Air France E per ora vince il mercato E dunque
il giorno della "trattativa riservata" è finalmente
arrivato. Un po' a sorpresa, un poco in anticipo rispetto a quanto previsto,
il governo ha deliberato: le otto settimane riservate a uno solo tra i
potenziali acquirenti arrivati alla fase finale per trattare con la
società spetteranno ai francesi di Air France. Il governo avalla e
ritiene di approvare, quindi, la scelta già deliberata dal consiglio
di amministrazione di Alitalia, che la scorsa settimana
aveva valutato l'offerta francese migliore di quella italiana di Airone. A
dare l'annuncio, ieri, è stato Tommaso Padoa-Schioppa, mentre solo il
ministro della Solidarietà sociale Ferrero, a sua detta, avrebbe
espresso perplessità sulla decisione governativa. Il partito di Air
One, o dell'italianità veicolata da Carlo Toto e Corrado Passera, si
sarebbe dunque sciolto di fronte alla determinazione di Romano Prodi,
all'oggettiva maggior forza delle spalle larghe francesi, alle
necessità di salvaguardare quel po' di credibilità
internazionale che ancora il Bel Paese può vantare. Una scelta
italiana a qualunque costo, in cui la bandiera di appartenenza contasse
più di ogni elemento economico e industriale, non avrebbe certo
giovato a un sistema-paese che, soprattutto quando si tratta di
privatizzazioni, non gode certo di buona fama internazionale. E così,
ad oggi, seppur resti vero - come ha precisato il ministro dell'Economia -
che la trattativa può concludersi anche negativamente, e che quindi la
strada segnata può rivelarsi non definitiva, pare legittimo affermare
che, assieme alla decisione da tempo cullata da Romano Prodi e da Maurizio
Prato, il vero vincitore di questa fine d'anno, per una volta, risulta essere
il mercato. Torniamo per un attimo solo alla comparazione tra forze e
proposte in campo: da un lato una piccola compagnia regionale (Airone), con
bilanci non sempre floridi, e un partner finanziario dalle spalle solide (Intesa-Sanpaolo)
che tuttavia mai prima s'è cimentato sul campo dell'avionica.
Dall'altro un grande vettore internazionale, azienda leader in Europa e big
player nel mondo, che già una volta ha risanato e rilanciato una
compagnia e un hub (inglobando Klm e restituendo un ruolo all'aeroporto di
Amsterdam). Da una parte stava l'offerta di 0,01 euro per azione, dall'altra,
almeno inizialmente, quella di 0,35 fatta appunto dai francesi. Da una parte
sta, insomma, un sistema-Italia che si ricorda dei suoi gioielli solo quando
sono in svendita non essendo più tali (a proposito: bene ha fatto
Maurizio Prato a chiedere pubblicamente dove fossero le banche negli anni
scorsi), dall'altra un esempio di integrazione europea che passa anche
attraverso logiche aggregazioni di mercato. E a poco vale la (corretta)
affermazione secondo cui mai nella storia sarebbe possibile assistere al
processo inverso (una grande azienda italiana che va a scalare una grande
azienda pubblica francese), perché il protezionismo francese è un lusso
che bisogna potersi permettere: e l'Italia, nel caso della compagnia di
bandiera, non può proprio lasciarsi andare a veroniche nazionaliste di
sorta. Un'ultima osservazione, arrivati a questo punto della vicenda, la
merita l'azione di Romano Prodi. La sua conclamata debolezza al Senato sembra
fare inatteso pendant con la sua forza quando ci sono decisioni importanti da
prendere in materia industriale. Voleva Air France perché migliore delle
concorrenti e, per quanto di sua competenza, l'ha per ora ottenuta. Quanto
alla nomea di "banca prodiana" che Intesa-Sanpaolo si porta cucita
addosso fin dalla sua nascita, e senza dimenticare il rapporto che lega
Romano Prodi a Bazoli, la vicenda in corso sembra dire che, quando si
possiede la ragion di Stato e si conosce l'industria, allora i legami, i
rapporti, le amicizie e la stima contano meno, molto meno, del resto.
29/12/2007.
( da "Riformista, Il" del 29-12-2007)
Alitalia / 2 Malpensa è un'altra storia Proprio nel giorno
in cui il governo scopre le carte, anche il Partito democratico del nord
batte un colpo. Ed è un colpo che, per merito, metodo e tempismo, pare
ben assestato. I quattro segretari regionali di Lombardia, Veneto, Piemonte e
Friuli Venezia Giulia, vale a dire Maurizio
Martina, Paolo Giaretta, Gianfranco Morgando e Bruno Zvech, in un comunicato
diramato ieri hanno espresso una posizione chiara e unitaria sulla querelle
riguardante l'aeroporto di Malpensa ed esplosa alla vigilia di Natale. Una
posizione che condividiamo appieno e che merita di essere qui brevemente
riportata. Staccandosi da un immaginario "fronte del Nord" (che
vedeva in realtà agitarsi soprattutto il potere lombardo di Roberto
Formigoni e Letizia Moratti, Diana Bracco e Carlo Sangalli) il Partito
democratico che sta sopra il Po ha infatti voluto ribadire alcuni principi
basilari. Uno su tutti: la crescita e il potenziamento di Malpensa, per
definizione, non possono essere subordinati alla scelta che il governo
è chiamato a compiere, in qualità di azionista di riferimento,
sul futuro di Alitalia, e sulla sua cessione a Air
France o Air One. Il tutto, proprio nel giorno in cui il governo sceglie la
pista francese, e quindi indicativamente avvia la compagnia verso il piano
"mono-hub", con Fiumicino in posizione pivotale. Dopo settimane di
un piagnisteo che affermava di voler rappresentare tutto il nord, dunque, la
prima linea del pd dei territori ha esplicitamente rotto il fronte, chiedendo
- certo - al governo attenzione per lo sviluppo di Malpensa, ma senza che
tale attenzione debba interferire con le scelte sul futuro di Alitalia. E così, nel richiedere investimenti e garanzie per l'aeroporto
varesino, hanno chiesto quel che poi serve davvero a farlo diventare un punto
di riferimento reale per tutto il nord: infrastrutture stradali e
ferroviarie, la soluzione del nodo-Linate, competitor in casa di Malpensa, su
cui la politica lombarda che oggi sbraita ha molte colpe), la liberazione
degli slot eventualmente lasciati liberi da Alitalia, la tensione di Malpensa verso il mercato del domani che sta
nell'estremo Oriente. Resta difficile, invero, pensare a Malpensa come alla
porta sul mondo del lontano Friuli (e per certi versi anche del vicino
Veneto), ed è probabile che sempre di più il nordest sarà
attratto da altre "porte sul mondo" aperte oltre confine e meglio
collegate. Ma ciò che è probabile sarà semplicemente
certo, qualora non si proceda, finalmente e una volta per tutte, a sciogliere
i nodi che da sempre strozzano Malpensa e - come ben ricorda il documento
firmato dai segretari - non sono di competenza e responsabilità
esclusiva di Alitalia. Ben vengano, quindi, prese
di posizione come questa. Perché assumono sui territori del nord e sui loro
referenti politici una parete di responsabilità che si tende sempre,
con troppa leggerezza, ad addossare tutta a Roma. Perché, al presente,
smontano il meccanismo politico-mediatico che va costruendo un'enorme
confusione sul tema Alitalia-Malpensa. E perché
impegnano chi li ha firmati, per il futuro, ad operare in modo diverso.
29/12/2007.
( da "Libero" del 29-12-2007)
Anzitutto 29-12-2007 Anche i sindacati attaccano
Prodi "Una decisione autoritaria" Una scelta autoritaria: così i sindacati bollano la decisione presa dal governo
su Alitalia. "Il sindacato - ha detto Roberto Panella, segretario
nazionale Ugl - non può essere usato come un'ambulanza chiamata in
soccorso solo quando si parla di esuberi o di livelli occupazionali. Abbiamo
il diritto di partecipare a tutte le fasi del processo e pretendiamo di dare
il nostro contributo almeno adesso. Prima che sia troppo tardi".
Contraria alla vendita ai francesi resta la Cgil. "Il piano industriale
presentato da Maurizio Prato - ha spiegato Nino Cortorillo, Filt Cgil
Lombardia - era la premessa alla vendita ad Air France. Ma per tre mesi in
pochi hanno sollevato critiche e ora è troppo facile fare polemiche.
Occorre ammettere la responsabilità di tutti: dalla politica, alle
imprese, perfino del sindacato". Salvo per uso personale è
vietato qualunque tipo di riproduzione delle notizie senza autorizzazione.
( da "Libero" del 29-12-2007)
Anzitutto 29-12-2007 VENDUTI Padoa-Schioppa dice oui Alitalia
andrà ai francesi di BENEDETTA VITETTA MILANO Il governo Prodi
benedice Alitalia-Air France. Ieri, con un blitz a sorpresa, l'esecutivo ha dato
il suo ok all'Alitalia per una trattativa in esclusiva col vettore francese. Ad
annunciarlo è stato il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa.
Pare che la decisione di dare il via libera alla proposta francese sia
maturata dopo un vertice tenutosi giovedì sera a Palazzo Chigi tra il
premier Prodi, i vicepremier, Francesco Rutelli e Massimo D'Alema, e i
ministri dell'Economia, dei Trasporti e dello Sviluppo economico. "Siamo
convinti - ha affermato nella conferenza seguita all'ultimo consiglio dei
Ministri del 2007 - che la valutazione data dal cda di Alitalia
sia corretta. La trattativa in esclusiva durerà circa 8 settimane e io
la seguirò come azionista e come governo". Secondo il ministro,
per la privatizzazione della compagnia di bandiera ora si apre una fase
cruciale e quello compiuto ieri è "un passo di grandissima
importanza. Naturalmente non è l'ultimo perché sappiamo che una
trattativa può concludersi positivamente o negativamente. Siamo
consapevoli - ha aggiunto il numero uno dell'Economia - dei molteplici
problemi di Alitalia, del trasporto aereo e in
particolare di Malpensa: ci sono molti aspetti oltre a quello specifico delle
azioni in mano al governo che porremo in vendita". LA FIDUCIA DEL
GOVERNO Il ministro ha ammesso di essere fiducioso sulla positiva conclusione
della trattativa: "C'è una chiara manifestazione d'interesse da
parte di un soggetto che ha rilanciato Klm e lo scalo di Amsterdam - ha detto
- Questo è motivo di fiducia. C'è da sperare che ora non ci
siano sorprese negative". Ieri, comunque, nel Cdm, non non c'è
stato nessun voto né alcuna discussione sulla vicenda viste anche le riserve
sollevate dal ministro per la solidarietà sociale, Paolo Ferrero, che
ha ribadito le perplessità di Rifondazione Comunista. Il capo di via
XX Settembre ha anche annunciato che quello di ieri non sarà l'ultimo
consiglio dei Ministri ad occuparsi del caso Alitalia:
"Vista l'impor tanza della vicenda è inevitabile un altro
passaggio in Cdm". Nonostante l'ok alla trattativa in esclusiva coi
cugini d'Oltralpe - in serata il numero uno di Air France, Jean-Cyril
Spinetta, ha spiegato di essere soddisfatto della decisione presa - il
governo non ha ancora deciso se vendere l'intera quota di Alitalia
o solo una parte. "L'entità della cessione non è stata
ancora definita, verrà stabilita in seguito. Già in una prima
fase - ha stigmatizzato il ministro il Tesoro si era detto aperto alla
vendita di tutta la quota o solo di una parte, non si può escludere
nulla. Nella proposta comunque - ha ricordato PadoaSchioppa - si parla di uno
scambio d'azioni con Air France, quindi il Tesoro resterebbe proprietaria di
azioni". Stizzata la reazione dell'altro competitor in gara, AirOne.
"È una decisione sorprendente - ha tuonato Carlo Toto che
conferma la non disponibilità a un confronto trasparente tra i
progetti". IN BORSA IL TITOLO DECOLLA E, a Piazza Affari, il titolo ha
festeggiato alla notizia presa dall'esecutivo. La quotazione - sospesa dalle
contrattazioni in attesa della nota ufficiale del ministero del Tesoro -
è arrivata a guadagnare oltre sette punti percentuali chiudendo poi a
17,69 euro (+2,45%). Da segnalare che il rialzo di ieri è avvenuto in
presenza di scambi elevati a dispetto dei volumi sottili della seduta
pre-festiva. Passati di mano 28,4 milioni di pezzi contro una media mensile
di 17 milioni. Ben comprato, a Parigi, anche Air France che archivia la giornata
in rialzo dell'1,62% a 23,85 euro. Sempre ieri, intanto, l'Ente nazionale per
l'assistenza al volo (Enav) ha diffuso i dati 2007 relativi al traffico
passeggeri. Numeri che evidenziano un forte recupero del traffico nei cieli
italiani: negli ultimi dodici mesi i passeggeri sono cresciuti del 7%,
più sia della media dei 38 paesi aderenti ad Eurocontrol (+6,3%) sia
di quella di altri importanti provider europei come Germania (+5,8%) e Gran
Bretagna (+5,2%). Si inverte, quindi, la tendenza del 2003 quando negli
stessi Paesi il traffico aereo cresceva (Germania 9%, Gran Bretagna 5%),
mentre in Italia arretrava. Tra gli scali che fanno segnare le performance
migliori, secondo Assoaeroporti, spicca Malpensa con un incremento dell'8,1%
del numero dei voli e un totale passeggeri di oltre 22 milioni di persone
(+9,5% sul 2006). Ancora una volta, quindi, lo scalo varesino surclassa
Fiumicino i cui voli sono cresciuti solo del 6% con un traffico passeggeri
che a 30,5 milioni (+9,3%). LE TAPPE LA PRIVATIZZAZIONE Il governo vara la
privatizzazione della compagnia di bandiera nel dicembre 2006. Nel mese
successivo si presentano 11 cordate, poi ridotte a tre: AirOne-Intesa,
TpgMediobanca, Aeroflot-Unicredit IL CAMBIO Tra primavera ed estate 2007 i
vertici di Alitalia cambiano tre vole: da Cimoli si
passa a Libonati, quindi a Prato. È quest'ultimo, nell'agosto 2007, a
presentare un nuovo piano di privatizzazione con sei candidati, poi ridotti a
tre FRANCIA AL COMANDO La sfida tra Airfrance e AirOne viene vinta dal primo:
il CdA Alitalia sceglie il piano del concorrente
francese. Ieri, l'ok del governo per bocca di Padoa-Schioppa Salvo per uso
personale è vietato qualunque tipo di riproduzione delle notizie senza
autorizzazione.
( da "Libero" del 29-12-2007)
Anzitutto 29-12-2007 FI e Lega scatenate:
"Decisione irregolare" ROMA "Vergognoso e irregolare"
sono solo i due aggettivi più morbidi con i quali l'opposizio ne ieri
ha stroncato il sì del ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa,
all'ingresso di Air France in Alitalia. La
levata di scudi, però, questa volta non è partita da Roma. A
guidarla è la Regione Lombardia di Roberto Formigoni che, senza mezzi
termini, ha accusato Palazzo Chigi di "aver svenduto il nord, di aver
preso una decisione contro l'in teresse del Paese, senza ascoltare nessuno,
né gli imprenditori né i sindacati". L'accusa principale è
chiara: "C'è stata prima una pseudo gara che è fallita,
alla quale ha fatto seguito una svendita in cui tutto era già stato
deciso prima", ha tuonato Formigoni, argomentando che "per questo
altre compagnie si sono ritirate, probabilmente avevano percepito che il
vincitore era già designato". La posizione del centrodestra, del
resto, era già palese molto prima che, da Roma, PadoaSchioppa desse il
via libera ai francesi. In mattinata Alleanza nazionale ha presidiato il
Terminal 1 di Malpensa "per difendere lo scalo milanese, a sostegno di
una compagnia italiana", ha spiegato il deputato Ignazio La Russa, alla
guida della protesta. Non si è fatta attendere, come era plausibile,
neanche la risposta della Lega alle scelte del governo. Dal Senato, ma anche
dalla Camera, il Carroccio ha accusato Air France, "connivente con il
governo, di voler fare di Malpensa un grande-piccolo aeroporto e basta.
Cancella l'hub e manda a casa 5 mila persone. Questa è la
verità". Ricordando poi le parole di Umberto Bossi, la Lega, con
in prima linea il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, ha promesso
che "Malpensa sarà la madre di tutte le battaglie: se il governo
vuole il muro contro muro lo avrà". Ogni mezzo è lecito.
Anche quello legale. Come invocato dai consiglieri leghisti del Comune di
Milano - proprietario dello scalo lombardo - che hanno chiesto al sindaco,
Letizia Moratti, di "valutare la strada del contenzioso legale contro lo
Stato se il destino dello scalo non sarà debitamente tutelato".
Forza Italia, dal canto suo, non è rimasta a guardare. E per bocca di
Giorgio Jannone, del direttivo forzista alla Camera, ha sostenuto che
"il prezzo eccessivamente basso, l'avere accettato tutte le condizioni
poste dall'acquirente, l'assenza di un piano industriale soddisfacente,
l'assoluta mancanza di trasparenza e il costante svilimento del ruolo del
Parlamento, rendono la svendita di Alitalia ad Air
France davvero inquietante agli occhi di tutti italiani". Agli attacchi
del centrodestra si sono aggiunte le preoccupazioni dell'estrema sinistra,
non allineata alla maggioranza della quale fa parte. Contrario all'in gresso
dei francesi, Pino Sgobio, capogruppo del Pdci alla Camera, ha chiesto al
governo di "mantenere una quota considerevole in Alitalia.
In un settore strategico come questo", ha precisato, "sarebbe
opportuno che lo Stato partecipasse attivamente al rilancio e alla gestione
della compagnia di bandiera". P. LIB. Salvo per uso personale è
vietato qualunque tipo di riproduzione delle notizie senza autorizzazione.
( da "Washington Post, The" del
29-12-2007)
Saturday, December
29, 2007; D02 INVESTING Legg Mason Bails Out Funds Legg Mason pumped $1.12
billion into two non-U.S. cash funds to prevent losses, the biggest bailout
by a money manager tied to asset-backed debt sold by structured investment
vehicles. The move, along with an earlier cash infusion, will reduce earnings
per share by 15 cents in the quarter ending Monday, the Baltimore company
said. SIVs now account for 3.2 percent of Legg Mason's $164 billion in cash
funds, compared with 6.4 percent on Oct. 31. Sallie Mae Raises $3 Billion
Sallie Mae, the biggest U.S. educational lender, raised at least $3 billion
after increasing the size of stock sales, allowing the company to pay off
buyback contracts and shore up its finances. The Reston company obtained at
least $1 billion from selling preferred shares and $2 billion from common
stock, according to regulatory filings. It will use $2 billion of proceeds to
settle a contract to buy back 44 million common shares, at $45.25 each.
Separately, Sallie Mae said in a filing that June M. McCormack, the departing
executive vice president of servicing, technology and sales marketing, will
receive a separation payment of $3 million and a bonus of $300,000. She will
also provide a year of consulting services to Sallie Mae at $16,500 a month.
TECHNOLOGY AOL's Netscape Nears Demise Netscape Navigator, the world's first
commercial Web browser, will be pulled off life support Feb. 1 after a
13-year run. Its current caretaker, Dulles-based AOL, decided to kill further
development and technical support to focus on growing the company as an
advertising business. Netscape's usage dwindled with Microsoft's entry into
the browser business, and Netscape all but faded away after the birth of its
open-source cousin, Firefox. People will still be able to download and use
the Netscape browser indefinitely, but AOL will stop releasing security and
other updates Feb. 1. LEGAL Merrill Lynch Sued Former shareholders of First
Republic Bank sued Merrill Lynch, alleging the company hid billions of dollars
in subprime mortgage-related losses while the two companies' combination was
pending. Merrill agreed in January to buy First Republic for about $1.8
billion in cash and stock. Top Merrill executives, including former chief
executive E. Stanley O'Neal, were also named as defendants. Ruling on UPS
Policy Reversed United Parcel Service won reversal of a ruling that it
improperly barred hearing-impaired employees from driving smaller trucks. The
U.S. Court of Appeals for the 9th Circuit said a lower court used the wrong
legal standard in determining that UPS failed to prove that its policy of
barring deaf drivers for the trucks was a business necessity to ensure
safety. The appeals court sent the case back to the lower court. RETAIL
Macy's to Close 9 Stores Macy's said it will shut nine underperforming
stores, which collectively employ 899 people. The stores are in Indiana,
Louisiana, Ohio, Oklahoma, Texas and Utah and were acquired when Macy's
bought May Co. in 2005. Employees will be offered positions in nearby stores
where possible, Macy's said, or receive severance and outplacement
assistance. Wal-Mart Stops Movie Downloads Wal-Mart has closed the online
movie download service it launched less than a year ago. Wal-Mart said it
closed the service after Hewlett-Packard, which provided the software that
ran the site, "made a business decision to discontinue its video
download-only merchant store service." ITALY Air France-KLM Bid Favored
Tommaso Padoa-Schioppa, Italy's economics minister, said he supported Air
France-KLM's bid for the troubled national carrier Alitalia and announced the companies would open exclusive talks
immediately. Padoa-Schioppa said the talks would last eight weeks and be
conducted by the company's management. MERGERS & ACQUISITIONS ACS Gets a
Piece of a Candymaker The buyout firm American Capital Strategies said it
helped fund the acquisition of New England Confectionery Co., or
Necco, maker of Necco wafers, Sweethearts, Clark bars and other candies.
American Capital, of Bethesda, partnered with Clear Creek Capital and Necco's
chief executive, Domenic Antonellis. UBS Abandons Deal UBS, shaken by the
mortgage crisis, said it was walking away from a proposed takeover of India's
Standard Chartered Bank. After a sale and purchase agreement for $128 million
made last year had expired, UBS said a decision was reached not to pursue
further negotiations. Visicu Shareholders for Deal A group of Visicu
shareholders said it has agreed to vote in favor of Royal Philips
Electronics' $12-a-share offer for Visicu, a Baltimore health care
information technology company. The shareholders include Sterling Venture
Partners, which owns a 9.9 percent stake, Cardinal Health Partners, which
owns a 10.1 percent stake, and Partech U.S. Partners IV, which owns a 9.5 percent
stake. Compiled from reports by Washington Post staff writers, the Associated
Press and Bloomberg News. Post a Comment Comments that include profanity or
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( da "Tempo, Il" del 29-12-2007)
Il dossier è già sul tavolo. Ma il
Consiglio dei ministri è più che mai diviso sull'offerta di Air
France. A conti fatti, sarebbe indubbiamente la soluzione migliore per
rilanciare Alitalia. O l'ultima spiaggia [...] Home Politica
prec succ Contenuti correlati Gli italiani vogliono solo quattro partiti e
bocciano i piccoli Gli italiani vogliono solo quattro partiti e bocciano i
piccoli Alitalia ha deciso. Parlerà
francese Alitalia, il Nord si ribella ai francesi ALITALIA Malpensa, non si sa
chi debba rientrare ... ALITALIA Siamo Europa Unita allora ok a ... [...]
come sottolineato dal presidente di Alitalia
Maurizio Prato. Il cda della compagnia di bandiera ha già dato il
nulla osta, il mercato ha premiato il titolo in borsa ma le barriere alzate
dal partito del Nord, teso a difendere Malpensa, e dai sindacati
stanno generando confusione. E in borsa le azioni Alitalia
sono tornate a scendere temendo una paralisi delle trattative. Eppure Air
France ha più volte ribadito che Malpensa non sarà penalizzata,
nonostante resti la centralità operativa dello scalo romano di
Fiumicino, e ha invitato i riottosi sindacati a sedersi intorno a un tavolo
per chiarire ogni impatto sul fronte lavorativo. Gli interessi in gioco sono
molteplici: AirOne non molla e sponsorizza la sua offerta come alternativa a
quella francese; le banche sono pronte a fare la loro parte per sostenere
"l'italianità" del vettore; alcuni ministri, Bianchi e Di
Pietro in testa, promettono lotta dura a Prodi se dovesse cedere alle
lusinghe d'oltralpe. In questo scenario i piloti e gli assistenti di volo del
gruppo Alitalia rompono gli indugi e, in
coordinamento con gruppi organizzati che spontaneamente stanno nascendo tra i
dipendenti di terra e tra la dirigenza, sono pronti a paralizzare il paese
per giorni, qualora il governo sconfessasse "la scelta a favore di Air
France-klm" e "cedesse quindi alle improprie pressioni messe in
atto da alcuni esponenti del mondo politico, istituzionale e sindacale"
a favore di Air one. In una nota congiunta i piloti dell'Anpac e gli
assistenti di volo di Anpav e Avia criticano la campagna a favore di Malpensa
che arriva dal nord: "I politici dell'area milanese - affermano le
organizzazioni - dovrebbero spiegare ai loro stessi concittadini come mai in
tutti questi anni non hanno messo in atto le dovute azioni necessarie a
salvaguardare Malpensa. Le carenti infrastrutture e le mancate decisioni su
Linate hanno comportato il grave stato che oggi tutti conoscono". Senza
questi interventi non è possibile, secondo le tre sigle, far diventare
un hub profittevole lo scalo di Malpensa. Anpac, Anpav e Avia rivolgono
infine un appello al presidente del Consiglio e all'intero governo
perchè "agiscano con tempestività nell'esclusivo interesse
del Paese, di Alitalia e dei suoi dipendent".
La prima valutazione spetta al Consiglio dei ministri e ieri Prodi ha
incontrato Padoa Schioppa, Bersani e Bianchi per tastare il polso della
situazione anche se la scelta finale non arriverà prima della
metà di gennaio. è singolare come in Italia non si riesca mai a
dare pieno ascolto al mercato ma la politica debba sempre inquinare ogni
trattativa. Certo, la quota del 49,9% di Alitalia
è in mano al Tesoro ed è giusto vagliare con attenzione tutti
gli aspetti del piano industriale francese. Ma se l'offerta è la
migliore di quelle presentate dopo il fallimento del "beaty
contest" voluto da Padoa Schioppa, il cda l'ha avallata e anche piloti e
hostess sono sul piede di guerra se non dovesse andare in porto, la soluzione
è tanto scontata quanto legittima. Intanto Blue Panorama Airlines ha
rinnovato al sindaco di Milano, Letizia Moratti, ed al presidente della
Regione Lombardia, Roberto Formigoni, la propria disponibilità "a
divenire il vettore di lungo raggio di riferimento per l'attività
intercontinentale e internazionale da Malpensa". In un Paese
"normale" si chiamerebbe libero mercato. Alessandro Usai
28/12/2007.
( da "Tempo, Il" del 29-12-2007)
La maggioranza non c'è più. Da mesi
è venuta a mancare quella politica. Dal 20 dicembre, con lo
"strappo" di Domenico Fisichella [...] Home prec succ Contenuti
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inserita, nei programmi della ... grazie agli antibiotici, terminò
anche l'emergenza sanitaria ... Alitalia "francese"
mette Prodi all'angolo Venti giorni al mese per battere il carovita l ...
[...] a Palazzo Madama è sfumata anche quella numerica. A redigere il necrologio
del governo di centrosinistra è il senatore dell'Unione Democratica
Willer Bordon, che da tempo ha annunciato le sue dimissioni per il 16 gennaio
e ha anticipato la "sentenza" emessa poco prima di Natale da
Lamberto Dini. Per Bordon è necessario un governo che, grazie a una
"momentanea sospensione della competizione bipolare", vari la
riforma elettorale, il regolamento parlamentare e la modifica della
Costituzione garantendo un premierato più robusto e stabile. Dopo di
che, tutti alle urne. Quindi, senatore, condivide la "denuncia" di
Dini? "Credo di essere stato il primo a vedere il re nudo e a dirlo a
voce alta. La maggioranza politica non c'è più da un bel po'.
In Senato è stata fin dall'inizio fragilissima, ma da qualche mese non
esiste più una condivisione piena della responsabilità di
governo. Dini ha ragione a dire che ormai non c'è neppure quella
numerica, poiché non si può contare più su Turigliatto e
Fisichella. D'altra parte, la distanza fra uno come Diliberto e uno come Dini
è diventata incolmabile...". Ma era una distanza che c'era fin
dall'inizio... "Questo è vero. Come c'era nel centrodestra tra
Bossi e Fini. Il bipolarismo malato ha creato coalizioni che non riescono a
governare ed è sfumata pure l'illusione che l'amalgama potesse essere
un accordo programmatico di 280 pagine. Prodi, nelle condizioni date, ha
governato bene. Ma così non si può andare avanti. E come me la
pensa la gran parte dei senatori della maggioranza". E allora? "E
allora si va a votare. Come sarebbe normale in un Paese normale. Da noi,
invece, sembra il giudizio universale, una sorta di atto eversivo". Lei
è per tornare alle urne con questo sistema di voto? "No. Sarebbe
logico cambiare la legge elettorale e i regolamenti parlamentari. E sarebbe auspicabile
modificare la Costituzione per dare al premier il potere di nominare e
revocare i suoi ministri. Altrimenti, i rischi di domani sarebbero identici a
quelli di oggi anche se a parti invertite". E la verifica del 10
gennaio? "Non voglio manomettere il vertice, ma anche se si concludesse
con un miracolo passando dagli insulti a un'intesa, resterebbe il vertice di
una cospicua minoranza perché, come dicevo, senza Fisichella e Turigliatto al
Senato la maggioranza non c'è. Prima del 10 gennaio, comunque, noi e i
diniani tenteremo di vedere che cosa è possibile fare...". Che
cosa pensa della proposta di Dini per un governo di larghe intese? "Le
larghe intese possono rappresentare unicamente un'eccezione, non sono una
condizione di normalità. Da noi "grandi intese" si declina
"grande inciucio". E il Paese non se lo merita". Immagina un
governo tecnico per fare quelle modifiche di cui parlava e poi andare a
votare? "No, penso a una sorta di breve accordo di garanzia bipolare. Un
accordo fra opposizione e maggioranza di sei-otto mesi, nel corso dei quali
Prodi potrebbe anche continuare a stare a Palazzo Chigi, per poi poter fare
le elezioni con nuove regole. L'obiettivo è un bipolarismo maturo, con
due blocchi che si confrontano, perdono o vincono. Il risultato sarebbe
l'alternanza. In Italia non c'è. Ed è un fatto molto
grave". Maurizio Gallo 27/12/2007.
( da "Manifesto, Il" del 29-12-2007)
Alitalia Toto Malpensa, il gioco del 2008 Malpensa che fine
farà, visto che l'hub milanese non interessa a Air France? Escluso che
vedermo mai volare Air Padania (d'altra parte la Lega ha già fatto una
esperienza disperata nel settore bancario) circola con insistenza la voce che
sull'hub di Malpensa avrebbe fatto più di un pensierino AirOne: Carlo Toto sarebbe ancora spalleggiato da Banca Intesa, ma anche dalla
Lufthansa. Una bella notizia: la concorrenza, a volte, fa bene.
( da "Manifesto, Il" del 29-12-2007)
Padoa Schioppa strapazza ogni resistenza e
dà il placet Toto (AirOne): "L'Italia rinuncia a competere in
serie A" Toto (AirOne): "L'Italia rinuncia a competere in serie
A" Alitalia alla francese: il governo approva Francesco Piccioni Se
l'azionista (il governo) fosse stato in contrasto con il management (il cda
di Alitalia) sarebbe stata una notizia. Ma ieri Tommaso Padoa Schioppa, al
termine di un consiglio dei ministri dominato dalle sue decisioni, ha reso
noto il placet definitivo dell'esecutivo alla scelta di Air France
come unico interlocutore nella trattativa per la cessione del 49,9% di azioni
ancora in mano al ministero dell'economia. Ora ci saranno due mesi di
trattativa per definire i termini concreti della vendita (la cosiddetta
"proposta vincolante"); poi - come annunciato dal ministro - si
terrà un nuovo consiglio dei ministri per l'approvazione formale. Lo
stesso Padoa Schioppa seguirà questa fase per conto del governo,
disponendo di un margine particolarmente ampio ("siamo aperti a cedere
l'intera quota"), anche se già si sa che il Tesoro "sarebbe
titolare di una quota del nuovo gruppo". La decisione di ieri chiude un
percorso e segna la vittoria dei "liberisti tecnici" sui
"politici", che avrebbero preferito una "soluzione
italiana" (AirOne sostenuta da IntesaSanPaolo). Spazzata via ogni
resistenza della sinistra (all'uscita della rinione di ieri il ministro
Pecoraro Scanio cercava ancora di spiegare che "il governo non
interferirà fino alla proposta finale", mentre Paolo Ferrero
giurava che "c'è stata solo un'informativa, nessuna
decisione"). Così come ogni residuo di concertazione con i
sindacati (mai convocati in un anno e mezzo). Orecchie chiuse anche davanti
alle proteste "nordiste" (ieri si sono aggiunti al coro i segretari
del Partito democratico di Lombardia, Veneto, Piemonte e Friuli) in difesa di
Malpensa, decisamente snobbata da Air France ("paesi come Francia e
Italia non possono avere due hub", ha tagliato corto Jean Cyril
Spinetta. a.d. francese). Gli unici ad apprezzare la scelta sono stati i
mercati, con i titoli di entrambe le compagnie a guadagnare in borsa (Alitalia addiritturaq il 7%). Dal fronte sindacale
arrivano invece considerazioni più di merito, anche se le uniche notizie
sui contenuti del piano industriale di Air France per Alitalia
provengono dall'attuale a.d. della compagnia italiana, Maurizio Prato
(è comunque in programma una convocazione da parte francese per inizio
anno). Poche informazioni, dunque, ma suffucienti a far capire che per i
lavoratori sarà un dramma. Ufficialmente previsti 1.700
"esuberi" in Alitalia Fly (non si parla
della società Servizi, "dove la logica sembra quella di scaricare
il compito di licenziare alle società che dovranno gestire i vari
settori", come handling, check-in, manutenzione, ecc). Ma anche questo
calcolo sembra per difetto. "Se si parla di fermare 34 aerei su 181
già dal 2008 - spiega Fabrizio Tomaselli dell'SdL - oltre un migliaio
di persone perderanno lavoro solo tra il personale di volo". Appare
quindi strano che, in proporzione, possano esser previsti "solo"
5-600 esuberi nel personale di terra; la sensazione è che i
contrattisti a termine non vengano neppure conteggiati. Sul piano
industriale, poi, appare poco credibile il mantenimento di una struttura da
"compagnia di bandiera" per una società la cui missione
strategica viene ridotta a quella di vettore "concentrato sul medio
raggio", dove è più forte la concorrenza delle società
low cost, decisamente più "snelle". Un giudizio simile
arriva anche dal patron di AirOne, Carlo Toto: " Se l'Italia rinuncia al
nostro progetto, spreca una grande opportunità, oltre che la
capacità di competere in serie À. Siamo un Paese che sta
semplicemente scegliendo di autodeclassarsi svendendo un asset
strategico".
( da "Manifesto, Il" del 29-12-2007)
Commento
Pakistan, visione distorta a Occidente contrada Ricovero in ospedale Ma
tornerà in carcere alitalia Da Padoa Schioppa via libera a Air France.
( da "Rai News 24" del 29-12-2007)
Roma | 29 dicembre 2007 Via libera del governo alla
trattativa esclusiva di Alitalia con Air-France
Tommaso Padoa Schioppa Tecnicamente, il consiglio ha delegato il ministro del
Tesoro, Tommaso Padoa- Schioppa, che seguira' la trattativa come azionista e
come governo (il Tesoro possiede il 49,9% di Alitalia).
La trattativa - ha detto il ministro - sara' condotta da Alitalia
stessa. Una procedura che il presidente della Regione Lombardia, Roberto
Formigoni, indica come 'irregolare, forse illegittima' ('valuteremo ogni
iniziativa possibile'). "La compagnia 'e' in una situazione estremamente
delicata - ha detto il ministro-azionista - C'e' una chiara manifestazione di
interesse da parte di un soggetto che ha rilanciato Klm e l'aeroporto di
Amsterdam. Questo e' un motivo di fiducia. C'e' da sperare che la parte
finale della trattativa non riservi sorprese negative". Gli ulteriori
colloqui, che prevedono l'accesso ai dati riservati, dureranno otto
settimane: la stessa Air France, ieri sera, ha espresso l'auspicio di
arrivare 'rapidamente' a un 'accordo solido'. I tempi sono cadenzati anche
sulla situazione di cassa di Alitalia, che - in
assenza di interventi - potrebbe giungere a rottura proprio alla fine
dell'inverno (la liquidita', che altro non e' se non il residuo dell'aumento
di capitale di due anni fa, subisce una costante e inesorabile erosione, e i
prossimi due mesi costituiscono per il trasporto aereo la stagionalita'
peggiore dell'anno). Padoa-Schioppa ha assicurato che la nuova fase avverra'
'in piena trasparenza e in stretto coordinamento con la Consob'. L'atto di
cessione 'formale' - ha detto - spetta al ministro dell'Economia, ma 'su una
questione cosi' importante, prima della vendita e' inevitabile un altro
passaggio al Consiglio dei ministri '. Roberto Calderoli (Lega) ha parlato di
'svendita del Paese' e, riferendosi a una Malpensa non piu' scalo 'hub', di
'cancellazione della Padania '. 'Se il governo voleva la guerra - ha dichiarato
furiosamente proprio nel giorno in cui An ha cominciato il proprio presidio a
Malpensa 1 - l'avra".
( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
29-12-2007 09:41 Serve un dibattito in Parlamento
Milano, 29 dic. (Apcom) - La vendita di Alitalia
"non può essere decisa in uno scantinato del Tesoro, ma va
discussa in Parlamento". E' quanto sottolinea Roberto Maroni,
intervistato da 'Repubblica'. "Sono allibito. Mi sembra - aggiunge - il
copione di 'Iri 2: la svendita di Alitalia'. Stiamo
cedendo un pezzo di Paese in segreto". Parlando di Air France, dopo che
ieri il governo ha dato via libera a trattative in esclusiva, afferma:
"l'italianità non mi interessa. Al compratore chiedo solo una
cosa: che investa su Malpensa".
( da "Padania, La" del 29-12-2007)
Colombo Clerici: l Esecutivo ci costringe ad una
assurda concorrenza in casa Il Nord può benissimo avere un suo vettore
ACHILLE COLOMBO CLERICI Ha ragione il presidente Formigoni: per conservare
l'aeroporto di Malpensa alla sua funzione di hub, essenziale sul piano
strategico ai fini del mantenimento della competitività del
sistema-Italia nel campo del trasporto aereo civile, nel caso in cui il
Governo dovesse privilegiare la semplice salvezza economica della compagnia
di bandiera, è opportuno pensare ad una via operativa autonoma,
potenziando un diverso vettore. È triste constatare, tuttavia, che
questa soluzione ( che risulterebbe inevitabile di fronte
ad una miope presa di posizione del nostro Esecutivo che assecondasse la
scelta già assunta da Alitalia ) passa attraverso una
"concorrenza in casa" che sarebbe meglio fosse evitata, che in
nessun'altra nazione sussiste e che potrebbe portare a confluire in una
Alleanza tra compagnie diversa da quella in cui è attualmente parte
l'Italia. Ma, come extrema ratio, a chi si è sempre fatto
carico degli interessi nazionali, qual è il popolo delle regioni del
Nord, finanziando, con il gettito fiscale in primis, l'intero Paese, non
rimarrebbe che il ricorso a questa alternativa. E magari le regioni in
questione dovrebbero istituire apposite tasse di scopo per finanziare il
progetto. presidente Assoedilizia [Data pubblicazione: 29/12/2007].
( da "Padania, La" del 29-12-2007)
"E' una decisione vergognosa, davvero
scandalosa e contro l interesse del Paese, fatta da un Governo fuggitivo che
rifiuta il confronto con noi, con i sindacati, con gli imprenditori, con
tutti". Lo afferma il governatore lombardo, Roberto Formigoni
a proposito delle scelte dell Esecutivo su Alitalia
"Constato negativamente che la decisione del Governo arriva senza aver consultato
le istituzioni milanesi e lombarde, che da tempo sollecitano un incontro su Alitalia e sul futuro di Malpensa". Così il presidente
della Provincia di Milano Filippo Penati interviene sulla questione della
vendita di Alitalia [Data pubblicazione: 29/12/2007].
( da "Padania, La" del 29-12-2007)
"La Padania deve fare sentire la sua
voce" attilio fontana La decisione del Governo sulla
vendita di Alitalia ad AirFrance è gravissima, per il Nord e per i servizi
offerti ai passeggeri di Malpensa e di tutti gli scali del Nord. Ci eravamo
illusi che il Governo potesse ascoltare le nostre buone ragioni, ma
così non è stato. Evidentemente sono intervenuti poteri
esterni, forti, che hanno deciso per conto dello stesso Governo. Ora
il Nord dovrà far sentire la propria voce e non solo a parole. Non ci
possiamo piegare agli interessi di Roma: le ripercussioni, anche per la
nostra economia, saranno troppo pesanti. Questa comunque è l'ultima -
e l'ennesima - dimostrazione che Roma e il Governo centrale vogliono
affossare il Nord e la sua economia. [Data pubblicazione: 29/12/2007].
( da "Padania, La" del 29-12-2007)
Padoa Schioppa dice sì alla svendita di Alitalia ed è pronto a chiudere Malpensa Alla fine
è arrivata la più scontata delle decisioni: il ministro dell
Economia Tommaso Padoa Schioppa, sentito il Presidente del Consiglio dei
Ministri, dopo avere esaminato la documentazione trasmessa dal Consiglio di
amministrazione di Alitalia, ha espresso l
orientamento favorevole a che la società avvii una fase di trattativa
in esclusiva con Air France-Klm, finalizzata alla formulazione di una
proposta vincolante di integrazione tra i due Gruppi, nell ambito della quale
il Ministero dell economia valuterà la cessione della propria quota di
partecipazione in Alitalia. Con grande gioia del
vettore transalpino: "Siamo molto soddisfatti - ha commentato il
presidente e ad di Air France Jean-Cyril Spinetta - di questa decisione che
rappresenta un importante passo avanti del processo e siamo impegnati a
raggiungere rapidamente un accordo solido che apra la
strada a una crescita proficua di Alitalia".
Ma non di Malpensa. Per questo la Lega Nord chiede che il Comune di Milano,
in qualità di proprietario dello scalo di Malpensa, istruisca una
causa civile contro lo Stato italiano, azionista di riferimento di Alitalia, per chiedere un risarcimento di 1 miliardo di euro, nel caso
l aeroporto varesino sia ridimensionato. "Chiediamo formalmente -
ha detto Matteo Salvini, capogruppo del Carroccio al Comune di Milano e
vicesegretario nazionale della Lega Lombarda - la convocazione di un
Consiglio comunale straordinario su Malpensa nella settimana dal 6 al 13, l
ultima settimana utile prima dell ufficializzazione di ogni decisione. La
stessa richiesta sarà avanzata dalla Lega anche in Consiglio
provinciale e regionale". "Air France vuole Malpensa un
grande-piccolo aeroporto e basta. Cancella l hub e manda a casa 5 mila
persone. Questa è la verità!", sostengono i senatori della
Lega Giuseppe Leoni, Sergio Divina, Massimo Polledri e Michelino Davico.
"Come ha detto Bossi - sottolineano i parlamentari del Carroccio -
Malpensa sarà la madre di tutte le grandi battaglie che il nord si
accingerà a combattere". [Data pubblicazione: 29/12/2007].
( da "Padania, La" del 29-12-2007)
L amministratore delegato di Fiera Milano difende l
hub milanese Simone Boiocchi "Penalizzare Malpensa vuol dire muoversi in
una direzione che va contro la logica del mercato". Claudio Artusi,
Amministratore Delegato di Fiera Milano SpA, non usa mezzi termini e
interviene con decisione sul dibattito aperto in questi giorni circa il
futuro della compagnia di bandiera e dell Hub milanese. Dottor Artusi, sul
tavolo è aperta la discussione legata al futuro di
Alitalia e di Malpensa. Che scenario si sente di delineare?
"Personalmente tenderei a scindere le due cose. C è una partita Alitalia che purtroppo sta evolvendo secondo gli scenari che avevamo
delineato nel luglio scorso indicandoli come i più dannosi per l
economia italiana, e cioè verso un player assolutamente rispettabile e
serio come Air France, ma che ha degli interessi conflittuali rispetto
a quelli del corridoio 5. Alitalia sembra navigare
vero la soluzione più negativa per l economia italiana e per il
territorio - non soltanto lombardo -, ma di tuta la Padania. Di certo
però la partita non è chiusa e fino all ultima smazzata
è giusto tentare di ribaltare il risultato". C è poi il
tema Malpensa. "Esattamente. Non dimentichiamo però, e questo non
lo diciamo solo noi di Fiera Milano, che dobbiamo separare le sorti di Alitalia da quelle dell aeroporto milanese. Malpensa
è un infrastruttura, Alitalia un vettore. Ora
è chiaro che l infrastruttura Malpensa sorge nel baricentro di una
delle regioni più ricche d Europa e del Mondo. Non c è dubbio
che se Malpensa venisse penalizzata si sarebbe davanti a un decisione che va
contro la logica del mercato. Se il vettore che prenderà gli asset e
il ramo d azienda Alitalia non valorizzerà le
potenzialità di mercato di Malpensa è giusto che ci siano altri
a farlo". Dividere insomma il futuro di Alitalia
da quello di Malpensa? "Credo che sia quello a cui dobbiamo puntare. A
tal fine è giusto che il Governo italiano e quello europeo lascino
spazi normativi e accordi Paese-Paese, per quello che riguarda i territori
extraUe, affinché il vettore che ha interesse a sviluppare Malpensa come
baricentro del mercato possa svolgere il proprio ruolo. Dobbiamo fare in modo
che Malpensa abbia quello che le spetta e quello che le spetta non è
un fatto politico o istituzionale, ma il risultato della logica del
mercato". Con la cessione di Alitalia ai
francesi e il declassamento di Malpensa non è messa in crisi la
candidatura meneghina per Expo 2015? Se, insomma, Malpensa facesse un passo
indietro rischiamo di perdere due volte? "Per quello che ci riguarda,
come Fiera, possiamo contare su un grande polo fieristico, su un brand di
tutto rispetto e su una formidabile accessibilità. Siamo nel cuore del
corridoio 5, anzi, siamo la Fiera del corridoio 5. Non è un caso se
abbiamo deciso di realizzare il nuovo polo fieristico lungo l asse del
Sempione verso Malpensa. È indubbio che un grande centro fieristico ha
bisogno di un grande aeroporto. La battaglia per Malpensa non la facciamo
solo come italiani, ma perché sappiamo che Malpensa è una leva
fondamentale per lo sviluppo". Che cosa chiedete dunque? "Di fondo
che il vettore che acquisisce Alitalia sia coerente
con questo disegno. Non possiamo permettere che un imprenditore di Shangai o
di Bombay debba necessariamente fare scalo a Parigi o a Francoforte per
venire a Milano. Il Governo che ha scelto di intraprendere la strada
francese? Lo faccia, ma allo stesso modo deve rivedere tutti gli accordi
bilaterali in essere per concedere a Malpensa gli slot che le servono.
Sarà poi lei stessa a trovare i vettori più adatti per
gestirli". Insomma, secondo lei Malpensa è in grado di
sopravvivere da sola? "Sempre che gli aspetti normativi che sono nelle
mani del Governo non siano impeditivi a una logica di mercato. Ecco perché
oggi la partita si gioca sul Governo e a tal fine mi spiace dovere constatare
che mentre c è una forte sensibilità da parte di attori privati
e pubblici del mondo lombardo, su questa partita si registra un silenzio
assordante da parte del versante veneto e piemontese. Silenzio che
rappresenta una visione campanilistica su una partita che, invece, non deve
avere cittadinanza". [Data pubblicazione: 29/12/2007].
( da "Padania, La" del 29-12-2007)
ALESSANDRO MONTANARI Cosa pensi l uomo della strada
del presidente del Consiglio è sufficientemente chiaro a tutti, meno
che a Palazzo Chigi. Chiacchierando con i lavoratori a rischio di Malpensa,
però, un tassista è riuscito a riassumere la figura politica di
Romano Prodi con due pennellate che suonano come una sentenza da Tribunale
del Popolo. Il Professore per Filippo, 56 anni, tassista tartassato, è
lo svenditore ambulante . Nemmeno Forattini nelle sue illuminanti vignette
avrebbe saputo descriverlo meglio. Sì, perché
mentre il premier si accinge a consegnare la zavorra Alitalia ad AirFrance sa benissimo, ma si guarda bene dal dirlo, che il
bene realmente messo in vendita dallo Stato italiano in questa trattativa
è l hub milanese, che i francesi ridurranno a una sorta di tapis
roulant volante tra Milano e Parigi a tutto vantaggio del Charles De Gaulle.
L interesse della Padania, che una volta tanto coincideva con l interesse
nazionale, viene dunque serenamente ignorato dal Capo del Governo,
Costituzione alla mano suo principale tutore. Ma se persone come il tassista
Filippo vedono Prodi come lo svenditore ambulante del patrimonio nazionale non
è tanto per la comprensibile ostilità che può covare in
chi nella vendita di Alitalia rischia di bruciarsi
le penne, quanto piuttosto per la memoria delle precedenti imprese del Grande
Privatizzatore. La carriera politica e para-politica del Prof., infatti,
è caratterizzata da una straordinaria scia di dismissioni. È
innegabile, in effetti, che dovunque sia stato messo ad operare per conto
dello Stato, Prodi abbia messo all incanto beni pubblici, coltivando
così una invidiabile rete di conoscenze e riconoscenze personali e
consolidando l aura da uomo di potere. Da timoniere dell Iri cedette ai
privati ventinove aziende, liquidò Finsider, Italsider ed Italstat,
fece scambi tra Stet e Finmeccanica e provò a vendere a prezzi di
saldo la Sme che comprendeva marchi storici come Motta, Alemagna, Star e
Cirio. Alcune di queste operazioni furono severamente giudicate dagli esperti
di mercato. Di Alfa Romeo, ad esempio, si disse che fu ceduta a Fiat malgrado
Ford avesse avanzato un offerta più alta mentre di Italgel, che aveva
un fatturato di 900 miliardi, si rimarcò che fu consegnata alla Nestlé
per 703. Prodi perfezionò anche la vendita del Credito Italiano e
della Banca Commerciale Italiana. Ancora oggi lo rivendica con orgoglio nella
biografia messa a disposizione sul sito del Governo. Le cose, però,
non andarono propriamente secondo i suoi piani. Prodi, infatti, vendette le
due banche ai piccoli risparmiatori per creare un "azionariato
diffuso" facendo imbestialire Cuccia che invece voleva un "nocciolo
duro" di un gruppo scelto di azionisti. Finì che Cuccia
acquisì in tempi rapidi il controllo dei due istituti, ma senza
versare all Iri, cioè allo Stato, le enormi somme che aveva promesso
all inizio delle trattative. Sono queste storie ad aver costruito nella mente
del tassista a rischio Filippo l immagine dello svenditore ambulante e sono
queste stesse storie ad aver fatto di Prodi il formidabile tessitore di trame
che conosciamo, quello che appena rimesso piede a Palazzo Chigi ha dovuto
spiegare, davanti ad entrambe le Camere, di non aver mai voluto pilotare la
vendita di Telecom malgrado il piano confezionato dal suo consigliere Angelo
Rovati. Il Governo Prodi, però, si è distinto anche per altre
operazioni di forza come le rimozioni dal Cda Rai del consigliere Petroni e
dal vertice della Guardia di Finanza del Generale Speciale. Entrambe sono
state annullate dagli organismi competenti. Nella conferenza stampa di fine
anno, giovedì, Prodi ha annunciato che la marcia delle privatizzazioni
continuerà. Si procederà con la vendita di Alitalia,
ha precisato il premier, "senza tener conto di proteste e
corporativismi". Ma poi si proseguirà con le Poste e con le
Ferrovie, settore in cui, guardacaso, Luca Cordero di Montezemolo e Diego
Della Valle si sono appena affacciati. Dopodiché, se non altro, non
resterà più niente da svendere. Anzi no, ci sono ancora Eni,
Enel e Finmeccanica. [Data pubblicazione: 29/12/2007].
( da "Padania, La" del 29-12-2007)
Palazzo Chigi sceglie Air France. Lega all attacco:
"In Padania parte il Comitato di resistenza" MALPENSA, DA ROMA
GUERRA AL NORD Igor Iezzi Un "comitato di resistenza" che si
opponga ai "saldi di Natale" del Governo. L Esecutivo sta sacrificando Malpensa sull altare di un accordo con Air France
per salvare Alitalia privilegiando l aeroporto romano di Fiumicino. Andrea Gibelli,
membro leghista della commissione Trasporti alla Camera, invita la
società civile a muoversi. La trattativa, spiega il deputato che segue
da tempo le vicende legate allo scalo del Nord e alla compagnia di bandiera,
si può ancora fermare, anche se è un impresa improba, o
almeno condizionare. Onorevole Gibelli, alla fine, come da facili previsioni,
Padoa Schioppa ha concesso il suo sì alla trattativa in esclusiva tra Alitalia e Air France. Come valuta questo via libera?
"L esito era scontato, la prima gara era pilotata proprio per impedire
ai concorrenti di vincere. Non è casuale che Air France non abbia
partecipato, c era un accordo sottobanco". Chi ci rimette è
però solo la Padania "Il nostro Paese sotto la guida di Prodi
è stato svenduto alla Francia. Si pensi anche alle questioni
energetiche. Ancora una volta il Nord paga tutte le conseguenze della
politica romanocentrica". È Nord contro Roma? "Questa, come
ha detto Bossi, è la madre di tutte le battaglie. Ciò è
dimostrato dal fatto che non è più solo la Lega a protestare ma
si sono mossi tutti coloro che hanno fatto investimenti, rappresentanti del
mondo imprenditoriale, culturale, dello spettacolo. L intera società
civile ha alzato la voce". Qualcosa inizia a muoversi, secondo lei?
"Mi sembra evidente. C è la Lega, come sempre. Si è
aggiunta la società civile. Si sono mosse le istituzioni: sindaci,
presidenti di provincia, le Regioni. E giunto il momento che nasca un comitato
di resistenza". Quali obiettivi dovrebbe avere? "Si parte da
Malpensa, ma occorre poi allargare l orizzonte e occuparsi di tutte le
questioni del Nord ancora in sospeso". Ma secondo lei è ancora
possibile bloccare o almeno influenzare la trattativa? "E sicuramente
difficile, ma la trattativa si può anche interrompere. L importante
è che in questo momento il Nord faccia sentire la propria voce, il
proprio giudizio critico su quanto sta succedendo. Serve impegno e
determinazione". Non crede alle rassicurazioni di Air France sul
mantenimento di Malpensa? "I proclami di Air France fanno ridere. Il suo
unico obiettivo è cancellare Malpensa, diretto concorrente di Parigi,
e acquistare una ricca fetta di mercato". Onorevole Gibelli, quale giudizio
dare del Governo? "Più negativo di così è
impossibile. Bersani, che doveva essere uno dei ministri del Nord, è
stato imbarazzante. Padoa Schioppa di una pochezza unica. Dobbiamo impedire
questi saldi di Natale". [Data pubblicazione: 29/12/2007].
( da "Giornale.it, Il" del 29-12-2007)
Il governo rottama anche Malpensa di Paolo
Stefanato - sabato 29 dicembre 2007, 10:28 da Milano Anticipando le
previsioni e gli impegni presi pubblicamente, il governo ha dato ieri il via
libera alla trattativa in esclusiva con Air France per la
cessione di Alitalia, suscitando immediate proteste al Nord e negli schieramenti di
opposizione. L'avallo alla soluzione indicata dal cda della compagnia doveva
venire entro il 15 gennaio. Tecnicamente, il consiglio ha delegato il
ministro del Tesoro, Tommaso Padoa- Schioppa, che seguirà la
trattativa "come azionista e come governo". "La
trattativa - ha detto il ministro - sarà condotta da Alitalia stessa. Io sono in stretto contatto con Prodi,
Bianchi, Bersani e i vicepresidenti del Consiglio. La competenza fa comunque
capo al ministero di cui sono titolare ". Una procedura che il
presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, indica come "irregolare,
forse illegittima" ("valuteremo ogni iniziativa possibile").
Il Tesoro, ricordiamo, possiede il 49,9% di Alitalia.
La compagnia "è in una situazione estremamente delicata - ha
detto il ministro-azionista - C'è una chiara manifestazione di interesse
da parte di un soggetto che ha rilanciato Klm e l'aeroporto di Amsterdam.
Questo è un motivo di fiducia. C'è da sperare che la parte
finale della trattativa non riservi sorprese negative". Gli ulteriori
colloqui, che prevedono l'accesso ai dati riservati, dureranno otto
settimane: la stessa Air France, ieri sera, ha espresso l'auspicio di
arrivare "rapidamente" a un "accordo solido". I tempi
sono cadenzati anche sulla situazione di cassa di Alitalia,
che - in assenza di interventi - potrebbe giungere a rottura proprio alla
fine dell'inverno (la liquidità, che altro non è se non il
residuo dell'aumento di capitale di due anni fa, subisce una costante e
inesorabile erosione, e i prossimi due mesi costituiscono per il trasporto
aereo la stagionalità peggiore dell'anno). Padoa-Schioppa ha
assicurato che la nuova fase avverrà "in piena trasparenza e in
stretto coordinamento con la Consob". L'atto di cessione
"formale" - ha detto - spetta al ministro dell'Economia, ma
"su una questione così importante, prima della vendita è
inevitabile un altro passaggio al Consiglio dei ministri ". Non è
nemmeno stabilito ancora se il Tesoro cederà l'intera quota o parte di
essa. All'annuncio della decisione del governo, il Nord - penalizzato dai piani
di Air France che intende ridimensionare il ruolo e l'attività di
Malpensa - e l'opposizione hanno subito cominciato a tuonare. Roberto
Calderoli (Lega) ha parlato di "svendita del Paese" e, riferendosi
a una Malpensa non più scalo "hub", di "cancellazione
della Padania ". "Se il governo voleva la guerra - ha dichiarato
furiosamente proprio nel giorno in cui An ha cominciato il proprio presidio a
Malpensa 1 - l'avrà". La stessa Lega chiede al Comune di Milano
di avviare contro lo Stato una causa per danni morali e materiali: un miliardo
il risarcimento suggerito. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto
Formigoni, parla di decisione "scandalosa" e di "una vergogna
", mentre il suo assessore alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo,
confida nell'Antitrust europeo. "Un carnevale - ha aggiunto Formigoni -
lo spettacolo penoso di un Consiglio dei ministri che non si assume le
proprie responsabilità ". Per Ignazio La Russa (An) è
"un colpo di mano", per Gianfranco Rotondi (Dc) si è
trattato "di un atto di protervia", giudizio condiviso dal
sindacato Sdl (mentre Cisl e Uil sono apparse più caute; favorevoli
invece ad Air France piloti e hostess di Anpac, Anpav e Avia). Il sindaco di
Milano, Letizia Moratti, ha detto: "Il governo ora si assuma le sue
responsabilità, che sono tutte politiche. è grave che ancora
una volta, dopo le ennesime promesse di convocazione di un tavolo con le
istituzioni locali, il governo abbia preso una decisione che non tiene conto
della voce del territorio". Il presidente della Provincia, Filippo
Penati, ha chiesto un immediato incontro sul destino di Malpensa. Carlo Toto,
che con la sua Air One è il candidato al quale è stata
preferita Air France, denuncia che l'Italia "sceglie di declassarsi
" e accusa la mancanza "di un confronto trasparente tra i due
progetti", lasciando intendere nuove iniziative. In Borsa il titolo Alitalia ha fatto faville: più 8%. Bene anche Air
France a Parigi, più 1,66%.
( da "Padania, La" del 29-12-2007)
Iniziativa leghista Palazzo Marino denunci Roma chiedendo
i danni matteo salvini Un Consiglio Comunale di Milano straordinario da
tenersi entro il 10 gennaio, con un unico punto all'ordine del giorno: difesa
del futuro di Milano e della Lombardia, che passa da Malpensa, e contestuale
richiesta di risarcimento danni per 1 miliardo di euro nei confronti di Alitalia e del suo azionista, lo Stato italiano. Consigli
comunali e provinciali straordinari in tutti capoluoghi con identici odg,
così come una seduta di consiglio straordinaria al Pirellone. E'
chiedere troppo alle forze politiche lombarde, sia di destra che di sinistra?
E se questo non bastasse una grande manifestazione di popolo da tenersi
proprio a Malpensa, nella prima metà di gennaio. E se neanche questo
bastasse, totale libertà di iniziativa alla fantasia (e
all'incazzatura) di decine di migliaia di lavoratori, operai, impiegati e
imprenditori. Quella in difesa di Malpensa non è la battaglia per
permettere a qualche sciura di partire per le Maldive o per New York da un
aeroporto più vicino a casa, è una battaglia per il futuro del
Nord. I numeri? dicono che Alitaglia è un colabrodo, e più vola
più perde, soprattutto perchè il 95% dei suoi 20mila dipendenti
stanno a Roma, da là si muovono e soprattutto vengono pagati,
là ritornano qualunque cosa accada e dovunque volino. Indi, Alitaglia
perde 1 milione di euro ogni giorno che il buon Dio manda sulla terra, a
prescindere da quanto vola. Malpensa invece nel 2006 ha fatto volare
21.600.000 persone, quasi l'11% in più dell'anno precedente, e ha trasportato
400mila tonnellate di merce, il 10% in più rispetto al 2005. Ritmi di
crescita da primato europeo, cui vanno aggiunti gli ottimi risultati della
Sea, che nel 2006 ha registrato un utile netto di 35 milioni di euro
"nonostante" abbia solo 5.600 dipendenti. Basta questo? Molti
parlano (e straparlano) di "mercato": tutti sanno che il 70% dei
biglietti aerei in Italia si vende in Padania? Se qualcuno insisterà
sulla via del taglio di Malpensa, ne vedremo delle belle. Chissà che
la causa dell'autonomia del Nord non debba un giorno ringraziare la miopia
Alitagliana... [Data pubblicazione: 29/12/2007].
( da "Padania, La" del 29-12-2007)
"Questo Governo vuole la guerra e l
avrà" Fabrizio Carcano "Questo Governo ha dimostrato di
essere nemico del Nord. E i nemici vanno affrontati da nemici. Basta con il
dialogo, basta con le mediazioni. Ora la misura è colma". Roberto
Calderoli non ha dubbi, la scelta del Governo di avallare la trattativa
esclusiva di Alitalia con AirFrance rappresenta l
ultimo, e inaccettabile, schiaffo contro la Padania. "Hanno tolto tutto
alla gente del Nord. Hanno tolto la sicurezza liberando i criminali con l
indulto e facendo venire milioni di immigrati. Hanno tolto i soldi nelle
buste paga, il tfr, le tredicesime con imposte e rincari. Non ci hanno fatto
avere le strade e le ferrovie e adesso pensano addirittura di chiuderci anche
il nostro aeroporto più importante. Ma cosa credono? Che la nostra
pazienza sia infinita? Ci hanno sempre trattato come dei barbari, e passi,
perché siamo orgogliosi di esserlo, ma non ci prendano per stupidi. Il Nord
questa volta è veramente incazzato. Se vogliono cancellare Malpensa
allora vogliono cancellare il simbolo di un popolo e i popoli, prima di farsi
cancellare, si rivoltano". I cittadini del Nord si mobiliteranno?
"Non ho dubbi. A Roma non hanno capito nulla di quello che stanno
facendo. E se prima è stata una protesta con il fioretto, ora
sarà con la spada. La Lega in tutti questi anni ha svolto un opera di mediazione,
ha incanalato il malcontento della gente nelle vie della democrazia. Ma
adesso la protesta rischia di tracimare. Ci pensino, a Roma. Si svendano il
Colosseo, la fontana di Trevi, l Eni e gli ultimi carrozzoni dello Stato, ma
la Padania non la tocchino. Visto che la verifica del 10 gennaio si sta
trasformando in crisi, hanno deciso di svendere anche l ultima cassa al
ricettatore francese, ma se lo voci politiche del Nord non hanno avuto
ascolto ora dovrà venire la... politica della Val Trompia!".
Quale sarà l atteggiamento politico della Lega? "È chiaro
che tutto questo ha confermato quello che già sapevamo: questo
è un Governo nemico del Nord. Ci regoleremo di conseguenza. Basta con
il dialogo: è inutile ascoltare chi da una parte ti parla di Senato
federale e poi nei fatti prende decisioni contro di te. Da sempre la nostra
filosofia è stata quella per cui per il Federalismo siamo pronti a
trattare anche con il diavolo, ma trattare con chi ti vuole cancellare
è impossibile". Sarà muro contro muro, quindi?
"È inevitabile. E lo scontro lo hanno voluto loro. Se volevano la
guerra l avranno e se ci sarà ancora qualche cortigiano, anche all
interno del centrodestra o di casa nostra, che verrà a dirci che
bisogna dialogare con questo Governo, mi premurerò di prenderlo a calci
nel sedere. Dobbiamo tornare a fare l opposizione frontale che faceva la Lega
delle origini, contro i Governi della Prima Repubblica, contro gli Andreotti,
i Craxi, i Forlani. Perché Prodi e i suoi sono come questi, anzi
peggiori". Il dialogo sulla legge elettorale verrà meno? "A
questo punto spazi per realizzare la riforma della legge elettorale non penso
ve ne siano più. E poi alla fine tutti i partiti in piazza massacrano
il porcellum ma privatamente, ve lo garantisco, lo santificano in quanto
ritenuto la miglior legge possibile. È la legge del Palazzo ed
è per quello che io, dopo che altri l avevano modificata in questo
modo, l ho disconosciuta e l ho ribattezzata porcellum . È una legge
che il Palazzo non vuole cambiare". La battaglia per il Federalismo come
proseguirà senza trattare con Roma? "Suggerirò ad Umberto
Bossi se non valga la pena tornare a far votare il Nord, come nel 96 e nel
97. Prendiamo in mano il nostro destino. E poi oggi, forse, ci sono anche
condizioni politiche e storiche diverse e più favorevoli rispetto ad
un decennio fa. Visto quello che in questi anni è accaduto in Spagna,
Belgio, Scozia e in altri Paesi, credo che nel mondo occidentale le nostre
istanze di autonomia potrebbero essere recepite in maniera diversa. Di fronte
ad un Governo che si comporta così nei confronti del Nord, nessuno
dovrebbe eccepire nulla se un popolo dichiara di non sentirsi più
legittimamente rappresentato da un Esecutivo formato da dittatorelli
improvvisati e da mezze figure, personaggi che anche nell America latina
verrebbero presi a calci nel sedere. Tutti si preoccupano della questione del
Kosovo ma non capiscono che la vera bomba ad orologeria è la
Padania". Come si può mandare a casa questo Governo?
"Potevamo mandarlo a casa, anzi a quest ora potevamo averlo già
mandato a casa. Votando la mozione di sfiducia al ministro Padoa Schioppa per
i casi Petroni e Speciale. E una volta caduto Padoa Schioppa automaticamente
sarebbe caduto anche Prodi. La Lega aveva chiesto che la mozione di sfiducia
si discutesse in Senato in questi giorni, precisamente il 27 e il 28
dicembre. E avremmo avuto i voti per farla passare. Perché i diniani mi
avevano assicurato personalmente che l avrebbero votata se si fosse discussa
entro dicembre". Invece la mozione si discuterà il 22
gennaio& "Infatti. Perché le altre forze dell opposizione non hanno
voluto che si tenesse il dibattito durante le vacanze natalizie. Alla ragion
di Stato hanno fatto prevalere la ragion del panettone o degli sci" Per
Malpensa potrebbe essere tardi. "Possiamo anche fare a meno di Alitalia. Ora i governatori delle due più grandi regioni del
Nord, Lombardia e Veneto, prendano il coraggio e mandino definitivamente a
quel Paese Alitalia, che diventerà di fatto Alifrance. Facciamoci
AliPadania. Loro, i governatori, hanno le risorse e penso che tutti gli
imprenditori del Nord ci metterebbero volentieri qualcosa e insieme avremmo
la forza per avere una nostra compagnia". A parole in tanti sono
pronti a unirsi alla Lega in questa battaglia per il Nord& "Di chiacchieroni,
purtroppo, ne abbiamo visti tanti, ma poi nei fatti sono sempre pronti a
piegarsi davanti alle ragioni dei poteri forti. Ma le battaglie per liberare
il Nord e ridare dignità e diritti al cittadino padano non possono
passare dai venditori di padelle o dalle autoreggenti delle rosse di turno.
Purtroppo questa battaglia passerà attraverso il rosso del
sangue". [Data pubblicazione: 29/12/2007].
( da "Asca" del 29-12-2007)
(ASCA) - Roma, 29 dic - Ecco i principali titoli
sui giornali di stamani: Avvenire - Agricoltura, accelera l'export
Borsa&Finanza - Prima di Alitalia, Tps sorvola
la Bce Corriere della Sera - Bonanni: scelta sbagliata. E senza consultarci -
Consumatori fantasma - E con la ''class action'' arrivano i grandi affari -
Il blitz, la mossa di D'Alema I paletti di Rutelli - Patrizio Bianchi ''Un
piccolo numero ma segna la svolta'' Europa - Alitalia,
dove sono gli imprenditori italiani'? Il Sole 24 Ore - C'e' spazio anche per
Air One - Con i contratti di Borsa imposta a misura fi'ssa - Concertazione,
il tavolo sui salari solo dopo la verifica - Dirigenti, fallisce il contratto
su misura - Formigoni: una vergogna Decisione contro il Paese - I tassi
soglia salgono ancora - II leasing perde il rimborso Iva - Il Cnr si rilancia
con le imprese - Ilori Luxottica, la gioielleria degli occhiali - Incarichi
direttivi al Tar il 23 gennaio - L'Italia incerta e la sfida globale -
L'Olanda investe a Malpensa - Obbligo di testimonianza per chi ha patteggiato
- Operazione salvataggio per Alpi Eagles - Rendite dei terreni aggiornate -
Rinviata di sei mesi la fine degli arbitrati - Rottamazione-bis per auto e
moto - Sono operativi i ''farmer market'' - Un cioccolato da sogno - ''Esclusiva
con Air France'' - ''Perche' non denunciamo'' - ''Piattaforma con Londra
operative da settembre'' - ''Politica agricola Ue, dialogo su nuove basi'' -
''Prodi irrealista, sara' costretto alla manovra bis'' Il Sole 24 Ore,
Finanza & Mercati - Prospetti, la Consob fi'ssa tempi piu' certi Italia
Oggi - Cosi' il Friuli finanzia le imprese - Meno banche ma piu' sportelli La
Repubblica - ''E' una svendita nascosta ma Malpensa non si tocca'' -
Angeletti: ''Subito sgravi per i lavoratori dipendenti'' - Caccia agli
aeroporti italiani alleanze per non diventare prede - Cosa compriamo quando
compriamo cinese - I giornalisti sotto inchiesta e il diritto di cronaca - Il
governo sceglie AirFrance ''Alitalia, due mesi per
trattare'' - Il partito del mercato - L'inflazione schiaccia gli stipendi e
arrivano i rincari per luce e gas - Rottamazione, allargati gli incentivi La
Stampa - ''Patto-salari anche senza la Fiom'' - Piu' fondi, meno sicurezza -
Thyssen e' omicidio doloso - Thyssen, l'ipotesi della strade dolosa LiberoMercato
- Tutti contenti'? Noi non troppo Milano Finanza - Fino a marzo sara' bagarre
Per leggere gli articoli abbonati a www.ascachannel.it red/.
( da "Arena.it, L'" del 29-12-2007)
LE DECISIONI. La scelta a favore della compagnia transalpina
fa insorgere il Nord Il governo: sì ad AirFrance Padoa: ok ai
negoziati. Torna la rottamazione, bonus luce ai disagiati Scontro politico
Ultimatum a Prodi, Dini rilancia con un programma "intoccabile"2 Il
nodo sicurezza Varato il nuovo decreto Amato che prevede le espulsioni4   Avvallando la decisione assunta la scorsa settimana dal
Consiglio di amministrazione di Alitalia, il
ministro dell'Economia, Padoa-Schioppa, che segue il caso per il governo, ha
dato il via libera alla trattativa con AirFrance-Klm per la trattativa finale
in esclusiva per privatizzare la nostra compagnia: "valutazione
corretta" quella del Cda. Otto le settimane per negoziare
l'integrazione tra le due compagnie. Soddisfatto Spinetta (AirFrance). Di
"opportunità sprecata" parla Toto (AirOne). E il governatore
lombardo Formigoni guida la rivolta del Nord che puntava sulla Malpensa:
"Decisione vergognosa". In Borsa il titolo Alitalia
ha guadagnato l'8%. LE ALTRE DECISIONI. L'ultimo Consiglio dei ministri
dell'anno ha varato ieri il cosiddetto decreto "milleproroghe" che
prevede, tra l'altro, l'estensione della rottamazione auto al 2008 con
incentivi anche per chi non acquista un'altra vettura. Un altro decreto
prevede invece bonus sull'elettricità per le famiglie disagiate, 5
milioni i nuclei potenzialmente beneficiari. 2 e 3 .
( da "Arena.it, L'" del 29-12-2007)
Alitalia-Air France: l'ok del governo L'opposizione: un'accelerazione insensata,
in questo modo si penalizza Malpensa Il leghista Calderoli: "Se vogliono
la guerra in questo modo l'avranno" Padoa Schioppa approva la trattativa
e avverte: "Le negoziazioni dureranno otto settimane" ROMA
Il governo dice sì alla trattativa in esclusiva fra Alitalia e Air France-Klm. E a Piazza Affari il titolo chiude con un
maxi-rialzo dell'8,26% a 0,8 euro. Con una mossa inattesa, anticipando la
scadenza indicata entro metà gennaio, il Consiglio dei ministri ha
dato semaforo verde alle negoziazioni, che dureranno otto settimane, per una
proposta vincolante di integrazione fra i due gruppi. A giocare in favore
dell'accelerazione delle trattative hanno giocato più fattori: da un
titolo azionario troppo altalenante al rischio che l'iniziale scadenza di
metà gennaio potesse ulteriormente logorare la compagnia. Secondo
alcuni, poi, Prodi ha anche avuto dal presidente francese Sarkozy garanzie
sulla pari dignità della compagnia italiana nella futura fusione.
Soddisfatto il numero uno di Air France-Klm Jean Cyril Spinetta che si augura
di arrivare "rapidamente a un accordo solido che apra la via a una
crescita profittevole di Alitalia". Ad annunciare il via libera del governo è stato il
ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, che ha espresso il suo
"orientamento favorevole" alla trattativa, "la soluzione
più appropriata per la salvezza" dell'Alitalia. Padoa Schioppa
giudica "corretta la valutazione del cda", osservando che
"è motivo di fiducia la prospettiva di integrazione con il primo
gruppo mondiale" nel trasporto aereo. "È
un passo di grandissima importanza anche se non è l'ultimo",
dice, e auspica che "la fase finale della trattativa non riservi
sorprese negative". Sarà durante la negoziazione che il Tesoro
deciderà se cedere tutta o parte della propria quota del 49,9%;
comunque, "nel nuovo gruppo sarebbe titolare di azioni" visto che
Air France-Klm ha proposto un'offerta pubblica di scambio. Come per tutte le
altre privatizzazioni, l'atto formale di vendita sarà fatto dall'azionista
anche se, visto che il Consiglio dei ministri non ha deliberato ma solo
esaminato il dossier, ci potrebbe essere un ulteriore passaggio in consiglio
"visto che si tratta di una vendita importante". Il governo,
garantisce poi Padoa Schioppa, "ha la massima attenzione per il
trasporto aereo e il futuro di Malpensa". Mentre Rutelli fa sapere di
avere rivolto all'azionista Tesoro "cinque questioni di merito che
restano irrisolte o da chiarire nella trattativa con Air France", La
Russa di An definisce la decisione del governo "un vero colpo di
mano" che "penalizza Malpensa e non migliora le condizioni di
Fiumicino"; Alemanno (An) sostiene che è una scelta "contro
gli interessi nazionali". Il presidente lombardo Formigoni parla di "scandalo",
"forse di una decisione illegittima" e promette che valuterà
"tutte le azioni possibili". Il leghista Calderoli dice: "Il
governo ha scelto di svendere il Paese e di cancellare la Padania; se
volevano la guerra l'avranno". Fonti Cgil esprimono "grande stupore
per l'accelerazione improvvisa". Fit-Cisl, Ugl, Sdl, Uiltrasporti e
Unione piloti ribadiscono la richiesta di un confronto con il governo per
conoscere i dettagli del piano di Air France-Klm ed essere coinvolti nella
trattativa. .
( da "Arena.it, L'" del 29-12-2007)
CIELI TRICOLORI. Il ministro dell'Economia
dà parere favorevole, da Sarkozy garanzie a Prodi Alitalia-Air
France: l'ok del governo L'opposizione: un'accelerazione insensata, in questo
modo si penalizza Malpensa Il leghista Calderoli: "Se vogliono la guerra
in questo modo l'avranno" Padoa Schioppa approva la trattativa e
avverte: "Le negoziazioni dureranno otto settimane" ROMA Il
governo dice sì alla trattativa in esclusiva fra Alitalia
e Air France-Klm. E a Piazza Affari il titolo chiude con un maxi-rialzo
dell'8,26% a 0,8 euro. Con una mossa inattesa, anticipando la scadenza
indicata entro metà gennaio, il Consiglio dei ministri ha dato
semaforo verde alle negoziazioni, che dureranno otto settimane, per una
proposta vincolante di integrazione fra i due gruppi. A giocare in favore
dell'accelerazione delle trattative hanno giocato più fattori: da un
titolo azionario troppo altalenante al rischio che l'iniziale scadenza di
metà gennaio potesse ulteriormente logorare la compagnia. Secondo
alcuni, poi, Prodi ha anche avuto dal presidente francese Sarkozy garanzie
sulla pari dignità della compagnia italiana nella futura fusione.
Soddisfatto il numero uno di Air France-Klm Jean Cyril Spinetta che si augura
di arrivare "rapidamente a un accordo solido che apra la via a una
crescita profittevole di Alitalia". Ad annunciare il via libera del governo è stato
il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, che ha espresso il suo
"orientamento favorevole" alla trattativa, "la soluzione
più appropriata per la salvezza" dell'Alitalia. Padoa
Schioppa giudica "corretta la valutazione del cda", osservando che
"è motivo di fiducia la prospettiva di integrazione con il primo
gruppo mondiale" nel trasporto aereo. "È un passo di
grandissima importanza anche se non è l'ultimo", dice, e auspica
che "la fase finale della trattativa non riservi sorprese
negative". Sarà durante la negoziazione che il Tesoro
deciderà se cedere tutta o parte della propria quota del 49,9%; comunque,
"nel nuovo gruppo sarebbe titolare di azioni" visto che Air
France-Klm ha proposto un'offerta pubblica di scambio. Come per tutte le
altre privatizzazioni, l'atto formale di vendita sarà fatto
dall'azionista anche se, visto che il Consiglio dei ministri non ha
deliberato ma solo esaminato il dossier, ci potrebbe essere un ulteriore
passaggio in consiglio "visto che si tratta di una vendita
importante". Il governo, garantisce poi Padoa Schioppa, "ha la
massima attenzione per il trasporto aereo e il futuro di Malpensa".
Mentre Rutelli fa sapere di avere rivolto all'azionista Tesoro "cinque
questioni di merito che restano irrisolte o da chiarire nella trattativa con
Air France", La Russa di An definisce la decisione del governo "un
vero colpo di mano" che "penalizza Malpensa e non migliora le
condizioni di Fiumicino"; Alemanno (An) sostiene che è una scelta
"contro gli interessi nazionali". Il presidente lombardo Formigoni
parla di "scandalo", "forse di una decisione illegittima"
e promette che valuterà "tutte le azioni possibili". Il
leghista Calderoli dice: "Il governo ha scelto di svendere il Paese e di
cancellare la Padania; se volevano la guerra l'avranno". Fonti Cgil
esprimono "grande stupore per l'accelerazione improvvisa".
Fit-Cisl, Ugl, Sdl, Uiltrasporti e Unione piloti ribadiscono la richiesta di
un confronto con il governo per conoscere i dettagli del piano di Air
France-Klm ed essere coinvolti nella trattativa. .
( da "Mattino, Il (Salerno)" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il
(Circondario Nord))
Via libera alla trattativa in esclusiva. Otto
settimane per decidere. La Lega: "Svendono il
Paese" Alitalia, anche il governo per Air France Padoa-Schioppa:
"È la soluzione più appropriata". Malpensa, l'ira di
Formigoni A sorpresa e con più di due settimane di anticipo, il
governo dice sì alla trattativa tra Alitalia e Air
France-Klm. E in Piazza Affari il titolo chiude con un maxi-rialzo dell'8,26%
a 0,8 euro. Il Consiglio dei ministri ha dato ieri semaforo verde alle
negoziazioni esclusive, che dureranno otto settimane, per una proposta
vincolante di integrazione fra i due gruppi. L'annuncio lo ha dato il
ministro Padoa-Schioppa: "È la soluzione più appropriata".
Soddisfatto il numero uno di Air France-Klm, Jean Cyril Spinetta che si
augura di arrivare "rapidamente a un accordo solido che apra la via a
una crescita profittevole di Alitalia".
Infuriato il governatore della Lombardia, Formigoni, che annuncia azioni a
difesa di Malpensa: scelta sbagliata e illegale. Calderoli (Lega Nord) al
Mattino: "Svendano il Colosseo ma lascino stare Malpensa". CHELLO E
FANUZZI A PAG. 5.
( da "ADN Kronos" del 29-12-2007)
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notizie di FINANZA Milano, 29 dic. (Adnkronos) - Chiusura d'anno in progresso
per Piazza Affari, che archivia la mini-ottava tra Natale e Capodanno con gli
indici in rialzo. La piazza milanese, nel 2007 la peggiore tra le principali
Borse europee, ha chiuso con il Mibtel a +0,91%, l'SPmib a +0,93%, il Midex a
+0,62% e l'All Stars a +1,03%. Scambi sottili in entrambe le sedute, complice
il clima prefestivo. Positive anche le consorelle europee: Francoforte +0,67%,
Parigi +0,35%, Londra +0,51%, Amsterdam +0,39%, Zurigo +0,17%. Negativa
Madrid, a -0,69%. Negli Usa, con una seduta in piu' (il giorno di Santo
Stefano), il Dow cede lo 0,68% e il Nasdaq lo 0,54%, piu' sensibili
dell'Europa all'uccisione di Benazir Bhutto in Pakistan. Sul listino milanese
maglia rosa per Pininfarina, che su base settimanale guadagna il 30,84%. La
casa piemontese ha messo il turbo da quando ha annunciato un'intesa con il
gruppo francese Bollore' per sviluppare un'auto elettrica di nuova concezione.
Limita i danni Alitalia
(-1,89%), in ribasso alla vigilia del Consiglio dei ministri che ha
confermato la decisione del cda di trattare in esclusiva con Air France-Klm.
Dopo la riunione, il titolo ha spiccato il volo, chiudendo la settimana a 0,8
euro, livello che resta ampiamente superiore al prezzo offerto dai francesi.
In gran spolvero Trevisan Cometal (+20,22%), in risalita dai minimi
dell'anno.
( da "ADN Kronos" del 29-12-2007)
Ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le
notizie di ECONOMIA Roma, 29 dic. - (Adnkronos) - L'Unione Piloti prende atto
della scelta operata dal CdA. di Alitalia e dal Governo, di iniziare una trattativa diretta ed esclusiva
con Air France ma segnala come "sarebbe incomprensibile e dannoso
continuare a non coinvolgere i Piloti nella discussione sul Piano Industriale
presentato da Air France per la Compagnia italiana". E' quanto si
legge in una nota.
( da "Manifesto, Il" del 29-12-2007)
Toto (AirOne): "L'Italia rinuncia a competere
in serie A" Alitalia alla francese: il governo
approva Padoa Schioppa strapazza ogni resistenza e dà il placet Toto
(AirOne): "L'Italia rinuncia a competere in serie A" Francesco
Piccioni Se l'azionista (il governo) fosse stato in contrasto con il
management (il cda di Alitalia) sarebbe stata una
notizia. Ma ieri Tommaso Padoa Schioppa, al termine di un consiglio dei
ministri dominato dalle sue decisioni, ha reso noto il placet definitivo
dell'esecutivo alla scelta di Air France come unico interlocutore nella
trattativa per la cessione del 49,9% di azioni ancora in mano al ministero
dell'economia. Ora ci saranno due mesi di trattativa per definire i termini
concreti della vendita (la cosiddetta "proposta vincolante"); poi -
come annunciato dal ministro - si terrà un nuovo consiglio dei
ministri per l'approvazione formale. Lo stesso Padoa Schioppa seguirà
questa fase per conto del governo, disponendo di un margine particolarmente
ampio ("siamo aperti a cedere l'intera quota"), anche se già
si sa che il Tesoro "sarebbe titolare di una quota del nuovo
gruppo". La decisione di ieri chiude un percorso e segna la vittoria dei
"liberisti tecnici" sui "politici", che avrebbero
preferito una "soluzione italiana" (AirOne sostenuta da
IntesaSanPaolo). Spazzata via ogni resistenza della sinistra (all'uscita
della rinione di ieri il ministro Pecoraro Scanio cercava ancora di spiegare
che "il governo non interferirà fino alla proposta finale",
mentre Paolo Ferrero giurava che "c'è stata solo un'informativa,
nessuna decisione"). Così come ogni residuo di concertazione con
i sindacati (mai convocati in un anno e mezzo). Orecchie chiuse anche davanti
alle proteste "nordiste" (ieri si sono aggiunti al coro i segretari
del Partito democratico di Lombardia, Veneto, Piemonte e Friuli) in difesa di
Malpensa, decisamente snobbata da Air France ("paesi come Francia e Italia
non possono avere due hub", ha tagliato corto Jean Cyril Spinetta. a.d.
francese). Gli unici ad apprezzare la scelta sono stati i mercati, con i
titoli di entrambe le compagnie a guadagnare in borsa (Alitalia
addiritturaq il 7%). Dal fronte sindacale arrivano invece considerazioni
più di merito, anche se le uniche notizie sui contenuti del piano
industriale di Air France per Alitalia
provengono dall'attuale a.d. della compagnia italiana, Maurizio Prato
(è comunque in programma una convocazione da parte francese per inizio
anno). Poche informazioni, dunque, ma suffucienti a far capire che per
i lavoratori sarà un dramma. Ufficialmente previsti 1.700
"esuberi" in Alitalia Fly (non si parla
della società Servizi, "dove la logica sembra quella di scaricare
il compito di licenziare alle società che dovranno gestire i vari
settori", come handling, check-in, manutenzione, ecc). Ma anche questo
calcolo sembra per difetto. "Se si parla di fermare 34 aerei su 181
già dal 2008 - spiega Fabrizio Tomaselli dell'SdL - oltre un migliaio
di persone perderanno lavoro solo tra il personale di volo". Appare
quindi strano che, in proporzione, possano esser previsti "solo"
5-600 esuberi nel personale di terra; la sensazione è che i
contrattisti a termine non vengano neppure conteggiati. Sul piano
industriale, poi, appare poco credibile il mantenimento di una struttura da
"compagnia di bandiera" per una società la cui missione
strategica viene ridotta a quella di vettore "concentrato sul medio
raggio", dove è più forte la concorrenza delle società
low cost, decisamente più "snelle". Un giudizio simile
arriva anche dal patron di AirOne, Carlo Toto: " Se l'Italia rinuncia al
nostro progetto, spreca una grande opportunità, oltre che la
capacità di competere in serie À. Siamo un Paese che sta semplicemente
scegliendo di autodeclassarsi svendendo un asset strategico".
( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
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( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
Roma, 28 dic. (Adnkronos) - A
quanto apprende l'ADNKRONOS il caso Alitalia ha
tenuto banco nel Consiglio dei ministri di oggi. Raccontano che sarebbe stato
il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, a rompere gli indugi con
il placet del premier Romano Prodi, e ad accelerare sulla vendita della
compagnia di bandiera. E' inutile prendere ancora tempo e aspettare
meta' gennaio per decidere, sarebbe stato in sostanza il ragionamento del
titolare di via XX settembre, convinto della necessita' di dare in tempi
brevi un segnale al mercato e ai consumatori. Da qui l'idea di scendere in
sala stampa a palazzo Chigi per comunicare il parere favorevole del Tesoro ad
una trattativa in esclusiva con Air France-Klm per circa 8 settimane. Prima,
pero', il ministro ha avvisato personalmente la Consob, chiedendo la
sospensione del titolo Alitalia per una ventina di
minuti.
( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
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( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
Roma, 28 dic. (Adnkronos) - "Siamo molto
soddisfatti di questa decisione che rappresenta un importante passo avanti
del processo e siamo impegnati a raggiungere rapidamente
un accordo solido che apra la strada a una crescita proficua di Alitalia". Lo afferma il presidente e direttore generale di Air France
Klm Jean-Cyril Spinetta a commento della dichiarazione del ministro
dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa che ha dato la sua approvazione
all'apertura della trattativa in esclusiva tra Air France-Klm e Alitalia.
( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
Roma, 28 dic. (Adnkronos) - Anpac, Anpav ed Avia
ritengono "estremamente positiva la decisione presa oggi dal Governo nel
confermare la scelta unanime del Consiglio di
Amministrazione di Alitalia che prevede ora l'inizio di una trattativa in forma esclusiva
con Air France -KLM". Lo comunicano in una nota le tre associazioni a
commento della presa di posizione del Consiglio dei Ministri, "che ha
delegato il Ministro Padoa Schioppa a seguire la trattativa" in quanto
spiegano in una nota "indica la ferma volonta' del Governo di
procedere verso una soluzione pragmatica fermamente legata a logiche di
mercato".
( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
Roma, 28 dic. (Adnkronos) - "Se l'Italia
rinuncia al nostro progetto, spreca una grande opportunita', oltre che la
capacita' di competere in 'serie A'. Siamo un Paese che sta semplicemente
scegliendo di autodeclassarsi, svendendo un asset strategico nazionale e
cosi' contribuendo ad un grave indebolimento strutturale". E' quanto
afferma il numero uno di AirOne Carlo Toto commentando l'orientamento
favorevole espresso oggi dal ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa
per l'avvio di una trattativa in esclusiva di Alitalia
con Air France-Klm.
( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
Roma, 29 dic. - (Adnkronos) - L'Unione Piloti
prende atto della scelta operata dal CdA. di Alitalia e dal Governo, di iniziare una trattativa diretta ed esclusiva
con Air France ma segnala come "sarebbe incomprensibile e dannoso
continuare a non coinvolgere i Piloti nella discussione sul Piano Industriale
presentato da Air France per la Compagnia italiana". E' quanto si
legge in una nota.
( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
Roma, 28 dic. - (Adnkronos) - "La scelta e'
formalmente ineccepibile, poiche' gli advisor hanno espresso un giudizio
nettamente a favore di Air France. E cosi' ha deciso all'unanimita' il cda Alitalia". Cosi' il vicepremier Francesco Rutelli
avrebbe commentato la decisione del Consiglio dei ministri odierno che ha
affidato al titolare di via XX Settembre, Tommaso Padoa-Schioppa, il mandato
a seguire per conto del governo la trattativa in esclusiva tra Alitalia Air France-Klm per la vendita della compagnia di
bandiera.
( da "Gazzetta di Parma, La" del 29-12-2007)
Economia PRIVATIZZAZIONE IL PREMIER HA ASSICURATO: VERRA'
TROVATA UNA SOLUZIONE NELL'INTERESSE DEL PAESE Alitalia, il titolo precipita Prodi: "Decisione entro metà
gennaio, senza badare a rivolte e proteste" Prato: "Ultima
spiaggia". I piloti: "Paralisi se non andrà ad Air
France" ROMA II Sul futuro di Alitalia il
governo deciderà entro metà gennaio, senza badare a rivolte e
proteste, nè a pressioni delle categorie, nè a
corporativismi. E' deciso su questa linea il premier Romano Prodi, che ha
assicurato verrà trovata "una soluzione efficace, che venga incontro
agli interessi del Paese". Intanto ieri a Piazza Affari è stata
un'altra seduta pesante: il titolo ha chiuso con un -2,45% a 0,74 euro. A
sollecitare una decisione rapida, in un'intervista al "Sole 24
ore", è il numero uno della compagnia, Maurizio Prato,
perchè "è l'ultimissima spiaggia. continua... Per leggere
il testo completo dell'articolo, registrati al nuovo "sfogliatore"
online.
( da "Gazzetta di Parma, La" del 29-12-2007)
Heathrow
Venduto un quarto degli slot a 92 mln Alitalia ha venduto circa
un quarto dei suoi "slot" (diritti di atterraggio... continua...
Per leggere il testo completo dell'articolo, registrati al nuovo
"sfogliatore" online.
( da "EUROPA.it" del 29-12-2007)
ALITALIA TPS ACCELERA. TOTO PROTESTA. AN FA
I PICCHETTI. IL PD DEL NORD SI STRINGE ATTORNO A MALPENSA Il governo benedice
Alifrance. Il titolo vola in borsa Via libera alla trattativa in esclusiva
con Air France-Klm per la cessione di Alitalia. Il
governo stringe i tempi ratificando la decisione presa il 21 dicembre dal
consiglio di amministrazione della compagnia e autorizzando il presidente
Maurizio Prato a condurre la trattativa che durerà otto settimane.
"L'esito non è scontato" ha precisato il ministro Tommaso
Padoa-Schioppa al termine dell'ultimo consiglio dei ministri del 2007. Il
colpo d'acceleratore dell'esecutivo mette le ali al titolo che ha chiuso le
contrattazioni con un balzo dell'8,29% a 80 centesimi. Il patron di AirOne
Carlo Toto protesta contro una decisione "sorprendente ", mentre il
governatore della Lombardia Formigoni parla addirittura di "scelta
scandalosa". Esponenti di An hanno presidiato per tutta la giornata lo
scalo di Malpensa. Intanto per salvare l'aeroporto varesino si continua a
cavalcare l'ipotesi di una compagnia del Nord. In un documento firmato dai
segretari regionali del Pd delle regioni settentrionali, Maurizio Martina
(Lombardia), Paolo Giaretta (Veneto), Gianfranco Morgando (Piemonte) e Bruno
Zvech (Friuli) chiedono un piano di investimenti per il network aereo di
Lombardia, Veneto, Piemonte e Friuli.
( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
29-12-2007 12:08 "Privare la Padania del suo
hub è mettere in ginocchio paese" Roma, 29 dic. (Apcom) -
"Privare la Padania, ovvero la parte produttiva del Paese, del suo hub
internazionale, Malpensa, in un momento di economia globale, significa
privarla della possibilità di svilupparsi e mettere così in
ginocchio tutto il Paese": lo sostiene il senatore della Lega Roberto
Calderoli. "Per impedire tutto questo - prosegue in un comunicato - la
Lega metterà in pista tutti i suoi uomini, chiamando all'appello la
società civile, i sindaci, gli amministratori locali e i cittadini a
difesa delle indispensabili infrastrutture a cui il Nord non può
rinunciare". "Ma se così non dovesse essere temo che le
istanze separatiste, così presenti anche nel resto d'Europa, non
potranno più essere fermate".
( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
29-12-2007 11:36 (ASCA) - Roma, 29 dic - Ecco i
principali titoli sui giornali di stamani: Avvenire - Agricoltura, accelera
l'export Borsa&Finanza - Prima di Alitalia, Tps
sorvola la Bce Corriere della Sera - Bonanni: scelta sbagliata. E senza
consultarci - Consumatori fantasma - E con la ''class action'' arrivano i
grandi affari - Il blitz, la mossa di D'Alema I paletti di Rutelli - Patrizio
Bianchi ''Un piccolo numero ma segna la svolta'' Europa - Alitalia,
dove sono gli imprenditori italiani'? Il Sole 24 Ore - C'e' spazio anche per
Air One - Con i contratti di Borsa imposta a misura fi'ssa - Concertazione,
il tavolo sui salari solo dopo la verifica - Dirigenti, fallisce il contratto
su misura - Formigoni: una vergogna Decisione contro il Paese - I tassi
soglia salgono ancora - II leasing perde il rimborso Iva - Il Cnr si rilancia
con le imprese - Ilori Luxottica, la gioielleria degli occhiali - Incarichi
direttivi al Tar il 23 gennaio - L'Italia incerta e la sfida globale - L'Olanda
investe a Malpensa - Obbligo di testimonianza per chi ha patteggiato -
Operazione salvataggio per Alpi Eagles - Rendite dei terreni aggiornate -
Rinviata di sei mesi la fine degli arbitrati - Rottamazione-bis per auto e
moto - Sono operativi i ''farmer market'' - Un cioccolato da sogno -
''Esclusiva con Air France'' - ''Perche' non denunciamo'' - ''Piattaforma con
Londra operative da settembre'' - ''Politica agricola Ue, dialogo su nuove
basi'' - ''Prodi irrealista, sara' costretto alla manovra bis'' Il Sole 24
Ore, Finanza & Mercati - Prospetti, la Consob fi'ssa tempi piu' certi
Italia Oggi - Cosi' il Friuli finanzia le imprese - Meno banche ma piu'
sportelli La Repubblica - ''E' una svendita nascosta ma Malpensa non si
tocca'' - Angeletti: ''Subito sgravi per i lavoratori dipendenti'' - Caccia
agli aeroporti italiani alleanze per non diventare prede - Cosa compriamo
quando compriamo cinese - I giornalisti sotto inchiesta e il diritto di
cronaca - Il governo sceglie AirFrance ''Alitalia,
due mesi per trattare'' - Il partito del mercato - L'inflazione schiaccia gli
stipendi e arrivano i rincari per luce e gas - Rottamazione, allargati gli
incentivi La Stampa - ''Patto-salari anche senza la Fiom'' - Piu' fondi, meno
sicurezza - Thyssen e' omicidio doloso - Thyssen, l'ipotesi della strade
dolosa LiberoMercato - Tutti contenti'? Noi non troppo Milano Finanza - Fino
a marzo sara' bagarre Per leggere gli articoli abbonati a www.ascachannel.it.
( da "AudioNews.it" del 29-12-2007)
13.00 Politica Il servizio di Angelo Costanzo
Decreto sicurezza e "milleproroghe" all'ultimo Cdm 12.30: Fine d'anno operosa per il governo, che ieri, nell'ultimo
Consiglio dei ministri del 2007, ha varato numerosi provvedimenti, tra cui il
nuovo decreto sulle espulsioni. Via libera anche alla trattativa con Air
France per la cessione di Alitalia.
( da "AudioNews.it" del 29-12-2007)
13.00 Politica Alitalia, dopo il via libera ad Air France insorge il Nord 11.00: Via
libera da parte del governo alla trattativa esclusiva con Air France per la
vendita di Alitalia. Insorge il governatore della Lombardia, Formigoni, parlando
di decisione scandalosa. "Molto soddisfatti" si dicono dalla
compagnia francese, auspicando il "rapido raggiungimento di un solido
accordo".
( da "ADN Kronos" del 29-12-2007)
SVILUPPO PADANO A RISCHIO - ISTANZE SEPARATISTE NON
POTRANNO FERMARSI ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di
ECONOMIA Roma, 29 dic. (Adnkronos) - ''Privare la Padania , ovvero la parte
produttiva del Paese, del suo hub internazionale, Malpensa, in un momento di
economia globale, significa privarla della possibilita' di svilupparsi e
mettere cosi' in ginocchio tutto il Paese. Per impedire tutto questo la Lega
mettera' in pista tutti i suoi uomini, chiamando all'appello la societa'
civile, i sindaci, gli amministratori locali e i cittadini a difesa delle
indispensabili infrastrutture a cui il Nord non puo' rinunciare. Ma se cosi'
non dovesse essere temo che le istanze separatiste, cosi' presenti anche nel
resto d'Europa, non potranno piu' essere fermate''. Lo afferma Roberto
Calderoli, vice presidente del Senato e coordinatore delle segreterie della
Lega.
( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 29-12-2007)
LA CESSIONE. Il governo ha detto sì. La scelta fa insorgere il Nord Alitalia - Air
France: ok Il governo dice sì alla trattativa in esclusiva fra Alitalia e Air France-Klm. E a Piazza Affari il titolo chiude con un
maxi-rialzo dell'8,26% a 0,8 euro. Con una mossa inattesa, anticipando la
scadenza indicata entro metà gennaio, il Consiglio dei ministri ha
dato semaforo verde alle negoziazioni, che dureranno otto settimane,
per una proposta vincolante di integrazione fra i due gruppi. Mentre il
ministro Rutelli avverte di aver inviato al tesoro "cinque quesiti che
restano irrisolti", dal Nord arrivano bordate contro il governo. Ignazio
La Russa di An definisce la decisione del governo "un vero colpo di
mano" che "penalizza Malpensa e non migliora le condizioni di
Fiumicino"; Alemanno (sempre di An) sostiene che è una scelta
"contro gli interessi nazionali". Il presidente lombardo Formigoni
parla di "scandalo", "forse di una decisione illegittima"
e promette che valuterà "tutte le azioni possibili". Il
leghista Calderoli dice: "Il governo ha scelto di svendere il Paese e di
cancellare la Padania; se volevano la guerra l'avranno".3 .
( da "Brescia Oggi" del 29-12-2007)
CIELI TRICOLORI. Il ministro dell'Economia
dà parere favorevole, da Sarkozy garanzie a Prodi Alitalia-Air
France: l'ok del governo L'opposizione: un'accelerazione insensata, in questo
modo si penalizza Malpensa Il leghista Calderoli: "Se vogliono la guerra
in questo modo l'avranno" Padoa Schioppa approva la trattativa e
avverte: "Le negoziazioni dureranno otto settimane" ROMA Il
governo dice sì alla trattativa in esclusiva fra Alitalia
e Air France-Klm. E a Piazza Affari il titolo chiude con un maxi-rialzo
dell'8,26% a 0,8 euro. Con una mossa inattesa, anticipando la scadenza
indicata entro metà gennaio, il Consiglio dei ministri ha dato
semaforo verde alle negoziazioni, che dureranno otto settimane, per una
proposta vincolante di integrazione fra i due gruppi. A giocare in favore
dell'accelerazione delle trattative hanno giocato più fattori: da un
titolo azionario troppo altalenante al rischio che l'iniziale scadenza di
metà gennaio potesse ulteriormente logorare la compagnia. Secondo
alcuni, poi, Prodi ha anche avuto dal presidente francese Sarkozy garanzie
sulla pari dignità della compagnia italiana nella futura fusione.
Soddisfatto il numero uno di Air France-Klm Jean Cyril Spinetta che si augura
di arrivare "rapidamente a un accordo solido che apra la via a una
crescita profittevole di Alitalia". Ad annunciare il via libera del governo è stato
il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, che ha espresso il suo
"orientamento favorevole" alla trattativa, "la soluzione
più appropriata per la salvezza" dell'Alitalia. Padoa
Schioppa giudica "corretta la valutazione del cda", osservando che
"è motivo di fiducia la prospettiva di integrazione con il primo
gruppo mondiale" nel trasporto aereo. "È un passo di
grandissima importanza anche se non è l'ultimo", dice, e auspica
che "la fase finale della trattativa non riservi sorprese
negative". Sarà durante la negoziazione che il Tesoro
deciderà se cedere tutta o parte della propria quota del 49,9%;
comunque, "nel nuovo gruppo sarebbe titolare di azioni" visto che
Air France-Klm ha proposto un'offerta pubblica di scambio. Come per tutte le
altre privatizzazioni, l'atto formale di vendita sarà fatto
dall'azionista anche se, visto che il Consiglio dei ministri non ha
deliberato ma solo esaminato il dossier, ci potrebbe essere un ulteriore
passaggio in consiglio "visto che si tratta di una vendita
importante". Il governo, garantisce poi Padoa Schioppa, "ha la
massima attenzione per il trasporto aereo e il futuro di Malpensa".
Mentre Rutelli fa sapere di avere rivolto all'azionista Tesoro "cinque
questioni di merito che restano irrisolte o da chiarire nella trattativa con
Air France", La Russa di An definisce la decisione del governo "un
vero colpo di mano" che "penalizza Malpensa e non migliora le
condizioni di Fiumicino"; Alemanno (An) sostiene che è una scelta
"contro gli interessi nazionali". Il presidente lombardo Formigoni
parla di "scandalo", "forse di una decisione illegittima"
e promette che valuterà "tutte le azioni possibili". Il
leghista Calderoli dice: "Il governo ha scelto di svendere il Paese e di
cancellare la Padania; se volevano la guerra l'avranno". Fonti Cgil
esprimono "grande stupore per l'accelerazione improvvisa".
Fit-Cisl, Ugl, Sdl, Uiltrasporti e Unione piloti ribadiscono la richiesta di
un confronto con il governo per conoscere i dettagli del piano di Air
France-Klm ed essere coinvolti nella trattativa.
( da "Brescia Oggi" del 29-12-2007)
LE DECISIONI. Caso Alitalia: la scelta a favore dei transalpini fa insorgere il Nord Il
governo apre a AirFrance Padoa: sì ai negoziati. Torna la
rottamazione, bonus luce per i disagiati Il nodo sicurezza Varato il nuovo
decreto Amato che prevede anche le espulsioni 4 Dall'anno prossimo
Università: la dote delle superiori aiuterà nei test d'ingresso
2 Avallando la decisione assunta la scorsa settimana dal Consiglio di
amministrazione di Alitalia, il ministro
dell'Economia, Padoa-Schioppa, che segue il caso per il governo, ha dato il
via libera alla trattativa con AirFrance-Klm per l'apertura di un negoziato in
esclusiva per privatizzare la nostra compagnia di bandiera, considerando una
"valutazione corretta" quella del Cda. Otto le settimane per
negoziare l'integrazione tra le due compagnie. Soddisfatto Spinetta
(AirFrance). Di "opportunità sprecata" parla Toto (AirOne).
E il governatore lombardo Formigoni guida la rivolta del Nord che puntava
sulla Malpensa: "Decisione vergognosa". In Borsa il titolo Alitalia ha guadagnato l'8%. Ieri l'ultimo Consiglio dei
ministri dell'anno ha anche varato il cosiddetto decreto
"milleproroghe" che prevede, tra l'altro, l'estensione della
rottamazione auto al 2008 con incentivi anche per chi non acquista un'altra
vettura. Un altro decreto prevede bonus sull'elettricità per le
famiglie disagiate: 5 milioni i nuclei potenzialmente beneficiari.2 e 3.
( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 29-12-2007)
CIELI TRICOLORI. Il ministro dell'Economia
dà parere favorevole, da Sarkozy garanzie a Prodi Alitalia-Air
France: l'ok del governo L'opposizione: un'accelerazione insensata, in questo
modo si penalizza Malpensa Il leghista Calderoli: "Se vogliono la guerra
in questo modo l'avranno" Padoa Schioppa approva la trattativa e
avverte: "Le negoziazioni dureranno otto settimane" ROMA Il
governo dice sì alla trattativa in esclusiva fra Alitalia
e Air France-Klm. E a Piazza Affari il titolo chiude con un maxi-rialzo
dell'8,26% a 0,8 euro. Con una mossa inattesa, anticipando la scadenza
indicata entro metà gennaio, il Consiglio dei ministri ha dato
semaforo verde alle negoziazioni, che dureranno otto settimane, per una
proposta vincolante di integrazione fra i due gruppi. A giocare in favore
dell'accelerazione delle trattative hanno giocato più fattori: da un
titolo azionario troppo altalenante al rischio che l'iniziale scadenza di
metà gennaio potesse ulteriormente logorare la compagnia. Secondo
alcuni, poi, Prodi ha anche avuto dal presidente francese Sarkozy garanzie
sulla pari dignità della compagnia italiana nella futura fusione.
Soddisfatto il numero uno di Air France-Klm Jean Cyril Spinetta che si augura
di arrivare "rapidamente a un accordo solido che apra la via a una
crescita profittevole di Alitalia". Ad annunciare il via libera del governo è stato
il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, che ha espresso il suo
"orientamento favorevole" alla trattativa, "la soluzione
più appropriata per la salvezza" dell'Alitalia. Padoa
Schioppa giudica "corretta la valutazione del cda", osservando che
"è motivo di fiducia la prospettiva di integrazione con il primo gruppo
mondiale" nel trasporto aereo. "È un passo di grandissima
importanza anche se non è l'ultimo", dice, e auspica che "la
fase finale della trattativa non riservi sorprese negative". Sarà
durante la negoziazione che il Tesoro deciderà se cedere tutta o parte
della propria quota del 49,9%; comunque, "nel nuovo gruppo sarebbe
titolare di azioni" visto che Air France-Klm ha proposto un'offerta
pubblica di scambio. Come per tutte le altre privatizzazioni, l'atto formale
di vendita sarà fatto dall'azionista anche se, visto che il Consiglio
dei ministri non ha deliberato ma solo esaminato il dossier, ci potrebbe
essere un ulteriore passaggio in consiglio "visto che si tratta di una
vendita importante". Il governo, garantisce poi Padoa Schioppa, "ha
la massima attenzione per il trasporto aereo e il futuro di Malpensa".
Mentre Rutelli fa sapere di avere rivolto all'azionista Tesoro "cinque
questioni di merito che restano irrisolte o da chiarire nella trattativa con
Air France", La Russa di An definisce la decisione del governo "un
vero colpo di mano" che "penalizza Malpensa e non migliora le
condizioni di Fiumicino"; Alemanno (An) sostiene che è una scelta
"contro gli interessi nazionali". Il presidente lombardo Formigoni
parla di "scandalo", "forse di una decisione illegittima"
e promette che valuterà "tutte le azioni possibili". Il
leghista Calderoli dice: "Il governo ha scelto di svendere il Paese e di
cancellare la Padania; se volevano la guerra l'avranno". Fonti Cgil
esprimono "grande stupore per l'accelerazione improvvisa".
Fit-Cisl, Ugl, Sdl, Uiltrasporti e Unione piloti ribadiscono la richiesta di
un confronto con il governo per conoscere i dettagli del piano di Air
France-Klm ed essere coinvolti nella trattativa. .
( da "Brescia Oggi" del 29-12-2007)
RENZO CAPRA "Scelta dolorosa ma le sfide non
ci fanno paura" Asm cresciuta uscendo dai confini comunali con le
centrali e portando i servizi in provincia Gli uomini che hanno fatto grande
Asm? Giarratana e Rossi, Dordoni, Boni e Trebeschi Quarantatrè
anni fa Renzo Capra arrivò a Brescia alla guida di una Giardinetta
targata Caltanissetta. Aveva lasciato la corrazzata Eni, il petrolchimico di
Gela, per venire a installare la centrale di Salionze per conto dell'Asm. I
"Servizi" allora avevano sede nella vecchia palazzina di piazzale
Cremona, e tutte le sere un anziano contabile, in bicicletta, portava in
banca i soldi versati dai bresciani per pagare le bollette. Asm era una
piccola municipalizzata di provincia, che "valeva" un dodicesimo
rispetto ad Aem. Oggi il presidente Capra è un guru dell'energia a
livello nazionale, che potrebbe diventare presidente dell'Authority. L'Asm
è un'azienda quotata in Borsa e ha trattato con Aem da pari a pari una
fusione da cui nascerà il terzo gruppo energetico nazionale.
Perchè questo accada però è stato necessario mandare in
soffitta un marchio (e una storia aziendale) che nel 2008 avrebbe compiuto
cento anni. Presidente, in un momento come questo prevale la malinconia, o
l'ebbrezza per le nuove sfide? Certamente la malinconia, anche perchè
ci vorrà qualche mese per vedere il "nuovo". Il sistema
duale è particolarmente lungo e laborioso per le nomine.
Bisognerà attendere le designazioni dei sindaci per il consiglio di
sorveglianza, poi andrà convocata un'assemblea per ratificare queste
indicazioni. Nel frattempo ci sarà un interregno in cui
governerà la vecchia Aem. Il consiglio di sorveglianza dovrebbe
insediarsi intorno al 7-8 febbraio, poi ci vorrà un paio di sedute per
arrivare a nominare il consiglio di gestione. Solo a metà febbraio i
nuovi organismi saranno insomma insediati nel pieno delle loro funzioni.
Nell'incontro con i dipendenti lei stesso ha fatto riferimento al tormento
che ha comportato la decisione di fondersi con Aem. Cosa l'ha fatta
propendere, alla fine, per il sì? È stata la constatazione che
la nostra crescita, pur importante, stava rallentando. Nel 2002, al momento
di entrare in Borsa, avevo dichiarato che tempo quattro anni avremmo dovuto
raggiungere i 5miliardi di fatturato per essere tranquilli. Invece mi sono
accorto che i tempi per raggiungere quell'obiettivo si stavano dilatando, e i
5 miliardi non erano più sufficienti per metterci al riparo. Prendete
il caso di San Paolo e Cab: quando si sono fusi, non pensavano certo che si
sarebbero dovuti fondere poi con Bergamo. Un problema di opportunità?
Intendiamoci: avremmo potuto andare avanti ancora diversi anni, io avrei
potuto farmi un altro triennio tranquillamente. Ma calando la forza
propulsiva sarebbe calato anche l'appeal. Sono intuizioni, sono ragionamenti
che si fanno. Certo, la controprova non c'è. Ma se
Alitalia fosse stata venduta due anni fa, sarebbe stata venduta molto
meglio. È il ragionamento che faccio alla vicina Cogeme, ma lei non
faccia il nome: "Non aspettate fino a svenderla" ripeto. Pensi alla
drogheria che c'era una volta all'angolo fra corso Magenta e via Mazzini.
Per venderla al meglio, i proprietari avrebbero dovuto venderla prima che di
fronte aprisse, insieme a Coin, il primo supermercato cittadino. Se hanno
aspettato troppo, hanno venduto il negozio a rottame, senza ripagare neanche
l'avviamento. Per noi è valso questo semplicissimo ragionamento.
Quando ha maturato la convinzione? Nella primavera-estate del 2006, dopo che
era fallita la fusione con un'altra grande municipalizzata del Nord. Questo
era il momento per noi in cui potevamo trattare in una situazione di forza.
Non dimentichiamo che avevamo anche accarezzato, a un certo punto, la
speranza di acquistare il controllo assoluto di Endesa Italia. Le banche
erano pronte a sostenerci. Fosse andata in porto quell'operazione, non ci
saremmo fusi con Aem. Invece l'accordo a tre fra i governi di Italia, Spagna
e Germania è andato in un'altra direzione, ha assegnato la maggioranza
di Endesa Italia ai tedeschi di Eon. Perchè non fondersi con
società piccole, come è stato fatto con Bas? Asm e Aem insieme
fanno il 75% delle aziende municipalizzate della Lombardia. Ma il restante
25% è fatto da 100 aziende, e alcune sono già in affanno. Lei
è ottimista sul matrimonio con Milano? Devo esserlo. Le due
realtà sono molto diverse... Aem ha un'organizzazione molto più
gerarchica, più complessa. I miei sono abituati a essere più
liberi. In Aem si dice ci sia molta più ingerenza politica... Io sto a
quello che si vede. Loro sono molto concentrati sulla città di Milano,
hanno l'elettricità e il gas ma non l'acqua, i rifiuti e il
teleriscaldamento che noi abbiamo, e ci hanno legato al territorio. Se noi
avessimo trattato solo con il Comune di Brescia saremmo stati molto
più naturalmente alla mercè dei politici locali. Invece
è dal 1970 che abbiamo superato i confini municipali e oggi trattiamo
con 200 comuni di diversa colorazione politica. È ovvio che siamo
naturalmente fuori da ingerenze. Chi ha vinto nella partita degli equilibri
interni, nei rapporti di forza aziendali in a2a? I due direttori sono alla
pari. Il nostro Rossetti ha un po' di dipendenti in più rispetto a
Ravanelli, che è milanese. Nell'organizzazione dei vertici aziendali i
bresciani sono molto forti nell'area tecnico-industriale, i milanesi
nell'area finanziaria. A Rossetti fanno capo produzione, distribuzione
elettrica, nettezza urbana e acqua. A Ravanelli fanno capo l'area
aministrativa, contabile, finanziaria e commerciale. Ma l'equilibrio fra le due
anime va visto soprattuto nei rapporti fra consiglio di sorveglianza e
consiglio di gestione. Insomma fra lei e Zuccoli... Il modus vivendi dovrebbe
essere quello che c'è fra Bazoli e Salsa. Si vedrà se io sono
capace di fare il sorvegliante. Ho molti poteri in un posto che non è
di gestione diretta ma di controllo, e però può fare la
strategia. Individuando mancanze di strategia e di efficienza può
esigerle. Come sarà il governo duale di a2a? Per ora è
difficile dirlo. In Italia il dualistico non c'è stato fino a pochi
anni fa, e le principali esperienze sono in ambito finanziario, da Intesa San
Paolo a Mediobanca e Ubi Banca. Nel settore industriale c'è solo
l'esperienza di Microelectronics. Lei delineando l'"anima" di Asm
ha insistito sullo spirito di innovazione: dal metano al teleriscaldamento,
dai trasporti alla termovalorizzazione dei rifiuti. Dovrete insomma ancora
una volta fare da apripista. Ma quali sono i "numi tutelari", gli
uomini simbolo di questa tradizione? Indicherei il nome di Giarratana, presidente
dal '27 al '42, del direttore Rossi, del presidente Dordoni, di Boni.
Perchè l'Asm è diventata l'Asm mentre municipalizzate di
città più importanti sono rimaste al palo? La differenza
è che noi siamo usciti dai confini cittadini. Ci siamo usciti con le
centrali di Cassano e Salionze, grazie alle intuizioni di Boni, e ci siamo
usciti portando servizi nei comuni della provincia, quando l'azienda era
guidata dal binomio Trebeschi-Silveri. La svolta è stata tutta
lì.
( da "Asca" del 29-12-2007)
(ASCA) - Trieste, 29 dic - Il Friuli Venezia Giulia
non partecipa alla ''rivolta del Nord'' contro il Governo per Alitalia. Lo ha detto il sottosegretario agli interni,
Ettore Rosato, nella conferenza stampa di fine anno a Trieste. ''Ai cittadini
della nostra regione - ha affermato - interessa esclusivamente che i voli da
Ronchi dei Legionari si fermino a Linate. Per i voli intercontinentali cambia
poso se debbono andare a Roma, piuttosto che a Parigi o a Monaco''. Per
Rosato, dunque, all'aeroporto di Ronchi interessa che siano assicurate le
''piccole sinergie'' e in particolare la collaborazione con l'aeroporto di
Tessera (Venezia), ''il che non significa essere comprati o comprare noi
quello scalo''. Il rappresentante del Governo si rivolge direttamente agli
amministratori della ave, la societa' di gestione dell'aeroporto veneziano,
osservando che ''anziche' pensare alla doppia pista'' venga meglio adoperato,
da parte loro, lo scalo di Ronchi, ''che, fra l'altro, e' piu' vicino in
termini di tempo che quello di Treviso, oltre che meglio attrezzato''. Rosato
ha ricordato che il governo sloveno ha gia' fatto intendere che durante il
semestre di presidenza dell'Ue lo scalo di Ronchi dei Legionari sara' utilizzato
come supporto a quello di Lubiana. Lo stesso porto di Venezia, oltre a quello
di Trieste, deve maggiormente puntare su Ronchi dei legionari - ha auspicato
il sottosegretario - per l'arrivo e la partenza dei croceristi. ''Positivo'',
in questo senso, l'accordo che i sindaci di Trieste e di Venezia
sottoscriveranno il prossimo 10 gennaio. fdm/uda/ss (Asca).
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 29-12-2007)
Il premier accelera: sente Walter e prepara il
piano del rilancio Pecoraro: "I ribelli si sono incartati e ora cercano
solo un modo per rientrare" TERESA BARTOLI Roma. "Le parole di
Dini? Ci piace commentarle con quelle del senatore Natale D'Amico. O quelle
di Roberto Manzione": sorridono a palazzo Chigi, convinti di chiudere
l'anno politico con "una buona giornata" che segnala l'isolamento
del combattivo Lambertow proprio ad opera di chi dovrebbe aiutarlo a dare la
spallata all'esecutivo. "Chiudiamo - dice un collaboratore del premier -
con una giornata di atti e fatti positivi, dal sì unanime al decreto
sicurezza che ci piacerebbe fosse sottolineato come lo
furono le divisioni su di esso al via libera alla trattativa su Alitalia passando per il milleproroghe che non ha creato problemi".
Fatti e atti - aggiungono alla presidenza del Consiglio che "sono molto
importanti e ci consentiranno, alla ripresa, di confrontarci con la
maggioranza, ed anche suoi singoli esponenti parlando di cose concrete".
"Dini proprio non si capisce cosa voglia": era questo il tenore
dello scambio di idee tra ministri che ha preceduto l'ultima seduta di
governo a palazzo Chigi. Nel crocchio Clemente Mastella, Massimo D'Alema,
Giuseppe Fioroni, Arturo Parisi. "Se ponesse problemi concreti, saremmo
pronti a discutere" spiega Mastella. "Ma non si capisce cosa
voglia... e a cosa punti perché non credo potrebbe portare a casa molto"
ripete il Guardasigilli riferendosi con tutta evidenza al "possibile
tornaconto" dell'apertura di una crisi per l'ex premier. "Forse -
maligna - qualcuno gli ha detto che se Marini andasse a guidare un governo
istituzionale a lui toccherebbe la presidenza del Senato. Ma ce lo vedete
qualcuno dell'Unione pronto a premiarlo per aver aperto la crisi?".
"È rimasto isolato" dice anche il verde Alfonso Pecoraro
Scanio convinto che lo stesso Dini ora stia cercando di uscirne: "Il
fatto che prima chiedesse un cambio di quadro ed ora annunci proposte
programmatiche - dice il ministro dell'Ambiente - mi fa pensare che stia
cercando una onorevole via d'uscita. Se farà proposte accettabili, ben
vengano. Se no, si assumerà la responsabilità di tradire il
mandato elettorale". È anche per questo che ieri l'Unione con il
segretario del partito di maggioranza relativa, Walter Veltroni, ha blindato
l'esecutivo: "Deve andare avanti, accompagnare le riforme" ha detto
il segretario del Pd a chiarire ancora una volta che non sarà mai il
suo partito a mettere in crisi l'esecutivo. Altro - è il ragionamento
che si fa nella sede dei democratici - è pretendere che non si ragioni
sul futuro della legislatura nel caso la crisi si aprisse malgrado noi. E
allora si ragiona di un governo snello e tecnico - no alle larghe intese o a
esperienze istituzionali - che garantisca quanto meno il varo della legge
elettorale. L'idea di una ricandidatura del Professore nel caso di elezioni
anticipate - per altro emersa da un titolo che non rispecchiava il contenuto
dell'articolo e smentita da palazzo Chigi - viene archiviata al Pd come una
battuta e con una battuta: "Se si votasse tanto presto, sarebbe una
corsa a perdere e allora tanto varrebbe che la faccia ce la mettesse qualcun
altro". A Prodi tanto basta per lavorare per la ripresa. I prossimi
saranno giorni di lavoro proprio per rinsaldare il vincolo programmatico con
gli alleati, per isolare politicamente Dini, metterlo davanti "ai tanti
fatti realizzati" e alla fissazione - per il 2008 - di obiettivi che
partiranno dal risanamento per affrontare i temi di giustizia sociale tanto
cari alla sinistra radicale. Lamberto Dini con uno dei senatori del gruppo
dei liberal- democratici, Natale D'Amico, nell'aula del Senato.
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 29-12-2007)
IL CASO A un passo dal crack Alpieagles si risolleva
in aria e davanti al Tar del Lazio vince il round con l'Enac che le consente
di tornare a sperare. Il vettore veneto presieduto da Paolo Sinigaglia
sembrava avere i giorni contati, dato che l'Enac, viste le perduranti
difficoltà finanziarie, aveva fissato al primo gennaio 2008 lo stop
alla licenza. Non bastasse, il 26 dicembre un Fokker 100 proveniente da
Venezia è stato bloccato nell'aeroporto di Bari-Palese dalla
società Aeroporti di Puglia che vanta crediti per quasi 2 milioni di
euro tra Bari e Brindisi. Altri debitori che si aggiungono a quelli che da
mesi battono alla porta di Sinigaglia: la Save di Venezia, la Gesac di
Napoli, la stessa Alitalia, alla quale tuttavia il patron di Alpiegles era riuscito a far
pignorare con successo 3,499 milioni di euro di crediti. A sorpresa,
però, mentre anche la Regione Veneto iniziava a muoversi per salvare
il vettore e trovare un compratore, è arrivata la sentenza del Tar del
Lazio: il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso di Alpieagles per la
sospensione del provvedimento con cui Enac negava la proroga della
licenza, fermandola al 31 dicembre prossimo. Il Tar - ha spiegato l'avvocato
Paolo Pettinelli, firmatario del ricorso - ha ritenuto fondata l'istanza di
Alpieagles e ha fissato al 17 gennaio 2008 l'udienza per la discussione di
merito del provvedimento Enac. "Fino a quella data - ha aggiunto
Sinigaglia - gli aerei della compagnia potranno continuare a volare".
Tuttavia, l'imprenditore calzaturiero, proprietario della Simod, pare ancora
deciso a vendere: "Me ne voglio andare - ha ribadito ancora ieri -
perché prendo atto che questa è la volontà generale".
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 29-12-2007)
ALESSANDRA CHELLO Sì. Alitalia
e Air France-Klm alla fine incassano la benedizione del governo. La
trattativa va avanti. In termini di assoluta esclusiva. Il verdetto - uscito
fuori ieri dall'ultimo Consiglio dei ministri del 2007 - è piaciuto
anche al mercato. Tanto che il titolo della compagnia della Magliana ha
letteralmente messo le ali. E ha chiuso con un maxi-rialzo dell'8,26%.
Così, con una mossa a sorpresa che ha anticipato la scadenza indicata
entro metà gennaio, Palazzo Chigi ha dato l'ok alle negoziazioni.
Dureranno otto settimane. Obiettivo: una proposta vincolante di integrazione
fra i due gruppi. A premere sul pedale dell'acceleratore sono stati
più fattori: da un titolo azionario troppo altalenante al rischio che
l'iniziale scadenza di metà gennaio avrebbe potuto logorare
ulteriormente sia la compagnia che la scena politica che le ruota intorno.
Senza dimenticare - come raccontano alcune indiscrezioni - il fatto che il
premier Prodi avrebbe avuto le necessarie assicurazioni e garanzie dal presidente
francese Sarkozy per la pari dignità della compagnia italiana nella
futura fusione. Soddisfatto il numero uno di Air France-Klm, Jean Cyril
Spinetta che si augura di arrivare "rapidamente a un
accordo solido che apra la via a una crescita profittevole di Alitalia". Ad annunciare il via libera del governo è stato
il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, che ha espresso il proprio
"orientamento favorevole" alla trattativa, "la soluzione
più appropriata per la salvezza" dell'Alitalia.
Padoa-Schioppa ha quindi giudicato "corretta la valutazione del
cda", osservando che "è motivo di fiducia la
prospettiva di integrazione con il primo gruppo mondiale" nel trasporto
aereo. Peraltro, ha rilevato, Air France "ha ampia esperienza in
integrazioni avendolo fatto con Klm e ha rilanciato l'aeroporto di
Amsterdam". Questo "è un passo di grandissima importanza
anche se non è l'ultimo" ha rilevato il ministro, auspicando che
"la fase finale della trattativa non riservi sorprese negative".
Sarà durante la negoziazione che il Tesoro deciderà se cedere
tutta o parte della propria quota del 49,9%, comunque, "nel nuovo gruppo
sarebbe titolare di azioni" visto che Air France-Klm ha proposto
un'offerta pubblica di scambio ha ricordato il titolare di via XX Settembre. Come
per tutte le altre privatizzazioni, l'atto formale di vendita sarà
fatto dall'azionista anche se, visto che il cdm ha solo esaminato il dossier,
ci potrebbe essere un ulteriore passaggio in Consiglio "visto che si
tratta di una vendita importante". A sostegno della scelta, il ministro
ha sottolineato la consapevolezza "dei molteplici problemi dell'Alitalia che non ha un monopolio, da anni ha bilanci in
perdita e non può essere trattata come altre società". Il
governo, ha aggiunto, "ha la massima attenzione per il trasporto aereo e
il futuro di Malpensa". I paletti, fra cui la garanzia di
italianità che avevano limitato la gara non hanno più peso
nella nuova procedura, anche se continuano ad essere presenti nella mente del
governo. E mentre il patron di AirOne Carlo Toto commenta: "L'Italia
spreca l'opportunità di competere in serie A" e il governatore
lombardo Formigoni definisce il verdetto "una vergogna", il
vicepremier Rutelli fa sapere di avere rivolto al Tesoro "cinque
questioni di merito che restano da chiarire nella trattativa con Air
France". Per l'opposizione La Russa di An definisce la decisione
"un vero colpo di mano".
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 29-12-2007)
"Svendano il Colosseo ma non tocchino Malpensa"
ALESSIO FANUZZI "Si svendano il Colosseo, la fontana di Trevi, l'Eni e
gli ultimi carrozzoni dello Stato, ma non tocchino la Padania". Colorito
come sempre, Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e coordinatore
delle segreterie nazionali della Lega Nord, carica a testa bassa contro il
governo e il ministro dell'Economia Padoa-Schioppa
colpevoli di avere ratificato il matrimonio Alitalia-Air
France autorizzando la trattativa esclusiva per cedere la compagnia di
bandiera ai francesi. Il governo ha scelto Air France. Lei che ne pensa?
"Vogliono svendere il Paese e cancellare la Padania? Benissimo, se
volevano la guerra l'avranno e se ci sarà ancora qualche cortigiano,
anche all'interno del centrodestra, che verrà a dirci che
bisogna dialogare con questo esecutivo mi premurerò personalmente di
prenderlo a calci nel sedere". Perché tanto astio? "Sono dei
traditori, hanno tradito tutto e tutti e ne pagheranno le conseguenze in
maniera pesante. Questo è l'ultimo atto di un governo sull'orlo del
suicidio". Il fronte del Nord protesta per il ridimensionamento di
Malpensa. Eppure Air France ha assicurato che lo scalo varesotto
garantirà ancora collegamenti con Asia, Stati Uniti e America Latina.
"Ma la realtà è un'altra. Perché Malpensa sarà
completamente dismessa e le sue rotte principali saranno spostate un po' su
Parigi e un po' su Amsterdam. Un'operazione allucinante alla vigilia della
designazione della città che dovrà ospitare l'Expo del
2015". Teme che Milano possa perdere la gara per colpa del ricollocamento
di Malpensa? "Togliendo i collegamenti transcontinentali, si toglie a
Milano la possibilità di ospitare l'Expo, che poi è il vero
motivo per cui dieci anni fa fu ampliato l'aeroporto. Senza hub, Milano
è naturalmente esclusa. E poi Malpensa è un simbolo:
svendendola ai francesi togli al Nord la possibilità di mantenere
l'economia che ha oggi". Formigoni ha parlato di una cordata del Nord
pronta a rilevare Alitalia: esiste davvero?
"Certo che esiste. Tempo fa si vociferava di Air Padania, oggi si
vocifera della cordata delle due regioni. Il Piemonte non è ancora
sceso in pista, ma Lombardia e Veneto sono già schierati e sono
convinto ci siano imprenditori pronti a offrire più di quanto non
offra Air France". Già nei giorni scorsi i sindaci della Lega
hanno preannunciato dure manifestazioni di protesta, tipo il blocco delle
autostrade. Vi spingerete davvero fino a questo punto? "Faremo anche
peggio. Ne abbiamo i c... veramente pieni, scriva proprio così.
Mandare a casa questo governo sarà la gioa più grande perché
nessuno prima di loro ha fatto peggio di così. Per fare un paragone
bisogna tornare al ventennio. Faremo cose da fuochi d'artificio".
( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
29-12-2007 13:53 Avrebbe presentato 485 mln euro
rispetto ai 138 di AirOne (ANSA) - PARIGI, 29 DIC - 'Air France ha vinto una
prima tappa e potrebbe provare a fare un'offerta meno elevata di quella che
ha appena presentato'. Lo sostiene un analista citato oggi da Le Figaro in
merito alla possibile acquisizione di Alitalia. Per
il giornale 'Air France ha fatto la differenza soprattutto grazie al prezzo
della sua offerta' mettendo sul piatto 'secondo voci di mercato, 485 milioni
di euro contro i 138 milioni di Air One'.
( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
29-12-2007 13:54 "Compagnia francese ha
capacità industriali per invertire rotta" Roma, 29 dic. (Apcom) -
L'Unione piloti prende atto della scelta operata dal Cda Alitalia
e dal Governo di iniziare una trattativa diretta ed esclusiva con Air France.
E chiede che i contratti e le carriere dei piloti di Alitalia
siano in linea con quelli di Air France-Klm. "E' indubbio e
indiscutibile che la compagnia francese abbia capacità industriali e
finanziarie che potrebbero rapidamente invertire le negative tendenze di Alitalia - spiega in un comunicato - ma una nota negativa
merita la totale mancanza di coinvolgimento, come invece era ampiamente
previsto da parte del Governo, nella valutazione e nella condivisione della
scelta operata". Allo stato dei fatti "l'Unione piloti riterrebbe
incomprensibile e dannoso continuare a non coinvolgere i piloti nella discussione
sul piano industriale presentato da Air France per la compagnia italiana. A
tal proposito evidenziamo che, se Alitalia deve
essere rilanciata e non regionalizzata, non comprendiamo le decine di
aeroplani che Air France vorrebbe mettere a terra e le rotte intercontinentali
cancellate. Come mai, se si parla di rilancio, si mettono a terra il doppio
degli aeroplani previsti da un piano industriale già denominato di
sopravvivenza?". "Crediamo fermamente che i piloti debbano
riprendere un ruolo centrale in una azienda di trasporto aereo - conclude la
nota - senza il contributo dei quali ogni prospettiva di rilancio sarebbe a
rischio. Unione piloti è determinata nel tutelare la categoria sia
come livelli occupazionali sia come carriere e rinnovo contrattuale che
dovrà essere aderente e in linea con quello dei colleghi Air
France".
( da "Sicilia, La" del 29-12-2007)
@@Il Consiglio dei ministri apre la strada ad Air
France. Otto settimane per negoziare l'integrazione. Il 15% potrebbe restare
allo Stato Roma. Alitalia avvierà una fase di trattativa esclusiva con Air
France. L'orientamento è stato manifestato dal ministro dell'Economia,
Padoa-Schioppa, al termine del Consiglio dei ministri. Non ci sono stati né dibattito
né voto. L'unico ministro che si è detto contrario, a seduta chiusa,
è stato Paolo Ferrero, titolare della Solidarietà
sociale. Padoa-Schioppa ha ricevuto dal CdM il mandato di seguire per conto
del governo gli sviluppi della trattativa. Questa sarà condotta da Alitalia, ma l'ultima parola spetterà al ministro
dell'Economia che controlla il pacchetto di maggioranza e che rimarrà
in stretto contatto con il presidente del Consiglio e con i ministri Bianchi
e Bersani. In una nota del Tesoro si precisa che il negoziato avrà la
durata di otto settimane. Tra le questioni in sospeso, la quota del Tesoro,
attualmente del 49,9%. Non è certo che sarà ceduta del tutto ad
Air France. Un 15% potrebbe restare allo Stato, come del resto è
accaduto in Francia dove lo Stato francese mantiene una quota di controllo
del 15%. Ha suscitato perplessità una dichiarazione del ministro,
secondo cui "c'è da sperare che la parte finale della trattativa
non riservi sorprese negative". Quali sorprese? Da Palazzo Chigi non
sono uscite indiscrezioni preoccupanti. Ma nelle edicole del centro, chi
conosce il tedesco poteva leggere un lungo articolo sulla Frankfurter
Allgemeine Zeitung secondo cui il presidente del Consiglio è
politicamente troppo debole per imporre al suo governo la scelta di Air
France. Nella sinistra e nei sindacati, molti sognano di tornare alla vecchia
compagnia di Stato, grazie ad una alleanza tra Alitalia
ed AirOne, con l'appoggio di una grande banca, come Intesa San Paolo. E in
Italia, Rifondazione comunista ipotizza un'alleanza tra gruppi industriali
italiani e Lufthansa, che salverebbe anche l'aeroporto di Malpensa. Sono
queste le sorprese che teme Padoa-Schioppa? Nessuno può dirlo. Certo,
il partito trasversale della Malpensa sta facendo molto rumore. Non solo Lega
Nord, ma Alleanza Nazionale e i lombardi insorgono. Il presidente dei
deputati di An, La Russa, ha dichiarato di temere "un colpo di
mano" del governo a favore della vendita ad Air France. E il presidente
della Regione Lombardia, Formigoni, ammonisce: "Il governo, per bocca
del presidente del Consiglio, ha detto che si prenderà fino al 15
gennaio per decidere l'acquirente di Alitalia e mi
auguro che a nessuno venga in mente di fare un colpo di mano anzitempo".
Paolo R. Andreoli.
( da "Sicilia, La" del 29-12-2007)
L'Italia perde pezzi. Ecco
perché vendiamo gli impianti di etilene e l'Alitalia La
famiglia Bin Laden tentò anni fa L'occupazione (s.m.) A Priolo
Polimeri Europa occupa circa 650 addetti diretti e quasi un'altra metà
indiretti (per servizi e manutenzioni). Syndial occupa circa 180 addetti
diretti e quasi metà indiretti. Sasol Italy, in territorio di
Augusta, occupa 500 dipendenti e più di un'altra metà
indiretti. Air liquide ha una cinquantina di dipendenti, mentre un'altra
ventina lavora nelle imprese di servizi e manutenzioni. A Ragusa restano una
settantina di addetti per il polietilene di Polimeri Europa e poco più
di un'altra metà nelle imprese. A Gela infine per il polietilene di Polimeri
Europa e pochi lavoratori delle imprese. A Gela c'è poi la raffineria,
che occupa un migliaio di addetti. Ma è vecchia. E ha bisogno di buone
cure. A Priolo-Augusta vanno forti invece i settori raffinazione e produzione
di energia. E con questi settori la chimica è strettamente integrata
attraverso un sistema di interconnessioni. La raffineria Esso occupa quasi
700 dipendenti, con la solita percentuale aggiuntiva dell'indotto. Ergmed,
che ha accorpato ex Isab ed ex Agip, occupa più di 1400 dipendenti,
oltre l'indotto. Quasi 200 ne occupa Isab Energy. Più di un centinaio
sono i dipendenti della cementeria Buzzi Unicem. E c'è sempre da
aggiungere l'indotto. Ci sono poi le centrali Enel: la termoelettrica di
Priolo e la idroelettrica di Solarino. Ancora c'è Edison gas che
gestisce la piattaforma petrolifera al largo di Donnalucata. Sta per esser in
cantiere il progetto "Archimede" di Rubbia-Enel. E in predicato
c'è il rigassificatore Ionio gas (Erg-Shell). Nel solo polo
siracusano, nonostante i tagli lavorano più di diecimila persone.
( da "Sicilia, La" del 29-12-2007)
Allora fu Ciampi a bloccare l'operazione per
"opportunità politica" Tony Zermo Otto anni fa la
società saudita "Sabic" fece un'offerta per l'acquisto della
Chimica italiana. Era una proposta interessante, le trattative tra l'Eni e la
"Sabic" stavano procedendo celermente, quando scoprimmo casualmente
che la "Sabic" apparteneva alla ricchissima famiglia di Osama Bin
Laden, l'inafferrabile capo del terrorismo internazionale. Sparammo la
notizia con grande evidenza in prima pagina chiedendo nel contempo se era il
caso di vendere ai Bin Laden la nostra Chimica. La "Sabic" in
realtà era gestita da uno dei tanti fratelli del capo di Al Qaeda, e
la società saudita che faceva parte di una holding di famiglia (il
capofamiglia, pur essendo originario dello Yemen, era diventato il più
grande imprenditore di opere pubbliche in tutta l'Arabia Saudita) fece
presente che non c'erano legami né con Osama e né con il terrorismo.
All'epoca ministro del Tesoro era Carlo Azelio Ciampi, che qualche mese dopo
sarebbe stato eletto presidente della Repubblica. Ciampi riflettè
sull' "affare" e alla fine molto prudentemente disse di no, che non
era il caso di condurlo in porto per questione di "opportunità
politica". Così l'Eni, che voleva cedere a qualcuno la Chimica,
anche per togliersi di dosso il sospetto di inquinamento ambientale, dovette
fare marcia indietro. Della "Sabic" non si seppe più nulla.
Ora è la volta dei russi in joint venture con gli americani. Difficile
capire perché in Italia si vogliano vendere gli impianti di etilene -
derivazione della lavorazione del greggio, da cui a sua volta deriva la
produzione delle materie plastiche -, mentre società straniere sono
fortemente interessate a questa produzione. La verità è che il
nostro è un Paese in declino che ha perso per strada la spinta vitale
e dove operare è difficile per via della mancanza decisionale, per via
dei sindacati, degli scioperi, delle resistenze locali. E così l'Eni
preferisce fare cassa e dedicarsi al "core business", cioè
al petrolio, al gas e all'elettricità. La produzione di etilene
verrebbe scorporata e questa è una decisione che riguarda migliaia di
operai siciliani, oltre a quelli del resto d'Italia. E' in sostanza lo stesso
motivo per cui stiamo per cedere Alitalia ad Air
France-Klm. La compagnia di bandiera (fino a quando si fregerà di
questo titolo?) perde un milione al giorno, è un pozzo senza fondo,
mentre Air France-Klm ricava profitti e rappresenta il più grosso
gruppo europeo del trasporto aereo. Dispiace che l'Italia perda pezzi, ma
dobbiamo ringraziare che facciamo parte dell'Unione europea e che ci siano
società straniere pronte a comprare. E' il prezzo amaro che paghiamo
per le nostre insufficienze e per il male oscuro del "non fare".
( da "Sicilia, La" del 29-12-2007)
SICUREZZA, MILLEPROROGHE E
ALITALIA IN ULTIMO CDM L'ultimo Consiglio dei ministri del 2007 ha approvato
una serie di misure, tra cui il decreto legge sulla sicurezza, che prevede
l'espulsione immediata di cittadini comunitari accusati di terrorismo; e il
decreto "milleproroghe", che tra l'altro conferma per il 2008 i
benefici per la rottamazione auto, estesa alle Euro 2. È stato
poi preso atto della decisione del cda dell'Alitalia
e dato il via libera alla trattativa con Air France-Klm, che il ministro
dell'Economia Padoa-Schioppa seguirà per il governo. FRIULI, UCCIDE LA
MOGLIE E POI SI SPARA Omicidio-suicidio nell'abitazione di una coppia ad
Attimis. Un uomo di 52 anni, disoccupato da sei mesi, ha ucciso la moglie di
63 e poi si è tolto la vita. Secondo il sindaco della cittadina
friulana, i coniugi non erano in ristrettezze economiche e nulla poteva far
presagire il dramma.
( da "Gazzettino, Il" del 29-12-2007)
RomaIl governo dice sì alla trattativa in
esclusiva fra Alitalia e Air France-Klm. E in Piazza
Affari il titolo chiude con un maxi-rialzo dell'8,26\% a 0,8 euro.Con una
mossa inattesa, anticipando la scadenza indicata entro metà gennaio,
il consiglio dei ministri ha dato semaforo verde alle negoziazioni, che
dureranno otto settimane, per una proposta vincolante di integrazione fra i
due gruppi. A giocare in favore dell'accelerazione delle trattative avrebbero
giocato più fattori: da un titolo azionario troppo altalenante al
rischio che l'iniziale scadenza di metà gennaio avrebbe potuto
logorare ulteriormente sia la compagnia che la scena politica che le ruota
intorno. Senza dimenticare, secondo alcune indiscrezioni, il fatto che il
premier Prodi avrebbe avuto le necessarie assicurazioni e garanzie dal
presidente francese Sarkozy per la pari dignità della compagnia
italiana nella futura fusione. Soddisfatto il numero uno di Air France-Klm,
Jean Cyril Spinetta che si augura di arrivare "rapidamente
a un accordo solido che apra la via a una crescita profittevole di Alitalia". Ad annunciare il via libera del governo è stato
il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, che ha espresso il proprio
"orientamento favorevole" alla trattativa, "la soluzione
più appropriata per la salvezza" dell'Alitalia.
Padoa-Schioppa ha quindi giudicato "corretta la valutazione del
cda", osservando che "è motivo di fiducia la
prospettiva di integrazione con il primo gruppo mondiale" nel trasporto
aereo. Air France ha ampia esperienza in integrazioni avendolo fatto con Klm
e ha rilanciato l'aeroporto di Amsterdam. Auspico che la fase finale della
trattativa non riservi sorprese negative". Sarà durante la
negoziazione che il Tesoro deciderà se cedere tutta o parte della
propria quota del 49,9\%, comunque, "nel nuovo gruppo sarebbe titolare
di azioni" visto che Air France-Klm ha proposto una offerta pubblica di
scambio. In cdm ci potrebbe essere un ulteriore passaggio in consiglio
"visto che si tratta di una vendita importante". Il governo, ha
aggiunto, "ha la massima attenzione per il trasporto aereo e il futuro
di Malpensa" ed "è fiducioso che il processo iniziato un
anno fa".Immediata la levata di scudi da mondo politico e sindacale,
mentre il vicepremier Francesco Rutelli parla di "scelta formalmente
ineccepibile" e fa sapere di avere rivolto all'azionista Tesoro "5
questioni di merito che restano irrisolte o da chiarire nella trattativa con
Air France". Per l'opposizione La Russa di An definisce la decisione del
governo "un vero colpo di mano" che "salta la verifica del
piano industriale, penalizza Malpensa e non migliora le condizioni di
Fiumicino"; Alemanno (An) sostiene che quella di Padoa-Schioppa è
una scelta "contro gli interessi nazionali che non tiene conto del
parere di Confindustria, dei sindacati, delle regioni del nord, e senza
confrontare i piani industriali". Il presidente lombardo Formigoni parla
di "scandalo", "forse di una decisione illegittima" e
promette che valuterà "tutte le azioni possibili".
Battagliera come sempre in questi giorni la Lega con Calderoli che avverte:
"Il governo ha scelto di svendere il Paese e di cancellare la Padania;
se volevano la guerra l'avranno". Per la parte sindacale fonti vicine al
segretario generale della Cgil esprimono "grande stupore per
l'accelerazione improvvisa" e ribadiscono "perplessità"
per la scelta fatta che presenta criticità sia nel metodo che nel
merito perché dell'offerta francese ancora non si conoscono i contenuti.
Fit-Cisl, Ugl, Sdl, Uiltrasporti e Unione piloti ribadiscono la richiesta di
un confronto con il governo.
( da "Gazzettino, Il" del 29-12-2007)
IL PRESIDENTE "Ho molte offerte e già
in passato potevo cedere agli stranieri" Alla fine getta la spugna:
"Me ne voglio andare, perché prendo atto che questa è la
volontà generale". Il patron di Alpi Eagles, Paolo Sinigaglia,
però non demorde e avverte di ritenere "impraticabile"
l'affitto dell'attività a un altra compagnia, che alcuni hanno
avanzato facendo il nome di My Air. "La strada per il salvataggio -
spiega l'imprenditore padovano - è la cessione dell'azienda, e io sono
determinatissimo. Ho molte offerte, e già in passato potevo alienarla
a grosse imprese straniere. Ma per queste cose ora mi affido ai miei
legali".Sinigaglia, alle prese con problemi di salute, non ha
partecipato personalmente al tavolo istituzionale per il futuro di Alpieglaes
convocato dalla Regione Veneto, facendosi delegare dall'avvocato Mauro
Pizzigati mentre sarebbe uscito di scena l'altro legale, Stefano
Campoccia.Sui passaggi che hanno portato l'Enac a sospendergli la licenza,
causa i problemi finanziari della compagnia, Sinigaglia ribadisce che intende
difendersi in sede legale. "Il presidente di Enac, Riggio - sottolinea
Sinigaglia, nato come imprenditore calzaturiero - mi ha detto che scarpe e
aerei non sono la stessa cosa. Meno male, gli ho
risposto, perché le scarpe hanno contribuito in questi anni al boom del
nostro export. Non mi pare che durante la sua dirigenza all'Enac il settore
aereo abbia fatto altrettanto, ma ha contato invece una serie di fallimenti,
arrivando oggi allo stato comatoso di Alitalia".
( da "Gazzettino, Il" del 29-12-2007)
LE REAZIONI La Borsa brinda ai francesi. Toto (Air
One), accusa MilanoPiazza Affari promuove il via libera del governo italiano alle trattative esclusive tra Alitalia e Air France-Klm. Il titolo della compagnia di bandiera ha
chiuso la seduta con un maxi-rialzo dell'8,26\% a 0,8 euro. Alitalia era stata sospesa nel primo pomeriggio in attesa che il
ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, comunicasse la decisione
presa dal consiglio dei ministri di dare l'ok alla trattativa con il vettore
franco-olandese, già sostenuta all'unanimità dal
consiglio di amministrazione di Alitalia. Al rientro
agli scambi il titolo è subito schizzato all'insù arrivando a
toccare anche un massimo di +8,56\%. Sono passati di mano 37,5 milioni di
azioni, pari al 2,7\% del capitale. Nonostante il rimbalzo il titolo Alitalia archivia un 2007 pesante con un calo del 25,4\%.
Il 29 dicembre del 2006 valeva 1,037 euro contro i 0,7734 euro, prezzo
ufficiale di ieri sera.Il rialzo è collegato anche alla immdiata
disponibilità a chiudere l'operazione espressa da Air France.
"Siamo molto soddisfatti di questa decisione che rappresenta un
importante passo avanti del processo e siamo impegnati a raggiungere
rapidamente un accordo solido che apra la strada a una crescita proficua di Alitalia" - ha affermato a caldo il presidente e
direttore generale di Air France Klm Jean-Cyril Spinetta. Molto critici
invece i commenti che arrivano dal fronte opposto. "Se l'Italia rinuncia
al nostro progetto, spreca una grande opportunità, oltre che la
capacità di competere in 'serie A'" - ha accusato il patron di
AirOne, Carlo Toto."Siamo un Paese che sta semplicemente scegliendo di
autodeclassarsi - rileva in una nota - svendendo un asset strategico
nazionale e così contribuendo ad un grave indebolimento strutturale.
Non ha vinto il mercato, perché in quel caso ci sarebbe stata trasparenza
nella decisione e ci sarebbe stato un confronto serio e chiaro tra i due piani"
e "vigileremo con grande attenzione affinché nelle prossime settimane
vengano resi noti gli aspetti qualificanti della proposta selezionata, ad
oggi in buona parte sconosciuti".Il progetto di Air France, afferma il
costruttore presidente della compagnia aerea, "come riferito anche dai
media, penalizza Alitalia, i suoi lavoratori ed il
Paese". Quella del Cdm è "una decisione sorprendente che
smentisce quanto dichiarato pochi giorni fa dal CdA di Alitalia,
- ovvero che il Governo avrebbe esaminato in modo approfondito le due
proposte - e che conferma la non disponibilità ad un confronto
trasparente tra i due progetti". Secondo l'imprenditore abruzzese,
"è stata assunta una scelta senza che sia stata data la
possibilità di illustrare ed approfondire il nostro progetto,
presentato lo scorso 6 dicembre, né con gli advisor di Alitalia,
né con l'azionista di controllo, né con il Governo"."Il nostro
piano - spiega - prevede non solo la ristrutturazione, ma anche il rilancio
di Alitalia, sia per la parte volo, che per la parte
di servizi a terra. È un piano che assicura 5,3 miliardi di euro di
investimenti, sostituzione ed integrazione della flotta in tempi brevi con
l'ingresso di 130 nuovi aerei di ultima generazione, incremento di 29 rotte
nazionali, consolidamento di quelle internazionali, sviluppo dell'offerta
intercontinentale di oltre il 30\% con rafforzamento sia di Malpensa che di
Fiumicino, costituzione di un grande polo di eccellenza nella manutenzione.
L'integrazione con Air One permetterebbe ad Alitalia
di tornare ad essere un grande player europeo e, dall'altra parte, all'Italia
di mantenere la propria compagnia di bandiera. Di tutto questo non parrebbe
esserci alcuna traccia nel piano concorrente che è una proposta di
contenimento di Alitalia, di riduzione della flotta,
delle rotte, di penalizzazione del Nord Italia, un piano che addirittura
propone di far volare ancora per 10 anni aerei già vecchi".
( da "Gazzettino, Il" del 29-12-2007)
Alpi Eagles, Sinigaglia getta la spugna:
"Vendo" Il Tar del Lazio gli dà ragione: annullato lo stop
dell'Enac, la compagnia potrà volare fino al 17 gennaio. Il fondo di
investimento incontra i legali in Regione Alpi Eagles, virata a un passo dal
crack. Il Tar del Lazio sconfessa l'Enac e dà altre due settimane di
ossigeno operativo alla compagnia veneta. Il padre-padrone Paolo Sinigaglia
si dice pronto a uscire di scena se nel capitale entrerà il misterioso
fondo di investimento di matrice italiana e capitali internazionali. E sullo sfondo
si profila il possibile ingresso di un altro partner, una
cordata romana che forse potrebbe ricollegarsi a quella che aveva tentato la
scalata ad Alitalia. Il sindacato ora comunque spera che possa arrivare il
cavaliere bianco e gli stipendi arretrati. E in ogni caso chiede di
partecipare alle trattative. Ma un altro aereo è stato fermato due
giorni fa a Bari.La giornata di ieri ha visto una serie di colpi di scena.
Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di Alpieagles per la sospensione del
provvedimento con cui Enac negava la proroga della licenza alla compagnia
aerea, facendola cessare il 1. gennaio 2008. Il Tar - ha spiegato l'avvocato
Paolo Pettinelli, che ha firmato il ricorso - ha ritenuto fondata l'istanza
di Alpieagles, fissando al 17 gennaio 2008 l'udienza per la discussione di
merito del provvedimento dell'Enac. "Fino a quella data perlomeno - ha
aggiunto Sinigaglia - gli aerei della compagnia potranno continuare a
volare"."La sentenza del Tar del Lazio che accoglie il ricorso di
Alpi Eagles non ha bisogno di essere commentata. A questo punto ho buoni
motivi per dire che avevamo ragione nel dubitare dell'atteggiamento assunto
dall'Enac. Di qui l'evidente opportunità di poter garantire finalmente
uno sbocco positivo alla crisi di Alpi Eagles", ha commentato il
presidente della Regione Giancarlo Galan.In mattinata proprio nella sede
della Regione Veneto i rappresentanti del fondo di investimento
internazionale hanno incontrato l'assessore all'economia Fabio Gava e il
legale di Alpieagles Mauro Pizzigati. Non si sarebbe invece presentato
l'altro avvocato di Sinigaglia, Stefano Campoccia. "Alla luce degli
esiti dell'incontro - ha detto Gava - abbiamo ritenuto opportuno revocare il
tavolo di trattativa previsto per il pomeriggio, che verrà riconvocato
non appena l'investitore avrà avuto modo di presentare il suo
memorandum con tempi e scadenze precise".Il tempo in più concesso
dal Tar del Lazio servirà al fondo d'investimento a completare
l'analisi dei bilanci della compagnia a fine anno. Si parla di un
investimento possibile di almeno 20-30 milioni per la maggioranza del
capitale con Sinigaglia che rimarrebbe socio per poi uscire completamente una
volta decollato il risanamento. Rimane lo stretto riserbo: "In questa
fase è essenziale per garantire il potenziale investitore - ha
sottolineato Gava - anche perché in casi simili in passato
l'ufficializzazione ha comportato un affidamento nei suoi confronti". In
pratica, potrebbe essere costretto a pagare in caso di future insolvenze di
Alpieagles, eventualità questa che potrebbe rendere nulli anche i
pagamenti effettuati dalla compagnia nei confronti della Save, la
società di gestione dell'aeroporto di Venezia.Esclusa nettamente da
Sinigaglia la pista My Air, si parla comunque di un'altra cordata possibile
in pista. In ogni caso il consigliere regionale di An Raffaele Zanon chiede
l'istituzione di una commissione d'inchiesta del Consiglio veneto "che
appuri se siano avvenute discriminazioni, attivate dai gestori
aeroportuali" che abbiano portato alla chiusura della compagnia. Secondo
Zanon, che attacca anche l'Enac, la commissione consiliare dovrebbe fare luce
sulle "commistioni pubblico-privato" che stanno producendo una
grave crisi occupazionale in Veneto (350 posti a rischio).Maurizio Crema.
( da "Gazzettino, Il" del 29-12-2007)
Pubblicato anche in: (Gazzettino, Il
(NordEst))
Via libera di Padoa Schioppa ad un confronto in
esclusiva di otto settimane. Formigoni: uno scandalo. La
Lega promette battaglia Alitalia, il governo dice
sì ad Air France Alpi Eagles, Sinigaglia s'arrende: "Vendo".
Trattative aperte con un fondo italo-estero Il governo sceglie Air France per
Alitalia, il Tar del Lazio concede altre due settimane di volo ad Alpi Eagles
e il patron Paolo Sinigaglia è pronto a lasciare la proprietà
della compagnia veneta.L'esecutivo con una decisione a sorpresa ha
deciso di dare il via libera alla negoziazione diretta tra Alitalia
e Air France che dovrebbe durare 8 settimane. "È l'unica strada
per salvare la compagnia, lo Stato rimarrà azionista", il
commento del, ministro Padoa Schioppa. Insorge l'opposizione, Calderoli:
"Il governo ha scelto di cancellare la Padania e ora avrà la
guerra". Critica anche la Cgil, mentre gli altri sindacati vogliono
vedere il piano francese.Alpi Eagles, ieri incontro in Regione tra il fondo
di investimento che sarebbe pronto a rilevare la compagnia veneta in grossa
crisi. Si parla di un investimento di almeno 20-30 milioni.Crema a pagina 14.
( da "Asca" del 29-12-2007)
(ASCA) - Roma, 29 dic - Il Presidente dell'ENAC,
Vito Riggio, esprime ''viva soddisfazione'' per la decisione del Governo rispetto
di avviare una trattativa in esclusiva con Air France-KLM per Alitalia. ''Si tratta infatti - dichiara Riggio in una
nota - di un gruppo industriale di primario rilievo internazionale che
certamente contribuira' a favorire il rilancio e lo sviluppo del settore del
trasporto aereo. Settore, peraltro, i cui trend di crescita, anche in Italia,
sono molto elevati e potra' essere ulteriormente favorito dalla nascita di
questo soggetto''. fgl/uda/ss.
( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
Roma, 29 dic. - (Adnkronos) -
Il presidente dell'Enac, Vito Riggio, esprime "viva soddisfazione per
l'orientamento espresso dal Governo rispetto all'avvio da parte di Alitalia di una trattativa in esclusiva con Air France-KLM". Lo
comunica l'Enac in una nota.
( da "ITnews.it" del 29-12-2007)
Roma, 29 dic. (Adnkronos) - ''Privare la Padania ,
ovvero la parte produttiva del Paese, del suo hub internazionale, Malpensa,
in un momento di economia globale, significa privarla della possibilita' di
svilupparsi e mettere cosi' in ginocchio tutto il Paese. Per impedire tutto
questo la Lega mettera' in pista tutti i suoi uomini, chiamando all'appello la
societa' civile, i sindaci, gli amministratori locali e i cittadini a difesa
delle indispensabili infrastrutture a cui il Nord non puo' rinunciare. Ma se
cosi' non dovesse essere temo che le istanze separatiste, cosi' presenti
anche nel resto d'Europa, non potranno piu' essere fermate''. Lo afferma
Roberto Calderoli, vice presidente del Senato e coordinatore delle segreterie
della Lega.
( da "ADN Kronos" del 29-12-2007)
Ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le
notizie di ECONOMIA Roma, 29 dic. - (Adnkronos) - La decisione di avviare una
trattativa in esclusiva con Air France-Klm e' ''sbagliata'' e ''poco
chiara''. E' il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, a
stigmatizzare cosi' il via libera dell'esecutivo al negoziato con il gruppo
franco-olandese. ''Il governo -ha detto Bonanni in un'intervista al Tg2-
sbaglia perche' non si affida cosi' la compagnia di bandiera al migliore
concorrente'' e perche' ''l'Italia non deve lasciare la sua compagnia, cosi'
come hanno fatto gli altri Paesi come la Francia''. Insomma, l'esecutivo
commette ''un errore grave'', denuncia il leader della confederazione di Via
Po.
( da "ADN Kronos" del 29-12-2007)
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notizie di ECONOMIA Roma, 29 dic. - (Adnkronos) - Il
presidente dell'Enac, Vito Riggio, esprime "viva soddisfazione per
l'orientamento espresso dal Governo rispetto all'avvio da parte di Alitalia di una trattativa in esclusiva con Air France-KLM". Lo
comunica l'Enac in una nota.
( da "Reuters Italia" del 29-12-2007)
ROMA (Reuters) - Il presidente dell'Ente nazionale
per l'aviazione civile (Enac), Vito Riggio, "ha espresso viva
soddisfazione" per l'orientamento del Tesoro che
ieri si è detto favorevole all'avvio da parte di Alitalia di una trattativa in esclusiva con Air France-Klm.
"(Quanto ad Air France-Klm) Si tratta di un gruppo industriale di
primario rilievo internazionale che certamente contribuirà a favorire
il rilancio e lo sviluppo del settore del trasporto aereo. Settore,
peraltro, i cui trend di crescita, anche in Italia, sono molto elevati e
potrà essere ulteriormente favorito dalla nascita di questo
soggetto", ha precisato Riggio in una nota diffusa oggi. Ieri il
ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa con una mossa a sorpresa ha
espresso parere favorevole alla scelta del consiglio di amministrazione di Alitalia -- della scorsa settimana -- di avviare
trattative in esclusiva con Air France-Klm per la cessione del 49,9% in mano
pubblica. La decisione ha spiazzato i sindacati e irritato i politici del Nord,
come i vertici della Lega e il presidente della Regione Lombardia Roberto
Formigoni, che temono un ridimensionamento dello scalo di Malpensa, il
secondo hub italiano dopo Fiumicino che i francesi intendono abbandonare.
( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
29-12-2007 16:43 Preservare posti di lavoro, su
questo governo non faccia sconti Roma, 29 dic. (Apcom) - "La logica
delle privatizzazioni ha fallito. Le esperienze, al riguardo, sono tante. Se lo
Stato conservasse una quota importante in Alitalia,
cioè in un settore che è strategico per il nostro Paese,
sarebbe un bene, non solo per la compagnia ma anche per i lavoratori".
E' quanto afferma in una nota Pino Sgobio, capogruppo del Pdci alla Camera.
"Questo - aggiunge - è un punto fondamentale. Sui lavoratori,
soprattutto, non devono assolutamente ricadere gli errori dei 'manager' che
hanno ridotto Alitalia in queste disastrose
condizioni. Non un posto di lavoro va perduto. Su questo il governo non deve
fare sconti a nessuno".
( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
29-12-2007 15:24 "E' gruppo industriale di
primario rilievo internazionale" Roma, 29 dic. (Apcom) - Il presidente
dell'Enac, Vito Riggio, esprime "viva soddisfazione" per l'orientamento espresso dal Governo rispetto all'avvio da
parte di Alitalia di una trattativa in esclusiva con Air France-Klm. "Si
tratta, infatti, di un gruppo industriale di primario rilievo internazionale
- dice Riggio - che certamente contribuirà a favorire il rilancio e lo
sviluppo del settore del trasporto aereo. Settore, peraltro, i cui
trend di crescita, anche in Italia, sono molto elevati e potrà essere
ulteriormente favorito dalla nascita di questo soggetto".
( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
29-12-2007 15:03 Per analista citato da giornale
"tutto ancora da giocare" Roma, 29 dic. (Apcom) - Air France
è a un soffio da Alitalia: così titola
oggi il quotidiano transalpino 'Le Figaro' commentando il via libera del
Governo italiano a negoziati esclusivi tra Alitalia
e il gruppo Air France-Klm. "L'acquisizione di Alitalia
sembra sempre più probabile", scrive 'Le Figaro', anche se per un
analista citato dal giornale francese è "tutto ancora da
giocare". "Air France - spiega - ha vinto una prima tappa e ora
potrebbe provare ad abbassare l'offerta. Bisogna vedere se il governo
italiano l'accetterà". Nell'articolo viene sottolineato che la
compagnia francese "ha fatto la differenza" proprio grazie al
prezzo della sua offerta. Air France, scrive 'Le Figaro', avrebbe proposto
485 milioni di euro contro i 138 di Air One. Il giornale aggiunge anche che
"se l'offerta non vincolante presentata a metà dicembre dal
gruppo guidato da Jean-Cyril Spinetta ha sedotto più di quella di Air
One", ha però preoccupato la Confindustra italiana e le
principali città della Lombardia per la vicenda dell'hub di Malpensa.
( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
29-12-2007 14:54 "Nulla trasparente, criteri
economici sballati.Parlamento vigili" Roma, 29 dic. (Apcom) - E' stato
un "errore grave" cedere Alitalia al
gruppo Air France-Klm, perchè è il "nostro principale
concorrente" nel turismo. Lo sostiene il segretario generale della Cisl,
Raffaele Bonanni, secondo cui i criteri e le modalità con le quali la
compagnia di bandiera è stata venduta non sono trasparenti. "Non
si conoscono i criteri, le modalità usate, non si conosce nulla - ha
detto Bonanni al Tg2 - nulla è trasparente. E' la prima volta che
accade che un'azienda di 20mila persona, di proprietà del Governo, non
si incontra con il sindacato. Neanche in Cina accade questo". Il leader
sindacale ha aggiunto: "Faremo di tutto per mobilitarci e chiederemo al
Parlamento di vigilare. Quello è un bene pubblico, non privato. Prima
di alienarlo bisogna avere piena legittimità nel farlo e secondo me i
presupposti non sono legittimi, oltre che sballati i criteri economici".
( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
29-12-2007 15:27 (ASCA) - Roma, 29 dic - Il
Presidente dell'ENAC, Vito Riggio, esprime ''viva soddisfazione'' per la decisione
del Governo rispetto di avviare una trattativa in esclusiva con Air
France-KLM per Alitalia. ''Si tratta infatti -
dichiara Riggio in una nota - di un gruppo industriale di primario rilievo
internazionale che certamente contribuira' a favorire il rilancio e lo
sviluppo del settore del trasporto aereo. Settore, peraltro, i cui trend di
crescita, anche in Italia, sono molto elevati e potra' essere ulteriormente
favorito dalla nascita di questo soggetto''.
( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
29-12-2007 16:10 Governo Prodi sfoggia
determinazione solo sui grandi affari Roma, 29 dic. (Apcom) - "Il
governo Prodi appare determinato solo sui grandi affari in nome dei quali sa
superare a pie' pari tanto il dialogo sociale quanto il confronto
parlamentare. E invece l'auspicabile conclusione della
lunga agonia di Alitalia impone l'attento esame dei piani industriali proposti e delle loro
ricadute sul sistema aeroportuale italiano, sia da parte delle parti sociali
che del Parlamento il quale ha il diritto e il dovere di esprimere un
giudizio". Lo afferma il parlamentare Fi Maurizio Sacconi.
( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
29-12-2007 16:06 Decisioni senza parti sociali e
discussione in Parlamento Roma, 29 dic. (Apcom) - "Il
comportamento che il governo sta adottando in merito alla vicenda Alitalia è molto discutibile sia nel merito che nella forma. Si
prendono decisioni senza alcuna consultazione con le parti sociali e
soprattutto tenendo fuori dalla discussione il Parlamento". Lo afferma
in una nota il capogruppo della Dc per le Autonomie alla commissione Trasporti
della Camera, Giampiero Catone.
( da "Liberazione" del 29-12-2007)
Bruciando i tempi annunciati il ministro
dell'Economia da il via libera Alitalia, Tps scende
in campo: Sì alla trattativa con Air France Andrea Milluzzi Doveva
essere un punto secondario all'ordine del giorno, alla fine la
"bomba" del Consiglio dei ministri di ieri è stata quella
che meno si aspettava: il governo sta con il cda di Alitalia
e ha deciso di avvallare la vendita della compagnia di bandiera a Air
France-Klm. Altro che metà gennaio, Padoa Schioppa si dà 8
settimane di tempo da subito per concludere la trattativa. C'è da dire
che la volontà di dimostrare di "avere ancora capacità di
decisione" espressa a chiare lettere dal titolare del Tesoro è
stata più che rispettata. I classici tre indizi si erano palesati
già in mattinata, quando Formigoni prima e La Russa poi avevano
paventato i timori per un "colpo di mano" da parte del governo.
Poi, la sospensione del titolo in Borsa in attesa di un comunicato ufficiale.
Infine, il fatto: Tommaso Padoa Schioppa che esce dalla riunione del governo
e dice che sì, effettivamente i ministri stanno con i francesi. Perché
"è la scelta migliore", perché "la prospettiva di
integrazione con il primo gruppo mondiale del trasporto aereo è motivo
di fiducia", perché Air France è "un soggetto che ha ampia
esperienza in integrazioni" che è stato capace di
"rivitalizzare" l'olandese Klm e l'aeroporto di Amsterdam. Il
passaggio di ieri non è stato, e non sarà l'ultimo, della vicenda Alitalia. Era "inevitabile"
che il governo, in quanto maggior azionista di Alitalia,
esprimesse una sua indicazione. A sorprendere è stata la tempistica.
Ma ci sarà ancora modo di discutere. Tanto che ai microfoni dei
giornalisti tutti i ministri si sono limitati a dire di "aver preso atto
del parere favorevole del governo su Air France", in attesa che i
giochi entrino nel vivo. Per adesso chi ha stappato sicuramente la bottiglia
di spumante - anzi, di champagne - è Air France che non a caso non ha
aspettato nemmeno mezza giornata per rassicurare tutti quanti: "Siamo
molto soddisfatti di questa decisione che rappresenta un importante passo
avanti del processo e siamo impegnati a raggiungere rapidamente un accordo
solido che apra la strada a una crescita proficua di Alitalia"
ha prontamente detto il presidente e direttore generale di Air France-Klm
Jean-Cyril Spinetta. Loro adesso hanno l'esclusiva e due mesi di tempo per
comprarsi Alitalia. Padoa Schioppa e il governo
hanno l'esclusiva della responsabilità di placare le molteplici ire
che sono state rivolte loro e molto meno tempo per farlo. segue a pagina 7
29/12/2007.
( da "Sicilia, La" del 29-12-2007)
"Con Londra per crescere ancora" naccio
@@Presidente e ad di Borsa Italiana sottolineano la solidità del
mercato e l'importanza dell'accordo con il London Stock Exchange Rino Lodato
Dieci agosto 2007: scoppia la crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti e
affonda le Borse. In due sole sedute vengono bruciati 430 miliardi di euro in
capitalizzazione. Poi si verifica una buona ripresa che, però, non
riesce a coinvolgere Piazza Affari, una delle poche Borse a chiudere in
perdita. Andiamo con ordine. E' il 2007: sale il prezzo del petrolio (vicino
ai 100 dollari al barile), i tassi scendono negli Stati Uniti (4,25%),
salgono in Eurolandia (4%), si deprezza il dollaro e per l'euro (ormai vale
un dollaro e mezzo) inizia una serie di record che faranno soffrire le nostre
esportazioni. Per le Borse è un anno vissuto sulle montagne russe. Ma
Francoforte, ad esempio, è riuscita a chiudere con un bel bilancio
positivo (+22%). Milano, dopo il poker (quattro anni in crescita) si è
fermata e ha iniziato la parabola discendente. E, colmo dei colmi, a dispetto
della crisi sui mutui subprime, anche le principali Borse statunitensi hanno
concluso l'anno in rialzo. Piazza Affari Per Milano è davvero
un'occasione perduta. Perché i ribassi dei titoli azionari (come quelli delle
obbligazioni) coinvolgono i fondi d'investimento che hanno investito nelle
aziende italiane, acquistando le loro azioni. Naturalmente il bilancio finale
della Borsa intacca il valore della quota del fondo.E così anche chi
non ha investito in capitale di rischio in maniera diretta, oggi si trova a
dover fare i conti con un capitale ridotto. Borsa Italiana e Lse Ma andiamo
ai numeri. Intanto ricordiamo che dal primo ottobre 2007 Borsa Italiana e
London Stock Exchange hanno dato vita al principale gruppo borsistico
europeo. Quest'operazione, di portata storica per la finanza italiana,
integra due modelli di business altamente efficienti e complementari, quello
del London Stock Exchange negli strumenti azionari del Regno Unito e
internazionali, e il primato di Borsa Italiana nelle azioni italiane, negli
Etf e securitised derivatives, nei derivati e nel reddito fisso, nonché
nell'offerta di servizi di post-trading più efficiente d'Europa.
Società quotate Il 2007 si chiude con 344 società quotate sui
mercati di Borsa Italiana, nuovo massimo storico per il mercato italiano, 33
in più di quelle di fine 2006. Al netto delle 37 società del
segmento MTA International, il numero di società quotate è di
307 (17 in più rispetto alla fine del 2006). La capitalizzazione La
capitalizzazione complessiva delle società nazionali quotate si è
attestata a fine anno a 731,0 miliardi di euro, pari al 47,8% del Prodotto
Interno Lordo (era il 52,8% a fine 2006). Nel dettaglio la capitalizzazione
è risultata pari a 672,7 miliardi di euro per le società del
segmento blue chip (711,9 a fine 2006), a 21,8 per quelle del segmento Star
(24,0), a 25,2 per quelle del segmento Standard (31,7), 539,3 milioni di euro
per le investment companies (496,4 milioni di euro), 10,7 miliardi di euro
per quelle di Mercato Expandi (10,3) e a 98,0 milioni di euro per il MAC. ?
All'interno del Mta il ranking di capitalizzazione tra i macro-settori ha
visto Finanziari confermarsi al primo posto (scendendo al 43,7%), davanti a
Industriali (saliti al 30,9%) e a Servizi. New entry Le 35 ammissioni del
mercato azionario sono avvenute in 18 casi a seguito di initial pubblic
offering, in 1 caso a seguito di fusione (Banco Popolare derivante dalla
fusione tra Banco Popolare Verona e Novara e Banca Popolare Italiana,
contestualmente revocate) e in 16 casi a seguito di admissions to trading su
Mta International. Sul Mercato Expandi tutte le 11 ammissioni sono avvenute a
seguito di IPO. Sul Mac ci sono state 3 ammissioni, precedute da un
collocamento istituzionale. Le revoche Le 14 revoche di società
quotate sul mercato azionario sono state determinate in 6 casi dalla conclusione
di offerte pubbliche di acquisto (Banca Fideuram, Datamat, Garboli, Marzotto,
Targetti Sankey, Valentino Fashion Group), in 7 casi a seguito di fusione
(Banca Lombarda in Ubi Banca, Banca Popolare Italiana e Banco Popolare Verona
e Novara in Banco Popolare, Capitalia in Unicredit, Gim in Intek, La Gaiana
in Gabetti Property, SanPaolo Imi in Intesa SanPaolo) e in 1 caso per messa
in liquidazione della società (Pagnossin). Le 2 revoche di
società quotate sul Mercato Expandi sono avvenute per dichiarato stato
di insolvenza (CIT) e per scadenza dei presupposti della revoca del
provvedimento di sospensione (Spoleto Credito e Servizi). Gli scambi Gli
scambi complessivi sul sistema telematico di strumenti azionari, Etf, Etc e
securitised derivatives hanno raggiunto i 79,4 milioni di contratti e 1.696
miliardi di euro di controvalore. La media giornaliera è stata di
316.375 contratti (+25,4% sul 2006) e di 6,8 miliardi di euro (+38,7%), nuovo
massimo storico del mercato italiano. La seduta di ieri
Positiva l'ultima sedita dell'anno con il Mibtel in rialzo dello 0,58% a
29402, S&P/Mib a 38554 (+0,55%), Midex a 36079 (+0,75%), All Stars a
14369 (+0,81%). Miglior titolo del giorno nell'S&P/Mib: Alitalia (+8,15%), il peggiore: Finmeccanica (-1,30%).
( da "AudioNews.it" del 29-12-2007)
19.03 Politica Milano. Bossi: pronti a scendere in
piazza per Malpensa 18.27: E sulla vicenda Alitalia la lega si dice pronta a scendere in piazza a gennaio.
"Il nord è arrabbiato, ha detto il leader Bossi, ha pagato per
mantenere la compagnia e ora ci portano via Malpensa". Il governo ha
dichiarato ieri che la trattativa avrà un interlocutore unico: Air
France-Klm.
( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
29-12-2007 18:27 Parlamento ha già votato
due mozioni.Loro curano solo loro affari Roma, 29 dic. (Apcom) - "Il
giudizio definitivo sulla scelta del Consiglio dei Ministri può essere
dato quando si conoscerà il piano industriale e l'andamento della
trattativa. Ma due cose si possono dire subito sulla polemica che riguarda
Malpensa. Il Parlamento ha votato due mozioni per dire che in Italia,
così come in qualunque altro paese europeo, non ci possono essere due
hub. E sono sconcertanti le affermazioni di Formigoni e della Moratti, che
dicono che milioni di euro di perdita per Alitalia
sono sopportabili, tutto per portare affari alla Sea di cui sono azionisti.
Nè va dimenticato che il Nord Italia è servito da otto grandi
aeroporti". Lo dice la capogruppo Sd alla Camera Titti Di Salvo.
"Non c'è dubbio - sottolinea in una nota- che
fosse urgente una scelta sul futuro di Alitalia.
Così come non c'è dubbio che il Governo avrebbe dovuto aprire
un confronto con i sindacati: le lavoratrici ed i lavoratori hanno subito e
non provocato gli errori che hanno portato al dissesto di Alitalia. Sarebbe bene ed utile per tutti che tornassero ad essere
protagonisti".
( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
29-12-2007 18:43 Cercare migliori condizioni per
cittadini utenti Roma, 29 dic. (Apcom) - Nella vicenda Alitalia "si deve evitare una contrapposizione Nord-Sud che non
aiuta a risolvere i problemi dell'azienda". Lo afferma in una nota il
vice presidente del Senato Mario Baccini (Udc). "Lo scopo primario della
politica - aggiunge - deve essere in questo, come in altro casi, quello di
assicurare ai cittadini utenti maggior qualità dei servizi e a minor
costo. Per il resto, il Parlamento già si è espresso sul
piano industriale di Alitalia. E, soprattutto, ha
preso atto che lo stesso piano prevedesse l'aeroporto Leonardo da Vinci come
hub principale tenuto conto che il doppio armamento degli aerei Roma Milano
era soltanto un prezzo pagato ai campanilismi politici. Ora si faccia presto.
E alle migliori condizioni per i cittadini utenti".
( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
29-12-2007 18:49 Rilancio e risanamento sono una
questione nazionale Roma, 29 dic. (Apcom) - 'Il rilancio e il risanamento di Alitalia e' una grande questione nazionale su cui il
governo e' impegnato con decisione e responsabilita'. Individuando nella
trattativa con Air France un punto fondamentale per una possibile soluzione
di questa vicenda. Sbaglia chi continua a farne una questione regionale o di
campanilismo locale mettendo in contrapposizione presunti interessi del Nord
rispetto a quelli nazionali'. Lo afferma Paolo Cento, deputato dei Verdi e
sottosegretario all'Economia. 'Semmai - aggiunge - tutto il Paese e le forze
politiche devono essere impegnate affinche' il confronto su Alitalia abbia alcuni punti fermi da rivendicare nel piano
industriale di rilancio tra cui quello fondamentale della tutela di tutti i
posti di lavoro'.
( da "Virgilio Notizie" del 29-12-2007)
29-12-2007 18:25 "Padoa-Schioppa si comporti
con decenza e spieghi questa scelta" Roma, 29 dic. (Apcom) - Il Governo
non ha ancora spiegato a nessuno perchè ha anticipato i tempi su Alitalia, dando il via libera al Cda della compagnia di
bandiera di avviare una trattativa esclusiva con il gruppo Air France-Klm. E
sarebbe ora che lo facesse. E' questa la richiesta del segretario generale
della Uil, Luigi Angeletti, che tuttavia nutre molti dubbi in proposito.
"Il ministro Padoa-Schioppa non ha spiegato a nessuno i motivi per i
quali ha preso una decisione - ha detto - sarebbe auspicabile che si
comportasse in una maniera decente e, quindi, che spiegasse a noi e al paese
le ragioni che hanno sostenuto questa scelta". Angeletti ha ricordato
che "il Governo aveva detto per bocca del presidente del Consiglio che
non si sarebbero prese decisioni affrettate prima del 15 gennaio. Invece,
siamo alle solite". Secondo il leader sindacale, in questa vicenda
c'è stata mancanza di trasparenza. "Certo", ha osservato.
Angeletti è anche convinto che il Governo non convocherà i
sindacati "perchè ha deciso di fare tutto da solo. Aveva deciso
da tempo. Quindi, è tutto una manfrina. Sarebbe corretto convocarci,
però comincio a pensare che non lo farà". Se questa
convocazione non dovesse mai arrivare, la reazione del sindacato non si farebbe
attendere. Anche se Angeletti è attento a non pronunciare la parola
sciopero. "Ne riparliamo un altro giorno - si è limitato a dire
il numero uno della Uil - una domanda per volta".
( da "ADN Kronos" del 29-12-2007)
Ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le
notizie di ECONOMIA Milano, 29 dic. - (Adnkronos) - "Scenderemo in
piazza: a Malpensa faremo una manifestazione, nella prima data utile di
gennaio, il 12 o il 19, la macchina operativa si e' gia' messa in moto".
Lo ha detto Umberto Bossi, leader della Lega Nord, dopo la decisione del
Governo per una trattativa in esclusiva con Air France-Klm per la cessione di
Alitalia.
( da "Liberazione" del 29-12-2007)
Alitalia, Tps gioca d'anticipo e dà l'ok ad Air
France-Klm Andrea Milluzzi Diciamo che anche i possessori di azioni Alitalia hanno di che festeggiare, visto che il titolo,
tornato nelle trattative dopo la sospensione, ha chiuso la giornata in Borsa
con un luccicante +8,6% dopo giorni di magra e di ribassi. Diciamo poi che anche i rappresentanti dei piloti e delle hostess
saranno contenti, visto che da giorni si erano dichiaratamente schierati
dalla parte del vettore franco-olandese. Un po' meno contente lo sono sicuramente
le altre sigle sindacali che sin dall'inizio della gara si erano schierati
con l'altra concorrente, la Air One dell'imprenditore italiano Carlo Toto. E
se da una parte Fit Cisl e la Uil Trasporti chiedono di essere convocati dal
governo, dall'altra Sdl va giù duro e definisce
"autoritario" il comportamento tenuto da Padoa Schioppa e colleghi:
"Registriamo con estremo disappunto il comportamento del governo che per
oltre un anno ha evitato accuratamente il confronto con il sindacato, ha
fatto perdere ad azienda e lavoratori un anno e mezzo di tempo con una gara
fantasma fallita prima di nascere ed ora decide prima del termine da esso
stesso fissato, senza aver ascoltato il parere e le riflessioni del sindacato
ed aver fornito chiarimenti sui criteri che sono stati alla base di tale
opzione" ha detto il coordinatore nazionale della sigla, Fabrizio
Tomaselli. Proprio il fatto di essere stati esclusi dalla fase decisionale ha
fatto infuriare tutti i sindacati che adesso promettono, come fa il rappresentante
dell'Ugl Roberto Panella di "non fare la stampella del governo. Il
sindacato non può essere usato come un'ambulanza chiamata in soccorso
solo quando si parla di esuberi o si toccano i livelli occupazionali".
Il grande "trombato" della vicenda, Carlo Toto si rifugia nel
sarcasmo: "Se l'Italia rinuncia al nostro progetto, spreca una grande
opportunità, oltre che la capacità di competere in serie A.
Siamo un Paese che sta semplicemente scegliendo di autodeclassarsi, svendendo
un asset strategico nazionale e così contribuendo ad un grave
indebolimento strutturale. Oggi (ieri, Ndr) ha perso l'Italia, i cittadini,
l'industria del turismo, le nostre imprese che concorrono con sempre maggiori
pressioni sui mercati esteri". Tutti quindi stanno aspettando di capire
cosa contenga nel dettaglio questo fantomatico piano industriale di Air
France che tanto è piaciuto a Padoa Schioppa, piloti e hostess e
così poco a sindacati e imprenditori italiani (tutta la Confindustria
infatti stava con Toto). Ciò che sicuramente sta già provocando
la più grossa crisi è il nodo Malpensa. Lo scalo milanese
dovrebbe - il condizionale è d'obbligo - non rientrare nei piani della
compagnia francese e, nonostante il condizionale, tutto il Nord si sta
infuriando. Dalla Lega Nord che per bocca di Calderoli promette guerra al
governo, al Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, a quello
della provincia di Milano Filippo Penati alla sindaca Moratti è tutto
un coro di proteste contro il "colpo di mano" di Tps. E le urla
arrivano sia da destra che da sinistra, tant'è che tutti i segretari
settentrionali del Pd invitano i "colleghi" romani a valutare bene
il da farsi. Quindi, vedremo se sarà vero che con questa scelta Alitalia sarà risanata, se addirittura il governo potrà mantenere
il 49,9% del pacchetto azionario che già ha e se i livelli
occupazionali saranno salvaguardati. Questi sono tutti auspici di Padoa
Schioppa. Lui ha scelto, lui sarà il titolare unico della trattativa.
Se poi sarà stato meglio fare come ha detto ieri il ministro Ferrero,
ossia "non limitarsi a una trattativa esclusiva" sarà il
tempo a dirlo. Quel poco che ne è rimasto. 29/12/2007.
( da "Liberazione" del 29-12-2007)
Il ministro: salari, precarietà, immigrati. Le
risorse ci sono. Dini? Venga in parlamento Ferrero: "La verifica? Ecco
tre cose da fare" Romina Velchi In consiglio dei ministri, Paolo Ferrero
si è presentato con un regalo speciale per i suoi colleghi: un
calendario di Vip. Da non confondersi con "very important people".
Si tratta, invece, di "very invisible people": gli invisibili.
Quelle persone che vivono ai margini della società; donne, uomini,
bambini che non hanno nulla, che non chiedono nulla e perciò non
ricevono nulla. Eppure esistono, sono tra noi, come le foto del calendario
sono lì a dimostrare. Il ministro ha voluto così offrire un
momento di riflessione, tra un decreto e l'altro, e ricordare che la politica
dovrebbe essere soprattutto migliorare le condizioni di vita delle persone.
Ancorché invisibili. Giusto una pausa, perché poi il consiglio dei ministri
si è dovuto rimettere al lavoro. Sono sufficienti le modifiche
contenute nel nuovo decreto sulla sicurezza per giudicarlo positivo? Del
vecchio decreto sicurezza, una parte non va come decreto ma sotto forma di un
provvedimento con iter legislativo normale, e questo è già
positivo, perché permette la discussione parlamentare. Nel decreto vero e
proprio c'è la parte che sorregge le espulsioni urgenti, che riprende
le modifiche apportate al Senato, lievemente migliorate. Cioè? Per
esempio, il numero di anni per cui vale l'espulsione: erano dieci, vengono
riportati a cinque. Per quanto riguarda le persone sospettate di terrorismo,
norma già contenuta nel pacchetto Pisanu e che è stata ripresa,
l'elemento positivo sta nel fatto che il provvedimento viene riportato dentro
le procedure ordinarie. Cioè ci deve essere la validazione della
magistratura. Nella versione Pisanu, invece, era lo stesso ministro che
poteva espellere e basta. Alla fine del consiglio dei ministri hai parlato di
"tre pilastri", per spiegare che il tuo sì al provvedimento
era condizionato. Sì, perché al di là del testo del decreto,
segnalo che ci è stata una lunghissima discussione, anche molto
accesa, dopo che io ho chiesto che altri due provvedimenti camminino di pari
passo con quello sulla sicurezza: le norme sul razzismo e l'omofobia, che
devono avere un percorso contestuale, e quelle sul superamento della legge
Bossi-Fini. E hai ottenuto garanzie su questo? Sì, c'è la richiesta
del governo al presidente della Camera di incardinare presto i provvedimenti,
già a gennaio. Ovviamente, non è un elemento risolutivo al
cento per cento, ma c'è l'impegno politico di tenere insieme queste
tre questioni. Che mi sembra il minimo: riuscire finalmente a rendere chiare
e coerenti le norme sull'immigrazione e sul razzismo. Ma perché ripetere il
decreto? E' evidente che noi non condividiamo la forma del decreto. Si tenga
presente però che metà del vecchio decreto non esiste più.
Ed è ovvio che il ministero dell'interno si sarebbe trovato a gestire
le espulsioni già attuate senza più la copertura legislativa.
Inoltre, nel merito, il provvedimento è stato riportato nell'alveo
costituzionale. Il punto era proprio legare quel decreto alla modifica
complessiva della legge sull'immigrazione e giudico un risultato positivo il
fatto che ci sia l'impegno di tutto il consiglio dei ministri affinché passi
la Amato-Ferrero. Ora che anche il Fmi dà un giudizio positivo, ci
sono le condizioni perché il 2008 sia l'anno della redistribuzione sociale?
Io penso senz'altro di sì. Le risorse ci sono. Lo abbiamo detto anche
quest'anno, che si poteva fare di più. Un po' di redistribuzione si
è fatta già nel 2007: circa quattro miliardi di euro, tra
manovra e decreto fiscale. Credo che si dovrebbe fare un'operazione che sia
doppia come ordine di grandezza e rivolta al lavoro dipendente, da decidere
nella verifica di gennaio e da fare nei prossimi mesi. A proposito di
verifica, c'è un nuovo aut aut del senatore Dini. Se ha un nuovo
programma lo presenti in parlamento e si vedrà. Per quanto ci
riguarda, finché c'è questo governo e questa maggioranza si va avanti.
Chiediamo la verifica sulle cose da fare. Dini decida pure se far cascare il
governo, sono fatti suoi. Quali sono le priorità della verifica? Il
tema della verifica è scegliere che cosa fare in questo 2008. Primo
problema: la redistribuzione del reddito rispetto al lavoro, anche al fine di
difendere i contratti nazionali di lavoro. In altre parole, il tema è:
come lo stato interviene, anche con soldi ma non solo, per favorire l'azione
dei contratti di lavoro e aumentare i redditi dei lavoratori. Legato a questo
c'è il nodo della precarietà e della sicurezza nei luoghi di
lavoro. Terzo, la partita immigrazione e diritti. Ci sono le condizioni,
economiche e politiche, perché la verifica sia positiva? Le risorse
economiche ci sono. Quelle politiche vanno costruite. Penso che, di fronte ad
una richiesta come quella di intervenire sui salari (che è una
richiesta socialmente sentita), non vedo come Dini potrebbe dire di no;
persino la destra (per esempio An) avrebbe difficoltà a dire di no.
Credo, perciò, che su questo bisogna decidere e andare avanti. Se Dini
vuole far cadere il governo sul fatto che si redistribuisce reddito verso i
salari, se ne assume la responsabilità, anche se non capisco come
farebbe a spiegarlo. Cosa pensi della proposta di Prodi di avviare un tavolo
con sindacati e industriali su salari e produttività? Penso che prima
bisogna discuterne dentro la maggioranza per decidere un orientamento e poi
si va a trattare con le parti sociali. Altrimenti sarebbe una riedizione
della discussione di luglio; ho posto la questione in modo molto netto. Il Cdm ha affrontato anche la questione Alitalia. Il Cdm, in realtà, non ha deciso nulla; ha solo preso
atto che la compagnia ha deciso di trattare con un solo concorrente. Io ho
espresso la mia contrarietà, per quanto il governo ha sempre la
possibilità di bloccare l'operazione. Avrei giudicato più
appropriato andare avanti con una trattativa a 360 gradi. Ma la
maggioranza del consiglio dei ministri non la pensa come me. 29/12/2007.
( da "Liberazione" del 29-12-2007)
Via libera dal governo ai decreti sicurezza e
"milleproroghe" Il Consiglio dei ministri (presente anche Mastella,
che prima di Natale aveva annunciato che non vi avrebbe più
partecipato) ha varato all'unanimità il nuovo decreto sicurezza
destinato a regolamentare le espulsioni dall'Italia di cittadini appartenenti
a paesi Ue. Tra le novità, nel nuovo testo - che sostituisce,
modificandolo, quello lasciato decadere lo scorso 19 dicembre perché
contenente una norma sbagliata - è prevista anche l'espulsione
immediata per i sospettati di terrorismo: una sorta di "proroga"
delle disposizioni previste dal pacchetto-Pisanu varato nel luglio del 2005,
ma destinato a scadere il 31 dicembre prossimo. Rispetto alla prima versione
(che il Cdm varò in tutta fretta dopo l'omicidio a Roma di Giovanna
Reggiani da parte di un cittadino romeno), il nuovo decreto definisce in
maniera più rigorosa i criteri che potranno indurre il giudice
monocratico (e non più il giudice di pace, come previsto inizialmente)
a disporre la convalida delle espulsioni per "motivi di pubblica
sicurezza". Ma nonostante la modifica, a sinistra il decreto non
riscuote troppi consensi, mentre, com'è ovvio, piovono a valanga le
critiche dell'opposizione. Se Maurizio Gasparri annuncia che Alleanza
Nazionale presenterà una proposta di "norme chiare contro i
clandestini, tra cui comunitari senza mezzi legali di sostentamento",
Giampiero Catone (Dca) avvisa che il decreto sulla sicurezza "rischia di
essere anticostituzionale, per il fatto di riprodurre il contenuto di un
decreto-legge non convertito, senza introdurre variazioni sostanziali, come
conferma l'ormai consolidata giurisprudenza costituzionale, stabilendo il
principio del divieto di reiterazione del decreto". Un'obiezione cui
risponde direttamente il ministro Amato: questo nuovo dl è
"formalmente e sostanzialmente diverso" dal precedente. Il dl
sicurezza è stato votato anche dal ministro Ferrero, il quale
però ha legato il suo sì alla riforma, "in tempi
possibilmente brevi" della legge Bossi-Fini sull'immigrazione, chiedendo
al governo il massimo impegno per una celere approvazione del nuovo testo
firmato insieme col ministro dell'Interno, e il cui esame inizierà a
gennaio. Anzi, "il decreto sicurezza, le norme per l'estinzione della
legge Mancino su razzismo e omofobia e la legge Amato-Ferrero procederanno
parallelamente". E nella maggioranza, il nuovo decreto sulle espulsioni
continua a generare perplessità, in particolare proprio per lo
strumento utilizzato. "Continuiamo a pensare - afferma il capogruppo del
Prc al Senato Russo Spena, trovando d'accordo quello del Pdci Palermi - che
il decreto sia uno strumento sbagliato e inutilmente emergenziale per
affrontare i problemi della sicurezza. Mi sembra che gli ultimi due mesi
abbiano dimostrato molto chiaramente che le reali emergenze del paese sono
ben altre. Sarebbe stato quindi molto più saggio procedere con un
disegno di legge invece di insistere con lo strumento del decreto in nome di
esigenze puramente propagandistiche, col rischio di diffondere ulteriormente
nel Paese sentimenti di razzismo e xenofobia già sin troppo
presenti". Oltre al decreto sicurezza, il consiglio dei ministri ha
preso altre importanti decisioni. Ha dato il via libera al cosiddetto decreto
milleproroghe, introducendo, tra l'altro, la rottamazione di auto ed elettrodomestici.
Ci sarà un bonus da circa 700 euro per chi rottama una vecchia auto
Euro2 e un maxibonus da 1.200 euro per chi ne rottama due. Il ministro
dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, al termine del Cdm, ha spiegato che
l'esecutivo ha inoltre previsto un bonus speciale per chi rottama la vecchia
auto senza acquistarne una nuova: "In questo caso avrà un
abbonamento per tre anni ai mezzi pubblici o facilitazioni per il "car
sharing"". Il provvedimento, però, non riguarda i veicoli
commerciali Euro2 e le auto, sempre Euro2, immatricolate dopo il 1 gennaio
1997. Inoltre, a sorpresa, il Cdm ha trattato anche della
vicenda Alitalia e ha ratificato la Convenzione dell'Onu per i diritti delle
persone con disabilità, firmata lo scorso anno dal ministro Ferrero. Infine,
ha prorogato fino al 31 gennaio 2008 alcune spese per le missioni militari
all'estero. Ro.Ve. 29/12/2007.
( da "Liberazione" del 29-12-2007)
Sarà possibile rottamare auto ed
elettrodomestici Via libera dal governo ai decreti sicurezza e
"milleproroghe" Il Consiglio dei ministri (presente anche Mastella,
che prima di Natale aveva annunciato che non vi avrebbe più
partecipato) ha varato all'unanimità il nuovo decreto sicurezza
destinato a regolamentare le espulsioni dall'Italia di cittadini appartenenti
a paesi Ue. Tra le novità, nel nuovo testo - che sostituisce,
modificandolo, quello lasciato decadere lo scorso 19 dicembre perché
contenente una norma sbagliata - è prevista anche l'espulsione
immediata per i sospettati di terrorismo: una sorta di "proroga"
delle disposizioni previste dal pacchetto-Pisanu varato nel luglio del 2005,
ma destinato a scadere il 31 dicembre prossimo. Rispetto alla prima versione
(che il Cdm varò in tutta fretta dopo l'omicidio a Roma di Giovanna
Reggiani da parte di un cittadino romeno), il nuovo decreto definisce in
maniera più rigorosa i criteri che potranno indurre il giudice
monocratico (e non più il giudice di pace, come previsto inizialmente)
a disporre la convalida delle espulsioni per "motivi di pubblica
sicurezza". Ma nonostante la modifica, a sinistra il decreto non riscuote
troppi consensi, mentre, com'è ovvio, piovono a valanga le critiche
dell'opposizione. Se Maurizio Gasparri annuncia che Alleanza Nazionale
presenterà una proposta di "norme chiare contro i clandestini,
tra cui comunitari senza mezzi legali di sostentamento", Giampiero Catone
(Dca) avvisa che il decreto sulla sicurezza "rischia di essere
anticostituzionale, per il fatto di riprodurre il contenuto di un
decreto-legge non convertito, senza introdurre variazioni sostanziali, come
conferma l'ormai consolidata giurisprudenza costituzionale, stabilendo il
principio del divieto di reiterazione del decreto". Un'obiezione cui
risponde direttamente il ministro Amato: questo nuovo dl è
"formalmente e sostanzialmente diverso" dal precedente. Il dl
sicurezza è stato votato anche dal ministro Ferrero, il quale
però ha legato il suo sì alla riforma, "in tempi
possibilmente brevi" della legge Bossi-Fini sull'immigrazione, chiedendo
al governo il massimo impegno per una celere approvazione del nuovo testo
firmato insieme col ministro dell'Interno, e il cui esame inizierà a
gennaio. Anzi, "il decreto sicurezza, le norme per l'estinzione della
legge Mancino su razzismo e omofobia e la legge Amato-Ferrero procederanno
parallelamente". E nella maggioranza, il nuovo decreto sulle espulsioni
continua a generare perplessità, in particolare proprio per lo
strumento utilizzato. "Continuiamo a pensare - afferma il capogruppo del
Prc al Senato Russo Spena, trovando d'accordo quello del Pdci Palermi - che
il decreto sia uno strumento sbagliato e inutilmente emergenziale per
affrontare i problemi della sicurezza. Mi sembra che gli ultimi due mesi
abbiano dimostrato molto chiaramente che le reali emergenze del paese sono
ben altre. Sarebbe stato quindi molto più saggio procedere con un
disegno di legge invece di insistere con lo strumento del decreto in nome di
esigenze puramente propagandistiche, col rischio di diffondere ulteriormente
nel Paese sentimenti di razzismo e xenofobia già sin troppo
presenti". Oltre al decreto sicurezza, il consiglio dei ministri ha
preso altre importanti decisioni. Ha dato il via libera al cosiddetto decreto
milleproroghe, introducendo, tra l'altro, la rottamazione di auto ed
elettrodomestici. Ci sarà un bonus da circa 700 euro per chi rottama
una vecchia auto Euro2 e un maxibonus da 1.200 euro per chi ne rottama due.
Il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, al termine del Cdm, ha
spiegato che l'esecutivo ha inoltre previsto un bonus speciale per chi
rottama la vecchia auto senza acquistarne una nuova: "In questo caso avrà
un abbonamento per tre anni ai mezzi pubblici o facilitazioni per il
"car sharing"". Il provvedimento, però, non riguarda i
veicoli commerciali Euro2 e le auto, sempre Euro2, immatricolate dopo il 1
gennaio 1997. Inoltre, a sorpresa, il Cdm ha trattato anche
della vicenda Alitalia e ha ratificato la Convenzione dell'Onu per i diritti delle
persone con disabilità, firmata lo scorso anno dal ministro Ferrero.
Infine, ha prorogato fino al 31 gennaio 2008 alcune spese per le missioni
militari all'estero. Ro.Ve. 29/12/2007.
( da "ADN Kronos" del 29-12-2007)
La decisione del governo di vendere ad Air
France-Klm non va giù al leder leghista: "La gente è incaz...,
ha pagato per mantenere in piedi la compagnia e ora ci portano via
Malpensa". Formigoni chiede garanzie, altrimenti: "Sarà dura
opposizione". Bonanni: "Il governo sbaglia" ascolta la notizia
commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA Milano, 29 dic. -
(Adnkronos/Ign) - La decisione del governo di vendere Alitalia
ad Air France-Klm sta provocando una bufera. "Scenderemo in piazza: a
Malpensa faremo una manifestazione, nella prima data utile di gennaio, il 12
o il 19, la macchina operativa si è già messa in moto", ha
annunciato oggi il leader della Lega Nord Umberto Bossi. "La gente
è incazzata -ha continuato Bossi- da queste parti
è molto incazzata, perché ha pagato per mantenere in piedi Alitalia e come ricompensa ci portano via Malpensa". Secondo
Bossi, "il governo italiano non può pretendere che il Nord, dopo
che è servito per tenere in piedi Alitalia, adesso
se ne stia buono e zitto. Scenderemo in piazza e ci faremo sentire".
Al centrodestra, come ai sindacati Cisl e Uil, all'Unione Piloti ma
soprattutto alla Regione Lombardia non va proprio giù la decisione del
governo di condurre la trattativa diretta ed esclusiva con il Gruppo
franco-olandese. E mentre i sindacati sono sul piede di guerra anche perché
si sentono esclusi dal negoziato, il Nord teme per le sorti di Malpensa.
"Ho chiesto e continuerò a chiedere che il governo fornisca al
più presto i dettagli del piano presentato da AirFrance-Klm -ha detto
il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni-, per capire fino a
che punto sarà compromessa la competitività del Paese e in che
misura sarà ridotta la mobilità dei cittadini volatori. Quello
che è certo è che senza garanzie per Malpensa la nostra
opposizione sarà molto dura". Formigoni quindi ha fatto
osservare: "Poiché Alitalia non è di
proprietà di Padoa-Schioppa ma di milioni di cittadini italiani che
per anni hanno visto impiegati i loro soldi per mantenere in vita un'azienda
ormai fallita, chiediamo al ministro e al governo di rispondere a due
semplici domande: è loro intenzione porre qualche condizione a difesa
di Malpensa oppure, come sembra, si tratta di un problema che non li
riguarda?" Da parte sua, il segretario generale della Cisl, Raffaele
Bonanni, ha sottolineato come la decisione del governo sia ''sbagliata'' e ''poco
chiara''. "Non si affida così la compagnia al miglior
concorrente", ha spiegato il sindacalista in un'intervista al Tg2.
Infatti, "l'Italia non deve lasciare la sua compagnia, così come
hanno fatto gli altri Paesi come la Francia''. Insomma, l'esecutivo commette
''un errore grave'', ha denunciato il leader della confederazione di Via Po.
A tutto questo poi si deve aggiungere la mancanza di chiarezza su questa
operazione. ''Non si conoscono i criteri, le modalità usate -ha detto
Bonanni- non si conosce nulla, nulla è trasparente. Questo non accade
neanche in Cina''. Per questi motivi il sindacato non resterà a
guardare. ''Faremo di tutto per mobilitarci e per chiedere anche al
Parlamento di vigilare''. Prendendo atto della scelta operata dal cda di Alitalia, anche l'Unione Piloti, in una nota, ha fatto
notare come "sarebbe incomprensibile e dannoso continuare a non
coinvolgere i Piloti nella discussione sul Piano Industriale presentato da
Air France per la Compagnia italiana". Per ora, a raccogliere il consenso
positivo della decisione del governo c'è l'Enac, il cui presidente,
Vito Riggio, ha espresso "viva soddisfazione per l'orientamento espresso
dal Governo rispetto all'avvio da parte di Alitalia
di una trattativa in esclusiva con Air France-KLM". Secondo l'Enac il
gruppo franco-olandese "contribuirà a favorire il rilancio e lo
sviluppo del settore del trasporto aereo".
( da "Provincia di Sondrio, La" del 29-12-2007)
Via libera del
governo Sì ai francesi per Alitalia: rivolta
Malpensa La protesta del Nord per i timori di declassamento dello scalo
MILANOIl Consiglio dei ministri ieri ha dato il via libera informale all'Alitalia per le trattative con Air France-Klm per la vendita
della società. Il "sì" ai francesi è stato
quasi unanime perché solo il ministro Ferrero ha espresso perplessità.
Il ministro dell'Economia e del Tesoro (azionista di Alitalia) Padoa-Schioppa ha spiegato che si dà mandato al
cda di Alitalia di avviare la trattativa con Air
France e di concluderla entro otto settimane. L'annuncio ha scatenato la
protesta del Nord con il presidente regionale Formigoni e il sindaco di
Milano, Moratti. I timori riguardano il possibile declassamento dello scalo.
servizi alle pagine 2-3.
( da "Provincia di Sondrio, La" del 29-12-2007)
Oltre quattro ore con code chilometriche La scena
del terribile incidente mortale di ieri mattina a Berbenno e la vittima, Gino Piasini Foto Gianatti Dinanzi alla privatizzazione di Alitalia, numerosi politici settentrionali sono scesi in campo contro
la decisione del governo di confermare la scelta del cda della compagnia di
bandiera di puntare su Air France - Klm e scartare l'ipotesi "tutta
italiana" avanzata da Air One. Molti parlamentari e
amministratori locali lamentano che questa decisione sacrificherebbe
Malpensa, dato che i francesi intendono privilegiare l'aeroporto romano di
Fiumicino, destinato a diventare l'hub italiano del gruppo. Le reazioni
politiche contro la candidatura di Air France sono ingiustificabili, anche se
è ragionevole la richiesta di mantenere ancora per due o tre anni i
più importanti collegamenti internazionali dell'aeroporto della
brughiera. Per giunta, se Malpensa è un aeroporto interessante non
c'è il minimo dubbio che vi saranno presto molte compagnie aeree
(europee e no, tradizionali e low cost) che si faranno avanti per utilizzare
gli slot - i diritti a volare - lasciati liberi dalla decisione di Air
France. Non sta comunque al sindaco di una città o al presidente di
una regione il compito di gestire il traffico aereo. Il Nord ha perfettamente
ragione quando punta il dito contro l'assistenzialismo a favore dei forestali
calabresi, ma proprio per tale ragione non può pretendere scelte
contrarie alle logiche di mercato. D'altra parte, se il piano avanzato dai
francesi non prevede un doppio hub è perché tale soluzione sarebbe
economicamente indifendibile, e solo un'azienda politicizzata come Alitalia - che perde più di un milione di euro ogni
giorno! - poteva organizzare in tal modo la propria struttura. Quello che si
dovrebbe fare, invece, è garantire le migliori condizioni
istituzionali perché vi sia concorrenza. A tal fine sarebbe però
indispensabile che l'amministrazione del capoluogo lombardo approntasse un
piano per la privatizzazione della Sea. Palazzo Marino controlla infatti
tutti e tre gli aeroporti milanesi: Malpensa, Linate e perfino Orio al Serio.
Per questo motivo non ci sono imprenditori alla guida di queste
realtà, ma uomini scelti dai partiti: e in tal modo abbiamo tre
aeroporti che tendono ad evitare una vera competizione. I politici
settentrionali non devono difendere un assistenzialismo in salsa padana, ma
invece pretendere che Alitalia sia venduta al
più presto, e che sia ceduta ai francesi (più lontani di Air
One dal potere politico italiano e quindi meno in condizione di
avvantaggiarsi con aiuti e protezioni). Devono anche privatizzare e
liberalizzare le strutture aeroportuali, facendo affluire negli aeroporti del
Nord quelle compagnie low cost che sono la vera novità del trasporto
aereo contemporaneo. Se invece la classe politica settentrionale sceglie di
accodarsi alle posizioni difese dai sindacati confederali e dal ministro
Alessandro Bianchi (dei Comunisti italiani), favorevoli alla soluzione Air
One perché modificherebbe il meno possibile la realtà presente, la
Lombardia e le altre regioni del Nord rischiano di conoscere un declino
inarrestabile. Dopo il sorpasso della Spagna (dove il reddito pro capite ha
superato il nostro), la Grecia è già pronta a guardarci
dall'alto in basso.
( da "Provincia di Como, La" del 29-12-2007)
Dinanzi alla
privatizzazione di Alitalia, numerosi
politici settentrionali sono scesi in campo contro la decisione del governo di
confermare la scelta del cda della compagnia di bandiera di puntare su Air
France - Klm e scartare l'ipotesi "tutta italiana" avanzata da Air
One. Molti parlamentari e amministratori locali lamentano che questa
decisione sacrificherebbe Malpensa, dato che i francesi intendono
privilegiare l'aeroporto romano di Fiumicino, destinato a diventare l'hub
italiano del gruppo. Le reazioni politiche contro la candidatura di Air
France sono ingiustificabili, anche se è ragionevole la richiesta di
mantenere ancora per due o tre anni i più importanti collegamenti
internazionali dell'aeroporto della brughiera. Per giunta, se Malpensa
è un aeroporto interessante non c'è il minimo dubbio che vi
saranno presto molte compagnie aeree (europee e no, tradizionali e low cost) che
si faranno avanti per utilizzare gli slot - i diritti a volare - lasciati
liberi dalla decisione di Air France. Non sta comunque al sindaco di una
città o al presidente di una regione il compito di gestire il traffico
aereo. Il Nord ha perfettamente ragione quando punta il dito contro
l'assistenzialismo a favore dei forestali calabresi, ma proprio per tale
ragione non può pretendere scelte contrarie alle logiche di mercato.
D'altra parte, se il piano avanzato dai francesi non prevede un doppio hub
è perché tale soluzione sarebbe economicamente indifendibile, e solo
un'azienda politicizzata come Alitalia - che perde
più di un milione di euro ogni giorno! - poteva organizzare in tal
modo la propria struttura. Quello che si dovrebbe fare, invece, è garantire
le migliori condizioni istituzionali perché vi sia concorrenza. A tal fine
sarebbe però indispensabile che l'amministrazione del capoluogo
lombardo approntasse un piano per la privatizzazione della Sea. Palazzo
Marino controlla infatti tutti e tre gli aeroporti milanesi: Malpensa, Linate
e perfino Orio al Serio. Per questo motivo non ci sono imprenditori alla
guida di queste realtà, ma uomini scelti dai partiti: e in tal modo
abbiamo tre aeroporti che tendono ad evitare una vera competizione. I politici
settentrionali non devono difendere un assistenzialismo in salsa padana, ma
invece pretendere che Alitalia sia venduta
al più presto, e che sia ceduta ai francesi (più lontani di Air
One dal potere politico italiano e quindi meno in condizione di avvantaggiarsi
con aiuti e protezioni). Devono anche privatizzare e liberalizzare le
strutture aeroportuali, facendo affluire negli aeroporti del Nord quelle
compagnie low cost che sono la vera novità del trasporto aereo
contemporaneo. Se invece la classe politica settentrionale sceglie di
accodarsi alle posizioni difese dai sindacati confederali e dal ministro
Alessandro Bianchi (dei Comunisti italiani), favorevoli alla soluzione Air
One perché modificherebbe il meno possibile la realtà presente, la
Lombardia e le altre regioni del Nord rischiano di conoscere un declino
inarrestabile. Dopo il sorpasso della Spagna (dove il reddito pro capite ha
superato il nostro), la Grecia è già pronta a guardarci
dall'alto in basso.
( da "Provincia di Como, La" del 29-12-2007)
Il territorio - 1 La Lega sollecita la Moratti
"Ora chieda un miliardo di danni" MILANO - La Lega Nord chiede che
il Comune di Milano, in qualità di proprietario dello scalo di Malpensa,
istruisca una causa civile contro lo Stato italiano, azionista
di riferimento di Alitalia, per chiedere un risarcimento di un miliardo di euro, nel caso
l'aeroporto varesino sia ridimensionato. "Chiediamo formalmente - ha
detto Matteo Salvini, capogruppo del Carroccio al Comune di Milano - la
convocazione di un Consiglio comunale straordinario su Malpensa nella
settimana dal 6 al 13, l'ultima settimana utile prima dell'ufficializzazione
di ogni decisione". "Nel caso sciagurato di un taglio di Malpensa -
ha quindi concluso Salvini -, chiediamo che l'avvocatura del Comune di
Milano, proprietario dello scalo, prepari una causa civile contro l'azionista
di Alitalia, e quindi contro lo Stato, per
chiedere un miliardo di danni, morali ma soprattutto materiali". E in
serata la Moratti ha commentato: "Il governo ora si assuma le sue
responsabilità, che sono tutte politiche perchè si tratta di
scelte che toccano direttamente le politiche industriali, economiche e di
relazioni internazionali del nostro Paese. Ci auguriamo che le trattative
dirette con Air France siano fatte nell'interesse del Paese, perché quella
sul destino Alitalia non è una scelta
tecnica".
( da "Provincia di Como, La" del 29-12-2007)
Il territorio - 2 L'appello del sindaco di Varese
"Il Nord deve farsi sentire" VARESE - "La
decisione del governo di vendere Alitalia ad Air
France è gravissima per tutto il Nord e per i servizi offerti ai
passeggeri": adesso "il Nord dovrà far sentire a propria
voce non solo a parole" ha commentato il sindaco leghista di Varese,
Attilio Fontana. "Ci eravamo illusi che il governo ascoltasse le nostre
buone ragioni, ma cosi non è stato", ha aggiunto Fontana
riferendosi al futuro di Malpensa. "Evidentemente - ha aggiunto il primo
cittadino - sono intervenuti poteri esterni che hanno deciso per conto del
governo. Ora il Nord dovrà fare sentire la propria voce, e non solo a
parole, le ripercussioni sono troppo gravi anche per l'economia". Il sindaco
di Varese ha poi detto che la scelta del governo "è un'ulteriore
prova che Roma ha tutte le intenzioni di affossare il nord e la sua
economia". Sulla stessa posizione Roberto Calderoli, coordinatore delle
segreterie leghiste: "Il governo ha scelto Air France e ha quindi scelto
di svendere il Paese e di cancellare la Padania. Benissimo, se volevano la
guerra l'avranno e se ci sarà ancora qualche cortigiano, anche
all'interno del centrodestra o di casa nostra, che verrà a dirci che
bisogna dialogare con questo governo, mi premurerò personalmente di
prenderlo a calci nel sedere".
( da "Provincia di Como, La" del 29-12-2007)
MALPENSA (s.ca.) Loro in viaggio verso Eurodisney Paris,
la loro valigia, invece, in volo verso il Brasile. E lo smarrimento costa
2.300 euro ad Alitalia; la compagnia di bandiera, di
fatto, è stata condannata a pagare dal giudice di pace di Gallarate
con sentenza depositata pochi giorni fa. Protagonisti due coniugi del
Varesotto in viaggio di piacere con amici. La coppia altro non voleva che far
trascorrere un week-end di puro divertimento ai due figli: una bimba di 5
anni e l'ultimo nato di casa di appena 19 mesi. E così, subito dopo la
Pasqua 2006, la famigliola più amici parte da Malpensa alla volta di
Eurodisney. Alle 13.15 del 21 aprile il volo Alitalia
prenotato e regolarmente saldato, decolla. Alle 15 i quattro malcapitati
atterrano. La famigliola si avvia verso la consegna bagagli: due le valigie attese.
Una grande, contenente gli indumenti di tutta la famiglia (si sarebbero
fermati soltanto sino al 24 aprile) oltre al necessario per le cure del
piccolo, l'altra, mini, contenente scarpe ed effetti personali. Ed è
la seconda sacca soltanto a giungere a destinazione. La coppia si preoccupa,
poi si informa. Il consiglio è di attendere l'arrivo del prossimo volo
Alitalia per Parigi: forse la valigia smarrita
è lì. Mamma, papà, bimba e piccolo di 19 mesi, attendono
in aeroporto per 3 ore: alle 18, atterrato il famoso volo successivo, viene
loro comunicato che no, la loro valigia non è nemmeno lì.
Stanchi, preoccupati ed esasperati, i coiniugi compilano il modulo per la
mancata consegna bagaglio, poi spendono 619 euro per acquistare il minimo
indispensabile per loro e per i bambini: 3 giorni senza potersi mai cambiare
sono troppi per chiunque. La vacanza, rovinata e mutilata di un giorno,
passa; tornati a casa, i due chiamano, ripetutamente, l'ufficio "bagagli
smarriti" di Malpensa. Della valigia nessuna notizia sino al 9 maggio;
quando la coppia viene informata del ritrovamento della borsa, finita in
Brasile. I due chiedono ad Alitalia il
risarcimento. "Alitalia respinge l'accordo e noi citiamo in giudizio nel gennaio 2007
- spiega il legale Roberto Porrello -. Chiedendo il risarcimento dei 619 euro
spesi, oltre a 1.000 euro di danni per la vacanza rovinata e ridotta di un
giorno". Alitalia non cede, respinge
ogni richiesta. "La sentenza è chiara - dice Porrello -. La
compagnia è stata condannata con celerità a pagare oltre ai
1.619 euro richiesti, anche le spese legali. In tutto 2.300 euro circa, oltre
alla parcella del loro avvocato".
( da "Provincia di Como, La" del 29-12-2007)
VENEZIA Ad un passo dal crack Alpieagles si
risolleva in aria e davanti al Tar del Lazio vince il round con l'Enac che le
consente di tornare a sperare. Il vettore veneto presieduto da Paolo
Sinigaglia sembrava avere i giorni contati: ne restavano esattamente tre,
dato che l'Enac, viste le perduranti difficoltà finanziarie, aveva
fissato al primo gennaio 2008 lo stop alla licenza. Alpieagles sta già
pagando da settimane questo provvedimento, con una progressiva emorragia di
passeggeri e cancellazioni di voli. Ma a sorpresa, mentre anche la Regione
Veneto ha iniziato a muoversi per salvare la compagnia e trovare un
compratore, è arrivata la sentenza del Tar del Lazio: il tribunale
amministrativo ha accolto il ricorso di Alpieagles per la sospensione del
provvedimento con cui Enac negava la proroga della licenza, fermandola al 31
dicembre prossimo. Il Tar - ha spiegato l'avvocato Paolo Pettinelli, che ha
firmato il ricorso - ha ritenuto fondata l'istanza di Alpieagles e ha fissato
al 17 gennaio 2008 l'udienza per la discussione di merito del provvedimento
Enac. "Fino a quella data perlomeno - ha aggiunto Sinigaglia - gli aerei
della compagnia potranno continuare a volare". Certo, potrebbe essere
solo un prolungamento dell'agonia. Perché nelle stesse ore da Bari giungeva
notizia che un Fokker 100 della compagnia veneta era stato bloccato allo
scalo di Palese dalla società Aeroporti di Puglia, la quale vanta nei
confronti di Alpieagles crediti per quasi due milioni di euro (1,6 con quello
di Bari e 400 con quello di Brindisi). Insomma altri debitori che si
aggiungono a quelli che da mesi battono alla porta di Sinigaglia: la Save di
Venezia (poco meno di 4 milioni, ma Sinigaglia dice 1,8
milioni), la Gesac di Napoli, la stessa Alitalia (per
soli 300 mila euro), alla quale tuttavia il patron di Alpieagles era riuscito
a far pignorare con successo 3 milioni 499 mila euro di crediti. Sinigaglia,
pur rimanendo combattivo e minacciando cause penali, sembra voler abbandonare
il campo. "Me ne voglio andare - ha detto ieri -, perché prendo
atto che questa è la volontà generale". Ma ancora alla
guida di Alpieagles, l'imprenditore calzaturiero, proprietario della Simod,
ha detto di ritenere "impraticabile" l'affitto dell'attività
ad un'altra compagnia, al quale potrebbe essere interessata la MyAir di Carlo
Bernini. "La strada per il salvataggio - ha spiegato Sinigaglia -
è la cessione dell'azienda, e io sono determinatissimo".
( da "Provincia di Como, La" del 29-12-2007)
Sit-in di protesta "Salvate
Malpensa" Ieri nuova iniziativa di An ai banconi milanesi dell'Alitalia La Russa: "Prodi sta svendendo un altro grande
patrimonio" MALPENSA A settembre era stato un sit-in davanti ai banchi
di Alitalia, ieri una nuova ?discesa? in quel di Malpensa per far
risuonare la voce di Alleanza Nazionale dentro e fuori lo scalo. A
capeggiarla Ignazio La Russa e, con lui, tutti i dirigenti di partito, il
senatore Alfredo Mantica, l'onorevole Paola Frassinetti, i capigruppo dei
consigli regionali e provinciali, assessori, rappresentanti delle province di
Milano, Varese, Novara e, non ultimo, il segretario cittadino di AN del
capoluogo di regione Umberto Maerna che, altoparlante alla mano, ha guidato
il corteo al ritmo di "giù le mani da Malpensa". Dietro alle
bandiere di partito e al tricolore, una cinquantina e passa di attivisti
hanno sfilato tra i banchi del check-in all'Area Partenze del terminal 1 e
attirato l'attenzione dei passeggeri per urlare tutta la loro rabbia contro
Romano Prodi, ?reo?, secondo AN, di voler svendere la ex compagnia di
bandiera ai francesi. "La nostra contrarierà è
totale", ha attaccato La Russa, "Alitalia deve
mantenere la propria italianità, non per un fatto di bandiera o una
questione sentimentale, ma perché il piano di Air France penalizza Malpensa e
in tal modo il sistema Italia. Non si tratta di una guerra tra nord e sud, ma
la scelta che viene avanti dal governo Prodi non porta acqua al mulino dei
nostri scali, neanche a Fiumicino. Abbiamo organizzato questa manifestazione
di protesta, ma altre ce ne saranno a Milano e Roma". Nessun dubbio,
secondo La Russa: "A parità di condizioni, è la proposta
di Air One e della cordata che la sostiene che andrebbe avvantaggiata e
scelta. E poi dove sono tutti quei capitani coraggiosi che hanno in mano le
redini dell'imprenditoria non solo del nord? Il governo non è neanche
riuscito a far crescere il numero di imprenditori che potessero formare una
cordata in difesa dell'italianità di Alitalia".
Ancora di più severo il senatore Mantica: "non è stato
neanche condotto un confronto serio tra le due offerte, non considerate in
maniera paritetica. E' di giovedì la vendita di slot di Alitalia a Londra per 92milioni di euro, a dimostrazione
che nel prezzo di Air France ci sono anche gli slot". Insomma, come
già rivendicato da altri "che Alitalia
ceda almeno gli slot a Malpensa in modo da non penalizzare oltremodo questo
aeroporto", ha tuonato La Russa, "i francesi faranno prima
diventare marginale Malpensa per chiudere poi Linate? Attenzione che
sarà la guerra". Durissimo anche Piergianni Prosperini, assessore
regionale allo Sport e al Turismo: "il nostro è un atto di
guerra", ha detto, " Prodi ha già ucciso l'economia della
Cirio e dell'Alfaromeo e ora lo farà anche con Alitalia".
Il microfono è passato di mano in mano. Dalla provincia di Novara alla
realtà milanese senza dimenticare il varesotto, sul cui territorio
l'hub ha casa, An ha ricordato di non voler accettare senza batter ciglio le
decisioni che verranno. "Sarà un colpo di mano tra Natale e
Capodanno, senza alcuna discussione sui due piani per l'acquisizione di Alitalia. E questo è un grave errore", ha
dichiarato La Russa. E dopo poche ore era già noto il via libera del
Consiglio dei ministri per la trattativa con Air France. "Siamo pronti a
dare battaglia", il coro di AN. "Il Nord faccia sentire la propria
voce", ha esortato l'onorevole varesino Marco Airaghi. Alessandra
Pedroni.
( da "Provincia di Como, La" del 29-12-2007)
L'analisi L'ex ministro: "Andava ridotto
Linate" GENOVA "Quando si fece l'operazione Malpensa l'idea era
quella di avere un grande hub che drenasse la perdita di traffico che avevamo
a vantaggio di altri hub europei. Per fare forte Malpensa vi si doveva
dirottare molto traffico e si doveva tenere Linate molto piccola per alcuni
anni, come hanno fatto in Francia con Orly all'apertura del De Gaulle.
Però il Paese non ne ha avuto la forza": così il
presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, all'epoca ministro dei
Trasporti, spiega perché non nacque la "grande Malpensa". Come
anticipato ieri dal Foglio, Burlando spiega di come "i milanesi hanno
trovato comodo tenersi Linate il più possibile; il sud ha trovato
comodo andare a Linate e Roma, ha difeso Fiumicino. La somma di questi tre
elementi ha fatto sì che Malpensa non abbia avuto la forza che forse
si meritava". L'ex ministro dei Trasporti definisce inoltre "bizzarra"
la decisione di non aver voluto attivare una navetta Linate-Ciampino:
"Sarebbe stata utile per superare le obiezioni della Ue. Ma ci fu un
consiglio comunale che si schierò contro in modo unanime, da Fini a
Rutelli. Dissero che il traffico sarebbe stato troppo, ma poi a Ciampino sono
arrivati i low cost e cinque milioni di passeggeri". Burlando infine
invita a non aggrapparsi troppo al concetto di "italianità" nella privatizzazione di Alitalia:
"Leggo di intenzioni di costruire nuove compagnie del Nord. Faccio i
miei auguri ai promotori dell'iniziativa, non credo però che
avrà successo. Serve molto tempo e lo scenario è
consolidato". Il presidente della Regione Liguria infine svela una mossa
possibile per risollevare il destino di Malpensa, ispirata a quanto
accaduto agli scali parigini: "Bisogna rivedere le quote di voli tra
Malpensa e Linate. Quando a Parigi nacque lo Charles De Gaulle, al vecchio
scalo di Orly rimasero pochissimi voli. Poi, quando il De Gaulle si
affermò, Orly riprese a crescere. La fase iniziale però deve
essere drastica per almeno 4-5 anni. Per arrivare in vetta serve faticare, se
si vuole avere successo è meglio indirizzarsi su specializzazioni
richieste dal mercato, anche se più impegnative. Ma questo, purtroppo,
è un Paese che fa fatica a faticare. Intanto sulla questione si
è espresso anche l'assessore lombardo alle Infrastrutture, Raffaele
Cattaneo: "L'Antitrust europeo avrà molto da dire" sulla
procedura di vendita di Alitalia ad Air France.
Cattaneo ne è praticamente certi anche perché nelle scorse settimane,
proprio in vista della vendita della compagnia di bandiera, ha avuto contatti
con diverse società interessate. "Mi pare che Airone - ha
aggiunto - abbia tutto l'interesse, abbia fondate motivazioni per segnalare
problemi all'Antitrust. Ma anche British o Lufthansa potrebbero farlo".
Se la struttura dell'Unione Europea non avrà nulla da dire, la
procedura durerà 30 giorni. Se invece riterrà necessari degli
accertamenti potrà durare sei mesi durante i quali la vendita
resterà bloccata.
( da "ADN Kronos" del 29-12-2007)
La decisione del governo di vendere ad Air
France-Klm non va giù al leder leghista: "La gente è
incaz..., ha pagato per mantenere in piedi la compagnia e ora ci portano via
Malpensa". Formigoni chiede garanzie, altrimenti: "Sarà dura
opposizione". Bonanni: "Il governo sbaglia" ascolta la notizia
commenta 0 vota 1 tutte le notizie di ECONOMIA Milano, 29 dic. -
(Adnkronos/Ign) - La decisione del governo di vendere Alitalia
ad Air France-Klm sta provocando una bufera. "Scenderemo in piazza: a
Malpensa faremo una manifestazione, nella prima data utile di gennaio, il 12
o il 19, la macchina operativa si è già messa in moto", ha
annunciato oggi il leader della Lega Nord Umberto Bossi. "La gente
è incazzata -ha continuato Bossi- da queste parti
è molto incazzata, perché ha pagato per mantenere in piedi Alitalia e come ricompensa ci portano via Malpensa". Secondo
Bossi, "il governo italiano non può pretendere che il Nord, dopo
che è servito per tenere in piedi Alitalia, adesso
se ne stia buono e zitto. Scenderemo in piazza e ci faremo sentire".
Al centrodestra, come ai sindacati Cisl e Uil, all'Unione Piloti ma
soprattutto alla Regione Lombardia non va proprio giù la decisione del
governo di condurre la trattativa diretta ed esclusiva con il Gruppo
franco-olandese. E mentre i sindacati sono sul piede di guerra anche perché
si sentono esclusi dal negoziato, il Nord teme per le sorti di Malpensa. "Ho
chiesto e continuerò a chiedere che il governo fornisca al più
presto i dettagli del piano presentato da AirFrance-Klm -ha detto il
presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni-, per capire fino a che
punto sarà compromessa la competitività del Paese e in che
misura sarà ridotta la mobilità dei cittadini volatori. Quello
che è certo è che senza garanzie per Malpensa la nostra
opposizione sarà molto dura". Formigoni quindi ha fatto
osservare: "Poiché Alitalia non è di
proprietà di Padoa-Schioppa ma di milioni di cittadini italiani che
per anni hanno visto impiegati i loro soldi per mantenere in vita un'azienda
ormai fallita, chiediamo al ministro e al governo di rispondere a due
semplici domande: è loro intenzione porre qualche condizione a difesa
di Malpensa oppure, come sembra, si tratta di un problema che non li
riguarda?" Da parte sua, il segretario generale della Cisl, Raffaele
Bonanni, ha sottolineato come la decisione del governo sia ''sbagliata'' e
''poco chiara''. "Non si affida così la compagnia al miglior
concorrente", ha spiegato il sindacalista in un'intervista al Tg2.
Infatti, "l'Italia non deve lasciare la sua compagnia, così come
hanno fatto gli altri Paesi come la Francia''. Insomma, l'esecutivo commette
''un errore grave'', ha denunciato il leader della confederazione di Via Po.
A tutto questo poi si deve aggiungere la mancanza di chiarezza su questa
operazione. ''Non si conoscono i criteri, le modalità usate -ha detto
Bonanni- non si conosce nulla, nulla è trasparente. Questo non accade
neanche in Cina''. Per questi motivi il sindacato non resterà a
guardare. ''Faremo di tutto per mobilitarci e per chiedere anche al
Parlamento di vigilare''. Prendendo atto della scelta operata dal cda di Alitalia, anche l'Unione Piloti, in una nota, ha fatto
notare come "sarebbe incomprensibile e dannoso continuare a non
coinvolgere i Piloti nella discussione sul Piano Industriale presentato da
Air France per la Compagnia italiana". Per ora, a raccogliere il
consenso positivo della decisione del governo c'è l'Enac, il cui
presidente, Vito Riggio, ha espresso "viva soddisfazione per
l'orientamento espresso dal Governo rispetto all'avvio da parte di Alitalia di una trattativa in esclusiva con Air
France-KLM". Secondo l'Enac il gruppo franco-olandese "contribuirà
a favorire il rilancio e lo sviluppo del settore del trasporto aereo".
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