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ARCHIVIO DEL DOSSIER CLASS ACTION DALL’11-12-2007 AL 6-1-2008

 

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INDICE

 

Articoli del 5 e 6 -1-2008

Articoli dal 2 al 4 gennaio 2008

Articoli dal 20-12-2007 al 1°-1-2008

Articoli dal 16 al 19 dicembre 2007

Il testo modificato ritornato in Senato

Articoli del 16 e 17 dicembre 2007

Articoli del 13 e 14 dicembre 2007

Articoli dell’11 e 12 dicembre 2007

ARCHIVIO DEL DOSSIER

 

ARTICOLI DEL 5 E 6-1-2008

Autovelox, seimila multe in un mese ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 05-01-2008)

Riforme, anche Rifondazione abbatte Veltroni pag.1 ( da "Giornale.it, Il" del 05-01-2008)

Ancora proteste per il nuovo sistema di raccolta differenziata porta a porta. Anzi, ora c'è ( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 05-01-2008) + 1 altra fonte

Sarà la Procura di Ascoli ad accertare se ci sono responsabilità penali per la gra ( da "Messaggero, Il (Marche)" del 05-01-2008) + 1 altra fonte

DANNI DA DIOSSINA, PRONTI I DOSSIER PER AVVIARE UNA CLASS ACTION CONTRO LA REGIONE. LO A ( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 05-01-2008)

VACANZE IN KENYA: "I TOUR OPERATOR CI RIPROVANO!" ( da "Sestopotere.com" del 05-01-2008)

Fondi: class action contro banche ( da "Virgilio Notizie" del 05-01-2008)

Di EMANUELA ASTOLFI POTREBBE essere la prima class action nella storia del pae ( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del 06-01-2008) + 1 altra fonte

ASCOLI - IL GENIO PONTIERI non potrà fare niente per risolvere la grave emergenz ( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 06-01-2008)

Rappresentazione di un ininterrotto stato d'assedio ( da "Gazzetta del Sud" del 06-01-2008)

Telemulte bocciatedalla ConsultaAssoutenti: vittoria ( da "Secolo XIX, Il" del 06-01-2008)

Class action allo studio per i Fondi ( da "Unita, L'" del 06-01-2008)

Fecondazione, la legge ora rischia al Tar ( da "Corriere della Sera" del 06-01-2008)

ROMA Per fortuna non partiamo da zero nella lotta contro l'inflazione e sulla di ( da "Messaggero, Il" del 06-01-2008)

Messaggio ai residentidi via Sanzio che minacciano azioni legali collettiveA novembre differenziata al 60% ( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 06-01-2008)

"Class action" anche per il piano sosta ( da "Messaggero, Il (Marche)" del 06-01-2008)


Articoli

Autovelox, seimila multe in un mese (sezione: Class action)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 05-01-2008)

 

Corriere del Mezzogiorno - CASERTA - sezione: CASERTA - data: 2008-01-05 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE Teano Cittadini in rivolta Autovelox, seimila multe in un mese TEANO - Migliaia di cittadini in "rivolta" contro l'autovelox collocato - dai "cugini" di Calvi Risorta - lungo la statale Casilina, esattamente sulla linea di confine fra i due comuni. Solo nello scorso mese di agosto, sono stati oltre 1500 i verbali elevati a danno di automobilisti quasi tutti originari di Teano. Questo su un totale di 6000 verbali che sarebbero stati emessi nel primo mese di attività dell'apparecchiatura. Una montagna di multe arrivata a destinazione nei giorni scorsi che ha costretto il personale delle poste di Teano ad un super lavoro. Decine di patenti totalmente azzerate in pochi giorni; portafogli di migliaia di automobilisti "alleggeriti" dalle esose contestazioni elettroniche; alcuni automobilisti, nello stesso giorno, hanno beccato più di una contravvenzione, altri, in un solo mese, sono stati "fotografati" ben sette volte. Un giovane operaio di Teano impiegato in un'azienda casertana, in una sola settima lavorativa ha collezionato ben dieci multe. Qualche giorni fa, gli sono state recapitate tutte in una volta le contravvenzioni per un ammontare di 1.600 euro e 50 punti di penalizzazione sulla patente di guida. L'operario - che si è affidato ad un legale - sta valutando, insieme a tanti altri teanesi, l'avvio di una azione collettiva che potrebbe essere favorita da una serie di circostanze che deporrebbero contro quell'occhio elettronico. In particolare, secondo i legali di alcuni automobilisti, la segnaletica che regolava quell'apparecchiatura è stata per molti mesi difforme rispetto ai dettami emessi dal Ministero dei Trasporti lo scorso primo agosto. Questa ipotesi troverebbe conferma nel fatto che proprio poche settimane fa la segnaletica è stata sostituita e adeguata. Quell'autovelox inoltre fu oggetto di un autentico "attentato" lo scorso settembre, quando fu distrutto a colpi di fucile caricato a pallettoni. Una apparecchiatura posta al limite del territorio cittadino in un tratto di strada dove rispettare i 40 chilometri orari imposti dalla segnaletica diventa davvero difficile per chiunque. L'autovelox funziona dallo scorso primo agosto ed è organizzato in modo tale da non "perdere alcuna opportunità" di elevare sanzioni riuscendo a riprendere le infrazioni in ambedue i sensi di marcia. Contro quella installazione pende un dettagliato esposto avverso la ditta che gestisce il servizio alla Procura della Repubblica- a firma delle opposizioni consiliari - nel quale si evidenziano alcune carenze di requisiti che impedivano alla società vincitrice dell'appalto di partecipare a quella gara. Giancarlo Izzo.


Riforme, anche Rifondazione abbatte Veltroni pag.1 (sezione: Class action)

( da "Giornale.it, Il" del 05-01-2008)

 

Riforme, anche Rifondazione abbatte Veltroni di Massimiliano Lussana - sabato 05 gennaio 2008, 07:00 Ma il rospo del Codacons-Lista consumatori non aveva smesso di ridere e lo sbarco ufficiale del simbolo dei consumatori sulle liste del Senato, sempre con l'Unione, avvenne nel 2006: una strana alleanza fra consumatori, una lista che si chiamava "Doveri civici" e una delle tante Dc-Democrazia cristiana. Risultato: un eletto, l'ex azzurro Pietro Fuda. Con un problema, però, che Fuda - subito iscritto al gruppo misto e sempre fedele all'Unione - non portò mai con sè il nome, nè il simbolo della Lista consumatori: per un paio di mesi di legislatura scelse di chiamarsi "Democrazia cristiana", poi divenne "Partito democratico meridionale". Denominazione che sopravvive tuttora, senza traccia di consumatori. Tutto spazio libero per i "Consumatori uniti" di Bruno De Vita, la seconda lista del centrosinistra alle elezioni del 2006, visto che si erano presentati nelle liste "Con l'Unione" insieme a verdi e Partito dei comunisti italiani. Risultato: verdi e Pdci presero tutti gli undici eletti. Uno di loro era Fernando Rossi, che poi insieme all'ex rifondatore Franco Turigliatto causò la mini-crisi del governo Prodi sulla politica estera il 21 febbraio 2007. Qualche giorno più tardi, Rossi portò, finalmente, il nome dei "Consumatori" in Parlamento, costituendo un'apposita componente del gruppo misto. Ma durò esattamente sei mesi: il 1° settembre Rossi consumò sì, ma il sottogruppo. I consumatori, instancabili, riemersero come la fenice dalle ceneri. L'ultima loro reincarnazione, dal 18 dicembre, è l'"Unione democratica per i consumatori", class="hilite">il partito di Willer Bordon e Roberto Manzione, che può contare su Bruno De Vita, sul leader dell'Abusdef Elio Lannutti e sull'ex demoproletario Guido Pollice. La loro prima battaglia - ancora nell'Unione - è stata per la class="term">class class="term">action. È il destino della sinistra: dalla lotta di classe alla lotta di class.


Ancora proteste per il nuovo sistema di raccolta differenziata porta a porta. Anzi, ora c'è (sezione: Class action)

( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 05-01-2008)
Pubblicato anche in:
(Messaggero, Il (Pesaro))

 

Ancora proteste per il nuovo sistema di raccolta differenziata porta a porta. Anzi, ora c'è perfino chi minaccia una class action contro il Cir33, il consorzio che gestisce il servizio. Alcuni residenti di via Raffaello Sanzio hanno inviato al Cir33 una lettera aperta minacciando un'azione legale collettiva. "Da alcuni giorni non viene eseguita la raccolta dei rifiuti in via Sanzio 333 - scrivono - Questo problema riguarda anche gli altri numeri civici delle vicinanze e in particolare i numeri 335, 337, 339. Solo la raccolta del vetro e dell'organico avviene correttamente, mentre per le altre tipologie la raccolta è a dir poco saltuaria (l'ultimo prelievo è avvenuto più di 3 settimane fa). Nel caso della plastica-metalli addirittura la raccolta non è mai avvenuta da quando è stato istituito il servizio (due mesi fa; ndr). Questa situazione crea notevoli disagi igenici e ambientali e non è più sostenibile nè decorosa. Invitiamo il Cir33 a provvedere al più presto in modo da non dover avviare azioni collettive contro il consorzio".


Sarà la Procura di Ascoli ad accertare se ci sono responsabilità penali per la gra (sezione: Class action)

( da "Messaggero, Il (Marche)" del 05-01-2008)
Pubblicato anche in:
(Messaggero, Il (Ancona))

 

Di PEPPE ERCOLI Sarà la Procura di Ascoli ad accertare se ci sono responsabilità penali per la grave emergenza idrica nell'Ascolano. Il sostituto procuratore della Repubblica Ettore Picardi, a seguito della denuncia-querela dell'avvocato Giuseppe Falciani, ha aperto un fascicolo contro ignoti e senza specificare ipotesi di reato. Picardi ieri mattina ha delegato per i primi accertamenti la polizia giudiziaria che, tra i vari adempimenti, dovrebbe acquisire la famosa delibera dell'Ato 5 Marche del 30 giugno 2004 che prevedeva i lavori di rifacimento da parte del Ciip di cinque ponti-tubo sulle linee acquedottistiche Pescara d'Arquata e Sibillini tra cui quello di Tallacano il cui crollo ha causato la grave crisi idrica. Perché quei lavori a suo tempo classificati urgenti, non sono stati eseguiti? Come sono stati impiegati i soldi stanziati? All'esito dei primi accertamenti Picardi deciderà se iscrivere qualcuno al registro degli indagati e ipotizzare reati che, secondo Falciani, potrebbero andare dall'interruzione di pubblico servizio al disastro colposo. Erano cinque i ponti-tubo sui quali dovevano essere a quel tempo fatti i lavori per 929 mila euro con una distribuzione della spesa dal 2003 al 2006: Tallacano, Novele (Acquasanta), Marese (Roccafluvione), Trivigliano (Ascoli) e Pedaso. Intanto commercianti ed artigiani, ma anche semplici cittadini sono sul piede di guerra e si fa un gran parlare della "class action" (azione collettiva di risarcimento) annunciata da diverse associazioni dei consumatori. Ma l'avvocato Guido Castelli non è d'accordo. "La Class Action non entrerà in vigore prima di luglio e allora sarebbe bene dirlo ai cittadini evitando illusioni" dice Castelli. "Sarebbe bene informarli anche che la Ciip Spa non è la Sony, la Telecom o la Nokia, multinazionali private che godono di una posizione dominante a livello di mercato mondiale e per fronteggiare le quali è nata la class action. Ma una società interamente pubblica, con sede in viale Indipendenza e dunque facilmente rintracciabile: basta suonare il campanello, senza scomodare avvocati in cerca di facile gloria". Sul tema risarcimenti si è svolto ieri un incontro fra i dirigenti dell'Ato 5 e rappresentanti di Adiconsum, Adoc, Federconsumatori, Cittadinanza attiva e Movimento difesa del cittadino. E' emersa la volontà di attivare un tavolo di consultazione che si riunirà la prossima settimana per elaborare un percorso comune di collaborazione e condivisione finalizzato a raccogliere le istanze dei cittadini che hanno subito comprensibili e notevoli disagi. Ma soprattutto Mdc, Cittadinanza Attiva e Adiconsum hanno anche chiesto all'Ato 5 di "valutare" se esistono gli estremi per la risoluzione della convenzione per inadempienza del gestore Ciip. Le associazioni fanno infatti riferimento all'art. 37 che, al primo comma, dice che la clausola risolutiva è possibile se c'è un'interruzione del servizio per tre giorni consecutivi per colpa grave e ciò riguarda una popolazione superiore al 10 per cento dell'Ato. In campo anche la Confesercenti di Ascoli. "Le responsabilità della Ciip sono evidenti" dice il presidente Elio Anastasi. "Confesercenti è pronta a fornire il patrocinio gratuito a quegli associati che vorranno intentare causa per il risarcimento dei danni. La class action non sembra applicabile a tutela di utenti che abbiano stipulato il contratto con la Ciip per esercitare la propria attività lavorativa e che quindi possono essere tutelati tramite le proprie associazioni con azioni giudiziarie individuali". La Confesercenti propone la costituzione di un Comitato per il risarcimento dei danni subiti dalle imprese. Primo passo sarà la richiesta alle imprese di una indicazione dettagliata dei danni. La Cna dal canto suo ha attivato uno sportello di ascolto- spiega il presidente Gino Sabatini- delle imprese colpite. "Stiamo studiando le azioni di rivalsa".


DANNI DA DIOSSINA, PRONTI I DOSSIER PER AVVIARE UNA CLASS ACTION CONTRO LA REGIONE. LO A (sezione: Class action)

( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 05-01-2008)

 

Danni da diossina, pronti i dossier per avviare una "class="hilite">class="term">class class="term">action" contro la Regione. Lo annuncia Sergio De Gregorio, presidente della commissione Difesa del Senato e leader nazionale del movimento politico "Italiani nel mondo", annunciando l'incontro con il presidente del movimento "Noi consumatori", avvocato Angelo Pisani, per strutturare l'azione di risarcimento ai napoletani vittime dell'emergenza rifiuti. "Abbiamo documentato decine di casi di cittadini che, sottoposti ad analisi, hanno rinvenuto nel proprio organismo livelli di diossina pari a quelli dei peggiori disastri ambientali - spiega De Gregorio - nell'area nord di Napoli e in una fascia di dieci comuni si segnala un'incidenza dell'82% di tumori oltre il dato statistico ordinario e l'aumento del 32 per cento delle malformazioni nei neonati. Sono prove inequivocabili per l'azione di risarcimento". Un'altra proposta viene lanciata dal senatore Nello Formisano,capogruppo di Italia dei Valori a Palazzo Madama e coordinatore del partito in Campania: "Vi sono paesi dell'Africa che hanno formalmente richiesto di utilizzare i rifiuti della Campania per riempire le loro cave. E sappiamo che vi sono imprenditori napoletani disponibili ad utilizzare le proprie navi per tale trasporto. È una strada da non trascurare per superare l'emergenza".


VACANZE IN KENYA: "I TOUR OPERATOR CI RIPROVANO!" (sezione: Class action)

( da "Sestopotere.com" del 05-01-2008)

 

(15:39) (5/1/2008 11:10) | VACANZE IN KENYA: "I TOUR OPERATOR CI RIPROVANO!" (Sesto Potere) - Roma - 5 gennaio 2008 - Incredibile, ma vero! I tour operator ci riprovano! "O partono o dovranno pagare le penali" è questa in sostanza la frase che i tour operator stanno comunicando alle agenzie di viaggio e che le agenzie sono costrette a ripetere ai consumatori in partenza per il Kenya. Ma la cosa più incredibile è che molte agenzie serie, non volendo perdere clienti, dando ragione al consumatore giustamente spaventato della situazione, stanno telefonando al Codacons per consulenze legali. Eh si che i precedenti sono ormai innumerevoli: New York nel 2001, Turchia nel 2003, tsunami nel dicembre 2004, bombe a Londra nel luglio 2005, Dahab nell'aprile 2006. Altrettanto numerose le sentenze dei giudici a favore del sacrosanto diritto del consumatore ad avere paura e a godere di una vacanza serena. Come è possibile, infatti, partire per una vacanza in un paese nel quale, secondo la Farnesina (cfr comunicato del 31/12/07): "non si può escludere un ulteriore peggioramento, anche grave" e "si potrebbe determinare per il Kenya una situazione di maggior rischio di azioni terroristiche, quali attentati e sequestri"? Il Codacons, class="hilite">nel caso non venga restituito ai consumatori quanto da loro anticipato, è pronto a tutelarli con una class="term">class class="term">action e a procedere con denunce per violenza privata nel caso vi siano indebite pressioni nei confronti dei consumatori per costringerli a partire nonostante la gravità della situazione. Ricordiamo che l'art. 92 del D.Lgs. 6 settembre 2005 n. 206 stabilisce che chi non vuole più partire per il Kenya ha diritto al rimborso integrale di quanto versato entro sette giorni lavorativi dal momento del recesso o della cancellazione.


Fondi: class action contro banche (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 05-01-2008)

 

05-01-2008 19:47 E' allo studio di Adusbef e Federconsumatori (ANSA) - ROMA, 5 GEN - Adusbef e Federconsumatori studiano una class="term">class class="term">action 'contro i Fondi Comuni ed i loro azionisti di riferimento'. Secondo le associazioni i 4 primi gruppi bancari italiani hanno 'infarcito di derivati e prodotti strutturati i fondi di investimento. Il cartello bancario, dopo aver appioppato bond bidone ad 1 milione di risparmiatori mandando in fumo un controvalore di 50 miliardi di euro ha colpito ancora una volta, bruciando i risparmi di migliaia di famiglie'.


Di EMANUELA ASTOLFI POTREBBE essere la prima class action nella storia del pae (sezione: Class action)

( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del 06-01-2008)
Pubblicato anche in:
(Resto del Carlino, Il (Fermo))

 

Di EMANUELA ASTOLFI POTREBBE essere la prima class action nella storia del paese. L'azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumetori entrerà in vigore a giugno, ma il Codacons Piceno ritenne doveroso attivarsi subito per predisporre tutti gli strumenti necessari. La class action non è altro che la possibilità di partecipare a cause collettive, contro società fornitrici di beni o servizi. "Nel caso della mancanza di acqua per giorni nella rete idrica ? spiega l'avvocato Francesco Ciabattoni ? ci sono assolutamente i presupposti per portare avanti un'azione risarcitoria collettiva. La class action è la prima forma di tutela per i consumatori che si ritengono lesi da disservizi. Prima della sua entrata in vigore i cittadini non potevano fare azioni tutti insieme per rivendicare il risarcimento di un danno subito". L'aspetto innovativo dell'azione collettiva di risarcimento sta nella possibilità di estenderne gli effetti giuridici a tutte le persone che si riconoscono come parte della categoria. "Non bisogna dimenticare ? aggiunge l'avvocato Ciabattoni ? che questa norma entrerà in vigore a giugno, ma già da ora si possono acquisire elementi per ricostruire il fatto". ANCHE le altre associazioni a tutela degli utenti si stanno mobilitando, in attesa che la situazione torni alla normalità. Il Movimento difesa del cittadino, ad esempio, invita gli utenti della Ciip a rivolgere segnalazioni e reclami sui disagi subiti per l'interruzione del servizio idrico. "Nella fase di accertamento delle responsabilità ? spiega l'avvocato Girardi ? è indispensabile acquisire puntuali informazioni, direttamente dagli interessati". La sede in via Tito Afranio 34 funzionerà dalle 9 alle 12, dal lunedì al giovedì e dalle 15 alle 19 il lunedì ed il mercoledì (telefono e fax 0736 257181). Proseguirà anche l'attività di sportello il martedì e giovedì mattina in viale Indipendenza 10/a. "Invitiamo tutti ad un uso particolarmente contenuto dell'acqua ? conclude ?, dato che ci vorrà ancora tempo prima di tornare al normale approvvigionamento". - -->.


ASCOLI - IL GENIO PONTIERI non potrà fare niente per risolvere la grave emergenz (sezione: Class action)

( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 06-01-2008)

 

? ASCOLI ? IL GENIO PONTIERI non potrà fare niente per risolvere la grave emergenza idrica che da venerdì 28 dicembre sta mettendo in ginocchio l'ascolano. Dopo il sopralluogo di ieri mattina a Tallacano, il tenente Fredj Formichetti del secondo Genio pontieri di Piacenza ha spiegato come nella zona interessata non ci sia lo spazio sufficiente perché i mezzi dell'esercito possano operare: per realizzare le condizioni per il lavoro del corpo speciale, infatti, occorrerebbero tempi troppo lunghi. Insomma, si va avanti per la strada proposta dal Ciip: una condotta seminterrata di 150 metri, che dovrebbe essere pronta in tre settimane e che farà tornare città e provincia alla normalità. Da oggi, intanto,l'ex consorzio idrico ha garantito che le forniture (5 ore al giorno, dalle 7 di mattina a mezzogiorno) arriveranno anche nelle zone finora non 'coperte'. Per quanto riguarda gli eventuali risarcimenti, class="hilite">il Codacons piceno ritiene necessario attivarsi subito per predisporre tutti gli strumenti necessari, nonostante la class="term">class class="term">action entrerà in vigore da giugno. "Nel caso il servizio idrico venga interrotto per diversi giorni ? spiega l'avvocato Francesco Ciabattoni, sostenitore della class="term">class class="term">action ? ci sono i presupposti per portare avanti un'azione risarcitoria collettiva". Ieri mattina, inoltre, il sottosegretario Pietro Colonnella ha incontrato il direttore del Ciip Enrico Calcinaro, che gli ha affidato una memoria tecnica da consegnare, ai fini di una prima valutazione, all'ingegner Francesco Nola, dirigente della Direzione Generale delle Reti al Ministero delle Infrastrutture. Nicoletta Tempera Emanuela Astolfi - -->.


Rappresentazione di un ininterrotto stato d'assedio (sezione: Class action)

( da "Gazzetta del Sud" del 06-01-2008)

 

Un romanzo di Ignazio Pandolfo Rappresentazione di un ininterrotto stato d'assedio Giuseppe Amoroso Un'astronave si alza nella piovosa notte cercando una rotta incontrollata per lasciare per sempre la Terra, "grande pattumiera persa nello spazio". Quasi tutti, ormai, se ne sono andati verso altri mondi, tranne pochi costretti ad attendere la fine nella loro inospitale landa, nella "marea di melma" creata da montagne d'acqua che da molti anni continuano a precipitare: sopravvivono, in immense distese alluvionali, senza più risorse, arrendendosi a ogni genere di malattie. In uno scenario apocalittico, questi superstiti affondano schiacciati da un'esistenza primordiale priva di leggi, di controlli e dominata solo dagli istinti più violenti. Viaggio al fondo del diluvio (L'Autore Libri, pp. 174, euro 13,30), intrigante romanzo di Ignazio Pandolfo, sceglie un ritmo di espansione tentacolare per rappresentare una deriva che invade un mondo impossibile da definirsi, fra la magia di piccole chiazze del quotidiano, sia pur sfregiate, e una dimensione fantascientifica dai cupi, imprevedibili risvolti. Le onde di una scrittura vigorosa, talora ruvida, investono la registrazione analitica di eventi come scanditi su un fatale appuntamento. Virate, frantumazioni, inclinazioni dell'asse narrativo sono le spie di una continua tensione che elettrizza anche gli episodi più periferici. A volte certe azioni paiono non avere sviluppo, storia; compaiono, spariscono, entrano nella rappresentazione di una catastrofe collettiva di un ininterrotto stato di assedio. L'autore si accentra su certi moti dell'animo, li devasta per potere sfruttare appieno i contrasti, per ascoltare le più inafferrabili ripercussioni di un universo sconvolto. Ampie scene ingigantite da impetuose descrizioni e da dialoghi battenti, da gesti estremi e toni drammatici si riversano in una pagina espressionistica, solcata dalle aperture spettacolari delle immagini e dalla metaforica ottica puntata sul "diluvio" di una condizione esistenziale stremata. Dall'orrore in cui è imprigionata l'umanità esce il professore Jan Botha che, dopo aver consumato una sequela di efferati crimini, cede allo "spettro portatore di dolore" di una profonda depressione e decide di abbandonare la Terra. Analoga volontà di fuga prende Carlos Ortega, ex volontario dell'Armata Speciale, bloccato da una malattia e pertanto escluso dalla collettiva e "isterica" emigrazione del pianeta. Fendendo le muraglie della grandine, egli entra incampo dirigendosi verso il locale pubblico di Willie, corpulento sognatore che attende l'arrivo del regno dei giusti. Il racconto imbocca la sua strada d'avventure e insieme di intenso studio delle psicologie, spalanca destini diversi, convoca nuovi personaggi, anche larve scheletriche, esseri clonati, degradati e centrifugati in un'infernale bolgia di terrore. Si susseguono, in un "vero labirinto di ostacoli" sfondi geometrici e spettrali e luminescenze cosmiche, palazzi come "istantanee ombre nere" e riflessioni sul bene e sul male. Astronavi scompaiono in una bolla di silenzio e corpi divengono una cosa sola con la materia e il buio. Tutto si compie in un "raggelante finale". Tra sapienza e visionarietà si afferma la supremazia dell'assetto strategico di un testo che fa avvampare strumentazioni tecniche e un sotterraneo borbottio di favola. (domenica 6 gennaio 2008).


Telemulte bocciatedalla ConsultaAssoutenti: vittoria (sezione: Class action)

( da "Secolo XIX, Il" del 06-01-2008)

 

La sentenza Non sono valide se non c'è il nome del funzionarioL'assessore: "Pronti a rivalerci sul concessionario" CENTOMILA MULTE e migliaia di cartelle esattoriali a rischio annullamento. È un vero terremoto quello innescato da una recente ordinanza della Corte costituzionale, a tutto vantaggio dei contribuenti. In particolare, a Genova, si strofinano le mani le migliaia di automobilisti e motociclisti incappati a frotte, nell'arco del 2007, nelle quattro telecamere che sorvegliano le corsie gialle di via Archimede, via Tolemaide e i varchi ztl di via San Giorgio e via Ravasco. La sentenza della Consulta, che - come è noto - ha valore di legge, è un'arma in più posta class="hilite">inaspettatamente nelle mani delle associazioni dei consumatori che hanno promosso una sorta di "class="term">class class="term">action", un'azione legale comune, contro le telemulte. Appunto, circa 100 mila sanzioni comminate da febbraio a dicembre 2007 cui corrispondono altrettanti ricorsi al giudice di pace. Ma cosa dice la Corte costituzionale nella rivoluzionaria ordinanza depositata il 9 novembre scorso? Semplicemente che tutte le cartelle esattoriali devono indicare, oltre alle generalità dell'ente di riscossione (Equitalia Polis per Genova e provincia), anche nome e cognome del funzionario responsabile del procedimento di riscossione. In caso contrario, le ingiunzioni di pagamento sono da considerarsi illegittime perché in contrasto sia con lo Statuto dei diritti del contribuente sia con la legge del '90 sulla trasparenza amministrativa. Il requisito vale solo per le cartelle emesse dall'agenzia di riscossione? "Niente affatto - si accalora il presidente regionale di Assoutenti, Furio Truzzi: "Per analogia, l'effetto dell'ordinanza della Consulta deve essere esteso a tutti gli atti amministrativi. A cominciare dalle telemulte". L'impossibilità di identificare il responsabile dell'iter di riscossione, ovvero il funzionario al quale eventualmente chiedere chiarimenti sul proprio debito nei confronti della pubblica amministrazione, sarà un ulteriore motivo di (potenziale) invalidità da inserire nei ricorsi già depositati al giudice di pace. "Ora il Comune non ha più alibi - riprende Truzzi - Con la presa di posizione della Consulta, che stabilisce sostanzialmente la necessità di una maggiore tutela del cittadino difronte alla voracità degli enti locali, si impone l'intervento di Tursi sulla questione delle telemulte per evitare il rischio di annullamenti a raffica in sede giudiziale e relative richieste danni". Il Comune, da parte sua, rinvia la patata bollente a Equitalia: "Le cartelle esattoriali che non recano il nome del responsabile del procedimento violano l'articolo 7 della legge del 2000 sui diritti dei contribuenti e presentano profili di criticità", conferma l'assessore comunale al Bilancio, Francesca Balzani: "Se dovessero essere annullate in virtù di tali violazioni, il Comune potrebbe rivalersi nei confronti dell'ente di riscossione per i danni legati al mancato incasso dei propri crediti". vincenzo Galiano 06/01/2008.


Class action allo studio per i Fondi (sezione: Class action)

( da "Unita, L'" del 06-01-2008)

 

Stai consultando l'class="hilite">edizione del CONSUMATORI Class class="term">action allo studio per i Fondi Adusbef e Federconsumatori hanno incaricato alcuni studi legali di studiare una class="term">class class="term">action "contro i Fondi Comuni ed i loro azionisti di riferimento, che sono i principali 4 gruppi bancari italiani" che sarebbero colpevoli di aver "infarcito di derivati e prodotti strutturati i tranquillissimi fondi di investimento". Lo annuncia un comunicato. "Il cartello bancario, dopo aver appioppato bond bidone ad 1 milione di risparmiatori mandando in fumo 50 miliardi di euro ha colpito ancora una volta, bruciando il sudato risparmio di centinaia di migliaia di famiglie".


Fecondazione, la legge ora rischia al Tar (sezione: Class action)

( da "Corriere della Sera" del 06-01-2008)

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Politica - data: 2008-01-06 num: - pag: 13 categoria: class="hilite">REDAZIONALE La battaglia Pronti ricorsi e "class="term">class class="term">action". Intanto il giudice di Firenze: regole immorali Fecondazione, la legge ora rischia al Tar ROMA - "Non solo irrazionale ma addirittura fuori del senso morale è semplicemente pensare che si debba procedere all'impianto per poi, successivamente alla valutazione clinica del feto, procedere a un aborto". Durissima Isabella Mariani nell'ordinanza con la quale ha autorizzato una coppia milanese a selezionare gli embrioni in modo da scegliere quelli senza difetti genetici e sperare di avere figli sani. Una tecnica vietata in Italia dalle linee guida sulla fecondazione assistita. Nella motivazione, depositata a fine dicembre, il giudice del tribunale di Firenze chiarisce che le linee guida non devono essere applicate in base a una vecchia norma del 1865. E aggiunge: "Non solo la legge sulla procreazione assistita non prevede il divieto di diagnosi ma addirittura la sottintende". L'ordinanza vale solo per il caso specifico. "Ma altre coppie chiederanno al Tar del Lazio di accoglierla in senso generale, affinché valga per tutti", dichiara Filomena Gallo, dell'associazione Luca Coscioni, annunciando battaglia. Centinaia di coppie non fertili si preparerebbero a sommergere i tribunali di ricorsi alle linee guida, del 2004, che dovrebbero essere aggiornate ogni 3 anni e che ancora non lo sono state. "Regole vergognose, il ministro della Salute deve cambiarle. Basta un atto amministrativo, non c'è bisogno dell'intervento parlamentare. La verità è che ha paura dell'aggressione dei cattolici, di Paola Binetti", accusa il ginecologo Nino Guglielmino, centro Hera di Catania. E annuncia due iniziative. Un'offensiva legale di gruppo basata sulla class="term">class class="term">action, norma prevista dall'ultima Finanziaria. E la richiesta di rimborso- risarcimento allo Stato da parte dei turisti della procreazione, delle donne che la selezione degli embrioni l'hanno dovuta richiedere a caro prezzo a centri esteri. Da 8 a 10 mila euro ciascuna. Le associazioni di pazienti hanno predisposto moduli da far firmare a chi vuole ottenere lo stesso diritto riconosciuto con procedura d'urgenza dal giudice Mariani. La sollevazione è stata concertata per spingere il governo ad annullare il divieto. Il documento che ha interpretato in modo ristrettivo la legge 40 è frutto del lavoro di una commissione nominata nel 2004 dall'ex ministro Girolamo Sirchia. Per rendere legale la diagnosi preimpianto basterebbe eliminare una riga di testo dove si specifica che l'esame sull'embrione può essere solo di "tipo osservazionale " (cioè al microscopio, senza indagine genetica). Oggi tutti gli ovociti fecondati in provetta - se ne possono creare un massimo di tre - vanno avviati allo sviluppo. Anche se appartengono a donne e uomini con gravi malattie trasmissibili. Se poi l'amniocentesi indica i segni della stessa malattia si può decidere di abortire. Livia Turco avrebbe già voluto correggere il meccanismo. Il testo sarebbe pronto, probabilmente con la modifica invocata con i ricorsi al giudice ma considerata inammissibile da Chiesa e cattolici. E ora che in ballo c'è un altro tema eticamente sensibile, la legge 194 sull'aborto e i limiti oltre i quali non consentire quello terapeutico, la decisione diventa ancora più delicata. Tanto più che la diagnosi preimpianto non è l'unico elemento di divisione. Grandi ostacoli al successo delle tecniche, e alla nascita di bimbi in provetta, si sono confermati il divieto di congelamento e di fecondare più di tre ovociti. Margherita De Bac.


ROMA Per fortuna non partiamo da zero nella lotta contro l'inflazione e sulla di (sezione: Class action)

( da "Messaggero, Il" del 06-01-2008)

 

Di DIODATO PIRONE ROMA "Per fortuna non partiamo da zero nella lotta contro l'inflazione e sulla difesa del potere d'acquisto. Nella Finanziaria ci sono norme importanti come la nomina di Mister Prezzi contro le speculazioni e il blocco dell'aumento automatico dell'Iva sui carburanti. Ebbene, queste norme diventeranno operative a tambur battente". Per Mario Lettieri, sottosegretario all'Economia, ora non c'è da perdere tempo. Sottosegretario Lettieri, ma crede davvero che Mister Prezzi possa difendere il potere d'acquisto? "Una singola misura, anche la più intelligente, da sola servirebbe a poco" Dunque? "Quello che il governo intende varare, concertandolo con i sindacati, è un piano d'azione in grado di muovere tutte le leve a disposizione: detassazioni dei salari; forme di controllo degli aumenti delle tasse locali; nuove liberalizzazioni; rinnovo dei contratti e incentivi al varo di contratti più ricchi; controllo delle tariffe; misure contro gli speculatori; interventi sul territorio da parte di Prefetture e Guardia di Finanza e così via" Ma avete già qualcosa da mettere sul piatto della bilancia? "Non sono temi sui quali fare propaganda. Intanto l'anno scorso abbiamo già aumentato le pensioni a 3,5 milioni di pensionati a basso reddito, abbiamo distribuito quasi 2 miliardi di euro a 10 milioni di "incapienti" ovvero a italiani che guadagnano così poco da essere già esclusi dalle tasse e abbiamo varato liberalizzazioni che tengono l'inflazione italiana al 2,6% controil 3,1% di quella media europea" E quest'anno? "C'è l'impegno ad aumentare il potere d'acquisto. Assurdo parlare adesso di cifre perché abbiamo già dimostrato di non essere gente che vende la pelle dell'orso prima d'averlo catturato. Tuttavia sono fiducioso..." Perché? "Intanto vedremo quanta parte dei 20 miliardi sottratti all'evasione fiscale nel 2007 diventerà strutturale, class="hilite">poi nel corso del 2008 arriveranno strumenti come la class="term">class class="term">action che a mio parere sarà una vera rivoluzione e aiuterà moltissimo i consumatori" Ne è sicuro? "I primi segnali sono incoraggianti. Le Ferrovie hanno deciso di pagare un risarcimento di 800 euro, oltre al rimborso del biglietto, ai passeggeri di un Eurostar bloccato. Non è un caso. Ci sono segnali di una maturazione nel rapporto fra le aziende e i loro clienti" Basterà? "Quello che conta è avviare un'azione corale a livello di sistema Paese" A cosa si riferisce? "I sindacati hanno ragione quando si lamentano degli aumenti delle tasse a livello locale. Capisco le difficoltà di sindaci e presidenti delle Regioni ma da Roma non si può fare tutto. Anche loro devono scendere in campo da una parte vigilando sui prezzi nel territorio e dall'altra tagliando le spese inefficienti. Facciano tutti come il Tesoro che sta analizzando al microscopio i meccanismi di spesa non solo con l'obiettivo di spendere meno ma di spendere meglio".


ARTICOLI DAL 2 AL 4 GENNAIO 2008

Class action, il dubbio pubblicità ( da "Italia Oggi (MarketingOggi)" del 02-01-2008)

IL CAPOGRUPPO consiliare Maria Valeria Cittadini ricorda al ( da "Nazione, La (Grosseto)" del 02-01-2008)

Tutela anche per i lavoratori non feriti Il sindacato ci prova: causa in Germania ( da "Stampa, La" del 02-01-2008)

Rc auto, aboliti i prezzi minimi e gli sconti massimi ( da "Tempo, Il" del 02-01-2008)

Va tutto bene, anzi ( da "Padania, La" del 02-01-2008)

E con la <class action> arrivano i grandi affari ( da "Corriere.it" del 02-01-2008)

SICUREZZA. Incidente acciaieria a Torino, lavoratori verso la class action ( da "HelpConsumatori" del 02-01-2008)

Ricorso collettivo per i danni subiti ( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del 03-01-2008)

PERUGIA - CON L'APPROVAZIONE definitiva della Finanziaria, da ier ( da "Nazione, La (Umbria)" del 03-01-2008)

La class action all'italiana sarà operativa da giugno ( da "Italia Oggi" del 03-01-2008)

AZIONI DI MASSA contro banche, spa e amministrazioni comunali. Lo a ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 03-01-2008) + 1 altra fonte

RETE IDRICA IN TILT ANCORA DISAGI PER 100MILA. E IL SINDACO ATTACCA LA PROTEZIONE CIVILE 0 Ascoli, acqua a gocce e polemiche di fuoco ( da "Nazione, La (Nazionale)" del 03-01-2008) + 2 altre fonti

RISCHIOPAESAGGI ( da "Azione, L'" del 03-01-2008)

PARMALAT E COMPORTAMENTI SCORRETTI E FRAUDOLENTI DELLE BANCHE, AL VIA OGGI CLASS ACTION ADUSBEF - FEDERCONSUMATORI ( da "Sestopotere.com" del 03-01-2008)

ASCOLIIn centomila senza acqua da sette giorni, festa di Capodanno compresa. Dopo le emergen ( da "Messaggero, Il" del 03-01-2008)

Richieste di risarcimenti danni, azioni legali delle associazioni dei consumatori a tutela d ( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 03-01-2008) + 1 altra fonte

Aziende in difficoltà, saltano due turni alla Barilla ( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 03-01-2008) + 1 altra fonte

RIFIUTI: CATONE (DCA), SI INTRAPRENDA CLASS ACTION ( da "Virgilio Notizie" del 03-01-2008)

RIFIUTI: CATONE (DCA), SI INTRAPRENDA CLASS ACTION ( da "Asca" del 03-01-2008)

TUTELA CONSUMATORI. Ascoli senz'acqua, MDC e Cittadinanzattiva chiedono interventi contro la crisi ( da "HelpConsumatori" del 03-01-2008)

Così le cause diventano collettive ( da "Corriere Adriatico" del 03-01-2008)

Eurostar il primo esempio ( da "Corriere Adriatico" del 03-01-2008)

Class action, eccocome tutelarsi ( da "Secolo XIX, Il" del 04-01-2008)

RIFIUTI: DE GREGORIO, PROMUOVERO' CLASS ACTION CONTRO ENTI LOCALI ( da "Asca" del 04-01-2008)

"CLASS ACTION" DOPO I DANNI IN MERITO ai problemi relativi all'assenza di acqua dalla rete idrica il... ( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del 04-01-2008)

Sanofi-Aventis nel mirino degli avvocati di New York ( da "Milano Finanza (MF)" del 04-01-2008)

Class action, comincia il gran ballo ( da "Milano Finanza (MF)" del 04-01-2008)

Manca l'acqua: parte una causa collettiva ( da "Giornale di Vicenza, Il" del 04-01-2008)

Strade imbiancate, prime proteste ( da "Provincia Pavese, La" del 04-01-2008)

Scatta la prima "class action" ascoli a secco cerca il risarcimento - luisa grion ( da "Repubblica, La" del 04-01-2008)

RIFIUTI/ DE GREGORIO: PROMUOVERO' CLASS ACTION CONTRO ENTI LOCALI ( da "Virgilio Notizie" del 04-01-2008)

RETE IDRICA IN TILT I SERBATOI SARANNO RIEMPITI DI NOTTE DIROTTANDO IL FLUSSO DAL FERMANO. NORMALITÀ ANCORA LONTANA 0 Torna l'acqua ad Ascoli: 'in prestito' e con il contagocce ( da "Nazione, La (Nazionale)" del 04-01-2008) + 2 altre fonti

La grande corsaallaclassaction (che ancora non c'è) ( da "Sole 24 Ore, Il" del 04-01-2008)

ASCOLIDurerà almeno altre tre settimane il razionamento idrico ad Ascoli e nella Vallat ( da "Messaggero, Il" del 04-01-2008)

Per le "multe pazze" e non solo per le multe si prospetta un cataclisma. Centina ( da "Messaggero, Il" del 04-01-2008)

Arriva la prima "class action" Ascoli a secco cerca il risarcimento ( da "Repubblica.it" del 04-01-2008)

Ascoli Piceno 12:54, 12:54 - ASCOLI E DINTORNI SENZ'ACQUA: CLASS ACTION CONFCOMMERCIO ( da "Repubblica.it" del 04-01-2008)

Manca l'acqua, parte una causa collettiva ( da "Arena.it, L'" del 04-01-2008)

Manca l'acqua: parte una causa collettiva ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 04-01-2008)

Manca l'acqua: parte la prima class action ( da "Brescia Oggi" del 04-01-2008)


Articoli

Class action, il dubbio pubblicità (sezione: Class action)

( da "Italia Oggi (MarketingOggi)" del 02-01-2008)

 

ItaliaOggi     ItaliaOggi Numero 001, pag. 19 del 2/1/2008 Autore: di Federico Unnia Visualizza la pagina in PDF       Ecco i rischi per imprese, agenzie creative e mezzi di comunicazione. class="hilite">Il parere dell'avvocato Malagoli Class class="term">action, il dubbio pubblicità Alla sbarra gli acquisti dovuti ai messaggi ingannevoli Approvata tra mille polemiche con la recente manovra Finanziaria, la class="term">class class="term">action sbarca anche nel mondo dorato della pubblicità, che si interroga su quali rischi effettivamente le imprese possano correre. Non direttamente, perché la norma esclude l'applicazione diretta alla pubblicità. Ma nel caso siano stati compiuti acquisti dovuti a messaggi ritenuti ingannevoli, allora anche la comunicazione potrebbe finire sul banco degli imputati. è quanto sostiene l'avvocato Fiammetta Malagoli, esperta di diritto della pubblicità e consulente legale di Unicom (Unione nazionale imprese di comunicazione). Il comma 11 del nuovo articolo 140 bis del Codice del consumo, relativo alla diffusione di messaggi pubblicitari ingannevoli, è il cuore del problema. "La class="term">class class="term">action, in questo caso, è circoscritta alle ipotesi in cui, a seguito di pubblicità ingannevole, siano stati sottoscritti contratti mediante moduli o formulari. In questo caso, i contratti sottoscritti durante il periodo di diffusione del messaggio ingannevole sono nulli", ricorda Malagoli. Non è, quindi, possibile attivare un'azione collettiva genericamente nel caso di pubblicità che sia stata dichiarata ingannevole dall'Autorità competente. "Mi pare si possa dire quindi che la possibilità di azione sia ristretta a casi gravi, nei quali il messaggio ingannevole ha prodotto un atto di disposizione patrimoniale consistente, che non si sarebbe verificato se la pubblicità scorretta non fosse stata diffusa. Un esempio potrebbe essere quello nel quale il consumatore sottoscrive un abbonamento o una richiesta di fornitura di prodotti o servizi". Per quanto riguarda le modalità previste dalla Finanziaria, sembrano piuttosto macchinose, in particolare per quel che riguarda la fase successiva all'emanazione della sentenza. "La quantificazione della somma da liquidare ai singoli consumatori o utenti è demandata a una Camera di conciliazione, alla quale possono ricorrere tutti i cittadini interessati". Tuttavia, nel caso in cui non si raggiunga l'accordo, ciascun consumatore-utente può fare ricorso al giudice per far accertare i requisiti individuati dalla sentenza di condanna e l'ammontare del risarcimento. Una volta accertata la qualità di creditore, potrà chiedere un decreto ingiuntivo. "Certamente se la sentenza emessa a seguito di azione collettiva quantificasse l'ammontare del risarcimento e fosse quindi provvisoriamente esecutiva, si potrebbero evitare una serie di passaggi e il singolo consumatore-utente potrebbe limitarsi a dover dimostrare la sua qualità di creditore", sottolinea Malagoli. "Inoltre, il tentativo di conciliazione dovrebbe essere esperito prima della promozione della class="term">class class="term">action, per cercare di evitare la causa, e non successivamente". Tenuto poi conto del fatto che la pubblicità è frutto del lavoro e del contributo di più soggetti (cliente committente, agenzia di pubblicità e mezzo che diffonde il messaggio) viene da chiedersi: ma quali implicazioni possono esserci nel caso di un'azione nei confronti di questi soggetti? "Dalla possibilità di una class="term">class class="term">action nei casi di pubblicità ingannevole possono scaturire conseguenze piuttosto gravi nei rapporti tra agenzie, cliente e mezzo", continua il legale. "L'agenzia potrebbe trovarsi a rispondere di un'eventuale azione collettiva promossa nei confronti del proprio cliente, nel caso in cui abbia progettato una campagna che sia stata condannata per ingannevolezza. Anche il mezzo potrebbe, almeno in linea teorica, trovarsi implicato per non aver vigilato e non essersi rifiutato di diffondere il messaggio ingannevole". Ma i punti dolenti, tanto per cambiare, non si esauriscono qui. "Un'altra carenza, a mio avviso, è determinata dal fatto che l'azione sia intraprendibile solo dalle associazioni di consumatori, escludendo che anche altri soggetti siano legittimati a farlo. Penso soprattutto anche a comitati di consumatori o utenti, eventualmente costituiti ad hoc", conclude Malagoli. Insomma, più dubbi che certezze.


IL CAPOGRUPPO consiliare Maria Valeria Cittadini ricorda al (sezione: Class action)

( da "Nazione, La (Grosseto)" del 02-01-2008)

 

Sindaco Leonardo Marras che la frazione di Montemassi è stata interessata, nell'ultimo decennio, "da una serie di interventi che hanno generato un'enorme investimento di denaro pubblico, con risultati a volte soddisfacenti ma in buona parte fallimentari. La lista civica Cittadini per Roccastrada ? continua la Cittadini ? ha tra le priorità del territorio la soluzione delle controversie relative a Montemassi ed ha ha sempre sensibizzato sindaco e Giunta sulla necessità di risolverle entro questa legislatura". LA CAPOGRUPPO della lista civica continua ricordando che durante l'approvazione del piano triennale delle opere pubbliche il consigliere Giulianelli ha evidenziato come un ulteriore investimento sul centro polifunzionale debba essere comunque accompagnato da un intervento deciso per l'individuazione delle responsabilità della fallimentare situazione attuale, al fine di non pagare due volte gli stessi lavori, "il sindaco ha allora annunciato l'avvio di un'azione legale per accertare le responsabilitàe, ferma restando la volontà di restituire al più presto la struttura alla collettività". CONSIDERATO che Marras "non ancora dato seguito ad alcuna azione legale, adducendo motivazioni di natura tecnica, non del tutto convincenti", Maria Valeria Cittadini chiede di sapere se " il sindaco abbia nel frattempo cambiato opinione circa il da farsi, venendo così a meno agli impegni assunti nei confronti di tutto il Consiglio Comunale". INOLTRE la capogruppo della lista civica interroga il primo cittadino per sapere se "il sindaco non ritenga prioritaria ed imprescindibile la ricerca delle responsabilità oggettive dei disastri compiuti a Montemassi, intendendo pertanto impegnarsi a dare immediatamente corso ad un'azione legale in tal senso e spiegando i motivi che ne hanno sinora ostacolato l'avvio". - -->.


Tutela anche per i lavoratori non feriti Il sindacato ci prova: causa in Germania (sezione: Class action)

( da "Stampa, La" del 02-01-2008)

 

Retroscena La strategia dopo l'incendio alla Thyssen Tutela anche per i lavoratori non feriti Il sindacato ci prova: causa in class="hilite">Germania RAPHAËL ZANOTTI Quasi una class="term">class class="term">action all'americana, con tanto di richieste miliardarie all'azienda alla sbarra. Il sindacato sta tentando qualcosa di innovativo per il caso ThyssenKrupp: far costituire parte civile anche quei lavoratori che, pur non essendo direttamente coinvolti nel rogo del 6 dicembre, avrebbero potuto trovarsi al posto dei malcapitati colleghi morti nell'incendio. Una strategia giudiziaria tentata pochissime altre volte in passato. "Ricordo solo due casi: Seveso ed Eternit - afferma Giorgio Airaudo, segretario provinciale della Fiom Cgil -. Ma quelli erano casi diversi: si fondavano su un pericolo ambientale, qui invece si tratta di un episodio preciso, avvenuto in un certo momento, in un'area circoscritta (la linea 5, ndr) e con determinate persone coinvolte". Estendere la responsabilità dell'azienda anche nei confronti di chi quella notte non c'era, o perché non di turno o perché sostituito all'ultimo da un collega, è qualcosa di inedito: il processo ThyssenKrupp diventerebbe un caso pilota in Italia. "Le aziende - spiega ancora Airaudo - capirebbero che la loro responsabilità negli infortuni sul lavoro non si limita alle persone ferite o morte e alle loro famiglie, ma a tutti i dipendenti che lavorano in uno stabilimento e quindi sottoposti agli stessi rischi. Anche se poi il caso ha stabilito chi si doveva salvare e chi no". Questa class="term">class class="term">action "sui generis" è l'unica per ora applicabile. "Non escludiamo di intervenire anche noi, in un secondo tempo - afferma Giovanni Dei Giudici, responsabile di Federconsumatori - ma prima vogliamo capire come e se verranno rinviati a giudizio gli eventuali responsabili di questa tragedia". D'altra parte a un'applicazione tout court della nuova normativa sulle azioni collettive non crede Fausto Raffone, legale che da anni si occupa di cause del lavoro: "Sinceramente non vedo chi e perché dovrebbe promuovere una class="term">class class="term">action, anche se la normativa è ancora troppo fresca perché se ne conoscano tutte le potenzialità. Certo è che la sua applicazione è stata rinviata di 180 giorni dall'entrata in vigore della Finanziaria, quindi se ne riparlerà più tardi". In attesa che si comprendano bene i confini di questo nuovo strumento giuridico, in ogni caso, il sindacato si muove utilizzandone altri. L'eventuale costituzione di parte civile da parte dei lavoratori non direttamente coinvolti nella tragedia si affianca alla costituzione di parte civile da parte di Fiom Fim e Uilm già formalizzata qualche giorno fa dai legali delle organizzazioni sindacali. "È una possibilità che effettivamente viene offerta ai sindacati - afferma l'avvocato Raffone -. Non è la prima volta che il tribunale di Torino riconosce questo diritto a un'organizzazione sindacale, in quanto rappresentante di un interesse diffuso dei lavoratori e di un miglioramento delle condizioni di lavoro". C'è poi un altro rischio che corre la multinazionale tedesca: quello di subire un processo anche in patria, in Germania. "È una delle ipotesi che stiamo perseguendo - spiega sempre Airaudo -. Le leggi tedesche pare infatti che prevedano un obbligo per le proprie aziende a garantire gli stessi standard di sicurezza sul lavoro nei propri stabilimenti come in quelli all'estero. Se l'inchiesta della procura di Torino dovesse confermare quanto emerso in questi giorni sui giornali, ovvero che c'erano situazioni fortemente differenti tra le fabbriche in Germania e quelle italiane di Torino e Terni, allora questa possibilità sarebbe concreta. Siamo in contatto con sindacalisti e avvocati tedeschi proprio per valutare questa ipotesi".


Rc auto, aboliti i prezzi minimi e gli sconti massimi (sezione: Class action)

( da "Tempo, Il" del 02-01-2008)

 

Le imprese di assicurazione non potranno più imporre ai distributori i prezzi minimi o gli sconti massimi da applicare agli acquirenti di polizze Rc auto, ma potranno solo stabilire in via preventiva la misura complessiva degli sconti riconoscibili alla clientela in un determinato arco di tempo (il cosiddetto "monte sconti"). Home Economia prec succ Contenuti correlati Disoccupazione ai minimi dal '92 Prezzi alle stelle, il cenone di Natale costa proprio caro Autostrade più care Pedaggi su del 3,6% Tragedia in autostrada, due morti Eleonora Sannibale e.sannibale@iltempo.it Sono auto blu e ... class="hilite">Ok alla class="term">class class="term">action Sconti su asili e tessere dei bus Lo comunica l'Isvap, sottolineando che la disposizione è contenuta nel regolamento attuativo del pacchetto Bersani. Il regolamento si inserisce nel contesto degli interventi di liberalizzazione previsti ai fini della concreta attuazione di una politica di contenimento delle tariffe Rc auto, tra quali spicca la riforma del risarcimento diretto. Secondo le simulazioni effettuate dall'Autorità di Vigilanza - sottolinea la nota - infatti, sulla base dei dati disponibili il risarcimento diretto sta esercitando un effetto di contenimento dei costi per le imprese pari al 7-8% annuo. 28/12/2007.


Va tutto bene, anzi (sezione: Class action)

( da "Padania, La" del 02-01-2008)

 

Per Prodi siamo nel Paese dei balocchi DINA MODELLA VESPA Va tutto bene, anzi benissimo, siamo solo noi che abbiamo delle balle per la testa, lagnanze del tutto immotivate. Facile prevedere il motivo, la nazione è popolata da bamboccioni e da sempre i bamboccioni sono abituati a frignare. L'inflazione è al 2% ma a gennaio ogni famiglia si beccherà aumenti per complessivi quasi 2000 euro, l'equivalente di un buon stipendio o di tre stipendi da precario. Le esportazioni (verso quali mercati?) galoppano ma gli imprenditori si lamentano che con il dollaro che in pochi anno ha dimezzato il proprio valore nei confronti dell'euro esportare sta diventando quasi impossibile. Il deficit è al 2% e il fondo monetario internazionale si para gli occhi e ci fa i complimenti per il risultato ottenuto, fidandosi ciecamente dei dati che gli ha dato Padoa Schioppa. Si va avanti con le liberalizzazioni, con effetti apparentemente miracolosi che al momento hanno unicamente interessato i costi di ricarica dei telefoni, di portare i costi delle assicurazioni auto e dei conti correnti bancari a livelli europei neanche a parlarne. Non patiremo alcun effetto dal pasticcio dei mutui Usa e i pignoramenti di immobili per famiglie che non riescono più a pagare il mutuo salgono in continuaz ione. Siamo nel Paese dei balocchi, abbiamo chi ce lo ricorda tutti i giorni e nonostante questo ci fidiamo molto di più del primo giornale straniero che quasi ci impone di essere tristi. Che ingrati che siamo, il nostro caro leader si sta ammazzando di lavoro per la nostra felicità (come da promessa elettorale), sta compiendo il miracolo e noi lo ripaghiamo con questa moneta? Dimenticate i voti dei pensionati LETTERA FIRMATA Quante promesse sono state fatte dal Governo Berlusconi, quante fandonie sono state raccontate al popolino credulone, ma alla resa dei conti gli sono mancati i voti dei Pensionati. Io non aumento le tasse, sbraitava quel capo del governo, e sotto sotto, avrà detto al Tremonti : Fa finta di dimenticare la Clausola di Salvaguardia che ci freghiamo un 30% di tasse sulla liquidazione in più, passando dal 18% al 23%, tanto quei vecchietti di pensionati disorganizzati non se ne accorgono neanche . In barba ai peli trapiantati, che i pensionati non se ne sono accorti: hanno perfino scomodato l onesto Giorgio Benvenuto per presentare un disegno di legge per tappare il torto subito dei percettori del Tfr. Ma guarda caso, il governo Berlusconi , ha tramite la Commissione Finanze del Senato, provveduto ad insabbiare la rifondazione del Maltolto , con la scusa che mancava la copertura finanziaria. Ma prima se li sono messi in tasca, i soldi dei pensionati. class="hilite">Ora invitiamo Fantuzzi e le Associazioni Pensionati a fare una Class Action per recuperare il Tesoretto rubato ai Pensionati e se del caso sequestrare il maloppo dei capi del governo precedente finanche le donazioni ai figli e alle mogli. Alle prossime elezioni, i voti dei pensionati se li possono scordare! Città desolate se chiudono i negozi MARINO BERTOLINO Quando sui giornali leggo le percentuali delle vendite relative ai piccoli negozi mi vengono i brividi se le confronto con quelle della grande distibuzione. Ma non basta. Attraverso i controlli sugli scontrini emessi si ignorano gli Studi di Settore e tutte le conseguenze contabili che portano un esercizio a essere "congruo" e "coerente". Sono sicuro che molti negozi, per essere in linea con gli Studi di Settore, fanno le acrobazie o dichiarano un valore della merce in magazzino superiore a quello reale. Veramente assurdo in un Paese di libero mercato. Qualcuno ha anche il coraggio di dire che i "saldi" sono una salvezza per i negozi. Tutte balle, perché quella dei saldi è una svendita che riduce il margine di guadagno, mentre i valori d'acquisto della merce e le spese di gestione sono sempre gli stessi.Ormai il messaggio è chiaro, commercio uguale evasione, e l'accanimento sulle piccole attività è più incisivo. Bisogna "stanare" gli evasori, quelli che rischiano sulla propria pelle in mezzo a tanti problemi e non hanno nessun aiuto o sussidio da parte delle istituzioni. Se si vogliono colpire le categorie del piccolo commercio allora e' anche giusto controllare i professionisti, gli abusivi e tutti quelli che lavorano in nero in più settori. Per concludere voglio ancora una volta ricordare che se chiudono i negozi nelle città aumenterà il fenomeno della desolazione. Scelte dall esito catastrofico MAURO PISCOZZI Carissimo Corrado Augias, il primo rammarico è d essere nato nel Paese delle faide, pur avendo la possibilità di nascere in una Nazione democratica e civile. Il secondo rammarico è di essermi svegliato da un coma a vita e di essere ripiombato nell obbrobrio Italia. Il terzo rammarico è d aver votato nel 2006 una formazione politica che speravo facesse dimenticare, con i fatti concreti, il malgoverno del quinquennio berlusconiano. Purtroppo la mia scelta è caduta su un manipolo di persone mature (si fa per dire), capricciose, litigiose, inconcludenti e dalla lingua biforcuta, ma pur sempre molto, molto ben remunerate & sulle spalle di tutti i contribuenti. Accidenti & il bilancio delle mie scelte è catastrofico. A questo punto, scoraggiato ed avvilito, mi priverò del mio diritto-dovere di andare a votare e, avendo io dignità da vendere, non mi abbasserò mai a voltar gabbana per votare i centro-fascisti, ben conscio di dover subire e far subire ai miei figli, i futuri malgoverni multicolori italici. Globalizzazione non è accettazione LEONARDO CECCA Rivalta di Gazzola PC Ho appena appreso dal telegiornale che nella nostra bene amata Italia si è consumato l'ennesimo episodio di stupidità e di arroganza da parte di chi è preposto all'educazione. Il dirigente scolastico di una scuola di Saronno ha negato ad un sacerdote di impartire l'abituale benedizione natalizia ai bambini per non offendere la sensibilità di alcuni alunni di religioni diverse dalla nostra. Che il rispetto di una società multetnica possa essere interpetrato come l'annullamento di tradizioni e valori radicati mi sembra che rasenti una buona dose di ottusità, alimentata anche da interessi politici. Penso che un gesto religioso di qualsiasi confessione, possa solo essere rispettato ed accettato purché non in contrasto con le leggi. Einstein sosteneva che solo la stupidità è infinita; aggiungerei anche l'arroganza di chi oggi si atteggia a paladino del multietnico, con il solo risultato di stravolgere gli elementi che caratterizzano la nostra società. Gli illuminati progressisti non hanno capito che globalizzazzione non significa rinunciare ai propri valori ed accogliere quelli di altri. Repubblica Lombardo-Veneta KARL VON EIDENREICH A quando la Repubblica Lombardo Veneta ? Alla peggio per Lombardia e Veneto potremmo chiedere o pretendere lo Statuto Speciale. Il Paese percorre l ultimo miglio ANDREA BUCCI Torino L'Italia si sarebbe rimessa a camminare, afferma orgogliosamente Prodi. Un bel esempio di dead man walking, qualcosa di molto simile - per rimanere in tema - al condannato a morte che percorre il famoso miglio verde avvicinandosi ad ogni passo sempre più alla sedia elettrica. Tutto coincide alla perfezione: non fu proprio questo governo che affermò tempo fa che il Paese aveva bisogno di una scossa? Onore ai Lakota, non più americani MICHELANGELO TURRINI Scrivo questa lettera per chiedere il vostro sostegno verso una causa che ritengo essere giusta. Non so se siete al corrente che la settimana scorsa il Movimento dei Nativi Americani (Lakota Freedom Movement) ha stracciato i trattati di pace con gli Usa dichiarandosi non più cittadini americani e accingendosi a preparare l'indipendenza. Al di là della possibilità o meno che questo possa accadere realmente, sicuramente però è importante sottolineare che è sacrosanto essere vicini a queste popolazioni, principali vittime di quel colonialismo americano che vuole assoggettare tutti ad un modello di società multietnico e multiculturale, distruggendo la sovranità di ogni nazione e l'identità di ogni popolo. A questo proposito perfino il presidente russo Putin si è detto disponibile a valutare la possibilità di riconoscere ufficialmente l'indipendenza del popolo Lakota. In questi giorni molte associazioni e privati cittadini stanno inviando la propria solidarietà e vicinanza ai Nativi, per questo mi chiedevo se era possibile che anche voi assumeste una posizione ufficiale, sia rilasciando un comunicato sul proprio sito e giornale, sia inviando ai seguenti indirizzi e-mail che fanno capo al Movimento dei Nativi, il proprio sostegno: lakotafree@gmail.com oppure press@lakotafreedom.com. Come siamo sempre stati al fianco del popolo irlandese per la loro indipendenza dall impero britannico, dobbiamo esserlo anche per le stesse ragioni con il popolo dei Nativi americani contro l'imperialismo Usa. Non lasciamo che queste siano prerogative solo della sinistra. Mostriamo anche noi la nostra vicinanza ad un popolo e a una causa. laPadania ha dedicato ai Lakota una pagina intera di servizi, dando sostegno e solidarietà ad un popolo che onoriamo e rispettiamo. Inceneritori e premio Nobel LISETTA ALBERTI Agrate Brianza Se ci fosse un premio Nobel per la cretineria, penso che il Governo italiano se lo aggiudicherebbe senza concorrenti. Dicono le cronache che la Germania sta costruendo un grande impianto di incenerimento di rifiuti pensate un po di chi? Proprio per la Campania! Si tratta di questo, il Governo coi soldi dei padani spedisce migliaia di carri ferroviari in Germania, noi paghiamo l immondizia ai tedeschi, loro la bruciano, producono elettricità che poi vende all Italia! Per piacere ditemi se questo non è il massimo della imbecillità, persino in Congo hanno i forni inceneritori per i rifiuti. I signori napoletani no. Propongo alla Svezia, che assegna i premi Nobel, di assegnare un premio Nobel per la cretineria all Italia, non avrebbe rivali! [Data pubblicazione: 02/01/2008].


E con la <class action> arrivano i grandi affari (sezione: Class action)

( da "Corriere.it" del 02-01-2008)

 

E con la "class="hilite">class="term">class class="term">action" arrivano i grandi affari Ralph Nader: dovete partire subito con il piede giusto, una vittoria darà speranza ai cittadini ROMA In attesa che anche in Italia si affermi un personaggio del calibro di Ralph Nader, il leggendario "Robin Hood" del mercato americano che trascini e nobiliti tutto il variegato mondo dei consumatori, le associazioni stanno aspettando la partenza della class="term">class class="term">action come punto di svolta. La posta in gioco è enorme. "Dovete partire subito con il piede giusto, una vittoria darà al cittadino la speranza che le cose possono cambiare" ha consigliato lo stesso Nader durante un suo recente passaggio a Roma invitato dall'Unione nazionale dei consumatori. E proprio per seguire i consigli del guru, le principali associazioni dei consumatori stanno affilando le frecce per non sbagliare bersaglio. "Speriamo che le società di telecomunicazioni, le banche e le assicurazioni entro luglio diventino più virtuose avverte Massimiliano Dona, segretario generale dell'Unione nazionale dei consumatori, circa 50 mila associati e un centinaio di sedi in tutta Italia se il loro comportamento continuerà ad essere lesivo anche in futuro entreranno nel nostro mirino". La sfera di applicazione della causa collettiva è destinata ad abbracciare molti settori. Come quello dei trasporti. Le Ferrovie, per esempio, settimana scorsa hanno deciso di rimborsare per 800 euro a testa i 450 poveri passeggeri rimasti bloccati dentro un Eurostar per oltre 12 ore. Da luglio in poi, quell'incidente sarà una tipica rivendicazione da "azione collettiva" e pensare di chiudere la vicenda con 800 euro (per di più in biglietti gratis) non sarà più possibile. E' solo un piccolo esempio per dare l'idea dello tsunami che si prepara ad arrivare sulle imprese che fino ad oggi si sono mosse con troppa disinvoltura. A dire la verità, le prime mosse della giurisprudenza si sono già avute dal 1998 con l'introduzione delle "azioni inibitorie " per eliminare le clausole vessatorie nei contratti e nei prodotti pericolosi o con la tutela degli azionisti di minoranza. Paolo Martinello, avvocato e presidente di Altroconsumo, ricorda la battaglia contro la Lancia Dedra i cui fumi della marmitta finivano nell'abitacolo. "Riuscimmo a farne ritirare oltre 200 mila dal mercato ma fu una battaglia durissima". Così come a giorni Altroconsumo sta aspettando la sentenza della Cassazione dopo aver vinto gli altri due gradi di giudizio su una vecchia azione inibitoria contro le banche sui costi dei conti correnti e delle cassette di sicurezza. Anche in Italia c'è naturalmente il rischio che la class="term">class class="term">action diventi la gallina dalle uova d'oro per gli studi legali che possono esercitare il diritto del patto di quota lite, cioè la percentuale sul risarcimento stabilito dal giudice. La legge, modificata per intervento di Confindustria e anche del garante della Concorrenza, prevede un "filtro" giuridico per vagliare se sussistono le condizioni della causa e se il gruppo dei consumatori ha capacità di rappresentanza. In teoria, dunque, i ricorrenti in giudizio dovrebbero pagare la quota associativa più le spese legali e tenere tutto il malloppo nel caso di vittoria. Ma le associazioni dei consumatori, a loro volta, possono delegare la causa a uno studio legale esterno che pretende la percentuale. Un terreno scivoloso e molto delicato. Lo riconosce l'avvocato Dona che per la sua Unione ha deciso di "non appaltare le cause all'esterno perché è facile perderne il controllo". Insieme alla reputazione del movimentismo associativo, per larga parte fatto di volontariato ma che nasconde anche reti di avvocati pronti a incassare profumatissime parcelle. Internet avrà un ruolo determinante. Viaggerà infatti sul web l'indignazione del consumatore colpito e l'associazione più veloce e brava sarà quella in grado intercettarla prima e di trasformarla in una causa miliardaria. "Dobbiamo muoverci con grande senso di responsabilità precisa Massimiliano Dona perché se la legge funziona aumenterà il grado di civiltà di questo Paese dove, finora, al di sotto di 300 euro di danno il cittadino è abituato a subire e a lasciar perdere". Ma con i tempi lunghi della giustizia italiana forse è meglio agire anche su altri fronti. E ricordare che Ralph Nader il successo non lo ha raggiunto con una causa ma con un libro-inchiesta "L'auto che uccide" per dimostrare che la Chevrolet Corvair della General Motors non era sicura. stampa |.


SICUREZZA. Incidente acciaieria a Torino, lavoratori verso la class action (sezione: Class action)

( da "HelpConsumatori" del 02-01-2008)

 

News SICUREZZA. Incidente acciaieria a Torino, lavoratori verso la class action 02/01/2008 - 14:15 Una class action contro la ThyssenKrupp: a due giorni dalla morte dell'ultimo operaio ferito nel rogo del 6 dicembre scorso, è questa l'inedita strategia giudiziaria lanciata dal sindacato Fiom (Federazione impiegati operai metallurgici) -Cgil per tutelare i lavoratori dell'acciaieria tedesca che, pur non coinvolti in modo diretto nell'incidente, erano esposti quotidianamente a rischi mortali. L'idea è quella di estendere la responsabilità dell'azienda nei confronti di tutti i dipendenti, facendo del processo ThyssenKrupp, dove i sindacati si sono già costituiti parte civile, un caso pilota in Italia. "Così le aziende - spiega Giorgio Airaudo, segretario provinciale del sindacato, oggi sul quotidiano La Stampa - capirebbero che la loro responsabilità negli infortuni sul lavoro non si limita alle persone ferite o morte e alle loro famiglie, ma a tutti i dipendenti che lavorano in uno stabilimento e quindi sottoposti agli stessi rischi". L'iniziativa, che viaggia sui confini di questo nuovo strumento giuridico, è seguita con molta attenzione dalla Federconsumatori: "Anche se si tratta di materia sindacale - dice Giovanni Dei Giudici, responsabile dell'associazione - vogliamo lavorare in appoggio al sindacato per un'eventuale azione collettiva. Per questo siamo in attesa di conoscere i rinvii a giudizio del processo Thyssen e, dato che l'applicazione della class action è stata rinviata a 180 giorni dall'entrata in vigore della Finanziaria, abbiamo tutto il tempo per valutare la situazione". Nella storia delle cause di lavoro sono solo due i precedenti di azioni collettive: il disastro di Seveso e l'amianto killer della Eternit. "Ma quelli erano casi diversi - rileva sempre Airaudo sul quotidiano torinese - si fondavano su un pericolo ambientale, qui invece si tratta di un episodio preciso, avvenuto in un certo momento, in un'area circoscritta e con determinate persone coinvolte". 2008 - redattore: FN.


Ricorso collettivo per i danni subiti (sezione: Class action)

( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)" del 03-01-2008)

 

LE ASSOCIAZIONI "Ricorso collettivo per i danni subiti" "SAPPIAMO che entro il 2006 la Ciip avrebbe dovuto terminare le opere di ristrutturazione della rete, compresa la conduttura degli anni '50 che è crollata. Ma non è stata nemmeno completata la progettazione esecutiva di tali opere che sin dal 2000 il Consorzio Idrico indicava come necessarie. Peraltro, il costo di tali opere è stato già interamente coperto dalle tariffe riscosse. A questo punto è d'obbligo chiedere all'autorità giudiziaria di verificare se possano essersi verificate omissioni nella gestione di un servizio pubblico di primaria importanza. Si valuterà la formula più adatta per sollecitare il vaglio della magistratura per poi avviare eventuali azioni risarcitorie collettive, ora finalmente esistenti nel nostro ordinamento". Dopo giorni di interruzione del flusso idrico, Micaela Girardi del Movimento Difesa del Cittadino e Alberto Franco di Cittadinanzattiva insistono sulla necessità di accertare eventuali responsabilità. "Data l'evidente responsabilità per il ritardo nell'eseguire lavori necessari ? dicono ? la nostra proposta è che sia fornito un segnale di concretezza da parte delle istituzioni competenti semplificando le liquidazioni degli indennizzi agli utenti". Chiedono, quindi, di aprire un tavolo di conciliazione per valutare ed esaminare i reclami e le richieste di indennizzo, senza ricorrere all'autorità giudiziaria. Intanto, l'Adiconsum Marche ha inviato una richiesta di accesso agli atti sia all'Ato5 che al Ciip, al fine di verificare la convenzione di affidamento e le sanzioni previste. L'associazione ha chiesto anche di provvedere all'immedista sospensione del pagamento del canone a tutti i cittadini coinvolti nell'area della rottura della linea acquedottistica. "Il Cii p ? dice Silv ana Santinelli dell'Adiconsum ? ha l'obbligo di provvedere ad una corretta e costante informazione: non ci sembra che questo stia avvenendo, i cittadini non sanno neanche se l'acqua è potabile". "Al di là del disagio e degli impegni organizzativi ed anche economici che i pubblici esercizi hanno dovuto affrontare ? evidenzia il presidente della Confcommercio, Igino Cacciatori ?, il danno c'è stato e qualcuno dovrà pure risarcirlo, se verranno confermate negligenze e responsabilità dirette". "Saremo i primi a portare avanti un'azione risarcitoria collettiva ? aggiunge Giorgio Fiori, direttore della Confcommercio ? se saranno individuate responsabilità. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare un danno economico provocato dalla improvvisa mancanza d'acqua". Emanuela Astolfi - -->.


PERUGIA - CON L'APPROVAZIONE definitiva della Finanziaria, da ier (sezione: Class action)

( da "Nazione, La (Umbria)" del 03-01-2008)

 

? PERUGIA ? CON L'APPROVAZIONE definitiva della Finanziaria, da ieri è entrato nell'ordinamento italiano l'istituto dell'azione collettiva risarcitoria a tutela degli interessi dei consumatori. "Per noi ? spiega Angelo Garofalo, presidente dell'Adoc Umbria ? si tratta di una tappa importante che segna una svolta nella storia delle associazioni dei consumatori e che cambierà l'azione delle imprese che dovranno essere più rispettose dei diritti dei consumatori. La class action all'italiana, infatti, prevede che le cause possano essere collettive e il giudice, una volta deciso se l'impresa va condannata, fisserà anche le modalità per stabilire gli importi dovuti e la procedura per attribuire il rimborso ad ogni cittadino. Dalla causa collettiva si passa quindi a stabilire rimborsi individuali". In Umbria hanno assunto i connotati di vere e proprie class action la pioggia di ricorsi gestiti dalle associazioni dei consumatori contro le multe da T-red e quelli per il crac Parmalat. INTANTO però sembra che per il 2008 le associazioni dei consumatori, in questi ultimi tempi spuntate come funghi, rischiano di rimanere a corto di fondi governativi. Ci sono sei milioni di euro già stanziati, ma per ragioni burocratiche l'erogazione potrebbere slittare. L'Umbria, nel 2006, ha potuto contare su quasi 200mila euro. Ma come vengono ripartiti i fondi? In base a quali parametri le associazioni accedono ai fondi pubblici? Il metro è quello degli iscritti. I quattrini vengono distribuiti sia a livello nazionale che regionale. In Umbria le associazioni più in salute sono la Federconsumatori, l'Adoc, l'Adiconusm e il Codacons. S.A. - -->.


La class action all'italiana sarà operativa da giugno (sezione: Class action)

( da "Italia Oggi" del 03-01-2008)

 

ItaliaOggi     ItaliaOggi  - La Legge Numero 002, pag. 17 del 3/1/2008 Autore: di Antonio Ciccia Visualizza la pagina in PDF     La class action all'italiana sarà operativa da giugno Sistema dell'opt in per la class action italiana. Per poter beneficiare del risultato utile prodotto da un'azione collettiva bisogna mandare un'adesione scritta all'associazione o comitato capofila. Il legislatore italiano nella Finanziaria ha fatto le sue scelte: legittimazione attiva solo in capo a soggetti collettivi, filtro di ammissibilità da parte del giudice, doppia fase (cognizione e quantificazione delle somme dovute), foro dell'azienda. Il tutto con operatività da giugno prossimo. Quanto alla legittimazione attiva la legge prevede che a proporre l'azione collettiva siano le associazioni dei consumatori qualificate o altre associazioni o comitati adeguatamente rappresentativi. Il soggetto che deve incardinare l'azione deve essere un soggetto collettivo al quale i singoli possano fare arrivare la propria adesione. Nulla esclude che il soggetto collettivo sia creato ad hoc per intentare una specifica causa collettiva. Inoltre la norma non specifica altro requisito se non quello della rappresentatività adeguata. Il criterio è quanto mai vago, ma può consentire interpretazioni larghe proprio perché riserva la legittimazione attiva a soggetti collettivi in base alla diffusione territoriale o il numero degli aderenti. In ogni caso, senza l'adesione scritta al soggetto proponente i singoli consumatori non potranno neppure beneficiare degli effetti della sentenza favorevole del giudice. A meno che, ovviamente, non abbiano scelto di intervenire nel giudizio. Il comma 5 dell'articolo 140-bis, introdotto nel codice del consumo dal comma 445 della Finanziaria 2008, restringe l'efficacia di giudicato della sentenza, che accoglie la domanda formulata dal proponente la class action ai consumatori e utenti che abbiano aderito all'iniziativa. Mentre chi non ha aderito all'iniziativa potrà sempre attivare un autonomo giudizio. Il consumatore dovrà quindi effettivamente esercitare l'opzione di entrare nel giudizio collettivo (opt-in). Una scelta in controtendenza rispetto al foro del consumatore è l'avere agganciato la competenza territoriale dell'organo giudiziario alla sede dell'impresa. Il tribunale, chiamato a giudicare la class action, è infatti quello di riferimento rispetto al luogo in cui l'impresa ha la propria sede. Saranno, dunque, i consumatori a doversi muovere e raggiungere l'imprenditore e non viceversa come accade di regola nei giudizi proposti dal consumatore. Peraltro pare che il foro del consumatore debba ritornare vigente in caso di esercizio di azioni individuali. Così come dovrebbe sussistere la competenza del giudice di pace nell'ipotesi di azione individuale.


AZIONI DI MASSA contro banche, spa e amministrazioni comunali. Lo a (sezione: Class action)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 03-01-2008)
Pubblicato anche in:
(Resto del Carlino, Il (Imola))

 

Nnuncia l'associazione Forum, e il presidente Claudio Morini aggiunge: "Dopo i ricorsi al giudice di pace, il prossimo passo sono le class action, se possibile già a partire da quest'anno". Tradotto dall'inglese, class action significa 'azione collettiva' o 'di massa', con più soggetti spesso contro un unico imputato per "colpire le amministrazioni che utilizzano scorrettamente le strumentazioni tecnologiche in merito alla sicurezza stradale, o affidano a società private il compito di elevare contravvenzioni e/o riscuoterle". In attesa che arrivi dallo Stato il via libera alle azioni di massa, la Forum sta lavorando con studi legali di Bologna, Milano, Roma, Torino e Firenze. - -->.


RETE IDRICA IN TILT ANCORA DISAGI PER 100MILA. E IL SINDACO ATTACCA LA PROTEZIONE CIVILE 0 Ascoli, acqua a gocce e polemiche di fuoco (sezione: Class action)

( da "Nazione, La (Nazionale)" del 03-01-2008)
Pubblicato anche in:
(Giorno, Il (Nazionale)) (Resto del Carlino, Il (Nazionale))

 

RETE IDRICA IN TILT ANCORA DISAGI PER 100MILA. E IL SINDACO ATTACCA LA PROTEZIONE CIVILE Ascoli, acqua a gocce e polemiche di fuoco di NATALIA ENCOLPIO ? ASCOLI PICENO ? VIVERE SENZ'ACQUA, senza sapere se tornerà, quando tornerà e soprattutto come tornerà. Accade ad Ascoli: dove da venerdì 28 dicembre la rottura del tubo principale dell'acquedotto ha lasciato la città e quasi tutta la vallata del Tronto a secco. Un'emergenza che non sembra vicina alla fine. È crollato il ponte di Tallacano, dove passa la conduttura principale e i lavori non sono ancora riusciti a ripristinare la situazione. Così, dopo cinque giorni, è stato contattato il Genio pontieri e oggi la Protezione civile nazionale farà un sopralluogo per studiare la soluzione migliore. NEL FRATTEMPO la gente continua a vivere in questa emergenza continua, con due ore d'acqua e poche gocce che scendono dal rubinetto. Ma per chi abita nelle frazioni fuori Ascoli, anche quel poco manca. In alcuni casi non funzionano le caldaie e oltre alla sete si sperimenta il gelo di questi giorni. Una situazione assurda, al limite dell'inverosimile, che ha creato disagi enormi oltre a danni economici. Capodanno all'asciutto, bar chiusi, ristoranti con bicchieri e piatti di carta e hotel con acqua razionata per i clienti. Eppure anche questo non è bastato. Le autobotti sono ancora in giro per la città a distribuire buste di acqua, ma nessuno sa dire con certezza quando tutto questo finirà e quando farsi una doccia calda in casa non sembrerà più un sogno proibito. IL CASO È FINITO anche in tribunale, con un esposto alla procura della Repubblica, anche se sulla vicenda il procuratore capo Franco Ponticelli ha affermato che "allo stato attuale non si ravvisano estremi di reato che possano giustificare un'indagine da parte della procura". Ma il clima è bollente anche sul fronte politico tra il Comune, guidato dal centrodestra, e la Provincia guidata da Massimo Rossi (Prc): il sindaco Piero Celani ha paragonato la protezione civile provinciale a un'armata Brancaleone; e la Soi (sala operativa integrata) ha replicato indignata che la protezione civile è un sistema che ha funzionato alla perfezione e il sindaco ha così offeso tutti gli operatori, dai vigili del fuoco ai volontari, che sinora hanno lavorato "alla perfezione". Pronto a scendere in campo, infine, si è detto il Codacons Piceno, che propone una class="term">class class="term">action, ossia un'azione collettiva risarcitoria. - -->.


RISCHIOPAESAGGI (sezione: Class action)

( da "Azione, L'" del 03-01-2008)

 

L'AZIONE - Articoli - Rischiopaesaggi RISCHIOPAESAGGI Lo scorso 14 dicembre si è svolto nella prestigiosa sede del castello di San Salvatore, sui colli di Susegana, un incontro carico di elevato valore simbolico per chi ha a cuore le sorti di ciò che resta del bel paesaggio veneto. La generosa ospitalità e la consapevole adesione alle tematiche affrontate da parte di Ninni Collalto e Ludovico Giustiniani hanno creato un'atmosfera simpatetica e cordiale tra i convenuti. Non è facile nascondere un certo senso di preoccupazione per le ancora vivaci dinamiche incrementali che proseguono a ritmo serrato in ogni angolo del nostro territorio, nonostante le pur lodevoli iniziative, da parte di alcuni settori della pubblica amministrazione, che tentano di governare il prossimo divenire di ciò che in altra sede si è definito il "Terzo Veneto". Ora si è finalmente tutti concordi sul fatto che in passato il concetto di bellezza paesaggistica è stato ampiamente sacrificato in nome di una crescita quantitativa, che ha penalizzato buona parte dei valori ambientali e culturali che compongono i caratteri qualitativi dei contesti territoriali entro cui si svolgono le nostre esistenze. L'incontro di Susegana è nato dal desiderio di raccogliere, collegare e coordinare le forze sparse di chi si impegna per il bene comune, tentando di programmare azioni collettive più efficaci e incisive per fronteggiare la tutt'altro che sopita emergenza paesaggistica che giorno dopo giorno sta erodendo e dissipando il patrimonio ambientale del nostro Paese. Il coordinamento dei Comitati Toscani è già una realtà di assoluto rilievo, in grado di suscitare adeguati e tempestivi interventi e in seguito di configurarsi come interlocutore costruttivo nel dialogo con le istituzioni, ritenuto strumento irrinunciabile per una più efficace azione concertata tra i vari attori territoriali. In Veneto l'elevato numero di comitati emergenziali non ha ancora dato vita a una simile iniziativa comune, affidandosi invece ad azioni isolate, troppo spesso inascoltate e trasc urate dai responsabili istituzionali. Mauro Varotto del Dipartimento di Geografia dell'Università di Padova evidenzia questa sterilità della protesta, pur notando un preoccupante raddoppio dei comitati nelle province del Veneto centrale. Alessandro Giadrossi, esperto in diritto ambientale dell'Università di Trieste, suggerisce ai comitati, nel caso di eventuali azioni legali, di appoggiarsi alle associazioni ambientaliste nazionali come Wwf, Italia Nostra, Legambiente, Fai. In tal senso un ulteriore sostegno è giunto da puntuali messaggi di Giulia Maria Crespi, presidente del Fai, e di Luca Mercalli, della Società meteorologica italiana, nei quali si sottolineano sia la diffusione nazionale del problema del consumo di suolo che le conseguenze climatiche della eccessiva cementificazione. L'intervento commosso di Andrea Zanzotto e la telefonata di Alberto Asor Rosa hanno invitato a proseguire nel lavoro di sensibilizzazione, per tenere sempre alta l'attenzione circa le sorti delle ineguagliabili risorse ambientali dell'Italia. Quello di cui, però, si sente più bisogno è il dialogo con le istituzioni, cercando di dare un senso concreto al termine urbanistica partecipata, ponendo in evidenza che il patrimonio ambientale è un bene comune e che la Convenzione europea del paesaggio ha come base filosofica la stretta relazione tra qualità dei luoghi e soddisfazione esistenziale e residenziale. L'incontro si è concluso con l'intenzione di dar corso al coordinamento, programmando già per la prossima primavera un convegno nazionale per dar voce ai ministri competenti e sollecitare con forza una più attenta responsabilità al paesaggio italiano. Francesco Vallerani docente di Geografia all'Università di Venezia Ca' Foscari.


PARMALAT E COMPORTAMENTI SCORRETTI E FRAUDOLENTI DELLE BANCHE, AL VIA OGGI CLASS ACTION ADUSBEF - FEDERCONSUMATORI (sezione: Class action)

( da "Sestopotere.com" del 03-01-2008)

 

(07:47) (2/1/2008 09:11) | PARMALAT E COMPORTAMENTI SCORRETTI E FRAUDOLENTI DELLE BANCHE, AL VIA OGGI CLASS ACTION ADUSBEF - FEDERCONSUMATORI (Sesto Potere) - Roma - 2 gennaio 2008 - Si avvicina la resa dei conti giudiziaria per assicurazioni,potentati e banche, che confidando con i tempi lunghi della giustizia, ponevano in atto truffe seriali a danno di milioni di consumatori,utenti e risparmiatori,con la consapevole certezza dell'impunità. Come si evince chiaramente dall'ultima transazione di San Paolo Intesa, che per evitare il giudizio ha risarcito 310 milioni di euro, le banche sapevano bene che Parmalat,al collasso,era tenuta in piedi dai prestiti che il sistema bancario continuava ad erogare,a condizioni capestro in una sorta di catena di S.Antonio,al lattaio di Collecchio, ma che ciononostante hanno continuato a vendere bond bidone a decine di migliaia di risparmiatori. Adusbef e Federconsumatori,hanno intentato centinaia di azioni giudiziarie,quasi tutte vittoriose contro le banche per la truffa Parmalat, ma senza un'azione collettiva, i banchieri continueranno a non pagare per i danni causati dal risparmio tradito,che ha visto coinvolto 1 milione di risparmiatori,da Cirio ai bond argentini,da My Way e For You a Bipop Carire, per un controvalore di 50 miliardi di euro. Con l'approvazione della class="term">class class="term">action, inserita in finanziaria dai senatori Bordon e Manzione,che assieme ad esponenti dell'Adusbef avevano fondato l'Unione Democratica,pesantemente osteggiata con grida manzoniane da banche,assicurazioni, potentati e Confindustria che hanno subito una cocente sconfitta, inizierà il riscatto del vessato popolo dei consumatori,che hanno promulgato per il 21 dicembre di ogni anno,la giornata dei diritti. Inizia quindi dal 1 gennaio 2008 la stagione della class="term">class class="term">action, ossia la possibilità di un risarcimento collettivo rispetto a danni subiti,con i primi casi all'esame del principi del foro,per evitare false partenze. Adusbef e Federconsumatori che sono pronte all'azione, con sette ipotesi già sul tavolo che riguardano banche, assicurazioni, servizi telefonici, trasporti,hanno già sottoposto i casi più eclatanti di risparmio tradito ad un pool di esperti (tra gli altri gli avvocati Ugo Ruffolo e Alfredo Galasso) per valutare la materia. Su queste cose non si può sbagliare,class="hilite">perchè la class="term">class class="term">action dev'essere sempre l'ultima istanza,sempre preceduta da stui approfonditi a da una possibile conciliazione: se ci sarà anche solo un dubbio non se ne farà niente. Perché la class="term">class class="term">action funziona anche come semplice deterrente, migliorando la competizione tra le imprese e i servizi ai cittadini. Che poi la class="term">class class="term">action si aun formidabile deterrente è dimostrato dall'accordo con le FS: sarà solo una coincidenza,ma due ore dopo varata la Finanziaria, le Ferrovie hanno siglato l'accordo che riconosce un risarcimento di 800 euro ai 450 passeggeri bloccati sull'Eurostar per 12 ore. In precedenza le ferrovie a fronte di disastri procurati,neppure risarcivano il prezzo dei biglietti. Queste le ipotesi al vaglio dei legali: 1) Anatocismo: è stata la prima grande vittoria dell'Adusbef contro le banche. Il termine anatocismo (dal greco anà - di nuovo, e tokòs - interesse) si intende la capitalizzazione degli interessi su un capitale, affinché essi siano a loro volta produttivi di altri interessi (in pratica è il calcolo degli interessi sugli interessi). Nonostante fosse vietato dal codice civile,è stato praticato dal sistema bancario per oltre mezzo secolo, fino al 1999 quando la Corte di Cassazione, ha più volte affermato la nullità della clausola di capitalizzazione trimestrale, sostanzialmente argomentando nel senso della inesistenza di un uso normativo idoneo a derogare all'art. 1283 c.c. Per evitare scompensi tra il lavoro dei giudici e la prassi, il legislatore ha ritenuto opportuno, con il decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 342, modificare l'art. 120 del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385 (Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia): tale intervento ha introdotto in materia il principio della eguale cadenza di capitalizzazione dei saldi attivi e passivi, nel contempo stabilendo ? con norma transitoria ? una sanatoria per il pregresso, facendo salve le clausole di capitalizzazione trimestrale contenute nei contratti conclusi prima dell'entrata in vigore della nuova disciplina. La norma transitoria è stata però dichiarata illegittima, per eccesso di delega e conseguente violazione dell'articolo 77 Costituzione, dalla Corte Costituzionale (sentenza 17 ottobre 2000, n. 425).Venuta meno la norma transitoria, finalizzata ad assicurare validità ed efficacia alle clausole di capitalizzazione degli interessi inserite nei contratti bancari stipulati anteriormente alla entrata in vigore della nuova disciplina, paritetica, della materia, la Corte di Cassazione ha continuato, con una ulteriore serie di sentenze (tra le altre, si veda la sentenza 13 dicembre 2002, n. 17813), a ribadire il suo approccio più recente, peraltro estendendo i principi enunciati inizialmente con riferimento al conto corrente bancario anche ai contratti di mutuo. Infine, con sentenza n. 21095/2004 (Cass. Civ., SS.UU., 4 Novembre 2004, n. 21095), la suprema Corte ha confermato in modo netto il revirement del 1999, così consolidando il nuovo trend giurisprudenziale. Non c'è tribunale che non condanni le banche,ma l'azione di classe sull'anatocismo potrà interessare almeno 3 milioni di cittadini, costretti dalla protervia delle banche ad una usura legalizzata. 2) Bond Argentini: le banche hanno appioppato bond argentini a 470 mila risparmiatori per un controvalore di 14,5 miliardi di dollari, pur consapevoli (come sancite dalle sentenze dei Tribunali) che lo stato argentino andava verso il default, dichiarato già nel 1999 dalle principali agenzie di rating. Le banche quindi,hanno piazzato quei titoli a pensionati,casalinghe,ecc.,addirittura in "contropartita diretta" ossia prelevando i bond dal loro portafoglio titoli mandando in fumo i risparmi ed i sacrifici di intere vite di lavoro,equiparando quei titoli ai Bot italiani ed affermando che l'Argentina non sarebbe mai fallita. Almeno 270.000 risparmiatori che non hanno aderito al con cambio e che hanno già interrotto i termini prescrizionali,hanno una buona possibilità di rivalersi con un'azione collettiva contro i comportamenti fraudolenti degli istituti di credito. 3) Bond Parmalat: Parmalat è stata la madre di tutte le frodi a danno di risparmiatori ed azionisti,per un controvalore di 15 miliardi di euro,con precise responsabilità delle banche. Come si evince chiaramente dall'ultima transazione di San Paolo Intesa, che per evitare il giudizio ha risarcito 310 milioni di euro, le banche sapevano bene che Parmalat,al collasso,era tenuta in piedi dai prestiti che il sistema bancario continuava ad erogare,a condizioni capestro in una sorta di catena di S.Antonio,al lattaio di Collecchio, ma che ciononostante hanno continuato a vendere bond bidone a decine di migliaia di risparmiatori. Sono 145.000 i cittadini truffati (95.000 obbligazonisti,40.000 azionisti) che a prescindere dai due filoni di inchiesta (Parma e Milano) potranno rivalersi direttamente contro le banche che sapevano la gravità di una impresa,tenuta in piedi con l'ossigeno del rinnovo dei finanziamenti a costi sempre più onerosi. 4) Bollette e servizi telefonici: Sotto la lente sono finiti i costi per l'invio delle bollette, messi a carico degli utenti,che secondo le associazioni l'invio dovrebbe essere pagato dalle aziende telefoniche. Le quali finiscono sotto accusa anche perché spesso richiedono il pagamento di servizi non richiesti dai consumatori. Nuove voci finiscono di soppiatto in bolletta e scalzarle diventa difficilissimo. Si calcola che ogni anno,almeno 1 milione di utenti, sono costretti a subire servizi non richiesti ed addebiti per telefonate fantasma mai effettuate. Sono truffe seriali di poche centinaia di euro che i gestori telefonici continuano indisturbati perché certi dell'impunità (affrontare una contenzioso legale costa 4-5 volte l'importo della frode subita). Dal 1 gennaio 2008,tali frodi saranno meno facili da eseguire. 5) Derivati e swap: Le banche hanno ideato la madre di tutte le Parmalat ed Enron messe insieme ideando il meccanismo delle emissioni di prodotti derivati,appioppati alle imprese,per garantirle contro il rischio dei tassi o dei cambi,che non offriva poi alcuna copertura,o agli enti locali, con contratti capestro. Anche su questo delicato aspetto,Adusbef e Federconsumatori stanno studiando l'ipotesi di una class="term">class class="term">action contro le banche. 6) Ferrovie Il caso riguarderebbe in particolar modo i pendolari e i servizi a cui hanno diritto acquistando il biglietto. In primo luogo puntualità e pulizia dei treni. L'ipotesi di class="term">class class="term">action potrebbe spingere le Regioni a sottoscrivere contratti di servizio più vincolanti. 7) Mutui indicizzati.. Le banche hanno appioppato a 3,2 milioni di mutuatari su 3,5 milioni (91%) mutui a tassi indicizzati quando già tutti gli indicatori economici segnavano un aumento imminente Tali cattivi consigli delle banche,hanno prodotto un reale rischio d insolevnza per 1,9 milioni di mutuatari che rischiano di perdere la casa. Le valutazioni di un'azione di classe contro le banche,perché non hanno affatto informato sulla rischiosità di un imminente aumento di tassi sulle rate. 8) RC Auto: Si punta ad ottenere almeno in parte il rimborso dei danni prodotti dal cartello delle compagnie, che produsse una multa da 700 miliardi di vecchie lire, comminata dall'Antirust, per danni pari a 4,2 miliardi di euro Finora le società si sono salvate grazie al decreto truffa "salva-compagnie" varato dall'ex ministro Antonio Marzano e dal governo Berlusconi..Ma le associazioni, forti u di una grande campagna che mobilitò milioni di cittadini,non escludono di poter avviare un'azione di classe per far rimborsare 516 euro ad ognuno dei 18 milioni di automobilisti danneggiati.


ASCOLIIn centomila senza acqua da sette giorni, festa di Capodanno compresa. Dopo le emergen (sezione: Class action)

( da "Messaggero, Il" del 03-01-2008)

 

Di SERGIO BIAGINI ASCOLIIn centomila senza acqua da sette giorni, festa di Capodanno compresa. Dopo le emergenze incendi dell'estate scorsa con le case distrutte fin dentro la città, e poi l'ultima emergenza neve di dicembre, i rubinetti a secco ad Ascoli e nella Vallata del Tronto proprio nessuno se li aspettava. E invece è successo a causa del crollo di un ponte canale fatiscente a Tallacano di Acquasanta, che da 50 anni senza manutenzione garantiva l'attraversamento della condotta principale dell'acquedotto del Pescara. Il capoluogo e 17 comuni, tra cui S.Benedetto di punto in bianco si sono visti tagliare l'acqua. Un by pass con l'acquedotto dei Sibillini ha garantito un paio d'ore di razionamento al giorno. Ma non è bastato perchè gli abitanti di interi paesi non hanno visto per cinque o sei giorni nemmeno una goccia d'acqua. Una situazione paradossale, da Terzo Mondo. A ridosso di Capodanno mentre alberghi e ristoranti non sapevano come far fronte alle richieste dei cenoni, solo le autobotti, ben 21, piazzate nelle piazze dei comuni e in zone strategiche del capoluogo (Del Duca, Campo Squarcia, Monticelli e Porta Romana) hanno portato un po' di sollievo alla popolazione. Come in guerra gente in fila con le taniche a rifornirsi ai serbatoi della Protezione civile. Buste e bottiglie d'acqua consegnate da almeno cento volontari agli anziani. E la consapevolezza con il passare dei giorni che quello che sembrava un guasto temporaneo sarà invece difficile da risolvere. Almeno altre due settimane durerà l'emergenza anche se da oggi le ore di razionamento dovrebbero passare da due a sei (con l'attivazione a Tallacano di 4 piccole condotte provvisorie). Al punto che ora si chiede anche l'intervento del Genio Pontieri, della Protezione civile nazionale e come ha fatto ieri il vicepresidente della Regione Marche, Luciano Agostini, del Commissario nazionale straordinario per l'acqua. E intanto scoppia anche il caso politico. La Ciip Spa che gestisce l'acquedotto è sotto accusa. Ieri i sindaci di centrosinistra col vicepresidente della Provincia Mandozzi e Luciano Agostini si sono recati dal prefetto Cifelli per chiedere la nomina di un "commissario" per gestire l'emergenza. Si temono conseguenze per la riapertura delle fabbriche e delle scuole. Paventato anche un problema sanitario con il rischio di epidemie. Intanto la rabbia degli utenti rischia di esplodere ed è stato dato mandato a due class="hilite">legali di preparare una class="term">class class="term">action per ottenere un risarcimento o quanto meno una riduzione sulle prossime bollette della Ciip. Potrebbe addirittura essere la prima class="term">class class="term">action in Italia dopo la previsione nell'ultima Finanziaria. Di fronte al perdurare dell'emergenza il Comune di Ascoli ha deciso di operare autonomamente allestendo ieri altre 5 postazioni di rifornimento in città. "Brancaleone era un professionista rispetto alla protezione civile che non ha funzionato e allora agiamo da soli" ha detto polemicamente ieri il sindaco Piero Celani. Accuse che la Protezione civile e il responsabile della Sala operativa integrata, Dante Merlonghi respingono come "speculazioni assurde". Ma la storia è già finita in Procura con un esposto che prefigura il disastro colposo e l'interruzione di pubblico servizio.


Richieste di risarcimenti danni, azioni legali delle associazioni dei consumatori a tutela d (sezione: Class action)

( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 03-01-2008)
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(Messaggero, Il (Marche))

 

Di PEPPE ERCOLI Richieste di risarcimenti danni, azioni legali delle associazioni dei consumatori a tutela di cittadini e imprese anche attraverso la "class action". La grave crisi idrica che attanaglia da quasi una settimana Ascoli e altri 16 comuni della vallata non riguarda solo la quotidianità delle famiglie alle prese con problemi di pulizia personale, della casa, etc., ma anche le imprese. A dare l'allarme su una situazione "difficile che potrebbe però peggiorare" è il direttore di Confindustria della provincia di Ascoli Luigi Vizioli che ieri ha monitorato la situazione delle aziende che, dopo la pausa natalizia, hanno riaperto i battenti e hanno dovuto fare i conti con la mancanza di acqua. "Problemi ci sono in molte aziende, da quelle più grandi a quelle più piccole e riguardano non solo la necessità di dover far fronte a esigenze igienico sanitarie comuni a tutti, ma soprattutto quelle aziende che hanno nel ciclo produttivo l'acqua" dice Vizioli. "problemi si sono avuti per esempio nel caseificio Sabelli, alla Barilla, ma anche nel settore farmaceutico e mi riferisco alla Pfizer". Una situazione che Confindustria cerca di tenere sotto controllo. "Stiamo contattando la Ciip per capire bene la situazione, ma soprattutto per quanto durerà questa carenza di acqua. La preoccupazione forte riguarda infatti l'immediato futuro perché a qualche turno di lavoro che salta si sopperisce con le ferie o la cassa integrazioni che tutelano in tutti i casi gli operai, ma nel tempo la mancata produzione potrebbe creare danni molto forti". Alla Barilla non si drammatizza e anzi si elogia l'impegno di chi sta lavorando a Tallacano per ripristinare la conduttura idrica del Pescara. "Sono andato personalmente e verificare la situazione e devo dire che ce la stano mettendo tutta lavorando in condizioni difficili" dice Francesco Albertini, direttore dello stabilimento di Ascoli della Barilla dove i danni per la crisi idrica sono stati limitati. "L'emergenza idrica ci ha costretto a perdere solo due turni di lavoro, uno sabato scorso e un altro questa mattina (ieri mattina; ndr). Poi l'acqua è tornata, il tempo di organizzarci e siamo ripartiti regolarmente. Se il problema dovesse ripetersi faremo arrivare acqua da altri stabilimenti. "Anche fra aziende relativamente vicine fra loro c'è chi ha avuto l'acqua come la Barilla e chi invece ha una pressione come la Pfizer che l'aveva inferiore al minimo di 1,5 bar" aggiunge il direttore di Confindustria Vizioli. Dunque il mondo imprenditoriale è in ansia, come lo è quello del commercio con diverse attività in difficoltà come bar, pasticcerie, ristoranti, alberghi, pizzerie, ma anche parrucchiere e barbieri che non possono fare a meno dell'acqua. C'è già chi pensa a chiedere i danni per aver dovuto lavorare meno. In campo stanno scendendo le associazioni dei consumatori. Il Movimento difesa del cittadino (Micaela Girardi) e Cittadinanza attiva (Alberto Franco) dicono che "non possiamo dirci orgogliosi di quello che si è verificato e di come sino ad oggi sia stata gestita l'emergenza" e chiedono quindi "un'efficace gestione delle settimane di razionamento idrico che ancora ci attendono, l'avvio di un tavolo di conciliazione per valutare ed esaminare i reclami e le richieste di indennizzo, senza ricorrere all'autorità giudiziaria". Gli avvocati Francesco Ciabattoni e Micaela Morganti annunciano il ricorso all'innovativo strumento della "class action" (azione collettiva risarcitoria). "Il Codacons Piceno, ritiene di dover intraprendere un'azione risarcitoria collettiva nei confronti dell'Ente gestore del servizio". Anche l'Adiconsum Marche interviene. Oltre a valutare la possibilità di un esposto alla Procura ha inviato una richiesta di accesso agli atti sia all'Ato 5 chealla Ciip al fine di verificare la convenzione di affidamento e le sanzioni previste, nonché la richiesta di provvedere all'immediata sospensione del pagamento del canone a tutti gli utenti coinvolti dall'area della rottura.


Aziende in difficoltà, saltano due turni alla Barilla (sezione: Class action)

( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del 03-01-2008)
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(Messaggero, Il (Marche))

 

Si prepara un'azione collettiva risarcitoria con lo strumento della "Class action". Commercio in crisi.


RIFIUTI: CATONE (DCA), SI INTRAPRENDA CLASS ACTION (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 03-01-2008)

 

03-01-2008 13:01 (ASCA) - Roma, 3 gen - ''Bisogna intraprendere un'azione di risarcimento collettiva per le attivita', commerciali, alimentari, turistiche e per tutti coloro che hanno subito e stanno subendo danni economici a causa dei rifiuti a Napoli e nella Regione Campania''. Lo afferma Giampiero Catone (DcA), segretario di Presidenza della Camera. ''Non e' possibile - conclude Catone - che i cittadini napoletani e campani, oltre la beffa, subiscano ingiustamente anche danni economici senza che gli venga riconosciuto nulla. Siamo solidali con tutte quelle famiglie che nella loro attivita' commerciale trovano unico sostentamento, compromesso gravemente dai rifiuti, cosi' come i contadini e gli operatori turistici. Siamo ormai in una emergenza nazionale dai contorni inquietanti, soprattutto per la salute dei cittadini''.


RIFIUTI: CATONE (DCA), SI INTRAPRENDA CLASS ACTION (sezione: Class action)

( da "Asca" del 03-01-2008)

 

(ASCA) - Roma, 3 gen - ''Bisogna intraprendere un'azione di risarcimento collettiva per le attivita', commerciali, alimentari, turistiche e per tutti coloro che hanno subito e stanno subendo danni economici a causa dei rifiuti a Napoli e nella Regione Campania''. Lo afferma Giampiero Catone (DcA), segretario di Presidenza della Camera. ''Non e' possibile - conclude Catone - che i cittadini napoletani e campani, oltre la beffa, subiscano ingiustamente anche danni economici senza che gli venga riconosciuto nulla. Siamo solidali con tutte quelle famiglie che nella loro attivita' commerciale trovano unico sostentamento, compromesso gravemente dai rifiuti, cosi' come i contadini e gli operatori turistici. Siamo ormai in una emergenza nazionale dai contorni inquietanti, soprattutto per la salute dei cittadini''. red-leo/leo/rob.


TUTELA CONSUMATORI. Ascoli senz'acqua, MDC e Cittadinanzattiva chiedono interventi contro la crisi (sezione: Class action)

( da "HelpConsumatori" del 03-01-2008)

 

News TUTELA CONSUMATORI. Ascoli senz'acqua, MDC e Cittadinanzattiva chiedono interventi contro la crisi 03/01/2008 - 15:25 I cittadini sono rimasti senz'acqua, la comunicazione istituzionale è stata inefficiente e dunque "è d'obbligo chiedere all'Autorità Giudiziaria di verificare se possano essersi verificate omissioni nella gestione di un servizio pubblico di primaria importanza. Si valuterà la formula più adatta per sollecitare il vaglio della magistratura per poi avviare eventuali azioni risarcitorie collettive, ora finalmente esistenti nel nostro ordinamento". È quanto afferma il Movimento Difesa del Cittadino di Ascoli Piceno, che in un comunicato congiunto con Cittadinanzattiva denuncia la crisi idrica che si è verificata ad Ascoli e in alcuni comuni vicini a partire dal 28 dicembre scorso, quando è stata interrotta l'erogazione di acqua per la rottura di un'importante conduttura. L'erogazione è poi proseguita in maniera saltuaria in alcune ore del giorno ma solo per i primi piano dei palazzi. "Del tutto inefficiente - viene denunciato - è stata la comunicazione ai cittadini, ed anzi è stata ulteriore fonte di disagio: i siti internet di tutte le istituzioni e gli enti che hanno una qualche voce in capitolo avrebbero potuto essere utilizzati per consentire alle famiglie di organizzarsi ed avere preziose informazioni, ma così non è stato". Per questo le MDC Ascoli Piceno e Cittadinanzattiva chiedono che venga organizzata una efficace comunicazione istituzionale da un'unica fonte in grado di informare sulla reale situazione, su enti e autorità che stanno provvedendo agli interventi urgenti, sugli orari di erogazione dell'acqua per quartiere, sui punti di approvvigionamento degli autobotti. Il tutto attraverso un unico sito internet, la RAI regionale e i quotidiani locali. "La pazienza e il senso civico della popolazione meritano risposte molto più approfondite e dettagliate - scrivono in una nota stampa Micaela Girardi, Presidente MDC Ascoli Piceno, e Alberto Franco, di Cittadinanzattiva Ascoli Piceno - Sappiamo che entro il 2006 CIIP s.p.a. - società a totale capitale pubblico che gestisce in house il servizio idrico integrato - avrebbe dovuto terminare le opere di ristrutturazione della rete, compresa la conduttura degli anni '50 che è crollata. Ma non è stata nemmeno completata la progettazione esecutiva di tali opere che sin dal 2000 il Consorzio Idrico indicava come necessarie. Peraltro, il costo di tali opere è stato già interamente coperto dalle tariffe riscosse!". Da qui la richiesta all'Autorità Giudiziaria di verificare eventuali omissioni nella gestione del servizio pubblico. Si valuterà poi, scrivono le due associazioni, "la formula più adatta per sollecitare il vaglio della magistratura per poi avviare eventuali azioni risarcitorie collettive". Le associazioni chiedono dunque l'efficace gestione del razionamento idrico e l'avvio di un tavolo di conciliazione "per valutare ed esaminare i reclami e le richieste di indennizzo, senza ricorrere all'autorità giudiziaria". 2008 - redattore: BS.


Così le cause diventano collettive (sezione: Class action)

( da "Corriere Adriatico" del 03-01-2008)

 

ANCONA - Dal primo gennaio è diventata legge la Finanziaria 2008, approvata il 21 dicembre, che prevede tra l'altro, l'introduzione anche in Italia della class action ovvero l'istituto dell'azione collettiva risarcitoria a tutela degli interessi dei consumatori. E il 21 dicembre è stato già dichiarato "giornata del consumatore e dei diritti". La class action italiana prevede che le cause possanno essere collettive e il giudice, una volta deciso se l'impresa va condannata, fissa anche le modalità per stabilire gli importi dovuti e la procedura per attribuire il rimborso ad ogni cittadino. Dalla causa collettiva, quindi, si passa alla definizione dei singoli rimborsi: questo è un passaggio molto importante e sarà gestito da una Camera di Conciliazione. La parcella degli avvocati sarà pagata dalla società condannata, anche se solo parzialmente. Come si evince, si tratta di un procedimento alquanto complesso e che, se attuato, rappresenterà una vera e propria rivoluzione nei confronti di tutte quelle imprese che fino ad oggi si sono mosse con troppa disinvoltura. Ma c'è anche il rischio che la class action diventi la gallina dalle uova d'oro per gli studi legali che possono esercitare il diritto del patto di quota lite e cioè la percentuale sul risarcimento stabilito dal giudice. A dire il vero, però, va segnalato qualche precedente in materia: nel 1998, con l'introduzione delle cosiddette "azioni inibitorie" per eliminare le clausole vessatorie nei contratti e nei prodotti pericolosi o con la tutela degli azionisti di minoranza. F.B.,.


Eurostar il primo esempio (sezione: Class action)

( da "Corriere Adriatico" del 03-01-2008)

 

Passeggeri risarciti Eurostar il primo esempio ANCONA - La posta in gioco è enorme e molti settori sono interessati. A cominciare dai trasporti. Le ferrovie, per esempio, che nelle scorse settimane hanno deciso di rimborsare per 800 euro a testa i 450 malcapitati passeggeri rimasti bloccati lo scorso 15 dicembre dentro un Eurostar per oltre 12 ore. Da luglio in poi questa sarà una tipica rivendicazione di "azione collettiva" e pensare di chiudere la vicenda con 800 euro (per di più in biglietti gratis) non sarà più possibile. Perciò a molti questa vicenda ha significato una prova generale di class action, non foss'altro che per le difficoltà vissute dai viaggiatori. L'Eurostar in questione, il 9354, infatti, doveva condurli da Lecce a Roma: un viaggio durato quasi venti ore. Ma il vero business è in America dove la class action è di casa. Negli Usa, si contano ben 24 mila procedimenti, alcuni dei quali molti celebri. Come quello del tabacco, un valore complessivo di 145 miliardi: i big, da Philip Morris a Bat, sono stati condannati a pagare 145 miliardi di dollari e le trattative sono ancora in corso. Rinomata è anche la vicenda che ha protagonista la casa farmaceutica Merck che è stata condannata a pagare 4,85 miliardi di dollari per i danni cardiaci causati dall'antidolorifico Vioxx. O infine la causa che ha interessato il colosso energetico Enron che ha versato agli azionisti danneggiati un risarcimento di 7,1 miliardi di dollari per i falsi in bilancio.


Class action, eccocome tutelarsi (sezione: Class action)

( da "Secolo XIX, Il" del 04-01-2008)

 

Da domani i consumatori potranno proporre cause collettive roma. Arriva il nuovo anno e la class="term">class class="term">action diventa legge: a partire da domani i consumatori avranno un'arma in più per difendersi perché potranno puntare al risarcimento collettivo dei danni subiti. Adusbef e Federconsumatori, pur annunciando che non si getteranno in "azioni temerarie", stanno già mettendo a punto le nuove armi a loro disposizione e hanno consegnato ai legali dossier da studiare per valutare se su Parmalat, bond argentini e consigli delle banche per mutui a tasso variabile ci siano gli estremi per un'azione. In tutto i temi sui quali le associazioni stanno valutando l'ipotesi di intentare una class="term">class class="term">action sono otto. Oltre ai tre citati prima ci sono rc auto, anatocismo, bollette e servizi telefonici, prodotti derivati, servizi ferroviari per i pendolari Ecco di seguito gli otto dossier consegnati da Adusbef e Federconsumatori agli avvocati per class="hilite">stabilire la possibilità di intentare una class="term">class class="term">action. Mutui indicizzati. Si pensa a un'azione di classe contro le banche, perché non hanno informato sulla rischiosità di un imminente aumento di tassi sulle rate. Secondo Adusbef e Federconsumatori, "tali cattivi consigli hanno prodotto un reale rischio di insolvenza per 1,9 milioni di mutuatari che rischiano di perdere la casa". Bond argentini. Le banche hanno piazzato bond argentini a 470 mila risparmiatori per un controvalore di 14,5 miliardi di dollari, pur consapevoli (come sancite dalle sentenze dei Tribunali) che lo stato argentino andava verso il default. Almeno 270.000 risparmiatori hanno una chance di rivalersi con un'azione collettiva. Parmalat. La "madre di tutte le frodi" a danno di risparmiatori ed azionisti, per un controvalore di 15 miliardi di euro, "con precise responsabilità delle banche". Sono 145.000 i cittadini truffati: 95.000 obbligazionisti, 40.000 azionisti. Rc auto. Si punta ad ottenere almeno in parte il rimborso dei danni prodotti dal cartello delle compagnie, che produsse una multa da 700 miliardi di vecchie lire, comminata dall'Antitrust, per danni pari a 4,2 miliardi di euro. Anatocismo. Nonostante fosse vietato dal codice civile, "è stato praticato dal sistema bancario per oltre mezzo secolo, fino al 1999 . L'azione di classe potrà interessare almeno 3 milioni di cittadini, costretti ad una usura legalizzata". L'anatocismo è il calcolo degli interessi sugli interessi. Telefoni. Nel mirino i costi per l'invio delle bollette, messi a carico degli utenti. Secondo le associazioni l'invio dovrebbe essere pagato dalle aziende telefoniche, accusate anche di richiedere il pagamento di servizi non richiesti dai consumatori. Derivati e swap. Le banche hanno ideato il meccanismo delle emissioni di prodotti derivati, "appioppati alle imprese, per garantirle contro il rischio dei tassi o dei cambi, che non offriva poi alcuna copertura, o agli enti locali, con contratti capestro". Ferrovie. Il caso riguarderebbe in particolar modo i pendolari e i servizi a cui hanno diritto acquistando il biglietto. In primo luogo puntualità e pulizia dei treni. 31/12/2007.


RIFIUTI: DE GREGORIO, PROMUOVERO' CLASS ACTION CONTRO ENTI LOCALI (sezione: Class action)

( da "Asca" del 04-01-2008)

 

(ASCA) - Roma, 3 gen - ''Italiani nel mondo mettera' a disposizione dei napoletani un pool di avvocati per promuovere un'azione collettiva di risarcimento per il disastro ambientale provocato dall'emergenza rifiuti''. Lo dichiara in una nota Sergio De Gregorio, presidente della commissione Difesa del Senato e leader nazionale del movimento politico ''Italiani nel mondo'' a proposito dell'emergenza rifiuti in Campania. ''Il 25 gennaio prossimo - prosegue De Gregorio -, in occasione della convention nazionale del movimento, alla quale sara' presente anche il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, avvieremo una raccolta di firme per realizzare una class="term">class class="term">action nei confronti dei responsabili del piu' grave disastro ecologico dell'Italia moderna. E' indegno che, mentre nei quartieri napoletani esplode la rabbia dei residenti e si arriva perfino a appiccare il fuoco a un bus, gli autori di questo scempio restino arroccati nelle loro torri d'avorio, ad aspettare la tempesta che passa. Ma stavolta non sara' il tempo a lenire la ferita, ma la giustizia che sara' chiamata a restituire ai napoletani la dignita' strappata loro dalla incompetenza e dalla protervia di una classe dirigente che ha portato Napoli nel baratro, trincerandosi dietro false promesse e meschine operazioni di depistaggio''. ''La class="term">class class="term">action di Italiani nel mondo - conclude De Gregorio - sara' rivolta contro gli Enti locali che, in quindici anni di inerzia, hanno creato una situazione diventata ormai ingestibile''. com-sam/sam/sr (Asca).


"CLASS ACTION" DOPO I DANNI IN MERITO ai problemi relativi all'assenza di acqua dalla rete idrica il... (sezione: Class action)

( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)" del 04-01-2008)

 

"CLASS ACTION" DOPO I DANNI IN MERITO ai problemi relativi all'assenza di acqua dalla rete idrica il Codacons Piceno, ritiene di dover intraprendere un'azione risarcitoria collettiva nei confronti dell'Ente gestore del servizio. "Con il nuovo strumento di tutela denominato "class action" (azione collettiva risarcitoria) ? fanno sapere gli avvocati Francesco Ciabattoni ed Elisabetta Morganti ? è possibile agire per ottenere il risarcimento dei danno, quando sono lesi i diritti di una pluralità di consumatori e di utenti". - -->.


Sanofi-Aventis nel mirino degli avvocati di New York (sezione: Class action)

( da "Milano Finanza (MF)" del 04-01-2008)

 

MF Sanofi-Aventis nel mirino degli avvocati di New York Uno studio di legali Usa ha depositato una causa collettiva per le dichiarazioni ottimiste su un farmaco che poi non ricevette l'ok dell'Fda. Per il colosso transalpino Sanofi-Aventis si preparano tempi duri. Uno studio di avvocati americani ha annunciato di aver depositato una causa collettiva di risarcimento (class action) contro Sanofi, presso il tribunale del distretto Sud di New York. Questa procedura, lanciata dallo studio Schiffren Barroway Topaz & Kessler, è per conto di tutti gli azionisti del gruppo farmaceutico francese. In particolare, secondo gli avvocati, sotto accusa sono le dichiarazioni in pompa magna sugli effetti miracolosi del suo medicinale contro l'obesità, battezzato Acomplia (ma venduto negli Stati Uniti sotto il nome di Zimulti), che hanno alimentato un'anomala crescita delle quotazioni del titolo. Secondo la società, il farmaco avrebbe dovuto incrementare il giro d'affari del gruppo addirittura per diversi miliardi di dollari. Ma il 13 giugno dello scorso anno, una divisione dell'autorità americana incaricata di omologare il nuovo farmaco, la Food and drug administration (Fda), ha bocciato Acomplia stimando che la casa farmaceutica francese non avesse fornito sufficienti informazioni sugli effetti psicologici collaterali. Di conseguenza il controllore ha raccomandato all'Fda di non autorizzare la vendita del trattamento. Sicchè gli avvocati newyorkesi hanno invitato tutti i soci che hanno acquistato azioni Sanofi tra il 17 febbraio 2006 e il 13 giugno 2007, e che si sentono danneggiati dall'anomalo andamento del titolo, ad aderire alla class action. Ma quale sarebbe, in concreto, il danno provocato? è presto detto: nelle due sedute successive al giudizio della Fda l'azione Sanofi ha perso in borsa circa il 7%. Dunque, un brutto colpo per la società che peraltro si aggiunge alla procedura di class action già intentata nel novembre 2007 dallo studio Couglin Stoia Geller Rudman & Robin LLP. Tale causa collettiva è stata però intentata presso la corte dello stato di New York in nome di alcuni investitori istituzionali. Nella fattispecie gli avvocati contestano all'azienda la diffusione di informazioni false e tendenziose sulle prospettive di Acomplia.L'unica nota positiva della giornata di ieri per Sanofi-Aventis è l'accordo esclusivo di collaborazione e di commercializzazione stipulato con il gruppo olandese Crucell, riguardo a un prodotto di nuova generazione contro la rabbia. I termini dell'accordo prevedono che il gigante francese verserà un pagamento iniziale di 10 milioni di euro a Crucell, seguito da una somma da corrispondere a rate che potrebbe raggiungere l'ammontare totale di 66,5 milioni. Un farmaco promettente, sempre che non venga bloccato dalle autorità. In ogni caso stavolta Sanofi si guarderà bene dal fare qualsivoglia annuncio prima di avere ottenuto le autorizzazioni. (riproduzione riservata) MF  - Primo Piano Numero 003, pag. 2 del 4/1/2008 Autore: Emerick de Narda.


Class action, comincia il gran ballo (sezione: Class action)

( da "Milano Finanza (MF)" del 04-01-2008)

 

MF Class action, comincia il gran ballo Al nuovo strumento giuridico si potrà ricorrere solo a luglio, ma già fioccano gli annunci. I primi a scendere in campo sono stati commercianti e consumatori di Ascoli Piceno, in guerra con i gestori dell'acquedotto in panne da giorni. Intanto Catone e De Gregorio vogliono azioni collettive contro Bassolino Per attivarle davvero bisognerà attendere il 1 luglio, ma l'effetto annuncio è una tentazione troppo forte e così, a pochi giorni dal Capodanno già associazioni e politici stanno promuovendo le prime class action. Le più veloci in assoluto sono state la Confcommercio di Ascoli Piceno, affiancata da Confesercenti, Federconsumatori, Codacons, Movimento difesa del consumatore e Cittadinanza attiva, che hanno annunciato l'intenzione di promuovere un'azione collettiva per chiedere un risarcimento al Consorzio idrico intercomunale del Piceno, che gestisce l'acquedotto locale. Il crollo di un ponte della rete idrica, avvenuto il 28 dicembre, ha portato prima all'interruzione dell'erogazione dell'acqua e ora a un drastico razionamento del servizio, che tocca 16 comuni, oltre al capoluogo, e raggiunge circa 120 mila abitanti.Secondo le associazioni il ponte era vecchio e necessitava di manutenzione, a questo punto, come ha spiegato il direttore della Confcommercio di Ascoli, Giorgio Fiori, "il danno c'è stato e pertanto qualcuno dovrà pure risarcirlo, se verranno confermate negligenze e responsabilità dirette". La class action, ha aggiunto Fiori, è giustificata perché "gli operatori che vengono spesso additati come speculatori (anche in questo caso c'è chi ci ha assurdamente accusati di avere aumentato i prezzi dell'acqua minerale!) e che debbono sostenere eccessivi oneri, anche per le depurazioni delle acque, hanno il diritto di essere tutelati". Ma la notizia che da giorni occupa le aperture di tutti i giornali è l'emergenza rifiuti in Campania, con i blocchi stradali e la rivolta contro i siti di stoccaggio e allora ecco subito annunciate altre class action contro Antonio Bassolino e company. Ad annunciarle sono stati ieri Giampiero Catone, già Udc ora parlamentare della Democrazia cristiana per le autonomie, e Sergio De Gregorio, presidente della commissione difesa del Senato eletto con Antonio Di Pietro ma passato poi alla Cdl con il suo movimento, Italiani nel mondo. "Bisogna intraprendere un'azione di risarcimento collettiva per le attività, commerciali, alimentari, turistiche e per tutti coloro che hanno subito e stanno subendo danni economici a causa dei rifiuti a Napoli e nella regione Campania", ha dichiarato Catone, mentre De Gregorio ha annunciato che "il 25 gennaio prossimo, in occasione della convention nazionale alla quale sarà presente anche Silvio Berlusconi, avvieremo una raccolta di firme per realizzare una class action nei confronti dei responsabili del più grave disastro ecologico dell'Italia moderna".C'è da giurarci che di qui alla prossima estate di annunci del genere ce ne saranno parecchi, la class action, introdotta dal maxi emendamento alla finanziaria entrerà, infatti, in vigore dal prossimo primo luglio. Potrà essere promossa da tutte le associazioni dei consumatori iscritte all'elenco del ministero dello sviluppo economico e dai comitati e le associazioni costituiti ad hoc per rappresentare gli interessi collettivi da far valere. Diversamente dal modello americano, la class action italiana non potrà essere promossa da singoli consumatori, ma lascerà le porte aperte delle adesioni, da presentare in forma rigorosamente scritta, fino all'udienza conclusiva del giudizio di appello. A decidere dovrà essere sempre il tribunale, che però avrà la facoltà di respingere la richiesta, nel caso sia giudicata infondata o se non fosse riscontrato l'interesse collettivo. (riproduzione riservata) MF  - Primo Piano Numero 003, pag. 2 del 4/1/2008 Autore: Mauro Romano.


Manca l'acqua: parte una causa collettiva (sezione: Class action)

( da "Giornale di Vicenza, Il" del 04-01-2008)

 

DEBUTTA LA CLASS ACTION. Ad Ascoli Manca l'acqua: parte una causa collettiva Debutta, da Ascoli Piceno, la "class action", introdotta dalla legge Finanziaria. La Confcommercio intraprenderà un'azione legale di risarcimento collettiva per i danni subiti da bar e ristoranti in seguito al guasto all'acquedotto che ha lasciato la città a secco da giorni e proprio sotto le festività natalizie e di fine anno. I disagi sono iniziati sette giorni fa, con la fornitura d'acqua limitata o addirittura inesistente per circa 120.000 persone a causa di un guasto a una conduttura a Tallacano che interessa Ascoli Piceno e altri 16 Comuni della Vallata del Tronto. Problemi che hanno coinvolto anche le aziende della zona. Adiconsum e Codacons hanno annunciato un esposto alla Procura e anche loro si apprestano a intraprendere una causa collettiva di risarcimento.


Strade imbiancate, prime proteste (sezione: Class action)

( da "Provincia Pavese, La" del 04-01-2008)

 

Cronaca Strade imbiancate, prime proteste A Voghera e in Val Staffora i disagi provocati dai fiocchi L'EMERGENZA I mezzi circolano ma non bastano VOGHERA. Voghera e l'Oltrepo sotto la neve. Strade imbiancate a Voghera con i primi disagi segnalati in alcune zone di periferia (in particolare nel quartiere Est). Sono da due giorni in circolazione e mezzi spargi-sale e spargi-sabbia (gli spazzaneve entrano in azione lungo le strade urbane quando si supera la soglia dei cinque centimetri di precipitazione nevosa). Un'azione di pulizia delle strade che segue il programma predisposto a suo tempo dall'amministrazione comunale. Neve abbondante anche in Valle Staffora con problemi in particolare nella zona di Pian del Poggio, ma anche negli altri centri. Nella zona di Cecima viene segnalata l'esigenza di un più efficace intervento sulle arterie principali. Varzi innevata. La neve che aveva cominciato già a cadere mercoledì, ha infittito, nella giornata di ieri il suo spessore su tutte le strade del comprensorio montano che fa capo a Varzi. Sono oltre venti i centimetri caduti. E non smette. Nel capoluogo della valle Staffora è entrato in funzione il servizio di spazzaneve dato in affidamento dal Comune a diverse imprese agricole del posto. La squadra di spalatori, guidata dal geometra Luigi Muzio, è composta da otto elementi e sta provvedendo in queste ore a ripulire le strade interne del capoluogo e delle più importanti frazioni fra cui Saliano, Pietragavina, Cella, Castellaro, Nivione e Bosmenso. Gli spazzaneve hanno raggiunto anche Dego, la più alta frazione del comune situata nell'alta valle del torrente Lella al confine con la provincia di Alessandria. Tutte strade vengono al momento, con qualche fatica, tenute aperte e tra esse anche il nuovo raccordo tra Rosà e Pietragavina. Anche dal Comune del Brallo i 20 centimetri di neve sono stati affrontati dagli spazzaneve del Comune che hanno raggiunto per tempo anche il rifugio Nassano del Cai gestito da Roberto Bassini. Rimane chiusa per tutto il periodo invernale la provinciale che da Colletta raggiunge il passo del Giovà lunga circa 13 chilometri, mentre per il tratto Giovà-Fontana Morone provvede direttamente l'azienda autonoma di assistenza lavoro che gestisce il sito Rai realizzato dallo stesso ente in vetta al monte Lesima. Il Comune di Menconico retto dal sindaco Livio Bertorelli ha provveduto ad evitare che l'abbondante nevicata isolasse il centro turistico sportivo "La Pernice Rossa" sorta in località Roncassi-Scaparina. Questo Comune, durante le nevicate, tiene precauzionalmente chiuse le strade che da San Pietro Casasco scende al Molino in riva al torrente Aronchio, la costa di Follino che raggiunge Montemartino. La Valsaia raggiunge i Tre Passi sulla ex statale del Penice e il tratto che dal centro Rai-Tv sale in vetta al monte Penice. Le strade provinciali che dal fondo valle di Casanova Staffora raggiungono Pian dell'Armà e il villaggio turistico sportivo di Pian del Poggio una attraverso Cegni e l'altra passando per Pianostano e Casale Staffora sono in queste ore oggetto di operazioni di sgombero dalla neve. Si scia in alta valle.. La neve di queste giorni ha un risvolto positivo per l'indotto turistico della valle Staffora. Oggi aprono, infatti, gli impianti della seggiovia di Posto che dalla stazione di partenza di Pian del Poggio sale in vetta al Monte Chiappo dove è sempre tenuto aperto un rifugio ristorante. Gli impianti sciistici entrano insomma in piena attività. (f.g. e f.d.).


Scatta la prima "class action" ascoli a secco cerca il risarcimento - luisa grion (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 04-01-2008)

 

class="hilite">Economia Scatta la prima "class="term">class class="term">action" Ascoli a secco cerca il risarcimento Chiusi ristoranti e bar, la Barilla ha dovuto rallentare la produzione LUISA GRION ROMA -Rimasti a secco, senza acqua da giorni, i cittadini di Ascoli Piceno sono tutti d'accordo: qui ci vuole la class-class="term">action. Consumatori, piccole imprese e commercianti della città marchigiana avvieranno assieme la prima azione collettiva di risarcimento mai intrapresa in Italia. A renderla possibile è una norma inserita nell'ultima Finanziaria, in vigore da Capodanno, anche se nei fatti per far decollare davvero il provvedimento bisognerà aspettare giugno (mese a partire del quale i tribunali potranno effettivamente accettare le domande e avviare - se sarà il caso - i tre gradi di giudizio). Ma ad Ascoli Piceno si stanno già preparando le carte: dal 28 dicembre la città, assieme ad altri 16 comuni della valle del Tronto, patisce una fornitura d'acqua inesistente o limitatissima per via di un guasto in una conduttura dell'acquedotto. Ora l'emergenza sta rientrando, ma per il ritorno alla normalità ci vorranno ancora un paio di settimane. Nel frattempo, proprio durante le Feste, danni e disagi si sono moltiplicati: la Barilla, per mancanza di una delle materie prime ha dovuto far saltare qualche turno nei suoi stabilimenti, bar e ristoranti hanno visto sfumare gli incassi sperati, i cittadini sono rimasti a secco. Ecco quindi l'annuncio ufficiale: le associazioni d'imprese del commercio Confcommercio, Confesercenti e quelle dei consumatori Federconsumatori, Codacons, Movimento difesa del consumatore e Cittadinanza attiva si avvarranno della class-class="term">action per ottenere gli aspettati risarcimenti. Gli avvocati del Codacons precisano che in attesa della scadenza di giugno "è doveroso attivarsi subito per predisporre tutti gli strumenti necessari", Confcommercio ha annunciato che accerterà i reali danni subiti dalle imprese associate. Poi la parola passerà al giudice del Tribunale incaricato che dovrà valutare se esistono o meno le condizioni per accettare la causa collettiva. Bisognerà aspettare qualche mese, dunque, ma qualche perplessità già esiste. Dalle sedi nazionali di Adusbef e Federconsumatori s'invita alla prudenza. "Stiamo attenti a non lanciarci in azioni temerarie - avverte Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori - è probabile che ad Ascoli le cause per intentare la class-class="term">action esistano, ma l'azione va usata sempre come ultima possibilità, dopo aver vagliato tutte le strade per ottenere giustizia. Il procedimento è complesso e noi non vogliamo e non possiamo sbagliare, per questo prima di partire con i casi che riteniamo più eclatanti preferiamo aspettare le valutazioni di un pool di esperiti". Al momento di casi eclatanti le due associazioni ne hanno individuati otto: dalla vicenda Parmalat a quella dei mutui indicizzati, dai bond argentini all'Rc auto.


RIFIUTI/ DE GREGORIO: PROMUOVERO' CLASS ACTION CONTRO ENTI LOCALI (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 04-01-2008)

 

03-01-2008 18:47 Pool di avvocati da Inm per risarcimento disastro ambientale Roma, 3 gen. (Apcom) - "Italiani nel mondo metterà a disposizione dei napoletani un pool di avvocati per promuovere un'azione collettiva di risarcimento per il disastro ambientale provocato dall'emergenza rifiuti". Lo fa sapere il leader del movimento, Sergio De Gregorio, il quale anticipa che "il 25 gennaio prossimo, in occasione della convention nazionale alla quale sarà presente anche Silvio Berlusconi, avvieremo una raccolta di firme per realizzare una class="term">class class="term">action nei confronti dei responsabili del più grave disastro ecologico dell'Italia moderna". "È indegno - sostiene De Gregorio - che, mentre nei quartieri napoletani esplode la rabbia dei residenti e si arriva perfino ad appiccare il fuoco a un bus, gli autori di questo scempio restino arroccati nelle loro torri d'avorio, ad aspettare la tempesta che passa. Stavolta non sarà il tempo a lenire la ferita, ma la giustizia che sarà chiamata a class="hilite">restituire ai napoletani la dignità strappata loro dalla incompetenza e dalla protervia di una classe dirigente che ha portato Napoli nel baratro, trincerandosi dietro false promesse e meschine operazioni di depistaggio. La class="term">class class="term">action di Italiani nel mondo sarà rivolta contro gli Enti locali che, in quindici anni di inerzia, hanno creato una situazione diventata ormai ingestibile".


RETE IDRICA IN TILT I SERBATOI SARANNO RIEMPITI DI NOTTE DIROTTANDO IL FLUSSO DAL FERMANO. NORMALITÀ ANCORA LONTANA 0 Torna l'acqua ad Ascoli: 'in prestito' e con il contagocce (sezione: Class action)

( da "Nazione, La (Nazionale)" del 04-01-2008)
Pubblicato anche in:
(Giorno, Il (Nazionale)) (Resto del Carlino, Il (Nazionale))

 

RETE IDRICA IN TILT I SERBATOI SARANNO RIEMPITI DI NOTTE DIROTTANDO IL FLUSSO DAL FERMANO. NORMALITÀ ANCORA LONTANA Torna l'acqua ad Ascoli: 'in prestito' e con il contagocce di RAFFAELE VITALI ? ASCOLI PICENO ? COME IN GUERRA: quando si è in difficoltà, ci si mette d'accordo e si lavora per uscirne. Dopo sette giorni senz'acqua Ascoli si scopre compatta. O almeno prova a esserlo. Bagarre politiche permettendo, ci sono una crisi da superare, soluzioni da trovare e, soprattutto, un acquedotto da riparare. Quel ponte crollato a Tallacano, impervia frazione tra i monti del Piceno, non si rialzerà tanto facilmente. Anzi. "Ci vorranno almeno tre settimane di lavoro ? ha sottolineato Nigrotti, presidente della Ciip, la società che gestisce le acque territoriali ? prima che il flusso dell'acqua torni normale". Un tempo lungo, tanto, forse troppo, ma che non pare avere alternative migliori. SONO SOLO DUE le strade percorribili per rimediare alla catastrofe del 28 dicembre: sistemare i tubi crollati, interrandoli, o costruire un nuovo ponte in acciaio bullonato, che richiede l'uso di una gru da 120 tonnellate. Entrambe le vie sono impervie e presentano rischi di realizzazione, ma non hanno alternative. Una o l'altra, non cambiano i tempi: tre settimane di lavoro, senza sosta. Difficile che il sopralluogo di oggi del Genio pontieri dell'esercito possa portare qualcosa di nuovo. I tecnici e gli ingegneri della Protezione civile nazionale, intervenuti ieri sul terreno e negli incontri tra Ciip e istituzioni, hanno escluso un loro intervento, "perché ? ha spiegato il presidente della Provincia, Rossi ? hanno bisogno di grandi spazi per realizzare le opere". Spazi che Tallacano non offre, con la sua gola impervia e piena di alberi. Da una notizia brutta ? le tre settimane per tornare alla normalità ? a una bella. Da questa mattina, per cinque ore consecutive dalle 7 alle 12, l'acqua raggiungerà tutta Ascoli e la sua vallata, grazie al sacrificio di numerosi comuni in provincia di Fermo e della zona di San Benedetto del Tronto che si vedranno chiudere i rubinetti durante le ore notturne. "Un risultato importante ? commenta il sindaco del capoluogo, Celani ? che permetterà alle famiglie di riempire in casa le proprie damigiane e che consentirà da lunedì la regolare riapertura delle scuole". Un risultato raggiunto con il lavoro e non con le parole, che invece continunano a spendere politici di ogni parte. Sinistra e destra hanno giocato a ping pong, rimbalzandosi accuse e responsabilità. Forse ha ragione il presidente dell'Ato 5, Stefano Stracci, che mercoledì aveva accusato la Ciip di non avere utilizzato i fondi già stanziati per mettere a nuovo il tubo-ponte. "I problemi ci sono, e grandi, ma non è tempo di recriminazioni. C'è gente che lavora 24 ore al giorno per ridare alle persone la possiblità di vivere normalmente. A emergenza finita tireremo le somme e qualcuno dovrà pagare". SU QUESTO SONO tutti d'accordo: dai politici ai cittadini, fino agli studi legali del Piceno, chiamati a un super lavoro per le richieste di risarcimento che si stanno preparando a tutti i livelli. Il Codacons Piceno, infatti, ritiene di dover intraprendere un'azione risarcitoria collettiva nei confronti dell'ente gestore del servizio. class="hilite">"Con il nuovo strumento di tutela denominato class="term">class class="term">action, azione collettiva risarcitoria ? fanno sapere gli avvocati Francesco Ciabattoni ed Elisabetta Morganti ?, è possibile agire per ottenere il risarcimento dei danno, quando sono lesi i diritti di una pluralità di consumatori e di utenti". Difficile trovare una pluralità maggiore delle 120mila persone lasciate per giorni senza acqua, ed oggi rabbonite con lo zuccherino dei rubinetti a tempo. Ma si sa, in guerra, ogni piccolo passo avanti è una vittoria. - -->.


La grande corsaallaclassaction (che ancora non c'è) (sezione: Class action)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 04-01-2008)

 

Il Sole-24 Ore sezione: PRIMA data: 2008-01-04 - pag: 1 autore: ... CAUSE COLLETTIVE ... La grande corsaallaclassaction (che ancora non c'è) di Marco Bellinazzo S omiglia tanto all'Isola che non c'è di Peter Pan la class action tricolore. Non esiste, ma chi ci crede può chiudere gli occhi e volarci. Così, da quando la disciplina dell'azione collettiva (dopo anni di tentativi falliti) è approdata nella Finanziaria 2008, non passa giorno senza che qualcuno si affretti a brandirla. Ieri, per esempio, la Confcommercio di Ascoli ha annunciato una class action contro la società che gestisce l'acquedotto locale, rea di aver lasciato senz'acqua, nel periodo natalazio, bar e ristoranti del Piceno. Mentre diversi parlamentari hanno già fatto sapere che schiereranno pool di legali a fianco dei cittadini campani vittime dell'emergenza rifiuti. Peccato che al debutto della class action manchino 177 giorni. Prima del prossimo mese di luglio, in Italia, non se ne potranno imbastire. Eppure, per i Peter Pan delle azioni collettive qualche speranza c'è. La Finanziaria non pone una barriera temporale per questo tipo di liti. Che, quindi, potranno essere anche retroattive. E c'è da scommettere che saranno molte le vicende del recente passato ( da Parmalat a Cirio, dai derivati-capestro ai Tango- bond) a ispirare i paladini delle class action ante litteram.


ASCOLIDurerà almeno altre tre settimane il razionamento idrico ad Ascoli e nella Vallat (sezione: Class action)

( da "Messaggero, Il" del 04-01-2008)

 

Di SERGIO BIAGINI ASCOLIDurerà almeno altre tre settimane il razionamento idrico ad Ascoli e nella Vallata del Tronto dopo il crollo del ponte canale di Tallacano. E se già da oggi l'acqua tornerà dalle 7 alle 12 non si placano le proteste e le polemiche. Ci sono ancora quartieri e frazioni nei 17 comuni interessati dall'emergenza idrica che dal 28 dicembre non ricevono un goccio d'acqua. E mentre in tanti chiedono alla Ciip Spa che gestisce l'acquedotto quantomeno il blocco delle prossime bollette, class="hilite">si preparano le azioni risarcitorie collettive da attivare con il meccanismo della class="term">class class="term">action. A fornire l'assistenza per le istruttorie degli utenti saranno diverse associazioni del commercio e dei consumatori tra cui Confcommercio, Confesercenti, Federconsumatori, Codacons, Movimento difesa del consumatore e Cittadinanza attiva di Ascoli. Ad essere danneggiati soprattutto sotto il periodo di Natale e Capodanno sono stati bar, ristoranti, parrucchierie. Molti esercizi sono rimasti chiusi e i cenoni sono stati garantiti solo dall'intervento delle autobotti, ben 24 quelle mobilitate anche da altre regioni, che hanno funzionato anche nella notte di San Silvestro. Cittadinanzattiva e il Movimento difesa del cittadino di Ascoli chiedono un tavolo di conciliazione per semplificare le liquidazioni degli indennizzi agli utenti, avviando una procedura stragiudiziale conciliativa con le associazioni dei consumatori. Ma è certo che molte cause civili partiranno contro la Ciip Spa. Ieri in una riunione tenutasi a San Benedetto anche molti sindaci della Vallata del Tronto hanno deciso di chiedere alla società "Cicli integrati" un rimborso per gli utenti fin dalla prossima bollettazione. Ieri un esperto della Protezione civile nazionale, Luigi Da Adeppo si è recato sul luogo del crollo con il presidente della Provincia Massimo Rossi e con il coordinatore della sala operativa integrata Dante Merlonghi per verificare le possibili soluzioni tecniche per un ripristino definitivo della condotta dell'acquedotto Pescara. Si parla anche della realizzazione di un ponte in ferro. In mattinata il prefetto Alberto Cifelli dopo aver sentito il presidente della Ciip, Paolo Nigrotti ed i tecnici, aveva convocato i diciasette sindaci tra cui quello di Ascoli Piero Celani e di San Benedetto Giovanni Gaspari per valutare le esigenze della popolazione e in particolare delle scuole che lunedì riapriranno i battenti.


Per le "multe pazze" e non solo per le multe si prospetta un cataclisma. Centina (sezione: Class action)

( da "Messaggero, Il" del 04-01-2008)

 

Di LUCA LIPPERA Per le "multe pazze" e non solo per le multe si prospetta un cataclisma. Centinaia di migliaia di Cartelle Esattoriali nate dalle contravvenzioni potranno essere dichiarate illegittime dai Giudici di Pace "perché non indicano chiaramente, con nome e cognome, chi è il responsabile del procedimento di riscossione". Cioè il funzionario che lo segue. Il terremoto nasce non dal "colpo di sole" di un azzeccagarbugli ma da un'ordinanza della Corte Costituzionale: la numero 377 del 9 novembre scorso, presidente Franco Bile, relatore Sabino Cassese. Solo ora se ne comincia a percepire l'esplosività. Ma le parole dei giudici supremi sono inequivocabili: "...l'obbligo di indicare il responsabile, lungi dall'essere un inutile adempimento, ha lo scopo di assicurare il diritto alla difesa e la trasparenza della attività amministrativa". L'ordinanza consultabile su internet via Google prospetta un'arma quasi invincibile contro le "multe pazze". Resta sempre valido un principio: se tutto è in regola, non resta che pagare. Ma ora i cittadini che riceveranno una Cartella Esattoriale senza i requisiti prescritti dalla Corte potranno fare ricorso con un'enorme possibilità di vederlo accolto: le sentenze dei supremi giudici italiani hanno di fatto valore di legge. Il discorso vale, potenzialmente, anche per milioni di vecchie Cartelle. Può darsi che ne siano nati, nel frattempo, procedimenti esecutivi, ipoteche e Fermi Auto. Se era illegittimo il documento da cui tutto ha avuto origine, è chiaro che il cittadino, con la cosiddetta opposizione all'esecuzione, ha la possibilità di contestare la richiesta di denaro. Alcune associazioni di consumatori, di fronte alla portata (potenzialmente enorme) dell'ordinanza, class="hilite">stanno valutando la possibilità di una causa collettiva (la cosiddetta class="term">class class="term">action propugnata dall'ultima Finanziaria) per far annullare milioni di cartelle e quindi di multe. L'amministrazione, ovviamente, non starà a guardare. Ci sono in gioco crediti per centinaia di milioni di euro a favore delle varie amministrazioni dello Stato. La sentenza dei supremi giudici, valida per tutto il Paese, non si occupa specificamente di multe. I principi vengono "dettati" per tutte le Cartelle e nelle Cartelle può esserci qualunque cosa: tasse sul reddito, Ici, Tari, contributi evasi: le sanzioni al Codice della Strada, in fondo, sono una parte minore del totale. L'onda sismica che potrebbe estirpare alla radice il caos delle "multe pazze" parte nientepopodimeno che dal Veneto. Un cittadino di Chiampo, Giuseppe Faedc, ricevuta una Cartella senza il nome del responsabile del procedimento, si è rivolto alla Commissione Tributaria Regionale di Venezia. Il suo avvocato ha ricordato, in udienza, che la Legge N. 212 del 2000, lo Statuto dei Diritti del Contribuente, imponeva (articolo 7, comma 2) l'indicazione. Nome e cognome, insomma: la sola dicitura Gerit, per stare all'esempio di Roma, non basta. L'ente che aveva emesso la Cartella, il Comune di Chiampo, ha prospettato una ipotetica questione di legittimità costituzionale della norma e i giudici di Venezia hanno interpellato la Corte Costituzionale. Volevano un parere supremo, insomma, e la Corte l'"oracolo" del nostro sistema giuridico lo ha emesso. "La questione di legittimità costituzionale hanno concluso i giudici è manifestamente infondata". "Ogni provvedimento amministrativo si legge nell'ordinanza richiede atti di notificazione e di pubblicità... L'obbligo di indicare il responsabile ha lo scopo di assicurare la trasparenza dell'attività amministrativa, la piena informazione del cittadino e la garanzia della difesa, che sono altrettanti aspetti del principio di imparzialità della pubblica amministrazione predicato dall'articolo 97 della Costituzione". La decisione, adottata nel Palazzo della Consulta, davanti al Quirinale, è del 5 novembre. L'ordinanza è stata depositata quattro giorni dopo. La pubblicazione integrale è di pochi giorni fa. Da quel momento stuoli di avvocati sono al lavoro. Tanti cittadini tartassati dalle "multe pazze" intravedono a prescindere dagli altri motivi di ricorso la possibilità di vincere la loro battaglia. I legali delle amministrazioni, a cominciare da quelli del Comune di Roma, affilano le armi. Il Campidoglio rischia di veder svanire centinaia di milioni di euro. Ci vorrà "fantasia" giuridica per disinnescare la bomba dei giudici supremi.


Arriva la prima "class action" Ascoli a secco cerca il risarcimento (sezione: Class action)

( da "Repubblica.it" del 04-01-2008)

 

La città da giorni senza acqua, chiusi ristoranti e bar la Barilla ha dovuto rallentare la produzione Arriva la prima "class="term">class class="term">action" Ascoli a secco cerca il risarcimento di LUISA GRION Arriva la prima "class="term">class class="term">action" Ascoli a secco cerca il risarcimento"/> In coda per l'acqua ROMA - Rimasti a secco, senza acqua da giorni, i cittadini di Ascoli Piceno sono tutti d'accordo: qui ci vuole la class-class="term">action. Consumatori, piccole imprese e commercianti della città marchigiana avvieranno assieme la prima azione collettiva di risarcimento mai intrapresa in Italia. A renderla possibile è una norma inserita nell'ultima Finanziaria, in vigore da Capodanno, anche se nei fatti per far decollare davvero il provvedimento bisognerà aspettare giugno (mese a partire del quale i tribunali potranno effettivamente accettare le domande e avviare - se sarà il caso - i tre gradi di giudizio). Ma ad Ascoli Piceno si stanno già preparando le carte: dal 28 dicembre la città, assieme ad altri 16 comuni della valle del Tronto, patisce una fornitura d'acqua inesistente o limitatissima per via di un guasto in una conduttura dell'acquedotto. Ora l'emergenza sta rientrando, ma per il ritorno alla normalità ci vorranno ancora un paio di settimane. Nel frattempo, proprio durante le Feste, danni e disagi si sono moltiplicati: la Barilla, per mancanza di una delle materie prime ha dovuto far saltare qualche turno nei suoi stabilimenti, bar e ristoranti hanno visto sfumare gli incassi sperati, i cittadini sono rimasti a secco. Ecco quindi l'annuncio ufficiale: le associazioni d'imprese del commercio Confcommercio, Confesercenti e quelle dei consumatori Federconsumatori, Codacons, Movimento difesa del consumatore e Cittadinanza attiva si avvarranno della class-class="term">action per ottenere gli aspettati risarcimenti. Gli avvocati del Codacons precisano che in attesa della scadenza di giugno "è doveroso attivarsi subito per predisporre tutti gli strumenti necessari", Confcommercio ha annunciato che accerterà i reali danni subiti dalle imprese associate. Poi la parola passerà al giudice del Tribunale incaricato che dovrà valutare se esistono o meno le condizioni per accettare la causa collettiva. Bisognerà aspettare qualche mese, dunque, ma qualche perplessità già esiste. Dalle sedi nazionali di Adusbef e Federconsumatori s'invita alla prudenza. "Stiamo attenti a non lanciarci in azioni temerarie - avverte Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori - è probabile che ad Ascoli le cause per intentare la class-class="term">action esistano, ma l'azione va usata sempre come ultima possibilità, dopo aver vagliato tutte le strade per ottenere giustizia. Il procedimento è complesso e noi non vogliamo e non possiamo sbagliare, per questo prima di partire con i casi che riteniamo più eclatanti preferiamo aspettare le valutazioni di un pool di esperiti". Al momento di casi eclatanti le due associazioni ne hanno individuati otto: dalla vicenda Parmalat a quella dei mutui indicizzati, dai bond argentini all'Rc auto. (4 gennaio 2008.


Ascoli Piceno 12:54, 12:54 - ASCOLI E DINTORNI SENZ'ACQUA: CLASS ACTION CONFCOMMERCIO (sezione: Class action)

( da "Repubblica.it" del 04-01-2008)

 

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Manca l'acqua, parte una causa collettiva (sezione: Class action)

( da "Arena.it, L'" del 04-01-2008)

 

DEBUTTA LA CLASS ACTION. Ad Ascoli Manca l'acqua, parte una causa collettiva   Debutta, da Ascoli Piceno, la "class action", introdotta dalla legge Finanziaria. La Confcommercio intraprenderà un'azione legale di risarcimento collettiva per i danni subiti da bar e ristoranti in seguito al guasto all'acquedotto che ha lasciato la città a secco da giorni e proprio sotto le festività natalizie e di fine anno. I disagi sono iniziati sette giorni fa, con la fornitura d'acqua limitata o addirittura inesistente per circa 120.000 persone a causa di un guasto a una conduttura a Tallacano che interessa Ascoli Piceno e altri 16 Comuni della Vallata del Tronto. Problemi che hanno coinvolto anche le aziende della zona. Adiconsum e Codacons hanno annunciato un esposto alla Procura e anche loro si apprestano a intraprendere una causa collettiva di risarcimento.  .


Manca l'acqua: parte una causa collettiva (sezione: Class action)

( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del 04-01-2008)

 

DEBUTTA LA CLASS ACTION. Ad Ascoli Manca l'acqua: parte una causa collettiva   Debutta, da Ascoli Piceno, la "class action", introdotta dalla legge Finanziaria. La Confcommercio intraprenderà un'azione legale di risarcimento collettiva per i danni subiti da bar e ristoranti in seguito al guasto all'acquedotto che ha lasciato la città a secco da giorni e proprio sotto le festività natalizie e di fine anno. I disagi sono iniziati sette giorni fa, con la fornitura d'acqua limitata o addirittura inesistente per circa 120.000 persone a causa di un guasto a una conduttura a Tallacano che interessa Ascoli Piceno e altri 16 Comuni della Vallata del Tronto. Problemi che hanno coinvolto anche le aziende della zona. Adiconsum e Codacons hanno annunciato un esposto alla Procura e anche loro si apprestano a intraprendere una causa collettiva di risarcimento.  .


Manca l'acqua: parte la prima class action (sezione: Class action)

( da "Brescia Oggi" del 04-01-2008)

 

CAUSA COLLETTIVA. Il debutto ad Ascoli Manca l'acqua: parte la prima class action   Debutta, da Ascoli Piceno, la "class action", introdotta dalla legge Finanziaria. La Confcommercio intraprenderà un'azione legale di risarcimento collettiva per i danni subiti da bar e ristoranti in seguito al guasto all'acquedotto che ha lasciato la città a secco da giorni e proprio sotto le festività natalizie e di fine anno. I disagi sono iniziati sette giorni fa, con la fornitura d'acqua limitata o addirittura inesistente per circa 120.000 persone a causa di un guasto a una conduttura a Tallacano che interessa Ascoli Piceno e altri 16 Comuni della Vallata del Tronto. Problemi che hanno coinvolto anche le aziende della zona. Adiconsum e Codacons hanno annunciato un esposto alla Procura e anche loro si apprestano a intraprendere una causa collettiva di risarcimento.


ARTICOLI DAL 20 DICEMBRE 2007 AL 1° GENNAIO 2008

 

Benzina troppo carapetrolieri convocatidal ministro Bersani ( da "Secolo XIX, Il" del 20-12-2007)

Class Action, tutela nella salute? ( da "Salute (La Repubblica)" del 20-12-2007)

FINANZIARIA/ MANZIONE: SI' TORMENTATO, DA GENNAIO NUOVA FASE ( da "Virgilio Notizie" del 20-12-2007)

Sinistra: non solo sigle, ma persone, percorsi di vita ( da "Liberazione" del 20-12-2007)

FINANZIARIA/ UNIONE SUPERA DOPPIA FIDUCIA,DOMANI ULTIMO ATTO-punto ( da "Virgilio Notizie" del 20-12-2007)

FINANZIARIA/ DA ICI A CLASS ACTION, LE NOVITA' APPROVATE OGGI -2- ( da "Virgilio Notizie" del 20-12-2007)

Class action, avvocati a confronto ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 21-12-2007)

La Finanziaria che sorride alle aziende ( da "Manifesto, Il" del 21-12-2007)

FINANZIARIA: LEGAMBIENTE, NESSUN PROVVEDIMENTO STRUTTURALE SU AMBIENTE ( da "Asca" del 21-12-2007)

Finanziaria: ecco le nuove norme ( da "ADN Kronos" del 21-12-2007)

DOPPIO Sì, FINANZIARIA VICINA AL TRAGUARDO ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 21-12-2007)

Eurostar bloccato per 8 ore Risarcimento da 800 euro di Redazione - venerdì 21 dicembre 2007, 14:51 ... ( da "Giornale.it, Il" del 21-12-2007)

FINANZIARIA/ CON TRIS FIDUCIE LA MANOVRA E' ANCORA 'MONSTRE'-punto ( da "Virgilio Notizie" del 21-12-2007)

Segue da pagina 1 Silvia - Non so dire se riusciremo nella sfida, ma so che la sinistra dovrebbe provarci "a partire da sé", cioè attuando una vera rivoluzione politica al suo inte ( da "Liberazione" del 21-12-2007)

Telefono Blu: i costi di ricarica son tornati? ( da "Punto Informatico" del 21-12-2007)

Ok alla Finanziaria Al via le class action su Parmalat e Cirio ( da "Finanza e Mercati" del 22-12-2007)

Con l'ultimo sì al Senato, la Finanziaria è diventata legge. Numerose le novità ( da "Leggo" del 22-12-2007)

Costa cara l'odissea Eurostar Ai passeggeri 800 euro a testa Accordo con le Fs: primo risarcimento collettivo ( da "Giorno, Il (Nazionale)" del 22-12-2007)

Sì alla Finanziaria delle famiglie Passa la fiducia anche sul welfare ( da "Unita, L'" del 22-12-2007)

Class action Arriva la class action nell'ordinamento giuridico italiano. ( da "Stampa, La" del 22-12-2007)

La class action introdotta con la legge finanziaria 2007 cambierà il volto della tutela ( da "Stampa, La" del 22-12-2007)

Finanziaria e Welfare diventano leggi ( da "Secolo XIX, Il" del 22-12-2007)

<Ma è tutto finito, un insulto il vertice del 10> ( da "Corriere della Sera" del 22-12-2007)

Ai prigionieri dell'Eurostar 800 euro ( da "Corriere della Sera" del 22-12-2007)

E' la novità della Finanziaria. Arriva in Italia la class action. L'azione di risarci ( da "Messaggero, Il" del 22-12-2007)

Per una notte al gelo fanno 800 euro: rimborsi ai "reduci" del Lecce-Roma ( da "Cittadino, Il" del 22-12-2007)

Maxi ritardo sull'Eurostar Lecce-Roma I viaggiatori rimborsati con 800 euro ( da "Libero" del 22-12-2007)

Quei piccoli azionisti contro i grandi crac ( da "Giornale.it, Il" del 22-12-2007)

Salirà il deficit E tanti saluti al risanamento ( da "Giornale.it, Il" del 22-12-2007)

Le caratteristiche di un'organizzazione sindacale nazionale ( da "Giornale.it, Il" del 22-12-2007)

Ok alla class action Sconti su asili e tessere dei bus ( da "Tempo, Il" del 22-12-2007)

ROMA - LO SCORSO ANNO ottennero il taglio d ( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 22-12-2007)

Il commissario non basta più ( da "Milano Finanza" del 22-12-2007)

I big si mettono in trincea ( da "Milano Finanza" del 22-12-2007)

Il codice dei risparmiatori ( da "Milano Finanza" del 22-12-2007)

E adesso vi faccio causa ( da "Milano Finanza" del 22-12-2007)

EUROSTAR, RIMBORSATI 800 EURO A PASSEGGERO ( da "Mattino, Il (Benevento)" del 22-12-2007)

FS: ADUC, RIMBORSO 800 EURO E' CLASS ACTION 'ALL'AMATRICIANA' ( da "ADN Kronos" del 22-12-2007)

Class action e giustizia in affanno ( da "Stampaweb, La" del 22-12-2007)

Finanziaria: le novità della manovra ( da "Corriere.it" del 22-12-2007)

Finanziaria con passione ( da "AprileOnline.info" del 22-12-2007)

Palazzo Madama l'approva con la fiducia e l'ormai consueto contributo determinante dei senatori a vita. Misure a favore di casa, imprese e famiglie. Prodi: "Sorrido da qui a qui" ( da "AprileOnline.info" del 22-12-2007)

SCUOLA PER TUTTI ( da "Azione, L'" del 22-12-2007)

PARMALAT/ CONSUMATORI: ACCORDO CON INTESA STRADA A CLASS ACTION ( da "Virgilio Notizie" del 22-12-2007)

Inizia la stagione della class action I primi casi: autostrade, bond argentini, telefoni, derivati, ferrovie, interessi bancari, assicurazioni ( da "Unita, L'" del 23-12-2007)

Pronti per le class action ( da "Stampa, La" del 23-12-2007)

Gli avvocati discutono di riforma dei giudici di pace ( da "Nuova Venezia, La" del 23-12-2007)

<Class action contro le banche> ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 23-12-2007)

Un'azione congiunta ( da "Corriere delle Alpi" del 23-12-2007)

Il Nord prepara le barricate per il suo scalo ( da "Giornale.it, Il" del 23-12-2007)

Un declino annunciato ( da "Tirreno, Il" del 23-12-2007)

Adiconsum: <Le "azioni collettive" solo utopia> ( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 23-12-2007)

FINANZIARIA 2008, LEGAMBIENTE: NESSUN PROVVEDIMENTO STRUTTURALE SULLE GRANDI QUESTIONI AMBIENTALI ( da "Sestopotere.com" del 23-12-2007)

INTESA RIMBORSA PARMALAT PER IL CRAC ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 23-12-2007)

<Class action contro le banche> ( da "Gazzetta di Parma, La" del 24-12-2007)

Class action con filtro per le associazioni ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 24-12-2007)

Parmalat firma la pace con Intesa ( da "Corriere.it" del 24-12-2007)

PARMALAT: ADUSBEF, ACCORDO SPIANA STRADA A CLASS ACTION ( da "Wall Street Italia" del 24-12-2007)

I TITOLI DEI GIORNALI: ECONOMIA E FINANZA ( da "Asca" del 24-12-2007)

Pendolari, class action contro Trenitalia ( da "Tribuna di Treviso, La" del 27-12-2007)

L'inestirpabile avidità e gli eccessi della finanza ( da "Corriere della Sera" del 27-12-2007)

PECHINO - Potrebbe essere l'inizio di una vera e propria rivolta contadina in Cina, come alcuni sino ( da "Messaggero, Il" del 27-12-2007)

Class Action italiana: azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori ( da "AltaLex" del 27-12-2007)

ALITALIA: JANNONE (FI), SIAMO PRONTI AD AZIONI LEGALI ( da "Asca" del 27-12-2007)

ALITALIA: JANNONE (FI), SIAMO PRONTI AD AZIONI LEGALI ( da "Virgilio Notizie" del 27-12-2007)

CRACK PARMALAT: ACCORDO CON INTESA SANPAOLO, ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI PRONTI A CLASS ACTION ( da "Sestopotere.com" del 27-12-2007)

Dalla Giunta Provinciale: approvazione testo Piano di Azione ( da "inalessandria.it" del 28-12-2007)

Quattro compiti per l'anno che verrà ( da "Denaro, Il" del 28-12-2007)

"Azione di governo a 360 gradi" ( da "Giornale di Calabria, Il" del 28-12-2007)

Fondi commerciali, giro di vite ( da "Secolo XIX, Il" del 29-12-2007)

E con la <class action> arrivano i grandi affari ( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)

Eurostar, passeggeri risarciti ( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)

Consumatori fantasma ( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)

Azione collettiva legge dal 1I ( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)

'Class action' contro la centrale ( da "Provincia di Cremona, La" del 30-12-2007)

Terzo decreto Bersani, chi rema contro i consumatori Il testo fermo in Senato in una commissione guidata dal centrodestra. E i conti restano salati ( da "Unita, L'" del 30-12-2007)

Istituita con un voto del Consiglio la Consulta comunale degli anziani ( da "Gazzetta del Sud" del 30-12-2007)

Rc auto, aboliti i prezzi minimi e gli sconti massimi ( da "Tempo, Il" del 30-12-2007)

Bordon (UD): "Bene proposte Dini ma non basta" ( da "ADN Kronos" del 30-12-2007)

Da gennaio parte la class action ( da "Piccolo di Trieste, Il" del 31-12-2007)

Le associazioni stanno studiando 8 dossier per chiedere i risarcimenti ( da "Libertà" del 31-12-2007)

Class action, già pronte le prime rivendicazioni ( da "Gazzetta del Sud" del 31-12-2007)

Da domani al via la class action otto i dossier ( da "Eco di Bergamo, L'" del 31-12-2007)

Class action, dal 2008 un'arma in più per i consumatori ( da "Nuova Ferrara, La" del 31-12-2007) + 6 altre fonti

Le contromosse di banche e industria ( da "Sole 24 Ore, Il" del 31-12-2007)

Il ministero accelera sulle ispezioni ( da "Sole 24 Ore, Il" del 31-12-2007)

I super avvocati contro l'azienda: risparmi sulla sicurezza, ora paghi ( da "Corriere della Sera" del 31-12-2007)

Parte da domani il risarcimento collettivo dei danni ( da "Giornale.it, Il" del 31-12-2007)

I consumatori promettono battaglia su mutui e tango bond ( da "Libero" del 31-12-2007)

CLASS ACTION, PRONTI I PRIMI TRE RICORSI ( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 31-12-2007)

Arriva anche in Italia la class action ( da "Miaeconomia" del 01-01-2008)


Articoli


Benzina troppo carapetrolieri convocatidal ministro Bersani (sezione: Class action)

( da "Secolo XIX, Il" del 20-12-2007)

 

Caro prezzi Un litro costa 5,3 centesimi in più che nel resto d'EuropaFinanziaria al rush finale, il governo chiede la fiducia Roma. Vola in Italia il prezzo della benzina e batte tutti i record. Un litro di carburante costa agli automobilisti italiani 5,3 centesimi più rispetto al resto d'Europa: i dati sono stati diffusi ieri dal ministro Pierluigi Bersani, che è pronto convocare i petrolieri. "La situazione inizia preoccupare", ha detto Umberto Carpi, consigliere per l'energia del ministro. Con sei milioni di italiani che stanno per mettersi in viaggio per Natale, il governo teme un'impennata dei prezzi alla pompa durante l'esodo festivo, come fa temere il divario che si è determinato rispetto all'Europa. A parte un'opera di pressione rispetto alle compagnie, il governo non ha però molti strumenti per intervenire, in attesa che entri in vigore la Finanziaria 2008 e siano così disponibili i nuovi rimedi utilizzabili in questi casi. Da Mister Prezzi alla sterilizzazione delle accise (le imposte) class="hilite">sulla benzina fino alla class="term">class class="term">action, l'azione collettiva attivabile dai consumatori: anche i petrolieri forse dovranno farei conti con qualche ostacolo disseminato sulla strada degli aumenti ingiustificati. Intanto, però, la Finanziaria è alle prese con il giro di boa conclusivo al Senato, dove il governo ha blindato con la fiducia tre maxi-emendamenti. "Fiducia inevitabile". Questa sera, si procederà con i primi due voti; per il terzo bisogna attendere domani. Infine, si passerà a votare il disegno di legge sul welfare, che dovrebbe tagliare il traguardo sabato in serata con il quarto voto di fiducia, l'ultimo prima di Natale. "Non possiamo rischiare l'esercizio provvisorio, esponendo l'Italia al disastro finanziario. La terza lettura non può essere senza fiducia. Anche il centrodestra, nel 2004 e nel 2005, usò la fiducia", ha spiegato il ministro Vannino Chiti. La giornata di ieri non ha riservato sorprese, nonostante una pregiudiziale di costituzionalità della Lega, che è caduta nel vuoto. Le opposizioni fanno la loro parte (340 gli emendamenti presentati) senza molta convinzione ma rimane l'attesa per il doppio passaggio di oggi, che può riservare un ultimo brivido in vista del traguardo. Nella maggioranza, non mancano i mugugni ma gli insoddisfatti ora si stanno concentrando sul decreto di fine anno che sarà varato il 28 dicembre. Ai margini dell'Unione, il senatore Lamberto Dini, che dispone di tre voti, ha confermato le sue riserve sugli incrementi di spesa nei vari passaggi tra Senato e Camera. "Il mio è un atteggiamento sempre più critico rispetto a governo e maggioranza", ha detto Dini. Ma il suo voto non sembra essere in discussione. Critica anche la Sinistra Arcobaleno, che invita il governo a rimediare con il decreto di Capodanno: "Il testo peggiora. Ma questo non giustifica un nostro voto contrario". Il governo dovrà affrontare la pericolosa strettoia della verifica politica a metà gennaio: è lì che verranno a galla le riserve su Finanziaria e welfare. "Sarà l'occasione per rilanciare l'azione del governo", si è sbilanciato il ministro Massimo D'Alema. Benzina. In attesa di sperimentare class="term">class class="term">action e Mister Prezzi, il governo sta tenendo d'occhio i petrolieri, che potrebbero essere chiamati a spiegare come mai in Italia la benzina è arrivata a costare più che in tutti i paesi europei, proprio sotto Natale: "Se la forbice dei prezzi continuerà ad allargarsi, siamo pronti a convocare le compagnie", ha spiegato il ministro Bersani. "Vogliamo capire cosa sta succedendo", ha aggiunto il consigliere Carpi, annunciando un vertice che si terrà oggi al ministero. Intanto, il mensile Quattroruote ha scoperto che i prezzi più cari nel 2007 sono stati praticati da Shell, Api e Ip (1,292 euro in media) mentre la più conveniente è stata la Tamoil con 1,284 euro al litro. Michele Lombardi 20/12/2007 IL TERREMOTO del 1980 in Irpinia: a 27 anni dal sisma sono stati stanziati nuovi fondi per la ricostruzione, su iniziativa di alcuni deputati della Campania e della Basilicata (Tino Iannuzzi, Costantino Boffa e Salvatore Margiotta).Nell'immagine d' archivio si vedono i danni causati dal sisma a Sant' Angelo dei Lombardi. I morti furono 2.570. 20/12/2007 LA DEPUTATA verde Luana Zanella da Venezia, e Marino Zorzato da Cittadella, Padova (Forza Italia), hanno ottenuto "l'attuazione degli interventi a sostegno delle popolazioni e delle attività produttive dei comuni della regione Veneto, colpiti da eventi alluvionali nell'anno 2007": in totale, 15 milioni di euro per il 2008. 20/12/2007 DOPO il caso di Cortina d'Ampezzo, che ha chiesto di passare dal Veneto al Trentino Alto Adige (Regione a statuto speciale), un emendamento del governo ha incrementato il Fondo speciale per le aree svantaggiate confinanti con le regioni a statuto speciale con 10 milioni di euro per il 2008 e 5 milioni di euro per 2009 e 2010. 20/12/2007.


Class Action, tutela nella salute? (sezione: Class action)

( da "Salute (La Repubblica)" del 20-12-2007)

 

SUPPLEMENTO SALUTE ultimo aggiornamento 20 Dicembre 2007 Stampa pag. 51 Class Action, tutela nella salute? di Tina Simoniello Sessantatre italiani su cento non si sentono tutelati a sufficienza nei loro diritti di acquirenti/utilizzatori di beni e servizi. I primi tre settori nei quali ritengono di essere più indifesi sono l'alimentazione (58%), l'energia (34%) e salute e sanità (25%). Il 79 per cento dei nostri connazionali sa dell'esistenza di leggi a difesa del consumatore ma il 63% di coloro che le conoscono le considera inefficaci e il 52% comunque scarse. Questi sono alcuni dei risultati dell'indagine di AstraRicerche Speranze e timori del consumatore presentata nel corso del recente convegno romano dell'Unione nazionale consumatori su liberalizzazioni e Class Action. Risultati che suggeriscono che nel nostro paese c'è spazio e bisogno per l'Azione collettiva, cioè per la possibilità per i consumatori di intraprendere azioni legali collettive (contro multinazionali, banche....) per ottenere risarcimenti dell'eventuale danno subito. E dall'incontro, dove era ospite d'onore Ralph Nader, l'inventore della Class Action d'Oltreocerano, due volte in corsa alla Casa Bianca ("la Class Action fa bene ai consumatori e all'economia, purtroppo il mercato oggi è a favore di chi vende e non di chi compra") è subito risultato chiaro che il problema non è se la Class Action si farà o no, ma piuttosto come si farà. Per esempio: chi sarà titolato a promuoverla? E come evitare che vengano calpestati i diritti dei consumatori ma anche quelli delle imprese? "Suggerisco un filtro preventivo per la Class Action: intasare la giustizia civile con migliaia di azioni collettive non ha senso", ha detto Antonio Catricalà, presidente dell'Autorità garante. "L'industria è per il libero mercato, ma non vogliamo che l'azione dei consumatori sia pretesto di ricatto", ha sostenuto Ettore Artioli, di Confindustria, "Ci vogliono tempi certi, non anni, e filtri adeguati". Per Guido Alpa, presidente del Consiglio Nazionale Forense "il testo approvato al Senato non dava risposte precise, che sono necessarie. Per noi deve essere il giudice ordinario a poter decidere se è fondata o no una azione collettiva. E l'azione deve poter essere promossa non solo dalle associazioni ma anche da cittadini". "Non esiste che in Italia non ci sia la Class Action", ha detto Pierluigi Bersani, ministro dello Sviluppo economico. "Vogliamo snellire e rendere rapida la norma, chiarire chi potrà promuove l'azione e porre un filtro". Correzioni avvvenute alla Camera. In un'intervista Sergio Dompé, presidente Farmindustria, riconoscendo il valore per i consumatori della Class Action, ha riproposto i timori, ipotizzando la "specializzazione del giudice-filtro". Le azioni legali nel campo della salute aumentano in modo vertiginoso e Dompé teme, con una legge fatta male, il blocco della sperimentazione clinica. "Sia chiaro", ha detto, "con la mia impresa faccio ricerca negli Usa e lì non temo la Class Action, vorrei in Italia le stesse garanzie".


FINANZIARIA/ MANZIONE: SI' TORMENTATO, DA GENNAIO NUOVA FASE (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 20-12-2007)

 

20-12-2007 16:class="hilite">32 Bene class="term">class class="term">action ma manovra non risponde a patologie Paese Roma, 20 dic. (Apcom) - Sarà "un'adesione responsabile ma tormentata" quella dei senatori dell'Ud alla fiducia sulla Finanziaria. Lo dice Roberto Manzione, spiegando che "con il voto di oggi si chiude questa fase e da gennaio ogni forza politica dovrà dichiarare le sue reali intenzioni. Noi lo faremo". La posizione dell'Ud è "poliedrica", dice Manzione in dichiarazione di voto, perché se la Finanziaria prevede elementi positivi come la class="term">class class="term">action, prevista proprio da un emendamento che porta il nome del senatore Ud, è pur vero che "non propone interventi" che risolvano le "troppe patologie di cui oggi l'Italia soffre".


Sinistra: non solo sigle, ma persone, percorsi di vita (sezione: Class action)

( da "Liberazione" del 20-12-2007)

 

La questione posta dal femminismo e dai movimenti Glbtq: rendere evidente la rilevanza della "politica del sesso" Bianca M. Pomeranzi L 'Assemblea degli Stati generali ha dimostrato che si può lavorare per una Sinistra unita e plurale, con tutte le sue storie e differenze, ma comunque possibile e, almeno a leggere la dichiarazione d'intenti finale, sembra che il messaggio del femminismo e della lotta al patriarcato sia parte integrante della sfida da realizzare. Appunto una sfida che è stata portata proprio lì nei due giorni dell'Assemblea e che nei momenti più celebrativi non ha trovato una risposta "relazionale" adeguata . Questo è già una dimostrazione del "muro di gomma" su cui si scontra da più di venti anni l'azione di quel femminismo che cerca di trasformare la politica segnando uno scarto, una cesura, un taglio, nei modi e nelle forme di partiti e movimenti perché siano in grado di vedere la distanza che c'è tra l'agire collettivo di donne e di uomini e la "rappresentanza". Ida Dominjanni nell'articolo su il manifesto di martedì 11 dicembre, mette a fuoco il problema e pone interrogativi giusti sul "come dislocare il conflitto in modo che (l'interlocutore) ci senta o come renderlo efficace malgrado non ci senta". Tuttavia nello stesso articolo avanza una critica, che non mi sento di condividere, sul fatto che la "politica della sessualità" sia stata giocata, soprattutto nel gruppo di lavoro di sabato, trasformato in assemblea autogestita, nell'ambito angusto della "laicità e della rivendicazione dei diritti civili". Prova ne sarebbe il fatto che nei comunicati compare, accanto alle "femministe", la sigla Glbtq (gay, lesbica, bisessuale, transgender e queer) che sembra comportare una elencazione di identità segnate da preferenze sessuali. Mi sembra che su questo occorra un chiarimento. Già Lea Meandri ha espresso, con la ricchezza della pratica da cui proviene, nell'articolo su Liberazione del 13 dicembre cosa una grande parte del femminismo intende per laicità, ovvero "una critica all'investitura del carattere sacro della famiglia" e la sua connessione con le libertà individuali e collettive. Vorrei aggiungere che la "laicità" in Italia, dopo il referendum del 2004 e con il permanere dell'articolo 1 della legge 40 che riconosce l'embrione, non sia un fatto trascurabile per la libertà femminile, così come non lo è per il movimento Glbtq e quindi c'è indubbiamente un terreno comune e un confronto tra pratiche da svolgere nello spazio pubblico per individuare forme nuove di collaborazione e di elaborazione. I movimenti Glbtq hanno costruito, soprattutto negli ultimi anni percorsi e conflitti che vanno nominati, non tanto per preservare identità ancorate agli orientamenti sessuali, quanto per rendere evidente la rilevanza proprio di quel rimosso che è la "politica del sesso" e che molte di noi riconoscono come elemento fondante del nesso tra politica e vita. Il lavoro svolto non può essere ignorato e la Rete femminista della Sinistra europea, attenta a rimettere in gioco un'idea di femminismo che incroci le esperienze e le differenze non solo di sesso e di genere, ma anche di classe e di appartenenza etnica, ha iniziato da tempo un confronto per nulla identitario. Di quel confronto fanno parte esplicita oltre ai movimenti Glbtq, le riflessioni sul dominio sessista avviate dai gruppi di uomini e le visioni delle donne migranti. Dare voce a quei conflitti e alle pratiche diverse, che in larga parte nascono dalle riflessioni critiche avviate dal femminismo, nel "perimetro" della Sinistra nuova è un modo per partecipare all'elaborazione del comune soggetto politico. Non sono sigle, ma persone, percorsi di vita che vanno molto al di là del tema dei diritti e che coinvolgono un nuovo modo di fare sinistra. Come ha detto Angela Azzaro "su questo non abbasseremo il tiro", finché, aggiungo, non si apra uno spazio vero di confronto. 20/12/2007.


FINANZIARIA/ UNIONE SUPERA DOPPIA FIDUCIA,DOMANI ULTIMO ATTO-punto (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 20-12-2007)

 

20-12-2007 20:35 Napolitano bacchetta governo: troppe fiducie. Attesa per welfare Roma, 20 dic. (Apcom) - L'Unione supera il doppio test al Senato sulla fiducia e si appresta ad affrontare domani l'ultimo atto sulla Finanziaria. Nessuno scossone in Aula, ma molte fibrillazioni all'interno della maggioranza: il sì tecnico di Fisichella, quello con 'riserva' dei diniani, e l'ok tormentato di Manzione, Bordon, e dei socialisti. Oltre al no, già annunciato, di Turigliatto. Governo e maggioranza fanno quindi il 'bis' a stento a palazzo Madama grazie ai voti determinanti dei senatori a vita e si avvicinano al traguardo finale. Domani, dopo la terza fiducia (la trentesima per Prodi), la manovra incasserà finalmente il via libera definitivo. Severo il monito del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che bacchetta il governo per le troppe fiducie su testi che in Parlamento diventano "abnormi". Unione e governo resteranno però ancora con il fiato sospeso fino al verdetto sul ddl welfare previsto per sabato. A sorpresa l'iter del provvedimento potrebbe subire un'accelerazione ed essere votato già domani sera. Al momento però, stando al calendario ufficiale, l'ennesimo voto di fiducia (alla fine dell'anno saranno 31 le fiducie richieste dal centrosinistra) con annesso via libera finale, dovrebbe svolgersi sabato. Proprio sull'elevato numero di fiducie è intervenuto oggi Napolitano, che già altre volte aveva invitato a non perseguire la politica delle 'scorciatoie' con i maxiemendamenti. "Anche quest'anno - ha lamentato - l'approvazione della legge Finanziaria è stata in ultima istanza affidata a congegni di abnorme accorpamento, con conseguenti voti di fiducia, di norme accresciutesi senza misura nel corso del dibattito parlamentare". Secondo il presidente della Repubblica è "ingiustificabile" anche il ritardo nell'affrontare una seria riforma della sessione di bilancio. Romano Prodi, pur essendo chiamato in causa in prima persona, concordacon il Capo dello Stato e sottolinea la necessità di "una riforma della sessione di bilancio che si accompagni a quella dei regolamenti parlamentari". E' fallito, quindi, il tentativo di una Finanziaria snella, diversa dalla manovra 'monstre' di un solo articolo e 1.364 commi dello scorso anno. Partita con 97 articoli, la manovra è lievitata nel passaggio alla Camere a 1.201 commi, distribuiti in tre articoli (già dopo l'iter in Senato si era passati a 151 articoli). Le buone intenzioni all'inizio c'erano tutte. Con lo slogan '100 buone notizie per l'Italia' il governo aveva licenziato un testo leggero, con nuove regole di bilancio, sul quale si annunciavano pochi emendamenti da presentare in modo ordinato. Ma l'assalto alla diligenza non si è fatto attendere e come ogni anno il tentativo di approvare una manovra snella e leggibile, senza eccessive micromisure, è rimasto vano Al di là dei numeri, la Finanziaria ha cambiato volto anche per le numerose novità introdotte in Parlamento. A partire dalla 'class="term">class class="term">action' entrata nel passaggio a palazzo Madama per finire con il bonus di 1.200 euro per le famiglie numerose e l'intervento su mutui, prezzi e caro-benzina arrivati a Montecitorio dopo un tormentato esame in commissione Bilancio. Confermate, e in alcuni casi rafforzate, le misure proposte in origine dal governo: dagli sconti su Ici e affitti al nuovo regime Ires e Irap, dalle semplificazioni fiscali per i piccoli ai tagli ai costi della politica.


FINANZIARIA/ DA ICI A CLASS ACTION, LE NOVITA' APPROVATE OGGI -2- (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 20-12-2007)

 

20-12-2007 21:01 Pacchetto costi politica: da taglio ministri a comunità montane Roma, 20 dic. (Apcom) - TAGLIO MINISTRI: governo più snello, ma dal prossimo. Sarà ridotto il numero dei ministri e dei sottosegretari, ma vengono fatte salve le competenze. Viene fissato, come prevedeva la riforma Bassanini, un limite massimo di 12 ministri e viene introdotto un tetto di 60 componenti per l'intera compagine governativa. Il Cipe resterà a palazzo Chigi. ADDIO COMUNITA' MONTANE: arriva una riduzione delle Comunità montane che diventeranno 'Unioni di comuni montani' composte da almeno 7 comuni. Saranno le Regioni a definire i criteri per il taglio. CARO-BENZINA: in arrivo misure per contrastare il 'caro-benzina' dovuto all'aumento del prezzo del petrolio attraverso la sterilizzazione delle accise. AUTOTRASPORTO: per i tir arrivano 70 milioni in tre anni (30 nel 2008 e 20 rispettivamente nel 2009 e 2010) e nasce un fondo destinato a sconti sui pedaggi. Inoltre, sull'accesso viene individuato un compromesso fra le vecchie norme sul passaggio delle licenze (uno lascia e un altro subentra) e la liberalizzazione 'selvaggia'. FONDI PROTOCOLLO WELFARE: vengono stanziate le risorse per l'attuazione del Protocollo del welfare. STRETTA DERIVATI: regole più stringenti sulla sottoscrizione da parte degli enti locali di strumenti finanziari derivati. Sarà il ministero dell'Economia a certificare la "conformità" dei contratti proposti dagli enti locali. I contratti devono basarsi sulla massima trasparenza. MISTER PREZZI: viene istituito presso il ministero dello Sviluppo economico il Garante per la sorveglianza dei prezzi e delle tariffe. Il Garante avrà il compito di "riferire le dinamiche e le eventuali anomalie dei prezzi al ministro dello Sviluppo economico che provvede, e se necessario formulare segnalazioni di segnalazioni all'Antitrust. SICUREZZA: vengono stanziati 190 milioni per le esigenze di funzionamento della sicurezza e del soccorso pubblico.


Class action, avvocati a confronto (sezione: Class action)

( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del 21-12-2007)

 

Nord-Est sezione: NORD EST Professioni e Lavoro data: 2007-12-19 - pag: 13 autore: Assemblee. Sabato a Venezia l'assise triveneta - All'esame anche l'esclusione dei presidenti distrettuali dai consigli giudiziari Class action, avvocati a confronto Gli ordini: "Le azioni collettive estese anche a chi non rientra nelle liste ministeriali" Valeria Zanetti Le modifiche da apportare alla proposta legislativa sulla class action, che sarà introdotta con la Finanziaria 2008,e la protesta contro l'esclusione dei presidenti distrettuali dai consigli giudiziari. Sono i temi forti all'ordine del giorno della assemblea dell'Unione triveneta dei consigli dell'ordine degli avvocati, che celebra i 25 anni, in programma sabato 22 a Ca' Vendramin, a Venezia. Tra i punti da sviluppare anche l'illustrazione dettagliata dei 12 emendamenti sulla class action, già inviati alle commissioni competenti di Camera e Senato e all'ufficio legislativo del ministero della Giustizia. "Si tratta – afferma Antonio Rosa, avvocato scaligero e segretario dell'organismo triveneto – di proposte meramente tecniche. Ad esempio suggeriamo che la possibilità di avviare un'azione collettiva risarcitoria sia estesa non solo, come prevede il testo attuale, alle associazioni dei consumatori iscritte all'elenco del Ministero delle Attività produttive. La limitazione, a nostro parere,sminuisce l'effetto dell'azione collettiva e introduce profili di incostituzionalità". Gli avvocati triveneti raccomandano anche che il giudice valuti preventivamente la sussistenza dei presupposti di interesse collettivo e si pronunci sull'esistenza delle condizioni di ammissibilità del procedimento. "Occorre evitare – aggiunge Rosa – di dar luogo ad azioni infondate e strumentali, che possono creare turbativa sul mondo economico. Il provvedimento con cui il giudice non dovesse ritenere di dar corso all'azione potrà essere impugnato dai consumatori in Corte d'Appello ". Ancora, un altro emendamento riguarda l'ipotesi in cui il singolo non condivida i termini dell'accordo di conciliazione tra l'associazione dei consumatori, che ha promosso l'azione collettiva, e l'azienda. "L'accordo non dovrebbe valere per chi non ha delegato alcuna associazione a rappresentarlo. Inoltre per chi ha scelto la strada della delega pensiamo sia giusto lasciare la possibilità di aderire all'accordo o di proseguire eventualmente l'azione singolarmente ". L'assemblea servirà anche a fare il punto sulla protesta contro l'esclusione dei presidenti distrettuali degli avvocati dai consigli giudiziari, con le conseguenti dimissioni dei rappresentanti dell'avvocatura nordestina, che stanno bloccando, tra l'altro, la nomina dei nuovi giudici di pace. "Attualmente i rappresentanti dell'avvocatura partecipano ai consigli giudiziari integrati, che valutano la magistratura onoraria, composta in larga misura da nostri colleghi", spiega Mauro Pizzigati, presidente del consiglio distrettuale degli avvocati di Venezia. La riforma Castelli prevedeva l'ingresso dei presidenti distrettuali degli avvocati nei consigli giudiziari, con la possibilità di esprimere valutazioni sulla magistratura togata (avanzamenti di carriera, procedimenti disciplinari, ecc). Successivamente, in fase di discussione della riforma Mastella, Camera e Senato hanno fatto marcia indietro, bocciando la proposta che confermava per gli avvocati i poteri fissati dalla Castelli. L'avvocatura è stata quindi privata della possibilità di esprimere una valutazione, anche positiva, sull'operato della magistratura. "è un arretramento grave. In questo modo la magistratura si conferma una casta, che non può essere sottoposta neppure a valutazioni qualificate come quelle dei presidenti distrettuali dell'avvocatura", commenta Pizzigati. La delibera approvata a Rovigo, il mese scorso, dai rappresentanti dei legali triveneti stabilisce che "si procederà a nuove nomine in sostituzione degli avvocati dimissionari se e quando lo richiederanno i presidenti dei consigli giudiziari (presidenti delle corti d'appello, ndr) ". All'ordine del giorno Gli emendamenti Sono 12 gli emendamenti che gli avvocati triveneti hanno proposto sulla class action. Suggeriscono che la possibilità di avviare una azione collettiva risarcitoria sia estesa non solo alle associazioni dei consumatori iscritte all'elenco del Ministero delle Attività produttive; FOTOGRAMMA la limitazione sminuirebbe l'effetto dell'azione collettiva. I presidenti distrettuali Con la loro esclusione dai consigli giudiziari l'avvocatura è privata della possibiltà di esprimere una valutazione sull'operato della magistratura.


La Finanziaria che sorride alle aziende (sezione: Class action)

( da "Manifesto, Il" del 21-12-2007)

 

Dal cospicuo pacchetto per le imprese, alle misure per proprietari di case, affittuari e famiglie. Oltre mille commi spalmati in tre articoli. In mezzo battaglie campali, dove a vincere sono, quasi sempre, i soliti noti Sara Farolfi Oltre seicento pagine, più di milleduecento commi nascosti in tre maxiemendamenti, ecco la finanziaria 2008. Lievitata da 11 a 16 miliardi, un terzo alle imprese, un terzo alle misure sociali (tra casa e detrazioni varie) e un terzo tra ricerca e infrastrutture, sintetizzano i tecnici del governo. Nel mezzo, una miriade di misure microsettoriali. Dalla riduzione dell'Iva per i corsi mascherati e in costume ovunque tenuti, al dirottamento al ministero dell'Economia del "fondo made in Italy" (sconosciuto ai più). Dal finanziamento dei giochi del Mediterraneo di Pescara, dei campionati di Roma del 2009, fino a quello del festival pucciniano. E naturalmente, campali battaglie dell'ultim'ora. Come il fermo dei tir, che alla fine ha assorbito risorse sottratte all'università, class="hilite">o la vituperata class="term">class class="term">action, uscita decisamente ammorbidita dall'esame della Camera. Vogliono tutto Per le imprese scende l'aliquota Ires (dal 33% al 27,5%) e Irap (dal 4,25 al 3,9%), teoricamente compensato con la modifica della base imponibile (interessi passivi e ammortamenti cioè, non saranno più interamente deducibili). La nuova imposizione fiscale avrà decorrenza a partire dal 2008, giusto il tempo alle imprese di digerire le prebende della scorsa finanziaria (il cuneo fiscale). Un regime fiscale semplificato è previsto invece per le micro imprese, quelle che hanno ricavi non superiori ai 30 mila euro annui e che non hanno dipendenti: non saranno soggette a Iva e Irap, nè agli studi di settore e potranno scegliere di pagare un'aliquota forfettaria del 20% sui ricavi. Viene elevata anche l'esenzione ai fini fiscali dei dividendi delle cosiddette partecipazioni qualificate (quelle cioè con le quali si influisce sul controllo della società): altra piccola vittoria delle imprese. Fiscal drag L'esame della Camera ha fatto più chiarezza in materia di riduzione del carico fiscale sul lavoro dipendente. Le maggiori entrate future finiranno in un fondo appositamente costituito presso il ministero dell'Economia e serviranno a finanziare maggiori detrazioni (non inferiori al 20% per le fasce di reddito più basse) per i redditi da lavoro dipendente a decorrere dal 2008. E l'incremento dell'extragettito è forse l'unica cosa di cui si può essere sicuri: anche in questa finanziaria la lotta all'evasione fiscale (perseguita con assunzioni di nuovo personale all'agenzia delle entrate, guardia di finanza e dogana), resta un punto cardine. Casa, fisco e famiglia Altro capitolo cospicuo della manovra è la riduzione Ici per i proprietari di case che sono il 95% dei contribuenti del paese. L'ulteriore detrazione Ici sulla prima casa è pari all'1,33 per mille della base imponibile, e comunque non superiore a 200 euro annui. Saltata la soglia di reddito, resta l'esclusione dalla misura per castelli, ville e case di lusso. Per compensare le agevolazioni ai proprietari (che contano anche un leggero aumento della deducibilità degli interessi pagati sui mutui, oltre al proseguo delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie), sono state previste anche detrazioni per gli affittuari, in particolari per i giovani tra i 20 e i 30 anni. C'è chi le chiama norme "anti bamboccione", anche se a guardare i numeri non sembra trattarsi di un granchè: 900 euro all'anno, quando gli affitti sono rincarati fino al 50%. Infine, per le famiglie, un'ulteriore detrazione, di 1200 euro, viene riconosciuta ai genitori che abbiano almeno quattro figli a carico. Il palazzo La riduzione dei costi della politica, sulla quale tanto baccano è stato fatto, è stata decisamente annacquata nei passaggi finali della manovra. Una sforbiciata alle comunità montane, ma l'ultima battaglia si è giocata sul tetto ai maxi stipendi dei manager pubblici. Il tetto è stato fissato in 274 mila euro all'anno, con un ampia fascia di eccezioni (amministrazioni dello stato, Bankitalia e autorità indipendenti): per costoro però lo stipendio non potrà superare il doppio di quello del primo presidente di Cassazione. Le cenerentole Chi dalla manovra esce con il cerino in mano sono gli enti di ricerca che si sono visti decurtare il budget di altri 92 milioni (buona parte dei quali andati a esaudire le richieste degli autotrasportatori). Come anche il trasporto pubblico locale, in particolare il capitolo "tratte ferroviarie di medio lunga concorrenza", per le quali si va a gran velocità verso la liberalizzazione, con una netta separazione tra tratte profittevoli e quelle (la maggior parte e le più utilizzate) per le quali non è possibile raggiungere l'equilibrio di bilancio: al Cipe il compito di redigere l'elenco dei servizi di utilità sociale, "mantenuti in esercizio tramite l'affidamento di contratti di servizio pubblico". Varie ed eventuali Per il controllo dei prezzi dell'agroalimentare, viene istituito un osservatorio presso il ministero delle politiche agricole con il compito di vigilanza, e rendicontazione degli esercizi commerciali più convenienti. Arriva la class="term">class class="term">action (azione collettiva di risarcimento per i consumatori), ma decisamente limata dall'esame della Camera: vi si potrà ricorrere solo in caso di lesione dei diritti di "una pluralità di consumatori", e in prima udienza il tribunale si pronuncerà sull'ammissibilità della domanda. Anche la norma per limitare i rischi degli strumenti finanziari sottoscritti dagli enti locali per la ristrutturazione del debito, è stata limata: resta la verifica dei contratti da parte del ministero dell'Economia, ma scompare il riferimento ai modelli di contratti che il Tesoro avrebbe dovuto, secondo il testo originale, delineare. Vengono incrementati i fondi per la "difesa", si stanziano 30 milioni per l'"organizzazione del G8 2009" e viene previsto il credito d'imposta per la "sicurezza" (videosorveglianza e via dicendo) dei piccoli esercizi commerciali e tabaccherie. Infine: viene prevista la sospensione temporanea delle esecuzioni forzose ai danni dei pastori sardi.


FINANZIARIA: LEGAMBIENTE, NESSUN PROVVEDIMENTO STRUTTURALE SU AMBIENTE (sezione: Class action)

( da "Asca" del 21-12-2007)

 

(ASCA) - Roma, 21 dic - ''L'ambiente, nella Finanziaria 2008, e' stato relegato in un angolino. Nessun provvedimento strutturale, nessuna misura coraggiosa che ponga la manovra 2008 in continuita' e rafforzamento rispetto alla precedente''. E' amaro il commento del presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, alla manovra Finanziaria licenziata questa mattina dal Senato. Nello specifico - indica un comunicato di Legambiente - si continua a investire su infrastrutture e trasporto su gomma, mentre si lasciano ''a piedi'' i pendolari, cancellando il piano ''1000 nuovi treni pendolari'' e riducendo del 20% le risorse per il servizio di trasporto ferroviario regionale rispetto al 2007. Gravi, secondo l'associazione, le misure sui rifiuti: sono state approvate due proroghe per il ciclo dei rifiuti senza le quali l'Italia avrebbe finalmente imboccato la strada di una gestione piu' sostenibile dal 1 gennaio 2008. La prima riguarda lo stop allo smaltimento dei rifiuti indifferenziati in discarica, che sarebbe dovuta entrare in vigore dal 1 gennaio 2000. La seconda riguarda l'obbligo del passaggio da tassa a tariffa, prevista inizialmente dal 1 gennaio 1999. E' sparito, segnala poi Legambiente, il provvedimento che prevedeva la rottamazione degli elettrodomestici a bassa efficienza per quelli di classe A. Unica norma davvero efficace riguarda il Conto Energia e cioe' il nuovo sistema di incentivi per fonti rinnovabili, in continuita' con la manovra 2007. Legambiente e' soddisfatta anche per l'introduzione della Class class="term">action, e cioe' la causa di gruppo per tutelare gli interessi collettivi. ''Nel suo complesso, la manovra 2008 - conclude Cogliati Dezza - non racchiude nessuna strategia di ampio respiro su tematiche fondamentali come, ad esempio trasporti e rifiuti, ma anche le disposizioni per un vero risparmio energetico''. res-muz/cam/rob (Asca).


Finanziaria: ecco le nuove norme (sezione: Class action)

( da "ADN Kronos" del 21-12-2007)

 

Ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA Roma 21 dic. - (Adnkronos/Ign) - Dopo tre mesi di lavori parlamentari la Finanziaria è legge e dal primo gennaio entrerà in vigore. La manovra era partita dal Consiglio dei ministri in una versione 'snella', con una copertura di 10,9 miliardi, per arrivare nella sua versione definitiva a 16,4 miliardi. Ecco, in sintesi, le principale misure contenute nel testo: ICI: Aumentano le detrazioni dell'Imposta sugli immobili per l'abitazione principale, che arriva a 200 euro. Sono escluse dal beneficio le case di lusso, le ville e i castelli. Il provvedimento non penalizzerà le casse dei comuni perché il rimborso sarà effettuato con versamenti statali; TICKET: E' abolito anche per il 2008 quello per le visite diagnostiche e specialistiche, pari a 10 euro. Costo dell'operazione 834 mln; AFFITTI: Arrivano le detrazioni sugli affitti, pari a 300 euro annui, per i redditi che non superano i 15.493 euro. Gli sconti scendono a 150 euro se il reddito supera il tetto dei 30.987 euro. Per i giovani tra i 20 e 30 anni si avrà una detrazione di 991 euro per i primi tre anni di locazione, per coloro che percepiscono un reddito inferiore a 15.493 euro. Arriva uno sconto mirato per i giovani che lasciano la casa di famiglia; il prossimo anno potranno contare su una detrazione di 991,60 euro per i redditi fino a 15.493,71 euro; BONUS FAMIGLIE NUMEROSE: Detrazione Irpef di 1.200 euro per il 2008 in favore delle famiglie numerose, a partire dai quattro figli. L'agevolazione sara' spalmata sui 12 mesi, con un bonus di 100 euro mensili; IRES E IRAP: L'aliquota dell'imposta dei redditi sulle società scende dal 33% al 27,5% e sarà 'compensata' dall'allargamento della base imponibile, lasciando così invariato il gettito fiscale. Cambia anche l'Irap: l'aliquota scende dal 4,25% al 3,9% e contemporaneamente viene allargata la base imponibile; FORFETTONE: Il provvedimento interessa coloro che hanno un'attività soggetta a imposizione Irpef, con un reddito annuo non superiore a 30.000 euro e senza dipendenti. Si potrà scegliere di applicare un'unica aliquota al 20% che sostituirà l'Iva, l'Irap e l'Irpef; TAGLIO MINISTRI: Via libera ad un ritorno alla legge Bassanini. Ma dal prossimo governo, che dovrà avere una compagine complessiva di 60 membri, di questi i ministri potranno essere al massimo 12; class="hilite">CLASS ACTION: L'azione collettiva risarcitoria, che punta a innalzare i livelli di tutela dei consumatori, partirà da giugno e sarà inserita nel Codice del consumo; PRECARIATO P.I.: arriva la stabilizzazione che però sarà legata alle procedure selettive, attraverso concorso; TETTO MANAGER P.A.: Lo stipendio dei manager della pubblica amministrazione non potrà essere superiore a quello del primo presidente della Corte di cassazione (274mila euro). La misura non si applichera' ai contratti in corso 28 settembre 2007, ai contratti d'opera della Rai, a 25 unità in deroga corrispondenti alle posizione di più elevato livello di responsabilità, ai dirigenti della Banca d'Italia e delle autorità indipendenti; TASSE DIPENDENTI: Le maggiori entrate fiscali 2008, se strutturali, andranno prioritariamente alla riduzione della pressione fiscale nei confronti dei lavoratori dipendenti, a partire dalle fasce di reddito più basse. Il maggior gettito da destinare alla riduzione del fisco per il lavoro dipendente andrà al fondo istituito. Per le fasce di reddito più basse la detrazione non potrà essere inferiore al 20%; FONDO PROTOCOLLO WELFARE: Viene istituito il fondo per il finanziamento del protocollo sul welfare, siglato il 23 luglio, pari a 1.548 milioni si euro per il 2008; MUTUI CASA: Aumentano del 10% le detrazioni dei mutui sulla prima casa, con l'ammontare degli interessi passivi su cui potrà essere applicata la detrazione del 19% che sale a 3.976,72 euro. E nasce il fondo di solidarietà per i meno agiati che contraggono un mutuo per acquistare la casa, grazie al quale potranno sospendere il pagamento per un massimo di due volte e non piu' di 18 mesi; AMMORTIZZATORI SOCIALI: La norma dispone, nel limite massimo di 460 milioni di euro, a carico del fondo per l'occupazione, la proroga entro il 31 dicembre 2008 della concessione di ammortizzatori sociali; FAS: Vengono apportate alcune modifiche che rimodulano le somme attribuite al fondo per le aree sottoutilizzate. Si tratta di 100 milioni di euro per il 2007, 1.100 milioni per il 2008, 4.400 per il 2009, 9.166 milioni per il 2010. Si stabilisce, inoltre, che le somme sono interamente e immediatamente impegnabili; ASSUNZIONI AL SUD: Il credito di imposta è lo strumento scelto per agevolare le assunzioni a tempo indeterminato al Sud. Sarà di 333 euro, che salgono a 416 euro per le donne. Il beneficio sarà concesso ai datori di lavoro delle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Abruzzo e Molise che nel prossimo anno incrementeranno il numero dei lavoratori. E' istituito un fondo di dotazione di 200 milioni, per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010, a valere sulle risorse del fondo aree sottoutilizzate; SCONTRINI: La chiusura del negozio scatta qualora siano accertate tre distinte violazioni dell'obbligo di emettere lo scontrino o la ricevuta fiscale nel corso di un quinquennio, commesse anche in giorni diversi; ASILI NIDO: E' prevista una detrazione fino a 120 euro, pari al 19% sulle spese sostenute dai genitori per il pagamento delle rette, con un importo massimo di 632 euro per ogni figlio che frequenta l'asilo nido; DERIVATI ENTI LOCALI: Arriva una stretta all'utilizzo di prodotti derivati da parte degli Enti locali. Sono previste norme per limitare i rischi connessi: i contratti sono informati alla massima trasparenza contrattuale e devono essere redatti secondo le indicazioni specificate in un decreto del Tesoro, da emanare sentite la Consob e la Banca d'Italia. Gli enti locali devono comunque attestare espressamente di aver preso coscienza dei rischi; CANONE RAI OVER 75: Gli anziani con basso reddito il prossimo anno saranno esentati dal pagamento del canone Rai. La norma, in particolare, riguarda gli over 75 con un reddito mensile fino a 516 euro; FORZE DELL'ORDINE: Vengono stanziati 190 milioni di euro per potenziare il settore 'sicurezza'. In arrivo anche 69 milioni di euro per ripristinare gli straordinari di carabinier, vigili del fuoco, forze di polizia e guardia di finanza. Viene inoltre istituito un fondo di 100 milioni di euro per il funzionamento della sicurezza e del soccorso pubblico; MISTER PREZZI: Avrà il compito di sorvegliare i prezzi e le tariffe, e dovrà riferire al minsitero dello Sviluppo economico evenutali anomalie. Il ministero potra' quindi segnalare le anomalie all'Antitrust; CARBURANTI: Gli aumenti del costo della benzina saranno 'sterilizzati' attraverso una compensazione delle accise; VISCO SUD: Riparte il credito d'imposta per le imprese che investono nelle aree svantaggiate del Paese. Sono destinati al fondo per interventi strutturali di politica economica 350 milioni nel 2008 delle risorse rimaste bloccate nel 2007 e 280 milioni nel 2009. Le risorse di quest'anno potrebbero pero' tornare alla Visco-sud se l'Ue dara' il via libera con effetto retroattivo; PRESCRIZIONE MULTE: Si riducono i tempi per la prescrizione delle multe automobilistiche. Per le societa'esattrici non sara' piu' possibile inviare cartelle esattoriali riferite a contravvenzioni piu' vecchie di due anni. E non più di cinque come previsto attualmente; IRAP PMI: Sale di 2.150 euro la franchigia dell'Irap: le societa' di persone non pagheranno l'imposta per i primi 9.500 euro di guadagni; SOCIETA' CALCIO: Si allenta la stretta, con la cancellazione del tetto originario, che prevedeva la possibilita' di scontare solo un terzo delle perdite anche da parte delle holding che controllano i club; AUTOTRASPORTO: Nel 2008 ci saranno complessivamente 225 milioni. Per i tir arrivano 70 milioni in tre anni (30 nel 2008 e 20 rispettivamente nel 2009 e 2010) e nasce un fondo destinato a sconti sui pedaggi. Inoltre, sull'accesso alla professione viene individuato un compromesso fra le vecchie norme sul passaggio delle licenze, un subentro per ogni cessazione, e la liberalizzazione tout court; COMUNITA' MONTANE: Modificate le norme di contenimento della spesa per le Comunita' montane, affidando alle Regioni il compito di attuare i tagli entro sei mesi dall'approvazione della Finanziaria. In caso contrario interverra' lo Stato.


DOPPIO Sì, FINANZIARIA VICINA AL TRAGUARDO (sezione: Class action)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 21-12-2007)

 

I NODI DELLA POLITICA Doppio sì, Finanziaria vicina al traguardo Crescono i malumori nell'Unione I centristi nei ranghi "ma con perplessità e tormenti" GIUSY FRANZESE Roma. Tormenti, dubbi, perplessità, ultimi avvisi: la Finanziaria si avvia verso il varo definitivo, ma non è un passaggio indolore. Ieri l'aula del Senato ha votato i primi due voti di fiducia (come già alla Camera, il governo ne ha richiesti tre) e, escludendo Turigliatto che ha confermato il suo no, non ci sono state grandi sorprese. Anche se, senza l'apporto determinante dei senatori a vita, il risultato avrebbe potuto essere ribaltato. Se la seconda fiducia ha visto 163 voti a favore e 156 contrari, la prima, infatti, è finita 163 contro 157. I senatori a vita hanno votato tutti sì (compreso Cossiga) ed erano presenti in sei (mancava solo Pininfarina). Il che significa che al netto del loro voto, centrosinistra e centrodestra erano in parità (157 a 157) e al Senato il pareggio vale come una bocciatura. Ma tant'è, i senatori a vita ci sono, hanno il diritto e anche il dovere di votare, e ogni polemica - tra l'altro ormai datata - è totalmente fuori luogo. Non è questo il punto per Prodi, che sa che nell'aula di Palazzo Madama, visti gli equilibri politici è così che va e così ancora andrà. Sempre che tutta la sua maggioranza resti compatta anche dopo il via libera alla manovra. A sentire le dichiarazioni di voto di ieri, lo scenario infatti potrebbe anche cambiare. C'è il duo Manzione-Bordon dell'Unione democratica che parla di "fiducia tormentata". Ci sono i diniani che votano sì "con molti distinguo e insoddisfazione" come spiega il senatore Giuseppe Scalera. C'è la sinistra radicale che dà il suo appoggio "perché, allo stato, non c'è alternativa a questo governo". E fin qui, forse, potrebbe sembrare un film già visto. Ma stavolta c'è anche il senatore Domenico Fisichella (gruppo misto). "Voterò le fiducie come espediente tecnico per evitare l'esercizio provvisorio, ma per me si è esaurito il rapporto di fiducia politica con il governo", annuncia in aula. E già non è un annuncio da poco. Ma Fisichella va oltre e aggiunge: "Senza possibilità di recupero". Se poi sarà davvero così, è un'altra storia. Ma intanto, mentre dal Quirinale arriva l'altolà al ricorso eccessivo allo strumento della fiducia, il clima si surriscalda. E anche la senatrice Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd, ammette in sostanza che così non si può andare più avanti: "È chiaro che c'è un dissenso politico. Mi aspetto una svolta nell'azione di governo da gennaio". Pur se a colpi di blindatura e tra mille polemiche (non si contano naturalmente quelle dell'opposizione), comunque, Prodi può chiudere il capitolo Finanziaria. Stamane ci sarà il voto sul terzo maxiemendamento (la trentesima fiducia per questo governo), ma anche in questo caso non ci dovrebbero essere sorprese. Poi con il voto finale complessivo, la Finanziaria completerà definitivamente il suo percorso. È lievitata un po' durante la navigazione in Parlamento (è arrivata a 16,3 miliardi di euro), ma è rimasta una Finanziaria che mantiene le sue caratteristiche principali: abbassa le tasse alle imprese (Ires, Irap e forfettone per le piccole) e anche alle famiglie (detrazione di 1.200 euro per quelle con almeno 4 figli, 200 euro aggiuntive di detrazione Ici sulla prima casa praticamente per tutti e abolizione del ticket sanitario di 10 euro per la diagnostica e l'assistenza sanitaria); stabilisce il principio che il futuro extragettito servirà a ridurre la pressione fiscale per i lavoratori dipendenti; avvia un processo di tagli ai costi della politica (riduzione del numero dei ministri dal prossimo governo, sforbiciate alle comunità montane, abolizione delle indennità per i politici degli enti locali). Non mancano aiuti alle fasce deboli della popolazione (niente canone Rai per gli over 75 poveri, bonus affitti per i giovani che vanno a studiare fuori casa, agevolazioni per chi è in difficoltà a pagare le rate del mutuo) e nuovi strumenti di tutela del consumatore (class="hilite">mister Prezzi e class="term">class class="term">action) oltre alla sterilizzazione dell'aumento delle accise sulla benzina. Dopo il voto di stamane, per chiudere tutto il pacchetto manovra resta ancora il protocollo sul welfare, anche questo al Senato. Le feste sono alle porte e i senatori non hanno voglia di tornare a Roma tra Natale e Capodanno, cosicché molti scommettono in un passaggio super rapido, con il via libera - naturalmente con la fiducia - forse anche domani.


Eurostar bloccato per 8 ore Risarcimento da 800 euro di Redazione - venerdì 21 dicembre 2007, 14:51 ... (sezione: Class action)

( da "Giornale.it, Il" del 21-12-2007)

 

Eurostar bloccato per 8 ore Risarcimento da 800 euro di Redazione - venerdì 21 dicembre 2007, 14:51 Roma - Risarcimento da 800 euro per ogni passeggero dell'Eurostar Lecce-Roma rimasto fermo per 8 ore lo scorso 15 dicembre. L'Adoc, riferisce una nota dell'associazione consumatori, "ha firmato oggi a mezzogiorno l'accordo con Trenitalia e le associazioni dei consumatori, in cui viene riconosciuto un risarcimento di 800 euro più il rimborso del biglietto per ogni passeggero rimasto bloccato sull'Eurostar 9354 da Lecce a Roma del 15 dicembre scorso. Per l'Adoc l'accordo segna una svolta storica per il movimento dei consumatori italiani - commenta Carlo Pileri, presidente dell'Adoc - si riconosce per la prima volta il diritto al risarcimento per danni causati da un ritardo di un servizio di trasporto. L'importante accordo, firmato grazie ad un cambio di strategia di Trenitalia, cambio da noi sempre auspicato, class="hilite">costituisce una prima prova di class="term">class class="term">action, che anticipa l'effettiva entrata in vigore della recente norma approvata in parlamento. Infatti si è giunti ad una soluzione condivisa in sede sostanzialmente conciliativa paritetica. Fermo restando l'auspicio che nel settore dei trasporti ferroviari e in tutti gli altri, le aziende di gestione facciano di tutto per evitare disservizi e ritardi. è certamente un atto coraggioso innovativo quello delle Ferrovie, che hanno trovato insieme a noi una forma di indennizzo per chi è stato coinvolto, suo malgrado, nel grave ritardo registrato dall'Eurostar".


FINANZIARIA/ CON TRIS FIDUCIE LA MANOVRA E' ANCORA 'MONSTRE'-punto (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 21-12-2007)

 

21-12-2007 15:29 Dopo tre mesi in Parlamento è legge con 1.201 commi e 16,4 mld Roma, 21 dic. (Apcom) - E' legge la Finanziaria 2008. Dopo tre mesi di tormentato iter parlamentare la manovra economica taglia, con un tris di fiducie, il traguardo definitivo a palazzo Madama. E' una Finanziaria che per la prima volta dopo molti anni non corregge i conti, ma stanzia risorse a favore di famiglie, imprese, giovani e infrastrutture. Molti gli interventi significativi, ma ancora tante, troppe, le micromisure. Anche quest'anno, nonostante le promesse del governo, l'assalto alla diligenza non si è fatto attendere e il tentativo di approvare una manovra leggera e leggibile è rimasto vano. Le buone intenzioni all'inizio c'erano tutte. Con lo slogan '100 buone notizie per l'Italia' il governo aveva licenziato un testo snello, con nuove regole di bilancio, sul quale si annunciavano pochi emendamenti da presentare in modo ordinato. Ma nel passaggio alle Camere la manovra è lievitata sia per entità sia per numero di norme. Dal testo originario approvato dal Consiglio dei ministri che contava 97 articoli e valeva 10,9 miliardi, dopo l'iter in Senato si è arrivati a quota 151 articoli con un onere di circa 13 miliardi (12,9 per l'esattezza). Con il contributo di Montecitorio il testo ha raggiunto i 1.201 commi suddivisi in tre articoli e l'entità è lievitata a 16,4 miliardi, ben 3,5 miliardi in più rispetto all'apporto dato dai senatori e oltre 5 miliardi rispetto a quello del governo. Tabelle alla mano, Tommaso Padoa-Schioppa, ha difeso in Parlamento il testo finale. L'Iter alla Camera e al Senato nonostante abbia fatto aumentare il valore della manovra lorda (secondo i dati del ministro a 15,6 miliardi) ha tuttavia migliorato l'impatto sul deficit di 400 milioni rispetto alla versione iniziale. Al di là dei numeri, la Finanziaria ha cambiato volto anche per le numerose novità introdotte in Parlamento. A partire dalla 'class="term">class class="term">action' entrata a sorpresa nel passaggio a palazzo Madama per finire con il bonus di 1.200 euro per le famiglie numerose e l'intervento su mutui, prezzi e caro-benzina arrivati a Montecitorio dopo un tormentato esame in commissione Bilancio. Confermate, e in alcuni casi rafforzate, le misure proposte in origine dal governo: dagli sconti su Ici e affitti al nuovo regime Ires e Irap, dalle semplificazioni fiscali per i piccoli ai tagli ai costi della politica. L'effetto Parlamento ha, quindi, pesato notevolmente sulla manovra, ma l'iter e l'apporto di ciascuna Camera ha assunto toni e tinte completamente diversi. A palazzo Madama dove i numeri della maggioranza sono risicati la manovra ha superato indenne la prova dell'Aula senza far ricorso nella prima lettura al voto di fiducia per la prima volta dopo cinque anni. Su oltre 700 votazioni in Aula soltanto due volte Unione e esecutivo sono stati battuti. La maggioranza ha comunque retto bene l'urto, evitando la tanto attesa 'spallata' annunciata e auspicata dall'opposizione. Alla Camera, invece, dove il governo Prodi gode di numeri ben diversi, si è deciso di porre la questione di fiducia e non soltanto su un testo, ma addirittura su tre maxiemendamenti (l'ultimo precedente è quello del 2003 con il governo Berlusconi). Un escamotage per evitare di avere anche quest'anno una finanziaria 'monstre' (l'anno scorso si è toccato il record con un unico articolo di 1.364 commi) criticata più volte, (l'ultima bacchettata è di ieri), dal capo dello Stato Giorgio Napolitano. Per lasciare immutato il testo, altre tre fiducie si sono rese, quindi, indispensabili al Senato. Prodi ha così raggiunto il record di 30 voti di fiducia in diciannove mesi di governo, battendo il primo governo Berlusconi che in tre anni e 10 mesi aveva totalizzato 29 voti di fiducia. Insomma, come da copione, anche quest'anno il richiamo alla chiarezza dei testi legislativi con una Finanziaria asciutta in cui non fosse possibile inserire norme di spesa e disposizioni su qualsivoglia materia è rimasto inascoltato. E così continuerà ad essere fino a quando la manovra economica sarà percepita come l'Ultimo treno per Yuma (chi non sale rischia di restare definitivamente a terra) nel quale infilare dentro di tutto, dalle grandi alle piccole cose.


Segue da pagina 1 Silvia - Non so dire se riusciremo nella sfida, ma so che la sinistra dovrebbe provarci "a partire da sé", cioè attuando una vera rivoluzione politica al suo inte (sezione: Class action)

( da "Liberazione" del 21-12-2007)

 

C'è un nuovo femminismo, chiede alla sinistra una rivoluzione Segue da pagina 1 Silvia - Non so dire se riusciremo nella sfida, ma so che la sinistra dovrebbe provarci "a partire da sé", cioè attuando una vera rivoluzione politica al suo interno, capovolgendo l'atteggiamento che subordina le donne e le questioni che la loro posizione solleva. Non sono sicura che questo sia possibile, ma certamente nulla cambierà senza il protagonismo delle donne stesse che deve essere organizzato e anche strategicamente indirizzato. Essenziale il ruolo dei collettivi, gruppi e forum che hanno avuto un peso determinante nell'organizzare la manifestazione: non mi è chiaro quanto per loro sia una priorità dedicare energia per cambiare la sinistra. Per quanto riguarda i temi la sinistra deve finire di idealizzare la famiglia e sviluppare azioni concrete per trasformare la posizione delle donne nel suo interno; opporsi alla strumentalizzazione del corpo delle donne per giustificare la restrizione dell'aborto, il divieto alla fecondazione assistita, o attuare decreti di sicurezza in nostro nome; costruire rapporti veri con le donne straniere che vivono in Italia e affrontare la questione della rappresentanza in tutte le istituzioni. Fahma - Vorrei aggiungere un elemento a proposito della necessità di rifondare una sinistra nel nostro Paese. Ci tengo a sottolineare quanto io la senta come un'urgenza. Dopo la piazza del 20 ottobre si è aperta la strada per un possibile cammino comune, e ritengo che questo percorso sarebbe dovuto avvenire prima. Si deve ripartire dai concetti di sinistra, da tutto ciò per cui la sinistra da sempre si è battuta: pace, diritti civili, lavoro, ambiente, laicità e politica di genere mettendo al centro i movimenti, le associazioni, la società civile, i collettivi, come dice Silvia. Mettere al centro i soggetti con i loro corpi, le loro differenze, i loro desideri, con quello che hanno da dire e che la politica non è ancora in grado di ascoltare, di comprendere. Le donne secondo me devono esserne al centro. E' un dato fondamentale affinché cambi la politica. Sono d'accordo. Le femministe autoconvocate all'assemblea degli Stati generali dell'8 e del 9 dicembre lo hanno detto con forza. Hanno sostenuto che non si trattava, e non si tratta, di aggiungere qualche posto alle tavolate imbandite dagli uomini. Non si tratta di riservare spazi alle donne come se fossero un elemento aggiuntivo, ma di ripensare un percorso a partire da donne e uomini. Insomma bisogna fare molto molto di più. Monica - Un nuovo soggetto unitario di sinistra che nasce ricalcando schemi e pratiche fallimentari già viste, non ha alcuna possibilità di successo. Il processo costituente de La Sinistra-L'Arcobaleno a cui abbiamo assistito l'8 e il 9 dicembre non è stato capace di dialogare con le nuove soggettività, le pratiche dei movimenti e le culture critiche delle femministe e dei Lgbtq presenti, mettendo in discussione purtroppo sin dall'inizio la reale capacità trasformativa politica e culturale di questo nuovo soggetto di sinistra. Come femministe autoconvocate abbiamo preferito intervenire invadendo gli spazi istituzionali e rinunciando a quelli prefabbricati dalla organizzazione degli Stati generali. Abbiamo voluto dire che il vero problema non è il numero di donne presenti nelle istituzioni, ma la radice patriarcale del potere politico che continua ad autorappresentarsi e a difendersi dalle culture del femminismo, attivando al contrario una strategia di cooptazione delle donne. Il documento finale, La Carta degli intenti , recita "La Sinistra-L'Arcobaleno assume dal femminismo la critica delle strutture patriarcali e il principio della democrazia di genere. Crea le condizioni sociali e istituzionali per rendere effettivi i diritti e le scelte libere di tutte e di tutti". Speriamo che già dalla prossima tappa si passi dalle buone intenzioni ai fatti. Silvia, come passare dalle buone intenzioni ai fatti? Per quali vie soprattutto... Silvia - Mi sembra che al momento la La Sinistra-L'Arcobaleno sia la somma dei partiti e dei gruppi che la compongono, con la necessità di compromessi per assicurarsi la partecipazione di tutti. Questo, per quanto riguarda le donne, è un brutto segnale: il rischio è che si duplichi la pessima situazione che già esiste nelle formazioni. Sta alle donne attive nella formazione de La Sinistra-L'Arcobaleno valutare come e se intervenire per apportare cambiamenti sia sulla rappresentanza che sui contenuti. Poi vedo un pericolo. Il pericolo del leader come figura salvifica. Questo pericolo deve essere scongiurato attraverso la costruzione di una leadership collettiva che rispecchia la base e include le donne al 50%. Fahma - Ma anche con tanta partecipazione e coinvolgimento dei diversi soggetti alle decisioni. Io ho partecipato alle giornate degli Stati generali. Ho partecipato al workshop su diritti civili e laicità. Uno spazio che, come ricordava adesso Monica, è stato trasformato in assemblea, senza interventi prestabiliti. Senza coordinatori né relazioni. Un'assemblea vera, autogestita, voluta tale dalle femministe autoconvocate che erano lì. Ho molto apprezzato la maturità con cui si sono affrontati gli argomenti e la civiltà con cui si sono autogestiti gli interventi. Ma ho notato la scarsa presenza di immigrati. Non è un fatto positivo che i migranti e le migranti non siano protagonisti di questo processo. E' un problema vero che non possiamo sottovalutare. La manifestazione del 24 novembre vi consegna una grande responsabilità come assemblea romana, innanzitutto quella di non disperdere il lavoro collettivo che si è avviato e di rilanciarlo. Quali saranno le prossime tappe? Monica - Riteniamo di dover ripartire proprio da qui, da una consultazione nazionale delle donne, delle reti territoriali, dei centri antiviolenza, delle associazioni di femministe e lesbiche che intenderanno proseguire tutte insieme questo percorso. Abbiamo lanciato un appuntamento per sabato 12 gennaio, rendendoci disponibili a organizzare l'incontro a Roma, ma lasciandolo aperto anche all'iniziativa di altre realtà. La ripresa di un percorso e di un movimento femminsta a livello nazionale è una grande sfida. Sappiamo che sarà possibile solo rispettando l'autonomia e la soggettività di tutte, ma è l'unica strada da percorrere se vogliamo davvero a incidere e a modificare le condizioni materiali della vita delle donne. Linda Santilli 21/12/2007.


Telefono Blu: i costi di ricarica son tornati? (sezione: Class action)

( da "Punto Informatico" del 21-12-2007)

 

Roma - Aboliti dal decreto Bersani, i costi di ricarica del credito prepagato starebbero tornando sotto mentite spoglie. È l'allarme lanciato dall'associazione Telefono Blu dalle pagine del portale SOS Consumatori, che mette all'indice la "telericarica sos" da 3 euro di Vodafone. La soluzione di Telericarica, nel taglio di importo più basso - che costa tre euro - prevede l'addebito di un euro di commissione: "Vodafone intasca, abusivamente, un euro su ogni operazione - segnala Telefono Blu - quando si azzera il credito ti arriva il messaggino sos telericarica e scatta il problema". "Con questo stratagemma - continua l'associazione - il colosso Vodafone aggira subdolamente il divieto stabilito dal ministro Bersani contro l'odioso balzello sulla ricarica telefonica, già bandito da tempo, e incassa 1 euro su ogni operazione. I consumatori e l'associazione Telefono Blu mettono così a nudo la furba iniziativa della Vodafone nella quale si pratica ancora il costo aggiuntivo sulla ricarica vietato dalla legge". "Se la Vodafone vuole continuare ad offrire questo servizio - sostiene l'associazione - deve abolire il costo aggiuntivo altrimenti denunceremo il sistema della telericarica a pagamento alla magistratura". Sarebbero infatti "class="hilite">centinaia di migliaia le segnalazioni e le proteste registrate dal Telefono Blu in tutta Italia". E l'associazione conclude paventando una soluzione risolutiva a tutela dei consumatori: "Nulla esclude che si possano tramutare presto in una grossa class="term">class class="term">action legale per il risarcimento dei danni su tutto il territorio nazionale".


Ok alla Finanziaria Al via le class action su Parmalat e Cirio (sezione: Class action)

( da "Finanza e Mercati" del 22-12-2007)

 

Da Finanza&Mercati del 22-12-2007 Diventa legge la Finanziaria 2008. La manovra di bilancio da 16,4 miliardi è stata approvata ieri definitivamente dal Senato ed entrerà in vigore dal primo gennaio. Numerose le misure previste, dall'istituzione della class action alla riduzione dei costi della politica, a partire dai tagli ai ministeri e al numero dei sottosegretari. Ma anche tagli delle aliquote Ires e Irap per le imprese e nuovi sgravi sull'Ici per la prima casa. Particolarmente importante per il mercato, l'arrivo dell'azione collettiva risarcitoria a tutela di consumatori e investitori. Dal prossimo giugno sarà possibile per i soggetti portatori di interessi collettivi partecipare a cause collettive contro società fornitrici di beni e servizi. Il provvedimento contenuto nella manovra approvata ieri è retroattivo: ciò significa che, molto probabilmente, i casi Cirio, Parmalat e tango-bond saranno i primi a essere impugnati. Viene, però, previsto il vaglio di un Tribunale per evitare cause pretestuose e infondate. La stretta sulla spesa pubblica partirà invece con la prossima legislatura, con la riduzione della compagine governativa: l'esecutivo dovrà contare al massimo 12 ministeri e 60 componenti in tutto. Lo stipendio dei dirigenti pubblici non potrà superare quello del primo presidente della Corte di Cassazione (vale a dire 274.000 euro). Un tetto che è stato raddoppiato per i dirigenti di Bankitalia. Al via dal primo gennaio anche il piano-sgravi per le imprese: l'Ires scende dal 33% al 27,5%, mentre l'Irap viene tagliata dal 4,25% al 3,9 per cento. Per quanto riguarda le previsioni macroeconomiche, la Finanziaria stima per il 2008 un deficit in calo dal 2,4% al 2,2%, così come per il debito pubblico in discesa dal 105% di quest'anno al 103,5% del prossimo. La crescita del Pil subirà una flessione e si attesterà all'1,5%, contro l'1,9% del 2007.


Con l'ultimo sì al Senato, la Finanziaria è diventata legge. Numerose le novità (sezione: Class action)

( da "Leggo" del 22-12-2007)

 

Chiudi Con l'ultimo sì al Senato, la Finanziaria è diventata legge. Numerose le novità introdotte da una manovra che, dopo i dibattiti parlamentari, è salita a 16 miliardi. Si potranno detrarre più cose dalle tasse rispetto a prima. Fra queste anche la tessera dell'autobus e l'affitto dell'abitazione per gli studenti fuori sede. Più sgravi per gli asili nido e per i genitori con famiglia numerosa (almeno quattro figli). Scende l'Ici sulla prima casa e arrivano due istituti che possono essere considerati "grandi riforme": la class action per l'azione collettiva a tutela degli interessi dei consumatori e il Garante presso il ministero per lo Sviluppo Economico per vigilare su prezzi e tariffe. Giorgio Ursicino in Attualità.


Costa cara l'odissea Eurostar Ai passeggeri 800 euro a testa Accordo con le Fs: primo risarcimento collettivo (sezione: Class action)

( da "Giorno, Il (Nazionale)" del 22-12-2007)

 

? ROMA ? UN risarcimento di 800 euro a passeggero più il rimborso del prezzo del biglietto. Proprio nel giorno in cui diventa legge la Finanziaria con l'class="hilite">introduzione della class="term">class class="term">action (azione collettiva di risarcimento), le associazioni dei consumatori ottengono un risultato storico. Saranno risarciti i viaggiatori del treno Lecce-Roma che la notte del 15 dicembre sono rimasti per oltre 12 ore "prigionieri" di un'avaria: 450 passeggeri costretti a una notte da incubo in aperta campagna, al freddo e senza servizi, e a un'odissea che li ha visti trasbordare per ben due volte su treni diversi nel tentativo di raggiungere la loro meta, alla quale sono giunti dopo 20 ore dall'inizio del viaggio. Per loro le organizzazioni di difesa dei consumatori hanno "strappato" alle Ferrovie 800 euro di risarcimento in un'azione collettiva che, sostengono, è una prima prova di "class="term">class class="term">action". L'ACCORDO consumatori-Fs per il risarcimento è stato firmato da Fderconsumatori, Adusbef, Adiconsum, Assoutenti e Adoc mentre si è tirato fuori il Codacons, convinto che tra danno emergente (freddo, ritardo, privazione del cibo, paura) e danno biologico il diritto di ciascun consumatore possa essere anche superiore ai mille euro. Ma tutte le altre associazioni cantano comunque vittoria e parlano di "svolta storica per il movimento dei consumatori italiani". "Fino a oggi i risarcimenti venivano compensati solo attraverso forme di rimborso parziale o totale del biglietto. Per ottenere risarcimenti più concreti il consumatore doveva ricorrere dal giudice. L'accordo con Trenitalia rappresenta un importante risultato destinato a influire sugli altri servizi", fanno notare infatti i vertici dell'Adiconsum. L'accordo, mette in evidenza anche l'Adoc, è stato firmato grazie a un "cambio di strategia di Trenitalia e costituisce una prima prova di class="term">class class="term">action. Infatti si è giunti a una soluzione condivisa in sede sostanzialmente conciliativa paritetica". L'indennizzo, più l'eventuale rimborso per coloro che non l'avessero ancora richiesto, si potrà ottenere dal 2 gennaio, esibendo un documento di riconoscimento e il titolo di viaggio, presentando domanda presso le sale Eurostar o gli sportelli informazioni o inviando una raccomandata. Sul sito www.ferroviedellostato.it sarà possibile scaricare l'apposito modulo di richiesta. Per Federconsumatori, Adusbef e Adoc si tratta di una "importante vittoria" e "per la prima i viaggiatori costretti a subire disagi ed enormi ritardi ottengono, grazie alla contrattazione delle associazioni dei consumatori, un risarcimento collettivo". "QUESTO ACCORDO ? spiegano i dirigenti delle associazioni di consumatori ? è il primo atto di un percorso tra Ferrovie e consumatori che porterà a una procedura di conciliazione riguardante tutti i problemi e i disagi, anche meno gravi. Inoltre, le associazioni e Trenitalia hanno deciso di incontrarsi per individuare delle soluzioni tempestive che possono essere decise in occasione di eventi straordinari. Si discuterà della creazione di una sorta di task force tecnica e assistenziale". Le tre associazioni, infine, auspicano che "questo importante accordo possa essere l'inizio di un modo diverso e più giusto per i cittadini di gestire e risolvere i problemi con le Ferrovie e di dar voce ai diritti e alle aspettative di chi utilizza i treni". cl. ma. - -->.


Sì alla Finanziaria delle famiglie Passa la fiducia anche sul welfare (sezione: Class action)

( da "Unita, L'" del 22-12-2007)

 

Stai consultando l'edizione del Sì alla Finanziaria delle famiglie Passa la fiducia anche sul welfare È arrivato il sì definitivo di Palazzo Madama alla Finanziaria (163 sì e 154 no alla fiducia). La manovra, di 16,4 miliardi dopo il passaggio parlamentare, per la prima volta dopo tanti anni ha una finalità redistributiva. Molti i punti caratterizzanti: tutto l'extragettito del 2008 sarà utilizzato per ridurre la pressione fiscale sul lavoro dipendente; sgravi Ici sulla prima casa; si riduce il numero dei ministeri; si introduce la "class="hilite">class="term">class class="term">action" (azione collettiva a tutela dei consumatori); si abolisce il ticket di 10 euro sull'assistenza specialistica; per le multe si accorcia la prescrizione a due anni. E poi, sconti fiscali per pannelli solari, sconti fino a 362 euro a figlio per gli asili nido, più detrazioni per i mutui, agevolazioni affitti per gli studenti fuori sede. In serata approvato (162 sì, 1 no) anche il pacchetto welfare che, tra le altre cose, abolisce lo scalone Maroni. Di Giovanni alle pagine 2 e 3.


Class action Arriva la class action nell'ordinamento giuridico italiano. (sezione: Class action)

( da "Stampa, La" del 22-12-2007)

 

L'azione collettiva risarcitoria punta a innalzare i livelli di tutela dei consumatori. Partirà da giugno.


La class action introdotta con la legge finanziaria 2007 cambierà il volto della tutela (sezione: Class action)

( da "Stampa, La" del 22-12-2007)

 

Del consumatore in Italia. Quando un'attività illecita d'impresa dovesse danneggiare migliaia di cittadini, com'è accaduto di recente nelle vicende Cirio, Parmalat, bond argentini, la nuova azione dovrebbe consentire che con una sola causa intentata in nome della "classe" si possa ottenere il riconoscimento giudiziale del risarcimento del danno a favore di chiunque appartenga a tale categoria. Non sarà, pertanto, più necessario che ciascun danneggiato si attivi personalmente per ottenere soddisfazione cercando un avvocato o un'organizzazione disposta ad agire nel suo interesse, con fatica e sovente con spese sproporzionate all'ammontare del danno individuale. Per essere risarciti sarà invece sufficiente che il consumatore danneggiato dichiari entro una certa data di volere aderire all'azione intrapresa. L'class="hilite">introduzione della class="term">class class="term">action potrà creare problemi economici alle imprese, che saranno esposte al rischio di dover pagare ingenti risarcimenti ai danneggiati. Mentre, infatti, prima della sua approvazione esse rimborsavano i danni cagionati esclusivamente ai cittadini che, agendo personalmente, intervenivano nel processo con azioni legali individuali, d'ora in poi sarà sufficiente che qualcuno attivi l'azione collettiva, e che essa sia vinta, perché tutti i consumatori che ad un certo punto abbiano aderito all'azione intrapresa possano pretendere il risarcimento del danno. Può darsi che, di conseguenza, il sistema economico abbia a subire qualche contraccolpo. Quando la legge è stata approvata in prima lettura dal Senato, Confindustria ha denunciato con forza questo pericolo. Si tratta, in ogni caso, di una scelta irrinunciabile di giustizia, poiché la tutela del consumatore costituisce un interesse pubblico che deve essere riconosciuto fino in fondo ed è inaccettabile che a sopportare le conseguenze negative delle gestioni imprenditoriali illecite siano, senza garanzie, gli incolpevoli acquirenti di beni o servizi. Si deve d'altronde ricordare che un sistema capitalistico avanzato si regge su imprese in concorrenza fra loro e che si finanziano sul mercato nel rispetto della legge. Se violando la legge esse cagionano danni a una pluralità di clienti o di investitori, è giusto che li rimborsino tutti. Detto questo, le specifiche modalità con le quali il Parlamento ha approvato la class="term">class class="term">action suscitano qualche perplessità. Colpisce, innanzitutto, che una novità legislativa di così grande impatto sia stata attivata inserendola nella legge finanziaria anziché utilizzando le sequenze ordinarie del legiferare e che, nel primo voto al Senato, il quorum dei consensi necessari per l'approvazione sia stato ottenuto soltanto perché un senatore di minoranza ha schiacciato il pulsante sbagliato. Non è bello, anche perché dimostra che, senza la blindatura della finanziaria, il peso delle lobby trasversali avrebbe potuto intralciare in modo irreparabile il percorso parlamentare. Stupisce, in secondo luogo, che durante il passaggio della legge finanziaria alla Camera sia stato necessario procedere ad alcune modificazioni di grande peso: cambiando, in particolare, l'impianto originario che riservava a poche associazioni tipizzate di consumatori la possibilità di gestire le azioni collettive e prevedendo un'udienza filtro destinata a bloccare le azioni pretestuose. La prima modificazione corregge una stortura che avrebbe rischiato di affidare a mani troppo circoscritte la gestione di un'azione di rilevante importanza economica e che, per evitare anche soltanto sospetti di accordi sottobanco, era opportuno aprire a maggiore concorrenza, come avviene negli Stati Uniti, culla della class="term">class class="term">action. La seconda evita a sua volta che in conseguenza di una litigiosità temeraria le imprese siano trascinate senza giustificazione sul banco degli accusati in vicende processuali di ampia risonanza con inutili danni d'immagine. Perché, tuttavia, non ci si è accorti subito dei pericoli? Quali interessi si annidavano dietro la formulazione originaria della legge opportunamente corretta? Al di là dei nodi politici risolti, la nuova legge apre interrogativi giuridici specifici sui quali i giuristi avranno modo di sperimentare la loro vena interpretativa e sui cui dettagli tecnici non è il caso che ci si soffermi in questa sede. L'esperienza dimostrerà se la disciplina configurata funzionerà davvero o se sarà necessario introdurre correttivi. Su di un punto vorrei tuttavia appuntare l'attenzione. Che, ancora una volta, il Parlamento ha varato una legge senza compiere un'analisi preventiva del suo impatto sul sistema di giustizia. È prevedibile che l'introduzione dell'azione collettiva susciti una effervescenza di azioni legali che si aggiungerà alle azioni individuali che gli irriducibili intenteranno comunque. Quest'effervescenza si scaricherà su di un sistema di giustizia già da tempo in affanno. Non vi sarà il rischio che, in questo contesto, anche l'azione collettiva rischi il collasso a causa del collasso generale del nostro sistema di giustizia?.


Finanziaria e Welfare diventano leggi (sezione: Class action)

( da "Secolo XIX, Il" del 22-12-2007)

 

Ieri il sì definitivo del senato Il via libera a colpi di fiducia. Prodi: "Ho un sorriso grosso così". Ecco i principali cambiamenti ROMA. Taglia il traguardo la manovra che dà. Dal Senato arriva luce verde ad un enorme testo bifronte. Ci sono riduzioni fiscali e riforme importanti, class="hilite">dalla class="term">class class="term">action alle tasse sulle imprese. E per la prima volta la "casta" inizia, seppure timidamente, a ridurre i costi della politica attenta alle poltrone. Ma le debolezze del quadro politico, con una maggioranza sempre in bilico sul pallottoliere parlamentare, consegna alla Gazzetta Ufficiale un'altra finanziaria monstre, con tre articoli, 1.203 commi, affossata da micro-misure di carattere localistico e indebolita dalla necessità di rispondere alle richieste delle lobby più agguerrite, come è avvenuto con l'autotrasporto. il costo. La Finanziaria che ha incassato l'ok del Senato vale 16,4 miliardi di euro, rispetto ai 10,7 iniziali. Sui conti pubblici, però, l'impatto sarà di poco superiore ai 6 miliardi, necessari per alleggerire le tasse di 2,3 miliardi e per aumentare le spese di 3,7 miliardi. prodi. Il presidente del Consiglio Romano Prodi non ha nascosto la soddisfazione. "Ho un sorriso grosso cosi", ha detto toccandosi con le dita entrambe le orecchie. In un clima politico in perenne fibrillazione, il provvedimento ha superato il rischio di spallate. Ma certo ha ottenuto il via libera finale al Senato con un maggioranza sfilacciata ai fianchi, che ha perso definitivamente il voto del "dissidente" di sinistra Turigliatto, ha ricevuto l'addio dal transfuga della destra, Domenico Fisichella e non può contare sui voti dalle mani libere dei tre senatori liberaldemocratici di Dini. Tolta la polvere delle battaglie politiche, rimangono alcune misure importanti. Arriva un alleggerimento sostanzioso delle tasse sulla casa: aumentano gli sconti Ici (dell'1,33 per mille, fino a 200 euro) cancellando l'imposta per il 40% delle famiglie, arrivano sconti Irpef sugli affitti (e per l'indipendenza dei giovani), anche un alleggerimento sugli interessi dei mutui e una pioggia di detrazioni (dall'abbonamento dei bus al canone tv per gli anziani poveri). Il testo contiene anche riforme. Come la tassazione delle imprese. Per i commercianti e mini-imprenditori arriva il fisco forfait con un'aliquota del 20% che assorbe tutto, anche l'Iva, e consente di dire addio al commercialista. Per le grandi imprese il fisco diventa europeo, equiparando i bilanci fiscali con quelli ai fini civilistici. Le imprese perdono l'anticipo di qualche sconto ma ottengono, e per sempre, un taglio delle aliquote di Ires (che scende dal 33 al 27,5%)e Irap (dal 4,25 al 3,9%) che è consistente. Aumenterà la competitività. Di riforme si può parlare anche con la class="term">class class="term">action. Le cause collettive fanno ingresso a fianco dei consumatori, contro truffe e abusi. Sarà una novità di grande impatto per i cittadini e, ovviamente per ragioni diverse per le imprese. Ci sono poi tante misure attese da tempo. Il calmiere che dalla fine di febbraio potranno lenire gli aumenti urticanti di una benzina arrivata alle stelle. Ci sono i fondi per cancellare i ticket sanitari sulla diagnostica. i tagli. La politica, poi, risponde alla piazza e riduce i propri costi. Si tagliano - inizialmente con decisione, poi con maggiore prudenza - le poltrone di enti inutili e di società controllate; si riducono assessori e ministri; si mette un tetto, forse ancora troppo virtuale, ai manager pubblici e un limite all'utilizzo di rischiosi strumenti finanziari, come i derivati, che poi i cittadini sarebbero chiamati a pagare. Corrado Chiominto 22/12/2007.


<Ma è tutto finito, un insulto il vertice del 10> (sezione: Class action)

( da "Corriere della Sera" del 22-12-2007)

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano - data: 2007-12-22 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE L'intervista Il "dissidente" Bordon: "Irresponsabile parlare di 2011, i numeri non ci sono già più" "Ma è tutto finito, un insulto il vertice del 10" Senatore Willer Bordon, ormai si può dire che voi "orabastisti" abbaiate ma non mordete. Non fate che minacciare strappi, dimissioni e addii, poi però votate una fiducia dietro l'altra... "Non è così, io non pronuncio ultimatum né penultimatum. O meglio, ne faccio uno soltanto". Lo faccia, ma che sia l'ultimo. "Il sistema politico a questo punto è pericoloso per il Paese e il 16 gennaio, come atto di denuncia, mi dimetterò da senatore". Per fare cosa? "Per candidarmi a diventare un buon sindaco di Roma. Dal primo marzo girerò vari municipi con un ufficio mobile, 15 giorni in ogni quartiere per incontrare i cittadini". è l'ennesima minaccia di dimissioni, la sua. "Non è una minaccia. Se il 16 sarò ancora senatore accetterò tutte le critiche. Il campo è allagato, pieno di fango e forse non solo di fango, il colore delle maglie non si distingue più. Non resta che sospendere il gioco, come si fa in ogni normale democrazia dell'alternanza ". Intanto però continua a votare sì: sicurezza, Finanziaria, welfare... "class="hilite">Con la Finanziaria io e Manzione abbiamo ottenuto la class="term">class class="term">action, provvedimento rivoluzionario per i consumatori". E il welfare? Pure ieri alla fine si è turato il naso e ha votato sì. "Sul welfare la critica è stata soprattutto di Dini. Quanto alla sicurezza ho sempre pensato che, a meno di situazioni catastrofiche, bisogna rispettare il vincolo di mandato. Ma ora la maggioranza non c'è più e dunque non c'è più nemmeno il vincolo politico...". C'è però il fondato sospetto che voi dissidenti "orabastisti", come vi ha ribattezzati Il Giornale, siate a caccia di visibilità. Non è vero? "No, altrimenti non lascerei il mio posto a Palazzo Madama. Interessi particolari non ne ho e spero di essere creduto. Ma prima del 10 gennaio spetta a Manzione, a me, a Dini e ai suoi amici il compito di prendere una iniziativa a 360 gradi". E che tipo di iniziativa? "Verificare la possibilità di dar vita a una breve stagione delle riforme con un governo che ne sia il garante. Perché la situazione è tragica". Un governo Dini? "Ma no... Non roviniamo un progetto politico pensando che il problema venga risolto da interessi personali, io parlo di un governo che tolga di mezzo l'insopportabile finzione di chi crede che questa legislatura possa arrivare al 2011". D'Alema, ad esempio. E anche Prodi. Dice che è durato 19 mesi e che dunque ne durerà 60... "è da irresponsabili non prendere atto che non esiste più una maggioranza. E pensare che il governo Prodi possa arrivare a fine legislatura, significa fare male al Paese. O c'è una maggioranza in grado di fare quelle due, tre riforme rapidissime di cui abbiamo bisogno, oppure si va al voto, non c'è scampo. In democrazia le urne non sono un istituto eversivo, sono la normalità". Prodi è convinto di averla, la maggioranza. D'altronde per un verso o per l'altro la fiducia l'ha sempre incassata. "Da mesi denunciamo che la maggioranza politica non esiste più e dopo la dichiarazione di voto di Fisichella non c'è più nemmeno quella aritmetica. Tolti lui e Turigliatto il centrosinistra ha 156 voti e il centrodestra 158 e bisogna stare attenti ad annunciare vertici per il 10 gennaio. Sarebbe un vertice di minoranza, un insulto al buonsenso. Se pure in quella data dovesse saltare fuori un accordo, Prodi non avrebbe i voti per farlo rispettare". Non è che ha accettato offerte dal campo avversario? "Per l'amor di Dio, la mia autonomia politica non è mai stata sul mercato. Sono legato a questa maggioranza e preferisco immolarmi con essa. è chiaro che se non ci saranno più le condizioni per un governo che faccia le riforme e si continuerà a far finta che questo esecutivo abbia ancora una maggioranza, mi assumerei io stesso la responsabilità di staccare la luce". Veltroni vi tiene d'occhio, dice che tre senatori non possono tenere in scacco un intero Paese. "Sarà bene che Veltroni si metta d'accordo coi numeri, noi abbiamo sempre votato mentre il suo Pd non è stato sempre un fattore di stabilità in questa vicenda. Se Walter torna il maggioritarista referendario che decide e non cede a logiche di apparati, mi avrà al suo fianco". Pensa anche lei che gli alleati vogliano "cucinarsi" il segretario del Pd? "In effetti sì, vedo molti cuochi in giro". Monica Guerzoni \\ Noi "orabastisti" a caccia di visibilità? Falso: io mi dimetto.


Ai prigionieri dell'Eurostar 800 euro (sezione: Class action)

( da "Corriere della Sera" del 22-12-2007)

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2007-12-22 num: - pag: 23 categoria: REDAZIONALE L'accordo Il treno fermo per 12 ore senza riscaldamento. Le associazioni che hanno firmato: svolta Ai prigionieri dell'Eurostar 800 euro Risarcimento di Trenitalia. Consumatori divisi. Il Codacons: è poco è il primo risarcimento dopo una denuncia collettiva. Sabato scorso il Lecce-Roma restò bloccato a Caserta MILANO - Sono rimasti prigionieri del treno che doveva portarli da Lecce a Roma. Per dodici ore. Quasi venti, se si considera la durata dell'intero viaggio. Fuori il buio e la neve; in carrozza freddo, fame e sonno. Poi il trasbordo nella notte, la prima volta fallito, la seconda riuscito, su convogli paracadute. Per questo ciascuno dei 450 passeggeri dell'Eurostar 9354 saranno risarciti dalle Ferrovie con 800 euro, più il rimborso totale del biglietto. class="hilite">Prova generale di class="term">class class="term">action, l'hanno già ribattezzata le associazioni dei consumatori. Vale a dire: risarcimento ottenuto attraverso una "denuncia" collettiva. Una forma di indennizzo importata dagli Stati Uniti e proprio ieri entrata nell'ordinamento italiano con il "sì" alla Finanziaria. "Una svolta storica - dicono i consumatori- perché è la prima volta che viene riconosciuto un risarcimento collettivo grazie all'intermediazione delle associazioni ". L'episodio risale alla notte di sabato scorso. Quando l'Eurostar Lecce-Roma si è fermato nelle campagne di Caserta a causa di un guasto tecnico. I passeggeri erano partiti da Lecce alle 12.20. Sono arrivati a Roma alle 7.15 di domenica. In mezzo dodici ore in cui sono rimasti ostaggio di carrozze sporche e senza riscaldamento. L'intesa per il rimborso collettivo, 360 mila euro in tutto che le Ferrovie si sono impegnate a sborsare come "segno di attenzione", è stato firmato ieri dalle principali associazioni dei consumatori: Adoc, Adusbef, Adiconsum, Assoutenti e Federconsumatori. D'accordo anche Lega consumatori e Altroconsumo, non presenti al tavolo. Mentre il Codacons non ha firmato ritenendo il "risarcimento inferiore al danno" e una "carta regalata a Ferrovie da giocare in giudizio". Carlo Rienzi spiega: "Abbiamo raccolto 300 deleghe e avviato da soli la trattativa In stazione Un Eurostar in attesa della partenza alla Stazione centrale di Milano (foto Tam Tam) chiedendo mille euro tra danno emergente e biologico. Molti passeggeri hanno detto no all'accordo e noi per loro". In prima fila: "Chi si è rotto un piede passando da un treno all'altro, o chi è finito a letto con la febbre. Per loro pensiamo a denunce ad hoc". L'Adiconsum spiega la genesi del nuovo sistema di indennizzo che anticipa le direttive Ue: "Fino ad oggi i risarcimenti venivano compensati solo attraverso forme di rimborso parziale o totale del biglietto. Per ottenere indennizzi più concreti bisognava ricorrere al giudice". Il presidente dell'Adoc Carlo Pileri aggiunge: "Per la prima volta viene riconosciuto il diritto al risarcimento per danni causati da un ritardo di un servizio di trasporto ". Il numero uno di Adiconsum Paolo Landi però avverte: "Non dobbiamo accontentarci solo dei risarcimenti. Ora tutto il resto: puntualità, condizioni igieniche, sicurezza ". E il presidente di Altroconsumo Paolo Martinello parla di " class="term">class class="term">action transata prima ancora di iniziare l'azione legale". Riferisce di un faccia a faccia con l'ad di Ferrovie Moretti, della richiesta iniziale di mille euro: "Ma la cifra ottenuta è un buon rimborso automatico". Quindi aggiunge: "Questo è un caso limite, ora ci aspettiamo che lo stesso metodo venga applicato ai ritardi di tutti i giorni, e non solo degli Eurostar". Da Trenitalia hanno fatto sapere: "L'indennizzo, più rimborso del biglietto per chi non lo avesse ancora richiesto, si potrà ottenere dal 2 gennaio". Documento e biglietto alla mano, si potrà presentare richiesta di risarcimento (il modulo sul sito www.ferroviedellostato. it) ai banconi delle sale Eurostar, agli sportelli informazioni, ma anche tramite raccomandata. Alessandra Mangiarotti.


E' la novità della Finanziaria. Arriva in Italia la class action. L'azione di risarci (sezione: Class action)

( da "Messaggero, Il" del 22-12-2007)

 

Mento collettivo avrà però un "filtro", ancora da definire nei dettagli, per impedire abusi di questa nuova forma di tutela per i consumatori.


Per una notte al gelo fanno 800 euro: rimborsi ai "reduci" del Lecce-Roma (sezione: Class action)

( da "Cittadino, Il" del 22-12-2007)

 

ROMA Saranno risarciti i passeggeri del treno Lecce-Roma che la notte del 15 dicembre sono rimasti per 12 ore "ostaggio" di un'avaria: 450 passeggeri costretti ad una notte da incubo in aperta campagna, al freddo e senza servizi, e ad un'odissea che li ha visti trasbordare per ben due volte su treni diversi nel tentativo di raggiungere la loro meta, alla quale sono giunti dopo 20 ore dall'inizio del viaggio. Per loro le organizzazioni di difesa dei consumatori hanno "strappato" a Ferrovie 800 euro di risarcimento in un'azione collettiva che, dicono, è una prima prova di "class action", proprio ieri entrata nell'ordinamento italiano grazie al varo della legge finanziaria. L'accordo per il risarcimento (agli 800 euro andrà aggiunto il prezzo del biglietto) è stato firmato da Fderconsumatori, Adusbef, Adiconsum, Assoutenti e Adoc mentre si è tirato fuori il Codacons convinto che tra danno emergente (freddo, ritardo, privazione del cibo, paura) e danno biologico il diritto di ciascun consumatore possa essere anche superiore ai mille euro. Ma le prime associazioni cantano vittoria e parlano di "svolta storica per il movimento dei consumatori italiani".Fino ad oggi i risarcimenti venivano compensati solo attraverso forme di rimborso parziale o totale del biglietto. Per ottenere risarcimenti più concreti il consumatore doveva ricorrere dal giudice."L'accordo con Trenitalia rappresenta un importante risultato destinato ad influire sugli altri servizi" fa notare infatti l'Adiconsum. L'accordo, evidenzia anche l'Adoc, è stato firmato grazie a un "cambio di strategia di Trenitalia, da noi sempre auspicato, e costituisce una prima prova di class action. Infatti si è giunti ad una soluzione condivisa in sede sostanzialmente conciliativa paritetica".L'indennizzo, più l'eventuale rimborso per coloro che non l'avessero ancora richiesto, si potrà ottenere dal 2 gennaio, esibendo un documento di riconoscimento e il titolo di viaggio, presentando domanda presso le sale Eurostar o gli sportelli informazioni o inviando una raccomandata. Sul sito www.ferroviedellostato.it sarà possibile scaricare l'apposito modulo di richiesta. Per Federconsumatori, Adusbef ed Adoc si tratta intanto di una "importante vittoria" e "per la prima i viaggiatori costretti a subire disagi ed enormi ritardi ottengono, grazie alla contrattazione delle associazioni dei consumatori, un risarcimento collettivo".(Ansa).


Maxi ritardo sull'Eurostar Lecce-Roma I viaggiatori rimborsati con 800 euro (sezione: Class action)

( da "Libero" del 22-12-2007)

 

Italia 22-12-2007 Maxi ritardo sull'Eurostar Lecce-Roma I viaggiatori rimborsati con 800 euro di GIAMPIERO DE CHIARA ROMA Sarà stato il Natale, storicamente foriero di buone novelle, ma la notizia che le Ferrovie dello Stato risarciranno i viaggiatori dell'Eurostar LecceRoma con 800 euro sembra una di quelle storie irreali che lasciano sorpresi e stupiti. E invece è tutto vero. Reale come gli euro (800 più il rimborso del prezzo del biglietto), per i viaggiatori dell'Eurostar 9354 rimasto bloccato per oltre 12 ore il 15 dicembre scorso. L'accordo è stato raggiunto tra alcune associazioni di consumatori e Trenitalia. Ora quei passeggeri, per avere il rimborso, dal 2 gennaio, esibendo un documento di riconoscimento e il titolo di viaggio, dovranno presentare domanda di indennizzo recandosi presso le sale Eurostar o gli sportelli delle informazioni o inviando una raccomandata. Un risarcimento sacrosanto quello ottenuto dai 450 viaggiatori che hanno passato sabato scorso una notte da incubo. Tutti bloccati per quasi dodici ore in provincia di Caserta a causa di un'avaria. Partito da Lecce alle 12.17, l'arrivo dell'Eurostar nella Capitale era previsto per le 18.30. Il treno si è però fermato tra Capua e Pastorano (provincia di Caserta), in aperta campagna, con l'impian to di riscaldamento fuori uso e con le temperature esterne di qualche grado sotto zero. Fallito ogni tentativo di trascinare il convoglio verso la più vicina stazione con un'altra locomotiva, si è deciso di avvicinare un altro treno all'Eurostar per consentire il trasbordo dei viaggiatori sul posto. Portato alla stazione di Capua il nuovo convoglio ha tentato di riprendere il cammino, ma non ne è stato in grado. Dopo un ennesimo trasferimento, i passeggeri hanno finalmente potuto lasciare Capua alle 4.30 del mattino con un treno interregionale, arrivando alla stazione Termini alle 7.30, dopo aver impiegato quasi 20 ore per percorrere circa 500 chilometri. "Si tratta di un risultato significativo, perché stabilisce il principio del risarcimento in un importante servizio pubblico quale quello delle ferrovie", sottolinea Paolo Landi di Adiconsum, "fino ad oggi i risarcimenti venivano compensati solo attraverso forme di rimborso parziale o totale del biglietto. Per ottenere risarcimenti più concreti il consumatore doveva ricorrere dal giudice. L'accordo con Trenitalia rappresenta un importante risultato destinato ad influire sugli altri servizi". Il rappresentante dei consumatori non si accontenta comunque di questa prima vittoria, ma lancia un avvertimento per continuare in questa direzione, contro disagi e sprechi. "Chiediamo, inoltre, di migliorare il servizio rispetto a tutti i disagi denunciati dalle associazioni: dalla puntualità, alle condizioni igieniche, alla sicurezza". Per un altro rappresentante dei consumatori, Carlo Pileri dell'Adoc, questa decisione anticipa la legge sui risarcimenti collettivi, appena approvata dal Parlamento. "L'accor do costituisce in fondo una class="hilite">prima prova di class="term">class class="term">action (l'azione collettiva di risarcimento, ndr) che anticipa l'effettiva entrata in vigore della recente norma". Infine Pileri dà atto alle Ferrovie di avere capito e compreso le esigenze dei cittadini coinvolti. "Un atto coraggioso innovativo quello dell'azienda", spiega, "che hanno trovato insieme con noi una forma di indennizzo per chi è stato coinvolto, suo malgrado, nel grave ritardo registrato dall'Eu rostar". I NUMERI RIMBORSO FERROVIARIO Per l'Intercity, se il ritardo è superiore a 30 minuti, si può ottenere un rimborso pari al 30% del prezzo del biglietto (indipendentemente dalla lunghezza del viaggio), utilizzabile entro 6 mesi dalla data di emissione. La richiesta deve essere fatta entro 30 giorni dalla data di utilizzo del biglietto. Per l'Eurostar (nella foto Fotogramma), se il ritardo è superiore a 25 minuti, si può ottenere il rimborso pari al 50% del prezzo del biglietto. Anche questa richiesta deve essere fatta entro 30 giorni. RITARDI EUROSTAR Secondo i dati di Trenitalia la media annua della puntualità mensile degli Eurostar viaggia intorno all'87,9%. Ma per le statistiche dell'azienda un treno che arriva con un ritardo entro i 15 minuti è considerato "puntuale". Salvo per uso personale è vietato qualunque tipo di riproduzione delle notizie senza autorizzazione.


Quei piccoli azionisti contro i grandi crac (sezione: Class action)

( da "Giornale.it, Il" del 22-12-2007)

 

Di Redazione - sabato 22 dicembre 2007, 07:00 La legge di bilancio per il 2008 istituisce alcune novità per la tutela dei consumatori. class="hilite">La principale è la class="term">class class="term">action, ossia l'azione collettiva risarcitoria nei confronti di imprese con comportamenti anti-concorrenziali, pratiche commerciali scorrette e atti illeciti extra-contrattuali. Si può adire alle vie legali anche quando una pluralità di consumatori ritenga lesi i propri diritti. Vi sono delle limitazioni: le cause possono essere avviate dalle associazioni che agiscono a tutela dei consumatori o da comitati; è demandata al tribunale la pronuncia sull'ammissibilità della causa stessa. Un'altra novità è il Garante dei prezzi che sorveglierà su anomalie nella vendita dei beni di consumo.


Salirà il deficit E tanti saluti al risanamento (sezione: Class action)

( da "Giornale.it, Il" del 22-12-2007)

 

Di Fabrizio Ravoni - sabato 22 dicembre 2007, 07:00 da Roma A voler sdrammatizzare la solennità che accompagna ogni legge finanziaria, quella votata in via definitiva dal Senato potrebbe essere considerata una manovra "alla Crozza": cioè, del "ma anche". C'è l'eliminazione dell'Ici sulla prima casa per 38 proprietari su cento, "ma anche" l'abbattimento dell'Iva sulla compravendita di muli e bardotti. class="hilite">C'è l'introduzione della class="term">class class="term">action, "ma anche" il finanziamento di un velodromo dalle parti di Treviso per un Campionato del mondo di ciclismo su pista che non è stato nemmeno aggiudicato. E l'elenco potrebbe continuare all'infinito. Quel che manca, però, è il risanamento. Tant'è che senza manovra, il deficit pubblico del 2008 si sarebbe fermato all'1,8%, mentre ora salirà al 2,2%. Con il rischio che possa crescere anche di più, considerato il previsto rallentamento del ciclo economico. Il ministero dell'Economia, lato Finanze, ha diffuso schede di lettura della Finanziaria dalle quali emerge che il 62% del maggior gettito del 2007 è stato determinato dalla crescita del Pil. Livello che difficilmente potrà essere conservato il prossimo anno. Non foss'altro perché ormai anche al ministero dell'Economia stanno elaborando proiezioni di finanza pubblica immaginando per il 2008 un Pil in crescita dell'1%: cioè, circa la metà della dinamica di quest'anno. Ed è per queste ragioni che la Finanziaria (e i provvedimenti collegati: decreto legge sul secondo tesoretto e disegno di legge sul welfare) si muove in direzione contraria al patto di Stabilità europeo. Utilizza il maggior gettito tributario (25,5 miliardi di euro, l'1,7% del Pil) per finanziare spese correnti, invece di ridurre in modo accentuato il deficit: come richiesto da Bruxelles per rispettare gli impegni, soprattutto in presenza di un alto debito pubblico. Non solo. Con il provvedimento sul welfare annulla anche la riduzione strutturale della spesa introdotta dal precedente governo con la Riforma Tremonti-Maroni sulle pensioni. L'eliminazione dello scalone interessa circa 200mila persone. Ma i costi di questa eliminazione, 7,5 miliardi, verranno scaricati sulla fiscalità generale dei prossimi dieci anni. Con ipoteche del genere sarà assai difficile poter confermare l'impegno a ridurre il prelievo fiscale sui lavoratori dipendenti, come previsto ai commi iniziali del primo articolo della Finanziaria.


Le caratteristiche di un'organizzazione sindacale nazionale (sezione: Class action)

( da "Giornale.it, Il" del 22-12-2007)

 

Di Redazione - sabato 22 dicembre 2007, 07:00 Il Tribunale di Roma ha fissato - in un'importante sentenza - il concetto di organizzazione sindacale nazionale (com'è la Confedilizia, ad esempio). I giudici hanno stabilito che il carattere "nazionale" di un'associazione sindacale "non si compendia nella mera sommatoria delle attività svolte, sul territorio nazionale, dagli organismi locali, ma deve consistere in una effettiva tutela dei lavoratori (nel caso esaminato dal Tribunale - ndr) svolta a livello nazionale che si estrinsechi in una azione e politica programmatica sindacale unitaria, in attività prenegoziali o negoziali condotte con le controparti sociali espresse al medesimo livello". È un concetto importante, che raccomandiamo all'attenzione dei proprietari di casa. Affidarsi ad associazioni non rappresentative (o fidarsi di accordi dalle stesse stipulati) può fare correre ai proprietari seri rischi. Per esempio, di nullità dei contratti di lavoro singoli, con conseguenti obblighi di risarcimento di eventuali danni. Ricordiamo, a proposito, che la Confedilizia da sempre (in particolare, dalla metà circa del secolo scorso) stipula il Contratto collettivo per i dipendenti dai proprietari di fabbricati - portieri, lavascale, pulitori in genere, giardinieri, autisti ecc. - con i sindacati Cgil-Cisl-Uil (certamente rappresentativi, ad ogni effetto), con i quali ha organizzato anche diversi enti bilaterali, di formazione e assistenza ai lavoratori e loro famigliari. Sempre con Cgil, Cisl e Uil, la Confedilizia (tramite la propria associata Assindatcolf, aderente a Fidaldo) stipula anche il Contratto collettivo per dipendenti da datori di lavoro domestico, che riguarda - quindi, e in particolare - colf e badanti. L'Assindatcolf svolge pure ogni pratica per la regolarizzazione telematica dei lavoratori stranieri. *presidente Confedilizia.


Ok alla class action Sconti su asili e tessere dei bus (sezione: Class action)

( da "Tempo, Il" del 22-12-2007)

 

Ecco le misure più importanti contenute nella Finanziaria. Ici su prima casa: l'imposta sarà ridotta dell'1,33 mille (aggiuntivo rispetto alle attuali detrazioni e fino ad un massimo di 200 euro). Tesoretto: l'extragettito 2008 sarà utilizzato per ridurre la pressione fiscale sul lavoro dipendente. Home Politica prec succ Contenuti correlati Umberto Pizzi e 'La Bocca', l'inaugurazione della mostra Visti da Pizzi: Palazzo Wedekind, incontro tra Fini e Veltroni per le riforme La sorella di Britney Spears incinta a 16 anni Sexy, lesbiche, aggressive ad ogni costo Via libera al Senato decisivo il voto dei senatori a vita Giuliani influenzato, perde nei sondaggi Riforma asciuga-govero: si riduce il numero di ministeri a partire dal governo successivo. class="hilite">Class class="term">action: si introduce l'istituto dell'azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori. No ticket 10 euro su assistenza specialistica: vale anche per gli esami di diagnostica. Manager pubblici: i trattamenti non potranno superare quello riservato al primo presidente della Cassazione. Per alcune cariche previsto un tetto superiore. Multe, si accorcia la prescrizione a due anni: con questa norma si affronta il problema delle "cartelle pazze". Canone Rai gratis per anziani poveri: l'esenzione sopra i 65 anni con un reddito non superiore a 516,46 euro per 13 mensilità. Asili nido, sconto fino a 632 euro a figlio: la retta potrà essere detratta dall'Irpef al 19%. Bus, la tessera si sconta sulle tasse: gli abbonamenti potranno essere detratti per il 19% dall'Irpef fino a di 250 euro. Meno assessori: il massimo, a partire dalle prossime amministrative, sarà di 12. Sicurezza: il fondo sarà di 190 milioni di euro. 22/12/2007.


ROMA - LO SCORSO ANNO ottennero il taglio d (sezione: Class action)

( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 22-12-2007)

 

? ROMA ? LO SCORSO ANNO ottennero il taglio di tre punti del cuneo fiscale, più deduzioni per ogni nuovo assunto. Ma anche questa volta agli imprenditori non è andata affatto male. La Finanziaria 2008 toglie l'anticipo di qualche sconto, ma in compenso taglia con l'accetta l'Ires: l'aliquota passa dal 33 al 27,5%. La misura non costerà nulla allo Stato perchè verrà autofinanziata dall'ampliamento della base imponibile.Stesso tipo di copertura anche per la riduzione generalizzata dell'Irap la cui aliquota passa dal 4,25 al 3,9%. Ed è stata aumentata anche la franchigia. Il che significa che le società di persone, con ricavi fino a 180mila euro, non pagheranno l'Irap sui primi 9.500 euro di guadagni. Fino a quest'anno la franchigia si fermava a 7.350 euro. L'Irap diventa infine un'imposta realmente regionale sia per la dichiarazione (dal 2008), sia per i versamenti (dal 2009). In sostanza il modulo di dichiarazione annuale si sgancia completamente dal modello Unico, tanto che le imprese indicheranno i valori direttamente alle regioni. I minimi, cioè i piccolissimi imprenditori con un fatturato annuo sotto i 30mila euro, potranno scegliere di pagare le tasse a forfait: un 20% che sostituisce anche Iva, Irap e Ires. RIPARTE il credito d'imposta per le imprese che investono nelle aree svantaggiate del Paese. Nel 2008 sono destinati al fondo per interventi strutturali di politica economica 350 milioni delle risorse rimaste bloccate nel 2007 e 280 milioni nel 2009. Le risorse di quest'anno potrebbero però tornare alla Visco-sud se l'Ue darà il via libera con effetto retroattivo. UNA NORMA che riguarda le industrie, ma che non piace nemmeno un po' agli imprenditori, class="hilite">è invece quella che introduce anche in Italia la Class class="term">action. Ovvero l'azione collettiva risarcitoria a tutela di consumatori e investitori che hanno subito truffe o abusi da parte di banche, assicurazioni, industrie: è famosissima la causa collettiva e la multa miliardaria inflitta alla Philip Morris. Dal prossimo giugno sarà dunque possibile per i soggetti portatori di interessi collettivi (come ad esempio le associazioni dei consumatori) partecipare a cause contro società fornitrici di beni e servizi. Viene, però, previsto il vaglio di un tribunale (i dettagli sono ancora da definire) per evitare cause pretestuose e infondate. ol. po. - -->.


Il commissario non basta più (sezione: Class action)

( da "Milano Finanza" del 22-12-2007)

 

Milano Finanza Il commissario non basta più NUOVE TUTELE/2 Nei crack Parmalat e Cirio la difesa dei risparmiatori è stata appaltata ai manager chiamati a risanare le aziende con le cause alle banche Ma la ricetta vale solo se c'è un default. Non nel caso di derivati e prodotti-truffa. Che cosa sarebbe successo se la legge sulla class action fosse già stata in vigore nel 2001 ai tempi del crack della Repubblica Argentina, che solo in Italia ha visto coinvolti circa 480 mila risparmiatori con perdite che hanno superato i 13 miliardi di euro? E che cosa, se l'azione collettiva avesse potuto essere esperita dai 35 mila bondholder Cirio che si sono fatti incantare dalle magie finanziarie della "fattucchiera" (Enrico Cuccia dixit) Sergio Cragnotti? Ed Enrico Bondi, da commissario straordinario della Parmalat, si sarebbe forse limitato a offrire un recupero limitato al 16% in media agli 85 mila bondholder del gruppo di Collecchio? I tribunali italiani con ogni probabilità sarebbero ora palcoscenici delle più importanti azioni da legal thriller del Vecchio Continente. Le possibilità di recuperare quanto perso nei clamorosi fallimenti sarebbero forse state più alte, certamente con meno complicazioni procedurali e più trasparenti. Invece, anche in questi casi, si è seguita giocoforza la via all'italiana. Sono ancora negli occhi di tutti le code dei risparmiatori truffati che hanno affollato l'udienza preliminare a Milano, nel processo per l'aggiotaggio Parmalat, per costituirsi parte civile. Addirittura a fianco dei tre pm Francesco Greco, Carlo Nocerino e Eugenio Fusco (titolari assieme ai colleghi Luigi Orsi, Laura Pedio, Giulia Perrotti e Ferdinando Targetti delle più importanti inchieste di mala-finanza), si è schierata una delle banche venditrici dei bond, l'allora Sanpaolo-Imi, che ha organizzato un comitato di assistenza ai bondholder, affidato a un principe del foro come Carlo Federico Grosso. Insomma la stessa banca che aveva collocato le obbligazioni ora cerca di tutelare a posteriori i suoi clienti dalle conseguenze della truffa di Calisto Tanzi & Co. Ma in questo modo il Sanpaolo ha tutelato anche se stesso, visto che i clienti aderenti al comitato hanno contestualmente rinunciato a citare l'istituto. La costituzione di parte civile nel procedimento penale ha un limite istituzionale: è fatta dal singolo danneggiato secondo i principi del codice civile. La conseguenza a Milano, così come a Parma quando a marzo inizierà il dibattimento principale sul crack, sarà di migliaia di posizioni singole esaminate dai giudici. Uno spreco enorme di tempo e di risorse e foriero di probabili ingiustizie, magari determinate da inevitabili errori formali. In più le pastoie procedurali, tra patteggiamenti e prescrizioni, rischiano di privare i danneggiati della possibilità materiale di ottenere un risarcimento. Senza contare che ogni tribunale può esaminare i vari casi sotto punti di vista diversi, fino a quando non ci sarà una giurisprudenza consolidata dalla Cassazione. Cioè fra anni, secondo i tempi della giustizia italiana. Finora, dunque, si è preferita la via stragiudiziale. Agli obbligazionisti Parmalat, Bondi ha chiesto di scommettere sulla nuova società. A loro ha offerto metà dei profitti derivanti anche dai proventi delle cause italiane e americane contro banche e revisori, in cambio della conversione dei bond in azioni. Insomma è lui, di fatto, il capocordata della classe dei truffati. La vera class action all'italiana fino ad oggi infatti l'hanno portata avanti i commissari straordinari attraverso le cause contro banche e revisori. I vari professionisti e manager nominati dal governo puntano, nei casi Cirio, Parmalat e Giacomelli, a recuperare quanto più possibile per rimborsare sia pure parzialmente i singoli creditori. Inevitabile quindi per i bondholder parteggiare per loro: per fare solo un esempio, dai futuri risarcimenti i commissari Cirio puntano a ottenere risorse per rimborsi che potrebbe arrivare anche all'80% del valore nominale dei bond. Non è invece così per gli azionisti, la cui unica arma, essendo di diritto soci dell'imprenditore bancarottiere, è stata finora quella della causa individuale.La strada alternativa percorsa in Italia è stata poi quella della transazione, l'obiettivo cui di fatto la vera class action Usa punta. Finora in Italia, però, scendere a patti con il cliente è stato quasi un atto di benevolenza da parte delle banche che avevano piazzato i bond. Banca Intesa, per esempio, ha affrontato caso per caso le situazioni dei suoi 25 mila clienti titolari di bond in default come Parmalat, Cirio, Giacomelli (3 mila bondholder in tutto per 150 milioni) e Finpart (stesse dimensioni). Unicredit ha istituito una commissione presieduta da Guido Rossi per decidere i rimborsi sui suoi 4 mila obbligazionisti Cirio, mentre Mps ha messo in piedi un tavolo con le associazioni dei consumatori per chiudere le vertenze sui prodotti My-Way e 4-You. Ma i danni ai risparmiatori non sono arrivati soltanto dai crack degli ultimi anni. Molte banche, vedi da ultimo il caso Italease, hanno collocato alla clientela più disparata derivati strutturati, difficili da capire per un pubblico di non esperti, provocando danni anche gravi ai sottoscrittori. In una vicenda come questa la class action all'americana sarebbe stata forse una via per risolvere il problema una volta per tutte. Fino ad ora però l'unica strada è stata l'azione individuale o l'accordo con la banca. Ma caso per caso, e dunque senza un trattamento equivalente per tutti. (riproduzione riservata) Milano Finanza Numero 254, pag. 11 del 22/12/2007 Autore: Andrea Di Biase e Fabrizio Massaro.


I big si mettono in trincea (sezione: Class action)

( da "Milano Finanza" del 22-12-2007)

 

Milano Finanza I big si mettono in trincea NUOVE TUTELE/3 Telecom, Enel, Autostrade. Le grandi imprese di servizi sono le più esposte. Come correre ai ripari? Mettendo al lavoro alcune task force e cercando un maggiore dialogo con i consumatori. Ma potrebbe non bastare. Il caso delle Fs. Sarà un caso. Oppure no. Proprio nel giorno in cui la legge finanziaria che contiene le norme sulla class action all'italiana ha passato il vaglio definitivo del Parlamento, Trenitalia si è precipitata a firmare un accordo con i consumatori per chiudere immediatamente la vicenda del treno Lecce-Roma, che la settimana scorsa è arrivato a destinazione con 12 ore di ritardo causa una tormenta di neve. Per la prima volta la società pubblica ha deciso di riconoscere agli sventurati passeggeri non solo il prezzo del biglietto, ma un indennizzo di 800 euro a testa. Dall'altro lato del tavolo, a firmare l'accordo c'era il Codacons di Paolo Landi, una delle associazioni che, secondo le norme approvate con la finanziaria, avrebbero diritto a promuovere l'azione collettiva.L'odissea del Lecce-Roma dunque deve essere considerata un film a lieto fine, con le Ferrovie che evitano la class action e gli utenti che ottengono un cospicuo risarcimento? Le cose potrebbero non stare in questi termini. Anzi, la vicenda potrebbe essere il preludio al caos nel quale società e consumatori potrebbero trovarsi catapultati fra qualche mese. Al tavolo con Trenitalia, infatti, non c'era seduta solo Adiconsum. C'era anche un'altra associazione di consumatori: il Codacons. Per l'associazione guidata da Carlo Rienzi gli 800 euro a testa offerti da Fs non vanno bene per niente. Sul tavolo, ha detto, ne andrebbero messi almeno mille. Non solo. Il documento di Trenitalia è stato ritenuto inaccettabile anche nella parte in cui si sancisce l'assoluta imprevedibilità dell'incidente occorso al Lecce-Roma e la mancanza di qualsiasi responsabilità da parte di Trenitalia. Sembrano dettagli ma non lo sono. Il Codacons, come l'Adiconsum, è uno dei soggetti legittimati ad avviare la class action e non è detto che non lo faccia. L'associazione di Rienzi, non a caso, ha fatto sapere di aver ricevuto 300 incarichi da passeggeri del treno ed è pronta a sostenerli nei singoli giudizi che questi intenteranno nei confronti delle Fs. Singoli giudizi che, una volta entrata in vigore l'azione collettiva, potrebbero trasformarsi in qualcos'altro. Ma vale la pena armarsi e scendere sul campo di battaglia per chiedere 200 euro in più di quanto già offerto da Trenitalia? Per i consumatori forse no. Per le associazioni che li rappresentano il discorso è diverso. L'arrivo della class action potrebbe costringerle a una dura competizione tra di loro: chi riesce a rappresentare più utenti-consumatori-risparmiatori avrà più visibilità e potere negoziale. Insomma, il rischio a questo punto è che succeda sui mercati quello che è successo in politica con la proliferazione dei partiti massimalisti: una continua corsa a superarsi a sinistra. L'Adiconsum chiede 800 euro, il Codacons alza l'asticella fino a 1.000. E le aziende rischiano di essere prese sempre d'infilata.Che l'unico modo per limitare i danni sia quello di sedersi a tavoli con le associazioni dei consumatori, le grandi imprese lo hanno capito subito. Molte si stanno cominciando ad attrezzare proprio in questa direzione. Ferrovie è stata una delle prime. In un tavolo a tre con Regioni e (appunto) consumatori, l'amministratore delegato Mauro Moretti chiederà di individuare in modo esplicito, trasparente e chiaramente delimitato le responsabilità delle Fs in caso di disguidi, disfunzione o disservizio. Ferrovie vorrebbe anche potersi rivalere sui fornitori in caso di loro corresponsabilità.Questi, però, sono solo i desiderata. Quello che Moretti riuscirà a ottenere dipende anche da quello che è disposto a concedere, come in ogni trattativa che si rispetti. Ferrovie comunque non è l'unica società che rischia di essere esposta alle richieste collettive di risarcimento. Chiunque operi sul mercato è ovviamente esposto al rischio, ma chi offre servizi pubblici probabilmente lo è di più. Autostrade per esempio. Al quartier generale della società hanno ben chiaro il problema. "Non ci preoccupa il tema della class action in generale", hanno spiegato dalla società a Milano Finanza, "poiché troviamo giusto e legittimo che cittadini danneggiati possano consorziarsi per tutelare i propri diritti". Ma dopo le prime dichiarazioni di fair play, subito emerge chiara la preoccupazione. "Tuttavia", aggiungono le stesse fonti, "è necessario che siano ben chiare e definite le regole relative all'esercizio della class action, per evitare distorsioni e derive". Autostrade spiega anche di aver istituito da due anni la Consulta per la sicurezza e qualità del servizio autostradale, coinvolgendo in questo organismo permanente le associazioni aderenti a Intesa Consumatori (Adusbef, Codacons, Federconsumatori e Adoc). Inoltre, d'intesa con le medesime associazioni, "ha istituito una procedura di conciliazione che consente di risolvere in via consensuale, rapidamente e senza spesa, eventuali contestazioni relative alle principali tematiche del servizio autostradale". Basterà? Difficile. Se ne sono accorti all'Enel. "Oggi che abbiamo davanti il testo definitivo", fanno sapere dal colosso elettrico, sembra si possa concludere che finisca per scontentare un po' tutti, aziende e consumatori".Comunque la società di Fulvio Conti, da tempo ha organizzato un pool di legali interni ed esterni per individuare i diversi terreni sui quali potrebbero eventualmente svilupparsi delle class action e per essere preparati a fronteggiare nel modo più efficace i contenziosi che potrebbero nascere in questo nuovo contesto legislativo. Lo stesso ha fatto anche Telecom Italia. Nella speranza per tutti, che i prossimi sei mesi possano essere utili per limare la normativa. (riproduzione riservata) Milano Finanza Numero 254, pag. 12 del 22/12/2007 Autore: Andrea Bassi.


Il codice dei risparmiatori (sezione: Class action)

( da "Milano Finanza" del 22-12-2007)

 

Milano Finanza Il codice dei risparmiatori Cosa cambia per le sgr IntroduzioneCome noto, la MiFID, in vigore dal 1 novembre 2007 in tutti gli stati membri dell'Unione europea (Ue), nonché in Islanda, Liechtenstein e Norvegia (Spazio economico europeo, See), mira alla creazione di un mercato finanziario europeo competitivo e armonizzato che massimizzi l'efficienza degli intermediari finanziari e rafforzi, nello stesso tempo, la protezione offerta agli investitori.La direttiva, nata a seguito dell'evoluzione del mercato finanziario europeo, dell'aumento del numero degli investitori e della complessità della gamma dei servizi di investimento e degli strumenti finanziari, ha lo scopo di: incrementare le garanzie e la protezione spettanti agli investitori nei loro rapporti con gli intermediari finanziari; rendere più trasparenti, anche in termini di costi, le operazioni realizzate dagli intermediari finanziari per conto della clientela; stimolare la concorrenza (permettendo gli scambi di strumenti finanziari su più mercati e creando un sistema di regolamentazione dell'attività di intermediazione finanziaria uniforme per tutti i Paesi membri dell'Ue o appartenenti al See).Nel definire le linee guida della direttiva in commento, il legislatore europeo si è ispirato all'idea di un vero mercato unico, dove clienti ed operatori finanziari possano muoversi in un quadro chiaro e trasparente, con regole condivise. Le principali direttrici lungo le quali la MiFID si sviluppa sono le seguenti: (I) centralità della posizione del cliente (ossia, gli intermediari, nella prestazione dei servizi, agiscono sempre in modo da servire al meglio gli interessi dei loro clienti); (II) più accentuata "modularità" dei servizi (si registra una netta differenziazione e graduazione delle regole di condotta per gli intermediari, in relazione ai differenti servizi prestati e alla tipologia di clienti coinvolti); (III) contrattualizzazione, nei rapporti con la clientela, dei rispettivi diritti e obblighi delle parti;(IV) obblighi di best execution (assume rilievo centrale la capacità degli intermediari di dotarsi di strategie idonee a garantire per gli ordini dei clienti i migliori risultati ottenibili); (V) disciplina degli incentivi (inducements); (VI) regolamentazione degli obblighi informativi (si introduce una regolamentazione dettagliata degli obblighi di informazione degli intermediari nel rapporto con gli investitori, compreso l'importante momento delle comunicazioni di marketing, delle quali si sottolineano i necessari requisiti di chiarezza, correttezza e identificabilità).Si evidenzia che il nuovo, complessivo, set di regole comunitarie è risultato assai più ampio, articolato e dettagliato della precedente disciplina europea di riferimento, rappresentata dalla direttiva n. 93/22/Cee, che si era limitata a dettare in argomento regole generali di armonizzazione minima delle legislazioni dei singoli stati membri. L'obiettivo era, allora, di creare le condizioni per l'attuazione del passaporto europeo; non avendo però realizzato un'effettiva armonizzazione delle regole di funzionamento dei mercati è stato mancato l'obiettivo della creazione di un mercato europeo integrato. Prima di procedere alla descrizione delle principali novità introdotte dal recepimento in Italia della MiFID per quanto riguarda le sgr, è bene precisare che il servizio di gestione collettiva del risparmio non è interessato dalla nuova disciplina comunitaria (che come noto "non si applica agli Oicr, siano essi armonizzati o meno a livello comunitario, nonché ai soggetti depositari e dirigenti di tali organismi"), ma che è stato il legislatore italiano a estendere l'applicazione delle regole di condotta, previste nella prestazione dei servizi di investimento, anche all'attività di gestione collettiva del risparmio. A giustificazione dei tale intervento legislativo vi è la considerazione che il servizio di gestione collettiva del risparmio presenta numerose analogie con quello di gestione di portafogli con la conseguente necessità di prevedere per entrambi detti servizi analoghe regole di condotta.Commercializzazione di OicrUna delle principali novità introdotte dal dlgs 17 settembre 2007, n. 164 è la possibilità per le sgr di commercializzare quote o azioni di Oicr propri o di terzi.Tale previsione rientra certamente tra gli interventi legislativi non connessi al recepimento in Italia della MiFID ma semmai a quello delle Direttive 2001/107/Ce e 2001/108/Cr (Ucit III), le quali stabiliscono che tra le funzioni comprese nell'attività di gestione di portafogli collettivi vi sia anche la commercializzazione.Quanto alle modalità di svolgimento di tale attività, il nuovo Regolamento Intermediari stabilisce che le sgr debbano osservare i principi e le regole generali del Tuf in tema di distribuzione di strumenti finanziari, assimilando pertanto la commercializzazione di Oicr al servizio di collocamento. Sembra, pertanto, a giudizio della Consob, conforme alla realtà dei mercati una logica regolamentare che comporti l'applicazione di disposizioni uniformi ad attività identiche (commercializzazione), pena l'ingiustificata disparità di trattamento tra intermediari.Conflitti di interessiLe nuove norme in materia di conflitto di interessi prevedono che gli intermediari finanziari, e quindi anche le sgr, identifichino e gestiscano, tramite efficaci misure organizzative, i conflitti di interesse.Quando tali misure non sono sufficienti a garantire con ragionevole certezza, che il rischio di nuocere agli interessi del cliente sia evitato, le sgr devono informare i clienti (su supporto duraturo e con un grado di dettaglio sufficiente) prima di agire per loro conto, della natura e e/o delle fonti dei conflitti affinché essi possano assumere una decisione informata sui servizi prestati, tenuto conto del contesto in cui le situazioni di conflitto si manifestano. L'istituto della informativa preventiva (cosiddetta disclosure) è previsto solo nell'ipotesi in cui la sgr presti il servizio di gestione di portafogli e/o di consulenza in materia di investimenti ovvero proceda alla commercializzazione di quote o azioni di Oicr.Nel servizio di gestione collettiva del risparmio, invece, laddove le misure organizzative volte e gestire i conflitti di interesse non siano sufficienti ad impedire un pregiudizio all'interesse degli Oicr gestiti e ai partecipanti agli stessi, tale circostanza deve essere sottoposta agli organi aziendali competenti ai fini dell'adozione delle deliberazioni necessarie per assicurare, comunque, l'equo trattamento degli Oicr e dei partecipanti agli stessi.Best executionAttraverso l'istituto della best execution la direttiva MiFID supera la facoltà (lasciata agli stati membri dalla direttiva 93/22/Cee del Consiglio del 10 maggio 1993 relativa ai servizi di investimento nel settore dei valori mobiliari) di imporre la concentrazione degli scambi nei mercati regolamentati. Nel nuovo quadro di riferimento si confrontano diverse execution venues (tra cui, mercati regolamentati, Mtf e internalizzatori sistematici) in competizione tra loro. La best execution imposta agli intermediari è motore e strumento di efficienza di tale concorrenza.A tale proposito il Regolamento intermediari stabilisce (con regole analoghe sia per la prestazione del servizio di gestione individuale di portafogli che per la gestione collettiva) l'obbligo di adottare misure ragionevoli e meccanismi efficaci per ottenere il miglior risultato possibile per il cliente.In particolare le sgr, a seconda che eseguano o si limitino a trasmettere gli ordini su strumenti finanziari, devono adottare:A) una strategia di esecuzione degli ordini finalizzata a (I) individuare, per ciascuna categoria di strumenti, almeno le sedi di esecuzione che permettono di ottenere, in modo duraturo, il miglio risultato possibile per l'esecuzione degli ordini; (II) orientare la scelta della sede di esecuzione fra quelle individuate al punto precedente.B) una strategia di trasmissione degli ordini finalizzata a (I) identificare, per ciascuna categoria di strumenti finanziari, i soggetti ai quali gli ordini sono trasmessi in ragione delle strategie di esecuzione adottate da questi ultimi.La disciplina che impone alle sgr di dotarsi di una execution policy si basa sul presupposto che al gestore collettivo, a seguito dell'adozione del nuovo Regolamento Intermediari, sia permesso dar seguito alle proprie decisioni di investimento direttamente, anche senza essere abilitato alla "esecuzione di ordini per conto dei clienti" (per es., aderendo ai mercati regolamentati o a Mtf). In tal caso, il gestore dovrebbe attenersi alla disciplina della best execution dettata per gli esecutori degli ordini. Analoga scelta regolamentare in tema di best execution è stata effettuata dalle Autorità di altri paesi membri dell'Unione europea (prima fra tutte la britannica Financial services authority, Fsa).Quanto all'informativa che le sgr devono fornire ai clienti in materia, il nuovo Regolamento intermediari stabilisce che:-nell'ipotesi in cui la sgr presti il servizio di gestione individuale, essa deve ottenere il consenso preliminare del cliente sulla strategia di esecuzione degli ordini;-nell'ipotesi in cui la sgr presti il servizio di gestione collettiva del risparmio, è sufficiente che essa fornisca informazioni appropriate agli inventori sulla propria best execution policy;-nell'ipotesi in cui la sgr adotti una strategia di trasmissione degli ordini, essa deve fornire fornire informazioni appropriate agli investitori.Quanto al tema della dimostrabilità della condotta dell'intermediario, Consob si è espressa affermando che "in via generale, si ritiene che, nel caso di previsione di due o più venues nell'execution policy, l'intermediario debba essere in grado di dimostrare le ragioni della scelta di una venue, piuttosto che dell'altra; allo stato, si ritiene che tale dimostrazione non implichi necessariamente la storicizzazione dei relativi dati, ben potendo l'intermediario fare affidamento sui dati storici delle sedi di esecuzione interessate. Si osserva peraltro che il tema della dimostrabilità risulta, di fatto, limitato, quando gli intermediari assumono la scelta (adeguatamente giustificata) di individuare una sola sede di esecuzione in grado di garantire, in modo duraturo, il miglior risultato possibile nell'esecuzione degli ordini dei clienti".Per quanto invece l'indirizzo manifestato dal Cesr in merito alla configurabilità di una trasmission policy che identifichi un unico negoziatore, Consob ha confermato l'ammissibilità della stessa, precisando che "la scelta deve essere e permanere giustificata alla luce di una effettiva valutazione del corrispettivo totale gravante sul cliente".Con riguardo alle sgr che gestiscono fondi mobiliari chiusi, Consob ha affermato che le disposizioni in tema di best execution non dovrebbero essere loro applicate, pur ribadendo il generico obbligo in capo a tutti i gestori di comportarsi nell'interesse dell'investitore al quale è prestato il servizio di gestione collettiva del risparmio. IncentiviLa disciplina degli incentivi è fra le più complesse (e d'impatto) tra le novità apportate dalla MiFID, e necessita l'enunciazione di orientamenti applicativi che diano ragionevoli certezze agli attori del mercato.La direttiva 2006/73/Ce (recante modalità di esecuzione della direttiva MiFID) inquadra la materia degli incentivi (inducements) all'interno dei doveri dell'intermediario di agire in modo onesto, equo e professionale, piuttosto che entro la cornice dei conflitti di interesse. Su questo punto è risultata espressa la posizione della Commissione europea sia in sede di predisposizione della direttiva 2006/73/Ce sia in sede di interazione con il Cesr nella redazione da parte di tale organo delle proprie Recommendations (Documento Cesr/07-228b del maggio 2007). In Italia, si era sino ad ora abituati a collocare la materia degli inducements all'interno dei canoni guida del "conflitto di interessi".In relazione alla prestazione dei servizi di investimento, la ratio ispiratrice del legislatore comunitario è che il sistema retributivo "efficiente" è quello che consente un allineamento tra gli interessi dell'intermediario e dell'investitore, così che al conseguimento dell'interesse dell'uno corrisponde la soddisfazione dell'interesse dell'altro. La MiFID riconduce nel novero degli inducements tutte le forme di compenso conseguenti ad accordi stipulati tra due intermediari in connessione alla prestazione del servizio a un investitore finale. Sono, dunque, inducements sia i compensi percepiti dai distributori di Oicr sotto forma di retrocessioni commissionali da parte del gestore dell'Oicr medesimo sia i compensi percepiti dai gestori (individuali e/o collettivi) sotto forma di retrocessioni commissionali da parte del gestore dell'Oicr in cui viene investito il patrimonio in gestione.Per quanto riguarda la disciplina degli inducements, il nuovo Regolamento intermediari prevede che essi possano essere percepiti qualora:-aumentino la qualità del servizio fornito al cliente;-non ostacolino l'adempimento, da parte dell'intermediario, dell'obbligo di servire al meglio gli interessi del cliente;-ne sia data informativa chiara, completa, accurata e comprensibile al cliente prima della prestazione del servizio (agli intermediari è data anche la facoltà di comunicare in forma sintetica i termini essenziali degli accordi conclusi in materia di inducements, informando l'investitore che ulteriori dettagli sono disponibili su richiesta dello stesso).La normativa in materia di inducements è stata oggetto di approfondimenti e interpretazioni autentiche da parte di Consob, in un documento dalla stessa circolarizzato in data 30 ottobre 2007 in occasione della pubblicazione del nuovo Regolamento intermediari.In particolare, l'Autorità di vigilanza si sofferma sulle due fattispecie che interessano principalmente il mercato:a)la retrocessione di commissioni dalle "società prodotto" all'intermediario che quel prodotto distribuisce (in particolare nell'esercizio del servizio di collocamento);b)la retrocessione di commissioni dalla società di gestione di Oicr oggetto di investimento (Oicr target) al gestore di portafogli (normalmente Gpf) che opera per conto dei propri clienti.Con riguardo alla prima di tali fattispecie, Consob riconosce, in linea con l'orientamento del Cesr, che "la percezione, da parte del distributore, di commissioni di retrocessione dalla "società prodotto" può considerarsi volta ad aumentare la qualità del servizio fornito al cliente" al ricorrere di determinate condizioni dalla stessa puntualizzate, e in particolare:-la prestazione abbinata al collocamento del servizio di consulenza in materia di investimenti,-l'impegno nei confronti del cliente ad ampie forme di "assistenza" in fase specie di "post vendita";-l'accesso ad un ampio range di prodotti, con una conseguente prospettiva di open-architecture.In relazione alla seconda, Consob si sia espressa in termini molto dubbiosi circa il fatto che la percezione di commissioni da parte di Oicr target possa accrescere la qualità del servizio reso al cliente dal gestore senza peraltro pregiudicarne l'obbligo, sullo stesso gravante, di servire al meglio gli interessi del cliente. L'Autorità di vigilanza, infatti, non condivide le argomentazioni ricevute da talune Associazioni di categoria secondo le quali la condizione dell'accrescimento della qualità del servizio sarebbe raggiunta in considerazione del fatto che "l'intermediario che presta il servizio di gestione assicuri adeguata assistenza nella fase pre-contrattuale e nel corso del rapporto di gestione per soddisfare le diverse esigenza del cliente". Ritiene, infatti, Consob che il servizio di gestione è, tra i servizi di investimento, quello a maggior valore aggiunto, quello in cui l'assistenza al cliente si traduce, tipologicamente, nell'effettuare dinamicamente per suo conto dirette scelte di investimento/disinvestimento, nell'ambito di uno specificato perimetro gestionale.Classificazione della clientelaIl recepimento della MiFID ha determinato, in Italia, il passaggio da un sistema nel quale i clienti sono classificati in due categorie (operatori qualificati, beneficiari di tutele limitate nella prestazione dei servizi, e clienti retail) a uno basato sulla tripartizione degli stessi.La MiFID, infatti, articola la clientela in tre macrocategorie: clienti al dettaglio, clienti professionali e controparti qualificate (che possono essere tali solo in relazione a determinati servizi di investimento). La categoria da ultima citata è del tutto nuova rispetto alla disciplina previgente. Appartengono ad essa i clienti professionali a cui la sgr presta specifici servizi di investimento in regime di reciproco riconoscimento. Per tali soggetti (tra cui, per esempio, i governi nazionali, le banche centrali e le organizzazioni sovranazionali a carattere pubblico) si presume la massima conoscenza e competenza in tema di strumenti finanziari.Diverse, rispetto alla precedente regolamentazione, sono anche le condizioni che contribuiscono alla definizione della categoria dei clienti professionali. In linea generale, si può affermare che i clienti professionali sono suddivisi a loro volta in due categorie: privati e pubblici. I primi sono coloro che possiedono l'esperienza, le conoscenze e la competenza necessarie per prendere consapevolmente le proprie decisioni in materia di investimenti e per valutare correttamente i rischi che assumono. I secondi sono coloro che soddisfano i requisiti di cui al regolamento emanato dal ministro dell'economia e delle finanze ai sensi dell'art. 6, comma 2-sexies, Tuf. I primi si suddividono a loro volta in due categorie: di diritto (elencati nell'Allegato n. 3 al Regolamento Consob n. 16190) e su richiesta. Con riferimento a quest'ultimi, si evidenzia che le sgr possono trattare i clienti diversi dai "clienti professionali di diritto", che ne facciano espressa richiesta, come clienti professionali, purché siano rispettati determinati criteri e procedure dettagliatamente illustrati nell'Allegato n. 3 al Regolamento Consob n. 16190.Accanto alla parziale attenuazione delle regole di condotta quando un intermediario entra in contatto con un cliente professionale (rispetto a quelle operanti nella relazione con un investitore al dettaglio), la disciplina vigente conosce la pressoché totale disapplicazione di tali regole di condotta nella relazione con le controparti qualificate.La disciplina attuale contempla la possibilità di valorizzare, anche nel nuovo contesto normativo, la classificazione, effettuata secondo il precedente regime, dei clienti professionali privati quale operatore qualificato. Ciò è possibile solo nella misura in cui la pregressa classificazione sia stata condotta in esito ad un procedimento basato su parametri simili a quelli presenti nella nuova disciplina, in materia di clienti professionali su richiesta.Si sottolinea poi che la comunicazione alla clientela circa la classificazione assegnata risulta necessaria, con riguardo alla clientela già in essere al 1° novembre 2007, solo nel caso di nuova classificazione rispetto alla preesistente.In particolare, non è necessaria la comunicazione della classificazione alla clientela già esistente ove il nuovo regime non comporti una modifica dello status assegnato e nel relativo livello di tutela (id est nelle ipotesi di investitori non qualificati che vengono classificati nel nuovo regime come clienti al dettaglio e di operatori qualificati con le caratteristiche degli investitori professionali di diritto ex allegato n. 3 del Regolamento Consob n. 16190).Nel caso in cui il passaggio al nuovo sistema comporti l'inquadramento del cliente in una categoria disomogenea rispetto a quella assegnata in precedenza, sarà necessaria una notifica di tale circostanza ai soggetti interessati, al fine di renderli edotti della nuova situazione.Questionario per la raccolta delle informazioni dal cliente ai fini della valutazione di adeguatezzaImportanti novità sono state introdotte dal nuovo Regolamento intermediari con riguardo alle informazioni che gli intermediari devono richiedere ai clienti ai fini della valutazione di adeguatezza/appropriatezza.In particolare, è previsto che:-laddove una sgr presti il servizio di gestione di portafogli o di consulenza in materia di investimenti essa si astenga dal prestare i servi di investimento nell'ipotesi in cui il cliente non fornisca tutte le informazioni in merito (I) alla sua conoscenza ed esperienza nel settore di investimento rilevante per il tipo di strumento o servizio (II) alla sua situazione finanziaria (III) ai suoi obiettivi di investimento;-laddove una sgr commercializzi quote o azioni di Oicr essa avverta il cliente che la sua decisione di non fornire le informazioni sulla sua conoscenza ed esperienza nel settore di investimento rilevante per il tipo di strumento o servizio le impedirà di determinare se lo strumento sia per lui appropriato.RendicontoAi sensi dell'art. 6, comma 2, lett. a), n. 3, Tuf, come modificato dal dlgs. 17 settembre 2007, n. 164, la Consob, sentita la Banca d'Italia, disciplina con regolamento gli obblighi dei soggetti abilitati in materia di trasparenza, ivi inclusi gli obblighi di comunicazione ai clienti relativi all'esecuzione degli ordini, alla gestione di portafogli, alle operazioni con passività potenziali e ai rendiconti di strumenti finanziari o delle disponibilità liquide dei clienti detenuti dall'impresa.Tale disposizione è stata attuata dagli artt. 53-56 del Regolamento intermediari n. 16190 per le sgr che prestano il servizio di gestione di portafogli, il servizio di consulenza in materia di investimenti e che procedono alla commercializzazione di quote o azioni di Oicr (si evidenzia che a tale servizio si applica solo l'art. 53), e dagli artt. 74-75 del Regolamento intermediari n. 16190 per le Sgr che prestano il servizio di gestione collettiva del risparmio. Trattasi di articoli contenenti regole generali in materia di rendicontazione, redatte sulla falsariga di quelle dettate dalla MiFID per la gestione di portafogli e non dissimili da quelle già contemplate dal Regolamento Intermediari n. 11522 (ora sostituito dal Regolamento intermediari n. 16190), al fine di disciplinare importanti profili comportamentali dei gestori collettivi e, al contempo, agevolare l'innovazione delle sgr nella predisposizione di sistemi interni tendenzialmente omogenei per servizi simili.Relativamente agli artt. 74 e 75, si può notare che, a differenza di quanto previsto nel Regolamento intermediari n. 11522, le sgr non sono tenute all'invio, all'investitore al dettaglio, della conferma delle operazioni eseguite, se tale conferma deve essere inviata da un altro soggetto (per es., il soggetto collocatore). La conferma deve, comunque, essere inviata prontamente. è stata anche semplificata la disciplina della messa a disposizione delle rendicontazioni periodiche: infatti, non c'è più l'obbligo per le sgr di pubblicare, almeno su un quotidiano a diffusione nazionale, l'avviso della disponibilità dei prospetti periodici degli Oicr, nonché i dati sui rendimenti comparati al corrispondente parametro di riferimento. In un'ottica costi-benefici, si è valutato che già il Regolamento emittenti n. 11971 prevede, nell'ambito della disciplina dell'offerta al pubblico, che le sgr provvedano all'invio ad ogni partecipante all'Oicr, entro la fine di febbraio di ogni anno, della Parte II del prospetto informativo contenente i dati di rendimento e di costo effettivo per ciascun Oicr e alla pubblicazione su internet dei rendiconti periodici degli Oicr. è stato poi introdotto un obbligo di rendicontazione ulteriore rispetto alla disciplina previgente, che contribuisce alla riduzione delle asimmetrie informative tra società di gestione e investitori nel caso di Oicr offerti al pubblico. Nello specifico, le sgr sono chiamate a rendere disponibili agli investitori la composizione del portafoglio degli Oicr con maggiore frequenza (su base semestrale) e grado di dettaglio (primi cinquanta beni di cui al regolamento ministeriale e tutti quelli che superano lo 0,5% delle attività) rispetto ai prospetti contabili obbligatori. La mancata previsione delle modalità con cui tali informazioni sono rese disponibili agli investitori, commenta Consob, risponde all'esigenza di consentire una maggiore flessibilità in relazione al nuovo obbligo. Infine, è stata inserita la previsione secondo cui i dati di rendimento degli Oicr sono confrontati con quelli del parametro oggettivo di riferimento, se esistente, o accompagnati dalla misura di rischio sopportata, confrontandola con quella riportata nel prospetto informativo.Informazioni ai clientiLa MiFID introduce delle novità anche nella disciplina dell'informativa al cliente prevedendo che i clienti al dettaglio debbano ricevere: informazioni generali sull'impresa di investimento e i servizi da essa offerti; informazioni concernenti la salvaguardia degli strumenti finanziari e delle somme di denaro della clientela, informazioni sufficientemente dettagliate sul tipo specifico di strumento finanziario; informazioni sui costi e sugli a carico del cliente. Per quanto riguarda le informazioni da fornire sugli Oicr aperti, il Regolamento intermediari stabilisce che il prospetto semplificato redatto in conformità alle disposizioni comunitarie è idoneo ad adempiere agli obblighi di fornire informazioni sul tipo specifico di strumento finanziario e sui costi e gli oneri propri dell'Oicr (incluse le commissioni di entrata e uscita). Milano Finanza Numero 254, pag. 33 del 22/12/2007 Autore: Sabrina Galmarini, Studio legale La Scala & associati.


E adesso vi faccio causa (sezione: Class action)

( da "Milano Finanza" del 22-12-2007)

 

Milano Finanza E adesso vi faccio causa NUOVE TUTELE/1 Arriva anche in Italia la class action. Ma non porterà, come quella americana, a risarcimenti miliardari. Anzi, dalla Finanziaria è uscito un pastrocchio che rischia di rendere più complessa la vita a consumatori e aziende. Brindano solo le associazioni, le uniche vincitrici. Che la giornata fosse destinata a diventare storica lo hanno fatto capire subito alcune associazioni come l'Adusbef e la Federconsumatori, proclamando il 21 dicembre la giornata dei diritti degli utenti. Sì, perché, con l'approvazione a forza di votazioni di fiducia della Finanziaria, il Senato ha introdotto nell'ordinamento italiano la class action, la causa collettiva che ha fatto la fortuna di molti film americani, portando però sull'orlo del baratro i conti di diverse big company statunitensi. Sarà una rivoluzione per il disastrato sistema giudiziario italiano? Possibile. Certo è che, nell'attesa del 1° luglio 2008, data in cui si potranno presentare le prime azioni legali, le polemiche già divampano, a cominciare dalle stesse associazioni dei consumatori. Comunicati di esultanza a parte, se si scende un po' nel merito, i Ralph Nader tricolori avrebbero voluto un testo più vicino alla legge madre americana; lo considerano, insomma, un po' annacquato. La legge non piace, per motivi opposti, ai rappresentanti delle imprese, che intravedono il rischio di finire nella morsa di cause costosissime. Non convince, infine, le autorità di vigilanza dei mercati e le associazioni di riferimento del mondo degli investimenti e della finanza. Da tutte le parti piovono critiche, insomma, e il sospetto è che quella che sta per andare in vigore sia una legge che il governo ha voluto per gettare acqua sul fuoco del malcontento che è cresciuto dopo gli scandali Cirio, Parmalat e dopo la vicenda ancora da chiarire dei derivati, senza però riuscire a incidere in modo concreto sulle distorsioni del sistema. Eppure, la class action, o tipologie di azioni risarcitorie collettive, esistono in quasi tutti gli ordinamenti, a testimonianza della necessità che ovunque è sentita di creare un sistema che difenda gli interessi dei consumatori. Ma dopo un lungo iter legislativo e un estenuante confronto con i rappresentanti delle varie parti coinvolte si è arrivati a un provvedimento di compromesso che sembra scontentare tutti. Ecco perché.Tempi lunghi. Andando al sodo, chi proverà una class action deve mettere in conto che i risarcimenti, se ci saranno, si faranno attendere. L'iter previsto, infatti, è abbastanza tortuoso. In primo luogo l'azione non potrà essere promossa da un singolo cittadino, ma solo da un'associazione rappresentativa di interessi collettivi. Inoltre, bisognerà superare due distinti passaggi: il giudizio di merito, in cui un magistrato dovrà decidere se l'impresa merita di essere condannata, e stabilire, nel caso affermativo, le modalità per fissare gli importi dovuti e la procedura per i rimborsi. Di soldi nel concreto, però, si parlerà solo nella seconda fase, quando il caso passerà di competenza alla camera di conciliazione, ancora da costituire presso i vari tribunali. Nelle condizioni in cui versa il sistema giudiziario italiano è probabile che per percorrere tutto l'iter ci possano volere degli anni, forse anche molti (il Codacons dice addirittura 20). Paradossalmente, però, proprio i tempi lunghi di questo doppio iter, sollecitato da Confindustria al fine di depotenziare questo tipo di azione, possono trasformarsi in una spada di Damocle sospesa sulla testa delle imprese. Il rischio è che si verifichi esattamente quello che per anni è accaduto negli Stati Uniti e che il governo federale ha poi cercato di raddrizzare, cioè la prolificazione delle transazioni tra l'impresa coinvolta e gli utenti che hanno promosso l'azione, fino al punto da vanificare la legge stessa. Secondo uno studio pubblicato da una rivista specializzata americana, nell'ultimo secolo più dell'85% delle class action si è concluso patteggiando il risarcimento, in moltissimi casi senza neanche giungere in dibattimento. Luca Arnaboldi, senior partner dello Studio Carnelutti, spiega a Milano Finanza che "negli ultimi due anni proprio negli Stati Uniti, considerata la patria della class action e per questo paese preso continuamente ad esempio, questo tipo di azione è stato fortemente ridimensionato. Ne sono stati ristretti i campi d'applicazione ed è stato elevato il numero dei danneggiati quale pre-requisito per avviare la causa". Questo che cosa vuol dire? "Che in quei paesi dove vige il sistema anglosassone", continua Arnaboldi, "ci si è resi conto delle distorsioni e dei danni che la class action aveva provocato e si è corsi ai ripari". Il continuo ricorso alle transazioni dimostra con chiarezza che agitare sotto il naso di un'azienda la possibilità di un'azione risarcitoria collettiva è diventata a un certo punto una vera arma di ricatto, come dimostra anche tutta una serie di indagini che sono state condotte in materia per iniziativa di istituzioni come l'American Chamber of Commerce e il Forum di Giustizia Europeo. "Il fatto è che l'azienda per evitare danni di immagine preferisce pagare pur di stoppare l'azione legale, anche quando ritiene di non avere adottato comportamenti scorretti", spiega Arnaboldi. Esiste tale pericolo anche in Italia? A quanto pare sì, solo che il coltello dalla parte del manico non ce l'hanno gli studi legali come accade negli Stati Uniti, bensì le associazioni dei consumatori, che assumono così un enorme potere con la nuova legge. Le associazioni dei consumatori e "tutti i comitati adeguatamente rappresentativi degli interessi collettivi", infatti, sono i soggetti legittimati ad agire secondo la nuova versione del testo di legge passato in Senato (nella prima stesura erano state autorizzate solo le associazioni dei consumatori). Restano fuori gli avvocati, per evitare, si è detto, che si crei un filone di business a tutto vantaggio di una categoria di professionisti e a scapito degli interessi dei consumatori. Filone di business che però potrebbe crearsi in capo a quegli studi legali che ruotano intorno alle associazioni dei consumatori.Un coro di critiche. Nonostante il ruolo e il potere che la legge riconosce loro, associazioni come Adiconsum, Federconsumatori e Codacons hanno trovato alcune ragioni per dolersi. Il motivo? Uno è sicuramente l'assenza dal testo normativo del cosiddetto danno punitivo. Vuol dire che le aziende, a differenza di quanto avviene negli Stati Uniti, dovranno solo risarcire i singoli cittadini del danno accertato e non l'intera categoria eventualmente danneggiata dalla stessa azione. "In effetti", prosegue Arnaboldi, "il danno punitivo è un principio che non esiste nell'ordinamento giuridico italiano e che il legislatore non ha utilizzato né nella prima né nella seconda stesura del testo". Cosa che, secondo le associazioni dei consumatori, depotenzia di fatto la legge. Per contro, neanche Confindustria è contenta, poiché è convinta che l'introduzione della class action produrrà una sorta di catastrofe per le imprese che, in un sistema scarsamente competitivo come quello italiano, saranno ancor meno incentivate a investire. E le autorità di mercato? Anche in questi ambienti regna lo scetticismo. La Consob, per esempio, non si esprime preferendo assumere una posizione attendista. Di recente, però, il presidente Lamberto Cardia non ha nascosto le sue perplessità dichiarando che "se male interpretata la class action può essere dannosa per il sistema, portando a un proliferare di cause legali". Cautela anche da parte di Assogestioni. Interpellata da Milano Finanza, l'associazione guidata da Marcello Messori, pur riconoscendo la necessità di uno strumento di tutela dei consumatori, mette in guardia dai rischi di "un utilizzo distorto della legge".C'è poi il problema della retroattività. Non è una questione di lana caprina, visto che fa la differenza tra l'inclusione o l'esclusione dei casi Cirio e Parmalat. Il testo approvato dal Parlamento al riguardo tace. Secondo Assirevi, l'associazione dei revisori contabili, "il buon senso" sembrerebbe "far ritenere che la nuova normativa va applicata per il futuro". Siccome però, come detto, il provvedimento nulla dice al riguardo, toccherà al magistrato stabilirlo caso per caso. Chi sembra non avere dubbi all'inverso, invece, sono le associazioni dei consumatori che hanno, come detto, già proclamato il 21 dicembre come giornata dei diritti degli utenti per celebrare la class action. "L'avvio della causa collettiva", ricordano infatti Adusbef e Federconsumatori, "ha effetti immediati: interrompe le prescrizioni delle altre cause avviate dai consumatori, anche singolarmente". Chi ha orecchie per intendere intenda. I paradossi. Nei paesi in cui la legge sulle azioni collettive è operante, le situazioni che vengono portate all'attenzione dei giudici sono le più svariate. Per esempio, una broker ha iniziato davanti al tribunale di San Francisco una class action nei confronti della Morgan Stanley per discriminazione sessuale. Il motivo della causa collettiva è quello dell'affidamento dei portafogli clienti più sostanziosi a broker maschi e di lasciare i più poveri alle donne. Nel caso di vittoria il risarcimento potrà andare anche alle altre broker che si trovano nella stessa condizione di discriminazione da parte della Morgan Stanley. Microsoft sta subendo in questo stesso periodo una class action da parte di acquirenti dei suoi pacchetti software con l'accusa di pratiche monopolistiche. Apple, dal canto suo, ha in corso diverse class action per la pubblicità ingannevole degli iPod sulla durata delle batterie, sulle garanzie poco chiare e per aver venduto computer usati come nuovi. Per non parlare della causa collettiva intentata alla Burger King dai dipendenti e dagli ex dipendenti che si sono visti fare delle trattenute indebite sulle buste paga. Una breve panoramica che testimonia la frequenza della pratica della class action nel mondo, con il verificarsi di casi paradossali, e che fornisce un'idea di quello che in futuro potrà avvenire anche in Italia. (riproduzione riservata) Milano Finanza Numero 254, pag. 10 del 22/12/2007 Autore: Maria Rosaria Marchesano.


EUROSTAR, RIMBORSATI 800 EURO A PASSEGGERO (sezione: Class action)

( da "Mattino, Il (Benevento)" del 22-12-2007)

 

Eurostar, rimborsati 800 euro a passeggero Rimasero bloccate a Capua 450 persone sui vagoni al gelo FRANCESA CHIRI Saranno risarciti i passeggeri dell'Eurostar Lecce-Roma che la notte del 15 dicembre sono rimasti bloccati per dodici ore su un treno in avaria: 450 viaggiatori costretti ad una notte da incubo in aperta campagna a Capua, al freddo e senza servizi, e ad un'odissea che li ha visti trasbordare per ben due volte su treni diversi nel tentativo di raggiungere la loro meta, alla quale sono giunti dopo venti ore dall'inizio del viaggio. Per loro le organizzazioni di difesa dei consumatori hanno strappato alle Ferrovie 800 euro di risarcimento in un'azione collettiva che, dicono, è una prima prova di class action, proprio da ieri a pieno diritto nell'ordinamento italiano grazie al varo della Finanziaria. L'accordo per il risarcimento (agli 800 euro andrà aggiunto il prezzo del biglietto) è stato firmato da Federconsumatori, Adusbef, Adiconsum, Assoutenti e Adoc mentre si è tirato fuori il Codacons convinto che tra danno emergente (freddo, ritardo, privazione del cibo, paura) e danno biologico il diritto di ciascun consumatore possa essere anche superiore ai mille euro. Ma le prime associazioni cantano vittoria e parlano di "svolta storica per il movimento dei consumatori italiani". "Fino ad oggi i risarcimenti venivano compensati solo attraverso forme di rimborso parziale o totale del biglietto. Per ottenere risarcimenti più concreti il consumatore doveva ricorrere al giudice. L'accordo con Trenitalia rappresenta un importante risultato destinato ad influire sugli altri servizi" fa notare infatti l'Adiconsum. L' accordo, evidenzia anche l'Adoc, è stato firmato grazie ad un "cambio di strategia di Trenitalia, da noi sempre auspicato, e costituisce una prima prova di class action. Infatti si è giunti ad una soluzione condivisa in sede sostanzialmente conciliativa paritetica". L'indennizzo, più l'eventuale rimborso per coloro che non l'avessero ancora richiesto, si potrà ottenere dal 2 gennaio, esibendo un documento di riconoscimento e il titolo di viaggio, presentando domanda presso le sale Eurostar o gli sportelli informazioni o inviando una raccomandata. Sul sito www.ferroviedellostato.it sarà possibile scaricare l'apposito modulo di richiesta. Per Federconsumatori, Adusbef ed Adoc si tratta intanto di una "importante vittoria" e "per la prima i viaggiatori costretti a subire disagi ed enormi ritardi ottengono, grazie alla contrattazione delle associazioni dei consumatori, un risarcimento collettivo".


FS: ADUC, RIMBORSO 800 EURO E' CLASS ACTION 'ALL'AMATRICIANA' (sezione: Class action)

( da "ADN Kronos" del 22-12-2007)

 

Ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ECONOMIA Roma, 22 dic. - (Adnkronos) - Il rimborso di 800 euro per il ritardo 'monstre' dell'eurostar Lecce-Roma "e' un esempio di class="term">class class="term">action all'amatriciana". Definizione che l'Aduc, l'associazione dei consumatori che oggi critica quello che ritiene un escamotage, aveva gia' utilizzato per definire il provvedimento inserito in Finanziaria. "Abbiamo gia' criticato questo accordo come regalo di alcune associazioni "utili idiote" a Trenitalia che, con una manciata di quattrini (ridicola rispetto alla gravita' del fatto) si e' messa il portafogli a posto ed ha placato i bollori di queste associazioni di consumatori. Nel contempo abbiamo rilevato che chiamare questo accordo "una prima prova di class="term">class class="term">action", come hanno fatto queste associazioni, oltre che non vero era pericoloso".


Class action e giustizia in affanno (sezione: Class action)

( da "Stampaweb, La" del 22-12-2007)

 

class="hilite">La class="term">class class="term">action introdotta con la legge finanziaria 2007 cambierà il volto della tutela del consumatore in Italia. Quando un'attività illecita d'impresa dovesse danneggiare migliaia di cittadini, com'è accaduto di recente nelle vicende Cirio, Parmalat, bond argentini, la nuova azione dovrebbe consentire che con una sola causa intentata in nome della "classe" si possa ottenere il riconoscimento giudiziale del risarcimento del danno a favore di chiunque appartenga a tale categoria. Non sarà, pertanto, più necessario che ciascun danneggiato si attivi personalmente per ottenere soddisfazione cercando un avvocato o un'organizzazione disposta ad agire nel suo interesse, con fatica e sovente con spese sproporzionate all'ammontare del danno individuale. Per essere risarciti sarà invece sufficiente che il consumatore danneggiato dichiari entro una certa data di volere aderire all'azione intrapresa. L'introduzione della class="term">class class="term">action potrà creare problemi economici alle imprese, che saranno esposte al rischio di dover pagare ingenti risarcimenti ai danneggiati. Mentre, infatti, prima della sua approvazione esse rimborsavano i danni cagionati esclusivamente ai cittadini che, agendo personalmente, intervenivano nel processo con azioni legali individuali, d'ora in poi sarà sufficiente che qualcuno attivi l'azione collettiva, e che essa sia vinta, perché tutti i consumatori che ad un certo punto abbiano aderito all'azione intrapresa possano pretendere il risarcimento del danno. Può darsi che, di conseguenza, il sistema economico abbia a subire qualche contraccolpo. Quando la legge è stata approvata in prima lettura dal Senato, Confindustria ha denunciato con forza questo pericolo. Si tratta, in ogni caso, di una scelta irrinunciabile di giustizia, poiché la tutela del consumatore costituisce un interesse pubblico che deve essere riconosciuto fino in fondo ed è inaccettabile che a sopportare le conseguenze negative delle gestioni imprenditoriali illecite siano, senza garanzie, gli incolpevoli acquirenti di beni o servizi. Si deve d'altronde ricordare che un sistema capitalistico avanzato si regge su imprese in concorrenza fra loro e che si finanziano sul mercato nel rispetto della legge. Se violando la legge esse cagionano danni a una pluralità di clienti o di investitori, è giusto che li rimborsino tutti. Detto questo, le specifiche modalità con le quali il Parlamento ha approvato la class="term">class class="term">action suscitano qualche perplessità. Colpisce, innanzitutto, che una novità legislativa di così grande impatto sia stata attivata inserendola nella legge finanziaria anziché utilizzando le sequenze ordinarie del legiferare e che, nel primo voto al Senato, il quorum dei consensi necessari per l'approvazione sia stato ottenuto soltanto perché un senatore di minoranza ha schiacciato il pulsante sbagliato. Non è bello, anche perché dimostra che, senza la blindatura della finanziaria, il peso delle lobby trasversali avrebbe potuto intralciare in modo irreparabile il percorso parlamentare. Stupisce, in secondo luogo, che durante il passaggio della legge finanziaria alla Camera sia stato necessario procedere ad alcune modificazioni di grande peso: cambiando, in particolare, l'impianto originario che riservava a poche associazioni tipizzate di consumatori la possibilità di gestire le azioni collettive e prevedendo un'udienza filtro destinata a bloccare le azioni pretestuose. La prima modificazione corregge una stortura che avrebbe rischiato di affidare a mani troppo circoscritte la gestione di un'azione di rilevante importanza economica e che, per evitare anche soltanto sospetti di accordi sottobanco, era opportuno aprire a maggiore concorrenza, come avviene negli Stati Uniti, culla della class="term">class class="term">action. La seconda evita a sua volta che in conseguenza di una litigiosità temeraria le imprese siano trascinate senza giustificazione sul banco degli accusati in vicende processuali di ampia risonanza con inutili danni d'immagine. Perché, tuttavia, non ci si è accorti subito dei pericoli? Quali interessi si annidavano dietro la formulazione originaria della legge opportunamente corretta? Al di là dei nodi politici risolti, la nuova legge apre interrogativi giuridici specifici sui quali i giuristi avranno modo di sperimentare la loro vena interpretativa e sui cui dettagli tecnici non è il caso che ci si soffermi in questa sede. L'esperienza dimostrerà se la disciplina configurata funzionerà davvero o se sarà necessario introdurre correttivi. Su di un punto vorrei tuttavia appuntare l'attenzione. Che, ancora una volta, il Parlamento ha varato una legge senza compiere un'analisi preventiva del suo impatto sul sistema di giustizia. è prevedibile che l'introduzione dell'azione collettiva susciti una effervescenza di azioni legali che si aggiungerà alle azioni individuali che gli irriducibili intenteranno comunque. Quest'effervescenza si scaricherà su di un sistema di giustizia già da tempo in affanno. Non vi sarà il rischio che, in questo contesto, anche l'azione collettiva rischi il collasso a causa del collasso generale del nostro sistema di giustizia?.


Finanziaria: le novità della manovra (sezione: Class action)

( da "Corriere.it" del 22-12-2007)

 

Entrerà in vigore dal prossimo 1° gennaio Finanziaria: le novità della manovra Aziende e lavoratori autonomi: detrazione del 100% Iva su cellulari. No a Iva ridotta per vendita asini vivi ROMA - La Finanziaria 2008 è stata approvata ed entrerà in vigore dal 1° gennaio prossimo. Sono molte le novità introdotte, dall'intervento per ridurre l'Ici all'abolizione del ticket da 10 euro su diagnostica e specialistica e con la promessa di ulteriori sconti fiscali per i dipendenti se ci sarà un tesoretto anche l'anno prossimo. Alla Camera è stato introdotto un meccanismo per agire sulle accise e contrastare i rialzi del prezzo dei carburanti. Queste le più importanti novità: FONDO TAGLIO TASSE DIPENDENTI - La detrazione non potrà essere inferiore al 20% per i redditi più bassi ICI PRIMA CASA - Riduzione dell'1,33 per mille in aggiunta alle detrazioni attuali fino a un massimo di 200 euro. Restano fuori ville, castelli e palazzi storici. Lo sconto si applica anche ai coniugi separati non assegnatari della casa coniugale purché non siano titolari di altra abitazione nello stesso Comune ABOLIZIONE TICKET - Via quelli da 10 euro su assistenza specialistica e diagnostica BONUS FAMIGLIE NUMEROSE - Detrazione aggiuntiva di 1.200 euro per le famiglie che hanno quattro o più figli a carico ASILI NIDO - Arrivano 70 milioni per la realizzazione di asili nido, provenienti dalla confisca dei beni dei "furbetti del quartierino". Si aggiungono 25 milioni già nel decreto fiscale e i 5 milioni del residuo del fondo per la famiglia. Prorogato lo sconto fiscale sulle rette: il 19% fino a 632 euro l'anno per 20 euro di riduzione MATERNITÀ ADOTTIVA - La durata del periodo di maternità per le famiglie che adottano è uguale a quelle in cui nasce un figlio: cinque mesi. In caso di adozione nazionale, dopo l'arrivo del figlio, in caso di adozione internazionale la maternità potrà coprire il periodo di permanenza all'class="hilite">estero previsto dalla procedura AFFITTI STUDENTI FUORI SEDE - Detrazione d'imposta fino a 500 euro l'anno CLASS ACTION - Sarà il tribunale a decidere le associazioni o i comitati ammissibili TETTO STIPENDI - Introdotto il tetto agli stipendi anche per i dirigenti della Banca d'Italia, delle authority indipendenti e delle amministrazioni dello Stato. Il trattamento economico non potrà superare il doppio del primo presidente della Corte di cassazione: 548 mila euro. Per gli altri resta il limite introdotto al Senato di 274 mila MISTER PREZZI - Introdotta la figura del Garante per la sorveglianza dei prezzi TAGLIO ACCISE BENZINA - Saranno sterilizzate se il prezzo del greggio salirà oltre il 2%: stabiliti parametri di riferimento precisi per il funzionamento del meccanismo MUTUI - È istituito un fondo di solidarietà con una dotazione di 10 milioni di euro annui per il 2008, il 2009 e il 2010 per aiutare i mutuatari a fronteggiare l'aumento degli interessi sui mutui prima casa COSTI POLITICA - Riduzione a dodici dei ministeri a partire dal prossimo governo e a 60 dei membri dell'esecutivo. Ammorbidito il taglio per le Comunità montane: saranno le Regioni entro sei mesi a definirlo, altrimenti interverrà lo Stato WELFARE - Il limite di spesa passa da 1.548 milioni a 1.264 milioni IVA - Aziende e lavoratori autonomi potranno detrarre fino al 100% dell'Iva sui cellulari. Impossibile usufruire dell'Iva agevolata al 10% se si vendono asini, muli o bardotti se vivi, Iva agevolata se questi animali saranno commerciati morti. Iva agevolata anche per i premi delle corse di cavalli e per gli spettacoli di maschere e corsi mascherati CASA ECOLOGICA - Proroga di altri tre anni per la detrazione Irpef del 55% delle spese di riqualificazione energetica, dalle finestre alle caldaie ai pannelli solari TRASPORTO PUBBLICO LOCALE - Per il trasporto pubblico locale 614 milioni nel 2008, 651 nel 2009 e 651 nel 2010 MULTE - Tagliati a due anni i termini della prescrizione per l'incasso delle multe BUONO-VACANZA - Per le fasce sociali più deboli, pensionati a basso reddito, arriva un buono da spendere nei settori del turismo balneare, montano e termale nei periodi di bassa stagione CANONE RAI - Abolito il canone per chi ha più di 75 anni e reddito inferiore ai 516,46 euro al mese IRES E IRAP - Aumenta la franchigia Irap per le piccole imprese, che sale a 9.500 euro. Le nuove aliquote scendono dal 33 al 27,5% per l'Ires e dal 4,25% al 3,9% per l'Irap AUTOTRASPORTO - 300 milioni per migliorare sicurezza stradale, interventi sui pedaggi e sulle accise VITTIME MAFIA - Dal 2008 alle vittime della mafia e del dovere verrà erogato un vitalizio di 1.033 euro al mese e a loro saranno estesi i benefici delle vittime del terrorismo. È istituito un fondo per la legalità alimentato dai beni confiscati ai mafiosi FORFETTONE - I contribuenti sotto i 30 mila euro all'anno potranno accedere al fisco semplificato con un'aliquota del 20% SICUREZZA - Raddoppiano i fondi per le forze di polizia e i vigili del fuoco. Stanziati complessivamente 200 milioni, di cui 40 per i vigili PACCHETTO VERDE - Nasce il fondo "un centesimo per il clima" a cui sarà destinato 1 centesimo di euro per ogni litro di benzina acquistato al distributore e per ogni 6 kw/h di energia elettrica consumata. Al via anche la trasformazione delle ferrovie dismesse in piste ciclabili. stampa |.


Finanziaria con passione (sezione: Class action)

( da "AprileOnline.info" del 22-12-2007)

 

Andrea Scarchilli , 21 dicembre 2007 Palazzo Madama l'approva con la fiducia e l'ormai consueto contributo determinante dei senatori a vita. Misure a favore di casa, imprese e famiglie. Prodi: "Sorrido da qui a qui". Ma per il governo, tra verifica e legge elettorale, si preannuncia un gennaio di fuoco Il Senato ha approvato definitivamente la Finanziaria. Il testo, di 213 articoli e 1.192 commi, è stato varato con il contributo decisivo dei sei senatori a vita presenti in aula, che hanno tutti votato sì. Il no di Franco Turigliatto avrebbe infatti portato la maggioranza alla sconfitta. Valore complessivo della manovra: 16,3 miliardi di euro, dagli undici circa che si era stabilito dovesse valere all'inizio. Soddisfatto, e sollevato, il presidente del Consiglio: "Sorrido da qui a qui" e a chi gli ha contestato un governo senza maggioranza politica, Romano Prodi ha replicato secco: "Non è vero". La Costituzione non distingue fra senatori eletti o meno, ha aggiunto il premier. L'opposizione, però, continua a battere su questo punto e sull'eccessivo ricorso alla fiducia. La Finanziaria è stata votata senza fiducia solo in prima lettura, poi un filotto di sei ricorsi allo strumento della blindatura, con il contributo determinante, nelle ultime tre battute a Palazzo Madama, dei senatori a vita. Pesano anche i rimproveri del Capo dello Stato e l'approssimarsi di un mese di gennaio che si preannuncia di fuoco. Si sovrapporranno la verifica richiesta da Rifondazione comunista e il vertice, fissato per il dieci gennaio, sulla legge elettorale. Ci sarà il faccia a faccia tra i piccoli partiti, che contestano ogni ipotesi che possa penalizzare le formazioni con percentuali più ridotte, e il Partito democratico che si batte per una sterzata in senso "bipartitico", non disdegnando il canale di dialogo aperto con il partito più forte dell'opposizione, il Popolo delle libertà di Silvio Berlusconi. Ma per Prodi il vertice dell'Unione di gennaio servirà ad "imbullonare" la maggioranza. Le priorità del 2008 sono "la legge elettorale ed i salari mediobassi". Rimane da varare entro la fine dell'anno un nuovo decreto legge per la sicurezza dopo avere lasciato il testo di novembre al suo destino. Le modifiche introdotte al Senato sull'omofobia hanno indotto l'esecutivo a lasciar decadere il provvedimento varato dopo la morte di Giovanna Reggiani a Roma. Le macroaree in cui può essere suddiviso il maxiprovvedimento economico sono tre: misure per la casa, le imprese, la famiglia. Casa. Con la Finanziaria 2008 si alleggeriscono le tasse sulla casa. I proprietari degli immobili potranno sommare alla attuale detrazione nazionale per l'Ici di 103,29 euro un'ulteriore detrazione di imposta annuale pari all'1,33 per mille del valore catastale dell'immobile. Sono inoltre previste agevolazioni sugli interessi sul mutuo accesi per la casa di abitazione e per le ristrutturazioni con la proroga, dal 2008 al 2010, del taglio di imposta, pari al 36% delle somme spese per le ristrutturazioni edilizie e della riduzione dell'Iva dal 20 al 10%. Tagli delle imposte del 55% delle spese sono previsti anche per le ristrutturazioni e gli acquisti volti a risparmio di energia anche spalmando il beneficio fino a dieci anni. Misure anche a favore degli affitti. Cala, tra i 300 e i 150 euro, l'Irpef per gli inquilini con contratto registrato e con reddito complessivo Irpef fino a 30.987 euro lordi l'anno. Per i giovani tra i 20 e i 30 anni che, con reddito inferiore ai 15 mila euro, vanno a vivere in affitto viene introdotto un taglio delle imposte di circa 1.000 euro l'anno, che scende a 500 euro l'anno se il reddito è tra i 15 e i 30 mila euro, mentre per gli universitari è confermato il taglio di imposta pari al 19% dell'affitto prevista dalla Finanziaria 2007. Imprese. Per le aziende la manovra Finanziaria prevede una riduzione di 5,5 punti dell'IRES (imposta sulle società) che dall'anno prossimo passa dal 33% al 27,5% ed una riduzione generale dell'IRAP dal 4,25 al 3,9%, accanto ad una tassazione agevolata delle plusvalenze emergenti in occasione di operazioni di riorganizzazione aziendale, con aliquota compresa tra il 12 e il 16 per cento. Sono inoltre confermati i bonus per gli imprenditori che nel 2008 assumeranno lavoratori a tempo indeterminato al Sud (333 euro per ogni nuovo occupato o 416 euro per le neo assunte), viene aumentato da 15 a 50 milioni di euro il plafond di calcolo credito d'imposta per le spese di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo, sono riconosciute agevolazioni IRAP alle imprese vittime di estorsioni denunciate. La Finanziaria 2008 prevede inoltre sconti e semplificazioni per gli autonomi, i piccoli imprenditori ed i professionisti: niente Iva e relativa documentazione, esenzione dall'Irap e un solo adempimento per l'Irpef con un'imposta secca del 20% sul reddito. Tra le altre misure la manovra prevede meno tasse sulle buste paga dei lavoratori dipendenti (il peso del fisco sarà ridotto con le entrate aggiuntive del 2008 per la lotta all'evasione fiscale). Aumenta da tre a quattro il numero delle violazioni contestate, in giorni diversi, che farà scattare il fermo dell'attività per mancata emissione dello scontrino. Famiglie. Stanziati cento euro al mese di detrazioni fiscali per le famiglie con almeno quattro figli a carico. Ripristinato anche per il 2008 e il 2009 il cinque per mille, abolito il canone Rai per le persone con oltre 75 anni e con un reddito non superiore a 6.714 euro l'anno. Sconti del 19 per cento per le famiglie con bimbi all'asilo (fino a 632 euro), sia pubblico che privato. class="hilite">Un aiuto ai nuclei familiari arriverà anche da Mister Prezzi, un garante per vigilare sul costo della vita. E dalla Class class="term">action, l'azione legale collettiva per tutelare gli interessi di cittadini e consumatori da società e imprese che mettono sul mercato merce non in regola o sono carenti nei servizi.


Palazzo Madama l'approva con la fiducia e l'ormai consueto contributo determinante dei senatori a vita. Misure a favore di casa, imprese e famiglie. Prodi: "Sorrido da qui a qui" (sezione: Class action)

( da "AprileOnline.info" del 22-12-2007)

 

Finanziaria con passione Andrea Scarchilli , 21 dicembre 2007 Palazzo Madama l'approva con la fiducia e l'ormai consueto contributo determinante dei senatori a vita. Misure a favore di casa, imprese e famiglie. Prodi: "Sorrido da qui a qui". Ma per il governo, tra verifica e legge elettorale, si preannuncia un gennaio di fuoco Il Senato ha approvato definitivamente la Finanziaria. Il testo, di 213 articoli e 1.192 commi, è stato varato con il contributo decisivo dei sei senatori a vita presenti in aula, che hanno tutti votato sì. Il no di Franco Turigliatto avrebbe infatti portato la maggioranza alla sconfitta. Valore complessivo della manovra: 16,3 miliardi di euro, dagli undici circa che si era stabilito dovesse valere all'inizio. Soddisfatto, e sollevato, il presidente del Consiglio: "Sorrido da qui a qui" e a chi gli ha contestato un governo senza maggioranza politica, Romano Prodi ha replicato secco: "Non è vero". La Costituzione non distingue fra senatori eletti o meno, ha aggiunto il premier. L'opposizione, però, continua a battere su questo punto e sull'eccessivo ricorso alla fiducia. La Finanziaria è stata votata senza fiducia solo in prima lettura, poi un filotto di sei ricorsi allo strumento della blindatura, con il contributo determinante, nelle ultime tre battute a Palazzo Madama, dei senatori a vita. Pesano anche i rimproveri del Capo dello Stato e l'approssimarsi di un mese di gennaio che si preannuncia di fuoco. Si sovrapporranno la verifica richiesta da Rifondazione comunista e il vertice, fissato per il dieci gennaio, sulla legge elettorale. Ci sarà il faccia a faccia tra i piccoli partiti, che contestano ogni ipotesi che possa penalizzare le formazioni con percentuali più ridotte, e il Partito democratico che si batte per una sterzata in senso "bipartitico", non disdegnando il canale di dialogo aperto con il partito più forte dell'opposizione, il Popolo delle libertà di Silvio Berlusconi. Ma per Prodi il vertice dell'Unione di gennaio servirà ad "imbullonare" la maggioranza. Le priorità del 2008 sono "la legge elettorale ed i salari mediobassi". Rimane da varare entro la fine dell'anno un nuovo decreto legge per la sicurezza dopo avere lasciato il testo di novembre al suo destino. Le modifiche introdotte al Senato sull'omofobia hanno indotto l'esecutivo a lasciar decadere il provvedimento varato dopo la morte di Giovanna Reggiani a Roma. Le macroaree in cui può essere suddiviso il maxiprovvedimento economico sono tre: misure per la casa, le imprese, la famiglia. Casa. Con la Finanziaria 2008 si alleggeriscono le tasse sulla casa. I proprietari degli immobili potranno sommare alla attuale detrazione nazionale per l'Ici di 103,29 euro un'ulteriore detrazione di imposta annuale pari all'1,33 per mille del valore catastale dell'immobile. Sono inoltre previste agevolazioni sugli interessi sul mutuo accesi per la casa di abitazione e per le ristrutturazioni con la proroga, dal 2008 al 2010, del taglio di imposta, pari al 36% delle somme spese per le ristrutturazioni edilizie e della riduzione dell'Iva dal 20 al 10%. Tagli delle imposte del 55% delle spese sono previsti anche per le ristrutturazioni e gli acquisti volti a risparmio di energia anche spalmando il beneficio fino a dieci anni. Misure anche a favore degli affitti. Cala, tra i 300 e i 150 euro, l'Irpef per gli inquilini con contratto registrato e con reddito complessivo Irpef fino a 30.987 euro lordi l'anno. Per i giovani tra i 20 e i 30 anni che, con reddito inferiore ai 15 mila euro, vanno a vivere in affitto viene introdotto un taglio delle imposte di circa 1.000 euro l'anno, che scende a 500 euro l'anno se il reddito è tra i 15 e i 30 mila euro, mentre per gli universitari è confermato il taglio di imposta pari al 19% dell'affitto prevista dalla Finanziaria 2007. Imprese. Per le aziende la manovra Finanziaria prevede una riduzione di 5,5 punti dell'IRES (imposta sulle società) che dall'anno prossimo passa dal 33% al 27,5% ed una riduzione generale dell'IRAP dal 4,25 al 3,9%, accanto ad una tassazione agevolata delle plusvalenze emergenti in occasione di operazioni di riorganizzazione aziendale, con aliquota compresa tra il 12 e il 16 per cento. Sono inoltre confermati i bonus per gli imprenditori che nel 2008 assumeranno lavoratori a tempo indeterminato al Sud (333 euro per ogni nuovo occupato o 416 euro per le neo assunte), viene aumentato da 15 a 50 milioni di euro il plafond di calcolo credito d'imposta per le spese di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo, sono riconosciute agevolazioni IRAP alle imprese vittime di estorsioni denunciate. La Finanziaria 2008 prevede inoltre sconti e semplificazioni per gli autonomi, i piccoli imprenditori ed i professionisti: niente Iva e relativa documentazione, esenzione dall'Irap e un solo adempimento per l'Irpef con un'imposta secca del 20% sul reddito. Tra le altre misure la manovra prevede meno tasse sulle buste paga dei lavoratori dipendenti (il peso del fisco sarà ridotto con le entrate aggiuntive del 2008 per la lotta all'evasione fiscale). Aumenta da tre a quattro il numero delle violazioni contestate, in giorni diversi, che farà scattare il fermo dell'attività per mancata emissione dello scontrino. Famiglie. Stanziati cento euro al mese di detrazioni fiscali per le famiglie con almeno quattro figli a carico. Ripristinato anche per il 2008 e il 2009 il cinque per mille, abolito il canone Rai per le persone con oltre 75 anni e con un reddito non superiore a 6.714 euro l'anno. Sconti del 19 per cento per le famiglie con bimbi all'asilo (fino a 632 euro), sia pubblico che privato. class="hilite">Un aiuto ai nuclei familiari arriverà anche da Mister Prezzi, un garante per vigilare sul costo della vita. E dalla Class class="term">action, l'azione legale collettiva per tutelare gli interessi di cittadini e consumatori da società e imprese che mettono sul mercato merce non in regola o sono carenti nei servizi.


SCUOLA PER TUTTI (sezione: Class action)

( da "Azione, L'" del 22-12-2007)

 

L'AZIONE - Articoli - Scuola per tutti SCUOLA PER TUTTI Che cosa viene modificato dalla presenza di bambini/e, ragazzi/e nelle aule scolastiche? Come cambia il processo di insegnamento/apprendimento di fronte a giovani che parlano lingue diverse con storie personali e collettive-individuali, familiari, comunitarie, legate più o meno indirettamente a seconda che si tratti di immigrati di prima o seconda generazione, da Paesi diversi dal nostro? Come si modificano i comportamenti, i saperi, le percezioni degli allievi, dei genitori e dei docenti? Si tratta di domande alle quali sono state date, in provincia di Treviso, risposte diverse, in relazione a concrete realtà territoriali, cercando un equilibrio tra condivisione di valori e diversità, nel tentativo difficile e spesso conflittuale di proporre, da parte dei docenti più sensibili, una "pedagogia universalista della differenza" che includa senza omologare, che consegua l'uguaglianza degli esiti dell'apprendimento cercando di sacrificare il meno possibile le individualità. Questi sono i presupposti che hanno guidato la scelta coraggiosa, effettuata dai dirigenti scolastici di 16 istituti presenti nel territorio coneglianese, che nel marzo 2002 hanno pensato di affrontare insieme le problematiche connesse alla progressiva presenza di allievi non italofoni, prevenendo l'insorgere di situazioni destabilizzanti. Un percorso significativo è stato avviato con la creazione della Rete per l'accoglienza degli studenti con cittadinanza non italiana "Una scuola per tutti". Si tratta di un'esperienza che coinvolge più realtà scolastiche presenti nel territorio. La Rete ha lo scopo di promuovere e diffondere la cultura dell'accoglienza, svolgendo la funzione di coordinamento delle esperienze, di consulenza e di documentazione. Cura l'elaborazione di progetti unitari di supporto linguistico per gli stranieri, nonché la progettazione e la realizzazione di interventi in materia di didattica interculturale e Italiano L2 in collaborazione con la Conferenza dei sindaci dell'Ulss 7. "Mettersi in Rete" è importante per non disperdere le risorse in mille rivoli, per evitare le sovrapposizioni, per avere progetti mirati, per commisurare le risorse agli obiettivi, per agire in modo professionale, per stimolare il confronto di esperienze, rendere possibili azioni che sarebbero difficili da strutturare a livello di singola scuola. Queste sono le motivazioni che negli anni hanno accompagnato dirigenti, funzioni strumentali, docenti e operatori della scuola - coordinati dal preside dell'istituto capofila Isis "Da Collo", Marco Bavosi - nella promozione e diffusione di molteplici iniziative concernenti la didattica, attività di carattere interculturale, nonché riguardanti l'applicazione del dettato legislativo. Va ricordato il contributo offerto dal liceo "Marconi" per l'esperienza significativa maturata nella didattica della semplificazione e facilitazione linguistica e disciplinare finalizzata all'inserimento degli studenti stranieri anche in un percorso di studi liceale. Grazie a un intenso lavoro di équipe in Rete, sono state elaborate delle buone prassi e strategie educative particolarmente apprezzate dal ministero della Pubblica Istruzione e da altri enti. Se i risultati finora ottenuti sono senz'altro positivi, la strada da percorrere è ancora decisamente in salita. Gli interventi da parte di molteplici organismi territoriali senza alcun coordinamento sinergico, la frammentazione delle azioni finanziate dai vari bandi che prevedono anche scadenze diverse rispetto all'anno scolastico/formativo, l'eccessiva rigidità e complessità burocratica, la discontinuità delle figure di riferimento nella scuola, in particolare la soppressione del docente coordinatore di Rete (a tempo pieno) sono solo alcuni degli elementi di criticità che attendono soluzione. Per evitare che generino atteggiamenti di chiusura e di intolleranza. Laura Segato insegnante, referente Rete "Una scuola per tutti".


PARMALAT/ CONSUMATORI: ACCORDO CON INTESA STRADA A CLASS ACTION (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 22-12-2007)

 

22-12-2007 20:11 Si riservano di presentarla dal primo luglio 2008 Roma, 22 dic. (Apcom) - L'accordo tra Parmalat e Intesa SanPaolo, che corrisponderà un importo complessivo di 310 milioni di euro, con le due società che hanno raggiunto accordi transattivi di tutti i reciproci rapporti e pretese relativi al periodo antecedente la dichiarazione d'insolvenza della stessa Parmalat (dicembre 2003), con rinuncia a tutte le azioni revocatorie e risarcitorie già promosse ed eventualmente proponibili nei confronti della banca, "apre la strada ad una doverosa azione collettiva, che tuttavia Adusbef e Federconsumatori si riservano di presentare in Tribunale dal 1 luglio 2008, dopo una doverosa e meticolosa analisi legale, già affidata a primari giuristi". Lo annunciano le due associazioni in una nota. "Se Intesa San Paolo eroga un importo di 310 milioni di euro a Parmalat per chiudere qualsiasi contenzioso, riconosce che ha procurato seri danni non solo all'azienda, che risarcisce, ma anche ai risparmiatori ed azionisti, oltre 140.000 complessivamente frodati per un controvalore di 14 miliardi di euro, che occorre risarcire nella loro totalità", aggiungono i consumatori. "class="hilite">Adusbef e Federconsumatori hanno già dato mandato a primari studi legali esterni, oltre al proprio staff di avvocati, di verificare la fondatezza giuridica di una mezza dozzina di class="term">class class="term">action, da promuovere prevalentemente contro le banche, che hanno truffato,finora impunemente, 1 milione di risparmiatori per un controvalore di 50 miliardi di euro".


Inizia la stagione della class action I primi casi: autostrade, bond argentini, telefoni, derivati, ferrovie, interessi bancari, assicurazioni (sezione: Class action)

( da "Unita, L'" del 23-12-2007)

 

Stai consultando l'edizione del Inizia la stagione della class="term">class class="term">action I primi casi: autostrade, bond argentini, telefoni, derivati, ferrovie, interessi bancari, assicurazioni di Bianca Di Giovanni / Roma NUOVI DIRITTI Per i consumatori comincia l'anno dell'azione collettiva, ovvero la possibilità di essere risarciti collettivamente se si è subito un danno. Adusbef e Federconsumatori sono pronte all'azione, con sette ipotesi già sul tavolo che riguardano ban- che, assicurazioni, servizi telefonici, trasporti. "Ma guai a fare le cose troppo in fretta - spiega Elio Lannutti dell'Adusbef - Non vogliamo azioni temerarie. Per questa ragione sottoporremo i casi a un pool di esperti (tra gli altri gli avvocati Ugo Ruffolo e Alfredo Galasso) per valutare la materia". "Su queste cose non si può sbagliare - class="hilite">aggiunge Rosario Trefiletti - Per noi la class="term">class class="term">action dev'essere sempre l'ultima istanza: prima tenteremo sempre la via della conciliazione". Insomma, se ci sarà anche solo un dubbio non se ne farà niente. Perché la class="term">class class="term">action funziona anche come semplice deterrente, migliorando la competizione tra le imprese e i servizi ai cittadini. "Per questo non capisco perché Montezemolo, Ania e Abi l'abbiano osteggiata fino all'ultimo", dice Lannutti. Che al solo nominare l'azione collettiva le cose possano cambiare lo dimostrano proprio le prime ore di vita in Italia della nuova norma. Appena varata la Finanziaria le Ferrovie hanno siglato l'accordo che riconosce un risarcimento di 800 euro ai passeggeri bloccati sull'Eurostar per 12 ore la scorsa settimana. Solo un caso? Chissà. La lista dei primi ipotetici duelli comunque è pronta: si ha tempo fino a giugno (mese in cui sarà operativa la norma) per vagliarla. Autostrade Le concessionarie autostradali hanno già ottenuto l'ok per i prossimi aumenti. Ma da oggi in poi dovranno stare molto attenti a fornire tutti i servizi necessari: cartelloni, manto stradale, pulizia, rompighiaccio per i mesi invernali e assistenza. Se si dovessero ripetere le nottate al gelo degli automobilisti, ci si potrebbe rivalere sulle società che incassano i pedaggi. Servizi telefonici Sotto la lente sono finiti i costi per l'invio delle bollette, messi a carico degli utenti. Secondo le associazioni invece l'invio dovrebbe essere pagato dalle aziende telefoniche. Le quali finiscono sotto accusa anche perché spesso richiedono il pagamento di servizi non richiesti dai consumatori. Nuove voci finiscono di soppiatto in bolletta e scalzarle diventa difficilissimo. Ferrovie Il caso riguarderebbe in particolar modo i pendolari e i servizi a cui hanno diritto acquistando il biglietto. In primo luogo puntualità e pulizia dei treni. L'ipotesi di class="term">class class="term">action potrebbe spingere le Regioni a sottoscrivre contratti di servizio più vincolanti. Derivati La questione è esplosiva. Riguarda migliaia di piccole imprese indotte ad acquistare prodotti senza conoscerne le allocazioni di investimento, e quindi senza conoscerne i rischi correlati. Interessi bancari È la vecchia storia dell'anatocismo, cioè il pagamento degli interessi a un anno o a tre mesi, a seconda della convenienza dell'istituto. Finora i consumatori hanno subìto le decisioni delle banche: oggi potrebbero rivalersi sulle risorse perse. Bond Argentini Il crack del Paese sudamericano ha coinvolto 450mila piccoli risparmiatori del nostro Paese ed ha mandato in fumo 14 miliardi di euro. Una vicenda drammatica per il nostro Paese, che è risultato l'unico nel mondo in cui i titoli argentini erano stati venduti per la maggior parte a famiglie, e per di più a cittadini anziani. Assicurazioni Si punta ad ottenere almeno in parte il rimborso della multa (700 miliardi di lire) comminata dall'Antirust alle maggiori compagnie con l'accusa di cartello. Finora le società si sono salvate grazie al decreto cosiddetto "salva-compagnie" varato da Antonio Marzano.


Pronti per le class action (sezione: Class action)

( da "Stampa, La" del 23-12-2007)

 

class="hilite">I consumatori "Pronti per le class="term">class class="term">action" L'accordo tra Parmalat e Intesa SanPaolo "apre la strada ad una doverosa azione collettiva, che tuttavia Adusbef e Federconsumatori si riservano di presentare in Tribunale dal 1 luglio 2008, dopo una doverosa e meticolosa analisi legale". Le due associazioni inoltre hanno già dato mandato "di verificare la fondatezza giuridica di una mezza dozzina di class="term">class class="term">action, da promuovere prevalentemente contro le banche".


Gli avvocati discutono di riforma dei giudici di pace (sezione: Class action)

( da "Nuova Venezia, La" del 23-12-2007)

 

ASSEMBLEA DELL'UNIONE TRIVENETA Gli avvocati discutono di riforma dei giudici di pace Ieri il pm Pastore ha nominato i due consulenti che dovranno ricostruire la dinamica del grave incidente Sono state al centro dell'assemblea dell'Unione triveneta degli ordini degli avvocati, ieri a Ca' Vendramin Calergi, le misure che il governo si accinge a varare sui giudici di pace. Il disegno di legge di "riforma della magistratura onoraria, riordino degli uffici giudicanti di primo grado e interventi urgenti per la definizione del contenzioso pendente" prevede infatti novità di assoluto e grande rilievo. Tra queste la soppressione delle funzioni e degli uffici del giudice di pace e la creazione di un'unica figura di magistrato onorario di primo grado; la trasformazione degli uffici non circondariali del giudice di pace in sedi decentrate del Tribunale; l'ampliamento delle competenze sia civili che penali dei magistrati onorari giudicanti; la retribuzione dei magistrati onorari in forma mista: con compensi fissi per ogni udienza e a cottimo con previsione di specifiche indennità. In aggiunta, il governo ha in mente disposizioni straordinarie preordinate all'eliminazione del carico arretrato. L'assemblea dell'Unione Triveneta, che ha celebrato ieri i 25 anni dalla fondazione, ha affrontato anche la questione delle class action. L'avvocatura triveneta ha ottenuto, attraverso 12 emendamenti inviati alle commissioni competenti di Camera e Senato, di rendere possibili le azioni collettive anche a chi non rientra nelle liste ministeriali. Continua inoltre il dibattito aperto con il Consiglio superiore della magistratura relativamente l'esclusione degli avvocati dai consigli giudiziari voluta dalla riforma Mastella. Una decisione che, di fatto, elimina ogni possibilità di introdurre una "voce esterna" nella valutazione sull'attività dei magistrati che continueranno, pertanto, a valutarsi da soli.


<Class action contro le banche> (sezione: Class action)

( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del 23-12-2007)

 

PARMA 23-12-2007 Adusbef e Federconsumatori all'attacco "Class action contro le banche" "L'accordo tra Parmalat e Intesa Sanpaolo apre la strada ad una doverosa azione collettiva, che tuttavia Adusbef e Federconsumatori si riservano di presentare in Tribunale dal 1 luglio 2008, dopo una analisi legale, già affidata a primari giuristi ". Lo affermano in una nota le due associazioni dei consumatori. "Se Intesa Sanpaolo eroga un importo di 310 milioni di euro a Parmalat per chiudere qualsiasi contenzioso - si legge - riconosce che ha procurato seri danni non solo all'azienda, che risarcisce, ma anche ai risparmiatori ed azionisti, oltre 140.000 complessivamente frodati per un controvalore di 14 miliardi di euro, che occorre risarcire nella loro totalità. Adusbef e Federconsumatori hanno già dato mandato a studi legali di verificare la fondatezza giuridica di una mezza dozzina di class action, da promuovere prevalentemente contro le banche che hanno truffato, finora impunemente, 1 milione di risparmiatori per un controvalore di 50 miliardi di euro".


Un'azione congiunta (sezione: Class action)

( da "Corriere delle Alpi" del 23-12-2007)

 

Un'azione congiunta contro la base Dal Molin A DIECI mesi esatti dalla imponente manifestazione del 17 febbraio, in almeno trentamila (reali) hanno sfilato di nuovo per le strade di Vicenza sabato 15 dicembre per opporsi alla guerra e alla costruzione della nuova base Usa del "Dal Molin". I manifestanti, il popolo della sinistra anti-governista e anti-militarista hanno espresso in questa manifestazione tutto il suo sdegno verso l'altra"Sinistra", quella di governo (Prc, PdCi, Verdi, Sd), quella che ha accettato il raddoppio della base Usa, ha sostenuto tutte le missioni di guerra, ha contribuito al varo di una Finanziaria che scarica bombe e pallottole contro lavoratori e civili di mezzo mondo (aumentando ulteriormente dell'11% le spese militari); la stessa sinistra socialdemocratica che, da sempre agente dei briganti borghesi nei movimenti di lotta, ha nei fatti boicottato la manifestazione. Noi pensiamo, come la gran parte di chi ha manifestato sabato in corteo, che sia inutile, illusorio e deleterio per il movimento contro la guerra continuare a interloquire con la direzione dei partiti socialdemocratici e il loro nuovo cartello elettorale (La Sinistra-L'Arcobaleno) o pensare di pungolarli da sinistra. Il PdAC, come il 17 febbraio, ha presenziato massicciamente al corteo di sabato. Lo spezzone del Partito di Alternativa Comunista è stato tra i più vivi, attivi e numerosi (benché oscurato, come l'intera manifestazione, dalla stampa borghese). La lotta per bloccare la costruzione della base Usa non si è certamente consumata col corteo di sabato, né deve proseguire per mezzo esclusivo di "ricorsi legali", destinati come ovvio a sorte tutt'altro che positiva. No, questa battaglia può esser vinta solo con la generalizzazione della nostra lotta, solo con un'azione prolungata e unitaria di tutti gli sfruttati contro il/i governo/i guerrafondaio/i. E' una battaglia che, al contempo, va condotta a livello internazionale, come sono già impegnate le altre sezioni della Lega Internazionale dei Lavoratori (Quarta Internazionale). In Italia dobbiamo batterci per la costruzione di un fronte unitario, che coinvolga le forze antagoniste della sinistra, il sindacalismo di classe, i lavoratori, i comitati contro la guerra, gli immigrati, i collettivi studenteschi nella preparazione di uno sciopero generale continuato contro il governo Prodi e che non si fermi dinanzi a futuri nuovi governi targati Veltroni o Berlusconi. E' tempo, in parole povere, di costruire un'opposizione vera e un'alternativa concreta, quindi comunista, contro la barbarie capitalista. pdac.belluno@gmail.com Alternativa Comunista BELLUNO Un sistema radiotelevisivo sempre più meridionale UN sistema radiotelevisivo meridionale e sempre più "meridionalizzato". Viene spontaneo chiederci dove sono finite le persone del Nord Italia? Infatti dalle nostre televisioni si ascoltano solamente accenti ciociari, napoletani e siciliani. Con enfasi vengono riferite copiose notizie provenienti prevalentemente dalla parte più meridionale della penisola. Questa volta la politica non c'entra, è in gioco la partecipazione della parte più attiva della popolazione, quella appunto che si localizza nelle regioni settentrionali. Perché questa sorta di emarginazione etnica e culturale per i cittadini delle regioni settentrionali? Forse il linguaggio dei Lombardi e dei Veneti non è così colorito come quello degli abitanti del Sud? Di fatto il nostro sistema di informazione radiotelevisivo rappresenta solamente una parte della nazione e privilegia le parlate meridionali. Non fa meraviglia dunque che, nelle nostre regioni si preferiscono i programmi televisivi locali e esteri, ai programmi nazionali, non solo carenti di contenuti, ma inoltre espressi con modelli verbali e accenti nei quali il cittadino settentrionale non può certo riconoscersi. La cosa peggiore è lo spot pubblicitario, a volte demenziale, e ancor più incomprensibile, a causa del poco usuale gergo con cui viene comunicato. Tutto questo ricorda l'esperienza scolastica di chi ha avuto maestri meridionali e la difficoltà di comprendere un'espressione verbale non del tutto familiare e forse non tanto simpatica. Perché poi, giornalisti e speakers televisivi di origine meridionale non fanno un po' d'aggiornamento per apprendere correttamente i nomi delle località venete? Sarebbe sufficiente qualche visita turistica nell'ambito della regione per poter "capire" i nomi delle nostre località. Troppo spesso abbiamo ascoltato i nomi storpiati di paesi e località, assistendo anche alla nascita di neologismi locali come: Sàcile, Càdore, Pòrcia, Cadòla ecc. A volte basterebbe conversare un po' con la gente del luogo per imparare l'essenziale. All'estero i nostri connazionali, dopo aver osservato i programmi televisivi italiani, si sono chiesti dove sono finiti i cittadini delle regioni settentrionali, sempre a causa del susseguirsi nelle trasmissioni, di accenti verbali non troppo familiari, che ripetuti con insistenza, diventavano perfino disgustosi. Gian Pietro Bontempi Noi decadenti? Gli americani pensino a loro IL New York Times dice l'Italia è un paese in decadenza? Ma non ne hanno abbastanza di che pensare alle loro magagne interne (vedi uno su tutti gli sciacallaggi avvenuti nel periodo delle devastazioni del maltempo) e per quanto riguarda l'escalation delle guerre provocate contro ipotetici possessori di armi nucleari e quant'altro? A proposito, prendiamo l'affare Irak: dopo aver condotto una guerra inutile (ciò detto persino da Berlusconi, però guarda caso da presidente del consiglio, ma a frittata già fatta) e a loro dire vinta (anche qui tutto vero) hanno avuto ancora da che marciare sulle macerie e provocare altre vittime tra i poveri vecchi, i bambini, le donne, colpevoli solo di appartenere a uno stato disgraziatamente nel mirino degli usurpatori. Neanche dopo l'uccisione di Saddam Hussein, non si sono arresi, e chissà quando. Ma tutto questo sarà mai partito dall'evento delle Torri Gemelle? E in merito senza prenderlo per oro colato, c'è un qualcosa nel libro dal titolo Zero (questo Zero avrà pure un significato) come per esempio il mistero dell'aereo caduto sul Pentagono, con quel buco che sembra appartenere più ad un piper, che a un gigante dell'aria, come descritto. Luigi Palman Contro l'inquinamento non esiste angoscia TRE decessi e numerosi ricoveri: il proliferare dell'epidemia di meningite, che sembra aver preso piede in tutt'Italia, sta intimorendo un po' tutti nonostante le rassicurazioni dei sanitari. L'allarme, veicolato attraverso i media, si amplifica di ora in ora. Così, siamo arrivati al paradosso di una collettività in stato di apprensione a momenti alterni. L'Oms notifica migliaia di morti per inquinamento, ogni anno, eppure non si avverte nessuna avvisaglia di angoscia di massa. Evidentemente non c'è tempo di preoccuparsi di piccolezze come l'avvelenamento dell'aria, delle acque e dei suoli, tra uno shopping al centro commerciale e un incolonnamento al casello autostradale. Era proprio vero quell'antico adagio: fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. Fabrizio Soppelsa Verdi Belluno.


Il Nord prepara le barricate per il suo scalo (sezione: Class action)

( da "Giornale.it, Il" del 23-12-2007)

 

Di Redazione - domenica 23 dicembre 2007, 07:00 da Milano Alitalia, il giorno dopo. Sulla scia di un destino che sembra ormai segnato, le agenzie hanno rilanciato per tutto il giorno una valanga di reazioni contrarie alla cessione ad Air France. Tutto il Nord è schierato per l'"italianità" della compagnia, sulla quale si era spesa tanta parte della campagna di Air One, e per la difesa del ruolo e delle dimensioni dell'aeroporto di Malpensa. Secondo il piano di Air France, che ricalca il piano di sopravvivenza varato in luglio da Alitalia, Malpensa (24 milioni di passeggeri nel 2007) perderà il suo ruolo di hub, ovvero tutto il traffico di interconnessione operato, appunto, dalla compagnia: significherà veder crollare di colpo il lavoro del 30%, ovvero perdere 8 milioni di passeggeri, con inevitabili contraccolpi sull'occupazione. La battaglia per l'hub è guidata dalle forze politiche e sociali del Nord, la Lega e Regione Lombardia in testa. "Mi sembra una scelta folle - ha detto il presidente della Regione, Roberto Formigoni, commentando la decisione di avviare la trattative in esclusiva con Parigi -. Air France ha interesse a sviluppare i propri hub di Parigi e Amsterdam avendo poi una piccola propaggine al sud, a Roma, e togliendo di mezzo il proprio concorrente più importante, Malpensa". Tuttavia, ha aggiunto, "Malpensa comunque si svilupperà, ma vorremmo evitare questi due anni di sofferenza; se venisse scelta Air France noi dovremmo costruire un'altra compagnia capace di servire il Nord del Paese, la parte più sviluppata". Per Roberto Calderoli (Lega) si tratta di "un attacco organizzato nei confronti del Nord". Il segretario nazionale del partito e vicecapogruppo alla Camera, Roberto Cota, propone una mobilitazione di tutti gli amministratori del Nord Italia per sensibilizzare il governo. Il segretario provinciale Matteo Salvini propone "le barricate". Giorgio Jannone, class="hilite">componente del direttivo Forza Italia della Camera e della Commissione Finanze, rilancia: "Siamo pronti a organizzare con gli azionisti e con i dipendenti dell'Alitalia una causa, una class="term">class class="term">action contro il governo Prodi che ha colpevolmente svalutato le azioni e che sta demolendo lo scalo di Malpensa".


Un declino annunciato (sezione: Class action)

( da "Tirreno, Il" del 23-12-2007)

 

L'ITALIA VISTA DALL'ESTERO UN DECLINO ANNUNCIATO Una levata patriottica di scudi ha accompagnato l'inchiesta del New York Times sul malessere italiano. La nostra classe dirigente al gran completo ha rispedito al mittente l'identikit tracciato dal quotidiano americano: l'immagine di un paese infelice, invecchiato, pessimista sul proprio futuro, rassegnato a un ruolo subalterno. Peccato, forse un po' di autocritica non avrebbe guastato. La scorsa settimana il paese è stato messo in ginocchio dall'agitazione selvaggia di una potentissima camarilla, quella degli autotrasportatori. Infliggendo alla collettività un danno di miliardi di euro, gli indisturbati padroncini della strada hanno rapidamente ottenuto la consueta pioggia di sussidi. Nessuna riorganizzazione in vista per un settore gestito in modo irrazionale, con una polverizzazione della proprietà che porta a livelli intollerabili di spreco (oltre l'80% dei viaggi di ritorno sono a vuoto). Ma gli autotrasportatori sono in buona compagnia. Negli ultimi anni ogni blando tentativo di liberalizzazione si è tradotto nella conferma del potere d'interdizione delle mille corporazioni che tengono in pugno il paese, nel silenzio della società civile. Già, dov'è finita la nostra società civile? All'estero, verrebbe da rispondere. Dopo decenni in cui il merito viene sistematicamente mortificato nei criteri di selezione professionale e sociale, i più bravi, ma anche i più corretti, sono spesso i primi a fuggire. Unico tra i grandi paesi industrializzati, l'Italia vanta un saldo negativo del 2% tra laureati immigrati ed emigrati: quelli che emigrano sono ben il 7% contro il 2,4 della Spagna. Chi rimane, peraltro, ha deboli incentivi a impegnarsi per riuscire: secondo le rilevazioni Ocse, nel 2006 gli studenti italiani sono precipitati oltre il 30º posto come rendimento scolastico. Solo il 2,7% dei giovani fino a 29 anni è laureato, contro l'8,2 della Gran Bretagna e il 4,7 media europea. Così, nella mucillagine sociale descritta dall'ultimo rapporto Censis, non c'è più spazio per il maturare di una coscienza civile, presupposto per qualsiasi azione di difesa degli interessi collettivi. Nessun altro paese occidentale, del resto, presenta simili livelli d'illegalità di massa: quasi il 27% del nostro prodotto interno lordo è sommerso, ma l'illegalità ha una dimensione capillare e quotidiana. E' vero, in Italia resistono a macchia di leopardo aree protette dove creatività e talento fanno la differenza. Ma non orientano i processi di selezione della classe dirigente, né rappresentano un modello condiviso. Alla fine degli anni Ottanta si celebrò il sorpasso del sistema italiano su quello britannico. Altri tempi. Oggi, dopo la rimonta inglese, tocca a noi subire il sorpasso spagnolo. E la classe politica? è occupata a fondare partiti o architettare nuovi sistemi elettorali. Il leader dell'opposizione sembra impegnato soprattutto nella compravendita di senatori avversari. Un sottosegretario in quota Udeur è appena finito agli arresti per tangenti ricevute prima del cambio di casacca, come assessore regionale di FI. Il capo del governo ha avviato un simbolico conto alla rovescia per inaugurare la Tav, opera faraonica la cui realizzazione ha decuplicato costi e tempi previsti: nessuna scusa è stata chiesta ai contribuenti. Puntualmente, secondo l'ultimo rapporto Demos, crolla la fiducia dei cittadini verso istituzioni pubbliche, banche e imprese. Non è lo scenario di un malessere: è la cronaca di un declino annunciato. Alberto Vannucci Università di Pisa.


Adiconsum: <Le "azioni collettive" solo utopia> (sezione: Class action)

( da "Gazzettino, Il (Padova)" del 23-12-2007)

 

Class-action Adiconsum: "Le "azioni collettive" solo utopia" (M.B.) Class action è il termine anglosassone per definire un'azione legale di rivalsa collettiva nei confronti delle pratiche commerciali scorrette. L'esempio più emblematico è rappresentato dai crack finanziari Parmalat, Cirio e Tango bonds, solo per citare i nomi dei più famosi e recenti accaduti nel nostro Paese. Negli Stati Uniti e in molti altri stati europei la class action è una pratica orami consolidata a difesa del cliente e del consumatore. In Italia invece no. Sembrava che il Governo, con la nuova Finanziaria avesse colmato questa lacuna, ma le speranze dei consumatori e di Adiconsum, che ieri a Padova ha tenuto un convegno proprio per fare il punto sulla situazione class-action, sono state infrante."Ha vinto ancora una volta la lobby di Confindustria - ha detto sconsolato il segretario nazionale di Adiconsum Paolo Landi - e a noi tocca ripartire daccapo. L'emendamento votato al Senato è stato infatti completamente stravolto rispetto a quello definitivo uscito dalla Camera dopo l'approvazione della Finanziaria. Dell'azione collettiva prospettata è rimasto solo il nome. Il resto è un meccanismo conciliativo che non prevede né la condanna per chi esercita pratiche commerciali scorrette, né l'obbligo esecutivo della sentenza se un'azienda viene ritenuta colpevole"."Inoltre - ha proseguito Landi - se un'impresa decidesse di seguire la tesi della resistenza, con i gradi di giudizio previsti dall'emendamento, potrebbero passare anche quindici anni prima che a un cliente sia data ragione e risarcimento. Quella che il Parlamento ha approvato, con il sostegno del Governo e la pressione degli Industriali, per i consumatori è una vera e propria beffa di Natale. Ma la sconfitta non ci piega, anzi, riprenderemo la nostra battaglia con ancora più vigore per far comprendere l'iniquità di un provvedimento svuotato del suo vero significato".


FINANZIARIA 2008, LEGAMBIENTE: NESSUN PROVVEDIMENTO STRUTTURALE SULLE GRANDI QUESTIONI AMBIENTALI (sezione: Class action)

( da "Sestopotere.com" del 23-12-2007)

 

(17:01) (22/12/2007 17:27) | FINANZIARIA 2008, LEGAMBIENTE: NESSUN PROVVEDIMENTO STRUTTURALE SULLE GRANDI QUESTIONI AMBIENTALI (Sesto potere) - Roma - 22 dicembre 2007 - "L'ambiente, nella Finanziaria 2008, è stato relegato in un angolino. Nessun provvedimento strutturale, nessuna misura coraggiosa che ponga la manovra 2008 in continuità e rafforzamento rispetto alla precedente". È amaro il commento del presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, alla manovra Finanziaria licenziata questa mattina dal Senato. Nello specifico si continua a investire su infrastrutture (ai 3,6 miliardi già inseriti nel testo del Governo per le grandi opere si sono aggiunti nel passaggio in Parlamento finanziamenti per il passante autostradale a Nord di Bologna e la nuova Autostrada Nogara-Mare Adriatico) e trasporto su gomma (i sussidi agli autotrasportatori hanno sottratto 92 milioni di Euro alla ricerca!), mentre si lasciano "a piedi" i pendolari, cancellando il piano "1000 nuovi treni pendolari" e riducendo del 20% le risorse per il servizio di trasporto ferroviario regionale rispetto al 2007. Gravi le misure sui rifiuti: sono state approvate due proroghe per il ciclo dei rifiuti senza le quali l'Italia avrebbe finalmente imboccato la strada di una gestione più sostenibile dal 1 gennaio 2008. La prima riguarda lo stop allo smaltimento dei rifiuti indifferenziati in discarica, che sarebbe dovuta entrare in vigore dal 1 gennaio 2000. La seconda riguarda l'obbligo del passaggio da tassa a tariffa, prevista inizialmente dal 1 gennaio 1999. È sparito il class="hilite">provvedimento che prevedeva la rottamazione degli elettrodomestici a bassa efficienza per quelli di classe A. Unica norma davvero efficace riguarda il Conto Energia e cioè il nuovo sistema di incentivi per fonti rinnovabili, in continuità con la manovra 2007. Soddisfazione anche per l'introduzione della Class class="term">action, e cioè la causa di gruppo per tutelare gli interessi collettivi. Insomma, da giugno, c'è la possibilità di avviare una causa civile (con tre gradi di giudizio) con cui si accerta il diritto al risarcimento del danno e la restituzione delle somme spettanti ai singoli cittadini. "Nel suo complesso, la manovra 2008 ? continua Cogliati Dezza ? non racchiude nessuna strategia di ampio respiro su tematiche fondamentali come, ad esempio trasporti e rifiuti, ma anche le disposizioni per un vero risparmio energetico".


INTESA RIMBORSA PARMALAT PER IL CRAC (sezione: Class action)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 23-12-2007)

 

Intesa rimborsa Parmalat per il crac A quattro anni esatti dal crac, ieri Parmalat e Intesa Sanpaolo hanno raggiunto un accordo su tutti i reciproci rapporti e pretese relativi al periodo antecedente la dichiarazione d'insolvenza della stessa Parmalat, con rinuncia a tutte le azioni revocatorie e risarcitorie già promosse ed eventualmente proponibili nei confronti della banca. Il gruppo Intesa corrisponderà a Parmalat un importo complessivo di 310 milioni. L'accordo coinvolge anche Cariparma, che pagherà 83 milioni di euro. In pratica le banche ammettono una responsabilità nel fallimento del gruppo alimentare. L'accordo quindi potrebbe aprire la strada a un'azione collettiva, che tuttavia Adusbef e Federconsumatori si riservano di presentare in Tribunale dal 1 luglio 2008, data class="hilite">in cui entra in vigore la class="term">class class="term">action approvata in Finanziaria, "dopo una doverosa e meticolosa analisi legale,già affidata a primari giuristi", come si legge in una note delle due associazioni dei consumatori. "Se Intesa Sanpaolo eroga un importo di 310 milioni di euro a Parmalat per chiudere qualsiasi contenzioso - si legge - riconosce che ha procurato seri danni non solo all'azienda, che risarcisce, ma anche ai risparmiatori ed azionisti, oltre 140.000 complessivamente frodati per un controvalore di 14 miliardi di euro, che occorre risarcire nella loro totalità". "Adusbef e Federconsumatori - informano le due associazioni - hanno già dato mandato a primari studi legali esterni di verificare la fondatezza giuridica di una mezza dozzina di class="term">class class="term">action, da promuovere prevalentemente contro le banche, che hanno truffato, finora impunemente, 1 milione di risparmiatori per un controvalore di 50 miliardi di euro".


<Class action contro le banche> (sezione: Class action)

( da "Gazzetta di Parma, La" del 24-12-2007)

 

"Class action contro le banche" Adusbef e Federconsumatori all'attacco Adusbef e Federconsumatori all'attacco "Class action contro le banche" "L'accordo tra Parmalat e Intesa Sanpaolo apre la strada ad una doverosa azione collettiva, che tuttavia Adusbef e Federconsumatori si riservano di presentare in Tribunale dal 1 luglio 2008, dopo una analisi legale, già affidata a primari giuristi ". continua... Per leggere il testo completo dell'articolo, registrati al nuovo "sfogliatore" online.


Class action con filtro per le associazioni (sezione: Class action)

( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 24-12-2007)

 

Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: COCCOBILL FINANZIARIA data: 2007-12-24 - pag: 34 autore: Class action con filtro per le associazioni Magistrati chiamati all'esame di ammissibilità Giovanni Negri Class action sì, ma senza eccessi. A questa "filosofia" e all'intenzione di non penalizzare in eccesso le imprese, senza però comprimere troppo le modalità di tutela degli interessi diffusi, si ispira l'intervento del legislatore che ha fatto debuttare nel nostro ordinamento giuridico un inedito assoluto come l'azione collettiva. Introdotta a sorpresa nella prima versione della Finanziaria approvata al Senato, l'azione collettiva è stata poi modificata in profondità dalla Camera sino all'assetto attuale. A venire ristretta e meglio precisata è stata innanzitutto l'area degliinteressi che possono essere fatti valere attraverso l'utilizzo del nuovo strumento. Così, nell'elenco finale trovano posto le richieste di risarcimento danni nell'ambito dei contratti conclusi attraverso moduli e formulari, come per esempio quelli impiegati in ambito bancario, assicurativo o finanziario (indirizzata naturalmente a una pluralità di clienti) oppure in conseguenza di atti illeciti extracontrattuali, di pratiche commerciali scorrette o di comportamenti anticoncorrenziali. Temi delicati quindi, il cui accertamento, al di là del diritto all'indennizzo, sarà particolarmente complesso. è rimasta in piedi poi, malgrado ipotesi contrarie, la potenziale applicazione retroattiva dell'azione, comprendendo anche eventi lesivi vericiatisi nel recente passato. Il modello italiano prevede poi una diffidenza di fondo verso forme di aggregazione spontanea su una sola azione collettiva. Un argine che si concretizza nel fatto che ad agire in giudizio dovranno essere non solo le 16 associazioni già inserite nella lista del ministero dello Sviluppo economico, ma anche organizzazioni e comitati rappresentativi degli interessi collettivi da tutelare. E qui naturalmente si porrà l'"eterno" problema della verifica della rappresentatività e della struttura che potranno assumere soprattutto i comitati. A questo primo filtro, concentrato sui soggetti che possono promuovere la class action, si aggiunge poi subito il successivo, quello del meccanismo di adesione alla classe. Perché il nostro sistema ha stabilito un meccanismo di opt-in e non di opt-out. Servirà cioè una manifestazione esplicita di volontà del singolo per aderire all'azione collettiva e non per uscirne, come invece avviene negli Stati Uniti. L'adesione dovrà essere comunicata al soggetto proponente con scadenza fissata al giudizio di appello. Potrebbe così verificarsi una sorta di effetto valanga in caso di azione collettiva accolta con successo in primo grado. Toccherà all'ente che ha proposto l'azione, all'esito positivo del giudizio di ammissibilità, farsi carico della pubblicità nei confronti del 2003. della platea degli interessati. L'autorità giudiziaria dovrà poi effettuare il controllo decisivo sull'ammissibilità dell'azione.La Finanziaria prevedeche il giudice deve respingere la richiesta quando è manifestamente infondata quando esiste un conflitto d'interessi, ma soprattutto, e si tratta di un terreno giuridico del tutto inesplorato, quando non c'è congruità tra lo strumento dell'azione collettiva e l'interesse che si intende far valere. A questo punto si apre il giudizio vero e proprio. Se l'azione collettiva viene respinta resta aperto l'interrogativo decisivo sulla proponibilità o meno, da parte di un singolo che ha aderito alla class action, di un'azione individuale (la normativa non lo chiarisce in maniera esplicita, ma dal contesto normativo si dovrebbe propendere per il no). Se invece la domanda viene accolta, al giudice sono aperte due strade. La prima è la definizione dei soli criteri di massima cui deve poi uniformarsi il risarcimento, ma, se è possibile allo stato degli atti, il giudice potrà anche definire, almeno nell'importo minimo, la somma da versare effettivamente a vantaggio del singolo utente o consumatore. Tocca poi all'impresa condannata muoversi nella fase successiva. A lei spetta infatti la proposta, nei sessanta giorni successivi alla notificazione della sentenza, del pagamento di una somma ai singoli interessati. Dovrà farlo attraverso una comunicazione, che verrà anche depositata in cancelleria, a ciascun avente diritto.


Parmalat firma la pace con Intesa (sezione: Class action)

( da "Corriere.it" del 24-12-2007)

 

I contenziosi di Collecchio: Da Cariparma (Crédit Agricole) 90 milioni Parmalat firma la pace con Intesa Il gruppo versa 327 milioni. Stop alle cause. "Evitato lungo contenzioso. Ma ribadiamo correttezza" MILANO - Un accordo extra-giudiziale per complessivi 419 milioni, il più ricco portato a casa fin qui: è il risultato che Enrico Bondi mette sotto l'albero di Piazza Affari e degli azionisti di Collecchio. Per statuto, i soci ex obbligazionisti beneficiano della metà dell'utile netto del gruppo, al quale concorreranno efficacemente i 327 milioni che Intesa Sanpaolo ha deciso di corrispondere "al solo fine di evitare le oggettive incertezze di un lungo contenzioso". Alla banca guidata da Corrado Passera, che ribadisce "l'assoluta correttezza dei comportamenti" e la "totale ignoranza" sullo stato di insolvenza di Calisto Tanzi, è riconducibile tuttavia l'intero accordo da oltre 400 milioni raggiunto tra il Commissario della Nuova Parmalat, assistito dallo studio legale Lombardi, e gli avvocati della Ca' de' Sass, lo studio Pedersoli e Angelo Benessia. Nel dettaglio, a fronte della rinuncia a tutte le azioni revocatorie (per 1,7 miliardi circa) e risarcitorie (3,2 miliardi) già promosse e proponibili in futuro, Intesa Sanpaolo versa a Parmalat 310 milioni, a Parmatour 12,5 milioni, a Parma Associazione Calcio, 2,5 milioni, ad altre società del gruppo ex Tanzi 2 milioni. Al totale ottenuto fini qui, 327 milioni, esborso per il quale la banca ha già accantonato 240 milioni nei precedenti esercizi, vanno aggiunti i 90 milioni "transati" da Cariparma (l'ex controllata di Intesa, passata poi sotto le insegne del Crédit Agricole, che conta su accantonamenti pari all'esborso) e altri 3 che vengono riconosciuti da Biverbanca, per un totale, appunto, di 419 milioni. Sale così a 579 milioni quanto pagato dal gruppo bancario per le transazioni con Collecchio, tenendo conto anche dei 160 milioni corrisposti da Nextra prima della quotazione in Borsa della Nuova Parmalat nell'ottobre del 2005. Intesa Sanpaolo sarà ammessa al passivo delle società Parmalat che prevede lo scambio tra debito e azioni: a fronte di un credito di 100 milioni riceverà azioni e warrant per circa 20 milioni di euro". Il Commissario straordinario che aveva fin qui raccolto 800 milioni, porta dunque a 1,2 miliardi le entrate dagli accordi transattivi. L'class="hilite">operazione annunciata ieri potrebbe aprire secondo l'Adusbef la strada per una class="term">class class="term">action, ma ancor più accende nei risparmiatori l'attesa in più di un effetto domino tra le banche italiane. Bisognerà vedere come reagiranno gli altri istituti coinvolti, in primis Unicredit e il suo amministratore delegato, Alessandro Profumo, che ha sempre praticato la linea dura. E c'è da aspettarsi che la decisione di Intesa Sanpaolo eserciti un pressing sul resto del sistema, dove qualcuno comincia a valutare il rischio di restare con il cerino acceso in mano. Anche negli Stati Uniti, dove i maggiori soggetti coinvolti sono Citigroup e Bank of America, si andrebbe verso una schiarita. A fine primavera dovrebbero aprirsi i due processi a New York: i due big d'Oltreoceano, la cui immagine è stata messa a dura prova dalla vicenda mutui, potrebbero scegliere di evitare i dibattimenti e scendere a patti con Collecchio. stampa |.


PARMALAT: ADUSBEF, ACCORDO SPIANA STRADA A CLASS ACTION (sezione: Class action)

( da "Wall Street Italia" del 24-12-2007)

 

Di ANSA (V. PARMALAT: RAGGIUNTO ACCORDO, DA INTESA..." H 15.44) -->(ANSA) - ROMA, 22 DIC - "L'accordo tra Parmalat e Intesa SanPaolo, che corrisponderà un importo complessivo di 310 milioni di euro, con le due società che hanno raggiunto accordi transattivi di tutti i reciproci rapporti e pretese relativi al periodo antecedente la dichiarazione d'insolvenza della stessa Parmalat (dicembre 2003), con rinuncia a tutte le azioni revocatorie e risarcitorie già promosse ed eventualmente proponibili nei confronti della banca, apre la strada ad una doverosa azione collettiva, che tuttavia Adusbef e Federconsumatori si riservano di presentare in Tribunale dal 1 luglio 2008,dopo una doverosa e meticolosa analisi legale,già affidata a primari giuristi". E' quanto si legge in una note delle due associazioni dei consumatori. "Se IntesaSanPaolo eroga un importo di 310 milioni di euro a Parmalat per chiudere qualsiasi contenzioso - si legge - riconosce che ha procurato seri danni non solo all'azienda, che risarcisce, ma anche ai risparmiatori ed azionisti, oltre 140.000 complessivamente frodati per un controvalore di 14 miliardi di euro, che occorre risarcire nella loro totalità". "Adusbef e Federconsumatori hanno già dato mandato a primari studi legali esterni di verificare la fondatezza giuridica di una mezza dozzina di class action, da promuovere prevalentemente contro le banche, che hanno truffato, finora impunemente, 1 milione di risparmiatori per un controvalore di 50 miliardi di euro". (ANSA).


I TITOLI DEI GIORNALI: ECONOMIA E FINANZA (sezione: Class action)

( da "Asca" del 24-12-2007)

 

(ASCA) - Roma, 24 dic - Ecco i principali titoli sui giornali di stamani: Corriere della Sera - Alitalia-Air France, lo stop di Epifani - Penati: Formigoni'? Basta proclami - Sicilia, la Calcestruzzi ferma i lavori - ''Una svolta, cosi' si isola chi tollera l'illegalita''' CorriereEconomia (Corriere della Sera) - Aeroporti d'Italia, quelle piste di troppo - Autogrill, la sosta che piace a Sarni - Disoccupati a sorpresa - Donne e impresa, avanza la generazione delle giovani pioniere - I mercati trasparenti - Il primato di Emma al test Berlusconi - Il timone e' in buone mani - L'arte di saper ascoltare - La crescita sara' un venticello - La vera ''class="term">class class="term">action'''? Sportelli in concorrenza - Le scelte del Paese: un'agenda per il 2008 - Mercato piatto Fiat alla prova - Nomine, il rischio del governo pigliatutto - Nuovo menu per Barilla, parte la sfida a Ferrero - Padoa-Schioppa riforma l'Fmi - Se il tubo del gas si ferma a Rovigo - Siamo ultimi, ma e' iniziata la rimonta - Soldi alla ricerca, tocca alla Fondazioni - Tasse, prove di taglio con forbici spuntate - Una nuova regina per il mercato dello zinco - Vicenza, baruffe per un posto in banca Il Giornale - Crac Parmalat, il pm fa autocritica: ''Non abbiamo visto il vero reato'' Il Messaggero - ''Vedrete, il Prof tagliera' altri panettoni'' Il Sole 24 Ore - Alitalia, la scelta dell'italianita' ha oneri elevati - Anzianita', si parte senza quote - Artigiani: triplica la spesa pensioni - Bene gli aiuti alla famiglia, ma misure semplici - Calcestruzzi blocca i cantieri in Sicilia - E' napoletano il filantropo numero uno - Fondi alla prova del risk management - II Nord deve alzare la voce - Il contributivo lancia la sfida dei coefficienti - Irpef, dieci anni avari di risparmi - Malpensa, a rischio 10 miliardi - Onlus, ricco ma oneroso il piatto delle eredita' - Piu' attenzione al territorio - Prima flessione della produttivita' - Serve la capacita' di fare rete - Tfr, fisco light con le detrazioni - Tra Stato e cittadini vincono le incertezze - Un anno di superlavoro nei ministeri - Vale 5,5 miliardi la generosita' degli italiani - ''Dote'' per il figlio fino a 18 anni - ''Il 2008 sara' l'anno dei salari'' Il Sole 24 Ore (Norme e Tributi) - Apprendisti assunti con tutti gii incentivi - Class class="term">action con filtro per le associazioni - Coltivatori ''conto terzi'' - Con il forfettone risparmio medio di 361 euro l'anno - Conciliazione se la somma e' insufficiente - I minori adempimenti alleggeriscono il conto - Societa' agevolate con i prodotti dei soci - Superati i limiti di validita' temporale - Un addebito Iva fa rimanere nell'ordinario - Un modello unico nazionale per certificare i contratti L'Unita' - Consigli a Montezemolo La Repubblica - ''Alitalia, la partita e' ancora aperta'' - 'Un'azienda degradata dalla politica 20 anni di scelte sbagliate per il Paese'' - Addio birra, i tedeschi bevono italiano - Allarme Confindustria: ''L'Italia e' malata di scarsa produttivita''' - Benzina, il governo minaccia sanzioni - Colpo di acceleratore sulla liberalizzazione ''Ma il centrodestra ci deve aiutare'' - Irpef e salari, si' del Prc a Prodi - Irpef salari, altola' della Cgil - Rischio mafia, Calcestruzzi chiude in Sicilia - Troppi tribunali, agenti male utilizzati Giustizia, ecco come ridurre gli sprechi La Stampa - ''Lo scalo lombardo ha ancora un futuro'' - ''Ma ora bisogna toccare le rendite finanziarie'' Per leggere gli articoli abbonati a www.ascachannel.it red/.


Pendolari, class action contro Trenitalia (sezione: Class action)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 27-12-2007)

 

La denuncia del portavoce: solo le stazioni sono sempre più scintillanti, nessuna della promesse fatte è stata mantenuta, pronti a batter cassa Pendolari, class action contro Trenitalia Ultimatum di Peris: "Ritardi continui, vagoni sporchi, poche biglietterie" "Che fine hanno fatto i finanziamenti della Regione Veneto?" I pendolari lanciano l'ultimatum a Trenitalia. Approfittando delle disposizioni contenute nella nuova finanziaria, che permette agli utenti di attivare class action (azioni legali collettive) anche contro le aziende che non garantiscono servizi pubblici appropriati, i viaggiatori della Marca trevigiana battono cassa davanti al comparto veneto dell'azienda ferroviaria. "Se Trenitalia non aprirà i tavoli di confronto tra pendolari, società e sindacati - dicono i pendolari - incorrerà nel rischio di essere trascinata da tutti noi in tribunale. I disservizi devono avere fine. Siamo pronti a ricorrere ad azioni legali collettive, la legge ora ce lo permette". Nonostante l'inverno, lungo le rotaie, sia stato meno "rovente" degli anni scorsi, quando il viavai dei treni sulle principali tratte ferroviarie della Marca era segnato da ritardi, soppressioni, intoppi di vario genere pressocché quotidiani, i pendolari non hanno seppellito l'ascia di guerra "perché, orario a parte - dicono - sul tappeto restano i problemi di sempre". Quali? La qualità delle strutture, la mancanza di servizi adeguati ma soprattutto "l'assenza di un rapporto tra società di trasporto e utenti". Quasi un anno fa, il ministro Bianchi (proprio da Treviso) promise che azienda di trasporto, associazioni dei consumatori, rappresentanti dei pendolari e sindacati avrebbero dato il via a una serie di incontri utili, si disse, a individuare e risolvere i problemi del servizio. "Era il 16 febbraio - ricorda Claudio Peris, portavoce di pendolari trevigiani - e c'erano tutti, comprese le associazioni di viaggiatori di Bassano del Grappa, Vittorio Veneto e Castelfranco. Ma, dopo le parole, non è stato fatto nulla". E così oggi gli utenti del servizio ferroviario hanno deciso di cambiare strategia. Lo spunto viene direttamente dal governo. Nella legge Finanziaria infatti si dà la possibilità agli utenti di attivare delle class action (ricorsi legali collettivi) anche contro le aziende che operano nel pubblico ma non garantiscono servizi accettabili. "Non vogliamo attivare ora un'azione legale - prosegue Peris - ma far capire all'azienda che, se non cambierà la musica, ci muoveremo proprio in questo modo". Le associazioni di consumatori sono favorevoli e plaudono alla prima vittoria dei pendolari, finalmente dotati di un'arma ben più tagliente dello sciopero del biglietto spesso lanciato per protestare contro i disservizi, ma altrettanto spesso rimasto senza risposte. E l'ultimatum crea nuovo collante tra i viaggiatori della Marca trevigiana. "Quello che chiediamo è un confronto chiaro - dice il portavoce dei viaggiatori - su prospettive e politiche per il futuro, stato di fatto del servizio e questioni economiche". Si punta il dito contro "stazioni sempre più scintillanti, ma treni sempre poco puliti", mancanza di biglietterie in scali strategici (vedi Vittorio Veneto) ma naturalmente, e come sempre, puntualità e frequenza dei treni. "Vogliamo guardare negli occhi chi gestisce il servizio e discutere. E' tempo di rispettare le promesse e gli accordi fatti a febbraio". Si cerca chiarezza anche sul fantomatico fronte dei finanziamenti regionali: "I soldi dati dal Veneto all'azienda di trasporto - si chiedono infine le associazioni - vengono davvero investiti sul territorio oppure se ne vanno altrove?".


L'inestirpabile avidità e gli eccessi della finanza (sezione: Class action)

( da "Corriere della Sera" del 27-12-2007)

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Opinioni - data: 2007-12-27 num: - pag: 44 autore: di SALVATORE BRAGANTINI categoria: REDAZIONALE L'inestirpabile avidità e gli eccessi della finanza Finché i prezzi delle case e delle azioni salivano vorticosamente, le banche centrali rimanevano impassibili. Rotto il giochino, sono intervenute. Ma se non potevano agire diversamente, allora hanno sbagliato prima LA CRISI DEL 2007 L a crisi finanziaria, nata in estate, dura ancora e non se ne vede la fine. La stagione dei bilanci bancari ci dirà chi è sano e chi è malato, e quanto, dissipando l'incertezza per cui ogni banca diffida delle altre. Speriamo che basti. Se ancora non è chiaro come evolverà la crisi, sappiamo però cosa l'ha prodotta, il che serve a evitare che si ripeta. Il conflitto di interessi c'entra sempre, specie per il rating, il cui modello, ormai quasi inutile, va cambiato. Il vero motore, però, è la prodigiosa fioritura dell'innovazione finanziaria, che in sé non va demonizzata; come ogni strumento, può essere utile o dannosa, dipende da come è usata. Le grandi istituzioni finanziarie, alla rincorsa dei profitti, l'hanno sfruttata al limite, e oltre, per "liberare" capitale di vigilanza. Per questo esse hanno "cartolarizzato", cioè venduto, i crediti, a volte a terzi, altre volte a società solo formalmente tali. Se chi compra è davvero estraneo alla banca, il rischio di credito passa a chi non lo conosce, e spesso neanche lo capisce. Quando non ci sono stati acquirenti veri, le banche han venduto a veicoli "esterni", che si finanziavano sul mercato, con la garanzia di linee di credito dalla "mamma", se altre fonti fossero mancate. Ciò per un po' ha consentito di far sparire dai bilanci i crediti, guadagnandoci; scoppiata la crisi, però, il rischio è tornato a casa, e la mamma ha dovuto far fronte all'impegno. Così tutti, tranne la mitica Goldman la cui imbattibilità comincia a insospettire gli altri giocatori. Negli Usa il sistema è stato applicato anche ai mutui a debitori marginali. I subprime però erano solo la carta più vacillante, che ha fatto franare un castello che pareva la pietra filosofale: per le banche, meno rischi e più profitti, per le autorità di vigilanza più (illusoria) stabilità. Il rischio, infatti, si trasferisce, non scompare, e strutture troppo complesse rendono arduo scovare il buco in cui è nascosto. Tanto che, a sei mesi dai primi scricchiolii, ancora non si sa dove siano finite le perdite che dovrebbero essere maturate, ma non sono ancora emerse nei bilanci bancari. Così, credendo di rendere più forti le singole banche, si è aumentato il gravissimo rischio di una crisi sistemica; ora il mondo trattiene il fiato, come mai negli ultimi decenni. Al disastro hanno contribuito tutti: le banche che vendevano i crediti, gli investitori che li compravano, i vigilantes (e dietro di loro, le autorità politiche). L'avidità è inestirpabile, si può solo cercare di incanalarla a fini, se non utili, almeno non dannosi. Chi voleva aumentare il valore dell'azione delle banche lo ha ridotto, ma ha fatto a tempo a incassare ricche prebende. Meno male che in Italia, nonostante fiere proteste, il governo ha saggiamente introdotto un trattamento fiscale delle stock option che scoraggia il "prendi i soldi e scappa". Anche il desiderio degli investitori di avere rendimenti "turbo" ha obnubilato quel buon senso che mai dovrebbe abbandonare chi maneggia denari altrui: non comprate quel che non capite, dice Warren Buffett. L'estate del 2007 stamperà questo monito nelle teste di tutti, fino alla prossima frenesia collettiva. Le banche centrali, pressate dai politici, sono state al gioco, favorendo comunque \\ la dispersione a pioggia del rischio, e tenendo bassi i tassi come mai in un secolo: e infatti mai, in cent'anni, globalizzazione juvante, l' establishment finanziario ha dominato la politica nel mondo come ora. Con tassi bassi, i rischi paiono lievi, il che esalta la propensione al rischio, e i grassi profitti che ciò consente; le banche, intanto, sono protette dalla rete di sicurezza che lo Stato appresta per aiutarle a tener vivi quei beni essenziali che sono il sistema dei pagamenti e la fiducia del pubblico. Ecco il "rischio morale" dei manager: se va bene incassano opzioni milionarie, se va male incassano laute buonuscite. Con i complimenti della casa. Finché i prezzi di case e azioni vorticosamente salivano, le banche centrali erano impassibili; quando il giochino si è rotto, però, sono subito intervenute per evitare danni al "tono" dell'economia. E' per questo che il Financial Times ha nominato il governatore della Bce, Jean-Claude Trichet, uomo dell'anno, ma l'asimmetria non va bene: se davvero esse non potevano fare altro, hanno sbagliato prima. Se si continua così si alimenta un infinito circolo vizioso in cui la collettività deve mettere sempre altri soldi per impedire il propagarsi del rischio sistemico: e il "rischio morale" si fa certezza. Dato che non ci sono pasti gratis, il tutto va a vantaggio dei plus habentes, quindi a danno dei minus. Per l'Economist è ironico che i fondi di Stato asiatici intervengano a salvare le grandi case Usa in difficoltà, icone del capitalismo wasp (bianco, anglosassone, protestante) che li snobba da sempre; ma forse c'è qualcosa più dell'ironia, e dobbiamo tornare a vedere la finanza come ancella della società, anche dell'economia che ne è parte così importante, e non sua padrona. Fa paura, per dire, che i derivati sulle commodity siano dieci volte i flussi fisici, e distorcano i prezzi delle merci! è presto per capire come evitare tante aberrazioni senza inceppare un meccanismo essenziale, ma molto deve cambiare, nella regulation e nel sistema di incentivi; altrimenti il rischio morale riparte subito, perché alla prova dei fatti il mercato si mostra incapace di autoregolarsi. Financial modelling, self restraint e risk management, parole chiave del nuovo paradigma, sono parse straniere anche agli anglosassoni.


PECHINO - Potrebbe essere l'inizio di una vera e propria rivolta contadina in Cina, come alcuni sino (sezione: Class action)

( da "Messaggero, Il" del 27-12-2007)

 

Loghi già affermano. O solo alcuni dei tanti episodi di protesta che si sono verificati nell'immenso Paese negli ultimi anni. L'unica cosa certà è che nelle due ultime settimane migliaia di contadini hanno rivendicato con azioni clamorose la proprietà della terra che lavorano in quattro diverse zone della Cina. Le proteste si sono verificate a Fujin nella provincia dell' Heilongjiang (nordest), nell' area della diga di Sanmenxia nello Shaanxi (nord), a Yixing nel Jiangsu (est) e a Tianjin, la metropoli costiera a cento chilometri dalla capitale Pechino. In totale, hanno preso parte alle proteste almeno 120.000 persone. Uno dei leader del movimento a Fujin, nell' Heilongjiang, YuChangwu, è stato arrestato. Altre tre persone che si erano messe in luce nelle proteste sono state fermate nello Shaanxi e sono indagate per "istigazione a sovvertire l'ordine costituito". In tutti i casi i contadini rivendicano la proprietà della terra, una richiesta che va contro la Costituzione in vigore in Cina, che sancisce il doppio binario esistente dall'inizio delle riforme economiche nel 1978: la proprietà privata è riconosciuta e protetta dallo Stato per i residenti delle città, mentre nelle zone rurali la proprietà della terra rimane "collettiva", cioè di fatto gestita dai locali dirigenti del Partito Comunista che sono i primi benificiari - a volte legalmente, altre illegalmente - dei massicci acquisti di terra da parte dei costruttori edili. "La cosidetta "proprietà collettiva" - si legge in un documento firmato da "noi, 40.000 contadini di 72 villaggi della municipalità di Fujin" - ha di fatto depredato i contadini dei diritti che hanno avuto per lungo tempo come proprietari della terra. I funzionari governativi e i costruttori di Fujin hanno occupato senza alcuno scrupolo la terra dei contadini in nome dell' interesse locale o nazionale. Di fatto, sono diventati dei grandi proprietari e hanno costretto i contadini a trasformarsi in servi...". Yu Changwu, uno dei leader arrestati, aveva in precedenza rivolto una serie di petizioni al governo locale e a quello di Pechino, che erano state ignorate. A Sanmenxia nello Shaanxi, affermano nei loro documenti i contadini, metà dei 20.000 ettari loro concessi come indennizzo per la terra che avevano perso nella costruzione di una diga sono occupati da funzionari governativi che non ne avrebbero diritto. Al movimento nel Jiangsu partecipano 250 famiglie e a quello a Tianjin ottomila persone. Secondo Wang Canfa, insegnante alla facoltà di legge dell'Università di Pechino, "è solo un esperimento" e "non il migliore", perché va contro la Costituzione. Inoltre la richiesta di riconoscimento della proprietà privata della terra ha poche probabilità di essere accettata dal governo di Pechino. "È vero - sostiene la professoressa - è un movimento che può servire a evitare sequestri illegali di terra. Però, se permettessimo ai privati di comprare la terra, i più poveri la venderebbero certamente e torneremmo a una situazione feudale, con pochi grandi proprietari terrieri e una massa di contadini poveri".


Class Action italiana: azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori (sezione: Class action)

( da "AltaLex" del 27-12-2007)

 

Articolo di Giuseppe Buffone 27.12.2007 Stampa Class Action italiana: azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori (art. 2, comma 445, Legge Finanziaria 2008) Ferma la finalità risarcitoria. Respinta l'idea della punizione e della sanzione del responsabile civile di Giuseppe Buffone 1. Finanziaria 2008, art. class="hilite">2 comma 445-449: il regime giuridico della Class class="term">action italiana. ? 2. Procedure di composizione non contenziosa. ? 3. Azioni collettive già presenti nel tessuto normativo: cenni. ? 4. La Class class="term">action - 5. Punitive damages non inclusi nel pacchetto della class="term">class class="term">action. ? 6. Profili problematici (cenni): un "mostro giuridico"? * * * 1. Con un recentissimo provvedimento normativo, di prossima entrata in vigore, il legislatore ha licenziato, anche per l'ordinamento italiano, le cd. azioni collettive (ovvero la cd. class="term">class class="term">action in voga in altri sistemi giuridici, es. U.S.A.). La Legge Finanziaria 2008, infatti, ha previsto all'art. 2, comma 445, che le disposizioni di cui ai commi da 446 a 449 istituiscano e disciplinino l'azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori, quale nuovo strumento generale di tutela nel quadro delle misure nazionali volte alla disciplina dei diritti dei consumatori e degli utenti, conformemente ai principi stabiliti dalla normativa comunitaria volti ad innalzare i livelli di tutela. Trattasi, dell'ennesimo innesto in seno al Codice del Consumo (abbrev. CdC, vero e proprio autonomo Corpus Iuris) mediante l'introduzione di nuove disposizioni dopo l'articolo 140 del decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206. Quelle che seguono, in sintesi, le peculiarità del regime di nuovo conio. Art. 50-bis, comma 1, n. 7bis Competenza: Collegio Nelle cause di cui all'articolo 140-bis del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, il tribunale giudica in composizione collegiale ART. 140-bis, comma I, CdC Soggetti legittimati ad agire in forma collettiva Associazioni dei consumatori e degli utenti rappresentative a livello nazionale (ex art. 137, comma I, CdC) iscritte nell'apposito elenco presso il Ministero delle attività produttive Associazioni e comitati che sono adeguatamente rappresentativi degli interessi collettivi fatti valere (art. 140-bis, comma II, CdC) ART. 140-bis, comma I, CdC Legittimazione Sono legittimati ad agire a tutela degli interessi collettivi dei consumatori e degli utenti richiedendo al tribunale del luogo in cui ha sede l'impresa: l'accertamento del diritto al risarcimento del danno e alla restituzione delle somme spettanti ai singoli consumatori o utenti nell'ambito di rapporti giuridici relativi a contratti stipulati ai sensi dell'articolo 1342 del codice civile, ovvero in conseguenza di atti illeciti extracontrattuali, di pratiche commerciali scorrette o di comportamenti anticoncorrenziali, quando sono lesi i diritti di una pluralità di consumatori o di utenti ART. 140-bis, comma II, CdC Adesione all'azione collettiva Termini Interventori Effetti I consumatori o utenti che intendono avvalersi della tutela prevista dall'art. 140-bis CdC devono comunicare per iscritto al proponente la propria adesione all'azione collettiva. L'adesione può essere comunicata, anche nel giudizio di appello, fino all'udienza di precisazione delle conclusioni. Nel giudizio promosso ai sensi dell'art. 140-bis, comma 1, CdC è sempre ammesso l'intervento dei singoli consumatori o utenti per proporre domande aventi il medesimo oggetto. L'esercizio dell'azione collettiva di cui all'art. 140-bis, comma 1, CdC o, se successiva, l'adesione all'azione collettiva, produce gli effetti interruttivi della prescrizione ai sensi dell'articolo 2945 del codice civile. ART. 140-bis, comma III, CdC Ammissibilità dell'azione GO ed Autorità Indipendente Pubblicità dell'azione Alla prima udienza il tribunale, sentite le parti, e assunte quando occorre sommarie informazioni, pronuncia sull'ammissibilità della domanda, con ordinanza reclamabile davanti alla corte di appello, che pronuncia in camera di consiglio. La domanda è dichiarata inammissibile quando: è manifestamente infondata, sussiste un conflitto di interessi, il giudice non ravvisa l'esistenza di un interesse collettivo suscettibile di adeguata tutela ai sensi dell'art. 140-bis CdC Il giudice può differire la pronuncia sull'ammissibilità della domanda quando sul medesimo oggetto è in corso un'istruttoria davanti ad un'autorità indipendente Se ritiene ammissibile la domanda il giudice dispone, a cura di chi ha proposto l'azione collettiva, che venga data idonea pubblicità dei contenuti dell'azione proposta e dà i provvedimenti per la prosecuzione del giudizio ART. 140-bis, comma IV, CdC Accoglimento della domanda ART. 140-bis, comma V, CdC Ambito soggettivo del giudicato Se accoglie la domanda, il giudice determina i criteri in base ai quali liquidare la somma da corrispondere o da restituire ai singoli consumatori o utenti che hanno aderito all'azione collettiva o che sono intervenuti nel giudizio. La sentenza che definisce il giudizio fa stato anche nei confronti dei consumatori e utenti che hanno aderito all'azione collettiva. È fatta salva l'azione individuale dei consumatori o utenti che non aderiscono all'azione collettiva, o non intervengono nel giudizio promosso ART. 140-bis, comma IV, CdC Quantificazione del danno Proposta dell'impresa entro 60 giorni ART. 140-bis, comma VI, CdC Omessa comunicazione della proposta o mancata accettazione Camera di conciliazione Composizione non contenziosa dinnanzi agli organismi di conciliazione di cui all'art. 38 d.lgs. 5/03 Se possibile allo stato degli atti, il giudice determina la somma minima da corrispondere a ciascun consumatore o utente. Nei sessanta giorni successivi alla notificazione della sentenza, l'impresa propone il pagamento di una somma, con atto sottoscritto, comunicato a ciascun avente diritto e depositato in cancelleria. La proposta in qualsiasi forma accettata dal consumatore o utente costituisce titolo esecutivo Se l'impresa non comunica la proposta entro il termine di legge o non vi è stata accettazione nel termine di sessanta giorni dalla comunicazione della stessa, il presidente del tribunale competente costituisce un'unica camera di conciliazione per la determinazione delle somme da corrispondere o da restituire ai consumatori o utenti che hanno aderito all'azione collettiva o sono intervenuti e che ne fanno domanda. La camera di conciliazione è composta da un avvocato indicato dai soggetti che hanno proposto l'azione collettiva e da un avvocato indicato dall'impresa convenuta ed è presieduta da un avvocato nominato dal presidente del tribunale tra gli iscritti all'albo speciale per le giurisdizioni superiori. La camera di conciliazione quantifica, con verbale sottoscritto dal presidente, i modi, i termini e l'ammontare da corrispondere ai singoli consumatori o utenti. Il verbale di conciliazione costituisce titolo esecutivo. In alternativa, su concorde richiesta del promotore dell'azione collettiva e dell'impresa convenuta, il presidente del tribunale dispone che la composizione non contenziosa abbia luogo presso uno degli organismi di conciliazione di cui all'articolo 38 del decreto legislativo 17 gennaio 2003, n. 5, e successive modificazioni, operante presso il comune in cui ha sede il tribunale. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni degli articoli 39 e 40 del citato decreto legislativo 17 gennaio 2003, n. 5, e successive modificazioni 2. In punto di procedura, qualora l'azione collettiva si riveli fondata, i consumatori che hanno aderito e quelli successivamente intervenuti, hanno diritto ad ottenere il risarcimento del danno subito. Se, tuttavia, l'an debeatur è riservato, secondo le regole ordinarie di procedura, alla plena cognitio del rito ordinario giudiziale, diversamente dicasi per il quantum debeatur che diviene oggetto di una vera e propria procedura di conciliazione (cd. composizione non contenziosa). L'avvio della composizione non contenziosa è affidato al Presidente del Tribunale competente, il quale può orientarsi verso una Camera di Conciliazione costituita ad hoc ovvero, sull'accordo delle parti, verso uno degli organismi di conciliazione previsti dall'art. 38 d.lgs. 5/2003 (ai sensi del I dell'art. 38 cit.: gli enti pubblici o privati, che diano garanzie di serietà ed efficienza, sono abilitati a costituire organismi deputati, su istanza della parte interessata, a gestire un tentativo di conciliazione delle controversie nelle materie di cui all'articolo 1 del presente decreto. Tali organismi debbono essere iscritti in un apposito registro tenuto presso il Ministero della giustizia). GIUDICE ACCOGLIE LA DOMANDA E DETERMINA LA SOMMA MINIMA DEL RISARCIMENTO SENTENZA NOTIFICA DELLA SENTENZA ALL'IMPRESA CONVENUTA ENTRO 60 GG IMPRESA PROPONE IL PAGAMENTO DI UNA SOMMA (con atto sottoscritto, comunicato a ciascun avente diritto e depositato in cancelleria) ENTRO 60 GG IMPRESA NON PROPONE IL PAGAMENTO DI UNA SOMMA IL CONSUMATORE ACCETTA O UTENTE ACCETTA IL CONSUMATORE O L'UTENTE NON ACCETTA ENTRO 60 GG AVVIO DELLE PROCEDURE DI CONCILIAZIONE Provvede il Presidente del Tribunale L'accettazione, in qualunque forma, costituisce titolo esecutivo In mancanza di diverso accordo delle parti CAMERA DI CONCILIAZIONE (art. 140-bis Codice del Consumo) Su concorde richiesta del promotore dell'azione collettiva e dell'impresa convenuta ORGANISMO DI CONCILIAZIONE (art. 38 d.lgs. 17 gennaio 2003, n. 5) 3. L'azione collettiva presenta indubbi profili problematici se non altro per l'assoluta novità della class="term">class class="term">action, quale istituto regolamentato, nel sistema italiano di civil law. E' opportuno, però, evidenziare che l'azione di cui all'art. 140-bis CdC non è la prima del suo genere nel panorama legislativo. Già in altre sedi, infatti, si era data la stura alla introduzione di una azione di tipo collettivo. In primo luogo, può porsi l'accento sull'azione sociale di responsabilità esercitata dai soci, introdotta con l'art. 2393 bis c.c.: si tratta di una delle novità più importanti introdotte dalla riforma del 2003, e che ? secondo la più autorevole dottrina - costituisce una sorta di vera e propria "class="term">class class="term">action" in quanto consente ai soci di minoranza che la esercitino di chiedere agli amministratori, a vantaggio della società, il risarcimento dell'intero danno causato alla società, e non solo del danno direttamente causato alla minoranza che esercita l'azione. Nel caso in parola si è, comunque, nell'ambito dell'art. 81 c.p.c., il quale prevede eccezionalmente che un soggetto possa essere legittimato ad agire o contraddire relativamente a un rapporto giuridico altrui. Non devono, poi, trascurarsi le cd. azioni popolari (suppletive o correttive) in cui, tuttavia (es. art. 9. d.lgs. 267/2000), si orbita in un contesto non assimilabile. Quanto alla disciplina consumieristica, la legge 281/1998 aveva già previsto, a suo tempo, una forma di tutela giustiziabile per gli interessi diffusi dei consumatori, con disposizioni recepite, poi, nel Codice del Consumo: ma si è ben distanti dal quid novi introdotto dalla Finanziaria del 2008. 4. E' opportuno, a questo punto, identificare il volto dell'istituto di nuovo conio. L'azione cd. collettiva è propria degli Stati Uniti ove è conosciuta come "class="term">class class="term">action" o "representative class="term">action": si tratta di una azione legale che può essere esercitata da uno o più soggetti i quali, membri della "classe", chiedono che la soluzione di una questione comune di fatto o di diritto avvenga con effetti ultra partes per tutti i componenti presenti e futuri della classe. Nell'ordinamento statunitense, i soggetti della medesima classe possono decidere di esperire una loro propria azione individuale così contestualmente chiedendo di non avvantagiarsi dell'azione altrui: esercitano, cioè, il cd. opt-out right. Se, invece, decidono di avvantaggiarsi dell'azione collettiva, è sufficiente che rimangano inerti: un modello esattamente inverso a quello sposato dal legislatore italiano in cui è richiesto, da parte del consumatore che voglia aderire agli effetti dell'azione, un atto di adesione espresso. 5. Nell'actio introdotta dalla Legge Finanziaria per il 2008 non si replica un altro aspetto significativo delle class="term">class class="term">actions americane: la peculiarità del modello statunitense di tutela dei consumatori, infatti, si incentra non solo sulla possibilità di ricorrere ad una azione collettiva a fini risarcitori, ma anche sulla possibilità di ottenere i cd. danni punitivi (punitive damages). Alla stregua dell'ordinamento statunitense, la condanna al pagamento di danni c.d. punitivi è volta alla realizzazione di finalità pubblicistiche di deterrenza e punizione, anche se non esclusive, (Supreme Court USA, 26/06/1988 in Foro It., 1990, IV, 174, nota di ROMANO). La figura del danno punitivo, negli Stati Uniti d'America, è tuttavia generalmente collegata a chi si sia reso responsabile, con una condotta singola, di pregiudizio ad una pluralità di soggetti, ed è connotata dalla sussistenza di un limite per la condanna al risarcimento inflitta, ( cfr. Federal Court for the District of New Jersey, 09/03/1989 in Foro It., 1990, IV, 78, nota di ROMANO M. S.; Supreme Court USA, 04/03/1991 in Foro It., 1991, IV, 235, nota di PONZANELLI; Corte Suprema degli Stati Uniti d'America, 07/04/2003 in Foro It., 2003, 4, 355, nota di COLANGELO). I punitive damages non sono stati recepiti dal legislatore italiano. La scelta è corretta nell'impalcatura del nostro diritti civile (costituzionalizzato). Nel vigente ordinamento alla responsabilità civile, infatti, è assegnato il compito precipuo di restaurare la sfera patrimoniale del soggetto che ha subito la lesione, anche mediante l'attribuzione al danneggiato di una somma di denaro che tenda a eliminare le conseguenze del danno subito mentre rimane estranea al sistema l'idea della punizione e della sanzione del responsabile civile ed è indifferente la valutazione a tal fine della sua condotta. È quindi incompatibile con l'ordinamento italiano l'istituto dei danni punitivi che, per altro verso, non è neanche riferibile alla risarcibilità dei danni non patrimoniali o morali. Tale risarcibilità è sempre condizionata all'accertamento della sofferenza o della lesione determinata dall'illecito e non può considerarsi provata "in re ipsa" (così, da ultimo, Cass. civ., Sez. III, 19/01/2007, n. 1183 Corriere Giur., 2007, 4, 497, nota di FAVA). Dall'assunto richiamato discende che la sentenza statunitense che abbia condannato un soggetto italiano al pagamento di somme per danni "punitivi" senza alcun riferimento al danno concretamente patito dal soggetto leso non è riconoscibile nell'ordinamento italiano per contrasto con principi di ordine pubblico: la sentenza de qua, infatti, produce effetti contrari all'ordine pubblico e non può essere delibata (art. 64, comma 1, lett. g), legge 31 maggio 1995, n. 218). In sintesi: la funzione sanzionatoria e punitiva propria del risarcimento dei punitive damages contrasta con i principi fondamentali dell'ordinamento interno che assegna alla responsabilità civile funzioni esclusivamente compensative che precludono al danneggiato di lucrare somme eccedenti il danno effettivamente subito. Alcuni, tuttavia, obiettano al riguardo che il Codice civile, in verità, avrebbe previsto almeno un caso di "danno punitivo", in seno all'art. 1382 (clausola penale). Ma la tesi non è condivisibile. La clausola penale non ha natura e finalità sanzionatoria o punitiva, ma assolve alla funzione di rafforzare il vincolo contrattuale e di liquidare preventivamente la prestazione risarcitoria, tant'è che se l'ammontare fissato nella clausola penale venga a configurare, secondo l'apprezzamento discrezionale del giudice, un abuso o uno sconfinamento dell'autonomia privata oltre determinati limiti di equilibrio contrattuale, può essere equamente ridotta. "Pertanto, deve escludersi che la clausola penale prevista dall'articolo 1382 del codice civile possa essere ricondotta all'istituto proprio del diritto nord-americano dei "punitive damages" avente una finalità sanzionatoria e punitiva che è incompatibile con un sindacato del giudice sulla sproporzione tra l'importo liquidato e il danno effettivamente subito" (cos' Cass. civ., Sez. III, 19 gennaio 2007, n. 1183). 6. All'indomani dell'approvazione, in prima lettura, della class="term">class class="term">action (per ora sulla Carta), Guido Alpa ha definito il regime di nuovo conio come un "mostro giuridico da riscrivere integralmente" (rassegna stampa, 17.11.2007 il Sole 24 ore). I primi commenti a caldo, poi, non hanno taciuto le perplessità in punto di disciplina (denunciata di lacunosità). L'Autore prima citato ha affermato: "la normativa per la tutela degli interessi collettivi approvata ieri sera al Senato ? in un contesto improprio quale è la Finanziaria ? è un mostro giuridico che, se lo si vuole mantenere in vita, deve essere completamente riscritto, pena lo scardinamento del sistema processuale vigente e l'accelerazione della crisi della macchina della giustizia". Quali le critiche mosse dall'Autore? Alcune conservano validità pur dopo le modiche via via apportate nell'iter procedimentali di formazione della legge. a. Innanzitutto, si contesta il regime laddove mette insieme, come se fossero situazioni equipollenti "small claims" e altre azioni risarcitorie. "Le "small claims" ? afferma Alpa ? "richiedono una disciplina a sé, un filtro molto rigido per evitare frivole rivendicazioni, o manovre ricattatorie, e pure evitare che modestissimi danni ? pur moltiplicati per migliaia di persone ? si convertano nella distruzione di servizi o apparati produttivi utili per il Paese e rilevanti per il mercato". b. In secundis, la legittimazione ad agire, pur allargando lo spettro dei soggetti, non include i comitati, che costituiscono "l'espressione più democratica ed efficace delle istanze dei consumatori", e richiede l'iscrizione dei soggetti ad un registro ministeriale, limitando il diritto alla difesa. c. La gestione dei rimborsi individuali tramite una camera di conciliazione successiva alla decisione di accertamento e condanna della responsabilità dell'impresa implica il rovesciamento della logica giuridica processuale, perché la conciliazione serve a prevenire le cause, altrimenti trattasi di una "camera di transazione". Al di là delle censure sin qui richiamate, in punto di regime, alcuni tasselli appaiono, allo stato, quantomeno di dubbia ricostruzione. Posto, tuttavia, che il provvedimento entrerà in vigore solo decorsi 180 giorni dalla pubblicazione, gli operatori hanno un buon frammento temporale per meditare sull'intervento neofita e rispondere, già in teoria, ai dubbi che potrebbero profilarsi nell'applicazione pratica.


ALITALIA: JANNONE (FI), SIAMO PRONTI AD AZIONI LEGALI (sezione: Class action)

( da "Asca" del 27-12-2007)

 

(ASCA) - Roma, 27 dic - ''Prodi deve sapere che, se continuera' con il suo atteggiamento arrogante, superficiale ed incompetente nel gestire la vicenda Alitalia, siamo pronti ad organizzare una forma di class="term">class class="term">action, o comunque di azione legale, a tutela degli azionisti, dei dipendenti e degli utenti della compagnia di bandiera nonche' di tutti i settori produttivi del Nord che costituiscono la maggioranza assoluta dei clienti potenziali di Alitalia. Da ultimo, invieremo alla Corte dei Conti un dossier dedicato agli sprechi e alle inefficienze della gestione fallimentare dell'asta, non senza rilevare che il Parlamento ancora una volta e' stato del tutto esautorato dal poter assumere decisioni concrete''. Cosi' Giorgio Jannone del Direttivo di Forza Italia alla Camera e della commissione Finanze. red-njb/mcc/ss.


ALITALIA: JANNONE (FI), SIAMO PRONTI AD AZIONI LEGALI (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 27-12-2007)

 

27-12-2007 17:56 (ASCA) - Roma, 27 dic - ''Prodi deve sapere che, se continuera' con il suo atteggiamento arrogante, superficiale ed incompetente nel gestire la vicenda Alitalia, siamo pronti ad organizzare una forma di class="term">class class="term">action, o comunque di azione legale, a tutela degli azionisti, dei dipendenti e degli utenti della compagnia di bandiera nonche' di tutti i settori produttivi del Nord che costituiscono la maggioranza assoluta dei clienti potenziali di Alitalia. Da ultimo, invieremo alla Corte dei Conti un dossier dedicato agli sprechi e alle inefficienze della gestione fallimentare dell'asta, non senza rilevare che il Parlamento ancora una volta e' stato del tutto esautorato dal poter assumere decisioni concrete''. Cosi' Giorgio Jannone del Direttivo di Forza Italia alla Camera e della commissione Finanze.


CRACK PARMALAT: ACCORDO CON INTESA SANPAOLO, ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI PRONTI A CLASS ACTION (sezione: Class action)

( da "Sestopotere.com" del 27-12-2007)

 

(19:25) (26/12/2007 10:55) | CRACK PARMALAT: ACCORDO CON INTESA SANPAOLO, class="hilite">ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI PRONTI A CLASS ACTION (Sesto Potere) - Collecchio - 26 dicembre 2007 - L'accordo tra Parmalat e Intesa SanPaolo, siglato il 22 dicembre , che corrisponderà un importo complessivo di 310 milioni di euro ,con le due società che hanno raggiunto accordi transattivi di tutti i reciproci rapporti e pretese relativi al periodo antecedente la dichiarazione d'insolvenza della stessa Parmalat (dicembre 2003), con rinuncia a tutte le azioni revocatorie e risarcitorie già promosse ed eventualmente proponibili nei confronti della banca, apre la strada ad una doverosa azione collettiva,che tuttavia Adusbef e Federconsumatori si riservano di presentare in Tribunale dal 1 luglio 2008,dopo una doverosa e meticolosa analisi legale,già affidata a primari giuristi. Se Intesa San Paolo eroga un importo di 310 milioni di euro a Parmalat per chiudere qualsiasi contenzioso, riconosce che ha procurato seri danni non solo all'azienda ? che risarcisce- ma anche ai risparmiatori ed azionisti, oltre 140.000 complessivamente frodati per un controvalore di 14 miliardi di euro, che occorre risarcire nella loro totalità. Adusbef e Federconsumatori hanno già dato mandato a primari studi legali esterni,oltre al proprio staff di avvocati, di verificare la fondatezza giuridica di una mezza dozzina di class="term">class class="term">action, da promuovere prevalentemente contro le banche, che hanno truffato,finora impunemente, 1 milione di risparmiatori per un controvalore di 50 miliardi di euro.


Dalla Giunta Provinciale: approvazione testo Piano di Azione (sezione: Class action)

( da "inalessandria.it" del 28-12-2007)

 

(0) 28 Dicembre 2007 Dalla Giunta Provinciale: approvazione testo Piano di Azione La Giunta provinciale, presieduta da Paolo Filippi, su proposta dell'assessore all'Agricoltura, Davide Sandalo, ha approvato il testo del Piano di Azione del Distretto Agroalimentare di Qualità del Settore delle coltivazioni orticole, assegnando al documento e alle linee di indirizzo programmatico in esso contenute una valenza che va oltre i contenuti della L.R. 26/2003 sull'"Istituzione dei distretti rurali agroalimentari di qualità", individuandolo anche quale quadro propositivo di azioni da indicare alla Regione Piemonte per l'applicazione del Piano di Sviluppo Rurale regionale 2007-2013. La Provincia di Alessandria, tramite la Direzione Agricoltura, ha valutato positivamente e, quindi, acquisito i risultati di studi e ricerche di carattere socio-economico forniti dagli enti AIAB Piemonte e Cadir Lab e dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, inerenti il settore orticolo e svolti nell'ambito del territorio distrettuale individuato. Il documento costituito dall'assemblaggio di tali studi contiene: un'analisi sintetica della situazione esistente e delle prospettive della produzione, trasformazione, commercializzazione, distribuzione e consumo del prodotto o dei prodotti del distretto, nonché delle problematiche ambientali e territoriali; una descrizione della situazione esistente e valutazione delle prospettive delle diverse forme di interrelazione e interdipendenza tra imprese della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli ed altri soggetti locali; un'indicazione delle politiche agricole e rurali rilevanti per il distretto, tutela e valorizzazione delle produzioni agricole ed agroindustriali, delle risorse ambientali e territoriali, del paesaggio agrario e delle tradizioni rurali. "Con questa iniziativa si vuole, innanzitutto, favorire un sistema di commercializzazione dell'orticolo ? ha detto l'assessore Sandalo ? con la creazione di una filiera corta che aumenti direttamente il reddito aziendale. Altra parola d'ordine della politica del Distretto sarà quella della qualità, dal momento che si dovrà creare un marchio del Distretto Orticolo Alessandria che certifichi la provenienza dei prodotti e ne consenta una completa rintracciabilità, nell'ottica di una valorizzazione delle produzioni e delle tipicità alessandrine". La Giunta ha, inoltre, valutato positivamente la scelta di agire a livello collettivo, sottoponendo il documento all'esame della VII Commissione e ai partecipanti al Tavolo Verde (ex art. 8 della L.R. 17/99) in un incontro congiunto. Leggi i.


Quattro compiti per l'anno che verrà (sezione: Class action)

( da "Denaro, Il" del 28-12-2007)

 

Commenti competitivita' Quattro compiti per l'anno che verrà Piero Formica Quattro compiti per il 2008. Primo: italiano o inglese? L'Accademia della Crusca si erge a bastione della lingua patria. Per carità, centellinare i corsi di economia, ingegneria o quant'altro in inglese. Altrimenti l'italiano finirebbe in soffitta. Alla Jonkoping University in Svezia da anni hanno del tutto sostituito allo svedese l'inglese come veicolo di lezioni, ricerche, studi e conversazioni. é così fortemente cresciuto il numero degli studenti provenienti da tutto il mondo, fino a raggiungere quest'anno il 50 per cento degli iscritti. La lingua svedese non pare averne sofferto. La tanto ricercata attrazione di cervelli e la mobilità internazionale degli studenti hanno un comune denominatore: l'inglese. Era il latino al tempo dei clerici vagantes. Secondo: precari o a tempo indeterminato? A proposito, come tradurre in inglese "occupato con contratto a tempo indeterminato"? In un precedente articolo abbiamo ricordato che i giovani indiani vagano da un'impresa all'altra, fino a raggiungere le sponde dell'imprenditorialità avendo accumulato diverse esperienze in aziende differenti. A loro dire, sono le imprese a sentirsi precarie dovendo navigare in balìa delle onde gonfiate dal vento della mobilità di tanti giovani tanto ambiziosi e tanto determinati a fare impresa. Terzo: spingere il piede sul pedale dell'acceleratore della ricerca o iniettare carburante nel motore della commercializzazione della ricerca stessa? In Emilia Romagna il governo regionale si vanta di trovarsi in prossimità del traguardo del 3 per cento di spesa in Ricerca & Sviluppo sul Pil, secondo i parametri fissati dall'Unione europea a Lisbona per il 2010. Ma quante imprese innovative e a rapida crescita si stanno creando nella regione sull'onda della marea crescente di Ricerca e sviluppo? E quale il loro tasso di sopravvivenza atteso? Una volta si partiva dalla locomotiva della ricerca per poi raggiungere il mercato con nuovi prodotti e servizi. Successivamente, sono state le domande provenienti dal mercato a calamitare la ricerca. Oggi è il tempo delle interazioni complesse e concorrenti tra ricerca, marketing, distribuzione e tanti altri elementi del processo d'innovazione esterni al mondo della ricerca. Chi governa la spesa pubblica quando sta tenendo in considerazione l'efficacia delle spese destinate alla ricerca? Quarto: i servizi pubblici locali debbono servire i loro occupati o, al contrario, vanno posti a servizio degli utenti? E poi, perchè chiamarli pubblici quando sono, più propriamente, collettivi? Certo, la mano pubblica tiene in pugno trasporti locali, smaltimento dei rifiuti urbani, erogazione di gas, acqua ecc. Talvolta alle vecchie municipalizzate si è fatto indossare il soprabito della Società per azioni senza però dismettere l'abito monopolistico. Ciò che impedisce il formarsi di mercati dei servizi collettivi alle persone, le quali in regime di concorrenza sarebbero non più utenti bensì clienti dotati di potere di scelta tra offerte concorrenti. Dopo tanti anni di vassallaggio alla manomorta dei monopolisti locali, quando cambieranno davvero le regole del gioco affinchè non si debba ripetere che il Comune incapace di servire i propri cittadini desidera dominarli con le tasse a fronte di servizi risibili? del 28-12-2007 num.


"Azione di governo a 360 gradi" (sezione: Class action)

( da "Giornale di Calabria, Il" del 28-12-2007)

 

Il presidente Loiero tira le somme di un anno di lavoro: "Cominciato un cambiamento strutturale" CATANZARO. "Politiche energetiche, sanità, cultura, istruzione, questione morale, lotta alla mafia, rapporto tra Giunta e Consiglio. E soprattutto lavoro. Abbiamo licenziato un piano che prevede quasi cento milioni di euro di fondi comunitari per incentivare il lavoro giovanile: quasi sei mila giovani ne beneficeranno. Sono alcuni dei temi aggrediti in questo ultimo anno di governo regionale". A tracciare un bilancio di fine anno dell'attività svolta da Giunta e Consiglio regionale della Calabria, è il presidente dell'Esecutivo, Agazio Loiero. "Sono stati - dice all'ANSA - mesi di lavoro molto intenso. Un'azione di governo dispiegata a 360 gradi e portata avanti su un doppio binario: in discontinuità con il passato, perché caratterizzata da una profonda trasparenza, e rivolta a migliorare l'immagine complessiva della Calabria". Il 2007 è stato l'anno nero della sanità. Loiero ha tenuto per sé la delega del settore. Si è parlato di ospedali in condizioni orripilanti e di un sistema sanitario penetrato dal malaffare e dalla delinquenza. Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera si è detto convinto che Loiero sia un galantuomo, ma lo ha invitato a rivolgersi ai suoi concittadini facendo loro un discorso di disperata autocritica collettiva e di verità, come la situazione richiede. "Non c'é dubbio - sostiene Loiero - che la politica abbia le sue colpe e debba fare una autocritica più generale che riguarda anche altri settori come l'ambiente, le politiche sociali e le azioni contro la sempre più invadente criminalità organizzata. Anche la società si è svegliata tardi. Basta guardare l'esistente, fatto di precarietà. Concordo con Galli della Loggia, comunque, quando dice che l'intero Mezzogiorno abbia da gran tempo bisogno di un discorso del genere, e che se qui c'é una classe dirigente degna del nome deve sentire l'impegno per una sanità migliore come il primo dei suoi doveri". In merito ai provvedimenti adottati, Loiero sottolinea come "abbiamo cercato d'impegnarci per superare il concetto dell'emergenza, puntando sull'ordinarietà e abbiamo toccato nodi e temi mai sfiorati in trent'anni di regionalismo, svolgendo un'azione legalitaria forte. Non si tratta di piccole cose - prosegue - ma di opere strutturali che cambieranno il volto della Regione. Penso alla riduzione del personale, prima elefantiaco con oltre 4.000 dipendenti, passati ora a quasi 1.500; il passaggio di circa 130 funzioni dalla Regione ai Comuni e alle Province. Penso all'inizio dei lavori, il 14 gennaio prossimo della Cittadella regionale attesa da circa quarant'anni o alla Stazione unica degli appalti per evitare infiltrazioni mafiose. Ricordo che siamo l'unica regione d'Italia ad averla varata". "Con un bilancio ingessato quasi totalmente per le spese del personale, del trasporto pubblico, dei mutui, dei precari - afferma ancora Loiero - abbiamo messo in campo la riforma dell'Afor e dell'Arssa, le agenzie forestale e agricola e la riduzione delle Asl da undici a cinque per evitare sprechi. Ora, il nostro impegno sarà rivolto al Por Calabria 2007-2013 che la Commissione europea ha giudicato uno dei migliori in Europa. Con nove miliardi di euro di fondi europei penso che si potrà cambiare il territorio. Cinque sono gli obiettivi che ci siamo prefissati: investimenti concreti sui giovani, assegnazione delle risorse con metodi trasparenti, avviare la base dei soggetti protagonisti, operare in rete e concentrare risorse su progetti strategici".


Fondi commerciali, giro di vite (sezione: Class action)

( da "Secolo XIX, Il" del 29-12-2007)

 

Lerici STOP alla trasformazione dei fondi commerciali in vani di tipo abitativo, o garage privati. Il Comune di Lerici dice basta alla lenta emorragia di locali utilizzati fin qui come punti vendita, soprattutto nell'area commerciale: sempre più sguarnita di quelle botteghe che un tempo assicuravano autonomia agli abitanti dei piccoli paesi. La pratica è passata all'esame del consiglio comunale, come variante del regolamento urbanistico lericino: su osservazione di alcuni cittadini, tuttavia, è stata leggermente modificata nelle sue previsioni originarie. Fermo restando il vincolo imposto dal Comune, per cui i fondi commerciali non potranno essere soggetti a cambio di destinazione d'uso, si è deciso di consentire alcune deroghe, nel caso di precise situazioni: ad esempio, quando il vano si trova all'interno del cortile di un condominio, dunque con obiettive difficoltà ad essere utilizzato a fini commerciali, non avendo un affaccio sulla strada, e non essendo mai stato utilizzato come bottega. Su questi casi specifici, di volta in volta, gli uffici tecnici potranno agire con un più ampio spazio di discrezione, valutando la situazione effettiva: ma comunque questi locali dovranno rimanere legati all'abitazione di pertinenza, e non potranno essere alienati a se stanti, sempre nel timore che diventino monolocali di tipo turistico. Lerici sconta una presenza elevatissima di seconde case, che rimangono vuote durante buona parte dell'anno, contribuendo così a spopolare i borghi collinari. Un fenomeno evidente soprattutto durante l'inverno, quando interi quartieri - soprattutto a Tellaro - risultano abbandonati, con abitazioni "fantasma" dalle imposte abbassate. class="hilite">La variante adottata dal consiglio, punta ad evitare che questo fenomeno di spopolamento si acuisca ancora, mettendo un freno alla trasformazione delle botteghe in monolocali estivi. .x/29/0712 Un comitato studia anche la possibilità di una "class="term">class class="term">action", un ricorso collettivo valido per tutti gli ottocento multati .x/29/0712.


E con la <class action> arrivano i grandi affari (sezione: Class action)

( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus - data: 2007-12-29 num: - pag: 9 categoria: REDAZIONALE La nuova legge Le associazioni dei consumatori saranno protagoniste con gli studi legali dei provvedimenti collettivi E con la "class="hilite">class="term">class class="term">action" arrivano i grandi affari Ralph Nader: dovete partire subito con il piede giusto, una vittoria darà speranza ai cittadini ROMA - In attesa che anche in Italia si affermi un personaggio del calibro di Ralph Nader, il leggendario "Robin Hood" del mercato americano che trascini e nobiliti tutto il variegato mondo dei consumatori, le associazioni stanno aspettando la partenza della class="term">class class="term">action come punto di svolta. La posta in gioco è enorme. "Dovete partire subito con il piede giusto, una vittoria darà al cittadino la speranza che le cose possono cambiare" ha consigliato lo stesso Nader durante un suo recente passaggio a Roma invitato dall'Unione nazionale dei consumatori. E proprio per seguire i consigli del guru, le principali associazioni dei consumatori stanno affilando le frecce per non sbagliare bersaglio. "Speriamo che le società di telecomunicazioni, le banche e le assicurazioni entro luglio diventino più virtuose - avverte Massimiliano Dona, segretario generale dell'Unione nazionale dei consumatori, circa 50 mila associati e un centinaio di sedi in tutta Italia - se il loro comportamento continuerà ad essere lesivo anche in futuro entreranno nel nostro mirino". La sfera di applicazione della causa collettiva è destinata ad abbracciare molti settori. Come quello dei trasporti. Le Ferrovie, per esempio, settimana scorsa hanno deciso di rimborsare per 800 euro a testa i 450 poveri passeggeri rimasti bloccati dentro un Eurostar per oltre 12 ore. Da luglio in poi, quell'incidente sarà una tipica rivendicazione da "azione collettiva" e pensare di chiudere la vicenda con 800 euro (per di più in biglietti gratis) non sarà più possibile. E' solo un piccolo esempio per dare l'idea dello tsunami che si prepara ad arrivare sulle imprese che fino ad oggi si sono mosse con troppa disinvoltura. A dire la verità, le prime mosse della giurisprudenza si sono già avute dal 1998 con l'introduzione delle "azioni inibitorie " per eliminare le clausole vessatorie nei contratti e nei prodotti pericolosi o con la tutela degli azionisti di minoranza. Paolo Martinello, avvocato e presidente di Altroconsumo, ricorda la battaglia contro la Lancia Dedra i cui fumi della marmitta finivano nell'abitacolo. "Riuscimmo a farne ritirare oltre 200 mila dal mercato ma fu una battaglia durissima". Così come a giorni Altroconsumo sta aspettando la sentenza della Cassazione - dopo aver vinto gli altri due gradi di giudizio - su una vecchia azione inibitoria contro le banche sui costi dei conti correnti e delle cassette di sicurezza. Anche in Italia c'è naturalmente il rischio che la class="term">class class="term">action diventi la gallina dalle uova d'oro per gli studi legali che possono esercitare il diritto del patto di quota lite, cioè la percentuale sul risarcimento stabilito dal giudice. La legge, modificata per intervento di Confindustria e anche del garante della Concorrenza, prevede un "filtro" giuridico per vagliare se sussistono le condizioni della causa e se il gruppo dei consumatori ha capacità di rappresentanza. In teoria, dunque, i ricorrenti in giudizio dovrebbero pagare la quota associativa più le spese legali e tenere tutto il malloppo nel caso di vittoria. Ma le associazioni dei consumatori, a loro volta, possono delegare la causa a uno studio legale esterno che pretende la percentuale. Un terreno scivoloso e molto delicato. Lo riconosce l'avvocato Dona che per la sua Unione ha deciso di "non appaltare le cause all'esterno perché è facile perderne il controllo". Insieme alla reputazione del movimentismo associativo, per larga parte fatto di volontariato ma che nasconde anche reti di avvocati pronti a incassare profumatissime parcelle. Internet avrà un ruolo determinante. Viaggerà infatti sul web l'indignazione del consumatore colpito e l'associazione più veloce e brava sarà quella in grado intercettarla prima e di trasformarla in una causa miliardaria. "Dobbiamo muoverci con grande senso di responsabilità - precisa Massimiliano Dona - perché se la legge funziona aumenterà il grado di civiltà di questo Paese dove, finora, al di sotto di 300 euro di danno il cittadino è abituato a subire e a lasciar perdere". Ma con i tempi lunghi della giustizia italiana forse è meglio agire anche su altri fronti. E ricordare che Ralph Nader il successo non lo ha raggiunto con una causa ma con un libro-inchiesta - "L'auto che uccide" - per dimostrare che la Chevrolet Corvair della General Motors non era sicura. Roberto Bagnoli.


Eurostar, passeggeri risarciti (sezione: Class action)

( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus - data: 2007-12-29 num: - pag: 9 categoria: REDAZIONALE Il caso italiano Eurostar, passeggeri risarciti ROMA - Saranno risarciti dalle Ferrovie con 800 euro, più il rimborso del biglietto, i 450 passeggeri dell'Eurostar 9354 rimasti prigionieri il 15 dicembre per dodici ore nel treno che doveva portarli da Lecce a Roma. Quasi venti ore in carrozza, se si considera la durata dell'intero viaggio. Fuori buio e neve; dentro freddo, fame e sonno. class="hilite">Poi il trasbordo nella notte, la prima volta fallito, su convogli paracadute. Il risarcimento è stato ottenuto attraverso una "denuncia" collettiva. Una prova generale di class="term">class class="term">action, l'hanno già ribattezzata le associazioni dei consumatori.


Consumatori fantasma (sezione: Class action)

( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus Vuota - data: 2007-12-29 num: - pag: 8 categoria: class="hilite">REDAZIONALE Consumatori fantasma Sono gli iscritti alle associazioni "Fondi pubblici senza controllo" C on il dibattito sulla class="term">class class="term">action è partito il tiro al piccione. Per piccione leggesi: associazioni dei consumatori. Ora la class="term">class class="term">action è legge. Le cause collettive hanno avuto il via libera il 21 dicembre, con l'approvazione della Finanziaria 2008. Ma i problemi restano. Associati misteriosi Chi rappresentano le associazioni dei consumatori? "Gran parte degli associati dichiarati sono falsi", dicono gli stessi presidenti. Paolo Martinello, leader di Altroconsumo: "Il sistema che accredita le associazioni è in apparenza rigoroso, in realtà si tratta di un colabrodo pazzesco". Carlo Rienzi, Codacons: "Gli iscritti alle associazioni dei consumatori non muoiono mai: le adesioni degli anni passati si rinnovano d'ufficio". Secondo alcuni esponenti storici del movimento consumerista gli iscritti di alcune associazioni dei consumatori sarebbero un decimo di quelli dichiarati. Certo, non per tutti è così. Le organizzazioni rigorose esistono. Ma distinguere è difficile. Vacche grasse In virtù del numero di iscritti dichiarati le associazioni entrano nel Cncu (Consiglio nazionale consumatori e utenti, presso il ministero dello Sviluppo) e accedono ai fondi pubblici. Soldi distribuiti sia a livello nazionale (alle associazioni con almeno 31 mila iscritti) che regionale (i criteri di accreditamento variano da regione a regione, in Lombardia, per esempio, servono almeno 2.000 iscritti). Dal 2003 le associazioni dei consumatori hanno cominciato a mettersi in tasca parte delle multe incassate dall'Antitrust. In cinque anni le casse del movimento consumerista hanno ottenuto 47.700.000 euro. Un mare di soldi per associazioni che chiudevano l'anno con bilanci limitati a qualche centinaio di migliaia di euro. Oggi nove associazioni su dieci vivono di fondi pubblici. Spesso i finanziamenti di Stato e regioni costituiscono l'80-85 per cento del bilancio. "In queste condizioni è difficile contestare le scelte di governo o Regioni - fa notare Paolo Martinello -. Così si rischia di diventare la foglia di fico delle pubbliche amministrazioni". Bilanci fantasma A discolpa delle associazioni va segnalato il fatto che i controlli sugli iscritti dichiarati sono stati finora approssimativi. E' vero che i soldi servivano a finanziare progetti. Ma la meritocrazia è scarsa: le associazioni finiscono per portare a casa tutte la stessa cifra. Non aiuta anche la poca trasparenza del settore. Ministero e Cncu non forniscono i bilanci delle associazioni. Povero 2008 L'aria, però, sta cambiando. Per il 2008 le associazioni potrebbero restare a bocca asciutta. Ci sarebbero 6 milioni di euro ma, per una serie di questioni burocratiche, rischiano di non essere messi a disposizione in tempo. "Li terremo in vita all'interno del decreto milleproroghe ", assicura il sottosegretario al ministero dello Sviluppo, Sergio D'Antoni. Ormai anche per il governo la questione della rappresentanza dei consumatori è all'ordine del giorno: "La legge è del '98, va aperta una riflessione che porti alla sua revisione, con il contributo delle stesse associazioni", continua D'Antoni. Inoltre il ministero dello Sviluppo sta pensando ad altri modi di utilizzare i fondi. "Se, oltre ai sei milioni di euro di cui si è parlato finora, potessimo contare anche su altri 36 milioni di multe incassate dall'Antitrust, potremmo pensare a progetti ambiziosi per aiutare i possessori di mutui prima casa e le vittime dell'usura", rilancia D'Antoni. Imprese & veleni Un altro capitolo delicato è quello del rapporto associazioni-imprese. "Troppi prendono soldi tramite sponsorizzazioni, e questo non è giusto", lamenta Gavino Sanna, ex segretario generale del Movimento Consumatori e ora fondatore dell'Associazione consumatori Italia. Il grado di litigiosità tra associazioni è altissimo. Il Codacons, in particolare, in passato, ha vinto una causa contro Altroconsumo (inadeguatezza della struttura dell'associazione rispetto ai criteri di rappresentanza) e così Altroconsumo è dovuta uscire dal Cncu. Adesso è toccato a Cittadinanza attiva, che ha perso una causa intentata dal Codacons in cui si contestavano i contributi ricevuti dalle imprese (ora si attende il Consiglio di Stato). Certo è che il Codacons sforna cause a raffica. Contro tutto e tutti. E anche questo può essere un modo per finanziarsi. "Soprattutto se in cambio del ritiro della denuncia si incassano ricche transazioni", fanno notare le associazioni concorrenti. "Siamo i più rigorosi, per questo tutti ci temono", ribatte Carlo Rienzi. Tutti in politica Molte associazioni si fanno forti dei rapporti con il sindacato. Federconsumatori legata alla Cgil, Adiconsum alla Cisl, Adoc alla Uil. E poi c'è il Movimento consumatori vicino all'Arci, la Lega consumatori alle Acli. Il mondo del consumerismo ha spesso giocato la carta della politica. Dalla Federconsumatori all'Acu, passando per Movimento consumatori, Codacons, Adusbef. "Alcuni hanno sfruttato il movimento consumerista per cercare di avere più visibilità e fare il salto in Parlamento", dice chi pensa male. Certo è che per tutti il successo è stato scarso. Da una costola del Codacons è nata la Lista consumatori che ha contribuito in Calabria all'elezione del senatore Fuda. Proprio quel Pietro Fuda che Silvio Berlusconi avrebbe cercato di sfilare al centrosinistra anche grazie a favori sentimental-televisivi (la raccomandazione di un'attrice ad Agostino Saccà). Voti investiti male? "Mah, la garanzia che si trattava di una persona per bene ce la davano Prodi e Loiero - commenta oggi Carlo Rienzi del Codacons -. Con Fuda abbiamo chiuso appena eletto, adesso non so nemmeno più che faccia abbia". Il Codacons rivendica la sua disinvoltura politica: "Alle regionali ci siamo candidati in alcune regioni con il centrodestra, in altre con il centrosinistra. Dipende da chi ci promette di più". Anche il leader dell'Adusbef, Elio Lanutti, ha cambiato bandiera, pur restando nel centrosinistra: si è candidato sia con i Verdi che con l'Italia dei Valori: "Grazie alla politica ho ottenuto vantaggi per i consumatori. Perché mi dovrei pentire?". Rita Querzé Il 2008 I finanziamenti per il 2008 ammontano a 6 milioni di euro, ma c'è il rischio che non possano essere messi a disposizione in tempo Gli sponsor I rapporti tra associazioni e imprese sono in qualche caso molto stretti e le sponsorizzazioni diventano un metodo per aiutare il bilancio.


Azione collettiva legge dal 1I (sezione: Class action)

( da "Corriere della Sera" del 29-12-2007)

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus Vuota - data: 2007-12-29 num: - pag: 8 categoria: REDAZIONALE La scheda Azione collettiva legge dal 1Ë? gennaio Dal primo gennaio diventerà legge la Finanziaria 2008, approvata il 21 dicembre, che prevede, tra l'altro, l'class="hilite">introduzione anche in Italia della class="term">class class="term">action, ovvero l'istituto dell'azione collettiva risarcitoria a tutela degli interessi dei consumatori. E il 21 dicembre è già stato dichiarato "giornata del consumatore e dei diritti". La class="term">class class="term">action all'italiana prevede che le cause possano essere collettive e il giudice, una volta deciso se l'impresa va condannata, fisserà anche le modalità per stabilire gli importi dovuti e la procedura per attribuire il rimborso ad ogni cittadino. Dalla causa collettiva si passa quindi a stabilire rimborsi individuali: questo passaggio sarà gestito da una Camera di Conciliazione. La parcella degli avvocati sarà pagata dalla società condannata, anche se solo parzialmente.


'Class action' contro la centrale (sezione: Class action)

( da "Provincia di Cremona, La" del 30-12-2007)

 

Edizione di Domenica 30 dicembre 2007 Benvenuto P.Review srl Casalmaggiore. Ma Araldi insiste: l'impianto di Martignana Po non inquinerà l'atmosfera 'Class action' contro la centrale Pasotto: per la svalutazione delle case E il consiglio si appella alla Provincia di Davide Bazzani CASALMAGGIORE ? L'opposizione alla centrale di Martignana, secondo quanto ha suggerito l'assessore Pierluigi Pasotto venerdì sera in consiglio comunale, potrebbe passare attraverso l'applicazione di un istituto recentemente introdotto, cioè la 'class action', l'azione collettiva che consentirà di richiedere, con un unico giudizio, il risarcimento del danno patito da ampie categorie di cittadini. "I martignanesi potrebbero far peritare la propria casa per determinarne il valore prima e dopo la costruzione della centrale e chiedere i danni", ha osservato Pasotto. Nel corso del dibattito l'assessore ha proposto di "mettersi in rete con altri Comuni" per contrastare l'insediamento dell'impianto e anche di "prevedere il pagamento di una penale affinché l'impianto non venga realizzato". Alle 22 e 45 il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno del consigliere Angelo Angiolini con il quale si esprime "forte contrarietà all'insediamento nella provincia di Cremona di centrali ad oli vegetali" delle dimensioni di quella prevista a Martignana Po, "fino a che non si avranno sufficienti informazioni sull'impatto ambientale, sulle tipologie di combustibili utilizzati e sulla filiera produttiva attivata". Il consiglio "invita il Presidente della Provincia a coinvolgere le comunità locali nella riflessione approfondita sulla sostenibilità ambientale ed energetica globale di tale tipo di centrali sul territorio provinciale". Tutto ciò, "considerata l'estrema vicinanza dell'impianto autorizzato nel Comune di Martignana Po ai confini del territorio del Comune di Casalmaggiore", che potrebbe essere coinvolto "direttamente" dagli "impatti determinati dalla centrale: qualità ed entità dell'inquinamento atmosferico prodotto, compreso il particolato fine e ultrafine (pm10, pm2,5, nanoparticelle), eventuali situazioni di emergenza, emissioni odorigene, traffico veicolare indotto, quantità del prelievo idrico e dello scarico in acque superficiali". Il documento è stato approvato dalla maggioranza e dal consigliere di minoranza Andrea Visioli; i consiglieri di opposizione Gabriele Sirocchi, Uber Pasquali e Fabio Delmiglio si sono astenuti, mentre il capogruppo Massimo Araldi non ha partecipato al voto: "Sono convinto ? ha detto il capogruppo di minoranza ? che la centrale non sia affatto inquinante, visto che provocherà 0,009 microgrammi di polveri quando il limite massimo è di 50 microgrammi per metro cubo e l'impatto veicolare sarà di 3 autocisterne al giorno".


Terzo decreto Bersani, chi rema contro i consumatori Il testo fermo in Senato in una commissione guidata dal centrodestra. E i conti restano salati (sezione: Class action)

( da "Unita, L'" del 30-12-2007)

 

Stai consultando l'edizione del Terzo decreto Bersani, chi rema contro i consumatori Il testo fermo in Senato in una commissione guidata dal centrodestra. E i conti restano salati di Bianca Di Giovanni Fare presto. Senza quella sfilza di norme l'inflazione italiana sarebbe stata più alta almeno di mezzo punto. In effetti si deve proprio allo sforzo sulle liberalizzazioni se l'indice dei prezzi della Penisola è per la prima volta in modo stabile sotto la media europea. Le due "lenzuolate" firmate da Pier Luigi Bersani sono state un buon ancoraggio, dunque, contro il fluttuare del petrolio impazzito, che ha fatto scattare in alto le tariffe di luce e gas. Secondo i calcoli del ministero i due provvedimenti già varati fanno risparmiare ai consumatori italiani circa 2,5 miliardi l'anno. Sull'indice avrebbero un effetto positivo di almeno lo 0,2%. Ma il cammino è appena cominciato. La terza tappa giace ancora in Parlamento. Nella conferenza stampa di fine anno Romano Prodi ne ha chiesto il varo entro gennaio. Possibile? Tecnicamente sì, ma le incognite politiche sono molte. Primo: la commissione del Senato che esamina il provvedimento è presieduta dall'opposizione. Il presidente di FI non sembra avere troppe intenzioni di procedere (alla faccia dei consumatori), se a questo si aggiungono i veti incrociati delle lobby toccate dalle misure, si capisce perché il percorso appare accidentato. Tanto che alcune norme (sui mutui e sull'accise della benzina) sono state anticipate in Finanziaria. Mai dire mai, comunque. È possibile che finalmente si arrivi allo sprint finale. Tra le misure previste, c'è una spinta ulteriore alla liberalizzazione della vendita della benzina, con la cancellazione delle distanze minime tra i distributori e meno vincoli sulla vendita di altri prodotti. Insomma, dovrebbero arrivare le pompe collegate ai supermarket o self service che vendono molti prodotti cosiddetti "non-oil". La proposta naturalmente non piace ai benzinai che hanno già infilato una serie di scioperi a fine anno. La seconda misura decisiva per la riuscita del "pacchetto" è quella sul massimo scoperto, che diventa illegittimo.La banca non può più far pagare la commissioneaggiuntiva per l'intero trimestre a fronte, per esempio, di un solo giorno di esposizione. Sulle somme effettivamente utilizzate la banca dovrà applicare soltanto il tasso di interesse e non più l'aliquota aggiuntiva della commissione. La camera ha introdotto una novità, prevedendo la possibilità da parte del correntista di avere a disposizione somme di cui potrebbe aver bisogno. Sulla parte che verrà utilizzata si pagherà un corrispettivo da contrattare in anticipo con la banca. morte. Si tratta di una remunerazione per il puro costo di tesoreria che la banca sostiene per tenere a disposizione del cliente una certa somma senza preavviso. Con la terza lenzuolata poi vanno in soffitta i cosiddetti "conti dormienti". Ad ogni apertura di un conto corrente le banche chiederanno all'intestatario le generalità di tre persone da contattare, nell'eventualità che per due anni non si registrino movimenti. Sul fronte dei medicinali il testo prevedeva la liberalizzazione di quelli di fascia C. La norma è stata presentata anche in Finanziaria, ma in quella sede poi è stata accantonata. Troppi i contrasti. Alla fine si è giunti a un compromesso. La fascia C resta in farmacia, ma il ministro Livia Turco si è impegnata ad ampliare il numero delle farmacie autorizzate. In più 500 farmaci sono stati "declassati" dalla fascia C a quelli da banco e potranno quindi essere venduti anche nei negozi e nei supermercati (sempre con la presenza del farmacista). Nuove regole in vista anche per i colossi dei telefoni. Non sarà più possibile far pagare servizi non richiesti.class="hilite">I casi di questo genere sono talmente numerosi che i consumatori stanno valutando anche l'eventualità di una class="term">class class="term">action. Il testo Bersani dà più potere all'Autorità delle Tlc per sanzionare chi non rispetta il divieto. Tra i costi cancellati, anche quelli non dovuti quando rispone un messaggio di segreteria: non si deve pagare nulla se si riattacca prima del "bip". Queste le misure più popolari, mentre si mettono a punto quelle già varate. Il consuntivo del ministero è positivo: profesisonisti meno cari (-40%) e prezzi delle emdicine più bassi del 20%, oltre a gran parte dei sinistri auto liquidati tra i 20 e i 40 giorni.


Istituita con un voto del Consiglio la Consulta comunale degli anziani (sezione: Class action)

( da "Gazzetta del Sud" del 30-12-2007)

 

Mesoraca La creazione dell'organismo proposta dai sindacati Istituita con un voto del Consiglio la Consulta comunale degli anziani Carmelo Colosimo MESORACA Nell'ultima seduta dell'anno il Consiglio comunale ha approvato, tra gli altri punti, l'istituzione di una consulta comunale dei pensionati e degli anziani. La richiesta era arrivata in Comune da poco più di una settimana ed era stata proposta dai sindacati confederali provinciali dei pensionati: Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil. Le tre organizzazioni dei pensionati hanno chiesto al Comune di mettere in campo "degli interventi intesi a migliorare la qualità della vita a pensionati, anziani e specialmente a quegli anziani abbisognevoli di assistenza integrata, alle fasce più deboli e meno protette". Per la proposizione dei progetti da realizzare, i sindacati hanno provato a tradurre le singole aspettative dei pensionati e degli anziani in una azione collettiva in grado di rispondere a bisogni ed interessi diversi. E, nella prospettiva di dare maggiori certezze alle persone ed anche per superare il grande limite che spesso genera la mancanza di fondi, si è deciso di costituire una consulta comunale dei pensionati e degli anziani, che, attraverso i suoi pareri facoltativi e non vincolanti, avrà funzioni consultive, di proposta e di stimolo per gli atti di competenza comunale nell'ambito delle attività sociali rivolte a pensionati ed anziani. La Consulta avrà il compito di promuovere la migliore qualità della vita, facendo conoscere esigenze e bisogni emergenti, di stimolare e favorire il sorgere e lo svilupparsi di tutte le iniziative, che, nel settore, andranno a valorizzare e potenziare i servizi che svolgeranno azioni rivolte alla prevenzione ed alla rimozione di situazioni di bisogno. Inoltre questa l'organismo svolgerà un ruolo di coordinamento dell'associazionismo locale, del volontariato, delle cooperative sociali e del privato sociale presenti sul territorio. Indicherà, infine, all'amministrazione comunale i necessari servizi o progetti da creare nel territorio per la giusta soddisfazione dei bisogni materiali, civili e morali dei pensionati e degli anziani. La proposta, illustrata dall'assessore ai servizi sociali Massimiliano Ferrazzo, è stata approvata all'unanimità dai consiglieri presenti: dieci per la maggioranza ed uno per la minoranza. (domenica 30 dicembre 2007).


Rc auto, aboliti i prezzi minimi e gli sconti massimi (sezione: Class action)

( da "Tempo, Il" del 30-12-2007)

 

Le imprese di assicurazione non potranno più imporre ai distributori i prezzi minimi o gli sconti massimi da applicare agli acquirenti di polizze Rc auto, ma potranno solo stabilire in via preventiva la misura complessiva degli sconti riconoscibili alla clientela in un determinato arco di tempo (il cosiddetto "monte sconti"). Home Economia prec succ Contenuti correlati Disoccupazione ai minimi dal '92 Prezzi alle stelle, il cenone di Natale costa proprio caro Autostrade più care Pedaggi su del 3,6% Tragedia in autostrada, due morti Eleonora Sannibale e.sannibale@iltempo.it Sono auto blu e ... class="hilite">Ok alla class="term">class class="term">action Sconti su asili e tessere dei bus Lo comunica l'Isvap, sottolineando che la disposizione è contenuta nel regolamento attuativo del pacchetto Bersani. Il regolamento si inserisce nel contesto degli interventi di liberalizzazione previsti ai fini della concreta attuazione di una politica di contenimento delle tariffe Rc auto, tra quali spicca la riforma del risarcimento diretto. Secondo le simulazioni effettuate dall'Autorità di Vigilanza - sottolinea la nota - infatti, sulla base dei dati disponibili il risarcimento diretto sta esercitando un effetto di contenimento dei costi per le imprese pari al 7-8% annuo. 28/12/2007.


Bordon (UD): "Bene proposte Dini ma non basta" (sezione: Class action)

( da "ADN Kronos" del 30-12-2007)

 

Il senatore: "Servono riforme e più coraggio nella lotta contro i monopoli" a tutela dei consumatori ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di POLITICA Roma, 30 dic. (Adnkronos) - ''Le proposte di Dini si possono discutere, alcune sono necessarie''. Ma non bastano. Occorre ''più coraggio nella lotta contro i monopoli'' a tutela dei consumatori e ''bisogna avviare subito una nuova stagione delle riforme''. A parlare è il senatore dell'Unione democratica, Willer Bordon, che commenta così il 'manifesto in sette punti' proposto dal leader dei Liberaldemocratici a Romano Prodi come condizione per rinnovare la fiducia al governo. In una intervista all'ADNKRONOS Bordon ribadisce la necessità di una svolta politica a gennaio e conferma che lascerà l'incarico di palazzo Madama il 16 gennaio, giorno del suo compleanno per una questione di coerenza: ''Sono sempre stato onesto con me stesso e gli altri''. ''Credo -sottolinea- che le proposte fatte da Dini e D'Amico si possono tutte discutere. Alcune sono necessarie. Ovviamente non sono le uniche, ma mi sembrano andare tutte verso quella necessità di liberare l'Italia da pesi impropri di carattere burocratico e politico che ne fanno un Paese con una società chiusa. Anzi occlusa, visto che manca il ricambio generazionale, politico,e anche imprenditoriale. E' una società che perde punti rispetto agli altri paesi''. Insomma, avverte Bordon, ''bisogna rimettere in moto un meccanismo virtuoso''. Bordon condivide vari punti delle richieste avanzate dai diniani con i quali continua il dialogo per arrivare presto alla costituzione di un nuovo gruppo parlamentare al Senato, ma pone anche i suoi paletti lanciando un messaggio al premier: ''Prodi fin qui ha fatto tutto quello che poteva e doveva fare in una situazione di frammentazione politica e partitica che rende un paese difficilmente governabile. Ora, però, non basta proseguire: occorre cambiare radicalmente passo. A cominciare dalla necessità di tagliare il numero di ministri e sottosegretari: ''Non si può avere una compagine governativa dalle dimensioni abnormi come quelle attuali''. Mette in chiaro Bordon: ''Condividiamo la richiesta di Dini sul ridimensionamento del ruolo della politica, a cominciare dalla gestione della sanità pubblica. Ma per noi sono imprescindibili altre cose. Diciamo, innanzitutto, no ai monopoli e vogliamo continuare a mettere la tutela dei consumatori al centro delle nostre battaglie''. L'Ud, osserva il senatore, punta alla ''totale fuoriuscita dei partiti dalla Rai con la nomina di un cda sul modello Bbc. In secondo luogo, chiediamo una puntuale e corretta applicazione della 'class="term">class class="term">action'''e ''continuano a impegnarci per far diventare i consumatori soggetto attivo della contrattazione sociale ed economica''. In particolare, afferma, ''diciamo no ai monopoli'' e vogliamo fare le riforme, a partire da quella elettorale. Il passaggio sulle riforme, fa notare Bordon, ''nel manifesto di Dini e D'Amico sembra residuale, mentre per noi è il primo, perché se non si vuole dare alla nostra battaglia, spero ancora comune, un segno solo di posizionamento politico, è evidente che occorra inaugurare una stagione di riforme''. Bordon snocciola le sue richieste in proposito: ''Servono maggiori poteri al premier, riduzione drastica dei partiti, nuovi regolamenti parlamentari, per avere una democrazia decidente e dell'alternanza''. Bordon si stupisce del fatto che ''in un programma liberaldemocratico, non vi sia traccia di quella che rappresenta di gran lunga la battaglia più liberaldemocratica: cioè l'attuazione della class="term">class class="term">action''. Bordon ribadisce che ''proseguirà il confronto con Dini: abbiamo inziato un percorso che non esclude anche la costituzione di un gruppo al Senato. Comunque -assicura- il 16 gennaio mi dimetterò da senatore a prescindere, perché sono onesto con me stesso e gli altri. Il mio giudizio politico nei confronti del governo è molto duro e non può cambiare in pochi giorni. E' ovvio che bisogna dare un segnale più forte per denunciare un sistema chiuso e totalmente autoreferenziale''.


Da gennaio parte la class action (sezione: Class action)

( da "Piccolo di Trieste, Il" del 31-12-2007)

 

I consumatori avranno un'arma in più per difendersi perché potranno puntare al risarcimento collettivo Da gennaio parte la "class action" ROMA Arriva il nuovo anno e la class action diventa legge: a partire dal primo gennaio 2008 i consumatori avranno un'arma in più per difendersi perché potranno puntare al risarcimento collettivo dei danni subiti. Adusbef e Federconsumatori, pur annunciando che non si getteranno in "azioni temerarie", stanno già mettendo a punto le nuove armi a loro disposizione e hanno consegnato ai legali dossier da studiare per valutare se su Parmalat, bond argentini e consigli delle banche per mutui a tasso variabile ci siano gli estremi per un'azione. In tutto i temi sui quali le associazioni stanno valutando l'ipotesi di intentare una class action sono otto. Oltre ai tre citati prima ci sono rc auto, anatocismo, bollette e servizi telefonici, prodotti derivati, servizi ferroviari per i pendolari, "Abbiamo già sottoposto i casi più eclatanti di risparmio tradito a un pool di esperti, fra i quali Ugo Ruffolo e Alfredo Galasso. Su queste cose - affermano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti - non si può sbagliare: se ci sarà anche solo un minimo dubbio non se ne farà niente". La norma che istituisce l'azione di classe, approvata con la Finanziaria, prevede che il giudice, dopo aver deciso se l'impresa va condannata o meno, fissi le modalità per stabilire gli importi dovuti e la metodologia con cui attribuire il rimborso a ogni cittadino. Sarà quindi la Camera di Conciliazione a gestire il passaggio dalla causa collettiva allo stabilire i rimborsi individuali. Lannutti e Trefiletti definiscono la possibilità di class action un "formidabile deterrente" e questo, dicono, è dimostrato dall'accordo raggiunto poco prima di Natale con le Fs per la vicenda dell'Eurostar Lecce-Roma: "sarà solo una coincidenza, ma due ore dopo varata la Finanziaria, le Ferrovie hanno siglato l'accordo che riconosce un risarcimento di 800 euro ai 450 passeggeri bloccati sull'Eurostar per 12 ore. In precedenza le ferrovie a fronte di disastri procurati neppure risarcivano il prezzo dei biglietti".


Le associazioni stanno studiando 8 dossier per chiedere i risarcimenti (sezione: Class action)

( da "Libertà" del 31-12-2007)

 

Quotidiano partner di Gruppo Espresso LIBERTA' di lunedì 31 dicembre 2007 > In Italia Le associazioni stanno studiando 8 dossier per chiedere i risarcimenti Class action, un'arma in più per i consumatori ROMA - Arriva il nuovo anno e la class action diventa legge: a partire dal primo gennaio 2008 i consumatori avranno un'arma in più per difendersi perché potranno puntare al risarcimento collettivo dei danni subiti. Adusbef e Federconsumatori, pur annunciando che non si getteranno in "azioni temerarie", stanno già mettendo a punto le nuove armi a loro disposizione e hanno consegnato ai legali dossier da studiare per valutare se su Parmalat, bond argentini e consigli delle banche per mutui a tasso variabile ci siano gli estremi per un'azione. In tutto i temi sui quali le associazioni stanno valutando l'ipotesi di intentare una class action sono otto. Oltre ai tre citati prima ci sono rc auto, anatocismo, bollette e servizi telefonici, prodotti derivati, servizi ferroviari per i pendolari, "Abbiamo già sottoposto i casi più eclatanti di risparmio tradito a un pool di esperti, fra i quali Ugo Ruffolo e Alfredo Galasso. Su queste cose - affermano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti - non si può sbagliare: se ci sarà anche solo un minimo dubbio non se ne farà niente". La norma che istituisce l'azione di classe, approvata con la Finanziaria, prevede che il giudice, dopo aver deciso se l'impresa va condannata o meno, fissi le modalità per stabilire gli importi dovuti e la metodologia con cui attribuire il rimborso a ogni cittadino. Sarà quindi la Camera di Conciliazione a gestire il passaggio dalla causa collettiva allo stabilire i rimborsi individuali. Lannutti e Trefiletti definiscono la possibilità di class action un "formidabile deterrente" e questo, dicono, è dimostrato dall'accordo raggiunto poco prima di Natale con le Fs per la vicenda dell'Eurostar Lecce-Roma: "sarà solo una coincidenza, ma due ore dopo varata la Finanziaria, le Ferrovie hanno siglato l'accordo che riconosce un risarcimento di 800 euro ai 450 passeggeri bloccati sull'Eurostar per 12 ore. In precedenza le ferrovie a fronte di disastri procurati neppure risarcivano il prezzo dei biglietti". [.


Class action, già pronte le prime rivendicazioni (sezione: Class action)

( da "Gazzetta del Sud" del 31-12-2007)

 

Le associazioni dei consumatori hanno consegnato ai legali otto dossier Class action, già pronte le prime rivendicazioni Serena Di Ronza ROMA Arriva il nuovo anno e la class action diventa legge: a partire dal primo gennaio 2008 i consumatori avranno un'arma in più per difendersi perchè potranno puntare al risarcimento collettivo dei danni subiti. Adusbef e Federconsumatori, pur annunciando che non si getteranno in "azioni temerarie", stanno già mettendo a punto le nuove armi a loro disposizione e hanno consegnato ai legali dossier da studiare per valutare se su Parmalat, bond argentini e consigli delle banche per mutui a tasso variabile ci siano gli estremi per un'azione. In tutto i temi sui quali le associazioni stanno valutando l'ipotesi di intentare una class action sono otto. Oltre ai tre citati prima, ci sono rc auto, anatocismo, bollette e servizi telefonici, prodotti derivati, servizi ferroviari per i pendolari, "Abbiamo già sottoposto i casi più eclatanti di risparmio tradito a un pool di esperti, fra i quali Ugo Ruffolo e Alfredo Galasso. Su queste cose affermano i presidenti di Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti non si può sbagliare: se ci sarà anche solo un minimo dubbio non se ne farà niente". La norma che istituisce l'azione di classe, approvata con la Finanziaria, prevede che il giudice, dopo aver deciso se l'impresa va condannata o meno, fissi le modalità per stabilire gli importi dovuti e la metodologia con cui attribuire il rimborso a ogni cittadino. Sarà quindi la Camera di Conciliazione a gestire il passaggio dalla causa collettiva allo stabilire i rimborsi individuali. Lannutti e Trefiletti definiscono la possibilità di class action un "formidabile deterrente" e questo, dicono, è dimostrato dall'accordo raggiunto poco prima di Natale con le Fs per la vicenda dell'Eurostar Lecce-Roma: "Sarà solo una coincidenza fanno notare Adusbef e Federconsumatori , ma due ore dopo varata la Finanziaria, le Ferrovie hanno siglato l'accordo che riconosce un risarcimento di 800 euro ai 450 passeggeri bloccati sull'Eurostar per 12 ore. In precedenza le ferrovie a fronte di disastri procurati neppure risarcivano il prezzo dei biglietti". (lunedì 31 dicembre 2007).


Da domani al via la class action otto i dossier (sezione: Class action)

( da "Eco di Bergamo, L'" del 31-12-2007)

 

Arriva il nuovo anno e la class action diventa legge: a partire dal primo gennaio 2008 i consumatori avranno un'arma in più per difendersi, perché potranno puntare al risarcimento collettivo dei danni subìti. Adusbef e Federconsumatori, pur annunciando che non si getteranno in "azioni temerarie", stanno già mettendo a punto le nuove armi a loro disposizione e hanno consegnato ai legali dossier da studiare per valutare se su Parmalat, bond argentini e consigli delle banche per mutui a tasso variabile ci siano gli estremi per un'azione. In tutto, i temi sui quali le associazioni stanno valutando l'ipotesi di intentare una class action sono otto. Oltre ai tre citati prima ci sono Rc auto, anatocismo, bollette e servizi telefonici, prodotti derivati, servizi ferroviari per i pendolari, "Abbiamo già sottoposto i casi più eclatanti di risparmio tradito a un pool di esperti, fra i quali Ugo Ruffolo e Alfredo Galasso. Su queste cose ? affermano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti ? non si può sbagliare: se ci sarà anche solo un minimo dubbio, non se ne farà niente". La norma che istituisce l'azione di classe, approvata con la Finanziaria, prevede che il giudice, dopo aver deciso se l'impresa va condannata o meno, fissi le modalità per stabilire gli importi dovuti e la metodologia con cui attribuire il rimborso a ogni cittadino. Lannutti e Trefiletti definiscono la possibilità di class action un "formidabile deterrente" e questo, dicono, è "dimostrato dall'accordo raggiunto poco prima di Natale con le Fs per la vicenda dell'Eurostar Lecce-Roma. In precedenza le Ferrovie, a fronte di disastri procurati, neppure risarcivano il prezzo dei biglietti".


Class action, dal 2008 un'arma in più per i consumatori (sezione: Class action)

( da "Nuova Ferrara, La" del 31-12-2007)
Pubblicato anche in:
(Gazzetta di Reggio) (Trentino) (Centro, Il) (Gazzetta di Modena,La) (Alto Adige) (Gazzetta di Mantova, La)

 

Sono otto i dossier nelle mani dei legali: dal caso Parmalat ai bond argentini ROMA. Arriva il nuovo anno e la class action diventa legge: a partire dal primo gennaio 2008 i consumatori avranno un'arma in più per difendersi perchè potranno puntare al risarcimento collettivo dei danni subiti. Adusbef e Federconsumatori, pur annunciando che non si getteranno in azioni temerarie, stanno già mettendo a punto le nuove armi a loro disposizione e hanno consegnato ai legali dossier da studiare per valutare se su Parmalat, bond argentini e consigli delle banche per mutui a tasso variabile ci siano gli estremi per un'azione. "Abbiamo già sottoposto i casi più eclatanti di risparmio tradito a un pool di esperti, fra i quali Ugo Ruffolo e Alfredo Galasso. Su queste cose - affermano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti - non si può sbagliare: se ci sarà anche solo un minimo dubbio non se ne farà niente". La norma che istituisce l'azione di classe, approvata con la Finanziaria, prevede che il giudice, dopo aver deciso se l'impresa va condannata o meno, fissi le modalità per stabilire gli importi dovuti e la metodologia con cui attribuire il rimborso a ogni cittadino. Sarà quindi la Camera di Conciliazione a gestire il passaggio dalla causa collettiva allo stabilire i rimborsi individuali. Ecco di seguito gli otto dossier consegnati da Adusbef e Federconsumatori agli avvocati per stabilire la possibilità di intentare una class action. MUTUI INDICIZZATI. Le valutazioni di un'azione di classe contro le banche, perchè non hanno informato sulla rischiosità di un imminente aumento di tassi sulle rate. Secondo Adusbef e Federconsumatori, "tali cattivi consigli delle banche hanno prodotto un reale rischio di insolvenza per 1,9 milioni di mutuatari che rischiano di perdere la casa". BOND ARGENTINI. Le banche hanno piazzato bond argentini a 470 mila risparmiatori per un controvalore di 14,5 miliardi di dollari, pur consapevoli (come sancite dalle sentenze dei Tribunali) che lo stato argentino andava verso il default. Almeno 270.000 risparmiatori che non hanno aderito al concambio e che hanno già interrotto i termini prescrizionali, hanno una chance di rivalersi con un'azione collettiva contro i comportamenti fraudolenti degli istituti di credito. PARMALAT. La madre di tutte le frodi a danno di risparmiatori ed azionisti, per un controvalore di 15 miliardi di euro, "con precise responsabilità delle banche". Sono 145.000 i cittadini truffati (95.000 obbligazionisti, 40.000 azionisti) che a prescindere dai due filoni di inchiesta (Parma e Milano), "potranno rivalersi direttamente contro le banche che sapevano la gravità di una impresa, tenuta in piedi con l'ossigeno del rinnovo dei finanziamenti a costi sempre più onerosi". RC AUTO. Si punta ad ottenere almeno in parte il rimborso dei danni prodotti dal cartello delle compagnie, che produsse una multa da 700 miliardi di vecchie lire, comminata dall'Antitrust, per danni pari a 4,2 miliardi di euro. ANATOCISMO. Nonostante fosse vietato dal codice civile, "è stato praticato dal sistema bancario per oltre mezzo secolo, fino al 1999 quando la Corte di Cassazione, ha più volte affermato la nullità della clausola di capitalizzazione trimestrale. L'azione di classe sull'anatocismo potrà interessare almeno 3 milioni di cittadini, costretti dalla protervia delle banche ad una usura legalizzata". L'anatocismo è il calcolo degli interessi sugli interessi. BOLLETTE E SERVIZI. Sono i costi per l'invio delle bollette, messi a carico degli utenti. Secondo le associazioni l'invio dovrebbe essere pagato dalle aziende telefoniche, accusate anche di richiedere il pagamento di servizi non richiesti dai consumatori. Dal 1 gennaio 2008 questo genere di "frodi saranno meno facili da eseguire". DERIVATI E SWAP. Le banche hanno ideato il meccanismo delle emissioni di prodotti derivati, "appioppati alle imprese, per garantirle contro il rischio dei tassi o dei cambi, che non offriva poi alcuna copertura, o agli enti locali, con contratti capestro". FERROVIE. Il caso riguarderebbe in particolar modo i pendolari e i servizi a cui hanno diritto acquistando il biglietto. In primo luogo puntualità e pulizia dei treni. L'ipotesi di class action potrebbe spingere le Regioni a sottoscrivere contratti di servizio più vincolanti.


Le contromosse di banche e industria (sezione: Class action)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 31-12-2007)

 

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2007-12-30 - pag: 3 autore: Le contromosse di banche e industria. Evitare il confronto davanti al giudice, anticipare il confronto con i consumatori Conciliazione, la risposta alla class action di Isabella Bufacchi P otenziare l'ufficio legale, ricorrere alla Corte Costituzionale per scongiurare la retroattività nell'applicazione della nuova legge ma soprattutto intensificare l'attività della conciliazione e rilanciare lo strumento dell'accordo stragiudiziale con il consumatore-utente-risparmiatore. Sono queste le prime misure allo studio delle imprese bancarie e non bancarie fornitrici di beni e servizi che dal luglio 2008 potrebbero entrare nel mirino dell'azione collettiva risarcitoria. La nuova legge sulla class action, in vigore passati 180 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della Finanziaria 2008, assegna alla procedura conciliativa un ruolo centrale per velocizzare e semplificare la risoluzione nelle controversie a tutela dei consumatori: ma la conciliazione collettiva scatta in una fase successiva alla presentazione in Tribunale della domanda di risarcimento danni a favore di una pluralità di soggetti e dopo la condanna dei giudici nei confronti dell'azienda convenuta. La class action all'italiana, per quanto ammorbidita perché priva della somma del risarcimento stabilita con sentenza dal giudice con effetto immediato esecutivo, non attenua il rischio, avvertito fortemente dalle imprese,di effetti devastanti a livello di immagine e di reputazione: provocati dai tempi prevedibilmente lunghi e dagli esiti incerti dall'azione risarcitoria collettiva. Le aziende fornitrici di beni e servizi stanno giungendo alla conclusione che la migliore difesa alla class action è proprio quella di evitare che il consumatore-utente-risparmiatore bussi alle porte del Tribunale. Questo avviene già per chi rispetta i contratti, chi evita illeciti extracontrattuali e comportamenti anticoncorrenziali, chi opera correttamente. Ma nel momento in cui scattano i presupposti per un'azione collettiva, la strada della conciliazione stragiudiziale sarà sempre più battuta. Va già in questa direzione la normativa comunitaria, come ha ricordato il direttore generale della Banca d'Italia Fabrizio Saccomanni. Abi e via Nazionale stanno studiando nuove formule nel settore dei servizi bancari e finanziari. Tra le opzioni allo studio c'è quella di trasformare l'Ombudsman bancario in un ponte di collegamento tra la banca a un nuovo organismo conciliativo sotto l'ombrello della stessa Banca d'Italia. Questa soluzione, favorita dal mondo bancario, vede più freddo Palazzo Koch che sta sondando il terreno con il ministero della Giustizia per analizzare i rapporti di qualsiasi iniziativa con le autorità giudiziarie. Intanto la Consob, in base alla legge sul risparmio, si sta attrezzando per istituire la camera di conciliazione e arbitrato, voluta dalla legge sul risparmio, per la risoluzione di controversie sorte nei servizi d'investimento. La conciliazione stragiudiziale per i singoli consumatori-utenti (e dunque non collettiva come la class action)ha registrato negli ultimi anni un'impennata di attività in Italia. Ma molto resta ancora da fare. Le camere di commercio hanno allestito sportelli conciliativi ( non gratuiti e con tariffe calibrate in base al danno) e le associazioni dei consumatori continuano a firmare nuovi protocolli con le grandi imprese (spesso però imponendo l'iscrizione all'associazione). Enel è l'unica azienda in Europa nel suo settore ad avere attivato il meccanismo della conciliazione con le associazioni dei consumatori. Il legislatore ha imposto il tentativo di accordo amichevole presso un organo conciliativo nel campo delle comunicazioni. E l'Autorità garante per l'energia e il gas è autorizzata da una legge del 1995 a occuparsi direttamente della conciliazione, ma manca il regolamento del Governo per fissare i criteri della procedura. "In attesa di questo regolamento l'Autorità dell'energia è impegnata da tempo a promuovere procedure di conciliazione esterne: finanziamo la formazione dei conciliatori presso le associazioni dei consumatori ma soprattutto sollecitiamo le imprese ad aderire ai protocolli di conciliazione con le associazioni dei consumatori o alle iniziative delle camere di commercio per migliorare il rapporto con il consumatore ", ha spiegato al Sole24Ore Gabriella Utili, responsabile per l'informazione e la tutela del consumatore, aggiungendo però che "in Italia manca la cultura della conciliazione: per questo una delle nostre priorità nel 2008 sarà proprio la promozione degli strumenti conciliativi ". LE INIZIATIVE Abi e Bankitalia studiano il rilancio dell'Ombudsman, Consob e altre autorità creano organismi conciliativi Aumentano i protocolli.


Il ministero accelera sulle ispezioni (sezione: Class action)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 31-12-2007)

 

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2007-12-30 - pag: 21 autore: Potenziamento dell'attività degli istituti previdenziali e assistenziali Il ministero accelera sulle ispezioni Luigi Caiazza Il ministero del Lavoro, d'intesa con Inps, Inail e Enpals, ha elaborato il documento di programmazione dell'attività ispettiva per il 2008; tra le priorità spicca la particolare attenzione rivolta al lavoro sommerso e alla sicurezza. Per l'elaborazione del documento si è tenuto conto della direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 marzo 2007,assicurando ilcollegamento sistematico e l'integrazione della pianificazione strategica con la programmazione finanziaria. Sono stati poi approfonditi i principi enunciati nel "Protocollo su previdenza, lavoro e competitività per l'equità e la crescita sostenibili" del 23 luglio 2007, finalizzato a contribuire allo sviluppo economico e sociale e ad assicurare equità e pari opportunità attraverso la promozione di una maggiore e buona occupazione, con attenzione ai temi della previdenza, del mercato del lavoro, dall'inclusione sociale e della tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Gli obiettivi per il 2008 saranno finalizzati al potenziamento dell'attività ispettiva per quanto concerne, in particolare, gli interventi e le misure volti al miglioramento del sistema di tutele per i lavoratori, alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro, all'emersione del lavoro irregolare, alla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro - con particolare riferimento alla rilevazione dei dati relativi agli infortuni mortali, agli infortuni gravi e gravissimi avvenuti in ogni settore - alla lotta contro l'evasione ed elusione contributiva, fatti che rappresentano un'emergenza sociale tale da compromettere la stabilitàe lo sviluppo del Paese. Al fine di consentire un'ottimizzazione dell'azione ispettiva e anche per ottenere una maggiore incisività, con il documento si è scelto di operare un'accurata ricognizione con particolare riferimento al settore dell'edilizia - che si distingue per la presenza di situazioni di "filiere" di appalti e subappalti – dell'agricoltura – contraddistinta dalrilevante sfruttamento della manodopera e dal fenomeno del caporalato - e al lavoro precario. Il documento prosegue con l'individuazione delle tematiche prioritarie, conformi agli obiettivi politici individuati per l'anno 2008, che costituiranno le linee guida da tradurre in obiettivi operativi secondo la competenza di ciascun organismo coinvolto nel programma. Le linee guida riguardano: - gli interventi per il lavoro sommerso, con riferimento ai settori dell'edilizia,dell'agricoltura dei pubblici esercizi, del lavoro irregolare dei cittadini stranieri immigrati, degli impianti e circoli sportivi; - il lavoro minorile, con particolare riferimento al settore dello spettacolo; - le tipologie contrattuali, alla luce di quanto disposto dal protocollo del Welfare del 23 luglio 2007, riguardanti in particolare il part-time, il lavoro a progetto, il contratto a termine, l'apprendistato; - la cooperazione, con particolare riferimento alla verifica della corretta applicazione dei contratti collettivi, al rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro, al contrasto di fenomeni elusivi degli obblighi contributivi e retributivi; - gli appalti sia pubblici che privati, caratterizzati da rilevanti fenomeni di subappalti, individuando eventuali ipotesi di somministrazione irregolare, abusiva o fraudolenta; - interventi a sostegno di soggetti deboli mediante la verifica del rispetto della disciplina sull'inserimento lavorativo dei soggetti disabili e della disciplina sulle pari opportunità ed eventuali fenomeni di "mobbing". Il programma prevede infine la realizzazione di uno scambio di conoscenze e di tecniche concernenti l'ispezione del lavoro per realizzare una strategia comune con gli altri Paesi dell'Unione europea. In particolare, si darà attuazione al Progetto "Azione transnazionale e intersettoriale per il contrasto della tratta di persone a scopo di sfruttamento lavorativo ", anche mediante apposite reti di intervento che coinvolgano anche il personale ispettivo. Si tratta di attività molto impegnative che, come rileva il documento, dovranno essere accompagnate da una adeguata motivazione conseguente non solo alla necessaria formazione, ma anche alla previsione di risorse economiche – a cominciare dal regolare afflusso di risorse finanziarie relative alle missioni del personale – e strumentali/informatiche idonee per il suo svolgimento. COOPERAZIONE TRA STATI Tra le priorità di intervento per il 2008 c'è anche la lotta internazionale della tratta di persone per sfruttamento lavorativo.


I super avvocati contro l'azienda: risparmi sulla sicurezza, ora paghi (sezione: Class action)

( da "Corriere della Sera" del 31-12-2007)

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache - data: 2007-12-31 num: - pag: 17 categoria: REDAZIONALE La strategia Verso richieste milionarie di risarcimento per gli operai I super avvocati contro l'azienda: risparmi sulla sicurezza, ora paghi TORINO - Come nei più celebri romanzi di John Grisham dedicati alla class="hilite">class="term">class class="term">action, da "La giuria", con le multinazionali del tabacco sul banco degli imputati, a "Il re dei torti ", imperniato sulle case farmaceutiche, la tragedia della ThyssenKrupp potrebbe aprire una nuova strada nei tribunali italiani. E portare con sé risarcimenti milionari, calcolati per la prima volta non solo sulla base del valore che le tabelle assicurative attribuiscono a una vita ma sugli stessi bilanci della multinazionale tedesca. Decine di avvocati, tra quelli normalmente impegnati a tutela delle grandi aziende, penalisti (come quelli dello studio Chiusano) ma soprattutto civilisti, sono al lavoro per rappresentare le famiglie delle vittime e organizzare inedite strategie che potrebbero segnare una svolta nella storia delle azioni di risarcimento e indurre nelle aziende un'attenzione nuova in materia di sicurezza. "Il nostro obiettivo - spiega l'avvocato Luciano Ambrosio, dello studio Ambrosio & Commodo, lo stesso che si occupa delle oltre mille vittime del naufragio in Egitto, nel Mar Rosso, del traghetto Al Salam-Boccaccio e che nel caso ThyssenKrupp rappresenta la famiglia del giovane Roberto Scola -, è ridare dignità ai lavoratori morti nel rogo. Non si tratta solo di risarcire in modo equo le famiglie, ma di lasciare un segno permanente di riconoscimento, che tuteli tutti coloro che ogni giorno lavorano e che potrebbero non essere adeguatamente protetti sul piano della sicurezza". Il procedimento penale precederà quello civile, e già in questa sede verranno stabiliti i primi risarcimenti per le famiglie: fino a 150.000 euro per le vedove, poco meno per i genitori e i figli, con aumenti per chi, come Giuseppe Demasi, è sopravvissuto più a lungo e ha quindi subito un danno biologico che si trasmette agli eredi. Anche il reato per il quale i manager della Thyssen e la stessa società verranno processati in sede penale può influire, poiché in caso di dolo riconosciuto le compagnie assicuratrici, in questo caso la francese Axa, potrebbero non pagare. E' per questo che tra i penalisti nominati dalle famiglie, ma anche secondo fonti vicine alla Procura, la linea "tradizionalista" potrebbe prevalere, suggerendo una richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo. Decisiva sarà la perizia dei consulenti informatici e dei commercialisti sui carteggi elettronici interni alla Thyssen e sui suoi bilanci: toccherà a loro riordinare i documenti che potrebbero provare la piena consapevolezza del rischio dei lavoratori per la mancanza di alcuni sistemi di sicurezza nella fabbrica di Torino e i risparmi (e dunque gli utili) che il gruppo ottenne rinviando la loro installazione. Proprio questi conti - nel 2007 il bilancio della ThyssenKrupp si è chiuso su 54 miliardi di euro e il 18 gennaio 2008 l'azionista di maggioranza Berthold Beitz incasserà un utile di 166 milioni - sono allo studio degli avvocati: se sarà possibile costruire una causa basata sul "danno punitivo", e cioè sui guadagni stessi del gruppo, il rogo del 6 dicembre segnerà una svolta storica nel rapporto tra datori di lavoro e vittime. Intanto l'azienda (che ha già pagato alle famiglie un "acconto" di 30.000 euro ciascuna) annuncia la creazione di un "Comitato in favore dei familiari delle vittime" insieme alle istituzioni, per gestire i fondi di solidarietà. Vera Schiavazzi I dati del bilancio L'azionista di maggioranza dell'azienda, Berthold Beitz, incasserà quest'anno 166 milioni.


Parte da domani il risarcimento collettivo dei danni (sezione: Class action)

( da "Giornale.it, Il" del 31-12-2007)

 

Di Redazione - lunedì 31 dicembre 2007, 07:class="hilite">00 Arriva il nuovo anno e la class="term">class class="term">action diventa legge: a partire dal primo gennaio 2008 i consumatori avranno un'arma in più. Potranno infatti puntare al risarcimento collettivo dei danni subiti. Adusbef e Federconsumatori, pur precisando che non ci saranno "azioni temerarie", hanno già consegnato ai loro legali otto dossier da studiare per valutare se - come nel caso Parmalat, bond argentini e consigli delle banche per mutui a tasso variabile - ci siano gli estremi per agire. Oltre ai tre casi citati, ci sono anche le questioni rc auto, anatocismo (usura), bollette e servizi telefonici, prodotti derivati, servizi ferroviari per i pendolari. La norma che istituisce l'azione di classe, approvata con la Finanziaria, prevede che il giudice, dopo aver deciso se l'impresa va condannata o meno, fissi le modalità per stabilire gli importi dovuti e la metodologia con cui attribuire il rimborso a ogni cittadino. Sarà quindi la Camera di Conciliazione a gestire il passaggio dalla causa collettiva allo stabilire i rimborsi individuali.


I consumatori promettono battaglia su mutui e tango bond (sezione: Class action)

( da "Libero" del 31-12-2007)

 

Economia 31-12-2007 I consumatori promettono battaglia su mutui e tango bond Sarà una delle novità più attese del prossimo anno. class="hilite">La class="term">class class="term">action americana, le azioni collettive all'italia na, infatti, sono diventate legge e a partire dal primo gennaio 2008 i consumatori avranno un'arma in più per difendersi perchè potranno puntare al risarcimento collettivo dei danni subiti. Adusbef e Federconsumatori, pur annunciando che non si getteranno in "azioni temerarie", stanno già mettendo a punto le nuove armie hanno consegnato ai legali dossier da studiare per valutare se su Parmalat, bond argentini e consigli delle banche per mutui a tasso variabile ci siano gli estremi per un'azione. continua... Salvo per uso personale è vietato qualunque tipo di riproduzione delle notizie senza autorizzazione.


CLASS ACTION, PRONTI I PRIMI TRE RICORSI (sezione: Class action)

( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)" del 31-12-2007)

 

DA DOMANI POSSIBILI CAUSE COLLETTIVE class="hilite">Class class="term">action, pronti i primi tre ricorsi Arriva il nuovo anno e la class="term">class class="term">action diventa legge: a partire da domani, i consumatori potranno puntare al risarcimento collettivo dei danni subiti. Pur annunciando che non si getteranno in azioni temerarie, le associazioni stanno già mettendo a punto le nuove armi a loro disposizione e hanno consegnato ai legali dossier da studiare per valutare se su Parmalat, bond argentini e consigli delle banche per mutui a tasso variabile ci siano gli estremi per un'azione. In totale, i temi sui quali i consumatori stanno valutando l'ipotesi di intentare una class="term">class class="term">action sono otto. Oltre ai tre citati prima, ci sono Rc auto, anatocismo, bollette e servizi telefonici, prodotti derivati e servizi ferroviari per i pendolari. "Abbiamo già sottoposto i casi più eclatanti di risparmio tradito a un pool di esperti. Su queste cose - dicono in coro i presidenti di Adusbef e Federconsumatori - non si può sbagliare: se ci sarà anche solo un minimo dubbio non se ne farà niente". La norma che istituisce l'azione di classe, approvata con la Finanziaria, prevede che il giudice, dopo aver deciso se l'impresa va condannata o meno, fissi le modalità per stabilire gli importi dovuti e la metodologia con cui attribuire il rimborso a ogni cittadino. Le associazioni dei consumatori definiscono la possibilità di class="term">class class="term">action un "formidabile deterrente" e questo - dicono - è dimostrato dall'accordo raggiunto poco prima di Natale con le Ferrovie per la vicenda dell'Eurostar Lecce-Roma.


Arriva anche in Italia la class action (sezione: Class action)

( da "Miaeconomia" del 01-01-2008)

 

Fondi e risparmio › News Arriva anche in Italia la class action (16/11/2007) Arriva anche in Italia la class action, vale a dire l'azione che consente a un giudice di disporre il risarcimento per i danni subiti, non solo per le lesione individuali, ma anche per quelle rivendicate da una pluralità di consumatori, nel caso in cui i fatti abbiano un'origine comune. L'aula del Senato ha infatti approvato (158 voti a favore, contrari 49 e 116 astenuti) l'emendamento di Roberto Manzione e Willer Bordon (Ud) all'articolo 53 della Finanziaria che introduce in Italia "l'azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori". Decisivo un voto favorevole dato per errore del senatore di Forza Italia, Roberto Antonione, che salva la maggioranza. La nuova disciplina entra in vigore 180 giorni dopo l'approvazione della Finanziaria e limita il pagamento delle spese legali da parte di chi perde la causa al 10% del valore della controversia. La possibilità di azioni risarcitorie collettive non è prevista nel nostro ordinamento, mentre lo strumento è molto diffuso negli Stati Uniti. La class action è uno strumento processuale che consente a una pluralità di soggetti che intendano far valere un diritto - siano essi consumatori o utenti di un certo servizio - di adire l'autorità giudiziaria con un'unica causa i cui esiti si riflettano su tutta la categoria. La norma approvata dal Senato prevede l'ampliamento della platea dei soggetti che possono avviare l'azione, rispetto alle 16 associazioni del Consiglio nazionale consumatori e utenti che ne avevano facoltà secondo il ddl Bersani, attualmente all'esame della commissione Giustizia della Camera. L'obiettivo è quello di non privare della possibilità di agire per azioni risarcitorie agli altri soggetti portatori di interessi collettivi. Le ulteriori associazioni legittimate ad agire saranno individuate con decreto del ministro della Giustizia, di concerto con il ministro dello Sviluppo economico, sentite le competenti commissioni parlamentari. La platea potrà essere allargata anche alle associazioni degli investitori. Le associazioni possono chiedere la condanna al risarcimento e la restituzione delle somme direttamente ai singoli consumatori interessati, in conseguenza di atti illeciti commessi "nell'ambito di contratti per adesione" e che l'utente non può discutere e modificare, di pratiche commerciali illecite o di "comportamenti anticoncorrenziali". Nel caso in cui in cui sia riconosciuto il torto, anche parziale, del soggetto chiamato a rispondere, questi è condannato al pagamento delle spese legali. 1 voto - › Vota questa notizia ›.


ARTICOLI DAL 16 AL 19 DICEMBRE 2007

 

IL BILANCIO DELLO STATO LA CAMERA HA VARATO LA MANOVRA, RESTA L'ULTIMO PASSAGGIO AL SENATO 0 Via alla Finanziaria, tagli all'Ici e alle tasse ( da "Nazione, La (Nazionale)" del 16-12-2007)

ROMA Voti a favore 296, voti contrari 92, astenuti uno, la Camera approva. Non ci sono state sorpre ( da "Messaggero, Il" del 16-12-2007)

Odissea Eurostar, rabbia e polemiche ( da "Corriere.it" del 17-12-2007)

Class action in salsa italiana "Un'arma spuntata con tempi lunghissimi" ( da "KataWeb News" del 17-12-2007)

Il via libera della Camera alla manovra Prodi: "E' andata bene, adesso avanti" ( da "Quotidiano.net" del 17-12-2007)

Class Action, la Statistica Aiuta il Giudice Usa ( da "Finanza e Mercati" del 18-12-2007)

Sarà una Finanziaria leggera ( da "Giornale di Brescia" del 18-12-2007)

Finanziaria, a Palazzo Madama per il via libera definitivo ( da "Campanile, Il" del 18-12-2007)

Legge Finanziaria 2008: il testo approvato alla Camera ( da "AltaLex" del 18-12-2007)

Finanziaria:in aula 340 emendamenti ( da "Virgilio Notizie" del 19-12-2007)


Articoli

IL BILANCIO DELLO STATO LA CAMERA HA VARATO LA MANOVRA, RESTA L'ULTIMO PASSAGGIO AL SENATO 0 Via alla Finanziaria, tagli all'Ici e alle tasse (sezione: Class action)

( da "Nazione, La (Nazionale)" del 16-12-2007)

 

IL BILANCIO DELLO STATO LA CAMERA HA VARATO LA MANOVRA, RESTA L'ULTIMO PASSAGGIO AL SENATO Via alla Finanziaria, tagli all'Ici e alle tasse ? ROMA ? DUECENTO EURO di sconto sulla prima casa, un bonus per le famiglie numerose, riduzione delle tasse sulle imprese, ma anche un nuovo garante per i prezzi e l'class="hilite">arrivo della class="term">class class="term">action anche in Italia. Per non dire del taglio da 5 a 2 anni dei tempi di prescrizione delle multe. Sono queste alcune delle novità che arrivano con la finanziaria 2008, approvata ieri sera dalla Camera, e che la prossima settimana, con la seconda lettura del Senato, dovrebbero incassare il via libera definitivo del Parlamento. COME SEMPRE il capitolo più sostanzioso è quello fiscale. E qui si ritrova innanzitutto il taglio dell'Ici, che è dell'1,33 per mille, con un beneficio massimo di 200 euro. Escluse le ville e i castelli. Aumenta del 10%, invece, il massimo detraibile per i mutui sulla prima casa. E chi è in difficoltà con il pagamento delle rate potrà ottenere una sospensione dei pagamenti per due volte e per un periodo totale massimo di 18 mesi. Il pacchetto famiglia comprende anche: un bonus di 1.200 euro per i nuclei con più di 4 figli a carico; stanziamenti aggiuntivi per la costruzione di asili nido, con il rifinanziamento degli sconti Irpef sulle rette. Mentre altri sconti fiscali sono previsti sugli affitti per gli inquilini a basso reddito e per i giovani che lasciano la casa di amma e papà (cosiddetto bonus bamboccioni). Prorogati, quindi, al 2008 gli incentivi per le ristrutturazioni immobiliari e il bonus energia del 55% su pannelli solari e nuove caldaie. I vantaggi fiscali per le imprese riguardano la riduzione dell'aliquota Ires dal 33% al 27,5% e di quella Irap dal 4,25% al 3,9%. Non solo: per le piccole imprese arriva il cosiddetto forfettone. Mentre torna il bonus Sud per gli imprenditori che assumono lavoratori a tempo indeterminato. Il capitolo consumi è, invece, una novità rilevante. Resta la class="term">class class="term">action, introdotta al Senato. Ma avrà un filtro per impedire abusi di questa nuova forma di tutela per i consumatori. Contro il caro benzina il governo potrà sterilizzare gli aumenti dei prezzi dei carburanti. E contro il caro prezzi in generale fa la sua comparsa sulla scena Mister prezzi, ovvero il garante per la sorveglianza dei prezzi e delle tariffe. Il tesoretto, invece, sarà destinato a un fondo per la riduzione della pressione fiscale sui dipendenti, che pagheranno meno tasse anche sul Tfr. I precari della pubblica amministrazione, a loro volta, potranno conquistare il posto fisso se hanno già alle spalle tre ani di contratto. IL FRONTE sicurezza si arricchisce (si fa per dire) di più volanti e mezzi antincendio: la manovra stanzia 190 milioni. Cento i milioni per i Canadair. Arrivano aiuti pro-sicurezza per tabaccai e commercianti, ma anche per diffondere l'utilizzo della moneta elettronica. E' una prima volta o quasi anche per il fronte dei tagli ai costi della politica. Dalla prossima legislatura il numero dei ministri non potrà superare quota 12. Lo stipendio di senatori e deputati è bloccato per 5 anni. Stop agli adeguamenti automatici. Il tetto per lo stipendio dei manager pubblici viene fissato a quota 270mila euro, pari a quello del primo presidente di Cassazione. Possibili 25 deroghe, ma non solo. Per Bankitalia e le Autorità la soglia è doppia. r. r. - -->.


ROMA Voti a favore 296, voti contrari 92, astenuti uno, la Camera approva. Non ci sono state sorpre (sezione: Class action)

( da "Messaggero, Il" del 16-12-2007)

 

Se nella votazione finale sulla legge finanziaria del 2008. Ora è rimasto un ultimo scoglio da superare, il più pericoloso per la maggioranza, ovvero il voto definitivo del Senato. L'appuntamento a Palazzo Madama è per domani, quando comincerà la terza e ultima lettura della manovra. La certezza comunque è che il testo a questo punto non può più cambiare, gli articoli sono quelli, prendere o lasciare. Nei tre maxi-articoli della nuova Finanziaria sono contenute tutte le misure già ampiamente raccontate nei giorni passati e riassunte nuovamente oggi in queste pagine. Una piccola novità emersa ieri è un comma dedicato ai giovani ricercatori della sanità: per combattere la cosiddetta "fuga dei cervelli" all'estero, si incrementa ulteriormente il finanziamento destinato ai ricercatori sanitari che hanno meno di 40 anni, arrivando a 81 milioni. Nella giornata di ieri l'Aula di Montecitorio ha votato anche una serie di ordini del giorno (in base alla vecchia regola secondo cui in Parlamento un ordine del giorno non si nega mai a nessuno). Fra quelli approvati ce n'è uno presentato da Enzo Carra del Pd che impegna il governo "ad integrare le risorse destinate all'editoria". Un altro ordine del giorno presentato dal leghista Roberto Cota e accolto dal governo che impegna a rivedere la normativa in materia di usura allo scopo di difendere le famiglie dall'aumento dei tassi sui mutui. Poi ci sono due ordini del giorno del Partito democratico a favore dei cittadini dell'Umbria e delle Marche colpiti dal terremoto, uno della Sinistra democratica sulla sicurezza stradale, uno dei Verdi per incentivare il servizio civile e promuovere così la legalità, uno dell'Italia dei valori che chiede di vincolare gli stipendi dei manager nelle aziende pubbliche ai risultati conseguiti. Ma fra gli ordini del giorno ce n'è uno che ha fatto "andare sotto" il governo: con 229 sì e 218 no la Camera ha approvato, contro la volontà dell'esecutivo, un documento che impegna a esentare le case popolari dal pagamento dell'Ici. L'ordine del giorno è stato presentato dai deputati di Rifondazione e dei Comunisti italiani, e ha ottenuto il voto anche dei gruppi parlamentari del centrodestra. Naturalmente si tratta solo di un impegno politico che non ha valore immediato, dunque per adesso non avrà conseguenze concrete per coloro che abitano negli immobili di "edilizia residenziale pubblica". class="hilite">Per la cronaca, l'unico deputato astenuto è Stefano Pedica dell'Italia dei valori, che ha scelto di non votare "a titolo assolutamente personale" perché insoddisfatto dalla norma sulla class="term">class class="term">action: "Così concepito dice risulterà poco utilizzabile o inutilizzato dal cittadino". Pie. P.


Odissea Eurostar, rabbia e polemiche (sezione: Class action)

( da "Corriere.it" del 17-12-2007)

 

ALL'INDOMANI DELL'AVARIA AL treno Lecce-Roma: Notte da incubo per 450 PERSONE Odissea Eurostar, rabbia e polemiche I passeggeri: "Lasciati soli". Il Codacons: "Class class="term">action contro Trenitalia". Moretti: si è fatto il possibile BARI - Sarebbe il primo caso di azione collettiva nel nostro Paese: il Codacons sta valutando il ricorso a una "class="term">class class="term">action" sull'odissea vissuta dai passeggeri dell', che hanno impiegato 20 ore per arrivare a destinazione. Lo annuncia il presidente dell'associazione dei consumatori, Carlo Rienzi (ascolta). ODISSEA - Per il Codacons il caso "è gravissimo" e "dimostra ancora una volta come qualsiasi aumento delle tariffe ferroviarie sia una follia, oltre che una presa in giro per gli utenti". "Di fronte a un disservizio di questo tipo - prosegue Rienzi - siamo costretti a rivolgerci alla magistratura, affinché accerti se il blocco del treno abbia configurato reati a danno dei passeggeri, in relazione all'eventuale abbandono di persone non in grado di provvedere a se stesse". I passeggeri del convoglio - prosegue il Codacons - "possono chiedere un risarcimento danni per i disagi patiti". La notte da incubo vissuta da 450 passeggeri deve essere immediatamente ristorata con un risarcimento di 500 euro ciascuno" affermano Elio Lannutti, presidente dell'Adusbef e Rosario Trefiletti, della Federconsumatori. MORETTI: "FATTO IL POSSIBILE" - Le Ferrovie dello Stato hanno fatto del loro meglio per risolvere il problema dell'Eurostar Lecce-Roma bloccato per ore al freddo prima di giungere a Roma nella notte di ieri. Lo ha detto l'amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti, a Milano, dove si è conclusa la cerimonia per l'avvio del conto alla rovescia dell'entrata in funzione dell'alta velocità Bologna-Milano che avverrà tra un anno (ascolta l'audio). "Il treno veniva da un inferno, con tutto il ghiaccio e la neve che c'è stata in Puglia - ha rivelato Moretti - dove noi siamo stati gli unici a garantire il servizio, mentre strade e aeroporti venivano chiusi. Quando questo treno è arrivato nell'innesto con l'alta velocità, purtroppo, non sappiamo ancora se anche per i problemi vissuti nella tratta pugliese non è riuscito a commutare con i sistemi tecnologici dell'alta velocità. Siamo intervenuti in massa con difficoltà operative per il freddo cane in cui la gente aveva difficoltà a lavorare. Abbiamo cercato di garantire ogni assistenza, arrivati a Roma abbiamo dato il viaggio aereo a chi aveva perso il volo, tassì, e rimborsato i biglietti al 100 per cento senza accampare pretesti, ma - ha sottolineato - assumendoci la nostra responsabilità. Ci sono errori? Certo - ha ammesso infine Moretti - perché un treno non si deve mai fermare, ma abbiamo cercato di fare del nostro meglio". Le Ferrovie precisano in un comunicato che "alla stazione di Capua, sono stati distribuiti oltre 1.200 cestini con generi di conforto, dolci, cioccolata e latte; circa 250 bottigliette d'acqua, una novantina di succhi di frutta e circa 120 coperte. Inoltre, la notte scorsa, è stato anche garantito il soggiorno in albergo a Roma ad alcuni parenti che erano in attesa dei viaggiatori, mentre la sala club Eurostar e i locali di sosta del binario 1 sono stati aperti tutta la notte". "LASCIATI SOLI" - Ma il giorno dopo l'odissea, la rabbia e le proteste di chi l'ha vissuta sulla sua pelle si sono sentite. In un audio raccolto da Corriere.it, Paolo Verri, direttore per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia ed ex direttore del Salone del libro di Torino, contesta la versione fornita dalle Ferrovie sui tentativi di soccorrere i passeggeri (ascolta l'audio). "Le istituzioni ci hanno lasciati soli, ci hanno risposto per telefono che erano informati della situazione e che la protezione civile era stata allertata ma che era troppo pericoloso arrivare sul luogo dove il treno era bloccato e che comunque ci aspettavano alla stazione di Capua" denuncia dal canto suo l'avvocatessa fiorentina Elena Zazzeri che sabato sera era a bordo dell'Eurostar Lecce-Roma rimasto bloccato, senza riscaldamento, su un viadotto nel Casertano e giunto poi nella capitale con 20 ore di ritardo. "Ho avvertito la sensazione di essere sola, una sensazione di vuoto assoluto - racconta Claudia Aldi, una giornalista di Firenze che lavora a Roma, anche lei passeggera su quel treno -. Quando ci hanno fatto salire sull'altro convoglio giunto in soccorso non c'erano coperte a sufficienza per coprire i bambini, faceva un freddo incredibile, sembravamo dei deportati. Io ora ho la febbre". Claudia Aldi ha raccolto le firme di circa 250 persone che erano sul treno, per promuovere un'azione legale. BIGLIETTI - L'episodio è anche l'occasione per riaprire la mai sopita polemica sui prezzi dei biglietti. "Con quale coraggio Fs si accinge ad aumentare le tariffe del 15 per cento (10 euro in prima classe, da 67 a 77 euro sul Lecce-Roma,7 euro in seconda da 47 a 54 euro), senza alcun serio piano industriale per restituire efficienza nei pessimi servizi erogati e certezza negli orari sempre piu flessibili ?" si legge nella nota Adusbef-Federconsumatori. Le associazioni denunciano, inoltre, che un treno quale il Lecce-Roma che per percorrere circa 500 chilometri impiega, quando è in orario, 6,06 ore, ad una media di 82,5083 chilometri l'ora non può essere spacciato per alta velocità e come tale giustificare l'aumento di tariffa. Adusbef e Federconsumatori chiedono quindi al presidente del consiglio Romano Prodi e al governo, di bloccare gli annunciati aumenti del 15% delle tariffe ferroviarie, "che oltre ad incidere sull'inflazione, costerebbero a ogni famiglia tra 90 e 120 euro su base annua, contribuendo ad intaccare ancora di più i redditi erosi dei cittadini". stampa |.


Class action in salsa italiana "Un'arma spuntata con tempi lunghissimi" (sezione: Class action)

( da "KataWeb News" del 17-12-2007)

 

Alle 14:44 - Fonte: Economia">repubblica.it - 0 commenti Difetti e virtù dell'azione collettiva risarcitoria dei cittadini. La norma voluta da Manzione e Bordon corretta, inserita in Finanziaria Da Alitalia ai sindacati degli autotrasportatori passando per le ferrovie dello Stato Rienzi (Codacons): "L'idea vale 10, la messa in pratica si ferma a tre. Comunque..." Claudia Fusani.


Il via libera della Camera alla manovra Prodi: "E' andata bene, adesso avanti" (sezione: Class action)

( da "Quotidiano.net" del 17-12-2007)

 

Mobile email stampa FINANZIARIA Il via libera della Camera alla manovra Prodi: "E' andata bene, adesso avanti" I voti a favore sono stati 295, i contrari 15. Con l'ok al disegno di legge di Bilancio e alla Nota di variazione si conclude il passaggio della manovra a Montecitorio. La Finanziaria tornerà adesso all'esame del Senato per l'approvazione definitiva la prossima settimana Home Politica prec succ Contenuti correlati Cuffaro, Lombardo e Casini protestano contro il governo La Camera vota la fiducia sul terzo maxiemendamento Salta la rottamazione di auto e motorini Finanziaria, arriva "Mister prezzi" Vigilerà sugli aumenti selvaggi Approvato il decreto fiscale In arrivo anche per il 2008 gli incentivi alla rottamazione Nuovi aiuti dalla Finanziaria per rilanciare il territorio Roma, 15 dicembre 2007 - La Finanziaria ha tagliato un altro traguardo nella lunga maratona per l'approvazione. Con 296 sì, 92 no e un tris di fiducie ha incassato anche il via libera di Montecitorio. Prima che diventi finalmente legge dello Stato la manovra dovrà superare, però, l'ultimo delicato appuntamento con palazzo Madama: la prossima settimana, salvo sorprese, anche il Senato dovrebbe confermare la fiducia al governo (si prevedono altri tre voti) e licenziare il testo in terza lettura in via definitiva. Soddisfatto il presidente del Consiglio, Romano Prodi, che una volta ottenuto il risultato, guarda al futuro: "E' andata bene, adesso andiamo avanti", commenta. Nel passaggio alla Camera la manovra è lievitata ancora, sia per entità sia per numero di articoli. Dal testo originario licenziato dal Consiglio dei ministri che contava 97 articoli e valeva 10,9 miliardi, dopo l'iter in Senato si è arrivati a 151 articoli con un onere di circa 13 miliardi (12,9 per l'esattezza). Con il contributo di Montecitorio il testo ha raggiunto i 1.201 commi suddivisi in tre articoli (rispettivamente da 388, 650 e 163 commi) e l'entità è lievitata a 16,3 miliardi, ben 3,4 miliardi in più rispetto all'apporto dato dai senatori. Al di là dei numeri, la Finanziaria ha cambiato volto anche per le numerose novità introdotte in Parlamento. A partire dalla 'class="term">class class="term">action' entrata nel passaggio a palazzo Madama per finire con il bonus di 1.200 euro per le famiglie numerose e l'intervento su mutui, prezzi e caro-benzina arrivati a Montecitorio dopo un tormentato esame in commissione Bilancio. Confermate, e in alcuni casi rafforzate, le misure proposte in origine dal governo: dagli sconti su Ici e affitti al nuovo regime Ires e Irap, dalle semplificazioni fiscali per i piccoli ai tagli ai costi della politica. L'effetto Parlamento ha, quindi, pesato notevolmente sulla manovra, ma l'iter e l'apporto di ciascuna Camera ha assunto toni e tinte completamente diversi. A palazzo Madama dove i numeri della maggioranza sono risicati la manovra ha superato indenne la prova dell'Aula senza far ricorso al voto di fiducia per la prima volta dopo cinque anni. Su oltre 700 votazioni soltanto due volte Unione e esecutivo sono stati battuti in Aula. La maggioranza ha comunque retto bene l'urto, evitando la tanto attesa 'spallata' annunciata e auspicata dall'opposizione. Alla Camera, invece, dove il governo Prodi gode di numeri ben diversi, si è deciso di porre la questione di fiducia e non soltanto su un testo, ma addirittura su tre maxiemendamenti (come avvenne nel 2003 con il governo Berlusconi). Un escamotage per evitare di avere anche quest'anno una finanziaria 'monstre' (l'anno scorso si è toccato il record con un unico articolo di 1.364 commi) criticata dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano. In più di un'occasione, infatti, il presidente della Repubblica aveva invitato a non perseguire la politica delle 'scorciatoie' con i maxiemendamenti. Anche se nei fatti quest'anno il richiamo è rimasto inascoltato. Le buone intenzioni all'inizio c'erano tutte. Con lo slogan '100 buone notizie per l'Italia' il governo aveva licenziato un testo snello, con nuove regole di bilancio, sul quale si annunciavano pochi emendamenti da presentare in modo ordinato. Ma l'assalto alla diligenza non si è fatto attendere e come ogni anno il tentativo di approvare una manovra leggera e leggibile, senza eccessive micromisure, è rimasto vano. SCHEDA La Camera licenzia per il Senato una Finanziaria composta di tre maxi-articoli su cui ieri sono state votate altrettante fiducie. Il testo uscito da palazzo Chigi a fine settembre era composto di 97 articoli, quello del Senato di 151 che erano saliti a 213 dopo il passaggio in commissione. La Finanziaria è passata dai poco più di dieci miliardi di palazzo Chigi ai 16 circa dopo i tre maxi-emendamenti che compongono i 1.201 commi del testo finale. Testo che andrà in terza lettura al Senato, dove si svolgerà una votazione identica, tre voti su tre parti. Ecco le principali novità introdotte nel testo che domani sarà all'esame di Palazzo Madama. - FONDO TAGLIO TASSE DIPENDENTI. L'impegno previsto dalla Finanziaria per ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti con l'eventuale extragettito 2008 viene rafforzato con la creazione di un apposito fondo. La detrazione non potrà "in ogni caso" essere inferiore al 20% per i redditi più bassi. - BONUS FAMIGLIE NUMEROSE. Detrazione aggiuntiva di 1.200 euro per le famiglie che hanno quattro o più figli a carico. - CLASS ACTION. C'è il 'filtrò: sarà il tribunale a decidere le associazioni o i comitati ammissibili. Non è esplicitata la non retroattività. - MISTER PREZZI. Arriva la figura del Garante per la sorveglianza dei prezzi. - TAGLIO ACCISE BENZINA. Saranno sterilizzate se il prezzo del greggio salirà oltre il due per cento: stabiliti parametri di riferimento precisi per il funzionamento del meccanismo. - TFR. Fissati tetti di spesa per ridurre la pressione fiscale. Ma non sono indicate nuove aliquote. - MUTUI. è istituito un fondo di solidarietà con una dotazione di 10 milioni di euro annui per il 2008, il 2009 e il 2010 per aiutare i mutuatari a fronteggiare l'aumento degli interessi sui mutui prima casa. - COSTI POLITICA: resta, con precisazioni sulle competenze, la riduzione a dodici dei ministeri a partire dal prossimo governo e a 60 dei membri dell'esecutivo. Ammorbidito il taglio per le Comunità montane: saranno le Regioni entro sei mesi a definirlo, altrimenti interverrà lo Stato. - WELFARE: più bassa la copertura del protocollo sul welfare prevista dalla Finanziaria per il 2008: il limite di spesa passa da 1.548 milioni a 1.264 milioni. è esattamente la cifra prevista nel Ddl di attuazione del protocollo, ora all'esame della commissione Lavoro del Senato. - NOVITà IVA DAI CELLULARI AGLI ASINI. Aziende e i lavoratori autonomi potranno detrarre fino al 100% dell'Iva sui cellulari. Impossibile usufruire dell'Iva agevolata al 10% se si vendono asini, muli o bardotti se vivi, Iva agevolata se questi animali saranno commerciati morti. Iva agevolata anche per i premi delle corse di cavalli e per gli spettacoli di maschere e corsi mascherati. - SIIQ. Raddoppia, dall'1% al 2%, la soglia rilevante per le partecipazioni nelle Siiq, le Società di investimento immobiliare quotate. - TRASPORTO PUBBLICO LOCALE. Cresce la dotazione per il trasporto pubblico locale: al comparto vanno 614 milioni nel 2008, 651 nel 2009 e 651 nel 2010. - COMUNITà MONTANE. Saranno le regioni, entro sei mesi, a fissare i criteri per il 'tagliò delle comunità montane. - TAGLIO ICI ANCHE PER SEPARATI. Lo sconto si applica anche ai coniugi separati non assegnatari della casa coniugale purchè non siano titolari di altra abitazione nello stesso comune. - TETTO STIPENDI PER BANCA ITALIA E AUTHORITY: Introdotto il tetto agli stipendi anche per i dirigenti della Banca d'Italia, delle authority indipendenti e delle amministrazioni dello Stato. Il trattamento economico non potrà superare il doppio di quello del primo presidente della corte di Cassazione, cioè 548.000 euro. Per gli altri resta il limite introdotto al Senato di 274.000 euro. - MULTE IN PRESCRIZIONE. Tagliati a due anni i termini della prescrizione per l'incasso delle multe. - BUONO-VACANZA PER POVERI. Per le fasce sociali più deboli, pensionati a basso reddito, arriva un buono da spendere nei settori "del turismo balneare, montano e termale" nei periodi di bassa stagione. - IRES E IRAP. Aumenta la franchigia Irap per le piccole imprese, che sale a 9.500 euro. Le nuove aliquote scendono dal 33 al 27,5% per l'Ires e dal 4,25% al 3,9% per l'Irap. - VITTIME MAFIA: Dal 2008, alle vittime della mafia e del dovere verrà erogato un vitalizio di 1.033 euro al mese e a loro saranno estesi i benefici delle vittime del terrorismo. è istituito un fondo per la legalità alimentato dai beni confiscati ai mafiosi. - SICUREZZA: Raddoppiano i fondi per le forze di polizia e i vigili del fuoco. Stanziati complessivamente 200 milioni, di cui 40 per i vigili. - PACCHETTO 'VERDE': Nasce il fondo 'un centesimo per il climà a cui sarà destinato un centesimo di euro per ogni litro di benzina acquistato al distributore e per ogni 6 kw/h di energia elettrica consumata. Al via anche la trasformazione delle ferrovie dismesse in piste ciclabili. Braccio di ferro Visco-Speciale: il Tar dà ragione al generale - Padoa Schioppa: "Il governo eserciterà le sue prerogative".


Class Action, la Statistica Aiuta il Giudice Usa (sezione: Class action)

( da "Finanza e Mercati" del 18-12-2007)

 

Da Finanza&Mercati del 18-12-2007 Superata la fase dei primi concitati commenti all'emendamento all'art.53 della legge finanziaria 2008, con il quale il Senato ha posto le prime basi per l'introduzione nel nostro ordinamento dell'azione collettiva risarcitoria, la cosiddetta Class Action, si può tentare di porre sul tavolo un'ulteriore questione non ancora emersa, che invece offre interessanti spunti di confronto con l'esperienza statunitense. Al di là di prese di posizione caratterizzate soprattutto dalle opposte matrici ideologiche, i principali problemi tecnico-giuridici sin qui messi a fuoco sono quelli relativi all'assenza di una preventiva indagine circa la meritevolezza dell'iniziativa; all'assenza di una preventiva certificazione della classe e ai problemi di rilevanza costituzionale derivanti dalla non generalizzata legittimazione a proporre l'azione collettiva; alla pratica insufficienza del sistema concepito nel testo approvato dal Senato, a garantire l'effettiva tutela risarcitoria dei danneggiati, in conseguenza dell'articolazione del procedimento in almeno tre successive fasi, ciascuna suscettibile di articolarsi in vari gradi di giudizio; ai problemi di soluzione dei possibili conflitti tra giudicati contrastanti, formatisi per effetto dell'esito difforme di azioni promosse da diverse associazioni di consumatori o per effetto dell'esito difforme di azioni promosse in via collettiva e in via individuale. Su quest'ultimo tema, in particolare i commenti a oggi sono ancora del tutto sfumati; tuttavia, i problemi processuali che la possibilità di un contrasto di giudicati pone, sono assai complessi e, in questa sede, si può solo sottolineare come su di essi sarebbe stata necessaria, oltre che opportuna, una più attenta meditazione della questione, che invece nel testo di legge è rimasta totalmente inaffrontata. Un ulteriore aspetto problematico riguarderà senz'altro la materia, di grande rilevanza, dell'accertamento giudiziale, nell'ambito delle azioni collettive, della sussistenza del nesso di causalità tra comportamento illecito e danno subito dai singoli consumatori o risparmiatori, la cui quantificazione è prevista solo nell'ambito dei giudizi individualmente esperiti dai singoli a valle dell'azione collettiva. La problematica non è di poco conto e spetterà ai tribunali italiani investiti della decisione delle azioni collettive individuare lo strumento di cui dotarsi per giungere a tale accertamento pur in assenza di ogni evidenza riferita alle posizioni individuali. Si può nel frattempo rilevare che la giurisprudenza americana ha accolto e adottato il metodo della prova statistica del nesso di causalità: al fine di temperare gli inevitabili rigori e le conseguenti difficoltà dell'onere probatorio, nelle ipotesi in cui la causalità non si sottopone a leggi scientifiche dotate di certezza assoluta, viene ammessa una prova condotta e fondata sulla base di rilevamenti di tipo statistico. Il collegamento tra il comportamento illecito e il danno viene quindi accertato collettivamente, pur in assenza dell'evidenza della sussistenza della causalità individuale per ciascun membro del gruppo alla cui tutela mira l'azione collettiva. Non ci resta che attendere, con grande curiosità e qualche apprensione, le prime esperienze applicative. * Studio Morri e Associati LIA VOZZA* Class Action, la Statistica Aiuta il Giudice Usa.


Sarà una Finanziaria leggera (sezione: Class action)

( da "Giornale di Brescia" del 18-12-2007)

 

Edizione: 18/12/2007 testata: Giornale di Brescia sezione:CRONACA I parlamentari del Pd Ferrari e Del Bono illustrano i contenuti della nuova legge di bilancio "Sarà una Finanziaria leggera" Loggia 2008: sabato si valuteranno candidature a sindaco e primarie Andrea Spitti "Non ci sarà una seconda Finanziaria di lacrime e sangue". Si può sintetizzare così il pensiero dei deputati bresciani del Partito democratico riguardo alla legge Finanziaria del 2008 che in questi giorni si sta discutendo nei due rami del Parlamento. "L'anno scorso si doveva contenere il fortissimo disavanzo causato dai 5 anni del governo Berlusconi per salvare il Paese, ora c'è un altro clima e si può cominciare a ridurre le tasse" concordano gli onorevoli Emilio Del Bono e Pierangelo Ferrari. "Scontiamo un'immagine di rissosità del governo che non fa passare le molte cose buone fatte" sostiene Ferrari. In Italia ci sarebbe "una confusione politica che copre la buona azione del governo" concorda Del Bono. Quali sono i punti che più soddisfano i due parlamentari bresciani e più in generale i deputati del Partito democratico? Per spiegarlo è stata distribuita alla stampa una "Sintesi dei principali contenuti della Finanziaria 2008" redatta dall'Ufficio legislativo. Su questo testo sono riportati gli elementi cardine della nuova legge. Vediamoli insieme. FISCO. Al primo punto ci sono le tasse, con cambiamenti che riguardano principalmente la casa e le imprese. Nell'anno che sta arrivando ci sarà una detrazione dell'Ici sulla prima casa e una riduzione dell'Irpef di 300 euro per gli inquilini con reddito inferiore a 15.500 euro, detrazione che arriva a quasi mille euro se l'inquilino ha tra i 20 e i 30 anni. Diminuiranno anche le aliquote per le imprese: l'Ires scende dal 33 al 27,5% e l'Irap, che diventa un tributo regionale, passa dal 4,25 al 3,9%. TUTELA DEI CONSUMATORI. Un altro punto fondamentale, sottolineato da Pierangelo Ferrari, "riguarda gli interventi a tutela dei consumatori". In primo luogo l'istituzione di un garante per la sorveglianza dei prezzi, "il cosiddetto mister Prezzo", con il compito di monitorare le anomalie. Chi ha un mutuo potrà trasferire il contratto da una banca all'altra senza alcuna spesa. Inoltre viene istituito un "Fondo di solidarietà" per i mutui per l'acquisto della prima casa che prevede, in determinate situazioni, la possibilità di sospendere il pagamento delle rate per un massimo di 18 mesi. Per la prima volta in Italia saranno introdotte le class action, "le azioni collettive risarcitorie attivabili da associazioni rappresentative di consumatori e utenti nei confronti dell'impresa per specifici illeciti". COSTI DELLA POLITICA. Importante il capitolo riguardante la riduzione dei costi della politica. Nello specifico il prossimo governo non potrà superare in totale le 60 unità con un massimo di 12 ministri. Viene fissato un tetto massimo di spesa per le consulenze alle Pubbliche amministrazioni o agli enti pubblici pari a circa 274mila euro. Risparmi anche sulle comunicazioni con la "migrazione" dello scambio di documenti dalla posta ordinaria e raccomandata a quella elettronica certificata con firma digitale della Pubblica amministrazione. A livello locale verrà ridotto da 16 a 12 il numero massimo degli assessori, limitando al contempo la possibilità di aspettativa degli amministratori locali. Tra le altre cose verrà diminuito il gettone di presenza per i consiglieri, verrà ridotto il numero delle circoscrizioni, "che saranno facoltative per le città sotto i 250mila abitanti e che non potranno comunque contare meno di 30mila persone ciascuna" precisa Ferrari. Anche le comunità montane entrano nei provvedimenti della Finanziaria: sarà affidato alle Regioni il compito di legiferare per un loro riordino "che riduca la spesa per il loro finanziamento". SICUREZZA. Con la nuova legge le forze di Polizia saranno autorizzate ad assumere personale con un limite di 8 milioni di euro per il 2008 e 140 milioni per l'anno successivo. Con le stesse finalità ai Vigili del Fuoco saranno destinati 7 milioni nel 2008, 16 nel 2009 e 26 nel 2010: "Fondamentale per Brescia che da anni è in sotto organico" sottolinea Emilio Del Bono. LOGGIA 2008. In conclusione qualche considerazione sulle amministrative per la Loggia della prossima primavera: "Aldo Rebecchi potrebbe essere uno dei candidati alle primarie per il Pd ipotizzate per il 20 gennaio - chiosa Pierangelo Ferrari -. Di sicuro ci sarà la Castelletti che considero una candidatura seria e forte". Un "no comment" è arrivato invece da Del Bono. Intanto trapela che il termine ultimo per presentare le candidature a sindaco del Pd è fissato per venerdì 21; e sabato 22 si riunirà il parlamentino cittadino del Pd per valutarle.


Finanziaria, a Palazzo Madama per il via libera definitivo (sezione: Class action)

( da "Campanile, Il" del 18-12-2007)

 

Lea Vendramel Finanziaria, a Palazzo Madama per il via libera definitivo Ieri in commissione Bilancio, domani in Aula Provvedimento blindato, riproposti i tre maxi-emendamenti su cui il governo porrà la fiducia Rush finale per la Finanziaria 2008. Superato l'esame della Camera, la manovra approda ieri a Palazzo Madama per la terza lettura e il via libera definitivo. Due giorni in commissione Bilancio prima dell'arrivo in Aula, previsto per domani. Ma il provvedimento è blindato, saranno riproposti, infatti, i tre maxi-emendamenti messi a punto dal governo per Montecitorio sui quali sarà posta nuovamente la questione di fiducia. Anche se al Senato si preannuncia una votazione all'ultimo voto, visto che come sempre la maggioranza deve fare i conti con numeri risicati. In ogni caso, salvo sorprese dell'ultima ora, la fisionomia della Finanziaria 2008 è ormai chiara. Tre i capitoli intorno a cui ruotano le misure principali inserite nel provvedimento: casa, imprese e lavoratori. Il pacchetto casa prevede sia misure in favore dei proprietari di immobili sia di chi vive in affitto. Dal prossimo anno, quindi, scatterà un'ulteriore detrazione di 200 euro sull'Ici sulla prima casa, con l'esclusione di ville, appartamenti di lusso e palazzi storici, mentre sul fronte degli affitti la manovra stabilisce tre tipi di intervento: detrazioni di 300 euro per chi ha un reddito annuo inferiore a 15.493,71 euro, di 150 euro per chi ha un reddito annuo tra i 15.493,71 euro e i 30.987,41 euro, di 991,60 euro per i giovani tra i 20 e i 30 anni con un reddito non superiore a 15.493,71 euro. In arrivo agevolazioni anche per i mutui contratti per l'acquisto della prima casa: la soglia di detrazione Irpef cresce del 10 per cento. Inoltre, sarà istituito un fondo di solidarietà con una dotazione di 10 milioni di euro annui per il 2008, il 2009 e il 2010 per aiutare i mutuatari a fronteggiare l'aumento degli interessi sui mutui per l'acquisto della prima casa. Confermati, poi, gli sgravi del 36 per cento per le ristrutturazioni immobiliari e gli incentivi per le riqualificazioni energetiche. Oltre alla detrazione fiscale del 55 per cento su pannelli solari e nuove caldaie, la manovra stabilisce che a partire dal 2009 i Comuni potranno applicare un'aliquota Ici inferiore al 4 per mille a favore dei contribuenti che installino impianti a fonte rinnovabile per la produzione di energia elettrica o termica per uso domestico, per la durata massima di tre anni per gli impianti termici solari e di cinque anni per tutte le altre fonti rinnovabili. Novità in arrivo anche per le imprese. Innanzitutto, aumenta a 9.500 euro la franchigia Irap per le piccole imprese, mentre scendono le aliquote Ires e Irap, che passano rispettivamente dal 33 al 27,5 per cento e dal 4,25 al 3,9 per cento. Ripristinato il credito d'imposta per i nuovi assunti nelle regioni del Mezzogiorno. Per le assunzioni a tempo indeterminato sarà concesso un bonus di 333 euro al mese, 416 euro in caso si tratti di donne. Importo minore, invece, per i part time. L'obiettivo è arrivare a 50.000 nuovi occupati al Sud. Novità in arrivo anche per i commercianti. Non saranno più esposti "cartelli gogna" sulle serrande dei negozi costretti a chiudere in seguito alla mancata emissione di scontrini fiscali. Una terza serie di interventi riguardano, invece, i lavoratori. Il governo si impegna a destinare l'eventuale extra-gettito 2008 alla costituzione di un fondo per la riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti. E tra le novità, l'class="hilite">introduzione della class="term">class class="term">action, l'azione risarcitoria collettiva, la figura di Mister Prezzi e il pacchetto di misure per l'ambiente. Un capitolo a parte è quello dei tagli ai costi della politica. Non solo dalla prossima legislatura il governo non potrà essere costituito da più di dodici ministri per un totale di sessanta membri, ma vengono ridotti anche i costi del funzionamento della pubblica amministrazione e delle istituzioni. Fissato, poi, un tetto agli stipendi dei manager pubblici. (18-12-2007).


Legge Finanziaria 2008: il testo approvato alla Camera (sezione: Class action)

( da "AltaLex" del 18-12-2007)

 

Disegno di legge approvato dalla Camera il 15.12.2007 Stampa La nuova manovra del Governo si articolerà su un dato complessivo di 16,3 miliardi lordi: è quanto prevede la Legge Finanziaria 2008 approvata dalla Camera dei Deputati il 15 dicembre 2007. Il provvedimento contiene una serie di interventi strutturali mirati all'equità e allo sviluppo. Le principali misure della manovra riguardano: Cinema: agevolazioni fiscali (credito d'imposta) ad imprese di produzione e di distribuzione cinematografica, nel primo caso l'80% delle risorse deve essere impiegato sul territorio nazionale; class="hilite">Class Action: viene introdotta in Italia la possibilità per i consumatori di intentare cause collettive ma con un filtro preventivo dei giudici, che dovranno bloccare le eventuali richieste pretestuose o strumentali; Comunità montane: passa a 500 metri (600 per i comuni alpini) il limite minimo di altezza rispetto al livello del mare per le comunità montane, con una notevole riduzione delle stesse. Il risparmio stimato è di circa 67 milioni di euro; Consigli circoscrizionali: eliminati quelli dei Comuni con meno di 250 mila abitanti; Consiglieri comunali e provinciali: riduzione del numero in proporzione agli abitanti; Ici: riduzione della base imponibile dell'1,33% fino ad un massmo di 200 euro per la prima casa; Indennità parlamentari: fissato un tetto massimo per l'incremento dell'indennità retributiva spettante ai membri del Parlamento italiano; Irap: riduzione dell'aliquota ordinaria dal 4,25% al 3,9%; Ires: riduzione dell'aliquota dal 33% al 27,5%; Irpef autonomi: per gli autonomi che hanno conseguito ricavi ovvero hanno percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 30.000 euro viene stabilità un'aliquota del 20% come unica tassa, con l'esenzione da iva ed irap e l'esonero dagli studi di settore; Locazioni: sconti fiscali per chi ha un reddito non superiore a 15.443,71 euro (300 euro di sconto l'anno) e non superiore a 30.987,41 euro (150 euro di sconto); Ristrutturazioni edilizie: proroga di altri 3 anni per la detrazione Irpef del 36%. (Altalex, 17 dicembre 2007. Si veda la tabella delle novità della manovra finanziaria 2008; vedi anche il comunicato stampa del Governo) DISEGNO DI LEGGE recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge finanziaria 2008 (Testo approvato dalla Camera dei Deputati il 15 dicembre 2007) Disposizioni di carattere finanziario (Art. 1 commi 1-4) Disposizioni in materia di entrata (Art. 1 commi 5-375) Interventi sulle missioni (Art. 1 commi 376-388, Art. 2 e Art. 3 commi 1-149) Norme finali (Art. 3 commi 150-163) DISEGNO DI LEGGE recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge finanziaria 2008 (Disposizioni di carattere finanziario) Art. 1. Disposizioni in materia di entrata, nonché disposizioni concernenti le seguenti Missioni: Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei Ministri; Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali 1. Per l'anno 2008, il livello massimo del saldo netto da finanziare è determinato in termini di competenza in 34.000 milioni di euro, al netto di 7.905 milioni di euro per regolazioni debitorie. Tenuto conto delle operazioni di rimborso di prestiti, il livello massimo del ricorso al mercato finanziario di cui all'articolo 11 della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni, ivi compreso l'indebitamento all'estero per un importo complessivo non superiore a 4.000 milioni di euro relativo ad interventi non considerati nel bilancio di previsione per il 2008, è fissato, in termini di competenza, in 245.000 milioni di euro per l'anno finanziario 2008. 2. Per gli anni 2009 e 2010, il livello massimo del saldo netto da finanziare del bilancio pluriennale a legislazione vigente, tenuto conto degli effetti della presente legge, è determinato, rispettivamente, in 31.000 milioni di euro ed in 11.000 milioni di euro, al netto di 7.050 milioni di euro per l'anno 2009 e 3.150 milioni di euro per l'anno 2010, per le regolazioni debitorie; il livello massimo del ricorso al mercato è determinato, rispettivamente, in 230.000 milioni di euro ed in 215.000 milioni di euro. Per il bilancio programmatico degli anni 2009 e 2010, il livello massimo del saldo netto da finanziare è determinato, rispettivamente, in 16.000 milioni di euro ed in 8.000 milioni di euro ed il livello massimo del ricorso al mercato è determinato, rispettivamente, in 215.000 milioni di euro ed in 212.000 milioni di euro. 3. I livelli del ricorso al mercato di cui ai commi 1 e 2 si intendono al netto delle operazioni effettuate al fine di rimborsare prima della scadenza o ristrutturare passività preesistenti con ammortamento a carico dello Stato. 4. Le maggiori entrate tributarie che si realizzassero nel 2008 rispetto alle previsioni sono prioritariamente destinate a realizzare gli obiettivi di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni e sui saldi di finanza pubblica definiti dal Documento di programmazione economico-finanziaria 2008-2011. In quanto eccedenti rispetto a tali obiettivi, le maggiori entrate sono destinate alla riduzione della pressione fiscale nei confronti dei lavoratori dipendenti, da realizzare mediante l'incremento della misura della detrazione per i redditi di lavoro dipendente di cui all'articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni. A tale scopo, le maggiori entrate di carattere permanente, come risultanti nel provvedimento previsto dall'articolo 17, primo comma, della legge 5 agosto 1978, n. 468, sono iscritte in un apposito fondo istituito presso il Ministero dell'economia e delle finanze, finalizzato al conseguimento dell'obiettivo dell'incremento della citata detrazione, da corrispondere, sulla base delle risorse effettivamente disponibili, a decorrere dal periodo d'imposta 2008, salvo che si renda necessario assicurare la copertura finanziaria di interventi urgenti e imprevisti necessari per fronteggiare calamità naturali ovvero indifferibili esigenze connesse con la tutela della sicurezza del Paese. La misura dell'incremento di cui al periodo precedente, in ogni caso non inferiore al 20 per cento per le fasce di reddito più basse, è rideterminabile dalla legge finanziaria, ai sensi dell'articolo 11, comma 3, lettera b), della citata legge n. 468 del 1978, e successive modificazioni. DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ENTRATA (art. 1, commi 5-375) Continua >>.


Finanziaria:in aula 340 emendamenti (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 19-12-2007)

 

19-12-2007 11:16 Quattro gli ordini del giorno presentati a Palazzo Madama (ANSA) - ROMA, 19 DIC - Sono circa 340 gli emendamenti alla finanziaria presentati nell'Aula di Palazzo Madama e sono tutti a firma dell'opposizione. Quattro gli odg, di cui due della commissione Bilancio sulla Corte dei Conti, che puntano a chiarire il ruolo del presidente. Il terzo e' di Prc, Sd e Verdi e chiede al governo di 'assumere le piu' opportune iniziative...per mettere in condizione universita' ed enti di ricerca di indire in tempi rapidi i concorsi'. L'ultimo, di Fi, e' sulla class="term">class class="term">action.

 

 


 

IL TESTO MODIFICATO RITORNATO IN SENATO


ARTICOLI DEL 16 E 17 DICEMBRE 2007

 

FINANZIARIA/ SI'CAMERA CON TRIS FIDUCIE.PRODI: ANDIAMO AVANTI-punto ( da "Virgilio Notizie" del 16-12-2007)

IL BILANCIO DELLO STATO LA CAMERA HA VARATO LA MANOVRA, RESTA L'ULTIMO PASSAGGIO AL SENATO 0 Via alla Finanziaria, tagli all'Ici e alle tasse ( da "Giorno, Il (Nazionale)" del 16-12-2007)

ROMA Sconto di 200 euro per l'Ici sulla prima casa, bonus per le famiglie numerose, riduzion ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 16-12-2007)

Dall'attacco dei burosauri al bonus del cocopro ( da "Unita, L'" del 16-12-2007)

Azione risarcitoria importata dal modello giuridico americano. È stato previsto un "filtro ( da "Unita, L'" del 16-12-2007)

Con sedici miliardi verso l'ultimo voto La manovra 2008 passa alla Camera e attende in settimana il verdetto definitivo del Senato ( da "Unita, L'" del 16-12-2007)

Tripla fiducia La Finanziaria vede il traguardo ( da "Stampa, La" del 16-12-2007)

Nel mirino politica e benzina ( da "Stampa, La" del 16-12-2007)

Class Action ( da "Corriere della Sera" del 16-12-2007)

Finanziaria al traguardo, sì della Camera ( da "Corriere della Sera" del 16-12-2007)

ROMA La Finanziaria approvata ieri dalla Camera non è una Finanziaria qualsiasi. Per l ( da "Messaggero, Il" del 16-12-2007)

Finanziaria, via libera della camera - roberto petrini ( da "Repubblica, La" del 16-12-2007)

Dalla Camera il sì alla Finanziaria: ora torna al Senato ( da "Giornale.it, Il" del 16-12-2007)

Finanziaria, sì della Camera ( da "Corriere.it" del 16-12-2007)

Finanziaria 2008, le novità ( da "Corriere.it" del 16-12-2007)

Decreto flussi, via al 'click-day': già 353mila le domande on-line ( da "Quotidiano.net" del 16-12-2007)

Finanziaria approvata con tanta fiducia ( da "Manifesto, Il" del 17-12-2007)

I grillini di nuovo in piazza, raccolte centinaia di firme ( da "Trentino" del 17-12-2007)

PROCLAMATA LA CARTA UE DEI DIRITTI FONDAMENTALI: L'ESSENZA DELL'IDENTITÀ EUROPEA ( da "marketpress.info" del 17-12-2007)

"LA PROMOZIONE DELLA FAMIGLIA": UN INCONTRO PER AVVIARE IN VALLE D'AOSTA IL NUOVO PERCORSO FORMATIVO PER FAMIGLIE E OPERATORI ( da "marketpress.info" del 17-12-2007)

CALABRIA: CAPIGRUPPO CDL CHIEDONO TUTELA CONSUMATORI ( da "Asca" del 17-12-2007)

Mutui, ancora problemi per Ubs e Citi ( da "SpyStocks" del 17-12-2007)

Class action in salsa italiana "Un'arma spuntata con tempi lunghissimi" ( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 17-12-2007)


Articoli DEL 16 E 17 DICEMBRE 2007

FINANZIARIA/ SI'CAMERA CON TRIS FIDUCIE.PRODI: ANDIAMO AVANTI-punto (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 16-12-2007)

 

15-12-2007 21:49 Torna a Senato per ultimo sì. Testo da oltre 16 mld e 1.201 commi Roma, 15 dic. (Apcom) - La Finanziaria ha tagliato un altro traguardo nella lunga maratona per l'approvazione. Con 296 sì, 92 no e un tris di fiducie ha incassato anche il via libera di Montecitorio. Prima che diventi finalmente legge dello Stato la manovra dovrà superare, però, l'ultimo delicato appuntamento con palazzo Madama: la prossima settimana, salvo sorprese, anche il Senato dovrebbe confermare la fiducia al governo (si prevedono altri tre voti) e licenziare il testo in terza lettura in via definitiva. Soddisfatto il presidente del Consiglio, Romano Prodi, che una volta ottenuto il risultato, guarda al futuro: "E' andata bene, adesso andiamo avanti", commenta. Nel passaggio alla Camera la manovra è lievitata ancora, sia per entità sia per numero di articoli. Dal testo originario licenziato dal Consiglio dei ministri che contava 97 articoli e valeva 10,9 miliardi, dopo l'iter in Senato si è arrivati a 151 articoli con un onere di circa 13 miliardi (12,9 per l'esattezza). Con il contributo di Montecitorio il testo ha raggiunto i 1.201 commi suddivisi in tre articoli (rispettivamente da 388, 650 e 163 commi) e l'entità è lievitata a 16,3 miliardi, ben 3,4 miliardi in più rispetto all'apporto dato dai senatori. Al di là dei numeri, la Finanziaria ha cambiato volto anche per le numerose novità introdotte in Parlamento. A partire dalla 'class="term">class class="term">action' entrata nel passaggio a palazzo Madama per finire con il bonus di 1.200 euro per le famiglie numerose e l'intervento su mutui, prezzi e caro-benzina arrivati a Montecitorio dopo un tormentato esame in commissione Bilancio. Confermate, e in alcuni casi rafforzate, le misure proposte in origine dal governo: dagli sconti su Ici e affitti al nuovo regime Ires e Irap, dalle semplificazioni fiscali per i piccoli ai tagli ai costi della politica. L'effetto Parlamento ha, quindi, pesato notevolmente sulla manovra, ma l'iter e l'apporto di ciascuna Camera ha assunto toni e tinte completamente diversi. A palazzo Madama dove i numeri della maggioranza sono risicati la manovra ha superato indenne la prova dell'Aula senza far ricorso al voto di fiducia per la prima volta dopo cinque anni. Su oltre 700 votazioni soltanto due volte Unione e esecutivo sono stati battuti in Aula. La maggioranza ha comunque retto bene l'urto, evitando la tanto attesa 'spallata' annunciata e auspicata dall'opposizione. Alla Camera, invece, dove il governo Prodi gode di numeri ben diversi, si è deciso di porre la questione di fiducia e non soltanto su un testo, ma addirittura su tre maxiemendamenti (come avvenne nel 2003 con il governo Berlusconi). Un escamotage per evitare di avere anche quest'anno una finanziaria 'monstre' (l'anno scorso si è toccato il record con un unico articolo di 1.364 commi) criticata dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano. In più di un'occasione, infatti, il presidente della Repubblica aveva invitato a non perseguire la politica delle 'scorciatoie' con i maxiemendamenti. Anche se nei fatti quest'anno il richiamo è rimasto inascoltato. Le buone intenzioni all'inizio c'erano tutte. Con lo slogan '100 buone notizie per l'Italia' il governo aveva licenziato un testo snello, con nuove regole di bilancio, sul quale si annunciavano pochi emendamenti da presentare in modo ordinato. Ma l'assalto alla diligenza non si è fatto attendere e come ogni anno il tentativo di approvare una manovra leggera e leggibile, senza eccessive micromisure, è rimasto vano.


IL BILANCIO DELLO STATO LA CAMERA HA VARATO LA MANOVRA, RESTA L'ULTIMO PASSAGGIO AL SENATO 0 Via alla Finanziaria, tagli all'Ici e alle tasse (sezione: Class action)

( da "Giorno, Il (Nazionale)" del 16-12-2007)

 

IL BILANCIO DELLO STATO LA CAMERA HA VARATO LA MANOVRA, RESTA L'ULTIMO PASSAGGIO AL SENATO Via alla Finanziaria, tagli all'Ici e alle tasse ? ROMA ? DUECENTO EURO di sconto sulla prima casa, un bonus per le famiglie numerose, riduzione delle tasse sulle imprese, ma anche un nuovo garante per i prezzi e l'class="hilite">arrivo della class="term">class class="term">action anche in Italia. Per non dire del taglio da 5 a 2 anni dei tempi di prescrizione delle multe. Sono queste alcune delle novità che arrivano con la finanziaria 2008, approvata ieri sera dalla Camera, e che la prossima settimana, con la seconda lettura del Senato, dovrebbero incassare il via libera definitivo del Parlamento. COME SEMPRE il capitolo più sostanzioso è quello fiscale. E qui si ritrova innanzitutto il taglio dell'Ici, che è dell'1,33 per mille, con un beneficio massimo di 200 euro. Escluse le ville e i castelli. Aumenta del 10%, invece, il massimo detraibile per i mutui sulla prima casa. E chi è in difficoltà con il pagamento delle rate potrà ottenere una sospensione dei pagamenti per due volte e per un periodo totale massimo di 18 mesi. Il pacchetto famiglia comprende anche: un bonus di 1.200 euro per i nuclei con più di 4 figli a carico; stanziamenti aggiuntivi per la costruzione di asili nido, con il rifinanziamento degli sconti Irpef sulle rette. Mentre altri sconti fiscali sono previsti sugli affitti per gli inquilini a basso reddito e per i giovani che lasciano la casa di amma e papà (cosiddetto bonus bamboccioni). Prorogati, quindi, al 2008 gli incentivi per le ristrutturazioni immobiliari e il bonus energia del 55% su pannelli solari e nuove caldaie. I vantaggi fiscali per le imprese riguardano la riduzione dell'aliquota Ires dal 33% al 27,5% e di quella Irap dal 4,25% al 3,9%. Non solo: per le piccole imprese arriva il cosiddetto forfettone. Mentre torna il bonus Sud per gli imprenditori che assumono lavoratori a tempo indeterminato. Il capitolo consumi è, invece, una novità rilevante. Resta la class="term">class class="term">action, introdotta al Senato. Ma avrà un filtro per impedire abusi di questa nuova forma di tutela per i consumatori. Contro il caro benzina il governo potrà sterilizzare gli aumenti dei prezzi dei carburanti. E contro il caro prezzi in generale fa la sua comparsa sulla scena Mister prezzi, ovvero il garante per la sorveglianza dei prezzi e delle tariffe. Il tesoretto, invece, sarà destinato a un fondo per la riduzione della pressione fiscale sui dipendenti, che pagheranno meno tasse anche sul Tfr. I precari della pubblica amministrazione, a loro volta, potranno conquistare il posto fisso se hanno già alle spalle tre ani di contratto. IL FRONTE sicurezza si arricchisce (si fa per dire) di più volanti e mezzi antincendio: la manovra stanzia 190 milioni. Cento i milioni per i Canadair. Arrivano aiuti pro-sicurezza per tabaccai e commercianti, ma anche per diffondere l'utilizzo della moneta elettronica. E' una prima volta o quasi anche per il fronte dei tagli ai costi della politica. Dalla prossima legislatura il numero dei ministri non potrà superare quota 12. Lo stipendio di senatori e deputati è bloccato per 5 anni. Stop agli adeguamenti automatici. Il tetto per lo stipendio dei manager pubblici viene fissato a quota 270mila euro, pari a quello del primo presidente di Cassazione. Possibili 25 deroghe, ma non solo. Per Bankitalia e le Autorità la soglia è doppia. r. r. - -->.


ROMA Sconto di 200 euro per l'Ici sulla prima casa, bonus per le famiglie numerose, riduzion (sezione: Class action)

( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 16-12-2007)

 

Nazionale pag. 2 ROMA Sconto di 200 euro per l'Ici sulla prima casa, bonus per le famiglie numerose, riduzion ROMA Sconto di 200 euro per l'Ici sulla prima casa, bonus per le famiglie numerose, riduzione delle tasse sulle imprese. Ecco alcune novità della Finanziaria congedata ieri dalla Camera, in attesa del sì definitivo del Senato entro la settimana. SCONTO ICI. Taglio dell'1,33 per mille, per un massimo di 200 euro. Esclusi ville e castelli. MUTUI. Aumenta del 10 per cento il massimo detraibile per i mutui prima casa. Chi è in difficoltà con il pagamento delle rate potrà avere una sospensione delle rate per due volte. BONUS. 1.200 euro per le famiglie con più di 4 figli. CLASS ACTION. L'azione collettiva di fronte alla giustizia, avrà un "filtro" per impedire abusi di questa nuova forma di tutela per i consumatori. MISTER PREZZI. Arriva il garante per sorvegliare prezzi e tariffe. ASILI NIDO. Per costruirli, ci saranno 90 milioni. SCONTI PER INQUILINI. Detrazione Irpef sugli affitti: 300 euro per redditi fino a 15.493,71 euro; 150 fino a 30.987,41. GIOVANI. Lo sconto sugli affitti sarà più alto per i giovani che lasciano la casa di famiglia. RISTRUTTURAZIONI. Prorogati incentivi e bonus (55 per cento) su pannelli solari e caldaie. MULTE. Tempi di prescrizione ridotti da 5 a 2 anni. IRES. Dal 33 per cento al 27,5. IRAP. Dal 4,25 per cento al 3,9. BONUS SUD. Per chi assume a tempo indeterminato, credito di imposta di 333 euro al mese a lavoratore. CARO BENZINA. Il governo, con un decreto trimestrale, potrà sterilizzare gli aumenti. LAVORO DIPENDENTE. Il tesoretto va al fondo per la riduzione delle tasse sui dipendenti. TFR. Scendono le tasse sul tfr. SICUREZZA. La manovra stanzia 190 milioni. Previsti aiuti per le telecamere per bar e tabaccai. MINISTRI. I ministri non potranno essere più di 12. INDENNITÀ PARLAMENTARI. Stipendio bloccato per 5 anni.


Dall'attacco dei burosauri al bonus del cocopro (sezione: Class action)

( da "Unita, L'" del 16-12-2007)

 

Stai consultando l'edizione del LA STORIADue mesi e mezzo consumati nella dura battaglia tra soldi che si spendono e soldi che mancano Dall'attacco dei burosauri al bonus del cocopro Due mesi e mezzo di voti, di numeri, di più (o meno) tasse, di coperture da reperire. E soprattutto due mesi e mezzo di ricatti, minacce, strappi. Non tutti politici, non tutti immediatamente evidenti. Anzi. I "burosauri" hanno fatto molto dietro le quinte. Il primo a ingaggiare un braccio di ferro è stato il ragioniere generale dello Stato. Mario Canzio si è impuntato (onore alla meticolosità da grand commis) su una copertura dell'effetto di cassa per circa 300 milioni. Solo chi sta dentro le stanze inaccessibili della Ragioneria sa che vuol dire "effetto di cassa", e sa anche che si tratta di flussi finanziari suscettibili di variazioni. Ma il ragioniere si impunta: quei 300 milioni per lui mancano, devono essere reperiti. Il guaio è che si impunta anche il ministro Tommaso Padoa-Schioppa, sostendendo il contrario anche in Aula. Hanno ragione tutti e due e tutti e due si irrigidiscono. Intanto i giornali si riempiono di titoloni sul "buco" della Finanziaria. Per gli addetti ai lavori il braccio di ferro è evidente sotto l'apparente tecnicalità. Alla fine è il ministro che è costretto a cedere, visto che le carte hanno bisogno della bollinatura del ragioniere per poter procedere. Ma i tira-e-molla non finiscono qui. Al Senato esplodono i diniani. "Non votiamo se si conferma l'assunzione dei precari della pubblica amministrazione", ripetono ad ogni passo. E non è l'unico aut-aut. C'è anche quello di Roberto Manzione, che non vota se non c'class="hilite">è la class="term">class class="term">action. E poi ci sono i socialisti, che non votano se non c'è il bonus per i co.co.pro. E poi, e poi... al Senato è una rincorsa all'ultimo "non voto". Solo con un lavoro certosino si rimettono assieme i pezzi. I precari vengono assunti, ma con "paletti" precisi: tre anni d'anzianità di servizio e un esame d'ingresso. La class="term">class class="term">action sfonda grazie all'errore (errore?) di un senatore di Fi, con le defezioni di Dini e altri pezzi di maggioranza. Intanto nelle retrovie esplode la guerra del "tetto" ai manager e dirigenti pubblici. Le riunioni di maggioranza sono infuocate: finisce tutto con una mediazione che allarga le maglie per le authority indipendenti e altre 25 figure da definire in un decreto, per cui il tetto non si ferma a 274mila euro annui ma al doppio. Le partite sulla pubblica amministrazione non finiscono qui. C'è il caso degli idonei nelle graduatorie dei concorsi per l'agenzia delle entrate. Vorrebbero essere assunti, ma la resistenza è forte. Pare che anche qui ci sia stato un braccio di ferro: pare che Massimo Romano abbia minacciato di dimettersi perché vuole un nuovo concorso, più rigido. La mediazione arriva all'ultimo minuto. Sarà assunta una parte di idonei e una parte di nuovi con una selezione più mirata. Gli altri idonei andranno alle Dogane. nelle ultime ore si scioglie anche l'ultimo nodo, quello del bonus ai co.co.pro. I socialisti sono agguerriti, visto che il governo non li ha accontentati nel provvedimento del welfare. E nella stesura finale del maxi-emendamento ottengono la misura. b. di g.


Azione risarcitoria importata dal modello giuridico americano. È stato previsto un "filtro (sezione: Class action)

( da "Unita, L'" del 16-12-2007)

 

class="hilite">Stai consultando l'edizione del Azione risarcitoria importata dal modello giuridico americano. È stato previsto un "filtro" da parte del tribunale per l'ammissione delle domande. Diverse le associazioni che potranno sfruttare questa possibilità. Class class="term">action.


Con sedici miliardi verso l'ultimo voto La manovra 2008 passa alla Camera e attende in settimana il verdetto definitivo del Senato (sezione: Class action)

( da "Unita, L'" del 16-12-2007)

 

Stai consultando l'edizione del Con sedici miliardi verso l'ultimo voto La manovra 2008 passa alla Camera e attende in settimana il verdetto definitivo del Senato di Bianca Di Giovanni/ Roma VERSO IL VARO Dopo i tre voti di fiducia è arrivato anche il sì alla Finanziaria dall'Aula della Camera con 296 sì e 92 no. Ora il testo torna in Senato per la terza lettura, da cui non ci si aspettano ulteriori modifiche. La manovra lievita dai circa 11 miliardi iniziali ai circa 16 finali: ma gran parte delle risorse aggiuntive servono ad abbattere il carico fiscale, tra bonus per le famiglie numerose (1.200 euro per chi ha 4 figli), eliminazione del ticket sanitario, Le nuove misure sono in gran parte finanziate con tagli, anche se compare un aggravio di 400 milioni sui tabacchi. Gli ultimi malumori nella maggioranza riguardano i fondi all'editoria e le risorse per la Visco Sud nel 2009 utilizzate per coprire il 5 per mille. Ma per ambedue queste voci il governo si è impegnato a ristabilire i fondi. Molte le misure in favore dei consumatori, da "Mister Prezzi" class="hilite">alla class="term">class class="term">action (la possibilità del ricorso collettivo), agli sgravi sull'accise della benzina. Ma la colonna portante della manovra 2008 è la casa. Con il decreto collegato si è ricominciato a finanziare l'edilizia popolare. Con la Finanziaria si abbatte l'Ici sulla prima casa per gran parte delle famiglie (uno sconto aggiuntivo di 200 euro per tutti escluse le ville) e si prevedono sgravi Irpef di 300 euro annui (fino a 15mila euro di reddito annui) o di 150 (da 15mila a 30mila euro di reddito) per chi vive in affitto. Lo sgravio si moltiplica per i giovani tra i 20 e i 30 anni: godranno di uno sgravio di quasi mille euro annui se il reddito non supera i 15.493 euro annui. Molto corposo il pacchetto fiscale per le imprese. Ires e Irap si abbassano, mentre si allargano le basi imponibili. Una manovra che fa rientrare l'Italia nella media europea. Per i piccoli (i contribuenti marginali che non superano i 30mila euro annui) passa il forfettone, cioè un'aliquota fissa (20%) che consente di risparmiare le spese per il commercialista. Ai lavoratori dipendenti sarà destinato il futuro maggior gettito che non servirà per correggere il deficit. La Camera ha istituito un fondo ad hoc che riceverà le risorse. Decisa anche una diminuzione del prelievo sul Tfr accantonato in azienda. Quella del 2008 è anche la prima finanziaria che inizia a tagliare la spesa pubblica. Si avviano misure sulle comunità montane, sui compensi ai consiglieri comunali e circoscrizionali. Introdotto anche il taglio dei ministri, che varrà però solo dla prossimo governo. Il limite massimo sarà di 12 ministri e viene introdotto un tetto di 60 componenti per l'intera compagine governativa. Verranno soppressi gli Enti d'ambito per il servizio idrico integrato e il servizio di gestione integrata dei rifiuti. Si tratta di 300-400 enti in tutta Italia. Si stabilizzano i precari della pubblica amministrazione e si dispone un tetto ai compensi dei dirigenti. Gli enti locali avranno regole più stringenti per sottoscrivere titoli derivati.


Tripla fiducia La Finanziaria vede il traguardo (sezione: Class action)

( da "Stampa, La" del 16-12-2007)

 

Via libera della Camera, ora torna in Senato [FIRMA]ALESSANDRO BARBERA ROMA La Finanziaria per il 2008 è a un passo dal traguardo finale. Ieri sera, dopo tre mesi di discussioni, divisioni, trappole e modifiche, è arrivato il sì della Camera. O meglio, sono arrivati tre sì per altrettanti "maxiemendamenti" ad una manovra che assomiglia solo vagamente al testo che a fine settembre era uscito dal Consiglio dei ministri: allora valeva 10,7 miliardi. Il primo passaggio al Senato l'ha fatta salire a 12,9, ora ha raggiunto la soglia dei 16,3 miliardi. Secondo il Tesoro l'aumento dell'entità della manovra dovrà essere finanziato con nuove entrate solo per 400 milioni. Soldi che arriveranno in parte con il ritocco del prezzo delle sigarette. Al via libera definitivo manca l'ultima "navetta" di Palazzo Madama. I regolamenti parlamentari parlano chiaro: quel voto sarà un sì o un no a scatola chiusa, senza possibilità di nuove modifiche. Fra giovedì e venerdì ci sarà un voto per ciascuno dei tre maxiemendamenti, come alla Camera. Sabato è atteso il via libera definitivo al protocollo sul Welfare. Se arriverà anche quest'ultimo sì, il premier consumerà il secondo panettone consecutivo all'ultimo piano di Palazzo Chigi. "E' andata bene, andiamo avanti", dice esausto il premier, dal primo pomeriggio in aula per seguire passo passo i voti decisivi della manovra. Con il via libera alla Finanziaria per il 2008, dal primo gennaio entreranno in vigore tutte le misure di cui si è parlato in questi mesi: dal taglio di Ires e Irap, allo sconto sull'Ici fino a 200 euro per la prima casa, fino al bonus per le famiglie con più di quattro figli a carico. Sale del 10% la detraibilità delle spese per i mutui, aumentano di 90 milioni le risorse a favore della costruzione di nuovi asili nido. Arriverà "Mr Prezzi" class="hilite">per vigilare (forse) sugli abusi dei negozianti, e la "class="term">class class="term">action" all'italiana, l'azione collettiva di risarcimento contro le imprese. Tra ieri e oggi la maggioranza è stata costretta al tour de force. Per tenere a bada gli scontenti sono stati votati 418 ordini del giorno: impegni generici su provvedimenti da prendere in futuro. Uno di questi, voluto dall'estrema sinistra e votato ieri, chiede l'esenzione totale dal pagamento dell'Ici per le case possedute dagli enti di edilizia popolare. Venerdì sera si è consumato un duro scontro sui tagli alla ricerca, comparsi a tempo scaduto nel maxiemendamento del governo e che hanno fatto imbestialire Fabio Mussi: in tutto 92 milioni di euro. L'odiato taglio sarebbe nato dalla necessità di finanziare varie micromisure (questo il termine elegante per definire gli emendamenti di spesa a pioggia) rimaste senza copertura e i trenta milioni necessari a tenere a bada i camionisti inferociti dal caro-gasolio. Altri cinque milioni li ha persi l'editoria: il taglio dell'1% alla tabella C del ministero del Tesoro ha ridotto le risorse a favore dei giornali. Taglia di qua, aggiusta di là, ogni piccola modifica ha acceso gli animi di qualche lobby. Quella trasversale dei deputati del Sud ha protestato contro il taglio agli sconti fiscali nel Mezzogiorno, altri hanno protestato per il taglio ai fondi per l'edilizia pubblica: in questo caso il governo si è scusato per "l'errore in sede di stesura del testo". A tutti il relatore Michele Ventura ha promesso di porre rimedio con il decreto "milleproroghe" di fine anno.


Nel mirino politica e benzina (sezione: Class action)

( da "Stampa, La" del 16-12-2007)

 

class="hilite">I tagli Nel mirino politica e benzina Consumatori Introdotta la class="term">class class="term">action con un filtro per impedire abusi. Prevista la sterilizzazione in caso di aumento della benzina e introdotta la figura di "Mister Prezzi", garante per la sorveglianza dei prezzi e delle tariffe.


Class Action (sezione: Class action)

( da "Corriere della Sera" del 16-12-2007)

 

class="hilite">Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2007-12-16 num: - pag: 31 categoria: BREVI Class Action Da giugno l'azione collettiva Sbarca in Italia, sul modello Usa, la possibilità per le associazioni dei consumatori di fare cause collettive contro le imprese, banche e compagnie assicuratrici comprese.


Finanziaria al traguardo, sì della Camera (sezione: Class action)

( da "Corriere della Sera" del 16-12-2007)

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2007-12-16 num: - pag: 31 categoria: REDAZIONALE Finanziaria al traguardo, sì della Camera Adesso passa alla prova del Senato. Prodi soddisfatto. Aziende, tagli alle imposte Non esclusa la possibilità che venga messo a punto un maxi emendamento di fine anno ROMA - La Finanziaria da 16,3 miliardi di euro è stata definitivamente approvata dalla Camera. I voti a favore sono stati 296, 92 i contrari e un astenuto, class="hilite">Stefano Pedica dell'Italia dei Valori per protesta contro la class="term">class class="term">action. Alla votazione finale ha partecipato anche il presidente del Consiglio Romano Prodi giunto in aula alle 16 quando erano in corso le votazioni sugli ordini del giorno. E dopo il sì non ha nascosto soddisfazione: "Bene andiamo avanti". Da settimana prossima il testo verrà esaminato al Senato per il via libero definitivo con lo stesso schema che prevede la fiducia su tre maxi-emendamenti. Nel corso dell'ultima giornata di lavori a Montecitorio il governo è stato battuto in aula su un ordine del giorno presentato da Maurizio Acerbo di Rifondazione per impegnare l'esecutivo a esentare dal pagamento dell'Ici per le case popolari gli enti per l'edilizia residenziale pubblica. L'assemblea, infatti, con 229 voti e favore e 218 contrari, ha approvato il testo con i voti del Pdci e de Prc ai quali si sono aggiunti quelli del centrodestra. La manovra approvata ieri è sostanzialmente definitiva e, dal punto di vista dei conti pubblici, prevede nel 2008 un disavanzo in calo al 2,2% rispetto al 2,4% del 2007. Il debito pubblico dovrebbe attestarsi al 103,5% contro il 105% del 2007 per scendere sotto la fatidica soglia del 100% nel 2010. Ottimistiche le stime sulla crescita del Prodotto interno lordo (Pil) fissate per l'anno prossimo a 1,5%. I passi più qualificanti della Finanziaria riguardano il calo delle imposte di quasi cinque punti per le imprese, l'introduzione dell'azione legale collettiva (class="term">class class="term">action), un fondo di 10 milioni di euro per aiutare le famiglie in difficoltà per pagare i mutui, l'impegno a destinare l'extragettito fiscale per ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti e minori imposte sul Tfr. Non sono mancate critiche finali dalla stessa maggioranza. Per Titti Di Salvo, capogruppo di Sinistra democratica alla Camera "ci sono molte novità positive ma è mancata una svolta, ne parleremo alla verifica di gennaio". Il ministro Francesco Rutelli e, di spalle, il viceministro Vincenzo Visco con il ministro Tommaso Padoa-Schioppa Roberto Bagnoli.


ROMA La Finanziaria approvata ieri dalla Camera non è una Finanziaria qualsiasi. Per l (sezione: Class action)

( da "Messaggero, Il" del 16-12-2007)

 

Di PIETRO PIOVANI ROMA La Finanziaria approvata ieri dalla Camera non è una Finanziaria qualsiasi. Per la prima volta da quindici, forse venti anni, la "legge per l'approvazione del bilancio annuale" non chiede soldi agli italiani. Al contrario prevede meno tasse per i proprietari di casa, per gli inquilini, per chi paga il mutuo, meno tasse per i lavoratori dipendenti che incassano la liquidazione, meno tasse e pratiche più semplici per i lavoratori autonomi e per le imprese, aiuti ai cittadini meno abbienti e alle famiglie numerose. E ancora incentivi per cambiare le finestre di casa, per cambiare il frigorifero, per installare pannelli solari, per rottamare le caldaie. Il motivo per cui quest'anno si può fare ciò che negli anni passati sembrava impossibile è semplice: l'enorme e imprevista crescita del gettito fiscale incamerato dallo Stato, per ragioni in parte conosciute (le misure anti-evasione) e in parte ancora ignote. Secondo le previsioni del Tesoro, il prossimo anno l'erario incasserà circa 7 miliardi in più rispetto alle previsioni, già molto ottimistiche. Con una parte di questa cifra si aggiusteranno i conti pubblici, portando il deficit al 2,2% del pil (cioè la metà del deficit registrato l'anno scorso). La parte restante viene invece redistribuita ai contribuenti e alle imprese, sotto varie forme: sgravi fiscali, aiuti ai cittadini meno abbienti, investimenti in opere pubbliche. Il governo e il Parlamento hanno scelto di adottare tanti piccoli interventi anziché concentrare le risorse su poche misure molto visibili. La quantità e la varietà degli interventi è quasi infinita. Uno dei capitoli più ricchi riguarda la casa: l'Ici sull'immobile di abitazione dal prossimo anno sarà alleggerita, anzi per il 40% dei proprietari l'imposta sarà di fatto azzerata. La quota di interessi sul mutuo che si può detrarre dall'Irpef sarà incrementata, gli inquilini di reddito medio-basso (fino a 31 mila euro di imponibile) potranno detrarre dalle tasse una parte dell'affitto. Ci sono sconti fiscali per i giovani under 30 (i famosi "bamboccioni" di Padoa Schioppa) che mettono su casa per conto proprio: mille euro o 500 euro di sgravio annuo, a seconda del livello di reddito. Quanto agli anziani, c'è l'abolizione del canone Rai per i pensionati a basso reddito che hanno passato i 75 anni di età. Poi c'è il capitolo dedicato alle semplificazioni fiscali per le imprese e i lavoratori autonomi. Diminuiscono le aliquote di Ires e Irap, cercando di ripetere l'operazione già compiuta in Germania dal governo di Angela Merkel. Ma soprattutto si sfoltiscono gli obblighi amministrativi. In particolare per i piccoli imprenditori e per i lavoratori autonomi al di sotto dei 30 mila euro di fatturato annuo si apre la grande opportunità dell'aliquota unica, il cosiddetto "forfettone": un'imposta secca al 20% che ingloba tutto, l'Irpef, l'Iva, l'Irap, senza più obbligo di mantenere libri contabili. Questo per quanto riguarda il fisco. Sul fronte dei tagli alle spese pubbliche invece nella Finanziaria sono previste riduzione di sprechi, la cui efficacia andrà verificata. Prevista tra l'altro abolizione di enti inutili, e qualche limitazione agli incarichi politici. class="hilite">Infine una delle norme più innovative, e più discusse nelle ultime settimane: l'introduzione della class="term">class class="term">action, cioè delle azioni legali collettive intentate da gruppi di cittadini per farsi risarcire dei danni subiti da industrie, società, banche.


Finanziaria, via libera della camera - roberto petrini (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 16-12-2007)

 

Economia Finanziaria, via libera della Camera Tagli Ici, class="term">class class="term">action e Mr. Prezzi. Prodi: bene, andiamo avanti Ora la manovra al Senato per l'ok finale. Governo battuto su un odg di Rifondazione ROBERTO PETRINI ROMA - "E' andata bene, si va avanti". La Finanziaria 2008 ottiene il penultimo via libera dall'assemblea di Montecitorio - che ha approvato ieri sera l'intero provvedimento con 296 voti a favore e 92 contrari - e il premier commenta soddisfatto. Ora la manovra torna nuovamente al Senato dove sarà approvata in settimana senza ulteriori variazioni. Dal taglio all'Ici, all'arrivo della class="term">class class="term">action, dall'intervento sui costi della politica alla abolizione dei ticket sulla diagnostica, sono molte le novità che si profilano per il prossimo anno. Ad animare la seduta la bocciatura del governo su un ordine del giorno di Rifondazione che impegna l'esecutivo ad esentare dal pagamento dell'Ici gli enti di edilizia popolare e l'astensione del deputato Stefano Pedica dell'Idv che ritiene la class="term">class class="term">action una "legge monca". Per il resto una sterminata fila di ordini del giorno (oltre 400): da quello di Pedrini (Idv) sul tetto di stipendio ai manager pubblici a quello sulla limitazione di velocità delle auto (Sd), dalla istituzione di un numero verde di emergenza per gli italiani in vacanza all'estero (An) a quello sul completamento della ricostruzione nelle Marche (Alessandro Forlani, Udc). In un percorso che non ha incontrato veri e consistenti ostacoli durante il passaggio parlamentare, fanno notizia tre errori materiali nelle tabelle che costringono a convocare il Comitato dei Nove e il Ragioniere generale dello Stato Mario Canzio. Per il resto la Finanziaria arriva appesantita al traguardo: gli articoli sono saliti da 97 a 213 (trasformati in 1.201 commi). Ma anche la manovra lorda è salita da 10,7 a 16,3 miliardi dopo il passaggio nei due rami del Parlamento. Molte le micromisure, ma l'impianto resta tale da consentire il raggiungimento degli obiettivi di deficit-Pil concordati con Bruxelles. Gli interventi della manovra si vedranno nelle tasche degli italiani fin dal prossimo anno: per la prima volta c'è un taglio consistente dell'Ici (200 euro) per tutti i proprietari di prima casa, detrazioni arrivano per chi è in affitto e per i giovani. Impegno per un taglio delle tasse al lavoro dipendente. Tagli anche a Ires e Irap. Consistente il pacchetto che attiene al rapporto consumatori-mercato: arriva la class="term">class class="term">action, cioè la possibilità per i cittadini di rivalersi collettivamente per i danni subiti, più chiara la possibilità di cambiare mutuo e banca (inoltre chi è in difficoltà potrà ottenere una sospensione del pagamento). Istituito Mr.Prezzi che terrà sotto controllo anche la tariffe denunciando i fenomeni negativi all'Antitrust, sterilizzati gli aumenti della benzina. Per i ceti deboli c'è il bonus di 150 euro (contenuto nel decreto collegato alla Finanziaria), per la famiglia la detrazione di 1.200 euro dal quarto figlio in poi, per il servizio sanitario viene prorogata l'abolizione del ticket sulla diagnostica. Un pacchetto sui costi della politica entra per la prima volta in una Finanziaria: gli stipendi dei parlamentari saranno congelati per cinque anni, il numero dei ministri dovrà scendere a dodici, i manager pubblici e gli alti burocrati non potranno guadagnare (salvo alcune deroghe) più di 274 mila euro lordi all'anno. Meno forte del previsto la sforbiciata alle Comunità montane: decideranno le Regioni come ridurle. Forte l'attenzione ai temi ecologici, verso la stabilizzazione di molti precari dello Stato.


Dalla Camera il sì alla Finanziaria: ora torna al Senato (sezione: Class action)

( da "Giornale.it, Il" del 16-12-2007)

 

Di Redazione - domenica 16 dicembre 2007, 07:00 L'Aula della Camera ha approvato la legge Finanziaria. Il testo, su cui venerdì il governo ha incassato la fiducia, ora torna al Senato. I voti a favore sono stati 296, 92 quelli contrari. Stefano Pedica dell'Idv si è astenuto in dissenso dal suo gruppo per class="hilite">protestare sul sistema di funzionamento della class="term">class class="term">action che è una "legge monca". Al voto hanno partecipato fra gli altri il presidente del Consiglio Romano Prodi ed i vicepremier Francesco Rutelli e Massimo D'Alema. Il Consiglio dei ministri ha contestualmente approvato la nota di variazione al bilancio dello Stato, aggiornata con le variazioni portate al testo della manovra. La nota è stata quindi inoltrata alla presidenza della Camera cha la invierà alla Commissione bilancio per la valutazione.


Finanziaria, sì della Camera (sezione: Class action)

( da "Corriere.it" del 16-12-2007)

 

LA MANOVRA, DA 16 MILIARDI DI EURO, ora torna al SENATo Finanziaria, sì della Camera Il testo, su cui il governo ha incassato la fiducia, ora torna al Senato per l'approvazione definitiva ROMA - Con 206 sì, 92 no e 1 astenuto l'Aula della Camera ha approvato la manovra da 16 miliardi, dopo che ieri il governo ha incassato la fiducia sui tre maxiemendamenti. Ora il testo torna al Senato per l'approvazione definitiva. "E' andata bene, adesso andiamo avanti" è stato il commento a caldo del premier Romano Prodi lasciando Montecitorio dopo il via libera. LE NOVITA' - Duecento euro di sconto sulla prima casa, un bonus per le famiglie numerose, riduzione delle tasse sulle imprese, ma anche un nuovo garante per i prezzi e l'class="hilite">arrivo della class="term">class class="term">action anche in Italia. Sono queste alcune delle novità (leggi la scheda) che arrivano con la finanziaria 2008 e che la prossima settimana dovrebbero incassare il via libera definitivo del Senato. La novità più rilevante è che la Finanziaria dal momento del varo è cresciuta, non solo di articoli e commi, ma anche del suo spessore economico. Uscita da Palazzo Chigi che valeva poco più di 10 miliardi, la Finanziaria approvata dall'Aula della Camera è giunta a 16 miliardi di euro, tre aggiunti al Senato e altrettanti nel passaggio in Commissione Bilancio alla Camera. Si tratta, però, di una dimensione lorda: la correzione del deficit resta ferma a 11 miliardi.Le nuove spese deliberate da Camera e Senato, sottolinea il governo, sono state coperte essenzialmente con altri tagli di spesa, e solo in parte con nuove entrate (alla Camera 400 milioni da evasione e accise sul tabacco). POLEMICHE - Sono proprio i nuovi tagli, però, ad aver creato i più forti malumori nella maggioranza. Il ministro dell'Università, Fabio Mussi, ha per esempio scoperto una sforbiciata di 92 milioni al fondo di finanziamento ordinario degli atenei, investito in pieno dai Tir degli autotrasportatori in rivolta, ai quali il governo ha concesso in extremis, inserendolo nella Finanziaria, un aiuto di 30 milioni di euro. Mussi è preoccupato e chiede "rassicurazioni pubbliche e immediate da Romano Prodi e da Tommaso Padoa-Schioppa". Polemiche dure anche per la decurtazione dello stanziamento per le agevolazioni fiscali alle imprese nel Sud, benché il vice ministro allo Sviluppo Sergio D'Antoni abbia assicurato che i fondi saranno resi disponibili anche per il 2007 non appena ci sarà l'ok della Ue. stampa |.


Finanziaria 2008, le novità (sezione: Class action)

( da "Corriere.it" del 16-12-2007)

 

FISCO E FAMIGLIA SCONTO ICI A TUTTE LE PRIME CASE, TRANNE VILLE - Il taglio sull'imposta è dell'1,33 per mille e il beneficio potrà essere al massimo di 200 euro. Questo sconto si aggiunge però a quello già esistente pari a 103,29 euro. Escluse sole ville e castelli. MUTUI - Aumenta del 10% il massimo detraibile per i mutui sulla prima casa. Chi è in difficoltà con il pagamento delle rate potrà ottenere una sospensione del pagamento delle rate per due volte e per un periodo totale massimo di 18 mesi. BONUS FAMIGLIE NUMEROSE - 1.200 euro per le famiglie con più di 4 figli a carico, anche se i genitori sono separati. ASILI NIDO - Per costruirne di nuovi ci saranno 90 milioni di euro. Rifinanziati gli sconti Irpef sulle spese per le rette. SCONTI PER INQUILINI - Arriva una detrazione Irpef sugli affitti per gli inquilini a basso reddito (300 euro per redditi fino a 15.493,71 euro e 150 per redditi fino a 30.987,41). BONUS BAMBOCCIONI- Lo sconto sugli affitti sarà più alto per i giovani tra i 20 e i 30 anni che lasciano la casa di mamma e papà (991,60 euro per i redditi fino a 15.493,71 euro). RISTRUTTURAZIONI ED ECO CASE - Vengono prorogati per il 2008 gli incentivi per le ristrutturazioni immobiliari e il bonus energia del 55% su pannelli solari e nuove caldaie. RICCOMETRO ANTI FURBI - Il Riccometro (Isee) diventa a prova di furbi. Sarà compilato on-line dall'Agenzia delle Entrate che verificherà i dati in proprio possesso e farà controlli. MULTE PAZZE, PRIMA IN PRESCRIZIONE - Tempi di prescrizione più corti per la riscossione delle multe. Si va da 5 a 2 anni. FISCO E IMPRESA GIÙ IRES - L'aliquota scende dal 33% al 27,5%. Diventa più morbida, rispetto alla versione iniziale prevista dal governo, la disciplina sulla indeducibilità degli interessi. IRAP DAVVERO REGIONALE - Riduzione dell'aliquota Irap dal 4,25% al 3,9%. Le deduzioni Irap riconosciute per le piccole imprese e per lavoratori autonomi salgono a quota 9.500 euro. Ok al forfettone per autonomi e professionisti. TORNA BONUS SUD - Per gli imprenditori che assumono a tempo indeterminato arriva un credito di imposta di 333 euro al mese a lavoratore (416 in caso di lavoratrici). 5XMILLE - Il tetto di spesa per il 2008 da destinare al volontariato, alle Onlus e alla ricerca viene portato da 250 a 400 euro. Per il 2009 sono stanziati 380 milioni. class="hilite">CONSUMI CLASS ACTION - Avrà un filtro per impedire abusi di questa nuova forma di tutela per i consumatori. CARO BENZINA - Il governo, attraverso un decreto trimestrale, potrà sterilizzare gli aumenti dei prezzi dei carburanti. MISTER PREZZI - Arriva il garante per la sorveglianza dei prezzi e delle tariffe. BUONI VACANZA - Lo Stato darà una mano ai più poveri. LAVORO, SANITÀ E SICUREZZA MENO TASSE SU LAVORO DIPENDENTE - Il "tesoretto" sarà destinato a un fondo per la riduzione della pressione fiscale sui dipendenti. TFR, MENO TASSE - L'aliquota che ora è al 23% scende, anche se non al 18% come si pensava. POSTO FISSO AI PRECARI DA 3 ANNI - Dovranno avere maturato il requisito entro il 28 settembre 2007 e comunque dovranno superare un concorso di selezione. Esclusi i portaborse e i ricercatori universitari o di enti di ricerca. BUONI PER I CO.CO.PRO - L'obiettivo è favorire il reingresso nel mondo del lavoro dei lavoratori a progetto. NUOVI FONDI PER SICUREZZA - Più volanti e mezzi antincendio: la manovra stanzia 190 milioni. Cento i milioni per i canadair. TABACCAI E BAR, RISORSE PER TELECAMERINE - Arrivano aiuti pro-sicurezza ma anche per diffondere l'utilizzo della moneta elettronica. TICKET SU DIAGNOSTICA, VIA ANCHE NEL 2008 - Si conferma l'abolizione del ticket di 10 euro sulle visite specialistiche. La spesa è di 834 milioni di euro. COSTI POLITICA TAGLI A MINISTRI - Dalla prossima legislatura il numero dei ministri non potrà superare quota 12. INDENNITÀ PARLAMENTARI: lo stipendio di senatori e deputati è bloccato per 5 anni. Stop agli adeguamenti automatici. TETTO STIPENDI MANAGER, PER BANKITALIA È DOPPIO - Il tetto per lo stipendio dei manager pubblici viene fissato a quota 270mila euro, pari a quello del primo presidente di Cassazione. Possibili 25 deroghe, ma non solo. Per Bankitalia e le Autorità la soglia è doppia. COMUNITÀ MONTANE - Arriva una sforbiciata al numero delle comunità montane, ai componenti degli organi di gestione e alle rispettive indennità. A decidere i dettagli saranno le Regioni. INFRASTRUTTURE AUTOTRASPORTO - Più fondi, pari a 70 milioni in 3 anni, e riforma dell'accesso al mercato. La liberalizzazione viene resa un pò più difficile con l'introduzione di alcuni paletti. Le risorse per il settore nel 2008 ammontano a 225milioni di euro. TRASPORTO PUBBLICO LOCALE - In arrivo 614 milioni per il 2008, 651 milioni per il 2009 e 651 nel 2010. stampa |.


Decreto flussi, via al 'click-day': già 353mila le domande on-line (sezione: Class action)

( da "Quotidiano.net" del 16-12-2007)

 

Mobile email stampa IMMIGRAZIONE Decreto flussi, via al 'click-day': già 353mila le domande on-line I lavoratori piu' richiesti provengono dal Marocco (97.085 domande), seguiti da Bangladesh (55.070), Moldavia (31.286), Pakistan (27.531), Egitto (18.833), Filippine (21.805), Albania (28.564), Sri Lanka (21.966) Commenta Home Politica prec succ ROMA, 15 dicembre 2007 - Il sistema informatico del ministero dell'Interno ha ricevuto 352.955 domande di assunzione di lavoratori extracomunitari "pervenute con successo": 158.572 quelle inviate da privati, 186.322 quelle inviate da patronati e associazioni. A rendere noto l'aggiornamento definitivo del "click day" previsto nell'ambito del decreto flussi 2007 è il Viminale. Le domande di assunzione pervenute per nazionalità sono: Marocco (97.085), Bangladesh (55.070), Moldavia (31.286), Pakistan (27.531), Egitto (18.833), Filippine (21.805), Albania (28.564), Sri Lanka (21.966), Tunisia (16.010), Senegal (14.836), Ghana (18.057), Nigeria (5.889), Algeria (1.904), Somalia (159). Gli ingressi per quest'anno sono fissati a 170 mila, con quote riservate in base ad accordi bilaterali che impegnano l'Italia e determinati Paese e con una ripartizione su base provinciale. Oggi andavano inviate esclusivamente le domande di assunzione per qualsiasi tipo di professione (comprese le badanti) degli immigrati dei Paesi con cui l'Italia ha sottoscritto accordi bilaterali: Albania, Algeria, Bangladesh, Egitto, Filippine, Ghana, Marocco, Moldavia, Nigeria, Pakistan, Senegal, Somalia, Sri Lanka, Tunisia. I posti a disposizione in tutto sono quindi oggi 47mila, a fronte di oltre 350mila richieste. Oltre 300mila rimarranno fuori,l'855, dentro solo il 15% delle richieste. Il flusso è gestito a livello provinciale, precisa il Viminale e se avanzeranno posti in alcune provincie verranno poi risdistribuiti sul territorio. In ogni caso i nomi e le richieste restano nel database a disposizione del ministero per regolare futuri flussi. Il sistema ha gestito picchi di 9.600 connessioni al minuto. Fisiologico, dicono al Viminale, che si possano verificare dei rallentamenti, ma tutto il sistema funziona. Per chi vuole inoltrare la domanda, il ministero consiglia comunque di rimanere connessi a internet fino alla conferma definitiva della ricezione della domanda da parte del sistema e attendere la risposta di conferma di ricezione della domanda, anche se dovesse superare i sessanta minuti. Il sistema è stato tarato per reggere un flusso consistente di domande. Segnalazioni di ritardi sono già arrivate, ma basta aspettare - assicurano i funzionari - l'efficacia del cervellone è garantita, e in ogni caso "è meglio che fare la fila alla posta, magari per tutta la notte". Il Patronato Acli però già denuncia i "gravi limiti della procedura telematica realizzata dal ministero dell'Interno", e chiede già da ora di rivedere le graduatorie e il varo di un nuovo decreto flussi." Il sistema si conferma tarato più sull'invio individuale che su quello massiccio di associazioni e patronati, che hanno riscontrato grandissime difficoltà nell'inoltre delle domande", spiega una nota del patronato. In ogni caso l'attesa, precisa il Viminale, non pregiudica in alcun modo la buona riuscita della ricezione. Inoltre, aggiunge il ministero dell'Interno, il sistema riceve automaticamente le domande inviate, secondo l'orario di invio. Se l'attesa dovesse protrarsi si raccomanda di restare connessi e attendere in quanto il sistema è stato tarato per reggere un flusso consistente di domande, si legge in una nota. Importante è tenere presente le date di scadenza per le singole tipologie di assunzione, oggi valevano solo le domande per immigrati che ricadevano nell'applicazione di accordi bilaterali. Martedì 18 dicembre dalle 8 andranno inviate le domande di lavoratori domestici e di assistenza per immigrati di nazionalità che non rientrano fra quote privilegiate. Venerdì 21 dicembre dalle 8 le domande di tutti gli altri lavoratori, indipendentemente dall'occupazione e dalla nazionalità e per le domande di conversione dei permessi di soggiorno. L'ALLARME CODACONS "Una indagine immediata e una proroga dei termini che scadono oggi". è quanto chiede il Codacons al ministero dell'Interno per le migliaia di immigrati che potrebbero regolarizzare la loro posizione e chiedere di venire nel nostro paese. Il Codacons denuncia infatti che "sono pervenute tantissime segnalazioni che denunciano una possibile interruzione di pubblico sevizio, visto che la domanda deve essere spedita obbligatoriamente attaverso internet al sito del ministero che non risece a riceverle visto l'imprevedivile afflusso massiccio di domande". class="hilite">"i impone una proroga del temine - afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi - anche quello degli immigrati ad entrare nel paese legalmente è un diritto assoluto che va tutelato, altrimenti potrebbe nascere la prima class="term">class class="term">action di stranieri contro lo Stato italiano".


Finanziaria approvata con tanta fiducia (sezione: Class action)

( da "Manifesto, Il" del 17-12-2007)

 

Tre miliardi in più nella manovra (ora sono 16,3); ma calano i fondi per la ricerca e i sindacati protestano per la separazione tra Fs "redditizie" e di servizio sociale Francesco Piccioni Tra voti di fiducia ed errori "materiali", tra riscritture frettolose e proteste tacitate con promesse di "riparare" in altra sede i guasti o le dimenticanze, la legge finanziaria è stata licenziata dalla Camera e lunedì approva nuovamente al Senato. Sarà "blindata", ovviamente: ovvero accompagnata da una richiesta di voto di fiducia per evitare che sia corretta anche una sola virgola, che imporrebbe un nuovo passaggio a Montecitorio e lo sforamento dei tempi (va approvata entro il 31 dicembre, ma in realtà dovrà andare in porto entro venerdì prossimo). La legge fondamentale dello stato, quella che ogni anno ripartisce sacrifici e provvidenze, ha raggiunto la dimensione monstre di 676 pagine, 1.201 commi scritti in un linguaggio arcano per i più (per i continui rinvii ad altre leggi e "successive modificazioni"), e 16,3 miliardi di euro. La cifra è levitata, ma i conti pubblici non ne risentiranno. Il che suona come una conferma indiretta delle voci che davano per certa l'esistenza di "tesoretti" ben più consistenti di quelli annunciati ripetutamente. Il temuto "assalto alla diligenza" è stato perciò affrontato con la consapevolezza di avere le spalle ben coperte, anche se facendo comunque il viso dell'arme ad ogni richiesta di spesa. Hanno incredibilmente pagato dazio, ancora una volta, gli enti di ricerca, che si sono visti decurtare il budget di altri 92 milioni (40 dei quali sarebbero stati destinati a esaudire le richieste degli autotrasportatori). Altri 50 milioni sono andati a rimpinguare la dotazione per la prevenzione degli incidenti sul lavoro, sulla spinta emotiva della tragedia alla Thyssenkrupp di Torino. Un emendamento che "opera una separazione netta tra il servizio ferroviario commercialmente redditizio e il restante servizio, che rappresenta la parte prevalente". Una scelta che apre la strada a un forte ridimensionamento del trasporto ferrovierio "povero" (quello dei pendolari) e che ha spinto sei sigle sindacali a minacciare lo sciopero nella seconda metà di gennaio. ra l'altro perché la decisione "ribalta i contenuti dell'intesa del 18 luglio". Un piccolo inciampo, ieri, il governo lo ha registrato quando è stato approvato un ordine del giorno presentato dal Prc per "valutare l'opprtunità di rivedere la normativa sull'Ici" esentando dal versamento le aziende territoriali che gestiscono le case popolari (spesso in grande difficoltà finanziaria). Difficile restituire il senso di una manovra così complessa, articolata in centinaia di punti. Tra le "misure vetrina" c'è la riduzione della cilindrata ammissibile per le "auto blu" (massimo 1.600cc) di magistrati e amministrazioni civili.class="hilite">Ma anche l'introduzione della "class="term">class class="term">action" (la possibilità di azione collettiva risarcitoria a tutela di consumatori e utenti). E poi una serie di "osservatori" (prezzi, "portale delle imprese", sulle filiere dell'agroalimentare, ecc) per garantire maggiore trasparenza sulle dinamche di mercati particolari. Lo strumento del credito di imposta viene usato sia per incentivare le aggregarzioni di studi professionali, che per gli investimenti in aree depresse; per gli investimenti in ricerca e sviluppo come per la "sicurezza" dei tabaccai (sempre a rischio di micro-rapine). Sul fronte delle detrazioni, si va dalla proroga per le spese sostenute per mandare un figlio all'asilo nido a quelle sugli affitti. Queste ultime sono destinate per un verso agli affittuari (300 euro per chi ha un reddito tra i 16 e i 30mila euro), per un altro ai giovani tra i 20 e i 30 anni (991 euro per i primi tre anni, per i redditi fino a 16mila euro). Per gli studenti fuori sede la detrazione è comunque del 19% sull'Irpef. Per le famigli con quattro o più figli viene confermata la detrazione di 1.200 euro annui. Per i mutui la cifra massima detraibile passa da 3.615 a 4.000 euro. Per l'ici sulla prima casa - purché non di lusso - può arrivare fino a 200 euro. Per le imprese arriva la graduale trasformazione dell'Irap in un'imposta compiutamente regionale, mentre l'Ires viene molto "addolcita", passando dall'aliquota del 33 al 27,5%. E infatti non protestano.


I grillini di nuovo in piazza, raccolte centinaia di firme (sezione: Class action)

( da "Trentino" del 17-12-2007)

 

I "grillini" di nuovo in piazza, raccolte centinaia di firme Tre iniziative: correzione della legge sulla "class action", inceneritore e psicofarmaci TRENTO. I "grillini" sono tornati in piazza ieri per raccogliere firme per varie iniziative in atto. Lo stand dei "seguaci" di Beppe Girllo è stato allestito ieri all'angolo fra via Diaz e via Oss-Mazzurana. Al banchetto erano presenti i promotori della petizione per l'introduzione di correttivi alla legge del Governo sulla cosiddetta "class action", ovvero l'azione collettiva risarcitoria: in 120 hanno firmato per questa iniziativa. Sono invece 150 le firme raccolte da varie associazioni (in testa Nimby trentino) per dire no all'inceneritore, un tema che ha suscitato negli ultimi anni a Trento e non solo infuocate polemiche sulla pericolosità di questo progetto. Con l'appello, che sarà consegnato alla Giunta provinciale e al Comune di Trento, si chiede lo stralcio del progetto dell'inceneritore dal Piano provinciale dei rifiuti e "l'attuazione di una politica di gestione virtuosa dei rifiuti". La terza iniziativa appoggiata dai "grillini" riguarda la somministrazione di psicofarmaci ai bambini e i test psichiatrici sugli stessi (sul tema c'è anche una proposta di legge provinciale). La petizione contro queste pratiche è stata promossa dal Comitato dei cittadini per i diritti umani. Sono trecento le persone che hanno aderito a questa petizione.


PROCLAMATA LA CARTA UE DEI DIRITTI FONDAMENTALI: L'ESSENZA DELL'IDENTITÀ EUROPEA (sezione: Class action)

( da "marketpress.info" del 17-12-2007)

 

Strasburgo, 17 dicembre 2007 - Alla vigilia della firma del Trattato di Lisbona, i presidenti di Parlamento, Commissione e Consiglio Ue hanno firmato solennemente la Carta dei diritti fondamentali che lo stesso trattato rende vincolante. Il Presidente Pöttering ha sottolineato che, affermando la centralità della dignità umana, essa rappresenta l'essenza dell'unificazione europea e indica la via per un futuro comune di pace. Ha anche ammonito che, nella comunità di valori che è l'Ue, non ci sono diritti senza doveri. "Per i cittadini oggi è un giorno di gioia" è quanto ha affermato il Presidente del Parlamento Hans-gert Pöttering aprendo la seduta solenne dedicata alla firma della Carta dei diritti fondamentali. Cinquant'anni dopo la creazione della Comunità europea, fondata sulle rovine della seconda guerra mondiale, ha sottolineato il Presidente, "celebriamo oggi i valori comuni che sono l'essenza stessa dell'identità europea". La Carta dei diritti fondamentali, ha proseguito, "è il simbolo del cammino che ci ha portato a un'Unione dei cittadini". Essa dimostra "cha abbiano tratto la principale lezione dalla storia europea: il rispetto della dignità dell'individuo, la salvaguardia della libertà che abbiamo conquistato, della pace e della democrazia e lo Stato di diritto, sono ancora oggi il motore dell'unificazione europea". La libertà non può nascere senza il rispetto dei diritti degli altri, ha aggiunto il Presidente, e la pace non può sbocciare senza un equilibrio nella convivenza, "libertà, pace, diritto e benessere sociale, non sono possibile che assieme e non l'uno contro l'altro". Nell'unione europea, ha aggiunto, "non è la forza che ha diritto, ma è il diritto ad avere la forza". E' questo, ha spiegato, "che conferisce alla nostra comunità di valori il suo volto moderno". Ha quindi esclamato che "solo il diritto garantisce a tutti la pace!". La caduta della cortina di ferro e l'adesione di dodici paesi all'Unione europea, ha affermato il Presidente, sono state possibili perché "il grido della libertà e della democrazia, la forza dell'esigenza di parità di diritti per tutti gli uomini, hanno vinto contro un'ideologia che disprezzava la persona umana". La Dichiarazione di Berlino, ha poi ricordato, proclama una cosa molto importante: "Noi cittadini dell'Unione europea siamo, per nostra felicità, uniti". E' infatti "per la nostra felicità", ha spiegato, "che libertà, democrazia e diritti umani per noi tutti, nell'Unione europea, sono diventati realtà". Nel proclamare solennemente la Carta, "abbiamo d'ora in avanti il grande dovere e la grande fortuna di fare capire ai 500 milioni di cittadini dell'Ue e alle generazioni future, ciò che è l'essenza dell'unificazione europea". Dopo aver sottolineato che l'Ue non è solamente "calcoli economici dei costi e dei benefici", ma anche una "comunità di valori"? Valori, la cui chiave di volta "è il rispetto inalienabile della dignità della persona" consacrato dall'articolo 1 della Carta, e che sono alla base dell'integrazione dell'Europa. E' per questa ragione, ha sottolineato il Presidente, che il riconoscimento, con forza vincolante, della Carta dei diritti fondamentali, "era per il Parlamento un elemento indispensabile di qualsiasi accordo sulla riforma dei trattati". E il Parlamento è riuscito a far valere la sua posizione: il riferimento alla Carta, iscritto all'articolo 6 del trattato, "le conferisce un carattere giuridicamente vincolante pari a quello del trattato stesso". L'uomo e la sua dignità, ha proseguito, "sono al centro della nostra politica" e l'Ue "offre un quadro che ci permetterà di seguire la via pacifica di un futuro comune". Senza questa base chiaramente definita di valori, ha proseguito il Presidente, "l'Unione europea non ha futuro". E non avremmo "il diritto di esigere il rispetto dei diritti umani nel mondo se non riuscissimo a tradurre i nostri propri valori in diritto positivo nell'Unione europea". Come europei, ha invece insistito, "dobbiamo agire per difendere la dignità dell'uomo e il dialogo tra le culture, lo possiamo fare con la consapevolezza di ciò che siamo, ma dobbiamo farlo con una volontà indefessa: nessuno ci potrà ostacolare!". Dopo aver ricordato l'influenza svolta dal Parlamento nella definizione della Carta sin dai tempi della Convenzione, il Presidente ha sottolineato che essa consacra i diritti economici e sociali, ma anche quelli politici. Tutela inoltre i diritti fondamentali nei campi d'attività dell'Ue e nell'applicazione del diritto comunitario. Grazie alla Carta, tutti i cittadini dell'Unione potranno appellarsi alla Corte di giustizia. Ha quindi auspicato che essa sarà presto applicabile in tutti gli Stati membri. A questo proposito ha lanciato un appello: "i diritti umani e i diritti fondamentali sono indivisibili, nell'interesse di tutti i cittadini dell'Ue, tutti gli Stati membri dovrebbero aderire alla Carta". Il Presidente ha poi sottolineato che se, da un lato, la proclamazione della Carta conferisce ai cittadini il potere di far valere i propri diritti, dall'altro è anche l'occasione di prendere coscienza che hanno anche dei doveri nei confronti della comunità degli europei, del mondo e delle generazioni future". "Non ci sono diritti senza doveri, poiché è la solidarietà che ci unisce". Stiamo costruendo un'Unione di cittadini, ha concluso il Presidente, e la proclamazione della carta apporta all'Ue fondamenta solide. Dimostra inoltre che la nostra comunità di valori "è viva e prospera". "E' una grande vittoria per i cittadini europei!". "Oggi 12 dicembre sarà d'ora in poi una data fondamentale della storia europea", ha esordito il Presidente del Consiglio José Sócrates, affermando che questa è la cerimonia più importante alla quale abbia partecipato in tutta la sua carriera politica. Come europeo e portoghese, si è detto quindi particolarmente onorato di firmare la Carta dei diritti fondamentali, sottolineando che è proprio sotto presidenza portoghese, nel 2000, che erano iniziati i lavori per la sua stesura. La Carta, ha proseguito, è "un impegno che contiene i valori di base della civiltà europea", facendo leva sulla dignità dell'uomo. Dopo aver ricordato che il trattato prevede l'adesione dell'Ue alla Convenzione sui diritti umani del Consiglio d'Europa, il Primo ministro ha sottolineato che, a partire da oggi, i diritti fondamentali "diventano in modo irreversibile patrimonio comune della civiltà europea". Si tratta anche di un importante strumento che orienterà l'azione politica e legislativa delle istituzioni europee e dimostra ai cittadini che l'Ue è al loro servizio. Prevede diritti sociali, nel campo professionale e della previdenza, è la Carta dell'uguaglianza contro ogni discriminazione, pone particolare attenzione ai bambini, agli anziani e alla parità di genere, comprende norme sui dati personali e contempla le libertà economiche. E' inoltre "fedele alla nostre tradizioni" e, in proposito, ha salutato con favore l'accordo cui è giunto il Consiglio Ue sulla proclamazione di una giornata europea contro la pena di morte. La Carta, inoltre, concilia i diritti dei cittadini con quello dei singoli, toccando anche i cittadini non europei. Il Primo Ministro, sottolineando che un mondo migliore è quello dove sono rispettati questi diritti, ha poi sostenuto che la Carta è anche al servizio della politica estera europea e rappresenta "un faro per l'Ue sulla scena internazionale". Con la Carta i cittadini possono riconoscersi in un'Unione che è un progetto di pace e democrazia, dove i diritti dei singoli sono rispettati. Ha quindi evidenziato che la proclamazione della Carta ha un valore giuridico preciso: con essa diventa "una legge fondamentale a vantaggio di tutti". In un mondo globalizzato "in cui molti sostengono che le regole economiche siano assolute", ha aggiunto il Primo Ministro, il riconoscimento della Carta Ue è un contributo notevole alla regolamentazione della globalizzazione. Vincolando gli Stati membri e le istituzioni Ue al suo rispetto, la Carta ne limita i poteri a favore dei cittadini, nel rispetto della sussidiarietà e rafforzando la natura democratica dell'Unione europea. La difesa dei diritti fondamentali, che diventa parte del "codice genetico dell'Ue", dovrà essere realizzata ogni giorno, da parte degli Stati, delle Istituzioni, della società civile, delle imprese, dei sindacati e dei singoli cittadini. Si tratta di un impegno a favore del rispetto e dell'applicazione di principi nell'azione quotidiana. "Solo così saremo infatti degni delle nostre tradizioni". José Manuel Barroso, Presidente della Commissione europea, ha sottolineato anzitutto l'elevato significato della proclamazione, "che consacra la cultura dei diritti dell'Unione europea". Con la firma della Carta dei diritti fondamentali, ha aggiunto, le tre Istituzioni europee ribadiscono il loro impegno e permettono di realizzare un importante passo avanti rendendola vincolante e dandole lo stesso valore giuridico dei trattati. La Carta ha aggiunto, porta concreti benefici per i cittadini, mette al centro la dignità umana e prevede le classiche libertà civili (di espressione, di religione, non discriminazione, ecc. ), i diritti sociali e economici, dei lavoratori e delle parti sociali. Ma introduce anche nuovi diritti come quello alla tutela dei dati personali e quelli relativi alla bioetica. La Carta, ha proseguito, promuove l'ancoraggio dell'Ue a una vera cultura dei diritti fondamentali che dovranno essere rispettati dalle Istituzioni in tutte le loro azioni. "Può sembrare facile", ha spiegato, "ma si tratta in realtà di una sfida quotidiana al fine di assicurare al meglio il rispetto delle libertà civili in tutte le politiche dell'Unione", legiferando sul mercato interno, nella gestione dell'immigrazione o negli sforzi per lottare contro il terrorismo. La Carta, ha aggiunto, è il primo documento giuridicamente vincolante prodotto a livello internazionale che raggruppi, in un testo unico, diritti politici e civici ma anche diritti economici e sociali, sottoposti allo stesso meccanismo giudiziario. Si tratta, senza dubbio, di "un successo importante di cui l'Unione deve essere orgogliosa". E' particolarmente significativo, ha poi sottolineato, che ciò sia possibile in questa nuova Europa ampliata che fu divisa da regimi totalitari e autoritari che non rispettavano i diritti umani. Un'europa che oggi "è unita intorno ai valori della libertà e della solidarietà". Se uniamo i nostri sforzi per stimolare questa cultura dei diritti umani, "apporteremo un contributo essenziale a una vera Europa dei valori, tangibili e credibili agli occhi dei cittadini". Ha quindi concluso che, a partire da oggi, "l'Europa è ancora meglio attrezzata per vincere con successo la lotta per libertà, la pace e la democrazia". I tre presidenti hanno quindi firmato la Carta, nell'Aula è poi risuonato l'Inno europeo. *** Durante gli interventi, una minoranza di deputati ha disturbato il corretto svolgimento della seduta con striscioni e urla. Il resto dei deputati ha in diverse occasioni coperto questi tumulti con lunghi applausi. Nondimeno, finita la seduta solenne, i leader dei gruppi politici hanno voluto prendere la parola per stigmatizzare il comportamento di questa minoranza di deputati. Dibattito a seguito della Proclamazione della Carta dei diritti fondamentali Martin Schulz (Pse, De) ha ricordato che quando andava a scuola era insegnato agli alunni che, nel Reichstag della Repubblica di Weimar, il gruppo parlamentare di Adolf Hitler urlava per coprire le voci degli oppositori politici. Quanto accaduto, ha sottolineato, riporta alla mente questa tecnica. Ha poi osservato che l'unico leader di un gruppo politico intenzionato ad andare a Lisbona per la cerimonia della firma del nuovo trattato è Jens-peter Bonde (Ind/dem, Dk). Joseph Daul (Ppe/de, Fr) ha ritenuto che questi incidenti non siano degni di un Emiciclo "molto democratico" e riferirà in merito nel corso della Conferenza dei Presidenti, "onde evitare ulteriori aggravamenti". Francis Wurtz (Gue/ngl, Fr), dopo aver condannato "la manifestazione antieuropeista, sciovinista e indegna", ha ricordato che - pur favorevole al referendum - il suo gruppo si dissocia dal comportamento della minoranza che ha turbato la seduta. Per Graham Watson (Alde/adle, Uk) "il comportamento degli hooligan degli stadi calcistici è stato portato nella più alta assemblea europea". Ha quindi rivolto un appello formale a che in futuro tali comportamenti siano puniti con l'espulsione dall'assemblea. Daniel Cohn-bendit (Verdi/ale, De) si è detto "scioccato" ma ha sottolineato che "non si deve drammatizzare" perché "se vi sono cinquanta pazzi nella sala, vi sono anche settecento persone razionali". A suo parere richiedere l'espulsione sarebbe eccessivo poiché "un Parlamento libero è un Parlamento che tollera dei pazzi, anche se sono sgradevoli". Brian Crowley (Ind/dem, Dk) ha ritenuto che "quello che è appena successo va al di là di ciò che può essere tollerato in un'istituzione democratica". Jens-peter Bonde (Ind/dem, Dk), scostandosi da quanto dichiarato dai suoi colleghi, ha affermato di "capire perfettamente" ma che la "tradizione è diversa in Danimarca" e che era "presente con la sua maglietta a favore del referendum. Tutti, a suo parere, dovrebbero reclamare un referendum. Diana Wallis (Alde/adle, Uk), in veste di Presidente di seduta, ha voluto ricordare che, il 29 novembre scorso, il Parlamento europeo aveva adottato una relazione che approvava la Carta, con 534 voti favorevoli, 85 contrari e 21 astensioni. Background - statuto giuridico e capitoli della Carta dei diritti fondamentali Il Consiglio europeo di giugno 2007 ha deciso di non includere il testo della Carta dei diritti fondamentali nel nuovo trattato. Nel mandato per la conferenza intergovernativa (Cig) era proposto solamente di farla figurare come una dichiarazione allegata al trattato. Su iniziativa dei rappresentanti del Parlamento alla Cig, invece, si è deciso di procedere a una vera e propria proclamazione solenne che è, allo stesso tempo, simbolica e formale. L'articolo del trattato che conferirà carattere giuridicamente vincolante alla Carta, infatti, farà riferimento a tale proclamazione. Il testo della Carta sarà inoltre pubblicato integralmente sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue. In merito al suo statuto giuridico, dando seguito alle insistenze del Parlamento, i capi di Stato e di governo hanno deciso di conferire alla Carta un carattere vincolante. Le sue disposizioni si applicano quindi alle istituzioni, organi e organismi dell'Unione nel rispetto del principio di sussidiarietà, come pure agli Stati membri, ma "esclusivamente nell'attuazione del diritto dell'Unione". Pertanto, questi dovranno osservarne i principi e promuoverne l'applicazione. La Carta, peraltro, "non estende l'ambito di applicazione del diritto dell'Unione al di là delle competenze dell'Unione, né introduce competenze nuove o compiti nuovi per l'Unione, né modifica le competenze e i compiti definiti nei trattati". La Corte di giustizia dell'Unione europea, una volta ratificato il trattato di Lisbona, avrà il compito di assicurare che la Carta dei diritti fondamentali sia rispettata. In una risoluzione adottata il 29 novembre scorso con 534 voti favorevoli, 85 contrari e 21 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato formalmente lo statuto giuridico della Carta, nella sua versione prevista dal nuovo trattato. Rispetto a quella del 2000, infatti, la Carta aveva già subìto delle lievi modifiche, in particolare per quanto riguarda le disposizioni sociali che erano state anch'esse approvate dal Parlamento nel 2003 (al termine dei lavori della Convenzione) e nel 2005 (dando il via libera alla Costituzione). Un protocollo allegato al trattato di Lisbona introduce delle misure specifiche per il Regno Unito e la Polonia che stabiliscono delle deroghe alle competenze della Corte di giustizia europea e dei tribunali nazionali per quanto riguarda la protezione dei diritti riconosciuti dalla Carta. Nella sua risoluzione del 29 novembre, il Parlamento ha chiesto a questi due Stati membri di "compiere ogni sforzo per poter comunque pervenire a un consenso sull'applicazione illimitata della Carta". La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea riprende in un unico testo l'insieme dei diritti civili, politici, economici e sociali dei cittadini europei e di tutti coloro che vivono nel territorio dell'Ue. Questi diritti sono raggruppati in sei grandi capitoli: Dignità: diritto alla vita, diritto all'integrità della persona, proibizione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti, proibizione della schiavitù e del lavoro forzato. Libertà: diritto alla libertà e alla sicurezza, rispetto della vita privata e della vita familiare, protezione dei dati di carattere personale, diritto di sposarsi e di costituire una famiglia, libertà di pensiero, di coscienza e di religione, libertà di espressione e d'informazione, libertà di riunione e di associazione, libertà delle arti e delle scienze, diritto all'istruzione, libertà professionale e diritto di lavorare, libertà d'impresa, diritto di proprietà, diritto di asilo, protezione in caso di allontanamento, di espulsione e di estradizione. Uguaglianza: uguaglianza davanti alla legge, non discriminazione, diversità culturale, religiosa e linguistica, parità tra donne e uomini, diritti del minore, diritti degli anziani, inserimento delle persone con disabilità. Solidarietà: diritto dei lavoratori all'informazione e alla consultazione nell'ambito dell'impresa, diritto di negoziazione e di azioni collettive, diritto di accesso ai servizi di collocamento, tutela in caso di licenziamento ingiustificato, condizioni di lavoro giuste ed eque, divieto del lavoro minorile e protezione dei giovani sul luogo di lavoro, vita familiare e vita professionale, sicurezza sociale e assistenza sociale, protezione della salute, accesso ai servizi d'interesse economico generale, tutela dell'ambiente, protezione dei consumatori. Cittadinanza: diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo, diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali, diritto ad una buona amministrazione, diritto d'accesso ai documenti, Mediatore europeo, diritto di petizione, libertà di circolazione e di soggiorno, tutela diplomatica e consolare. Giustizia: diritto a un ricorso effettivo e a un giudice imparziale, presunzione di innocenza e diritti della difesa, principi della legalità e della proporzionalità dei reati e delle pene, diritto di non essere giudicato o punito due volte per lo stesso reato. Questi diritti si fondano sulle libertà fondamentali riconosciute dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, dalle tradizioni costituzionali degli Stati membri dell'Ue, dalla Carta sociale europea del Consiglio d'Europa e dalla Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori, nonché da altre convenzioni internazionali a cui aderiscono l'Unione europea o i suoi Stati membri. . <<BACK.


"LA PROMOZIONE DELLA FAMIGLIA": UN INCONTRO PER AVVIARE IN VALLE D'AOSTA IL NUOVO PERCORSO FORMATIVO PER FAMIGLIE E OPERATORI (sezione: Class action)

( da "marketpress.info" del 17-12-2007)

 

Aosta, 17 dicembre 2007 ? L'assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali informa che martedì prossimo 18 dicembre, alle ore 21, nella sede del Centro Servizio per il Volontariato, in via Xavier de Maistre, 19, ad Aosta, si svolgerà l'incontro pubblico dal titolo: "La promozione della famiglia: una sfida per la comunità", organizzato dal Servizio famiglia e politiche giovanili. "L'assessorato ? dichiara l'Assessore Antonio Fosson ? sta da anni perseguendo azioni volte a sottolineare il valore della famiglia quale risorsa da sostenere in quanto soggetto che riesce a rispondere sia a bisogni propri che a bisogni sociali e collettivi. Da qui la necessità di concretizzare quanto è emerso dalla conferenza regionale sulla famiglia svoltasi nel mese di aprile, intendendo la famiglia non più solo come fruitrice di servizi e portatrice di bisogni, ma soprattutto come risorsa da promuovere, sostenendone i processi di crescita, prevenendo al suo interno disagi e difficoltà e rafforzandone le competenze per renderla sempre più autonoma. Tra le azioni proposte vi è l'avvio di un percorso formativo rivolto alle famiglie, ai referenti e ai volontari dell'associazionismo familiare e delle organizzazioni no profit e agli operatori sociali inseriti nei servizi alla persona". Il percorso formativo, che sarà presentato nel corso della serata di martedì prossimo 18 dicembre, prevede quattro incontri che si svolgeranno nei primi tre mesi del prossimo anno, presso la sede del Centro per le Famiglie di Aosta, in Via Monte Pasubio, 34, e si concluderà a fine marzo con l'appuntamento intitolato "Famiglie in Festa" , nel quale saranno illustrate le esperienze di promozione della famiglia. La partecipazione al corso è totalmente gratuita. Il numero massimo di partecipanti previsto è di trenta persone e sarà previsto un servizio di baby sitting per i figli dei partecipanti. . <<BACK.


CALABRIA: CAPIGRUPPO CDL CHIEDONO TUTELA CONSUMATORI (sezione: Class action)

( da "Asca" del 17-12-2007)

 

(ASCA) - Reggio Calabria, 17 dic - I capigruppo di Fi, Pino Gentile, An, Alberto Sarra, Udc , Michele Trematerra, Dc, Mimmo Crea, Psi, Francesco Galati, e gruppo misto, Sergio Abramo hanno chiesto, in una nota, alla Regione di ''istituire un centro convenzionato con le categorie rappresentative dei diritti dei consumatori per difendere gli utenti calabresi da ogni possibile truffa di massa e da tutte quelle situazioni che ledono interessi soggettivi evidenti '' ''La probabile approvazione della cosidetta class="term">class class="term">action - si legge nella nota - rafforza la necessita' che le istituzioni vigilino in difesa dei diritti dei consumatori e degli utenti in generale dalle sopraffazioni di diverse multinazionali , degli operatori bancari e di quanti, a volte, non rispettano i criteri ed i caratteri di trasparenza e di garanzia. Riteniamo - continuano Gentile, Trematerra, Galati, Crea, Abramo e Sarra - che sia indispensabile promuovere una concertazione attraverso l'associazionismo che raggruppa i consumatori al fine di pervenire ad azioni di sostegno per difendere diritti di massa Sarebbe veramente un atto di controtendenza- aggiungono i capigruppo del centrodestra - dare luogo ad un'intermediazione sociale capace di difendere cio' che viene considerato debole e subordinato in relazione alla preordinata volonta' di prevaricazione dei potentati economici I cittadini vengono spesso buggerati dai grandi gruppi finanziari- dicono i capigruppo- con piani che nascondono contratti capestro illegittimi. Chiediamo che la Regione li tuteli - conclude la nota - azionando forme di difesa sociale e legale che possano sventare questae vere e proprie truffe''. red/cam/rob (Asca).


Mutui, ancora problemi per Ubs e Citi (sezione: Class action)

( da "SpyStocks" del 17-12-2007)

 

(17 Dicembre 2007 - 08:20) MILANO (Finanza.com) - Le probabilità di una recessione stanno chiaramente aumentando. È questo il nuovo avvertimento lanciato da Alain Greenspan durante un'intervista radiofonica. Parole, quelle dell'uomo che è stato per quasi un ventennio al timone della Federal Reserve (Fed), che hanno innervosito oltremodo i mercati già alle prese con l'impennata dell'inflazione che allontana la prospettiva di una nuova riduzione dei tassi. E ad appesantire la crisi dei mutui subprime è class="hilite">arrivato anche il taglio del rating a Citigroup da parte di Moody's e l'avvio di una class="term">class class="term">action nei confronti di Ubs. L'accusa, giunta dagli Stati Uniti, per la banca elvetica è di avere fornito delle informazioni ingannevoli sulle svalutazioni legate ai titoli subprime. Notizie che hanno affossato Wall Street, che ha archiviato la seduta con il Dow Jones in flessione dell'1,32%. (Riproduzione riservata).


Class action in salsa italiana "Un'arma spuntata con tempi lunghissimi" (sezione: Class action)

( da "Borsa(La Repubblica.it)" del 17-12-2007)

 

Carlo Rienzi con Gregoraci e Ippoliti alla presentazione del calendario dei consumatori ROMA - Alitalia, il cui titolo è stato sospeso dopo aver perso il 27 per cento. Ma anche i sindacati degli autotrasportatori che hanno bloccato l'Italia e i rifornimenti. "Nel primo caso, contro Alitalia, è già allo studio un'ipotesi di class action per tutelare i piccoli risparmiatori. Nel secondo caso, vediamo: c'è un danno per i consumatori derivato prima dal blocco della benzina e delle merci e poi dall'aumento dei prezzi". Ci vorranno ancora sei mesi, 180 giorni dall'entrata in vigore della legge di bilancio, ma la class action è finalmente legge e a partire da giugno anche l'Italia potrà avere le sue Erin Brockovich e i suoi uomini della pioggia. Che intanto hanno la faccia e la vis polemica di Carlo Rienzi, il presidente di Codacons, l'avvocato salernitano tra i primi a parlare di class action in Italia. Un signore i cui obiettivi sono "creare una grande lobby dei consumatori in Italia", l'introduzione della causa di gruppo "che ce l'hanno pure in Australia e in Brasile", "evitare altri casi Cirio e Parmalat", "organizzarci per non farci più fregare". Tanto per intendersi, Rienzi è uno che ha denunciato anche Tex Willer "perchè fumava sempre". Figuriamoci che paura gli possono fare i sindacti degli autotrasportatori. Avvocato, soddisfatto? "No, questa class action all'italiana è un'arma molto spuntate. L'idea vale 10 ma la traduzione legislativa del nostro Parlamento (emendamento al Senato di Manzione e Bordon; correzioni in Commissione Giustizia e Bilancio alla Camera, ndr) vale 3, ben lontana dalla sufficienza". Perchè? "A forza di accontentare aziende e industrie gli effetti reali dell'azione risarcitoria collettiva sono molto edulcorati". Un esempio? "Manca totalmente la funzione deterrente dell'azione di classe. Manca quello che negli Stati Uniti è chiamato il danno punitivo per le aziende. Quelli sono i soldi e le cifre che fanno male ai bilanci delle società". Da noi le aziende non saranno punite? "Dovranno solo risarcire al singolo cittadino- consumatore il danno accertato. Negli Usa, invece, la Ford sta molto attenta quando mette sul mercato una nuova macchina perchè se l'auto non è perfettamente sicura sa che oltre al risarcimento del danno ai singoli pagherà una punizione, una cifra altissima". L'ottimo è spesso nemico del bene. Meglio che nulla cominciamo con questa versione: per la prima volta in Italia associazioni dei consumatori e comitati "adeguatamente rappresentativi degli interessi collettivi" potranno avviare la causa di gruppo. Per i consumatori significa un taglio di costi e di tempi notevolissimo e un potere contrattuale, dovuto al numero, assai più alto. Pensiamo solo a Parmalat: anzichè essere ancora in aula in attesa del risarcimento che sarà ridicolo i cittadini danneggiati potrebbero avere già avuto indietro i loro soldi. "Le armi ci sono ma sono spuntate. Ad esempio è stato deciso che il foro competente sarà quello di residenza del convenuto. Si immagina: centinaia di cittadini che dovranno andare, faccio per dire, a Cagliari perchè lì ha sede l'azienda contro cui si è avviata la class action. Inoltre la definizione del giudizio rende improcedibile ogni altra azione nei confronti dei medesimi soggetti e per le medesime fattispecie. Il colmo è un altro: possono essere necessari anche quindici anni perchè il cittadino consumatore si veda riconosciuto il danno e la somma spettante". Perchè? La class action è una causa civile con tre gradi di giudizio con cui si accerta il diritto al risarcimento del danno e la restituzione delle somme spettanti ai singoli consumatori. "Alla prima udienza il giudice deve innanzitutto stabilire l'ammissibilità dell'azione risarcitoria. E' il famoso filtro introdotto nell'ultimo passaggio alla Camera. Possono essere altri tre gradi di giudizio. Se l'azione collettiva risponde ai criteri di ammissibilità, il primo dei quali è che il danno deve avere forte rilevanza collettiva, c'è poi il processo civile con i suoi tre gradi...". E finalmente si arriva alla sentenza e al risarcimento del danno. "Macchè: non succede ancora nulla perchè la sentenza di condanna per l'azienda non è un titolo esecutivo. Il cittadino-consumatore dovrà a quel punto chiedere un decreto ingiuntivo per riscuotere la somma dovuta. Insomma, un altro processo. Negli Usa succede invece che una volta avuta la sentenza, il cittadino deve fare solo una domanda per avere il dovuto. Da noi invece comincia un'altra causa. E' una questione molto tecnica. Il risultato è che i tempi per monetizzare il danno subìto sono lunghissimi. Senza pensare che di qua ci sono le associazioni dei consumatori e di là le multinazionali con i grandi studi legali". La class action "italiana" sarà possibile solo da giugno in poi. Codacons però sta già organizzando un'azione risarcitoria collettiva contro le Ferrovie per i ritardi e la sporcizia nei treni. "Stiamo raccogliendo le adesioni. Possiamo già organizzare, con la legislazione attuale, azioni risarcitorie simili alla class action. In questo caso chiederemo un risarcimento di 10 milioni di euro a Trenitalia, somma che avrà la funzione di deterrente per la spa e la spingerà a migliorare gli standard del servizio". 17/12/2007 - 14:46.

 

ARTICOLI DEL 13 E 14 DICEMBRE 2007

 

Tir selvaggio / 1 Farò la class action In questi giorni ho guardato attonito allo sci ( da "Stampa, La" del 13-12-2007)

La Carta dei Diritti proclamata tra le polemiche ( da "Giornale di Brescia" del 13-12-2007)

Ecco i diritti dei cittadini Ue ( da "Provincia di Cremona, La" del 13-12-2007)

ROMA Dovrebbe arrivare finalmente oggi la richiesta ufficiale di fiducia sulla legge Finanziaria. I ( da "Messaggero, Il" del 13-12-2007)

Finanziaria, corsa finale nella notte. Oggi il testo Alla Camera si aspetta la fiducia. Resta la class action, l'Isvap si salva. Polemiche sul tetto ai manager ( da "Unita, L'" del 13-12-2007)

<La precettazione è fallita?Colpa di uno Stato debole> ( da "Secolo XIX, Il" del 13-12-2007)

Ogni stagione politica ha il suo ( da "Gazzettino, Il" del 13-12-2007)

Carta dei diritti approvata tra le contestazioni ( da "Gazzettino, Il" del 13-12-2007)

Tre capitoli per una finanziaria di svolta ( da "AprileOnline.info" del 13-12-2007)

Di OLIVIA POSANI - ROMA - TRE VOTI di fiducia su tre maxiemendame ( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 14-12-2007)

Di cosa si occupa davero ( da "Tribuna di Treviso, La" del 14-12-2007)

Resta la class action: entra in vigore solo da giugno 2008 ( da "Sole 24 Ore, Il" del 14-12-2007)

Quell'antipolitico principio di maggioranza ( da "Manifesto, Il" del 14-12-2007)

Furto corrente allo sportello ( da "Manifesto, Il" del 14-12-2007)

Finanziaria, fiducia del governo Duro il giudizio dei sindacati ( da "Manifesto, Il" del 14-12-2007)

La Finanziaria fa arrabbiare i sindacati ( da "Secolo XIX, Il" del 14-12-2007)

Decreto fiscale collegato alla finanziaria 2008 ( da "AltaLex" del 14-12-2007)

I tre maxiemendamenti della finanziaria ( da "CittadinoLex" del 14-12-2007)

MANOVRA, BERTINOTTI FRENA GLI EMENDAMENTI ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 14-12-2007)

ALITALIA: CODACONS, PRONTI A CLASS ACTION PER RIBASSO TITOLO ( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

ALITALIA: CODACONS, PRONTI A CLASS ACTION PER RIBASSO TITOLO ( da "Asca" del 14-12-2007)

FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -4- ( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -6- ( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -5- ( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE NOVITA' ( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -7- ( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -2- ( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -8- ( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -3- ( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)


Articoli

Tir selvaggio / 1 Farò la class action In questi giorni ho guardato attonito allo sci (sezione: Class action)

( da "Stampa, La" del 13-12-2007)

 

Opero degli autotrasportatori. Da consulente ho a che fare con imprese tutti i giorni e in praticamente tutte mi è stata palesata la speranza per un Natale in cui i consumi fossero rilevanti. Il disagio creato da questi scioperanti rischia ora in alcuni casi di vedere a breve licenziamenti e cassa integrazione nelle fabbriche. Ora, visto che il Parlamento ha dato la possibilità ai cittadini italiani di fare le famose "class="hilite">class="term">class class="term">action", spero vivamente che gli imprenditori pensino ad attuarle per risarcimento danni nei confronti delle sigle sindacali degli autotrasportatori e dei singoli individui. Ricordiamoci che il denaro perso le aziende lo risparmiano sulla sicurezza in fabbrica o con tagli di personale, quindi a rimetterci saranno gli operai! ANDREA ANNUNZIATA TORINO Tir selvaggio / 2 Scioperare è giusto È sempre stata mia profonda convinzione che gli scioperi si debbano fare per ottenere ciò che si chiede. Nonostante questo sciopero stia danneggiando milioni di consumatori, me compreso, rimango coerente con la mia convinzione e mi auguro con tutto il cuore che prosegua anche oltre il termine prefissato. Lo spero perché gli autotrasportatori, questa volta, hanno incarnato il sentimento di milioni di persone il cui unico coraggio consiste nel lamentarsi senza però muovere un dito. È facile lamentarsi della benzina che aumenta, dei soldi insufficienti per arrivare a fine mese, delle forze di Polizia che non compiono il loro dovere, della malasanità; salvo poi tirare un sospiro di sollievo e dire: "Beh, meno male che non è capitato a me", quando accade un evento tragico o un danno irreparabile. Dobbiamo essere solidali con i camionisti anche se ci stanno arrecando "danni" temporanei. Loro hanno avuto il coraggio di fare quello che noi "facciamo" solo a parole: "rompere" e non discorsi da bar. DIEGO DAMO ALESSANDRIA Tir selvaggio / 3 E il governo dorme Meno male che Prodi doveva far ripartire l'Italia! Col blocco dei Tir per ora è riuscito soltanto a bloccarla. Non si poteva avviare prima una seria trattativa pretendendo la fine del blocco? Il governo ha aspettato troppo a darsi una mossa. Ma per quanto tempo ancora dovremmo tenerci questo devastante governo? BRUNELLO CAVALLI RAVENNA Tir selvaggio / 4 Pugno duro per tutti Sono più che d'accordo con l'ordinanza ministeriale che obbliga i camionisti a riprendere il servizio. Mi chiedo però perché lo stesso pugno duro non lo si usi per altre categorie, sempre del trasporto pubblico, vedi treni e autobus, che paralizzano ugualmente le città e l'intero Paese. Forse perché questi ultimi sono protetti dalla poderosa Triplice sindacale? PAOLO LAUNA Multare chi usa l'i-Pod sulle strisce Cento dollari: a tanto ammonta la multa irrogata nello Stato di New York ai pedoni sorpresi ad attraversare la strada mentre le loro facoltà intellettive sono assorbite dall'ascolto in cuffia di musica da un i-Pod, da un'improrogabile conversazione al cellulare o da uno smanettamento sul palmare. Il provvedimento è stato preso dopo l'ennesimo incidente in cui è stato coinvolto un moderno pedone tecnodipendente: esempio da imitare, se non vogliamo anche noi, come gli americani, dover procedere alla triste conta degli investiti in mezzo alla strada. MAURO LUGLIO MONFALCONE (GO) Prodi non incontra il Dalai Lama Dopo aver letto che Romano Prodi non incontrerà il Dalai Lama a Roma, perché "precedenti e inderogabili impegni internazionali" glielo impediscono, ho provato una sensazione di estremo sconforto. Non tanto per la delusione nei confronti del presidente del Consiglio dal quale, ammettiamolo, non ci si poteva aspettare che agisse diversamente (ce ne ha dato ampiamente dimostrazione nel corso di questo zoppicante e indeciso governo). Lo sconforto nasce per una triste presa di coscienza: a parte qualche isolata protesta e qualche sparuta polemica la notizia passerà quasi inosservata, sommersa dalle molte importanti notizie di questo indaffarato periodo pre-natalizio. Non ci resterà che prendere atto che l'economia e mantenere buoni rapporti con la Cina hanno più importanza dei diritti umani. CRISTINA VALLE È Natale, ma basta chiedermi soldi Si avvicina Natale e aumentano a dismisura le richieste di oblazioni in denaro da parte di associazioni e istituzioni religiose riconducibili alla Chiesa e perciò al Vaticano. Evidentemente non sono sufficienti l'esenzione dell'Ici, l'8 per mille dell'Irpef, i lasciti delle vecchiette, i redditi dell'ingente patrimonio immobiliare (che, secondo La Stampa, sarebbe addirittura pari al 22% di quello dell'intera nazione), ecc. La mielosa atmosfera natalizia, ben si presta per rastrellare avidamente ancora altro denaro. Ma non capisco che diritto abbiano i richiedenti di utilizzare il mio indirizzo (chi glielo ha dato?) e di intasare la mia cassetta postale. ALDO MORPURGO BOLZANO Il sen. Del Pennino e il presidente Cossiga Leggo sulla Stampa di martedì, nel pezzo di Augusto Minzolini, che mi viene attribuita una battuta relativa al senatore Cossiga. Desidero chiarire che non ho mai posto in collegamento decisioni di voto del senatore Cossiga con sue scelte di vita personale. Conosco e stimo da anni il presidente Cossiga e so che le sue decisioni rispondono sempre a una logica politica con cui si può più o meno concordare ma che comunque meritano rispetto. SEN. ANTONIO DEL PENNINO Vorrei soltanto ricordare che nella dichiarazione riportata nell'articolo è lo stesso senatore Del Pennino a spiegare che "si tratta di una battuta". \.


La Carta dei Diritti proclamata tra le polemiche (sezione: Class action)

( da "Giornale di Brescia" del 13-12-2007)

 

Edizione: 13/12/2007 testata: Giornale di Brescia sezione:ESTERO La Carta dei Diritti proclamata tra le polemiche STRASBURGO Alla vigilia del vertice di Lisbona, nel quale i leader europei firmeranno il nuovo Trattato per un'Europa più coesa ed efficiente, i leader delle tre istituzioni Ue hanno firmato al Parlamento europeo la Carta dei Diritti fondamentali valida per l'intero Continente. La sessione speciale è stata movimentata da una bordata di proteste che hanno riunito in una improbabile alleanza eurodeputati della sinistra del Gue con quelli di estrema destra e degli euroscettici. Il gruppetto ha più volte rumorosamente invocato un referendum sul Trattato europeo, interrompendo gli interventi del presidente di turno, il premier portoghese Josè Socrates, e della Commissione Ue, Josè Manuel Durao Barroso. "Anche se qui c'è chi strepita, oggi è una data fondamentale per la storia dell'Ue", ha detto Socrates, con tono di sfida nei confronti dei contestatori. La protesta è stata prontamente seguita da coda polemica che ha riguardato soprattutto il gruppo del Gue, il cui presidente, Francis Wurtz, si è apertamente dissociato dall'iniziativa che ha riguardato un piccolo gruppo di eurodeputati, soprattutto dei Paesi nordici. Le contestazioni sono anche state duramente criticate dai radicali Marco Cappato e Marco Pannella e dal capodelegazione del Pd-Adle Alfonso Andria. Soddisfatto, invece, per la proclamazione Gianni Pittella, capo della delegazione italiana del Pse. "La libertà non può essere garantita senza il rispetto dei diritti dell'altro", ha affermato Poettering, in apertura di seduta facendo riferimento alla Carta, che in 54 articoli delinea i diritti civili, economici e sociali dei cittadini europei divisi in sei capitoli. Si tratta di dignità (diritto alla vita e integrità della persona), libertà (diritto alla libertà e sicurezza; all'istruzione; di lavorare; protezione in caso di espulsione e di estradizione), uguaglianza (non discriminazione, parità tra donne e uomini), solidarietà (diritto di negoziazione e di azioni collettive; condizioni di lavoro giuste ed eque), cittadinanza (diritto di voto; libertà di circolazione e soggiorno) e giustizia (diritto a giudice imparziale; presunzione innocenza e principi legalità). La proclamazione solenne di ieri era stata proposta dai rappresentanti dell'Europarlamento alla Conferenza Intergovernativa (Cig) proprio per dare un significato simbolico e formale all'atto e per rispondere alla scelta dei leader europei di tenere fuori il testo della Carta dal Trattato vero e proprio per accontentare i due Paesi, Gran Bretagna e Polonia, che hanno ottenuto l'opting out. Un articolo del Trattato farà riferimento al contenuto della Carta, che avrà carattere giuridicamente vincolante e il cui testo sarà pubblicato integralmente sulla Gazzetta ufficiale dell'Ue.


Ecco i diritti dei cittadini Ue (sezione: Class action)

( da "Provincia di Cremona, La" del 13-12-2007)

 

Edizione di Giovedì 13 dicembre 2007 Benvenuto P.Review srl Ecco i diritti dei cittadini Ue STRASBURGO ? I leader delle tre istituzioni Ue hanno firmato ieri la carta dei diritti fondamentali che in 54 articoli delinea i diritti civili, economici e sociali dei cittadini europei divisi in sei capitoli. Si tratta di dignità (diritto alla vita e integrità della persona), libertà (diretto alla libertà e sicurezza; all'istruzione; di lavorare; protezione in caso di espulsione e di estradizione), uguaglianza (non discriminazione, parità tra donne e uomini), solidarietà (diritto di negoziazione e di azioni collettive; condizioni di lavoro giuste e eque), cittadinanza (diritto di voto; libertà di circolazione e soggiorno) e giustizia.


ROMA Dovrebbe arrivare finalmente oggi la richiesta ufficiale di fiducia sulla legge Finanziaria. I (sezione: Class action)

( da "Messaggero, Il" del 13-12-2007)

 

Eri la Camera ha vissuto una giornata un po' surreale: dopo le votazioni sul disegno di legge di bilancio, l'esame degli articoli della Finanziaria vera e propria praticamente non è mai iniziato. Una sospensione dietro l'altra, per approfondimenti in commissione: e tutti in attesa dei maxi-emendamenti del governo. Il plurale è d'obbligo perché lo stesso presidente Bertinotti ha avvertito che un unico testo non sarebbe ammissibile, in quanto troppo complesso. In realtà anche se saranno tre, come si dice da giorni, ciascuno di essi sarà comunque composto da almeno 400 commi, visto che il testo uscito alla commissione si compone di 213 articoli e 1.192 commi, senza contare ulteriori altre aggiunte da parte dell'esecutivo. Aggiunte che ci saranno sicuramente, visto che ad esempio il governo deve recepire nel testo alcune delle concessioni fatte agli autotrasportatori (per 30 milioni di euro). Oltre al recepimento dell'accordo sull'autotrasporto che costituisce la novità principale, che dovrebbe trovare spazio nei maxiemendamenti, sono in vista altri ritocchi. Ad esempio sarebbero state trovate le risorse per finanziare anche per il 2009 la misura del 5 per mille. Sarebbero però salvi, i fondi per la Visco Sud che, inizialmente, sembrava dovessero fornire la copertura. Escluse modifiche alla norma sulla class="hilite">class="term">class class="term">action. Dopo la presa di posizione del capogruppo dell'Udeur, Mauro Fabris, il Governo avrebbe inoltre rinunciato a reintrodurre le norme per la soppressione dell'Isvap. Anche da altri settori della maggioranza, ad esempio dai socialisti, sono arrivati appelli al governo perché non stravolga il testo approvato in commissione introducendo materie che non sono state affrontate. Palazzo Chigi ha comunque confermato l'intenzione di approvare la manovra a Montecitorio in settimana: da lunedì prossimo sarà di nuovo al Senato.


Finanziaria, corsa finale nella notte. Oggi il testo Alla Camera si aspetta la fiducia. Resta la class action, l'Isvap si salva. Polemiche sul tetto ai manager (sezione: Class action)

( da "Unita, L'" del 13-12-2007)

 

Stai consultando l'edizione del Finanziaria, corsa finale nella notte. Oggi il testo Alla Camera si aspetta la fiducia. class="hilite">Resta la class="term">class class="term">action, l'Isvap si salva. Polemiche sul tetto ai manager di Bianca Di Giovanni/ Roma RUSH FINALE Arriverà oggi il testo definitivo della Finanziaria. Ieri l'Aula della Camera ha approvato gli articoli del Bilancio, ma sulla manovra è rimasta ferma per l'intera giornata. Continui rinvii e vertici interminabili, fin dal mattino quando la questione sulla legge elettorale è piombata sull'esame della manovra, producendo il primo stop fino alle 16. In serata, quando il presidente della commissione Bilancio ha chiesto l'ultimo aggiornamento ad oggi alle 9,30, il presidente Fausto Bertinotti si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. "Confido che per quell'ora il governo sia pronto - ha detto - Ricordo che sono stato io a chiedere che non venisse presentato un unico maxiemendamento con tutte le misure, perché sarebbe inammissibile". Insomma, i "paletti" sono chiari. A questo punto spetta a governo e maggioranza stringere sul rush finale. Palazzo Chigi conferma l'intenzione di chiudere entro la settimana: lunedì la manovra è già attesa in commissione bilancio al Senato per la terza lettura. L'ultima notte è quella dei lunghi coltelli, in cui le diverse fazioni spingono per ottenere (o eliminare) misure. Il dibattito si è infiammato ieri prima sul 5 per mille, poi sul "tetto" agli stipendi dei manager. Mentre dal sindacato parte un messaggio chiaro a Tommaso Padoa-Schioppa: no a deroghe sul numero dei dirigenti dell'Economia. "Mentre sicancellano le sedi locali senza un confronto con il sindacato - dichiara Michele Gentile della segreteria Cgil - si vogliono assumere 4 dirigenti in deroga al tetto previsto dalla legge. Stando a indiscrezioni si vogliono inserire collaboratori attualmente già al lavoro negli uffici di diretta collaborazione del ministro e del sottosegretario utilizzando fondi che risultano scoperti per 800mila euro. Questo è davvero troppo". Alta tensione anche sul "tetto" degli stipendi dei dirigenti e manager pubblici. La norma inserita in Senato è stata rivista alla camera, dove ha subito un forte indebolimento (checché ne dica il presidente Lino Duilio, il quale nega arretramenti). La sinistra della coalizione è insorta. I capigruppo del Senato hanno scritto ai loro colleghi della Camera per invitarli a ripristinare il testo inserito da Palazzo Madama. "O si rimette il testo del Senato, con l'unica aggiunta di 6 righe di Villetti (ovvero il tetto di 270mila euro annui è raddoppiato per le Authority e la Banca d'Italia), oppure io non voto - insiste Massimo Villone - Considero fuori da ogni etica il fatto che un Paese non abbia i fondi per inviare ispettori sulla sicurezza nei posti di lavoro, e poi accetti di pagare milioni di euro ai propri dirigenti". Insomma, il braccio di ferro è durissimo. Anche perché il governo a questo punto ha pieni poteri sul testo finale. I parlamentari hanno lanciato vari appelli affinché si rispetti il testo della Commissione. Ma qualcuno dovrà restare deluso. Quello che si teme è il taglio della Ragioneria, che sta eliminando le aprti non coperte. Indiscrezioni parlano di circa 400 milioni da recuperare o tagliare. Molte misure potrebbero saltare all'ultimo momento, mentre altre sono entrate sul filo di lana. Come ad esempio il fondo per l'autotrasporto, che ha sbloccato la vertenza dei Tir. Anche i sindacati di polizia hanno alzato la voce, denunciando il fatto che non si aggiungono risorse e organici, ma si evitano tagli: non era quello che avevano chiesto. In serata le voci si rincorrono in una girandola impazzita. Tra le ipotesi più accreditate, oltre alle modifiche per rimuovere il blocco dei tir, il Governo rinuncerebbe a rimettere mano alla norma sulla class="term">class class="term">action (si parlava di piccoli aggiustamenti, alcuni dicevano che si era optato per esplicitare la non retroattività della norma) mentre una nuova copertura sarebbe stata trovata per finanziare l'aumento del fondo per il 5 per mille dopo le vibrate proteste dei deputati del Sud della maggioranza che temevano venissero sfilate, allo scopo, risorse dal credito di imposta per il Mezzogiorno. Confermata invece la soppressione della norma sul Coni: si salva la Coni Spa che era stata cancellata dalla Camera. A tarda sera sarebbe uscita dal testo la norma che cancella l'Isvap: ma nelle ore notturne tutto è possibile.


<La precettazione è fallita?Colpa di uno Stato debole> (sezione: Class action)

( da "Secolo XIX, Il" del 13-12-2007)

 

"La precettazione è fallita?Colpa di uno Stato debole" l'intervista Il commento di Elio Lannutti, presidente dell'Adusbef e padre della "class="term">class class="term">action" inserita nella Finanziaria 13/12/2007 Roma. "Se fossimo un paese normale, le prefetture, in questi casi, dovrebbero procedere a sgomberare le strade e ad arrestare quelli che fanno resistenza". E' duro, durissimo Elio Lannutti, il presidente dell'Adusbef e "padre" della class="term">class class="term">action all'italiana inserita in Finanziaria. I camionisti si sono fatti beffe della precettazione e hanno proseguito la linea dura anche durante le trattative a palazzo Chigi. Presidente, consumatori e utenti come al solito sono quelli usciti con le ossa rotte dall'ennesimo braccio di ferro di una categoria con qualche controparte pubblica, in questo caso con il governo. Che cosa state facendo? "Siamo stati in giro per procure: abbiamo presentato dieci esposti contro i blocchi ipotizzando anche l'associazione per delinquere. La Procura di Roma si è già mossa. Della cosa si occuperà Gianfranco Amendola che è un osso duro". Intanto però i blocchi hanno messo in ginocchio cittadini, automobilisti, negozianti e aziende. La precettazione del governo non ha fatto paura e si è dimostrata un'arma spuntata. Come mai? "Siamo alle solite. La precettazione è uno strumento efficace se ci sono i poteri dello Stato che la fanno rispettare e puniscono chi fa finta di niente. Nel caso di blocco stradale, sono previsti 4-5 anni di galera. Questa cosa la dovrebbe considerare chi ritiene evidentemente che la situazione sia a livelli cileni". Guardi che Paolo Uggè, uno dei leader dei camionisti, ha dichiarato che la precettazione non serve a niente "Certe cose si possono dire solo perché i pubblici poteri non funzionano e la politica è debole di fronte ai ricatti delle corporazioni.". Se la precettazione è un flop, la futura class="term">class class="term">action servirà a qualcosa in casi come questo? "Certo che servirà. Non vale solo nei confronti delle aziende. I cittadini potranno tutelarsi con azioni risarcitorie e collettive contro le categorie che dispongono i blocchi. Ma è meglio non agitare troppo la class="term">class class="term">action prima del varo definitivo: ci sono già troppe lobby che puntano a sabotarla. Ci mancano solo i camionisti". M. Lo. 13/12/2007.


Ogni stagione politica ha il suo (sezione: Class action)

( da "Gazzettino, Il" del 13-12-2007)

 

Ogni stagione politica ha il suo lato oscuro. Rinnovare in modi sempre diversi e mai trasparenti il connubio tra affari e politica sembra essere il triste e indesiderabile destino di chi ha a che fare non solo con gli aspetti "alti" della convivenza, ma anche con l'amministrazione delle risorse e dei beni pubblici.La politica "buona", come il buon padre di famiglia, si sforza di gestire con oculatezza denaro e strutture, ne pianifica l'utilizzo, ne controlla gli esiti, s'impegna a cercare nuove economie in grado di avvantaggiare i cittadini. Facendo bene attenzione a non indebitare troppo il futuro delle nuove generazioni, rispetto alle quali le istituzioni sono investite di una responsabilità morale prima ancora che politica.La politica più scaltra, al contrario, utilizza il proprio campo d'azione (sanità, lavori pubblici, ecc.) e le dotazioni che controlla (ospedali, edifici, mezzi ecc) per favorire l'affare privato e renderlo più lucrativo di qualsiasi investimento industriale e finanziario.È il caso degli ospedali in project financing. Un sistema che se ben articolato aiuta ad anticipare gli investimenti pubblici e giova molto alla collettività, ma che se costruito per "far guadagnare" assegna ai potenti gruppi privati rendite favolose e in monopolio ventennale.A questo proposito viene da domandarsi quanto ci costerà il nuovo ospedale di Mestre per la parte non finanziata da risorse pubbliche e quanto invece renderà al privato. Sì, perchè per esser chiari bisogna far presente che solo nel 2010 si riuscirà a capire se la struttura costerà meno di quella attuale o se al contrario comporterà pesanti aggravi in termini di incidenza sul bilancio della Sanità veneta.Come a Mestre, anche il nuovo ospedale di Castelfranco Veneto ha visto lo "sbarco" di capitali privati. Anche in questo caso la finanza di progetto è stata prospettata come unica via per realizzare un salto di qualità strutturale della dotazione ospedaliera regionale.Nessuno però si è preso la briga di approfondire i contenuti del rapporto tra azienda ospedaliera e investitori privati. Come mai? In linea teorica tutti condividiamo la partnership pubblico-privato, ma di certo vogliamo in primo luogo sapere quanto dovrà costare ai cittadini il contributo di chi investe per interesse e stabilire con chiarezza una soglia "etica" ai rendimenti che la joint venture gli assicura.Perché alcune domande di fondo sono ineludibili: sarebbe accettabile per la collettività se il privato incassasse il 25 per cento circa all'anno come rendimento sul capitale impegnato? E se anche il ritorno per chi ha investito fosse di poco inferiore (15-20 per cento), quale genitore graverebbe il futuro suo e dei suoi figli di un cappio finanziario così elevato? Se poi se questo "mutuo usuraio" durasse 25 anni, dove prenderemmo i soldi? Da quale piega del bilancio aziendale o regionale dovremmo tirarli fuori? E rinunciando a che cosa?In assenza di risposte (perché in realtà nessuno ha mai messo la collettività di fronte alla domanda) è difficile commentare il plauso che un presidente, un sindaco e un ministro della Repubblica hanno tributato all'opera realizzata indicandola come modello da imitare. La matematica - è vero - è il nostro tallone di Achille, ma qui si tratta di semplice buon senso. Quel buon senso che se tarderà a venire rischia di lasciare agli appetiti delle lobby gli altri 30 ospedali che dobbiamo rifare in Veneto.*segretario generale CislPadova.


Carta dei diritti approvata tra le contestazioni (sezione: Class action)

( da "Gazzettino, Il" del 13-12-2007)

 

EUROPARLAMENTO Carta dei diritti approvata tra le contestazioni StrasburgoLa presidenza portoghese dell'Ue ha curato nei dettagli la coreografia della "storica" cerimonia della firma, oggi, del Trattato di Lisbona, che dopo anni di stallo si spera possa fare ripartire la macchina comunitaria. Per la cerimonia è stata scelta la sfarzosa cornice del Monasteiro de lor Jeronimos, sulle rive del Tago a Belem. Ed è previsto anche che i 27 leader europei si spostino in un "electrico", uno dei celebri e sferraglianti antichi tram di Lisbona di cui vanno pazzi i turisti fra il Monastero e il Museo delle Carrozze, dove si svolgerà la colazione ufficiale offerta dal capo dello stato.La firma avverrà nel chiostro centrale del Monastero dove 30 anni fa venne siglata solennemente l'adesione del Portogallo all'Europa comunitaria. Non dovrebbero esserci note stonate salvo forse l'arrivo tardivo del premier britannico Gordon Bown. Per motivi di servizio, una seduta che assolutamente non può mancare la mattina alla Camera dei Lord, ha spiegato la presidenza portoghese.Ma la priorità delle priorità, una volta firmato il trattato, è ora per tutti di riuscire a farlo ratificare nei 27 Paesi evitando nuove cattive sorprese. In alcuni dei Paesi membri i governi - e anche la presidenza portoghese - resistono alle pressioni dell'opposizione che chiede il referendum. Solo in Irlanda il voto popolare è una necessità costituzionale. E brutte sorprese non sono mai escluse. Il Paese più a rischio nelle ratifiche parlamentari invece potrebbe essere proprio il Regno Unito. Ma tensioni interne potrebbero provocare qualche apprensione anche nei nuovi Paesi membri più euroscettici, come la Repubblica Ceca. In Francia il presidente Nicolas Sarkozy aveva annunciato, subito dopo l'accordo finale sul trattato al vertice di Lisbona in ottobre, che avrebbe cercato di fare sì che il suo Paese - responsabile con l'Olanda dell'affossamento della costituzione europea - fosse il primo a ratificarlo. Intanto alla vigilia del vertice di Lisbona, i leader delle tre istituzioni Ue hanno firmato al Parlamento europeo la Carta dei diritti fondamentali.La sessione speciale è stata movimentata da una bordata di proteste che hanno riunito in un'improbabile alleanza eurodeputati della sinistra con quelli di estrema destra e degli euroscettici. Il gruppetto ha più volte rumorosamente invocato un referendum sul Trattato europeo, interrompendo gli interventi del presidente di turno, il premier portoghese José Socrates, e della Commissione Ue, José Manuel Durao Barroso. Il presidente del Parlamento europeo, Hans Gert Poettering, ha cercato più volte di riportare la calma, sollecitando anche i commessi a impossessarsi degli striscioni, ma le contestazioni sono continuate. Le contestazioni sono anche state duramente criticate dai radicali Marco Cappato e Marco Pannella e dal capodelegazione del Pd-Adle Alfonso Andria. Soddisfatto, invece, per la proclamazione Gianni Pittella, capo della delegazione italiana del Pse.La Carta si basa su 54 articoli e delinea i diritti civili, economici e sociali dei cittadini europei divisi in sei capitoli. Si tratta di dignità (diritto alla vita e integrità della persona), libertà (diretto alla libertà e sicurezza); all'istruzione; di lavorare; protezione in caso di espulsione e di estradizione), uguaglianza (non discriminazione, parità tra donne e uomini), solidarietà (diritto di negoziazione e di azioni collettive; condizioni di lavoro giuste e eque), cittadinanza (diritto di voto; libertà di circolazione e soggiorno) e giustizia (diritto a giudice imparziale; presunzione innocenza e principi legalità).


Tre capitoli per una finanziaria di svolta (sezione: Class action)

( da "AprileOnline.info" del 13-12-2007)

 

Alfiero Grandi*, 13 dicembre 2007 L'analisi La casa, le imprese e i lavoratori sono i principali "fronti" su cui si è concentrato l' impegno del governo per rilanciare il Paese. In sostanza una manovra che segna un cambiamento importante rispetto al passato, sebbene molto rimanga ancora da fare. A questo dovrà contribuire la Sinistra arcobaleno Il testo della finanziaria 2008 è, ormai, stabilizzato. Si può solo approvarlo o respingerlo e l'auspicio è, ovviamente, che venga approvato con il voto di fiducia alla Camera e, successivamente, al Senato. Un testo così ampio -e ad accrescerlo hanno contribuito prima il Senato, poi la Camera- è sempre difficile da sintetizzare. Questo pone un problema politico non nuovo, ma tuttora irrisolto: l'esigenza di interrompere la serie delle finanziarie-monstre, vale a dire troppo ampie, e appesantite da micro-norme e micro-interventi. Se si vuole far capire al Paese come si intende caratterizzare la politica economica per l'anno successivo, è necessario che la finanziaria, in futuro, venga ristretta alle scelte di fondo, escludendo le normative e lasciando ad atti successivi l'attuazione degli interventi "minori". Non so se l'immagine che De Rita offre dell'Italia, come di una società atomizzata, sia del tutto giusta, forse la situazione reale è un po' più complicata, tuttavia, è certo che se le sedi di responsabilità politica vogliono contribuire a riunificare il Paese e a dargli un indirizzo, un orizzonte per il futuro, debbono sforzarsi di indicare con chiarezza gli elementi di fondo, evitando sparpagliamenti. In questa finanziaria i due aspetti coesistono, ma per delineare quelli di fondo occorre "estrarli" da un insieme troppo ampio, non sempre, facilmente, comprensibile a tutti e che a volte mette in difficoltà perfino gli addetti ai lavori. Questo è un problema politico serio, perché alle difficoltà del Governo si sommano le difficoltà del Parlamento. Tornando, però, al merito, vedo questi grandi capitoli da valorizzare perché la finanziaria segna indubbiamente una novità, una svolta. Forte di un'impostazione precedente che, dal maggio 2006, ha già messo in sicurezza i conti pubblici e quindi garantisce il risanamento, ora la finanziaria 2008 ridistribuisce risorse, rafforzando misure che già in questo anno sono entrate in vigore, come gli interventi per gli incapienti e le pensioni basse per circa 4 miliardi di euro. Ci sono per il 2008 tre grandi blocchi sui quali si interviene. Il primo è la casa dove si sommano la riduzione ICI per la casa di abitazione, la detrazione per chi ha la prima casa in affitto, le misure a favore dei giovani che vogliono rendersi autonomi e gli interventi per riprendere una partecipazione pubblica, che manca da anni, che sia in grado di offrire case in affitto a prezzi accessibili a chi ha redditi troppo bassi in relazione agli attuali prezzi di mercato. Nell'insieme la manovra 2008 impegna oltre due miliardi di euro per la casa, in gran parte di riduzione della pressione fiscale. Il secondo blocco è rivolto alle imprese e segue idealmente la riduzione del cuneo fiscale, già entrato in vigore. La riduzione dell'aliquota IRES al 27,5 per cento viene autofinanziata dal sistema delle imprese e con le modifiche della Camera, che si aggiungono a quelle introdotte dal Senato, è ormai certo che in questo ambito le piccole e medie imprese saranno avvantaggiate e spinte a investire i loro profitti nell'impresa. Inoltre, per un milione di aziende, considerate marginali, tutto sarà più semplice e conveniente. Il terzo blocco riguarda i lavoratori, e le misure sono di diverso tipo. C'è, ad esempio, il credito di imposta, inserito al Senato, che punta a favorire nuove assunzioni a tempo indeterminato nel Sud, con un'attenzione particolare al lavoro femminile. Oppure, le riduzioni fiscali già decise, per circa mezzo miliardo di euro,a favore dei lavoratori dipendenti, con in più l'impegno a utilizzare l'extragettito fiscale 2008 per la riduzione della tassazione sui lavoratori dipendenti. Scommetto - personalmente - che nel 2008 ci sarà un extragettito che potrà confluire nel fondo istituito dalla Camera per favorire questa ridistribuzione fiscale. L'extragettito è molto probabile perchè parte delle misure per la lotta all'evasione e all'elusione, stanno entrando in vigore proprio ora e gli effetti si vedranno meglio in futuro. La Camera ha anche aggiunto interventi per le famiglie numerose, che si sommano a quelli, socialmente importanti, a favore di vari settori deboli della società. Nella manovra per il 2008 ci sono novità in materia di ricerca ed università, anche se le esigenze sono maggiori delle novità, ma il cono d'ombra del 2007 sembra allontanarsi grazie alle prime misure che dovrebbero in futuro diventare il primo nucleo di una scelta forte in materia di scuola, università e ricerca, per portare l'Italia ad essere più competitiva nel sapere, oltre che nelle merci. Sono previsti investimenti in vari settori, così come c'è il finanziamento del protocollo sul welfare. Anzi, c'è qualcosa di più, perché la Camera ha introdotto una norma che avvia gli "ammortizzatori sociali" anche per CO.CO.CO. e CO.CO.PRO. Ci sono poi altre scelte politiche di rilievo, come un forte intervento per ridurre i costi della politica, i costi del funzionamento della pubblica amministrazione e delle istituzioni, mettere un tetto e dare trasparenza alle retribuzioni dei dirigenti pubblici, da tempo fuori controllo e non sempre congrue. Queste riduzioni hanno tra l'altro, consentito di evitare che nel 2008 tornassero i ticket sanitari. class="hilite">Aggiungo che anche la class="term">class class="term">action, o azione collettiva, è una novità importante perché aiuta i cittadini a mettersi insieme per difendersi meglio dalle truffe, dallo strapotere di troppe aziende di servizi. Contro l'introduzione di questa novità ci sono state forti resistenze. Purtroppo, Confindustria si è collocata in un fronte conservatore e tuttavia, ormai è certo, la class="term">class class="term">action, diventerà legge dello Stato con una procedura convincente: il Senato ha introdotto la norma e la Camera l'ha perfezionata, senza stravolgerla. C'è poi un pacchetto di misure ambientali importanti che vanno dalla conferma della detrazione al 55 per cento delle spese per ristrutturazioni edilizie ad alta qualità ambientale, fino ad interventi che in vario modo investono sull'ambiente, a cominciare dalla riduzione di emissioni di CO2. Cito per tutte la proposta di alimentare, con decisioni volontarie, un fondo per l'ambiente attraverso il pagamento di un centesimo in più per ogni litro di benzina e gasolio, riprendendo una felice intuizione che ha permesso, in altri paesi, di lasciar camminare in avanti le avanguardie ambientali più sensibili che oggi hanno dimensione di massa. Di rilievo gli interventi per impedire il riformarsi di precariato nella pubblica amministrazione e, nello stesso tempo, dare risposte ai lavoratori precari, anche se, purtroppo, non a tutti, e agli LSU, anche l'impegno di assumere quasi tutti gli idonei all'Agenzia delle Entrate e all'Agenzia delle Dogane è importante per rafforzare l'apparato di controllo e lotta all'evasione. Vale la pena ricordare l'articolo introdotto alla Camera, che consente al Governo di intervenire per ridurre i prezzi al consumo dei prodotti petroliferi con il fine di calmierare il mercato. Il trasporto pubblico locale è finanziato con modalità che dovrebbero evitare in futuro l'ansia di trovare ogni anno, ex novo, risorse. Con gli Enti locali e le Regioni il patto di stabilità interno risulta meno severo di prima, e questo dovrebbe consentire qualche spazio di manovra in più, in particolare ai Comuni, a favore dei quali sta procedendo il decentramento dei poteri in materia di catasto. Sostegno alla produzione cinematografica italiana, interventi per alleggerire l'aumento del costo dei mutui a tasso variabile per le famiglie, misure per il controllo dei prezzi e per scoraggiare le speculazioni, interventi in materia di sicurezza. Questo è un tentativo di sintesi della finanziaria 2008, una manovra che non toglie e invece da, e non è poco. Detto questo, non tutto è a posto, ci sono scelte appena accennate, come quella sulla restituzione fiscale ai lavoratori dipendenti, o l'apertura di una fase nuova in materia di scuola, università, ricerca. Soprattutto, resta una sproporzione tra l'esigenza di maggiore equità e giustizia o di scelte più forti per l'ambiente e le risorse oggi disponibili. Per fare crescere le risorse occorre che cresca il Paese, la sua competitività. Per fare crescere la competitività occorre una forte valorizzazione del lavoro, degli investimenti e anche un sistema di imprese meno alla ricerca di sconti e più impegnato a scommettere sul futuro e su un patto positivo con il lavoro, a partire dalla crescita dei salari. Scelta ormai inderogabile. Per reggere le sfide di questa fase il Governo e la maggioranza, debbono riprogettare insieme le priorità. La questione non è cosa manca o non è sufficiente nella finanziaria 2008, anche se c'è pure questo, ma soprattutto il farsi carico di delineare una proposta forte che ridia fiducia nel futuro, partendo da quello che c'è nella finanziaria, ma senza accontentarsi. Parlare al Paese, parlare di futuro, scegliere con nettezza. Scegliere ad esempio di tassare tutte le rendite finanziarie almeno con un'aliquota unica al 20% per rendere meno conveniente un uso solo finanziario della ricchezza e riequilibrare il prelievo tra i redditi. Questo richiede un di più di quanto c'è oggi, e questo di più è la capacità di rimotivare la coalizione di centro sinistra, di ridare senso all'azione di Governo. Evitare slabbrature o una crisi è un'azione importante, ma per evitare un logoramento progressivo, occorre un colpo d'ala e la Sinistra/Arcobaleno deve contribuire in modo decisivo a darlo. *Sottosegretario all'Economia e Finanze.


Di OLIVIA POSANI - ROMA - TRE VOTI di fiducia su tre maxiemendame (sezione: Class action)

( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)" del 14-12-2007)

 

Di OLIVIA POSANI ? ROMA ? TRE VOTI di fiducia su tre maxiemendamenti. Il governo ha deciso di spacchettare la Finanziaria, ormai lievitata a 1.199 emendamenti: l'ultimo arrivato è quello che stanzia 70 milioni di euro per mettere fine al blocco dei Tir. La fiducia è attesa per questa notte. Poi inizierà la discussione sugli ordini del giorno (ne sono stati presentati addirittura 250) e dunque il voto finale sul ddl, che è il cuore della manovra economica 2008, è presumibile arrivi solo domani notte, se non addirittura martedì, come minaccia l'opposizione. Perché il governo ha sì apportato modifiche molto contenute rispetto al testo varato dalla commissione bilancio, ma in compenso nei tre maxiemendamrenti non compaiono misure approvate all'unanimità da maggioranza e opposizione, come ad esempio la liquidazione di Coni servizi. "E' STATA ingannata la presidenza della Camera e non è tollerabile che il governo calpesti il lavoro fatto dal Parlamento", accusa Crosetto (FI). Bertinotti getta acqua sul fuoco: "Il governo si assume la responsabilità politica di quello che porta in aula o meno. Ai miei uffici spetta solo il giudizio di ammissibilità". E in effetti il presidente della Camera, stemperando l'umore dei partiti minori dell'Unione, che temevano colpi di mano finali, ha bocciato 8 commi che contenevano disposizioni non discusse in commissione. Sul campo resta poi la polemica per l'ennesimo ricorso al voto di fiducia. Napolitano, che ha più volte esortato il governo a non porre la questione di fiducia, ieri non ha voluto commentare: "Lo farò alla fine dell'iter parlamentare, il 20 dicembre", ha spiegato il capo dello Stato. Alla fine sono state rafforzate le risorse per finanziare il 5 per mille in favore delle associazioni no profit e della ricerca (il fondo passa da 100 a 380 milioni) ed è stato reso più saldo il tetto agli stipendi d'oro dei managre pubblici. NULLA DA FARE, invece per la rottamazione delle auto e degli eletrodomestici. E non è detto nemmeno, fa notare Visco, che che la misura arrivi con il decreto mille proroghe di fine anno. Il vice ministro dell'Economia ha quindi definito "del tutto folle" il meccanismo che di anno in anno gonfia la Finanziaria: "C'è troppa roba, governo e parlamentari ci mettono dentro tutto quello che possono. Basterebbe modificare i regolamenti delle Camere per risovere i sette decimi dei problemi italiani". Il ministro Padoa-Schioppa ha invece usato parole anche sconsolate per descrivere la pubblica amministrazione: ""Ci sono alcuni casi affascinanti e altri raccapriccianti". Tornando alle misure, è stata posta fine alla polemica sul tetto di 274 mila euro agli stipendi d'oro. Ieri c'era stato un ulteriore altolà da parte di Rifondazione e dell'Idv, che temevano un allentamento della norma. Il ministro Chiti ha però annunciato che il governo non solo aveva confermato la norma uscita dal Senato, ma "l'ha resa più rigorosa nella spesa, visto che si fissa un tetto anche alle retribuzioni delle 25 figure per le quali era stata prevista una deroga". Il trattamento economico per il governatore di Bankitalia, autorità indipendenti e via dicendo, non potrà essere superiore al doppio della cifra indicata. class="hilite">Nessun cambiamento sulla class="term">class class="term">action (l'azione giudiziaria collettiva da parte dei consumatori) e vengono confermata anche i buoni indennità per i co.co.co. Maggiori fondi, invece, per potenziare la sicurezza: 190 milioni, di cui solo 30 destinati ai vigili del fuoco. Ma come previsto, e i segretari di Cgil, Cisl e Uil lo fanno immediatamente notare, non c'è riferimento ad una cifra di massima da destinare al rinnovo dei contratti. - -->.


Di cosa si occupa davero (sezione: Class action)

( da "Tribuna di Treviso, La" del 14-12-2007)

 

Di cosa si occupa davero la sinistra italiana La sinistra italiana discute su canne, lenzuola ed intimissimi, nel frattempo gli operai muoiono bruciati e gli extracomunitari cadono dalle impalcature. Giuseppe Cianci Treviso Piano delle antenne la replica di We Work Il Forum Permanente sull'elettrosmog di Treviso critica fortemente il lavoro che il Consorzio We Work Engineering sta svolgendo (in Ati con Deimos Engineering e Intergraph Italia) al fine di redigere i Piani di settore per la telefonia mobile a valle di un affidamento del Consorzio Priula a seguito di una gara pubblica. Come Consorzio We Work chiariamo alcuni aspetti che sono stati riportati in modo distorto. Il Consorzio We Work (e non quindi Jcs) nel 2006 ha stipulato un accordo con il Consorzio Elettra 2000 (consorzio costituito da Fondazione Marconi, Università di Bologna e Fondazione Ugo Bordoni) al fine di uno scambio reciproco di competenze ed esperienze nel settore della telefonia mobile e della redazione dei piani per le amministrazioni pubbliche. Elettra 2000 è l'organismo che ha come obiettivo quello di creare conoscenza in materia di bioelettromagnetismo e avviare un dialogo tra mondo scientifico, mondo politico, industria e cittadinanza e si propone quale soggetto di supporto per Enti ed Amministrazioni locali nella costruzione del rapporto informativo e comunicativo con i cittadini, legato alla gestione delle problematiche connesse con lo sviluppo delle reti di telecomunicazione. La Fondazione Ugo Bordoni, dal canto suo, è l'organo scientifico del ministero delle telecomunicazioni composto da esperti europei del settore. Il ministero ha sottoscritto una convezione con l'associazione nazionale dei Comuni (Anci) ed Elettra 2000 per eseguire il monitoraggio del campi elettromagnetici in Italia. Elettra 2000 opera in questo campo anche tramite la Fondazione. Il lavoro di We Work è eseguito mediante l'adozione di procedimenti tecnici, di verifica strumentale, delle discipline di validazione dei dati e di format di pubblicazione condotte sotto la supervisione scientifica di Elettra 2000 ed in uso dalle Agenzie Regionali dell'Ambiente (Arpa). Poiché a differenza di altre Regioni il Veneto non ha una sua legge in materia di disciplina ed organizzazione dei piani di telefonia mobile (si vedano ad esempio Emilia Romagna, Lombardia e Friuli) la proposta che il Consorzio We Work ha presentato ai Comuni non è assolutamente vincolante ma anzi lascia il più ampio margine di azione e di decisione ai Comuni. Gaetano Di Bona (Il presidente) Tomat e il popolo del no La ragioni di chi protesta Leggo sulla stampa locale lo sfogo del presidente di Unindustria dottor Tomat contro il popolo dei "No". Il presidente degli industriali si lamenta del fatto che, sempre più cittadini, si ribellano, rifiutando le decisioni prese al di sopra della proprie teste. Egregio dottor Tomat, se far parte del popolo dei "No" significa ribellarsi a quelle opere che ingrassano le tasche di pochi minando la salute di moltissima gente, allora io faccio parte di questo gruppo; se significa ribellarsi ad una politica distante dai cittadini volta solo a trarre profitti personali e maggior potere, allora io faccio parte di quel gruppo; se significa ribellarsi al pizzo delle mafie, allora faccio parte di loro; se significa difendere il territorio dove si è nati, e preservarlo per i propri figli, contro gli scempi di persone senza scrupolo disposte a saccheggiarlo per interesse privato, allora faccio parte del gruppo; se significa pretendere che un amministratore pagato con soldi pubblici faccia il bene della collettività, allora faccio parte del popolo dei "No"; se significa indignarsi nel leggere certe affermazioni da chi istituzionalmente ti rappresenta, ancora una volta mi troverà tra loro; se significa lottare per un mondo migliore dove, ad esempio, un imprenditore faccia il suo lavoro rischiando il proprio denaro, senza ricorrere al denaro pubblico per sostenersi a spese della collettività allora io sono dei loro. Mi può incollare addosso qualsiasi etichetta: qualunquista, antipolitico, contestatore. Mi rincresce doverle dire che per quanto a lei potrà sembrare impossibile, io sia fiero di far parte di queste persone. David Borrelli Treviso.


Resta la class action: entra in vigore solo da giugno 2008 (sezione: Class action)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 14-12-2007)

 

Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data: 2007-12-14 - pag: 3 autore: Resta la class action: entra in vigore solo da giugno 2008 Isabella Bufacchi ROMA L'azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori, incastonata nel codice del consumo e modellatasul diritto costituzionale del singolo cittadino di agire in giudizio a difesa dei propri diritti, resta dentro la Finanziaria: diventerà efficace nel giugno 2008, o più precisamente decorsi 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio. Nessuno stralcio dell'ultim'ora, dunque. Il maxiemendamento presentato ieri dal Governo, che stravolge il testo licenziato dal Senato, ripropone integralmente la versione della class action all'italiana nell'emendamento del relatore alla Finanziaria: la norma tuttavia potrebbe essere oggetto di ulteriori correzioni, limature e miglioramenti proprio perché la fase di collaudo e messa a punto durerà un intero semestre. L'impianto dell'azione collettiva risarcitoria, così come lo ha definito il Governo riscrivendo in buona misura il testo dei senatori Manzione-Bordon, si regge su quattro pilastri: 1) i soggetti legittimati ad agire non sono solo le 16 associazioni dei consumatori Cncu nella lista del ministero dello Sviluppo ma sono tutte le associazioni e i comitati (ma non singoli cittadini) in grado di rappresentare in Tribunale interessi collettivi; 2) la classe si definisce e si delimita sul nascere con il sistema dell'optin: i soggetti interessati devono comunicare la propria adesione all'azione collettiva ( il sistema americano opt-out che considera automaticamente tutti dentro a esclusione di chi si chiama fuori è stato scartato); 3) il giudice agisce da "superfiltro" perché valuta la titolarità dei soggetti che presentano la domanda e l'ammissibilità della domanda stessa: respinge class action infondate, trainate da conflitti d'interessi e non rappresentative di veri interessi collettivi; 4) per evitare di affollare i Tribunali con azioni risarcitorie dei singoli post-class action (modello Manzione-Bordon), la norma prevede ora due soluzioni stragiudiziali tramite accordo diretto tra impresa e consumatore- utente oppure in camera di conciliazione. Il presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà ha rilanciato ieri l'idea di un filtro aggiuntivo esercitato dalla sua Authority. Le azioni ricattatorie "si possono evitare con i giusti filtri. L'Antitrust potrebbe essere un buon filtro per alcune questioni, come ad esempio le pratiche abusive ", ha detto Catricalà. Il ministro dello Sviluppo Pier Luigi Bersani, invece, nei giorni scorsi aveva ribadito che i processi amministrativi e giudiziari vanno tenuti ben distinti nella class action. Il Parlamento ha tentato invano, negli ultimi dieci anni, di varare una legge che riuscisse a migliorare le tutele di consumatori e utenti dotando il cittadino di uno strumento di difesa in più e al tempo stesso di un forte deterrente contro abusi e illeciti contrattuali ed extracontrattuali, pratiche scorrette, comportamenti anticoncorrenziali. Quel che non è stato possibile in un decennio di dibattiti parlamentari è stato realizzato in maniera rocambolesca in Finanziaria in poco più di un mese: Roberto Manzione e Willer Bordon (Unione democratica-ex ulivo) hanno presentato a sorpresa a Palazzo Madama la class action e dopo ritocchi sostanziali il 15 novembre hanno ottenuto il disco verde del Senato. Il testo è stato nuovamente modificato alla Camera in due tappe: dal Governo e dal relatore Michele Ventura. La norma resta perfettibile. La class action è nata negli Usa per consentire a tutti, anche a chi non dispone di mezzi finanziari adeguati e a chi subisce danni di dimensioni ridotte, di rivalersi per vie legali contro le imprese che ledono diritti collettivi. Questo stesso principio ha ispirato l'introduzione dell'azione collettiva risarcitoria in Italia: ora resta da vedere se le imprese italiane saranno adeguatamente tutelate contro gli abusi della class action. isabella.bufacchi@ilsole24ore.com I "PALETTI" No ad azioni dei singoli cittadini, due le soluzioni stragiudiziali. Catricalà si candida: "Faccio io da superfiltro".


Quell'antipolitico principio di maggioranza (sezione: Class action)

( da "Manifesto, Il" del 14-12-2007)

 

Incontri Critica alla democrazia. Un seminario di Mario Tronti apre un ciclo di autoformazione alla Sapienza di Roma Francesco Brancaccio Luca Cafagna La democrazia sembra essere uno dei pochi concetti sopravvissuti alla crisi del moderno e della politica moderna. Il discorso democratico è oggi più che mai egemone, nelle discipline universitarie, nel linguaggio politico, nella "opinione pubblica". Ma ancora: nei nuovi dispositivi di guerra, nell'economia, nelle forme della governance, persino nei provvedimenti securitari. Quando si mette in discussione la democrazia lo si fa esclusivamente in nome del suo aggettivo (rappresentativa, comunitaria, diretta, contrattuale, partecipativa). Spostare l'asse della critica sul sostantivo, criticare la democrazia sans phrase, o la democrazia politica - per dirla con Mario Tronti - questo è stato il punto di partenza del seminario organizzato dal Collettivo Sp2 di Scienze Politiche dell'Università La Sapienza di Roma. Proprio Tronti ha aperto il ciclo di autoformazione Per una critica della democrazia nel Novecento, che proseguirà affrontando le varie teorie democratiche (Arendt, Rawls, Habermas, Nozick) per poi concludersi con una lezione di Toni Negri su Spinoza. L'obbiettivo è esplicito: indagare l'inattualità della critica alla democrazia come campo di ricerca all'altezza della nuova composizione sociale che ha innervato i movimenti degli ultimi anni. Democrazia politica significa per Tronti democrazia reale: proprio come per il socialismo, è la sua stessa realizzazione ad annullare la possibilità di un'alternativa ideale. Tronti ha ripercorso, in chiave genealogica, la costellazione concettuale che vive tra Lenin e Schmitt, focalizzando in particolare l'attenzione su tre assi critici. Innanzitutto il principio universalista basato sull'identità del popolo sovrano, versione secolarizzata del concetto teologico di "popolo di Dio". In quest'ottica anche le primarie, che oggi rimbalzano da una sponda all'altra dell'Atlantico sotto l'etichetta della partecipazione diretta, simboleggiano piuttosto l'investitura sacrale di un capo da parte del suo popolo. Dunque, in quanto neutralizzazione e spoliticizazzione del conflitto di classe, è la democrazia stessa ad essere, ab origine, antipolitica. Inoltre, essendo fondata su un preteso universalismo, la democrazia è pensata per essere esportata, laddove è necessario attraverso la guerra. Proprio la guerra è il secondo asse di riflessione, che attraverso Lenin diviene un dispositivo ambivalente: guerra come prosecuzione della politica capitalistica ma anche come eccedenza del conflitto sociale rispetto alle istituzioni democratiche nazionali. A partire da tale ambivalenza l'azione politica rivoluzionaria è per Lenin rottura della linearità storica e, dunque, dell'immagine di uno sviluppo espansivo del processo democratico. L'ultimo asse della "lezione" è la contrapposizione tra democrazia e libertà, quest'ultima intesa come "libertà non di dire il pensiero, ma di pensare il pensiero, che non è quello dominante". Da questa angolazione, il potere costituente - enigma e, al contempo, fattore di crisi di ogni costituzione democratica - acquista la sua pienezza in quanto potere costituente di libertà, "esercizio di legittimità che non coincide necessariamente con la legalità". Per dirla in breve: "la democrazia non è un valore", ma è al contrario basata sul principio quantitativo della maggioranza, in ciò del tutto equivalente all'economia politica. Sostenere ciò in un'aula universitaria trova un immediato riscontro con i meccanismi di quantificazione del sapere determinati dai recenti processi di riforma. È proprio da questo punto di vista che l'autoformazione emerge con tutta la sua forza in quanto qualità contrapposta alla quantità, pratica di minoranza irriducibile al principio di maggioranza e al minoritarismo ad esso subalterno. Proprio l'assunzione di questo principio, sostiene Tronti, ha infatti rappresentato il suicidio del movimento operaio. E, potremmo aggiungere, della "sinistra reale". Se, come dice Tronti, dopo averla radicalmente messa a critica, Marx non è però del tutto fuoriuscito dall'economia politica, allora la frontiera della ricerca si situa oggi sull'andare oltre la democrazia.


Furto corrente allo sportello (sezione: Class action)

( da "Manifesto, Il" del 14-12-2007)

 

Affari bancari Furto corrente allo sportello r. c. E' confermato: siamo il paese europeo dove andare in banca costa di più. Il Rapporto 2007 sull'integrazione dei mercati finanziari nella Ue andrebbe stampato e affisso in bacheca all'ingresso di tutte le nostre banche. Vi si legge, nero su bianco, la seguente classifica: Italia 120, Francia 80, Germania 65, Svezia e Irlanda 40, Finlandia 30, Gran Bretagna 20, Olanda 10. Dove a ogni numero corrisponde la quantità di euro che si pagano ogni anno per tener aperto un conto corrente. Dunque il Commissario Ue per il mercato interno, Mr Charlie McCreevy, ci informa che paghiamo molto, molto ma molto più di tutti gli altri correntisti: tra i primi (noi) e gli ultimi (gli olandesi) c'è il rapporto di 120 a 10. Molte cose si spiegano, allora. Come mai gran parte del mondo bancario e politico difendeva l'italianità delle banche (se i polli sono italiani, che lo siano anche gli spennatori); come mai invece tutte le banche europee facevano la gara per entrare in Italia (pollo ricco, mi ci ficco: applicando alle filiali italiane gli usi e costumi italiani, non quelli olandesi francesi); e come mai siano le banche a guidare le danze dell'economia, fino a giungere quasi a comprarsi per interposto Toto la compagnia di bandiera. class="hilite">Adesso arriva la Finanziaria, e consente la class="term">class class="term">action. Ci si potrebbe attrezzare per la class="term">class class="term">action n. 1, dal titolo Correntisti vs Banche. Il presidente dell'Antitrust Catricalà, che ieri si è candidato al titolo di Mister Class Action, potrebbe farci un pensierino.


Finanziaria, fiducia del governo Duro il giudizio dei sindacati (sezione: Class action)

( da "Manifesto, Il" del 14-12-2007)

 

Finanziaria, "fiducia" del governo Duro il giudizio dei sindacati s.f Roma Cambiata d'abito - e riaccorpata in tre maxiemendamenti - passata al vaglio di ammissibilità del presidente della Camera Bertinotti, la legge finanziaria si prepara, oggi, al voto di fiducia dell'aula di Montecitorio. Lo ha annunciato ieri il ministro per i rapporti con il parlamento, Vannino Chiti. Cauto, il commento del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: "Commenterò a conclusione dell'iter parlamentare. Mi riservo il giudizio". Duro invece il giudizio dei tre sindacati confederali: "Sui contratti pubblici e sui trasporti, nessuna risposta". Una seduta fiume è quella che si preannuncia per oggi: la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha deciso di votare entro questa notte la fiducia sui rispettivi maxiemendamenti. Mentre il voto finale dovrebbe esserci, spera la maggioranza (tra gli strepitii dell'opposizione), entro domenica mattina. I tre maxiemendamenti presentati ieri mattina dall'esecutivo, che sostituiscono interamente il testo della manovra, ricalcano nella sostanza il lavoro di fino compiuto dalla commissione bilancio della Camera (che ha rivisto, sotto forma di emendamenti o subemendamenti, 292 norme). E incorporano le misure prese per rendere operativo l'accordo con gli autotrasportatori: 30 milioni di euro in più, nel 2008, come rimborso sui pedaggi, 20 milioni nel 2009, e altrettanti nel 2010, per finanziare un fondo per la riforma del settore, oltre all'"allentamento" della liberalizzazione. Sul tetto ai maxi stipendi dei manager della pubblica amministrazione, il testo del governo è il risultato di una mediazione tra il quello del Senato e quello della commissione bilancio della Camera. Si prevede cioè un doppio canale, che esenta dalla soglia massima gli stipendi delle amministrazioni dello Stato, Bankitalia e autorità indipendenti, il cui trattamento economico però non potrà essere superiore al doppio del tetto previsto. class="hilite">Anche la class="term">class class="term">action introdotta al Senato, esce dalla Camera decisamente temperata, suscitando le ire di alcune delle sigle dei consumatori. Tra le modifiche dell'ultima ora figura anche l'aumento del tetto del 5 per mille (da 100 a 380 milioni), e lo stanziamento, come chiedevano a gran voce i socialisti di Angius, di 40 milioni nel 2008 per la formazione e la riqualificazione professionale per i co.co.co. Resta l'impegno alla riduzione delle tasse sul lavoro dipendente, con la creazione di un fondo ad hoc: le entrate però dovranno essere strutturali (i proventi dell'extra gettito 2008), e non più soltanto quelle provenienti dalla lotta all'evasione, e la destinazione al lavoro dipendente da "prioritaria" diventa "esclusiva". Montecitorio ha inoltre previsto di di destinare 135 milioni nel 2008 e 180 dal 2009 alla riduzione della tassazione sul Tfr. La riduzione delle tasse alle imprese, che insieme agli sgravi Ici, sono il piatto forte della manovra, sono state meglio "precisate" dalla commissione bilancio: l'aliquota Ires scende dal 33% al 27,5%, quella Irap passa dal 4,25% al 3,9%. Sale a 9500 la franchigia Irap per le piccole e medie imprese. La finanziaria esce dalla Camera con in dote "mister prezzi", il garante che dovrà vigilare sugli aumenti, e con la misura per sterilizzare, con la riduzione delle accise, l'impatto dell'aumento dell'Iva sui carburanti (conseguenza dell'aumento del greggio). Infine, sono state incrementate, fino a 200 milioni, le risorse del comparto sicurezza. E' stato esteso a tutti i piccoli e medi esercizi commerciali il credito fino a 3 mila euro (inizialmente previsto solo per i tabaccai) per l'installazione di apparecchi di videosorveglianza. Ed è stata inserita la liberalizzazione delle ferrovie, che originariamente si trovava nel ddl Bersani sulle liberalizzazioni. "Ad una prima lettura i maxi emendamenti alla finanziaria no sembrano contenere risposte alle questioni poste dalle organizzazioni sindacali", è stato il commento, diffuso in una nota congiunta, dei tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. Denunciano i sindacati la mancanza di risorse per il rinnovo del contratto del pubblico impiego, e la questione del trasporto pubblico locale, con il dito puntato sulla situazione delle Ferrovie dello Stato.


La Finanziaria fa arrabbiare i sindacati (sezione: Class action)

( da "Secolo XIX, Il" del 14-12-2007)

 

Oggi il voto di fiducia Alla Camera sono rimasti fuori i finanziamenti per il rinnovo dei contratti. L'opposizione minaccia l'ostruzionismo 14/12/2007 Roma. La Finanziaria marcia verso un finale a colpi di fiducia. Il governo ha presentato ieri alla Camera tre maxi-emendamenti, che riprendono tutte le misure della manovra. I provvedimenti sono stati blindati dopo le ultime correzioni e dovranno superare il vaglio dell'aula oggi, a tarda sera, con tre distintiti voti di fiducia. Ma le opposizioni annunciano battaglia: faranno di tutto per bloccare la manovra in aula fino a martedì: "Noi non accettiamo i diktat della maggioranza. Il calendario si decide insieme", ha tuonato Elio Vito, capogruppo di Fi. Il governo conta invece di chiudere la partita entro domani pomeriggio con il voto finale, che non dovrebbe riservare colpi di scena. Da lunedì fino a mercoledì, sarà la volta del Senato, che affronterà la terza e definitiva lettura: anche in questo caso, è ormai scontato l'uso della fiducia e quindi il testo rimarrà lo stesso che sarà licenziato dalla Camera. Fra le novità, c'è il doppio tetto per gli stipendi dei manager pubblici, che è stato fissato a 550 mila euro per i dirigenti di Banca d'Italia e Authority. Spunta anche un Fondo di 40 milioni a favore dei precari a progetto (cioè i co.co.pro), che avranno una indennità e corsi di formazione, se perderanno il lavoro. Entrano anche le agevolazioni per i camionisti concordate con il governo. Si attenua il giro di vite per le Comunità montane, con le Regioni incaricate di fare i tagli entro sei mesi. Sindacati in trincea. Restano fuori gli stanziamenti per rinnovare i contratti pubblici. E questo ha spinto i sindacati a minacciare una dura reazione con un "inasprimento del conflitto e magari atti eclatanti". A questo punto, diventa più concreta l'ipotesi di uno sciopero generale annunciato per fine gennaio da Cgil, Cisl e Uil. "Dal governo c'è stata una risposta negativa mentre si è tenuto conto dei privilegi di molte categorie", hanno detto i sindacati. Il governo ha evitato di fare troppi cambiamenti e interventi sulla dirittura d'arrivo. Anche perchè il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, ha messo i suoi paletti, vigilando di persona sugli ultimi ritocchi ai maxi emendamenti e imponendo lo stralcio di quelle misure che nulla avevano a che fare con l'impianto della Finanziaria approvata dalla commissione Bilancio. "Ho escluso tutte le novità", ha spiegato Bertinotti. Le opposizione hanno appezzato la decisione: "Questo restituisce un minimo di dignità ai lavori parlamentari", ha osservato Guido Crosetto, di Fi. class="hilite">Class class="term">action. Solo questa notte arriverà il verdetto ufficiale. Si tratta di una vera corsa contro il tempo per evitare il grande ingorgo di Natale: in coda alla Finanziaria c'è infatti il welfare in attesa del via libera del Senato, ovviamente con l'ausilio inevitabile del voto di fiducia. "Nella maggioranza le sono posizioni sono troppo distanti", ha confermato ieri il presidente della commissione Lavoro del Senato Tiziano Treu, aprendo la porta alla blindatura del testo sul welfare. Dopo le critiche e gli aggiustamenti, la class="term">class class="term">action viene confermata dal governo nella versione approvata dalla commissione Bilancio. Viene previsto un filtro per l'azione legale collettiva da parte dei consumatori: sarà il giudice decidere l'ammissibilità e la fondatezza. Ma si allarga la platea delle associazioni ammesse. Il tandem dei senatori, Willer Bordon e Roberto Manzione, che hanno sponsorizzato la norma, temevano un blitz sulla retroattività, che però non c'è stato, nel senso che non è stata esclusa in modo esplicito. E così le vittime dei crac Parmalat, Cirio e bond argentini hanno qualche speranza in più. Confermato a 274 mila euro il tetto per compensi dei manager pubblici, che non potranno guadagnare più di un presidente di Corte di Cassazione. Rimangono anche le 25 deroghe, ammesse per i super manager e gli alti dirigenti. Nel caso di doppi incarichi, la norma prevede un taglio in quattro anni così da riportare i compensi dentro i tetti stabiliti. Non avranno vincoli massimi i contratti degli artisti, soprattutto quelli ingaggiati dalla Rai. Dopo gli annunci e i ripensamenti, il governo ieri ha rinunciato a inserire nella Finanziaria la rottamazione delle auto Euro 2, osteggiato dai Verdi. Il ministro Pierluigi Bersani è favorevole e non ha perso le speranze: c'è sempre il decreto milleproroghe a fine anno. Ma il collega Vincenzo Visco è scettico: "Non so se si farà un decreto". Fiducia. Come ormai accade da anni, la Finanziaria arriva in vista del traguardo, gonfiata di articoli (da 100 a oltre 200) e viene blindata: non è una novità perché lo stesso fece Silvio Berlusconi nel 2003 di fronte ai dubbi di Pier Ferdinando Casini, che era sulla poltrona oggi occupata da Bertinotti. Non sono una novità neanche le polemiche sull'assalto alla diligenza, che fa lievitare la spesa pubblica, come continua a spiegare il ministro Tommaso Padoa Schioppa: "Se non si taglia la spesa, si dovranno aumentare le tasse". Più esplicito il giudizio di Visco: "Dura troppo, c'è troppa roba. E' una cosa folle, legata al fatto che le Camere non funzionano". Michele Lombardi 14/12/2007 la proposta"Anche i compensi dei dirigenti Rai saranno soggetti ai parametri stabiliti" 14/12/2007.


Decreto fiscale collegato alla finanziaria 2008 (sezione: Class action)

( da "AltaLex" del 14-12-2007)

 

Decreto Legge , testo coordinato 01.10.2007 n° 159 , G.U. 30.11.2007 Stampa Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 279 del 30 novembre 2007 la Legge 22 novembre 2007, n. 222 di conversione del decreto legge in materia di disposizioni urgenti di carattere finanziario che anticipa talune misure presenti nella manovra Finanziaria 2008 alla quale è collegato. In particolare il provvedimento (consistente in 7,5 miliardi di euro destinati al 2007 ed 800 milioni di euro per la riduzione del disavanzo) introduce rilevanti novità in materia di riduzioni fiscali ed investimenti, tra cui aiuti alla cooperazione allo sviluppo (910 milioni di euro) e l'anticipo del contratto del pubblico impiego (500 milioni di euro). Fra le novità si segnala in particolare: Cinque per mille: destinazione di investimenti aggiuntivi per 150 milioni di euro; Distretto della sedia: previsti investimenti per 65 milioni di euro per collegare l'autostrada A4 e il comune di Manzano; Editoria: riduzione del 2% dei contributi erogati a ciascun editore in base alla legge n. 250/1990 e tra il 7 e il 12 % delle agevolazioni tariffarie per la spedizione postale dei prodotti editoriali; Mobilità urbana e Mose: investimenti per 970 milioni di euro (linea C metropolitana Roma, metro di Milano, metro di Napoli, Mose di Venezia); Regioni: commissariamento in caso di loro inadempienza riguarda al piano stabilito con lo Stato per il rientro del deficit sanitario; Spesa farmaceutica: aumentato dal 13 al 14,4% il tetto di spesa farmaceutica a carico del Servizio sanitario nazionale; Sportass: la Cassa di previdenza per l'assicurazione degli sportivi viene soppressa e la sua gestione è trasferita all'Inps; Televisione digitale: prorogato al 2012 il passaggio al digitale; Treni: viene stabilito che la quota del canone di utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria da destinare alla copertura dei costi di investimento per la realizzazione della stessa sarà determinata con delibera Cipe. (Altalex, 13 dicembre 2007. Si veda la tabella delle novità della manovra finanziaria 2008; vedi anche il comunicato stampa del Governo) TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 1 Ottobre 2007, n. 159 Testo del decreto-legge 1 ottobre 2007, n. 159 (in Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 229 del 2 ottobre 2007), coordinato con la legge di conversione 29 novembre 2007, n. 222, in questo stesso supplemento ordinario alla pag. 5, recante: "Interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equita' sociale". (GU n. 279 del 30-11-2007 - Suppl. Ordinario n. 249) Avvertenza: Il testo coordinato qui pubblicato e' stato redatto dal Ministero della giustizia ai sensi dell'art. 11, comma 1, del testo unico delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, nonche' dell'art. 10, commi 2 e 3, del medesimo testo unico, al solo fine di facilitare la lettura sia delle disposizioni del decreto-legge, integrate con le modifiche apportate dalla legge di conversione, che di quelle modificate o richiamate nel decreto, trascritte nelle note. Restano invariati il valore e l'efficacia degli atti legislativi qui riportati. Le modifiche apportate dalla legge di conversione sono stampate con caratteri corsivi. Tali modiche sul terminale sono riportate tra i segni ((...)). A norma dell'art. 15, comma 5, della legge 23 agosto 1988, n. 400: (Disciplina dell'attivita' di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri), le modifiche apportate dalla legge di conversione hanno efficacia dal giorno successivo a quello della sua pubblicazione. Art. 1. Destinazione maggiori entrate 1. Le maggiori entrate tributarie nette rispetto alle previsioni definite con il Documento di programmazione economico-finanziaria 2008-2011 per l'anno 2007, pari a 5.978 milioni di euro, ulteriori rispetto a quelle incluse nel provvedimento previsto dall'articolo 17, comma 1, della legge 5 agosto 1978, n. 468, e utilizzate a copertura del decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, sono destinate, per lo stesso anno, alla realizzazione degli obiettivi di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni e dei saldi di finanza pubblica a legislazione vigente, definiti dal predetto Documento di programmazione economico-finanziaria e dalla relativa Nota di aggiornamento. 2. Gli obiettivi di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni di cui al comma 1 includono gli effetti finanziari degli interventi disposti con il presente decreto, ivi comprese le misure di sviluppo ed equita' sociale di cui all'articolo 1, comma 4, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Art. 2. Imprese pubbliche 1. Per la prosecuzione delle opere in corso sulla rete tradizionale dell'infrastruttura ferroviaria, previste dal contratto di programma 2007-2011 parte investimenti stipulato tra il Ministero delle infrastrutture e la Rete Ferroviaria Italiana S.p.a., e' autorizzato un contributo di 800 milioni di euro per l'anno 2007. 2. Per assicurare, per il periodo di vigenza del contratto di cui al comma 1, la continuita' nell'attivita' di manutenzione straordinaria sulla rete tradizionale dell'infrastruttura ferroviaria, come indicato nella delibera CIPE n. 63 in data 20 luglio 2007, e' autorizzato per l'anno 2007 un ulteriore contributo di 235 milioni di euro. 3. E' autorizzata la spesa di 215 milioni di euro da utilizzare nel 2007 per i progetti ricompresi nel piano di investimenti allegato al Contratto di programma 2007 stipulato tra il Ministero delle infrastrutture e da ANAS S.p.A.. Art. 3. Semplificazione delle procedure di utilizzo degli stanziamenti di cui all'elenco 1 annesso alla legge finanziaria 2007 1. All'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 758, sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: "Al fine di garantire la tempestiva attivazione del finanziamento in corso d'anno degli interventi previsti nel predetto elenco 1, e' consentito, per l'anno 2007, l'utilizzo di una parte delle quote accantonate per ciascun intervento, nel limite di importi corrispondenti a effetti in termini di indebitamento netto pari all'ottanta per cento di quelli determinati nel medesimo elenco 1. Per gli anni 2008 e 2009 e' consentito l'utilizzo di una parte delle quote accantonate per ciascun intervento, nel limite di importi corrispondenti a effetti in termini di indebitamento netto pari al settanta per cento di quelli determinati nel medesimo elenco 1"; b) al comma 759 e' soppressa la parola: "trimestralmente"; c) al comma 762 le parole: "per gli importi accertati ai sensi del comma 759" sono sostituite dalle seguenti: "secondo quanto previsto dai commi 758 e 759". 2. Il comma 2 dell'articolo 13 del decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, e' sostituito dal seguente: "2. Le anticipazioni di cui al comma 1 sono estinte a valere sulla quota delle somme stanziate sui pertinenti capitoli di bilancio indicata all'articolo 1, comma 758, secondo periodo, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, preventivamente rispetto agli utilizzi cui sono destinati gli stanziamenti stessi". Art. 3-bis. Disposizioni in materia di accesso alle prestazioni creditizie agevolate erogate dall'INPDAP 1. All'articolo 2 del regolamento di cui al decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 7 marzo 2007, n. 45, sono apportate le seguenti modificazioni: a) il comma 1 e' sostituito dal seguente: "1. I dipendenti in servizio ed i pensionati di cui all'articolo 1 possono iscriversi alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali di cui all'articolo 1, comma 245, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, con obbligo di versamento dei contributi nelle misure previste dall'articolo 3, previa comunicazione scritta all'INPDAP della volonta' di adesione"; b) il comma 2 e' sostituito dal seguente: "2. Per i lavoratori ed i pensionati aderenti alla gestione credito INPDAP l'iscrizione decorre a partire dal sesto mese successivo alla data di entrata in vigore della presente disposizione". Art. 4. Commissari ad acta per le regioni inadempienti 1. Qualora nel procedimento di verifica e monitoraggio dei singoli Piani di rientro, effettuato dal Tavolo di verifica degli adempimenti e dal Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza, di cui rispettivamente agli articoli 12 e 9 dell'Intesa Stato-regioni del 23 marzo 2005, pubblicata nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 105 del 7 maggio 2005, con le modalita' previste dagli accordi sottoscritti ai sensi dell'articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e successive modificazioni, si prefiguri il mancato rispetto da parte della regione degli adempimenti previsti dai medesimi Piani, in relazione alla realizzabilita' degli equilibri finanziari nella dimensione e nei tempi ivi programmati, in funzione degli interventi di risanamento, riequilibrio economico-finanziario e di riorganizzazione del sistema sanitario regionale, anche sotto il profilo amministrativo e contabile, tale da mettere in pericolo la tutela dell'unita' economica e dei livelli essenziali delle prestazioni, ferme restando le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 796, lettera b), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, il Presidente del Consiglio dei Ministri, con la procedura di cui all'articolo 8, comma 1, della legge 5 giugno 2003, n. 131, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della salute, sentito il Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, diffida la regione ad adottare entro quindici giorni tutti gli atti normativi, amministrativi, organizzativi e gestionali idonei a garantire il conseguimento degli obiettivi previsti nel Piano. 2. Ove la regione non adempia alla diffida di cui al comma 1, ovvero gli atti e le azioni posti in essere, valutati dai predetti Tavolo e Comitato, risultino inidonei o insufficienti al raggiungimento degli obiettivi programmati, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della salute, sentito il Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, nomina un commissario ad acta per l'intero periodo di vigenza del singolo Piano di rientro, con la facolta', fra le altre, di proporre alla regione la sostituzione dei direttori generali delle aziende sanitarie locali ovvero delle aziende ospedaliere. La nomina a commissario ad acta e' incompatibile con l'affidamento o la prosecuzione di qualsiasi incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento. Gli eventuali oneri derivanti dalla nomina del commissario ad acta sono a carico della regione interessata. 2-bis. I crediti interessati dalle procedure di accertamento e riconciliazione del debito pregresso al 31 dicembre 2005, attivate dalle regioni nell'ambito dei piani di rientro dai deficit sanitari di cui all'articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, per i quali sia stata fatta la richiesta ai creditori della comunicazione di informazioni, entro un termine definito, sui crediti vantati dai medesimi, si prescrivono in cinque anni dalla data in cui sono maturati, e comunque non prima di centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, qualora, alla scadenza del termine fissato, non sia pervenuta la comunicazione richiesta. A decorrere dal termine per la predetta comunicazione, i crediti di cui al presente comma non producono interessi. Art. 5. Misure di governo della spesa e di sviluppo del settore farmaceutico 1. A decorrere dall'anno 2008 l'onere a carico del SSN per l'assistenza farmaceutica territoriale, comprensiva sia della spesa dei farmaci erogati sulla base della disciplina convenzionale, al lordo delle quote di partecipazione alla spesa a carico degli assistiti, sia della distribuzione diretta di medicinali collocati in classe "A" ai fini della rimborsabilita', inclusa la distribuzione per conto e la distribuzione in dimissione ospedaliera, non puo' superare a livello nazionale ed in ogni singola regione il tetto del 14 per cento del finanziamento cui concorre ordinariamente lo Stato, inclusi gli obiettivi di piano e le risorse vincolate di spettanza regionale e al netto delle somme erogate per il finanziamento di attivita' non rendicontate dalle aziende sanitarie. Il valore assoluto dell'onere a carico del SSN per la predetta assistenza farmaceutica, sia a livello nazionale che in ogni singola regione e' annualmente determinato dal Ministero della salute, entro il 15 novembre dell'anno precedente a quello di riferimento, sulla base del riparto delle disponibilita' finanziarie per il Servizio sanitario nazionale deliberato dal CIPE, ovvero, in sua assenza, sulla base della proposta di riparto del Ministro della salute, da formulare entro il 15 ottobre. Entro quindici giorni dalla fine di ciascun mese, le regioni trasmettono all'Agenzia italiana del farmaco (AIFA), al Ministero della salute e al Ministero dell'economia e delle finanze i dati della distribuzione diretta, come definita dal presente comma, per singola specialita' medicinale, relativi al mese precedente, secondo le specifiche tecniche definite dal decreto del Ministro della salute 31 luglio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 229 del 2 ottobre 2007, concernente l'istituzione del flusso informativo delle prestazioni farmaceutiche effettuate in distribuzione diretta. Le regioni, entro i quindici giorni successivi ad ogni trimestre, trasmettono all'AIFA, al Ministero della salute e al Ministero dell'economia e delle finanze i dati relativi alla spesa farmaceutica ospedaliera. Il rispetto da parte delle regioni di quanto disposto dal presente comma costituisce adempimento ai fini dell'accesso al finanziamento integrativo a carico dello Stato. Nelle more della concreta e completa attivazione del flusso informativo della distribuzione diretta, alle regioni che non hanno fornito i dati viene attribuita, ai fini della determinazione del tetto e della definizione dei budget di cui al comma 2, in via transitoria e salvo successivo conguaglio, una spesa per distribuzione diretta pari al 40 per cento della spesa complessiva per l'assistenza farmaceutica non convenzionata rilevata dal flusso informativo del nuovo sistema informativo sanitario. 2. A decorrere dall'anno 2008 e' avviato il nuovo sistema di regolazione della spesa dei farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale, che e' cosi' disciplinato: a) il sistema nel rispetto dei vincoli di spesa di cui al comma 1, e' basato sulla attribuzione da parte dell'AIFA, a ciascuna Azienda titolare di autorizzazioni all'immissione in commercio di farmaci (AIC), entro il 15 gennaio di ogni anno, di un budget annuale calcolato sulla base dei volumi e dei prezzi degli ultimi dodici mesi per i quali sono disponibili i dati, distintamente per i farmaci equivalenti e per i farmaci ancora coperti da brevetto. Dal calcolo di cui al precedente periodo viene detratto, ai fini dell'attribuzione del budget, l'ammontare delle somme restituite al Servizio sanitario nazionale per effetto dell'articolo 1, comma 796, lettera g), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e del comma 3 del presente articolo. Viene detratto, altresi', il valore della minore spesa prevedibilmente conseguibile nell'anno per il quale e' effettuata l'attribuzione del budget, a seguito delle decadenze di brevetti in possesso dell'azienda presa in considerazione; tale valore e' calcolato sulla base dei dati dell'anno precedente. Ai fini della definizione dei budget l'AIFA utilizza anche il 60 per cento delle risorse incrementali derivanti dall'eventuale aumento del tetto di spesa rispetto all'anno precedente e di quelle rese disponibili dalla riduzione di spesa complessiva prevista per effetto delle decadenze di brevetto che avvengono nell'anno per il quale e' effettuata l'attribuzione del budget. Un ulteriore 20 per cento delle risorse incrementali, come sopra definite, costituisce un fondo aggiuntivo per la spesa dei farmaci innovativi che saranno autorizzati nel corso dell'anno, mentre il restante 20 per cento costituisce un fondo di garanzia per esigenze allocative in corso d'anno. Il possesso, da parte di un farmaco, del requisito della innovativita' e' riconosciuto dall'AIFA, sentito il parere formulato dalla Commissione consultiva tecnico-scientifica istituita presso la stessa Agenzia, e ha validita' per 36 mesi agli effetti del presente articolo, fatta salva la possibilita' dell'AIFA di rivalutare l'innovativita' sulla base di nuovi elementi tecnico-scientifici resisi disponibili; b) la somma dei budget di ciascuna Azienda, incrementata del fondo aggiuntivo per la spesa dei farmaci innovativi di cui alla lettera a), nonche' dell'ulteriore quota del 20 per cento prevista dalla stessa lettera a), deve risultare uguale all'onere a carico del SSN per l'assistenza farmaceutica a livello nazionale, come determinato al comma 1; c) in fase di prima applicazione della disposizione di cui alla lettera a) e nelle more della concreta e completa attivazione dei flussi informativi, l'AIFA, partendo dai prezzi in vigore al 1 gennaio 2007 risultanti dalle misure di contenimento della spesa farmaceutica di cui all'articolo 1, comma 796, lettera f), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, attribuisce a ciascuna Azienda titolare di AIC, entro il 31 gennaio 2008, un budget provvisorio sulla base delle regole di attribuzione del budget definite dalla stessa lettera a). Il budget definitivo viene attribuito a ciascuna Azienda entro il 30 settembre 2008 alla luce dei dati sulla distribuzione diretta forniti dalle regioni ai sensi del citato decreto del Ministro della salute in data 31 luglio 2007. In assenza di tali dati, ad ogni Azienda viene attribuito un valore di spesa per la distribuzione diretta proporzionale all'incidenza dei farmaci di PHT di cui alla determinazione AIFA del 29 ottobre 2004, pubblicata nel Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 259 del 4 novembre 2004, e successive modificazioni; d) l'AIFA effettua il monitoraggio mensile dei dati di spesa farmaceutica e comunica le relative risultanze al Ministero della salute ed al Ministero dell'economia e delle finanze con la medesima cadenza. L'AIFA verifica al 31 maggio, al 30 settembre e al 31 dicembre di ogni anno l'eventuale superamento a livello nazionale del tetto di spesa di cui al comma 1, calcolato sulla base dei dati dell'Osservatorio nazionale sull'impiego dei medicinali, disciplinato dall'articolo 68 della legge 23 dicembre 1998, n. 448, e dall'articolo 18 del regolamento di cui al decreto del Ministro della salute 20 settembre 2004, n. 245, nonche' sulla base dei dati delle regioni concernenti la distribuzione diretta di cui al medesimo comma 1; e) qualora i valori di spesa verificati al 31 maggio di ogni anno superino la somma, rapportata ai primi 5 mesi dell'anno, dei budget aziendali, con gli incrementi di cui alla lettera b), si da' luogo al ripiano dello sforamento determinato nel predetto arco temporale, secondo le regole definite al comma 3. Qualora i valori di spesa verificati al 30 settembre di ogni anno superino la somma, rapportata ai primi 9 mesi dell'anno, dei budget aziendali, con gli incrementi di cui alla predetta lettera b), si da' luogo al ripiano dello sforamento stimato del periodo 1 giugno-31 dicembre, salvo conguaglio determinato sulla base della rilevazione del 31 dicembre, secondo le regole definite al comma 3. La predetta stima tiene conto della variabilita' dei consumi nel corso dell'anno. 3. Le regole per il ripiano dello sforamento sono cosi' definite: a) l'intero sforamento e' ripartito a lordo IVA tra aziende farmaceutiche, grossisti e farmacisti in misura proporzionale alle relative quote di spettanza sui prezzi dei medicinali, tenendo conto dell'incidenza della distribuzione diretta sulla spesa complessiva. L'entita' del ripiano e' calcolata, per ogni singola azienda, in proporzione al superamento del budget attribuito di cui al comma 2, lettera a). Al fine di favorire lo sviluppo e la disponibilita' dei farmaci innovativi la quota dello sforamento imputabile al superamento, da parte di tali farmaci, del fondo aggiuntivo di cui alla citata lettera a) del comma 2 e' ripartita, ai fini del ripiano, al lordo IVA, tra tutte le aziende titolari di AIC in proporzione dei rispettivi fatturati relativi ai medicinali non innovativi coperti da brevetto; b) la quota di ripiano determinata a seguito della verifica al 31 maggio, e' comunicata dall'AIFA a ciascuna Azienda entro il 15 luglio. La quota di ripiano determinata a seguito della verifica al 30 settembre e' comunicata dall'AIFA a ciascuna Azienda entro il 15 novembre. Le Aziende effettuano il ripiano entro 15 giorni dalla comunicazione dell'AIFA, dandone contestuale comunicazione all'AIFA e ai Ministeri dell'economia e delle finanze e della salute; c) ai fini del ripiano, per le aziende farmaceutiche si applica il sistema di cui all'articolo 1, comma 796, lettera g), della legge 27 dicembre 2006, n. 296; per la quota a carico dei grossisti e dei farmacisti, l'AIFA ridetermina, per i sei mesi successivi, le relative quote di spettanza sul prezzo di vendita dei medicinali e il corrispondente incremento della percentuale di sconto a favore del SSN. Le aziende farmaceutiche versano gli importi dovuti, entro i termini previsti dalla lettera b) del presente comma, direttamente alle regioni dove si e' verificato lo sforamento in proporzione al superamento del tetto di spesa regionale; d) la mancata integrale corresponsione a tutte le regioni interessate, da parte delle aziende, di quanto dovuto nei termini perentori previsti, comporta la riduzione dei prezzi dei farmaci ancora coperti da brevetto, in misura tale da coprire l'importo corrispondente, incrementato del 20 per cento, nei successivi sei mesi. 4. Entro il 1 dicembre di ogni anno l'AIFA elabora la stima della spesa farmaceutica, cosi' come definita al comma 1, relativa all'anno successivo distintamente per ciascuna regione e la comunica alle medesime regioni. Le regioni che, secondo le stime comunicate dall'AIFA, superano il tetto di spesa regionale prefissato, di cui al comma 1, sono tenute ad adottare misure di contenimento della spesa, ivi inclusa la distribuzione diretta, per un ammontare pari almeno al 30 per cento dello sforamento; dette misure costituiscono adempimento regionale ai fini dell'accesso al finanziamento integrativo a carico dello Stato. Le regioni utilizzano eventuali entrate da compartecipazioni alla spesa a carico degli assistiti a scomputo dell'ammontare delle misure a proprio carico. 5. A decorrere dall'anno 2008 la spesa farmaceutica ospedaliera cosi' come rilevata dai modelli CE, al netto della distribuzione diretta come definita al comma 1, non puo' superare a livello di ogni singola regione la misura percentuale del 2,4 per cento del finanziamento cui concorre ordinariamente lo Stato, inclusi gli obiettivi di piano e le risorse vincolate di spettanza regionale e al netto delle somme erogate per il finanziamento di attivita' non rendicontate dalle Aziende sanitarie. L'eventuale sforamento di detto valore e' recuperato interamente a carico della regione attraverso misure di contenimento della spesa farmaceutica ospedaliera o di voci equivalenti della spesa ospedaliera non farmaceutica o di altre voci del Servizio sanitario regionale o con misure di copertura a carico di altre voci del bilancio regionale. Non e' tenuta al ripiano la regione che abbia fatto registrare un equilibrio economico complessivo. 5-bis. All'articolo 6 del decreto-legge 18 settembre 2001, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2001, n. 405, e' aggiunto il seguente comma: "2-bis. Sono nulli i provvedimenti regionali di cui al comma 2, assunti in difformita' da quanto deliberato, ai sensi del comma 1, dalla Commissione unica del farmaco o, successivamente alla istituzione dell'AIFA, dalla Commissione consultiva tecnico-scientifica di tale Agenzia, fatte salve eventuali ratifiche adottate dall'AIFA antecedentemente al 1 ottobre 2007". 5-ter. Per la prosecuzione del progetto "Ospedale senza dolore" di cui all'accordo tra il Ministro della sanita', le regioni e le province autonome, sancito dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, in data 24 maggio 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 149 del 29 giugno 2001, e' autorizzata la spesa di 1 milione di euro per l'anno 2007. 5-quater. Nella prescrizione dei farmaci equivalenti il medico indica in ricetta o il nome della specialita' medicinale o il nome del generico. 5-quinquies. Al comma 8 dell'articolo 48 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, dopo la lettera c) e' aggiunta la seguente: "c-bis) mediante eventuali introiti derivanti da contratti stipulati con soggetti privati per prestazioni di consulenza, collaborazione, assistenza, ricerca, aggiornamento, formazione agli operatori sanitari e attivita' editoriali, destinati a contribuire alle iniziative e agli interventi di cofinanziamento pubblico e privato finalizzati alla ricerca di carattere pubblico sui settori strategici del farmaco di cui alla lettera g) del comma 5, ferma restando la natura di ente pubblico non economico dell'Agenzia". 5-sexies. Al comma 1, secondo periodo, dell'articolo 16 della legge 21 ottobre 2005, n. 219, e successive modificazioni, dopo le parole: "ad uso autologo" sono inserite le seguenti: ", agli intermedi destinati alla produzione di emoderivati individuati con decreto del Ministro della salute su proposta dell'AIFA". Art. 5-bis. Disposizioni concernenti il funzionamento dell'Agenzia italiana del farmaco 1. Al comma 297 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, le parole: "dal 1 gennaio 2006 nel numero di 190 unita" sono sostituite dalle seguenti: "dal 1 gennaio 2008 nel numero di 250 unita". L'AIFA e' autorizzata ad avviare, entro due anni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, procedure finalizzate alla copertura dei posti vacanti in dotazione organica anche riservate al personale non di ruolo, gia' in servizio presso l'AIFA, in forza di contratti stipulati ai sensi del combinato disposto dell'articolo 48, comma 7, del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, e dell'articolo 26 del decreto del Ministro della salute 20 settembre 2004, n. 245. 2. L'onere derivante dall'attuazione della disposizione di cui al comma 1, pari a euro 2.467.253,87, e' a carico di quota parte del fondo di cui al comma 19, lettera b), numero 4), dell'articolo 48 del citato decreto-legge n. 269 del 2003, che rappresenta per l'AIFA un'entrata certa con carattere di continuita'. Art. 6. Destinazione della quota del canone di utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria 1. Ai fini della realizzazione della infrastruttura ferroviaria nazionale, con delibera del CIPE, su proposta del Ministro delle infrastrutture, di concerto con i Ministri dei trasporti e dell'economia e delle finanze, e' determinato l'ammontare della quota del canone di utilizzo della infrastruttura ferroviaria, di cui al decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 21 marzo 2000, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 94 del 21 aprile 2000, e successive modificazioni, che concorre alla copertura dei costi d'investimento dell'infrastruttura suddetta; con lo stesso provvedimento sono definiti i criteri e le modalita' attuative. Art. 7. Contributi al trasporto metropolitano delle grandi citta' 1. Per l'anno 2007, e' autorizzata la spesa di 500 milioni di euro per la prosecuzione delle spese di investimento finalizzate alla linea "C" della metropolitana della citta' di Roma. 2. Per l'anno 2007, e' autorizzata la spesa di 150 milioni di euro per spese di investimento relative al sistema metropolitano urbano e regionale di Napoli. 3. Per la realizzazione di investimenti relativi al sistema ferroviario metropolitano di Milano e' autorizzata la spesa di 150 milioni di euro per l'anno 2007, da utilizzare ai sensi degli articoli 163 e seguenti del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, quale cofinanziamento delle politiche a favore del trasporto pubblico. 3-bis. All'articolo 1, comma 979, terzo periodo, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, dopo le parole: "del tratto della metropolitana di Milano M4 Lorenteggio-Linate" sono aggiunte le seguenti: "e delle altre tratte della metropolitana di Milano". 4. Le somme di cui ai commi 2 e 3 sono da considerarsi in deroga al patto di stabilita' interno, sia in termini di competenza che di cassa, a condizione che siano utilizzate entro il 31 dicembre 2007. Art. 7-bis. Patto di stabilita' interno 2007 per le regioni 1. Dopo il comma 658 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e' inserito il seguente: "658-bis. Nei casi in cui la regione o la provincia autonoma non consegua per l'anno 2007 l'obiettivo di spesa determinato in applicazione del patto di stabilita' interno e lo scostamento registrato rispetto all'obiettivo non sia superiore alle spese in conto capitale per interventi cofinanziati correlati ai finanziamenti dell'Unione europea, con esclusione delle quote di finanziamento nazionale, non si applicano le sanzioni previste per il mancato rispetto del patto di stabilita', a condizione che lo scostamento venga recuperato nell'anno 2008". Art. 8. Interventi per il trasferimento modale da e per la Sicilia e per il miglioramento del trasporto pubblico in Calabria e nello Stretto di Messina. 1. Al fine del potenziamento del trasporto merci marittimo da e per la Sicilia, anche con riferimento alle merci pericolose, per la realizzazione di interventi di adeguamento dei servizi nei porti calabresi e siciliani e dei relativi collegamenti intermodali, per il miglioramento della sicurezza, anche tenendo conto dei dati sui sinistri ed infortuni marittimi in possesso dell'Istituto di previdenza per il settore marittimo (IPSEMA) e delle Capitanerie di porto, nonche' per la promozione dei servizi e la relativa informazione al pubblico e' autorizzata altresi' la spesa di 12 milioni di euro per l'anno 2007. 2. Per la realizzazione di interventi e servizi di messa in sicurezza della viabilita' statale, tra i quali semaforizzazione, attraversamenti pedonali, pannelli informatizzati, della Calabria e della Sicilia direttamente interessata dall'emergenza di trasferimento del traffico per effetto dei lavori sul tratto Bagnara-Reggio Calabria dell'autostrada A3 e' autorizzata la spesa di 7 milioni di euro per l'anno 2007. 3. Al fine del potenziamento del trasporto ferroviario pendolare sulla tratta Rosarno-Reggio Calabria-Melito Porto Salvo e del collegamento ferroviario con l'aeroporto di Reggio Calabria, e' autorizzata la spesa di 40 milioni di euro per l'anno 2007 per la realizzazione di investimenti per il materiale rotabile, la riqualificazione integrata delle stazioni e per interventi di integrazione e scambio modale. 4. Per potenziare il trasporto marittimo passeggeri nello Stretto di Messina e' autorizzata la spesa di 40 milioni di euro per il 2007 per l'acquisto o il noleggio di navi, l'adeguamento e il potenziamento dei pontili e dei relativi servizi, il collegamento veloce dell'aeroporto di Reggio Calabria con Messina ed altri eventuali scali, nonche' per la introduzione di agevolazioni tariffarie nel periodo dell'emergenza di cui al comma 2 e la istituzione del sistema informativo dei servizi di mobilita' nello Stretto. 5. Gli interventi e la ripartizione delle relative risorse di cui ai commi da 1 a 4 sono definiti con decreti del Ministro dei trasporti, sentite le competenti Commissioni parlamentari, e sono realizzati in ragione dell'urgenza con le procedure di cui all'articolo 57, comma 2, ovvero di cui all'articolo 221, comma 1, del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163. 6. Al fine dell'adeguamento e della stipula dei contratti di servizio per l'adeguamento dei collegamenti marittimi tra le citta' di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni, e' assegnato alla regione Calabria e alla regione siciliana un contributo annuo di 1 milione di euro per il 2007, da ripartirsi con decreto del Ministro dei trasporti, sentite le regioni interessate e le competenti Commissioni parlamentari. 7. E' istituita, senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica, l'area di sicurezza della navigazione dello Stretto di Messina, individuata con decreto del Ministro dei trasporti, alla quale e' preposta, in deroga agli articoli 16 e 17 del codice della navigazione e all'articolo 14, comma 1-ter, della legge 24 gennaio 1994, n. 84, l'Autorita' marittima della navigazione dello Stretto, con sede in Messina, con compiti inerenti al rilascio delle autorizzazioni, concessioni ed ogni altro provvedimento in materia di sicurezza della navigazione nell'area e negli ambiti portuali in essa compresi, e di misure di prevenzione proposte dall'IPSEMA a norma del decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 271, nonche' alla regolazione dei servizi tecnico-nautici nell'intera area. 8. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 4 della legge 9 gennaio 2006, n. 13, come sostituito dall'articolo 1, comma 1046, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e' ridotta di 20 milioni di euro per l'anno 2007. 9. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 245, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e' ridotta di 5 milioni di euro per l'anno 2007. Art. 9. Contratto di servizi pubblico con Trenitalia S.p.A. 1. Nelle more della stipula dei nuovi contratti di servizio pubblico tra il Ministero dei trasporti e Trenitalia S.p.A., l'ammontare delle somme da corrispondere alla Societa' per gli anni 2006 e 2007 in relazione agli obblighi di servizio pubblico nel settore dei trasporti per ferrovia, previsti dalla vigente normativa comunitaria, e' accertato, in via definitiva e senza dare luogo a conguagli, in misura pari a quella complessivamente prevista per gli stessi anni 2006 e 2007 dal bilancio di previsione dello Stato. Il Ministero dell'economia e delle finanze e' autorizzato a corrispondere alla Societa' Trenitalia S.p.A. le somme spettanti. 2. Nelle more della rideterminazione dei criteri di ripartizione di cui all'articolo 20, comma 7, del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422, il Ministero dell'economia e delle finanze e' autorizzato a corrispondere direttamente alla societa' Trenitalia S.p.A. le risorse di cui all'articolo 1, comma 973, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. 2-bis. All'articolo 38 della legge 1 agosto 2002, n. 166, e successive modificazioni, i commi 2 e 3 sono sostituiti dai seguenti: "2. I servizi di trasporto ferroviario di interesse nazionale da sottoporre al regime degli obblighi di servizio pubblico sono regolati con contratti di servizio pubblico da sottoscrivere almeno tre mesi prima della loro entrata in vigore, di durata non inferiore a cinque anni, con possibilita' di revisioni annuali delle caratteristiche quantitative e qualitative dei servizi senza necessita' di procedere a modifiche contrattuali. Il Ministero dei trasporti affida, nel rispetto della normativa comunitaria, i contratti di servizio con i quali sono definiti gli obblighi di servizio pubblico, i relativi corrispettivi, nell'ambito delle risorse iscritte nel bilancio pluriennale dello Stato, nonche' le compensazioni spettanti alla societa' fornitrice. 3. I contratti di servizio pubblico di cui al comma 2 sono sottoscritti, per l'amministrazione, dal Ministro dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere del CIPE, da esprimere entro trenta giorni dalla data di trasmissione". 2-ter. All'articolo 1, comma 1, della legge 14 luglio 1993, n. 238, le parole: ", i contratti di servizio" sono soppresse. Art. 10. Disposizioni concernenti l'editoria 1. Per i contributi relativi agli anni 2007 e 2008, previsti dall'articolo 3, commi 2, 2-bis, 2-ter, 2-quater, 8, 10 e 11, e dall'articolo 4 della legge 7 agosto 1990, n. 250, si applica una riduzione del 2 per cento del contributo complessivo spettante a ciascun soggetto avente diritto ai sensi dell'articolo 3 della legge 7 agosto 1990, n. 250, e successive modificazioni. Tale contributo non puo' comunque superare il costo complessivo sostenuto dal soggetto nell'anno precedente relativamente alla produzione, alla distribuzione ed a grafici, poligrafici, giornalisti professionisti e praticanti, pubblicisti e collaboratori. 2. A decorrere dai contributi relativi all'anno 2007, ai fini della corretta applicazione delle disposizioni contenute nel comma 454 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, e nel comma 1246 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, il termine per la presentazione dell'intera documentazione e di decadenza dal diritto alla percezione dei contributi, indicato dal comma 461 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, per le imprese richiedenti i contributi di cui all'articolo 3 della legge 7 agosto 1990, n. 250, e successive modificazioni, e' fissato al 30 settembre successivo alla scadenza di presentazione della relativa domanda di contributo. 3. La trasmissione dell'intera documentazione necessaria per la valutazione del titolo d'accesso, la quantificazione del contributo e la sua erogazione, entro il termine di cui al comma 2, per i contributi relativi all'anno 2007 e di cui ai commi 454 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, e 1246 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, per gli anni precedenti, costituisce onere nei confronti degli aventi diritto, a pena di decadenza. 4. La regolarita' contributiva previdenziale, relativa all'anno di riferimento dei contributi previsti in favore delle imprese editoriali, radiofoniche e televisive, deve essere conseguita entro il termine di cui al comma 2, a pena di decadenza. Tale condizione si intende soddisfatta anche quando le imprese abbiano pendente un ricorso giurisdizionale in materia di contributi previdenziali, ovvero abbiano ottenuto una rateizzazione del pagamento dei contributi ed abbiano regolarmente versato le rate scadute. 5. A decorrere dall'esercizio finanziario 2008, l'importo della compensazione dovuta alla societa' Poste Italiane S.p.A. a fronte dell'applicazione delle tariffe agevolate previste dal decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 353, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2004, n. 46, e' ridotto del 7 per cento per gli importi annui relativi a ciascuna impresa beneficiaria di agevolazioni fino ad 1 milione di euro e del 12 per cento per gli importi annui relativi a ciascuna impresa beneficiaria di agevolazioni superiori ad 1 milione di euro. 6. La Societa' Poste Italiane S.p.A. e' tenuta ad applicare la riduzione dell'agevolazione tariffaria di cui al comma 5, operando gli eventuali conguagli nei confronti delle imprese interessate. 7. Ai fini dell'ammissione alle riduzioni tariffarie applicate alle spedizioni di prodotti editoriali, ai sensi del decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 353, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2004, n. 46, le pubblicazioni dedicate prevalentemente all'illustrazione di prodotti o servizi contraddistinti da proprio marchio o altro elemento distintivo sono equiparate ai giornali di pubblicita' di cui all'articolo 2, comma 1, lettera c), del medesimo decreto-legge n. 353 del 2003. 8. A decorrere dal 1 gennaio 2008, il possesso del requisito di ammissione alle agevolazioni tariffarie, di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto-legge 24 dicembre 2003, n. 353, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2004, n. 46, e' richiesto e verificato per ogni singolo numero delle pubblicazioni spedite. 9. Per assicurare l'erogazione dei contributi diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250, relativi all'anno 2006, e' autorizzata la spesa aggiuntiva di 50 milioni per l'esercizio finanziario 2007. 10. L'articolo 4 della legge 11 luglio 1998, n. 224, e' abrogato. Art. 10-bis. Disposizioni in materia di contributi alle imprese editrici di giornali e di radiodiffusione sonora e televisiva 1. All'articolo 3 della legge 7 agosto 1990, n. 250, e successive modificazioni, dopo il comma 2-quater e' inserito il seguente: "2-quinquies. Per la concessione dei contributi alle emittenti radiotelevisive, di cui al comma 2-ter, si tiene conto soltanto dei seguenti criteri, e cio' in via di interpretazione autentica del medesimo comma 2-ter: a) devono trasmettere giornalmente tra le ore 6.00 e le ore 22.00 e per oltre la meta' del tempo di trasmissione programmi in lingua francese, ladina, slovena e tedesca nelle regioni autonome Valle d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, almeno in parte prodotti dalle stesse emittenti radiotelevisive o da terzi per loro conto; b) devono possedere i requisiti previsti dall'articolo 1, commi 2-bis, 2-ter e 2-quater, del decreto-legge 23 gennaio 2001, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 2001, n. 66, e successive modificazioni; c) l'importo complessivo di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 e' ripartito, anno per anno, in base al numero delle domande inoltrate, tra le emittenti radiofoniche e le emittenti televisive. La quota spettante alle emittenti radiofoniche e' suddivisa, tra le emittenti radiofoniche stesse, ai sensi e per gli effetti del regolamento di cui al decreto del Ministro delle comunicazioni 1 ottobre 2002, n. 225, adottato in attuazione dell'articolo 52, comma 18, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, mentre e' suddivisa tra le emittenti televisive stesse ai sensi della presente legge". Art. 11. Estinzioni anticipate di prestiti 1. Per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, a valere sul fondo ordinario di cui all'articolo 34, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, sono attribuiti, fino all'importo di 30 milioni di euro annui, contributi per incentivare l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione per l'estinzione anticipata di mutui e prestiti obbligazionari da parte di province e comuni. I contributi sono corrisposti, ai comuni e alle province che ne fanno richiesta, per far fronte agli indennizzi correlati strettamente alle estinzioni anticipate effettuate negli anni 2007, 2008 e 2009 e sulla base di una certificazione, le cui modalita' sono stabilite con decreto del Ministero dell'interno, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, entro il 30 ottobre 2007. I contributi sono attribuiti fino alla concorrenza del complessivo importo di 90 milioni di euro per il triennio 2007-2009. Art. 12. Sostegno all'adempimento dell'obbligo di istruzione 1. Ai fini di supportare l'adempimento dell'obbligo di istruzione di cui all'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e' autorizzata la spesa 150 milioni di euro per l'anno 2007. Con decreto del Ministro della pubblica istruzione sono definiti i criteri e le modalita' per l'assegnazione delle predette risorse. 2. La disposizione di cui all'articolo 1, comma 621, lettera b), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, non si applica limitatamente all'anno 2007. Art. 13. Disposizioni concernenti il sostegno ai progetti di ricerca e l'Agenzia della formazione 1. All'articolo 1, comma 873, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Al fine di potenziare e rendere immediatamente operativo il sostegno ai progetti di ricerca, si provvede all'attuazione del presente comma, per il triennio 2008-2010, con decreto del Ministro dell'universita' e della ricerca, di natura non regolamentare, da adottarsi entro il 30 novembre 2007". 2. All'articolo 1, comma 580, terzo periodo della legge 27 dicembre 2006, n. 296, le parole: "a far tempo dal 15 giugno 2007" sono sostituite dalle seguenti: "a decorrere dalla data di entrata in vigore dei regolamenti di cui al comma 585". Art. 13-bis. Risorse per il funzionamento del centro di ricerca CEINGE 1. Ai fini del funzionamento di base del centro di ricerca CEINGE - Biotecnologie avanzate S.c.a.r.l di Napoli, ente senza fini di lucro, dotato di personalita' giuridica di diritto privato, interamente partecipato da amministrazioni ed enti pubblici, locali e non, e' istituito un fondo con una dotazione di 3 milioni di euro per l'anno 2007, a sostegno di attivita' infrastrutturali di trasferimento tecnologico e di ricerca e formazione, da destinare secondo criteri e modalita' individuati dal Ministro dello sviluppo economico, anche attraverso accordi di programma con altri Ministeri interessati. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2007-2009, nell'ambito dell'unita' previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2007, allo scopo utilizzando parte dell'accantonamento relativo al medesimo Ministero. Art. 14. Razionalizzazione dei servizi aggiuntivi - Beni culturali 1. Al fine di assicurare efficienza ed efficacia nell'erogazione dei servizi aggiuntivi di cui all'articolo 117 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni, strumentali alla migliore fruizione dei beni culturali, razionalizzando le risorse disponibili, l'affidamento dei servizi stessi avviene in forma integrata rispetto sia alle varie tipologie indicate nel medesimo articolo 117 che ai diversi istituti e luoghi della cultura, nei quali i servizi devono essere svolti, presenti nel territorio di rispettiva competenza, da parte delle Direzioni regionali per i beni culturali e paesaggistici e degli Istituti dotati di autonomia speciale del Ministero per i beni e le attivita' culturali. 2. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro per i beni e le attivita' culturali, nel rispetto delle norme dell'ordinamento comunitario, tenendo conto della specificita' delle prestazioni richieste nonche' delle esperienze e dei titoli professionali occorrenti, e' disciplinata l'organizzazione dei servizi aggiuntivi sulla base dei principi di cui al presente articolo, tra l'altro prevedendo che, in prima applicazione, l'affidamento integrato dei servizi avvenga, se necessario, anche con termini iniziali differenziati, garantendo la naturale scadenza dei rapporti concessori in corso. 3. In attesa dell'entrata in vigore della disciplina sull'affidamento integrato dei servizi aggiuntivi di cui ai commi 1 e 2, i rapporti comunque in atto relativi ai medesimi servizi restano efficaci fino alla loro naturale scadenza, ovvero, se scaduti, fino all'aggiudicazione delle gare da bandirsi entro il 28 febbraio 2008. Art. 14-bis. Debiti contributivi 1. Per le imprese, enti ed organismi di spettacolo in stato di crisi attestato dalle competenti direzioni provinciali del lavoro, l'accantonamento di cui all'articolo 2, quarto comma, della legge 8 gennaio 1979, n. 7, e' applicabile, relativamente ai debiti contributivi iscritti a ruolo alla data del 30 settembre 2007, e costituisce garanzia ai fini dell'ammissione al beneficio di cui al comma 3-bis dell'articolo 3 del decreto-legge 8 luglio 2002, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 2002, n. 178. L'ente impositore, tenuto conto delle compatibilita' del proprio bilancio, stabilisce i requisiti e le procedure per l'ammissione al beneficio. Art. 15. Rinnovi contrattuali 2006-2007 - Autorizzazione di spesa 1. Per fare fronte ai maggiori oneri contrattuali del biennio 2006-2007 relativi all'anno 2007, derivanti dall'applicazione degli accordi ed intese intervenute in materia di pubblico impiego nell'anno 2007, e' autorizzata, in aggiunta a quanto previsto dall'articolo 1, commi 546 e 549, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, una spesa massima di 1.000 milioni di euro lordi, per la retrodatazione al 1 febbraio 2007 degli incrementi di stipendio per i quali gli atti negoziali indicati nei commi 2, 3 e 4 hanno previsto decorrenze successive al 1 febbraio 2007. 2. La disposizione di cui al comma 1 trova applicazione per il personale delle amministrazioni dello Stato destinatario di contratti collettivi nazionali relativi al biennio 2006-2007 definitivamente sottoscritti entro il 1 dicembre 2007. 3. La disposizione di cui al comma 1 si applica altresi' al personale statale in regime di diritto pubblico per il quale, entro il termine del 1 dicembre 2007, siano stati emanati i decreti di recepimento degli accordi sindacali o dei provvedimenti di concertazione relativi al biennio 2006-2007. 4. La disposizione di cui al comma 1 trova applicazione anche nei confronti del personale dipendente dalle amministrazioni del settore pubblico non statale per il quale, entro il 1 dicembre 2007, siano stati sottoscritti definitivamente i contratti collettivi nazionali relativi al biennio 2006-2007. 5. Gli importi corrisposti ai sensi dei commi 1, 2, 3 e 4 costituiscono anticipazione dei benefici complessivi del biennio 2006-2007 da definire, in sede contrattuale, dopo l'approvazione del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008. Art. 16. Disposizioni in materia di sistema digitale terrestre 1. Entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, i produttori ovvero gli importatori di apparecchi televisivi sono tenuti ad apporre sullo schermo e sull'imballaggio esterno degli apparecchi televisivi riceventi in sola tecnica analogica una etichetta delle dimensioni non inferiori a cm 24\times 10 con la scritta: "questo televisore non e' abilitato a ricevere autonomamente trasmissioni in tecnica digitale". Per gli apparecchi gia' distribuiti ai rivenditori l'obbligo grava su questi ultimi. 2. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, gli apparecchi televisivi venduti dalle aziende produttrici ai distributori di apparecchiature elettroniche al dettaglio sul territorio nazionale integrano un sintonizzatore digitale per la ricezione dei servizi della televisione digitale. 3. Entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, gli apparecchi televisivi venduti ai consumatori sul territorio nazionale integrano un sintonizzatore digitale per la ricezione dei servizi della televisione digitale. 4. All'articolo 2-bis, comma 5, del decreto-legge 23 gennaio 2001, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 2001, n. 66, come modificato dall'articolo 19, comma 1, del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, le parole: "entro l'anno 2008" sono sostituite dalle seguenti: "entro l'anno 2012". 4-bis. Al testo unico della radiotelevisione, di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all'articolo 2, comma 1, la lettera p) e' sostituita dalla seguente: "p); "ambito locale televisivo" l'esercizio dell'attivita' di radiodiffusione televisiva in uno o piu' bacini, comunque non superiori a dieci, anche non limitrofi, purche' con copertura inferiore al 50 per cento della popolazione nazionale; l'ambito e' denominato "regionale" o "provinciale" quando il bacino di esercizio dell'attivita' di radiodiffusione televisiva e' unico e ricade nel territorio di una sola regione o di una sola provincia, e l'emittente non trasmette in altri bacini; l'espressione "ambito locale televisivo" riportata senza specificazioni si intende riferita anche alle trasmissioni in ambito regionale o provinciale"; b) all'articolo 23, il comma 3 e' sostituito dal seguente: "3. Fatto salvo il limite di tre concessioni o autorizzazioni per la radiodiffusione televisiva in ambito locale all'interno di ciascun bacino di utenza, e nel rispetto della definizione di ambito locale televisivo di cui all'articolo 2, comma 1, lettera p), un medesimo soggetto puo' detenere, anche tramite societa' controllate o collegate, un numero plurimo di concessioni e autorizzazioni per l'esercizio dell'attivita' televisiva in ambito locale. In caso di diffusioni interconnesse, si applicano le disposizioni di cui all'articolo 29". Art. 17. Somme da corrispondere a titolo di danno ambientale 1. All'articolo 1, comma 868, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, le parole: "delle somme versate" sono sostituite dalle seguenti: "delle somme da versare" e dopo le parole: "transattivi negli anni" e' inserita la seguente: "2001,". Art. 18. Adempimenti conseguenti ad impegni internazionali 1. Per l'adempimento di impegni internazionali per la pace e lo sviluppo e' autorizzata la spesa di 499 milioni di euro per l'anno 2007, da destinare: a) per 40 milioni di euro, alla costituzione di un Fondo italiano per attivita' di mantenimento della pace in Africa "Peace Facility"; b) per 130 milioni di euro, al versamento di una ulteriore quota del contributo italiano a favore del Fondo globale per la lotta contro l'AIDS, la tubercolosi e la malaria (Global Health Found); c) per 100 milioni di euro, alla corresponsione di quota parte dei contributi obbligatori dovuti all'Organizzazione delle Nazioni Unite per le Forze di pace e per la Corte penale internazionale; d) per 220 milioni di euro, all'erogazione di contributi volontari ad organizzazioni umanitarie operanti a favore dei Paesi in via di sviluppo, di cui alla legge 3 gennaio 1981, n. 7, e alla legge 26 febbraio 1987, n. 49; e) per 4 milioni di euro, al completamento delle attivita' di assistenza per la distruzione delle armi chimiche in Russia, di cui alla legge 19 luglio 2004, n. 196; e-bis) per 5 milioni di euro al Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF). 2. Per la partecipazione dell'Italia a banche e fondi di sviluppo internazionali per aiuti finanziari ai Paesi in via di sviluppo, e' autorizzata la spesa di 389 milioni di euro, per l'anno 2007, da ripartire con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro degli affari esteri. 2-bis. Per il perseguimento delle finalita' istituzionali e per assicurare il proprio funzionamento, in coerenza con il processo di revisione organizzativa di cui all'articolo 1, comma 404, lettera g), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, ed ai fini della razionalizzazione della spesa, le rappresentanze diplomatiche e gli uffici consolari di 1a categoria sono dotati di autonomia gestionale e finanziaria, secondo modalita' disciplinate con regolamento da emanare ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400. Art. 19. Misure in materia di pagamenti della P.A. 1. All'articolo 48-bis del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, le parole: "Le amministrazioni pubbliche" sono sostituite dalle seguenti: "A decorrere dalla data di entrata in vigore del regolamento di cui al comma 2, le amministrazioni pubbliche"; b) (soppressa); c) dopo il comma 2 e' aggiunto, in fine, il seguente: "2-bis. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro dell'economia e delle finanze, l'importo di cui al comma 1 puo' essere aumentato, in misura comunque non superiore al doppio, ovvero diminuito". Art. 20. 5 per mille 1. Lo stanziamento di cui all'unita' previsionale di base 4.1.5.21 (5 per mille IRE volontariato e ricerca) dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2007 e' integrato di 150 milioni di euro per il medesimo anno. 2. A modifica dell'articolo 1, comma 337, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, e dell'articolo 1, commi 1234 e seguenti, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sono ammesse al riparto della quota del 5 per mille IRPEF le associazioni sportive dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi rilasciato dal CONI a norma di legge. Art. 20-bis. Fondo rotativo per infrastrutture strategiche 1. All'articolo 1 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, sono apportate le seguenti modificazioni: a) nel comma 355, dopo la lettera c) e' aggiunta la seguente: "c-bis) infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale, di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443"; b) nel comma 357, e' aggiunto in fine il seguente periodo: "Il decreto di cui al presente comma, relativamente agli interventi di cui al comma 355, lettera c-bis), e' emanato dal Ministro delle infrastrutture, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze". Art. 21. Programma straordinario di edilizia residenziale pubblica. Risorse per opere di ricostruzione delle zone del Molise e della provincia di Foggia colpite da eventi sismici. 1. Nei comuni di cui all'articolo 1, comma 1, della legge 8 febbraio 2007, n. 9, al fine di garantire il passaggio da casa a casa delle categorie sociali ivi indicate e di ampliare l'offerta di alloggi in locazione a canone sociale per coloro che sono utilmente collocati nelle graduatorie approvate dai comuni, e' finanziato, nel limite di 550 milioni di euro per l'anno 2007, un programma straordi-nario di edilizia residenziale pubblica finalizzato prioritariamente al recupero e all'adattamento funzionale di alloggi di proprieta' degli ex IACP o dei comuni, non assegnati, nonche' all'acquisto, alla locazione di alloggi e all'eventuale costruzione di alloggi, da destinare prioritariamente a soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio in possesso dei requisiti di cui all'articolo 1 della citata legge n. 9 del 2007 e diretto a soddisfare il fabbisogno alloggiativo, con particolare attenzione alle coppie a basso reddito, individuato dalle regioni o province autonome, sulla base di elenchi di interventi prioritari e immediatamente realizzabili, con particolare riferimento a quelli ricompresi nei piani straordinari di cui all'articolo 3 della stessa legge e in relazione alle priorita' definite nel tavolo di concertazione generale sulle politiche abitative. Le graduatorie sono revisionate annualmente e a tal fine viene considerato l'intero reddito familiare del soggetto richiedente, nonche' la disponibilita' di altri immobili da parte del richiedente. L'amministrazione finanziaria provvede ad effettuare periodicamente accertamenti a campione su tali soggetti. In ottemperanza alla normativa comunitaria e nazionale relativa al rendimento energetico in edilizia, il programma straordinario di edilizia residenziale pubblica di cui al presente comma deve essere attuato in modo da garantire il rispetto dei criteri di efficienza energetica, di riduzione delle emissioni inquinanti, di contenimento dei consumi energetici e di sviluppo delle fonti di energia rinnovabile. 2. Entro venti giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano trasmettono al Ministero delle infrastrutture e al Ministero della solidarieta' sociale gli elenchi degli interventi di cui al comma 1. 3. Con decreto del Ministro delle infrastrutture, di concerto con il Ministro della solidarieta' sociale, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono individuati gli interventi prioritari e immediatamente realizzabili, sulla base degli elenchi di cui comma 1, previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni. Col medesimo decreto sono definite le modalita' di erogazione dei relativi stanziamenti che possono essere trasferiti direttamente ai comuni ed agli ex IACP comunque denominati, ovvero possono essere trasferite in tutto o in parte alla Cassa depositi e prestiti, previa attivazione di apposita convenzione per i medesimi fini. La ripartizione dei finanziamenti deve assicurare una equa distribuzione territoriale, assicurando che in ciascuna regione vengano localizzati finanziamenti per una quota percentuale delle risorse di cui al comma 1, secondo parametri che saranno definiti d'intesa con le regioni e le province autonome. 4. L'1 per cento del finanziamento di cui al comma 1 e' destinato alla costituzione ed al funzionamento dell'Osservatorio nazionale e degli Osservatori regionali sulle politiche abitative, al fine di assicurare la formazione, l'implementazione e la condivisione delle banche dati necessarie per la programmazione degli interventi di edilizia residenziale con finalita' sociali, nonche' al fine di monitorare il fenomeno dell'occupazione senza titolo degli alloggi di proprieta' dell'ex IACP o dei comuni. Il Ministro delle infrastrutture, di concerto con il Ministro della solidarieta' sociale, con decreto da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto tenuto conto della concertazione istituzionale di cui al comma 1 dell'articolo 4 della legge 8 febbraio 2007, n. 9, sentita la Conferenza unificata, definisce la composizione, l'organizzazione e le funzioni dell'Osservatorio, anche ai fini del collegamento con le esperienze e gli osservatori realizzati anche a livello regionale. 4-bis. Tutti i soggetti gestori del patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblica hanno l'obbligo, nel rispetto dei principi di efficienza, flessibilita' e trasparenza, di assicurare, attraverso un sistema di banche dati consultabile via internet, tutte le informazioni necessarie al pubblico, permettendo al contempo un controllo incrociato dei dati nell'ambito di un sistema integrato gestito dall'amministrazione finanziaria competente. Dall'attuazione della presente norma non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. 4-ter. Per l'anno 2007 e' stanziata la somma di 50 milioni di euro per la prosecuzione degli interventi di cui all'articolo 1, comma 1008, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, da realizzare, limitatamente alle opere pubbliche, ai sensi degli articoli 163 e seguenti del citato codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, anche attraverso la rimodulazione dei singoli interventi in base alle esigenze accertate. Art. 21-bis. Rifinanziamento dei programmi innovativi in ambito urbano "Contratti di quartiere II" 1. Alla scadenza del termine del 31 dicembre 2007, di cui all'articolo 4, comma 150, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, e successive modificazioni, ed all'articolo 13, comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, le risorse originariamente destinate ai programmi costruttivi di cui all'articolo 18 del decreto-legge 13 maggio 1991, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 1991, n. 203, non impegnate, sono destinate al finanziamento delle proposte gia' ritenute idonee e non ammesse al precedente finanziamento tra quelle presentate ai sensi dei decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 27 dicembre 2001, 30 dicembre 2002 e 21 novembre 2003, pubblicati rispettivamente nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 162 del 12 luglio 2002, nella Gazzetta Ufficiale n. 94 del 23 aprile 2003 e nella Gazzetta Ufficiale n. 21 del 27 gennaio 2004, concernenti il programma innovativo in ambito urbano denominato "Contratti di quartiere II". Nell'ambito delle predette risorse una quota fino a 60 milioni di euro e' altresi' destinata alla prosecuzione degli interventi di cui all'articolo 1, comma 1008, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, da realizzare ai sensi degli articoli 163 e seguenti del citato codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, anche attraverso la rimodulazione dei singoli interventi in base alle esigenze accertate. 2. Con decreto del Ministro delle infrastrutture, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono stabilite le modalita' di ripartizione delle risorse di cui al comma 1, primo periodo, nonche' la quota di cofinanziamento regionale e le modalita' di individuazione delle proposte da ammettere a finanziamento. 3. Il Ministro dell'economia e delle finanze, su proposta del Ministro delle infrastrutture, e' autorizzato ad iscrivere, nei limiti degli effetti positivi stimati per ciascun anno in termini di indebitamento netto, le risorse di cui al comma 1, previo versamento all'entrata del bilancio dello Stato delle risorse finanziarie depositate sui conti correnti di tesoreria n. 20126 e n. 20127 intestati al Ministero dell'economia e delle finanze, in un fondo dello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture, ai fini del finanziamento delle iniziative di cui al medesimo comma 1. 4. Le regioni che hanno finanziato con propri fondi tutte le proposte di "Contratti di quartiere II" gia' ritenute idonee in attuazione dei richiamati decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 27 dicembre 2001, 30 dicembre 2002 e 21 novembre 2003 possono utilizzare le risorse di cui al comma 3 per finanziare nuovi programmi aventi caratteristiche analoghe a quelle dei "Contratti di quartiere II" che saranno individuati con il decreto di cui al comma 2. Art. 22. Rifinanziamento della legge speciale per Venezia e MOSE 1. Nell'ambito degli interventi per la salvaguardia di Venezia, di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 139, e successive modificazioni, con particolare riguardo alla definizione di una rete fissa antincendio per la citta' di Venezia e di un nuovo sistema di allertamento per i rischi rilevanti da incidente industriale nella zona di Marghera Malcontenta, e' autorizzata la spesa di 20 milioni di euro per l'anno 2007. 2. Per il proseguimento della realizzazione del sistema MOSE e' autorizzata la spesa di 170 milioni di euro per l'anno 2007. Art. 23. Polo ricerca Erzelli ed interventi infrastrutturali nella regione Liguria 1. Per le opere di infrastrutturazione del polo di ricerca e di attivita' industriali ed alta tecnologia, da realizzarsi nell'area di Erzelli nel comune di Genova, e' autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per l'anno 2007. 2. All'articolo 1, comma 1302, ultimo periodo, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sono apportate le seguenti modificazioni: a) le parole: "ai fini del riversamento all'entrata del bilancio dello Stato negli anni dal 2007 al 2011" sono soppresse; b) le parole da: "e della successiva riassegnazione" fino al termine del periodo sono soppresse. Art. 24. Sostegno straordinario ai comuni in dissesto 1. Al fine di accelerare i pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2006, per i comuni che abbiano deliberato il dissesto successivamente al 31 dicembre 2002, viene trasferita una somma pari a 150 milioni di euro per l'effettuazione di pagamenti entro il 31 dicembre 2007. Detta somma sara' ripartita nei limiti della massa passiva accertata, al netto di altri eventuali contributi statali e regionali previsti da precedenti disposizioni, sulla base della popolazione residente al 31 dicembre 2006. Per ciascun comune, le risorse sono trasferite sui conti vincolati delle rispettive gestioni commissariali. 2. Le somme non utilizzate per l'effettuazione di pagamenti entro il termine del 31 dicembre 2007 sono riversate al bilancio dello Stato con imputazione ad apposito capitolo dello stato di previsione dell'entrata. 3. Nel caso di adozione, da parte della Giunta municipale, della modalita' semplificata, ai sensi dell'articolo 258 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, la somma di cui al comma 1 rientra tra le risorse finanziarie messe a disposizione dal Comune per le transazioni che saranno definite dall'Organo straordinario di liquidazione e che dovranno essere liquidate entro il 31 dicembre 2007. 4. Con le eventuali risorse residuali, l'ente procede, fermo restando quanto previsto al comma 2, al pagamento dei residui passivi, cosi' come definiti dall'articolo 255, comma 10, del citato decreto legislativo n. 267 del 2000, e successive modificazioni, relativi a investimenti. 5. In caso di mancata adozione della modalita' semplificata, al fine di rispettare il principio della par condicio creditorum, le risorse potranno essere utilizzate dall'ente e dall'Organo straordinario di liquidazione, ciascuno per le rispettive competenze. Le risorse devono essere utilizzate per il pagamento di quanto gia' previsto nel comma 4 e per il pagamento, in via transattiva, secondo l'ordine di priorita' di seguito indicato, di una quota, comunque non superiore al 60 per cento del debito accertato, afferente: a) alle spese per le quali sussiste gia' un titolo esecutivo; b) alle procedure esecutive estinte. Art. 25. Interventi nella regione Friuli-Venezia Giulia. Prosecuzione dell'operativita' del Fondo regionale di protezione civile. 1. E' autorizzata, per l'anno 2007, la spesa di 65 milioni di euro, iscritti nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture, finalizzata al collegamento stradale veloce tra l'Autostrada A4 e l'area della zona produttiva nel comune di Manzano. 2. E' autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per l'anno 2007 per fare fronte agli interventi di riduzione del rischio idrogeologico e alluvionale conseguenti all'evento calamitoso del 27 maggio 2007 di cui all'ordinanza di protezione civile n. 3610 del 30 agosto 2007, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 208 del 7 settembre 2007. 2-bis. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, come determinata dalla tabella C della legge 27 dicembre 2006, n. 296, si intende comprensiva, per l'anno 2008, dell'importo di euro 138 milioni da destinare alla prosecuzione dell'operativita' del Fondo di cui all'articolo 138, comma 16, della legge 23 dicembre 2000, n. 388. Con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri vengono disciplinati i criteri e le modalita' di trasferimento delle risorse. Art. 25-bis. Interventi per fronteggiare la crisi idrica ed ambientale nella regione Abruzzo 1. Al fine di fronteggiare la crisi idrica ed ambientale determinatasi nell'area delle province di Chieti e di Pescara, a valere sull'ordinanza di protezione civile n. 3504 del 9 marzo 2006, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 64 del 17 marzo 2006, e successive integrazioni, e' autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per l'anno 2007. Art. 26. Disposizioni in materia di ambiente 1. Per l'anno 2007 e' concesso al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare un contributo straordinario di 20 milioni di euro per l'attuazione di programmi di intervento per le aree protette e per la difesa del mare nonche' per la tutela della biodiversita' nel Canale di Sicilia. Con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, sono individuate le aree di intervento e sono definite le modalita' e i criteri di utilizzazione delle somme stanziate. 1-bis. Per l'anno 2007 e' concesso al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare un contributo straordinario di 10 milioni di euro per l'attuazione di interventi urgenti di adattamento e mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, con particolare riferimento agli interventi di protezione degli ecosistemi e della biodiversita' terrestre e marina piu' compromessi, di difesa e gestione del suolo nelle aree a rischio idrogeologico e a rischio desertificazione, di gestione delle risorse idriche, ripristino delle aree costiere e delle zone umide, con priorita' per gli interventi nelle aree esposte a rischio di eventi alluvionali o franosi ovvero a rischio valanga. Con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sono definiti le modalita' e i criteri di utilizzazione delle somme stanziate, assicurando il coordinamento con le istituzioni e le regioni interessate. 2. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto, al fine del raggiungimento degli obiettivi previsti dal Protocollo di Kyoto, i nuovi interventi pubblici devono essere accompagnati da una certificazione attestante il contributo ai fini degli obblighi di riduzione delle emissioni di gas serra nonche' da una certificazione energetica che attesti la realizzazione degli interventi secondo standard di efficienza energetica conformi alle migliori tecniche disponibili e l'utilizzo di una quota obbligatoria di calore ed elettricita' prodotti da fonti rinnovabili. Le procedure e le modalita' di certificazione sono definite con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con i Ministri interessati sulla base delle tipologie di intervento. Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare presenta annualmente al Parlamento una relazione sullo stato di attuazione delle misure di cui al presente comma. 3. Il Governo inserisce annualmente nel DPEF un aggiornamento, predisposto dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentiti gli altri Ministri interessati, sullo stato di attuazione degli impegni per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, in coerenza con gli obblighi derivanti dall'attuazione del Protocollo di Kyoto e sui relativi indirizzi, anche in relazione al piano di azione nazionale di cui all'articolo 2 della legge 1 giugno 2002, n. 120. 4. Al fine di consentire al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di esercitare in maniera piu' efficace le proprie competenze, all'articolo 1, comma 8-bis, del decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2006, n. 233, le parole ", il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare" sono soppresse. 4-bis. Al fine di sviluppare l'offerta di energia ottenuta da fonti rinnovabili, all'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, il comma 382 e' sostituito dai seguenti: "382. La produzione di energia elettrica mediante impianti alimentati da biomasse e biogas derivanti da prodotti agricoli, di allevamento e forestali, ivi inclusi i sottoprodotti, ottenuti nell'ambito di intese di filiera o contratti quadro ai sensi degli articoli 9 e 10 del decreto legislativo 27 maggio 2005, n. 102, oppure di filiere corte, cioe' ottenuti entro un raggio di 70 chilometri dall'impianto che li utilizza per produrre energia elettrica, autorizzata in data successiva al 31 dicembre 2007, e' incentivata con i meccanismi di cui ai successivi commi. Con le medesime modalita' e' incentivata la sola quota di produzione di energia elettrica imputabile alle fonti energetiche di cui sopra, realizzata in impianti che impiegano anche altre fonti energetiche non rinnovabili. 382-bis. La produzione di energia elettrica mediante impianti alimentati dalle fonti di cui al comma 382 e di potenza elettrica superiore ad 1 megawatt (Mw), e' incentivata mediante il rilascio di certificati verdi, per un periodo di quindici anni. Sono fatti salvi i piu' favorevoli diritti acquisiti ai sensi del comma 382-quinquies. I predetti certificati sono utilizzabili per assolvere all'obbligo della quota minima di cui all'articolo 11 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79. L'immissione dell'energia elettrica prodotta nel sistema elettrico e' regolata sulla base dell'articolo 13 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387. 382-ter. La produzione di energia elettrica mediante impianti alimentati dalle fonti di cui al comma 382 e di potenza elettrica non superiore ad 1 Mw, immessa nel sistema elettrico, ha diritto, in alternativa ai certificati verdi di cui al comma 382-bis e su richiesta del produttore, a una tariffa fissa omnicomprensiva pari a 0,30 euro per ogni kWh, per un periodo di quindici anni. Al termine di tale periodo, l'energia elettrica e' remunerata, con le medesime modalita', alle condizioni economiche previste dall'articolo 13 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387. La tariffa omnicomprensiva di cui al presente comma puo' essere variata, ogni tre anni, con decreto del Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, assicurando la congruita' della remunerazione ai fini dell'incentivazione dello sviluppo di tali fonti. 382-quater. A partire dall'anno 2008, i certificati verdi, ai fini del soddisfacimento della quota dell'obbligo di cui all'articolo 11, comma 1, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, hanno un valore unitario pari ad 1 Mwh e vengono emessi dal Gestore del sistema elettrico (GSE) per ciascun impianto a produzione incentivata, in numero pari al prodotto della produzione di energia elettrica dalle fonti di cui al comma 382 dell'anno precedente, moltiplicata per il coefficiente di 1,8. Tale coefficiente puo' essere aggiornato, ogni tre anni, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, assicurando la congruita' della remunerazione ai fini dell'incentivazione dello sviluppo delle suddette fonti. 382-quinquies. Per gli impianti alimentati dalle fonti di cui al comma 382, l'elevazione del periodo di riconoscimento dei certificati verdi eventualmente acquisita ai sensi dell'articolo 20, comma 6, del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, e successive modificazioni, e' da intendersi aggiuntiva al prolungamento del periodo di diritto ai certificati verdi, di cui al medesimo articolo 20, comma 5, ottenuto dagli impianti entrati in esercizio dopo il 29 aprile 2006 e fino al 31 dicembre 2007. Per i medesimi impianti l'accesso agli incentivi di cui ai commi da 382 a 382-quinquies e' cumulabile con altri incentivi pubblici di natura nazionale, regionale, locale o comunitaria in conto capitale o conto interessi con capitalizzazione anticipata, non eccedenti il 40 per cento del costo dell'investimento. 382-sexies. In caso di sostituzione del combustibile di origine agricola di cui al comma 382, in data successiva all'autorizzazione, con altre biomasse agricole, viene acquisito il diritto alle diverse e specifiche forme di incentivazione eventualmente previste per tali combustibili in sostituzione di quelle previste dai commi 382-ter e 382-quater. In caso di sostituzione con altri combustibili non di origine agricola, tale quota di energia non avra' diritto all'emissione di certificati verdi. 382-septies. Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, sono stabilite le modalita' con le quali gli operatori della filiera di produzione e distribuzione di biomasse e biogas derivanti da prodotti agricoli, di allevamento e forestali, ivi inclusi i sottoprodotti, sono tenuti a garantire la tracciabilita' e la rintracciabilita' della filiera, al fine di accedere agli incentivi di cui ai commi da 382 a 382-quinquies". 4-ter. Nel testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative, di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, all'articolo 22-bis sono apportate le seguenti modificazioni: a) nel comma 1: 1) dopo le parole: "250.000 tonnellate," sono inserite le seguenti: "al fine di compensare i maggiori costi legati alla produzione,"; 2) le parole: "in autotrazione" sono sostituite dalle seguenti: "tal quale o"; 3) le parole: "di cui all'allegato I." sono sostituite dalle seguenti: "di cui all'allegato I; al fine della fruizione del beneficio spettante per i quantitativi di biodiesel rientranti nel contingente e miscelati con il gasolio, e' contabilizzato, in detrazione, nelle scritture contabili inerenti all'accisa dovuta dal titolare del deposito fiscale dove e' avvenuta la miscelazione, l'ammontare dell'imposta derivante dalla differenza tra l'aliquota applicata al gasolio impiegato come carburante e la predetta aliquota ridotta, come eventualmente rideterminata ai sensi del comma 3."; 4) dopo le parole: "da contratti quadro" sono inserite le seguenti: ", le modalita' per la contabilizzazione e la fruizione del beneficio fiscale"; 5) le parole: "sui quantitativi assegnati e non immessi in consumo" sono sostituite dalle seguenti: "sui quantitativi assegnati che, al termine dell'anno di assegnazione, risultassero non ancora miscelati con il gasolio ovvero non ancora trasferiti ad impianti di miscelazione nazionali ovvero, per il biodiesel destinato ad essere usato tal quale, non ancora immessi in consumo"; 6) il quarto periodo e' sostituito dal seguente: "Per ogni anno di validita' del programma i quantitativi del contingente che risultassero, al termine di ciascun anno, non ancora miscelati con il gasolio ovvero non ancora trasferiti ad impianti di miscelazione nazionali ovvero, per il biodiesel destinato ad essere usato tal quale, non ancora immessi in consumo, sono ripartiti tra gli operatori proporzionalmente alle quote loro assegnate; tali quantitativi devono essere miscelati con il gasolio ovvero trasferiti ad impianti di miscelazione nazionali ovvero, per il biodiesel destinato ad essere usato tal quale, immessi in consumo, entro il successivo 30 giugno"; b) nel comma 2, il terzo ed il quarto periodo sono soppressi; c) dopo il comma 2 sono inseriti i seguenti: "2-bis. Per l'anno 2007, nelle more dell'autorizzazione comunitaria di cui al comma 1, la parte del contingente di cui al medesimo comma 1 che residua dopo l'assegnazione di cui al comma 2 e' assegnata, dall'Agenzia delle dogane, previa comunicazione del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali relativa ai produttori di biodiesel che hanno stipulato contratti di coltivazione realizzati nell'ambito di contratti quadro o intese di filiera e alle relative quantita' di biodiesel ottenibili dalle materie prime oggetto dei contratti sottoscritti, proporzionalmente a tali quantita'. In considerazione della pendente valutazione della Commissione europea in merito alla compatibilita' del programma pluriennale di cui al comma 1 con il quadro normativo comunitario, l'assegnazione di cui al presente comma e' effettuata subordinatamente alla prestazione, da parte degli operatori, della garanzia relativa al pagamento della maggiore accisa gravante sui quantitativi di biodiesel rispettivamente assegnati; nel caso in cui le autorita' comunitarie, nell'ambito della loro competenza esclusiva in materia, non ritengano di autorizzare il programma di cui al comma 1, i soggetti assegnatari di quantitativi di biodiesel ai sensi del presente comma sono tenuti al pagamento della maggiore accisa gravante sul biodiesel rispettivamente assegnato e immesso in consumo. 2-ter. Per ogni anno del programma l'eventuale mancata realizzazione delle produzioni dei singoli operatori previste in attuazione dei contratti quadro e intese di filiera, nonche' dai relativi contratti di coltivazione con gli agricoltori, comporta la decadenza dall'accesso al contingente agevolato per i volumi non realizzati e determina la riduzione di pari volume del quantitativo assegnato all'operatore nell'ambito del programma pluriennale per i due anni successivi"; d) con effetto dal 1 gennaio 2008, dopo il comma 5-ter e' aggiunto il seguente: "5-quater. Nelle more dell'entrata in vigore del decreto di cui al primo periodo del comma 5-bis trovano applicazione, in quanto compatibili, le disposizioni del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze di cui all'articolo 21, comma 6-ter, del presente testo unico nella formulazione in vigore al 31 dicembre 2006". 4-quater. Per i quantitativi del contingente di biodiesel del programma pluriennale di cui all'articolo 22-bis, comma 1, del citato testo unico di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, come modificato dal comma 4-ter, assegnati agli operatori nel corso dell'anno 2007, il termine per miscelare i medesimi con il gasolio ovvero per trasferirli ad impianti di miscelazione nazionali ovvero, per il biodiesel destinato ad essere usato tal quale, per immetterli in consumo, e' prorogato al 30 giugno 2008. Relativamente al primo anno del programma la ripartizione di cui al quarto periodo del predetto comma 1 dell'articolo 22-bis e' effettuata, per i soli quantitativi del contingente che risultassero non ancora assegnati al 31 dicembre, dando priorita' al prodotto proveniente da intese di filiera o da contratti quadro. 4-quinquies. Alla legge 27 dicembre 2006, n. 296, all'articolo 1, nel comma 374, le parole: "e, nei limiti di tali risorse, puo' essere destinata anche come combustibile per riscaldamento" sono soppresse. 4-sexies. Gli imprenditori agricoli che producono oli vegetali non modificati chimicamente e li impiegano per autoconsumo, quale carburante, nel parco macchine aziendale, fino ad un quantitativo annuo di 5 tonnellate non sono soggetti al regime di deposito fiscale relativo alla produzione, trasformazione e cessione dei prodotti soggetti ad accisa. 4-septies. Con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con la regione e sentiti gli enti locali interessati, sono istituiti i seguenti parchi nazionali: Parco delle Egadi e del litorale trapanese, Parco delle Eolie, Parco dell'Isola di Pantelleria e Parco degli Iblei. L'istituzione ed il primo avviamento dei detti parchi nazionali sono finanziati nei limiti massimi di spesa di 250.000 euro per ciascun parco nazionale per l'anno 2007 a valere sul contributo straordinario previsto dal comma 1. Art. 26-bis. Variazioni colturali 1. All'articolo 2, comma 33, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al primo periodo, le parole: "dal regolamento (CE) n. 1782/03 del Consiglio, del 29 settembre 2003, e dal regolamento (CE) n. 796/2004 della Commissione, del 21 aprile 2004" sono sostituite dalle seguenti: "dalla normativa comunitaria relativa alle Organizzazioni comuni di mercato (OCM) del settore agricolo"; b) al terzo periodo, le parole: "All'atto della accettazione della suddetta dichiarazione" sono sostituite dalle seguenti: "Le disposizioni di cui al periodo precedente si applicano anche alle comunicazioni finalizzate all'aggiornamento del fascicolo aziendale costituito a norma del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 1 dicembre 1999, n. 503. All'atto della accettazione delle suddette dichiarazioni"; c) il quarto periodo e' sostituito dal seguente: "L'Agenzia del territorio, sulla base delle suddette proposte, provvede ad inserire nei propri atti i nuovi redditi relativi agli immobili oggetto delle variazioni colturali"; d) il quinto periodo e' sostituito dal seguente: "In deroga alle vigenti disposizioni ed in particolare all'articolo 74, comma 1, della legge 21 novembre 2000, n. 342, l'Agenzia del territorio, con apposito comunicato da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale, rende noto, per ciascun comune, il completamento delle operazioni e provvede a pubblicizzare, per i sessanta giorni successivi alla pubblicazione del comunicato, presso i comuni interessati, tramite gli uffici provinciali e sul proprio sito internet, i risultati delle relative operazioni catastali di aggiornamento"; e) il sesto periodo e' sostituito dal seguente: "I ricorsi di cui all'articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, e successive modificazioni, avverso la variazione dei redditi possono essere proposti entro centoventi giorni dalla data di pubblicazione del comunicato di cui al periodo precedente"; f) e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Qualora i soggetti interessati non forniscano le informazioni previste ai sensi del comma 35 e richieste nelle dichiarazioni relative all'uso del suolo ovvero le forniscano in modo incompleto o non veritiero, si applica la sanzione amministrativa da euro 1.000 ad euro 2.500; all'irrogazione delle sanzioni provvede l'Agenzia del territorio sulla base delle comunicazioni effettuate dall'AGEA". Art. 26-ter. Disposizioni in materia di servizi idrici 1. Al fine di assicurare la razionalizzazione e la solidarieta' nell'uso delle acque, fino all'emanazione delle disposizioni adottate in attuazione della legge 15 dicembre 2004, n. 308, integrative e correttive del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, contenenti la revisione della disciplina della gestione delle risorse idriche e dei servizi idrici integrati, e comunque entro e non oltre dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, non possono essere disposti nuovi affidamenti ai sensi dell'articolo 150 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. 2. Nell'ambito delle procedure di affidamento di cui al comma 1 sono ricomprese anche le procedure in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, fatte salve le concessioni gia' affidate. 3. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, trasmette alle Camere una relazione sullo stato delle gestioni esistenti circa il rispetto dei parametri di salvaguardia del patrimonio idrico e in particolare riguardo all'effettiva garanzia di controllo pubblico sulla misura delle tariffe, alla conservazione dell'equilibrio biologico, alla politica del risparmio idrico e dell'eliminazione delle dispersioni, alla priorita' nel rinnovo delle risorse idriche e per il consumo umano. Art. 27. Modifiche all'articolo 1, comma 1156, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 - LSU Calabria 1. All'articolo 1, comma 1156, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, dopo la lettera f), e' inserita la seguente: "f-bis) al fine di favorire la stabilizzazione dei lavoratori di cui all'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 28 febbraio 2000, n. 81, e di cui all'articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 280, in favore della regione Calabria e della regione Campania e' concesso un contributo per l'anno 2007 rispettivamente di 60 e 10 milioni di euro, da ripartire con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, previa stipula di apposita convenzione con il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, a valere sul Fondo per l'occupazione di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, che a tale fine e' integrato del predetto importo per l'anno 2007. Ai soli fini della presente lettera e della lettera f), i lavoratori impegnati nelle attivita' di cui all'articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 280, nella regione Calabria sono equiparati ai lavoratori di cui all'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 28 febbraio 2000, n. 81". 2. All'onere derivante dal presente articolo, pari a 60 milioni di euro per l'anno 2007, si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, come determinata dalla tabella C della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Art. 27-bis. Stabilizzazione del personale operante negli enti Parco nazionale del Gran Sasso e monti della Laga e della Maiella. 1. Nei limiti dell'importo stanziato dall'articolo 1, comma 940, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, gli enti Parco nazionale della Maiella e del Gran Sasso e dei monti della Laga sono autorizzati a utilizzare le somme eccedenti quelle occorrenti per la stabilizzazione del personale fuori ruolo interessato dal suddetto comma 940 per l'assunzione dei lavoratori gia' titolari di rapporto di lavoro precario e degli ex lavoratori socialmente utili, previa procedura selettiva. Art. 28. Soppressione della Cassa di previdenza per l'assicurazione degli sportivi (SPORTASS), disposizioni sul credito per l'impiantistica sportiva e sull'Agenzia nazionale per i giovani. 1. L'ente pubblico "Cassa di previdenza per l'assicurazione degli sportivi" (SPORTASS), riconosciuto ente morale con regio decreto 16 ottobre 1934, n. 2047, e dichiarato ente pubblico necessario, ai sensi dell'articolo 3 della legge 20 marzo 1975, n. 70, con decreto del Presidente della Repubblica 1 aprile 1978, n. 250, e' soppresso con effetto dalla data di entrata in vigore del presente decreto. 2. Con effetto dalla medesima data e con evidenza contabile separata, l'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) subentra in tutti i rapporti pendenti, attivi e passivi, relativi al ramo previdenziale, incluso il Fondo dei medagliati olimpici, e l'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) subentra in tutti i rapporti pendenti, attivi e passivi, relativi al ramo assicurativo. Il personale in servizio alle dipendenze della SPORTASS e' provvisoriamente trasferito alle dipendenze dell'INPS fino all'emanazione dei decreti di cui al comma 3. Il direttore generale mantiene l'attuale rapporto di lavoro per la gestione della fase transitoria e per un periodo non superiore alla durata del contratto in essere. Il trasferimento del personale di cui al presente articolo non comporta in ogni caso l'istituzione di strutture dirigenziali presso l'istituto previdenziale di destinazione. Con effetto dal 31 dicembre 2007 le convenzioni assicurative stipulate dall'ente sono risolte di diritto. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i contratti di consulenza in essere sono risolti di diritto. 3. Con successivi decreti, da adottarsi entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, dei Ministri per le politiche giovanili e le attivita' sportive e del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con i Ministri per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione e dell'economia e delle finanze, sentiti gli enti destinatari, e, limitatamente al trasferimento del personale, sentite anche le organizzazioni sindacali, sono definite, le modalita' attuative del trasferimento del personale e dei beni mobili e immobili all'INPS e all'INAIL, nonche' ogni altro adempimento conseguente alla soppressione dell'ente e alla successione da parte dell'INPS e dell'INAIL nei rapporti pendenti, inclusi quelli con le banche creditrici. A tale fine e' autorizzata la spesa di 50 milioni di euro per l'anno 2007, 5,4 milioni di euro per l'anno 2008 e 11,3 milioni di euro a decorrere dal 2009. Per ridurre l'esposizione debitoria della SPORTASS sono assegnati, altresi', all'Istituto per il credito sportivo 18 milioni di euro a parziale compensazione del credito vantato dallo stesso Istituto nei confronti della SPORTASS, a valere sulle risorse del Fondo previsto dall'articolo 1, comma 1291, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. 4. Per agevolare il credito per l'impiantistica sportiva, anche al fine di realizzare il programma straordinario previsto dall'articolo 11 del decreto-legge 8 febbraio 2007, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2007, n. 41, volto a favorire la redditivita' della gestione economico-finanziaria anche attraverso la privatizzazione degli impianti, e' assegnato all'Istituto per il credito sportivo un contributo di 20 milioni di euro per l'anno 2007. Il contributo concorre ad incrementare il fondo speciale di cui all'articolo 5 della legge 24 dicembre 1957, n. 1295. Con decreto del Ministro per le politiche giovanili e le attivita' sportive, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono determinati i criteri per la concessione del credito. 4-bis. Al fine di garantire l'attuazione della decisione della Commissione europea n. C(2007)1828 del 30 aprile 2007 e il pieno utilizzo delle risorse del programma comunitario "Gioventu' in azione", la dotazione organica del personale dell'Agenzia nazionale per i giovani, di cui all'articolo 5 del decreto-legge 27 dicembre 2006, n. 297, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2007, n. 15, e' determinata in 45 unita' di personale di ruolo, di cui tre dirigenti di seconda fascia. Nell'ambito delle procedure di autorizzazione all'assunzione, mediante utilizzo dell'apposito fondo previsto dall'articolo 1, comma 527, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e' prioritariamente considerata l'immissione in servizio del personale dell'Agenzia per i giovani, previo l'effettivo svolgimento di procedure di mobilita'. Nelle more dell'espletamento delle procedure concorsuali per l'assunzione di personale a tempo indeterminato, all'Agenzia per i giovani e' consentito assumere, nel limite massimo di 15 unita', personale a tempo determinato, anche in deroga all'articolo 36 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, con contratti di durata non superiore a due anni non rinnovabili, nonche' il ricorso al fuori ruolo o all'assegnazione temporanea di personale secondo le modalita' previste dall'articolo 17, comma 14, della legge 15 maggio 1997, n. 127. 4-ter. All'onere derivante dal comma 4-bis, pari a 0,5 milioni di euro per gli anni 2008 e 2009, si fa fronte mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 19, comma 2, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248. 4-quater. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. 4-quinquies. L'autorizzazione di spesa di cui al comma 282 dell'articolo 1 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e' integrata di 12 milioni di euro per l'anno 2007. Al relativo onere, pari a 12 milioni di euro per l'anno 2007, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2007-2009, nell'ambito dell'unita' previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2007, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero. Art. 29. Contributi alla Fondazione ONAOSI 1. Nelle more della riforma della fondazione ONAOSI finalizzata a rendere omogenea la sua disciplina a quella degli enti assistenziali e previdenziali concernenti le libere professioni, al fine di ottemperare al disposto della sentenza n. 190 del 5 giugno 2007 della Corte costituzionale, il contributo obbligatorio dovuto alla Fondazione ONAOSI da tutti i sanitari dipendenti pubblici, iscritti ai rispettivi ordini professionali italiani dei farmacisti, dei medici chirurghi e odontoiatri, dei veterinari, nel rispetto dei principi di autonomia affermati dal decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e' determinato dal consiglio di amministrazione della Fondazione in modo da assicurare l'equilibrio della gestione e la conformita' alle finalita' statutarie dell'ente rapportandone l'entita', per ciascun interessato, ad una percentuale della retribuzione di base e all'anzianita' di servizio. 2. Degli stessi criteri di cui al comma 1 tiene conto il consiglio di amministrazione della Fondazione ONAOSI nel procedere alla rideterminazione dei contributi dovuti dai sanitari ivi indicati, per il periodo compreso dal giorno successivo alla data del 20 giugno 2007 di pubblicazione della sentenza n. 190 del 5 giugno 2007 della Corte costituzionale a quella di entrata in vigore del presente decreto. 2-bis. La riforma di cui al comma 1 assicura la continuita' delle prestazioni in essere, l'individuazione di ulteriori prestazioni assistenziali a favore dei contribuenti in condizioni di vulnerabilita', la separazione tra le funzioni di indirizzo, i compiti di gestione amministrativa, finanziaria e tecnica e le funzioni di vigilanza, nonche' la democraticita' della vita associativa, prevedendo la partecipazione al voto di tutti i contribuenti. Art. 30. Commissariamento della Fondazione Ordine Mauriziano 1. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, sentiti i Ministri dell'interno e per i beni e le attivita' culturali, dispone entro sette giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il commissariamento della Fondazione Ordine Mauriziano, di seguito denominata FOM, con sede a Torino, nominando il commissario cui sono attribuite la rappresentanza anche giudiziale nonche' l'attivita' di gestione e liquidazione, nel rispetto dei valori storico-culturali e secondo le norme del decreto-legge 19 novembre 2004, n. 277, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 gennaio 2005, n. 4, in quanto compatibili col presente articolo. 2. L'attivita' di gestione e liquidazione e' controllata da un comitato di vigilanza composto da cinque membri, nominati: uno, con funzioni di presidente, dal Presidente del Consiglio dei Ministri, sentiti i Ministri dell'interno e per i beni e le attivita' culturali, uno dalla regione Piemonte e tre tra i creditori. La FOM preventivamente all'attivita' del comitato di liquidazione deve presentare una relazione tecnica patrimoniale, che dovra' allegare al suo bilancio annuale, contenente elementi idonei a valutare la consistenza complessiva dei debiti da liquidare, a fronte del valore stimato di massima della consistenza patrimoniale e delle passivita' in atto. Il comitato autorizza gli atti di valore pari o superiore ad un milione di euro ed il presidente del comitato medesimo presiede l'assemblea dei creditori competente ad approvare il piano di soddisfazione. 3. Nessuna azione individuale, esecutiva o cautelare, puo' essere iniziata o proseguita nei confronti della FOM dalla data di entrata in vigore del presente decreto. 4. Il commissario predispone in via d'urgenza un piano di soddisfazione dei beni della FOM, con esclusione di quelli gravati da vincoli storico-culturali di cui alla Tabella A allegata al citato decreto n. 277 del 2004, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 4 del 2005. Il piano e' sottoposto al comitato di vigilanza. Alla liquidazione il commissario procede tramite procedure competitive, assicurando adeguate forme di pubblicita' e ferma restando l'applicazione della disciplina in materia di prelazione e di riscatto agrari di cui all'articolo 8 della legge 26 maggio 1965, n. 590, e successive modificazioni, e all'articolo 7 della legge 14 agosto 1971, n. 817. Il commissario puo' avvalersi di esperti, nonche' degli uffici del Ministero dell'economia e delle finanze. 4-bis. I compensi spettanti al commissario e ai componenti del comitato di vigilanza per le procedure di cui ai commi 1 e 4 non producono effetti a carico della finanza pubblica. 5. Il piano di soddisfazione, predisposto dal commissario, e' approvato dai creditori che rappresentano la maggioranza dei crediti ammessi al voto. Ove siano previste diverse classi di creditori, il piano e' approvato se tale maggioranza si verifica inoltre nel maggior numero di classi. Il piano puo' prevedere che i creditori muniti di privilegio, pegno o ipoteca non vengano soddisfatti integralmente, purche' il piano ne preveda la soddisfazione in misura non inferiore a quella realizzabile, in ragione della collocazione preferenziale, sul ricavato in caso di liquidazione, avuto riguardo al valore di mercato attribuibile ai beni o diritti sui quali sussiste la causa di prelazione, indicato nella relazione giurata di un professionista in possesso dei requisiti di cui all'articolo 67, terzo comma, lettera d), del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, e successive modificazioni, designato dal comitato di vigilanza. Il trattamento stabilito per ciascuna classe non puo' avere l'effetto di alterare l'ordine delle cause legittime di prelazione. 6. L'atto di approvazione e' trasmesso al Tribunale di Torino, che, verificatane la correttezza formale, pronuncia, con ordinanza, l'esdebitazione della FOM, con liberazione di essa dai debiti residui nei confronti dei creditori concorsuali non soddisfatti. Con tale atto e' disposta la cancellazione dei pignoramenti e delle ipoteche a qualunque titolo ed in qualunque momento iscritte su beni della FOM. Contro l'atto di approvazione del piano i creditori possono proporre reclamo al Tribunale di Torino, in composizione collegiale, funzionalmente competente, che decide con ordinanza in camera di consiglio. Contro tale provvedimento puo' essere proposto soltanto ricorso alla Corte di cassazione per motivi di legittimita'. 7. Gli atti di costituzione di pegno o ipoteca iscritti su beni della FOM, successivi al 23 settembre 2003, non possono essere opposti al commissario e sono inefficaci. Sono altresi' inefficaci i pagamenti eseguiti dopo tale data dalla FOM, con esclusione di quelli di carattere retributivo per prestazioni di lavoro o per spese correnti. Il commissario cura la ripetizione delle somme eventualmente corrisposte. La richiesta di restituzione di somme, approvata dal comitato di vigilanza, costituisce titolo esecutivo. 8. Per quanto non disposto dal presente articolo si applicano le norme sulla liquidazione coatta amministrativa di cui al titolo V del regio decreto n. 267 del 1942, e successive modificazioni, nonche' dagli articoli 183 e 184 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917. Art. 31. Contributi ad enti e associazioni 1. Per l'anno 2007 e' concesso un contributo straordinario di 36 milioni di euro a favore dell'Istituto Gaslini di Genova. 2. Per l'anno 2007 e' concesso un contributo straordinario di 1 milione di euro a favore dell'Unione italiana ciechi. 3. Per l'anno 2007 e' concesso un contributo straordinario di 3 milioni di euro a favore della Fondazione EBRI (European Brain Research Institute). 3-bis. Per l'anno 2007 e' concesso un contributo straordinario di 1 milione di euro a favore dell'Ente nazionale per la protezione e l'assistenza dei sordi (ENS). 3-ter. Al fine di favorire l'attivita' di formazione superiore internazionale, agli istituti universitari, diretta emanazione di universita' estere, autorizzati a rilasciare titoli ammessi a riconoscimento in Italia ai sensi della Convenzione di Lisbona dell'11 aprile 1997, e della legge 11 luglio 2002, n. 148, e' concesso un contributo, nel limite complessivo di 3 milioni di euro per il 2007, a sostegno dei loro programmi di formazione internazionale a studenti di nazionalita' italiana e di ricerca con partecipazione anche di soggetti di alta formazione esteri. Il contributo puo' essere fruito anche come credito di imposta riconosciuto automaticamente secondo l'ordine cronologico di presentazione delle relative domande da presentarsi entro il 28 febbraio di ciascun anno al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento delle politiche fiscali. Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'universita' e della ricerca, sono fissate le procedure e le modalita' per l'attuazione del presente comma. 3-quater. Per l'anno 2007 e' concesso un contributo straordinario di 1 milione di euro a favore dell'Associazione nazionale mutilati e invalidi civili (ANMIC), dell'Ente nazionale per la protezione e l'assistenza dei sordi (ENS), dell'Unione nazionale mutilati per servizio (UNMS) e dell'Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro (ANMIL) da ripartire, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, in proporzione ai loro iscritti. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2007-2009, nell'ambito dell'unita' previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2007, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero. 3-quinquies. Per l'anno 2007 e' concesso un contributo straordinario di 1 milione di euro a favore della "Lega del filo d'oro". Art. 32. Disposizione concernente Finmeccanica ed ENEA 1. Le somme versate all'entrata del bilancio dello Stato da parte delle imprese beneficiarie dei contributi di cui alla legge 24 dicembre 1985, n. 808, sono riassegnate all'ENEA per fare fronte, anche mediante appositi atti transattivi, al pagamento, fino a concorrenza, degli oneri afferenti al contratto di appalto per la realizzazione dell'impianto prototopico nucleare denominato PEC per le prove su elementi combustibili. 2. I pagamenti di cui al comma 1 non concorrono alla determinazione del fabbisogno finanziario annuale dell'ENEA stabilito ai sensi dell'articolo 1, commi 638 e 639, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Art. 33. Disposizioni a favore di soggetti danneggiati da trasfusioni infette 1. Per le transazioni da stipulare con soggetti talassemici, affetti da altre emoglobinopatie o affetti da anemie ereditarie, emofilici ed emotrasfusi occasionali danneggiati da trasfusione con sangue infetto o da somministrazione di emoderivati infetti e con soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, che hanno instaurato azioni di risarcimento danni tuttora pendenti, e' autorizzata la spesa di 150 milioni di euro per il 2007. 2. Con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono fissati i criteri in base ai quali sono definite, nell'ambito di un piano pluriennale, le transazioni di cui al comma 1 e, comunque, nell'ambito della predetta autorizzazione, in analogia e coerenza con i criteri transattivi gia' fissati per i soggetti emofilici dal decreto del Ministro della salute 3 novembre 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 280 del 2 dicembre 2003, sulla base delle conclusioni rassegnate dal gruppo tecnico istituito con decreto del Ministro della salute in data 13 marzo 2002, con priorita', a parita' di gravita' dell'infermita', per i soggetti in condizioni di disagio economico accertate mediante l'utilizzo dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, e successive modificazioni. 3. L'ulteriore indennizzo previsto dall'articolo 4 del decreto-legge 5 dicembre 2005, n. 250, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 febbraio 2006, n. 27, e' da intendersi concedibile, nei limiti dell'autorizzazione di spesa recata dal citato articolo 4, anche ai soggetti emofilici di cui al medesimo articolo, per i quali, pur in assenza di ascrizione tabellare ai sensi della legge 25 febbraio 1992, n. 210, sia stato comunque riconosciuto dalla competente commissione medico ospedaliera il nesso tra la trasfusione, o la somministrazione di emoderivati infetti, e la patologia riscontrata. 4. L'assegno una tantum aggiuntivo previsto dall'articolo 4 della legge 29 ottobre 2005, n. 229, da corrispondersi per la meta' al soggetto danneggiato e per l'altra meta' ai congiunti che prestano od abbiano prestato al danneggiato assistenza in maniera prevalente e continuativa, nel caso in cui il danneggiato sia minore di eta' od incapace di intendere e di volere e' corrisposto interamente ai congiunti che prestano od abbiano prestato al danneggiato assistenza in maniera prevalente e continuativa. 5. Ai soggetti gia' deceduti alla data di entrata in vigore della legge n. 229 del 2005, e che siano gia' titolari dell'indennizzo previsto ai sensi della legge 25 febbraio 1992, n. 210, e successive modificazioni, e' corrisposto in favore degli "aventi diritto", su domanda degli interessati da prodursi entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, un assegno una tantum il cui importo e' definito, con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, secondo criteri di analogia all'assegno una tantum di cui all'articolo 1, comma 3, della legge n. 229 del 2005. A tale fine e' autorizzata la spesa di 6 milioni di euro per l'anno 2007. Ai fini del presente articolo sono considerati "aventi diritto", nell'ordine, i seguenti soggetti: il coniuge, i figli, i genitori, i fratelli minorenni, i fratelli maggiorenni inabili al lavoro. Art. 34. Estensione dei benefici riconosciuti in favore delle vittime del terrorismo, previsti dalla legge 3 agosto 2004, n. 206, alle vittime del dovere a causa di azioni criminose e alle vittime della criminalita' organizzata, nonche' ai loro familiari superstiti. Ulteriori disposizioni a favore delle vittime del terrorismo. 1. Alle vittime del dovere ed ai loro familiari superstiti, di cui all'articolo 1, commi 563 e 564, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, ed alle vittime della criminalita' organizzata, di cui all'articolo 1 della legge 20 ottobre 1990, n. 302, ed ai loro familiari superstiti sono corrisposte le elargizioni di cui all'articolo 5, commi 1 e 5, della legge 3 agosto 2004, n. 206. Ai beneficiari vanno compensate le somme gia' percepite. L'onere recato dal presente comma e' valutato in 173 milioni di euro per l'anno 2007, 2,72 milioni di euro per l'anno 2008 e 3,2 milioni di euro a decorrere dal 2009. 2. Il Ministero dell'interno provvede al monitoraggio degli oneri di cui al presente articolo, informando tempestivamente il Ministero dell'economia e delle finanze, anche ai fini dell'adozione dei provvedimenti correttivi di cui all'articolo 11-ter, comma 7, della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni. Gli eventuali decreti emanati ai sensi dell'articolo 7, secondo comma, n. 2), della legge 5 agosto 1978, n. 468, prima della data di entrata in vigore dei provvedimenti o delle misure di cui al primo periodo, sono tempestivamente trasmessi alle Camere, corredati da apposite relazioni illustrative. 2-bis. Ai cittadini italiani appartenenti o non appartenenti alle Forze dell'ordine, alla magistratura e ad altri organi dello Stato, colpiti dalla eversione armata per le loro idee e per il loro impegno morale, il Presidente della Repubblica concede la onorificenza di "vittima del terrorismo" con la consegna di una medaglia ricordo in oro. 2-ter. L'onorificenza di cui al comma 2-bis e' conferita alle vittime del terrorismo ovvero, in caso di decesso, ai parenti e affini entro il secondo grado, con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'interno. 2-quater. Al fine di ottenere la concessione dell'onorificenza, le vittime del terrorismo o, in caso di decesso, i loro parenti e affini entro il secondo grado, presentano domanda alla prefettura di residenza o al Ministero dell'interno, anche per il tramite delle associazioni rappresentative delle vittime del terrorismo. 2-quinquies. L'onorificenza e' conferita alla vedova o ai figli in caso di decesso del titolare. Nel caso la vittima non sia coniugata, o non abbia figli, viene conferita ai parenti e affini entro il secondo grado. 2-sexies. Le domande e i documenti occorrenti per ottenere l'onorificenza sono esenti da imposta di bollo e da qualunque altro diritto. 2-septies. Con decreto del Ministro dell'interno, da adottare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono definite: a) le caratteristiche della medaglia di cui al comma 2-bis; b) le condizioni previste per il conferimento dell'onorificenza; il possesso delle predette condizioni e' provato con dichiarazione, anche contestuale alla domanda, sottoscritta dall'interessato, con firma autenticata dal segretario comunale o da altro impiegato incaricato dal sindaco. 3. Alla legge 3 agosto 2004, n. 206, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all'articolo 1, comma 1, e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Ai fini della presente legge, sono ricomprese fra gli atti di terrorismo le azioni criminose compiute sul territorio nazionale in via ripetitiva, rivolte a soggetti indeterminati e poste in essere in luoghi pubblici o aperti al pubblico"; b) all'articolo 2, comma 1, le parole da: "si applica" fino alla fine del comma sono sostituite dalle seguenti: "la retribuzione pensionabile va rideterminata incrementando la medesima di una quota del 7,5 per cento"; c) all'articolo 3, dopo il comma 1 e' inserito il seguente: "1-bis. Ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti spetta, a titolo di trattamento equipollente al trattamento di fine rapporto, un'indennita' calcolata applicando l'aliquota del 6,91 per cento ad un importo pari a dieci volte la media dei redditi, da lavoro autonomo ovvero libero professionale degli ultimi cinque anni di contribuzione, rivalutati, ai sensi dell'articolo 3, comma 5, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 503, aumentata del 7,5 per cento. La predetta indennita' e' determinata ed erogata in unica soluzione nell'anno di decorrenza della pensione". 3-bis. La decorrenza dei benefici di cui al comma 3 e' la medesima delle disposizioni di cui agli articoli 2 e 3 della legge 3 agosto 2004, n. 206. 3-ter. L'onere derivante dai commi 3 e 3-bis e' valutato in 2 milioni di euro per l'anno 2007, in 0,9 milioni di euro per l'anno 2008 e in 2,4 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009. 3-quater. Gli enti previdenziali privati gestori di forme pensionistiche obbligatorie provvedono, per la parte di propria competenza, al pagamento dei benefici di cui alla legge 3 agosto 2004, n. 206, in favore dei propri iscritti aventi diritto ai suddetti benefici, fornendo rendicontazione degli oneri finanziari sostenuti al Ministero del lavoro e della previdenza sociale. Il predetto Ministero provvede a rimborsare gli enti citati nei limiti di spesa previsti dalla predetta legge n. 206 del 2004. Art. 35. Fondo per le zone di confine 1. All'articolo 6 del decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, il comma 7 e' sostituito dal seguente: "7. E' istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a statuto speciale, con una dotazione di 25 milioni di euro per l'anno 2007. Le modalita' di erogazione del predetto fondo sono stabilite con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Il Dipartimento per gli affari regionali provvede a finanziare, in applicazione dei criteri stabiliti con il predetto decreto del Presidente del Consiglio e sentite le regioni interessate, specifici progetti finalizzati allo sviluppo economico e sociale dei territori dei comuni confinanti con le regioni a statuto speciale. Tra i criteri di valutazione dovra' avere particolare importanza la caratteristica sovracomunale dei progetti". 1-bis. All'onere derivante dal presente articolo, pari a 5 milioni di euro per il 2007, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2007-2009, nell'ambito dell'unita' previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2007, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero. Art. 36. Programma di interventi connessi alle celebrazioni per il 150 anniversario dell'Unita' nazionale 1. Al fine di realizzare il programma di interventi e di iniziative, dotate di particolare coerenza culturale e simbolica con gli ideali unitari risorgimentali, funzionali alle celebrazioni per il 150 anniversario dell'Unita' d'Italia, il Comitato dei Ministri denominato: "150 anni dell'Unita' d'Italia" di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 24 aprile 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 122 del 28 maggio 2007, in raccordo con gli enti territoriali interessati, definisce, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, le attivita' di cui al citato decreto 24 aprile 2007, ed in particolare: a) la realizzazione e il completamento di un programma di qualificati interventi ed opere, anche infrastrutturali, di carattere culturale e scientifico, nonche' di un quadro significativo di iniziative allocate su tutto il territorio nazionale, in particolare nelle citta' di preminente rilievo per il processo di Unita' della Nazione, tali da assicurare la compiuta diffusione e testimonianza del messaggio di identita' ed Unita' nazionale proprio delle celebrazioni; b) la messa a punto dei piani economici degli interventi, sia attraverso strumenti di co-finanziamento provenienti dalle realta' pubbliche e private del territorio e, in primo luogo, dai comuni e dalle regioni, che mediante il ricorso ad impegni di spesa ed obbligazioni pluriennali. 2. Per la realizzazione delle opere, degli interventi e delle iniziative connessi alle celebrazioni per il 150 anniversario dell'Unita' d'Italia e' autorizzata la spesa di 140 milioni di euro per l'anno 2007. 3. Ferme restando le funzioni di indirizzo e di coordinamento proprie del Comitato dei Ministri denominato "150 anni dell'Unita' d'Italia", il Presidente del Consiglio dei Ministri, entro un mese dalla data di entrata in vigore del presente decreto, costituisce il Comitato dei garanti, formato da personalita' qualificate che garantiscano un orientamento politico e culturale pluralistico, cui e' demandato il compito di verifica e monitoraggio del programma e delle iniziative legate alle celebrazioni dell'Unita' nazionale, anche attraverso la condivisione della relazione quadrimestrale che il Presidente del Comitato dei Ministri rende al Consiglio dei Ministri alla stregua delle previsioni di cui all'articolo 2, comma 2, del citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 aprile 2007 e della relazione annuale da presentarsi entro il 31 dicembre di ogni anno al Parlamento. Art. 37. Investimenti degli enti previdenziali pubblici 1. Fermi restando i vincoli di cui all'articolo 1, comma 5, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, gli enti previdenziali pubblici possono assumere, nell'ultimo trimestre dell'anno 2007, obbligazioni giuridicamente perfezionate a fronte di piani di impiego gia' approvati dai Ministeri vigilanti, a condizione che le stesse diano luogo a pagamenti da effettuarsi entro il 31 dicembre 2007. Art. 38. Potenziamento ed interconnessione del Registro generale del casellario giudiziale 1. Al fine di potenziare gli strumenti di conoscenza dei precedenti giudiziari individuali, il Ministero della giustizia provvede alla realizzazione della banca dati delle misure cautelari di cui all'articolo 97 delle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale, di cui al decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271, nonche' al rafforzamento della struttura informatica del Registro generale del casellario giudiziale ed alla sua integrazione su base nazionale con i carichi pendenti, prevedendo il relativo sistema di certificazione. 2. Per le finalita' di cui al comma 1 e' autorizzata, per l'anno 2007, la spesa di 20 milioni di euro. Art. 39. Disposizioni in materia di accertamento e riscossione 1. All'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, i commi 101 e 102 sono abrogati e, al comma 104, le parole: "nell'anno 2007" sono sostituite dalle seguenti: "a decorrere dall'anno 2007". 2. All'articolo 2752, primo comma, del codice civile, dopo le parole: "per l'imposta sul reddito delle persone giuridiche", sono inserite le seguenti: ", per l'imposta regionale sulle attivita' produttive". 3. Per certificare la spesa sanitaria relativa all'acquisto dei medicinali effettuata a decorrere dal 1 gennaio 2008, utile al fine della deduzione o della detrazione di cui agli articoli 10 e 15 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, non e' piu' utilizzabile l'allegazione allo scontrino fiscale della documentazione contestualmente rilasciata dal farmacista specificante la natura, qualita' e quantita' dei medicinali venduti. Delle nuove disposizioni viene data comunicazione ai contribuenti mediante avviso affisso e visibile nei locali della farmacia. 4. All'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 56, dopo le parole: "alla condivisione" sono inserite le seguenti: ", al costante scambio"; b) al comma 57, e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Il Ministro dell'economia e delle finanze svolge, nei confronti di tutte le strutture dell'Amministrazione finanziaria, l'attivita' di indirizzo necessaria a garantire la razionalizzazione ed omogenee modalita' di gestione del sistema informativo della fiscalita' funzionali ad un'effettiva ed efficace realizzazione del sistema integrato di cui al comma 56". 4-bis. All'articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 3-ter: 1) nel primo periodo, le parole: "di euro 0,52" sono sostituite dalle seguenti: "di 1 euro"; 2) l'ultimo periodo e' sostituito dal seguente: "La misura del compenso puo' essere adeguata con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale, quando la variazione percentuale del valore medio dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, relativa al periodo di dodici mesi terminante al 31 agosto, supera il 2 per cento rispetto al valore medio del medesimo indice rilevato con riferimento allo stesso periodo dell'anno 2008 ovvero dell'anno per il quale ha effetto l'ultimo adeguamento"; b) al comma 11: 1) nel secondo periodo, le parole: "la misura del compenso spettante e" sono soppresse; 2) l'ultimo periodo e' soppresso. 4-ter. La misura del compenso spettante alle banche convenzionate e alle Poste italiane S.p.a. per il servizio di ricezione e di trasmissione telematica delle dichiarazioni di cui all'articolo 3 del citato decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, e' fissata in 1 euro per ciascuna dichiarazione. 4-quater. La misura del compenso spettante agli intermediari di cui all'articolo 3, comma 3, del citato decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, in relazione allo svolgimento, da parte degli stessi intermediari, del servizio di pagamento con modalita' telematiche, in nome e per conto del contribuente, delle entrate oggetto del sistema di versamento unificato con compensazione, e' fissata in 1 euro per ogni delega di pagamento modello F24 trasmessa. 4-quinquies. La misura del compenso di cui ai commi 4-ter e 4-quater puo' essere adeguata con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale, quando la variazione percentuale del valore medio dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, relativa al periodo di dodici mesi terminante al 31 agosto, supera il 2 per cento rispetto al valore medio del medesimo indice rilevato con riferimento allo stesso periodo dell'anno 2008 ovvero dell'anno per il quale ha effetto l'ultimo adeguamento". 5. All'articolo 3 del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248, dopo il comma 7-bis e' inserito il seguente: "7-ter. Nell'ambito degli acquisti di cui al comma 7, la Equitalia S.p.a. puo' attribuire ai soggetti cedenti, in luogo di proprie azioni, obbligazioni ovvero altri strumenti finanziari". 6. All'articolo 3, comma 12, del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248, le parole: "31 agosto 2005" sono sostituite dalle seguenti: "30 settembre 2007" e le parole: "31 ottobre 2008" sono sostituite dalle seguenti: "30 settembre 2010". 7. Ai fini di cui agli articoli 19, comma 2, lettera b), e 53, comma 1, del decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112, la comunicazione dei dati ivi previsti, relativi all'attivita' di riscossione dei ruoli di cui all'articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Ministro delle finanze 3 settembre 1999, n. 321, svolta fino alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, puo' essere effettuata entro il 30 giugno 2008. 8. Al decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all'articolo 26: 1) al comma 1, le parole da: "provvede" fino alla fine del comma sono sostituite dalle seguenti: ", entro trenta giorni dal ricevimento di tale incarico, invia apposita comunicazione all'avente diritto, invitandolo a presentarsi presso i propri sportelli per ritirare il rimborso ovvero ad indicare che intende riceverlo mediante bonifico in conto corrente bancario o postale"; 2) dopo il comma 1 e' inserito il seguente: "1-bis. L'agente della riscossione anticipa le somme di cui al comma 1, provvedendo al pagamento: a) immediatamente, in caso di presentazione dell'avente diritto presso i propri sportelli; b) entro dieci giorni dal ricevimento della relativa richiesta, in caso di scelta del pagamento mediante bonifico; in tale caso le somme erogate sono diminuite dell'importo delle relative spese"; b) all'articolo 48, comma 1, le parole: "il termine di sessanta giorni di cui all'articolo 26, comma 1" sono sostituite dalle seguenti: "i termini di cui all'articolo 26, comma 1-bis". 8-bis. All'articolo 2-bis del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni: a) nel comma 1, lettera a), dopo le parole: "regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, che" sono inserite le seguenti: ", se previsto nell'incarico di trasmissione,"; b) il comma 2 e' abrogato. 8-ter. Il comma 43 dell'articolo 37 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, e' sostituito dal seguente: "43. Per gli emolumenti arretrati per prestazioni di lavoro dipendente di cui all'articolo 17, comma 1, lettera b), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, corrisposti a decorrere dal 1 gennaio 2004, per le indennita' di fine rapporto, per le altre indennita' e somme e per le indennita' equipollenti di cui all'articolo 19 del medesimo decreto, corrisposte a decorrere dal 1 gennaio 2003, nonche' per le prestazioni pensionistiche di cui all'articolo 20 del medesimo decreto, corrisposte a decorrere dal 1 gennaio 2003, non si procede all'iscrizione a ruolo ed alla comunicazione di cui all'articolo 1, comma 412, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, ne' all'effettuazione di rimborsi, se l'imposta rispettivamente a debito o a credito e' inferiore a 100 euro". 8-quater. L'articolo 24 della legge 27 febbraio 1985, n. 52, e' sostituito dal seguente: "Art. 24. - 1. Nelle conservatorie l'orario per il pubblico e' fissato dalle ore 8 alle ore 12,30 dei giorni feriali, con esclusione del sabato. 2. Nell'ultimo giorno lavorativo del mese l'orario per il pubblico e' limitato fino alle ore 11". Art. 39-bis. Diritti aeroportuali di imbarco 1. Le disposizioni in materia di tassa d'imbarco e sbarco sulle merci trasportate per via aerea di cui al decreto-legge 28 febbraio 1974, n. 47, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 aprile 1974, n. 117, e successive modificazioni, di tasse e di diritti di cui alla legge 5 maggio 1976, n. 324, di corrispettivi dei servizi di controllo di sicurezza di cui all'articolo 8 del regolamento di cui al decreto del Ministro dei trasporti e della navigazione 29 gennaio 1999, n. 85, nonche' in materia di addizionale comunale sui diritti di imbarco di cui all'articolo 2, comma 11, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, si interpretano nel senso che dalle stesse non sorgono obbligazioni di natura tributaria. Art. 39-ter. Misure per il miglioramento dell'efficienza energetica e per la riduzione delle emissioni ambientali di autovetture da noleggio e autoambulanze. 1. Al testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative, di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, sono apportate le seguenti modificazioni: a) alla tabella A, nel punto 12: 1) la voce: "benzina e benzina senza piombo: 40 per cento aliquota normale della benzina senza piombo" e' sostituita dalla seguente: "benzina: euro 359,00 per 1.000 litri"; 2) nella voce "gasolio" le parole: "40 per cento aliquota normale" sono sostituite dalle seguenti: "euro 302,00 per 1.000 litri"; b) alla tabella A, nel punto 13: 1) la voce: "benzina: 40 per cento aliquota normale;" e' soppressa; 2) la voce: "benzina senza piombo: 40 per cento aliquota normale;" e' sostituita dalla seguente: "benzina: 359,00 euro per 1.000 litri"; 3) nella voce "gasolio" le parole: "40 per cento aliquota normale" sono sostituite dalle seguenti: "euro 302,00 per 1.000 litri". 2. Nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e' istituito un fondo con lo stanziamento di euro 100.000 per l'anno 2007 e di euro 24.300.000 a decorrere dall'anno 2008, finalizzato al miglioramento dell'efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni ambientali delle autovetture da noleggio da piazza, compresi i motoscafi che in talune localita' sostituiscono le vetture da piazza e quelli lacuali, adibiti al servizio pubblico da banchina per il trasporto di persone. Con regolamento da adottare con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sono stabiliti i criteri e le modalita' di ripartizione del fondo ai soggetti beneficiari. 3. Nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e' istituito un fondo con lo stanziamento di euro 100.000 per l'anno 2007 e di euro 4.000.000 a decorrere dall'anno 2008, finalizzato al miglioramento dell'efficienza dei veicoli adibiti al servizio di trasporto degli ammalati e dei feriti effettuato dagli enti di assistenza e di pronto soccorso di cui al punto 13 della tabella A allegata al testo unico di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, e delle relative attrezzature. Con regolamento da adottare con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dei trasporti e con il Ministro della salute, sono stabiliti le modalita' ed i criteri di ripartizione del fondo ai soggetti beneficiari. 4. All'onere derivante dai commi 2 e 3, pari ad euro 200.000 per l'anno 2007 e ad euro 28.300.000 a decorrere dall'anno 2008, si provvede: a) per l'anno 2007, mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2007-2009, nell'ambito dell'unita' previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2007, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero; b) a decorrere dal 2008, mediante utilizzo delle maggiori entrate derivanti dall'applicazione delle disposizioni di cui al comma 1, lettere a) e b). Art. 39-quater. Modifiche all'articolo 1, comma 188, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, in materia di esenzione contributiva per esibizioni musicali in spettacoli di intrattenimento. 1. All'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, al comma 188, primo periodo, le parole da: "in spettacoli musicali" fino a: "l'importo di 5.000 euro" sono sostituite dalle seguenti: "musicali dal vivo in spettacoli o in manifestazioni di intrattenimento o in celebrazioni di tradizioni popolari e folkloristiche effettuate da giovani fino a diciotto anni, da studenti fino a venticinque anni, da soggetti titolari di pensione di eta' superiore a sessantacinque anni e da coloro che svolgono una attivita' lavorativa per la quale sono gia' tenuti al versamento dei contributi ai fini della previdenza obbligatoria ad una gestione diversa da quella per i lavoratori dello spettacolo, gli adempimenti di cui agli articoli 3, 4, 5, 6, 9 e 10 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 16 luglio 1947, n. 708, ratificato, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 1952, n. 2388, e successive modificazioni, sono richiesti solo per la parte della retribuzione annua lorda percepita per tali esibizioni che supera l'importo di 5.000 euro". Art. 39-quinquies. Disposizioni in materia di determinazione del tasso di cambio ai fini fiscali per i residenti a Campione d'Italia 1. Il comma 28 dell'articolo 2 del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, e' abrogato. Art. 40. Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato e disposizioni fiscali 1. Al fine di garantire la continuita' di esercizio del gioco Enalotto e del suo gioco opzionale, nonche' la tutela dei preminenti interessi pubblici connessi, considerato che l'assegnazione della nuova concessione, avviata con il bando di gara del 29 giugno 2007, ai sensi dell'articolo 1, comma 90, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sara' operativa nel corso dell'anno 2008, la gestione del gioco continuera' ad essere assicurata dall'attuale concessionario fino a piena operativita' della nuova concessione e comunque non oltre il 30 settembre 2008. 2. Per la gestione delle funzioni esercitate dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato e' istituita, a decorrere dal 1 marzo 2008, senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica, una Agenzia fiscale, alla quale sono trasferiti i relativi rapporti giuridici, poteri e competenze, che vengono esercitati secondo la disciplina dell'organizzazione interna dell'Agenzia stessa. 3. In fase di prima applicazione il Ministro dell'economia e delle finanze stabilisce, sentite le organizzazioni rappresentative dei dipendenti dell'Amministrazione e le associazioni di categoria dei soggetti titolari di concessione alla rivendita di generi di monopolio, con decreto i servizi da trasferire alla competenza dell'Agenzia. 4. Entro il termine di quattro mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto vengono nominati il direttore e il comitato direttivo dell'Agenzia. Con propri decreti il Ministro dell'economia e delle finanze approva lo statuto provvisorio e le disposizioni necessarie al primo funzionamento dell'Agenzia. 5. Il Ministro dell'economia e delle finanze stabilisce la data a decorrere dalla quale le funzioni svolte dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato secondo l'ordinamento vigente sono esercitate dall'Agenzia. Da tale data le funzioni cessano di essere esercitate dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, che e' soppressa. Con il regolamento previsto dal comma 15 dell'articolo 1 del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, alcune funzioni gia' esercitate dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato possono essere assegnate, senza oneri a carico della finanza pubblica, ad altre Agenzie fiscali; con il predetto regolamento sono apportate modifiche all'organizzazione del Dipartimento per le politiche fiscali. 5-bis. I decreti del Ministro dell'economia e delle finanze previsti ai commi 3, 4 e 5 sono adottati sentite le competenti Commissioni parlamentari. Il Ministro invia periodicamente una relazione al Parlamento sul processo di trasformazione dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato. 6. Si applica l'articolo 73, commi 2, 5 e 6, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300. 6-bis. Il Ministro dell'economia e delle finanze, con propri decreti, definisce, relativamente al gioco a distanza: a) per i giochi, concorsi e scommesse il cui esercizio e' affidato in concessione a piu' concessionari, i requisiti minimi richiesti ai soggetti affidatari di concessioni per l'esercizio dei giochi e per la raccolta dei giochi stessi; b) per i giochi, concorsi e scommesse il cui esercizio e' affidato in concessione a un solo concessionario, i requisiti minimi richiesti ai soggetti abilitati alla loro raccolta; c) le modalita' per la partecipazione al gioco da parte dei consumatori. 6-ter. I provvedimenti di cui al comma 6-bis sono definiti in conformita' ai seguenti principi e criteri: a) tutela del consumatore; b) tutela della concorrenza, anche ai sensi dell'articolo 49 del Trattato istitutivo della Comunita' europea, nel rispetto della tutela del consumatore e della difesa dell'ordine e della sicurezza pubblica, perseguite in ossequio ai principi di necessita', di proporzionalita' e di non discriminazione tra soggetti italiani ed esteri; c) rispetto dei diritti di esercizio e di raccolta di giochi, concorsi e scommesse determinati dalle concessioni in essere; d) esplicita abrogazione delle disposizioni, concernenti la regolazione dei requisiti minimi per l'esercizio e per la raccolta del gioco a distanza nonche' delle relative modalita' di partecipazione, in contrasto con quelle definite dai provvedimenti di cui al comma 6-bis; e) pluralita' dei soggetti raccoglitori del gioco, anche relativamente ai giochi il cui esercizio e' affidato in concessione ad un unico soggetto; f) obbligo della nominativita' del gioco a distanza; g) esercizio della promozione e della pubblicita' dei prodotti di gioco, nel rispetto dei principi di tutela dei minori, dell'ordine pubblico e del gioco responsabile. 6-quater. I requisiti minimi richiesti ai concessionari unici affidatari dell'esercizio dei giochi, concorsi e scommesse sono definiti dalle specifiche convenzioni di concessione. 6-quinquies. La regolazione dei singoli giochi esercitati a distanza e' definita con specifici decreti direttoriali. 6-sexies. All'articolo 1, comma 287, lettera i), della legge 30 dicembre 2004, n. 311, ed all'articolo 38, comma 4, lettera i), del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, le parole: ", previo versamento di un corrispettivo non inferiore a euro duecentomila" sono soppresse. Il Ministero dell'economia e delle finanze - Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato definisce, in conformita' con i principi di tutela della concorrenza e di non discriminazione dei soggetti titolari delle concessioni in essere, l'importo del corrispettivo a carico dei soggetti che intendono acquisire il diritto del gioco a distanza, ai sensi dell'articolo 9, comma 2, della convenzione per l'affidamento in concessione dei giochi pubblici, di cui al decreto del direttore generale dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato in data 28 agosto 2006, adottata ai sensi dell'articolo 38, commi 2 e 4, del predetto decreto-legge. 7. All'articolo 1 del decreto legislativo 28 settembre 1998, n. 360, l'ultimo periodo del comma 4 e' sostituito dal seguente: "Ai fini della determinazione dell'acconto, l'aliquota di cui al comma 3 e la soglia di esenzione di cui al comma 3-bis sono assunte nella misura vigente nell'anno precedente, salvo che la pubblicazione della delibera sia effettuata entro il 31 dicembre precedente l'anno di riferimento". 8. All'articolo 50, comma 3, del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Le regioni possono deliberare che la maggiorazione, se piu' favorevole per il contribuente rispetto a quella vigente, si applichi anche al periodo di imposta al quale si riferisce l'addizionale". Art. 41. Incremento del patrimonio immobiliare destinato alla locazione di edilizia abitativa 1. Ai fini dell'incremento del patrimonio immobiliare destinato alla locazione di edilizia abitativa, con particolare riguardo a quello a canone sostenibile nei comuni soggetti a fenomeni di disagio abitativo e alta tensione abitativa, il Ministero dell'economia e delle finanze, di concerto con i Ministri delle infrastrutture e della solidarieta' sociale, costituisce, tramite l'Agenzia del demanio, una apposita societa' di scopo per promuovere la formazione di strumenti finanziari immobiliari a totale o parziale partecipazione pubblica, per l'acquisizione, il recupero, la ristrutturazione, la realizzazione di immobili ad uso abitativo anche con l'utilizzo, d'intesa con le regioni e gli enti locali, di beni di proprieta' dello Stato o di altri soggetti pubblici. Per le finalita' di cui al presente articolo e' autorizzata, per l'anno 2007, la spesa massima di 100 milioni di euro. Art. 42. Rafforzamento controlli nel settore agricolo attuazione OCM ortofrutta e fondo solidarieta' nazionale. Disposizioni concernenti il risarcimento dei danni derivanti da sinistri che coinvolgono macchine agricole. 1. All'articolo 1, comma 1050, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, le parole: "23 milioni" sono sostituite dalle seguenti: "48 milioni". Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa, per l'anno 2007, di cui all'articolo 1, comma 1090, della medesima legge n. 296 del 2006. 2. L'Agenzia per le erogazioni in agricoltura e' autorizzata ad attivare, ai sensi dell'articolo 4, comma 2, del decreto legislativo 27 maggio 1999, n. 165, le misure nazionali a supporto della riforma dell'organizzazione comune di mercato dell'ortofrutta, nei limiti della somma di 10 milioni di euro per l'anno 2007. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa, per l'anno 2007, di cui all'articolo 1, comma 289, della medesima legge n. 296 del 2006. Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con proprio decreto emanato d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, stabilisce i criteri per il riparto, tra le regioni interessate, delle risorse di cui al presente comma. 2-bis. La dotazione del Fondo di solidarieta' nazionale - incentivi assicurativi, di cui all'articolo 15, comma 2, del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 102, e' incrementata, per l'anno 2007, della somma di euro 30 milioni. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente utilizzo delle disponibilita' del fondo per le crisi del mercato agricolo, di cui all'articolo 1, comma 1072, della citata legge n. 296 del 2006. 2-ter. La disciplina del risarcimento diretto, prevista dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 18 luglio 2006, n. 254, non si applica ai sinistri che coinvolgono le macchine agricole, come definite dall'articolo 57 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive modificazioni. Art. 42-bis. Fabbricati rurali 1. In attuazione delle disposizioni recate dal comma 339, lettera b), dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, all'articolo 9 del decreto-legge 30 dicembre 1993, n. 557, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 1994, n. 133, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma 3, la lettera a) e' sostituita dalle seguenti: "a) il fabbricato deve essere utilizzato quale abitazione: 1) dal soggetto titolare del diritto di proprieta' o di altro diritto reale sul terreno per esigenze connesse all'attivita' agricola svolta; 2) dall'affittuario del terreno stesso o dal soggetto che con altro titolo idoneo conduce il terreno a cui l'immobile e' asservito; 3) dai familiari conviventi a carico dei soggetti di cui ai numeri 1) e 2) risultanti dalle certificazioni anagrafiche; da coadiuvanti iscritti come tali a fini previdenziali; 4) da soggetti titolari di trattamenti pensionistici corrisposti a seguito di attivita' svolta in agricoltura; 5) da uno dei soci o amministratori delle societa' agricole di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, aventi la qualifica di imprenditore agricolo professionale; a-bis) i soggetti di cui ai numeri 1), 2) e 5) della lettera a) del presente comma devono rivestire la qualifica di imprenditore agricolo ed essere iscritti nel registro delle imprese di cui all'articolo 8 della legge 29 dicembre 1993, n. 580"; b) al comma 3, la lettera b) e' abrogata; c) il comma 3-bis e' sostituito dai seguenti: "3-bis. Ai fini fiscali deve riconoscersi carattere di ruralita' alle costruzioni strumentali necessarie allo svolgimento dell'attivita' agricola di cui all'articolo 2135 del codice civile e in particolare destinate: a) alla protezione delle piante; b) alla conservazione dei prodotti agricoli; c) alla custodia delle macchine agricole, degli attrezzi e delle scorte occorrenti per la coltivazione e l'allevamento; d) all'allevamento e al ricovero degli animali; e) all'agriturismo; f) ad abitazione dei dipendenti esercenti attivita' agricole nell'azienda a tempo indeterminato o a tempo determinato per un numero annuo di giornate lavorative superiore a cento, assunti in conformita' alla normativa vigente in materia di collocamento; g) alle persone addette all'attivita' di alpeggio in zona di montagna; h) ad uso di ufficio dell'azienda agricola; i) alla manipolazione, trasformazione, conservazione, valorizzazione o commercializzazione dei prodotti agricoli, anche se effettuate da cooperative e loro consorzi di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228; l) all'esercizio dell'attivita' agricola in maso chiuso. 3-ter. Le porzioni di immobili di cui al comma 3-bis, destinate ad abitazione, sono censite in catasto, autonomamente, in una delle categorie del gruppo A". Art. 42-ter. Modifica dell'articolo 1193 del codice della navigazione 1. All'articolo 1193 del codice della navigazione, dopo il primo comma e' inserito il seguente: "La sanzione di cui al primo comma e' ridotta a 100 euro nel caso in cui il comandante di una nave da pesca esibisca all'autorita' che ha contestato l'infrazione i documenti di bordo regolarmente tenuti ed aggiornati entro quarantotto ore dall'accertamento della violazione di cui al primo comma". Art. 43. Lavori socialmente utili 1. Le assunzioni dei soggetti collocati in attivita' socialmente utili disciplinate dall'articolo 1, comma 1156, lettere f) e f-bis), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono essere effettuate anche in soprannumero nel rispetto dei vincoli finanziari previsti per i comuni con meno di 5.000 abitanti dall'articolo 1, comma 562, della citata legge n. 296 del 2006. I comuni che dispongono le assunzioni in soprannumero non possono procedere ad altre assunzioni di personale fino al totale riassorbimento della relativa temporanea eccedenza. Art. 44. Misura fiscale di sostegno a favore dei contribuenti a basso reddito 1. In attesa dell'introduzione di una disciplina organica delle misure fiscali volte ad assicurare il riconoscimento di un'imposta negativa in favore dei contribuenti a basso reddito, ai soggetti passivi dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, la cui imposta netta dovuta per l'anno 2006 risulti pari a zero, e' attribuita, per l'anno 2007, una detrazione fiscale pari a euro 150 quale rimborso forfetario di parte delle maggiori entrate tributarie affluite all'erario. Fermo quanto previsto al comma 2, la misura di sostegno di cui al presente comma non spetta a coloro che, nell'anno 2006, risultano fiscalmente a carico di altri soggetti. 2. Ai soggetti indicati al comma 1 e', inoltre, attribuita un'ulteriore detrazione fiscale pari a euro 150 per ciascun familiare a carico. Qualora il familiare sia a carico di piu' soggetti la detrazione fiscale e' ripartita in proporzione alla percentuale di spettanza della detrazione per carichi familiari. 3. Nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e' istituito un Fondo, per l'anno 2007, con una dotazione pari a 1.900 milioni di euro, per l'erogazione delle somme di cui ai commi 1 e 2. 4. Nel rispetto del limite di spesa fissato dal comma 3, le categorie dei soggetti aventi diritto, con riferimento ai titolari di redditi da lavoro e da pensione, le modalita' di erogazione delle somme di cui ai commi 1 e 2 nonche' le altre disposizioni necessarie per l'attuazione del presente articolo sono stabilite con il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 8 novembre 2007. 4-bis. La misura di sostegno di cui ai commi 1 e 2 non spetta ai soggetti il cui reddito complessivo, nell'anno 2006, sia stato superiore a 50.000 euro. 4-ter. All'articolo 15 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, al comma 1-ter, dopo il primo periodo, e' inserito il seguente: "La detrazione e' ammessa a condizione che la stipula del contratto di mutuo da parte del soggetto possessore a titolo di proprieta' o altro diritto reale dell'unita' immobiliare avvenga nei sei mesi antecedenti, ovvero nei diciotto mesi successivi all'inizio dei lavori di costruzione". Art. 45. Integrazione dei finanziamenti dei servizi socio-educativi per la prima infanzia e del Fondo politiche sociali 1. Per le finalita' di cui all'articolo 1, comma 1259, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, relativo ad un piano straordinario per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, il finanziamento ivi previsto e' integrato, per l'anno 2007, di 25 milioni di euro. 2. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 20, comma 8, della legge 8 novembre 2000, n. 328, come determinata dalla tabella C allegata alla legge 27 dicembre 2006, n. 296, e' integrata, per l'anno 2007, di 25 milioni di euro. Art. 46. Procedure di autorizzazione per la costruzione e l'esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquefatto. 1. L'autorizzazione per la costruzione e l'esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquefatto, anche situati al di fuori di siti industriali, e' rilasciata ai sensi dell'articolo 8 della legge 24 novembre 2000, n. 340, a seguito di valutazione dell'impatto ambientale ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Nei casi in cui gli impianti siano ubicati in area portuale o ad essa contigua, il giudizio e' reso anche in assenza del parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici di cui all'articolo 5, comma 3, della legge 28 gennaio 1994, n. 84, che deve essere espresso nell'ambito della conferenza di servizi di cui al citato articolo 8 della legge n. 340 del 2000. In tali casi, l'autorizzazione e' rilasciata con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con la regione interessata. L'autorizzazione costituisce variante anche del piano regolatore portuale. Art. 46-bis. Disposizioni in materia di concorrenza e qualita' dei servizi essenziali nel settore della distribuzione del gas 1. Al fine di garantire al settore della distribuzione di gas naturale maggiore concorrenza e livelli minimi di qualita' dei servizi essenziali, i Ministri dello sviluppo economico e per gli affari regionali e le autonomie locali, sentita la Conferenza unificata e su parere dell'Autorita' per l'energia elettrica e il gas, individuano entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto i criteri di gara e di valutazione dell'offerta per l'affidamento del servizio di distribuzione di gas previsto dall'articolo 14, comma 1, del decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 164, tenendo conto in maniera adeguata, oltre che delle condizioni economiche offerte, e in particolare di quelle a vantaggio dei consumatori, degli standard qualitativi e di sicurezza del servizio, dei piani di investimento e di sviluppo delle reti e degli impianti. 2. I Ministri dello sviluppo economico e per gli affari regionali e le autonomie locali, su proposta dell'Autorita' per l'energia elettrica e il gas e sentita la Conferenza unificata, determinano gli ambiti territoriali minimi per lo svolgimento delle gare per l'affidamento del servizio di distribuzione del gas, a partire da quelli tariffari, secondo l'identificazione di bacini ottimali di utenza, in base a criteri di efficienza e riduzione dei costi, e determinano misure per l'incentivazione delle relative operazioni di aggregazione. 3. Al fine di incentivare le operazioni di aggregazione di cui al comma 2, i termini del 31 dicembre 2007 e del 31 dicembre 2009 stabiliti dall'articolo 23, comma 1, del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, sono prorogati di due anni. 4. A decorrere dal 1 gennaio 2008, i comuni interessati dalle nuove scadenze di cui al comma 3 possono incrementare il canone delle concessioni di distribuzione, solo ove minore e limitatamente al periodo di proroga, fino al 10 per cento del vincolo sui ricavi di distribuzione di cui alla delibera dell'Autorita' per l'energia elettrica e il gas n. 237 del 28 dicembre 2000, pubblicata nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 4 del 5 gennaio 2001, e successive modificazioni, destinando prioritariamente le risorse aggiuntive all'attivazione di meccanismi di tutela relativi ai costi dei consumi di gas da parte delle fasce deboli di utenti. Art. 46-ter. Sostegno all'imprenditoria femminile 1. Al comma 848 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Nel caso in cui si adottino misure per sostenere la creazione di nuove imprese femminili e il consolidamento aziendale di piccole e medie imprese femminili, il decreto che fissa i criteri di intervento e' adottato dal Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro per i diritti e le pari opportunita". Art. 46-quater. Pesca e vittime del mare 1. Il recupero degli aiuti erogati ai sensi del decreto-legge 30 settembre 1994, n. 561, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 novembre 1994, n. 655, dichiarati incompatibili con il mercato comune con decisione della Commissione europea del 28 luglio 1999, nonche' di quelli erogati ai sensi del decreto-legge 29 marzo 1995, n. 96, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 maggio 1995, n. 206, nonche' ai sensi del decreto-legge 31 dicembre 1996, n. 669, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 1997, n. 30, dichiarati incompatibili con il mercato comune con decisione 2000/394/CE della Commissione, del 25 novembre 1999, e' fissato in quattordici rate annuali, fino alla concorrenza del complessivo ammontare delle somme effettivamente percepite e degli interessi legali maturati. Le amministrazioni preposte al recupero degli aiuti suddetti, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, stabiliscono con propri provvedimenti le modalita' attuative per la restituzione delle somme. 2. A carico del fondo di cui all'articolo 5, comma 1-bis, del decreto-legge 10 gennaio 2006, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 marzo 2006, n. 81, si provvede a liquidare le richieste di indennizzo relative agli eventi verificatisi nel triennio 2002-2004, relativamente alle istanze presentate anteriormente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, nei limiti della somma di 500.000 euro. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione, per l'anno 2008, dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 5, comma 3-ter, del decreto-legge 1 ottobre 2005, n. 202, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 novembre 2005, n. 244. Art. 46-quinquies. Disposizioni per favorire la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili 1. Al fine di favorire la produzione di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, qualora la connessione alla rete elettrica possa essere effettuata con l'utilizzo di infrastrutture di proprieta' di un produttore, quest'ultimo e' tenuto a condividere, quando tecnicamente fattibile, le sue infrastrutture con il produttore richiedente. A tal fine, il richiedente corrisponde un contributo in misura proporzionale per l'utilizzo dell'infrastruttura medesima. Art. 47. Copertura finanziaria 1. Agli oneri netti derivanti dal presente decreto, determinati in 8.407 milioni di euro per l'anno 2007, 9,02 milioni di euro per l'anno 2008 e 16,9 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009, si provvede: a) per l'anno 2007, quanto a 5.978 milioni di euro con le maggiori entrate di cui all'articolo 1, quanto a 1.320 milioni di euro mediante utilizzo della riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1 del decreto-legge 9 gennaio 1989, n. 3, convertito dalla legge 7 marzo 1989, n. 84, inclusa per 1.300 milioni nel provvedimento previsto dall'articolo 17, primo comma, della legge 5 agosto 1978, n. 468, quanto a 1.100 milioni di euro mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 61, comma 1, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e quanto a 5 milioni di euro mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2007-2009, nell'ambito dell'unita' previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2007, parzialmente utilizzando quanto ad euro 1 milione l'accantonamento relativo al Ministero dell'economia e delle finanze e quanto ad euro 4 milioni l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri; b) per gli anni 2008 e 2009 mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 61, comma 1, della legge n. 289 del 2002; b-bis) quanto a euro 5 milioni per l'anno 2007, euro 3,62 milioni per l'anno 2008 ed euro 5,6 milioni a decorrere dall'anno 2009, mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2007-2009, nell'ambito dell'unita' previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2007, allo scopo parzialmente utilizzando per l'anno 2007 l'accantonamento relativo al Ministero dell'economia e delle finanze, per l'anno 2008 l'accantonamento relativo al Ministero dell'universita' e della ricerca e per l'anno 2009, quanto a euro 3,6 milioni, l'accantonamento relativo al Ministero dell'universita' e della ricerca e, quanto a euro 2 milioni, l'accantonamento relativo al Ministero della solidarieta' sociale; b-ter) quanto a 56 milioni di euro per l'anno 2007, mediante corrispondente riduzione del Fondo di riserva per le spese impreviste, di cui all'articolo 9 della legge 5 agosto 1978, n. 468. 2. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. Art. 48. Entrata in vigore 1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara' presentato alle Camere per la conversione in legge.


I tre maxiemendamenti della finanziaria (sezione: Class action)

( da "CittadinoLex" del 14-12-2007)

 

Sei in: Prima Pagina | Stato | Testo Sui tre testi sarà posta la questione di fiducia I tre maxiemendamenti della finanziaria (Emendamenti del Governo alla finanziaria alla Camera 13.12.2007) Tre maxi emendamenti del governo, per un totale di più di 1000 commi. E' come è stata fissata la finanziaria 2008, all'uscita dalla Commissione Bilancio della Camera per essere votata dall'Aula con solo 4 voti: 3 voti per gli articoli e uno per la votazione finale. Sui tre maxi emendamenti, depositati dal governo nella seduta dell'Aula Camera del 13 dicembre è stata posta la fiducia che verrà votata nella giornata di venerdì 14 novembre. Uscirà nei fatti una finanziaria a 360 gradi. Le misure principali vanno dalla previsione di un apposito fondo da destinare alla riduzione della pressione fiscale per i lavoratori dipendenti nel caso di un extra gettito nel 2008 allo sconto per l'ICI per la prima casa; da nuove risorse per il trasporto pubblico locale finanziato con la compartecipazione delle regioni alle entrate derivanti dalle accise sul gasolio per autotrazione ad una serie di incentivi fiscali per il cinema. Numerose assunzioni sono previste per potenziare le attività e gli organici dell'Agenzia delle entrate, dei Vigili del Fuoco, del Corpo forestale dello Stato, degli ispettori del lavoro, dell'Agenzia delle dogane, delle forze di polizia. Viene poi affrontato tutto il capitolo dei costi della politica e degli apparati burocratici, dal tetto dei manager pubblici che non potranno superare lo stipendio del primo presidente di Cassazione, lasciando per alcune categorie la possibilità di arrivare al doppio dello stipendio, al contenimento degli incarichi, del lavoro flessibile e straordinario nelle pubbliche amministrazioni. Ma si fanno rivivere anche alcuni enti soppressi: come l'Ente per la Montagna. Nutrito è anche il pacchetto per l'ambiente che prevede misure volte a orientarsi sempre di più verso il protocollo di Kyoto, e verso un maggiore accesso alle risorse idriche. Infatti viene istituito un fondo per promuovere progetti in tal senso, alimentato dal contributo di 0,5 centesimi di euro per ogni bottiglietta d'acqua minerale o da tavola in materiale plastico venduta al pubblico. Previsti incentivi all'occupazione nelle regioni meridionali mediante un credito di imposta, per il triennio 2008-2010, di 333 euro per ciascun lavoratore assunto e per ciascun mese. In caso di lavoratrici donne il credito d'imposta sale a 416 euro. class="hilite">Infine viene introdotto nel nostro ordinamento la cosiddetta "class="term">class class="term">action", ovvero l'azione collettiva risarcitoria nei confronti delle imprese. La Camera presumibilmente dovrebbe terminare i lavori sulla finanziaria nella notte di sabato 15 dicembre. (14 dicembre 2007).


MANOVRA, BERTINOTTI FRENA GLI EMENDAMENTI (sezione: Class action)

( da "Mattino, Il (Nazionale)" del 14-12-2007)

 

Manovra, Bertinotti frena gli emendamenti GIUSY FRANZESE Roma. Un occhio ai tre voti di fiducia, uno dietro l'altro, che il governo ha chiesto sulla Finanziaria e che la Camera voterà oggi. E un occhio già puntato verso le manovre dei prossimi anni. Ci vorranno almeno trenta miliardi (10 all'anno), ribadisce il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa. Da reperire con tagli alle spese. Poi, nell'indicare uno dei settori principali sui quali intervenire, il ministro utilizza una frase che farà discutere: "Nella pubblica amministrazione si possono trovare cose affascinanti e qualche volta raccapriccianti", con risultati di gestione "enormemente diversificati". Nel frattempo oggi sarà il giorno del record di voti di fiducia. Tre, su altrettanti maxiemendamenti, che alla fine della giornata porteranno il governo Prodi a quota 27 fiducie. La scelta di spacchettare il testo della Finanziaria è stata presa per evitare il maxiemendamento "monstre" dello scorso anno, di oltre 1.360 commi. Anche stavolta, comunque, il totale è di tutto rispetto: 1.192 commi. A parte la struttura, comunque, il testo complessivo della Finanziaria rispetta quello uscito dalla commissione Bilancio. Anche perché a eliminare le novità sostanziali ci ha pensato il presidente della Camera, Fausto Bertinotti. Ben otto commi sono stati giudicati inammissibili proprio perché riguardavano argomenti mai trattati in commissione (Sviluppo Italia, vertice italo-russo, personale non dirigente presso la presidenza del Consiglio). Un modo per far capire al governo che la Camera si è stancata delle continue blindature. È stato lo stesso Bertinotti a spiegare in aula i motivi della non ammissibilità: è una decisione che mira a "supplire al deficit di confronto parlamentare determinato dall'opposizione della questione di fiducia". D'altra parte il pericolo che vengano scavalcate le prerogative del Parlamento, il presidente della Camera lo aveva adombrato già in occasione dell'altro discusso voto di fiducia, quello sul protocollo sul welfare. Di certo la decisione è stata accolta con evidente soddisfazione da parte dell'opposizione: "Restituisce un minimo di dignità ai lavori parlamentari", è il commento di Guido Crosetto di Forza Italia. Tra le novità maggiori introdotte con i maximendamenti ci sono i maggiori finanziamenti per l'autostrasporto (70 milioni in tre anni), annunciati in occasione dell'accordo l'altra sera che ha risolto la vertenza dei tir. Ma c'è anche la scelta di non sopprimere la Coni servizi spa, cosa che ha fatto gridare allo scandalo i deputati della sinistra radicale. Un'altra norma, invece, quella che innalza a 380 milioni di euro nel 2009 il tetto del cinque per mille, ha ricevuto il plauso delle varie associazioni no-profit e anche di molti deputati (la commissione aveva fissato 100 milioni). Per il resto ci sono soprattutto conferme. La più eclatante: nel 2008 non ci sarà la proroga della rottamazione, né per le auto, né per gli elettrodomestici (a meno che il governo non la recuperi nel decreto fiscale). class="hilite">La class="term">class class="term">action resta nella versione della commissione (senza il riferimento alla non reatroattività); confermati i buoni "indennità" per il reinserimento dei collaboratori a progetto; rimane anche il tetto allo stipendio dei manager pubblici (274.000 euro), mentre la soglia doppia varrà non solo per il personale della Banca d'Italia e delle Autorithy oltre che per le 25 deroghe concesse alla presidenza del Consiglio; diminuisce (da 3.000 a 1.000 euro) il bonus per i tabaccai che acquistano telecamere per la sicurezza. Una volta licenziata la Finanziaria alla Camera (probabilmente sabato notte), il testo dovrà ripassare al Senato.


ALITALIA: CODACONS, PRONTI A CLASS ACTION PER RIBASSO TITOLO (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

 

14-12-2007 15:44 (ASCA) - Roma, 24 dic - Il Codacons annuncia una class="term">class class="term">action a tutela dei consumatori dopo i ricenti ribassi in borsa del titolo Alitalia. ''Dopo una perdita di oltre il 7% il titolo Alitalia e' stato sospeso. Era ora! Ma chi tutela adesso i consumatori - si chiede l'associazione dei consumatori? Cosa succedera' quando il titolo sara' riammesso alla contrattazione? Il rischio di un tracollo e' di tutta evidenza e a rimetterci saranno come sempre solo i piccoli risparmiatori''. ''Era evidente che il titolo era sostenuto - conclude il Codacons -. Il fatto che non sia mai sceso sotto 0,80 euro e che ad ogni discesa corrispondeva una voce non confermata di acquisto che lo faceva risalire era o no un andamento anomalo? Le offerte inconsistenti di Air One e Air France sono solo l'ennesima conferma di quanto il Codacons andava sostenendo. Ma nessuno ha fatto niente e ora la frittata e' fatta!''.


ALITALIA: CODACONS, PRONTI A CLASS ACTION PER RIBASSO TITOLO (sezione: Class action)

( da "Asca" del 14-12-2007)

 

(ASCA) - Roma, 24 dic - Il Codacons annuncia una class="term">class class="term">action a tutela dei consumatori dopo i ricenti ribassi in borsa del titolo Alitalia. ''Dopo una perdita di oltre il 7% il titolo Alitalia e' stato sospeso. Era ora! Ma chi tutela adesso i consumatori - si chiede l'associazione dei consumatori? Cosa succedera' quando il titolo sara' riammesso alla contrattazione? Il rischio di un tracollo e' di tutta evidenza e a rimetterci saranno come sempre solo i piccoli risparmiatori''. ''Era evidente che il titolo era sostenuto - conclude il Codacons -. Il fatto che non sia mai sceso sotto 0,80 euro e che ad ogni discesa corrispondeva una voce non confermata di acquisto che lo faceva risalire era o no un andamento anomalo? Le offerte inconsistenti di Air One e Air France sono solo l'ennesima conferma di quanto il Codacons andava sostenendo. Ma nessuno ha fatto niente e ora la frittata e' fatta!''. com-sen/mcc/ss.


FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -4- (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

 

14-12-2007 18:55 Nasce Mister Prezzi e arrivano norme contro caro-benzina Roma, 14 dic. (Apcom) - SOCIETA' PUBBLICHE -TETTO STIPENDI MANAGER: arriva un tetto agli stipendi dei manager pubblici. Le retribuzioni dei dirigenti non potranno superare quella del primo presidente della Corte di Cassazione (274 mila euro). Per la Banca d'Italia, le Authority e le amministrazioni dello il limite sarà doppio. Possibili 25 deroghe. -TAGLIO CDA SOCIETA' PUBBLICHE: sarà ridotto il numero dei componenti dei consigli di amministrazione delle società pubbliche: sarà ridotto a tre (se composti da più di cinque membri) e a cinque (se composti da più di sette). Nessun gettone di presenza per i componenti degli organi societari. Il taglio non si applica alle società quotate. -STIPENDI CONDUTTORI RAI: tutte le retribuzioni dirigenziali e i compensi per la conduzione di trasmissioni in Rai devono essere rese note alla commissione parlamentare di Vigilanza. ENTI LOCALI -STRETTA DERIVATI: regole più stringenti sulla sottoscrizione da parte degli enti locali di strumenti finanziari derivati. Sarà il ministero dell'Economia a certificare la "conformità" dei contratti proposti dagli enti locali. I contratti devono basarsi sulla massima trasparenza. -TAGLIO COMPENSI COMMISSARI: dal primo gennaio si riducono del 20% i compensi dei commissari straordinari del governo. -PIANI RIENTRO DEFICIT: lo Stato darà un anticipo finanziario, fino a un massimo di 9,1 miliardi, ad alcune Regioni (Lazio, Campania, Molise e Sicilia) per estinguere i debiti contratti sui mercati finanziari fino al 31 dicembre 2005. La norma è introdotta in attuazione degli accordi sui piano di rientri dei deficit sanitari. MEZZOGIORNO -CREDITO IMPOSTA SUD: torna il credito d'imposta sull'occupazione al Sud. Per i datori di lavoro che nel 2008 impiegheranno a tempo indeterminato giovani al Sud sarà concesso per il 2008, 2009 e 2010 un credito di imposta pari a 333 euro al mese per ciascun lavoratore. In caso di lavoratrici donne il credito d'imposta aumenta a 416 euro. Si stimano 40-50 mila nuove assunzioni. SICUREZZA - RISORSE: in arrivo 190 milioni di euro per il 'potenziamento della sicurezza e del soccorso pubblico' nel 2008. In arrivo anche 100 milioni di euro che permetteranno di comprare 4 Canadair per spegnere gli incendi boschivi. Altri 69 milioni saranno destinati al ripristino degli straordinari di carabinieri, polizia, gdf e vigili del fuoco. -FORZE ARMATE: arrivano risorse per la professionalizzazione. E viene istituito un Fondo, con uno stanziamento di 100 milioni, per le esigenze di funzionamento della sicurezza e del soccorso pubblico. -FONDO LEGALITA': nasce il Fondo per la legalità finanziato con i beni sequestrati alla mafia. -VIGILI DEL FUOCO: arrivano complessivamente 89 milioni di euro: 30 milioni per i mezzi; 10 milioni per il patto per il soccorso, 49 milioni di euro per le assunzioni e la stabilizzazione dei precari. PREZZI -'MISTER PREZZI': viene istituito presso il ministero dello Sviluppo economico il Garante per la sorveglianza dei prezzi e delle tariffe. Il Garante avrà il compito di "riferire le dinamiche e le eventuali anomalie dei prezzi al ministro dello Sviluppo economico che provvede, e se necessario formulare segnalazioni di segnalazioni all'Antitrust. -CARO-BENZINA: in arrivo misure per contrastare il 'caro-benzina' dovuto all'aumento del prezzo del petrolio attraverso la sterilizzazione delle accise. -OSSERVATORIO: contro i rincari dei prodotti alimentari, viene affidato all'Osservatorio del ministero delle Politiche agricole il compito di verificare la trasparenza dei prezzi. (segue).


FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -6- (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

 

14-12-2007 18:56 Per autotrasporto più risorse e sconto su pedaggi Roma, 14 dic. (Apcom) - ENERGIA E CLIMA -INCENTIVI CIP6: viene chiarito definitivamente che gli incentivi Cip6 ai produttori di energia da fonti rinnovabili andranno ai soli impianti realizzati ed operativi, escludendo quelli già autorizzati, ma non ancora realizzati. -RINNOVABILI: arriva una riforma del sistema di incentivazione delle fonti energetiche rinnovabili. Si introducono misure per facilitarne la diffusione e la connessione. Si rafforza il coordinamento fra lo Stato e le Regioni e si rende più incisivo l'impegno degli enti locali e delle imprese per lo sviluppo delle energie. -PANNELLI SOLARI: arriva la proroga delle agevolazioni per la riqualificazione energetica degli edifici per l'installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale e altro per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2010. -BONUS CALDAIE: arriva un bonus del 55% per l'acquisto di caldaie ecologiche. Si prevedono anche sconti Ici dal 2009 su chi installa pannelli solari. -1 CENT PER IL CLIMA: un centesimo per il clima per ogni litro di carburante acquistato e per ogni 6 kw/h di energia elettrica consumata. Arrivano anche piste ciclabili al posto delle tratte ferroviarie dismesse e un Fondo anti 'eco-mostri. IMMOBILI -CENSIMENTO: al via una ricognizione degli immobili pubblici e affittati dalla P:A. Si prevede, in pratica, una sorta di censimento da parte di tutte le amministrazioni pubbliche dei beni immobili in loro possesso. -RISANAMENTO EDIFICI DA AMIANTO: viene istituito un Fondo per il risanamento degli edifici pubblici con l'obiettivo di eliminare i rischi per la salute pubblica derivanti dalla presenza di amianto. -RECUPERO CENTRI STORICI: un piano di recupero dei centri storici dei comuni con meno di 100.000 abitanti. Lo Stato si accollerà gli interessi dei mutui ventennali di importo fino a 300.000 euro contratti dagli Istituti di credito. INFRASTRUTTURE E TRASPORTI -STOP ARBITRATI APPALTI PUBBLICI: arriva l'esclusione dell'arbitrato per tutti gli appalti pubblici su lavori, servizi e forniture. -TRASPORTO: arrivano misure volte al miglioramento del sistema di trasporto nazionale per favorire l'intermodalità e l'utilizzo di mezzi meno inquinanti. Interventi anche per affrontare i problemi di mobilità sulla A3 SA-RC e nella zona dello Stretto di Messina. Arrivano sconti Irpef per chi si abbona ai servizi di trasporto pubblico locale. -TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: in arrivo risorse aggiuntive per il trasporto pubblico locale: 614 milioni di euro nel 2008, 651 nel 2009 e 651 nel 2010. Tra le misure previste: il riconoscimento alle Regioni a statuto ordinario della compartecipazione al gettito dell'accisa sul gasolio per autotrazione. -AUTOTRASPORTO: per i tir arrivano 70 milioni in tre anni (30 nel 2008 e 20 rispettivamente nel 2009 e 2010) e nasce un fondo destinato a sconti sui pedaggi. Inoltre, sull'accesso viene individuato un compromesso fra le vecchie norme sul passaggio delle licenze (uno lascia e un altro subentra) e la liberalizzazione 'selvaggia'. -TRENITALIA: stanziate le risorse aggiuntive, 104 milioni di euro, per il contratto di servizio di Trenitalia per i treni a media e lunga percorrenza e per i merci. GIUSTIZIA -SFORBICIATA GIUSTIZIA MILITARE: in arrivo una sforbiciata per la giustizia militare con la soppressione di numerosi uffici di primo e secondo grado e la riduzione dell'organico della magistratura militare con il passaggio dei giudici militari in esubero ai ruoli della giustizia ordinaria. -INTERCETTAZIONI: nasce un sistema unico nazionale delle intercettazioni telefoniche, ambientali e di altre forme di comunicazione informatica o telematica autorizzata dall'Autorità giudiziaria. -BPI: i 94 milioni di euro recuperati dalla Procura di Milano a seguito di illeciti finanziari commessi durante la vecchia gestione della Bpi saranno destinati a sostenere asili nido e spese di funzionamento della giustizia. (segue).


FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -5- (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

 

14-12-2007 18:56 Numerose novità fiscali: da multe pazze a nuovo regime Ires Roma, 14 dic. (Apcom) - FISCO -'MULTE PAZZE': in futuro non ci saranno più le multe 'pazze' che stanno perseguitando gli automobilisti. Dal primo gennaio 2008, gli agenti della riscossione non potranno più riscuotere le contravvenzioni per violazione del codice della strada se la cartella di pagamento non era stata notificata entro due anni dalla consegna del ruolo. -ODG RENDITE: approvato un ordine del giorno che impegna il governo a ripristinare l'aliquota unica al 20% nel ddl rendite all'esame della Camera. -VIA GOGNA FISCALE: stop alla 'gogna fiscale' del cartello apposto alla serranda dei negozi chiusi per mancata emissione degli scontrini fiscali. Resterà solo il suggello. -SCONTRINI: saranno necessarie, nell'arco di un quinquennio, quattro (e non più tre) contestazioni per la chiusura del negozio), e dovranno avvenire in tre giorni diversi. -STUDI SETTORE: sarà l'Agenzia delle entrate a fornire elementi di prova per avvalorare i maggiori ricavi o compensi derivanti dall'applicazione degli indicatori di normalità economica. -ASSUNZIONI AGENZIE ENTRATE: c'è l'impegno di assumere quasi tutti gli idonei all'Agenzia delle Entrate e all'Agenzia delle Dogane . -GDF: in arrivo per la Guardia di finanza un contributo di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008-2009, per mettere in sicurezza il sistema di comunicazione e le dotazioni informatiche. -RICCOMETRO ANTI-FURBI: cambia l'Isee (l'indicatore di situazione economica equivalente) del nucleo familiare che consente di ottenere l'accesso alle prestazioni sociali come gli sconti sulla tassa dei rifiuti o quelli per gli asili nido. Viene attribuito all'Agenzia delle entrate il compito, ora dell'Inps, di calcolarlo. -RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE: confermato per il 2008 il bonus per le ristrutturazioni edilizie con una detrazione d'imposta del 36% della spesa sostenuta, usufruibile per redditi sotto i 48 mila euro. -5 PER MILLE: il governo proroga anche per il 2008 il 5 per mille dell'Irpef a favore della ricerca e delle onlus. Per il 2009 viene fissato un tetto di 380 milioni. -FRIGORIFERI: ancora per tre anni sarà possibile acquistare frigoriferi a basso consumo (class="hilite">non inferiore a classe A+) con uno sconto del 20% sul prezzo d'acquisto. Sgravi anche per pannelli solari e infissi. -BAR E TABACCAI: incentivi a bar e tabaccai per difendersi dai furti. Previsti crediti d'imposta (fino 3mila euro per i bar e fino a 1.000 euro per i tabaccai) pari all'80% delle spese sostenute per dotarsi di sistemi di videosorveglianza. -DISTRIBUTORI AUTOMATICI: i controlli a fini fiscali sui beni venduti dai distributori automatici di merendine e bibite saranno intensificati. I commercianti saranno tenuti a memorizzare le operazioni su supporto elettronico, distintamente per ciascun apparecchio. -NO TASSA SUCCESSIONE CONIUGI: anche i coniugi saranno esentati dall'imposta di successione e donazione per i trasferimenti d'azienda o rami di essa, di quote sociali e di azioni. -ASSEGNO DI MANTENIMENTO: viene introdotto un regime di favore per i contribuenti che percepiscono l'assegno di mantenimento a seguito di separazione legale ed effettiva, di scioglimento o annullamento del matrimonio o di cessazione dei suoi effetti civili. -STUDI ASSOCIATI: viene riconosciuto un credito d'imposta per le spese relative al processo di aggregazione dei liberi professionisti che decidono di unirsi, in numero non inferiore a 4 e non superiore a 10, per formare uno studio associato. -WHITE LIST: le 'black list' per l'applicazione delle norme antielusive relative alle imprese sono sostituite da una nuova 'white list' basata esclusivamente sull'esistenza di un effettivo scambio di informazioni. SALTA STRETTA SOCIETA' CALCIO: si allenta la stretta fiscale prevista inizialmente Finanziaria che avrebbe messo a rischio l'iscrizione al campionato per molte società di calcio. Viene cancellata, infatti, la norma della manovra che prevedeva che le perdite delle società sportive professionistiche potevano essere incluse nel regime previsto per le spese di rappresentanza. -INTERESSI PASSIVI: si allenta ulteriormente la stretta sulla indeducibilità degli interessi passivi nella tassazione del reddito d'impresa. Viene eliminato il limite temporale di 5 o 10 anni del riporto in avanti delle quote di interessi resi indeducibili e viene elevato il limite del 30% del Rol con l'aggiunta di una franchigia di 5 e 10mila euro annui in più. -SANZIONI REVISORI: arrivano sanzioni fiscali, fino al 30% del compenso percepito, per i revisori contabili. In caso di mancata sottoscrizione della dichiarazione dei redditi o dell'Irap si applica anche la sanzione amministrativa da 258 a 2.065 euro. -FRANCHIGIA IRAP: aumenta la franchigia Irap per le piccole imprese, passando dagli attuali 8.000 euro a 9.500 euro. -SOCIETA' IMMOBILIARI: una commissione 'ad hoc' studierà la semplificazione dei meccanismi di tassazione per le società immobiliari. -SIIQ: la soglia rilevante per le partecipazioni alle Siiq (società d'investimento immobiliare quotate) salirà dall'1% al 2%. L'opzione per il regime speciale civile e fiscale delle Siiq in fase di prima applicazione, deve essere esercitata entro il 30 aprile 2008. -IVA MASCHERE E BARDOTTI: Iva agevolata al 10% anche per gli spettacoli in maschera e non solo per quelli di burattini e marionette. Si prevede anche impossibilità di usufruire dell'Iva agevolata al 10% se si vendono asini, muli o bardotti. Ma solo se gli animali sono vivi. Iva agevolata anche per i premi delle corse dei cavalli. -CELLULARI: la detraibilità dell'Iva per i costi sostenuti per i telefoni cellulari utilizzati dalle imprese o dai lavoratori autonomi potrà arrivare fino al 100%. -CDP: le esenzioni d'imposta già previste in Finanziaria per le operazioni di credito a medio e lungo termine saranno estese anche alle operazioni di finanziamento da parte della Cassa depositi e prestiti per opere, impianti, reti e dotazioni destinati alla fornitura di servizi pubblici ed alle bonifiche. -RIMBORSI IRPEF E IRPEG: chi aspetta rimborsi di crediti Irpeg e Irpef da almeno dieci anni, dal primo gennaio 2008, potrà quanto meno ottenere la capitalizzazione annuale degli interessi. -AGENZIE FISCALI: dal primo gennaio 2008 i provvedimenti dei direttori delle Agenzie fiscali pubblicati sui rispettivi siti Internet avranno analoga efficacia alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. -VISCO-SUD: riparte nel 2008 la 'Visco Sud': il credito d'imposta per le imprese che investono nelle aree svantaggiate del Paese. Le risorse, pari a 350 milioni di euro nel 2008 e 280 milioni nel 2009, non utilizzate per la Visco Sud nel 2007 saranno destinate a un Fondo per interventi strutturali di politica economica. -DEBITI FISCO: tre anni in più per pagare eventuali debiti con il fisco se le irregolarita' sono state individuate dall'amministrazione attraverso un controllo 'automatizzato' o 'formale' (Segue).


FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE NOVITA' (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

 

14-12-2007 18:55 Arriva bonus famiglie, taglio ministri e tetto stipendi manager Roma, 14 dic. (Apcom) - Arrivano sconti su Ici e affitti, aiuti per chi non riesce a pagare il mutuo sulla prima casa e norme per contrastare il caro-benzina. Ma per le famiglie le novità non finiscono qui. Per quelle più numerose con almeno quattro figli viene concesso un bonus di 1.200 euro l'anno. Molte le modifiche in campo fiscale. Ires e Irap cambiano volto: calano le aliquote e arrivano nuove regole. I lavoratori dipendenti, inoltre, potranno sperare in una diminuzione delle tasse a partire dal prossimo anno. E ancora, class="hilite">dopo anni di dibattito sbarca in Italia la class="term">class class="term">action, l'azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori. Corposo anche il pacchetto dei tagli ai costi della politica. Il prossimo governo sarà più snello con un limite massimo di 12 ministri e 60 componenti per l'intera compagine governativa e arriva un contenimento degli sprechi anche su consiglieri e assessori: viene ridotto il numero, le indennità e i gettoni di presenza. Si fissa poi un tetto agli stipendi dei manager pubblici e arriva una sanatoria per i precari della Pubblica amministrazione. Più fondi alla sicurezza e garanzie sui prezzi: nasce il cosiddetto Mister Prezzi con il compito di vigilare anche sulle tariffe. Queste, ma anche molte altre, sono le novità in arrivo con la Finanziaria 2008 che si appresta, con tre voti di fiducia su tre maxiemendamenti, ad essere approvata dall'Aula della Camera. Il testo della manovra nel corso del passaggio in Parlamento è lievitato sia per entità (passando dagli iniziali 10,9 miliardi a 16,3 miliardi) sia per numero di norme (da 97 articoli è arrivata a 1.201 commi divisi in tre testi). FAMIGLIE -SGRAVI ICI: arriva uno sconto Ici sulla prima casa fino a un massimo di 200 euro. Niente beneficio a chi possiede ville, castelli o case di lusso. L'ulteriore detrazione, che si somma a quella esistente di 103euro, equivale all'1,33 per mille della base imponibile Ici.Gli sgravi saranno estesi anche ai coniugi separati e divorziati. -SCONTI AFFITTI: arriva un'ulteriore detrazione Irpef sugli affitti a favore degli inquilini a basso reddito. Per i redditi fino i 15.493,71 sarà di 300 euro, scende a 150 euro per chi non supera i 30.987,41 euro. -BONUS FAMIGLIE NUMEROSE: in arrivo un bonus di 1.200 euro l'anno, sotto forma di detrazione mensile di 100 euro, per le famiglie con almeno quattro figli. Il beneficio andrà anche ai genitori separati e divorziati. -MUTUI: aumenta del 10% il massimo detraibile per i mutui sulla prima casa. Nasce un Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa per i più poveri: chi non riesce a pagare la rata del mutuo può chiedere la sospensione dal pagamento per non più di due volte e fino a 18 mesi. Arriva anche una sorta di 'piano di salvataggio' sui mutui, legato ai rischi dell'incremento dei tassi di interesse. Chiarite anche le norme sulla portabilità. -ASILI E INABILI: valgono anche per quest'anno le detrazioni previste dalla finanziaria dell'anno scorso per le rette degli asili nido. Si tratta di una detrazione del 19% e la somma non può superare i 632 euro annui per ogni figlio. Previsti anche 30 milioni di euro l'anno dal 2008 per rideterminare gli assegni alle famiglie con membri inabili e orfani. -PIU' FONDI NON-AUTOSUFFICIENTI: il Fondo per i non autosufficienti viene incrementato di 100 milioni per il 2008 e di 200 per il 2009. -CONGEDI PER FIGLI ADOTTIVI: vengono estesi ai lavoratori dipendenti i congedi di maternità e parentale per i figli adottivi, come avviene per quelli biologici. -DETRAZIONI FIGLI A CARICO: viene introdotto l'obbligo di indicare in dichiarazione dei redditi anche il codice fiscale dei familiari a carico. -BUONI VACANZA PER POVERI: arrivano buoni vacanza per i più poveri. (Segue).


FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -7- (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

 

14-12-2007 18:56 In manovra fondi per protocollo welfare. Calano tasse su Tfr Roma, 14 dic. (Apcom) - WELFARE PENSIONI E LAVORO -MENO TASSE TFR: sarà ridotto il prelievo fiscale sul Tfr e gli arretrati, ma solo per quelli erogati dopo aprile 2008. Le nuove aliquote saranno definite da un decreto ministero dell'Economia che sarà emanato entro il 31 marzo 2008. Per l'operazione vengono stanziati 135 milioni di euro nel 2008 e 180 milioni a partire dal 2009. -AMMORTIZZATORI SOCIALI: sì alla proroga degli ammortizzatori sociali. La norma dispone, nel limite di 460 milioni di euro (di cui 20 milioni di euro per il settore agricolo) a carico del fondo per l'occupazione, la proroga, entro il 31 dicembre 2008, della concessione di ammortizzatori sociali in deroga. -FONDI PROTOCOLLO WELFARE: vengono stanziate le risorse per l'attuazione del Protocollo del welfare. -ENTI PREVIDENZIALI: dal 2008 gli enti previdenziali pubblici possono effettuare investimenti immobiliari esclusivamente in forma indiretta e nel limite del 7% dei fondi disponibili. - VITTIME LAVORO: viene estesa agli orfani, o in alternativa al coniuge superstite di chi è morto sul lavoro la strada preferenziale del collocamento obbligatorio previsto per le vittime del terrorismo. -BUONO RIQUALIFICAZIONE CO.CO.CO: in arrivo 'buoni' per la formazione e la riqualificazione professionale dei lavoratori a progetto (co.co.co e co.co.pro) al fine favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro. -LSU: altri 50 milioni di euro dal 2008 per la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili nel Sud. SCUOLA E UNIVERSITA' -SCUOLA: sarà ridotto di 2.000 unità il personale docente della scuola nell'anno scolastico 2008-2009. Viene introdotto un tetto per i docenti di sostegno, ma viene aumentato 10.000 unità le immissioni in ruolo del personale A.T.A. Si prevede anche una stretta sui corsi sperimentali. -UNIVERSITA': viene istituito un Fondo con una dotazione di 550 milioni per ciascun anno del triennio 2008-2010. Viene aumentato di 40 milioni di euro (per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010) il fondo ordinario dell'Università per aumentare gli assegni di ricerca. -INSEGNANTI: in arrivo una detrazione del 19% delle spese sostenute per l'aggiornamento e la formazione nel 2008 dei docenti delle scuole anche non di ruolo con incarico annuale. (segue).


FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -2- (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

 

14-12-2007 18:55 Anche sconti sugli affitti. Novità su Ires e Irap Roma, 14 dic. (Apcom) - IMPRESE -MENO IRES E IRAP: dal primo gennaio l'aliquota Ires (l'imposta sui redditi delle società) calerà di 5 punti dal 33% al 27,5%. Di conseguenza viene ampliata la base imponibile. Arriva anche una stretta sulle deduzioni degli interessi passivi. Si riduce anche l'aliquota Irap (l'imposta sulle attività produttive) che scenderà dal 4,25% al 3,9%. Dal 2009 la gestione sarà trasferita interamente alle Regioni. -RESPONSABILITA' SOCIALE: viene istituito il Fondo per la diffusione della cultura e delle politiche di responsabilità sociale delle imprese. La dotazione è di 1,25 milioni di euro l'anno dal 2008 al 2010. LAVORATORI AUTONOMI -'FORFETTONE': un milione di imprenditori con un fatturato annuo sotto i 30 mila euro lordi saranno esonerati dal versamento dell'Ires e dell'Irap e pagheranno solo un forfait con un'aliquota al 20%. LAVORATORI DIPENDENTI -FONDO CALO TASSE: nasce un Fondo a cui destinare parte del tesoretto 2008 per ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti. Per le fasce più basse è previsto un aumento delle detrazioni non inferiore al 20%. GIOVANI, DONNE E ANZIANI -BONUS 'BAMBOCCIONI': lo sconto sugli affitti previsto per gli inquilini a basso reddito sarà più alto per i giovani, fra i 20 e i 30 anni, che andranno a vivere da soli lasciando casa di mamma e papà. Il beneficio sarà di 991,60 euro se il loro reddito non supera i 15.493,71 euro. -STAGE NEOLAUREATI SUD: arriva un finanziamento mensile (per sei mesi) di 400 euro per favorire lo stage di 30 mila neolaureati al Sud. Alle imprese che li assumono verrà assegnato un bonus di 3.000 euro. -IMPRENDITORIA FEMMINILE: il Fondo per la finanza d'impresa istituito dalla scorsa Finanziaria sosterrà anche la creazione di nuove imprese femminili. -VIA CANONE PER ULTRA 75ENNI: gli ultra settantacinquenni con un reddito sotto i 516 euro non pagheranno più il canone Rai. class="hilite">CONSUMATORI -CLASS ACTION: da giugno 2008 sbarca in Italia l'azione collettiva risarcitoria per i consumatori, cioè la possibilità per i soggetti portatori di interessi collettivi di partecipare a cause collettive contro società fornitrici di beni e servizi. Viene ampliata la platea dei soggetti legittimati ad agire e si prevede un filtro preventivo sull'ammissibilità dell'azione collettiva. -GRUPPI D'ACQUISTO: pieno riconoscimento ai gruppi d'acquisto solidale e un regime fiscale più chiaro per consolidarli e prevenire eventuali interpretazioni differenti negli uffici tributari locali. SANITA' -TICKET: viene abolito anche per il 2008 il ticket sanitario da 10 euro sulle visite specialistiche e la diagnostica. -TALASSEMICI: viene messo a regime il finanziamento, originariamente previsto solo per il 2008, a favore dei soggetti talassemici. La copertura finanziaria arriverà dall'aumento delle accise sui tabacchi. (segue).


FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -8- (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

 

14-12-2007 18:56 Da fondi per l'editoria a credito d'imposta per il cinema Roma, 14 dic. (Apcom) - TLC, TV, CINEMA E SPORT -BANDA LARGA E DIGITALE TERRESTRE: nel 2008 per la larga banda sul territorio nazionale vengono stanziati 50 milioni di euro. Il Fondo per il passaggio al digitale viene incrementato di 20 milioni. -CREDITO IMPOSTA CINEMA: in arrivo incentivi fiscali a favore degli investimenti nella filiera del cinema, tramite crediti di imposta, sia per le imprese esterne che per le imprese interne alla filiera. -EDITORIA: viene integrata la disciplina relativa all'accesso ai contributi per l'editoria e viene stabilito che gli aiuti sono erogati in quote proporzionali all'ammontare del contributo spettante a ciascun avente diritto. I fondi per l'editoria ammontano a 34 milioni per il 2008, circa 50 per 2009 e 55 per il 2010. -TV LOCALI: viene reso permanente il rifinanziamento annuale di 10 milioni di euro previsto per le televisioni locali. -RADIOTV: modifiche al testo unico sulla radiotelevisione: emittenti televisive, fornitori di contenuti televisivi e fornitori di programmi in pay-per-view, riservano almeno il 10% del tempo di diffusione, in particolare nelle ore di maggior ascolto, alle opere europee realizzate da produttori indipendenti negli ultimi 5 anni, di cui il 20% di opere cinematografiche di espressione originale italiana, ovunque prodotte. La Rai riserva il doppio del tempo di diffusione. -PROMOZIONE SPORT: istituzione presso la presidenza del Consiglio del Fondo per lo sport di cittadinanza, per promuovere il diritto allo sport. AGRICOLTURA E PESCA -AGRICOLTURA E PESCA: previste agevolazioni e incentivi fiscali. Il recupero degli aiuti alla pesca dichiarati dalla Commissione europea incompatibili con il mercato comune saranno restituiti in 14 rate annuali fino alla concorrenza del complessivo ammontare delle somme percepite e degli interessi legali maturati. -FONDO VITTIME MARE: viene autorizzata la spesa di 500mila euro ad integrazione del Fondo per le vittime del mare per liquidare le richieste di indennizzo relative a eventi che si sono verificati nel triennio 2002-2004. ESTERI -ITALIANI A ESTERO: si stanziano fondi per le politiche di sostegno agli italiani all'estero e per la promozione dell'immagine dell'Italia all'estero. -POLITICHE MIGRATORIE: 1 milione e mezzo di euro per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010 per consentire la partecipazione dell'Italia ai programmi finanziari dall'Unione Europea attraverso i fondi europei in materia migratoria. -G8 IN ITALIA: vengono stanziati 30 milioni di euro per il 2008 per l'organizzazione del vertice G8 in Italia previsto per il 2009 alla Maddalena. MISURE VARIE -CROCE ROSSA: vengono confermati per la durata delle convenzioni i contratti a tempo determinato del personale della Croce Rossa nel settore dei servizi sociali e socio-sanitari. -ALTO COMMISSARIO: 1 milioni di euro a partire dal 2008 per il potenziamento dell'attività dell'Alto commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione. -MICROMISURE: i 30 milioni di euro per l'organizzazione del G8 nel 2009 potranno essere utilizzati in parte per la realizzazione di infrastrutture in Sardegna, in particolare alla Maddalena. Il contributo all'Accademia delle scienze del Terzo Mondo viene incrementato di 500 milioni. Stanziate altre risorse per la partecipazione dell'Italia all'Expo di Shangai 2010. Nasce un fondo di 3 milioni di euro per il triennio 2008-2010 per lo sport. Arrivano interventi anche per la salvaguardia della città di Venezia. E viene autorizzata la spesa di 1,5 milioni per il monitoraggio del rischio sismico.


FINANZIARIA/ DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -3- (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 14-12-2007)

 

14-12-2007 18:55 Tagli costi politica e assunzioni precari P.A. Roma, 14 dic. (Apcom) - COSTI POLITICA -TAGLIO MINISTRI: governo più snello, ma dal prossimo. Sarà ridotto il numero dei ministri e dei sottosegretari, ma vengono fatte salve le competenze. Viene fissato, come prevedeva la riforma Bassanini, un limite massimo di 12 ministri e viene introdotto un tetto di 60 componenti per l'intera compagine governativa. Il Cipe resterà a palazzo Chigi. -ADDIO COMUNITA' MONTANE: arriva una riduzione delle Comunità montane che diventeranno 'Unioni di comuni montani' composte da almeno 7 comuni. Saranno le Regioni a definire i criteri per il taglio. -ENTI RIFIUTI E ACQUA: verranno soppressi gli Enti d'ambito per il servizio idrico integrato e il servizio di gestione integrata dei rifiuti. Si tratta di 300-400 enti in tutta Italia. -TAGLIO CONSIGLIERI: dalle prime elezioni per il rinnovo di ciascun consiglio comunale e provinciale viene ridotto il numero dei consiglieri e diminuite le indennità e i gettoni di presenza. Il numero degli assessori si riduce da 16 a 12 dalle prossime elezioni amministrative. -VIAGGI FACILI: addio a missioni e viaggi facili per consiglieri regionali, provinciali e comunali. L'indennità di missione viene sostituita con un rimborso forfettario. -STRETTA AUTO BLU: dal 2008 la cilindrata media delle autovetture di servizio assegnate in uso esclusivo nell'ambito della magistratura e delle amministrazioni civili dello Stato non potrà superare i 1.600 centimetri cubici. Sono escluse le autovetture utilizzate dai Vigili del fuoco e quelle usate per servizi istituzionali di tutela dell'ordine, della sicurezza pubblica. -TAGLIO COMPENSI COMMISSARI: dal primo gennaio si riducono del 20% i compensi dei commissari straordinari del governo. -INDENNITA' MEMBRI PARLAMENTO: si prevede un contenimento delle spese per le indennità parlamentari: si sospende per un quinquennio l'adeguamento automatico dei relativi importi. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE -PRECARI P.A.: arriva una sanatoria dei precari della Pubblica amministrazione. La stabilizzazione avverrà soltanto attraverso procedure selettive di tipo concorsuale. I co.co.co avranno più punti nei concorsi. -STATALI: per i contratti del pubblico impiego, relativi al biennio 2006-2007 e per il biennio 2008-2009, vengono stanziati 1,081 miliardi nel 2008, e 220 milioni a partire dal 2009. -P.A TELEFONA CON VOIP: da gennaio le amministrazioni centrali sono tenute a utilizzare i servizi Voip (voce tramite il protocollo Internet). -RAZIONALIZZAZIONE ACQUISTI P.A.: arriva una razionalizzazione del sistema di acquisti di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione attraverso l'implementazione del sistema che fa perno sulla Consip. -CARTA IDENTITA' ELETTRONICA: slitta al 31 dicembre 2008 la data a decorrere dalla quale non è più consentito l'accesso ai servizi erogati in rete dalle pubbliche amministrazioni, con strumenti diversi dalla carta d'identità elettronica e dalla carta nazionale dei servizi. -LIMITE A PRECARI NELLA P.A: dal 2008 il tetto di spesa consentito per il ricorso a personale a tempo determinato viene fissato al 35% della spesa sostenuta per le stesse ragioni nel 2003. -TAGLIO SPESA PUBBLICA: arrivano misure di contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica. (segue).

 


ARTICOLI DELL’11 E 12 DICEMBRE 2007

 

Ecco la Finanziaria 2008 ( da "Unita, L'" del 11-12-2007)

ROMA La legge finanziaria per il 2008 fa affidamento in modo sostanziale sulle entrate trib ( da "Messaggero, Il" del 11-12-2007)

Codice del consumo più severo sulle vendite a distanza ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 11-12-2007)

Class action, i dubbi dei revisori ( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-12-2007)

Cause collettive, così risponderemo ( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-12-2007)

LE CRITICHE ( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-12-2007)

Finanziaria ( da "CittadinoLex" del 11-12-2007)

Class action, i dubbi dei revisori ( da "Sole 24 Ore Online, Il" del 11-12-2007)

La finanziaria in Aula a Montecitorio ( da "CittadinoLex" del 11-12-2007)

FINANZIARIA/ GAMBESCIA (PD): SVOLTA NELLA GIUSTIZIA ( da "Virgilio Notizie" del 11-12-2007)

Tariffe, Prodi sposa Di Pietro in trincea sulla class action ( da "Finanza e Mercati" del 12-12-2007)

Violazioni ambientali quei delitti senza castigo - stefano palmisano ( da "Repubblica, La" del 12-12-2007)

CLASS ACTION ( da "Corriere della Sera" del 12-12-2007)

Illegali gli scioperi anti-delocalizzazione ( da "Unita, L'" del 12-12-2007)

38 azioni in difesa dell'ambiente ( da "Tirreno, Il" del 12-12-2007)

Condominio senza telefoni per 7 mesi Ma Telecom adesso vuole gli arretrati ( da "Giorno, Il (Nazionale)" del 12-12-2007)

FINANZIARIA. Class action, le modifiche approvate in Commissione ( da "HelpConsumatori" del 12-12-2007)

Malasanità: ora basta! ( da "AprileOnline.info" del 12-12-2007)

FINANZIARIA/ VERSO MISURE PER AUTOTRASPORTO IN MANOVRA -2- ( da "Virgilio Notizie" del 12-12-2007)

FINANZIARIA/ VENTURA: CLASS ACTION RESTA COSI' COM'E' ( da "Virgilio Notizie" del 12-12-2007)


Articoli

Ecco la Finanziaria 2008 (sezione: Class action)

( da "Unita, L'" del 11-12-2007)

 

Stai consultando l'edizione del Ecco la Finanziaria 2008 Michele Ventura La manovra di bilancio per il 2008 si inserisce in un contesto macroeconomico che presenta significativi miglioramenti dello stato della finanza pubblica rispetto allo scorso anno, ma anche segnali di rallentamento della crescita della nostra economia, puntualmente registrati nella Nota di aggiornamento al Dpef 2008: la previsione della crescita per l'anno in corso è stata rivista all'1,9 per cento, mentre quella per il 2008 è stimata all'1,5 per cento, in diminuzione rispetto all'1,9 contenuto nel Dpef. In questa fase della congiuntura economica la scelta del Governo si è orientata verso misure di natura anticiclica. Infatti, per la prima volta da anni la manovra è espansiva e non correttiva. La correzione interviene sull'indebitamento tendenziale per il 2008 portandolo dall'1,8 tendenziale al 2,2 per cento programmatico. Si mantiene così l'obiettivo del Dpef e si mettono a disposizione risorse per i cittadini, per le imprese, per le infrastrutture, per l'ambiente. Tutto ciò è reso possibile da un quadro di finanza pubblica caratterizzato da dati positivi: l'indebitamento netto si è ridotto dal 4,4 per cento del Pil nel 2006 al 2,4 per cento nel 2007 e si ridurrà ulteriormente al 2,2 per cento del Pil 2008, all'1,5 per cento nel 2009, allo 0,7 per cento nel 2010. Il debito pubblico ha finalmente ripreso a diminuire, dopo la crescita registrata a partire dal 2002, e nel 2008 si attesterà al 103,5 per cento, con un ulteriore miglioramento nel 2009 (101,5 per cento) fino a scendere al di sotto del 100 per cento del Pil nel 2010 (98,5 per cento). L'avanzo primario è stimato al 2,6 per cento nel 2008 ed è anch'esso previsto migliorare negli anni successivi, dopo essere stato sostanzialmente azzerato negli anni passati (...). Sul merito, mi limiterò ad evidenziare le misure più significative. FISCO La legge finanziaria 2008 ha innovato in modo sostanziale la disciplina fiscale in materia di tassazione del reddito di impresa. Le novità più rilevanti riguardano la riduzione dell'aliquota Ires dal 33% al 27,5% e la riduzione dell'aliquota Irap dal 4,25% al 3,9% per le società di capitali; contestualmente si interviene per rideterminare la base imponibile ai fini fiscali. È importante sottolineare che anche le società di persone e le ditte individuali potranno beneficiare del taglio dell'aliquota Ires sulla parte di utili reinvestiti in azienda. Il vantaggio per tali aziende è immediatamente apprezzabile se si considera che oggi a queste si applica un'aliquota Irpef progressiva sino al 43% (...) Come per l'Ires, anche per l'Irap, la Finanziaria 2008, dispone un abbattimento significativo - pari a circa il 10% - dell'aliquota ordinaria, che passa dal 4,25% al 3,9%. Anche in questo caso tale operazione è accompagnata da un allargamento della base imponibile, con effetti che si prospettano differenziati per tipologia di impresa. La Commissione Bilancio ha introdotto alcune modifiche in relazione alla determinazione della base imponibile Irap (...) La finanziaria 2008 affronta in modo radicale il problema della semplificazione delle regole fiscali per le imprese(...) AUTONOMIE TERRITORIALI La drastica riduzione della tassazione sulla "prima casa" si configura come uno degli interventi più incisivi di riduzione della pressione fiscale attuati con la Finanziaria 2008. La Commissione Bilancio, con emendamento approvato a larga maggioranza, ha esteso l'applicabilità delle detrazioni Ici per l'abitazione principale al coniuge proprietario, ma non assegnatario della casa coniugale a seguito di provvedimento di separazione legale o divorzio. L'Ici è il principale cespite tributario dei Comuni, per questo è stato previsto un tempestivo rimborso ai Comuni delle minori entrate derivanti dalle ulteriori detrazioni Ici (...) Al fine di razionalizzare e contenere i costi delle Comunità montane, la Commissione Bilancio ha previsto una sostanziale riformulazione del testo dell'articolo 25, affidando alle Regioni il compito di provvedere con legge al riordino della disciplina delle comunità montane entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge finanziaria 2008. L'azione di riordino dovrà determinare, in ciascuna Regione, la riduzione della spesa corrente per il finanziamento delle comunità montane per un importo pari ad un terzo della quota loro destinata del Fondo ordinario per il finanziamento degli enti locali. La dotazione del Fondo medesimo viene ridotta di 33,4 milioni di euro per il 2008 e di 66,8 milioni per il 2009 (...) Al fine di ridurre la spesa dei consigli circoscrizionali, comunali, provinciali e degli assessori comunali e provinciali, la Commissione Bilancio ha approvato una riformulazione del testo dell'articolo 26 della Finanziaria, come rinumerato dal Senato. La Commissione Bilancio ha previsto che le norme relative alla riduzione del numero massimo di assessori comunali e provinciali, entrino in vigore dalle prossime elezioni amministrative locali (...) SICUREZZA E FORZE ARMATE (...)Il nostro impegno si è sviluppato nel reperire e indirizzare risorse finanziarie per il personale chiamato a svolgere le funzioni proprie delle polizie, risorse per le nuove assunzioni e soprattutto risorse per il rinnovo degli strumenti necessari al potenziamento dell'attività della sicurezza. Nella stessa direzione vanno gli interventi a favore dei Vigili del Fuoco e quindi dell'attività di soccorso pubblico. Queste in sintesi le misure che ricordiamo: a) Risorse e misure per il personale. Per il biennio 2006-2007, i fondi per i miglioramenti retributivi del personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia ad ordinamento civile e militare sono incrementati di 181 milioni di euro dall'anno 2008 e di 80 milioni di euro dall'anno 2009. Per il biennio 2008-2009, i fondi per i miglioramenti retributivi del personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia sono incrementati di 78 milioni di euro per l'anno 2008 e di 116 milioni di euro per l'anno 2009. Su questa cifra del biennio contrattuale 2008-2009 il Governo e la maggioranza si impegnano ad intervenire successivamente per un suo incremento. Allo stesso personale, in aggiunta alle predette risorse e a decorrere dall'anno 2008, sono destinati 200 milioni di euro, da utilizzare per la specificità del lavoro delle forze dell'ordine nonchè per interventi in materia di buoni pasto e per l'adeguamento delle tariffe orarie del lavoro straordinario. Al Corpo nazionale dei vigili del fuoco sono inoltre destinati a decorrere dall'anno 2008, 6,5 milioni di euro con la finalità di migliorare la operatività e la funzionalità del soccorso pubblico e ulteriori 10 milioni per il Patto del soccorso tra lo Stato e le organizzazioni sindacali (...) b) Assunzioni e mobilità esterna. Le cinque Forze di polizia sono autorizzate ad assumere personale entro un limite di spesa di 50 milioni di euro per l'anno 2008, di 120 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009 e di 140 milioni per il 2010 (art. 146, comma 4). È autorizzata inoltre la spesa di 7 milioni per l'anno 2008, 16 milioni per l'anno 2009 e 26 milioni di euro per l'anno 2010 per la assunzione di personale con la qualifica di vigile del fuoco ed attraverso le procedure di stabilizzazione previste dalla legge finanziaria per l'anno 2007 (art. 14 comma 2, lettera a) (...) c) Risorse strumentali. Per l'anno 2008, è istituito un fondo per le esigenze di funzionamento della sicurezza e del soccorso pubblico. La dotazione sale da 100 a 200 milioni di euro, di cui 40 milioni di euro per le specifiche necessità del Corpo nazionale dei vigili del fuoco (...) Istituzione del Fondo per la legalità. Con l'articolo 41 bis a decorrere dall'anno 2008 è istituito, presso il Ministero dell'interno, il Fondo per la legalità alimentato dai beni mobili confiscati alla criminalità organizzata e finalizzato a rafforzare la legalità e migliorare le condizioni di vita in territori colpiti da criminalità organizzata di tipo mafioso, a finanziare progetti di potenziamento delle risorse strumentali delle Forze di polizia, al risanamento di quartieri urbani degradati ed alla diffusione della legalità. Equiparazione delle vittime del terrorismo, della mafia e del dovere. Con l'articolo 41ter si stabilisce che dal primo gennaio 2008 "alle vittime della criminalità organizzata ed ai loro familiari superstiti nonché alle vittime del dovere e loro familiari" venga erogato, come succede per le vittime del terrorismo, un assegno vitalizio, non reversibile, di 1.033 euro mensili e che, in caso di decesso delle vittime sia previsto per i superstiti che hanno diritto alla pensione di reversibilità due annualità, comprensive della tredicesima mensilità, del trattamento pensionistico (...) ENERGIA, AMBIENTE (...) Molte misure sono e saranno necessarie, ma in questa manovra si rintracciano significativi passi in avanti, basti pensare alle misure previste dall'articolo 27 volte ad assicurare un'organizzazione e gestione del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti, attraverso la rideterminazione degli ambiti territoriali ottimali per la gestione dei servizi(...) INFRASTRUTTURE Il rilancio degli investimenti infrastrutturali e il miglioramento degli standard di efficienza e sicurezza nel sistema dei trasporti nazionali e locali, con una particolare attenzione per la mobilità a minor impatto ambientale, caratterizzano questa manovra finanziaria, in coerenza con gli impegni in tema di riduzione delle emissioni inquinanti assunti dal Governo, anche in ambito internazionale con la ratifica del protocollo di Kyoto . Complessivamente, nell'ambito della Missione n. 13 - Diritto alla mobilità, sono stati previsti stanziamenti di oltre 3.600 milioni di euro per la gestione della sicurezza e della mobilità stradale, per lo sviluppo della logistica e della intermodalità, nonché dei sistemi portuali, per lo sviluppo del trasporto e della sicurezza nei settori aereo, ferroviario e marittimo (...) Si istituisce il Fondo per la promozione e il sostegno allo sviluppo del trasporto pubblico locale, con una dotazione di 113 milioni di euro per l'anno 2008, 130 milioni di euro per l'anno 2009 e 110 milioni di euro per l'anno 2010, destinate all'acquisto di veicoli adibiti al trasporto pubblico locale e alla corresponsione di contributi per mutui contratti per lo sviluppo, nelle aree urbane, dei sistemi di trasporto pubblico (...class="hilite">) CLASS ACTION Particolare attenzione è dedicata alla tutela del cittadino consumatore, con l'introduzione della class="term">class class="term">action. L'azione collettiva risarcitoria", meglio conosciuta come class="term">class class="term">action, è uno strumento generale a tutela dei consumatori(...) Viene allargata la platea dei possibili destinatari: si specifica infatti che sono "legittimate ad agire le associazioni e comitati che sono adeguatamente rappresentativi degli interessi collettivi" (...) LAVORO La Commissione Bilancio ha approvato alcune importanti modifiche che consentono di realizzare un incisivo intervento di riduzione progressiva della pressione fiscale e di incremento del reddito disponibile dei lavoratori dipendenti. In particolare, è stato istituito apposito Fondo presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, dove saranno riversate le maggiori entrate permanenti ed assestate dell'anno 2008 che saranno destinate alla riduzione della pressione fiscale dei lavoratori dipendenti. Tale riduzione sarà realizzata, a decorrere da periodo d'imposta 2008, attraverso l'incremento della detrazione d'imposta per i redditi da lavoro dipendente. Ulteriori incrementi della detrazione possano essere annualmente stabiliti dalla legge finanziaria. C'è anche un altro intervento fiscale sul lavoro dipendente di grande importanza, quello sul Tfr. In particolare, il prelievo fiscale sui trattamenti di fine rapporto, il cui diritto alla percezione sorga a partire dal 1° aprile 2008, è ridotto in funzione di una spesa complessiva annua di 135 milioni nel 2008 e di 180 milioni di euro a decorrere dal 2009 (...) PARI OPPORTUNITÀ Il grande tema delle pari opportunità è presente nella finanziaria - oltre che con provvedimenti relativi alla famiglia volti ad incidere positivamente sulla loro vita e a facilitare il loro lavoro - con aiuti all'imprenditoria femminile e con due provvedimenti sull'introduzione del bilancio di genere per le amministrazioni statali, e sull'inserimento nel programma statistico nazionale delle rilevazioni statistiche di genere (...) PROTEZIONE CIVILE E CALAMITÀ NATURALI Di ampio respiro è l'intervento in materia di protezione civile, grazie soprattutto alle modifiche apportate dalla Commissione bilancio. È stato aumentato e meglio definito il contributo concesso ai comuni delle regioni Marche e Umbria. Inoltre, si prevede che alla cessazione dello stato d'emergenza, le regioni Umbria e Marche siano autorizzate, per la prosecuzione ed il completamento del programma di interventi, a contrarre mutui a fronte dei quali il Dipartimento della protezione civile viene autorizzato a concorrere con contributi quindicennali di 5 milioni di euro a decorrere dal 2008 (...) Sono anche state introdotte disposizioni per la definizione agevolata delle somme dovute a titolo di tributi fiscali e contributi previdenziali, per gli anni dal 2002 al 2006, da parte di enti non commerciali che hanno una sede operativa in regioni Molise, Sicilia e Puglia. PROTEZIONE CIVILE Di ampio respiro è l'intervento in materia di protezione civile, grazie soprattutto alle modifiche apportate dalla Commissione bilancio. È stato aumentato e meglio definito il contributo concesso ai comuni delle regioni Marche e Umbria. Inoltre, si prevede che alla cessazione dello stato d'emergenza, le regioni Umbria e Marche siano autorizzate, per la prosecuzione ed il completamento del programma di interventi, a contrarre mutui a fronte dei quali il Dipartimento della protezione civile viene autorizzato a concorrere con contributi quindicennali di 5 milioni di euro a decorrere dal 2008 (...) Infine, vorrei sottolineare la previsione di uno stanziamento di ben 100 milioni di euro per l'acquisizione di velivoli antincendi atti a potenziare le azioni di contrasto e spegnimento degli incendi (...) FAMIGLIE Di grande rilievo e incisività sono gli interventi in favore delle famiglie. Anzitutto, per le famiglie numerose con almeno quattro figli a carico, viene riconosciuta una ulteriore detrazione pari a 1.200 euro annue. Un successivo decreto del Ministro dell'economia e delle finanze detterà disposizioni per la fruizione di tale beneficio anche nell'ipotesi di incapienza (...).


ROMA La legge finanziaria per il 2008 fa affidamento in modo sostanziale sulle entrate trib (sezione: Class action)

( da "Messaggero, Il" del 11-12-2007)

 

Di LUCA CIFONI ROMA La legge finanziaria per il 2008 fa affidamento in modo sostanziale sulle entrate tributarie, che il prossimo anno dovrebbero rivelarsi ben più consistenti delle previsioni originarie. E almeno finora le cose stanno andando piuttosto bene. Nei primi dieci mesi del 2007 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno il gettito è cresciuto del 6,1 per cento, cioè un po' di più di quel 5,6 per l'intero anno scritto nei documenti che accompagnano la manovra. Il progresso è ancora più netto (7,9 per cento) se si confrontano le entrate al netto di quelle straordinarie, una tantum. Insomma, sul fronte del gettito tributario i dati dell'anno che sta per chiudersi sembrano aprire la strada a un 2008 più che positivo. Nei dati di competenza diffusi ieri dal Dipartimento delle Politiche fiscali, è evidenziato il buon risultato del mese di ottobre che da solo ha fatto segnare un + 8,4 per cento rispetto allo stesso mese del 2006. Andando nel dettaglio, spicca il +35,4 per cento dell'Ires l'imposta versata della società: da questa voce sono entrati, in dieci mesi, 7,6 miliardi in più rispetto allo scorso anno. Con queste premesse favorevoli, la Camera ha iniziato ieri in sordina una discussione sulla Finanziaria che dal punto di vista politico si presenta tutt'altro che lineare, nonostante l'ampio margine di maggioranza a Montecitorio. Ieri il Partito democratico ha fatto sapere di aver ritirato tutti i propri emendamenti per l'aula. Il dibattito è iniziato e dovrebbe proseguire nella giornata di oggi: previsto in sede di replica l'intervento del ministro dell'Economia Padoa-Schioppa. La strada più probabile resta quella della fiducia (che il governo dovrebbe formalmente autorizzare nel Consiglio dei ministri di oggi), e che concretamente verrebbe chiesta su tre distinti maxi-emendamenti. Il testo sfornato dalla commissione Bilancio si compone di 213 articoli (più del doppio rispetto alla legge originariamente elaborata dal governo): nell'ipotesi di un voto di fiducia di questo tipo diventerebbero tre da qualche centinaio di commi qualcuno. Sul piano dei contenuti le novità potrebbero riguardare il capitolo rottamazione: c'è una parte del governo (dal ministro Bersani al sottosegretario all'Economia Grandi) che non ha rinunciato a qualche tipo di proroga degli incentivi che scadranno a fine mese; ma si tratta di trovare un accordo con i Verdi che giudicano l'attuale misura troppo poco ecologica. Intanto si discute ancora su alcune misure approvate in commissione. Ad esempio la soppressione di Coni servizi, società per azioni che ora verrebbe riassorbita nel Coni con il proprio personale. Contrari (oltre allo stesso presidente del Comitato Olimpico) la maggioranza e una parte dell'opposizione come l'Udeur. class="hilite">Tra le norme che il ministro Bersani è riuscito a spostare nella manovra, insieme a quelle su class="term">class class="term">action, mutui e prezzi della benzina, c'è anche l'avvio del percorso che dovrebbe portare ad una prima liberalizzazione del servizio ferroviario.


Codice del consumo più severo sulle vendite a distanza (sezione: Class action)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 11-12-2007)

 

Impresa Oggi Pagina 11034 COMMERCIO Maggiore trasparenza per chi acquista on line oppure attraverso i call center Codice del consumo più severo sulle vendite a distanza COMMERCIO. Maggiore trasparenza per chi acquista on line oppure attraverso i call center --> Nuove regole per le vendite per corrispondenza. E soprattutto maggiore tutela del consumatore. Su un tema quanto mai controverso e che è stato al centro negli anni di mille e forsennate polemiche, è intervenuto il Governo con il decreto legislativo correttivo del Codice del consumo. E le novità di rilievo non sono poche. Intanto, non ci vedremo più recapitare a casa merce non richiesta, perché l'articolo 8 del provvedimento la definisce "pratica commerciale scorretta". Ma non è tutto, perché il decreto impone al venditore estrema chiarezza nell'operazione commerciale, a cominciare dal prezzo di vendita, dagli eventuali costi aggiuntivi, dalle clausole contrattuali. E resta vincolante il diritto di recesso. Oltre a correggere una serie di refusi rispetto al testo del 2005, il documento precisa che "sul fornitore grava l'onere della prova riguardante l'adempimento agli obblighi di informazione del consumatore, la prestazione del consenso del consumatore alla conclusione del contratto, l'esecuzione del contratto, la responsabilità per l'inadempimento delle obbligazioni derivanti dal contratto". In sostanza, il provvedimento condanna le azioni e le omissioni ingannevoli, le pratiche commerciali aggressive, ricorrendo anche a molestie, coercizione o indebito condizionamento. "Le correzioni al codice di consumo", sottolinea Giuseppe Scura, direttore della Confcommercio di Cagliari, "introducono novità importanti anche per le imprese, prevedendo a loro carico pesanti (e forse eccessive) sanzioni in caso di inosservanza delle nuove norme, fino a giungere alla segnalazione all'Autorità garante per il Mercato e la concorrenza. Va quindi rivolta una raccomandazione ai commercianti perché continuino a fornire una completa informazione, contribuendo ad accrescere la trasparenza del mercato e preservando il bene più importante dell'impresa: il consumatore". LE TUTELE Nel decreto legislativo "correttivo" esiste una maggiore difesa del consumatore che, vittima di un sopruso, come una fornitura non richiesta, può agire anche attraverso la "class="hilite">class="term">class class="term">action" (la possibilità per i consumatori di partecipare a cause collettive contro società fornitrici di beni o servizi), una modalità di tutela introdotta con la Finanziaria. Ma il provvedimento introduce anche altri elementi di tutela, contro azioni spesso giudicate irritanti dai clienti: "L'utilizzazione da parte di un fornitore delle tecniche di comunicazione a distanza richiede il previo consenso del consumatore". Non sono dunque consentiti sistemi di chiamata senza intervento di un operatore mediante dispositivo automatico o fax e, chiarisce ulteriormente il decreto, "il consumatore non è tenuto ad alcuna prestazione corrispettiva in caso di fornitura non richiesta. In ogni caso, l'assenza di risposta non implica consenso del consumatore". Salate le sanzioni per le imprese che non rispetteranno il nuovo Codice del consumo. Oltre l'inibizione, c'è quella pecuniaria che può arrivare anche a 500.000 euro. "Sono effettivamente sanzioni pesanti che andrebbero alleggerite", conferma Carlo Abis, segretario regionale della Confesercenti, "perché i controlli andrebbero fatti alla fonte. Purtroppo i danni ai consumatori vengono perpetuati da imprese spesso illegali o che si muovono in maniera troppo disinvolta. Ecco perché i controlli, ripeto, dovrebbero essere effettuati all'inizio, perché una volta che una persona è stata truffata è poi difficile correre ai ripari". Detto questo, però anche la Confesercenti guarda con soddisfazione al documento: "Il decreto va salutato positivamente perché tutela il consumatore. Anche se è necessaria una considerazione: oggi acquistare un pacchetto vacanze o un biglietto su Internet è normale, ma il provvedimento non tutela completamente il commercio on line e penalizza troppo le imprese". ALESSANDRO ATZERI.


Class action, i dubbi dei revisori (sezione: Class action)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-12-2007)

 

Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2007-12-11 - pag: 42 autore: Riforme. Assirevi: "Un errore permettere l'adesione fino al giudizio d'appello" - Il nodo del tetto sui risarcimenti Class action, i dubbi dei revisori La retroattività rischia di bloccare gli accordi in casi come Cirio o Parmalat Riccardo Sabbatini "è un approccio frettoloso e non organico ad un tema molto delicato". Le società di revisione esprimono tutte le loro riserve su come Parlamento e Governo stanno legiferando sulla class action. Lo fanno alla loro maniera, misurando le parole, ricorrendo ad argomenti tecnici piuttosto che a critiche troppo dirette, ma la sostanza non cambia. "Si sarebbe fatto meglio – esordisce Mario Boella, presidente di Assirevi (l'associazione di rappresentanza della categoria)- ad attendere quanto meno il "libro bianco" che la commissione europea pubblicherà sull'argomento nei primi mesi del 2008. E invece con un intervento, appunto frettoloso, si rischia di introdurre una normativa non efficiente e non utile neppure ai soggetti che intende tutelare. Non siamo contro le class action ma esprimiamo molti dubbi sul modo con il quale sta entrando nell'ordinamento". I revisori hanno solidi motivi di preoccupazione. Nei paesi dove le azioni collettive possono già essere intraprese i risarcimenti – attesta una recente studio del broker assicurativo Aon – crescono in media dell'84 per cento. Le società di accounting già hanno posto il problema – è attualmente in discussione a livello della Commissione europea – di un tetto alla responsabi-lità, attualmente illimitata e solidale, delle proprie colpe professionali. Ma con la class action all'italianasi aggiunge un nuovo elemento di incertezza. Nel merito, Assirevi giudica insufficienti gli emendamenti introdotti alla prima stesura del provvedimento approvata al Senato. "Si è accettato il meccanismo del cosiddetto opt in – i potenziali danneggiati debbono dichiarare se si riconoscono nella class action – ma non ci sembra equo che le adesioni possono essere espresse fino all'immediata vigilia del giudizio di appello. Ugualmente va incontro ad una nostra richiesta aver introdotto il vaglio preventivo dei tribunali ma questa procedura va circostanziata maggiormente prefigurando una vera e propria class certification. Inoltre non è chiaro se possono esistere differenti e contemporanee class action che insistono sulla stessa vicenda. La normativa non sembra escluderlo. Che dire poi degli accordi transattivi? Chi deve pronunciarsi se aderire, l'associazione che ha promosso il procedimento o direttamente i danneggiati? " Un altro punto interrogativo riguarda la eventuale retroattività della procedura. "Il buonsenso sembra far ritenere che la nuova normativa va applicata per il futuro ma, al momento, il provvedimento non dice nulla sull'argomento. Sarà dunque il magistrato ad esprimersi sulla questione caso per caso". Boella non si pronuncia sulle singole questioni ma certamente sui casi Cirio e Parnmalat dove procedure transattive sono già in corso, c'è il rischio di bloccare tutto. La conclusione: "Invece di ridurre i conflitti vediamo il rischio concreto di moltiplicarli e, con essi, di dilatare ulteriomente i tempi della magistratura".


Cause collettive, così risponderemo (sezione: Class action)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-12-2007)

 

Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2007-12-11 - pag: 42 autore: I grandi studi legali preparano la difesa "Cause collettive, così risponderemo" Laura Serafini ROMA L'attenzione sull'iter di approvazione dell'istituto della class action è alta. I grandi studi legali, sia italiani che internazionali, sono convinti che con la sua introduzione in Italia si apriranno nuove opportunità di business. "è un mercato da milioni di euro – spiega GianBattista Origoni, responsabile del contenzioso nonché partner e socio fondatore dello studio Gianni, Origoni, Grippo&Partners – che offre opportunità per gli studi legali, ma anche all'indotto dei periti che saranno coinvolti per produrre o vagliare documenti di prova". L'assiduità con cui viene seguito il dibattito in Parlamento cela nella gran parte dei casi una strategia per preparare la controffensiva agli effetti della nuova norma. Un dato di fatto emerge con chiarezza. Tra i maggiori clienti degli studi affermati ci sono le imprese: banche, imprese farmaceutiche, società di trasporti o di fornitura di servizi, multinazionali del tabacco, aziende di largo consumo. Proprio gli obiettivi principali dalle class action d'oltreoceano. "La nuova norma va a soddisfare esigenze che nascono dalla società – continua Origoni – ma è chiaro che noi continueremo a difendere i nostri clienti o comunque tenderemo a non avviare class action contro coloro che potrebbero essere clienti potenziali". Le corsa delle grandi firme, dunque, è ad attrezzarsi per costruire la linea difensiva delle imprese. In alcuni casi gli studi hanno svolto un'azione di lobbing indiretta, fornendo pareri legali ai clienti-imprese utilizzati poi dalle varie associazioni di categoria per contribuire ad affinare gli emendamenti in Parlamento. Lo studio Gianni e Origoni ha creato una task- force di otto persone dedicata a studiare le tattiche difensive già collaudate nell'esperienza americana. "L'orientamento che abbiamo avuto dalle imprese è cercare di arginare dall'inizio un eccessivo ricorso a queste cause – spiega Origoni – per evitare il moltiplicarsi di precedenti". Anche Raffaele Lener dello studio Freshfield Bruckhaus Deringer è convinto che si troverà più spesso sul fronte dei convenuti che non di chi avvia la causa. "La norma come formulata in Finanziaria prevede che siano legittimate ad agire soprattutto le associazioni dei consumatori – spiega – questo significache ad attivare le cause saranno soprattutto i legali che già lavorano con esse. Dunque vedo opportunità soprattutto per loro. Credo che la class action possa funzionare in Italia, seppure la formulazione attuale non sia un granché. Sono perplesso perchè, ad esempio,se un'azione intentata da un'associazione non va a buon fine, nessun altra associazione o comitato potrà avviare una class action sul medesimo problema ". Massimo Greco, partner dello studio Allen& Overy che si occupa di contenzioso, ha tradotto in statistiche le preoccupazioni che derivano dall'esperienza americana. Nell'86,7% dei casi la class action si è conclusa con transazioni, in genere pari al 10% dell'ammontare richiesto, perché le imprese temono soprattutto il danno di immagine. I compensi maggiori sono quelli che si aggiudicano gli studi legali che avviano le class action, pari in media al 21,9% del risarcimento. Se si considera che le maggiori transazioni raggiunte negli States vanno da 500milioni a 7 miliardi di dollari si ha la dimensione del business. Anche Greco ammette che probabilmente si troverà più spesso sul fronte dei convenuti che non di chi avvia la causa. "Le norma offre nuove opportunità per gli studi legali – spiega –. Credo che in Italia troverà applicazione soprattutto per le tematiche finanziarie. Ma non bisogna farsi illusioni: negli Stati Uniti ci sono class action, come quella contro Blockbuster, che si è conclusa con qualche coupon per noleggiare film per i consumatori a fronte di compensi per 9 milioni di dollari a favore dei legali". Linda Kelly, vice presidente dello statunitense Chamber Institute for legal reform,mette in guardia dall'impatto negativo che la class action può avere anche Italia sulla competitività delle imprese. "Negli Stati Uniti – spiega – la paura della class action spinge le aziende alle transazioni e a ridurre gli investimenti. La decisione italiana di legittimare le associazioni dei consumatori non mette al riparo dal rischio di strumentalizzazioni. Abbiamo prove che gli studi americani stanno aprendo sedi in Europa per esportare il loro know-how in tema di class action e aumentare con le cause in Europa la pressione sulle multimazionali". A CHI GIOVA L'AZIONE Gli avvocati importano dagli Usa le tecniche per tutelare le imprese Un nuovo business che vale milioni di euro.


LE CRITICHE (sezione: Class action)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 11-12-2007)

 

Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data: 2007-12-11 - pag: 42 autore: LE CRITICHE La discussione Le società di accounting hanno posto il problema di un tetto alla responsabilità, attualmente illimitatae solidale, delle proprie colpe professionali. Nei paesi dove le azioni collettive possono già essere esercitate i risarcimenti crescono on media dell'84 per cento. La retroattività della norma potrebbe mettere in pericolo gli accordi transattivi in casi come quello di Parmalat. Allo stato attuale è il giudicea decidere caso per caso.


Finanziaria (sezione: Class action)

( da "CittadinoLex" del 11-12-2007)

 

Sei in: Prima Pagina | Stato | Testo Finanziaria Il testo della finanziaria all'esame dell'Aula di Montecitorio è stato approvato dalla commissione Bilancio la sera di sabato 8, accresciuto di numerosi articoli fino a diventare di 213 articoli e con anche un notevole aumento della spesa: 800 milioni di più secondo la maggioranza, due miliardi secondo l'opposizione. Il testo sarà quasi certamente la base di un maxiemendamento o addirittura di tre maxiemendamenti su cui il Governo porrà la questione di fiducia. Parecchie le novità introdotte in commissione: dal meccanismo per raffreddare il prezzo della benzina in caso di aumento del petrolio all'istituzione di Mister Prezzi, dal bonus per le famiglie numerose al fondo per la riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti. E' stata anche ritoccata la parte fiscale, sono stati raddoppiati i fondi per la sicurezza e aggiunte misure grandi e piccole con qualche concessione anche all'opposizione, come lo stanziamento di 30 milioni in tre anni per le zone disagiate confinanti con Regioni a statuto Ma sono anche molte le misure che sono rimaste fuori dal testo della commissione e che potrebbero entrare in quello della fiducia, come la riforma dei servizi pubblici degli enti locali. Non è escluso che il Governo ripresenti la riforma nel maxiemendamento. Stesso discorso per le norme sui rigassificatori o per la rottamazione. class="hilite">Esclusa per il momento anche la correzione del relatore, Michele Ventura (Pd), sull'uso dei derivati finanziari da parte degli enti locali. Altro nodo importante è quello della class="term">class class="term">action: anche questa potrebbe finire nel testo sottoposto a fiducia. (11 dicembre 2007).


Class action, i dubbi dei revisori (sezione: Class action)

( da "Sole 24 Ore Online, Il" del 11-12-2007)

 

Di Riccardo Sabbatini commenti - | | 11 dicembre 2007 "È un approccio frettoloso e non organico ad un tema molto delicato". Le società di revisione esprimono tutte le loro riserve su come Parlamento e Governo stanno legiferando sulla class action. Lo fanno alla loro maniera, misurando le parole, ricorrendo ad argomenti tecnici piuttosto che a critiche troppo dirette, ma la sostanza non cambia. "Si sarebbe fatto meglio esordisce Mario Boella, presidente di Assirevi (l'associazione di rappresentanza della categoria)- ad attendere quanto meno il "libro bianco" che la commissione europea pubblicherà sull'argomento nei primi mesi del 2008. E invece con un intervento, appunto frettoloso, si rischia di introdurre una normativa non efficiente e non utile neppure ai soggetti che intende tutelare. Non siamo contro le class action ma esprimiamo molti dubbi sul modo con il quale sta entrando nell'ordinamento". I revisori hanno solidi motivi di preoccupazione. Nei paesi dove le azioni collettive possono già essere intraprese i risarcimenti attesta una recente studio del broker assicurativo Aon crescono in media dell'84 per cento. Le società di accounting già hanno posto il problema è attualmente in discussione a livello della Commissione europea di un tetto alla responsabilità, attualmente illimitata e solidale, delle proprie colpe professionali. Ma con la class action all'italiana si aggiunge un nuovo elemento di incertezza. Nel merito, Assirevi giudica insufficienti gli emendamenti introdotti alla prima stesura del provvedimento approvata al Senato. "Si è accettato il meccanismo del cosiddetto opt in i potenziali danneggiati debbono dichiarare se si riconoscono nella class action ma non ci sembra equo che le adesioni possono essere espresse fino all'immediata vigilia del giudizio di appello. Ugualmente va incontro ad una nostra richiesta aver introdotto il vaglio preventivo dei tribunali ma questa procedura va circostanziata maggiormente prefigurando una vera e propria class certification. Inoltre non è chiaro se possono esistere differenti e contemporanee class action che insistono sulla stessa vicenda. La normativa non sembra escluderlo. Che dire poi degli accordi transattivi? Chi deve pronunciarsi se aderire, l'associazione che ha promosso il procedimento o direttamente i danneggiati?" Un altro punto interrogativo riguarda la eventuale retroattività della procedura. "Il buonsenso sembra far ritenere che la nuova normativa va applicata per il futuro ma, al momento, il provvedimento non dice nulla sull'argomento. Sarà dunque il magistrato ad esprimersi sulla questione caso per caso". Boella non si pronuncia sulle singole questioni ma certamente sui casi Cirio e Parnmalat dove procedure transattive sono già in corso, c'è il rischio di bloccare tutto. La conclusione: "Invece di ridurre i conflitti vediamo il rischio concreto di moltiplicarli e, con essi, di dilatare ulteriomente i tempi della magistratura".


La finanziaria in Aula a Montecitorio (sezione: Class action)

( da "CittadinoLex" del 11-12-2007)

 

Sei in: Prima Pagina | Stato | Testo Probabile che il Governo ponga la questione di fiducia La finanziaria in Aula a Montecitorio (Ddl Com. Camera 8.12.2007) Il testo della finanziaria all'esame dell'Aula di Montecitorio è stato approvato dalla commissione Bilancio la sera di sabato 8, molto appesantito, fino a diventare di 213 articoli e con anche un notevole aumento della spesa: 800 milioni di più secondo la maggioranza, due miliardi secondo l'opposizione. Il testo sarà quasi certamente la base di un maxiemendamento o addirittura di tre maxiemendamenti su cui il Governo porrà la questione di fiducia. Parecchie le novità introdotte in commissione: dal meccanismo per raffreddare il prezzo della benzina in caso di aumento del petrolio all'istituzione di Mister Prezzi, dal bonus per le famiglie numerose al fondo per la riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti. E' stata anche ritoccata la parte fiscale, sono stati raddoppiati i fondi per la sicurezza e aggiunte misure grandi e piccole con qualche concessione anche all'opposizione, come lo stanziamento di 30 milioni in tre anni per le zone disagiate confinanti con Regioni a statuto Ma sono anche molte le misure che sono rimaste fuori dal testo della commissione e che potrebbero entrare in quello della fiducia, come la riforma dei servizi pubblici degli enti locali. Non è escluso che il Governo ripresenti la riforma nel maxiemendamento. Stesso discorso per le norme sui rigassificatori o per la rottamazione. class="hilite">Esclusa per il momento anche la correzione del relatore, Michele Ventura (Pd), sull'uso dei derivati finanziari da parte degli enti locali. Altro nodo importante è quello della class="term">class class="term">action: anche questa potrebbe finire nel testo sottoposto a fiducia. (11 novembre 2007).


FINANZIARIA/ GAMBESCIA (PD): SVOLTA NELLA GIUSTIZIA (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 11-12-2007)

 

11-12-2007 21:28 Con misure su carceri, amministrazione e 'class="term">class class="term">action' Roma, 11 dic. (Apcom) - "Si è sempre parlato di un'amministrazione giudiziaria immobile o contradditoria, ora bisogna accelerare, avviare un'inversione di tendenza rispetto alle precedenti Finanziarie." Lo ha detto Paolo Gambescia, del gruppo Pd-L'Ulivo, membro della commissione Giustizia, intervenendo in aula durante la discussione sulla Finanziaria. "Per le assunzioni nell'amministrazione penitenziaria - ha aggiunto - si prevede lo stanziamento di 1,5 milioni di euro per il 2008, di 5 milioni di euro per il 2009 e di 10 milioni di euro annui a decorrere per il 2010. Passano a 21 le sezioni della Commissione Tributaria Centrale, producendo risparmio e razionalizzazione". Inoltre, ha sottolineato, "sono previste norme per un sistema unico nazionale delle intercettazioni telefoniche e ambientali. Al fondo nazionale contro la violenza sessuale e di genere sono assegnati 3 milioni di euro l'anno, sono stanziati 20 milioni di euro nel 2008 contro la violenza alle donne e le disponibilità del Fondo per le politiche della famiglia sono destinate a iniziative di carattere educativo per prevenire abusi sessuali contro i minori". Sul piano dei diritti dei cittadini, inoltre, uno dei punti più qualificanti, secondo Gambescia, è la Class Action. "Le associazioni dei consumatori e degli utenti rappresentativi a livello nazionale chiedono singolarmente o collettivamente al tribunale competente il risarcimento danni per i singoli consumatori. Senza trascurare, comunque, le preoccupazioni dei giuristi: i tentativi di conciliazione, e, in caso di fallimento, la possibilità del singolo di promuovere la sua azione; il filtro esercitato dai magistrati sulla verifica della rappresentatività dei promotori dell'azione collettiva; la previsione normativa sui compensi di chi rappresenta il cittadino promotore della Class Action".


Tariffe, Prodi sposa Di Pietro in trincea sulla class action (sezione: Class action)

( da "Finanza e Mercati" del 12-12-2007)

 

Di Redazione del 12-12-2007 da Finanza&Mercati del 12-12-2007 [Nr. 244 pagina 2] Diktat del ministro sull'azione collettiva: o il risarcimento automatico oppure non votiamo una legge inutile. Intanto il governo adotta le sue tesi su Atlantia Un colpo d'acceleratore sul caso Atlantia e una stretta sulla class action che, "così com'è non servirà a nessuno". Queste le richieste inderogabili, da inserire in Finanziaria, su cui Antonio Di Pietro avrebbe puntato i piedi nelle ultime ore, dicendosi pronto a non votare la fiducia alla Manovra. Sul primo punto, il ministro delle Infrastrutture avrebbe già ottenuto una importante apertura da parte del premier Romano Prodi. Come anticipato da F&M sabato scorso, i tecnici del governo avrebbero già recepito le indicazioni del commissario al Mercato interno, Charlie McCreevy, relative alle nuove regole sulle concessionarie. Il cosiddetto ex art. 12 della Finanziaria 2007 - che fissava la cornice normativa dei nuovi contratti di concessione - è stato riscritto in un emendamento che verrebbe inserito nella Manovra 2008 (qualora non si dovesse ricorrere alla fiducia), nel corso del dibattito in aula. In questo modo, si imprimerebbe un secco colpo d'acceleratore all'ultimo atto del tormentone Atlantia, superando le resistenze di Bruxelles, ma anche quelle del Nars (che aveva ritenuto la convenzione dei Benetton troppo generosa in materia tariffaria), su cui lo scorso 29 novembre si è aperto l'ennesimo scontro nel governo. Nella lettera di McCreevy, infatti, emergevano alcuni dubbi sul principio fondamentale della "non modificabilità unilaterale" dei contratti, presente nelle delibere del Cipe ma non espresso chiaramente nella legge 286/2007. "Gli atti del Cipe - ha avvertito il commissario Ue - sono pur sempre modificabili dall'amministrazione che li ha assunti" e, come tali, "non sufficienti a garantire una certezza giuridica". Ne consegue, conclude la lettera, che la legge va modificata. Più spinosa, invece, la partita che riguarda la class action, su cui proprio ieri il deputato dell'Italia dei Valori, Stefano Pedica (fedele interprete del Di Pietro pensiero), ha lanciato un chiaro diktat al governo, minacciando di non votare la fiducia sulla Finanziaria se la norma sull'azione collettiva non sarà modificata in senso più restrittivo. "Così com'è - ha tuonato il deputato dell'Idv - si tratta di un'arma spuntata". E ancora: "Se davvero si vuole inserire la class action in Italia - e sappiamo bene quanto servirebbe - e non solamente un'altra legge truffa inutile - ha aggiunto Pedica - il risarcimento deve essere automatico e conseguente alla vittoria della causa, questo è fondamentale". Inoltre, secondo il partito di Di Pietro, dovrà essere garantito che la legittimazione ad adire un'azione risarcitoria collettiva sia allargata a tutti i soggetti costituiti da una pluralità di offesi che ricorrono in giudizio per lo stesso reato contro lo stesso convenuto. Se le modifiche non dovessero essere accolte - ha concluso Pedica - nel caso fosse chiesta sul provvedimento dell'intera Finanziaria la fiducia mi troverei seriamente in imbarazzo nell'esprimere una volontà".


Violazioni ambientali quei delitti senza castigo - stefano palmisano (sezione: Class action)

( da "Repubblica, La" del 12-12-2007)

 

Pagina X - Bari L'INTERVENTO Violazioni ambientali quei delitti senza castigo L'emergenza nel Brindisino ripropone il problema degli strumenti legislativi di settore STEFANO PALMISANO L'ennesima "emergenza ambientale" che sta coinvolgendo il territorio della provincia di Brindisi, in questo caso quello di Torchiarolo, forse per le emissioni inquinanti della centrale Enel di Cerano, pone di nuovo la stringente questione degli strumenti di tutela giuridica dell'ambiente. La questione, pur investendo nel nostro Paese tutte le branche del diritto, riguarda in particolare l'ambito penale. Il quadro giuridico di matrice civile in materia di tutela ambientale, pur essendo ancora privo (nonostante le possibili novità legislative, come emerge dall'emendamento alla Finanziaria approvato dal Senato settimane fa) di un promettente istituto come quello della class="hilite">class="term">class class="term">action, appare come una tavola impressionista se viene confrontato con la natura morta costituita dalle norme penali in questo ambito. Tanto per dare subito l'idea della situazione, in tema di inquinamento ambientale il nostro codice penale, allo Stato, prevede un solo reato in qualche modo utilizzabile per punire gli autori di questo fenomeno criminale ormai non propriamente marginale. Si tratta dell'ipotesi contemplata dall'articolo 674, denominato "getto pericoloso di cose". Questo reato, più precisamente questa contravvenzione, cioè il genere di reato meno grave previsto dal nostro ordinamento (l'altro, quello più serio, è il delitto), prevede come punibile il comportamento di "chiunque getta o versa, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero, nei casi non consentiti dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti". A prescindere, dalle vere e proprie piroette interpretative cui verrebbero (e, difatti, vengono) costretti un pubblico ministero e soprattutto un giudice che volessero usare questa norma, così congegnata (nel 1930), per sanzionare comportamenti, anche gravi, di inquinamento del suolo, del mare o dell'aria, è illuminante della reale efficacia repressiva di questa ipotesi di reato la pena prevista dalla stessa: l'arresto fino a un mese o l'ammenda di 206 euro. Questa sanzione, peraltro, già di suo così draconiana, ha il suo destino già segnato nel senso di una genetica inattudine ad essere applicata nella quasi totalità dei processi penali italiani. La natura del reato, sopra accennata, infatti, fa sì che lo stesso si prescriva, cioè si estingua, in quattro anni, in un tempo, cioè, nel quale, nella gran parte dei procedimenti non si riesce ad arrivare neppure alla sentenza di primo grado. Non si farà molta fatica ad immaginare che ritenere di poter contrastare seriamente con quest'arma penale diffuse e devastanti, se non proprio sistematiche, aggressioni ad un territorio, quando non veri e propri disastri ambientali, specie se provocati da colossi industriali, è come ritenere di poter sventare una rapina a mano armata agitando una pistola ad acqua. Il 24 aprile di quest'anno il Consiglio dei ministri ha finalmente approvato un disegno di legge che introduce nel nostro codice penale un'ampia serie di reati in materia ambientale. Tuttavia, su questo progetto legislativo incombono non pochi spettri: su tutti, i tempi della riforma, per non dire la stessa possibilità che essa passi indenne il vaglio parlamentare, diventando legge dello Stato nella sua totalità o quasi totalità. Se a Torchiarolo le cose per l'aria che respirano i cittadini e per la terra dalla quale essi traggono la loro frutta e la loro verdura dovessero realmente stare nei termini drammatici che si denunciano da più parti, anche dai più alti scranni istituzionali della provincia, non vi sarebbe ragione per non tentare anche questa via di autodifesa giuridica; quella stretta ed impervia dell'odierno codice penale. avvocato.


CLASS ACTION (sezione: Class action)

( da "Corriere della Sera" del 12-12-2007)

 

Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Lettere al Corriere - data: 2007-12-12 num: - pag: class="hilite">43 categoria: BREVI CLASS ACTION Una riflessione Prima i Savoia che chiedono i danni allo Stato italiano. Poi la comunità ebraica, per bocca di un suo rappresentante, che chiede i danni ai Savoia affermando di utilizzare la nuova legge sulla class="term">class class="term">action. Quasi quasi mi intrometto anch'io in questo bailamme di strane richieste. Io che sono figlio di un profugo dall'Etiopia e nipote di un profugo dalmata (la ex Ragusa) forse posso chiedere i danni agli alleati che fecero fuggire mio nonno dall'Etiopia e magari anche alla Croazia o a scelta alla Jugoslavia o alle potenze vincitrici della grande guerra. E se trovassi qualcuno nella mia stessa situazione potrei ricorrere alla class="term">class class="term">action! Mettiamola sul ridere, anche se del passato non c'è da ridere. Ma la vita va avanti. Lucia Diamantina Marinovic ragusajug@katamail.com Ecco alcune ragioni per cui il Parlamento deve considerare attentamente la legge sulla class="term">class class="term">action. Occorre evitare che diventi, come in alcuni casi americani, strumento per rivendicazioni anacronistiche, se non addirittura demagogiche.


Illegali gli scioperi anti-delocalizzazione (sezione: Class action)

( da "Unita, L'" del 12-12-2007)

 

Stai consultando l'edizione del CORTE EUROPEA "Illegali gli scioperi anti-delocalizzazione" Le azioni collettive dei sindacati che mirano ad impedire la delocalizzazione delle attività di un'impresa verso un altro paese Ue sono illegali, in quanto "costituiscono una restrizione alla libertà di stabilimento". È quanto stabilito dalla Corte di giustizia europea che ammette restrizione alla libertà di stabilimento solo nel caso in cui "abbiano come scopo la protezione dei lavoratori", ossia delle esistenti condizioni contrattuali, e "non vadano oltre quanto necessario per garantire questi obiettivi". Il giudizio è stato pronunciato in relazione al caso che opponeva la Viking Line, compagnia di traghetti battenti bandiera finlandese, alla federazione internazionale dei lavoratori dei trasporti (Itf). La vicenda risale al 2003 quando la compagnia scandinava voleva immatricolare la nave "Rossella", che faceva la spola tra Helsinki e Tallin, in Estonia per impiegare personale della Repubblica baltica a bassi livelli salariali. Il sindacato dei lavoratori marittimi finlandesi si era così rivolto all'Ift, associazione sindacale ombrello con sede a Londra che raccoglie ben 600 organizzazioni sindacali nel settore dei trasporti in 140 paesi, che aveva reagito inviando una circolare all'affiliato estone perchè non avviasse negoziati con la compagnia navale.


38 azioni in difesa dell'ambiente (sezione: Class action)

( da "Tirreno, Il" del 12-12-2007)

 

AGENDA XXI 38 AZIONI IN DIFESA DELL'AMBIENTE MASSA. Il Piano di Azione Locale di Agenda 21 provinciale sarà presentato stamani alla cittadinanza alle 10,30, nella la sala consiliare della Provincia. Il documento elaborato dal forum e dai gruppi di lavoro, sottoscritto da oltre cinquanta soggetti collettivi, in rappresentanza di enti, associazioni, categorie, mira alla sostenibilità ambientale nel nostro territori ed è articolato in 38 azioni divise in quattro sezioni, come è indicato dai programmi della Ue: lotta ai cambiamenti climatici, protezione natura e biodiversità, salute e qualità della vita, gestione sostenibile di risorse e rifiuti.


Condominio senza telefoni per 7 mesi Ma Telecom adesso vuole gli arretrati (sezione: Class action)

( da "Giorno, Il (Nazionale)" del 12-12-2007)

 

PARADOSSO A ORNAGO Condominio senza telefoni per 7 mesi Ma Telecom adesso vuole gli arretrati di BARBARA CALDEROLA ? ORNAGO (Monza) - SETTE MESI per avere la linea Telecom, ma adesso che li ha allacciati, la Compagnia pretende gli arretrati e accusa gli utenti di morosità. Insorgono le 22 famiglie del condominio di via per Roncello 18, decise a far valere i propri diritti dopo l'installazione beffa che ha lasciato l'amaro in bocca. "Cose da pazzi - commenta Fabiola Natali, portavoce dei residenti - abbiamo aspettato i loro comodi da aprile, e adesso ci presentano bollette fantasma di 150 euro per il mantenimento della linea libera sul vecchio numero e l'attivazione della nuova utenza. La nostra è una storia tutta italiana e come sempre, gli onesti finiscono col prenderla in 'saccoccia'". La questione è di principio. "Ci lasciano senza telefono, manco fossimo nel terzo mondo, e poi anziché scusarsi e usare i guanti di velluto, ci chiamano morosi. E' a dir poco paradossale", sottolinea la portavoce. NELL'ELEGANTE palazzina della frazione Santuario gli animi sono roventi. "Ci siamo già rivolti all'Adinconsum per avere giustizia", aggiungono altri residenti. Il calvario è cominciato quasi un anno fa. Pronti a traslocare nella casa nuova, gli ornaghesi hanno inoltrato alla società la richiesta di trasferimento della linea, ma anziché un minimo di efficienza, sono incappati in un muro di gomma. Nel condominio durante l'odissea è successo di tutto: studenti e "telelavoristi" sono stati costretti a emigrare negli internet point brianzoli per collegarsi al web, con spese e disagi. Per non parlare di chi ha una certa età e poca dimestichezza con il cellulare, e ha dovuto rinunciare al servizio di teleassistenza che gira su linea fissa: "E' stato un inferno - ricorda Natali - ci è mancato poco che dovessimo portare su e giù dalle scale passeggini, carrozzine e borse della spesa. Secondo la normativa europea per avere l'agibilità, l'ascensore deve essere dotato di collegamento Telecom. Per non lasciare i cardiopatici a piedi, il costruttore ha dovuto installare a spese sue un sistema gps con scheda a scalare". L'INTERA vicenda è stata raccolta in un corposo dossier che sarà consegnato agli avvocati. class="hilite">"Se gli italiani dovessero fare la class-class="term">action a Telecom, l'azienda chiuderebbe domani mattina", commentano le famiglie coinvolte. La società dei telefoni ha persino messo di mezzo l'amministrazione comunale, accusata nei mesi scorsi di non aver rilasciato i permessi in tempo per l'allacciamento. "Lo scarica-barile è un gioco vecchio come il mondo, davvero fuori luogo da parte loro - dice il sindaco Maurizia Erba - ho fatto una verifica tempestiva, l'iter autorizzativo si è chiuso regolarmente nella primavera scorsa". Hanno inviato lettere, fax e fatto telefonate di reclamo. "Non avevano i soldi per tirare i cavi da una parte all'altra della strada - conclude Natali - spuntati misteriosamente dopo l'intervento della stampa". - -->.


FINANZIARIA. Class action, le modifiche approvate in Commissione (sezione: Class action)

( da "HelpConsumatori" del 12-12-2007)

 

News FINANZIARIA. Class action, le modifiche approvate in Commissione 11/12/2007 - 15:58 Prosegue l'iter di approvazione della Finanziaria e con esso quello dell'articolo che introduce la class action. Migliorato l'emendamento Manzione. PDF: Il testo La Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha modificato l'art.140 bis della Legge Finanziaria 2008, per intenderci quello che introduce nel nostro ordinamento l'azione risarcitoria collettiva (meglio conosciuta con il nome class action). Le modifiche riguardano le associazioni legittimate ad agire nonché il procedimento in generale. Innanzitutto la nuova versione del testo legittima ad agire non solo le associazioni dei consumatori facenti parte del Cncu ma anche le associazioni e comitati "adeguatamente rappresentativi degli interessi collettivi fatti valere". Inoltre, viene disciplinata meglio l'azione di opt in: "i consumatori o utenti che intendono avvalersi della tutela (...) devono comunicare per iscritto al proponente la propria adesione all'azione collettiva". Adesione che può essere comunicata anche nel giudizio di appello fino all'udienza di precisazione delle conclusioni. Il testo licenziato dalla Commissione V prevede che il giudice, nel corso della prima udienza si esprima sull'ammissibilità della domanda e chiarisce i motivi che la rendono inammissibile: manifesta infondatezza; conflitto di interessi; inesistenza di un interesse collettivo. Altra modifica riguarda i criteri in base ai quali il giudice determina la somma da liquidare ai singoli consumatori o utenti: "se possibile allo stato degli atti, il giudice determina la somma minima da corrispondere a ciascun consumatore o utente. Nei sessanta giorni successivi alla notificazione della sentenza l'impresa propone il pagamento di una somma che se accettata dalla controparte costituisce titolo esecutivo ((il documento che consente, nel processo civile, di promuovere l'esecuzione forzata)". Se l'impresa non avanza alcuna proposta o la stessa non viene accettata, il presidente del tribunale competente costituisce un'unica camera di conciliazione per la determinazione delle somme da corrispondere o da restituire ai consumatori o utenti che hanno esercitato l'azione di opt in. Il verbale della camera costituisce anch'esso titolo esecutivo. In Senato passa la class action, vittoria dei consumatori 2007 - redattore: VC.


Malasanità: ora basta! (sezione: Class action)

( da "AprileOnline.info" del 12-12-2007)

 

Pino Tassi*, 12 dicembre 2007 Regionamenti/ Calabria Sinistra Democratica della Calabria chiede il commissariamento dell'Assessorato alla Sanità in Calabria in base all'art.120 della Costituzione che dà il potere al governo di sostituirsi ad organi delle regioni in caso di pericolo grave per la collettività La dichiarazione dello stato d'emergenza e l'invio di una commissione ministeriale sono un fatto importante ma non sufficiente. Sinistra Democratica della Calabria chiede il commissariamento dell'Assessorato alla Sanità in Calabria in base all'art.120 della costituzione che dà il potere al governo di sostituirsi ad organi delle regioni in caso di pericolo grave per la collettività. Il Presidente Loiero predica la tolleranza zero e poi continua sulla vecchia strada. Siamo già al terzo rinvio delle nomine dei direttori generali delle Asp, nessun dirigente è stato ancora rimosso e la composizione della commissione d'inchiesta regionale è alquanto discutibile. La morte di Federica di un anno fa non è servita a far emergere tutto lo sfascio della sanità a Vibo, ci è voluta una seconda tragedia. Un anno fa seguirono impegni e promesse del Presidente Loiero che oggi alla luce dei rapporti degli Ispettori ministeriali e dei Nas si dimostra come non siano stati mai realizzati. Eppure il Presidente Loiero in questa ASL ha imposto sempre uomini di sua totale fiducia nei ruoli nevralgici a partire da quello di Direttore generale. Se ci avessero ascoltato un anno fa, quando da soli, come componente di minoranza dei DS, chiedemmo, dopo la morte di Federica, il commissariamento dell'ASL e la nomina di una figura prestigiosa; se invece di parole vuote si fosse intervenuto con decisione allora; se le ispezioni fossero state fatte con la stessa serietà di oggi, forse oggi avremmo avuto una tragedia in meno e una sanità migliore. Invece abbiamo assistito solo a propaganda, aduna inaugurazione in pompa magna delle nuova sala operatoria e a dichiarazioni trionfali sulla sanità pubblica a Vibo Valentia che stava rinascendo. La volontà di seguire una strada nuova del ministro Livia Turco, che ha tutto il nostro appoggio, deve portare subito a fatti coerenti. Questa volontà deve essere coerente e vedere nuovi attori e nuovi protagonisti. L'azione di risanamento non può essere messa in atto da chi ha gravi responsabilità politiche e amministrative. I responsabili diretti o indiretti; i responsabili sanitari, tecnici, politici, di questo sfascio devono trarre al più presto le dovute conseguenze. Crediamo che vada assunta al più presto una decisione drastica di azzeramento di tutti i vertici aziendali a partire dalla Direzione generale dell'ASP, a seguire a quella dell'Ospedale, a tutte le direzioni sanitarie e amministrative e così via. Il Presidente Loiero deve trarre le dovute conseguenze di questo sfascio dovuto sia alle politiche dei governi precedenti di centro destra e sia all'azione della sue giunte nel corso di questi anni. Le sue responsabilità politiche sono evidenti e certamente oggi non ha il prestigio politico per dirigere questa fase di rinnovamento e di trasparenza. Il governo deve procedere al commissariamento effettivo della Sanità in Calabria con la nomina di un Commissario di alto prestigio internazionale. *Coordinatore Provinciale Sinistra democratica.


FINANZIARIA/ VERSO MISURE PER AUTOTRASPORTO IN MANOVRA -2- (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 12-12-2007)

 

12-12-2007 20:09 Forse modifiche a 'class="term">class class="term">action' e risorse per cinque per mille Roma, 12 dic. (Apcom) - Oltre alle misure per l'autotrasporto, nei maxiemendamenti alla Finanziaria sui quali sarà votata la fiducia in Aula alla Camera dovrebbero entrare anche modifiche alla 'class="term">class class="term">action'. Nulla di fatto, invece, al momento per la norma (già ritirata dal governo in commissione) che sopprime l'Isvap e che trasferisce le competenze in campo assicurativo dal ministero dello Sviluppo economico al Tesoro. Il governo, inoltre, sta cercando di reperire maggiori risorse per il cinque per mille a favore della ricerca e delle onlus nel 2009 (e forse estendere la misura anche al 2010), ma sembra difficile che possa farlo utilizzando le risorse rimaste bloccate della Visco-Sud nel 2007. Non dovrebbero entrare nei maxiemendamenti neanche le norme sui rigassificatori, già ritirate in commissione Bilancio. Il governo dovrebbe trovare anche una soluzione per la soppressione della Coni Servizi Spa.


FINANZIARIA/ VENTURA: CLASS ACTION RESTA COSI' COM'E' (sezione: Class action)

( da "Virgilio Notizie" del 12-12-2007)

 

12-12-2007 20:58 Nei maxiemendamenti versione uscita da Commissione bilancio Roma, 12 dic. class="hilite">(Apcom) - Nessun ritocco alla class="term">class class="term">action rispetto alla versione uscita dalla Commissione Bilancio di Montecitorio. Lo assicura il relatore, Michele Ventura, in vista delle ultime limature ai testi dei maxiemendamenti sui quali il Governo porrà la fiducia.

 


 

Il PuntO n° 86.

Class action: inizia il fuoco di sbarramento.

Di Mauro Novelli   25-11-2006

 

Riportiamo alcune critiche/preoccupazioni generate dall’ipotesi di introduzione della class action nell’ordinamento italiano. Vedremo che partono tutte da alcuni concetti pigramente insiti nel nostro costume e sono il pezzo forte delle argomentazioni di giornalisti e di legislatori preoccupati di perdere il rapporto di protezione biunivoco con i potentati – asfittici, ma ancora in grado di far danni - operanti in questo Paese (banche, assicurazioni, mega aziende falsamente privatizzate ecc.).

Mi riferisco:

- alla concezione secondo la quale, poiché è naturale e funzionale la durata geologica dei nostri giudizi, il ricorso all’autorità giudiziaria deve essere fatto per le cose “serie” (non per violazioni di legge coinvolgenti magari diritti diffusi e/o poche centinaia di euro); deve essere a titolo fortemente oneroso e non a basso prezzo; deve essere riservato a chi ha capacità di reggere anche decenni il peso di azioni giudiziarie e la vociante plebe deve esserne tenuta fuori.

- al considerare l’accesso alla giustizia non come strada obbligata per proteggere diritti non riconosciuti da controparti, ma appannaggio elitario di chi può permettersi – per lustri – i costi economici e psicologici di un giudizio, anche al solo scopo di conquistare i termini di prescrizione.

- al considerare troppo oneroso per i giudici ferrarsi su materie inerenti fattispecie in grado di coinvolgere, non il singolo cittadino, ma  centinaia o migliaia, cioè a trattare situazioni di dimensioni elettoralmente rilevanti.

- al considerare i cittadini italiani come bramosi di accedere alla giustizia perché costa poco, e non perché vogliono eliminare prevaricazioni e violenze non rimovibili altrimenti e  subite a danno dei loro diritti. Meglio continuare a tenere le masse in stato di astinenza giuridica: non è opportuno inflazionare il “servizio-giustizia”, riserviamolo ai “pari”.

- al considerare tutti gli imprenditori come normalmente in stato di delinquenza, mutuando per generali le mascalzonate di alcuni potenti settori, di monopolisti di fatto, di rentiers di posizione: oggi, con i costi, i metodi ed i tempi di giudizio possono tranquillamente travalicare la legalità nei loro rapporti con il versante della domanda; con la class action dovranno stare più attenti. Questo porterà a maggiori costi d’impresa e, di conseguenza, ad una diminuzione della competitività. Non è il caso di gravare ulteriormente sul nostro sistema produttivo. Le nostre aziende sono già così poco competitive…

- al considerare un rischio il fatto che potrebbero crearsi i professionisti della class action (le associazioni abilitate). Dopo aver tribolato a costituire il monopolio dei professionisti dell’azione unica, individuale, e costosa (gli avvocati), questo sasso rompe un po’ le uova nel paniere.

- allo sminuire la valenza della class action made in USA, dove – sostengono i potentomani – è ormai soggetta a forti critiche.

- al considerare l’art. 24 della nostra Costituzione in netto contrasto con i principi ispiratori della class action. Ne riportiamo il testo per una valutazione diretta:

“Art. 24 Cost. – Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione. La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori giudiziari.”

Come se agire in giudizio tramite class action non fosse azione personale ed individuale. E’ maldestro il tentativo di confondere in tal modo il diritto di decidere di ciascun cittadino con i procedimenti ed risultati dell’azione giudiziaria con valenza collettiva.

 

Ecco alcuni passi di un articolo del Sole 24 Ore del 23 novembre 2006, a firma di Franco Locatelli, il primo di una serie. Si tratta delle “storture” da evitare, riportate dal pezzo (credo di capire) come valutazioni della Adam Smith Society:

 

….” L’esplosione ed il ripetersi senza fine di migliaia di controversie che annullerebbero i benefici di economia giudiziaria…….   La difficoltà del giudice italiano di approfondire valutazioni di analisi economica (questa non l’ho capita - ndr); la frustrazione dell’allargamento dell’accesso alla giustizia dovuta all’obbiettivo collettivo di provvedimenti puramente inibitori mentre per il risarcimento dei danni l’onere di agire in proprio resta al singolo.” …….

 

Il pezzo riporta alcune valutazioni di tre politici (Benvenuto, Vietti, Capezzone). Ne estrapoliamo un paio. Dimostrano un munizionamento uniforme, fornito da uno stesso fabbricante:

 

”..….A patto che la legge non acuisca la litigiosità e non scordi tre avvertenze: 1) l’Italia è fatta di piccole e medie imprese che non possono reggere l’impatto della class action che si applica per le grandi imprese. Occorre fare in modo di non porre altri vincoli alla crescita dimensionale delle imprese; 2) la class action va conciliata con l’art. 24 della Costituzione che prevede il diritto individuale ad agire in giudizio a difesa dei propri interessi; 3) va evitata la contraddizione per cui ci si può avvalere dei benefici della class action non solo se la sentenza ha esito positivo ma non si è vincolati nel caso di esito negativo.

Preferisco la promozione individuale a quella collettiva sia per coerenza con la Costituzione sia per evitare la proliferazione di “professionisti” della class action che potrebbero fare un uso economicamente e politicamente distorto dei nuovi strumenti di difesa dei consumatori”….. (Michele Vietti - UDC).

 

.”…. E’ importante trovare un punto di equilibrio che eviti gli estremi  e dica no sia ai professionisti della class action sia a todos caballeros. Occorre fare della class action uno strumento di civiltà e di difesa dei consumatori, senza ledere la competitività delle imprese.”…… (Daniele Capezzone - RnP).

 

In conclusione, non c’è da riservare grande fiducia nell’azione combinata giornalisti-legislatore- avvocati: idee non di governo, ma di mantenimento di privilegi, di lacci e laccioli per i cittadini, di uso non civile della giustizia.

Perdere le commesse dei potentati non è situazione comoda. Oltretutto, proprio gli avvocati hanno già  dovuto cedere le armi nei confronti dei grandi committenti (banche, assicurazioni ecc): l’eliminazione dei minimi tariffari (decreto Bersani) ha travolto l’unica loro arma nella definizione delle parcelle richieste per le pratiche appaltate (i minimi definiti dall’ordine). Perdere anche i pollastri singoli sarebbe troppo.

Vedremo come andrà a finire.