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ARTICOLI DEL 4 GENNAIO 2008
ALITALIA:
PD LOMBARDIA, CHIARO DA SUBITO POSSIBILE RICORSO LEGGE REGIONE
( da "Asca"
del 04-01-2008)
ALITALIA: PD LOMBARDIA,
CHIARO DA SUBITO POSSIBILE RICORSO LEGGE REGIONE
(sezione: Alitalia 2)
( da "Asca" del
04-01-2008)
(ASCA) - Milano, 3 gen - ''Che il Governo potesse
impugnare la legge regionale sulle 'Norme in materia di trasporto aereo,
coordinamento aeroportuale e concessioni di gestione aeroportuali' era
chiarissimo fin dal momento della sua approvazione''. Lo dichiara Giuseppe
Adamoli, consigliere regionale del Pd, in merito all'ipotesi circolata in
questi giorni di un ricorso alla Corte Costituzionale da parte del governo.
''Anche noi del Pd - prosegue Adamoli - l'abbiamo votata sapendo di correre
questo rischio, perche' ritenevamo giusto che la Regione Lombardia fosse
coinvolta nelle scelte del Comitato di coordinamento aeroportuale relative
agli slot e alle rotte dell'aeroporto di Malpensa''. ''L'autonomia regionale
non la decide il governo nazionale, ma la Corte costituzionale - incalza
Adamoli - e l'impugnazione del Governo non puo' essere considerata un atto di
mortificazione per la Regione. Questo era cio' che sostenevo nel mio
intervento in Aula quando la legge e' stata votata''. ''Detto questo, la
veemenza polemica contro il ricorso alla Corte e' strumentale e fuori luogo.
Guarda caso la Regione non ha mai alzato i toni quando era il Governo
Berlusconi a rivolgersi alla Corte. La Lombardia e il nord, soprattutto per
l'aeroporto di Malpensa, hanno bisogno di azioni positive e non della
polemica propagandistica che in questi giorni sta caratterizzando la
maggioranza politica del Pirellone'', conclude il consigliere del Pd.
res-muz/mcc/ss (Asca).
ARTICOLI DAL 1° AL 3 GENNAIO 2007
Alitalia
perde 3% dopo rialzo fine anno su scelta Air France
( da "Reuters Italia"
del 02-01-2008)
Alitalia,
Sircana: la decisione ultima spetta al governo
( da "AudioNews.it"
del 02-01-2008)
ALITALIA:
V.CAPOGRUPPO CAMERA LEGA E SINDACO NOVARA A GAZEBO MALPENSA
( da "Asca"
del 02-01-2008)
Alitalia,
governo per ricorso contro legge Lombardia su Malpensa
( da "Reuters Italia"
del 02-01-2008)
ALITALIA:
FORMIGONI, DA GOVERNO VOLONTA' DISTRUTTIVA CONTRO IL NORD
( da "ADN Kronos"
del 02-01-2008)
ALITALIA:
FORMIGONI, RICORSO GOVERNO? PROVA DI TOTALE OSTILITA'
( da "Asca"
del 02-01-2008)
ALITALIA:
RIELLO, IL NORDEST NON SI BATTERA' PER MALPENSA (LIBERO)
( da "Asca"
del 03-01-2008)
ALITALIA:
PESANTE A PIAZZA AFFARI, -1,10% ( da "ADN Kronos" del
03-01-2008)
ALITALIA:
VERTICE ENAC IL 9/01 PER TRASFERIMENTO VOLI MALPENSA
( da "Asca"
del 03-01-2008)
ALITALIA:
PDCI, ALTOLA' ALLA LEGGE FORMIGONI ( da "ADN Kronos" del
03-01-2008)
Alitalia,
dal 9 gennaio incontri su cancellazione voli Malpensa
( da "Reuters Italia"
del 03-01-2008)
ALITALIA:
DA LUNEDI' BIANCHI INZIERA' ESAME RICORSO LEGGE LOMBARDIA
( da "Asca"
del 03-01-2008)
ALITALIA:
UP, AIR FRANCE PUO' ESSERE SVOLTA MA SERVE RILANCIO
( da "ADN Kronos"
del 03-01-2008)
Articoli
Alitalia perde 3% dopo
rialzo fine anno su scelta Air France
(sezione: Alitalia 2)
( da "Reuters Italia" del
02-01-2008)
MILANO (Reuters) - Alitalia perde il 3% dopo il balzo della scorsa settimana sul via
libera alle trattative in esclusiva con AirFrance. Il titolo ha recuperato in
modo deciso gli ultimi giorni dello scorso anno, nonostante fosse su
quotazioni di gran lunga più elevate rispetto alla valutazione fatta
dal potenziale acquirente di 0,35 euro per azione. Il titolo ha
andamento volatile. Il giorno delle indiscrezioni sul valore delle offerte,
l'azione ha perso quota ma rimanendo ben oltre il livello dei valori
indicati. Alle 9,25 il titolo perde il 3,4% a 0,7735 euro.
Alitalia, Sircana: la
decisione ultima spetta al governo
(sezione: Alitalia 2)
( da "AudioNews.it" del
02-01-2008)
12.51 Cronaca il servizio di Nicola De Muro Alitalia, Sircana: la decisione ultima spetta al governo
19.02: La decisione su Alitalia verra' presa sulla base
del raffronto dei piani industriali. Lo ha precisato il portavoce di Palazzo
Chigi Sircana dopo le polemiche suscitate dalla decisione del Cda di
privilegiare Air France nelle trattative per la privatizzazione della
compagnia. La parola ultima sulla vendita spetta al governo che decidera' a
gennaio.
ALITALIA: V.CAPOGRUPPO
CAMERA LEGA E SINDACO NOVARA A GAZEBO MALPENSA
(sezione: Alitalia 2)
( da "Asca" del
02-01-2008)
(ASCA) - Roma, 2 gen - Il segretario nazionale della
Lega Nord Piemonte e vicecapogruppo del Carroccio alla Camera Roberto Cota hanno
manifestato questa mattina, insieme al sindaco di Novara Massimo Giordano e
al segretario del Carroccio novarese Mauro Franzinelli, al gazebo del
quotidiano 'laPadania' allestito all'aeroporto internazionale della Malpensa.
''E' iniziata la battaglia - spiega Cota - oggi e' il nostro quotidiano ad
aver cominciato il presidio delll'aeroporto, con una distribuzione
straordinaria di copie''. ''Naturalmente - tiene a precisare il segretario
del Carroccio piemontese - sono allo studio da parte del Movimento diverse
iniziative e, sul fronte piemontese, stiamo lavorando per fare a stretto giro
una riunione del Comitato per la difesa di Malpensa''. Red-Cer/sam/lv (Asca).
Alitalia, governo per
ricorso contro legge Lombardia su Malpensa
(sezione: Alitalia 2
)
( da "Reuters Italia" del 02-01-2008)
ROMA (Reuters)
- Il governo sta studiando la possibilità di ricorrere alla Corte
costituzionale contro una legge della Lombardia che consente alla Regione di
avere un rappresentante nel comitato di coordinamento aeroportuale
(Assoclearance), deputato a definire l'assegnazione degli slot aerei. Tale
normativa regionale consentirebbe una tutela dell'aeroporto
di Malpensa a fronte della decisione di Alitalia di
sopprimere a breve la maggior parte delle rotte intercontinentali
dall'aeroporto milanese a vantaggio dello scalo romano di Fiumicino.
"C'è questa ipotesi, anche se i tempi non sono brevi", ha
detto una fonte del ministero dei Trasporti riferendosi alla
possibilità del ricorso governativo. Fra le motivazioni, quella
di impedire un proliferare di normative locali sulla materia, e una legata al
fatto che la normativa europea non prevede la presenza delle Regioni in
Assoclearance. Sia il governo sia Alitalia hanno
aperto un canale preferenziale con Air France-Klm per la cessione del 49,9%
della compagnia aerea in mano al Tesoro. La scelta per il gruppo
franco-olandese non è gradita dalla Regione Lombardia poiché prevede
un ridimensionamento della Malpensa a vantaggio di Fiumicino.
( da "ADN Kronos" del 02-01-2008)
Ascolta la
notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA Milano, 2 gen. -
(Adnkronos) - "Il Governo vuole impugnare la nostra legge bipartisan sul
sistema aeroportuale? E' l'ennesima dimostrazione di una volonta' preconcetta
e distruttiva contro la Lombardia e contro il Nord". Lo affermano il
presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e l'assessore alle
Infrastrutture e Mobilita', Raffaele Cattaneo, alla notizia trapelata dal
ministero dei Trasporti. "La nostra legge - insistono Formigoni e
Cattaneo - attua quanto prevede il Titolo quinto della Costituzione, per il
quale porti e aeroporti civili costituiscono materia concorrente, in cui
cioe' devono avere voce in capitolo sia lo Stato che le Regioni. La legge
lombarda e' rispettosissima delle prerogative di ciascuna di queste
istituzioni e quindi non c'e' alcun motivo di contesa davanti alla
Corte".
( da "Asca" del 02-01-2008)
(ASCA) -
Milano, 2 gen - ''Il Governo vuole impugnare la nostra legge bipartisan sul sistema
aeroportuale? E' l'ennesima dimostrazione di una volonta' preconcetta e
distruttiva contro la Lombardia e contro il Nord''. Secca la dichiarazione
congiunta del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni e
dell'assessore alle Infrastrutture e Mobilita', Raffaele Cattaneo, in merito
alle indiscrezioni di stampa secondo le quali il governo starebbe studiando
la possibilita' di fare ricorso contro la legge regionale sul trasporto aereo
approvata dalla Lombardia. ''La nostra legge - insistono Formigoni e Cattaneo
- attua quanto prevede il Titolo V della Costituzione, per il quale porti e
aeroporti civili costituiscono materia concorrente, in cui cioe' devono avere
voce in capitolo sia lo Stato che le Regioni. La legge lombarda e'
rispettosissima delle prerogative di ciascuna di queste istituzioni e quindi
non c'e' alcun motivo di contesa davanti alla Corte. Se il Governo la
impugnera' si mostrera' nemico della stessa Costituzione. Sara' solo una
volonta' di dilazionare i tempi per impedire che la Lombardia legiferi e
intervenga nel momento crucialissimo in cui Air France vuole prendere
possesso dell'Italia e distruggere Malpensa''. E non e' affatto vero che le
normative europee escludano le Regioni dalle decisioni sugli slot. ''Le norme
europee - continua la dichiarazione - sono espressamente rivolte agli Stati
membri, questo e' ovvio, per disciplinare i criteri con cui slot e diritti
aeroportuali devono essere decisi. Tocca a ogni Stato membro organizzare il
processo decisionale di sua competenza. Dopo il varo di quelle norme europee
l'Italia, nel 2001, ha riformato la Costituzione ed ha legittimato le Regioni
ad avere un ruolo in questa materia. Le Regioni non possono non essere
coinvolte. La verita' e' che il Governo ha preso decisioni disastrose per
Malpensa e vuole addirittura impedirci di intervenire a difesa dei nostri
aeroporti''. res-muz/mcc/ss (Asca).
( da "Asca" del 03-01-2008)
(ASCA) - Roma,
3 gen - ''Il Nordest non si battera' per Malpensa''. Andrea Riello, titola
oggi LiberoMercato, pubblicando un'intervista del presidente della
Confindustria del Veneto, ''gela i 'cugini' lombardi'' sulla difesa dello scalo milanese dopo la decisione del Governo di avviare
trattative in esclusiva con Air France per la privatizzazione dell'Alitalia. ''Gli imprenditori veneti - specifica Riello - non si
mobiliteranno in difesa di Malpensa. Alitalia e il ridimensionamento
dello scalo sono certamente temi che ci preoccupano, ma il nodo Malpensa
credo sia soltanto una questione territoriale. Una battaglia giusta ma
anche una questione su cui gli imprenditori veneti, gia' presi dai loro
problemi, non debbano intervenire''. sen/cam/lv.
( da "ADN Kronos" del 03-01-2008)
Ascolta la
notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di FINANZA Milano, 3 gen. - (Adnkronos) - Avvio di seduta in territorio negativo per Alitalia. Il titolo dell'ex compagnia di bandiera, dopo la seduta
altalenante di ieri, perde l'1,10% a 0,79 euro. Nella media gli scambi: i
titoli finora passati di mano sono 2,3 milioni contro una media giornaliera
di 18,8 mln.
( da "Asca" del 03-01-2008)
(ASCA) - Roma,
3 gen - L'Enac, il 9 gennaio prossimo dara' il via al primo di una serie di incontri
per discutere in merito alle problematiche che verranno originate ''dal
previsto trasferimento di un cospicuo numero di voli dall'aeroporto di
Malpensa a quello di Fiumicino''. Lo comunica l'ente, specificando che alla
riunione sono stati convocati i vertici di Adr, Sea, Alitalia
ed altri vettori. ''L'incontro - prosegue la nota - e' il primo di un ciclo
che si concludera' affrontando le questioni inerenti la programmazione del
traffico aereo nella stagione estiva; cio' per garantire la massima efficienza
del settore nel periodo di maggior traffico''. Le conclusioni della serie di
riunioni verranno rese note a tutti gli operatori del trasporto aereo in un
incontro che verra' successivamente programmato. com-sen/sam/lv.
( da "ADN Kronos" del 03-01-2008)
DA GOVERNO
ATTO OPPORTUNO ascolta la notizia leggi i commenti commenta 1 vota 1 tutte le
notizie di ECONOMIA Roma, 3 gen.(Adnkronos) - ''Quello del Governo e' un atto
inevitabile ed opportuno. Intanto stiamo pagando tutti il fallimento della
politica di Formigoni e della Lega su Malpensa''. Lo dichiara la senatrice
Maria Pellegatta del Gruppo Verdi-Pdci, commentando la notizia secondo la
quale l'esecutivo si appresterebbe ad avanzare ricorso alla Corte
costituzionale per chiedere l'annullamento della legge recentemente approvata
dalla Regione Lombardia sul trasporto aereo. ''Essa - prosegue l'esponente
del Pdci- introduce una giungla di competenze ed e' in aperto contrasto con
la normativa nazionale ed europea. Inoltre non accresce le competenze della
Regione in materia di programmazione aeroportuale. Lo scopo di Formigoni e'
di accentuare i conflitti tra Stato e Regione, determinando sprechi, perdite
di tempo e accentuando i localismi. Tutti motivi che sono all'origine
dell'attuale crisi di Malpensa''.
( da "Reuters Italia" del 03-01-2008)
ROMA (Reuters)
- A partire da mercoledì prossimo, 9 gennaio, l'Enac (Ente nazionale
perl'aviazione civile) avvierà una serie di incontri per discutere le
questioni legate al previsto trasferimento di alcuni voli dall'aeroporto di
Malpensa a quello di Fiumicino. Lo rende noto un comunicato Enac spiegando
che alla riunione sono stati convocati i vertici di Adr, Sea, Alitalia ed altri vettori. Alitalia ha
programmato, a partire da marzo, il trasferimento della maggior parte dei
voli intercontinentali dell'aeroporto milanese, a quello romano. A tutela di
Malpensa è intervenuta anche la Regione Lombardia con una normativa
regionale che le consente di avere un proprio rappresentante nel che assegna
gli slot. Il governo ha intenzione di ricorrere alla Corte
costituzionale contro tale norma. "L'incontro è il primo di un
ciclo che si concluderà affrontando le questioni inerenti la
programmazione del traffico aereo nella stagione estiva; ciò per
garantire la massima efficienza del settore nel periodo di maggior
traffico", spiega la nota.
( da "Asca" del 03-01-2008)
(ASCA) - Roma,
3 gen - La possibilita' di un ricorso alla Corte costituzionale contro la
legge della regione Lombardia che consente all'ente locale di avere un
proprio rappresentante in Assoclearence, il comitato di coordinamento
aeroportuale che definisce l'assegnazione degli slot, verra' studiata dal
ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, alla ripresa dei lavori
istituzionali, ovvero da lunedi' prossimo. Lo specificano fonti vicine alla
situazione, definendo come ''molto probabile'' la possibilita' del ricorso.
Il ministero, secondo indiscrezioni trapelate ieri e non smentite, sarebbe intenzionato a contestare alla legge regionale,
approvata nel novembre scorso dalla Lombardia per salavaguardare Malpensa
nell'ottica della riduzione dei voli decisa dall'Alitalia, la
presenza di soggetti legati agli enti locali in Assoclearence prendendo
spunto dalla normativa europea. sen/mcc/alf.
( da "ADN Kronos" del 03-01-2008)
E' GIUNTA
L'ORA DEL CONFRONTO DIRETTO E DELLA TRATTATIVA FINALE ascolta la notizia
commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA Roma, 3 gen. - (Adnkronos) -
La soluzione Air France puo' essere "una svolta storica" per Alitalia. A patto pero' che la compagnia francese punti ad
"un effettivo rilancio". E' questa la posizione dell'Unione Piloti
che chiede chiarezza all'interlocutore transalpino. "Non vi e' dubbio
che la soluzione Air France nella annosa crisi di Alitalia
potrebbe essere una svolta storica. La Compagnia francese ha le conoscenze,
le capacita' industriali e tecniche per rilanciare Alitalia,
ma vuole farlo oppure si profila per l'Azienda italiana, e quindi per la
parte che ci interessa, cioe' i piloti, un ridimensionamento storico?",
si chiede Up.
ALITALIA:
PADOA-SCHIOPPA, NESSUN IMPRENDITORE DEL NORD DISPONIBILE ( da "Asca" del 31-12-2007)
ALITALIA: MORATTI,
GRAVE CHE GOVERNO SNOBBI IL NORD (IL GIORNALE) ( da "Asca" del 31-12-2007)
ALITALIA: MORATTI,
GRAVE CHE GOVERNO SNOBBI IL NORD (IL GIORNALE) ( da "Asca" del 31-12-2007)
Alitalia vittima
della politica, dice Padoa a Corriere ( da "Reuters Italia" del 31-12-2007)
LA LEGA PRONTA A SCENDERE
IN PIAZZA PER MALPENSA ( da "Agi" del 31-12-2007)
19:02 ALITALIA:
REGIONE LOMBARDIA A DI SALVO, NON ABBIAMO AZIONI SEA ( da "Agi" del 31-12-2007)
19:08 ALITALIA:
CATTANEO, PROPOSTA MOBILITAZIONE NON CADRA' NEL VUOTO ( da "Agi" del 31-12-2007)
ALITALIA: MARONI
CHIEDE A BERTINOTTI DIBATTITO URGENTE A CAMERA ( da "Asca" del 31-12-2007)
COMPIACIMENTO PER
LÂ'ORIENTAMENTO SCELTO DAL GOVERN ( da "Windpress" del 31-12-2007)
( da "Asca" del 31-12-2007)
(ASCA) - Roma, 31 dic - ''Ho sperato che Alitalia venisse acquistata da un consorzio di
imprenditori del Nord, soluzione che ho molto caldeggiato. Il fondo Tpg ha
cercato un partner del Nord ma senza trovarlo. E' stata una delusione''.
Cosi' il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, in una intervista al
Corriere della Sera, sottolineando che il problema di Malpensa ''non e' ne' Alitalia ne' Air France: nasce da insufficienti
infrastrutture di accesso e proliferazione di aeroporti vicini''. Dopo la
decisione del governo che ha dato il via libera alle trattative in esclusiva
con Air France, Padoa-Schioppa difende le scelte fatte. ''Abbiamo compiuto un
passo importante per risolvere un problema che si trascinava da vent'anni.
Troppo a lungo la politica ha sfruttato la situazione dell'Alitalia
per il proprio tornaconto. Ora non poteva piu' continuare''. did/mcc/ss.
( da "Asca" del 31-12-2007)
(ASCA) - Roma, 31 dic - ''Nel Governo c'e' una
gravissima sottovalutazione complessiva dei problemi del Nord''. L'accusa e'
del sindaco di Milano, Letizia Moratti, che in un'intervista al Giornale,
parte dalla vicenda Alitalia per spiegare che
l'esecutivo sta snobbando il Nord. ''Il piano di Alitalia
- ha detto Moratti - e' assurdo, ridimensiona l'aeroporto che e' collocato
li' dove c'e' il mercato, le merci, i biglietti venduti. Malpensa e' l'unico
vero hub d'Italia''. Secondo il sindaco, il Governo ''ha la responsabilita'
di porre, al potenziale acquirente, vincoli coerenti con la propria politica
economica, finanziaria, passeggeri, merci, dei trasporti, del turismo''. Quella
di Malpensa, ha sottolineato, ''non e' una questione del Nord, ma un problema
politico nazionale''. Moratti va piu' in la', poi, spiegando che si apre una
questione settentrionale. ''Basta guardare alla difficolta' di ottenere le
infrastrutture necessarie alla nostra economia. Abbiamo avuto 150 milioni di
euro solo grazie alla particolare sensibilita' di un ministro come Antonio Di
Pietro - ha proseguito - Roma di milioni ne ha avuti 500 e oltre a cio' la
deroga del patto di stabilita' per le infrastrutture''. E poi la questione
Ici. ''Siamo un Comune virtuoso, eppure il Governo ci penalizza. Nel taglio
dell'Ici previsto dal Governo si aumentano le detrazioni ai Comuni che hanno
le tasse piu' alte, penalizzando invece quelli che le hanno abbassate''. Anche
sulla questione sicurezza Moratti e' critica nei confronti dell'esecutivo. La
Finanziaria, ha detto, e' ''deludente. Nessuna risposta al tema della
sicurezza, nessun aiuto ai sindaci per opporsi alla criminalita'. Oggi e'
questo il vero problema dei cittadini che si sentono insicuri, abbandonati.
Ci sono flussi migratori non regolati, prostituzione, grande diffusione di
groga per colpa della confusione tra spaccio e consumo - ha sottolineato - E
con le idee di ministri come Paolo Ferrero sara' sempre peggio''. Guardando
al 2008, il sindaco di Milano chiede al presidente del Consiglio, Romano
Prodi, ''un decreto legge sulla sicurezza e poi Malpensa valorizzata, un
piano infrastrutture che colmi il deficit del Nord rispetto al centro Sud e
un raddoppiato impegno per vincere l'Expo universale del 2015. Una grande
occasione per Milano e per l'Italia''. res-muz/mcc/alf (Asca).
( da "Asca" del 31-12-2007)
(ASCA) - Roma, 31 dic - ''Nel Governo c'e' una
gravissima sottovalutazione complessiva dei problemi del Nord''. L'accusa e'
del sindaco di Milano, Letizia Moratti, che in un'intervista al Giornale, parte
dalla vicenda Alitalia per spiegare che l'esecutivo
sta snobbando il Nord. ''Il piano di Alitalia - ha
detto Moratti - e' assurdo, ridimensiona l'aeroporto che e' collocato li'
dove c'e' il mercato, le merci, i biglietti venduti. Malpensa e' l'unico vero
hub d'Italia''. Secondo il sindaco, il Governo ''ha la responsabilita' di
porre, al potenziale acquirente, vincoli coerenti con la propria politica
economica, finanziaria, passeggeri, merci, dei trasporti, del turismo''.
Quella di Malpensa, ha sottolineato, ''non e' una questione del Nord, ma un
problema politico nazionale''. Moratti va piu' in la', poi, spiegando che si
apre una questione settentrionale. ''Basta guardare alla difficolta' di
ottenere le infrastrutture necessarie alla nostra economia. Abbiamo avuto 150
milioni di euro solo grazie alla particolare sensibilita' di un ministro come
Antonio Di Pietro - ha proseguito - Roma di milioni ne ha avuti 500 e oltre a
cio' la deroga del patto di stabilita' per le infrastrutture''. E poi la
questione Ici. ''Siamo un Comune virtuoso, eppure il Governo ci penalizza.
Nel taglio dell'Ici previsto dal Governo si aumentano le detrazioni ai Comuni
che hanno le tasse piu' alte, penalizzando invece quelli che le hanno
abbassate''. Anche sulla questione sicurezza Moratti e' critica nei confronti
dell'esecutivo. La Finanziaria, ha detto, e' ''deludente. Nessuna risposta al
tema della sicurezza, nessun aiuto ai sindaci per opporsi alla criminalita'.
Oggi e' questo il vero problema dei cittadini che si sentono insicuri,
abbandonati. Ci sono flussi migratori non regolati, prostituzione, grande
diffusione di groga per colpa della confusione tra spaccio e consumo - ha
sottolineato - E con le idee di ministri come Paolo Ferrero sara' sempre
peggio''. Guardando al 2008, il sindaco di Milano chiede al presidente del
Consiglio, Romano Prodi, ''un decreto legge sulla sicurezza e poi Malpensa
valorizzata, un piano infrastrutture che colmi il deficit del Nord rispetto
al centro Sud e un raddoppiato impegno per vincere l'Expo universale del
2015. Una grande occasione per Milano e per l'Italia''. res-muz/mcc/alf.
( da "Reuters Italia" del 31-12-2007)
ROMA (Reuters) - Alitalia
è stata sfruttata dai politici per troppo tempo, ha detto il ministro
dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, difendendo la decisione di aprire all'accordo
con Air France-KLM. Il governo, che possiede il 49,9% della compagnia di
bandiera, ha approvato la scorsa settimana la trattativa esclusiva di Alitalia con Air France-KLM. La decisione ha suscitato le
forti proteste dei sindacati e di alcuni politici, soprattutto la Lega Nord,
che vogliono che la compagnia rimanga in mani italiane, preferendo
all'offerta francese quella di Air One. "Troppo a lungo la politica ha
sfruttato la situazione di Alitalia per il proprio
tornaconto", ha detto Padoa Schioppa al Corriere della Sera. "Non
poteva più continuare". Le proteste di amministratori e politici
del Nord non aiutano ad affrontare la vicenda, ha aggiunto il ministro. Padoa
Schioppa ha detto di avere sperato che Alitalia
fosse comprata da un consorzio di imprenditori del Nord, ma il fondo di
private equity TPG -- uno dei primi a farsi avanti per Alitalia
-- non ha trovato partner nella regione. "E' stata una delusione",
ha aggiunto.
( da "Agi" del 31-12-2007)
Agenzia Italia | chi siamo | Contattaci
lunedì 31 dicembre 2007 h. 13:34 direttore responsabile: Giuliano De
Risi 13:13 > ECOPASS: RUBATI IN EDICOLA MILANO TAGLIANDI ACCESSO IN CENTRO
13:04 > TENTA DI IMPICCARSI PER AMORE: SALVATO DA DUE AMICI A MILANO 13:01
> NASCITE: NEL 2007 A PRATO NATI 3MILA BIMBI, 29, 4% CINESI 12:51 >
INCIDENTI: SU FIRENZE-PISA-LIVORNO RIDOTTI QUELLI MORTALI 12:48 > BOTTI:
SEQUESTRATI 75 KG NEL MILANESE, DENUNCIATA EDICOLANTE 12:42 > IMPRESE: NEL
2007 BOOM DI 'NASCITE', ROMA E MILANO IN TESTA 12:42 > SALDI: AL VIA A
FIRENZE IL 7 GENNAIO 12:12 > ECOPASS: DA MERCOLEDI' AL VIA LA
SPERIMENTAZIONE A MILANO 12:12 > ECOPASS: DA MERCOLEDI' AL VIA LA
SPERIMENTAZIONE A MILANO (2) 12:04 > QUATTRO INTOSSICATI DA MONOSSIDO
RICOVERATI A PADOVA 11:24 > GUIDA IN STATO DI EBBREZZA: 129 DENUNCE NEL
2007 NEL TIGULLIO 11:18 > CAPODANNO: VENEZIA, TUTTO PRONTO PER BACIO DEI
SESSANTAMILA 11:15 > CASA: NASCONO A MILANO OSSERVATORIO E AGENZIA PER
L'AFFITTO (2) 11:15 > CASA: NASCONO A MILANO OSSERVATORIO E AGENZIA PER
L'AFFITTO 10:59 > INQUINAMENTO: ANCORA SUPERATI LIMITI DEL PM10 A PALERMO
Rss Feed ALITALIA LA LEGA PRONTA A SCENDERE IN PIAZZA PER MALPENSA >.
( da "Agi" del 31-12-2007)
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lunedì 31 dicembre 2007 h. 13:36 direttore responsabile: Giuliano De
Risi 13:35 > CON CIBO PROPRIO IN BAR MILANO: RIPRESO SCATENA RISSA,
ARRESTATO 13:13 > ECOPASS: RUBATI IN EDICOLA MILANO TAGLIANDI ACCESSO IN
CENTRO 13:04 > TENTA DI IMPICCARSI PER AMORE: SALVATO DA DUE AMICI A
MILANO 13:01 > NASCITE: NEL 2007 A PRATO NATI 3MILA BIMBI, 29, 4% CINESI
12:51 > INCIDENTI: SU FIRENZE-PISA-LIVORNO RIDOTTI QUELLI MORTALI 12:48
> BOTTI: SEQUESTRATI 75 KG NEL MILANESE, DENUNCIATA EDICOLANTE 12:42 >
IMPRESE: NEL 2007 BOOM DI 'NASCITE', ROMA E MILANO IN TESTA 12:42 > SALDI:
AL VIA A FIRENZE IL 7 GENNAIO 12:12 > ECOPASS: DA MERCOLEDI' AL VIA LA
SPERIMENTAZIONE A MILANO 12:12 > ECOPASS: DA MERCOLEDI' AL VIA LA SPERIMENTAZIONE
A MILANO (2) 12:04 > QUATTRO INTOSSICATI DA MONOSSIDO RICOVERATI A PADOVA
11:24 > GUIDA IN STATO DI EBBREZZA: 129 DENUNCE NEL 2007 NEL TIGULLIO
11:18 > CAPODANNO: VENEZIA, TUTTO PRONTO PER BACIO DEI SESSANTAMILA 11:15
> CASA: NASCONO A MILANO OSSERVATORIO E AGENZIA PER L'AFFITTO (2) 11:15
> CASA: NASCONO A MILANO OSSERVATORIO E AGENZIA PER L'AFFITTO Rss Feed
Milano ALITALIA: REGIONE LOMBARDIA A DI SALVO, NON ABBIAMO AZIONI SEA >.
( da "Agi" del 31-12-2007)
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lunedì 31 dicembre 2007 h. 13:36 direttore responsabile: Giuliano De
Risi 13:35 > CON CIBO PROPRIO IN BAR MILANO: RIPRESO SCATENA RISSA,
ARRESTATO 13:13 > ECOPASS: RUBATI IN EDICOLA MILANO TAGLIANDI ACCESSO IN
CENTRO 13:04 > TENTA DI IMPICCARSI PER AMORE: SALVATO DA DUE AMICI A
MILANO 13:01 > NASCITE: NEL 2007 A PRATO NATI 3MILA BIMBI, 29, 4% CINESI
12:51 > INCIDENTI: SU FIRENZE-PISA-LIVORNO RIDOTTI QUELLI MORTALI 12:48
> BOTTI: SEQUESTRATI 75 KG NEL MILANESE, DENUNCIATA EDICOLANTE 12:42 >
IMPRESE: NEL 2007 BOOM DI 'NASCITE', ROMA E MILANO IN TESTA 12:42 > SALDI:
AL VIA A FIRENZE IL 7 GENNAIO 12:12 > ECOPASS: DA MERCOLEDI' AL VIA LA
SPERIMENTAZIONE A MILANO 12:12 > ECOPASS: DA MERCOLEDI' AL VIA LA
SPERIMENTAZIONE A MILANO (2) 12:04 > QUATTRO INTOSSICATI DA MONOSSIDO
RICOVERATI A PADOVA 11:24 > GUIDA IN STATO DI EBBREZZA: 129 DENUNCE NEL 2007
NEL TIGULLIO 11:18 > CAPODANNO: VENEZIA, TUTTO PRONTO PER BACIO DEI
SESSANTAMILA 11:15 > CASA: NASCONO A MILANO OSSERVATORIO E AGENZIA PER
L'AFFITTO (2) 11:15 > CASA: NASCONO A MILANO OSSERVATORIO E AGENZIA PER
L'AFFITTO Rss Feed Milano ALITALIA: CATTANEO, PROPOSTA MOBILITAZIONE NON
CADRA' NEL VUOTO >.
( da "Asca" del 31-12-2007)
(ASCA) - Roma, 31 dic - Il capogruppo della Lega
Nord alla Camera, Roberto Maroni, ha inviato una lettera al presidente della
Camera, Fausto Bertinotti, nella quale chiede ''di fissare un dibattito
urgente alla Camera'' sulla questione Alitalia. ''Caro Presidente - scrive Maroni -, la vendita di Alitalia alla compagnia aerea Air-France (ipotizzata dal Governo) e la
conseguente grave penalizzazione dell'aeroporto di Malpensa sono questioni di
assoluta rilevanza istituzionale, economica e politica che non possono essere
decise in qualche ufficio del Ministero dell'Economia ma richiedono un
vero dibattito parlamentare che dia al Governo gli indirizzi necessari e
utili per ottenere il risultato voluto (il risanamento di Alitalia)
senza correre il rischio di un danno grave e irreparabile all'economia
padana''. ''Per questi motivi - prosegue Maroni - Ti chiedo di fissare un
dibattito urgente alla Camera (previa conferenza dei Capigruppo)
all'immediata riapertura dei lavori, vale a dire a partire dal 7 gennaio. L'urgenza
del dibattito e' motivata dall'intenzione del Governo di assumere la
decisione definitiva entro il 15 gennaio''. ''Nei prossimi giorni - annuncia
Maroni - il Gruppo Lega Nord Padania depositera' una mozione di indirizzo
sulla vicenda''. red-leo/leo/lv.
( da "Windpress" del 31-12-2007)
29-12-2007 Il Presidente dell'ENAC, Vito Riggio,
esprime viva soddisfazione per l'orientamento espresso dal Governo rispetto
all'avvio da parte di Alitalia di una trattativa in esclusiva con Air France ? KLM.Si tratta,
infatti, di un gruppo industriale di primario rilievo internazionale che
certamente contribuirà a favorire il rilancio e lo sviluppo del
settore del trasporto aereo. Settore, peraltro, i cui trend di crescita,
anche in Italia, sono molto elevati e potrà essere ulteriormente favorito
dalla nascita di questo soggetto.
Malpensa?
Soffocata dal solito campanilismo ( da "Gazzetta di Parma, La" del 30-12-2007)
Economia ( da "Gazzetta di
Parma, La" del
30-12-2007)
L'italià
resignat (
da "Avui" del 30-12-2007)
COL
FIATO SOSPESO ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 30-12-2007)
IL
CORAGGIO DEL NO ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 30-12-2007)
Rosato:
opportunità per Ronchi supportare lo scalo di Lubiana ( da "Piccolo di
Trieste, Il"
del 30-12-2007)
Bossi:
in piazza per salvare Malpensa Di fatto sono già stati cancellati i voli
con destinazioni a lungo raggio ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 30-12-2007)
Lavoro
ci fa un paese da Terzo Mondo. Si aggiunga un particolare ignominioso:
l'acciaieria ( da "Alto Adige" del 30-12-2007)
Bossi:
Per Malpensa faremo le barricate ( da "Giorno, Il (Varese)" del 30-12-2007)
Air
France ora accelera ( da "Giornale di Brescia" del 30-12-2007)
Malpensa
a rischio La rivolta dei sindaci Fontana: Stati Generali degli enti locali ( da "Giorno, Il
(Varese)" del
30-12-2007)
Prodi:
Faccio, diversamente sarei già caduto ( da "Giornale di
Brescia" del
30-12-2007)
In
piazza per Malpensa ( da "Centro, Il" del 30-12-2007) + 3 altre
fonti
Bossi:
Barricate per la Malpensa La Lega scatenata in difesa dello scalo lombardo e
contro il passaggio della compagnia di bandiera a Air France: Siamo pronti a
scendere in piazza ( da "Giorno, Il (Sondrio)" del 30-12-2007) + 1 altra
fonte
Bossi:
Scendiamo in Il leader leghista va all'attacco su Alitalia ( da "Resto del
Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
L'INTERVISTA
CLAUDIO BURLANDO, L'EX MINISTRO DEI TRASPORTI CHE INAUGURO' LO SCALO: NON
POSSIAMO ABBANDONARLO. 0 Credo ancora nel grande hub del Nord, ma abbiamo ( da "Resto del
Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
L'italianità
non è un criterio di mercato: non si può scegliere un partner
per A (
da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
Umberto
Bossi attacca duramente il Governo sulla vicenda Alitalia-AirFrance: Siamo
pronti a sc (
da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
IN
PIAZZA, COME ai tempi d'oro. Anzi, in aeroporto: è a Malpensa che Um ( da "Resto del
Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
Chiederemo
stipendi uguali a quelli francesi ( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
RISIKO
Le aggregazioni in Italia non sono finite, ma punteremo solo su alleanze.
Hera? Non c'è nulla in campo ( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
A2A
è pronta alla sfida nucleare Il nuovo colosso debutta in Borsa il 2
gennaio. Parla il numero uno, Zuccoli ( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
Bossi
contro Air France: in piazza per Malpensa ( da "Arena, L'" del 30-12-2007) + 1 altra
fonte
Romano
e i botti di fine anno ( da "Provincia di Cremona, La" del 30-12-2007)
Bossi:
Lega in piazza per Malpensa ( da "Provincia di Cremona, La" del 30-12-2007)
Nuove
tariffe Volano i prezzi spinti dal caro-petrolio ( da "Libertà" del 30-12-2007)
Alitalia-Air
France, è bufera ( da "AudioNews.it" del 30-12-2007)
ALITALIA:
BERSANI, PER NODO MALPENSA RIFLETTERE SU SISTEMA AEROPORTI NORD ( da "ADN Kronos" del 30-12-2007)
( da "Gazzetta di Parma, La" del
30-12-2007)
Opinione
Malpensa? Soffocata dal solito campanilismo Quella che
dovrebbe essere una seria discussione tecnica sul destino di Alitalia si sta isterilendo in una polemica campanilistica su Malpensa,
che naturalmente non tiene in alcun conto i dati elementari del problema.
Innanzi tutto, qualunque compagnia aerea concentra la propria attività
su un solo hub (persino Iberia non ha tenuto in alcun conto Barcellona),
cioè su un solo aeroporto, che funziona da centro di raccolta e
smistamento dei passeggeri, non essendo realizzabili collegamenti punto a
punto generalizzati, del tipo Brindisi-Amburgo, né duplicazioni dei servizi
di terra, come la manutenzione. Ciò è ancor più vero per
Alitalia, che da tempo ha ridotto la sua operatività
nazionale e internazionale e quindi ha necessità di concentrare tutto
il proprio traffico in un solo aeroporto per poter raggiungere coefficienti
accettabili di occupazione degli aerei. continua... Per leggere il testo
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( da "Gazzetta di Parma, La" del
30-12-2007)
Economia
PRIVATIZZAZIONE L'ANNUNCIO DI PADOA-SCHIOPPA CONTESTATO
DA TOTO E FORMIGONI Anche il governo dice sì ad Alitalia-Air France Otto settimane per negoziare. Il titolo fa un balzo
dell'8% ROMA Antonio Pennacchioni II Si stringono i tempi delle nozze tra Air
France-Klm ed Alitalia. Secondo le attese, il governo ha dato ieri il via libera alla
trattativa in esclusiva con il gruppo franco-olandese che durerà otto
settimane confermando l'indicazione uscita dal Consiglio
d'amministrazione della compagnia di bandiera venerdì scorso.
"Siamo convinti che questa valutazione sia corretta" ha annunciato Tommaso
Padoa Schioppa al termine del Consiglio dei ministri che ha impresso
un'accelerazione alla procedura di vendita. Se il negoziato andrà in
porto, Alitalia si integrerà con un leader
mondiale del trasporto aereo in una sistema a tre hub (Roma, Parigi e
Amsterdam). continua... Per leggere il testo completo dell'articolo,
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( da "Avui" del 30-12-2007)
LA
ITÀLIA D'AVUI NO TÉ L'EMPENTA DELS ANYS 60 L'italià resignat
Santi Nolla / Periodista MONTESOL Un article del New York Times sobre
Itàlia ha aixecat una gran polseguera entre la premsa italiana. Els
italians s'han sentit ferits en el seu orgull quan se'ls ha descrit com a
tristos o depressius i s'ha acusat el seu país d'estar en decadència.
"No hi ha un Federico Fellini ni un Roberto Rossellini, cap Sofia Loren",
va diagnosticar el prestigiós diari nord-americà, que a més va
informar sobre la pobresa, l'envelliment i l'estancament de la població i el
país. 'IL CORRIERE DELLA SERA' ES VA LAMENTAR: "S'està sometent a
judici Itàlia". També La Repubblica, el diari de la capital, proper
al govern del primer ministre Romano Prodi, va replicar, parlant dels Estats
Units: "Hi ha un país tan retrògrad al món, amb el malson de la
immigració i ponts d'autopistes que cauen, en el qual els nens arriben amb un
deute nacional de 30.000 dòlars, sense tenir mai la seguretat que
seran vacunats". La resposta dirigida als nord-americans mostra la
profunda indignació dels italians. Els més vells segurament recorden encara
l'enrenou que va provocar als anys 70 una portada del setmanari alemany Der
Spiegel en què es veia a sobre d'Itàlia un plat d'espaguetis i
la pasta estava decorada amb una pistola de la màfia. HI HA MOLTS
ITALIANS, PERÒ, QUE NO ESTAN indignats sinó resignats, i altres que
creuen que el New York Times té raó. "El que es va escriure està
fonamentat. Tenim por de les coses noves", va comentar Walter Veltroni,
alcalde de Roma, sobre el polèmic article. "EL GRAN PROBLEMA
D'ITÀLIA és que no és optimista", comenta Pier, un italià
que treballa a Catalunya ajudant en les inversions a empreses italianes. La
Itàlia d'avui no té l'empenta dels anys 60, dècada en la qual
la marca Made in Italy era forta i potent. Amb el pas dels anys, res no s'ha
fet amb la marca i aquesta, tot i seguir existint, fa la sensació que té
necessitat que algú l'empenyi. LA CRISI D'ALITALIA ÉS UN
BON EXEMPLE de com el sistema no funciona. Els dirigents de la companyia no
han pres les decisions que s'havien de prendre, entre altres coses
perquè per no fer descontent ningú han acabat fent descontent tothom.
"Ni canvia res, ni hi ha recanvi", és una de les frases utilitzades
per definir la política italiana. FA CINC ANYS QUE S'ESTÀ
PROJECTAT L'AVE entre Torí i Lió i encara no està decidit el seu
traçat perquè a cada poble per on ha de passar els responsables i la
gent no accepten que hi passi i així, per no tenir descontent ningú, es té
descontent tothom. Pier no creu en l'italià emprenyat ni en
l'indignat, creu que l'italià avui ja s'ha resignat. "EL SISTEMA
FUNCIONA INDIVIDUALMENT", diu Pier. "L'italià és
individualista. Si s'agafa deu italians, un per un, acabes convençut que
poden conquerir el món. Si els agafes de cop a tots deu, pots pensar que
poden destruir el món", afegeix aquest italià partidari de
l'optimisme i la necessitat de trobar un motor que impulsi l'economia
italiana. "Tenim moltes multinacionals de butxaca, petites de mida
però líders en els seus sectors, i n'hi ha moltes, més d'una
cinquantena, però falta un motor". EL NEW YORK TIMES INCIDEIX en
el seu article que a Itàlia hi ha una població estancada, un país
estancat i envellit. En la darrera cimera entre Sarkozy, Zapatero i Prodi
algú va destacar que el president francès té 52 anys, l'espanyol, 47 i
l'italià, 68. EN EL CLUB DEL G-8, DELS PAÏSOS més
industrialitzats del món, Itàlia és descrita com una nació amb poca
tecnologia punta desenvolupada, baixes taxes de natalitat i poques inversions
estrangeres. Els dos llibres més venuts en els últims anys són: La Casta, com
els polítics italians es van convertir en intocables, de dos periodistes del
Corriere della Sera, que han venut milions d'exemplars, i Gomorrha, sobre el
paralitzant poder de la màfia a Itàlia i la seva
influència política, que també s'ha convertit en un best seller.
"ITÀLIA TÉ UNES POSSIBILITATS IMMENSES de creixement, és un gran
país, però necessita un motor, un impuls i més optimisme. No ens podem
estar devaluant cada dia nosaltres mateixos", reflexionava Pier, citant
que el motor de l'economia és el consum i posant l'exemple de la regió del
Vèneto i del Trentino, que han estat des dels anys 80 fins al 2000 els
grans motors de l'economia. És d'on va sortir Benetton i on es fabriquen el
50% de les ulleres del món, però necessita infraestructures i fa deu
anys que es parla de fer una altra autopista. LA REALITAT, PERÒ, ÉS
QUE NINGÚ NO LA FA, i encara que en aquesta regió hi hagi el 25% del PIB
italià. Per no tenir descontent ningú, es té descontent tothom.
( da "Piccolo di Trieste, Il" del
30-12-2007)
Si aggiunga un
particolare ignominioso: l'acciaieria dove i sei sventurati operai sono morti
bruciati è una multinazionale tedesca, però in Germania e
altrove i sistemi di sicurezza li ha impiantati tutti, qui da noi no: se non
li ha impiantati, c'è da fare giustizia o no? I lavoratori bruciati
vivi guadagnavano mille euro al mese: se ne avessero guadagnato seimila,
giustizia l'avrebbero già. A marzo i talebani hanno sequestrato il
giornalista Mastrogiacomo in Afghanistan, lui e l'autista e l'interprete, uno
l'hanno steso sulla sabbia e l'hanno sgozzato come un capretto. Mastrogiacomo
può dirsi un redivivo. Non lo vedo più scrivere, ho paura che
il trauma gli abbia tagliato i nervi e il pensiero. Nella scuola monta il
fenomeno del bullismo, e il ministero ha una reazione di desolante debolezza:
praticamente, lascia fare. Una scuola così non può funzionare.
In una scuola si insegna e si impara se c'è rispetto. In aprile si
annuncia il Partito democratico: l'Italia vuol mettersi al passo con le
grandi democrazie europee, che hanno un grande partito a destra e uno a
sinistra, ma in Italia è solo la sinistra che si unifica, e neanche
tutta. La destra non risponde. Il Partito Democratico ha avuto una gestazione
lunga, segnata da conflitti e scontri fra le due anime, quella diessina e
quella cattolica di sinistra. Ma infine il partito è nato, adesso
c'è. A destra non c'è stata nessuna gestazione, ma un
autoproclamatosi partito unico dei moderati è nato in un giorno, e si
chiama Popolo della Libertà. L'impressione è che rappresenti
una mutazione di Forza Italia, e non possa diventare un'alleanza con AN e
Udc. La destra unita insomma è ancora da fare. Da aprile a dicembre
monta la polemica sulle regioni a statuto speciale, Cortina fa un passo verso
l'annessione all'Alto Adige, e le regioni normali, soprattutto il Veneto, si
allarmano: la non-equità nel rapporto fra regioni speciali e regioni
normali, invece di ridursi, si allarga. A Roma s'è svolto il Family
Day, un richiamo alla famiglia come valore forte, contro tutte le innovazioni
che la minano, specialmente le unioni di fatto. A Padova hanno sfilato le
Lucciole: ma le lucciole presenti erano pochissime, mancavano le tossiche, le
minorenni, le schiave senza documenti, e anche loro, anzi soprattutto loro,
sono il problema. Se la sfilata voleva mostrare l'Orgoglio delle Lucciole,
è un orgoglio che si vergogna. Il Partito democratico ha scelto il suo
presidente, è Veltroni, sindaco di Roma: si pesca al di fuori dei
politici in carica, per mostrare che la politica si rigenera. Berlusconi
obietta che come politico lui è più giovane di Veltroni, e
dunque Veltroni è il vecchio camuffato. Riappare in video Bin Laden:
è il simbolo della sconfitta di Bush, finché Bin Laden lancia
proclami, l'11 settembre resta invendicato, e la guerra al terrorismo
è tutt'altro che vinta. In agosto, a Gorgo nel trevigiano due coniugi,
custodi di una villa, vengono assassinati con una ferocia da animali da una
banda di tre immigrati, due albanesi e un rumeno. Uno degli albanesi
s'impicca in carcere poco prima di Natale: ci ha messo da agosto a dicembre
per capire cos'aveva fatto. Il rumeno aveva casa, lavoro e stipendio, eppure
ha partecipato al massacro: ma allora, cosa vogliono? Il sospetto è
che venendo qua, da paesi dove non hanno nulla, alcuni impazziscano. A
settembre esce la seconda sentenza sullo spionaggio degli inglesi della
McLaren: hanno rubato alla Ferrari non un particolare, una valvola, uno
scarico, ma tutta la vettura, 780 pagine di progetti segreti, eppure viene
punita la scuderia (niente punti in classifica costruttori), ma non i piloti,
come se avessero corso con un'altra marca. Beppe Grillo lancia il suo
movimento, che si riassume nel "Vaffa" indirizzato a tutti i
partiti: incarna l'antipolitica, i politici sono sentiti come parassiti,
profittatori, che mirano al loro interesse personale o familiare. Girano per
l'Italia due libri che non possiamo leggere senza vergogna: "La
Casta" di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, catalogo dei privilegi
scandalosi di cui godono molti nostri governanti dello Stato e delle regioni,
e "Gomorra" di Roberto Saviano, ricognizione dell'impero della
Mafia. Due denunce epocali. Il mondo le ascolta allibito. Ma nei domini della
Casta e della Mafia non cambia nulla, se quelle sono le malattie mortali del
nostro passato, le trasmettiamo intatte al nostro futuro. A Roma sfila
(ottobre) la Cosa Rossa: non è un partitino, è un partitone,
sul fianco sinistro del Partito Democratico non sarà uno spillo ma un coltello.
Com'era giusto, la Ferrari vince il titolo mondiale piloti: stranamente, in
pista, mentre è ben piazzato col titolo mondiale in tasca, il primo
pilota della McLaren tocca un tasto sbagliato, rallenta, si fa sfilare da
numerosi concorrenti e si piazza ottavo, giusto per perdere il titolo per un
punto. Era un ordine della Federazione? Faceva parte della sentenza? Il
governo, rimasto indifferente ai due coniugi sgozzati dai rapinatori nel
trevigiano, si scuote per una donna, moglie di un ammiraglio della marina,
stuprata e ammazzata a Roma: parte un'ordinanza che dovrebbe espellere
cinquemila romeni, ma si ferma a un centinaio, e qualcuno è già
rientrato in Italia. Non sappiamo governare l'immigrazione. E' un problema
che passa intatto al 2008. Sul finire dell'anno, crollano altri confini nella
vecchia Europa: anche tra Italia e Slovenia si va e si viene senza controlli,
siamo fratelli. L'Europa fa un poderoso passo avanti. L'Italia fa un poderoso
passo indietro: prima il "New York Times" poi il britannico "Times"
pubblicano analisi dettagliate per mostrare che siamo in declino, come
ricchezza pro capite la Spagna ci ha superato e la Grecia ci sta
raggiungendo. Noi siamo fermi. C'è qualcosa che non va. E poiché noi
popolo lavoriamo, guadagniamo, risparmiamo, paghiamo tasse più alte
che nel resto del mondo, comincia a farsi strada il sospetto che quel che non
va sia la classe governante: non si tratta di sostituire la sinistra con la
destra o viceversa, qui c'è da rifare sia la sinistra che la destra.
Da Natale si combatte la battaglia per la nostra compagnia di bandiera, l'Alitalia: facciamo fatica a venderla, circola il sospetto che chi non
la vende abbia interesse a non venderla, alla fine la battaglia si restringe
sul dilemma sì o no all'Air France. Sui voli Air France che partono da
Venezia o da Roma, ti parlano in francese e inglese, ignorano l'italiano:
siamo stranieri in casa nostra. E' così che un paese declina.
Usciamo dal 2007 precipitando, entriamo nel 2008 col fiato sospeso. Non solo
noi italiani: il 27 dicembre viene uccisa Benazir Bhutto, candidata al
governo del Pakistan, e Al Qaeda rivendica l'attentato. Al Qaeda subisce
pesanti sconfitte in Afghanistan e in Iraq, e cerca nuovi fronti. Uno
è il Pakistan: 180 milioni di abitanti, potenza nucleare. Se qui
scoppia una guerra civile, il timore è che poi esca dai confini. Per
l'umanità, un nuovo incubo. Ferdinando Camon (fercamon@alice.it).
( da "Piccolo di Trieste, Il" del
30-12-2007)
E che si
tratti della cosa giusta nel merito e nel metodo, noi e voi che di trasporti,
logistica, hub e slots non capiamo un tubo ma fortunatamente manteniamo un
briciolo di buon senso, l'abbiamo subito colto dall'inedita
alleanza che si è creata contro la vendita di Alitalia a Air France. Da una parte dunque Padoa-Schioppa, il governo e
la silenziosa - in questo caso - maggioranza che lo sostiene, dall'altra in ordine
sparso le confederazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil), il governatore della
Lombardia Formigoni, la Lega Nord, Alleanza nazionale, alcuni importanti
banchieri e altri che - potete scommetterci - si uniranno nei prossimi
giorni. Marciando naturalmente divisi, per colpire uniti! Dunque come
è giusto che sia, ciascun portatore di interesse, nobile, nobilissimo
ma "particolare", si schiera contro il ministro del Tesoro e la sua
decisione di procedere con Air France piuttosto che AirOne. Interessi
"particolari" dicevamo: quelli dei sindacati che rappresentano i
lavoratori di Alitalia sacrosanti ma dal sapore
leggermente corporativo considerando che le retribuzioni medie (piloti e
personale di volo) sono spesso superiori del 30, del 40 o del 50% a quelle europee;
interessi territoriali (Formigoni e Lega) che temono fortemente un ulteriore
ridimensionamento di Malpensa; interessi politici in senso stretto: Alleanza
nazionale appare fortemente legata al carattere italiano della
società; interessi finanziari delle banche che avrebbero sostenuto la
proposta di AirOne, etc.etc. Insomma una sorta di 'presnitz' che una volta
impastato - e l'impasto risale a parecchi anni fa - si è rivelato nel
tempo sempre più costoso al punto di arrivare sulla tavola degli
italiani ad un prezzo proibitivo: più o meno (credo più che
meno) un milione di euro di perdita al giorno e quindi una piccola 'tassa'
pagata dalle famiglie italiane! Il ministro ha ritenuto che così non
si potesse più andare avanti, ha deciso che a prevalere fossero gli
interessi generali, e - sentito il cda della compagnia - si è avviato
a venderla ai francesi. Nel metodo quindi, Tommaso ancora una volta si
è rivelato un vero Patriota! E veniamo al merito. Noi come voi, di
strategie aziendali, acquisizioni e vendita di grandi gruppi, ne capiamo come
sopra, ma questa non è una ragione sufficiente per starcene zitti
perché nuovamente ci viene in soccorso una residua dose di buon senso.
Sostengono dunque i suddetti portatori di interessi 'particolari', che il
governo e il ministro del Tesoro avrebbero dovuto prendere in considerazione
l'offerta di AirOne. Bene vi invito a riflettere solo su questi tre elementi:
Air France rappresenta la più grande compagnia aerea del mondo e
fattura più o meno 23.000 milioni di euro, Alitalia
ne fattura 4.800 circa, Air One ne fattura 600....avete capito bene
sì, proprio seicento. Ebbene la più piccolina voleva comprare
quella otto volte più grande di lei e Tommaso ha ritenuto che fosse
preferibile che a comprare fosse quella grande, cinque volte più
grande di Alitalia. Probabilmente gli sarà
sembrata più affidabile, più in grado di garantire sviluppo, di
mantenere occupazione, di onorare gli impegni, chissà forse di essere
libera da interessi particolari. Possiamo dargli torto? Ha scontentato
qualcuno? Pazienza. Questo Paese deve vederne ancora delle belle, perché dopo
Alitalia, sarà la volta di Tirrenia e
chissà prima o poi della stessa Rai e di tante altre ancora. Ma
l'importante è aver mostrato che esiste un metodo: serve molto coraggio,
una buona dose di patriottismo e un sereno sprezzo per gli interessi
particolari. Roberto Weber.
( da "Piccolo di Trieste, Il" del
30-12-2007)
TRIESTE
L'opportunità più immediata che l'aeroporto del Friuli Venezia
Giulia può cogliere è quella del semestre di presidenza europea
della Slovenia: perché il governo della vicina Repubblica "ha già
manifestato l'interesse a utilizzare lo scalo di Ronchi come supporto di
quello di Lubiana". Lo ha detto ieri il sottosegretario agli Interni
Ettore Rosato nel corso di una conferenza stampa dedicata al bilancio del
2007 e alle opportunità che per il Nordest si aprono nel 2008 con la
caduta dei confini. Rispondendo a una domanda su Alitalia, Rosato ha detto che "ai cittadini della nostra regione
interessa che funzioni Linate e che da Ronchi si vada a Milano". Il
sottosegretario ha invece insistito sulla necessità di attuare le
sinergie anche tra aeroporti del Nordest, citando in particolare quelli di
Venezia Tessera e di Ronchi anche a proposito dell'intesa fra i due
Comuni di Trieste e Venezia che sta per essere siglata. Salutando con favore
l'accordo tra i due sindaci, Rosato ha sottolineato che "con la linea ad
alta velocità ci vorranno 35 minuti da un aeroporto all'altro". E
parlando dell'ipotesi di realizzare una seconda pista nello scalo lagunare,
"credo che a Venezia si sceglierà invece di avviare
alleanze", ha aggiunto il sottosegretario sottolineando
l'opportunità di creare sinergie fra i due aeroporti con
"collegamenti veloci, collaborazione sugli orari e sui voli
charter".
( da "Piccolo di Trieste, Il" del
30-12-2007)
Diventa
incandescente lo scontro sulla cessione di Alitalia
ai francesi. La Lega organizzerà una manifestazione Bossi: in piazza
per salvare Malpensa Di fatto sono già stati cancellati i voli con
destinazioni a lungo raggio MILANO Lo scontro su Alitalia
diventa incandescente. Il governo ha deciso di intavolare trattative, per 8
settimane, con Air France ma l'opposizione si fa sentire e chiede che la
questione venga discussa in Parlamento. La confusione sale con il passare dei
giorni e la Lega - ieri ha parlato Bossi - organizza una manifestazione a
Malpensa, l'aeroporto che potrebbe essere penalizzato se Alitalia finirà ai francesi. E proprio dallo scalo di Malpensa, Alitalia ha (di fatto) già cancellato i voli per le destinazioni
a lungo raggio che saranno sacrificate. Ad oggi, Alitalia collega
con voli diretti l'aeroporto lombardo con Toronto, Boston, Newark (periferia
di New York), Chicago, Miami, Caracas, Buenos Aires, Osaka, Delhi,
Bombay, Shangai, Dubai, Dakar (o Accra, in Senegal), Tokio, San Paolo e New
York (aeroporto Kennedy). L'ultimo piano per il salvataggio della compagnia
prevede il taglio di tutte queste destinazioni per lasciare attive solo le
ultime tre (New York, Tokio, San Paolo). Il piano dovrebbe scattare a marzo e
Air France, se l'affare andrà in porto, ha semplicemente detto che
intende rispettare quel piano. Dunque, le altre 14 destinazioni sono
destinate a sparire. In effetti è quanto è già successo
in questi giorni: Alitalia non emette più
biglietti per quei voli e chi si rivolge alla biglietteria si sente
rispondere che quei voli sono stati "cancellati". Ieri sera sono
filtrate indiscrezioni sulla possibile futura struttura di Alitalia.
I francesi starebbero pensando a un italiano come vicepresidente e una
rappresentanza italiana verrebbe garantita anche nel consiglio di
amministrazione. Per cercare di arrivare a un accordo, nei prossimi giorni il
numero uno di Air France potrebbe venire in Italia per incontrare i sindacati
(vero ostacolo alla trattativa). Air France potrebbe potenziare il settore
della manutenzione (dove la Cgil è forte) portando in Italia
l'assistenza anche ai suoi aerei. Anche gli esuberi (dicono a Parigi) non
sarebbero elevati (1.000 in Alitalia Fly dove sono
previste assunzioni dal 2010) mentre a piloti e assistenti di volo, che
potrebbero circolare nelle tre compagnie, verrebbe applicato il contratto di
lavoro francese. L'opposizione, comunque, è sul piede di guerra.
"Da queste parti la gente è incazzata, perchè ha pagato
per mantenere in piedi Alitalia e come ricompensa ci
portano via Malpensa", dice Bossi. Che aggiunge: "Scenderemo in
piazza, ci faremo sentire". Ai leghisti risponde Maurizio Zipponi
(Rifondazione comunista): "Invece di abbaiare alla luna bisognerebbe
arrivare a una cordata AirOne (supportata da Banca Intesa) con il colosso
tedesco Lufthansa. Se è vero che la trattativa con i francesi non
è conclusa, questa potrebbe essere un'ipotesi alternativa". Non
si pronuncia, invece, Antonio Di Pietro. "È una società
quotata - dice - e voglio evitare speculazioni". Cgil e Cisl, contrarie
alle decisioni dell'esecutivo, ora alzano la voce. "È un errore
grave cederla al miglior concorrente nel settore del turismo - dice Bonanni -
e al momento non si conoscono i criteri, le modalità, non si conosce
nulla, nulla è trasparente. Alitalia è
un bene pubblico. Prima di alienarlo bisogna avere piena legittimità
nel farlo e, secondo me, i presupposti non sono legittimi".
( da "Alto Adige" del 30-12-2007)
Lavoro ci fa
un paese da Terzo Mondo. Si aggiunga un particolare ignominioso: l'acciaieria
... lavoro ci fa un paese da Terzo Mondo. Si aggiunga un particolare
ignominioso: l'acciaieria dove i sei sventurati operai sono morti bruciati
è una multinazionale tedesca, però in Germania e altrove i
sistemi di sicurezza li ha impiantati tutti, qui da noi no: se non li ha
impiantati, c'è da fare giustizia o no? I lavoratori bruciati vivi
guadagnavano mille euro al mese: se ne avessero guadagnato seimila, giustizia
l'avrebbero già. A marzo i talebani hanno sequestrato il giornalista
Mastrogiacomo in Afghanistan, lui e l'autista e l'interprete, uno l'hanno
steso sulla sabbia e l'hanno sgozzato come un capretto. Mastrogiacomo
può dirsi un redivivo. Non lo vedo più scrivere, ho paura che
il trauma gli abbia tagliato i nervi e il pensiero. Nella scuola monta il
fenomeno del bullismo, e il ministero ha una reazione di desolante debolezza:
praticamente, lascia fare. Una scuola così non può funzionare.
In una scuola si insegna e si impara se c'è rispetto. In aprile si
annuncia il Partito Democratico: l'Italia vuol mettersi al passo con le
grandi democrazie europee, che hanno un grande partito a destra e uno a
sinistra, ma in Italia è solo la sinistra che si unifica, e neanche
tutta. La destra non risponde. Il Partito Democratico ha avuto una gestazione
lunga, segnata da conflitti e scontri fra le due anime, quella diessina e
quella cattolica di sinistra. Ma infine il partito è nato, adesso
c'è. A destra non c'è stata nessuna gestazione, ma un
autoproclamatosi partito unico dei moderati è nato in un giorno, e si
chiama Popolo della Libertà. L'impressione è che rappresenti
una mutazione di Forza Italia, e non possa diventare un'alleanza con AN e
Udc. La destra unita insomma è ancora da fare. Da aprile a dicembre
monta la polemica sulle regioni a statuto speciale, Cortina fa un passo verso
l'annessione all'Alto Adige, e le regioni normali, soprattutto il Veneto, si
allarmano: la non-equità nel rapporto fra regioni speciali e regioni
normali, invece di ridursi, si allarga. A Roma s'è svolto il Family
Day, un richiamo alla famiglia come valore forte, contro tutte le innovazioni
che la minano, specialmente le unioni di fatto. A Padova hanno sfilato le
Lucciole: ma le lucciole presenti erano pochissime, mancavano le tossiche, le
minorenni, le schiave senza documenti, e anche loro, anzi soprattutto loro,
sono il problema. Se la sfilata voleva mostrare l'Orgoglio delle Lucciole,
è un orgoglio che si vergogna. Il Partito Democratico ha scelto il suo
presidente, è Veltroni, sindaco di Roma: si pesca al di fuori dei
politici in carica, per mostrare che la politica si rigenera. Berlusconi
obietta che come politico lui è più giovane di Veltroni, e
dunque Veltroni è il vecchio camuffato. Riappare in video Bin Laden:
è il simbolo della sconfitta di Bush, finché Bin Laden lancia
proclami, l'11 settembre resta invendicato, e la guerra al terrorismo
è tutt'altro che vinta. In agosto, a Gorgo nel trevigiano due coniugi,
custodi di una villa, vengono assassinati con una ferocia da animali da una
banda di tre immigrati, due albanesi e un rumeno. Uno degli albanesi
s'impicca in carcere poco prima di Natale: ci ha messo da agosto a dicembre
per capire cos'aveva fatto. Il rumeno aveva casa, lavoro e stipendio, eppure
ha partecipato al massacro: ma allora, cosa vogliono? Il sospetto è
che venendo qua, da paesi dove non hanno nulla, alcuni impazziscano. A
settembre esce la seconda sentenza sullo spionaggio degli inglesi della
McLaren: hanno rubato alla Ferrari non un particolare, una valvola, uno
scarico, ma tutta la vettura, 780 pagine di progetti segreti, eppure viene
punita la scuderia (niente punti in classifica costruttori), ma non i piloti,
come se avessero corso con un'altra marca. Beppe Grillo lancia il suo
movimento, che si riassume nel "Vaffa" indirizzato a tutti i
partiti: incarna l'antipolitica, i politici sono sentiti come parassiti,
profittatori, che mirano al loro interesse personale o familiare. Girano per
l'Italia due libri che non possiamo leggere senza vergogna: "La
Casta" di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, catalogo dei privilegi
scandalosi di cui godono molti nostri governanti dello Stato e delle regioni,
e "Gomorra" di Roberto Saviano, ricognizione dell'impero della
Mafia. Due denunce epocali. Il mondo le ascolta allibito. Ma nei domini della
Casta e della Mafia non cambia nulla, se quelle sono le malattie mortali del
nostro passato, le trasmettiamo intatte al nostro futuro. A Roma sfila
(ottobre) la Cosa Rossa: non è un partitino, è un partitone,
sul fianco sinistro del Partito Democratico non sarà uno spillo ma un
coltello. Com'era giusto, la Ferrari vince il titolo mondiale piloti: stranamente,
in pista, mentre è ben piazzato col titolo mondiale in tasca, il primo
pilota della McLaren tocca un tasto sbagliato, rallenta, si fa sfilare da
numerosi concorrenti e si piazza ottavo, giusto per perdere il titolo per un
punto. Era un ordine della Federazione? Faceva parte della sentenza? Il
governo, rimasto indifferente ai due coniugi sgozzati dai rapinatori nel
trevigiano, si scuote per una donna, moglie di un ammiraglio della marina,
stuprata e ammazzata a Roma: parte un'ordinanza che dovrebbe espellere
cinquemila romeni, ma si ferma a un centinaio, e qualcuno è già
rientrato in Italia. Non sappiamo governare l'immigrazione. E' un problema
che passa intatto al 2008. Sul finire dell'anno, crollano altri confini nella
vecchia Europa: anche tra Italia e Slovenia si va e si viene senza controlli,
siamo fratelli. L'Europa fa un poderoso passo avanti. L'Italia fa un poderoso
passo indietro: prima il "New York Times" poi il britannico
"Times" pubblicano analisi dettagliate per mostrare che siamo in
declino, come ricchezza pro capite la Spagna ci ha superato e la Grecia ci
sta raggiungendo. Noi siamo fermi. C'è qualcosa che non va. E poiché
noi popolo lavoriamo, guadagniamo, risparmiamo, paghiamo tasse più
alte che nel resto del mondo, comincia a farsi strada il sospetto che quel
che non va sia la classe governante: non si tratta di sostituire la sinistra
con la destra o viceversa, qui c'è da rifare sia la sinistra che la
destra. Da Natale si combatte la battaglia per la nostra compagnia di
bandiera, l'Alitalia: facciamo fatica a venderla, circola il sospetto che chi non
la vende abbia interesse a non venderla, alla fine la battaglia si restringe
sul dilemma sì o no all'Air France. Sui voli Air France che partono da
Venezia o da Roma, ti parlano in francese e inglese, ignorano l'italiano:
siamo stranieri in casa nostra. E' così che un paese declina.
Usciamo dal 2007 precipitando, entriamo nel 2008 col fiato sospeso. Non solo
noi italiani: il 27 dicembre viene uccisa Benazir Bhutto, candidata al
governo del Pakistan, e Al Qaeda rivendica l'attentato. Al Qaeda subisce
pesanti sconfitte in Afghanistan e in Iraq, e cerca nuovi fronti. Uno
è il Pakistan: 180 milioni di abitanti, potenza nucleare. Se qui
scoppia una guerra civile, il timore è che poi esca dai confini. Per l'umanità,
un nuovo incubo. Ferdinando Camon fercamonWalice.it.
( da "Giorno, Il (Varese)" del
30-12-2007)
VICENDA
ALITALIA Il leader della Lega va all'attacco in difesa dello scalo Bossi:
"Per Malpensa faremo le barricate" - -->.
( da "Giornale di Brescia" del
30-12-2007)
Edizione:
30/12/2007 testata: Giornale di Brescia sezione:ECONOMIA Nel cammino verso l'integrazione con Alitalia spunta l'ipotesi
di un vicepresidente italiano per la holding con Klm Air France ora accelera
Ma Formigoni e Bossi insistono: "Ci portano via Malpensa" ROMA Alitalia e Air France sono determinate a raggiungere in fretta
l'integrazione, impiegando anche meno delle otto settimane indicate dal
ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa. E spunta anche
l'ipotesi di un vice presidente italiano per la holding Air France-Klm. Fra
le garanzie che il gruppo franco-olandese vuole dare all'Italia, per
assicurarle pari dignità e forte identità nella holding,
infatti, si starebbe pensando di costituire una seconda vice presidenza per
un italiano, affiancandolo all'olandese Leo van Wijk. Italiano resterebbe il
management di Alitalia e una rappresentanza italiana
sarebbe garantita anche nel cda della holding. Per arrivare all'offerta
vincolante, il nodo più spinoso sembra il confronto con i sindacati.
Ma per Air France il faccia a faccia, in particolare su Alitalia
Servizi (manutenzione, handling, IT, amministrazione e call center) potrebbe
rivelarsi più semplice del previsto anche perché, il settore della
manutenzione (dove la Cgil domina) non solo verrebbe mantenuto ma potenziato
con l'assistenza anche a suoi aerei, soprattutto durante i picchi di
attività a Parigi. Anche gli esuberi non sarebbero elevati (1.000 in Alitalia Fly dove sono previste nuove assunzioni dal 2010
e in cui entrerebbero 800 dipendenti di Alitalia
Servizi, dove non sono previsti esuberi). A piloti e assistenti di volo, che
potrebbero circolare nelle tre compagnie, verrebbe applicato il contratto di
lavoro francese. Resta però il nodo Malpensa. Subito dopo l'Epifania,
il numero uno di Air France-Klm, Jean Cyril Spinetta, verrà in Italia
per una serie di incontri politici, istituzionali, e anche con il sindacato
per rassicurare sulla volontà di risanare e rilanciare Alitalia. Ieri però il leader della Lega, Umberto
Bossi, ha avvertito che "la gente è infuriata perché ci portano
via Malpensa. Scenderemo in piazza e ci faremo sentire con una
manifestazione, il 12 o il 19 gennaio". Secondo Bossi, "Prodi di
nascosto, a casa sua, ha deciso di vendere ad Air France, non si sa in cambio
di cosa. I francesi comperano Alitalia solo per
avere le rotte. Ma il Governo italiano non può pretendere che il Nord,
dopo che è servito per tenere in piedi Alitalia,
adesso se ne stia buono e zitto". Ma Air France potrebbe lasciare aperta
la porta ad una futura crescita di Malpensa. Alle istituzioni della
Lombardia, Spinetta potrebbe spiegare che per risanare Alitalia
è necessario tagliare i 200 milioni di perdite all'anno su Malpensa.
Taglio che potrà essere fatto mantenendo solo i voli intercontinentali
sempre pieni (New York, San Paolo e Tokyo). Lo scalo varesino non avrebbe
più lo status di hub ma vedrà potenziati i collegamenti internazionali
point to point soprattutto per la clientela business.
( da "Giorno, Il (Varese)" del
30-12-2007)
? MALPENSA ?
SEMBRA UNA BEFFA: nel momento in cui l'aeroporto di Malpensa, dati alla mano,
si prepara a raggiungere il record dei 24 milioni di passeggeri, il nuovo
anno si annuncia con la prospettiva del taglio dei voli di Alitalia
sottoposta alla "cura" di Air France e di migliaia di esuberi,
circa 7.000, tra dipendenti aeroportuali e dell'indotto. ATTILIO FONTANA,
sindaco leghista di Varese, guida la rivolta dei sindaci. "Occorre
convocare nei prossimi giorni dei veri e propri Stati Generali a Malpensa -
ha detto ieri Fontana - coinvolgendo tutte le istituzioni: i sindaci e i
consigli comunali dei paesi confinanti dell'hub, i rappresentanti della
Provincia di Varese, della Regione Lombardia, e i parlamentari del Varesotto.
Tutti uniti per salvaguardare il futuro di Malpensa e del Nord". Di Stti
Generali, più o meno con gli stessi toni, hanno parlato anche
l'assessore regionale Davide Boni e il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato,
segno che la battaglia è condivisa. Ma in provincia di Varese i dubbi
sul futuro di Malpensa sono più forti, non foss'altro che per le
ricadute occupazionali e le occasioni mancate che rischaino di marginalizzare
il territorio. "SI RISCHIA DI creare una situazione drammatica - dice
Nicola Mucci, sindaco di Gallarate - è stata presa in fretta e furia
una decisione a Roma, senza neppure poter conoscere il piano di Air France,
senza concertazione, come hanno fatto rilevare anche le forze sindacali, una
decisione che proietta ombre sinistre su Malpensa e su tutto il nostro
territorio, in un'area che sarà penalizzata dalla mancanza di
collegamenti intercontinentali. Così i manager di tante imprese del
Nord saranno costretti a raggiungere Parigi per quei collegamenti, una
trasferta che si rivelerà come una nuova tassa imposta alle aziende,
penalizzate dal ridimensionamento di Malpensa. Assurdo e pazzesco". AMARO È anche il commento alla vicenda Alitalia - Air France di Guido Colombo, sindaco di Somma Lombardo.
"Questo territorio - commenta il primo cittadino sommese a proposito
della trattativa con Air France - non può pagare per Alitalia: qui, nei nostri comuni, dove risiedono tanti lavoratori
aeroportuali, ci saranno costi sociali altissimi, quando ci si troverà
a fare i conti con i tagli occupazionali. Già c'è una
società di catering che ha annunciato con chiarezza che se
passerà il piano per ridimensionare la presenza di Alitalia
a Malpensa sarà costretta a mettere in mobilità 200 dipendenti.
È un segnale grave". CONFIDA NELLA risposta del mercato il
sindaco di Lonate Pozzolo, Piergiulio Gelosa. "La scelta del Governo
è scellerata, una decisione suicida per Alitalia
- ha sostenuto - ma a salvare Malpensa sarà il mercato: qui con il
completamento delle infrastrutture già in cantiere arriverà il
triplo delle persone che arrivano oggi, pertanto l'aeroporto resterà
tra i più importanti scali internazionali. Ma certo è
scandaloso quanto deciso dal Governo". A.F.-R.F. - -->.
( da "Giornale di Brescia" del
30-12-2007)
Edizione:
30/12/2007 testata: Giornale di Brescia sezione:IN PRIMO PIANO Prodi:
"Faccio, diversamente sarei già caduto" In partenza per le
vacanze il premier spiega che resiste perché il suo esecutivo fa e realizza i
programmi Romano Prodi in una foto dei giorni scorsi ROMA "Duro perché
faccio". Romano Prodi, giacca a vento e casco da neve nuovi, parte per
la montagna e si mostra ottimista. Il premier sembra riuscito a stringere la
maggioranza attorno al Governo, tanto che Lamberto Dini (ed è di ieri
l'ennesimo ultimatum), appare piuttosto isolato. Ormai tutti, nell'Unione,
avvertono: se cade il Professore c'è solo il voto anticipato. In
un'intervista il ministro dell'Interno Giuliano Amato ribadisce il concetto:
"Si parla di Governi istituzionali, ma come si possono fare Governi
sostenuti in modo bipartisan dagli uni e dagli altri, se questi passano il
tempo a mordersi i polpacci?". Per il dottor Sottile, in caso di crisi,
ci sarebbero le urne. Stessa posizione dalle parti della sinistra radicale e
anche Antonio Di Pietro concorda: "Non c'è un altro Governo alle
porte, ci sono solo le elezioni". Il leader dell'Italia dei Valori
chiede allora che "chi vuole tramare venga allo scoperto". Un po'
il refrain lanciato da Prodi nella conferenza stampa di fine anno: si va a
casa solo con un voto di sfiducia, chi vuole far cadere il Governo deve avere
il coraggio di alzarsi in aula e votare contro. Per ora sembra rimasto solo
Dini a fare la voce grossa. E allora Piero Fassino prova a dialogare:
"Mi sorprendono i suoi giudizi. Ha annunciato che presenterà
delle proposte, quindi ben vengano. Saranno esaminate". Il fatto che il
"senatore ribelle" abbia detto di voler presentare un proprio
programma non fa stare tranquilli gli alleati dell'Unione, ma è
altrettanto vero, ragionano alcuni ministri, che Dini ha aperto le porte a un
confronto sui contenuti, un campo nel quale si può sempre trattare.
Compito che probabilmente il premier si assumerà in prima persona. Il
centrosinistra sembra fiducioso che Dini possa essere riportato all'ordine,
anche perché sembra al momento piuttosto isolato. D'Amico (anche lui
liberaldemocratico) sembra avere posizioni più morbide e Manzione, un
altro dei senatori che minacciavano la crisi, si smarca: "Dini corre un
po' troppo, quel che pensa lo sa solo lui e quel che dice vale per
sè". Prodi, dopo il Capodanno in montagna, tornerà al lavoro
ai primi di gennaio, per preparare la verifica di maggioranza. Il vertice con
i segretari dell'Unione è previsto per il 10, ma potrebbe anche essere
rimandato in attesa che la Consulta decida sui referendum elettorali
(probabilmente entro il 18). Prima di partire per il Passo di Campolongo,
sulle Dolomiti, il premier si mostra tranquillo: "Io faccio, duro perché
faccio. Non è che faccio perchè duro, se no sarei già
caduto mille volte. Nessun Governo che vuole durare, dura. Un Governo dura se
fa". E agli italiani, per il 2008, augura "molta
serenità" e anche "un minimo di capacità di stare
insieme". Parole che non piacciono all'opposizione. Il segretario
dell'Udc Lorenzo Cesa invita il premier ad essere meno presuntuoso,
"visto che si regge in piedi sono perché gestisce abilmente il
potere". Anche dalle parti di An si dicono certi che Prodi non
può durare. Per Forza Italia, sarebbe necessario un nuovo Governo che
porti il Paese a elezioni anticipate, ma il leghista Roberto Calderoli stoppa
gli alleati: andato via Prodi, "non può esserci altra strada del
ritorno al voto perchè qualunque altra soluzione sarebbe un colpo di
Stato". Ma il più duro di tutti, è stato il leader del
Carroccio. Umberto Bossi parla di un governo di "fannulloni" e
chiama in causa Giorgio Napolitano: "Non fanno nulla, nemmeno la legge
elettorale. E il capo dello Stato sta fermo...". Il
Senatur torna sulla vicenda Alitalia, in difesa dell'hub della
Lombardia. E avverte minaccioso: "La gente è arrabbiata, molto
arrabbiata. Scenderemo in piazza e faremo una manifestazione a Malpensa la
prima data utile di gennaio".
( da "Centro, Il" del 30-12-2007)
Pubblicato anche in: (Alto Adige)
(Citta' di Salerno, La) (Gazzetta di Reggio)
Bossi chiama
il Nord alla rivolta contro la scelta che penalizza l'aeroporto milanese
"In piazza per Malpensa" Air France: vicepresidente italiano ed
esuberi limitati MILANO. Lo scontro su Alitalia
diventa incandescente. Il governo ha deciso di intavolare trattative, per 8
settimane, con Air France ma l'opposizione si fa sentire e chiede che la questione
venga discussa in Parlamento. La confusione sale con il passare dei giorni e
la Lega - ieri ha parlato Bossi - organizza una manifestazione a Malpensa, l'aeroporto che potrebbe essere penalizzato se Alitalia finirà ai francesi. E proprio dallo scalo di Malpensa, Alitalia ha (di fatto) già cancellato i voli per le destinazioni
a lungo raggio che saranno sacrificate. Ad oggi, Alitalia collega
con voli diretti l'aeroporto lombardo con Toronto, Boston, Newark (periferia
di New York), Chicago, Miami, Caracas, Buenos Aires, Osaka, Delhi,
Bombay, Shangai, Dubai, Dakar (o Accra, in Senegal), Tokio, San Paolo e New
York (aeroporto Kennedy). L'ultimo piano per il salvataggio della compagnia
prevede il taglio di tutte queste destinazioni per lasciare attive solo le
ultime tre (New York, Tokio, San Paolo). Il piano dovrebbe scattare a marzo e
Air France, se l'affare andrà in porto, ha semplicemente detto che
intende rispettarlo. Dunque, le altre 14 destinazioni sono destinate a
sparire. In effetti è quanto è già successo in questi
giorni: Alitalia non emette più biglietti per
quei voli. I francesi starebbero pensando a un italiano come vicepresidente e
una rappresentanza italiana verrebbe garantita anche nel consiglio di
amministrazione. Per cercare di arrivare a un accordo, nei prossimi giorni il
numero uno di Air France potrebbe venire in Italia per incontrare i sindacati
(vero ostacolo alla trattativa). Air France potrebbe potenziare il settore
della manutenzione (dove la Cgil è forte) portando in Italia l'assistenza
anche ai suoi aerei. Gli esuberi (dicono a Parigi) non sarebbero elevati
(1.000 in Alitalia Fly dove sono previste assunzioni
dal 2010) mentre a piloti e assistenti di volo, che circolerebbero nelle tre
compagnie, verrebbe applicato il contratto di lavoro francese. L'opposizione,
comunque, è sul piede di guerra. "Da queste parti la gente
è incazzata, perchè ha pagato per mantenere in piedi Alitalia e come ricompensa ci portano via Malpensa",
dice Bossi. Che aggiunge: "Scenderemo in piazza, ci faremo sentire".
Ai leghisti risponde Maurizio Zipponi (Rifondazione comunista): "Invece
di abbaiare alla luna bisognerebbe arrivare a una cordata Air One (supportata
da Banca Intesa) con il colosso tedesco Lufthansa. Se è vero che la
trattativa con i francesi non è conclusa, questa potrebbe essere
un'ipotesi alternativa". Non si pronuncia, invece, Antonio Di Pietro.
"E' una società quotata - dice - e voglio evitare
speculazioni". Cgil e Cisl, contrarie alle decisioni dell'esecutivo, ora
alzano la voce. "E' un errore grave cederla al miglior concorrente nel
settore del turismo - dice Bonanni - e al momento non si conoscono i criteri,
le modalità, nulla è trasparente. Prima di alienarla bisogna
avere piena legittimità nel farlo e, secondo me, i presupposti non
sono legittimi". Il giornale francese "Le Figaro" è
uscito ieri con un'inquietante domanda: "E se Air France facesse
un'offerta a ribasso"? "La società - scrive il quotidiano -
ha vinto la prima tappa e potrebbe provare a fare un'offerta meno elevata.
Bisogna vede se il governo italiano l'accetterà". E' noto, Air
France offre 35 centesimi per azione Alitalia,
contro 1 centesimo offerto da Air One. Gigi Furini.
( da "Giorno, Il (Sondrio)" del
30-12-2007)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il
(Varese))
ALITALIA Bossi:
"Barricate per la Malpensa" La Lega scatenata in difesa dello scalo
lombardo e contro il passaggio della compagnia di bandiera a Air France:
"Siamo pronti a scendere in piazza". Le ragioni dei piloti -
-->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
Bossi: "Scendiamo in Il leader leghista va all'attacco su Alitalia. IN PIAZZA, COME ai tempi d'oro. Anzi, in aeroporto: è
a Malpensa che Umberto Bossi ha deciso di mobilitare la Lega contro la
decisione di vendere Alitalia ad Air France e di avallare così il ridimensionamento
dell'hub lombardo. "La gente da queste parti è molto incazzata ?
ha attaccato il segretario federale del Carroccio ?. Scenderemo in piazza, a
Malpensa faremo una manifestazione, nella prima data utile di gennaio, il 12
o il 19". Lo scalo della provincia di Varese è ancheluogo
simbolico di questo duello fra Milano e Roma che nel popolo leghista non
smette mai di accendere gli animi. "Prodi, di nascosto, a casa sua, dopo
una cena ha deciso di vendere ad Air France, non si sa in cambio di che cosa.
I francesi comperano Alitalia solo per avere le
rotte ? ha aggiunto Bossi ?. Ma il governo italiano non può pretendere
che il Nord, dopo che è servito per tenere in piedi Alitalia,
adesso se ne stia buono e zitto". Non si sa se in prima fila alla
manifestazione padana in aeroporto ci sarà anche Roberto Formigoni. Il
Governatore lombardo ieri ha comunque attaccato di nuovo il Governo chiedendo
che "fornisca al più presto i dettagli del piano presentato da
Air France-Klm: quello che è certo ? ha concluso ? è che senza
garanzie per Malpensa la nostra opposizione sarà molto dura". MA
NON SONO solo i politici del nord a chiedere un ripensamento su Air France.
Prodi e Padoa-Schioppa devono fare i conti anche con i malumori dei
sindacati. Sia il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, sia quello della
Uil, Luigi Angeletti, hanno ribadito che così non va. "Il governo
ci ignora ma non la passerà liscia ? ha avvertito Angeletti ?. Abbiamo
il diritto di conoscere a quali condizioni viene ceduta un'azienda pubblica,
pagata con le tasse dei cittadini, e come si intende tutelare gli interessi
del Paese. Il timore che abbiamo è che la compagnia venga ridotta a
vettore regionale in un Paese che vive di turismo e di esportazioni, il
governo però sembra non capirlo". Accanto al dibattito aleggiano
i numeri, quelli su cui poi si va a incidere concretamente. I sindacati
parlando di almeno 7mila esuberi su Malpensa se si dovesse attuare il piano
di ridimensionamento di Alitalia. Con l'indotto da
queste parti si arriva oggi a 25mila occupati "Diverse aziende
informalmente ci hanno già comunicato, se la situazione non
cambierà, che con il nuovo anno ci saranno licenziamenti", dicono
i rappresentanti dei lavoratori. I sindaci della zona sono pronti a
mobilitarsi. TRA LE IPOTESI sul tavolo delle trattative spunta intanto quella
di un vice presidente italiano per la holding Air France-Klm. affiancandolo
all'olandese Leo van Wijk. Italiano resterebbe il management di Alitalia e una rappresentanza italiana sarebbe garantita
anche nel cda della holding, per via dell'offerta pubblica di scambio che
farebbe sedere nel board rappresentanti del Tesoro. Alessandro Franzi -
-->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del
30-12-2007)
L'INTERVISTA
CLAUDIO BURLANDO, L'EX MINISTRO DEI TRASPORTI CHE INAUGURO' LO SCALO:
"NON POSSIAMO ABBANDONARLO. "Credo ancora nel grande hub del Nord,
ma abbiamo di ALESSANDRO FRANZI ? MILANO ? OTTOBRE 1998, INAUGURAZIONE della
grande Malpensa. Romano Prodi è presidente del Consiglio, Roberto
Formigoni guida la Regione Lombardia, Giuseppe Bonomi è il numero uno
di Sea, la società di gestione degli aeroporti milanesi. Tutto
esattamente come adesso. L'unico a mancare in questa partita per lo sviluppo
di Malpensa nove anni dopo è Claudio Burlando, all'epoca ministro
diessino dei Trasporti e oggi presidente (Pd) della Regione Liguria. Burlando
non entra nel merito dell'opzione Air France-Klm, ma ha ben chiaro quali
errori hanno contribuito a mettere nell'angolo lo scalo di Malpensa:
occorreva anzitutto "svuotare" Linate. Presidente Burlando, che
cosa ha impedito prima e impedisce oggi a Malpensa di vedere riconosciuto
definitivamente il ruolo di hub? "Da ministro dei Trasporti ho trovato
il progetto della nuova Malpensa già avviato. Io comunque continuo a
pensare, come allora, che la scelta di creare un grande hub del Nord fosse e
sia ancora giusta, perché siamo un Paese allungato, con una capitale politica
che non coincide con la capitale economica che ha attorno a sè un
grande bacino produttivo. E Malpensa doveva attirare traffico dagli altri hub
europei, come Parigi e Francoforte. Il problema è che il Paese non ha
saputo reggere questa sfida". Dal punto di vista gestionale che
cos'è mancato? "Porto un esempio: quando a Parigi si fece il
Charles De Gaulle ci furono le stesse discussioni, perché quando si crea un
nuovo grande hub lo si colloca lontano dal vecchio city-airport, che in quel
caso era Orly. Per Malpensa occorreva svuotare del tutto o quasi il vecchio
city-airport di Milano, cioè Linate, ma per diversi motivi, anche
legittimi, non lo si è fatto preferendo la comodità. Eppure per
fare andare bene un hub nuovo e scomodo all'inizio devi fare un'operazione
forzosa". Invece Linate è rimasto come allora. Adesso nel futuro
prossimo di Alitalia si affaccia Air France-Klm.
"Io non conosco i due piani industriali presentati. Certamente il tema
di un rilancio di Malpensa è ancora un tema giusto. Però
è inutile accapigliarsi: il traffico aereo è destinato a
crescere comunque. Il governo ha dato mandato di trattare in esclusiva con
Air France e quindi molto dipenderà da questa trattativa, da
ciò che si riuscirà ad ottenere. Dobbiamo
giocarci bene questa partita di Alitalia,
sapendo anche che aver costruito Malpensa e non puntarci più non
sarebbe una gran cosa per il Paese". Lei oggi è presidente di una
regione del nord. Alitalia sembra destinata a portare molti voli, soprattutto gli
intercontinentali, su Roma Fiumicino. Come pensa che si possa
sopperire a questo deficit? "Serve una scelta politica, una scelta del
Paese. Che qualcuno venga a sviluppare qualcosa su Malpensa se non lo
facciamo noi è impensabile". Nemmeno una nuova Compagnia del
Nord, come ripete Formigoni? "Mah, guardi, il settore aereo è
liberalizzato, quindi se qualcuno ci vuole entrare faccia pure. Le esperienze
degli ultimi anni dimostrano tuttavia che le nuove compagnie faticano a
decollare. E sinceramente ritengo sia difficile che possa nascere un grande
player del Nord". - -->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del
30-12-2007)
Litalia, solo
perché sventola la bandiera tricolore. Ma l'italianità non può
neanche essere una colpa. Eppure nell'intricata vicenda Alitalia, in volo verso Parigi con la benedizione del Governo, sta
passando semplicemente un'equazione fastidiosa: chi tifa Air France viene
automaticamente iscritto al partito del mercato e, dunque, sta dalla parte
dei buoni. Al contrario, chi tifa AirOne viene iscritto al partito
dell'italianità e, dunque, si fa capire, non sta col mercato ma
con i cattivi. Strano, ci era sembrato che Carlo Toto fosse un signore che
sul mercato ha dimostrato di saperci stare conquistandone una bella fetta in
barba al vecchio monopolio Alitalia. - -->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del
30-12-2007)
Umberto Bossi
attacca duramente il Governo sulla vicenda Alitalia-AirFrance:
"Siamo pronti a scendere in piazza per Malpensa" - -->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 30-12-2007)
Berto Bossi ha
deciso di mobilitare la Lega contro la decisione di vendere Alitalia ad Air France e di avallare così il
ridimensionamento dell'hub lombardo. "La gente da queste parti è
molto incazzata ? ha attaccato il segretario federale del Carroccio ?.
Scenderemo in piazza, a Malpensa faremo una manifestazione, nella prima data
utile di gennaio, il 12 o il 19". Lo scalo della provincia di Varese
è ancheluogo simbolico di questo duello fra Milano e Roma che nel
popolo leghista non smette mai di accendere gli animi. "Prodi, di
nascosto, a casa sua, dopo una cena ha deciso di vendere ad Air France, non
si sa in cambio di che cosa. I francesi comperano Alitalia solo per avere le rotte ? ha aggiunto Bossi ?. Ma il governo
italiano non può pretendere che il Nord, dopo che è servito per
tenere in piedi Alitalia, adesso se ne stia buono e zitto". Non si sa se in prima
fila alla manifestazione padana in aeroporto ci sarà anche Roberto
Formigoni. Il Governatore lombardo ieri ha comunque attaccato di nuovo
il Governo chiedendo che "fornisca al più presto i dettagli del
piano presentato da Air France-Klm: quello che è certo ? ha concluso ?
è che senza garanzie per Malpensa la nostra opposizione sarà
molto dura". MA NON SONO solo i politici del nord a chiedere un
ripensamento su Air France. Prodi e Padoa-Schioppa devono fare i conti anche
con i malumori dei sindacati. Sia il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni,
sia quello della Uil, Luigi Angeletti, hanno ribadito che così non va.
"Il governo ci ignora ma non la passerà liscia ? ha avvertito
Angeletti ?. Abbiamo il diritto di conoscere a quali condizioni viene ceduta
un'azienda pubblica, pagata con le tasse dei cittadini, e come si intende
tutelare gli interessi del Paese. Il timore che abbiamo è che la
compagnia venga ridotta a vettore regionale in un Paese che vive di turismo e
di esportazioni, il governo però sembra non capirlo". Accanto al
dibattito aleggiano i numeri, quelli su cui poi si va a incidere
concretamente. I sindacati parlando di almeno 7mila esuberi su Malpensa se si
dovesse attuare il piano di ridimensionamento di Alitalia.
Con l'indotto da queste parti si arriva oggi a 25mila occupati "Diverse
aziende informalmente ci hanno già comunicato, se la situazione non
cambierà, che con il nuovo anno ci saranno licenziamenti", dicono
i rappresentanti dei lavoratori. I sindaci della zona sono pronti a
mobilitarsi. TRA LE IPOTESI sul tavolo delle trattative spunta intanto quella
di un vice presidente italiano per la holding Air France-Klm. affiancandolo
all'olandese Leo van Wijk. Italiano resterebbe il management di Alitalia e una rappresentanza italiana sarebbe garantita
anche nel cda della holding, per via dell'offerta pubblica di scambio che
farebbe sedere nel board rappresentanti del Tesoro. Alessandro Franzi -
-->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del
30-12-2007)
SPINAZZOLA
(UNIONE PILOTI) "Chiederemo stipendi uguali a quelli francesi" di MARCO
TAVASANI ? ROMA ? SECONDO L'UNIONE PILOTI (il sindacato che rappresenta circa
1.400 iscritti di tutte le realtà del trasporto aereo) "sarebbe
incomprensibile e dannoso continuare a non coinvolgere i piloti nella
discussione del piano industriale presentato da Air France per acquistare Alitalia". E la conferma arriva da Roberto Spinazzola, comandante
di B767 della compagnia che potrebbe entrare nell'orbita del vettore
transalpino, nonché segretario generale del sindacato. Come spiega questa
chiusura? "Non ce lo spieghiamo. Gli accordi presi oltre un anno fa con
il premier Romano Prodi prevedevano il coinvolgimento diretto dei sindacati
nella scelta e nella condivisione del futuro partner di Alitalia". Vi attendete una convocazione?
"Sì, diversamente la strada diventerebbe irta di ostacoli".
Ritiene che la trattativa a questo punto sia già chiusa? "Noi non
abbiamo nessun preconcetto per Air France che, indiscutibilmente, è
una grande compagnia mondiale molto solida finanziariamente e
industrialmente. Però dobbiamo basarci sui fatti: ancora non
conosciamo cosa vuole fare Air France di Alitalia".
Intanto si parla di un pesante ridimensionamento della flotta. "Questo
è il vero nodo. Come è pensabile parlare di rilancio quando Air
France vorrebbe tenere a terra il doppio dei jet previsti dal piano di
sopravvivenza? Per non parlare della cancellazione di alcuni collegamenti
intercontinentali molto importanti". Par di capire che Unione Piloti
è scettica. "Non siamo scettici, ma visto che dobbiamo tutelare
la categoria dobbiamo stare ai fatti, ai numeri che emergeranno dalla
volontà di Air France. E questo inciderà pesantemente sui
livelli occupazionali". Chiederete un trattamento allineato a quello di
Air France? "Se questa fosse la soluzione definitiva, certamente
rivendicheremo un rinnovo contrattuale allineato a quello dei colleghi
transalpini". Perché molti sindacati di categoria erano contrari al
piano AirOne? "Io posso parlare per il mio sindacato. E' vero che
tuttora non abbiamo dati sufficienti per esprimere un giudizio di merito: Air
One ha comunque il pregio di aver giocato a carte scoperte, coinvolgendo il
sindacato". Malpensa con Air France o con un eventuale altro player
diventerà un vero hub? "Finché il traffico di Malpensa sarà
drenato da quello di Linate, chiunque investirà sullo scalo varesino
difficilmente avrà degli utili. Malpensa ha indubbiamente un bacino di
traffico importante, ma lo scenario attuale non consente il suo effettivo
decollo". - -->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del
30-12-2007)
H RISIKO H ALITALIA
Le aggregazioni in Italia non sono finite, ma punteremo solo su alleanze.
Hera? Non c'è nulla in campo "Condivido tutte le preoccupazioni
della Lombardia e del Nord: un'occasione sprecata" - -->.
( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del
30-12-2007)
"A2A
è pronta alla sfida nucleare" Il nuovo colosso debutta in Borsa
il 2 gennaio. Parla il numero uno, Zuccoli di PAOLO GIACOMIN ? MILANO ? MENTRE ALITALIA vola verso Air France, al Nord diventa
operativa una grande multiutility italiana che si propone di sfidare i grandi
colossi europei. Si chiama A2A, è la società nata dalla fusione
tra la Aem e Asm Brescia. Il due gennaio, alla riapertura di Piazza Affari
dopo la pausa di San Silvestro, debutterà sul mercato. Ingegner
Zuccoli, cosa si aspetta per il 2008? "Aem ha chiuso il 2007 portando a
casa un rialzo del 20% ? risponde Giuliano Zuccoli, numero uno di Aem e della
nuova A2A ?. Un risultato che mi sembra un buon trampolino di lancio per
replicare nel 2008 e generare valore per gli azionisti". Qual è
la condizione indispensabile perché i suoi auspici si traducano in
realtà? "Una forte concentrazione del management sulle scelte
strategiche dei prossimi cinque anni su due fronti: il territorio e la
competizione internazionale". Cominciamo dal territorio. Il processo di
aggregazione non è finito? "Tutt'altro, è appena iniziato.
A2A si sta guardando attorno soprattutto in Lombardia, penso a Monza,
Lecco...., ma nell'ottica di fare alleanze non nuove aggregazioni o
fusioni". E con altre forti realtà tipo Hera? "Non c'è
nulla. Consideriamo Hera una buona società e gli uomini di Hera degli
amici, ma abbiamo business e strategie diverse" Il secondo fronte da lei
indicato è quello della competizione internazionale. Che obbiettivi si
dà? "Lo sviluppo internazionale sul libero mercato dell'energia
è il capitolo più rilevante delle nostre strategie: in cinque
anni siamo pronti a investire sulla produzione di gas ed energia elettrica e
diventare il terzo operatore nazionale entro tre anni". Ambizioni forti
per un gruppo italiano che ha forti rapporti con i francesi. Cosa ne pensa di
Alitalia-AirFrance? "Per storia personale e
tradizione non posso che essere vicino alla preoccupazione dei lombardi. Se
noi siamo riusciti a creare un grande gruppo come A2A sfidando le logiche di
campanile, si poteva fare altrettanto per creare una forte compagnia
italiana. L'operazione di salvataggio di Alitalia
andava fatta qualche anno fa creando un grande gruppo italiano. Invece
finirà che saremo l'unico grande paese occidentale senza una compagnia
di bandiera". Lei è da sempre un sostenitore convinto del
nucleare italiano. Perché? "Perché è l'unica opzione seria sia
dal punto di vista degli approvigionamenti che dell'impatto sull'ambiente.
Sarebbe bene che il Paese battesse un colpo di serietà. Non
dimentichiamo che in Edison c'è Edf ? Electricitè de France ?
che è senza ombra di dubbio il più forte ed esperto produttore
di energia nucleare in Europa. Insomma, avremmo tutte le carte in regola per
giocare un ruolo di primo piano". Ma gli italiani non sembrano molto
convinti dell'opzione nucleare. "No, secondo me l'opinione pubblica
sarebbe favorevole, semmai è la classe politica che continua a porre
dei paletti, ad obbedire a logiche di parte non valutando veramente i bisogni
del Paese: da quelli energetici alle ricadute occupazionali e agli incentivi
allo sviluppo". Se domattina il Parlamento approvasse una legge sul
nucleare A2A cosa sarebbe pronta a investire? "Dal due gennaio saremo un
gruppo con 9 miliardi di euro di capitalizzazione di Borsa, abbiamo la forza
per investire molto. Non dimentichi, inoltre, che sul gas la nostra Edison
nel 2008 metterà in funzione il rigassificatore a Rovigo". Grandi
strategie industriali e finanziarie non sembrano riuscire ad alleggerire le
bollette degli italiani. Colpa solo del rialzo delle materie prima o anche un
po' dell'avidità dei gestori? "Guardi, la colpa è
fondamentalmente del costo delle materie prime: abbiamo avuto rialzi che non
sono certo compensabili limando i margini di intermediazione. E qui si torna
al discorso del nucleare: è l'unica via per uscire dall'emergenza
energetica". Dica la verità, le privatizzazioni stanno portando a
ricerare su scala macroregionale dei piccoli monopoli. "Assolutamente
no. Chi pensa sia meglio avere tanti piccoli attori locali anziché forti
società commette un errore strategico enorme perché si è preda
dei concorrenti forti". - -->.
( da "Arena, L'" del 30-12-2007)
Pubblicato anche in: (Giornale di
Vicenza, Il)
IL CASO
ALITALIA. La compagnia franco-olandese accelera i tempi e pensa a una
vicepresidenza italiana della holding Bossi contro Air France: in piazza per
Malpensa ROMA La Lega scende in campo a difesa di Malpensa mentre Alitalia e Air France-Klm sono determinate a raggiungere in
fretta l'integrazione, impiegando meno delle otto settimane indicate da
Tommaso Padoa Schioppa, ministro dell'Economia. E spunta l'ipotesi di un vice
presidente italiano per la holding Air France-Klm. Fra le garanzie che il
gruppo franco-olandese vuole dare all'Italia, per assicurare pari
dignità e forte identità nella holding, si starebbe pensando a
una seconda vicepresidenza per un italiano a fianco dell'olandese Leo van
Wijk. Italiano resterebbe il management di Alitalia e una
rappresentanza italiana sarebbe garantita nel cda della holding, per via
dell'offerta pubblica di scambio che farebbe sedere nel board rappresentanti
del Tesoro. Per arrivare all'offerta vincolante il nodo più spinoso
sembra il confronto con i sindacati. Ma potrebbe rivelarsi più
semplice del previsto perché il settore della manutenzione, dove la Cgil
domina, sarebbe potenziato con l'assistenza a suoi aerei, soprattutto nei
picchi di attività a Parigi e vista l'omogeneità di flotta
Airbus e Boeing. Anche gli esuberi non sarebbero elevati (1.000 in Alitalia Fly dove sono previste nuove assunzioni dal 2010 e in
cui entrerebbero 800 dipendenti di Alitalia Servizi, dove
non sono previsti esuberi). A piloti e assistenti di volo, che potrebbero
circolare nelle tre compagnie, sarebbe applicato il contratto di lavoro
francese. Resta il nodo Malpensa. Subito dopo l'Epifania, Jean Cyril Spinetta,
presidente di Air France-Klm, sarà in Italia per incontri politici,
istituzionali e con il sindacato. Ma ieri Umberto Bossi, segretario federale
della Lega, ha avvertito che "la gente è molto incazzata perché
ci portano via Malpensa. Scenderemo in piazza e ci faremo sentire con una
manifestazione, il 12 o il 19 gennaio". Per Bossi, "Prodi di
nascosto, a casa sua, ha deciso di vendere ad Air France, non si sa in cambio
di cosa. I francesi comperano Alitalia solo per
avere le rotte. Ma il governo italiano non può pretendere che il Nord,
dopo che è servito per tenere in piedi Alitalia, se ne stia
buono e zitto". Mario Baccini, Udc, esorta a "evitare una
contrapposizione Nord-Sud che non aiuta l'azienda" perché "la
politica deve assicurare ai maggior qualità di servizi a minor
costo". Per Baccini "il doppio armamento degli aerei Roma-Milano
era solo un prezzo pagato ai campanilismi politici". Antonio Martino,
Fi, giudica valida la scelta del governo, anche perché ha i pregi di "non
avere ceduto al mito malevolo dell'italianità, al nazionalismo
economico" e di "non aver consultato i sindacati. Non si vede
perché avrebbe dovuto farlo". Per Martino, "la prova
dell'economicità di Malpensa può venire solo dalla sua privatizzazione".
Air France potrebbe lasciare aperta la porta alla crescita di Malpensa. Alle
istituzioni lombarde, Spinetta potrebbe spiegare che per risanare Alitalia è necessario tagliare i 200 milioni di perdite
annue su Malpensa mantenendo solo i voli intercontinentali sempre pieni (New
York, San Paolo e Tokyo). Con prospettive di un alto coefficiente di
riempimento degli aerei, Alitalia potrà
aggiungere nuove tratte. Lo scalo non sarebbe più un hub, ma
vedrà potenziati i collegamenti internazionali soprattutto per la
clientela business.
( da "Provincia di Cremona, La" del
30-12-2007)
Edizione di
Domenica 30 dicembre 2007 Benvenuto P.Review srl Romano e i botti di fine anno
IL PUNTO di Enrico Pirondini I botti di fine anno del premier Prodi sembrano
più il canto del cigno che la soluzione attesa di annosi problemi. Per
carità, il Professore è molto fiero dei suoi risultati tanto
che ieri, prima di partire per la montagna, ha consegnato (orgoglioso) ai
taccuini la frase che aveva studiato di notte: "Io duro perché
faccio". Ora su come tiri avanti, ovvero indietro, il signor Prodi
è sotto gli occhi degli italiani e della stampa estera più
autorevole. Non serve aggiungere altro. Tuttavia gli ultimi due botti
(tralasciamo la rottamazione, cioccolatino per la Fiat) meritano una
riflessione a parte. Alitalia. Il via libera del governo alla trattativa in esclusiva con
Air France-Klm (gruppo la cui solidità è fuori discussione)
è un colpo di mano di Romanone. Una decisione autoritaria. L'avesse
fatta Berlusconi, Ballarò e Annozero avrebbero fatto edizioni speciali
contro "il regime, la fine della democrazia". L'ha fatta il
Professore ed allora va (quasi) tutto bene, madama la marchesa, almeno sul
fronte mancino: strilla un po' il sindacato, Bianchi e Ferrero fingono di
essere perplessi ma come sempre ingoiano il rospo. Ora ci sono otto settimane
per negoziare su rotte ed esuberi ma la società franco-olandese,
vedrete, sistemerà ogni cosa. Quelli hanno i danè e sanno fare
i conti. Unica incognita è la protesta del Nord, svenduto da Palazzo
Chigi senza aver consultato né gli imprenditori né i sindacati. Guida la
levata di scudi, a sostegno di Malpensa, Roberto Formigoni il quale, essendo
un volpino, aveva capito da tempo che tutto era già stato deciso. Lo
aveva capito fin dai tempi della prima pseudo gara (un'asta internazionale
andata deserta). Ed allora sorge spontanea una domanda, a lui e agli attuali
leader della opposizione: perché, presidente Berlusconi, on. Fini, on.
Casini, on. Bossi, on. Tremonti, in sessanta mesi di governo, non avete
affrontato e risolto voi il dossier Alitalia? Cosa
ve lo ha impedito, voi che avevate in Parlamento ben altra maggioranza?
Sicurezza. Il primo cittadino romeno espulso dopo l'uccisione della signora
Reggiani è già tornato. Le nostre norme sulla sicurezza non
fanno paura a nessuno: né quelle di prima, né quelle varate ora e firmate
(naturalmente) dalla sinistra radicale che ha chiesto in cambio una corsia
preferenziale per la nuova legge sulla immigrazione. Pur di stare incollati
alla poltrona se ne inventano di tutti i colori. L'ultimo botto, in materia,
del Professore è un buco nell'acqua. Per noi. Per il clandestino,
eventualmente pizzicato, significa invece un viaggio gratis (cioè a
nostre spese) per andare a trovare i parenti a casa; poi, via, di nuovo in
Italia dove il rientro è un gioco da ragazzi e la pena massima
prevista sono tre anni di carcere (ma con l'incertezza della pena che ci
ritroviamo è un nano-rischio). Le espulsioni ora dovranno essere
convalidate dal giudice monocratico: le procure andranno in tilt e la
giustizia ordinaria peggiorerà. La conclusione è una soltanto:
noi non abbiamo un governo, abbiamo una compagnia di gamberi. l.
( da "Provincia di Cremona, La" del 30-12-2007)
Edizione di
Domenica 30 dicembre 2007 Benvenuto P.Review srl Il caso Alitalia.
Subito dopo l'Epifania, Spinetta incontrerà istituzioni e sindacati.
Non tutta la Cdl critica con il governo Bossi: Lega in piazza per Malpensa
Air France accelera sull'integrazione Probabile un vice presidente italiano
di Stefania De Francesco ROMA ? La Lega scende in campo a difesa di Malpensa
mentre Alitalia e Air France-Klm sono determinate a
raggiungere in fretta l'integrazione, impiegando anche meno delle otto
settimane indicate dal ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa. E
spunta l'ipotesi di un vice presidente italiano per la holding Air
France-Klm. Fra le garanzie che il gruppo franco-olandese vuole dare
all'Italia, per assicurarle pari dignità e forte identità nella
holding, si starebbe pensando di costituire una seconda vice presidenza per
un italiano affiancandolo all'olandese Leo van Wijk. Italiano resterebbe il
management di Alitalia e una rappresentanza italiana
sarebbe garantita anche nel cda della holding, per via dell'offerta pubblica
di scambio che farebbe sedere nel board rappresentanti del Tesoro. Per
arrivare all'offerta vincolante il nodo più spinoso sembra il
confronto con i sindacati. Ma per Air France il faccia a faccia, in
particolare su Alitalia Servizi (manutenzione,
handling, IT, amministrazione e call center) potrebbe rivelarsi più
semplice del previsto anche perchè il settore della manutenzione (dove
la Cgil domina) non solo verrebbe mantenuto, ma potenziato. Anche gli esuberi
non sarebbero elevati (1.000 in Alitalia Fly
dove sono previste nuove assunzioni dal 2010 e in cui entrerebbero 800
dipendenti di Alitalia Servizi, dove non sono previsti esuberi). A piloti e
assistenti di volo, che potrebbero circolare nelle tre compagnie, verrebbe
applicato il contratto di lavoro francese. Resta però il nodo
Malpensa. Subito dopo l'Epifania, il numero uno di Air France-Klm, Jean Cyril
Spinetta, verrà in Italia per una serie di incontri politici,
istituzionali, e anche con il sindacato per rassicurare sulla volontà
di risanare e rilanciare Alitalia. Proprio ieri
però il leader della Lega Umberto Bossi ha avvertito che "la
gente è molto incazzata perchè ci portano via Malpensa.
Scenderemo in piazza e ci faremo sentire con una manifestazione, il 12 o il
19 gennaio". Secondo Bossi, "Prodi di nascosto, a casa sua, ha
deciso di vendere ad Air France, non si sa in cambio di cosa. I francesi
comperano Alitalia solo per avere le rotte. Ma il
governo italiano non può pretendere che il Nord, dopo che è
servito per tenere in piedi Alitalia, adesso se ne
stia buono e zitto". Ma per il senatore Udc Mario Baccini bisogna
"evitare una contrapposizione Nord-Sud che non aiuta l'azienda"
perchè "la politica deve assicurare ai cittadini-utenti maggior
qualità dei servizi e a minor costo". L'ex ministro della Difesa
Antonio Martino giudica valida la scelta del governo su Air France anche
perchè ha i pregi di "non avere ceduto al mito malevolo
dell'italianità, al nazionalismo economico" e di "non aver
consultato i sindacati". Air France, comunque, potrebbe anche lasciare aperta
la porta ad una futura crescita di Malpensa.
( da "Libertà" del 30-12-2007)
Quotidiano
partner di Gruppo Espresso LIBERTA' di domenica 30 dicembre 2007 > Prima
Pagina nuove tariffe Volano i prezzi spinti dal caro-petrolio Aumenti a
gennaio Più 48 euro a famiglia: luce +3,8, gas +3,4 Bossi: "Sull'Alitalia pronti a scendere in piazza" ROMA - Nuova
stangata da gennaio per le famiglie italiane che pagheranno 48 euro in
più l'anno per le bollette della luce e del gas. Colpa del
caro-petrolio: le quotazioni dell'oro nero, che viaggiano da tempo sopra i 90
dollari al barile con punte vicinissime a quota 100, hanno surriscaldato
anche i prezzi dell'elettricità e del metano. Con il risultato che dal
prossimo trimestre le bollette della luce saliranno - ha reso noto
l'Autorità - del 3,8% e quelle del gas del 3,4%, 48 euro a famiglia.
Intanto lo scontro su Alitalia diventa
incandescente. Il governo ha deciso di intavolare trattative, per 8
settimane, con Air France ma l'opposizione si fa sentire e chiede che la
questione venga discussa in Parlamento. La confusione
sale con il passare dei giorni e la Lega - ieri ha parlatoUmberto Bossi -
organizza una manifestazione a Malpensa, l'aeroporto che potrebbe essere
penalizzato se Alitalia finirà ai francesi. E proprio dallo scalo di Malpensa, Alitalia ha (di fatto) già cancellato i voli per le destinazioni
a lungo raggio che saranno sacrificate. ALLE PAGINE 2 e 5 [.
( da "AudioNews.it" del 30-12-2007)
09.14 Politica Il servizio di Loredana Marinaccio Alitalia-Air France, è bufera 07.39: Su Alitalia infuria la polemica. All'indomani della decisione del Governo
di avviare la trattativa in esclusiva con Air France-Klm, il fronte del no
scende in campo a difesa dello scalo di Malpensa. Il leader leghista Bossi
annuncia una dura mobilitazione di piazza. Il presidente della regione
Lombardia Formigoni denuncia: "compromessa la competitività del
Paese". In fibrillazione anche i sindacati con Bonanni della cisl che
parla di scelta sbagliata.
( da "ADN Kronos" del 30-12-2007)
OCCORRE
GUARDARE REALTA' SENZA FANTASIE E DEMAGOGIE ascolta la notizia commenta 0
vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA Roma, 30 dic. (Adnkronos) - "Al nord
si e' aperta una discussione che, al di la' delle asprezze, puo' rivelarsi
utile. A questo punto, siamo tutti costretti a guardare in faccia la realta'
senza fantasie e demagogie". E' quanto afferma il ministro dello
Sviluppo economico Pierluigi Bersani. Che aggiunge: "il governo sa bene
di non doversi occupare solo delle azioni di una societa' pubblica ma anche
dell'occupazione e delle prospettive del sistema aeroportuale. Anche nelle
prossime settimane il governo si occupera' di tutto questo, pur nei limiti di
un passaggio critico e nel rispetto di procedure che devono corrispondere
pienamente agli standard internazionali".
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