CENACOLO
DEI COGITANTI |
Venezia, il tribunale apre
alle nozze gay ( da "City"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale di abolire gli
articoli del codice civile che vietano il matrimonio gay. Ora la parola va
all'Alta Corte, ma è una vittoria storica per il movimento gay."Diteci
perché non ci possiamo sposare"I giudici di Venezia, infatti, hanno risposto
al ricorso di due uomini, che avevano scritto all'Ufficiale di Stato civile del
Comune di Venezia per avere la pubblicazione
In parlamento i tempi sono
ancora lunghi ( da "Trentino"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Quel giorno anche il presidente
della Camera Fini aveva posto l'accento sui rischi costituzionali di una
legislazione fondata su principi etici e religiosi. Il ricorso alla Corte
Costituzionale oltre che ad un referendum abrogativo nel caso delle norme sul
fine vita approvate al Senato, era stato evocato proprio dal senatore del Pd
Ignazio Marino.
Perchè con Montanelli e
con Englaro ( da "Articolo21.com"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: alla corte costituzionale che osa
giudicare le leggi votate dal parlamento (come se non esistesse proprio per
questo); ai pubblici ministeri nati col gusto di far male, come i delinquenti;
all?intera funzione giudiziaria che sta lì ad intralciare: e oggi intralcerebbe
la ricostruzione delle aree terremotate con la sua pretesa di accertare se
appaltatori,
Matrimonio gay:
incostituzionale negarlo? Da Venezia uno spiraglio per le unioni omosex
( da "Blogosfere" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: scorso 3 aprile infatti ha
interpellato la Corte Costituzionale sollevando la questione di legittimità
costituzionale degli artt. 93, 96, 98, 107, 108, 143, 143 bis e 156 bis del
codice civile nella parte in cui, sistematicamente interpretati, non consentono
che persone di orientamento omosessuale possano contrarre matrimonio con
persone dello stesso sesso per contrasto con gli artt.
Colpiscono me per cercare
voti ( da "Gazzetta
di Reggio" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: quando il Csm si preparava a
valutare gli aspiranti all'incarico di Procuratore della Repubblica di Bologna,
per accusarmi, nel corso di un convegno promosso dalla lista civica «Gente di
Reggio» e dal movimento noto come «Grillini» (era il 25 ottobre 2008), di
essere stato coautore (con il collega della Direzione Nazionale Antimafia
dottor Giovanni Lembo)
Castelli: L'attesa per il
nuovo procuratore non sarà breve ( da "Gazzetta
di Reggio" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: quindi è probabile che la
Commissione IV proporrà al plenum del Csm l'accettazione delle dimissioni alla
prima occasione utile, verosimilmente la prossima settimana. Ma l'iter
burocratico non si fermerà qui, perché il Csm dovrà poi comunicare la decisione
presa (tramite delibera) al ministero di Giustizia e se, come è preventivabile,
si tratterà dell'accettazione delle dimissioni,
Sonia Alfano durissima: è
in cerca di un alibi ( da "Gazzetta
di Reggio" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: chiedere il parere del Csm, ma
continuare nella sua attività». «Se un magistrato ha svolto il proprio operato
attenendosi a chiari criteri di etica e correttezza, non esiste alcun motivo
per il quale dovrebbe dimettersi. Il procuratore dimissionario avrebbe dovuto
prendere spunto da una sua illustre collega, Clementina Forleo,
Ciclone Holzeisen Ecco le
mie accuse al sistema Südtirol ( da "Alto
Adige" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: perché questa vicenda sarà
segnalata al Csm». Processi a parte, la Holzeisen si scaglia contro Ebner in
quanto «esempio del conflitto d'interesse altoatesino». Così l'avvocato: «Michl
Ebner riunisce in una sola persone il potere legislativo come europarlamentare,
esecutivo come presidente della Camera di commercio, senza contare il quarto
potere,
statutaria, la consulta
non ammette la regione ( da "Nuova
Sardegna, La" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Regione non è stata ammessa
all'udienza della Corte costituzionale e gli avvocati dello Stato hanno avuto
campo libero nell'illustrare il ricorso contro la legge statutaria. Ma non è
detto che il loro ricorso sia giudicato ammissibile. Cresce la suspense
politica per le conseguenze che la partita può avere sulla giunta di Ugo
Cappellacci.
la statutaria in bilico,
suspense sulla giunta - filippo peretti
( da "Nuova Sardegna, La"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: udienza pubblica della Corte
costituzionale e gli avvocati dello Stato hanno avuto campo libero
nell'illustrare il ricorso contro la legge statutaria. Ma non è detto che il
loro ricorso sia giudicato ammissibile. Infatti l'attesa continua, in un crescente
clima di suspance politica per le conseguenze che la partita può avere sulla
giunta Cappellacci.
roma. nel calendario della
camera non c'è traccia della legge sul ... - nicola corda
( da "Nuova Sardegna, La"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Quel giorno anche il presidente
della Camera Fini aveva posto l'accento sui rischi costituzionali di una
legislazione fondata su principi etici e religiosi. Il ricorso alla Corte
Costituzionale oltre che ad un referendum abrogativo nel caso delle norme sul
fine vita approvate al Senato, era stato evocato proprio dal senatore del Pd
Ignazio Marino.
nozze omosessuali, un
diritto per tutti ( da "Nuova
Venezia, La" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il Tribunale ha così inviato alla
Corte costituzionale gli atti relativi al ricorso di una coppia di omossessuali
veneziani - conviventi da 20 anni - che, nel luglio dell'anno scorso, si sono
visti negare la pubblicazione di nozze dallo Stato civile di Ca' Farsetti. Una
richiesta volutamente provocatoria, sostenuta dall'associazione radicale «Certi
diritti»
zagrebelsky firma
l'esordio poi i duelli tra gli architetti
( da "Repubblica, La"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: con la lezione alle 10 di Gustavo
Zagrebelsky, presidente emerito della Corte Costituzionale e regista
dell´evento: «Le forme della democrazia». Alle 14 tocca ad Andrea Bajani ed
Emanuela Ceva con i ragazzi delle scuole superiori che dibattono di obiezione
di coscienza per il progetto «Le piccole virtù» coordinato da Elisabetta
Galeotti.
il csm archivia nessun
conflitto in tribunale ( da "Tirreno,
Il" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Nota del presidente Sfrecola Il Csm
archivia Nessun conflitto in tribunale GROSSETO. Nessun "conflitto"
in tribunale a Grosseto. L'ha stabilito il Csm e il presidente, dottor Michele
Sfrecola, ce ne dà notizia. «Con riferimento all'articolo del 25 novembre 2008,
con il quale si portava a conoscenza della collettività grossetana l'esistenza
di gravi conflitti e tensioni all'
italo materia lascia la
toga - luigi spezia ( da "Repubblica,
La" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: che al Csm aveva preso più voti dei
concorrenti per diventare capo a Bologna, ha annunciato ieri di dimettersi
dall´ordine giudiziario, di uscire dalla magistratura «perché costrettovi da
una campagna persecutoria montata e orchestrata ad arte da qualcuno che si
illude di trarne personale giovamento nella prossima competizione elettorale»
Le difese: assoluzione
oppure stop al processo ( da "Sole
24 Ore, Il" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale ha accolto
(sia pure parzialmente) i ricorsi dei Governi Prodi e Berlusconi contro i
magistrati milanesi sul segreto di Stato. L'udienza si preannuncia infuocata:
l'avvocato di Pollari, Nicola Madia, sosterrà la stessa linea difensiva mentre
per i Pm Armando Spataro e Ferdinando Pomarici chiederanno di proseguire il
dibattimento perché la decisione della Corte
Il procuratore di Reggio
Emilia lascia: Insultato ( da "Manifesto,
Il" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Alfano l'aveva accusato di
essere stato coautore (con il collega della Direzione nazionale antimafia
Giovanni Lembo) di un parere favorevole alla proroga del programma di
protezione a suo tempo approvato in favore del «finto pentito» e mafioso Luigi
Sparacio. Al Csm era stata aperta una pratica a tutela.
Immobili da locare, stop
alle liti ( da "Sole
24 Ore, Il" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: della Corte Costituzionale, della
presidenza della Repubblica e gli organi legislativi delle regioni a statuto
speciale. 2.2.3. Interessi relativi a contratti di leasing. Con riferimento ai
contratti di locazione finanziaria, si fa presente che l'articolo 1, comma 33,
lettera n), della legge finanziaria
Ravasin lancia il suo
grido alle istituzioni ( da "Riformista,
Il" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: proprio testamento biologico ed era
stato reso pubblico proprio nei giorni in cui il Parlamento decideva di
trascinare la Cassazione davanti alla Corte Costituzionale, rea di aver deciso
sul caso Englaro e accusata di invasione di campo. Ebbene, dopo l'approvazione
in Senato del testo Calabrò, ieri Ravasin è tornato alla carica, stavolta con
un appello alle massime cariche dello Stato.
LANCIANO - Dopo 10 anni e
mezzo il sostituto procuratore di Lanciano Mirvana Di Serio lascia la Proc...
( da "Messaggero, Il (Abruzzo)"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: interpello del Csm per dei posti
vacanti al tribunale di Pescara. In sua sostituzione il Consiglio Superiore
della Magistratura ha già indetto un concorso a cui, però, non c'è stata
risposta. Evidentemente nessun magistrato ha dimostrato interesse a trasferirsi
a Lanciano, dove restano ad operare il procuratore Tullio Moffa e la stessa
Vecchi.
di MIKE SCULLIN COGLIE
(quasi) tutti di sorpresa in procura la lettera con cui...
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: attesa delle decisioni del Csm. IL
SOSTITUTO procuratore Isabella Chiesi, che per anzianità di servizio è la
«vice» di Materia in sua assenza, fa un'analisi della vicenda, sottolineando la
gravità dell'annuncio di un banchetto pubblico dei grillini a Bologna contro il
procurarore di Reggio, una cosa senza precedenti in Italia (e forse nel mondo).
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Adesso vedremo come reagirà il Csm.
Reggio Emilia ha bisogno di un procuratore capo subito. La decisione assunta da
Materia è strana. Allora cosa dovrebbero fare i procuratori che lavorano in
città pericolose come Reggio Calabria, Palermo e Milano e che sono costretti a
subire attacchi anche peggiori?
IL SOSPETTO CHE UCCIDE IL
PRESTIGIO ( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: E tutto in coincidenza con l'avvio
della procedura di valutazione, al Csm, della sua candidatura a procuratore di
Bologna. «E' un attacco con un mandante», disse a caldo Materia. Quell'attacco
è continuato e il sospetto ha scavato in profondità, minando prestigio,
credibilità, serenità. Anche dei familiari. Missione compiuta.
Bari, resteranno in cella
altri 21 degli Strisciuglio ( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Carabinieri e polizia stanno
setacciando il quartiere di Carbonara (dove la maggior parte degli scarcerati
risiede) alla ricerca di armi e droga. Intanto - in attesa del deposito delle
motivazioni previsto per i primi giorni di maggio - l'ufficio gip-gup di Bari
sta elaborando una proposta da girare a ministero e Csm per aggirare l'ostacolo
dei maxiprocessi. Vincenzo Damiani
De Magistris-Mastella, sì
al confronto in tv ( da "Corriere
del Mezzogiorno" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: E poi anche lui è stato sottoposto
a giudizio da parte di Csm e procura generale, quindi non faccia la parte
dell'innocente, perché anche io rifarei tutto ciò che ho fatto». Almeno su una
cosa, però, l'ex Guardasigilli concorda: no al duello. «Quelli si facevano
nell'800, ed erano appannaggio dei ricchi.
Argomenti:
Giustizia
Abstract: membro del Csm, candidato dell'Udc
alle europee e dall'altra sera, ufficialmente, candidato presidente alla
poltrona di Ca' Corner e sfidante di Davide Zoggia e Francesca Zaccariotto. La
direzione regionale veneta ha deciso all'unanimità che nelle Province e nei
Comuni sopra i 15 mila abitanti si presenterà con propri candidati.
E' UNA DIFESA compatta
quella dei magistrati bolognesi nei confronti di Ital...
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il 29 aprile è fissata la riunione
del plenum del Csm. Salvo clamorose sorprese, come l'elezione di Giancarlo
Tarquini, l'altro magistrato (di minoranza) proposto dalla quinta commissione,
tutto tornerà alla stessa commissione. Negli ultimi tempi sta prendendo quota
la candidatura di Roberto Alfonso, della Dda nazionale.
Allarme organici in
Procura ( da "Sole
24 Ore, Il (Sud)" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: anche i componenti del Csm
all'inizio di gennaio lanciando un allarme generalizzato soprattutto per le
Procure del Mezzogiorno e soprattutto per le incompatibilità relative ai
giudici di prima nomina, i giudici ragazzini. I dati del Csm, sono abbastanza
chiari. In Sicilia sono 61 i posti pubblicati per sostituti procuratori.
Primo obiettivo: le gare
della sanità ( da "Sole
24 Ore, Il (Sud)" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: imposto dal Csm, di lasciare la
toga: «Anche adesso – dice – dovrei essere il direttore generale e invece
risulto commissario: è la certificazione di come in Italia tante splendide
leggi fatichino a decollare. Per la prima volta, si chiede a un magistrato una
chiara scelta di campo: fin qui, non si contano i colleghi che,
Bientôt un texte sur la
responsabilité des juges ( da "Figaro,
Le" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Le projet de loi organique relatif
à la réforme du CSM ne touche lui pas directement les justiciables, mais il
bouleverse les rapports de force entre la magistrature et le pouvoir politique
- en faveur de ce dernier. Soupçonné de corporatisme, le CSM
ne sera plus composé exclusivement de magistrats : les personnalités
extérieures y deviendront majoritaires.
Entre Sarkozy et les
magistrats, six ans de rapports compliquées
( da "Figaro, Le" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: le Conseil supérieur de la
magistrature soit composé majoritairement de non-magistrats, que vous puissiez
le saisir si vous vous estimez victimes de la négligence ou de la faute d'un
magistrat.» La réforme du CSM, adoptée lors de la révision de la Constitution
en juillet 2008, ambitionne désormais de passer du discours aux actes. »
Bientôt un texte sur la responsabilité des juges
Legge statutaria ancora in
bilico ( da "Unione
Sarda, L' (Nazionale)" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: è il verdetto dei giudici
costituzionali: ieri si sono rincorse per tutta la serata voci contrastanti, ma
ancora non si hanno notizie attendibili sull'orientamento della Corte. Sotto
esame non c'è la legittimità costituzionale della legge statutaria in sé, ma
dell'atto con cui essa fu promulgata da Renato Soru nel luglio dello scorso
anno.
Per il Csm la toga lumaca
è "grande lavoratrice" ( da "Giornale.it,
Il" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 22 pagina 16 Per il Csm la toga
lumaca è "grande lavoratrice" di Anna Maria Greco A gennaio promossa
per "elevata laboriosità". La settimana scorsa però fa liberare 21
criminali perché in 15 mesi non ha depositato la condanna. Messa a capo del
tribunale dei minori per "l'attaccamento al lavoro" e "l'ottima
preparazione" Roma - «Elevata laboriosità»
Paolo Bracalini.
( da "Giornale.it, Il"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: di Filippo Facci Per il Csm la toga
lumaca è... di Anna Maria Greco Casa, il piano di Di Pietro: ne... di Paolo
Bracalini IL VERO MONTANELLI di Mario Cervi E QUELLO DEI BUGIARDI di Paolo
Granzotto Pubblicità Pubblicità I nostri servizi Ricevi ilGiornale a casa tua
Le iniziative in edicola Ricevi ilGiornale.
Il matrimonio gay si
appella alla Corte ( da "Stampa,
La" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: non vuol dire che sia fondata in
qualche modo, ma semplicemente che la Corte costituzionale può dare una
risposta di merito se chiamata a farlo». Ma a Grillini, non sfugge la portata
di questa istanza del tribunale: «Quale che sarà la decisione della Corte
costituzionale, si tratta comunque di una storica vittoria».
Tre motivi di vanto per un
italiano Ecco finalmente tre motivi per vantarsi d'essere ...
( da "Stampa, La" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale. Spero
soprattutto che ora si crei lo spazio per ragionare dei problemi e del futuro
di questo settore e del bisogno che hanno le aziende di veder riconosciuti i
costi e la qualità del lavoro fatto in questi anni. MINO TARICCO ASSESSORE ALL'AGRICOLTURA
REGIONE PIEMONTE Leopardi e la bellezza della nostra lingua Fa piacere che
qualcuno ricordi quanto la nostra
ENERGIA, LATRONICO (PDL):
DISINFORMAZIONE SU SCELTE GOVERNO
( da "Basilicanet.it"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: anche di recente dalla Corte
Costituzionale che eâ?? il caso di considerare di fronte a divergenze
decisionali paralizzanti come illustra il caso dei rigassificatori o degli
inceneritori. Anche sulla vicenda nucleare, il governo mostra un approccio né©
ideologico né© dispotico, ma orientato a riconoscere la volontà di quelle
Regioni che si vorranno aprire a tali impianti e che,
BORSE SU (MIBTEL +1%)
PeUGEOT E CITROEN: -25% VENDITE TRIMESTRE banchiere di Stato per Hitachi e
Toshiba PANDIT (CITI) RISCHIA LA TESTA DT TAGLIA STIME PROFITTI: TITOLO Giù
( da "Dagospia.com" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: lo sbarco al Mac (il Mercato
alternativo dei capitali) di Csm, in gennaio. Così, nella prima settimana di
maggio sbarcherà al listino la primizia dell´Aim, seguita pochi giorni dopo da
Ikf, una investment company. La prima sarà, invece, Neurosoft, una società
greca attiva nel software di gestione di giochi e scommesse.
Kebab chiusi all'una di
notte ( da "Affari
Italiani (Online)" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: un provvedimento illiberale che Tar
e Corte Costituzionale bocceranno presto". E' l'affondo del gruppo dei
Verdi in consiglio Regionale, dopo l'approvazione in aula del pdl che
regolamenta la vendita di alimenti destinati all'immediata consumazione.
"Grazie a un nostro emendamento - spiegano Carlo Monguzzi e Marcello
Saponaro - votato dal consiglio,
REFERENDUM/ BINDI:PD VOTA
SÌ PER ABROGARE LEGGE E FARNE UNA NUOVA
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: L'auspicio della Bindi, quindi,
"è che dicendo di no all'attuale legge elettorale si determinino le
condizioni per una nuova legge che comunque, e la Corte Costituzionale non
consentirebbe il contrario, rispetti l'esito referendario. Cioè, si va al
referendum per abrogare l'attuale legge".
AGENDA DEGLI AVVENIMENTI
DI MERCOLEDÌ 22 APRILE ( da "Wall
Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sindacati e del Capo dipartimento
immigrazione Mario Morcone sul ddl sicurezza - Riunione del plenum del Csm - Il
leader di Idv Antonio Di Pietro interviene al convegno Unicobas sulla scuola
CITTA' DEL VATICANO - Udienza pubblica di Papa Benedetto XVI - Presentazione
del Festival della Scienza con il Presidente del Pontificio Consiglio della
Cultura mons.
TERREMOTO: CSM,
PROCURATORE DELL'AQUILA RICEVUTO DA MANCINO
( da "Adnkronos" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: TERREMOTO: CSM, PROCURATORE
DELL'AQUILA RICEVUTO DA MANCINO commenta 0 vota 0 tutte le notizie di CRONACA
ultimo aggiornamento: 22 aprile, ore 12:15
Abu Omar, difese chiedono
assoluzione assistiti ( da "Reuters
Italia" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: motivazioni della sentenza con cui
la Corte Costituzionale, qualche giorno prima, aveva detto che i magistrati
milanesi non potevano usare documenti coperti dal segreto di Stato. La
decisione della Consulta non ha direttamente annullato il processo in corso a
Milano contro 33 imputati ma in sostanza ha eliminato dal dibattimento i
documenti che ne hanno consentito il rinvio a giudizio.
Una farsa il ritorno agli
utili delle banche Usa? ( da "Giornale.it,
Il" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: era IndroPer il Csm la toga lumaca
è solo una "grande lavoratrice"Casa, Di Pietro ne compra
un'altra...Beckham: "Per stare qui ho rinunciato ai soldi" Blog amici
Ethica, blog filosofico di qualità ICT Watch, il blog di Piero Macrì sulle
nuove tecnologie il blog di Alessandro Gilioli il blog di Andrea Tornielli Il
blog di Faré su Internet &
Per il Csm la toga lumaca
è... ( da "Giornale.it,
Il" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: 22 pagina 16 Per il Csm la toga
lumaca è solo una "grande lavoratrice" di Anna Maria Greco A gennaio
promossa per "elevata laboriosità". La settimana scorsa però fa
liberare 21 criminali perché in 15 mesi non ha depositato la condanna Roma -
«Elevata laboriosità», «grande attaccamento al lavoro», «ottima preparazione
tecnico-giuridica»,
Il Vaticano contro le
dichiarazioni di Ahmadinejad ( da "Giornale.it,
Il" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm la toga lumaca è solo una
"grande lavoratrice"Casa, Di Pietro ne compra un'altra...Beckham:
"Per stare qui ho rinunciato ai soldi" Blog Amici Dio: pace o dominio
Il blog di Accattoli Il blog di Francesco Agnoli il blog di Fratel Ettore Il
blog di Giacomo Galeazzi il blog di Jesùs Bastante Il blog di Magister il blog
di Marcello Foa Il blog di Marco Tosatti Il blog di Matteo L.
"PER DIFENDERE LA
DEMOCRAZIA NOI CI METTIAMO LA FACCIA"
( da "LeccePrima.it"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: indagine interna dal Csm. Un
provvedimento che l'ex pm giudicò ingiusto e giustificato solo dalla volontà di
allontanarlo da inchieste pericolose per il "potere". Ora è
nell?Italia dei valori, perché, come spiega dalla sede del partito di viale Lo
Re, ?voglio potere mettere a disposizione la mia esperienza professionale in
tema legalità e di giustizia,
REFERENDUM: ACCORDO SUL
21/6 (BINDI: IL PD VOTA SÌ) IL DL SICUREZZA È LEGGE (BIPARTISAN) NAPOLITANO:
RISCRIVETE LA "SALVA-MANAGER" - SACCÀ: "SONO TENTATISSIMO DI
TORNARE IN RAI ( da "Dagospia.com"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: e la Corte Costituzionale non
consentirebbe il contrario, rispetti l'esito referendario'. Anna Finocchiaro 4
- DAL SENATO VIA LIBERA AL DL SICUREZZA CON VOTO UNANIME (SOLO DUE CONTRARI). È
LEGGE. LE RONDE NON CI SONO... (Adnkronos) - Con 262 voti a favore e due soli
contrari, il Senato ha approvato in via defintiva il decreto legge sulla
sicurezza,
Intercettazioni illegali,
la Consulta "Illegittimo distruggere i documenti"
( da "Repubblica.it"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: deciso la Corte Costituzionale che
ha così accolto parzialmente la questione sollevata dal gip di Milano Giuseppe
Gennari nell'ambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri, l'ex
capo della Security di Telecom Italia, Giuliano Tavaroli. La norma bocciata
dalla Corte riguarda la nuova formulazione dell'articolo 240 del codice di
procedura penale modificato dal decreto,
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Lo stabilisce la Corte
Costituzionale accogliendo in parte la questione posta dal gip di Milano Giuseppe
Gennari ROMA - È in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei
documenti e delle intercettazioni ritenute illegali. Lo ha deciso la Corte
Costituzionale che ha così accolto parzialmente la questione sollevata dal gip
di Milano Giuseppe Gennari nell'
Intercettazioni,Consulta:
in parte illegittima norma distruzione
( da "Reuters Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte Costituzionale ha
stabilito che è in parte illegittima la norma che impone la distruzione di
documenti e intercettazioni ritenuti illegali. E' quanto si legge in un
comunicato della stessa Consulta. La Corte Costituzionale ha così accolto la
questione sollevata dal gip di Milano nell'ambito del processo che vede
imputato,
Intercettazioni da non
distruggere, la nota della Consulta
( da "CittadinoLex" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: articolo 240 del codice di
procedura penale Intercettazioni da non distruggere, la nota della Consulta
(Nota Corte costituzionale 22.4.2009) La Corte costituzionale ha dichiarato in
parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle
intercettazioni ritenute illegali. La decisione è stata resa pubblica con una
nota ufficiale oggi 22 aprile.
22/04/2009 14:21
INTERCETTAZIONI: CONSULTA, NORMA IN PARTE ILLEGITTIMA
( da "ITnews.it" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Lo ha stabilito la Corte
Costituzionale che nella Camera di Consiglio di oggi ha dichiarato
''l'illegittimita' costituzionale dell'art. 240, commi 4 e 5 del codice di
procedura penale, nella parte in cui non prevedono, per la disciplina del contraddittorio,
l'applicazione dell'art.
TERRORISMO: SPATARO, SU
SEGRETO DI STATO LA SITUAZIONE E' KAFKIANA
( da "ITnews.it" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Mentre questo accade nel Paese
guida del mondo cui provengono alcuni imputati del sequestro di Abu Omar, da
noi i segreti si allargano a dismisura''. E' con una punta di rammarico che il
procuratore aggiunto, Armando Spataro, ha commentato nell'aula del processo sul
sequestro dell'ex imam di Milano, la sentenza emessa dalla corte costituzionale
sul segreto di Stato.
TERRORISMO: GIUDICE MILANO
RISERVA DECISIONE SU 'DESTINO' CAUSA ABU OMAR
( da "ITnews.it" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Dopo la sentenza dalla Corte
costituzionale sul segreto di Stato, infatti, le difese degli imputati hanno
chiesto a vario titolo l'assoluzione per i loro assistiti o la pronuncia di
'non doversi procedere' per l'esistenza del segreto di Stato, in ultima analisi
l'invio degli atti al pm.
Intercettazioni/ Consulta
riscrive norme su quelle da ( da "Virgilio
Notizie" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte costituzionale ha dichiarato
parzialmente illegittima la norma relativa alla distruzione di atti raccolti
attraverso intercettazioni giudicate 'illegali'. In particolare, i giudici
della Consulta ritengono che l'attuale articolo 240 del codice di procedura
penale debba prevedere le stesse garanzie del contraddittorio previste per gli
incidenti probatori (
Abu Omar/ Pm: Corte
Costituzionale appiattita sul Governo
( da "Virgilio Notizie"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: (Apcom) - "La Corte
costituzionale si è appiattita sulle posizioni del Governo negando il carattere
eversivo dell'ordine democratico del sequestro di Abu Omar. Secondo la corte si
è trattato di un solo fatto. A parte che ciò non è vero, ma quanti sequestri
bisogna fare per poter parlare di eversione?
Abu Omar/ Battaglia in
aula sui destini del processo ( da "Virgilio
Notizie" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: setenza della Corte Costituzionale
sul segreto di Stato la procura ha chiesto di andare avanti fino in fondo, le
difese invece hanno sollecitato l'assoluzione perchè a loro dire la Consulta
avrebbe dichiarato l'inutilizzabilità delle prove ammesse. in subordine i
difensori hanno chiesto di restituire gli atti alla procura affinchè i pm
valutino una nuova richiesta do rinvio a giudizio.
La responsabilité des
juges remise en avant ( da "Monde,
Le" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La saisine du CSM ne peut être
"à elle seule une cause de récusation du magistrat". Elle sera
examinée par quatre membres du CSM - deux magistrats et deux non-magistrats -
qui détermineront si elle est fondée. Si c'est le cas, le magistrat pourra
faire l'objet d'une procédure disciplinaire devant le CSM.
Turchia/ Deputati curdi
protestano per arresti giorni scorsi
( da "Virgilio Notizie"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ricordare che in questo momento il
Dtp è sotto processo da parte della Corte Costituzionale che deve decidere se
accogliere le accuse della procura di Ankara e farlo chiudere per attività
volte a distruggere l'unità nazionale. Secondo molti commentatori, gli arresti
della settimana scorsa potrebbero essere anche messi in relazione alle indagini
sull'organizzazione segreta "Ergenekon".
Lombardia: vietato
mangiare una pizzetta per strada ?
( da "Blogosfere" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Ancora una volta, siamo davanti ad
un esempio di legislazione sovrabbondante, se non del tutto inutile, che limita
in modo odioso la libertà del cittadino e che potrebbe essere resa inefficace
da una prossima possibile pronuncia degli organi di giustizia amministrativa o
della Corte Costituzionale.
Il divieto per i matrimoni
gay è anticostituzionale? Secondo l'avvocato Francesco Billotta sì
( da "Blogosfere" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: scorso 3 aprile infatti ha
interpellato la Corte Costituzionale sollevando la questione di legittimità
costituzionale degli artt. 93, 96, 98, 107, 108, 143, 143 bis e 156 bis del
codice civile nella parte in cui, sistematicamente interpretati, non consentono
che persone di orientamento omosessuale possano contrarre matrimonio con
persone dello stesso sesso per contrasto con gli artt.
La Corte Costituzionale:
"Illegittimo distruggere le intercettazioni illegali"
( da "Stampaweb, La"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Lo ha deciso la Corte
Costituzionale che ha così accolto parzialmente la questione sollevata dal gip
di Milano Giuseppe Gennari nell?ambito del procedimento che vede imputati, tra
gli altri, l?ex capo della Security di Telecom Italia, Giuliano Tavaroli. La
norma bocciata dalla Corte riguarda la nuova formulazione dell?
TELECOM, LA CONSULTA:
"ILLEGITTIMO DISTRUGGERE INTERCETTAZIONI ILLEGALI"
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Telecom, la Consulta:
"Illegittimo distruggere intercettazioni illegali" -->Il verdetto
della Corte Costituzionale dà ragione al gip di Milano Gennari nel processo per
le indagini illegali che vede tra gli imputati l'ex capo della Security di
Telecom, Tavaroli
INTERCETTAZIONI/CONSULTA
RISCRIVE NORME SU QUELLE DA DISTRUGGERE
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte costituzionale ha
dichiarato parzialmente illegittima la norma relativa alla distruzione di atti
raccolti attraverso intercettazioni giudicate 'illegali'. In particolare, i
giudici della Consulta ritengono che l'attuale articolo 240 del codice di
procedura penale debba prevedere le stesse garanzie del contraddittorio
previste per gli incidenti probatori (
LA CORTE COSTITUZIONALE:
"ILLEGITTIMO DISTRUGGERE LE INTERCETTAZIONI ILLEGALI"
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte Costituzionale:
"Illegittimo distruggere le intercettazioni illegali" -->Accolta
in parte la questione sollevata dal gip Gennari nel processo che vede tra gli
imputati l'ex capo della Security di Telecom Tavaroli
ABU OMAR/ PM: CORTE
COSTITUZIONALE APPIATTITA SUL GOVERNO
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Abu Omar/ Pm: Corte Costituzionale
appiattita sul Governo di Apcom Difese: Impianto accusatorio omai azzerato
-->Cronaca, 22 apr. (Apcom) - "La Corte costituzionale si è appiattita
sulle posizioni del Governo negando il carattere eversivo dell'ordine
democratico del sequestro di Abu Omar.
ABU OMAR/ BATTAGLIA IN
AULA SUI DESTINI DEL PROCESSO ( da "Wall
Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: setenza della Corte Costituzionale
sul segreto di Stato la procura ha chiesto di andare avanti fino in fondo, le
difese invece hanno sollecitato l'assoluzione perchè a loro dire la Consulta
avrebbe dichiarato l'inutilizzabilità delle prove ammesse. in subordine i
difensori hanno chiesto di restituire gli atti alla procura affinchè i pm
valutino una nuova richiesta do rinvio a giudizio.
SISMA ABRUZZO/ PROCURATORE
L'AQUILA INCONTRA MANCINO AL CSM ( da "Wall
Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Sisma Abruzzo/ Procuratore L'Aquila
incontra Mancino al Csm di Apcom Visita informale Rossini: situazione uffici
L'Aquila è disastrosa -->Roma, 22 apr. (Apcom) - Il procuratore Capo
dell'Aquila Alfredo Rossini si è incontrato questa mattina con il
vicepresidente del Csm, Nicola Mancino a palazzo dei Marescialli.
TURCHIA/ DEPUTATI CURDI
PROTESTANO PER ARRESTI GIORNI SCORSI
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ricordare che in questo momento il
Dtp è sotto processo da parte della Corte Costituzionale che deve decidere se
accogliere le accuse della procura di Ankara e farlo chiudere per attività
volte a distruggere l'unità nazionale. Secondo molti commentatori, gli arresti
della settimana scorsa potrebbero essere anche messi in relazione alle indagini
sull'organizzazione segreta "Ergenekon".
PER IL CSM LA TOGA LUMACA
È SOLO UNA "GRANDE LAVORATRICE"
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Per il Csm la toga lumaca è solo
una "grande lavoratrice" -->A gennaio promossa per "elevata
laboriosità". La settimana scorsa però fa liberare 21 criminali perché in
15 mesi non ha depositato la condanna
Consulta: illegittimo
distruggere intercettazioni illegali
( da "AudioNews.it" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: in parte illegittima la norma che
impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali.
Lo ha deciso la Corte Costituzionale che ha accolto la questione sollevata dal
gip di Milano, nell'ambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri,
l'ex capo della Security di Telecom Giuliano Tavaroli
Ecco una notizia degli
scorsi giorni relegata purtroppo dalla grande stampa alle ultime pagine, e
se... ( da "Gazzettino,
Il" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: trasferimenti disagevoli e non
possono opporre alcun rifiuto ai provvedimenti del Csm. Sembra un assurdo
circolo vizioso: i magistrati più giovani sono i soli sui quali il Csm può
contare (anche senza la relativa domanda), ma sono anche i soli senza l'esperienza
ed equilibrio necessari che occorrerebbe non utilizzare specie in funzioni
assai delicate come la lotta alla criminalità mafiosa.
Consulta, è in parte
illegittima la norma sulle intercettazioni. Non tutti i dossier vanno distrutti
( da "Adnkronos" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Non tutti i dossier vanno distrutti
La Corte Costituzionale ha parzialmente accolte le eccezioni sollevate dal Gip
di Milano Giuseppe Gennari nel procedimento che vede tra gli altri imputati
l'ex capo della sicurezza Telecom-Italia Giuliano Tavaroli commenta 0 vota 0
tutte le notizie di POLITICA ultimo aggiornamento: 22 aprile, ore 14:48
AbuOmar,a fine maggio
decisione su prosecuzione processo
( da "Reuters Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: motivazioni della sentenza con cui
la Corte Costituzionale, qualche giorno prima, aveva detto che i magistrati
milanesi non potevano usare documenti coperti dal segreto di Stato. La
decisione della Consulta non ha direttamente annullato il processo in corso a
Milano contro 33 imputati ma in sostanza ha eliminato dal dibattimento i
documenti che ne hanno consentito il rinvio a giudizio.
Telecom, la Consulta:
"Le intercettazioni illegali non tutte da distruggere"
( da "Giornale.it, Il"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Le intercettazioni illegali non
tutte da distruggere" di Redazione Il verdetto della Corte Costituzionale
dà ragione al gip di Milano Gennari nel processo per le indagini illegali che
vede tra gli imputati l'ex capo della Security di Telecom, Tavaroli Roma - è in
parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle
intercettazioni ritenute illegali.
Intercettazioni, 'non
distruggerle' ( da "Affari
Italiani (Online)" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: procedura penale sono state infatti
dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale che ha cosi' accolto
parzialmente le eccezioni sollevate dal Gip di Milano Giuseppe Gennari nel
procedimento che vede tra gli imputati l'ex capo della sicurezza Telecom-Italia
Giuliano Tavaroli. La Corte Costituzionale, si legge in una nota, ha dichiarato
"l'illegittimita' costituzionale dell'art.
Intercettazioni illegali,
la Consulta "Non tutte devono essere distrutte"
( da "Repubblica.it"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale, che ha così
accolto parzialmente le eccezioni sollevate dal gip di Milano Giuseppe Gennari nel
procedimento che vede tra gli imputati l'ex capo della sicurezza di
Telecom-Italia Giuliano Tavaroli. In particolare, i giudici della Consulta
ritengono che l'attuale articolo 240 del codice di procedura penale debba
prevedere le stesse garanzie del contraddittorio
14:04 ABU OMAR: PM,
CONSULTA APPIATTITA SU GOVERNO, PROCESSO PROSEGUA
( da "Agi" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: prosegua anche dopo la pronuncia
della Corte costituzionale sul segreto di Stato, vero nodo cruciale del
procedimento. Spataro, nell'opporsi alle richieste delle difese che hanno
domandato una sentenza di proscioglimento o, comunque, lo 'stop' del processo,
ha detto: "Ci troviamo in una situazione kafkiana.
Moldova/ Corte
Costituzionale nega rinvio conferma
( da "Virgilio Notizie"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: (Apcom-Nuova Europa) - La Corte
Costituzionale moldava ha rigettato la richiesta dei tre partiti d'opposizione
di rinviare la conferma dei risultati elettorali annunciati in via definitiva
ieri dalla Commissione elettorale centrale e che sanciscono la vittoria dei
Comunisti, scrive Interfax.
Consulta, non tutte le
intercettazioni illegali vanno distrutte
( da "RomagnaOggi.it"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Lo ha stabilito la Corte
Costituzionale che nella Camera di Consiglio di mercoledì ha dichiarato
''l'illegittimità costituzionale dell'articolo 240, commi 4 e 5 del codice di
procedura penale, nella parte in cui non prevedono, per la disciplina del
contraddittorio, l'applicazione dell'articolo 401, commi 1 e 2 dello stesso
codice,
Dossier illegali/ Gip: Per
distruzione atti ci vorranno anni
( da "Virgilio Notizie"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La decisione della Corte
Costituzionale secondo la quale bisognerà distruggere parte dei dossier
illegali ha reso concreto lo scenario ipotizzato dal gip Giuseppe Gennari che
quando avrà ricevuto tra un mese circa le motivazioni della Consulta dovrà
fissare la data dell'incidente probatorio.
DOSSIER ILLEGALI/ GIP: PER
DISTRUZIONE ATTI CI VORRANNO ANNI
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La decisione della Corte
Costituzionale secondo la quale bisognerà distruggere parte dei dossier
illegali ha reso concreto lo scenario ipotizzato dal gip Giuseppe Gennari che
quando avrà ricevuto tra un mese circa le motivazioni della Consulta dovrà fissare
la data dell'incidente probatorio.
MOLDOVA/ CORTE
COSTITUZIONALE NEGA RINVIO CONFERMA RISULTATI VOTO
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale nega rinvio
conferma risultati voto di Apcom Opposizione aveva chiesto di posticipare la
scadenza -->Roma, 22 apr. (Apcom-Nuova Europa) - La Corte Costituzionale
moldava ha rigettato la richiesta dei tre partiti d'opposizione di rinviare la
conferma dei risultati elettorali annunciati in via definitiva ieri dalla
Commissione elettorale centrale e che sanciscono
La Consulta:
"Intercettazioni illegali, non tutte vanno distrutte"
( da "Rai News 24" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte Costituzionale E' in parte
illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle
intercettazioni ritenute illegali. Lo ha deciso la Consulta. E' stata accolta
parzialmente la questione sollevata dal gip di Milano nell'ambito del procedimento
che vede imputato, tra gli altri, l'ex capo della Security di Telecom,
La Consulta:
"Illegittimo distruggere le intercettazioni illegali"
( da "Panorama.it" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: A questa procedura più garantista
la Corte Costituzionale ha deciso di aggiungerne un'altra: nel verbale di
distruzione degli atti e dei documenti illeciti si continuerà a far divieto di
riferirne il contenuto ma - ha aggiunto la Corte - d'ora innanzi il verbale
dovrà essere più puntuale e contenere le circostanze che riguardano la
"formazione,
INTERCETTAZIONI: CONSULTA
'BOCCIA' IN PARTE DISTRUZIONE DOSSIER ILLEGALI.
( da "Asca" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: da parte della Corte costituzionale
ha chiuso la vicenda dei dossier illegali elaborati, tra gli altri, dall'ex
capo della security di Telecom Italia Giuliano Tavaroli attraverso
intercettazioni. In seguito all'inchiesta milanese sul dossieraggio, era stato
riformulato l'articolo 240 del Codice di procedura penale imponendo la
distruzione del materiale illegittimo,
NAPOLITANO: NO AD ATTACCHI
POLITICI A CORTE COSTITUZIONALE. ( da "Asca"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: NO AD ATTACCHI POLITICI A CORTE
COSTITUZIONALE (ASCA) - Torino, 22 feb - La Costituzione non e' un manifesto
ideologico di parte: e' legge, architrave fondamentale dell'ordinamento
giuridico istituzionale e in quanto tale va applicata e rispettata. Lo ha detto
il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nella sua lectio magistralis
che ha inaugurato,
INTERCETTAZIONI: ZANDA,
CONSOB VIGILI CONTRO DILAZIONI DOSSIER TELECOM.
( da "Asca" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ora che la decisione della Corte
Costituzionale di parziale illegittimita' della norma relativa alla distruzione
di atti raccolti attraverso intercettazioni 'illegali', ha una straordinaria
importanza. Non solo per elementari ragioni di giustizia, ma anche perche' puo'
consentire di ricostruire la verita' su vicende molto oscure del passato
recente e meno recente del nostro Paese'
La Procura: il processo
Abu Omar deve andare avanti. Critiche alla Consulta
( da "Giornale.it, Il"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Non sono teneri i pm milanesi con
la Corte Costituzionale. Il processo per il rapimento Abu Omar - l'imam
estremista prelevato dalla Cia a Milano nel febbraio 2003 - si conferma un terreno
di scontro tra potere politico e potere giudiziario. La decisione della Corte
Costituzionale di confermare il segreto di Stato - invocato prima da Prodi e
poi da Berlusconi -
Consulta:
"Intercettazioni illegali? Non tutte sono da distruggere"
( da "Giornale.it, Il"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Non tutte sono da distruggere"
di Redazione Il verdetto della Corte Costituzionale dà ragione al gip di Milano
Gennari nel processo per le indagini illegali che vede tra gli imputati l'ex
capo della Security di Telecom, Tavaroli Roma - è in parte illegittima la norma
che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute
illegali.
Tempo di costruire il
futuro ( da "AprileOnline.info"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il fastidio si accompagna al ruolo
della Corte Costituzionale, che segnala troppe violazioni nei decreti legge e
nelle leggi proposte dalla destra; all'eccesso di libertà dei media;
all'eccesso di riconoscimento ai diritti della persona; al mai sopito sogno di
"grandeur" frenato dall' articolo 11 e dalle istituzioni
internazionali (Ue, Nazioni Unite,
Consulta:
Argomenti:
Giustizia
Abstract: A questa procedura più garantista
la Corte Costituzionale ha deciso di aggiungerne un'altra: nel verbale di
distruzione degli atti e dei documenti illeciti si continuerà a far divieto di
riferirne il contenuto ma - ha aggiunto la Corte - d'ora innanzi il verbale
dovrà essere più puntuale e contenere le circostanze che riguardano la
«formazione,
Sisma Abruzzo/ Da Csm
primo ok a presidente Corte Appello
( da "Virgilio Notizie"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Commissione per gli incarichi
direttivi di Palazzo dei Marescialli ha proposto all'unanimità il nuovo
presidente di sezione di Corte d'appello: si tratta di una donna, Fabrizia Ida
Francabandera, gip al Tribunale di Pescara. Ora, dopo il via libera del ministro
della Giustizia Angelino Alfano, la parola finale sulla scelta spetta al plenum
del Csm.
Nozze gay/ Giovanardi:
Decisione tribunale Venezia è ( da "Virgilio
Notizie" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: in relazione alla decisione del
tribunale di Venezia, che ieri ha sottoposto alla Corte costituzionale alcuni
articoli del codice civile che, ostacolando il matrimonio tra persone dello
stesso sesso, sarebbe in contrasto con la Costituzione. Il caso è stato
sollevato da una coppia gay che si era vista negare dal Comune le pubblicazioni
matrimoniali.
CONSULTA, NON TUTTE LE
INTERCETTAZIONI VANNO DISTRUTTE">15:03 CONSULTA, NON TUTTE LE
INTERCETTAZIONI VANNO DISTRUTTE ( da "Agi"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: procedura penale sono state infatti
dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale che ha cosi' accolto
parzialmente le eccezioni sollevate dal Gip di Milano Giuseppe Gennari nel
procedimento che vede tra gli imputati l'ex capo della sicurezza Telecom-Italia
Giuliano Tavaroli. La Corte Costituzionale, si legge in una nota, ha dichiarato
"l'illegittimita' costituzionale dell'art.
NOZZE GAY/ GIOVANARDI:
DECISIONE TRIBUNALE VENEZIA È SCONCERTANTE
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: in relazione alla decisione del
tribunale di Venezia, che ieri ha sottoposto alla Corte costituzionale alcuni
articoli del codice civile che, ostacolando il matrimonio tra persone dello
stesso sesso, sarebbe in contrasto con la Costituzione. Il caso è stato
sollevato da una coppia gay che si era vista negare dal Comune le pubblicazioni
matrimoniali.
SISMA ABRUZZO/ DA CSM
PRIMO OK A PRESIDENTE CORTE APPELLO AQUILA
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Sisma Abruzzo/ Da Csm primo ok a
presidente Corte Appello Aquila di Apcom E' Fabrizia Ida Francabandera, gip a
Pescara -->Roma, 22 apr. (Apcom) - Prima mossa del Consiglio superiore della
magistratura per far fronte all'emergenza in cui versano gli uffici giudiziari
dell'Aquila dopo il terremoto.
PENSIONI/ BLOCCO IMPORTI 8
VOLTE MINIMO INPS A ESAME CONSULTA
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: esame della Corte costituzionale il
blocco delle pensioni di importo superiore a otto volte il minimo Inps. Lo
riferisce Claudio Pasini, presidente di Manageritalia e segretario generale di
Servizi e imprese Confedir-Mit. Un eventuale accoglimento da parte della
Consulta rappresenterebbe una mini rivoluzione nel settore,
REFERENDUM/REFERENDARI:
DELUSI PER 21/6 MA NON PENSIAMO A RICORSO
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ipotesi di presentare ricorso alla
Corte costituzionale. "Il ministro - ha detto intrattenendosi all'uscita
coi i giornalisti il presidente del comitato Giovanni Guzzetta - ci ha
informato dell'intenzione del governo di fissare il referendum il 14 giugno, salvo
che il Parlamento approvi una legge che modifica la finestra rifissando la data
al 21 giugno.
25 APRILE: NAPOLITANO, NON
E' FESTA DI UNA PARTE SOLA. ( da "Asca"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: presidente della Corte
Costituzionale Gustavo Zagrebelsky. ''I valori dell'antifascismo e della
resistenza - ha detto Napolitano - non restarono mai chiusi in una semplice
logica di rifiuto e di contrasto, sprigionarono sempre impulsi positivi e
propositivi, e poterono percio' tradursi con la Costituzione in principi e in
diritti condivisibili anche da quanti fossero rimasti estranei all'
Papa/ Politici e cardinali
a ricevimento per IV anno ( da "Virgilio
Notizie" del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: anche il presidente della Corte
Costituzionale, Francesco Amirante, il presidente della Provincia di Roma,
Nicola Zingaretti, il presidente degli ebrei italiani, Renzo Gattegna, la
leader dell'Ugl, Renata Polverini, il fondatore della Comunità di Sant'Egidio,
Andrea Riccardi e il presidente delle Acli, Andrea Olivero.
##Referendum/ Accordo sul
21 giugno. Idv: Grave inciucio Pd
( da "Virgilio Notizie"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale: "Questa
è un'ipotesi che non abbiamo preso in considerazione", dice Guzzetta al
termine del tanto agognato incontro con il ministro dell'Interno, Roberto
Maroni. "Siamo contrari alla data del 21 ma - aggiunge - siamo convinti
che gli italiani parteciperanno comunque, seppure con un comportamento eroico e
superando questi ostacoli che vengono posti artatamente
PAPA/ POLITICI E CARDINALI
A RICEVIMENTO PER IV ANNO PONTIFICATO
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: anche il presidente della Corte
Costituzionale, Francesco Amirante, il presidente della Provincia di Roma,
Nicola Zingaretti, il presidente degli ebrei italiani, Renzo Gattegna, la
leader dell'Ugl, Renata Polverini, il fondatore della Comunità di Sant'Egidio,
Andrea Riccardi e il presidente delle Acli, Andrea Olivero.
##REFERENDUM/ ACCORDO SUL
21 GIUGNO. IDV: GRAVE INCIUCIO PD-PDL
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte costituzionale: "Questa
è un'ipotesi che non abbiamo preso in considerazione", dice Guzzetta al
termine del tanto agognato incontro con il ministro dell'Interno, Roberto
Maroni. "Siamo contrari alla data del 21 ma - aggiunge - siamo convinti
che gli italiani parteciperanno comunque, seppure con un comportamento eroico e
superando questi ostacoli che vengono posti artatamente
Bologna, Materia lascia e
si riapre il rebus Procura Il 29 aprile il plenum del Csm si pronuncia sulla
nomina di Tarquini a procuratore capo, ma si aprono vari scenari. L'ipotesi p
( da "Dire" del
22-04-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: all'ordine del plenum del Csm ci
sarà la nomina del procuratore Capo della Procura bolognese. Fino a ieri
pomeriggio in lizza, con tanto di "concerto", cioè nulla osta, del
Guardasigilli Alfano, erano proprio Italo Materia e Giancarlo Tarquini,
procuratore a Brescia, con un passato in Emilia Romagna a Parma.
( da "City" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Venezia, il
tribunale apre alle nozze gay Il ricorso I giudici veneziani si sono appellati
alla Corte Costituzionale, dopo che una coppia di uomini si è vista negare dal
Comune la pubblicazione di nozze: "Nuovi bisogni chiedono tutela",
scrivono. VENEZIA - La società è cambiata e "nuovi bisogni, legati anche
all'evoluzione della cultura e della civiltà, chiedono tutela". Per questo
il Tribunale di Venezia ha chiesto alla Corte costituzionale di abolire gli articoli
del codice civile che vietano il matrimonio gay. Ora la parola va all'Alta
Corte, ma è una vittoria storica per il movimento gay."Diteci perché non
ci possiamo sposare"I giudici di Venezia, infatti, hanno risposto al
ricorso di due uomini, che avevano scritto all'Ufficiale di Stato civile del
Comune di Venezia per avere la pubblicazione del loro matrimonio, cioè
l'atto con cui si certifica che non ci sono impedimenti alle nozze,
"pubblicando" l'intenzione degli sposi con l'affissione in Municipio.
Il Comune di Venezia l'ha negata e a quel punto la coppia di fidanzati ha fatto
ricorso in Tribunale. I giudici lo hanno accettato e hanno sollevato il
problema di legittimità alla Corte Costituzionale. Che adesso dovrà decidere se
sopprimere gli articoli che impediscono di sposarsi alle coppie omosessuali,
limitando i diritti delle persone gay e lesbiche. Tutto è iniziato con il
lavoro di un'associazione di legali, la rete Lenford, che protegge i diritti
degli omosessuali e che ha promosso la richiesta di pubblicazione da parte
delle coppie omo. Il Tribunale di Venezia è stato il primo ad accettare il
ricorso. Elena Tebano 22 aprile 2009
( da "Trentino" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
In parlamento i
tempi sono ancora lunghi Approvata al Senato, non è ancora in calendario alla
Camera NICOLA CORDA ROMA. Nel calendario della Camera non c'è traccia della
legge sul testamento biologico. Almeno fino a giugno. Dalla mattina dopo
l'approvazione al Senato, il 26 marzo, si era capito che quelle norme
restrittive sarebbero finite nei cassetti delle commissioni competenti in
attesa di tempi migliori. Dopo l'appello di Paolo Ravasin, ora si rischia come
nel caso di Eluana Englaro una lunga odissea per le aule di tribunale. «Un
documento di alto valore politico, dice la radicale Emma Bonino, che riporta il
problema del biotestamento nel suo ambito naturale, quello dalla libertà».
«Dopo i furori etici - ha aggiunto - ora per fortuna il parlamento riflette e
spero che ascolti non solo teologi e scienziati ma soprattutto i cittadini
malati». Il disegno di legge nato dal testo Calabrò, infatti, pur prevedendo
l'esclusione di idratazione forzata e alimentazione dai trattamenti sanitari,
non è ancora legge dello stato avendo passato l'esame di una sola camera. Di un
approdo nell'aula di Montecitorio per ora non si parla e sicuramente, essendo
il tema così delicato sia per la maggioranza che per il Pd, tutto è rinviato a
dopo le elezioni europee e non stupirebbe neppure uno slittamento all'autunno.
Come accade spesso, la pausa di riflessione non è stata decisa a tavolino ma i
malumori dei laici, specie del Popolo della Libertà alla Camera, suggeriscono
cautela. Al Parlamento i suggerimenti al rispetto delle libertà della persona
sancite dalla Costituzione sono arrivate anche dalla Consulta. Di sole poche
settimane fa, la parziale bocciatura delle norme della legge 40 che regola la
procreazione assistita, e fortemente condizionata dalle pressioni dei
cattolici. Quel giorno anche il presidente della Camera
Fini aveva posto l'accento sui rischi costituzionali di una legislazione
fondata su principi etici e religiosi. Il ricorso alla Corte Costituzionale
oltre che ad un referendum abrogativo nel caso delle norme sul fine vita
approvate al Senato, era stato evocato proprio dal senatore del Pd Ignazio
Marino. La Costituzione non consente di imporre trattamenti sanitari
contro la volontà del paziente e, secondo autorevoli esperti, le norme del
disegno di legge Calabrò sarebbero in forte contrasto con questi principi. «Si
finirà nuovamente in tribunale» aveva preannunciato Marino, bocciando il testo
approvato dal Senato. E con molta probabilità succederà così perché senza una
legge specifica in materia, quella volontà espressa in maniera chiara e
drammatica da Ravasin, assume un valore forte anche davanti ai giudici. Anche
senza risposte chiare da parte del Parlamento.
( da "Articolo21.com"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Perchè con
Montanelli e con Englaro di Federico Orlando Oggi è il 22 aprile, cento anni
dalla nascita di Indro Montanelli, uno dei due grandi giornalisti del
Novecento, con Enzo Biagi, le cui immagini sono sulla nostra tessera di
associati ad Articolo 21. Morì otto anni fa, il 22 luglio 2001, quasi
rifiutandosi di legittimare, con la sua permanenza in vita, la seconda vittoria
elettorale della Destra, che egli aveva previsto non solo nel risultato ma
negli esiti nefasti che avrebbe auto sulletica italiana.
Laveva scritto e detto in tv a Biagi, meritandosi lui una busta con le
pallottole sul tavolo del ristorante, episodio di cui lindomani scrisse
il commensale Ferruccio de
Bortoli sul Corriere della sera, e guadagando a Biagi lultimo
titolo per liscrizione nella lista bulgara che di lì a poco sarebbe
seguita da parte del governo. Se fosse rimasto ancora in vita, Montanelli
sarebbe stato con Articolo 21, cui con Beppe Giulietti, Tommaso Fulfaro e altri amici anche giovani e
giovanissimi fondammo proprio nelle ore in cui il nostro maestro se ne andava.
Avrebbe continuato a combattere, se vivente, un avversario del quale aveva
ormai timore: “Ho visto tante brutte Italie nella mia lunghissima vita – disse
a Laura Laurenzi per la Repubblica il 26 marzo 2001, alla vigilia del voto:
quella della marcia su Roma becera e violenta ma animata forse anche da belle
speranze; quella del 25 luglio, quella del8 settembre e anche
quella di piazzale
Loreto animata dalla voglia di vendetta. Però la volgarità, la bassezza di
questa Italia qui non lavevo vista né sentita mai. Il
berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo”. Ce ne vengono
conferme in questi giorni, più che da nuove minacce bulgare a giornalisti e a trasmissioni Rai, da
attacchi al capo dello stato che osa svolgere ancora la sua funzione di
garanzia; alla corte costituzionale
che osa giudicare le leggi votate dal parlamento (come se non esistesse proprio
per questo); ai pubblici ministeri nati col gusto di far male, come i
delinquenti; allintera funzione giudiziaria che sta lì ad
intralciare: e oggi intralcerebbe la ricostruzione delle aree terremotate con
la sua pretesa di accertare se appaltatori, ingegneri, direttori di lavori, amministratori
locali, hanno fatto il loro dovere o, col loro lassismo, hanno creato le
premesse di un disastro che ha ucciso 300 vite. Lindice di
gradimento degli italiani per il premier super legem aumenta – dice Mannahimer
– quasi a conferma
della montanelliana “feccia che risale il pozzo”: dateci la società senza
leggi, senza tasse, senza regole, senza controlli, senza proibizioni,
riservando queste ultime a Eluana Englaro per compiacere altri poteri
altrettanto sprofondati nel pozzo delloscurantismo. Noi
stasera consegnamo a Beppino Englaro la litografia della colomba trafitta dagli
strali, il nostro modesto attestato di informatori dellopinione pubblica:
attestato di “cittadino esemplare” dellanno, per aver voluto, nellItalia
del Sultano a cui
Sartori e Pannella hanno appena dedicato o stanno per dedicare due analisi che
dovete conoscere e meditare, per aver voluto in questo sultanato, dicevo,
rispettare la legge fino allultimo, lungo un calvario di 17
anni, piuttosto che piegarsi al comune senso italiano dellimmoralità: quello che
avrebbe consigliato anche ai genitori di Eluana di fare come si fa in Italia
già dallantico: “Le leggi son, ma chi pon mano ad elle?”. Montanelli
sarebbe stato, in questo spirito, vicino alla famiglia Englaro, come noi, ma con ben altro
peso morale in quella parte di italiani che alletica della
legalità credono ancora. Non ancora plagiati dagli Idoli delle gerarchie
politiche e religiose, di nuovo convergenti in Italia come nella provvidenziale
dittatura fascista. Mi
permetto di dire questo non solo per il ben noto laicismo del maestro, per la
sua ben nota e ripetuta affermazione che la Chiesa deve fare il suo lavoro ma
lo Stato deve garantire a cittadini di ogni confessione o di nessuna
confessione leguaglianza di fronte a una legge neutrale e non già derivata
da principi di una di quelle confessioni. Mi permetto di dirlo perché questa
sua fiducia nella Legge super partes faceva parte del patrimonio della sua
teoria politica, di uomo – come si autodefiniva – della Destra Storica (la
destra storica del risorgimento, forse da lui mitizzata perché questo povero
paese potesse avere una pagina di riandare orgoglioso) ; e perché il suo stesso
antiberlusconismo era, in definitiva, lotta alla cultura dellillegalità, della sacrestia, del tutto saggiusta
in privato, del condono, dellamnesia, non certo lotta alla cultura del
fare, ce egli amava ance come milanese dadozione. Lo Stato della legge è
lo Stato di diritto,
che è lantitesi perfetta dello Stato etico. Etico era lo stato totalitario, lo
stato gentiliano, che è una chiesa senza paramenti, ma coi suoi dogmi e con le
sue divise d, naturalmente, coi suoi tribunali speciali dellinquisizione.
Oggi Sartori di spiega che al califfato etico stiamo arrivando senza marce su Roma e colpi di stato, per
un verso svuotando le istituzioni della democrazia e lasciandole come gusci
vuoti, occupati da un potere senzaltra regola che il
potere stesso; per un altro verso dando ai comportamenti del nuovo potere
verniciature pseudoetiche
compensate dalle benedizioni. Trono e altare, si diceva una volta. Oggi
aggiungerei la sharia. Indichiamo ai giovani colleghi come esemplare la figura
del signor Englaro, come ieri quella di Montanelli. A entrambi, credo lo
consenta il signor Englaro, si addice il consiglio ai giovani che Montanelli
ripeteva: “Combattete per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io
tutte le battaglie. Ma una potete vincerne, quella che singaggia
ogni mattina con se stessi davanti allo specchio”. Io sono meno legato ai ruoli un po
estremi, e ai giovani colleghi dico che, se si combattono le battaglie per le
cose in cui si crede, e le si perde, non è vero che la situazione resti così
come sarebbe stata senza aver combattuto: la situazione cambia profondamente, in rapporto ai contenuti
della battaglia che voi avete perso ma che la società ha assorbito, come la
terra assorbe la pioggia e se ne nutre. “E nel sonno della
pubblica coscienza – ripeteva Montanelli da Tocqueville – che maturano le
tirannidi”. Noi
aggiungiamo la modesta osservazione che se quel sonno è impedito dai nostri
comportamenti, dai comportamenti alla Englaro, la tirannide non matura.
ANNOZERO: CDR TG3, INFORMAZIONE SCOMODA E' UN DIRITTO-DOVERE / PER PARLARE DI
MAFIA BISOGNERA' DARE LA PAROLA ANCHE AI BOSS?- di Ugo Dinello / RAI: LORIS
MAZZETTI: STOP ALLA MONTALCINI A 'CHE TEMPO CHE FA'? - di Bruna Iacopino /
MICHELE SERRA: "VAURO IRRIVERENTE? PERCHE' ESISTE UNA SATIRA
'RIVERENTE'?" - di Stefano Corradino / TERREMOTO: SENZA I VOLONTARI SAREBBE
UN DISASTRO. SULLE TRACCE DI ANNO ZERO - di Giorgio Santelli SOSPENSIONE VAURO,
MASI GRANDE INQUISITORE - di Nino Rizzo Nervo / CONDIVIDIAMO PIENAMENTE LE
DICHIARAZIONI DI RIZZO NERVO - Giuseppe Giulietti* /SANTORO: ATTO CENSORIO AD
PERSONAM - di Gruppodifiesole.it / SUL SITO DI VAURO LA VIGNETTA INCRIMINATA /
VINCINO: "UNA VERGOGNA SOSPENDERLO"- di Nello Trocchia (Econews) /
LOLLI: SPERO CHE IN ITALIA RIMANGA UNA STAMPA LIBERA E CRITICA - di Tania Passa
( da "Blogosfere" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Apr 0922 Matrimonio
gay: incostituzionale negarlo? Da Venezia uno
spiraglio per le unioni omosex Pubblicato da Vincenzo Branà alle 03:03 in
Attualità Lui è l'avvocato Francesco Billotta, ed è il legale che ha presentato
presso il tribunale di Venezia il ricorso di una coppia gay contro il Comune, che
aveva negato la pubblicazione del loro matrimonio. Un'iniziativa di
affermazione civile, portata avanti contemporaneamene in diverse città italiane
e che alla fine è riuscita a fare breccia, pensate un po', proprio tra le
gondole. Il Tribunale di Venezia infatti, lo scorso 3
aprile infatti ha interpellato la Corte Costituzionale sollevando la questione
di legittimità costituzionale degli artt. 93, 96, 98, 107, 108, 143, 143 bis e 156 bis del
codice civile nella parte in cui, sistematicamente interpretati, non consentono
che persone di orientamento omosessuale possano contrarre matrimonio con
persone dello stesso sesso per contrasto con gli artt. 2,3, 29 e 117 1°
comma della Costituzione. Il principio ispiratore, insomma, è quello che spiega
Billotta ed è il fulcro di questa iniziativa di rete promossa congiuntamente
dallAssociazione Certi Diritti e dallAssociazione Avvocatura
per i diritti LGBT – Rete Lenford , associazione composta da legali impegnati
contro la discriminazione a danno di lesbiche, gay, bisex e trans, di cuii Billota,
appunto, fa parte.L'ordinanza del Tribunale è stata motivata con ampiezza di
argomentazioni, sviluppate sulle considerazioni fondamentali che «nuovi
bisogni, legati anche allevoluzione della cultura e della civiltà,
chiedono tutela» e che
nel matrimonio fra persone dello stesso sesso non si «individua alcun pericolo
di lesione a interessi pubblici o privati…»
( da "Gazzetta di Reggio"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
«Colpiscono me per
cercare voti» Il magistrato attacca i grillini e annuncia azioni legali LA
LETTERA «Lascio un ufficio efficiente» Segue dalla prima una prima volta
(inizio autunno 2008) prendendo parte ad un incontro nel quale la signora
Alfano aveva parlato genericamente di rotonde stradali e di interesse della
criminalità organizzata alla loro realizzazione. Vi è tornata qualche settimana
dopo, quando il Csm si preparava a valutare gli aspiranti
all'incarico di Procuratore della Repubblica di Bologna, per accusarmi, nel
corso di un convegno promosso dalla lista civica «Gente di Reggio» e dal
movimento noto come «Grillini» (era il 25 ottobre 2008), di essere stato
coautore (con il collega della Direzione Nazionale Antimafia dottor Giovanni
Lembo) di un parere favorevole alla proroga del programma di protezione
a suo tempo approvato (senza alcun mio contributo) in favore del mafioso Luigi
Sparacio nel frattempo divenuto collaboratore di giustizia. Quando fu chiaro
che quell'arma era spuntata, perché il parere era stato espresso in sintonia
con le relazioni avute dalle Procure interessate, con una precedente
valutazione del procuratore nazionale antimafia e con quella successiva di
altro collega che mi successe nell'incarico a seguito del mio trasferimento a
Bologna (novembre 1997), la linea di attacco alla mia onorabilità si è
arricchita con l'apertura di un altro fronte. La signora Alfano è tornata in
città il 29 novembre '08, invitata dagli «Amici di Beppe Grillo», e ha dato
lettura della deposizione testimoniale da me resa davanti al tribunale di
Catania (novembre 2005) nel processo contro il dottor Giovanni Lembo;
deposizione che conclama, ove mai ve ne fosse bisogno, la mia assoluta
correttezza avendo confermato, senza nascondermi dietro un «non ricordo» con il
pretesto che erano passati otto anni dalla cessazione del mio incarico romano,
una circostanza indiziante che certamente non ha giovato all'imputato (incontro
occasionale in una trattoria attigua alla Procura nazionale antimafia, durante
la pausa pranzo, risalente ormai a tredici anni addietro). La misura è stata
largamente superata qualche giorno addietro. Il quotidiano «La Gazzetta di
Reggio» ha diffuso una nota dell'agenzia Dire, recante il titolo «Amico di
pentito e Pm colluso», con cui si dava notizia che gli «Amici di Beppe Grillo»
che si candidano alle prossime elezioni comunali di Bologna avrebbero
predisposto, nella mattina di sabato 18 aprile nella piazza di Re Enzo di tale
città, un presidio con banchetto (i banchetti vengono solitamente utilizzati
per raccogliere firme) e con distribuzione di materiale informativo sulla mia
persona per dire «no» alla mia eventuale nomina a procuratore della Repubblica
di Bologna. Tale notizia è stata ripresa, il giorno dopo, dai quotidiani «La
Repubblica» e «Il Resto del Carlino» (pagine regionali). Le plurime
denigrazioni ricevute dovrebbero in qualche misura lusingarmi perché dimostrano
come gli uni e gli altri, alla ricerca disperata e disperante di una visibilità
elettorale che non avranno comunque, mi ritengono un bersaglio particolarmente
alto. Ma non è questo il punto. Il punto è che sono state strumentalmente ed
irrimediabilmente create, a fini elettorali, le condizioni perché io non possa,
né in Reggio Emilia né in altre sedi, attendere al mio compito con quella
serenità e credibilità che sono dovute visto che l'iniziativa bolognese,
particolarmente devastante anche in relazione alla tenuta dell'equilibrio
nervoso dei miei familiari, è largamente conosciuta in particolare dalla
polizia giudiziaria e dal foro di tutto il paese. Me ne vado a testa alta, non
avendo nulla di cui rimproverarmi, per dedicarmi, da pensionato, alle azioni
giudiziarie che sono costretto ad intraprendere dopo un vissuto giudiziario che
mi ha visto protagonista positivo di fatti e non di chiacchiere. Lascio una
Procura che, pur numericamente inadeguata in rapporto alla crescita demografica
del circondario, è stata portata ad uno standard di efficienza più che
dignitoso. Dei ventuno omicidi consumati durante la mia permanenza reggiana
soltanto uno è rimasto irrisolto, non ci sono state scarcerazioni per
decorrenza termini, la percentuale di persone processate per direttissima, in
rapporto ai procedimenti trattati, è probabilmente la più alta del Paese, le
vicende investigative di grave allarme sociale sono state ricostruite in tempi
rapidi restituendo serenità alla collettività. Leggerò anch'io, al momento
opportuno, qualche pagina processuale. Italo Materia
( da "Gazzetta di Reggio"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Castelli: «L'attesa
per il nuovo procuratore non sarà breve» Spetta al Csm l'accoglimento delle
dimissioni, in vista la «reggenza» del pm Chiesi REGGIO. «La sostituzione di
Italo Materia? Non credo che avverrà in tempi brevi». Il «pronostico» è di
Roberto Castelli, ora sottosegretario alle Infrastrutture ma con un doppio
passato come ministro della Giustizia. «La nuova nomina spetterà al Csm -
aggiunge Castelli, ieri a Reggio per l'inaugurazione della nuova sede della
Confcommercio e ospite della trasmissione "Confronti" di
Teletricolore - e spesso prevalgono ragioni di corrente; sulla base delle
esperienze passate ritengo che non sarà una procedura rapida». La «mossa» di
Materia ha già innescato a Roma - al Palazzo dei Marescialli - la procedura
prevista in questo caso sull'accettazione o meno delle dimissioni. I precedenti
non «parlano» di dimissioni respinte, quindi è probabile
che la Commissione IV proporrà al plenum del Csm l'accettazione delle
dimissioni alla prima occasione utile, verosimilmente la prossima settimana. Ma
l'iter burocratico non si fermerà qui, perché il Csm dovrà poi comunicare la
decisione presa (tramite delibera) al ministero di Giustizia e se, come è
preventivabile, si tratterà dell'accettazione delle dimissioni, dovrà
essere emanato un decreto ministeriale di recepimento della delibera stessa.
Passaggi, quindi, macchinosi, a cui s'assommerà poi la procedura per la nomina
del nuovo procuratore di Reggio. Per legge, finché a Materia non verrà
comunicata l'accettazione delle dimissioni, lui dovrà rimanere al sua posto (ma
ciò non gli impedirà di mettersi in ferie), poi verrà attivata la reggenza in
attesa della nomina del nuovo procuratore. Gran lavoro in vista per il
sostituto procuratore Isabella Chiesi, 49 anni, che sarà a chiamata a reggere
la nostra procura in quanto pm con la maggiore anzianità di servizio. Le
dimissioni di Materia dalla magistratura significano anche la fine della sua
«corsa» al vertice della procura di Bologna. Ora il plenum del Csm - che
dovrebbe riunirsi sul punto a maggio - deciderà se nominare l'unico candidato
rimasto (cioè il reggiano Giancarlo Tarquini, ex procuratore di Brescia),
oppure se valutare altre posizioni (Roberto Alfonso, della Dda di Roma?) e
rimandare la «patata bollente» alla Commissione V. «Umanamente sono dispiaciuta
per quanto accaduto a Materia in questi mesi - dichiara l'avvocato reggiano
Celestina Tinelli, membro laico del Csm - ed ero stata io a proporre l'azione a
tutela dopo gli attacchi di Sonia Alfano». Una «pratica» che aveva profondamente
diviso i membri del Csm.
( da "Gazzetta di Reggio"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
di Michela Scacchioli
Sonia Alfano durissima: è in cerca di un alibi «Fa la vittima e dà la colpa a
me. Ma così scappa dinanzi alle responsabilità» «La verità è che non ha i voti
per diventare capo della procura di Bologna, e allora fugge» REGGIO. «Mi sarei
aspettata un chiarimento dal procuratore capo Italo Materia. Invece, subito
dopo la lettura di quella che era la sua deposizione testamentaria - e non
altro -, egli è sparito. E oggi scappa dinanzi alle proprie responsabilità. Mi
pare che stia cercando soltanto alibi». E' durissimo il commento a caldo di
Sonia Alfano, oggi candidata alle elezioni europee nelle fila dell'Italia dei
Valori. Nei mesi scorsi a Reggio, la Alfano aveva gettato ombre e sospetti
sull'operato di Materia. Altro che le «considerazioni di carattere pseudo
complottistico», con l'aggiunta «dell'assurdità di indicare me quale
responsabile delle sue dimissioni». Piuttosto, per Sonia Alfano, figlia di un
giornalista ucciso dalla mafia, «è verosimilmente ipotizzabile che il
procuratore capo di Reggio Emilia, Italo Materia, sia voluto uscire di scena,
giocando la carta della "vittima di una campagna persecutoria", a
causa della mancanza del numero sufficiente di voti per porlo a capo della
Procura di Bologna e stia ora tentando di trovare un capro espiatorio per i
suoi insuccessi professionali». La presidente dell'Associazione nazionale
vittime di mafia, additata da Materia come autrice di una precisa campagna
accusatoria all'origine delle dimissioni di ieri, si difende attaccando. La
Alfano, infatti, dopo aver più o meno velatamente sollevato sospetti sulle
collusioni con la mafia dell'ormai ex procuratore, ora rispolvera la vicenda
della direzione della Procura di Bologna, ruolo che vedeva in lizza proprio
Materia, assieme al procuratore capo di Brescia, Giancarlo Tarquini. «A Reggio
c'è qualcosa che non mi convince assolutamente - aveva detto la Alfano durante
un convegno organizzato dai grillini reggiani e dalla lista civica Gente di
Reggio (guidata da Mario Monducci) quando ancora le due squadre affrontavano compatte
le questioni stringenti per il nostro territorio. «Se le infiltrazioni mafiose
ci sono - aveva proseguito - è perché c'è chi dà lavoro a ditte chiacchierate».
Sempre ieri, tuttavia, la Alfano ha fatto girare su internet un comunicato
scritto di suo pugno in cui prende ufficialmente posizione sulla vicenda: «Ho
appreso in giornata, da fonti di stampa, delle dimissioni rassegnate da Italo
Materia, procuratore capo di Reggio Emilia, il quale, imbattendosi in
considerazioni di carattere pseudo complottistico, addebiterebbe a me la causa
di tale scelta. Le dimissioni di Materia suscitano più di qualche perplessità
poiché se il procuratore ritiene di non avere nulla da rimproverarsi, come
specifica nella lettera inviata alla stampa, avrebbe potuto e dovuto ricorrere
alla giustizia ordinaria, chiedere il parere del Csm, ma
continuare nella sua attività». «Se un magistrato ha svolto il proprio operato
attenendosi a chiari criteri di etica e correttezza, non esiste alcun motivo
per il quale dovrebbe dimettersi. Il procuratore dimissionario avrebbe dovuto
prendere spunto da una sua illustre collega, Clementina Forleo, la
quale, essendo stata - a differenza di Materia - destinataria di attacchi
ingiusti e strumentali, ha doverosamente mantenuto il suo incarico forte di un
operato svolto in maniera lineare e impeccabile. Leggo nella lettera, che
Materia definisce come "accuse" la lettura pubblica della deposizione
testamentaria rilasciata da lui stesso presso il tribunale di Catania. Il
lamentato danno alla sua credibilità deriverebbe dunque dalla lettura delle sue
stesse parole. Evidentemente Materia si sente accusato dal suo passato, a mio
parare e a giudizio di molti assai imbarazzante, e pertanto, a rigor di logica,
dovrebbe additare quale responsabile del danno arrecato alla sua credibilità,
solo se stesso e i suoi pranzi in compagnia di falsi pentiti». «Ritengo che Materia,
qualora fosse stato vittima di una "campagna persecutoria" da me
orchestrata, avrebbe potuto intraprendere la via delle pubbliche spiegazioni e
mantenere il suo incarico. Ha preferito» invece «gridare alla lesa maestà senza
mai entrare nel merito della vicenda, e dimettersi. Ne prendo atto. Ad ogni
modo, tralasciando le considerazioni sull'assurdità di indicare me quale
responsabile delle sue dimissioni, è verosimilmente ipotizzabile che il
procuratore capo di Reggio sia voluto uscire di scena giocando la carta della
"vittima di una campagna persecutoria", a causa della mancanza del
numero sufficiente di voti per porlo a capo della procura di Bologna, e stia
ora tentando di trovare un capro espiatorio per i suoi insuccessi
professionali».
( da "Alto Adige" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
di Mirco Marchiodi
Ciclone Holzeisen «Ecco le mie accuse al sistema SÜdtirol» La candidata dei
Verdi rilancia le sue accuse «Giustizia, sanità, economia: con l'Svp sopra il
50% non ci sarà libertà» BOLZANO. Una bordata dopo l'altra, senza risparmiare
nessuno. Chi pensava che le polemiche attorno alle sue ultime dichiarazioni
avrebbero fermato Renate Holzeisen si sbagliava. Al contrario, l'eurocandidata
dei Verdi ha ribadito punto per punto le sue accuse, sottolineando una serie di
altri punti deboli del «sistema Alto Adige», dalla giustizia alla sanità,
dall'economia alla politica. Durissime le accuse ai "centri di
potere" con in testa la famiglia Ebner («è il conflitto d'interesse fatto
persona»), pesanti le allusioni alla gestione delle poltrone da parte dell'Svp
(«occupano tutti i cda pubblici e Baumgartner alla Bbt è solo l'ultimo caso»),
piccata la replica all'ordine degli avvocati («io ho agito correttamente e non
accetto lezioni»). Scandisce le parole lentamente, prima in tedesco, poi
ribadisce il concetto in italiano. Accanto a lei siedono i consiglieri provinciali
Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss. Nella saletta del Laurin è pienone.
Compagni di partito, ma non solo. Ad esempio c'è Donato Seppi, leader di
Unitalia: «C'ha ragione, c'ha», commenta mentre Renate Holzeisen attacca il
"sistema Alto Adige". La voce non la alza mai, ma le frasi sono come
cannonate. La giustizia. Inevitabile partire dalle polemiche di questi ultimi
giorni. Holzeisen ribadisce le sue accuse: «Non ho mai detto che i giudici sono
corrotti o venduti. Ho detto che alcuni non hanno quell'indipendenza che
sarebbe necessaria. Qui da noi i giudici vengono reclutati in ambito
esclusivamente locale e gli intrecci che si sono creati sono quasi incestuosi.
In un settore sensibile come la giustizia, però, al primo posto dev'esserci la
garanzia di indipendenza». Come fare a garantirla? «Dando la possibilità di
reclutare giudici da fuori e facendo fare esperienza ai giudici altoatesini
anche nel resto d'Italia». Frecciata al Tar («con tre giudici su sei nominati
dal consiglio provinciale il dominio Svp è evidente») e replica alle accuse
dell'ordine: «Io non ho fatto nulla di male, ho solo chiesto dei giudici
indipendenti. Certe critiche mi hanno sorpresa e poi credo che avrei avuto il
diritto di essere sentita prima di finire sotto accusa». La sanità. La domanda
è secca, diretta: «è più importante avere un medico qualificato o un medico
perfettamente bilingue?». Nel mirino finisce il patentino di bilinguismo: «Non
è giusto - dichiara Holzeisen - che il nostro sistema sanitario debba
rinunciare a medici altamente qualificati solo perché viene richiesto un
livello di bilinguismo troppo alto. La qualificazione deve venire prima dei
meccanismi di tutela etnica, altrimenti la qualità si livellerà sempre più
verso il basso». Gli Ebner. Michl Ebner e Renate Holzeisen sono nemici giurati.
Come partner dello studio legale di Rudolf Rimbl, in questi mesi la Holzeisen
ha portato avanti una battaglia a suon di carte bollate contro l'Athesia. Ha
ottenuto la pubblicazione dell'elenco dei soci, poi il tribunale ha emesso un
provvedimento d'urgenza con cui sospendeva l'annullamento di 16.300 azioni. «Un
provvedimento - attacca Holzeisen - che l'azienda ha ignorato senza che il
tribunale facesse nulla. Adesso, dopo le mie critiche, e solo un'ora prima
della conferenza stampa dell'associazione magistrati, lo stesso tribunale ha
annullato il provvedimento. è incredibile, ma non finisce qui, perché questa vicenda sarà segnalata al Csm». Processi a parte,
la Holzeisen si scaglia contro Ebner in quanto «esempio del conflitto d'interesse
altoatesino». Così l'avvocato: «Michl Ebner riunisce in una sola persone il
potere legislativo come europarlamentare, esecutivo come presidente della
Camera di commercio, senza contare il quarto potere, quello dei media,
che detiene come direttore dell'Athesia». L'economia. «Il sistema SÜdtirol -
prosegue Holzeisen - è anche il caso Milkon, con i contadini spremuti da
funzionari che sono anche membri dell'Svp, con un consigliere provinciale,
Walter Baumgartner, che ha insabbiato la commissione d'inchiesta sulla Milkon e
che ora, dopo che gli elettori gli hanno dato il ben servito, è stato promosso
direttore amministrativo della società del Bbt. Più in generale, l'Svp occupa
sistematicamente tutti i posti nei cda e negli organi di vigilanza: finché avrà
la maggioranza assoluta, in Alto Adige non sarà garantita trasparenza
democratica». Infine l'attacco a Durnwalder: «Il suo "me ne frego"
alla Corte dei Conti dice tutto sul sistema SÜdtirol».
( da "Nuova Sardegna, La"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 1 - Prima
Pagina Statutaria, la Consulta non ammette la Regione CAGLIARI. La Regione non è stata ammessa all'udienza della Corte costituzionale e gli avvocati dello
Stato hanno avuto campo libero nell'illustrare il ricorso contro la legge
statutaria. Ma non è detto che il loro ricorso sia giudicato ammissibile.
Cresce la suspense politica per le conseguenze che la partita può avere sulla
giunta di Ugo Cappellacci. PERETTI a pagina 6
( da "Nuova Sardegna, La"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 6 - Sardegna
La Statutaria in bilico, suspense sulla giunta In aula solo il governo: la
legge non andava promulgata. La Regione non ammessa FILIPPO PERETTI CAGLIARI.
La Regione non è stata ammessa all'udienza pubblica della
Corte costituzionale e gli
avvocati dello Stato hanno avuto campo libero nell'illustrare il ricorso contro
la legge statutaria. Ma non è detto che il loro ricorso sia giudicato
ammissibile. Infatti l'attesa continua, in un crescente clima di suspance
politica per le conseguenze che la partita può avere sulla giunta Cappellacci.
L'udienza pubblica nel palazzo della Consulta è stata più breve del previsto.
La Regione non è stata ammessa perché i suoi legali, all'epoca di Renato Soru,
si erano costituiti in ritardo. Hanno invece preso la parola gli esponenti
dell'Avvocatura dello Stato, i quali hanno sostenuto le ragioni per le quali,
secondo il governo, la legge statutaria della Sardegna non poteva essere
promulgata dall'allora presidente Soru perché al referendum confermativo
regionale non era stato raggiunto il quorum degli aventi diritto: secondo
l'Avvocatura dello Stato il fallimento del referendum non ha dato alla legge la
conferma richiesta. Il mancato contradditorio, per via dell'assenza della
Regione, ha impedito di cogliere l'orientamento dei giudici della Corte costituzionale. Per tutto il giorno si sono rincorse molte e
contradditorie indiscrezioni sulla scelta della Consulta. C'era chi dava per
scontato il «no» alla promulgazione (e quindi la sostanziale bocciatura della
legge), ma c'era anche chi sosteneva che si potrebbe aprire una pagina nuova: i
giudici, infatti, potrebbero giudicare non in regola la costituzione in udienza
del governo. Se così fosse, non si pronuncerebbero nel merito della causa e la
Statutaria resterebbe in vigore. Anche in questo caso, tuttavia, la partita non
sarebbe chiusa. Basterebbe il pronunciamento di un diretto interessato a
chiamare al lavoro i giudici costituzionali. Se la legge statutaria dovesse
restare in vigore, sarebbero almeno due i ricorsi certi, entrambi da parte di
altrettanti consiglieri regionali, Cristian Solinas (Psd'Az) e Franco
Cuccureddu (Mpa). Nei confronti di Solinas, che si sarebbe dimesso non in
regola dall'incarico che ricopriva prima della elezione, è stato presentato
ricorso dal primo degli eletti. Cuccureddu, invece, sarebbe costretto a
lasciare la guida del Comune di Castelsardo perché l'incompatibilità, anche per
i piccoli centri, è stata introdotta dalla Statutaria. Ma l'attesa sul
pronunciamento della Corte costituzionale è
particolarmente interessata soprattutto da Ugo Cappellacci. Il presidente,
infatti, sa che la caduta della legge statutaria, che ha introdotto
l'incompatibilità assessore-consigliere, potrebbe anticipare i tentativi di
rimpasto da parte degli alleati: l'ipotesi di un rientro dei politici in giunta
riaccenderebbe le rivalità e di fatto indebolirebbe la giunta in carica, perché
una parte della coalizione avrebbe l'interesse a mettere in discussione gli
assessori tecnici. Ieri Cappellacci era a Roma per motivi diverse dall'udienza
della Consulta, ma è rimasto in stretto contatto con i propri collaboratori. E'
possibile che la sua attesa possa durare anche qualche settimana: secondo
alcume previsioni i giudici deciderebbero in pochi giorni solo nell'ipotesi che
il ricorso del governo fosse giudicato inammissibile, mentre tarderebbero un
po' di più per un pronunciamento di merito sulla promulgazione.
( da "Nuova Sardegna, La"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 8 - Attualità
ROMA. Nel calendario della Camera non c'è traccia della legge sul ... NICOLA
CORDA ROMA. Nel calendario della Camera non c'è traccia della legge sul
testamento biologico. Almeno fino a giugno. Dalla mattina dopo l'approvazione
al Senato, il 26 marzo, si era capito che quelle norme restrittive sarebbero
finite nei cassetti delle commissioni competenti in attesa di tempi migliori.
Dopo l'appello di Paolo Ravasin, ora si rischia come nel caso di Eluana Englaro
una lunga odissea per le aule di tribunale. «Un documento di alto valore
politico, dice la radicale Emma Bonino, che riporta il problema del
biotestamento nel suo ambito naturale, quello dalla libertà». «Dopo i furori
etici - ha aggiunto - ora per fortuna il parlamento riflette e spero che
ascolti non solo teologi e scienziati ma soprattutto i cittadini malati». Il
disegno di legge nato dal testo Calabrò, infatti, pur prevedendo l'esclusione
di idratazione forzata e alimentazione dai trattamenti sanitari, non è ancora
legge dello stato avendo passato l'esame di una sola camera. Di un approdo
nell'aula di Montecitorio per ora non si parla e sicuramente, essendo il tema
così delicato sia per la maggioranza che per il Pd, tutto è rinviato a dopo le
elezioni europee e non stupirebbe neppure uno slittamento all'autunno. Come
accade spesso, la pausa di riflessione non è stata decisa a tavolino ma i
malumori dei laici, specie del Popolo della Libertà alla Camera, suggeriscono
cautela. Al Parlamento i suggerimenti al rispetto delle libertà della persona
sancite dalla Costituzione sono arrivate anche dalla Consulta. Di sole poche
settimane fa, la parziale bocciatura delle norme della legge 40 che regola la
procreazione assistita, e fortemente condizionata dalle pressioni dei
cattolici. Quel giorno anche il presidente della Camera
Fini aveva posto l'accento sui rischi costituzionali di una legislazione
fondata su principi etici e religiosi. Il ricorso alla Corte Costituzionale
oltre che ad un referendum abrogativo nel caso delle norme sul fine vita
approvate al Senato, era stato evocato proprio dal senatore del Pd Ignazio
Marino. La Costituzione non consente di imporre trattamenti sanitari
contro la volontà del paziente e, secondo autorevoli esperti, le norme del
disegno di legge Calabrò sarebbero in forte contrasto con questi principi. «Si
finirà nuovamente in tribunale» aveva preannunciato Marino, bocciando il testo
approvato dal Senato. E con molta probabilità succederà così perché senza una
legge specifica in materia, quella volontà espressa in maniera chiara e
drammatica da Ravasin, assume un valore forte anche davanti ai giudici. Anche
senza risposte chiare da parte del Parlamento.
( da "Nuova Venezia, La"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 15 - Cronaca
«Nozze omosessuali, un diritto per tutti» Il Tribunale si appella alla Consulta
dopo il ricorso di una coppia gay IL CASO Le pubblicazioni erano state negate
«Essendo il diritto di contrarre matrimonio un momento essenziale di
espressione della dignità umana, si ritiene che debba essere garantito a tutti,
senza discriminazioni derivanti dal sesso o condizioni personali (quali
l'orientamento sessuale), con conseguente obbligo dello stato di intervenire in
caso di impedimenti». E' questo uno passaggi dell'ordinanza con la quale il
Tribunale civile chiama in causa la Consulta: per i giudici veneziani, infatti,
vietare le nozze alle coppie omosessuali è in contrasto con la Costituzione. Il Tribunale ha così inviato alla Corte costituzionale gli atti relativi al ricorso di una coppia di omossessuali
veneziani - conviventi da 20 anni - che, nel luglio dell'anno scorso, si sono
visti negare la pubblicazione di nozze dallo Stato civile di Ca' Farsetti. Una
richiesta volutamente provocatoria, sostenuta dall'associazione radicale «Certi
diritti». «E' vergognoso quello che accade in Italia in fatto di
discriminazione delle coppie omo e lesbiche e, ancor più, il silenzio dei
politici anche davanti a precise direttive dell'Unione europea», scandisce Sergio
Rovasio, segretario dell'associazione, «così abbiamo lanciato un appello alle
coppie omosessuali perché, con coraggio, si espongano, presentando ai Comuni
richieste di pubblicazione, per poi impugnare il diniego. Hanno risposto in 60:
contiamo di arrivare a cento». «Quest'ordinanza è una grande soddisfazione:
ora, incrociamo le dita», sottolinea l'avvocato Francesco Bilotta, triestino,
legale della rete Lenford, «dobbiamo affrontare una ferma battaglia culturale:
è incostituzionale e incivile discriminare le persone
in base alle loro preferenze sessuali e, addirittura, che a coppie
regolamermente sposate all'estero non siano riconosciuti i loro diritti».
Secondo i giudici veneziani, la norma attuale «si riferisce indiscutibilmente
solo al matrimonio tra persone di sesso diverso»: e per questo è in difetto.
Violerebbe l'articolo 2 della Costituzione, che tutela i diritti inviolabili
dell'uomo nella sfera sociale - compresa «la libertà di contrarre matrimonio
con la persona prescelta» - e l'articolo 3, che vieta ogni discriminazione di
sesso, razza, lingua, religione. Ancora, contrasterebbe con l'articolo 29, che
riconosce i diritti della famiglia come «società naturale fondata sul
matrimonio». E, infine, l'articolo 117, che vincola il legislatore a rispettare
ordinamento comunitario e obblighi internazionali: direttive europee e sentenze
della Corte di Strasburgo a favore di coppie omosessuali e lesbiche, che
l'Italia ha sinora ignorato, mentre tutti i grandi stati europei riconoscono le
unioni gay. Il parere dei giudici veneziani è netto: «Le opinioni contrarie
alla libertà matrimoniale tra persone dello stesso sesso, per giustificare la
disparità di trattamento invocano ragioni etiche, legate a tradizione e natura.
Si deve tuttavia obiettare (....) che i costumi familiari si sono radicalmente
trasformati e soprattutto che si tratta di tesi alquanto pericolose quando si
discute di diritti fondamentali: etica e natura sono state troppo spesso
utilizzate per difendere gravi discriminazioni poi riconosciute illegittime».
Parola alla Consulta, dunque. E il Comune? «Bene ha fatto il Tribunale: siamo
contenti che da Venezia parta un chiarimento necessario in materia», commenta
il capo di gabinetto, Maurizio Calligaro, «e bene hanno fatto gli uffici dello
Stato civile a negare le pubblicazioni: per loro, ogni errore è suscettibile di
denuncia penale. Come Comune che tante battaglie ha sostenuto in materia dei
diritti dell'uomo, che questa anomalia italiana sia presto superata,
permettendo agli uffici di Stato civile di celebrare anche queste unioni».
Intanto - sempre in materia di riconoscimento di diritti - giace in qualche
cassetto l'ordine del giorno presentato dal consigliere Bonzio (Rc) in
rappresentanza di radicali e socialisti, e approvato dal Consiglio, che vincolava
la giunta a creare un albo delle coppie di fatto. (Roberta De Rossi)
( da "Repubblica, La"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina III - Torino
Per orientarsi tra il ricco cartellone serve una bussola: ecco alcune
segnalazioni Zagrebelsky firma l´esordio poi i duelli tra gli architetti Ecco
una guida alla giornata di domani della Biennale. è il sipario del Teatro
Carignano il primo ad aprirsi, con la lezione alle 10 di
Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte Costituzionale e regista
dell´evento: «Le forme della democrazia». Alle 14 tocca ad Andrea Bajani ed
Emanuela Ceva con i ragazzi delle scuole superiori che dibattono di obiezione
di coscienza per il progetto «Le piccole virtù» coordinato da Elisabetta
Galeotti. A seguire tocca a Giuliano Amato, Jon Elster e John Gastil che
alle 16 si confrontano su «Spirito e pratica della democrazia deliberativa»,
mentre alle 18,30 Alain Touraine espone il proprio pensiero su un tema quanto
mai attuale: «Quale democrazia senza uguaglianza delle risorse?». Chi invece ha
piacere di godersi Biennale Democrazia andando a spasso per la città, può presentarsi
alle 12 nella Sala dell´Antico Macello di Po di via Matteo Pescatore per
l´inaugurazione della mostra «Media e opinione pubblica: manifesti dall´Europa»
che propone 60 affiche realizzate da studenti di facoltà di design europee.
Alle 16,30 il Maneggio della Cavallerizza Reale ospita invece "I luoghi
urbani della democrazia", una sorta di duello in 4 minuti e 15 immagini
sul carattere democratico dei luoghi urbani fra undici architetti italiani
under
( da "Tirreno, Il"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Nota
del presidente Sfrecola Il Csm archivia Nessun conflitto in tribunale GROSSETO.
Nessun "conflitto" in tribunale a Grosseto. L'ha stabilito il Csm e
il presidente, dottor Michele Sfrecola, ce ne dà notizia. «Con riferimento
all'articolo del 25 novembre 2008, con il quale si portava a conoscenza della
collettività grossetana l'esistenza di gravi conflitti e tensioni all'interno del tribunale di Grosseto,
e si annunciava rilevante iniziativa del Csm al riguardo, segnalo che, compiuti
gli opportuni accertamenti, il detto organo ha deliberato l'archiviazione della
pratica riconoscendo la infondatezza della ipotesi di conflitto tra magistrati
e la correttezza dell'operato del presidente del tribunale di Grosseto. Debbo
pertanto ribadire quanto già anticipato con la precedente mia nota del 27
novembre 2008 seguita alla pubblicazione dell'articolo in questione: l'attività
all'interno del tribunale di Grosseto si è sempre svolta nel rigoroso rispetto
delle attribuzioni di ciascun magistrato e la piena funzionalità del servizio è
sempre stata garantita».
( da "Repubblica, La"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina IX - Bologna
Italo Materia lascia la toga Era in corsa per la Procura a Bologna."Contro
di me una campagna persecutoria" LUIGI SPEZIA Italo Materia esce dalla
corsa alla carica di procuratore capo di Bologna. Non lo fa per cedere il passo
ad altri volontariamente. Il capo della Procura di Reggio Emilia, che al Csm aveva preso più voti dei concorrenti per diventare
capo a Bologna, ha annunciato ieri di dimettersi dall´ordine giudiziario, di
uscire dalla magistratura «perché costrettovi da una campagna persecutoria montata
e orchestrata ad arte da qualcuno che si illude di trarne personale giovamento
nella prossima competizione elettorale». Materia fa nomi e cognomi di
coloro che lo hanno attaccato: Sonia Alfano, presidente dell´associazione
vittime della mafia e il movimento di Beppe Grillo, che ha replicato: «Crediamo
che una qualsiasi persona non dovrebbe, davanti a delle critiche legittime,
scegliere la strada delle dimissioni. Ovviamente se in pace con la propria
coscienza e forte dell´onestà e della bontà del proprio operato». Ben diversa
spiegazione dà il procuratore reggente Silverio Piro, che riconferma a Materia
la sua stima: «Provo sconforto, c´era da aspettarselo, è un´altra dimostrazione
della vulnerabilità alla quale siamo esposti. Mi dispiace perché ciò dà anche
incertezza alla Procura di Bologna». Materia in una lettera di due pagine
consegnata ai direttori dei giornali di Reggio ieri mattina, elenca gli episodi
che Sonia Alfano e i «grillini» gli hanno contestato: essere stato «coautore
del parere favorevole alla proroga del programma di protezione per il mafioso
Luigi Sparacio», oppure l´incontro in una trattoria tra quel pentito con scorta
e il giudice Giovanni Lembo, alla presenza di Materia. La trattoria era attigua
alla Procura nazionale antimafia, dove lavoravano sia Lembo che Materia. Lembo
venne poi accusato di collusioni mafiose e Materia testimoniò contro di lui per
quell´incontro. Tutte circostanze note, per cui Materia afferma: «Me ne vado a
testa alta, non avendo nulla da rimproverarmi».
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-04-22 - pag: 17 autore: IL CASO ABU OMAR
Le difese: assoluzione oppure stop al processo Chiudere il processo sul
sequestro Abu Omar "causa" segreto di Stato; assolvere i funzionari
del Sismi per «non aver commesso il fatto»; azzerare il dibattimento e tornare
alle indagini. Sono le tre opzioni sostenute dalla difesa di Marco Mancini, uno
degli ex funzionario del Sismi ( ora Aise) imputati, insieme all'ex direttore
del Servizio segreto italiano Niccolò Pollari e a 26 agenti della Cia (tutti
latitanti), del rapimento dell'ex imam di Milano, trasferito in un carcere
egiziano e torturato. Il processo riprende oggi davanti al giudice del
Tribunale di Milano Oscar Magi e gli avvocati di Mancini, Luigi Panella e Luca
Lauri, chiederanno di chiudere la partita alla luce della sentenza con cui la Corte costituzionale ha accolto (sia pure parzialmente) i ricorsi dei Governi Prodi e
Berlusconi contro i magistrati milanesi sul segreto di Stato. L'udienza si
preannuncia infuocata: l'avvocato di Pollari, Nicola Madia, sosterrà la stessa
linea difensiva mentre per i Pm Armando Spataro e Ferdinando Pomarici
chiederanno di proseguire il dibattimento perché la decisione della Corte
non ha sgretolato il quadro probatorio complessivo. Le mine disseminate dalla
Consulta sono insidiose ma spetterà a Magi stabilire se e fino a che punto sono
tali da mandare all'aria il processo, impedendo qualunque accertamento sulle
responsabilità individuali con la formula del «non doversi procedere» per
l'esistenza del segreto di Stato.
( da "Manifesto, Il"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ITALIA DEI VALORI Il
procuratore di Reggio Emilia lascia: «Insultato» Il procuratore di Reggio
Emilia Italo Materia, tra i candidati a dirigere la Procura di Bologna, ha
annunciato le sue dimissioni dall'ordine giudiziario con una lettera inviata ai
responsabili dei quotidiani reggiani e ad una emittente televisiva locale. In
un'amara nota il magistrato ricostruisce gli attacchi subiti a Reggio Emilia e
a Bologna da parte della candidata Idv alle europee Sonia Alfano e da alcune
liste civiche. Oggi gli Amici di Beppe Grillo avevano annunciato a Bologna un
sit in anti-Materia. La Alfano l'aveva accusato di essere
stato coautore (con il collega della Direzione nazionale antimafia Giovanni
Lembo) di un parere favorevole alla proroga del programma di protezione a suo
tempo approvato in favore del «finto pentito» e mafioso Luigi Sparacio. Al Csm
era stata aperta una pratica a tutela.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-04-22 - pag: 33 autore: Immobili da locare,
stop alle liti Riconosciuti i costi finanziari per costruzioni destinate
all'affitto u Continua da pagina 32 Si precisa, infine, che con riguardo alla
definizione di pubblica amministrazione si deve fare riferimento a quanto
disposto dall'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165. Rientrano, pertanto, nella suddetta definizione lo Stato, le Regioni, le
Province, i Comuni, le comunità montane e loro consorzi e associazioni, le
aziende e amministrazioni dello Stato a ordinamento autonomo, gli istituti e
scuole di ogni ordine e grado, le istituzioni educative e universitarie, le
Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni,
gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le
amministrazioni, aziende ed enti del servizio sanitario nazionale, l'Agenzia
per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) e le
Agenzie di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, nonché le
amministrazioni della Camera dei Deputati, del Senato, della
Corte Costituzionale, della presidenza della Repubblica e gli organi
legislativi delle regioni a statuto speciale. 2.2.3. Interessi relativi a
contratti di leasing. Con riferimento ai contratti di locazione finanziaria, si
fa presente che l'articolo 1, comma 33, lettera n), della legge finanziaria
( da "Riformista, Il"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
eutanasia Ravasin
lancia il suo grido alle istituzioni «Mi viene sottratta l'unica libertà che mi
è rimasta: quella di poter decidere sulla mia morte». Il «grido», come lo
definisce lui stesso, è di Paolo Ravasin, immobilizzato nel suo letto dalla
sclerosi laterale amiotrofica che lo ha registrato in un video rivolto al
Presidente della Repubblica e ai presidenti delle Camere. Già lo scorso luglio,
Ravasin aveva registrato un video. Si trattava del proprio
testamento biologico ed era stato reso pubblico proprio nei giorni in cui il
Parlamento decideva di trascinare la Cassazione davanti alla Corte
Costituzionale, rea di aver deciso sul caso Englaro e accusata di invasione di
campo. Ebbene, dopo l'approvazione in Senato del testo Calabrò, ieri Ravasin è
tornato alla carica, stavolta con un appello alle massime cariche dello Stato.
Come fece Piergiorgio Welby. Sono proprio di Welby le parole prese a prestito
da Ravasin per l'incipit del messaggio, per spiegare che questo suo «grido» non
è di «disperazione ma carico di speranza umana e civile per questo nostro
Paese». Dopo aver ricordato che tutte le difficoltà non gli hanno tolto la
voglia di lottare per sopravvivere, Ravasin ha però aggiunto che «non è facile
convivere ogni giorno con dolori continui e crescenti e con la febbre che va e
viene periodicamente, con i continui trattamenti antibiotici». «Perciò - ha
ricordato - un anno fa ho sentito la necessità di redigere il mio testamento
biologico, che poi ho voluto fosse ripreso anche con un video affinché la mia
volontà fosse conosciuta e considerata insuperabile: ho stabilito la soglia in
cui non ritengo più la mia vita debba essere portata avanti a tutti i costi e
ho chiesto che si avesse rispetto della mia decisione». «Con grande tristezza -
ha detto ancora Ravasin - ho appreso la notizia dell'approvazione al Senato
della legge, formalmente sul testamento biologico, ma sostanzialmente contro il
testamento biologico, che rende carta straccia le mie direttive anticipate e in
particolare la mia decisione di non sottopormi ad alimentazione e nutrizione
artificiali quando non sarò più in grado di nutrirmi e bere naturalmente».
«Ognuno di noi - ha accusato, allora - alla fine dei suoi giorni è solo di
fronte alla morte, ma lo Stato e la Chiesa hanno preteso di sostituirsi a Dio».
Quindi, citando ancora Welby, ha concluso: «Io credo che si possa, per ragioni
di fede o di potere, giocare con le parole ma non credo che per le stesse
ragioni si possa giocare con la vita altrui». A.C. 22/04/2009
( da "Messaggero, Il (Abruzzo)"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Mercoledì 22 Aprile
2009 Chiudi LANCIANO - Dopo 10 anni e mezzo il sostituto procuratore di
Lanciano Mirvana Di Serio lascia la Procura frentana per trasferirsi a quella
di Pescara, dove oggi, mercoledì, prenderà servizio. "Sono molto
emozionata, mi dispiace lasciare l'ufficio di Lanciano, ma sono importanti
anche nuove esperienze", rimarca la Di Serio. A metà 2007 la stessa Di
Serio, unitamente all'altra collega frentana Rosaria Vecchi, già rispose all'interpello del Csm per dei posti vacanti al tribunale di Pescara.
In sua sostituzione il Consiglio Superiore della Magistratura ha già indetto un
concorso a cui, però, non c'è stata risposta. Evidentemente nessun magistrato
ha dimostrato interesse a trasferirsi a Lanciano, dove restano ad operare il
procuratore Tullio Moffa e la stessa Vecchi. Quasi pronto un secondo
bando. Se tutto va bene, il terzo pm potrebbe arrivare ad inizio 2010. La Di
Serio era arrivata a Lanciano il 14 ottobre 1998 proveniente dalla procura di
Vibo Valentia, in sostituzione di Marika Ponziani, passata a Chieti.Durante la
sua permanenza in Frentania, il pm si è occupata di numerose e delicate
inchieste, tra cui gli omicidi di Castelfrentano e Bomba; recente è la
conclusione, con la richiesta di rinvii a giudizio, dell'indagine sul
cosiddetto scandalo truffa della Sangritana. W.B.
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
REGGIO pag. 5 di
MIKE SCULLIN COGLIE (quasi) tutti di sorpresa in procura la lettera con cui...
di MIKE SCULLIN COGLIE (quasi) tutti di sorpresa in procura la lettera con cui
Italo Materia annuncia le dimissioni dalla magistratura. Sono sette, a Reggio,
i sostituti procuratori. Diversi di loro (par di capire quelli di sesso
femminile) non ne erano a conoscenza e l'hanno imparato da giornalisti o
colleghi. Qualcun altro (di sesso maschile) invece era stato informato in
anticipo. Da fuori, se ne trae l'idea di un clima non sempre idilliaco. Aldilà
dei rapporti interpersonali - tra procuratore e sostituti, e tra sostituti
procuratori stessi - il gruppo reggiano di pm è da anni in sofferenza per i
carichi di lavoro enormi e ha pure attraversato esperienze durissime, prima fra
tutte la strage in tribunale dell'ottobre 2007; ma ricordiamo anche la lunga
vicenda dell'inchiesta e del processo Acli Domus, con il coinvolgimento del
ministro della Giustizia grazie a un'interpellanza dei deputati Angelo
Alessandri ed Emerenzio Barbieri. Infine l'incertezza, che va avanti
dall'inizio dello scorso autunno, per l'esito della corsa di Materia a
procuratore capo a Bologna, con l'attesa delle decisioni
del Csm. IL SOSTITUTO procuratore Isabella Chiesi, che per anzianità di
servizio è la «vice» di Materia in sua assenza, fa un'analisi della vicenda,
sottolineando la gravità dell'annuncio di un banchetto pubblico dei grillini a
Bologna contro il procurarore di Reggio, una cosa senza precedenti in Italia (e
forse nel mondo). «Una cosa del genere avvilisce più di ogni altra. Non
si fa la guerra nè in piazza - dice la dottoressa Chiesi - nè in sedi non
istituzionali. Prima di svergognare una persona davanti a tutti si attivino i
procedimenti nelle sedi competenti: non puoi aggirare le sedi istituzionali con
altre forme di propaganda». Obiettiamo che chi fa i processi pubblici nei
convegni evidentemente ha sfiducia delle sedi istituzionali e pensa di non
cavarci un ragno dal buco: «Non è affatto detto» ripete il pm spiegando che
solo dopo aver trovato le porte chiuse si può lanciare l'accusa di
insabbiamento. Chiediamo a Isabella Chiesi perchè Materia non abbia avvertito i
(o diversi) colleghi della lettera. Non dev'essersi magari sentito solo in
questi mesi di fronte a questi attacchi? «Ma siamo nel Duemila e oltre, non
dovrebbero accadere cose del genere, uno è bastonato e perde la faccia davanti
a tutti. Io penso che quelle modalità di agire siano stigmatizzate da tutti
quelli che fanno parte della magistratura, siano di destra, di sinistra, di
centro o di corrente. Penso sia un pensiero trasversale, omogeneo». E più in
generale, il pm parla di una «moda forcaiola al contrario». Conclude: «Come mai
adesso? questi sistemi hanno qualcosa di eversivo». IN REALTA' i sostituti
procuratori avevano avuto la sensazione che qualcosa di eclatante stesse per
succedere. Per venerdì prossimo infatti è in agenda la riunione mensile in cui
il gruppo di pm fa il calendario dell'attività: udienze in aula, turni,
iniziative varie. All'ordine del giorno della riunione, diffuso l'altro ieri, è
comparso un punto due sibillino: «Comunicazioni del procuratore». Ed è stato
così che i colleghi hanno pensato che qualcosa di clamoroso bollisse in
pentola, che stesse maturando una decisione grave. Il sostituto Giampiero
Nascimbeni, a riprova, dice: «La decisione non mi ha sorpreso perchè ne abbiamo
parlato tante volte nei giorni scorsi ma speravo non si realizzasse. Ne ho
avuto notizia oggi, al ritorno dall'udienza a Guastalla. Sono rimasto
profondamente addolorato. Alla luce delle motivazioni che hanno determinato le
dimissioni reputo tale decisione di grande dignità e coraggio, e ritengo che
essa meriti il massimo rispetto. Ma è anche purtroppo una scelta di grande
amarezza per la quale sento di esprimere al dottor Materia tutta la mia
solidarietà. Come amico e non solo come collega». E il sostituto Luca Guerzoni:
«Personalmente sono molto dispiaciuto. E' vero». ANCHE tra gli avvocati c'è un
clima di incredulità, di fronte a questa scelta. Per tutti, due legali
candidati alle prossime amministrative a Reggio. Liborio Cataliotti (Pdl): «Sul
piano umano e anche professionale mi dispiace. Sul piano politico non credo che
la politica debba entrare nelle questioni che riguardano trasferimenti dei
procuratori o iniziative disciplinari. C'è un organo coi componenti laici, che
è il Csm ed è preposto. Basta». Alessandro Verona (capolista di Cambiare, che
appoggia Alessandri): «Sono profondamente toccato dal gesto del procuratore che
rispecchia il dramma umano di chi cade nel tritacarne di un processo celebrato
fuori dalle sedi competenti e basato su illazioni tutte da dimostrare, alle
quali hanno fatto da irresponsabili casse di risonanza nuove forze politiche
quali i grillini. Diffido sempre delle accuse a orologeria e in questo caso mi
pare che l'orologio sia sincronizzato sul fuso orario di Bologna».
( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
REGGIO pag. 5
«Decisione strana Si deve resistere» I DUBBI DELLA LEGA NORD di BENEDETTA SALSI
«NON ho conosciuto personalmente il procuratore Materia negli anni in cui ero
ministro della Giustizia, ma ho letto le motivazioni che lo hanno spinto a
rassegnare le dimissioni e sinceramente lasciano molte perplessità». Roberto
Castelli, ex ministro della Giustizia, ora sottosegretario al ministero delle
Infrastrutture, commenta così la decisione assunta dal procuratore della
Repubblica Italo Materia. E aggiunge: «È sicuramente un fatto traumatizzante
per la città, lo sarebbe ovunque. Adesso vedremo come
reagirà il Csm. Reggio Emilia ha bisogno di un procuratore capo subito. La
decisione assunta da Materia è strana. Allora cosa dovrebbero fare i
procuratori che lavorano in città pericolose come Reggio Calabria, Palermo e
Milano e che sono costretti a subire attacchi anche peggiori? Chi fa
questo mestiere dovrebbe essere abituato alle accuse e dovrebbe saper
resistere. È insito nella natura stessa del ruolo. Devo ammettere, però, di non
conoscere puntualmente il caso, le mie sono considerazioni di carattere
generale. Rimane comunque la perplessità sul gesto». DELLO stesso avviso Angelo
Alessandri, onorevole e candidato sindaco per la Lega Nord. «Le dimissioni di
materia sono un errore. Arrivano come un fulmine a ciel sereno e sicuramente
non fanno chiarezza ma creano solo più dubbi». Materia sostiene di andarsene a
testa alta senza aver ricevuto avvisi di garanzia. «Non ha bisogno di ricevere
avvisi di garanzia come i cittadini comuni aggiunge Alessandri . Il suo è un
ruolo pubblico e anche politico e avrebbe dovuto trovare altre soluzioni. È
stato oggetto di pesanti accuse e su questo avevo anche fatto un'interrogazione
parlamentare chiedendo anche un'ispezione al tribunale di Reggio». Alla domanda
sullo stato di avanzamento di questa interrogazione l'esponente della Lega
Nord, risponde: «Le tempistiche in questi casi sono lunghe. Ma toccava anche a
lui affrontare personalmente la questione e non tirarsi indietro. Questa
decisione lascia spazio a cinque interpretazioni diverse». Quali? «Adesso mi
chiede troppo».
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACHE pag. 14 IL
SOSPETTO CHE UCCIDE IL PRESTIGIO IL COMMENTO DUE PAROLE per dire addio:
serenità e credibilità. Italo Materia dice di avere perduto irrinunciabili
strumenti professionali e per questo lascia la magistratura, il prestigioso
incarico di procuratore della Repubblica di Reggio Emilia, l'ancora possibile
promozione a capo della Procura di Bologna. Il suo addio provoca un terremoto
nell'ordine giudiziario e nella politica, perchè conseguenza - accusa il
magistrato - di una campagna di delegittimazione a fini politico-elettorali
della paladina dell'Antimafia, Sonia Alfano, ora nelle liste europee del
partito di Di Pietro e sostenuta dal movimento Beppegrillo.it, che ha un
candidato sindaco di Bologna. E' singolare che Sonia Alfano sia venuta
ripetutamente a Reggio dalla Sicilia per ventilare sospetti sul Procuratore per
presunti fatti di 13 anni fa: un parere (in realtà mai dato) per il rinnovo
della protezione a un mafioso pentito e un incontro occasione in trattoria a
Roma con lo stesso mafioso. E tutto in coincidenza con
l'avvio della procedura di valutazione, al Csm, della sua candidatura a
procuratore di Bologna. «E' un attacco con un mandante», disse a caldo Materia.
Quell'attacco è continuato e il sospetto ha scavato in profondità, minando
prestigio, credibilità, serenità. Anche dei familiari. Missione compiuta.
Soddisfatti i «grillini» e Sonia Alfano: il procuratore «si sente accusato dal
suo passato». Sonia Alfano è figlia di una vittima della mafia e per questo
merita il nostro rispetto. Non le sfuggirà, tuttavia, che ha utilizzato le
stesse armi che usa la mafia per delegittimare e isolare i suoi avversari: il sospetto.
Nessuno dovrebbe ergersi a giudice morale di altri. Non è vero, dottor Di
Pietro?
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno sezione: INPRIMOPIANO data: 22/04/2009 - pag: 5 Dopo il caso
scarcerazioni Bari, resteranno in cella altri 21 degli Strisciuglio BARI Il
prossimo 15 ottobre, quando scadranno i termini della custodia cautelare per
altri 21 presunti affiliati al clan Strisciuglio, i boss resteranno in carcere.
Tutti i pezzi da 90 dell'organizzazione mafiosa più agguerrita e pericolosa di
Bari non potranno usufruire del vantaggio di cui hanno goduto altri 15 imputati
nel maxiprocesso 'Eclissi'. Anche se l'ex gip Anna Rosa De Palo (oggi
presidente del Tribunale per i minorenni) non dovesse riuscire a depositare le
motivazioni della sentenza di condanna in primo grado, i maggiori esponenti
della cosca resteranno dietro le sbarre. Motivo? Perché hanno sulle spalle già
altre sentenze passate in giudicato e altri anni di galera da scontare. E' il
caso, ad esempio, di Domenico Strisciuglio detto «Mimmo la Luna» e ritenuto
dalla Dda il capo del clan. Ma come lui anche gli altri presunti affiliati
devono fare i conti con altre condanne. Quindi, non ritorneranno in libertà
nemmeno nell'eventualità che i giudici della Corte di appello non facciano in
tempo ad incardinare il processo e di sospendere la decorrenza dei termini di
custodia cautelare. Un grattacapo in meno per l'Antimafia e le forze
dell'ordine, in questi giorni impegnati nella sorveglianza dei 15 presunti
affiliati già fuori. Carabinieri e polizia stanno
setacciando il quartiere di Carbonara (dove la maggior parte degli scarcerati
risiede) alla ricerca di armi e droga. Intanto - in attesa del deposito delle
motivazioni previsto per i primi giorni di maggio - l'ufficio gip-gup di Bari
sta elaborando una proposta da girare a ministero e Csm per aggirare l'ostacolo
dei maxiprocessi. Vincenzo Damiani
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del
Mezzogiorno sezione: INPRIMOPIANO data: 22/04/2009 - pag: 2 Il caso L'ex pm:
«Sgradevole parlare di inchieste». L'ex ministro: «Ma con quelle è entrato in
politica» De Magistris-Mastella, sì al confronto in tv NAPOLI Sono stati i
protagonisti di uno dei più duri scontri tra magistratura e politica. E, ora
che i rispettivi ruoli sono nel frattempo cambiati, l'ex pm di Catanzaro Luigi
De Magistris e l'ex ministro della Giustizia Clemente Mastella si dicono
«pronti e disponibili» a un confronto pubblico, anche televisivo. Dibattito che
nelle intenzioni dovrebbe essere sereno e tranquillo. Ma che, a giudicare dalle
prime dichiarazioni, rischia di non risultare così rilassante. E già, ché se il
magistrato che corre alle Europee per l'Idv dice «rifarei tutto ciò che ho
fatto, ma riterrei sgradevole un confronto su pregresse attività d'indagine»,
l'ex Guardasigilli in odore di candidatura con il Pdl replica così: «Sgradevole
parlare delle inchieste? Be', se non le avesse fatte non sarebbe entrato in
politica». Viste le premesse, non c'è dubbio che il confronto televisivo
prometta fin troppa schiettezza. Se mai si terrà, beninteso. L'ex pm è il
primo, in ordine rigorosamente cronologico, a dichiararsi disponibile. Ma, dice
al Corriere del Mezzogiorno, ad una condizione: «Sono pronto a un dibattito in
tv, non vedo perché uno si possa confrontare con Berlusconi o D'Alema e non con
Mastella. L'importante, però, è che non sia una sfida a duello, a quella mi
sottraggo. Penso, piuttosto, a un dibattito meramente politico». Difficile che
si riduca solo a questo, se la controparte è l'uomo che è diventato l'indagato
più «eccellente» d'Italia. Luigi De Magistris, però, la vede in maniera
differente: «Discutere di pregresse attività d'indagine mi sembra una cosa
decisamente sgradevole. Io facevo il pm, l'ho indagato e lui ha chiesto il mio
trasferimento. Ora ci occupiamo di altro, capitolo chiuso». E se Clemente
Mastella insistesse nel chiedergli qualcosa su quell'indagine? «Risponderei che
rifarei tutto quello che ho fatto. Anzi, avrei continuato, se non mi avessero sottratto
le inchieste». Mezz'ora dopo, ecco la risposta di Clemente Mastella. Che dice:
«Quando le candidature saranno ufficiali non avrò alcuna difficoltà a
confrontarmi con il dottor Luigi De Magistris. Dice che è sgradevole parlare di
inchieste? Be', se non avesse fatto quelle indagini non sarebbe mai entrato in
politica. Mi ha indagato dopo l'avvio dell'iniziativa disciplinare a suo
carico, non prima. E poi anche lui è stato sottoposto a
giudizio da parte di Csm e procura generale, quindi non faccia la parte
dell'innocente, perché anche io rifarei tutto ciò che ho fatto». Almeno su una
cosa, però, l'ex Guardasigilli concorda: no al duello. «Quelli si facevano
nell'800, ed erano appannaggio dei ricchi. Io non sono un figlio di
papà». Gianluca Abate \\ L'indagine Rifarei tutto quello che ho fatto: anzi,
avrei continuato \\ L'istruttoria Csm e Pg l'hanno giudicato, non faccia
l'innocente Ex pm Luigi De Magistris, ex pm di Catanzaro e giudice a Napoli,
oggi candidato dell'Idv Ex ministro Clemente Mastella, ex Guardasigilli e oggi
in odore di candidatura con il Pdl
( da "Corriere del Veneto"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del Veneto
sezione: VENEZIA data: 22/04/2009 - pag: 7 La scelta dell'Udc Il direttivo
regionale vota la corsa autonoma e a Venezia lancia Ugo Bergamo «Accordo con
Pdl? Solo voci, mi candido» VENEZIA Dicono che il Pdl sarebbe pronto ad aprire
all'Udc con la bendizione di Gian Paolo Gobbo. Dicono che il segretario della
Lega sia andato a parlarne con Bossi l'altro giorno. «Dicono, ma oltre alle
voci non c'è niente», incalza Ugo Bergamo, membro del Csm,
candidato dell'Udc alle europee e dall'altra sera, ufficialmente, candidato
presidente alla poltrona di Ca' Corner e sfidante di Davide Zoggia e Francesca
Zaccariotto. La direzione regionale veneta ha deciso all'unanimità che nelle
Province e nei Comuni sopra i 15 mila abitanti si presenterà con propri
candidati. Resta in sospeso Portogruaro che ha chiesto una deroga per
appoggiare il candidato del Pdl Bergamo, decisione presa? «In politica può
succedere di tutto e in caso di atti concreti importanti è ovvio che la
direzione regionale potrebbe essere riconvocata. Ma venerdì sera al Pes.co., a
Tessera, viene Casini a sostenere la mia candidatura alle Europee e alle
provinciali e lunedì presenteremo tutti i nostri candidati». Alle provinciali a
Venezia rischiate di essere l'ago della bilancia al ballottaggio «Non è il
nostro ruolo quello, noi siamo una forza aggregante al centro, con un cammino
autonomo, in grado di avere un ruolo determinante. In Regione abbiamo una
collocazione precisa e siamo aperti al dialogo, ma visto che non ci sono stati
segnali di apertura e rispetto adeguati, siamo pronti a fare la nostra proposta
per il governo di Ca' Corner. D'altra parte nessuno ha aperto con noi un tavolo
sui programmi per verificare la compatibilità di un'alleanza rispetto alla
nostra visione dello sviluppo provinciale ». L'Udc è per l'abolizione delle
Province, non è una contraddizione candidarsi a governarla? «Finchè ci sono e
hanno deleghe importanti vogliamo partecipare per gestirle al meglio e perchè
abbiano un ruolo propulsivo soprattutto nei rapporti interistituzionali » E'
alle porte un referendum che affronta il tema delle doppie candidature. Anche
lei si presenta per due ruoli, se fosse costretto a scegliere cosa farebbe? «Se
non ho capito male anche il candidato presidente di Lega e Pdl, il sindaco di
San Donà Francesca Zaccariotto vuole ricoprire entrambi i ruoli in caso di
vittoria. Io credo che dipende da come si fanno le cose» Quattro consiglieri
comunali di Venezia sono pronti ad aderire all'Udc, avete in corso una campagna
acquisti in tutta la provincia? «Non la chiamerei così. In tutto il Paese c'è
un'attenzione forte all'Udc, soprattutto dal mondo che viene dall'ex
Margherita, ma non ci sono forzature, solo condivisione della volontà di
rompere il bipartitismo. Le adesioni sono quotidiane, ci saranno grosse
sorprese prima delle elezioni» E' una ripresa dopo la scissione per la nascita
del Movimento popolare veneto dell'anno scorso? «Scissione? Non ce ne siamo
accorti. So che molti ammettono che oggi quel passo non lo rifarebbero, diciamo
che qualcuno ci ha lasciato momentaneamente » Il risultato delle Europee e
delle Provinciali sarà importante anche in vista delle elezioni di Ca' Farsetti
il prossimo anno. Casini era favorevole ad un'«operazione Dellai» a Firenze, ma
non è andata. Sarà Venezia la grande città in cui provare a esportare il
modello Trento? «In politica un anno è un'epoca storica, fare previsioni è
assurdo. Contiamo che le elezioni europee ci diamo molta prospettiva. Abbiamo
un'alleanza regionale precisa, ma chi può dire se regge o meno. I conti si
faranno al momento giusto ». R.C. \\ Non siamo l'ago della bilancia ma una
forza aggregante al centro. La scissione dell'anno scorso? Non ce ne siamo
accorti
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
BOLOGNA PRIMO PIANO
pag. 9 E' UNA DIFESA compatta quella dei magistrati bolognesi nei confronti di
Ital... E' UNA DIFESA compatta quella dei magistrati bolognesi nei confronti di
Italo Materia, procuratore capo di Reggio Emilia e fino a ieri candidato forte
alla poltrona di procuratore capo di Bologna. Materia si è dimesso dalla
magistratura per le accuse a lui rivolte dagli Amici di Beppe Grillo' (che
sabato avevano annunciato un banchetto, rinunciando poi all'iniziativa dopo le
proteste della Procura e dell'Anm) e da Sonia Alfano, presidente
dell'Associazione vittime di mafia. «Voglio esprimere il mio assoluto sconforto
per quello che è successo dice il procuratore reggente, Silverio Piro . Al
collega va la mia solidarietà e soprattutto la mia più ampia stima». Piro ha
già spedito il caso Materia ad Ancona, perché i pm marchigiani (competenti per
i procedimenti che riguardano magistrati dell'Emilia Romagna) valutino se le
accuse dei grillini siano diffamatorie. «Ho segnalato dice Piro questa attività
diffamatoria ai danni di Materia, più o meno velatamente accusato di collusioni
con la mafia. Io mai e poi mai crederò a una collusione con la mafia, che
Materia ha sempre combattuto». «IO E ALTRI COLLEGHI dice il pm Luigi Persico
abbiamo caldamente esortato Materia a non compiere questo passo, sicuramente
per lui doloroso. In questo momento rinnovo la più viva amicizia e stima verso
un collega costretto a questa decisione». Persico e Materia lavorarono fianco a
fianco dal 2000 al 2002 e insieme avviarono le indagini sul delitto di Marco
Biagi. «Materia lascia la magistratura perché costretto da una campagna
persecutoria aggiunge Rossella Poggioli, presidente dell'Anm
dell'Emilia-Romagna A mio avviso si tratta di accuse totalmente infondate». Di
tutt'altro tenore le dichiarazioni gi Giovanni Favia, candidato sindaco dei
grillini: «Le dimissioni di Materia rientrano nella sfera della sua coscienza
personale. Trovo bizzarro che lasci perché noi abbiamo organizzato un banchetto
informativo. Credo che una persona non dovrebbe, davanti a delle critiche
legittime, scegliere la strada delle dimissioni. Ovviamente, se in pace con la
propria coscienza». E ora le dimissioni di Materia riaprono i giochi. Il 29 aprile è fissata la riunione del plenum del Csm. Salvo
clamorose sorprese, come l'elezione di Giancarlo Tarquini, l'altro magistrato
(di minoranza) proposto dalla quinta commissione, tutto tornerà alla stessa
commissione. Negli ultimi tempi sta prendendo quota la candidatura di Roberto
Alfonso, della Dda nazionale. I tempi comunque si allungheranno non
poco. Gilberto Dondi
( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Sud sezione:
PROFESSIONI data: 2009-04-22 - pag: 23 autore: Giustizia. Posti vuoti nelle
sedi disagiate: nell'isola sono 56 senza candidature Allarme organici in
Procura In Campania situazione sotto controllo - Va male in Calabria Ivan
Cimmarusti Reati mafiosi a rischio impunità per carenza di organico in alcune
zone del Sud. Sicilia e Calabria, regioni dal forte impatto criminale, soffrono
per esempio ormai da mesi di carenze di personale requirente. In sostanza, ci
sono pochi pubblici ministeri, con l'effetto che, secondo la corale denuncia
dei magistrati, c'è ilrischio di non poter esercitare l'azione penale. «è
necessaria un'immediata riforma, per incentivare nuove candidature di sostituti
procuratori soprattutto in Sicilia e Calabria – spiega il segretario nazionale
dell'Anm (Associazione nazionale magistrati), Giuseppe Cascini –. Siamo molto
preoccupati. Ci sono uffici che rischiano la chiusura nel Mezzogiorno. La
situazione diverrà presto drammatica, se non si prenderanno provvedimenti
importanti». Lo avevano già detto, del resto, anche i
componenti del Csm all'inizio di gennaio lanciando un allarme generalizzato
soprattutto per le Procure del Mezzogiorno e soprattutto per le incompatibilità
relative ai giudici di prima nomina, i giudici ragazzini. I dati del Csm, sono
abbastanza chiari. In Sicilia sono 61 i posti pubblicati per sostituti
procuratori. Ma per que-sti, sono giunte solo cinque candidature. Con
l'effetto che ci sono 56 posti di pubblico ministero senza alcun aspirante. Ma
non finisce qui,perché dall'isola andranno via altri nove sostituti
procuratori, portando così le carenze di organico a
( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Sud sezione:
INTERVISTA data: 2009-04-22 - pag: 5 autore: Salvatore Boemi. L'ex magistrato
antimafia, oggi al vertice della Stazione unica appaltante della Calabria,
spiega come interverrà in un settore ad alto rischio «Primo obiettivo: le gare
della sanità» di Mario Meliadò I l 29 aprile incontrerà negli uffici della
Regione Calabria i vertici degli Enti locali. E sarà uno dei primi appuntamenti
ufficiali per Salvatore Boemi, 65 anni, a lungo magistrato antimafia e oggi al
vertice della Sua, la Stazione unica appaltante della Regione Calabria. In
quella sede spiegherà meglio agli amministratori locali la portata della legge
regionale approvata il 7 dicembre del 2007 che stenta a trovare ascolto. Boemi
è arrivato al vertice della Sua dopo aver superato parecchi ostacoli tra cui
l'obbligo, imposto dal Csm, di lasciare la toga: «Anche adesso – dice – dovrei
essere il direttore generale e invece risulto commissario: è la certificazione
di come in Italia tante splendide leggi fatichino a decollare. Per la prima
volta, si chiede a un magistrato una chiara scelta di campo: fin qui, non si
contano i colleghi che, in aspettativa, hanno ottenuto prestigiosi incarichi o
sono parlamentari». Scegliendo questo incarico ha abbandonato la magistratura:
una scelta che non tutti hanno capito. Per la magistratura requirente è un
momento difficilissimo: l'avesse vissuto negli anni Sessanta, io non ci sarei
mai entrato. Ho lasciato la toga perché ci è stato impedito di esportare la
lotta alla mafia. Oggi, i clan di San Luca e Platì sono una realtà
transnazionale: all'estero attecchiscono più facilmente che in Italia. La Dda
reggina propose di mettere i sigilli al ristorante “Da Bruno”, teatro della
strage di Duisburg. La Germania disse “no” a un gesto che avrebbe avuto una
valenza simbolica dirompente, nel silenzio generale. La Stazione unica
appaltante è davvero la rivoluzione tanto decantata? Lo sapremo tra qualche
anno. Intanto, la Regione Calabria per prima in Italia ha varato una normativa
innovativa: e non solo perché intende rendere cristallino il settore degli
appalti, spesso opaco. Il brulichio di stazioni appaltanti in tutto il Paese ha
creato un problema di costi e qualità nelle procedure: ecco che la Sua si
propone di uniformare le spese per gli appalti sull'intero territorio calabrese
e vigilare sulla loro corretta attuazione. Oggi però la Stazione è una macchina
nuova ancora ferma. Quali sono i tempi per metterla in moto? Mi ero posto
l'obiettivo di redigere entro fine marzo i regolamenti generali ed entro metà
aprile quelli di dettaglio: questo è il carburante per funzionare bene, e ci
siamo. Il regolamento organizzativo è già stato approvato in Giunta ho diffuso
le linee-guida. Presto la Giunta dovrà esaminare anche il Regolamento per
l'attestazione della regolarità delle procedure. Il 29 aprile, incontreremo i
nostri futuri interlocutori degli Enti locali: chiederò loro di fornirmi entro
30 giorni copia di bandi e appalti in corso,nell'ottica di essere operativi per
giugno. Ma sarà un work-in-progress, inutile illudersi di poter andare subito a
regime. Mentre dei costi non mi preoccupo: le nostre 45 unità a medio termine
saranno tutti dipendenti regionali distaccati. E i calabresi non sborseranno
nulla neanche per i costi di funzionamento: dopo uno stanziamento d'avvio, la
Sua si autofinanzierà con una quota pari all'uno per cento dell'ammontare degli
appalti esaminati. Strutture e organico sono pronti? La Sua si articola in tre
sezioni, sancisce la legge regionale 2/ 07: amministrativa, tecnica e
Osservatorio sugli appalti. Per selezionare i dipendenti regionali da assegnare
alla Sua, ho già dovuto effettuare due interpelli: al primo, su 2.500
dipendenti regionali, hanno risposto solo in due.La seconda manifestazione
d'interesse per individuare 10 funzionari e 20 altre posizioni è scaduta il 10
aprile: ha chiesto l'applicazione alla Sua di una ventina di unità. Altre 10
saranno cooptate in via fiduciaria. Deluso? Immaginavo erroneamente che a un
organismo del genere sarebbero pervenute numerosissime adesioni. Certo la
cruciale sezione tecnica ancora non ha guida e solo 4-5 unità hanno chiesto di
farne parte: non si è fatto avanti proprio chi “doveva” venire a dare una mano,
cioè chi si è occupato di lavori pubblici e appalti. In tutti i casi, non
ricorrerò a consulenti o assunzioni esterne: ci avvarremo d'expertise solo in
casi eccezionali. E poi, per entrare a far parte di una squadra come que-sta,
alla laurea in Architettura o Ingegneria deve accompagnarsi uno spirito di un
certo tipo. In quali settori interverrà prioritariamente? Innanzitutto la
sanità, che vive una crisi drammatica per prestazioni erogate e conto
economico: oggi non si sa neppure quanto si spende. Vogliamo accertare i punti
caldi della spesa sanitaria e uniformare il costo delle prestazioni in tutta la
Calabria: chiederemo alla Regione di reinvestire le somme che recupereremo per
migliorare il servizio. Ma non rinunceremo a occuparci della gestione dei fondi
Ue 2007-2013. La Stazione unica è un fazzoletto d'alta burocrazia chiamata a
vigilare sugli appalti. Settore che per anni, in Calabria, ha visto
amministratori e funzionari conniventi, o vittime di grave intimidazioni. A
proposito: il suo mandato dura tre anni e non è rinnovabile. Nel 2012 potrebbe
davvero impegnarsi in politica come si mormora da anni? Non potrei mai. In
collegio, i gesuiti m'insegnarono che le capacità intellettive dopo i 45 anni
calano: ci credo talmente che ogni anno "mi faccio il tagliando” per
controllare se sono rincitrullito o no. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sua Acronimo
che sta per Stazione unica appaltante, istituita dalla regione con la legge
approvata nel dicembre del 2007 Organico Saranno in tutto 45 gli addetti della
Stazione unica appaltante calabrese. Boemi, che per il momento è solo commissario,
lamenta la scarsa disponibilità degli impiegati regionali Le sezioni Sono tre:
tecnica, amministrativa e l'Osservatorio sugli appalti Gli enti locali «Il 29
aprile incontrerò gli amministratori i quali devono applicare la legge» Ex pm
Salvatore Boemi 65anni, è stato uno dei magistrati più impegnati sul fronte
della lotta alla 'ndrangheta ed è stato indicato al vertice della Stazione
unica appaltante della Regione Calabria già nell'autunno dell'anno scorso: si è
insediato nelle scorse settimane
( da "Figaro, Le" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Bientôt un texte sur
la responsabilité des juges Laurence de Charette 21/04/2009 | Mise à jour :
23:42 | Ajouter à ma sélection . --> Crédits photo : Le Figaro Les
justiciables pourront bientôt se plaindre d'un juge directement auprèsdu
Conseil supérieur de la magistrature. La responsabilité des magistrats sera bientôt
accrue : Nicolas Sarkozy a annoncé mardi qu'un texte, répondant à ce credo
qu'il a maintes fois défendu, devrait être présenté dans les prochaines
semaines. Alors que le Conseil supérieur de la magistrature (CSM) s'apprête à rendre sa décision sur l'avenir du juge
Fabrice Burgaud, le magistrat instructeur de l'affaire d'Outreau, le président
de la République a déclaré qu'il ne «laisserait pas des affaires comme Outreau
sans réponse». Une manière, sans doute, d'afficher sa détermination alors que
les sages, eux, ont eu besoin d'un mois de plus que prévu pour déterminer si le
jeune juge d'instruction peut ou non être sanctionné. «Qualification
disciplinaire» Ces nouveaux textes, dont Le Figaro a pris connaissance,
prévoient deux changements majeurs dans l'organisation de la justice. Ils
permettront aux justiciables qui s'estiment lésés par leur juge de saisir
eux-mêmes le Conseil supérieur de la magistrature, et réforment la composition
du CSM lui-même. Ces deux lois organiques sont en
réalité la déclinaison de la réforme constitutionnelle votée l'an dernier à
Versailles. Le projet de loi organique relatif au statut de la magistrature
prévoit que «tout justiciable, qui estime, qu'à l'occasion d'une procédure
judiciaire le concernant, le comportement adopté par un magistrat (.) dans
l'exercice de ses fonctions est susceptible de recevoir une qualification
disciplinaire, peut, lorsque le magistrat visé n'est plus saisi de la
procédure, saisir le Conseil supérieur de la magistrature». Les plaintes des
justiciables seront étudiées et «filtrées» par deux sections au sein du CSM, l'une pour les juges du siège, l'autre pour les juges
du parquet. C'est bien le comportement du magistrat qui est visé par le texte,
et non la décision de justice elle-même, qui ne peut être contestée que devant
la juridiction d'appel. Au nom de l'indépendance des magistrats, le Conseil
constitutionnel a en effet déjà retoqué un texte de loi présenté par Pascal
Clément, le prédécesseur de Rachida Dati à la Chancellerie, tentant d'élargir la
définition de responsabilité disciplinaire. Recours à la saisine Le nouveau
texte organique joue cette fois sur la saisine : alors que seuls le garde
des Sceaux et la haute hiérarchie pouvaient jusqu'à présent transmettre un
dossier litigieux à la haute instance disciplinaire, cette possibilité est
ouverte aux justiciables. Dans la magistrature, beaucoup craignent que cette
nouvelle procédure soit utilisée par certains pour déstabiliser les juges. Le
projet de loi organique relatif à la réforme du CSM ne
touche lui pas directement les justiciables, mais il bouleverse les rapports de
force entre la magistrature et le pouvoir politique - en faveur de ce dernier.
Soupçonné de corporatisme, le CSM ne sera plus composé
exclusivement de magistrats : les personnalités extérieures y deviendront
majoritaires. Les élus syndicaux sont écartés de la formation plénière - celle
qui donne le la - au profit de la haute hiérarchie, ce qui suscite de vives
protestations du syndicat majoritaire, l'USM. » Entre Sarkozy et les
magistrats, six années de relations compliquées
( da "Figaro, Le" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Sarkozy et les
magistrats : six ans de rapports compliquées Guillaume Perrault 21/04/2009 |
Mise à jour : 23:44 | Ajouter à ma sélection . --> Nicolas Sarkozy entouré
de Bruno Cotte, président de la Chambre criminelle de la Cour de cassation et Jean-Louis
Nadal, procureur général près la Cour de Cassation, en 2007. Crédits photo : Le
Figaro Lorsqu'il était ministre de l'Intérieur et président de l'UMP, Nicolas
Sarkozy a croisé le fer avec les syndicats de magistrats. «Je ne suis pas garde
des Sceaux, mais il y aurait des choses à faire dans ce secteur. Ne le répétez
pas, on me prêterait des ambitions que je n'ai pas.» Ainsi s'exprimait Nicolas
Sarkozy, alors ministre de l'Intérieur, devant les élèves de l'École nationale
de la magistrature, à Bordeaux, le 12 décembre 2003. Lorsqu'il assumait
les fonctions de «premier flic de France», Sarkozy ne s'était pas privé de
critiquer des magistrats lors d'affaires criminelles qui avaient choqué
l'opinion. Et certaines de ces polémiques avaient fait date. «L'homme soupçonné
d'avoir tué un policier de 32 ans le mois dernier avait été arrêté 53 fois et
condamné à 21 reprises !», avait-il ainsi tonné en octobre 2003.
Sarkozy avait réclamé à cor et à cri des «peines planchers», sans craindre
d'empiéter sur les plates-bandes du ministre de la Justice, Dominique Perben.
Au printemps 2007, à peine après avoir quitté le ministère de l'Intérieur, le
président de l'UMP avait inclus les peines planchers dans son programme
lors de la présidentielle. La responsabilité des magistrats avait aussi été
l'occasion d'un bras de fer entre Nicolas Sarkozy et les syndicats de
magistrats dès juin 2005. L'auteur supposé d'un crime de sang qui avait
alors frappé les esprits - l'assassinat de Nelly Crémel, une mère de
famille de 39 ans tuée en Seine-et-Marne pendant son jogging - s'était en effet
révélé être un condamné à perpétuité pour meurtre, qui avait bénéficié d'une
libération conditionnelle. «Une décision aussi grave que la remise en liberté
d'un assassin qui commet à nouveau un assassinat ne pose-t-elle pas la question
de la responsabilité des magistrats ?», avait lancé Sarkozy, redevenu
ministre de l'Intérieur. «Le juge qui a fait une faute devra payer», avait-il
tranché. Bousculé par son encombrant voisin de la Place Beauvau, qui s'était
rendu aux obsèques de la victime, le ministre de la Justice, alors Pascal
Clément, avait accepté de mettre à l'étude une réforme de la responsabilité des
juges, qui n'avait toutefois pas abouti à un projet de loi. «La pensée unique»
critiquée Manifestement ravi du tollé politico-médiatique provoqué à chaque
fois par ses critiques contre les juges - la gauche et les syndicats de
magistrats lui reprochaient d'accréditer la formule simpliste «les policiers
arrêtent les délinquants, les tribunaux les relâchent» -, Nicolas Sarkozy
avait invariablement répondu à ses détracteurs en mettant en cause «la
pensée unique». Lors de la campagne présidentielle de 2007, le candidat UMP
écrivait ainsi dans son programme : «Je veux que le
Conseil supérieur de la magistrature soit composé majoritairement de non-magistrats,
que vous puissiez le saisir si vous vous estimez victimes de la négligence ou
de la faute d'un magistrat.» La réforme du CSM, adoptée lors de la révision de la Constitution en juillet 2008,
ambitionne désormais de passer du discours aux actes. » Bientôt un texte sur la
responsabilité des juges
( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Cronaca Regionale
Pagina 104 riforme Ieri l'udienza alla Consulta Legge statutaria ancora in
bilico Riforme. Ieri l'udienza alla Consulta --> È scesa in campo senza
difensori la legge statutaria della Sardegna: ieri, nell'udienza alla Corte costituzionale da cui dipende la sorte del provvedimento,
gli avvocati della Regione non erano presenti per sostenere la validità della
legge (o meglio, dell'atto con cui fu promulgata) contro il ricorso del
Governo. Non si tratta di una dimenticanza, ma della conseguenza di un errore
tecnico: la costituzione in giudizio, da parte dei legali incaricati a suo
tempo dalla Giunta Soru, era avvenuta oltre i termini prescritti. Un fatto che
potrebbe anche non incidere sulla decisione della Consulta: certo però fa
scalpore una circostanza così inusuale, in occasione del giudizio su un atto di
tale importanza. Ciò che realmente interessa al mondo politico isolano, comunque,
è il verdetto dei giudici costituzionali: ieri si sono
rincorse per tutta la serata voci contrastanti, ma ancora non si hanno notizie
attendibili sull'orientamento della Corte. Sotto esame non c'è la legittimità costituzionale della legge statutaria in
sé, ma dell'atto con cui essa fu promulgata da Renato Soru nel luglio dello
scorso anno. Secondo il Governo, che ha sollevato un conflitto di
attribuzione, l'allora governatore non poteva firmare la promulgazione. Tutto
nasce dal referendum confermativo sulla statutaria stessa, celebrato
nell'ottobre 2007, che non aveva raggiunto il quorum di validità. «Quindi è
come se il referendum non si fosse mai tenuto: la statutaria si può
promulgare», dissero alcuni costituzionalisti. E questa interpretazione fu
fatta propria da Soru. Altri, invece, ricordarono che - secondo lo Statuto
regionale - la legge statutaria sottoposta a referendum «non è promulgata se
non è approvata dalla maggioranza dei voti validi». Non essendo valido il
referendum, stando a questa interpretazione, non ci sono le condizioni per
promulgare. E questo ritenne il Governo, che a settembre impugnò l'atto di
promulgazione. La Giunta Soru, nelle settimane successive, diede incarico agli
avvocati Giandomenico Falcon e Paolo Carrozza di preparare il controricorso
alla Corte costituzionale. Ma lo fece solo tre giorni
prima della scadenza del termine utile per depositare la memoria difensiva, e i
legali non riuscirono a presentarla in tempo. Per questo la Regione è stata
esclusa dal giudizio. Nell'udienza di ieri, dunque, oltre al giudice relatore
Ugo De Siervo ha preso la parola solo l'avvocato dello Stato Michele Dipace, in
rappresentanza del Governo. Il primo problema che deve valutare la Consulta è
l'ammissibilità del ricorso. Se fosse considerato ammissibile, a quel punto ci
sarebbe da decidere nel merito. Alcuni esperti di diritto ritengono che le
strade più probabili siano due: o l'inammissibilità del ricorso o
l'accoglimento nel merito. Ma qualsiasi pronostico è azzardato. In ogni caso, se
anche il ricorso venisse considerato inammissibile, potrebbe essere poi
legittimamente riproposto (ma non dal Governo) nel corso di un giudizio
ordinario: per esempio su eventuali questioni di incompatibilità dei
consiglieri regionali appena eletti. (g. m.)
( da "Giornale.it, Il"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 96 del 2009-04-22 pagina 16 Per il Csm la toga lumaca è "grande
lavoratrice" di Anna Maria Greco A gennaio promossa per "elevata
laboriosità". La settimana scorsa però fa liberare 21 criminali perché in
15 mesi non ha depositato la condanna. Messa a capo del tribunale dei minori per
"l'attaccamento al lavoro" e "l'ottima preparazione" Roma -
«Elevata laboriosità», «grande attaccamento al lavoro», «ottima
preparazione tecnico-giuridica», «particolari» doti organizzative, «equilibrio
e assoluta indipendenza di giudizio». Sembra paradossale, ma sono giudizi
ufficiali sul giudice per le indagini preliminari di Bari che il 15 aprile ha
provocato la scarcerazione di 21 mafiosi perché in 15 mesi non ha depositato la
motivazione della sentenza di primo grado. Forte di tanti elogi Rosa Anna
Depalo a gennaio è stata promossa dal Csm presidente del Tribunale per i
minorenni di Bari, sbaragliando ben 32 candidati. La sua «sicura prevalenza»
sugli altri aspiranti era già stata certificata in Quinta commissione, dove
aveva ottenuto 3 voti, contro i 2 di un altro magistrato e quello isolato di un
terzo. Quando la pratica è approdata al plenum di Palazzo dei Marescialli la
mole dei pareri positivi accumulati negli anni ha decretato il suo trionfo con
13 voti, mentre gli altri contendenti ne contavano 9 il primo e 3 il secondo.
Solo un dettaglio: lultimo giudizio del Consiglio giudiziario di Bari sulla Depalo
risaliva al 2006 e già le aveva fruttato la nomina in Cassazione con funzioni
direttive. Non era stato aggiornato dal Csm, anche per lurgenza
di ricoprire un posto vacante da un anno al vertice Tribunale minorile. Nessuno
aveva segnalato a Roma
che la candidata Depalo già da un anno si teneva nel cassetto le 62 pagine
(compresi i nomi dei 160 imputati) del dispositivo del maxiprocesso «Eclissi»,
contro il potente clan barese degli Strisciuglio, conclusosi con il rito
abbreviato il 16 gennaio 2008. E che non si affrettava, anche se tra breve
sarebbero scaduti i termini per la scarcerazione di pericolosi mafiosi e
trafficanti di droga. Così, dal verbale dellassemblea del Csm,
emerge il ritratto di una prima della classe: «I pareri in atto confermano il giudizio di
elevata capacità professionale del magistrato che, specie nei processi di
maggiore complessità come quelli in materia di criminalità organizzata, ha
assicurato una rapida celebrazione dei giudizi e un elevato livello qualitativo
del lavoro, testimoniato dai provvedimenti emessi che hanno spesso
rappresentato “autorevoli precedenti giurisprudenziali, tali da essere oggetto
di pubblicazione in importanti riviste giuridiche”. Elevata è la sua
laboriosità, peraltro documentata anche dai prospetti statistici (in
particolare, negli anni 2002-
( da "Giornale.it, Il"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
22-04-2009 - Sì del
Senato: dl sicurezza è legge. Niente ronde 22-04-2009 - Referendum, accordo per
il 21 giugno Una "leggina" per superare l'ostacolo 22-04-2009 - Ad
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22-04-2009 - Aosta, escono a fumare abbandonano tre figli in pizzeria e
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22-04-2009 - BREVI 22-04-2009 - Richiesta al sindaco per intitolare una strada
a Fabrizio Quattrocchi caricamento in corso... più letti più votati più
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di Paolo Bracalini E QUELLO DEI BUGIARDI di Paolo Granzotto Ecco il piano casa
di Di Pietro Se ne... di Filippo Facci Ma il Grande Fratello diventa rom di
Vittorio Macioce Ecco il piano casa di Di Pietro Se ne... di Filippo Facci E
QUELLO DEI BUGIARDI di Paolo Granzotto IL VERO MONTANELLI di Mario Cervi Casa,
il piano di Di Pietro: ne... di Paolo Bracalini Ma il Grande Fratello diventa
rom di Vittorio Macioce Ecco il piano casa di Di Pietro Se ne... di Filippo Facci Per il Csm la toga lumaca è... di Anna Maria
Greco Casa, il piano di Di Pietro: ne... di Paolo Bracalini IL VERO MONTANELLI
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( da "Stampa, La" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Dati Istat I Paesi
dove è possibile il caso I giudici: la Costituzione non discrimina I Paesi dove
è possibile Venezia dice no. Ma il Tribunale: decida la Consulta Le nozze
trainate dalle seconde unioni Il matrimonio gay si appella alla Corte RAFFAELLO
MASCI ROMA La Corte costituzionale dovrà pronunciarsi
su una delle questioni più controverse degli ultimi anni: due persone dello
stesso sesso possono sposarsi? Il quesito è stato posto, sia pur
indirettamente, dal tribunale di Venezia che ha presentato alla Consulta il
procedimento nato dal ricorso di una coppia gay di aspiranti sposi, che aveva
ricevuto un rifiuto alle pubblicazioni matrimoniali e per questo si era rivolta
alla magistratura contro la decisione del Comune. Alcune associazioni
omosessuali - come Gaynet, presieduta dall'ex parlamentare Franco Grillini e
l'Associazione radicale «Certi diritti» - hanno accolto questa iniziativa della
magistratura veneziana con immensa soddisfazione, perché una sentenza della
Consulta riaprirebbe il dibattito. Ma in un paese come l'Italia, in cui il
matrimonio tra persone dello stesso sesso non è contemplato, ha senso fare
opposizione ad una decisione come quella in cui sono incorsi i due aspiranti
sposi? «Non si possono porre al Corte costituzionale -
spiega l'avvocato matrimonialista Cesare Rimini - questione
"manifestamente infondate" e quindi, se il tribunale di Venezia ha
agito come ha agito, evidentemente ha ritenuto la questione plausibile.
Dobbiamo chiederci dove possa essere mai il fondamento per questo ricorso.
Secondo me sta in due punti: il primo è che il fatto che il matrimonio avvenga
tra un uomo e una donna è dato per acquisito, ma mai, da nessuna parte, si dice
che non sia possibile tra persone dello stesso sesso. Il secondo punto è che
ordinamenti che prevedono una ipotesi del genere, sono già presenti nelle
legislazioni di altri paesi di cultura giuridica analoga alla nostra». Da qui a
legittimare il matrimonio gay, comunque, ce ne passa, ciò non di meno
«l'ordinanza del Tribunale - fa notare Franco Grillini - rappresenta un momento
storico: per la prima volta dei giudici italiani hanno ritenuto che la
Costituzione italiana non solo non vieti il matrimonio tra persone dello stesso
sesso, ma anzi lo ammetta e lo tuteli». «Finalmente - prosegue Grillini - i
giudici dicono che il matrimonio gay non rappresenta alcun pericolo di lesione
a interessi pubblici o privati ed esprimono con chiarezza che nell'articolo 29
della Costituzione viene tutelata la naturalezza dell'aspirazione di tutti gli
esseri umani a costituire la propria famiglia e a sposarsi, indipendentemente
dal loro orientamento sessuale». L'entusiasmo del leader gay viene
ridimensionato dall'avvocato Rimini: «Che la questione non sia manifestamente
infondata, non vuol dire che sia fondata in qualche modo,
ma semplicemente che la Corte costituzionale può dare una risposta di merito se chiamata a farlo». Ma a
Grillini, non sfugge la portata di questa istanza del tribunale: «Quale che
sarà la decisione della Corte costituzionale, si tratta comunque di una storica vittoria».Agli italiani
non piace il matrimonio. Soprattutto le prime nozze, mentre le seconde
aumentano. Il dato emerge dall'ultima rilevazione dell'Istat. Nel 2007, i
secondi matrimoni sono stati 33.070, oltre 2 mila in più rispetto al 2006
(31.846). Le seconde nozze sono il 13,2% delle nozze celebrate. Nel 2007 ci
sono stati 250.360 matrimoni, 4,2 ogni mille abitanti. Lieve aumento sul 2006:
4.368 matrimoni (3.144 prime nozze). Calano soprattutto i primi matrimoni: da
quasi 392 mila nel 1972 (il 93,5% del totale) a 217.290 nel 2007 (86,7%). Le
nozze civili sono il 34,6% del totale; in 15 anni sono aumentate del 50%. Nel
2007 ci sono stati 34.559 matrimoni (13,8%)in cui almeno uno dei due è
cittadino straniero.
( da "Stampa, La" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Tre motivi di vanto
per un italiano Ecco finalmente tre motivi per vantarsi d'essere italiano:
primo motivo è constatare di avere la Protezione Civile migliore del mondo;
secondo, per aver capito fin dall'inizio che l'Italia non doveva partecipare
alla Conferenza contro il razzismo a Ginevra (Durban II); terzo, perché abbiamo
dimostrato, con lo sbarco a Porto Empedocle dei 140 migranti presenti sul cargo
turco Pinar, che riguardo l'intolleranza e la discriminazione verso gli
immigrati l'Italia è la meno peggio rispetto agli altri Paesi europei. SILVANO
STOPPA CESANO BOSCONE (MI) La battuta del mago Silvan Devo dire che questa
nostra Italia non finisce mai di stupirmi. Di fronte a una battuta del Mago
Silvan, per altro carina, mi ha lasciato di stucco vedere la reazione
scandalizzata della conduttrice Lorena Bianchetti, la quale si è prodigata in
uno sproloquio dopo aver assunto un'espressione che neanche Heidi scaraventata
all'improvviso in un lupanare avrebbe avuto. Trovo inconcepibile questo
comportamento, proprio in un Paese dove il premier inanella una gaffe dietro
l'altra. Tutto ciò mi ricorda una volta di più il motivo per cui dedico ogni
giorno meno tempo alle trasmissioni televisive per dedicarmi a cose decisamente
più costruttive. GIANPAOLO MARCHESINI RIVOLI (TO) La verità fa scandalo Che
Ahmadinejad sia un personaggio di cui si farebbe volentieri a meno è fuori
discussione (ma certamente Bush ha arrecato maggior sofferenza al mondo intero,
o no?); che negare l'Olocausto sia un'assurdità immorale è ancora più scontato.
Affermare che Israele lo abbia strumentalizzato (con la complicità del senso di
colpa degli europei), violando tra l'altro un centinaio di risoluzioni della
stessa Onu, per portare avanti da oltre 60 anni una politica razzista e
perseguire di fatto il genocidio del popolo palestinese è un fatto che anche
migliaia di ebrei - storici, intellettuali, semplici cittadini - in Israele, in
Europa e nel mondo intero in tutti questi anni, e anche in occasione del
recente massacro a Gaza, hanno denunciato. Ma la verità da sempre crea
scandalo. LUCIANO CARENA Le mie riserve sul «decreto latte» È stato approvato,
come emendamento inserito nella Legge sugli incentivi, il cosiddetto «decreto
latte» originariamente proposto dal ministro Zaia. Si è concluso un percorso
che era auspicato da anni, che tanto ha lacerato il mondo agricolo e tanto ha
danneggiato il settore lattiero caseario. Nelle scorse settimane ho espresso,
in più occasioni, tutto il rammarico per come questa vicenda è stata gestita e
la mia preoccupazione per il fatto che tutto questo rischiasse di vanificare
gli obiettivi e le necessità con cui si era giustificato il provvedimento. Le
organizzazioni maggiormente rappresentative del mondo agricolo hanno
dichiarato, con toni e accenti diversi, soddisfazione per la conclusione
dell'iter di questa legge. Ne prendiamo atto nel rispetto del ruolo di
rappresentanza che esse esprimono. Voglio sperare che i fatti giustifichino
questa soddisfazione. Personalmente continuo a mantenere tutte le mie riserve e
spero che ciò che accadrà nei prossimi mesi dimostri che il mio era soltanto
pessimismo. È stato detto dal ministro, in più occasioni, che questo
provvedimento non solo non era una sanatoria, ma avrebbe permesso il recupero
di oltre 1 miliardo e 600 milioni di euro da parte di Agea nei confronti delle
aziende non in regola con i versamenti dei prelievi latte, avrebbe permesso il
superamento di un contenzioso così lacerante negli anni e l'avvio di una
effettiva ristrutturazione finanziaria. Ci è stato spiegato che questa norma
permetterà inoltre una equa gestione delle quote che ci sono state assegnate
dall'Unione Europea nei confronti di tutti gli attori del comparto.
Personalmente mantengo tutte le riserve sia sul percorso adottato sia sui
contenuti tecnicistici del provvedimento, ma credo sia giusto, a questo punto,
concedere il beneficio del dubbio e la verifica nel merito degli atti che ne
seguiranno. Già prima dell'estate potremo capire le modalità concrete con cui
questa norma verrà attuata. Spero francamente di potermi ricredere e di poter
constatare con mano la bontà del compromesso raggiunto. In ogni caso rimarrà la
possibilità, entro i 60 giorni, del ricorso alla Corte
Costituzionale. Spero soprattutto che ora si crei lo spazio per ragionare dei
problemi e del futuro di questo settore e del bisogno che hanno le aziende di veder
riconosciuti i costi e la qualità del lavoro fatto in questi anni. MINO TARICCO
ASSESSORE ALL'AGRICOLTURA REGIONE PIEMONTE Leopardi e la bellezza della nostra
lingua Fa piacere che qualcuno ricordi quanto la nostra bella lingua
italiana sia stata onorata dai grandi del passato. Fa piacere che signori quali
Lorenzo Mondo, che ne hanno un'ottima padronanza, sottolineino gli errori che
commettiamo. Leopardi, che tanto ne tratta nello Zibaldone, così la descrive
nel pensiero n. 3324: «Noi abbiamo una lingua; antica bensì, ma ricchissima,
vastissima, bellissima, potentissima, insomma colma d'ogni sorta di pregi; \
questa lingua italiana che noi ci troviamo supera di ricchezza, di potenza, di
varietà tutte le lingue moderne \; di bellezza avanza d'assai tutte queste
lingue \; d'altri pregi è superiore, non solamente a esse lingue ma alle
antiche eziandio». MARIA LUISA MAZZOCCHI SAN MARINO CITTÀ
( da "Basilicanet.it"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ENERGIA, LATRONICO
(PDL): DISINFORMAZIONE SU SCELTE GOVERNO 22/04/2009 09.08.50 [Scorie nucleari a
Scanzano] âContinua la campagna di disinformazione da parte di settori della sinistra e
dellâambientalismo tendente a strumentalizzare la vicenda di
Scanzano Ionico e delle scelte che unanimemente in quellâoccasione
si tennero per scongiurare la istituzione del sito unico nazionale dei rifiuti
nucleari, che il
governo Berlusconi dellâepoca escluse dopo una prima
indicazioneâ. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico.
âOggi si dicono autentiche inesattezze sul disegno di legge
sullâenergia allâesame al Senato ed in particolare sul
paventato attentato
alle competenze delle regioni. In realtà il provvedimento in esame
riconosce in più¹ punti la necessità dellâintesa tra
regione e governo nazionale per giungere alla individuazione dei siti
industriali per la produzione di energia. Naturalmente a nessuno sfugge che in materia di energia
câeâ un interesse prevalente nazionale
riconosciuto anche di recente dalla Corte Costituzionale che eâ il
caso di considerare di fronte a divergenze decisionali paralizzanti come
illustra il caso dei
rigassificatori o degli inceneritori. Anche sulla vicenda nucleare, il governo
mostra un approccio né© ideologico né© dispotico, ma orientato a riconoscere la
volontà di quelle Regioni che si vorranno aprire a tali impianti e che,
in questo modo, potranno contribuire a ridurre la dipendenza energetica dellâItalia
ed ad abbattere il costo della bolletta per le famiglie e per le imprese in un
quadro di sicurezza ambientale. Quanto alla Basilicata è¨ singolare ascoltare
dai rappresentanti del governo regionale atti di accusa nei confronti del governo Berlusconi
che ha il merito di mettere al centro dellâagenda scelte che
mirano a diversificare le fonti di approvvigionamento e ad aiutare la a
competitività del Paese. Piuttosto lâesecutivo regionale si dovrebbe far perdonare la
clamorosa inadempienza con cui anche in questa legislatura ha trattato il tema
energetico per la mancanza di un piano energetico regionale che ha negato alla
Basilicata lo sfruttamento di opportunità irripetibili in termini di nuovi
investimenti e di occupazione. Tempo ed occasioni che sarà difficile
recuperareâ. bas 02
( da "Dagospia.com"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
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articolo --> BORSE SU (MIBTEL +1%) PeUGEOT E CITROEN:
-25% VENDITE TRIMESTRE
banchiere di Stato per Hitachi e Toshiba PANDIT (CITI)
RISCHIA LA TESTA DT TAGLIA STIME PROFITTI: TITOLO Giù DEL 7% - CORDONI
DEL CREDITO SEMPRE STRETTI NEGLI USA
1 - Borsa, mini-rally delle banche.
Milano la migliore in Europa... Da "ilsole24ore.com" - Andamento contrastato per i
listini del vecchio Continente. Dopo un avvio al ribasso, sembrano avere preso
la strada del rialzo: Francoforte sale lo 0,3% mentre Parigi guadagna lo 0,2
per cento. A Piazza Affari, invece, il Mibtel cresce dell' 1% mentre l'S&P
Mib è in rialzo dell'1,3 per cento. PEUGEOT L'iniziale incertezza di giornata è
stata una situazione in linea con l'andamento piatto di Tokyo. In Giappone il
Nikkei ha chiuso oggi in leggero progresso dello 0,18% a 8.727,3 punti, nel
giorno in cui il Ministero delle Finanze ha reso noto che la bilancia
commerciale giapponese è piombata in un deficit annuale per la prima volta da
28 anni. ossia dai tempi del secondo shock petrolifero. E' stata comunque una
giornata senza una direzione precisa sui mercati asiatici, che restano cauti in
vista di nuove raffiche di risultati aziendali e dell`esito dello "stress
test" sulle grandi istituzioni finanziarie americane. A Piazza Affari in
evidenza Atlantia (+3%), prosegue il buon momento di Geox (+3,6%). Acquisti sui
finanziari con Unipol (+2,49%), Banco Popolare e UniCredit (+3,2%) tra i
migliori. In Europa in difficoltà Roche alla Borsa di Zurigo. L'Avastin, uno
dei medicinali più importanti portati in dote dalla Genentech, acquistata nella
sua totalità il mese scorso dal gruppo svizzero per 46,8 miliardi di dollari,
si é infatti dimostrato inefficace nell'impedire il riemergere del cancro al
colon in pazienti già sottoposti a intervento chirurgico. Secondo Bill Burns,
responsabile dei farmaci per la Roche, le vendite di Avastin continueranno
comunque a salire fino a 8-9 miliardi di franchi entro il 2009 trattando
esclusivamente i malati di cancri metastatici avanzati. Petrolio Il prezzo del
petrolio risale sopra 49 dollari. Sui mercati asiatici i future sul Light crude
avanzano di 51 cent a 49,06 dollari. NESTLE Euro Euro sostanzialmente stabile
nei primi scambi della mattinata sui mercati valutari europei. La moneta unica
passa di mano a 1,2942 dollari (contro 1,2939 di ieri sera a New York) e a
127,31 yen (126,82 la rilevazione Bce di ieri). 2 - Psa: vendite trimestrali -
25%... (ANSA) - Psa chiude il primo trimestre con vendite per 10,97 miliardi
(-25%). Risultato inferiore alle stime, che puntavano su vendite per 11,3 mld.
''I ricavi del primo trimestre - spiega la societa' - illustrano, come ci
aspettavamo, l'ampiezza della crisi che l'industria dell'auto sta vivendo in
tutto il mondo''. Il gruppo francese che riunisce Peugeot e Citroen ha comunque
confermato le attese per un calo del 20% delle vendite di auto in Europa
quest'anno. 3 - Nestle': vendite trimestre - 2, 1%... (ANSA) - Nestle' chiude
il primo trimestre con vendite in calo del 2,1% a 25,2 miliardi di franchi
svizzeri. Il risultato e' lievemente inferiore alle stime degli analisti che
avevano puntato su vendite per 26 miliardi di franchi. Anche le vendite su base
organica, dato che esclude acquisizioni, cessioni e fluttuazione dei cambi,
hanno deluso gli analisti, con un rialzo del 3,8%, contro il +4,2% atteso.
citroen 4 - Azionisti Dresdner spremuti e razziati... Da "Il Sole 24
Ore" - Sapevamo che molti banchieri hanno incassato generosi bonus, anche
se cacciati per via di una gestione disastrosa. Non sapevamo che in alcuni casi
c'è chi ha trascinato in tribunale l'ex datore di lavoro perché scontento dello
"scivolo" ottenuto al momento dell'interruzione del rapporto di
lavoro. In Germania, Jens-Peter Neumann, a capo della direzione "capital
markets" della Dresdner Bank fino a pochi mesi fa, ha citato la banca per
il mancato versamento della liquidazione, pari a 1,5 milioni di euro, pur
avendo ricevuto un bonus di 3 milioni. Neumann ricorda i termini del contratto;
mentre l'istituto di credito spiega che gran parte delle perdite registrate
l'anno scorso da Dresdner Bank sono da attribuire proprio ai banchieri
dell'unità " capital markets". Secondo alcuni osservatori, il caso
potrebbe essere il primo di una serie. Appuntamento il 6 agosto davanti al
giudice Klaus Köttinger di Francoforte. (B.R.) 5 - Un banchiere di Stato per
Hitachi e Toshiba... Da "Il Sole 24 Ore" - Singolare coincidenza. Il
numero uno del colosso tecnologico Hitachi, Takashi Kawamura, ha dichiarato che
il gruppo sta valutando di richiedere fondi pubblici - nell'ambito del piano
governativo di sostegno alle imprese- per rafforzare la base di capitale. Lo ha
fatto quasi al termine di una sessione di Borsa in cui gli investitori hanno
picchiato sodo sul titolo della rivale Toshiba, dopo le anticipazioni secondo
cui la società sta per varare un aumento di capitale da 500 miliardi di yen,
compreso il suo primo collocamento azionario da 28 anni. HITACHI Mossa sgradita
agli investitori per l'effetto diluitivo sul valore delle azioni. Anche
Toshiba, del resto, non escluderebbe il ricorso al denaro di uno stato che
appare sempre più il banchiere di ultima istanza. E non solo per le Pmi, ma per
i giganti che producono di tutto, dagli elettrodomestici ai reattori nucleari.
(S.Car.) 6 - GERMANIA: addio lusso... Andrea Tarquini per "la
Repubblica" - Il lusso e le griffe sono in crisi anche nella ricca
Germania. Il mitico KaDeWe, il grande magazzino berlinese che è forse il più
esclusivo in Europa, sarà venduto, o magari svenduto, al miglior offerente. La
ragione è semplice: l´azienda che lo possiede, cioè Arcandor, il colosso della
distribuzione e del turismo che controlla la catena Karstadt, ha i conti in
profondo rosso, per l´esattezza per novecento milioni di euro. Misure radicali
si impongono, ha detto il suo ad, Karl-Gerhard Eick, in carica da appena 6
settimane. Per cui il KaDeWe va venduto, e la stessa sorte subiranno il
prestigioso Alsterhaus di Amburgo e altri templi del lusso. Licenziamenti non
sono esclusi, e Arcandor vuole concentrarsi sulla vendita per corrispondenza e
sul turismo e chiede disperatamente sia nuovi crediti sia aiuti pubblici.
Toshiba 7 - La Fdic lucida lo scivolo di Pandit... Da "Il Sole 24
Ore" - Forse per Vikram Pandit, numero uno di Citi, potrebbe essere
arrivato il momento della "verità". Secondo indiscrezioni che
circolano a Wall Street, la Fdic,l'agenzia che garantisce i depositi bancari
americani, non sarebbe proprio contenta di certi risultati di bilancio della
Banca. E ha chiarito che se per caso Citi dovesse tornare ad aver bisogno di
altri fondi federali, l'avventura di Pandit potrebbe essere al capolinea. L'agenzia
avrebbe già preso in considerazione una lista di possibili candidati alla
successione. Tra i papabili, il direttore finanziario Ned Kelly, e Gary
Crittenden, predecessore di Kelly e attuale presidente della divisione che
gestisce gli asset noncore di Citigroup. «È impensabile che Vikram rimanga al
proprio posto se Citi dovesse chiedere ulteriori fondi. È prudente pensare a
scenari differenti», dicono fonti vicine alla società. (M.P.) 8 - UN´IPO NON FA
PRIMAVERA... Vittoria Puledda per "la Repubblica" - Una rondine non
fa primavera, e nemmeno un´ipo. Però la prima matricola annunciata sull´Aim
Italia, il mercato-clone di quello di Londra per le piccole imprese, potrebbe
fare da rompighiaccio a Piazza Affari, che di quotazioni non ne vede ormai da
quasi un anno. Unica eccezione, lo sbarco al Mac (il
Mercato alternativo dei capitali) di Csm, in gennaio. Così, nella prima
settimana di maggio sbarcherà al listino la primizia dell´Aim, seguita pochi
giorni dopo da Ikf, una investment company. La prima sarà, invece, Neurosoft,
una società greca attiva nel software di gestione di giochi e scommesse.
Sì, greca: ha scelto l´Aim italiano in quanto ha più facilità di accesso degli
altri mercati e perché c´è l´euro, come ad Atene. Un piccolo successo per
l´italianissimo Raffaele Jerusalmi, appena promosso nell´organigramma del
London Stock exchange. 9 - Deutsche Telekom taglia le stime sui profitti. il
titolo alla Borsa di Francoforte perde il 7%... Da "la Repubblica" -
Profitti, flussi di cassa e margini 2009 inferiori alle attese: questo
l´allarme lanciato ieri da Rene Obermann numero uno di Deutsche Telekom. Per
colpa della crisi e dell´agguerrita concorrenza, il colosso tedesco ha tagliato
le attese sul margine lordo, che sarà del 2-4% inferiore ai 19,5 miliardi annunciati,
mentre i flussi di cassa saranno 6,4 miliardi (dai 7 stimati in precedenza). La
notizia ha fatto crollare Deutsche Telekom del 7,2%, facendo traballare tutti i
titoli telefonici. Sempre ieri, le autorità di Buenos Aires hanno respinto il
ricorso di Telecom Italia (meno 1,6%), contro la pronuncia dell´Antitrust su
Telecom Argentina. 10 - Sono sempre stretti negli Stati Uniti i cordoni del
credito... Maurizio Ricci per "la Repubblica" - Nonostante i generosi
aiuti del governo, il fiume di liquidità garantito dalla Fed e i confortanti
profitti annunciati in questi giorni (o, forse, proprio a causa di questi) le
banche americane continuano a razionare il credito, tenendo l´economia Usa ai
limiti dell´asfissia. Secondo un´analisi condotta dal Wall Street Journal sui
conti delle 21 banche che hanno ricevuto più fondi pubblici, fra gennaio e
febbraio il credito totale erogato da questi istituti si è ridotto del 4,7%,
una percentuale assai più alta del 2,2% calcolato dal Tesoro. Fra le banche più
restie ad allargare i cordoni della borsa ci sono Goldman Sachs e Jp Morgan,
due dei grandi istituti che, in questi giorni, hanno riportato risultati di
bilancio superiori alle aspettative. Rispetto ad ottobre, quando ancora non
erano disponibili gli aiuti pubblici, il credito si è contratto del 23%. Ad
ottobre, peraltro, la crisi non aveva ancora cominciato a dispiegare i suoi
effetti. [22-04-2009]
( da "Affari Italiani (Online)"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
MilanoItalia
Lombardia/ Kebab chiusi all'una di notte Mercoledí 22.04.2009 10:52 Dopo mesi
di polemiche il consiglio regionale ha approvato il pdl che regolamenta le
attivita' dei Kebab e di ogni altra attivita' artigianale di vendita dei
prodotti alimentari destinati all'immediata consumazione, voluta dalla Lega
Nord. Oltre al rispetto delle norme igienico-sanitarie, di sicurezza e
inquinamento acustico, i commercianti dovranno esporre e rispettare l'orario di
apertura 6-1 e l'elenco delle materie prime utilizzate specificando i prodotti
eventualmente congelati. Ai comuni rimane la facolta' di decidere eventuali
deroghe specifiche sugli orari di apertura. La nuova legge, oltre ai kebab,
andra' a toccare anche pasticcerie, piadinerie, rosticcerie, gelaterie,
pizzerie d'asporto e tutte quelle attivita' dove e' possibile effettuare un
consumo immediato del prodotto acquistato, senza la somministrazione al tavolo.
In caso di svolgimento dell'attivita' in modo non conforme a quello previsto,
la sanzione amministrativa pecuniara puo' variare da
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Referendum/ Bindi:Pd
vota sì per abrogare legge e farne una nuova di Apcom Preferivamo election day,
auspichiamo intesa forte in Parlamento -->Roma, 22 apr. (Apcom) - Il Pd
voterà sì al referendum con l'auspicio di offrire uno stimolo per modificare la
legge elettorale. Lo spiega a 'Panorama del giorno' la vicepresidente della
Camera, Rosy Bindi, che rifiuta la lettura secondo la quale sulla data del 21
giugno si sia registrata un'intesa tra i poli: "Non credo si possa parlare
di intesa, perché noi volevamo un election day. Non solo perché così avremmo
evitato molti disagi ai cittadini, ma perché questo avrebbe consentito un forte
risparmio del quale in questo momento il Paese ha bisogno, rispettando anche,
giustamente, l'istituto referendario. Quindi, indipendentemente dalla data, -
fa notare Bindi - siamo comunque di fronte a un 'no' alle nostra proposta e ad
uno sperpero di danaro pubblico". "Comunque, se si voterà il 21 -
prosegue -, l'orientamento del nostro partito è per il si, per votare contro
l'attuale legge elettorale che consideriamo sia stata ben definita dal suo
autore. Una legge che ha contribuito a creare disaffezione tra il cittadino e
le istituzioni e che non sta aiutando un processo di democratizzazione
all'interno dei partiti. La nostra è una volontà precisa: l'abrogazione
dell'attuale legge. Naturalmente, - sottolinea l'esponente democratica -
auspichiamo che ciò che non è stato possibile fare prima, si possa fare dopo:
cioè, che si possa giungere ad un'intesa vera, forte, in Parlamento, per
cambiare davvero la legge elettorale. Nessuno ci obbliga a trasformare
automaticamente in legge elettorale l'esito del referendum. Soprattutto,
occorre intervenire per restituire ai cittadini una maggiore possibilità di
scelta su chi debba sedere in Parlamento, chi debba rappresentarli, visto che
ormai, come tutti sanno, i parlamentari vengono oggi scelti dai segretari dei
partiti". L'auspicio della Bindi, quindi, "è che
dicendo di no all'attuale legge elettorale si determinino le condizioni per una
nuova legge che comunque, e la Corte Costituzionale non consentirebbe il
contrario, rispetti l'esito referendario. Cioè, si va al referendum per
abrogare l'attuale legge".
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Agenda degli
avvenimenti di mercoledì 22 aprile di Apcom -->Roma, 22 apr. (Apcom) -
Questa l'agenda degli avvenimenti in Italia ed all'estero di mercoledì 22
aprile 2009. ITALIA POLITICA Roma - Conferenza dei Capigruppo alla Camera e al
Senato per il ddl sul referendum - Il Presidente della Camera Gianfranco Fini
interviene alla Farnesina alla presentazione del libro 'Il Circolo del
ministero degli Esteri' - L'aula del Senato vota sul decreto 'antistupri' -
Riunione del Cda Rai su 'Annozero' - Riunione della Commissione di Vigilanza
sulla Rai sul regolamento per le elezioni amministrative - Il Presidente della
Camera Gianfranco Fini interviene a un convegno sulle morti bianche - Audizioni
in commissione Affari Costituzionali della Camera di medici, sindacati e del Capo dipartimento immigrazione Mario Morcone sul
ddl sicurezza - Riunione del plenum del Csm - Il leader di Idv Antonio Di
Pietro interviene al convegno Unicobas sulla scuola CITTA' DEL VATICANO -
Udienza pubblica di Papa Benedetto XVI - Presentazione del Festival della
Scienza con il Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura mons.
Gianfranco Ravasi - Ricevimento presso la Nunziatura apostolica per il IV
anniversario dell'elezione di Papa Bendetto XVI Altre città Torino - Il
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano visita l'Accademia delle Scienze
e interviene alla 'Biennale della democrazia' - Il segretario Dario
Franceschini e Piero Fassino inaugurano la manifestazione del Pd 'Un treno per
l'Europa' L'Aquila - Visita delegazione Pd a zone terremotati, conferenza
stampa di Giuseppe Fioroni ECONOMIA E FINANZA Roma - Assemblea del gruppo
editoriale L'Espresso e di Terna - L'Istat presenta il rapporto sulla povertà
in Italia nel 2007 - Enel presenta Enel Green Power. Conferenza stampa dell'ad
Fulvio Conti e del presidente di Enel Green Power, Francesco Starace - Comitato
direttivo della Cgil - Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi interviene alla
presentazione della ricerca "Anzian' Attivi" della Cna - Audizione
del presidente dell'Autorità dell'Energia Alessandro Ortis in commissione
prezzi al Senato - Il Censis presenta il rapporto su "Il fenomeno della
contraffazione nel mondo e le ricadute sul mercato italiano" - Il
ministero dello Sviluppo Economico tavolo sulla chimica Milano - Si riunisce il
comitato esecutivo dell'ABI - Si apre il decimo congresso lombardo della Cisl,
partecipa il segretario nazionale Raffaele Bonanni - Il ministro dello Sviluppo
Claudio Scajola e il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia partecipano
all'apertura del Salone del Mobile - Si svolgono le assemblee di Alleanza, e
Mediaset Altre città Bologna - Assemblea Unipol su bilancio 2008 Siracusa -
Iniziano i lavori del G8 ambiente ECONOMIA INERNAZIONALE Londra - Dati sulla
disoccupazione britannica a marzo - Il cancelliere allo Scacchiere Alistair
presenta Darling il bilancio statale annuale alla Camera dei comuni Madrid -
Iberdrola pubblica i risultati del primo trimestre Usa - Apple, At&t, eBay,
Mc Donald's e Boeing pubblicano i risultati trimestrali Washington - Il
capoeconomista del Fmi Olivier Blanchard tiene una conferenza stampa sul World
Economic Outlook ESTERO UNIONE EUROPEA Bruxelles - Il ministro delle Politiche
Comunitarie Andrea Ronchi incontra il commissario per le regioni Danuta Huebner
Strasburgo - Il commissario per i Trasporti Antonio Tajani partecipa al
dibattito congiunto sul pacchetto trasporti NUOVA EUROPA Russia - Mosca, il
presidente Dmitri Medvedev si rivolge via web al 'popolo di internet' Moldova -
Visita del premier uscente ceco Mirek Topolanek in rappresentanza della
presidenza ceca dell'Ue Helsinki - Visita del presidente lituano Valdas Adamkus
MONDO Sudafrica - Elezioni generali Bruxelles - L'inviato speciale degli Stati
Uniti in Medio oriente, George
( da "Adnkronos" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
TERREMOTO:
CSM, PROCURATORE
DELL'AQUILA RICEVUTO DA MANCINO commenta 0 vota 0 tutte le notizie di CRONACA
ultimo aggiornamento: 22 aprile, ore 12:15
( da "Reuters Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
MILANO (Reuters) -
Al processo per il presunto rapimento dell'ex imam di Milano Abu Omar, gli
avvocati di alcuni degli imputati hanno chiesto l'assoluzione dei loro
assistiti. Il processo è ripreso oggi dopo che il giudice Magi, lo scorso 18
marzo, lo ha rinviato per permettere alle parti di leggere le motivazioni della sentenza con cui la Corte Costituzionale,
qualche giorno prima, aveva detto che i magistrati milanesi non potevano usare
documenti coperti dal segreto di Stato. La decisione della Consulta non ha
direttamente annullato il processo in corso a Milano contro 33 imputati ma in
sostanza ha eliminato dal dibattimento i documenti che ne hanno consentito il
rinvio a giudizio. L'avvocato Nicola Madia, che difende l'ex direttore
del Sismi Niccolò Pollari, ha detto che "tutti gli elementi di prova di
cui l'accusa intende servirsi nei confronti di Pollari sono travolti dalla
pronuncia della Corte Costituzionale". Madia ha chiesto oggi in via
principale il proscioglimento del suo assistito per non aver commesso il fatto,
in via subordinata la sentenza di non doversi procedere per il segreto di Stato
che "inibisce di conoscere i fatti che proverebbero l'estraneità di
Pollari alla vicenda". "Pollari non può essere l'agnello sacrificale
sull'altare di questo processo", ha aggiunto Madia che ha chiesto inoltre
in via subordinata la restituzione degli atti alla procura. Alessia Sorgato,
difensore di tre agenti della Cia, ha chiesto in via principale la loro
assoluzione e in via subordinata la restituzione degli atti al pm e ha chiesto
la revoca delle misure di custodia cautelare per "la modifica radicale del
quadro indiziario iniziale" dopo la sentenza della Corte Costituzionale.
( da "Giornale.it, Il"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Premessa: fino a
metà del 2008 questo blog era una piacevole e utilissima integrazione al mio ruolo
di inviato del Giornale. Negli ultimi mesi la situazione è cambiata: continuo
ad essere un inviato del Giornale, ma il blog diventa sempre più qualificante
per il mio profilo professionale e non solo perché è sempre più letto, con un
media di commenti molto alta (e di questo vi sono molto grato). Mi capita
sempre più spesso di essere invitato a partecipare a trasmissioni radiofoniche
o televisive da colleghi che hanno letto commenti interessanti su "il
cuore del mondo", mentre prima accadeva solo per gli articoli
sull'edizione cartacea. L'altro giorno un brillante collega della Televisione
della Svizzera italiana, Michele Fazioli, mi ha intervistato sul futuro del
giornalismo e sulle insidie della comunicazione, con molte domande ispirate
proprio dal blog (chi volesse seguirla può scaricare qui la trasmissione
Controluce). E stamane un amico e valente blogger, Wolly, mi ha segnalato un
interessante articolo di Alberto Flores d'Arcais, da cui risulta che tra gli
oltre 20 milioni di blogger presi in esame in America (tutti quelli che lo
fanno per passione, per informare, per gioco o per qualsiasi altro motivo) ce
ne sono 1,7 milioni che ci guadagnano sopra. E per 452mila di costoro quei
soldi sono la prima fonte di stipendio. E con 100mila visitatori unici si
riesce a guadagnare 75mila dollari all'anno. Mica pochi. Con qualche ombra,
però. Diversi blogger vengono pagati per "bloggare" un prodotto,
spesso senza dichiarare il committente e questo è preoccupante perchè in questo
modo si accentua il fenomeno della pubblicità parassitaria o camuffata, che già
tormenta i media tradizionali. Ma secondo il Wall Street Journal è sempre più
consistente il numero dei reporter che fanno buon giornalismo sul blog anzichè
sui media tradizionali, come peraltro emerso recentemente a Perugia durante il
riuscitissimo Festival internazionale di giornalismo. E in Gran Bretagna il
Guardian inizia a guadagnare bene grazie alla pubblicità mirata raccolta
attraverso i blog. Da qui la domanda: il futuro del giornalismo è nel blog? Vedo
un mondo in cui ci saranno alcuni siti generalisti e tanti piccoli blog
specializzati ad altro valore aggiunto, alcuni dei quali diventeranno vere e
proprie testate giornalistiche (negli Usa è già successo con Huffington Post).
Sbaglio? Inoltre mi chiedo: in una professione che sta cambiando rapidamente
cromosomi, fino a quando i giornalisti italiani potranno pretendere di
mantenere in vita un Ordine professionale? Scritto in crisi, blog,
comunicazione, società, notizie nascoste, gli usa e il mondo, Italia,
giornalismo Commenti ( 17 ) » (2 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5)
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Invia questo articolo a un amico 19Apr 09 La casta dei top manager continua a
imperare (anche in Italia) Il mio amico e collega Nicola Porro latita un po'
sul suo blog, ma sul Giornale è assai presente e ieri è stato uno dei rari
giornalisti italiani a dare con la giusta evidenza una notizia che ritengo,
purtroppo, molto significativa. Trattasi di questo: Tronchetti Provera ha
deciso di "dimissionare" Carlo Puri Negri, il numero uno di Pirelli
Real Estate. E a ben vedere. Come scrive Porro: "Il titolo piazzato in
Borsa a 26 euro viaggia oggi intorno ai 4,7", e fino a pochi giorni fa era
ancora più giù. "Nel 2008 Pirelli Re ha perso quasi 200 milioni ed è stata
costretta a lanciare un aumento di capitale da 400 milioni. Se Pirelli Re non
avesse avuto l'ombrello finanziario ed economico di Pirelli, sarebbe come le
tante società immobiliari che stanno saltando come pop corn". Puri Negri,
dopo molti anni lusinghieri, ha fallito ed è invitato ad andarsene. Il
capitalismo funziona così. Ma se ne va con una buonuscita da 14 milioni di
euro. E questo proprio non va. Perchè il capitalismo esige l'assunzione di responsabilità,
mentre questa vicenda dimostra che la casta dei supermanager non ha imparato la
lezione e continua a comportarsi con avidità, arroganza, disprezzo del buon
senso e degli altri. Una casta che ha provocato i danni maggiori nelle banche,
ma che influisce anche in altri settori.Ed è inutile parlare di risanamento e
di capitalismo etico fino a quando prevarranno queste logiche. Torniamo ai
fondamentali, a un sistema che premia chi fa bene, ma che punisce chi sbaglia.
E' una questione di giustizia e di buon senso, ormai irrinunciabile, perchè
senza fiducia sociale il sistema non regge. Scritto in banche, capitalismo,
crisi, società, economia, Italia, notizie nascoste, democrazia, giornalismo
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articolo a un amico 16Apr 09 Referendum, la Lega ha fatto bene i conti?
Premessa: io sono (ma ormai bisogna dire ero) favorevole all'accorpamento tra
il referendum e le elezioni europee, non fosse che per una questione di buon
senso. Non ha senso a pochi giorni dal terremoto e in piena crisi economica
sprecare 400 milioni di euro. Fini è indignato e ha ragione. Berlusconi avrebbe
voluto l'abbinamento e ha dovuto cedere solo perchè la Lega ha minacciato la
crisi di governo. Ma perchè la Lega non vuole l'accorpamento? Ufficialmente
perché lo ritiene anticostituzionale; in realtà perchè teme che il referendum
venga approvato e dunque rinviandolo al 14 o al 21 giugno punta al mancato
raggiungimento del quorum. E che cosa chiede il referendum? I tre quesiti sono
formulati in modo incomprensibile; di fatto propongono di: 1) abrogare le norme
che permettono il collegamento tra le liste alla Camera. Il premio di maggioranza
non verrebbe più attribuito alla coalizione vincente, ma alla singola lista che
ottiene più voti. 2) attribuire il premio di maggioranza anche al Senato con
nuove soglie di sbarramento: 4% alla Camera, 8% al Senato. 3) abrogare le
candidature multiple che consentono a un candidato di correre in più seggi
elettorali. Se passassero i primi due quesiti la Lega rischierebbe di diventare
ininfluente alla Camera e di non entrare nemmeno al Senato. Ecco perchè ha
alzato la posta in gioco. Il suo ostruzionismo è fondato su ragioni
comprensibili. Ho l'impressione, però, che la maggior parte degli italiani non
gradisca affatto lo sperpero di 400 milioni e che sia favorevole al referendum.
Rinviarlo a metà giugno potrebbe non bastare per indurre il 50,1% degli elettori
a disertare le urne. Inoltre da questa vicenda l'immagine della Lega esce
offuscata: mentre l'Italia si unisce e riscopre uno spirito nazionale, il
Carroccio fa prevalere il cabotaggio elettorale, che motiva la base del
partito, ma rischia di irritare molti elettori moderati. Sì, la Lega ha le sue
ragioni, tuttavia mi chiedo: Bossi ha fatto bene i conti? Scritto in politica,
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articolo a un amico 14Apr 09 Una farsa il ritorno agli utili delle banche Usa?
Dunque, Wells Fargo ha annunciato utili per 3 miliardi di dollari, Goldman
Sachs ieri per 1,5 miliardi e da qualche settimana le Borse festeggiano. Molti
commentatori ritengono che il peggio, per le banche Usa, sia passato. E'
davvero così? Ho molti dubbi. Com'è possibile che banche che fino a due mesi fa
erano soffocate dai debiti tossici improvvisamente risplendano? Dove sono
finiti i debiti? Strano, molto strano. O è un miracolo o c'è un trucco. Io
propendo per la seconda ipotesi, per questa ragione: 1) Il governo americano ha
consentito di allentare le regole mark-to-market, che obbligavano le banche a
contabilizzare ogni giorni il valore di mercato dei loro debiti e siccome
quelli tossici valevano zero gli istituti erano costretti a riportare perdite
gigantesche. Ora invece le banche possono valutare con molta elasticità questi
debiti. Secondo le nuove regole sono loro stesse a stabilire i criteri per
stabilire il valore di questi titoli. L'istituto X ha un debito tossico che a
valore di mercato vale 1, ma può decidere autonomamente che valga 5 o 6 perchè
questo è il valore atteso fra uno o due anni. E le banche possono vantare utili
inattesi. Capito? E' un nuovo esempio di finanza creativa. 2) Le banche in
questi giorni sono sottoposte a uno stress-test e, i risultati preliminari,
sapientemente passati al New York Times rivelano che lo stato di salute dei 19
principali istituti americani è migliore del previsto. Ma Nouriel Roubini in un
post dimostra che sono inattendibili perchè fondati su premesse che la realtà
ha già superato, in negativo. Ovvero i "casi estremi" considerati dal
test sono molto migliori dei dati emersi nel frattempo sull'economia americana.
Insomma, è una truffa. 3) La Federal reserve ha portato quasi a zero i tassi di
interesse, ma l'Amministrazione Obama si è ben guardata dall'imporre limiti sui
tassi che gli istituti finanziari posso chiedere al consumatore, che, negli Usa
restano altissimi, a cominciare da quelli sulle carte di credito. Le banche li
stanno addirittura alzando. Si finanziano a tasso zero, ma impongono al
consumatore tassi superiori al 10%. Corrette e riconoscenti, come sempre. Il G
( da "Giornale.it, Il"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 96 del 2009-04-22 pagina 16 Per il Csm la toga lumaca è solo una "grande
lavoratrice" di Anna Maria Greco A gennaio promossa per "elevata
laboriosità". La settimana scorsa però fa liberare 21 criminali perché in
15 mesi non ha depositato la condanna Roma - «Elevata laboriosità», «grande
attaccamento al lavoro», «ottima preparazione tecnico-giuridica», «particolari»
doti organizzative, «equilibrio e assoluta indipendenza di giudizio». Sembra
paradossale, ma sono giudizi ufficiali sul giudice per le indagini preliminari
di Bari che il 15 aprile ha provocato la scarcerazione di 21 mafiosi perché in
15 mesi non ha depositato la motivazione della sentenza di primo grado. Forte
di tanti elogi Rosa Anna Depalo a gennaio è stata promossa dal Csm presidente
del Tribunale per i minorenni di Bari, sbaragliando ben 32 candidati. La sua
«sicura prevalenza» sugli altri aspiranti era già stata certificata in Quinta
commissione, dove aveva ottenuto 3 voti, contro i 2 di un altro magistrato e
quello isolato di un terzo. Quando la pratica è approdata al plenum di Palazzo
dei Marescialli la mole dei pareri positivi accumulati negli anni ha decretato
il suo trionfo con 13 voti, mentre gli altri contendenti ne contavano 9 il
primo e 3 il secondo. Solo un dettaglio: lultimo giudizio del
Consiglio giudiziario
di Bari sulla Depalo risaliva al 2006 e già le aveva fruttato la nomina in
Cassazione con funzioni direttive. Non era stato aggiornato dal Csm, anche per
lurgenza di ricoprire un posto vacante da un anno al vertice
Tribunale minorile. Nessuno
aveva segnalato a Roma che la candidata Depalo già da un anno si teneva nel
cassetto le 62 pagine (compresi i nomi dei 160 imputati) del dispositivo del
maxiprocesso «Eclissi», contro il potente clan barese degli Strisciuglio,
conclusosi con il rito abbreviato il 16 gennaio 2008. E che non si affrettava,
anche se tra breve sarebbero scaduti i termini per la scarcerazione di
pericolosi mafiosi e trafficanti di droga. Così, dal verbale dellassemblea
del Csm, emerge il ritratto di una prima della classe: «I pareri in atto confermano il
giudizio di elevata capacità professionale del magistrato che, specie nei
processi di maggiore complessità come quelli in materia di criminalità
organizzata, ha assicurato una rapida celebrazione dei giudizi e un elevato livello
qualitativo del lavoro, testimoniato dai provvedimenti emessi che hanno spesso
rappresentato “autorevoli precedenti giurisprudenziali, tali da essere oggetto
di pubblicazione in importanti riviste giuridiche”. Elevata è la sua
laboriosità, peraltro documentata anche dai prospetti statistici (in
particolare, negli anni 2002-
( da "Giornale.it, Il"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
La Sala Stampa della
Santa Sede ha pubblicato stamane una dichiarazione di padre Federico Lombardi
che, riproponendo le parole pronunciate domenica da Benedetto XVI, critica -
pur senza nominarlo direttamente - il presidente iraniano, che ieri ha ripetuto
a Ginevra le sue affermazioni che negano a Israele la legittimità ad esistere:
"La Santa Sede deplora l'utilizzazione di questo forum dell'ONU per
assumere posizioni politiche, estremiste e offensive, contro qualsiasi Stato.
Ciò non contribuisce al dialogo e provoca una conflittualità inaccettabile. Si
tratta, invece, di valorizzare tale importante occasione per dialogare insieme,
secondo la linea di azione che la Santa Sede ha sempre adottato, in vista di
una lotta efficace contro il razzismo e l'intolleranza che ancor oggi
colpiscono bambini, donne, afro-discendenti, migranti, popolazioni indigene,
ecc. in ogni parte del mondo". Com'è noto diversi Paesi occidentali, tra i
quali Gli Stati Uniti, la Germania e l'Italia, hanno disertato la conferenza di
Ginevra sul razzismo per i contenuti antisemiti del documento preparatorio, che
è stato però corretto: i contenuti antisemiti sono stati espunti, e c'è
un'esplicita menzione di memoria dell'Olocausto. Ferma restando la libertà dei
Paesi che hanno deciso di non partecipare, ho trovato davvero ingenerose le
critiche rivolte al Vaticano per aver deciso comunque di essere presente. In
particolare quelle del rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, che ha tentato
di creare l'ennesimo motivo del contendere mediatico con il Papa proprio alla
vigilia dell'importante viaggio in Terrasanta (Giordania, Israele e Territori
sottoposti all'Autorità Palestinese). E' stata fatta troppa confusione: una cosa
sono le esternazioni di Ahmadinejad, che nega a Israele il diritto ad esistere,
un'altra è la conferenza di Ginevra contro il razzimo e la bozza di documento
che, ripetiamo, non contiene nella versione corretta alcuna affermazione
antisemita. Certo, le inaccettabili "sparate" del presidente iraniano
rischiano di compromettere irrimediabilmente l'esito dei lavori. Ma non è detta
l'ultima parola. Aggiungo queste parole di Sergio Romano, pubblicate sul
"Corriere" di oggi: "Avremmo dovuto andare a Ginevra per affermare
le nostre verità, rintuzzare le faziose parole di Ahmadinejad, separare i
faziosi dai ragionevoli (esistono anche quelli), comprendere le ragioni degli
altri, lasciare agli atti della Conferenza programmi e concetti a cui avremmo
potuto fare riferimento in altri momenti e circostanze. La Santa Sede lo ha
fatto e ci ha dato, in questo caso, una lezione di laico buon senso".
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questo articolo a un amico 18Apr 09 Il vescovo polacco Zimowski nuovo ministro
della salute La Segreteria di Stato ha replicato ieri con una nota alla
protesta ufficiale presentata dal governo belga in seguito a una mozione votata
dalla Camera dei rappresentanti di Bruxelles, che aveva definito
"inaccettabili" le frasi del Pontefice sul preservativo e la lotta
all'Aids. Le critiche del Belgio sono state rispedita al mittente. La
Segreteria di Stato ricorda che il Pontefice «ha dichiarato che la soluzione è
da ricercare in due direzioni: da una parte nell'umanizzazione della sessualità
e, dall'altra, in una autentica amicizia e disponibilità nei confronti delle
persone sofferenti, sottolineando anche l'impegno della Chiesa in ambedue gli
ambiti. Senza tale dimensione morale ed educativa la battaglia contro l'Aids
non sarà vinta». Nell'articolo che pubblico oggi sul Giornale, aggiungo che è
attesa nelle prossime ore - forse già a mezzogiorno di oggi - la nomina del
nuovo ministro della sanità del Vaticano: si tratta del sessantenne arcicescovo
di Radom (Polonia), Zygmunt Zimowski, che dal 1983 al
( da "LeccePrima.it"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Ha scelto Lecce per
iniziare la sua campagna elettorale alle Europee del 6 e 7 giugno prossimi come
indipendente nellItalia dei valori di Antonio Di Pietro. Lui
è Luigi De Magistris, l'ex pm di Catanzaro, ex titolare delle indagini Why not,
Poseidone e Toghe
lucane in cui inquisì uomini politici, imprenditori e magistrati. Fece tremare
poltrone e Palazzi, De Magistris. Poi, il trasferimento da Catanzaro per
"incompatibilità" ordinato al termine di un'indagine interna dal Csm.
Un provvedimento che l'ex pm giudicò ingiusto e giustificato solo dalla volontà
di allontanarlo da inchieste pericolose per il "potere". Ora è nellItalia
dei valori, perché, come spiega dalla sede del partito di viale Lo Re,
voglio potere mettere a disposizione la mia esperienza professionale in tema legalità e di
giustizia, ma nello specifico mi voglio occupare di finanziamenti pubblici, in
altre parole evitare quello che è accaduto fino adesso, vale a dire che i
finanziamenti pubblici diventino occasione di sviluppo mancato. E
necessario controllare
ha aggiunto lex pm - che i fiondi pubblici vengano spesi
con trasparenza, con legalità e che si spezzi il legame tra gestione illegale
del finanziamento pubblico e criminalità organizzata. E invece proprio il
finanziamento pubblico può
portare sviluppo economico compatibile con lambiente, può portare
lavoro, può rimettere in moto leconomia soprattutto nellItalia
meridionale. Ma occorre fare anche una riflessione ha
concluso De Magistris sullo stato di salute della nostra democrazia, sulla tenuta della nostra
democrazia: insomma, se un giornalista (Carlo Vulpio, ndr) e un magistrato non
possono più svolgere il loro mestiere, significa che cè
qualcosa che non va. E allora eccoci candidati alle Europee, perché è giunto il
momento di difendere
la nostra Costituzione su valori come la giustizia, la trasparenza, la legalità.
A fianco a De Magistris scende in campo per le Europee anche il giornalista del
Corriere della sera Carlo Vulpio. Alcuni pezzi non sono piaciuti al suo
giornale, Caso
De Magistris, Toghe indagate Illeciti per sfilargli le inchieste,
per sempio, articolo che con la pubblicazione gli è stato lincarico.
Ho svolto il mestiere di giornalista per ventanni ha detto
Vulpio prima che prendesse la parola De Magistris ma oggi mi è stato impedito di
continuare la professione. Ecco allora che per uscire da questo cono
dombra preferisco candidarmi con lItalia dei valori per dire la
mia. E poi perché quello che oggi ci chiede la società è metterci la faccia e
la firma in prima
persona. Basta credere che da qualche parte ci sia sempre qualcun altro a
risolvere le cose per noi. Io invece questa lotta verso la libertà di opinione
la chiamo Rivolta dei buoni. Ho ritenuto giusto ha
commentato ancora il giornalista che una faccia e un nome pulito siano spendibili in questa
battaglia. Io ho già vinto dal momento in cui le mie idee per questa battaglia
a favore dellinformazione libera si affermano
nellagenda quotidiana di una campagna elettorale, del dibattito pubblico quotidiano, nel discorso
pubblico che tutti i cittadini fanno nelle loro case quando guardano la
televisione e quando leggono i giornali. Si legge sul suo
foglio di propaganda elettorale, sostenuto anche dai MeetUp di Beppe Grillo:
La candidatura di Vulpio
nasce nella Rete dovè la vera democrazia,
http://www.carlovulpio.it/default.aspx. Luigi De Magistris e Carlo Vulpio
si poi recati presso il Dipartimento di Scienze Sociali e della Comunicazione
dellUniversità del Salento per tenere unseminario sul tema Società,
Istituzioni e Giustizia.
( da "Dagospia.com"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
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articolo --> REFERENDUM: ACCORDO SUL 21/6 (BINDI: IL PD VOTA Sì)
IL DL SICUREZZA è LEGGE (BIPARTISAN) NAPOLITANO: RISCRIVETE LA
SALVA-MANAGER - SACCà: SONO TENTATISSIMO DI TORNARE IN
RAI UE SALVA BOSSI: NEGATA AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE
1 -
EPPUR... Jena per "La Stampa" - «Fischia il vento infuria la bufera scarpe rotte
eppur bisogna andar...». Silvio fa le prove. 2 - REFERENDUM: VIA LIBERA
CAPIGRUPPO SENATO. DDL PER IL 21 GIUGNO... (Adnkronos) - Via libera della
Conferenza dei capigruppo del Senato alla possibilita' di esaminare ed approvare
in tempi brevi un disegno di legge che consenta lo svolgimento del referendum
elettorale il 21 giugno. A questo punto si attendono anche le decisioni della
Camera, dove alle 12 e' prevista la riunione della Conferenza dei Capigruppo.
Bindi Rosy 3 - BINDI, VOTIAMO SI' CON OBIETTIVO RIFORMA LEGGE... (Ansa) - 'Se
si votera' il
( da "Repubblica.it"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ROMA - E' in parte
illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle
intercettazioni ritenute illegali. Lo ha deciso la Corte
Costituzionale che ha così accolto parzialmente la questione sollevata dal gip
di Milano Giuseppe Gennari nell'ambito del procedimento che vede imputati, tra
gli altri, l'ex capo della Security di Telecom Italia, Giuliano Tavaroli. La
norma bocciata dalla Corte riguarda la nuova formulazione dell'articolo 240 del
codice di procedura penale modificato dal decreto, poi convertito in
legge nel novembre del 2006 con voto bipartisan, con cui il governo Prodi
intervenne all'indomani dell'arresto, tra gli altri, di Giuliano Tavaroli, ex
capo della security di Telecom, dell'investigatore privato Emanuele Cipriani e
dell'ex capo della sicurezza informatica Fabio Ghioni. La norma imponeva la
distruzione di tutto il materiale illegalmente acquisito (comunicazione
telefoniche, telematiche, etc) in un'udienza camerale celebrata dal gip che
però avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di quanto distrutto. La
Corte - si legge in una nota di Palazzo della Consulta - ha dichiarato
l'illegittimità dell'articolo 240 del codice di procedura penale in due punti:
i commi 4 e 5, nella parte in cui non prevedono l'applicazione delle stesse
regole fissate per l'incidente probatorio (articolo 401,commi 1 e 2) durante
l'udienza per la distruzione dei documenti; il comma 6, "nella parte in
cui non dice che il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti,
supporti e atti nella redazione del verbale" di distruzione "non si
estende alle circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta
degli stessi documenti, supporti e atti". (22 aprile 2009
( da "Corriere.it"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
nell'ambito del
procedimento che vede imputato anche Tavaroli «Illegittima distruzione
intercettazioni» Lo stabilisce la Corte Costituzionale
accogliendo in parte la questione posta dal gip di Milano Giuseppe Gennari ROMA
- È in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e
delle intercettazioni ritenute illegali. Lo ha deciso la Corte Costituzionale
che ha così accolto parzialmente la questione sollevata dal gip di Milano
Giuseppe Gennari nell'ambito del procedimento che vede imputato, tra gli
altri, l'ex capo della Security di Telecom Italia Giuliano Tavaroli. stampa |
( da "Reuters Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ROMA (Reuters) - La Corte Costituzionale ha stabilito che è in parte illegittima
la norma che impone la distruzione di documenti e intercettazioni ritenuti
illegali. E' quanto si legge in un comunicato della stessa Consulta. La Corte
Costituzionale ha così accolto la questione sollevata dal gip di Milano
nell'ambito del processo che vede imputato, tra gli altri, l'ex numero
uno della security di Telecom Italia Giuliano Tavaroli.
( da "CittadinoLex"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
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| Giustizia | Testo La norma dichiarata illegittima riguardava l'articolo 240 del codice di procedura penale Intercettazioni da
non distruggere, la nota della Consulta (Nota Corte costituzionale 22.4.2009) La Corte costituzionale ha dichiarato in parte illegittima la norma che impone la
distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali. La
decisione è stata resa pubblica con una nota ufficiale oggi 22 aprile.
La Corte ha così accolto parzialmente la questione sollevata dal gip di Milano
Giuseppe Gennari nell'ambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri,
l'ex capo della Security di Telecom Italia, Giuliano Tavaroli. La norma
bocciata riguarda la nuova formulazione dell'art. 240 del codice di procedura
penale modificato dal decreto, poi convertito in legge nel novembre del 2006
con voto bipartisan, con cui il governo Prodi intervenne all'indomani
dell'arresto, tra gli altri, di Giuliano Tavaroli, ex capo della security di
Telecom, dell'investigatore privato Emanuele Cipriani e dell'ex capo della
sicurezza informatica Fabio Ghioni. La norma imponeva la distruzione di tutto
il materiale illegalmente acquisito (comunicazione telefoniche, telematiche,
etc) in un'udienza camerale celebrata dal gip che però avrebbe dovuto redigere
un verbale riassuntivo di quanto distrutto. La Consulta ha dunque dichiarato
l'illegittimità dell'articolo 240 del codice di procedura penale in due punti:
i commi 4 e 5, nella parte in cui non prevedono l'applicazione delle stesse
regole fissate per l'incidente probatorio (art.401,commi 1 e 2) durante
l'udienza per la distruzione dei documenti; il comma 6, "nella parte in
cui non dice che il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti,
supporti e atti nella redazione del verbale" di distruzione "non si
estende alle circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta
degli stessi documenti, supporti e atti". (22 aprile 2009)
( da "ITnews.it" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 22 apr.
(Adnkronos) - La norma sulle intercettazione e' in parte illegittima. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che nella Camera di
Consiglio di oggi ha dichiarato ''l'illegittimita' costituzionale dell'art. 240, commi 4 e 5 del codice di procedura penale, nella
parte in cui non prevedono, per la disciplina del contraddittorio,
l'applicazione dell'art. 401, commi 1 e 2 dello stesso codice, che
regolano il contraddittorio nell'incidente probatorio''.
( da "ITnews.it" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Milano, 22 apr. -
(Adnkronos) - ''Siamo in una situazione kafkiana. Il mondo cambia: in America i
segreti si rivelano da parte del presidente Obama. Vengono pubblicati
memorandum su cose, come le rendition, di cui ci occupiamo noi. Mentre questo accade nel Paese guida del mondo cui provengono
alcuni imputati del sequestro di Abu Omar, da noi i segreti si allargano a
dismisura''. E' con una punta di rammarico che il procuratore aggiunto, Armando
Spataro, ha commentato nell'aula del processo sul sequestro dell'ex imam di
Milano, la sentenza emessa dalla corte costituzionale sul segreto di Stato.
( da "ITnews.it" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Milano, 22 apr. -
(Adnkronos) - Il giudice monocratico di Milano Oscar Magi, ha rinviato il
processo sul sequestro di Abu Omar al 20 maggio prossimo, quando, con una
ordinanza, comunichera' la sua decisione circa il 'destino' del procedimento. Dopo la sentenza dalla Corte costituzionale sul segreto di Stato, infatti, le difese degli imputati hanno
chiesto a vario titolo l'assoluzione per i loro assistiti o la pronuncia di
'non doversi procedere' per l'esistenza del segreto di Stato, in ultima analisi
l'invio degli atti al pm.
( da "Virgilio Notizie"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 22 apr.
(Apcom) - La Corte costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittima la norma relativa alla
distruzione di atti raccolti attraverso intercettazioni giudicate 'illegali'.
In particolare, i giudici della Consulta ritengono che l'attuale articolo 240
del codice di procedura penale debba prevedere le stesse garanzie del
contraddittorio previste per gli incidenti probatori (presenza di
rappresentanti di accusa e difesa, diritto a partecipare per i rappresentanti
delle persone offese dal reato). E che il divieto di riferire i contenuti delle
intercettazioni distrutte debba essere inteso anche come divieto di rendere
note modalità e circostanze con cui gli atti e i documenti sono stati raccolti
e acquisiti. La Corte ha accolto in parte la questione di legittimità costituzionale che era stata sollevata dal gip di Milano
Giuseppe Gennari nell'ambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri,
l'ex capo della Security di Telecom Italia Giuliano Tavaroli. Per la Consulta
sono illegittimi i commi 4 e 5 dell'articolo 240 del codice di procedura
penale, nei quali si disciplina la procedura di distruzione di documenti,
supporti e atti 'illegalmente formati o acquisiti': perchè, spiegano i giudici,
"non prevedono, per la disciplina del contraddittorio, l'applicazione
dell'articolo 401, commi 1 e 2 dello stesso codice, che regolano il
contraddittorio nell'incidente probatorio". Illegittimo è anche il comma 6
dell'articolo 240 del cpp, sentenzia ancora la Corte, perchè non prevede che
"il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e
atti nella redazione del verbale previsto dalla stesso norma, non si estende
alle circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta degli
stessi documenti, supporti e atti".
( da "Virgilio Notizie"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Cronaca, 22 apr. (Apcom) - "La Corte costituzionale si è appiattita sulle posizioni del Governo negando il carattere
eversivo dell'ordine democratico del sequestro di Abu Omar. Secondo la corte si è trattato di un solo fatto. A
parte che ciò non è vero, ma quanti sequestri bisogna fare per poter parlare di
eversione? Due? Tre? Quattro?". E' uno dei passaggi dell'interventi
del pm Fernando Pomarici in udienza al processo per il sequestro dell'imam
della moschea di via Quaranta a Milano. "Il segreto di Stato non può
essere trasformato in causa di non punibilità o di impunità" ha aggiunto
il collega Armando Spataro. Sia Pomarici sia Spataro pur criticando la Corte
però negano che la sentenza abbia reso inutilizzabili tutti gli elementi di
prova fin qui acquisiti. "Restano validi" per i pm gli elementi derivanti
dagli interrogatori degli imputati. Secondo i legali dell'ex direttore del
Sismi Nicolò Pollari e di altri imputati "dell'impianto accusatorio non
resta più niente". Uno dei legali degli agenti della Cia ha sollecitato il
giudice a revocare i provvedimenti restrittivi emessi nel luglio del 2006.
( da "Virgilio Notizie"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Milano, 22 apr. (Apcom)
- E' stata battaglia in aula tra accusa e difesa al processo per il sequestro
di Abu Omar dove tra gli imputati ci sono l'ex direttore del Sismi Nicolò
Pollari e 26 agenti della cia. Alla luce della setenza
della Corte Costituzionale sul segreto di Stato la procura ha chiesto di andare
avanti fino in fondo, le difese invece hanno sollecitato l'assoluzione perchè a
loro dire la Consulta avrebbe dichiarato l'inutilizzabilità delle prove
ammesse. in subordine i difensori hanno chiesto di restituire gli atti alla
procura affinchè i pm valutino una nuova richiesta do rinvio a giudizio.
Il giudcie Oscar Magi deciderà il prossimo 20 maggio i destini del processo per
il sequestro dell'imam della moschea id via Quaranta.
( da "Monde, Le" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
La responsabilité
des juges remise en avant LE MONDE | 22.04.09 | 13h44 Réagissez Classez
Imprimez Envoyez Partagez Partagez : Trois jours avant la décision du Conseil
supérieur de la magistrature (CSM) sur la procédure
disciplinaire à l'encontre du juge Burgaud, Nicolas Sarkozy est revenu, mardi
21 avril à Nice, à l'un de ses thèmes de prédilections : la responsabilité des
juges. "Il ne faut pas faire d'amalgame. Les magistrats font un travail remarquable,
mais les Français ont été choqués d'un certain nombre de
dysfonctionnements", a-t-il déclaré, en ajoutant : "Je ne laisserai
pas des affaires comme Outreau sans réponse". Il a évoqué le projet de loi
organique sur la nouvelle composition du CSM, en indiquant
qu'il prévoit "un certain nombre de changements, notamment la
responsabilité des magistrats". Sur le même sujet Décryptage A l'approche
des européennes, M. Sarkozy réactive la thèmatique sécuritaire Eclairage La
responsabilité des juges remise en avant Editorial du "Monde"
Responsabilité Les faits Le retour programmé de Christian Estrosi,
"parfait sarkozyste", au gouvernement Blog Estrosi, de l'enduro à
l'endura Eclairage La sécurité, sujet de polémiques, à Nice L'avant-projet de
loi fixe les conditions d'application de la saisine du CSM
par les justiciables, dont le principe a été inscrit dans la réforme
constitutionnelle de juillet 2008. "Tout justiciable, qui estime, qu'à
l'occasion d'une procédure judiciaire le concernant, que le comportement adopté
par un magistrat du siège (ou du parquet) dans l'exercice de ses fonctions est
susceptible de recevoir une qualification disciplinaire, peut, lorsque le
magistrat visé n'est plus saisi de la procédure, saisir le Conseil supérieur de
la magistrature", indique le texte. La saisine du CSM ne peut être "à elle seule une
cause de récusation du magistrat". Elle sera examinée par quatre membres
du CSM - deux magistrats et
deux non-magistrats - qui détermineront si elle est fondée. Si c'est le cas, le
magistrat pourra faire l'objet d'une procédure disciplinaire devant le CSM. Si la demande est rejetée,
aucun recours ne sera possible pour le justiciable, mais le ministre de la
justice ou les chefs de cours d'appel pourront quand même saisir le CSM. La question de la responsabilité des magistrats est
délicate. Le précédent garde des sceaux, Pascal Clément, a vu son projet de
réforme censuré par le Conseil constitutionnel en 2007. Ce dernier estimait
qu'une procédure disciplinaire ne pouvait être engagée tant que les voies de
recours judiciaires n'étaient pas terminées. Le gouvernement tente de
contourner la difficulté en précisant que la plainte ne peut viser qu'un juge
qui n'est plus en charge de la procédure. Par exemple, Fabrice Burgaud aurait
pu être traduit devant le CSM, après son départ de
Boulogne-sur-Mer, même si l'instruction de son successeur n'était pas terminée.
"Il y a là une confusion dangereuse entre la voie de recours
juridictionnelle (l'appel par exemple) et la procédure disciplinaire",
dénonce l'Union syndicale des magistrats (modéré, majoritaire). Nicolas Sarkozy
a également annoncé sa volonté de donner un avocat aux victimes "à la
minute de l'agression". Le président de la Conférence des bâtonniers,
Pascal Eydoux s'est félicité, en indiquant que les avocats seraient
"enclins" à mettre en place des "permanences pénales" pour
les victimes, comme il en existe pour les mis en cause. L'idée qui avait été
évoquée par Ségolène Royale pendant sa campagne n'a été qu'à peine esquissée par
le président de la République. Elle se traduirait par un nouvel accroissement
du budget d'aides juridictionnelles. Alain Salles Article paru dans l'édition
du 23.04.09. Abonnez-vous au Monde à 16€/mois
( da "Virgilio Notizie"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Istanbul, 22 apr.
(Apcom-Nuova Europa) - Pugno duro del Dtp, il partito curdo per la società
democratica che siede sui banchi del parlamento di Ankara. I 20 deputati del
partito protesteranno fino a domani mattina rimanendo seduti ai loro posti. Nel
primo pomeriggio è prevista in Parlamento una conferenza stampa in cui il
capogruppo del Dtp, Sehalettin Demirtas, spiegherà le motivazioni per cui il
gruppo parlamentare ha deciso di mettere in atto questo gesto di protesta e di
non partecipare domani alla Festa dei Bambini, una delle ricorrenze più
importanti del calendario civile turco, che commemora anche l'inaugurazione del
parlamento turco nel 1923. Settimana scorsa le forze armate hanno compiuto
un'operazione su larga scala e nella quale sono stato catturati 50 esponenti,
anche di alto livello. I nomi più eccellenti dell'operazione di questa mattina
sono: Kamuran Yuksek, Bayram Altun e Selma Irmak, tutti e tre con la qualifica
di vice-segretario del Partito. Fra i fermati anche Seracettin Irmak, uno degli
avvocati di Abdullah Ocalan, fondatore del Pkk e attualmente detenuto nel
carcere sull'isola di Imrali. C'è da ricordare che in
questo momento il Dtp è sotto processo da parte della Corte Costituzionale che
deve decidere se accogliere le accuse della procura di Ankara e farlo chiudere
per attività volte a distruggere l'unità nazionale. Secondo molti commentatori,
gli arresti della settimana scorsa potrebbero essere anche messi in relazione
alle indagini sull'organizzazione segreta "Ergenekon". Per gli
inquirenti non ci sono dubbi. Il Pkk, il partito dei lavoratori del Kurdistan,
organizzazione separatista riconosciuta come terrorista da Europa e Stati
Uniti, ha aiutato Ergenenkon, l'organizzazione accusata di aver destabilizzato
la vita politica turca negli ultimi 10 anni. Il tribunale di Istanbul che
stanno seguendo le indagini,ritiene che la Confederazione democratica curda
(Kck), una delle falangi più intransigenti del Pkk, avrebbe aiutato Ergenekon a
fomentare proteste ed episodi di violenza per destabilizzare il Paese. A questa
potrebbero essere legate i militanti e i politici curdi arrestati settimana
scorsa. Ergenekon è accusata di aver costituito un vero e proprio Stato nello
Stato. Secondo l'accusa, l'organizzazione è composta da giornalisti, ex-politici,
intellettuali, militari, giudici ed esponenti dei servizi segreti deviati,
appartenenti alle schiere ultra nazionaliste e che lavorano per sovvertire
l'ordine costituito. La maggior parte del Paese crede che con il processo
contro i suoi dirigenti (fra cui sarebbero proprio numerosi militari e forse
anche gente legate alla magistratura) si metterà la parola fine a una delle
pagine più drammatiche nella storia recente del Paese, con l'eliminazione di
questa eminenza grigia, che potrebbe essere anche il mandante dell'omicidio
contro Don Andrea Santoro, freddato a Trebisonda nel febbraio 2006,
apparentemente per mano di un giovane fanatico. Ma c'è anche chi crede che
molte persone arrestate non abbiano nulla a che vedere con l'organizzazione e
che siano state coinvolte per gettare discredito verso i militari e la
magistratura, da sempre difensori dei principi laici su cui si basa la Turchia
moderna, e spesso non in sintonia con il governo del premier Erdogan. O in
questo caso i curdi, che dopo l'ultimo voto amministrativo sono diventati uno
dei competitor più preoccupanti per il premier.
( da "Blogosfere" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Apr 0922 Lombardia:
vietato mangiare una pizzetta per strada ? Pubblicato da Rosario Mastrosimone
alle 13:16 in Legislazione E voilà. Il Popolo della libertà, in onore al
proprio nome, si è inventato un nuovo gustoso divieto con la Regione Lombardia
che ha emanato nuove norme in materia di esercizi pubblici tese ad incidere
pesantemente sulle abitudini dei lombardi. La nuova Legge impone a gelaterie,
pasticcerie, pizzerie dasporto, rosticcerie, piadinerie,
yogurterie, panzerotterie,
take away e similaria la chiusura degli esercizi non oltre l'una di notte. Ma
soprattutto prevede un incredibile giro di vite su "come" i cittadini
potranno consumare alimenti acquistati presso questo tipo di locali: solo
dentro gli spazi dell'esercizio dove hanno effettuato l'acquisto, o al piu' al
proprio domicilio, ma non in strada. Come sempre non è ben chiaro quale sarà la
reale portata applicativa delle nuove norme ed in che modo sarà possibile
effettuare i controlli. Ci si chiede anche come sarà possibile verificare che
quel gelato che il signor Rossi sta gustando su una panchina nelle vicinanze di
una gelateria sia stato acquistato proprio nella gelateria, o piuttosto nel
vicino supermercato, o se non sia stato estratto dal frigorifero di casa pochi
minuti prima. Nel primo caso, il signor Rossi starebbe agendo in violazione
della nuova normativa, negli altri due casi il suo comportamento sarebbe
pienamente lecito, a meno che egli non si trovi sul territorio di uno di quei
Comuni che hanno introdotto un proprio divieto al consumo di alimenti
all'aperto. Il nuovo divieto è stato fortemente voluto dalla Lega Nord, con
l'espresso obiettivo di prendere di mira i rivenditori di kebab, spesso aperti
tutta la notte e causa di piccoli capannelli di clienti talora rumorosi. Non
potendo, per ragioni giuridiche, limitarsi ad una legge ad kebab, la normativa
è stata estesa anche a tutti gli altri alimenti che in genere si consumano
rapidamente all'esterno dei locali. Nuove disposizioni sono previste anche sul
tipo di prodotti che le cosiddette rivendite artigianali potranno continuare a
vendere con l'introduzione del divieto di vendere qualsiasi tipo di bevanda che
non sia stata prodotta nel locale, sia essa in lattina o in bottiglia. Ancora una volta, siamo davanti ad un esempio di legislazione
sovrabbondante, se non del tutto inutile, che limita in modo odioso la libertà
del cittadino e che potrebbe essere resa inefficace da una prossima possibile
pronuncia degli organi di giustizia amministrativa o della Corte
Costituzionale.
( da "Blogosfere" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Apr 0922 Il divieto
per i matrimoni gay è anticostituzionale? Secondo
l'avvocato Francesco Billotta sì Pubblicato da Arianna Ascione, Blogosfere
staff alle 13:05 in Omosessualità Omoios presenta un'intervista all'avvocato
Francesco Billotta, che è il legale che ha presentato presso il tribunale di
Venezia il ricorso di una coppia gay contro il Comune, che aveva negato la
pubblicazione del loro matrimonio. Un'iniziativa di affermazione civile,
portata avanti contemporaneamene in diverse città italiane e che alla fine è
riuscita a fare breccia, pensate un po', proprio tra le gondole. Il Tribunale
di Venezia infatti, lo scorso 3 aprile infatti ha
interpellato la Corte Costituzionale sollevando la questione di legittimità costituzionale degli artt. 93, 96, 98,
107, 108, 143, 143 bis e 156 bis del codice civile nella parte in cui,
sistematicamente interpretati, non consentono che persone di orientamento
omosessuale possano contrarre matrimonio con persone dello stesso sesso per
contrasto con gli artt. 2,3, 29 e 117 1° comma della Costituzione.
Continua a leggere su Omoios.
( da "Stampaweb, La"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ROMA È in parte
illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle
intercettazioni ritenute illegali. Lo ha deciso la Corte Costituzionale che ha
così accolto parzialmente la questione sollevata dal gip di Milano Giuseppe
Gennari nellambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri, lex
capo della Security di Telecom Italia, Giuliano Tavaroli. La norma bocciata
dalla Corte riguarda la nuova formulazione dellart. 240 del codice di
procedura penale modificato dal decreto, poi convertito in legge nel novembre del 2006 con voto bipartisan,
con cui il governo Prodi intervenne allindomani
dellarresto, tra gli altri, di Giuliano Tavaroli, ex capo della security
di Telecom, dellinvestigatore privato Emanuele Cipriani e dellex
capo della sicurezza informatica Fabio Ghioni. La norma imponeva la distruzione di tutto il
materiale illegalmente acquisito (comunicazione telefoniche, telematiche, etc)
in unudienza camerale celebrata dal gip che però avrebbe dovuto
redigere un verbale riassuntivo di quanto distrutto. La Corte - si legge in una nota
di Palazzo della Consulta - ha dichiarato lillegittimità
dellart 240 del codice di procedura penale in due punti: i commi 4 e 5,
nella parte in cui non prevedono lapplicazione delle stesse regole
fissate per lincidente probatorio (art.401,commi 1 e 2) durante ludienza
per la distruzione dei documenti; il comma 6, «nella parte in cui non dice che
il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti
nella redazione del verbale» di distruzione «non si estende alle circostanze inerenti la formazione,
lacquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e
atti».
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Telecom, la
Consulta: "Illegittimo distruggere intercettazioni illegali" -->Il
verdetto della Corte Costituzionale dà ragione al gip di Milano Gennari nel
processo per le indagini illegali che vede tra gli imputati l'ex capo della
Security di Telecom, Tavaroli
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Intercettazioni/Consulta
riscrive norme su quelle da distruggere di Apcom Più garanzie contradditorio, vietato
renderne nota acquisizione -->Roma, 22 apr. (Apcom) - La
Corte costituzionale ha
dichiarato parzialmente illegittima la norma relativa alla distruzione di atti
raccolti attraverso intercettazioni giudicate 'illegali'. In particolare, i
giudici della Consulta ritengono che l'attuale articolo 240 del codice di
procedura penale debba prevedere le stesse garanzie del contraddittorio
previste per gli incidenti probatori (presenza di rappresentanti di
accusa e difesa, diritto a partecipare per i rappresentanti delle persone
offese dal reato). E che il divieto di riferire i contenuti delle
intercettazioni distrutte debba essere inteso anche come divieto di rendere
note modalità e circostanze con cui gli atti e i documenti sono stati raccolti
e acquisiti. La Corte ha accolto in parte la questione di legittimità costituzionale che era stata sollevata dal gip di Milano
Giuseppe Gennari nell'ambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri,
l'ex capo della Security di Telecom Italia Giuliano Tavaroli. Per la Consulta
sono illegittimi i commi 4 e 5 dell'articolo 240 del codice di procedura
penale, nei quali si disciplina la procedura di distruzione di documenti,
supporti e atti 'illegalmente formati o acquisiti': perchè, spiegano i giudici,
"non prevedono, per la disciplina del contraddittorio, l'applicazione
dell'articolo 401, commi 1 e 2 dello stesso codice, che regolano il
contraddittorio nell'incidente probatorio". Illegittimo è anche il comma 6
dell'articolo 240 del cpp, sentenzia ancora la Corte, perchè non prevede che
"il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e
atti nella redazione del verbale previsto dalla stesso norma, non si estende
alle circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta degli
stessi documenti, supporti e atti".
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
La Corte
Costituzionale: "Illegittimo distruggere le intercettazioni illegali"
-->Accolta in parte la questione sollevata dal gip Gennari nel processo che
vede tra gli imputati l'ex capo della Security di Telecom Tavaroli
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Abu Omar/ Pm: Corte
Costituzionale appiattita sul Governo di Apcom Difese: Impianto accusatorio
omai azzerato -->Cronaca, 22 apr. (Apcom) - "La Corte costituzionale si è appiattita sulle posizioni del Governo
negando il carattere eversivo dell'ordine democratico del sequestro di Abu
Omar. Secondo la corte si è trattato di un solo fatto.
A parte che ciò non è vero, ma quanti sequestri bisogna fare per poter parlare
di eversione? Due? Tre? Quattro?". E' uno dei passaggi dell'interventi del
pm Fernando Pomarici in udienza al processo per il sequestro dell'imam della
moschea di via Quaranta a Milano. "Il segreto di Stato non può essere trasformato
in causa di non punibilità o di impunità" ha aggiunto il collega Armando
Spataro. Sia Pomarici sia Spataro pur criticando la Corte però negano che la
sentenza abbia reso inutilizzabili tutti gli elementi di prova fin qui
acquisiti. "Restano validi" per i pm gli elementi derivanti dagli
interrogatori degli imputati. Secondo i legali dell'ex direttore del Sismi
Nicolò Pollari e di altri imputati "dell'impianto accusatorio non resta
più niente". Uno dei legali degli agenti della Cia ha sollecitato il
giudice a revocare i provvedimenti restrittivi emessi nel luglio del 2006.
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Abu Omar/ Battaglia
in aula sui destini del processo di Apcom Pm: Proseguire. Difese: Assolvere o
ripartire da zero -->Milano, 22 apr. (Apcom) - E' stata battaglia in aula
tra accusa e difesa al processo per il sequestro di Abu Omar dove tra gli
imputati ci sono l'ex direttore del Sismi Nicolò Pollari e 26 agenti della cia.
Alla luce della setenza della Corte Costituzionale sul
segreto di Stato la procura ha chiesto di andare avanti fino in fondo, le
difese invece hanno sollecitato l'assoluzione perchè a loro dire la Consulta
avrebbe dichiarato l'inutilizzabilità delle prove ammesse. in subordine i
difensori hanno chiesto di restituire gli atti alla procura affinchè i pm
valutino una nuova richiesta do rinvio a giudizio. Il giudcie Oscar Magi
deciderà il prossimo 20 maggio i destini del processo per il sequestro
dell'imam della moschea id via Quaranta.
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Sisma Abruzzo/
Procuratore L'Aquila incontra Mancino al Csm di Apcom Visita informale Rossini:
situazione uffici L'Aquila è disastrosa -->Roma, 22 apr. (Apcom) - Il
procuratore Capo dell'Aquila Alfredo Rossini si è incontrato questa mattina con
il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino a palazzo dei Marescialli. La visita
è stata definita 'informale' ma durante il colloquio Rossini avrebbe riferito
al numero due del Consiglio superiore della Magistratura la situazione
disastrosa degli uffici giudiziari dell'Aquila, sconvolti dal recente
terremoto. A Palazzo dei Marescialli, Rossini ha incontrato privatamente anche
alcuni consiglieri. Con tutti, il magistrato avrebbe ribadito la necessità di
interventi per risolvere la situazione nel capoluogo abruzzese.
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Turchia/ Deputati
curdi protestano per arresti giorni scorsi di Apcom Sit-in fino a domani
mattina, salteranno anche festa nazionale -->Istanbul, 22 apr. (Apcom-Nuova
Europa) - Pugno duro del Dtp, il partito curdo per la società democratica che
siede sui banchi del parlamento di Ankara. I 20 deputati del partito
protesteranno fino a domani mattina rimanendo seduti ai loro posti. Nel primo
pomeriggio è prevista in Parlamento una conferenza stampa in cui il capogruppo del
Dtp, Sehalettin Demirtas, spiegherà le motivazioni per cui il gruppo
parlamentare ha deciso di mettere in atto questo gesto di protesta e di non
partecipare domani alla Festa dei Bambini, una delle ricorrenze più importanti
del calendario civile turco, che commemora anche l'inaugurazione del parlamento
turco nel 1923. Settimana scorsa le forze armate hanno compiuto un'operazione
su larga scala e nella quale sono stato catturati 50 esponenti, anche di alto
livello. I nomi più eccellenti dell'operazione di questa mattina sono: Kamuran
Yuksek, Bayram Altun e Selma Irmak, tutti e tre con la qualifica di
vice-segretario del Partito. Fra i fermati anche Seracettin Irmak, uno degli
avvocati di Abdullah Ocalan, fondatore del Pkk e attualmente detenuto nel
carcere sull'isola di Imrali. C'è da ricordare che in
questo momento il Dtp è sotto processo da parte della Corte Costituzionale che
deve decidere se accogliere le accuse della procura di Ankara e farlo chiudere
per attività volte a distruggere l'unità nazionale. Secondo molti commentatori,
gli arresti della settimana scorsa potrebbero essere anche messi in relazione
alle indagini sull'organizzazione segreta "Ergenekon". Per gli
inquirenti non ci sono dubbi. Il Pkk, il partito dei lavoratori del Kurdistan,
organizzazione separatista riconosciuta come terrorista da Europa e Stati
Uniti, ha aiutato Ergenenkon, l'organizzazione accusata di aver destabilizzato
la vita politica turca negli ultimi 10 anni. Il tribunale di Istanbul che
stanno seguendo le indagini, ritiene che la Confederazione democratica curda
(Kck), una delle falangi più intransigenti del Pkk, avrebbe aiutato Ergenekon a
fomentare proteste ed episodi di violenza per destabilizzare il Paese. A questa
potrebbero essere legate i militanti e i politici curdi arrestati settimana
scorsa. Ergenekon è accusata di aver costituito un vero e proprio Stato nello
Stato. Secondo l'accusa, l'organizzazione è composta da giornalisti,
ex-politici, intellettuali, militari, giudici ed esponenti dei servizi segreti
deviati, appartenenti alle schiere ultra nazionaliste e che lavorano per
sovvertire l'ordine costituito. La maggior parte del Paese crede che con il
processo contro i suoi dirigenti (fra cui sarebbero proprio numerosi militari e
forse anche gente legate alla magistratura) si metterà la parola fine a una
delle pagine più drammatiche nella storia recente del Paese, con l'eliminazione
di questa eminenza grigia, che potrebbe essere anche il mandante dell'omicidio
contro Don Andrea Santoro, freddato a Trebisonda nel febbraio 2006,
apparentemente per mano di un giovane fanatico. Ma c'è anche chi crede che
molte persone arrestate non abbiano nulla a che vedere con l'organizzazione e
che siano state coinvolte per gettare discredito verso i militari e la
magistratura, da sempre difensori dei principi laici su cui si basa la Turchia
moderna, e spesso non in sintonia con il governo del premier Erdogan. O in
questo caso i curdi, che dopo l'ultimo voto amministrativo sono diventati uno
dei competitor più preoccupanti per il premier.
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Per il Csm la toga
lumaca è solo una "grande lavoratrice" -->A gennaio promossa per
"elevata laboriosità". La settimana scorsa però fa liberare 21
criminali perché in 15 mesi non ha depositato la condanna
( da "AudioNews.it"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
mercoledì 22 aprile
2009 15.29 Cronaca Consulta: illegittimo distruggere intercettazioni illegali
14.23: E' in parte illegittima la norma che impone la
distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali. Lo ha
deciso la Corte Costituzionale che ha accolto la questione sollevata dal gip di
Milano, nell'ambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri, l'ex
capo della Security di Telecom Giuliano Tavaroli
( da "Gazzettino, Il"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Mercoledì 22 Aprile
2009, Ecco una notizia degli scorsi giorni relegata purtroppo dalla grande
stampa alle ultime pagine, e senza alcun particolare rilievo. Nell'ultimo bando
di concorso sono stati pochissimi i magistrati del Pm a presentare la domanda
per esercitare le relative funzioni d'accusa nel Sud e in Sicilia in
particolare. In pratica le domande sono state solo 4 per 55 posti. Molte
Procure della Repubblica del Sud resteranno quasi senza alcuna copertura, e la
lotta alla criminalità diventerà solo un'affermazione retorica. A questo
risultato concorrono molti fattori: anzitutto la norma (per molti aspetti,
razionale e giustificata) che impedisce ai magistrati di prima nomina (i cosiddetti
giudici ragazzini) di esercitare le delicate funzioni del Pm. Dicevo che la
limitazione appare giustificata, almeno in teoria, perché è fin troppo evidente
la delicatezza dell'esercizio delle funzioni d'accusa, in fatto di equilibrio e
di esperienza che i magistrati troppo giovani non possono ovviamente vantare,
ma resta incontestabile che soprattutto i magistrati più giovani si prestano a trasferimenti disagevoli e non possono opporre alcun rifiuto ai
provvedimenti del Csm. Sembra un assurdo circolo vizioso: i magistrati più
giovani sono i soli sui quali il Csm può contare (anche senza la relativa
domanda), ma sono anche i soli senza l'esperienza ed equilibrio necessari che
occorrerebbe non utilizzare specie in funzioni assai delicate come la lotta
alla criminalità mafiosa. Apparentemente non c'è idonea soluzione, vista
l'inamovibilità a livello costituzionale di cui godono i magistrati più
anziani. Non a caso, alla Camera dei Deputati, è stato, al momento, respinto un
emendamento governativo che proponeva il trasferimento d'ufficio per i Pm
compiuti i dieci anni di servizio nella stessa sede, se il magistrato viene
destinato agli uffici disagiati del Sud e della Sicilia in particolare. Da
tempo perciò il Csm insiste perché vengano introdotti particolari incentivi
economici, sono fattori in grado di indurre i magistrati più anziani a
trasferirsi nel Sud da città e regioni più gradite come quelle del Nord e del
Centro. Naturalmente occorrerebbe assicurare a tutti, anche a coloro che sono
presenti da tempo nello stesso ufficio, gli stessi vantaggi economici, sia per
un elementare senso di giustizia, sia per evitare trasferimenti in direzione
contraria (dal Sud al Nord). Giocano pure contro la necessaria copertura di
posti al Sud sia la norma che proibisce il tramutamento di funzioni (da giudice
a Pm e viceversa) se non dopo un quinquennio e da un ufficio all'altro dello
stesso distretto (occorre allontanarsi almeno di una regione) sia soprattutto
la campagna di stampa da tempo in atto contro l'esercizio delle funzioni
d'accusa. Ormai il magistrato fa il Pm molto malvolentieri, le soddisfazioni
professionali sono scarse, il lavoro molto e i rischi altrettanto, e quindi le
vocazioni vanno a rilento e scarseggiano. Credo che sarà sempre più difficile
la copertura dei posti in sedi disagiate, e lo sarà anche se verranno
introdotti gli incentivi economici di cui parlavo prima. Ma non è possibile
fare a meno del Pm in zone a forte densità mafiosa o con forte impatto di
criminalità organizzata. È necessario che il Paese intero prenda coscienza
realistica di un problema assai grave come è questo, anche perché altre
innovazioni normative (Pm elettivi, separazione delle carriere e così via) sono
tutt'altro che facili da realizzare, richiedono studio e sperimentazioni, ed
inoltre presentano aspetti negativi di evidente e innegabile spessore, a mio
giudizio, certamente assai più rilevanti dei pochi vantaggi esaltati dai
fautori. Il Csm in questa situazione fa quello che può, che non è molto, visti
i limiti posti dall'ordinamento giudiziario, molto di più si potrebbe fare se
l'opinione convenisse su un punto decisivo: senza un Pm efficiente e
indipendente la giustizia, specie da noi, e nel quadro normativo oggi in
vigore, è decisamente impossibile. È interesse di tutti che la funzione di Pm
sia esercitata da magistrati esperti ed equilibrati, con forte e convinta
cultura della giustizia, e occorre far di tutto per averne in numero adeguato,
specie nelle zone dove sono più necessari, per le infiltrazioni mafiose, e per
la forte presenza e attività della criminalità.
( da "Adnkronos" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Consulta, è in parte
illegittima la norma sulle intercettazioni. Non tutti i
dossier vanno distrutti La Corte Costituzionale ha parzialmente accolte le
eccezioni sollevate dal Gip di Milano Giuseppe Gennari nel procedimento che
vede tra gli altri imputati l'ex capo della sicurezza Telecom-Italia Giuliano
Tavaroli commenta 0 vota 0 tutte le notizie di POLITICA ultimo aggiornamento:
22 aprile, ore 14:48
( da "Reuters Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
MILANO (Reuters) -
Al processo per il presunto rapimento dell'ex imam di Milano Abu Omar, la
procura ha sollecitato oggi la prosecuzione del caso mentre le difese hanno
chiesto il proscioglimento degli imputati, in una vicenda su cui dovrebbe
pronunciarsi alla fine di maggio il giudice Oscar Magi. Il processo è ripreso
dopo che il giudice Magi, lo scorso 18 marzo, lo aveva rinviato per permettere
alle parti di leggere le motivazioni della sentenza con cui
la Corte Costituzionale, qualche giorno prima, aveva detto che i magistrati
milanesi non potevano usare documenti coperti dal segreto di Stato. La
decisione della Consulta non ha direttamente annullato il processo in corso a
Milano contro 33 imputati ma in sostanza ha eliminato dal dibattimento i
documenti che ne hanno consentito il rinvio a giudizio. Il prossimo 20
maggio è prevista la decisione del giudice Magi che potrebbe già pronunciare
una sentenza di proscioglimento o decidere di andare avanti. Ventisei americani
e sette italiani sono accusati di aver rapito il religioso musulmano --
sospettato di terrorismo -- per strada a Milano nel 2003 e di averlo deportato
in Egitto, durante una cosiddetta operazione di "rendition". Dal
canto suo Abu Omar -- che è stato poi rilasciato nel 2007 -- sostiene di essere
stato torturato e detenuto per anni senza accuse. I pm milanesi titolari del
processo, Armando Spataro e Ferdinando Pomarici, hanno chiesto che il processo
prosegua, sostenendo che solo una minima parte del materiale di indagine viene
toccato dalla sentenza della Corte costituzionale.
L'ACCUSA: SITUAZIONE KAFKIANA "Siamo in una situazione kafkiana. Il mondo
cambia. Negli Stati Uniti Obama rivela i segreti, vengono pubblicati i
memorandum che riguardano 'rendition' e torture, cioè la materia di questo
processo. Mentre questo accade nel Paese guida del mondo e da cui provengono
alcuni degli imputati, da noi i segreti si allargano a dismisura", hanno
detto oggi in aula. Continua...
( da "Giornale.it, Il"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 96 del 2009-04-22
pagina 0 Telecom, la Consulta: "Le intercettazioni
illegali non tutte da distruggere" di Redazione Il verdetto della Corte
Costituzionale dà ragione al gip di Milano Gennari nel processo per le indagini
illegali che vede tra gli imputati l'ex capo della Security di Telecom, Tavaroli
Roma - è in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti
e delle intercettazioni ritenute illegali. Lo ha deciso la Corte
Costituzionale che ha così accolto parzialmente la questione sollevata dal gip
di Milano Giuseppe Gennari nellambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri,
lex capo della Security di Telecom Italia, Giuliano Tavaroli. Il
verdetto La norma bocciata dalla Corte riguarda la nuova formulazione
dellarticolo 240 del codice di procedura penale modificato dal decreto, poi convertito in legge nel
novembre del 2006 con voto bipartisan, con cui il governo Prodi intervenne allindomani
dellarresto, tra gli altri, di Tavaroli. dellinvestigatore privato
Emanuele Cipriani e dellex capo della sicurezza informatica Fabio Ghioni. La norma imponeva la
distruzione di tutto il materiale illegalmente acquisito (comunicazione
telefoniche, telematiche, eccetera) in unudienza camerale
celebrata dal gip che però avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di
quanto distrutto.
Tenere quegli atti La Corte - si legge in una nota di Palazzo della Consulta -
ha dichiarato lillegittimità dellarticolo 240 del
codice di procedura penale in due punti: i commi 4 e 5, nella parte in cui non
prevedono lapplicazione delle stesse regole fissate per lincidente
probatorio (articolo 401,commi 1 e 2) durante ludienza per la distruzione
dei documenti; il comma 6, "nella parte in cui non dice che il divieto di
fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella redazione del
verbale" di
distruzione "non si estende alle circostanze inerenti la formazione, lacquisizione
e la raccolta degli stessi documenti, supporti e atti". © SOCIETà EUROPEA
DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Affari Italiani (Online)"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Politica
Intercettazioni/ Consulta: non tutte vanno distrutte Mercoledí 22.04.2009 14:25
Non tutte le intercettazioni o i dossier illegali devono essere distrutti.
Alcune norme contenute nell'art. 240 del codice di procedura
penale sono state infatti dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale che
ha cosi' accolto parzialmente le eccezioni sollevate dal Gip di Milano Giuseppe
Gennari nel procedimento che vede tra gli imputati l'ex capo della sicurezza
Telecom-Italia Giuliano Tavaroli. La Corte Costituzionale, si legge in una
nota, ha dichiarato "l'illegittimita' costituzionale dell'art. 240, commi 4 e 5 del codice di procedura penale
, nella parte in cui in cui non prevedono, per la disciplina del
contraddittorio, l'applicazione dell'art. 401, commi 1 e 2 dello stesso codice,
che regola il contraddittorio nell'incidente probatorio"; e , soprattutto,
"l'illegittimita' costituzionale dell'art. 240,
comma 6 del codice di procedura penale, nella parte in cui non dice che il
divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella
redazione del verbale previsto dalla stessa norma, non si estende alle
circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta degli stessi
documenti, supporti e atti". tags: Intercettazioni Consulta
( da "Repubblica.it"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ROMA - Non tutte le
intercettazioni o i dossier illegali devono essere distrutti. Alcune norme
contenute nell'articolo 240 del codice di procedura penale sono state infatti
dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale, che ha
così accolto parzialmente le eccezioni sollevate dal gip di Milano Giuseppe
Gennari nel procedimento che vede tra gli imputati l'ex capo della sicurezza di
Telecom-Italia Giuliano Tavaroli. In particolare, i giudici della Consulta
ritengono che l'attuale articolo 240 del codice di procedura penale debba
prevedere le stesse garanzie del contraddittorio previste per gli
incidenti probatori (presenza di rappresentanti di accusa e difesa, diritto a
partecipare per i rappresentanti delle persone offese dal reato). E che il
divieto di riferire i contenuti delle intercettazioni distrutte debba essere
inteso anche come divieto di rendere note modalità e circostanze con cui gli
atti e i documenti sono stati raccolti e acquisiti. La norma bocciata dalla
Corte riguarda la nuova formulazione dell'articolo 240 del codice di procedura
penale modificato dal decreto, poi convertito in legge nel novembre del 2006
con voto bipartisan, con cui il governo Prodi intervenne all'indomani
dell'arresto, tra gli altri, di Giuliano Tavaroli, ex capo della security di
Telecom, dell'investigatore privato Emanuele Cipriani e dell'ex capo della
sicurezza informatica Fabio Ghioni. La norma imponeva la distruzione di tutto
il materiale illegalmente acquisito (comunicazione telefoniche, telematiche,
etc) in un'udienza camerale celebrata dal gip che però avrebbe dovuto redigere
un verbale riassuntivo di quanto distrutto. La Corte - si legge in una nota di
Palazzo della Consulta - ha dichiarato l'illegittimità dell'articolo 240 del
codice di procedura penale in due punti: i commi 4 e 5, nella parte in cui non
prevedono l'applicazione delle stesse regole fissate per l'incidente probatorio
(articolo 401,commi 1 e 2) durante l'udienza per la distruzione dei documenti;
il comma 6, "nella parte in cui non dice che il divieto di fare
riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella redazione del
verbale" di distruzione "non si estende alle circostanze inerenti la
formazione, l'acquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e
atti". OAS_RICH('Middle'); (22 aprile 2009
( da "Agi" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
ABU OMAR: PM,
CONSULTA APPIATTITA SU GOVERNO, PROCESSO PROSEGUA (AGI) - Milano, 22 apr. - I
pm Armando Spataro e Ferdinando Pomarici hanno chiesto al giudice Oscar Magi
che il processo per il sequestro dell'ex imam di Milano, Abu Omar, prosegua anche dopo la pronuncia della Corte costituzionale sul segreto di Stato,
vero nodo cruciale del procedimento. Spataro, nell'opporsi alle richieste delle
difese che hanno domandato una sentenza di proscioglimento o, comunque, lo
'stop' del processo, ha detto: "Ci troviamo in una situazione kafkiana.
Il mondo cambia, negli Stati Uniti Obama rileva i segreti, vengono pubblicati i
memorandum che riguardano la materia oggetto di questo processo e, mentre cio'
accade nel Paese guida del mondo da cui provengono alcuni degli imputati, da
noi i segreti si allargano a dismisura". Molto critica la presa di
posizione verso la decisione della Corte costituzionale
da parte di Pomarici: "E' una sentenza che si appiattisce totalmente sulle
posizioni del governo". I due rappresentanti della pubblica accusa hanno
confutato le tesi degli avvocati difensori, secondo i quali la pronuncia della
Consulta cancellerebbe gran parte del materiale di indagine, affermando che ci
sono prove e indizi sufficienti per arrivare a una sentenza. Per Spataro e
Pomarici, e' scorretta la lettura fatta dalle difese, perche' gli atti oggetto
della pronuncia sono toccati soltanto in minima parte dalla nullita'. Dopo di
loro, e' intervenuto il legale di parte civile per la moglie di Abu Omar, Luca
Bauccio, il quale, richiamandosi alla Carta europea dei diritti dell'uomo, ha
chiesto che il processo prosegua e che non vengano sacrificati diritti
fondamentali, come quello alla vita, sull'altare della sicurezza dello Stato.
Il giudice Oscar Magi si e' riservato di decidere nell'udienza del 20 maggio
prossimo quando potrebbe emettere gia' un verdetto definitivo, qualora accolga
le richieste delle difese.
( da "Virgilio Notizie"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 22 apr. (Apcom-Nuova Europa) - La Corte Costituzionale moldava ha
rigettato la richiesta dei tre partiti d'opposizione di rinviare la conferma
dei risultati elettorali annunciati in via definitiva ieri dalla Commissione
elettorale centrale e che sanciscono la vittoria dei Comunisti, scrive
Interfax. Il presidente dell'Alta corte
moldava, Dumitru Pulbere, ha spiegato che i giudici hanno analizzato la
proposta dell'opposizione ma "non vedono la ragione di prolungare la
scadenza per la conferma dei risultati delle elezioni". Liberali,
Liberaldemocratici e Nostra Moldova insistono sulla necessità di controllare
anche le liste degli elettori, oltre alle schede, perché i Comunisti avrebbero
inserito 400 mila nomi illegalmente che avrebbero votato nel corso dello
scrutinio del 5 aprile. Si trattarebbe di persone decedute, minorenni e moldavi
residenti all'estero.
( da "RomagnaOggi.it"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
22 aprile 2009 -
15.24 (Ultima Modifica: 22 aprile 2009) ROMA - La norma sulle intercettazione è
in parte illegittima. Lo ha stabilito la Corte
Costituzionale che nella Camera di Consiglio di mercoledì ha dichiarato
''l'illegittimità costituzionale dell'articolo 240, commi 4 e 5 del codice di procedura penale,
nella parte in cui non prevedono, per la disciplina del contraddittorio,
l'applicazione dell'articolo 401, commi 1 e 2 dello stesso codice, che
regolano il contraddittorio nell'incidente probatorio". La Corte
Costituzionale ha così accolto parzialmente le eccezioni sollevate dal gip di
Milano Giuseppe Gennari nel procedimento che vede tra gli imputati l'ex capo
della sicurezza di Telecom-Italia Giuliano Tavaroli. La norma, che riguarda la
nuova formulazione dell'articolo 240 del codice di procedura penale modificato
dal decreto, poi convertito in legge nel novembre del 2006 con voto bipartisan,
imponeva la distruzione di tutto il materiale illegalmente acquisito in
un'udienza camerale celebrata dal gip che però avrebbe dovuto redigere un
verbale riassuntivo di quanto distrutto.
( da "Virgilio Notizie"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Milano, 22 apr.
(Apcom) - Ci vorranno diversi anni oltre a costi non prevedibili e comunque del
tutto eccezionali per distruggere le informazioni riservate illecitamente
acquisite al centro dell'inchiesta milanese dove ci sono come imputati 32
persone fisiche, tra cui Giuliano Tavaroli e 2 società, Telecom e Pirelli che
rispondono in relazione alla cosiddetta responsabilità oggettiva. La decisione della Corte Costituzionale secondo la quale
bisognerà distruggere parte dei dossier illegali ha reso concreto lo scenario
ipotizzato dal gip Giuseppe Gennari che quando avrà ricevuto tra un mese circa
le motivazioni della Consulta dovrà fissare la data dell'incidente probatorio.
Avvertiva il gip nell'ordinanza con cui investiva della questione la Corte
Costituzionale eccependo la legittimità delle norma approvata dal Parlamento:
"Il volume complessivo del materiale soggetto ad eliminazione consta di 83
faldoni di documenti cartacei oltre a diverse decine di migliaia di file e
risultanze elettroniche in vario formato ed estensione". Il gip Gennari
citava inoltre il parere del consulente informatico della procura secondo il
quale "l'operazione chirurgica di selezione in contraddittorio ed
eliminazione delle sole risultanze soggette a definitiva cancellazione (che non
si riduce ad un click sul pulsante 'canc') comporterebbe tempi di esecuzione e
costi non prevedibili e comunque del tutto eccezionali". Va considerato
inoltre che nei diversi anni che ci vorranno per procedere alla distruzione
delle informazioni illecitamente acquisite non si bloccherà il decorso della
prescrizione. Di conseguenza a questo punto è probabile che gli imputati che
stavano trattanbdo con la procura per patteggiare facciano un passo indietro.
L'unica imputazione al momento in grado di resistere allo scorrere inesorabile
del tempo sembra essere quella relativa alla diffusione di notizie attinenti la
sicurezza dello Stato. Proprio domani riprenderà l'udienza preliminare davanti
al gup Mariolina Panasiti. Secondo alcuni addetti ai lavori l'iter dell'udienza
dovrebbe bloccarsi in attesa del procedimento relativo alla distruzione degli
atti. Tale incidente probatorio porterà a elaborare dei verbali riguardanti la
distruzione in cui sarà ricostruita la formazione dell'illecita cauzione di
notizie riservate. E se non formalmente almeno in pratica il contenuto dei
verbali potrebbe essere inteso come una sorta di verdetto anticipato. Dal
momento che saranno indicati per iscritto i nomi dei mandanti e degli esecutori
delle operazioni illecite. Ma va anche ricordato che sarà complicato accertare
quali informazioni sono di illecita provenienza e quali no.
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Dossier illegali/
Gip: Per distruzione atti ci vorranno anni di Apcom "E costi non
prevedibili e comunque del tutto eccezionali" -->Milano, 22 apr.
(Apcom) - Ci vorranno diversi anni oltre a costi non prevedibili e comunque del
tutto eccezionali per distruggere le informazioni riservate illecitamente
acquisite al centro dell'inchiesta milanese dove ci sono come imputati 32
persone fisiche, tra cui Giuliano Tavaroli e 2 società, Telecom e Pirelli che
rispondono in relazione alla cosiddetta responsabilità oggettiva. La decisione della Corte Costituzionale secondo la quale
bisognerà distruggere parte dei dossier illegali ha reso concreto lo scenario
ipotizzato dal gip Giuseppe Gennari che quando avrà ricevuto tra un mese circa
le motivazioni della Consulta dovrà fissare la data dell'incidente probatorio.
Avvertiva il gip nell'ordinanza con cui investiva della questione la Corte
Costituzionale eccependo la legittimità delle norma approvata dal Parlamento:
"Il volume complessivo del materiale soggetto ad eliminazione consta di 83
faldoni di documenti cartacei oltre a diverse decine di migliaia di file e
risultanze elettroniche in vario formato ed estensione". Il gip Gennari
citava inoltre il parere del consulente informatico della procura secondo il
quale "l'operazione chirurgica di selezione in contraddittorio ed
eliminazione delle sole risultanze soggette a definitiva cancellazione (che non
si riduce ad un click sul pulsante 'canc') comporterebbe tempi di esecuzione e
costi non prevedibili e comunque del tutto eccezionali". Va considerato
inoltre che nei diversi anni che ci vorranno per procedere alla distruzione
delle informazioni illecitamente acquisite non si bloccherà il decorso della
prescrizione. Di conseguenza a questo punto è probabile che gli imputati che
stavano trattanbdo con la procura per patteggiare facciano un passo indietro.
L'unica imputazione al momento in grado di resistere allo scorrere inesorabile
del tempo sembra essere quella relativa alla diffusione di notizie attinenti la
sicurezza dello Stato. Proprio domani riprenderà l'udienza preliminare davanti
al gup Mariolina Panasiti. Secondo alcuni addetti ai lavori l'iter dell'udienza
dovrebbe bloccarsi in attesa del procedimento relativo alla distruzione degli
atti. Tale incidente probatorio porterà a elaborare dei verbali riguardanti la
distruzione in cui sarà ricostruita la formazione dell'illecita cauzione di
notizie riservate. E se non formalmente almeno in pratica il contenuto dei verbali
potrebbe essere inteso come una sorta di verdetto anticipato. Dal momento che
saranno indicati per iscritto i nomi dei mandanti e degli esecutori delle
operazioni illecite. Ma va anche ricordato che sarà complicato accertare quali
informazioni sono di illecita provenienza e quali no.
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Moldova/ Corte
Costituzionale nega rinvio conferma risultati voto di Apcom Opposizione aveva
chiesto di posticipare la scadenza -->Roma, 22 apr. (Apcom-Nuova Europa) -
La Corte Costituzionale moldava ha rigettato la richiesta dei tre partiti
d'opposizione di rinviare la conferma dei risultati elettorali annunciati in
via definitiva ieri dalla Commissione elettorale centrale e che sanciscono la
vittoria dei Comunisti, scrive Interfax. Il presidente dell'Alta corte moldava, Dumitru Pulbere, ha spiegato che i giudici
hanno analizzato la proposta dell'opposizione ma "non vedono la ragione di
prolungare la scadenza per la conferma dei risultati delle elezioni".
Liberali, Liberaldemocratici e Nostra Moldova insistono sulla necessità di
controllare anche le liste degli elettori, oltre alle schede, perché i
Comunisti avrebbero inserito 400 mila nomi illegalmente che avrebbero votato
nel corso dello scrutinio del 5 aprile. Si trattarebbe di persone decedute,
minorenni e moldavi residenti all'estero.
( da "Rai News 24"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma | 22 aprile
2009 La Consulta: "Intercettazioni illegali, non tutte vanno
distrutte" La Corte Costituzionale E' in parte
illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle
intercettazioni ritenute illegali. Lo ha deciso la Consulta. E' stata accolta
parzialmente la questione sollevata dal gip di Milano nell'ambito del
procedimento che vede imputato, tra gli altri, l'ex capo della Security di
Telecom, Giuliano Tavaroli. La Corte ha dichiarato l'illegittimita'
nella parte in cui non si prevede l'applicazione delle stesse regole fissate
per l'incidente probatorio. Il comma 6, 'nella parte in cui non dice che il
divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella
redazione del verbale' di distruzione 'non si estende alle circostanze inerenti
la formazione, l'acquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e
atti'. La norma bocciata dalla Corte riguarda la nuova formulazione dell'art.
240 del codice di procedura penale, modificato da decreto e poi convertito in
legge, con cui il governo Prodi intervenne all'indomani dell'arresto, tra gli
altri, di Tavaroli. La norma imponeva la distruzione di tutto il materiale
illegalmente acquisito in un'udienza camerale celebrata dal gip che pero'
avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di quanto distrutto.
( da "Panorama.it"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
- Italia -
http://blog.panorama.it/italia - La Consulta: "Illegittimo distruggere le
intercettazioni illegali" Posted By redazione On 22/4/2009 @ 18:11 In
Headlines | No Comments Non tutte le intercettazioni o i dossier illegali
devono essere distrutti. Visto che, alcune norme contenute nell'articolo 240
del codice di procedura penale sono state dichiarate illegittime dalla [1]
Corte Costituzionale, che ha così accolto parzialmente le eccezioni sollevate
dal gip di Milano Giuseppe Gennari nel procedimento che vede tra gli imputati
l'ex capo della sicurezza di Telecom-Italia Giuliano Tavaroli. La norma
bocciata dalla Corte riguarda la nuova formulazione dell'[2] art. 240 del
codice di procedura penale modificato dal decreto (poi convertito in legge nel
novembre del 2006 con voto bipartisan), con cui il governo Prodi intervenne
all'indomani dell'arresto di [3] Tavaroli, dell'investigatore privato Emanuele
Cipriani e dell'ex capo della sicurezza informatica Fabio Ghioni. La norma
imponeva la distruzione di tutto il materiale illegalmente acquisito
(comunicazione telefoniche, telematiche, etc) in un'udienza camerale celebrata
dal gip che però avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di quanto
distrutto. La Corte - si legge in una nota di Palazzo della Consulta - ha
dichiarato l'illegittimità dell'art 240 del codice di procedura penale in due
punti: i commi 4 e 5, nella parte in cui non prevedono l'applicazione delle
stesse regole fissate per l'incidente probatorio (art.401,commi 1 e 2) durante
l'udienza per la distruzione dei documenti; il comma 6, "nella parte in
cui non dice che il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti,
supporti e atti nella redazione del verbale" di distruzione "non si
estende alle circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta
degli stessi documenti, supporti e atti". Con la decisione presa oggi, la
Consulta ha di fatto ampliato le garanzie della difesa nella distruzione degli
atti (intercettazioni, foto, comunicazioni telematiche) illecitamente acquisiti.
Ciò non significa che tali documenti non saranno più distrutti, ma che per
farlo si dovranno seguire regole che garantiscano maggiormente le parti. Se
infatti il decreto approvato nel 2006 dal governo Prodi prevedeva che la
distruzione dei documenti avvenisse su decisione del gip in un'udienza da
tenersi entro dieci giorni dopo averne dato avviso alle parti, ora non sarà più
sufficiente una decisione adottata in camera di consiglio: accusa e difesa
dovranno essere garantite con un contraddittorio pieno, così come avviene nei
casi di incidente probatorio. A questa procedura più
garantista la Corte Costituzionale ha deciso di aggiungerne un'altra: nel
verbale di distruzione degli atti e dei documenti illeciti si continuerà a far
divieto di riferirne il contenuto ma - ha aggiunto la Corte - d'ora innanzi il
verbale dovrà essere più puntuale e contenere le circostanze che riguardano la
"formazione, l'acquisizione e la raccolta" dei documenti
illegali. E questo perché si tratta pur sempre di materiale probatorio. La
sentenza della Consulta sarà scritta nei prossimi giorni dal giudice costituzionale Gaetano Silvestri, ma dal dispositivo si
intravede una soluzione di compromesso per salvaguardare due esigenze in
contrasto: da un lato non favorire la dispersione di materiale probatorio,
dall'altro garantire la tutela della riservatezza delle persone vittime del
"dossieraggio" illegale.
( da "Asca" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
INTERCETTAZIONI:
CONSULTA 'BOCCIA' IN PARTE DISTRUZIONE DOSSIER ILLEGALI (ASCA) - Roma, 22 apr -
Una sentenza di parziale illegittimita' da parte della
Corte costituzionale ha
chiuso la vicenda dei dossier illegali elaborati, tra gli altri, dall'ex capo
della security di Telecom Italia Giuliano Tavaroli attraverso intercettazioni.
In seguito all'inchiesta milanese sul dossieraggio, era stato riformulato
l'articolo 240 del Codice di procedura penale imponendo la distruzione del
materiale illegittimo, anche qualora potesse essere fonte di prove per
indagini della Polizia giudiziaria. La distruzione sarebbe dovuta avvenire in
un'udienza camerale celebrata dal gip che pero' avrebbe dovuto redigere un
verbale riassuntivo di quanto distrutto. Secondo le indicazioni della Corte, la
distruzione degli atti dovra' seguire le regole previste per l'incidente
probatorio. La sentenza, poi, precisa che ''il divieto di fare riferimento al contenuto
dei documenti, non si estende alle circostanze inerenti la formazione,
l'acquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e atti'', in modo
da salvaguardare la stessa inchiesta finalizzata a individuare e punire gli
evenutali autori dei dossier. red/
( da "Asca" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
NAPOLITANO: NO AD ATTACCHI POLITICI A CORTE COSTITUZIONALE (ASCA) - Torino,
22 feb - La Costituzione non e' un manifesto ideologico di parte: e' legge,
architrave fondamentale dell'ordinamento giuridico istituzionale e in quanto
tale va applicata e rispettata. Lo ha detto il presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano, nella sua lectio magistralis che ha inaugurato,
questa sera a Torino, la cinque giorni della biennale della democrazia. Secondo
Napolitano, rispettarla significa riconoscere il ruolo fondamentale del controllo
di costituzionalita' e dunque l'autorita' delle istituzioni di garanzia.
''Queste - dice Napolitano - non dovrebbero mai formare oggetto di attacchi
politici e giudizi sprezzanti''. eg/
( da "Asca" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
INTERCETTAZIONI:
ZANDA, CONSOB VIGILI CONTRO DILAZIONI DOSSIER TELECOM (ASCA) - Roma, 22 apr -
''Pur in attesa di conoscere nel dettaglio la motivazione, possiamo dire sin da
ora che la decisione della Corte Costituzionale di parziale
illegittimita' della norma relativa alla distruzione di atti raccolti
attraverso intercettazioni 'illegali', ha una straordinaria importanza. Non
solo per elementari ragioni di giustizia, ma anche perche' puo' consentire di
ricostruire la verita' su vicende molto oscure del passato recente e meno
recente del nostro Paese''. Lo dichiara il vicepresidente dei senatori
del Pd Luigi Zanda che spiega: ''Adesso, per esempio, dopo la decisione della
suprema Corte, non c'e' piu' nessun ostacolo a una ricostruzione puntuale della
vicenda del dossieraggio illegale della Telecom. Lo stesso Collegio dei sindaci
della societa', recentemente sollecitato persino dalla Consob, e' ormai in
condizione di far piena luce sugli effetti di tutta quella vicenda e sulle
corrispondenti responsabilita' ai vari livelli dell'azienda: consulenti,
dipendenti, dirigenti, e amministratori coinvolti''. ''Sono certo - conclude
Zanda - che la Consob sapra' ottemperare al meglio al suo dovere di vigilanza
per evitare ulteriori ritardi e dilazioni''. red-njb/
( da "Giornale.it, Il"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 96 del 2009-04-22
pagina 0 La Procura: il processo Abu Omar deve andare avanti. Critiche alla
Consulta di Luca Fazzo "I pm milanesi chiedono che il processo per il
sequestro dell'imam vada avanti: nonostante il segreto di Stato, ci sono prove
a sufficienza contro gli 007 Usa e italiani "Affermazioni
sorprendenti". "Passaggi non chiari". E l'accusa di essersi
adagiata sulle posizioni del governo. Non sono teneri i pm
milanesi con la Corte Costituzionale. Il processo per il rapimento Abu Omar -
l'imam estremista prelevato dalla Cia a Milano nel febbraio 2003 - si conferma
un terreno di scontro tra potere politico e potere giudiziario. La decisione
della Corte Costituzionale di confermare il segreto di Stato - invocato prima
da Prodi e poi da Berlusconi - su molti aspetti della vicenda ha fatto
pendere indubbiamente le sorti della vicenda a favore del governo. Ma oggi,
nell'aula della Quarta sezione penale del tribunale milanese, la Procura va
all'attacco: il processo a 26 funzionari della Cia e ai loro colleghi italiani
del Sismi (in testa al gruppo, l'ex direttore Nicolò Pollari e l'ex capo del
controspionaggio Marco Mancini) deve andare avanti, perché le accuse possono
reggersi anche senza gli elementi che la Consulta ha dichiarato inutilizzabili
in quanto coperti da segreto. Il primo a partire all'offensiva è il procuratore
aggiunto Armando Spataro: "Siamo in una situazione kafkiana. Il mondo
cambia, in America si rivelano segreti, il presidente Obama rende pubblici
memorandum che riguardano le stesse vicende di cui ci occupiamo in questo
processo, rendition (cioè i rapimenti della Cia, ndr) e torture; mentre questo
accade nel paese guida del mondo, da cui provenivano numerosi imputati di
questo processo, da noi i segreti si allargano a dismisura". Spataro definisce
"affermazioni sorprendenti" i passaggi della sentenza in cui la Corte
Costituzionale ritiene che il rapimento di Abu Omar - anche se non
condivisibile - non costituì comunque un fatto eversivo dell'ordinamento costituzionale. Non è consueto che un magistrato attacchi
così platealmente le decisioni del massimo organo giurisdizionale del paese, ma
intorno al caso Abu Omar ormai si combatte uno scontro che giustifica questa e
altre asprezze. In ogni caso la Procura ritiene di poter andare avanti per la
sua strada e andare verso la sentenza: sia nei confronti degli agenti Cia
("sulla responsabilità degli yankee c'è ampia dimostrazione negli
atti") sia nei confronti dei loro interlocutori italiani, i capi e i
quadri del Sismi che avrebbero dato il via libera ai colleghi a stelle e
strisce. I difensori di tutti gli imputati, prima che prendesse la parola la
Procura, avevano sostenuto invece che la conferma del segreto di Stato investe
a pioggia tutto il processo imponendone l'azzeramento: o con la restituzione
degli atti alla Procura per ricominciare da capo, o con l'assoluzione in
blocco. Il giudice Oscar Magi, investito dalla stessa sentenza della Consulta
del gravoso compito di decidere se e come andare avanti, si è preso un lungo
periodo di riflessione: renderà nota la sua decisione all'udienza del 20
maggio. Intanto l'avvocato della moglie di Abu Omar ha già fatto sapere che se
il processo si fermerà per colpa della Corte Costituzionale, invocherà
l'intervento della Corte europea per i diritti dell'uomo. © SOCIETà EUROPEA DI
EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
n. 96 del 2009-04-22
pagina 0 Consulta: "Intercettazioni illegali? Non
tutte sono da distruggere" di Redazione Il verdetto della Corte
Costituzionale dà ragione al gip di Milano Gennari nel processo per le indagini
illegali che vede tra gli imputati l'ex capo della Security di Telecom,
Tavaroli Roma - è in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei
documenti e delle intercettazioni ritenute illegali. Lo ha deciso la
Corte Costituzionale che ha così accolto parzialmente la questione sollevata
dal gip di Milano Giuseppe Gennari nellambito del procedimento
che vede imputati, tra gli altri, lex capo della Security di Telecom
Italia, Giuliano Tavaroli. Il verdetto La norma bocciata dalla Corte riguarda
la nuova formulazione
dellarticolo 240 del codice di procedura penale modificato dal
decreto, poi convertito in legge nel novembre del 2006 con voto bipartisan, con
cui il governo Prodi intervenne allindomani dellarresto, tra gli
altri, di Tavaroli. dellinvestigatore privato Emanuele Cipriani e dellex
capo della sicurezza informatica Fabio Ghioni. La norma imponeva la distruzione
di tutto il materiale illegalmente acquisito (comunicazione telefoniche,
telematiche, eccetera) in unudienza camerale celebrata dal gip che però avrebbe dovuto redigere
un verbale riassuntivo di quanto distrutto. Tenere quegli atti La Corte - si
legge in una nota di Palazzo della Consulta - ha dichiarato lillegittimità
dellarticolo 240 del codice di procedura penale in due punti: i commi 4 e 5, nella parte in cui non
prevedono lapplicazione delle stesse regole fissate per lincidente
probatorio (articolo 401,commi 1 e 2) durante ludienza per la distruzione
dei documenti; il comma 6, "nella parte in cui non dice che il divieto di
fare riferimento al
contenuto dei documenti, supporti e atti nella redazione del verbale" di
distruzione "non si estende alle circostanze inerenti la formazione, lacquisizione
e la raccolta degli stessi documenti, supporti e atti". © SOCIETà EUROPEA
DI EDIZIONI SPA - Via
G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "AprileOnline.info"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Tempo di costruire
il futuro Roberto Di Giovan Paolo*, 22 aprile 2009, 17:48 Bisogna sottrarsi al
giochetto sulla presenza di Berlusconi al 25 aprile, di spazio mediatico ne ha
già abbastanza. Quello che va fatto è individuare il modo giusto di celebrare la
festa della Liberazione, trovare il modo di attualizzare i valori che vengono
da lì. Cominciando con il ricordare che se oggi la destra italiana vive in un
regime democratico, che gli permette di perdere e vincere elezioni e formare un
Governo del Paese, questo è il merito, Voltairiano, dei loro avversari di
allora, i nostri Padri (e Madri) Resistenti, i nostri Padri e Madri
Costituenti, i "ribelli per amore" Vorrei sottrarmi al giochetto
sulla presenza o meno di Berlusconi al 25 aprile milanese (o in qualunque altro
luogo voglia andare, sembra ora che abbia optato per Onna) ché, mi pare, di
spazio mediatico ne ha già ed abbondante, senza tacer delle sue presenze in
Abruzzo. Mi sembra più importante segnalare la necessità di costruire
condizioni di permanenza della memoria del 25 aprile al di là non solo di chi
continua a negargli importanza ma anche e soprattutto (e mi sta più a cuore)
del progressivo, naturale, venir meno della generazione che è stata
protagonista o ha comunque vissuto quel 25 aprile 1945. La vita ha le sue
regole e come è stato per la prima guerra mondiale, purtroppo tra un po' di
anni verrà meno la memoria orale immediata di quel periodo, del furore, della
ribellione, dell'amore, delle speranze e dei dolori di quei momenti belli e
terribili. Leggere un libro di storia non sarà lo stesso! E allora credo che
serva, oltre che essere come di consueto e con volontà non retorica nei luoghi
cittadini del ricordo (spesso una semplice lapide annerita dal tempo oppure un
cippo in mezzo alle periferie delle grandi città o nei memoriali dei luoghi di
eccidio...) per testimoniare l'affetto e la gratitudine per la libertà che noi
oggi viviamo, anche costruire occasioni di permanenza del ricordo stesso.
Quante testimonianze orali possiamo ancora raccogliere e depositare in
Fondazioni, cataloghi ed università? Quanti luoghi possiamo trasformare in
piccoli attivi centri museali e di ricerca o "parchi della memoria"?
Ho firmato un disegno di legge in proposito, proposto dalla collega Giai, ed
intendo prepararne uno che tenga conto della complessità delle fonti e della
variegata espressione di essa in tutto il nostro Paese. Credo che questo sia
uno dei compiti che si prefigge anche -e concordo pienamente e lo sostengo- l'
Anpi, nel momento in cui sta preparando ( lo ha fatto da tempo con gli ultimi
congressi) la sua permanenza nella nostra società aprendosi allo spirito dei
tempi che vive, e non solo per garantire il rispetto dovuto ad una associazione
combattentistica.... Ed è, questo, un modo giusto, e concreto, per partecipare
365 giorni all'anno alla memoria della resistenza. Poi c'è la questione
politica sottesa alle riflessioni di questi giorni. E non voglio certamente
eluderla. Io credo che un Presidente del Consiglio italiano, un'alta carica
istituzionale dello Stato, debba sempre essere presente e sentirsi
rappresentante del popolo italiano, in special modo il 2 giugno ed il 25
aprile. Distinguere le date non è possibile. E difatti è strumentale. Perché
distingue le date chi ritiene che la Costituzione è di tutti e la resistenza
solo di una parte. E poi con questa scusa, in realtà prepara l'uso distorto
della carta Costituzionale o peggio il suo snaturamento rendendola strumento di
parte ( e contraddicendosi così clamorosamente). La verità è che senza la ribellione
che portò al 25 aprile, senza la resistenza attiva, non solo quella passiva;
senza il rifiuto delle centinaia di migliaia di militari italiani internati a
rinnegare il loro giuramento per servire il fantoccio RSI; senza il sacrificio
in montagna ed in città,nei campi di prigionia e nelle sale di tortura, non ci
sarebbe stato per il nostro Paese nessun onore salvato da venti anni e passa di
dittatura, guerre coloniali e leggi razziali. E' un po' come la storia sacra
del giusto per cui il Signore evita di sacrificare la città intera. Voglio dire
di più. Nessuno manca di pietà per chi era dalla parte sbagliata, ma deve
essere chiaro che quella era la parte sbagliata. E che se oggi la destra
italiana vive in un regime democratico, che gli permette di perdere e vincere
elezioni e formare un Governo del Paese, questo è il merito, Voltairiano, dei
loro avversari di allora, i nostri Padri (e Madri) Resistenti, i nostri Padri e
Madri Costituenti, i "ribelli per amore". Non è polemica sulla storia
questa. E' polemica sulla politica di oggi e del futuro. Tra le linee delle
nostre destre si legge infatti un certo fastidio per l'intangibilità delle
regole democratiche (le Costituzioni hanno parti migliorabili, certo, ma anche
principi fondativi intoccabili...); una gran voglia di mettere mano ai
cambiamenti della Costituzione e non solo della parte seconda; una voglia di
riscrivere la storia ma soprattutto di condizionare il futuro, esimendosi dai
compiti che la prima parte della Costituzione Italiana racconta, e che parlano
di libertà che esiste se c'è eguaglianza e fraternità, non da sola. Parola di
liberali veri, come Luigi Einaudi, per esempio, mica editorialisti
antimercatisti dell' ultima ora. Il fastidio si accompagna
al ruolo della Corte Costituzionale, che segnala troppe violazioni nei decreti
legge e nelle leggi proposte dalla destra; all'eccesso di libertà dei media;
all'eccesso di riconoscimento ai diritti della persona; al mai sopito sogno di
"grandeur" frenato dall' articolo 11 e dalle istituzioni internazionali
(Ue, Nazioni Unite, corti internazionali, convenzioni sui diritti ....)
che spesso si arena nelle gags ai vertici internazionali e nelle acque della
"potente" Malta... Insomma,che ci vada Berlusconi al 25 aprile, male
non gli farà. Quello che conta è il ricordo e la memoria che si fa scelte
concrete "di futuro" nei 365 giorni dell'anno. E Resistenza e
Costituzione tutto l'anno oggi significa costruire una alternativa di valori, e
dunque di società, all'attuale destra. Che sia davvero alternativa e davvero
realizzabile. Una concretezza che scacci la retorica e ci faccia eredi degni di
chi cercò la liberazione dal fascismo ma soprattutto dalla
"fascistititudine", fantasma ricorrente nel nostro Paese. *Senatore
Partito democratico
( da "Corriere.it"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
la SENTENZA DELLA
CORTE COSTITUZIONALE La Consulta sulle intercettazioni: «Non tutte vanno
distrutte» La decisione della Consulta nell'ambito del procedimento che vede
imputato l'ex capo Security di Telecom Tavaroli Il Palazzo della Consulta
(Ansa) ROMA - È in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei
documenti e delle intercettazioni ritenute illegali. Lo ha stabilito la Corte
Costituzionale, accogliendo parzialmente la questione sollevata due anni fa dal
gip di Milano Giuseppe Gennari nell'ambito del procedimento che vede imputato,
tra gli altri, l'ex capo della Security di Telecom Italia Giuliano Tavaroli. LA
NORMA - La norma bocciata dalla Corte riguarda la nuova formulazione dell'art.
240 del codice di procedura penale modificato dal decreto (poi convertito in
legge nel novembre del 2006 con voto bipartisan), con cui il governo Prodi
intervenne all'indomani dell'arresto di Tavaroli, dell'investigatore privato
Emanuele Cipriani e dell'ex capo della sicurezza informatica Fabio Ghioni. La
norma imponeva la distruzione di tutto il materiale illegalmente acquisito
(comunicazione telefoniche, telematiche, etc) in un'udienza camerale celebrata
dal gip che però avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di quanto
distrutto. I COMMI BOCCIATI - La Corte - si legge in una nota di Palazzo della
Consulta - ha dichiarato l'illegittimità dell'art 240 del codice di procedura
penale in due punti: i commi 4 e 5, nella parte in cui non prevedono
l'applicazione delle stesse regole fissate per l'incidente probatorio (art.
401, commi 1 e 2) durante l'udienza per la distruzione dei documenti; il comma
6, «nella parte in cui non dice che il divieto di fare riferimento al contenuto
dei documenti, supporti e atti nella redazione del verbale» di distruzione «non
si estende alle circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la
raccolta degli stessi documenti, supporti e atti». MAGGIORI GARANZIE - La Corte
Costituzionale ha di fatto ampliato le garanzie della difesa nella distruzione
degli atti illecitamente acquisiti. Ciò non significa che tali documenti non
saranno più distrutti, ma che per farlo si dovranno seguire regole che
garantiscano maggiormente le parti. Se infatti il decreto approvato nel 2006
dal governo Prodi prevedeva che la distruzione dei documenti avvenisse su
decisione del gip in un'udienza da tenersi entro dieci giorni dopo averne dato
avviso alle parti, ora non sarà più sufficiente una decisione adottata in
camera di consiglio: accusa e difesa dovranno essere garantite con un
contraddittorio pieno, così come avviene nei casi di incidente probatorio. A questa procedura più garantista la Corte Costituzionale ha
deciso di aggiungerne un'altra: nel verbale di distruzione degli atti e dei
documenti illeciti si continuerà a far divieto di riferirne il contenuto ma -
ha aggiunto la Corte - d'ora innanzi il verbale dovrà essere più puntuale e
contenere le circostanze che riguardano la «formazione, l'acquisizione e
la raccolta» dei documenti illegali. E questo perché si tratta comunque di
materiale probatorio. stampa |
( da "Virgilio Notizie"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 22 apr.
(Apcom) - Prima mossa del Consiglio superiore della magistratura per far fronte
all'emergenza in cui versano gli uffici giudiziari dell'Aquila dopo il
terremoto. La Commissione per gli incarichi direttivi di
Palazzo dei Marescialli ha proposto all'unanimità il nuovo presidente di
sezione di Corte d'appello: si tratta di una donna, Fabrizia Ida Francabandera,
gip al Tribunale di Pescara. Ora, dopo il via libera del ministro della
Giustizia Angelino Alfano, la parola finale sulla scelta spetta al plenum del
Csm.
( da "Virgilio Notizie"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 22 apr.
(Apcom) - Ai padri costituenti "non passava neanche per l'anticamera del
cervello che potessero sposarsi due persone dello stesso sesso". E' il
commento del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega alle
politiche per la famiglia, Carlo Giovanardi, in relazione
alla decisione del tribunale di Venezia, che ieri ha sottoposto alla Corte costituzionale alcuni articoli del
codice civile che, ostacolando il matrimonio tra persone dello stesso sesso,
sarebbe in contrasto con la Costituzione. Il caso è stato sollevato da una
coppia gay che si era vista negare dal Comune le pubblicazioni matrimoniali.
Per Giovanardi "dalla semplice lettura degli atti del dibattito sulla
famiglia all'Assemblea costituente, emerge con chiarezza che ripetutamente i
padri costituenti, definendo la famiglia una 'società naturale fondata sul
matrimonio', hanno fatto esplicitamente riferimento all'incontro tra un uomo e
una donna, non passandogli neanche per l'anticamera del cervello l'idea che
potessero sposarsi due persone dello stesso sesso. Davanti a questa
incontestabile verità - continua il sottosegretario - è davvero sconcertante
che il tribunale di Venezia investa la Corte costituzionale
perché introduca di fatto il matrimonio tra omosessuali nel nostro ordinamento,
chiedendo la cancellazione di tutti quegli articoli del codice civile che non
consentono, nello spirito e nella lettura della nostra Costituzione, il
matrimonio tra persone dello stesso sesso. Siamo di fronte - continua
Giovanardi - all'ennesimo provocatorio ed eversivo tentativo da parte di
magistrati ideologicamente schierati di far introdurre surrettiziamente nel
nostro ordinamento nuovi istituti, scavalcando e mettendo davanti al fatto
compiuto il Parlamento che, in uno Stato democratico, è la sede della sovranità
popolare".
( da "Agi" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
CONSULTA, NON TUTTE
LE INTERCETTAZIONI VANNO DISTRUTTE CONSULTA, NON TUTTE LE INTERCETTAZIONI VANNO
DISTRUTTE'> (AGI) - Roma, 22 apr. - Non tutte le intercettazioni o i dossier
illegali devono essere distrutti. Alcune norme contenute nell'art. 240 del
codice di procedura penale sono state infatti dichiarate
illegittime dalla Corte Costituzionale che ha cosi' accolto parzialmente le
eccezioni sollevate dal Gip di Milano Giuseppe Gennari nel procedimento che
vede tra gli imputati l'ex capo della sicurezza Telecom-Italia Giuliano
Tavaroli. La Corte Costituzionale, si legge in una nota, ha dichiarato
"l'illegittimita' costituzionale dell'art. 240, commi 4 e 5 del codice di procedura penale
, nella parte in cui in cui non prevedono, per la disciplina del
contraddittorio, l'applicazione dell'art. 401, commi 1 e 2 dello stesso codice,
che regola il contraddittorio nell'incidente probatorio"; e , soprattutto,
"l'illegittimita' costituzionale dell'art. 240,
comma 6 del codice di procedura penale, nella parte in cui non dice che il
divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella
redazione del verbale previsto dalla stessa norma, non si estende alle
circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta degli stessi
documenti, supporti e atti"
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Nozze gay/
Giovanardi: Decisione tribunale Venezia è sconcertante di Apcom "Unione
omosessuale non passava per cervello a padri costituenti" -->Roma, 22
apr. (Apcom) - Ai padri costituenti "non passava neanche per l'anticamera
del cervello che potessero sposarsi due persone dello stesso sesso". E' il
commento del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega alle
politiche per la famiglia, Carlo Giovanardi, in relazione
alla decisione del tribunale di Venezia, che ieri ha sottoposto alla Corte costituzionale alcuni articoli del
codice civile che, ostacolando il matrimonio tra persone dello stesso sesso,
sarebbe in contrasto con la Costituzione. Il caso è stato sollevato da una
coppia gay che si era vista negare dal Comune le pubblicazioni matrimoniali.
Per Giovanardi "dalla semplice lettura degli atti del dibattito sulla
famiglia all'Assemblea costituente, emerge con chiarezza che ripetutamente i
padri costituenti, definendo la famiglia una 'società naturale fondata sul
matrimonio', hanno fatto esplicitamente riferimento all'incontro tra un uomo e
una donna, non passandogli neanche per l'anticamera del cervello l'idea che
potessero sposarsi due persone dello stesso sesso. Davanti a questa
incontestabile verità - continua il sottosegretario - è davvero sconcertante
che il tribunale di Venezia investa la Corte costituzionale
perché introduca di fatto il matrimonio tra omosessuali nel nostro ordinamento,
chiedendo la cancellazione di tutti quegli articoli del codice civile che non
consentono, nello spirito e nella lettura della nostra Costituzione, il
matrimonio tra persone dello stesso sesso. Siamo di fronte - continua
Giovanardi - all'ennesimo provocatorio ed eversivo tentativo da parte di
magistrati ideologicamente schierati di far introdurre surrettiziamente nel
nostro ordinamento nuovi istituti, scavalcando e mettendo davanti al fatto
compiuto il Parlamento che, in uno Stato democratico, è la sede della sovranità
popolare".
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Sisma Abruzzo/ Da
Csm primo ok a presidente Corte Appello Aquila di Apcom E' Fabrizia Ida
Francabandera, gip a Pescara -->Roma, 22 apr. (Apcom) - Prima mossa del
Consiglio superiore della magistratura per far fronte all'emergenza in cui
versano gli uffici giudiziari dell'Aquila dopo il terremoto. La Commissione per
gli incarichi direttivi di Palazzo dei Marescialli ha proposto all'unanimità il
nuovo presidente di sezione di Corte d'appello: si tratta di una donna,
Fabrizia Ida Francabandera, gip al Tribunale di Pescara. Ora, dopo il via
libera del ministro della Giustizia Angelino Alfano, la parola finale sulla
scelta spetta al plenum del Csm.
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Pensioni/ Blocco
importi 8 volte minimo Inps a esame Consulta di Apcom Giudice lavoro di Vicenza
accoglie eccezione incostituzionalità -->Roma, 22 apr. (Apcom) - Passa all'esame della Corte costituzionale il blocco delle pensioni di importo superiore a otto volte il
minimo Inps. Lo riferisce Claudio Pasini, presidente di Manageritalia e
segretario generale di Servizi e imprese Confedir-Mit. Un eventuale accoglimento
da parte della Consulta rappresenterebbe una mini rivoluzione nel settore,
in quanto gli effetti sarebbero immediati per tutti i pensionati Inps con un
trattamento netto superiore ai 2.300 euro. Il giudice del lavoro di Vicenza,
spiega Pasini in una nota, ha accolto l'eccezione di incostituzionalità della
norma che ha disposto il blocco della perequazione delle pensioni di importo
superiore a otto volte il minimo, chiedendo il pronunciamento della Corte costituzionale. Il blocco ha toccato quasi 600.000
pensionati, tra i quali molti dirigenti in pensione, che si sono visti bloccare
per il
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Referendum/Referendari:
Delusi per 21/6 ma non pensiamo a ricorso di Apcom Comitato da Maroni: così
spreco e disincentivi al voto -->Roma, 22 apr. (Apcom) - Delusi per
l'orientamento a tenere il referendum elettorale il 21 giugno, i membri del
comitato promotore dei referendum elettorali, ricevuti oggi dal ministro
dell'Interno, Roberto Maroni, fanno sapere però che non hanno preso in
considerazione l'ipotesi di presentare ricorso alla Corte costituzionale. "Il ministro - ha
detto intrattenendosi all'uscita coi i giornalisti il presidente del comitato
Giovanni Guzzetta - ci ha informato dell'intenzione del governo di fissare il
referendum il 14 giugno, salvo che il Parlamento approvi una legge che modifica
la finestra rifissando la data al 21 giugno. Abbiamo espresso a Maroni
le nostre preoccupazioni. Riteniamo che il referendum andrebbe abbinato alle
elezioni europee e amministrative del 6 e 7 giungo, in primo luogo perchè ciò
eviterebbe di scoraggiare la partecipazione dei cittadini e in secondo luogo
perchè eviterebbe uno spreco. La risposta di Maroni, quindi, è per noi inadeguata".
"Siamo contrari ma - ha aggiunto Guzzetta - siamo convinti che gli
italiani parteciperanno comunque, seppure con un comportamento eroico e
superando questi ostacoli che vengono posti artatamente sul loro cammino.
Faremo quindi campagna elettorale - ha concluso il presidente del comitato
promotore del referedum - per la data che verrà fissata". Accompagnato da
altri tre membri dello stesso comitato - Mario Segni, Benedetto Della Vedova,
Arturo Parisi, Guzzetta ha risposto così ai cronisti che gli domandavano se i
referendari ricorreranno alla Corte costituzionale:
"Questa è un'ipotesi che non abbiamo preso in considerazione".
( da "Asca" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
25 APRILE:
NAPOLITANO, NON E' FESTA DI UNA PARTE SOLA (ASCA) - Torino, 22 apr - ''Il 25
aprile non e' una festa di una parte sola''. Lo ha detto il presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano parlando a braccio durante la sua lectio magistralis che ha
inaugurato a Torino la biennale della democrazia. Un lungo applauso e' seguito
alle parole di Napolitano affiancato sul palco del teatro Regio dall'ex presidente della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky. ''I
valori dell'antifascismo e della resistenza - ha detto Napolitano - non
restarono mai chiusi in una semplice logica di rifiuto e di contrasto,
sprigionarono sempre impulsi positivi e propositivi, e poterono percio'
tradursi con la Costituzione in principi e in diritti condivisibili anche da
quanti fossero rimasti estranei all'antifascismo e alla Resistenza. Per
questo il 25 aprile non e' una festa di una parte sola''. eg/
( da "Virgilio Notizie"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 22 apr.
(Apcom) - Politici, diplomatici, vescovi e cardinali hanno preso parte, questa
sera alla nunziatura apostolica presso lo Stato italiano, a Roma, ad un
ricevimento in onore del IV anno di pontificato di Benedetto XVI (19 aprile).
L'ambasciatore della Santa Sede in Italia, il nunzio Giuseppe Bertello, ha
fatto gli onori di casa. Oltre ai cardinali Bertone e Bagnasco, ha partecipato
il presidente del Senato, Renato Schifani, e c'erano parlamentari cattolici dei
vari schieramenti, prevalentemente, dell'opposizione. I porporati e i
rappresentanti del governo e delle istituzioni si sono intrattenuti per un
colloquio in una saletta appartata. Il governo era rappresentato dai
sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti. Erano
presenti, tra i maggiorenti della Chiesa cattolica, il cardinale Tarcisio
Bertone, segretario di Stato Vaticano, il cardinale Agostino Vallini, vicario
del Papa per la diocesi di Roma, il presidente e il segretario generale della
Cei, cardianale Angelo Bagansco e monsignor Mariano Crociata, i cardinali
Camillo Ruini, Bernard Law e Renato Raffaele Martino e i vescovi Gianfranco
Ravasi (Pontificio consiglio della cultura) e Vincenzo Pelvi (Ordinariato
militare). Presenti diversi parlamentari. Per il Pd c'erano, tra gli altri,
Pierluigi Bersani, Rosy Bindi, Pierluigi Castagnetti, Luigi Zanda e il
candidato alle europee David Sassoli. Per l'Udc il leader Per Ferdinando Casini
e Savino Pezzotta. Al ricevimento iniziato alle 19 e concluso alle 21, hanno
preso parte, tra l'altro, anche il presidente della Corte
Costituzionale, Francesco Amirante, il presidente della Provincia di Roma,
Nicola Zingaretti, il presidente degli ebrei italiani, Renzo Gattegna, la
leader dell'Ugl, Renata Polverini, il fondatore della Comunità di Sant'Egidio,
Andrea Riccardi e il presidente delle Acli, Andrea Olivero.
( da "Virgilio Notizie"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 22 apr.
(Apcom) - Tutti d'accordo sul 21 giugno, tranne l'Italia dei Valori, che grida
all'"inciucio criminogeno e gravissimo" tra Pd e Pdl sulla data del
referendum, e il comitato promotore di Giovanni Guzzetta e Mario Segni che però
fa sapere che non intende fare alcun ricorso. L'intesa è stata formalizzata in
mattinata nelle conferenze dei capigruppo di Camera e Senato e l'ok del
Parlamento alla 'leggina' di cui aveva parlato ieri il premier Silvio
Berlusconi per abbinare il referendum elettorale ai ballottaggi delle
amministrative del 21 giugno prossimo potrebbe arrivare in soli due giorni:
domani mattina infatti l'Assemblea della Camera assegnerà alla commissione
Affari Costituzionali il compito di approvare in sede legislativa, cioè senza
bisogno del passaggio in Aula, la proposta di legge di un solo articolo
presentata questa mattina da Fabrizio Cicchitto, Roberto Cota, Italo Bocchino e
Luciano Dussin. Quindi il via libera della Commissione arriverà nel pomeriggio.
Poi sarà la volta del Senato. "I referendum previsti dall'articolo 75
della Costituzione da tenersi nell'anno 2009 sono indetti per una domenica
compresa tra il 15 aprile e il 30 giugno del medesimo anno", è scritto nella
proposta di legge che prevede dunque una deroga solo per quest'anno al termine
massimo per lo svolgimento delle consultazioni referendarie fossato dalla legge
del 1970 al 15 giugno. Il Pd, dopo essersi battuto per l'abbinamento del
referendum con l'election day del 6 e 7 giugno, si è espresso a favore della
'leggina': "La possibilità di votare il 7 giugno - ha ricordato il
capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro - è saltata per esplicita
decisione del governo che noi consideriamo colpevole perché produce un costo
ingente. A questo punto abbiamo deciso di ridurre il danno anche se il danno è
sempre grosso perché gli italiani chiamati a votare i ballottaggi sono un
numero marginale e quindi il risparmio è più modesto. Tuttavia, meglio un
risparmio modesto che nessun risparmio". Favorevole anche l'Udc che parla
di "soluzione ragionevole". Protesta invece l'Italia dei Valori che,
con il leader Antonio Di Pietro, paragona la leggina Cicchitto al Lodo Alfano e
parla di "un inciucio gravissimo e criminogeno tra Pd e Pdl sulla data del
referendum". Secondo l'ex pm vengono "violati i regolamenti
parlamentari, la legge e la Costituzione". C'è "uno spreco di soldi e
un furto di democrazia perché si impedisce agli italiani di andare a votare in
un solo giorno". Quindi promette: "Ci opporremo con le nostre forze,
nei limiti in cui sarà possibile, a questo inciucio criminogeno". Per il
partito di Di Pietro infatti la leggina Cicchitto tratta di materia elettorale
e come tale, secondo i regolamenti parlamentari, non può essere approvata in
sede legislativa. A replicare alle accuse del leader Idv è il senatore del Pd
Stefano Ceccanti per il quale "non c'è nessuna violazione né della
Costituzione né dei regolamenti parlamentari: il voto in commissione è eluso
solo quando si tratta di formule elettorali, non di legislazione di contorno.
D'altronde l'annuncio preventivo del comitato promotore che non farà ricorso
chiarisce ulteriormente il quadro dal punto di vista della legittimità".
Contro la data del 21 giugno, infatti, Guzzetta e Segni, che pure si sono
battuti per l'abbinamento all'election day, non sembrano pensare a ricorsi alla
Corte costituzionale: "Questa è un'ipotesi che non abbiamo preso in
considerazione", dice Guzzetta al termine del tanto agognato incontro con
il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. "Siamo contrari alla data del 21
ma - aggiunge - siamo convinti che gli italiani parteciperanno comunque,
seppure con un comportamento eroico e superando questi ostacoli che vengono
posti artatamente sul loro cammino. Faremo quindi campagna elettorale
per la data che verrà fissata".
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Papa/ Politici e
cardinali a ricevimento per IV anno pontificato di Apcom A nunziatura Schifani,
Letta, Bonaiuti,Bertone e rappresentnti Pd -->Roma, 22 apr. (Apcom) -
Politici, diplomatici, vescovi e cardinali hanno preso parte, questa sera alla
nunziatura apostolica presso lo Stato italiano, a Roma, ad un ricevimento in
onore del IV anno di pontificato di Benedetto XVI (19 aprile). L'ambasciatore
della Santa Sede in Italia, il nunzio Giuseppe Bertello, ha fatto gli onori di
casa. Oltre ai cardinali Bertone e Bagnasco, ha partecipato il presidente del
Senato, Renato Schifani, e c'erano parlamentari cattolici dei vari
schieramenti, prevalentemente, dell'opposizione. I porporati e i rappresentanti
del governo e delle istituzioni si sono intrattenuti per un colloquio in una
saletta appartata. Il governo era rappresentato dai sottosegretari alla
Presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti. Erano presenti, tra i
maggiorenti della Chiesa cattolica, il cardinale Tarcisio Bertone, segretario
di Stato Vaticano, il cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la
diocesi di Roma, il presidente e il segretario generale della Cei, cardianale
Angelo Bagansco e monsignor Mariano Crociata, i cardinali Camillo Ruini,
Bernard Law e Renato Raffaele Martino e i vescovi Gianfranco Ravasi (Pontificio
consiglio della cultura) e Vincenzo Pelvi (Ordinariato militare). Presenti
diversi parlamentari. Per il Pd c'erano, tra gli altri, Pierluigi Bersani, Rosy
Bindi, Pierluigi Castagnetti, Luigi Zanda e il candidato alle europee David
Sassoli. Per l'Udc il leader Per Ferdinando Casini e Savino Pezzotta. Al
ricevimento iniziato alle 19 e concluso alle 21, hanno preso parte, tra
l'altro, anche il presidente della Corte Costituzionale,
Francesco Amirante, il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti,
il presidente degli ebrei italiani, Renzo Gattegna, la leader dell'Ugl, Renata
Polverini, il fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi e il
presidente delle Acli, Andrea Olivero.
( da "Wall Street Italia"
del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
##Referendum/
Accordo sul 21 giugno. Idv: Grave inciucio Pd-Pdl di Apcom Pdl e Lega
presentano 'leggina', domani l'ok della Camera -->Roma, 22 apr. (Apcom) -
Tutti d'accordo sul 21 giugno, tranne l'Italia dei Valori, che grida
all'"inciucio criminogeno e gravissimo" tra Pd e Pdl sulla data del
referendum, e il comitato promotore di Giovanni Guzzetta e Mario Segni che però
fa sapere che non intende fare alcun ricorso. L'intesa è stata formalizzata in
mattinata nelle conferenze dei capigruppo di Camera e Senato e l'ok del
Parlamento alla 'leggina' di cui aveva parlato ieri il premier Silvio
Berlusconi per abbinare il referendum elettorale ai ballottaggi delle
amministrative del 21 giugno prossimo potrebbe arrivare in soli due giorni:
domani mattina infatti l'Assemblea della Camera assegnerà alla commissione
Affari Costituzionali il compito di approvare in sede legislativa, cioè senza
bisogno del passaggio in Aula, la proposta di legge di un solo articolo
presentata questa mattina da Fabrizio Cicchitto, Roberto Cota, Italo Bocchino e
Luciano Dussin. Quindi il via libera della Commissione arriverà nel pomeriggio.
Poi sarà la volta del Senato. "I referendum previsti dall'articolo 75
della Costituzione da tenersi nell'anno 2009 sono indetti per una domenica compresa
tra il 15 aprile e il 30 giugno del medesimo anno", è scritto nella
proposta di legge che prevede dunque una deroga solo per quest'anno al termine
massimo per lo svolgimento delle consultazioni referendarie fossato dalla legge
del 1970 al 15 giugno. Il Pd, dopo essersi battuto per l'abbinamento del
referendum con l'election day del 6 e 7 giugno, si è espresso a favore della
'leggina': "La possibilità di votare il 7 giugno - ha ricordato il
capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro - è saltata per esplicita
decisione del governo che noi consideriamo colpevole perché produce un costo
ingente. A questo punto abbiamo deciso di ridurre il danno anche se il danno è
sempre grosso perché gli italiani chiamati a votare i ballottaggi sono un
numero marginale e quindi il risparmio è più modesto. Tuttavia, meglio un
risparmio modesto che nessun risparmio". Favorevole anche l'Udc che parla
di "soluzione ragionevole". Protesta invece l'Italia dei Valori che,
con il leader Antonio Di Pietro, paragona la leggina Cicchitto al Lodo Alfano e
parla di "un inciucio gravissimo e criminogeno tra Pd e Pdl sulla data del
referendum". Secondo l'ex pm vengono "violati i regolamenti
parlamentari, la legge e la Costituzione". C'è "uno spreco di soldi e
un furto di democrazia perché si impedisce agli italiani di andare a votare in
un solo giorno". Quindi promette: "Ci opporremo con le nostre forze,
nei limiti in cui sarà possibile, a questo inciucio criminogeno". Per il
partito di Di Pietro infatti la leggina Cicchitto tratta di materia elettorale
e come tale, secondo i regolamenti parlamentari, non può essere approvata in
sede legislativa. A replicare alle accuse del leader Idv è il senatore del Pd
Stefano Ceccanti per il quale "non c'è nessuna violazione né della
Costituzione né dei regolamenti parlamentari: il voto in commissione è eluso
solo quando si tratta di formule elettorali, non di legislazione di contorno.
D'altronde l'annuncio preventivo del comitato promotore che non farà ricorso
chiarisce ulteriormente il quadro dal punto di vista della legittimità".
Contro la data del 21 giugno, infatti, Guzzetta e Segni, che pure si sono
battuti per l'abbinamento all'election day, non sembrano pensare a ricorsi alla
Corte costituzionale: "Questa è un'ipotesi che non abbiamo preso in considerazione",
dice Guzzetta al termine del tanto agognato incontro con il ministro
dell'Interno, Roberto Maroni. "Siamo contrari alla data del 21 ma -
aggiunge - siamo convinti che gli italiani parteciperanno comunque, seppure con
un comportamento eroico e superando questi ostacoli che vengono posti
artatamente sul loro cammino. Faremo quindi campagna elettorale per la
data che verrà fissata".
( da "Dire" del
22-04-2009)
Argomenti: Giustizia
Bologna, Materia
lascia e si riapre il rebus Procura Palazzo dei Marescialli BOLOGNA - Le
dimissioni di Italo Materia dalla magistratura rischiano di far saltare il
banco anche in Procura a Bologna. Il prossimo 29 aprile, infatti, dopo la
fumata nera dell'8, all'ordine del plenum del Csm ci sarà
la nomina del procuratore Capo della Procura bolognese. Fino a ieri pomeriggio
in lizza, con tanto di "concerto", cioè nulla osta, del Guardasigilli
Alfano, erano proprio Italo Materia e Giancarlo Tarquini, procuratore a
Brescia, con un passato in Emilia Romagna a Parma. Ora, con il
procuratore reggiano che annuncia l'addio alla magistratura, si aprono tre
scenari. Il primo (l'ipotesi più probabile secondo le voci provenienti da
Palazzo dei Marescialli): andrà in onda un altro nulla di fatto, la questione
finirà di nuovo in mano alla Commissione incarichi direttivi e i tempi si
allungheranno. Sulla carta, resta in piedi anche l'ipotesi numero due,
suggerita da Silverio Piro, sostituto e reggente in piazza Trento e Trieste:
"Il plenum chiederà ai consiglieri- spiega il magistrato- che avevano
espresso la loro preferenza per Materia di decidere se convergere o meno su
Tarquini". Anche se, sottolinea Piro, "dovranno essere valutati i
rapporti di forza" tra le varie correnti della magistratura. Ma la
situazione è complicata. "Tecnicamente non ho a mente un fatto simile-
riflette Rossella Poggioli, Pm a Bologna e presidente dell'Anm
dell'Emilia-Romagna- Sulla carta c'è ancora un candidato e se lo riterranno
idoneo sarà nominato lui". Infine, la via di mezzo. Piro, ricevuto il via
libera del Csm, è in procinto di lasciare Bologna per Velletri. Se, entro
l'addio del reggente in carica, la Procura non avrà un nuovo capo, la reggenza
bis diventerà affare di Massimiliano Serpi, fresco di nomina ad aggiunto da
parte del Consiglio superiore della magistratura. 22 aprile 2009