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Report "Giustizia"  22-4-2009

Indice degli articoli

Sezione principale: Giustizia

Venezia, il tribunale apre alle nozze gay ( da "City" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte costituzionale di abolire gli articoli del codice civile che vietano il matrimonio gay. Ora la parola va all'Alta Corte, ma è una vittoria storica per il movimento gay."Diteci perché non ci possiamo sposare"I giudici di Venezia, infatti, hanno risposto al ricorso di due uomini, che avevano scritto all'Ufficiale di Stato civile del Comune di Venezia per avere la pubblicazione

In parlamento i tempi sono ancora lunghi ( da "Trentino" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Quel giorno anche il presidente della Camera Fini aveva posto l'accento sui rischi costituzionali di una legislazione fondata su principi etici e religiosi. Il ricorso alla Corte Costituzionale oltre che ad un referendum abrogativo nel caso delle norme sul fine vita approvate al Senato, era stato evocato proprio dal senatore del Pd Ignazio Marino.

Perchè con Montanelli e con Englaro ( da "Articolo21.com" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: alla corte costituzionale che osa giudicare le leggi votate dal parlamento (come se non esistesse proprio per questo); ai pubblici ministeri nati col gusto di far male, come i delinquenti; all?intera funzione giudiziaria che sta lì ad intralciare: e oggi intralcerebbe la ricostruzione delle aree terremotate con la sua pretesa di accertare se appaltatori,

Matrimonio gay: incostituzionale negarlo? Da Venezia uno spiraglio per le unioni omosex ( da "Blogosfere" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: scorso 3 aprile infatti ha interpellato la Corte Costituzionale sollevando la questione di legittimità costituzionale degli artt. 93, 96, 98, 107, 108, 143, 143 bis e 156 bis del codice civile nella parte in cui, sistematicamente interpretati, non consentono che persone di orientamento omosessuale possano contrarre matrimonio con persone dello stesso sesso per contrasto con gli artt.

Colpiscono me per cercare voti ( da "Gazzetta di Reggio" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: quando il Csm si preparava a valutare gli aspiranti all'incarico di Procuratore della Repubblica di Bologna, per accusarmi, nel corso di un convegno promosso dalla lista civica «Gente di Reggio» e dal movimento noto come «Grillini» (era il 25 ottobre 2008), di essere stato coautore (con il collega della Direzione Nazionale Antimafia dottor Giovanni Lembo)

Castelli: L'attesa per il nuovo procuratore non sarà breve ( da "Gazzetta di Reggio" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: quindi è probabile che la Commissione IV proporrà al plenum del Csm l'accettazione delle dimissioni alla prima occasione utile, verosimilmente la prossima settimana. Ma l'iter burocratico non si fermerà qui, perché il Csm dovrà poi comunicare la decisione presa (tramite delibera) al ministero di Giustizia e se, come è preventivabile, si tratterà dell'accettazione delle dimissioni,

Sonia Alfano durissima: è in cerca di un alibi ( da "Gazzetta di Reggio" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: chiedere il parere del Csm, ma continuare nella sua attività». «Se un magistrato ha svolto il proprio operato attenendosi a chiari criteri di etica e correttezza, non esiste alcun motivo per il quale dovrebbe dimettersi. Il procuratore dimissionario avrebbe dovuto prendere spunto da una sua illustre collega, Clementina Forleo,

Ciclone Holzeisen Ecco le mie accuse al sistema Südtirol ( da "Alto Adige" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: perché questa vicenda sarà segnalata al Csm». Processi a parte, la Holzeisen si scaglia contro Ebner in quanto «esempio del conflitto d'interesse altoatesino». Così l'avvocato: «Michl Ebner riunisce in una sola persone il potere legislativo come europarlamentare, esecutivo come presidente della Camera di commercio, senza contare il quarto potere,

statutaria, la consulta non ammette la regione ( da "Nuova Sardegna, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Regione non è stata ammessa all'udienza della Corte costituzionale e gli avvocati dello Stato hanno avuto campo libero nell'illustrare il ricorso contro la legge statutaria. Ma non è detto che il loro ricorso sia giudicato ammissibile. Cresce la suspense politica per le conseguenze che la partita può avere sulla giunta di Ugo Cappellacci.

la statutaria in bilico, suspense sulla giunta - filippo peretti ( da "Nuova Sardegna, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: udienza pubblica della Corte costituzionale e gli avvocati dello Stato hanno avuto campo libero nell'illustrare il ricorso contro la legge statutaria. Ma non è detto che il loro ricorso sia giudicato ammissibile. Infatti l'attesa continua, in un crescente clima di suspance politica per le conseguenze che la partita può avere sulla giunta Cappellacci.

roma. nel calendario della camera non c'è traccia della legge sul ... - nicola corda ( da "Nuova Sardegna, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Quel giorno anche il presidente della Camera Fini aveva posto l'accento sui rischi costituzionali di una legislazione fondata su principi etici e religiosi. Il ricorso alla Corte Costituzionale oltre che ad un referendum abrogativo nel caso delle norme sul fine vita approvate al Senato, era stato evocato proprio dal senatore del Pd Ignazio Marino.

nozze omosessuali, un diritto per tutti ( da "Nuova Venezia, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il Tribunale ha così inviato alla Corte costituzionale gli atti relativi al ricorso di una coppia di omossessuali veneziani - conviventi da 20 anni - che, nel luglio dell'anno scorso, si sono visti negare la pubblicazione di nozze dallo Stato civile di Ca' Farsetti. Una richiesta volutamente provocatoria, sostenuta dall'associazione radicale «Certi diritti»

zagrebelsky firma l'esordio poi i duelli tra gli architetti ( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: con la lezione alle 10 di Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte Costituzionale e regista dell´evento: «Le forme della democrazia». Alle 14 tocca ad Andrea Bajani ed Emanuela Ceva con i ragazzi delle scuole superiori che dibattono di obiezione di coscienza per il progetto «Le piccole virtù» coordinato da Elisabetta Galeotti.

il csm archivia nessun conflitto in tribunale ( da "Tirreno, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Nota del presidente Sfrecola Il Csm archivia Nessun conflitto in tribunale GROSSETO. Nessun "conflitto" in tribunale a Grosseto. L'ha stabilito il Csm e il presidente, dottor Michele Sfrecola, ce ne dà notizia. «Con riferimento all'articolo del 25 novembre 2008, con il quale si portava a conoscenza della collettività grossetana l'esistenza di gravi conflitti e tensioni all'

italo materia lascia la toga - luigi spezia ( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: che al Csm aveva preso più voti dei concorrenti per diventare capo a Bologna, ha annunciato ieri di dimettersi dall´ordine giudiziario, di uscire dalla magistratura «perché costrettovi da una campagna persecutoria montata e orchestrata ad arte da qualcuno che si illude di trarne personale giovamento nella prossima competizione elettorale»

Le difese: assoluzione oppure stop al processo ( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte costituzionale ha accolto (sia pure parzialmente) i ricorsi dei Governi Prodi e Berlusconi contro i magistrati milanesi sul segreto di Stato. L'udienza si preannuncia infuocata: l'avvocato di Pollari, Nicola Madia, sosterrà la stessa linea difensiva mentre per i Pm Armando Spataro e Ferdinando Pomarici chiederanno di proseguire il dibattimento perché la decisione della Corte

Il procuratore di Reggio Emilia lascia: Insultato ( da "Manifesto, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Alfano l'aveva accusato di essere stato coautore (con il collega della Direzione nazionale antimafia Giovanni Lembo) di un parere favorevole alla proroga del programma di protezione a suo tempo approvato in favore del «finto pentito» e mafioso Luigi Sparacio. Al Csm era stata aperta una pratica a tutela.

Immobili da locare, stop alle liti ( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: della Corte Costituzionale, della presidenza della Repubblica e gli organi legislativi delle regioni a statuto speciale. 2.2.3. Interessi relativi a contratti di leasing. Con riferimento ai contratti di locazione finanziaria, si fa presente che l'articolo 1, comma 33, lettera n), della legge finanziaria 2008 ha modificato la disposizione contenuta nell'

Ravasin lancia il suo grido alle istituzioni ( da "Riformista, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: proprio testamento biologico ed era stato reso pubblico proprio nei giorni in cui il Parlamento decideva di trascinare la Cassazione davanti alla Corte Costituzionale, rea di aver deciso sul caso Englaro e accusata di invasione di campo. Ebbene, dopo l'approvazione in Senato del testo Calabrò, ieri Ravasin è tornato alla carica, stavolta con un appello alle massime cariche dello Stato.

LANCIANO - Dopo 10 anni e mezzo il sostituto procuratore di Lanciano Mirvana Di Serio lascia la Proc... ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: interpello del Csm per dei posti vacanti al tribunale di Pescara. In sua sostituzione il Consiglio Superiore della Magistratura ha già indetto un concorso a cui, però, non c'è stata risposta. Evidentemente nessun magistrato ha dimostrato interesse a trasferirsi a Lanciano, dove restano ad operare il procuratore Tullio Moffa e la stessa Vecchi.

di MIKE SCULLIN COGLIE (quasi) tutti di sorpresa in procura la lettera con cui... ( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: attesa delle decisioni del Csm. IL SOSTITUTO procuratore Isabella Chiesi, che per anzianità di servizio è la «vice» di Materia in sua assenza, fa un'analisi della vicenda, sottolineando la gravità dell'annuncio di un banchetto pubblico dei grillini a Bologna contro il procurarore di Reggio, una cosa senza precedenti in Italia (e forse nel mondo).

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Adesso vedremo come reagirà il Csm. Reggio Emilia ha bisogno di un procuratore capo subito. La decisione assunta da Materia è strana. Allora cosa dovrebbero fare i procuratori che lavorano in città pericolose come Reggio Calabria, Palermo e Milano e che sono costretti a subire attacchi anche peggiori?

IL SOSPETTO CHE UCCIDE IL PRESTIGIO ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: E tutto in coincidenza con l'avvio della procedura di valutazione, al Csm, della sua candidatura a procuratore di Bologna. «E' un attacco con un mandante», disse a caldo Materia. Quell'attacco è continuato e il sospetto ha scavato in profondità, minando prestigio, credibilità, serenità. Anche dei familiari. Missione compiuta.

Bari, resteranno in cella altri 21 degli Strisciuglio ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Carabinieri e polizia stanno setacciando il quartiere di Carbonara (dove la maggior parte degli scarcerati risiede) alla ricerca di armi e droga. Intanto - in attesa del deposito delle motivazioni previsto per i primi giorni di maggio - l'ufficio gip-gup di Bari sta elaborando una proposta da girare a ministero e Csm per aggirare l'ostacolo dei maxiprocessi. Vincenzo Damiani

De Magistris-Mastella, sì al confronto in tv ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: E poi anche lui è stato sottoposto a giudizio da parte di Csm e procura generale, quindi non faccia la parte dell'innocente, perché anche io rifarei tutto ciò che ho fatto». Almeno su una cosa, però, l'ex Guardasigilli concorda: no al duello. «Quelli si facevano nell'800, ed erano appannaggio dei ricchi.

( da "Corriere del Veneto" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: membro del Csm, candidato dell'Udc alle europee e dall'altra sera, ufficialmente, candidato presidente alla poltrona di Ca' Corner e sfidante di Davide Zoggia e Francesca Zaccariotto. La direzione regionale veneta ha deciso all'unanimità che nelle Province e nei Comuni sopra i 15 mila abitanti si presenterà con propri candidati.

E' UNA DIFESA compatta quella dei magistrati bolognesi nei confronti di Ital... ( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il 29 aprile è fissata la riunione del plenum del Csm. Salvo clamorose sorprese, come l'elezione di Giancarlo Tarquini, l'altro magistrato (di minoranza) proposto dalla quinta commissione, tutto tornerà alla stessa commissione. Negli ultimi tempi sta prendendo quota la candidatura di Roberto Alfonso, della Dda nazionale.

Allarme organici in Procura ( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: anche i componenti del Csm all'inizio di gennaio lanciando un allarme generalizzato soprattutto per le Procure del Mezzogiorno e soprattutto per le incompatibilità relative ai giudici di prima nomina, i giudici ragazzini. I dati del Csm, sono abbastanza chiari. In Sicilia sono 61 i posti pubblicati per sostituti procuratori.

Primo obiettivo: le gare della sanità ( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: imposto dal Csm, di lasciare la toga: «Anche adesso – dice – dovrei essere il direttore generale e invece risulto commissario: è la certificazione di come in Italia tante splendide leggi fatichino a decollare. Per la prima volta, si chiede a un magistrato una chiara scelta di campo: fin qui, non si contano i colleghi che,

Bientôt un texte sur la responsabilité des juges ( da "Figaro, Le" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Le projet de loi organique relatif à la réforme du CSM ne touche lui pas directement les justiciables, mais il bouleverse les rapports de force entre la magistrature et le pouvoir politique - en faveur de ce dernier. Soupçonné de corporatisme, le CSM ne sera plus composé exclusivement de magistrats : les personnalités extérieures y de­viendront majoritaires.

Entre Sarkozy et les magistrats, six ans de rapports compliquées ( da "Figaro, Le" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: le Conseil supérieur de la magistrature soit composé majoritairement de non-ma­gistrats, que vous puissiez le saisir si vous vous estimez victimes de la négligence ou de la faute d'un magistrat.» La réforme du CSM, adoptée lors de la révision de la Constitution en juillet 2008, ambitionne désormais de passer du discours aux actes. » Bientôt un texte sur la responsabilité des juges

Legge statutaria ancora in bilico ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: è il verdetto dei giudici costituzionali: ieri si sono rincorse per tutta la serata voci contrastanti, ma ancora non si hanno notizie attendibili sull'orientamento della Corte. Sotto esame non c'è la legittimità costituzionale della legge statutaria in sé, ma dell'atto con cui essa fu promulgata da Renato Soru nel luglio dello scorso anno.

Per il Csm la toga lumaca è "grande lavoratrice" ( da "Giornale.it, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: 22 pagina 16 Per il Csm la toga lumaca è "grande lavoratrice" di Anna Maria Greco A gennaio promossa per "elevata laboriosità". La settimana scorsa però fa liberare 21 criminali perché in 15 mesi non ha depositato la condanna. Messa a capo del tribunale dei minori per "l'attaccamento al lavoro" e "l'ottima preparazione" Roma - «Elevata laboriosità»

Paolo Bracalini. ( da "Giornale.it, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: di Filippo Facci Per il Csm la toga lumaca è... di Anna Maria Greco Casa, il piano di Di Pietro: ne... di Paolo Bracalini IL VERO MONTANELLI di Mario Cervi E QUELLO DEI BUGIARDI di Paolo Granzotto Pubblicità Pubblicità I nostri servizi Ricevi ilGiornale a casa tua Le iniziative in edicola Ricevi ilGiornale.

Il matrimonio gay si appella alla Corte ( da "Stampa, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: non vuol dire che sia fondata in qualche modo, ma semplicemente che la Corte costituzionale può dare una risposta di merito se chiamata a farlo». Ma a Grillini, non sfugge la portata di questa istanza del tribunale: «Quale che sarà la decisione della Corte costituzionale, si tratta comunque di una storica vittoria».

Tre motivi di vanto per un italiano Ecco finalmente tre motivi per vantarsi d'essere ... ( da "Stampa, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte Costituzionale. Spero soprattutto che ora si crei lo spazio per ragionare dei problemi e del futuro di questo settore e del bisogno che hanno le aziende di veder riconosciuti i costi e la qualità del lavoro fatto in questi anni. MINO TARICCO ASSESSORE ALL'AGRICOLTURA REGIONE PIEMONTE Leopardi e la bellezza della nostra lingua Fa piacere che qualcuno ricordi quanto la nostra

ENERGIA, LATRONICO (PDL): DISINFORMAZIONE SU SCELTE GOVERNO ( da "Basilicanet.it" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: anche di recente dalla Corte Costituzionale che eâ?? il caso di considerare di fronte a divergenze decisionali paralizzanti come illustra il caso dei rigassificatori o degli inceneritori. Anche sulla vicenda nucleare, il governo mostra un approccio né© ideologico né© dispotico, ma orientato a riconoscere la volontà di quelle Regioni che si vorranno aprire a tali impianti e che,

BORSE SU (MIBTEL +1%) PeUGEOT E CITROEN: -25% VENDITE TRIMESTRE banchiere di Stato per Hitachi e Toshiba PANDIT (CITI) RISCHIA LA TESTA DT TAGLIA STIME PROFITTI: TITOLO Giù ( da "Dagospia.com" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: lo sbarco al Mac (il Mercato alternativo dei capitali) di Csm, in gennaio. Così, nella prima settimana di maggio sbarcherà al listino la primizia dell´Aim, seguita pochi giorni dopo da Ikf, una investment company. La prima sarà, invece, Neurosoft, una società greca attiva nel software di gestione di giochi e scommesse.

Kebab chiusi all'una di notte ( da "Affari Italiani (Online)" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: un provvedimento illiberale che Tar e Corte Costituzionale bocceranno presto". E' l'affondo del gruppo dei Verdi in consiglio Regionale, dopo l'approvazione in aula del pdl che regolamenta la vendita di alimenti destinati all'immediata consumazione. "Grazie a un nostro emendamento - spiegano Carlo Monguzzi e Marcello Saponaro - votato dal consiglio,

REFERENDUM/ BINDI:PD VOTA SÌ PER ABROGARE LEGGE E FARNE UNA NUOVA ( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: L'auspicio della Bindi, quindi, "è che dicendo di no all'attuale legge elettorale si determinino le condizioni per una nuova legge che comunque, e la Corte Costituzionale non consentirebbe il contrario, rispetti l'esito referendario. Cioè, si va al referendum per abrogare l'attuale legge".

AGENDA DEGLI AVVENIMENTI DI MERCOLEDÌ 22 APRILE ( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: sindacati e del Capo dipartimento immigrazione Mario Morcone sul ddl sicurezza - Riunione del plenum del Csm - Il leader di Idv Antonio Di Pietro interviene al convegno Unicobas sulla scuola CITTA' DEL VATICANO - Udienza pubblica di Papa Benedetto XVI - Presentazione del Festival della Scienza con il Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura mons.

TERREMOTO: CSM, PROCURATORE DELL'AQUILA RICEVUTO DA MANCINO ( da "Adnkronos" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: TERREMOTO: CSM, PROCURATORE DELL'AQUILA RICEVUTO DA MANCINO commenta 0 vota 0 tutte le notizie di CRONACA ultimo aggiornamento: 22 aprile, ore 12:15

Abu Omar, difese chiedono assoluzione assistiti ( da "Reuters Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: motivazioni della sentenza con cui la Corte Costituzionale, qualche giorno prima, aveva detto che i magistrati milanesi non potevano usare documenti coperti dal segreto di Stato. La decisione della Consulta non ha direttamente annullato il processo in corso a Milano contro 33 imputati ma in sostanza ha eliminato dal dibattimento i documenti che ne hanno consentito il rinvio a giudizio.

Una farsa il ritorno agli utili delle banche Usa? ( da "Giornale.it, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: era IndroPer il Csm la toga lumaca è solo una "grande lavoratrice"Casa, Di Pietro ne compra un'altra...Beckham: "Per stare qui ho rinunciato ai soldi" Blog amici Ethica, blog filosofico di qualità ICT Watch, il blog di Piero Macrì sulle nuove tecnologie il blog di Alessandro Gilioli il blog di Andrea Tornielli Il blog di Faré su Internet &

Per il Csm la toga lumaca è... ( da "Giornale.it, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: 22 pagina 16 Per il Csm la toga lumaca è solo una "grande lavoratrice" di Anna Maria Greco A gennaio promossa per "elevata laboriosità". La settimana scorsa però fa liberare 21 criminali perché in 15 mesi non ha depositato la condanna Roma - «Elevata laboriosità», «grande attaccamento al lavoro», «ottima preparazione tecnico-giuridica»,

Il Vaticano contro le dichiarazioni di Ahmadinejad ( da "Giornale.it, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Csm la toga lumaca è solo una "grande lavoratrice"Casa, Di Pietro ne compra un'altra...Beckham: "Per stare qui ho rinunciato ai soldi" Blog Amici Dio: pace o dominio Il blog di Accattoli Il blog di Francesco Agnoli il blog di Fratel Ettore Il blog di Giacomo Galeazzi il blog di Jesùs Bastante Il blog di Magister il blog di Marcello Foa Il blog di Marco Tosatti Il blog di Matteo L.

"PER DIFENDERE LA DEMOCRAZIA NOI CI METTIAMO LA FACCIA" ( da "LeccePrima.it" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: indagine interna dal Csm. Un provvedimento che l'ex pm giudicò ingiusto e giustificato solo dalla volontà di allontanarlo da inchieste pericolose per il "potere". Ora è nell?Italia dei valori, perché, come spiega dalla sede del partito di viale Lo Re, ?voglio potere mettere a disposizione la mia esperienza professionale in tema legalità e di giustizia,

REFERENDUM: ACCORDO SUL 21/6 (BINDI: IL PD VOTA SÌ) IL DL SICUREZZA È LEGGE (BIPARTISAN) NAPOLITANO: RISCRIVETE LA "SALVA-MANAGER" - SACCÀ: "SONO TENTATISSIMO DI TORNARE IN RAI ( da "Dagospia.com" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: e la Corte Costituzionale non consentirebbe il contrario, rispetti l'esito referendario'. Anna Finocchiaro 4 - DAL SENATO VIA LIBERA AL DL SICUREZZA CON VOTO UNANIME (SOLO DUE CONTRARI). È LEGGE. LE RONDE NON CI SONO... (Adnkronos) - Con 262 voti a favore e due soli contrari, il Senato ha approvato in via defintiva il decreto legge sulla sicurezza,

Intercettazioni illegali, la Consulta "Illegittimo distruggere i documenti" ( da "Repubblica.it" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: deciso la Corte Costituzionale che ha così accolto parzialmente la questione sollevata dal gip di Milano Giuseppe Gennari nell'ambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri, l'ex capo della Security di Telecom Italia, Giuliano Tavaroli. La norma bocciata dalla Corte riguarda la nuova formulazione dell'articolo 240 del codice di procedura penale modificato dal decreto,

( da "Corriere.it" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Lo stabilisce la Corte Costituzionale accogliendo in parte la questione posta dal gip di Milano Giuseppe Gennari ROMA - È in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali. Lo ha deciso la Corte Costituzionale che ha così accolto parzialmente la questione sollevata dal gip di Milano Giuseppe Gennari nell'

Intercettazioni,Consulta: in parte illegittima norma distruzione ( da "Reuters Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Corte Costituzionale ha stabilito che è in parte illegittima la norma che impone la distruzione di documenti e intercettazioni ritenuti illegali. E' quanto si legge in un comunicato della stessa Consulta. La Corte Costituzionale ha così accolto la questione sollevata dal gip di Milano nell'ambito del processo che vede imputato,

Intercettazioni da non distruggere, la nota della Consulta ( da "CittadinoLex" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: articolo 240 del codice di procedura penale Intercettazioni da non distruggere, la nota della Consulta (Nota Corte costituzionale 22.4.2009) La Corte costituzionale ha dichiarato in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali. La decisione è stata resa pubblica con una nota ufficiale oggi 22 aprile.

22/04/2009 14:21 INTERCETTAZIONI: CONSULTA, NORMA IN PARTE ILLEGITTIMA ( da "ITnews.it" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che nella Camera di Consiglio di oggi ha dichiarato ''l'illegittimita' costituzionale dell'art. 240, commi 4 e 5 del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevedono, per la disciplina del contraddittorio, l'applicazione dell'art.

TERRORISMO: SPATARO, SU SEGRETO DI STATO LA SITUAZIONE E' KAFKIANA ( da "ITnews.it" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Mentre questo accade nel Paese guida del mondo cui provengono alcuni imputati del sequestro di Abu Omar, da noi i segreti si allargano a dismisura''. E' con una punta di rammarico che il procuratore aggiunto, Armando Spataro, ha commentato nell'aula del processo sul sequestro dell'ex imam di Milano, la sentenza emessa dalla corte costituzionale sul segreto di Stato.

TERRORISMO: GIUDICE MILANO RISERVA DECISIONE SU 'DESTINO' CAUSA ABU OMAR ( da "ITnews.it" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Dopo la sentenza dalla Corte costituzionale sul segreto di Stato, infatti, le difese degli imputati hanno chiesto a vario titolo l'assoluzione per i loro assistiti o la pronuncia di 'non doversi procedere' per l'esistenza del segreto di Stato, in ultima analisi l'invio degli atti al pm.

Intercettazioni/ Consulta riscrive norme su quelle da ( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Corte costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittima la norma relativa alla distruzione di atti raccolti attraverso intercettazioni giudicate 'illegali'. In particolare, i giudici della Consulta ritengono che l'attuale articolo 240 del codice di procedura penale debba prevedere le stesse garanzie del contraddittorio previste per gli incidenti probatori (

Abu Omar/ Pm: Corte Costituzionale appiattita sul Governo ( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: (Apcom) - "La Corte costituzionale si è appiattita sulle posizioni del Governo negando il carattere eversivo dell'ordine democratico del sequestro di Abu Omar. Secondo la corte si è trattato di un solo fatto. A parte che ciò non è vero, ma quanti sequestri bisogna fare per poter parlare di eversione?

Abu Omar/ Battaglia in aula sui destini del processo ( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: setenza della Corte Costituzionale sul segreto di Stato la procura ha chiesto di andare avanti fino in fondo, le difese invece hanno sollecitato l'assoluzione perchè a loro dire la Consulta avrebbe dichiarato l'inutilizzabilità delle prove ammesse. in subordine i difensori hanno chiesto di restituire gli atti alla procura affinchè i pm valutino una nuova richiesta do rinvio a giudizio.

La responsabilité des juges remise en avant ( da "Monde, Le" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La saisine du CSM ne peut être "à elle seule une cause de récusation du magistrat". Elle sera examinée par quatre membres du CSM - deux magistrats et deux non-magistrats - qui détermineront si elle est fondée. Si c'est le cas, le magistrat pourra faire l'objet d'une procédure disciplinaire devant le CSM.

Turchia/ Deputati curdi protestano per arresti giorni scorsi ( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ricordare che in questo momento il Dtp è sotto processo da parte della Corte Costituzionale che deve decidere se accogliere le accuse della procura di Ankara e farlo chiudere per attività volte a distruggere l'unità nazionale. Secondo molti commentatori, gli arresti della settimana scorsa potrebbero essere anche messi in relazione alle indagini sull'organizzazione segreta "Ergenekon".

Lombardia: vietato mangiare una pizzetta per strada ? ( da "Blogosfere" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Ancora una volta, siamo davanti ad un esempio di legislazione sovrabbondante, se non del tutto inutile, che limita in modo odioso la libertà del cittadino e che potrebbe essere resa inefficace da una prossima possibile pronuncia degli organi di giustizia amministrativa o della Corte Costituzionale.

Il divieto per i matrimoni gay è anticostituzionale? Secondo l'avvocato Francesco Billotta sì ( da "Blogosfere" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: scorso 3 aprile infatti ha interpellato la Corte Costituzionale sollevando la questione di legittimità costituzionale degli artt. 93, 96, 98, 107, 108, 143, 143 bis e 156 bis del codice civile nella parte in cui, sistematicamente interpretati, non consentono che persone di orientamento omosessuale possano contrarre matrimonio con persone dello stesso sesso per contrasto con gli artt.

La Corte Costituzionale: "Illegittimo distruggere le intercettazioni illegali" ( da "Stampaweb, La" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Lo ha deciso la Corte Costituzionale che ha così accolto parzialmente la questione sollevata dal gip di Milano Giuseppe Gennari nell?ambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri, l?ex capo della Security di Telecom Italia, Giuliano Tavaroli. La norma bocciata dalla Corte riguarda la nuova formulazione dell?

TELECOM, LA CONSULTA: "ILLEGITTIMO DISTRUGGERE INTERCETTAZIONI ILLEGALI" ( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Telecom, la Consulta: "Illegittimo distruggere intercettazioni illegali" -->Il verdetto della Corte Costituzionale dà ragione al gip di Milano Gennari nel processo per le indagini illegali che vede tra gli imputati l'ex capo della Security di Telecom, Tavaroli

INTERCETTAZIONI/CONSULTA RISCRIVE NORME SU QUELLE DA DISTRUGGERE ( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Corte costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittima la norma relativa alla distruzione di atti raccolti attraverso intercettazioni giudicate 'illegali'. In particolare, i giudici della Consulta ritengono che l'attuale articolo 240 del codice di procedura penale debba prevedere le stesse garanzie del contraddittorio previste per gli incidenti probatori (

LA CORTE COSTITUZIONALE: "ILLEGITTIMO DISTRUGGERE LE INTERCETTAZIONI ILLEGALI" ( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Corte Costituzionale: "Illegittimo distruggere le intercettazioni illegali" -->Accolta in parte la questione sollevata dal gip Gennari nel processo che vede tra gli imputati l'ex capo della Security di Telecom Tavaroli

ABU OMAR/ PM: CORTE COSTITUZIONALE APPIATTITA SUL GOVERNO ( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Abu Omar/ Pm: Corte Costituzionale appiattita sul Governo di Apcom Difese: Impianto accusatorio omai azzerato -->Cronaca, 22 apr. (Apcom) - "La Corte costituzionale si è appiattita sulle posizioni del Governo negando il carattere eversivo dell'ordine democratico del sequestro di Abu Omar.

ABU OMAR/ BATTAGLIA IN AULA SUI DESTINI DEL PROCESSO ( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: setenza della Corte Costituzionale sul segreto di Stato la procura ha chiesto di andare avanti fino in fondo, le difese invece hanno sollecitato l'assoluzione perchè a loro dire la Consulta avrebbe dichiarato l'inutilizzabilità delle prove ammesse. in subordine i difensori hanno chiesto di restituire gli atti alla procura affinchè i pm valutino una nuova richiesta do rinvio a giudizio.

SISMA ABRUZZO/ PROCURATORE L'AQUILA INCONTRA MANCINO AL CSM ( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Sisma Abruzzo/ Procuratore L'Aquila incontra Mancino al Csm di Apcom Visita informale Rossini: situazione uffici L'Aquila è disastrosa -->Roma, 22 apr. (Apcom) - Il procuratore Capo dell'Aquila Alfredo Rossini si è incontrato questa mattina con il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino a palazzo dei Marescialli.

TURCHIA/ DEPUTATI CURDI PROTESTANO PER ARRESTI GIORNI SCORSI ( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ricordare che in questo momento il Dtp è sotto processo da parte della Corte Costituzionale che deve decidere se accogliere le accuse della procura di Ankara e farlo chiudere per attività volte a distruggere l'unità nazionale. Secondo molti commentatori, gli arresti della settimana scorsa potrebbero essere anche messi in relazione alle indagini sull'organizzazione segreta "Ergenekon".

PER IL CSM LA TOGA LUMACA È SOLO UNA "GRANDE LAVORATRICE" ( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Per il Csm la toga lumaca è solo una "grande lavoratrice" -->A gennaio promossa per "elevata laboriosità". La settimana scorsa però fa liberare 21 criminali perché in 15 mesi non ha depositato la condanna

Consulta: illegittimo distruggere intercettazioni illegali ( da "AudioNews.it" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali. Lo ha deciso la Corte Costituzionale che ha accolto la questione sollevata dal gip di Milano, nell'ambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri, l'ex capo della Security di Telecom Giuliano Tavaroli

Ecco una notizia degli scorsi giorni relegata purtroppo dalla grande stampa alle ultime pagine, e se... ( da "Gazzettino, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: trasferimenti disagevoli e non possono opporre alcun rifiuto ai provvedimenti del Csm. Sembra un assurdo circolo vizioso: i magistrati più giovani sono i soli sui quali il Csm può contare (anche senza la relativa domanda), ma sono anche i soli senza l'esperienza ed equilibrio necessari che occorrerebbe non utilizzare specie in funzioni assai delicate come la lotta alla criminalità mafiosa.

Consulta, è in parte illegittima la norma sulle intercettazioni. Non tutti i dossier vanno distrutti ( da "Adnkronos" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Non tutti i dossier vanno distrutti La Corte Costituzionale ha parzialmente accolte le eccezioni sollevate dal Gip di Milano Giuseppe Gennari nel procedimento che vede tra gli altri imputati l'ex capo della sicurezza Telecom-Italia Giuliano Tavaroli commenta 0 vota 0 tutte le notizie di POLITICA ultimo aggiornamento: 22 aprile, ore 14:48

AbuOmar,a fine maggio decisione su prosecuzione processo ( da "Reuters Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: motivazioni della sentenza con cui la Corte Costituzionale, qualche giorno prima, aveva detto che i magistrati milanesi non potevano usare documenti coperti dal segreto di Stato. La decisione della Consulta non ha direttamente annullato il processo in corso a Milano contro 33 imputati ma in sostanza ha eliminato dal dibattimento i documenti che ne hanno consentito il rinvio a giudizio.

Telecom, la Consulta: "Le intercettazioni illegali non tutte da distruggere" ( da "Giornale.it, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Le intercettazioni illegali non tutte da distruggere" di Redazione Il verdetto della Corte Costituzionale dà ragione al gip di Milano Gennari nel processo per le indagini illegali che vede tra gli imputati l'ex capo della Security di Telecom, Tavaroli Roma - è in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali.

Intercettazioni, 'non distruggerle' ( da "Affari Italiani (Online)" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: procedura penale sono state infatti dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale che ha cosi' accolto parzialmente le eccezioni sollevate dal Gip di Milano Giuseppe Gennari nel procedimento che vede tra gli imputati l'ex capo della sicurezza Telecom-Italia Giuliano Tavaroli. La Corte Costituzionale, si legge in una nota, ha dichiarato "l'illegittimita' costituzionale dell'art.

Intercettazioni illegali, la Consulta "Non tutte devono essere distrutte" ( da "Repubblica.it" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte Costituzionale, che ha così accolto parzialmente le eccezioni sollevate dal gip di Milano Giuseppe Gennari nel procedimento che vede tra gli imputati l'ex capo della sicurezza di Telecom-Italia Giuliano Tavaroli. In particolare, i giudici della Consulta ritengono che l'attuale articolo 240 del codice di procedura penale debba prevedere le stesse garanzie del contraddittorio

14:04 ABU OMAR: PM, CONSULTA APPIATTITA SU GOVERNO, PROCESSO PROSEGUA ( da "Agi" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: prosegua anche dopo la pronuncia della Corte costituzionale sul segreto di Stato, vero nodo cruciale del procedimento. Spataro, nell'opporsi alle richieste delle difese che hanno domandato una sentenza di proscioglimento o, comunque, lo 'stop' del processo, ha detto: "Ci troviamo in una situazione kafkiana.

Moldova/ Corte Costituzionale nega rinvio conferma ( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: (Apcom-Nuova Europa) - La Corte Costituzionale moldava ha rigettato la richiesta dei tre partiti d'opposizione di rinviare la conferma dei risultati elettorali annunciati in via definitiva ieri dalla Commissione elettorale centrale e che sanciscono la vittoria dei Comunisti, scrive Interfax.

Consulta, non tutte le intercettazioni illegali vanno distrutte ( da "RomagnaOggi.it" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che nella Camera di Consiglio di mercoledì ha dichiarato ''l'illegittimità costituzionale dell'articolo 240, commi 4 e 5 del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevedono, per la disciplina del contraddittorio, l'applicazione dell'articolo 401, commi 1 e 2 dello stesso codice,

Dossier illegali/ Gip: Per distruzione atti ci vorranno anni ( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La decisione della Corte Costituzionale secondo la quale bisognerà distruggere parte dei dossier illegali ha reso concreto lo scenario ipotizzato dal gip Giuseppe Gennari che quando avrà ricevuto tra un mese circa le motivazioni della Consulta dovrà fissare la data dell'incidente probatorio.

DOSSIER ILLEGALI/ GIP: PER DISTRUZIONE ATTI CI VORRANNO ANNI ( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La decisione della Corte Costituzionale secondo la quale bisognerà distruggere parte dei dossier illegali ha reso concreto lo scenario ipotizzato dal gip Giuseppe Gennari che quando avrà ricevuto tra un mese circa le motivazioni della Consulta dovrà fissare la data dell'incidente probatorio.

MOLDOVA/ CORTE COSTITUZIONALE NEGA RINVIO CONFERMA RISULTATI VOTO ( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte Costituzionale nega rinvio conferma risultati voto di Apcom Opposizione aveva chiesto di posticipare la scadenza -->Roma, 22 apr. (Apcom-Nuova Europa) - La Corte Costituzionale moldava ha rigettato la richiesta dei tre partiti d'opposizione di rinviare la conferma dei risultati elettorali annunciati in via definitiva ieri dalla Commissione elettorale centrale e che sanciscono

La Consulta: "Intercettazioni illegali, non tutte vanno distrutte" ( da "Rai News 24" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Corte Costituzionale E' in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali. Lo ha deciso la Consulta. E' stata accolta parzialmente la questione sollevata dal gip di Milano nell'ambito del procedimento che vede imputato, tra gli altri, l'ex capo della Security di Telecom,

La Consulta: "Illegittimo distruggere le intercettazioni illegali" ( da "Panorama.it" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: A questa procedura più garantista la Corte Costituzionale ha deciso di aggiungerne un'altra: nel verbale di distruzione degli atti e dei documenti illeciti si continuerà a far divieto di riferirne il contenuto ma - ha aggiunto la Corte - d'ora innanzi il verbale dovrà essere più puntuale e contenere le circostanze che riguardano la "formazione,

INTERCETTAZIONI: CONSULTA 'BOCCIA' IN PARTE DISTRUZIONE DOSSIER ILLEGALI. ( da "Asca" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: da parte della Corte costituzionale ha chiuso la vicenda dei dossier illegali elaborati, tra gli altri, dall'ex capo della security di Telecom Italia Giuliano Tavaroli attraverso intercettazioni. In seguito all'inchiesta milanese sul dossieraggio, era stato riformulato l'articolo 240 del Codice di procedura penale imponendo la distruzione del materiale illegittimo,

NAPOLITANO: NO AD ATTACCHI POLITICI A CORTE COSTITUZIONALE. ( da "Asca" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: NO AD ATTACCHI POLITICI A CORTE COSTITUZIONALE (ASCA) - Torino, 22 feb - La Costituzione non e' un manifesto ideologico di parte: e' legge, architrave fondamentale dell'ordinamento giuridico istituzionale e in quanto tale va applicata e rispettata. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nella sua lectio magistralis che ha inaugurato,

INTERCETTAZIONI: ZANDA, CONSOB VIGILI CONTRO DILAZIONI DOSSIER TELECOM. ( da "Asca" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ora che la decisione della Corte Costituzionale di parziale illegittimita' della norma relativa alla distruzione di atti raccolti attraverso intercettazioni 'illegali', ha una straordinaria importanza. Non solo per elementari ragioni di giustizia, ma anche perche' puo' consentire di ricostruire la verita' su vicende molto oscure del passato recente e meno recente del nostro Paese'

La Procura: il processo Abu Omar deve andare avanti. Critiche alla Consulta ( da "Giornale.it, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Non sono teneri i pm milanesi con la Corte Costituzionale. Il processo per il rapimento Abu Omar - l'imam estremista prelevato dalla Cia a Milano nel febbraio 2003 - si conferma un terreno di scontro tra potere politico e potere giudiziario. La decisione della Corte Costituzionale di confermare il segreto di Stato - invocato prima da Prodi e poi da Berlusconi -

Consulta: "Intercettazioni illegali? Non tutte sono da distruggere" ( da "Giornale.it, Il" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Non tutte sono da distruggere" di Redazione Il verdetto della Corte Costituzionale dà ragione al gip di Milano Gennari nel processo per le indagini illegali che vede tra gli imputati l'ex capo della Security di Telecom, Tavaroli Roma - è in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali.

Tempo di costruire il futuro ( da "AprileOnline.info" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Il fastidio si accompagna al ruolo della Corte Costituzionale, che segnala troppe violazioni nei decreti legge e nelle leggi proposte dalla destra; all'eccesso di libertà dei media; all'eccesso di riconoscimento ai diritti della persona; al mai sopito sogno di "grandeur" frenato dall' articolo 11 e dalle istituzioni internazionali (Ue, Nazioni Unite,

Consulta: ( da "Corriere.it" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: A questa procedura più garantista la Corte Costituzionale ha deciso di aggiungerne un'altra: nel verbale di distruzione degli atti e dei documenti illeciti si continuerà a far divieto di riferirne il contenuto ma - ha aggiunto la Corte - d'ora innanzi il verbale dovrà essere più puntuale e contenere le circostanze che riguardano la «formazione,

Sisma Abruzzo/ Da Csm primo ok a presidente Corte Appello ( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: La Commissione per gli incarichi direttivi di Palazzo dei Marescialli ha proposto all'unanimità il nuovo presidente di sezione di Corte d'appello: si tratta di una donna, Fabrizia Ida Francabandera, gip al Tribunale di Pescara. Ora, dopo il via libera del ministro della Giustizia Angelino Alfano, la parola finale sulla scelta spetta al plenum del Csm.

Nozze gay/ Giovanardi: Decisione tribunale Venezia è ( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: in relazione alla decisione del tribunale di Venezia, che ieri ha sottoposto alla Corte costituzionale alcuni articoli del codice civile che, ostacolando il matrimonio tra persone dello stesso sesso, sarebbe in contrasto con la Costituzione. Il caso è stato sollevato da una coppia gay che si era vista negare dal Comune le pubblicazioni matrimoniali.

CONSULTA, NON TUTTE LE INTERCETTAZIONI VANNO DISTRUTTE">15:03 CONSULTA, NON TUTTE LE INTERCETTAZIONI VANNO DISTRUTTE ( da "Agi" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: procedura penale sono state infatti dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale che ha cosi' accolto parzialmente le eccezioni sollevate dal Gip di Milano Giuseppe Gennari nel procedimento che vede tra gli imputati l'ex capo della sicurezza Telecom-Italia Giuliano Tavaroli. La Corte Costituzionale, si legge in una nota, ha dichiarato "l'illegittimita' costituzionale dell'art.

NOZZE GAY/ GIOVANARDI: DECISIONE TRIBUNALE VENEZIA È SCONCERTANTE ( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: in relazione alla decisione del tribunale di Venezia, che ieri ha sottoposto alla Corte costituzionale alcuni articoli del codice civile che, ostacolando il matrimonio tra persone dello stesso sesso, sarebbe in contrasto con la Costituzione. Il caso è stato sollevato da una coppia gay che si era vista negare dal Comune le pubblicazioni matrimoniali.

SISMA ABRUZZO/ DA CSM PRIMO OK A PRESIDENTE CORTE APPELLO AQUILA ( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Sisma Abruzzo/ Da Csm primo ok a presidente Corte Appello Aquila di Apcom E' Fabrizia Ida Francabandera, gip a Pescara -->Roma, 22 apr. (Apcom) - Prima mossa del Consiglio superiore della magistratura per far fronte all'emergenza in cui versano gli uffici giudiziari dell'Aquila dopo il terremoto.

PENSIONI/ BLOCCO IMPORTI 8 VOLTE MINIMO INPS A ESAME CONSULTA ( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: esame della Corte costituzionale il blocco delle pensioni di importo superiore a otto volte il minimo Inps. Lo riferisce Claudio Pasini, presidente di Manageritalia e segretario generale di Servizi e imprese Confedir-Mit. Un eventuale accoglimento da parte della Consulta rappresenterebbe una mini rivoluzione nel settore,

REFERENDUM/REFERENDARI: DELUSI PER 21/6 MA NON PENSIAMO A RICORSO ( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: ipotesi di presentare ricorso alla Corte costituzionale. "Il ministro - ha detto intrattenendosi all'uscita coi i giornalisti il presidente del comitato Giovanni Guzzetta - ci ha informato dell'intenzione del governo di fissare il referendum il 14 giugno, salvo che il Parlamento approvi una legge che modifica la finestra rifissando la data al 21 giugno.

25 APRILE: NAPOLITANO, NON E' FESTA DI UNA PARTE SOLA. ( da "Asca" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: presidente della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky. ''I valori dell'antifascismo e della resistenza - ha detto Napolitano - non restarono mai chiusi in una semplice logica di rifiuto e di contrasto, sprigionarono sempre impulsi positivi e propositivi, e poterono percio' tradursi con la Costituzione in principi e in diritti condivisibili anche da quanti fossero rimasti estranei all'

Papa/ Politici e cardinali a ricevimento per IV anno ( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: anche il presidente della Corte Costituzionale, Francesco Amirante, il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, il presidente degli ebrei italiani, Renzo Gattegna, la leader dell'Ugl, Renata Polverini, il fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi e il presidente delle Acli, Andrea Olivero.

##Referendum/ Accordo sul 21 giugno. Idv: Grave inciucio Pd ( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte costituzionale: "Questa è un'ipotesi che non abbiamo preso in considerazione", dice Guzzetta al termine del tanto agognato incontro con il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. "Siamo contrari alla data del 21 ma - aggiunge - siamo convinti che gli italiani parteciperanno comunque, seppure con un comportamento eroico e superando questi ostacoli che vengono posti artatamente

PAPA/ POLITICI E CARDINALI A RICEVIMENTO PER IV ANNO PONTIFICATO ( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: anche il presidente della Corte Costituzionale, Francesco Amirante, il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, il presidente degli ebrei italiani, Renzo Gattegna, la leader dell'Ugl, Renata Polverini, il fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi e il presidente delle Acli, Andrea Olivero.

##REFERENDUM/ ACCORDO SUL 21 GIUGNO. IDV: GRAVE INCIUCIO PD-PDL ( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: Corte costituzionale: "Questa è un'ipotesi che non abbiamo preso in considerazione", dice Guzzetta al termine del tanto agognato incontro con il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. "Siamo contrari alla data del 21 ma - aggiunge - siamo convinti che gli italiani parteciperanno comunque, seppure con un comportamento eroico e superando questi ostacoli che vengono posti artatamente

Bologna, Materia lascia e si riapre il rebus Procura Il 29 aprile il plenum del Csm si pronuncia sulla nomina di Tarquini a procuratore capo, ma si aprono vari scenari. L'ipotesi p ( da "Dire" del 22-04-2009)
Argomenti: Giustizia

Abstract: all'ordine del plenum del Csm ci sarà la nomina del procuratore Capo della Procura bolognese. Fino a ieri pomeriggio in lizza, con tanto di "concerto", cioè nulla osta, del Guardasigilli Alfano, erano proprio Italo Materia e Giancarlo Tarquini, procuratore a Brescia, con un passato in Emilia Romagna a Parma.


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Venezia, il tribunale apre alle nozze gay (sezione: Giustizia)

( da "City" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Venezia, il tribunale apre alle nozze gay Il ricorso I giudici veneziani si sono appellati alla Corte Costituzionale, dopo che una coppia di uomini si è vista negare dal Comune la pubblicazione di nozze: "Nuovi bisogni chiedono tutela", scrivono. VENEZIA - La società è cambiata e "nuovi bisogni, legati anche all'evoluzione della cultura e della civiltà, chiedono tutela". Per questo il Tribunale di Venezia ha chiesto alla Corte costituzionale di abolire gli articoli del codice civile che vietano il matrimonio gay. Ora la parola va all'Alta Corte, ma è una vittoria storica per il movimento gay."Diteci perché non ci possiamo sposare"I giudici di Venezia, infatti, hanno risposto al ricorso di due uomini, che avevano scritto all'Ufficiale di Stato civile del Comune di Venezia per avere la pubblicazione del loro matrimonio, cioè l'atto con cui si certifica che non ci sono impedimenti alle nozze, "pubblicando" l'intenzione degli sposi con l'affissione in Municipio. Il Comune di Venezia l'ha negata e a quel punto la coppia di fidanzati ha fatto ricorso in Tribunale. I giudici lo hanno accettato e hanno sollevato il problema di legittimità alla Corte Costituzionale. Che adesso dovrà decidere se sopprimere gli articoli che impediscono di sposarsi alle coppie omosessuali, limitando i diritti delle persone gay e lesbiche. Tutto è iniziato con il lavoro di un'associazione di legali, la rete Lenford, che protegge i diritti degli omosessuali e che ha promosso la richiesta di pubblicazione da parte delle coppie omo. Il Tribunale di Venezia è stato il primo ad accettare il ricorso. Elena Tebano 22 aprile 2009

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In parlamento i tempi sono ancora lunghi (sezione: Giustizia)

( da "Trentino" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

In parlamento i tempi sono ancora lunghi Approvata al Senato, non è ancora in calendario alla Camera NICOLA CORDA ROMA. Nel calendario della Camera non c'è traccia della legge sul testamento biologico. Almeno fino a giugno. Dalla mattina dopo l'approvazione al Senato, il 26 marzo, si era capito che quelle norme restrittive sarebbero finite nei cassetti delle commissioni competenti in attesa di tempi migliori. Dopo l'appello di Paolo Ravasin, ora si rischia come nel caso di Eluana Englaro una lunga odissea per le aule di tribunale. «Un documento di alto valore politico, dice la radicale Emma Bonino, che riporta il problema del biotestamento nel suo ambito naturale, quello dalla libertà». «Dopo i furori etici - ha aggiunto - ora per fortuna il parlamento riflette e spero che ascolti non solo teologi e scienziati ma soprattutto i cittadini malati». Il disegno di legge nato dal testo Calabrò, infatti, pur prevedendo l'esclusione di idratazione forzata e alimentazione dai trattamenti sanitari, non è ancora legge dello stato avendo passato l'esame di una sola camera. Di un approdo nell'aula di Montecitorio per ora non si parla e sicuramente, essendo il tema così delicato sia per la maggioranza che per il Pd, tutto è rinviato a dopo le elezioni europee e non stupirebbe neppure uno slittamento all'autunno. Come accade spesso, la pausa di riflessione non è stata decisa a tavolino ma i malumori dei laici, specie del Popolo della Libertà alla Camera, suggeriscono cautela. Al Parlamento i suggerimenti al rispetto delle libertà della persona sancite dalla Costituzione sono arrivate anche dalla Consulta. Di sole poche settimane fa, la parziale bocciatura delle norme della legge 40 che regola la procreazione assistita, e fortemente condizionata dalle pressioni dei cattolici. Quel giorno anche il presidente della Camera Fini aveva posto l'accento sui rischi costituzionali di una legislazione fondata su principi etici e religiosi. Il ricorso alla Corte Costituzionale oltre che ad un referendum abrogativo nel caso delle norme sul fine vita approvate al Senato, era stato evocato proprio dal senatore del Pd Ignazio Marino. La Costituzione non consente di imporre trattamenti sanitari contro la volontà del paziente e, secondo autorevoli esperti, le norme del disegno di legge Calabrò sarebbero in forte contrasto con questi principi. «Si finirà nuovamente in tribunale» aveva preannunciato Marino, bocciando il testo approvato dal Senato. E con molta probabilità succederà così perché senza una legge specifica in materia, quella volontà espressa in maniera chiara e drammatica da Ravasin, assume un valore forte anche davanti ai giudici. Anche senza risposte chiare da parte del Parlamento.

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Perchè con Montanelli e con Englaro (sezione: Giustizia)

( da "Articolo21.com" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Perchè con Montanelli e con Englaro di Federico Orlando Oggi è il 22 aprile, cento anni dalla nascita di Indro Montanelli, uno dei due grandi giornalisti del Novecento, con Enzo Biagi, le cui immagini sono sulla nostra tessera di associati ad Articolo 21. Morì otto anni fa, il 22 luglio 2001, quasi rifiutandosi di legittimare, con la sua permanenza in vita, la seconda vittoria elettorale della Destra, che egli aveva previsto non solo nel risultato ma negli esiti nefasti che avrebbe auto sull’etica italiana. L’aveva scritto e detto in tv a Biagi, meritandosi lui una busta con le pallottole sul tavolo del ristorante, episodio di cui l’indomani scrisse il commensale Ferruccio de Bortoli sul Corriere della sera, e guadagando a Biagi l’ultimo titolo per l’iscrizione nella lista bulgara che di lì a poco sarebbe seguita da parte del governo. Se fosse rimasto ancora in vita, Montanelli sarebbe stato con Articolo 21, cui con Beppe Giulietti, Tommaso Fulfaro e altri amici anche giovani e giovanissimi fondammo proprio nelle ore in cui il nostro maestro se ne andava. Avrebbe continuato a combattere, se vivente, un avversario del quale aveva ormai timore: “Ho visto tante brutte Italie nella mia lunghissima vita – disse a Laura Laurenzi per la Repubblica il 26 marzo 2001, alla vigilia del voto: quella della marcia su Roma becera e violenta ma animata forse anche da belle speranze; quella del 25 luglio, quella del’8 settembre e anche quella di piazzale Loreto animata dalla voglia di vendetta. Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l’avevo vista né sentita mai. Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo”. Ce ne vengono conferme in questi giorni, più che da nuove minacce bulgare a giornalisti e a trasmissioni Rai, da attacchi al capo dello stato che osa svolgere ancora la sua funzione di garanzia; alla corte costituzionale che osa giudicare le leggi votate dal parlamento (come se non esistesse proprio per questo); ai pubblici ministeri nati col gusto di far male, come i delinquenti; all’intera funzione giudiziaria che sta lì ad intralciare: e oggi intralcerebbe la ricostruzione delle aree terremotate con la sua pretesa di accertare se appaltatori, ingegneri, direttori di lavori, amministratori locali, hanno fatto il loro dovere o, col loro lassismo, hanno creato le premesse di un disastro che ha ucciso 300 vite. L’indice di gradimento degli italiani per il premier super legem aumenta – dice Mannahimer – quasi a conferma della montanelliana “feccia che risale il pozzo”: dateci la società senza leggi, senza tasse, senza regole, senza controlli, senza proibizioni, riservando queste ultime a Eluana Englaro per compiacere altri poteri altrettanto sprofondati nel pozzo dell’oscurantismo. Noi stasera consegnamo a Beppino Englaro la litografia della colomba trafitta dagli strali, il nostro modesto attestato di informatori dell’opinione pubblica: attestato di “cittadino esemplare” dell’anno, per aver voluto, nell’Italia del Sultano a cui Sartori e Pannella hanno appena dedicato o stanno per dedicare due analisi che dovete conoscere e meditare, per aver voluto in questo sultanato, dicevo, rispettare la legge fino all’ultimo, lungo un calvario di 17 anni, piuttosto che piegarsi al comune senso italiano dell’immoralità: quello che avrebbe consigliato anche ai genitori di Eluana di fare come si fa in Italia già dall’antico: “Le leggi son, ma chi pon mano ad elle?”. Montanelli sarebbe stato, in questo spirito, vicino alla famiglia Englaro, come noi, ma con ben altro peso morale in quella parte di italiani che all’etica della legalità credono ancora. Non ancora plagiati dagli Idoli delle gerarchie politiche e religiose, di nuovo convergenti in Italia come nella provvidenziale dittatura fascista. Mi permetto di dire questo non solo per il ben noto laicismo del maestro, per la sua ben nota e ripetuta affermazione che la Chiesa deve fare il suo lavoro ma lo Stato deve garantire a cittadini di ogni confessione o di nessuna confessione l’eguaglianza di fronte a una legge neutrale e non già derivata da principi di una di quelle confessioni. Mi permetto di dirlo perché questa sua fiducia nella Legge super partes faceva parte del patrimonio della sua teoria politica, di uomo – come si autodefiniva – della Destra Storica (la destra storica del risorgimento, forse da lui mitizzata perché questo povero paese potesse avere una pagina di riandare orgoglioso) ; e perché il suo stesso antiberlusconismo era, in definitiva, lotta alla cultura dell’illegalità, della sacrestia, del tutto s’aggiusta in privato, del condono, dell’amnesia, non certo lotta alla cultura del fare, ce egli amava ance come milanese d’adozione. Lo Stato della legge è lo Stato di diritto, che è l’antitesi perfetta dello Stato etico. Etico era lo stato totalitario, lo stato gentiliano, che è una chiesa senza paramenti, ma coi suoi dogmi e con le sue divise d, naturalmente, coi suoi tribunali speciali dell’inquisizione. Oggi Sartori di spiega che al califfato etico stiamo arrivando senza marce su Roma e colpi di stato, per un verso svuotando le istituzioni della democrazia e lasciandole come gusci vuoti, occupati da un potere senz’altra regola che il potere stesso; per un altro verso dando ai comportamenti del nuovo potere verniciature pseudoetiche compensate dalle benedizioni. Trono e altare, si diceva una volta. Oggi aggiungerei la sharia. Indichiamo ai giovani colleghi come esemplare la figura del signor Englaro, come ieri quella di Montanelli. A entrambi, credo lo consenta il signor Englaro, si addice il consiglio ai giovani che Montanelli ripeteva: “Combattete per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io tutte le battaglie. Ma una potete vincerne, quella che s’ingaggia ogni mattina con se stessi davanti allo specchio”. Io sono meno legato ai ruoli un po’ estremi, e ai giovani colleghi dico che, se si combattono le battaglie per le cose in cui si crede, e le si perde, non è vero che la situazione resti così come sarebbe stata senza aver combattuto: la situazione cambia profondamente, in rapporto ai contenuti della battaglia che voi avete perso ma che la società ha assorbito, come la terra assorbe la pioggia e se ne nutre. “E’ nel sonno della pubblica coscienza – ripeteva Montanelli da Tocqueville – che maturano le tirannidi”. Noi aggiungiamo la modesta osservazione che se quel sonno è impedito dai nostri comportamenti, dai comportamenti alla Englaro, la tirannide non matura. ANNOZERO: CDR TG3, INFORMAZIONE SCOMODA E' UN DIRITTO-DOVERE / PER PARLARE DI MAFIA BISOGNERA' DARE LA PAROLA ANCHE AI BOSS?- di Ugo Dinello / RAI: LORIS MAZZETTI: STOP ALLA MONTALCINI A 'CHE TEMPO CHE FA'? - di Bruna Iacopino / MICHELE SERRA: "VAURO IRRIVERENTE? PERCHE' ESISTE UNA SATIRA 'RIVERENTE'?" - di Stefano Corradino / TERREMOTO: SENZA I VOLONTARI SAREBBE UN DISASTRO. SULLE TRACCE DI ANNO ZERO - di Giorgio Santelli SOSPENSIONE VAURO, MASI GRANDE INQUISITORE - di Nino Rizzo Nervo / CONDIVIDIAMO PIENAMENTE LE DICHIARAZIONI DI RIZZO NERVO - Giuseppe Giulietti* /SANTORO: ATTO CENSORIO AD PERSONAM - di Gruppodifiesole.it / SUL SITO DI VAURO LA VIGNETTA INCRIMINATA / VINCINO: "UNA VERGOGNA SOSPENDERLO"- di Nello Trocchia (Econews) / LOLLI: SPERO CHE IN ITALIA RIMANGA UNA STAMPA LIBERA E CRITICA - di Tania Passa

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Matrimonio gay: incostituzionale negarlo? Da Venezia uno spiraglio per le unioni omosex (sezione: Giustizia)

( da "Blogosfere" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Apr 0922 Matrimonio gay: incostituzionale negarlo? Da Venezia uno spiraglio per le unioni omosex Pubblicato da Vincenzo Branà alle 03:03 in Attualità Lui è l'avvocato Francesco Billotta, ed è il legale che ha presentato presso il tribunale di Venezia il ricorso di una coppia gay contro il Comune, che aveva negato la pubblicazione del loro matrimonio. Un'iniziativa di affermazione civile, portata avanti contemporaneamene in diverse città italiane e che alla fine è riuscita a fare breccia, pensate un po', proprio tra le gondole. Il Tribunale di Venezia infatti, lo scorso 3 aprile infatti ha interpellato la Corte Costituzionale sollevando la questione di legittimità costituzionale degli artt. 93, 96, 98, 107, 108, 143, 143 bis e 156 bis del codice civile nella parte in cui, sistematicamente interpretati, non consentono che persone di orientamento omosessuale possano contrarre matrimonio con persone dello stesso sesso per contrasto con gli artt. 2,3, 29 e 117 1° comma della Costituzione. Il principio ispiratore, insomma, è quello che spiega Billotta ed è il fulcro di questa iniziativa di rete promossa congiuntamente dall’Associazione Certi Diritti e dall’Associazione Avvocatura per i diritti LGBT – Rete Lenford , associazione composta da legali impegnati contro la discriminazione a danno di lesbiche, gay, bisex e trans, di cuii Billota, appunto, fa parte.L'ordinanza del Tribunale è stata motivata con ampiezza di argomentazioni, sviluppate sulle considerazioni fondamentali che «nuovi bisogni, legati anche all’evoluzione della cultura e della civiltà, chiedono tutela» e che nel matrimonio fra persone dello stesso sesso non si «individua alcun pericolo di lesione a interessi pubblici o privati…»

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Colpiscono me per cercare voti (sezione: Giustizia)

( da "Gazzetta di Reggio" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

«Colpiscono me per cercare voti» Il magistrato attacca i grillini e annuncia azioni legali LA LETTERA «Lascio un ufficio efficiente» Segue dalla prima una prima volta (inizio autunno 2008) prendendo parte ad un incontro nel quale la signora Alfano aveva parlato genericamente di rotonde stradali e di interesse della criminalità organizzata alla loro realizzazione. Vi è tornata qualche settimana dopo, quando il Csm si preparava a valutare gli aspiranti all'incarico di Procuratore della Repubblica di Bologna, per accusarmi, nel corso di un convegno promosso dalla lista civica «Gente di Reggio» e dal movimento noto come «Grillini» (era il 25 ottobre 2008), di essere stato coautore (con il collega della Direzione Nazionale Antimafia dottor Giovanni Lembo) di un parere favorevole alla proroga del programma di protezione a suo tempo approvato (senza alcun mio contributo) in favore del mafioso Luigi Sparacio nel frattempo divenuto collaboratore di giustizia. Quando fu chiaro che quell'arma era spuntata, perché il parere era stato espresso in sintonia con le relazioni avute dalle Procure interessate, con una precedente valutazione del procuratore nazionale antimafia e con quella successiva di altro collega che mi successe nell'incarico a seguito del mio trasferimento a Bologna (novembre 1997), la linea di attacco alla mia onorabilità si è arricchita con l'apertura di un altro fronte. La signora Alfano è tornata in città il 29 novembre '08, invitata dagli «Amici di Beppe Grillo», e ha dato lettura della deposizione testimoniale da me resa davanti al tribunale di Catania (novembre 2005) nel processo contro il dottor Giovanni Lembo; deposizione che conclama, ove mai ve ne fosse bisogno, la mia assoluta correttezza avendo confermato, senza nascondermi dietro un «non ricordo» con il pretesto che erano passati otto anni dalla cessazione del mio incarico romano, una circostanza indiziante che certamente non ha giovato all'imputato (incontro occasionale in una trattoria attigua alla Procura nazionale antimafia, durante la pausa pranzo, risalente ormai a tredici anni addietro). La misura è stata largamente superata qualche giorno addietro. Il quotidiano «La Gazzetta di Reggio» ha diffuso una nota dell'agenzia Dire, recante il titolo «Amico di pentito e Pm colluso», con cui si dava notizia che gli «Amici di Beppe Grillo» che si candidano alle prossime elezioni comunali di Bologna avrebbero predisposto, nella mattina di sabato 18 aprile nella piazza di Re Enzo di tale città, un presidio con banchetto (i banchetti vengono solitamente utilizzati per raccogliere firme) e con distribuzione di materiale informativo sulla mia persona per dire «no» alla mia eventuale nomina a procuratore della Repubblica di Bologna. Tale notizia è stata ripresa, il giorno dopo, dai quotidiani «La Repubblica» e «Il Resto del Carlino» (pagine regionali). Le plurime denigrazioni ricevute dovrebbero in qualche misura lusingarmi perché dimostrano come gli uni e gli altri, alla ricerca disperata e disperante di una visibilità elettorale che non avranno comunque, mi ritengono un bersaglio particolarmente alto. Ma non è questo il punto. Il punto è che sono state strumentalmente ed irrimediabilmente create, a fini elettorali, le condizioni perché io non possa, né in Reggio Emilia né in altre sedi, attendere al mio compito con quella serenità e credibilità che sono dovute visto che l'iniziativa bolognese, particolarmente devastante anche in relazione alla tenuta dell'equilibrio nervoso dei miei familiari, è largamente conosciuta in particolare dalla polizia giudiziaria e dal foro di tutto il paese. Me ne vado a testa alta, non avendo nulla di cui rimproverarmi, per dedicarmi, da pensionato, alle azioni giudiziarie che sono costretto ad intraprendere dopo un vissuto giudiziario che mi ha visto protagonista positivo di fatti e non di chiacchiere. Lascio una Procura che, pur numericamente inadeguata in rapporto alla crescita demografica del circondario, è stata portata ad uno standard di efficienza più che dignitoso. Dei ventuno omicidi consumati durante la mia permanenza reggiana soltanto uno è rimasto irrisolto, non ci sono state scarcerazioni per decorrenza termini, la percentuale di persone processate per direttissima, in rapporto ai procedimenti trattati, è probabilmente la più alta del Paese, le vicende investigative di grave allarme sociale sono state ricostruite in tempi rapidi restituendo serenità alla collettività. Leggerò anch'io, al momento opportuno, qualche pagina processuale. Italo Materia

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Castelli: L'attesa per il nuovo procuratore non sarà breve (sezione: Giustizia)

( da "Gazzetta di Reggio" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Castelli: «L'attesa per il nuovo procuratore non sarà breve» Spetta al Csm l'accoglimento delle dimissioni, in vista la «reggenza» del pm Chiesi REGGIO. «La sostituzione di Italo Materia? Non credo che avverrà in tempi brevi». Il «pronostico» è di Roberto Castelli, ora sottosegretario alle Infrastrutture ma con un doppio passato come ministro della Giustizia. «La nuova nomina spetterà al Csm - aggiunge Castelli, ieri a Reggio per l'inaugurazione della nuova sede della Confcommercio e ospite della trasmissione "Confronti" di Teletricolore - e spesso prevalgono ragioni di corrente; sulla base delle esperienze passate ritengo che non sarà una procedura rapida». La «mossa» di Materia ha già innescato a Roma - al Palazzo dei Marescialli - la procedura prevista in questo caso sull'accettazione o meno delle dimissioni. I precedenti non «parlano» di dimissioni respinte, quindi è probabile che la Commissione IV proporrà al plenum del Csm l'accettazione delle dimissioni alla prima occasione utile, verosimilmente la prossima settimana. Ma l'iter burocratico non si fermerà qui, perché il Csm dovrà poi comunicare la decisione presa (tramite delibera) al ministero di Giustizia e se, come è preventivabile, si tratterà dell'accettazione delle dimissioni, dovrà essere emanato un decreto ministeriale di recepimento della delibera stessa. Passaggi, quindi, macchinosi, a cui s'assommerà poi la procedura per la nomina del nuovo procuratore di Reggio. Per legge, finché a Materia non verrà comunicata l'accettazione delle dimissioni, lui dovrà rimanere al sua posto (ma ciò non gli impedirà di mettersi in ferie), poi verrà attivata la reggenza in attesa della nomina del nuovo procuratore. Gran lavoro in vista per il sostituto procuratore Isabella Chiesi, 49 anni, che sarà a chiamata a reggere la nostra procura in quanto pm con la maggiore anzianità di servizio. Le dimissioni di Materia dalla magistratura significano anche la fine della sua «corsa» al vertice della procura di Bologna. Ora il plenum del Csm - che dovrebbe riunirsi sul punto a maggio - deciderà se nominare l'unico candidato rimasto (cioè il reggiano Giancarlo Tarquini, ex procuratore di Brescia), oppure se valutare altre posizioni (Roberto Alfonso, della Dda di Roma?) e rimandare la «patata bollente» alla Commissione V. «Umanamente sono dispiaciuta per quanto accaduto a Materia in questi mesi - dichiara l'avvocato reggiano Celestina Tinelli, membro laico del Csm - ed ero stata io a proporre l'azione a tutela dopo gli attacchi di Sonia Alfano». Una «pratica» che aveva profondamente diviso i membri del Csm.

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Sonia Alfano durissima: è in cerca di un alibi (sezione: Giustizia)

( da "Gazzetta di Reggio" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

di Michela Scacchioli Sonia Alfano durissima: è in cerca di un alibi «Fa la vittima e dà la colpa a me. Ma così scappa dinanzi alle responsabilità» «La verità è che non ha i voti per diventare capo della procura di Bologna, e allora fugge» REGGIO. «Mi sarei aspettata un chiarimento dal procuratore capo Italo Materia. Invece, subito dopo la lettura di quella che era la sua deposizione testamentaria - e non altro -, egli è sparito. E oggi scappa dinanzi alle proprie responsabilità. Mi pare che stia cercando soltanto alibi». E' durissimo il commento a caldo di Sonia Alfano, oggi candidata alle elezioni europee nelle fila dell'Italia dei Valori. Nei mesi scorsi a Reggio, la Alfano aveva gettato ombre e sospetti sull'operato di Materia. Altro che le «considerazioni di carattere pseudo complottistico», con l'aggiunta «dell'assurdità di indicare me quale responsabile delle sue dimissioni». Piuttosto, per Sonia Alfano, figlia di un giornalista ucciso dalla mafia, «è verosimilmente ipotizzabile che il procuratore capo di Reggio Emilia, Italo Materia, sia voluto uscire di scena, giocando la carta della "vittima di una campagna persecutoria", a causa della mancanza del numero sufficiente di voti per porlo a capo della Procura di Bologna e stia ora tentando di trovare un capro espiatorio per i suoi insuccessi professionali». La presidente dell'Associazione nazionale vittime di mafia, additata da Materia come autrice di una precisa campagna accusatoria all'origine delle dimissioni di ieri, si difende attaccando. La Alfano, infatti, dopo aver più o meno velatamente sollevato sospetti sulle collusioni con la mafia dell'ormai ex procuratore, ora rispolvera la vicenda della direzione della Procura di Bologna, ruolo che vedeva in lizza proprio Materia, assieme al procuratore capo di Brescia, Giancarlo Tarquini. «A Reggio c'è qualcosa che non mi convince assolutamente - aveva detto la Alfano durante un convegno organizzato dai grillini reggiani e dalla lista civica Gente di Reggio (guidata da Mario Monducci) quando ancora le due squadre affrontavano compatte le questioni stringenti per il nostro territorio. «Se le infiltrazioni mafiose ci sono - aveva proseguito - è perché c'è chi dà lavoro a ditte chiacchierate». Sempre ieri, tuttavia, la Alfano ha fatto girare su internet un comunicato scritto di suo pugno in cui prende ufficialmente posizione sulla vicenda: «Ho appreso in giornata, da fonti di stampa, delle dimissioni rassegnate da Italo Materia, procuratore capo di Reggio Emilia, il quale, imbattendosi in considerazioni di carattere pseudo complottistico, addebiterebbe a me la causa di tale scelta. Le dimissioni di Materia suscitano più di qualche perplessità poiché se il procuratore ritiene di non avere nulla da rimproverarsi, come specifica nella lettera inviata alla stampa, avrebbe potuto e dovuto ricorrere alla giustizia ordinaria, chiedere il parere del Csm, ma continuare nella sua attività». «Se un magistrato ha svolto il proprio operato attenendosi a chiari criteri di etica e correttezza, non esiste alcun motivo per il quale dovrebbe dimettersi. Il procuratore dimissionario avrebbe dovuto prendere spunto da una sua illustre collega, Clementina Forleo, la quale, essendo stata - a differenza di Materia - destinataria di attacchi ingiusti e strumentali, ha doverosamente mantenuto il suo incarico forte di un operato svolto in maniera lineare e impeccabile. Leggo nella lettera, che Materia definisce come "accuse" la lettura pubblica della deposizione testamentaria rilasciata da lui stesso presso il tribunale di Catania. Il lamentato danno alla sua credibilità deriverebbe dunque dalla lettura delle sue stesse parole. Evidentemente Materia si sente accusato dal suo passato, a mio parare e a giudizio di molti assai imbarazzante, e pertanto, a rigor di logica, dovrebbe additare quale responsabile del danno arrecato alla sua credibilità, solo se stesso e i suoi pranzi in compagnia di falsi pentiti». «Ritengo che Materia, qualora fosse stato vittima di una "campagna persecutoria" da me orchestrata, avrebbe potuto intraprendere la via delle pubbliche spiegazioni e mantenere il suo incarico. Ha preferito» invece «gridare alla lesa maestà senza mai entrare nel merito della vicenda, e dimettersi. Ne prendo atto. Ad ogni modo, tralasciando le considerazioni sull'assurdità di indicare me quale responsabile delle sue dimissioni, è verosimilmente ipotizzabile che il procuratore capo di Reggio sia voluto uscire di scena giocando la carta della "vittima di una campagna persecutoria", a causa della mancanza del numero sufficiente di voti per porlo a capo della procura di Bologna, e stia ora tentando di trovare un capro espiatorio per i suoi insuccessi professionali».

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Ciclone Holzeisen Ecco le mie accuse al sistema Südtirol (sezione: Giustizia)

( da "Alto Adige" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

di Mirco Marchiodi Ciclone Holzeisen «Ecco le mie accuse al sistema SÜdtirol» La candidata dei Verdi rilancia le sue accuse «Giustizia, sanità, economia: con l'Svp sopra il 50% non ci sarà libertà» BOLZANO. Una bordata dopo l'altra, senza risparmiare nessuno. Chi pensava che le polemiche attorno alle sue ultime dichiarazioni avrebbero fermato Renate Holzeisen si sbagliava. Al contrario, l'eurocandidata dei Verdi ha ribadito punto per punto le sue accuse, sottolineando una serie di altri punti deboli del «sistema Alto Adige», dalla giustizia alla sanità, dall'economia alla politica. Durissime le accuse ai "centri di potere" con in testa la famiglia Ebner («è il conflitto d'interesse fatto persona»), pesanti le allusioni alla gestione delle poltrone da parte dell'Svp («occupano tutti i cda pubblici e Baumgartner alla Bbt è solo l'ultimo caso»), piccata la replica all'ordine degli avvocati («io ho agito correttamente e non accetto lezioni»). Scandisce le parole lentamente, prima in tedesco, poi ribadisce il concetto in italiano. Accanto a lei siedono i consiglieri provinciali Riccardo Dello Sbarba e Hans Heiss. Nella saletta del Laurin è pienone. Compagni di partito, ma non solo. Ad esempio c'è Donato Seppi, leader di Unitalia: «C'ha ragione, c'ha», commenta mentre Renate Holzeisen attacca il "sistema Alto Adige". La voce non la alza mai, ma le frasi sono come cannonate. La giustizia. Inevitabile partire dalle polemiche di questi ultimi giorni. Holzeisen ribadisce le sue accuse: «Non ho mai detto che i giudici sono corrotti o venduti. Ho detto che alcuni non hanno quell'indipendenza che sarebbe necessaria. Qui da noi i giudici vengono reclutati in ambito esclusivamente locale e gli intrecci che si sono creati sono quasi incestuosi. In un settore sensibile come la giustizia, però, al primo posto dev'esserci la garanzia di indipendenza». Come fare a garantirla? «Dando la possibilità di reclutare giudici da fuori e facendo fare esperienza ai giudici altoatesini anche nel resto d'Italia». Frecciata al Tar («con tre giudici su sei nominati dal consiglio provinciale il dominio Svp è evidente») e replica alle accuse dell'ordine: «Io non ho fatto nulla di male, ho solo chiesto dei giudici indipendenti. Certe critiche mi hanno sorpresa e poi credo che avrei avuto il diritto di essere sentita prima di finire sotto accusa». La sanità. La domanda è secca, diretta: «è più importante avere un medico qualificato o un medico perfettamente bilingue?». Nel mirino finisce il patentino di bilinguismo: «Non è giusto - dichiara Holzeisen - che il nostro sistema sanitario debba rinunciare a medici altamente qualificati solo perché viene richiesto un livello di bilinguismo troppo alto. La qualificazione deve venire prima dei meccanismi di tutela etnica, altrimenti la qualità si livellerà sempre più verso il basso». Gli Ebner. Michl Ebner e Renate Holzeisen sono nemici giurati. Come partner dello studio legale di Rudolf Rimbl, in questi mesi la Holzeisen ha portato avanti una battaglia a suon di carte bollate contro l'Athesia. Ha ottenuto la pubblicazione dell'elenco dei soci, poi il tribunale ha emesso un provvedimento d'urgenza con cui sospendeva l'annullamento di 16.300 azioni. «Un provvedimento - attacca Holzeisen - che l'azienda ha ignorato senza che il tribunale facesse nulla. Adesso, dopo le mie critiche, e solo un'ora prima della conferenza stampa dell'associazione magistrati, lo stesso tribunale ha annullato il provvedimento. è incredibile, ma non finisce qui, perché questa vicenda sarà segnalata al Csm». Processi a parte, la Holzeisen si scaglia contro Ebner in quanto «esempio del conflitto d'interesse altoatesino». Così l'avvocato: «Michl Ebner riunisce in una sola persone il potere legislativo come europarlamentare, esecutivo come presidente della Camera di commercio, senza contare il quarto potere, quello dei media, che detiene come direttore dell'Athesia». L'economia. «Il sistema SÜdtirol - prosegue Holzeisen - è anche il caso Milkon, con i contadini spremuti da funzionari che sono anche membri dell'Svp, con un consigliere provinciale, Walter Baumgartner, che ha insabbiato la commissione d'inchiesta sulla Milkon e che ora, dopo che gli elettori gli hanno dato il ben servito, è stato promosso direttore amministrativo della società del Bbt. Più in generale, l'Svp occupa sistematicamente tutti i posti nei cda e negli organi di vigilanza: finché avrà la maggioranza assoluta, in Alto Adige non sarà garantita trasparenza democratica». Infine l'attacco a Durnwalder: «Il suo "me ne frego" alla Corte dei Conti dice tutto sul sistema SÜdtirol».

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statutaria, la consulta non ammette la regione (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 1 - Prima Pagina Statutaria, la Consulta non ammette la Regione CAGLIARI. La Regione non è stata ammessa all'udienza della Corte costituzionale e gli avvocati dello Stato hanno avuto campo libero nell'illustrare il ricorso contro la legge statutaria. Ma non è detto che il loro ricorso sia giudicato ammissibile. Cresce la suspense politica per le conseguenze che la partita può avere sulla giunta di Ugo Cappellacci. PERETTI a pagina 6

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la statutaria in bilico, suspense sulla giunta - filippo peretti (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 6 - Sardegna La Statutaria in bilico, suspense sulla giunta In aula solo il governo: la legge non andava promulgata. La Regione non ammessa FILIPPO PERETTI CAGLIARI. La Regione non è stata ammessa all'udienza pubblica della Corte costituzionale e gli avvocati dello Stato hanno avuto campo libero nell'illustrare il ricorso contro la legge statutaria. Ma non è detto che il loro ricorso sia giudicato ammissibile. Infatti l'attesa continua, in un crescente clima di suspance politica per le conseguenze che la partita può avere sulla giunta Cappellacci. L'udienza pubblica nel palazzo della Consulta è stata più breve del previsto. La Regione non è stata ammessa perché i suoi legali, all'epoca di Renato Soru, si erano costituiti in ritardo. Hanno invece preso la parola gli esponenti dell'Avvocatura dello Stato, i quali hanno sostenuto le ragioni per le quali, secondo il governo, la legge statutaria della Sardegna non poteva essere promulgata dall'allora presidente Soru perché al referendum confermativo regionale non era stato raggiunto il quorum degli aventi diritto: secondo l'Avvocatura dello Stato il fallimento del referendum non ha dato alla legge la conferma richiesta. Il mancato contradditorio, per via dell'assenza della Regione, ha impedito di cogliere l'orientamento dei giudici della Corte costituzionale. Per tutto il giorno si sono rincorse molte e contradditorie indiscrezioni sulla scelta della Consulta. C'era chi dava per scontato il «no» alla promulgazione (e quindi la sostanziale bocciatura della legge), ma c'era anche chi sosteneva che si potrebbe aprire una pagina nuova: i giudici, infatti, potrebbero giudicare non in regola la costituzione in udienza del governo. Se così fosse, non si pronuncerebbero nel merito della causa e la Statutaria resterebbe in vigore. Anche in questo caso, tuttavia, la partita non sarebbe chiusa. Basterebbe il pronunciamento di un diretto interessato a chiamare al lavoro i giudici costituzionali. Se la legge statutaria dovesse restare in vigore, sarebbero almeno due i ricorsi certi, entrambi da parte di altrettanti consiglieri regionali, Cristian Solinas (Psd'Az) e Franco Cuccureddu (Mpa). Nei confronti di Solinas, che si sarebbe dimesso non in regola dall'incarico che ricopriva prima della elezione, è stato presentato ricorso dal primo degli eletti. Cuccureddu, invece, sarebbe costretto a lasciare la guida del Comune di Castelsardo perché l'incompatibilità, anche per i piccoli centri, è stata introdotta dalla Statutaria. Ma l'attesa sul pronunciamento della Corte costituzionale è particolarmente interessata soprattutto da Ugo Cappellacci. Il presidente, infatti, sa che la caduta della legge statutaria, che ha introdotto l'incompatibilità assessore-consigliere, potrebbe anticipare i tentativi di rimpasto da parte degli alleati: l'ipotesi di un rientro dei politici in giunta riaccenderebbe le rivalità e di fatto indebolirebbe la giunta in carica, perché una parte della coalizione avrebbe l'interesse a mettere in discussione gli assessori tecnici. Ieri Cappellacci era a Roma per motivi diverse dall'udienza della Consulta, ma è rimasto in stretto contatto con i propri collaboratori. E' possibile che la sua attesa possa durare anche qualche settimana: secondo alcume previsioni i giudici deciderebbero in pochi giorni solo nell'ipotesi che il ricorso del governo fosse giudicato inammissibile, mentre tarderebbero un po' di più per un pronunciamento di merito sulla promulgazione.

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roma. nel calendario della camera non c'è traccia della legge sul ... - nicola corda (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Sardegna, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 8 - Attualità ROMA. Nel calendario della Camera non c'è traccia della legge sul ... NICOLA CORDA ROMA. Nel calendario della Camera non c'è traccia della legge sul testamento biologico. Almeno fino a giugno. Dalla mattina dopo l'approvazione al Senato, il 26 marzo, si era capito che quelle norme restrittive sarebbero finite nei cassetti delle commissioni competenti in attesa di tempi migliori. Dopo l'appello di Paolo Ravasin, ora si rischia come nel caso di Eluana Englaro una lunga odissea per le aule di tribunale. «Un documento di alto valore politico, dice la radicale Emma Bonino, che riporta il problema del biotestamento nel suo ambito naturale, quello dalla libertà». «Dopo i furori etici - ha aggiunto - ora per fortuna il parlamento riflette e spero che ascolti non solo teologi e scienziati ma soprattutto i cittadini malati». Il disegno di legge nato dal testo Calabrò, infatti, pur prevedendo l'esclusione di idratazione forzata e alimentazione dai trattamenti sanitari, non è ancora legge dello stato avendo passato l'esame di una sola camera. Di un approdo nell'aula di Montecitorio per ora non si parla e sicuramente, essendo il tema così delicato sia per la maggioranza che per il Pd, tutto è rinviato a dopo le elezioni europee e non stupirebbe neppure uno slittamento all'autunno. Come accade spesso, la pausa di riflessione non è stata decisa a tavolino ma i malumori dei laici, specie del Popolo della Libertà alla Camera, suggeriscono cautela. Al Parlamento i suggerimenti al rispetto delle libertà della persona sancite dalla Costituzione sono arrivate anche dalla Consulta. Di sole poche settimane fa, la parziale bocciatura delle norme della legge 40 che regola la procreazione assistita, e fortemente condizionata dalle pressioni dei cattolici. Quel giorno anche il presidente della Camera Fini aveva posto l'accento sui rischi costituzionali di una legislazione fondata su principi etici e religiosi. Il ricorso alla Corte Costituzionale oltre che ad un referendum abrogativo nel caso delle norme sul fine vita approvate al Senato, era stato evocato proprio dal senatore del Pd Ignazio Marino. La Costituzione non consente di imporre trattamenti sanitari contro la volontà del paziente e, secondo autorevoli esperti, le norme del disegno di legge Calabrò sarebbero in forte contrasto con questi principi. «Si finirà nuovamente in tribunale» aveva preannunciato Marino, bocciando il testo approvato dal Senato. E con molta probabilità succederà così perché senza una legge specifica in materia, quella volontà espressa in maniera chiara e drammatica da Ravasin, assume un valore forte anche davanti ai giudici. Anche senza risposte chiare da parte del Parlamento.

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nozze omosessuali, un diritto per tutti (sezione: Giustizia)

( da "Nuova Venezia, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina 15 - Cronaca «Nozze omosessuali, un diritto per tutti» Il Tribunale si appella alla Consulta dopo il ricorso di una coppia gay IL CASO Le pubblicazioni erano state negate «Essendo il diritto di contrarre matrimonio un momento essenziale di espressione della dignità umana, si ritiene che debba essere garantito a tutti, senza discriminazioni derivanti dal sesso o condizioni personali (quali l'orientamento sessuale), con conseguente obbligo dello stato di intervenire in caso di impedimenti». E' questo uno passaggi dell'ordinanza con la quale il Tribunale civile chiama in causa la Consulta: per i giudici veneziani, infatti, vietare le nozze alle coppie omosessuali è in contrasto con la Costituzione. Il Tribunale ha così inviato alla Corte costituzionale gli atti relativi al ricorso di una coppia di omossessuali veneziani - conviventi da 20 anni - che, nel luglio dell'anno scorso, si sono visti negare la pubblicazione di nozze dallo Stato civile di Ca' Farsetti. Una richiesta volutamente provocatoria, sostenuta dall'associazione radicale «Certi diritti». «E' vergognoso quello che accade in Italia in fatto di discriminazione delle coppie omo e lesbiche e, ancor più, il silenzio dei politici anche davanti a precise direttive dell'Unione europea», scandisce Sergio Rovasio, segretario dell'associazione, «così abbiamo lanciato un appello alle coppie omosessuali perché, con coraggio, si espongano, presentando ai Comuni richieste di pubblicazione, per poi impugnare il diniego. Hanno risposto in 60: contiamo di arrivare a cento». «Quest'ordinanza è una grande soddisfazione: ora, incrociamo le dita», sottolinea l'avvocato Francesco Bilotta, triestino, legale della rete Lenford, «dobbiamo affrontare una ferma battaglia culturale: è incostituzionale e incivile discriminare le persone in base alle loro preferenze sessuali e, addirittura, che a coppie regolamermente sposate all'estero non siano riconosciuti i loro diritti». Secondo i giudici veneziani, la norma attuale «si riferisce indiscutibilmente solo al matrimonio tra persone di sesso diverso»: e per questo è in difetto. Violerebbe l'articolo 2 della Costituzione, che tutela i diritti inviolabili dell'uomo nella sfera sociale - compresa «la libertà di contrarre matrimonio con la persona prescelta» - e l'articolo 3, che vieta ogni discriminazione di sesso, razza, lingua, religione. Ancora, contrasterebbe con l'articolo 29, che riconosce i diritti della famiglia come «società naturale fondata sul matrimonio». E, infine, l'articolo 117, che vincola il legislatore a rispettare ordinamento comunitario e obblighi internazionali: direttive europee e sentenze della Corte di Strasburgo a favore di coppie omosessuali e lesbiche, che l'Italia ha sinora ignorato, mentre tutti i grandi stati europei riconoscono le unioni gay. Il parere dei giudici veneziani è netto: «Le opinioni contrarie alla libertà matrimoniale tra persone dello stesso sesso, per giustificare la disparità di trattamento invocano ragioni etiche, legate a tradizione e natura. Si deve tuttavia obiettare (....) che i costumi familiari si sono radicalmente trasformati e soprattutto che si tratta di tesi alquanto pericolose quando si discute di diritti fondamentali: etica e natura sono state troppo spesso utilizzate per difendere gravi discriminazioni poi riconosciute illegittime». Parola alla Consulta, dunque. E il Comune? «Bene ha fatto il Tribunale: siamo contenti che da Venezia parta un chiarimento necessario in materia», commenta il capo di gabinetto, Maurizio Calligaro, «e bene hanno fatto gli uffici dello Stato civile a negare le pubblicazioni: per loro, ogni errore è suscettibile di denuncia penale. Come Comune che tante battaglie ha sostenuto in materia dei diritti dell'uomo, che questa anomalia italiana sia presto superata, permettendo agli uffici di Stato civile di celebrare anche queste unioni». Intanto - sempre in materia di riconoscimento di diritti - giace in qualche cassetto l'ordine del giorno presentato dal consigliere Bonzio (Rc) in rappresentanza di radicali e socialisti, e approvato dal Consiglio, che vincolava la giunta a creare un albo delle coppie di fatto. (Roberta De Rossi)

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zagrebelsky firma l'esordio poi i duelli tra gli architetti (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina III - Torino Per orientarsi tra il ricco cartellone serve una bussola: ecco alcune segnalazioni Zagrebelsky firma l´esordio poi i duelli tra gli architetti Ecco una guida alla giornata di domani della Biennale. è il sipario del Teatro Carignano il primo ad aprirsi, con la lezione alle 10 di Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte Costituzionale e regista dell´evento: «Le forme della democrazia». Alle 14 tocca ad Andrea Bajani ed Emanuela Ceva con i ragazzi delle scuole superiori che dibattono di obiezione di coscienza per il progetto «Le piccole virtù» coordinato da Elisabetta Galeotti. A seguire tocca a Giuliano Amato, Jon Elster e John Gastil che alle 16 si confrontano su «Spirito e pratica della democrazia deliberativa», mentre alle 18,30 Alain Touraine espone il proprio pensiero su un tema quanto mai attuale: «Quale democrazia senza uguaglianza delle risorse?». Chi invece ha piacere di godersi Biennale Democrazia andando a spasso per la città, può presentarsi alle 12 nella Sala dell´Antico Macello di Po di via Matteo Pescatore per l´inaugurazione della mostra «Media e opinione pubblica: manifesti dall´Europa» che propone 60 affiche realizzate da studenti di facoltà di design europee. Alle 16,30 il Maneggio della Cavallerizza Reale ospita invece "I luoghi urbani della democrazia", una sorta di duello in 4 minuti e 15 immagini sul carattere democratico dei luoghi urbani fra undici architetti italiani under 35. In alternativa alle 17 Khaled Fouad Allam è al Circolo dei Lettori per l´appuntamento ad iscrizione obbligatoria (tel. 011.835223) su "Islam e Democrazia".

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il csm archivia nessun conflitto in tribunale (sezione: Giustizia)

( da "Tirreno, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Nota del presidente Sfrecola Il Csm archivia Nessun conflitto in tribunale GROSSETO. Nessun "conflitto" in tribunale a Grosseto. L'ha stabilito il Csm e il presidente, dottor Michele Sfrecola, ce ne dà notizia. «Con riferimento all'articolo del 25 novembre 2008, con il quale si portava a conoscenza della collettività grossetana l'esistenza di gravi conflitti e tensioni all'interno del tribunale di Grosseto, e si annunciava rilevante iniziativa del Csm al riguardo, segnalo che, compiuti gli opportuni accertamenti, il detto organo ha deliberato l'archiviazione della pratica riconoscendo la infondatezza della ipotesi di conflitto tra magistrati e la correttezza dell'operato del presidente del tribunale di Grosseto. Debbo pertanto ribadire quanto già anticipato con la precedente mia nota del 27 novembre 2008 seguita alla pubblicazione dell'articolo in questione: l'attività all'interno del tribunale di Grosseto si è sempre svolta nel rigoroso rispetto delle attribuzioni di ciascun magistrato e la piena funzionalità del servizio è sempre stata garantita».

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italo materia lascia la toga - luigi spezia (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pagina IX - Bologna Italo Materia lascia la toga Era in corsa per la Procura a Bologna."Contro di me una campagna persecutoria" LUIGI SPEZIA Italo Materia esce dalla corsa alla carica di procuratore capo di Bologna. Non lo fa per cedere il passo ad altri volontariamente. Il capo della Procura di Reggio Emilia, che al Csm aveva preso più voti dei concorrenti per diventare capo a Bologna, ha annunciato ieri di dimettersi dall´ordine giudiziario, di uscire dalla magistratura «perché costrettovi da una campagna persecutoria montata e orchestrata ad arte da qualcuno che si illude di trarne personale giovamento nella prossima competizione elettorale». Materia fa nomi e cognomi di coloro che lo hanno attaccato: Sonia Alfano, presidente dell´associazione vittime della mafia e il movimento di Beppe Grillo, che ha replicato: «Crediamo che una qualsiasi persona non dovrebbe, davanti a delle critiche legittime, scegliere la strada delle dimissioni. Ovviamente se in pace con la propria coscienza e forte dell´onestà e della bontà del proprio operato». Ben diversa spiegazione dà il procuratore reggente Silverio Piro, che riconferma a Materia la sua stima: «Provo sconforto, c´era da aspettarselo, è un´altra dimostrazione della vulnerabilità alla quale siamo esposti. Mi dispiace perché ciò dà anche incertezza alla Procura di Bologna». Materia in una lettera di due pagine consegnata ai direttori dei giornali di Reggio ieri mattina, elenca gli episodi che Sonia Alfano e i «grillini» gli hanno contestato: essere stato «coautore del parere favorevole alla proroga del programma di protezione per il mafioso Luigi Sparacio», oppure l´incontro in una trattoria tra quel pentito con scorta e il giudice Giovanni Lembo, alla presenza di Materia. La trattoria era attigua alla Procura nazionale antimafia, dove lavoravano sia Lembo che Materia. Lembo venne poi accusato di collusioni mafiose e Materia testimoniò contro di lui per quell´incontro. Tutte circostanze note, per cui Materia afferma: «Me ne vado a testa alta, non avendo nulla da rimproverarmi».

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Le difese: assoluzione oppure stop al processo (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-04-22 - pag: 17 autore: IL CASO ABU OMAR Le difese: assoluzione oppure stop al processo Chiudere il processo sul sequestro Abu Omar "causa" segreto di Stato; assolvere i funzionari del Sismi per «non aver commesso il fatto»; azzerare il dibattimento e tornare alle indagini. Sono le tre opzioni sostenute dalla difesa di Marco Mancini, uno degli ex funzionario del Sismi ( ora Aise) imputati, insieme all'ex direttore del Servizio segreto italiano Niccolò Pollari e a 26 agenti della Cia (tutti latitanti), del rapimento dell'ex imam di Milano, trasferito in un carcere egiziano e torturato. Il processo riprende oggi davanti al giudice del Tribunale di Milano Oscar Magi e gli avvocati di Mancini, Luigi Panella e Luca Lauri, chiederanno di chiudere la partita alla luce della sentenza con cui la Corte costituzionale ha accolto (sia pure parzialmente) i ricorsi dei Governi Prodi e Berlusconi contro i magistrati milanesi sul segreto di Stato. L'udienza si preannuncia infuocata: l'avvocato di Pollari, Nicola Madia, sosterrà la stessa linea difensiva mentre per i Pm Armando Spataro e Ferdinando Pomarici chiederanno di proseguire il dibattimento perché la decisione della Corte non ha sgretolato il quadro probatorio complessivo. Le mine disseminate dalla Consulta sono insidiose ma spetterà a Magi stabilire se e fino a che punto sono tali da mandare all'aria il processo, impedendo qualunque accertamento sulle responsabilità individuali con la formula del «non doversi procedere» per l'esistenza del segreto di Stato.

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Il procuratore di Reggio Emilia lascia: Insultato (sezione: Giustizia)

( da "Manifesto, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ITALIA DEI VALORI Il procuratore di Reggio Emilia lascia: «Insultato» Il procuratore di Reggio Emilia Italo Materia, tra i candidati a dirigere la Procura di Bologna, ha annunciato le sue dimissioni dall'ordine giudiziario con una lettera inviata ai responsabili dei quotidiani reggiani e ad una emittente televisiva locale. In un'amara nota il magistrato ricostruisce gli attacchi subiti a Reggio Emilia e a Bologna da parte della candidata Idv alle europee Sonia Alfano e da alcune liste civiche. Oggi gli Amici di Beppe Grillo avevano annunciato a Bologna un sit in anti-Materia. La Alfano l'aveva accusato di essere stato coautore (con il collega della Direzione nazionale antimafia Giovanni Lembo) di un parere favorevole alla proroga del programma di protezione a suo tempo approvato in favore del «finto pentito» e mafioso Luigi Sparacio. Al Csm era stata aperta una pratica a tutela.

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Immobili da locare, stop alle liti (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-04-22 - pag: 33 autore: Immobili da locare, stop alle liti Riconosciuti i costi finanziari per costruzioni destinate all'affitto u Continua da pagina 32 Si precisa, infine, che con riguardo alla definizione di pubblica amministrazione si deve fare riferimento a quanto disposto dall'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Rientrano, pertanto, nella suddetta definizione lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni, le comunità montane e loro consorzi e associazioni, le aziende e amministrazioni dello Stato a ordinamento autonomo, gli istituti e scuole di ogni ordine e grado, le istituzioni educative e universitarie, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, aziende ed enti del servizio sanitario nazionale, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) e le Agenzie di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, nonché le amministrazioni della Camera dei Deputati, del Senato, della Corte Costituzionale, della presidenza della Repubblica e gli organi legislativi delle regioni a statuto speciale. 2.2.3. Interessi relativi a contratti di leasing. Con riferimento ai contratti di locazione finanziaria, si fa presente che l'articolo 1, comma 33, lettera n), della legge finanziaria 2008 ha modificato la disposizione contenuta nell'articolo 102, comma 7, del Tuir. A seguito della suddetta modifica, la «quota di interessi impliciti desunta dal contratto » di leasing è soggetta alle regole previste dall'articolo 96 del Tuir. Pertanto, alla stregua della norma appena richiamata, occorre determinare, in base alle risultanze del contratto di locazione finanziaria, l'ammontare degli interessi passivi (impliciti nei canoni) relativi al periodo d'imposta e tenerne conto ai fini del calcolo di deducibilità di cui all'articolo 96 del Tuir. Individuare la quota di interessi impliciti nel canone di leasing è, per la verità, agevole per i soggetti Ias/Ifrs adopter, i quali dovranno fare riferimento alla quota di interessi passivi impliciti ordinariamente imputata a conto economico a seguito della contabilizzazione dell'operazione in conformità allo Ias 17, se maggiore a quella «desunta dal contratto». Tuttavia, esigenze di semplificazione portano a ritenere che i soggetti che non adottano i principi contabili internazionali Ias/Ifrs, possano continuare a fare riferimento al criterio di individuazione forfetaria degli interessi impliciti dettato, ai fini dell'Irap, dall'articolo 1 del decreto ministeriale 24 aprile 1998. 2.2.4. Interessi esclusi. L'articolo 96, comma 1, del Tuir esclude espressamente dal proprio ambito oggettivo di applicazione gli interessi passivi e gli oneri assimilati compresi nel costo dei beni ai sensi del comma 1, lettera b), dell'articolo 110 del Tuir. Tale norma dispone, quale regola generale, che «si comprendono nel costo (dei beni) anche gli oneri accessori di diretta imputazione, esclusi gli interessi passivi e le spese generali», con le seguenti eccezioni: • nel costo (di acquisto o fabbricazione) dei beni materiali ed immateriali strumentali per l'esercizio dell'impresa si comprendono «gli interessi passivi iscritti in bilancio ad aumento del costo stesso per effetto di disposizioni di legge». • nel costo degli immobili alla cui produzione è diretta l'attività dell'impresa (cosiddetto «immobili- merce») si comprendono gli interessi passivi sui prestiti contratti per la loro costruzione o ristrutturazione. Detti oneri finanziari sono, pertanto, esclusi dalle limitazioni previste dall'articolo 96 del Tuir, nella misura in cui risultino compresi nel costo fiscale dei beni ai sensi dell'articolo 110, comma 1, lettera b), del Tuir. Per quanto riguarda, invece, gli interessi passivi relativi all'acquisizione di immobili destinati alla successiva rivendita o locazione si ritiene che, in assenza di un'esplicita previsione normativa, trovi applicazione la regola generale sopra indicata secondo la quale non si comprendono nel costo dei beni gli interessi passivi. Relativamente agli interessi passivi sostenuti per l'acquisizione di immobili- merce troveranno, quindi, applicazione i limiti di deducibilità previsti dall'articolo 96 del Tuir. Per completezza, si rammenta che - come precisato nella recente circolare n. 47/E del 18 giugno 2008 (si veda il pararafo 5.4) - «l'eventuale patrimonializzazione di interessi passivi operata in bilancio ad incremento del valore di iscrizione di immobili- patrimonio è, in ogni caso, priva di rilevanza fiscale» con la conseguenza che gli interessi passivi portati in bilancio ad incremento del costo degli immobili in esame qualora sostenuti in relazione: • a finanziamenti contratti per la relativa «acquisizione» (nel senso precisato nel successivo paragrafo 2.2.5), rientreranno nell'ambito di applicazione dell'articolo 96 del Tuir; • a finanziamenti diversi da quelli di cui al punto precedente, risulteranno integralmente indeducibili a norma dell'articolo 90, comma 2, del Tuir. Non rientrano, infine, nel campo di applicazione dell'articolo 96 del Tuir, gli interessi passivi imputati secondo corretti principi contabili a incremento del costo delle rimanenze di beni o servizi oggetto dell'attività dell'impresa, diversi dagli immobili. Ciò in quanto, ai fini fiscali, il valore delle rimanenze è determinato a partire dal loro valore correttamente rappresentato in bilancio ai sensi del combinato disposto degli articoli 110, comma 1, 92 e 93 del Tuir. Per la medesima ragione, si ritiene che siano esclusi dall'ambito di applicazione dell'articolo 96 anche gli interessi passivi relativi a prestiti contratti per la realizzazione dei lavori su commessa purché, appunto, correttamente imputati ad aumento del valore delle rimanenze. Diversamente, gli interessi passivi relativi a finanziamenti concessi per la realizzazione di lavori su commessa e non imputati ad aumento delle rimanenze potranno essere dedotti dal reddito dell'esercizio in base a quanto disposto dall'articolo 96 del Tuir. 2.2.5. Deducibilità degli interessi passivi per l'acquisizione di immobili patrimoniali. Il comma 1 dell'articolo 90 del Tuir stabilisce che le unità immobiliari possedute in regime d'impresa che non costituiscono beni strumentali all'attività d'impresa, né tantomeno beni merci (cosiddetto «immobilipatrimonio »), concorrono alla determinazione del reddito d'impresa sulla base dei criteri previsti dal medesimo testo unico per i redditi fondiari. Conseguentemente, il comma 2 della menzionata disposizione normativa prevede che «le spese e gli altri componenti negativi relativi ai beni immobili indicati nel comma 1 non sono ammessi in deduzione». Il dato letterale di tale ultima disposizione aveva indotto l'amministrazione finanziaria a ritenere che il divieto di deducibilità delle spese e dei componenti negativi relativi agli immobilipatrimonio, contenuto nello stesso comma 2 dell'articolo 90 del Tuir, si applicasse anche agli interessi passivi, compresi quelli relativi a finanziamenti contratti per l'acquisizione degli stessi immobili. In tal senso si era espressa la circolare n. 6/E del 2006, che aveva ritenuto applicabile anche agli interessi passivi di finanziamento la predetta previsione di generalizzata indeducibilità. L'articolo 1, comma 35, della legge finanziaria 2008 ha introdotto una norma di interpretazione autentica secondo la quale «tra le spese e gli altri componenti negativi indeducibili di cui al comma 2 dell'articolo 90 del testo unico delle imposte sui redditi (...) non si comprendono gli interessi passivi relativi a finanziamenti contratti per l'acquisizione degli immobili indicati al comma 1 dello stesso articolo 90». Il menzionato comma 35 contiene, dunque, un preciso riferimento agli interessi passivi relativi a finanziamenti contratti per l'«acquisizione» degli immobili di cui all'articolo 90, comma 1, del Tuir (cosiddetto immobilipatrimonio). Al riguardo, la scrivente ritiene che con il termine «acquisizione » il legislatore abbia inteso riferirsi non solo agli interessi passivi sostenuti in relazione ai finanziamenti accesi per l'«acquisto » di tali immobili (i.e. interessi sostenuti sui mutui contratti per l'«acquisto» degli immobili patrimonio), ma anche agli interessi passivi relativi a finanziamenti stipulati per la «costruzione» degli stessi (i.e. interessi sostenuti in dipendenza di mutui accesi per la «costruzione » degli immobili- patrimonio). In altri termini, il comma 35 in esame deve essere interpretato nel senso che gli interessi passivi a servizio di finanziamenti contratti per la costruzione o per l'acquisto degli immobili di cui all'articolo 90, comma 1, del Tuir non rientrano tra le spese e gli altri componenti negativi per cui vale la previsione di indeducibilità assoluta di cui al comma 2 della medesima disposizione. Resta fermo che tutte le altre spese e gli altri componenti negativi (diversi dagli interessi passivi di cui sopra) sostenuti relativamente agli immobili-patrimonio – compresi gli interessi passivi di funzionamento – continuano a essere indeducibili ai sensi dell'articolo 90, comma 2 del Tuir. Ne consegue che rimangono integralmente indeducibili ai sensi di tale ultima disposizione gli interessi passivi relativi a finanziamenti contratti, ad esempio, a fronte di interventi di manutenzione straordinaria. L'introduzione della norma di interpretazione autentica in esame supera anche l'interpretazione fornita dalla scrivente con la risoluzione n. 71/E del 18 aprile 2007, secondo la quale gli interessi passivi di finanziamento corrisposti dalle cooperative edilizie a proprietà indivisa, per effetto della loro assimilazione alle persone fisiche, erano da considerarsi deducibili con le stesse modalità e nei medesimi limiti stabiliti dall'articolo 15 del Tuir in favore delle persone fisiche. Ciò posto, gli interessi passivi di finanziamento contratti per la costruzione o per l'acquisto degli immobili-patrimonio che - come si è detto – non rientrano nella previsione di cui all'articolo 90, comma 2 del Tuir, sono deducibili, per i soggetti Ires, nei limiti ed alle condizioni ora previste dall'articolo 96 del Tuir (o, se trattatasi di interessi passivi sostenuti in periodi d'imposta anteriori a quello in corso al 1Ú gennaio 2008, dagli articoli 98, 97 e 96 del Tuir nelle formulazioni vigenti anteriormente dell'entrata in vigore della legge finanziaria 2008). Ai sensi dell'articolo 1, comma 36, della legge finanziaria 2008, tuttavia, non rilevano ai fini dell'articolo 96 e sono, pertanto, integralmente deducibili (seppure per un periodo transitorio, come si dirà oltre) gli «interessi passivi relativi ai finanziamenti garantiti da ipoteca su immobili destinati alla locazione ». Affinché la previsione di deducibilità tout court degli interessi passivi ipotecari possa trovare applicazione è necessario che il mutuo ipotecario abbia ad oggetto gli stessi immobili successivamente concessi in locazione. Si ritiene che, come già affermato con riferimento alla disposizione del comma 35 della legge finanziaria 2008 prima commentata, si tratta degli interessi corrisposti relativamente all'acquisto o alla costruzione degli immobili. L'espressa qualificazione del comma 35, dell'articolo 1, della legge finanziaria 2008 quale norma di interpretazione autentica, comporta che lo stesso possiede efficacia retroattiva. In proposito, si ricorda che la retroattività della norma incontra in ogni caso il limite dei cosiddetti rapporti esauriti, intendendosi per tali quelli per cui sia intervenuto un giudicato o un atto amministrativo definitivo o, comunque, siano decorsi i termini di prescrizione o decadenza stabiliti dalla legge per l'esercizio dei diritti ad essi relativi (si veda sul punto, risoluzione n. 2/E del 3 gennaio 2005). In applicazione della predetta disposizione di interpretazione autentica non sono più sostenibili gli atti di accertamento che si ispirano ad un'interpretazione diversa da quella ora fatta propria dal legislatore. Conseguentemente, si invitano gli Uffici dell'Agenzia a riesaminare, caso per caso, il contenzioso pendente in materia e a provvedere al relativo abbandono, sempre che non siano sostenibili altre questioni. Per maggior chiarezza espositiva si riporta, infine, nella tabella 1 uno schema che sintetizza il trattamento degli interessi passivi corrisposti in relazione a finanziamenti accesi relativamente a immobili-patrimonio. 1 u Continua

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Ravasin lancia il suo grido alle istituzioni (sezione: Giustizia)

( da "Riformista, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

eutanasia Ravasin lancia il suo grido alle istituzioni «Mi viene sottratta l'unica libertà che mi è rimasta: quella di poter decidere sulla mia morte». Il «grido», come lo definisce lui stesso, è di Paolo Ravasin, immobilizzato nel suo letto dalla sclerosi laterale amiotrofica che lo ha registrato in un video rivolto al Presidente della Repubblica e ai presidenti delle Camere. Già lo scorso luglio, Ravasin aveva registrato un video. Si trattava del proprio testamento biologico ed era stato reso pubblico proprio nei giorni in cui il Parlamento decideva di trascinare la Cassazione davanti alla Corte Costituzionale, rea di aver deciso sul caso Englaro e accusata di invasione di campo. Ebbene, dopo l'approvazione in Senato del testo Calabrò, ieri Ravasin è tornato alla carica, stavolta con un appello alle massime cariche dello Stato. Come fece Piergiorgio Welby. Sono proprio di Welby le parole prese a prestito da Ravasin per l'incipit del messaggio, per spiegare che questo suo «grido» non è di «disperazione ma carico di speranza umana e civile per questo nostro Paese». Dopo aver ricordato che tutte le difficoltà non gli hanno tolto la voglia di lottare per sopravvivere, Ravasin ha però aggiunto che «non è facile convivere ogni giorno con dolori continui e crescenti e con la febbre che va e viene periodicamente, con i continui trattamenti antibiotici». «Perciò - ha ricordato - un anno fa ho sentito la necessità di redigere il mio testamento biologico, che poi ho voluto fosse ripreso anche con un video affinché la mia volontà fosse conosciuta e considerata insuperabile: ho stabilito la soglia in cui non ritengo più la mia vita debba essere portata avanti a tutti i costi e ho chiesto che si avesse rispetto della mia decisione». «Con grande tristezza - ha detto ancora Ravasin - ho appreso la notizia dell'approvazione al Senato della legge, formalmente sul testamento biologico, ma sostanzialmente contro il testamento biologico, che rende carta straccia le mie direttive anticipate e in particolare la mia decisione di non sottopormi ad alimentazione e nutrizione artificiali quando non sarò più in grado di nutrirmi e bere naturalmente». «Ognuno di noi - ha accusato, allora - alla fine dei suoi giorni è solo di fronte alla morte, ma lo Stato e la Chiesa hanno preteso di sostituirsi a Dio». Quindi, citando ancora Welby, ha concluso: «Io credo che si possa, per ragioni di fede o di potere, giocare con le parole ma non credo che per le stesse ragioni si possa giocare con la vita altrui». A.C. 22/04/2009

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LANCIANO - Dopo 10 anni e mezzo il sostituto procuratore di Lanciano Mirvana Di Serio lascia la Proc... (sezione: Giustizia)

( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Mercoledì 22 Aprile 2009 Chiudi LANCIANO - Dopo 10 anni e mezzo il sostituto procuratore di Lanciano Mirvana Di Serio lascia la Procura frentana per trasferirsi a quella di Pescara, dove oggi, mercoledì, prenderà servizio. "Sono molto emozionata, mi dispiace lasciare l'ufficio di Lanciano, ma sono importanti anche nuove esperienze", rimarca la Di Serio. A metà 2007 la stessa Di Serio, unitamente all'altra collega frentana Rosaria Vecchi, già rispose all'interpello del Csm per dei posti vacanti al tribunale di Pescara. In sua sostituzione il Consiglio Superiore della Magistratura ha già indetto un concorso a cui, però, non c'è stata risposta. Evidentemente nessun magistrato ha dimostrato interesse a trasferirsi a Lanciano, dove restano ad operare il procuratore Tullio Moffa e la stessa Vecchi. Quasi pronto un secondo bando. Se tutto va bene, il terzo pm potrebbe arrivare ad inizio 2010. La Di Serio era arrivata a Lanciano il 14 ottobre 1998 proveniente dalla procura di Vibo Valentia, in sostituzione di Marika Ponziani, passata a Chieti.Durante la sua permanenza in Frentania, il pm si è occupata di numerose e delicate inchieste, tra cui gli omicidi di Castelfrentano e Bomba; recente è la conclusione, con la richiesta di rinvii a giudizio, dell'indagine sul cosiddetto scandalo truffa della Sangritana. W.B.

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di MIKE SCULLIN COGLIE (quasi) tutti di sorpresa in procura la lettera con cui... (sezione: Giustizia)

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

REGGIO pag. 5 di MIKE SCULLIN COGLIE (quasi) tutti di sorpresa in procura la lettera con cui... di MIKE SCULLIN COGLIE (quasi) tutti di sorpresa in procura la lettera con cui Italo Materia annuncia le dimissioni dalla magistratura. Sono sette, a Reggio, i sostituti procuratori. Diversi di loro (par di capire quelli di sesso femminile) non ne erano a conoscenza e l'hanno imparato da giornalisti o colleghi. Qualcun altro (di sesso maschile) invece era stato informato in anticipo. Da fuori, se ne trae l'idea di un clima non sempre idilliaco. Aldilà dei rapporti interpersonali - tra procuratore e sostituti, e tra sostituti procuratori stessi - il gruppo reggiano di pm è da anni in sofferenza per i carichi di lavoro enormi e ha pure attraversato esperienze durissime, prima fra tutte la strage in tribunale dell'ottobre 2007; ma ricordiamo anche la lunga vicenda dell'inchiesta e del processo Acli Domus, con il coinvolgimento del ministro della Giustizia grazie a un'interpellanza dei deputati Angelo Alessandri ed Emerenzio Barbieri. Infine l'incertezza, che va avanti dall'inizio dello scorso autunno, per l'esito della corsa di Materia a procuratore capo a Bologna, con l'attesa delle decisioni del Csm. IL SOSTITUTO procuratore Isabella Chiesi, che per anzianità di servizio è la «vice» di Materia in sua assenza, fa un'analisi della vicenda, sottolineando la gravità dell'annuncio di un banchetto pubblico dei grillini a Bologna contro il procurarore di Reggio, una cosa senza precedenti in Italia (e forse nel mondo). «Una cosa del genere avvilisce più di ogni altra. Non si fa la guerra nè in piazza - dice la dottoressa Chiesi - nè in sedi non istituzionali. Prima di svergognare una persona davanti a tutti si attivino i procedimenti nelle sedi competenti: non puoi aggirare le sedi istituzionali con altre forme di propaganda». Obiettiamo che chi fa i processi pubblici nei convegni evidentemente ha sfiducia delle sedi istituzionali e pensa di non cavarci un ragno dal buco: «Non è affatto detto» ripete il pm spiegando che solo dopo aver trovato le porte chiuse si può lanciare l'accusa di insabbiamento. Chiediamo a Isabella Chiesi perchè Materia non abbia avvertito i (o diversi) colleghi della lettera. Non dev'essersi magari sentito solo in questi mesi di fronte a questi attacchi? «Ma siamo nel Duemila e oltre, non dovrebbero accadere cose del genere, uno è bastonato e perde la faccia davanti a tutti. Io penso che quelle modalità di agire siano stigmatizzate da tutti quelli che fanno parte della magistratura, siano di destra, di sinistra, di centro o di corrente. Penso sia un pensiero trasversale, omogeneo». E più in generale, il pm parla di una «moda forcaiola al contrario». Conclude: «Come mai adesso? questi sistemi hanno qualcosa di eversivo». IN REALTA' i sostituti procuratori avevano avuto la sensazione che qualcosa di eclatante stesse per succedere. Per venerdì prossimo infatti è in agenda la riunione mensile in cui il gruppo di pm fa il calendario dell'attività: udienze in aula, turni, iniziative varie. All'ordine del giorno della riunione, diffuso l'altro ieri, è comparso un punto due sibillino: «Comunicazioni del procuratore». Ed è stato così che i colleghi hanno pensato che qualcosa di clamoroso bollisse in pentola, che stesse maturando una decisione grave. Il sostituto Giampiero Nascimbeni, a riprova, dice: «La decisione non mi ha sorpreso perchè ne abbiamo parlato tante volte nei giorni scorsi ma speravo non si realizzasse. Ne ho avuto notizia oggi, al ritorno dall'udienza a Guastalla. Sono rimasto profondamente addolorato. Alla luce delle motivazioni che hanno determinato le dimissioni reputo tale decisione di grande dignità e coraggio, e ritengo che essa meriti il massimo rispetto. Ma è anche purtroppo una scelta di grande amarezza per la quale sento di esprimere al dottor Materia tutta la mia solidarietà. Come amico e non solo come collega». E il sostituto Luca Guerzoni: «Personalmente sono molto dispiaciuto. E' vero». ANCHE tra gli avvocati c'è un clima di incredulità, di fronte a questa scelta. Per tutti, due legali candidati alle prossime amministrative a Reggio. Liborio Cataliotti (Pdl): «Sul piano umano e anche professionale mi dispiace. Sul piano politico non credo che la politica debba entrare nelle questioni che riguardano trasferimenti dei procuratori o iniziative disciplinari. C'è un organo coi componenti laici, che è il Csm ed è preposto. Basta». Alessandro Verona (capolista di Cambiare, che appoggia Alessandri): «Sono profondamente toccato dal gesto del procuratore che rispecchia il dramma umano di chi cade nel tritacarne di un processo celebrato fuori dalle sedi competenti e basato su illazioni tutte da dimostrare, alle quali hanno fatto da irresponsabili casse di risonanza nuove forze politiche quali i grillini. Diffido sempre delle accuse a orologeria e in questo caso mi pare che l'orologio sia sincronizzato sul fuso orario di Bologna».

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(sezione: Giustizia)

( da "Resto del Carlino, Il (R. Emilia)" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

REGGIO pag. 5 «Decisione strana Si deve resistere» I DUBBI DELLA LEGA NORD di BENEDETTA SALSI «NON ho conosciuto personalmente il procuratore Materia negli anni in cui ero ministro della Giustizia, ma ho letto le motivazioni che lo hanno spinto a rassegnare le dimissioni e sinceramente lasciano molte perplessità». Roberto Castelli, ex ministro della Giustizia, ora sottosegretario al ministero delle Infrastrutture, commenta così la decisione assunta dal procuratore della Repubblica Italo Materia. E aggiunge: «È sicuramente un fatto traumatizzante per la città, lo sarebbe ovunque. Adesso vedremo come reagirà il Csm. Reggio Emilia ha bisogno di un procuratore capo subito. La decisione assunta da Materia è strana. Allora cosa dovrebbero fare i procuratori che lavorano in città pericolose come Reggio Calabria, Palermo e Milano e che sono costretti a subire attacchi anche peggiori? Chi fa questo mestiere dovrebbe essere abituato alle accuse e dovrebbe saper resistere. È insito nella natura stessa del ruolo. Devo ammettere, però, di non conoscere puntualmente il caso, le mie sono considerazioni di carattere generale. Rimane comunque la perplessità sul gesto». DELLO stesso avviso Angelo Alessandri, onorevole e candidato sindaco per la Lega Nord. «Le dimissioni di materia sono un errore. Arrivano come un fulmine a ciel sereno e sicuramente non fanno chiarezza ma creano solo più dubbi». Materia sostiene di andarsene a testa alta senza aver ricevuto avvisi di garanzia. «Non ha bisogno di ricevere avvisi di garanzia come i cittadini comuni aggiunge Alessandri . Il suo è un ruolo pubblico e anche politico e avrebbe dovuto trovare altre soluzioni. È stato oggetto di pesanti accuse e su questo avevo anche fatto un'interrogazione parlamentare chiedendo anche un'ispezione al tribunale di Reggio». Alla domanda sullo stato di avanzamento di questa interrogazione l'esponente della Lega Nord, risponde: «Le tempistiche in questi casi sono lunghe. Ma toccava anche a lui affrontare personalmente la questione e non tirarsi indietro. Questa decisione lascia spazio a cinque interpretazioni diverse». Quali? «Adesso mi chiede troppo».

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IL SOSPETTO CHE UCCIDE IL PRESTIGIO (sezione: Giustizia)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

CRONACHE pag. 14 IL SOSPETTO CHE UCCIDE IL PRESTIGIO IL COMMENTO DUE PAROLE per dire addio: serenità e credibilità. Italo Materia dice di avere perduto irrinunciabili strumenti professionali e per questo lascia la magistratura, il prestigioso incarico di procuratore della Repubblica di Reggio Emilia, l'ancora possibile promozione a capo della Procura di Bologna. Il suo addio provoca un terremoto nell'ordine giudiziario e nella politica, perchè conseguenza - accusa il magistrato - di una campagna di delegittimazione a fini politico-elettorali della paladina dell'Antimafia, Sonia Alfano, ora nelle liste europee del partito di Di Pietro e sostenuta dal movimento Beppegrillo.it, che ha un candidato sindaco di Bologna. E' singolare che Sonia Alfano sia venuta ripetutamente a Reggio dalla Sicilia per ventilare sospetti sul Procuratore per presunti fatti di 13 anni fa: un parere (in realtà mai dato) per il rinnovo della protezione a un mafioso pentito e un incontro occasione in trattoria a Roma con lo stesso mafioso. E tutto in coincidenza con l'avvio della procedura di valutazione, al Csm, della sua candidatura a procuratore di Bologna. «E' un attacco con un mandante», disse a caldo Materia. Quell'attacco è continuato e il sospetto ha scavato in profondità, minando prestigio, credibilità, serenità. Anche dei familiari. Missione compiuta. Soddisfatti i «grillini» e Sonia Alfano: il procuratore «si sente accusato dal suo passato». Sonia Alfano è figlia di una vittima della mafia e per questo merita il nostro rispetto. Non le sfuggirà, tuttavia, che ha utilizzato le stesse armi che usa la mafia per delegittimare e isolare i suoi avversari: il sospetto. Nessuno dovrebbe ergersi a giudice morale di altri. Non è vero, dottor Di Pietro?

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Bari, resteranno in cella altri 21 degli Strisciuglio (sezione: Giustizia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere del Mezzogiorno sezione: INPRIMOPIANO data: 22/04/2009 - pag: 5 Dopo il caso scarcerazioni Bari, resteranno in cella altri 21 degli Strisciuglio BARI Il prossimo 15 ottobre, quando scadranno i termini della custodia cautelare per altri 21 presunti affiliati al clan Strisciuglio, i boss resteranno in carcere. Tutti i pezzi da 90 dell'organizzazione mafiosa più agguerrita e pericolosa di Bari non potranno usufruire del vantaggio di cui hanno goduto altri 15 imputati nel maxiprocesso 'Eclissi'. Anche se l'ex gip Anna Rosa De Palo (oggi presidente del Tribunale per i minorenni) non dovesse riuscire a depositare le motivazioni della sentenza di condanna in primo grado, i maggiori esponenti della cosca resteranno dietro le sbarre. Motivo? Perché hanno sulle spalle già altre sentenze passate in giudicato e altri anni di galera da scontare. E' il caso, ad esempio, di Domenico Strisciuglio detto «Mimmo la Luna» e ritenuto dalla Dda il capo del clan. Ma come lui anche gli altri presunti affiliati devono fare i conti con altre condanne. Quindi, non ritorneranno in libertà nemmeno nell'eventualità che i giudici della Corte di appello non facciano in tempo ad incardinare il processo e di sospendere la decorrenza dei termini di custodia cautelare. Un grattacapo in meno per l'Antimafia e le forze dell'ordine, in questi giorni impegnati nella sorveglianza dei 15 presunti affiliati già fuori. Carabinieri e polizia stanno setacciando il quartiere di Carbonara (dove la maggior parte degli scarcerati risiede) alla ricerca di armi e droga. Intanto - in attesa del deposito delle motivazioni previsto per i primi giorni di maggio - l'ufficio gip-gup di Bari sta elaborando una proposta da girare a ministero e Csm per aggirare l'ostacolo dei maxiprocessi. Vincenzo Damiani

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De Magistris-Mastella, sì al confronto in tv (sezione: Giustizia)

( da "Corriere del Mezzogiorno" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere del Mezzogiorno sezione: INPRIMOPIANO data: 22/04/2009 - pag: 2 Il caso L'ex pm: «Sgradevole parlare di inchieste». L'ex ministro: «Ma con quelle è entrato in politica» De Magistris-Mastella, sì al confronto in tv NAPOLI Sono stati i protagonisti di uno dei più duri scontri tra magistratura e politica. E, ora che i rispettivi ruoli sono nel frattempo cambiati, l'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris e l'ex ministro della Giustizia Clemente Mastella si dicono «pronti e disponibili» a un confronto pubblico, anche televisivo. Dibattito che nelle intenzioni dovrebbe essere sereno e tranquillo. Ma che, a giudicare dalle prime dichiarazioni, rischia di non risultare così rilassante. E già, ché se il magistrato che corre alle Europee per l'Idv dice «rifarei tutto ciò che ho fatto, ma riterrei sgradevole un confronto su pregresse attività d'indagine», l'ex Guardasigilli in odore di candidatura con il Pdl replica così: «Sgradevole parlare delle inchieste? Be', se non le avesse fatte non sarebbe entrato in politica». Viste le premesse, non c'è dubbio che il confronto televisivo prometta fin troppa schiettezza. Se mai si terrà, beninteso. L'ex pm è il primo, in ordine rigorosamente cronologico, a dichiararsi disponibile. Ma, dice al Corriere del Mezzogiorno, ad una condizione: «Sono pronto a un dibattito in tv, non vedo perché uno si possa confrontare con Berlusconi o D'Alema e non con Mastella. L'importante, però, è che non sia una sfida a duello, a quella mi sottraggo. Penso, piuttosto, a un dibattito meramente politico». Difficile che si riduca solo a questo, se la controparte è l'uomo che è diventato l'indagato più «eccellente» d'Italia. Luigi De Magistris, però, la vede in maniera differente: «Discutere di pregresse attività d'indagine mi sembra una cosa decisamente sgradevole. Io facevo il pm, l'ho indagato e lui ha chiesto il mio trasferimento. Ora ci occupiamo di altro, capitolo chiuso». E se Clemente Mastella insistesse nel chiedergli qualcosa su quell'indagine? «Risponderei che rifarei tutto quello che ho fatto. Anzi, avrei continuato, se non mi avessero sottratto le inchieste». Mezz'ora dopo, ecco la risposta di Clemente Mastella. Che dice: «Quando le candidature saranno ufficiali non avrò alcuna difficoltà a confrontarmi con il dottor Luigi De Magistris. Dice che è sgradevole parlare di inchieste? Be', se non avesse fatto quelle indagini non sarebbe mai entrato in politica. Mi ha indagato dopo l'avvio dell'iniziativa disciplinare a suo carico, non prima. E poi anche lui è stato sottoposto a giudizio da parte di Csm e procura generale, quindi non faccia la parte dell'innocente, perché anche io rifarei tutto ciò che ho fatto». Almeno su una cosa, però, l'ex Guardasigilli concorda: no al duello. «Quelli si facevano nell'800, ed erano appannaggio dei ricchi. Io non sono un figlio di papà». Gianluca Abate \\ L'indagine Rifarei tutto quello che ho fatto: anzi, avrei continuato \\ L'istruttoria Csm e Pg l'hanno giudicato, non faccia l'innocente Ex pm Luigi De Magistris, ex pm di Catanzaro e giudice a Napoli, oggi candidato dell'Idv Ex ministro Clemente Mastella, ex Guardasigilli e oggi in odore di candidatura con il Pdl

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(sezione: Giustizia)

( da "Corriere del Veneto" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Corriere del Veneto sezione: VENEZIA data: 22/04/2009 - pag: 7 La scelta dell'Udc Il direttivo regionale vota la corsa autonoma e a Venezia lancia Ugo Bergamo «Accordo con Pdl? Solo voci, mi candido» VENEZIA Dicono che il Pdl sarebbe pronto ad aprire all'Udc con la bendizione di Gian Paolo Gobbo. Dicono che il segretario della Lega sia andato a parlarne con Bossi l'altro giorno. «Dicono, ma oltre alle voci non c'è niente», incalza Ugo Bergamo, membro del Csm, candidato dell'Udc alle europee e dall'altra sera, ufficialmente, candidato presidente alla poltrona di Ca' Corner e sfidante di Davide Zoggia e Francesca Zaccariotto. La direzione regionale veneta ha deciso all'unanimità che nelle Province e nei Comuni sopra i 15 mila abitanti si presenterà con propri candidati. Resta in sospeso Portogruaro che ha chiesto una deroga per appoggiare il candidato del Pdl Bergamo, decisione presa? «In politica può succedere di tutto e in caso di atti concreti importanti è ovvio che la direzione regionale potrebbe essere riconvocata. Ma venerdì sera al Pes.co., a Tessera, viene Casini a sostenere la mia candidatura alle Europee e alle provinciali e lunedì presenteremo tutti i nostri candidati». Alle provinciali a Venezia rischiate di essere l'ago della bilancia al ballottaggio «Non è il nostro ruolo quello, noi siamo una forza aggregante al centro, con un cammino autonomo, in grado di avere un ruolo determinante. In Regione abbiamo una collocazione precisa e siamo aperti al dialogo, ma visto che non ci sono stati segnali di apertura e rispetto adeguati, siamo pronti a fare la nostra proposta per il governo di Ca' Corner. D'altra parte nessuno ha aperto con noi un tavolo sui programmi per verificare la compatibilità di un'alleanza rispetto alla nostra visione dello sviluppo provinciale ». L'Udc è per l'abolizione delle Province, non è una contraddizione candidarsi a governarla? «Finchè ci sono e hanno deleghe importanti vogliamo partecipare per gestirle al meglio e perchè abbiano un ruolo propulsivo soprattutto nei rapporti interistituzionali » E' alle porte un referendum che affronta il tema delle doppie candidature. Anche lei si presenta per due ruoli, se fosse costretto a scegliere cosa farebbe? «Se non ho capito male anche il candidato presidente di Lega e Pdl, il sindaco di San Donà Francesca Zaccariotto vuole ricoprire entrambi i ruoli in caso di vittoria. Io credo che dipende da come si fanno le cose» Quattro consiglieri comunali di Venezia sono pronti ad aderire all'Udc, avete in corso una campagna acquisti in tutta la provincia? «Non la chiamerei così. In tutto il Paese c'è un'attenzione forte all'Udc, soprattutto dal mondo che viene dall'ex Margherita, ma non ci sono forzature, solo condivisione della volontà di rompere il bipartitismo. Le adesioni sono quotidiane, ci saranno grosse sorprese prima delle elezioni» E' una ripresa dopo la scissione per la nascita del Movimento popolare veneto dell'anno scorso? «Scissione? Non ce ne siamo accorti. So che molti ammettono che oggi quel passo non lo rifarebbero, diciamo che qualcuno ci ha lasciato momentaneamente » Il risultato delle Europee e delle Provinciali sarà importante anche in vista delle elezioni di Ca' Farsetti il prossimo anno. Casini era favorevole ad un'«operazione Dellai» a Firenze, ma non è andata. Sarà Venezia la grande città in cui provare a esportare il modello Trento? «In politica un anno è un'epoca storica, fare previsioni è assurdo. Contiamo che le elezioni europee ci diamo molta prospettiva. Abbiamo un'alleanza regionale precisa, ma chi può dire se regge o meno. I conti si faranno al momento giusto ». R.C. \\ Non siamo l'ago della bilancia ma una forza aggregante al centro. La scissione dell'anno scorso? Non ce ne siamo accorti

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E' UNA DIFESA compatta quella dei magistrati bolognesi nei confronti di Ital... (sezione: Giustizia)

( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

BOLOGNA PRIMO PIANO pag. 9 E' UNA DIFESA compatta quella dei magistrati bolognesi nei confronti di Ital... E' UNA DIFESA compatta quella dei magistrati bolognesi nei confronti di Italo Materia, procuratore capo di Reggio Emilia e fino a ieri candidato forte alla poltrona di procuratore capo di Bologna. Materia si è dimesso dalla magistratura per le accuse a lui rivolte dagli Amici di Beppe Grillo' (che sabato avevano annunciato un banchetto, rinunciando poi all'iniziativa dopo le proteste della Procura e dell'Anm) e da Sonia Alfano, presidente dell'Associazione vittime di mafia. «Voglio esprimere il mio assoluto sconforto per quello che è successo dice il procuratore reggente, Silverio Piro . Al collega va la mia solidarietà e soprattutto la mia più ampia stima». Piro ha già spedito il caso Materia ad Ancona, perché i pm marchigiani (competenti per i procedimenti che riguardano magistrati dell'Emilia Romagna) valutino se le accuse dei grillini siano diffamatorie. «Ho segnalato dice Piro questa attività diffamatoria ai danni di Materia, più o meno velatamente accusato di collusioni con la mafia. Io mai e poi mai crederò a una collusione con la mafia, che Materia ha sempre combattuto». «IO E ALTRI COLLEGHI dice il pm Luigi Persico abbiamo caldamente esortato Materia a non compiere questo passo, sicuramente per lui doloroso. In questo momento rinnovo la più viva amicizia e stima verso un collega costretto a questa decisione». Persico e Materia lavorarono fianco a fianco dal 2000 al 2002 e insieme avviarono le indagini sul delitto di Marco Biagi. «Materia lascia la magistratura perché costretto da una campagna persecutoria aggiunge Rossella Poggioli, presidente dell'Anm dell'Emilia-Romagna A mio avviso si tratta di accuse totalmente infondate». Di tutt'altro tenore le dichiarazioni gi Giovanni Favia, candidato sindaco dei grillini: «Le dimissioni di Materia rientrano nella sfera della sua coscienza personale. Trovo bizzarro che lasci perché noi abbiamo organizzato un banchetto informativo. Credo che una persona non dovrebbe, davanti a delle critiche legittime, scegliere la strada delle dimissioni. Ovviamente, se in pace con la propria coscienza». E ora le dimissioni di Materia riaprono i giochi. Il 29 aprile è fissata la riunione del plenum del Csm. Salvo clamorose sorprese, come l'elezione di Giancarlo Tarquini, l'altro magistrato (di minoranza) proposto dalla quinta commissione, tutto tornerà alla stessa commissione. Negli ultimi tempi sta prendendo quota la candidatura di Roberto Alfonso, della Dda nazionale. I tempi comunque si allungheranno non poco. Gilberto Dondi

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Allarme organici in Procura (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Sud sezione: PROFESSIONI data: 2009-04-22 - pag: 23 autore: Giustizia. Posti vuoti nelle sedi disagiate: nell'isola sono 56 senza candidature Allarme organici in Procura In Campania situazione sotto controllo - Va male in Calabria Ivan Cimmarusti Reati mafiosi a rischio impunità per carenza di organico in alcune zone del Sud. Sicilia e Calabria, regioni dal forte impatto criminale, soffrono per esempio ormai da mesi di carenze di personale requirente. In sostanza, ci sono pochi pubblici ministeri, con l'effetto che, secondo la corale denuncia dei magistrati, c'è ilrischio di non poter esercitare l'azione penale. «è necessaria un'immediata riforma, per incentivare nuove candidature di sostituti procuratori soprattutto in Sicilia e Calabria – spiega il segretario nazionale dell'Anm (Associazione nazionale magistrati), Giuseppe Cascini –. Siamo molto preoccupati. Ci sono uffici che rischiano la chiusura nel Mezzogiorno. La situazione diverrà presto drammatica, se non si prenderanno provvedimenti importanti». Lo avevano già detto, del resto, anche i componenti del Csm all'inizio di gennaio lanciando un allarme generalizzato soprattutto per le Procure del Mezzogiorno e soprattutto per le incompatibilità relative ai giudici di prima nomina, i giudici ragazzini. I dati del Csm, sono abbastanza chiari. In Sicilia sono 61 i posti pubblicati per sostituti procuratori. Ma per que-sti, sono giunte solo cinque candidature. Con l'effetto che ci sono 56 posti di pubblico ministero senza alcun aspirante. Ma non finisce qui,perché dall'isola andranno via altri nove sostituti procuratori, portando così le carenze di organico a 65. A preoccupare maggiormente, il distretto di Caltanisetta. «Mancano gli incentivi alla carriera – spiega il presidente distrettuale dell'Anm, Giambattista Tona –. Il decreto incentivi, che prevede un bonus economico per quei magistrati che decidono di venire a lavorare nelle sedi disagiate, non rappresenta la migliore delle risposte. Certo, è un segnale di attenzione da parte del Guardasigilli Angelino Alfano. Ma non è risolutivo dei problemi. La migliore delle riforme può essere rappresentata dagli incentivi alla carriera. Solo così potrebbe essere possibile attirare pubblici ministeri ». Gli indici di scopertura sono alti nel distretto. A Caltanisetta, su un organico di 16 pm, sono solo otto quelli operativi. Alle procure di Enna e Gela, invece, ci sono un pm per ufficio, a fronte di una necessità di 4 e cinque. Stessa situazione per la Calabria. Secondo i giudici di palazzo dei Marescialli, nella regione ci sono state solo due candidature per i 27 posti da sostituto pubblicati. Ben 25 sono rimasti scoperti. Ma il dato più grave è rappresentato dal trasferimento per vari motivi di 15 pubblici ministeri, con l'effetto che le scoperture sono salite a 42. Occhi puntati sulle procure di Locri, Palmi e sulla procura per i Minori di Reggio Calabria. A Locri, città dal forte impatto mafioso, sono solo due i pubblici ministeri, a fronte di un organico di 8. A Palmi, invece, il lavoro per 10 pm è smaltito da 2 sostituti. E poi c'è la procura per i Minori di Reggio Calabria. Qui le scoperture sono del cento per cento. Ossia, non ci sono pubblici ministeri. «Bisogna chiarire una cosa – spiega la presidente nazionale del 'Movimento per la Giustiziaarticolo 3' e giudice a Reggio Calabria, Patrizia Morabito – se le carenze di pm sono in una procura per così dire tranquilla, grossi problemi non ci sono. Ma quando le carenze ci sono in aree con una forte pressione criminale, qual è quella di Locri, allora la situazione diventa davvero drammatica». Non soffre così la Basilicata, dove il Csm registra carenze gravi esclusivamente nell'ufficio requirente di Melfi. Lì, su un organico di 3 pm, ce n'è uno solo. Ok gli uffici di Puglia e Campania, fatta eccezione per quello di Giugliano in Campania, dove c'è una scopertura totale dei posti. © RIPRODUZIONE RISERVATA Allarme organici. Nei tribunali minori e dunque nelle cosiddette sedi disagiate mancano sostitituti nelle Procure (nella foto il Tribunale di Locri) AGF

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Primo obiettivo: le gare della sanità (sezione: Giustizia)

( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Sud sezione: INTERVISTA data: 2009-04-22 - pag: 5 autore: Salvatore Boemi. L'ex magistrato antimafia, oggi al vertice della Stazione unica appaltante della Calabria, spiega come interverrà in un settore ad alto rischio «Primo obiettivo: le gare della sanità» di Mario Meliadò I l 29 aprile incontrerà negli uffici della Regione Calabria i vertici degli Enti locali. E sarà uno dei primi appuntamenti ufficiali per Salvatore Boemi, 65 anni, a lungo magistrato antimafia e oggi al vertice della Sua, la Stazione unica appaltante della Regione Calabria. In quella sede spiegherà meglio agli amministratori locali la portata della legge regionale approvata il 7 dicembre del 2007 che stenta a trovare ascolto. Boemi è arrivato al vertice della Sua dopo aver superato parecchi ostacoli tra cui l'obbligo, imposto dal Csm, di lasciare la toga: «Anche adesso – dice – dovrei essere il direttore generale e invece risulto commissario: è la certificazione di come in Italia tante splendide leggi fatichino a decollare. Per la prima volta, si chiede a un magistrato una chiara scelta di campo: fin qui, non si contano i colleghi che, in aspettativa, hanno ottenuto prestigiosi incarichi o sono parlamentari». Scegliendo questo incarico ha abbandonato la magistratura: una scelta che non tutti hanno capito. Per la magistratura requirente è un momento difficilissimo: l'avesse vissuto negli anni Sessanta, io non ci sarei mai entrato. Ho lasciato la toga perché ci è stato impedito di esportare la lotta alla mafia. Oggi, i clan di San Luca e Platì sono una realtà transnazionale: all'estero attecchiscono più facilmente che in Italia. La Dda reggina propose di mettere i sigilli al ristorante “Da Bruno”, teatro della strage di Duisburg. La Germania disse “no” a un gesto che avrebbe avuto una valenza simbolica dirompente, nel silenzio generale. La Stazione unica appaltante è davvero la rivoluzione tanto decantata? Lo sapremo tra qualche anno. Intanto, la Regione Calabria per prima in Italia ha varato una normativa innovativa: e non solo perché intende rendere cristallino il settore degli appalti, spesso opaco. Il brulichio di stazioni appaltanti in tutto il Paese ha creato un problema di costi e qualità nelle procedure: ecco che la Sua si propone di uniformare le spese per gli appalti sull'intero territorio calabrese e vigilare sulla loro corretta attuazione. Oggi però la Stazione è una macchina nuova ancora ferma. Quali sono i tempi per metterla in moto? Mi ero posto l'obiettivo di redigere entro fine marzo i regolamenti generali ed entro metà aprile quelli di dettaglio: questo è il carburante per funzionare bene, e ci siamo. Il regolamento organizzativo è già stato approvato in Giunta ho diffuso le linee-guida. Presto la Giunta dovrà esaminare anche il Regolamento per l'attestazione della regolarità delle procedure. Il 29 aprile, incontreremo i nostri futuri interlocutori degli Enti locali: chiederò loro di fornirmi entro 30 giorni copia di bandi e appalti in corso,nell'ottica di essere operativi per giugno. Ma sarà un work-in-progress, inutile illudersi di poter andare subito a regime. Mentre dei costi non mi preoccupo: le nostre 45 unità a medio termine saranno tutti dipendenti regionali distaccati. E i calabresi non sborseranno nulla neanche per i costi di funzionamento: dopo uno stanziamento d'avvio, la Sua si autofinanzierà con una quota pari all'uno per cento dell'ammontare degli appalti esaminati. Strutture e organico sono pronti? La Sua si articola in tre sezioni, sancisce la legge regionale 2/ 07: amministrativa, tecnica e Osservatorio sugli appalti. Per selezionare i dipendenti regionali da assegnare alla Sua, ho già dovuto effettuare due interpelli: al primo, su 2.500 dipendenti regionali, hanno risposto solo in due.La seconda manifestazione d'interesse per individuare 10 funzionari e 20 altre posizioni è scaduta il 10 aprile: ha chiesto l'applicazione alla Sua di una ventina di unità. Altre 10 saranno cooptate in via fiduciaria. Deluso? Immaginavo erroneamente che a un organismo del genere sarebbero pervenute numerosissime adesioni. Certo la cruciale sezione tecnica ancora non ha guida e solo 4-5 unità hanno chiesto di farne parte: non si è fatto avanti proprio chi “doveva” venire a dare una mano, cioè chi si è occupato di lavori pubblici e appalti. In tutti i casi, non ricorrerò a consulenti o assunzioni esterne: ci avvarremo d'expertise solo in casi eccezionali. E poi, per entrare a far parte di una squadra come que-sta, alla laurea in Architettura o Ingegneria deve accompagnarsi uno spirito di un certo tipo. In quali settori interverrà prioritariamente? Innanzitutto la sanità, che vive una crisi drammatica per prestazioni erogate e conto economico: oggi non si sa neppure quanto si spende. Vogliamo accertare i punti caldi della spesa sanitaria e uniformare il costo delle prestazioni in tutta la Calabria: chiederemo alla Regione di reinvestire le somme che recupereremo per migliorare il servizio. Ma non rinunceremo a occuparci della gestione dei fondi Ue 2007-2013. La Stazione unica è un fazzoletto d'alta burocrazia chiamata a vigilare sugli appalti. Settore che per anni, in Calabria, ha visto amministratori e funzionari conniventi, o vittime di grave intimidazioni. A proposito: il suo mandato dura tre anni e non è rinnovabile. Nel 2012 potrebbe davvero impegnarsi in politica come si mormora da anni? Non potrei mai. In collegio, i gesuiti m'insegnarono che le capacità intellettive dopo i 45 anni calano: ci credo talmente che ogni anno "mi faccio il tagliando” per controllare se sono rincitrullito o no. © RIPRODUZIONE RISERVATA Sua Acronimo che sta per Stazione unica appaltante, istituita dalla regione con la legge approvata nel dicembre del 2007 Organico Saranno in tutto 45 gli addetti della Stazione unica appaltante calabrese. Boemi, che per il momento è solo commissario, lamenta la scarsa disponibilità degli impiegati regionali Le sezioni Sono tre: tecnica, amministrativa e l'Osservatorio sugli appalti Gli enti locali «Il 29 aprile incontrerò gli amministratori i quali devono applicare la legge» Ex pm Salvatore Boemi 65anni, è stato uno dei magistrati più impegnati sul fronte della lotta alla 'ndrangheta ed è stato indicato al vertice della Stazione unica appaltante della Regione Calabria già nell'autunno dell'anno scorso: si è insediato nelle scorse settimane

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Bientôt un texte sur la responsabilité des juges (sezione: Giustizia)

( da "Figaro, Le" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Bientôt un texte sur la responsabilité des juges Laurence de Charette 21/04/2009 | Mise à jour : 23:42 | Ajouter à ma sélection . --> Crédits photo : Le Figaro Les justiciables pourront bientôt se plaindre d'un juge directement auprèsdu Conseil supérieur de la magistrature. La responsabilité des magistrats sera bientôt accrue : Nicolas Sarkozy a annoncé mardi qu'un texte, répondant à ce credo qu'il a maintes fois défendu, devrait être présenté dans les prochaines semaines. Alors que le Conseil su­périeur de la magistrature (CSM) s'apprête à rendre sa décision sur l'avenir du juge Fabrice Burgaud, le magistrat instructeur de l'affaire d'Outreau, le président de la République a déclaré qu'il ne «laisserait pas des affaires comme Outreau sans réponse». Une manière, sans doute, d'afficher sa détermination alors que les sages, eux, ont eu besoin d'un mois de plus que prévu pour déterminer si le jeune juge d'instruction peut ou non être sanctionné. «Qualification disciplinaire» Ces nouveaux textes, dont Le Figaro a pris connaissance, prévoient deux changements majeurs dans l'organisation de la justice. Ils permettront aux justiciables qui s'estiment lésés par leur juge de saisir eux-mêmes le Conseil supérieur de la magistrature, et réforment la composition du CSM lui-même. Ces deux lois organiques sont en réalité la déclinaison de la réforme constitutionnelle votée l'an dernier à Versailles. Le projet de loi organique relatif au statut de la magistrature prévoit que «tout justiciable, qui estime, qu'à l'occasion d'une procédure judiciaire le concernant, le comportement adopté par un magistrat (.) dans l'exercice de ses fonctions est susceptible de recevoir une qualification disciplinaire, peut, lorsque le magistrat visé n'est plus saisi de la procédure, saisir le Conseil supérieur de la magistrature». Les plaintes des justiciables seront étudiées et «filtrées» par deux sections au sein du CSM, l'une pour les juges du siège, l'autre pour les juges du parquet. C'est bien le comportement du magistrat qui est visé par le texte, et non la décision de justice elle-même, qui ne peut être contestée que devant la juridiction d'appel. Au nom de l'indépendance des magistrats, le Conseil constitutionnel a en effet déjà retoqué un texte de loi présenté par Pascal Clément, le prédécesseur de Rachida Dati à la Chancellerie, tentant d'élargir la définition de responsabilité disciplinaire. Recours à la saisine Le nouveau texte organique joue cette fois sur la saisine : alors que seuls le garde des Sceaux et la haute hiérarchie pouvaient jusqu'à présent transmettre un dossier litigieux à la haute instance disciplinaire, cette possibilité est ouverte aux justiciables. Dans la magistrature, beaucoup craignent que cette nouvelle procédure soit utilisée par certains pour déstabiliser les juges. Le projet de loi organique relatif à la réforme du CSM ne touche lui pas directement les justiciables, mais il bouleverse les rapports de force entre la magistrature et le pouvoir politique - en faveur de ce dernier. Soupçonné de corporatisme, le CSM ne sera plus composé exclusivement de magistrats : les personnalités extérieures y de­viendront majoritaires. Les élus syndicaux sont écartés de la formation plénière - celle qui donne le la - au profit de la haute hiérarchie, ce qui suscite de vives protestations du syndicat majoritaire, l'USM. » Entre Sarkozy et les magistrats, six années de relations compliquées

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Entre Sarkozy et les magistrats, six ans de rapports compliquées (sezione: Giustizia)

( da "Figaro, Le" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Sarkozy et les magistrats : six ans de rapports compliquées Guillaume Perrault 21/04/2009 | Mise à jour : 23:44 | Ajouter à ma sélection . --> Nicolas Sarkozy entouré de Bruno Cotte, président de la Chambre criminelle de la Cour de cassation et Jean-Louis Nadal, procureur général près la Cour de Cassation, en 2007. Crédits photo : Le Figaro Lorsqu'il était ministre de l'Intérieur et président de l'UMP, Nicolas Sarkozy a croisé le fer avec les syndicats de magistrats. «Je ne suis pas garde des Sceaux, mais il y aurait des choses à faire dans ce secteur. Ne le répétez pas, on me prêterait des ambitions que je n'ai pas.» Ainsi s'exprimait Nicolas Sarkozy, alors ministre de l'Intérieur, devant les élèves de l'École nationale de la magistrature, à Bordeaux, le 12 décembre 2003. Lorsqu'il assumait les fonctions de «premier flic de France», Sarkozy ne s'était pas privé de critiquer des magistrats lors d'affaires criminelles qui avaient choqué l'opinion. Et certaines de ces polémiques avaient fait date. «L'homme soupçonné d'avoir tué un policier de 32 ans le mois dernier avait été arrêté 53 fois et condamné à 21 reprises !», avait-il ainsi tonné en octobre 2003. Sarkozy avait réclamé à cor et à cri des «peines planchers», sans craindre d'empiéter sur les plates-bandes du ministre de la Justice, Dominique Perben. Au printemps 2007, à peine après avoir quitté le ministère de l'Intérieur, le président de l'UMP avait inclus les peines planchers dans son programme lors de la présidentielle. La responsabilité des magistrats avait aussi été l'occasion d'un bras de fer entre Nicolas Sarkozy et ­les syndicats de magistrats dès juin 2005. L'auteur supposé d'un crime de sang qui avait alors frappé les esprits - l'assassinat de Nelly Crémel, une mère de famille de 39 ans tuée en Seine-et-Marne pendant son jogging - s'était en effet révélé être un condamné à perpétuité pour meurtre, qui avait bénéficié d'une libération conditionnelle. «Une décision aussi grave que la remise en liberté d'un assassin qui commet à nouveau un assassinat ne pose-t-elle pas la question de la responsabilité des magistrats ?», avait lancé Sarkozy, redevenu ministre de l'Intérieur. «Le juge qui a fait une faute devra payer», avait-il tranché. Bousculé par son encombrant voisin de la Place Beauvau, qui s'était rendu aux obsèques de la victime, le ministre de la Justice, alors Pascal Clément, avait accepté de mettre à l'étude une réforme de la responsabilité des juges, qui n'avait toutefois pas abouti à un projet de loi. «La pensée unique» critiquée Manifestement ravi du tollé politico-médiatique provoqué à chaque fois par ses critiques contre les juges - la gauche et les syndicats de magistrats lui reprochaient d'accréditer la formule simpliste «les policiers arrêtent les délinquants, les tribunaux les relâchent» -, Nicolas Sarkozy avait in­variablement répondu à ses dé­­tracteurs en mettant en cause «la pensée unique». Lors de la campagne présidentielle de 2007, le candidat UMP écrivait ainsi dans son programme : «Je veux que le Conseil supérieur de la magistrature soit composé majoritairement de non-ma­gistrats, que vous puissiez le saisir si vous vous estimez victimes de la négligence ou de la faute d'un magistrat.» La réforme du CSM, adoptée lors de la révision de la Constitution en juillet 2008, ambitionne désormais de passer du discours aux actes. » Bientôt un texte sur la responsabilité des juges

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Legge statutaria ancora in bilico (sezione: Giustizia)

( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Cronaca Regionale Pagina 104 riforme Ieri l'udienza alla Consulta Legge statutaria ancora in bilico Riforme. Ieri l'udienza alla Consulta --> È scesa in campo senza difensori la legge statutaria della Sardegna: ieri, nell'udienza alla Corte costituzionale da cui dipende la sorte del provvedimento, gli avvocati della Regione non erano presenti per sostenere la validità della legge (o meglio, dell'atto con cui fu promulgata) contro il ricorso del Governo. Non si tratta di una dimenticanza, ma della conseguenza di un errore tecnico: la costituzione in giudizio, da parte dei legali incaricati a suo tempo dalla Giunta Soru, era avvenuta oltre i termini prescritti. Un fatto che potrebbe anche non incidere sulla decisione della Consulta: certo però fa scalpore una circostanza così inusuale, in occasione del giudizio su un atto di tale importanza. Ciò che realmente interessa al mondo politico isolano, comunque, è il verdetto dei giudici costituzionali: ieri si sono rincorse per tutta la serata voci contrastanti, ma ancora non si hanno notizie attendibili sull'orientamento della Corte. Sotto esame non c'è la legittimità costituzionale della legge statutaria in sé, ma dell'atto con cui essa fu promulgata da Renato Soru nel luglio dello scorso anno. Secondo il Governo, che ha sollevato un conflitto di attribuzione, l'allora governatore non poteva firmare la promulgazione. Tutto nasce dal referendum confermativo sulla statutaria stessa, celebrato nell'ottobre 2007, che non aveva raggiunto il quorum di validità. «Quindi è come se il referendum non si fosse mai tenuto: la statutaria si può promulgare», dissero alcuni costituzionalisti. E questa interpretazione fu fatta propria da Soru. Altri, invece, ricordarono che - secondo lo Statuto regionale - la legge statutaria sottoposta a referendum «non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi». Non essendo valido il referendum, stando a questa interpretazione, non ci sono le condizioni per promulgare. E questo ritenne il Governo, che a settembre impugnò l'atto di promulgazione. La Giunta Soru, nelle settimane successive, diede incarico agli avvocati Giandomenico Falcon e Paolo Carrozza di preparare il controricorso alla Corte costituzionale. Ma lo fece solo tre giorni prima della scadenza del termine utile per depositare la memoria difensiva, e i legali non riuscirono a presentarla in tempo. Per questo la Regione è stata esclusa dal giudizio. Nell'udienza di ieri, dunque, oltre al giudice relatore Ugo De Siervo ha preso la parola solo l'avvocato dello Stato Michele Dipace, in rappresentanza del Governo. Il primo problema che deve valutare la Consulta è l'ammissibilità del ricorso. Se fosse considerato ammissibile, a quel punto ci sarebbe da decidere nel merito. Alcuni esperti di diritto ritengono che le strade più probabili siano due: o l'inammissibilità del ricorso o l'accoglimento nel merito. Ma qualsiasi pronostico è azzardato. In ogni caso, se anche il ricorso venisse considerato inammissibile, potrebbe essere poi legittimamente riproposto (ma non dal Governo) nel corso di un giudizio ordinario: per esempio su eventuali questioni di incompatibilità dei consiglieri regionali appena eletti. (g. m.)

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Per il Csm la toga lumaca è "grande lavoratrice" (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

n. 96 del 2009-04-22 pagina 16 Per il Csm la toga lumaca è "grande lavoratrice" di Anna Maria Greco A gennaio promossa per "elevata laboriosità". La settimana scorsa però fa liberare 21 criminali perché in 15 mesi non ha depositato la condanna. Messa a capo del tribunale dei minori per "l'attaccamento al lavoro" e "l'ottima preparazione" Roma - «Elevata laboriosità», «grande attaccamento al lavoro», «ottima preparazione tecnico-giuridica», «particolari» doti organizzative, «equilibrio e assoluta indipendenza di giudizio». Sembra paradossale, ma sono giudizi ufficiali sul giudice per le indagini preliminari di Bari che il 15 aprile ha provocato la scarcerazione di 21 mafiosi perché in 15 mesi non ha depositato la motivazione della sentenza di primo grado. Forte di tanti elogi Rosa Anna Depalo a gennaio è stata promossa dal Csm presidente del Tribunale per i minorenni di Bari, sbaragliando ben 32 candidati. La sua «sicura prevalenza» sugli altri aspiranti era già stata certificata in Quinta commissione, dove aveva ottenuto 3 voti, contro i 2 di un altro magistrato e quello isolato di un terzo. Quando la pratica è approdata al plenum di Palazzo dei Marescialli la mole dei pareri positivi accumulati negli anni ha decretato il suo trionfo con 13 voti, mentre gli altri contendenti ne contavano 9 il primo e 3 il secondo. Solo un dettaglio: l’ultimo giudizio del Consiglio giudiziario di Bari sulla Depalo risaliva al 2006 e già le aveva fruttato la nomina in Cassazione con funzioni direttive. Non era stato aggiornato dal Csm, anche per l’urgenza di ricoprire un posto vacante da un anno al vertice Tribunale minorile. Nessuno aveva segnalato a Roma che la candidata Depalo già da un anno si teneva nel cassetto le 62 pagine (compresi i nomi dei 160 imputati) del dispositivo del maxiprocesso «Eclissi», contro il potente clan barese degli Strisciuglio, conclusosi con il rito abbreviato il 16 gennaio 2008. E che non si affrettava, anche se tra breve sarebbero scaduti i termini per la scarcerazione di pericolosi mafiosi e trafficanti di droga. Così, dal verbale dell’assemblea del Csm, emerge il ritratto di una prima della classe: «I pareri in atto confermano il giudizio di elevata capacità professionale del magistrato che, specie nei processi di maggiore complessità come quelli in materia di criminalità organizzata, ha assicurato una rapida celebrazione dei giudizi e un elevato livello qualitativo del lavoro, testimoniato dai provvedimenti emessi che hanno spesso rappresentato “autorevoli precedenti giurisprudenziali, tali da essere oggetto di pubblicazione in importanti riviste giuridiche”. Elevata è la sua laboriosità, peraltro documentata anche dai prospetti statistici (in particolare, negli anni 2002-2003, ha definito 4mila procedimenti)». Si sottolinea anche che, dai provvedimenti prodotti nei 10 anni di precedente esperienza al Tribunale per i minorenni, emerge non solo «un elevato livello quantitativo, ma un rilevante livello qualitativo del lavoro svolto, l’uno e l’altro riconosciuti anche dal presidente del Tribunale nel dare atto della “elevatissima professionalità” della Depalo». Ma allora: magistrato-modello o toga-lumaca? Ora che lo scandalo è scoppiato, con il rischio che un’altra trentina di criminali tornino in libertà nei prossimi mesi, sul Csm grava un pesante imbarazzo. Com’è stata possibile una simile cantonata? Che cosa non ha funzionato nel sistema di valutazione delle toghe? Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha subito inviato gli ispettori per accertare le responsabilità del Gup e aprire eventualmente un provvedimento disciplinare. La Prima Commissione dell’organo di autogoverno della magistratura ha avviato un’istruttoria sul mancato deposito della sentenza della Depalo e il 28 terrà le prime audizioni dei presidenti della Corte d’appello e del tribunale di Bari e del capo dell’ufficio gip-gup. Quest’ultimo, Giovanni Leonardi, continua a difendere la Depalo e polemizza con la procura che «dovrebbe evitare di istruire i maxiprocessi». Perché, spiega, «non è possibile per un solo giudice, del quale sono note le straordinarie capacità tecniche, giudicare 160 persone accusate di 53 capi d’imputazione nei tempi previsti dal codice». Forse, era meglio pensarci prima. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Paolo Bracalini. (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

22-04-2009 - Sì del Senato: dl sicurezza è legge. Niente ronde 22-04-2009 - Referendum, accordo per il 21 giugno Una "leggina" per superare l'ostacolo 22-04-2009 - Ad aprile il Torneo è entrato nel vivo 22-04-2009 - Vi raccontiamo com'era Indro 22-04-2009 - Aosta, escono a fumare abbandonano tre figli in pizzeria e scompaiono 22-04-2009 - Abruzzo, nuova scossa: paura nella notte e si teme il maltempo 22-04-2009 - India, maoisti ribelli sequestrano un treno: rilasciati gli ostaggi 22-04-2009 - Sui green del Circuito già si respira un clima da semifinale 22-04-2009 - Quando con una sillaba trasformò un editoriale da rifare in uno perfetto 22-04-2009 - Tutti davanti alla tv per Italia-Brasile mentre Bettiza chiedeva: che succede? 22-04-2009 - Su Moro mi disse: "Parlane come se fosse vivo..." 22-04-2009 - Berlusconi: «Il 25 Aprile sarò in piazza» 22-04-2009 - Fmi Ecco i conti della crisi: costerà 4mila miliardi 22-04-2009 - L'Angelina Jolie degli scippi «gira» dietro le sbarre 22-04-2009 - La città invasa da 300 rifugiati, scontri e feriti 22-04-2009 - Ospedali milanesi primi in ricerca e tra gli ultimi nell'ottenere i fondi 22-04-2009 - Negozi chiusi per il 25 aprile 22-04-2009 - Alla Camera Ok alla mozione: «Il governo trovi i fondi per Expo» 22-04-2009 - Confindustria Genova Interessi bancari troppo alti per l'impresa 22-04-2009 - La maggioranza «marina» il consiglio 22-04-2009 - Porta a spasso il cane, violentata da stranieri 22-04-2009 - «Imprenditore agricolo per pagare l'1% di tasse» 22-04-2009 - Previdenza Ufficio distaccato dell'Inps all'Ordine dei commercialisti 22-04-2009 - BREVI 22-04-2009 - Richiesta al sindaco per intitolare una strada a Fabrizio Quattrocchi caricamento in corso... più letti più votati più commentati IL VERO MONTANELLI di Mario Cervi Casa, il piano di Di Pietro: ne... di Paolo Bracalini E QUELLO DEI BUGIARDI di Paolo Granzotto Ecco il piano casa di Di Pietro Se ne... di Filippo Facci Ma il Grande Fratello diventa rom di Vittorio Macioce Ecco il piano casa di Di Pietro Se ne... di Filippo Facci E QUELLO DEI BUGIARDI di Paolo Granzotto IL VERO MONTANELLI di Mario Cervi Casa, il piano di Di Pietro: ne... di Paolo Bracalini Ma il Grande Fratello diventa rom di Vittorio Macioce Ecco il piano casa di Di Pietro Se ne... di Filippo Facci Per il Csm la toga lumaca è... di Anna Maria Greco Casa, il piano di Di Pietro: ne... di Paolo Bracalini IL VERO MONTANELLI di Mario Cervi E QUELLO DEI BUGIARDI di Paolo Granzotto Pubblicità Pubblicità I nostri servizi Ricevi ilGiornale a casa tua Le iniziative in edicola Ricevi ilGiornale.it sul tuo computer Ricevi ilGiornale.it sul tuo lettore portatile Entra nella community de ilGiornale.it Archivio ilGiornale e ilGiornale.it © IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961 Chi siamo - Codice Etico - Disclaimer - Privacy Policy - Pubblicità - Contatti - Aiuto

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Il matrimonio gay si appella alla Corte (sezione: Giustizia)

( da "Stampa, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Dati Istat I Paesi dove è possibile il caso I giudici: la Costituzione non discrimina I Paesi dove è possibile Venezia dice no. Ma il Tribunale: decida la Consulta Le nozze trainate dalle seconde unioni Il matrimonio gay si appella alla Corte RAFFAELLO MASCI ROMA La Corte costituzionale dovrà pronunciarsi su una delle questioni più controverse degli ultimi anni: due persone dello stesso sesso possono sposarsi? Il quesito è stato posto, sia pur indirettamente, dal tribunale di Venezia che ha presentato alla Consulta il procedimento nato dal ricorso di una coppia gay di aspiranti sposi, che aveva ricevuto un rifiuto alle pubblicazioni matrimoniali e per questo si era rivolta alla magistratura contro la decisione del Comune. Alcune associazioni omosessuali - come Gaynet, presieduta dall'ex parlamentare Franco Grillini e l'Associazione radicale «Certi diritti» - hanno accolto questa iniziativa della magistratura veneziana con immensa soddisfazione, perché una sentenza della Consulta riaprirebbe il dibattito. Ma in un paese come l'Italia, in cui il matrimonio tra persone dello stesso sesso non è contemplato, ha senso fare opposizione ad una decisione come quella in cui sono incorsi i due aspiranti sposi? «Non si possono porre al Corte costituzionale - spiega l'avvocato matrimonialista Cesare Rimini - questione "manifestamente infondate" e quindi, se il tribunale di Venezia ha agito come ha agito, evidentemente ha ritenuto la questione plausibile. Dobbiamo chiederci dove possa essere mai il fondamento per questo ricorso. Secondo me sta in due punti: il primo è che il fatto che il matrimonio avvenga tra un uomo e una donna è dato per acquisito, ma mai, da nessuna parte, si dice che non sia possibile tra persone dello stesso sesso. Il secondo punto è che ordinamenti che prevedono una ipotesi del genere, sono già presenti nelle legislazioni di altri paesi di cultura giuridica analoga alla nostra». Da qui a legittimare il matrimonio gay, comunque, ce ne passa, ciò non di meno «l'ordinanza del Tribunale - fa notare Franco Grillini - rappresenta un momento storico: per la prima volta dei giudici italiani hanno ritenuto che la Costituzione italiana non solo non vieti il matrimonio tra persone dello stesso sesso, ma anzi lo ammetta e lo tuteli». «Finalmente - prosegue Grillini - i giudici dicono che il matrimonio gay non rappresenta alcun pericolo di lesione a interessi pubblici o privati ed esprimono con chiarezza che nell'articolo 29 della Costituzione viene tutelata la naturalezza dell'aspirazione di tutti gli esseri umani a costituire la propria famiglia e a sposarsi, indipendentemente dal loro orientamento sessuale». L'entusiasmo del leader gay viene ridimensionato dall'avvocato Rimini: «Che la questione non sia manifestamente infondata, non vuol dire che sia fondata in qualche modo, ma semplicemente che la Corte costituzionale può dare una risposta di merito se chiamata a farlo». Ma a Grillini, non sfugge la portata di questa istanza del tribunale: «Quale che sarà la decisione della Corte costituzionale, si tratta comunque di una storica vittoria».Agli italiani non piace il matrimonio. Soprattutto le prime nozze, mentre le seconde aumentano. Il dato emerge dall'ultima rilevazione dell'Istat. Nel 2007, i secondi matrimoni sono stati 33.070, oltre 2 mila in più rispetto al 2006 (31.846). Le seconde nozze sono il 13,2% delle nozze celebrate. Nel 2007 ci sono stati 250.360 matrimoni, 4,2 ogni mille abitanti. Lieve aumento sul 2006: 4.368 matrimoni (3.144 prime nozze). Calano soprattutto i primi matrimoni: da quasi 392 mila nel 1972 (il 93,5% del totale) a 217.290 nel 2007 (86,7%). Le nozze civili sono il 34,6% del totale; in 15 anni sono aumentate del 50%. Nel 2007 ci sono stati 34.559 matrimoni (13,8%)in cui almeno uno dei due è cittadino straniero.

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Tre motivi di vanto per un italiano Ecco finalmente tre motivi per vantarsi d'essere ... (sezione: Giustizia)

( da "Stampa, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Tre motivi di vanto per un italiano Ecco finalmente tre motivi per vantarsi d'essere italiano: primo motivo è constatare di avere la Protezione Civile migliore del mondo; secondo, per aver capito fin dall'inizio che l'Italia non doveva partecipare alla Conferenza contro il razzismo a Ginevra (Durban II); terzo, perché abbiamo dimostrato, con lo sbarco a Porto Empedocle dei 140 migranti presenti sul cargo turco Pinar, che riguardo l'intolleranza e la discriminazione verso gli immigrati l'Italia è la meno peggio rispetto agli altri Paesi europei. SILVANO STOPPA CESANO BOSCONE (MI) La battuta del mago Silvan Devo dire che questa nostra Italia non finisce mai di stupirmi. Di fronte a una battuta del Mago Silvan, per altro carina, mi ha lasciato di stucco vedere la reazione scandalizzata della conduttrice Lorena Bianchetti, la quale si è prodigata in uno sproloquio dopo aver assunto un'espressione che neanche Heidi scaraventata all'improvviso in un lupanare avrebbe avuto. Trovo inconcepibile questo comportamento, proprio in un Paese dove il premier inanella una gaffe dietro l'altra. Tutto ciò mi ricorda una volta di più il motivo per cui dedico ogni giorno meno tempo alle trasmissioni televisive per dedicarmi a cose decisamente più costruttive. GIANPAOLO MARCHESINI RIVOLI (TO) La verità fa scandalo Che Ahmadinejad sia un personaggio di cui si farebbe volentieri a meno è fuori discussione (ma certamente Bush ha arrecato maggior sofferenza al mondo intero, o no?); che negare l'Olocausto sia un'assurdità immorale è ancora più scontato. Affermare che Israele lo abbia strumentalizzato (con la complicità del senso di colpa degli europei), violando tra l'altro un centinaio di risoluzioni della stessa Onu, per portare avanti da oltre 60 anni una politica razzista e perseguire di fatto il genocidio del popolo palestinese è un fatto che anche migliaia di ebrei - storici, intellettuali, semplici cittadini - in Israele, in Europa e nel mondo intero in tutti questi anni, e anche in occasione del recente massacro a Gaza, hanno denunciato. Ma la verità da sempre crea scandalo. LUCIANO CARENA Le mie riserve sul «decreto latte» È stato approvato, come emendamento inserito nella Legge sugli incentivi, il cosiddetto «decreto latte» originariamente proposto dal ministro Zaia. Si è concluso un percorso che era auspicato da anni, che tanto ha lacerato il mondo agricolo e tanto ha danneggiato il settore lattiero caseario. Nelle scorse settimane ho espresso, in più occasioni, tutto il rammarico per come questa vicenda è stata gestita e la mia preoccupazione per il fatto che tutto questo rischiasse di vanificare gli obiettivi e le necessità con cui si era giustificato il provvedimento. Le organizzazioni maggiormente rappresentative del mondo agricolo hanno dichiarato, con toni e accenti diversi, soddisfazione per la conclusione dell'iter di questa legge. Ne prendiamo atto nel rispetto del ruolo di rappresentanza che esse esprimono. Voglio sperare che i fatti giustifichino questa soddisfazione. Personalmente continuo a mantenere tutte le mie riserve e spero che ciò che accadrà nei prossimi mesi dimostri che il mio era soltanto pessimismo. È stato detto dal ministro, in più occasioni, che questo provvedimento non solo non era una sanatoria, ma avrebbe permesso il recupero di oltre 1 miliardo e 600 milioni di euro da parte di Agea nei confronti delle aziende non in regola con i versamenti dei prelievi latte, avrebbe permesso il superamento di un contenzioso così lacerante negli anni e l'avvio di una effettiva ristrutturazione finanziaria. Ci è stato spiegato che questa norma permetterà inoltre una equa gestione delle quote che ci sono state assegnate dall'Unione Europea nei confronti di tutti gli attori del comparto. Personalmente mantengo tutte le riserve sia sul percorso adottato sia sui contenuti tecnicistici del provvedimento, ma credo sia giusto, a questo punto, concedere il beneficio del dubbio e la verifica nel merito degli atti che ne seguiranno. Già prima dell'estate potremo capire le modalità concrete con cui questa norma verrà attuata. Spero francamente di potermi ricredere e di poter constatare con mano la bontà del compromesso raggiunto. In ogni caso rimarrà la possibilità, entro i 60 giorni, del ricorso alla Corte Costituzionale. Spero soprattutto che ora si crei lo spazio per ragionare dei problemi e del futuro di questo settore e del bisogno che hanno le aziende di veder riconosciuti i costi e la qualità del lavoro fatto in questi anni. MINO TARICCO ASSESSORE ALL'AGRICOLTURA REGIONE PIEMONTE Leopardi e la bellezza della nostra lingua Fa piacere che qualcuno ricordi quanto la nostra bella lingua italiana sia stata onorata dai grandi del passato. Fa piacere che signori quali Lorenzo Mondo, che ne hanno un'ottima padronanza, sottolineino gli errori che commettiamo. Leopardi, che tanto ne tratta nello Zibaldone, così la descrive nel pensiero n. 3324: «Noi abbiamo una lingua; antica bensì, ma ricchissima, vastissima, bellissima, potentissima, insomma colma d'ogni sorta di pregi; \ questa lingua italiana che noi ci troviamo supera di ricchezza, di potenza, di varietà tutte le lingue moderne \; di bellezza avanza d'assai tutte queste lingue \; d'altri pregi è superiore, non solamente a esse lingue ma alle antiche eziandio». MARIA LUISA MAZZOCCHI SAN MARINO CITTÀ

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ENERGIA, LATRONICO (PDL): DISINFORMAZIONE SU SCELTE GOVERNO (sezione: Giustizia)

( da "Basilicanet.it" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ENERGIA, LATRONICO (PDL): DISINFORMAZIONE SU SCELTE GOVERNO 22/04/2009 09.08.50 [Scorie nucleari a Scanzano] “Continua la campagna di disinformazione da parte di settori della sinistra e dell’ambientalismo tendente a strumentalizzare la vicenda di Scanzano Ionico e delle scelte che unanimemente in quell’occasione si tennero per scongiurare la istituzione del sito unico nazionale dei rifiuti nucleari, che il governo Berlusconi dell’epoca escluse dopo una prima indicazioneâ€. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico. “Oggi si dicono autentiche inesattezze sul disegno di legge sull’energia all’esame al Senato ed in particolare sul paventato attentato alle competenze delle regioni. In realtà  il provvedimento in esame riconosce in più¹ punti la necessità  dell’intesa tra regione e governo nazionale per giungere alla individuazione dei siti industriali per la produzione di energia. Naturalmente a nessuno sfugge che in materia di energia c’e’ un interesse prevalente nazionale riconosciuto anche di recente dalla Corte Costituzionale che e’ il caso di considerare di fronte a divergenze decisionali paralizzanti come illustra il caso dei rigassificatori o degli inceneritori. Anche sulla vicenda nucleare, il governo mostra un approccio né© ideologico né© dispotico, ma orientato a riconoscere la volontà  di quelle Regioni che si vorranno aprire a tali impianti e che, in questo modo, potranno contribuire a ridurre la dipendenza energetica dell’Italia ed ad abbattere il costo della bolletta per le famiglie e per le imprese in un quadro di sicurezza ambientale. Quanto alla Basilicata è¨ singolare ascoltare dai rappresentanti del governo regionale atti di accusa nei confronti del governo Berlusconi che ha il merito di mettere al centro dell’agenda scelte che mirano a diversificare le fonti di approvvigionamento e ad aiutare la a competitività  del Paese. Piuttosto l’esecutivo regionale si dovrebbe far perdonare la clamorosa inadempienza con cui anche in questa legislatura ha trattato il tema energetico per la mancanza di un piano energetico regionale che ha negato alla Basilicata lo sfruttamento di opportunità  irripetibili in termini di nuovi investimenti e di occupazione. Tempo ed occasioni che sarà  difficile recuperareâ€. bas 02

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BORSE SU (MIBTEL +1%) PeUGEOT E CITROEN: -25% VENDITE TRIMESTRE banchiere di Stato per Hitachi e Toshiba PANDIT (CITI) RISCHIA LA TESTA DT TAGLIA STIME PROFITTI: TITOLO Giù (sezione: Giustizia)

( da "Dagospia.com" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

HomePage | Segnala articolo --> BORSE SU (MIBTEL +1%) – PeUGEOT E CITROEN: -25% VENDITE TRIMESTRE – banchiere di Stato per Hitachi e Toshiba – PANDIT (CITI) RISCHIA LA TESTA – DT TAGLIA STIME PROFITTI: TITOLO Giù DEL 7% - CORDONI DEL CREDITO SEMPRE STRETTI NEGLI USA… 1 - Borsa, mini-rally delle banche. Milano la migliore in Europa... Da "ilsole24ore.com" - Andamento contrastato per i listini del vecchio Continente. Dopo un avvio al ribasso, sembrano avere preso la strada del rialzo: Francoforte sale lo 0,3% mentre Parigi guadagna lo 0,2 per cento. A Piazza Affari, invece, il Mibtel cresce dell' 1% mentre l'S&P Mib è in rialzo dell'1,3 per cento. PEUGEOT L'iniziale incertezza di giornata è stata una situazione in linea con l'andamento piatto di Tokyo. In Giappone il Nikkei ha chiuso oggi in leggero progresso dello 0,18% a 8.727,3 punti, nel giorno in cui il Ministero delle Finanze ha reso noto che la bilancia commerciale giapponese è piombata in un deficit annuale per la prima volta da 28 anni. ossia dai tempi del secondo shock petrolifero. E' stata comunque una giornata senza una direzione precisa sui mercati asiatici, che restano cauti in vista di nuove raffiche di risultati aziendali e dell`esito dello "stress test" sulle grandi istituzioni finanziarie americane. A Piazza Affari in evidenza Atlantia (+3%), prosegue il buon momento di Geox (+3,6%). Acquisti sui finanziari con Unipol (+2,49%), Banco Popolare e UniCredit (+3,2%) tra i migliori. In Europa in difficoltà Roche alla Borsa di Zurigo. L'Avastin, uno dei medicinali più importanti portati in dote dalla Genentech, acquistata nella sua totalità il mese scorso dal gruppo svizzero per 46,8 miliardi di dollari, si é infatti dimostrato inefficace nell'impedire il riemergere del cancro al colon in pazienti già sottoposti a intervento chirurgico. Secondo Bill Burns, responsabile dei farmaci per la Roche, le vendite di Avastin continueranno comunque a salire fino a 8-9 miliardi di franchi entro il 2009 trattando esclusivamente i malati di cancri metastatici avanzati. Petrolio Il prezzo del petrolio risale sopra 49 dollari. Sui mercati asiatici i future sul Light crude avanzano di 51 cent a 49,06 dollari. NESTLE Euro Euro sostanzialmente stabile nei primi scambi della mattinata sui mercati valutari europei. La moneta unica passa di mano a 1,2942 dollari (contro 1,2939 di ieri sera a New York) e a 127,31 yen (126,82 la rilevazione Bce di ieri). 2 - Psa: vendite trimestrali - 25%... (ANSA) - Psa chiude il primo trimestre con vendite per 10,97 miliardi (-25%). Risultato inferiore alle stime, che puntavano su vendite per 11,3 mld. ''I ricavi del primo trimestre - spiega la societa' - illustrano, come ci aspettavamo, l'ampiezza della crisi che l'industria dell'auto sta vivendo in tutto il mondo''. Il gruppo francese che riunisce Peugeot e Citroen ha comunque confermato le attese per un calo del 20% delle vendite di auto in Europa quest'anno. 3 - Nestle': vendite trimestre - 2, 1%... (ANSA) - Nestle' chiude il primo trimestre con vendite in calo del 2,1% a 25,2 miliardi di franchi svizzeri. Il risultato e' lievemente inferiore alle stime degli analisti che avevano puntato su vendite per 26 miliardi di franchi. Anche le vendite su base organica, dato che esclude acquisizioni, cessioni e fluttuazione dei cambi, hanno deluso gli analisti, con un rialzo del 3,8%, contro il +4,2% atteso. citroen 4 - Azionisti Dresdner spremuti e razziati... Da "Il Sole 24 Ore" - Sapevamo che molti banchieri hanno incassato generosi bonus, anche se cacciati per via di una gestione disastrosa. Non sapevamo che in alcuni casi c'è chi ha trascinato in tribunale l'ex datore di lavoro perché scontento dello "scivolo" ottenuto al momento dell'interruzione del rapporto di lavoro. In Germania, Jens-Peter Neumann, a capo della direzione "capital markets" della Dresdner Bank fino a pochi mesi fa, ha citato la banca per il mancato versamento della liquidazione, pari a 1,5 milioni di euro, pur avendo ricevuto un bonus di 3 milioni. Neumann ricorda i termini del contratto; mentre l'istituto di credito spiega che gran parte delle perdite registrate l'anno scorso da Dresdner Bank sono da attribuire proprio ai banchieri dell'unità " capital markets". Secondo alcuni osservatori, il caso potrebbe essere il primo di una serie. Appuntamento il 6 agosto davanti al giudice Klaus Köttinger di Francoforte. (B.R.) 5 - Un banchiere di Stato per Hitachi e Toshiba... Da "Il Sole 24 Ore" - Singolare coincidenza. Il numero uno del colosso tecnologico Hitachi, Takashi Kawamura, ha dichiarato che il gruppo sta valutando di richiedere fondi pubblici - nell'ambito del piano governativo di sostegno alle imprese- per rafforzare la base di capitale. Lo ha fatto quasi al termine di una sessione di Borsa in cui gli investitori hanno picchiato sodo sul titolo della rivale Toshiba, dopo le anticipazioni secondo cui la società sta per varare un aumento di capitale da 500 miliardi di yen, compreso il suo primo collocamento azionario da 28 anni. HITACHI Mossa sgradita agli investitori per l'effetto diluitivo sul valore delle azioni. Anche Toshiba, del resto, non escluderebbe il ricorso al denaro di uno stato che appare sempre più il banchiere di ultima istanza. E non solo per le Pmi, ma per i giganti che producono di tutto, dagli elettrodomestici ai reattori nucleari. (S.Car.) 6 - GERMANIA: addio lusso... Andrea Tarquini per "la Repubblica" - Il lusso e le griffe sono in crisi anche nella ricca Germania. Il mitico KaDeWe, il grande magazzino berlinese che è forse il più esclusivo in Europa, sarà venduto, o magari svenduto, al miglior offerente. La ragione è semplice: l´azienda che lo possiede, cioè Arcandor, il colosso della distribuzione e del turismo che controlla la catena Karstadt, ha i conti in profondo rosso, per l´esattezza per novecento milioni di euro. Misure radicali si impongono, ha detto il suo ad, Karl-Gerhard Eick, in carica da appena 6 settimane. Per cui il KaDeWe va venduto, e la stessa sorte subiranno il prestigioso Alsterhaus di Amburgo e altri templi del lusso. Licenziamenti non sono esclusi, e Arcandor vuole concentrarsi sulla vendita per corrispondenza e sul turismo e chiede disperatamente sia nuovi crediti sia aiuti pubblici. Toshiba 7 - La Fdic lucida lo scivolo di Pandit... Da "Il Sole 24 Ore" - Forse per Vikram Pandit, numero uno di Citi, potrebbe essere arrivato il momento della "verità". Secondo indiscrezioni che circolano a Wall Street, la Fdic,l'agenzia che garantisce i depositi bancari americani, non sarebbe proprio contenta di certi risultati di bilancio della Banca. E ha chiarito che se per caso Citi dovesse tornare ad aver bisogno di altri fondi federali, l'avventura di Pandit potrebbe essere al capolinea. L'agenzia avrebbe già preso in considerazione una lista di possibili candidati alla successione. Tra i papabili, il direttore finanziario Ned Kelly, e Gary Crittenden, predecessore di Kelly e attuale presidente della divisione che gestisce gli asset noncore di Citigroup. «È impensabile che Vikram rimanga al proprio posto se Citi dovesse chiedere ulteriori fondi. È prudente pensare a scenari differenti», dicono fonti vicine alla società. (M.P.) 8 - UN´IPO NON FA PRIMAVERA... Vittoria Puledda per "la Repubblica" - Una rondine non fa primavera, e nemmeno un´ipo. Però la prima matricola annunciata sull´Aim Italia, il mercato-clone di quello di Londra per le piccole imprese, potrebbe fare da rompighiaccio a Piazza Affari, che di quotazioni non ne vede ormai da quasi un anno. Unica eccezione, lo sbarco al Mac (il Mercato alternativo dei capitali) di Csm, in gennaio. Così, nella prima settimana di maggio sbarcherà al listino la primizia dell´Aim, seguita pochi giorni dopo da Ikf, una investment company. La prima sarà, invece, Neurosoft, una società greca attiva nel software di gestione di giochi e scommesse. Sì, greca: ha scelto l´Aim italiano in quanto ha più facilità di accesso degli altri mercati e perché c´è l´euro, come ad Atene. Un piccolo successo per l´italianissimo Raffaele Jerusalmi, appena promosso nell´organigramma del London Stock exchange. 9 - Deutsche Telekom taglia le stime sui profitti. il titolo alla Borsa di Francoforte perde il 7%... Da "la Repubblica" - Profitti, flussi di cassa e margini 2009 inferiori alle attese: questo l´allarme lanciato ieri da Rene Obermann numero uno di Deutsche Telekom. Per colpa della crisi e dell´agguerrita concorrenza, il colosso tedesco ha tagliato le attese sul margine lordo, che sarà del 2-4% inferiore ai 19,5 miliardi annunciati, mentre i flussi di cassa saranno 6,4 miliardi (dai 7 stimati in precedenza). La notizia ha fatto crollare Deutsche Telekom del 7,2%, facendo traballare tutti i titoli telefonici. Sempre ieri, le autorità di Buenos Aires hanno respinto il ricorso di Telecom Italia (meno 1,6%), contro la pronuncia dell´Antitrust su Telecom Argentina. 10 - Sono sempre stretti negli Stati Uniti i cordoni del credito... Maurizio Ricci per "la Repubblica" - Nonostante i generosi aiuti del governo, il fiume di liquidità garantito dalla Fed e i confortanti profitti annunciati in questi giorni (o, forse, proprio a causa di questi) le banche americane continuano a razionare il credito, tenendo l´economia Usa ai limiti dell´asfissia. Secondo un´analisi condotta dal Wall Street Journal sui conti delle 21 banche che hanno ricevuto più fondi pubblici, fra gennaio e febbraio il credito totale erogato da questi istituti si è ridotto del 4,7%, una percentuale assai più alta del 2,2% calcolato dal Tesoro. Fra le banche più restie ad allargare i cordoni della borsa ci sono Goldman Sachs e Jp Morgan, due dei grandi istituti che, in questi giorni, hanno riportato risultati di bilancio superiori alle aspettative. Rispetto ad ottobre, quando ancora non erano disponibili gli aiuti pubblici, il credito si è contratto del 23%. Ad ottobre, peraltro, la crisi non aveva ancora cominciato a dispiegare i suoi effetti. [22-04-2009]

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Kebab chiusi all'una di notte (sezione: Giustizia)

( da "Affari Italiani (Online)" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

MilanoItalia Lombardia/ Kebab chiusi all'una di notte Mercoledí 22.04.2009 10:52 Dopo mesi di polemiche il consiglio regionale ha approvato il pdl che regolamenta le attivita' dei Kebab e di ogni altra attivita' artigianale di vendita dei prodotti alimentari destinati all'immediata consumazione, voluta dalla Lega Nord. Oltre al rispetto delle norme igienico-sanitarie, di sicurezza e inquinamento acustico, i commercianti dovranno esporre e rispettare l'orario di apertura 6-1 e l'elenco delle materie prime utilizzate specificando i prodotti eventualmente congelati. Ai comuni rimane la facolta' di decidere eventuali deroghe specifiche sugli orari di apertura. La nuova legge, oltre ai kebab, andra' a toccare anche pasticcerie, piadinerie, rosticcerie, gelaterie, pizzerie d'asporto e tutte quelle attivita' dove e' possibile effettuare un consumo immediato del prodotto acquistato, senza la somministrazione al tavolo. In caso di svolgimento dell'attivita' in modo non conforme a quello previsto, la sanzione amministrativa pecuniara puo' variare da 516 a 3098 euro e viene assegnato all'autorita' comunale il potere di sospendere l'attivita' per un periodo di tre mesi. Per la violazione dell'orario di apertura, invece, la sanzione prevista varia da 154 a 1032 euro. La legge e' passata con i voti favorevoli di Pdl, Lega Nord. Contrari, Partito democratico, Verdi, Italia dei Valori e Rifondazione Comunista. Duro il commento di Stefano Zamponi (Idv), secondo cui questa sara' ricordata come "la Saffiotti (relatore del provvedimento, ndr) tax" e rappresenta "il prezzo che le persone che lavorano pagheranno alla demagogia della Lega". "Il provvedimento della Regione che disciplina in modo più rigoroso il rispetto delle condizioni igienico-sanitarie per i negozi di kebab è uno strumento in più. Ma il Comune di Milano, attraverso la Polizia Locale, è già molto attento ai controlli come dimostra il recente sequestro di 5 tonnellate di carne scoperte in un magazzino abusivo della Bovisasca. Da questa settimana inoltre sono in corso ispezioni mirate del Nucleo tutela del consumatore della Polizia Municipale, in collaborazione con l'Asl Veterinaria, nei 350 kebab di Milano. Nei primi 3 mesi di attività congiunta il nucleo ha già effettuato in ristoranti e laboratori artigianali 80 controlli, 15 sequestri di merce per cattiva conservazione, denunciato 25 persone, di cui 16 per frode in commercio, ed elevato 270 verbali per violazione a norme igienico-sanitarie e 184 per altre violazioni". Lo dichiara il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato in merito all'approvazione della nuova legge regionale sulle rivendite di kebab. La legge sulla vendita di alimenti destinati all'immediata consumazione, che impone la chiusura entro l'una a kebab, piadinerie, gelaterie, rosticcerie, pizzerie d'asporto, pasticcerie, per il presidente della commissione regionale Attivita' Produttive e relatore del provvedimento Carlo Saffiotti (Pdl) "non diventera' la Saffiotti tax", come sostenuto dal consigliere dell'Idv Stefano Zamponi. "Nel caso contrario - ha detto Saffotti durante la dichiarazione di voto - sono onorato che il mio nome possa essere associato al fianco di una legge che risponde ai problemi seri dei cittadini". Per il presidente della commissione Attivita' produttive, comunque, "il provvedimento risponde a bisogni che ci sono nella realta', senza sottolineare differenze tra attivita' commerciali e artigianali". "È una legge inutile e sbagliata, perchá nata dalla volontÖ della Lega di bloccare o ridurre l'attività dei kebab e che rischia di colpire tantissime attivitÖ artigianali come le gelaterie e le pizzerie da asporto". E' questo il commento dei consiglieri regionali del Partito Democratico Ardemia Oriani e Luca Gaffuri, a margine dell'approvazione in aula della legge regionale che pone vincoli alle attività artigianali con somministrazione diretta, come pasticcerie, gelaterie, yogurterie, rosticcerie, piadinerie, kebaberie, pizzerie da asporto, gastronomie in genere, panificazioni. Tra i vincoli introdotti, spiegano gli esponenti del Pd, "quello secondo cui non si potranno assolutamente mettere tavolini o arredi fuori da queste attività, e secondo una interpretazione letterale non si potrà più consumare il prodotto dell'attività artigianale, come il gelato la pizza o il kebab, nelle immediate vicinanze del locale, ma solo all'interno dei locali dell'azienda". "Si pongono vincoli agli artigiani - proseguono - in attività fortemente gradite dai consumatori per la possibilità di poter disporre di prodotti da consumare freschi e stiamo parlando di un settore che in Lombardia conta seimila attività con 40mila addetti". "E' strano - concludono - discutere ora di una legge molto settoriale quando è già prevista a breve la discussione di un provvedimento complessivo sull'intero settore. Evidentemente i motivi sono sostanzialmente propagandistici". "Per la campagna elettorale della Lega ci vietano pizza e coca cola. Quello sugli artigiani e' un provvedimento illiberale che Tar e Corte Costituzionale bocceranno presto". E' l'affondo del gruppo dei Verdi in consiglio Regionale, dopo l'approvazione in aula del pdl che regolamenta la vendita di alimenti destinati all'immediata consumazione. "Grazie a un nostro emendamento - spiegano Carlo Monguzzi e Marcello Saponaro - votato dal consiglio, gli esercizi commerciali che somministrano piadine, gelati, focacce, pizze, yogurt e kebab potranno chiudere all'1 e non a mezzanotte". Ma i consiglieri dei Verdi la considerano "una magra consolazione, che non cambia di una virgola il nostro pessimo giudizio sul provvedimento illiberale e contro consumatori sostenuto a spada tratta dalla Lega e da tutto il centrodestra e approvato oggi in consiglio regionale". "Per la campagna elettorale del partito di Bossi - proseguono - ci vietano pizza e birra: il provvedimento, infatti, contiene tutta una serie di odiose restrizioni e divieti, per esempio quello di somministrazione bibite insieme alla pizza oppure quello di consumare il trancio nei pressi del negozio, divieto valido non solo per i gestori stranieri di fast food etnico, come i kebab appunto, vero obiettivo dei leghisti, ma anche agli artigiani italiani del gelato, delle brioche e della pizza". "Una legge ridicola - concludono Monguzzi e Saponaro - che invece di ampliare i diritti dei consumatori li restringe e che rendera' ancora più insicure le nostre citta' spegnendo le insegne e abbassando le saracinesche". tags: kebab chiusi regione

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REFERENDUM/ BINDI:PD VOTA SÌ PER ABROGARE LEGGE E FARNE UNA NUOVA (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)

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Referendum/ Bindi:Pd vota sì per abrogare legge e farne una nuova di Apcom Preferivamo election day, auspichiamo intesa forte in Parlamento -->Roma, 22 apr. (Apcom) - Il Pd voterà sì al referendum con l'auspicio di offrire uno stimolo per modificare la legge elettorale. Lo spiega a 'Panorama del giorno' la vicepresidente della Camera, Rosy Bindi, che rifiuta la lettura secondo la quale sulla data del 21 giugno si sia registrata un'intesa tra i poli: "Non credo si possa parlare di intesa, perché noi volevamo un election day. Non solo perché così avremmo evitato molti disagi ai cittadini, ma perché questo avrebbe consentito un forte risparmio del quale in questo momento il Paese ha bisogno, rispettando anche, giustamente, l'istituto referendario. Quindi, indipendentemente dalla data, - fa notare Bindi - siamo comunque di fronte a un 'no' alle nostra proposta e ad uno sperpero di danaro pubblico". "Comunque, se si voterà il 21 - prosegue -, l'orientamento del nostro partito è per il si, per votare contro l'attuale legge elettorale che consideriamo sia stata ben definita dal suo autore. Una legge che ha contribuito a creare disaffezione tra il cittadino e le istituzioni e che non sta aiutando un processo di democratizzazione all'interno dei partiti. La nostra è una volontà precisa: l'abrogazione dell'attuale legge. Naturalmente, - sottolinea l'esponente democratica - auspichiamo che ciò che non è stato possibile fare prima, si possa fare dopo: cioè, che si possa giungere ad un'intesa vera, forte, in Parlamento, per cambiare davvero la legge elettorale. Nessuno ci obbliga a trasformare automaticamente in legge elettorale l'esito del referendum. Soprattutto, occorre intervenire per restituire ai cittadini una maggiore possibilità di scelta su chi debba sedere in Parlamento, chi debba rappresentarli, visto che ormai, come tutti sanno, i parlamentari vengono oggi scelti dai segretari dei partiti". L'auspicio della Bindi, quindi, "è che dicendo di no all'attuale legge elettorale si determinino le condizioni per una nuova legge che comunque, e la Corte Costituzionale non consentirebbe il contrario, rispetti l'esito referendario. Cioè, si va al referendum per abrogare l'attuale legge".

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AGENDA DEGLI AVVENIMENTI DI MERCOLEDÌ 22 APRILE (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)

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Agenda degli avvenimenti di mercoledì 22 aprile di Apcom -->Roma, 22 apr. (Apcom) - Questa l'agenda degli avvenimenti in Italia ed all'estero di mercoledì 22 aprile 2009. ITALIA POLITICA Roma - Conferenza dei Capigruppo alla Camera e al Senato per il ddl sul referendum - Il Presidente della Camera Gianfranco Fini interviene alla Farnesina alla presentazione del libro 'Il Circolo del ministero degli Esteri' - L'aula del Senato vota sul decreto 'antistupri' - Riunione del Cda Rai su 'Annozero' - Riunione della Commissione di Vigilanza sulla Rai sul regolamento per le elezioni amministrative - Il Presidente della Camera Gianfranco Fini interviene a un convegno sulle morti bianche - Audizioni in commissione Affari Costituzionali della Camera di medici, sindacati e del Capo dipartimento immigrazione Mario Morcone sul ddl sicurezza - Riunione del plenum del Csm - Il leader di Idv Antonio Di Pietro interviene al convegno Unicobas sulla scuola CITTA' DEL VATICANO - Udienza pubblica di Papa Benedetto XVI - Presentazione del Festival della Scienza con il Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura mons. Gianfranco Ravasi - Ricevimento presso la Nunziatura apostolica per il IV anniversario dell'elezione di Papa Bendetto XVI Altre città Torino - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano visita l'Accademia delle Scienze e interviene alla 'Biennale della democrazia' - Il segretario Dario Franceschini e Piero Fassino inaugurano la manifestazione del Pd 'Un treno per l'Europa' L'Aquila - Visita delegazione Pd a zone terremotati, conferenza stampa di Giuseppe Fioroni ECONOMIA E FINANZA Roma - Assemblea del gruppo editoriale L'Espresso e di Terna - L'Istat presenta il rapporto sulla povertà in Italia nel 2007 - Enel presenta Enel Green Power. Conferenza stampa dell'ad Fulvio Conti e del presidente di Enel Green Power, Francesco Starace - Comitato direttivo della Cgil - Il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi interviene alla presentazione della ricerca "Anzian' Attivi" della Cna - Audizione del presidente dell'Autorità dell'Energia Alessandro Ortis in commissione prezzi al Senato - Il Censis presenta il rapporto su "Il fenomeno della contraffazione nel mondo e le ricadute sul mercato italiano" - Il ministero dello Sviluppo Economico tavolo sulla chimica Milano - Si riunisce il comitato esecutivo dell'ABI - Si apre il decimo congresso lombardo della Cisl, partecipa il segretario nazionale Raffaele Bonanni - Il ministro dello Sviluppo Claudio Scajola e il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia partecipano all'apertura del Salone del Mobile - Si svolgono le assemblee di Alleanza, e Mediaset Altre città Bologna - Assemblea Unipol su bilancio 2008 Siracusa - Iniziano i lavori del G8 ambiente ECONOMIA INERNAZIONALE Londra - Dati sulla disoccupazione britannica a marzo - Il cancelliere allo Scacchiere Alistair presenta Darling il bilancio statale annuale alla Camera dei comuni Madrid - Iberdrola pubblica i risultati del primo trimestre Usa - Apple, At&t, eBay, Mc Donald's e Boeing pubblicano i risultati trimestrali Washington - Il capoeconomista del Fmi Olivier Blanchard tiene una conferenza stampa sul World Economic Outlook ESTERO UNIONE EUROPEA Bruxelles - Il ministro delle Politiche Comunitarie Andrea Ronchi incontra il commissario per le regioni Danuta Huebner Strasburgo - Il commissario per i Trasporti Antonio Tajani partecipa al dibattito congiunto sul pacchetto trasporti NUOVA EUROPA Russia - Mosca, il presidente Dmitri Medvedev si rivolge via web al 'popolo di internet' Moldova - Visita del premier uscente ceco Mirek Topolanek in rappresentanza della presidenza ceca dell'Ue Helsinki - Visita del presidente lituano Valdas Adamkus MONDO Sudafrica - Elezioni generali Bruxelles - L'inviato speciale degli Stati Uniti in Medio oriente, George

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TERREMOTO: CSM, PROCURATORE DELL'AQUILA RICEVUTO DA MANCINO (sezione: Giustizia)

( da "Adnkronos" del 22-04-2009)

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TERREMOTO: CSM, PROCURATORE DELL'AQUILA RICEVUTO DA MANCINO commenta 0 vota 0 tutte le notizie di CRONACA ultimo aggiornamento: 22 aprile, ore 12:15

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Abu Omar, difese chiedono assoluzione assistiti (sezione: Giustizia)

( da "Reuters Italia" del 22-04-2009)

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MILANO (Reuters) - Al processo per il presunto rapimento dell'ex imam di Milano Abu Omar, gli avvocati di alcuni degli imputati hanno chiesto l'assoluzione dei loro assistiti. Il processo è ripreso oggi dopo che il giudice Magi, lo scorso 18 marzo, lo ha rinviato per permettere alle parti di leggere le motivazioni della sentenza con cui la Corte Costituzionale, qualche giorno prima, aveva detto che i magistrati milanesi non potevano usare documenti coperti dal segreto di Stato. La decisione della Consulta non ha direttamente annullato il processo in corso a Milano contro 33 imputati ma in sostanza ha eliminato dal dibattimento i documenti che ne hanno consentito il rinvio a giudizio. L'avvocato Nicola Madia, che difende l'ex direttore del Sismi Niccolò Pollari, ha detto che "tutti gli elementi di prova di cui l'accusa intende servirsi nei confronti di Pollari sono travolti dalla pronuncia della Corte Costituzionale". Madia ha chiesto oggi in via principale il proscioglimento del suo assistito per non aver commesso il fatto, in via subordinata la sentenza di non doversi procedere per il segreto di Stato che "inibisce di conoscere i fatti che proverebbero l'estraneità di Pollari alla vicenda". "Pollari non può essere l'agnello sacrificale sull'altare di questo processo", ha aggiunto Madia che ha chiesto inoltre in via subordinata la restituzione degli atti alla procura. Alessia Sorgato, difensore di tre agenti della Cia, ha chiesto in via principale la loro assoluzione e in via subordinata la restituzione degli atti al pm e ha chiesto la revoca delle misure di custodia cautelare per "la modifica radicale del quadro indiziario iniziale" dopo la sentenza della Corte Costituzionale.

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Una farsa il ritorno agli utili delle banche Usa? (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 22-04-2009)

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Premessa: fino a metà del 2008 questo blog era una piacevole e utilissima integrazione al mio ruolo di inviato del Giornale. Negli ultimi mesi la situazione è cambiata: continuo ad essere un inviato del Giornale, ma il blog diventa sempre più qualificante per il mio profilo professionale e non solo perché è sempre più letto, con un media di commenti molto alta (e di questo vi sono molto grato). Mi capita sempre più spesso di essere invitato a partecipare a trasmissioni radiofoniche o televisive da colleghi che hanno letto commenti interessanti su "il cuore del mondo", mentre prima accadeva solo per gli articoli sull'edizione cartacea. L'altro giorno un brillante collega della Televisione della Svizzera italiana, Michele Fazioli, mi ha intervistato sul futuro del giornalismo e sulle insidie della comunicazione, con molte domande ispirate proprio dal blog (chi volesse seguirla può scaricare qui la trasmissione Controluce). E stamane un amico e valente blogger, Wolly, mi ha segnalato un interessante articolo di Alberto Flores d'Arcais, da cui risulta che tra gli oltre 20 milioni di blogger presi in esame in America (tutti quelli che lo fanno per passione, per informare, per gioco o per qualsiasi altro motivo) ce ne sono 1,7 milioni che ci guadagnano sopra. E per 452mila di costoro quei soldi sono la prima fonte di stipendio. E con 100mila visitatori unici si riesce a guadagnare 75mila dollari all'anno. Mica pochi. Con qualche ombra, però. Diversi blogger vengono pagati per "bloggare" un prodotto, spesso senza dichiarare il committente e questo è preoccupante perchè in questo modo si accentua il fenomeno della pubblicità parassitaria o camuffata, che già tormenta i media tradizionali. Ma secondo il Wall Street Journal è sempre più consistente il numero dei reporter che fanno buon giornalismo sul blog anzichè sui media tradizionali, come peraltro emerso recentemente a Perugia durante il riuscitissimo Festival internazionale di giornalismo. E in Gran Bretagna il Guardian inizia a guadagnare bene grazie alla pubblicità mirata raccolta attraverso i blog. Da qui la domanda: il futuro del giornalismo è nel blog? Vedo un mondo in cui ci saranno alcuni siti generalisti e tanti piccoli blog specializzati ad altro valore aggiunto, alcuni dei quali diventeranno vere e proprie testate giornalistiche (negli Usa è già successo con Huffington Post). Sbaglio? Inoltre mi chiedo: in una professione che sta cambiando rapidamente cromosomi, fino a quando i giornalisti italiani potranno pretendere di mantenere in vita un Ordine professionale? Scritto in crisi, blog, comunicazione, società, notizie nascoste, gli usa e il mondo, Italia, giornalismo Commenti ( 17 ) » (2 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 19Apr 09 La casta dei top manager continua a imperare (anche in Italia) Il mio amico e collega Nicola Porro latita un po' sul suo blog, ma sul Giornale è assai presente e ieri è stato uno dei rari giornalisti italiani a dare con la giusta evidenza una notizia che ritengo, purtroppo, molto significativa. Trattasi di questo: Tronchetti Provera ha deciso di "dimissionare" Carlo Puri Negri, il numero uno di Pirelli Real Estate. E a ben vedere. Come scrive Porro: "Il titolo piazzato in Borsa a 26 euro viaggia oggi intorno ai 4,7", e fino a pochi giorni fa era ancora più giù. "Nel 2008 Pirelli Re ha perso quasi 200 milioni ed è stata costretta a lanciare un aumento di capitale da 400 milioni. Se Pirelli Re non avesse avuto l'ombrello finanziario ed economico di Pirelli, sarebbe come le tante società immobiliari che stanno saltando come pop corn". Puri Negri, dopo molti anni lusinghieri, ha fallito ed è invitato ad andarsene. Il capitalismo funziona così. Ma se ne va con una buonuscita da 14 milioni di euro. E questo proprio non va. Perchè il capitalismo esige l'assunzione di responsabilità, mentre questa vicenda dimostra che la casta dei supermanager non ha imparato la lezione e continua a comportarsi con avidità, arroganza, disprezzo del buon senso e degli altri. Una casta che ha provocato i danni maggiori nelle banche, ma che influisce anche in altri settori.Ed è inutile parlare di risanamento e di capitalismo etico fino a quando prevarranno queste logiche. Torniamo ai fondamentali, a un sistema che premia chi fa bene, ma che punisce chi sbaglia. E' una questione di giustizia e di buon senso, ormai irrinunciabile, perchè senza fiducia sociale il sistema non regge. Scritto in banche, capitalismo, crisi, società, economia, Italia, notizie nascoste, democrazia, giornalismo Commenti ( 51 ) » (9 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 16Apr 09 Referendum, la Lega ha fatto bene i conti? Premessa: io sono (ma ormai bisogna dire ero) favorevole all'accorpamento tra il referendum e le elezioni europee, non fosse che per una questione di buon senso. Non ha senso a pochi giorni dal terremoto e in piena crisi economica sprecare 400 milioni di euro. Fini è indignato e ha ragione. Berlusconi avrebbe voluto l'abbinamento e ha dovuto cedere solo perchè la Lega ha minacciato la crisi di governo. Ma perchè la Lega non vuole l'accorpamento? Ufficialmente perché lo ritiene anticostituzionale; in realtà perchè teme che il referendum venga approvato e dunque rinviandolo al 14 o al 21 giugno punta al mancato raggiungimento del quorum. E che cosa chiede il referendum? I tre quesiti sono formulati in modo incomprensibile; di fatto propongono di: 1) abrogare le norme che permettono il collegamento tra le liste alla Camera. Il premio di maggioranza non verrebbe più attribuito alla coalizione vincente, ma alla singola lista che ottiene più voti. 2) attribuire il premio di maggioranza anche al Senato con nuove soglie di sbarramento: 4% alla Camera, 8% al Senato. 3) abrogare le candidature multiple che consentono a un candidato di correre in più seggi elettorali. Se passassero i primi due quesiti la Lega rischierebbe di diventare ininfluente alla Camera e di non entrare nemmeno al Senato. Ecco perchè ha alzato la posta in gioco. Il suo ostruzionismo è fondato su ragioni comprensibili. Ho l'impressione, però, che la maggior parte degli italiani non gradisca affatto lo sperpero di 400 milioni e che sia favorevole al referendum. Rinviarlo a metà giugno potrebbe non bastare per indurre il 50,1% degli elettori a disertare le urne. Inoltre da questa vicenda l'immagine della Lega esce offuscata: mentre l'Italia si unisce e riscopre uno spirito nazionale, il Carroccio fa prevalere il cabotaggio elettorale, che motiva la base del partito, ma rischia di irritare molti elettori moderati. Sì, la Lega ha le sue ragioni, tuttavia mi chiedo: Bossi ha fatto bene i conti? Scritto in politica, lega, referendum, pdl, crisi, democrazia, società, partito democratico, Italia Commenti ( 44 ) » (8 voti, il voto medio è: 2.5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 14Apr 09 Una farsa il ritorno agli utili delle banche Usa? Dunque, Wells Fargo ha annunciato utili per 3 miliardi di dollari, Goldman Sachs ieri per 1,5 miliardi e da qualche settimana le Borse festeggiano. Molti commentatori ritengono che il peggio, per le banche Usa, sia passato. E' davvero così? Ho molti dubbi. Com'è possibile che banche che fino a due mesi fa erano soffocate dai debiti tossici improvvisamente risplendano? Dove sono finiti i debiti? Strano, molto strano. O è un miracolo o c'è un trucco. Io propendo per la seconda ipotesi, per questa ragione: 1) Il governo americano ha consentito di allentare le regole mark-to-market, che obbligavano le banche a contabilizzare ogni giorni il valore di mercato dei loro debiti e siccome quelli tossici valevano zero gli istituti erano costretti a riportare perdite gigantesche. Ora invece le banche possono valutare con molta elasticità questi debiti. Secondo le nuove regole sono loro stesse a stabilire i criteri per stabilire il valore di questi titoli. L'istituto X ha un debito tossico che a valore di mercato vale 1, ma può decidere autonomamente che valga 5 o 6 perchè questo è il valore atteso fra uno o due anni. E le banche possono vantare utili inattesi. Capito? E' un nuovo esempio di finanza creativa. 2) Le banche in questi giorni sono sottoposte a uno stress-test e, i risultati preliminari, sapientemente passati al New York Times rivelano che lo stato di salute dei 19 principali istituti americani è migliore del previsto. Ma Nouriel Roubini in un post dimostra che sono inattendibili perchè fondati su premesse che la realtà ha già superato, in negativo. Ovvero i "casi estremi" considerati dal test sono molto migliori dei dati emersi nel frattempo sull'economia americana. Insomma, è una truffa. 3) La Federal reserve ha portato quasi a zero i tassi di interesse, ma l'Amministrazione Obama si è ben guardata dall'imporre limiti sui tassi che gli istituti finanziari posso chiedere al consumatore, che, negli Usa restano altissimi, a cominciare da quelli sulle carte di credito. Le banche li stanno addirittura alzando. Si finanziano a tasso zero, ma impongono al consumatore tassi superiori al 10%. Corrette e riconoscenti, come sempre. Il G 20 ha proiettato l'illusione di una regolamentazione dei mercati finanziari, le Borse risalgono, Obama alimenta le speranze parlando di "segnali di ripresa". E' evidente il tentativo di infondere artificialmente fiducia, di cambiare la psicologia del mercato e della gente, nella speranza che la profezia di un mondo migliore e improvvisamente risanato si autoavveri. Sarà, ma il ritorno agli utili delle banche Usa mi sembra una farsa. E a lungo termine questa manovra, che non rimuove il male ma lo accentua, estremamente pericolosa. Scritto in banche, capitalismo, crisi, spin, manipolazione, globalizzazione, economia, era obama, gli usa e il mondo Commenti ( 62 ) » (7 voti, il voto medio è: 4.57 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 09Apr 09 Per "Repubblica" l'immigrazione clandestina è peccato veniale Dunque Berlusconi non cambia linea nella lotta all'immigrazione clandestina e per rimediare al no della Camera, prolungherà il decreto in scadenza il 26 aprile. Mille immigrati, quasi tutti tunisini, non verranno messi in libertà. Ed è probabile che in futuro vengano approvate norme ancora più restrittive: la Spagna di Zapatero, la permissiva Olanda, la Gran Bretagna del laburista Brown vanno in questa direzione. E ieri il presidente francese Sarkozy ha pubblicato una direttiva che Alberto Toscano riassume così: "Massimo controllo di chi arriva per lavorare e massimo sforzo per allontanare (con le buone o con le cattive) dal suolo nazionale gli extracomunitari privi di permesso di soggiorno". Quest'anno dovranno essere espulsi almeno 27mila clandestini; come dire: lavoro ai francesi, via gli irregolari. Si tratta di misure draconiane, ben più severe di quelle italiane. Ma per la stampa di sinistra il governo italiano è troppo duro, disumano. Sulla Repubblica di oggi, ad esempio, Massimo Giannini, scrive: " L'allungamento a 180 giorni della permanenza dell'immigrato nei centri di smistamento è persino peggio: una misura sostanzialmente carceraria, stabilità da un'autorità amministrativa, in assenza di reato e di garanzia giurisdizionale >". In assenza di reato? Fino a prova contraria l'immigrato che tenta di entrare non avendo i documenti in regola, nè i visti necessari, viola le leggi del Paese. E questo, sebbene formalmente sia un illecito amministrativo, non può essere tollerato, soprattutto quando assume proporzioni preoccupanti che la società italiana dimostra di non tollerare più . Ma, evidentemente, per "Repubblica" l'immigrazione clandestina è un peccato veniale. (Versione aggiornata del post) Scritto in crisi, comunicazione, pdl, politica, partito democratico, società, francia, immigrazione, Italia, europa, giornalismo Commenti ( 95 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 08Apr 09 Dalla crisi (e dalle tragedie) può nascere un mondo migliore? Sul Giornale di oggi intervisto Bob Thurman, personaggio di grande caratura, sebbene poco noto in Italia. E' uno dei principali consiglieri del Dalai Lama, saggista di grande successo, la rivista "Time" lo inserì tra i dieci americani più influenti. Il suo è il punto di vista di un americano spirituale, che nella crisi finanziaria inizia a vedere una grande opportunità: quella di creare un mondo migliore. Secondo Thurman "è un bene che la coscienza collettiva degli americani si sia risvegliata. Urlano un poco? Se la gente smette di dare ascolto a certe élite e costringe chi ha provocato questo disastro a prendersi le proprie responsabilità questo può essere positivo», mentre prima la coscienza era assopita "perché prevaleva l'egoismo. Molti si rendevano conto degli abusi di un gruppo ristretto di persone, di lobbies molto potenti come quelle delle banche, ma finché riuscivano ad andare avanti si dicevano: cosa posso rimediare da solo? E siccome tutti pensavano così, nulla cambiava davvero. D'altronde bastava accendere la tele per distrarsi: chi parlava dei problemi reali? Nessuno, tutto era trasformato in uno spettacolo, anche l'informazione». Questa crisi è un'opportunità "perché il sistema così non poteva funzionare: stavamo correndo verso il disastro. Tutto a credito, tutto esasperato, centinaia di milioni di persone strappate alla campagne. Il governo americano e le grandi istituzioni dicevano ai Paesi piccoli: non potete proteggere i piccoli coltivatori. Così tutta la produzione finiva nelle mani dei grandi gruppi. E gli agricoltori senza più lavoro che cosa fanno? Vanno nelle città dove vivono nelle baraccopoli. È progresso questo? Ora c'è la possibilità di creare sistema più equilibrato. Era un'economia guidata dall'avidità, che ignorava i limiti delle risorse naturali e il rispetto della natura. Ora c'è la possibilità di creare un sistema più saggio, basato sui valori positivi dell'uomo». Thurman ricorda che "dopo ogni grande tragedia, la gente si scopre migliore. All'indomani dell'undici settembre i newyorkesi erano solidali, si cercavano, si aiutavano", li interpeta come segnali di una trasformazione della coscienza e della sensibilità collettive. E se osserviamo quel che sta accadendo in Abruzzo l'intuizione di Thurman trova conferme. Il mio collega Cristiano Gatti, racconta la straordinaria dignità degli abitanti delle zone colpite. Scrive in un bellissimo articolo: "Di sventure e di dolore, di lutto e di rabbia, insomma di creature afflitte e dolenti ormai ne abbiamo viste tante, passando da un cataclisma all'altro. Ma mai, lo dico da semplice testimone neutrale, ho ammirato un simile affresco di spontanea compostezza, di sano orgoglio, di rigoroso rispetto. L'Aquila e dintorni sono a pezzi, non c'è famiglia che non abbia un buon motivo per piangere, ma da questo girone infernale si alza solo silenzio, decoro, contegno. E voglia di ricominciare. Parole toccanti. Rifletto e mi chiedo: dalla crisi economica, dalle tragedie, sta nascendo davvero un mondo migliore? Scritto in capitalismo, crisi, società, globalizzazione, Italia, gli usa e il mondo Commenti ( 40 ) » (5 voti, il voto medio è: 4.6 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 07Apr 09 Terremoto, l'Italia che reagisce bene (con qualche eccezione) Per una volta l'Italia ha stupito in bene reagendo alla tragedia dell'Abruzzo: anzichè dividersi in polemiche sterili, il Paese si è unito. I soccorsi sono stati rapidi, la solidarietà della gente comune commovente, la reazione dei partiti finalmente responsabile. Ho apprezzato molto l'intervento di Franceschini in Parlamento che, senza se e senza ma, ha offerto il proprio sostegno a Berlusconi che, senza se e senza ma, l'ha accettato. Bene, con qualche ulteriore riflessione: 1) Ora si tratta di continuare su questa strada, scongiurando il rischio, molto alto, che passata l'emozione, prevalgano antiche e cattive abitudini ovvero che i fondi stanziati per la ricostruzione non arrivino mai, o solo in parte, a chi ne ha davvero bisogno. 2) Questa tragedia conferma, purtroppo, la mancanza di una cultura della prevenzione nel nostro Paese. In una zona a forte sismico troppi edifici non sono stati messi a norma e questo spiega perchè a crollare non sono state solo case vecchie ma anche edifici recenti. 3) Nonostante il cordoglio, qualcuno non si è trattenuto dall'insinuare qualche polemica. Per un certo mondo, il solito (ovvero il popolo di Grillo, Travaglio, Di Pietro), il terremoto si poteva prevedere e considera Giuliani, l'esperto che sostiene di averlo annunciato, un incompreso da difendere. Peccato che la sua previsione fosse imprecisa: aveva previsto il sisma per il 29 marzo a Sulmona. Immaginiamo che le autorità gli avessero prestato ascolto: migliaia di persone sarebbero state evacuate, poi il 30 o il 31 marzo fatte rientrare a casa. L'Aquila e i paesi circostanti non sarebbero stati risparmiati dalla scossa che ha colpito il 6 aprile, con epicentro il comune di Catipignano. Ieri ho partecipato a una trasmissione radiofonica in Francia su Rtl e uno dei più famosi sismologi francesi - dunaue senza alcun legame con il governo italiano - ha confermato che è impossibile prevedere i terremoti. La polemica non dovrebbe nemmeno iniziare, ma temo che di Giuliani sentiremo parlare a lungo. Sui blog di Grillo è Di Pietro tira già una certa aria.. sì, diventerà un eroe, un perseguitato, un nuovo simbolo di un'Italia confusamente arrabbiata e facilmente manipolabile. O sbaglio? AGGIORNAMENTO: tutti i leader del mondo hanno espresso all'Italia solidarietà e cordoglio, anche il presidente Obama, con toni partecipi e una lunga telefonata a Berlusconi. Lo ringraziamo, ma poi l'ambasciata americana ha deciso lo stanziamento di 50 mila dollari per l'assistenza umanitaria. Dico: 50mila dollari. Un pensierino ino ino ino, peraltro non richiesto dall'Italia. Il governo americano poteva proprio rispiarmarselo. Scritto in comunicazione, pdl, politica, partito democratico, spin, Italia, società, manipolazione, giornalismo Commenti ( 74 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 05Apr 09 Obama è il nuovo Gorbaciov? Ammettiamolo: questo viaggio in Europa e Turchia sancisce un grande successo di immagine per Obama. La stampa lo ha esaltato e non capita mai che un presidente, all'estero, venga accolto da folle in delirio. O meglio: succedeva a Gorbaciov ai tempi della perestroika. Obama in Germania ha parlato a un'assemblea di cittadini adoranti e i sondaggi rivelano che, se si candidasse alle elezioni politiche di fine settembre, batterebbe agevolmente Angela Merkel. Come Gorbaciov ha sposato una donna dal carattere forte, carismatico e capace di rompere gli schemi. La sua straripante popolarità dimostra che gli Usa, quando usano i toni giusti, possono essere ancora amati nel mondo e dunque che l'antiamericanismo non era viscerale, né irreversibile, ma limitato agli eccessi dell'era Bush. Infatti le proteste di strada non erano rivolte contro di lui. L'analogia con Gorbaciov, però, rischia di essere anche politica, sebbene non altrettanto drammatica nell'esito finale. L'esperienza del profeta della glasnost si concluse con il crollo dell'Urss, quella del primo presidente afroamericano difficilmente terminerà con l'implosione degli Stati Uniti. Ma proprio questo primo viaggio ha svelato al mondo un'altra America, meno sicura di sé, improvvisamente umile, a tratti quasi implorante. Quella di un tempo era abituata a imporre i compromessi, quella di oggi dà l'impressione di subirli. Il G20 è stato salutato come un grande successo, ma Washington non ha ottenuto l'impegno di tutti i Paesi a varare una maxi-manovra di stimolo. Dal vertice della Nato si aspettava un impegno ampio e coordinato da parte degli alleati per l'invio duraturo di nuove truppe in Afghanistan, ha ottenuto lo spiegamento di 5mila uomini limitato alle elezioni presidenziali. Eppure nelle scorse settimane aveva esercitato pressioni fortissime per piegare le resistenze degli europei. Inutilmente: per la prima volta il Vecchio Continente può dire no, senza temere lacerazionie tanto meno ritorsioni. La Ue è diventata improvvisamente forte? No, è quella di sempre caotica, litigiosa, multicefala. Semmai è l'America a essere divenuta debole. Obama ha avuto l'onestà intellettuale di ammetterlo: «Siamo stati noi a provocare la crisi finanziaria», da cui, però, gli Stati Uniti non possono uscire da soli. Ha bisogno degli altri, come ben sappiamo. E allora Obama è costretto ad assumere un registro inconsueto per un capo della Casa Bianca: quello del mediatore, dell'amico bonario, del leader che parla poco e ascolta molto. Nei due vertici - G20 e Nato - ha dovuto ritagliarsi un ruolo di negoziatore, di pacificatore. La sua è un'America che tende la mano e riscopre il consenso. Con un dubbio: Obama sta gestendo un periodo di difficoltà transitoria in attesa di riprendere il ruolo di superpotenza o, come Gorbaciov, verrà ricordato come il gestore di un grande Paese che declina tra gli applausi del mondo? Scritto in era obama, crisi, europa, globalizzazione, gli usa e il mondo, germania, francia Commenti ( 41 ) » (10 voti, il voto medio è: 3.5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 03Apr 09 Dal G20 pochi fatti, molto ottimismo. Basterà? La Merkel ha parlato di un compromesso storico, Obama ieri era raggiante; tutti i leader hanno salutato con enfasi i risultati del G20. Ed è normale che sia così: tentano di infondere fiducia e speranza, nel tentativo, perlomeno, di sbloccare i consumi. E le Borse hanno risposto. Tuttavia analizzando i contenuti ci si accorge che, come previsto, il G20 ha portato poche novità. L'unica è l'aumento dei fondi a disposizione del Fmi: erano previsti 500 miliardi, saranno 750. per il resto: - hanno annunciato che intendono regolamentare gli hedge funds e le agenzie di rating. Bene, ma le norme devono essere ancora stabilite e il dibattito rischia di essere lungo. - secondo Brown "non ci saranno più i bonus per i manager che fanno fallire le società". Era ora, ma più che altro è un auspicio condiviso, perchè ogni Paese, com'è ovvio, deciderà autonomamente se e come realizzarlo. - hanno dichiarato di aver posto le fondamenta per "ripulire i bilanci delle banche dagli asset tossici", ma anche questa è una dichiarazione d'intenti. In realtà, i Paesi continuano a procedere in ordine sparso e un codice comune appare ancora lontano. L'economista Giorgio Barba Navaretti ( vedi l' intervista uscita sul Giornale) rileva due punti innovativi: l'impegno a far ripartire il commercio mondiale e l'ammissione che la crescita non potrà più dipendere solo dagli Usa, ma da quello che definisce "un traino globale", in cui i Paesi come Cina, India, Brasile avranno un ruolo sempre più importante. Ma questo avrà effetto nel lungo periodo: a breve è improbabile che queste economia possano generare una domanda interna molto forte. Complessivamente il G20 è stato insoddisfacente su due punti: - il pacchetto da 1100 miliardi non serve a rilanciare l'economia mondiale - il problema più urgente, quello di una riforma strutturale del sistema finanziario mondiale è irrisolto. Intanto proprio ieri gli Stati Uniti hanno allentato il mark-to-market ovvero la norma che obbligava le banche a valutare ogni giorno il prezzo di mercato dei prodotti finanziari e siccome molti di questi non hanno acquirenti le banche erano costrette a iscrivere a bilancio perdite colossali. Ora invece potranno diluirle nel tempo, nella speranza che in futuro i prodotti tossici valgano più di zero. Insomma , cambiano i parametri anzichè affrontare le cause del male. L'impressione è che il G20 si servito soprattutto a spargere tanta cipria sulla crisi mondiale, nel tentativo di cambiare la psicologia catastrofista dei mercati, infondendo ottimismo, avvalorando l'impressione che la situazione sia sotto controllo. Il tentativo in sè è comprensibile, ma basterà per risollevare l'economia globale? Scritto in spin, era obama, banche, capitalismo, crisi, società, economia, gli usa e il mondo, germania, globalizzazione, europa, francia Commenti ( 44 ) » (7 voti, il voto medio è: 4.71 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 02Apr 09 Che tristezza, la Cnn (e un certo giornalismo). Ieri pomeriggio decine di migliaia di persone hanno preso d'assalto la City, spaccando vetrine delle banche, accerchiando la Banca d'Inghilterra; ci sono stati tafferugli, feriti e un morto. Ieri pomeriggio mi sono sintonizzato sulla Cnn: da sempre in questi frangenti è la più rapida e la più completa; ma ieri sembrava stesse su un altro pianeta. Mentre la protesta esplodeva, la Cnn ci ha parlato di Obama dalla regina, del menu preparato dallo chef dei vip, dei preparativi della cena del G20, ha mostrato fino alla nausea le immagini di Obama sorridente con Medvedev e il presidente cinese Hu Jintao. E i disordini? Un collegamento di un paio di minuti, come si trattasse di un fatto marginale. Le possibilità sono due: o la Cnn ha commesso un grave errore giornalistico oppure ha volutamente minimizzato i disordini di Londra. Propoendo per la seconda ipotesi e vi spiego perchè: da quando negli Usa è esplosa la protesta contro i bonus dei manager Aig, l'establishment finanziario e politico teme che le proteste, per ora isolate, possano estendersi; dunque il messaggio che gli spin doctor trasmettono ai media è di essere cauti, di non infiammare gli animi, di minimizzare. E la Cnn si è adeguata, come se fosse una tv di regime. Da notare che nessun media europeo ha fatto altrettanto, sebbene molti governi siano assai preoccupati e abbiano inviato messaggi analoghi: tutti i mezzi d'informazione, di destra e di sinistra, hanno dato spazio alle proteste, giudicandole, giustamente, una notizia importante. Che tristezza, la Cnn e, purtroppo, non è l'unico episodio negativo che riguarda la stampa americana che negli ultimi anni ha assecondato senza critiche la guerra in Irak, ha censurato inchieste su Madoff (è successo al Wall Street Journal), e per oltre un decennio non ha analizzato, nè denunciato gli abusi e le storture della casta finanziaria di Wall Street, di cui, anzi, era diventata il megafono. E questi non sono che alcuni esempi. La stampa europea (e quella italiana) ha molti difetti, ma per anni abbiamo considerato quella americana come un modello da imitare. Ora non più. Il livellamento, è verso il basso e non è una buona notizia per il giornalismo occidentale. Scritto in manipolazione, era obama, spin, crisi, comunicazione, società, europa, gli usa e il mondo, notizie nascoste, democrazia, globalizzazione, giornalismo Commenti ( 41 ) » (4 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico Post precedenti Chi sono Sono inviato speciale di politica internazionale. Sposato, ho tre figli. Risiedo a Milano e giro il mondo. Tutti gli articoli di Marcello Foa su ilGiornale.it contatti Categorie banche (12) blog (2) capitalismo (13) cina (19) comunicazione (5) crisi (19) democrazia (64) economia (34) era obama (19) europa (15) francia (26) germania (6) giornalismo (55) giustizia (2) gli usa e il mondo (68) globalizzazione (49) immigrazione (41) islam (20) israele (2) Italia (157) lega (1) manipolazione (8) medio oriente (13) notizie nascoste (49) partito democratico (5) pdl (4) politica (4) presidenziali usa (23) progressisti (3) referendum (1) russia (14) sicurezza (1) sindacati (1) società (30) spin (9) svizzera (5) turchia (12) Varie (17) I più inviati Dietro la vicenda Alitalia la mano della lobby europea - 4 Emails Una vita meritocratica... - 4 Emails Abbiamo vinto l'Expo. 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Per il Csm la toga lumaca è... (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

n. 96 del 2009-04-22 pagina 16 Per il Csm la toga lumaca è solo una "grande lavoratrice" di Anna Maria Greco A gennaio promossa per "elevata laboriosità". La settimana scorsa però fa liberare 21 criminali perché in 15 mesi non ha depositato la condanna Roma - «Elevata laboriosità», «grande attaccamento al lavoro», «ottima preparazione tecnico-giuridica», «particolari» doti organizzative, «equilibrio e assoluta indipendenza di giudizio». Sembra paradossale, ma sono giudizi ufficiali sul giudice per le indagini preliminari di Bari che il 15 aprile ha provocato la scarcerazione di 21 mafiosi perché in 15 mesi non ha depositato la motivazione della sentenza di primo grado. Forte di tanti elogi Rosa Anna Depalo a gennaio è stata promossa dal Csm presidente del Tribunale per i minorenni di Bari, sbaragliando ben 32 candidati. La sua «sicura prevalenza» sugli altri aspiranti era già stata certificata in Quinta commissione, dove aveva ottenuto 3 voti, contro i 2 di un altro magistrato e quello isolato di un terzo. Quando la pratica è approdata al plenum di Palazzo dei Marescialli la mole dei pareri positivi accumulati negli anni ha decretato il suo trionfo con 13 voti, mentre gli altri contendenti ne contavano 9 il primo e 3 il secondo. Solo un dettaglio: l’ultimo giudizio del Consiglio giudiziario di Bari sulla Depalo risaliva al 2006 e già le aveva fruttato la nomina in Cassazione con funzioni direttive. Non era stato aggiornato dal Csm, anche per l’urgenza di ricoprire un posto vacante da un anno al vertice Tribunale minorile. Nessuno aveva segnalato a Roma che la candidata Depalo già da un anno si teneva nel cassetto le 62 pagine (compresi i nomi dei 160 imputati) del dispositivo del maxiprocesso «Eclissi», contro il potente clan barese degli Strisciuglio, conclusosi con il rito abbreviato il 16 gennaio 2008. E che non si affrettava, anche se tra breve sarebbero scaduti i termini per la scarcerazione di pericolosi mafiosi e trafficanti di droga. Così, dal verbale dell’assemblea del Csm, emerge il ritratto di una prima della classe: «I pareri in atto confermano il giudizio di elevata capacità professionale del magistrato che, specie nei processi di maggiore complessità come quelli in materia di criminalità organizzata, ha assicurato una rapida celebrazione dei giudizi e un elevato livello qualitativo del lavoro, testimoniato dai provvedimenti emessi che hanno spesso rappresentato “autorevoli precedenti giurisprudenziali, tali da essere oggetto di pubblicazione in importanti riviste giuridiche”. Elevata è la sua laboriosità, peraltro documentata anche dai prospetti statistici (in particolare, negli anni 2002-2003, ha definito 4mila procedimenti)». Si sottolinea anche che, dai provvedimenti prodotti nei 10 anni di precedente esperienza al Tribunale per i minorenni, emerge non solo «un elevato livello quantitativo, ma un rilevante livello qualitativo del lavoro svolto, l’uno e l’altro riconosciuti anche dal presidente del Tribunale nel dare atto della “elevatissima professionalità” della Depalo». Ma allora: magistrato-modello o toga-lumaca? Ora che lo scandalo è scoppiato, con il rischio che un’altra trentina di criminali tornino in libertà nei prossimi mesi, sul Csm grava un pesante imbarazzo. Com’è stata possibile una simile cantonata? Che cosa non ha funzionato nel sistema di valutazione delle toghe? Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha subito inviato gli ispettori per accertare le responsabilità del Gup e aprire eventualmente un provvedimento disciplinare. La Prima Commissione dell’organo di autogoverno della magistratura ha avviato un’istruttoria sul mancato deposito della sentenza della Depalo e il 28 terrà le prime audizioni dei presidenti della Corte d’appello e del tribunale di Bari e del capo dell’ufficio gip-gup. Quest’ultimo, Giovanni Leonardi, continua a difendere la Depalo e polemizza con la procura che «dovrebbe evitare di istruire i maxiprocessi». Perché, spiega, «non è possibile per un solo giudice, del quale sono note le straordinarie capacità tecniche, giudicare 160 persone accusate di 53 capi d’imputazione nei tempi previsti dal codice». Forse, era meglio pensarci prima. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Il Vaticano contro le dichiarazioni di Ahmadinejad (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

La Sala Stampa della Santa Sede ha pubblicato stamane una dichiarazione di padre Federico Lombardi che, riproponendo le parole pronunciate domenica da Benedetto XVI, critica - pur senza nominarlo direttamente - il presidente iraniano, che ieri ha ripetuto a Ginevra le sue affermazioni che negano a Israele la legittimità ad esistere: "La Santa Sede deplora l'utilizzazione di questo forum dell'ONU per assumere posizioni politiche, estremiste e offensive, contro qualsiasi Stato. Ciò non contribuisce al dialogo e provoca una conflittualità inaccettabile. Si tratta, invece, di valorizzare tale importante occasione per dialogare insieme, secondo la linea di azione che la Santa Sede ha sempre adottato, in vista di una lotta efficace contro il razzismo e l'intolleranza che ancor oggi colpiscono bambini, donne, afro-discendenti, migranti, popolazioni indigene, ecc. in ogni parte del mondo". Com'è noto diversi Paesi occidentali, tra i quali Gli Stati Uniti, la Germania e l'Italia, hanno disertato la conferenza di Ginevra sul razzismo per i contenuti antisemiti del documento preparatorio, che è stato però corretto: i contenuti antisemiti sono stati espunti, e c'è un'esplicita menzione di memoria dell'Olocausto. Ferma restando la libertà dei Paesi che hanno deciso di non partecipare, ho trovato davvero ingenerose le critiche rivolte al Vaticano per aver deciso comunque di essere presente. In particolare quelle del rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, che ha tentato di creare l'ennesimo motivo del contendere mediatico con il Papa proprio alla vigilia dell'importante viaggio in Terrasanta (Giordania, Israele e Territori sottoposti all'Autorità Palestinese). E' stata fatta troppa confusione: una cosa sono le esternazioni di Ahmadinejad, che nega a Israele il diritto ad esistere, un'altra è la conferenza di Ginevra contro il razzimo e la bozza di documento che, ripetiamo, non contiene nella versione corretta alcuna affermazione antisemita. Certo, le inaccettabili "sparate" del presidente iraniano rischiano di compromettere irrimediabilmente l'esito dei lavori. Ma non è detta l'ultima parola. Aggiungo queste parole di Sergio Romano, pubblicate sul "Corriere" di oggi: "Avremmo dovuto andare a Ginevra per affermare le nostre verità, rintuzzare le faziose parole di Ahmadinejad, separare i faziosi dai ragionevoli (esistono anche quelli), comprendere le ragioni degli altri, lasciare agli atti della Conferenza programmi e concetti a cui avremmo potuto fare riferimento in altri momenti e circostanze. La Santa Sede lo ha fatto e ci ha dato, in questo caso, una lezione di laico buon senso". Scritto in Varie Commenti ( 23 ) » (4 votes, average: 4 out of 5) Loading ... Il Blog di Andrea Tornielli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 18Apr 09 Il vescovo polacco Zimowski nuovo ministro della salute La Segreteria di Stato ha replicato ieri con una nota alla protesta ufficiale presentata dal governo belga in seguito a una mozione votata dalla Camera dei rappresentanti di Bruxelles, che aveva definito "inaccettabili" le frasi del Pontefice sul preservativo e la lotta all'Aids. Le critiche del Belgio sono state rispedita al mittente. La Segreteria di Stato ricorda che il Pontefice «ha dichiarato che la soluzione è da ricercare in due direzioni: da una parte nell'umanizzazione della sessualità e, dall'altra, in una autentica amicizia e disponibilità nei confronti delle persone sofferenti, sottolineando anche l'impegno della Chiesa in ambedue gli ambiti. Senza tale dimensione morale ed educativa la battaglia contro l'Aids non sarà vinta». Nell'articolo che pubblico oggi sul Giornale, aggiungo che è attesa nelle prossime ore - forse già a mezzogiorno di oggi - la nomina del nuovo ministro della sanità del Vaticano: si tratta del sessantenne arcicescovo di Radom (Polonia), Zygmunt Zimowski, che dal 1983 al 2002 ha lavorato alla Congregazione per la dottrina della fede ed è dunque ben conosciuto da Papa Ratzinger. Con il suo arrivo a Roma i capi dicastero curiali di origine polacca diventeranno tre (oltre a lui, ci sono i cardinali Zenon Grocholewski all'Educazione cattolica, e Stanislaw Rylko al Pontificio consiglio per i laici). Scritto in Varie Commenti ( 31 ) » (8 votes, average: 3.25 out of 5) Loading ... Il Blog di Andrea Tornielli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 16Apr 09 Enciclica sociale, i tempi si allungano (a causa della crisi) Quando sarà pubblicata la terza enciclica di Benedetto XVI? Il progetto iniziale prevedeva che uscisse l'anno scorso, le prime anticipazioni - a partire dal titolo, "Caritas in veritate" - risalgono infatti ai primi mesi del 2008. Doveva essere pubblicata nel quarantesimo anniversario dell'enciclica "Populorum progressio" di Paolo VI (marzo 1968), poi il cardinale Segretario di Stato disse che sarebbe slittata probabilmente a ridosso dell'estate. Poi si parlò di dicembre. A fine anno il testo sembrava pronto, dopo l'ingresso nel gruppo di lavoro del neo-arcivescovo di Monaco di Baviera, monsignor Marx. La crisi finanziaria aveva provocato un ulteriore ritardo, ma nelle prime settimane del 2009 si dava per certo che l'enciclica sarebbe uscita con data 19 marzo - festa di San Giuseppe - e resa nota prima di Pasqua. Si è poi detto che sarebbe slittata a maggio (firmata il 1 maggio). Ora anche l'ipotesi di quella data sembra definitivamente tramontare e nei sacri palazzi è opinione diffusa che l'enciclica sociale possa vedere la luce a ridosso dell'estate, se tutto va bene. Quali sono le cause del ritardo? Fonti autorevoli confermano al Giornale che il problema sarebbe stato rappresentato proprio dalla parte aggiunta al testo, e riferita alla crisi economica mondiale. La stesura fin qui approntata, infatti, non avrebbe incontrato il gradimento del Pontefice che, ovviamente, per passaggi "tecnici" di documenti così importanti, è solito affidarsi agli esperti, ma che non rinuncia poi a intervenire, a chiedere modifiche e aggiustamenti. "Caritas in veritate" risulta dunque essere, fino a questo momento, il testo più travagliato del pontificato di Benedetto XVI, che oggi festeggia l'ottantaduesimo compleanno e si accinge a ricordare il quarto anniversario dell'elezione. Anche oggi il Papa ha festeggiato (poco) e lavorato (molto): l'attenzione sua e dei collaboratori più stretti è tutta rivolta in questo momento al prossimo viaggio in Terrasanta (Giordania, Israele, Territori sottoposti all'Autorità Palestinese). Tra le nomine curiali attese nelle prossime settimane (o nei prossimi mesi) c'è quella del nuovo "ministro della Sanità", in sostituzione del dimissionario cardinale Barragàn; quella del nuovo presidente del Pontificio consiglio per la Giustizia e la pace, in sostituzione del cardinale Martino - che però resterà al suo posto fino alla pubblicazione dell'enciclica sociale, prima di essere sostituito, sembra, da un prelato africano. Per quanto riguarda la Segreteria di Stato, invece, non ci dovrebbero essere sorprese ai livelli altissimi (voci di una promozione del Sostituto Filoni a un ufficio cardinalizio sembrano al momento prive di fondamento), mentre è più probabile che non tardino molto ad arrivare le promozioni a nunzio dei numeri tre Caccia (assessore) e Parolin (sottosegretario ai rapporti con gli Stati). Concluso il lavoro per l'enciclica, dovrebbe lasciare la Segreteria di Stato anche l'arcivescovo Sardi, che coordina il gruppo di scrittori incaricato di collaborare con il Papa per la stesura dei discorsi. Sardi dovrebbe ricevere un incarico presso l'Ordine di Malta, e al suo posto potrebbe andare monsignor Gloder. Infine, si parla con insistenza della possibilità di un prossimo cambio alla direzione della Sala Stampa vaticana. Ma al momento non è stata presa alcuna decisione al riguardo. Scritto in Varie Commenti ( 73 ) » (14 votes, average: 3.07 out of 5) Loading ... Il Blog di Andrea Tornielli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 16Apr 09 Il Papa dai terremotati Per la visita di Benedetto XVI ai terremotati d'Abruzzo si lavora con l'ipotesi della data del 1 maggio. Da quanto apprendiamo sarebbe stato lo stesso responsabile della Protezione Civile, Guido Bertolaso, a indicarla, suggerendo al Pontefice attraverso i suoi collaboratori di non recarsi subito nelle zone colpite dal sisma. Il Papa, invece, avrebbe voluto essere presente prima possibile tra la gente che ora vive nelle tendopoli, per manifestare la sua vicinanza e la sua solidarietà. Aggiornamento del 18 aprile: il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Lombardi, ha annunciato che la visita del Papa ai terremotati dell'Abruzzo si svolgerà nella mattinata di martedì 28 aprile. Scritto in Varie Commenti ( 72 ) » (13 votes, average: 3.08 out of 5) Loading ... Il Blog di Andrea Tornielli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 11Apr 09 Buona Pasqua ai naviganti, un abbraccio ai terremotati Cari amici, oggi, Sabato Santo, è la giornata del silenzio e dell'attesa. Duemila anni fa, quel giorno, gli undici apostoli e i discepoli di Gesù erano affranti, abbattuti, impauriti per la fine tremenda che era toccata al loro maestro. C'è solo una donna che vive quelle ore d'angoscia e di dolore presentendo che qualcosa sta per accadere: Maria. Questa notte la Chiesa celebra il rito più importante dell'anno, la veglia della luce. Questa notte l'unico uomo che nella storia abbia detto di sé "io sono la via, la verità e la vita", risorge e con il suo corpo glorioso, appartenente ormai alla dimensione dell'eternità, si fa vedere, si fa nuovamente incontrare, mangia e beve con i suoi amici. Che da impauriti si trasformano in instancabili annunciatori della resurrezione di Gesù. E' il cuore dell'annuncio cristiano, il fondamento della fede. Sul Giornale di oggi pubblico un articolo dedicato agli indizi di storicità di quell'evento straordinario e unico. Credere nella resurrezione è un atto di pura fede, nessuna dimostrazione scientifica o prova storica potrà mai convincere qualcuno. Ma il credente sa di non scommettere la sua vita sui fantasmi, sulle leggende o sulle proiezioni mentali di qualche mistico invasato. Sa che ci sono ragionevoli indizi per credere. E' il modo con cui vorrei augurare buona Pasqua a ciascuno di voi, avendo gli occhi e il cuore ancora pieni di dolore per la tragedia accaduta in Abruzzo. Ieri è stato davvero un Venerdì Santo di Passione. La grande domanda, il grido straziante dell'uomo di fronte alla sofferenza, alla morte, al dolore innocente è scolpita nei tanti volti di coloro che sono stati colpiti dal sisma. Di fronte a questo grido, non valgono i discorsi, le frasi fatte, l'esposizione di una dottrina. Personalmente mi sento incapace di dire alcunché. Ma questa domanda ha avuto una risposta: Dio, all'uomo che soffre, non ha offerto una soluzione, ma una compagnia, quella di suo Figlio, che ha sofferto ed è morto sulla croce, Lui, il giusto innocente. Si è fatto ammazzare per noi, per i nostri peccati. La risposta di Dio è stata l'incarnazione, la morte e la resurrezione di Gesù. L'unica risposta a quella domanda senza risposta, può essere soltanto l'abbraccio, la compassione, la compagnia, la vicinanza. Buona Pasqua a tutti. Scritto in Varie Commenti ( 54 ) » (12 votes, average: 4.08 out of 5) Loading ... Il Blog di Andrea Tornielli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 09Apr 09 Alta tensione tra Obama e la Chiesa. Le messe di Langone Sul Giornale di oggi pubblico un articolo dedicato alla tensione crescente fra la Chiesa Usa e il presidente Barak Obama. Tensione che coinvolge anche il Vaticano: da settimane infatti si è creato un impasse per la nomina del nuovo ambasciatore Usa, che dovrà sostituire Mary Ann Glendon (designata da Bush e notoriamente vicinissima alle posizioni di Benedetto XVI). La Santa Sede vorrebbe un diplomatico professionista cattolico e non un politico del partito democratico da premiare per il suo sostegno alla campagna di Obama. Non è facile infatti trovare infatti politici cattolici del partito democratico che non siano "pro choice" sull'aborto. Nelle pagine culturali, inoltre, ho ampiamente recensito il nuovo libro di Camillo Langone: una guida Michelin alle messe italiane. Scritto in Varie Commenti ( 43 ) » (9 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Andrea Tornielli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 06Apr 09 I "trafficanti di uomini" All'Angelus di ieri il Papa ha parlato degli immigrati vittime dei "trafficanti di uomini". Quando pensiamo a forme di moderna schiavitù, ci vengono in mente Paesi sottosviluppati, lontanissimi da noi. Non sempre è così. Mi ha profondamente colpito questa intervista video realizzata dal direttore di Fides Luca De Mata per uno dei suoi programmi documentario. L'uomo che parla è un immigrato sudamericano in Nord America. Scritto in Varie Commenti ( 78 ) » (7 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Andrea Tornielli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 02Apr 09 Il Papa ai giovani: il cristianesimo non sia ridotto a slogan Questa sera Benedetto XVI ha celebrato in San Pietro con i giovani la messa per il quarto anniversario della morte di Papa Wojtyla. Nell'omelia, dopo aver detto che il ricordo di Giovanni Paolo II "continua a essere vivo nel cuore della gente" e aver citato la fecondità del suo magistero con i giovani, Ratzinger ha parlato del momento attuale e del pericolo che la fede sia strumentalizzata: "Fate attenzione: in momenti come questo, dato il contesto culturale e sociale nel quale viviamo, potrebbe essere più forte il rischio di ridurre la speranza cristiana a ideologia, a slogan di gruppo, a rivestimento esteriore. Nulla di più contrario al messaggio di Gesù! Egli non vuole che i suoi discepoli "recitino" una parte, magari quella della speranza. Egli vuole che essi "siano" speranza, e possono esserlo soltanto se restano uniti a Lui! Vuole che ognuno di voi, cari giovani amici, sia una piccola sorgente di speranza per il suo prossimo, e che tutti insieme diventiate un'oasi di speranza per la società all'interno della quale siete inseriti. Ora, questo è possibile ad una condizione: che viviate di Lui e in Lui" Scritto in Varie Commenti ( 57 ) » (11 votes, average: 4.91 out of 5) Loading ... Il Blog di Andrea Tornielli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 01Apr 09 Crisi, inizia il G20. Il Papa scrive a Gordon Brown Benedetto XVI, di ritorno dall'Africa, ha scritto una lettera al premier inglese Gordon Brown per il G20 che inizia a Londra. Eccone qualche passaggio: "Il Vertice di Londra, così come il Vertice di Washington che lo precedette nel 2008, per motivi pratici di urgenza si è limitato a convocare gli Stati che rappresentano il 90% del PIL e l'80% del commercio mondiale. In questo contesto, l'Africa subsahariana è presente con un unico Stato e qualche Organismo regionale. Tale situazione deve indurre i partecipanti al Vertice a una profonda riflessione, perché appunto coloro la cui voce ha meno forza nello scenario politico sono quelli che soffrono di più i danni di una crisi di cui non portano la responsabilità. Essi poi, a lungo termine, sono quelli che hanno più potenzialità per contribuire al progresso di tutti". "Occorre pertanto fare ricorso ai meccanismi e agli strumenti multilaterali esistenti nel complesso delle Nazioni Unite e delle agenzie ad essa collegate, affinché sia ascoltata la voce di tutti i Paesi del mondo e affinché le misure e i provvedimenti decisi negli incontri del G20 siano condivisi da tutti". "Allo stesso tempo, vorrei aggiungere un altro motivo di riflessione per il Vertice. Le crisi finanziarie scattano nel momento in cui, anche a causa del venir meno di un corretto comportamento etico, manca la fiducia degli agenti economici negli strumenti e nei sistemi finanziari. Tuttavia, la finanza, il commercio e i sistemi di produzione sono creazioni umane contingenti che, quando diventano oggetto di fiducia cieca, portano in sé stesse la radice del loro fallimento. L'unico fondamento vero e solido è la fiducia nell'uomo. Perciò tutte le misure proposte per arginare la crisi devono cercare, in ultima analisi, di offrire sicurezza alle famiglie e stabilità ai lavoratori e di ripristinare, tramite opportune regole e controlli, l'etica nelle finanze". Scritto in Varie Commenti ( 142 ) » (10 votes, average: 5 out of 5) Loading ... Il Blog di Andrea Tornielli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 26Mar 09 Una nuova "Inchiesta sulla Sindone" S'intitola "Inchiesta sulla Sindone" il nuovo libro del vaticanista (e amico) Marco Tosatti, in libreria in questi giorni, edito da Piemme. Un ottimo modo per prepararsi all'ostensione del 2010 e per fare il punto sulla misteriosa immagine dell'uomo morto crocifisso, che una controversa datazione al radiocarbonio nel 1988 ritenne d'età medioevale, pur essendoci numerosissimi altri indizi che la facevano risalire, invece, al primo secolo dell'era cristiana. Tosatti descrive la storia del lino sul quale - in modo inspiegabile, e più inspiegabile oggi che vent'anni fa - si è impressa un'immagine che rappresenta un negativo fotografico. Una delle parti del libro che mi ha colpito di più è quella dedicata all'esame al radiocarbonio, sulla cui correttezza è lecito sollevare più di un dubbio: i risultati dei tre laboratori, infatti, non avevano il margine minimo di compatibilità stabilito, e si sarebbe dovuto ripetere nuovamente il test. Senza contare che proprio questo esame ha fallito clamorosamente, datando come vecchie di 400 anni foglie di platano raccolte il giorno prima, oppure stabilendo al 1600 la fattura di una tovaglia moderna, o ancora datando all'800 dopo Cristo dipinti africani che avevano invece solo undici anni. Con contributi scientifici e nuove testimonianze, il libro mostra quanto si faccia bene a dubitare su quel dato che permise di affermare che la Sindone sarebbe in reltà un manufatto medioevale. Anche se bisogna sempre tener presente il metodo di Dio, applicabile anche a questo caso: lasciare sempre sufficiente luce per chi vuole credere, e sufficiente tenebra per chi non vuole credere. Scritto in Varie Commenti ( 125 ) » (19 votes, average: 4.63 out of 5) Loading ... Il Blog di Andrea Tornielli © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico Post precedenti Chi sono Sono Andrea Tornielli, il vaticanista del Giornale, classe 1964, laurea in storia della lingua greca. Sono sposato e ho tre figli. Vivo tra Roma e Milano Tutti gli articoli di Andrea Tornielli su ilGiornale.it contatti Categorie Varie (344) Ultime discussioni Quixote: Per chi fosse rimasto impressionato dalla perentoria e gratuita affermazione di Isideo (cristianesimo =... Artefice1: Sasso il fatto è che non è proprio Credibile. Parla di Giustizia, di Creazione, di Dio, come se Dio... sasso: stiamo assistendo alla "giudaizzazione liberista della della rai " che è veramente... Artefice1: Mauro .te l'ho già detto. L'Economia parte dall'Essere, non dal profitto che sarebbe la... Artefice1: Marina Cara..prova a ripensare magari CON questo spunto. Ribadisco che solo l'Unicità... 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Grazie. Corrado: Mi scuso per la .http://blog.ilgiornale. it/tornielli/2008/07/02/roma-e -fraternita-san-pio-x-il-dialo go-va-avanti/Read "How can I tell the difference from phalaris grass that has DMT in it?" at Home & Garden The Daily P.E.E.P.: Antonio Cardinal Cañizares Llovera Abiura: Comment on Thornborn, un Dan Brown cattolico? by Rovere I più votati Violenze e minacce, dobbiamo vigilare - 107 Votes La comunione nella mano, la fine dell'inginocchiatoio - 57 Votes Milano e il motu proprio, la colpa è della stampa - 54 Votes La preoccupazione dei vescovi per il regime di Chavez - 51 Votes In difesa del cardinale Tettamanzi - 48 Votes Se lo storico replica: "Lei non sa chi sono io!" - 48 Votes Il Papa non andrà alla Sapienza - 42 Votes Ancora sugli statuti del Cammino, approvati dalla Chiesa - 40 Votes Il parroco trevigiano trasforma l'oratorio in moschea - 39 Votes Ebrei salvati da Pio XII: Bruno Ascoli, guardia palatina - 39 Votes Recent Posts Il Vaticano contro le dichiarazioni di Ahmadinejad Il vescovo polacco Zimowski nuovo ministro della salute Enciclica sociale, i tempi si allungano (a causa della crisi) Il Papa dai terremotati Buona Pasqua ai naviganti, un abbraccio ai terremotati Alta tensione tra Obama e la Chiesa. 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"PER DIFENDERE LA DEMOCRAZIA NOI CI METTIAMO LA FACCIA" (sezione: Giustizia)

( da "LeccePrima.it" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Ha scelto Lecce per iniziare la sua campagna elettorale alle Europee del 6 e 7 giugno prossimi come indipendente nell’Italia dei valori di Antonio Di Pietro. Lui è Luigi De Magistris, l'ex pm di Catanzaro, ex titolare delle indagini Why not, Poseidone e Toghe lucane in cui inquisì uomini politici, imprenditori e magistrati. Fece tremare poltrone e Palazzi, De Magistris. Poi, il trasferimento da Catanzaro per "incompatibilità" ordinato al termine di un'indagine interna dal Csm. Un provvedimento che l'ex pm giudicò ingiusto e giustificato solo dalla volontà di allontanarlo da inchieste pericolose per il "potere". Ora è nell’Italia dei valori, perché, come spiega dalla sede del partito di viale Lo Re, “voglio potere mettere a disposizione la mia esperienza professionale in tema legalità e di giustizia, ma nello specifico mi voglio occupare di finanziamenti pubblici, in altre parole evitare quello che è accaduto fino adesso, vale a dire che i finanziamenti pubblici diventino occasione di sviluppo mancato. E’ necessario controllare – ha aggiunto l’ex pm - che i fiondi pubblici vengano spesi con trasparenza, con legalità e che si spezzi il legame tra gestione illegale del finanziamento pubblico e criminalità organizzata. E invece proprio il finanziamento pubblico può portare sviluppo economico compatibile con l’ambiente, può portare lavoro, può rimettere in moto l’economia soprattutto nell’Italia meridionale”. “Ma occorre fare anche una riflessione – ha concluso De Magistris – sullo stato di salute della nostra democrazia, sulla tenuta della nostra democrazia: insomma, se un giornalista (Carlo Vulpio, ndr) e un magistrato non possono più svolgere il loro mestiere, significa che c’è qualcosa che non va. E allora eccoci candidati alle Europee, perché è giunto il momento di difendere la nostra Costituzione su valori come la giustizia, la trasparenza, la legalità”. A fianco a De Magistris scende in campo per le Europee anche il giornalista del Corriere della sera Carlo Vulpio. Alcuni pezzi non sono piaciuti al suo giornale, “Caso De Magistris, Toghe indagate – Illeciti per sfilargli le inchieste”, per sempio, articolo che con la pubblicazione gli è stato l’incarico. “Ho svolto il mestiere di giornalista per vent’anni – ha detto Vulpio prima che prendesse la parola De Magistris – ma oggi mi è stato impedito di continuare la professione. Ecco allora che per uscire da questo cono d’ombra preferisco candidarmi con l’Italia dei valori per dire la mia. E poi perché quello che oggi ci chiede la società è metterci la faccia e la firma in prima persona. Basta credere che da qualche parte ci sia sempre qualcun altro a risolvere le cose per noi. Io invece questa lotta verso la libertà di opinione la chiamo ‘Rivolta dei buoni’. “Ho ritenuto giusto – ha commentato ancora il giornalista – che una faccia e un nome pulito siano spendibili in questa battaglia. Io ho già vinto dal momento in cui le mie idee per questa battaglia a favore dell’informazione libera si affermano nell’agenda quotidiana di una campagna elettorale, del dibattito pubblico quotidiano, nel discorso pubblico che tutti i cittadini fanno nelle loro case quando guardano la televisione e quando leggono i giornali”. Si legge sul suo foglio di propaganda elettorale, sostenuto anche dai MeetUp di Beppe Grillo: “La candidatura di Vulpio nasce nella Rete dov’è la vera democrazia, http://www.carlovulpio.it/default.aspx”. Luigi De Magistris e Carlo Vulpio si poi recati presso il Dipartimento di Scienze Sociali e della Comunicazione dell’Università del Salento per tenere unseminario sul tema “Società, Istituzioni e Giustizia”.

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REFERENDUM: ACCORDO SUL 21/6 (BINDI: IL PD VOTA SÌ) IL DL SICUREZZA È LEGGE (BIPARTISAN) NAPOLITANO: RISCRIVETE LA "SALVA-MANAGER" - SACCÀ: "SONO TENTATISSIMO DI TORNARE IN RAI (sezione: Giustizia)

( da "Dagospia.com" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

HomePage | Segnala articolo --> REFERENDUM: ACCORDO SUL 21/6 (BINDI: IL PD VOTA Sì) – IL DL SICUREZZA è LEGGE (BIPARTISAN) – NAPOLITANO: RISCRIVETE LA “SALVA-MANAGER” - SACCà: “SONO TENTATISSIMO DI TORNARE IN RAI” – UE SALVA BOSSI: NEGATA AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE… 1 - EPPUR... Jena per "La Stampa" - «Fischia il vento infuria la bufera scarpe rotte eppur bisogna andar...». Silvio fa le prove. 2 - REFERENDUM: VIA LIBERA CAPIGRUPPO SENATO. DDL PER IL 21 GIUGNO... (Adnkronos) - Via libera della Conferenza dei capigruppo del Senato alla possibilita' di esaminare ed approvare in tempi brevi un disegno di legge che consenta lo svolgimento del referendum elettorale il 21 giugno. A questo punto si attendono anche le decisioni della Camera, dove alle 12 e' prevista la riunione della Conferenza dei Capigruppo. Bindi Rosy 3 - BINDI, VOTIAMO SI' CON OBIETTIVO RIFORMA LEGGE... (Ansa) - 'Se si votera' il 21, l'orientamento del nostro Partito e' per il si', per votare contro l'attuale legge elettorale che consideriamo sia stata ben definita dal suo autore. Una legge che ha contribuito a creare disaffezione tra il cittadino e le istituzioni e che non sta aiutando un processo di democratizzazione all'interno dei partiti'. Lo ha detto la vice presidente della Camera, Rosy Bindi, interpellata a 'Panorama del giorno' sul referendum sulla legge elettorale per le politiche e che ha anche sottolineato come a suo avviso non si possa parlare di 'intesa' sul 21 giugno visto che il Pd era per l'election day il 7 e quindi 'indipendentemente dalla data siamo di fronte a un 'no' alla nostra proposta e a uno sperpero di denaro pubblico'. Sul merito la Bindi ha aggiunto che: 'La nostra e' una volonta' precisa: l'abrogazione dell'attuale legge'. 'Naturalmente - ha proseguito - auspichiamo che cio' che non e' stato possibile fare prima si possa fare dopo: che si possa giungere ad un'intesa vera, forte, in Parlamento, per cambiare davvero la legge elettorale. Nessuno ci obbliga a trasformare automaticamente in legge elettorale l'esito del referendum'. 'Il mio auspicio - ha concluso - e' che dicendo di no all'attuale legge si determinino le condizioni per una riforma che comunque, e la Corte Costituzionale non consentirebbe il contrario, rispetti l'esito referendario'. Anna Finocchiaro 4 - DAL SENATO VIA LIBERA AL DL SICUREZZA CON VOTO UNANIME (SOLO DUE CONTRARI). È LEGGE. LE RONDE NON CI SONO... (Adnkronos) - Con 262 voti a favore e due soli contrari, il Senato ha approvato in via defintiva il decreto legge sulla sicurezza, contenente tra l'altro le norme anti stupro e contro lo stalking, e dal quale alla Camera erano state invece tolte quelle sulle cosiddette ronde e sul prolungamento a sei mesi della permanenza dei clandestini nei Centri di identificazione ed espulsione. 5 - FINOCCHIARO: FORTISSIMA LA NOSTRA IMPRONTA... (Agi) - 'Questo decreto reca fortissimamente il segno del nostro contributo in tutta la parte che riguarda lo stalking. Ci sono proposte che sono state avanzate dal nostro gruppo sia alla Camera che al Senato e che sono state accolte migliorando certamente di molto il testo'. Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato commentando l'approvazione definitiva da parte di palazzo Madama del dl sicurezza. 'Nel frattempo il voto segreto alla Camera- continua Anna Finocchiaro - aveva fatto giustizia di due disposizioni assolutamente odiose, quella che riguardava le ronde e quella che riguardava il periodo di presenza nei centri di permanenza temporanea per gli immigrati irregolari. Giorgio Napolitano Con queste modifiche il testo e' buono, avrebbe potuto essere ancora migliorato, ma abbiamo ritenuto di dare un voto favorevole perche' certo si tratta di disposizioni utili, che portano molto fortemente il contributo dell'opposizione. Questo qualche cosa dovrebbe insegnare alla maggioranza: che quando ci si confronta per davvero e non si fa solo la finta di aprirsi al dialogo, quando anche il dibattito parlamentare oltre a quello nel Paese si stringe sulle questioni, accettare le ragioni delle opposizioni e loro proposte puo' essere un buon metodo per avere provvedimenti di buona qualita' e utili al Paese'. 6 - SICUREZZA SUL LAVORO. NAPOLETANO BLOCCA LA NORMA "SALVA-MANAGER: "ATTENDO RISCRITTURA"... (Apcom) - Serve una "riscrittura" della cosiddetta norma 'salva-manager' del testo unico sulla sicurezza sul lavoro "per evitare interpretazioni che non sono state volute e che sarebbero pesanti anche agli effetti del processo Thyssen". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parlando, a margine della sua visita alla Reggia di Venaria Reale a Torino, sul caso delle conseguenze delle norme sui manager contenute nel testo di legge sui processi in corso per le morti sul lavoro. 7 - SACCÀ: ''SONO TENTATISSIMO DI TORNARE IN RAI''... (Adkronos) - ''Sono più che tentatissimo di tornare in Rai''. A parlare è Agostino Saccà l'ex direttore di Raifiction rimasto coinvolto in un'inchiesta per corruzione per la quale il Gip di Roma ha disposto l'archiviazione. Saccà commenta la sua vicenda giudiziaria in un'intervista rilasciata ad Andrea Marcenaro per 'First', il mensile Mondadori diretto da Emanuele Farneti, in edicola da venerdì 24 aprile. Agostino Saccà Saccà passa poi a chiedere un pubblico riconoscimento della sua innocenza da parte di chi l'ha accusato: ''La mia azienda deve chiedermi scusa, la magistratura deve chiedermi scusa. E anche Berlusconi deve a se stesso di ottenere delle scuse''. ''La Rai -continua Saccà- ha davanti agli occhi la tragedia della sua fiction al 20% di share, cosa deve fare se non richiamarmi? Se non me, chi altro? Solo quattro persone sarebbero in grado, in Italia: Marco Bassetti che fa proficuamente altro, Giorgio Gori, altrettanto, Silvio Berlusconi, che mi risulta impegnato altrove, e suo figlio Piersilvio, che guida Mediaset. Stop, finito''. Parlando di televisione, Saccà interviene a proposito di Sky: ''Che diventi il terzo polo generalista, fa ridere. Se a Sky e al satellite togli il calcio, fa il 4 per cento. Fiorello? Lo adoro, ma su Sky non va. La Cuccarini? Uguale. Rai e Mediaset non devono temere Sky. Il sistema generalista e' in crisi perche' s'e' illuso che l'assenza di un terzo polo potesse esimerlo dall'investire''. 8 - UE: PARLAMENTO NEGA AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO BOSSI... (Adnkronos) - La commissione giuridica del Parlamento europeo, presieduta da Giuseppe Gargani (Pdl), ha respinto la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del leader della Lega Umberto Bossi, richiesta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verbania. La vicenda riguarda alcune frasi pronunciate da Bossi nei confronti dell'allora ministro dell'Interno Giuliano Amato in occasione del comisio elettorale tenutosi a Verbania il 6 aprile 2008. Umberto Bossi All'epoca Bossi era parlamentare europeo e uso' toni forti contro il 'centralismo romano', toni tuttavia che Strasburgo ha considerato coperti dall'immunita' parlamentare in quanto le frasi del leader della Lega vennero pronunciate nell'ambito della sua attivita' politica, e in particolare durante un comizio in campagna elettorale. La decisione della commissione dovra' essere ora approvata dall'assemblea plenaria. 9 - STORACE: BENE SE BERLUSCONI CANDIDA BELLE RAGAZZE... (Adnkronos) - "Tutto sommato fa bene Berlusconi - se non smentisce - a candidare un po' di belle ragazze. Vuol dire che ha preferito facce nuove a Mastella e Pomicino". Lo dichiara Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra. 10 - TREMONTI: IN ITALIA IMPOSTA PATRIMONIALE MAI REGOLA MA ECCEZIONE... (Asca) - Nel sistema fiscale italiano 'l'imposta patrimoniale non e' mai stata la regola, ma semmai l'eccezione (se pure un'eccezione importante, come ad esempio nella vecchia imposta sulle societa'); non e' mai stata l'imposta principale, ma semmai solo una forma di imposizione residuale; non ne e' stata il principio e, ad occhio e croce, non ne sara' neppure la fine'. Lo sostiene il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, in una lettera al Corriere della Sera con la quale commenta l'articolo dal titolo 'Il fisco italiano? Nasce con una patrimoniale', pubblicato ieri dal quotidiano milanese. Il ministro dell'Economia precisa, inoltre, che l'imposta fondiaria di circa 150 anni fa, quell'importante prelievo fiscale del neonato stato italiano che studiosi definiscono essere stata 'una patrimoniale' non puo' essere considerata tale. 'Non ne sono del tutto convinto', dice aggiungendo: 'E' vero che l'imposta fondiaria e' stata una delle grandi imposte che hanno finanziato l'unificazione dello Stato italiano, ma non mi risulta fosse un'imposta patrimoniale'. Per suffragare la sua posizione cita una tabella tratta dal volume di Luigi Einaudi 'Il sistema tributario italiano' dove 'l'imposta - spiega - viene inclusa nella Parte seconda (del volume - ndr), destinata appunto alle 'Imposte italiane sui redditi'. Un'imposta che insisteva sul reddito dunque - continua Tremonti - e non sul patrimonio, se pure su di un reddito a sua volta fondato su di un fattore produttivo 'capitale', come si diceva allora'. [22-04-2009]

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Intercettazioni illegali, la Consulta "Illegittimo distruggere i documenti" (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica.it" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ROMA - E' in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali. Lo ha deciso la Corte Costituzionale che ha così accolto parzialmente la questione sollevata dal gip di Milano Giuseppe Gennari nell'ambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri, l'ex capo della Security di Telecom Italia, Giuliano Tavaroli. La norma bocciata dalla Corte riguarda la nuova formulazione dell'articolo 240 del codice di procedura penale modificato dal decreto, poi convertito in legge nel novembre del 2006 con voto bipartisan, con cui il governo Prodi intervenne all'indomani dell'arresto, tra gli altri, di Giuliano Tavaroli, ex capo della security di Telecom, dell'investigatore privato Emanuele Cipriani e dell'ex capo della sicurezza informatica Fabio Ghioni. La norma imponeva la distruzione di tutto il materiale illegalmente acquisito (comunicazione telefoniche, telematiche, etc) in un'udienza camerale celebrata dal gip che però avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di quanto distrutto. La Corte - si legge in una nota di Palazzo della Consulta - ha dichiarato l'illegittimità dell'articolo 240 del codice di procedura penale in due punti: i commi 4 e 5, nella parte in cui non prevedono l'applicazione delle stesse regole fissate per l'incidente probatorio (articolo 401,commi 1 e 2) durante l'udienza per la distruzione dei documenti; il comma 6, "nella parte in cui non dice che il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella redazione del verbale" di distruzione "non si estende alle circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e atti". (22 aprile 2009

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(sezione: Giustizia)

( da "Corriere.it" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

nell'ambito del procedimento che vede imputato anche Tavaroli «Illegittima distruzione intercettazioni» Lo stabilisce la Corte Costituzionale accogliendo in parte la questione posta dal gip di Milano Giuseppe Gennari ROMA - È in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali. Lo ha deciso la Corte Costituzionale che ha così accolto parzialmente la questione sollevata dal gip di Milano Giuseppe Gennari nell'ambito del procedimento che vede imputato, tra gli altri, l'ex capo della Security di Telecom Italia Giuliano Tavaroli. stampa |

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Intercettazioni,Consulta: in parte illegittima norma distruzione (sezione: Giustizia)

( da "Reuters Italia" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ROMA (Reuters) - La Corte Costituzionale ha stabilito che è in parte illegittima la norma che impone la distruzione di documenti e intercettazioni ritenuti illegali. E' quanto si legge in un comunicato della stessa Consulta. La Corte Costituzionale ha così accolto la questione sollevata dal gip di Milano nell'ambito del processo che vede imputato, tra gli altri, l'ex numero uno della security di Telecom Italia Giuliano Tavaroli.

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Intercettazioni da non distruggere, la nota della Consulta (sezione: Giustizia)

( da "CittadinoLex" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Sei in: Prima Pagina | Giustizia | Testo La norma dichiarata illegittima riguardava l'articolo 240 del codice di procedura penale Intercettazioni da non distruggere, la nota della Consulta (Nota Corte costituzionale 22.4.2009) La Corte costituzionale ha dichiarato in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali. La decisione è stata resa pubblica con una nota ufficiale oggi 22 aprile. La Corte ha così accolto parzialmente la questione sollevata dal gip di Milano Giuseppe Gennari nell'ambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri, l'ex capo della Security di Telecom Italia, Giuliano Tavaroli. La norma bocciata riguarda la nuova formulazione dell'art. 240 del codice di procedura penale modificato dal decreto, poi convertito in legge nel novembre del 2006 con voto bipartisan, con cui il governo Prodi intervenne all'indomani dell'arresto, tra gli altri, di Giuliano Tavaroli, ex capo della security di Telecom, dell'investigatore privato Emanuele Cipriani e dell'ex capo della sicurezza informatica Fabio Ghioni. La norma imponeva la distruzione di tutto il materiale illegalmente acquisito (comunicazione telefoniche, telematiche, etc) in un'udienza camerale celebrata dal gip che però avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di quanto distrutto. La Consulta ha dunque dichiarato l'illegittimità dell'articolo 240 del codice di procedura penale in due punti: i commi 4 e 5, nella parte in cui non prevedono l'applicazione delle stesse regole fissate per l'incidente probatorio (art.401,commi 1 e 2) durante l'udienza per la distruzione dei documenti; il comma 6, "nella parte in cui non dice che il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella redazione del verbale" di distruzione "non si estende alle circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e atti". (22 aprile 2009)

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22/04/2009 14:21 INTERCETTAZIONI: CONSULTA, NORMA IN PARTE ILLEGITTIMA (sezione: Giustizia)

( da "ITnews.it" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 22 apr. (Adnkronos) - La norma sulle intercettazione e' in parte illegittima. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che nella Camera di Consiglio di oggi ha dichiarato ''l'illegittimita' costituzionale dell'art. 240, commi 4 e 5 del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevedono, per la disciplina del contraddittorio, l'applicazione dell'art. 401, commi 1 e 2 dello stesso codice, che regolano il contraddittorio nell'incidente probatorio''.

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TERRORISMO: SPATARO, SU SEGRETO DI STATO LA SITUAZIONE E' KAFKIANA (sezione: Giustizia)

( da "ITnews.it" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Milano, 22 apr. - (Adnkronos) - ''Siamo in una situazione kafkiana. Il mondo cambia: in America i segreti si rivelano da parte del presidente Obama. Vengono pubblicati memorandum su cose, come le rendition, di cui ci occupiamo noi. Mentre questo accade nel Paese guida del mondo cui provengono alcuni imputati del sequestro di Abu Omar, da noi i segreti si allargano a dismisura''. E' con una punta di rammarico che il procuratore aggiunto, Armando Spataro, ha commentato nell'aula del processo sul sequestro dell'ex imam di Milano, la sentenza emessa dalla corte costituzionale sul segreto di Stato.

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TERRORISMO: GIUDICE MILANO RISERVA DECISIONE SU 'DESTINO' CAUSA ABU OMAR (sezione: Giustizia)

( da "ITnews.it" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Milano, 22 apr. - (Adnkronos) - Il giudice monocratico di Milano Oscar Magi, ha rinviato il processo sul sequestro di Abu Omar al 20 maggio prossimo, quando, con una ordinanza, comunichera' la sua decisione circa il 'destino' del procedimento. Dopo la sentenza dalla Corte costituzionale sul segreto di Stato, infatti, le difese degli imputati hanno chiesto a vario titolo l'assoluzione per i loro assistiti o la pronuncia di 'non doversi procedere' per l'esistenza del segreto di Stato, in ultima analisi l'invio degli atti al pm.

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Intercettazioni/ Consulta riscrive norme su quelle da (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 22 apr. (Apcom) - La Corte costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittima la norma relativa alla distruzione di atti raccolti attraverso intercettazioni giudicate 'illegali'. In particolare, i giudici della Consulta ritengono che l'attuale articolo 240 del codice di procedura penale debba prevedere le stesse garanzie del contraddittorio previste per gli incidenti probatori (presenza di rappresentanti di accusa e difesa, diritto a partecipare per i rappresentanti delle persone offese dal reato). E che il divieto di riferire i contenuti delle intercettazioni distrutte debba essere inteso anche come divieto di rendere note modalità e circostanze con cui gli atti e i documenti sono stati raccolti e acquisiti. La Corte ha accolto in parte la questione di legittimità costituzionale che era stata sollevata dal gip di Milano Giuseppe Gennari nell'ambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri, l'ex capo della Security di Telecom Italia Giuliano Tavaroli. Per la Consulta sono illegittimi i commi 4 e 5 dell'articolo 240 del codice di procedura penale, nei quali si disciplina la procedura di distruzione di documenti, supporti e atti 'illegalmente formati o acquisiti': perchè, spiegano i giudici, "non prevedono, per la disciplina del contraddittorio, l'applicazione dell'articolo 401, commi 1 e 2 dello stesso codice, che regolano il contraddittorio nell'incidente probatorio". Illegittimo è anche il comma 6 dell'articolo 240 del cpp, sentenzia ancora la Corte, perchè non prevede che "il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella redazione del verbale previsto dalla stesso norma, non si estende alle circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e atti".

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Abu Omar/ Pm: Corte Costituzionale appiattita sul Governo (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Cronaca, 22 apr. (Apcom) - "La Corte costituzionale si è appiattita sulle posizioni del Governo negando il carattere eversivo dell'ordine democratico del sequestro di Abu Omar. Secondo la corte si è trattato di un solo fatto. A parte che ciò non è vero, ma quanti sequestri bisogna fare per poter parlare di eversione? Due? Tre? Quattro?". E' uno dei passaggi dell'interventi del pm Fernando Pomarici in udienza al processo per il sequestro dell'imam della moschea di via Quaranta a Milano. "Il segreto di Stato non può essere trasformato in causa di non punibilità o di impunità" ha aggiunto il collega Armando Spataro. Sia Pomarici sia Spataro pur criticando la Corte però negano che la sentenza abbia reso inutilizzabili tutti gli elementi di prova fin qui acquisiti. "Restano validi" per i pm gli elementi derivanti dagli interrogatori degli imputati. Secondo i legali dell'ex direttore del Sismi Nicolò Pollari e di altri imputati "dell'impianto accusatorio non resta più niente". Uno dei legali degli agenti della Cia ha sollecitato il giudice a revocare i provvedimenti restrittivi emessi nel luglio del 2006.

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Abu Omar/ Battaglia in aula sui destini del processo (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Milano, 22 apr. (Apcom) - E' stata battaglia in aula tra accusa e difesa al processo per il sequestro di Abu Omar dove tra gli imputati ci sono l'ex direttore del Sismi Nicolò Pollari e 26 agenti della cia. Alla luce della setenza della Corte Costituzionale sul segreto di Stato la procura ha chiesto di andare avanti fino in fondo, le difese invece hanno sollecitato l'assoluzione perchè a loro dire la Consulta avrebbe dichiarato l'inutilizzabilità delle prove ammesse. in subordine i difensori hanno chiesto di restituire gli atti alla procura affinchè i pm valutino una nuova richiesta do rinvio a giudizio. Il giudcie Oscar Magi deciderà il prossimo 20 maggio i destini del processo per il sequestro dell'imam della moschea id via Quaranta.

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La responsabilité des juges remise en avant (sezione: Giustizia)

( da "Monde, Le" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

La responsabilité des juges remise en avant LE MONDE | 22.04.09 | 13h44 Réagissez Classez Imprimez Envoyez Partagez Partagez : Trois jours avant la décision du Conseil supérieur de la magistrature (CSM) sur la procédure disciplinaire à l'encontre du juge Burgaud, Nicolas Sarkozy est revenu, mardi 21 avril à Nice, à l'un de ses thèmes de prédilections : la responsabilité des juges. "Il ne faut pas faire d'amalgame. Les magistrats font un travail remarquable, mais les Français ont été choqués d'un certain nombre de dysfonctionnements", a-t-il déclaré, en ajoutant : "Je ne laisserai pas des affaires comme Outreau sans réponse". Il a évoqué le projet de loi organique sur la nouvelle composition du CSM, en indiquant qu'il prévoit "un certain nombre de changements, notamment la responsabilité des magistrats". Sur le même sujet Décryptage A l'approche des européennes, M. Sarkozy réactive la thèmatique sécuritaire Eclairage La responsabilité des juges remise en avant Editorial du "Monde" Responsabilité Les faits Le retour programmé de Christian Estrosi, "parfait sarkozyste", au gouvernement Blog Estrosi, de l'enduro à l'endura Eclairage La sécurité, sujet de polémiques, à Nice L'avant-projet de loi fixe les conditions d'application de la saisine du CSM par les justiciables, dont le principe a été inscrit dans la réforme constitutionnelle de juillet 2008. "Tout justiciable, qui estime, qu'à l'occasion d'une procédure judiciaire le concernant, que le comportement adopté par un magistrat du siège (ou du parquet) dans l'exercice de ses fonctions est susceptible de recevoir une qualification disciplinaire, peut, lorsque le magistrat visé n'est plus saisi de la procédure, saisir le Conseil supérieur de la magistrature", indique le texte. La saisine du CSM ne peut être "à elle seule une cause de récusation du magistrat". Elle sera examinée par quatre membres du CSM - deux magistrats et deux non-magistrats - qui détermineront si elle est fondée. Si c'est le cas, le magistrat pourra faire l'objet d'une procédure disciplinaire devant le CSM. Si la demande est rejetée, aucun recours ne sera possible pour le justiciable, mais le ministre de la justice ou les chefs de cours d'appel pourront quand même saisir le CSM. La question de la responsabilité des magistrats est délicate. Le précédent garde des sceaux, Pascal Clément, a vu son projet de réforme censuré par le Conseil constitutionnel en 2007. Ce dernier estimait qu'une procédure disciplinaire ne pouvait être engagée tant que les voies de recours judiciaires n'étaient pas terminées. Le gouvernement tente de contourner la difficulté en précisant que la plainte ne peut viser qu'un juge qui n'est plus en charge de la procédure. Par exemple, Fabrice Burgaud aurait pu être traduit devant le CSM, après son départ de Boulogne-sur-Mer, même si l'instruction de son successeur n'était pas terminée. "Il y a là une confusion dangereuse entre la voie de recours juridictionnelle (l'appel par exemple) et la procédure disciplinaire", dénonce l'Union syndicale des magistrats (modéré, majoritaire). Nicolas Sarkozy a également annoncé sa volonté de donner un avocat aux victimes "à la minute de l'agression". Le président de la Conférence des bâtonniers, Pascal Eydoux s'est félicité, en indiquant que les avocats seraient "enclins" à mettre en place des "permanences pénales" pour les victimes, comme il en existe pour les mis en cause. L'idée qui avait été évoquée par Ségolène Royale pendant sa campagne n'a été qu'à peine esquissée par le président de la République. Elle se traduirait par un nouvel accroissement du budget d'aides juridictionnelles. Alain Salles Article paru dans l'édition du 23.04.09. Abonnez-vous au Monde à 16€/mois

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Turchia/ Deputati curdi protestano per arresti giorni scorsi (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Istanbul, 22 apr. (Apcom-Nuova Europa) - Pugno duro del Dtp, il partito curdo per la società democratica che siede sui banchi del parlamento di Ankara. I 20 deputati del partito protesteranno fino a domani mattina rimanendo seduti ai loro posti. Nel primo pomeriggio è prevista in Parlamento una conferenza stampa in cui il capogruppo del Dtp, Sehalettin Demirtas, spiegherà le motivazioni per cui il gruppo parlamentare ha deciso di mettere in atto questo gesto di protesta e di non partecipare domani alla Festa dei Bambini, una delle ricorrenze più importanti del calendario civile turco, che commemora anche l'inaugurazione del parlamento turco nel 1923. Settimana scorsa le forze armate hanno compiuto un'operazione su larga scala e nella quale sono stato catturati 50 esponenti, anche di alto livello. I nomi più eccellenti dell'operazione di questa mattina sono: Kamuran Yuksek, Bayram Altun e Selma Irmak, tutti e tre con la qualifica di vice-segretario del Partito. Fra i fermati anche Seracettin Irmak, uno degli avvocati di Abdullah Ocalan, fondatore del Pkk e attualmente detenuto nel carcere sull'isola di Imrali. C'è da ricordare che in questo momento il Dtp è sotto processo da parte della Corte Costituzionale che deve decidere se accogliere le accuse della procura di Ankara e farlo chiudere per attività volte a distruggere l'unità nazionale. Secondo molti commentatori, gli arresti della settimana scorsa potrebbero essere anche messi in relazione alle indagini sull'organizzazione segreta "Ergenekon". Per gli inquirenti non ci sono dubbi. Il Pkk, il partito dei lavoratori del Kurdistan, organizzazione separatista riconosciuta come terrorista da Europa e Stati Uniti, ha aiutato Ergenenkon, l'organizzazione accusata di aver destabilizzato la vita politica turca negli ultimi 10 anni. Il tribunale di Istanbul che stanno seguendo le indagini,ritiene che la Confederazione democratica curda (Kck), una delle falangi più intransigenti del Pkk, avrebbe aiutato Ergenekon a fomentare proteste ed episodi di violenza per destabilizzare il Paese. A questa potrebbero essere legate i militanti e i politici curdi arrestati settimana scorsa. Ergenekon è accusata di aver costituito un vero e proprio Stato nello Stato. Secondo l'accusa, l'organizzazione è composta da giornalisti, ex-politici, intellettuali, militari, giudici ed esponenti dei servizi segreti deviati, appartenenti alle schiere ultra nazionaliste e che lavorano per sovvertire l'ordine costituito. La maggior parte del Paese crede che con il processo contro i suoi dirigenti (fra cui sarebbero proprio numerosi militari e forse anche gente legate alla magistratura) si metterà la parola fine a una delle pagine più drammatiche nella storia recente del Paese, con l'eliminazione di questa eminenza grigia, che potrebbe essere anche il mandante dell'omicidio contro Don Andrea Santoro, freddato a Trebisonda nel febbraio 2006, apparentemente per mano di un giovane fanatico. Ma c'è anche chi crede che molte persone arrestate non abbiano nulla a che vedere con l'organizzazione e che siano state coinvolte per gettare discredito verso i militari e la magistratura, da sempre difensori dei principi laici su cui si basa la Turchia moderna, e spesso non in sintonia con il governo del premier Erdogan. O in questo caso i curdi, che dopo l'ultimo voto amministrativo sono diventati uno dei competitor più preoccupanti per il premier.

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Lombardia: vietato mangiare una pizzetta per strada ? (sezione: Giustizia)

( da "Blogosfere" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Apr 0922 Lombardia: vietato mangiare una pizzetta per strada ? Pubblicato da Rosario Mastrosimone alle 13:16 in Legislazione E voilà. Il Popolo della libertà, in onore al proprio nome, si è inventato un nuovo gustoso divieto con la Regione Lombardia che ha emanato nuove norme in materia di esercizi pubblici tese ad incidere pesantemente sulle abitudini dei lombardi. La nuova Legge impone a gelaterie, pasticcerie, pizzerie d’asporto, rosticcerie, piadinerie, yogurterie, panzerotterie, take away e similaria la chiusura degli esercizi non oltre l'una di notte. Ma soprattutto prevede un incredibile giro di vite su "come" i cittadini potranno consumare alimenti acquistati presso questo tipo di locali: solo dentro gli spazi dell'esercizio dove hanno effettuato l'acquisto, o al piu' al proprio domicilio, ma non in strada. Come sempre non è ben chiaro quale sarà la reale portata applicativa delle nuove norme ed in che modo sarà possibile effettuare i controlli. Ci si chiede anche come sarà possibile verificare che quel gelato che il signor Rossi sta gustando su una panchina nelle vicinanze di una gelateria sia stato acquistato proprio nella gelateria, o piuttosto nel vicino supermercato, o se non sia stato estratto dal frigorifero di casa pochi minuti prima. Nel primo caso, il signor Rossi starebbe agendo in violazione della nuova normativa, negli altri due casi il suo comportamento sarebbe pienamente lecito, a meno che egli non si trovi sul territorio di uno di quei Comuni che hanno introdotto un proprio divieto al consumo di alimenti all'aperto. Il nuovo divieto è stato fortemente voluto dalla Lega Nord, con l'espresso obiettivo di prendere di mira i rivenditori di kebab, spesso aperti tutta la notte e causa di piccoli capannelli di clienti talora rumorosi. Non potendo, per ragioni giuridiche, limitarsi ad una legge ad kebab, la normativa è stata estesa anche a tutti gli altri alimenti che in genere si consumano rapidamente all'esterno dei locali. Nuove disposizioni sono previste anche sul tipo di prodotti che le cosiddette rivendite artigianali potranno continuare a vendere con l'introduzione del divieto di vendere qualsiasi tipo di bevanda che non sia stata prodotta nel locale, sia essa in lattina o in bottiglia. Ancora una volta, siamo davanti ad un esempio di legislazione sovrabbondante, se non del tutto inutile, che limita in modo odioso la libertà del cittadino e che potrebbe essere resa inefficace da una prossima possibile pronuncia degli organi di giustizia amministrativa o della Corte Costituzionale.

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Il divieto per i matrimoni gay è anticostituzionale? Secondo l'avvocato Francesco Billotta sì (sezione: Giustizia)

( da "Blogosfere" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Apr 0922 Il divieto per i matrimoni gay è anticostituzionale? Secondo l'avvocato Francesco Billotta sì Pubblicato da Arianna Ascione, Blogosfere staff alle 13:05 in Omosessualità Omoios presenta un'intervista all'avvocato Francesco Billotta, che è il legale che ha presentato presso il tribunale di Venezia il ricorso di una coppia gay contro il Comune, che aveva negato la pubblicazione del loro matrimonio. Un'iniziativa di affermazione civile, portata avanti contemporaneamene in diverse città italiane e che alla fine è riuscita a fare breccia, pensate un po', proprio tra le gondole. Il Tribunale di Venezia infatti, lo scorso 3 aprile infatti ha interpellato la Corte Costituzionale sollevando la questione di legittimità costituzionale degli artt. 93, 96, 98, 107, 108, 143, 143 bis e 156 bis del codice civile nella parte in cui, sistematicamente interpretati, non consentono che persone di orientamento omosessuale possano contrarre matrimonio con persone dello stesso sesso per contrasto con gli artt. 2,3, 29 e 117 1° comma della Costituzione. Continua a leggere su Omoios.

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La Corte Costituzionale: "Illegittimo distruggere le intercettazioni illegali" (sezione: Giustizia)

( da "Stampaweb, La" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ROMA È in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali. Lo ha deciso la Corte Costituzionale che ha così accolto parzialmente la questione sollevata dal gip di Milano Giuseppe Gennari nell’ambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri, l’ex capo della Security di Telecom Italia, Giuliano Tavaroli. La norma bocciata dalla Corte riguarda la nuova formulazione dell’art. 240 del codice di procedura penale modificato dal decreto, poi convertito in legge nel novembre del 2006 con voto bipartisan, con cui il governo Prodi intervenne all’indomani dell’arresto, tra gli altri, di Giuliano Tavaroli, ex capo della security di Telecom, dell’investigatore privato Emanuele Cipriani e dell’ex capo della sicurezza informatica Fabio Ghioni. La norma imponeva la distruzione di tutto il materiale illegalmente acquisito (comunicazione telefoniche, telematiche, etc) in un’udienza camerale celebrata dal gip che però avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di quanto distrutto. La Corte - si legge in una nota di Palazzo della Consulta - ha dichiarato l’illegittimità dell’art 240 del codice di procedura penale in due punti: i commi 4 e 5, nella parte in cui non prevedono l’applicazione delle stesse regole fissate per l’incidente probatorio (art.401,commi 1 e 2) durante l’udienza per la distruzione dei documenti; il comma 6, «nella parte in cui non dice che il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella redazione del verbale» di distruzione «non si estende alle circostanze inerenti la formazione, l’acquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e atti».

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TELECOM, LA CONSULTA: "ILLEGITTIMO DISTRUGGERE INTERCETTAZIONI ILLEGALI" (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Telecom, la Consulta: "Illegittimo distruggere intercettazioni illegali" -->Il verdetto della Corte Costituzionale dà ragione al gip di Milano Gennari nel processo per le indagini illegali che vede tra gli imputati l'ex capo della Security di Telecom, Tavaroli

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INTERCETTAZIONI/CONSULTA RISCRIVE NORME SU QUELLE DA DISTRUGGERE (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Intercettazioni/Consulta riscrive norme su quelle da distruggere di Apcom Più garanzie contradditorio, vietato renderne nota acquisizione -->Roma, 22 apr. (Apcom) - La Corte costituzionale ha dichiarato parzialmente illegittima la norma relativa alla distruzione di atti raccolti attraverso intercettazioni giudicate 'illegali'. In particolare, i giudici della Consulta ritengono che l'attuale articolo 240 del codice di procedura penale debba prevedere le stesse garanzie del contraddittorio previste per gli incidenti probatori (presenza di rappresentanti di accusa e difesa, diritto a partecipare per i rappresentanti delle persone offese dal reato). E che il divieto di riferire i contenuti delle intercettazioni distrutte debba essere inteso anche come divieto di rendere note modalità e circostanze con cui gli atti e i documenti sono stati raccolti e acquisiti. La Corte ha accolto in parte la questione di legittimità costituzionale che era stata sollevata dal gip di Milano Giuseppe Gennari nell'ambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri, l'ex capo della Security di Telecom Italia Giuliano Tavaroli. Per la Consulta sono illegittimi i commi 4 e 5 dell'articolo 240 del codice di procedura penale, nei quali si disciplina la procedura di distruzione di documenti, supporti e atti 'illegalmente formati o acquisiti': perchè, spiegano i giudici, "non prevedono, per la disciplina del contraddittorio, l'applicazione dell'articolo 401, commi 1 e 2 dello stesso codice, che regolano il contraddittorio nell'incidente probatorio". Illegittimo è anche il comma 6 dell'articolo 240 del cpp, sentenzia ancora la Corte, perchè non prevede che "il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella redazione del verbale previsto dalla stesso norma, non si estende alle circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e atti".

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LA CORTE COSTITUZIONALE: "ILLEGITTIMO DISTRUGGERE LE INTERCETTAZIONI ILLEGALI" (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

La Corte Costituzionale: "Illegittimo distruggere le intercettazioni illegali" -->Accolta in parte la questione sollevata dal gip Gennari nel processo che vede tra gli imputati l'ex capo della Security di Telecom Tavaroli

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ABU OMAR/ PM: CORTE COSTITUZIONALE APPIATTITA SUL GOVERNO (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Abu Omar/ Pm: Corte Costituzionale appiattita sul Governo di Apcom Difese: Impianto accusatorio omai azzerato -->Cronaca, 22 apr. (Apcom) - "La Corte costituzionale si è appiattita sulle posizioni del Governo negando il carattere eversivo dell'ordine democratico del sequestro di Abu Omar. Secondo la corte si è trattato di un solo fatto. A parte che ciò non è vero, ma quanti sequestri bisogna fare per poter parlare di eversione? Due? Tre? Quattro?". E' uno dei passaggi dell'interventi del pm Fernando Pomarici in udienza al processo per il sequestro dell'imam della moschea di via Quaranta a Milano. "Il segreto di Stato non può essere trasformato in causa di non punibilità o di impunità" ha aggiunto il collega Armando Spataro. Sia Pomarici sia Spataro pur criticando la Corte però negano che la sentenza abbia reso inutilizzabili tutti gli elementi di prova fin qui acquisiti. "Restano validi" per i pm gli elementi derivanti dagli interrogatori degli imputati. Secondo i legali dell'ex direttore del Sismi Nicolò Pollari e di altri imputati "dell'impianto accusatorio non resta più niente". Uno dei legali degli agenti della Cia ha sollecitato il giudice a revocare i provvedimenti restrittivi emessi nel luglio del 2006.

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ABU OMAR/ BATTAGLIA IN AULA SUI DESTINI DEL PROCESSO (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Abu Omar/ Battaglia in aula sui destini del processo di Apcom Pm: Proseguire. Difese: Assolvere o ripartire da zero -->Milano, 22 apr. (Apcom) - E' stata battaglia in aula tra accusa e difesa al processo per il sequestro di Abu Omar dove tra gli imputati ci sono l'ex direttore del Sismi Nicolò Pollari e 26 agenti della cia. Alla luce della setenza della Corte Costituzionale sul segreto di Stato la procura ha chiesto di andare avanti fino in fondo, le difese invece hanno sollecitato l'assoluzione perchè a loro dire la Consulta avrebbe dichiarato l'inutilizzabilità delle prove ammesse. in subordine i difensori hanno chiesto di restituire gli atti alla procura affinchè i pm valutino una nuova richiesta do rinvio a giudizio. Il giudcie Oscar Magi deciderà il prossimo 20 maggio i destini del processo per il sequestro dell'imam della moschea id via Quaranta.

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SISMA ABRUZZO/ PROCURATORE L'AQUILA INCONTRA MANCINO AL CSM (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Sisma Abruzzo/ Procuratore L'Aquila incontra Mancino al Csm di Apcom Visita informale Rossini: situazione uffici L'Aquila è disastrosa -->Roma, 22 apr. (Apcom) - Il procuratore Capo dell'Aquila Alfredo Rossini si è incontrato questa mattina con il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino a palazzo dei Marescialli. La visita è stata definita 'informale' ma durante il colloquio Rossini avrebbe riferito al numero due del Consiglio superiore della Magistratura la situazione disastrosa degli uffici giudiziari dell'Aquila, sconvolti dal recente terremoto. A Palazzo dei Marescialli, Rossini ha incontrato privatamente anche alcuni consiglieri. Con tutti, il magistrato avrebbe ribadito la necessità di interventi per risolvere la situazione nel capoluogo abruzzese.

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TURCHIA/ DEPUTATI CURDI PROTESTANO PER ARRESTI GIORNI SCORSI (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Turchia/ Deputati curdi protestano per arresti giorni scorsi di Apcom Sit-in fino a domani mattina, salteranno anche festa nazionale -->Istanbul, 22 apr. (Apcom-Nuova Europa) - Pugno duro del Dtp, il partito curdo per la società democratica che siede sui banchi del parlamento di Ankara. I 20 deputati del partito protesteranno fino a domani mattina rimanendo seduti ai loro posti. Nel primo pomeriggio è prevista in Parlamento una conferenza stampa in cui il capogruppo del Dtp, Sehalettin Demirtas, spiegherà le motivazioni per cui il gruppo parlamentare ha deciso di mettere in atto questo gesto di protesta e di non partecipare domani alla Festa dei Bambini, una delle ricorrenze più importanti del calendario civile turco, che commemora anche l'inaugurazione del parlamento turco nel 1923. Settimana scorsa le forze armate hanno compiuto un'operazione su larga scala e nella quale sono stato catturati 50 esponenti, anche di alto livello. I nomi più eccellenti dell'operazione di questa mattina sono: Kamuran Yuksek, Bayram Altun e Selma Irmak, tutti e tre con la qualifica di vice-segretario del Partito. Fra i fermati anche Seracettin Irmak, uno degli avvocati di Abdullah Ocalan, fondatore del Pkk e attualmente detenuto nel carcere sull'isola di Imrali. C'è da ricordare che in questo momento il Dtp è sotto processo da parte della Corte Costituzionale che deve decidere se accogliere le accuse della procura di Ankara e farlo chiudere per attività volte a distruggere l'unità nazionale. Secondo molti commentatori, gli arresti della settimana scorsa potrebbero essere anche messi in relazione alle indagini sull'organizzazione segreta "Ergenekon". Per gli inquirenti non ci sono dubbi. Il Pkk, il partito dei lavoratori del Kurdistan, organizzazione separatista riconosciuta come terrorista da Europa e Stati Uniti, ha aiutato Ergenenkon, l'organizzazione accusata di aver destabilizzato la vita politica turca negli ultimi 10 anni. Il tribunale di Istanbul che stanno seguendo le indagini, ritiene che la Confederazione democratica curda (Kck), una delle falangi più intransigenti del Pkk, avrebbe aiutato Ergenekon a fomentare proteste ed episodi di violenza per destabilizzare il Paese. A questa potrebbero essere legate i militanti e i politici curdi arrestati settimana scorsa. Ergenekon è accusata di aver costituito un vero e proprio Stato nello Stato. Secondo l'accusa, l'organizzazione è composta da giornalisti, ex-politici, intellettuali, militari, giudici ed esponenti dei servizi segreti deviati, appartenenti alle schiere ultra nazionaliste e che lavorano per sovvertire l'ordine costituito. La maggior parte del Paese crede che con il processo contro i suoi dirigenti (fra cui sarebbero proprio numerosi militari e forse anche gente legate alla magistratura) si metterà la parola fine a una delle pagine più drammatiche nella storia recente del Paese, con l'eliminazione di questa eminenza grigia, che potrebbe essere anche il mandante dell'omicidio contro Don Andrea Santoro, freddato a Trebisonda nel febbraio 2006, apparentemente per mano di un giovane fanatico. Ma c'è anche chi crede che molte persone arrestate non abbiano nulla a che vedere con l'organizzazione e che siano state coinvolte per gettare discredito verso i militari e la magistratura, da sempre difensori dei principi laici su cui si basa la Turchia moderna, e spesso non in sintonia con il governo del premier Erdogan. O in questo caso i curdi, che dopo l'ultimo voto amministrativo sono diventati uno dei competitor più preoccupanti per il premier.

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PER IL CSM LA TOGA LUMACA È SOLO UNA "GRANDE LAVORATRICE" (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Per il Csm la toga lumaca è solo una "grande lavoratrice" -->A gennaio promossa per "elevata laboriosità". La settimana scorsa però fa liberare 21 criminali perché in 15 mesi non ha depositato la condanna

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Consulta: illegittimo distruggere intercettazioni illegali (sezione: Giustizia)

( da "AudioNews.it" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

mercoledì 22 aprile 2009 15.29 Cronaca Consulta: illegittimo distruggere intercettazioni illegali 14.23: E' in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali. Lo ha deciso la Corte Costituzionale che ha accolto la questione sollevata dal gip di Milano, nell'ambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri, l'ex capo della Security di Telecom Giuliano Tavaroli

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Ecco una notizia degli scorsi giorni relegata purtroppo dalla grande stampa alle ultime pagine, e se... (sezione: Giustizia)

( da "Gazzettino, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Mercoledì 22 Aprile 2009, Ecco una notizia degli scorsi giorni relegata purtroppo dalla grande stampa alle ultime pagine, e senza alcun particolare rilievo. Nell'ultimo bando di concorso sono stati pochissimi i magistrati del Pm a presentare la domanda per esercitare le relative funzioni d'accusa nel Sud e in Sicilia in particolare. In pratica le domande sono state solo 4 per 55 posti. Molte Procure della Repubblica del Sud resteranno quasi senza alcuna copertura, e la lotta alla criminalità diventerà solo un'affermazione retorica. A questo risultato concorrono molti fattori: anzitutto la norma (per molti aspetti, razionale e giustificata) che impedisce ai magistrati di prima nomina (i cosiddetti giudici ragazzini) di esercitare le delicate funzioni del Pm. Dicevo che la limitazione appare giustificata, almeno in teoria, perché è fin troppo evidente la delicatezza dell'esercizio delle funzioni d'accusa, in fatto di equilibrio e di esperienza che i magistrati troppo giovani non possono ovviamente vantare, ma resta incontestabile che soprattutto i magistrati più giovani si prestano a trasferimenti disagevoli e non possono opporre alcun rifiuto ai provvedimenti del Csm. Sembra un assurdo circolo vizioso: i magistrati più giovani sono i soli sui quali il Csm può contare (anche senza la relativa domanda), ma sono anche i soli senza l'esperienza ed equilibrio necessari che occorrerebbe non utilizzare specie in funzioni assai delicate come la lotta alla criminalità mafiosa. Apparentemente non c'è idonea soluzione, vista l'inamovibilità a livello costituzionale di cui godono i magistrati più anziani. Non a caso, alla Camera dei Deputati, è stato, al momento, respinto un emendamento governativo che proponeva il trasferimento d'ufficio per i Pm compiuti i dieci anni di servizio nella stessa sede, se il magistrato viene destinato agli uffici disagiati del Sud e della Sicilia in particolare. Da tempo perciò il Csm insiste perché vengano introdotti particolari incentivi economici, sono fattori in grado di indurre i magistrati più anziani a trasferirsi nel Sud da città e regioni più gradite come quelle del Nord e del Centro. Naturalmente occorrerebbe assicurare a tutti, anche a coloro che sono presenti da tempo nello stesso ufficio, gli stessi vantaggi economici, sia per un elementare senso di giustizia, sia per evitare trasferimenti in direzione contraria (dal Sud al Nord). Giocano pure contro la necessaria copertura di posti al Sud sia la norma che proibisce il tramutamento di funzioni (da giudice a Pm e viceversa) se non dopo un quinquennio e da un ufficio all'altro dello stesso distretto (occorre allontanarsi almeno di una regione) sia soprattutto la campagna di stampa da tempo in atto contro l'esercizio delle funzioni d'accusa. Ormai il magistrato fa il Pm molto malvolentieri, le soddisfazioni professionali sono scarse, il lavoro molto e i rischi altrettanto, e quindi le vocazioni vanno a rilento e scarseggiano. Credo che sarà sempre più difficile la copertura dei posti in sedi disagiate, e lo sarà anche se verranno introdotti gli incentivi economici di cui parlavo prima. Ma non è possibile fare a meno del Pm in zone a forte densità mafiosa o con forte impatto di criminalità organizzata. È necessario che il Paese intero prenda coscienza realistica di un problema assai grave come è questo, anche perché altre innovazioni normative (Pm elettivi, separazione delle carriere e così via) sono tutt'altro che facili da realizzare, richiedono studio e sperimentazioni, ed inoltre presentano aspetti negativi di evidente e innegabile spessore, a mio giudizio, certamente assai più rilevanti dei pochi vantaggi esaltati dai fautori. Il Csm in questa situazione fa quello che può, che non è molto, visti i limiti posti dall'ordinamento giudiziario, molto di più si potrebbe fare se l'opinione convenisse su un punto decisivo: senza un Pm efficiente e indipendente la giustizia, specie da noi, e nel quadro normativo oggi in vigore, è decisamente impossibile. È interesse di tutti che la funzione di Pm sia esercitata da magistrati esperti ed equilibrati, con forte e convinta cultura della giustizia, e occorre far di tutto per averne in numero adeguato, specie nelle zone dove sono più necessari, per le infiltrazioni mafiose, e per la forte presenza e attività della criminalità.

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Consulta, è in parte illegittima la norma sulle intercettazioni. Non tutti i dossier vanno distrutti (sezione: Giustizia)

( da "Adnkronos" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Consulta, è in parte illegittima la norma sulle intercettazioni. Non tutti i dossier vanno distrutti La Corte Costituzionale ha parzialmente accolte le eccezioni sollevate dal Gip di Milano Giuseppe Gennari nel procedimento che vede tra gli altri imputati l'ex capo della sicurezza Telecom-Italia Giuliano Tavaroli commenta 0 vota 0 tutte le notizie di POLITICA ultimo aggiornamento: 22 aprile, ore 14:48

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AbuOmar,a fine maggio decisione su prosecuzione processo (sezione: Giustizia)

( da "Reuters Italia" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

MILANO (Reuters) - Al processo per il presunto rapimento dell'ex imam di Milano Abu Omar, la procura ha sollecitato oggi la prosecuzione del caso mentre le difese hanno chiesto il proscioglimento degli imputati, in una vicenda su cui dovrebbe pronunciarsi alla fine di maggio il giudice Oscar Magi. Il processo è ripreso dopo che il giudice Magi, lo scorso 18 marzo, lo aveva rinviato per permettere alle parti di leggere le motivazioni della sentenza con cui la Corte Costituzionale, qualche giorno prima, aveva detto che i magistrati milanesi non potevano usare documenti coperti dal segreto di Stato. La decisione della Consulta non ha direttamente annullato il processo in corso a Milano contro 33 imputati ma in sostanza ha eliminato dal dibattimento i documenti che ne hanno consentito il rinvio a giudizio. Il prossimo 20 maggio è prevista la decisione del giudice Magi che potrebbe già pronunciare una sentenza di proscioglimento o decidere di andare avanti. Ventisei americani e sette italiani sono accusati di aver rapito il religioso musulmano -- sospettato di terrorismo -- per strada a Milano nel 2003 e di averlo deportato in Egitto, durante una cosiddetta operazione di "rendition". Dal canto suo Abu Omar -- che è stato poi rilasciato nel 2007 -- sostiene di essere stato torturato e detenuto per anni senza accuse. I pm milanesi titolari del processo, Armando Spataro e Ferdinando Pomarici, hanno chiesto che il processo prosegua, sostenendo che solo una minima parte del materiale di indagine viene toccato dalla sentenza della Corte costituzionale. L'ACCUSA: SITUAZIONE KAFKIANA "Siamo in una situazione kafkiana. Il mondo cambia. Negli Stati Uniti Obama rivela i segreti, vengono pubblicati i memorandum che riguardano 'rendition' e torture, cioè la materia di questo processo. Mentre questo accade nel Paese guida del mondo e da cui provengono alcuni degli imputati, da noi i segreti si allargano a dismisura", hanno detto oggi in aula. Continua...

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Telecom, la Consulta: "Le intercettazioni illegali non tutte da distruggere" (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

n. 96 del 2009-04-22 pagina 0 Telecom, la Consulta: "Le intercettazioni illegali non tutte da distruggere" di Redazione Il verdetto della Corte Costituzionale dà ragione al gip di Milano Gennari nel processo per le indagini illegali che vede tra gli imputati l'ex capo della Security di Telecom, Tavaroli Roma - è in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali. Lo ha deciso la Corte Costituzionale che ha così accolto parzialmente la questione sollevata dal gip di Milano Giuseppe Gennari nell’ambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri, l’ex capo della Security di Telecom Italia, Giuliano Tavaroli. Il verdetto La norma bocciata dalla Corte riguarda la nuova formulazione dell’articolo 240 del codice di procedura penale modificato dal decreto, poi convertito in legge nel novembre del 2006 con voto bipartisan, con cui il governo Prodi intervenne all’indomani dell’arresto, tra gli altri, di Tavaroli. dell’investigatore privato Emanuele Cipriani e dell’ex capo della sicurezza informatica Fabio Ghioni. La norma imponeva la distruzione di tutto il materiale illegalmente acquisito (comunicazione telefoniche, telematiche, eccetera) in un’udienza camerale celebrata dal gip che però avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di quanto distrutto. Tenere quegli atti La Corte - si legge in una nota di Palazzo della Consulta - ha dichiarato l’illegittimità dell’articolo 240 del codice di procedura penale in due punti: i commi 4 e 5, nella parte in cui non prevedono l’applicazione delle stesse regole fissate per l’incidente probatorio (articolo 401,commi 1 e 2) durante l’udienza per la distruzione dei documenti; il comma 6, "nella parte in cui non dice che il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella redazione del verbale" di distruzione "non si estende alle circostanze inerenti la formazione, l’acquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e atti". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Intercettazioni, 'non distruggerle' (sezione: Giustizia)

( da "Affari Italiani (Online)" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Politica Intercettazioni/ Consulta: non tutte vanno distrutte Mercoledí 22.04.2009 14:25 Non tutte le intercettazioni o i dossier illegali devono essere distrutti. Alcune norme contenute nell'art. 240 del codice di procedura penale sono state infatti dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale che ha cosi' accolto parzialmente le eccezioni sollevate dal Gip di Milano Giuseppe Gennari nel procedimento che vede tra gli imputati l'ex capo della sicurezza Telecom-Italia Giuliano Tavaroli. La Corte Costituzionale, si legge in una nota, ha dichiarato "l'illegittimita' costituzionale dell'art. 240, commi 4 e 5 del codice di procedura penale , nella parte in cui in cui non prevedono, per la disciplina del contraddittorio, l'applicazione dell'art. 401, commi 1 e 2 dello stesso codice, che regola il contraddittorio nell'incidente probatorio"; e , soprattutto, "l'illegittimita' costituzionale dell'art. 240, comma 6 del codice di procedura penale, nella parte in cui non dice che il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella redazione del verbale previsto dalla stessa norma, non si estende alle circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e atti". tags: Intercettazioni Consulta

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Intercettazioni illegali, la Consulta "Non tutte devono essere distrutte" (sezione: Giustizia)

( da "Repubblica.it" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ROMA - Non tutte le intercettazioni o i dossier illegali devono essere distrutti. Alcune norme contenute nell'articolo 240 del codice di procedura penale sono state infatti dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale, che ha così accolto parzialmente le eccezioni sollevate dal gip di Milano Giuseppe Gennari nel procedimento che vede tra gli imputati l'ex capo della sicurezza di Telecom-Italia Giuliano Tavaroli. In particolare, i giudici della Consulta ritengono che l'attuale articolo 240 del codice di procedura penale debba prevedere le stesse garanzie del contraddittorio previste per gli incidenti probatori (presenza di rappresentanti di accusa e difesa, diritto a partecipare per i rappresentanti delle persone offese dal reato). E che il divieto di riferire i contenuti delle intercettazioni distrutte debba essere inteso anche come divieto di rendere note modalità e circostanze con cui gli atti e i documenti sono stati raccolti e acquisiti. La norma bocciata dalla Corte riguarda la nuova formulazione dell'articolo 240 del codice di procedura penale modificato dal decreto, poi convertito in legge nel novembre del 2006 con voto bipartisan, con cui il governo Prodi intervenne all'indomani dell'arresto, tra gli altri, di Giuliano Tavaroli, ex capo della security di Telecom, dell'investigatore privato Emanuele Cipriani e dell'ex capo della sicurezza informatica Fabio Ghioni. La norma imponeva la distruzione di tutto il materiale illegalmente acquisito (comunicazione telefoniche, telematiche, etc) in un'udienza camerale celebrata dal gip che però avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di quanto distrutto. La Corte - si legge in una nota di Palazzo della Consulta - ha dichiarato l'illegittimità dell'articolo 240 del codice di procedura penale in due punti: i commi 4 e 5, nella parte in cui non prevedono l'applicazione delle stesse regole fissate per l'incidente probatorio (articolo 401,commi 1 e 2) durante l'udienza per la distruzione dei documenti; il comma 6, "nella parte in cui non dice che il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella redazione del verbale" di distruzione "non si estende alle circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e atti". OAS_RICH('Middle'); (22 aprile 2009

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14:04 ABU OMAR: PM, CONSULTA APPIATTITA SU GOVERNO, PROCESSO PROSEGUA (sezione: Giustizia)

( da "Agi" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

ABU OMAR: PM, CONSULTA APPIATTITA SU GOVERNO, PROCESSO PROSEGUA (AGI) - Milano, 22 apr. - I pm Armando Spataro e Ferdinando Pomarici hanno chiesto al giudice Oscar Magi che il processo per il sequestro dell'ex imam di Milano, Abu Omar, prosegua anche dopo la pronuncia della Corte costituzionale sul segreto di Stato, vero nodo cruciale del procedimento. Spataro, nell'opporsi alle richieste delle difese che hanno domandato una sentenza di proscioglimento o, comunque, lo 'stop' del processo, ha detto: "Ci troviamo in una situazione kafkiana. Il mondo cambia, negli Stati Uniti Obama rileva i segreti, vengono pubblicati i memorandum che riguardano la materia oggetto di questo processo e, mentre cio' accade nel Paese guida del mondo da cui provengono alcuni degli imputati, da noi i segreti si allargano a dismisura". Molto critica la presa di posizione verso la decisione della Corte costituzionale da parte di Pomarici: "E' una sentenza che si appiattisce totalmente sulle posizioni del governo". I due rappresentanti della pubblica accusa hanno confutato le tesi degli avvocati difensori, secondo i quali la pronuncia della Consulta cancellerebbe gran parte del materiale di indagine, affermando che ci sono prove e indizi sufficienti per arrivare a una sentenza. Per Spataro e Pomarici, e' scorretta la lettura fatta dalle difese, perche' gli atti oggetto della pronuncia sono toccati soltanto in minima parte dalla nullita'. Dopo di loro, e' intervenuto il legale di parte civile per la moglie di Abu Omar, Luca Bauccio, il quale, richiamandosi alla Carta europea dei diritti dell'uomo, ha chiesto che il processo prosegua e che non vengano sacrificati diritti fondamentali, come quello alla vita, sull'altare della sicurezza dello Stato. Il giudice Oscar Magi si e' riservato di decidere nell'udienza del 20 maggio prossimo quando potrebbe emettere gia' un verdetto definitivo, qualora accolga le richieste delle difese.

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Moldova/ Corte Costituzionale nega rinvio conferma (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 22 apr. (Apcom-Nuova Europa) - La Corte Costituzionale moldava ha rigettato la richiesta dei tre partiti d'opposizione di rinviare la conferma dei risultati elettorali annunciati in via definitiva ieri dalla Commissione elettorale centrale e che sanciscono la vittoria dei Comunisti, scrive Interfax. Il presidente dell'Alta corte moldava, Dumitru Pulbere, ha spiegato che i giudici hanno analizzato la proposta dell'opposizione ma "non vedono la ragione di prolungare la scadenza per la conferma dei risultati delle elezioni". Liberali, Liberaldemocratici e Nostra Moldova insistono sulla necessità di controllare anche le liste degli elettori, oltre alle schede, perché i Comunisti avrebbero inserito 400 mila nomi illegalmente che avrebbero votato nel corso dello scrutinio del 5 aprile. Si trattarebbe di persone decedute, minorenni e moldavi residenti all'estero.

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Consulta, non tutte le intercettazioni illegali vanno distrutte (sezione: Giustizia)

( da "RomagnaOggi.it" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

22 aprile 2009 - 15.24 (Ultima Modifica: 22 aprile 2009) ROMA - La norma sulle intercettazione è in parte illegittima. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale che nella Camera di Consiglio di mercoledì ha dichiarato ''l'illegittimità costituzionale dell'articolo 240, commi 4 e 5 del codice di procedura penale, nella parte in cui non prevedono, per la disciplina del contraddittorio, l'applicazione dell'articolo 401, commi 1 e 2 dello stesso codice, che regolano il contraddittorio nell'incidente probatorio". La Corte Costituzionale ha così accolto parzialmente le eccezioni sollevate dal gip di Milano Giuseppe Gennari nel procedimento che vede tra gli imputati l'ex capo della sicurezza di Telecom-Italia Giuliano Tavaroli. La norma, che riguarda la nuova formulazione dell'articolo 240 del codice di procedura penale modificato dal decreto, poi convertito in legge nel novembre del 2006 con voto bipartisan, imponeva la distruzione di tutto il materiale illegalmente acquisito in un'udienza camerale celebrata dal gip che però avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di quanto distrutto.

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Dossier illegali/ Gip: Per distruzione atti ci vorranno anni (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Milano, 22 apr. (Apcom) - Ci vorranno diversi anni oltre a costi non prevedibili e comunque del tutto eccezionali per distruggere le informazioni riservate illecitamente acquisite al centro dell'inchiesta milanese dove ci sono come imputati 32 persone fisiche, tra cui Giuliano Tavaroli e 2 società, Telecom e Pirelli che rispondono in relazione alla cosiddetta responsabilità oggettiva. La decisione della Corte Costituzionale secondo la quale bisognerà distruggere parte dei dossier illegali ha reso concreto lo scenario ipotizzato dal gip Giuseppe Gennari che quando avrà ricevuto tra un mese circa le motivazioni della Consulta dovrà fissare la data dell'incidente probatorio. Avvertiva il gip nell'ordinanza con cui investiva della questione la Corte Costituzionale eccependo la legittimità delle norma approvata dal Parlamento: "Il volume complessivo del materiale soggetto ad eliminazione consta di 83 faldoni di documenti cartacei oltre a diverse decine di migliaia di file e risultanze elettroniche in vario formato ed estensione". Il gip Gennari citava inoltre il parere del consulente informatico della procura secondo il quale "l'operazione chirurgica di selezione in contraddittorio ed eliminazione delle sole risultanze soggette a definitiva cancellazione (che non si riduce ad un click sul pulsante 'canc') comporterebbe tempi di esecuzione e costi non prevedibili e comunque del tutto eccezionali". Va considerato inoltre che nei diversi anni che ci vorranno per procedere alla distruzione delle informazioni illecitamente acquisite non si bloccherà il decorso della prescrizione. Di conseguenza a questo punto è probabile che gli imputati che stavano trattanbdo con la procura per patteggiare facciano un passo indietro. L'unica imputazione al momento in grado di resistere allo scorrere inesorabile del tempo sembra essere quella relativa alla diffusione di notizie attinenti la sicurezza dello Stato. Proprio domani riprenderà l'udienza preliminare davanti al gup Mariolina Panasiti. Secondo alcuni addetti ai lavori l'iter dell'udienza dovrebbe bloccarsi in attesa del procedimento relativo alla distruzione degli atti. Tale incidente probatorio porterà a elaborare dei verbali riguardanti la distruzione in cui sarà ricostruita la formazione dell'illecita cauzione di notizie riservate. E se non formalmente almeno in pratica il contenuto dei verbali potrebbe essere inteso come una sorta di verdetto anticipato. Dal momento che saranno indicati per iscritto i nomi dei mandanti e degli esecutori delle operazioni illecite. Ma va anche ricordato che sarà complicato accertare quali informazioni sono di illecita provenienza e quali no.

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DOSSIER ILLEGALI/ GIP: PER DISTRUZIONE ATTI CI VORRANNO ANNI (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Dossier illegali/ Gip: Per distruzione atti ci vorranno anni di Apcom "E costi non prevedibili e comunque del tutto eccezionali" -->Milano, 22 apr. (Apcom) - Ci vorranno diversi anni oltre a costi non prevedibili e comunque del tutto eccezionali per distruggere le informazioni riservate illecitamente acquisite al centro dell'inchiesta milanese dove ci sono come imputati 32 persone fisiche, tra cui Giuliano Tavaroli e 2 società, Telecom e Pirelli che rispondono in relazione alla cosiddetta responsabilità oggettiva. La decisione della Corte Costituzionale secondo la quale bisognerà distruggere parte dei dossier illegali ha reso concreto lo scenario ipotizzato dal gip Giuseppe Gennari che quando avrà ricevuto tra un mese circa le motivazioni della Consulta dovrà fissare la data dell'incidente probatorio. Avvertiva il gip nell'ordinanza con cui investiva della questione la Corte Costituzionale eccependo la legittimità delle norma approvata dal Parlamento: "Il volume complessivo del materiale soggetto ad eliminazione consta di 83 faldoni di documenti cartacei oltre a diverse decine di migliaia di file e risultanze elettroniche in vario formato ed estensione". Il gip Gennari citava inoltre il parere del consulente informatico della procura secondo il quale "l'operazione chirurgica di selezione in contraddittorio ed eliminazione delle sole risultanze soggette a definitiva cancellazione (che non si riduce ad un click sul pulsante 'canc') comporterebbe tempi di esecuzione e costi non prevedibili e comunque del tutto eccezionali". Va considerato inoltre che nei diversi anni che ci vorranno per procedere alla distruzione delle informazioni illecitamente acquisite non si bloccherà il decorso della prescrizione. Di conseguenza a questo punto è probabile che gli imputati che stavano trattanbdo con la procura per patteggiare facciano un passo indietro. L'unica imputazione al momento in grado di resistere allo scorrere inesorabile del tempo sembra essere quella relativa alla diffusione di notizie attinenti la sicurezza dello Stato. Proprio domani riprenderà l'udienza preliminare davanti al gup Mariolina Panasiti. Secondo alcuni addetti ai lavori l'iter dell'udienza dovrebbe bloccarsi in attesa del procedimento relativo alla distruzione degli atti. Tale incidente probatorio porterà a elaborare dei verbali riguardanti la distruzione in cui sarà ricostruita la formazione dell'illecita cauzione di notizie riservate. E se non formalmente almeno in pratica il contenuto dei verbali potrebbe essere inteso come una sorta di verdetto anticipato. Dal momento che saranno indicati per iscritto i nomi dei mandanti e degli esecutori delle operazioni illecite. Ma va anche ricordato che sarà complicato accertare quali informazioni sono di illecita provenienza e quali no.

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MOLDOVA/ CORTE COSTITUZIONALE NEGA RINVIO CONFERMA RISULTATI VOTO (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Moldova/ Corte Costituzionale nega rinvio conferma risultati voto di Apcom Opposizione aveva chiesto di posticipare la scadenza -->Roma, 22 apr. (Apcom-Nuova Europa) - La Corte Costituzionale moldava ha rigettato la richiesta dei tre partiti d'opposizione di rinviare la conferma dei risultati elettorali annunciati in via definitiva ieri dalla Commissione elettorale centrale e che sanciscono la vittoria dei Comunisti, scrive Interfax. Il presidente dell'Alta corte moldava, Dumitru Pulbere, ha spiegato che i giudici hanno analizzato la proposta dell'opposizione ma "non vedono la ragione di prolungare la scadenza per la conferma dei risultati delle elezioni". Liberali, Liberaldemocratici e Nostra Moldova insistono sulla necessità di controllare anche le liste degli elettori, oltre alle schede, perché i Comunisti avrebbero inserito 400 mila nomi illegalmente che avrebbero votato nel corso dello scrutinio del 5 aprile. Si trattarebbe di persone decedute, minorenni e moldavi residenti all'estero.

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La Consulta: "Intercettazioni illegali, non tutte vanno distrutte" (sezione: Giustizia)

( da "Rai News 24" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma | 22 aprile 2009 La Consulta: "Intercettazioni illegali, non tutte vanno distrutte" La Corte Costituzionale E' in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali. Lo ha deciso la Consulta. E' stata accolta parzialmente la questione sollevata dal gip di Milano nell'ambito del procedimento che vede imputato, tra gli altri, l'ex capo della Security di Telecom, Giuliano Tavaroli. La Corte ha dichiarato l'illegittimita' nella parte in cui non si prevede l'applicazione delle stesse regole fissate per l'incidente probatorio. Il comma 6, 'nella parte in cui non dice che il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella redazione del verbale' di distruzione 'non si estende alle circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e atti'. La norma bocciata dalla Corte riguarda la nuova formulazione dell'art. 240 del codice di procedura penale, modificato da decreto e poi convertito in legge, con cui il governo Prodi intervenne all'indomani dell'arresto, tra gli altri, di Tavaroli. La norma imponeva la distruzione di tutto il materiale illegalmente acquisito in un'udienza camerale celebrata dal gip che pero' avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di quanto distrutto.

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La Consulta: "Illegittimo distruggere le intercettazioni illegali" (sezione: Giustizia)

( da "Panorama.it" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

- Italia - http://blog.panorama.it/italia - La Consulta: "Illegittimo distruggere le intercettazioni illegali" Posted By redazione On 22/4/2009 @ 18:11 In Headlines | No Comments Non tutte le intercettazioni o i dossier illegali devono essere distrutti. Visto che, alcune norme contenute nell'articolo 240 del codice di procedura penale sono state dichiarate illegittime dalla [1] Corte Costituzionale, che ha così accolto parzialmente le eccezioni sollevate dal gip di Milano Giuseppe Gennari nel procedimento che vede tra gli imputati l'ex capo della sicurezza di Telecom-Italia Giuliano Tavaroli. La norma bocciata dalla Corte riguarda la nuova formulazione dell'[2] art. 240 del codice di procedura penale modificato dal decreto (poi convertito in legge nel novembre del 2006 con voto bipartisan), con cui il governo Prodi intervenne all'indomani dell'arresto di [3] Tavaroli, dell'investigatore privato Emanuele Cipriani e dell'ex capo della sicurezza informatica Fabio Ghioni. La norma imponeva la distruzione di tutto il materiale illegalmente acquisito (comunicazione telefoniche, telematiche, etc) in un'udienza camerale celebrata dal gip che però avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di quanto distrutto. La Corte - si legge in una nota di Palazzo della Consulta - ha dichiarato l'illegittimità dell'art 240 del codice di procedura penale in due punti: i commi 4 e 5, nella parte in cui non prevedono l'applicazione delle stesse regole fissate per l'incidente probatorio (art.401,commi 1 e 2) durante l'udienza per la distruzione dei documenti; il comma 6, "nella parte in cui non dice che il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella redazione del verbale" di distruzione "non si estende alle circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e atti". Con la decisione presa oggi, la Consulta ha di fatto ampliato le garanzie della difesa nella distruzione degli atti (intercettazioni, foto, comunicazioni telematiche) illecitamente acquisiti. Ciò non significa che tali documenti non saranno più distrutti, ma che per farlo si dovranno seguire regole che garantiscano maggiormente le parti. Se infatti il decreto approvato nel 2006 dal governo Prodi prevedeva che la distruzione dei documenti avvenisse su decisione del gip in un'udienza da tenersi entro dieci giorni dopo averne dato avviso alle parti, ora non sarà più sufficiente una decisione adottata in camera di consiglio: accusa e difesa dovranno essere garantite con un contraddittorio pieno, così come avviene nei casi di incidente probatorio. A questa procedura più garantista la Corte Costituzionale ha deciso di aggiungerne un'altra: nel verbale di distruzione degli atti e dei documenti illeciti si continuerà a far divieto di riferirne il contenuto ma - ha aggiunto la Corte - d'ora innanzi il verbale dovrà essere più puntuale e contenere le circostanze che riguardano la "formazione, l'acquisizione e la raccolta" dei documenti illegali. E questo perché si tratta pur sempre di materiale probatorio. La sentenza della Consulta sarà scritta nei prossimi giorni dal giudice costituzionale Gaetano Silvestri, ma dal dispositivo si intravede una soluzione di compromesso per salvaguardare due esigenze in contrasto: da un lato non favorire la dispersione di materiale probatorio, dall'altro garantire la tutela della riservatezza delle persone vittime del "dossieraggio" illegale.

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INTERCETTAZIONI: CONSULTA 'BOCCIA' IN PARTE DISTRUZIONE DOSSIER ILLEGALI. (sezione: Giustizia)

( da "Asca" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

INTERCETTAZIONI: CONSULTA 'BOCCIA' IN PARTE DISTRUZIONE DOSSIER ILLEGALI (ASCA) - Roma, 22 apr - Una sentenza di parziale illegittimita' da parte della Corte costituzionale ha chiuso la vicenda dei dossier illegali elaborati, tra gli altri, dall'ex capo della security di Telecom Italia Giuliano Tavaroli attraverso intercettazioni. In seguito all'inchiesta milanese sul dossieraggio, era stato riformulato l'articolo 240 del Codice di procedura penale imponendo la distruzione del materiale illegittimo, anche qualora potesse essere fonte di prove per indagini della Polizia giudiziaria. La distruzione sarebbe dovuta avvenire in un'udienza camerale celebrata dal gip che pero' avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di quanto distrutto. Secondo le indicazioni della Corte, la distruzione degli atti dovra' seguire le regole previste per l'incidente probatorio. La sentenza, poi, precisa che ''il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, non si estende alle circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e atti'', in modo da salvaguardare la stessa inchiesta finalizzata a individuare e punire gli evenutali autori dei dossier. red/mcc/ss

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NAPOLITANO: NO AD ATTACCHI POLITICI A CORTE COSTITUZIONALE. (sezione: Giustizia)

( da "Asca" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

NAPOLITANO: NO AD ATTACCHI POLITICI A CORTE COSTITUZIONALE (ASCA) - Torino, 22 feb - La Costituzione non e' un manifesto ideologico di parte: e' legge, architrave fondamentale dell'ordinamento giuridico istituzionale e in quanto tale va applicata e rispettata. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nella sua lectio magistralis che ha inaugurato, questa sera a Torino, la cinque giorni della biennale della democrazia. Secondo Napolitano, rispettarla significa riconoscere il ruolo fondamentale del controllo di costituzionalita' e dunque l'autorita' delle istituzioni di garanzia. ''Queste - dice Napolitano - non dovrebbero mai formare oggetto di attacchi politici e giudizi sprezzanti''. eg/mcc/ss

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INTERCETTAZIONI: ZANDA, CONSOB VIGILI CONTRO DILAZIONI DOSSIER TELECOM. (sezione: Giustizia)

( da "Asca" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

INTERCETTAZIONI: ZANDA, CONSOB VIGILI CONTRO DILAZIONI DOSSIER TELECOM (ASCA) - Roma, 22 apr - ''Pur in attesa di conoscere nel dettaglio la motivazione, possiamo dire sin da ora che la decisione della Corte Costituzionale di parziale illegittimita' della norma relativa alla distruzione di atti raccolti attraverso intercettazioni 'illegali', ha una straordinaria importanza. Non solo per elementari ragioni di giustizia, ma anche perche' puo' consentire di ricostruire la verita' su vicende molto oscure del passato recente e meno recente del nostro Paese''. Lo dichiara il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda che spiega: ''Adesso, per esempio, dopo la decisione della suprema Corte, non c'e' piu' nessun ostacolo a una ricostruzione puntuale della vicenda del dossieraggio illegale della Telecom. Lo stesso Collegio dei sindaci della societa', recentemente sollecitato persino dalla Consob, e' ormai in condizione di far piena luce sugli effetti di tutta quella vicenda e sulle corrispondenti responsabilita' ai vari livelli dell'azienda: consulenti, dipendenti, dirigenti, e amministratori coinvolti''. ''Sono certo - conclude Zanda - che la Consob sapra' ottemperare al meglio al suo dovere di vigilanza per evitare ulteriori ritardi e dilazioni''. red-njb/mcc/ss

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La Procura: il processo Abu Omar deve andare avanti. Critiche alla Consulta (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

n. 96 del 2009-04-22 pagina 0 La Procura: il processo Abu Omar deve andare avanti. Critiche alla Consulta di Luca Fazzo "I pm milanesi chiedono che il processo per il sequestro dell'imam vada avanti: nonostante il segreto di Stato, ci sono prove a sufficienza contro gli 007 Usa e italiani "Affermazioni sorprendenti". "Passaggi non chiari". E l'accusa di essersi adagiata sulle posizioni del governo. Non sono teneri i pm milanesi con la Corte Costituzionale. Il processo per il rapimento Abu Omar - l'imam estremista prelevato dalla Cia a Milano nel febbraio 2003 - si conferma un terreno di scontro tra potere politico e potere giudiziario. La decisione della Corte Costituzionale di confermare il segreto di Stato - invocato prima da Prodi e poi da Berlusconi - su molti aspetti della vicenda ha fatto pendere indubbiamente le sorti della vicenda a favore del governo. Ma oggi, nell'aula della Quarta sezione penale del tribunale milanese, la Procura va all'attacco: il processo a 26 funzionari della Cia e ai loro colleghi italiani del Sismi (in testa al gruppo, l'ex direttore Nicolò Pollari e l'ex capo del controspionaggio Marco Mancini) deve andare avanti, perché le accuse possono reggersi anche senza gli elementi che la Consulta ha dichiarato inutilizzabili in quanto coperti da segreto. Il primo a partire all'offensiva è il procuratore aggiunto Armando Spataro: "Siamo in una situazione kafkiana. Il mondo cambia, in America si rivelano segreti, il presidente Obama rende pubblici memorandum che riguardano le stesse vicende di cui ci occupiamo in questo processo, rendition (cioè i rapimenti della Cia, ndr) e torture; mentre questo accade nel paese guida del mondo, da cui provenivano numerosi imputati di questo processo, da noi i segreti si allargano a dismisura". Spataro definisce "affermazioni sorprendenti" i passaggi della sentenza in cui la Corte Costituzionale ritiene che il rapimento di Abu Omar - anche se non condivisibile - non costituì comunque un fatto eversivo dell'ordinamento costituzionale. Non è consueto che un magistrato attacchi così platealmente le decisioni del massimo organo giurisdizionale del paese, ma intorno al caso Abu Omar ormai si combatte uno scontro che giustifica questa e altre asprezze. In ogni caso la Procura ritiene di poter andare avanti per la sua strada e andare verso la sentenza: sia nei confronti degli agenti Cia ("sulla responsabilità degli yankee c'è ampia dimostrazione negli atti") sia nei confronti dei loro interlocutori italiani, i capi e i quadri del Sismi che avrebbero dato il via libera ai colleghi a stelle e strisce. I difensori di tutti gli imputati, prima che prendesse la parola la Procura, avevano sostenuto invece che la conferma del segreto di Stato investe a pioggia tutto il processo imponendone l'azzeramento: o con la restituzione degli atti alla Procura per ricominciare da capo, o con l'assoluzione in blocco. Il giudice Oscar Magi, investito dalla stessa sentenza della Consulta del gravoso compito di decidere se e come andare avanti, si è preso un lungo periodo di riflessione: renderà nota la sua decisione all'udienza del 20 maggio. Intanto l'avvocato della moglie di Abu Omar ha già fatto sapere che se il processo si fermerà per colpa della Corte Costituzionale, invocherà l'intervento della Corte europea per i diritti dell'uomo. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Consulta: "Intercettazioni illegali? Non tutte sono da distruggere" (sezione: Giustizia)

( da "Giornale.it, Il" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

n. 96 del 2009-04-22 pagina 0 Consulta: "Intercettazioni illegali? Non tutte sono da distruggere" di Redazione Il verdetto della Corte Costituzionale dà ragione al gip di Milano Gennari nel processo per le indagini illegali che vede tra gli imputati l'ex capo della Security di Telecom, Tavaroli Roma - è in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali. Lo ha deciso la Corte Costituzionale che ha così accolto parzialmente la questione sollevata dal gip di Milano Giuseppe Gennari nell’ambito del procedimento che vede imputati, tra gli altri, l’ex capo della Security di Telecom Italia, Giuliano Tavaroli. Il verdetto La norma bocciata dalla Corte riguarda la nuova formulazione dell’articolo 240 del codice di procedura penale modificato dal decreto, poi convertito in legge nel novembre del 2006 con voto bipartisan, con cui il governo Prodi intervenne all’indomani dell’arresto, tra gli altri, di Tavaroli. dell’investigatore privato Emanuele Cipriani e dell’ex capo della sicurezza informatica Fabio Ghioni. La norma imponeva la distruzione di tutto il materiale illegalmente acquisito (comunicazione telefoniche, telematiche, eccetera) in un’udienza camerale celebrata dal gip che però avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di quanto distrutto. Tenere quegli atti La Corte - si legge in una nota di Palazzo della Consulta - ha dichiarato l’illegittimità dell’articolo 240 del codice di procedura penale in due punti: i commi 4 e 5, nella parte in cui non prevedono l’applicazione delle stesse regole fissate per l’incidente probatorio (articolo 401,commi 1 e 2) durante l’udienza per la distruzione dei documenti; il comma 6, "nella parte in cui non dice che il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella redazione del verbale" di distruzione "non si estende alle circostanze inerenti la formazione, l’acquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e atti". © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano

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Tempo di costruire il futuro (sezione: Giustizia)

( da "AprileOnline.info" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Tempo di costruire il futuro Roberto Di Giovan Paolo*, 22 aprile 2009, 17:48 Bisogna sottrarsi al giochetto sulla presenza di Berlusconi al 25 aprile, di spazio mediatico ne ha già abbastanza. Quello che va fatto è individuare il modo giusto di celebrare la festa della Liberazione, trovare il modo di attualizzare i valori che vengono da lì. Cominciando con il ricordare che se oggi la destra italiana vive in un regime democratico, che gli permette di perdere e vincere elezioni e formare un Governo del Paese, questo è il merito, Voltairiano, dei loro avversari di allora, i nostri Padri (e Madri) Resistenti, i nostri Padri e Madri Costituenti, i "ribelli per amore" Vorrei sottrarmi al giochetto sulla presenza o meno di Berlusconi al 25 aprile milanese (o in qualunque altro luogo voglia andare, sembra ora che abbia optato per Onna) ché, mi pare, di spazio mediatico ne ha già ed abbondante, senza tacer delle sue presenze in Abruzzo. Mi sembra più importante segnalare la necessità di costruire condizioni di permanenza della memoria del 25 aprile al di là non solo di chi continua a negargli importanza ma anche e soprattutto (e mi sta più a cuore) del progressivo, naturale, venir meno della generazione che è stata protagonista o ha comunque vissuto quel 25 aprile 1945. La vita ha le sue regole e come è stato per la prima guerra mondiale, purtroppo tra un po' di anni verrà meno la memoria orale immediata di quel periodo, del furore, della ribellione, dell'amore, delle speranze e dei dolori di quei momenti belli e terribili. Leggere un libro di storia non sarà lo stesso! E allora credo che serva, oltre che essere come di consueto e con volontà non retorica nei luoghi cittadini del ricordo (spesso una semplice lapide annerita dal tempo oppure un cippo in mezzo alle periferie delle grandi città o nei memoriali dei luoghi di eccidio...) per testimoniare l'affetto e la gratitudine per la libertà che noi oggi viviamo, anche costruire occasioni di permanenza del ricordo stesso. Quante testimonianze orali possiamo ancora raccogliere e depositare in Fondazioni, cataloghi ed università? Quanti luoghi possiamo trasformare in piccoli attivi centri museali e di ricerca o "parchi della memoria"? Ho firmato un disegno di legge in proposito, proposto dalla collega Giai, ed intendo prepararne uno che tenga conto della complessità delle fonti e della variegata espressione di essa in tutto il nostro Paese. Credo che questo sia uno dei compiti che si prefigge anche -e concordo pienamente e lo sostengo- l' Anpi, nel momento in cui sta preparando ( lo ha fatto da tempo con gli ultimi congressi) la sua permanenza nella nostra società aprendosi allo spirito dei tempi che vive, e non solo per garantire il rispetto dovuto ad una associazione combattentistica.... Ed è, questo, un modo giusto, e concreto, per partecipare 365 giorni all'anno alla memoria della resistenza. Poi c'è la questione politica sottesa alle riflessioni di questi giorni. E non voglio certamente eluderla. Io credo che un Presidente del Consiglio italiano, un'alta carica istituzionale dello Stato, debba sempre essere presente e sentirsi rappresentante del popolo italiano, in special modo il 2 giugno ed il 25 aprile. Distinguere le date non è possibile. E difatti è strumentale. Perché distingue le date chi ritiene che la Costituzione è di tutti e la resistenza solo di una parte. E poi con questa scusa, in realtà prepara l'uso distorto della carta Costituzionale o peggio il suo snaturamento rendendola strumento di parte ( e contraddicendosi così clamorosamente). La verità è che senza la ribellione che portò al 25 aprile, senza la resistenza attiva, non solo quella passiva; senza il rifiuto delle centinaia di migliaia di militari italiani internati a rinnegare il loro giuramento per servire il fantoccio RSI; senza il sacrificio in montagna ed in città,nei campi di prigionia e nelle sale di tortura, non ci sarebbe stato per il nostro Paese nessun onore salvato da venti anni e passa di dittatura, guerre coloniali e leggi razziali. E' un po' come la storia sacra del giusto per cui il Signore evita di sacrificare la città intera. Voglio dire di più. Nessuno manca di pietà per chi era dalla parte sbagliata, ma deve essere chiaro che quella era la parte sbagliata. E che se oggi la destra italiana vive in un regime democratico, che gli permette di perdere e vincere elezioni e formare un Governo del Paese, questo è il merito, Voltairiano, dei loro avversari di allora, i nostri Padri (e Madri) Resistenti, i nostri Padri e Madri Costituenti, i "ribelli per amore". Non è polemica sulla storia questa. E' polemica sulla politica di oggi e del futuro. Tra le linee delle nostre destre si legge infatti un certo fastidio per l'intangibilità delle regole democratiche (le Costituzioni hanno parti migliorabili, certo, ma anche principi fondativi intoccabili...); una gran voglia di mettere mano ai cambiamenti della Costituzione e non solo della parte seconda; una voglia di riscrivere la storia ma soprattutto di condizionare il futuro, esimendosi dai compiti che la prima parte della Costituzione Italiana racconta, e che parlano di libertà che esiste se c'è eguaglianza e fraternità, non da sola. Parola di liberali veri, come Luigi Einaudi, per esempio, mica editorialisti antimercatisti dell' ultima ora. Il fastidio si accompagna al ruolo della Corte Costituzionale, che segnala troppe violazioni nei decreti legge e nelle leggi proposte dalla destra; all'eccesso di libertà dei media; all'eccesso di riconoscimento ai diritti della persona; al mai sopito sogno di "grandeur" frenato dall' articolo 11 e dalle istituzioni internazionali (Ue, Nazioni Unite, corti internazionali, convenzioni sui diritti ....) che spesso si arena nelle gags ai vertici internazionali e nelle acque della "potente" Malta... Insomma,che ci vada Berlusconi al 25 aprile, male non gli farà. Quello che conta è il ricordo e la memoria che si fa scelte concrete "di futuro" nei 365 giorni dell'anno. E Resistenza e Costituzione tutto l'anno oggi significa costruire una alternativa di valori, e dunque di società, all'attuale destra. Che sia davvero alternativa e davvero realizzabile. Una concretezza che scacci la retorica e ci faccia eredi degni di chi cercò la liberazione dal fascismo ma soprattutto dalla "fascistititudine", fantasma ricorrente nel nostro Paese. *Senatore Partito democratico

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Consulta: (sezione: Giustizia)

( da "Corriere.it" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

la SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE La Consulta sulle intercettazioni: «Non tutte vanno distrutte» La decisione della Consulta nell'ambito del procedimento che vede imputato l'ex capo Security di Telecom Tavaroli Il Palazzo della Consulta (Ansa) ROMA - È in parte illegittima la norma che impone la distruzione dei documenti e delle intercettazioni ritenute illegali. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale, accogliendo parzialmente la questione sollevata due anni fa dal gip di Milano Giuseppe Gennari nell'ambito del procedimento che vede imputato, tra gli altri, l'ex capo della Security di Telecom Italia Giuliano Tavaroli. LA NORMA - La norma bocciata dalla Corte riguarda la nuova formulazione dell'art. 240 del codice di procedura penale modificato dal decreto (poi convertito in legge nel novembre del 2006 con voto bipartisan), con cui il governo Prodi intervenne all'indomani dell'arresto di Tavaroli, dell'investigatore privato Emanuele Cipriani e dell'ex capo della sicurezza informatica Fabio Ghioni. La norma imponeva la distruzione di tutto il materiale illegalmente acquisito (comunicazione telefoniche, telematiche, etc) in un'udienza camerale celebrata dal gip che però avrebbe dovuto redigere un verbale riassuntivo di quanto distrutto. I COMMI BOCCIATI - La Corte - si legge in una nota di Palazzo della Consulta - ha dichiarato l'illegittimità dell'art 240 del codice di procedura penale in due punti: i commi 4 e 5, nella parte in cui non prevedono l'applicazione delle stesse regole fissate per l'incidente probatorio (art. 401, commi 1 e 2) durante l'udienza per la distruzione dei documenti; il comma 6, «nella parte in cui non dice che il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella redazione del verbale» di distruzione «non si estende alle circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e atti». MAGGIORI GARANZIE - La Corte Costituzionale ha di fatto ampliato le garanzie della difesa nella distruzione degli atti illecitamente acquisiti. Ciò non significa che tali documenti non saranno più distrutti, ma che per farlo si dovranno seguire regole che garantiscano maggiormente le parti. Se infatti il decreto approvato nel 2006 dal governo Prodi prevedeva che la distruzione dei documenti avvenisse su decisione del gip in un'udienza da tenersi entro dieci giorni dopo averne dato avviso alle parti, ora non sarà più sufficiente una decisione adottata in camera di consiglio: accusa e difesa dovranno essere garantite con un contraddittorio pieno, così come avviene nei casi di incidente probatorio. A questa procedura più garantista la Corte Costituzionale ha deciso di aggiungerne un'altra: nel verbale di distruzione degli atti e dei documenti illeciti si continuerà a far divieto di riferirne il contenuto ma - ha aggiunto la Corte - d'ora innanzi il verbale dovrà essere più puntuale e contenere le circostanze che riguardano la «formazione, l'acquisizione e la raccolta» dei documenti illegali. E questo perché si tratta comunque di materiale probatorio. stampa |

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Sisma Abruzzo/ Da Csm primo ok a presidente Corte Appello (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 22 apr. (Apcom) - Prima mossa del Consiglio superiore della magistratura per far fronte all'emergenza in cui versano gli uffici giudiziari dell'Aquila dopo il terremoto. La Commissione per gli incarichi direttivi di Palazzo dei Marescialli ha proposto all'unanimità il nuovo presidente di sezione di Corte d'appello: si tratta di una donna, Fabrizia Ida Francabandera, gip al Tribunale di Pescara. Ora, dopo il via libera del ministro della Giustizia Angelino Alfano, la parola finale sulla scelta spetta al plenum del Csm.

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Nozze gay/ Giovanardi: Decisione tribunale Venezia è (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 22 apr. (Apcom) - Ai padri costituenti "non passava neanche per l'anticamera del cervello che potessero sposarsi due persone dello stesso sesso". E' il commento del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega alle politiche per la famiglia, Carlo Giovanardi, in relazione alla decisione del tribunale di Venezia, che ieri ha sottoposto alla Corte costituzionale alcuni articoli del codice civile che, ostacolando il matrimonio tra persone dello stesso sesso, sarebbe in contrasto con la Costituzione. Il caso è stato sollevato da una coppia gay che si era vista negare dal Comune le pubblicazioni matrimoniali. Per Giovanardi "dalla semplice lettura degli atti del dibattito sulla famiglia all'Assemblea costituente, emerge con chiarezza che ripetutamente i padri costituenti, definendo la famiglia una 'società naturale fondata sul matrimonio', hanno fatto esplicitamente riferimento all'incontro tra un uomo e una donna, non passandogli neanche per l'anticamera del cervello l'idea che potessero sposarsi due persone dello stesso sesso. Davanti a questa incontestabile verità - continua il sottosegretario - è davvero sconcertante che il tribunale di Venezia investa la Corte costituzionale perché introduca di fatto il matrimonio tra omosessuali nel nostro ordinamento, chiedendo la cancellazione di tutti quegli articoli del codice civile che non consentono, nello spirito e nella lettura della nostra Costituzione, il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Siamo di fronte - continua Giovanardi - all'ennesimo provocatorio ed eversivo tentativo da parte di magistrati ideologicamente schierati di far introdurre surrettiziamente nel nostro ordinamento nuovi istituti, scavalcando e mettendo davanti al fatto compiuto il Parlamento che, in uno Stato democratico, è la sede della sovranità popolare".

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CONSULTA, NON TUTTE LE INTERCETTAZIONI VANNO DISTRUTTE">15:03 CONSULTA, NON TUTTE LE INTERCETTAZIONI VANNO DISTRUTTE (sezione: Giustizia)

( da "Agi" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

CONSULTA, NON TUTTE LE INTERCETTAZIONI VANNO DISTRUTTE CONSULTA, NON TUTTE LE INTERCETTAZIONI VANNO DISTRUTTE'> (AGI) - Roma, 22 apr. - Non tutte le intercettazioni o i dossier illegali devono essere distrutti. Alcune norme contenute nell'art. 240 del codice di procedura penale sono state infatti dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale che ha cosi' accolto parzialmente le eccezioni sollevate dal Gip di Milano Giuseppe Gennari nel procedimento che vede tra gli imputati l'ex capo della sicurezza Telecom-Italia Giuliano Tavaroli. La Corte Costituzionale, si legge in una nota, ha dichiarato "l'illegittimita' costituzionale dell'art. 240, commi 4 e 5 del codice di procedura penale , nella parte in cui in cui non prevedono, per la disciplina del contraddittorio, l'applicazione dell'art. 401, commi 1 e 2 dello stesso codice, che regola il contraddittorio nell'incidente probatorio"; e , soprattutto, "l'illegittimita' costituzionale dell'art. 240, comma 6 del codice di procedura penale, nella parte in cui non dice che il divieto di fare riferimento al contenuto dei documenti, supporti e atti nella redazione del verbale previsto dalla stessa norma, non si estende alle circostanze inerenti la formazione, l'acquisizione e la raccolta degli stessi documenti, supporti e atti"

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NOZZE GAY/ GIOVANARDI: DECISIONE TRIBUNALE VENEZIA È SCONCERTANTE (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Nozze gay/ Giovanardi: Decisione tribunale Venezia è sconcertante di Apcom "Unione omosessuale non passava per cervello a padri costituenti" -->Roma, 22 apr. (Apcom) - Ai padri costituenti "non passava neanche per l'anticamera del cervello che potessero sposarsi due persone dello stesso sesso". E' il commento del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega alle politiche per la famiglia, Carlo Giovanardi, in relazione alla decisione del tribunale di Venezia, che ieri ha sottoposto alla Corte costituzionale alcuni articoli del codice civile che, ostacolando il matrimonio tra persone dello stesso sesso, sarebbe in contrasto con la Costituzione. Il caso è stato sollevato da una coppia gay che si era vista negare dal Comune le pubblicazioni matrimoniali. Per Giovanardi "dalla semplice lettura degli atti del dibattito sulla famiglia all'Assemblea costituente, emerge con chiarezza che ripetutamente i padri costituenti, definendo la famiglia una 'società naturale fondata sul matrimonio', hanno fatto esplicitamente riferimento all'incontro tra un uomo e una donna, non passandogli neanche per l'anticamera del cervello l'idea che potessero sposarsi due persone dello stesso sesso. Davanti a questa incontestabile verità - continua il sottosegretario - è davvero sconcertante che il tribunale di Venezia investa la Corte costituzionale perché introduca di fatto il matrimonio tra omosessuali nel nostro ordinamento, chiedendo la cancellazione di tutti quegli articoli del codice civile che non consentono, nello spirito e nella lettura della nostra Costituzione, il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Siamo di fronte - continua Giovanardi - all'ennesimo provocatorio ed eversivo tentativo da parte di magistrati ideologicamente schierati di far introdurre surrettiziamente nel nostro ordinamento nuovi istituti, scavalcando e mettendo davanti al fatto compiuto il Parlamento che, in uno Stato democratico, è la sede della sovranità popolare".

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SISMA ABRUZZO/ DA CSM PRIMO OK A PRESIDENTE CORTE APPELLO AQUILA (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Sisma Abruzzo/ Da Csm primo ok a presidente Corte Appello Aquila di Apcom E' Fabrizia Ida Francabandera, gip a Pescara -->Roma, 22 apr. (Apcom) - Prima mossa del Consiglio superiore della magistratura per far fronte all'emergenza in cui versano gli uffici giudiziari dell'Aquila dopo il terremoto. La Commissione per gli incarichi direttivi di Palazzo dei Marescialli ha proposto all'unanimità il nuovo presidente di sezione di Corte d'appello: si tratta di una donna, Fabrizia Ida Francabandera, gip al Tribunale di Pescara. Ora, dopo il via libera del ministro della Giustizia Angelino Alfano, la parola finale sulla scelta spetta al plenum del Csm.

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PENSIONI/ BLOCCO IMPORTI 8 VOLTE MINIMO INPS A ESAME CONSULTA (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Pensioni/ Blocco importi 8 volte minimo Inps a esame Consulta di Apcom Giudice lavoro di Vicenza accoglie eccezione incostituzionalità -->Roma, 22 apr. (Apcom) - Passa all'esame della Corte costituzionale il blocco delle pensioni di importo superiore a otto volte il minimo Inps. Lo riferisce Claudio Pasini, presidente di Manageritalia e segretario generale di Servizi e imprese Confedir-Mit. Un eventuale accoglimento da parte della Consulta rappresenterebbe una mini rivoluzione nel settore, in quanto gli effetti sarebbero immediati per tutti i pensionati Inps con un trattamento netto superiore ai 2.300 euro. Il giudice del lavoro di Vicenza, spiega Pasini in una nota, ha accolto l'eccezione di incostituzionalità della norma che ha disposto il blocco della perequazione delle pensioni di importo superiore a otto volte il minimo, chiedendo il pronunciamento della Corte costituzionale. Il blocco ha toccato quasi 600.000 pensionati, tra i quali molti dirigenti in pensione, che si sono visti bloccare per il 2008 l'aumento pensionistico dovuto in base al tasso di inflazione registrato dall'Istat.

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REFERENDUM/REFERENDARI: DELUSI PER 21/6 MA NON PENSIAMO A RICORSO (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Referendum/Referendari: Delusi per 21/6 ma non pensiamo a ricorso di Apcom Comitato da Maroni: così spreco e disincentivi al voto -->Roma, 22 apr. (Apcom) - Delusi per l'orientamento a tenere il referendum elettorale il 21 giugno, i membri del comitato promotore dei referendum elettorali, ricevuti oggi dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, fanno sapere però che non hanno preso in considerazione l'ipotesi di presentare ricorso alla Corte costituzionale. "Il ministro - ha detto intrattenendosi all'uscita coi i giornalisti il presidente del comitato Giovanni Guzzetta - ci ha informato dell'intenzione del governo di fissare il referendum il 14 giugno, salvo che il Parlamento approvi una legge che modifica la finestra rifissando la data al 21 giugno. Abbiamo espresso a Maroni le nostre preoccupazioni. Riteniamo che il referendum andrebbe abbinato alle elezioni europee e amministrative del 6 e 7 giungo, in primo luogo perchè ciò eviterebbe di scoraggiare la partecipazione dei cittadini e in secondo luogo perchè eviterebbe uno spreco. La risposta di Maroni, quindi, è per noi inadeguata". "Siamo contrari ma - ha aggiunto Guzzetta - siamo convinti che gli italiani parteciperanno comunque, seppure con un comportamento eroico e superando questi ostacoli che vengono posti artatamente sul loro cammino. Faremo quindi campagna elettorale - ha concluso il presidente del comitato promotore del referedum - per la data che verrà fissata". Accompagnato da altri tre membri dello stesso comitato - Mario Segni, Benedetto Della Vedova, Arturo Parisi, Guzzetta ha risposto così ai cronisti che gli domandavano se i referendari ricorreranno alla Corte costituzionale: "Questa è un'ipotesi che non abbiamo preso in considerazione".

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25 APRILE: NAPOLITANO, NON E' FESTA DI UNA PARTE SOLA. (sezione: Giustizia)

( da "Asca" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

25 APRILE: NAPOLITANO, NON E' FESTA DI UNA PARTE SOLA (ASCA) - Torino, 22 apr - ''Il 25 aprile non e' una festa di una parte sola''. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parlando a braccio durante la sua lectio magistralis che ha inaugurato a Torino la biennale della democrazia. Un lungo applauso e' seguito alle parole di Napolitano affiancato sul palco del teatro Regio dall'ex presidente della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky. ''I valori dell'antifascismo e della resistenza - ha detto Napolitano - non restarono mai chiusi in una semplice logica di rifiuto e di contrasto, sprigionarono sempre impulsi positivi e propositivi, e poterono percio' tradursi con la Costituzione in principi e in diritti condivisibili anche da quanti fossero rimasti estranei all'antifascismo e alla Resistenza. Per questo il 25 aprile non e' una festa di una parte sola''. eg/mcc/ss

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Papa/ Politici e cardinali a ricevimento per IV anno (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 22 apr. (Apcom) - Politici, diplomatici, vescovi e cardinali hanno preso parte, questa sera alla nunziatura apostolica presso lo Stato italiano, a Roma, ad un ricevimento in onore del IV anno di pontificato di Benedetto XVI (19 aprile). L'ambasciatore della Santa Sede in Italia, il nunzio Giuseppe Bertello, ha fatto gli onori di casa. Oltre ai cardinali Bertone e Bagnasco, ha partecipato il presidente del Senato, Renato Schifani, e c'erano parlamentari cattolici dei vari schieramenti, prevalentemente, dell'opposizione. I porporati e i rappresentanti del governo e delle istituzioni si sono intrattenuti per un colloquio in una saletta appartata. Il governo era rappresentato dai sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti. Erano presenti, tra i maggiorenti della Chiesa cattolica, il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano, il cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, il presidente e il segretario generale della Cei, cardianale Angelo Bagansco e monsignor Mariano Crociata, i cardinali Camillo Ruini, Bernard Law e Renato Raffaele Martino e i vescovi Gianfranco Ravasi (Pontificio consiglio della cultura) e Vincenzo Pelvi (Ordinariato militare). Presenti diversi parlamentari. Per il Pd c'erano, tra gli altri, Pierluigi Bersani, Rosy Bindi, Pierluigi Castagnetti, Luigi Zanda e il candidato alle europee David Sassoli. Per l'Udc il leader Per Ferdinando Casini e Savino Pezzotta. Al ricevimento iniziato alle 19 e concluso alle 21, hanno preso parte, tra l'altro, anche il presidente della Corte Costituzionale, Francesco Amirante, il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, il presidente degli ebrei italiani, Renzo Gattegna, la leader dell'Ugl, Renata Polverini, il fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi e il presidente delle Acli, Andrea Olivero.

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##Referendum/ Accordo sul 21 giugno. Idv: Grave inciucio Pd (sezione: Giustizia)

( da "Virgilio Notizie" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Roma, 22 apr. (Apcom) - Tutti d'accordo sul 21 giugno, tranne l'Italia dei Valori, che grida all'"inciucio criminogeno e gravissimo" tra Pd e Pdl sulla data del referendum, e il comitato promotore di Giovanni Guzzetta e Mario Segni che però fa sapere che non intende fare alcun ricorso. L'intesa è stata formalizzata in mattinata nelle conferenze dei capigruppo di Camera e Senato e l'ok del Parlamento alla 'leggina' di cui aveva parlato ieri il premier Silvio Berlusconi per abbinare il referendum elettorale ai ballottaggi delle amministrative del 21 giugno prossimo potrebbe arrivare in soli due giorni: domani mattina infatti l'Assemblea della Camera assegnerà alla commissione Affari Costituzionali il compito di approvare in sede legislativa, cioè senza bisogno del passaggio in Aula, la proposta di legge di un solo articolo presentata questa mattina da Fabrizio Cicchitto, Roberto Cota, Italo Bocchino e Luciano Dussin. Quindi il via libera della Commissione arriverà nel pomeriggio. Poi sarà la volta del Senato. "I referendum previsti dall'articolo 75 della Costituzione da tenersi nell'anno 2009 sono indetti per una domenica compresa tra il 15 aprile e il 30 giugno del medesimo anno", è scritto nella proposta di legge che prevede dunque una deroga solo per quest'anno al termine massimo per lo svolgimento delle consultazioni referendarie fossato dalla legge del 1970 al 15 giugno. Il Pd, dopo essersi battuto per l'abbinamento del referendum con l'election day del 6 e 7 giugno, si è espresso a favore della 'leggina': "La possibilità di votare il 7 giugno - ha ricordato il capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro - è saltata per esplicita decisione del governo che noi consideriamo colpevole perché produce un costo ingente. A questo punto abbiamo deciso di ridurre il danno anche se il danno è sempre grosso perché gli italiani chiamati a votare i ballottaggi sono un numero marginale e quindi il risparmio è più modesto. Tuttavia, meglio un risparmio modesto che nessun risparmio". Favorevole anche l'Udc che parla di "soluzione ragionevole". Protesta invece l'Italia dei Valori che, con il leader Antonio Di Pietro, paragona la leggina Cicchitto al Lodo Alfano e parla di "un inciucio gravissimo e criminogeno tra Pd e Pdl sulla data del referendum". Secondo l'ex pm vengono "violati i regolamenti parlamentari, la legge e la Costituzione". C'è "uno spreco di soldi e un furto di democrazia perché si impedisce agli italiani di andare a votare in un solo giorno". Quindi promette: "Ci opporremo con le nostre forze, nei limiti in cui sarà possibile, a questo inciucio criminogeno". Per il partito di Di Pietro infatti la leggina Cicchitto tratta di materia elettorale e come tale, secondo i regolamenti parlamentari, non può essere approvata in sede legislativa. A replicare alle accuse del leader Idv è il senatore del Pd Stefano Ceccanti per il quale "non c'è nessuna violazione né della Costituzione né dei regolamenti parlamentari: il voto in commissione è eluso solo quando si tratta di formule elettorali, non di legislazione di contorno. D'altronde l'annuncio preventivo del comitato promotore che non farà ricorso chiarisce ulteriormente il quadro dal punto di vista della legittimità". Contro la data del 21 giugno, infatti, Guzzetta e Segni, che pure si sono battuti per l'abbinamento all'election day, non sembrano pensare a ricorsi alla Corte costituzionale: "Questa è un'ipotesi che non abbiamo preso in considerazione", dice Guzzetta al termine del tanto agognato incontro con il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. "Siamo contrari alla data del 21 ma - aggiunge - siamo convinti che gli italiani parteciperanno comunque, seppure con un comportamento eroico e superando questi ostacoli che vengono posti artatamente sul loro cammino. Faremo quindi campagna elettorale per la data che verrà fissata".

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PAPA/ POLITICI E CARDINALI A RICEVIMENTO PER IV ANNO PONTIFICATO (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Papa/ Politici e cardinali a ricevimento per IV anno pontificato di Apcom A nunziatura Schifani, Letta, Bonaiuti,Bertone e rappresentnti Pd -->Roma, 22 apr. (Apcom) - Politici, diplomatici, vescovi e cardinali hanno preso parte, questa sera alla nunziatura apostolica presso lo Stato italiano, a Roma, ad un ricevimento in onore del IV anno di pontificato di Benedetto XVI (19 aprile). L'ambasciatore della Santa Sede in Italia, il nunzio Giuseppe Bertello, ha fatto gli onori di casa. Oltre ai cardinali Bertone e Bagnasco, ha partecipato il presidente del Senato, Renato Schifani, e c'erano parlamentari cattolici dei vari schieramenti, prevalentemente, dell'opposizione. I porporati e i rappresentanti del governo e delle istituzioni si sono intrattenuti per un colloquio in una saletta appartata. Il governo era rappresentato dai sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti. Erano presenti, tra i maggiorenti della Chiesa cattolica, il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano, il cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma, il presidente e il segretario generale della Cei, cardianale Angelo Bagansco e monsignor Mariano Crociata, i cardinali Camillo Ruini, Bernard Law e Renato Raffaele Martino e i vescovi Gianfranco Ravasi (Pontificio consiglio della cultura) e Vincenzo Pelvi (Ordinariato militare). Presenti diversi parlamentari. Per il Pd c'erano, tra gli altri, Pierluigi Bersani, Rosy Bindi, Pierluigi Castagnetti, Luigi Zanda e il candidato alle europee David Sassoli. Per l'Udc il leader Per Ferdinando Casini e Savino Pezzotta. Al ricevimento iniziato alle 19 e concluso alle 21, hanno preso parte, tra l'altro, anche il presidente della Corte Costituzionale, Francesco Amirante, il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, il presidente degli ebrei italiani, Renzo Gattegna, la leader dell'Ugl, Renata Polverini, il fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi e il presidente delle Acli, Andrea Olivero.

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##REFERENDUM/ ACCORDO SUL 21 GIUGNO. IDV: GRAVE INCIUCIO PD-PDL (sezione: Giustizia)

( da "Wall Street Italia" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

##Referendum/ Accordo sul 21 giugno. Idv: Grave inciucio Pd-Pdl di Apcom Pdl e Lega presentano 'leggina', domani l'ok della Camera -->Roma, 22 apr. (Apcom) - Tutti d'accordo sul 21 giugno, tranne l'Italia dei Valori, che grida all'"inciucio criminogeno e gravissimo" tra Pd e Pdl sulla data del referendum, e il comitato promotore di Giovanni Guzzetta e Mario Segni che però fa sapere che non intende fare alcun ricorso. L'intesa è stata formalizzata in mattinata nelle conferenze dei capigruppo di Camera e Senato e l'ok del Parlamento alla 'leggina' di cui aveva parlato ieri il premier Silvio Berlusconi per abbinare il referendum elettorale ai ballottaggi delle amministrative del 21 giugno prossimo potrebbe arrivare in soli due giorni: domani mattina infatti l'Assemblea della Camera assegnerà alla commissione Affari Costituzionali il compito di approvare in sede legislativa, cioè senza bisogno del passaggio in Aula, la proposta di legge di un solo articolo presentata questa mattina da Fabrizio Cicchitto, Roberto Cota, Italo Bocchino e Luciano Dussin. Quindi il via libera della Commissione arriverà nel pomeriggio. Poi sarà la volta del Senato. "I referendum previsti dall'articolo 75 della Costituzione da tenersi nell'anno 2009 sono indetti per una domenica compresa tra il 15 aprile e il 30 giugno del medesimo anno", è scritto nella proposta di legge che prevede dunque una deroga solo per quest'anno al termine massimo per lo svolgimento delle consultazioni referendarie fossato dalla legge del 1970 al 15 giugno. Il Pd, dopo essersi battuto per l'abbinamento del referendum con l'election day del 6 e 7 giugno, si è espresso a favore della 'leggina': "La possibilità di votare il 7 giugno - ha ricordato il capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro - è saltata per esplicita decisione del governo che noi consideriamo colpevole perché produce un costo ingente. A questo punto abbiamo deciso di ridurre il danno anche se il danno è sempre grosso perché gli italiani chiamati a votare i ballottaggi sono un numero marginale e quindi il risparmio è più modesto. Tuttavia, meglio un risparmio modesto che nessun risparmio". Favorevole anche l'Udc che parla di "soluzione ragionevole". Protesta invece l'Italia dei Valori che, con il leader Antonio Di Pietro, paragona la leggina Cicchitto al Lodo Alfano e parla di "un inciucio gravissimo e criminogeno tra Pd e Pdl sulla data del referendum". Secondo l'ex pm vengono "violati i regolamenti parlamentari, la legge e la Costituzione". C'è "uno spreco di soldi e un furto di democrazia perché si impedisce agli italiani di andare a votare in un solo giorno". Quindi promette: "Ci opporremo con le nostre forze, nei limiti in cui sarà possibile, a questo inciucio criminogeno". Per il partito di Di Pietro infatti la leggina Cicchitto tratta di materia elettorale e come tale, secondo i regolamenti parlamentari, non può essere approvata in sede legislativa. A replicare alle accuse del leader Idv è il senatore del Pd Stefano Ceccanti per il quale "non c'è nessuna violazione né della Costituzione né dei regolamenti parlamentari: il voto in commissione è eluso solo quando si tratta di formule elettorali, non di legislazione di contorno. D'altronde l'annuncio preventivo del comitato promotore che non farà ricorso chiarisce ulteriormente il quadro dal punto di vista della legittimità". Contro la data del 21 giugno, infatti, Guzzetta e Segni, che pure si sono battuti per l'abbinamento all'election day, non sembrano pensare a ricorsi alla Corte costituzionale: "Questa è un'ipotesi che non abbiamo preso in considerazione", dice Guzzetta al termine del tanto agognato incontro con il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. "Siamo contrari alla data del 21 ma - aggiunge - siamo convinti che gli italiani parteciperanno comunque, seppure con un comportamento eroico e superando questi ostacoli che vengono posti artatamente sul loro cammino. Faremo quindi campagna elettorale per la data che verrà fissata".

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Bologna, Materia lascia e si riapre il rebus Procura Il 29 aprile il plenum del Csm si pronuncia sulla nomina di Tarquini a procuratore capo, ma si aprono vari scenari. L'ipotesi p (sezione: Giustizia)

( da "Dire" del 22-04-2009)

Argomenti: Giustizia

Bologna, Materia lascia e si riapre il rebus Procura Palazzo dei Marescialli BOLOGNA - Le dimissioni di Italo Materia dalla magistratura rischiano di far saltare il banco anche in Procura a Bologna. Il prossimo 29 aprile, infatti, dopo la fumata nera dell'8, all'ordine del plenum del Csm ci sarà la nomina del procuratore Capo della Procura bolognese. Fino a ieri pomeriggio in lizza, con tanto di "concerto", cioè nulla osta, del Guardasigilli Alfano, erano proprio Italo Materia e Giancarlo Tarquini, procuratore a Brescia, con un passato in Emilia Romagna a Parma. Ora, con il procuratore reggiano che annuncia l'addio alla magistratura, si aprono tre scenari. Il primo (l'ipotesi più probabile secondo le voci provenienti da Palazzo dei Marescialli): andrà in onda un altro nulla di fatto, la questione finirà di nuovo in mano alla Commissione incarichi direttivi e i tempi si allungheranno. Sulla carta, resta in piedi anche l'ipotesi numero due, suggerita da Silverio Piro, sostituto e reggente in piazza Trento e Trieste: "Il plenum chiederà ai consiglieri- spiega il magistrato- che avevano espresso la loro preferenza per Materia di decidere se convergere o meno su Tarquini". Anche se, sottolinea Piro, "dovranno essere valutati i rapporti di forza" tra le varie correnti della magistratura. Ma la situazione è complicata. "Tecnicamente non ho a mente un fatto simile- riflette Rossella Poggioli, Pm a Bologna e presidente dell'Anm dell'Emilia-Romagna- Sulla carta c'è ancora un candidato e se lo riterranno idoneo sarà nominato lui". Infine, la via di mezzo. Piro, ricevuto il via libera del Csm, è in procinto di lasciare Bologna per Velletri. Se, entro l'addio del reggente in carica, la Procura non avrà un nuovo capo, la reggenza bis diventerà affare di Massimiliano Serpi, fresco di nomina ad aggiunto da parte del Consiglio superiore della magistratura. 22 aprile 2009

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