HOME PRIVILEGIA NE IRROGANTO
di Mauro
Novelli
ARCHIVIO DEL DOSSIER CLASS
ACTION DALL’11-12-2007 AL 6-1-2008
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GENERALE DEL DOSSIER CLASS
ACTION
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CLASS ACTION
ARTICOLI DEL 5 E 6-1-2008
Autovelox,
seimila multe in un mese ( da "Corriere del Mezzogiorno" del
05-01-2008)
Riforme,
anche Rifondazione abbatte Veltroni pag.1
( da "Giornale.it, Il"
del 05-01-2008)
Ancora
proteste per il nuovo sistema di raccolta differenziata porta a porta. Anzi,
ora c'è ( da "Messaggero, Il (Ancona)" del
05-01-2008) + 1 altra fonte
Sarà
la Procura di Ascoli ad accertare se ci sono responsabilità penali per
la gra ( da "Messaggero, Il (Marche)" del
05-01-2008) + 1 altra fonte
DANNI DA
DIOSSINA, PRONTI I DOSSIER PER AVVIARE UNA CLASS ACTION CONTRO LA REGIONE. LO
A ( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)"
del 05-01-2008)
VACANZE IN
KENYA: "I TOUR OPERATOR CI RIPROVANO!"
( da "Sestopotere.com"
del 05-01-2008)
Fondi:
class action contro banche ( da "Virgilio Notizie" del
05-01-2008)
Di EMANUELA
ASTOLFI POTREBBE essere la prima class action nella storia del pae
( da "Resto del Carlino, Il
(Ascoli)" del 06-01-2008) + 1 altra fonte
ASCOLI - IL
GENIO PONTIERI non potrà fare niente per risolvere la grave emergenz
( da "Resto del Carlino, Il
(Nazionale)" del 06-01-2008)
Rappresentazione
di un ininterrotto stato d'assedio ( da "Gazzetta del Sud" del
06-01-2008)
Telemulte
bocciatedalla ConsultaAssoutenti: vittoria
( da "Secolo XIX, Il"
del 06-01-2008)
Class
action allo studio per i Fondi ( da "Unita, L'" del
06-01-2008)
Fecondazione,
la legge ora rischia al Tar ( da "Corriere della Sera" del
06-01-2008)
ROMA Per
fortuna non partiamo da zero nella lotta contro l'inflazione e sulla di
( da "Messaggero, Il"
del 06-01-2008)
Messaggio
ai residentidi via Sanzio che minacciano azioni legali collettiveA novembre
differenziata al 60% ( da "Messaggero, Il (Ancona)" del
06-01-2008)
"Class
action" anche per il piano sosta ( da "Messaggero, Il (Marche)" del
06-01-2008)
Articoli
( da "Corriere del
Mezzogiorno" del 05-01-2008)
Corriere del Mezzogiorno - CASERTA - sezione: CASERTA
- data: 2008-01-05 num: - pag: 7 categoria: REDAZIONALE Teano Cittadini in
rivolta Autovelox, seimila multe in un mese TEANO - Migliaia di cittadini in
"rivolta" contro l'autovelox collocato - dai "cugini" di
Calvi Risorta - lungo la statale Casilina, esattamente sulla linea di confine
fra i due comuni. Solo nello scorso mese di agosto, sono stati oltre 1500 i
verbali elevati a danno di automobilisti quasi tutti originari di Teano.
Questo su un totale di 6000 verbali che sarebbero stati emessi nel primo mese
di attività dell'apparecchiatura. Una montagna di multe arrivata a
destinazione nei giorni scorsi che ha costretto il personale delle poste di
Teano ad un super lavoro. Decine di patenti totalmente azzerate in pochi
giorni; portafogli di migliaia di automobilisti "alleggeriti" dalle
esose contestazioni elettroniche; alcuni automobilisti, nello stesso giorno,
hanno beccato più di una contravvenzione, altri, in un solo mese, sono
stati "fotografati" ben sette volte. Un giovane operaio di Teano
impiegato in un'azienda casertana, in una sola settima lavorativa ha
collezionato ben dieci multe. Qualche giorni fa, gli sono state recapitate
tutte in una volta le contravvenzioni per un ammontare di 1.600 euro e 50
punti di penalizzazione sulla patente di guida. L'operario - che si è
affidato ad un legale - sta valutando, insieme a tanti altri teanesi, l'avvio di una azione collettiva che
potrebbe essere favorita da una serie di circostanze che deporrebbero contro
quell'occhio elettronico. In particolare, secondo i legali di alcuni
automobilisti, la segnaletica che regolava quell'apparecchiatura è
stata per molti mesi difforme rispetto ai dettami emessi dal Ministero dei
Trasporti lo scorso primo agosto. Questa ipotesi troverebbe conferma
nel fatto che proprio poche settimane fa la segnaletica è stata
sostituita e adeguata. Quell'autovelox inoltre fu oggetto di un autentico
"attentato" lo scorso settembre, quando fu distrutto a colpi di
fucile caricato a pallettoni. Una apparecchiatura posta al limite del
territorio cittadino in un tratto di strada dove rispettare i 40 chilometri orari
imposti dalla segnaletica diventa davvero difficile per chiunque. L'autovelox
funziona dallo scorso primo agosto ed è organizzato in modo tale da
non "perdere alcuna opportunità" di elevare sanzioni
riuscendo a riprendere le infrazioni in ambedue i sensi di marcia. Contro
quella installazione pende un dettagliato esposto avverso la ditta che
gestisce il servizio alla Procura della Repubblica- a firma delle opposizioni
consiliari - nel quale si evidenziano alcune carenze di requisiti che
impedivano alla società vincitrice dell'appalto di partecipare a
quella gara. Giancarlo Izzo.
( da "Giornale.it, Il" del
05-01-2008)
Riforme, anche Rifondazione abbatte Veltroni di
Massimiliano Lussana - sabato 05 gennaio 2008, 07:00 Ma il rospo del
Codacons-Lista consumatori non aveva smesso di ridere e lo sbarco ufficiale
del simbolo dei consumatori sulle liste del Senato, sempre con l'Unione,
avvenne nel 2006: una strana alleanza fra consumatori, una lista che si
chiamava "Doveri civici" e una delle tante Dc-Democrazia cristiana.
Risultato: un eletto, l'ex azzurro Pietro Fuda. Con un problema, però,
che Fuda - subito iscritto al gruppo misto e sempre fedele all'Unione - non
portò mai con sè il nome, nè il simbolo della Lista
consumatori: per un paio di mesi di legislatura scelse di chiamarsi
"Democrazia cristiana", poi divenne "Partito democratico
meridionale". Denominazione che sopravvive tuttora, senza traccia di
consumatori. Tutto spazio libero per i "Consumatori uniti" di Bruno
De Vita, la seconda lista del centrosinistra alle elezioni del 2006, visto
che si erano presentati nelle liste "Con l'Unione" insieme a verdi
e Partito dei comunisti italiani. Risultato: verdi e Pdci presero tutti gli
undici eletti. Uno di loro era Fernando Rossi, che poi insieme all'ex
rifondatore Franco Turigliatto causò la mini-crisi del governo Prodi
sulla politica estera il 21 febbraio 2007. Qualche giorno più tardi,
Rossi portò, finalmente, il nome dei "Consumatori" in Parlamento,
costituendo un'apposita componente del gruppo misto. Ma durò
esattamente sei mesi: il 1° settembre Rossi consumò sì, ma il
sottogruppo. I consumatori, instancabili, riemersero come la fenice dalle
ceneri. L'ultima loro reincarnazione, dal 18 dicembre, è
l'"Unione democratica per i consumatori", class="hilite">il
partito di Willer Bordon e Roberto Manzione, che può contare su Bruno
De Vita, sul leader dell'Abusdef Elio Lannutti e sull'ex demoproletario Guido
Pollice. La loro prima battaglia - ancora nell'Unione - è stata per la
class="term">class
class="term">action. È il
destino della sinistra: dalla lotta di classe alla
lotta di class.
( da "Messaggero, Il
(Ancona)" del 05-01-2008)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il (Pesaro))
Ancora proteste per il nuovo sistema di raccolta
differenziata porta a porta. Anzi, ora c'è perfino chi minaccia una
class action contro il Cir33, il consorzio che gestisce il servizio. Alcuni
residenti di via Raffaello Sanzio hanno inviato al Cir33 una lettera aperta
minacciando un'azione legale collettiva.
"Da alcuni giorni non viene eseguita la raccolta dei rifiuti in via
Sanzio 333 - scrivono - Questo problema riguarda anche gli altri numeri
civici delle vicinanze e in particolare i numeri 335, 337, 339. Solo la
raccolta del vetro e dell'organico avviene correttamente, mentre per le altre
tipologie la raccolta è a dir poco saltuaria (l'ultimo prelievo
è avvenuto più di 3 settimane fa). Nel caso della
plastica-metalli addirittura la raccolta non è mai avvenuta da quando
è stato istituito il servizio (due mesi fa; ndr). Questa situazione
crea notevoli disagi igenici e ambientali e non è più
sostenibile nè decorosa. Invitiamo il Cir33 a provvedere al più
presto in modo da non dover avviare azioni collettive contro il
consorzio".
( da "Messaggero, Il
(Marche)" del 05-01-2008)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il (Ancona))
Di PEPPE ERCOLI Sarà la Procura di Ascoli ad
accertare se ci sono responsabilità penali per la grave emergenza
idrica nell'Ascolano. Il sostituto procuratore della Repubblica Ettore
Picardi, a seguito della denuncia-querela dell'avvocato Giuseppe Falciani, ha
aperto un fascicolo contro ignoti e senza specificare ipotesi di reato.
Picardi ieri mattina ha delegato per i primi accertamenti la polizia
giudiziaria che, tra i vari adempimenti, dovrebbe acquisire la famosa
delibera dell'Ato 5 Marche del 30 giugno 2004 che prevedeva i lavori di
rifacimento da parte del Ciip di cinque ponti-tubo sulle linee
acquedottistiche Pescara d'Arquata e Sibillini tra cui quello di Tallacano il
cui crollo ha causato la grave crisi idrica. Perché quei lavori a suo tempo
classificati urgenti, non sono stati eseguiti? Come sono stati impiegati i
soldi stanziati? All'esito dei primi accertamenti Picardi deciderà se
iscrivere qualcuno al registro degli indagati e ipotizzare reati che, secondo
Falciani, potrebbero andare dall'interruzione di pubblico servizio al disastro
colposo. Erano cinque i ponti-tubo sui quali dovevano essere a quel tempo
fatti i lavori per 929 mila euro con una distribuzione della spesa dal 2003
al 2006: Tallacano, Novele (Acquasanta), Marese (Roccafluvione), Trivigliano
(Ascoli) e Pedaso. Intanto commercianti ed artigiani, ma
anche semplici cittadini sono sul piede di guerra e si fa un gran parlare
della "class action" (azione collettiva di
risarcimento) annunciata da diverse associazioni dei consumatori. Ma
l'avvocato Guido Castelli non è d'accordo. "La Class Action non
entrerà in vigore prima di luglio e allora sarebbe bene dirlo ai
cittadini evitando illusioni" dice Castelli. "Sarebbe bene
informarli anche che la Ciip Spa non è la Sony, la Telecom o la Nokia,
multinazionali private che godono di una posizione dominante a livello di
mercato mondiale e per fronteggiare le quali è nata la class action.
Ma una società interamente pubblica, con sede in viale Indipendenza e
dunque facilmente rintracciabile: basta suonare il campanello, senza scomodare
avvocati in cerca di facile gloria". Sul tema risarcimenti si è
svolto ieri un incontro fra i dirigenti dell'Ato 5 e rappresentanti di
Adiconsum, Adoc, Federconsumatori, Cittadinanza attiva e Movimento difesa del
cittadino. E' emersa la volontà di attivare un tavolo di consultazione
che si riunirà la prossima settimana per elaborare un percorso comune
di collaborazione e condivisione finalizzato a raccogliere le istanze dei
cittadini che hanno subito comprensibili e notevoli disagi. Ma soprattutto
Mdc, Cittadinanza Attiva e Adiconsum hanno anche chiesto all'Ato 5 di
"valutare" se esistono gli estremi per la risoluzione della
convenzione per inadempienza del gestore Ciip. Le associazioni fanno infatti
riferimento all'art. 37 che, al primo comma, dice che la clausola risolutiva
è possibile se c'è un'interruzione del servizio per tre giorni
consecutivi per colpa grave e ciò riguarda una popolazione superiore
al 10 per cento dell'Ato. In campo anche la Confesercenti di Ascoli. "Le
responsabilità della Ciip sono evidenti" dice il presidente Elio
Anastasi. "Confesercenti è pronta a fornire il patrocinio
gratuito a quegli associati che vorranno intentare causa per il risarcimento
dei danni. La class action non sembra applicabile a tutela di utenti che
abbiano stipulato il contratto con la Ciip per esercitare la propria
attività lavorativa e che quindi possono essere tutelati tramite le
proprie associazioni con azioni giudiziarie individuali". La
Confesercenti propone la costituzione di un Comitato per il risarcimento dei
danni subiti dalle imprese. Primo passo sarà la richiesta alle imprese
di una indicazione dettagliata dei danni. La Cna dal canto suo ha attivato
uno sportello di ascolto- spiega il presidente Gino Sabatini- delle imprese
colpite. "Stiamo studiando le azioni di rivalsa".
( da "Mattino, Il
(Circondario Sud2)" del 05-01-2008)
Danni da diossina, pronti i dossier per avviare una
"class="hilite">class="term">class class="term">action"
contro la Regione. Lo annuncia Sergio De Gregorio, presidente della
commissione Difesa del Senato e leader nazionale del movimento politico
"Italiani nel mondo", annunciando l'incontro con il presidente del
movimento "Noi consumatori", avvocato Angelo Pisani, per
strutturare l'azione di risarcimento ai napoletani vittime dell'emergenza
rifiuti. "Abbiamo documentato decine di casi di cittadini che,
sottoposti ad analisi, hanno rinvenuto nel proprio organismo livelli di
diossina pari a quelli dei peggiori disastri ambientali - spiega De Gregorio
- nell'area nord di Napoli e in una fascia di dieci comuni si segnala un'incidenza
dell'82% di tumori oltre il dato statistico ordinario e l'aumento del 32 per
cento delle malformazioni nei neonati. Sono prove inequivocabili per l'azione
di risarcimento". Un'altra proposta viene lanciata dal senatore Nello
Formisano,capogruppo di Italia dei Valori a Palazzo Madama e coordinatore del
partito in Campania: "Vi sono paesi dell'Africa che hanno formalmente
richiesto di utilizzare i rifiuti della Campania per riempire le loro cave. E
sappiamo che vi sono imprenditori napoletani disponibili ad utilizzare le
proprie navi per tale trasporto. È una strada da non trascurare per
superare l'emergenza".
( da "Sestopotere.com" del
05-01-2008)
(15:39) (5/1/2008 11:10) | VACANZE IN KENYA: "I
TOUR OPERATOR CI RIPROVANO!" (Sesto Potere) - Roma - 5 gennaio 2008 -
Incredibile, ma vero! I tour operator ci riprovano! "O partono o dovranno
pagare le penali" è questa in sostanza la frase che i tour
operator stanno comunicando alle agenzie di viaggio e che le agenzie sono
costrette a ripetere ai consumatori in partenza per il Kenya. Ma la cosa
più incredibile è che molte agenzie serie, non volendo perdere
clienti, dando ragione al consumatore giustamente spaventato della
situazione, stanno telefonando al Codacons per consulenze legali. Eh si che i
precedenti sono ormai innumerevoli: New York nel 2001, Turchia nel 2003,
tsunami nel dicembre 2004, bombe a Londra nel luglio 2005, Dahab nell'aprile
2006. Altrettanto numerose le sentenze dei giudici a favore del sacrosanto
diritto del consumatore ad avere paura e a godere di una vacanza serena. Come
è possibile, infatti, partire per una vacanza in un paese nel quale,
secondo la Farnesina (cfr comunicato del 31/12/07): "non si può
escludere un ulteriore peggioramento, anche grave" e "si potrebbe
determinare per il Kenya una situazione di maggior rischio di azioni
terroristiche, quali attentati e sequestri"? Il Codacons, class="hilite">nel caso non venga restituito
ai consumatori quanto da loro anticipato, è pronto a tutelarli con una
class="term">class
class="term">action e a procedere con
denunce per violenza privata nel caso vi siano indebite pressioni nei
confronti dei consumatori per costringerli a partire nonostante la
gravità della situazione. Ricordiamo che l'art. 92 del D.Lgs. 6
settembre 2005 n. 206 stabilisce che chi non vuole più partire per il
Kenya ha diritto al rimborso integrale di quanto versato entro sette giorni
lavorativi dal momento del recesso o della cancellazione.
( da "Virgilio Notizie" del
05-01-2008)
05-01-2008 19:47 E' allo studio di Adusbef e
Federconsumatori (ANSA) - ROMA, 5 GEN - Adusbef e Federconsumatori studiano
una class="term">class
class="term">action 'contro i Fondi
Comuni ed i loro azionisti di riferimento'. Secondo le associazioni i 4 primi
gruppi bancari italiani hanno 'infarcito di derivati e prodotti strutturati i
fondi di investimento. Il cartello bancario, dopo aver appioppato bond bidone
ad 1 milione di risparmiatori mandando in fumo un controvalore di 50 miliardi
di euro ha colpito ancora una volta, bruciando i risparmi di migliaia di
famiglie'.
( da "Resto del
Carlino, Il (Ascoli)" del 06-01-2008)
Pubblicato anche in: (Resto del Carlino, Il (Fermo))
Di EMANUELA ASTOLFI POTREBBE essere la prima class
action nella storia del paese. L'azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumetori entrerà in vigore
a giugno, ma il Codacons Piceno ritenne doveroso attivarsi subito per
predisporre tutti gli strumenti necessari. La class action non è altro
che la possibilità di partecipare a cause collettive, contro
società fornitrici di beni o servizi. "Nel caso della
mancanza di acqua per giorni nella rete idrica ? spiega l'avvocato Francesco
Ciabattoni ? ci sono assolutamente i presupposti per portare avanti un'azione
risarcitoria collettiva. La class action è la
prima forma di tutela per i consumatori che si ritengono lesi da disservizi.
Prima della sua entrata in vigore i cittadini non potevano fare azioni tutti
insieme per rivendicare il risarcimento di un danno subito". L'aspetto
innovativo dell'azione collettiva di risarcimento
sta nella possibilità di estenderne gli effetti giuridici a tutte le
persone che si riconoscono come parte della categoria. "Non bisogna
dimenticare ? aggiunge l'avvocato Ciabattoni ? che questa norma
entrerà in vigore a giugno, ma già da ora si possono acquisire
elementi per ricostruire il fatto". ANCHE le altre associazioni a tutela
degli utenti si stanno mobilitando, in attesa che la situazione torni alla
normalità. Il Movimento difesa del cittadino, ad esempio, invita gli
utenti della Ciip a rivolgere segnalazioni e reclami sui disagi subiti per
l'interruzione del servizio idrico. "Nella fase di accertamento delle
responsabilità ? spiega l'avvocato Girardi ? è indispensabile
acquisire puntuali informazioni, direttamente dagli interessati". La sede
in via Tito Afranio 34 funzionerà dalle 9 alle 12, dal lunedì
al giovedì e dalle 15 alle 19 il lunedì ed il mercoledì
(telefono e fax 0736 257181). Proseguirà anche l'attività di
sportello il martedì e giovedì mattina in viale Indipendenza
10/a. "Invitiamo tutti ad un uso particolarmente contenuto dell'acqua ?
conclude ?, dato che ci vorrà ancora tempo prima di tornare al normale
approvvigionamento". - -->.
( da "Resto del
Carlino, Il (Nazionale)" del 06-01-2008)
? ASCOLI ? IL GENIO PONTIERI non potrà fare
niente per risolvere la grave emergenza idrica che da venerdì 28
dicembre sta mettendo in ginocchio l'ascolano. Dopo il sopralluogo di ieri
mattina a Tallacano, il tenente Fredj Formichetti del secondo Genio pontieri
di Piacenza ha spiegato come nella zona interessata non ci sia lo spazio
sufficiente perché i mezzi dell'esercito possano operare: per realizzare le
condizioni per il lavoro del corpo speciale, infatti, occorrerebbero tempi
troppo lunghi. Insomma, si va avanti per la strada proposta dal Ciip: una
condotta seminterrata di 150
metri, che dovrebbe essere pronta in tre settimane e
che farà tornare città e provincia alla normalità. Da
oggi, intanto,l'ex consorzio idrico ha garantito che le forniture (5 ore al
giorno, dalle 7 di mattina a mezzogiorno) arriveranno anche nelle zone finora
non 'coperte'. Per quanto riguarda gli eventuali risarcimenti, class="hilite">il Codacons piceno ritiene
necessario attivarsi subito per predisporre tutti gli strumenti necessari,
nonostante la class="term">class class="term">action
entrerà in vigore da giugno. "Nel caso il servizio idrico venga
interrotto per diversi giorni ? spiega l'avvocato Francesco Ciabattoni,
sostenitore della class="term">class class="term">action
? ci sono i presupposti per portare avanti un'azione risarcitoria
collettiva". Ieri mattina, inoltre, il sottosegretario Pietro Colonnella
ha incontrato il direttore del Ciip Enrico Calcinaro, che gli ha affidato una
memoria tecnica da consegnare, ai fini di una prima valutazione, all'ingegner
Francesco Nola, dirigente della Direzione Generale delle Reti al Ministero
delle Infrastrutture. Nicoletta Tempera Emanuela Astolfi - -->.
( da "Gazzetta del Sud" del
06-01-2008)
Un romanzo di Ignazio Pandolfo Rappresentazione di un
ininterrotto stato d'assedio Giuseppe Amoroso Un'astronave si alza nella
piovosa notte cercando una rotta incontrollata per lasciare per sempre la
Terra, "grande pattumiera persa nello spazio". Quasi tutti, ormai,
se ne sono andati verso altri mondi, tranne pochi costretti ad attendere la
fine nella loro inospitale landa, nella "marea di melma" creata da
montagne d'acqua che da molti anni continuano a precipitare: sopravvivono, in
immense distese alluvionali, senza più risorse, arrendendosi a ogni
genere di malattie. In uno scenario apocalittico, questi superstiti affondano
schiacciati da un'esistenza primordiale priva di leggi, di controlli e
dominata solo dagli istinti più violenti. Viaggio al fondo del diluvio
(L'Autore Libri, pp. 174, euro 13,30), intrigante romanzo di Ignazio
Pandolfo, sceglie un ritmo di espansione tentacolare per rappresentare una
deriva che invade un mondo impossibile da definirsi, fra la magia di piccole
chiazze del quotidiano, sia pur sfregiate, e una dimensione fantascientifica
dai cupi, imprevedibili risvolti. Le onde di una scrittura vigorosa, talora
ruvida, investono la registrazione analitica di eventi come scanditi su un
fatale appuntamento. Virate, frantumazioni, inclinazioni dell'asse narrativo
sono le spie di una continua tensione che elettrizza anche gli episodi
più periferici. A volte certe azioni paiono non
avere sviluppo, storia; compaiono, spariscono, entrano nella rappresentazione
di una catastrofe collettiva di un ininterrotto stato di assedio. L'autore si accentra su
certi moti dell'animo, li devasta per potere sfruttare appieno i contrasti,
per ascoltare le più inafferrabili ripercussioni di un universo
sconvolto. Ampie scene ingigantite da impetuose descrizioni e da
dialoghi battenti, da gesti estremi e toni drammatici si riversano in una
pagina espressionistica, solcata dalle aperture spettacolari delle immagini e
dalla metaforica ottica puntata sul "diluvio" di una condizione
esistenziale stremata. Dall'orrore in cui è imprigionata
l'umanità esce il professore Jan Botha che, dopo aver consumato una
sequela di efferati crimini, cede allo "spettro portatore di
dolore" di una profonda depressione e decide di abbandonare la Terra.
Analoga volontà di fuga prende Carlos Ortega, ex volontario
dell'Armata Speciale, bloccato da una malattia e pertanto escluso dalla collettiva e "isterica" emigrazione del pianeta.
Fendendo le muraglie della grandine, egli entra incampo dirigendosi verso il
locale pubblico di Willie, corpulento sognatore che attende l'arrivo del
regno dei giusti. Il racconto imbocca la sua strada d'avventure e insieme di
intenso studio delle psicologie, spalanca destini diversi, convoca nuovi
personaggi, anche larve scheletriche, esseri clonati, degradati e
centrifugati in un'infernale bolgia di terrore. Si susseguono, in un
"vero labirinto di ostacoli" sfondi geometrici e spettrali e
luminescenze cosmiche, palazzi come "istantanee ombre nere" e
riflessioni sul bene e sul male. Astronavi scompaiono in una bolla di
silenzio e corpi divengono una cosa sola con la materia e il buio. Tutto si
compie in un "raggelante finale". Tra sapienza e
visionarietà si afferma la supremazia dell'assetto strategico di un testo
che fa avvampare strumentazioni tecniche e un sotterraneo borbottio di
favola. (domenica 6 gennaio 2008).
( da "Secolo XIX, Il" del
06-01-2008)
La sentenza Non sono valide se non c'è il nome
del funzionarioL'assessore: "Pronti a rivalerci sul concessionario"
CENTOMILA MULTE e migliaia di cartelle esattoriali a rischio annullamento.
È un vero terremoto quello innescato da una recente ordinanza della
Corte costituzionale, a tutto vantaggio dei contribuenti. In particolare, a
Genova, si strofinano le mani le migliaia di automobilisti e motociclisti
incappati a frotte, nell'arco del 2007, nelle quattro telecamere che
sorvegliano le corsie gialle di via Archimede, via Tolemaide e i varchi ztl
di via San Giorgio e via Ravasco. La sentenza della Consulta, che - come
è noto - ha valore di legge, è un'arma in più posta class="hilite">inaspettatamente nelle mani
delle associazioni dei consumatori che hanno promosso una sorta di "class="term">class class="term">action", un'azione legale
comune, contro le telemulte. Appunto, circa 100 mila sanzioni comminate da
febbraio a dicembre 2007 cui corrispondono altrettanti ricorsi al giudice di
pace. Ma cosa dice la Corte costituzionale nella rivoluzionaria ordinanza
depositata il 9 novembre scorso? Semplicemente che tutte le cartelle
esattoriali devono indicare, oltre alle generalità dell'ente di
riscossione (Equitalia Polis per Genova e provincia), anche nome e cognome
del funzionario responsabile del procedimento di riscossione. In caso
contrario, le ingiunzioni di pagamento sono da considerarsi illegittime
perché in contrasto sia con lo Statuto dei diritti del contribuente sia con
la legge del '90 sulla trasparenza amministrativa. Il requisito vale solo per
le cartelle emesse dall'agenzia di riscossione? "Niente affatto - si
accalora il presidente regionale di Assoutenti, Furio Truzzi: "Per
analogia, l'effetto dell'ordinanza della Consulta deve essere esteso a tutti
gli atti amministrativi. A cominciare dalle telemulte".
L'impossibilità di identificare il responsabile dell'iter di
riscossione, ovvero il funzionario al quale eventualmente chiedere
chiarimenti sul proprio debito nei confronti della pubblica amministrazione,
sarà un ulteriore motivo di (potenziale) invalidità da inserire
nei ricorsi già depositati al giudice di pace. "Ora il Comune non
ha più alibi - riprende Truzzi - Con la presa di posizione della
Consulta, che stabilisce sostanzialmente la necessità di una maggiore
tutela del cittadino difronte alla voracità degli enti locali, si
impone l'intervento di Tursi sulla questione delle telemulte per evitare il
rischio di annullamenti a raffica in sede giudiziale e relative richieste
danni". Il Comune, da parte sua, rinvia la patata bollente a Equitalia:
"Le cartelle esattoriali che non recano il nome del responsabile del
procedimento violano l'articolo 7 della legge del 2000 sui diritti dei
contribuenti e presentano profili di criticità", conferma
l'assessore comunale al Bilancio, Francesca Balzani: "Se dovessero
essere annullate in virtù di tali violazioni, il Comune potrebbe
rivalersi nei confronti dell'ente di riscossione per i danni legati al
mancato incasso dei propri crediti". vincenzo Galiano 06/01/2008.
( da "Unita, L'" del
06-01-2008)
Stai consultando l'class="hilite">edizione
del CONSUMATORI Class class="term">action
allo studio per i Fondi Adusbef e Federconsumatori hanno incaricato alcuni
studi legali di studiare una class="term">class class="term">action
"contro i Fondi Comuni ed i loro azionisti di riferimento, che sono i
principali 4 gruppi bancari italiani" che sarebbero colpevoli di aver
"infarcito di derivati e prodotti strutturati i tranquillissimi fondi di
investimento". Lo annuncia un comunicato. "Il cartello bancario, dopo
aver appioppato bond bidone ad 1 milione di risparmiatori mandando in fumo 50
miliardi di euro ha colpito ancora una volta, bruciando il sudato risparmio
di centinaia di migliaia di famiglie".
( da "Corriere della
Sera" del 06-01-2008)
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Politica -
data: 2008-01-06 num: - pag: 13 categoria: class="hilite">REDAZIONALE
La battaglia Pronti ricorsi e "class="term">class class="term">action".
Intanto il giudice di Firenze: regole immorali Fecondazione, la legge ora
rischia al Tar ROMA - "Non solo irrazionale ma addirittura fuori del
senso morale è semplicemente pensare che si debba procedere
all'impianto per poi, successivamente alla valutazione clinica del feto,
procedere a un aborto". Durissima Isabella Mariani nell'ordinanza con la
quale ha autorizzato una coppia milanese a selezionare gli embrioni in modo
da scegliere quelli senza difetti genetici e sperare di avere figli sani. Una
tecnica vietata in Italia dalle linee guida sulla fecondazione assistita.
Nella motivazione, depositata a fine dicembre, il giudice del tribunale di
Firenze chiarisce che le linee guida non devono essere applicate in base a
una vecchia norma del 1865. E aggiunge: "Non solo la legge sulla
procreazione assistita non prevede il divieto di diagnosi ma addirittura la
sottintende". L'ordinanza vale solo per il caso specifico. "Ma
altre coppie chiederanno al Tar del Lazio di accoglierla in senso generale,
affinché valga per tutti", dichiara Filomena Gallo, dell'associazione
Luca Coscioni, annunciando battaglia. Centinaia di coppie non fertili si
preparerebbero a sommergere i tribunali di ricorsi alle linee guida, del
2004, che dovrebbero essere aggiornate ogni 3 anni e che ancora non lo sono
state. "Regole vergognose, il ministro della Salute deve cambiarle.
Basta un atto amministrativo, non c'è bisogno dell'intervento
parlamentare. La verità è che ha paura dell'aggressione dei
cattolici, di Paola Binetti", accusa il ginecologo Nino Guglielmino,
centro Hera di Catania. E annuncia due iniziative. Un'offensiva legale di
gruppo basata sulla class="term">class class="term">action,
norma prevista dall'ultima Finanziaria. E la richiesta di rimborso-
risarcimento allo Stato da parte dei turisti della procreazione, delle donne
che la selezione degli embrioni l'hanno dovuta richiedere a caro prezzo a
centri esteri. Da 8 a
10 mila euro ciascuna. Le associazioni di pazienti hanno predisposto moduli
da far firmare a chi vuole ottenere lo stesso diritto riconosciuto con
procedura d'urgenza dal giudice Mariani. La sollevazione è stata
concertata per spingere il governo ad annullare il divieto. Il documento che
ha interpretato in modo ristrettivo la legge 40 è frutto del lavoro di
una commissione nominata nel 2004 dall'ex ministro Girolamo Sirchia. Per
rendere legale la diagnosi preimpianto basterebbe eliminare una riga di testo
dove si specifica che l'esame sull'embrione può essere solo di
"tipo osservazionale " (cioè al microscopio, senza indagine
genetica). Oggi tutti gli ovociti fecondati in provetta - se ne possono
creare un massimo di tre - vanno avviati allo sviluppo. Anche se appartengono
a donne e uomini con gravi malattie trasmissibili. Se poi l'amniocentesi
indica i segni della stessa malattia si può decidere di abortire.
Livia Turco avrebbe già voluto correggere il meccanismo. Il testo
sarebbe pronto, probabilmente con la modifica invocata con i ricorsi al
giudice ma considerata inammissibile da Chiesa e cattolici. E ora che in
ballo c'è un altro tema eticamente sensibile, la legge 194 sull'aborto
e i limiti oltre i quali non consentire quello terapeutico, la decisione
diventa ancora più delicata. Tanto più che la diagnosi
preimpianto non è l'unico elemento di divisione. Grandi ostacoli al
successo delle tecniche, e alla nascita di bimbi in provetta, si sono
confermati il divieto di congelamento e di fecondare più di tre
ovociti. Margherita De Bac.
( da "Messaggero, Il" del
06-01-2008)
Di DIODATO PIRONE ROMA "Per fortuna non partiamo
da zero nella lotta contro l'inflazione e sulla difesa del potere d'acquisto.
Nella Finanziaria ci sono norme importanti come la nomina di Mister Prezzi
contro le speculazioni e il blocco dell'aumento automatico dell'Iva sui
carburanti. Ebbene, queste norme diventeranno operative a tambur
battente". Per Mario Lettieri, sottosegretario all'Economia, ora non
c'è da perdere tempo. Sottosegretario Lettieri, ma crede davvero che
Mister Prezzi possa difendere il potere d'acquisto? "Una singola misura,
anche la più intelligente, da sola servirebbe a poco" Dunque?
"Quello che il governo intende varare, concertandolo con i sindacati,
è un piano d'azione in grado di muovere tutte le leve a disposizione:
detassazioni dei salari; forme di controllo degli aumenti delle tasse locali;
nuove liberalizzazioni; rinnovo dei contratti e incentivi al varo di
contratti più ricchi; controllo delle tariffe; misure contro gli
speculatori; interventi sul territorio da parte di Prefetture e Guardia di
Finanza e così via" Ma avete già qualcosa da mettere sul
piatto della bilancia? "Non sono temi sui quali fare propaganda. Intanto
l'anno scorso abbiamo già aumentato le pensioni a 3,5 milioni di
pensionati a basso reddito, abbiamo distribuito quasi 2 miliardi di euro a 10
milioni di "incapienti" ovvero a italiani che guadagnano
così poco da essere già esclusi dalle tasse e abbiamo varato
liberalizzazioni che tengono l'inflazione italiana al 2,6% controil 3,1% di
quella media europea" E quest'anno? "C'è l'impegno ad aumentare
il potere d'acquisto. Assurdo parlare adesso di cifre perché abbiamo
già dimostrato di non essere gente che vende la pelle dell'orso prima
d'averlo catturato. Tuttavia sono fiducioso..." Perché? "Intanto
vedremo quanta parte dei 20 miliardi sottratti all'evasione fiscale nel 2007
diventerà strutturale, class="hilite">poi
nel corso del 2008 arriveranno strumenti come la class="term">class class="term">action
che a mio parere sarà una vera rivoluzione e aiuterà moltissimo
i consumatori" Ne è sicuro? "I primi segnali sono
incoraggianti. Le Ferrovie hanno deciso di pagare un risarcimento di 800
euro, oltre al rimborso del biglietto, ai passeggeri di un Eurostar bloccato.
Non è un caso. Ci sono segnali di una maturazione nel rapporto fra le
aziende e i loro clienti" Basterà? "Quello che conta
è avviare un'azione corale a livello di sistema Paese" A cosa si
riferisce? "I sindacati hanno ragione quando si lamentano degli aumenti
delle tasse a livello locale. Capisco le difficoltà di sindaci e
presidenti delle Regioni ma da Roma non si può fare tutto. Anche loro
devono scendere in campo da una parte vigilando sui prezzi nel territorio e
dall'altra tagliando le spese inefficienti. Facciano tutti come il Tesoro che
sta analizzando al microscopio i meccanismi di spesa non solo con l'obiettivo
di spendere meno ma di spendere meglio".
ARTICOLI DAL 2 AL 4 GENNAIO 2008
Class
action, il dubbio pubblicità ( da "Italia Oggi (MarketingOggi)" del
02-01-2008)
IL
CAPOGRUPPO consiliare Maria Valeria Cittadini ricorda al
( da "Nazione, La (Grosseto)"
del 02-01-2008)
Tutela
anche per i lavoratori non feriti Il sindacato ci prova: causa in Germania
( da "Stampa, La"
del 02-01-2008)
Rc auto,
aboliti i prezzi minimi e gli sconti massimi
( da "Tempo, Il"
del 02-01-2008)
Va tutto
bene, anzi ( da "Padania, La" del
02-01-2008)
E con la
<class action> arrivano i grandi affari
( da "Corriere.it"
del 02-01-2008)
SICUREZZA.
Incidente acciaieria a Torino, lavoratori verso la class action
( da "HelpConsumatori"
del 02-01-2008)
Ricorso
collettivo per i danni subiti ( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)"
del 03-01-2008)
PERUGIA -
CON L'APPROVAZIONE definitiva della Finanziaria, da ier
( da "Nazione, La (Umbria)"
del 03-01-2008)
La class
action all'italiana sarà operativa da giugno
( da "Italia Oggi"
del 03-01-2008)
AZIONI DI
MASSA contro banche, spa e amministrazioni comunali. Lo a
( da "Resto del Carlino, Il
(Bologna)" del 03-01-2008) + 1 altra fonte
RETE IDRICA
IN TILT ANCORA DISAGI PER 100MILA. E IL SINDACO ATTACCA LA PROTEZIONE CIVILE
0 Ascoli, acqua a gocce e polemiche di fuoco
( da "Nazione, La (Nazionale)"
del 03-01-2008) + 2 altre fonti
RISCHIOPAESAGGI
( da "Azione, L'"
del 03-01-2008)
PARMALAT E
COMPORTAMENTI SCORRETTI E FRAUDOLENTI DELLE BANCHE, AL VIA OGGI CLASS ACTION
ADUSBEF - FEDERCONSUMATORI ( da "Sestopotere.com" del
03-01-2008)
ASCOLIIn
centomila senza acqua da sette giorni, festa di Capodanno compresa. Dopo le
emergen ( da "Messaggero, Il" del
03-01-2008)
Richieste
di risarcimenti danni, azioni legali delle associazioni dei consumatori a
tutela d ( da "Messaggero, Il (Pesaro)" del
03-01-2008) + 1 altra fonte
Aziende in
difficoltà, saltano due turni alla Barilla
( da "Messaggero, Il (Pesaro)"
del 03-01-2008) + 1 altra fonte
RIFIUTI:
CATONE (DCA), SI INTRAPRENDA CLASS ACTION
( da "Virgilio Notizie"
del 03-01-2008)
RIFIUTI:
CATONE (DCA), SI INTRAPRENDA CLASS ACTION
( da "Asca"
del 03-01-2008)
TUTELA
CONSUMATORI. Ascoli senz'acqua, MDC e Cittadinanzattiva chiedono interventi
contro la crisi ( da "HelpConsumatori" del
03-01-2008)
Così
le cause diventano collettive ( da "Corriere Adriatico" del
03-01-2008)
Eurostar il
primo esempio ( da "Corriere Adriatico" del
03-01-2008)
Class
action, eccocome tutelarsi ( da "Secolo XIX, Il" del
04-01-2008)
RIFIUTI: DE
GREGORIO, PROMUOVERO' CLASS ACTION CONTRO ENTI LOCALI
( da "Asca"
del 04-01-2008)
"CLASS
ACTION" DOPO I DANNI IN MERITO ai problemi relativi all'assenza di acqua
dalla rete idrica il... ( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)"
del 04-01-2008)
Sanofi-Aventis
nel mirino degli avvocati di New York ( da "Milano Finanza (MF)" del
04-01-2008)
Class
action, comincia il gran ballo ( da "Milano Finanza (MF)" del
04-01-2008)
Manca
l'acqua: parte una causa collettiva ( da "Giornale di Vicenza, Il" del
04-01-2008)
Strade
imbiancate, prime proteste ( da "Provincia Pavese, La" del
04-01-2008)
Scatta la
prima "class action" ascoli a secco cerca il risarcimento - luisa
grion ( da "Repubblica, La" del
04-01-2008)
RIFIUTI/ DE
GREGORIO: PROMUOVERO' CLASS ACTION CONTRO ENTI LOCALI
( da "Virgilio Notizie"
del 04-01-2008)
RETE IDRICA
IN TILT I SERBATOI SARANNO RIEMPITI DI NOTTE DIROTTANDO IL FLUSSO DAL
FERMANO. NORMALITÀ ANCORA LONTANA 0 Torna l'acqua ad Ascoli: 'in
prestito' e con il contagocce ( da "Nazione, La (Nazionale)" del
04-01-2008) + 2 altre fonti
La grande
corsaallaclassaction (che ancora non c'è)
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 04-01-2008)
ASCOLIDurerà
almeno altre tre settimane il razionamento idrico ad Ascoli e nella Vallat
( da "Messaggero, Il"
del 04-01-2008)
Per le
"multe pazze" e non solo per le multe si prospetta un cataclisma.
Centina ( da "Messaggero, Il" del
04-01-2008)
Arriva la
prima "class action" Ascoli a secco cerca il risarcimento
( da "Repubblica.it"
del 04-01-2008)
Ascoli
Piceno 12:54, 12:54 - ASCOLI E DINTORNI SENZ'ACQUA: CLASS ACTION
CONFCOMMERCIO ( da "Repubblica.it" del
04-01-2008)
Manca
l'acqua, parte una causa collettiva ( da "Arena.it, L'" del
04-01-2008)
Manca
l'acqua: parte una causa collettiva ( da "Giornale di Vicenza.it, Il" del
04-01-2008)
Manca
l'acqua: parte la prima class action ( da "Brescia Oggi" del
04-01-2008)
Articoli
( da "Italia Oggi
(MarketingOggi)" del 02-01-2008)
ItaliaOggi ItaliaOggi Numero 001, pag.
19 del 2/1/2008 Autore: di Federico Unnia Visualizza la pagina in PDF
Ecco i rischi per imprese, agenzie creative e mezzi di
comunicazione. class="hilite">Il parere
dell'avvocato Malagoli Class class="term">action,
il dubbio pubblicità Alla sbarra gli acquisti dovuti ai messaggi
ingannevoli Approvata tra mille polemiche con la recente manovra Finanziaria,
la class="term">class
class="term">action sbarca anche nel
mondo dorato della pubblicità, che si interroga su quali rischi
effettivamente le imprese possano correre. Non direttamente, perché la norma
esclude l'applicazione diretta alla pubblicità. Ma nel caso siano
stati compiuti acquisti dovuti a messaggi ritenuti ingannevoli, allora anche
la comunicazione potrebbe finire sul banco degli imputati. è quanto
sostiene l'avvocato Fiammetta Malagoli, esperta di diritto della pubblicità
e consulente legale di Unicom (Unione nazionale imprese di comunicazione). Il
comma 11 del nuovo articolo 140 bis del Codice del consumo, relativo alla
diffusione di messaggi pubblicitari ingannevoli, è il cuore del
problema. "La class="term">class class="term">action,
in questo caso, è circoscritta alle ipotesi in cui, a seguito di
pubblicità ingannevole, siano stati sottoscritti contratti mediante
moduli o formulari. In questo caso, i contratti sottoscritti durante il
periodo di diffusione del messaggio ingannevole sono nulli", ricorda
Malagoli. Non è, quindi, possibile attivare un'azione collettiva genericamente nel caso di pubblicità che
sia stata dichiarata ingannevole dall'Autorità competente. "Mi
pare si possa dire quindi che la possibilità di azione sia ristretta a
casi gravi, nei quali il messaggio ingannevole ha prodotto un atto di
disposizione patrimoniale consistente, che non si sarebbe verificato se la
pubblicità scorretta non fosse stata diffusa. Un esempio potrebbe
essere quello nel quale il consumatore sottoscrive un abbonamento o una
richiesta di fornitura di prodotti o servizi". Per quanto riguarda le
modalità previste dalla Finanziaria, sembrano piuttosto macchinose, in
particolare per quel che riguarda la fase successiva all'emanazione della
sentenza. "La quantificazione della somma da liquidare ai singoli
consumatori o utenti è demandata a una Camera di conciliazione, alla
quale possono ricorrere tutti i cittadini interessati". Tuttavia, nel
caso in cui non si raggiunga l'accordo, ciascun consumatore-utente può
fare ricorso al giudice per far accertare i requisiti individuati dalla
sentenza di condanna e l'ammontare del risarcimento. Una volta accertata la
qualità di creditore, potrà chiedere un decreto ingiuntivo.
"Certamente se la sentenza emessa a seguito di azione collettiva
quantificasse l'ammontare del risarcimento e fosse quindi provvisoriamente
esecutiva, si potrebbero evitare una serie di passaggi e il singolo
consumatore-utente potrebbe limitarsi a dover dimostrare la sua qualità
di creditore", sottolinea Malagoli. "Inoltre, il tentativo di
conciliazione dovrebbe essere esperito prima della promozione della class="term">class class="term">action, per cercare di evitare
la causa, e non successivamente". Tenuto poi conto del fatto che la
pubblicità è frutto del lavoro e del contributo di più
soggetti (cliente committente, agenzia di pubblicità e mezzo che
diffonde il messaggio) viene da chiedersi: ma quali implicazioni possono
esserci nel caso di un'azione nei confronti di questi soggetti? "Dalla
possibilità di una class="term">class class="term">action
nei casi di pubblicità ingannevole possono scaturire conseguenze
piuttosto gravi nei rapporti tra agenzie, cliente e mezzo", continua il
legale. "L'agenzia potrebbe trovarsi a rispondere di un'eventuale azione
collettiva promossa nei confronti del proprio
cliente, nel caso in cui abbia progettato una campagna che sia stata
condannata per ingannevolezza. Anche il mezzo potrebbe, almeno in linea
teorica, trovarsi implicato per non aver vigilato e non essersi rifiutato di
diffondere il messaggio ingannevole". Ma i punti dolenti, tanto per
cambiare, non si esauriscono qui. "Un'altra carenza, a mio avviso,
è determinata dal fatto che l'azione sia intraprendibile solo dalle
associazioni di consumatori, escludendo che anche altri soggetti siano
legittimati a farlo. Penso soprattutto anche a comitati di consumatori o
utenti, eventualmente costituiti ad hoc", conclude Malagoli. Insomma,
più dubbi che certezze.
( da "Nazione, La
(Grosseto)" del 02-01-2008)
Sindaco Leonardo Marras che la frazione di Montemassi
è stata interessata, nell'ultimo decennio, "da una serie di
interventi che hanno generato un'enorme investimento di denaro pubblico, con
risultati a volte soddisfacenti ma in buona parte fallimentari. La lista
civica Cittadini per Roccastrada ? continua la Cittadini ? ha tra le
priorità del territorio la soluzione delle controversie relative a
Montemassi ed ha ha sempre sensibizzato sindaco e Giunta sulla
necessità di risolverle entro questa legislatura". LA CAPOGRUPPO
della lista civica continua ricordando che durante l'approvazione del piano
triennale delle opere pubbliche il consigliere Giulianelli ha evidenziato
come un ulteriore investimento sul centro polifunzionale debba essere
comunque accompagnato da un intervento deciso per l'individuazione delle
responsabilità della fallimentare situazione attuale, al fine di non
pagare due volte gli stessi lavori, "il sindaco ha allora annunciato
l'avvio di un'azione legale per accertare le
responsabilitàe, ferma restando la volontà di restituire al
più presto la struttura alla collettività". CONSIDERATO
che Marras "non ancora dato seguito ad alcuna azione legale, adducendo
motivazioni di natura tecnica, non del tutto convincenti", Maria Valeria
Cittadini chiede di sapere se " il sindaco abbia nel frattempo
cambiato opinione circa il da farsi, venendo così a meno agli impegni
assunti nei confronti di tutto il Consiglio Comunale". INOLTRE la
capogruppo della lista civica interroga il primo cittadino per sapere se
"il sindaco non ritenga prioritaria ed imprescindibile la ricerca delle
responsabilità oggettive dei disastri compiuti a Montemassi,
intendendo pertanto impegnarsi a dare immediatamente corso ad un'azione
legale in tal senso e spiegando i motivi che ne hanno sinora ostacolato
l'avvio". - -->.
( da "Stampa, La" del
02-01-2008)
Retroscena La strategia dopo l'incendio alla Thyssen
Tutela anche per i lavoratori non feriti Il sindacato ci prova: causa in class="hilite">Germania RAPHAËL ZANOTTI Quasi
una class="term">class
class="term">action all'americana, con
tanto di richieste miliardarie all'azienda alla sbarra. Il sindacato sta
tentando qualcosa di innovativo per il caso ThyssenKrupp: far costituire
parte civile anche quei lavoratori che, pur non essendo direttamente
coinvolti nel rogo del 6 dicembre, avrebbero potuto trovarsi al posto dei
malcapitati colleghi morti nell'incendio. Una strategia giudiziaria tentata
pochissime altre volte in passato. "Ricordo solo due casi: Seveso ed
Eternit - afferma Giorgio Airaudo, segretario provinciale della Fiom Cgil -.
Ma quelli erano casi diversi: si fondavano su un pericolo ambientale, qui
invece si tratta di un episodio preciso, avvenuto in un certo momento, in
un'area circoscritta (la linea 5, ndr) e con determinate persone
coinvolte". Estendere la responsabilità dell'azienda anche nei
confronti di chi quella notte non c'era, o perché non di turno o perché
sostituito all'ultimo da un collega, è qualcosa di inedito: il
processo ThyssenKrupp diventerebbe un caso pilota in Italia. "Le aziende
- spiega ancora Airaudo - capirebbero che la loro responsabilità negli
infortuni sul lavoro non si limita alle persone ferite o morte e alle loro
famiglie, ma a tutti i dipendenti che lavorano in uno stabilimento e quindi
sottoposti agli stessi rischi. Anche se poi il caso ha stabilito chi si
doveva salvare e chi no". Questa class="term">class class="term">action
"sui generis" è l'unica per ora applicabile. "Non
escludiamo di intervenire anche noi, in un secondo tempo - afferma Giovanni
Dei Giudici, responsabile di Federconsumatori - ma prima vogliamo capire come
e se verranno rinviati a giudizio gli eventuali responsabili di questa
tragedia". D'altra parte a un'applicazione tout court della nuova
normativa sulle azioni collettive non crede Fausto Raffone, legale che da
anni si occupa di cause del lavoro: "Sinceramente non vedo chi e perché
dovrebbe promuovere una class="term">class class="term">action,
anche se la normativa è ancora troppo fresca perché se ne conoscano
tutte le potenzialità. Certo è che la sua applicazione è
stata rinviata di 180 giorni dall'entrata in vigore della Finanziaria, quindi
se ne riparlerà più tardi". In attesa che si comprendano
bene i confini di questo nuovo strumento giuridico, in ogni caso, il
sindacato si muove utilizzandone altri. L'eventuale costituzione di parte
civile da parte dei lavoratori non direttamente coinvolti nella tragedia si
affianca alla costituzione di parte civile da parte di Fiom Fim e Uilm
già formalizzata qualche giorno fa dai legali delle organizzazioni
sindacali. "È una possibilità che effettivamente viene
offerta ai sindacati - afferma l'avvocato Raffone -. Non è la prima
volta che il tribunale di Torino riconosce questo diritto a un'organizzazione
sindacale, in quanto rappresentante di un interesse diffuso dei lavoratori e
di un miglioramento delle condizioni di lavoro". C'è poi un altro
rischio che corre la multinazionale tedesca: quello di subire un processo
anche in patria, in Germania. "È una delle ipotesi che stiamo
perseguendo - spiega sempre Airaudo -. Le leggi tedesche pare infatti che
prevedano un obbligo per le proprie aziende a garantire gli stessi standard
di sicurezza sul lavoro nei propri stabilimenti come in quelli all'estero. Se
l'inchiesta della procura di Torino dovesse confermare quanto emerso in
questi giorni sui giornali, ovvero che c'erano situazioni fortemente
differenti tra le fabbriche in Germania e quelle italiane di Torino e Terni,
allora questa possibilità sarebbe concreta. Siamo in contatto con
sindacalisti e avvocati tedeschi proprio per valutare questa ipotesi".
( da "Tempo, Il" del
02-01-2008)
Le imprese di assicurazione non potranno più
imporre ai distributori i prezzi minimi o gli sconti massimi da applicare
agli acquirenti di polizze Rc auto, ma potranno solo stabilire in via
preventiva la misura complessiva degli sconti riconoscibili alla clientela in
un determinato arco di tempo (il cosiddetto "monte sconti"). Home
Economia prec succ Contenuti correlati Disoccupazione ai minimi dal '92
Prezzi alle stelle, il cenone di Natale costa proprio caro Autostrade più
care Pedaggi su del 3,6% Tragedia in autostrada, due morti Eleonora Sannibale
e.sannibale@iltempo.it Sono auto blu e ... class="hilite">Ok
alla class="term">class
class="term">action Sconti su asili e
tessere dei bus Lo comunica l'Isvap, sottolineando che la disposizione
è contenuta nel regolamento attuativo del pacchetto Bersani. Il
regolamento si inserisce nel contesto degli interventi di liberalizzazione
previsti ai fini della concreta attuazione di una politica di contenimento
delle tariffe Rc auto, tra quali spicca la riforma del risarcimento diretto.
Secondo le simulazioni effettuate dall'Autorità di Vigilanza -
sottolinea la nota - infatti, sulla base dei dati disponibili il risarcimento
diretto sta esercitando un effetto di contenimento dei costi per le imprese
pari al 7-8% annuo. 28/12/2007.
( da "Padania, La" del
02-01-2008)
Per Prodi siamo nel Paese dei balocchi DINA MODELLA
VESPA Va tutto bene, anzi benissimo, siamo solo noi che abbiamo delle balle
per la testa, lagnanze del tutto immotivate. Facile prevedere il motivo, la
nazione è popolata da bamboccioni e da sempre i bamboccioni sono
abituati a frignare. L'inflazione è al 2% ma a gennaio ogni famiglia
si beccherà aumenti per complessivi quasi 2000 euro, l'equivalente di
un buon stipendio o di tre stipendi da precario. Le esportazioni (verso quali
mercati?) galoppano ma gli imprenditori si lamentano che con il dollaro che
in pochi anno ha dimezzato il proprio valore nei confronti dell'euro
esportare sta diventando quasi impossibile. Il deficit è al 2% e il
fondo monetario internazionale si para gli occhi e ci fa i complimenti per il
risultato ottenuto, fidandosi ciecamente dei dati che gli ha dato Padoa
Schioppa. Si va avanti con le liberalizzazioni, con effetti apparentemente
miracolosi che al momento hanno unicamente interessato i costi di ricarica
dei telefoni, di portare i costi delle assicurazioni auto e dei conti
correnti bancari a livelli europei neanche a parlarne. Non patiremo alcun
effetto dal pasticcio dei mutui Usa e i pignoramenti di immobili per famiglie
che non riescono più a pagare il mutuo salgono in continuaz ione.
Siamo nel Paese dei balocchi, abbiamo chi ce lo ricorda tutti i giorni e
nonostante questo ci fidiamo molto di più del primo giornale straniero
che quasi ci impone di essere tristi. Che ingrati che siamo, il nostro caro
leader si sta ammazzando di lavoro per la nostra felicità (come da
promessa elettorale), sta compiendo il miracolo e noi lo ripaghiamo con
questa moneta? Dimenticate i voti dei pensionati LETTERA FIRMATA Quante
promesse sono state fatte dal Governo Berlusconi, quante fandonie sono state
raccontate al popolino credulone, ma alla resa dei conti gli sono mancati i
voti dei Pensionati. Io non aumento le tasse, sbraitava quel capo del
governo, e sotto sotto, avrà detto al Tremonti : Fa finta di
dimenticare la Clausola di Salvaguardia che ci freghiamo un 30% di tasse
sulla liquidazione in più, passando dal 18% al 23%, tanto quei
vecchietti di pensionati disorganizzati non se ne accorgono neanche . In
barba ai peli trapiantati, che i pensionati non se ne sono accorti: hanno
perfino scomodato l onesto Giorgio Benvenuto per presentare un disegno di
legge per tappare il torto subito dei percettori del Tfr. Ma guarda caso, il
governo Berlusconi , ha tramite la Commissione Finanze del Senato, provveduto
ad insabbiare la rifondazione del Maltolto , con la scusa che mancava la
copertura finanziaria. Ma prima se li sono messi in tasca, i soldi dei
pensionati. class="hilite">Ora
invitiamo Fantuzzi e le Associazioni Pensionati a fare una Class Action per
recuperare il Tesoretto rubato ai Pensionati e se del caso sequestrare il
maloppo dei capi del governo precedente finanche le donazioni ai figli e alle
mogli. Alle prossime elezioni, i voti dei pensionati se li possono scordare!
Città desolate se chiudono i negozi MARINO BERTOLINO Quando sui
giornali leggo le percentuali delle vendite relative ai piccoli negozi mi vengono
i brividi se le confronto con quelle della grande distibuzione. Ma non basta.
Attraverso i controlli sugli scontrini emessi si ignorano gli Studi di
Settore e tutte le conseguenze contabili che portano un esercizio a essere
"congruo" e "coerente". Sono sicuro che molti negozi, per
essere in linea con gli Studi di Settore, fanno le acrobazie o dichiarano un
valore della merce in magazzino superiore a quello reale. Veramente assurdo
in un Paese di libero mercato. Qualcuno ha anche il coraggio di dire che i "saldi"
sono una salvezza per i negozi. Tutte balle, perché quella dei saldi è
una svendita che riduce il margine di guadagno, mentre i valori d'acquisto
della merce e le spese di gestione sono sempre gli stessi.Ormai il messaggio
è chiaro, commercio uguale evasione, e l'accanimento sulle piccole
attività è più incisivo. Bisogna "stanare" gli
evasori, quelli che rischiano sulla propria pelle in mezzo a tanti problemi e
non hanno nessun aiuto o sussidio da parte delle istituzioni. Se si vogliono
colpire le categorie del piccolo commercio allora e' anche giusto controllare
i professionisti, gli abusivi e tutti quelli che lavorano in nero in
più settori. Per concludere voglio ancora una volta ricordare che se
chiudono i negozi nelle città aumenterà il fenomeno della
desolazione. Scelte dall esito catastrofico MAURO PISCOZZI Carissimo Corrado
Augias, il primo rammarico è d essere nato nel Paese delle faide, pur
avendo la possibilità di nascere in una Nazione democratica e civile.
Il secondo rammarico è di essermi svegliato da un coma a vita e di
essere ripiombato nell obbrobrio Italia. Il terzo rammarico è d aver
votato nel 2006 una formazione politica che speravo facesse dimenticare, con
i fatti concreti, il malgoverno del quinquennio berlusconiano. Purtroppo la
mia scelta è caduta su un manipolo di persone mature (si fa per dire),
capricciose, litigiose, inconcludenti e dalla lingua biforcuta, ma pur sempre
molto, molto ben remunerate & sulle spalle di tutti i contribuenti.
Accidenti & il bilancio delle mie scelte è catastrofico. A questo
punto, scoraggiato ed avvilito, mi priverò del mio diritto-dovere di
andare a votare e, avendo io dignità da vendere, non mi
abbasserò mai a voltar gabbana per votare i centro-fascisti, ben
conscio di dover subire e far subire ai miei figli, i futuri malgoverni
multicolori italici. Globalizzazione non è accettazione LEONARDO CECCA
Rivalta di Gazzola PC Ho appena appreso dal telegiornale che nella nostra
bene amata Italia si è consumato l'ennesimo episodio di stupidità
e di arroganza da parte di chi è preposto all'educazione. Il dirigente
scolastico di una scuola di Saronno ha negato ad un sacerdote di impartire
l'abituale benedizione natalizia ai bambini per non offendere la
sensibilità di alcuni alunni di religioni diverse dalla nostra. Che il
rispetto di una società multetnica possa essere interpetrato come
l'annullamento di tradizioni e valori radicati mi sembra che rasenti una
buona dose di ottusità, alimentata anche da interessi politici. Penso
che un gesto religioso di qualsiasi confessione, possa solo essere rispettato
ed accettato purché non in contrasto con le leggi. Einstein sosteneva che
solo la stupidità è infinita; aggiungerei anche l'arroganza di
chi oggi si atteggia a paladino del multietnico, con il solo risultato di
stravolgere gli elementi che caratterizzano la nostra società. Gli
illuminati progressisti non hanno capito che globalizzazzione non significa
rinunciare ai propri valori ed accogliere quelli di altri. Repubblica
Lombardo-Veneta KARL VON EIDENREICH A quando la Repubblica Lombardo Veneta ?
Alla peggio per Lombardia e Veneto potremmo chiedere o pretendere lo Statuto
Speciale. Il Paese percorre l ultimo miglio ANDREA BUCCI Torino L'Italia si
sarebbe rimessa a camminare, afferma orgogliosamente Prodi. Un bel esempio di
dead man walking, qualcosa di molto simile - per rimanere in tema - al
condannato a morte che percorre il famoso miglio verde avvicinandosi ad ogni
passo sempre più alla sedia elettrica. Tutto coincide alla perfezione:
non fu proprio questo governo che affermò tempo fa che il Paese aveva
bisogno di una scossa? Onore ai Lakota, non più americani MICHELANGELO
TURRINI Scrivo questa lettera per chiedere il vostro sostegno verso una causa
che ritengo essere giusta. Non so se siete al corrente che la settimana
scorsa il Movimento dei Nativi Americani (Lakota Freedom Movement) ha
stracciato i trattati di pace con gli Usa dichiarandosi non più
cittadini americani e accingendosi a preparare l'indipendenza. Al di
là della possibilità o meno che questo possa accadere
realmente, sicuramente però è importante sottolineare che
è sacrosanto essere vicini a queste popolazioni, principali vittime di
quel colonialismo americano che vuole assoggettare tutti ad un modello di
società multietnico e multiculturale, distruggendo la sovranità
di ogni nazione e l'identità di ogni popolo. A questo proposito
perfino il presidente russo Putin si è detto disponibile a valutare la
possibilità di riconoscere ufficialmente l'indipendenza del popolo
Lakota. In questi giorni molte associazioni e privati cittadini stanno
inviando la propria solidarietà e vicinanza ai Nativi, per questo mi
chiedevo se era possibile che anche voi assumeste una posizione ufficiale,
sia rilasciando un comunicato sul proprio sito e giornale, sia inviando ai
seguenti indirizzi e-mail che fanno capo al Movimento dei Nativi, il proprio
sostegno: lakotafree@gmail.com oppure press@lakotafreedom.com. Come siamo
sempre stati al fianco del popolo irlandese per la loro indipendenza dall
impero britannico, dobbiamo esserlo anche per le stesse ragioni con il popolo
dei Nativi americani contro l'imperialismo Usa. Non lasciamo che queste siano
prerogative solo della sinistra. Mostriamo anche noi la nostra vicinanza ad
un popolo e a una causa. laPadania ha dedicato ai Lakota una pagina intera di
servizi, dando sostegno e solidarietà ad un popolo che onoriamo e
rispettiamo. Inceneritori e premio Nobel LISETTA ALBERTI Agrate Brianza Se ci
fosse un premio Nobel per la cretineria, penso che il Governo italiano se lo
aggiudicherebbe senza concorrenti. Dicono le cronache che la Germania sta
costruendo un grande impianto di incenerimento di rifiuti pensate un po di
chi? Proprio per la Campania! Si tratta di questo, il Governo coi soldi dei
padani spedisce migliaia di carri ferroviari in Germania, noi paghiamo l
immondizia ai tedeschi, loro la bruciano, producono elettricità che
poi vende all Italia! Per piacere ditemi se questo non è il massimo
della imbecillità, persino in Congo hanno i forni inceneritori per i
rifiuti. I signori napoletani no. Propongo alla Svezia, che assegna i premi
Nobel, di assegnare un premio Nobel per la cretineria all Italia, non avrebbe
rivali! [Data pubblicazione: 02/01/2008].
( da "Corriere.it" del
02-01-2008)
E con la "class="hilite">class="term">class class="term">action" arrivano i grandi
affari Ralph Nader: dovete partire subito con il piede giusto, una vittoria
darà speranza ai cittadini ROMA In attesa che anche in Italia si
affermi un personaggio del calibro di Ralph Nader, il leggendario "Robin
Hood" del mercato americano che trascini e nobiliti tutto il variegato
mondo dei consumatori, le associazioni stanno aspettando la partenza della class="term">class class="term">action come punto di svolta. La
posta in gioco è enorme. "Dovete partire subito con il piede
giusto, una vittoria darà al cittadino la speranza che le cose possono
cambiare" ha consigliato lo stesso Nader durante un suo recente
passaggio a Roma invitato dall'Unione nazionale dei consumatori. E proprio
per seguire i consigli del guru, le principali associazioni dei consumatori
stanno affilando le frecce per non sbagliare bersaglio. "Speriamo che le
società di telecomunicazioni, le banche e le assicurazioni entro
luglio diventino più virtuose avverte Massimiliano Dona, segretario
generale dell'Unione nazionale dei consumatori, circa 50 mila associati e un
centinaio di sedi in tutta Italia se il loro comportamento continuerà
ad essere lesivo anche in futuro entreranno nel nostro mirino". La sfera
di applicazione della causa collettiva è
destinata ad abbracciare molti settori. Come quello dei trasporti. Le
Ferrovie, per esempio, settimana scorsa hanno deciso di rimborsare per 800
euro a testa i 450 poveri passeggeri rimasti bloccati dentro un Eurostar per
oltre 12 ore. Da luglio in poi, quell'incidente sarà una tipica
rivendicazione da "azione collettiva" e
pensare di chiudere la vicenda con 800 euro (per di più in biglietti
gratis) non sarà più possibile. E' solo un piccolo esempio per
dare l'idea dello tsunami che si prepara ad arrivare sulle imprese che fino
ad oggi si sono mosse con troppa disinvoltura. A dire la verità, le
prime mosse della giurisprudenza si sono già avute dal 1998 con
l'introduzione delle "azioni inibitorie " per eliminare le clausole
vessatorie nei contratti e nei prodotti pericolosi o con la tutela degli
azionisti di minoranza. Paolo Martinello, avvocato e presidente di
Altroconsumo, ricorda la battaglia contro la Lancia Dedra i cui fumi della
marmitta finivano nell'abitacolo. "Riuscimmo a farne ritirare oltre 200
mila dal mercato ma fu una battaglia durissima". Così come a
giorni Altroconsumo sta aspettando la sentenza della Cassazione dopo aver vinto
gli altri due gradi di giudizio su una vecchia azione inibitoria contro le
banche sui costi dei conti correnti e delle cassette di sicurezza. Anche in
Italia c'è naturalmente il rischio che la class="term">class class="term">action
diventi la gallina dalle uova d'oro per gli studi legali che possono
esercitare il diritto del patto di quota lite, cioè la percentuale sul
risarcimento stabilito dal giudice. La legge, modificata per intervento di
Confindustria e anche del garante della Concorrenza, prevede un
"filtro" giuridico per vagliare se sussistono le condizioni della
causa e se il gruppo dei consumatori ha capacità di rappresentanza. In
teoria, dunque, i ricorrenti in giudizio dovrebbero pagare la quota
associativa più le spese legali e tenere tutto il malloppo nel caso di
vittoria. Ma le associazioni dei consumatori, a loro volta, possono delegare
la causa a uno studio legale esterno che pretende la percentuale. Un terreno
scivoloso e molto delicato. Lo riconosce l'avvocato Dona che per la sua
Unione ha deciso di "non appaltare le cause all'esterno perché è
facile perderne il controllo". Insieme alla reputazione del movimentismo
associativo, per larga parte fatto di volontariato ma che nasconde anche reti
di avvocati pronti a incassare profumatissime parcelle. Internet avrà
un ruolo determinante. Viaggerà infatti sul web l'indignazione del
consumatore colpito e l'associazione più veloce e brava sarà
quella in grado intercettarla prima e di trasformarla in una causa miliardaria.
"Dobbiamo muoverci con grande senso di responsabilità precisa
Massimiliano Dona perché se la legge funziona aumenterà il grado di
civiltà di questo Paese dove, finora, al di sotto di 300 euro di danno
il cittadino è abituato a subire e a lasciar perdere". Ma con i
tempi lunghi della giustizia italiana forse è meglio agire anche su
altri fronti. E ricordare che Ralph Nader il successo non lo ha raggiunto con
una causa ma con un libro-inchiesta "L'auto che uccide" per
dimostrare che la Chevrolet Corvair della General Motors non era sicura.
stampa |.
( da "HelpConsumatori" del
02-01-2008)
News SICUREZZA. Incidente acciaieria a Torino,
lavoratori verso la class action 02/01/2008 - 14:15 Una class action contro
la ThyssenKrupp: a due giorni dalla morte dell'ultimo operaio ferito nel rogo
del 6 dicembre scorso, è questa l'inedita strategia giudiziaria
lanciata dal sindacato Fiom (Federazione impiegati operai metallurgici) -Cgil
per tutelare i lavoratori dell'acciaieria tedesca che, pur non coinvolti in
modo diretto nell'incidente, erano esposti quotidianamente a rischi mortali.
L'idea è quella di estendere la responsabilità dell'azienda nei
confronti di tutti i dipendenti, facendo del processo ThyssenKrupp, dove i
sindacati si sono già costituiti parte civile, un caso pilota in
Italia. "Così le aziende - spiega Giorgio Airaudo, segretario
provinciale del sindacato, oggi sul quotidiano La Stampa - capirebbero che la
loro responsabilità negli infortuni sul lavoro non si limita alle
persone ferite o morte e alle loro famiglie, ma a tutti i dipendenti che
lavorano in uno stabilimento e quindi sottoposti agli stessi rischi".
L'iniziativa, che viaggia sui confini di questo nuovo strumento giuridico,
è seguita con molta attenzione dalla Federconsumatori: "Anche se
si tratta di materia sindacale - dice Giovanni Dei Giudici, responsabile
dell'associazione - vogliamo lavorare in appoggio al
sindacato per un'eventuale azione collettiva. Per
questo siamo in attesa di conoscere i rinvii a giudizio del processo Thyssen
e, dato che l'applicazione della class action è stata rinviata a 180
giorni dall'entrata in vigore della Finanziaria, abbiamo tutto il tempo per
valutare la situazione". Nella storia delle cause di lavoro sono
solo due i precedenti di azioni collettive: il disastro di Seveso e l'amianto
killer della Eternit. "Ma quelli erano casi diversi - rileva sempre
Airaudo sul quotidiano torinese - si fondavano su un pericolo ambientale, qui
invece si tratta di un episodio preciso, avvenuto in un certo momento, in
un'area circoscritta e con determinate persone coinvolte". 2008 -
redattore: FN.
( da "Resto del
Carlino, Il (Ascoli)" del 03-01-2008)
LE ASSOCIAZIONI "Ricorso collettivo per i danni
subiti" "SAPPIAMO che entro il 2006 la Ciip avrebbe dovuto
terminare le opere di ristrutturazione della rete, compresa la conduttura
degli anni '50 che è crollata. Ma non è stata nemmeno
completata la progettazione esecutiva di tali opere che sin dal 2000 il
Consorzio Idrico indicava come necessarie. Peraltro, il costo di tali opere
è stato già interamente coperto dalle tariffe riscosse. A
questo punto è d'obbligo chiedere all'autorità giudiziaria di
verificare se possano essersi verificate omissioni nella gestione di un
servizio pubblico di primaria importanza. Si valuterà
la formula più adatta per sollecitare il vaglio della magistratura per
poi avviare eventuali azioni risarcitorie collettive, ora finalmente
esistenti nel nostro ordinamento". Dopo giorni di interruzione del
flusso idrico, Micaela Girardi del Movimento Difesa del Cittadino e Alberto
Franco di Cittadinanzattiva insistono sulla necessità di accertare
eventuali responsabilità. "Data l'evidente
responsabilità per il ritardo nell'eseguire lavori necessari ? dicono
? la nostra proposta è che sia fornito un segnale di concretezza da
parte delle istituzioni competenti semplificando le liquidazioni degli
indennizzi agli utenti". Chiedono, quindi, di aprire un tavolo di
conciliazione per valutare ed esaminare i reclami e le richieste di
indennizzo, senza ricorrere all'autorità giudiziaria. Intanto,
l'Adiconsum Marche ha inviato una richiesta di accesso agli atti sia all'Ato5
che al Ciip, al fine di verificare la convenzione di affidamento e le
sanzioni previste. L'associazione ha chiesto anche di provvedere
all'immedista sospensione del pagamento del canone a tutti i cittadini
coinvolti nell'area della rottura della linea acquedottistica. "Il Cii p
? dice Silv ana Santinelli dell'Adiconsum ? ha l'obbligo di provvedere ad una
corretta e costante informazione: non ci sembra che questo stia avvenendo, i
cittadini non sanno neanche se l'acqua è potabile". "Al di
là del disagio e degli impegni organizzativi ed anche economici che i
pubblici esercizi hanno dovuto affrontare ? evidenzia il presidente della
Confcommercio, Igino Cacciatori ?, il danno c'è stato e qualcuno
dovrà pure risarcirlo, se verranno confermate negligenze e
responsabilità dirette". "Saremo i primi a portare avanti
un'azione risarcitoria collettiva ? aggiunge Giorgio
Fiori, direttore della Confcommercio ? se saranno individuate responsabilità.
Nessuno avrebbe mai potuto immaginare un danno economico provocato dalla
improvvisa mancanza d'acqua". Emanuela Astolfi - -->.
( da "Nazione, La
(Umbria)" del 03-01-2008)
? PERUGIA ? CON L'APPROVAZIONE definitiva della
Finanziaria, da ieri è entrato nell'ordinamento italiano l'istituto
dell'azione collettiva
risarcitoria a tutela degli interessi dei consumatori. "Per noi ? spiega
Angelo Garofalo, presidente dell'Adoc Umbria ? si tratta di una tappa
importante che segna una svolta nella storia delle associazioni dei
consumatori e che cambierà l'azione delle imprese che dovranno essere
più rispettose dei diritti dei consumatori. La class action
all'italiana, infatti, prevede che le cause possano essere collettive e il
giudice, una volta deciso se l'impresa va condannata, fisserà anche le
modalità per stabilire gli importi dovuti e la procedura per attribuire
il rimborso ad ogni cittadino. Dalla causa collettiva
si passa quindi a stabilire rimborsi individuali". In Umbria hanno
assunto i connotati di vere e proprie class action la pioggia di ricorsi
gestiti dalle associazioni dei consumatori contro le multe da T-red e quelli
per il crac Parmalat. INTANTO però sembra che per il 2008 le
associazioni dei consumatori, in questi ultimi tempi spuntate come funghi,
rischiano di rimanere a corto di fondi governativi. Ci sono sei milioni di
euro già stanziati, ma per ragioni burocratiche l'erogazione
potrebbere slittare. L'Umbria, nel 2006, ha potuto contare su quasi 200mila
euro. Ma come vengono ripartiti i fondi? In base a quali parametri le
associazioni accedono ai fondi pubblici? Il metro è quello degli
iscritti. I quattrini vengono distribuiti sia a livello nazionale che
regionale. In Umbria le associazioni più in salute sono la
Federconsumatori, l'Adoc, l'Adiconusm e il Codacons. S.A. - -->.
( da "Italia Oggi" del
03-01-2008)
ItaliaOggi ItaliaOggi - La
Legge Numero 002, pag. 17 del 3/1/2008 Autore: di Antonio Ciccia Visualizza
la pagina in PDF La class action all'italiana sarà
operativa da giugno Sistema dell'opt in per la class action italiana. Per
poter beneficiare del risultato utile prodotto da un'azione collettiva bisogna mandare un'adesione scritta
all'associazione o comitato capofila. Il legislatore italiano nella
Finanziaria ha fatto le sue scelte: legittimazione attiva solo in capo a
soggetti collettivi, filtro di ammissibilità da parte del giudice,
doppia fase (cognizione e quantificazione delle somme dovute), foro
dell'azienda. Il tutto con operatività da giugno prossimo. Quanto alla legittimazione attiva la legge prevede che a
proporre l'azione collettiva siano le associazioni dei consumatori qualificate o altre
associazioni o comitati adeguatamente rappresentativi. Il soggetto che deve
incardinare l'azione deve essere un soggetto collettivo al quale i singoli
possano fare arrivare la propria adesione. Nulla esclude che il
soggetto collettivo sia creato ad hoc per intentare una specifica causa collettiva. Inoltre la norma non specifica altro requisito
se non quello della rappresentatività adeguata. Il criterio è
quanto mai vago, ma può consentire interpretazioni larghe proprio
perché riserva la legittimazione attiva a soggetti collettivi in base alla
diffusione territoriale o il numero degli aderenti. In ogni caso, senza
l'adesione scritta al soggetto proponente i singoli consumatori non potranno
neppure beneficiare degli effetti della sentenza favorevole del giudice. A
meno che, ovviamente, non abbiano scelto di intervenire nel giudizio. Il
comma 5 dell'articolo 140-bis, introdotto nel codice del consumo dal comma
445 della Finanziaria 2008, restringe l'efficacia di giudicato della
sentenza, che accoglie la domanda formulata dal proponente la class action ai
consumatori e utenti che abbiano aderito all'iniziativa. Mentre chi non ha
aderito all'iniziativa potrà sempre attivare un autonomo giudizio. Il
consumatore dovrà quindi effettivamente esercitare l'opzione di
entrare nel giudizio collettivo (opt-in). Una scelta in controtendenza
rispetto al foro del consumatore è l'avere agganciato la competenza
territoriale dell'organo giudiziario alla sede dell'impresa. Il tribunale,
chiamato a giudicare la class action, è infatti quello di riferimento
rispetto al luogo in cui l'impresa ha la propria sede. Saranno, dunque, i consumatori
a doversi muovere e raggiungere l'imprenditore e non viceversa come accade di
regola nei giudizi proposti dal consumatore. Peraltro pare che il foro del
consumatore debba ritornare vigente in caso di esercizio di azioni
individuali. Così come dovrebbe sussistere la competenza del giudice
di pace nell'ipotesi di azione individuale.
( da "Resto del Carlino,
Il (Bologna)" del 03-01-2008)
Pubblicato anche in: (Resto del Carlino, Il (Imola))
Nnuncia l'associazione Forum, e il presidente Claudio
Morini aggiunge: "Dopo i ricorsi al giudice di pace, il prossimo passo
sono le class action, se possibile già a partire da quest'anno".
Tradotto dall'inglese, class action significa 'azione collettiva'
o 'di massa', con più soggetti spesso contro un unico imputato per
"colpire le amministrazioni che utilizzano scorrettamente le
strumentazioni tecnologiche in merito alla sicurezza stradale, o affidano a
società private il compito di elevare contravvenzioni e/o
riscuoterle". In attesa che arrivi dallo Stato il via libera alle azioni
di massa, la Forum sta lavorando con studi legali di Bologna, Milano, Roma,
Torino e Firenze. - -->.
( da "Nazione, La
(Nazionale)" del 03-01-2008)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il (Nazionale)) (Resto del
Carlino, Il (Nazionale))
RETE IDRICA IN TILT ANCORA DISAGI PER 100MILA. E IL
SINDACO ATTACCA LA PROTEZIONE CIVILE Ascoli, acqua a gocce e polemiche di
fuoco di NATALIA ENCOLPIO ? ASCOLI PICENO ? VIVERE SENZ'ACQUA, senza sapere
se tornerà, quando tornerà e soprattutto come tornerà.
Accade ad Ascoli: dove da venerdì 28 dicembre la rottura del tubo
principale dell'acquedotto ha lasciato la città e quasi tutta la
vallata del Tronto a secco. Un'emergenza che non sembra vicina alla fine.
È crollato il ponte di Tallacano, dove passa la conduttura principale
e i lavori non sono ancora riusciti a ripristinare la situazione.
Così, dopo cinque giorni, è stato contattato il Genio pontieri e
oggi la Protezione civile nazionale farà un sopralluogo per studiare
la soluzione migliore. NEL FRATTEMPO la gente continua a vivere in questa
emergenza continua, con due ore d'acqua e poche gocce che scendono dal
rubinetto. Ma per chi abita nelle frazioni fuori Ascoli, anche quel poco
manca. In alcuni casi non funzionano le caldaie e oltre alla sete si
sperimenta il gelo di questi giorni. Una situazione assurda, al limite
dell'inverosimile, che ha creato disagi enormi oltre a danni economici.
Capodanno all'asciutto, bar chiusi, ristoranti con bicchieri e piatti di
carta e hotel con acqua razionata per i clienti. Eppure anche questo non
è bastato. Le autobotti sono ancora in giro per la città a
distribuire buste di acqua, ma nessuno sa dire con certezza quando tutto
questo finirà e quando farsi una doccia calda in casa non
sembrerà più un sogno proibito. IL CASO È FINITO anche
in tribunale, con un esposto alla procura della Repubblica, anche se sulla
vicenda il procuratore capo Franco Ponticelli ha affermato che "allo
stato attuale non si ravvisano estremi di reato che possano giustificare
un'indagine da parte della procura". Ma il clima è bollente anche
sul fronte politico tra il Comune, guidato dal centrodestra, e la Provincia
guidata da Massimo Rossi (Prc): il sindaco Piero Celani ha paragonato la
protezione civile provinciale a un'armata Brancaleone; e la Soi (sala
operativa integrata) ha replicato indignata che la protezione civile è
un sistema che ha funzionato alla perfezione e il sindaco ha così
offeso tutti gli operatori, dai vigili del fuoco ai volontari, che sinora
hanno lavorato "alla perfezione". Pronto a scendere in campo,
infine, si è detto il Codacons Piceno, che propone una class="term">class class="term">action, ossia un'azione
collettiva risarcitoria. - -->.
( da "Azione, L'" del
03-01-2008)
L'AZIONE - Articoli - Rischiopaesaggi RISCHIOPAESAGGI
Lo scorso 14 dicembre si è svolto nella prestigiosa sede del castello
di San Salvatore, sui colli di Susegana, un incontro carico di elevato valore
simbolico per chi ha a cuore le sorti di ciò che resta del bel
paesaggio veneto. La generosa ospitalità e la consapevole adesione
alle tematiche affrontate da parte di Ninni Collalto e Ludovico Giustiniani
hanno creato un'atmosfera simpatetica e cordiale tra i convenuti. Non
è facile nascondere un certo senso di preoccupazione per le ancora
vivaci dinamiche incrementali che proseguono a ritmo serrato in ogni angolo
del nostro territorio, nonostante le pur lodevoli iniziative, da parte di
alcuni settori della pubblica amministrazione, che tentano di governare il
prossimo divenire di ciò che in altra sede si è definito il
"Terzo Veneto". Ora si è finalmente tutti concordi sul fatto
che in passato il concetto di bellezza paesaggistica è stato
ampiamente sacrificato in nome di una crescita quantitativa, che ha
penalizzato buona parte dei valori ambientali e culturali che compongono i
caratteri qualitativi dei contesti territoriali entro cui si svolgono le
nostre esistenze. L'incontro di Susegana è nato dal desiderio di
raccogliere, collegare e coordinare le forze sparse di chi si impegna per il
bene comune, tentando di programmare azioni collettive
più efficaci e incisive per fronteggiare la tutt'altro che sopita
emergenza paesaggistica che giorno dopo giorno sta erodendo e dissipando il
patrimonio ambientale del nostro Paese. Il coordinamento dei Comitati Toscani
è già una realtà di assoluto rilievo, in grado di suscitare
adeguati e tempestivi interventi e in seguito di configurarsi come
interlocutore costruttivo nel dialogo con le istituzioni, ritenuto
strumento irrinunciabile per una più efficace azione concertata tra i
vari attori territoriali. In Veneto l'elevato numero di comitati emergenziali
non ha ancora dato vita a una simile iniziativa comune, affidandosi invece ad
azioni isolate, troppo spesso inascoltate e trasc urate dai responsabili
istituzionali. Mauro Varotto del Dipartimento di Geografia dell'Università
di Padova evidenzia questa sterilità della protesta, pur notando un
preoccupante raddoppio dei comitati nelle province del Veneto centrale.
Alessandro Giadrossi, esperto in diritto ambientale dell'Università di
Trieste, suggerisce ai comitati, nel caso di eventuali azioni legali, di
appoggiarsi alle associazioni ambientaliste nazionali come Wwf, Italia
Nostra, Legambiente, Fai. In tal senso un ulteriore sostegno è giunto
da puntuali messaggi di Giulia Maria Crespi, presidente del Fai, e di Luca
Mercalli, della Società meteorologica italiana, nei quali si
sottolineano sia la diffusione nazionale del problema del consumo di suolo
che le conseguenze climatiche della eccessiva cementificazione. L'intervento
commosso di Andrea Zanzotto e la telefonata di Alberto Asor Rosa hanno
invitato a proseguire nel lavoro di sensibilizzazione, per tenere sempre alta
l'attenzione circa le sorti delle ineguagliabili risorse ambientali
dell'Italia. Quello di cui, però, si sente più bisogno è
il dialogo con le istituzioni, cercando di dare un senso concreto al termine
urbanistica partecipata, ponendo in evidenza che il patrimonio ambientale
è un bene comune e che la Convenzione europea del paesaggio ha come
base filosofica la stretta relazione tra qualità dei luoghi e
soddisfazione esistenziale e residenziale. L'incontro si è concluso
con l'intenzione di dar corso al coordinamento, programmando già per
la prossima primavera un convegno nazionale per dar voce ai ministri
competenti e sollecitare con forza una più attenta responsabilità
al paesaggio italiano. Francesco Vallerani docente di Geografia
all'Università di Venezia Ca' Foscari.
( da "Sestopotere.com" del
03-01-2008)
(07:47) (2/1/2008 09:11) | PARMALAT E COMPORTAMENTI
SCORRETTI E FRAUDOLENTI DELLE BANCHE, AL VIA OGGI CLASS ACTION ADUSBEF -
FEDERCONSUMATORI (Sesto Potere) - Roma - 2 gennaio 2008 - Si avvicina la resa
dei conti giudiziaria per assicurazioni,potentati e banche, che confidando
con i tempi lunghi della giustizia, ponevano in atto truffe seriali a danno
di milioni di consumatori,utenti e risparmiatori,con la consapevole certezza
dell'impunità. Come si evince chiaramente dall'ultima transazione di
San Paolo Intesa, che per evitare il giudizio ha risarcito 310 milioni di
euro, le banche sapevano bene che Parmalat,al collasso,era tenuta in piedi
dai prestiti che il sistema bancario continuava ad erogare,a condizioni
capestro in una sorta di catena di S.Antonio,al lattaio di Collecchio, ma che
ciononostante hanno continuato a vendere bond bidone a decine di migliaia di
risparmiatori. Adusbef e Federconsumatori,hanno intentato centinaia di azioni
giudiziarie,quasi tutte vittoriose contro le banche per la truffa Parmalat,
ma senza un'azione collettiva, i banchieri
continueranno a non pagare per i danni causati dal risparmio tradito,che ha
visto coinvolto 1 milione di risparmiatori,da Cirio ai bond argentini,da My
Way e For You a Bipop Carire, per un controvalore di 50 miliardi di euro. Con
l'approvazione della class="term">class class="term">action,
inserita in finanziaria dai senatori Bordon e Manzione,che assieme ad
esponenti dell'Adusbef avevano fondato l'Unione Democratica,pesantemente
osteggiata con grida manzoniane da banche,assicurazioni, potentati e
Confindustria che hanno subito una cocente sconfitta, inizierà il
riscatto del vessato popolo dei consumatori,che hanno promulgato per il 21
dicembre di ogni anno,la giornata dei diritti. Inizia quindi dal 1 gennaio
2008 la stagione della class="term">class class="term">action,
ossia la possibilità di un risarcimento collettivo rispetto a danni
subiti,con i primi casi all'esame del principi del foro,per evitare false
partenze. Adusbef e Federconsumatori che sono pronte all'azione, con sette
ipotesi già sul tavolo che riguardano banche, assicurazioni, servizi
telefonici, trasporti,hanno già sottoposto i casi più eclatanti
di risparmio tradito ad un pool di esperti (tra gli altri gli avvocati Ugo
Ruffolo e Alfredo Galasso) per valutare la materia. Su queste cose non si
può sbagliare,class="hilite">perchè
la class="term">class
class="term">action dev'essere sempre
l'ultima istanza,sempre preceduta da stui approfonditi a da una possibile
conciliazione: se ci sarà anche solo un dubbio non se ne farà
niente. Perché la class="term">class class="term">action
funziona anche come semplice deterrente, migliorando la competizione tra le
imprese e i servizi ai cittadini. Che poi la class="term">class class="term">action
si aun formidabile deterrente è dimostrato dall'accordo con le FS:
sarà solo una coincidenza,ma due ore dopo varata la Finanziaria, le
Ferrovie hanno siglato l'accordo che riconosce un risarcimento di 800 euro ai
450 passeggeri bloccati sull'Eurostar per 12 ore. In precedenza le ferrovie a
fronte di disastri procurati,neppure risarcivano il prezzo dei biglietti.
Queste le ipotesi al vaglio dei legali: 1) Anatocismo: è stata la
prima grande vittoria dell'Adusbef contro le banche. Il termine anatocismo
(dal greco anà - di nuovo, e tokòs - interesse) si intende la
capitalizzazione degli interessi su un capitale, affinché essi siano a loro
volta produttivi di altri interessi (in pratica è il calcolo degli
interessi sugli interessi). Nonostante fosse vietato dal codice
civile,è stato praticato dal sistema bancario per oltre mezzo secolo,
fino al 1999 quando la Corte di Cassazione, ha più volte affermato la
nullità della clausola di capitalizzazione trimestrale,
sostanzialmente argomentando nel senso della inesistenza di un uso normativo
idoneo a derogare all'art. 1283 c.c. Per evitare scompensi tra il lavoro dei
giudici e la prassi, il legislatore ha ritenuto opportuno, con il decreto
legislativo 4 agosto 1999, n. 342, modificare l'art. 120 del decreto
legislativo 1 settembre 1993, n. 385 (Testo unico delle leggi in materia
bancaria e creditizia): tale intervento ha introdotto in materia il principio
della eguale cadenza di capitalizzazione dei saldi attivi e passivi, nel
contempo stabilendo ? con norma transitoria ? una sanatoria per il pregresso,
facendo salve le clausole di capitalizzazione trimestrale contenute nei
contratti conclusi prima dell'entrata in vigore della nuova disciplina. La norma
transitoria è stata però dichiarata illegittima, per eccesso di
delega e conseguente violazione dell'articolo 77 Costituzione, dalla Corte
Costituzionale (sentenza 17 ottobre 2000, n. 425).Venuta meno la norma
transitoria, finalizzata ad assicurare validità ed efficacia alle
clausole di capitalizzazione degli interessi inserite nei contratti bancari
stipulati anteriormente alla entrata in vigore della nuova disciplina,
paritetica, della materia, la Corte di Cassazione ha continuato, con una ulteriore
serie di sentenze (tra le altre, si veda la sentenza 13 dicembre 2002, n.
17813), a ribadire il suo approccio più recente, peraltro estendendo i
principi enunciati inizialmente con riferimento al conto corrente bancario
anche ai contratti di mutuo. Infine, con sentenza n. 21095/2004 (Cass. Civ.,
SS.UU., 4 Novembre 2004, n. 21095), la suprema Corte ha confermato in modo
netto il revirement del 1999, così consolidando il nuovo trend
giurisprudenziale. Non c'è tribunale che non condanni le banche,ma
l'azione di classe sull'anatocismo potrà
interessare almeno 3 milioni di cittadini, costretti dalla protervia delle
banche ad una usura legalizzata. 2) Bond Argentini: le banche hanno
appioppato bond argentini a 470 mila risparmiatori per un controvalore di
14,5 miliardi di dollari, pur consapevoli (come sancite dalle sentenze dei
Tribunali) che lo stato argentino andava verso il default, dichiarato
già nel 1999 dalle principali agenzie di rating. Le banche
quindi,hanno piazzato quei titoli a pensionati,casalinghe,ecc.,addirittura in
"contropartita diretta" ossia prelevando i bond dal loro
portafoglio titoli mandando in fumo i risparmi ed i sacrifici di intere vite
di lavoro,equiparando quei titoli ai Bot italiani ed affermando che
l'Argentina non sarebbe mai fallita. Almeno 270.000 risparmiatori che non
hanno aderito al con cambio e che hanno già interrotto i termini
prescrizionali,hanno una buona possibilità di rivalersi con un'azione collettiva contro i comportamenti fraudolenti degli
istituti di credito. 3) Bond Parmalat: Parmalat è stata la madre di
tutte le frodi a danno di risparmiatori ed azionisti,per un controvalore di
15 miliardi di euro,con precise responsabilità delle banche. Come si
evince chiaramente dall'ultima transazione di San Paolo Intesa, che per evitare
il giudizio ha risarcito 310 milioni di euro, le banche sapevano bene che
Parmalat,al collasso,era tenuta in piedi dai prestiti che il sistema bancario
continuava ad erogare,a condizioni capestro in una sorta di catena di
S.Antonio,al lattaio di Collecchio, ma che ciononostante hanno continuato a
vendere bond bidone a decine di migliaia di risparmiatori. Sono 145.000 i
cittadini truffati (95.000 obbligazonisti,40.000 azionisti) che a prescindere
dai due filoni di inchiesta (Parma e Milano) potranno rivalersi direttamente
contro le banche che sapevano la gravità di una impresa,tenuta in
piedi con l'ossigeno del rinnovo dei finanziamenti a costi sempre più
onerosi. 4) Bollette e servizi telefonici: Sotto la lente sono finiti i costi
per l'invio delle bollette, messi a carico degli utenti,che secondo le
associazioni l'invio dovrebbe essere pagato dalle aziende telefoniche. Le
quali finiscono sotto accusa anche perché spesso richiedono il pagamento di
servizi non richiesti dai consumatori. Nuove voci finiscono di soppiatto in
bolletta e scalzarle diventa difficilissimo. Si calcola che ogni anno,almeno
1 milione di utenti, sono costretti a subire servizi non richiesti ed
addebiti per telefonate fantasma mai effettuate. Sono truffe seriali di poche
centinaia di euro che i gestori telefonici continuano indisturbati perché
certi dell'impunità (affrontare una contenzioso legale costa 4-5 volte
l'importo della frode subita). Dal 1 gennaio 2008,tali frodi saranno meno
facili da eseguire. 5) Derivati e swap: Le banche hanno ideato la madre di
tutte le Parmalat ed Enron messe insieme ideando il meccanismo delle
emissioni di prodotti derivati,appioppati alle imprese,per garantirle contro
il rischio dei tassi o dei cambi,che non offriva poi alcuna copertura,o agli
enti locali, con contratti capestro. Anche su questo delicato aspetto,Adusbef
e Federconsumatori stanno studiando l'ipotesi di una class="term">class class="term">action
contro le banche. 6) Ferrovie Il caso riguarderebbe in particolar modo i
pendolari e i servizi a cui hanno diritto acquistando il biglietto. In primo
luogo puntualità e pulizia dei treni. L'ipotesi di class="term">class class="term">action
potrebbe spingere le Regioni a sottoscrivere contratti di servizio più
vincolanti. 7) Mutui indicizzati.. Le banche hanno appioppato a 3,2 milioni
di mutuatari su 3,5 milioni (91%) mutui a tassi indicizzati quando già
tutti gli indicatori economici segnavano un aumento imminente Tali cattivi
consigli delle banche,hanno prodotto un reale rischio d insolevnza per 1,9
milioni di mutuatari che rischiano di perdere la casa. Le valutazioni di
un'azione di classe contro le banche,perché non
hanno affatto informato sulla rischiosità di un imminente aumento di
tassi sulle rate. 8) RC Auto: Si punta ad ottenere almeno in parte il
rimborso dei danni prodotti dal cartello delle compagnie, che produsse una
multa da 700 miliardi di vecchie lire, comminata dall'Antirust, per danni
pari a 4,2 miliardi di euro Finora le società si sono salvate grazie
al decreto truffa "salva-compagnie" varato dall'ex ministro Antonio
Marzano e dal governo Berlusconi..Ma le associazioni, forti u di una grande
campagna che mobilitò milioni di cittadini,non escludono di poter
avviare un'azione di classe per far rimborsare 516
euro ad ognuno dei 18 milioni di automobilisti danneggiati.
( da "Messaggero, Il" del
03-01-2008)
Di SERGIO BIAGINI ASCOLIIn centomila senza acqua da
sette giorni, festa di Capodanno compresa. Dopo le emergenze incendi
dell'estate scorsa con le case distrutte fin dentro la città, e poi
l'ultima emergenza neve di dicembre, i rubinetti a secco ad Ascoli e nella
Vallata del Tronto proprio nessuno se li aspettava. E invece è
successo a causa del crollo di un ponte canale fatiscente a Tallacano di
Acquasanta, che da 50 anni senza manutenzione garantiva l'attraversamento
della condotta principale dell'acquedotto del Pescara. Il capoluogo e 17
comuni, tra cui S.Benedetto di punto in bianco si sono visti tagliare
l'acqua. Un by pass con l'acquedotto dei Sibillini ha garantito un paio d'ore
di razionamento al giorno. Ma non è bastato perchè gli abitanti
di interi paesi non hanno visto per cinque o sei giorni nemmeno una goccia
d'acqua. Una situazione paradossale, da Terzo Mondo. A ridosso di Capodanno
mentre alberghi e ristoranti non sapevano come far fronte alle richieste dei
cenoni, solo le autobotti, ben 21, piazzate nelle piazze dei comuni e in zone
strategiche del capoluogo (Del Duca, Campo Squarcia, Monticelli e Porta
Romana) hanno portato un po' di sollievo alla popolazione. Come in guerra
gente in fila con le taniche a rifornirsi ai serbatoi della Protezione civile.
Buste e bottiglie d'acqua consegnate da almeno cento volontari agli anziani.
E la consapevolezza con il passare dei giorni che quello che sembrava un
guasto temporaneo sarà invece difficile da risolvere. Almeno altre due
settimane durerà l'emergenza anche se da oggi le ore di razionamento
dovrebbero passare da due a sei (con l'attivazione a Tallacano di 4 piccole
condotte provvisorie). Al punto che ora si chiede anche l'intervento del
Genio Pontieri, della Protezione civile nazionale e come ha fatto ieri il
vicepresidente della Regione Marche, Luciano Agostini, del Commissario
nazionale straordinario per l'acqua. E intanto scoppia anche il caso
politico. La Ciip Spa che gestisce l'acquedotto è sotto accusa. Ieri i
sindaci di centrosinistra col vicepresidente della Provincia Mandozzi e
Luciano Agostini si sono recati dal prefetto Cifelli per chiedere la nomina
di un "commissario" per gestire l'emergenza. Si temono conseguenze
per la riapertura delle fabbriche e delle scuole. Paventato anche un problema
sanitario con il rischio di epidemie. Intanto la rabbia degli utenti rischia
di esplodere ed è stato dato mandato a due class="hilite">legali
di preparare una class="term">class class="term">action
per ottenere un risarcimento o quanto meno una riduzione sulle prossime
bollette della Ciip. Potrebbe addirittura essere la prima class="term">class class="term">action
in Italia dopo la previsione nell'ultima Finanziaria. Di fronte al perdurare
dell'emergenza il Comune di Ascoli ha deciso di operare autonomamente allestendo
ieri altre 5 postazioni di rifornimento in città. "Brancaleone
era un professionista rispetto alla protezione civile che non ha funzionato e
allora agiamo da soli" ha detto polemicamente ieri il sindaco Piero
Celani. Accuse che la Protezione civile e il responsabile della Sala
operativa integrata, Dante Merlonghi respingono come "speculazioni
assurde". Ma la storia è già finita in Procura con un
esposto che prefigura il disastro colposo e l'interruzione di pubblico
servizio.
( da "Messaggero, Il
(Pesaro)" del 03-01-2008)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il (Marche))
Di PEPPE ERCOLI Richieste di risarcimenti danni,
azioni legali delle associazioni dei consumatori a tutela di cittadini e
imprese anche attraverso la "class action". La grave crisi idrica
che attanaglia da quasi una settimana Ascoli e altri 16 comuni della vallata
non riguarda solo la quotidianità delle famiglie alle prese con
problemi di pulizia personale, della casa, etc., ma anche le imprese. A dare
l'allarme su una situazione "difficile che potrebbe però
peggiorare" è il direttore di Confindustria della provincia di
Ascoli Luigi Vizioli che ieri ha monitorato la situazione delle aziende che,
dopo la pausa natalizia, hanno riaperto i battenti e hanno dovuto fare i
conti con la mancanza di acqua. "Problemi ci sono in molte aziende, da
quelle più grandi a quelle più piccole e riguardano non solo la
necessità di dover far fronte a esigenze igienico sanitarie comuni a
tutti, ma soprattutto quelle aziende che hanno nel ciclo produttivo
l'acqua" dice Vizioli. "problemi si sono avuti per esempio nel
caseificio Sabelli, alla Barilla, ma anche nel settore farmaceutico e mi
riferisco alla Pfizer". Una situazione che Confindustria cerca di tenere
sotto controllo. "Stiamo contattando la Ciip per capire bene la
situazione, ma soprattutto per quanto durerà questa carenza di acqua.
La preoccupazione forte riguarda infatti l'immediato futuro perché a qualche
turno di lavoro che salta si sopperisce con le ferie o la cassa integrazioni
che tutelano in tutti i casi gli operai, ma nel tempo la mancata produzione
potrebbe creare danni molto forti". Alla Barilla non si drammatizza e
anzi si elogia l'impegno di chi sta lavorando a Tallacano per ripristinare la
conduttura idrica del Pescara. "Sono andato personalmente e verificare
la situazione e devo dire che ce la stano mettendo tutta lavorando in
condizioni difficili" dice Francesco Albertini, direttore dello
stabilimento di Ascoli della Barilla dove i danni per la crisi idrica sono
stati limitati. "L'emergenza idrica ci ha costretto a perdere solo due
turni di lavoro, uno sabato scorso e un altro questa mattina (ieri mattina;
ndr). Poi l'acqua è tornata, il tempo di organizzarci e siamo
ripartiti regolarmente. Se il problema dovesse ripetersi faremo arrivare
acqua da altri stabilimenti. "Anche fra aziende relativamente vicine fra
loro c'è chi ha avuto l'acqua come la Barilla e chi invece ha una
pressione come la Pfizer che l'aveva inferiore al minimo di 1,5 bar"
aggiunge il direttore di Confindustria Vizioli. Dunque il mondo
imprenditoriale è in ansia, come lo è quello del commercio con
diverse attività in difficoltà come bar, pasticcerie,
ristoranti, alberghi, pizzerie, ma anche parrucchiere e barbieri che non
possono fare a meno dell'acqua. C'è già chi pensa a chiedere i
danni per aver dovuto lavorare meno. In campo stanno scendendo le associazioni
dei consumatori. Il Movimento difesa del cittadino (Micaela Girardi) e
Cittadinanza attiva (Alberto Franco) dicono che "non possiamo dirci
orgogliosi di quello che si è verificato e di come sino ad oggi sia
stata gestita l'emergenza" e chiedono quindi "un'efficace gestione
delle settimane di razionamento idrico che ancora ci attendono, l'avvio di un
tavolo di conciliazione per valutare ed esaminare i reclami e le richieste di
indennizzo, senza ricorrere all'autorità giudiziaria". Gli
avvocati Francesco Ciabattoni e Micaela Morganti annunciano il ricorso
all'innovativo strumento della "class action" (azione
collettiva risarcitoria). "Il Codacons Piceno, ritiene di dover
intraprendere un'azione risarcitoria collettiva nei
confronti dell'Ente gestore del servizio". Anche l'Adiconsum Marche
interviene. Oltre a valutare la possibilità di un esposto alla Procura
ha inviato una richiesta di accesso agli atti sia all'Ato 5 chealla Ciip al
fine di verificare la convenzione di affidamento e le sanzioni previste,
nonché la richiesta di provvedere all'immediata sospensione del pagamento del
canone a tutti gli utenti coinvolti dall'area della rottura.
( da "Messaggero, Il
(Pesaro)" del 03-01-2008)
Pubblicato anche in: (Messaggero, Il (Marche))
Si prepara un'azione collettiva risarcitoria con lo strumento della "Class action".
Commercio in crisi.
( da "Virgilio Notizie" del
03-01-2008)
03-01-2008 13:01 (ASCA) - Roma, 3 gen - ''Bisogna
intraprendere un'azione di risarcimento collettiva per le attivita',
commerciali, alimentari, turistiche e per tutti coloro che hanno subito e
stanno subendo danni economici a causa dei rifiuti a Napoli e nella Regione
Campania''. Lo afferma Giampiero Catone (DcA), segretario di Presidenza della
Camera. ''Non e' possibile - conclude Catone - che i cittadini napoletani e
campani, oltre la beffa, subiscano ingiustamente anche danni economici senza
che gli venga riconosciuto nulla. Siamo solidali con tutte quelle famiglie
che nella loro attivita' commerciale trovano unico sostentamento, compromesso
gravemente dai rifiuti, cosi' come i contadini e gli operatori turistici.
Siamo ormai in una emergenza nazionale dai contorni inquietanti, soprattutto
per la salute dei cittadini''.
( da "Asca" del
03-01-2008)
(ASCA) - Roma, 3 gen - ''Bisogna intraprendere
un'azione di risarcimento collettiva per le attivita', commerciali,
alimentari, turistiche e per tutti coloro che hanno subito e stanno subendo
danni economici a causa dei rifiuti a Napoli e nella Regione Campania''. Lo
afferma Giampiero Catone (DcA), segretario di Presidenza della Camera. ''Non
e' possibile - conclude Catone - che i cittadini napoletani e campani, oltre
la beffa, subiscano ingiustamente anche danni economici senza che gli venga
riconosciuto nulla. Siamo solidali con tutte quelle famiglie che nella loro
attivita' commerciale trovano unico sostentamento, compromesso gravemente dai
rifiuti, cosi' come i contadini e gli operatori turistici. Siamo ormai in una
emergenza nazionale dai contorni inquietanti, soprattutto per la salute dei
cittadini''. red-leo/leo/rob.
( da "HelpConsumatori" del
03-01-2008)
News TUTELA CONSUMATORI. Ascoli senz'acqua, MDC e
Cittadinanzattiva chiedono interventi contro la crisi 03/01/2008 - 15:25 I
cittadini sono rimasti senz'acqua, la comunicazione istituzionale è
stata inefficiente e dunque "è d'obbligo chiedere
all'Autorità Giudiziaria di verificare se possano essersi verificate
omissioni nella gestione di un servizio pubblico di primaria importanza. Si
valuterà la formula più adatta per sollecitare
il vaglio della magistratura per poi avviare eventuali azioni risarcitorie
collettive, ora finalmente esistenti nel nostro ordinamento". È
quanto afferma il Movimento Difesa del Cittadino di Ascoli Piceno, che in un
comunicato congiunto con Cittadinanzattiva denuncia la crisi idrica che si
è verificata ad Ascoli e in alcuni comuni vicini a partire dal 28
dicembre scorso, quando è stata interrotta l'erogazione di
acqua per la rottura di un'importante conduttura. L'erogazione è poi
proseguita in maniera saltuaria in alcune ore del giorno ma solo per i primi
piano dei palazzi. "Del tutto inefficiente - viene denunciato - è
stata la comunicazione ai cittadini, ed anzi è stata ulteriore fonte di
disagio: i siti internet di tutte le istituzioni e gli enti che hanno una
qualche voce in capitolo avrebbero potuto essere utilizzati per consentire
alle famiglie di organizzarsi ed avere preziose informazioni, ma così
non è stato". Per questo le MDC Ascoli Piceno e Cittadinanzattiva
chiedono che venga organizzata una efficace comunicazione istituzionale da
un'unica fonte in grado di informare sulla reale situazione, su enti e
autorità che stanno provvedendo agli interventi urgenti, sugli orari di
erogazione dell'acqua per quartiere, sui punti di approvvigionamento degli
autobotti. Il tutto attraverso un unico sito internet, la RAI regionale e i
quotidiani locali. "La pazienza e il senso civico della popolazione
meritano risposte molto più approfondite e dettagliate - scrivono in
una nota stampa Micaela Girardi, Presidente MDC Ascoli Piceno, e Alberto
Franco, di Cittadinanzattiva Ascoli Piceno - Sappiamo che entro il 2006 CIIP
s.p.a. - società a totale capitale pubblico che gestisce in house il
servizio idrico integrato - avrebbe dovuto terminare le opere di
ristrutturazione della rete, compresa la conduttura degli anni '50 che
è crollata. Ma non è stata nemmeno completata la progettazione
esecutiva di tali opere che sin dal 2000 il Consorzio Idrico indicava come
necessarie. Peraltro, il costo di tali opere è stato già
interamente coperto dalle tariffe riscosse!". Da qui la richiesta
all'Autorità Giudiziaria di verificare eventuali omissioni nella
gestione del servizio pubblico. Si valuterà poi, scrivono le due
associazioni, "la formula più adatta per sollecitare il vaglio
della magistratura per poi avviare eventuali azioni risarcitorie
collettive". Le associazioni chiedono dunque l'efficace gestione del
razionamento idrico e l'avvio di un tavolo di conciliazione "per
valutare ed esaminare i reclami e le richieste di indennizzo, senza ricorrere
all'autorità giudiziaria". 2008 - redattore: BS.
( da "Corriere
Adriatico" del 03-01-2008)
ANCONA - Dal primo gennaio è diventata legge la
Finanziaria 2008, approvata il 21 dicembre, che prevede tra l'altro,
l'introduzione anche in Italia della class action ovvero l'istituto dell'azione collettiva risarcitoria a tutela degli interessi dei consumatori. E il 21
dicembre è stato già dichiarato "giornata del consumatore
e dei diritti". La class action italiana prevede che le cause possanno
essere collettive e il giudice, una volta deciso se l'impresa va condannata,
fissa anche le modalità per stabilire gli importi dovuti e la
procedura per attribuire il rimborso ad ogni cittadino. Dalla causa collettiva, quindi, si passa alla definizione dei singoli
rimborsi: questo è un passaggio molto importante e sarà gestito
da una Camera di Conciliazione. La parcella degli avvocati sarà pagata
dalla società condannata, anche se solo parzialmente. Come si evince,
si tratta di un procedimento alquanto complesso e che, se attuato,
rappresenterà una vera e propria rivoluzione nei confronti di tutte
quelle imprese che fino ad oggi si sono mosse con troppa disinvoltura. Ma
c'è anche il rischio che la class action diventi la gallina dalle uova
d'oro per gli studi legali che possono esercitare il diritto del patto di
quota lite e cioè la percentuale sul risarcimento stabilito dal
giudice. A dire il vero, però, va segnalato qualche precedente in
materia: nel 1998, con l'introduzione delle cosiddette "azioni
inibitorie" per eliminare le clausole vessatorie nei contratti e nei
prodotti pericolosi o con la tutela degli azionisti di minoranza. F.B.,.
( da "Corriere
Adriatico" del 03-01-2008)
Passeggeri risarciti Eurostar il primo esempio ANCONA
- La posta in gioco è enorme e molti settori sono interessati. A
cominciare dai trasporti. Le ferrovie, per esempio, che nelle scorse
settimane hanno deciso di rimborsare per 800 euro a testa i 450 malcapitati
passeggeri rimasti bloccati lo scorso 15 dicembre dentro un Eurostar per
oltre 12 ore. Da luglio in poi questa sarà una
tipica rivendicazione di "azione collettiva"
e pensare di chiudere la vicenda con 800 euro (per di più in biglietti
gratis) non sarà più possibile. Perciò a molti questa vicenda
ha significato una prova generale di class action, non foss'altro che per le
difficoltà vissute dai viaggiatori. L'Eurostar in questione, il
9354, infatti, doveva condurli da Lecce a Roma: un viaggio durato quasi venti
ore. Ma il vero business è in America dove la class action è di
casa. Negli Usa, si contano ben 24 mila procedimenti, alcuni dei quali molti
celebri. Come quello del tabacco, un valore complessivo di 145 miliardi: i
big, da Philip Morris a Bat, sono stati condannati a pagare 145 miliardi di
dollari e le trattative sono ancora in corso. Rinomata è anche la
vicenda che ha protagonista la casa farmaceutica Merck che è stata
condannata a pagare 4,85 miliardi di dollari per i danni cardiaci causati
dall'antidolorifico Vioxx. O infine la causa che ha interessato il colosso
energetico Enron che ha versato agli azionisti danneggiati un risarcimento di
7,1 miliardi di dollari per i falsi in bilancio.
( da "Secolo XIX, Il" del
04-01-2008)
Da domani i consumatori potranno proporre cause
collettive roma. Arriva il nuovo anno e la class="term">class class="term">action
diventa legge: a partire da domani i consumatori avranno un'arma in più
per difendersi perché potranno puntare al risarcimento collettivo dei danni
subiti. Adusbef e Federconsumatori, pur annunciando che non si getteranno in
"azioni temerarie", stanno già mettendo a punto le nuove
armi a loro disposizione e hanno consegnato ai legali dossier da studiare per
valutare se su Parmalat, bond argentini e consigli delle banche per mutui a
tasso variabile ci siano gli estremi per un'azione. In tutto i temi sui quali
le associazioni stanno valutando l'ipotesi di intentare una class="term">class class="term">action sono otto. Oltre ai tre
citati prima ci sono rc auto, anatocismo, bollette e servizi telefonici,
prodotti derivati, servizi ferroviari per i pendolari Ecco di seguito gli
otto dossier consegnati da Adusbef e Federconsumatori agli avvocati per class="hilite">stabilire la
possibilità di intentare una class="term">class class="term">action.
Mutui indicizzati. Si pensa a un'azione di classe
contro le banche, perché non hanno informato sulla rischiosità di un
imminente aumento di tassi sulle rate. Secondo Adusbef e Federconsumatori,
"tali cattivi consigli hanno prodotto un reale rischio di insolvenza per
1,9 milioni di mutuatari che rischiano di perdere la casa". Bond
argentini. Le banche hanno piazzato bond argentini a 470 mila risparmiatori
per un controvalore di 14,5 miliardi di dollari, pur consapevoli (come
sancite dalle sentenze dei Tribunali) che lo stato argentino andava verso il
default. Almeno 270.000 risparmiatori hanno una chance di rivalersi con
un'azione collettiva. Parmalat. La "madre di
tutte le frodi" a danno di risparmiatori ed azionisti, per un
controvalore di 15 miliardi di euro, "con precise responsabilità
delle banche". Sono 145.000 i cittadini truffati: 95.000
obbligazionisti, 40.000 azionisti. Rc auto. Si punta ad ottenere almeno in
parte il rimborso dei danni prodotti dal cartello delle compagnie, che
produsse una multa da 700 miliardi di vecchie lire, comminata dall'Antitrust,
per danni pari a 4,2 miliardi di euro. Anatocismo. Nonostante fosse vietato
dal codice civile, "è stato praticato dal sistema bancario per
oltre mezzo secolo, fino al 1999 . L'azione di classe
potrà interessare almeno 3 milioni di cittadini, costretti ad una
usura legalizzata". L'anatocismo è il calcolo degli interessi
sugli interessi. Telefoni. Nel mirino i costi per l'invio delle bollette,
messi a carico degli utenti. Secondo le associazioni l'invio dovrebbe essere
pagato dalle aziende telefoniche, accusate anche di richiedere il pagamento
di servizi non richiesti dai consumatori. Derivati e swap. Le banche hanno
ideato il meccanismo delle emissioni di prodotti derivati, "appioppati
alle imprese, per garantirle contro il rischio dei tassi o dei cambi, che non
offriva poi alcuna copertura, o agli enti locali, con contratti capestro".
Ferrovie. Il caso riguarderebbe in particolar modo i pendolari e i servizi a
cui hanno diritto acquistando il biglietto. In primo luogo puntualità
e pulizia dei treni. 31/12/2007.
( da "Asca" del
04-01-2008)
(ASCA) - Roma, 3 gen - ''Italiani nel mondo mettera' a
disposizione dei napoletani un pool di avvocati per promuovere un'azione
collettiva di risarcimento per il disastro ambientale provocato
dall'emergenza rifiuti''. Lo dichiara in una nota Sergio De Gregorio,
presidente della commissione Difesa del Senato e leader nazionale del
movimento politico ''Italiani nel mondo'' a proposito dell'emergenza rifiuti
in Campania. ''Il 25 gennaio prossimo - prosegue De Gregorio -, in occasione
della convention nazionale del movimento, alla quale sara' presente anche il
leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, avvieremo una raccolta di firme
per realizzare una class="term">class class="term">action
nei confronti dei responsabili del piu' grave disastro ecologico dell'Italia
moderna. E' indegno che, mentre nei quartieri napoletani esplode la rabbia
dei residenti e si arriva perfino a appiccare il fuoco a un bus, gli autori
di questo scempio restino arroccati nelle loro torri d'avorio, ad aspettare
la tempesta che passa. Ma stavolta non sara' il tempo a lenire la ferita, ma
la giustizia che sara' chiamata a restituire ai napoletani la dignita'
strappata loro dalla incompetenza e dalla protervia di una classe
dirigente che ha portato Napoli nel baratro, trincerandosi dietro false
promesse e meschine operazioni di depistaggio''. ''La class="term">class class="term">action
di Italiani nel mondo - conclude De Gregorio - sara' rivolta contro gli Enti
locali che, in quindici anni di inerzia, hanno creato una situazione
diventata ormai ingestibile''. com-sam/sam/sr (Asca).
( da "Resto del
Carlino, Il (Fermo)" del 04-01-2008)
"CLASS ACTION" DOPO I DANNI IN MERITO ai
problemi relativi all'assenza di acqua dalla rete idrica
il Codacons Piceno, ritiene di dover intraprendere un'azione risarcitoria collettiva nei confronti dell'Ente gestore del servizio. "Con il
nuovo strumento di tutela denominato "class action" (azione collettiva risarcitoria) ? fanno sapere gli avvocati Francesco Ciabattoni
ed Elisabetta Morganti ? è possibile agire per ottenere il
risarcimento dei danno, quando sono lesi i diritti di una pluralità di
consumatori e di utenti". - -->.
( da "Milano Finanza
(MF)" del 04-01-2008)
MF Sanofi-Aventis nel mirino degli avvocati di New
York Uno studio di legali Usa ha depositato una causa collettiva
per le dichiarazioni ottimiste su un farmaco che poi non ricevette l'ok
dell'Fda. Per il colosso transalpino Sanofi-Aventis si preparano tempi duri.
Uno studio di avvocati americani ha annunciato di aver depositato una causa collettiva di risarcimento (class action) contro Sanofi,
presso il tribunale del distretto Sud di New York. Questa procedura, lanciata
dallo studio Schiffren Barroway Topaz & Kessler, è per conto di
tutti gli azionisti del gruppo farmaceutico francese. In particolare, secondo
gli avvocati, sotto accusa sono le dichiarazioni in pompa magna sugli effetti
miracolosi del suo medicinale contro l'obesità, battezzato Acomplia
(ma venduto negli Stati Uniti sotto il nome di Zimulti), che hanno alimentato
un'anomala crescita delle quotazioni del titolo. Secondo la società,
il farmaco avrebbe dovuto incrementare il giro d'affari del gruppo
addirittura per diversi miliardi di dollari. Ma il 13 giugno dello scorso
anno, una divisione dell'autorità americana incaricata di omologare il
nuovo farmaco, la Food and drug administration (Fda), ha bocciato Acomplia
stimando che la casa farmaceutica francese non avesse fornito sufficienti
informazioni sugli effetti psicologici collaterali. Di conseguenza il
controllore ha raccomandato all'Fda di non autorizzare la vendita del
trattamento. Sicchè gli avvocati newyorkesi hanno invitato tutti i
soci che hanno acquistato azioni Sanofi tra il 17 febbraio 2006 e il 13
giugno 2007, e che si sentono danneggiati dall'anomalo andamento del titolo,
ad aderire alla class action. Ma quale sarebbe, in concreto, il danno
provocato? è presto detto: nelle due sedute successive al giudizio
della Fda l'azione Sanofi ha perso in borsa circa il 7%.
Dunque, un brutto colpo per la società che peraltro si aggiunge alla
procedura di class action già intentata nel novembre 2007 dallo studio
Couglin Stoia Geller Rudman & Robin LLP. Tale causa collettiva è stata però intentata presso la corte dello
stato di New York in nome di alcuni investitori istituzionali. Nella
fattispecie gli avvocati contestano all'azienda la diffusione di informazioni
false e tendenziose sulle prospettive di Acomplia.L'unica nota positiva della
giornata di ieri per Sanofi-Aventis è l'accordo esclusivo di
collaborazione e di commercializzazione stipulato con il gruppo olandese
Crucell, riguardo a un prodotto di nuova generazione contro la rabbia. I
termini dell'accordo prevedono che il gigante francese verserà un
pagamento iniziale di 10 milioni di euro a Crucell, seguito da una somma da
corrispondere a rate che potrebbe raggiungere l'ammontare totale di 66,5
milioni. Un farmaco promettente, sempre che non venga bloccato dalle
autorità. In ogni caso stavolta Sanofi si guarderà bene dal
fare qualsivoglia annuncio prima di avere ottenuto le autorizzazioni.
(riproduzione riservata) MF - Primo Piano Numero 003, pag. 2 del
4/1/2008 Autore: Emerick de Narda.
( da "Milano Finanza
(MF)" del 04-01-2008)
MF Class action, comincia il gran ballo Al nuovo
strumento giuridico si potrà ricorrere solo a luglio, ma già
fioccano gli annunci. I primi a scendere in campo sono stati commercianti e
consumatori di Ascoli Piceno, in guerra con i gestori dell'acquedotto in
panne da giorni. Intanto Catone e De Gregorio vogliono
azioni collettive contro Bassolino Per attivarle davvero bisognerà
attendere il 1 luglio, ma l'effetto annuncio è una tentazione troppo
forte e così, a pochi giorni dal Capodanno già associazioni e
politici stanno promuovendo le prime class action. Le più
veloci in assoluto sono state la Confcommercio di Ascoli Piceno, affiancata
da Confesercenti, Federconsumatori, Codacons, Movimento difesa del
consumatore e Cittadinanza attiva, che hanno annunciato l'intenzione di
promuovere un'azione collettiva per chiedere un
risarcimento al Consorzio idrico intercomunale del Piceno, che gestisce
l'acquedotto locale. Il crollo di un ponte della rete idrica, avvenuto il 28
dicembre, ha portato prima all'interruzione dell'erogazione dell'acqua e ora
a un drastico razionamento del servizio, che tocca 16 comuni, oltre al
capoluogo, e raggiunge circa 120 mila abitanti.Secondo le associazioni il
ponte era vecchio e necessitava di manutenzione, a questo punto, come ha
spiegato il direttore della Confcommercio di Ascoli, Giorgio Fiori, "il
danno c'è stato e pertanto qualcuno dovrà pure risarcirlo, se
verranno confermate negligenze e responsabilità dirette". La
class action, ha aggiunto Fiori, è giustificata perché "gli
operatori che vengono spesso additati come speculatori (anche in questo caso
c'è chi ci ha assurdamente accusati di avere aumentato i prezzi
dell'acqua minerale!) e che debbono sostenere eccessivi oneri, anche per le
depurazioni delle acque, hanno il diritto di essere tutelati". Ma la
notizia che da giorni occupa le aperture di tutti i giornali è
l'emergenza rifiuti in Campania, con i blocchi stradali e la rivolta contro i
siti di stoccaggio e allora ecco subito annunciate altre class action contro
Antonio Bassolino e company. Ad annunciarle sono stati ieri Giampiero Catone,
già Udc ora parlamentare della Democrazia cristiana per le autonomie,
e Sergio De Gregorio, presidente della commissione difesa del Senato eletto
con Antonio Di Pietro ma passato poi alla Cdl con il suo movimento, Italiani
nel mondo. "Bisogna intraprendere un'azione di risarcimento collettiva per le attività, commerciali,
alimentari, turistiche e per tutti coloro che hanno subito e stanno subendo
danni economici a causa dei rifiuti a Napoli e nella regione Campania",
ha dichiarato Catone, mentre De Gregorio ha annunciato che "il 25
gennaio prossimo, in occasione della convention nazionale alla quale
sarà presente anche Silvio Berlusconi, avvieremo una raccolta di firme
per realizzare una class action nei confronti dei responsabili del più
grave disastro ecologico dell'Italia moderna".C'è da giurarci che
di qui alla prossima estate di annunci del genere ce ne saranno parecchi, la
class action, introdotta dal maxi emendamento alla finanziaria
entrerà, infatti, in vigore dal prossimo primo luglio. Potrà
essere promossa da tutte le associazioni dei consumatori iscritte all'elenco
del ministero dello sviluppo economico e dai comitati e le associazioni
costituiti ad hoc per rappresentare gli interessi collettivi da far valere.
Diversamente dal modello americano, la class action italiana non potrà
essere promossa da singoli consumatori, ma lascerà le porte aperte
delle adesioni, da presentare in forma rigorosamente scritta, fino
all'udienza conclusiva del giudizio di appello. A decidere dovrà
essere sempre il tribunale, che però avrà la facoltà di
respingere la richiesta, nel caso sia giudicata infondata o se non fosse
riscontrato l'interesse collettivo. (riproduzione riservata) MF
- Primo Piano Numero 003, pag. 2 del 4/1/2008 Autore: Mauro
Romano.
( da "Giornale di
Vicenza, Il" del 04-01-2008)
DEBUTTA LA CLASS ACTION. Ad Ascoli Manca l'acqua: parte una causa collettiva
Debutta, da Ascoli Piceno, la "class action", introdotta dalla
legge Finanziaria. La Confcommercio intraprenderà un'azione legale di
risarcimento collettiva per i danni subiti da bar e ristoranti in seguito al guasto
all'acquedotto che ha lasciato la città a secco da giorni e proprio
sotto le festività natalizie e di fine anno. I disagi sono
iniziati sette giorni fa, con la fornitura d'acqua limitata o addirittura
inesistente per circa 120.000 persone a causa di un guasto a una conduttura a
Tallacano che interessa Ascoli Piceno e altri 16 Comuni della Vallata del
Tronto. Problemi che hanno coinvolto anche le aziende della zona. Adiconsum e
Codacons hanno annunciato un esposto alla Procura e anche loro si apprestano
a intraprendere una causa collettiva di
risarcimento.
( da "Provincia
Pavese, La" del 04-01-2008)
Cronaca Strade imbiancate, prime proteste A Voghera e
in Val Staffora i disagi provocati dai fiocchi L'EMERGENZA I mezzi circolano
ma non bastano VOGHERA. Voghera e l'Oltrepo sotto la neve. Strade imbiancate
a Voghera con i primi disagi segnalati in alcune zone di periferia (in
particolare nel quartiere Est). Sono da due giorni in circolazione e mezzi
spargi-sale e spargi-sabbia (gli spazzaneve entrano in azione lungo le strade
urbane quando si supera la soglia dei cinque centimetri di precipitazione
nevosa). Un'azione di pulizia delle strade che segue il programma predisposto
a suo tempo dall'amministrazione comunale. Neve abbondante anche in Valle
Staffora con problemi in particolare nella zona di Pian del Poggio, ma anche
negli altri centri. Nella zona di Cecima viene segnalata l'esigenza di un
più efficace intervento sulle arterie principali. Varzi innevata. La
neve che aveva cominciato già a cadere mercoledì, ha infittito,
nella giornata di ieri il suo spessore su tutte le strade del comprensorio
montano che fa capo a Varzi. Sono oltre venti i centimetri caduti. E non
smette. Nel capoluogo della valle Staffora è entrato in funzione il
servizio di spazzaneve dato in affidamento dal Comune a diverse imprese
agricole del posto. La squadra di spalatori, guidata dal geometra Luigi
Muzio, è composta da otto elementi e sta provvedendo in queste ore a
ripulire le strade interne del capoluogo e delle più importanti
frazioni fra cui Saliano, Pietragavina, Cella, Castellaro, Nivione e
Bosmenso. Gli spazzaneve hanno raggiunto anche Dego, la più alta
frazione del comune situata nell'alta valle del torrente Lella al confine con
la provincia di Alessandria. Tutte strade vengono al momento, con qualche
fatica, tenute aperte e tra esse anche il nuovo raccordo tra Rosà e
Pietragavina. Anche dal Comune del Brallo i 20 centimetri di
neve sono stati affrontati dagli spazzaneve del Comune che hanno raggiunto
per tempo anche il rifugio Nassano del Cai gestito da Roberto Bassini. Rimane chiusa per tutto il periodo invernale la provinciale che
da Colletta raggiunge il passo del Giovà lunga circa 13 chilometri,
mentre per il tratto Giovà-Fontana Morone provvede direttamente
l'azienda autonoma di assistenza lavoro che gestisce il sito Rai realizzato
dallo stesso ente in vetta al monte Lesima. Il Comune di Menconico
retto dal sindaco Livio Bertorelli ha provveduto ad evitare che l'abbondante
nevicata isolasse il centro turistico sportivo "La Pernice Rossa"
sorta in località Roncassi-Scaparina. Questo Comune, durante le
nevicate, tiene precauzionalmente chiuse le strade che da San Pietro Casasco
scende al Molino in riva al torrente Aronchio, la costa di Follino che
raggiunge Montemartino. La Valsaia raggiunge i Tre Passi sulla ex statale del
Penice e il tratto che dal centro Rai-Tv sale in vetta al monte Penice. Le
strade provinciali che dal fondo valle di Casanova Staffora raggiungono Pian
dell'Armà e il villaggio turistico sportivo di Pian del Poggio una
attraverso Cegni e l'altra passando per Pianostano e Casale Staffora sono in
queste ore oggetto di operazioni di sgombero dalla neve. Si scia in alta
valle.. La neve di queste giorni ha un risvolto positivo per l'indotto
turistico della valle Staffora. Oggi aprono, infatti, gli impianti della
seggiovia di Posto che dalla stazione di partenza di Pian del Poggio sale in
vetta al Monte Chiappo dove è sempre tenuto aperto un rifugio
ristorante. Gli impianti sciistici entrano insomma in piena attività.
(f.g. e f.d.).
( da "Repubblica, La" del
04-01-2008)
class="hilite">Economia
Scatta la prima "class="term">class class="term">action"
Ascoli a secco cerca il risarcimento Chiusi ristoranti e bar, la Barilla ha
dovuto rallentare la produzione LUISA GRION ROMA -Rimasti a secco, senza
acqua da giorni, i cittadini di Ascoli Piceno sono tutti d'accordo: qui ci
vuole la class-class="term">action.
Consumatori, piccole imprese e commercianti della città marchigiana
avvieranno assieme la prima azione collettiva di
risarcimento mai intrapresa in Italia. A renderla possibile è una
norma inserita nell'ultima Finanziaria, in vigore da Capodanno, anche se nei
fatti per far decollare davvero il provvedimento bisognerà aspettare
giugno (mese a partire del quale i tribunali potranno effettivamente
accettare le domande e avviare - se sarà il caso - i tre gradi di
giudizio). Ma ad Ascoli Piceno si stanno già preparando le carte: dal
28 dicembre la città, assieme ad altri 16 comuni della valle del
Tronto, patisce una fornitura d'acqua inesistente o limitatissima per via di
un guasto in una conduttura dell'acquedotto. Ora l'emergenza sta rientrando,
ma per il ritorno alla normalità ci vorranno ancora un paio di
settimane. Nel frattempo, proprio durante le Feste, danni e disagi si sono
moltiplicati: la Barilla, per mancanza di una delle materie prime ha dovuto
far saltare qualche turno nei suoi stabilimenti, bar e ristoranti hanno visto
sfumare gli incassi sperati, i cittadini sono rimasti a secco. Ecco quindi
l'annuncio ufficiale: le associazioni d'imprese del commercio Confcommercio,
Confesercenti e quelle dei consumatori Federconsumatori, Codacons, Movimento
difesa del consumatore e Cittadinanza attiva si avvarranno della class-class="term">action
per ottenere gli aspettati risarcimenti. Gli avvocati del Codacons precisano
che in attesa della scadenza di giugno "è doveroso attivarsi
subito per predisporre tutti gli strumenti necessari", Confcommercio ha
annunciato che accerterà i reali danni subiti dalle imprese associate.
Poi la parola passerà al giudice del Tribunale incaricato che
dovrà valutare se esistono o meno le condizioni per accettare la causa
collettiva. Bisognerà aspettare qualche mese,
dunque, ma qualche perplessità già esiste. Dalle sedi nazionali
di Adusbef e Federconsumatori s'invita alla prudenza. "Stiamo attenti a non
lanciarci in azioni temerarie - avverte Rosario
Trefiletti, presidente di Federconsumatori - è
probabile che ad Ascoli le cause per intentare la class-class="term">action esistano, ma l'azione va
usata sempre come ultima possibilità, dopo aver vagliato tutte le
strade per ottenere giustizia. Il procedimento è complesso e noi non
vogliamo e non possiamo sbagliare, per questo prima di partire con i casi che
riteniamo più eclatanti preferiamo aspettare le valutazioni di un pool
di esperiti". Al momento di casi eclatanti le due associazioni ne hanno
individuati otto: dalla vicenda Parmalat a quella dei mutui indicizzati, dai
bond argentini all'Rc auto.
( da "Virgilio Notizie" del
04-01-2008)
03-01-2008 18:47 Pool di avvocati da Inm per
risarcimento disastro ambientale Roma, 3 gen. (Apcom) - "Italiani nel
mondo metterà a disposizione dei napoletani un pool di avvocati per
promuovere un'azione collettiva di risarcimento per il disastro ambientale
provocato dall'emergenza rifiuti". Lo fa sapere il leader del movimento,
Sergio De Gregorio, il quale anticipa che "il 25 gennaio prossimo, in
occasione della convention nazionale alla quale sarà presente anche
Silvio Berlusconi, avvieremo una raccolta di firme per realizzare una class="term">class class="term">action nei confronti dei
responsabili del più grave disastro ecologico dell'Italia
moderna". "È indegno - sostiene De Gregorio - che, mentre
nei quartieri napoletani esplode la rabbia dei residenti e si arriva perfino
ad appiccare il fuoco a un bus, gli autori di questo scempio restino
arroccati nelle loro torri d'avorio, ad aspettare la tempesta che passa.
Stavolta non sarà il tempo a lenire la ferita, ma la giustizia che
sarà chiamata a class="hilite">restituire
ai napoletani la dignità strappata loro dalla incompetenza e dalla
protervia di una classe dirigente che ha portato
Napoli nel baratro, trincerandosi dietro false promesse e meschine operazioni
di depistaggio. La class="term">class class="term">action
di Italiani nel mondo sarà rivolta contro gli Enti locali che, in
quindici anni di inerzia, hanno creato una situazione diventata ormai
ingestibile".
( da "Nazione, La
(Nazionale)" del 04-01-2008)
Pubblicato anche in: (Giorno, Il (Nazionale)) (Resto del
Carlino, Il (Nazionale))
RETE IDRICA IN TILT I SERBATOI SARANNO RIEMPITI DI
NOTTE DIROTTANDO IL FLUSSO DAL FERMANO. NORMALITÀ ANCORA LONTANA Torna
l'acqua ad Ascoli: 'in prestito' e con il contagocce di RAFFAELE VITALI ?
ASCOLI PICENO ? COME IN GUERRA: quando si è in difficoltà, ci
si mette d'accordo e si lavora per uscirne. Dopo sette giorni senz'acqua
Ascoli si scopre compatta. O almeno prova a esserlo. Bagarre politiche
permettendo, ci sono una crisi da superare, soluzioni da trovare e,
soprattutto, un acquedotto da riparare. Quel ponte crollato a Tallacano,
impervia frazione tra i monti del Piceno, non si rialzerà tanto
facilmente. Anzi. "Ci vorranno almeno tre settimane di lavoro ? ha
sottolineato Nigrotti, presidente della Ciip, la società che gestisce
le acque territoriali ? prima che il flusso dell'acqua torni normale".
Un tempo lungo, tanto, forse troppo, ma che non pare avere alternative migliori.
SONO SOLO DUE le strade percorribili per rimediare alla catastrofe del 28
dicembre: sistemare i tubi crollati, interrandoli, o costruire un nuovo ponte
in acciaio bullonato, che richiede l'uso di una gru da 120 tonnellate.
Entrambe le vie sono impervie e presentano rischi di realizzazione, ma non
hanno alternative. Una o l'altra, non cambiano i tempi: tre settimane di
lavoro, senza sosta. Difficile che il sopralluogo di oggi del Genio pontieri
dell'esercito possa portare qualcosa di nuovo. I tecnici e gli ingegneri
della Protezione civile nazionale, intervenuti ieri sul terreno e negli
incontri tra Ciip e istituzioni, hanno escluso un loro intervento,
"perché ? ha spiegato il presidente della Provincia, Rossi ? hanno
bisogno di grandi spazi per realizzare le opere". Spazi che Tallacano
non offre, con la sua gola impervia e piena di alberi. Da una notizia brutta
? le tre settimane per tornare alla normalità ? a una bella. Da questa
mattina, per cinque ore consecutive dalle 7 alle 12, l'acqua
raggiungerà tutta Ascoli e la sua vallata, grazie al sacrificio di
numerosi comuni in provincia di Fermo e della zona di San Benedetto del
Tronto che si vedranno chiudere i rubinetti durante le ore notturne. "Un
risultato importante ? commenta il sindaco del capoluogo, Celani ? che
permetterà alle famiglie di riempire in casa le proprie damigiane e
che consentirà da lunedì la regolare riapertura delle
scuole". Un risultato raggiunto con il lavoro e non con le parole, che
invece continunano a spendere politici di ogni parte. Sinistra e destra hanno
giocato a ping pong, rimbalzandosi accuse e responsabilità. Forse ha
ragione il presidente dell'Ato 5, Stefano Stracci, che mercoledì aveva
accusato la Ciip di non avere utilizzato i fondi già stanziati per
mettere a nuovo il tubo-ponte. "I problemi ci sono, e grandi, ma non
è tempo di recriminazioni. C'è gente che lavora 24 ore al
giorno per ridare alle persone la possiblità di vivere normalmente. A
emergenza finita tireremo le somme e qualcuno dovrà pagare". SU
QUESTO SONO tutti d'accordo: dai politici ai cittadini, fino agli studi
legali del Piceno, chiamati a un super lavoro per le richieste di
risarcimento che si stanno preparando a tutti i livelli. Il Codacons Piceno,
infatti, ritiene di dover intraprendere un'azione risarcitoria collettiva nei confronti dell'ente gestore del servizio. class="hilite">"Con il nuovo strumento
di tutela denominato class="term">class class="term">action,
azione collettiva risarcitoria ? fanno sapere gli
avvocati Francesco Ciabattoni ed Elisabetta Morganti ?, è possibile
agire per ottenere il risarcimento dei danno, quando sono lesi i diritti di
una pluralità di consumatori e di utenti". Difficile trovare una
pluralità maggiore delle 120mila persone lasciate per giorni senza
acqua, ed oggi rabbonite con lo zuccherino dei rubinetti a tempo. Ma si sa,
in guerra, ogni piccolo passo avanti è una vittoria. - -->.
( da "Sole 24 Ore, Il" del
04-01-2008)
Il Sole-24 Ore sezione: PRIMA data: 2008-01-04 - pag:
1 autore: ... CAUSE COLLETTIVE ... La grande corsaallaclassaction (che ancora
non c'è) di Marco Bellinazzo S omiglia tanto all'Isola che non
c'è di Peter Pan la class action tricolore. Non esiste, ma chi ci
crede può chiudere gli occhi e volarci. Così, da quando la disciplina dell'azione collettiva (dopo
anni di tentativi falliti) è approdata nella Finanziaria 2008, non
passa giorno senza che qualcuno si affretti a brandirla. Ieri, per esempio,
la Confcommercio di Ascoli ha annunciato una class action contro la
società che gestisce l'acquedotto locale, rea di aver lasciato
senz'acqua, nel periodo natalazio, bar e ristoranti del Piceno. Mentre
diversi parlamentari hanno già fatto sapere che schiereranno pool di
legali a fianco dei cittadini campani vittime dell'emergenza rifiuti. Peccato
che al debutto della class action manchino 177 giorni. Prima del prossimo
mese di luglio, in Italia, non se ne potranno imbastire. Eppure, per i Peter Pan
delle azioni collettive qualche speranza c'è. La Finanziaria non pone
una barriera temporale per questo tipo di liti. Che, quindi, potranno essere
anche retroattive. E c'è da scommettere che saranno molte le vicende
del recente passato ( da Parmalat a Cirio, dai derivati-capestro ai Tango-
bond) a ispirare i paladini delle class action ante litteram.
( da "Messaggero, Il" del
04-01-2008)
Di SERGIO BIAGINI ASCOLIDurerà almeno altre tre
settimane il razionamento idrico ad Ascoli e nella Vallata del Tronto dopo il
crollo del ponte canale di Tallacano. E se già da oggi l'acqua
tornerà dalle 7 alle 12 non si placano le proteste e le polemiche. Ci
sono ancora quartieri e frazioni nei 17 comuni interessati dall'emergenza
idrica che dal 28 dicembre non ricevono un goccio d'acqua. E mentre in tanti
chiedono alla Ciip Spa che gestisce l'acquedotto quantomeno il blocco delle
prossime bollette, class="hilite">si
preparano le azioni risarcitorie collettive da attivare con il meccanismo
della class="term">class
class="term">action. A fornire
l'assistenza per le istruttorie degli utenti saranno diverse associazioni del
commercio e dei consumatori tra cui Confcommercio, Confesercenti,
Federconsumatori, Codacons, Movimento difesa del consumatore e Cittadinanza
attiva di Ascoli. Ad essere danneggiati soprattutto sotto il periodo di
Natale e Capodanno sono stati bar, ristoranti, parrucchierie. Molti esercizi
sono rimasti chiusi e i cenoni sono stati garantiti solo dall'intervento
delle autobotti, ben 24 quelle mobilitate anche da altre regioni, che hanno
funzionato anche nella notte di San Silvestro. Cittadinanzattiva e il
Movimento difesa del cittadino di Ascoli chiedono un tavolo di conciliazione
per semplificare le liquidazioni degli indennizzi agli utenti, avviando una
procedura stragiudiziale conciliativa con le associazioni dei consumatori. Ma
è certo che molte cause civili partiranno contro la Ciip Spa. Ieri in
una riunione tenutasi a San Benedetto anche molti sindaci della Vallata del
Tronto hanno deciso di chiedere alla società "Cicli
integrati" un rimborso per gli utenti fin dalla prossima bollettazione.
Ieri un esperto della Protezione civile nazionale, Luigi Da Adeppo si
è recato sul luogo del crollo con il presidente della Provincia
Massimo Rossi e con il coordinatore della sala operativa integrata Dante
Merlonghi per verificare le possibili soluzioni tecniche per un ripristino
definitivo della condotta dell'acquedotto Pescara. Si parla anche della
realizzazione di un ponte in ferro. In mattinata il prefetto Alberto Cifelli
dopo aver sentito il presidente della Ciip, Paolo Nigrotti ed i tecnici, aveva
convocato i diciasette sindaci tra cui quello di Ascoli Piero Celani e di San
Benedetto Giovanni Gaspari per valutare le esigenze della popolazione e in
particolare delle scuole che lunedì riapriranno i battenti.
( da "Messaggero, Il" del
04-01-2008)
Di LUCA LIPPERA Per le "multe pazze" e non
solo per le multe si prospetta un cataclisma. Centinaia di migliaia di
Cartelle Esattoriali nate dalle contravvenzioni potranno essere dichiarate
illegittime dai Giudici di Pace "perché non indicano chiaramente, con
nome e cognome, chi è il responsabile del procedimento di
riscossione". Cioè il funzionario che lo segue. Il terremoto
nasce non dal "colpo di sole" di un azzeccagarbugli ma da
un'ordinanza della Corte Costituzionale: la numero 377 del 9 novembre scorso,
presidente Franco Bile, relatore Sabino Cassese. Solo ora se ne comincia a
percepire l'esplosività. Ma le parole dei giudici supremi sono
inequivocabili: "...l'obbligo di indicare il responsabile, lungi
dall'essere un inutile adempimento, ha lo scopo di assicurare il diritto alla
difesa e la trasparenza della attività amministrativa".
L'ordinanza consultabile su internet via Google prospetta un'arma quasi
invincibile contro le "multe pazze". Resta sempre valido un
principio: se tutto è in regola, non resta che pagare. Ma ora i
cittadini che riceveranno una Cartella Esattoriale senza i requisiti prescritti
dalla Corte potranno fare ricorso con un'enorme possibilità di vederlo
accolto: le sentenze dei supremi giudici italiani hanno di fatto valore di
legge. Il discorso vale, potenzialmente, anche per milioni di vecchie
Cartelle. Può darsi che ne siano nati, nel frattempo, procedimenti
esecutivi, ipoteche e Fermi Auto. Se era illegittimo il documento da cui
tutto ha avuto origine, è chiaro che il cittadino, con la cosiddetta
opposizione all'esecuzione, ha la possibilità di contestare la richiesta
di denaro. Alcune associazioni di consumatori, di fronte alla portata
(potenzialmente enorme) dell'ordinanza, class="hilite">stanno
valutando la possibilità di una causa collettiva (la cosiddetta class="term">class class="term">action propugnata dall'ultima
Finanziaria) per far annullare milioni di cartelle e quindi di multe.
L'amministrazione, ovviamente, non starà a guardare. Ci sono in gioco
crediti per centinaia di milioni di euro a favore delle varie amministrazioni
dello Stato. La sentenza dei supremi giudici, valida per tutto il Paese, non
si occupa specificamente di multe. I principi vengono "dettati" per
tutte le Cartelle e nelle Cartelle può esserci qualunque cosa: tasse
sul reddito, Ici, Tari, contributi evasi: le sanzioni al Codice della Strada,
in fondo, sono una parte minore del totale. L'onda sismica che potrebbe
estirpare alla radice il caos delle "multe pazze" parte
nientepopodimeno che dal Veneto. Un cittadino di Chiampo, Giuseppe Faedc,
ricevuta una Cartella senza il nome del responsabile del procedimento, si
è rivolto alla Commissione Tributaria Regionale di Venezia. Il suo
avvocato ha ricordato, in udienza, che la Legge N. 212 del 2000, lo Statuto
dei Diritti del Contribuente, imponeva (articolo 7, comma 2) l'indicazione.
Nome e cognome, insomma: la sola dicitura Gerit, per stare all'esempio di
Roma, non basta. L'ente che aveva emesso la Cartella, il Comune di Chiampo,
ha prospettato una ipotetica questione di legittimità costituzionale
della norma e i giudici di Venezia hanno interpellato la Corte
Costituzionale. Volevano un parere supremo, insomma, e la Corte
l'"oracolo" del nostro sistema giuridico lo ha emesso. "La
questione di legittimità costituzionale hanno concluso i giudici
è manifestamente infondata". "Ogni provvedimento
amministrativo si legge nell'ordinanza richiede atti di notificazione e di
pubblicità... L'obbligo di indicare il responsabile ha lo scopo di
assicurare la trasparenza dell'attività amministrativa, la piena
informazione del cittadino e la garanzia della difesa, che sono altrettanti
aspetti del principio di imparzialità della pubblica amministrazione
predicato dall'articolo 97 della Costituzione". La decisione, adottata
nel Palazzo della Consulta, davanti al Quirinale, è del 5 novembre.
L'ordinanza è stata depositata quattro giorni dopo. La pubblicazione
integrale è di pochi giorni fa. Da quel momento stuoli di avvocati
sono al lavoro. Tanti cittadini tartassati dalle "multe pazze"
intravedono a prescindere dagli altri motivi di ricorso la possibilità
di vincere la loro battaglia. I legali delle amministrazioni, a cominciare da
quelli del Comune di Roma, affilano le armi. Il Campidoglio rischia di veder
svanire centinaia di milioni di euro. Ci vorrà "fantasia"
giuridica per disinnescare la bomba dei giudici supremi.
( da "Repubblica.it" del
04-01-2008)
La città da giorni senza acqua, chiusi
ristoranti e bar la Barilla ha dovuto rallentare la produzione Arriva la
prima "class="term">class class="term">action"
Ascoli a secco cerca il risarcimento di LUISA GRION Arriva la prima "class="term">class class="term">action" Ascoli a secco
cerca il risarcimento"/> In coda per l'acqua ROMA - Rimasti a secco,
senza acqua da giorni, i cittadini di Ascoli Piceno sono tutti d'accordo: qui
ci vuole la class-class="term">action.
Consumatori, piccole imprese e commercianti della città marchigiana
avvieranno assieme la prima azione collettiva di risarcimento
mai intrapresa in Italia. A renderla possibile è una norma inserita
nell'ultima Finanziaria, in vigore da Capodanno, anche se nei fatti per far
decollare davvero il provvedimento bisognerà aspettare giugno (mese a
partire del quale i tribunali potranno effettivamente accettare le domande e
avviare - se sarà il caso - i tre gradi di giudizio). Ma ad Ascoli
Piceno si stanno già preparando le carte: dal 28 dicembre la
città, assieme ad altri 16 comuni della valle del Tronto, patisce una
fornitura d'acqua inesistente o limitatissima per via di un guasto in una
conduttura dell'acquedotto. Ora l'emergenza sta rientrando, ma per il ritorno
alla normalità ci vorranno ancora un paio di settimane. Nel frattempo,
proprio durante le Feste, danni e disagi si sono moltiplicati: la Barilla,
per mancanza di una delle materie prime ha dovuto far saltare qualche turno
nei suoi stabilimenti, bar e ristoranti hanno visto sfumare gli incassi
sperati, i cittadini sono rimasti a secco. Ecco quindi l'annuncio ufficiale: le
associazioni d'imprese del commercio Confcommercio, Confesercenti e quelle
dei consumatori Federconsumatori, Codacons, Movimento difesa del consumatore
e Cittadinanza attiva si avvarranno della class-class="term">action per ottenere gli
aspettati risarcimenti. Gli avvocati del Codacons precisano che in attesa
della scadenza di giugno "è doveroso attivarsi subito per
predisporre tutti gli strumenti necessari", Confcommercio ha annunciato
che accerterà i reali danni subiti dalle imprese associate. Poi la parola
passerà al giudice del Tribunale incaricato che dovrà valutare
se esistono o meno le condizioni per accettare la causa collettiva.
Bisognerà aspettare qualche mese, dunque, ma qualche
perplessità già esiste. Dalle sedi nazionali di Adusbef e
Federconsumatori s'invita alla prudenza. "Stiamo attenti a non lanciarci
in azioni temerarie - avverte Rosario Trefiletti,
presidente di Federconsumatori - è probabile che ad Ascoli le cause
per intentare la class-class="term">action
esistano, ma l'azione va usata sempre come ultima possibilità, dopo
aver vagliato tutte le strade per ottenere giustizia. Il procedimento
è complesso e noi non vogliamo e non possiamo sbagliare, per questo
prima di partire con i casi che riteniamo più eclatanti preferiamo
aspettare le valutazioni di un pool di esperiti". Al momento di casi
eclatanti le due associazioni ne hanno individuati otto: dalla vicenda
Parmalat a quella dei mutui indicizzati, dai bond argentini all'Rc auto. (4
gennaio 2008.
( da "Repubblica.it" del
04-01-2008)
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LAVORO - l'offerta del giorno 4382 offerte Cercalavoro FORMAZIONE Conferenze
Eventi SCUOLA Master almaLaurea Guida Universit.
( da "Arena.it, L'" del
04-01-2008)
DEBUTTA LA CLASS ACTION. Ad Ascoli Manca l'acqua, parte una causa collettiva
Debutta, da Ascoli Piceno, la "class action", introdotta
dalla legge Finanziaria. La Confcommercio intraprenderà un'azione
legale di risarcimento collettiva per i danni subiti da bar e ristoranti in seguito al guasto all'acquedotto
che ha lasciato la città a secco da giorni e proprio sotto le
festività natalizie e di fine anno. I disagi sono iniziati
sette giorni fa, con la fornitura d'acqua limitata o addirittura inesistente
per circa 120.000 persone a causa di un guasto a una conduttura a Tallacano
che interessa Ascoli Piceno e altri 16 Comuni della Vallata del Tronto.
Problemi che hanno coinvolto anche le aziende della zona. Adiconsum e
Codacons hanno annunciato un esposto alla Procura e anche loro si apprestano
a intraprendere una causa collettiva di
risarcimento. .
( da "Giornale di
Vicenza.it, Il" del 04-01-2008)
DEBUTTA LA CLASS ACTION. Ad Ascoli Manca l'acqua: parte una causa collettiva
Debutta, da Ascoli Piceno, la "class action", introdotta
dalla legge Finanziaria. La Confcommercio intraprenderà un'azione
legale di risarcimento collettiva per i danni subiti da bar e ristoranti in seguito al guasto
all'acquedotto che ha lasciato la città a secco da giorni e proprio
sotto le festività natalizie e di fine anno. I disagi sono
iniziati sette giorni fa, con la fornitura d'acqua limitata o addirittura
inesistente per circa 120.000 persone a causa di un guasto a una conduttura a
Tallacano che interessa Ascoli Piceno e altri 16 Comuni della Vallata del
Tronto. Problemi che hanno coinvolto anche le aziende della zona. Adiconsum e
Codacons hanno annunciato un esposto alla Procura e anche loro si apprestano
a intraprendere una causa collettiva di
risarcimento. .
( da "Brescia Oggi" del
04-01-2008)
CAUSA COLLETTIVA. Il debutto ad
Ascoli Manca l'acqua: parte la prima class action Debutta, da Ascoli
Piceno, la "class action", introdotta dalla legge Finanziaria. La
Confcommercio intraprenderà un'azione legale di risarcimento collettiva per i danni subiti da bar e ristoranti in seguito al guasto
all'acquedotto che ha lasciato la città a secco da giorni e proprio
sotto le festività natalizie e di fine anno. I disagi sono
iniziati sette giorni fa, con la fornitura d'acqua limitata o addirittura
inesistente per circa 120.000 persone a causa di un guasto a una conduttura a
Tallacano che interessa Ascoli Piceno e altri 16 Comuni della Vallata del
Tronto. Problemi che hanno coinvolto anche le aziende della zona. Adiconsum e
Codacons hanno annunciato un esposto alla Procura e anche loro si apprestano
a intraprendere una causa collettiva di
risarcimento.
ARTICOLI DAL 20 DICEMBRE 2007 AL 1° GENNAIO 2008
Benzina
troppo carapetrolieri convocatidal ministro Bersani
( da "Secolo XIX, Il"
del 20-12-2007)
Class
Action, tutela nella salute? ( da "Salute (La Repubblica)" del
20-12-2007)
FINANZIARIA/
MANZIONE: SI' TORMENTATO, DA GENNAIO NUOVA FASE
( da "Virgilio Notizie"
del 20-12-2007)
Sinistra:
non solo sigle, ma persone, percorsi di vita
( da "Liberazione"
del 20-12-2007)
FINANZIARIA/
UNIONE SUPERA DOPPIA FIDUCIA,DOMANI ULTIMO ATTO-punto
( da "Virgilio Notizie"
del 20-12-2007)
FINANZIARIA/
DA ICI A CLASS ACTION, LE NOVITA' APPROVATE OGGI -2-
( da "Virgilio Notizie"
del 20-12-2007)
Class
action, avvocati a confronto ( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Est)" del
21-12-2007)
La
Finanziaria che sorride alle aziende ( da "Manifesto, Il" del
21-12-2007)
FINANZIARIA:
LEGAMBIENTE, NESSUN PROVVEDIMENTO STRUTTURALE SU AMBIENTE
( da "Asca"
del 21-12-2007)
Finanziaria:
ecco le nuove norme ( da "ADN Kronos" del
21-12-2007)
DOPPIO
Sì, FINANZIARIA VICINA AL TRAGUARDO
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 21-12-2007)
Eurostar
bloccato per 8 ore Risarcimento da 800 euro di Redazione - venerdì 21
dicembre 2007, 14:51 ... ( da "Giornale.it, Il" del
21-12-2007)
FINANZIARIA/
CON TRIS FIDUCIE LA MANOVRA E' ANCORA 'MONSTRE'-punto
( da "Virgilio Notizie"
del 21-12-2007)
Segue da
pagina 1 Silvia - Non so dire se riusciremo nella sfida, ma so che la
sinistra dovrebbe provarci "a partire da sé", cioè attuando
una vera rivoluzione politica al suo inte
( da "Liberazione"
del 21-12-2007)
Telefono
Blu: i costi di ricarica son tornati? ( da "Punto Informatico" del
21-12-2007)
Ok alla
Finanziaria Al via le class action su Parmalat e Cirio
( da "Finanza e Mercati"
del 22-12-2007)
Con
l'ultimo sì al Senato, la Finanziaria è diventata legge.
Numerose le novità ( da "Leggo" del 22-12-2007)
Costa cara
l'odissea Eurostar Ai passeggeri 800 euro a testa Accordo con le Fs: primo
risarcimento collettivo ( da "Giorno, Il (Nazionale)" del
22-12-2007)
Sì
alla Finanziaria delle famiglie Passa la fiducia anche sul welfare
( da "Unita, L'"
del 22-12-2007)
Class
action Arriva la class action nell'ordinamento giuridico italiano.
( da "Stampa, La"
del 22-12-2007)
La class
action introdotta con la legge finanziaria 2007 cambierà il volto
della tutela ( da "Stampa, La" del
22-12-2007)
Finanziaria
e Welfare diventano leggi ( da "Secolo XIX, Il" del
22-12-2007)
<Ma
è tutto finito, un insulto il vertice del 10>
( da "Corriere della Sera"
del 22-12-2007)
Ai
prigionieri dell'Eurostar 800 euro ( da "Corriere della Sera" del
22-12-2007)
E' la
novità della Finanziaria. Arriva in Italia la class action. L'azione
di risarci ( da "Messaggero, Il" del
22-12-2007)
Per una
notte al gelo fanno 800 euro: rimborsi ai "reduci" del Lecce-Roma
( da "Cittadino, Il"
del 22-12-2007)
Maxi
ritardo sull'Eurostar Lecce-Roma I viaggiatori rimborsati con 800 euro
( da "Libero"
del 22-12-2007)
Quei
piccoli azionisti contro i grandi crac
( da "Giornale.it, Il"
del 22-12-2007)
Salirà
il deficit E tanti saluti al risanamento
( da "Giornale.it, Il"
del 22-12-2007)
Le
caratteristiche di un'organizzazione sindacale nazionale
( da "Giornale.it, Il"
del 22-12-2007)
Ok alla
class action Sconti su asili e tessere dei bus
( da "Tempo, Il"
del 22-12-2007)
ROMA - LO
SCORSO ANNO ottennero il taglio d ( da "Resto del Carlino, Il (Nazionale)"
del 22-12-2007)
Il
commissario non basta più ( da "Milano Finanza" del
22-12-2007)
I big si
mettono in trincea ( da "Milano Finanza" del
22-12-2007)
Il codice
dei risparmiatori ( da "Milano Finanza" del
22-12-2007)
E adesso vi
faccio causa ( da "Milano Finanza" del
22-12-2007)
EUROSTAR,
RIMBORSATI 800 EURO A PASSEGGERO ( da "Mattino, Il (Benevento)" del
22-12-2007)
FS: ADUC,
RIMBORSO 800 EURO E' CLASS ACTION 'ALL'AMATRICIANA'
( da "ADN Kronos"
del 22-12-2007)
Class
action e giustizia in affanno ( da "Stampaweb, La" del
22-12-2007)
Finanziaria:
le novità della manovra ( da "Corriere.it" del
22-12-2007)
Finanziaria
con passione ( da "AprileOnline.info" del 22-12-2007)
Palazzo
Madama l'approva con la fiducia e l'ormai consueto contributo determinante
dei senatori a vita. Misure a favore di casa, imprese e famiglie. Prodi:
"Sorrido da qui a qui" ( da "AprileOnline.info" del 22-12-2007)
SCUOLA PER
TUTTI ( da "Azione, L'" del
22-12-2007)
PARMALAT/
CONSUMATORI: ACCORDO CON INTESA STRADA A CLASS ACTION
( da "Virgilio Notizie"
del 22-12-2007)
Inizia la
stagione della class action I primi casi: autostrade, bond argentini,
telefoni, derivati, ferrovie, interessi bancari, assicurazioni
( da "Unita, L'"
del 23-12-2007)
Pronti per
le class action ( da "Stampa, La" del
23-12-2007)
Gli
avvocati discutono di riforma dei giudici di pace
( da "Nuova Venezia, La"
del 23-12-2007)
<Class
action contro le banche> ( da "Gazzetta di Parma (abbonati)" del
23-12-2007)
Un'azione
congiunta ( da "Corriere delle Alpi" del
23-12-2007)
Il Nord
prepara le barricate per il suo scalo ( da "Giornale.it, Il" del 23-12-2007)
Un declino
annunciato ( da "Tirreno, Il" del
23-12-2007)
Adiconsum:
<Le "azioni collettive" solo utopia>
( da "Gazzettino, Il (Padova)"
del 23-12-2007)
FINANZIARIA
2008, LEGAMBIENTE: NESSUN PROVVEDIMENTO STRUTTURALE SULLE GRANDI QUESTIONI
AMBIENTALI ( da "Sestopotere.com" del
23-12-2007)
INTESA
RIMBORSA PARMALAT PER IL CRAC ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del
23-12-2007)
<Class
action contro le banche> ( da "Gazzetta di Parma, La" del
24-12-2007)
Class
action con filtro per le associazioni ( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)" del 24-12-2007)
Parmalat
firma la pace con Intesa ( da "Corriere.it" del
24-12-2007)
PARMALAT:
ADUSBEF, ACCORDO SPIANA STRADA A CLASS ACTION
( da "Wall Street Italia"
del 24-12-2007)
I TITOLI
DEI GIORNALI: ECONOMIA E FINANZA ( da "Asca" del 24-12-2007)
Pendolari,
class action contro Trenitalia ( da "Tribuna di Treviso, La" del
27-12-2007)
L'inestirpabile
avidità e gli eccessi della finanza
( da "Corriere della Sera"
del 27-12-2007)
PECHINO -
Potrebbe essere l'inizio di una vera e propria rivolta contadina in Cina,
come alcuni sino ( da "Messaggero, Il" del
27-12-2007)
Class
Action italiana: azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori
( da "AltaLex"
del 27-12-2007)
ALITALIA:
JANNONE (FI), SIAMO PRONTI AD AZIONI LEGALI
( da "Asca"
del 27-12-2007)
ALITALIA:
JANNONE (FI), SIAMO PRONTI AD AZIONI LEGALI
( da "Virgilio Notizie"
del 27-12-2007)
CRACK
PARMALAT: ACCORDO CON INTESA SANPAOLO, ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI PRONTI A
CLASS ACTION ( da "Sestopotere.com" del
27-12-2007)
Dalla
Giunta Provinciale: approvazione testo Piano di Azione
( da "inalessandria.it"
del 28-12-2007)
Quattro
compiti per l'anno che verrà ( da "Denaro, Il" del
28-12-2007)
"Azione
di governo a 360 gradi" ( da "Giornale di Calabria, Il" del
28-12-2007)
Fondi
commerciali, giro di vite ( da "Secolo XIX, Il" del
29-12-2007)
E con la
<class action> arrivano i grandi affari
( da "Corriere della Sera"
del 29-12-2007)
Eurostar,
passeggeri risarciti ( da "Corriere della Sera" del
29-12-2007)
Consumatori
fantasma ( da "Corriere della Sera" del
29-12-2007)
Azione
collettiva legge dal 1I ( da "Corriere della Sera" del
29-12-2007)
'Class
action' contro la centrale ( da "Provincia di Cremona, La" del
30-12-2007)
Terzo
decreto Bersani, chi rema contro i consumatori Il testo fermo in Senato in
una commissione guidata dal centrodestra. E i conti restano salati
( da "Unita, L'"
del 30-12-2007)
Istituita
con un voto del Consiglio la Consulta comunale degli anziani
( da "Gazzetta del Sud"
del 30-12-2007)
Rc auto,
aboliti i prezzi minimi e gli sconti massimi
( da "Tempo, Il"
del 30-12-2007)
Bordon
(UD): "Bene proposte Dini ma non basta"
( da "ADN Kronos"
del 30-12-2007)
Da gennaio
parte la class action ( da "Piccolo di Trieste, Il" del
31-12-2007)
Le
associazioni stanno studiando 8 dossier per chiedere i risarcimenti
( da "Libertà"
del 31-12-2007)
Class
action, già pronte le prime rivendicazioni
( da "Gazzetta del Sud"
del 31-12-2007)
Da domani
al via la class action otto i dossier ( da "Eco di Bergamo, L'" del
31-12-2007)
Class
action, dal 2008 un'arma in più per i consumatori
( da "Nuova Ferrara, La"
del 31-12-2007) + 6 altre fonti
Le
contromosse di banche e industria ( da "Sole 24 Ore, Il" del
31-12-2007)
Il
ministero accelera sulle ispezioni ( da "Sole 24 Ore, Il" del
31-12-2007)
I super
avvocati contro l'azienda: risparmi sulla sicurezza, ora paghi
( da "Corriere della Sera"
del 31-12-2007)
Parte da
domani il risarcimento collettivo dei danni
( da "Giornale.it, Il"
del 31-12-2007)
I
consumatori promettono battaglia su mutui e tango bond
( da "Libero"
del 31-12-2007)
CLASS
ACTION, PRONTI I PRIMI TRE RICORSI ( da "Mattino, Il (Circondario Sud2)"
del 31-12-2007)
Arriva
anche in Italia la class action ( da "Miaeconomia" del
01-01-2008)
Articoli
( da "Secolo XIX, Il" del
20-12-2007)
Caro prezzi Un litro costa 5,3 centesimi in più
che nel resto d'EuropaFinanziaria al rush finale, il governo chiede la
fiducia Roma. Vola in Italia il prezzo della benzina e batte tutti i record.
Un litro di carburante costa agli automobilisti italiani 5,3 centesimi
più rispetto al resto d'Europa: i dati sono stati diffusi ieri dal
ministro Pierluigi Bersani, che è pronto convocare i petrolieri.
"La situazione inizia preoccupare", ha detto Umberto Carpi,
consigliere per l'energia del ministro. Con sei milioni di italiani che
stanno per mettersi in viaggio per Natale, il governo teme un'impennata dei
prezzi alla pompa durante l'esodo festivo, come fa temere il divario che si
è determinato rispetto all'Europa. A parte un'opera di pressione
rispetto alle compagnie, il governo non ha però molti strumenti per
intervenire, in attesa che entri in vigore la Finanziaria 2008 e siano
così disponibili i nuovi rimedi utilizzabili in questi casi. Da Mister
Prezzi alla sterilizzazione delle accise (le imposte) class="hilite">sulla
benzina fino alla class="term">class class="term">action,
l'azione collettiva attivabile dai consumatori:
anche i petrolieri forse dovranno farei conti con qualche ostacolo
disseminato sulla strada degli aumenti ingiustificati. Intanto, però,
la Finanziaria è alle prese con il giro di boa conclusivo al Senato,
dove il governo ha blindato con la fiducia tre maxi-emendamenti.
"Fiducia inevitabile". Questa sera, si procederà con i primi
due voti; per il terzo bisogna attendere domani. Infine, si passerà a
votare il disegno di legge sul welfare, che dovrebbe tagliare il traguardo
sabato in serata con il quarto voto di fiducia, l'ultimo prima di Natale.
"Non possiamo rischiare l'esercizio provvisorio, esponendo l'Italia al
disastro finanziario. La terza lettura non può essere senza fiducia.
Anche il centrodestra, nel 2004 e nel 2005, usò la fiducia", ha
spiegato il ministro Vannino Chiti. La giornata di ieri non ha riservato
sorprese, nonostante una pregiudiziale di costituzionalità della Lega,
che è caduta nel vuoto. Le opposizioni fanno la loro parte (340 gli
emendamenti presentati) senza molta convinzione ma rimane l'attesa per il
doppio passaggio di oggi, che può riservare un ultimo brivido in vista
del traguardo. Nella maggioranza, non mancano i mugugni ma gli insoddisfatti
ora si stanno concentrando sul decreto di fine anno che sarà varato il
28 dicembre. Ai margini dell'Unione, il senatore Lamberto Dini, che dispone
di tre voti, ha confermato le sue riserve sugli incrementi di spesa nei vari
passaggi tra Senato e Camera. "Il mio è un atteggiamento sempre
più critico rispetto a governo e maggioranza", ha detto Dini. Ma
il suo voto non sembra essere in discussione. Critica anche la Sinistra
Arcobaleno, che invita il governo a rimediare con il decreto di Capodanno:
"Il testo peggiora. Ma questo non giustifica un nostro voto contrario".
Il governo dovrà affrontare la pericolosa strettoia della verifica
politica a metà gennaio: è lì che verranno a galla le
riserve su Finanziaria e welfare. "Sarà l'occasione per
rilanciare l'azione del governo", si è sbilanciato il ministro
Massimo D'Alema. Benzina. In attesa di sperimentare class="term">class class="term">action
e Mister Prezzi, il governo sta tenendo d'occhio i petrolieri, che potrebbero
essere chiamati a spiegare come mai in Italia la benzina è arrivata a
costare più che in tutti i paesi europei, proprio sotto Natale:
"Se la forbice dei prezzi continuerà ad allargarsi, siamo pronti
a convocare le compagnie", ha spiegato il ministro Bersani.
"Vogliamo capire cosa sta succedendo", ha aggiunto il consigliere
Carpi, annunciando un vertice che si terrà oggi al ministero. Intanto,
il mensile Quattroruote ha scoperto che i prezzi più cari nel 2007
sono stati praticati da Shell, Api e Ip (1,292 euro in media) mentre la
più conveniente è stata la Tamoil con 1,284 euro al litro.
Michele Lombardi 20/12/2007 IL TERREMOTO del 1980 in Irpinia: a 27
anni dal sisma sono stati stanziati nuovi fondi per la ricostruzione, su
iniziativa di alcuni deputati della Campania e della Basilicata (Tino
Iannuzzi, Costantino Boffa e Salvatore Margiotta).Nell'immagine d' archivio si
vedono i danni causati dal sisma a Sant' Angelo dei Lombardi. I morti furono
2.570. 20/12/2007 LA DEPUTATA verde Luana Zanella da Venezia, e Marino
Zorzato da Cittadella, Padova (Forza Italia), hanno ottenuto
"l'attuazione degli interventi a sostegno delle popolazioni e delle
attività produttive dei comuni della regione Veneto, colpiti da eventi
alluvionali nell'anno 2007": in totale, 15 milioni di euro per il 2008.
20/12/2007 DOPO il caso di Cortina d'Ampezzo, che ha chiesto di passare dal Veneto
al Trentino Alto Adige (Regione a statuto speciale), un emendamento del
governo ha incrementato il Fondo speciale per le aree svantaggiate confinanti
con le regioni a statuto speciale con 10 milioni di euro per il 2008 e 5
milioni di euro per 2009 e 2010. 20/12/2007.
( da "Salute (La
Repubblica)" del 20-12-2007)
SUPPLEMENTO SALUTE ultimo aggiornamento 20 Dicembre
2007 Stampa pag. 51 Class Action, tutela nella salute? di Tina Simoniello
Sessantatre italiani su cento non si sentono tutelati a sufficienza nei loro
diritti di acquirenti/utilizzatori di beni e servizi. I primi tre settori nei
quali ritengono di essere più indifesi sono l'alimentazione (58%),
l'energia (34%) e salute e sanità (25%). Il 79 per cento dei nostri
connazionali sa dell'esistenza di leggi a difesa del consumatore ma il 63% di
coloro che le conoscono le considera inefficaci e il 52% comunque scarse.
Questi sono alcuni dei risultati dell'indagine di AstraRicerche Speranze e
timori del consumatore presentata nel corso del recente convegno romano
dell'Unione nazionale consumatori su liberalizzazioni e Class Action.
Risultati che suggeriscono che nel nostro paese c'è spazio e bisogno per
l'Azione collettiva, cioè per la possibilità per i consumatori di
intraprendere azioni legali collettive (contro multinazionali, banche....)
per ottenere risarcimenti dell'eventuale danno subito. E dall'incontro, dove
era ospite d'onore Ralph Nader, l'inventore della Class Action
d'Oltreocerano, due volte in corsa alla Casa Bianca ("la Class
Action fa bene ai consumatori e all'economia, purtroppo il mercato oggi
è a favore di chi vende e non di chi compra") è subito
risultato chiaro che il problema non è se la Class Action si
farà o no, ma piuttosto come si farà. Per esempio: chi
sarà titolato a promuoverla? E come evitare che vengano calpestati i
diritti dei consumatori ma anche quelli delle imprese? "Suggerisco un
filtro preventivo per la Class Action: intasare la giustizia civile con
migliaia di azioni collettive non ha senso", ha detto Antonio
Catricalà, presidente dell'Autorità garante. "L'industria
è per il libero mercato, ma non vogliamo che l'azione dei consumatori sia
pretesto di ricatto", ha sostenuto Ettore Artioli, di Confindustria,
"Ci vogliono tempi certi, non anni, e filtri adeguati". Per Guido
Alpa, presidente del Consiglio Nazionale Forense "il testo approvato al
Senato non dava risposte precise, che sono necessarie. Per noi deve essere il
giudice ordinario a poter decidere se è fondata o no una azione collettiva. E l'azione deve poter essere promossa non solo
dalle associazioni ma anche da cittadini". "Non esiste che in
Italia non ci sia la Class Action", ha detto Pierluigi Bersani, ministro
dello Sviluppo economico. "Vogliamo snellire e rendere rapida la norma,
chiarire chi potrà promuove l'azione e porre un filtro".
Correzioni avvvenute alla Camera. In un'intervista Sergio Dompé, presidente
Farmindustria, riconoscendo il valore per i consumatori della Class Action,
ha riproposto i timori, ipotizzando la "specializzazione del
giudice-filtro". Le azioni legali nel campo della salute aumentano in
modo vertiginoso e Dompé teme, con una legge fatta male, il blocco della
sperimentazione clinica. "Sia chiaro", ha detto, "con la mia
impresa faccio ricerca negli Usa e lì non temo la Class Action, vorrei
in Italia le stesse garanzie".
( da "Virgilio Notizie" del
20-12-2007)
20-12-2007 16:class="hilite">32
Bene class="term">class
class="term">action ma manovra non
risponde a patologie Paese Roma, 20 dic. (Apcom) - Sarà
"un'adesione responsabile ma tormentata" quella dei senatori
dell'Ud alla fiducia sulla Finanziaria. Lo dice Roberto Manzione, spiegando
che "con il voto di oggi si chiude questa fase e da gennaio ogni forza
politica dovrà dichiarare le sue reali intenzioni. Noi lo
faremo". La posizione dell'Ud è "poliedrica", dice
Manzione in dichiarazione di voto, perché se la Finanziaria prevede elementi
positivi come la class="term">class class="term">action,
prevista proprio da un emendamento che porta il nome del senatore Ud,
è pur vero che "non propone interventi" che risolvano le
"troppe patologie di cui oggi l'Italia soffre".
( da "Liberazione" del
20-12-2007)
La questione posta dal femminismo e dai movimenti
Glbtq: rendere evidente la rilevanza della "politica del sesso"
Bianca M. Pomeranzi L 'Assemblea degli Stati generali ha dimostrato che si
può lavorare per una Sinistra unita e plurale, con tutte le sue storie
e differenze, ma comunque possibile e, almeno a leggere la dichiarazione
d'intenti finale, sembra che il messaggio del femminismo e della lotta al
patriarcato sia parte integrante della sfida da realizzare. Appunto una sfida
che è stata portata proprio lì nei due giorni dell'Assemblea e
che nei momenti più celebrativi non ha trovato una risposta
"relazionale" adeguata . Questo è già una
dimostrazione del "muro di gomma" su cui si
scontra da più di venti anni l'azione di quel femminismo che cerca di
trasformare la politica segnando uno scarto, una cesura, un taglio, nei modi
e nelle forme di partiti e movimenti perché siano in grado di vedere la
distanza che c'è tra l'agire collettivo di donne e di uomini e la
"rappresentanza". Ida Dominjanni nell'articolo su il manifesto
di martedì 11 dicembre, mette a fuoco il problema e pone interrogativi
giusti sul "come dislocare il conflitto in modo che (l'interlocutore) ci
senta o come renderlo efficace malgrado non ci senta". Tuttavia nello
stesso articolo avanza una critica, che non mi sento di condividere, sul
fatto che la "politica della sessualità" sia stata giocata,
soprattutto nel gruppo di lavoro di sabato, trasformato in assemblea
autogestita, nell'ambito angusto della "laicità e della rivendicazione
dei diritti civili". Prova ne sarebbe il fatto che nei comunicati
compare, accanto alle "femministe", la sigla Glbtq (gay, lesbica,
bisessuale, transgender e queer) che sembra comportare una elencazione di
identità segnate da preferenze sessuali. Mi sembra che su questo occorra
un chiarimento. Già Lea Meandri ha espresso, con la ricchezza della
pratica da cui proviene, nell'articolo su Liberazione del 13 dicembre cosa
una grande parte del femminismo intende per laicità, ovvero "una
critica all'investitura del carattere sacro della famiglia" e la sua
connessione con le libertà individuali e collettive. Vorrei aggiungere
che la "laicità" in Italia, dopo il referendum del 2004 e
con il permanere dell'articolo 1 della legge 40 che riconosce l'embrione, non
sia un fatto trascurabile per la libertà femminile, così come
non lo è per il movimento Glbtq e quindi c'è indubbiamente un
terreno comune e un confronto tra pratiche da svolgere nello spazio pubblico
per individuare forme nuove di collaborazione e di elaborazione. I movimenti
Glbtq hanno costruito, soprattutto negli ultimi anni percorsi e conflitti che
vanno nominati, non tanto per preservare identità ancorate agli
orientamenti sessuali, quanto per rendere evidente la rilevanza proprio di
quel rimosso che è la "politica del sesso" e che molte di
noi riconoscono come elemento fondante del nesso tra politica e vita. Il
lavoro svolto non può essere ignorato e la Rete femminista della
Sinistra europea, attenta a rimettere in gioco un'idea di femminismo che
incroci le esperienze e le differenze non solo di sesso e di genere, ma anche
di classe e di appartenenza etnica, ha iniziato da tempo un confronto per
nulla identitario. Di quel confronto fanno parte esplicita oltre ai movimenti
Glbtq, le riflessioni sul dominio sessista avviate dai gruppi di uomini e le
visioni delle donne migranti. Dare voce a quei conflitti e alle pratiche
diverse, che in larga parte nascono dalle riflessioni critiche avviate dal
femminismo, nel "perimetro" della Sinistra nuova è un modo
per partecipare all'elaborazione del comune soggetto politico. Non sono
sigle, ma persone, percorsi di vita che vanno molto al di là del tema
dei diritti e che coinvolgono un nuovo modo di fare sinistra. Come ha detto
Angela Azzaro "su questo non abbasseremo il tiro", finché, aggiungo,
non si apra uno spazio vero di confronto. 20/12/2007.
( da "Virgilio Notizie" del
20-12-2007)
20-12-2007 20:35 Napolitano bacchetta governo: troppe
fiducie. Attesa per welfare Roma, 20 dic. (Apcom) - L'Unione supera il doppio
test al Senato sulla fiducia e si appresta ad affrontare domani l'ultimo atto
sulla Finanziaria. Nessuno scossone in Aula, ma molte fibrillazioni
all'interno della maggioranza: il sì tecnico di Fisichella, quello con
'riserva' dei diniani, e l'ok tormentato di Manzione, Bordon, e dei
socialisti. Oltre al no, già annunciato, di Turigliatto. Governo e
maggioranza fanno quindi il 'bis' a stento a palazzo Madama grazie ai voti
determinanti dei senatori a vita e si avvicinano al traguardo finale. Domani,
dopo la terza fiducia (la trentesima per Prodi), la manovra incasserà
finalmente il via libera definitivo. Severo il monito del Capo dello Stato,
Giorgio Napolitano, che bacchetta il governo per le troppe fiducie su testi
che in Parlamento diventano "abnormi". Unione e governo resteranno
però ancora con il fiato sospeso fino al verdetto sul ddl welfare
previsto per sabato. A sorpresa l'iter del provvedimento potrebbe subire
un'accelerazione ed essere votato già domani sera. Al momento
però, stando al calendario ufficiale, l'ennesimo voto di fiducia (alla
fine dell'anno saranno 31 le fiducie richieste dal centrosinistra) con annesso
via libera finale, dovrebbe svolgersi sabato. Proprio sull'elevato numero di
fiducie è intervenuto oggi Napolitano, che già altre volte
aveva invitato a non perseguire la politica delle 'scorciatoie' con i
maxiemendamenti. "Anche quest'anno - ha lamentato - l'approvazione della
legge Finanziaria è stata in ultima istanza affidata a congegni di
abnorme accorpamento, con conseguenti voti di fiducia, di norme accresciutesi
senza misura nel corso del dibattito parlamentare". Secondo il
presidente della Repubblica è "ingiustificabile" anche il
ritardo nell'affrontare una seria riforma della sessione di bilancio. Romano
Prodi, pur essendo chiamato in causa in prima persona, concordacon il Capo
dello Stato e sottolinea la necessità di "una riforma della sessione
di bilancio che si accompagni a quella dei regolamenti parlamentari". E'
fallito, quindi, il tentativo di una Finanziaria snella, diversa dalla
manovra 'monstre' di un solo articolo e 1.364 commi dello scorso anno.
Partita con 97 articoli, la manovra è lievitata nel passaggio alla
Camere a 1.201 commi, distribuiti in tre articoli (già dopo l'iter in
Senato si era passati a 151 articoli). Le buone intenzioni all'inizio c'erano
tutte. Con lo slogan '100 buone notizie per l'Italia' il governo aveva
licenziato un testo leggero, con nuove regole di bilancio, sul quale si
annunciavano pochi emendamenti da presentare in modo ordinato. Ma l'assalto
alla diligenza non si è fatto attendere e come ogni anno il tentativo
di approvare una manovra snella e leggibile, senza eccessive micromisure,
è rimasto vano Al di là dei numeri, la Finanziaria ha cambiato
volto anche per le numerose novità introdotte in Parlamento. A partire
dalla 'class="term">class
class="term">action' entrata nel
passaggio a palazzo Madama per finire con il bonus di 1.200 euro per le
famiglie numerose e l'intervento su mutui, prezzi e caro-benzina arrivati a
Montecitorio dopo un tormentato esame in commissione Bilancio. Confermate, e
in alcuni casi rafforzate, le misure proposte in origine dal governo: dagli
sconti su Ici e affitti al nuovo regime Ires e Irap, dalle semplificazioni
fiscali per i piccoli ai tagli ai costi della politica.
( da "Virgilio Notizie" del
20-12-2007)
20-12-2007 21:01 Pacchetto costi politica: da taglio
ministri a comunità montane Roma, 20 dic. (Apcom) - TAGLIO MINISTRI:
governo più snello, ma dal prossimo. Sarà ridotto il numero dei
ministri e dei sottosegretari, ma vengono fatte salve le competenze. Viene
fissato, come prevedeva la riforma Bassanini, un limite massimo di 12
ministri e viene introdotto un tetto di 60 componenti per l'intera compagine
governativa. Il Cipe resterà a palazzo Chigi. ADDIO COMUNITA' MONTANE:
arriva una riduzione delle Comunità montane che diventeranno 'Unioni
di comuni montani' composte da almeno 7 comuni. Saranno le Regioni a definire
i criteri per il taglio. CARO-BENZINA: in arrivo misure per contrastare il
'caro-benzina' dovuto all'aumento del prezzo del petrolio attraverso la
sterilizzazione delle accise. AUTOTRASPORTO: per i tir arrivano 70 milioni in
tre anni (30 nel 2008 e 20 rispettivamente nel 2009 e 2010) e nasce un fondo
destinato a sconti sui pedaggi. Inoltre, sull'accesso viene individuato un
compromesso fra le vecchie norme sul passaggio delle licenze (uno lascia e un
altro subentra) e la liberalizzazione 'selvaggia'. FONDI PROTOCOLLO WELFARE:
vengono stanziate le risorse per l'attuazione del Protocollo del welfare.
STRETTA DERIVATI: regole più stringenti sulla sottoscrizione da parte
degli enti locali di strumenti finanziari derivati. Sarà il ministero
dell'Economia a certificare la "conformità" dei contratti
proposti dagli enti locali. I contratti devono basarsi sulla massima
trasparenza. MISTER PREZZI: viene istituito presso il ministero dello
Sviluppo economico il Garante per la sorveglianza dei prezzi e delle tariffe.
Il Garante avrà il compito di "riferire le dinamiche e le
eventuali anomalie dei prezzi al ministro dello Sviluppo economico che
provvede, e se necessario formulare segnalazioni di segnalazioni
all'Antitrust. SICUREZZA: vengono stanziati 190 milioni per le esigenze di
funzionamento della sicurezza e del soccorso pubblico.
( da "Sole 24 Ore, Il
(Nord Est)" del 21-12-2007)
Nord-Est sezione: NORD EST Professioni e Lavoro data:
2007-12-19 - pag: 13 autore: Assemblee. Sabato a Venezia l'assise triveneta -
All'esame anche l'esclusione dei presidenti distrettuali dai consigli
giudiziari Class action, avvocati a confronto Gli ordini: "Le azioni
collettive estese anche a chi non rientra nelle liste ministeriali"
Valeria Zanetti Le modifiche da apportare alla proposta legislativa sulla
class action, che sarà introdotta con la Finanziaria 2008,e la
protesta contro l'esclusione dei presidenti distrettuali dai consigli
giudiziari. Sono i temi forti all'ordine del giorno della assemblea dell'Unione
triveneta dei consigli dell'ordine degli avvocati, che celebra i 25 anni, in
programma sabato 22 a
Ca' Vendramin, a Venezia. Tra i punti da sviluppare anche l'illustrazione
dettagliata dei 12 emendamenti sulla class action, già inviati alle
commissioni competenti di Camera e Senato e all'ufficio legislativo del
ministero della Giustizia. "Si tratta – afferma Antonio Rosa, avvocato
scaligero e segretario dell'organismo triveneto – di proposte meramente
tecniche. Ad esempio suggeriamo che la possibilità di avviare
un'azione collettiva risarcitoria sia estesa non
solo, come prevede il testo attuale, alle associazioni dei consumatori
iscritte all'elenco del Ministero delle Attività produttive. La
limitazione, a nostro parere,sminuisce l'effetto dell'azione collettiva e introduce profili di
incostituzionalità". Gli avvocati triveneti raccomandano anche
che il giudice valuti preventivamente la sussistenza dei presupposti di
interesse collettivo e si pronunci sull'esistenza delle condizioni di
ammissibilità del procedimento. "Occorre evitare – aggiunge Rosa
– di dar luogo ad azioni infondate e strumentali, che possono creare
turbativa sul mondo economico. Il provvedimento con cui il giudice non
dovesse ritenere di dar corso all'azione potrà essere impugnato dai
consumatori in Corte d'Appello ". Ancora, un altro emendamento riguarda
l'ipotesi in cui il singolo non condivida i termini dell'accordo di
conciliazione tra l'associazione dei consumatori, che ha promosso l'azione collettiva, e l'azienda. "L'accordo non dovrebbe
valere per chi non ha delegato alcuna associazione a rappresentarlo. Inoltre
per chi ha scelto la strada della delega pensiamo sia giusto lasciare la
possibilità di aderire all'accordo o di proseguire eventualmente
l'azione singolarmente ". L'assemblea servirà anche a fare il
punto sulla protesta contro l'esclusione dei presidenti distrettuali degli
avvocati dai consigli giudiziari, con le conseguenti dimissioni dei
rappresentanti dell'avvocatura nordestina, che stanno bloccando, tra l'altro,
la nomina dei nuovi giudici di pace. "Attualmente i rappresentanti
dell'avvocatura partecipano ai consigli giudiziari integrati, che valutano la
magistratura onoraria, composta in larga misura da nostri colleghi",
spiega Mauro Pizzigati, presidente del consiglio distrettuale degli avvocati
di Venezia. La riforma Castelli prevedeva l'ingresso dei presidenti
distrettuali degli avvocati nei consigli giudiziari, con la
possibilità di esprimere valutazioni sulla magistratura togata
(avanzamenti di carriera, procedimenti disciplinari, ecc). Successivamente,
in fase di discussione della riforma Mastella, Camera e Senato hanno fatto
marcia indietro, bocciando la proposta che confermava per gli avvocati i
poteri fissati dalla Castelli. L'avvocatura è stata quindi privata
della possibilità di esprimere una valutazione, anche positiva,
sull'operato della magistratura. "è un arretramento grave. In
questo modo la magistratura si conferma una casta, che non può essere
sottoposta neppure a valutazioni qualificate come quelle dei presidenti
distrettuali dell'avvocatura", commenta Pizzigati. La delibera approvata
a Rovigo, il mese scorso, dai rappresentanti dei legali triveneti stabilisce
che "si procederà a nuove nomine in sostituzione degli avvocati
dimissionari se e quando lo richiederanno i presidenti dei consigli
giudiziari (presidenti delle corti d'appello, ndr) ". All'ordine del
giorno Gli emendamenti Sono 12 gli emendamenti che gli avvocati triveneti
hanno proposto sulla class action. Suggeriscono che la possibilità
di avviare una azione collettiva risarcitoria sia estesa non solo alle associazioni dei
consumatori iscritte all'elenco del Ministero delle Attività
produttive; FOTOGRAMMA la limitazione sminuirebbe l'effetto dell'azione collettiva. I presidenti distrettuali Con la loro esclusione dai consigli
giudiziari l'avvocatura è privata della possibiltà di esprimere
una valutazione sull'operato della magistratura.
( da "Manifesto, Il" del
21-12-2007)
Dal cospicuo pacchetto per le imprese, alle misure per
proprietari di case, affittuari e famiglie. Oltre mille commi spalmati in tre
articoli. In mezzo battaglie campali, dove a vincere sono, quasi sempre, i
soliti noti Sara Farolfi Oltre seicento pagine, più di milleduecento
commi nascosti in tre maxiemendamenti, ecco la finanziaria 2008. Lievitata da
11 a 16
miliardi, un terzo alle imprese, un terzo alle misure sociali (tra casa e
detrazioni varie) e un terzo tra ricerca e infrastrutture, sintetizzano i
tecnici del governo. Nel mezzo, una miriade di misure microsettoriali. Dalla
riduzione dell'Iva per i corsi mascherati e in costume ovunque tenuti, al
dirottamento al ministero dell'Economia del "fondo made in Italy"
(sconosciuto ai più). Dal finanziamento dei giochi del Mediterraneo di
Pescara, dei campionati di Roma del 2009, fino a quello del festival
pucciniano. E naturalmente, campali battaglie dell'ultim'ora. Come il fermo
dei tir, che alla fine ha assorbito risorse sottratte all'università, class="hilite">o la vituperata class="term">class class="term">action, uscita decisamente
ammorbidita dall'esame della Camera. Vogliono tutto Per le imprese scende
l'aliquota Ires (dal 33% al 27,5%) e Irap (dal 4,25 al 3,9%), teoricamente
compensato con la modifica della base imponibile (interessi passivi e
ammortamenti cioè, non saranno più interamente deducibili). La
nuova imposizione fiscale avrà decorrenza a partire dal 2008, giusto
il tempo alle imprese di digerire le prebende della scorsa finanziaria (il
cuneo fiscale). Un regime fiscale semplificato è previsto invece per
le micro imprese, quelle che hanno ricavi non superiori ai 30 mila euro annui
e che non hanno dipendenti: non saranno soggette a Iva e Irap, nè agli
studi di settore e potranno scegliere di pagare un'aliquota forfettaria del
20% sui ricavi. Viene elevata anche l'esenzione ai fini fiscali dei dividendi
delle cosiddette partecipazioni qualificate (quelle cioè con le quali
si influisce sul controllo della società): altra piccola vittoria
delle imprese. Fiscal drag L'esame della Camera ha fatto più chiarezza
in materia di riduzione del carico fiscale sul lavoro dipendente. Le maggiori
entrate future finiranno in un fondo appositamente costituito presso il
ministero dell'Economia e serviranno a finanziare maggiori detrazioni (non
inferiori al 20% per le fasce di reddito più basse) per i redditi da
lavoro dipendente a decorrere dal 2008. E l'incremento dell'extragettito
è forse l'unica cosa di cui si può essere sicuri: anche in
questa finanziaria la lotta all'evasione fiscale (perseguita con assunzioni
di nuovo personale all'agenzia delle entrate, guardia di finanza e dogana),
resta un punto cardine. Casa, fisco e famiglia Altro capitolo cospicuo della manovra
è la riduzione Ici per i proprietari di case che sono il 95% dei
contribuenti del paese. L'ulteriore detrazione Ici sulla prima casa è
pari all'1,33 per mille della base imponibile, e comunque non superiore a 200
euro annui. Saltata la soglia di reddito, resta l'esclusione dalla misura per
castelli, ville e case di lusso. Per compensare le agevolazioni ai
proprietari (che contano anche un leggero aumento della deducibilità
degli interessi pagati sui mutui, oltre al proseguo delle agevolazioni
fiscali per le ristrutturazioni edilizie), sono state previste anche
detrazioni per gli affittuari, in particolari per i giovani tra i 20 e i 30
anni. C'è chi le chiama norme "anti bamboccione", anche se a
guardare i numeri non sembra trattarsi di un granchè: 900 euro
all'anno, quando gli affitti sono rincarati fino al 50%. Infine, per le
famiglie, un'ulteriore detrazione, di 1200 euro, viene riconosciuta ai
genitori che abbiano almeno quattro figli a carico. Il palazzo La riduzione
dei costi della politica, sulla quale tanto baccano è stato fatto,
è stata decisamente annacquata nei passaggi finali della manovra. Una
sforbiciata alle comunità montane, ma l'ultima battaglia si è
giocata sul tetto ai maxi stipendi dei manager pubblici. Il tetto è
stato fissato in 274 mila euro all'anno, con un ampia fascia di eccezioni
(amministrazioni dello stato, Bankitalia e autorità indipendenti): per
costoro però lo stipendio non potrà superare il doppio di
quello del primo presidente di Cassazione. Le cenerentole Chi dalla manovra
esce con il cerino in mano sono gli enti di ricerca che si sono visti
decurtare il budget di altri 92 milioni (buona parte dei quali andati a
esaudire le richieste degli autotrasportatori). Come anche il trasporto
pubblico locale, in particolare il capitolo "tratte ferroviarie di medio
lunga concorrenza", per le quali si va a gran velocità verso la
liberalizzazione, con una netta separazione tra tratte profittevoli e quelle
(la maggior parte e le più utilizzate) per le quali non è
possibile raggiungere l'equilibrio di bilancio: al Cipe il compito di
redigere l'elenco dei servizi di utilità sociale, "mantenuti in
esercizio tramite l'affidamento di contratti di servizio pubblico".
Varie ed eventuali Per il controllo dei prezzi dell'agroalimentare, viene
istituito un osservatorio presso il ministero delle politiche agricole con il
compito di vigilanza, e rendicontazione degli esercizi commerciali più
convenienti. Arriva la class="term">class class="term">action
(azione collettiva di risarcimento per i consumatori),
ma decisamente limata dall'esame della Camera: vi si potrà ricorrere
solo in caso di lesione dei diritti di "una pluralità di
consumatori", e in prima udienza il tribunale si pronuncerà
sull'ammissibilità della domanda. Anche la norma per limitare i rischi
degli strumenti finanziari sottoscritti dagli enti locali per la
ristrutturazione del debito, è stata limata: resta la verifica dei
contratti da parte del ministero dell'Economia, ma scompare il riferimento ai
modelli di contratti che il Tesoro avrebbe dovuto, secondo il testo
originale, delineare. Vengono incrementati i fondi per la "difesa",
si stanziano 30 milioni per l'"organizzazione del G8 2009" e viene
previsto il credito d'imposta per la "sicurezza" (videosorveglianza
e via dicendo) dei piccoli esercizi commerciali e tabaccherie. Infine: viene
prevista la sospensione temporanea delle esecuzioni forzose ai danni dei
pastori sardi.
( da "Asca" del
21-12-2007)
(ASCA) - Roma, 21 dic - ''L'ambiente, nella
Finanziaria 2008, e' stato relegato in un angolino. Nessun provvedimento
strutturale, nessuna misura coraggiosa che ponga la manovra 2008 in continuita' e
rafforzamento rispetto alla precedente''. E' amaro il commento del presidente
nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, alla manovra Finanziaria
licenziata questa mattina dal Senato. Nello specifico - indica un comunicato
di Legambiente - si continua a investire su infrastrutture e trasporto su
gomma, mentre si lasciano ''a piedi'' i pendolari, cancellando il piano
''1000 nuovi treni pendolari'' e riducendo del 20% le risorse per il servizio
di trasporto ferroviario regionale rispetto al 2007. Gravi, secondo
l'associazione, le misure sui rifiuti: sono state approvate due proroghe per
il ciclo dei rifiuti senza le quali l'Italia avrebbe finalmente imboccato la
strada di una gestione piu' sostenibile dal 1 gennaio 2008. La prima riguarda
lo stop allo smaltimento dei rifiuti indifferenziati in discarica, che
sarebbe dovuta entrare in vigore dal 1 gennaio 2000. La seconda riguarda
l'obbligo del passaggio da tassa a tariffa, prevista inizialmente dal 1
gennaio 1999. E' sparito, segnala poi Legambiente, il provvedimento che
prevedeva la rottamazione degli elettrodomestici a bassa efficienza per
quelli di classe A. Unica norma davvero efficace
riguarda il Conto Energia e cioe' il nuovo sistema di incentivi per fonti
rinnovabili, in continuita' con la manovra 2007. Legambiente e' soddisfatta
anche per l'introduzione della Class class="term">action,
e cioe' la causa di gruppo per tutelare gli interessi collettivi. ''Nel suo
complesso, la manovra 2008 - conclude Cogliati Dezza - non racchiude nessuna
strategia di ampio respiro su tematiche fondamentali come, ad esempio
trasporti e rifiuti, ma anche le disposizioni per un vero risparmio
energetico''. res-muz/cam/rob (Asca).
( da "ADN Kronos" del
21-12-2007)
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di ECONOMIA Roma 21 dic. - (Adnkronos/Ign) - Dopo tre mesi di lavori
parlamentari la Finanziaria è legge e dal primo gennaio entrerà
in vigore. La manovra era partita dal Consiglio dei ministri in una versione
'snella', con una copertura di 10,9 miliardi, per arrivare nella sua versione
definitiva a 16,4 miliardi. Ecco, in sintesi, le principale misure contenute
nel testo: ICI: Aumentano le detrazioni dell'Imposta sugli immobili per
l'abitazione principale, che arriva a 200 euro. Sono escluse dal beneficio le
case di lusso, le ville e i castelli. Il provvedimento non penalizzerà
le casse dei comuni perché il rimborso sarà effettuato con versamenti
statali; TICKET: E' abolito anche per il 2008 quello per le visite
diagnostiche e specialistiche, pari a 10 euro. Costo dell'operazione 834 mln;
AFFITTI: Arrivano le detrazioni sugli affitti, pari a 300 euro annui, per i
redditi che non superano i 15.493 euro. Gli sconti scendono a 150 euro se il
reddito supera il tetto dei 30.987 euro. Per i giovani tra i 20 e 30 anni si
avrà una detrazione di 991 euro per i primi tre anni di locazione, per
coloro che percepiscono un reddito inferiore a 15.493 euro. Arriva uno sconto
mirato per i giovani che lasciano la casa di famiglia; il prossimo anno
potranno contare su una detrazione di 991,60 euro per i redditi fino a
15.493,71 euro; BONUS FAMIGLIE NUMEROSE: Detrazione Irpef di 1.200 euro per
il 2008 in
favore delle famiglie numerose, a partire dai quattro figli. L'agevolazione
sara' spalmata sui 12 mesi, con un bonus di 100 euro mensili; IRES E IRAP:
L'aliquota dell'imposta dei redditi sulle società scende dal 33% al
27,5% e sarà 'compensata' dall'allargamento della base imponibile,
lasciando così invariato il gettito fiscale. Cambia anche l'Irap:
l'aliquota scende dal 4,25% al 3,9% e contemporaneamente viene allargata la
base imponibile; FORFETTONE: Il provvedimento interessa coloro che hanno
un'attività soggetta a imposizione Irpef, con un reddito annuo non
superiore a 30.000 euro e senza dipendenti. Si potrà scegliere di
applicare un'unica aliquota al 20% che sostituirà l'Iva, l'Irap e
l'Irpef; TAGLIO MINISTRI: Via libera ad un ritorno alla legge Bassanini. Ma
dal prossimo governo, che dovrà avere una compagine complessiva di 60
membri, di questi i ministri potranno essere al massimo 12; class="hilite">CLASS ACTION: L'azione collettiva risarcitoria, che punta a innalzare i livelli
di tutela dei consumatori, partirà da giugno e sarà inserita
nel Codice del consumo; PRECARIATO P.I.: arriva la stabilizzazione che
però sarà legata alle procedure selettive, attraverso concorso;
TETTO MANAGER P.A.: Lo stipendio dei manager della pubblica amministrazione
non potrà essere superiore a quello del primo presidente della Corte
di cassazione (274mila euro). La misura non si applichera' ai contratti in
corso 28 settembre 2007, ai contratti d'opera della Rai, a 25 unità in
deroga corrispondenti alle posizione di più elevato livello di
responsabilità, ai dirigenti della Banca d'Italia e delle
autorità indipendenti; TASSE DIPENDENTI: Le maggiori entrate fiscali
2008, se strutturali, andranno prioritariamente alla riduzione della
pressione fiscale nei confronti dei lavoratori dipendenti, a partire dalle
fasce di reddito più basse. Il maggior gettito da destinare alla
riduzione del fisco per il lavoro dipendente andrà al fondo istituito.
Per le fasce di reddito più basse la detrazione non potrà essere
inferiore al 20%; FONDO PROTOCOLLO WELFARE: Viene istituito il fondo per il
finanziamento del protocollo sul welfare, siglato il 23 luglio, pari a 1.548
milioni si euro per il 2008; MUTUI CASA: Aumentano del 10% le detrazioni dei
mutui sulla prima casa, con l'ammontare degli interessi passivi su cui
potrà essere applicata la detrazione del 19% che sale a 3.976,72 euro.
E nasce il fondo di solidarietà per i meno agiati che contraggono un
mutuo per acquistare la casa, grazie al quale potranno sospendere il
pagamento per un massimo di due volte e non piu' di 18 mesi; AMMORTIZZATORI
SOCIALI: La norma dispone, nel limite massimo di 460 milioni di euro, a
carico del fondo per l'occupazione, la proroga entro il 31 dicembre 2008
della concessione di ammortizzatori sociali; FAS: Vengono apportate alcune
modifiche che rimodulano le somme attribuite al fondo per le aree
sottoutilizzate. Si tratta di 100 milioni di euro per il 2007, 1.100 milioni
per il 2008, 4.400 per il 2009, 9.166 milioni per il 2010. Si stabilisce,
inoltre, che le somme sono interamente e immediatamente impegnabili;
ASSUNZIONI AL SUD: Il credito di imposta è lo strumento scelto per
agevolare le assunzioni a tempo indeterminato al Sud. Sarà di 333
euro, che salgono a 416 euro per le donne. Il beneficio sarà concesso
ai datori di lavoro delle regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia,
Basilicata, Sardegna, Abruzzo e Molise che nel prossimo anno incrementeranno
il numero dei lavoratori. E' istituito un fondo di dotazione di 200 milioni,
per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010, a valere sulle risorse del fondo aree
sottoutilizzate; SCONTRINI: La chiusura del negozio scatta qualora siano
accertate tre distinte violazioni dell'obbligo di emettere lo scontrino o la
ricevuta fiscale nel corso di un quinquennio, commesse anche in giorni
diversi; ASILI NIDO: E' prevista una detrazione fino a 120 euro, pari al 19%
sulle spese sostenute dai genitori per il pagamento delle rette, con un
importo massimo di 632 euro per ogni figlio che frequenta l'asilo nido;
DERIVATI ENTI LOCALI: Arriva una stretta all'utilizzo di prodotti derivati da
parte degli Enti locali. Sono previste norme per limitare i rischi connessi:
i contratti sono informati alla massima trasparenza contrattuale e devono
essere redatti secondo le indicazioni specificate in un decreto del Tesoro,
da emanare sentite la Consob e la Banca d'Italia. Gli enti locali devono
comunque attestare espressamente di aver preso coscienza dei rischi; CANONE
RAI OVER 75: Gli anziani con basso reddito il prossimo anno saranno esentati
dal pagamento del canone Rai. La norma, in particolare, riguarda gli over 75
con un reddito mensile fino a 516 euro; FORZE DELL'ORDINE: Vengono stanziati
190 milioni di euro per potenziare il settore 'sicurezza'. In arrivo anche 69
milioni di euro per ripristinare gli straordinari di carabinier, vigili del
fuoco, forze di polizia e guardia di finanza. Viene inoltre istituito un
fondo di 100 milioni di euro per il funzionamento della sicurezza e del
soccorso pubblico; MISTER PREZZI: Avrà il compito di sorvegliare i
prezzi e le tariffe, e dovrà riferire al minsitero dello Sviluppo
economico evenutali anomalie. Il ministero potra' quindi segnalare le
anomalie all'Antitrust; CARBURANTI: Gli aumenti del costo della benzina
saranno 'sterilizzati' attraverso una compensazione delle accise; VISCO SUD:
Riparte il credito d'imposta per le imprese che investono nelle aree
svantaggiate del Paese. Sono destinati al fondo per interventi strutturali di
politica economica 350 milioni nel 2008 delle risorse rimaste bloccate nel
2007 e 280 milioni nel 2009. Le risorse di quest'anno potrebbero pero'
tornare alla Visco-sud se l'Ue dara' il via libera con effetto retroattivo;
PRESCRIZIONE MULTE: Si riducono i tempi per la prescrizione delle multe
automobilistiche. Per le societa'esattrici non sara' piu' possibile inviare
cartelle esattoriali riferite a contravvenzioni piu' vecchie di due anni. E
non più di cinque come previsto attualmente; IRAP PMI: Sale di 2.150
euro la franchigia dell'Irap: le societa' di persone non pagheranno l'imposta
per i primi 9.500 euro di guadagni; SOCIETA' CALCIO: Si allenta la stretta,
con la cancellazione del tetto originario, che prevedeva la possibilita' di
scontare solo un terzo delle perdite anche da parte delle holding che
controllano i club; AUTOTRASPORTO: Nel 2008 ci saranno complessivamente 225
milioni. Per i tir arrivano 70 milioni in tre anni (30 nel 2008 e 20
rispettivamente nel 2009 e 2010) e nasce un fondo destinato a sconti sui
pedaggi. Inoltre, sull'accesso alla professione viene individuato un compromesso
fra le vecchie norme sul passaggio delle licenze, un subentro per ogni
cessazione, e la liberalizzazione tout court; COMUNITA' MONTANE: Modificate
le norme di contenimento della spesa per le Comunita' montane, affidando alle
Regioni il compito di attuare i tagli entro sei mesi dall'approvazione della
Finanziaria. In caso contrario interverra' lo Stato.
( da "Mattino, Il
(Nazionale)" del 21-12-2007)
I NODI DELLA POLITICA Doppio sì, Finanziaria
vicina al traguardo Crescono i malumori nell'Unione I centristi nei ranghi
"ma con perplessità e tormenti" GIUSY FRANZESE Roma.
Tormenti, dubbi, perplessità, ultimi avvisi: la Finanziaria si avvia
verso il varo definitivo, ma non è un passaggio indolore. Ieri l'aula
del Senato ha votato i primi due voti di fiducia (come già alla
Camera, il governo ne ha richiesti tre) e, escludendo Turigliatto che ha
confermato il suo no, non ci sono state grandi sorprese. Anche se, senza
l'apporto determinante dei senatori a vita, il risultato avrebbe potuto
essere ribaltato. Se la seconda fiducia ha visto 163 voti a favore e 156
contrari, la prima, infatti, è finita 163 contro 157. I senatori a
vita hanno votato tutti sì (compreso Cossiga) ed erano presenti in sei
(mancava solo Pininfarina). Il che significa che al netto del loro voto,
centrosinistra e centrodestra erano in parità (157 a 157) e al Senato il
pareggio vale come una bocciatura. Ma tant'è, i senatori a vita ci
sono, hanno il diritto e anche il dovere di votare, e ogni polemica - tra
l'altro ormai datata - è totalmente fuori luogo. Non è questo
il punto per Prodi, che sa che nell'aula di Palazzo Madama, visti gli
equilibri politici è così che va e così ancora
andrà. Sempre che tutta la sua maggioranza resti compatta anche dopo
il via libera alla manovra. A sentire le dichiarazioni di voto di ieri, lo
scenario infatti potrebbe anche cambiare. C'è il duo Manzione-Bordon
dell'Unione democratica che parla di "fiducia tormentata". Ci sono
i diniani che votano sì "con molti distinguo e
insoddisfazione" come spiega il senatore Giuseppe Scalera. C'è la
sinistra radicale che dà il suo appoggio "perché, allo stato, non
c'è alternativa a questo governo". E fin qui, forse, potrebbe
sembrare un film già visto. Ma stavolta c'è anche il senatore
Domenico Fisichella (gruppo misto). "Voterò le fiducie come
espediente tecnico per evitare l'esercizio provvisorio, ma per me si è
esaurito il rapporto di fiducia politica con il governo", annuncia in
aula. E già non è un annuncio da poco. Ma Fisichella va oltre e
aggiunge: "Senza possibilità di recupero". Se poi
sarà davvero così, è un'altra storia. Ma intanto, mentre
dal Quirinale arriva l'altolà al ricorso eccessivo allo strumento
della fiducia, il clima si surriscalda. E anche la senatrice Anna
Finocchiaro, capogruppo del Pd, ammette in sostanza che così non si
può andare più avanti: "È chiaro che c'è un
dissenso politico. Mi aspetto una svolta nell'azione di governo da gennaio".
Pur se a colpi di blindatura e tra mille polemiche (non si contano
naturalmente quelle dell'opposizione), comunque, Prodi può chiudere il
capitolo Finanziaria. Stamane ci sarà il voto sul terzo
maxiemendamento (la trentesima fiducia per questo governo), ma anche in
questo caso non ci dovrebbero essere sorprese. Poi con il voto finale
complessivo, la Finanziaria completerà definitivamente il suo
percorso. È lievitata un po' durante la navigazione in Parlamento
(è arrivata a 16,3 miliardi di euro), ma è rimasta una
Finanziaria che mantiene le sue caratteristiche principali: abbassa le tasse
alle imprese (Ires, Irap e forfettone per le piccole) e anche alle famiglie
(detrazione di 1.200 euro per quelle con almeno 4 figli, 200 euro aggiuntive
di detrazione Ici sulla prima casa praticamente per tutti e abolizione del
ticket sanitario di 10 euro per la diagnostica e l'assistenza sanitaria);
stabilisce il principio che il futuro extragettito servirà a ridurre
la pressione fiscale per i lavoratori dipendenti; avvia un processo di tagli
ai costi della politica (riduzione del numero dei ministri dal prossimo
governo, sforbiciate alle comunità montane, abolizione delle
indennità per i politici degli enti locali). Non mancano aiuti alle
fasce deboli della popolazione (niente canone Rai per gli over 75 poveri,
bonus affitti per i giovani che vanno a studiare fuori casa, agevolazioni per
chi è in difficoltà a pagare le rate del mutuo) e nuovi
strumenti di tutela del consumatore (class="hilite">mister
Prezzi e class="term">class class="term">action)
oltre alla sterilizzazione dell'aumento delle accise sulla benzina. Dopo il
voto di stamane, per chiudere tutto il pacchetto manovra resta ancora il
protocollo sul welfare, anche questo al Senato. Le feste sono alle porte e i
senatori non hanno voglia di tornare a Roma tra Natale e Capodanno, cosicché
molti scommettono in un passaggio super rapido, con il via libera -
naturalmente con la fiducia - forse anche domani.
( da "Giornale.it, Il" del
21-12-2007)
Eurostar bloccato per 8 ore Risarcimento da 800 euro
di Redazione - venerdì 21 dicembre 2007, 14:51 Roma - Risarcimento da
800 euro per ogni passeggero dell'Eurostar Lecce-Roma rimasto fermo per 8 ore
lo scorso 15 dicembre. L'Adoc, riferisce una nota dell'associazione
consumatori, "ha firmato oggi a mezzogiorno l'accordo con Trenitalia e
le associazioni dei consumatori, in cui viene riconosciuto un risarcimento di
800 euro più il rimborso del biglietto per ogni passeggero rimasto
bloccato sull'Eurostar 9354 da Lecce a Roma del 15 dicembre scorso. Per
l'Adoc l'accordo segna una svolta storica per il movimento dei consumatori
italiani - commenta Carlo Pileri, presidente dell'Adoc - si riconosce per la
prima volta il diritto al risarcimento per danni causati da un ritardo di un
servizio di trasporto. L'importante accordo, firmato grazie ad un cambio di
strategia di Trenitalia, cambio da noi sempre auspicato, class="hilite">costituisce
una prima prova di class="term">class class="term">action,
che anticipa l'effettiva entrata in vigore della recente norma approvata in
parlamento. Infatti si è giunti ad una soluzione condivisa in sede
sostanzialmente conciliativa paritetica. Fermo restando l'auspicio che nel
settore dei trasporti ferroviari e in tutti gli altri, le aziende di gestione
facciano di tutto per evitare disservizi e ritardi. è certamente un atto
coraggioso innovativo quello delle Ferrovie, che hanno trovato insieme a noi
una forma di indennizzo per chi è stato coinvolto, suo malgrado, nel
grave ritardo registrato dall'Eurostar".
( da "Virgilio Notizie" del
21-12-2007)
21-12-2007 15:29 Dopo tre mesi in Parlamento è
legge con 1.201 commi e 16,4 mld Roma, 21 dic. (Apcom) - E' legge la
Finanziaria 2008. Dopo tre mesi di tormentato iter parlamentare la manovra
economica taglia, con un tris di fiducie, il traguardo definitivo a palazzo
Madama. E' una Finanziaria che per la prima volta dopo molti anni non
corregge i conti, ma stanzia risorse a favore di famiglie, imprese, giovani e
infrastrutture. Molti gli interventi significativi, ma ancora tante, troppe,
le micromisure. Anche quest'anno, nonostante le promesse del governo,
l'assalto alla diligenza non si è fatto attendere e il tentativo di
approvare una manovra leggera e leggibile è rimasto vano. Le buone
intenzioni all'inizio c'erano tutte. Con lo slogan '100 buone notizie per
l'Italia' il governo aveva licenziato un testo snello, con nuove regole di
bilancio, sul quale si annunciavano pochi emendamenti da presentare in modo
ordinato. Ma nel passaggio alle Camere la manovra è lievitata sia per
entità sia per numero di norme. Dal testo originario approvato dal
Consiglio dei ministri che contava 97 articoli e valeva 10,9 miliardi, dopo
l'iter in Senato si è arrivati a quota 151 articoli con un onere di
circa 13 miliardi (12,9 per l'esattezza). Con il contributo di Montecitorio
il testo ha raggiunto i 1.201 commi suddivisi in tre articoli e
l'entità è lievitata a 16,4 miliardi, ben 3,5 miliardi in
più rispetto all'apporto dato dai senatori e oltre 5 miliardi rispetto
a quello del governo. Tabelle alla mano, Tommaso Padoa-Schioppa, ha difeso in
Parlamento il testo finale. L'Iter alla Camera e al Senato nonostante abbia
fatto aumentare il valore della manovra lorda (secondo i dati del ministro a
15,6 miliardi) ha tuttavia migliorato l'impatto sul deficit di 400 milioni
rispetto alla versione iniziale. Al di là dei numeri, la Finanziaria
ha cambiato volto anche per le numerose novità introdotte in
Parlamento. A partire dalla 'class="term">class class="term">action'
entrata a sorpresa nel passaggio a palazzo Madama per finire con il bonus di
1.200 euro per le famiglie numerose e l'intervento su mutui, prezzi e
caro-benzina arrivati a Montecitorio dopo un tormentato esame in commissione
Bilancio. Confermate, e in alcuni casi rafforzate, le misure proposte in
origine dal governo: dagli sconti su Ici e affitti al nuovo regime Ires e
Irap, dalle semplificazioni fiscali per i piccoli ai tagli ai costi della
politica. L'effetto Parlamento ha, quindi, pesato notevolmente sulla manovra,
ma l'iter e l'apporto di ciascuna Camera ha assunto toni e tinte
completamente diversi. A palazzo Madama dove i numeri della maggioranza sono
risicati la manovra ha superato indenne la prova dell'Aula senza far ricorso
nella prima lettura al voto di fiducia per la prima volta dopo cinque anni.
Su oltre 700 votazioni in Aula soltanto due volte Unione e esecutivo sono
stati battuti. La maggioranza ha comunque retto bene l'urto, evitando la tanto
attesa 'spallata' annunciata e auspicata dall'opposizione. Alla Camera,
invece, dove il governo Prodi gode di numeri ben diversi, si è deciso
di porre la questione di fiducia e non soltanto su un testo, ma addirittura
su tre maxiemendamenti (l'ultimo precedente è quello del 2003 con il
governo Berlusconi). Un escamotage per evitare di avere anche quest'anno una
finanziaria 'monstre' (l'anno scorso si è toccato il record con un
unico articolo di 1.364 commi) criticata più volte, (l'ultima
bacchettata è di ieri), dal capo dello Stato Giorgio Napolitano. Per
lasciare immutato il testo, altre tre fiducie si sono rese, quindi,
indispensabili al Senato. Prodi ha così raggiunto il record di 30 voti
di fiducia in diciannove mesi di governo, battendo il primo governo
Berlusconi che in tre anni e 10 mesi aveva totalizzato 29 voti di fiducia.
Insomma, come da copione, anche quest'anno il richiamo alla chiarezza dei
testi legislativi con una Finanziaria asciutta in cui non fosse possibile
inserire norme di spesa e disposizioni su qualsivoglia materia è
rimasto inascoltato. E così continuerà ad essere fino a quando
la manovra economica sarà percepita come l'Ultimo treno per Yuma (chi
non sale rischia di restare definitivamente a terra) nel quale infilare
dentro di tutto, dalle grandi alle piccole cose.
( da "Liberazione" del
21-12-2007)
C'è un nuovo femminismo, chiede alla sinistra
una rivoluzione Segue da pagina 1 Silvia - Non so dire se riusciremo nella
sfida, ma so che la sinistra dovrebbe provarci "a partire da sé",
cioè attuando una vera rivoluzione politica al suo interno,
capovolgendo l'atteggiamento che subordina le donne e le questioni che la
loro posizione solleva. Non sono sicura che questo sia possibile, ma
certamente nulla cambierà senza il protagonismo delle donne stesse che
deve essere organizzato e anche strategicamente indirizzato. Essenziale il ruolo dei collettivi, gruppi e forum che hanno
avuto un peso determinante nell'organizzare la manifestazione: non mi
è chiaro quanto per loro sia una priorità dedicare energia per
cambiare la sinistra. Per quanto riguarda i temi la sinistra deve finire di
idealizzare la famiglia e sviluppare azioni concrete per trasformare la
posizione delle donne nel suo interno; opporsi alla
strumentalizzazione del corpo delle donne per giustificare la restrizione
dell'aborto, il divieto alla fecondazione assistita, o attuare decreti di
sicurezza in nostro nome; costruire rapporti veri con le donne straniere che
vivono in Italia e affrontare la questione della rappresentanza in tutte le
istituzioni. Fahma - Vorrei aggiungere un elemento a proposito della
necessità di rifondare una sinistra nel nostro Paese. Ci tengo a
sottolineare quanto io la senta come un'urgenza. Dopo la piazza del 20
ottobre si è aperta la strada per un possibile cammino comune, e
ritengo che questo percorso sarebbe dovuto avvenire prima. Si deve ripartire
dai concetti di sinistra, da tutto ciò per cui la sinistra da sempre
si è battuta: pace, diritti civili, lavoro, ambiente, laicità e
politica di genere mettendo al centro i movimenti, le associazioni, la
società civile, i collettivi, come dice Silvia. Mettere al centro i
soggetti con i loro corpi, le loro differenze, i loro desideri, con quello
che hanno da dire e che la politica non è ancora in grado di ascoltare,
di comprendere. Le donne secondo me devono esserne al centro. E' un dato
fondamentale affinché cambi la politica. Sono d'accordo. Le femministe
autoconvocate all'assemblea degli Stati generali dell'8 e del 9 dicembre lo
hanno detto con forza. Hanno sostenuto che non si trattava, e non si tratta,
di aggiungere qualche posto alle tavolate imbandite dagli uomini. Non si
tratta di riservare spazi alle donne come se fossero un elemento aggiuntivo,
ma di ripensare un percorso a partire da donne e uomini. Insomma bisogna fare
molto molto di più. Monica - Un nuovo soggetto unitario di sinistra
che nasce ricalcando schemi e pratiche fallimentari già viste, non ha
alcuna possibilità di successo. Il processo costituente de La
Sinistra-L'Arcobaleno a cui abbiamo assistito l'8 e il 9 dicembre non
è stato capace di dialogare con le nuove soggettività, le
pratiche dei movimenti e le culture critiche delle femministe e dei Lgbtq
presenti, mettendo in discussione purtroppo sin dall'inizio la reale capacità
trasformativa politica e culturale di questo nuovo soggetto di sinistra. Come
femministe autoconvocate abbiamo preferito intervenire invadendo gli spazi
istituzionali e rinunciando a quelli prefabbricati dalla organizzazione degli
Stati generali. Abbiamo voluto dire che il vero problema non è il
numero di donne presenti nelle istituzioni, ma la radice patriarcale del
potere politico che continua ad autorappresentarsi e a difendersi dalle
culture del femminismo, attivando al contrario una strategia di cooptazione
delle donne. Il documento finale, La Carta degli intenti , recita "La
Sinistra-L'Arcobaleno assume dal femminismo la critica delle strutture
patriarcali e il principio della democrazia di genere. Crea le condizioni
sociali e istituzionali per rendere effettivi i diritti e le scelte libere di
tutte e di tutti". Speriamo che già dalla prossima tappa si passi
dalle buone intenzioni ai fatti. Silvia, come passare dalle buone intenzioni
ai fatti? Per quali vie soprattutto... Silvia - Mi sembra che al momento la
La Sinistra-L'Arcobaleno sia la somma dei partiti e dei gruppi che la
compongono, con la necessità di compromessi per assicurarsi la
partecipazione di tutti. Questo, per quanto riguarda le donne, è un
brutto segnale: il rischio è che si duplichi la pessima situazione che
già esiste nelle formazioni. Sta alle donne attive nella formazione de
La Sinistra-L'Arcobaleno valutare come e se intervenire per apportare
cambiamenti sia sulla rappresentanza che sui contenuti. Poi vedo un pericolo.
Il pericolo del leader come figura salvifica. Questo pericolo deve essere
scongiurato attraverso la costruzione di una leadership collettiva
che rispecchia la base e include le donne al 50%. Fahma - Ma anche con tanta
partecipazione e coinvolgimento dei diversi soggetti alle decisioni. Io ho
partecipato alle giornate degli Stati generali. Ho partecipato al workshop su
diritti civili e laicità. Uno spazio che, come ricordava adesso
Monica, è stato trasformato in assemblea, senza interventi
prestabiliti. Senza coordinatori né relazioni. Un'assemblea vera,
autogestita, voluta tale dalle femministe autoconvocate che erano lì.
Ho molto apprezzato la maturità con cui si sono affrontati gli
argomenti e la civiltà con cui si sono autogestiti gli
interventi. Ma ho notato la scarsa presenza di immigrati. Non
è un fatto positivo che i migranti e le migranti non siano
protagonisti di questo processo. E' un problema vero che non possiamo
sottovalutare. La manifestazione del 24 novembre vi consegna una grande
responsabilità come assemblea romana, innanzitutto quella di non
disperdere il lavoro collettivo che si è avviato e di rilanciarlo.
Quali saranno le prossime tappe? Monica - Riteniamo di dover ripartire
proprio da qui, da una consultazione nazionale delle donne, delle reti
territoriali, dei centri antiviolenza, delle associazioni di femministe e
lesbiche che intenderanno proseguire tutte insieme questo percorso. Abbiamo
lanciato un appuntamento per sabato 12 gennaio, rendendoci disponibili a
organizzare l'incontro a Roma, ma lasciandolo aperto anche all'iniziativa di
altre realtà. La ripresa di un percorso e di un movimento femminsta a
livello nazionale è una grande sfida. Sappiamo che sarà
possibile solo rispettando l'autonomia e la soggettività di tutte, ma è
l'unica strada da percorrere se vogliamo davvero a incidere e a modificare le
condizioni materiali della vita delle donne. Linda Santilli 21/12/2007.
( da "Punto
Informatico" del 21-12-2007)
Roma - Aboliti dal decreto Bersani, i costi di
ricarica del credito prepagato starebbero tornando sotto mentite spoglie.
È l'allarme lanciato dall'associazione Telefono Blu dalle pagine del
portale SOS Consumatori, che mette all'indice la "telericarica sos"
da 3 euro di Vodafone. La soluzione di Telericarica, nel taglio di importo
più basso - che costa tre euro - prevede l'addebito di un euro di
commissione: "Vodafone intasca, abusivamente, un euro su ogni operazione
- segnala Telefono Blu - quando si azzera il credito ti arriva il messaggino
sos telericarica e scatta il problema". "Con questo stratagemma -
continua l'associazione - il colosso Vodafone aggira subdolamente il divieto
stabilito dal ministro Bersani contro l'odioso balzello sulla ricarica
telefonica, già bandito da tempo, e incassa 1 euro su ogni operazione.
I consumatori e l'associazione Telefono Blu mettono così a nudo la
furba iniziativa della Vodafone nella quale si pratica ancora il costo aggiuntivo
sulla ricarica vietato dalla legge". "Se la Vodafone vuole
continuare ad offrire questo servizio - sostiene l'associazione - deve
abolire il costo aggiuntivo altrimenti denunceremo il sistema della
telericarica a pagamento alla magistratura". Sarebbero infatti "class="hilite">centinaia di migliaia le
segnalazioni e le proteste registrate dal Telefono Blu in tutta Italia".
E l'associazione conclude paventando una soluzione risolutiva a tutela dei
consumatori: "Nulla esclude che si possano tramutare presto in una grossa
class="term">class
class="term">action legale per il
risarcimento dei danni su tutto il territorio nazionale".
( da "Finanza e
Mercati" del 22-12-2007)
Da Finanza&Mercati del 22-12-2007 Diventa legge la
Finanziaria 2008. La manovra di bilancio da 16,4 miliardi è stata
approvata ieri definitivamente dal Senato ed entrerà in vigore dal
primo gennaio. Numerose le misure previste, dall'istituzione della class
action alla riduzione dei costi della politica, a partire dai tagli ai
ministeri e al numero dei sottosegretari. Ma anche tagli delle aliquote Ires
e Irap per le imprese e nuovi sgravi sull'Ici per la prima casa.
Particolarmente importante per il mercato, l'arrivo
dell'azione collettiva risarcitoria a tutela di consumatori e investitori. Dal
prossimo giugno sarà possibile per i soggetti portatori di interessi
collettivi partecipare a cause collettive contro società fornitrici di
beni e servizi. Il provvedimento contenuto nella manovra approvata ieri
è retroattivo: ciò significa che, molto probabilmente, i
casi Cirio, Parmalat e tango-bond saranno i primi a essere impugnati. Viene,
però, previsto il vaglio di un Tribunale per evitare cause pretestuose
e infondate. La stretta sulla spesa pubblica partirà invece con la
prossima legislatura, con la riduzione della compagine governativa:
l'esecutivo dovrà contare al massimo 12 ministeri e 60 componenti in
tutto. Lo stipendio dei dirigenti pubblici non potrà superare quello
del primo presidente della Corte di Cassazione (vale a dire 274.000 euro). Un
tetto che è stato raddoppiato per i dirigenti di Bankitalia. Al via
dal primo gennaio anche il piano-sgravi per le imprese: l'Ires scende dal 33%
al 27,5%, mentre l'Irap viene tagliata dal 4,25% al 3,9 per cento. Per quanto
riguarda le previsioni macroeconomiche, la Finanziaria stima per il 2008 un
deficit in calo dal 2,4% al 2,2%, così come per il debito pubblico in
discesa dal 105% di quest'anno al 103,5% del prossimo. La crescita del Pil
subirà una flessione e si attesterà all'1,5%, contro l'1,9% del
2007.
( da "Leggo" del
22-12-2007)
Chiudi Con l'ultimo sì al Senato, la
Finanziaria è diventata legge. Numerose le novità introdotte da
una manovra che, dopo i dibattiti parlamentari, è salita a 16
miliardi. Si potranno detrarre più cose dalle tasse rispetto a prima.
Fra queste anche la tessera dell'autobus e l'affitto dell'abitazione per gli
studenti fuori sede. Più sgravi per gli asili nido e per i genitori
con famiglia numerosa (almeno quattro figli). Scende
l'Ici sulla prima casa e arrivano due istituti che possono essere considerati
"grandi riforme": la class action per l'azione collettiva a tutela degli interessi dei consumatori e il Garante presso
il ministero per lo Sviluppo Economico per vigilare su prezzi e tariffe.
Giorgio Ursicino in Attualità.
( da "Giorno, Il
(Nazionale)" del 22-12-2007)
? ROMA ? UN risarcimento di 800 euro a passeggero
più il rimborso del prezzo del biglietto. Proprio nel giorno in cui
diventa legge la Finanziaria con l'class="hilite">introduzione
della class="term">class
class="term">action (azione collettiva di risarcimento), le associazioni dei
consumatori ottengono un risultato storico. Saranno risarciti i viaggiatori
del treno Lecce-Roma che la notte del 15 dicembre sono rimasti per oltre 12
ore "prigionieri" di un'avaria: 450 passeggeri costretti a una
notte da incubo in aperta campagna, al freddo e senza servizi, e a un'odissea
che li ha visti trasbordare per ben due volte su treni diversi nel tentativo
di raggiungere la loro meta, alla quale sono giunti dopo 20 ore dall'inizio
del viaggio. Per loro le organizzazioni di difesa dei consumatori hanno
"strappato" alle Ferrovie 800 euro di risarcimento in un'azione collettiva che, sostengono, è una prima prova di
"class="term">class
class="term">action". L'ACCORDO
consumatori-Fs per il risarcimento è stato firmato da Fderconsumatori,
Adusbef, Adiconsum, Assoutenti e Adoc mentre si è tirato fuori il
Codacons, convinto che tra danno emergente (freddo, ritardo, privazione del
cibo, paura) e danno biologico il diritto di ciascun consumatore possa essere
anche superiore ai mille euro. Ma tutte le altre associazioni cantano
comunque vittoria e parlano di "svolta storica per il movimento dei
consumatori italiani". "Fino a oggi i risarcimenti venivano
compensati solo attraverso forme di rimborso parziale o totale del biglietto.
Per ottenere risarcimenti più concreti il consumatore doveva ricorrere
dal giudice. L'accordo con Trenitalia rappresenta un importante risultato
destinato a influire sugli altri servizi", fanno notare infatti i
vertici dell'Adiconsum. L'accordo, mette in evidenza anche l'Adoc, è
stato firmato grazie a un "cambio di strategia di Trenitalia e
costituisce una prima prova di class="term">class class="term">action.
Infatti si è giunti a una soluzione condivisa in sede sostanzialmente
conciliativa paritetica". L'indennizzo, più l'eventuale rimborso
per coloro che non l'avessero ancora richiesto, si potrà ottenere dal
2 gennaio, esibendo un documento di riconoscimento e il titolo di viaggio,
presentando domanda presso le sale Eurostar o gli sportelli informazioni o
inviando una raccomandata. Sul sito www.ferroviedellostato.it sarà
possibile scaricare l'apposito modulo di richiesta. Per Federconsumatori,
Adusbef e Adoc si tratta di una "importante vittoria" e "per
la prima i viaggiatori costretti a subire disagi ed enormi ritardi ottengono,
grazie alla contrattazione delle associazioni dei consumatori, un
risarcimento collettivo". "QUESTO ACCORDO ? spiegano i dirigenti
delle associazioni di consumatori ? è il primo atto di un percorso tra
Ferrovie e consumatori che porterà a una procedura di conciliazione
riguardante tutti i problemi e i disagi, anche meno gravi. Inoltre, le
associazioni e Trenitalia hanno deciso di incontrarsi per individuare delle
soluzioni tempestive che possono essere decise in occasione di eventi
straordinari. Si discuterà della creazione di una sorta di task force
tecnica e assistenziale". Le tre associazioni, infine, auspicano che
"questo importante accordo possa essere l'inizio di un modo diverso e
più giusto per i cittadini di gestire e risolvere i problemi con le
Ferrovie e di dar voce ai diritti e alle aspettative di chi utilizza i
treni". cl. ma. - -->.
( da "Unita, L'" del
22-12-2007)
Stai consultando l'edizione del Sì alla
Finanziaria delle famiglie Passa la fiducia anche sul welfare È
arrivato il sì definitivo di Palazzo Madama alla Finanziaria (163
sì e 154 no alla fiducia). La manovra, di 16,4 miliardi dopo il
passaggio parlamentare, per la prima volta dopo tanti anni ha una
finalità redistributiva. Molti i punti caratterizzanti: tutto
l'extragettito del 2008 sarà utilizzato per ridurre la pressione
fiscale sul lavoro dipendente; sgravi Ici sulla prima casa; si riduce il
numero dei ministeri; si introduce la "class="hilite">class="term">class class="term">action" (azione collettiva a tutela dei consumatori); si abolisce il
ticket di 10 euro sull'assistenza specialistica; per le multe si accorcia la
prescrizione a due anni. E poi, sconti fiscali per pannelli solari, sconti
fino a 362 euro a figlio per gli asili nido, più detrazioni per i
mutui, agevolazioni affitti per gli studenti fuori sede. In serata approvato
(162 sì, 1 no) anche il pacchetto welfare che, tra le altre cose,
abolisce lo scalone Maroni. Di Giovanni alle pagine 2 e 3.
( da "Stampa, La" del
22-12-2007)
L'azione collettiva
risarcitoria punta a innalzare i livelli di tutela dei consumatori.
Partirà da giugno.
( da "Stampa, La" del
22-12-2007)
Del consumatore in Italia. Quando un'attività
illecita d'impresa dovesse danneggiare migliaia di cittadini, com'è
accaduto di recente nelle vicende Cirio, Parmalat, bond argentini, la nuova
azione dovrebbe consentire che con una sola causa intentata in nome della
"classe" si possa ottenere il
riconoscimento giudiziale del risarcimento del danno a favore di chiunque
appartenga a tale categoria. Non sarà, pertanto, più necessario
che ciascun danneggiato si attivi personalmente per ottenere soddisfazione
cercando un avvocato o un'organizzazione disposta ad agire nel suo interesse,
con fatica e sovente con spese sproporzionate all'ammontare del danno individuale.
Per essere risarciti sarà invece sufficiente che il consumatore
danneggiato dichiari entro una certa data di volere aderire all'azione
intrapresa. L'class="hilite">introduzione
della class="term">class
class="term">action potrà creare
problemi economici alle imprese, che saranno esposte al rischio di dover
pagare ingenti risarcimenti ai danneggiati. Mentre, infatti, prima della sua
approvazione esse rimborsavano i danni cagionati esclusivamente ai cittadini
che, agendo personalmente, intervenivano nel processo con azioni legali
individuali, d'ora in poi sarà sufficiente che qualcuno attivi
l'azione collettiva, e che essa sia vinta, perché
tutti i consumatori che ad un certo punto abbiano aderito all'azione
intrapresa possano pretendere il risarcimento del danno. Può darsi
che, di conseguenza, il sistema economico abbia a subire qualche
contraccolpo. Quando la legge è stata approvata in prima lettura dal
Senato, Confindustria ha denunciato con forza questo pericolo. Si tratta, in
ogni caso, di una scelta irrinunciabile di giustizia, poiché la tutela del
consumatore costituisce un interesse pubblico che deve essere riconosciuto
fino in fondo ed è inaccettabile che a sopportare le conseguenze
negative delle gestioni imprenditoriali illecite siano, senza garanzie, gli
incolpevoli acquirenti di beni o servizi. Si deve d'altronde ricordare che un
sistema capitalistico avanzato si regge su imprese in concorrenza fra loro e
che si finanziano sul mercato nel rispetto della legge. Se violando la legge
esse cagionano danni a una pluralità di clienti o di investitori,
è giusto che li rimborsino tutti. Detto questo, le specifiche
modalità con le quali il Parlamento ha approvato la class="term">class class="term">action
suscitano qualche perplessità. Colpisce, innanzitutto, che una
novità legislativa di così grande impatto sia stata attivata
inserendola nella legge finanziaria anziché utilizzando le sequenze ordinarie
del legiferare e che, nel primo voto al Senato, il quorum dei consensi
necessari per l'approvazione sia stato ottenuto soltanto perché un senatore
di minoranza ha schiacciato il pulsante sbagliato. Non è bello, anche
perché dimostra che, senza la blindatura della finanziaria, il peso delle
lobby trasversali avrebbe potuto intralciare in modo irreparabile il percorso
parlamentare. Stupisce, in secondo luogo, che durante il passaggio della
legge finanziaria alla Camera sia stato necessario procedere ad alcune
modificazioni di grande peso: cambiando, in particolare, l'impianto
originario che riservava a poche associazioni tipizzate di consumatori la
possibilità di gestire le azioni collettive e prevedendo un'udienza
filtro destinata a bloccare le azioni pretestuose. La prima modificazione
corregge una stortura che avrebbe rischiato di affidare a mani troppo circoscritte
la gestione di un'azione di rilevante importanza economica e che, per evitare
anche soltanto sospetti di accordi sottobanco, era opportuno aprire a
maggiore concorrenza, come avviene negli Stati Uniti, culla della class="term">class class="term">action. La seconda evita a sua
volta che in conseguenza di una litigiosità temeraria le imprese siano
trascinate senza giustificazione sul banco degli accusati in vicende
processuali di ampia risonanza con inutili danni d'immagine. Perché,
tuttavia, non ci si è accorti subito dei pericoli? Quali interessi si
annidavano dietro la formulazione originaria della legge opportunamente
corretta? Al di là dei nodi politici risolti, la nuova legge apre
interrogativi giuridici specifici sui quali i giuristi avranno modo di
sperimentare la loro vena interpretativa e sui cui dettagli tecnici non
è il caso che ci si soffermi in questa sede. L'esperienza
dimostrerà se la disciplina configurata funzionerà davvero o se
sarà necessario introdurre correttivi. Su di un punto vorrei tuttavia
appuntare l'attenzione. Che, ancora una volta, il Parlamento ha varato una
legge senza compiere un'analisi preventiva del suo impatto sul sistema di
giustizia. È prevedibile che l'introduzione dell'azione collettiva susciti una effervescenza di azioni legali che
si aggiungerà alle azioni individuali che gli irriducibili
intenteranno comunque. Quest'effervescenza si scaricherà su di un
sistema di giustizia già da tempo in affanno. Non vi sarà il
rischio che, in questo contesto, anche l'azione collettiva
rischi il collasso a causa del collasso generale del nostro sistema di
giustizia?.
( da "Secolo XIX, Il" del
22-12-2007)
Ieri il sì definitivo del senato Il via libera
a colpi di fiducia. Prodi: "Ho un sorriso grosso così". Ecco
i principali cambiamenti ROMA. Taglia il traguardo la manovra che dà.
Dal Senato arriva luce verde ad un enorme testo bifronte. Ci sono riduzioni
fiscali e riforme importanti, class="hilite">dalla
class="term">class
class="term">action alle tasse sulle
imprese. E per la prima volta la "casta" inizia, seppure
timidamente, a ridurre i costi della politica attenta alle poltrone. Ma le
debolezze del quadro politico, con una maggioranza sempre in bilico sul
pallottoliere parlamentare, consegna alla Gazzetta Ufficiale un'altra
finanziaria monstre, con tre articoli, 1.203 commi, affossata da micro-misure
di carattere localistico e indebolita dalla necessità di rispondere
alle richieste delle lobby più agguerrite, come è avvenuto con
l'autotrasporto. il costo. La Finanziaria che ha incassato l'ok del Senato
vale 16,4 miliardi di euro, rispetto ai 10,7 iniziali. Sui conti pubblici,
però, l'impatto sarà di poco superiore ai 6 miliardi, necessari
per alleggerire le tasse di 2,3 miliardi e per aumentare le spese di 3,7
miliardi. prodi. Il presidente del Consiglio Romano Prodi non ha nascosto la
soddisfazione. "Ho un sorriso grosso cosi", ha detto toccandosi con
le dita entrambe le orecchie. In un clima politico in perenne fibrillazione,
il provvedimento ha superato il rischio di spallate. Ma certo ha ottenuto il
via libera finale al Senato con un maggioranza sfilacciata ai fianchi, che ha
perso definitivamente il voto del "dissidente" di sinistra
Turigliatto, ha ricevuto l'addio dal transfuga della destra, Domenico
Fisichella e non può contare sui voti dalle mani libere dei tre
senatori liberaldemocratici di Dini. Tolta la polvere delle battaglie
politiche, rimangono alcune misure importanti. Arriva un alleggerimento
sostanzioso delle tasse sulla casa: aumentano gli sconti Ici (dell'1,33 per
mille, fino a 200 euro) cancellando l'imposta per il 40% delle famiglie,
arrivano sconti Irpef sugli affitti (e per l'indipendenza dei giovani), anche
un alleggerimento sugli interessi dei mutui e una pioggia di detrazioni
(dall'abbonamento dei bus al canone tv per gli anziani poveri). Il testo
contiene anche riforme. Come la tassazione delle imprese. Per i commercianti
e mini-imprenditori arriva il fisco forfait con un'aliquota del 20% che
assorbe tutto, anche l'Iva, e consente di dire addio al commercialista. Per
le grandi imprese il fisco diventa europeo, equiparando i bilanci fiscali con
quelli ai fini civilistici. Le imprese perdono l'anticipo di qualche sconto
ma ottengono, e per sempre, un taglio delle aliquote di Ires (che scende dal
33 al 27,5%)e Irap (dal 4,25 al 3,9%) che è consistente.
Aumenterà la competitività. Di riforme si può parlare
anche con la class="term">class class="term">action.
Le cause collettive fanno ingresso a fianco dei consumatori, contro truffe e
abusi. Sarà una novità di grande impatto per i cittadini e,
ovviamente per ragioni diverse per le imprese. Ci sono poi tante misure
attese da tempo. Il calmiere che dalla fine di febbraio potranno lenire gli
aumenti urticanti di una benzina arrivata alle stelle. Ci sono i fondi per
cancellare i ticket sanitari sulla diagnostica. i tagli. La politica, poi,
risponde alla piazza e riduce i propri costi. Si tagliano - inizialmente con
decisione, poi con maggiore prudenza - le poltrone di enti inutili e di
società controllate; si riducono assessori e ministri; si mette un
tetto, forse ancora troppo virtuale, ai manager pubblici e un limite
all'utilizzo di rischiosi strumenti finanziari, come i derivati, che poi i
cittadini sarebbero chiamati a pagare. Corrado Chiominto 22/12/2007.
( da "Corriere della
Sera" del 22-12-2007)
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Primo Piano
- data: 2007-12-22 num: - pag: 5 categoria: REDAZIONALE L'intervista Il
"dissidente" Bordon: "Irresponsabile parlare di 2011, i numeri
non ci sono già più" "Ma è tutto finito, un
insulto il vertice del 10" Senatore Willer Bordon, ormai si può
dire che voi "orabastisti" abbaiate ma non mordete. Non fate che
minacciare strappi, dimissioni e addii, poi però votate una fiducia
dietro l'altra... "Non è così, io non pronuncio ultimatum
né penultimatum. O meglio, ne faccio uno soltanto". Lo faccia, ma che
sia l'ultimo. "Il sistema politico a questo punto è pericoloso
per il Paese e il 16 gennaio, come atto di denuncia, mi dimetterò da
senatore". Per fare cosa? "Per candidarmi a diventare un buon
sindaco di Roma. Dal primo marzo girerò vari municipi con un ufficio
mobile, 15 giorni in ogni quartiere per incontrare i cittadini".
è l'ennesima minaccia di dimissioni, la sua. "Non è una
minaccia. Se il 16 sarò ancora senatore accetterò tutte le
critiche. Il campo è allagato, pieno di fango e forse non solo di
fango, il colore delle maglie non si distingue più. Non resta che
sospendere il gioco, come si fa in ogni normale democrazia dell'alternanza
". Intanto però continua a votare sì: sicurezza,
Finanziaria, welfare... "class="hilite">Con
la Finanziaria io e Manzione abbiamo ottenuto la class="term">class class="term">action,
provvedimento rivoluzionario per i consumatori". E il welfare? Pure ieri
alla fine si è turato il naso e ha votato sì. "Sul welfare
la critica è stata soprattutto di Dini. Quanto alla sicurezza ho
sempre pensato che, a meno di situazioni catastrofiche, bisogna rispettare il
vincolo di mandato. Ma ora la maggioranza non c'è più e dunque
non c'è più nemmeno il vincolo politico...". C'è
però il fondato sospetto che voi dissidenti "orabastisti",
come vi ha ribattezzati Il Giornale, siate a caccia di visibilità. Non
è vero? "No, altrimenti non lascerei il mio posto a Palazzo Madama.
Interessi particolari non ne ho e spero di essere creduto. Ma prima del 10
gennaio spetta a Manzione, a me, a Dini e ai suoi amici il compito di
prendere una iniziativa a 360 gradi". E che tipo di iniziativa?
"Verificare la possibilità di dar vita a una breve stagione delle
riforme con un governo che ne sia il garante. Perché la situazione è
tragica". Un governo Dini? "Ma no... Non roviniamo un progetto
politico pensando che il problema venga risolto da interessi personali, io
parlo di un governo che tolga di mezzo l'insopportabile finzione di chi crede
che questa legislatura possa arrivare al 2011". D'Alema, ad esempio. E
anche Prodi. Dice che è durato 19 mesi e che dunque ne durerà
60... "è da irresponsabili non prendere atto che non esiste
più una maggioranza. E pensare che il governo Prodi possa arrivare a
fine legislatura, significa fare male al Paese. O c'è una maggioranza
in grado di fare quelle due, tre riforme rapidissime di cui abbiamo bisogno,
oppure si va al voto, non c'è scampo. In democrazia le urne non sono
un istituto eversivo, sono la normalità". Prodi è convinto
di averla, la maggioranza. D'altronde per un verso o per l'altro la fiducia
l'ha sempre incassata. "Da mesi denunciamo che la maggioranza politica
non esiste più e dopo la dichiarazione di voto di Fisichella non
c'è più nemmeno quella aritmetica. Tolti lui e Turigliatto il
centrosinistra ha 156 voti e il centrodestra 158 e bisogna stare attenti ad
annunciare vertici per il 10 gennaio. Sarebbe un vertice di minoranza, un
insulto al buonsenso. Se pure in quella data dovesse saltare fuori un
accordo, Prodi non avrebbe i voti per farlo rispettare". Non è
che ha accettato offerte dal campo avversario? "Per l'amor di Dio, la
mia autonomia politica non è mai stata sul mercato. Sono legato a
questa maggioranza e preferisco immolarmi con essa. è chiaro che se
non ci saranno più le condizioni per un governo che faccia le riforme
e si continuerà a far finta che questo esecutivo abbia ancora una
maggioranza, mi assumerei io stesso la responsabilità di staccare la
luce". Veltroni vi tiene d'occhio, dice che tre senatori non possono
tenere in scacco un intero Paese. "Sarà bene che Veltroni si
metta d'accordo coi numeri, noi abbiamo sempre votato mentre il suo Pd non
è stato sempre un fattore di stabilità in questa vicenda. Se
Walter torna il maggioritarista referendario che decide e non cede a logiche
di apparati, mi avrà al suo fianco". Pensa anche lei che gli
alleati vogliano "cucinarsi" il segretario del Pd? "In effetti
sì, vedo molti cuochi in giro". Monica Guerzoni \\ Noi
"orabastisti" a caccia di visibilità? Falso: io mi dimetto.
( da "Corriere della
Sera" del 22-12-2007)
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache -
data: 2007-12-22 num: - pag: 23 categoria: REDAZIONALE L'accordo Il treno
fermo per 12 ore senza riscaldamento. Le associazioni che hanno firmato:
svolta Ai prigionieri dell'Eurostar 800 euro Risarcimento di Trenitalia.
Consumatori divisi. Il Codacons: è poco è il primo risarcimento
dopo una denuncia collettiva. Sabato scorso il
Lecce-Roma restò bloccato a Caserta MILANO - Sono rimasti prigionieri
del treno che doveva portarli da Lecce a Roma. Per dodici ore. Quasi venti,
se si considera la durata dell'intero viaggio. Fuori il buio e la neve; in
carrozza freddo, fame e sonno. Poi il trasbordo nella notte, la prima volta
fallito, la seconda riuscito, su convogli paracadute. Per questo ciascuno dei
450 passeggeri dell'Eurostar 9354 saranno risarciti dalle Ferrovie con 800
euro, più il rimborso totale del biglietto. class="hilite">Prova
generale di class="term">class class="term">action,
l'hanno già ribattezzata le associazioni dei consumatori. Vale a dire:
risarcimento ottenuto attraverso una "denuncia" collettiva.
Una forma di indennizzo importata dagli Stati Uniti e proprio ieri entrata
nell'ordinamento italiano con il "sì" alla Finanziaria.
"Una svolta storica - dicono i consumatori- perché è la prima
volta che viene riconosciuto un risarcimento collettivo grazie
all'intermediazione delle associazioni ". L'episodio risale alla notte
di sabato scorso. Quando l'Eurostar Lecce-Roma si è fermato nelle
campagne di Caserta a causa di un guasto tecnico. I passeggeri erano partiti
da Lecce alle 12.20. Sono arrivati a Roma alle 7.15 di domenica. In mezzo
dodici ore in cui sono rimasti ostaggio di carrozze sporche e senza
riscaldamento. L'intesa per il rimborso collettivo, 360 mila euro in tutto
che le Ferrovie si sono impegnate a sborsare come "segno di attenzione",
è stato firmato ieri dalle principali associazioni dei consumatori:
Adoc, Adusbef, Adiconsum, Assoutenti e Federconsumatori. D'accordo anche Lega
consumatori e Altroconsumo, non presenti al tavolo. Mentre il Codacons non ha
firmato ritenendo il "risarcimento inferiore al danno" e una
"carta regalata a Ferrovie da giocare in giudizio". Carlo Rienzi
spiega: "Abbiamo raccolto 300 deleghe e avviato da soli la trattativa In
stazione Un Eurostar in attesa della partenza alla Stazione centrale di
Milano (foto Tam Tam) chiedendo mille euro tra danno emergente e biologico.
Molti passeggeri hanno detto no all'accordo e noi per loro". In prima
fila: "Chi si è rotto un piede passando da un treno all'altro, o
chi è finito a letto con la febbre. Per loro pensiamo a denunce ad
hoc". L'Adiconsum spiega la genesi del nuovo sistema di indennizzo che
anticipa le direttive Ue: "Fino ad oggi i risarcimenti venivano
compensati solo attraverso forme di rimborso parziale o totale del biglietto.
Per ottenere indennizzi più concreti bisognava ricorrere al
giudice". Il presidente dell'Adoc Carlo Pileri aggiunge: "Per la
prima volta viene riconosciuto il diritto al risarcimento per danni causati
da un ritardo di un servizio di trasporto ". Il numero uno di Adiconsum
Paolo Landi però avverte: "Non dobbiamo accontentarci solo dei
risarcimenti. Ora tutto il resto: puntualità, condizioni igieniche,
sicurezza ". E il presidente di Altroconsumo Paolo Martinello parla di
" class="term">class
class="term">action transata prima
ancora di iniziare l'azione legale". Riferisce di un faccia a faccia con
l'ad di Ferrovie Moretti, della richiesta iniziale di mille euro: "Ma la
cifra ottenuta è un buon rimborso automatico". Quindi aggiunge:
"Questo è un caso limite, ora ci aspettiamo che lo stesso metodo venga
applicato ai ritardi di tutti i giorni, e non solo degli Eurostar". Da
Trenitalia hanno fatto sapere: "L'indennizzo, più rimborso del
biglietto per chi non lo avesse ancora richiesto, si potrà ottenere
dal 2 gennaio". Documento e biglietto alla mano, si potrà
presentare richiesta di risarcimento (il modulo sul sito
www.ferroviedellostato. it) ai banconi delle sale Eurostar, agli sportelli
informazioni, ma anche tramite raccomandata. Alessandra Mangiarotti.
( da "Messaggero, Il" del
22-12-2007)
Mento collettivo avrà però un
"filtro", ancora da definire nei dettagli, per impedire abusi di
questa nuova forma di tutela per i consumatori.
( da "Cittadino, Il" del
22-12-2007)
ROMA Saranno risarciti i passeggeri del treno
Lecce-Roma che la notte del 15 dicembre sono rimasti per 12 ore
"ostaggio" di un'avaria: 450 passeggeri costretti ad una notte da
incubo in aperta campagna, al freddo e senza servizi, e ad un'odissea che li
ha visti trasbordare per ben due volte su treni diversi nel tentativo di
raggiungere la loro meta, alla quale sono giunti dopo 20 ore dall'inizio del
viaggio. Per loro le organizzazioni di difesa dei consumatori hanno
"strappato" a Ferrovie 800 euro di risarcimento in un'azione collettiva che, dicono, è una prima prova di "class
action", proprio ieri entrata nell'ordinamento italiano grazie al varo
della legge finanziaria. L'accordo per il risarcimento (agli 800 euro
andrà aggiunto il prezzo del biglietto) è stato firmato da
Fderconsumatori, Adusbef, Adiconsum, Assoutenti e Adoc mentre si è
tirato fuori il Codacons convinto che tra danno emergente (freddo,
ritardo, privazione del cibo, paura) e danno biologico il diritto di ciascun
consumatore possa essere anche superiore ai mille euro. Ma le prime
associazioni cantano vittoria e parlano di "svolta storica per il
movimento dei consumatori italiani".Fino ad oggi i risarcimenti venivano
compensati solo attraverso forme di rimborso parziale o totale del biglietto.
Per ottenere risarcimenti più concreti il consumatore doveva ricorrere
dal giudice."L'accordo con Trenitalia rappresenta un importante
risultato destinato ad influire sugli altri servizi" fa notare infatti
l'Adiconsum. L'accordo, evidenzia anche l'Adoc, è stato firmato grazie
a un "cambio di strategia di Trenitalia, da noi sempre auspicato, e
costituisce una prima prova di class action. Infatti si è giunti ad
una soluzione condivisa in sede sostanzialmente conciliativa
paritetica".L'indennizzo, più l'eventuale rimborso per coloro che
non l'avessero ancora richiesto, si potrà ottenere dal 2 gennaio,
esibendo un documento di riconoscimento e il titolo di viaggio, presentando
domanda presso le sale Eurostar o gli sportelli informazioni o inviando una
raccomandata. Sul sito www.ferroviedellostato.it sarà possibile
scaricare l'apposito modulo di richiesta. Per Federconsumatori, Adusbef ed
Adoc si tratta intanto di una "importante vittoria" e "per la
prima i viaggiatori costretti a subire disagi ed enormi ritardi ottengono,
grazie alla contrattazione delle associazioni dei consumatori, un
risarcimento collettivo".(Ansa).
( da "Libero" del
22-12-2007)
Italia 22-12-2007 Maxi ritardo sull'Eurostar
Lecce-Roma I viaggiatori rimborsati con 800 euro di GIAMPIERO DE CHIARA ROMA
Sarà stato il Natale, storicamente foriero di buone novelle, ma la
notizia che le Ferrovie dello Stato risarciranno i viaggiatori dell'Eurostar
LecceRoma con 800 euro sembra una di quelle storie irreali che lasciano
sorpresi e stupiti. E invece è tutto vero. Reale come gli euro (800
più il rimborso del prezzo del biglietto), per i viaggiatori dell'Eurostar
9354 rimasto bloccato per oltre 12 ore il 15 dicembre scorso. L'accordo
è stato raggiunto tra alcune associazioni di consumatori e Trenitalia.
Ora quei passeggeri, per avere il rimborso, dal 2 gennaio, esibendo un
documento di riconoscimento e il titolo di viaggio, dovranno presentare
domanda di indennizzo recandosi presso le sale Eurostar o gli sportelli delle
informazioni o inviando una raccomandata. Un risarcimento sacrosanto quello
ottenuto dai 450 viaggiatori che hanno passato sabato scorso una notte da incubo.
Tutti bloccati per quasi dodici ore in provincia di Caserta a causa di
un'avaria. Partito da Lecce alle 12.17, l'arrivo dell'Eurostar nella Capitale
era previsto per le 18.30. Il treno si è però fermato tra Capua
e Pastorano (provincia di Caserta), in aperta campagna, con l'impian to di
riscaldamento fuori uso e con le temperature esterne di qualche grado sotto
zero. Fallito ogni tentativo di trascinare il convoglio verso la più
vicina stazione con un'altra locomotiva, si è deciso di avvicinare un
altro treno all'Eurostar per consentire il trasbordo dei viaggiatori sul
posto. Portato alla stazione di Capua il nuovo convoglio ha tentato di
riprendere il cammino, ma non ne è stato in grado. Dopo un ennesimo
trasferimento, i passeggeri hanno finalmente potuto lasciare Capua alle 4.30
del mattino con un treno interregionale, arrivando alla stazione Termini alle
7.30, dopo aver impiegato quasi 20 ore per percorrere circa 500 chilometri.
"Si tratta di un risultato significativo, perché stabilisce il principio
del risarcimento in un importante servizio pubblico quale quello delle
ferrovie", sottolinea Paolo Landi di Adiconsum, "fino ad oggi i
risarcimenti venivano compensati solo attraverso forme di rimborso parziale o
totale del biglietto. Per ottenere risarcimenti più concreti il
consumatore doveva ricorrere dal giudice. L'accordo con Trenitalia
rappresenta un importante risultato destinato ad influire sugli altri
servizi". Il rappresentante dei consumatori non si accontenta comunque
di questa prima vittoria, ma lancia un avvertimento per continuare in questa
direzione, contro disagi e sprechi. "Chiediamo, inoltre, di migliorare
il servizio rispetto a tutti i disagi denunciati dalle associazioni: dalla
puntualità, alle condizioni igieniche, alla sicurezza". Per un
altro rappresentante dei consumatori, Carlo Pileri dell'Adoc, questa
decisione anticipa la legge sui risarcimenti collettivi, appena approvata dal
Parlamento. "L'accor do costituisce in fondo una class="hilite">prima
prova di class="term">class class="term">action
(l'azione collettiva di risarcimento, ndr) che
anticipa l'effettiva entrata in vigore della recente norma". Infine
Pileri dà atto alle Ferrovie di avere capito e compreso le esigenze
dei cittadini coinvolti. "Un atto coraggioso innovativo quello
dell'azienda", spiega, "che hanno trovato insieme con noi una forma
di indennizzo per chi è stato coinvolto, suo malgrado, nel grave
ritardo registrato dall'Eu rostar". I NUMERI RIMBORSO FERROVIARIO Per
l'Intercity, se il ritardo è superiore a 30 minuti, si può
ottenere un rimborso pari al 30% del prezzo del biglietto (indipendentemente
dalla lunghezza del viaggio), utilizzabile entro 6 mesi dalla data di
emissione. La richiesta deve essere fatta entro 30 giorni dalla data di
utilizzo del biglietto. Per l'Eurostar (nella foto Fotogramma), se il ritardo
è superiore a 25 minuti, si può ottenere il rimborso pari al
50% del prezzo del biglietto. Anche questa richiesta deve essere fatta entro
30 giorni. RITARDI EUROSTAR Secondo i dati di Trenitalia la media annua della
puntualità mensile degli Eurostar viaggia intorno all'87,9%. Ma per le
statistiche dell'azienda un treno che arriva con un ritardo entro i 15 minuti
è considerato "puntuale". Salvo per uso personale è
vietato qualunque tipo di riproduzione delle notizie senza autorizzazione.
( da "Giornale.it, Il" del
22-12-2007)
Di Redazione - sabato 22 dicembre 2007, 07:00 La legge
di bilancio per il 2008 istituisce alcune novità per la tutela dei
consumatori. class="hilite">La
principale è la class="term">class class="term">action,
ossia l'azione collettiva risarcitoria nei confronti
di imprese con comportamenti anti-concorrenziali, pratiche commerciali
scorrette e atti illeciti extra-contrattuali. Si può adire alle vie
legali anche quando una pluralità di consumatori ritenga lesi i propri
diritti. Vi sono delle limitazioni: le cause possono essere avviate dalle
associazioni che agiscono a tutela dei consumatori o da comitati; è
demandata al tribunale la pronuncia sull'ammissibilità della causa
stessa. Un'altra novità è il Garante dei prezzi che
sorveglierà su anomalie nella vendita dei beni di consumo.
( da "Giornale.it, Il" del
22-12-2007)
Di Fabrizio Ravoni - sabato 22 dicembre 2007, 07:00 da
Roma A voler sdrammatizzare la solennità che accompagna ogni legge
finanziaria, quella votata in via definitiva dal Senato potrebbe essere
considerata una manovra "alla Crozza": cioè, del "ma
anche". C'è l'eliminazione dell'Ici sulla prima casa per 38
proprietari su cento, "ma anche" l'abbattimento dell'Iva sulla
compravendita di muli e bardotti. class="hilite">C'è
l'introduzione della class="term">class class="term">action,
"ma anche" il finanziamento di un velodromo dalle parti di Treviso
per un Campionato del mondo di ciclismo su pista che non è stato
nemmeno aggiudicato. E l'elenco potrebbe continuare all'infinito. Quel che
manca, però, è il risanamento. Tant'è che senza manovra,
il deficit pubblico del 2008 si sarebbe fermato all'1,8%, mentre ora
salirà al 2,2%. Con il rischio che possa crescere anche di più,
considerato il previsto rallentamento del ciclo economico. Il ministero
dell'Economia, lato Finanze, ha diffuso schede di lettura della Finanziaria
dalle quali emerge che il 62% del maggior gettito del 2007 è stato
determinato dalla crescita del Pil. Livello che difficilmente potrà
essere conservato il prossimo anno. Non foss'altro perché ormai anche al
ministero dell'Economia stanno elaborando proiezioni di finanza pubblica
immaginando per il 2008 un Pil in crescita dell'1%: cioè, circa la metà
della dinamica di quest'anno. Ed è per queste ragioni che la
Finanziaria (e i provvedimenti collegati: decreto legge sul secondo tesoretto
e disegno di legge sul welfare) si muove in direzione contraria al patto di
Stabilità europeo. Utilizza il maggior gettito tributario (25,5
miliardi di euro, l'1,7% del Pil) per finanziare spese correnti, invece di
ridurre in modo accentuato il deficit: come richiesto da Bruxelles per
rispettare gli impegni, soprattutto in presenza di un alto debito pubblico.
Non solo. Con il provvedimento sul welfare annulla anche la riduzione
strutturale della spesa introdotta dal precedente governo con la Riforma
Tremonti-Maroni sulle pensioni. L'eliminazione dello scalone interessa circa
200mila persone. Ma i costi di questa eliminazione, 7,5 miliardi, verranno
scaricati sulla fiscalità generale dei prossimi dieci anni. Con
ipoteche del genere sarà assai difficile poter confermare l'impegno a
ridurre il prelievo fiscale sui lavoratori dipendenti, come previsto ai commi
iniziali del primo articolo della Finanziaria.
( da "Giornale.it, Il" del
22-12-2007)
Di Redazione - sabato 22 dicembre 2007, 07:00 Il
Tribunale di Roma ha fissato - in un'importante sentenza - il concetto di
organizzazione sindacale nazionale (com'è la Confedilizia, ad
esempio). I giudici hanno stabilito che il carattere "nazionale" di
un'associazione sindacale "non si compendia nella mera sommatoria delle
attività svolte, sul territorio nazionale, dagli organismi locali, ma
deve consistere in una effettiva tutela dei lavoratori (nel caso esaminato
dal Tribunale - ndr) svolta a livello nazionale che si estrinsechi in una
azione e politica programmatica sindacale unitaria, in attività
prenegoziali o negoziali condotte con le controparti sociali espresse al
medesimo livello". È un concetto importante, che raccomandiamo
all'attenzione dei proprietari di casa. Affidarsi ad associazioni non
rappresentative (o fidarsi di accordi dalle stesse stipulati) può fare
correre ai proprietari seri rischi. Per esempio, di nullità dei
contratti di lavoro singoli, con conseguenti obblighi di risarcimento di
eventuali danni. Ricordiamo, a proposito, che la Confedilizia da sempre (in
particolare, dalla metà circa del secolo scorso) stipula
il Contratto collettivo per i dipendenti dai proprietari di fabbricati -
portieri, lavascale, pulitori in genere, giardinieri, autisti ecc. - con i
sindacati Cgil-Cisl-Uil (certamente rappresentativi, ad ogni effetto), con i
quali ha organizzato anche diversi enti bilaterali, di formazione e
assistenza ai lavoratori e loro famigliari. Sempre con Cgil, Cisl e
Uil, la Confedilizia (tramite la propria associata Assindatcolf, aderente a
Fidaldo) stipula anche il Contratto collettivo per dipendenti da datori di
lavoro domestico, che riguarda - quindi, e in particolare - colf e badanti.
L'Assindatcolf svolge pure ogni pratica per la regolarizzazione telematica
dei lavoratori stranieri. *presidente Confedilizia.
( da "Tempo, Il" del
22-12-2007)
Ecco le misure più importanti contenute nella
Finanziaria. Ici su prima casa: l'imposta sarà ridotta dell'1,33 mille
(aggiuntivo rispetto alle attuali detrazioni e fino ad un massimo di 200
euro). Tesoretto: l'extragettito 2008 sarà utilizzato per ridurre la
pressione fiscale sul lavoro dipendente. Home Politica prec succ Contenuti
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Pizzi: Palazzo Wedekind, incontro tra Fini e Veltroni per le riforme La
sorella di Britney Spears incinta a 16 anni Sexy, lesbiche, aggressive ad
ogni costo Via libera al Senato decisivo il voto dei senatori a vita Giuliani
influenzato, perde nei sondaggi Riforma asciuga-govero: si riduce il numero
di ministeri a partire dal governo successivo. class="hilite">Class
class="term">action: si introduce
l'istituto dell'azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori. No
ticket 10 euro su assistenza specialistica: vale anche per gli esami di
diagnostica. Manager pubblici: i trattamenti non potranno superare quello
riservato al primo presidente della Cassazione. Per alcune cariche previsto
un tetto superiore. Multe, si accorcia la prescrizione a due anni: con questa
norma si affronta il problema delle "cartelle pazze". Canone Rai
gratis per anziani poveri: l'esenzione sopra i 65 anni con un reddito non
superiore a 516,46 euro per 13 mensilità. Asili nido, sconto fino a
632 euro a figlio: la retta potrà essere detratta dall'Irpef al 19%.
Bus, la tessera si sconta sulle tasse: gli abbonamenti potranno essere
detratti per il 19% dall'Irpef fino a di 250 euro. Meno assessori: il
massimo, a partire dalle prossime amministrative, sarà di 12.
Sicurezza: il fondo sarà di 190 milioni di euro. 22/12/2007.
( da "Resto del
Carlino, Il (Nazionale)" del 22-12-2007)
? ROMA ? LO SCORSO ANNO ottennero il taglio di tre
punti del cuneo fiscale, più deduzioni per ogni nuovo assunto. Ma
anche questa volta agli imprenditori non è andata affatto male. La
Finanziaria 2008 toglie l'anticipo di qualche sconto, ma in compenso taglia
con l'accetta l'Ires: l'aliquota passa dal 33 al 27,5%. La misura non
costerà nulla allo Stato perchè verrà autofinanziata
dall'ampliamento della base imponibile.Stesso tipo di copertura anche per la riduzione
generalizzata dell'Irap la cui aliquota passa dal 4,25 al 3,9%. Ed è
stata aumentata anche la franchigia. Il che significa che le società
di persone, con ricavi fino a 180mila euro, non pagheranno l'Irap sui primi
9.500 euro di guadagni. Fino a quest'anno la franchigia si fermava a 7.350
euro. L'Irap diventa infine un'imposta realmente regionale sia per la
dichiarazione (dal 2008), sia per i versamenti (dal 2009). In sostanza il
modulo di dichiarazione annuale si sgancia completamente dal modello Unico,
tanto che le imprese indicheranno i valori direttamente alle regioni. I
minimi, cioè i piccolissimi imprenditori con un fatturato annuo sotto
i 30mila euro, potranno scegliere di pagare le tasse a forfait: un 20% che
sostituisce anche Iva, Irap e Ires. RIPARTE il credito d'imposta per le
imprese che investono nelle aree svantaggiate del Paese. Nel 2008 sono
destinati al fondo per interventi strutturali di politica economica 350
milioni delle risorse rimaste bloccate nel 2007 e 280 milioni nel 2009. Le
risorse di quest'anno potrebbero però tornare alla Visco-sud se l'Ue
darà il via libera con effetto retroattivo. UNA NORMA che riguarda le
industrie, ma che non piace nemmeno un po' agli imprenditori, class="hilite">è invece quella che
introduce anche in Italia la Class class="term">action.
Ovvero l'azione collettiva risarcitoria a tutela di
consumatori e investitori che hanno subito truffe o abusi da parte di banche,
assicurazioni, industrie: è famosissima la causa collettiva
e la multa miliardaria inflitta alla Philip Morris. Dal prossimo giugno
sarà dunque possibile per i soggetti portatori di interessi collettivi
(come ad esempio le associazioni dei consumatori) partecipare a cause contro
società fornitrici di beni e servizi. Viene, però, previsto il
vaglio di un tribunale (i dettagli sono ancora da definire) per evitare cause
pretestuose e infondate. ol. po. - -->.
( da "Milano Finanza" del 22-12-2007)
Milano Finanza Il commissario non basta più
NUOVE TUTELE/2 Nei crack Parmalat e Cirio la difesa dei risparmiatori
è stata appaltata ai manager chiamati a risanare le aziende con le
cause alle banche Ma la ricetta vale solo se c'è un default. Non nel
caso di derivati e prodotti-truffa. Che cosa sarebbe successo se la legge
sulla class action fosse già stata in vigore nel 2001 ai tempi del
crack della Repubblica Argentina, che solo in Italia ha visto coinvolti circa
480 mila risparmiatori con perdite che hanno superato i 13 miliardi di euro?
E che cosa, se l'azione collettiva
avesse potuto essere esperita dai 35 mila bondholder Cirio che si sono fatti
incantare dalle magie finanziarie della "fattucchiera" (Enrico
Cuccia dixit) Sergio Cragnotti? Ed Enrico Bondi, da commissario straordinario
della Parmalat, si sarebbe forse limitato a offrire un recupero limitato al
16% in media agli 85 mila bondholder del gruppo di Collecchio? I
tribunali italiani con ogni probabilità sarebbero ora palcoscenici
delle più importanti azioni da legal thriller del Vecchio Continente.
Le possibilità di recuperare quanto perso nei clamorosi fallimenti
sarebbero forse state più alte, certamente con meno complicazioni
procedurali e più trasparenti. Invece, anche in questi casi, si
è seguita giocoforza la via all'italiana. Sono ancora negli occhi di
tutti le code dei risparmiatori truffati che hanno affollato l'udienza
preliminare a Milano, nel processo per l'aggiotaggio Parmalat, per
costituirsi parte civile. Addirittura a fianco dei tre pm Francesco Greco,
Carlo Nocerino e Eugenio Fusco (titolari assieme ai colleghi Luigi Orsi,
Laura Pedio, Giulia Perrotti e Ferdinando Targetti delle più
importanti inchieste di mala-finanza), si è schierata una delle banche
venditrici dei bond, l'allora Sanpaolo-Imi, che ha organizzato un comitato di
assistenza ai bondholder, affidato a un principe del foro come Carlo Federico
Grosso. Insomma la stessa banca che aveva collocato le obbligazioni ora cerca
di tutelare a posteriori i suoi clienti dalle conseguenze della truffa di
Calisto Tanzi & Co. Ma in questo modo il Sanpaolo ha tutelato anche se
stesso, visto che i clienti aderenti al comitato hanno contestualmente
rinunciato a citare l'istituto. La costituzione di parte civile nel procedimento
penale ha un limite istituzionale: è fatta dal singolo danneggiato
secondo i principi del codice civile. La conseguenza a Milano, così
come a Parma quando a marzo inizierà il dibattimento principale sul
crack, sarà di migliaia di posizioni singole esaminate dai giudici.
Uno spreco enorme di tempo e di risorse e foriero di probabili ingiustizie,
magari determinate da inevitabili errori formali. In più le pastoie
procedurali, tra patteggiamenti e prescrizioni, rischiano di privare i
danneggiati della possibilità materiale di ottenere un risarcimento.
Senza contare che ogni tribunale può esaminare i vari casi sotto punti
di vista diversi, fino a quando non ci sarà una giurisprudenza
consolidata dalla Cassazione. Cioè fra anni, secondo i tempi della
giustizia italiana. Finora, dunque, si è preferita la via
stragiudiziale. Agli obbligazionisti Parmalat, Bondi ha chiesto di
scommettere sulla nuova società. A loro ha offerto metà dei
profitti derivanti anche dai proventi delle cause italiane e americane contro
banche e revisori, in cambio della conversione dei bond in azioni. Insomma
è lui, di fatto, il capocordata della classe dei truffati. La vera
class action all'italiana fino ad oggi infatti l'hanno portata avanti i
commissari straordinari attraverso le cause contro banche e revisori. I vari
professionisti e manager nominati dal governo puntano, nei casi Cirio,
Parmalat e Giacomelli, a recuperare quanto più possibile per
rimborsare sia pure parzialmente i singoli creditori. Inevitabile quindi per
i bondholder parteggiare per loro: per fare solo un esempio, dai futuri
risarcimenti i commissari Cirio puntano a ottenere risorse per rimborsi che
potrebbe arrivare anche all'80% del valore nominale dei bond. Non è
invece così per gli azionisti, la cui unica arma, essendo di diritto
soci dell'imprenditore bancarottiere, è stata finora quella della
causa individuale.La strada alternativa percorsa in Italia è stata poi
quella della transazione, l'obiettivo cui di fatto la vera class action Usa
punta. Finora in Italia, però, scendere a patti con il cliente
è stato quasi un atto di benevolenza da parte delle banche che avevano
piazzato i bond. Banca Intesa, per esempio, ha affrontato caso per caso le
situazioni dei suoi 25 mila clienti titolari di bond in default come Parmalat,
Cirio, Giacomelli (3 mila bondholder in tutto per 150 milioni) e Finpart
(stesse dimensioni). Unicredit ha istituito una commissione presieduta da
Guido Rossi per decidere i rimborsi sui suoi 4 mila obbligazionisti Cirio,
mentre Mps ha messo in piedi un tavolo con le associazioni dei consumatori
per chiudere le vertenze sui prodotti My-Way e 4-You. Ma i danni ai
risparmiatori non sono arrivati soltanto dai crack degli ultimi anni. Molte
banche, vedi da ultimo il caso Italease, hanno collocato alla clientela
più disparata derivati strutturati, difficili da capire per un
pubblico di non esperti, provocando danni anche gravi ai sottoscrittori. In
una vicenda come questa la class action all'americana sarebbe stata forse una
via per risolvere il problema una volta per tutte. Fino ad ora però
l'unica strada è stata l'azione individuale o l'accordo con la banca.
Ma caso per caso, e dunque senza un trattamento equivalente per tutti.
(riproduzione riservata) Milano Finanza Numero 254, pag. 11 del 22/12/2007
Autore: Andrea Di Biase e Fabrizio Massaro.
( da "Milano Finanza" del
22-12-2007)
Milano Finanza I big si mettono in trincea NUOVE
TUTELE/3 Telecom, Enel, Autostrade. Le grandi imprese di servizi sono le
più esposte. Come correre ai ripari? Mettendo al lavoro alcune task
force e cercando un maggiore dialogo con i consumatori. Ma potrebbe non
bastare. Il caso delle Fs. Sarà un caso. Oppure no. Proprio nel giorno
in cui la legge finanziaria che contiene le norme sulla class action
all'italiana ha passato il vaglio definitivo del Parlamento, Trenitalia si
è precipitata a firmare un accordo con i consumatori per chiudere
immediatamente la vicenda del treno Lecce-Roma, che la settimana scorsa
è arrivato a destinazione con 12 ore di ritardo causa una tormenta di
neve. Per la prima volta la società pubblica ha deciso di riconoscere
agli sventurati passeggeri non solo il prezzo del biglietto, ma un indennizzo
di 800 euro a testa. Dall'altro lato del tavolo, a firmare l'accordo c'era il
Codacons di Paolo Landi, una delle associazioni che, secondo le norme
approvate con la finanziaria, avrebbero diritto a promuovere l'azione collettiva.L'odissea del Lecce-Roma dunque deve essere considerata un
film a lieto fine, con le Ferrovie che evitano la class action e gli utenti
che ottengono un cospicuo risarcimento? Le cose potrebbero non stare in
questi termini. Anzi, la vicenda potrebbe essere il preludio al caos nel
quale società e consumatori potrebbero trovarsi catapultati fra
qualche mese. Al tavolo con Trenitalia, infatti, non c'era seduta solo
Adiconsum. C'era anche un'altra associazione di consumatori: il Codacons. Per
l'associazione guidata da Carlo Rienzi gli 800 euro a testa offerti da Fs non
vanno bene per niente. Sul tavolo, ha detto, ne andrebbero messi almeno
mille. Non solo. Il documento di Trenitalia è stato ritenuto
inaccettabile anche nella parte in cui si sancisce l'assoluta
imprevedibilità dell'incidente occorso al Lecce-Roma e la mancanza di
qualsiasi responsabilità da parte di Trenitalia. Sembrano dettagli ma
non lo sono. Il Codacons, come l'Adiconsum, è uno dei soggetti
legittimati ad avviare la class action e non è detto che non lo faccia.
L'associazione di Rienzi, non a caso, ha fatto sapere di aver ricevuto 300
incarichi da passeggeri del treno ed è pronta a sostenerli nei singoli
giudizi che questi intenteranno nei confronti delle Fs. Singoli giudizi che,
una volta entrata in vigore l'azione collettiva, potrebbero
trasformarsi in qualcos'altro. Ma vale la pena armarsi e scendere sul campo
di battaglia per chiedere 200 euro in più di quanto già offerto
da Trenitalia? Per i consumatori forse no. Per le associazioni che li
rappresentano il discorso è diverso. L'arrivo della class action
potrebbe costringerle a una dura competizione tra di loro: chi riesce a
rappresentare più utenti-consumatori-risparmiatori avrà
più visibilità e potere negoziale. Insomma, il rischio a questo
punto è che succeda sui mercati quello che è successo in
politica con la proliferazione dei partiti massimalisti: una continua corsa a
superarsi a sinistra. L'Adiconsum chiede 800 euro, il Codacons alza
l'asticella fino a 1.000. E le aziende rischiano di essere prese sempre
d'infilata.Che l'unico modo per limitare i danni sia quello di sedersi a
tavoli con le associazioni dei consumatori, le grandi imprese lo hanno capito
subito. Molte si stanno cominciando ad attrezzare proprio in questa
direzione. Ferrovie è stata una delle prime. In un tavolo a tre con
Regioni e (appunto) consumatori, l'amministratore delegato Mauro Moretti
chiederà di individuare in modo esplicito, trasparente e chiaramente
delimitato le responsabilità delle Fs in caso di disguidi, disfunzione
o disservizio. Ferrovie vorrebbe anche potersi rivalere sui fornitori in caso
di loro corresponsabilità.Questi, però, sono solo i desiderata.
Quello che Moretti riuscirà a ottenere dipende anche da quello che
è disposto a concedere, come in ogni trattativa che si rispetti.
Ferrovie comunque non è l'unica società che rischia di essere
esposta alle richieste collettive di risarcimento. Chiunque operi sul mercato
è ovviamente esposto al rischio, ma chi offre servizi pubblici
probabilmente lo è di più. Autostrade per esempio. Al quartier
generale della società hanno ben chiaro il problema. "Non ci
preoccupa il tema della class action in generale", hanno spiegato dalla
società a Milano Finanza, "poiché troviamo giusto e legittimo che
cittadini danneggiati possano consorziarsi per tutelare i propri
diritti". Ma dopo le prime dichiarazioni di fair play, subito emerge
chiara la preoccupazione. "Tuttavia", aggiungono le stesse fonti,
"è necessario che siano ben chiare e definite le regole relative
all'esercizio della class action, per evitare distorsioni e derive".
Autostrade spiega anche di aver istituito da due anni la Consulta per la
sicurezza e qualità del servizio autostradale, coinvolgendo in questo
organismo permanente le associazioni aderenti a Intesa Consumatori (Adusbef,
Codacons, Federconsumatori e Adoc). Inoltre, d'intesa con le medesime
associazioni, "ha istituito una procedura di conciliazione che consente
di risolvere in via consensuale, rapidamente e senza spesa, eventuali
contestazioni relative alle principali tematiche del servizio
autostradale". Basterà? Difficile. Se ne sono accorti all'Enel.
"Oggi che abbiamo davanti il testo definitivo", fanno sapere dal
colosso elettrico, sembra si possa concludere che finisca per scontentare un
po' tutti, aziende e consumatori".Comunque la società di Fulvio
Conti, da tempo ha organizzato un pool di legali interni ed esterni per
individuare i diversi terreni sui quali potrebbero eventualmente svilupparsi
delle class action e per essere preparati a fronteggiare nel modo più
efficace i contenziosi che potrebbero nascere in questo nuovo contesto
legislativo. Lo stesso ha fatto anche Telecom Italia. Nella speranza per
tutti, che i prossimi sei mesi possano essere utili per limare la normativa.
(riproduzione riservata) Milano Finanza Numero 254, pag. 12 del 22/12/2007
Autore: Andrea Bassi.
( da "Milano Finanza" del
22-12-2007)
Milano Finanza Il codice dei risparmiatori Cosa cambia
per le sgr IntroduzioneCome noto, la MiFID, in vigore dal 1 novembre 2007 in tutti gli stati
membri dell'Unione europea (Ue), nonché in Islanda, Liechtenstein e Norvegia
(Spazio economico europeo, See), mira alla creazione di un mercato
finanziario europeo competitivo e armonizzato che massimizzi l'efficienza
degli intermediari finanziari e rafforzi, nello stesso tempo, la protezione
offerta agli investitori.La direttiva, nata a seguito dell'evoluzione del
mercato finanziario europeo, dell'aumento del numero degli investitori e
della complessità della gamma dei servizi di investimento e degli
strumenti finanziari, ha lo scopo di: incrementare le garanzie e la
protezione spettanti agli investitori nei loro rapporti con gli intermediari
finanziari; rendere più trasparenti, anche in termini di costi, le
operazioni realizzate dagli intermediari finanziari per conto della
clientela; stimolare la concorrenza (permettendo gli scambi di strumenti
finanziari su più mercati e creando un sistema di regolamentazione
dell'attività di intermediazione finanziaria uniforme per tutti i
Paesi membri dell'Ue o appartenenti al See).Nel definire le linee guida della
direttiva in commento, il legislatore europeo si è ispirato all'idea
di un vero mercato unico, dove clienti ed operatori finanziari possano
muoversi in un quadro chiaro e trasparente, con regole condivise. Le
principali direttrici lungo le quali la MiFID si sviluppa sono le seguenti:
(I) centralità della posizione del cliente (ossia, gli intermediari,
nella prestazione dei servizi, agiscono sempre in modo da servire al meglio
gli interessi dei loro clienti); (II) più accentuata
"modularità" dei servizi (si registra una netta
differenziazione e graduazione delle regole di condotta per gli intermediari,
in relazione ai differenti servizi prestati e alla tipologia di clienti
coinvolti); (III) contrattualizzazione, nei rapporti con la clientela, dei
rispettivi diritti e obblighi delle parti;(IV) obblighi di best execution
(assume rilievo centrale la capacità degli intermediari di dotarsi di
strategie idonee a garantire per gli ordini dei clienti i migliori risultati
ottenibili); (V) disciplina degli incentivi (inducements); (VI)
regolamentazione degli obblighi informativi (si introduce una
regolamentazione dettagliata degli obblighi di informazione degli
intermediari nel rapporto con gli investitori, compreso l'importante momento
delle comunicazioni di marketing, delle quali si sottolineano i necessari
requisiti di chiarezza, correttezza e identificabilità).Si evidenzia
che il nuovo, complessivo, set di regole comunitarie è risultato assai
più ampio, articolato e dettagliato della precedente disciplina
europea di riferimento, rappresentata dalla direttiva n. 93/22/Cee, che si
era limitata a dettare in argomento regole generali di armonizzazione minima
delle legislazioni dei singoli stati membri. L'obiettivo era, allora, di
creare le condizioni per l'attuazione del passaporto europeo; non avendo
però realizzato un'effettiva armonizzazione delle regole di
funzionamento dei mercati è stato mancato l'obiettivo della creazione
di un mercato europeo integrato. Prima di procedere alla descrizione delle
principali novità introdotte dal recepimento in Italia della MiFID per
quanto riguarda le sgr, è bene precisare che il servizio di gestione collettiva del risparmio non è interessato dalla
nuova disciplina comunitaria (che come noto "non si applica agli Oicr,
siano essi armonizzati o meno a livello comunitario, nonché ai soggetti
depositari e dirigenti di tali organismi"), ma che è stato il
legislatore italiano a estendere l'applicazione delle regole di condotta,
previste nella prestazione dei servizi di investimento, anche
all'attività di gestione collettiva del
risparmio. A giustificazione dei tale intervento legislativo vi è la
considerazione che il servizio di gestione collettiva
del risparmio presenta numerose analogie con quello di gestione di portafogli
con la conseguente necessità di prevedere per entrambi detti servizi
analoghe regole di condotta.Commercializzazione di OicrUna delle principali novità
introdotte dal dlgs 17 settembre 2007, n. 164 è la possibilità
per le sgr di commercializzare quote o azioni di Oicr propri o di terzi.Tale
previsione rientra certamente tra gli interventi legislativi non connessi al
recepimento in Italia della MiFID ma semmai a quello delle Direttive
2001/107/Ce e 2001/108/Cr (Ucit III), le quali stabiliscono che tra le
funzioni comprese nell'attività di gestione di portafogli collettivi
vi sia anche la commercializzazione.Quanto alle modalità di svolgimento
di tale attività, il nuovo Regolamento Intermediari stabilisce che le
sgr debbano osservare i principi e le regole generali del Tuf in tema di
distribuzione di strumenti finanziari, assimilando pertanto la
commercializzazione di Oicr al servizio di collocamento. Sembra, pertanto, a
giudizio della Consob, conforme alla realtà dei mercati una logica
regolamentare che comporti l'applicazione di disposizioni uniformi ad
attività identiche (commercializzazione), pena l'ingiustificata
disparità di trattamento tra intermediari.Conflitti di interessiLe
nuove norme in materia di conflitto di interessi prevedono che gli
intermediari finanziari, e quindi anche le sgr, identifichino e gestiscano,
tramite efficaci misure organizzative, i conflitti di interesse.Quando tali
misure non sono sufficienti a garantire con ragionevole certezza, che il
rischio di nuocere agli interessi del cliente sia evitato, le sgr devono
informare i clienti (su supporto duraturo e con un grado di dettaglio
sufficiente) prima di agire per loro conto, della natura e e/o delle fonti
dei conflitti affinché essi possano assumere una decisione informata sui
servizi prestati, tenuto conto del contesto in cui le situazioni di conflitto
si manifestano. L'istituto della informativa preventiva (cosiddetta disclosure)
è previsto solo nell'ipotesi in cui la sgr presti il servizio di
gestione di portafogli e/o di consulenza in materia di investimenti ovvero
proceda alla commercializzazione di quote o azioni di
Oicr.Nel servizio di gestione collettiva del
risparmio, invece, laddove le misure organizzative volte e gestire i
conflitti di interesse non siano sufficienti ad impedire un pregiudizio
all'interesse degli Oicr gestiti e ai partecipanti agli stessi, tale
circostanza deve essere sottoposta agli organi aziendali competenti ai fini
dell'adozione delle deliberazioni necessarie per assicurare, comunque,
l'equo trattamento degli Oicr e dei partecipanti agli stessi.Best
executionAttraverso l'istituto della best execution la direttiva MiFID supera
la facoltà (lasciata agli stati membri dalla direttiva 93/22/Cee del
Consiglio del 10 maggio 1993 relativa ai servizi di investimento nel settore
dei valori mobiliari) di imporre la concentrazione degli scambi nei mercati
regolamentati. Nel nuovo quadro di riferimento si confrontano diverse
execution venues (tra cui, mercati regolamentati, Mtf e internalizzatori
sistematici) in competizione tra loro. La best execution imposta agli
intermediari è motore e strumento di efficienza di tale concorrenza.A
tale proposito il Regolamento intermediari stabilisce (con regole analoghe
sia per la prestazione del servizio di gestione individuale di portafogli che
per la gestione collettiva) l'obbligo di adottare
misure ragionevoli e meccanismi efficaci per ottenere il miglior risultato
possibile per il cliente.In particolare le sgr, a seconda che eseguano o si
limitino a trasmettere gli ordini su strumenti finanziari, devono adottare:A)
una strategia di esecuzione degli ordini finalizzata a (I) individuare, per
ciascuna categoria di strumenti, almeno le sedi di esecuzione che permettono
di ottenere, in modo duraturo, il miglio risultato possibile per l'esecuzione
degli ordini; (II) orientare la scelta della sede di esecuzione fra quelle
individuate al punto precedente.B) una strategia di trasmissione degli ordini
finalizzata a (I) identificare, per ciascuna categoria di strumenti
finanziari, i soggetti ai quali gli ordini sono trasmessi in ragione delle
strategie di esecuzione adottate da questi ultimi.La disciplina che impone
alle sgr di dotarsi di una execution policy si basa sul presupposto che al
gestore collettivo, a seguito dell'adozione del nuovo Regolamento
Intermediari, sia permesso dar seguito alle proprie decisioni di investimento
direttamente, anche senza essere abilitato alla "esecuzione di ordini
per conto dei clienti" (per es., aderendo ai mercati regolamentati o a
Mtf). In tal caso, il gestore dovrebbe attenersi alla disciplina della best
execution dettata per gli esecutori degli ordini. Analoga scelta
regolamentare in tema di best execution è stata effettuata dalle
Autorità di altri paesi membri dell'Unione europea (prima fra tutte la
britannica Financial services authority, Fsa).Quanto all'informativa che le
sgr devono fornire ai clienti in materia, il nuovo Regolamento intermediari
stabilisce che:-nell'ipotesi in cui la sgr presti il servizio di gestione
individuale, essa deve ottenere il consenso preliminare del cliente sulla
strategia di esecuzione degli ordini;-nell'ipotesi in cui la sgr presti il
servizio di gestione collettiva del risparmio,
è sufficiente che essa fornisca informazioni appropriate agli
inventori sulla propria best execution policy;-nell'ipotesi in cui la sgr
adotti una strategia di trasmissione degli ordini, essa deve fornire fornire
informazioni appropriate agli investitori.Quanto al tema della
dimostrabilità della condotta dell'intermediario, Consob si è
espressa affermando che "in via generale, si ritiene che, nel caso di
previsione di due o più venues nell'execution policy, l'intermediario
debba essere in grado di dimostrare le ragioni della scelta di una venue,
piuttosto che dell'altra; allo stato, si ritiene che tale dimostrazione non
implichi necessariamente la storicizzazione dei relativi dati, ben potendo
l'intermediario fare affidamento sui dati storici delle sedi di esecuzione
interessate. Si osserva peraltro che il tema della dimostrabilità
risulta, di fatto, limitato, quando gli intermediari assumono la scelta
(adeguatamente giustificata) di individuare una sola sede di esecuzione in
grado di garantire, in modo duraturo, il miglior risultato possibile
nell'esecuzione degli ordini dei clienti".Per quanto invece l'indirizzo
manifestato dal Cesr in merito alla configurabilità di una trasmission
policy che identifichi un unico negoziatore, Consob ha confermato
l'ammissibilità della stessa, precisando che "la scelta deve
essere e permanere giustificata alla luce di una effettiva valutazione del
corrispettivo totale gravante sul cliente".Con riguardo alle sgr che
gestiscono fondi mobiliari chiusi, Consob ha affermato che le disposizioni in
tema di best execution non dovrebbero essere loro applicate, pur ribadendo il
generico obbligo in capo a tutti i gestori di comportarsi nell'interesse
dell'investitore al quale è prestato il servizio di gestione collettiva del risparmio. IncentiviLa disciplina degli
incentivi è fra le più complesse (e d'impatto) tra le
novità apportate dalla MiFID, e necessita l'enunciazione di
orientamenti applicativi che diano ragionevoli certezze agli attori del mercato.La
direttiva 2006/73/Ce (recante modalità di esecuzione della direttiva
MiFID) inquadra la materia degli incentivi (inducements) all'interno dei
doveri dell'intermediario di agire in modo onesto, equo e professionale,
piuttosto che entro la cornice dei conflitti di interesse. Su questo punto
è risultata espressa la posizione della Commissione europea sia in
sede di predisposizione della direttiva 2006/73/Ce sia in sede di interazione
con il Cesr nella redazione da parte di tale organo delle proprie
Recommendations (Documento Cesr/07-228b del maggio 2007). In Italia, si era
sino ad ora abituati a collocare la materia degli inducements all'interno dei
canoni guida del "conflitto di interessi".In relazione alla
prestazione dei servizi di investimento, la ratio ispiratrice del legislatore
comunitario è che il sistema retributivo "efficiente"
è quello che consente un allineamento tra gli interessi
dell'intermediario e dell'investitore, così che al conseguimento
dell'interesse dell'uno corrisponde la soddisfazione dell'interesse dell'altro.
La MiFID riconduce nel novero degli inducements tutte le forme di compenso
conseguenti ad accordi stipulati tra due intermediari in connessione alla
prestazione del servizio a un investitore finale. Sono, dunque, inducements
sia i compensi percepiti dai distributori di Oicr sotto forma di
retrocessioni commissionali da parte del gestore dell'Oicr medesimo sia i
compensi percepiti dai gestori (individuali e/o collettivi) sotto forma di
retrocessioni commissionali da parte del gestore dell'Oicr in cui viene
investito il patrimonio in gestione.Per quanto riguarda la disciplina degli
inducements, il nuovo Regolamento intermediari prevede che essi possano
essere percepiti qualora:-aumentino la qualità del servizio fornito al
cliente;-non ostacolino l'adempimento, da parte dell'intermediario,
dell'obbligo di servire al meglio gli interessi del cliente;-ne sia data
informativa chiara, completa, accurata e comprensibile al cliente prima della
prestazione del servizio (agli intermediari è data anche la
facoltà di comunicare in forma sintetica i termini essenziali degli
accordi conclusi in materia di inducements, informando l'investitore che
ulteriori dettagli sono disponibili su richiesta dello stesso).La normativa
in materia di inducements è stata oggetto di approfondimenti e
interpretazioni autentiche da parte di Consob, in un documento dalla stessa
circolarizzato in data 30 ottobre 2007 in occasione della pubblicazione del
nuovo Regolamento intermediari.In particolare, l'Autorità di vigilanza
si sofferma sulle due fattispecie che interessano principalmente il
mercato:a)la retrocessione di commissioni dalle "società
prodotto" all'intermediario che quel prodotto distribuisce (in
particolare nell'esercizio del servizio di collocamento);b)la retrocessione
di commissioni dalla società di gestione di Oicr oggetto di
investimento (Oicr target) al gestore di portafogli (normalmente Gpf) che
opera per conto dei propri clienti.Con riguardo alla prima di tali
fattispecie, Consob riconosce, in linea con l'orientamento del Cesr, che
"la percezione, da parte del distributore, di commissioni di
retrocessione dalla "società prodotto" può
considerarsi volta ad aumentare la qualità del servizio fornito al
cliente" al ricorrere di determinate condizioni dalla stessa
puntualizzate, e in particolare:-la prestazione abbinata al collocamento del
servizio di consulenza in materia di investimenti,-l'impegno nei confronti
del cliente ad ampie forme di "assistenza" in fase specie di
"post vendita";-l'accesso ad un ampio range di prodotti, con una
conseguente prospettiva di open-architecture.In relazione alla seconda,
Consob si sia espressa in termini molto dubbiosi circa il fatto che la
percezione di commissioni da parte di Oicr target possa accrescere la
qualità del servizio reso al cliente dal gestore senza peraltro
pregiudicarne l'obbligo, sullo stesso gravante, di servire al meglio gli
interessi del cliente. L'Autorità di vigilanza, infatti, non condivide
le argomentazioni ricevute da talune Associazioni di categoria secondo le quali
la condizione dell'accrescimento della qualità del servizio sarebbe
raggiunta in considerazione del fatto che "l'intermediario che presta il
servizio di gestione assicuri adeguata assistenza nella fase pre-contrattuale
e nel corso del rapporto di gestione per soddisfare le diverse esigenza del
cliente". Ritiene, infatti, Consob che il servizio di gestione è,
tra i servizi di investimento, quello a maggior valore aggiunto, quello in
cui l'assistenza al cliente si traduce, tipologicamente, nell'effettuare
dinamicamente per suo conto dirette scelte di investimento/disinvestimento,
nell'ambito di uno specificato perimetro gestionale.Classificazione della
clientelaIl recepimento della MiFID ha determinato, in Italia, il passaggio
da un sistema nel quale i clienti sono classificati in due categorie
(operatori qualificati, beneficiari di tutele limitate nella prestazione dei
servizi, e clienti retail) a uno basato sulla tripartizione degli stessi.La
MiFID, infatti, articola la clientela in tre macrocategorie: clienti al
dettaglio, clienti professionali e controparti qualificate (che possono
essere tali solo in relazione a determinati servizi di investimento). La
categoria da ultima citata è del tutto nuova rispetto alla disciplina
previgente. Appartengono ad essa i clienti professionali a cui la sgr presta
specifici servizi di investimento in regime di reciproco riconoscimento. Per
tali soggetti (tra cui, per esempio, i governi nazionali, le banche centrali
e le organizzazioni sovranazionali a carattere pubblico) si presume la
massima conoscenza e competenza in tema di strumenti finanziari.Diverse,
rispetto alla precedente regolamentazione, sono anche le condizioni che
contribuiscono alla definizione della categoria dei clienti professionali. In
linea generale, si può affermare che i clienti professionali sono
suddivisi a loro volta in due categorie: privati e pubblici. I primi sono
coloro che possiedono l'esperienza, le conoscenze e la competenza necessarie
per prendere consapevolmente le proprie decisioni in materia di investimenti
e per valutare correttamente i rischi che assumono. I secondi sono coloro che
soddisfano i requisiti di cui al regolamento emanato dal ministro
dell'economia e delle finanze ai sensi dell'art. 6, comma 2-sexies, Tuf. I
primi si suddividono a loro volta in due categorie: di diritto (elencati
nell'Allegato n. 3 al Regolamento Consob n. 16190) e su richiesta. Con
riferimento a quest'ultimi, si evidenzia che le sgr possono trattare i
clienti diversi dai "clienti professionali di diritto", che ne facciano
espressa richiesta, come clienti professionali, purché siano rispettati
determinati criteri e procedure dettagliatamente illustrati nell'Allegato n.
3 al Regolamento Consob n. 16190.Accanto alla parziale attenuazione delle
regole di condotta quando un intermediario entra in contatto con un cliente
professionale (rispetto a quelle operanti nella relazione con un investitore
al dettaglio), la disciplina vigente conosce la pressoché totale
disapplicazione di tali regole di condotta nella relazione con le controparti
qualificate.La disciplina attuale contempla la possibilità di
valorizzare, anche nel nuovo contesto normativo, la classificazione,
effettuata secondo il precedente regime, dei clienti professionali privati
quale operatore qualificato. Ciò è possibile solo nella misura
in cui la pregressa classificazione sia stata condotta in esito ad un
procedimento basato su parametri simili a quelli presenti nella nuova
disciplina, in materia di clienti professionali su richiesta.Si sottolinea
poi che la comunicazione alla clientela circa la classificazione assegnata
risulta necessaria, con riguardo alla clientela già in essere al 1°
novembre 2007, solo nel caso di nuova classificazione rispetto alla
preesistente.In particolare, non è necessaria la comunicazione della
classificazione alla clientela già esistente ove il nuovo regime non
comporti una modifica dello status assegnato e nel relativo livello di tutela
(id est nelle ipotesi di investitori non qualificati che vengono classificati
nel nuovo regime come clienti al dettaglio e di operatori qualificati con le
caratteristiche degli investitori professionali di diritto ex allegato n. 3
del Regolamento Consob n. 16190).Nel caso in cui il passaggio al nuovo
sistema comporti l'inquadramento del cliente in una categoria disomogenea
rispetto a quella assegnata in precedenza, sarà necessaria una
notifica di tale circostanza ai soggetti interessati, al fine di renderli
edotti della nuova situazione.Questionario per la raccolta delle informazioni
dal cliente ai fini della valutazione di adeguatezzaImportanti novità
sono state introdotte dal nuovo Regolamento intermediari con riguardo alle
informazioni che gli intermediari devono richiedere ai clienti ai fini della
valutazione di adeguatezza/appropriatezza.In particolare, è previsto
che:-laddove una sgr presti il servizio di gestione di portafogli o di
consulenza in materia di investimenti essa si astenga dal prestare i servi di
investimento nell'ipotesi in cui il cliente non fornisca tutte le
informazioni in merito (I) alla sua conoscenza ed esperienza nel settore di
investimento rilevante per il tipo di strumento o servizio (II) alla sua
situazione finanziaria (III) ai suoi obiettivi di investimento;-laddove una
sgr commercializzi quote o azioni di Oicr essa avverta il cliente che la sua
decisione di non fornire le informazioni sulla sua conoscenza ed esperienza
nel settore di investimento rilevante per il tipo di strumento o servizio le
impedirà di determinare se lo strumento sia per lui
appropriato.RendicontoAi sensi dell'art. 6, comma 2, lett. a), n. 3, Tuf,
come modificato dal dlgs. 17 settembre 2007, n. 164, la Consob, sentita la
Banca d'Italia, disciplina con regolamento gli obblighi dei soggetti
abilitati in materia di trasparenza, ivi inclusi gli obblighi di comunicazione
ai clienti relativi all'esecuzione degli ordini, alla gestione di portafogli,
alle operazioni con passività potenziali e ai rendiconti di strumenti
finanziari o delle disponibilità liquide dei clienti detenuti
dall'impresa.Tale disposizione è stata attuata dagli artt. 53-56 del
Regolamento intermediari n. 16190 per le sgr che prestano il servizio di
gestione di portafogli, il servizio di consulenza in materia di investimenti
e che procedono alla commercializzazione di quote o azioni di Oicr (si evidenzia
che a tale servizio si applica solo l'art. 53), e dagli artt. 74-75 del
Regolamento intermediari n. 16190 per le Sgr che prestano il servizio di
gestione collettiva del risparmio. Trattasi di
articoli contenenti regole generali in materia di rendicontazione, redatte
sulla falsariga di quelle dettate dalla MiFID per la gestione di portafogli e
non dissimili da quelle già contemplate dal Regolamento Intermediari
n. 11522 (ora sostituito dal Regolamento intermediari n. 16190), al fine di
disciplinare importanti profili comportamentali dei gestori collettivi e, al
contempo, agevolare l'innovazione delle sgr nella predisposizione di sistemi
interni tendenzialmente omogenei per servizi simili.Relativamente agli artt.
74 e 75, si può notare che, a differenza di quanto previsto nel
Regolamento intermediari n. 11522, le sgr non sono tenute all'invio,
all'investitore al dettaglio, della conferma delle operazioni eseguite, se
tale conferma deve essere inviata da un altro soggetto (per es., il soggetto
collocatore). La conferma deve, comunque, essere inviata prontamente.
è stata anche semplificata la disciplina della messa a disposizione
delle rendicontazioni periodiche: infatti, non c'è più
l'obbligo per le sgr di pubblicare, almeno su un quotidiano a diffusione nazionale,
l'avviso della disponibilità dei prospetti periodici degli Oicr,
nonché i dati sui rendimenti comparati al corrispondente parametro di
riferimento. In un'ottica costi-benefici, si è valutato che già
il Regolamento emittenti n. 11971 prevede, nell'ambito della disciplina
dell'offerta al pubblico, che le sgr provvedano all'invio ad ogni
partecipante all'Oicr, entro la fine di febbraio di ogni anno, della Parte II
del prospetto informativo contenente i dati di rendimento e di costo
effettivo per ciascun Oicr e alla pubblicazione su internet dei rendiconti
periodici degli Oicr. è stato poi introdotto un obbligo di
rendicontazione ulteriore rispetto alla disciplina previgente, che
contribuisce alla riduzione delle asimmetrie informative tra società
di gestione e investitori nel caso di Oicr offerti al pubblico. Nello
specifico, le sgr sono chiamate a rendere disponibili agli investitori la
composizione del portafoglio degli Oicr con maggiore frequenza (su base
semestrale) e grado di dettaglio (primi cinquanta beni di cui al regolamento
ministeriale e tutti quelli che superano lo 0,5% delle attività)
rispetto ai prospetti contabili obbligatori. La mancata previsione delle
modalità con cui tali informazioni sono rese disponibili agli investitori,
commenta Consob, risponde all'esigenza di consentire una maggiore
flessibilità in relazione al nuovo obbligo. Infine, è stata
inserita la previsione secondo cui i dati di rendimento degli Oicr sono
confrontati con quelli del parametro oggettivo di riferimento, se esistente,
o accompagnati dalla misura di rischio sopportata, confrontandola con quella
riportata nel prospetto informativo.Informazioni ai clientiLa MiFID introduce
delle novità anche nella disciplina dell'informativa al cliente
prevedendo che i clienti al dettaglio debbano ricevere: informazioni generali
sull'impresa di investimento e i servizi da essa offerti; informazioni
concernenti la salvaguardia degli strumenti finanziari e delle somme di
denaro della clientela, informazioni sufficientemente dettagliate sul tipo
specifico di strumento finanziario; informazioni sui costi e sugli a carico
del cliente. Per quanto riguarda le informazioni da fornire sugli Oicr
aperti, il Regolamento intermediari stabilisce che il prospetto semplificato
redatto in conformità alle disposizioni comunitarie è idoneo ad
adempiere agli obblighi di fornire informazioni sul tipo specifico di
strumento finanziario e sui costi e gli oneri propri dell'Oicr (incluse le
commissioni di entrata e uscita). Milano Finanza Numero 254, pag. 33 del
22/12/2007 Autore: Sabrina Galmarini, Studio legale La Scala & associati.
( da "Milano Finanza" del
22-12-2007)
Milano Finanza E adesso vi faccio causa NUOVE TUTELE/1
Arriva anche in Italia la class action. Ma non porterà, come quella
americana, a risarcimenti miliardari. Anzi, dalla Finanziaria è uscito
un pastrocchio che rischia di rendere più complessa la vita a consumatori
e aziende. Brindano solo le associazioni, le uniche vincitrici. Che la
giornata fosse destinata a diventare storica lo hanno fatto capire subito
alcune associazioni come l'Adusbef e la Federconsumatori, proclamando il 21
dicembre la giornata dei diritti degli utenti. Sì, perché, con
l'approvazione a forza di votazioni di fiducia della Finanziaria, il Senato
ha introdotto nell'ordinamento italiano la class action, la causa collettiva che ha fatto la fortuna di molti film
americani, portando però sull'orlo del baratro i conti di diverse big
company statunitensi. Sarà una rivoluzione per il disastrato sistema
giudiziario italiano? Possibile. Certo è che, nell'attesa del 1°
luglio 2008, data in cui si potranno presentare le prime azioni legali, le
polemiche già divampano, a cominciare dalle stesse associazioni dei
consumatori. Comunicati di esultanza a parte, se si scende un po' nel merito,
i Ralph Nader tricolori avrebbero voluto un testo più vicino alla
legge madre americana; lo considerano, insomma, un po' annacquato. La legge non
piace, per motivi opposti, ai rappresentanti delle imprese, che intravedono
il rischio di finire nella morsa di cause costosissime. Non convince, infine,
le autorità di vigilanza dei mercati e le associazioni di riferimento
del mondo degli investimenti e della finanza. Da tutte le parti piovono
critiche, insomma, e il sospetto è che quella che sta per andare in
vigore sia una legge che il governo ha voluto per gettare acqua sul fuoco del
malcontento che è cresciuto dopo gli scandali Cirio, Parmalat e dopo
la vicenda ancora da chiarire dei derivati, senza però riuscire a
incidere in modo concreto sulle distorsioni del sistema. Eppure, la class
action, o tipologie di azioni risarcitorie collettive,
esistono in quasi tutti gli ordinamenti, a testimonianza della
necessità che ovunque è sentita di creare un sistema che
difenda gli interessi dei consumatori. Ma dopo un lungo iter legislativo e un
estenuante confronto con i rappresentanti delle varie parti coinvolte si
è arrivati a un provvedimento di compromesso che sembra scontentare
tutti. Ecco perché.Tempi lunghi. Andando al sodo, chi proverà
una class action deve mettere in conto che i risarcimenti, se ci saranno, si
faranno attendere. L'iter previsto, infatti, è abbastanza tortuoso. In
primo luogo l'azione non potrà essere promossa da un singolo
cittadino, ma solo da un'associazione rappresentativa di interessi
collettivi. Inoltre, bisognerà superare due distinti passaggi: il
giudizio di merito, in cui un magistrato dovrà decidere se l'impresa
merita di essere condannata, e stabilire, nel caso affermativo, le
modalità per fissare gli importi dovuti e la procedura per i rimborsi.
Di soldi nel concreto, però, si parlerà solo nella seconda
fase, quando il caso passerà di competenza alla camera di
conciliazione, ancora da costituire presso i vari tribunali. Nelle condizioni
in cui versa il sistema giudiziario italiano è probabile che per
percorrere tutto l'iter ci possano volere degli anni, forse anche molti (il
Codacons dice addirittura 20). Paradossalmente, però, proprio i tempi
lunghi di questo doppio iter, sollecitato da Confindustria al fine di
depotenziare questo tipo di azione, possono trasformarsi in una spada di
Damocle sospesa sulla testa delle imprese. Il rischio è che si
verifichi esattamente quello che per anni è accaduto negli Stati Uniti
e che il governo federale ha poi cercato di raddrizzare, cioè la
prolificazione delle transazioni tra l'impresa coinvolta e gli utenti che
hanno promosso l'azione, fino al punto da vanificare la legge stessa. Secondo
uno studio pubblicato da una rivista specializzata americana, nell'ultimo
secolo più dell'85% delle class action si è concluso
patteggiando il risarcimento, in moltissimi casi senza neanche giungere in
dibattimento. Luca Arnaboldi, senior partner dello Studio Carnelutti, spiega
a Milano Finanza che "negli ultimi due anni proprio negli Stati Uniti,
considerata la patria della class action e per questo paese preso
continuamente ad esempio, questo tipo di azione è stato fortemente
ridimensionato. Ne sono stati ristretti i campi d'applicazione ed è
stato elevato il numero dei danneggiati quale pre-requisito per avviare la
causa". Questo che cosa vuol dire? "Che in quei paesi dove vige il
sistema anglosassone", continua Arnaboldi, "ci si è resi
conto delle distorsioni e dei danni che la class action aveva provocato e si
è corsi ai ripari". Il continuo ricorso alle transazioni dimostra
con chiarezza che agitare sotto il naso di un'azienda la possibilità
di un'azione risarcitoria collettiva è
diventata a un certo punto una vera arma di ricatto, come dimostra anche
tutta una serie di indagini che sono state condotte in materia per iniziativa
di istituzioni come l'American Chamber of Commerce e il Forum di Giustizia
Europeo. "Il fatto è che l'azienda per evitare danni di immagine
preferisce pagare pur di stoppare l'azione legale, anche quando ritiene di
non avere adottato comportamenti scorretti", spiega Arnaboldi. Esiste
tale pericolo anche in Italia? A quanto pare sì, solo che il coltello
dalla parte del manico non ce l'hanno gli studi legali come accade negli
Stati Uniti, bensì le associazioni dei consumatori, che assumono
così un enorme potere con la nuova legge. Le associazioni dei
consumatori e "tutti i comitati adeguatamente rappresentativi degli
interessi collettivi", infatti, sono i soggetti legittimati ad agire
secondo la nuova versione del testo di legge passato in Senato (nella prima
stesura erano state autorizzate solo le associazioni dei consumatori).
Restano fuori gli avvocati, per evitare, si è detto, che si crei un
filone di business a tutto vantaggio di una categoria di professionisti e a
scapito degli interessi dei consumatori. Filone di business che però
potrebbe crearsi in capo a quegli studi legali che ruotano intorno alle
associazioni dei consumatori.Un coro di critiche. Nonostante il ruolo e il
potere che la legge riconosce loro, associazioni come Adiconsum,
Federconsumatori e Codacons hanno trovato alcune ragioni per dolersi. Il
motivo? Uno è sicuramente l'assenza dal testo normativo del cosiddetto
danno punitivo. Vuol dire che le aziende, a differenza di quanto avviene
negli Stati Uniti, dovranno solo risarcire i singoli cittadini del danno
accertato e non l'intera categoria eventualmente danneggiata dalla stessa
azione. "In effetti", prosegue Arnaboldi, "il danno punitivo
è un principio che non esiste nell'ordinamento giuridico italiano e
che il legislatore non ha utilizzato né nella prima né nella seconda stesura
del testo". Cosa che, secondo le associazioni dei consumatori, depotenzia
di fatto la legge. Per contro, neanche Confindustria è contenta,
poiché è convinta che l'introduzione della class action
produrrà una sorta di catastrofe per le imprese che, in un sistema
scarsamente competitivo come quello italiano, saranno ancor meno incentivate
a investire. E le autorità di mercato? Anche in questi ambienti regna
lo scetticismo. La Consob, per esempio, non si esprime preferendo assumere
una posizione attendista. Di recente, però, il presidente Lamberto
Cardia non ha nascosto le sue perplessità dichiarando che "se
male interpretata la class action può essere dannosa per il sistema,
portando a un proliferare di cause legali". Cautela anche da parte di
Assogestioni. Interpellata da Milano Finanza, l'associazione guidata da
Marcello Messori, pur riconoscendo la necessità di uno strumento di
tutela dei consumatori, mette in guardia dai rischi di "un utilizzo
distorto della legge".C'è poi il problema della
retroattività. Non è una questione di lana caprina, visto che fa
la differenza tra l'inclusione o l'esclusione dei casi Cirio e Parmalat. Il
testo approvato dal Parlamento al riguardo tace. Secondo Assirevi,
l'associazione dei revisori contabili, "il buon senso" sembrerebbe
"far ritenere che la nuova normativa va applicata per il futuro".
Siccome però, come detto, il provvedimento nulla dice al riguardo,
toccherà al magistrato stabilirlo caso per caso. Chi sembra non avere
dubbi all'inverso, invece, sono le associazioni dei consumatori che hanno,
come detto, già proclamato il 21 dicembre come giornata dei diritti
degli utenti per celebrare la class action. "L'avvio della causa collettiva", ricordano infatti Adusbef e
Federconsumatori, "ha effetti immediati: interrompe le prescrizioni
delle altre cause avviate dai consumatori, anche singolarmente". Chi ha
orecchie per intendere intenda. I paradossi. Nei paesi in cui la legge sulle
azioni collettive è operante, le situazioni che vengono portate
all'attenzione dei giudici sono le più svariate. Per esempio, una
broker ha iniziato davanti al tribunale di San Francisco una class action nei
confronti della Morgan Stanley per discriminazione sessuale. Il motivo della
causa collettiva è quello dell'affidamento
dei portafogli clienti più sostanziosi a broker maschi e di lasciare i
più poveri alle donne. Nel caso di vittoria il risarcimento
potrà andare anche alle altre broker che si trovano nella stessa
condizione di discriminazione da parte della Morgan Stanley. Microsoft sta
subendo in questo stesso periodo una class action da parte di acquirenti dei
suoi pacchetti software con l'accusa di pratiche monopolistiche. Apple, dal
canto suo, ha in corso diverse class action per la pubblicità
ingannevole degli iPod sulla durata delle batterie, sulle garanzie poco
chiare e per aver venduto computer usati come nuovi. Per non parlare della
causa collettiva intentata alla Burger King dai
dipendenti e dagli ex dipendenti che si sono visti fare delle trattenute
indebite sulle buste paga. Una breve panoramica che testimonia la frequenza
della pratica della class action nel mondo, con il verificarsi di casi
paradossali, e che fornisce un'idea di quello che in futuro potrà
avvenire anche in Italia. (riproduzione riservata) Milano Finanza Numero 254,
pag. 10 del 22/12/2007 Autore: Maria Rosaria Marchesano.
( da "Mattino, Il
(Benevento)" del 22-12-2007)
Eurostar, rimborsati 800 euro a passeggero Rimasero
bloccate a Capua 450 persone sui vagoni al gelo FRANCESA CHIRI Saranno
risarciti i passeggeri dell'Eurostar Lecce-Roma che la notte del 15 dicembre
sono rimasti bloccati per dodici ore su un treno in avaria: 450 viaggiatori
costretti ad una notte da incubo in aperta campagna a Capua, al freddo e
senza servizi, e ad un'odissea che li ha visti trasbordare per ben due volte
su treni diversi nel tentativo di raggiungere la loro meta, alla quale sono
giunti dopo venti ore dall'inizio del viaggio. Per loro le organizzazioni di
difesa dei consumatori hanno strappato alle Ferrovie 800 euro di risarcimento
in un'azione collettiva che,
dicono, è una prima prova di class action, proprio da ieri a pieno
diritto nell'ordinamento italiano grazie al varo della Finanziaria. L'accordo
per il risarcimento (agli 800 euro andrà aggiunto il prezzo del
biglietto) è stato firmato da Federconsumatori, Adusbef, Adiconsum,
Assoutenti e Adoc mentre si è tirato fuori il Codacons convinto che
tra danno emergente (freddo, ritardo, privazione del cibo, paura) e
danno biologico il diritto di ciascun consumatore possa essere anche
superiore ai mille euro. Ma le prime associazioni cantano vittoria e parlano
di "svolta storica per il movimento dei consumatori italiani".
"Fino ad oggi i risarcimenti venivano compensati solo attraverso forme di
rimborso parziale o totale del biglietto. Per ottenere risarcimenti
più concreti il consumatore doveva ricorrere al giudice. L'accordo con
Trenitalia rappresenta un importante risultato destinato ad influire sugli
altri servizi" fa notare infatti l'Adiconsum. L' accordo, evidenzia
anche l'Adoc, è stato firmato grazie ad un "cambio di strategia
di Trenitalia, da noi sempre auspicato, e costituisce una prima prova di
class action. Infatti si è giunti ad una soluzione condivisa in sede
sostanzialmente conciliativa paritetica". L'indennizzo, più
l'eventuale rimborso per coloro che non l'avessero ancora richiesto, si
potrà ottenere dal 2 gennaio, esibendo un documento di riconoscimento
e il titolo di viaggio, presentando domanda presso le sale Eurostar o gli
sportelli informazioni o inviando una raccomandata. Sul sito
www.ferroviedellostato.it sarà possibile scaricare l'apposito modulo
di richiesta. Per Federconsumatori, Adusbef ed Adoc si tratta intanto di una
"importante vittoria" e "per la prima i viaggiatori costretti
a subire disagi ed enormi ritardi ottengono, grazie alla contrattazione delle
associazioni dei consumatori, un risarcimento collettivo".
( da "ADN Kronos" del
22-12-2007)
Ascolta la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie
di ECONOMIA Roma, 22 dic. - (Adnkronos) - Il rimborso di 800 euro per il
ritardo 'monstre' dell'eurostar Lecce-Roma "e' un esempio di class="term">class class="term">action all'amatriciana".
Definizione che l'Aduc, l'associazione dei consumatori che oggi critica
quello che ritiene un escamotage, aveva gia' utilizzato per definire il
provvedimento inserito in Finanziaria. "Abbiamo gia' criticato questo
accordo come regalo di alcune associazioni "utili idiote" a
Trenitalia che, con una manciata di quattrini (ridicola rispetto alla
gravita' del fatto) si e' messa il portafogli a posto ed ha placato i bollori
di queste associazioni di consumatori. Nel contempo abbiamo rilevato che
chiamare questo accordo "una prima prova di class="term">class class="term">action",
come hanno fatto queste associazioni, oltre che non vero era
pericoloso".
( da "Stampaweb, La" del
22-12-2007)
class="hilite">La
class="term">class
class="term">action introdotta con la
legge finanziaria 2007 cambierà il volto della tutela del consumatore
in Italia. Quando un'attività illecita d'impresa dovesse danneggiare
migliaia di cittadini, com'è accaduto di recente nelle vicende Cirio,
Parmalat, bond argentini, la nuova azione dovrebbe consentire che con una
sola causa intentata in nome della "classe"
si possa ottenere il riconoscimento giudiziale del risarcimento del danno a
favore di chiunque appartenga a tale categoria. Non sarà, pertanto,
più necessario che ciascun danneggiato si attivi personalmente per
ottenere soddisfazione cercando un avvocato o un'organizzazione disposta ad
agire nel suo interesse, con fatica e sovente con spese sproporzionate
all'ammontare del danno individuale. Per essere risarciti sarà invece
sufficiente che il consumatore danneggiato dichiari entro una certa data di
volere aderire all'azione intrapresa. L'introduzione della class="term">class class="term">action
potrà creare problemi economici alle imprese, che saranno esposte al
rischio di dover pagare ingenti risarcimenti ai danneggiati. Mentre, infatti,
prima della sua approvazione esse rimborsavano i danni cagionati
esclusivamente ai cittadini che, agendo personalmente, intervenivano nel
processo con azioni legali individuali, d'ora in poi sarà sufficiente
che qualcuno attivi l'azione collettiva, e che essa
sia vinta, perché tutti i consumatori che ad un certo punto abbiano aderito
all'azione intrapresa possano pretendere il risarcimento del danno.
Può darsi che, di conseguenza, il sistema economico abbia a subire
qualche contraccolpo. Quando la legge è stata approvata in prima lettura
dal Senato, Confindustria ha denunciato con forza questo pericolo. Si tratta,
in ogni caso, di una scelta irrinunciabile di giustizia, poiché la tutela del
consumatore costituisce un interesse pubblico che deve essere riconosciuto
fino in fondo ed è inaccettabile che a sopportare le conseguenze
negative delle gestioni imprenditoriali illecite siano, senza garanzie, gli
incolpevoli acquirenti di beni o servizi. Si deve d'altronde ricordare che un
sistema capitalistico avanzato si regge su imprese in concorrenza fra loro e
che si finanziano sul mercato nel rispetto della legge. Se violando la legge
esse cagionano danni a una pluralità di clienti o di investitori,
è giusto che li rimborsino tutti. Detto questo, le specifiche
modalità con le quali il Parlamento ha approvato la class="term">class class="term">action
suscitano qualche perplessità. Colpisce, innanzitutto, che una
novità legislativa di così grande impatto sia stata attivata
inserendola nella legge finanziaria anziché utilizzando le sequenze ordinarie
del legiferare e che, nel primo voto al Senato, il quorum dei consensi
necessari per l'approvazione sia stato ottenuto soltanto perché un senatore
di minoranza ha schiacciato il pulsante sbagliato. Non è bello, anche
perché dimostra che, senza la blindatura della finanziaria, il peso delle
lobby trasversali avrebbe potuto intralciare in modo irreparabile il percorso
parlamentare. Stupisce, in secondo luogo, che durante il passaggio della
legge finanziaria alla Camera sia stato necessario procedere ad alcune
modificazioni di grande peso: cambiando, in particolare, l'impianto
originario che riservava a poche associazioni tipizzate di consumatori la
possibilità di gestire le azioni collettive e prevedendo un'udienza
filtro destinata a bloccare le azioni pretestuose. La prima modificazione
corregge una stortura che avrebbe rischiato di affidare a mani troppo
circoscritte la gestione di un'azione di rilevante importanza economica e
che, per evitare anche soltanto sospetti di accordi sottobanco, era opportuno
aprire a maggiore concorrenza, come avviene negli Stati Uniti, culla della class="term">class class="term">action. La seconda evita a sua
volta che in conseguenza di una litigiosità temeraria le imprese siano
trascinate senza giustificazione sul banco degli accusati in vicende
processuali di ampia risonanza con inutili danni d'immagine. Perché,
tuttavia, non ci si è accorti subito dei pericoli? Quali interessi si
annidavano dietro la formulazione originaria della legge opportunamente
corretta? Al di là dei nodi politici risolti, la nuova legge apre
interrogativi giuridici specifici sui quali i giuristi avranno modo di
sperimentare la loro vena interpretativa e sui cui dettagli tecnici non
è il caso che ci si soffermi in questa sede. L'esperienza
dimostrerà se la disciplina configurata funzionerà davvero o se
sarà necessario introdurre correttivi. Su di un punto vorrei tuttavia
appuntare l'attenzione. Che, ancora una volta, il Parlamento ha varato una
legge senza compiere un'analisi preventiva del suo impatto sul sistema di giustizia.
è prevedibile che l'introduzione dell'azione collettiva
susciti una effervescenza di azioni legali che si aggiungerà alle
azioni individuali che gli irriducibili intenteranno comunque.
Quest'effervescenza si scaricherà su di un sistema di giustizia
già da tempo in affanno. Non vi sarà il rischio che, in questo
contesto, anche l'azione collettiva rischi il
collasso a causa del collasso generale del nostro sistema di giustizia?.
( da "Corriere.it" del
22-12-2007)
Entrerà in vigore dal prossimo 1° gennaio
Finanziaria: le novità della manovra Aziende e lavoratori autonomi:
detrazione del 100% Iva su cellulari. No a Iva ridotta per vendita asini vivi
ROMA - La Finanziaria 2008 è stata approvata ed entrerà in
vigore dal 1° gennaio prossimo. Sono molte le novità introdotte,
dall'intervento per ridurre l'Ici all'abolizione del ticket da 10 euro su
diagnostica e specialistica e con la promessa di ulteriori sconti fiscali per
i dipendenti se ci sarà un tesoretto anche l'anno prossimo. Alla
Camera è stato introdotto un meccanismo per agire sulle accise e
contrastare i rialzi del prezzo dei carburanti. Queste le più importanti
novità: FONDO TAGLIO TASSE DIPENDENTI - La detrazione non potrà
essere inferiore al 20% per i redditi più bassi ICI PRIMA CASA -
Riduzione dell'1,33 per mille in aggiunta alle detrazioni attuali fino a un
massimo di 200 euro. Restano fuori ville, castelli e palazzi storici. Lo
sconto si applica anche ai coniugi separati non assegnatari della casa
coniugale purché non siano titolari di altra abitazione nello stesso Comune
ABOLIZIONE TICKET - Via quelli da 10 euro su assistenza specialistica e
diagnostica BONUS FAMIGLIE NUMEROSE - Detrazione aggiuntiva di 1.200 euro per
le famiglie che hanno quattro o più figli a carico ASILI NIDO -
Arrivano 70 milioni per la realizzazione di asili nido, provenienti dalla
confisca dei beni dei "furbetti del quartierino". Si aggiungono 25
milioni già nel decreto fiscale e i 5 milioni del residuo del fondo
per la famiglia. Prorogato lo sconto fiscale sulle rette: il 19% fino a 632
euro l'anno per 20 euro di riduzione MATERNITÀ ADOTTIVA - La durata
del periodo di maternità per le famiglie che adottano è uguale
a quelle in cui nasce un figlio: cinque mesi. In caso di adozione nazionale,
dopo l'arrivo del figlio, in caso di adozione internazionale la
maternità potrà coprire il periodo di permanenza all'class="hilite">estero previsto dalla
procedura AFFITTI STUDENTI FUORI SEDE - Detrazione d'imposta fino a 500 euro
l'anno CLASS ACTION - Sarà il tribunale a decidere le associazioni o i
comitati ammissibili TETTO STIPENDI - Introdotto il tetto agli stipendi anche
per i dirigenti della Banca d'Italia, delle authority indipendenti e delle
amministrazioni dello Stato. Il trattamento economico non potrà
superare il doppio del primo presidente della Corte di cassazione: 548 mila
euro. Per gli altri resta il limite introdotto al Senato di 274 mila MISTER
PREZZI - Introdotta la figura del Garante per la sorveglianza dei prezzi
TAGLIO ACCISE BENZINA - Saranno sterilizzate se il prezzo del greggio
salirà oltre il 2%: stabiliti parametri di riferimento precisi per il
funzionamento del meccanismo MUTUI - È istituito un fondo di
solidarietà con una dotazione di 10 milioni di euro annui per il 2008,
il 2009 e il 2010 per aiutare i mutuatari a fronteggiare l'aumento degli
interessi sui mutui prima casa COSTI POLITICA - Riduzione a dodici dei
ministeri a partire dal prossimo governo e a 60 dei membri dell'esecutivo.
Ammorbidito il taglio per le Comunità montane: saranno le Regioni
entro sei mesi a definirlo, altrimenti interverrà lo Stato WELFARE -
Il limite di spesa passa da 1.548 milioni a 1.264 milioni IVA - Aziende e lavoratori
autonomi potranno detrarre fino al 100% dell'Iva sui cellulari. Impossibile
usufruire dell'Iva agevolata al 10% se si vendono asini, muli o bardotti se
vivi, Iva agevolata se questi animali saranno commerciati morti. Iva
agevolata anche per i premi delle corse di cavalli e per gli spettacoli di
maschere e corsi mascherati CASA ECOLOGICA - Proroga di altri tre anni per la
detrazione Irpef del 55% delle spese di riqualificazione energetica, dalle
finestre alle caldaie ai pannelli solari TRASPORTO PUBBLICO LOCALE - Per il
trasporto pubblico locale 614 milioni nel 2008, 651 nel 2009 e 651 nel 2010
MULTE - Tagliati a due anni i termini della prescrizione per l'incasso delle
multe BUONO-VACANZA - Per le fasce sociali più deboli, pensionati a basso
reddito, arriva un buono da spendere nei settori del turismo balneare,
montano e termale nei periodi di bassa stagione CANONE RAI - Abolito il
canone per chi ha più di 75 anni e reddito inferiore ai 516,46 euro al
mese IRES E IRAP - Aumenta la franchigia Irap per le piccole imprese, che
sale a 9.500 euro. Le nuove aliquote scendono dal 33 al 27,5% per l'Ires e
dal 4,25% al 3,9% per l'Irap AUTOTRASPORTO - 300 milioni per migliorare
sicurezza stradale, interventi sui pedaggi e sulle accise VITTIME MAFIA - Dal
2008 alle vittime della mafia e del dovere verrà erogato un vitalizio
di 1.033 euro al mese e a loro saranno estesi i benefici delle vittime del
terrorismo. È istituito un fondo per la legalità alimentato dai
beni confiscati ai mafiosi FORFETTONE - I contribuenti sotto i 30 mila euro
all'anno potranno accedere al fisco semplificato con un'aliquota del 20%
SICUREZZA - Raddoppiano i fondi per le forze di polizia e i vigili del fuoco.
Stanziati complessivamente 200 milioni, di cui 40 per i vigili PACCHETTO
VERDE - Nasce il fondo "un centesimo per il clima" a cui
sarà destinato 1 centesimo di euro per ogni litro di benzina
acquistato al distributore e per ogni 6 kw/h di energia elettrica consumata.
Al via anche la trasformazione delle ferrovie dismesse in piste ciclabili.
stampa |.
( da "AprileOnline.info" del
22-12-2007)
Andrea Scarchilli , 21 dicembre 2007 Palazzo Madama
l'approva con la fiducia e l'ormai consueto contributo determinante dei
senatori a vita. Misure a favore di casa, imprese e famiglie. Prodi:
"Sorrido da qui a qui". Ma per il governo, tra verifica e legge
elettorale, si preannuncia un gennaio di fuoco Il Senato ha approvato definitivamente
la Finanziaria. Il testo, di 213 articoli e 1.192 commi, è stato
varato con il contributo decisivo dei sei senatori a vita presenti in aula,
che hanno tutti votato sì. Il no di Franco Turigliatto avrebbe infatti
portato la maggioranza alla sconfitta. Valore complessivo della manovra: 16,3
miliardi di euro, dagli undici circa che si era stabilito dovesse valere
all'inizio. Soddisfatto, e sollevato, il presidente del Consiglio:
"Sorrido da qui a qui" e a chi gli ha contestato un governo senza
maggioranza politica, Romano Prodi ha replicato secco: "Non è
vero". La Costituzione non distingue fra senatori eletti o meno, ha
aggiunto il premier. L'opposizione, però, continua a battere su questo
punto e sull'eccessivo ricorso alla fiducia. La Finanziaria è stata
votata senza fiducia solo in prima lettura, poi un filotto di sei ricorsi
allo strumento della blindatura, con il contributo determinante, nelle ultime
tre battute a Palazzo Madama, dei senatori a vita. Pesano anche i rimproveri
del Capo dello Stato e l'approssimarsi di un mese di gennaio che si
preannuncia di fuoco. Si sovrapporranno la verifica richiesta da Rifondazione
comunista e il vertice, fissato per il dieci gennaio, sulla legge elettorale.
Ci sarà il faccia a faccia tra i piccoli partiti, che contestano ogni
ipotesi che possa penalizzare le formazioni con percentuali più
ridotte, e il Partito democratico che si batte per una sterzata in senso
"bipartitico", non disdegnando il canale di dialogo aperto con il
partito più forte dell'opposizione, il Popolo delle libertà di
Silvio Berlusconi. Ma per Prodi il vertice dell'Unione di gennaio
servirà ad "imbullonare" la maggioranza. Le priorità
del 2008 sono "la legge elettorale ed i salari mediobassi". Rimane
da varare entro la fine dell'anno un nuovo decreto legge per la sicurezza
dopo avere lasciato il testo di novembre al suo destino. Le modifiche
introdotte al Senato sull'omofobia hanno indotto l'esecutivo a lasciar
decadere il provvedimento varato dopo la morte di Giovanna Reggiani a Roma.
Le macroaree in cui può essere suddiviso il maxiprovvedimento
economico sono tre: misure per la casa, le imprese, la famiglia. Casa. Con la
Finanziaria 2008 si alleggeriscono le tasse sulla casa. I proprietari degli
immobili potranno sommare alla attuale detrazione nazionale per l'Ici di
103,29 euro un'ulteriore detrazione di imposta annuale pari all'1,33 per
mille del valore catastale dell'immobile. Sono inoltre previste agevolazioni
sugli interessi sul mutuo accesi per la casa di abitazione e per le
ristrutturazioni con la proroga, dal 2008 al 2010, del taglio di imposta,
pari al 36% delle somme spese per le ristrutturazioni edilizie e della
riduzione dell'Iva dal 20 al 10%. Tagli delle imposte del 55% delle spese
sono previsti anche per le ristrutturazioni e gli acquisti volti a risparmio
di energia anche spalmando il beneficio fino a dieci anni. Misure anche a
favore degli affitti. Cala, tra i 300 e i 150 euro, l'Irpef per gli inquilini
con contratto registrato e con reddito complessivo Irpef fino a 30.987 euro
lordi l'anno. Per i giovani tra i 20 e i 30 anni che, con reddito inferiore
ai 15 mila euro, vanno a vivere in affitto viene introdotto un taglio delle
imposte di circa 1.000 euro l'anno, che scende a 500 euro l'anno se il
reddito è tra i 15 e i 30 mila euro, mentre per gli universitari
è confermato il taglio di imposta pari al 19% dell'affitto prevista
dalla Finanziaria 2007. Imprese. Per le aziende la manovra Finanziaria
prevede una riduzione di 5,5 punti dell'IRES (imposta sulle società)
che dall'anno prossimo passa dal 33% al 27,5% ed una riduzione generale
dell'IRAP dal 4,25 al 3,9%, accanto ad una tassazione agevolata delle
plusvalenze emergenti in occasione di operazioni di riorganizzazione
aziendale, con aliquota compresa tra il 12 e il 16 per cento. Sono inoltre
confermati i bonus per gli imprenditori che nel 2008 assumeranno lavoratori a
tempo indeterminato al Sud (333 euro per ogni nuovo occupato o 416 euro per
le neo assunte), viene aumentato da 15 a 50 milioni di euro il plafond di calcolo
credito d'imposta per le spese di ricerca industriale e sviluppo
precompetitivo, sono riconosciute agevolazioni IRAP alle imprese vittime di
estorsioni denunciate. La Finanziaria 2008 prevede inoltre sconti e
semplificazioni per gli autonomi, i piccoli imprenditori ed i professionisti:
niente Iva e relativa documentazione, esenzione dall'Irap e un solo
adempimento per l'Irpef con un'imposta secca del 20% sul reddito. Tra le
altre misure la manovra prevede meno tasse sulle buste paga dei lavoratori
dipendenti (il peso del fisco sarà ridotto con le entrate aggiuntive
del 2008 per la lotta all'evasione fiscale). Aumenta da tre a quattro il
numero delle violazioni contestate, in giorni diversi, che farà
scattare il fermo dell'attività per mancata emissione dello scontrino.
Famiglie. Stanziati cento euro al mese di detrazioni fiscali per le famiglie
con almeno quattro figli a carico. Ripristinato anche per il 2008 e il 2009
il cinque per mille, abolito il canone Rai per le persone con oltre 75 anni e
con un reddito non superiore a 6.714 euro l'anno. Sconti del 19 per cento per
le famiglie con bimbi all'asilo (fino a 632 euro), sia pubblico che privato. class="hilite">Un aiuto ai nuclei familiari
arriverà anche da Mister Prezzi, un garante per vigilare sul costo
della vita. E dalla Class class="term">action,
l'azione legale collettiva per tutelare gli interessi di cittadini e
consumatori da società e imprese che mettono sul mercato merce non in
regola o sono carenti nei servizi.
( da "AprileOnline.info" del
22-12-2007)
Finanziaria con passione Andrea Scarchilli , 21
dicembre 2007 Palazzo Madama l'approva con la fiducia e l'ormai consueto
contributo determinante dei senatori a vita. Misure a favore di casa, imprese
e famiglie. Prodi: "Sorrido da qui a qui". Ma per il governo, tra verifica
e legge elettorale, si preannuncia un gennaio di fuoco Il Senato ha approvato
definitivamente la Finanziaria. Il testo, di 213 articoli e 1.192 commi,
è stato varato con il contributo decisivo dei sei senatori a vita
presenti in aula, che hanno tutti votato sì. Il no di Franco
Turigliatto avrebbe infatti portato la maggioranza alla sconfitta. Valore
complessivo della manovra: 16,3 miliardi di euro, dagli undici circa che si
era stabilito dovesse valere all'inizio. Soddisfatto, e sollevato, il presidente
del Consiglio: "Sorrido da qui a qui" e a chi gli ha contestato un
governo senza maggioranza politica, Romano Prodi ha replicato secco:
"Non è vero". La Costituzione non distingue fra senatori
eletti o meno, ha aggiunto il premier. L'opposizione, però, continua a
battere su questo punto e sull'eccessivo ricorso alla fiducia. La Finanziaria
è stata votata senza fiducia solo in prima lettura, poi un filotto di
sei ricorsi allo strumento della blindatura, con il contributo determinante,
nelle ultime tre battute a Palazzo Madama, dei senatori a vita. Pesano anche
i rimproveri del Capo dello Stato e l'approssimarsi di un mese di gennaio che
si preannuncia di fuoco. Si sovrapporranno la verifica richiesta da
Rifondazione comunista e il vertice, fissato per il dieci gennaio, sulla
legge elettorale. Ci sarà il faccia a faccia tra i piccoli partiti,
che contestano ogni ipotesi che possa penalizzare le formazioni con
percentuali più ridotte, e il Partito democratico che si batte per una
sterzata in senso "bipartitico", non disdegnando il canale di
dialogo aperto con il partito più forte dell'opposizione, il Popolo
delle libertà di Silvio Berlusconi. Ma per Prodi il vertice
dell'Unione di gennaio servirà ad "imbullonare" la maggioranza.
Le priorità del 2008 sono "la legge elettorale ed i salari
mediobassi". Rimane da varare entro la fine dell'anno un nuovo decreto
legge per la sicurezza dopo avere lasciato il testo di novembre al suo
destino. Le modifiche introdotte al Senato sull'omofobia hanno indotto l'esecutivo
a lasciar decadere il provvedimento varato dopo la morte di Giovanna Reggiani
a Roma. Le macroaree in cui può essere suddiviso il maxiprovvedimento
economico sono tre: misure per la casa, le imprese, la famiglia. Casa. Con la
Finanziaria 2008 si alleggeriscono le tasse sulla casa. I proprietari degli
immobili potranno sommare alla attuale detrazione nazionale per l'Ici di
103,29 euro un'ulteriore detrazione di imposta annuale pari all'1,33 per
mille del valore catastale dell'immobile. Sono inoltre previste agevolazioni
sugli interessi sul mutuo accesi per la casa di abitazione e per le
ristrutturazioni con la proroga, dal 2008 al 2010, del taglio di imposta,
pari al 36% delle somme spese per le ristrutturazioni edilizie e della
riduzione dell'Iva dal 20 al 10%. Tagli delle imposte del 55% delle spese
sono previsti anche per le ristrutturazioni e gli acquisti volti a risparmio
di energia anche spalmando il beneficio fino a dieci anni. Misure anche a
favore degli affitti. Cala, tra i 300 e i 150 euro, l'Irpef per gli inquilini
con contratto registrato e con reddito complessivo Irpef fino a 30.987 euro
lordi l'anno. Per i giovani tra i 20 e i 30 anni che, con reddito inferiore
ai 15 mila euro, vanno a vivere in affitto viene introdotto un taglio delle
imposte di circa 1.000 euro l'anno, che scende a 500 euro l'anno se il
reddito è tra i 15 e i 30 mila euro, mentre per gli universitari
è confermato il taglio di imposta pari al 19% dell'affitto prevista
dalla Finanziaria 2007. Imprese. Per le aziende la manovra Finanziaria
prevede una riduzione di 5,5 punti dell'IRES (imposta sulle società)
che dall'anno prossimo passa dal 33% al 27,5% ed una riduzione generale
dell'IRAP dal 4,25 al 3,9%, accanto ad una tassazione agevolata delle
plusvalenze emergenti in occasione di operazioni di riorganizzazione
aziendale, con aliquota compresa tra il 12 e il 16 per cento. Sono inoltre
confermati i bonus per gli imprenditori che nel 2008 assumeranno lavoratori a
tempo indeterminato al Sud (333 euro per ogni nuovo occupato o 416 euro per
le neo assunte), viene aumentato da 15 a 50 milioni di euro il plafond di calcolo
credito d'imposta per le spese di ricerca industriale e sviluppo
precompetitivo, sono riconosciute agevolazioni IRAP alle imprese vittime di
estorsioni denunciate. La Finanziaria 2008 prevede inoltre sconti e
semplificazioni per gli autonomi, i piccoli imprenditori ed i professionisti:
niente Iva e relativa documentazione, esenzione dall'Irap e un solo
adempimento per l'Irpef con un'imposta secca del 20% sul reddito. Tra le
altre misure la manovra prevede meno tasse sulle buste paga dei lavoratori
dipendenti (il peso del fisco sarà ridotto con le entrate aggiuntive
del 2008 per la lotta all'evasione fiscale). Aumenta da tre a quattro il
numero delle violazioni contestate, in giorni diversi, che farà
scattare il fermo dell'attività per mancata emissione dello scontrino.
Famiglie. Stanziati cento euro al mese di detrazioni fiscali per le famiglie
con almeno quattro figli a carico. Ripristinato anche per il 2008 e il 2009
il cinque per mille, abolito il canone Rai per le persone con oltre 75 anni e
con un reddito non superiore a 6.714 euro l'anno. Sconti del 19 per cento per
le famiglie con bimbi all'asilo (fino a 632 euro), sia pubblico che privato. class="hilite">Un aiuto ai nuclei familiari
arriverà anche da Mister Prezzi, un garante per vigilare sul costo
della vita. E dalla Class class="term">action,
l'azione legale collettiva per tutelare gli interessi di cittadini e
consumatori da società e imprese che mettono sul mercato merce non in
regola o sono carenti nei servizi.
( da "Azione, L'" del
22-12-2007)
L'AZIONE - Articoli - Scuola per tutti SCUOLA PER
TUTTI Che cosa viene modificato dalla presenza di bambini/e, ragazzi/e nelle
aule scolastiche? Come cambia il processo di insegnamento/apprendimento di fronte a giovani che parlano lingue diverse
con storie personali e collettive-individuali, familiari, comunitarie, legate
più o meno indirettamente a seconda che si tratti di immigrati di
prima o seconda generazione, da Paesi diversi dal nostro? Come si modificano
i comportamenti, i saperi, le percezioni degli allievi, dei genitori e dei
docenti? Si tratta di domande alle quali sono state date, in provincia
di Treviso, risposte diverse, in relazione a concrete realtà
territoriali, cercando un equilibrio tra condivisione di valori e
diversità, nel tentativo difficile e spesso conflittuale di proporre,
da parte dei docenti più sensibili, una "pedagogia universalista
della differenza" che includa senza omologare, che consegua
l'uguaglianza degli esiti dell'apprendimento cercando di sacrificare il meno
possibile le individualità. Questi sono i presupposti che hanno guidato
la scelta coraggiosa, effettuata dai dirigenti scolastici di 16 istituti
presenti nel territorio coneglianese, che nel marzo 2002 hanno pensato di
affrontare insieme le problematiche connesse alla progressiva presenza di
allievi non italofoni, prevenendo l'insorgere di situazioni destabilizzanti.
Un percorso significativo è stato avviato con la creazione della Rete
per l'accoglienza degli studenti con cittadinanza non italiana "Una
scuola per tutti". Si tratta di un'esperienza che coinvolge più realtà
scolastiche presenti nel territorio. La Rete ha lo scopo di promuovere e
diffondere la cultura dell'accoglienza, svolgendo la funzione di
coordinamento delle esperienze, di consulenza e di documentazione. Cura
l'elaborazione di progetti unitari di supporto linguistico per gli stranieri,
nonché la progettazione e la realizzazione di interventi in materia di
didattica interculturale e Italiano L2 in collaborazione con la Conferenza
dei sindaci dell'Ulss 7. "Mettersi in Rete" è importante per
non disperdere le risorse in mille rivoli, per evitare le sovrapposizioni,
per avere progetti mirati, per commisurare le risorse agli obiettivi, per
agire in modo professionale, per stimolare il confronto di esperienze,
rendere possibili azioni che sarebbero difficili da strutturare a livello di
singola scuola. Queste sono le motivazioni che negli anni hanno accompagnato
dirigenti, funzioni strumentali, docenti e operatori della scuola -
coordinati dal preside dell'istituto capofila Isis "Da Collo",
Marco Bavosi - nella promozione e diffusione di molteplici iniziative
concernenti la didattica, attività di carattere interculturale, nonché
riguardanti l'applicazione del dettato legislativo. Va ricordato il
contributo offerto dal liceo "Marconi" per l'esperienza
significativa maturata nella didattica della semplificazione e facilitazione
linguistica e disciplinare finalizzata all'inserimento degli studenti
stranieri anche in un percorso di studi liceale. Grazie a un intenso lavoro
di équipe in Rete, sono state elaborate delle buone prassi e strategie
educative particolarmente apprezzate dal ministero della Pubblica Istruzione
e da altri enti. Se i risultati finora ottenuti sono senz'altro positivi, la
strada da percorrere è ancora decisamente in salita. Gli interventi da
parte di molteplici organismi territoriali senza alcun coordinamento
sinergico, la frammentazione delle azioni finanziate dai vari bandi che
prevedono anche scadenze diverse rispetto all'anno scolastico/formativo,
l'eccessiva rigidità e complessità burocratica, la discontinuità
delle figure di riferimento nella scuola, in particolare la soppressione del
docente coordinatore di Rete (a tempo pieno) sono solo alcuni degli elementi
di criticità che attendono soluzione. Per evitare che generino
atteggiamenti di chiusura e di intolleranza. Laura Segato insegnante,
referente Rete "Una scuola per tutti".
( da "Virgilio Notizie" del
22-12-2007)
22-12-2007 20:11 Si riservano di presentarla dal primo
luglio 2008 Roma, 22 dic. (Apcom) - L'accordo tra Parmalat e Intesa SanPaolo,
che corrisponderà un importo complessivo di 310 milioni di euro, con
le due società che hanno raggiunto accordi transattivi di tutti i
reciproci rapporti e pretese relativi al periodo antecedente la dichiarazione
d'insolvenza della stessa Parmalat (dicembre 2003), con rinuncia a tutte le
azioni revocatorie e risarcitorie già promosse ed eventualmente
proponibili nei confronti della banca, "apre la strada ad una doverosa
azione collettiva, che tuttavia Adusbef e
Federconsumatori si riservano di presentare in Tribunale dal 1 luglio 2008,
dopo una doverosa e meticolosa analisi legale, già affidata a primari
giuristi". Lo annunciano le due associazioni in una nota. "Se
Intesa San Paolo eroga un importo di 310 milioni di euro a Parmalat per
chiudere qualsiasi contenzioso, riconosce che ha procurato seri danni non
solo all'azienda, che risarcisce, ma anche ai risparmiatori ed azionisti, oltre
140.000 complessivamente frodati per un controvalore di 14 miliardi di euro,
che occorre risarcire nella loro totalità", aggiungono i
consumatori. "class="hilite">Adusbef
e Federconsumatori hanno già dato mandato a primari studi legali
esterni, oltre al proprio staff di avvocati, di verificare la fondatezza
giuridica di una mezza dozzina di class="term">class class="term">action,
da promuovere prevalentemente contro le banche, che hanno truffato,finora
impunemente, 1 milione di risparmiatori per un controvalore di 50 miliardi di
euro".
( da "Unita, L'" del
23-12-2007)
Stai consultando l'edizione del Inizia la stagione
della class="term">class
class="term">action I primi casi:
autostrade, bond argentini, telefoni, derivati, ferrovie, interessi bancari,
assicurazioni di Bianca Di Giovanni / Roma NUOVI DIRITTI Per i consumatori
comincia l'anno dell'azione collettiva, ovvero la
possibilità di essere risarciti collettivamente
se si è subito un danno. Adusbef e Federconsumatori sono pronte
all'azione, con sette ipotesi già sul tavolo che riguardano ban- che,
assicurazioni, servizi telefonici, trasporti. "Ma guai a fare le cose
troppo in fretta - spiega Elio Lannutti dell'Adusbef - Non vogliamo azioni
temerarie. Per questa ragione sottoporremo i casi a un pool di esperti (tra
gli altri gli avvocati Ugo Ruffolo e Alfredo Galasso) per valutare la
materia". "Su queste cose non si può sbagliare - class="hilite">aggiunge Rosario Trefiletti - Per noi la class="term">class class="term">action
dev'essere sempre l'ultima istanza: prima tenteremo sempre la via della
conciliazione". Insomma, se ci sarà anche solo un dubbio non se
ne farà niente. Perché la class="term">class class="term">action
funziona anche come semplice deterrente, migliorando la competizione tra le
imprese e i servizi ai cittadini. "Per questo non capisco perché
Montezemolo, Ania e Abi l'abbiano osteggiata fino all'ultimo", dice
Lannutti. Che al solo nominare l'azione collettiva
le cose possano cambiare lo dimostrano proprio le prime ore di vita in Italia
della nuova norma. Appena varata la Finanziaria le Ferrovie hanno siglato
l'accordo che riconosce un risarcimento di 800 euro ai passeggeri bloccati
sull'Eurostar per 12 ore la scorsa settimana. Solo un caso? Chissà. La
lista dei primi ipotetici duelli comunque è pronta: si ha tempo fino a
giugno (mese in cui sarà operativa la norma) per vagliarla. Autostrade
Le concessionarie autostradali hanno già ottenuto l'ok per i prossimi
aumenti. Ma da oggi in poi dovranno stare molto attenti a fornire tutti i
servizi necessari: cartelloni, manto stradale, pulizia, rompighiaccio per i
mesi invernali e assistenza. Se si dovessero ripetere le nottate al gelo
degli automobilisti, ci si potrebbe rivalere sulle società che
incassano i pedaggi. Servizi telefonici Sotto la lente sono finiti i costi
per l'invio delle bollette, messi a carico degli utenti. Secondo le
associazioni invece l'invio dovrebbe essere pagato dalle aziende telefoniche.
Le quali finiscono sotto accusa anche perché spesso richiedono il pagamento
di servizi non richiesti dai consumatori. Nuove voci finiscono di soppiatto
in bolletta e scalzarle diventa difficilissimo. Ferrovie Il caso
riguarderebbe in particolar modo i pendolari e i servizi a cui hanno diritto
acquistando il biglietto. In primo luogo puntualità e pulizia dei treni.
L'ipotesi di class="term">class class="term">action
potrebbe spingere le Regioni a sottoscrivre contratti di servizio più
vincolanti. Derivati La questione è esplosiva. Riguarda migliaia di
piccole imprese indotte ad acquistare prodotti senza conoscerne le allocazioni
di investimento, e quindi senza conoscerne i rischi correlati. Interessi
bancari È la vecchia storia dell'anatocismo, cioè il pagamento
degli interessi a un anno o a tre mesi, a seconda della convenienza
dell'istituto. Finora i consumatori hanno subìto le decisioni delle
banche: oggi potrebbero rivalersi sulle risorse perse. Bond Argentini Il
crack del Paese sudamericano ha coinvolto 450mila piccoli risparmiatori del
nostro Paese ed ha mandato in fumo 14 miliardi di euro. Una vicenda drammatica
per il nostro Paese, che è risultato l'unico nel mondo in cui i titoli
argentini erano stati venduti per la maggior parte a famiglie, e per di
più a cittadini anziani. Assicurazioni Si punta ad ottenere almeno in
parte il rimborso della multa (700 miliardi di lire) comminata dall'Antirust
alle maggiori compagnie con l'accusa di cartello. Finora le società si
sono salvate grazie al decreto cosiddetto "salva-compagnie" varato
da Antonio Marzano.
( da "Stampa, La" del
23-12-2007)
class="hilite">I
consumatori "Pronti per le class="term">class class="term">action"
L'accordo tra Parmalat e Intesa SanPaolo "apre la strada ad una doverosa
azione collettiva, che tuttavia Adusbef e
Federconsumatori si riservano di presentare in Tribunale dal 1 luglio 2008,
dopo una doverosa e meticolosa analisi legale". Le due associazioni
inoltre hanno già dato mandato "di verificare la fondatezza
giuridica di una mezza dozzina di class="term">class class="term">action,
da promuovere prevalentemente contro le banche".
( da "Nuova Venezia,
La" del 23-12-2007)
ASSEMBLEA DELL'UNIONE TRIVENETA Gli avvocati discutono
di riforma dei giudici di pace Ieri il pm Pastore ha nominato i due
consulenti che dovranno ricostruire la dinamica del grave incidente Sono
state al centro dell'assemblea dell'Unione triveneta degli ordini degli
avvocati, ieri a Ca' Vendramin Calergi, le misure che il governo si accinge a
varare sui giudici di pace. Il disegno di legge di "riforma della
magistratura onoraria, riordino degli uffici giudicanti di primo grado e
interventi urgenti per la definizione del contenzioso pendente" prevede
infatti novità di assoluto e grande rilievo. Tra queste la
soppressione delle funzioni e degli uffici del giudice di pace e la creazione
di un'unica figura di magistrato onorario di primo grado; la trasformazione
degli uffici non circondariali del giudice di pace in sedi decentrate del
Tribunale; l'ampliamento delle competenze sia civili che penali dei
magistrati onorari giudicanti; la retribuzione dei magistrati onorari in
forma mista: con compensi fissi per ogni udienza e a cottimo con previsione
di specifiche indennità. In aggiunta, il governo ha in mente
disposizioni straordinarie preordinate all'eliminazione del carico arretrato.
L'assemblea dell'Unione Triveneta, che ha celebrato ieri i 25 anni dalla
fondazione, ha affrontato anche la questione delle class action. L'avvocatura
triveneta ha ottenuto, attraverso 12 emendamenti inviati
alle commissioni competenti di Camera e Senato, di rendere possibili le
azioni collettive anche a chi non rientra nelle liste ministeriali. Continua
inoltre il dibattito aperto con il Consiglio superiore della magistratura
relativamente l'esclusione degli avvocati dai consigli giudiziari voluta
dalla riforma Mastella. Una decisione che, di fatto, elimina ogni
possibilità di introdurre una "voce esterna" nella
valutazione sull'attività dei magistrati che continueranno, pertanto,
a valutarsi da soli.
( da "Gazzetta di
Parma (abbonati)" del 23-12-2007)
PARMA 23-12-2007 Adusbef e Federconsumatori
all'attacco "Class action contro le banche" "L'accordo tra
Parmalat e Intesa Sanpaolo apre la strada ad una doverosa
azione collettiva, che tuttavia Adusbef e Federconsumatori si riservano di
presentare in Tribunale dal 1 luglio 2008, dopo una analisi legale,
già affidata a primari giuristi ". Lo affermano in una nota le
due associazioni dei consumatori. "Se Intesa Sanpaolo eroga un importo
di 310 milioni di euro a Parmalat per chiudere qualsiasi contenzioso -
si legge - riconosce che ha procurato seri danni non solo all'azienda, che
risarcisce, ma anche ai risparmiatori ed azionisti, oltre 140.000
complessivamente frodati per un controvalore di 14 miliardi di euro, che occorre
risarcire nella loro totalità. Adusbef e Federconsumatori hanno
già dato mandato a studi legali di verificare la fondatezza giuridica
di una mezza dozzina di class action, da promuovere prevalentemente contro le
banche che hanno truffato, finora impunemente, 1 milione di risparmiatori per
un controvalore di 50 miliardi di euro".
( da "Corriere delle
Alpi" del 23-12-2007)
Un'azione congiunta contro la base Dal Molin A DIECI
mesi esatti dalla imponente manifestazione del 17 febbraio, in almeno
trentamila (reali) hanno sfilato di nuovo per le strade di Vicenza sabato 15
dicembre per opporsi alla guerra e alla costruzione della nuova base Usa del "Dal
Molin". I manifestanti, il popolo della sinistra anti-governista e
anti-militarista hanno espresso in questa manifestazione tutto il suo sdegno
verso l'altra"Sinistra", quella di governo (Prc, PdCi, Verdi, Sd),
quella che ha accettato il raddoppio della base Usa, ha sostenuto tutte le
missioni di guerra, ha contribuito al varo di una Finanziaria che scarica
bombe e pallottole contro lavoratori e civili di mezzo mondo (aumentando
ulteriormente dell'11% le spese militari); la stessa sinistra
socialdemocratica che, da sempre agente dei briganti borghesi nei movimenti
di lotta, ha nei fatti boicottato la manifestazione. Noi pensiamo, come la
gran parte di chi ha manifestato sabato in corteo, che sia inutile, illusorio
e deleterio per il movimento contro la guerra continuare a interloquire con
la direzione dei partiti socialdemocratici e il loro nuovo cartello
elettorale (La Sinistra-L'Arcobaleno) o pensare di pungolarli da sinistra. Il
PdAC, come il 17 febbraio, ha presenziato massicciamente al corteo di sabato.
Lo spezzone del Partito di Alternativa Comunista è stato tra i
più vivi, attivi e numerosi (benché oscurato, come l'intera
manifestazione, dalla stampa borghese). La lotta per bloccare la costruzione
della base Usa non si è certamente consumata col corteo di sabato, né
deve proseguire per mezzo esclusivo di "ricorsi legali", destinati
come ovvio a sorte tutt'altro che positiva. No, questa battaglia può
esser vinta solo con la generalizzazione della nostra lotta, solo con
un'azione prolungata e unitaria di tutti gli sfruttati contro il/i governo/i
guerrafondaio/i. E' una battaglia che, al contempo, va condotta a livello
internazionale, come sono già impegnate le altre sezioni della Lega
Internazionale dei Lavoratori (Quarta Internazionale). In Italia dobbiamo batterci
per la costruzione di un fronte unitario, che coinvolga le forze antagoniste
della sinistra, il sindacalismo di classe, i lavoratori, i comitati contro la
guerra, gli immigrati, i collettivi studenteschi nella preparazione di uno
sciopero generale continuato contro il governo Prodi e che non si fermi
dinanzi a futuri nuovi governi targati Veltroni o Berlusconi. E' tempo, in
parole povere, di costruire un'opposizione vera e un'alternativa concreta,
quindi comunista, contro la barbarie capitalista. pdac.belluno@gmail.com
Alternativa Comunista BELLUNO Un sistema radiotelevisivo sempre più
meridionale UN sistema radiotelevisivo meridionale e sempre più
"meridionalizzato". Viene spontaneo chiederci dove sono finite le
persone del Nord Italia? Infatti dalle nostre televisioni si ascoltano
solamente accenti ciociari, napoletani e siciliani. Con enfasi vengono
riferite copiose notizie provenienti prevalentemente dalla parte più
meridionale della penisola. Questa volta la politica non c'entra, è in
gioco la partecipazione della parte più attiva della popolazione,
quella appunto che si localizza nelle regioni settentrionali. Perché questa
sorta di emarginazione etnica e culturale per i cittadini delle regioni
settentrionali? Forse il linguaggio dei Lombardi e dei Veneti non è
così colorito come quello degli abitanti del Sud? Di fatto il nostro
sistema di informazione radiotelevisivo rappresenta solamente una parte della
nazione e privilegia le parlate meridionali. Non fa meraviglia dunque che, nelle
nostre regioni si preferiscono i programmi televisivi locali e esteri, ai
programmi nazionali, non solo carenti di contenuti, ma inoltre espressi con
modelli verbali e accenti nei quali il cittadino settentrionale non
può certo riconoscersi. La cosa peggiore è lo spot
pubblicitario, a volte demenziale, e ancor più incomprensibile, a
causa del poco usuale gergo con cui viene comunicato. Tutto questo ricorda
l'esperienza scolastica di chi ha avuto maestri meridionali e la
difficoltà di comprendere un'espressione verbale non del tutto
familiare e forse non tanto simpatica. Perché poi, giornalisti e speakers
televisivi di origine meridionale non fanno un po' d'aggiornamento per
apprendere correttamente i nomi delle località venete? Sarebbe
sufficiente qualche visita turistica nell'ambito della regione per poter
"capire" i nomi delle nostre località. Troppo spesso abbiamo
ascoltato i nomi storpiati di paesi e località, assistendo anche alla
nascita di neologismi locali come: Sàcile, Càdore,
Pòrcia, Cadòla ecc. A volte basterebbe conversare un po' con la
gente del luogo per imparare l'essenziale. All'estero i nostri connazionali,
dopo aver osservato i programmi televisivi italiani, si sono chiesti dove
sono finiti i cittadini delle regioni settentrionali, sempre a causa del susseguirsi
nelle trasmissioni, di accenti verbali non troppo familiari, che ripetuti con
insistenza, diventavano perfino disgustosi. Gian Pietro Bontempi Noi
decadenti? Gli americani pensino a loro IL New York Times dice l'Italia
è un paese in decadenza? Ma non ne hanno abbastanza di che pensare
alle loro magagne interne (vedi uno su tutti gli sciacallaggi avvenuti nel
periodo delle devastazioni del maltempo) e per quanto riguarda l'escalation
delle guerre provocate contro ipotetici possessori di armi nucleari e
quant'altro? A proposito, prendiamo l'affare Irak: dopo aver condotto una
guerra inutile (ciò detto persino da Berlusconi, però guarda
caso da presidente del consiglio, ma a frittata già fatta) e a loro
dire vinta (anche qui tutto vero) hanno avuto ancora da che marciare sulle
macerie e provocare altre vittime tra i poveri vecchi, i bambini, le donne,
colpevoli solo di appartenere a uno stato disgraziatamente nel mirino degli
usurpatori. Neanche dopo l'uccisione di Saddam Hussein, non si sono arresi, e
chissà quando. Ma tutto questo sarà mai partito dall'evento
delle Torri Gemelle? E in merito senza prenderlo per oro colato, c'è
un qualcosa nel libro dal titolo Zero (questo Zero avrà pure un
significato) come per esempio il mistero dell'aereo caduto sul Pentagono, con
quel buco che sembra appartenere più ad un piper, che a un gigante
dell'aria, come descritto. Luigi Palman Contro l'inquinamento non esiste
angoscia TRE decessi e numerosi ricoveri: il proliferare dell'epidemia di
meningite, che sembra aver preso piede in tutt'Italia, sta intimorendo un po'
tutti nonostante le rassicurazioni dei sanitari. L'allarme, veicolato
attraverso i media, si amplifica di ora in ora. Così, siamo arrivati
al paradosso di una collettività in stato di apprensione a momenti
alterni. L'Oms notifica migliaia di morti per inquinamento, ogni anno, eppure
non si avverte nessuna avvisaglia di angoscia di massa. Evidentemente non
c'è tempo di preoccuparsi di piccolezze come l'avvelenamento
dell'aria, delle acque e dei suoli, tra uno shopping al centro commerciale e
un incolonnamento al casello autostradale. Era proprio vero quell'antico
adagio: fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce.
Fabrizio Soppelsa Verdi Belluno.
( da "Giornale.it, Il" del
23-12-2007)
Di Redazione - domenica 23 dicembre 2007, 07:00 da
Milano Alitalia, il giorno dopo. Sulla scia di un destino che sembra ormai
segnato, le agenzie hanno rilanciato per tutto il giorno una valanga di
reazioni contrarie alla cessione ad Air France. Tutto il Nord è
schierato per l'"italianità" della compagnia, sulla quale si
era spesa tanta parte della campagna di Air One, e per la difesa del ruolo e
delle dimensioni dell'aeroporto di Malpensa. Secondo il piano di Air France,
che ricalca il piano di sopravvivenza varato in luglio da Alitalia, Malpensa
(24 milioni di passeggeri nel 2007) perderà il suo ruolo di hub,
ovvero tutto il traffico di interconnessione operato, appunto, dalla
compagnia: significherà veder crollare di colpo il lavoro del 30%,
ovvero perdere 8 milioni di passeggeri, con inevitabili contraccolpi
sull'occupazione. La battaglia per l'hub è guidata dalle forze politiche
e sociali del Nord, la Lega e Regione Lombardia in testa. "Mi sembra una
scelta folle - ha detto il presidente della Regione, Roberto Formigoni,
commentando la decisione di avviare la trattative in esclusiva con Parigi -.
Air France ha interesse a sviluppare i propri hub di Parigi e Amsterdam
avendo poi una piccola propaggine al sud, a Roma, e togliendo di mezzo il
proprio concorrente più importante, Malpensa". Tuttavia, ha
aggiunto, "Malpensa comunque si svilupperà, ma vorremmo evitare questi
due anni di sofferenza; se venisse scelta Air France noi dovremmo costruire
un'altra compagnia capace di servire il Nord del Paese, la parte più
sviluppata". Per Roberto Calderoli (Lega) si tratta di "un attacco
organizzato nei confronti del Nord". Il segretario nazionale del partito
e vicecapogruppo alla Camera, Roberto Cota, propone una mobilitazione di
tutti gli amministratori del Nord Italia per sensibilizzare il governo. Il
segretario provinciale Matteo Salvini propone "le barricate".
Giorgio Jannone, class="hilite">componente
del direttivo Forza Italia della Camera e della Commissione Finanze,
rilancia: "Siamo pronti a organizzare con gli azionisti e con i
dipendenti dell'Alitalia una causa, una class="term">class class="term">action
contro il governo Prodi che ha colpevolmente svalutato le azioni e che sta
demolendo lo scalo di Malpensa".
( da "Tirreno, Il" del
23-12-2007)
L'ITALIA VISTA DALL'ESTERO UN DECLINO ANNUNCIATO Una
levata patriottica di scudi ha accompagnato l'inchiesta del New York Times
sul malessere italiano. La nostra classe dirigente al gran completo ha
rispedito al mittente l'identikit tracciato dal quotidiano americano:
l'immagine di un paese infelice, invecchiato, pessimista sul proprio futuro,
rassegnato a un ruolo subalterno. Peccato, forse un po' di autocritica non
avrebbe guastato. La scorsa settimana il paese è stato messo in
ginocchio dall'agitazione selvaggia di una potentissima camarilla, quella
degli autotrasportatori. Infliggendo alla collettività un danno di
miliardi di euro, gli indisturbati padroncini della strada hanno rapidamente
ottenuto la consueta pioggia di sussidi. Nessuna riorganizzazione in vista
per un settore gestito in modo irrazionale, con una polverizzazione della
proprietà che porta a livelli intollerabili di spreco (oltre l'80% dei
viaggi di ritorno sono a vuoto). Ma gli autotrasportatori sono in buona
compagnia. Negli ultimi anni ogni blando tentativo di liberalizzazione si è
tradotto nella conferma del potere d'interdizione delle mille corporazioni
che tengono in pugno il paese, nel silenzio della società civile.
Già, dov'è finita la nostra società civile? All'estero,
verrebbe da rispondere. Dopo decenni in cui il merito viene sistematicamente
mortificato nei criteri di selezione professionale e sociale, i più
bravi, ma anche i più corretti, sono spesso i primi a fuggire. Unico
tra i grandi paesi industrializzati, l'Italia vanta un saldo negativo del 2%
tra laureati immigrati ed emigrati: quelli che emigrano sono ben il 7% contro
il 2,4 della Spagna. Chi rimane, peraltro, ha deboli incentivi a impegnarsi
per riuscire: secondo le rilevazioni Ocse, nel 2006 gli studenti italiani
sono precipitati oltre il 30º posto come rendimento scolastico. Solo il
2,7% dei giovani fino a 29 anni è laureato, contro l'8,2 della Gran
Bretagna e il 4,7 media europea. Così, nella mucillagine sociale
descritta dall'ultimo rapporto Censis, non c'è
più spazio per il maturare di una coscienza civile, presupposto per
qualsiasi azione di difesa degli interessi collettivi. Nessun altro paese
occidentale, del resto, presenta simili livelli d'illegalità di massa:
quasi il 27% del nostro prodotto interno lordo è sommerso, ma
l'illegalità ha una dimensione capillare e quotidiana. E' vero,
in Italia resistono a macchia di leopardo aree protette dove
creatività e talento fanno la differenza. Ma non orientano i processi
di selezione della classe dirigente, né rappresentano un modello condiviso.
Alla fine degli anni Ottanta si celebrò il sorpasso del sistema
italiano su quello britannico. Altri tempi. Oggi, dopo la rimonta inglese,
tocca a noi subire il sorpasso spagnolo. E la classe politica? è
occupata a fondare partiti o architettare nuovi sistemi elettorali. Il leader
dell'opposizione sembra impegnato soprattutto nella compravendita di senatori
avversari. Un sottosegretario in quota Udeur è appena finito agli
arresti per tangenti ricevute prima del cambio di casacca, come assessore
regionale di FI. Il capo del governo ha avviato un simbolico conto alla
rovescia per inaugurare la Tav, opera faraonica la cui realizzazione ha
decuplicato costi e tempi previsti: nessuna scusa è stata chiesta ai
contribuenti. Puntualmente, secondo l'ultimo rapporto Demos, crolla la fiducia
dei cittadini verso istituzioni pubbliche, banche e imprese. Non è lo
scenario di un malessere: è la cronaca di un declino annunciato.
Alberto Vannucci Università di Pisa.
( da "Gazzettino, Il
(Padova)" del 23-12-2007)
Class-action Adiconsum: "Le "azioni collettive" solo utopia" (M.B.) Class action
è il termine anglosassone per definire un'azione legale di rivalsa collettiva nei confronti delle pratiche commerciali scorrette. L'esempio
più emblematico è rappresentato dai crack finanziari Parmalat,
Cirio e Tango bonds, solo per citare i nomi dei più famosi e recenti
accaduti nel nostro Paese. Negli Stati Uniti e in molti altri stati
europei la class action è una pratica orami consolidata a difesa del
cliente e del consumatore. In Italia invece no. Sembrava che il Governo, con
la nuova Finanziaria avesse colmato questa lacuna, ma le speranze dei
consumatori e di Adiconsum, che ieri a Padova ha tenuto un convegno proprio
per fare il punto sulla situazione class-action, sono state infrante."Ha
vinto ancora una volta la lobby di Confindustria - ha detto sconsolato il
segretario nazionale di Adiconsum Paolo Landi - e a noi tocca ripartire
daccapo. L'emendamento votato al Senato è stato infatti completamente
stravolto rispetto a quello definitivo uscito dalla Camera dopo
l'approvazione della Finanziaria. Dell'azione collettiva
prospettata è rimasto solo il nome. Il resto è un meccanismo
conciliativo che non prevede né la condanna per chi esercita pratiche
commerciali scorrette, né l'obbligo esecutivo della sentenza se un'azienda
viene ritenuta colpevole"."Inoltre - ha proseguito Landi - se
un'impresa decidesse di seguire la tesi della resistenza, con i gradi di
giudizio previsti dall'emendamento, potrebbero passare anche quindici anni
prima che a un cliente sia data ragione e risarcimento. Quella che il
Parlamento ha approvato, con il sostegno del Governo e la pressione degli
Industriali, per i consumatori è una vera e propria beffa di Natale.
Ma la sconfitta non ci piega, anzi, riprenderemo la nostra battaglia con
ancora più vigore per far comprendere l'iniquità di un
provvedimento svuotato del suo vero significato".
( da "Sestopotere.com" del
23-12-2007)
(17:01) (22/12/2007 17:27) | FINANZIARIA 2008,
LEGAMBIENTE: NESSUN PROVVEDIMENTO STRUTTURALE SULLE GRANDI QUESTIONI
AMBIENTALI (Sesto potere) - Roma - 22 dicembre 2007 - "L'ambiente, nella
Finanziaria 2008, è stato relegato in un angolino. Nessun
provvedimento strutturale, nessuna misura coraggiosa che ponga la manovra 2008 in continuità
e rafforzamento rispetto alla precedente". È amaro il commento
del presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, alla
manovra Finanziaria licenziata questa mattina dal Senato. Nello specifico si
continua a investire su infrastrutture (ai 3,6 miliardi già inseriti
nel testo del Governo per le grandi opere si sono aggiunti nel passaggio in
Parlamento finanziamenti per il passante autostradale a Nord di Bologna e la
nuova Autostrada Nogara-Mare Adriatico) e trasporto su gomma (i sussidi agli
autotrasportatori hanno sottratto 92 milioni di Euro alla ricerca!), mentre
si lasciano "a piedi" i pendolari, cancellando il piano "1000
nuovi treni pendolari" e riducendo del 20% le risorse per il servizio di
trasporto ferroviario regionale rispetto al 2007. Gravi le misure sui
rifiuti: sono state approvate due proroghe per il ciclo dei rifiuti senza le
quali l'Italia avrebbe finalmente imboccato la strada di una gestione
più sostenibile dal 1 gennaio 2008. La prima riguarda lo stop allo
smaltimento dei rifiuti indifferenziati in discarica, che sarebbe dovuta
entrare in vigore dal 1 gennaio 2000. La seconda riguarda l'obbligo del
passaggio da tassa a tariffa, prevista inizialmente dal 1 gennaio 1999.
È sparito il class="hilite">provvedimento
che prevedeva la rottamazione degli elettrodomestici a bassa efficienza per
quelli di classe A. Unica norma davvero efficace
riguarda il Conto Energia e cioè il nuovo sistema di incentivi per
fonti rinnovabili, in continuità con la manovra 2007. Soddisfazione
anche per l'introduzione della Class class="term">action,
e cioè la causa di gruppo per tutelare gli interessi collettivi.
Insomma, da giugno, c'è la possibilità di avviare una causa
civile (con tre gradi di giudizio) con cui si accerta il diritto al
risarcimento del danno e la restituzione delle somme spettanti ai singoli
cittadini. "Nel suo complesso, la manovra 2008 ? continua Cogliati Dezza
? non racchiude nessuna strategia di ampio respiro su tematiche fondamentali
come, ad esempio trasporti e rifiuti, ma anche le disposizioni per un vero
risparmio energetico".
( da "Mattino, Il
(Nazionale)" del 23-12-2007)
Intesa rimborsa Parmalat per il crac A quattro anni
esatti dal crac, ieri Parmalat e Intesa Sanpaolo hanno raggiunto un accordo
su tutti i reciproci rapporti e pretese relativi al periodo antecedente la
dichiarazione d'insolvenza della stessa Parmalat, con rinuncia a tutte le
azioni revocatorie e risarcitorie già promosse ed eventualmente
proponibili nei confronti della banca. Il gruppo Intesa corrisponderà
a Parmalat un importo complessivo di 310 milioni. L'accordo coinvolge anche
Cariparma, che pagherà 83 milioni di euro. In pratica le banche
ammettono una responsabilità nel fallimento del gruppo alimentare.
L'accordo quindi potrebbe aprire la strada a un'azione collettiva,
che tuttavia Adusbef e Federconsumatori si riservano di presentare in
Tribunale dal 1 luglio 2008, data class="hilite">in
cui entra in vigore la class="term">class class="term">action
approvata in Finanziaria, "dopo una doverosa e meticolosa analisi
legale,già affidata a primari giuristi", come si legge in una
note delle due associazioni dei consumatori. "Se Intesa Sanpaolo eroga
un importo di 310 milioni di euro a Parmalat per chiudere qualsiasi
contenzioso - si legge - riconosce che ha procurato seri danni non solo
all'azienda, che risarcisce, ma anche ai risparmiatori ed azionisti, oltre 140.000
complessivamente frodati per un controvalore di 14 miliardi di euro, che
occorre risarcire nella loro totalità". "Adusbef e
Federconsumatori - informano le due associazioni - hanno già dato
mandato a primari studi legali esterni di verificare la fondatezza giuridica
di una mezza dozzina di class="term">class class="term">action,
da promuovere prevalentemente contro le banche, che hanno truffato, finora
impunemente, 1 milione di risparmiatori per un controvalore di 50 miliardi di
euro".
( da "Gazzetta di
Parma, La" del 24-12-2007)
"Class action contro le banche" Adusbef e
Federconsumatori all'attacco Adusbef e Federconsumatori all'attacco
"Class action contro le banche" "L'accordo
tra Parmalat e Intesa Sanpaolo apre la strada ad una doverosa azione collettiva, che tuttavia Adusbef e Federconsumatori si riservano di
presentare in Tribunale dal 1 luglio 2008, dopo una analisi legale,
già affidata a primari giuristi ". continua... Per leggere il
testo completo dell'articolo, registrati al nuovo "sfogliatore"
online.
( da "Sole 24 Ore, Il
(Del Lunedi)" del 24-12-2007)
Il Sole-24 Ore del lunedì sezione: COCCOBILL
FINANZIARIA data: 2007-12-24 - pag: 34 autore: Class action con filtro per le
associazioni Magistrati chiamati all'esame di ammissibilità Giovanni
Negri Class action sì, ma senza eccessi. A questa
"filosofia" e all'intenzione di non penalizzare in eccesso le
imprese, senza però comprimere troppo le modalità di tutela
degli interessi diffusi, si ispira l'intervento del legislatore che ha fatto
debuttare nel nostro ordinamento giuridico un inedito assoluto come l'azione collettiva. Introdotta a sorpresa nella prima versione della Finanziaria
approvata al Senato, l'azione collettiva
è stata poi modificata in profondità dalla Camera sino
all'assetto attuale. A venire ristretta e meglio precisata è stata
innanzitutto l'area degliinteressi che possono essere fatti valere attraverso
l'utilizzo del nuovo strumento. Così, nell'elenco finale
trovano posto le richieste di risarcimento danni nell'ambito dei contratti
conclusi attraverso moduli e formulari, come per esempio quelli impiegati in
ambito bancario, assicurativo o finanziario (indirizzata naturalmente a una
pluralità di clienti) oppure in conseguenza di atti illeciti
extracontrattuali, di pratiche commerciali scorrette o di comportamenti
anticoncorrenziali. Temi delicati quindi, il cui accertamento, al di
là del diritto all'indennizzo, sarà particolarmente complesso.
è rimasta in piedi poi, malgrado ipotesi contrarie, la potenziale
applicazione retroattiva dell'azione, comprendendo anche eventi lesivi
vericiatisi nel recente passato. Il modello italiano prevede poi una
diffidenza di fondo verso forme di aggregazione spontanea su una sola azione collettiva. Un argine che si concretizza nel fatto che ad
agire in giudizio dovranno essere non solo le 16 associazioni già
inserite nella lista del ministero dello Sviluppo economico, ma anche
organizzazioni e comitati rappresentativi degli interessi collettivi da
tutelare. E qui naturalmente si porrà l'"eterno" problema
della verifica della rappresentatività e della struttura che potranno
assumere soprattutto i comitati. A questo primo filtro, concentrato sui
soggetti che possono promuovere la class action, si aggiunge poi subito il
successivo, quello del meccanismo di adesione alla classe. Perché il nostro
sistema ha stabilito un meccanismo di opt-in e non di opt-out. Servirà
cioè una manifestazione esplicita di volontà del singolo per
aderire all'azione collettiva e non per uscirne,
come invece avviene negli Stati Uniti. L'adesione dovrà essere
comunicata al soggetto proponente con scadenza fissata al giudizio di
appello. Potrebbe così verificarsi una sorta di effetto valanga in
caso di azione collettiva accolta con successo in
primo grado. Toccherà all'ente che ha proposto l'azione, all'esito
positivo del giudizio di ammissibilità, farsi carico della
pubblicità nei confronti del 2003. della platea degli interessati.
L'autorità giudiziaria dovrà poi effettuare il controllo
decisivo sull'ammissibilità dell'azione.La Finanziaria prevedeche il
giudice deve respingere la richiesta quando è manifestamente infondata
quando esiste un conflitto d'interessi, ma soprattutto, e si tratta di un
terreno giuridico del tutto inesplorato, quando non c'è
congruità tra lo strumento dell'azione collettiva
e l'interesse che si intende far valere. A questo punto si apre il giudizio
vero e proprio. Se l'azione collettiva viene
respinta resta aperto l'interrogativo decisivo sulla proponibilità o
meno, da parte di un singolo che ha aderito alla class action, di un'azione
individuale (la normativa non lo chiarisce in maniera esplicita, ma dal
contesto normativo si dovrebbe propendere per il no). Se invece la domanda
viene accolta, al giudice sono aperte due strade. La prima è la
definizione dei soli criteri di massima cui deve poi uniformarsi il
risarcimento, ma, se è possibile allo stato degli atti, il giudice
potrà anche definire, almeno nell'importo minimo, la somma da versare
effettivamente a vantaggio del singolo utente o consumatore. Tocca poi all'impresa
condannata muoversi nella fase successiva. A lei spetta infatti la proposta,
nei sessanta giorni successivi alla notificazione della sentenza, del
pagamento di una somma ai singoli interessati. Dovrà farlo attraverso
una comunicazione, che verrà anche depositata in cancelleria, a
ciascun avente diritto.
( da "Corriere.it" del
24-12-2007)
I contenziosi di Collecchio: Da Cariparma (Crédit
Agricole) 90 milioni Parmalat firma la pace con Intesa Il gruppo versa 327
milioni. Stop alle cause. "Evitato lungo contenzioso. Ma ribadiamo
correttezza" MILANO - Un accordo extra-giudiziale per complessivi 419
milioni, il più ricco portato a casa fin qui: è il risultato
che Enrico Bondi mette sotto l'albero di Piazza Affari e degli azionisti di
Collecchio. Per statuto, i soci ex obbligazionisti beneficiano della
metà dell'utile netto del gruppo, al quale concorreranno efficacemente
i 327 milioni che Intesa Sanpaolo ha deciso di corrispondere "al solo
fine di evitare le oggettive incertezze di un lungo contenzioso". Alla
banca guidata da Corrado Passera, che ribadisce "l'assoluta correttezza
dei comportamenti" e la "totale ignoranza" sullo stato di
insolvenza di Calisto Tanzi, è riconducibile tuttavia l'intero accordo
da oltre 400 milioni raggiunto tra il Commissario della Nuova Parmalat,
assistito dallo studio legale Lombardi, e gli avvocati della Ca' de' Sass, lo
studio Pedersoli e Angelo Benessia. Nel dettaglio, a fronte della rinuncia a
tutte le azioni revocatorie (per 1,7 miliardi circa) e risarcitorie (3,2
miliardi) già promosse e proponibili in futuro, Intesa Sanpaolo versa
a Parmalat 310 milioni, a Parmatour 12,5 milioni, a Parma Associazione
Calcio, 2,5 milioni, ad altre società del gruppo ex Tanzi 2 milioni.
Al totale ottenuto fini qui, 327 milioni, esborso per il quale la banca ha
già accantonato 240 milioni nei precedenti esercizi, vanno aggiunti i
90 milioni "transati" da Cariparma (l'ex controllata di Intesa,
passata poi sotto le insegne del Crédit Agricole, che conta su accantonamenti
pari all'esborso) e altri 3 che vengono riconosciuti da Biverbanca, per un
totale, appunto, di 419 milioni. Sale così a 579 milioni quanto pagato
dal gruppo bancario per le transazioni con Collecchio, tenendo conto anche
dei 160 milioni corrisposti da Nextra prima della quotazione in Borsa della
Nuova Parmalat nell'ottobre del 2005. Intesa Sanpaolo sarà ammessa al
passivo delle società Parmalat che prevede lo scambio tra debito e
azioni: a fronte di un credito di 100 milioni riceverà azioni e
warrant per circa 20 milioni di euro". Il Commissario straordinario che
aveva fin qui raccolto 800 milioni, porta dunque a 1,2 miliardi le entrate
dagli accordi transattivi. L'class="hilite">operazione
annunciata ieri potrebbe aprire secondo l'Adusbef la strada per una class="term">class class="term">action, ma ancor più
accende nei risparmiatori l'attesa in più di un effetto domino tra le
banche italiane. Bisognerà vedere come reagiranno gli altri istituti
coinvolti, in primis Unicredit e il suo amministratore delegato, Alessandro
Profumo, che ha sempre praticato la linea dura. E c'è da aspettarsi
che la decisione di Intesa Sanpaolo eserciti un pressing sul resto del
sistema, dove qualcuno comincia a valutare il rischio di restare con il
cerino acceso in mano. Anche negli Stati Uniti, dove i maggiori soggetti
coinvolti sono Citigroup e Bank of America, si andrebbe verso una schiarita.
A fine primavera dovrebbero aprirsi i due processi a New York: i due big
d'Oltreoceano, la cui immagine è stata messa a dura prova dalla
vicenda mutui, potrebbero scegliere di evitare i dibattimenti e scendere a
patti con Collecchio. stampa |.
( da "Wall Street
Italia" del 24-12-2007)
Di ANSA (V. PARMALAT: RAGGIUNTO ACCORDO, DA
INTESA..." H 15.44) -->(ANSA) - ROMA, 22 DIC - "L'accordo tra
Parmalat e Intesa SanPaolo, che corrisponderà un importo complessivo
di 310 milioni di euro, con le due società che hanno raggiunto accordi
transattivi di tutti i reciproci rapporti e pretese relativi al periodo
antecedente la dichiarazione d'insolvenza della stessa Parmalat (dicembre
2003), con rinuncia a tutte le azioni revocatorie e
risarcitorie già promosse ed eventualmente proponibili nei confronti
della banca, apre la strada ad una doverosa azione collettiva, che
tuttavia Adusbef e Federconsumatori si riservano di presentare in Tribunale
dal 1 luglio 2008,dopo una doverosa e meticolosa analisi legale,già
affidata a primari giuristi". E' quanto si legge in una note
delle due associazioni dei consumatori. "Se IntesaSanPaolo eroga un
importo di 310 milioni di euro a Parmalat per chiudere qualsiasi contenzioso
- si legge - riconosce che ha procurato seri danni non solo all'azienda, che
risarcisce, ma anche ai risparmiatori ed azionisti, oltre 140.000
complessivamente frodati per un controvalore di 14 miliardi di euro, che
occorre risarcire nella loro totalità". "Adusbef e
Federconsumatori hanno già dato mandato a primari studi legali esterni
di verificare la fondatezza giuridica di una mezza dozzina di class action,
da promuovere prevalentemente contro le banche, che hanno truffato, finora
impunemente, 1 milione di risparmiatori per un controvalore di 50 miliardi di
euro". (ANSA).
( da "Asca" del
24-12-2007)
(ASCA) - Roma, 24 dic - Ecco i principali titoli sui
giornali di stamani: Corriere della Sera - Alitalia-Air France, lo stop di
Epifani - Penati: Formigoni'? Basta proclami - Sicilia, la Calcestruzzi ferma
i lavori - ''Una svolta, cosi' si isola chi tollera l'illegalita'''
CorriereEconomia (Corriere della Sera) - Aeroporti d'Italia, quelle piste di
troppo - Autogrill, la sosta che piace a Sarni - Disoccupati a sorpresa -
Donne e impresa, avanza la generazione delle giovani pioniere - I mercati
trasparenti - Il primato di Emma al test Berlusconi - Il timone e' in buone
mani - L'arte di saper ascoltare - La crescita sara' un venticello - La vera
''class="term">class
class="term">action'''? Sportelli in
concorrenza - Le scelte del Paese: un'agenda per il 2008 - Mercato piatto Fiat
alla prova - Nomine, il rischio del governo pigliatutto - Nuovo menu per
Barilla, parte la sfida a Ferrero - Padoa-Schioppa riforma l'Fmi - Se il tubo
del gas si ferma a Rovigo - Siamo ultimi, ma e' iniziata la rimonta - Soldi
alla ricerca, tocca alla Fondazioni - Tasse, prove di taglio con forbici
spuntate - Una nuova regina per il mercato dello zinco - Vicenza, baruffe per
un posto in banca Il Giornale - Crac Parmalat, il pm fa autocritica: ''Non
abbiamo visto il vero reato'' Il Messaggero - ''Vedrete, il Prof tagliera'
altri panettoni'' Il Sole 24 Ore - Alitalia, la scelta dell'italianita' ha
oneri elevati - Anzianita', si parte senza quote - Artigiani: triplica la
spesa pensioni - Bene gli aiuti alla famiglia, ma misure semplici -
Calcestruzzi blocca i cantieri in Sicilia - E' napoletano il filantropo
numero uno - Fondi alla prova del risk management - II Nord deve alzare la
voce - Il contributivo lancia la sfida dei coefficienti - Irpef, dieci anni
avari di risparmi - Malpensa, a rischio 10 miliardi - Onlus, ricco ma oneroso
il piatto delle eredita' - Piu' attenzione al territorio - Prima flessione
della produttivita' - Serve la capacita' di fare rete - Tfr, fisco light con
le detrazioni - Tra Stato e cittadini vincono le incertezze - Un anno di superlavoro
nei ministeri - Vale 5,5 miliardi la generosita' degli italiani - ''Dote''
per il figlio fino a 18 anni - ''Il 2008 sara' l'anno dei salari'' Il Sole 24
Ore (Norme e Tributi) - Apprendisti assunti con tutti gii incentivi - Class class="term">action con filtro per le
associazioni - Coltivatori ''conto terzi'' - Con il forfettone risparmio
medio di 361 euro l'anno - Conciliazione se la somma e' insufficiente - I
minori adempimenti alleggeriscono il conto - Societa' agevolate con i
prodotti dei soci - Superati i limiti di validita' temporale - Un addebito
Iva fa rimanere nell'ordinario - Un modello unico nazionale per certificare i
contratti L'Unita' - Consigli a Montezemolo La Repubblica - ''Alitalia, la
partita e' ancora aperta'' - 'Un'azienda degradata dalla politica 20 anni di
scelte sbagliate per il Paese'' - Addio birra, i tedeschi bevono italiano -
Allarme Confindustria: ''L'Italia e' malata di scarsa produttivita''' -
Benzina, il governo minaccia sanzioni - Colpo di acceleratore sulla
liberalizzazione ''Ma il centrodestra ci deve aiutare'' - Irpef e salari, si'
del Prc a Prodi - Irpef salari, altola' della Cgil - Rischio mafia,
Calcestruzzi chiude in Sicilia - Troppi tribunali, agenti male utilizzati
Giustizia, ecco come ridurre gli sprechi La Stampa - ''Lo scalo lombardo ha
ancora un futuro'' - ''Ma ora bisogna toccare le rendite finanziarie'' Per
leggere gli articoli abbonati a www.ascachannel.it red/.
( da "Tribuna di
Treviso, La" del 27-12-2007)
La denuncia del portavoce: solo le stazioni sono
sempre più scintillanti, nessuna della promesse fatte è stata
mantenuta, pronti a batter cassa Pendolari, class action contro Trenitalia
Ultimatum di Peris: "Ritardi continui, vagoni sporchi, poche
biglietterie" "Che fine hanno fatto i finanziamenti della Regione
Veneto?" I pendolari lanciano l'ultimatum a Trenitalia. Approfittando
delle disposizioni contenute nella nuova finanziaria, che permette agli
utenti di attivare class action (azioni legali
collettive) anche contro le aziende che non garantiscono servizi pubblici
appropriati, i viaggiatori della Marca trevigiana battono cassa davanti al
comparto veneto dell'azienda ferroviaria. "Se Trenitalia non
aprirà i tavoli di confronto tra pendolari, società e sindacati
- dicono i pendolari - incorrerà nel rischio di essere trascinata da
tutti noi in tribunale. I disservizi devono avere fine. Siamo pronti a
ricorrere ad azioni legali collettive, la legge ora ce lo permette".
Nonostante l'inverno, lungo le rotaie, sia stato meno "rovente"
degli anni scorsi, quando il viavai dei treni sulle principali tratte
ferroviarie della Marca era segnato da ritardi, soppressioni, intoppi di
vario genere pressocché quotidiani, i pendolari non hanno seppellito l'ascia
di guerra "perché, orario a parte - dicono - sul tappeto restano i
problemi di sempre". Quali? La qualità delle strutture, la
mancanza di servizi adeguati ma soprattutto "l'assenza di un rapporto
tra società di trasporto e utenti". Quasi un anno fa, il ministro
Bianchi (proprio da Treviso) promise che azienda di trasporto, associazioni
dei consumatori, rappresentanti dei pendolari e sindacati avrebbero dato il
via a una serie di incontri utili, si disse, a individuare e risolvere i
problemi del servizio. "Era il 16 febbraio - ricorda Claudio Peris,
portavoce di pendolari trevigiani - e c'erano tutti, comprese le associazioni
di viaggiatori di Bassano del Grappa, Vittorio Veneto e Castelfranco. Ma,
dopo le parole, non è stato fatto nulla". E così oggi gli
utenti del servizio ferroviario hanno deciso di cambiare strategia. Lo spunto
viene direttamente dal governo. Nella legge Finanziaria infatti si dà
la possibilità agli utenti di attivare delle class action (ricorsi
legali collettivi) anche contro le aziende che operano nel pubblico ma non
garantiscono servizi accettabili. "Non vogliamo attivare ora un'azione
legale - prosegue Peris - ma far capire all'azienda che, se non
cambierà la musica, ci muoveremo proprio in questo modo". Le
associazioni di consumatori sono favorevoli e plaudono alla prima vittoria
dei pendolari, finalmente dotati di un'arma ben più tagliente dello
sciopero del biglietto spesso lanciato per protestare contro i disservizi, ma
altrettanto spesso rimasto senza risposte. E l'ultimatum crea nuovo collante
tra i viaggiatori della Marca trevigiana. "Quello che chiediamo è
un confronto chiaro - dice il portavoce dei viaggiatori - su prospettive e
politiche per il futuro, stato di fatto del servizio e questioni
economiche". Si punta il dito contro "stazioni sempre più
scintillanti, ma treni sempre poco puliti", mancanza di biglietterie in
scali strategici (vedi Vittorio Veneto) ma naturalmente, e come sempre, puntualità
e frequenza dei treni. "Vogliamo guardare negli occhi chi gestisce il
servizio e discutere. E' tempo di rispettare le promesse e gli accordi fatti
a febbraio". Si cerca chiarezza anche sul fantomatico fronte dei
finanziamenti regionali: "I soldi dati dal Veneto all'azienda di
trasporto - si chiedono infine le associazioni - vengono davvero investiti
sul territorio oppure se ne vanno altrove?".
( da "Corriere della
Sera" del 27-12-2007)
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Opinioni -
data: 2007-12-27 num: - pag: 44 autore: di SALVATORE BRAGANTINI categoria:
REDAZIONALE L'inestirpabile avidità e gli eccessi della finanza Finché
i prezzi delle case e delle azioni salivano vorticosamente, le banche
centrali rimanevano impassibili. Rotto il giochino, sono intervenute. Ma se
non potevano agire diversamente, allora hanno sbagliato prima LA CRISI DEL 2007 L a crisi
finanziaria, nata in estate, dura ancora e non se ne vede la fine. La
stagione dei bilanci bancari ci dirà chi è sano e chi è
malato, e quanto, dissipando l'incertezza per cui ogni banca diffida delle
altre. Speriamo che basti. Se ancora non è chiaro come evolverà
la crisi, sappiamo però cosa l'ha prodotta, il che serve a evitare che
si ripeta. Il conflitto di interessi c'entra sempre, specie per il rating, il
cui modello, ormai quasi inutile, va cambiato. Il vero motore, però,
è la prodigiosa fioritura dell'innovazione finanziaria, che in sé non
va demonizzata; come ogni strumento, può essere utile o dannosa,
dipende da come è usata. Le grandi istituzioni finanziarie, alla
rincorsa dei profitti, l'hanno sfruttata al limite, e oltre, per
"liberare" capitale di vigilanza. Per questo esse hanno
"cartolarizzato", cioè venduto, i crediti, a volte a terzi,
altre volte a società solo formalmente tali. Se chi compra è
davvero estraneo alla banca, il rischio di credito passa a chi non lo
conosce, e spesso neanche lo capisce. Quando non ci sono stati acquirenti
veri, le banche han venduto a veicoli "esterni", che si
finanziavano sul mercato, con la garanzia di linee di credito dalla
"mamma", se altre fonti fossero mancate. Ciò per un po' ha
consentito di far sparire dai bilanci i crediti, guadagnandoci; scoppiata la
crisi, però, il rischio è tornato a casa, e la mamma ha dovuto
far fronte all'impegno. Così tutti, tranne la mitica Goldman la cui
imbattibilità comincia a insospettire gli altri giocatori. Negli Usa
il sistema è stato applicato anche ai mutui a debitori marginali. I
subprime però erano solo la carta più vacillante, che ha fatto
franare un castello che pareva la pietra filosofale: per le banche, meno
rischi e più profitti, per le autorità di vigilanza più
(illusoria) stabilità. Il rischio, infatti, si trasferisce, non
scompare, e strutture troppo complesse rendono arduo scovare il buco in cui
è nascosto. Tanto che, a sei mesi dai primi scricchiolii, ancora non
si sa dove siano finite le perdite che dovrebbero essere maturate, ma non
sono ancora emerse nei bilanci bancari. Così, credendo di rendere
più forti le singole banche, si è aumentato il gravissimo
rischio di una crisi sistemica; ora il mondo trattiene il fiato, come mai
negli ultimi decenni. Al disastro hanno contribuito tutti: le banche che
vendevano i crediti, gli investitori che li compravano, i vigilantes (e
dietro di loro, le autorità politiche). L'avidità è
inestirpabile, si può solo cercare di incanalarla a fini, se non
utili, almeno non dannosi. Chi voleva aumentare il valore dell'azione delle
banche lo ha ridotto, ma ha fatto a tempo a incassare ricche prebende. Meno
male che in Italia, nonostante fiere proteste, il governo ha saggiamente
introdotto un trattamento fiscale delle stock option che scoraggia il
"prendi i soldi e scappa". Anche il desiderio degli investitori di
avere rendimenti "turbo" ha obnubilato quel buon senso che mai
dovrebbe abbandonare chi maneggia denari altrui: non comprate quel che non
capite, dice Warren Buffett. L'estate del 2007 stamperà questo monito
nelle teste di tutti, fino alla prossima frenesia collettiva.
Le banche centrali, pressate dai politici, sono state al gioco, favorendo
comunque \\ la dispersione a pioggia del rischio, e tenendo bassi i tassi
come mai in un secolo: e infatti mai, in cent'anni, globalizzazione juvante,
l' establishment finanziario ha dominato la politica nel mondo come ora. Con
tassi bassi, i rischi paiono lievi, il che esalta la propensione al rischio,
e i grassi profitti che ciò consente; le banche, intanto, sono protette
dalla rete di sicurezza che lo Stato appresta per aiutarle a tener vivi quei
beni essenziali che sono il sistema dei pagamenti e la fiducia del pubblico.
Ecco il "rischio morale" dei manager: se va bene incassano opzioni
milionarie, se va male incassano laute buonuscite. Con i complimenti della
casa. Finché i prezzi di case e azioni vorticosamente salivano, le banche
centrali erano impassibili; quando il giochino si è rotto,
però, sono subito intervenute per evitare danni al "tono"
dell'economia. E' per questo che il Financial Times ha nominato il
governatore della Bce, Jean-Claude Trichet, uomo dell'anno, ma l'asimmetria
non va bene: se davvero esse non potevano fare altro, hanno sbagliato prima.
Se si continua così si alimenta un infinito circolo vizioso in cui la
collettività deve mettere sempre altri soldi per impedire il
propagarsi del rischio sistemico: e il "rischio morale" si fa
certezza. Dato che non ci sono pasti gratis, il tutto va a vantaggio dei plus
habentes, quindi a danno dei minus. Per l'Economist è ironico che i
fondi di Stato asiatici intervengano a salvare le grandi case Usa in
difficoltà, icone del capitalismo wasp (bianco, anglosassone,
protestante) che li snobba da sempre; ma forse c'è qualcosa più
dell'ironia, e dobbiamo tornare a vedere la finanza come ancella della
società, anche dell'economia che ne è parte così
importante, e non sua padrona. Fa paura, per dire, che i derivati sulle
commodity siano dieci volte i flussi fisici, e distorcano i prezzi delle
merci! è presto per capire come evitare tante aberrazioni senza
inceppare un meccanismo essenziale, ma molto deve cambiare, nella regulation
e nel sistema di incentivi; altrimenti il rischio morale riparte subito,
perché alla prova dei fatti il mercato si mostra incapace di autoregolarsi.
Financial modelling, self restraint e risk management, parole chiave del
nuovo paradigma, sono parse straniere anche agli anglosassoni.
( da "Messaggero, Il" del
27-12-2007)
Loghi già affermano. O solo alcuni dei tanti
episodi di protesta che si sono verificati nell'immenso Paese negli ultimi
anni. L'unica cosa certà è che nelle due ultime settimane
migliaia di contadini hanno rivendicato con azioni clamorose la
proprietà della terra che lavorano in quattro diverse zone della Cina.
Le proteste si sono verificate a Fujin nella provincia dell' Heilongjiang
(nordest), nell' area della diga di Sanmenxia nello Shaanxi (nord), a Yixing
nel Jiangsu (est) e a Tianjin, la metropoli costiera a cento chilometri dalla
capitale Pechino. In totale, hanno preso parte alle proteste almeno 120.000
persone. Uno dei leader del movimento a Fujin, nell' Heilongjiang, YuChangwu,
è stato arrestato. Altre tre persone che si erano messe in luce nelle
proteste sono state fermate nello Shaanxi e sono indagate per
"istigazione a sovvertire l'ordine costituito". In tutti i casi i
contadini rivendicano la proprietà della terra, una richiesta che va
contro la Costituzione in vigore in Cina, che sancisce il doppio binario
esistente dall'inizio delle riforme economiche nel 1978: la proprietà
privata è riconosciuta e protetta dallo Stato per i residenti delle
città, mentre nelle zone rurali la
proprietà della terra rimane "collettiva",
cioè di fatto gestita dai locali dirigenti del Partito Comunista che
sono i primi benificiari - a volte legalmente, altre illegalmente - dei
massicci acquisti di terra da parte dei costruttori edili. "La cosidetta
"proprietà collettiva" - si legge in un documento firmato da "noi, 40.000
contadini di 72 villaggi della municipalità di Fujin" - ha di
fatto depredato i contadini dei diritti che hanno avuto per lungo tempo come
proprietari della terra. I funzionari governativi e i costruttori di Fujin
hanno occupato senza alcuno scrupolo la terra dei contadini in nome dell'
interesse locale o nazionale. Di fatto, sono diventati dei grandi proprietari
e hanno costretto i contadini a trasformarsi in servi...". Yu Changwu,
uno dei leader arrestati, aveva in precedenza rivolto una serie di petizioni
al governo locale e a quello di Pechino, che erano state ignorate. A
Sanmenxia nello Shaanxi, affermano nei loro documenti i contadini,
metà dei 20.000
ettari loro concessi come indennizzo per la terra che
avevano perso nella costruzione di una diga sono occupati da funzionari
governativi che non ne avrebbero diritto. Al movimento nel Jiangsu
partecipano 250 famiglie e a quello a Tianjin ottomila persone. Secondo Wang
Canfa, insegnante alla facoltà di legge dell'Università di
Pechino, "è solo un esperimento" e "non il
migliore", perché va contro la Costituzione. Inoltre la richiesta di
riconoscimento della proprietà privata della terra ha poche probabilità
di essere accettata dal governo di Pechino. "È vero - sostiene la
professoressa - è un movimento che può servire a evitare
sequestri illegali di terra. Però, se permettessimo ai privati di
comprare la terra, i più poveri la venderebbero certamente e
torneremmo a una situazione feudale, con pochi grandi proprietari terrieri e
una massa di contadini poveri".
( da "AltaLex" del
27-12-2007)
Articolo di Giuseppe Buffone 27.12.2007 Stampa Class
Action italiana: azione collettiva risarcitoria a
tutela dei consumatori (art. 2, comma 445, Legge Finanziaria 2008) Ferma la
finalità risarcitoria. Respinta l'idea della punizione e della
sanzione del responsabile civile di Giuseppe Buffone 1. Finanziaria 2008,
art. class="hilite">2 comma 445-449: il
regime giuridico della Class class="term">action
italiana. ? 2. Procedure di composizione non contenziosa. ? 3. Azioni
collettive già presenti nel tessuto normativo: cenni. ? 4. La Class class="term">action - 5. Punitive damages non inclusi nel
pacchetto della class="term">class class="term">action.
? 6. Profili problematici (cenni): un "mostro
giuridico"? * * * 1. Con un recentissimo provvedimento normativo, di
prossima entrata in vigore, il legislatore ha licenziato, anche per
l'ordinamento italiano, le cd. azioni collettive (ovvero la cd. class="term">class class="term">action in voga in altri sistemi
giuridici, es. U.S.A.). La Legge Finanziaria 2008, infatti, ha previsto
all'art. 2, comma 445, che le disposizioni di cui ai commi da 446 a 449 istituiscano e
disciplinino l'azione collettiva risarcitoria a
tutela dei consumatori, quale nuovo strumento generale di tutela nel quadro
delle misure nazionali volte alla disciplina dei diritti dei consumatori e
degli utenti, conformemente ai principi stabiliti dalla normativa comunitaria
volti ad innalzare i livelli di tutela. Trattasi, dell'ennesimo innesto in
seno al Codice del Consumo (abbrev. CdC, vero e proprio autonomo Corpus
Iuris) mediante l'introduzione di nuove disposizioni dopo l'articolo 140 del
decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206. Quelle che seguono, in sintesi,
le peculiarità del regime di nuovo conio. Art. 50-bis, comma 1, n.
7bis Competenza: Collegio Nelle cause di cui all'articolo 140-bis del codice
del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, il
tribunale giudica in composizione collegiale ART. 140-bis, comma I, CdC Soggetti
legittimati ad agire in forma collettiva
Associazioni dei consumatori e degli utenti rappresentative a livello
nazionale (ex art. 137, comma I, CdC) iscritte nell'apposito elenco presso il
Ministero delle attività produttive Associazioni e comitati che sono
adeguatamente rappresentativi degli interessi collettivi fatti valere (art.
140-bis, comma II, CdC) ART. 140-bis, comma I, CdC Legittimazione Sono
legittimati ad agire a tutela degli interessi collettivi dei consumatori e
degli utenti richiedendo al tribunale del luogo in cui ha sede l'impresa:
l'accertamento del diritto al risarcimento del danno e alla restituzione
delle somme spettanti ai singoli consumatori o utenti nell'ambito di rapporti
giuridici relativi a contratti stipulati ai sensi dell'articolo 1342 del
codice civile, ovvero in conseguenza di atti illeciti extracontrattuali, di
pratiche commerciali scorrette o di comportamenti anticoncorrenziali, quando
sono lesi i diritti di una pluralità di consumatori o di utenti ART.
140-bis, comma II, CdC Adesione all'azione collettiva
Termini Interventori Effetti I consumatori o utenti che intendono avvalersi
della tutela prevista dall'art. 140-bis CdC devono comunicare per iscritto al
proponente la propria adesione all'azione collettiva.
L'adesione può essere comunicata, anche nel giudizio di appello, fino
all'udienza di precisazione delle conclusioni. Nel giudizio promosso ai sensi
dell'art. 140-bis, comma 1, CdC è sempre ammesso l'intervento dei
singoli consumatori o utenti per proporre domande aventi il medesimo oggetto.
L'esercizio dell'azione collettiva di cui all'art.
140-bis, comma 1, CdC o, se successiva, l'adesione all'azione collettiva, produce gli effetti interruttivi della
prescrizione ai sensi dell'articolo 2945 del codice civile. ART. 140-bis,
comma III, CdC Ammissibilità dell'azione GO ed Autorità
Indipendente Pubblicità dell'azione Alla prima udienza il tribunale,
sentite le parti, e assunte quando occorre sommarie informazioni, pronuncia
sull'ammissibilità della domanda, con ordinanza reclamabile davanti
alla corte di appello, che pronuncia in camera di consiglio. La domanda
è dichiarata inammissibile quando: è manifestamente infondata,
sussiste un conflitto di interessi, il giudice non ravvisa l'esistenza di un
interesse collettivo suscettibile di adeguata tutela ai sensi dell'art.
140-bis CdC Il giudice può differire la pronuncia
sull'ammissibilità della domanda quando sul medesimo oggetto è
in corso un'istruttoria davanti ad un'autorità indipendente Se ritiene
ammissibile la domanda il giudice dispone, a cura di chi ha proposto l'azione
collettiva, che venga data idonea pubblicità
dei contenuti dell'azione proposta e dà i provvedimenti per la
prosecuzione del giudizio ART. 140-bis, comma IV, CdC Accoglimento della
domanda ART. 140-bis, comma V, CdC Ambito soggettivo del giudicato Se
accoglie la domanda, il giudice determina i criteri in base ai quali
liquidare la somma da corrispondere o da restituire ai singoli consumatori o
utenti che hanno aderito all'azione collettiva o che
sono intervenuti nel giudizio. La sentenza che definisce il giudizio fa stato
anche nei confronti dei consumatori e utenti che hanno aderito all'azione collettiva. È fatta salva l'azione individuale dei
consumatori o utenti che non aderiscono all'azione collettiva,
o non intervengono nel giudizio promosso ART. 140-bis, comma IV, CdC
Quantificazione del danno Proposta dell'impresa entro 60 giorni ART. 140-bis,
comma VI, CdC Omessa comunicazione della proposta o mancata accettazione
Camera di conciliazione Composizione non contenziosa dinnanzi agli organismi
di conciliazione di cui all'art. 38 d.lgs. 5/03 Se possibile allo stato degli
atti, il giudice determina la somma minima da corrispondere a ciascun
consumatore o utente. Nei sessanta giorni successivi alla notificazione della
sentenza, l'impresa propone il pagamento di una somma, con atto sottoscritto,
comunicato a ciascun avente diritto e depositato in cancelleria. La proposta
in qualsiasi forma accettata dal consumatore o utente costituisce titolo
esecutivo Se l'impresa non comunica la proposta entro il termine di legge o
non vi è stata accettazione nel termine di sessanta giorni dalla
comunicazione della stessa, il presidente del tribunale competente
costituisce un'unica camera di conciliazione per la determinazione delle
somme da corrispondere o da restituire ai consumatori o utenti che hanno
aderito all'azione collettiva o sono intervenuti e
che ne fanno domanda. La camera di conciliazione è composta da un
avvocato indicato dai soggetti che hanno proposto l'azione collettiva
e da un avvocato indicato dall'impresa convenuta ed è presieduta da un
avvocato nominato dal presidente del tribunale tra gli iscritti all'albo
speciale per le giurisdizioni superiori. La camera di conciliazione
quantifica, con verbale sottoscritto dal presidente, i modi, i termini e
l'ammontare da corrispondere ai singoli consumatori o utenti. Il verbale di
conciliazione costituisce titolo esecutivo. In alternativa, su concorde
richiesta del promotore dell'azione collettiva e
dell'impresa convenuta, il presidente del tribunale dispone che la
composizione non contenziosa abbia luogo presso uno degli organismi di
conciliazione di cui all'articolo 38 del decreto legislativo 17 gennaio 2003,
n. 5, e successive modificazioni, operante presso il comune in cui ha sede il
tribunale. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni degli
articoli 39 e 40 del citato decreto legislativo 17 gennaio 2003, n. 5, e
successive modificazioni 2.
In punto di procedura, qualora l'azione collettiva si riveli fondata, i consumatori che hanno
aderito e quelli successivamente intervenuti, hanno diritto ad ottenere il
risarcimento del danno subito. Se, tuttavia, l'an debeatur è
riservato, secondo le regole ordinarie di procedura, alla plena cognitio del
rito ordinario giudiziale, diversamente dicasi per il quantum debeatur che
diviene oggetto di una vera e propria procedura di conciliazione (cd.
composizione non contenziosa). L'avvio della composizione non contenziosa
è affidato al Presidente del Tribunale competente, il quale può
orientarsi verso una Camera di Conciliazione costituita ad hoc ovvero,
sull'accordo delle parti, verso uno degli organismi di conciliazione previsti
dall'art. 38 d.lgs. 5/2003 (ai sensi del I dell'art. 38 cit.: gli enti
pubblici o privati, che diano garanzie di serietà ed efficienza, sono
abilitati a costituire organismi deputati, su istanza della parte
interessata, a gestire un tentativo di conciliazione delle controversie nelle
materie di cui all'articolo 1 del presente decreto. Tali organismi debbono
essere iscritti in un apposito registro tenuto presso il Ministero della
giustizia). GIUDICE ACCOGLIE LA DOMANDA E DETERMINA LA SOMMA MINIMA DEL
RISARCIMENTO SENTENZA NOTIFICA DELLA SENTENZA ALL'IMPRESA CONVENUTA ENTRO 60
GG IMPRESA PROPONE IL PAGAMENTO DI UNA SOMMA (con atto sottoscritto,
comunicato a ciascun avente diritto e depositato in cancelleria) ENTRO 60 GG
IMPRESA NON PROPONE IL PAGAMENTO DI UNA SOMMA IL CONSUMATORE ACCETTA O UTENTE
ACCETTA IL CONSUMATORE O L'UTENTE NON ACCETTA ENTRO 60 GG AVVIO DELLE
PROCEDURE DI CONCILIAZIONE Provvede il Presidente del Tribunale
L'accettazione, in qualunque forma, costituisce titolo esecutivo In mancanza
di diverso accordo delle parti CAMERA DI CONCILIAZIONE (art. 140-bis Codice
del Consumo) Su concorde richiesta del promotore dell'azione collettiva e dell'impresa convenuta ORGANISMO DI
CONCILIAZIONE (art. 38 d.lgs. 17 gennaio 2003, n. 5) 3. L'azione collettiva presenta indubbi profili problematici se non
altro per l'assoluta novità della class="term">class class="term">action,
quale istituto regolamentato, nel sistema italiano di civil law. E'
opportuno, però, evidenziare che l'azione di cui all'art. 140-bis CdC
non è la prima del suo genere nel panorama legislativo. Già in
altre sedi, infatti, si era data la stura alla introduzione di una azione di
tipo collettivo. In primo luogo, può porsi l'accento sull'azione
sociale di responsabilità esercitata dai soci, introdotta con l'art.
2393 bis c.c.: si tratta di una delle novità più importanti
introdotte dalla riforma del 2003, e che ? secondo la più autorevole
dottrina - costituisce una sorta di vera e propria "class="term">class class="term">action"
in quanto consente ai soci di minoranza che la esercitino di chiedere agli
amministratori, a vantaggio della società, il risarcimento dell'intero
danno causato alla società, e non solo del danno direttamente causato
alla minoranza che esercita l'azione. Nel caso in parola si è,
comunque, nell'ambito dell'art. 81 c.p.c., il quale prevede eccezionalmente
che un soggetto possa essere legittimato ad agire o contraddire relativamente
a un rapporto giuridico altrui. Non devono, poi, trascurarsi le cd. azioni
popolari (suppletive o correttive) in cui, tuttavia (es. art. 9. d.lgs.
267/2000), si orbita in un contesto non assimilabile. Quanto alla disciplina
consumieristica, la legge 281/1998 aveva già previsto, a suo tempo,
una forma di tutela giustiziabile per gli interessi diffusi dei consumatori,
con disposizioni recepite, poi, nel Codice del Consumo: ma si è ben
distanti dal quid novi introdotto dalla Finanziaria del 2008. 4. E'
opportuno, a questo punto, identificare il volto dell'istituto di nuovo
conio. L'azione cd. collettiva è propria
degli Stati Uniti ove è conosciuta come "class="term">class class="term">action"
o "representative class="term">action":
si tratta di una azione legale che può essere esercitata da uno o
più soggetti i quali, membri della "classe",
chiedono che la soluzione di una questione comune di fatto o di diritto
avvenga con effetti ultra partes per tutti i componenti presenti e futuri
della classe. Nell'ordinamento statunitense, i
soggetti della medesima classe possono decidere di
esperire una loro propria azione individuale così contestualmente
chiedendo di non avvantagiarsi dell'azione altrui: esercitano, cioè,
il cd. opt-out right. Se, invece, decidono di avvantaggiarsi dell'azione collettiva, è sufficiente che rimangano inerti: un
modello esattamente inverso a quello sposato dal legislatore italiano in cui
è richiesto, da parte del consumatore che voglia aderire agli effetti
dell'azione, un atto di adesione espresso. 5. Nell'actio introdotta dalla
Legge Finanziaria per il 2008 non si replica un altro aspetto significativo
delle class="term">class
class="term">actions americane: la
peculiarità del modello statunitense di tutela dei consumatori,
infatti, si incentra non solo sulla possibilità di ricorrere ad una
azione collettiva a fini risarcitori, ma anche sulla
possibilità di ottenere i cd. danni punitivi (punitive damages). Alla
stregua dell'ordinamento statunitense, la condanna al pagamento di danni c.d.
punitivi è volta alla realizzazione di finalità pubblicistiche
di deterrenza e punizione, anche se non esclusive, (Supreme Court USA,
26/06/1988 in Foro It., 1990, IV, 174, nota di ROMANO). La figura del danno
punitivo, negli Stati Uniti d'America, è tuttavia generalmente
collegata a chi si sia reso responsabile, con una condotta singola, di
pregiudizio ad una pluralità di soggetti, ed è connotata dalla
sussistenza di un limite per la condanna al risarcimento inflitta, ( cfr.
Federal Court for the District of New Jersey, 09/03/1989 in Foro It., 1990,
IV, 78, nota di ROMANO M. S.; Supreme Court USA, 04/03/1991 in Foro It.,
1991, IV, 235, nota di PONZANELLI; Corte Suprema degli Stati Uniti d'America,
07/04/2003 in Foro It., 2003, 4, 355, nota di COLANGELO). I punitive damages
non sono stati recepiti dal legislatore italiano. La scelta è corretta
nell'impalcatura del nostro diritti civile (costituzionalizzato). Nel vigente
ordinamento alla responsabilità civile, infatti, è assegnato il
compito precipuo di restaurare la sfera patrimoniale del soggetto che ha
subito la lesione, anche mediante l'attribuzione al danneggiato di una somma
di denaro che tenda a eliminare le conseguenze del danno subito mentre rimane
estranea al sistema l'idea della punizione e della sanzione del responsabile
civile ed è indifferente la valutazione a tal fine della sua condotta.
È quindi incompatibile con l'ordinamento italiano l'istituto dei danni
punitivi che, per altro verso, non è neanche riferibile alla
risarcibilità dei danni non patrimoniali o morali. Tale
risarcibilità è sempre condizionata all'accertamento della
sofferenza o della lesione determinata dall'illecito e non può
considerarsi provata "in re ipsa" (così, da ultimo, Cass.
civ., Sez. III, 19/01/2007, n. 1183 Corriere Giur., 2007, 4, 497, nota di
FAVA). Dall'assunto richiamato discende che la sentenza statunitense che
abbia condannato un soggetto italiano al pagamento di somme per danni
"punitivi" senza alcun riferimento al danno concretamente patito
dal soggetto leso non è riconoscibile nell'ordinamento italiano per
contrasto con principi di ordine pubblico: la sentenza de qua, infatti,
produce effetti contrari all'ordine pubblico e non può essere delibata
(art. 64, comma 1, lett. g), legge 31 maggio 1995, n. 218). In sintesi: la
funzione sanzionatoria e punitiva propria del risarcimento dei punitive
damages contrasta con i principi fondamentali dell'ordinamento interno che
assegna alla responsabilità civile funzioni esclusivamente
compensative che precludono al danneggiato di lucrare somme eccedenti il
danno effettivamente subito. Alcuni, tuttavia, obiettano al riguardo che il
Codice civile, in verità, avrebbe previsto almeno un caso di
"danno punitivo", in seno all'art. 1382 (clausola penale). Ma la
tesi non è condivisibile. La clausola penale non ha natura e
finalità sanzionatoria o punitiva, ma assolve alla funzione di
rafforzare il vincolo contrattuale e di liquidare preventivamente la
prestazione risarcitoria, tant'è che se l'ammontare fissato nella
clausola penale venga a configurare, secondo l'apprezzamento discrezionale
del giudice, un abuso o uno sconfinamento dell'autonomia privata oltre
determinati limiti di equilibrio contrattuale, può essere equamente ridotta.
"Pertanto, deve escludersi che la clausola penale prevista dall'articolo
1382 del codice civile possa essere ricondotta all'istituto proprio del
diritto nord-americano dei "punitive damages" avente una
finalità sanzionatoria e punitiva che è incompatibile con un
sindacato del giudice sulla sproporzione tra l'importo liquidato e il danno
effettivamente subito" (cos' Cass. civ., Sez. III, 19 gennaio 2007, n.
1183). 6. All'indomani dell'approvazione, in prima lettura, della class="term">class class="term">action (per ora sulla Carta),
Guido Alpa ha definito il regime di nuovo conio come un "mostro
giuridico da riscrivere integralmente" (rassegna stampa, 17.11.2007 il
Sole 24 ore). I primi commenti a caldo, poi, non hanno taciuto le perplessità
in punto di disciplina (denunciata di lacunosità). L'Autore prima
citato ha affermato: "la normativa per la tutela degli interessi
collettivi approvata ieri sera al Senato ? in un contesto improprio quale
è la Finanziaria ? è un mostro giuridico che, se lo si vuole mantenere
in vita, deve essere completamente riscritto, pena lo scardinamento del
sistema processuale vigente e l'accelerazione della crisi della macchina
della giustizia". Quali le critiche mosse dall'Autore? Alcune conservano
validità pur dopo le modiche via via apportate nell'iter
procedimentali di formazione della legge. a. Innanzitutto, si contesta il
regime laddove mette insieme, come se fossero situazioni equipollenti
"small claims" e altre azioni risarcitorie. "Le "small
claims" ? afferma Alpa ? "richiedono una disciplina a sé, un filtro
molto rigido per evitare frivole rivendicazioni, o manovre ricattatorie, e
pure evitare che modestissimi danni ? pur moltiplicati per migliaia di
persone ? si convertano nella distruzione di servizi o apparati produttivi
utili per il Paese e rilevanti per il mercato". b. In secundis, la
legittimazione ad agire, pur allargando lo spettro dei soggetti, non include
i comitati, che costituiscono "l'espressione più democratica ed
efficace delle istanze dei consumatori", e richiede l'iscrizione dei
soggetti ad un registro ministeriale, limitando il diritto alla difesa. c. La
gestione dei rimborsi individuali tramite una camera di conciliazione
successiva alla decisione di accertamento e condanna della
responsabilità dell'impresa implica il rovesciamento della logica
giuridica processuale, perché la conciliazione serve a prevenire le cause,
altrimenti trattasi di una "camera di transazione". Al di là
delle censure sin qui richiamate, in punto di regime, alcuni tasselli appaiono,
allo stato, quantomeno di dubbia ricostruzione. Posto, tuttavia, che il
provvedimento entrerà in vigore solo decorsi 180 giorni dalla
pubblicazione, gli operatori hanno un buon frammento temporale per meditare
sull'intervento neofita e rispondere, già in teoria, ai dubbi che
potrebbero profilarsi nell'applicazione pratica.
( da "Asca" del
27-12-2007)
(ASCA) - Roma, 27 dic - ''Prodi deve sapere che, se
continuera' con il suo atteggiamento arrogante, superficiale ed incompetente
nel gestire la vicenda Alitalia, siamo pronti ad organizzare una forma di class="term">class class="term">action, o comunque di azione
legale, a tutela degli azionisti, dei dipendenti e degli utenti della
compagnia di bandiera nonche' di tutti i settori produttivi del Nord che
costituiscono la maggioranza assoluta dei clienti potenziali di Alitalia. Da
ultimo, invieremo alla Corte dei Conti un dossier dedicato agli sprechi e
alle inefficienze della gestione fallimentare dell'asta, non senza rilevare
che il Parlamento ancora una volta e' stato del tutto esautorato dal poter
assumere decisioni concrete''. Cosi' Giorgio Jannone del Direttivo di Forza Italia
alla Camera e della commissione Finanze. red-njb/mcc/ss.
( da "Virgilio Notizie" del
27-12-2007)
27-12-2007 17:56 (ASCA) - Roma, 27 dic - ''Prodi deve
sapere che, se continuera' con il suo atteggiamento arrogante, superficiale
ed incompetente nel gestire la vicenda Alitalia, siamo pronti ad organizzare
una forma di class="term">class class="term">action,
o comunque di azione legale, a tutela degli azionisti, dei dipendenti e degli
utenti della compagnia di bandiera nonche' di tutti i settori produttivi del
Nord che costituiscono la maggioranza assoluta dei clienti potenziali di
Alitalia. Da ultimo, invieremo alla Corte dei Conti un dossier dedicato agli
sprechi e alle inefficienze della gestione fallimentare dell'asta, non senza
rilevare che il Parlamento ancora una volta e' stato del tutto esautorato dal
poter assumere decisioni concrete''. Cosi' Giorgio Jannone del Direttivo di
Forza Italia alla Camera e della commissione Finanze.
( da "Sestopotere.com" del
27-12-2007)
(19:25) (26/12/2007 10:55) | CRACK PARMALAT: ACCORDO
CON INTESA SANPAOLO, class="hilite">ADUSBEF
E FEDERCONSUMATORI PRONTI A CLASS ACTION (Sesto Potere) - Collecchio - 26
dicembre 2007 - L'accordo tra Parmalat e Intesa SanPaolo, siglato il 22
dicembre , che corrisponderà un importo complessivo di 310 milioni di
euro ,con le due società che hanno raggiunto accordi transattivi di
tutti i reciproci rapporti e pretese relativi al periodo antecedente la
dichiarazione d'insolvenza della stessa Parmalat (dicembre 2003), con
rinuncia a tutte le azioni revocatorie e risarcitorie già promosse ed
eventualmente proponibili nei confronti della banca, apre la strada ad una
doverosa azione collettiva,che tuttavia Adusbef e
Federconsumatori si riservano di presentare in Tribunale dal 1 luglio
2008,dopo una doverosa e meticolosa analisi legale,già affidata a
primari giuristi. Se Intesa San Paolo eroga un importo di 310 milioni di euro
a Parmalat per chiudere qualsiasi contenzioso, riconosce che ha procurato
seri danni non solo all'azienda ? che risarcisce- ma anche ai risparmiatori
ed azionisti, oltre 140.000 complessivamente frodati per un controvalore di
14 miliardi di euro, che occorre risarcire nella loro totalità.
Adusbef e Federconsumatori hanno già dato mandato a primari studi
legali esterni,oltre al proprio staff di avvocati, di verificare la
fondatezza giuridica di una mezza dozzina di class="term">class class="term">action,
da promuovere prevalentemente contro le banche, che hanno truffato,finora
impunemente, 1 milione di risparmiatori per un controvalore di 50 miliardi di
euro.
( da "inalessandria.it" del
28-12-2007)
(0) 28 Dicembre 2007 Dalla Giunta Provinciale:
approvazione testo Piano di Azione La Giunta
provinciale, presieduta da Paolo Filippi, su proposta dell'assessore
all'Agricoltura, Davide Sandalo, ha approvato il testo del Piano di Azione del Distretto Agroalimentare di Qualità del
Settore delle coltivazioni orticole, assegnando al documento e alle linee di
indirizzo programmatico in esso contenute una valenza che va oltre i
contenuti della L.R. 26/2003 sull'"Istituzione dei distretti rurali agroalimentari
di qualità", individuandolo anche quale quadro propositivo di
azioni da indicare alla Regione Piemonte per l'applicazione del Piano di
Sviluppo Rurale regionale 2007-2013. La Provincia di Alessandria, tramite la
Direzione Agricoltura, ha valutato positivamente e, quindi, acquisito i
risultati di studi e ricerche di carattere socio-economico forniti dagli enti
AIAB Piemonte e Cadir Lab e dall'Università Cattolica del Sacro Cuore
di Piacenza, inerenti il settore orticolo e svolti nell'ambito del territorio
distrettuale individuato. Il documento costituito dall'assemblaggio di tali
studi contiene: un'analisi sintetica della situazione esistente e delle
prospettive della produzione, trasformazione, commercializzazione,
distribuzione e consumo del prodotto o dei prodotti del distretto, nonché
delle problematiche ambientali e territoriali; una descrizione della
situazione esistente e valutazione delle prospettive delle diverse forme di
interrelazione e interdipendenza tra imprese della produzione, trasformazione
e commercializzazione dei prodotti agricoli ed altri soggetti locali;
un'indicazione delle politiche agricole e rurali rilevanti per il distretto,
tutela e valorizzazione delle produzioni agricole ed agroindustriali, delle
risorse ambientali e territoriali, del paesaggio agrario e delle tradizioni
rurali. "Con questa iniziativa si vuole, innanzitutto, favorire un
sistema di commercializzazione dell'orticolo ? ha detto l'assessore Sandalo ?
con la creazione di una filiera corta che aumenti direttamente il reddito
aziendale. Altra parola d'ordine della politica del Distretto sarà
quella della qualità, dal momento che si dovrà creare un
marchio del Distretto Orticolo Alessandria che certifichi la provenienza dei
prodotti e ne consenta una completa rintracciabilità, nell'ottica di
una valorizzazione delle produzioni e delle tipicità
alessandrine". La Giunta ha, inoltre, valutato
positivamente la scelta di agire a livello collettivo, sottoponendo il
documento all'esame della VII Commissione e ai partecipanti al Tavolo Verde
(ex art. 8 della L.R. 17/99) in un incontro congiunto. Leggi i.
( da "Denaro, Il" del
28-12-2007)
Commenti competitivita' Quattro compiti per l'anno che
verrà Piero Formica Quattro compiti per il 2008. Primo: italiano o
inglese? L'Accademia della Crusca si erge a bastione della lingua patria. Per
carità, centellinare i corsi di economia, ingegneria o quant'altro in
inglese. Altrimenti l'italiano finirebbe in soffitta. Alla Jonkoping
University in Svezia da anni hanno del tutto sostituito allo svedese
l'inglese come veicolo di lezioni, ricerche, studi e conversazioni. é
così fortemente cresciuto il numero degli studenti provenienti da
tutto il mondo, fino a raggiungere quest'anno il 50 per cento degli iscritti.
La lingua svedese non pare averne sofferto. La tanto ricercata attrazione di
cervelli e la mobilità internazionale degli studenti hanno un comune
denominatore: l'inglese. Era il latino al tempo dei clerici vagantes.
Secondo: precari o a tempo indeterminato? A proposito, come tradurre in
inglese "occupato con contratto a tempo indeterminato"? In un
precedente articolo abbiamo ricordato che i giovani indiani vagano da
un'impresa all'altra, fino a raggiungere le sponde
dell'imprenditorialità avendo accumulato diverse esperienze in aziende
differenti. A loro dire, sono le imprese a sentirsi precarie dovendo navigare
in balìa delle onde gonfiate dal vento della mobilità di tanti
giovani tanto ambiziosi e tanto determinati a fare impresa. Terzo: spingere
il piede sul pedale dell'acceleratore della ricerca o iniettare carburante
nel motore della commercializzazione della ricerca stessa? In Emilia Romagna
il governo regionale si vanta di trovarsi in prossimità del traguardo
del 3 per cento di spesa in Ricerca & Sviluppo sul Pil, secondo i
parametri fissati dall'Unione europea a Lisbona per il 2010. Ma quante
imprese innovative e a rapida crescita si stanno creando nella regione
sull'onda della marea crescente di Ricerca e sviluppo? E quale il loro tasso
di sopravvivenza atteso? Una volta si partiva dalla locomotiva della ricerca
per poi raggiungere il mercato con nuovi prodotti e servizi. Successivamente,
sono state le domande provenienti dal mercato a calamitare la ricerca. Oggi
è il tempo delle interazioni complesse e concorrenti tra ricerca,
marketing, distribuzione e tanti altri elementi del processo d'innovazione
esterni al mondo della ricerca. Chi governa la spesa pubblica quando sta
tenendo in considerazione l'efficacia delle spese destinate alla ricerca?
Quarto: i servizi pubblici locali debbono servire i loro occupati o, al
contrario, vanno posti a servizio degli utenti? E poi, perchè
chiamarli pubblici quando sono, più propriamente, collettivi? Certo,
la mano pubblica tiene in pugno trasporti locali, smaltimento dei rifiuti
urbani, erogazione di gas, acqua ecc. Talvolta alle vecchie municipalizzate
si è fatto indossare il soprabito della Società per azioni
senza però dismettere l'abito monopolistico. Ciò che
impedisce il formarsi di mercati dei servizi collettivi alle persone, le
quali in regime di concorrenza sarebbero non più utenti bensì
clienti dotati di potere di scelta tra offerte concorrenti. Dopo tanti anni
di vassallaggio alla manomorta dei monopolisti locali, quando cambieranno
davvero le regole del gioco affinchè non si debba ripetere che il
Comune incapace di servire i propri cittadini desidera dominarli con le tasse
a fronte di servizi risibili? del 28-12-2007 num.
( da "Giornale di
Calabria, Il" del 28-12-2007)
Il presidente Loiero tira le somme di un anno di
lavoro: "Cominciato un cambiamento strutturale" CATANZARO.
"Politiche energetiche, sanità, cultura, istruzione, questione
morale, lotta alla mafia, rapporto tra Giunta e Consiglio. E soprattutto
lavoro. Abbiamo licenziato un piano che prevede quasi cento milioni di euro
di fondi comunitari per incentivare il lavoro giovanile: quasi sei mila
giovani ne beneficeranno. Sono alcuni dei temi aggrediti in questo ultimo
anno di governo regionale". A tracciare un bilancio di fine anno
dell'attività svolta da Giunta e Consiglio regionale della Calabria,
è il presidente dell'Esecutivo, Agazio Loiero. "Sono stati - dice
all'ANSA - mesi di lavoro molto intenso. Un'azione di governo dispiegata a
360 gradi e portata avanti su un doppio binario: in discontinuità con
il passato, perché caratterizzata da una profonda trasparenza, e rivolta a
migliorare l'immagine complessiva della Calabria". Il 2007 è
stato l'anno nero della sanità. Loiero ha tenuto per sé la delega del
settore. Si è parlato di ospedali in condizioni orripilanti e di un
sistema sanitario penetrato dal malaffare e dalla delinquenza. Ernesto Galli
della Loggia sul Corriere della Sera si è detto convinto che Loiero
sia un galantuomo, ma lo ha invitato a rivolgersi ai suoi
concittadini facendo loro un discorso di disperata autocritica collettiva e di verità, come la situazione richiede. "Non c'é
dubbio - sostiene Loiero - che la politica abbia le sue colpe e debba fare
una autocritica più generale che riguarda anche altri settori come
l'ambiente, le politiche sociali e le azioni contro la sempre più invadente
criminalità organizzata. Anche la società si è
svegliata tardi. Basta guardare l'esistente, fatto di precarietà.
Concordo con Galli della Loggia, comunque, quando dice che l'intero
Mezzogiorno abbia da gran tempo bisogno di un discorso del genere, e che se
qui c'é una classe dirigente degna del nome deve sentire l'impegno per una
sanità migliore come il primo dei suoi doveri". In merito ai
provvedimenti adottati, Loiero sottolinea come "abbiamo cercato
d'impegnarci per superare il concetto dell'emergenza, puntando
sull'ordinarietà e abbiamo toccato nodi e temi mai sfiorati in
trent'anni di regionalismo, svolgendo un'azione legalitaria forte. Non si
tratta di piccole cose - prosegue - ma di opere strutturali che cambieranno
il volto della Regione. Penso alla riduzione del personale, prima elefantiaco
con oltre 4.000 dipendenti, passati ora a quasi 1.500; il passaggio di circa
130 funzioni dalla Regione ai Comuni e alle Province. Penso all'inizio dei
lavori, il 14 gennaio prossimo della Cittadella regionale attesa da circa
quarant'anni o alla Stazione unica degli appalti per evitare infiltrazioni
mafiose. Ricordo che siamo l'unica regione d'Italia ad averla varata".
"Con un bilancio ingessato quasi totalmente per le spese del personale,
del trasporto pubblico, dei mutui, dei precari - afferma ancora Loiero -
abbiamo messo in campo la riforma dell'Afor e dell'Arssa, le agenzie
forestale e agricola e la riduzione delle Asl da undici a cinque per evitare
sprechi. Ora, il nostro impegno sarà rivolto al Por Calabria 2007-2013
che la Commissione europea ha giudicato uno dei migliori in Europa. Con nove
miliardi di euro di fondi europei penso che si potrà cambiare il
territorio. Cinque sono gli obiettivi che ci siamo prefissati: investimenti
concreti sui giovani, assegnazione delle risorse con metodi trasparenti,
avviare la base dei soggetti protagonisti, operare in rete e concentrare
risorse su progetti strategici".
( da "Secolo XIX, Il" del
29-12-2007)
Lerici STOP alla trasformazione dei fondi commerciali
in vani di tipo abitativo, o garage privati. Il Comune di Lerici dice basta
alla lenta emorragia di locali utilizzati fin qui come punti vendita, soprattutto
nell'area commerciale: sempre più sguarnita di quelle botteghe che un
tempo assicuravano autonomia agli abitanti dei piccoli paesi. La pratica
è passata all'esame del consiglio comunale, come variante del
regolamento urbanistico lericino: su osservazione di alcuni cittadini,
tuttavia, è stata leggermente modificata nelle sue previsioni
originarie. Fermo restando il vincolo imposto dal Comune, per cui i fondi
commerciali non potranno essere soggetti a cambio di destinazione d'uso, si è
deciso di consentire alcune deroghe, nel caso di precise situazioni: ad
esempio, quando il vano si trova all'interno del cortile di un condominio,
dunque con obiettive difficoltà ad essere utilizzato a fini
commerciali, non avendo un affaccio sulla strada, e non essendo mai stato
utilizzato come bottega. Su questi casi specifici, di volta in volta, gli
uffici tecnici potranno agire con un più ampio spazio di discrezione,
valutando la situazione effettiva: ma comunque questi locali dovranno
rimanere legati all'abitazione di pertinenza, e non potranno essere alienati
a se stanti, sempre nel timore che diventino monolocali di tipo turistico.
Lerici sconta una presenza elevatissima di seconde case, che rimangono vuote
durante buona parte dell'anno, contribuendo così a spopolare i borghi
collinari. Un fenomeno evidente soprattutto durante l'inverno, quando interi
quartieri - soprattutto a Tellaro - risultano abbandonati, con abitazioni
"fantasma" dalle imposte abbassate. class="hilite">La
variante adottata dal consiglio, punta ad evitare che questo fenomeno di
spopolamento si acuisca ancora, mettendo un freno alla trasformazione delle
botteghe in monolocali estivi. .x/29/0712 Un comitato studia anche la
possibilità di una "class="term">class class="term">action",
un ricorso collettivo valido per tutti gli ottocento multati .x/29/0712.
( da "Corriere della
Sera" del 29-12-2007)
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus -
data: 2007-12-29 num: - pag: 9 categoria: REDAZIONALE La nuova legge Le
associazioni dei consumatori saranno protagoniste con gli studi legali dei
provvedimenti collettivi E con la "class="hilite">class="term">class class="term">action" arrivano i grandi
affari Ralph Nader: dovete partire subito con il piede giusto, una vittoria
darà speranza ai cittadini ROMA - In attesa che anche in Italia si
affermi un personaggio del calibro di Ralph Nader, il leggendario "Robin
Hood" del mercato americano che trascini e nobiliti tutto il variegato
mondo dei consumatori, le associazioni stanno aspettando la partenza della class="term">class class="term">action come punto di svolta. La
posta in gioco è enorme. "Dovete partire subito con il piede
giusto, una vittoria darà al cittadino la speranza che le cose possono
cambiare" ha consigliato lo stesso Nader durante un suo recente
passaggio a Roma invitato dall'Unione nazionale dei consumatori. E proprio
per seguire i consigli del guru, le principali associazioni dei consumatori
stanno affilando le frecce per non sbagliare bersaglio. "Speriamo che le
società di telecomunicazioni, le banche e le assicurazioni entro
luglio diventino più virtuose - avverte Massimiliano Dona, segretario
generale dell'Unione nazionale dei consumatori, circa 50 mila associati e un
centinaio di sedi in tutta Italia - se il loro comportamento
continuerà ad essere lesivo anche in futuro entreranno nel nostro
mirino". La sfera di applicazione della causa collettiva
è destinata ad abbracciare molti settori. Come quello dei trasporti.
Le Ferrovie, per esempio, settimana scorsa hanno deciso di rimborsare per 800
euro a testa i 450 poveri passeggeri rimasti bloccati dentro un Eurostar per
oltre 12 ore. Da luglio in poi, quell'incidente sarà una tipica
rivendicazione da "azione collettiva" e
pensare di chiudere la vicenda con 800 euro (per di più in biglietti
gratis) non sarà più possibile. E' solo un piccolo esempio per
dare l'idea dello tsunami che si prepara ad arrivare sulle imprese che fino
ad oggi si sono mosse con troppa disinvoltura. A dire la verità, le
prime mosse della giurisprudenza si sono già avute dal 1998 con
l'introduzione delle "azioni inibitorie " per eliminare le clausole
vessatorie nei contratti e nei prodotti pericolosi o con la tutela degli
azionisti di minoranza. Paolo Martinello, avvocato e presidente di
Altroconsumo, ricorda la battaglia contro la Lancia Dedra i cui fumi della
marmitta finivano nell'abitacolo. "Riuscimmo a farne ritirare oltre 200
mila dal mercato ma fu una battaglia durissima". Così come a
giorni Altroconsumo sta aspettando la sentenza della Cassazione - dopo aver
vinto gli altri due gradi di giudizio - su una vecchia azione inibitoria
contro le banche sui costi dei conti correnti e delle cassette di sicurezza.
Anche in Italia c'è naturalmente il rischio che la class="term">class class="term">action
diventi la gallina dalle uova d'oro per gli studi legali che possono
esercitare il diritto del patto di quota lite, cioè la percentuale sul
risarcimento stabilito dal giudice. La legge, modificata per intervento di
Confindustria e anche del garante della Concorrenza, prevede un
"filtro" giuridico per vagliare se sussistono le condizioni della
causa e se il gruppo dei consumatori ha capacità di rappresentanza. In
teoria, dunque, i ricorrenti in giudizio dovrebbero pagare la quota
associativa più le spese legali e tenere tutto il malloppo nel caso di
vittoria. Ma le associazioni dei consumatori, a loro volta, possono delegare
la causa a uno studio legale esterno che pretende la percentuale. Un terreno
scivoloso e molto delicato. Lo riconosce l'avvocato Dona che per la sua
Unione ha deciso di "non appaltare le cause all'esterno perché è
facile perderne il controllo". Insieme alla reputazione del movimentismo
associativo, per larga parte fatto di volontariato ma che nasconde anche reti
di avvocati pronti a incassare profumatissime parcelle. Internet avrà
un ruolo determinante. Viaggerà infatti sul web l'indignazione del
consumatore colpito e l'associazione più veloce e brava sarà
quella in grado intercettarla prima e di trasformarla in una causa
miliardaria. "Dobbiamo muoverci con grande senso di
responsabilità - precisa Massimiliano Dona - perché se la legge
funziona aumenterà il grado di civiltà di questo Paese dove,
finora, al di sotto di 300 euro di danno il cittadino è abituato a
subire e a lasciar perdere". Ma con i tempi lunghi della giustizia
italiana forse è meglio agire anche su altri fronti. E ricordare che
Ralph Nader il successo non lo ha raggiunto con una causa ma con un
libro-inchiesta - "L'auto che uccide" - per dimostrare che la
Chevrolet Corvair della General Motors non era sicura. Roberto Bagnoli.
( da "Corriere della
Sera" del 29-12-2007)
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus -
data: 2007-12-29 num: - pag: 9 categoria: REDAZIONALE Il caso italiano
Eurostar, passeggeri risarciti ROMA - Saranno risarciti dalle Ferrovie con
800 euro, più il rimborso del biglietto, i 450 passeggeri
dell'Eurostar 9354 rimasti prigionieri il 15 dicembre per dodici ore nel
treno che doveva portarli da Lecce a Roma. Quasi venti ore in carrozza, se si
considera la durata dell'intero viaggio. Fuori buio e neve; dentro freddo,
fame e sonno. class="hilite">Poi il
trasbordo nella notte, la prima volta fallito, su convogli paracadute. Il
risarcimento è stato ottenuto attraverso una "denuncia"
collettiva. Una prova generale di class="term">class class="term">action,
l'hanno già ribattezzata le associazioni dei consumatori.
( da "Corriere della
Sera" del 29-12-2007)
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus Vuota
- data: 2007-12-29 num: - pag: 8 categoria: class="hilite">REDAZIONALE
Consumatori fantasma Sono gli iscritti alle associazioni "Fondi pubblici
senza controllo" C on il dibattito sulla class="term">class class="term">action
è partito il tiro al piccione. Per piccione leggesi: associazioni dei
consumatori. Ora la class="term">class class="term">action
è legge. Le cause collettive hanno avuto il via libera il 21 dicembre,
con l'approvazione della Finanziaria 2008. Ma i problemi restano. Associati
misteriosi Chi rappresentano le associazioni dei consumatori? "Gran
parte degli associati dichiarati sono falsi", dicono gli stessi
presidenti. Paolo Martinello, leader di Altroconsumo: "Il sistema che
accredita le associazioni è in apparenza rigoroso, in realtà si
tratta di un colabrodo pazzesco". Carlo Rienzi, Codacons: "Gli
iscritti alle associazioni dei consumatori non muoiono mai: le adesioni degli
anni passati si rinnovano d'ufficio". Secondo alcuni esponenti storici
del movimento consumerista gli iscritti di alcune associazioni dei
consumatori sarebbero un decimo di quelli dichiarati. Certo, non per tutti
è così. Le organizzazioni rigorose esistono. Ma distinguere
è difficile. Vacche grasse In virtù del numero di iscritti
dichiarati le associazioni entrano nel Cncu (Consiglio nazionale consumatori
e utenti, presso il ministero dello Sviluppo) e accedono ai fondi pubblici.
Soldi distribuiti sia a livello nazionale (alle associazioni con almeno 31
mila iscritti) che regionale (i criteri di accreditamento variano da regione
a regione, in Lombardia, per esempio, servono almeno 2.000 iscritti). Dal
2003 le associazioni dei consumatori hanno cominciato a mettersi in tasca
parte delle multe incassate dall'Antitrust. In cinque anni le casse del movimento
consumerista hanno ottenuto 47.700.000 euro. Un mare di soldi per
associazioni che chiudevano l'anno con bilanci limitati a qualche centinaio
di migliaia di euro. Oggi nove associazioni su dieci vivono di fondi
pubblici. Spesso i finanziamenti di Stato e regioni costituiscono l'80-85 per
cento del bilancio. "In queste condizioni è difficile contestare
le scelte di governo o Regioni - fa notare Paolo Martinello -. Così si
rischia di diventare la foglia di fico delle pubbliche amministrazioni".
Bilanci fantasma A discolpa delle associazioni va segnalato il fatto che i
controlli sugli iscritti dichiarati sono stati finora approssimativi. E' vero
che i soldi servivano a finanziare progetti. Ma la meritocrazia è
scarsa: le associazioni finiscono per portare a casa tutte la stessa cifra.
Non aiuta anche la poca trasparenza del settore. Ministero e Cncu non
forniscono i bilanci delle associazioni. Povero 2008 L'aria, però,
sta cambiando. Per il 2008 le associazioni potrebbero restare a bocca
asciutta. Ci sarebbero 6 milioni di euro ma, per una serie di questioni
burocratiche, rischiano di non essere messi a disposizione in tempo. "Li
terremo in vita all'interno del decreto milleproroghe ", assicura il
sottosegretario al ministero dello Sviluppo, Sergio D'Antoni. Ormai anche per
il governo la questione della rappresentanza dei consumatori è
all'ordine del giorno: "La legge è del '98, va aperta una
riflessione che porti alla sua revisione, con il contributo delle stesse
associazioni", continua D'Antoni. Inoltre il ministero dello Sviluppo
sta pensando ad altri modi di utilizzare i fondi. "Se, oltre ai sei
milioni di euro di cui si è parlato finora, potessimo contare anche su
altri 36 milioni di multe incassate dall'Antitrust, potremmo pensare a
progetti ambiziosi per aiutare i possessori di mutui prima casa e le vittime
dell'usura", rilancia D'Antoni. Imprese & veleni Un altro capitolo
delicato è quello del rapporto associazioni-imprese. "Troppi
prendono soldi tramite sponsorizzazioni, e questo non è giusto",
lamenta Gavino Sanna, ex segretario generale del Movimento Consumatori e ora
fondatore dell'Associazione consumatori Italia. Il grado di
litigiosità tra associazioni è altissimo. Il Codacons, in
particolare, in passato, ha vinto una causa contro Altroconsumo (inadeguatezza
della struttura dell'associazione rispetto ai criteri di rappresentanza) e
così Altroconsumo è dovuta uscire dal Cncu. Adesso è
toccato a Cittadinanza attiva, che ha perso una causa intentata dal Codacons
in cui si contestavano i contributi ricevuti dalle imprese (ora si attende il
Consiglio di Stato). Certo è che il Codacons sforna cause a raffica.
Contro tutto e tutti. E anche questo può essere un modo per
finanziarsi. "Soprattutto se in cambio del ritiro della denuncia si incassano
ricche transazioni", fanno notare le associazioni concorrenti.
"Siamo i più rigorosi, per questo tutti ci temono", ribatte
Carlo Rienzi. Tutti in politica Molte associazioni si fanno forti dei
rapporti con il sindacato. Federconsumatori legata alla Cgil, Adiconsum alla
Cisl, Adoc alla Uil. E poi c'è il Movimento consumatori vicino
all'Arci, la Lega consumatori alle Acli. Il mondo del consumerismo ha spesso
giocato la carta della politica. Dalla Federconsumatori all'Acu, passando per
Movimento consumatori, Codacons, Adusbef. "Alcuni hanno sfruttato il
movimento consumerista per cercare di avere più visibilità e
fare il salto in Parlamento", dice chi pensa male. Certo è che
per tutti il successo è stato scarso. Da una costola del Codacons
è nata la Lista consumatori che ha contribuito in Calabria
all'elezione del senatore Fuda. Proprio quel Pietro Fuda che Silvio
Berlusconi avrebbe cercato di sfilare al centrosinistra anche grazie a favori
sentimental-televisivi (la raccomandazione di un'attrice ad Agostino
Saccà). Voti investiti male? "Mah, la garanzia che si trattava di
una persona per bene ce la davano Prodi e Loiero - commenta oggi Carlo Rienzi
del Codacons -. Con Fuda abbiamo chiuso appena eletto, adesso non so nemmeno
più che faccia abbia". Il Codacons rivendica la sua disinvoltura
politica: "Alle regionali ci siamo candidati in alcune regioni con il
centrodestra, in altre con il centrosinistra. Dipende da chi ci promette di
più". Anche il leader dell'Adusbef, Elio Lanutti, ha cambiato
bandiera, pur restando nel centrosinistra: si è candidato sia con i
Verdi che con l'Italia dei Valori: "Grazie alla politica ho ottenuto
vantaggi per i consumatori. Perché mi dovrei pentire?". Rita Querzé Il
2008 I finanziamenti per il 2008 ammontano a 6 milioni di euro, ma c'è
il rischio che non possano essere messi a disposizione in tempo Gli sponsor I
rapporti tra associazioni e imprese sono in qualche caso molto stretti e le
sponsorizzazioni diventano un metodo per aiutare il bilancio.
( da "Corriere della
Sera" del 29-12-2007)
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Focus Vuota
- data: 2007-12-29 num: - pag: 8 categoria: REDAZIONALE La scheda Azione collettiva legge dal 1Ë? gennaio Dal primo gennaio
diventerà legge la Finanziaria 2008, approvata il 21 dicembre, che
prevede, tra l'altro, l'class="hilite">introduzione
anche in Italia della class="term">class class="term">action,
ovvero l'istituto dell'azione collettiva risarcitoria
a tutela degli interessi dei consumatori. E il 21 dicembre è
già stato dichiarato "giornata del consumatore e dei
diritti". La class="term">class class="term">action
all'italiana prevede che le cause possano essere collettive e il giudice, una
volta deciso se l'impresa va condannata, fisserà anche le
modalità per stabilire gli importi dovuti e la procedura per
attribuire il rimborso ad ogni cittadino. Dalla causa collettiva
si passa quindi a stabilire rimborsi individuali: questo passaggio
sarà gestito da una Camera di Conciliazione. La parcella degli
avvocati sarà pagata dalla società condannata, anche se solo
parzialmente.
( da "Provincia di
Cremona, La" del 30-12-2007)
Edizione di Domenica 30 dicembre 2007 Benvenuto
P.Review srl Casalmaggiore. Ma Araldi insiste: l'impianto di Martignana Po
non inquinerà l'atmosfera 'Class action' contro la centrale Pasotto:
per la svalutazione delle case E il consiglio si appella alla Provincia di
Davide Bazzani CASALMAGGIORE ? L'opposizione alla centrale di Martignana,
secondo quanto ha suggerito l'assessore Pierluigi Pasotto venerdì sera
in consiglio comunale, potrebbe passare attraverso l'applicazione di un
istituto recentemente introdotto, cioè la 'class action', l'azione collettiva che consentirà di richiedere, con un unico giudizio, il
risarcimento del danno patito da ampie categorie di cittadini. "I
martignanesi potrebbero far peritare la propria casa per determinarne il
valore prima e dopo la costruzione della centrale e chiedere i danni",
ha osservato Pasotto. Nel corso del dibattito l'assessore ha proposto
di "mettersi in rete con altri Comuni" per contrastare
l'insediamento dell'impianto e anche di "prevedere il pagamento di una
penale affinché l'impianto non venga realizzato". Alle 22 e 45 il
consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno del consigliere Angelo
Angiolini con il quale si esprime "forte contrarietà
all'insediamento nella provincia di Cremona di centrali ad oli vegetali"
delle dimensioni di quella prevista a Martignana Po, "fino a che non si
avranno sufficienti informazioni sull'impatto ambientale, sulle tipologie di
combustibili utilizzati e sulla filiera produttiva attivata". Il
consiglio "invita il Presidente della Provincia a coinvolgere le
comunità locali nella riflessione approfondita sulla
sostenibilità ambientale ed energetica globale di tale tipo di
centrali sul territorio provinciale". Tutto ciò,
"considerata l'estrema vicinanza dell'impianto autorizzato nel Comune di
Martignana Po ai confini del territorio del Comune di Casalmaggiore",
che potrebbe essere coinvolto "direttamente" dagli "impatti
determinati dalla centrale: qualità ed entità dell'inquinamento
atmosferico prodotto, compreso il particolato fine e ultrafine (pm10, pm2,5,
nanoparticelle), eventuali situazioni di emergenza, emissioni odorigene,
traffico veicolare indotto, quantità del prelievo idrico e dello
scarico in acque superficiali". Il documento è stato approvato
dalla maggioranza e dal consigliere di minoranza Andrea Visioli; i
consiglieri di opposizione Gabriele Sirocchi, Uber Pasquali e Fabio Delmiglio
si sono astenuti, mentre il capogruppo Massimo Araldi non ha partecipato al
voto: "Sono convinto ? ha detto il capogruppo di minoranza ? che la
centrale non sia affatto inquinante, visto che provocherà 0,009
microgrammi di polveri quando il limite massimo è di 50 microgrammi
per metro cubo e l'impatto veicolare sarà di 3 autocisterne al
giorno".
( da "Unita, L'" del
30-12-2007)
Stai consultando l'edizione del Terzo decreto Bersani,
chi rema contro i consumatori Il testo fermo in Senato in una commissione
guidata dal centrodestra. E i conti restano salati di Bianca Di Giovanni Fare
presto. Senza quella sfilza di norme l'inflazione italiana sarebbe stata
più alta almeno di mezzo punto. In effetti si deve proprio allo sforzo
sulle liberalizzazioni se l'indice dei prezzi della Penisola è per la
prima volta in modo stabile sotto la media europea. Le due "lenzuolate"
firmate da Pier Luigi Bersani sono state un buon ancoraggio, dunque, contro
il fluttuare del petrolio impazzito, che ha fatto scattare in alto le tariffe
di luce e gas. Secondo i calcoli del ministero i due provvedimenti già
varati fanno risparmiare ai consumatori italiani circa 2,5 miliardi l'anno.
Sull'indice avrebbero un effetto positivo di almeno lo 0,2%. Ma il cammino
è appena cominciato. La terza tappa giace ancora in Parlamento. Nella
conferenza stampa di fine anno Romano Prodi ne ha chiesto il varo entro
gennaio. Possibile? Tecnicamente sì, ma le incognite politiche sono
molte. Primo: la commissione del Senato che esamina il provvedimento è
presieduta dall'opposizione. Il presidente di FI non sembra avere troppe
intenzioni di procedere (alla faccia dei consumatori), se a questo si
aggiungono i veti incrociati delle lobby toccate dalle misure, si capisce
perché il percorso appare accidentato. Tanto che alcune norme (sui mutui e
sull'accise della benzina) sono state anticipate in Finanziaria. Mai dire
mai, comunque. È possibile che finalmente si arrivi allo sprint
finale. Tra le misure previste, c'è una spinta ulteriore alla
liberalizzazione della vendita della benzina, con la cancellazione delle
distanze minime tra i distributori e meno vincoli sulla vendita di altri
prodotti. Insomma, dovrebbero arrivare le pompe collegate ai supermarket o
self service che vendono molti prodotti cosiddetti "non-oil". La
proposta naturalmente non piace ai benzinai che hanno già infilato una
serie di scioperi a fine anno. La seconda misura decisiva per la riuscita del
"pacchetto" è quella sul massimo scoperto, che diventa
illegittimo.La banca non può più far pagare la
commissioneaggiuntiva per l'intero trimestre a fronte, per esempio, di un
solo giorno di esposizione. Sulle somme effettivamente utilizzate la banca
dovrà applicare soltanto il tasso di interesse e non più
l'aliquota aggiuntiva della commissione. La camera ha introdotto una
novità, prevedendo la possibilità da parte del correntista di
avere a disposizione somme di cui potrebbe aver bisogno. Sulla parte che
verrà utilizzata si pagherà un corrispettivo da contrattare in
anticipo con la banca. morte. Si tratta di una remunerazione per il puro
costo di tesoreria che la banca sostiene per tenere a disposizione del
cliente una certa somma senza preavviso. Con la terza lenzuolata poi vanno in
soffitta i cosiddetti "conti dormienti". Ad ogni apertura di un
conto corrente le banche chiederanno all'intestatario le generalità di
tre persone da contattare, nell'eventualità che per due anni non si
registrino movimenti. Sul fronte dei medicinali il testo prevedeva la
liberalizzazione di quelli di fascia C. La norma è stata presentata
anche in Finanziaria, ma in quella sede poi è stata accantonata.
Troppi i contrasti. Alla fine si è giunti a un compromesso. La fascia
C resta in farmacia, ma il ministro Livia Turco si è impegnata ad
ampliare il numero delle farmacie autorizzate. In più 500 farmaci sono
stati "declassati" dalla fascia C a quelli
da banco e potranno quindi essere venduti anche nei negozi e nei supermercati
(sempre con la presenza del farmacista). Nuove regole in vista anche per i
colossi dei telefoni. Non sarà più possibile far pagare servizi
non richiesti.class="hilite">I casi di
questo genere sono talmente numerosi che i consumatori stanno valutando anche
l'eventualità di una class="term">class class="term">action.
Il testo Bersani dà più potere all'Autorità delle Tlc
per sanzionare chi non rispetta il divieto. Tra i costi cancellati, anche
quelli non dovuti quando rispone un messaggio di segreteria: non si deve
pagare nulla se si riattacca prima del "bip". Queste le misure
più popolari, mentre si mettono a punto quelle già varate. Il
consuntivo del ministero è positivo: profesisonisti meno cari (-40%) e
prezzi delle emdicine più bassi del 20%, oltre a gran parte dei
sinistri auto liquidati tra i 20 e i 40 giorni.
( da "Gazzetta del Sud" del
30-12-2007)
Mesoraca La creazione dell'organismo proposta dai
sindacati Istituita con un voto del Consiglio la Consulta comunale degli
anziani Carmelo Colosimo MESORACA Nell'ultima seduta dell'anno il Consiglio
comunale ha approvato, tra gli altri punti, l'istituzione di una consulta
comunale dei pensionati e degli anziani. La richiesta era arrivata in Comune
da poco più di una settimana ed era stata proposta dai sindacati
confederali provinciali dei pensionati: Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil. Le tre
organizzazioni dei pensionati hanno chiesto al Comune di mettere in campo
"degli interventi intesi a migliorare la qualità della vita a
pensionati, anziani e specialmente a quegli anziani abbisognevoli di
assistenza integrata, alle fasce più deboli e meno protette". Per
la proposizione dei progetti da realizzare, i sindacati hanno provato a
tradurre le singole aspettative dei pensionati e degli
anziani in una azione collettiva in grado di rispondere a bisogni ed interessi diversi. E,
nella prospettiva di dare maggiori certezze alle persone ed anche per
superare il grande limite che spesso genera la mancanza di fondi, si è
deciso di costituire una consulta comunale dei pensionati e degli anziani,
che, attraverso i suoi pareri facoltativi e non vincolanti,
avrà funzioni consultive, di proposta e di stimolo per gli atti di
competenza comunale nell'ambito delle attività sociali rivolte a
pensionati ed anziani. La Consulta avrà il compito di promuovere la
migliore qualità della vita, facendo conoscere esigenze e bisogni
emergenti, di stimolare e favorire il sorgere e lo svilupparsi di tutte le
iniziative, che, nel settore, andranno a valorizzare e potenziare i servizi
che svolgeranno azioni rivolte alla prevenzione ed alla rimozione di
situazioni di bisogno. Inoltre questa l'organismo svolgerà un ruolo di
coordinamento dell'associazionismo locale, del volontariato, delle
cooperative sociali e del privato sociale presenti sul territorio.
Indicherà, infine, all'amministrazione comunale i necessari servizi o
progetti da creare nel territorio per la giusta soddisfazione dei bisogni
materiali, civili e morali dei pensionati e degli anziani. La proposta,
illustrata dall'assessore ai servizi sociali Massimiliano Ferrazzo, è
stata approvata all'unanimità dai consiglieri presenti: dieci per la
maggioranza ed uno per la minoranza. (domenica 30 dicembre 2007).
( da "Tempo, Il" del
30-12-2007)
Le imprese di assicurazione non potranno più
imporre ai distributori i prezzi minimi o gli sconti massimi da applicare
agli acquirenti di polizze Rc auto, ma potranno solo stabilire in via
preventiva la misura complessiva degli sconti riconoscibili alla clientela in
un determinato arco di tempo (il cosiddetto "monte sconti"). Home
Economia prec succ Contenuti correlati Disoccupazione ai minimi dal '92
Prezzi alle stelle, il cenone di Natale costa proprio caro Autostrade
più care Pedaggi su del 3,6% Tragedia in autostrada, due morti
Eleonora Sannibale e.sannibale@iltempo.it Sono auto blu e ... class="hilite">Ok alla class="term">class class="term">action
Sconti su asili e tessere dei bus Lo comunica l'Isvap, sottolineando che la
disposizione è contenuta nel regolamento attuativo del pacchetto
Bersani. Il regolamento si inserisce nel contesto degli interventi di
liberalizzazione previsti ai fini della concreta attuazione di una politica
di contenimento delle tariffe Rc auto, tra quali spicca la riforma del
risarcimento diretto. Secondo le simulazioni effettuate dall'Autorità
di Vigilanza - sottolinea la nota - infatti, sulla base dei dati disponibili
il risarcimento diretto sta esercitando un effetto di contenimento dei costi
per le imprese pari al 7-8% annuo. 28/12/2007.
( da "ADN Kronos" del
30-12-2007)
Il senatore: "Servono riforme e più
coraggio nella lotta contro i monopoli" a tutela dei consumatori ascolta
la notizia commenta 0 vota 0 tutte le notizie di POLITICA Roma, 30 dic.
(Adnkronos) - ''Le proposte di Dini si possono discutere, alcune sono
necessarie''. Ma non bastano. Occorre ''più coraggio nella lotta
contro i monopoli'' a tutela dei consumatori e ''bisogna avviare subito una
nuova stagione delle riforme''. A parlare è il senatore dell'Unione
democratica, Willer Bordon, che commenta così il 'manifesto in sette
punti' proposto dal leader dei Liberaldemocratici a Romano Prodi come
condizione per rinnovare la fiducia al governo. In una intervista
all'ADNKRONOS Bordon ribadisce la necessità di una svolta politica a
gennaio e conferma che lascerà l'incarico di palazzo Madama il 16
gennaio, giorno del suo compleanno per una questione di coerenza: ''Sono
sempre stato onesto con me stesso e gli altri''. ''Credo -sottolinea- che le
proposte fatte da Dini e D'Amico si possono tutte discutere. Alcune sono
necessarie. Ovviamente non sono le uniche, ma mi sembrano andare tutte verso
quella necessità di liberare l'Italia da pesi impropri di carattere
burocratico e politico che ne fanno un Paese con una società chiusa.
Anzi occlusa, visto che manca il ricambio generazionale, politico,e anche
imprenditoriale. E' una società che perde punti rispetto agli altri
paesi''. Insomma, avverte Bordon, ''bisogna rimettere in moto un meccanismo
virtuoso''. Bordon condivide vari punti delle richieste avanzate dai diniani
con i quali continua il dialogo per arrivare presto alla costituzione di un nuovo
gruppo parlamentare al Senato, ma pone anche i suoi paletti lanciando un
messaggio al premier: ''Prodi fin qui ha fatto tutto quello che poteva e
doveva fare in una situazione di frammentazione politica e partitica che
rende un paese difficilmente governabile. Ora, però, non basta
proseguire: occorre cambiare radicalmente passo. A cominciare dalla
necessità di tagliare il numero di ministri e sottosegretari: ''Non si
può avere una compagine governativa dalle dimensioni abnormi come
quelle attuali''. Mette in chiaro Bordon: ''Condividiamo la richiesta di Dini
sul ridimensionamento del ruolo della politica, a cominciare dalla gestione
della sanità pubblica. Ma per noi sono imprescindibili altre cose.
Diciamo, innanzitutto, no ai monopoli e vogliamo continuare a mettere la
tutela dei consumatori al centro delle nostre battaglie''. L'Ud, osserva il
senatore, punta alla ''totale fuoriuscita dei partiti dalla Rai con la nomina
di un cda sul modello Bbc. In secondo luogo, chiediamo una puntuale e
corretta applicazione della 'class="term">class class="term">action'''e
''continuano a impegnarci per far diventare i consumatori soggetto attivo
della contrattazione sociale ed economica''. In particolare, afferma,
''diciamo no ai monopoli'' e vogliamo fare le riforme, a partire da quella
elettorale. Il passaggio sulle riforme, fa notare Bordon, ''nel manifesto di
Dini e D'Amico sembra residuale, mentre per noi è il primo, perché se
non si vuole dare alla nostra battaglia, spero ancora comune, un segno solo
di posizionamento politico, è evidente che occorra inaugurare una
stagione di riforme''. Bordon snocciola le sue richieste in proposito:
''Servono maggiori poteri al premier, riduzione drastica dei partiti, nuovi
regolamenti parlamentari, per avere una democrazia decidente e
dell'alternanza''. Bordon si stupisce del fatto che ''in un programma
liberaldemocratico, non vi sia traccia di quella che rappresenta di gran
lunga la battaglia più liberaldemocratica: cioè l'attuazione
della class="term">class
class="term">action''. Bordon ribadisce
che ''proseguirà il confronto con Dini: abbiamo inziato un percorso
che non esclude anche la costituzione di un gruppo al Senato. Comunque
-assicura- il 16 gennaio mi dimetterò da senatore a prescindere,
perché sono onesto con me stesso e gli altri. Il mio giudizio politico nei
confronti del governo è molto duro e non può cambiare in pochi
giorni. E' ovvio che bisogna dare un segnale più forte per denunciare
un sistema chiuso e totalmente autoreferenziale''.
( da "Piccolo di
Trieste, Il" del 31-12-2007)
I consumatori avranno un'arma in
più per difendersi perché potranno puntare al risarcimento collettivo
Da gennaio parte la "class action" ROMA Arriva il nuovo anno e la
class action diventa legge: a partire dal primo gennaio 2008 i consumatori
avranno un'arma in più per difendersi perché potranno puntare al
risarcimento collettivo dei danni subiti. Adusbef e Federconsumatori,
pur annunciando che non si getteranno in "azioni temerarie", stanno
già mettendo a punto le nuove armi a loro disposizione e hanno
consegnato ai legali dossier da studiare per valutare se su Parmalat, bond
argentini e consigli delle banche per mutui a tasso variabile ci siano gli
estremi per un'azione. In tutto i temi sui quali le associazioni stanno
valutando l'ipotesi di intentare una class action sono otto. Oltre ai tre
citati prima ci sono rc auto, anatocismo, bollette e servizi telefonici,
prodotti derivati, servizi ferroviari per i pendolari, "Abbiamo
già sottoposto i casi più eclatanti di risparmio tradito a un
pool di esperti, fra i quali Ugo Ruffolo e Alfredo Galasso. Su queste cose -
affermano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti
- non si può sbagliare: se ci sarà anche solo un minimo dubbio
non se ne farà niente". La norma che istituisce l'azione di
classe, approvata con la Finanziaria, prevede che il giudice, dopo aver
deciso se l'impresa va condannata o meno, fissi le modalità per
stabilire gli importi dovuti e la metodologia con cui attribuire il rimborso
a ogni cittadino. Sarà quindi la Camera di Conciliazione a gestire il
passaggio dalla causa collettiva allo stabilire i
rimborsi individuali. Lannutti e Trefiletti definiscono la possibilità
di class action un "formidabile deterrente" e questo, dicono,
è dimostrato dall'accordo raggiunto poco prima di Natale con le Fs per
la vicenda dell'Eurostar Lecce-Roma: "sarà solo una coincidenza,
ma due ore dopo varata la Finanziaria, le Ferrovie hanno siglato l'accordo
che riconosce un risarcimento di 800 euro ai 450 passeggeri bloccati
sull'Eurostar per 12 ore. In precedenza le ferrovie a fronte di disastri
procurati neppure risarcivano il prezzo dei biglietti".
( da "Libertà" del
31-12-2007)
Quotidiano partner di Gruppo Espresso LIBERTA' di
lunedì 31 dicembre 2007 > In Italia Le associazioni stanno
studiando 8 dossier per chiedere i risarcimenti Class action, un'arma in
più per i consumatori ROMA - Arriva il nuovo anno e la class action
diventa legge: a partire dal primo gennaio 2008 i consumatori avranno un'arma
in più per difendersi perché potranno puntare al
risarcimento collettivo dei danni subiti. Adusbef e Federconsumatori, pur
annunciando che non si getteranno in "azioni temerarie", stanno
già mettendo a punto le nuove armi a loro disposizione e hanno
consegnato ai legali dossier da studiare per valutare se su Parmalat, bond
argentini e consigli delle banche per mutui a tasso variabile ci siano gli
estremi per un'azione. In tutto i temi sui quali le associazioni
stanno valutando l'ipotesi di intentare una class action sono otto. Oltre ai
tre citati prima ci sono rc auto, anatocismo, bollette e servizi telefonici,
prodotti derivati, servizi ferroviari per i pendolari, "Abbiamo
già sottoposto i casi più eclatanti di risparmio tradito a un
pool di esperti, fra i quali Ugo Ruffolo e Alfredo Galasso. Su queste cose -
affermano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti
- non si può sbagliare: se ci sarà anche solo un minimo dubbio
non se ne farà niente". La norma che istituisce l'azione di
classe, approvata con la Finanziaria, prevede che il giudice, dopo aver
deciso se l'impresa va condannata o meno, fissi le modalità per
stabilire gli importi dovuti e la metodologia con cui attribuire il rimborso
a ogni cittadino. Sarà quindi la Camera di Conciliazione a gestire il
passaggio dalla causa collettiva allo stabilire i
rimborsi individuali. Lannutti e Trefiletti definiscono la possibilità
di class action un "formidabile deterrente" e questo, dicono,
è dimostrato dall'accordo raggiunto poco prima di Natale con le Fs per
la vicenda dell'Eurostar Lecce-Roma: "sarà solo una coincidenza,
ma due ore dopo varata la Finanziaria, le Ferrovie hanno siglato l'accordo
che riconosce un risarcimento di 800 euro ai 450 passeggeri bloccati
sull'Eurostar per 12 ore. In precedenza le ferrovie a fronte di disastri
procurati neppure risarcivano il prezzo dei biglietti". [.
( da "Gazzetta del Sud" del
31-12-2007)
Le associazioni dei consumatori hanno consegnato ai legali
otto dossier Class action, già pronte le prime rivendicazioni Serena
Di Ronza ROMA Arriva il nuovo anno e la class action diventa legge: a partire
dal primo gennaio 2008 i consumatori avranno un'arma in più per
difendersi perchè potranno puntare al risarcimento
collettivo dei danni subiti. Adusbef e Federconsumatori, pur annunciando che
non si getteranno in "azioni temerarie", stanno già mettendo
a punto le nuove armi a loro disposizione e hanno consegnato ai legali
dossier da studiare per valutare se su Parmalat, bond argentini e consigli
delle banche per mutui a tasso variabile ci siano gli estremi per un'azione.
In tutto i temi sui quali le associazioni stanno valutando l'ipotesi di
intentare una class action sono otto. Oltre ai tre citati prima, ci sono rc
auto, anatocismo, bollette e servizi telefonici, prodotti derivati, servizi
ferroviari per i pendolari, "Abbiamo già sottoposto i casi
più eclatanti di risparmio tradito a un pool di esperti, fra i quali
Ugo Ruffolo e Alfredo Galasso. Su queste cose affermano i presidenti di
Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario
Trefiletti non si può sbagliare: se ci sarà
anche solo un minimo dubbio non se ne farà niente". La norma che
istituisce l'azione di classe, approvata con la Finanziaria, prevede che il
giudice, dopo aver deciso se l'impresa va condannata o meno, fissi le
modalità per stabilire gli importi dovuti e la metodologia con cui
attribuire il rimborso a ogni cittadino. Sarà quindi la Camera di
Conciliazione a gestire il passaggio dalla causa collettiva
allo stabilire i rimborsi individuali. Lannutti e Trefiletti definiscono la
possibilità di class action un "formidabile deterrente" e
questo, dicono, è dimostrato dall'accordo raggiunto poco prima di
Natale con le Fs per la vicenda dell'Eurostar Lecce-Roma: "Sarà
solo una coincidenza fanno notare Adusbef e Federconsumatori , ma due ore
dopo varata la Finanziaria, le Ferrovie hanno siglato l'accordo che riconosce
un risarcimento di 800 euro ai 450 passeggeri bloccati sull'Eurostar per 12
ore. In precedenza le ferrovie a fronte di disastri procurati neppure
risarcivano il prezzo dei biglietti". (lunedì 31 dicembre 2007).
( da "Eco di Bergamo,
L'" del 31-12-2007)
Arriva il nuovo anno e la class action diventa legge:
a partire dal primo gennaio 2008 i consumatori avranno un'arma in più
per difendersi, perché potranno puntare al risarcimento
collettivo dei danni subìti. Adusbef e Federconsumatori, pur
annunciando che non si getteranno in "azioni temerarie", stanno
già mettendo a punto le nuove armi a loro disposizione e hanno
consegnato ai legali dossier da studiare per valutare se su Parmalat, bond argentini
e consigli delle banche per mutui a tasso variabile ci siano gli estremi per
un'azione. In tutto, i temi sui quali le associazioni stanno valutando
l'ipotesi di intentare una class action sono otto. Oltre ai tre citati prima
ci sono Rc auto, anatocismo, bollette e servizi telefonici, prodotti
derivati, servizi ferroviari per i pendolari, "Abbiamo già
sottoposto i casi più eclatanti di risparmio tradito a un pool di
esperti, fra i quali Ugo Ruffolo e Alfredo Galasso. Su queste cose ?
affermano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti
? non si può sbagliare: se ci sarà anche solo un minimo dubbio,
non se ne farà niente". La norma che istituisce l'azione di
classe, approvata con la Finanziaria, prevede che il giudice, dopo aver
deciso se l'impresa va condannata o meno, fissi le modalità per
stabilire gli importi dovuti e la metodologia con cui attribuire il rimborso
a ogni cittadino. Lannutti e Trefiletti definiscono la possibilità di
class action un "formidabile deterrente" e questo, dicono, è
"dimostrato dall'accordo raggiunto poco prima di Natale con le Fs per la
vicenda dell'Eurostar Lecce-Roma. In precedenza le Ferrovie, a fronte di
disastri procurati, neppure risarcivano il prezzo dei biglietti".
( da "Nuova Ferrara,
La" del 31-12-2007)
Pubblicato anche in: (Gazzetta di Reggio) (Trentino)
(Centro, Il) (Gazzetta di Modena,La) (Alto Adige) (Gazzetta di Mantova, La)
Sono otto i dossier nelle mani dei legali: dal caso
Parmalat ai bond argentini ROMA. Arriva il nuovo anno e la class action
diventa legge: a partire dal primo gennaio 2008 i consumatori avranno un'arma
in più per difendersi perchè potranno puntare al risarcimento collettivo
dei danni subiti. Adusbef e Federconsumatori, pur annunciando che non si
getteranno in azioni temerarie, stanno già mettendo a punto le nuove
armi a loro disposizione e hanno consegnato ai legali dossier da studiare per
valutare se su Parmalat, bond argentini e consigli delle banche per mutui a
tasso variabile ci siano gli estremi per un'azione. "Abbiamo già
sottoposto i casi più eclatanti di risparmio tradito a un pool di
esperti, fra i quali Ugo Ruffolo e Alfredo Galasso. Su queste cose - affermano
Elio Lannutti e Rosario Trefiletti
- non si può sbagliare: se ci sarà anche solo un minimo dubbio
non se ne farà niente". La norma che istituisce l'azione di
classe, approvata con la Finanziaria, prevede che il giudice, dopo aver
deciso se l'impresa va condannata o meno, fissi le modalità per
stabilire gli importi dovuti e la metodologia con cui attribuire il rimborso
a ogni cittadino. Sarà quindi la Camera di Conciliazione a gestire il
passaggio dalla causa collettiva allo stabilire i
rimborsi individuali. Ecco di seguito gli otto dossier consegnati da Adusbef
e Federconsumatori agli avvocati per stabilire la possibilità di
intentare una class action. MUTUI INDICIZZATI. Le valutazioni di un'azione di
classe contro le banche, perchè non hanno informato sulla rischiosità
di un imminente aumento di tassi sulle rate. Secondo Adusbef e
Federconsumatori, "tali cattivi consigli delle banche hanno prodotto un
reale rischio di insolvenza per 1,9 milioni di mutuatari che rischiano di
perdere la casa". BOND ARGENTINI. Le banche hanno piazzato bond
argentini a 470 mila risparmiatori per un controvalore di 14,5 miliardi di
dollari, pur consapevoli (come sancite dalle sentenze dei Tribunali) che lo
stato argentino andava verso il default. Almeno 270.000 risparmiatori
che non hanno aderito al concambio e che hanno già interrotto i
termini prescrizionali, hanno una chance di rivalersi con un'azione collettiva contro i comportamenti fraudolenti degli istituti di credito.
PARMALAT. La madre di tutte le frodi a danno di risparmiatori ed azionisti,
per un controvalore di 15 miliardi di euro, "con precise
responsabilità delle banche". Sono 145.000 i cittadini
truffati (95.000 obbligazionisti, 40.000 azionisti) che a prescindere dai due
filoni di inchiesta (Parma e Milano), "potranno rivalersi direttamente
contro le banche che sapevano la gravità di una impresa, tenuta in
piedi con l'ossigeno del rinnovo dei finanziamenti a costi sempre più
onerosi". RC AUTO. Si punta ad ottenere almeno in parte il rimborso dei
danni prodotti dal cartello delle compagnie, che produsse una multa da 700
miliardi di vecchie lire, comminata dall'Antitrust, per danni pari a 4,2
miliardi di euro. ANATOCISMO. Nonostante fosse vietato dal codice civile,
"è stato praticato dal sistema bancario per oltre mezzo secolo,
fino al 1999 quando la Corte di Cassazione, ha più volte affermato la
nullità della clausola di capitalizzazione trimestrale. L'azione di
classe sull'anatocismo potrà interessare almeno 3 milioni di
cittadini, costretti dalla protervia delle banche ad una usura
legalizzata". L'anatocismo è il calcolo degli interessi sugli
interessi. BOLLETTE E SERVIZI. Sono i costi per l'invio delle bollette, messi
a carico degli utenti. Secondo le associazioni l'invio dovrebbe essere pagato
dalle aziende telefoniche, accusate anche di richiedere il pagamento di
servizi non richiesti dai consumatori. Dal 1 gennaio 2008 questo genere di
"frodi saranno meno facili da eseguire". DERIVATI E SWAP. Le banche
hanno ideato il meccanismo delle emissioni di prodotti derivati,
"appioppati alle imprese, per garantirle contro il rischio dei tassi o
dei cambi, che non offriva poi alcuna copertura, o agli enti locali, con
contratti capestro". FERROVIE. Il caso riguarderebbe in particolar modo
i pendolari e i servizi a cui hanno diritto acquistando il biglietto. In
primo luogo puntualità e pulizia dei treni. L'ipotesi di class action
potrebbe spingere le Regioni a sottoscrivere contratti di servizio più
vincolanti.
( da "Sole 24 Ore, Il" del
31-12-2007)
Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data:
2007-12-30 - pag: 3 autore: Le contromosse di banche e industria. Evitare il
confronto davanti al giudice, anticipare il confronto con i consumatori
Conciliazione, la risposta alla class action di Isabella Bufacchi P otenziare
l'ufficio legale, ricorrere alla Corte Costituzionale per scongiurare la
retroattività nell'applicazione della nuova legge ma soprattutto
intensificare l'attività della conciliazione e rilanciare lo strumento
dell'accordo stragiudiziale con il consumatore-utente-risparmiatore. Sono
queste le prime misure allo studio delle imprese bancarie e non bancarie
fornitrici di beni e servizi che dal luglio 2008 potrebbero entrare nel
mirino dell'azione collettiva
risarcitoria. La nuova legge sulla class action, in vigore passati 180 giorni
dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della Finanziaria 2008, assegna
alla procedura conciliativa un ruolo centrale per velocizzare e semplificare
la risoluzione nelle controversie a tutela dei consumatori: ma la
conciliazione collettiva scatta in una fase successiva alla presentazione in
Tribunale della domanda di risarcimento danni a favore di una
pluralità di soggetti e dopo la condanna dei giudici nei confronti
dell'azienda convenuta. La class action all'italiana, per quanto ammorbidita
perché priva della somma del risarcimento stabilita con sentenza dal giudice
con effetto immediato esecutivo, non attenua il rischio, avvertito fortemente
dalle imprese,di effetti devastanti a livello di immagine e di reputazione:
provocati dai tempi prevedibilmente lunghi e dagli esiti incerti dall'azione
risarcitoria collettiva. Le aziende fornitrici di
beni e servizi stanno giungendo alla conclusione che la migliore difesa alla
class action è proprio quella di evitare che il
consumatore-utente-risparmiatore bussi alle porte del Tribunale. Questo
avviene già per chi rispetta i contratti, chi evita illeciti
extracontrattuali e comportamenti anticoncorrenziali, chi opera
correttamente. Ma nel momento in cui scattano i presupposti per un'azione collettiva, la strada della conciliazione stragiudiziale
sarà sempre più battuta. Va già in questa direzione la
normativa comunitaria, come ha ricordato il direttore generale della Banca
d'Italia Fabrizio Saccomanni. Abi e via Nazionale stanno studiando nuove
formule nel settore dei servizi bancari e finanziari. Tra le opzioni allo
studio c'è quella di trasformare l'Ombudsman bancario in un ponte di
collegamento tra la banca a un nuovo organismo conciliativo sotto l'ombrello
della stessa Banca d'Italia. Questa soluzione, favorita dal mondo bancario,
vede più freddo Palazzo Koch che sta sondando il terreno con il
ministero della Giustizia per analizzare i rapporti di qualsiasi iniziativa
con le autorità giudiziarie. Intanto la Consob, in base alla legge sul
risparmio, si sta attrezzando per istituire la camera di conciliazione e
arbitrato, voluta dalla legge sul risparmio, per la risoluzione di
controversie sorte nei servizi d'investimento. La conciliazione
stragiudiziale per i singoli consumatori-utenti (e dunque non collettiva come la class action)ha registrato negli ultimi
anni un'impennata di attività in Italia. Ma molto resta ancora da
fare. Le camere di commercio hanno allestito sportelli conciliativi ( non
gratuiti e con tariffe calibrate in base al danno) e le associazioni dei
consumatori continuano a firmare nuovi protocolli con le grandi imprese
(spesso però imponendo l'iscrizione all'associazione). Enel è
l'unica azienda in Europa nel suo settore ad avere attivato il meccanismo
della conciliazione con le associazioni dei consumatori. Il legislatore ha
imposto il tentativo di accordo amichevole presso un organo conciliativo nel
campo delle comunicazioni. E l'Autorità garante per l'energia e il gas
è autorizzata da una legge del 1995 a occuparsi direttamente della
conciliazione, ma manca il regolamento del Governo per fissare i criteri
della procedura. "In attesa di questo regolamento l'Autorità
dell'energia è impegnata da tempo a promuovere procedure di
conciliazione esterne: finanziamo la formazione dei conciliatori presso le
associazioni dei consumatori ma soprattutto sollecitiamo le imprese ad
aderire ai protocolli di conciliazione con le associazioni dei consumatori o
alle iniziative delle camere di commercio per migliorare il rapporto con il
consumatore ", ha spiegato al Sole24Ore Gabriella Utili, responsabile
per l'informazione e la tutela del consumatore, aggiungendo però che
"in Italia manca la cultura della conciliazione: per questo una delle
nostre priorità nel 2008 sarà proprio la promozione degli
strumenti conciliativi ". LE INIZIATIVE Abi e Bankitalia studiano il
rilancio dell'Ombudsman, Consob e altre autorità creano organismi
conciliativi Aumentano i protocolli.
( da "Sole 24 Ore, Il" del
31-12-2007)
Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data:
2007-12-30 - pag: 21 autore: Potenziamento dell'attività degli
istituti previdenziali e assistenziali Il ministero accelera sulle ispezioni
Luigi Caiazza Il ministero del Lavoro, d'intesa con Inps, Inail e Enpals, ha
elaborato il documento di programmazione dell'attività ispettiva per
il 2008; tra le priorità spicca la particolare attenzione rivolta al
lavoro sommerso e alla sicurezza. Per l'elaborazione del documento si
è tenuto conto della direttiva del Presidente del Consiglio dei
ministri del 12 marzo 2007,assicurando ilcollegamento sistematico e
l'integrazione della pianificazione strategica con la programmazione
finanziaria. Sono stati poi approfonditi i principi enunciati nel
"Protocollo su previdenza, lavoro e competitività per
l'equità e la crescita sostenibili" del 23 luglio 2007, finalizzato
a contribuire allo sviluppo economico e sociale e ad assicurare equità
e pari opportunità attraverso la promozione di una maggiore e buona
occupazione, con attenzione ai temi della previdenza, del mercato del lavoro,
dall'inclusione sociale e della tutela della salute e della sicurezza sui
luoghi di lavoro. Gli obiettivi per il 2008 saranno finalizzati al
potenziamento dell'attività ispettiva per quanto concerne, in
particolare, gli interventi e le misure volti al miglioramento del sistema di
tutele per i lavoratori, alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro,
all'emersione del lavoro irregolare, alla tutela della salute e sicurezza nei
luoghi di lavoro - con particolare riferimento alla rilevazione dei dati
relativi agli infortuni mortali, agli infortuni gravi e gravissimi avvenuti
in ogni settore - alla lotta contro l'evasione ed elusione contributiva,
fatti che rappresentano un'emergenza sociale tale da compromettere la
stabilitàe lo sviluppo del Paese. Al fine di consentire un'ottimizzazione
dell'azione ispettiva e anche per ottenere una maggiore incisività,
con il documento si è scelto di operare un'accurata ricognizione con
particolare riferimento al settore dell'edilizia - che si distingue per la
presenza di situazioni di "filiere" di appalti e subappalti –
dell'agricoltura – contraddistinta dalrilevante sfruttamento della manodopera
e dal fenomeno del caporalato - e al lavoro precario. Il documento prosegue
con l'individuazione delle tematiche prioritarie, conformi agli obiettivi
politici individuati per l'anno 2008, che costituiranno le linee guida da
tradurre in obiettivi operativi secondo la competenza di ciascun organismo
coinvolto nel programma. Le linee guida riguardano: - gli interventi per il
lavoro sommerso, con riferimento ai settori dell'edilizia,dell'agricoltura
dei pubblici esercizi, del lavoro irregolare dei cittadini stranieri
immigrati, degli impianti e circoli sportivi; - il lavoro minorile, con
particolare riferimento al settore dello spettacolo; - le tipologie
contrattuali, alla luce di quanto disposto dal protocollo del Welfare del 23
luglio 2007, riguardanti in particolare il part-time, il lavoro a progetto,
il contratto a termine, l'apprendistato; - la cooperazione, con particolare riferimento alla verifica della corretta applicazione dei
contratti collettivi, al rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro, al
contrasto di fenomeni elusivi degli obblighi contributivi e retributivi; -
gli appalti sia pubblici che privati, caratterizzati da rilevanti fenomeni di
subappalti, individuando eventuali ipotesi di somministrazione irregolare,
abusiva o fraudolenta; - interventi a sostegno di soggetti deboli
mediante la verifica del rispetto della disciplina sull'inserimento
lavorativo dei soggetti disabili e della disciplina sulle pari
opportunità ed eventuali fenomeni di "mobbing". Il programma
prevede infine la realizzazione di uno scambio di conoscenze e di tecniche
concernenti l'ispezione del lavoro per realizzare una strategia comune con
gli altri Paesi dell'Unione europea. In particolare, si darà
attuazione al Progetto "Azione transnazionale e
intersettoriale per il contrasto della tratta di persone a scopo di
sfruttamento lavorativo ", anche mediante apposite reti di intervento
che coinvolgano anche il personale ispettivo. Si tratta di attività
molto impegnative che, come rileva il documento, dovranno essere accompagnate
da una adeguata motivazione conseguente non solo alla necessaria formazione,
ma anche alla previsione di risorse economiche – a cominciare dal regolare afflusso
di risorse finanziarie relative alle missioni del personale – e
strumentali/informatiche idonee per il suo svolgimento. COOPERAZIONE TRA
STATI Tra le priorità di intervento per il 2008 c'è anche la
lotta internazionale della tratta di persone per sfruttamento lavorativo.
( da "Corriere della
Sera" del 31-12-2007)
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Cronache -
data: 2007-12-31 num: - pag: 17 categoria: REDAZIONALE La strategia Verso
richieste milionarie di risarcimento per gli operai I super avvocati contro
l'azienda: risparmi sulla sicurezza, ora paghi TORINO - Come nei più
celebri romanzi di John Grisham dedicati alla class="hilite">class="term">class class="term">action, da "La
giuria", con le multinazionali del tabacco sul banco degli imputati, a
"Il re dei torti ", imperniato sulle case farmaceutiche, la
tragedia della ThyssenKrupp potrebbe aprire una nuova strada nei tribunali
italiani. E portare con sé risarcimenti milionari, calcolati per la prima
volta non solo sulla base del valore che le tabelle assicurative
attribuiscono a una vita ma sugli stessi bilanci della multinazionale
tedesca. Decine di avvocati, tra quelli normalmente impegnati a tutela delle
grandi aziende, penalisti (come quelli dello studio Chiusano) ma soprattutto
civilisti, sono al lavoro per rappresentare le famiglie delle vittime e
organizzare inedite strategie che potrebbero segnare una svolta nella storia
delle azioni di risarcimento e indurre nelle aziende un'attenzione nuova in
materia di sicurezza. "Il nostro obiettivo - spiega l'avvocato Luciano
Ambrosio, dello studio Ambrosio & Commodo, lo stesso che si occupa delle
oltre mille vittime del naufragio in Egitto, nel Mar Rosso, del traghetto Al
Salam-Boccaccio e che nel caso ThyssenKrupp rappresenta la famiglia del
giovane Roberto Scola -, è ridare dignità ai lavoratori morti
nel rogo. Non si tratta solo di risarcire in modo equo le famiglie, ma di
lasciare un segno permanente di riconoscimento, che tuteli tutti coloro che
ogni giorno lavorano e che potrebbero non essere adeguatamente protetti sul
piano della sicurezza". Il procedimento penale precederà quello civile,
e già in questa sede verranno stabiliti i primi risarcimenti per le
famiglie: fino a 150.000 euro per le vedove, poco meno per i genitori e i
figli, con aumenti per chi, come Giuseppe Demasi, è sopravvissuto
più a lungo e ha quindi subito un danno biologico che si trasmette
agli eredi. Anche il reato per il quale i manager della Thyssen e la stessa
società verranno processati in sede penale può influire, poiché
in caso di dolo riconosciuto le compagnie assicuratrici, in questo caso la
francese Axa, potrebbero non pagare. E' per questo che tra i penalisti
nominati dalle famiglie, ma anche secondo fonti vicine alla Procura, la linea
"tradizionalista" potrebbe prevalere, suggerendo una richiesta di
rinvio a giudizio per omicidio colposo. Decisiva sarà la perizia dei consulenti
informatici e dei commercialisti sui carteggi elettronici interni alla
Thyssen e sui suoi bilanci: toccherà a loro riordinare i documenti che
potrebbero provare la piena consapevolezza del rischio dei lavoratori per la
mancanza di alcuni sistemi di sicurezza nella fabbrica di Torino e i risparmi
(e dunque gli utili) che il gruppo ottenne rinviando la loro installazione.
Proprio questi conti - nel 2007 il bilancio della ThyssenKrupp si è
chiuso su 54 miliardi di euro e il 18 gennaio 2008 l'azionista di
maggioranza Berthold Beitz incasserà un utile di 166 milioni - sono
allo studio degli avvocati: se sarà possibile costruire una causa
basata sul "danno punitivo", e cioè sui guadagni stessi del
gruppo, il rogo del 6 dicembre segnerà una svolta storica nel rapporto
tra datori di lavoro e vittime. Intanto l'azienda (che ha già pagato
alle famiglie un "acconto" di 30.000 euro ciascuna) annuncia la
creazione di un "Comitato in favore dei familiari delle vittime"
insieme alle istituzioni, per gestire i fondi di solidarietà. Vera
Schiavazzi I dati del bilancio L'azionista di maggioranza dell'azienda,
Berthold Beitz, incasserà quest'anno 166 milioni.
( da "Giornale.it, Il" del
31-12-2007)
Di Redazione - lunedì 31 dicembre 2007, 07:class="hilite">00 Arriva il nuovo anno e la class="term">class class="term">action diventa legge: a partire
dal primo gennaio 2008 i consumatori avranno un'arma in più. Potranno
infatti puntare al risarcimento collettivo dei danni subiti. Adusbef e
Federconsumatori, pur precisando che non ci saranno "azioni
temerarie", hanno già consegnato ai loro legali otto dossier da
studiare per valutare se - come nel caso Parmalat, bond argentini e consigli
delle banche per mutui a tasso variabile - ci siano gli estremi per agire.
Oltre ai tre casi citati, ci sono anche le questioni rc auto, anatocismo
(usura), bollette e servizi telefonici, prodotti derivati, servizi ferroviari
per i pendolari. La norma che istituisce l'azione di classe,
approvata con la Finanziaria, prevede che il giudice, dopo aver deciso se
l'impresa va condannata o meno, fissi le modalità per stabilire gli
importi dovuti e la metodologia con cui attribuire il rimborso a ogni
cittadino. Sarà quindi la Camera di Conciliazione a gestire il
passaggio dalla causa collettiva allo stabilire i
rimborsi individuali.
( da "Libero" del
31-12-2007)
Economia 31-12-2007 I consumatori promettono battaglia
su mutui e tango bond Sarà una delle novità più attese
del prossimo anno. class="hilite">La class="term">class class="term">action americana, le azioni
collettive all'italia na, infatti, sono diventate legge e a partire dal primo
gennaio 2008 i consumatori avranno un'arma in più per difendersi
perchè potranno puntare al risarcimento collettivo dei danni subiti.
Adusbef e Federconsumatori, pur annunciando che non si getteranno in
"azioni temerarie", stanno già mettendo a punto le nuove
armie hanno consegnato ai legali dossier da studiare per valutare se su
Parmalat, bond argentini e consigli delle banche per mutui a tasso variabile
ci siano gli estremi per un'azione. continua... Salvo per uso personale
è vietato qualunque tipo di riproduzione delle notizie senza
autorizzazione.
( da "Mattino, Il
(Circondario Sud2)" del 31-12-2007)
DA DOMANI POSSIBILI CAUSE COLLETTIVE class="hilite">Class class="term">action,
pronti i primi tre ricorsi Arriva il nuovo anno e la class="term">class class="term">action
diventa legge: a partire da domani, i consumatori potranno puntare al
risarcimento collettivo dei danni subiti. Pur annunciando che non si
getteranno in azioni temerarie, le associazioni stanno già mettendo a
punto le nuove armi a loro disposizione e hanno consegnato ai legali dossier
da studiare per valutare se su Parmalat, bond argentini e consigli delle
banche per mutui a tasso variabile ci siano gli estremi per un'azione. In
totale, i temi sui quali i consumatori stanno valutando l'ipotesi di
intentare una class="term">class class="term">action
sono otto. Oltre ai tre citati prima, ci sono Rc auto, anatocismo, bollette e
servizi telefonici, prodotti derivati e servizi ferroviari per i pendolari.
"Abbiamo già sottoposto i casi più eclatanti di risparmio
tradito a un pool di esperti. Su queste cose - dicono in coro i presidenti di
Adusbef e Federconsumatori - non si può sbagliare: se ci sarà
anche solo un minimo dubbio non se ne farà niente". La norma che
istituisce l'azione di classe, approvata con la
Finanziaria, prevede che il giudice, dopo aver deciso se l'impresa va
condannata o meno, fissi le modalità per stabilire gli importi dovuti
e la metodologia con cui attribuire il rimborso a ogni cittadino. Le
associazioni dei consumatori definiscono la possibilità di class="term">class class="term">action un "formidabile
deterrente" e questo - dicono - è dimostrato dall'accordo
raggiunto poco prima di Natale con le Ferrovie per la vicenda dell'Eurostar
Lecce-Roma.
( da "Miaeconomia" del
01-01-2008)
Fondi e risparmio › News Arriva anche in Italia la
class action (16/11/2007) Arriva anche in Italia la class action, vale a dire
l'azione che consente a un giudice di disporre il risarcimento per i danni
subiti, non solo per le lesione individuali, ma anche per quelle rivendicate
da una pluralità di consumatori, nel caso in cui i fatti abbiano
un'origine comune. L'aula del Senato ha infatti approvato (158 voti a favore,
contrari 49 e 116 astenuti) l'emendamento di Roberto Manzione e Willer Bordon
(Ud) all'articolo 53 della Finanziaria che introduce in Italia "l'azione collettiva risarcitoria a tutela dei consumatori". Decisivo un voto
favorevole dato per errore del senatore di Forza Italia, Roberto Antonione,
che salva la maggioranza. La nuova disciplina entra in vigore 180 giorni dopo
l'approvazione della Finanziaria e limita il pagamento delle spese legali da
parte di chi perde la causa al 10% del valore della controversia. La
possibilità di azioni risarcitorie collettive non è prevista
nel nostro ordinamento, mentre lo strumento è molto diffuso negli
Stati Uniti. La class action è uno strumento processuale che consente
a una pluralità di soggetti che intendano far valere un diritto -
siano essi consumatori o utenti di un certo servizio - di adire
l'autorità giudiziaria con un'unica causa i cui esiti si riflettano su
tutta la categoria. La norma approvata dal Senato prevede l'ampliamento della
platea dei soggetti che possono avviare l'azione, rispetto alle 16
associazioni del Consiglio nazionale consumatori e utenti che ne avevano
facoltà secondo il ddl Bersani, attualmente all'esame della
commissione Giustizia della Camera. L'obiettivo è quello di non privare
della possibilità di agire per azioni risarcitorie agli altri soggetti
portatori di interessi collettivi. Le ulteriori associazioni legittimate ad
agire saranno individuate con decreto del ministro della Giustizia, di
concerto con il ministro dello Sviluppo economico, sentite le competenti
commissioni parlamentari. La platea potrà essere allargata anche alle
associazioni degli investitori. Le associazioni possono chiedere la condanna
al risarcimento e la restituzione delle somme direttamente ai singoli consumatori
interessati, in conseguenza di atti illeciti commessi "nell'ambito di
contratti per adesione" e che l'utente non può discutere e
modificare, di pratiche commerciali illecite o di "comportamenti
anticoncorrenziali". Nel caso in cui in cui sia riconosciuto il torto,
anche parziale, del soggetto chiamato a rispondere, questi è
condannato al pagamento delle spese legali. 1 voto - › Vota questa notizia ›.
ARTICOLI DAL 16 AL 19 DICEMBRE 2007
IL BILANCIO
DELLO STATO LA CAMERA HA VARATO LA MANOVRA, RESTA L'ULTIMO PASSAGGIO AL
SENATO 0 Via alla Finanziaria, tagli all'Ici e alle tasse
( da "Nazione, La (Nazionale)"
del 16-12-2007)
ROMA Voti a
favore 296, voti contrari 92, astenuti uno, la Camera approva. Non ci sono
state sorpre ( da "Messaggero, Il" del
16-12-2007)
Odissea
Eurostar, rabbia e polemiche ( da "Corriere.it" del
17-12-2007)
Class
action in salsa italiana "Un'arma spuntata con tempi lunghissimi"
( da "KataWeb News"
del 17-12-2007)
Il via
libera della Camera alla manovra Prodi: "E' andata bene, adesso
avanti" ( da "Quotidiano.net" del
17-12-2007)
Class
Action, la Statistica Aiuta il Giudice Usa
( da "Finanza e Mercati"
del 18-12-2007)
Sarà
una Finanziaria leggera ( da "Giornale di Brescia" del
18-12-2007)
Finanziaria,
a Palazzo Madama per il via libera definitivo
( da "Campanile, Il"
del 18-12-2007)
Legge
Finanziaria 2008: il testo approvato alla Camera
( da "AltaLex"
del 18-12-2007)
Finanziaria:in
aula 340 emendamenti ( da "Virgilio Notizie" del
19-12-2007)
Articoli
( da "Nazione, La
(Nazionale)" del 16-12-2007)
IL BILANCIO DELLO STATO LA CAMERA HA VARATO LA
MANOVRA, RESTA L'ULTIMO PASSAGGIO AL SENATO Via alla Finanziaria, tagli
all'Ici e alle tasse ? ROMA ? DUECENTO EURO di sconto sulla prima casa, un
bonus per le famiglie numerose, riduzione delle tasse sulle imprese, ma anche
un nuovo garante per i prezzi e l'class="hilite">arrivo
della class="term">class
class="term">action anche in Italia.
Per non dire del taglio da 5 a
2 anni dei tempi di prescrizione delle multe. Sono queste alcune delle
novità che arrivano con la finanziaria 2008, approvata ieri sera dalla
Camera, e che la prossima settimana, con la seconda lettura del Senato,
dovrebbero incassare il via libera definitivo del Parlamento. COME SEMPRE il
capitolo più sostanzioso è quello fiscale. E qui si ritrova
innanzitutto il taglio dell'Ici, che è dell'1,33 per mille, con un
beneficio massimo di 200 euro. Escluse le ville e i castelli. Aumenta del
10%, invece, il massimo detraibile per i mutui sulla prima casa. E chi
è in difficoltà con il pagamento delle rate potrà
ottenere una sospensione dei pagamenti per due volte e per un periodo totale
massimo di 18 mesi. Il pacchetto famiglia comprende anche: un bonus di 1.200
euro per i nuclei con più di 4 figli a carico; stanziamenti aggiuntivi
per la costruzione di asili nido, con il rifinanziamento degli sconti Irpef
sulle rette. Mentre altri sconti fiscali sono previsti sugli affitti per gli
inquilini a basso reddito e per i giovani che lasciano la casa di amma e
papà (cosiddetto bonus bamboccioni). Prorogati, quindi, al 2008 gli
incentivi per le ristrutturazioni immobiliari e il bonus energia del 55% su
pannelli solari e nuove caldaie. I vantaggi fiscali per le imprese riguardano
la riduzione dell'aliquota Ires dal 33% al 27,5% e di quella Irap dal 4,25%
al 3,9%. Non solo: per le piccole imprese arriva il cosiddetto forfettone.
Mentre torna il bonus Sud per gli imprenditori che assumono lavoratori a
tempo indeterminato. Il capitolo consumi è, invece, una novità
rilevante. Resta la class="term">class class="term">action,
introdotta al Senato. Ma avrà un filtro per impedire abusi di questa
nuova forma di tutela per i consumatori. Contro il caro benzina il governo
potrà sterilizzare gli aumenti dei prezzi dei carburanti. E contro il
caro prezzi in generale fa la sua comparsa sulla scena Mister prezzi, ovvero
il garante per la sorveglianza dei prezzi e delle tariffe. Il tesoretto,
invece, sarà destinato a un fondo per la riduzione della pressione
fiscale sui dipendenti, che pagheranno meno tasse anche sul Tfr. I precari
della pubblica amministrazione, a loro volta, potranno conquistare il posto
fisso se hanno già alle spalle tre ani di contratto. IL FRONTE
sicurezza si arricchisce (si fa per dire) di più volanti e mezzi
antincendio: la manovra stanzia 190 milioni. Cento i milioni per i Canadair.
Arrivano aiuti pro-sicurezza per tabaccai e commercianti, ma anche per
diffondere l'utilizzo della moneta elettronica. E' una prima volta o quasi anche
per il fronte dei tagli ai costi della politica. Dalla prossima legislatura
il numero dei ministri non potrà superare quota 12. Lo stipendio di
senatori e deputati è bloccato per 5 anni. Stop agli adeguamenti
automatici. Il tetto per lo stipendio dei manager pubblici viene fissato a
quota 270mila euro, pari a quello del primo presidente di Cassazione.
Possibili 25 deroghe, ma non solo. Per Bankitalia e le Autorità la
soglia è doppia. r. r. - -->.
( da "Messaggero, Il" del
16-12-2007)
Se nella votazione finale sulla legge finanziaria del
2008. Ora è rimasto un ultimo scoglio da superare, il più
pericoloso per la maggioranza, ovvero il voto definitivo del Senato.
L'appuntamento a Palazzo Madama è per domani, quando comincerà
la terza e ultima lettura della manovra. La certezza comunque è che il
testo a questo punto non può più cambiare, gli articoli sono
quelli, prendere o lasciare. Nei tre maxi-articoli della nuova Finanziaria
sono contenute tutte le misure già ampiamente raccontate nei giorni
passati e riassunte nuovamente oggi in queste pagine. Una piccola novità
emersa ieri è un comma dedicato ai giovani ricercatori della
sanità: per combattere la cosiddetta "fuga dei cervelli"
all'estero, si incrementa ulteriormente il finanziamento destinato ai
ricercatori sanitari che hanno meno di 40 anni, arrivando a 81 milioni. Nella
giornata di ieri l'Aula di Montecitorio ha votato anche una serie di ordini
del giorno (in base alla vecchia regola secondo cui in Parlamento un ordine
del giorno non si nega mai a nessuno). Fra quelli approvati ce n'è uno
presentato da Enzo Carra del Pd che impegna il governo "ad integrare le
risorse destinate all'editoria". Un altro ordine del giorno presentato
dal leghista Roberto Cota e accolto dal governo che impegna a rivedere la
normativa in materia di usura allo scopo di difendere le famiglie dall'aumento
dei tassi sui mutui. Poi ci sono due ordini del giorno del Partito
democratico a favore dei cittadini dell'Umbria e delle Marche colpiti dal
terremoto, uno della Sinistra democratica sulla sicurezza stradale, uno dei
Verdi per incentivare il servizio civile e promuovere così la
legalità, uno dell'Italia dei valori che chiede di vincolare gli
stipendi dei manager nelle aziende pubbliche ai risultati conseguiti. Ma fra
gli ordini del giorno ce n'è uno che ha fatto "andare sotto"
il governo: con 229 sì e 218 no la Camera ha approvato, contro la
volontà dell'esecutivo, un documento che impegna a esentare le case
popolari dal pagamento dell'Ici. L'ordine del giorno è stato
presentato dai deputati di Rifondazione e dei Comunisti italiani, e ha
ottenuto il voto anche dei gruppi parlamentari del centrodestra. Naturalmente
si tratta solo di un impegno politico che non ha valore immediato, dunque per
adesso non avrà conseguenze concrete per coloro che abitano negli
immobili di "edilizia residenziale pubblica". class="hilite">Per
la cronaca, l'unico deputato astenuto è Stefano Pedica dell'Italia dei
valori, che ha scelto di non votare "a titolo assolutamente
personale" perché insoddisfatto dalla norma sulla class="term">class class="term">action:
"Così concepito dice risulterà poco utilizzabile o
inutilizzato dal cittadino". Pie. P.
( da "Corriere.it" del
17-12-2007)
ALL'INDOMANI DELL'AVARIA AL treno Lecce-Roma: Notte da
incubo per 450 PERSONE Odissea Eurostar, rabbia e polemiche I passeggeri:
"Lasciati soli". Il Codacons: "Class class="term">action
contro Trenitalia". Moretti: si è fatto il possibile BARI -
Sarebbe il primo caso di azione collettiva nel
nostro Paese: il Codacons sta valutando il ricorso a una "class="term">class class="term">action" sull'odissea
vissuta dai passeggeri dell', che hanno impiegato 20 ore per arrivare a
destinazione. Lo annuncia il presidente dell'associazione dei consumatori,
Carlo Rienzi (ascolta). ODISSEA - Per il Codacons il caso "è
gravissimo" e "dimostra ancora una volta come qualsiasi aumento
delle tariffe ferroviarie sia una follia, oltre che una presa in giro per gli
utenti". "Di fronte a un disservizio di questo tipo - prosegue
Rienzi - siamo costretti a rivolgerci alla magistratura, affinché accerti se
il blocco del treno abbia configurato reati a danno dei passeggeri, in
relazione all'eventuale abbandono di persone non in grado di provvedere a se
stesse". I passeggeri del convoglio - prosegue il Codacons -
"possono chiedere un risarcimento danni per i disagi patiti". La
notte da incubo vissuta da 450 passeggeri deve essere immediatamente
ristorata con un risarcimento di 500 euro ciascuno" affermano Elio
Lannutti, presidente dell'Adusbef e Rosario
Trefiletti, della Federconsumatori. MORETTI: "FATTO IL
POSSIBILE" - Le Ferrovie dello Stato hanno fatto del loro meglio per
risolvere il problema dell'Eurostar Lecce-Roma bloccato per ore al freddo
prima di giungere a Roma nella notte di ieri. Lo ha detto l'amministratore
delegato di Fs, Mauro Moretti, a Milano, dove si è conclusa la
cerimonia per l'avvio del conto alla rovescia dell'entrata in funzione
dell'alta velocità Bologna-Milano che avverrà tra un anno
(ascolta l'audio). "Il treno veniva da un inferno, con tutto il ghiaccio
e la neve che c'è stata in Puglia - ha rivelato Moretti - dove noi
siamo stati gli unici a garantire il servizio, mentre strade e aeroporti
venivano chiusi. Quando questo treno è arrivato nell'innesto con
l'alta velocità, purtroppo, non sappiamo ancora se anche per i
problemi vissuti nella tratta pugliese non è riuscito a commutare con
i sistemi tecnologici dell'alta velocità. Siamo intervenuti in massa
con difficoltà operative per il freddo cane in cui la gente aveva
difficoltà a lavorare. Abbiamo cercato di garantire ogni assistenza,
arrivati a Roma abbiamo dato il viaggio aereo a chi aveva perso il volo,
tassì, e rimborsato i biglietti al 100 per cento senza accampare
pretesti, ma - ha sottolineato - assumendoci la nostra responsabilità.
Ci sono errori? Certo - ha ammesso infine Moretti - perché un treno non si
deve mai fermare, ma abbiamo cercato di fare del nostro meglio". Le
Ferrovie precisano in un comunicato che "alla stazione di Capua, sono
stati distribuiti oltre 1.200 cestini con generi di conforto, dolci,
cioccolata e latte; circa 250 bottigliette d'acqua, una novantina di succhi
di frutta e circa 120 coperte. Inoltre, la notte scorsa, è stato anche
garantito il soggiorno in albergo a Roma ad alcuni parenti che erano in
attesa dei viaggiatori, mentre la sala club Eurostar e i locali di sosta del
binario 1 sono stati aperti tutta la notte". "LASCIATI SOLI" -
Ma il giorno dopo l'odissea, la rabbia e le proteste di chi l'ha vissuta
sulla sua pelle si sono sentite. In un audio raccolto da Corriere.it, Paolo
Verri, direttore per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia
ed ex direttore del Salone del libro di Torino, contesta la versione fornita
dalle Ferrovie sui tentativi di soccorrere i passeggeri (ascolta l'audio).
"Le istituzioni ci hanno lasciati soli, ci hanno risposto per telefono
che erano informati della situazione e che la protezione civile era stata
allertata ma che era troppo pericoloso arrivare sul luogo dove il treno era
bloccato e che comunque ci aspettavano alla stazione di Capua" denuncia
dal canto suo l'avvocatessa fiorentina Elena Zazzeri che sabato sera era a
bordo dell'Eurostar Lecce-Roma rimasto bloccato, senza riscaldamento, su un
viadotto nel Casertano e giunto poi nella capitale con 20 ore di ritardo.
"Ho avvertito la sensazione di essere sola, una sensazione di vuoto
assoluto - racconta Claudia Aldi, una giornalista di Firenze che lavora a
Roma, anche lei passeggera su quel treno -. Quando ci hanno fatto salire sull'altro
convoglio giunto in soccorso non c'erano coperte a sufficienza per coprire i
bambini, faceva un freddo incredibile, sembravamo dei deportati. Io ora ho la
febbre". Claudia Aldi ha raccolto le firme di circa 250 persone che
erano sul treno, per promuovere un'azione legale. BIGLIETTI - L'episodio
è anche l'occasione per riaprire la mai sopita polemica sui prezzi dei
biglietti. "Con quale coraggio Fs si accinge ad aumentare le tariffe del
15 per cento (10 euro in prima classe, da 67 a 77 euro sul Lecce-Roma,7
euro in seconda da 47 a
54 euro), senza alcun serio piano industriale per restituire efficienza nei
pessimi servizi erogati e certezza negli orari sempre piu flessibili ?"
si legge nella nota Adusbef-Federconsumatori. Le associazioni denunciano, inoltre,
che un treno quale il Lecce-Roma che per percorrere circa 500 chilometri
impiega, quando è in orario, 6,06 ore, ad una media di 82,5083 chilometri
l'ora non può essere spacciato per alta velocità e come tale
giustificare l'aumento di tariffa. Adusbef e Federconsumatori chiedono quindi
al presidente del consiglio Romano Prodi e al governo, di bloccare gli
annunciati aumenti del 15% delle tariffe ferroviarie, "che oltre ad
incidere sull'inflazione, costerebbero a ogni famiglia tra 90 e 120 euro su
base annua, contribuendo ad intaccare ancora di più i redditi erosi
dei cittadini". stampa |.
( da "KataWeb News" del
17-12-2007)
Alle 14:44 - Fonte: Economia">repubblica.it -
0 commenti Difetti e virtù dell'azione collettiva risarcitoria dei
cittadini. La norma voluta da Manzione e Bordon corretta, inserita in
Finanziaria Da Alitalia ai sindacati degli autotrasportatori passando per le
ferrovie dello Stato Rienzi (Codacons): "L'idea vale 10, la messa in
pratica si ferma a tre. Comunque..." Claudia Fusani.
( da "Quotidiano.net" del
17-12-2007)
Mobile email stampa FINANZIARIA Il via libera della
Camera alla manovra Prodi: "E' andata bene, adesso avanti" I voti a
favore sono stati 295, i contrari 15. Con l'ok al disegno di legge di
Bilancio e alla Nota di variazione si conclude il passaggio della manovra a
Montecitorio. La Finanziaria tornerà adesso all'esame del Senato per
l'approvazione definitiva la prossima settimana Home Politica prec succ Contenuti
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vota la fiducia sul terzo maxiemendamento Salta la rottamazione di auto e
motorini Finanziaria, arriva "Mister prezzi" Vigilerà sugli
aumenti selvaggi Approvato il decreto fiscale In arrivo anche per il 2008 gli
incentivi alla rottamazione Nuovi aiuti dalla Finanziaria per rilanciare il
territorio Roma, 15 dicembre 2007 - La Finanziaria ha tagliato un altro
traguardo nella lunga maratona per l'approvazione. Con 296 sì, 92 no e
un tris di fiducie ha incassato anche il via libera di Montecitorio. Prima
che diventi finalmente legge dello Stato la manovra dovrà superare,
però, l'ultimo delicato appuntamento con palazzo Madama: la prossima
settimana, salvo sorprese, anche il Senato dovrebbe confermare la fiducia al
governo (si prevedono altri tre voti) e licenziare il testo in terza lettura
in via definitiva. Soddisfatto il presidente del Consiglio, Romano Prodi, che
una volta ottenuto il risultato, guarda al futuro: "E' andata bene, adesso
andiamo avanti", commenta. Nel passaggio alla Camera la manovra è
lievitata ancora, sia per entità sia per numero di articoli. Dal testo
originario licenziato dal Consiglio dei ministri che contava 97 articoli e
valeva 10,9 miliardi, dopo l'iter in Senato si è arrivati a 151
articoli con un onere di circa 13 miliardi (12,9 per l'esattezza). Con il
contributo di Montecitorio il testo ha raggiunto i 1.201 commi suddivisi in
tre articoli (rispettivamente da 388, 650 e 163 commi) e l'entità è
lievitata a 16,3 miliardi, ben 3,4 miliardi in più rispetto
all'apporto dato dai senatori. Al di là dei numeri, la Finanziaria ha
cambiato volto anche per le numerose novità introdotte in Parlamento.
A partire dalla 'class="term">class class="term">action'
entrata nel passaggio a palazzo Madama per finire con il bonus di 1.200 euro
per le famiglie numerose e l'intervento su mutui, prezzi e caro-benzina
arrivati a Montecitorio dopo un tormentato esame in commissione Bilancio.
Confermate, e in alcuni casi rafforzate, le misure proposte in origine dal
governo: dagli sconti su Ici e affitti al nuovo regime Ires e Irap, dalle
semplificazioni fiscali per i piccoli ai tagli ai costi della politica.
L'effetto Parlamento ha, quindi, pesato notevolmente sulla manovra, ma l'iter
e l'apporto di ciascuna Camera ha assunto toni e tinte completamente diversi.
A palazzo Madama dove i numeri della maggioranza sono risicati la manovra ha
superato indenne la prova dell'Aula senza far ricorso al voto di fiducia per
la prima volta dopo cinque anni. Su oltre 700 votazioni soltanto due volte
Unione e esecutivo sono stati battuti in Aula. La maggioranza ha comunque
retto bene l'urto, evitando la tanto attesa 'spallata' annunciata e auspicata
dall'opposizione. Alla Camera, invece, dove il governo Prodi gode di numeri
ben diversi, si è deciso di porre la questione di fiducia e non
soltanto su un testo, ma addirittura su tre maxiemendamenti (come avvenne nel
2003 con il governo Berlusconi). Un escamotage per evitare di avere anche
quest'anno una finanziaria 'monstre' (l'anno scorso si è toccato il
record con un unico articolo di 1.364 commi) criticata dal capo dello Stato,
Giorgio Napolitano. In più di un'occasione, infatti, il presidente
della Repubblica aveva invitato a non perseguire la politica delle
'scorciatoie' con i maxiemendamenti. Anche se nei fatti quest'anno il
richiamo è rimasto inascoltato. Le buone intenzioni all'inizio c'erano
tutte. Con lo slogan '100 buone notizie per l'Italia' il governo aveva
licenziato un testo snello, con nuove regole di bilancio, sul quale si
annunciavano pochi emendamenti da presentare in modo ordinato. Ma l'assalto
alla diligenza non si è fatto attendere e come ogni anno il tentativo
di approvare una manovra leggera e leggibile, senza eccessive micromisure,
è rimasto vano. SCHEDA La Camera licenzia per il Senato una
Finanziaria composta di tre maxi-articoli su cui ieri sono state votate
altrettante fiducie. Il testo uscito da palazzo Chigi a fine settembre era
composto di 97 articoli, quello del Senato di 151 che erano saliti a 213 dopo
il passaggio in commissione. La Finanziaria è passata dai poco
più di dieci miliardi di palazzo Chigi ai 16 circa dopo i tre
maxi-emendamenti che compongono i 1.201 commi del testo finale. Testo che
andrà in terza lettura al Senato, dove si svolgerà una
votazione identica, tre voti su tre parti. Ecco le principali novità
introdotte nel testo che domani sarà all'esame di Palazzo Madama. -
FONDO TAGLIO TASSE DIPENDENTI. L'impegno previsto dalla Finanziaria per ridurre
le tasse ai lavoratori dipendenti con l'eventuale extragettito 2008 viene
rafforzato con la creazione di un apposito fondo. La detrazione non
potrà "in ogni caso" essere inferiore al 20% per i redditi
più bassi. - BONUS FAMIGLIE NUMEROSE. Detrazione aggiuntiva di 1.200
euro per le famiglie che hanno quattro o più figli a carico. - CLASS
ACTION. C'è il 'filtrò: sarà il tribunale a decidere le
associazioni o i comitati ammissibili. Non è esplicitata la non
retroattività. - MISTER PREZZI. Arriva la figura del Garante per la
sorveglianza dei prezzi. - TAGLIO ACCISE BENZINA. Saranno sterilizzate se il
prezzo del greggio salirà oltre il due per cento: stabiliti parametri
di riferimento precisi per il funzionamento del meccanismo. - TFR. Fissati
tetti di spesa per ridurre la pressione fiscale. Ma non sono indicate nuove
aliquote. - MUTUI. è istituito un fondo di solidarietà con una
dotazione di 10 milioni di euro annui per il 2008, il 2009 e il 2010 per
aiutare i mutuatari a fronteggiare l'aumento degli interessi sui mutui prima
casa. - COSTI POLITICA: resta, con precisazioni sulle competenze, la
riduzione a dodici dei ministeri a partire dal prossimo governo e a 60 dei
membri dell'esecutivo. Ammorbidito il taglio per le Comunità montane:
saranno le Regioni entro sei mesi a definirlo, altrimenti interverrà
lo Stato. - WELFARE: più bassa la copertura del protocollo sul welfare
prevista dalla Finanziaria per il 2008: il limite di spesa passa da 1.548
milioni a 1.264 milioni. è esattamente la cifra prevista nel Ddl di
attuazione del protocollo, ora all'esame della commissione Lavoro del Senato.
- NOVITà IVA DAI CELLULARI AGLI ASINI. Aziende e i lavoratori autonomi
potranno detrarre fino al 100% dell'Iva sui cellulari. Impossibile usufruire
dell'Iva agevolata al 10% se si vendono asini, muli o bardotti se vivi, Iva
agevolata se questi animali saranno commerciati morti. Iva agevolata anche
per i premi delle corse di cavalli e per gli spettacoli di maschere e corsi
mascherati. - SIIQ. Raddoppia, dall'1% al 2%, la soglia rilevante per le partecipazioni
nelle Siiq, le Società di investimento immobiliare quotate. -
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE. Cresce la dotazione per il trasporto pubblico
locale: al comparto vanno 614 milioni nel 2008, 651 nel 2009 e 651 nel 2010.
- COMUNITà MONTANE. Saranno le regioni, entro sei mesi, a fissare i
criteri per il 'tagliò delle comunità montane. - TAGLIO ICI
ANCHE PER SEPARATI. Lo sconto si applica anche ai coniugi separati non
assegnatari della casa coniugale purchè non siano titolari di altra abitazione
nello stesso comune. - TETTO STIPENDI PER BANCA ITALIA E AUTHORITY:
Introdotto il tetto agli stipendi anche per i dirigenti della Banca d'Italia,
delle authority indipendenti e delle amministrazioni dello Stato. Il
trattamento economico non potrà superare il doppio di quello del primo
presidente della corte di Cassazione, cioè 548.000 euro. Per gli altri
resta il limite introdotto al Senato di 274.000 euro. - MULTE IN
PRESCRIZIONE. Tagliati a due anni i termini della prescrizione per l'incasso
delle multe. - BUONO-VACANZA PER POVERI. Per le fasce sociali più
deboli, pensionati a basso reddito, arriva un buono da spendere nei settori
"del turismo balneare, montano e termale" nei periodi di bassa
stagione. - IRES E IRAP. Aumenta la franchigia Irap per le piccole imprese, che
sale a 9.500 euro. Le nuove aliquote scendono dal 33 al 27,5% per l'Ires e
dal 4,25% al 3,9% per l'Irap. - VITTIME MAFIA: Dal 2008, alle vittime della
mafia e del dovere verrà erogato un vitalizio di 1.033 euro al mese e
a loro saranno estesi i benefici delle vittime del terrorismo. è
istituito un fondo per la legalità alimentato dai beni confiscati ai
mafiosi. - SICUREZZA: Raddoppiano i fondi per le forze di polizia e i vigili
del fuoco. Stanziati complessivamente 200 milioni, di cui 40 per i vigili. - PACCHETTO
'VERDE': Nasce il fondo 'un centesimo per il climà a cui sarà
destinato un centesimo di euro per ogni litro di benzina acquistato al
distributore e per ogni 6 kw/h di energia elettrica consumata. Al via anche
la trasformazione delle ferrovie dismesse in piste ciclabili. Braccio di
ferro Visco-Speciale: il Tar dà ragione al generale - Padoa Schioppa:
"Il governo eserciterà le sue prerogative".
( da "Finanza e
Mercati" del 18-12-2007)
Da Finanza&Mercati del 18-12-2007 Superata la fase
dei primi concitati commenti all'emendamento all'art.53 della legge
finanziaria 2008, con il quale il Senato ha posto le prime basi per l'introduzione
nel nostro ordinamento dell'azione collettiva
risarcitoria, la cosiddetta Class Action, si può tentare di porre sul
tavolo un'ulteriore questione non ancora emersa, che invece offre
interessanti spunti di confronto con l'esperienza statunitense. Al di
là di prese di posizione caratterizzate soprattutto dalle opposte
matrici ideologiche, i principali problemi tecnico-giuridici sin qui messi a
fuoco sono quelli relativi all'assenza di una preventiva indagine circa la
meritevolezza dell'iniziativa; all'assenza di una preventiva certificazione
della classe e ai problemi di rilevanza costituzionale derivanti dalla non
generalizzata legittimazione a proporre l'azione collettiva;
alla pratica insufficienza del sistema concepito nel testo approvato dal Senato,
a garantire l'effettiva tutela risarcitoria dei danneggiati, in conseguenza
dell'articolazione del procedimento in almeno tre successive fasi, ciascuna
suscettibile di articolarsi in vari gradi di giudizio; ai problemi di
soluzione dei possibili conflitti tra giudicati contrastanti, formatisi per
effetto dell'esito difforme di azioni promosse da diverse associazioni di
consumatori o per effetto dell'esito difforme di azioni promosse in via collettiva e in via individuale. Su quest'ultimo tema, in
particolare i commenti a oggi sono ancora del tutto sfumati; tuttavia, i
problemi processuali che la possibilità di un contrasto di giudicati
pone, sono assai complessi e, in questa sede, si può solo sottolineare
come su di essi sarebbe stata necessaria, oltre che opportuna, una più
attenta meditazione della questione, che invece nel testo di legge è
rimasta totalmente inaffrontata. Un ulteriore aspetto problematico
riguarderà senz'altro la materia, di grande rilevanza,
dell'accertamento giudiziale, nell'ambito delle azioni collettive, della
sussistenza del nesso di causalità tra comportamento illecito e danno
subito dai singoli consumatori o risparmiatori, la cui quantificazione
è prevista solo nell'ambito dei giudizi
individualmente esperiti dai singoli a valle dell'azione collettiva. La problematica non è di poco conto e spetterà
ai tribunali italiani investiti della decisione delle azioni collettive
individuare lo strumento di cui dotarsi per giungere a tale accertamento pur
in assenza di ogni evidenza riferita alle posizioni individuali. Si
può nel frattempo rilevare che la giurisprudenza americana ha accolto
e adottato il metodo della prova statistica del nesso di causalità: al
fine di temperare gli inevitabili rigori e le conseguenti difficoltà
dell'onere probatorio, nelle ipotesi in cui la causalità non si
sottopone a leggi scientifiche dotate di certezza assoluta, viene ammessa una
prova condotta e fondata sulla base di rilevamenti di tipo statistico. Il
collegamento tra il comportamento illecito e il danno viene quindi accertato collettivamente, pur in assenza dell'evidenza della
sussistenza della causalità individuale per ciascun membro del gruppo
alla cui tutela mira l'azione collettiva. Non ci
resta che attendere, con grande curiosità e qualche apprensione, le
prime esperienze applicative. * Studio Morri e Associati LIA VOZZA* Class
Action, la Statistica Aiuta il Giudice Usa.
( da "Giornale di Brescia" del
18-12-2007)
Edizione: 18/12/2007 testata: Giornale di Brescia
sezione:CRONACA I parlamentari del Pd Ferrari e Del Bono illustrano i
contenuti della nuova legge di bilancio "Sarà una Finanziaria
leggera" Loggia 2008: sabato si valuteranno candidature a sindaco e
primarie Andrea Spitti "Non ci sarà una seconda Finanziaria di
lacrime e sangue". Si può sintetizzare così il pensiero
dei deputati bresciani del Partito democratico riguardo alla legge
Finanziaria del 2008 che in questi giorni si sta discutendo nei due rami del
Parlamento. "L'anno scorso si doveva contenere il fortissimo disavanzo
causato dai 5 anni del governo Berlusconi per salvare il Paese, ora
c'è un altro clima e si può cominciare a ridurre le tasse"
concordano gli onorevoli Emilio Del Bono e Pierangelo Ferrari.
"Scontiamo un'immagine di rissosità del governo che non fa
passare le molte cose buone fatte" sostiene Ferrari. In Italia ci
sarebbe "una confusione politica che copre la buona azione del governo"
concorda Del Bono. Quali sono i punti che più soddisfano i due
parlamentari bresciani e più in generale i deputati del Partito
democratico? Per spiegarlo è stata distribuita alla stampa una
"Sintesi dei principali contenuti della Finanziaria 2008" redatta
dall'Ufficio legislativo. Su questo testo sono riportati gli elementi cardine
della nuova legge. Vediamoli insieme. FISCO. Al primo punto ci sono le tasse,
con cambiamenti che riguardano principalmente la casa e le imprese. Nell'anno
che sta arrivando ci sarà una detrazione dell'Ici sulla prima casa e
una riduzione dell'Irpef di 300 euro per gli inquilini con reddito inferiore
a 15.500 euro, detrazione che arriva a quasi mille euro se l'inquilino ha tra
i 20 e i 30 anni. Diminuiranno anche le aliquote per le imprese: l'Ires
scende dal 33 al 27,5% e l'Irap, che diventa un tributo regionale, passa dal
4,25 al 3,9%. TUTELA DEI CONSUMATORI. Un altro punto fondamentale,
sottolineato da Pierangelo Ferrari, "riguarda gli interventi a tutela
dei consumatori". In primo luogo l'istituzione di un garante per la
sorveglianza dei prezzi, "il cosiddetto mister Prezzo", con il
compito di monitorare le anomalie. Chi ha un mutuo potrà trasferire il
contratto da una banca all'altra senza alcuna spesa. Inoltre viene istituito
un "Fondo di solidarietà" per i mutui per l'acquisto della
prima casa che prevede, in determinate situazioni, la possibilità di
sospendere il pagamento delle rate per un massimo di 18 mesi. Per la prima volta in Italia saranno introdotte le class
action, "le azioni collettive risarcitorie attivabili da associazioni
rappresentative di consumatori e utenti nei confronti dell'impresa per
specifici illeciti". COSTI DELLA POLITICA. Importante il capitolo
riguardante la riduzione dei costi della politica. Nello specifico il
prossimo governo non potrà superare in totale le 60 unità con
un massimo di 12 ministri. Viene fissato un tetto massimo di spesa per le
consulenze alle Pubbliche amministrazioni o agli enti pubblici pari a circa
274mila euro. Risparmi anche sulle comunicazioni con la "migrazione"
dello scambio di documenti dalla posta ordinaria e raccomandata a quella
elettronica certificata con firma digitale della Pubblica amministrazione. A
livello locale verrà ridotto da 16 a 12 il numero massimo degli assessori,
limitando al contempo la possibilità di aspettativa degli
amministratori locali. Tra le altre cose verrà diminuito il gettone di
presenza per i consiglieri, verrà ridotto il numero delle
circoscrizioni, "che saranno facoltative per le città sotto i
250mila abitanti e che non potranno comunque contare meno di 30mila persone
ciascuna" precisa Ferrari. Anche le comunità montane entrano nei
provvedimenti della Finanziaria: sarà affidato alle Regioni il compito
di legiferare per un loro riordino "che riduca la spesa per il loro finanziamento".
SICUREZZA. Con la nuova legge le forze di Polizia saranno autorizzate ad
assumere personale con un limite di 8 milioni di euro per il 2008 e 140
milioni per l'anno successivo. Con le stesse finalità ai Vigili del
Fuoco saranno destinati 7 milioni nel 2008, 16 nel 2009 e 26 nel 2010:
"Fondamentale per Brescia che da anni è in sotto organico"
sottolinea Emilio Del Bono. LOGGIA 2008. In conclusione qualche considerazione
sulle amministrative per la Loggia della prossima primavera: "Aldo
Rebecchi potrebbe essere uno dei candidati alle primarie per il Pd ipotizzate
per il 20 gennaio - chiosa Pierangelo Ferrari -. Di sicuro ci sarà la
Castelletti che considero una candidatura seria e forte". Un "no
comment" è arrivato invece da Del Bono. Intanto trapela che il
termine ultimo per presentare le candidature a sindaco del Pd è
fissato per venerdì 21; e sabato 22 si riunirà il parlamentino
cittadino del Pd per valutarle.
( da "Campanile, Il" del
18-12-2007)
Lea Vendramel Finanziaria, a Palazzo Madama per il via
libera definitivo Ieri in commissione Bilancio, domani in Aula Provvedimento
blindato, riproposti i tre maxi-emendamenti su cui il governo porrà la
fiducia Rush finale per la Finanziaria 2008. Superato l'esame della Camera,
la manovra approda ieri a Palazzo Madama per la terza lettura e il via libera
definitivo. Due giorni in commissione Bilancio prima dell'arrivo in Aula,
previsto per domani. Ma il provvedimento è blindato, saranno
riproposti, infatti, i tre maxi-emendamenti messi a punto dal governo per
Montecitorio sui quali sarà posta nuovamente la questione di fiducia.
Anche se al Senato si preannuncia una votazione all'ultimo voto, visto che
come sempre la maggioranza deve fare i conti con numeri risicati. In ogni
caso, salvo sorprese dell'ultima ora, la fisionomia della Finanziaria 2008
è ormai chiara. Tre i capitoli intorno a cui ruotano le misure principali
inserite nel provvedimento: casa, imprese e lavoratori. Il pacchetto casa
prevede sia misure in favore dei proprietari di immobili sia di chi vive in
affitto. Dal prossimo anno, quindi, scatterà un'ulteriore detrazione
di 200 euro sull'Ici sulla prima casa, con l'esclusione di ville,
appartamenti di lusso e palazzi storici, mentre sul fronte degli affitti la
manovra stabilisce tre tipi di intervento: detrazioni di 300 euro per chi ha
un reddito annuo inferiore a 15.493,71 euro, di 150 euro per chi ha un reddito
annuo tra i 15.493,71 euro e i 30.987,41 euro, di 991,60 euro per i giovani
tra i 20 e i 30 anni con un reddito non superiore a 15.493,71 euro. In arrivo
agevolazioni anche per i mutui contratti per l'acquisto della prima casa: la
soglia di detrazione Irpef cresce del 10 per cento. Inoltre, sarà
istituito un fondo di solidarietà con una dotazione di 10 milioni di
euro annui per il 2008, il 2009 e il 2010 per aiutare i mutuatari a
fronteggiare l'aumento degli interessi sui mutui per l'acquisto della prima
casa. Confermati, poi, gli sgravi del 36 per cento per le ristrutturazioni
immobiliari e gli incentivi per le riqualificazioni energetiche. Oltre alla
detrazione fiscale del 55 per cento su pannelli solari e nuove caldaie, la
manovra stabilisce che a partire dal 2009 i Comuni potranno applicare
un'aliquota Ici inferiore al 4 per mille a favore dei contribuenti che
installino impianti a fonte rinnovabile per la produzione di energia
elettrica o termica per uso domestico, per la durata massima di tre anni per
gli impianti termici solari e di cinque anni per tutte le altre fonti
rinnovabili. Novità in arrivo anche per le imprese. Innanzitutto,
aumenta a 9.500 euro la franchigia Irap per le piccole imprese, mentre
scendono le aliquote Ires e Irap, che passano rispettivamente dal 33 al 27,5
per cento e dal 4,25 al 3,9 per cento. Ripristinato il credito d'imposta per
i nuovi assunti nelle regioni del Mezzogiorno. Per le assunzioni a tempo
indeterminato sarà concesso un bonus di 333 euro al mese, 416 euro in
caso si tratti di donne. Importo minore, invece, per i part time. L'obiettivo
è arrivare a 50.000 nuovi occupati al Sud. Novità in arrivo
anche per i commercianti. Non saranno più esposti "cartelli
gogna" sulle serrande dei negozi costretti a chiudere in seguito alla
mancata emissione di scontrini fiscali. Una terza serie di interventi
riguardano, invece, i lavoratori. Il governo si impegna a destinare
l'eventuale extra-gettito 2008 alla costituzione di un fondo per la riduzione
delle tasse ai lavoratori dipendenti. E tra le novità, l'class="hilite">introduzione della class="term">class class="term">action, l'azione risarcitoria
collettiva, la figura di Mister Prezzi e il pacchetto di misure per
l'ambiente. Un capitolo a parte è quello dei tagli ai costi della politica.
Non solo dalla prossima legislatura il governo non potrà essere
costituito da più di dodici ministri per un totale di sessanta membri,
ma vengono ridotti anche i costi del funzionamento della pubblica
amministrazione e delle istituzioni. Fissato, poi, un tetto agli stipendi dei
manager pubblici. (18-12-2007).
( da "AltaLex" del
18-12-2007)
Disegno di legge approvato dalla Camera il 15.12.2007
Stampa La nuova manovra del Governo si articolerà su un dato
complessivo di 16,3 miliardi lordi: è quanto prevede la Legge
Finanziaria 2008 approvata dalla Camera dei Deputati il 15 dicembre 2007. Il
provvedimento contiene una serie di interventi strutturali mirati
all'equità e allo sviluppo. Le principali misure della manovra
riguardano: Cinema: agevolazioni fiscali (credito d'imposta) ad imprese di
produzione e di distribuzione cinematografica, nel primo caso l'80% delle risorse
deve essere impiegato sul territorio nazionale; class="hilite">Class
Action: viene introdotta in Italia la possibilità per i consumatori di
intentare cause collettive ma con un filtro preventivo dei giudici, che
dovranno bloccare le eventuali richieste pretestuose o strumentali;
Comunità montane: passa a 500 metri (600 per i comuni alpini) il limite
minimo di altezza rispetto al livello del mare per le comunità
montane, con una notevole riduzione delle stesse. Il risparmio stimato
è di circa 67 milioni di euro; Consigli circoscrizionali: eliminati
quelli dei Comuni con meno di 250 mila abitanti; Consiglieri comunali e
provinciali: riduzione del numero in proporzione agli abitanti; Ici:
riduzione della base imponibile dell'1,33% fino ad un massmo di 200 euro per
la prima casa; Indennità parlamentari: fissato un tetto massimo per
l'incremento dell'indennità retributiva spettante ai membri del
Parlamento italiano; Irap: riduzione dell'aliquota ordinaria dal 4,25% al
3,9%; Ires: riduzione dell'aliquota dal 33% al 27,5%; Irpef autonomi: per gli
autonomi che hanno conseguito ricavi ovvero hanno percepito compensi,
ragguagliati ad anno, non superiori a 30.000 euro viene stabilità
un'aliquota del 20% come unica tassa, con l'esenzione da iva ed irap e l'esonero
dagli studi di settore; Locazioni: sconti fiscali per chi ha un reddito non
superiore a 15.443,71 euro (300 euro di sconto l'anno) e non superiore a
30.987,41 euro (150 euro di sconto); Ristrutturazioni edilizie: proroga di
altri 3 anni per la detrazione Irpef del 36%. (Altalex, 17 dicembre 2007. Si
veda la tabella delle novità della manovra finanziaria 2008; vedi
anche il comunicato stampa del Governo) DISEGNO DI LEGGE recante Disposizioni
per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge
finanziaria 2008 (Testo approvato dalla Camera dei Deputati il 15 dicembre
2007) Disposizioni di carattere finanziario (Art. 1 commi 1-4) Disposizioni
in materia di entrata (Art. 1 commi 5-375) Interventi sulle missioni (Art. 1
commi 376-388, Art. 2 e Art. 3 commi 1-149) Norme finali (Art. 3 commi
150-163) DISEGNO DI LEGGE recante Disposizioni per la formazione del bilancio
annuale e pluriennale dello Stato - Legge finanziaria 2008 (Disposizioni di
carattere finanziario) Art. 1. Disposizioni in materia di entrata, nonché
disposizioni concernenti le seguenti Missioni: Organi costituzionali, a
rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei Ministri; Relazioni
finanziarie con le autonomie territoriali 1. Per l'anno 2008, il livello
massimo del saldo netto da finanziare è determinato in termini di
competenza in 34.000 milioni di euro, al netto di 7.905 milioni di euro per
regolazioni debitorie. Tenuto conto delle operazioni di rimborso di prestiti,
il livello massimo del ricorso al mercato finanziario di cui all'articolo 11
della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni, ivi compreso
l'indebitamento all'estero per un importo complessivo non superiore a 4.000
milioni di euro relativo ad interventi non considerati nel bilancio di previsione
per il 2008, è fissato, in termini di competenza, in 245.000 milioni
di euro per l'anno finanziario 2008. 2. Per gli anni 2009 e 2010, il livello
massimo del saldo netto da finanziare del bilancio pluriennale a legislazione
vigente, tenuto conto degli effetti della presente legge, è
determinato, rispettivamente, in 31.000 milioni di euro ed in 11.000 milioni
di euro, al netto di 7.050 milioni di euro per l'anno 2009 e 3.150 milioni di
euro per l'anno 2010, per le regolazioni debitorie; il livello massimo del
ricorso al mercato è determinato, rispettivamente, in 230.000 milioni
di euro ed in 215.000 milioni di euro. Per il bilancio programmatico degli
anni 2009 e 2010, il livello massimo del saldo netto da finanziare è
determinato, rispettivamente, in 16.000 milioni di euro ed in 8.000 milioni
di euro ed il livello massimo del ricorso al mercato è determinato,
rispettivamente, in 215.000 milioni di euro ed in 212.000 milioni di euro. 3.
I livelli del ricorso al mercato di cui ai commi 1 e 2 si intendono al netto
delle operazioni effettuate al fine di rimborsare prima della scadenza o
ristrutturare passività preesistenti con ammortamento a carico dello
Stato. 4. Le maggiori entrate tributarie che si realizzassero nel 2008
rispetto alle previsioni sono prioritariamente destinate a realizzare gli
obiettivi di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni e sui saldi
di finanza pubblica definiti dal Documento di programmazione
economico-finanziaria 2008-2011.
In quanto eccedenti rispetto a tali obiettivi, le
maggiori entrate sono destinate alla riduzione della pressione fiscale nei
confronti dei lavoratori dipendenti, da realizzare mediante l'incremento
della misura della detrazione per i redditi di lavoro dipendente di cui
all'articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto
del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive
modificazioni. A tale scopo, le maggiori entrate di carattere permanente,
come risultanti nel provvedimento previsto dall'articolo 17, primo comma,
della legge 5 agosto 1978, n. 468, sono iscritte in un apposito fondo
istituito presso il Ministero dell'economia e delle finanze, finalizzato al
conseguimento dell'obiettivo dell'incremento della citata detrazione, da
corrispondere, sulla base delle risorse effettivamente disponibili, a
decorrere dal periodo d'imposta 2008, salvo che si renda necessario
assicurare la copertura finanziaria di interventi urgenti e imprevisti
necessari per fronteggiare calamità naturali ovvero indifferibili esigenze
connesse con la tutela della sicurezza del Paese. La misura dell'incremento
di cui al periodo precedente, in ogni caso non inferiore al 20 per cento per
le fasce di reddito più basse, è rideterminabile dalla legge
finanziaria, ai sensi dell'articolo 11, comma 3, lettera b), della citata
legge n. 468 del 1978, e successive modificazioni. DISPOSIZIONI IN MATERIA DI
ENTRATA (art. 1, commi 5-375) Continua >>.
( da "Virgilio Notizie" del
19-12-2007)
19-12-2007 11:16 Quattro gli ordini del giorno
presentati a Palazzo Madama (ANSA) - ROMA, 19 DIC - Sono circa 340 gli
emendamenti alla finanziaria presentati nell'Aula di Palazzo Madama e sono
tutti a firma dell'opposizione. Quattro gli odg, di cui due della commissione
Bilancio sulla Corte dei Conti, che puntano a chiarire il ruolo del
presidente. Il terzo e' di Prc, Sd e Verdi e chiede al governo di 'assumere
le piu' opportune iniziative...per mettere in condizione universita' ed enti
di ricerca di indire in tempi rapidi i concorsi'. L'ultimo, di Fi, e' sulla class="term">class class="term">action.
IL TESTO MODIFICATO
RITORNATO IN SENATO
ARTICOLI DEL 16 E 17 DICEMBRE 2007
FINANZIARIA/
SI'CAMERA CON TRIS FIDUCIE.PRODI: ANDIAMO AVANTI-punto
( da "Virgilio Notizie"
del 16-12-2007)
IL BILANCIO
DELLO STATO LA CAMERA HA VARATO LA MANOVRA, RESTA L'ULTIMO PASSAGGIO AL
SENATO 0 Via alla Finanziaria, tagli all'Ici e alle tasse
( da "Giorno, Il (Nazionale)"
del 16-12-2007)
ROMA Sconto
di 200 euro per l'Ici sulla prima casa, bonus per le famiglie numerose,
riduzion ( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del
16-12-2007)
Dall'attacco
dei burosauri al bonus del cocopro ( da "Unita, L'" del
16-12-2007)
Azione
risarcitoria importata dal modello giuridico americano. È stato
previsto un "filtro ( da "Unita, L'" del
16-12-2007)
Con sedici
miliardi verso l'ultimo voto La manovra 2008 passa alla Camera e attende in
settimana il verdetto definitivo del Senato
( da "Unita, L'"
del 16-12-2007)
Tripla
fiducia La Finanziaria vede il traguardo
( da "Stampa, La"
del 16-12-2007)
Nel mirino
politica e benzina ( da "Stampa, La" del
16-12-2007)
Class
Action ( da "Corriere della Sera" del
16-12-2007)
Finanziaria
al traguardo, sì della Camera ( da "Corriere della Sera" del 16-12-2007)
ROMA La
Finanziaria approvata ieri dalla Camera non è una Finanziaria
qualsiasi. Per l ( da "Messaggero, Il" del
16-12-2007)
Finanziaria,
via libera della camera - roberto petrini
( da "Repubblica, La"
del 16-12-2007)
Dalla
Camera il sì alla Finanziaria: ora torna al Senato
( da "Giornale.it, Il"
del 16-12-2007)
Finanziaria,
sì della Camera ( da "Corriere.it" del
16-12-2007)
Finanziaria
2008, le novità ( da "Corriere.it" del
16-12-2007)
Decreto
flussi, via al 'click-day': già 353mila le domande on-line
( da "Quotidiano.net"
del 16-12-2007)
Finanziaria
approvata con tanta fiducia ( da "Manifesto, Il" del
17-12-2007)
I grillini
di nuovo in piazza, raccolte centinaia di firme
( da "Trentino"
del 17-12-2007)
PROCLAMATA
LA CARTA UE DEI DIRITTI FONDAMENTALI: L'ESSENZA DELL'IDENTITÀ EUROPEA
( da "marketpress.info"
del 17-12-2007)
"LA
PROMOZIONE DELLA FAMIGLIA": UN INCONTRO PER AVVIARE IN VALLE D'AOSTA IL
NUOVO PERCORSO FORMATIVO PER FAMIGLIE E OPERATORI
( da "marketpress.info"
del 17-12-2007)
CALABRIA:
CAPIGRUPPO CDL CHIEDONO TUTELA CONSUMATORI
( da "Asca"
del 17-12-2007)
Mutui,
ancora problemi per Ubs e Citi ( da "SpyStocks" del
17-12-2007)
Class
action in salsa italiana "Un'arma spuntata con tempi lunghissimi"
( da "Borsa(La Repubblica.it)"
del 17-12-2007)
Articoli DEL 16 E 17 DICEMBRE 2007
( da "Virgilio Notizie" del
16-12-2007)
15-12-2007 21:49 Torna a Senato per ultimo sì.
Testo da oltre 16 mld e 1.201 commi Roma, 15 dic. (Apcom) - La Finanziaria ha
tagliato un altro traguardo nella lunga maratona per l'approvazione. Con 296
sì, 92 no e un tris di fiducie ha incassato anche il via libera di
Montecitorio. Prima che diventi finalmente legge dello Stato la manovra
dovrà superare, però, l'ultimo delicato appuntamento con
palazzo Madama: la prossima settimana, salvo sorprese, anche il Senato
dovrebbe confermare la fiducia al governo (si prevedono altri tre voti) e
licenziare il testo in terza lettura in via definitiva. Soddisfatto il
presidente del Consiglio, Romano Prodi, che una volta ottenuto il risultato,
guarda al futuro: "E' andata bene, adesso andiamo avanti",
commenta. Nel passaggio alla Camera la manovra è lievitata ancora, sia
per entità sia per numero di articoli. Dal testo originario licenziato
dal Consiglio dei ministri che contava 97 articoli e valeva 10,9 miliardi,
dopo l'iter in Senato si è arrivati a 151 articoli con un onere di
circa 13 miliardi (12,9 per l'esattezza). Con il contributo di Montecitorio
il testo ha raggiunto i 1.201 commi suddivisi in tre articoli
(rispettivamente da 388, 650 e 163 commi) e l'entità è
lievitata a 16,3 miliardi, ben 3,4 miliardi in più rispetto
all'apporto dato dai senatori. Al di là dei numeri, la Finanziaria ha
cambiato volto anche per le numerose novità introdotte in Parlamento.
A partire dalla 'class="term">class class="term">action'
entrata nel passaggio a palazzo Madama per finire con il bonus di 1.200 euro
per le famiglie numerose e l'intervento su mutui, prezzi e caro-benzina
arrivati a Montecitorio dopo un tormentato esame in commissione Bilancio.
Confermate, e in alcuni casi rafforzate, le misure proposte in origine dal
governo: dagli sconti su Ici e affitti al nuovo regime Ires e Irap, dalle
semplificazioni fiscali per i piccoli ai tagli ai costi della politica.
L'effetto Parlamento ha, quindi, pesato notevolmente sulla manovra, ma l'iter
e l'apporto di ciascuna Camera ha assunto toni e tinte completamente diversi.
A palazzo Madama dove i numeri della maggioranza sono risicati la manovra ha
superato indenne la prova dell'Aula senza far ricorso al voto di fiducia per
la prima volta dopo cinque anni. Su oltre 700 votazioni soltanto due volte
Unione e esecutivo sono stati battuti in Aula. La maggioranza ha comunque
retto bene l'urto, evitando la tanto attesa 'spallata' annunciata e auspicata
dall'opposizione. Alla Camera, invece, dove il governo Prodi gode di numeri
ben diversi, si è deciso di porre la questione di fiducia e non
soltanto su un testo, ma addirittura su tre maxiemendamenti (come avvenne nel
2003 con il governo Berlusconi). Un escamotage per evitare di avere anche
quest'anno una finanziaria 'monstre' (l'anno scorso si è toccato il
record con un unico articolo di 1.364 commi) criticata dal capo dello Stato,
Giorgio Napolitano. In più di un'occasione, infatti, il presidente
della Repubblica aveva invitato a non perseguire la politica delle
'scorciatoie' con i maxiemendamenti. Anche se nei fatti quest'anno il
richiamo è rimasto inascoltato. Le buone intenzioni all'inizio c'erano
tutte. Con lo slogan '100 buone notizie per l'Italia' il governo aveva
licenziato un testo snello, con nuove regole di bilancio, sul quale si
annunciavano pochi emendamenti da presentare in modo ordinato. Ma l'assalto
alla diligenza non si è fatto attendere e come ogni anno il tentativo
di approvare una manovra leggera e leggibile, senza eccessive micromisure,
è rimasto vano.
( da "Giorno, Il
(Nazionale)" del 16-12-2007)
IL BILANCIO DELLO STATO LA CAMERA HA VARATO LA
MANOVRA, RESTA L'ULTIMO PASSAGGIO AL SENATO Via alla Finanziaria, tagli
all'Ici e alle tasse ? ROMA ? DUECENTO EURO di sconto sulla prima casa, un
bonus per le famiglie numerose, riduzione delle tasse sulle imprese, ma anche
un nuovo garante per i prezzi e l'class="hilite">arrivo
della class="term">class
class="term">action anche in Italia.
Per non dire del taglio da 5 a
2 anni dei tempi di prescrizione delle multe. Sono queste alcune delle
novità che arrivano con la finanziaria 2008, approvata ieri sera dalla
Camera, e che la prossima settimana, con la seconda lettura del Senato,
dovrebbero incassare il via libera definitivo del Parlamento. COME SEMPRE il
capitolo più sostanzioso è quello fiscale. E qui si ritrova
innanzitutto il taglio dell'Ici, che è dell'1,33 per mille, con un
beneficio massimo di 200 euro. Escluse le ville e i castelli. Aumenta del
10%, invece, il massimo detraibile per i mutui sulla prima casa. E chi
è in difficoltà con il pagamento delle rate potrà
ottenere una sospensione dei pagamenti per due volte e per un periodo totale
massimo di 18 mesi. Il pacchetto famiglia comprende anche: un bonus di 1.200
euro per i nuclei con più di 4 figli a carico; stanziamenti aggiuntivi
per la costruzione di asili nido, con il rifinanziamento degli sconti Irpef
sulle rette. Mentre altri sconti fiscali sono previsti sugli affitti per gli
inquilini a basso reddito e per i giovani che lasciano la casa di amma e
papà (cosiddetto bonus bamboccioni). Prorogati, quindi, al 2008 gli
incentivi per le ristrutturazioni immobiliari e il bonus energia del 55% su
pannelli solari e nuove caldaie. I vantaggi fiscali per le imprese riguardano
la riduzione dell'aliquota Ires dal 33% al 27,5% e di quella Irap dal 4,25%
al 3,9%. Non solo: per le piccole imprese arriva il cosiddetto forfettone.
Mentre torna il bonus Sud per gli imprenditori che assumono lavoratori a
tempo indeterminato. Il capitolo consumi è, invece, una novità
rilevante. Resta la class="term">class class="term">action,
introdotta al Senato. Ma avrà un filtro per impedire abusi di questa
nuova forma di tutela per i consumatori. Contro il caro benzina il governo
potrà sterilizzare gli aumenti dei prezzi dei carburanti. E contro il
caro prezzi in generale fa la sua comparsa sulla scena Mister prezzi, ovvero
il garante per la sorveglianza dei prezzi e delle tariffe. Il tesoretto,
invece, sarà destinato a un fondo per la riduzione della pressione
fiscale sui dipendenti, che pagheranno meno tasse anche sul Tfr. I precari
della pubblica amministrazione, a loro volta, potranno conquistare il posto
fisso se hanno già alle spalle tre ani di contratto. IL FRONTE
sicurezza si arricchisce (si fa per dire) di più volanti e mezzi
antincendio: la manovra stanzia 190 milioni. Cento i milioni per i Canadair.
Arrivano aiuti pro-sicurezza per tabaccai e commercianti, ma anche per
diffondere l'utilizzo della moneta elettronica. E' una prima volta o quasi
anche per il fronte dei tagli ai costi della politica. Dalla prossima
legislatura il numero dei ministri non potrà superare quota 12. Lo
stipendio di senatori e deputati è bloccato per 5 anni. Stop agli
adeguamenti automatici. Il tetto per lo stipendio dei manager pubblici viene
fissato a quota 270mila euro, pari a quello del primo presidente di
Cassazione. Possibili 25 deroghe, ma non solo. Per Bankitalia e le Autorità
la soglia è doppia. r. r. - -->.
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del
16-12-2007)
Nazionale pag. 2 ROMA Sconto di 200 euro per l'Ici
sulla prima casa, bonus per le famiglie numerose, riduzion ROMA Sconto di 200
euro per l'Ici sulla prima casa, bonus per le famiglie numerose, riduzione
delle tasse sulle imprese. Ecco alcune novità della Finanziaria
congedata ieri dalla Camera, in attesa del sì definitivo del Senato
entro la settimana. SCONTO ICI. Taglio dell'1,33 per mille, per un massimo di
200 euro. Esclusi ville e castelli. MUTUI. Aumenta del 10 per cento il
massimo detraibile per i mutui prima casa. Chi è in difficoltà
con il pagamento delle rate potrà avere una sospensione delle rate per
due volte. BONUS. 1.200 euro per le famiglie con più di 4 figli. CLASS
ACTION. L'azione collettiva di
fronte alla giustizia, avrà un "filtro" per impedire abusi
di questa nuova forma di tutela per i consumatori. MISTER PREZZI. Arriva il
garante per sorvegliare prezzi e tariffe. ASILI NIDO. Per costruirli, ci
saranno 90 milioni. SCONTI PER INQUILINI. Detrazione Irpef sugli
affitti: 300 euro per redditi fino a 15.493,71 euro; 150 fino a 30.987,41.
GIOVANI. Lo sconto sugli affitti sarà più alto per i giovani
che lasciano la casa di famiglia. RISTRUTTURAZIONI. Prorogati incentivi e
bonus (55 per cento) su pannelli solari e caldaie. MULTE. Tempi di prescrizione
ridotti da 5 a
2 anni. IRES. Dal 33 per cento al 27,5. IRAP. Dal 4,25 per cento al 3,9.
BONUS SUD. Per chi assume a tempo indeterminato, credito di imposta di 333
euro al mese a lavoratore. CARO BENZINA. Il governo, con un decreto
trimestrale, potrà sterilizzare gli aumenti. LAVORO DIPENDENTE. Il
tesoretto va al fondo per la riduzione delle tasse sui dipendenti. TFR.
Scendono le tasse sul tfr. SICUREZZA. La manovra stanzia 190 milioni.
Previsti aiuti per le telecamere per bar e tabaccai. MINISTRI. I ministri non
potranno essere più di 12. INDENNITÀ PARLAMENTARI. Stipendio
bloccato per 5 anni.
( da "Unita, L'" del
16-12-2007)
Stai consultando l'edizione del LA STORIADue mesi e
mezzo consumati nella dura battaglia tra soldi che si spendono e soldi che
mancano Dall'attacco dei burosauri al bonus del cocopro Due mesi e mezzo di
voti, di numeri, di più (o meno) tasse, di coperture da reperire. E
soprattutto due mesi e mezzo di ricatti, minacce, strappi. Non tutti
politici, non tutti immediatamente evidenti. Anzi. I "burosauri"
hanno fatto molto dietro le quinte. Il primo a ingaggiare un braccio di ferro
è stato il ragioniere generale dello Stato. Mario Canzio si è
impuntato (onore alla meticolosità da grand commis) su una copertura
dell'effetto di cassa per circa 300 milioni. Solo chi sta dentro le stanze
inaccessibili della Ragioneria sa che vuol dire "effetto di cassa",
e sa anche che si tratta di flussi finanziari suscettibili di variazioni. Ma
il ragioniere si impunta: quei 300 milioni per lui mancano, devono essere
reperiti. Il guaio è che si impunta anche il ministro Tommaso
Padoa-Schioppa, sostendendo il contrario anche in Aula. Hanno ragione tutti e
due e tutti e due si irrigidiscono. Intanto i giornali si riempiono di
titoloni sul "buco" della Finanziaria. Per gli addetti ai lavori il
braccio di ferro è evidente sotto l'apparente tecnicalità. Alla
fine è il ministro che è costretto a cedere, visto che le carte
hanno bisogno della bollinatura del ragioniere per poter procedere. Ma i
tira-e-molla non finiscono qui. Al Senato esplodono i diniani. "Non
votiamo se si conferma l'assunzione dei precari della pubblica
amministrazione", ripetono ad ogni passo. E non è l'unico
aut-aut. C'è anche quello di Roberto Manzione, che non vota se non c'class="hilite">è la class="term">class class="term">action.
E poi ci sono i socialisti, che non votano se non c'è il bonus per i
co.co.pro. E poi, e poi... al Senato è una rincorsa all'ultimo
"non voto". Solo con un lavoro certosino si rimettono assieme i
pezzi. I precari vengono assunti, ma con "paletti" precisi: tre
anni d'anzianità di servizio e un esame d'ingresso. La class="term">class class="term">action sfonda grazie all'errore
(errore?) di un senatore di Fi, con le defezioni di Dini e altri pezzi di
maggioranza. Intanto nelle retrovie esplode la guerra del "tetto"
ai manager e dirigenti pubblici. Le riunioni di maggioranza sono infuocate:
finisce tutto con una mediazione che allarga le maglie per le authority
indipendenti e altre 25 figure da definire in un decreto, per cui il tetto
non si ferma a 274mila euro annui ma al doppio. Le partite sulla pubblica
amministrazione non finiscono qui. C'è il caso degli idonei nelle
graduatorie dei concorsi per l'agenzia delle entrate. Vorrebbero essere
assunti, ma la resistenza è forte. Pare che anche qui ci sia stato un
braccio di ferro: pare che Massimo Romano abbia minacciato di dimettersi
perché vuole un nuovo concorso, più rigido. La mediazione arriva
all'ultimo minuto. Sarà assunta una parte di idonei e una parte di
nuovi con una selezione più mirata. Gli altri idonei andranno alle
Dogane. nelle ultime ore si scioglie anche l'ultimo nodo, quello del bonus ai
co.co.pro. I socialisti sono agguerriti, visto che il governo non li ha
accontentati nel provvedimento del welfare. E nella stesura finale del
maxi-emendamento ottengono la misura. b. di g.
( da "Unita, L'" del
16-12-2007)
class="hilite">Stai
consultando l'edizione del Azione risarcitoria importata dal modello
giuridico americano. È stato previsto un "filtro" da parte
del tribunale per l'ammissione delle domande. Diverse le associazioni che
potranno sfruttare questa possibilità. Class class="term">action.
( da "Unita, L'" del
16-12-2007)
Stai consultando l'edizione del Con sedici miliardi
verso l'ultimo voto La manovra 2008 passa alla Camera e attende in settimana
il verdetto definitivo del Senato di Bianca Di Giovanni/ Roma VERSO IL VARO
Dopo i tre voti di fiducia è arrivato anche il sì alla
Finanziaria dall'Aula della Camera con 296 sì e 92 no. Ora il testo
torna in Senato per la terza lettura, da cui non ci si aspettano ulteriori
modifiche. La manovra lievita dai circa 11 miliardi iniziali ai circa 16
finali: ma gran parte delle risorse aggiuntive servono ad abbattere il carico
fiscale, tra bonus per le famiglie numerose (1.200 euro per chi ha 4 figli),
eliminazione del ticket sanitario, Le nuove misure sono in gran parte
finanziate con tagli, anche se compare un aggravio di 400 milioni sui
tabacchi. Gli ultimi malumori nella maggioranza riguardano i fondi
all'editoria e le risorse per la Visco Sud nel 2009 utilizzate per coprire il
5 per mille. Ma per ambedue queste voci il governo si è impegnato a
ristabilire i fondi. Molte le misure in favore dei consumatori, da
"Mister Prezzi" class="hilite">alla
class="term">class
class="term">action (la
possibilità del ricorso collettivo), agli sgravi sull'accise della
benzina. Ma la colonna portante della manovra 2008 è la casa. Con il
decreto collegato si è ricominciato a finanziare l'edilizia popolare.
Con la Finanziaria si abbatte l'Ici sulla prima casa per gran parte delle
famiglie (uno sconto aggiuntivo di 200 euro per tutti escluse le ville) e si
prevedono sgravi Irpef di 300 euro annui (fino a 15mila euro di reddito
annui) o di 150 (da 15mila a 30mila euro di reddito) per chi vive in affitto.
Lo sgravio si moltiplica per i giovani tra i 20 e i 30 anni: godranno di uno
sgravio di quasi mille euro annui se il reddito non supera i 15.493 euro
annui. Molto corposo il pacchetto fiscale per le imprese. Ires e Irap si
abbassano, mentre si allargano le basi imponibili. Una manovra che fa
rientrare l'Italia nella media europea. Per i piccoli (i contribuenti
marginali che non superano i 30mila euro annui) passa il forfettone,
cioè un'aliquota fissa (20%) che consente di risparmiare le spese per il
commercialista. Ai lavoratori dipendenti sarà destinato il futuro
maggior gettito che non servirà per correggere il deficit. La Camera
ha istituito un fondo ad hoc che riceverà le risorse. Decisa anche una
diminuzione del prelievo sul Tfr accantonato in azienda. Quella del 2008
è anche la prima finanziaria che inizia a tagliare la spesa pubblica.
Si avviano misure sulle comunità montane, sui compensi ai consiglieri
comunali e circoscrizionali. Introdotto anche il taglio dei ministri, che varrà
però solo dla prossimo governo. Il limite massimo sarà di 12
ministri e viene introdotto un tetto di 60 componenti per l'intera compagine
governativa. Verranno soppressi gli Enti d'ambito per il servizio idrico
integrato e il servizio di gestione integrata dei rifiuti. Si tratta di
300-400 enti in tutta Italia. Si stabilizzano i precari della pubblica
amministrazione e si dispone un tetto ai compensi dei dirigenti. Gli enti
locali avranno regole più stringenti per sottoscrivere titoli
derivati.
( da "Stampa, La" del
16-12-2007)
Via libera della Camera, ora torna in Senato
[FIRMA]ALESSANDRO BARBERA ROMA La Finanziaria per il 2008 è a un passo
dal traguardo finale. Ieri sera, dopo tre mesi di discussioni, divisioni,
trappole e modifiche, è arrivato il sì della Camera. O meglio,
sono arrivati tre sì per altrettanti "maxiemendamenti" ad
una manovra che assomiglia solo vagamente al testo che a fine settembre era
uscito dal Consiglio dei ministri: allora valeva 10,7 miliardi. Il primo
passaggio al Senato l'ha fatta salire a 12,9, ora ha raggiunto la soglia dei
16,3 miliardi. Secondo il Tesoro l'aumento dell'entità della manovra
dovrà essere finanziato con nuove entrate solo per 400 milioni. Soldi
che arriveranno in parte con il ritocco del prezzo delle sigarette. Al via
libera definitivo manca l'ultima "navetta" di Palazzo Madama. I
regolamenti parlamentari parlano chiaro: quel voto sarà un sì o
un no a scatola chiusa, senza possibilità di nuove modifiche. Fra
giovedì e venerdì ci sarà un voto per ciascuno dei tre
maxiemendamenti, come alla Camera. Sabato è atteso il via libera
definitivo al protocollo sul Welfare. Se arriverà anche quest'ultimo
sì, il premier consumerà il secondo panettone consecutivo
all'ultimo piano di Palazzo Chigi. "E' andata bene, andiamo
avanti", dice esausto il premier, dal primo pomeriggio in aula per
seguire passo passo i voti decisivi della manovra. Con il via libera alla Finanziaria
per il 2008, dal primo gennaio entreranno in vigore tutte le misure di cui si
è parlato in questi mesi: dal taglio di Ires e Irap, allo sconto
sull'Ici fino a 200 euro per la prima casa, fino al bonus per le famiglie con
più di quattro figli a carico. Sale del 10% la detraibilità
delle spese per i mutui, aumentano di 90 milioni le risorse a favore della
costruzione di nuovi asili nido. Arriverà "Mr Prezzi" class="hilite">per vigilare (forse) sugli
abusi dei negozianti, e la "class="term">class class="term">action"
all'italiana, l'azione collettiva di risarcimento
contro le imprese. Tra ieri e oggi la maggioranza è stata costretta al
tour de force. Per tenere a bada gli scontenti sono stati votati 418 ordini
del giorno: impegni generici su provvedimenti da prendere in futuro. Uno di
questi, voluto dall'estrema sinistra e votato ieri, chiede l'esenzione totale
dal pagamento dell'Ici per le case possedute dagli enti di edilizia popolare.
Venerdì sera si è consumato un duro scontro sui tagli alla ricerca,
comparsi a tempo scaduto nel maxiemendamento del governo e che hanno fatto
imbestialire Fabio Mussi: in tutto 92 milioni di euro. L'odiato taglio
sarebbe nato dalla necessità di finanziare varie micromisure (questo
il termine elegante per definire gli emendamenti di spesa a pioggia) rimaste
senza copertura e i trenta milioni necessari a tenere a bada i camionisti
inferociti dal caro-gasolio. Altri cinque milioni li ha persi l'editoria: il
taglio dell'1% alla tabella C del ministero del Tesoro ha ridotto le risorse
a favore dei giornali. Taglia di qua, aggiusta di là, ogni piccola
modifica ha acceso gli animi di qualche lobby. Quella trasversale dei
deputati del Sud ha protestato contro il taglio agli sconti fiscali nel
Mezzogiorno, altri hanno protestato per il taglio ai fondi per l'edilizia
pubblica: in questo caso il governo si è scusato per "l'errore in
sede di stesura del testo". A tutti il relatore Michele Ventura ha
promesso di porre rimedio con il decreto "milleproroghe" di fine
anno.
( da "Stampa, La" del
16-12-2007)
class="hilite">I
tagli Nel mirino politica e benzina Consumatori Introdotta la class="term">class class="term">action con un filtro per
impedire abusi. Prevista la sterilizzazione in caso di aumento della benzina
e introdotta la figura di "Mister Prezzi", garante per la
sorveglianza dei prezzi e delle tariffe.
( da "Corriere della
Sera" del 16-12-2007)
class="hilite">Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia - data: 2007-12-16 num: - pag: 31
categoria: BREVI Class Action Da giugno l'azione collettiva
Sbarca in Italia, sul modello Usa, la possibilità per le associazioni
dei consumatori di fare cause collettive contro le imprese, banche e
compagnie assicuratrici comprese.
( da "Corriere della
Sera" del 16-12-2007)
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Economia -
data: 2007-12-16 num: - pag: 31 categoria: REDAZIONALE Finanziaria al
traguardo, sì della Camera Adesso passa alla prova del Senato. Prodi
soddisfatto. Aziende, tagli alle imposte Non esclusa la possibilità
che venga messo a punto un maxi emendamento di fine anno ROMA - La
Finanziaria da 16,3 miliardi di euro è stata definitivamente approvata
dalla Camera. I voti a favore sono stati 296, 92 i contrari e un astenuto, class="hilite">Stefano Pedica dell'Italia dei
Valori per protesta contro la class="term">class class="term">action.
Alla votazione finale ha partecipato anche il presidente del Consiglio Romano
Prodi giunto in aula alle 16 quando erano in corso le votazioni sugli ordini
del giorno. E dopo il sì non ha nascosto soddisfazione: "Bene
andiamo avanti". Da settimana prossima il testo verrà esaminato
al Senato per il via libero definitivo con lo stesso schema che prevede la
fiducia su tre maxi-emendamenti. Nel corso dell'ultima giornata di lavori a
Montecitorio il governo è stato battuto in aula su un ordine del
giorno presentato da Maurizio Acerbo di Rifondazione per impegnare
l'esecutivo a esentare dal pagamento dell'Ici per le case popolari gli enti
per l'edilizia residenziale pubblica. L'assemblea, infatti, con 229 voti e
favore e 218 contrari, ha approvato il testo con i voti del Pdci e de Prc ai
quali si sono aggiunti quelli del centrodestra. La manovra approvata ieri
è sostanzialmente definitiva e, dal punto di vista dei conti pubblici,
prevede nel 2008 un disavanzo in calo al 2,2% rispetto al 2,4% del 2007. Il
debito pubblico dovrebbe attestarsi al 103,5% contro il 105% del 2007 per
scendere sotto la fatidica soglia del 100% nel 2010. Ottimistiche le stime
sulla crescita del Prodotto interno lordo (Pil) fissate per l'anno prossimo a
1,5%. I passi più qualificanti della Finanziaria riguardano il calo
delle imposte di quasi cinque punti per le imprese, l'introduzione dell'azione
legale collettiva (class="term">class class="term">action),
un fondo di 10 milioni di euro per aiutare le famiglie in difficoltà
per pagare i mutui, l'impegno a destinare l'extragettito fiscale per ridurre
le tasse ai lavoratori dipendenti e minori imposte sul Tfr. Non sono mancate
critiche finali dalla stessa maggioranza. Per Titti Di Salvo, capogruppo di
Sinistra democratica alla Camera "ci sono molte novità positive
ma è mancata una svolta, ne parleremo alla verifica di gennaio".
Il ministro Francesco Rutelli e, di spalle, il viceministro Vincenzo Visco
con il ministro Tommaso Padoa-Schioppa Roberto Bagnoli.
( da "Messaggero, Il" del
16-12-2007)
Di PIETRO PIOVANI ROMA La Finanziaria approvata ieri
dalla Camera non è una Finanziaria qualsiasi. Per la prima volta da
quindici, forse venti anni, la "legge per l'approvazione del bilancio
annuale" non chiede soldi agli italiani. Al contrario prevede meno tasse
per i proprietari di casa, per gli inquilini, per chi paga il mutuo, meno
tasse per i lavoratori dipendenti che incassano la liquidazione, meno tasse e
pratiche più semplici per i lavoratori autonomi e per le imprese,
aiuti ai cittadini meno abbienti e alle famiglie numerose. E ancora incentivi
per cambiare le finestre di casa, per cambiare il frigorifero, per installare
pannelli solari, per rottamare le caldaie. Il motivo per cui quest'anno si può
fare ciò che negli anni passati sembrava impossibile è
semplice: l'enorme e imprevista crescita del gettito fiscale incamerato dallo
Stato, per ragioni in parte conosciute (le misure anti-evasione) e in parte
ancora ignote. Secondo le previsioni del Tesoro, il prossimo anno l'erario
incasserà circa 7 miliardi in più rispetto alle previsioni,
già molto ottimistiche. Con una parte di questa cifra si aggiusteranno
i conti pubblici, portando il deficit al 2,2% del pil (cioè la metà
del deficit registrato l'anno scorso). La parte restante viene invece
redistribuita ai contribuenti e alle imprese, sotto varie forme: sgravi
fiscali, aiuti ai cittadini meno abbienti, investimenti in opere pubbliche.
Il governo e il Parlamento hanno scelto di adottare tanti piccoli interventi
anziché concentrare le risorse su poche misure molto visibili. La
quantità e la varietà degli interventi è quasi infinita.
Uno dei capitoli più ricchi riguarda la casa: l'Ici sull'immobile di
abitazione dal prossimo anno sarà alleggerita, anzi per il 40% dei
proprietari l'imposta sarà di fatto azzerata. La quota di interessi
sul mutuo che si può detrarre dall'Irpef sarà incrementata, gli
inquilini di reddito medio-basso (fino a 31 mila euro di imponibile) potranno
detrarre dalle tasse una parte dell'affitto. Ci sono sconti fiscali per i
giovani under 30 (i famosi "bamboccioni" di Padoa Schioppa) che
mettono su casa per conto proprio: mille euro o 500 euro di sgravio annuo, a
seconda del livello di reddito. Quanto agli anziani, c'è l'abolizione
del canone Rai per i pensionati a basso reddito che hanno passato i 75 anni
di età. Poi c'è il capitolo dedicato alle semplificazioni
fiscali per le imprese e i lavoratori autonomi. Diminuiscono le aliquote di
Ires e Irap, cercando di ripetere l'operazione già compiuta in
Germania dal governo di Angela Merkel. Ma soprattutto si sfoltiscono gli
obblighi amministrativi. In particolare per i piccoli imprenditori e per i
lavoratori autonomi al di sotto dei 30 mila euro di fatturato annuo si apre
la grande opportunità dell'aliquota unica, il cosiddetto
"forfettone": un'imposta secca al 20% che ingloba tutto, l'Irpef,
l'Iva, l'Irap, senza più obbligo di mantenere libri contabili. Questo
per quanto riguarda il fisco. Sul fronte dei tagli alle spese pubbliche
invece nella Finanziaria sono previste riduzione di sprechi, la cui efficacia
andrà verificata. Prevista tra l'altro abolizione di enti inutili, e
qualche limitazione agli incarichi politici. class="hilite">Infine
una delle norme più innovative, e più discusse nelle ultime
settimane: l'introduzione della class="term">class class="term">action,
cioè delle azioni legali collettive intentate da gruppi di cittadini
per farsi risarcire dei danni subiti da industrie, società, banche.
( da "Repubblica, La" del
16-12-2007)
Economia Finanziaria, via libera della Camera Tagli
Ici, class="term">class
class="term">action e Mr. Prezzi.
Prodi: bene, andiamo avanti Ora la manovra al Senato per l'ok finale. Governo
battuto su un odg di Rifondazione ROBERTO PETRINI ROMA - "E' andata
bene, si va avanti". La Finanziaria 2008 ottiene il penultimo via libera
dall'assemblea di Montecitorio - che ha approvato ieri sera l'intero
provvedimento con 296 voti a favore e 92 contrari - e il premier commenta
soddisfatto. Ora la manovra torna nuovamente al Senato dove sarà
approvata in settimana senza ulteriori variazioni. Dal taglio all'Ici,
all'arrivo della class="term">class class="term">action,
dall'intervento sui costi della politica alla abolizione dei ticket sulla
diagnostica, sono molte le novità che si profilano per il prossimo
anno. Ad animare la seduta la bocciatura del governo su un ordine del giorno di
Rifondazione che impegna l'esecutivo ad esentare dal pagamento dell'Ici gli
enti di edilizia popolare e l'astensione del deputato Stefano Pedica dell'Idv
che ritiene la class="term">class class="term">action
una "legge monca". Per il resto una sterminata fila di ordini del
giorno (oltre 400): da quello di Pedrini (Idv) sul tetto di stipendio ai
manager pubblici a quello sulla limitazione di velocità delle auto
(Sd), dalla istituzione di un numero verde di emergenza per gli italiani in
vacanza all'estero (An) a quello sul completamento della ricostruzione nelle
Marche (Alessandro Forlani, Udc). In un percorso che non ha incontrato veri e
consistenti ostacoli durante il passaggio parlamentare, fanno notizia tre
errori materiali nelle tabelle che costringono a convocare il Comitato dei
Nove e il Ragioniere generale dello Stato Mario Canzio. Per il resto la
Finanziaria arriva appesantita al traguardo: gli articoli sono saliti da 97 a 213 (trasformati in
1.201 commi). Ma anche la manovra lorda è salita da 10,7 a 16,3 miliardi dopo
il passaggio nei due rami del Parlamento. Molte le micromisure, ma l'impianto
resta tale da consentire il raggiungimento degli obiettivi di deficit-Pil
concordati con Bruxelles. Gli interventi della manovra si vedranno nelle
tasche degli italiani fin dal prossimo anno: per la prima volta c'è un
taglio consistente dell'Ici (200 euro) per tutti i proprietari di prima casa,
detrazioni arrivano per chi è in affitto e per i giovani. Impegno per
un taglio delle tasse al lavoro dipendente. Tagli anche a Ires e Irap.
Consistente il pacchetto che attiene al rapporto consumatori-mercato: arriva
la class="term">class
class="term">action, cioè la
possibilità per i cittadini di rivalersi collettivamente per i danni
subiti, più chiara la possibilità di cambiare mutuo e banca
(inoltre chi è in difficoltà potrà ottenere una
sospensione del pagamento). Istituito Mr.Prezzi che terrà sotto
controllo anche la tariffe denunciando i fenomeni negativi all'Antitrust,
sterilizzati gli aumenti della benzina. Per i ceti deboli c'è il bonus
di 150 euro (contenuto nel decreto collegato alla Finanziaria), per la
famiglia la detrazione di 1.200 euro dal quarto figlio in poi, per il
servizio sanitario viene prorogata l'abolizione del ticket sulla diagnostica.
Un pacchetto sui costi della politica entra per la prima volta in una
Finanziaria: gli stipendi dei parlamentari saranno congelati per cinque anni,
il numero dei ministri dovrà scendere a dodici, i manager pubblici e
gli alti burocrati non potranno guadagnare (salvo alcune deroghe) più
di 274 mila euro lordi all'anno. Meno forte del previsto la sforbiciata alle
Comunità montane: decideranno le Regioni come ridurle. Forte
l'attenzione ai temi ecologici, verso la stabilizzazione di molti precari
dello Stato.
( da "Giornale.it, Il" del
16-12-2007)
Di Redazione - domenica 16 dicembre 2007, 07:00 L'Aula
della Camera ha approvato la legge Finanziaria. Il testo, su cui
venerdì il governo ha incassato la fiducia, ora torna al Senato. I
voti a favore sono stati 296, 92 quelli contrari. Stefano Pedica dell'Idv si
è astenuto in dissenso dal suo gruppo per class="hilite">protestare
sul sistema di funzionamento della class="term">class class="term">action
che è una "legge monca". Al voto hanno partecipato fra gli
altri il presidente del Consiglio Romano Prodi ed i vicepremier Francesco
Rutelli e Massimo D'Alema. Il Consiglio dei ministri ha contestualmente
approvato la nota di variazione al bilancio dello Stato, aggiornata con le
variazioni portate al testo della manovra. La nota è stata quindi
inoltrata alla presidenza della Camera cha la invierà alla Commissione
bilancio per la valutazione.
( da "Corriere.it" del
16-12-2007)
LA MANOVRA, DA 16 MILIARDI DI EURO, ora torna al
SENATo Finanziaria, sì della Camera Il testo, su cui il governo ha incassato
la fiducia, ora torna al Senato per l'approvazione definitiva ROMA - Con 206
sì, 92 no e 1 astenuto l'Aula della Camera ha approvato la manovra da
16 miliardi, dopo che ieri il governo ha incassato la fiducia sui tre
maxiemendamenti. Ora il testo torna al Senato per l'approvazione definitiva.
"E' andata bene, adesso andiamo avanti" è stato il commento
a caldo del premier Romano Prodi lasciando Montecitorio dopo il via libera.
LE NOVITA' - Duecento euro di sconto sulla prima casa, un bonus per le famiglie
numerose, riduzione delle tasse sulle imprese, ma anche un nuovo garante per
i prezzi e l'class="hilite">arrivo
della class="term">class
class="term">action anche in Italia.
Sono queste alcune delle novità (leggi la scheda) che arrivano con la
finanziaria 2008 e che la prossima settimana dovrebbero incassare il via
libera definitivo del Senato. La novità più rilevante è
che la Finanziaria dal momento del varo è cresciuta, non solo di
articoli e commi, ma anche del suo spessore economico. Uscita da Palazzo
Chigi che valeva poco più di 10 miliardi, la Finanziaria approvata
dall'Aula della Camera è giunta a 16 miliardi di euro, tre aggiunti al
Senato e altrettanti nel passaggio in Commissione Bilancio alla Camera. Si
tratta, però, di una dimensione lorda: la correzione del deficit resta
ferma a 11 miliardi.Le nuove spese deliberate da Camera e Senato, sottolinea
il governo, sono state coperte essenzialmente con altri tagli di spesa, e
solo in parte con nuove entrate (alla Camera 400 milioni da evasione e accise
sul tabacco). POLEMICHE - Sono proprio i nuovi tagli, però, ad aver
creato i più forti malumori nella maggioranza. Il ministro
dell'Università, Fabio Mussi, ha per esempio scoperto una sforbiciata
di 92 milioni al fondo di finanziamento ordinario degli atenei, investito in
pieno dai Tir degli autotrasportatori in rivolta, ai quali il governo ha
concesso in extremis, inserendolo nella Finanziaria, un aiuto di 30 milioni
di euro. Mussi è preoccupato e chiede "rassicurazioni pubbliche e
immediate da Romano Prodi e da Tommaso Padoa-Schioppa". Polemiche dure
anche per la decurtazione dello stanziamento per le agevolazioni fiscali alle
imprese nel Sud, benché il vice ministro allo Sviluppo Sergio D'Antoni abbia
assicurato che i fondi saranno resi disponibili anche per il 2007 non appena
ci sarà l'ok della Ue. stampa |.
( da "Corriere.it" del
16-12-2007)
FISCO E FAMIGLIA SCONTO ICI A TUTTE LE PRIME CASE,
TRANNE VILLE - Il taglio sull'imposta è dell'1,33 per mille e il
beneficio potrà essere al massimo di 200 euro. Questo sconto si
aggiunge però a quello già esistente pari a 103,29 euro.
Escluse sole ville e castelli. MUTUI - Aumenta del 10% il massimo detraibile
per i mutui sulla prima casa. Chi è in difficoltà con il
pagamento delle rate potrà ottenere una sospensione del pagamento
delle rate per due volte e per un periodo totale massimo di 18 mesi. BONUS
FAMIGLIE NUMEROSE - 1.200 euro per le famiglie con più di 4 figli a
carico, anche se i genitori sono separati. ASILI NIDO - Per costruirne di
nuovi ci saranno 90 milioni di euro. Rifinanziati gli sconti Irpef sulle
spese per le rette. SCONTI PER INQUILINI - Arriva una detrazione Irpef sugli affitti
per gli inquilini a basso reddito (300 euro per redditi fino a 15.493,71 euro
e 150 per redditi fino a 30.987,41). BONUS BAMBOCCIONI- Lo sconto sugli
affitti sarà più alto per i giovani tra i 20 e i 30 anni che
lasciano la casa di mamma e papà (991,60 euro per i redditi fino a
15.493,71 euro). RISTRUTTURAZIONI ED ECO CASE - Vengono prorogati per il 2008
gli incentivi per le ristrutturazioni immobiliari e il bonus energia del 55%
su pannelli solari e nuove caldaie. RICCOMETRO ANTI FURBI - Il Riccometro
(Isee) diventa a prova di furbi. Sarà compilato on-line dall'Agenzia
delle Entrate che verificherà i dati in proprio possesso e farà
controlli. MULTE PAZZE, PRIMA IN PRESCRIZIONE - Tempi di prescrizione
più corti per la riscossione delle multe. Si va da 5 a 2 anni. FISCO E IMPRESA
GIÙ IRES - L'aliquota scende dal 33% al 27,5%. Diventa più
morbida, rispetto alla versione iniziale prevista dal governo, la disciplina
sulla indeducibilità degli interessi. IRAP DAVVERO REGIONALE -
Riduzione dell'aliquota Irap dal 4,25% al 3,9%. Le deduzioni Irap
riconosciute per le piccole imprese e per lavoratori autonomi salgono a quota
9.500 euro. Ok al forfettone per autonomi e professionisti. TORNA BONUS SUD -
Per gli imprenditori che assumono a tempo indeterminato arriva un credito di
imposta di 333 euro al mese a lavoratore (416 in caso di
lavoratrici). 5XMILLE - Il tetto di spesa per il 2008 da destinare al
volontariato, alle Onlus e alla ricerca viene portato da 250 a 400 euro. Per il 2009
sono stanziati 380 milioni. class="hilite">CONSUMI
CLASS ACTION - Avrà un filtro per impedire abusi di questa nuova forma
di tutela per i consumatori. CARO BENZINA - Il governo, attraverso un decreto
trimestrale, potrà sterilizzare gli aumenti dei prezzi dei carburanti.
MISTER PREZZI - Arriva il garante per la sorveglianza dei prezzi e delle
tariffe. BUONI VACANZA - Lo Stato darà una mano ai più poveri.
LAVORO, SANITÀ E SICUREZZA MENO TASSE SU LAVORO DIPENDENTE - Il
"tesoretto" sarà destinato a un fondo per la riduzione della
pressione fiscale sui dipendenti. TFR, MENO TASSE - L'aliquota che ora
è al 23% scende, anche se non al 18% come si pensava. POSTO FISSO AI
PRECARI DA 3 ANNI - Dovranno avere maturato il requisito entro il 28
settembre 2007 e comunque dovranno superare un concorso di selezione. Esclusi
i portaborse e i ricercatori universitari o di enti di ricerca. BUONI PER I
CO.CO.PRO - L'obiettivo è favorire il reingresso nel mondo del lavoro
dei lavoratori a progetto. NUOVI FONDI PER SICUREZZA - Più volanti e
mezzi antincendio: la manovra stanzia 190 milioni. Cento i milioni per i
canadair. TABACCAI E BAR, RISORSE PER TELECAMERINE - Arrivano aiuti
pro-sicurezza ma anche per diffondere l'utilizzo della moneta elettronica.
TICKET SU DIAGNOSTICA, VIA ANCHE NEL 2008 - Si conferma l'abolizione del
ticket di 10 euro sulle visite specialistiche. La spesa è di 834
milioni di euro. COSTI POLITICA TAGLI A MINISTRI - Dalla prossima legislatura
il numero dei ministri non potrà superare quota 12. INDENNITÀ
PARLAMENTARI: lo stipendio di senatori e deputati è bloccato per 5
anni. Stop agli adeguamenti automatici. TETTO STIPENDI MANAGER, PER
BANKITALIA È DOPPIO - Il tetto per lo stipendio dei manager pubblici
viene fissato a quota 270mila euro, pari a quello del primo presidente di
Cassazione. Possibili 25 deroghe, ma non solo. Per Bankitalia e le
Autorità la soglia è doppia. COMUNITÀ MONTANE - Arriva
una sforbiciata al numero delle comunità montane, ai componenti degli
organi di gestione e alle rispettive indennità. A decidere i dettagli
saranno le Regioni. INFRASTRUTTURE AUTOTRASPORTO - Più fondi, pari a
70 milioni in 3 anni, e riforma dell'accesso al mercato. La liberalizzazione
viene resa un pò più difficile con l'introduzione di alcuni
paletti. Le risorse per il settore nel 2008 ammontano a 225milioni di euro.
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE - In arrivo 614 milioni per il 2008, 651 milioni
per il 2009 e 651 nel 2010. stampa |.
( da "Quotidiano.net" del
16-12-2007)
Mobile email stampa IMMIGRAZIONE Decreto flussi, via
al 'click-day': già 353mila le domande on-line I lavoratori piu'
richiesti provengono dal Marocco (97.085 domande), seguiti da Bangladesh
(55.070), Moldavia (31.286), Pakistan (27.531), Egitto (18.833), Filippine
(21.805), Albania (28.564), Sri Lanka (21.966) Commenta Home Politica prec
succ ROMA, 15 dicembre 2007 - Il sistema informatico del ministero
dell'Interno ha ricevuto 352.955 domande di assunzione di lavoratori
extracomunitari "pervenute con successo": 158.572 quelle inviate da
privati, 186.322 quelle inviate da patronati e associazioni. A rendere noto
l'aggiornamento definitivo del "click day" previsto nell'ambito del
decreto flussi 2007 è il Viminale. Le domande di assunzione pervenute
per nazionalità sono: Marocco (97.085), Bangladesh (55.070), Moldavia
(31.286), Pakistan (27.531), Egitto (18.833), Filippine (21.805), Albania
(28.564), Sri Lanka (21.966), Tunisia (16.010), Senegal (14.836), Ghana
(18.057), Nigeria (5.889), Algeria (1.904), Somalia (159). Gli ingressi per
quest'anno sono fissati a 170 mila, con quote riservate in base ad accordi
bilaterali che impegnano l'Italia e determinati Paese e con una ripartizione
su base provinciale. Oggi andavano inviate esclusivamente le domande di
assunzione per qualsiasi tipo di professione (comprese le badanti) degli
immigrati dei Paesi con cui l'Italia ha sottoscritto accordi bilaterali:
Albania, Algeria, Bangladesh, Egitto, Filippine, Ghana, Marocco, Moldavia,
Nigeria, Pakistan, Senegal, Somalia, Sri Lanka, Tunisia. I posti a
disposizione in tutto sono quindi oggi 47mila, a fronte di oltre 350mila
richieste. Oltre 300mila rimarranno fuori,l'855, dentro solo il 15% delle
richieste. Il flusso è gestito a livello provinciale, precisa il
Viminale e se avanzeranno posti in alcune provincie verranno poi
risdistribuiti sul territorio. In ogni caso i nomi e le richieste restano nel
database a disposizione del ministero per regolare futuri flussi. Il sistema ha
gestito picchi di 9.600 connessioni al minuto. Fisiologico, dicono al
Viminale, che si possano verificare dei rallentamenti, ma tutto il sistema
funziona. Per chi vuole inoltrare la domanda, il ministero consiglia comunque
di rimanere connessi a internet fino alla conferma definitiva della ricezione
della domanda da parte del sistema e attendere la risposta di conferma di
ricezione della domanda, anche se dovesse superare i sessanta minuti. Il
sistema è stato tarato per reggere un flusso consistente di domande.
Segnalazioni di ritardi sono già arrivate, ma basta aspettare -
assicurano i funzionari - l'efficacia del cervellone è garantita, e in
ogni caso "è meglio che fare la fila alla posta, magari per tutta
la notte". Il Patronato Acli però già denuncia i
"gravi limiti della procedura telematica realizzata dal ministero
dell'Interno", e chiede già da ora di rivedere le graduatorie e
il varo di un nuovo decreto flussi." Il sistema si conferma tarato
più sull'invio individuale che su quello massiccio di associazioni e
patronati, che hanno riscontrato grandissime difficoltà nell'inoltre
delle domande", spiega una nota del patronato. In ogni caso l'attesa,
precisa il Viminale, non pregiudica in alcun modo la buona riuscita della
ricezione. Inoltre, aggiunge il ministero dell'Interno, il sistema riceve
automaticamente le domande inviate, secondo l'orario di invio. Se l'attesa
dovesse protrarsi si raccomanda di restare connessi e attendere in quanto il
sistema è stato tarato per reggere un flusso consistente di domande,
si legge in una nota. Importante è tenere presente le date di scadenza
per le singole tipologie di assunzione, oggi valevano solo le domande per
immigrati che ricadevano nell'applicazione di accordi bilaterali.
Martedì 18 dicembre dalle 8 andranno inviate le domande di lavoratori
domestici e di assistenza per immigrati di nazionalità che non
rientrano fra quote privilegiate. Venerdì 21 dicembre dalle 8 le
domande di tutti gli altri lavoratori, indipendentemente dall'occupazione e
dalla nazionalità e per le domande di conversione dei permessi di
soggiorno. L'ALLARME CODACONS "Una indagine immediata e una proroga dei
termini che scadono oggi". è quanto chiede il Codacons al
ministero dell'Interno per le migliaia di immigrati che potrebbero
regolarizzare la loro posizione e chiedere di venire nel nostro paese. Il
Codacons denuncia infatti che "sono pervenute tantissime segnalazioni
che denunciano una possibile interruzione di pubblico sevizio, visto che la
domanda deve essere spedita obbligatoriamente attaverso internet al sito del
ministero che non risece a riceverle visto l'imprevedivile afflusso massiccio
di domande". class="hilite">"i
impone una proroga del temine - afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi
- anche quello degli immigrati ad entrare nel paese legalmente è un
diritto assoluto che va tutelato, altrimenti potrebbe nascere la prima class="term">class class="term">action di stranieri contro lo
Stato italiano".
( da "Manifesto, Il" del
17-12-2007)
Tre miliardi in più nella manovra (ora sono
16,3); ma calano i fondi per la ricerca e i sindacati protestano per la
separazione tra Fs "redditizie" e di servizio sociale Francesco
Piccioni Tra voti di fiducia ed errori "materiali", tra riscritture
frettolose e proteste tacitate con promesse di "riparare" in altra
sede i guasti o le dimenticanze, la legge finanziaria è stata
licenziata dalla Camera e lunedì approva nuovamente al Senato.
Sarà "blindata", ovviamente: ovvero accompagnata da una
richiesta di voto di fiducia per evitare che sia corretta anche una sola
virgola, che imporrebbe un nuovo passaggio a Montecitorio e lo sforamento dei
tempi (va approvata entro il 31 dicembre, ma in realtà dovrà
andare in porto entro venerdì prossimo). La legge fondamentale dello
stato, quella che ogni anno ripartisce sacrifici e provvidenze, ha raggiunto
la dimensione monstre di 676 pagine, 1.201 commi scritti in un linguaggio
arcano per i più (per i continui rinvii ad altre leggi e
"successive modificazioni"), e 16,3 miliardi di euro. La cifra
è levitata, ma i conti pubblici non ne risentiranno. Il che suona come
una conferma indiretta delle voci che davano per certa l'esistenza di
"tesoretti" ben più consistenti di quelli annunciati
ripetutamente. Il temuto "assalto alla diligenza" è stato
perciò affrontato con la consapevolezza di avere le spalle ben
coperte, anche se facendo comunque il viso dell'arme ad ogni richiesta di
spesa. Hanno incredibilmente pagato dazio, ancora una volta, gli enti di
ricerca, che si sono visti decurtare il budget di altri 92 milioni (40 dei
quali sarebbero stati destinati a esaudire le richieste degli
autotrasportatori). Altri 50 milioni sono andati a rimpinguare la dotazione
per la prevenzione degli incidenti sul lavoro, sulla spinta emotiva della
tragedia alla Thyssenkrupp di Torino. Un emendamento che "opera una
separazione netta tra il servizio ferroviario commercialmente redditizio e il
restante servizio, che rappresenta la parte prevalente". Una scelta che
apre la strada a un forte ridimensionamento del trasporto ferrovierio
"povero" (quello dei pendolari) e che ha spinto sei sigle sindacali
a minacciare lo sciopero nella seconda metà di gennaio. ra l'altro perché
la decisione "ribalta i contenuti dell'intesa del 18 luglio". Un
piccolo inciampo, ieri, il governo lo ha registrato quando è stato
approvato un ordine del giorno presentato dal Prc per "valutare
l'opprtunità di rivedere la normativa sull'Ici" esentando dal
versamento le aziende territoriali che gestiscono le case popolari (spesso in
grande difficoltà finanziaria). Difficile restituire il senso di una
manovra così complessa, articolata in centinaia di punti. Tra le
"misure vetrina" c'è la riduzione della cilindrata
ammissibile per le "auto blu" (massimo 1.600cc) di magistrati e
amministrazioni civili.class="hilite">Ma
anche l'introduzione della "class="term">class class="term">action"
(la possibilità di azione collettiva
risarcitoria a tutela di consumatori e utenti). E poi una serie di
"osservatori" (prezzi, "portale delle imprese", sulle
filiere dell'agroalimentare, ecc) per garantire maggiore trasparenza sulle
dinamche di mercati particolari. Lo strumento del credito di imposta viene
usato sia per incentivare le aggregarzioni di studi professionali, che per
gli investimenti in aree depresse; per gli investimenti in ricerca e sviluppo
come per la "sicurezza" dei tabaccai (sempre a rischio di
micro-rapine). Sul fronte delle detrazioni, si va dalla proroga per le spese
sostenute per mandare un figlio all'asilo nido a quelle sugli affitti. Queste
ultime sono destinate per un verso agli affittuari (300 euro per chi ha un
reddito tra i 16 e i 30mila euro), per un altro ai giovani tra i 20 e i 30
anni (991 euro per i primi tre anni, per i redditi fino a 16mila euro). Per
gli studenti fuori sede la detrazione è comunque del 19% sull'Irpef.
Per le famigli con quattro o più figli viene confermata la detrazione
di 1.200 euro annui. Per i mutui la cifra massima detraibile passa da 3.615 a 4.000 euro. Per
l'ici sulla prima casa - purché non di lusso - può arrivare fino a 200
euro. Per le imprese arriva la graduale trasformazione dell'Irap in
un'imposta compiutamente regionale, mentre l'Ires viene molto
"addolcita", passando dall'aliquota del 33 al 27,5%. E infatti non
protestano.
( da "Trentino" del
17-12-2007)
I "grillini" di nuovo in piazza, raccolte
centinaia di firme Tre iniziative: correzione della legge sulla "class
action", inceneritore e psicofarmaci TRENTO. I "grillini" sono
tornati in piazza ieri per raccogliere firme per varie iniziative in atto. Lo
stand dei "seguaci" di Beppe Girllo è stato allestito ieri
all'angolo fra via Diaz e via Oss-Mazzurana. Al banchetto erano presenti i
promotori della petizione per l'introduzione di correttivi alla legge del
Governo sulla cosiddetta "class action", ovvero
l'azione collettiva risarcitoria: in 120 hanno firmato per questa iniziativa. Sono
invece 150 le firme raccolte da varie associazioni (in testa Nimby trentino)
per dire no all'inceneritore, un tema che ha suscitato negli ultimi anni a
Trento e non solo infuocate polemiche sulla pericolosità di questo
progetto. Con l'appello, che sarà consegnato alla Giunta
provinciale e al Comune di Trento, si chiede lo stralcio del progetto
dell'inceneritore dal Piano provinciale dei rifiuti e "l'attuazione di
una politica di gestione virtuosa dei rifiuti". La terza iniziativa
appoggiata dai "grillini" riguarda la somministrazione di
psicofarmaci ai bambini e i test psichiatrici sugli stessi (sul tema
c'è anche una proposta di legge provinciale). La petizione contro queste
pratiche è stata promossa dal Comitato dei cittadini per i diritti
umani. Sono trecento le persone che hanno aderito a questa petizione.
( da "marketpress.info" del
17-12-2007)
Strasburgo, 17 dicembre 2007 - Alla vigilia della
firma del Trattato di Lisbona, i presidenti di Parlamento, Commissione e
Consiglio Ue hanno firmato solennemente la Carta dei diritti fondamentali che
lo stesso trattato rende vincolante. Il Presidente Pöttering ha sottolineato
che, affermando la centralità della dignità umana, essa
rappresenta l'essenza dell'unificazione europea e indica la via per un futuro
comune di pace. Ha anche ammonito che, nella comunità di valori che
è l'Ue, non ci sono diritti senza doveri. "Per i cittadini oggi
è un giorno di gioia" è quanto ha affermato il Presidente
del Parlamento Hans-gert Pöttering aprendo la seduta solenne dedicata alla
firma della Carta dei diritti fondamentali. Cinquant'anni dopo la creazione
della Comunità europea, fondata sulle rovine della seconda guerra
mondiale, ha sottolineato il Presidente, "celebriamo oggi i valori
comuni che sono l'essenza stessa dell'identità europea". La Carta
dei diritti fondamentali, ha proseguito, "è il simbolo del
cammino che ci ha portato a un'Unione dei cittadini". Essa dimostra
"cha abbiano tratto la principale lezione dalla storia europea: il
rispetto della dignità dell'individuo, la salvaguardia della
libertà che abbiamo conquistato, della pace e della democrazia e lo
Stato di diritto, sono ancora oggi il motore dell'unificazione europea".
La libertà non può nascere senza il rispetto dei diritti degli
altri, ha aggiunto il Presidente, e la pace non può sbocciare senza un
equilibrio nella convivenza, "libertà, pace, diritto e benessere
sociale, non sono possibile che assieme e non l'uno contro l'altro".
Nell'unione europea, ha aggiunto, "non è la forza che ha diritto,
ma è il diritto ad avere la forza". E' questo, ha spiegato,
"che conferisce alla nostra comunità di valori il suo volto
moderno". Ha quindi esclamato che "solo il diritto garantisce a
tutti la pace!". La caduta della cortina di ferro e l'adesione di dodici
paesi all'Unione europea, ha affermato il Presidente, sono state possibili
perché "il grido della libertà e della democrazia, la forza
dell'esigenza di parità di diritti per tutti gli uomini, hanno vinto
contro un'ideologia che disprezzava la persona umana". La Dichiarazione
di Berlino, ha poi ricordato, proclama una cosa molto importante: "Noi
cittadini dell'Unione europea siamo, per nostra felicità, uniti".
E' infatti "per la nostra felicità", ha spiegato, "che
libertà, democrazia e diritti umani per noi tutti, nell'Unione
europea, sono diventati realtà". Nel proclamare solennemente la
Carta, "abbiamo d'ora in avanti il grande dovere e la grande fortuna di
fare capire ai 500 milioni di cittadini dell'Ue e alle generazioni future,
ciò che è l'essenza dell'unificazione europea". Dopo aver
sottolineato che l'Ue non è solamente "calcoli economici dei
costi e dei benefici", ma anche una "comunità di
valori"? Valori, la cui chiave di volta "è il rispetto
inalienabile della dignità della persona" consacrato
dall'articolo 1 della Carta, e che sono alla base dell'integrazione
dell'Europa. E' per questa ragione, ha sottolineato il Presidente, che il
riconoscimento, con forza vincolante, della Carta dei diritti fondamentali,
"era per il Parlamento un elemento indispensabile di qualsiasi accordo
sulla riforma dei trattati". E il Parlamento è riuscito a far
valere la sua posizione: il riferimento alla Carta, iscritto all'articolo 6
del trattato, "le conferisce un carattere giuridicamente vincolante pari
a quello del trattato stesso". L'uomo e la sua dignità, ha proseguito,
"sono al centro della nostra politica" e l'Ue "offre un quadro
che ci permetterà di seguire la via pacifica di un futuro
comune". Senza questa base chiaramente definita di valori, ha proseguito
il Presidente, "l'Unione europea non ha futuro". E non avremmo
"il diritto di esigere il rispetto dei diritti umani nel mondo se non
riuscissimo a tradurre i nostri propri valori in diritto positivo nell'Unione
europea". Come europei, ha invece insistito, "dobbiamo agire per
difendere la dignità dell'uomo e il dialogo tra le culture, lo
possiamo fare con la consapevolezza di ciò che siamo, ma dobbiamo
farlo con una volontà indefessa: nessuno ci potrà
ostacolare!". Dopo aver ricordato l'influenza svolta dal Parlamento
nella definizione della Carta sin dai tempi della Convenzione, il Presidente
ha sottolineato che essa consacra i diritti economici e sociali, ma anche
quelli politici. Tutela inoltre i diritti fondamentali nei campi
d'attività dell'Ue e nell'applicazione del diritto comunitario. Grazie
alla Carta, tutti i cittadini dell'Unione potranno appellarsi alla Corte di
giustizia. Ha quindi auspicato che essa sarà presto applicabile in
tutti gli Stati membri. A questo proposito ha lanciato un appello: "i
diritti umani e i diritti fondamentali sono indivisibili, nell'interesse di
tutti i cittadini dell'Ue, tutti gli Stati membri dovrebbero aderire alla
Carta". Il Presidente ha poi sottolineato che se, da un lato, la
proclamazione della Carta conferisce ai cittadini il potere di far valere i
propri diritti, dall'altro è anche l'occasione di prendere coscienza
che hanno anche dei doveri nei confronti della comunità degli europei,
del mondo e delle generazioni future". "Non ci sono diritti senza
doveri, poiché è la solidarietà che ci unisce". Stiamo
costruendo un'Unione di cittadini, ha concluso il Presidente, e la
proclamazione della carta apporta all'Ue fondamenta solide. Dimostra inoltre
che la nostra comunità di valori "è viva e prospera".
"E' una grande vittoria per i cittadini europei!". "Oggi 12
dicembre sarà d'ora in poi una data fondamentale della storia
europea", ha esordito il Presidente del Consiglio José Sócrates,
affermando che questa è la cerimonia più importante alla quale
abbia partecipato in tutta la sua carriera politica. Come europeo e
portoghese, si è detto quindi particolarmente onorato di firmare la
Carta dei diritti fondamentali, sottolineando che è proprio sotto
presidenza portoghese, nel 2000, che erano iniziati i lavori per la sua
stesura. La Carta, ha proseguito, è "un impegno che contiene i
valori di base della civiltà europea", facendo leva sulla
dignità dell'uomo. Dopo aver ricordato che il trattato prevede
l'adesione dell'Ue alla Convenzione sui diritti umani del Consiglio d'Europa,
il Primo ministro ha sottolineato che, a partire da oggi, i diritti
fondamentali "diventano in modo irreversibile patrimonio comune della
civiltà europea". Si tratta anche di un importante strumento che
orienterà l'azione politica e legislativa delle istituzioni europee e
dimostra ai cittadini che l'Ue è al loro servizio. Prevede diritti
sociali, nel campo professionale e della previdenza, è la Carta
dell'uguaglianza contro ogni discriminazione, pone particolare attenzione ai
bambini, agli anziani e alla parità di genere, comprende norme sui dati
personali e contempla le libertà economiche. E' inoltre "fedele
alla nostre tradizioni" e, in proposito, ha salutato con favore
l'accordo cui è giunto il Consiglio Ue sulla proclamazione di una
giornata europea contro la pena di morte. La Carta, inoltre, concilia i diritti
dei cittadini con quello dei singoli, toccando anche i cittadini non europei.
Il Primo Ministro, sottolineando che un mondo migliore è quello dove
sono rispettati questi diritti, ha poi sostenuto che la Carta è anche
al servizio della politica estera europea e rappresenta "un faro per
l'Ue sulla scena internazionale". Con la Carta i cittadini possono
riconoscersi in un'Unione che è un progetto di pace e democrazia, dove
i diritti dei singoli sono rispettati. Ha quindi evidenziato che la
proclamazione della Carta ha un valore giuridico preciso: con essa diventa
"una legge fondamentale a vantaggio di tutti". In un mondo
globalizzato "in cui molti sostengono che le regole economiche siano
assolute", ha aggiunto il Primo Ministro, il riconoscimento della Carta
Ue è un contributo notevole alla regolamentazione della
globalizzazione. Vincolando gli Stati membri e le istituzioni Ue al suo
rispetto, la Carta ne limita i poteri a favore dei cittadini, nel rispetto
della sussidiarietà e rafforzando la natura democratica dell'Unione
europea. La difesa dei diritti fondamentali, che diventa parte del
"codice genetico dell'Ue", dovrà essere realizzata ogni
giorno, da parte degli Stati, delle Istituzioni, della società civile,
delle imprese, dei sindacati e dei singoli cittadini. Si tratta di un impegno
a favore del rispetto e dell'applicazione di principi nell'azione quotidiana.
"Solo così saremo infatti degni delle nostre tradizioni".
José Manuel Barroso, Presidente della Commissione europea, ha sottolineato
anzitutto l'elevato significato della proclamazione, "che consacra la
cultura dei diritti dell'Unione europea". Con la firma della Carta dei
diritti fondamentali, ha aggiunto, le tre Istituzioni europee ribadiscono il
loro impegno e permettono di realizzare un importante passo avanti rendendola
vincolante e dandole lo stesso valore giuridico dei trattati. La Carta ha
aggiunto, porta concreti benefici per i cittadini, mette al centro la
dignità umana e prevede le classiche libertà civili (di
espressione, di religione, non discriminazione, ecc. ), i diritti sociali e
economici, dei lavoratori e delle parti sociali. Ma introduce anche nuovi
diritti come quello alla tutela dei dati personali e quelli relativi alla
bioetica. La Carta, ha proseguito, promuove l'ancoraggio dell'Ue a una vera
cultura dei diritti fondamentali che dovranno essere rispettati dalle
Istituzioni in tutte le loro azioni. "Può sembrare facile",
ha spiegato, "ma si tratta in realtà di una sfida quotidiana al
fine di assicurare al meglio il rispetto delle libertà civili in tutte
le politiche dell'Unione", legiferando sul mercato interno, nella
gestione dell'immigrazione o negli sforzi per lottare contro il terrorismo.
La Carta, ha aggiunto, è il primo documento giuridicamente vincolante
prodotto a livello internazionale che raggruppi, in un testo unico, diritti
politici e civici ma anche diritti economici e sociali, sottoposti allo
stesso meccanismo giudiziario. Si tratta, senza dubbio, di "un successo
importante di cui l'Unione deve essere orgogliosa". E' particolarmente
significativo, ha poi sottolineato, che ciò sia possibile in questa
nuova Europa ampliata che fu divisa da regimi totalitari e autoritari che non
rispettavano i diritti umani. Un'europa che oggi "è unita intorno
ai valori della libertà e della solidarietà". Se uniamo i
nostri sforzi per stimolare questa cultura dei diritti umani,
"apporteremo un contributo essenziale a una vera Europa dei valori,
tangibili e credibili agli occhi dei cittadini". Ha quindi concluso che,
a partire da oggi, "l'Europa è ancora meglio attrezzata per
vincere con successo la lotta per libertà, la pace e la
democrazia". I tre presidenti hanno quindi firmato la Carta, nell'Aula
è poi risuonato l'Inno europeo. *** Durante gli interventi, una
minoranza di deputati ha disturbato il corretto svolgimento della seduta con
striscioni e urla. Il resto dei deputati ha in diverse occasioni coperto
questi tumulti con lunghi applausi. Nondimeno, finita la seduta solenne, i
leader dei gruppi politici hanno voluto prendere la parola per stigmatizzare
il comportamento di questa minoranza di deputati. Dibattito a seguito della
Proclamazione della Carta dei diritti fondamentali Martin Schulz (Pse, De) ha
ricordato che quando andava a scuola era insegnato agli alunni che, nel
Reichstag della Repubblica di Weimar, il gruppo parlamentare di Adolf Hitler
urlava per coprire le voci degli oppositori politici. Quanto accaduto, ha
sottolineato, riporta alla mente questa tecnica. Ha poi osservato che l'unico
leader di un gruppo politico intenzionato ad andare a Lisbona per la
cerimonia della firma del nuovo trattato è Jens-peter Bonde (Ind/dem,
Dk). Joseph Daul (Ppe/de, Fr) ha ritenuto che questi incidenti non siano
degni di un Emiciclo "molto democratico" e riferirà in merito
nel corso della Conferenza dei Presidenti, "onde evitare ulteriori
aggravamenti". Francis Wurtz (Gue/ngl, Fr), dopo aver condannato
"la manifestazione antieuropeista, sciovinista e indegna", ha
ricordato che - pur favorevole al referendum - il suo gruppo si dissocia dal
comportamento della minoranza che ha turbato la seduta. Per Graham Watson
(Alde/adle, Uk) "il comportamento degli hooligan degli stadi calcistici
è stato portato nella più alta assemblea europea". Ha
quindi rivolto un appello formale a che in futuro tali comportamenti siano
puniti con l'espulsione dall'assemblea. Daniel Cohn-bendit (Verdi/ale, De) si
è detto "scioccato" ma ha sottolineato che "non si deve
drammatizzare" perché "se vi sono cinquanta pazzi nella sala, vi
sono anche settecento persone razionali". A suo parere richiedere
l'espulsione sarebbe eccessivo poiché "un Parlamento libero è un
Parlamento che tollera dei pazzi, anche se sono sgradevoli". Brian
Crowley (Ind/dem, Dk) ha ritenuto che "quello che è appena
successo va al di là di ciò che può essere tollerato in
un'istituzione democratica". Jens-peter Bonde (Ind/dem, Dk), scostandosi
da quanto dichiarato dai suoi colleghi, ha affermato di "capire
perfettamente" ma che la "tradizione è diversa in
Danimarca" e che era "presente con la sua maglietta a favore del
referendum. Tutti, a suo parere, dovrebbero reclamare un referendum. Diana
Wallis (Alde/adle, Uk), in veste di Presidente di seduta, ha voluto ricordare
che, il 29 novembre scorso, il Parlamento europeo aveva adottato una
relazione che approvava la Carta, con 534 voti favorevoli, 85 contrari e 21
astensioni. Background - statuto giuridico e capitoli della Carta dei diritti
fondamentali Il Consiglio europeo di giugno 2007 ha deciso di non
includere il testo della Carta dei diritti fondamentali nel nuovo trattato.
Nel mandato per la conferenza intergovernativa (Cig) era proposto solamente
di farla figurare come una dichiarazione allegata al trattato. Su iniziativa
dei rappresentanti del Parlamento alla Cig, invece, si è deciso di
procedere a una vera e propria proclamazione solenne che è, allo
stesso tempo, simbolica e formale. L'articolo del trattato che
conferirà carattere giuridicamente vincolante alla Carta, infatti,
farà riferimento a tale proclamazione. Il testo della Carta
sarà inoltre pubblicato integralmente sulla Gazzetta Ufficiale
dell'Ue. In merito al suo statuto giuridico, dando seguito alle insistenze
del Parlamento, i capi di Stato e di governo hanno deciso di conferire alla
Carta un carattere vincolante. Le sue disposizioni si applicano quindi alle
istituzioni, organi e organismi dell'Unione nel rispetto del principio di
sussidiarietà, come pure agli Stati membri, ma "esclusivamente
nell'attuazione del diritto dell'Unione". Pertanto, questi dovranno
osservarne i principi e promuoverne l'applicazione. La Carta, peraltro,
"non estende l'ambito di applicazione del diritto dell'Unione al di
là delle competenze dell'Unione, né introduce competenze nuove o
compiti nuovi per l'Unione, né modifica le competenze e i compiti definiti nei
trattati". La Corte di giustizia dell'Unione europea, una volta
ratificato il trattato di Lisbona, avrà il compito di assicurare che
la Carta dei diritti fondamentali sia rispettata. In una risoluzione adottata
il 29 novembre scorso con 534 voti favorevoli, 85 contrari e 21 astensioni,
il Parlamento europeo ha approvato formalmente lo statuto giuridico della
Carta, nella sua versione prevista dal nuovo trattato. Rispetto a quella del
2000, infatti, la Carta aveva già subìto delle lievi modifiche,
in particolare per quanto riguarda le disposizioni sociali che erano state
anch'esse approvate dal Parlamento nel 2003 (al termine dei lavori della
Convenzione) e nel 2005 (dando il via libera alla Costituzione). Un
protocollo allegato al trattato di Lisbona introduce delle misure specifiche
per il Regno Unito e la Polonia che stabiliscono delle deroghe alle
competenze della Corte di giustizia europea e dei tribunali nazionali per
quanto riguarda la protezione dei diritti riconosciuti dalla Carta. Nella sua
risoluzione del 29 novembre, il Parlamento ha chiesto a questi due Stati
membri di "compiere ogni sforzo per poter comunque pervenire a un
consenso sull'applicazione illimitata della Carta". La Carta dei diritti
fondamentali dell'Unione europea riprende in un unico testo l'insieme dei
diritti civili, politici, economici e sociali dei cittadini europei e di
tutti coloro che vivono nel territorio dell'Ue. Questi diritti sono
raggruppati in sei grandi capitoli: Dignità: diritto alla vita,
diritto all'integrità della persona, proibizione della tortura e delle
pene o trattamenti inumani o degradanti, proibizione della schiavitù e
del lavoro forzato. Libertà: diritto alla libertà e alla
sicurezza, rispetto della vita privata e della vita familiare, protezione dei
dati di carattere personale, diritto di sposarsi e di costituire una
famiglia, libertà di pensiero, di coscienza e di religione,
libertà di espressione e d'informazione, libertà di riunione e
di associazione, libertà delle arti e delle scienze, diritto
all'istruzione, libertà professionale e diritto di lavorare,
libertà d'impresa, diritto di proprietà, diritto di asilo,
protezione in caso di allontanamento, di espulsione e di estradizione.
Uguaglianza: uguaglianza davanti alla legge, non discriminazione,
diversità culturale, religiosa e linguistica, parità tra donne
e uomini, diritti del minore, diritti degli anziani, inserimento delle
persone con disabilità. Solidarietà: diritto dei lavoratori
all'informazione e alla consultazione nell'ambito dell'impresa, diritto di negoziazione e di azioni collettive, diritto di
accesso ai servizi di collocamento, tutela in caso di licenziamento
ingiustificato, condizioni di lavoro giuste ed eque, divieto del lavoro
minorile e protezione dei giovani sul luogo di lavoro, vita familiare e vita
professionale, sicurezza sociale e assistenza sociale, protezione della
salute, accesso ai servizi d'interesse economico generale, tutela
dell'ambiente, protezione dei consumatori. Cittadinanza: diritto di voto e di
eleggibilità alle elezioni del Parlamento europeo, diritto di voto e
di eleggibilità alle elezioni comunali, diritto ad una buona
amministrazione, diritto d'accesso ai documenti, Mediatore europeo, diritto
di petizione, libertà di circolazione e di soggiorno, tutela
diplomatica e consolare. Giustizia: diritto a un ricorso effettivo e a un
giudice imparziale, presunzione di innocenza e diritti della difesa, principi
della legalità e della proporzionalità dei reati e delle pene,
diritto di non essere giudicato o punito due volte per lo stesso reato.
Questi diritti si fondano sulle libertà fondamentali riconosciute
dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, dalle tradizioni
costituzionali degli Stati membri dell'Ue, dalla Carta sociale europea del
Consiglio d'Europa e dalla Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali
dei lavoratori, nonché da altre convenzioni internazionali a cui aderiscono
l'Unione europea o i suoi Stati membri. . <<BACK.
( da "marketpress.info" del
17-12-2007)
Aosta, 17 dicembre 2007 ? L'assessorato della
Sanità, Salute e Politiche sociali informa che martedì prossimo
18 dicembre, alle ore 21, nella sede del Centro Servizio per il Volontariato,
in via Xavier de Maistre, 19, ad Aosta, si svolgerà l'incontro
pubblico dal titolo: "La promozione della famiglia: una sfida per la
comunità", organizzato dal Servizio famiglia e politiche
giovanili. "L'assessorato ? dichiara l'Assessore Antonio Fosson ? sta da anni perseguendo azioni volte a sottolineare il valore
della famiglia quale risorsa da sostenere in quanto soggetto che riesce a
rispondere sia a bisogni propri che a bisogni sociali e collettivi. Da qui la
necessità di concretizzare quanto è emerso dalla conferenza
regionale sulla famiglia svoltasi nel mese di aprile, intendendo la
famiglia non più solo come fruitrice di servizi e portatrice di
bisogni, ma soprattutto come risorsa da promuovere, sostenendone i processi
di crescita, prevenendo al suo interno disagi e difficoltà e
rafforzandone le competenze per renderla sempre più autonoma. Tra le
azioni proposte vi è l'avvio di un percorso formativo rivolto alle
famiglie, ai referenti e ai volontari dell'associazionismo familiare e delle
organizzazioni no profit e agli operatori sociali inseriti nei servizi alla
persona". Il percorso formativo, che sarà presentato nel corso
della serata di martedì prossimo 18 dicembre, prevede quattro incontri
che si svolgeranno nei primi tre mesi del prossimo anno, presso la sede del
Centro per le Famiglie di Aosta, in Via Monte Pasubio, 34, e si
concluderà a fine marzo con l'appuntamento intitolato "Famiglie
in Festa" , nel quale saranno illustrate le esperienze di promozione
della famiglia. La partecipazione al corso è totalmente gratuita. Il
numero massimo di partecipanti previsto è di trenta persone e
sarà previsto un servizio di baby sitting per i figli dei partecipanti.
. <<BACK.
( da "Asca" del
17-12-2007)
(ASCA) - Reggio Calabria, 17 dic - I capigruppo di Fi,
Pino Gentile, An, Alberto Sarra, Udc , Michele Trematerra, Dc, Mimmo Crea,
Psi, Francesco Galati, e gruppo misto, Sergio Abramo hanno chiesto, in una
nota, alla Regione di ''istituire un centro convenzionato con le categorie
rappresentative dei diritti dei consumatori per difendere gli utenti calabresi
da ogni possibile truffa di massa e da tutte quelle situazioni che ledono
interessi soggettivi evidenti '' ''La probabile approvazione della cosidetta class="term">class class="term">action - si legge nella nota -
rafforza la necessita' che le istituzioni vigilino in difesa dei diritti dei
consumatori e degli utenti in generale dalle sopraffazioni di diverse
multinazionali , degli operatori bancari e di quanti, a volte, non rispettano
i criteri ed i caratteri di trasparenza e di garanzia. Riteniamo - continuano
Gentile, Trematerra, Galati, Crea, Abramo e Sarra - che sia indispensabile
promuovere una concertazione attraverso l'associazionismo che raggruppa i
consumatori al fine di pervenire ad azioni di sostegno per difendere diritti
di massa Sarebbe veramente un atto di controtendenza- aggiungono i capigruppo
del centrodestra - dare luogo ad un'intermediazione sociale capace di
difendere cio' che viene considerato debole e subordinato in relazione alla
preordinata volonta' di prevaricazione dei potentati economici I cittadini
vengono spesso buggerati dai grandi gruppi finanziari- dicono i capigruppo-
con piani che nascondono contratti capestro illegittimi. Chiediamo che la
Regione li tuteli - conclude la nota - azionando forme di difesa sociale e legale
che possano sventare questae vere e proprie truffe''. red/cam/rob (Asca).
( da "SpyStocks" del
17-12-2007)
(17 Dicembre 2007 - 08:20) MILANO (Finanza.com) - Le
probabilità di una recessione stanno chiaramente aumentando. È
questo il nuovo avvertimento lanciato da Alain Greenspan durante
un'intervista radiofonica. Parole, quelle dell'uomo che è stato per
quasi un ventennio al timone della Federal Reserve (Fed), che hanno
innervosito oltremodo i mercati già alle prese con l'impennata
dell'inflazione che allontana la prospettiva di una nuova riduzione dei
tassi. E ad appesantire la crisi dei mutui subprime è class="hilite">arrivato anche il taglio del
rating a Citigroup da parte di Moody's e l'avvio di una class="term">class class="term">action
nei confronti di Ubs. L'accusa, giunta dagli Stati Uniti, per la banca
elvetica è di avere fornito delle informazioni ingannevoli sulle
svalutazioni legate ai titoli subprime. Notizie che hanno affossato Wall
Street, che ha archiviato la seduta con il Dow Jones in flessione dell'1,32%.
(Riproduzione riservata).
( da "Borsa(La
Repubblica.it)" del 17-12-2007)
Carlo Rienzi con Gregoraci e Ippoliti alla
presentazione del calendario dei consumatori ROMA - Alitalia, il cui titolo
è stato sospeso dopo aver perso il 27 per cento. Ma anche i sindacati
degli autotrasportatori che hanno bloccato l'Italia e i rifornimenti.
"Nel primo caso, contro Alitalia, è già allo studio
un'ipotesi di class action per tutelare i piccoli risparmiatori. Nel secondo
caso, vediamo: c'è un danno per i consumatori derivato prima dal
blocco della benzina e delle merci e poi dall'aumento dei prezzi". Ci
vorranno ancora sei mesi, 180 giorni dall'entrata in vigore della legge di
bilancio, ma la class action è finalmente legge e a partire da giugno
anche l'Italia potrà avere le sue Erin Brockovich e i suoi uomini
della pioggia. Che intanto hanno la faccia e la vis polemica di Carlo Rienzi,
il presidente di Codacons, l'avvocato salernitano tra i primi a parlare di
class action in Italia. Un signore i cui obiettivi sono "creare una
grande lobby dei consumatori in Italia", l'introduzione della causa di
gruppo "che ce l'hanno pure in Australia e in Brasile",
"evitare altri casi Cirio e Parmalat", "organizzarci per non
farci più fregare". Tanto per intendersi, Rienzi è uno che
ha denunciato anche Tex Willer "perchè fumava sempre".
Figuriamoci che paura gli possono fare i sindacti degli autotrasportatori.
Avvocato, soddisfatto? "No, questa class action all'italiana è
un'arma molto spuntate. L'idea vale 10 ma la traduzione legislativa del
nostro Parlamento (emendamento al Senato di Manzione e Bordon; correzioni in
Commissione Giustizia e Bilancio alla Camera, ndr) vale 3, ben lontana dalla
sufficienza". Perchè? "A forza di
accontentare aziende e industrie gli effetti reali dell'azione risarcitoria collettiva sono molto edulcorati". Un esempio? "Manca
totalmente la funzione deterrente dell'azione di classe. Manca quello che
negli Stati Uniti è chiamato il danno punitivo per le aziende. Quelli
sono i soldi e le cifre che fanno male ai bilanci delle società".
Da noi le aziende non saranno punite? "Dovranno solo risarcire al
singolo cittadino- consumatore il danno accertato. Negli Usa, invece, la Ford
sta molto attenta quando mette sul mercato una nuova macchina perchè
se l'auto non è perfettamente sicura sa che oltre al risarcimento del
danno ai singoli pagherà una punizione, una cifra altissima".
L'ottimo è spesso nemico del bene. Meglio che nulla cominciamo con
questa versione: per la prima volta in Italia associazioni dei consumatori e
comitati "adeguatamente rappresentativi degli interessi collettivi"
potranno avviare la causa di gruppo. Per i consumatori significa un taglio di
costi e di tempi notevolissimo e un potere contrattuale, dovuto al numero, assai
più alto. Pensiamo solo a Parmalat: anzichè essere ancora in
aula in attesa del risarcimento che sarà ridicolo i cittadini
danneggiati potrebbero avere già avuto indietro i loro soldi. "Le
armi ci sono ma sono spuntate. Ad esempio è stato deciso che il foro
competente sarà quello di residenza del convenuto. Si immagina:
centinaia di cittadini che dovranno andare, faccio per dire, a Cagliari
perchè lì ha sede l'azienda contro cui si è avviata la
class action. Inoltre la definizione del giudizio rende improcedibile ogni
altra azione nei confronti dei medesimi soggetti e per le medesime
fattispecie. Il colmo è un altro: possono essere necessari anche
quindici anni perchè il cittadino consumatore si veda riconosciuto il
danno e la somma spettante". Perchè? La class action è una
causa civile con tre gradi di giudizio con cui si accerta il diritto al
risarcimento del danno e la restituzione delle somme spettanti ai singoli
consumatori. "Alla prima udienza il giudice deve innanzitutto stabilire
l'ammissibilità dell'azione risarcitoria. E' il famoso filtro
introdotto nell'ultimo passaggio alla Camera. Possono essere altri tre gradi
di giudizio. Se l'azione collettiva risponde ai
criteri di ammissibilità, il primo dei quali è che il danno
deve avere forte rilevanza collettiva, c'è
poi il processo civile con i suoi tre gradi...". E finalmente si arriva
alla sentenza e al risarcimento del danno. "Macchè: non succede
ancora nulla perchè la sentenza di condanna per l'azienda non è
un titolo esecutivo. Il cittadino-consumatore dovrà a quel punto
chiedere un decreto ingiuntivo per riscuotere la somma dovuta. Insomma, un
altro processo. Negli Usa succede invece che una volta avuta la sentenza, il
cittadino deve fare solo una domanda per avere il dovuto. Da noi invece comincia
un'altra causa. E' una questione molto tecnica. Il risultato è che i
tempi per monetizzare il danno subìto sono lunghissimi. Senza pensare
che di qua ci sono le associazioni dei consumatori e di là le
multinazionali con i grandi studi legali". La class action
"italiana" sarà possibile solo da giugno in poi. Codacons
però sta già organizzando un'azione risarcitoria collettiva contro le Ferrovie per i ritardi e la sporcizia
nei treni. "Stiamo raccogliendo le adesioni. Possiamo già
organizzare, con la legislazione attuale, azioni risarcitorie simili alla
class action. In questo caso chiederemo un risarcimento di 10 milioni di euro
a Trenitalia, somma che avrà la funzione di deterrente per la spa e la
spingerà a migliorare gli standard del servizio". 17/12/2007 -
14:46.
ARTICOLI DEL 13 E 14 DICEMBRE 2007
Tir
selvaggio / 1 Farò la class action In questi giorni ho guardato
attonito allo sci ( da "Stampa, La" del
13-12-2007)
La Carta
dei Diritti proclamata tra le polemiche
( da "Giornale di Brescia"
del 13-12-2007)
Ecco i
diritti dei cittadini Ue ( da "Provincia di Cremona, La" del
13-12-2007)
ROMA
Dovrebbe arrivare finalmente oggi la richiesta ufficiale di fiducia sulla
legge Finanziaria. I ( da "Messaggero, Il" del
13-12-2007)
Finanziaria,
corsa finale nella notte. Oggi il testo Alla Camera si aspetta la fiducia.
Resta la class action, l'Isvap si salva. Polemiche sul tetto ai manager
( da "Unita, L'"
del 13-12-2007)
<La
precettazione è fallita?Colpa di uno Stato debole>
( da "Secolo XIX, Il"
del 13-12-2007)
Ogni
stagione politica ha il suo ( da "Gazzettino, Il" del
13-12-2007)
Carta dei
diritti approvata tra le contestazioni
( da "Gazzettino, Il"
del 13-12-2007)
Tre
capitoli per una finanziaria di svolta
( da "AprileOnline.info"
del 13-12-2007)
Di OLIVIA
POSANI - ROMA - TRE VOTI di fiducia su tre maxiemendame
( da "Resto del Carlino, Il
(Nazionale)" del 14-12-2007)
Di cosa si
occupa davero ( da "Tribuna di Treviso, La" del
14-12-2007)
Resta la
class action: entra in vigore solo da giugno 2008
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 14-12-2007)
Quell'antipolitico
principio di maggioranza ( da "Manifesto, Il" del
14-12-2007)
Furto
corrente allo sportello ( da "Manifesto, Il" del
14-12-2007)
Finanziaria,
fiducia del governo Duro il giudizio dei sindacati
( da "Manifesto, Il"
del 14-12-2007)
La
Finanziaria fa arrabbiare i sindacati ( da "Secolo XIX, Il" del
14-12-2007)
Decreto
fiscale collegato alla finanziaria 2008
( da "AltaLex"
del 14-12-2007)
I tre
maxiemendamenti della finanziaria ( da "CittadinoLex" del
14-12-2007)
MANOVRA,
BERTINOTTI FRENA GLI EMENDAMENTI ( da "Mattino, Il (Nazionale)" del
14-12-2007)
ALITALIA:
CODACONS, PRONTI A CLASS ACTION PER RIBASSO TITOLO
( da "Virgilio Notizie"
del 14-12-2007)
ALITALIA:
CODACONS, PRONTI A CLASS ACTION PER RIBASSO TITOLO
( da "Asca"
del 14-12-2007)
FINANZIARIA/
DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -4-
( da "Virgilio Notizie"
del 14-12-2007)
FINANZIARIA/
DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -6-
( da "Virgilio Notizie"
del 14-12-2007)
FINANZIARIA/
DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -5-
( da "Virgilio Notizie"
del 14-12-2007)
FINANZIARIA/
DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE NOVITA'
( da "Virgilio Notizie"
del 14-12-2007)
FINANZIARIA/
DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -7-
( da "Virgilio Notizie"
del 14-12-2007)
FINANZIARIA/
DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -2-
( da "Virgilio Notizie"
del 14-12-2007)
FINANZIARIA/
DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -8-
( da "Virgilio Notizie"
del 14-12-2007)
FINANZIARIA/
DA SCONTI ICI A MUTUI E CLASS ACTION,TUTTE LE... -3-
( da "Virgilio Notizie"
del 14-12-2007)
Articoli
( da "Stampa, La" del
13-12-2007)
Opero degli autotrasportatori. Da consulente ho a che
fare con imprese tutti i giorni e in praticamente tutte mi è stata
palesata la speranza per un Natale in cui i consumi fossero rilevanti. Il
disagio creato da questi scioperanti rischia ora in alcuni casi di vedere a
breve licenziamenti e cassa integrazione nelle fabbriche. Ora, visto che il
Parlamento ha dato la possibilità ai cittadini italiani di fare le
famose "class="hilite">class="term">class class="term">action", spero vivamente
che gli imprenditori pensino ad attuarle per risarcimento danni nei confronti
delle sigle sindacali degli autotrasportatori e dei singoli individui.
Ricordiamoci che il denaro perso le aziende lo risparmiano sulla sicurezza in
fabbrica o con tagli di personale, quindi a rimetterci saranno gli operai!
ANDREA ANNUNZIATA TORINO Tir selvaggio / 2 Scioperare è giusto
È sempre stata mia profonda convinzione che gli scioperi si debbano
fare per ottenere ciò che si chiede. Nonostante questo sciopero stia
danneggiando milioni di consumatori, me compreso, rimango coerente con la mia
convinzione e mi auguro con tutto il cuore che prosegua anche oltre il
termine prefissato. Lo spero perché gli autotrasportatori, questa volta,
hanno incarnato il sentimento di milioni di persone il cui unico coraggio
consiste nel lamentarsi senza però muovere un dito. È facile
lamentarsi della benzina che aumenta, dei soldi insufficienti per arrivare a
fine mese, delle forze di Polizia che non compiono il loro dovere, della
malasanità; salvo poi tirare un sospiro di sollievo e dire: "Beh,
meno male che non è capitato a me", quando accade un evento
tragico o un danno irreparabile. Dobbiamo essere solidali con i camionisti
anche se ci stanno arrecando "danni" temporanei. Loro hanno avuto
il coraggio di fare quello che noi "facciamo" solo a parole:
"rompere" e non discorsi da bar. DIEGO DAMO ALESSANDRIA Tir
selvaggio / 3 E il governo dorme Meno male che Prodi doveva far ripartire
l'Italia! Col blocco dei Tir per ora è riuscito soltanto a bloccarla.
Non si poteva avviare prima una seria trattativa pretendendo la fine del
blocco? Il governo ha aspettato troppo a darsi una mossa. Ma per quanto tempo
ancora dovremmo tenerci questo devastante governo? BRUNELLO CAVALLI RAVENNA
Tir selvaggio / 4 Pugno duro per tutti Sono più che d'accordo con
l'ordinanza ministeriale che obbliga i camionisti a riprendere il servizio.
Mi chiedo però perché lo stesso pugno duro non lo si usi per altre
categorie, sempre del trasporto pubblico, vedi treni e autobus, che
paralizzano ugualmente le città e l'intero Paese. Forse perché questi
ultimi sono protetti dalla poderosa Triplice sindacale? PAOLO LAUNA Multare
chi usa l'i-Pod sulle strisce Cento dollari: a tanto ammonta la multa
irrogata nello Stato di New York ai pedoni sorpresi ad attraversare la strada
mentre le loro facoltà intellettive sono assorbite dall'ascolto in
cuffia di musica da un i-Pod, da un'improrogabile conversazione al cellulare
o da uno smanettamento sul palmare. Il provvedimento è stato preso
dopo l'ennesimo incidente in cui è stato coinvolto un moderno pedone
tecnodipendente: esempio da imitare, se non vogliamo anche noi, come gli
americani, dover procedere alla triste conta degli investiti in mezzo alla
strada. MAURO LUGLIO MONFALCONE (GO) Prodi non incontra il Dalai Lama Dopo
aver letto che Romano Prodi non incontrerà il Dalai Lama a Roma,
perché "precedenti e inderogabili impegni internazionali" glielo
impediscono, ho provato una sensazione di estremo sconforto. Non tanto per la
delusione nei confronti del presidente del Consiglio dal quale, ammettiamolo,
non ci si poteva aspettare che agisse diversamente (ce ne ha dato ampiamente
dimostrazione nel corso di questo zoppicante e indeciso governo). Lo
sconforto nasce per una triste presa di coscienza: a parte qualche isolata
protesta e qualche sparuta polemica la notizia passerà quasi
inosservata, sommersa dalle molte importanti notizie di questo indaffarato
periodo pre-natalizio. Non ci resterà che prendere atto che l'economia
e mantenere buoni rapporti con la Cina hanno più importanza dei
diritti umani. CRISTINA VALLE È Natale, ma basta chiedermi soldi Si
avvicina Natale e aumentano a dismisura le richieste di oblazioni in denaro
da parte di associazioni e istituzioni religiose riconducibili alla Chiesa e
perciò al Vaticano. Evidentemente non sono sufficienti l'esenzione
dell'Ici, l'8 per mille dell'Irpef, i lasciti delle vecchiette, i redditi
dell'ingente patrimonio immobiliare (che, secondo La Stampa, sarebbe
addirittura pari al 22% di quello dell'intera nazione), ecc. La mielosa
atmosfera natalizia, ben si presta per rastrellare avidamente ancora altro
denaro. Ma non capisco che diritto abbiano i richiedenti di utilizzare il mio
indirizzo (chi glielo ha dato?) e di intasare la mia cassetta postale. ALDO
MORPURGO BOLZANO Il sen. Del Pennino e il presidente Cossiga Leggo sulla
Stampa di martedì, nel pezzo di Augusto Minzolini, che mi viene
attribuita una battuta relativa al senatore Cossiga. Desidero chiarire che
non ho mai posto in collegamento decisioni di voto del senatore Cossiga con
sue scelte di vita personale. Conosco e stimo da anni il presidente Cossiga e
so che le sue decisioni rispondono sempre a una logica politica con cui si
può più o meno concordare ma che comunque meritano rispetto.
SEN. ANTONIO DEL PENNINO Vorrei soltanto ricordare che nella dichiarazione
riportata nell'articolo è lo stesso senatore Del Pennino a spiegare
che "si tratta di una battuta". \.
( da "Giornale di
Brescia" del 13-12-2007)
Edizione: 13/12/2007 testata: Giornale di Brescia
sezione:ESTERO La Carta dei Diritti proclamata tra le polemiche STRASBURGO
Alla vigilia del vertice di Lisbona, nel quale i leader europei firmeranno il
nuovo Trattato per un'Europa più coesa ed efficiente, i leader delle
tre istituzioni Ue hanno firmato al Parlamento europeo la Carta dei Diritti
fondamentali valida per l'intero Continente. La sessione speciale è
stata movimentata da una bordata di proteste che hanno riunito in una
improbabile alleanza eurodeputati della sinistra del Gue con quelli di
estrema destra e degli euroscettici. Il gruppetto ha più volte
rumorosamente invocato un referendum sul Trattato europeo, interrompendo gli
interventi del presidente di turno, il premier portoghese Josè
Socrates, e della Commissione Ue, Josè Manuel Durao Barroso. "Anche
se qui c'è chi strepita, oggi è una data fondamentale per la
storia dell'Ue", ha detto Socrates, con tono di sfida nei confronti dei
contestatori. La protesta è stata prontamente seguita da coda polemica
che ha riguardato soprattutto il gruppo del Gue, il cui presidente, Francis Wurtz,
si è apertamente dissociato dall'iniziativa che ha riguardato un
piccolo gruppo di eurodeputati, soprattutto dei Paesi nordici. Le
contestazioni sono anche state duramente criticate dai radicali Marco Cappato
e Marco Pannella e dal capodelegazione del Pd-Adle Alfonso Andria.
Soddisfatto, invece, per la proclamazione Gianni Pittella, capo della
delegazione italiana del Pse. "La libertà non può essere
garantita senza il rispetto dei diritti dell'altro", ha affermato
Poettering, in apertura di seduta facendo riferimento alla Carta, che in 54
articoli delinea i diritti civili, economici e sociali dei cittadini europei
divisi in sei capitoli. Si tratta di dignità (diritto alla vita e
integrità della persona), libertà (diritto alla libertà
e sicurezza; all'istruzione; di lavorare; protezione in caso di espulsione e
di estradizione), uguaglianza (non discriminazione, parità tra donne e
uomini), solidarietà (diritto di negoziazione e di
azioni collettive; condizioni di lavoro giuste ed eque), cittadinanza (diritto
di voto; libertà di circolazione e soggiorno) e giustizia (diritto a
giudice imparziale; presunzione innocenza e principi legalità). La
proclamazione solenne di ieri era stata proposta dai rappresentanti
dell'Europarlamento alla Conferenza Intergovernativa (Cig) proprio per
dare un significato simbolico e formale all'atto e per rispondere alla scelta
dei leader europei di tenere fuori il testo della Carta dal Trattato vero e
proprio per accontentare i due Paesi, Gran Bretagna e Polonia, che hanno
ottenuto l'opting out. Un articolo del Trattato farà riferimento al
contenuto della Carta, che avrà carattere giuridicamente vincolante e
il cui testo sarà pubblicato integralmente sulla Gazzetta ufficiale
dell'Ue.
( da "Provincia di
Cremona, La" del 13-12-2007)
Edizione di Giovedì 13 dicembre 2007 Benvenuto
P.Review srl Ecco i diritti dei cittadini Ue STRASBURGO ? I leader delle tre
istituzioni Ue hanno firmato ieri la carta dei diritti fondamentali che in 54
articoli delinea i diritti civili, economici e sociali dei cittadini europei
divisi in sei capitoli. Si tratta di dignità (diritto alla vita e
integrità della persona), libertà (diretto alla libertà
e sicurezza; all'istruzione; di lavorare; protezione in
caso di espulsione e di estradizione), uguaglianza (non discriminazione,
parità tra donne e uomini), solidarietà (diritto di
negoziazione e di azioni collettive; condizioni di lavoro giuste e eque),
cittadinanza (diritto di voto; libertà di circolazione e soggiorno) e
giustizia.
( da "Messaggero, Il" del
13-12-2007)
Eri la Camera ha vissuto una giornata un po' surreale:
dopo le votazioni sul disegno di legge di bilancio, l'esame degli articoli
della Finanziaria vera e propria praticamente non è mai iniziato. Una
sospensione dietro l'altra, per approfondimenti in commissione: e tutti in
attesa dei maxi-emendamenti del governo. Il plurale è d'obbligo perché
lo stesso presidente Bertinotti ha avvertito che un unico testo non sarebbe
ammissibile, in quanto troppo complesso. In realtà anche se saranno
tre, come si dice da giorni, ciascuno di essi sarà comunque composto
da almeno 400 commi, visto che il testo uscito alla commissione si compone di
213 articoli e 1.192 commi, senza contare ulteriori altre aggiunte da parte
dell'esecutivo. Aggiunte che ci saranno sicuramente, visto che ad esempio il
governo deve recepire nel testo alcune delle concessioni fatte agli
autotrasportatori (per 30 milioni di euro). Oltre al recepimento dell'accordo
sull'autotrasporto che costituisce la novità principale, che dovrebbe
trovare spazio nei maxiemendamenti, sono in vista altri ritocchi. Ad esempio
sarebbero state trovate le risorse per finanziare anche per il 2009 la misura
del 5 per mille. Sarebbero però salvi, i fondi per la Visco Sud che,
inizialmente, sembrava dovessero fornire la copertura. Escluse modifiche alla norma sulla class="hilite">class="term">class class="term">action.
Dopo la presa di posizione del capogruppo dell'Udeur, Mauro
Fabris, il Governo avrebbe inoltre rinunciato a reintrodurre le norme per la
soppressione dell'Isvap. Anche da altri settori della maggioranza, ad esempio
dai socialisti, sono arrivati appelli al governo perché non stravolga il
testo approvato in commissione introducendo materie che non sono state affrontate.
Palazzo Chigi ha comunque confermato l'intenzione di approvare la manovra a
Montecitorio in settimana: da lunedì prossimo sarà di nuovo al
Senato.
( da "Unita, L'" del
13-12-2007)
Stai consultando l'edizione del Finanziaria, corsa
finale nella notte. Oggi il testo Alla Camera si aspetta la fiducia. class="hilite">Resta la class="term">class class="term">action,
l'Isvap si salva. Polemiche sul tetto ai manager di Bianca Di Giovanni/ Roma
RUSH FINALE Arriverà oggi il testo definitivo della Finanziaria. Ieri
l'Aula della Camera ha approvato gli articoli del Bilancio, ma sulla manovra
è rimasta ferma per l'intera giornata. Continui rinvii e vertici
interminabili, fin dal mattino quando la questione sulla legge elettorale
è piombata sull'esame della manovra, producendo il primo stop fino
alle 16. In
serata, quando il presidente della commissione Bilancio ha chiesto l'ultimo
aggiornamento ad oggi alle 9,30, il presidente Fausto Bertinotti si è
tolto qualche sassolino dalla scarpa. "Confido che per quell'ora il
governo sia pronto - ha detto - Ricordo che sono stato io a chiedere che non
venisse presentato un unico maxiemendamento con tutte le misure, perché
sarebbe inammissibile". Insomma, i "paletti" sono chiari. A
questo punto spetta a governo e maggioranza stringere sul rush finale.
Palazzo Chigi conferma l'intenzione di chiudere entro la settimana:
lunedì la manovra è già attesa in commissione bilancio
al Senato per la terza lettura. L'ultima notte è quella dei lunghi
coltelli, in cui le diverse fazioni spingono per ottenere (o eliminare)
misure. Il dibattito si è infiammato ieri prima sul 5 per mille, poi
sul "tetto" agli stipendi dei manager. Mentre dal sindacato parte
un messaggio chiaro a Tommaso Padoa-Schioppa: no a deroghe sul numero dei
dirigenti dell'Economia. "Mentre sicancellano le sedi locali senza un
confronto con il sindacato - dichiara Michele Gentile della segreteria Cgil -
si vogliono assumere 4 dirigenti in deroga al tetto previsto dalla legge.
Stando a indiscrezioni si vogliono inserire collaboratori attualmente
già al lavoro negli uffici di diretta collaborazione del ministro e
del sottosegretario utilizzando fondi che risultano scoperti per 800mila
euro. Questo è davvero troppo". Alta tensione anche sul
"tetto" degli stipendi dei dirigenti e manager pubblici. La norma
inserita in Senato è stata rivista alla camera, dove ha subito un
forte indebolimento (checché ne dica il presidente Lino Duilio, il quale nega
arretramenti). La sinistra della coalizione è insorta. I capigruppo
del Senato hanno scritto ai loro colleghi della Camera per invitarli a
ripristinare il testo inserito da Palazzo Madama. "O si rimette il testo
del Senato, con l'unica aggiunta di 6 righe di Villetti (ovvero il tetto di
270mila euro annui è raddoppiato per le Authority e la Banca d'Italia),
oppure io non voto - insiste Massimo Villone - Considero fuori da ogni etica
il fatto che un Paese non abbia i fondi per inviare ispettori sulla sicurezza
nei posti di lavoro, e poi accetti di pagare milioni di euro ai propri
dirigenti". Insomma, il braccio di ferro è durissimo. Anche
perché il governo a questo punto ha pieni poteri sul testo finale. I
parlamentari hanno lanciato vari appelli affinché si rispetti il testo della
Commissione. Ma qualcuno dovrà restare deluso. Quello che si teme
è il taglio della Ragioneria, che sta eliminando le aprti non coperte.
Indiscrezioni parlano di circa 400 milioni da recuperare o tagliare. Molte
misure potrebbero saltare all'ultimo momento, mentre altre sono entrate sul
filo di lana. Come ad esempio il fondo per l'autotrasporto, che ha sbloccato
la vertenza dei Tir. Anche i sindacati di polizia hanno alzato la voce,
denunciando il fatto che non si aggiungono risorse e organici, ma si evitano
tagli: non era quello che avevano chiesto. In serata le voci si rincorrono in
una girandola impazzita. Tra le ipotesi più accreditate, oltre alle
modifiche per rimuovere il blocco dei tir, il Governo rinuncerebbe a
rimettere mano alla norma sulla class="term">class class="term">action
(si parlava di piccoli aggiustamenti, alcuni dicevano che si era optato per
esplicitare la non retroattività della norma) mentre una nuova
copertura sarebbe stata trovata per finanziare l'aumento del fondo per il 5
per mille dopo le vibrate proteste dei deputati del Sud della maggioranza che
temevano venissero sfilate, allo scopo, risorse dal credito di imposta per il
Mezzogiorno. Confermata invece la soppressione della norma sul Coni: si salva
la Coni Spa che era stata cancellata dalla Camera. A tarda sera sarebbe
uscita dal testo la norma che cancella l'Isvap: ma nelle ore notturne tutto
è possibile.
( da "Secolo XIX, Il" del
13-12-2007)
"La precettazione è fallita?Colpa di uno
Stato debole" l'intervista Il commento di Elio Lannutti, presidente
dell'Adusbef e padre della "class="term">class class="term">action"
inserita nella Finanziaria 13/12/2007 Roma. "Se fossimo un paese
normale, le prefetture, in questi casi, dovrebbero procedere a sgomberare le
strade e ad arrestare quelli che fanno resistenza". E' duro, durissimo
Elio Lannutti, il presidente dell'Adusbef e "padre" della class="term">class class="term">action all'italiana inserita in
Finanziaria. I camionisti si sono fatti beffe della precettazione e hanno
proseguito la linea dura anche durante le trattative a palazzo Chigi.
Presidente, consumatori e utenti come al solito sono quelli usciti con le
ossa rotte dall'ennesimo braccio di ferro di una categoria con qualche
controparte pubblica, in questo caso con il governo. Che cosa state facendo?
"Siamo stati in giro per procure: abbiamo presentato dieci esposti
contro i blocchi ipotizzando anche l'associazione per delinquere. La Procura
di Roma si è già mossa. Della cosa si occuperà
Gianfranco Amendola che è un osso duro". Intanto però i
blocchi hanno messo in ginocchio cittadini, automobilisti, negozianti e
aziende. La precettazione del governo non ha fatto paura e si è
dimostrata un'arma spuntata. Come mai? "Siamo alle solite. La
precettazione è uno strumento efficace se ci sono i poteri dello Stato
che la fanno rispettare e puniscono chi fa finta di niente. Nel caso di
blocco stradale, sono previsti 4-5 anni di galera. Questa cosa la dovrebbe
considerare chi ritiene evidentemente che la situazione sia a livelli
cileni". Guardi che Paolo Uggè, uno dei leader dei camionisti, ha
dichiarato che la precettazione non serve a niente "Certe cose si
possono dire solo perché i pubblici poteri non funzionano e la politica
è debole di fronte ai ricatti delle corporazioni.". Se la
precettazione è un flop, la futura class="term">class class="term">action
servirà a qualcosa in casi come questo? "Certo che
servirà. Non vale solo nei confronti delle aziende. I cittadini
potranno tutelarsi con azioni risarcitorie e collettive contro le categorie
che dispongono i blocchi. Ma è meglio non agitare troppo la class="term">class class="term">action prima del varo
definitivo: ci sono già troppe lobby che puntano a sabotarla. Ci
mancano solo i camionisti". M. Lo. 13/12/2007.
( da "Gazzettino, Il" del
13-12-2007)
Ogni stagione politica ha il suo lato oscuro.
Rinnovare in modi sempre diversi e mai trasparenti il connubio tra affari e
politica sembra essere il triste e indesiderabile destino di chi ha a che
fare non solo con gli aspetti "alti" della convivenza, ma anche con
l'amministrazione delle risorse e dei beni pubblici.La politica
"buona", come il buon padre di famiglia, si sforza di gestire con
oculatezza denaro e strutture, ne pianifica l'utilizzo, ne controlla gli
esiti, s'impegna a cercare nuove economie in grado di avvantaggiare i
cittadini. Facendo bene attenzione a non indebitare troppo il futuro delle
nuove generazioni, rispetto alle quali le istituzioni sono investite di una
responsabilità morale prima ancora che politica.La
politica più scaltra, al contrario, utilizza il proprio campo d'azione
(sanità, lavori pubblici, ecc.) e le dotazioni che controlla
(ospedali, edifici, mezzi ecc) per favorire l'affare privato e renderlo
più lucrativo di qualsiasi investimento industriale e
finanziario.È il caso degli ospedali in project financing. Un
sistema che se ben articolato aiuta ad anticipare gli investimenti pubblici e
giova molto alla collettività, ma che se costruito per "far
guadagnare" assegna ai potenti gruppi privati rendite favolose e in
monopolio ventennale.A questo proposito viene da domandarsi quanto ci
costerà il nuovo ospedale di Mestre per la parte non finanziata da
risorse pubbliche e quanto invece renderà al privato. Sì,
perchè per esser chiari bisogna far presente che solo nel 2010 si
riuscirà a capire se la struttura costerà meno di quella
attuale o se al contrario comporterà pesanti aggravi in termini di
incidenza sul bilancio della Sanità veneta.Come a Mestre, anche il
nuovo ospedale di Castelfranco Veneto ha visto lo "sbarco" di
capitali privati. Anche in questo caso la finanza di progetto è stata
prospettata come unica via per realizzare un salto di qualità
strutturale della dotazione ospedaliera regionale.Nessuno però si
è preso la briga di approfondire i contenuti del rapporto tra azienda
ospedaliera e investitori privati. Come mai? In linea teorica tutti
condividiamo la partnership pubblico-privato, ma di certo vogliamo in primo
luogo sapere quanto dovrà costare ai cittadini il contributo di chi
investe per interesse e stabilire con chiarezza una soglia "etica"
ai rendimenti che la joint venture gli assicura.Perché alcune domande di
fondo sono ineludibili: sarebbe accettabile per la collettività se il
privato incassasse il 25 per cento circa all'anno come rendimento sul
capitale impegnato? E se anche il ritorno per chi ha investito fosse di poco
inferiore (15-20 per cento), quale genitore graverebbe il futuro suo e dei
suoi figli di un cappio finanziario così elevato? Se poi se questo
"mutuo usuraio" durasse 25 anni, dove prenderemmo i soldi? Da quale
piega del bilancio aziendale o regionale dovremmo tirarli fuori? E
rinunciando a che cosa?In assenza di risposte (perché in realtà
nessuno ha mai messo la collettività di fronte alla domanda) è
difficile commentare il plauso che un presidente, un sindaco e un ministro
della Repubblica hanno tributato all'opera realizzata indicandola come
modello da imitare. La matematica - è vero - è il nostro
tallone di Achille, ma qui si tratta di semplice buon senso. Quel buon senso
che se tarderà a venire rischia di lasciare agli appetiti delle lobby
gli altri 30 ospedali che dobbiamo rifare in Veneto.*segretario generale
CislPadova.
( da "Gazzettino, Il" del
13-12-2007)
EUROPARLAMENTO Carta dei diritti approvata tra le
contestazioni StrasburgoLa presidenza portoghese dell'Ue ha curato nei
dettagli la coreografia della "storica" cerimonia della firma,
oggi, del Trattato di Lisbona, che dopo anni di stallo si spera possa fare
ripartire la macchina comunitaria. Per la cerimonia è stata scelta la
sfarzosa cornice del Monasteiro de lor Jeronimos, sulle rive del Tago a
Belem. Ed è previsto anche che i 27 leader europei si spostino in un
"electrico", uno dei celebri e sferraglianti antichi tram di Lisbona
di cui vanno pazzi i turisti fra il Monastero e il Museo delle Carrozze, dove
si svolgerà la colazione ufficiale offerta dal capo dello stato.La
firma avverrà nel chiostro centrale del Monastero dove 30 anni fa
venne siglata solennemente l'adesione del Portogallo all'Europa comunitaria.
Non dovrebbero esserci note stonate salvo forse l'arrivo tardivo del premier
britannico Gordon Bown. Per motivi di servizio, una seduta che assolutamente
non può mancare la mattina alla Camera dei Lord, ha spiegato la presidenza
portoghese.Ma la priorità delle priorità, una volta firmato il
trattato, è ora per tutti di riuscire a farlo ratificare nei 27 Paesi
evitando nuove cattive sorprese. In alcuni dei Paesi membri i governi - e
anche la presidenza portoghese - resistono alle pressioni dell'opposizione
che chiede il referendum. Solo in Irlanda il voto popolare è una
necessità costituzionale. E brutte sorprese non sono mai escluse. Il
Paese più a rischio nelle ratifiche parlamentari invece potrebbe essere
proprio il Regno Unito. Ma tensioni interne potrebbero provocare qualche
apprensione anche nei nuovi Paesi membri più euroscettici, come la
Repubblica Ceca. In Francia il presidente Nicolas Sarkozy aveva annunciato,
subito dopo l'accordo finale sul trattato al vertice di Lisbona in ottobre,
che avrebbe cercato di fare sì che il suo Paese - responsabile con
l'Olanda dell'affossamento della costituzione europea - fosse il primo a
ratificarlo. Intanto alla vigilia del vertice di Lisbona, i leader delle tre
istituzioni Ue hanno firmato al Parlamento europeo la Carta dei diritti
fondamentali.La sessione speciale è stata movimentata da una bordata
di proteste che hanno riunito in un'improbabile alleanza eurodeputati della
sinistra con quelli di estrema destra e degli euroscettici. Il gruppetto ha
più volte rumorosamente invocato un referendum sul Trattato europeo,
interrompendo gli interventi del presidente di turno, il premier portoghese
José Socrates, e della Commissione Ue, José Manuel Durao Barroso. Il
presidente del Parlamento europeo, Hans Gert Poettering, ha cercato
più volte di riportare la calma, sollecitando anche i commessi a
impossessarsi degli striscioni, ma le contestazioni sono continuate. Le
contestazioni sono anche state duramente criticate dai radicali Marco Cappato
e Marco Pannella e dal capodelegazione del Pd-Adle Alfonso Andria.
Soddisfatto, invece, per la proclamazione Gianni Pittella, capo della
delegazione italiana del Pse.La Carta si basa su 54 articoli e delinea i
diritti civili, economici e sociali dei cittadini europei divisi in sei
capitoli. Si tratta di dignità (diritto alla vita e integrità
della persona), libertà (diretto alla libertà e sicurezza);
all'istruzione; di lavorare; protezione in caso di espulsione e di estradizione),
uguaglianza (non discriminazione, parità tra donne
e uomini), solidarietà (diritto di negoziazione e di azioni
collettive; condizioni di lavoro giuste e eque), cittadinanza (diritto di
voto; libertà di circolazione e soggiorno) e giustizia (diritto a
giudice imparziale; presunzione innocenza e principi legalità).
( da "AprileOnline.info" del
13-12-2007)
Alfiero Grandi*, 13 dicembre 2007 L'analisi La casa, le
imprese e i lavoratori sono i principali "fronti" su cui si
è concentrato l' impegno del governo per rilanciare il Paese. In
sostanza una manovra che segna un cambiamento importante rispetto al passato,
sebbene molto rimanga ancora da fare. A questo dovrà contribuire la
Sinistra arcobaleno Il testo della finanziaria 2008 è, ormai,
stabilizzato. Si può solo approvarlo o respingerlo e l'auspicio
è, ovviamente, che venga approvato con il voto di fiducia alla Camera
e, successivamente, al Senato. Un testo così ampio -e ad accrescerlo
hanno contribuito prima il Senato, poi la Camera- è sempre difficile
da sintetizzare. Questo pone un problema politico non nuovo, ma tuttora
irrisolto: l'esigenza di interrompere la serie delle finanziarie-monstre,
vale a dire troppo ampie, e appesantite da micro-norme e micro-interventi. Se
si vuole far capire al Paese come si intende caratterizzare la politica
economica per l'anno successivo, è necessario che la finanziaria, in
futuro, venga ristretta alle scelte di fondo, escludendo le normative e
lasciando ad atti successivi l'attuazione degli interventi
"minori". Non so se l'immagine che De Rita offre dell'Italia, come
di una società atomizzata, sia del tutto giusta, forse la situazione
reale è un po' più complicata, tuttavia, è certo che se
le sedi di responsabilità politica vogliono contribuire a riunificare
il Paese e a dargli un indirizzo, un orizzonte per il futuro, debbono
sforzarsi di indicare con chiarezza gli elementi di fondo, evitando
sparpagliamenti. In questa finanziaria i due aspetti coesistono, ma per
delineare quelli di fondo occorre "estrarli" da un insieme troppo
ampio, non sempre, facilmente, comprensibile a tutti e che a volte mette in
difficoltà perfino gli addetti ai lavori. Questo è un problema
politico serio, perché alle difficoltà del Governo si sommano le
difficoltà del Parlamento. Tornando, però, al merito, vedo
questi grandi capitoli da valorizzare perché la finanziaria segna
indubbiamente una novità, una svolta. Forte di un'impostazione
precedente che, dal maggio 2006,
ha già messo in sicurezza i conti pubblici e
quindi garantisce il risanamento, ora la finanziaria 2008 ridistribuisce
risorse, rafforzando misure che già in questo anno sono entrate in
vigore, come gli interventi per gli incapienti e le pensioni basse per circa
4 miliardi di euro. Ci sono per il 2008 tre grandi blocchi sui quali si
interviene. Il primo è la casa dove si sommano la riduzione ICI per la
casa di abitazione, la detrazione per chi ha la prima casa in affitto, le
misure a favore dei giovani che vogliono rendersi autonomi e gli interventi
per riprendere una partecipazione pubblica, che manca da anni, che sia in
grado di offrire case in affitto a prezzi accessibili a chi ha redditi troppo
bassi in relazione agli attuali prezzi di mercato. Nell'insieme la manovra
2008 impegna oltre due miliardi di euro per la casa, in gran parte di
riduzione della pressione fiscale. Il secondo blocco è rivolto alle
imprese e segue idealmente la riduzione del cuneo fiscale, già entrato
in vigore. La riduzione dell'aliquota IRES al 27,5 per cento viene
autofinanziata dal sistema delle imprese e con le modifiche della Camera, che
si aggiungono a quelle introdotte dal Senato, è ormai certo che in
questo ambito le piccole e medie imprese saranno avvantaggiate e spinte a
investire i loro profitti nell'impresa. Inoltre, per un milione di aziende,
considerate marginali, tutto sarà più semplice e conveniente.
Il terzo blocco riguarda i lavoratori, e le misure sono di diverso tipo.
C'è, ad esempio, il credito di imposta, inserito al Senato, che punta
a favorire nuove assunzioni a tempo indeterminato nel Sud, con un'attenzione
particolare al lavoro femminile. Oppure, le riduzioni fiscali già
decise, per circa mezzo miliardo di euro,a favore dei lavoratori dipendenti,
con in più l'impegno a utilizzare l'extragettito fiscale 2008 per la
riduzione della tassazione sui lavoratori dipendenti. Scommetto -
personalmente - che nel 2008 ci sarà un extragettito che potrà
confluire nel fondo istituito dalla Camera per favorire questa
ridistribuzione fiscale. L'extragettito è molto probabile
perchè parte delle misure per la lotta all'evasione e all'elusione,
stanno entrando in vigore proprio ora e gli effetti si vedranno meglio in
futuro. La Camera ha anche aggiunto interventi per le famiglie numerose, che
si sommano a quelli, socialmente importanti, a favore di vari settori deboli
della società. Nella manovra per il 2008 ci sono novità in
materia di ricerca ed università, anche se le esigenze sono maggiori
delle novità, ma il cono d'ombra del 2007 sembra allontanarsi grazie
alle prime misure che dovrebbero in futuro diventare il primo nucleo di una
scelta forte in materia di scuola, università e ricerca, per portare
l'Italia ad essere più competitiva nel sapere, oltre che nelle merci.
Sono previsti investimenti in vari settori, così come c'è il
finanziamento del protocollo sul welfare. Anzi, c'è qualcosa di
più, perché la Camera ha introdotto una norma che avvia gli
"ammortizzatori sociali" anche per CO.CO.CO. e CO.CO.PRO. Ci sono
poi altre scelte politiche di rilievo, come un forte intervento per ridurre i
costi della politica, i costi del funzionamento della pubblica
amministrazione e delle istituzioni, mettere un tetto e dare trasparenza alle
retribuzioni dei dirigenti pubblici, da tempo fuori controllo e non sempre
congrue. Queste riduzioni hanno tra l'altro, consentito di evitare che nel
2008 tornassero i ticket sanitari. class="hilite">Aggiungo
che anche la class="term">class class="term">action,
o azione collettiva, è una novità
importante perché aiuta i cittadini a mettersi insieme per difendersi meglio
dalle truffe, dallo strapotere di troppe aziende di servizi. Contro
l'introduzione di questa novità ci sono state forti resistenze.
Purtroppo, Confindustria si è collocata in un fronte conservatore e
tuttavia, ormai è certo, la class="term">class class="term">action,
diventerà legge dello Stato con una procedura convincente: il Senato
ha introdotto la norma e la Camera l'ha perfezionata, senza stravolgerla.
C'è poi un pacchetto di misure ambientali importanti che vanno dalla
conferma della detrazione al 55 per cento delle spese per ristrutturazioni
edilizie ad alta qualità ambientale, fino ad interventi che in vario
modo investono sull'ambiente, a cominciare dalla riduzione di emissioni di
CO2. Cito per tutte la proposta di alimentare, con decisioni volontarie, un
fondo per l'ambiente attraverso il pagamento di un centesimo in più
per ogni litro di benzina e gasolio, riprendendo una felice intuizione che ha
permesso, in altri paesi, di lasciar camminare in avanti le avanguardie
ambientali più sensibili che oggi hanno dimensione di massa. Di
rilievo gli interventi per impedire il riformarsi di precariato nella
pubblica amministrazione e, nello stesso tempo, dare risposte ai lavoratori
precari, anche se, purtroppo, non a tutti, e agli LSU, anche l'impegno di
assumere quasi tutti gli idonei all'Agenzia delle Entrate e all'Agenzia delle
Dogane è importante per rafforzare l'apparato di controllo e lotta
all'evasione. Vale la pena ricordare l'articolo introdotto alla Camera, che
consente al Governo di intervenire per ridurre i prezzi al consumo dei
prodotti petroliferi con il fine di calmierare il mercato. Il trasporto
pubblico locale è finanziato con modalità che dovrebbero
evitare in futuro l'ansia di trovare ogni anno, ex novo, risorse. Con gli
Enti locali e le Regioni il patto di stabilità interno risulta meno
severo di prima, e questo dovrebbe consentire qualche spazio di manovra in
più, in particolare ai Comuni, a favore dei quali sta procedendo il
decentramento dei poteri in materia di catasto. Sostegno alla produzione
cinematografica italiana, interventi per alleggerire l'aumento del costo dei
mutui a tasso variabile per le famiglie, misure per il controllo dei prezzi e
per scoraggiare le speculazioni, interventi in materia di sicurezza. Questo
è un tentativo di sintesi della finanziaria 2008, una manovra che non
toglie e invece da, e non è poco. Detto questo, non tutto è a
posto, ci sono scelte appena accennate, come quella sulla restituzione
fiscale ai lavoratori dipendenti, o l'apertura di una fase nuova in materia
di scuola, università, ricerca. Soprattutto, resta una sproporzione
tra l'esigenza di maggiore equità e giustizia o di scelte più
forti per l'ambiente e le risorse oggi disponibili. Per fare crescere le
risorse occorre che cresca il Paese, la sua competitività. Per fare
crescere la competitività occorre una forte valorizzazione del lavoro,
degli investimenti e anche un sistema di imprese meno alla ricerca di sconti
e più impegnato a scommettere sul futuro e su un patto positivo con il
lavoro, a partire dalla crescita dei salari. Scelta ormai inderogabile. Per
reggere le sfide di questa fase il Governo e la maggioranza, debbono
riprogettare insieme le priorità. La questione non è cosa manca
o non è sufficiente nella finanziaria 2008, anche se c'è pure
questo, ma soprattutto il farsi carico di delineare una proposta forte che
ridia fiducia nel futuro, partendo da quello che c'è nella finanziaria,
ma senza accontentarsi. Parlare al Paese, parlare di futuro, scegliere con
nettezza. Scegliere ad esempio di tassare tutte le rendite finanziarie almeno
con un'aliquota unica al 20% per rendere meno conveniente un uso solo
finanziario della ricchezza e riequilibrare il prelievo tra i redditi. Questo
richiede un di più di quanto c'è oggi, e questo di più
è la capacità di rimotivare la coalizione di centro sinistra,
di ridare senso all'azione di Governo. Evitare slabbrature o una crisi
è un'azione importante, ma per evitare un logoramento progressivo,
occorre un colpo d'ala e la Sinistra/Arcobaleno deve contribuire in modo
decisivo a darlo. *Sottosegretario all'Economia e Finanze.
( da "Resto del
Carlino, Il (Nazionale)" del 14-12-2007)
Di OLIVIA POSANI ? ROMA ? TRE VOTI di fiducia su tre
maxiemendamenti. Il governo ha deciso di spacchettare la Finanziaria, ormai
lievitata a 1.199 emendamenti: l'ultimo arrivato è quello che stanzia
70 milioni di euro per mettere fine al blocco dei Tir. La fiducia è
attesa per questa notte. Poi inizierà la discussione sugli ordini del
giorno (ne sono stati presentati addirittura 250) e dunque il voto finale sul
ddl, che è il cuore della manovra economica 2008, è presumibile
arrivi solo domani notte, se non addirittura martedì, come minaccia
l'opposizione. Perché il governo ha sì apportato modifiche molto
contenute rispetto al testo varato dalla commissione bilancio, ma in compenso
nei tre maxiemendamrenti non compaiono misure approvate all'unanimità
da maggioranza e opposizione, come ad esempio la liquidazione di Coni
servizi. "E' STATA ingannata la presidenza della Camera e non è
tollerabile che il governo calpesti il lavoro fatto dal Parlamento",
accusa Crosetto (FI). Bertinotti getta acqua sul fuoco: "Il governo si
assume la responsabilità politica di quello che porta in aula o meno.
Ai miei uffici spetta solo il giudizio di ammissibilità". E in
effetti il presidente della Camera, stemperando l'umore dei partiti minori
dell'Unione, che temevano colpi di mano finali, ha bocciato 8 commi che
contenevano disposizioni non discusse in commissione. Sul campo resta poi la
polemica per l'ennesimo ricorso al voto di fiducia. Napolitano, che ha
più volte esortato il governo a non porre la questione di fiducia,
ieri non ha voluto commentare: "Lo farò alla fine dell'iter
parlamentare, il 20 dicembre", ha spiegato il capo dello Stato. Alla
fine sono state rafforzate le risorse per finanziare il 5 per mille in favore
delle associazioni no profit e della ricerca (il fondo passa da 100 a 380 milioni) ed
è stato reso più saldo il tetto agli stipendi d'oro dei managre
pubblici. NULLA DA FARE, invece per la rottamazione delle auto e degli
eletrodomestici. E non è detto nemmeno, fa notare Visco, che che la
misura arrivi con il decreto mille proroghe di fine anno. Il vice ministro
dell'Economia ha quindi definito "del tutto folle" il meccanismo
che di anno in anno gonfia la Finanziaria: "C'è troppa roba,
governo e parlamentari ci mettono dentro tutto quello che possono. Basterebbe
modificare i regolamenti delle Camere per risovere i sette decimi dei
problemi italiani". Il ministro Padoa-Schioppa ha invece usato parole
anche sconsolate per descrivere la pubblica amministrazione: ""Ci
sono alcuni casi affascinanti e altri raccapriccianti". Tornando alle
misure, è stata posta fine alla polemica sul tetto di 274 mila euro
agli stipendi d'oro. Ieri c'era stato un ulteriore altolà da parte di Rifondazione
e dell'Idv, che temevano un allentamento della norma. Il ministro Chiti ha
però annunciato che il governo non solo aveva confermato la norma
uscita dal Senato, ma "l'ha resa più rigorosa nella spesa, visto
che si fissa un tetto anche alle retribuzioni delle 25 figure per le quali
era stata prevista una deroga". Il trattamento economico per il
governatore di Bankitalia, autorità indipendenti e via dicendo, non
potrà essere superiore al doppio della cifra indicata. class="hilite">Nessun cambiamento sulla class="term">class class="term">action (l'azione giudiziaria
collettiva da parte dei consumatori) e vengono confermata anche i buoni
indennità per i co.co.co. Maggiori fondi, invece, per potenziare la
sicurezza: 190 milioni, di cui solo 30 destinati ai vigili del fuoco. Ma come
previsto, e i segretari di Cgil, Cisl e Uil lo fanno immediatamente notare,
non c'è riferimento ad una cifra di massima da destinare al rinnovo
dei contratti. - -->.
( da "Tribuna di
Treviso, La" del 14-12-2007)
Di cosa si occupa davero la sinistra italiana La
sinistra italiana discute su canne, lenzuola ed intimissimi, nel frattempo
gli operai muoiono bruciati e gli extracomunitari cadono dalle impalcature.
Giuseppe Cianci Treviso Piano delle antenne la replica di We Work Il Forum
Permanente sull'elettrosmog di Treviso critica fortemente il lavoro che il
Consorzio We Work Engineering sta svolgendo (in Ati con Deimos Engineering e
Intergraph Italia) al fine di redigere i Piani di settore per la telefonia
mobile a valle di un affidamento del Consorzio Priula a seguito di una gara
pubblica. Come Consorzio We Work chiariamo alcuni aspetti che sono stati
riportati in modo distorto. Il Consorzio We Work (e non quindi Jcs) nel 2006 ha stipulato un
accordo con il Consorzio Elettra 2000 (consorzio costituito da Fondazione
Marconi, Università di Bologna e Fondazione Ugo Bordoni) al fine di
uno scambio reciproco di competenze ed esperienze nel settore della telefonia
mobile e della redazione dei piani per le amministrazioni pubbliche. Elettra
2000 è l'organismo che ha come obiettivo quello di creare conoscenza
in materia di bioelettromagnetismo e avviare un dialogo tra mondo scientifico,
mondo politico, industria e cittadinanza e si propone quale soggetto di
supporto per Enti ed Amministrazioni locali nella costruzione del rapporto
informativo e comunicativo con i cittadini, legato alla gestione delle
problematiche connesse con lo sviluppo delle reti di telecomunicazione. La
Fondazione Ugo Bordoni, dal canto suo, è l'organo scientifico del
ministero delle telecomunicazioni composto da esperti europei del settore. Il
ministero ha sottoscritto una convezione con l'associazione nazionale dei
Comuni (Anci) ed Elettra 2000 per eseguire il monitoraggio del campi
elettromagnetici in Italia. Elettra 2000 opera in questo campo anche tramite
la Fondazione. Il lavoro di We Work è eseguito mediante l'adozione di
procedimenti tecnici, di verifica strumentale, delle discipline di
validazione dei dati e di format di pubblicazione condotte sotto la
supervisione scientifica di Elettra 2000 ed in uso dalle Agenzie Regionali
dell'Ambiente (Arpa). Poiché a differenza di altre Regioni il Veneto non ha
una sua legge in materia di disciplina ed organizzazione dei piani di
telefonia mobile (si vedano ad esempio Emilia Romagna, Lombardia e Friuli) la
proposta che il Consorzio We Work ha presentato ai Comuni non è assolutamente vincolante ma anzi lascia il più
ampio margine di azione e di decisione ai Comuni. Gaetano Di Bona (Il
presidente) Tomat e il popolo del no La ragioni di chi protesta Leggo sulla
stampa locale lo sfogo del presidente di Unindustria dottor Tomat contro il
popolo dei "No". Il presidente degli industriali si lamenta del
fatto che, sempre più cittadini, si ribellano, rifiutando le
decisioni prese al di sopra della proprie teste. Egregio dottor Tomat, se far
parte del popolo dei "No" significa ribellarsi a quelle opere che
ingrassano le tasche di pochi minando la salute di moltissima gente, allora
io faccio parte di questo gruppo; se significa ribellarsi ad una politica
distante dai cittadini volta solo a trarre profitti personali e maggior
potere, allora io faccio parte di quel gruppo; se significa ribellarsi al
pizzo delle mafie, allora faccio parte di loro; se significa difendere il
territorio dove si è nati, e preservarlo per i propri figli, contro
gli scempi di persone senza scrupolo disposte a saccheggiarlo per interesse
privato, allora faccio parte del gruppo; se significa pretendere che un
amministratore pagato con soldi pubblici faccia il bene della
collettività, allora faccio parte del popolo dei "No"; se
significa indignarsi nel leggere certe affermazioni da chi istituzionalmente
ti rappresenta, ancora una volta mi troverà tra loro; se significa
lottare per un mondo migliore dove, ad esempio, un imprenditore faccia il suo
lavoro rischiando il proprio denaro, senza ricorrere al denaro pubblico per
sostenersi a spese della collettività allora io sono dei loro. Mi
può incollare addosso qualsiasi etichetta: qualunquista, antipolitico,
contestatore. Mi rincresce doverle dire che per quanto a lei potrà
sembrare impossibile, io sia fiero di far parte di queste persone. David
Borrelli Treviso.
( da "Sole 24 Ore, Il" del
14-12-2007)
Il Sole-24 Ore sezione: IN PRIMO PIANO data:
2007-12-14 - pag: 3 autore: Resta la class action: entra in vigore solo da
giugno 2008 Isabella Bufacchi ROMA L'azione collettiva
risarcitoria a tutela dei consumatori, incastonata nel codice del consumo e
modellatasul diritto costituzionale del singolo cittadino di agire in
giudizio a difesa dei propri diritti, resta dentro la Finanziaria:
diventerà efficace nel giugno 2008, o più precisamente decorsi
180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio. Nessuno
stralcio dell'ultim'ora, dunque. Il maxiemendamento presentato ieri dal
Governo, che stravolge il testo licenziato dal Senato, ripropone
integralmente la versione della class action all'italiana nell'emendamento
del relatore alla Finanziaria: la norma tuttavia potrebbe essere oggetto di
ulteriori correzioni, limature e miglioramenti proprio perché la fase di
collaudo e messa a punto durerà un intero semestre. L'impianto
dell'azione collettiva risarcitoria, così
come lo ha definito il Governo riscrivendo in buona misura il testo dei
senatori Manzione-Bordon, si regge su quattro pilastri: 1) i soggetti
legittimati ad agire non sono solo le 16 associazioni dei consumatori Cncu
nella lista del ministero dello Sviluppo ma sono tutte le associazioni e i
comitati (ma non singoli cittadini) in grado di
rappresentare in Tribunale interessi collettivi; 2) la classe si definisce e
si delimita sul nascere con il sistema dell'optin: i soggetti interessati
devono comunicare la propria adesione all'azione collettiva ( il
sistema americano opt-out che considera automaticamente tutti dentro a
esclusione di chi si chiama fuori è stato scartato); 3) il
giudice agisce da "superfiltro" perché valuta la titolarità
dei soggetti che presentano la domanda e l'ammissibilità della domanda
stessa: respinge class action infondate, trainate da conflitti d'interessi e
non rappresentative di veri interessi collettivi; 4) per evitare di affollare
i Tribunali con azioni risarcitorie dei singoli post-class action (modello
Manzione-Bordon), la norma prevede ora due soluzioni stragiudiziali tramite
accordo diretto tra impresa e consumatore- utente oppure in camera di
conciliazione. Il presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà ha
rilanciato ieri l'idea di un filtro aggiuntivo esercitato dalla sua
Authority. Le azioni ricattatorie "si possono evitare con i giusti
filtri. L'Antitrust potrebbe essere un buon filtro per alcune questioni, come
ad esempio le pratiche abusive ", ha detto Catricalà. Il ministro
dello Sviluppo Pier Luigi Bersani, invece, nei giorni scorsi aveva ribadito
che i processi amministrativi e giudiziari vanno tenuti ben distinti nella
class action. Il Parlamento ha tentato invano, negli ultimi dieci anni, di
varare una legge che riuscisse a migliorare le tutele di consumatori e utenti
dotando il cittadino di uno strumento di difesa in più e al tempo
stesso di un forte deterrente contro abusi e illeciti contrattuali ed
extracontrattuali, pratiche scorrette, comportamenti anticoncorrenziali. Quel
che non è stato possibile in un decennio di dibattiti parlamentari
è stato realizzato in maniera rocambolesca in Finanziaria in poco
più di un mese: Roberto Manzione e Willer Bordon (Unione
democratica-ex ulivo) hanno presentato a sorpresa a Palazzo Madama la class
action e dopo ritocchi sostanziali il 15 novembre hanno ottenuto il disco
verde del Senato. Il testo è stato nuovamente modificato alla Camera
in due tappe: dal Governo e dal relatore Michele Ventura. La norma resta
perfettibile. La class action è nata negli Usa per consentire a tutti,
anche a chi non dispone di mezzi finanziari adeguati e a chi subisce danni di
dimensioni ridotte, di rivalersi per vie legali contro le imprese che ledono
diritti collettivi. Questo stesso principio ha ispirato l'introduzione
dell'azione collettiva risarcitoria in Italia: ora
resta da vedere se le imprese italiane saranno adeguatamente tutelate contro
gli abusi della class action. isabella.bufacchi@ilsole24ore.com I
"PALETTI" No ad azioni dei singoli cittadini, due le soluzioni
stragiudiziali. Catricalà si candida: "Faccio io da superfiltro".
( da "Manifesto, Il" del
14-12-2007)
Incontri Critica alla democrazia. Un seminario di
Mario Tronti apre un ciclo di autoformazione alla Sapienza di Roma Francesco
Brancaccio Luca Cafagna La democrazia sembra essere uno dei pochi concetti
sopravvissuti alla crisi del moderno e della politica moderna. Il discorso
democratico è oggi più che mai egemone, nelle discipline
universitarie, nel linguaggio politico, nella "opinione pubblica".
Ma ancora: nei nuovi dispositivi di guerra, nell'economia, nelle forme della
governance, persino nei provvedimenti securitari. Quando si mette in
discussione la democrazia lo si fa esclusivamente in nome del suo aggettivo
(rappresentativa, comunitaria, diretta, contrattuale, partecipativa).
Spostare l'asse della critica sul sostantivo, criticare la democrazia sans
phrase, o la democrazia politica - per dirla con Mario Tronti - questo
è stato il punto di partenza del seminario organizzato
dal Collettivo Sp2 di Scienze Politiche dell'Università La Sapienza di
Roma. Proprio Tronti ha aperto il ciclo di autoformazione Per una critica
della democrazia nel Novecento, che proseguirà affrontando le varie
teorie democratiche (Arendt, Rawls, Habermas, Nozick) per poi concludersi con
una lezione di Toni Negri su Spinoza. L'obbiettivo è esplicito:
indagare l'inattualità della critica alla democrazia come campo di
ricerca all'altezza della nuova composizione sociale che ha innervato i
movimenti degli ultimi anni. Democrazia politica significa per Tronti
democrazia reale: proprio come per il socialismo, è la sua stessa
realizzazione ad annullare la possibilità di un'alternativa ideale.
Tronti ha ripercorso, in chiave genealogica, la costellazione concettuale che
vive tra Lenin e Schmitt, focalizzando in particolare l'attenzione su tre
assi critici. Innanzitutto il principio universalista basato
sull'identità del popolo sovrano, versione secolarizzata del concetto
teologico di "popolo di Dio". In quest'ottica anche le primarie,
che oggi rimbalzano da una sponda all'altra dell'Atlantico sotto l'etichetta
della partecipazione diretta, simboleggiano piuttosto l'investitura sacrale
di un capo da parte del suo popolo. Dunque, in quanto neutralizzazione e spoliticizazzione
del conflitto di classe, è la democrazia stessa ad essere, ab origine,
antipolitica. Inoltre, essendo fondata su un preteso universalismo, la
democrazia è pensata per essere esportata, laddove è necessario
attraverso la guerra. Proprio la guerra è il secondo asse di
riflessione, che attraverso Lenin diviene un dispositivo ambivalente: guerra
come prosecuzione della politica capitalistica ma anche come eccedenza del
conflitto sociale rispetto alle istituzioni democratiche nazionali. A partire
da tale ambivalenza l'azione politica rivoluzionaria è per Lenin
rottura della linearità storica e, dunque, dell'immagine di uno
sviluppo espansivo del processo democratico. L'ultimo asse della
"lezione" è la contrapposizione tra democrazia e
libertà, quest'ultima intesa come "libertà non di dire il
pensiero, ma di pensare il pensiero, che non è quello dominante".
Da questa angolazione, il potere costituente - enigma e, al contempo, fattore
di crisi di ogni costituzione democratica - acquista la sua pienezza in
quanto potere costituente di libertà, "esercizio di
legittimità che non coincide necessariamente con la
legalità". Per dirla in breve: "la democrazia non è
un valore", ma è al contrario basata sul principio quantitativo
della maggioranza, in ciò del tutto equivalente all'economia politica.
Sostenere ciò in un'aula universitaria trova un immediato riscontro
con i meccanismi di quantificazione del sapere determinati dai recenti
processi di riforma. È proprio da questo punto di vista che
l'autoformazione emerge con tutta la sua forza in quanto qualità
contrapposta alla quantità, pratica di minoranza irriducibile al
principio di maggioranza e al minoritarismo ad esso subalterno. Proprio
l'assunzione di questo principio, sostiene Tronti, ha infatti rappresentato
il suicidio del movimento operaio. E, potremmo aggiungere, della
"sinistra reale". Se, come dice Tronti, dopo averla radicalmente
messa a critica, Marx non è però del tutto fuoriuscito
dall'economia politica, allora la frontiera della ricerca si situa oggi
sull'andare oltre la democrazia.
( da "Manifesto, Il" del
14-12-2007)
Affari bancari Furto corrente allo sportello r. c. E'
confermato: siamo il paese europeo dove andare in banca costa di più.
Il Rapporto 2007 sull'integrazione dei mercati finanziari nella Ue andrebbe
stampato e affisso in bacheca all'ingresso di tutte le nostre banche. Vi si
legge, nero su bianco, la seguente classifica:
Italia 120, Francia 80, Germania 65, Svezia e Irlanda 40, Finlandia 30, Gran
Bretagna 20, Olanda 10. Dove a ogni numero corrisponde la quantità di
euro che si pagano ogni anno per tener aperto un conto corrente. Dunque il
Commissario Ue per il mercato interno, Mr Charlie McCreevy, ci informa che
paghiamo molto, molto ma molto più di tutti gli altri correntisti: tra
i primi (noi) e gli ultimi (gli olandesi) c'è il rapporto di 120 a 10. Molte cose si
spiegano, allora. Come mai gran parte del mondo bancario e politico difendeva
l'italianità delle banche (se i polli sono italiani, che lo siano
anche gli spennatori); come mai invece tutte le banche europee facevano la
gara per entrare in Italia (pollo ricco, mi ci ficco: applicando alle filiali
italiane gli usi e costumi italiani, non quelli olandesi francesi); e come
mai siano le banche a guidare le danze dell'economia, fino a giungere quasi a
comprarsi per interposto Toto la compagnia di bandiera. class="hilite">Adesso
arriva la Finanziaria, e consente la class="term">class class="term">action.
Ci si potrebbe attrezzare per la class="term">class class="term">action
n. 1, dal titolo Correntisti vs Banche. Il presidente dell'Antitrust
Catricalà, che ieri si è candidato al titolo di Mister Class
Action, potrebbe farci un pensierino.
( da "Manifesto, Il" del
14-12-2007)
Finanziaria, "fiducia" del governo Duro il
giudizio dei sindacati s.f Roma Cambiata d'abito - e riaccorpata in tre
maxiemendamenti - passata al vaglio di ammissibilità del presidente
della Camera Bertinotti, la legge finanziaria si prepara, oggi, al voto di
fiducia dell'aula di Montecitorio. Lo ha annunciato ieri il ministro per i
rapporti con il parlamento, Vannino Chiti. Cauto, il commento del presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano: "Commenterò a conclusione
dell'iter parlamentare. Mi riservo il giudizio". Duro invece il giudizio
dei tre sindacati confederali: "Sui contratti pubblici e sui trasporti,
nessuna risposta". Una seduta fiume è quella che si preannuncia
per oggi: la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha deciso di votare
entro questa notte la fiducia sui rispettivi maxiemendamenti. Mentre il voto
finale dovrebbe esserci, spera la maggioranza (tra gli strepitii
dell'opposizione), entro domenica mattina. I tre maxiemendamenti presentati
ieri mattina dall'esecutivo, che sostituiscono interamente il testo della
manovra, ricalcano nella sostanza il lavoro di fino compiuto dalla
commissione bilancio della Camera (che ha rivisto, sotto forma di emendamenti
o subemendamenti, 292 norme). E incorporano le misure prese per rendere
operativo l'accordo con gli autotrasportatori: 30 milioni di euro in
più, nel 2008, come rimborso sui pedaggi, 20 milioni nel 2009, e
altrettanti nel 2010, per finanziare un fondo per la riforma del settore,
oltre all'"allentamento" della liberalizzazione. Sul tetto ai maxi
stipendi dei manager della pubblica amministrazione, il testo del governo
è il risultato di una mediazione tra il quello del Senato e quello
della commissione bilancio della Camera. Si prevede cioè un doppio
canale, che esenta dalla soglia massima gli stipendi delle amministrazioni dello
Stato, Bankitalia e autorità indipendenti, il cui trattamento
economico però non potrà essere superiore al doppio del tetto
previsto. class="hilite">Anche la class="term">class class="term">action introdotta al Senato,
esce dalla Camera decisamente temperata, suscitando le ire di alcune delle
sigle dei consumatori. Tra le modifiche dell'ultima ora figura anche
l'aumento del tetto del 5 per mille (da 100 a 380 milioni), e lo stanziamento, come
chiedevano a gran voce i socialisti di Angius, di 40 milioni nel 2008 per la formazione
e la riqualificazione professionale per i co.co.co. Resta l'impegno alla
riduzione delle tasse sul lavoro dipendente, con la creazione di un fondo ad
hoc: le entrate però dovranno essere strutturali (i proventi
dell'extra gettito 2008), e non più soltanto quelle provenienti dalla
lotta all'evasione, e la destinazione al lavoro dipendente da
"prioritaria" diventa "esclusiva". Montecitorio ha
inoltre previsto di di destinare 135 milioni nel 2008 e 180 dal 2009 alla
riduzione della tassazione sul Tfr. La riduzione delle tasse alle imprese,
che insieme agli sgravi Ici, sono il piatto forte della manovra, sono state
meglio "precisate" dalla commissione bilancio: l'aliquota Ires
scende dal 33% al 27,5%, quella Irap passa dal 4,25% al 3,9%. Sale a 9500 la
franchigia Irap per le piccole e medie imprese. La finanziaria esce dalla
Camera con in dote "mister prezzi", il garante che dovrà
vigilare sugli aumenti, e con la misura per sterilizzare, con la riduzione
delle accise, l'impatto dell'aumento dell'Iva sui carburanti (conseguenza
dell'aumento del greggio). Infine, sono state incrementate, fino a 200
milioni, le risorse del comparto sicurezza. E' stato esteso a tutti i piccoli
e medi esercizi commerciali il credito fino a 3 mila euro (inizialmente
previsto solo per i tabaccai) per l'installazione di apparecchi di
videosorveglianza. Ed è stata inserita la liberalizzazione delle
ferrovie, che originariamente si trovava nel ddl Bersani sulle
liberalizzazioni. "Ad una prima lettura i maxi emendamenti alla finanziaria
no sembrano contenere risposte alle questioni poste dalle organizzazioni
sindacali", è stato il commento, diffuso in una nota congiunta,
dei tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. Denunciano i sindacati la
mancanza di risorse per il rinnovo del contratto del pubblico impiego, e la
questione del trasporto pubblico locale, con il dito puntato sulla situazione
delle Ferrovie dello Stato.
( da "Secolo XIX, Il" del
14-12-2007)
Oggi il voto di fiducia Alla Camera sono rimasti fuori
i finanziamenti per il rinnovo dei contratti. L'opposizione minaccia
l'ostruzionismo 14/12/2007 Roma. La Finanziaria marcia verso un finale a
colpi di fiducia. Il governo ha presentato ieri alla Camera tre
maxi-emendamenti, che riprendono tutte le misure della manovra. I
provvedimenti sono stati blindati dopo le ultime correzioni e dovranno
superare il vaglio dell'aula oggi, a tarda sera, con tre distintiti voti di
fiducia. Ma le opposizioni annunciano battaglia: faranno di tutto per
bloccare la manovra in aula fino a martedì: "Noi non accettiamo i
diktat della maggioranza. Il calendario si decide insieme", ha tuonato
Elio Vito, capogruppo di Fi. Il governo conta invece di chiudere la partita
entro domani pomeriggio con il voto finale, che non dovrebbe riservare colpi
di scena. Da lunedì fino a mercoledì, sarà la volta del
Senato, che affronterà la terza e definitiva lettura: anche in questo
caso, è ormai scontato l'uso della fiducia e quindi il testo
rimarrà lo stesso che sarà licenziato dalla Camera. Fra le
novità, c'è il doppio tetto per gli stipendi dei manager
pubblici, che è stato fissato a 550 mila euro per i dirigenti di Banca
d'Italia e Authority. Spunta anche un Fondo di 40 milioni a favore dei
precari a progetto (cioè i co.co.pro), che avranno una
indennità e corsi di formazione, se perderanno il lavoro. Entrano
anche le agevolazioni per i camionisti concordate con il governo. Si attenua
il giro di vite per le Comunità montane, con le Regioni incaricate di
fare i tagli entro sei mesi. Sindacati in trincea. Restano fuori gli
stanziamenti per rinnovare i contratti pubblici. E questo ha spinto i
sindacati a minacciare una dura reazione con un "inasprimento del
conflitto e magari atti eclatanti". A questo punto, diventa più
concreta l'ipotesi di uno sciopero generale annunciato per fine gennaio da
Cgil, Cisl e Uil. "Dal governo c'è stata una risposta negativa
mentre si è tenuto conto dei privilegi di molte categorie", hanno
detto i sindacati. Il governo ha evitato di fare troppi cambiamenti e
interventi sulla dirittura d'arrivo. Anche perchè il presidente della
Camera, Fausto Bertinotti, ha messo i suoi paletti, vigilando di persona
sugli ultimi ritocchi ai maxi emendamenti e imponendo lo stralcio di quelle
misure che nulla avevano a che fare con l'impianto della Finanziaria
approvata dalla commissione Bilancio. "Ho escluso tutte le
novità", ha spiegato Bertinotti. Le opposizione hanno appezzato
la decisione: "Questo restituisce un minimo di dignità ai lavori
parlamentari", ha osservato Guido Crosetto, di Fi. class="hilite">Class
class="term">action. Solo questa notte
arriverà il verdetto ufficiale. Si tratta di una vera corsa contro il
tempo per evitare il grande ingorgo di Natale: in coda alla Finanziaria
c'è infatti il welfare in attesa del via libera del Senato, ovviamente
con l'ausilio inevitabile del voto di fiducia. "Nella maggioranza le
sono posizioni sono troppo distanti", ha confermato ieri il presidente
della commissione Lavoro del Senato Tiziano Treu, aprendo la porta alla
blindatura del testo sul welfare. Dopo le critiche e gli aggiustamenti, la class="term">class class="term">action viene confermata dal
governo nella versione approvata dalla commissione Bilancio. Viene previsto
un filtro per l'azione legale collettiva da parte dei consumatori:
sarà il giudice decidere l'ammissibilità e la fondatezza. Ma si
allarga la platea delle associazioni ammesse. Il tandem dei senatori, Willer
Bordon e Roberto Manzione, che hanno sponsorizzato la norma, temevano un
blitz sulla retroattività, che però non c'è stato, nel
senso che non è stata esclusa in modo esplicito. E così le
vittime dei crac Parmalat, Cirio e bond argentini hanno qualche speranza in
più. Confermato a 274 mila euro il tetto per compensi dei manager
pubblici, che non potranno guadagnare più di un presidente di Corte di
Cassazione. Rimangono anche le 25 deroghe, ammesse per i super manager e gli
alti dirigenti. Nel caso di doppi incarichi, la norma prevede un taglio in
quattro anni così da riportare i compensi dentro i tetti stabiliti.
Non avranno vincoli massimi i contratti degli artisti, soprattutto quelli
ingaggiati dalla Rai. Dopo gli annunci e i ripensamenti, il governo ieri ha
rinunciato a inserire nella Finanziaria la rottamazione delle auto Euro 2,
osteggiato dai Verdi. Il ministro Pierluigi Bersani è favorevole e non
ha perso le speranze: c'è sempre il decreto milleproroghe a fine anno.
Ma il collega Vincenzo Visco è scettico: "Non so se si
farà un decreto". Fiducia. Come ormai accade da anni, la
Finanziaria arriva in vista del traguardo, gonfiata di articoli (da 100 a oltre 200) e viene
blindata: non è una novità perché lo stesso fece Silvio
Berlusconi nel 2003 di fronte ai dubbi di Pier Ferdinando Casini, che era
sulla poltrona oggi occupata da Bertinotti. Non sono una novità
neanche le polemiche sull'assalto alla diligenza, che fa lievitare la spesa
pubblica, come continua a spiegare il ministro Tommaso Padoa Schioppa:
"Se non si taglia la spesa, si dovranno aumentare le tasse".
Più esplicito il giudizio di Visco: "Dura troppo, c'è
troppa roba. E' una cosa folle, legata al fatto che le Camere non
funzionano". Michele Lombardi 14/12/2007 la proposta"Anche i
compensi dei dirigenti Rai saranno soggetti ai parametri stabiliti"
14/12/2007.
( da "AltaLex" del
14-12-2007)
Decreto Legge , testo coordinato 01.10.2007 n° 159 ,
G.U. 30.11.2007 Stampa Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 279 del 30
novembre 2007 la Legge 22 novembre 2007, n. 222 di conversione del decreto
legge in materia di disposizioni urgenti di carattere finanziario che
anticipa talune misure presenti nella manovra Finanziaria 2008 alla quale
è collegato. In particolare il provvedimento (consistente in 7,5
miliardi di euro destinati al 2007 ed 800 milioni di euro per la riduzione
del disavanzo) introduce rilevanti novità in materia di riduzioni
fiscali ed investimenti, tra cui aiuti alla cooperazione allo sviluppo (910
milioni di euro) e l'anticipo del contratto del pubblico impiego (500 milioni
di euro). Fra le novità si segnala in particolare: Cinque per mille:
destinazione di investimenti aggiuntivi per 150 milioni di euro; Distretto
della sedia: previsti investimenti per 65 milioni di euro per collegare
l'autostrada A4 e il comune di Manzano; Editoria: riduzione del 2% dei
contributi erogati a ciascun editore in base alla legge n. 250/1990 e tra il 7
e il 12 % delle agevolazioni tariffarie per la spedizione postale dei
prodotti editoriali; Mobilità urbana e Mose: investimenti per 970
milioni di euro (linea C metropolitana Roma, metro di Milano, metro di
Napoli, Mose di Venezia); Regioni: commissariamento in caso di loro
inadempienza riguarda al piano stabilito con lo Stato per il rientro del
deficit sanitario; Spesa farmaceutica: aumentato dal 13 al 14,4% il tetto di
spesa farmaceutica a carico del Servizio sanitario nazionale; Sportass: la
Cassa di previdenza per l'assicurazione degli sportivi viene soppressa e la
sua gestione è trasferita all'Inps; Televisione digitale: prorogato al
2012 il passaggio al digitale; Treni: viene stabilito che la quota del canone
di utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria da destinare alla copertura dei
costi di investimento per la realizzazione della stessa sarà
determinata con delibera Cipe. (Altalex, 13 dicembre 2007. Si veda la tabella
delle novità della manovra finanziaria 2008; vedi anche il comunicato
stampa del Governo) TESTO COORDINATO DEL DECRETO-LEGGE 1 Ottobre 2007, n. 159
Testo del decreto-legge 1 ottobre 2007, n. 159 (in Gazzetta Ufficiale - serie
generale - n. 229 del 2 ottobre 2007), coordinato con la legge di conversione
29 novembre 2007, n. 222,
in questo stesso supplemento ordinario alla pag. 5,
recante: "Interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo
sviluppo e l'equita' sociale". (GU n. 279 del 30-11-2007 - Suppl.
Ordinario n. 249) Avvertenza: Il testo coordinato qui pubblicato e' stato redatto
dal Ministero della giustizia ai sensi dell'art. 11, comma 1, del testo unico
delle disposizioni sulla promulgazione delle leggi, sull'emanazione dei
decreti del Presidente della Repubblica e sulle pubblicazioni ufficiali della
Repubblica italiana, approvato con D.P.R. 28 dicembre 1985, n. 1092, nonche'
dell'art. 10, commi 2 e 3, del medesimo testo unico, al solo fine di
facilitare la lettura sia delle disposizioni del decreto-legge, integrate con
le modifiche apportate dalla legge di conversione, che di quelle modificate o
richiamate nel decreto, trascritte nelle note. Restano invariati il valore e
l'efficacia degli atti legislativi qui riportati. Le modifiche apportate
dalla legge di conversione sono stampate con caratteri corsivi. Tali modiche
sul terminale sono riportate tra i segni ((...)). A norma dell'art. 15, comma
5, della legge 23 agosto 1988, n. 400: (Disciplina dell'attivita' di Governo
e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri), le modifiche
apportate dalla legge di conversione hanno efficacia dal giorno successivo a
quello della sua pubblicazione. Art. 1. Destinazione maggiori entrate 1. Le
maggiori entrate tributarie nette rispetto alle previsioni definite con il
Documento di programmazione economico-finanziaria 2008-2011 per l'anno 2007,
pari a 5.978 milioni di euro, ulteriori rispetto a quelle incluse nel
provvedimento previsto dall'articolo 17, comma 1, della legge 5 agosto 1978,
n. 468, e utilizzate a copertura del decreto-legge 2 luglio 2007, n. 81,
convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, sono
destinate, per lo stesso anno, alla realizzazione degli obiettivi di
indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni e dei saldi di finanza
pubblica a legislazione vigente, definiti dal predetto Documento di
programmazione economico-finanziaria e dalla relativa Nota di aggiornamento.
2. Gli obiettivi di indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni di
cui al comma 1 includono gli effetti finanziari degli interventi disposti con
il presente decreto, ivi comprese le misure di sviluppo ed equita' sociale di
cui all'articolo 1, comma 4, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. Art. 2.
Imprese pubbliche 1. Per la prosecuzione delle opere in corso sulla rete
tradizionale dell'infrastruttura ferroviaria, previste dal contratto di
programma 2007-2011 parte investimenti stipulato tra il Ministero delle
infrastrutture e la Rete Ferroviaria Italiana S.p.a., e' autorizzato un
contributo di 800 milioni di euro per l'anno 2007. 2. Per assicurare, per il
periodo di vigenza del contratto di cui al comma 1, la continuita'
nell'attivita' di manutenzione straordinaria sulla rete tradizionale
dell'infrastruttura ferroviaria, come indicato nella delibera CIPE n. 63 in data 20 luglio 2007,
e' autorizzato per l'anno 2007 un ulteriore contributo di 235 milioni di
euro. 3. E' autorizzata la spesa di 215 milioni di euro da utilizzare nel
2007 per i progetti ricompresi nel piano di investimenti allegato al
Contratto di programma 2007 stipulato tra il Ministero delle infrastrutture e
da ANAS S.p.A.. Art. 3. Semplificazione delle procedure di utilizzo degli
stanziamenti di cui all'elenco 1 annesso alla legge finanziaria 2007 1.
All'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sono apportate le
seguenti modificazioni: a) al comma 758, sono aggiunti, in fine, i seguenti
periodi: "Al fine di garantire la tempestiva attivazione del
finanziamento in corso d'anno degli interventi previsti nel predetto elenco
1, e' consentito, per l'anno 2007,
l'utilizzo di una parte delle quote accantonate per
ciascun intervento, nel limite di importi corrispondenti a effetti in termini
di indebitamento netto pari all'ottanta per cento di quelli determinati nel
medesimo elenco 1. Per gli anni 2008 e 2009 e' consentito l'utilizzo di una
parte delle quote accantonate per ciascun intervento, nel limite di importi
corrispondenti a effetti in termini di indebitamento netto pari al settanta
per cento di quelli determinati nel medesimo elenco 1"; b) al comma 759
e' soppressa la parola: "trimestralmente"; c) al comma 762 le
parole: "per gli importi accertati ai sensi del comma 759" sono
sostituite dalle seguenti: "secondo quanto previsto dai commi 758 e
759". 2. Il comma 2 dell'articolo 13 del decreto-legge 2 luglio 2007, n.
81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, e'
sostituito dal seguente: "2. Le anticipazioni di cui al comma 1 sono
estinte a valere sulla quota delle somme stanziate sui pertinenti capitoli di
bilancio indicata all'articolo 1, comma 758, secondo periodo, della legge 27
dicembre 2006, n. 296, preventivamente rispetto agli utilizzi cui sono
destinati gli stanziamenti stessi". Art. 3-bis. Disposizioni in materia
di accesso alle prestazioni creditizie agevolate erogate dall'INPDAP 1.
All'articolo 2 del regolamento di cui al decreto del Ministro dell'economia e
delle finanze 7 marzo 2007, n. 45, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) il comma 1 e' sostituito dal seguente: "1. I dipendenti in servizio
ed i pensionati di cui all'articolo 1 possono iscriversi alla Gestione
unitaria delle prestazioni creditizie e sociali di cui all'articolo 1, comma
245, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, con obbligo di versamento dei
contributi nelle misure previste dall'articolo 3, previa comunicazione
scritta all'INPDAP della volonta' di adesione"; b) il comma 2 e'
sostituito dal seguente: "2. Per i lavoratori ed i pensionati aderenti
alla gestione credito INPDAP l'iscrizione decorre a partire dal sesto mese
successivo alla data di entrata in vigore della presente disposizione".
Art. 4. Commissari ad acta per le regioni inadempienti 1. Qualora nel
procedimento di verifica e monitoraggio dei singoli Piani di rientro,
effettuato dal Tavolo di verifica degli adempimenti e dal Comitato permanente
per la verifica dei livelli essenziali di assistenza, di cui rispettivamente
agli articoli 12 e 9 dell'Intesa Stato-regioni del 23 marzo 2005, pubblicata
nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 105 del 7 maggio 2005,
con le modalita' previste dagli accordi sottoscritti ai sensi dell'articolo
1, comma 180, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e successive
modificazioni, si prefiguri il mancato rispetto da parte della regione degli
adempimenti previsti dai medesimi Piani, in relazione alla realizzabilita'
degli equilibri finanziari nella dimensione e nei tempi ivi programmati, in
funzione degli interventi di risanamento, riequilibrio economico-finanziario
e di riorganizzazione del sistema sanitario regionale, anche sotto il profilo
amministrativo e contabile, tale da mettere in pericolo la tutela dell'unita'
economica e dei livelli essenziali delle prestazioni, ferme restando le
disposizioni di cui all'articolo 1, comma 796, lettera b), della legge 27
dicembre 2006, n. 296, il Presidente del Consiglio dei Ministri, con la
procedura di cui all'articolo 8, comma 1, della legge 5 giugno 2003, n. 131,
su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il
Ministro della salute, sentito il Ministro per gli affari regionali e le
autonomie locali, diffida la regione ad adottare entro quindici giorni tutti
gli atti normativi, amministrativi, organizzativi e gestionali idonei a
garantire il conseguimento degli obiettivi previsti nel Piano. 2. Ove la
regione non adempia alla diffida di cui al comma 1, ovvero gli atti e le
azioni posti in essere, valutati dai predetti Tavolo e Comitato, risultino
inidonei o insufficienti al raggiungimento degli obiettivi programmati, il
Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle
finanze, di concerto con il Ministro della salute, sentito il Ministro per
gli affari regionali e le autonomie locali, nomina un commissario ad acta per
l'intero periodo di vigenza del singolo Piano di rientro, con la facolta',
fra le altre, di proporre alla regione la sostituzione dei direttori generali
delle aziende sanitarie locali ovvero delle aziende ospedaliere. La nomina a
commissario ad acta e' incompatibile con l'affidamento o la prosecuzione di
qualsiasi incarico istituzionale presso la regione soggetta a
commissariamento. Gli eventuali oneri derivanti dalla nomina del commissario
ad acta sono a carico della regione interessata. 2-bis. I crediti interessati
dalle procedure di accertamento e riconciliazione del debito pregresso al 31
dicembre 2005, attivate dalle regioni nell'ambito dei piani di rientro dai
deficit sanitari di cui all'articolo 1, comma 180, della legge 30 dicembre
2004, n. 311, per i quali sia stata fatta la richiesta ai creditori della
comunicazione di informazioni, entro un termine definito, sui crediti vantati
dai medesimi, si prescrivono in cinque anni dalla data in cui sono maturati,
e comunque non prima di centottanta giorni dalla data di entrata in vigore
della legge di conversione del presente decreto, qualora, alla scadenza del
termine fissato, non sia pervenuta la comunicazione richiesta. A decorrere
dal termine per la predetta comunicazione, i crediti di cui al presente comma
non producono interessi. Art. 5. Misure di governo della spesa e di sviluppo
del settore farmaceutico 1. A
decorrere dall'anno 2008 l'onere
a carico del SSN per l'assistenza farmaceutica territoriale, comprensiva sia
della spesa dei farmaci erogati sulla base della disciplina convenzionale, al
lordo delle quote di partecipazione alla spesa a carico degli assistiti, sia
della distribuzione diretta di medicinali collocati in classe "A"
ai fini della rimborsabilita', inclusa la distribuzione per conto e la
distribuzione in dimissione ospedaliera, non puo' superare a livello
nazionale ed in ogni singola regione il tetto del 14 per cento del finanziamento
cui concorre ordinariamente lo Stato, inclusi gli obiettivi di piano e le
risorse vincolate di spettanza regionale e al netto delle somme erogate per
il finanziamento di attivita' non rendicontate dalle aziende sanitarie. Il
valore assoluto dell'onere a carico del SSN per la predetta assistenza
farmaceutica, sia a livello nazionale che in ogni singola regione e'
annualmente determinato dal Ministero della salute, entro il 15 novembre
dell'anno precedente a quello di riferimento, sulla base del riparto delle
disponibilita' finanziarie per il Servizio sanitario nazionale deliberato dal
CIPE, ovvero, in sua assenza, sulla base della proposta di riparto del
Ministro della salute, da formulare entro il 15 ottobre. Entro quindici
giorni dalla fine di ciascun mese, le regioni trasmettono all'Agenzia
italiana del farmaco (AIFA), al Ministero della salute e al Ministero
dell'economia e delle finanze i dati della distribuzione diretta, come
definita dal presente comma, per singola specialita' medicinale, relativi al mese
precedente, secondo le specifiche tecniche definite dal decreto del Ministro
della salute 31 luglio 2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 229 del 2
ottobre 2007, concernente l'istituzione del flusso informativo delle
prestazioni farmaceutiche effettuate in distribuzione diretta. Le regioni,
entro i quindici giorni successivi ad ogni trimestre, trasmettono all'AIFA,
al Ministero della salute e al Ministero dell'economia e delle finanze i dati
relativi alla spesa farmaceutica ospedaliera. Il rispetto da parte delle
regioni di quanto disposto dal presente comma costituisce adempimento ai fini
dell'accesso al finanziamento integrativo a carico dello Stato. Nelle more
della concreta e completa attivazione del flusso informativo della
distribuzione diretta, alle regioni che non hanno fornito i dati viene
attribuita, ai fini della determinazione del tetto e della definizione dei
budget di cui al comma 2, in
via transitoria e salvo successivo conguaglio, una spesa per distribuzione
diretta pari al 40 per cento della spesa complessiva per l'assistenza
farmaceutica non convenzionata rilevata dal flusso informativo del nuovo
sistema informativo sanitario. 2.
A decorrere dall'anno 2008 e' avviato il nuovo sistema
di regolazione della spesa dei farmaci a carico del Servizio sanitario
nazionale, che e' cosi' disciplinato: a) il sistema nel rispetto dei vincoli
di spesa di cui al comma 1, e' basato sulla attribuzione da parte dell'AIFA,
a ciascuna Azienda titolare di autorizzazioni all'immissione in commercio di
farmaci (AIC), entro il 15 gennaio di ogni anno, di un budget annuale
calcolato sulla base dei volumi e dei prezzi degli ultimi dodici mesi per i
quali sono disponibili i dati, distintamente per i farmaci equivalenti e per
i farmaci ancora coperti da brevetto. Dal calcolo di cui al precedente
periodo viene detratto, ai fini dell'attribuzione del budget, l'ammontare
delle somme restituite al Servizio sanitario nazionale per effetto
dell'articolo 1, comma 796, lettera g), della legge 27 dicembre 2006, n. 296,
e del comma 3 del presente articolo. Viene detratto, altresi', il valore
della minore spesa prevedibilmente conseguibile nell'anno per il quale e'
effettuata l'attribuzione del budget, a seguito delle decadenze di brevetti
in possesso dell'azienda presa in considerazione; tale valore e' calcolato
sulla base dei dati dell'anno precedente. Ai fini della definizione dei
budget l'AIFA utilizza anche il 60 per cento delle risorse incrementali
derivanti dall'eventuale aumento del tetto di spesa rispetto all'anno precedente
e di quelle rese disponibili dalla riduzione di spesa complessiva prevista
per effetto delle decadenze di brevetto che avvengono nell'anno per il quale
e' effettuata l'attribuzione del budget. Un ulteriore 20 per cento delle
risorse incrementali, come sopra definite, costituisce un fondo aggiuntivo
per la spesa dei farmaci innovativi che saranno autorizzati nel corso
dell'anno, mentre il restante 20 per cento costituisce un fondo di garanzia
per esigenze allocative in corso d'anno. Il possesso, da parte di un farmaco,
del requisito della innovativita' e' riconosciuto dall'AIFA, sentito il
parere formulato dalla Commissione consultiva tecnico-scientifica istituita
presso la stessa Agenzia, e ha validita' per 36 mesi agli effetti del
presente articolo, fatta salva la possibilita' dell'AIFA di rivalutare
l'innovativita' sulla base di nuovi elementi tecnico-scientifici resisi
disponibili; b) la somma dei budget di ciascuna Azienda, incrementata del
fondo aggiuntivo per la spesa dei farmaci innovativi di cui alla lettera a),
nonche' dell'ulteriore quota del 20 per cento prevista dalla stessa lettera
a), deve risultare uguale all'onere a carico del SSN per l'assistenza
farmaceutica a livello nazionale, come determinato al comma 1; c) in fase di
prima applicazione della disposizione di cui alla lettera a) e nelle more
della concreta e completa attivazione dei flussi informativi, l'AIFA,
partendo dai prezzi in vigore al 1 gennaio 2007 risultanti dalle misure di
contenimento della spesa farmaceutica di cui all'articolo 1, comma 796,
lettera f), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, attribuisce a ciascuna
Azienda titolare di AIC, entro il 31 gennaio 2008, un budget provvisorio
sulla base delle regole di attribuzione del budget definite dalla stessa
lettera a). Il budget definitivo viene attribuito a ciascuna Azienda entro il
30 settembre 2008 alla luce dei dati sulla distribuzione diretta forniti
dalle regioni ai sensi del citato decreto del Ministro della salute in data
31 luglio 2007. In
assenza di tali dati, ad ogni Azienda viene attribuito un valore di spesa per
la distribuzione diretta proporzionale all'incidenza dei farmaci di PHT di
cui alla determinazione AIFA del 29 ottobre 2004, pubblicata nel Supplemento
ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 259 del 4 novembre 2004, e successive
modificazioni; d) l'AIFA effettua il monitoraggio mensile dei dati di spesa
farmaceutica e comunica le relative risultanze al Ministero della salute ed
al Ministero dell'economia e delle finanze con la medesima cadenza. L'AIFA verifica
al 31 maggio, al 30 settembre e al 31 dicembre di ogni anno l'eventuale
superamento a livello nazionale del tetto di spesa di cui al comma 1,
calcolato sulla base dei dati dell'Osservatorio nazionale sull'impiego dei
medicinali, disciplinato dall'articolo 68 della legge 23 dicembre 1998, n.
448, e dall'articolo 18 del regolamento di cui al decreto del Ministro della
salute 20 settembre 2004, n. 245, nonche' sulla base dei dati delle regioni
concernenti la distribuzione diretta di cui al medesimo comma 1; e) qualora i
valori di spesa verificati al 31 maggio di ogni anno superino la somma,
rapportata ai primi 5 mesi dell'anno, dei budget aziendali, con gli
incrementi di cui alla lettera b), si da' luogo al ripiano dello sforamento
determinato nel predetto arco temporale, secondo le regole definite al comma
3. Qualora i valori di spesa verificati al 30 settembre di ogni anno superino
la somma, rapportata ai primi 9 mesi dell'anno, dei budget aziendali, con gli
incrementi di cui alla predetta lettera b), si da' luogo al ripiano dello
sforamento stimato del periodo 1 giugno-31 dicembre, salvo conguaglio
determinato sulla base della rilevazione del 31 dicembre, secondo le regole
definite al comma 3. La predetta stima tiene conto della variabilita' dei
consumi nel corso dell'anno. 3. Le regole per il ripiano dello sforamento
sono cosi' definite: a) l'intero sforamento e' ripartito a lordo IVA tra
aziende farmaceutiche, grossisti e farmacisti in misura proporzionale alle
relative quote di spettanza sui prezzi dei medicinali, tenendo conto
dell'incidenza della distribuzione diretta sulla spesa complessiva. L'entita'
del ripiano e' calcolata, per ogni singola azienda, in proporzione al
superamento del budget attribuito di cui al comma 2, lettera a). Al fine di
favorire lo sviluppo e la disponibilita' dei farmaci innovativi la quota
dello sforamento imputabile al superamento, da parte di tali farmaci, del
fondo aggiuntivo di cui alla citata lettera a) del comma 2 e' ripartita, ai
fini del ripiano, al lordo IVA, tra tutte le aziende titolari di AIC in
proporzione dei rispettivi fatturati relativi ai medicinali non innovativi
coperti da brevetto; b) la quota di ripiano determinata a seguito della
verifica al 31 maggio, e' comunicata dall'AIFA a ciascuna Azienda entro il 15
luglio. La quota di ripiano determinata a seguito della verifica al 30
settembre e' comunicata dall'AIFA a ciascuna Azienda entro il 15 novembre. Le
Aziende effettuano il ripiano entro 15 giorni dalla comunicazione dell'AIFA,
dandone contestuale comunicazione all'AIFA e ai Ministeri dell'economia e
delle finanze e della salute; c) ai fini del ripiano, per le aziende
farmaceutiche si applica il sistema di cui all'articolo 1, comma 796, lettera
g), della legge 27 dicembre 2006, n. 296; per la quota a carico dei grossisti
e dei farmacisti, l'AIFA ridetermina, per i sei mesi successivi, le relative
quote di spettanza sul prezzo di vendita dei medicinali e il corrispondente
incremento della percentuale di sconto a favore del SSN. Le aziende
farmaceutiche versano gli importi dovuti, entro i termini previsti dalla
lettera b) del presente comma, direttamente alle regioni dove si e'
verificato lo sforamento in proporzione al superamento del tetto di spesa
regionale; d) la mancata integrale corresponsione a tutte le regioni
interessate, da parte delle aziende, di quanto dovuto nei termini perentori
previsti, comporta la riduzione dei prezzi dei farmaci ancora coperti da
brevetto, in misura tale da coprire l'importo corrispondente, incrementato
del 20 per cento, nei successivi sei mesi. 4. Entro il 1 dicembre di ogni
anno l'AIFA elabora la stima della spesa farmaceutica, cosi' come definita al
comma 1, relativa all'anno successivo distintamente per ciascuna regione e la
comunica alle medesime regioni. Le regioni che, secondo le stime comunicate
dall'AIFA, superano il tetto di spesa regionale prefissato, di cui al comma
1, sono tenute ad adottare misure di contenimento della spesa, ivi inclusa la
distribuzione diretta, per un ammontare pari almeno al 30 per cento dello sforamento;
dette misure costituiscono adempimento regionale ai fini dell'accesso al
finanziamento integrativo a carico dello Stato. Le regioni utilizzano
eventuali entrate da compartecipazioni alla spesa a carico degli assistiti a
scomputo dell'ammontare delle misure a proprio carico. 5. A decorrere dall'anno
2008 la spesa farmaceutica ospedaliera cosi' come rilevata dai modelli CE, al
netto della distribuzione diretta come definita al comma 1, non puo' superare
a livello di ogni singola regione la misura percentuale del 2,4 per cento del
finanziamento cui concorre ordinariamente lo Stato, inclusi gli obiettivi di
piano e le risorse vincolate di spettanza regionale e al netto delle somme
erogate per il finanziamento di attivita' non rendicontate dalle Aziende
sanitarie. L'eventuale sforamento di detto valore e' recuperato interamente a
carico della regione attraverso misure di contenimento della spesa
farmaceutica ospedaliera o di voci equivalenti della spesa ospedaliera non
farmaceutica o di altre voci del Servizio sanitario regionale o con misure di
copertura a carico di altre voci del bilancio regionale. Non e' tenuta al
ripiano la regione che abbia fatto registrare un equilibrio economico
complessivo. 5-bis. All'articolo 6 del decreto-legge 18 settembre 2001, n.
347, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2001, n. 405, e'
aggiunto il seguente comma: "2-bis. Sono nulli i provvedimenti regionali
di cui al comma 2, assunti in difformita' da quanto deliberato, ai sensi del
comma 1, dalla Commissione unica del farmaco o, successivamente alla
istituzione dell'AIFA, dalla Commissione consultiva tecnico-scientifica di
tale Agenzia, fatte salve eventuali ratifiche adottate dall'AIFA
antecedentemente al 1 ottobre 2007". 5-ter. Per la prosecuzione del progetto
"Ospedale senza dolore" di cui all'accordo tra il Ministro della
sanita', le regioni e le province autonome, sancito dalla Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di
Trento e di Bolzano, in data 24 maggio 2001, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 149 del 29 giugno 2001, e' autorizzata la spesa di 1 milione di
euro per l'anno 2007. 5-quater. Nella prescrizione dei farmaci equivalenti il
medico indica in ricetta o il nome della specialita' medicinale o il nome del
generico. 5-quinquies. Al comma 8 dell'articolo 48 del decreto-legge 30
settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24
novembre 2003, n. 326, dopo la lettera c) e' aggiunta la seguente:
"c-bis) mediante eventuali introiti derivanti da contratti stipulati con
soggetti privati per prestazioni di consulenza, collaborazione, assistenza,
ricerca, aggiornamento, formazione agli operatori sanitari e attivita'
editoriali, destinati a contribuire alle iniziative e agli interventi di
cofinanziamento pubblico e privato finalizzati alla ricerca di carattere
pubblico sui settori strategici del farmaco di cui alla lettera g) del comma
5, ferma restando la natura di ente pubblico non economico
dell'Agenzia". 5-sexies. Al comma 1, secondo periodo, dell'articolo 16
della legge 21 ottobre 2005, n. 219, e successive modificazioni, dopo le
parole: "ad uso autologo" sono inserite le seguenti: ", agli
intermedi destinati alla produzione di emoderivati individuati con decreto
del Ministro della salute su proposta dell'AIFA". Art. 5-bis.
Disposizioni concernenti il funzionamento dell'Agenzia italiana del farmaco
1. Al comma 297 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266, le
parole: "dal 1 gennaio 2006 nel numero di 190 unita" sono sostituite
dalle seguenti: "dal 1 gennaio 2008 nel numero di 250 unita".
L'AIFA e' autorizzata ad avviare, entro due anni dalla data di entrata in
vigore della legge di conversione del presente decreto, procedure finalizzate
alla copertura dei posti vacanti in dotazione organica anche riservate al
personale non di ruolo, gia' in servizio presso l'AIFA, in forza di contratti
stipulati ai sensi del combinato disposto dell'articolo 48, comma 7, del
decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla
legge 24 novembre 2003, n. 326, e dell'articolo 26 del decreto del Ministro
della salute 20 settembre 2004, n. 245. 2. L'onere derivante dall'attuazione della
disposizione di cui al comma 1, pari a euro 2.467.253,87, e' a carico di
quota parte del fondo di cui al comma 19, lettera b), numero 4),
dell'articolo 48 del citato decreto-legge n. 269 del 2003, che rappresenta
per l'AIFA un'entrata certa con carattere di continuita'. Art. 6.
Destinazione della quota del canone di utilizzo dell'infrastruttura
ferroviaria 1. Ai fini della realizzazione della infrastruttura ferroviaria
nazionale, con delibera del CIPE, su proposta del Ministro delle
infrastrutture, di concerto con i Ministri dei trasporti e dell'economia e
delle finanze, e' determinato l'ammontare della quota del canone di utilizzo
della infrastruttura ferroviaria, di cui al decreto del Ministro dei
trasporti e della navigazione 21 marzo 2000, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 94 del 21 aprile 2000, e successive modificazioni, che concorre alla
copertura dei costi d'investimento dell'infrastruttura suddetta; con lo
stesso provvedimento sono definiti i criteri e le modalita' attuative. Art.
7. Contributi al trasporto metropolitano delle grandi citta' 1. Per l'anno
2007, e' autorizzata la spesa di 500 milioni di euro per la prosecuzione
delle spese di investimento finalizzate alla linea "C" della
metropolitana della citta' di Roma. 2. Per l'anno 2007, e' autorizzata la
spesa di 150 milioni di euro per spese di investimento relative al sistema metropolitano
urbano e regionale di Napoli. 3. Per la realizzazione di investimenti
relativi al sistema ferroviario metropolitano di Milano e' autorizzata la
spesa di 150 milioni di euro per l'anno 2007, da utilizzare ai sensi degli
articoli 163 e seguenti del codice dei contratti pubblici relativi a lavori,
servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163,
quale cofinanziamento delle politiche a favore del trasporto pubblico. 3-bis.
All'articolo 1, comma 979, terzo periodo, della legge 27 dicembre 2006, n.
296, dopo le parole: "del tratto della metropolitana di Milano M4
Lorenteggio-Linate" sono aggiunte le seguenti: "e delle altre
tratte della metropolitana di Milano". 4. Le somme di cui ai commi 2 e 3
sono da considerarsi in deroga al patto di stabilita' interno, sia in termini
di competenza che di cassa, a condizione che siano utilizzate entro il 31
dicembre 2007. Art. 7-bis. Patto di stabilita' interno 2007 per le regioni 1.
Dopo il comma 658 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e'
inserito il seguente: "658-bis. Nei casi in cui la regione o la
provincia autonoma non consegua per l'anno 2007 l'obiettivo di spesa
determinato in applicazione del patto di stabilita' interno e lo scostamento
registrato rispetto all'obiettivo non sia superiore alle spese in conto
capitale per interventi cofinanziati correlati ai finanziamenti dell'Unione
europea, con esclusione delle quote di finanziamento nazionale, non si
applicano le sanzioni previste per il mancato rispetto del patto di
stabilita', a condizione che lo scostamento venga recuperato nell'anno
2008". Art. 8. Interventi per il trasferimento modale da e per la
Sicilia e per il miglioramento del trasporto pubblico in Calabria e nello
Stretto di Messina. 1. Al fine del potenziamento del trasporto merci
marittimo da e per la Sicilia, anche con riferimento alle merci pericolose,
per la realizzazione di interventi di adeguamento dei servizi nei porti
calabresi e siciliani e dei relativi collegamenti intermodali, per il
miglioramento della sicurezza, anche tenendo conto dei dati sui sinistri ed
infortuni marittimi in possesso dell'Istituto di previdenza per il settore
marittimo (IPSEMA) e delle Capitanerie di porto, nonche' per la promozione
dei servizi e la relativa informazione al pubblico e' autorizzata altresi' la
spesa di 12 milioni di euro per l'anno 2007. 2. Per la realizzazione di
interventi e servizi di messa in sicurezza della viabilita' statale, tra i
quali semaforizzazione, attraversamenti pedonali, pannelli informatizzati,
della Calabria e della Sicilia direttamente interessata dall'emergenza di
trasferimento del traffico per effetto dei lavori sul tratto Bagnara-Reggio
Calabria dell'autostrada A3 e' autorizzata la spesa di 7 milioni di euro per
l'anno 2007. 3. Al fine del potenziamento del trasporto ferroviario pendolare
sulla tratta Rosarno-Reggio Calabria-Melito Porto Salvo e del collegamento
ferroviario con l'aeroporto di Reggio Calabria, e' autorizzata la spesa di 40
milioni di euro per l'anno 2007 per la realizzazione di investimenti per il
materiale rotabile, la riqualificazione integrata delle stazioni e per
interventi di integrazione e scambio modale. 4. Per potenziare il trasporto
marittimo passeggeri nello Stretto di Messina e' autorizzata la spesa di 40
milioni di euro per il 2007 per l'acquisto o il noleggio di navi,
l'adeguamento e il potenziamento dei pontili e dei relativi servizi, il
collegamento veloce dell'aeroporto di Reggio Calabria con Messina ed altri
eventuali scali, nonche' per la introduzione di agevolazioni tariffarie nel
periodo dell'emergenza di cui al comma 2 e la istituzione del sistema
informativo dei servizi di mobilita' nello Stretto. 5. Gli interventi e la
ripartizione delle relative risorse di cui ai commi da 1 a 4 sono definiti con
decreti del Ministro dei trasporti, sentite le competenti Commissioni
parlamentari, e sono realizzati in ragione dell'urgenza con le procedure di
cui all'articolo 57, comma 2, ovvero di cui all'articolo 221, comma 1, del
codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui
al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163. 6. Al fine dell'adeguamento e
della stipula dei contratti di servizio per l'adeguamento dei collegamenti
marittimi tra le citta' di Messina, Reggio Calabria e Villa San Giovanni, e'
assegnato alla regione Calabria e alla regione siciliana un contributo annuo
di 1 milione di euro per il 2007, da ripartirsi con decreto del Ministro dei
trasporti, sentite le regioni interessate e le competenti Commissioni
parlamentari. 7. E' istituita, senza oneri aggiuntivi per la finanza
pubblica, l'area di sicurezza della navigazione dello Stretto di Messina,
individuata con decreto del Ministro dei trasporti, alla quale e' preposta,
in deroga agli articoli 16 e 17 del codice della navigazione e all'articolo
14, comma 1-ter, della legge 24 gennaio 1994, n. 84, l'Autorita' marittima
della navigazione dello Stretto, con sede in Messina, con compiti inerenti al
rilascio delle autorizzazioni, concessioni ed ogni altro provvedimento in
materia di sicurezza della navigazione nell'area e negli ambiti portuali in
essa compresi, e di misure di prevenzione proposte dall'IPSEMA a norma del
decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 271, nonche' alla regolazione dei
servizi tecnico-nautici nell'intera area. 8. L'autorizzazione di spesa
di cui all'articolo 4 della legge 9 gennaio 2006, n. 13, come sostituito
dall'articolo 1, comma 1046, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e' ridotta
di 20 milioni di euro per l'anno 2007. 9. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo
1, comma 245, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e' ridotta di 5 milioni
di euro per l'anno 2007. Art. 9. Contratto di servizi pubblico con Trenitalia
S.p.A. 1. Nelle more della stipula dei nuovi contratti di servizio pubblico
tra il Ministero dei trasporti e Trenitalia S.p.A., l'ammontare delle somme
da corrispondere alla Societa' per gli anni 2006 e 2007 in relazione agli
obblighi di servizio pubblico nel settore dei trasporti per ferrovia,
previsti dalla vigente normativa comunitaria, e' accertato, in via definitiva
e senza dare luogo a conguagli, in misura pari a quella complessivamente
prevista per gli stessi anni 2006 e 2007 dal bilancio di previsione dello
Stato. Il Ministero dell'economia e delle finanze e' autorizzato a
corrispondere alla Societa' Trenitalia S.p.A. le somme spettanti. 2. Nelle
more della rideterminazione dei criteri di ripartizione di cui all'articolo
20, comma 7, del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422, il Ministero
dell'economia e delle finanze e' autorizzato a corrispondere direttamente
alla societa' Trenitalia S.p.A. le risorse di cui all'articolo 1, comma 973,
della legge 27 dicembre 2006, n. 296. 2-bis. All'articolo 38 della legge 1
agosto 2002, n. 166, e successive modificazioni, i commi 2 e 3 sono sostituiti
dai seguenti: "2. I servizi di trasporto ferroviario di interesse
nazionale da sottoporre al regime degli obblighi di servizio pubblico sono
regolati con contratti di servizio pubblico da sottoscrivere almeno tre mesi
prima della loro entrata in vigore, di durata non inferiore a cinque anni,
con possibilita' di revisioni annuali delle caratteristiche quantitative e
qualitative dei servizi senza necessita' di procedere a modifiche
contrattuali. Il Ministero dei trasporti affida, nel rispetto della normativa
comunitaria, i contratti di servizio con i quali sono definiti gli obblighi
di servizio pubblico, i relativi corrispettivi, nell'ambito delle risorse
iscritte nel bilancio pluriennale dello Stato, nonche' le compensazioni
spettanti alla societa' fornitrice. 3. I contratti di servizio pubblico di
cui al comma 2 sono sottoscritti, per l'amministrazione, dal Ministro dei
trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo
parere del CIPE, da esprimere entro trenta giorni dalla data di
trasmissione". 2-ter. All'articolo 1, comma 1, della legge 14 luglio
1993, n. 238, le parole: ", i contratti di servizio" sono
soppresse. Art. 10. Disposizioni concernenti l'editoria 1. Per i contributi
relativi agli anni 2007 e 2008, previsti dall'articolo 3, commi 2, 2-bis,
2-ter, 2-quater, 8, 10 e 11, e dall'articolo 4 della legge 7 agosto 1990, n.
250, si applica una riduzione del 2 per cento del contributo complessivo
spettante a ciascun soggetto avente diritto ai sensi dell'articolo 3 della
legge 7 agosto 1990, n. 250, e successive modificazioni. Tale contributo non
puo' comunque superare il costo complessivo sostenuto dal soggetto nell'anno
precedente relativamente alla produzione, alla distribuzione ed a grafici,
poligrafici, giornalisti professionisti e praticanti, pubblicisti e
collaboratori. 2. A
decorrere dai contributi relativi all'anno 2007, ai fini della corretta
applicazione delle disposizioni contenute nel comma 454 dell'articolo 1 della
legge 23 dicembre 2005, n. 266, e nel comma 1246 dell'articolo 1 della legge
27 dicembre 2006, n. 296, il termine per la presentazione dell'intera
documentazione e di decadenza dal diritto alla percezione dei contributi,
indicato dal comma 461 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2005, n. 266,
per le imprese richiedenti i contributi di cui all'articolo 3 della legge 7
agosto 1990, n. 250, e successive modificazioni, e' fissato al 30 settembre
successivo alla scadenza di presentazione della relativa domanda di
contributo. 3. La trasmissione dell'intera documentazione necessaria per la
valutazione del titolo d'accesso, la quantificazione del contributo e la sua
erogazione, entro il termine di cui al comma 2, per i contributi relativi
all'anno 2007 e di cui ai commi 454 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre
2005, n. 266, e 1246 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296,
per gli anni precedenti, costituisce onere nei confronti degli aventi
diritto, a pena di decadenza. 4. La regolarita' contributiva previdenziale,
relativa all'anno di riferimento dei contributi previsti in favore delle
imprese editoriali, radiofoniche e televisive, deve essere conseguita entro
il termine di cui al comma 2,
a pena di decadenza. Tale condizione si intende
soddisfatta anche quando le imprese abbiano pendente un ricorso
giurisdizionale in materia di contributi previdenziali, ovvero abbiano
ottenuto una rateizzazione del pagamento dei contributi ed abbiano
regolarmente versato le rate scadute. 5. A decorrere dall'esercizio finanziario 2008, l'importo della
compensazione dovuta alla societa' Poste Italiane S.p.A. a fronte
dell'applicazione delle tariffe agevolate previste dal decreto-legge 24
dicembre 2003, n. 353, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio
2004, n. 46, e' ridotto del 7 per cento per gli importi annui relativi a
ciascuna impresa beneficiaria di agevolazioni fino ad 1 milione di euro e del
12 per cento per gli importi annui relativi a ciascuna impresa beneficiaria
di agevolazioni superiori ad 1 milione di euro. 6. La Societa' Poste Italiane
S.p.A. e' tenuta ad applicare la riduzione dell'agevolazione tariffaria di
cui al comma 5, operando gli eventuali conguagli nei confronti delle imprese
interessate. 7. Ai fini dell'ammissione alle riduzioni tariffarie applicate
alle spedizioni di prodotti editoriali, ai sensi del decreto-legge 24
dicembre 2003, n. 353, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio
2004, n. 46, le pubblicazioni dedicate prevalentemente all'illustrazione di
prodotti o servizi contraddistinti da proprio marchio o altro elemento
distintivo sono equiparate ai giornali di pubblicita' di cui all'articolo 2,
comma 1, lettera c), del medesimo decreto-legge n. 353 del 2003. 8. A decorrere dal 1 gennaio
2008, il possesso del requisito di ammissione alle agevolazioni tariffarie,
di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), del decreto-legge 24 dicembre
2003, n. 353, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2004, n.
46, e' richiesto e verificato per ogni singolo numero delle pubblicazioni
spedite. 9. Per assicurare l'erogazione dei contributi diretti di cui alla
legge 7 agosto 1990, n. 250, relativi all'anno 2006, e' autorizzata la spesa
aggiuntiva di 50 milioni per l'esercizio finanziario 2007. 10. L'articolo 4 della
legge 11 luglio 1998, n. 224, e' abrogato. Art. 10-bis. Disposizioni in
materia di contributi alle imprese editrici di giornali e di radiodiffusione
sonora e televisiva 1. All'articolo 3 della legge 7 agosto 1990, n. 250, e
successive modificazioni, dopo il comma 2-quater e' inserito il seguente:
"2-quinquies. Per la concessione dei contributi alle emittenti
radiotelevisive, di cui al comma 2-ter, si tiene conto soltanto dei seguenti
criteri, e cio' in via di interpretazione autentica del medesimo comma 2-ter:
a) devono trasmettere giornalmente tra le ore 6.00 e le ore 22.00 e per oltre
la meta' del tempo di trasmissione programmi in lingua francese, ladina,
slovena e tedesca nelle regioni autonome Valle d'Aosta, Friuli-Venezia Giulia
e Trentino-Alto Adige, almeno in parte prodotti dalle stesse emittenti radiotelevisive
o da terzi per loro conto; b) devono possedere i requisiti previsti
dall'articolo 1, commi 2-bis, 2-ter e 2-quater, del decreto-legge 23 gennaio
2001, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 marzo 2001, n. 66,
e successive modificazioni; c) l'importo complessivo di 2 milioni di euro per
ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 e' ripartito, anno per anno, in base al
numero delle domande inoltrate, tra le emittenti radiofoniche e le emittenti
televisive. La quota spettante alle emittenti radiofoniche e' suddivisa, tra
le emittenti radiofoniche stesse, ai sensi e per gli effetti del regolamento
di cui al decreto del Ministro delle comunicazioni 1 ottobre 2002, n. 225,
adottato in attuazione dell'articolo 52, comma 18, della legge 28 dicembre 2001,
n. 448, mentre e' suddivisa tra le emittenti televisive stesse ai sensi della
presente legge". Art. 11. Estinzioni anticipate di prestiti 1. Per
ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, a valere sul fondo ordinario di cui
all'articolo 34, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 30 dicembre
1992, n. 504, sono attribuiti, fino all'importo di 30 milioni di euro annui,
contributi per incentivare l'utilizzo dell'avanzo di amministrazione per
l'estinzione anticipata di mutui e prestiti obbligazionari da parte di
province e comuni. I contributi sono corrisposti, ai comuni e alle province
che ne fanno richiesta, per far fronte agli indennizzi correlati strettamente
alle estinzioni anticipate effettuate negli anni 2007, 2008 e 2009 e sulla
base di una certificazione, le cui modalita' sono stabilite con decreto del
Ministero dell'interno, di concerto con il Ministero dell'economia e delle
finanze, entro il 30 ottobre 2007. I contributi sono attribuiti fino alla
concorrenza del complessivo importo di 90 milioni di euro per il triennio
2007-2009. Art. 12. Sostegno all'adempimento dell'obbligo di istruzione 1. Ai
fini di supportare l'adempimento dell'obbligo di istruzione di cui
all'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e'
autorizzata la spesa 150 milioni di euro per l'anno 2007. Con decreto del
Ministro della pubblica istruzione sono definiti i criteri e le modalita' per
l'assegnazione delle predette risorse. 2. La disposizione di cui all'articolo
1, comma 621, lettera b), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, non si
applica limitatamente all'anno 2007. Art. 13. Disposizioni concernenti il
sostegno ai progetti di ricerca e l'Agenzia della formazione 1. All'articolo
1, comma 873, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e' aggiunto, in fine, il seguente
periodo: "Al fine di potenziare e rendere immediatamente operativo il
sostegno ai progetti di ricerca, si provvede all'attuazione del presente
comma, per il triennio 2008-2010, con decreto del Ministro dell'universita' e
della ricerca, di natura non regolamentare, da adottarsi entro il 30 novembre
2007". 2. All'articolo 1, comma 580, terzo periodo della legge 27
dicembre 2006, n. 296, le parole: "a far tempo dal 15 giugno 2007"
sono sostituite dalle seguenti: "a decorrere dalla data di entrata in
vigore dei regolamenti di cui al comma 585". Art. 13-bis. Risorse per il
funzionamento del centro di ricerca CEINGE 1. Ai fini del funzionamento di
base del centro di ricerca CEINGE - Biotecnologie avanzate S.c.a.r.l di
Napoli, ente senza fini di lucro, dotato di personalita' giuridica di diritto
privato, interamente partecipato da amministrazioni ed enti pubblici, locali
e non, e' istituito un fondo con una dotazione di 3 milioni di euro per
l'anno 2007, a
sostegno di attivita' infrastrutturali di trasferimento tecnologico e di
ricerca e formazione, da destinare secondo criteri e modalita' individuati
dal Ministro dello sviluppo economico, anche attraverso accordi di programma
con altri Ministeri interessati. Al relativo onere si provvede mediante
corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio
triennale 2007-2009, nell'ambito dell'unita' previsionale di base di parte
corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero
dell'economia e delle finanze per l'anno 2007, allo scopo utilizzando parte
dell'accantonamento relativo al medesimo Ministero. Art. 14.
Razionalizzazione dei servizi aggiuntivi - Beni culturali 1. Al fine di
assicurare efficienza ed efficacia nell'erogazione dei servizi aggiuntivi di
cui all'articolo 117 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al
decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni,
strumentali alla migliore fruizione dei beni culturali, razionalizzando le
risorse disponibili, l'affidamento dei servizi stessi avviene in forma
integrata rispetto sia alle varie tipologie indicate nel medesimo articolo
117 che ai diversi istituti e luoghi della cultura, nei quali i servizi
devono essere svolti, presenti nel territorio di rispettiva competenza, da
parte delle Direzioni regionali per i beni culturali e paesaggistici e degli
Istituti dotati di autonomia speciale del Ministero per i beni e le attivita'
culturali. 2. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro per i beni
e le attivita' culturali, nel rispetto delle norme dell'ordinamento
comunitario, tenendo conto della specificita' delle prestazioni richieste
nonche' delle esperienze e dei titoli professionali occorrenti, e'
disciplinata l'organizzazione dei servizi aggiuntivi sulla base dei principi
di cui al presente articolo, tra l'altro prevedendo che, in prima
applicazione, l'affidamento integrato dei servizi avvenga, se necessario,
anche con termini iniziali differenziati, garantendo la naturale scadenza dei
rapporti concessori in corso. 3.
In attesa dell'entrata in vigore della disciplina
sull'affidamento integrato dei servizi aggiuntivi di cui ai commi 1 e 2, i
rapporti comunque in atto relativi ai medesimi servizi restano efficaci fino
alla loro naturale scadenza, ovvero, se scaduti, fino all'aggiudicazione
delle gare da bandirsi entro il 28 febbraio 2008. Art. 14-bis. Debiti
contributivi 1. Per le imprese, enti ed organismi di spettacolo in stato di
crisi attestato dalle competenti direzioni provinciali del lavoro,
l'accantonamento di cui all'articolo 2, quarto comma, della legge 8 gennaio
1979, n. 7, e' applicabile, relativamente ai debiti contributivi iscritti a
ruolo alla data del 30 settembre 2007, e costituisce garanzia ai fini
dell'ammissione al beneficio di cui al comma 3-bis dell'articolo 3 del decreto-legge
8 luglio 2002, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto
2002, n. 178. L'ente
impositore, tenuto conto delle compatibilita' del proprio bilancio,
stabilisce i requisiti e le procedure per l'ammissione al beneficio. Art. 15.
Rinnovi contrattuali 2006-2007 - Autorizzazione di spesa 1. Per fare fronte
ai maggiori oneri contrattuali del biennio 2006-2007 relativi all'anno 2007,
derivanti dall'applicazione degli accordi ed intese intervenute in materia di
pubblico impiego nell'anno 2007, e' autorizzata, in aggiunta a quanto
previsto dall'articolo 1, commi 546 e 549, della legge 27 dicembre 2006, n.
296, una spesa massima di 1.000 milioni di euro lordi, per la retrodatazione
al 1 febbraio 2007 degli incrementi di stipendio per i quali gli atti
negoziali indicati nei commi 2, 3 e 4 hanno previsto decorrenze successive al
1 febbraio 2007. 2. La disposizione di cui al comma 1 trova applicazione per
il personale delle amministrazioni dello Stato destinatario di contratti
collettivi nazionali relativi al biennio 2006-2007 definitivamente
sottoscritti entro il 1 dicembre 2007. 3. La disposizione di cui al comma 1
si applica altresi' al personale statale in regime di diritto pubblico per il
quale, entro il termine del 1 dicembre 2007, siano stati emanati i decreti di
recepimento degli accordi sindacali o dei provvedimenti di concertazione
relativi al biennio 2006-2007. 4. La disposizione di cui al comma 1 trova
applicazione anche nei confronti del personale dipendente dalle
amministrazioni del settore pubblico non statale per il quale, entro il 1
dicembre 2007, siano stati sottoscritti definitivamente i contratti
collettivi nazionali relativi al biennio 2006-2007. 5. Gli importi
corrisposti ai sensi dei commi 1, 2, 3 e 4 costituiscono anticipazione dei
benefici complessivi del biennio 2006-2007 da definire, in sede contrattuale,
dopo l'approvazione del disegno di legge finanziaria per l'anno 2008. Art.
16. Disposizioni in materia di sistema digitale terrestre 1. Entro centoventi
giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, i produttori
ovvero gli importatori di apparecchi televisivi sono tenuti ad apporre sullo
schermo e sull'imballaggio esterno degli apparecchi televisivi riceventi in
sola tecnica analogica una etichetta delle dimensioni non inferiori a cm
24\times 10 con la scritta: "questo televisore non e' abilitato a
ricevere autonomamente trasmissioni in tecnica digitale". Per gli
apparecchi gia' distribuiti ai rivenditori l'obbligo grava su questi ultimi.
2. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto,
gli apparecchi televisivi venduti dalle aziende produttrici ai distributori
di apparecchiature elettroniche al dettaglio sul territorio nazionale
integrano un sintonizzatore digitale per la ricezione dei servizi della
televisione digitale. 3. Entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore
del presente decreto, gli apparecchi televisivi venduti ai consumatori sul
territorio nazionale integrano un sintonizzatore digitale per la ricezione
dei servizi della televisione digitale. 4. All'articolo 2-bis, comma 5, del
decreto-legge 23 gennaio 2001, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla
legge 20 marzo 2001, n. 66, come modificato dall'articolo 19, comma 1, del
decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con modificazioni, dalla
legge 23 febbraio 2006, n. 51, le parole: "entro l'anno 2008" sono
sostituite dalle seguenti: "entro l'anno 2012". 4-bis. Al testo
unico della radiotelevisione, di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005,
n. 177, sono apportate le seguenti modificazioni: a) all'articolo 2, comma 1,
la lettera p) e' sostituita dalla seguente: "p); "ambito locale
televisivo" l'esercizio dell'attivita' di radiodiffusione televisiva in
uno o piu' bacini, comunque non superiori a dieci, anche non limitrofi,
purche' con copertura inferiore al 50 per cento della popolazione nazionale;
l'ambito e' denominato "regionale" o "provinciale" quando
il bacino di esercizio dell'attivita' di radiodiffusione televisiva e' unico
e ricade nel territorio di una sola regione o di una sola provincia, e
l'emittente non trasmette in altri bacini; l'espressione "ambito locale
televisivo" riportata senza specificazioni si intende riferita anche
alle trasmissioni in ambito regionale o provinciale"; b) all'articolo 23,
il comma 3 e' sostituito dal seguente: "3. Fatto salvo il limite di tre
concessioni o autorizzazioni per la radiodiffusione televisiva in ambito
locale all'interno di ciascun bacino di utenza, e nel rispetto della
definizione di ambito locale televisivo di cui all'articolo 2, comma 1,
lettera p), un medesimo soggetto puo' detenere, anche tramite societa'
controllate o collegate, un numero plurimo di concessioni e autorizzazioni
per l'esercizio dell'attivita' televisiva in ambito locale. In caso di diffusioni
interconnesse, si applicano le disposizioni di cui all'articolo 29".
Art. 17. Somme da corrispondere a titolo di danno ambientale 1. All'articolo
1, comma 868, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, le parole: "delle
somme versate" sono sostituite dalle seguenti: "delle somme da
versare" e dopo le parole: "transattivi negli anni" e'
inserita la seguente: "2001,". Art. 18. Adempimenti conseguenti ad
impegni internazionali 1. Per l'adempimento di impegni internazionali per la
pace e lo sviluppo e' autorizzata la spesa di 499 milioni di euro per l'anno
2007, da destinare: a) per 40 milioni di euro, alla costituzione di un Fondo
italiano per attivita' di mantenimento della pace in Africa "Peace
Facility"; b) per 130 milioni di euro, al versamento di una ulteriore
quota del contributo italiano a favore del Fondo globale per la lotta contro
l'AIDS, la tubercolosi e la malaria (Global Health Found); c) per 100 milioni
di euro, alla corresponsione di quota parte dei contributi obbligatori dovuti
all'Organizzazione delle Nazioni Unite per le Forze di pace e per la Corte
penale internazionale; d) per 220 milioni di euro, all'erogazione di
contributi volontari ad organizzazioni umanitarie operanti a favore dei Paesi
in via di sviluppo, di cui alla legge 3 gennaio 1981, n. 7, e alla legge 26
febbraio 1987, n. 49; e) per 4 milioni di euro, al completamento delle
attivita' di assistenza per la distruzione delle armi chimiche in Russia, di
cui alla legge 19 luglio 2004, n. 196; e-bis) per 5 milioni di euro al Fondo
delle Nazioni Unite per l'infanzia (UNICEF). 2. Per la partecipazione
dell'Italia a banche e fondi di sviluppo internazionali per aiuti finanziari
ai Paesi in via di sviluppo, e' autorizzata la spesa di 389 milioni di euro,
per l'anno 2007, da ripartire con decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto
con il Ministro degli affari esteri. 2-bis. Per il perseguimento delle
finalita' istituzionali e per assicurare il proprio funzionamento, in coerenza
con il processo di revisione organizzativa di cui all'articolo 1, comma 404,
lettera g), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, ed ai fini della
razionalizzazione della spesa, le rappresentanze diplomatiche e gli uffici
consolari di 1a categoria sono dotati di autonomia gestionale e finanziaria,
secondo modalita' disciplinate con regolamento da emanare ai sensi
dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400. Art. 19.
Misure in materia di pagamenti della P.A. 1. All'articolo 48-bis del decreto
del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, sono apportate le
seguenti modificazioni: a) al comma 1, le parole: "Le amministrazioni
pubbliche" sono sostituite dalle seguenti: "A decorrere dalla data
di entrata in vigore del regolamento di cui al comma 2, le amministrazioni
pubbliche"; b) (soppressa); c) dopo il comma 2 e' aggiunto, in fine, il
seguente: "2-bis. Con decreto di natura non regolamentare del Ministro
dell'economia e delle finanze, l'importo di cui al comma 1 puo' essere aumentato,
in misura comunque non superiore al doppio, ovvero diminuito". Art. 20.
5 per mille 1. Lo stanziamento di cui all'unita' previsionale di base
4.1.5.21 (5 per mille IRE volontariato e ricerca) dello stato di previsione
del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2007 e' integrato di
150 milioni di euro per il medesimo anno. 2. A modifica dell'articolo
1, comma 337, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, e dell'articolo 1, commi
1234 e seguenti, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sono ammesse al
riparto della quota del 5 per mille IRPEF le associazioni sportive
dilettantistiche in possesso del riconoscimento ai fini sportivi rilasciato
dal CONI a norma di legge. Art. 20-bis. Fondo rotativo per infrastrutture
strategiche 1. All'articolo 1 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, sono
apportate le seguenti modificazioni: a) nel comma 355, dopo la lettera c) e'
aggiunta la seguente: "c-bis) infrastrutture strategiche di preminente
interesse nazionale, di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443"; b) nel
comma 357, e' aggiunto in fine il seguente periodo: "Il decreto di cui
al presente comma, relativamente agli interventi di cui al comma 355, lettera
c-bis), e' emanato dal Ministro delle infrastrutture, di concerto con il
Ministro dell'economia e delle finanze". Art. 21. Programma
straordinario di edilizia residenziale pubblica. Risorse per opere di
ricostruzione delle zone del Molise e della provincia di Foggia colpite da
eventi sismici. 1. Nei comuni di cui all'articolo 1, comma 1, della legge 8 febbraio
2007, n. 9, al fine di garantire il passaggio da casa a casa delle categorie
sociali ivi indicate e di ampliare l'offerta di alloggi in locazione a canone
sociale per coloro che sono utilmente collocati nelle graduatorie approvate
dai comuni, e' finanziato, nel limite di 550 milioni di euro per l'anno 2007,
un programma straordi-nario di edilizia residenziale pubblica finalizzato
prioritariamente al recupero e all'adattamento funzionale di alloggi di
proprieta' degli ex IACP o dei comuni, non assegnati, nonche' all'acquisto,
alla locazione di alloggi e all'eventuale costruzione di alloggi, da
destinare prioritariamente a soggetti sottoposti a procedure esecutive di
rilascio in possesso dei requisiti di cui all'articolo 1 della citata legge
n. 9 del 2007 e diretto a soddisfare il fabbisogno alloggiativo, con
particolare attenzione alle coppie a basso reddito, individuato dalle regioni
o province autonome, sulla base di elenchi di interventi prioritari e
immediatamente realizzabili, con particolare riferimento a quelli ricompresi
nei piani straordinari di cui all'articolo 3 della stessa legge e in
relazione alle priorita' definite nel tavolo di concertazione generale sulle
politiche abitative. Le graduatorie sono revisionate annualmente e a tal fine
viene considerato l'intero reddito familiare del soggetto richiedente,
nonche' la disponibilita' di altri immobili da parte del richiedente.
L'amministrazione finanziaria provvede ad effettuare periodicamente
accertamenti a campione su tali soggetti. In ottemperanza alla normativa
comunitaria e nazionale relativa al rendimento energetico in edilizia, il
programma straordinario di edilizia residenziale pubblica di cui al presente
comma deve essere attuato in modo da garantire il rispetto dei criteri di
efficienza energetica, di riduzione delle emissioni inquinanti, di
contenimento dei consumi energetici e di sviluppo delle fonti di energia
rinnovabile. 2. Entro venti giorni dalla data di entrata in vigore del
presente decreto, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano
trasmettono al Ministero delle infrastrutture e al Ministero della
solidarieta' sociale gli elenchi degli interventi di cui al comma 1. 3. Con
decreto del Ministro delle infrastrutture, di concerto con il Ministro della
solidarieta' sociale, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del
presente decreto, sono individuati gli interventi prioritari e immediatamente
realizzabili, sulla base degli elenchi di cui comma 1, previa intesa in sede
di Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28
agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni. Col medesimo decreto sono
definite le modalita' di erogazione dei relativi stanziamenti che possono
essere trasferiti direttamente ai comuni ed agli ex IACP comunque denominati,
ovvero possono essere trasferite in tutto o in parte alla Cassa depositi e
prestiti, previa attivazione di apposita convenzione per i medesimi fini. La
ripartizione dei finanziamenti deve assicurare una equa distribuzione
territoriale, assicurando che in ciascuna regione vengano localizzati
finanziamenti per una quota percentuale delle risorse di cui al comma 1,
secondo parametri che saranno definiti d'intesa con le regioni e le province
autonome. 4. L'1
per cento del finanziamento di cui al comma 1 e' destinato alla costituzione
ed al funzionamento dell'Osservatorio nazionale e degli Osservatori regionali
sulle politiche abitative, al fine di assicurare la formazione,
l'implementazione e la condivisione delle banche dati necessarie per la
programmazione degli interventi di edilizia residenziale con finalita'
sociali, nonche' al fine di monitorare il fenomeno dell'occupazione senza
titolo degli alloggi di proprieta' dell'ex IACP o dei comuni. Il Ministro
delle infrastrutture, di concerto con il Ministro della solidarieta' sociale,
con decreto da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore
della legge di conversione del presente decreto tenuto conto della
concertazione istituzionale di cui al comma 1 dell'articolo 4 della legge 8
febbraio 2007, n. 9, sentita la Conferenza unificata, definisce la
composizione, l'organizzazione e le funzioni dell'Osservatorio, anche ai fini
del collegamento con le esperienze e gli osservatori realizzati anche a
livello regionale. 4-bis. Tutti i soggetti gestori del patrimonio immobiliare
di edilizia residenziale pubblica hanno l'obbligo, nel rispetto dei principi
di efficienza, flessibilita' e trasparenza, di assicurare, attraverso un
sistema di banche dati consultabile via internet, tutte le informazioni necessarie
al pubblico, permettendo al contempo un controllo incrociato dei dati
nell'ambito di un sistema integrato gestito dall'amministrazione finanziaria
competente. Dall'attuazione della presente norma non devono derivare nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica. 4-ter. Per l'anno 2007 e' stanziata
la somma di 50 milioni di euro per la prosecuzione degli interventi di cui
all'articolo 1, comma 1008, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, da
realizzare, limitatamente alle opere pubbliche, ai sensi degli articoli 163 e
seguenti del citato codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n.
163, anche attraverso la rimodulazione dei singoli interventi in base alle
esigenze accertate. Art. 21-bis. Rifinanziamento dei programmi innovativi in
ambito urbano "Contratti di quartiere II" 1. Alla scadenza del
termine del 31 dicembre 2007, di cui all'articolo 4, comma 150, della legge
24 dicembre 2003, n. 350, e successive modificazioni, ed all'articolo 13,
comma 2, del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito, con
modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, le risorse
originariamente destinate ai programmi costruttivi di cui all'articolo 18 del
decreto-legge 13 maggio 1991, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla
legge 12 luglio 1991, n. 203, non impegnate, sono destinate al finanziamento
delle proposte gia' ritenute idonee e non ammesse al precedente finanziamento
tra quelle presentate ai sensi dei decreti del Ministro delle infrastrutture
e dei trasporti 27 dicembre 2001, 30 dicembre 2002 e 21 novembre 2003,
pubblicati rispettivamente nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale
n. 162 del 12 luglio 2002, nella Gazzetta Ufficiale n. 94 del 23 aprile 2003
e nella Gazzetta Ufficiale n. 21 del 27 gennaio 2004, concernenti il programma
innovativo in ambito urbano denominato "Contratti di quartiere II".
Nell'ambito delle predette risorse una quota fino a 60 milioni di euro e'
altresi' destinata alla prosecuzione degli interventi di cui all'articolo 1,
comma 1008, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, da realizzare ai sensi
degli articoli 163 e seguenti del citato codice di cui al decreto legislativo
12 aprile 2006, n. 163, anche attraverso la rimodulazione dei singoli
interventi in base alle esigenze accertate. 2. Con decreto del Ministro delle
infrastrutture, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti
tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono
stabilite le modalita' di ripartizione delle risorse di cui al comma 1, primo
periodo, nonche' la quota di cofinanziamento regionale e le modalita' di
individuazione delle proposte da ammettere a finanziamento. 3. Il Ministro
dell'economia e delle finanze, su proposta del Ministro delle infrastrutture,
e' autorizzato ad iscrivere, nei limiti degli effetti positivi stimati per
ciascun anno in termini di indebitamento netto, le risorse di cui al comma 1,
previo versamento all'entrata del bilancio dello Stato delle risorse
finanziarie depositate sui conti correnti di tesoreria n. 20126 e n. 20127
intestati al Ministero dell'economia e delle finanze, in un fondo dello stato
di previsione del Ministero delle infrastrutture, ai fini del finanziamento
delle iniziative di cui al medesimo comma 1. 4. Le regioni che hanno
finanziato con propri fondi tutte le proposte di "Contratti di quartiere
II" gia' ritenute idonee in attuazione dei richiamati decreti del
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 27 dicembre 2001, 30 dicembre
2002 e 21 novembre 2003 possono utilizzare le risorse di cui al comma 3 per
finanziare nuovi programmi aventi caratteristiche analoghe a quelle dei
"Contratti di quartiere II" che saranno individuati con il decreto
di cui al comma 2. Art. 22. Rifinanziamento della legge speciale per Venezia
e MOSE 1. Nell'ambito degli interventi per la salvaguardia di Venezia, di cui
alla legge 5 febbraio 1992, n. 139, e successive modificazioni, con
particolare riguardo alla definizione di una rete fissa antincendio per la
citta' di Venezia e di un nuovo sistema di allertamento per i rischi rilevanti
da incidente industriale nella zona di Marghera Malcontenta, e' autorizzata
la spesa di 20 milioni di euro per l'anno 2007. 2. Per il proseguimento della
realizzazione del sistema MOSE e' autorizzata la spesa di 170 milioni di euro
per l'anno 2007. Art. 23. Polo ricerca Erzelli ed interventi infrastrutturali
nella regione Liguria 1. Per le opere di infrastrutturazione del polo di
ricerca e di attivita' industriali ed alta tecnologia, da realizzarsi
nell'area di Erzelli nel comune di Genova, e' autorizzata la spesa di 10
milioni di euro per l'anno 2007. 2. All'articolo 1, comma 1302, ultimo
periodo, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sono apportate le seguenti
modificazioni: a) le parole: "ai fini del riversamento all'entrata del
bilancio dello Stato negli anni dal 2007 al 2011" sono soppresse; b) le
parole da: "e della successiva riassegnazione" fino al termine del
periodo sono soppresse. Art. 24. Sostegno straordinario ai comuni in dissesto
1. Al fine di accelerare i pagamenti dei debiti certi, liquidi ed esigibili
alla data del 31 dicembre 2006, per i comuni che abbiano deliberato il
dissesto successivamente al 31 dicembre 2002, viene trasferita una somma pari
a 150 milioni di euro per l'effettuazione di pagamenti entro il 31 dicembre
2007. Detta somma sara' ripartita nei limiti della massa passiva accertata,
al netto di altri eventuali contributi statali e regionali previsti da
precedenti disposizioni, sulla base della popolazione residente al 31
dicembre 2006. Per ciascun comune, le risorse sono trasferite sui conti
vincolati delle rispettive gestioni commissariali. 2. Le somme non utilizzate
per l'effettuazione di pagamenti entro il termine del 31 dicembre 2007 sono
riversate al bilancio dello Stato con imputazione ad apposito capitolo dello
stato di previsione dell'entrata. 3. Nel caso di adozione, da parte della
Giunta municipale, della modalita' semplificata, ai sensi dell'articolo 258
del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, la somma di cui al comma 1
rientra tra le risorse finanziarie messe a disposizione dal Comune per le
transazioni che saranno definite dall'Organo straordinario di liquidazione e
che dovranno essere liquidate entro il 31 dicembre 2007. 4. Con le eventuali
risorse residuali, l'ente procede, fermo restando quanto previsto al comma 2,
al pagamento dei residui passivi, cosi' come definiti dall'articolo 255,
comma 10, del citato decreto legislativo n. 267 del 2000, e successive
modificazioni, relativi a investimenti. 5. In caso di mancata adozione della
modalita' semplificata, al fine di rispettare il principio della par condicio
creditorum, le risorse potranno essere utilizzate dall'ente e dall'Organo
straordinario di liquidazione, ciascuno per le rispettive competenze. Le
risorse devono essere utilizzate per il pagamento di quanto gia' previsto nel
comma 4 e per il pagamento, in via transattiva, secondo l'ordine di priorita'
di seguito indicato, di una quota, comunque non superiore al 60 per cento del
debito accertato, afferente: a) alle spese per le quali sussiste gia' un
titolo esecutivo; b) alle procedure esecutive estinte. Art. 25. Interventi
nella regione Friuli-Venezia Giulia. Prosecuzione dell'operativita' del Fondo
regionale di protezione civile. 1. E' autorizzata, per l'anno 2007, la spesa
di 65 milioni di euro, iscritti nello stato di previsione del Ministero delle
infrastrutture, finalizzata al collegamento stradale veloce tra l'Autostrada
A4 e l'area della zona produttiva nel comune di Manzano. 2. E' autorizzata la
spesa di 15 milioni di euro per l'anno 2007 per fare fronte agli interventi
di riduzione del rischio idrogeologico e alluvionale conseguenti all'evento
calamitoso del 27 maggio 2007 di cui all'ordinanza di protezione civile n.
3610 del 30 agosto 2007, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 208 del 7
settembre 2007. 2-bis. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 3 della
legge 24 febbraio 1992, n. 225, come determinata dalla tabella C della legge
27 dicembre 2006, n. 296, si intende comprensiva, per l'anno 2008,
dell'importo di euro 138 milioni da destinare alla prosecuzione
dell'operativita' del Fondo di cui all'articolo 138, comma 16, della legge 23
dicembre 2000, n. 388. Con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri vengono disciplinati i criteri e le modalita' di trasferimento delle
risorse. Art. 25-bis. Interventi per fronteggiare la crisi idrica ed
ambientale nella regione Abruzzo 1. Al fine di fronteggiare la crisi idrica
ed ambientale determinatasi nell'area delle province di Chieti e di Pescara,
a valere sull'ordinanza di protezione civile n. 3504 del 9 marzo 2006,
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 64 del 17 marzo 2006, e successive
integrazioni, e' autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per l'anno 2007.
Art. 26. Disposizioni in materia di ambiente 1. Per l'anno 2007 e' concesso
al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare un
contributo straordinario di 20 milioni di euro per l'attuazione di programmi
di intervento per le aree protette e per la difesa del mare nonche' per la
tutela della biodiversita' nel Canale di Sicilia. Con decreto del Ministro
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, previo parere delle
competenti Commissioni parlamentari, sono individuate le aree di intervento e
sono definite le modalita' e i criteri di utilizzazione delle somme
stanziate. 1-bis. Per l'anno 2007 e' concesso al Ministero dell'ambiente e
della tutela del territorio e del mare un contributo straordinario di 10
milioni di euro per l'attuazione di interventi urgenti di adattamento e
mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, con particolare
riferimento agli interventi di protezione degli ecosistemi e della
biodiversita' terrestre e marina piu' compromessi, di difesa e gestione del suolo
nelle aree a rischio idrogeologico e a rischio desertificazione, di gestione
delle risorse idriche, ripristino delle aree costiere e delle zone umide, con
priorita' per gli interventi nelle aree esposte a rischio di eventi
alluvionali o franosi ovvero a rischio valanga. Con decreto del Ministro
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare sono definiti le
modalita' e i criteri di utilizzazione delle somme stanziate, assicurando il
coordinamento con le istituzioni e le regioni interessate. 2. A decorrere dalla data di
entrata in vigore del presente decreto, al fine del raggiungimento degli
obiettivi previsti dal Protocollo di Kyoto, i nuovi interventi pubblici
devono essere accompagnati da una certificazione attestante il contributo ai
fini degli obblighi di riduzione delle emissioni di gas serra nonche' da una
certificazione energetica che attesti la realizzazione degli interventi
secondo standard di efficienza energetica conformi alle migliori tecniche
disponibili e l'utilizzo di una quota obbligatoria di calore ed elettricita'
prodotti da fonti rinnovabili. Le procedure e le modalita' di certificazione
sono definite con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del
territorio e del mare, di concerto con i Ministri interessati sulla base
delle tipologie di intervento. Il Ministro dell'ambiente e della tutela del
territorio e del mare presenta annualmente al Parlamento una relazione sullo
stato di attuazione delle misure di cui al presente comma. 3. Il Governo
inserisce annualmente nel DPEF un aggiornamento, predisposto dal Ministro
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentiti gli altri
Ministri interessati, sullo stato di attuazione degli impegni per la
riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, in coerenza con gli
obblighi derivanti dall'attuazione del Protocollo di Kyoto e sui relativi
indirizzi, anche in relazione al piano di azione nazionale di cui
all'articolo 2 della legge 1 giugno 2002, n. 120. 4. Al fine di consentire al
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di
esercitare in maniera piu' efficace le proprie competenze, all'articolo 1,
comma 8-bis, del decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito, con
modificazioni, dalla legge 17 luglio 2006, n. 233, le parole ", il Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare" sono soppresse.
4-bis. Al fine di sviluppare l'offerta di energia ottenuta da fonti
rinnovabili, all'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, il comma
382 e' sostituito dai seguenti: "382. La produzione di energia elettrica
mediante impianti alimentati da biomasse e biogas derivanti da prodotti
agricoli, di allevamento e forestali, ivi inclusi i sottoprodotti, ottenuti
nell'ambito di intese di filiera o contratti quadro ai sensi degli articoli 9
e 10 del decreto legislativo 27 maggio 2005, n. 102, oppure di filiere corte,
cioe' ottenuti entro un raggio di 70 chilometri
dall'impianto che li utilizza per produrre energia elettrica, autorizzata in
data successiva al 31 dicembre 2007, e' incentivata con i meccanismi di cui
ai successivi commi. Con le medesime modalita' e' incentivata la sola quota
di produzione di energia elettrica imputabile alle fonti energetiche di cui
sopra, realizzata in impianti che impiegano anche altre fonti energetiche non
rinnovabili. 382-bis. La produzione di energia elettrica mediante impianti
alimentati dalle fonti di cui al comma 382 e di potenza elettrica superiore
ad 1 megawatt (Mw), e' incentivata mediante il rilascio di certificati verdi,
per un periodo di quindici anni. Sono fatti salvi i piu' favorevoli diritti
acquisiti ai sensi del comma 382-quinquies. I predetti certificati sono
utilizzabili per assolvere all'obbligo della quota minima di cui all'articolo
11 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79. L'immissione
dell'energia elettrica prodotta nel sistema elettrico e' regolata sulla base
dell'articolo 13 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387. 382-ter.
La produzione di energia elettrica mediante impianti alimentati dalle fonti
di cui al comma 382 e di potenza elettrica non superiore ad 1 Mw, immessa nel
sistema elettrico, ha diritto, in alternativa ai certificati verdi di cui al
comma 382-bis e su richiesta del produttore, a una tariffa fissa
omnicomprensiva pari a 0,30 euro per ogni kWh, per un periodo di quindici
anni. Al termine di tale periodo, l'energia elettrica e' remunerata, con le
medesime modalita', alle condizioni economiche previste dall'articolo 13 del
decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387. La tariffa omnicomprensiva di
cui al presente comma puo' essere variata, ogni tre anni, con decreto del
Ministro dello sviluppo economico di concerto con il Ministro delle politiche
agricole alimentari e forestali, assicurando la congruita' della
remunerazione ai fini dell'incentivazione dello sviluppo di tali fonti.
382-quater. A partire dall'anno 2008, i certificati verdi, ai fini del
soddisfacimento della quota dell'obbligo di cui all'articolo 11, comma 1, del
decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, hanno un valore unitario pari ad 1
Mwh e vengono emessi dal Gestore del sistema elettrico (GSE) per ciascun
impianto a produzione incentivata, in numero pari al prodotto della
produzione di energia elettrica dalle fonti di cui al comma 382 dell'anno
precedente, moltiplicata per il coefficiente di 1,8. Tale coefficiente puo'
essere aggiornato, ogni tre anni, con decreto del Ministro dello sviluppo
economico, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e
forestali, assicurando la congruita' della remunerazione ai fini dell'incentivazione
dello sviluppo delle suddette fonti. 382-quinquies. Per gli impianti
alimentati dalle fonti di cui al comma 382, l'elevazione del periodo di
riconoscimento dei certificati verdi eventualmente acquisita ai sensi
dell'articolo 20, comma 6, del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387,
e successive modificazioni, e' da intendersi aggiuntiva al prolungamento del
periodo di diritto ai certificati verdi, di cui al medesimo articolo 20,
comma 5, ottenuto dagli impianti entrati in esercizio dopo il 29 aprile 2006
e fino al 31 dicembre 2007. Per i medesimi impianti l'accesso agli incentivi
di cui ai commi da 382 a
382-quinquies e' cumulabile con altri incentivi pubblici di natura nazionale,
regionale, locale o comunitaria in conto capitale o conto interessi con
capitalizzazione anticipata, non eccedenti il 40 per cento del costo
dell'investimento. 382-sexies. In caso di sostituzione del combustibile di
origine agricola di cui al comma 382, in data successiva all'autorizzazione,
con altre biomasse agricole, viene acquisito il diritto alle diverse e
specifiche forme di incentivazione eventualmente previste per tali
combustibili in sostituzione di quelle previste dai commi 382-ter e
382-quater. In caso di sostituzione con altri combustibili non di origine agricola,
tale quota di energia non avra' diritto all'emissione di certificati verdi.
382-septies. Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e
forestali di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, da emanare
entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente
disposizione, sono stabilite le modalita' con le quali gli operatori della
filiera di produzione e distribuzione di biomasse e biogas derivanti da
prodotti agricoli, di allevamento e forestali, ivi inclusi i sottoprodotti,
sono tenuti a garantire la tracciabilita' e la rintracciabilita' della
filiera, al fine di accedere agli incentivi di cui ai commi da 382 a 382-quinquies".
4-ter. Nel testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte
sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative,
di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, all'articolo 22-bis
sono apportate le seguenti modificazioni: a) nel comma 1: 1) dopo le parole:
"250.000 tonnellate," sono inserite le seguenti: "al fine di
compensare i maggiori costi legati alla produzione,"; 2) le parole:
"in autotrazione" sono sostituite dalle seguenti: "tal quale
o"; 3) le parole: "di cui all'allegato I." sono sostituite dalle
seguenti: "di cui all'allegato I; al fine della fruizione del beneficio
spettante per i quantitativi di biodiesel rientranti nel contingente e
miscelati con il gasolio, e' contabilizzato, in detrazione, nelle scritture
contabili inerenti all'accisa dovuta dal titolare del deposito fiscale dove e'
avvenuta la miscelazione, l'ammontare dell'imposta derivante dalla differenza
tra l'aliquota applicata al gasolio impiegato come carburante e la predetta
aliquota ridotta, come eventualmente rideterminata ai sensi del comma
3."; 4) dopo le parole: "da contratti quadro" sono inserite le
seguenti: ", le modalita' per la contabilizzazione e la fruizione del
beneficio fiscale"; 5) le parole: "sui quantitativi assegnati e non
immessi in consumo" sono sostituite dalle seguenti: "sui
quantitativi assegnati che, al termine dell'anno di assegnazione,
risultassero non ancora miscelati con il gasolio ovvero non ancora trasferiti
ad impianti di miscelazione nazionali ovvero, per il biodiesel destinato ad
essere usato tal quale, non ancora immessi in consumo"; 6) il quarto
periodo e' sostituito dal seguente: "Per ogni anno di validita' del
programma i quantitativi del contingente che risultassero, al termine di
ciascun anno, non ancora miscelati con il gasolio ovvero non ancora
trasferiti ad impianti di miscelazione nazionali ovvero, per il biodiesel
destinato ad essere usato tal quale, non ancora immessi in consumo, sono
ripartiti tra gli operatori proporzionalmente alle quote loro assegnate; tali
quantitativi devono essere miscelati con il gasolio ovvero trasferiti ad
impianti di miscelazione nazionali ovvero, per il biodiesel destinato ad
essere usato tal quale, immessi in consumo, entro il successivo 30
giugno"; b) nel comma 2, il terzo ed il quarto periodo sono soppressi;
c) dopo il comma 2 sono inseriti i seguenti: "2-bis. Per l'anno 2007,
nelle more dell'autorizzazione comunitaria di cui al comma 1, la parte del
contingente di cui al medesimo comma 1 che residua dopo l'assegnazione di cui
al comma 2 e' assegnata, dall'Agenzia delle dogane, previa comunicazione del Ministero
delle politiche agricole alimentari e forestali relativa ai produttori di
biodiesel che hanno stipulato contratti di coltivazione realizzati
nell'ambito di contratti quadro o intese di filiera e alle relative quantita'
di biodiesel ottenibili dalle materie prime oggetto dei contratti
sottoscritti, proporzionalmente a tali quantita'. In considerazione della
pendente valutazione della Commissione europea in merito alla compatibilita'
del programma pluriennale di cui al comma 1 con il quadro normativo
comunitario, l'assegnazione di cui al presente comma e' effettuata
subordinatamente alla prestazione, da parte degli operatori, della garanzia
relativa al pagamento della maggiore accisa gravante sui quantitativi di
biodiesel rispettivamente assegnati; nel caso in cui le autorita'
comunitarie, nell'ambito della loro competenza esclusiva in materia, non
ritengano di autorizzare il programma di cui al comma 1, i soggetti
assegnatari di quantitativi di biodiesel ai sensi del presente comma sono
tenuti al pagamento della maggiore accisa gravante sul biodiesel
rispettivamente assegnato e immesso in consumo. 2-ter. Per ogni anno del
programma l'eventuale mancata realizzazione delle produzioni dei singoli
operatori previste in attuazione dei contratti quadro e intese di filiera,
nonche' dai relativi contratti di coltivazione con gli agricoltori, comporta
la decadenza dall'accesso al contingente agevolato per i volumi non
realizzati e determina la riduzione di pari volume del quantitativo assegnato
all'operatore nell'ambito del programma pluriennale per i due anni
successivi"; d) con effetto dal 1 gennaio 2008, dopo il comma 5-ter e'
aggiunto il seguente: "5-quater. Nelle more dell'entrata in vigore del
decreto di cui al primo periodo del comma 5-bis trovano applicazione, in
quanto compatibili, le disposizioni del decreto del Ministro dell'economia e
delle finanze di cui all'articolo 21, comma 6-ter, del presente testo unico
nella formulazione in vigore al 31 dicembre 2006". 4-quater. Per i
quantitativi del contingente di biodiesel del programma pluriennale di cui
all'articolo 22-bis, comma 1, del citato testo unico di cui al decreto
legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, come modificato dal comma 4-ter,
assegnati agli operatori nel corso dell'anno 2007, il termine per miscelare i
medesimi con il gasolio ovvero per trasferirli ad impianti di miscelazione
nazionali ovvero, per il biodiesel destinato ad essere usato tal quale, per
immetterli in consumo, e' prorogato al 30 giugno 2008. Relativamente al primo
anno del programma la ripartizione di cui al quarto periodo del predetto
comma 1 dell'articolo 22-bis e' effettuata, per i soli quantitativi del
contingente che risultassero non ancora assegnati al 31 dicembre, dando
priorita' al prodotto proveniente da intese di filiera o da contratti quadro.
4-quinquies. Alla legge 27 dicembre 2006, n. 296, all'articolo 1, nel comma
374, le parole: "e, nei limiti di tali risorse, puo' essere destinata
anche come combustibile per riscaldamento" sono soppresse. 4-sexies. Gli
imprenditori agricoli che producono oli vegetali non modificati chimicamente
e li impiegano per autoconsumo, quale carburante, nel parco macchine
aziendale, fino ad un quantitativo annuo di 5 tonnellate non sono soggetti al
regime di deposito fiscale relativo alla produzione, trasformazione e
cessione dei prodotti soggetti ad accisa. 4-septies. Con decreto del
Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'ambiente e della
tutela del territorio e del mare, d'intesa con la regione e sentiti gli enti
locali interessati, sono istituiti i seguenti parchi nazionali: Parco delle
Egadi e del litorale trapanese, Parco delle Eolie, Parco dell'Isola di
Pantelleria e Parco degli Iblei. L'istituzione ed il primo avviamento dei
detti parchi nazionali sono finanziati nei limiti massimi di spesa di 250.000
euro per ciascun parco nazionale per l'anno 2007 a valere sul
contributo straordinario previsto dal comma 1. Art. 26-bis. Variazioni
colturali 1. All'articolo 2, comma 33, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n.
262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286,
sono apportate le seguenti modificazioni: a) al primo periodo, le parole:
"dal regolamento (CE) n. 1782/03 del Consiglio, del 29 settembre 2003, e
dal regolamento (CE) n. 796/2004 della Commissione, del 21 aprile 2004"
sono sostituite dalle seguenti: "dalla normativa comunitaria relativa
alle Organizzazioni comuni di mercato (OCM) del settore agricolo"; b) al
terzo periodo, le parole: "All'atto della accettazione della suddetta
dichiarazione" sono sostituite dalle seguenti: "Le disposizioni di
cui al periodo precedente si applicano anche alle comunicazioni finalizzate
all'aggiornamento del fascicolo aziendale costituito a norma del regolamento
di cui al decreto del Presidente della Repubblica 1 dicembre 1999, n. 503.
All'atto della accettazione delle suddette dichiarazioni"; c) il quarto
periodo e' sostituito dal seguente: "L'Agenzia del territorio, sulla
base delle suddette proposte, provvede ad inserire nei propri atti i nuovi
redditi relativi agli immobili oggetto delle variazioni colturali"; d)
il quinto periodo e' sostituito dal seguente: "In deroga alle vigenti
disposizioni ed in particolare all'articolo 74, comma 1, della legge 21
novembre 2000, n. 342, l'Agenzia
del territorio, con apposito comunicato da pubblicare nella Gazzetta
Ufficiale, rende noto, per ciascun comune, il completamento delle operazioni
e provvede a pubblicizzare, per i sessanta giorni successivi alla
pubblicazione del comunicato, presso i comuni interessati, tramite gli uffici
provinciali e sul proprio sito internet, i risultati delle relative
operazioni catastali di aggiornamento"; e) il sesto periodo e'
sostituito dal seguente: "I ricorsi di cui all'articolo 2, comma 2, del
decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, e successive modificazioni,
avverso la variazione dei redditi possono essere proposti entro centoventi
giorni dalla data di pubblicazione del comunicato di cui al periodo
precedente"; f) e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Qualora
i soggetti interessati non forniscano le informazioni previste ai sensi del
comma 35 e richieste nelle dichiarazioni relative all'uso del suolo ovvero le
forniscano in modo incompleto o non veritiero, si applica la sanzione
amministrativa da euro 1.000 ad euro 2.500; all'irrogazione delle sanzioni
provvede l'Agenzia del territorio sulla base delle comunicazioni effettuate
dall'AGEA". Art. 26-ter. Disposizioni in materia di servizi idrici 1. Al
fine di assicurare la razionalizzazione e la solidarieta' nell'uso delle acque,
fino all'emanazione delle disposizioni adottate in attuazione della legge 15
dicembre 2004, n. 308, integrative e correttive del decreto legislativo 3
aprile 2006, n. 152, contenenti la revisione della disciplina della gestione
delle risorse idriche e dei servizi idrici integrati, e comunque entro e non
oltre dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione
del presente decreto, non possono essere disposti nuovi affidamenti ai sensi
dell'articolo 150 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. 2.
Nell'ambito delle procedure di affidamento di cui al comma 1 sono ricomprese
anche le procedure in corso alla data di entrata in vigore della legge di
conversione del presente decreto, fatte salve le concessioni gia' affidate.
3. Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione
del presente decreto, il Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta
del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del
Ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, trasmette alle
Camere una relazione sullo stato delle gestioni esistenti circa il rispetto
dei parametri di salvaguardia del patrimonio idrico e in particolare riguardo
all'effettiva garanzia di controllo pubblico sulla misura delle tariffe, alla
conservazione dell'equilibrio biologico, alla politica del risparmio idrico e
dell'eliminazione delle dispersioni, alla priorita' nel rinnovo delle risorse
idriche e per il consumo umano. Art. 27. Modifiche all'articolo 1, comma
1156, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 - LSU Calabria 1. All'articolo 1,
comma 1156, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, dopo la lettera f), e'
inserita la seguente: "f-bis) al fine di favorire la stabilizzazione dei
lavoratori di cui all'articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 28
febbraio 2000, n. 81, e di cui all'articolo 3, comma 1, del decreto
legislativo 7 agosto 1997, n. 280,
in favore della regione Calabria e della regione
Campania e' concesso un contributo per l'anno 2007 rispettivamente di 60 e 10
milioni di euro, da ripartire con decreto del Ministro dell'economia e delle
finanze, previa stipula di apposita convenzione con il Ministero del lavoro e
della previdenza sociale, a valere sul Fondo per l'occupazione di cui
all'articolo 1, comma 7, del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148,
convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236, che a tale
fine e' integrato del predetto importo per l'anno 2007. Ai soli fini della
presente lettera e della lettera f), i lavoratori impegnati nelle attivita'
di cui all'articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 7 agosto 1997, n.
280, nella regione Calabria sono equiparati ai lavoratori di cui all'articolo
2, comma 1, del decreto legislativo 28 febbraio 2000, n. 81". 2.
All'onere derivante dal presente articolo, pari a 60 milioni di euro per
l'anno 2007, si provvede mediante corrispondente riduzione
dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1 della legge 24 febbraio
1992, n. 225, come determinata dalla tabella C della legge 27 dicembre 2006,
n. 296. Art. 27-bis. Stabilizzazione del personale operante negli enti Parco
nazionale del Gran Sasso e monti della Laga e della Maiella. 1. Nei limiti
dell'importo stanziato dall'articolo 1, comma 940, della legge 27 dicembre
2006, n. 296, gli enti Parco nazionale della Maiella e del Gran Sasso e dei
monti della Laga sono autorizzati a utilizzare le somme eccedenti quelle
occorrenti per la stabilizzazione del personale fuori ruolo interessato dal
suddetto comma 940 per l'assunzione dei lavoratori gia' titolari di rapporto di
lavoro precario e degli ex lavoratori socialmente utili, previa procedura
selettiva. Art. 28. Soppressione della Cassa di previdenza per
l'assicurazione degli sportivi (SPORTASS), disposizioni sul credito per
l'impiantistica sportiva e sull'Agenzia nazionale per i giovani. 1. L'ente pubblico
"Cassa di previdenza per l'assicurazione degli sportivi"
(SPORTASS), riconosciuto ente morale con regio decreto 16 ottobre 1934, n.
2047, e dichiarato ente pubblico necessario, ai sensi dell'articolo 3 della
legge 20 marzo 1975, n. 70, con decreto del Presidente della Repubblica 1
aprile 1978, n. 250, e' soppresso con effetto dalla data di entrata in vigore
del presente decreto. 2. Con effetto dalla medesima data e con evidenza
contabile separata, l'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS)
subentra in tutti i rapporti pendenti, attivi e passivi, relativi al ramo
previdenziale, incluso il Fondo dei medagliati olimpici, e l'Istituto
nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) subentra
in tutti i rapporti pendenti, attivi e passivi, relativi al ramo
assicurativo. Il personale in servizio alle dipendenze della SPORTASS e'
provvisoriamente trasferito alle dipendenze dell'INPS fino all'emanazione dei
decreti di cui al comma 3. Il direttore generale mantiene l'attuale rapporto
di lavoro per la gestione della fase transitoria e per un periodo non
superiore alla durata del contratto in essere. Il trasferimento del personale
di cui al presente articolo non comporta in ogni caso l'istituzione di strutture
dirigenziali presso l'istituto previdenziale di destinazione. Con effetto dal
31 dicembre 2007 le convenzioni assicurative stipulate dall'ente sono risolte
di diritto. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di
conversione del presente decreto, i contratti di consulenza in essere sono
risolti di diritto. 3. Con successivi decreti, da adottarsi entro sessanta
giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, dei Ministri per
le politiche giovanili e le attivita' sportive e del lavoro e della
previdenza sociale, di concerto con i Ministri per le riforme e le
innovazioni nella pubblica amministrazione e dell'economia e delle finanze,
sentiti gli enti destinatari, e, limitatamente al trasferimento del
personale, sentite anche le organizzazioni sindacali, sono definite, le
modalita' attuative del trasferimento del personale e dei beni mobili e
immobili all'INPS e all'INAIL, nonche' ogni altro adempimento conseguente
alla soppressione dell'ente e alla successione da parte dell'INPS e
dell'INAIL nei rapporti pendenti, inclusi quelli con le banche creditrici. A
tale fine e' autorizzata la spesa di 50 milioni di euro per l'anno 2007, 5,4
milioni di euro per l'anno 2008 e 11,3 milioni di euro a decorrere dal 2009.
Per ridurre l'esposizione debitoria della SPORTASS sono assegnati, altresi',
all'Istituto per il credito sportivo 18 milioni di euro a parziale
compensazione del credito vantato dallo stesso Istituto nei confronti della
SPORTASS, a valere sulle risorse del Fondo previsto dall'articolo 1, comma
1291, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. 4. Per agevolare il credito per
l'impiantistica sportiva, anche al fine di realizzare il programma
straordinario previsto dall'articolo 11 del decreto-legge 8 febbraio 2007, n.
8, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2007, n. 41, volto a
favorire la redditivita' della gestione economico-finanziaria anche
attraverso la privatizzazione degli impianti, e' assegnato all'Istituto per
il credito sportivo un contributo di 20 milioni di euro per l'anno 2007. Il
contributo concorre ad incrementare il fondo speciale di cui all'articolo 5
della legge 24 dicembre 1957, n. 1295. Con decreto del Ministro per le
politiche giovanili e le attivita' sportive, di concerto con il Ministro
dell'economia e delle finanze, sono determinati i criteri per la concessione
del credito. 4-bis. Al fine di garantire l'attuazione della decisione della
Commissione europea n. C(2007)1828 del 30 aprile 2007 e il pieno utilizzo
delle risorse del programma comunitario "Gioventu' in azione", la
dotazione organica del personale dell'Agenzia nazionale per i giovani, di cui
all'articolo 5 del decreto-legge 27 dicembre 2006, n. 297, convertito, con
modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2007, n. 15, e' determinata in 45 unita'
di personale di ruolo, di cui tre dirigenti di seconda fascia. Nell'ambito
delle procedure di autorizzazione all'assunzione, mediante utilizzo
dell'apposito fondo previsto dall'articolo 1, comma 527, della legge 27
dicembre 2006, n. 296, e' prioritariamente considerata l'immissione in
servizio del personale dell'Agenzia per i giovani, previo l'effettivo
svolgimento di procedure di mobilita'. Nelle more dell'espletamento delle
procedure concorsuali per l'assunzione di personale a tempo indeterminato, all'Agenzia
per i giovani e' consentito assumere, nel limite massimo di 15 unita',
personale a tempo determinato, anche in deroga all'articolo 36 del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165, con contratti di durata non superiore a
due anni non rinnovabili, nonche' il ricorso al fuori ruolo o
all'assegnazione temporanea di personale secondo le modalita' previste
dall'articolo 17, comma 14, della legge 15 maggio 1997, n. 127. 4-ter.
All'onere derivante dal comma 4-bis, pari a 0,5 milioni di euro per gli anni 2008
e 2009, si fa fronte mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di
spesa di cui all'articolo 19, comma 2, del decreto-legge 4 luglio 2006, n.
223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248.
4-quater. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad
apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
4-quinquies. L'autorizzazione di spesa di cui al comma 282 dell'articolo 1
della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e' integrata di 12 milioni di euro per
l'anno 2007. Al relativo onere, pari a 12 milioni di euro per l'anno 2007, si
provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai
fini del bilancio triennale 2007-2009, nell'ambito dell'unita' previsionale
di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di
previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2007, allo
scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo
Ministero. Art. 29. Contributi alla Fondazione ONAOSI 1. Nelle more della
riforma della fondazione ONAOSI finalizzata a rendere omogenea la sua
disciplina a quella degli enti assistenziali e previdenziali concernenti le
libere professioni, al fine di ottemperare al disposto della sentenza n. 190
del 5 giugno 2007 della Corte costituzionale, il contributo obbligatorio
dovuto alla Fondazione ONAOSI da tutti i sanitari dipendenti pubblici,
iscritti ai rispettivi ordini professionali italiani dei farmacisti, dei
medici chirurghi e odontoiatri, dei veterinari, nel rispetto dei principi di
autonomia affermati dal decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e'
determinato dal consiglio di amministrazione della Fondazione in modo da
assicurare l'equilibrio della gestione e la conformita' alle finalita'
statutarie dell'ente rapportandone l'entita', per ciascun interessato, ad una
percentuale della retribuzione di base e all'anzianita' di servizio. 2. Degli
stessi criteri di cui al comma 1 tiene conto il consiglio di amministrazione
della Fondazione ONAOSI nel procedere alla rideterminazione dei contributi
dovuti dai sanitari ivi indicati, per il periodo compreso dal giorno
successivo alla data del 20 giugno 2007 di pubblicazione della sentenza n.
190 del 5 giugno 2007 della Corte costituzionale a quella di entrata in
vigore del presente decreto. 2-bis. La riforma di cui al comma 1 assicura la
continuita' delle prestazioni in essere, l'individuazione di ulteriori
prestazioni assistenziali a favore dei contribuenti in condizioni di
vulnerabilita', la separazione tra le funzioni di indirizzo, i compiti di
gestione amministrativa, finanziaria e tecnica e le funzioni di vigilanza,
nonche' la democraticita' della vita associativa, prevedendo la
partecipazione al voto di tutti i contribuenti. Art. 30. Commissariamento
della Fondazione Ordine Mauriziano 1. Il Presidente del Consiglio dei
Ministri, sentiti i Ministri dell'interno e per i beni e le attivita'
culturali, dispone entro sette giorni dalla data di entrata in vigore del
presente decreto, il commissariamento della Fondazione Ordine Mauriziano, di
seguito denominata FOM, con sede a Torino, nominando il commissario cui sono
attribuite la rappresentanza anche giudiziale nonche' l'attivita' di gestione
e liquidazione, nel rispetto dei valori storico-culturali e secondo le norme
del decreto-legge 19 novembre 2004, n. 277, convertito, con modificazioni,
dalla legge 21 gennaio 2005, n. 4,
in quanto compatibili col presente articolo. 2. L'attivita' di gestione e
liquidazione e' controllata da un comitato di vigilanza composto da cinque
membri, nominati: uno, con funzioni di presidente, dal Presidente del
Consiglio dei Ministri, sentiti i Ministri dell'interno e per i beni e le
attivita' culturali, uno dalla regione Piemonte e tre tra i creditori. La FOM
preventivamente all'attivita' del comitato di liquidazione deve presentare
una relazione tecnica patrimoniale, che dovra' allegare al suo bilancio
annuale, contenente elementi idonei a valutare la consistenza complessiva dei
debiti da liquidare, a fronte del valore stimato di massima della consistenza
patrimoniale e delle passivita' in atto. Il comitato autorizza gli atti di
valore pari o superiore ad un milione di euro ed il presidente del comitato
medesimo presiede l'assemblea dei creditori competente ad approvare il piano
di soddisfazione. 3. Nessuna azione individuale, esecutiva o cautelare, puo'
essere iniziata o proseguita nei confronti della FOM dalla data di entrata in
vigore del presente decreto. 4. Il commissario predispone in via d'urgenza un
piano di soddisfazione dei beni della FOM, con esclusione di quelli gravati
da vincoli storico-culturali di cui alla Tabella A allegata al citato decreto
n. 277 del 2004, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 4 del 2005. Il
piano e' sottoposto al comitato di vigilanza. Alla liquidazione il commissario
procede tramite procedure competitive, assicurando adeguate forme di
pubblicita' e ferma restando l'applicazione della disciplina in materia di
prelazione e di riscatto agrari di cui all'articolo 8 della legge 26 maggio
1965, n. 590, e successive modificazioni, e all'articolo 7 della legge 14
agosto 1971, n. 817. Il commissario puo' avvalersi di esperti, nonche' degli
uffici del Ministero dell'economia e delle finanze. 4-bis. I compensi
spettanti al commissario e ai componenti del comitato di vigilanza per le
procedure di cui ai commi 1 e 4 non producono effetti a carico della finanza
pubblica. 5. Il piano di soddisfazione, predisposto dal commissario, e'
approvato dai creditori che rappresentano la maggioranza dei crediti ammessi
al voto. Ove siano previste diverse classi di creditori, il piano e'
approvato se tale maggioranza si verifica inoltre nel maggior numero di
classi. Il piano puo' prevedere che i creditori muniti di privilegio, pegno o
ipoteca non vengano soddisfatti integralmente, purche' il piano ne preveda la
soddisfazione in misura non inferiore a quella realizzabile, in ragione della
collocazione preferenziale, sul ricavato in caso di liquidazione, avuto
riguardo al valore di mercato attribuibile ai beni o diritti sui quali
sussiste la causa di prelazione, indicato nella relazione giurata di un
professionista in possesso dei requisiti di cui all'articolo 67, terzo comma,
lettera d), del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, e successive
modificazioni, designato dal comitato di vigilanza. Il trattamento stabilito
per ciascuna classe non puo' avere l'effetto di alterare l'ordine delle cause
legittime di prelazione. 6. L'atto
di approvazione e' trasmesso al Tribunale di Torino, che, verificatane la
correttezza formale, pronuncia, con ordinanza, l'esdebitazione della FOM, con
liberazione di essa dai debiti residui nei confronti dei creditori
concorsuali non soddisfatti. Con tale atto e' disposta la cancellazione dei
pignoramenti e delle ipoteche a qualunque titolo ed in qualunque momento
iscritte su beni della FOM. Contro l'atto di approvazione del piano i
creditori possono proporre reclamo al Tribunale di Torino, in composizione
collegiale, funzionalmente competente, che decide con ordinanza in camera di
consiglio. Contro tale provvedimento puo' essere proposto soltanto ricorso
alla Corte di cassazione per motivi di legittimita'. 7. Gli atti di
costituzione di pegno o ipoteca iscritti su beni della FOM, successivi al 23
settembre 2003, non possono essere opposti al commissario e sono inefficaci.
Sono altresi' inefficaci i pagamenti eseguiti dopo tale data dalla FOM, con
esclusione di quelli di carattere retributivo per prestazioni di lavoro o per
spese correnti. Il commissario cura la ripetizione delle somme eventualmente
corrisposte. La richiesta di restituzione di somme, approvata dal comitato di
vigilanza, costituisce titolo esecutivo. 8. Per quanto non disposto dal
presente articolo si applicano le norme sulla liquidazione coatta
amministrativa di cui al titolo V del regio decreto n. 267 del 1942, e successive
modificazioni, nonche' dagli articoli 183 e 184 del testo unico delle imposte
sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre
1986, n. 917. Art. 31. Contributi ad enti e associazioni 1. Per l'anno 2007
e' concesso un contributo straordinario di 36 milioni di euro a favore
dell'Istituto Gaslini di Genova. 2. Per l'anno 2007 e' concesso un contributo
straordinario di 1 milione di euro a favore dell'Unione italiana ciechi. 3.
Per l'anno 2007 e' concesso un contributo straordinario di 3 milioni di euro
a favore della Fondazione EBRI (European Brain Research Institute). 3-bis.
Per l'anno 2007 e' concesso un contributo straordinario di 1 milione di euro
a favore dell'Ente nazionale per la protezione e l'assistenza dei sordi (ENS).
3-ter. Al fine di favorire l'attivita' di formazione superiore
internazionale, agli istituti universitari, diretta emanazione di universita'
estere, autorizzati a rilasciare titoli ammessi a riconoscimento in Italia ai
sensi della Convenzione di Lisbona dell'11 aprile 1997, e della legge 11
luglio 2002, n. 148, e' concesso un contributo, nel limite complessivo di 3
milioni di euro per il 2007,
a sostegno dei loro programmi di formazione
internazionale a studenti di nazionalita' italiana e di ricerca con partecipazione
anche di soggetti di alta formazione esteri. Il contributo puo' essere fruito
anche come credito di imposta riconosciuto automaticamente secondo l'ordine
cronologico di presentazione delle relative domande da presentarsi entro il
28 febbraio di ciascun anno al Ministero dell'economia e delle finanze -
Dipartimento delle politiche fiscali. Con decreto del Ministro dell'economia
e delle finanze, di concerto con il Ministro dell'universita' e della
ricerca, sono fissate le procedure e le modalita' per l'attuazione del
presente comma. 3-quater. Per l'anno 2007 e' concesso un contributo
straordinario di 1 milione di euro a favore dell'Associazione nazionale
mutilati e invalidi civili (ANMIC), dell'Ente nazionale per la protezione e
l'assistenza dei sordi (ENS), dell'Unione nazionale mutilati per servizio
(UNMS) e dell'Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro (ANMIL)
da ripartire, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, in
proporzione ai loro iscritti. Al relativo onere si provvede mediante
corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio
triennale 2007-2009, nell'ambito dell'unita' previsionale di base di parte
corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero
dell'economia e delle finanze per l'anno 2007, allo scopo parzialmente
utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero. 3-quinquies. Per
l'anno 2007 e' concesso un contributo straordinario di 1 milione di euro a
favore della "Lega del filo d'oro". Art. 32. Disposizione
concernente Finmeccanica ed ENEA 1. Le somme versate all'entrata del bilancio
dello Stato da parte delle imprese beneficiarie dei contributi di cui alla
legge 24 dicembre 1985, n. 808, sono riassegnate all'ENEA per fare fronte,
anche mediante appositi atti transattivi, al pagamento, fino a concorrenza,
degli oneri afferenti al contratto di appalto per la realizzazione
dell'impianto prototopico nucleare denominato PEC per le prove su elementi
combustibili. 2. I pagamenti di cui al comma 1 non concorrono alla
determinazione del fabbisogno finanziario annuale dell'ENEA stabilito ai
sensi dell'articolo 1, commi 638 e 639, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
Art. 33. Disposizioni a favore di soggetti danneggiati da trasfusioni infette
1. Per le transazioni da stipulare con soggetti talassemici, affetti da altre
emoglobinopatie o affetti da anemie ereditarie, emofilici ed emotrasfusi
occasionali danneggiati da trasfusione con sangue infetto o da
somministrazione di emoderivati infetti e con soggetti danneggiati da
vaccinazioni obbligatorie, che hanno instaurato azioni di risarcimento danni
tuttora pendenti, e' autorizzata la spesa di 150 milioni di euro per il 2007.
2. Con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro
dell'economia e delle finanze, sono fissati i criteri in base ai quali sono
definite, nell'ambito di un piano pluriennale, le transazioni di cui al comma
1 e, comunque, nell'ambito della predetta autorizzazione, in analogia e
coerenza con i criteri transattivi gia' fissati per i soggetti emofilici dal
decreto del Ministro della salute 3 novembre 2003, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 280 del 2 dicembre 2003, sulla base delle conclusioni rassegnate
dal gruppo tecnico istituito con decreto del Ministro della salute in data 13
marzo 2002, con priorita', a parita' di gravita' dell'infermita', per i
soggetti in condizioni di disagio economico accertate mediante l'utilizzo
dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) di cui al
decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, e successive modificazioni. 3. L'ulteriore indennizzo
previsto dall'articolo 4 del decreto-legge 5 dicembre 2005, n. 250,
convertito, con modificazioni, dalla legge 3 febbraio 2006, n. 27, e' da
intendersi concedibile, nei limiti dell'autorizzazione di spesa recata dal
citato articolo 4, anche ai soggetti emofilici di cui al medesimo articolo,
per i quali, pur in assenza di ascrizione tabellare ai sensi della legge 25
febbraio 1992, n. 210, sia stato comunque riconosciuto dalla competente
commissione medico ospedaliera il nesso tra la trasfusione, o la
somministrazione di emoderivati infetti, e la patologia riscontrata. 4. L'assegno una tantum
aggiuntivo previsto dall'articolo 4 della legge 29 ottobre 2005, n. 229, da
corrispondersi per la meta' al soggetto danneggiato e per l'altra meta' ai
congiunti che prestano od abbiano prestato al danneggiato assistenza in
maniera prevalente e continuativa, nel caso in cui il danneggiato sia minore
di eta' od incapace di intendere e di volere e' corrisposto interamente ai
congiunti che prestano od abbiano prestato al danneggiato assistenza in
maniera prevalente e continuativa. 5. Ai soggetti gia' deceduti alla data di
entrata in vigore della legge n. 229 del 2005, e che siano gia' titolari
dell'indennizzo previsto ai sensi della legge 25 febbraio 1992, n. 210, e
successive modificazioni, e' corrisposto in favore degli "aventi
diritto", su domanda degli interessati da prodursi entro 180 giorni
dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto,
un assegno una tantum il cui importo e' definito, con decreto del Ministro
della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze,
secondo criteri di analogia all'assegno una tantum di cui all'articolo 1,
comma 3, della legge n. 229 del 2005. A tale fine e' autorizzata la spesa di
6 milioni di euro per l'anno 2007. Ai fini del presente articolo sono
considerati "aventi diritto", nell'ordine, i seguenti soggetti: il
coniuge, i figli, i genitori, i fratelli minorenni, i fratelli maggiorenni
inabili al lavoro. Art. 34. Estensione dei benefici riconosciuti in favore
delle vittime del terrorismo, previsti dalla legge 3 agosto 2004, n. 206,
alle vittime del dovere a causa di azioni criminose e alle vittime della
criminalita' organizzata, nonche' ai loro familiari superstiti. Ulteriori
disposizioni a favore delle vittime del terrorismo. 1. Alle vittime del
dovere ed ai loro familiari superstiti, di cui all'articolo 1, commi 563 e
564, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, ed alle vittime della criminalita'
organizzata, di cui all'articolo 1 della legge 20 ottobre 1990, n. 302, ed ai
loro familiari superstiti sono corrisposte le elargizioni di cui all'articolo
5, commi 1 e 5, della legge 3 agosto 2004, n. 206. Ai beneficiari vanno
compensate le somme gia' percepite. L'onere recato dal presente comma e'
valutato in 173 milioni di euro per l'anno 2007, 2,72 milioni di euro per
l'anno 2008 e 3,2 milioni di euro a decorrere dal 2009. 2. Il Ministero
dell'interno provvede al monitoraggio degli oneri di cui al presente
articolo, informando tempestivamente il Ministero dell'economia e delle
finanze, anche ai fini dell'adozione dei provvedimenti correttivi di cui
all'articolo 11-ter, comma 7, della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive
modificazioni. Gli eventuali decreti emanati ai sensi dell'articolo 7,
secondo comma, n. 2), della legge 5 agosto 1978, n. 468, prima della data di
entrata in vigore dei provvedimenti o delle misure di cui al primo periodo,
sono tempestivamente trasmessi alle Camere, corredati da apposite relazioni
illustrative. 2-bis. Ai cittadini italiani appartenenti o non appartenenti
alle Forze dell'ordine, alla magistratura e ad altri organi dello Stato,
colpiti dalla eversione armata per le loro idee e per il loro impegno morale,
il Presidente della Repubblica concede la onorificenza di "vittima del
terrorismo" con la consegna di una medaglia ricordo in oro. 2-ter.
L'onorificenza di cui al comma 2-bis e' conferita alle vittime del terrorismo
ovvero, in caso di decesso, ai parenti e affini entro il secondo grado, con
decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro
dell'interno. 2-quater. Al fine di ottenere la concessione dell'onorificenza,
le vittime del terrorismo o, in caso di decesso, i loro parenti e affini entro
il secondo grado, presentano domanda alla prefettura di residenza o al
Ministero dell'interno, anche per il tramite delle associazioni
rappresentative delle vittime del terrorismo. 2-quinquies. L'onorificenza e'
conferita alla vedova o ai figli in caso di decesso del titolare. Nel caso la
vittima non sia coniugata, o non abbia figli, viene conferita ai parenti e
affini entro il secondo grado. 2-sexies. Le domande e i documenti occorrenti
per ottenere l'onorificenza sono esenti da imposta di bollo e da qualunque
altro diritto. 2-septies. Con decreto del Ministro dell'interno, da adottare
entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del
presente decreto, sono definite: a) le caratteristiche della medaglia di cui
al comma 2-bis; b) le condizioni previste per il conferimento
dell'onorificenza; il possesso delle predette condizioni e' provato con
dichiarazione, anche contestuale alla domanda, sottoscritta dall'interessato,
con firma autenticata dal segretario comunale o da altro impiegato incaricato
dal sindaco. 3. Alla legge 3 agosto 2004, n. 206, sono apportate le seguenti
modificazioni: a) all'articolo 1, comma 1, e' aggiunto, in fine, il seguente
periodo: "Ai fini della presente legge, sono ricomprese fra gli atti di
terrorismo le azioni criminose compiute sul territorio nazionale in via
ripetitiva, rivolte a soggetti indeterminati e poste in essere in luoghi
pubblici o aperti al pubblico"; b) all'articolo 2, comma 1, le parole
da: "si applica" fino alla fine del comma sono sostituite dalle
seguenti: "la retribuzione pensionabile va rideterminata incrementando
la medesima di una quota del 7,5 per cento"; c) all'articolo 3, dopo il
comma 1 e' inserito il seguente: "1-bis. Ai lavoratori autonomi e ai
liberi professionisti spetta, a titolo di trattamento equipollente al
trattamento di fine rapporto, un'indennita' calcolata applicando l'aliquota
del 6,91 per cento ad un importo pari a dieci volte la media dei redditi, da
lavoro autonomo ovvero libero professionale degli ultimi cinque anni di
contribuzione, rivalutati, ai sensi dell'articolo 3, comma 5, del decreto
legislativo 30 dicembre 1992, n. 503, aumentata del 7,5 per cento. La
predetta indennita' e' determinata ed erogata in unica soluzione nell'anno di
decorrenza della pensione". 3-bis. La decorrenza dei benefici di cui al
comma 3 e' la medesima delle disposizioni di cui agli articoli 2 e 3 della
legge 3 agosto 2004, n. 206. 3-ter. L'onere derivante dai commi 3 e 3-bis e'
valutato in 2 milioni di euro per l'anno 2007, in 0,9 milioni di
euro per l'anno 2008 e in 2,4 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009.
3-quater. Gli enti previdenziali privati gestori di forme pensionistiche
obbligatorie provvedono, per la parte di propria competenza, al pagamento dei
benefici di cui alla legge 3 agosto 2004, n. 206, in favore dei propri
iscritti aventi diritto ai suddetti benefici, fornendo rendicontazione degli
oneri finanziari sostenuti al Ministero del lavoro e della previdenza
sociale. Il predetto Ministero provvede a rimborsare gli enti citati nei
limiti di spesa previsti dalla predetta legge n. 206 del 2004. Art. 35. Fondo
per le zone di confine 1. All'articolo 6 del decreto-legge 2 luglio 2007, n.
81, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, il
comma 7 e' sostituito dal seguente: "7. E' istituito presso la
Presidenza del Consiglio dei Ministri il Fondo per la valorizzazione e la
promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a
statuto speciale, con una dotazione di 25 milioni di euro per l'anno 2007. Le
modalita' di erogazione del predetto fondo sono stabilite con decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli
affari regionali e le autonomie locali, di concerto con il Ministro
dell'economia e delle finanze. Il Dipartimento per gli affari regionali
provvede a finanziare, in applicazione dei criteri stabiliti con il predetto
decreto del Presidente del Consiglio e sentite le regioni interessate,
specifici progetti finalizzati allo sviluppo economico e sociale dei
territori dei comuni confinanti con le regioni a statuto speciale. Tra i
criteri di valutazione dovra' avere particolare importanza la caratteristica
sovracomunale dei progetti". 1-bis. All'onere derivante dal presente
articolo, pari a 5 milioni di euro per il 2007, si provvede mediante
corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio
triennale 2007-2009, nell'ambito dell'unita' previsionale di base di parte
corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia
e delle finanze per l'anno 2007, allo scopo parzialmente utilizzando
l'accantonamento relativo al medesimo Ministero. Art. 36. Programma di
interventi connessi alle celebrazioni per il 150 anniversario dell'Unita'
nazionale 1. Al fine di realizzare il programma di interventi e di
iniziative, dotate di particolare coerenza culturale e simbolica con gli
ideali unitari risorgimentali, funzionali alle celebrazioni per il 150
anniversario dell'Unita' d'Italia, il Comitato dei Ministri denominato: "150
anni dell'Unita' d'Italia" di cui al decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri in data 24 aprile 2007, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 122 del 28 maggio 2007, in raccordo con gli enti territoriali
interessati, definisce, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del
presente decreto, le attivita' di cui al citato decreto 24 aprile 2007, ed in
particolare: a) la realizzazione e il completamento di un programma di
qualificati interventi ed opere, anche infrastrutturali, di carattere culturale
e scientifico, nonche' di un quadro significativo di iniziative allocate su
tutto il territorio nazionale, in particolare nelle citta' di preminente
rilievo per il processo di Unita' della Nazione, tali da assicurare la
compiuta diffusione e testimonianza del messaggio di identita' ed Unita'
nazionale proprio delle celebrazioni; b) la messa a punto dei piani economici
degli interventi, sia attraverso strumenti di co-finanziamento provenienti
dalle realta' pubbliche e private del territorio e, in primo luogo, dai
comuni e dalle regioni, che mediante il ricorso ad impegni di spesa ed
obbligazioni pluriennali. 2. Per la realizzazione delle opere, degli
interventi e delle iniziative connessi alle celebrazioni per il 150
anniversario dell'Unita' d'Italia e' autorizzata la spesa di 140 milioni di
euro per l'anno 2007. 3. Ferme restando le funzioni di indirizzo e di
coordinamento proprie del Comitato dei Ministri denominato "150 anni
dell'Unita' d'Italia", il Presidente del Consiglio dei Ministri, entro
un mese dalla data di entrata in vigore del presente decreto, costituisce il
Comitato dei garanti, formato da personalita' qualificate che garantiscano un
orientamento politico e culturale pluralistico, cui e' demandato il compito
di verifica e monitoraggio del programma e delle iniziative legate alle
celebrazioni dell'Unita' nazionale, anche attraverso la condivisione della
relazione quadrimestrale che il Presidente del Comitato dei Ministri rende al
Consiglio dei Ministri alla stregua delle previsioni di cui all'articolo 2,
comma 2, del citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24
aprile 2007 e della relazione annuale da presentarsi entro il 31 dicembre di
ogni anno al Parlamento. Art. 37. Investimenti degli enti previdenziali
pubblici 1. Fermi restando i vincoli di cui all'articolo 1, comma 5, della
legge 30 dicembre 2004, n. 311, gli enti previdenziali pubblici possono
assumere, nell'ultimo trimestre dell'anno 2007, obbligazioni giuridicamente
perfezionate a fronte di piani di impiego gia' approvati dai Ministeri
vigilanti, a condizione che le stesse diano luogo a pagamenti da effettuarsi
entro il 31 dicembre 2007. Art. 38. Potenziamento ed interconnessione del
Registro generale del casellario giudiziale 1. Al fine di potenziare gli
strumenti di conoscenza dei precedenti giudiziari individuali, il Ministero
della giustizia provvede alla realizzazione della banca dati delle misure
cautelari di cui all'articolo 97 delle norme di attuazione, di coordinamento
e transitorie del codice di procedura penale, di cui al decreto legislativo
28 luglio 1989, n. 271, nonche' al rafforzamento della struttura informatica
del Registro generale del casellario giudiziale ed alla sua integrazione su
base nazionale con i carichi pendenti, prevedendo il relativo sistema di
certificazione. 2. Per le finalita' di cui al comma 1 e' autorizzata, per
l'anno 2007, la spesa di 20 milioni di euro. Art. 39. Disposizioni in materia
di accertamento e riscossione 1. All'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006,
n. 296, i commi 101 e 102 sono abrogati e, al comma 104, le parole:
"nell'anno 2007" sono sostituite dalle seguenti: "a decorrere
dall'anno 2007". 2. All'articolo 2752, primo comma, del codice civile,
dopo le parole: "per l'imposta sul reddito delle persone
giuridiche", sono inserite le seguenti: ", per l'imposta regionale
sulle attivita' produttive". 3. Per certificare la spesa sanitaria
relativa all'acquisto dei medicinali effettuata a decorrere dal 1 gennaio
2008, utile al fine della deduzione o della detrazione di cui agli articoli
10 e 15 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, non e' piu'
utilizzabile l'allegazione allo scontrino fiscale della documentazione
contestualmente rilasciata dal farmacista specificante la natura, qualita' e
quantita' dei medicinali venduti. Delle nuove disposizioni viene data
comunicazione ai contribuenti mediante avviso affisso e visibile nei locali
della farmacia. 4. All'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sono
apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 56, dopo le parole:
"alla condivisione" sono inserite le seguenti: ", al costante
scambio"; b) al comma 57, e' aggiunto, in fine, il seguente periodo:
"Il Ministro dell'economia e delle finanze svolge, nei confronti di
tutte le strutture dell'Amministrazione finanziaria, l'attivita' di indirizzo
necessaria a garantire la razionalizzazione ed omogenee modalita' di gestione
del sistema informativo della fiscalita' funzionali ad un'effettiva ed efficace
realizzazione del sistema integrato di cui al comma 56". 4-bis.
All'articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 3-ter: 1) nel primo periodo, le parole: "di euro 0,52"
sono sostituite dalle seguenti: "di 1 euro"; 2) l'ultimo periodo e'
sostituito dal seguente: "La misura del compenso puo' essere adeguata
con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate, da pubblicare
nella Gazzetta Ufficiale, quando la variazione percentuale del valore medio
dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati,
relativa al periodo di dodici mesi terminante al 31 agosto, supera il 2 per
cento rispetto al valore medio del medesimo indice rilevato con riferimento
allo stesso periodo dell'anno 2008 ovvero dell'anno per il quale ha effetto
l'ultimo adeguamento"; b) al comma 11: 1) nel secondo periodo, le
parole: "la misura del compenso spettante e" sono soppresse; 2)
l'ultimo periodo e' soppresso. 4-ter. La misura del compenso spettante alle
banche convenzionate e alle Poste italiane S.p.a. per il servizio di
ricezione e di trasmissione telematica delle dichiarazioni di cui
all'articolo 3 del citato decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio
1998, n. 322, e' fissata in 1 euro per ciascuna dichiarazione. 4-quater. La
misura del compenso spettante agli intermediari di cui all'articolo 3, comma
3, del citato decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, in relazione allo svolgimento,
da parte degli stessi intermediari, del servizio di pagamento con modalita'
telematiche, in nome e per conto del contribuente, delle entrate oggetto del
sistema di versamento unificato con compensazione, e' fissata in 1 euro per
ogni delega di pagamento modello F24 trasmessa. 4-quinquies. La misura del
compenso di cui ai commi 4-ter e 4-quater puo' essere adeguata con
provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate, da pubblicare nella
Gazzetta Ufficiale, quando la variazione percentuale del valore medio
dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati,
relativa al periodo di dodici mesi terminante al 31 agosto, supera il 2 per
cento rispetto al valore medio del medesimo indice rilevato con riferimento
allo stesso periodo dell'anno 2008 ovvero dell'anno per il quale ha effetto
l'ultimo adeguamento". 5. All'articolo 3 del decreto-legge 30 settembre
2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n.
248, dopo il comma 7-bis e' inserito il seguente: "7-ter. Nell'ambito
degli acquisti di cui al comma 7, la Equitalia S.p.a. puo' attribuire ai
soggetti cedenti, in luogo di proprie azioni, obbligazioni ovvero altri
strumenti finanziari". 6. All'articolo 3, comma 12, del decreto-legge 30
settembre 2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre
2005, n. 248, le parole: "31 agosto 2005" sono sostituite dalle
seguenti: "30 settembre 2007" e le parole: "31 ottobre
2008" sono sostituite dalle seguenti: "30 settembre 2010". 7.
Ai fini di cui agli articoli 19, comma 2, lettera b), e 53, comma 1, del
decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112, la comunicazione dei dati ivi
previsti, relativi all'attivita' di riscossione dei ruoli di cui all'articolo
3 del regolamento di cui al decreto del Ministro delle finanze 3 settembre
1999, n. 321, svolta fino alla data di entrata in vigore della legge di
conversione del presente decreto, puo' essere effettuata entro il 30 giugno
2008. 8. Al decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112, sono apportate le seguenti
modificazioni: a) all'articolo 26: 1) al comma 1, le parole da:
"provvede" fino alla fine del comma sono sostituite dalle seguenti:
", entro trenta giorni dal ricevimento di tale incarico, invia apposita
comunicazione all'avente diritto, invitandolo a presentarsi presso i propri
sportelli per ritirare il rimborso ovvero ad indicare che intende riceverlo
mediante bonifico in conto corrente bancario o postale"; 2) dopo il
comma 1 e' inserito il seguente: "1-bis. L'agente della riscossione
anticipa le somme di cui al comma 1, provvedendo al pagamento: a)
immediatamente, in caso di presentazione dell'avente diritto presso i propri
sportelli; b) entro dieci giorni dal ricevimento della relativa richiesta, in
caso di scelta del pagamento mediante bonifico; in tale caso le somme erogate
sono diminuite dell'importo delle relative spese"; b) all'articolo 48,
comma 1, le parole: "il termine di sessanta giorni di cui all'articolo
26, comma 1" sono sostituite dalle seguenti: "i termini di cui
all'articolo 26, comma 1-bis". 8-bis. All'articolo 2-bis del
decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla
legge 2 dicembre 2005, n. 248, e successive modificazioni, sono apportate le
seguenti modificazioni: a) nel comma 1, lettera a), dopo le parole:
"regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio
1998, n. 322, che" sono inserite le seguenti: ", se previsto
nell'incarico di trasmissione,"; b) il comma 2 e' abrogato. 8-ter. Il
comma 43 dell'articolo 37 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223,
convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, e'
sostituito dal seguente: "43. Per gli emolumenti arretrati per
prestazioni di lavoro dipendente di cui all'articolo 17, comma 1, lettera b),
del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente
della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, corrisposti a decorrere dal 1
gennaio 2004, per le indennita' di fine rapporto, per le altre indennita' e
somme e per le indennita' equipollenti di cui all'articolo 19 del medesimo
decreto, corrisposte a decorrere dal 1 gennaio 2003, nonche' per le
prestazioni pensionistiche di cui all'articolo 20 del medesimo decreto,
corrisposte a decorrere dal 1 gennaio 2003, non si procede all'iscrizione a
ruolo ed alla comunicazione di cui all'articolo 1, comma 412, della legge 30
dicembre 2004, n. 311, ne' all'effettuazione di rimborsi, se l'imposta
rispettivamente a debito o a credito e' inferiore a 100 euro". 8-quater.
L'articolo 24 della legge 27 febbraio 1985, n. 52, e' sostituito dal
seguente: "Art. 24. - 1. Nelle conservatorie l'orario per il pubblico e'
fissato dalle ore 8 alle ore 12,30 dei giorni feriali, con esclusione del
sabato. 2. Nell'ultimo giorno lavorativo del mese l'orario per il pubblico e'
limitato fino alle ore 11". Art. 39-bis. Diritti aeroportuali di imbarco
1. Le disposizioni in materia di tassa d'imbarco e sbarco sulle merci
trasportate per via aerea di cui al decreto-legge 28 febbraio 1974, n. 47,
convertito, con modificazioni, dalla legge 16 aprile 1974, n. 117, e
successive modificazioni, di tasse e di diritti di cui alla legge 5 maggio
1976, n. 324, di corrispettivi dei servizi di controllo di sicurezza di cui
all'articolo 8 del regolamento di cui al decreto del Ministro dei trasporti e
della navigazione 29 gennaio 1999, n. 85, nonche' in materia di addizionale
comunale sui diritti di imbarco di cui all'articolo 2, comma 11, della legge
24 dicembre 2003, n. 350, si interpretano nel senso che dalle stesse non
sorgono obbligazioni di natura tributaria. Art. 39-ter. Misure per il
miglioramento dell'efficienza energetica e per la riduzione delle emissioni
ambientali di autovetture da noleggio e autoambulanze. 1. Al testo unico
delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui
consumi e relative sanzioni penali e amministrative, di cui al decreto
legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, sono apportate le seguenti
modificazioni: a) alla tabella A, nel punto 12: 1) la voce: "benzina e
benzina senza piombo: 40 per cento aliquota normale della benzina senza
piombo" e' sostituita dalla seguente: "benzina: euro 359,00 per 1.000 litri"; 2)
nella voce "gasolio" le parole: "40 per cento aliquota
normale" sono sostituite dalle seguenti: "euro 302,00 per 1.000 litri"; b)
alla tabella A, nel punto 13: 1) la voce: "benzina: 40 per cento
aliquota normale;" e' soppressa; 2) la voce: "benzina senza piombo:
40 per cento aliquota normale;" e' sostituita dalla seguente:
"benzina: 359,00 euro per 1.000 litri"; 3) nella voce
"gasolio" le parole: "40 per cento aliquota normale" sono
sostituite dalle seguenti: "euro 302,00 per 1.000 litri". 2.
Nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e'
istituito un fondo con lo stanziamento di euro 100.000 per l'anno 2007 e di
euro 24.300.000 a
decorrere dall'anno 2008, finalizzato al miglioramento dell'efficienza
energetica e alla riduzione delle emissioni ambientali delle autovetture da
noleggio da piazza, compresi i motoscafi che in talune localita'
sostituiscono le vetture da piazza e quelli lacuali, adibiti al servizio
pubblico da banchina per il trasporto di persone. Con regolamento da adottare
con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il
Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro dell'ambiente e
della tutela del territorio e del mare, sono stabiliti i criteri e le
modalita' di ripartizione del fondo ai soggetti beneficiari. 3. Nello stato
di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e' istituito un
fondo con lo stanziamento di euro 100.000 per l'anno 2007 e di euro 4.000.000 a decorrere
dall'anno 2008, finalizzato al miglioramento dell'efficienza dei veicoli
adibiti al servizio di trasporto degli ammalati e dei feriti effettuato dagli
enti di assistenza e di pronto soccorso di cui al punto 13 della tabella A
allegata al testo unico di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n.
504, e delle relative attrezzature. Con regolamento da adottare con decreto
del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dei
trasporti e con il Ministro della salute, sono stabiliti le modalita' ed i
criteri di ripartizione del fondo ai soggetti beneficiari. 4. All'onere
derivante dai commi 2 e 3, pari ad euro 200.000 per l'anno 2007 e ad euro 28.300.000 a
decorrere dall'anno 2008, si provvede: a) per l'anno 2007, mediante
corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio
triennale 2007-2009, nell'ambito dell'unita' previsionale di base di parte
corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero
dell'economia e delle finanze per l'anno 2007, allo scopo parzialmente
utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero; b) a decorrere
dal 2008, mediante utilizzo delle maggiori entrate derivanti
dall'applicazione delle disposizioni di cui al comma 1, lettere a) e b). Art.
39-quater. Modifiche all'articolo 1, comma 188, della legge 27 dicembre 2006,
n. 296, in
materia di esenzione contributiva per esibizioni musicali in spettacoli di
intrattenimento. 1. All'articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, al
comma 188, primo periodo, le parole da: "in spettacoli musicali"
fino a: "l'importo di 5.000 euro" sono sostituite dalle seguenti:
"musicali dal vivo in spettacoli o in manifestazioni di intrattenimento
o in celebrazioni di tradizioni popolari e folkloristiche effettuate da
giovani fino a diciotto anni, da studenti fino a venticinque anni, da
soggetti titolari di pensione di eta' superiore a sessantacinque anni e da
coloro che svolgono una attivita' lavorativa per la quale sono gia' tenuti al
versamento dei contributi ai fini della previdenza obbligatoria ad una
gestione diversa da quella per i lavoratori dello spettacolo, gli adempimenti
di cui agli articoli 3, 4, 5, 6, 9 e 10 del decreto legislativo del Capo
provvisorio dello Stato 16 luglio 1947, n. 708, ratificato, con
modificazioni, dalla legge 29 novembre 1952, n. 2388, e successive
modificazioni, sono richiesti solo per la parte della retribuzione annua
lorda percepita per tali esibizioni che supera l'importo di 5.000 euro".
Art. 39-quinquies. Disposizioni in materia di determinazione del tasso di
cambio ai fini fiscali per i residenti a Campione d'Italia 1. Il comma 28
dell'articolo 2 del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con
modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, e' abrogato. Art. 40.
Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato e disposizioni fiscali 1. Al
fine di garantire la continuita' di esercizio del gioco Enalotto e del suo
gioco opzionale, nonche' la tutela dei preminenti interessi pubblici
connessi, considerato che l'assegnazione della nuova concessione, avviata con
il bando di gara del 29 giugno 2007, ai sensi dell'articolo 1, comma 90,
della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sara' operativa nel corso dell'anno
2008, la gestione del gioco continuera' ad essere assicurata dall'attuale
concessionario fino a piena operativita' della nuova concessione e comunque
non oltre il 30 settembre 2008. 2. Per la gestione delle funzioni esercitate
dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato e' istituita, a decorrere
dal 1 marzo 2008, senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica, una
Agenzia fiscale, alla quale sono trasferiti i relativi rapporti giuridici,
poteri e competenze, che vengono esercitati secondo la disciplina
dell'organizzazione interna dell'Agenzia stessa. 3. In fase di prima
applicazione il Ministro dell'economia e delle finanze stabilisce, sentite le
organizzazioni rappresentative dei dipendenti dell'Amministrazione e le
associazioni di categoria dei soggetti titolari di concessione alla rivendita
di generi di monopolio, con decreto i servizi da trasferire alla competenza
dell'Agenzia. 4. Entro il termine di quattro mesi dalla data di entrata in
vigore del presente decreto vengono nominati il direttore e il comitato
direttivo dell'Agenzia. Con propri decreti il Ministro dell'economia e delle
finanze approva lo statuto provvisorio e le disposizioni necessarie al primo
funzionamento dell'Agenzia. 5. Il Ministro dell'economia e delle finanze
stabilisce la data a decorrere dalla quale le funzioni svolte
dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato secondo l'ordinamento
vigente sono esercitate dall'Agenzia. Da tale data le funzioni cessano di
essere esercitate dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, che e'
soppressa. Con il regolamento previsto dal comma 15 dell'articolo 1 del
decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla
legge 24 novembre 2006, n. 286, alcune funzioni gia' esercitate
dall'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato possono essere assegnate,
senza oneri a carico della finanza pubblica, ad altre Agenzie fiscali; con il
predetto regolamento sono apportate modifiche all'organizzazione del
Dipartimento per le politiche fiscali. 5-bis. I decreti del Ministro
dell'economia e delle finanze previsti ai commi 3, 4 e 5 sono adottati
sentite le competenti Commissioni parlamentari. Il Ministro invia
periodicamente una relazione al Parlamento sul processo di trasformazione
dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato. 6. Si applica l'articolo
73, commi 2, 5 e 6, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300. 6-bis. Il
Ministro dell'economia e delle finanze, con propri decreti, definisce,
relativamente al gioco a distanza: a) per i giochi, concorsi e scommesse il
cui esercizio e' affidato in concessione a piu' concessionari, i requisiti
minimi richiesti ai soggetti affidatari di concessioni per l'esercizio dei
giochi e per la raccolta dei giochi stessi; b) per i giochi, concorsi e
scommesse il cui esercizio e' affidato in concessione a un solo
concessionario, i requisiti minimi richiesti ai soggetti abilitati alla loro
raccolta; c) le modalita' per la partecipazione al gioco da parte dei
consumatori. 6-ter. I provvedimenti di cui al comma 6-bis sono definiti in
conformita' ai seguenti principi e criteri: a) tutela del consumatore; b)
tutela della concorrenza, anche ai sensi dell'articolo 49 del Trattato
istitutivo della Comunita' europea, nel rispetto della tutela del consumatore
e della difesa dell'ordine e della sicurezza pubblica, perseguite in ossequio
ai principi di necessita', di proporzionalita' e di non discriminazione tra
soggetti italiani ed esteri; c) rispetto dei diritti di esercizio e di
raccolta di giochi, concorsi e scommesse determinati dalle concessioni in
essere; d) esplicita abrogazione delle disposizioni, concernenti la
regolazione dei requisiti minimi per l'esercizio e per la raccolta del gioco
a distanza nonche' delle relative modalita' di partecipazione, in contrasto
con quelle definite dai provvedimenti di cui al comma 6-bis; e) pluralita'
dei soggetti raccoglitori del gioco, anche relativamente ai giochi il cui
esercizio e' affidato in concessione ad un unico soggetto; f) obbligo della
nominativita' del gioco a distanza; g) esercizio della promozione e della
pubblicita' dei prodotti di gioco, nel rispetto dei principi di tutela dei
minori, dell'ordine pubblico e del gioco responsabile. 6-quater. I requisiti
minimi richiesti ai concessionari unici affidatari dell'esercizio dei giochi,
concorsi e scommesse sono definiti dalle specifiche convenzioni di
concessione. 6-quinquies. La regolazione dei singoli giochi esercitati a
distanza e' definita con specifici decreti direttoriali. 6-sexies.
All'articolo 1, comma 287, lettera i), della legge 30 dicembre 2004, n. 311,
ed all'articolo 38, comma 4, lettera i), del decreto-legge 4 luglio 2006, n.
223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, le
parole: ", previo versamento di un corrispettivo non inferiore a euro
duecentomila" sono soppresse. Il Ministero dell'economia e delle finanze
- Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato definisce, in conformita'
con i principi di tutela della concorrenza e di non discriminazione dei
soggetti titolari delle concessioni in essere, l'importo del corrispettivo a
carico dei soggetti che intendono acquisire il diritto del gioco a distanza,
ai sensi dell'articolo 9, comma 2, della convenzione per l'affidamento in
concessione dei giochi pubblici, di cui al decreto del direttore generale
dell'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato in data 28 agosto 2006,
adottata ai sensi dell'articolo 38, commi 2 e 4, del predetto decreto-legge.
7. All'articolo 1 del decreto legislativo 28 settembre 1998, n. 360, l'ultimo periodo del
comma 4 e' sostituito dal seguente: "Ai fini della determinazione
dell'acconto, l'aliquota di cui al comma 3 e la soglia di esenzione di cui al
comma 3-bis sono assunte nella misura vigente nell'anno precedente, salvo che
la pubblicazione della delibera sia effettuata entro il 31 dicembre
precedente l'anno di riferimento". 8. All'articolo 50, comma 3, del
decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, e' aggiunto, in fine, il
seguente periodo: "Le regioni possono deliberare che la maggiorazione,
se piu' favorevole per il contribuente rispetto a quella vigente, si applichi
anche al periodo di imposta al quale si riferisce l'addizionale". Art.
41. Incremento del patrimonio immobiliare destinato alla locazione di
edilizia abitativa 1. Ai fini dell'incremento del patrimonio immobiliare
destinato alla locazione di edilizia abitativa, con particolare riguardo a
quello a canone sostenibile nei comuni soggetti a fenomeni di disagio
abitativo e alta tensione abitativa, il Ministero dell'economia e delle
finanze, di concerto con i Ministri delle infrastrutture e della solidarieta'
sociale, costituisce, tramite l'Agenzia del demanio, una apposita societa' di
scopo per promuovere la formazione di strumenti finanziari immobiliari a
totale o parziale partecipazione pubblica, per l'acquisizione, il recupero,
la ristrutturazione, la realizzazione di immobili ad uso abitativo anche con
l'utilizzo, d'intesa con le regioni e gli enti locali, di beni di proprieta'
dello Stato o di altri soggetti pubblici. Per le finalita' di cui al presente
articolo e' autorizzata, per l'anno 2007, la spesa massima di 100 milioni di
euro. Art. 42. Rafforzamento controlli nel settore agricolo attuazione OCM
ortofrutta e fondo solidarieta' nazionale. Disposizioni concernenti il
risarcimento dei danni derivanti da sinistri che coinvolgono macchine agricole.
1. All'articolo 1, comma 1050, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, le
parole: "23 milioni" sono sostituite dalle seguenti: "48
milioni". Al relativo onere si provvede mediante corrispondente
riduzione dell'autorizzazione di spesa, per l'anno 2007, di cui all'articolo
1, comma 1090, della medesima legge n. 296 del 2006. 2. L'Agenzia per le
erogazioni in agricoltura e' autorizzata ad attivare, ai sensi dell'articolo
4, comma 2, del decreto legislativo 27 maggio 1999, n. 165, le misure
nazionali a supporto della riforma dell'organizzazione comune di mercato
dell'ortofrutta, nei limiti della somma di 10 milioni di euro per l'anno
2007. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione
dell'autorizzazione di spesa, per l'anno 2007, di cui all'articolo 1, comma
289, della medesima legge n. 296 del 2006. Entro trenta giorni dalla data di
entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il
Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con proprio decreto
emanato d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le
regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, stabilisce i criteri
per il riparto, tra le regioni interessate, delle risorse di cui al presente
comma. 2-bis. La dotazione del Fondo di solidarieta' nazionale - incentivi
assicurativi, di cui all'articolo 15, comma 2, del decreto legislativo 29
marzo 2004, n. 102, e' incrementata, per l'anno 2007, della somma di euro 30
milioni. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente utilizzo delle
disponibilita' del fondo per le crisi del mercato agricolo, di cui
all'articolo 1, comma 1072, della citata legge n. 296 del 2006. 2-ter. La
disciplina del risarcimento diretto, prevista dal regolamento di cui al
decreto del Presidente della Repubblica 18 luglio 2006, n. 254, non si
applica ai sinistri che coinvolgono le macchine agricole, come definite
dall'articolo 57 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e successive
modificazioni. Art. 42-bis. Fabbricati rurali 1. In attuazione delle
disposizioni recate dal comma 339, lettera b), dell'articolo 1 della legge 27
dicembre 2006, n. 296, all'articolo 9 del decreto-legge 30 dicembre 1993, n.
557, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 1994, n. 133, e
successive modificazioni, sono apportate le seguenti modifiche: a) al comma
3, la lettera a) e' sostituita dalle seguenti: "a) il fabbricato deve
essere utilizzato quale abitazione: 1) dal soggetto titolare del diritto di
proprieta' o di altro diritto reale sul terreno per esigenze connesse
all'attivita' agricola svolta; 2) dall'affittuario del terreno stesso o dal
soggetto che con altro titolo idoneo conduce il terreno a cui l'immobile e'
asservito; 3) dai familiari conviventi a carico dei soggetti di cui ai numeri
1) e 2) risultanti dalle certificazioni anagrafiche; da coadiuvanti iscritti
come tali a fini previdenziali; 4) da soggetti titolari di trattamenti
pensionistici corrisposti a seguito di attivita' svolta in agricoltura; 5) da
uno dei soci o amministratori delle societa' agricole di cui all'articolo 2
del decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, aventi la qualifica di
imprenditore agricolo professionale; a-bis) i soggetti di cui ai numeri 1),
2) e 5) della lettera a) del presente comma devono rivestire la qualifica di
imprenditore agricolo ed essere iscritti nel registro delle imprese di cui
all'articolo 8 della legge 29 dicembre 1993, n. 580"; b) al comma 3, la
lettera b) e' abrogata; c) il comma 3-bis e' sostituito dai seguenti:
"3-bis. Ai fini fiscali deve riconoscersi carattere di ruralita' alle
costruzioni strumentali necessarie allo svolgimento dell'attivita' agricola
di cui all'articolo 2135 del codice civile e in particolare destinate: a)
alla protezione delle piante; b) alla conservazione dei prodotti agricoli; c)
alla custodia delle macchine agricole, degli attrezzi e delle scorte
occorrenti per la coltivazione e l'allevamento; d) all'allevamento e al
ricovero degli animali; e) all'agriturismo; f) ad abitazione dei dipendenti
esercenti attivita' agricole nell'azienda a tempo indeterminato o a tempo
determinato per un numero annuo di giornate lavorative superiore a cento,
assunti in conformita' alla normativa vigente in materia di collocamento; g)
alle persone addette all'attivita' di alpeggio in zona di montagna; h) ad uso
di ufficio dell'azienda agricola; i) alla manipolazione, trasformazione,
conservazione, valorizzazione o commercializzazione dei prodotti agricoli,
anche se effettuate da cooperative e loro consorzi di cui all'articolo 1,
comma 2, del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228; l) all'esercizio
dell'attivita' agricola in maso chiuso. 3-ter. Le porzioni di immobili di cui
al comma 3-bis, destinate ad abitazione, sono censite in catasto,
autonomamente, in una delle categorie del gruppo A". Art. 42-ter.
Modifica dell'articolo 1193 del codice della navigazione 1. All'articolo 1193
del codice della navigazione, dopo il primo comma e' inserito il seguente:
"La sanzione di cui al primo comma e' ridotta a 100 euro nel caso in cui
il comandante di una nave da pesca esibisca all'autorita' che ha contestato
l'infrazione i documenti di bordo regolarmente tenuti ed aggiornati entro
quarantotto ore dall'accertamento della violazione di cui al primo
comma". Art. 43. Lavori socialmente utili 1. Le assunzioni dei soggetti
collocati in attivita' socialmente utili disciplinate dall'articolo 1, comma
1156, lettere f) e f-bis), della legge 27 dicembre 2006, n. 296, possono
essere effettuate anche in soprannumero nel rispetto dei vincoli finanziari
previsti per i comuni con meno di 5.000 abitanti dall'articolo 1, comma 562,
della citata legge n. 296 del 2006. I comuni che dispongono le assunzioni in
soprannumero non possono procedere ad altre assunzioni di personale fino al
totale riassorbimento della relativa temporanea eccedenza. Art. 44. Misura
fiscale di sostegno a favore dei contribuenti a basso reddito 1. In attesa
dell'introduzione di una disciplina organica delle misure fiscali volte ad
assicurare il riconoscimento di un'imposta negativa in favore dei
contribuenti a basso reddito, ai soggetti passivi dell'imposta sul reddito
delle persone fisiche, la cui imposta netta dovuta per l'anno 2006 risulti
pari a zero, e' attribuita, per l'anno 2007, una detrazione fiscale pari a
euro 150 quale rimborso forfetario di parte delle maggiori entrate tributarie
affluite all'erario. Fermo quanto previsto al comma 2, la misura di sostegno
di cui al presente comma non spetta a coloro che, nell'anno 2006, risultano
fiscalmente a carico di altri soggetti. 2. Ai soggetti indicati al comma 1
e', inoltre, attribuita un'ulteriore detrazione fiscale pari a euro 150 per
ciascun familiare a carico. Qualora il familiare sia a carico di piu'
soggetti la detrazione fiscale e' ripartita in proporzione alla percentuale
di spettanza della detrazione per carichi familiari. 3. Nello stato di
previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e' istituito un Fondo,
per l'anno 2007, con una dotazione pari a 1.900 milioni di euro, per
l'erogazione delle somme di cui ai commi 1 e 2. 4. Nel rispetto del limite di
spesa fissato dal comma 3, le categorie dei soggetti aventi diritto, con
riferimento ai titolari di redditi da lavoro e da pensione, le modalita' di
erogazione delle somme di cui ai commi 1 e 2 nonche' le altre disposizioni
necessarie per l'attuazione del presente articolo sono stabilite con il
decreto del Ministro dell'economia e delle finanze 8 novembre 2007. 4-bis. La
misura di sostegno di cui ai commi 1 e 2 non spetta ai soggetti il cui
reddito complessivo, nell'anno 2006, sia stato superiore a 50.000 euro.
4-ter. All'articolo 15 del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al
decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, al comma
1-ter, dopo il primo periodo, e' inserito il seguente: "La detrazione e'
ammessa a condizione che la stipula del contratto di mutuo da parte del
soggetto possessore a titolo di proprieta' o altro diritto reale dell'unita'
immobiliare avvenga nei sei mesi antecedenti, ovvero nei diciotto mesi
successivi all'inizio dei lavori di costruzione". Art. 45. Integrazione
dei finanziamenti dei servizi socio-educativi per la prima infanzia e del
Fondo politiche sociali 1. Per le finalita' di cui all'articolo 1, comma
1259, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, relativo ad un piano
straordinario per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi
socio-educativi per la prima infanzia, il finanziamento ivi previsto e'
integrato, per l'anno 2007, di 25 milioni di euro. 2. L'autorizzazione di spesa
di cui all'articolo 20, comma 8, della legge 8 novembre 2000, n. 328, come
determinata dalla tabella C allegata alla legge 27 dicembre 2006, n. 296, e'
integrata, per l'anno 2007, di 25 milioni di euro. Art. 46. Procedure di
autorizzazione per la costruzione e l'esercizio di terminali di
rigassificazione di gas naturale liquefatto. 1. L'autorizzazione per la
costruzione e l'esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale
liquefatto, anche situati al di fuori di siti industriali, e' rilasciata ai
sensi dell'articolo 8 della legge 24 novembre 2000, n. 340, a seguito di
valutazione dell'impatto ambientale ai sensi del decreto legislativo 3 aprile
2006, n. 152. Nei casi in cui gli impianti siano ubicati in area portuale o
ad essa contigua, il giudizio e' reso anche in assenza del parere del
Consiglio superiore dei lavori pubblici di cui all'articolo 5, comma 3, della
legge 28 gennaio 1994, n. 84, che deve essere espresso nell'ambito della
conferenza di servizi di cui al citato articolo 8 della legge n. 340 del 2000. In tali casi,
l'autorizzazione e' rilasciata con decreto del Ministro dello sviluppo
economico, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e con il Ministro
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con la
regione interessata. L'autorizzazione costituisce variante anche del piano
regolatore portuale. Art. 46-bis. Disposizioni in materia di concorrenza e
qualita' dei servizi essenziali nel settore della distribuzione del gas 1. Al
fine di garantire al settore della distribuzione di gas naturale maggiore
concorrenza e livelli minimi di qualita' dei servizi essenziali, i Ministri
dello sviluppo economico e per gli affari regionali e le autonomie locali,
sentita la Conferenza unificata e su parere dell'Autorita' per l'energia
elettrica e il gas, individuano entro tre mesi dalla data di entrata in
vigore della legge di conversione del presente decreto i criteri di gara e di
valutazione dell'offerta per l'affidamento del servizio di distribuzione di
gas previsto dall'articolo 14, comma 1, del decreto legislativo 23 maggio
2000, n. 164, tenendo conto in maniera adeguata, oltre che delle condizioni
economiche offerte, e in particolare di quelle a vantaggio dei consumatori,
degli standard qualitativi e di sicurezza del servizio, dei piani di
investimento e di sviluppo delle reti e degli impianti. 2. I Ministri dello
sviluppo economico e per gli affari regionali e le autonomie locali, su
proposta dell'Autorita' per l'energia elettrica e il gas e sentita la
Conferenza unificata, determinano gli ambiti territoriali minimi per lo
svolgimento delle gare per l'affidamento del servizio di distribuzione del
gas, a partire da quelli tariffari, secondo l'identificazione di bacini
ottimali di utenza, in base a criteri di efficienza e riduzione dei costi, e
determinano misure per l'incentivazione delle relative operazioni di
aggregazione. 3. Al fine di incentivare le operazioni di aggregazione di cui
al comma 2, i termini del 31 dicembre 2007 e del 31 dicembre 2009 stabiliti
dall'articolo 23, comma 1, del decreto-legge 30 dicembre 2005, n. 273, convertito,
con modificazioni, dalla legge 23 febbraio 2006, n. 51, sono prorogati di due
anni. 4. A
decorrere dal 1 gennaio 2008, i comuni interessati dalle nuove scadenze di
cui al comma 3 possono incrementare il canone delle concessioni di
distribuzione, solo ove minore e limitatamente al periodo di proroga, fino al
10 per cento del vincolo sui ricavi di distribuzione di cui alla delibera
dell'Autorita' per l'energia elettrica e il gas n. 237 del 28 dicembre 2000,
pubblicata nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 4 del 5
gennaio 2001, e successive modificazioni, destinando prioritariamente le
risorse aggiuntive all'attivazione di meccanismi di tutela relativi ai costi
dei consumi di gas da parte delle fasce deboli di utenti. Art. 46-ter. Sostegno
all'imprenditoria femminile 1. Al comma 848 dell'articolo 1 della legge 27
dicembre 2006, n. 296, e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Nel
caso in cui si adottino misure per sostenere la creazione di nuove imprese
femminili e il consolidamento aziendale di piccole e medie imprese femminili,
il decreto che fissa i criteri di intervento e' adottato dal Ministro dello
sviluppo economico di concerto con il Ministro per i diritti e le pari
opportunita". Art. 46-quater. Pesca e vittime del mare 1. Il recupero
degli aiuti erogati ai sensi del decreto-legge 30 settembre 1994, n. 561,
convertito, con modificazioni, dalla legge 30 novembre 1994, n. 655,
dichiarati incompatibili con il mercato comune con decisione della
Commissione europea del 28 luglio 1999, nonche' di quelli erogati ai sensi
del decreto-legge 29 marzo 1995, n. 96, convertito, con modificazioni, dalla
legge 31 maggio 1995, n. 206, nonche' ai sensi del decreto-legge 31 dicembre
1996, n. 669, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 1997, n.
30, dichiarati incompatibili con il mercato comune con decisione 2000/394/CE
della Commissione, del 25 novembre 1999, e' fissato in quattordici rate
annuali, fino alla concorrenza del complessivo ammontare delle somme
effettivamente percepite e degli interessi legali maturati. Le
amministrazioni preposte al recupero degli aiuti suddetti, entro novanta
giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del
presente decreto, stabiliscono con propri provvedimenti le modalita' attuative
per la restituzione delle somme. 2.
A carico del fondo di cui all'articolo 5, comma 1-bis,
del decreto-legge 10 gennaio 2006, n. 2, convertito, con modificazioni, dalla
legge 11 marzo 2006, n. 81, si provvede a liquidare le richieste di
indennizzo relative agli eventi verificatisi nel triennio 2002-2004,
relativamente alle istanze presentate anteriormente alla data di entrata in
vigore della legge di conversione del presente decreto, nei limiti della
somma di 500.000 euro. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente
riduzione, per l'anno 2008, dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo
5, comma 3-ter, del decreto-legge 1 ottobre 2005, n. 202, convertito, con
modificazioni, dalla legge 30 novembre 2005, n. 244. Art. 46-quinquies.
Disposizioni per favorire la produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili 1. Al fine di favorire la produzione di energia elettrica
proveniente da fonti rinnovabili, qualora la connessione alla rete elettrica
possa essere effettuata con l'utilizzo di infrastrutture di proprieta' di un
produttore, quest'ultimo e' tenuto a condividere, quando tecnicamente
fattibile, le sue infrastrutture con il produttore richiedente. A tal fine,
il richiedente corrisponde un contributo in misura proporzionale per
l'utilizzo dell'infrastruttura medesima. Art. 47. Copertura finanziaria 1.
Agli oneri netti derivanti dal presente decreto, determinati in 8.407 milioni
di euro per l'anno 2007, 9,02 milioni di euro per l'anno 2008 e 16,9 milioni
di euro a decorrere dall'anno 2009, si provvede: a) per l'anno 2007, quanto a
5.978 milioni di euro con le maggiori entrate di cui all'articolo 1, quanto a
1.320 milioni di euro mediante utilizzo della riduzione dell'autorizzazione
di spesa di cui all'articolo 1 del decreto-legge 9 gennaio 1989, n. 3,
convertito dalla legge 7 marzo 1989, n. 84, inclusa per 1.300 milioni nel
provvedimento previsto dall'articolo 17, primo comma, della legge 5 agosto
1978, n. 468, quanto a 1.100 milioni di euro mediante corrispondente
riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 61, comma 1, della
legge 27 dicembre 2002, n. 289, e quanto a 5 milioni di euro mediante
corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio
triennale 2007-2009, nell'ambito dell'unita' previsionale di base di parte
corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero
dell'economia e delle finanze per l'anno 2007, parzialmente utilizzando
quanto ad euro 1 milione l'accantonamento relativo al Ministero dell'economia
e delle finanze e quanto ad euro 4 milioni l'accantonamento relativo al
Ministero degli affari esteri; b) per gli anni 2008 e 2009 mediante
corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 61,
comma 1, della legge n. 289 del 2002; b-bis) quanto a euro 5 milioni per
l'anno 2007, euro 3,62 milioni per l'anno 2008 ed euro 5,6 milioni a
decorrere dall'anno 2009, mediante corrispondente riduzione dello
stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2007-2009, nell'ambito
dell'unita' previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale"
dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per
l'anno 2007, allo scopo parzialmente utilizzando per l'anno 2007 l'accantonamento
relativo al Ministero dell'economia e delle finanze, per l'anno 2008 l'accantonamento
relativo al Ministero dell'universita' e della ricerca e per l'anno 2009,
quanto a euro 3,6 milioni, l'accantonamento relativo al Ministero
dell'universita' e della ricerca e, quanto a euro 2 milioni, l'accantonamento
relativo al Ministero della solidarieta' sociale; b-ter) quanto a 56 milioni
di euro per l'anno 2007, mediante corrispondente riduzione del Fondo di
riserva per le spese impreviste, di cui all'articolo 9 della legge 5 agosto
1978, n. 468. 2. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad
apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio. Art. 48.
Entrata in vigore 1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo
a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana
e sara' presentato alle Camere per la conversione in legge.
( da "CittadinoLex" del
14-12-2007)
Sei in: Prima Pagina | Stato | Testo Sui tre testi
sarà posta la questione di fiducia I tre maxiemendamenti della
finanziaria (Emendamenti del Governo alla finanziaria alla Camera 13.12.2007)
Tre maxi emendamenti del governo, per un totale di più di 1000 commi.
E' come è stata fissata la finanziaria 2008, all'uscita dalla
Commissione Bilancio della Camera per essere votata dall'Aula con solo 4
voti: 3 voti per gli articoli e uno per la votazione finale. Sui tre maxi
emendamenti, depositati dal governo nella seduta dell'Aula Camera del 13
dicembre è stata posta la fiducia che verrà votata nella
giornata di venerdì 14 novembre. Uscirà nei fatti una
finanziaria a 360 gradi. Le misure principali vanno dalla previsione di un
apposito fondo da destinare alla riduzione della pressione fiscale per i
lavoratori dipendenti nel caso di un extra gettito nel 2008 allo sconto per
l'ICI per la prima casa; da nuove risorse per il trasporto pubblico locale
finanziato con la compartecipazione delle regioni alle entrate derivanti
dalle accise sul gasolio per autotrazione ad una serie di incentivi fiscali
per il cinema. Numerose assunzioni sono previste per potenziare le
attività e gli organici dell'Agenzia delle entrate, dei Vigili del
Fuoco, del Corpo forestale dello Stato, degli ispettori del lavoro, dell'Agenzia
delle dogane, delle forze di polizia. Viene poi affrontato tutto il capitolo
dei costi della politica e degli apparati burocratici, dal tetto dei manager
pubblici che non potranno superare lo stipendio del primo presidente di
Cassazione, lasciando per alcune categorie la possibilità di arrivare
al doppio dello stipendio, al contenimento degli incarichi, del lavoro
flessibile e straordinario nelle pubbliche amministrazioni. Ma si fanno
rivivere anche alcuni enti soppressi: come l'Ente per la Montagna. Nutrito
è anche il pacchetto per l'ambiente che prevede misure volte a
orientarsi sempre di più verso il protocollo di Kyoto, e verso un
maggiore accesso alle risorse idriche. Infatti viene istituito un fondo per
promuovere progetti in tal senso, alimentato dal contributo di 0,5 centesimi
di euro per ogni bottiglietta d'acqua minerale o da tavola in materiale
plastico venduta al pubblico. Previsti incentivi all'occupazione nelle
regioni meridionali mediante un credito di imposta, per il triennio 2008-2010,
di 333 euro per ciascun lavoratore assunto e per ciascun mese. In caso di
lavoratrici donne il credito d'imposta sale a 416 euro. class="hilite">Infine
viene introdotto nel nostro ordinamento la cosiddetta "class="term">class class="term">action", ovvero l'azione collettiva risarcitoria nei confronti delle imprese. La
Camera presumibilmente dovrebbe terminare i lavori sulla finanziaria nella
notte di sabato 15 dicembre. (14 dicembre 2007).
( da "Mattino, Il
(Nazionale)" del 14-12-2007)
Manovra, Bertinotti frena gli emendamenti GIUSY
FRANZESE Roma. Un occhio ai tre voti di fiducia, uno dietro l'altro, che il
governo ha chiesto sulla Finanziaria e che la Camera voterà oggi. E un
occhio già puntato verso le manovre dei prossimi anni. Ci vorranno
almeno trenta miliardi (10 all'anno), ribadisce il ministro dell'Economia,
Tommaso Padoa-Schioppa. Da reperire con tagli alle spese. Poi, nell'indicare
uno dei settori principali sui quali intervenire, il ministro utilizza una
frase che farà discutere: "Nella pubblica amministrazione si
possono trovare cose affascinanti e qualche volta raccapriccianti", con
risultati di gestione "enormemente diversificati". Nel frattempo
oggi sarà il giorno del record di voti di fiducia. Tre, su altrettanti
maxiemendamenti, che alla fine della giornata porteranno il governo Prodi a
quota 27 fiducie. La scelta di spacchettare il testo della Finanziaria
è stata presa per evitare il maxiemendamento "monstre" dello
scorso anno, di oltre 1.360 commi. Anche stavolta, comunque, il totale
è di tutto rispetto: 1.192 commi. A parte la struttura, comunque, il
testo complessivo della Finanziaria rispetta quello uscito dalla commissione
Bilancio. Anche perché a eliminare le novità sostanziali ci ha pensato
il presidente della Camera, Fausto Bertinotti. Ben otto commi sono stati
giudicati inammissibili proprio perché riguardavano argomenti mai trattati in
commissione (Sviluppo Italia, vertice italo-russo, personale non dirigente
presso la presidenza del Consiglio). Un modo per far capire al governo che la
Camera si è stancata delle continue blindature. È stato lo
stesso Bertinotti a spiegare in aula i motivi della non ammissibilità:
è una decisione che mira a "supplire al deficit di confronto
parlamentare determinato dall'opposizione della questione di fiducia".
D'altra parte il pericolo che vengano scavalcate le prerogative del
Parlamento, il presidente della Camera lo aveva adombrato già in
occasione dell'altro discusso voto di fiducia, quello sul protocollo sul
welfare. Di certo la decisione è stata accolta con evidente
soddisfazione da parte dell'opposizione: "Restituisce un minimo di
dignità ai lavori parlamentari", è il commento di Guido
Crosetto di Forza Italia. Tra le novità maggiori introdotte con i
maximendamenti ci sono i maggiori finanziamenti per l'autostrasporto (70
milioni in tre anni), annunciati in occasione dell'accordo l'altra sera che
ha risolto la vertenza dei tir. Ma c'è anche la scelta di non
sopprimere la Coni servizi spa, cosa che ha fatto gridare allo scandalo i
deputati della sinistra radicale. Un'altra norma, invece, quella che innalza
a 380 milioni di euro nel 2009 il tetto del cinque per mille, ha ricevuto il
plauso delle varie associazioni no-profit e anche di molti deputati (la
commissione aveva fissato 100 milioni). Per il resto ci sono soprattutto
conferme. La più eclatante: nel 2008 non ci sarà la proroga
della rottamazione, né per le auto, né per gli elettrodomestici (a meno che
il governo non la recuperi nel decreto fiscale). class="hilite">La
class="term">class
class="term">action resta nella
versione della commissione (senza il riferimento alla non
reatroattività); confermati i buoni "indennità" per
il reinserimento dei collaboratori a progetto; rimane anche il tetto allo
stipendio dei manager pubblici (274.000 euro), mentre la soglia doppia
varrà non solo per il personale della Banca d'Italia e delle Autorithy
oltre che per le 25 deroghe concesse alla presidenza del Consiglio;
diminuisce (da 3.000 a
1.000 euro) il bonus per i tabaccai che acquistano telecamere per la
sicurezza. Una volta licenziata la Finanziaria alla Camera (probabilmente
sabato notte), il testo dovrà ripassare al Senato.
( da "Virgilio Notizie" del
14-12-2007)
14-12-2007 15:44 (ASCA) - Roma, 24 dic - Il Codacons
annuncia una class="term">class class="term">action
a tutela dei consumatori dopo i ricenti ribassi in borsa del titolo Alitalia.
''Dopo una perdita di oltre il 7% il titolo Alitalia e' stato sospeso. Era
ora! Ma chi tutela adesso i consumatori - si chiede l'associazione dei consumatori?
Cosa succedera' quando il titolo sara' riammesso alla contrattazione? Il
rischio di un tracollo e' di tutta evidenza e a rimetterci saranno come
sempre solo i piccoli risparmiatori''. ''Era evidente che il titolo era
sostenuto - conclude il Codacons -. Il fatto che non sia mai sceso sotto 0,80
euro e che ad ogni discesa corrispondeva una voce non confermata di acquisto
che lo faceva risalire era o no un andamento anomalo? Le offerte
inconsistenti di Air One e Air France sono solo l'ennesima conferma di quanto
il Codacons andava sostenendo. Ma nessuno ha fatto niente e ora la frittata
e' fatta!''.
( da "Asca" del 14-12-2007)
(ASCA) - Roma, 24 dic - Il Codacons annuncia una class="term">class class="term">action a tutela dei consumatori
dopo i ricenti ribassi in borsa del titolo Alitalia. ''Dopo una perdita di
oltre il 7% il titolo Alitalia e' stato sospeso. Era ora! Ma chi tutela
adesso i consumatori - si chiede l'associazione dei consumatori? Cosa
succedera' quando il titolo sara' riammesso alla contrattazione? Il rischio
di un tracollo e' di tutta evidenza e a rimetterci saranno come sempre solo i
piccoli risparmiatori''. ''Era evidente che il titolo era sostenuto -
conclude il Codacons -. Il fatto che non sia mai sceso sotto 0,80 euro e che
ad ogni discesa corrispondeva una voce non confermata di acquisto che lo
faceva risalire era o no un andamento anomalo? Le offerte inconsistenti di
Air One e Air France sono solo l'ennesima conferma di quanto il Codacons
andava sostenendo. Ma nessuno ha fatto niente e ora la frittata e' fatta!''.
com-sen/mcc/ss.
( da "Virgilio Notizie" del
14-12-2007)
14-12-2007 18:55 Nasce Mister Prezzi e arrivano norme
contro caro-benzina Roma, 14 dic. (Apcom) - SOCIETA' PUBBLICHE -TETTO
STIPENDI MANAGER: arriva un tetto agli stipendi dei manager pubblici. Le
retribuzioni dei dirigenti non potranno superare quella del primo presidente
della Corte di Cassazione (274 mila euro). Per la Banca d'Italia, le
Authority e le amministrazioni dello il limite sarà doppio. Possibili
25 deroghe. -TAGLIO CDA SOCIETA' PUBBLICHE: sarà ridotto il numero dei
componenti dei consigli di amministrazione delle società pubbliche:
sarà ridotto a tre (se composti da più di cinque membri) e a
cinque (se composti da più di sette). Nessun gettone di presenza per i
componenti degli organi societari. Il taglio non si applica alle
società quotate. -STIPENDI CONDUTTORI RAI: tutte le retribuzioni
dirigenziali e i compensi per la conduzione di trasmissioni in Rai devono essere
rese note alla commissione parlamentare di Vigilanza. ENTI LOCALI -STRETTA
DERIVATI: regole più stringenti sulla sottoscrizione da parte degli
enti locali di strumenti finanziari derivati. Sarà il ministero
dell'Economia a certificare la "conformità" dei contratti
proposti dagli enti locali. I contratti devono basarsi sulla massima
trasparenza. -TAGLIO COMPENSI COMMISSARI: dal primo gennaio si riducono del
20% i compensi dei commissari straordinari del governo. -PIANI RIENTRO
DEFICIT: lo Stato darà un anticipo finanziario, fino a un massimo di
9,1 miliardi, ad alcune Regioni (Lazio, Campania, Molise e Sicilia) per
estinguere i debiti contratti sui mercati finanziari fino al 31 dicembre
2005. La norma è introdotta in attuazione degli accordi sui piano di rientri
dei deficit sanitari. MEZZOGIORNO -CREDITO IMPOSTA SUD: torna il credito
d'imposta sull'occupazione al Sud. Per i datori di lavoro che nel 2008
impiegheranno a tempo indeterminato giovani al Sud sarà concesso per
il 2008, 2009 e 2010 un credito di imposta pari a 333 euro al mese per
ciascun lavoratore. In caso di lavoratrici donne il credito d'imposta aumenta
a 416 euro. Si stimano 40-50 mila nuove assunzioni. SICUREZZA - RISORSE: in
arrivo 190 milioni di euro per il 'potenziamento della sicurezza e del soccorso
pubblico' nel 2008. In
arrivo anche 100 milioni di euro che permetteranno di comprare 4 Canadair per
spegnere gli incendi boschivi. Altri 69 milioni saranno destinati al
ripristino degli straordinari di carabinieri, polizia, gdf e vigili del
fuoco. -FORZE ARMATE: arrivano risorse per la professionalizzazione. E viene
istituito un Fondo, con uno stanziamento di 100 milioni, per le esigenze di
funzionamento della sicurezza e del soccorso pubblico. -FONDO LEGALITA':
nasce il Fondo per la legalità finanziato con i beni sequestrati alla
mafia. -VIGILI DEL FUOCO: arrivano complessivamente 89 milioni di euro: 30
milioni per i mezzi; 10 milioni per il patto per il soccorso, 49 milioni di
euro per le assunzioni e la stabilizzazione dei precari. PREZZI -'MISTER PREZZI':
viene istituito presso il ministero dello Sviluppo economico il Garante per
la sorveglianza dei prezzi e delle tariffe. Il Garante avrà il compito
di "riferire le dinamiche e le eventuali anomalie dei prezzi al ministro
dello Sviluppo economico che provvede, e se necessario formulare segnalazioni
di segnalazioni all'Antitrust. -CARO-BENZINA: in arrivo misure per
contrastare il 'caro-benzina' dovuto all'aumento del prezzo del petrolio
attraverso la sterilizzazione delle accise. -OSSERVATORIO: contro i rincari
dei prodotti alimentari, viene affidato all'Osservatorio del ministero delle
Politiche agricole il compito di verificare la trasparenza dei prezzi.
(segue).
( da "Virgilio Notizie" del
14-12-2007)
14-12-2007 18:56 Per autotrasporto più risorse
e sconto su pedaggi Roma, 14 dic. (Apcom) - ENERGIA E CLIMA -INCENTIVI CIP6:
viene chiarito definitivamente che gli incentivi Cip6 ai produttori di
energia da fonti rinnovabili andranno ai soli impianti realizzati ed
operativi, escludendo quelli già autorizzati, ma non ancora
realizzati. -RINNOVABILI: arriva una riforma del sistema di incentivazione
delle fonti energetiche rinnovabili. Si introducono misure per facilitarne la
diffusione e la connessione. Si rafforza il coordinamento fra lo Stato e le
Regioni e si rende più incisivo l'impegno degli enti locali e delle
imprese per lo sviluppo delle energie. -PANNELLI SOLARI: arriva la proroga
delle agevolazioni per la riqualificazione energetica degli edifici per
l'installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, per la
sostituzione di impianti di climatizzazione invernale e altro per le spese
sostenute entro il 31 dicembre 2010. -BONUS CALDAIE: arriva un bonus del 55%
per l'acquisto di caldaie ecologiche. Si prevedono anche sconti Ici dal 2009
su chi installa pannelli solari. -1 CENT PER IL CLIMA: un centesimo per il
clima per ogni litro di carburante acquistato e per ogni 6 kw/h di energia
elettrica consumata. Arrivano anche piste ciclabili al posto delle tratte
ferroviarie dismesse e un Fondo anti 'eco-mostri. IMMOBILI -CENSIMENTO: al
via una ricognizione degli immobili pubblici e affittati dalla P:A. Si
prevede, in pratica, una sorta di censimento da parte di tutte le
amministrazioni pubbliche dei beni immobili in loro possesso. -RISANAMENTO
EDIFICI DA AMIANTO: viene istituito un Fondo per il risanamento degli edifici
pubblici con l'obiettivo di eliminare i rischi per la salute pubblica
derivanti dalla presenza di amianto. -RECUPERO CENTRI STORICI: un piano di
recupero dei centri storici dei comuni con meno di 100.000 abitanti. Lo Stato
si accollerà gli interessi dei mutui ventennali di importo fino a
300.000 euro contratti dagli Istituti di credito. INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
-STOP ARBITRATI APPALTI PUBBLICI: arriva l'esclusione dell'arbitrato per
tutti gli appalti pubblici su lavori, servizi e forniture. -TRASPORTO:
arrivano misure volte al miglioramento del sistema di trasporto nazionale per
favorire l'intermodalità e l'utilizzo di mezzi meno inquinanti.
Interventi anche per affrontare i problemi di mobilità sulla A3 SA-RC
e nella zona dello Stretto di Messina. Arrivano sconti Irpef per chi si abbona
ai servizi di trasporto pubblico locale. -TRASPORTO PUBBLICO LOCALE: in
arrivo risorse aggiuntive per il trasporto pubblico locale: 614 milioni di
euro nel 2008, 651 nel 2009 e 651 nel 2010. Tra le misure previste: il
riconoscimento alle Regioni a statuto ordinario della compartecipazione al
gettito dell'accisa sul gasolio per autotrazione. -AUTOTRASPORTO: per i tir
arrivano 70 milioni in tre anni (30 nel 2008 e 20 rispettivamente nel 2009 e
2010) e nasce un fondo destinato a sconti sui pedaggi. Inoltre, sull'accesso
viene individuato un compromesso fra le vecchie norme sul passaggio delle
licenze (uno lascia e un altro subentra) e la liberalizzazione 'selvaggia'.
-TRENITALIA: stanziate le risorse aggiuntive, 104 milioni di euro, per il
contratto di servizio di Trenitalia per i treni a media e lunga percorrenza e
per i merci. GIUSTIZIA -SFORBICIATA GIUSTIZIA MILITARE: in arrivo una
sforbiciata per la giustizia militare con la soppressione di numerosi uffici
di primo e secondo grado e la riduzione dell'organico della magistratura
militare con il passaggio dei giudici militari in esubero ai ruoli della
giustizia ordinaria. -INTERCETTAZIONI: nasce un sistema unico nazionale delle
intercettazioni telefoniche, ambientali e di altre forme di comunicazione
informatica o telematica autorizzata dall'Autorità giudiziaria. -BPI:
i 94 milioni di euro recuperati dalla Procura di Milano a seguito di illeciti
finanziari commessi durante la vecchia gestione della Bpi saranno destinati a
sostenere asili nido e spese di funzionamento della giustizia. (segue).
( da "Virgilio Notizie" del
14-12-2007)
14-12-2007 18:56 Numerose novità fiscali: da
multe pazze a nuovo regime Ires Roma, 14 dic. (Apcom) - FISCO -'MULTE PAZZE':
in futuro non ci saranno più le multe 'pazze' che stanno perseguitando
gli automobilisti. Dal primo gennaio 2008, gli agenti della riscossione non
potranno più riscuotere le contravvenzioni per violazione del codice
della strada se la cartella di pagamento non era stata notificata entro due
anni dalla consegna del ruolo. -ODG RENDITE: approvato un ordine del giorno
che impegna il governo a ripristinare l'aliquota unica al 20% nel ddl rendite
all'esame della Camera. -VIA GOGNA FISCALE: stop alla 'gogna fiscale' del
cartello apposto alla serranda dei negozi chiusi per mancata emissione degli
scontrini fiscali. Resterà solo il suggello. -SCONTRINI: saranno
necessarie, nell'arco di un quinquennio, quattro (e non più tre)
contestazioni per la chiusura del negozio), e dovranno avvenire in tre giorni
diversi. -STUDI SETTORE: sarà l'Agenzia delle entrate a fornire
elementi di prova per avvalorare i maggiori ricavi o compensi derivanti
dall'applicazione degli indicatori di normalità economica. -ASSUNZIONI
AGENZIE ENTRATE: c'è l'impegno di assumere quasi tutti gli idonei
all'Agenzia delle Entrate e all'Agenzia delle Dogane . -GDF: in arrivo per la
Guardia di finanza un contributo di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni
2008-2009, per mettere in sicurezza il sistema di comunicazione e le
dotazioni informatiche. -RICCOMETRO ANTI-FURBI: cambia l'Isee (l'indicatore
di situazione economica equivalente) del nucleo familiare che consente di
ottenere l'accesso alle prestazioni sociali come gli sconti sulla tassa dei
rifiuti o quelli per gli asili nido. Viene attribuito all'Agenzia delle
entrate il compito, ora dell'Inps, di calcolarlo. -RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE:
confermato per il 2008 il bonus per le ristrutturazioni edilizie con una
detrazione d'imposta del 36% della spesa sostenuta, usufruibile per redditi
sotto i 48 mila euro. -5 PER MILLE: il governo proroga anche per il 2008 il 5
per mille dell'Irpef a favore della ricerca e delle onlus. Per il 2009 viene
fissato un tetto di 380 milioni. -FRIGORIFERI: ancora per tre anni
sarà possibile acquistare frigoriferi a basso consumo (class="hilite">non inferiore a classe A+) con uno sconto del 20% sul prezzo d'acquisto.
Sgravi anche per pannelli solari e infissi. -BAR E TABACCAI: incentivi a bar
e tabaccai per difendersi dai furti. Previsti crediti d'imposta (fino 3mila
euro per i bar e fino a 1.000 euro per i tabaccai) pari all'80% delle spese
sostenute per dotarsi di sistemi di videosorveglianza. -DISTRIBUTORI
AUTOMATICI: i controlli a fini fiscali sui beni venduti dai distributori
automatici di merendine e bibite saranno intensificati. I commercianti
saranno tenuti a memorizzare le operazioni su supporto elettronico,
distintamente per ciascun apparecchio. -NO TASSA SUCCESSIONE CONIUGI: anche i
coniugi saranno esentati dall'imposta di successione e donazione per i
trasferimenti d'azienda o rami di essa, di quote sociali e di azioni.
-ASSEGNO DI MANTENIMENTO: viene introdotto un regime di favore per i
contribuenti che percepiscono l'assegno di mantenimento a seguito di
separazione legale ed effettiva, di scioglimento o annullamento del
matrimonio o di cessazione dei suoi effetti civili. -STUDI ASSOCIATI: viene
riconosciuto un credito d'imposta per le spese relative al processo di
aggregazione dei liberi professionisti che decidono di unirsi, in numero non
inferiore a 4 e non superiore a 10, per formare uno studio associato. -WHITE
LIST: le 'black list' per l'applicazione delle norme antielusive relative
alle imprese sono sostituite da una nuova 'white list' basata esclusivamente
sull'esistenza di un effettivo scambio di informazioni. SALTA STRETTA
SOCIETA' CALCIO: si allenta la stretta fiscale prevista inizialmente
Finanziaria che avrebbe messo a rischio l'iscrizione al campionato per molte
società di calcio. Viene cancellata, infatti, la norma della manovra
che prevedeva che le perdite delle società sportive professionistiche
potevano essere incluse nel regime previsto per le spese di rappresentanza.
-INTERESSI PASSIVI: si allenta ulteriormente la stretta sulla
indeducibilità degli interessi passivi nella tassazione del reddito
d'impresa. Viene eliminato il limite temporale di 5 o 10 anni del riporto in
avanti delle quote di interessi resi indeducibili e viene elevato il limite
del 30% del Rol con l'aggiunta di una franchigia di 5 e 10mila euro annui in
più. -SANZIONI REVISORI: arrivano sanzioni fiscali, fino al 30% del
compenso percepito, per i revisori contabili. In caso di mancata sottoscrizione
della dichiarazione dei redditi o dell'Irap si applica anche la sanzione
amministrativa da 258 a
2.065 euro. -FRANCHIGIA IRAP: aumenta la franchigia Irap per le piccole
imprese, passando dagli attuali 8.000 euro a 9.500 euro. -SOCIETA'
IMMOBILIARI: una commissione 'ad hoc' studierà la semplificazione dei
meccanismi di tassazione per le società immobiliari. -SIIQ: la soglia
rilevante per le partecipazioni alle Siiq (società d'investimento
immobiliare quotate) salirà dall'1% al 2%. L'opzione per il regime speciale
civile e fiscale delle Siiq in fase di prima applicazione, deve essere
esercitata entro il 30 aprile 2008. -IVA MASCHERE E BARDOTTI: Iva agevolata
al 10% anche per gli spettacoli in maschera e non solo per quelli di
burattini e marionette. Si prevede anche impossibilità di usufruire
dell'Iva agevolata al 10% se si vendono asini, muli o bardotti. Ma solo se
gli animali sono vivi. Iva agevolata anche per i premi delle corse dei
cavalli. -CELLULARI: la detraibilità dell'Iva per i costi sostenuti
per i telefoni cellulari utilizzati dalle imprese o dai lavoratori autonomi
potrà arrivare fino al 100%. -CDP: le esenzioni d'imposta già
previste in Finanziaria per le operazioni di credito a medio e lungo termine
saranno estese anche alle operazioni di finanziamento da parte della Cassa
depositi e prestiti per opere, impianti, reti e dotazioni destinati alla
fornitura di servizi pubblici ed alle bonifiche. -RIMBORSI IRPEF E IRPEG: chi
aspetta rimborsi di crediti Irpeg e Irpef da almeno dieci anni, dal primo gennaio
2008, potrà quanto meno ottenere la capitalizzazione annuale degli
interessi. -AGENZIE FISCALI: dal primo gennaio 2008 i provvedimenti dei
direttori delle Agenzie fiscali pubblicati sui rispettivi siti Internet
avranno analoga efficacia alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
-VISCO-SUD: riparte nel 2008 la 'Visco Sud': il credito d'imposta per le
imprese che investono nelle aree svantaggiate del Paese. Le risorse, pari a
350 milioni di euro nel 2008 e 280 milioni nel 2009, non utilizzate per la Visco
Sud nel 2007 saranno destinate a un Fondo per interventi strutturali di
politica economica. -DEBITI FISCO: tre anni in più per pagare
eventuali debiti con il fisco se le irregolarita' sono state individuate
dall'amministrazione attraverso un controllo 'automatizzato' o 'formale'
(Segue).
( da "Virgilio Notizie" del
14-12-2007)
14-12-2007 18:55 Arriva bonus famiglie, taglio
ministri e tetto stipendi manager Roma, 14 dic. (Apcom) - Arrivano sconti su
Ici e affitti, aiuti per chi non riesce a pagare il mutuo sulla prima casa e
norme per contrastare il caro-benzina. Ma per le famiglie le novità
non finiscono qui. Per quelle più numerose con almeno quattro figli
viene concesso un bonus di 1.200 euro l'anno. Molte le modifiche in campo
fiscale. Ires e Irap cambiano volto: calano le aliquote e arrivano nuove
regole. I lavoratori dipendenti, inoltre, potranno sperare in una diminuzione
delle tasse a partire dal prossimo anno. E ancora, class="hilite">dopo
anni di dibattito sbarca in Italia la class="term">class class="term">action,
l'azione collettiva risarcitoria a tutela dei
consumatori. Corposo anche il pacchetto dei tagli ai costi della politica. Il
prossimo governo sarà più snello con un limite massimo di 12
ministri e 60 componenti per l'intera compagine governativa e arriva un
contenimento degli sprechi anche su consiglieri e assessori: viene ridotto il
numero, le indennità e i gettoni di presenza. Si fissa poi un tetto
agli stipendi dei manager pubblici e arriva una sanatoria per i precari della
Pubblica amministrazione. Più fondi alla sicurezza e garanzie sui
prezzi: nasce il cosiddetto Mister Prezzi con il compito di vigilare anche
sulle tariffe. Queste, ma anche molte altre, sono le novità in arrivo
con la Finanziaria 2008 che si appresta, con tre voti di fiducia su tre
maxiemendamenti, ad essere approvata dall'Aula della Camera. Il testo della
manovra nel corso del passaggio in Parlamento è lievitato sia per
entità (passando dagli iniziali 10,9 miliardi a 16,3 miliardi) sia per
numero di norme (da 97 articoli è arrivata a 1.201 commi divisi in tre
testi). FAMIGLIE -SGRAVI ICI: arriva uno sconto Ici sulla prima casa fino a
un massimo di 200 euro. Niente beneficio a chi possiede ville, castelli o
case di lusso. L'ulteriore detrazione, che si somma a quella esistente di
103euro, equivale all'1,33 per mille della base imponibile Ici.Gli sgravi
saranno estesi anche ai coniugi separati e divorziati. -SCONTI AFFITTI:
arriva un'ulteriore detrazione Irpef sugli affitti a favore degli inquilini a
basso reddito. Per i redditi fino i 15.493,71 sarà di 300 euro, scende
a 150 euro per chi non supera i 30.987,41 euro. -BONUS FAMIGLIE NUMEROSE: in
arrivo un bonus di 1.200 euro l'anno, sotto forma di detrazione mensile di
100 euro, per le famiglie con almeno quattro figli. Il beneficio andrà
anche ai genitori separati e divorziati. -MUTUI: aumenta del 10% il massimo
detraibile per i mutui sulla prima casa. Nasce un Fondo di solidarietà
per i mutui per l'acquisto della prima casa per i più poveri: chi non
riesce a pagare la rata del mutuo può chiedere la sospensione dal
pagamento per non più di due volte e fino a 18 mesi. Arriva anche una
sorta di 'piano di salvataggio' sui mutui, legato ai rischi dell'incremento
dei tassi di interesse. Chiarite anche le norme sulla portabilità.
-ASILI E INABILI: valgono anche per quest'anno le detrazioni previste dalla
finanziaria dell'anno scorso per le rette degli asili nido. Si tratta di una
detrazione del 19% e la somma non può superare i 632 euro annui per
ogni figlio. Previsti anche 30 milioni di euro l'anno dal 2008 per
rideterminare gli assegni alle famiglie con membri inabili e orfani. -PIU'
FONDI NON-AUTOSUFFICIENTI: il Fondo per i non autosufficienti viene
incrementato di 100 milioni per il 2008 e di 200 per il 2009. -CONGEDI PER
FIGLI ADOTTIVI: vengono estesi ai lavoratori dipendenti i congedi di
maternità e parentale per i figli adottivi, come avviene per quelli
biologici. -DETRAZIONI FIGLI A CARICO: viene introdotto l'obbligo di indicare
in dichiarazione dei redditi anche il codice fiscale dei familiari a carico.
-BUONI VACANZA PER POVERI: arrivano buoni vacanza per i più poveri.
(Segue).
( da "Virgilio Notizie" del
14-12-2007)
14-12-2007 18:56 In manovra fondi per protocollo
welfare. Calano tasse su Tfr Roma, 14 dic. (Apcom) - WELFARE PENSIONI E
LAVORO -MENO TASSE TFR: sarà ridotto il prelievo fiscale sul Tfr e gli
arretrati, ma solo per quelli erogati dopo aprile 2008. Le nuove aliquote
saranno definite da un decreto ministero dell'Economia che sarà
emanato entro il 31 marzo 2008. Per l'operazione vengono stanziati 135
milioni di euro nel 2008 e 180 milioni a partire dal 2009. -AMMORTIZZATORI
SOCIALI: sì alla proroga degli ammortizzatori sociali. La norma
dispone, nel limite di 460 milioni di euro (di cui 20 milioni di euro per il
settore agricolo) a carico del fondo per l'occupazione, la proroga, entro il
31 dicembre 2008, della concessione di ammortizzatori sociali in deroga.
-FONDI PROTOCOLLO WELFARE: vengono stanziate le risorse per l'attuazione del
Protocollo del welfare. -ENTI PREVIDENZIALI: dal 2008 gli enti previdenziali
pubblici possono effettuare investimenti immobiliari esclusivamente in forma
indiretta e nel limite del 7% dei fondi disponibili. - VITTIME LAVORO: viene
estesa agli orfani, o in alternativa al coniuge superstite di chi è
morto sul lavoro la strada preferenziale del collocamento obbligatorio
previsto per le vittime del terrorismo. -BUONO RIQUALIFICAZIONE CO.CO.CO: in
arrivo 'buoni' per la formazione e la riqualificazione professionale dei
lavoratori a progetto (co.co.co e co.co.pro) al fine favorire il loro
ingresso nel mondo del lavoro. -LSU: altri 50 milioni di euro dal 2008 per la
stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili nel Sud. SCUOLA E
UNIVERSITA' -SCUOLA: sarà ridotto di 2.000 unità il personale
docente della scuola nell'anno scolastico 2008-2009. Viene introdotto un
tetto per i docenti di sostegno, ma viene aumentato 10.000 unità le
immissioni in ruolo del personale A.T.A. Si prevede anche una stretta sui
corsi sperimentali. -UNIVERSITA': viene istituito un Fondo con una dotazione
di 550 milioni per ciascun anno del triennio 2008-2010. Viene aumentato di 40
milioni di euro (per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010) il fondo
ordinario dell'Università per aumentare gli assegni di ricerca.
-INSEGNANTI: in arrivo una detrazione del 19% delle spese sostenute per
l'aggiornamento e la formazione nel 2008 dei docenti delle scuole anche non
di ruolo con incarico annuale. (segue).
( da "Virgilio Notizie" del
14-12-2007)
14-12-2007 18:55 Anche sconti sugli affitti.
Novità su Ires e Irap Roma, 14 dic. (Apcom) - IMPRESE -MENO IRES E
IRAP: dal primo gennaio l'aliquota Ires (l'imposta sui redditi delle
società) calerà di 5 punti dal 33% al 27,5%. Di conseguenza
viene ampliata la base imponibile. Arriva anche una stretta sulle deduzioni
degli interessi passivi. Si riduce anche l'aliquota Irap (l'imposta sulle
attività produttive) che scenderà dal 4,25% al 3,9%. Dal 2009
la gestione sarà trasferita interamente alle Regioni. -RESPONSABILITA'
SOCIALE: viene istituito il Fondo per la diffusione della cultura e delle
politiche di responsabilità sociale delle imprese. La dotazione
è di 1,25 milioni di euro l'anno dal 2008 al 2010. LAVORATORI AUTONOMI
-'FORFETTONE': un milione di imprenditori con un fatturato annuo sotto i 30
mila euro lordi saranno esonerati dal versamento dell'Ires e dell'Irap e
pagheranno solo un forfait con un'aliquota al 20%. LAVORATORI DIPENDENTI
-FONDO CALO TASSE: nasce un Fondo a cui destinare parte del tesoretto 2008
per ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti. Per le fasce più basse
è previsto un aumento delle detrazioni non inferiore al 20%. GIOVANI,
DONNE E ANZIANI -BONUS 'BAMBOCCIONI': lo sconto sugli affitti previsto per
gli inquilini a basso reddito sarà più alto per i giovani, fra
i 20 e i 30 anni, che andranno a vivere da soli lasciando casa di mamma e papà.
Il beneficio sarà di 991,60 euro se il loro reddito non supera i
15.493,71 euro. -STAGE NEOLAUREATI SUD: arriva un finanziamento mensile (per
sei mesi) di 400 euro per favorire lo stage di 30 mila neolaureati al Sud.
Alle imprese che li assumono verrà assegnato un bonus di 3.000 euro.
-IMPRENDITORIA FEMMINILE: il Fondo per la finanza d'impresa istituito dalla
scorsa Finanziaria sosterrà anche la creazione di nuove imprese
femminili. -VIA CANONE PER ULTRA 75ENNI: gli ultra settantacinquenni con un
reddito sotto i 516 euro non pagheranno più il canone Rai. class="hilite">CONSUMATORI -CLASS ACTION: da
giugno 2008 sbarca in Italia l'azione collettiva
risarcitoria per i consumatori, cioè la possibilità per i
soggetti portatori di interessi collettivi di partecipare a cause collettive
contro società fornitrici di beni e servizi. Viene ampliata la platea
dei soggetti legittimati ad agire e si prevede un filtro preventivo
sull'ammissibilità dell'azione collettiva.
-GRUPPI D'ACQUISTO: pieno riconoscimento ai gruppi d'acquisto solidale e un
regime fiscale più chiaro per consolidarli e prevenire eventuali
interpretazioni differenti negli uffici tributari locali. SANITA' -TICKET:
viene abolito anche per il 2008 il ticket sanitario da 10 euro sulle visite
specialistiche e la diagnostica. -TALASSEMICI: viene messo a regime il
finanziamento, originariamente previsto solo per il 2008, a favore dei
soggetti talassemici. La copertura finanziaria arriverà dall'aumento
delle accise sui tabacchi. (segue).
( da "Virgilio Notizie" del
14-12-2007)
14-12-2007 18:56 Da fondi per l'editoria a credito
d'imposta per il cinema Roma, 14 dic. (Apcom) - TLC, TV, CINEMA E SPORT
-BANDA LARGA E DIGITALE TERRESTRE: nel 2008 per la larga banda sul territorio
nazionale vengono stanziati 50 milioni di euro. Il Fondo per il passaggio al
digitale viene incrementato di 20 milioni. -CREDITO IMPOSTA CINEMA: in arrivo
incentivi fiscali a favore degli investimenti nella filiera del cinema,
tramite crediti di imposta, sia per le imprese esterne che per le imprese
interne alla filiera. -EDITORIA: viene integrata la disciplina relativa
all'accesso ai contributi per l'editoria e viene stabilito che gli aiuti sono
erogati in quote proporzionali all'ammontare del contributo spettante a
ciascun avente diritto. I fondi per l'editoria ammontano a 34 milioni per il
2008, circa 50 per 2009 e 55 per il 2010. -TV LOCALI: viene reso permanente
il rifinanziamento annuale di 10 milioni di euro previsto per le televisioni
locali. -RADIOTV: modifiche al testo unico sulla radiotelevisione: emittenti
televisive, fornitori di contenuti televisivi e fornitori di programmi in
pay-per-view, riservano almeno il 10% del tempo di diffusione, in particolare
nelle ore di maggior ascolto, alle opere europee realizzate da produttori
indipendenti negli ultimi 5 anni, di cui il 20% di opere cinematografiche di
espressione originale italiana, ovunque prodotte. La Rai riserva il doppio
del tempo di diffusione. -PROMOZIONE SPORT: istituzione presso la presidenza
del Consiglio del Fondo per lo sport di cittadinanza, per promuovere il
diritto allo sport. AGRICOLTURA E PESCA -AGRICOLTURA E PESCA: previste
agevolazioni e incentivi fiscali. Il recupero degli aiuti alla pesca
dichiarati dalla Commissione europea incompatibili con il mercato comune
saranno restituiti in 14 rate annuali fino alla concorrenza del complessivo
ammontare delle somme percepite e degli interessi legali maturati. -FONDO
VITTIME MARE: viene autorizzata la spesa di 500mila euro ad integrazione del
Fondo per le vittime del mare per liquidare le richieste di indennizzo
relative a eventi che si sono verificati nel triennio 2002-2004. ESTERI
-ITALIANI A ESTERO: si stanziano fondi per le politiche di sostegno agli
italiani all'estero e per la promozione dell'immagine dell'Italia all'estero.
-POLITICHE MIGRATORIE: 1 milione e mezzo di euro per ciascuno degli anni
2008, 2009 e 2010 per consentire la partecipazione dell'Italia ai programmi
finanziari dall'Unione Europea attraverso i fondi europei in materia
migratoria. -G8 IN ITALIA: vengono stanziati 30 milioni di euro per il 2008
per l'organizzazione del vertice G8 in Italia previsto per il 2009 alla
Maddalena. MISURE VARIE -CROCE ROSSA: vengono confermati per la durata delle
convenzioni i contratti a tempo determinato del personale della Croce Rossa
nel settore dei servizi sociali e socio-sanitari. -ALTO COMMISSARIO: 1
milioni di euro a partire dal 2008 per il potenziamento dell'attività
dell'Alto commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione.
-MICROMISURE: i 30 milioni di euro per l'organizzazione del G8 nel 2009
potranno essere utilizzati in parte per la realizzazione di infrastrutture in
Sardegna, in particolare alla Maddalena. Il contributo all'Accademia delle
scienze del Terzo Mondo viene incrementato di 500 milioni. Stanziate altre
risorse per la partecipazione dell'Italia all'Expo di Shangai 2010. Nasce un
fondo di 3 milioni di euro per il triennio 2008-2010 per lo sport. Arrivano
interventi anche per la salvaguardia della città di Venezia. E viene
autorizzata la spesa di 1,5 milioni per il monitoraggio del rischio sismico.
( da "Virgilio Notizie" del
14-12-2007)
14-12-2007 18:55 Tagli costi politica e assunzioni
precari P.A. Roma, 14 dic. (Apcom) - COSTI POLITICA -TAGLIO MINISTRI: governo
più snello, ma dal prossimo. Sarà ridotto il numero dei
ministri e dei sottosegretari, ma vengono fatte salve le competenze. Viene
fissato, come prevedeva la riforma Bassanini, un limite massimo di 12
ministri e viene introdotto un tetto di 60 componenti per l'intera compagine
governativa. Il Cipe resterà a palazzo Chigi. -ADDIO COMUNITA'
MONTANE: arriva una riduzione delle Comunità montane che diventeranno
'Unioni di comuni montani' composte da almeno 7 comuni. Saranno le Regioni a
definire i criteri per il taglio. -ENTI RIFIUTI E ACQUA: verranno soppressi
gli Enti d'ambito per il servizio idrico integrato e il servizio di gestione
integrata dei rifiuti. Si tratta di 300-400 enti in tutta Italia. -TAGLIO
CONSIGLIERI: dalle prime elezioni per il rinnovo di ciascun consiglio
comunale e provinciale viene ridotto il numero dei consiglieri e diminuite le
indennità e i gettoni di presenza. Il numero degli assessori si riduce
da 16 a
12 dalle prossime elezioni amministrative. -VIAGGI FACILI: addio a missioni e
viaggi facili per consiglieri regionali, provinciali e comunali.
L'indennità di missione viene sostituita con un rimborso forfettario.
-STRETTA AUTO BLU: dal 2008 la cilindrata media delle autovetture di servizio
assegnate in uso esclusivo nell'ambito della magistratura e delle
amministrazioni civili dello Stato non potrà superare i 1.600 centimetri
cubici. Sono escluse le autovetture utilizzate dai Vigili del fuoco e quelle
usate per servizi istituzionali di tutela dell'ordine, della sicurezza pubblica.
-TAGLIO COMPENSI COMMISSARI: dal primo gennaio si riducono del 20% i compensi
dei commissari straordinari del governo. -INDENNITA' MEMBRI PARLAMENTO: si
prevede un contenimento delle spese per le indennità parlamentari: si
sospende per un quinquennio l'adeguamento automatico dei relativi importi.
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE -PRECARI P.A.: arriva una sanatoria dei precari
della Pubblica amministrazione. La stabilizzazione avverrà soltanto
attraverso procedure selettive di tipo concorsuale. I co.co.co avranno
più punti nei concorsi. -STATALI: per i contratti del pubblico
impiego, relativi al biennio 2006-2007 e per il biennio 2008-2009, vengono
stanziati 1,081 miliardi nel 2008, e 220 milioni a partire dal 2009. -P.A
TELEFONA CON VOIP: da gennaio le amministrazioni centrali sono tenute a
utilizzare i servizi Voip (voce tramite il protocollo Internet).
-RAZIONALIZZAZIONE ACQUISTI P.A.: arriva una razionalizzazione del sistema di
acquisti di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione attraverso
l'implementazione del sistema che fa perno sulla Consip. -CARTA IDENTITA'
ELETTRONICA: slitta al 31 dicembre 2008 la data a decorrere dalla quale non
è più consentito l'accesso ai servizi erogati in rete dalle
pubbliche amministrazioni, con strumenti diversi dalla carta
d'identità elettronica e dalla carta nazionale dei servizi. -LIMITE A
PRECARI NELLA P.A: dal 2008 il tetto di spesa consentito per il ricorso a
personale a tempo determinato viene fissato al 35% della spesa sostenuta per
le stesse ragioni nel 2003. -TAGLIO SPESA PUBBLICA: arrivano misure di
contenimento e razionalizzazione della spesa pubblica. (segue).
ARTICOLI
DELL’11 E 12 DICEMBRE 2007
Ecco la
Finanziaria 2008 ( da "Unita, L'" del
11-12-2007)
ROMA La
legge finanziaria per il 2008 fa affidamento in modo sostanziale sulle
entrate trib ( da "Messaggero, Il" del
11-12-2007)
Codice del
consumo più severo sulle vendite a distanza
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 11-12-2007)
Class
action, i dubbi dei revisori ( da "Sole 24 Ore, Il" del
11-12-2007)
Cause
collettive, così risponderemo ( da "Sole 24 Ore, Il" del
11-12-2007)
LE CRITICHE
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 11-12-2007)
Finanziaria
( da "CittadinoLex"
del 11-12-2007)
Class
action, i dubbi dei revisori ( da "Sole 24 Ore Online, Il" del
11-12-2007)
La
finanziaria in Aula a Montecitorio ( da "CittadinoLex" del
11-12-2007)
FINANZIARIA/
GAMBESCIA (PD): SVOLTA NELLA GIUSTIZIA
( da "Virgilio Notizie"
del 11-12-2007)
Tariffe,
Prodi sposa Di Pietro in trincea sulla class action
( da "Finanza e Mercati"
del 12-12-2007)
Violazioni
ambientali quei delitti senza castigo - stefano palmisano
( da "Repubblica, La"
del 12-12-2007)
CLASS
ACTION ( da "Corriere della Sera" del
12-12-2007)
Illegali
gli scioperi anti-delocalizzazione ( da "Unita, L'" del
12-12-2007)
38 azioni
in difesa dell'ambiente ( da "Tirreno, Il" del
12-12-2007)
Condominio
senza telefoni per 7 mesi Ma Telecom adesso vuole gli arretrati
( da "Giorno, Il (Nazionale)"
del 12-12-2007)
FINANZIARIA.
Class action, le modifiche approvate in Commissione
( da "HelpConsumatori"
del 12-12-2007)
Malasanità:
ora basta! ( da "AprileOnline.info" del
12-12-2007)
FINANZIARIA/
VERSO MISURE PER AUTOTRASPORTO IN MANOVRA -2-
( da "Virgilio Notizie"
del 12-12-2007)
FINANZIARIA/
VENTURA: CLASS ACTION RESTA COSI' COM'E'
( da "Virgilio Notizie"
del 12-12-2007)
( da "Unita, L'" del
11-12-2007)
Stai consultando l'edizione del Ecco la Finanziaria
2008 Michele Ventura La manovra di bilancio per il 2008 si inserisce in un
contesto macroeconomico che presenta significativi miglioramenti dello stato
della finanza pubblica rispetto allo scorso anno, ma anche segnali di
rallentamento della crescita della nostra economia, puntualmente registrati nella
Nota di aggiornamento al Dpef 2008: la previsione della crescita per l'anno
in corso è stata rivista all'1,9 per cento, mentre quella per il 2008
è stimata all'1,5 per cento, in diminuzione rispetto all'1,9 contenuto
nel Dpef. In questa fase della congiuntura economica la scelta del Governo si
è orientata verso misure di natura anticiclica. Infatti, per la prima
volta da anni la manovra è espansiva e non correttiva. La correzione
interviene sull'indebitamento tendenziale per il 2008 portandolo dall'1,8
tendenziale al 2,2 per cento programmatico. Si mantiene così
l'obiettivo del Dpef e si mettono a disposizione risorse per i cittadini, per
le imprese, per le infrastrutture, per l'ambiente. Tutto ciò è
reso possibile da un quadro di finanza pubblica caratterizzato da dati
positivi: l'indebitamento netto si è ridotto dal 4,4 per cento del Pil
nel 2006 al 2,4 per cento nel 2007 e si ridurrà ulteriormente al 2,2
per cento del Pil 2008, all'1,5 per cento nel 2009, allo 0,7 per cento nel
2010. Il debito pubblico ha finalmente ripreso a diminuire, dopo la crescita
registrata a partire dal 2002, e nel 2008 si attesterà al 103,5 per
cento, con un ulteriore miglioramento nel 2009 (101,5 per cento) fino a
scendere al di sotto del 100 per cento del Pil nel 2010 (98,5 per cento).
L'avanzo primario è stimato al 2,6 per cento nel 2008 ed è
anch'esso previsto migliorare negli anni successivi, dopo essere stato
sostanzialmente azzerato negli anni passati (...). Sul merito, mi
limiterò ad evidenziare le misure più significative. FISCO La
legge finanziaria 2008 ha
innovato in modo sostanziale la disciplina fiscale in materia di tassazione
del reddito di impresa. Le novità più rilevanti riguardano la
riduzione dell'aliquota Ires dal 33% al 27,5% e la riduzione dell'aliquota Irap
dal 4,25% al 3,9% per le società di capitali; contestualmente si
interviene per rideterminare la base imponibile ai fini fiscali. È
importante sottolineare che anche le società di persone e le ditte
individuali potranno beneficiare del taglio dell'aliquota Ires sulla parte di
utili reinvestiti in azienda. Il vantaggio per tali aziende è
immediatamente apprezzabile se si considera che oggi a queste si applica
un'aliquota Irpef progressiva sino al 43% (...) Come per l'Ires, anche per
l'Irap, la Finanziaria 2008, dispone un abbattimento significativo - pari a
circa il 10% - dell'aliquota ordinaria, che passa dal 4,25% al 3,9%. Anche in
questo caso tale operazione è accompagnata da un allargamento della
base imponibile, con effetti che si prospettano differenziati per tipologia
di impresa. La Commissione Bilancio ha introdotto alcune modifiche in
relazione alla determinazione della base imponibile Irap (...) La finanziaria
2008 affronta in modo radicale il problema della semplificazione delle regole
fiscali per le imprese(...) AUTONOMIE TERRITORIALI La drastica riduzione
della tassazione sulla "prima casa" si configura come uno degli
interventi più incisivi di riduzione della pressione fiscale attuati
con la Finanziaria 2008. La Commissione Bilancio, con emendamento approvato a
larga maggioranza, ha esteso l'applicabilità delle detrazioni Ici per
l'abitazione principale al coniuge proprietario, ma non assegnatario della
casa coniugale a seguito di provvedimento di separazione legale o divorzio.
L'Ici è il principale cespite tributario dei Comuni, per questo
è stato previsto un tempestivo rimborso ai Comuni delle minori entrate
derivanti dalle ulteriori detrazioni Ici (...) Al fine di razionalizzare e
contenere i costi delle Comunità montane, la Commissione Bilancio ha
previsto una sostanziale riformulazione del testo dell'articolo 25, affidando
alle Regioni il compito di provvedere con legge al riordino della disciplina
delle comunità montane entro sei mesi dall'entrata in vigore della
legge finanziaria 2008. L'azione
di riordino dovrà determinare, in ciascuna Regione, la riduzione della
spesa corrente per il finanziamento delle comunità montane per un
importo pari ad un terzo della quota loro destinata del Fondo ordinario per
il finanziamento degli enti locali. La dotazione del Fondo medesimo viene
ridotta di 33,4 milioni di euro per il 2008 e di 66,8 milioni per il 2009
(...) Al fine di ridurre la spesa dei consigli circoscrizionali, comunali,
provinciali e degli assessori comunali e provinciali, la Commissione Bilancio
ha approvato una riformulazione del testo dell'articolo 26 della Finanziaria,
come rinumerato dal Senato. La Commissione Bilancio ha previsto che le norme
relative alla riduzione del numero massimo di assessori comunali e
provinciali, entrino in vigore dalle prossime elezioni amministrative locali
(...) SICUREZZA E FORZE ARMATE (...)Il nostro impegno si è sviluppato
nel reperire e indirizzare risorse finanziarie per il personale chiamato a
svolgere le funzioni proprie delle polizie, risorse per le nuove assunzioni e
soprattutto risorse per il rinnovo degli strumenti necessari al potenziamento
dell'attività della sicurezza. Nella stessa direzione vanno gli
interventi a favore dei Vigili del Fuoco e quindi dell'attività di
soccorso pubblico. Queste in sintesi le misure che ricordiamo: a) Risorse e
misure per il personale. Per il biennio 2006-2007, i fondi per i
miglioramenti retributivi del personale delle Forze armate e dei Corpi di
polizia ad ordinamento civile e militare sono incrementati di 181 milioni di
euro dall'anno 2008 e di 80 milioni di euro dall'anno 2009. Per il biennio
2008-2009, i fondi per i miglioramenti retributivi del personale delle Forze
armate e dei Corpi di polizia sono incrementati di 78 milioni di euro per
l'anno 2008 e di 116 milioni di euro per l'anno 2009. Su questa cifra del
biennio contrattuale 2008-2009 il Governo e la maggioranza si impegnano ad
intervenire successivamente per un suo incremento. Allo stesso personale, in
aggiunta alle predette risorse e a decorrere dall'anno 2008, sono destinati
200 milioni di euro, da utilizzare per la specificità del lavoro delle
forze dell'ordine nonchè per interventi in materia di buoni pasto e
per l'adeguamento delle tariffe orarie del lavoro straordinario. Al Corpo
nazionale dei vigili del fuoco sono inoltre destinati a decorrere dall'anno
2008, 6,5 milioni di euro con la finalità di migliorare la
operatività e la funzionalità del soccorso pubblico e ulteriori
10 milioni per il Patto del soccorso tra lo Stato e le organizzazioni
sindacali (...) b) Assunzioni e mobilità esterna. Le cinque Forze di
polizia sono autorizzate ad assumere personale entro un limite di spesa di 50
milioni di euro per l'anno 2008, di 120 milioni di euro a decorrere dall'anno
2009 e di 140 milioni per il 2010 (art. 146, comma 4). È autorizzata
inoltre la spesa di 7 milioni per l'anno 2008, 16 milioni per l'anno 2009 e
26 milioni di euro per l'anno 2010 per la assunzione di personale con la
qualifica di vigile del fuoco ed attraverso le procedure di stabilizzazione previste
dalla legge finanziaria per l'anno 2007 (art. 14 comma 2, lettera a) (...) c)
Risorse strumentali. Per l'anno 2008, è istituito un fondo per le
esigenze di funzionamento della sicurezza e del soccorso pubblico. La
dotazione sale da 100 a
200 milioni di euro, di cui 40 milioni di euro per le specifiche
necessità del Corpo nazionale dei vigili del fuoco (...) Istituzione
del Fondo per la legalità. Con l'articolo 41 bis a decorrere dall'anno
2008 è istituito, presso il Ministero dell'interno, il Fondo per la
legalità alimentato dai beni mobili confiscati alla criminalità
organizzata e finalizzato a rafforzare la legalità e migliorare le
condizioni di vita in territori colpiti da criminalità organizzata di
tipo mafioso, a finanziare progetti di potenziamento delle risorse
strumentali delle Forze di polizia, al risanamento di quartieri urbani
degradati ed alla diffusione della legalità. Equiparazione delle
vittime del terrorismo, della mafia e del dovere. Con l'articolo 41ter si
stabilisce che dal primo gennaio 2008 "alle vittime della
criminalità organizzata ed ai loro familiari superstiti nonché alle
vittime del dovere e loro familiari" venga erogato, come succede per le
vittime del terrorismo, un assegno vitalizio, non reversibile, di 1.033 euro
mensili e che, in caso di decesso delle vittime sia previsto per i superstiti
che hanno diritto alla pensione di reversibilità due annualità,
comprensive della tredicesima mensilità, del trattamento pensionistico
(...) ENERGIA, AMBIENTE (...) Molte misure sono e saranno necessarie, ma in
questa manovra si rintracciano significativi passi in avanti, basti pensare
alle misure previste dall'articolo 27 volte ad assicurare un'organizzazione e
gestione del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei
rifiuti, attraverso la rideterminazione degli ambiti territoriali ottimali
per la gestione dei servizi(...) INFRASTRUTTURE Il rilancio degli
investimenti infrastrutturali e il miglioramento degli standard di efficienza
e sicurezza nel sistema dei trasporti nazionali e locali, con una particolare
attenzione per la mobilità a minor impatto ambientale, caratterizzano
questa manovra finanziaria, in coerenza con gli impegni in tema di riduzione
delle emissioni inquinanti assunti dal Governo, anche in ambito internazionale
con la ratifica del protocollo di Kyoto . Complessivamente, nell'ambito della
Missione n. 13 - Diritto alla mobilità, sono stati previsti
stanziamenti di oltre 3.600 milioni di euro per la gestione della sicurezza e
della mobilità stradale, per lo sviluppo della logistica e della
intermodalità, nonché dei sistemi portuali, per lo sviluppo del
trasporto e della sicurezza nei settori aereo, ferroviario e marittimo (...)
Si istituisce il Fondo per la promozione e il sostegno allo sviluppo del trasporto
pubblico locale, con una dotazione di 113 milioni di euro per l'anno 2008,
130 milioni di euro per l'anno 2009 e 110 milioni di euro per l'anno 2010,
destinate all'acquisto di veicoli adibiti al trasporto pubblico locale e alla
corresponsione di contributi per mutui contratti per lo sviluppo, nelle aree
urbane, dei sistemi di trasporto pubblico (...class="hilite">)
CLASS ACTION Particolare attenzione è dedicata alla tutela del
cittadino consumatore, con l'introduzione della class="term">class class="term">action.
L'azione collettiva risarcitoria", meglio
conosciuta come class="term">class class="term">action,
è uno strumento generale a tutela dei consumatori(...) Viene allargata
la platea dei possibili destinatari: si specifica infatti che sono
"legittimate ad agire le associazioni e comitati che sono adeguatamente
rappresentativi degli interessi collettivi" (...) LAVORO La Commissione
Bilancio ha approvato alcune importanti modifiche che consentono di
realizzare un incisivo intervento di riduzione progressiva della pressione
fiscale e di incremento del reddito disponibile dei lavoratori dipendenti. In
particolare, è stato istituito apposito Fondo presso il Ministero
dell'Economia e delle Finanze, dove saranno riversate le maggiori entrate
permanenti ed assestate dell'anno 2008 che saranno destinate alla riduzione
della pressione fiscale dei lavoratori dipendenti. Tale riduzione sarà
realizzata, a decorrere da periodo d'imposta 2008, attraverso l'incremento
della detrazione d'imposta per i redditi da lavoro dipendente. Ulteriori
incrementi della detrazione possano essere annualmente stabiliti dalla legge
finanziaria. C'è anche un altro intervento fiscale sul lavoro
dipendente di grande importanza, quello sul Tfr. In particolare, il prelievo
fiscale sui trattamenti di fine rapporto, il cui diritto alla percezione
sorga a partire dal 1° aprile 2008, è ridotto in funzione di una spesa
complessiva annua di 135 milioni nel 2008 e di 180 milioni di euro a
decorrere dal 2009 (...) PARI OPPORTUNITÀ Il grande tema delle pari
opportunità è presente nella finanziaria - oltre che con
provvedimenti relativi alla famiglia volti ad incidere positivamente sulla
loro vita e a facilitare il loro lavoro - con aiuti all'imprenditoria
femminile e con due provvedimenti sull'introduzione del bilancio di genere
per le amministrazioni statali, e sull'inserimento nel programma statistico
nazionale delle rilevazioni statistiche di genere (...) PROTEZIONE CIVILE E
CALAMITÀ NATURALI Di ampio respiro è l'intervento in materia di
protezione civile, grazie soprattutto alle modifiche apportate dalla
Commissione bilancio. È stato aumentato e meglio definito il
contributo concesso ai comuni delle regioni Marche e Umbria. Inoltre, si
prevede che alla cessazione dello stato d'emergenza, le regioni Umbria e
Marche siano autorizzate, per la prosecuzione ed il completamento del
programma di interventi, a contrarre mutui a fronte dei quali il Dipartimento
della protezione civile viene autorizzato a concorrere con contributi
quindicennali di 5 milioni di euro a decorrere dal 2008 (...) Sono anche
state introdotte disposizioni per la definizione agevolata delle somme dovute
a titolo di tributi fiscali e contributi previdenziali, per gli anni dal 2002
al 2006, da parte di enti non commerciali che hanno una sede operativa in
regioni Molise, Sicilia e Puglia. PROTEZIONE CIVILE Di ampio respiro è
l'intervento in materia di protezione civile, grazie soprattutto alle
modifiche apportate dalla Commissione bilancio. È stato aumentato e
meglio definito il contributo concesso ai comuni delle regioni Marche e
Umbria. Inoltre, si prevede che alla cessazione dello stato d'emergenza, le
regioni Umbria e Marche siano autorizzate, per la prosecuzione ed il
completamento del programma di interventi, a contrarre mutui a fronte dei
quali il Dipartimento della protezione civile viene autorizzato a concorrere
con contributi quindicennali di 5 milioni di euro a decorrere dal 2008 (...)
Infine, vorrei sottolineare la previsione di uno stanziamento di ben 100
milioni di euro per l'acquisizione di velivoli antincendi atti a potenziare
le azioni di contrasto e spegnimento degli incendi (...) FAMIGLIE Di grande
rilievo e incisività sono gli interventi in favore delle famiglie.
Anzitutto, per le famiglie numerose con almeno quattro figli a carico, viene
riconosciuta una ulteriore detrazione pari a 1.200 euro annue. Un successivo
decreto del Ministro dell'economia e delle finanze detterà
disposizioni per la fruizione di tale beneficio anche nell'ipotesi di
incapienza (...).
( da "Messaggero, Il" del
11-12-2007)
Di LUCA CIFONI ROMA La legge finanziaria per il 2008
fa affidamento in modo sostanziale sulle entrate tributarie, che il prossimo
anno dovrebbero rivelarsi ben più consistenti delle previsioni
originarie. E almeno finora le cose stanno andando piuttosto bene. Nei primi
dieci mesi del 2007 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno il gettito
è cresciuto del 6,1 per cento, cioè un po' di più di
quel 5,6 per l'intero anno scritto nei documenti che accompagnano la manovra.
Il progresso è ancora più netto (7,9 per cento) se si
confrontano le entrate al netto di quelle straordinarie, una tantum. Insomma,
sul fronte del gettito tributario i dati dell'anno che sta per chiudersi
sembrano aprire la strada a un 2008 più che positivo. Nei dati di
competenza diffusi ieri dal Dipartimento delle Politiche fiscali, è
evidenziato il buon risultato del mese di ottobre che da solo ha fatto
segnare un + 8,4 per cento rispetto allo stesso mese del 2006. Andando nel
dettaglio, spicca il +35,4 per cento dell'Ires l'imposta versata della
società: da questa voce sono entrati, in dieci mesi, 7,6 miliardi in
più rispetto allo scorso anno. Con queste premesse favorevoli, la
Camera ha iniziato ieri in sordina una discussione sulla Finanziaria che dal
punto di vista politico si presenta tutt'altro che lineare, nonostante
l'ampio margine di maggioranza a Montecitorio. Ieri il Partito democratico ha
fatto sapere di aver ritirato tutti i propri emendamenti per l'aula. Il
dibattito è iniziato e dovrebbe proseguire nella giornata di oggi:
previsto in sede di replica l'intervento del ministro dell'Economia
Padoa-Schioppa. La strada più probabile resta quella della fiducia
(che il governo dovrebbe formalmente autorizzare nel Consiglio dei ministri
di oggi), e che concretamente verrebbe chiesta su tre distinti
maxi-emendamenti. Il testo sfornato dalla commissione Bilancio si compone di
213 articoli (più del doppio rispetto alla legge originariamente
elaborata dal governo): nell'ipotesi di un voto di fiducia di questo tipo
diventerebbero tre da qualche centinaio di commi qualcuno. Sul piano dei
contenuti le novità potrebbero riguardare il capitolo rottamazione:
c'è una parte del governo (dal ministro Bersani al sottosegretario
all'Economia Grandi) che non ha rinunciato a qualche tipo di proroga degli
incentivi che scadranno a fine mese; ma si tratta di trovare un accordo con i
Verdi che giudicano l'attuale misura troppo poco ecologica. Intanto si
discute ancora su alcune misure approvate in commissione. Ad esempio la
soppressione di Coni servizi, società per azioni che ora verrebbe
riassorbita nel Coni con il proprio personale. Contrari (oltre allo stesso
presidente del Comitato Olimpico) la maggioranza e una parte dell'opposizione
come l'Udeur. class="hilite">Tra le
norme che il ministro Bersani è riuscito a spostare nella manovra,
insieme a quelle su class="term">class class="term">action,
mutui e prezzi della benzina, c'è anche l'avvio del percorso che
dovrebbe portare ad una prima liberalizzazione del servizio ferroviario.
( da "Unione Sarda, L'
(Nazionale)" del 11-12-2007)
Impresa Oggi Pagina 11034 COMMERCIO Maggiore
trasparenza per chi acquista on line oppure attraverso i call center Codice
del consumo più severo sulle vendite a distanza COMMERCIO. Maggiore
trasparenza per chi acquista on line oppure attraverso i call center -->
Nuove regole per le vendite per corrispondenza. E soprattutto maggiore tutela
del consumatore. Su un tema quanto mai controverso e che è stato al
centro negli anni di mille e forsennate polemiche, è intervenuto il
Governo con il decreto legislativo correttivo del Codice del consumo. E le
novità di rilievo non sono poche. Intanto, non ci vedremo più
recapitare a casa merce non richiesta, perché l'articolo 8 del provvedimento
la definisce "pratica commerciale scorretta". Ma non è
tutto, perché il decreto impone al venditore estrema chiarezza
nell'operazione commerciale, a cominciare dal prezzo di vendita, dagli
eventuali costi aggiuntivi, dalle clausole contrattuali. E resta vincolante
il diritto di recesso. Oltre a correggere una serie di refusi rispetto al
testo del 2005, il documento precisa che "sul fornitore grava l'onere
della prova riguardante l'adempimento agli obblighi di informazione del
consumatore, la prestazione del consenso del consumatore alla conclusione del
contratto, l'esecuzione del contratto, la responsabilità per
l'inadempimento delle obbligazioni derivanti dal contratto". In
sostanza, il provvedimento condanna le azioni e le omissioni ingannevoli, le
pratiche commerciali aggressive, ricorrendo anche a molestie, coercizione o
indebito condizionamento. "Le correzioni al codice di consumo",
sottolinea Giuseppe Scura, direttore della Confcommercio di Cagliari, "introducono
novità importanti anche per le imprese, prevedendo a loro carico
pesanti (e forse eccessive) sanzioni in caso di inosservanza delle nuove
norme, fino a giungere alla segnalazione all'Autorità garante per il
Mercato e la concorrenza. Va quindi rivolta una raccomandazione ai
commercianti perché continuino a fornire una completa informazione,
contribuendo ad accrescere la trasparenza del mercato e preservando il bene
più importante dell'impresa: il consumatore". LE TUTELE Nel
decreto legislativo "correttivo" esiste una maggiore difesa del
consumatore che, vittima di un sopruso, come una fornitura non richiesta,
può agire anche attraverso la "class="hilite">class="term">class class="term">action" (la
possibilità per i consumatori di partecipare a cause collettive contro
società fornitrici di beni o servizi), una modalità di tutela
introdotta con la Finanziaria. Ma il provvedimento introduce anche altri
elementi di tutela, contro azioni spesso giudicate irritanti dai clienti:
"L'utilizzazione da parte di un fornitore delle tecniche di
comunicazione a distanza richiede il previo consenso del consumatore".
Non sono dunque consentiti sistemi di chiamata senza intervento di un
operatore mediante dispositivo automatico o fax e, chiarisce ulteriormente il
decreto, "il consumatore non è tenuto ad alcuna prestazione
corrispettiva in caso di fornitura non richiesta. In ogni caso, l'assenza di
risposta non implica consenso del consumatore". Salate le sanzioni per
le imprese che non rispetteranno il nuovo Codice del consumo. Oltre l'inibizione,
c'è quella pecuniaria che può arrivare anche a 500.000 euro.
"Sono effettivamente sanzioni pesanti che andrebbero alleggerite",
conferma Carlo Abis, segretario regionale della Confesercenti, "perché i
controlli andrebbero fatti alla fonte. Purtroppo i danni ai consumatori
vengono perpetuati da imprese spesso illegali o che si muovono in maniera
troppo disinvolta. Ecco perché i controlli, ripeto, dovrebbero essere
effettuati all'inizio, perché una volta che una persona è stata
truffata è poi difficile correre ai ripari". Detto questo,
però anche la Confesercenti guarda con soddisfazione al documento:
"Il decreto va salutato positivamente perché tutela il consumatore.
Anche se è necessaria una considerazione: oggi acquistare un pacchetto
vacanze o un biglietto su Internet è normale, ma il provvedimento non
tutela completamente il commercio on line e penalizza troppo le
imprese". ALESSANDRO ATZERI.
( da "Sole 24 Ore, Il" del
11-12-2007)
Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data:
2007-12-11 - pag: 42 autore: Riforme. Assirevi: "Un errore permettere
l'adesione fino al giudizio d'appello" - Il nodo del tetto sui
risarcimenti Class action, i dubbi dei revisori La retroattività
rischia di bloccare gli accordi in casi come Cirio o Parmalat Riccardo
Sabbatini "è un approccio frettoloso e non organico ad un tema
molto delicato". Le società di revisione esprimono tutte le loro
riserve su come Parlamento e Governo stanno legiferando sulla class action.
Lo fanno alla loro maniera, misurando le parole, ricorrendo ad argomenti
tecnici piuttosto che a critiche troppo dirette, ma la sostanza non cambia.
"Si sarebbe fatto meglio – esordisce Mario Boella, presidente di
Assirevi (l'associazione di rappresentanza della categoria)- ad attendere
quanto meno il "libro bianco" che la commissione europea
pubblicherà sull'argomento nei primi mesi del 2008. E invece con un
intervento, appunto frettoloso, si rischia di introdurre una normativa non
efficiente e non utile neppure ai soggetti che intende tutelare. Non siamo
contro le class action ma esprimiamo molti dubbi sul modo con il quale sta
entrando nell'ordinamento". I revisori hanno solidi motivi di preoccupazione.
Nei paesi dove le azioni collettive possono già
essere intraprese i risarcimenti – attesta una recente studio del broker
assicurativo Aon – crescono in media dell'84 per cento. Le società di
accounting già hanno posto il problema – è attualmente in
discussione a livello della Commissione europea – di un tetto alla
responsabi-lità, attualmente illimitata e solidale, delle proprie
colpe professionali. Ma con la class action all'italianasi aggiunge un nuovo
elemento di incertezza. Nel merito, Assirevi giudica insufficienti gli
emendamenti introdotti alla prima stesura del provvedimento approvata al
Senato. "Si è accettato il meccanismo del cosiddetto opt in – i
potenziali danneggiati debbono dichiarare se si riconoscono nella class action
– ma non ci sembra equo che le adesioni possono essere espresse fino
all'immediata vigilia del giudizio di appello. Ugualmente va incontro ad una
nostra richiesta aver introdotto il vaglio preventivo dei tribunali ma questa
procedura va circostanziata maggiormente prefigurando una vera e propria
class certification. Inoltre non è chiaro se possono esistere
differenti e contemporanee class action che insistono sulla stessa vicenda.
La normativa non sembra escluderlo. Che dire poi degli accordi transattivi?
Chi deve pronunciarsi se aderire, l'associazione che ha promosso il
procedimento o direttamente i danneggiati? " Un altro punto
interrogativo riguarda la eventuale retroattività della procedura.
"Il buonsenso sembra far ritenere che la nuova normativa va applicata per
il futuro ma, al momento, il provvedimento non dice nulla sull'argomento.
Sarà dunque il magistrato ad esprimersi sulla questione caso per
caso". Boella non si pronuncia sulle singole questioni ma certamente sui
casi Cirio e Parnmalat dove procedure transattive sono già in corso,
c'è il rischio di bloccare tutto. La conclusione: "Invece di
ridurre i conflitti vediamo il rischio concreto di moltiplicarli e, con essi,
di dilatare ulteriomente i tempi della magistratura".
( da "Sole 24 Ore, Il" del
11-12-2007)
Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data:
2007-12-11 - pag: 42 autore: I grandi studi legali
preparano la difesa "Cause collettive, così risponderemo"
Laura Serafini ROMA L'attenzione sull'iter di approvazione dell'istituto
della class action è alta. I grandi studi legali, sia italiani che
internazionali, sono convinti che con la sua introduzione in Italia si apriranno
nuove opportunità di business. "è un mercato da
milioni di euro – spiega GianBattista Origoni, responsabile del contenzioso
nonché partner e socio fondatore dello studio Gianni, Origoni,
Grippo&Partners – che offre opportunità per gli studi legali, ma
anche all'indotto dei periti che saranno coinvolti per produrre o vagliare
documenti di prova". L'assiduità con cui viene seguito il
dibattito in Parlamento cela nella gran parte dei casi una strategia per
preparare la controffensiva agli effetti della nuova norma. Un dato di fatto
emerge con chiarezza. Tra i maggiori clienti degli studi affermati ci sono le
imprese: banche, imprese farmaceutiche, società di trasporti o di
fornitura di servizi, multinazionali del tabacco, aziende di largo consumo.
Proprio gli obiettivi principali dalle class action d'oltreoceano. "La
nuova norma va a soddisfare esigenze che nascono dalla società –
continua Origoni – ma è chiaro che noi continueremo a difendere i
nostri clienti o comunque tenderemo a non avviare class action contro coloro
che potrebbero essere clienti potenziali". Le corsa delle grandi firme,
dunque, è ad attrezzarsi per costruire la linea difensiva delle
imprese. In alcuni casi gli studi hanno svolto un'azione di lobbing
indiretta, fornendo pareri legali ai clienti-imprese utilizzati poi dalle
varie associazioni di categoria per contribuire ad affinare gli emendamenti
in Parlamento. Lo studio Gianni e Origoni ha creato una task- force di otto
persone dedicata a studiare le tattiche difensive già collaudate
nell'esperienza americana. "L'orientamento che abbiamo avuto dalle
imprese è cercare di arginare dall'inizio un eccessivo ricorso a
queste cause – spiega Origoni – per evitare il moltiplicarsi di
precedenti". Anche Raffaele Lener dello studio Freshfield Bruckhaus
Deringer è convinto che si troverà più spesso sul fronte
dei convenuti che non di chi avvia la causa. "La norma come formulata in
Finanziaria prevede che siano legittimate ad agire soprattutto le
associazioni dei consumatori – spiega – questo significache ad attivare le
cause saranno soprattutto i legali che già lavorano con esse. Dunque
vedo opportunità soprattutto per loro. Credo che la class action possa
funzionare in Italia, seppure la formulazione attuale non sia un granché.
Sono perplesso perchè, ad esempio,se un'azione intentata da
un'associazione non va a buon fine, nessun altra associazione o comitato
potrà avviare una class action sul medesimo problema ". Massimo
Greco, partner dello studio Allen& Overy che si occupa di contenzioso, ha
tradotto in statistiche le preoccupazioni che derivano dall'esperienza
americana. Nell'86,7% dei casi la class action si è conclusa con
transazioni, in genere pari al 10% dell'ammontare richiesto, perché le
imprese temono soprattutto il danno di immagine. I compensi maggiori sono
quelli che si aggiudicano gli studi legali che avviano le class action, pari
in media al 21,9% del risarcimento. Se si considera che le maggiori
transazioni raggiunte negli States vanno da 500milioni a 7 miliardi di
dollari si ha la dimensione del business. Anche Greco ammette che
probabilmente si troverà più spesso sul fronte dei convenuti
che non di chi avvia la causa. "Le norma offre nuove opportunità
per gli studi legali – spiega –. Credo che in Italia troverà applicazione
soprattutto per le tematiche finanziarie. Ma non bisogna farsi illusioni:
negli Stati Uniti ci sono class action, come quella contro Blockbuster, che
si è conclusa con qualche coupon per noleggiare film per i consumatori
a fronte di compensi per 9 milioni di dollari a favore dei legali".
Linda Kelly, vice presidente dello statunitense Chamber Institute for legal
reform,mette in guardia dall'impatto negativo che la class action può
avere anche Italia sulla competitività delle imprese. "Negli
Stati Uniti – spiega – la paura della class action spinge le aziende alle
transazioni e a ridurre gli investimenti. La decisione italiana di
legittimare le associazioni dei consumatori non mette al riparo dal rischio
di strumentalizzazioni. Abbiamo prove che gli studi americani stanno aprendo
sedi in Europa per esportare il loro know-how in tema di class action e
aumentare con le cause in Europa la pressione sulle multimazionali". A
CHI GIOVA L'AZIONE Gli avvocati importano dagli Usa le tecniche per tutelare
le imprese Un nuovo business che vale milioni di euro.
( da "Sole 24 Ore, Il" del
11-12-2007)
Il Sole-24 Ore sezione: FINANZA E MERCATI data:
2007-12-11 - pag: 42 autore: LE CRITICHE La discussione Le società di
accounting hanno posto il problema di un tetto alla responsabilità,
attualmente illimitatae solidale, delle proprie colpe professionali. Nei paesi dove le azioni collettive possono già essere
esercitate i risarcimenti crescono on media dell'84 per cento. La
retroattività della norma potrebbe mettere in pericolo gli accordi
transattivi in casi come quello di Parmalat. Allo stato attuale è il
giudicea decidere caso per caso.
( da "CittadinoLex" del
11-12-2007)
Sei in: Prima Pagina | Stato | Testo Finanziaria Il
testo della finanziaria all'esame dell'Aula di Montecitorio è stato
approvato dalla commissione Bilancio la sera di sabato 8, accresciuto di
numerosi articoli fino a diventare di 213 articoli e con anche un notevole
aumento della spesa: 800 milioni di più secondo la maggioranza, due
miliardi secondo l'opposizione. Il testo sarà quasi certamente la base
di un maxiemendamento o addirittura di tre maxiemendamenti su cui il Governo
porrà la questione di fiducia. Parecchie le novità introdotte
in commissione: dal meccanismo per raffreddare il prezzo della benzina in
caso di aumento del petrolio all'istituzione di Mister Prezzi, dal bonus per le
famiglie numerose al fondo per la riduzione delle tasse ai lavoratori
dipendenti. E' stata anche ritoccata la parte fiscale, sono stati raddoppiati
i fondi per la sicurezza e aggiunte misure grandi e piccole con qualche
concessione anche all'opposizione, come lo stanziamento di 30 milioni in tre
anni per le zone disagiate confinanti con Regioni a statuto Ma sono anche
molte le misure che sono rimaste fuori dal testo della commissione e che
potrebbero entrare in quello della fiducia, come la riforma dei servizi
pubblici degli enti locali. Non è escluso che il Governo ripresenti la
riforma nel maxiemendamento. Stesso discorso per le norme sui rigassificatori
o per la rottamazione. class="hilite">Esclusa
per il momento anche la correzione del relatore, Michele Ventura (Pd),
sull'uso dei derivati finanziari da parte degli enti locali. Altro nodo
importante è quello della class="term">class class="term">action:
anche questa potrebbe finire nel testo sottoposto a fiducia. (11 dicembre
2007).
( da "Sole 24 Ore
Online, Il" del 11-12-2007)
Di Riccardo Sabbatini commenti - | | 11 dicembre 2007
"È un approccio frettoloso e non organico ad un tema molto
delicato". Le società di revisione esprimono tutte le loro
riserve su come Parlamento e Governo stanno legiferando sulla class action.
Lo fanno alla loro maniera, misurando le parole, ricorrendo ad argomenti
tecnici piuttosto che a critiche troppo dirette, ma la sostanza non cambia.
"Si sarebbe fatto meglio esordisce Mario Boella, presidente di Assirevi
(l'associazione di rappresentanza della categoria)- ad attendere quanto meno
il "libro bianco" che la commissione europea pubblicherà
sull'argomento nei primi mesi del 2008. E invece con un intervento, appunto
frettoloso, si rischia di introdurre una normativa non efficiente e non utile
neppure ai soggetti che intende tutelare. Non siamo contro le class action ma
esprimiamo molti dubbi sul modo con il quale sta entrando nell'ordinamento".
I revisori hanno solidi motivi di preoccupazione. Nei
paesi dove le azioni collettive possono già essere intraprese i
risarcimenti attesta una recente studio del broker assicurativo Aon crescono
in media dell'84 per cento. Le società di accounting già hanno
posto il problema è attualmente in discussione a livello della
Commissione europea di un tetto alla responsabilità,
attualmente illimitata e solidale, delle proprie colpe professionali. Ma con
la class action all'italiana si aggiunge un nuovo elemento di incertezza. Nel
merito, Assirevi giudica insufficienti gli emendamenti introdotti alla prima
stesura del provvedimento approvata al Senato. "Si è accettato il
meccanismo del cosiddetto opt in i potenziali danneggiati debbono dichiarare
se si riconoscono nella class action ma non ci sembra equo che le adesioni
possono essere espresse fino all'immediata vigilia del giudizio di appello.
Ugualmente va incontro ad una nostra richiesta aver introdotto il vaglio
preventivo dei tribunali ma questa procedura va circostanziata maggiormente
prefigurando una vera e propria class certification. Inoltre non è
chiaro se possono esistere differenti e contemporanee class action che
insistono sulla stessa vicenda. La normativa non sembra escluderlo. Che dire poi
degli accordi transattivi? Chi deve pronunciarsi se aderire, l'associazione
che ha promosso il procedimento o direttamente i danneggiati?" Un altro
punto interrogativo riguarda la eventuale retroattività della
procedura. "Il buonsenso sembra far ritenere che la nuova normativa va
applicata per il futuro ma, al momento, il provvedimento non dice nulla
sull'argomento. Sarà dunque il magistrato ad esprimersi sulla
questione caso per caso". Boella non si pronuncia sulle singole
questioni ma certamente sui casi Cirio e Parnmalat dove procedure transattive
sono già in corso, c'è il rischio di bloccare tutto. La
conclusione: "Invece di ridurre i conflitti vediamo il rischio concreto
di moltiplicarli e, con essi, di dilatare ulteriomente i tempi della
magistratura".
( da "CittadinoLex" del
11-12-2007)
Sei in: Prima Pagina | Stato | Testo Probabile che il
Governo ponga la questione di fiducia La finanziaria in Aula a Montecitorio
(Ddl Com. Camera 8.12.2007) Il testo della finanziaria all'esame dell'Aula di
Montecitorio è stato approvato dalla commissione Bilancio la sera di
sabato 8, molto appesantito, fino a diventare di 213 articoli e con anche un
notevole aumento della spesa: 800 milioni di più secondo la
maggioranza, due miliardi secondo l'opposizione. Il testo sarà quasi
certamente la base di un maxiemendamento o addirittura di tre maxiemendamenti
su cui il Governo porrà la questione di fiducia. Parecchie le
novità introdotte in commissione: dal meccanismo per raffreddare il
prezzo della benzina in caso di aumento del petrolio all'istituzione di
Mister Prezzi, dal bonus per le famiglie numerose al fondo per la riduzione
delle tasse ai lavoratori dipendenti. E' stata anche ritoccata la parte
fiscale, sono stati raddoppiati i fondi per la sicurezza e aggiunte misure
grandi e piccole con qualche concessione anche all'opposizione, come lo
stanziamento di 30 milioni in tre anni per le zone disagiate confinanti con
Regioni a statuto Ma sono anche molte le misure che sono rimaste fuori dal
testo della commissione e che potrebbero entrare in quello della fiducia,
come la riforma dei servizi pubblici degli enti locali. Non è escluso
che il Governo ripresenti la riforma nel maxiemendamento. Stesso discorso per
le norme sui rigassificatori o per la rottamazione. class="hilite">Esclusa
per il momento anche la correzione del relatore, Michele Ventura (Pd),
sull'uso dei derivati finanziari da parte degli enti locali. Altro nodo
importante è quello della class="term">class class="term">action:
anche questa potrebbe finire nel testo sottoposto a fiducia. (11 novembre
2007).
( da "Virgilio Notizie" del
11-12-2007)
11-12-2007 21:28 Con misure su carceri,
amministrazione e 'class="term">class class="term">action'
Roma, 11 dic. (Apcom) - "Si è sempre parlato di
un'amministrazione giudiziaria immobile o contradditoria, ora bisogna
accelerare, avviare un'inversione di tendenza rispetto alle precedenti
Finanziarie." Lo ha detto Paolo Gambescia, del gruppo Pd-L'Ulivo, membro
della commissione Giustizia, intervenendo in aula durante la discussione
sulla Finanziaria. "Per le assunzioni nell'amministrazione penitenziaria
- ha aggiunto - si prevede lo stanziamento di 1,5 milioni di euro per il
2008, di 5 milioni di euro per il 2009 e di 10 milioni di euro annui a
decorrere per il 2010. Passano a 21 le sezioni della Commissione Tributaria
Centrale, producendo risparmio e razionalizzazione". Inoltre, ha
sottolineato, "sono previste norme per un sistema unico nazionale delle
intercettazioni telefoniche e ambientali. Al fondo nazionale contro la violenza
sessuale e di genere sono assegnati 3 milioni di euro l'anno, sono stanziati
20 milioni di euro nel 2008 contro la violenza alle donne e le
disponibilità del Fondo per le politiche della famiglia sono destinate
a iniziative di carattere educativo per prevenire abusi sessuali contro i
minori". Sul piano dei diritti dei cittadini, inoltre, uno dei punti
più qualificanti, secondo Gambescia, è la Class Action.
"Le associazioni dei consumatori e degli utenti rappresentativi a livello
nazionale chiedono singolarmente o collettivamente
al tribunale competente il risarcimento danni per i singoli consumatori.
Senza trascurare, comunque, le preoccupazioni dei giuristi: i tentativi di
conciliazione, e, in caso di fallimento, la possibilità del singolo di
promuovere la sua azione; il filtro esercitato dai magistrati sulla verifica
della rappresentatività dei promotori dell'azione collettiva;
la previsione normativa sui compensi di chi rappresenta il cittadino
promotore della Class Action".
( da "Finanza e
Mercati" del 12-12-2007)
Di Redazione del 12-12-2007 da Finanza&Mercati del
12-12-2007 [Nr. 244 pagina 2] Diktat del ministro
sull'azione collettiva: o il risarcimento automatico oppure non votiamo una legge
inutile. Intanto il governo adotta le sue tesi su Atlantia Un colpo
d'acceleratore sul caso Atlantia e una stretta sulla class action che,
"così com'è non servirà a nessuno".
Queste le richieste inderogabili, da inserire in Finanziaria, su cui Antonio
Di Pietro avrebbe puntato i piedi nelle ultime ore, dicendosi pronto a non
votare la fiducia alla Manovra. Sul primo punto, il ministro delle
Infrastrutture avrebbe già ottenuto una importante apertura da parte
del premier Romano Prodi. Come anticipato da F&M sabato scorso, i tecnici
del governo avrebbero già recepito le indicazioni del commissario al
Mercato interno, Charlie McCreevy, relative alle nuove regole sulle concessionarie.
Il cosiddetto ex art. 12 della Finanziaria 2007 - che fissava la cornice
normativa dei nuovi contratti di concessione - è stato riscritto in un
emendamento che verrebbe inserito nella Manovra 2008 (qualora non si dovesse
ricorrere alla fiducia), nel corso del dibattito in aula. In questo modo, si
imprimerebbe un secco colpo d'acceleratore all'ultimo atto del tormentone
Atlantia, superando le resistenze di Bruxelles, ma anche quelle del Nars (che
aveva ritenuto la convenzione dei Benetton troppo generosa in materia
tariffaria), su cui lo scorso 29 novembre si è aperto l'ennesimo
scontro nel governo. Nella lettera di McCreevy, infatti, emergevano alcuni
dubbi sul principio fondamentale della "non modificabilità
unilaterale" dei contratti, presente nelle delibere del Cipe ma non
espresso chiaramente nella legge 286/2007. "Gli atti del Cipe - ha
avvertito il commissario Ue - sono pur sempre modificabili
dall'amministrazione che li ha assunti" e, come tali, "non
sufficienti a garantire una certezza giuridica". Ne consegue, conclude
la lettera, che la legge va modificata. Più spinosa, invece, la
partita che riguarda la class action, su cui proprio ieri il deputato
dell'Italia dei Valori, Stefano Pedica (fedele interprete del Di Pietro
pensiero), ha lanciato un chiaro diktat al governo, minacciando di non votare
la fiducia sulla Finanziaria se la norma sull'azione collettiva
non sarà modificata in senso più restrittivo. "Così
com'è - ha tuonato il deputato dell'Idv - si tratta di un'arma
spuntata". E ancora: "Se davvero si vuole inserire la class action
in Italia - e sappiamo bene quanto servirebbe - e non solamente un'altra
legge truffa inutile - ha aggiunto Pedica - il risarcimento deve essere
automatico e conseguente alla vittoria della causa, questo è fondamentale".
Inoltre, secondo il partito di Di Pietro, dovrà essere garantito che
la legittimazione ad adire un'azione risarcitoria collettiva
sia allargata a tutti i soggetti costituiti da una pluralità di offesi
che ricorrono in giudizio per lo stesso reato contro lo stesso convenuto. Se
le modifiche non dovessero essere accolte - ha concluso Pedica - nel caso
fosse chiesta sul provvedimento dell'intera Finanziaria la fiducia mi
troverei seriamente in imbarazzo nell'esprimere una volontà".
( da "Repubblica, La" del
12-12-2007)
Pagina X - Bari L'INTERVENTO Violazioni ambientali
quei delitti senza castigo L'emergenza nel Brindisino ripropone il problema
degli strumenti legislativi di settore STEFANO PALMISANO L'ennesima
"emergenza ambientale" che sta coinvolgendo il territorio della
provincia di Brindisi, in questo caso quello di Torchiarolo, forse per le
emissioni inquinanti della centrale Enel di Cerano, pone di nuovo la
stringente questione degli strumenti di tutela giuridica dell'ambiente. La
questione, pur investendo nel nostro Paese tutte le branche del diritto,
riguarda in particolare l'ambito penale. Il quadro giuridico di matrice
civile in materia di tutela ambientale, pur essendo ancora privo (nonostante
le possibili novità legislative, come emerge dall'emendamento alla
Finanziaria approvato dal Senato settimane fa) di un promettente istituto come
quello della class="hilite">class="term">class class="term">action, appare come una tavola
impressionista se viene confrontato con la natura morta costituita dalle
norme penali in questo ambito. Tanto per dare subito l'idea della situazione,
in tema di inquinamento ambientale il nostro codice penale, allo Stato,
prevede un solo reato in qualche modo utilizzabile per punire gli autori di
questo fenomeno criminale ormai non propriamente marginale. Si tratta
dell'ipotesi contemplata dall'articolo 674, denominato "getto pericoloso
di cose". Questo reato, più precisamente questa contravvenzione,
cioè il genere di reato meno grave previsto dal nostro ordinamento
(l'altro, quello più serio, è il delitto), prevede come
punibile il comportamento di "chiunque getta o versa, in un luogo di
pubblico transito o in un luogo privato di comune o di altrui uso, cose atte
a offendere o imbrattare o molestare persone, ovvero, nei casi non consentiti
dalla legge, provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare
tali effetti". A prescindere, dalle vere e proprie piroette
interpretative cui verrebbero (e, difatti, vengono) costretti un pubblico
ministero e soprattutto un giudice che volessero usare questa norma,
così congegnata (nel 1930), per sanzionare comportamenti, anche gravi,
di inquinamento del suolo, del mare o dell'aria, è illuminante della
reale efficacia repressiva di questa ipotesi di reato la pena prevista dalla
stessa: l'arresto fino a un mese o l'ammenda di 206 euro. Questa sanzione,
peraltro, già di suo così draconiana, ha il suo destino
già segnato nel senso di una genetica inattudine ad essere applicata
nella quasi totalità dei processi penali italiani. La natura del
reato, sopra accennata, infatti, fa sì che lo stesso si prescriva, cioè
si estingua, in quattro anni, in un tempo, cioè, nel quale, nella gran
parte dei procedimenti non si riesce ad arrivare neppure alla sentenza di
primo grado. Non si farà molta fatica ad immaginare che ritenere di
poter contrastare seriamente con quest'arma penale diffuse e devastanti, se
non proprio sistematiche, aggressioni ad un territorio, quando non veri e
propri disastri ambientali, specie se provocati da colossi industriali,
è come ritenere di poter sventare una rapina a mano armata agitando
una pistola ad acqua. Il 24 aprile di quest'anno il Consiglio dei ministri ha
finalmente approvato un disegno di legge che introduce nel nostro codice
penale un'ampia serie di reati in materia ambientale. Tuttavia, su questo
progetto legislativo incombono non pochi spettri: su tutti, i tempi della
riforma, per non dire la stessa possibilità che essa passi indenne il
vaglio parlamentare, diventando legge dello Stato nella sua totalità o
quasi totalità. Se a Torchiarolo le cose per l'aria che respirano i
cittadini e per la terra dalla quale essi traggono la loro frutta e la loro
verdura dovessero realmente stare nei termini drammatici che si denunciano da
più parti, anche dai più alti scranni istituzionali della
provincia, non vi sarebbe ragione per non tentare anche questa via di autodifesa
giuridica; quella stretta ed impervia dell'odierno codice penale. avvocato.
( da "Corriere della
Sera" del 12-12-2007)
Corriere della Sera - NAZIONALE - sezione: Lettere al
Corriere - data: 2007-12-12 num: - pag: class="hilite">43
categoria: BREVI CLASS ACTION Una riflessione Prima i Savoia che chiedono i
danni allo Stato italiano. Poi la comunità ebraica, per bocca di un
suo rappresentante, che chiede i danni ai Savoia affermando di utilizzare la
nuova legge sulla class="term">class class="term">action.
Quasi quasi mi intrometto anch'io in questo bailamme di strane richieste. Io
che sono figlio di un profugo dall'Etiopia e nipote di un profugo dalmata (la
ex Ragusa) forse posso chiedere i danni agli alleati che fecero fuggire mio
nonno dall'Etiopia e magari anche alla Croazia o a scelta alla Jugoslavia o
alle potenze vincitrici della grande guerra. E se trovassi qualcuno nella mia
stessa situazione potrei ricorrere alla class="term">class class="term">action!
Mettiamola sul ridere, anche se del passato non c'è da ridere. Ma la
vita va avanti. Lucia Diamantina Marinovic ragusajug@katamail.com Ecco alcune
ragioni per cui il Parlamento deve considerare attentamente la legge sulla class="term">class class="term">action. Occorre evitare che
diventi, come in alcuni casi americani, strumento per rivendicazioni
anacronistiche, se non addirittura demagogiche.
( da "Unita, L'" del
12-12-2007)
Stai consultando l'edizione del CORTE EUROPEA
"Illegali gli scioperi anti-delocalizzazione" Le
azioni collettive dei sindacati che mirano ad impedire la delocalizzazione
delle attività di un'impresa verso un altro paese Ue sono illegali, in
quanto "costituiscono una restrizione alla libertà di
stabilimento". È quanto stabilito dalla Corte di giustizia
europea che ammette restrizione alla libertà di stabilimento solo nel
caso in cui "abbiano come scopo la protezione dei
lavoratori", ossia delle esistenti condizioni contrattuali, e "non
vadano oltre quanto necessario per garantire questi obiettivi". Il
giudizio è stato pronunciato in relazione al caso che opponeva la
Viking Line, compagnia di traghetti battenti bandiera finlandese, alla
federazione internazionale dei lavoratori dei trasporti (Itf). La vicenda
risale al 2003 quando la compagnia scandinava voleva immatricolare la nave
"Rossella", che faceva la spola tra Helsinki e Tallin, in Estonia
per impiegare personale della Repubblica baltica a bassi livelli salariali.
Il sindacato dei lavoratori marittimi finlandesi si era così rivolto
all'Ift, associazione sindacale ombrello con sede a Londra che raccoglie ben 600
organizzazioni sindacali nel settore dei trasporti in 140 paesi, che aveva
reagito inviando una circolare all'affiliato estone perchè non
avviasse negoziati con la compagnia navale.
( da "Tirreno, Il" del
12-12-2007)
AGENDA XXI 38 AZIONI IN DIFESA DELL'AMBIENTE MASSA. Il
Piano di Azione Locale di Agenda 21 provinciale
sarà presentato stamani alla cittadinanza alle 10,30, nella la sala
consiliare della Provincia. Il documento elaborato dal forum e dai gruppi di
lavoro, sottoscritto da oltre cinquanta soggetti
collettivi, in rappresentanza di enti, associazioni, categorie, mira alla
sostenibilità ambientale nel nostro territori ed è articolato
in 38 azioni divise in quattro sezioni, come è indicato dai programmi
della Ue: lotta ai cambiamenti climatici, protezione natura e
biodiversità, salute e qualità della vita, gestione
sostenibile di risorse e rifiuti.
( da "Giorno, Il
(Nazionale)" del 12-12-2007)
PARADOSSO A ORNAGO Condominio senza telefoni per 7
mesi Ma Telecom adesso vuole gli arretrati di BARBARA CALDEROLA ? ORNAGO
(Monza) - SETTE MESI per avere la linea Telecom, ma adesso che li ha
allacciati, la Compagnia pretende gli arretrati e accusa gli utenti di
morosità. Insorgono le 22 famiglie del condominio di via per Roncello 18,
decise a far valere i propri diritti dopo l'installazione beffa che ha
lasciato l'amaro in bocca. "Cose da pazzi - commenta Fabiola Natali,
portavoce dei residenti - abbiamo aspettato i loro comodi da aprile, e adesso
ci presentano bollette fantasma di 150 euro per il mantenimento della linea
libera sul vecchio numero e l'attivazione della nuova utenza. La nostra
è una storia tutta italiana e come sempre, gli onesti finiscono col
prenderla in 'saccoccia'". La questione è di principio. "Ci
lasciano senza telefono, manco fossimo nel terzo mondo, e poi anziché
scusarsi e usare i guanti di velluto, ci chiamano morosi. E' a dir poco
paradossale", sottolinea la portavoce. NELL'ELEGANTE palazzina della
frazione Santuario gli animi sono roventi. "Ci siamo già rivolti
all'Adinconsum per avere giustizia", aggiungono altri residenti. Il
calvario è cominciato quasi un anno fa. Pronti a traslocare nella casa
nuova, gli ornaghesi hanno inoltrato alla società la richiesta di
trasferimento della linea, ma anziché un minimo di efficienza, sono incappati
in un muro di gomma. Nel condominio durante l'odissea è successo di
tutto: studenti e "telelavoristi" sono stati costretti a emigrare
negli internet point brianzoli per collegarsi al web, con spese e disagi. Per
non parlare di chi ha una certa età e poca dimestichezza con il
cellulare, e ha dovuto rinunciare al servizio di teleassistenza che gira su
linea fissa: "E' stato un inferno - ricorda Natali - ci è mancato
poco che dovessimo portare su e giù dalle scale passeggini, carrozzine
e borse della spesa. Secondo la normativa europea per avere
l'agibilità, l'ascensore deve essere dotato di collegamento Telecom.
Per non lasciare i cardiopatici a piedi, il costruttore ha dovuto installare
a spese sue un sistema gps con scheda a scalare". L'INTERA vicenda
è stata raccolta in un corposo dossier che sarà consegnato agli
avvocati. class="hilite">"Se gli
italiani dovessero fare la class-class="term">action
a Telecom, l'azienda chiuderebbe domani mattina", commentano le famiglie
coinvolte. La società dei telefoni ha persino messo di mezzo
l'amministrazione comunale, accusata nei mesi scorsi di non aver rilasciato i
permessi in tempo per l'allacciamento. "Lo scarica-barile è un
gioco vecchio come il mondo, davvero fuori luogo da parte loro - dice il
sindaco Maurizia Erba - ho fatto una verifica tempestiva, l'iter
autorizzativo si è chiuso regolarmente nella primavera scorsa".
Hanno inviato lettere, fax e fatto telefonate di reclamo. "Non avevano i
soldi per tirare i cavi da una parte all'altra della strada - conclude Natali
- spuntati misteriosamente dopo l'intervento della stampa". - -->.
( da "HelpConsumatori" del
12-12-2007)
News FINANZIARIA. Class action, le modifiche approvate
in Commissione 11/12/2007 - 15:58 Prosegue l'iter di approvazione della
Finanziaria e con esso quello dell'articolo che introduce la class action.
Migliorato l'emendamento Manzione. PDF: Il testo La Commissione Bilancio
della Camera dei Deputati ha modificato l'art.140 bis della Legge Finanziaria
2008, per intenderci quello che introduce nel nostro ordinamento l'azione
risarcitoria collettiva (meglio conosciuta con il
nome class action). Le modifiche riguardano le associazioni legittimate ad
agire nonché il procedimento in generale. Innanzitutto la nuova versione del
testo legittima ad agire non solo le associazioni dei consumatori facenti
parte del Cncu ma anche le associazioni e comitati "adeguatamente rappresentativi degli interessi collettivi fatti valere".
Inoltre, viene disciplinata meglio l'azione di opt in: "i consumatori o
utenti che intendono avvalersi della tutela (...) devono comunicare per
iscritto al proponente la propria adesione all'azione collettiva". Adesione che può essere comunicata anche nel
giudizio di appello fino all'udienza di precisazione delle conclusioni.
Il testo licenziato dalla Commissione V prevede che il giudice, nel corso
della prima udienza si esprima sull'ammissibilità della domanda e
chiarisce i motivi che la rendono inammissibile: manifesta infondatezza;
conflitto di interessi; inesistenza di un interesse collettivo. Altra
modifica riguarda i criteri in base ai quali il giudice determina la somma da
liquidare ai singoli consumatori o utenti: "se possibile allo stato
degli atti, il giudice determina la somma minima da corrispondere a ciascun
consumatore o utente. Nei sessanta giorni successivi alla notificazione della
sentenza l'impresa propone il pagamento di una somma che se accettata dalla
controparte costituisce titolo esecutivo ((il documento che consente, nel
processo civile, di promuovere l'esecuzione forzata)". Se l'impresa non
avanza alcuna proposta o la stessa non viene accettata, il presidente del
tribunale competente costituisce un'unica camera di conciliazione per la
determinazione delle somme da corrispondere o da restituire ai consumatori o
utenti che hanno esercitato l'azione di opt in. Il verbale della camera
costituisce anch'esso titolo esecutivo. In Senato passa la class action,
vittoria dei consumatori 2007 - redattore: VC.
( da "AprileOnline.info" del
12-12-2007)
Pino Tassi*, 12 dicembre 2007 Regionamenti/ Calabria
Sinistra Democratica della Calabria chiede il commissariamento
dell'Assessorato alla Sanità in Calabria in base all'art.120 della
Costituzione che dà il potere al governo di sostituirsi ad organi delle
regioni in caso di pericolo grave per la collettività La dichiarazione
dello stato d'emergenza e l'invio di una commissione ministeriale sono un
fatto importante ma non sufficiente. Sinistra Democratica della Calabria
chiede il commissariamento dell'Assessorato alla Sanità in Calabria in
base all'art.120 della costituzione che dà il potere al governo di
sostituirsi ad organi delle regioni in caso di pericolo grave per la
collettività. Il Presidente Loiero predica la tolleranza zero e poi
continua sulla vecchia strada. Siamo già al terzo rinvio delle nomine
dei direttori generali delle Asp, nessun dirigente è stato ancora
rimosso e la composizione della commissione d'inchiesta regionale è
alquanto discutibile. La morte di Federica di un anno fa non è servita
a far emergere tutto lo sfascio della sanità a Vibo, ci è
voluta una seconda tragedia. Un anno fa seguirono impegni e promesse del
Presidente Loiero che oggi alla luce dei rapporti degli Ispettori
ministeriali e dei Nas si dimostra come non siano stati mai realizzati.
Eppure il Presidente Loiero in questa ASL ha imposto sempre uomini di sua
totale fiducia nei ruoli nevralgici a partire da quello di Direttore
generale. Se ci avessero ascoltato un anno fa, quando da soli, come
componente di minoranza dei DS, chiedemmo, dopo la morte di Federica, il
commissariamento dell'ASL e la nomina di una figura prestigiosa; se invece di
parole vuote si fosse intervenuto con decisione allora; se le ispezioni
fossero state fatte con la stessa serietà di oggi, forse oggi avremmo
avuto una tragedia in meno e una sanità migliore. Invece abbiamo
assistito solo a propaganda, aduna inaugurazione in pompa magna delle nuova
sala operatoria e a dichiarazioni trionfali sulla sanità pubblica a
Vibo Valentia che stava rinascendo. La volontà di seguire una strada
nuova del ministro Livia Turco, che ha tutto il nostro appoggio, deve portare
subito a fatti coerenti. Questa volontà deve essere coerente e vedere
nuovi attori e nuovi protagonisti. L'azione di
risanamento non può essere messa in atto da chi ha gravi
responsabilità politiche e amministrative. I responsabili diretti o
indiretti; i responsabili sanitari, tecnici, politici, di questo sfascio
devono trarre al più presto le dovute conseguenze. Crediamo che
vada assunta al più presto una decisione drastica di azzeramento di
tutti i vertici aziendali a partire dalla Direzione generale dell'ASP, a
seguire a quella dell'Ospedale, a tutte le direzioni sanitarie e
amministrative e così via. Il Presidente Loiero deve trarre le dovute
conseguenze di questo sfascio dovuto sia alle politiche dei governi
precedenti di centro destra e sia all'azione della sue giunte nel corso di
questi anni. Le sue responsabilità politiche sono evidenti e
certamente oggi non ha il prestigio politico per dirigere questa fase di
rinnovamento e di trasparenza. Il governo deve procedere al commissariamento
effettivo della Sanità in Calabria con la nomina di un Commissario di
alto prestigio internazionale. *Coordinatore Provinciale Sinistra
democratica.
( da "Virgilio Notizie" del
12-12-2007)
12-12-2007 20:09 Forse modifiche a 'class="term">class class="term">action'
e risorse per cinque per mille Roma, 12 dic. (Apcom) - Oltre alle misure per
l'autotrasporto, nei maxiemendamenti alla Finanziaria sui quali sarà
votata la fiducia in Aula alla Camera dovrebbero entrare anche modifiche alla
'class="term">class
class="term">action'. Nulla di fatto, invece,
al momento per la norma (già ritirata dal governo in commissione) che
sopprime l'Isvap e che trasferisce le competenze in campo assicurativo dal
ministero dello Sviluppo economico al Tesoro. Il governo, inoltre, sta
cercando di reperire maggiori risorse per il cinque per mille a favore della
ricerca e delle onlus nel 2009 (e forse estendere la misura anche al 2010),
ma sembra difficile che possa farlo utilizzando le risorse rimaste bloccate
della Visco-Sud nel 2007. Non dovrebbero entrare nei maxiemendamenti neanche
le norme sui rigassificatori, già ritirate in commissione Bilancio. Il
governo dovrebbe trovare anche una soluzione per la soppressione della Coni
Servizi Spa.
( da "Virgilio Notizie" del
12-12-2007)
12-12-2007 20:58 Nei maxiemendamenti versione uscita
da Commissione bilancio Roma, 12 dic. class="hilite">(Apcom)
- Nessun ritocco alla class="term">class class="term">action
rispetto alla versione uscita dalla Commissione Bilancio di Montecitorio. Lo
assicura il relatore, Michele Ventura, in vista delle ultime limature ai
testi dei maxiemendamenti sui quali il Governo porrà la fiducia.
Il
PuntO n° 86.
Di Mauro
Novelli 25-11-2006
Riportiamo alcune critiche/preoccupazioni generate
dall’ipotesi di introduzione della class action nell’ordinamento italiano.
Vedremo che partono tutte da alcuni concetti pigramente insiti nel nostro
costume e sono il pezzo forte delle argomentazioni di giornalisti e di
legislatori preoccupati di perdere il rapporto di protezione biunivoco con i
potentati – asfittici, ma ancora in grado di far danni - operanti in questo
Paese (banche, assicurazioni, mega aziende falsamente privatizzate ecc.).
Mi riferisco:
- alla concezione secondo la quale, poiché è
naturale e funzionale la durata geologica dei nostri giudizi, il ricorso
all’autorità giudiziaria deve essere fatto per le cose “serie” (non
per violazioni di legge coinvolgenti magari diritti diffusi e/o poche
centinaia di euro); deve essere a titolo fortemente oneroso e non a basso prezzo; deve essere
riservato a chi ha capacità di reggere anche decenni il peso di azioni
giudiziarie e la vociante plebe deve esserne tenuta fuori.
- al considerare l’accesso alla giustizia non come
strada obbligata per proteggere diritti non riconosciuti da controparti, ma
appannaggio elitario di chi può permettersi – per lustri – i costi
economici e psicologici di un giudizio, anche al solo scopo di conquistare i
termini di prescrizione.
- al considerare troppo oneroso per i giudici ferrarsi
su materie inerenti fattispecie in grado di coinvolgere, non il singolo
cittadino, ma centinaia o migliaia,
cioè a trattare situazioni di dimensioni elettoralmente rilevanti.
- al considerare i cittadini italiani come bramosi di
accedere alla giustizia perché costa poco, e non perché vogliono eliminare
prevaricazioni e violenze non rimovibili altrimenti e subite a danno dei loro diritti. Meglio
continuare a tenere le masse in stato di astinenza giuridica: non è
opportuno inflazionare il “servizio-giustizia”, riserviamolo ai “pari”.
- al considerare tutti gli imprenditori come
normalmente in stato di delinquenza, mutuando per generali le mascalzonate di
alcuni potenti settori, di monopolisti di fatto, di rentiers di posizione:
oggi, con i costi, i metodi ed i tempi di giudizio possono tranquillamente
travalicare la legalità nei loro rapporti con il versante della domanda;
con la class action dovranno stare più attenti. Questo porterà
a maggiori costi d’impresa e, di conseguenza, ad una diminuzione della
competitività. Non è il caso di gravare ulteriormente sul
nostro sistema produttivo. Le nostre aziende sono già così poco
competitive…
- al considerare un rischio il fatto che potrebbero
crearsi i professionisti della class action (le associazioni abilitate). Dopo
aver tribolato a costituire il monopolio dei professionisti dell’azione
unica, individuale, e costosa (gli avvocati), questo sasso rompe un po’ le
uova nel paniere.
- allo sminuire la valenza della class action made in
USA, dove – sostengono i potentomani – è ormai soggetta a forti
critiche.
- al considerare l’art. 24 della nostra Costituzione in
netto contrasto con i principi ispiratori della class action. Ne riportiamo
il testo per una valutazione diretta:
“Art. 24 Cost. – Tutti possono agire in giudizio per la
tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è
diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. Sono assicurati
ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi
davanti ad ogni giurisdizione. La legge determina le condizioni e i modi per
la riparazione degli errori giudiziari.”
Come se agire in giudizio tramite class action non
fosse azione personale ed individuale. E’ maldestro il tentativo di
confondere in tal modo il diritto di decidere di ciascun cittadino con i
procedimenti ed risultati dell’azione giudiziaria con valenza collettiva.
Ecco alcuni passi di un articolo del Sole 24 Ore del 23
novembre 2006, a
firma di Franco Locatelli, il primo di una serie. Si tratta delle “storture”
da evitare, riportate dal pezzo (credo di capire) come valutazioni della Adam
Smith Society:
….” L’esplosione ed il ripetersi senza fine di migliaia
di controversie che annullerebbero i benefici di economia giudiziaria……. La difficoltà del giudice italiano
di approfondire valutazioni di analisi economica (questa non l’ho capita - ndr); la frustrazione
dell’allargamento dell’accesso alla giustizia dovuta all’obbiettivo
collettivo di provvedimenti puramente inibitori mentre per il risarcimento
dei danni l’onere di agire in proprio resta al singolo.” …….
Il pezzo riporta alcune valutazioni di tre politici
(Benvenuto, Vietti, Capezzone). Ne estrapoliamo un paio. Dimostrano un
munizionamento uniforme, fornito da uno stesso fabbricante:
”..….A patto che la legge non acuisca la
litigiosità e non scordi tre avvertenze: 1) l’Italia è fatta di
piccole e medie imprese che non possono reggere l’impatto della class action
che si applica per le grandi imprese. Occorre fare in modo di non porre altri
vincoli alla crescita dimensionale delle imprese; 2) la class action va
conciliata con l’art. 24 della Costituzione che prevede il diritto individuale
ad agire in giudizio a
difesa dei propri interessi; 3) va evitata la
contraddizione per cui ci si può avvalere dei benefici della class
action non solo se la sentenza ha esito positivo ma non si è vincolati
nel caso di esito negativo.
Preferisco la promozione individuale a quella
collettiva sia per coerenza con la Costituzione sia per evitare la
proliferazione di “professionisti” della class action che potrebbero fare un
uso economicamente e politicamente distorto dei nuovi strumenti di difesa dei
consumatori”….. (Michele Vietti -
UDC).
….”…. E’ importante trovare un punto di equilibrio
che eviti gli estremi e dica no sia ai
professionisti della class action sia a todos caballeros. Occorre fare della
class action uno strumento di civiltà e di difesa dei consumatori,
senza ledere la competitività delle imprese.”…… (Daniele Capezzone
- RnP).
In conclusione, non c’è da riservare grande
fiducia nell’azione combinata giornalisti-legislatore- avvocati: idee non di
governo, ma di mantenimento di privilegi, di lacci e laccioli per i
cittadini, di uso non civile della giustizia.
Perdere le commesse dei potentati non è
situazione comoda. Oltretutto, proprio gli avvocati hanno già dovuto cedere le armi nei confronti dei
grandi committenti (banche, assicurazioni ecc): l’eliminazione dei minimi
tariffari (decreto Bersani) ha travolto l’unica loro arma nella definizione
delle parcelle richieste per le pratiche appaltate (i minimi definiti
dall’ordine). Perdere anche i pollastri singoli sarebbe troppo.
Vedremo come andrà a
finire.
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