CENACOLO
DEI COGITANTI |
È il luogo dell'ars amandi
dove il sacrificio diventa necessario
( da "Stampa, La" del
07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: COME SI ESPRIME LA DOMANDA È il
luogo dell'ars amandi dove il sacrificio diventa necessario C'è ancora spazio
nel mondo globalizzato per chi vuole «costruire insieme»?
Regno unito o Irlanda
L'inglese s'impara con le vacanze-studio
( da "Stampa, La" del
07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: concreto la via esclusiva per
comunicare in un mondo globalizzato ed il direttore didattico della Cambridge
School of Biella dice ancora: «A quanti possiedono già una base scolastica
offriamo corsi brevi per ripassare soprattutto le nozioni discorsive adatte
anche agli spostamenti. Per quanti sono completamente digiuni di inglese
abbiamo pensato a corsi che definisco ''di sopravvivenza'
Per il made in Italy gli
"007" del lusso ( da "Stampa,
La" del 07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: come hanno fatto gli Usa e la Cina.
La nostra proposta giace dal 2003: ci sono resistenze tedesche e britanniche.
Speriamo che la nuova commissione la sblocchi, nel secondo semestre dell'anno».
Urso insiste anche sulla necessità di un commissario Ue ad hoc: «Ve ne sono 27,
non tutti con deleghe ugualmente importanti».
Indossa un vestito
sartoriale, con tanto di gilet, nonostante il caldo torrido di Saigon. Pati...
( da "Stampa, La" del
07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: come hanno fatto gli Usa e la Cina.
La nostra proposta giace dal 2003: ci sono resistenze tedesche e britanniche.
Speriamo che la nuova commissione la sblocchi, nel secondo semestre dell'anno».
Urso insiste anche sulla necessità di un commissario Ue ad hoc: «Ve ne sono 27,
non tutti con deleghe ugualmente importanti».
Tracce leggere
d'orientamento ( da "Giornale
di Brescia" del 07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: I Mondi nell'era della
globalizzazione si fanno con vertiginosi innesti. E già i vecchi
elettrodomestici - anch'essi hanno globalizzato il mondo - diventano una
misteriosa costellazione di reperti nell'universo notturno del cinese Chu Yun,
in cui ciascuno di quegli oggetti «esiste» solo con una spia luminosa.
(...)non sapremmo come
altro chiamare un evento che lascerà il segno sulla scena internazionale.
( da "Tempo, Il" del
07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: oggi si devono difendere i valori
occidentali nel mondo globalizzato, occorre che il vecchio continente e la
nuova America si ritrovino insieme come è accaduto in passato contro i
totalitarismi. Questi i messaggi del viaggio storico. Vedremo se le ipotesi politiche
avanzate in questi giorni, troveranno un seguito non solo negli Stati Uniti ma
anche da questa parte dell'Atlantico.
imola, indianapolis, la
russia ecco il piano b, pioggia di adesioni
( da "Repubblica, La"
del 07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: occasione per ripristinare le date
di Indianapolis (Usa) e Montreal (Canada), e magari pensare a nuovi
appuntamenti in Russia e Cina. Per non perdere un po´ di quel fascino vintage
che caratterizza le corse si potrebbero recuperare i grandi classici. E
tornerebbero così sulla scena Imola, Silverstone (che quest´anno chiude con la
Formula 1), Magny Cours e Interlagos.
UN CRITICO famoso che
scrive su un magazine patinato lo consiglia perché è <u...
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 07-06-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: UN CRITICO famoso che scrive su un
magazine patinato lo consiglia perché è «un Signore e signori' al tempo della
globalizzazione». Uno scrittore noto che scrive su un quotidiano importante
parla di «dialoghi surreali, degni della migliore commedia all'italiana». Anche
per questo Massimo Lolli ha venduto almeno una copia in più de «Il lunedì
arriva sempre di domenica pomeriggio».
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: due dei quali negli Usa e uno in
Cina. Gli altri e il centro logistico sono in Italia. Quindici anni fa abbiamo
costruito ad Oricola, vicino all'Aquila, lo stabilimento per la produzione di
wurstel. Lo avevamo realizzato con rigidi criteri antisismici. Il terremoto di
due mesi fa non ha creato alcun problema.
N ELLE VECCHIE foto in
bianco e nero della città dei p...
( da "Nazione, La (Arezzo)"
del 07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Anche per la sicurezza, causa la
globalizzazione, abbiamo qualche problema, è finito il senso di appartenenza
alla comunità, una delle caratteristiche fondamentali della piccola città. La
massiccia integrazione infatti ha cambiato il volto di Arezzo». Massimo Benigni
Il Nobel Pèrez Esquivel
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Parla di giustizia e democrazia, di
desaparecidos e di globalizzazione: «Questa parola non mi piace: dovrebbe
significare distribuzione equa delle ricchezze, ed invece è sinonimo di
concentrazione del potere in poche persone». A P
Il commento L'Europa ama
Barack ma lui non ricambia ( da "Giornale.it,
Il" del 07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Lo dicono tutti gli analisti Usa:
«Obama ha due aree geopolitiche di interesse e cioè l'Estremo Oriente con la
Cina e il Medio Oriente con la questione israelo-palestinese e l'Iran». In un
ordine gerarchico l'Europa viene anche dopo l'America latina. Siamo un simbolo,
un terreno di consenso.
L'analisi Washington e
Seul temono il
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: esercito popolare di massa
ereditati dalla Cina maoista. La mancanza di risorse economiche e del sostegno
di una vera potenza ha costretto la Corea del Nord ad una penosa autarchia.
Perciò anche se i numeri, sulla carta, sono imponenti, con 1,15 milioni di
uomini in armi, con servizio obbligatorio della durata di 3 anni in
aeronautica, 5 anni nell'esercito e fino a 10 anni in marina,
SAN PIETROBURGO La
creazione di una supervaluta alternativa al dollaro, oggi potrebbe...
( da "Messaggero, Il"
del 07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ma con la crisi globale il disagio
delle economie emergenti verso la moneta Usa riemerge prepotente. A rilanciare
l'idea è John Lipsky, numero due del Fmi, non a caso dalla platea del Forum
economico internazionale di Pietroburgo. La Russia insieme a Cina, Brasile,
India - il cosiddetto Bric - è tra i paesi più insofferenti alla
"dittatura" del dollaro.
EUROBAROMETRO ha previsto
che voterà poco più di un terzo dei 375 milioni elettori eur...
( da "Messaggero, Il"
del 07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Europa venga schiacciata dal
"secolo asiatico" e dalla globalizzazione. Solo uniti, i disuniti
Stati d'Europa possono difendere i loro interessi nel mondo. Hanno 500 milioni
di abitanti, il 25% del Pil, il 40% delle esportazioni ed il 30% dei bilanci
militari mondiali. Se fossero uniti, potrebbero influire sui destini propri e
su quelli globali.
LA PRIMA VOLTA DEI
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione e del Veneto che
andava in Romania ed in Cina a produrre e a vendere. Ma conoscono anche un
mondo del lavoro in cui si entra a slalom, uno slalom lungo, insicuro,
faticoso. Sono per forza di cose multietnici, dato che l'immigrazione,
soprattutto in quella fascia di età, è una realtà robusta accompagnata dalla
continua crescita dei giovani nati qui da genitori stranieri.
ROMA - Silvio Berlusconi
sarà ricevuto il 15 giugno a Washington da Barack Obama: la Casa Bianc...
( da "Messaggero, Il"
del 07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina e i Paesi emergenti saranno il
cuore del confronto al G8, dimensione peraltro che ormai sta stretta ad Obama,
proiettato verso un'allargamento al G20. A Washington si parlerà anche di
clima, di ambiente ed energia dopo il consenso assicurato da Berlusconi alla
proposta di Obama di tenere a L'Aquila anche una sessione parallela del G8 su
questi temi.
L'Europa ama Barack ma lui
non ricambia ( da "Giornale.it,
Il" del 07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Lo dicono tutti gli analisti Usa:
«Obama ha due aree geopolitiche di interesse e cioè l?Estremo Oriente con la
Cina e il Medio Oriente con la questione israelo-palestinese e l?Iran». In un
ordine gerarchico l?Europa viene anche dopo l?America latina. Siamo un simbolo,
un terreno di consenso.
La lingua sarda nella
globalizzazione ( da "Gazzetta
di Parma (abbonati)" del 07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: DELEDDA OGGI CONVEGNO La lingua
sarda nella globalizzazione II Lakanas apertas/confini senza frontiere. Il
circolo Grazia De ledda, con sede in via Baganzola 7, luogo di incontro storico
tra la comunità sarda e la città di Par ma, propone un convegno-evento sul tema
del linguaggio (Lingue madri), fonte della cultura dei territori e troppo
spesso strumento di divisione e di frattura.
L'Fmi: al posto del
dollaro Usa una moneta di riserva globale
( da "Giornale.it, Il"
del 07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina, in particolare, insiste
per l'emissione da parte del Fmi di nuovi «diritti speciali di prelievo», la
moneta immateriale del Fondo che viene calcolata attraverso il rapporto fra il
dollaro Usa e le altre tre principali divise mondiali (euro, yen e sterlina).
La sfida dell'attrice di
Bollywood:
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Un format per un verso figlio della
globalizzazione tv, come «Chi vuol essere milionario» immortalato nel film «The
millionaire » di Danny Boyle (e prima nel romanzo «Le dodici domande » di Vikas
Swarup). O come il Grande fratello indiano a cui Rakhi, peraltro, aveva
partecipato.
sempre più ragazzi alla
scoperta del mondo ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: «Quello che ha colpito me e mia
moglie - racconta Dario Fantin - è che alla fine i ragazzi sono gli stessi, sia
che crescano qui che in paesi lontani. Le problematiche degli adolescenti sono
le stesse, la globalizzazione e internet hanno sicuramente favorito anche
questo processo». Martina Milia
cultura gallurese,
programmi di rilancio - tonio biosa
( da "Nuova Sardegna, La"
del 07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: invadente processo di
globalizzazione, della cultura e della lingua di questa specifica e diversa
regione all'interno della Sardegna. Una serie di incontri del gruppo direttivo
è valso in questi mesi a predisporre un programma di interventi ritenuti
indispensabili a far tornare viva e attiva un'associazione sorta una quindicina
di anni fa ad opera di amanti e cultori di cose galluresi,
l'islam e i timori per il
dollaro - alessandro volpi ( da "Tirreno,
Il" del 07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: internazionale degli Usa si
rafforzi. Per Obama è fondamentale scongiurare pericoli di un ulteriore
deterioramento dei rapporti con le monarchie del Golfo, che dopo Cina e
Giappone sono le principali titolari del debito pubblico americano e hanno in
mano le sorti del dollaro perché a loro spetta la scelta in merito alla valuta
di riferimento negli scambi petroliferi.
Clinton: Usa potrebbero
reinserire Nordcorea in lista terrorismo
( da "Reuters Italia"
del 07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: anche se altre sanzioni rimangono
in piedi per effetto del primo test nucleare nel 2006. La Clinton ha detto di
aspettarsi dal Consiglio di sicurezza dell'Onu una dura risoluzione sulle
sanzioni alla Nordcorea con il sostegno di Cina e Russia, che finora hanno
ostacolato queste misure con il loro potere di veto. Continua...
PER VENT'ANNI ABBIAMO
VISSUTO SOTTO L'ALA DI UN TURBINE: GLOBALIZZAZIONE ECONOMICA E TRASFORMA...
( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione economica e
trasformazione politica. Due metamorfosi insieme: post-industriale e
post-democristiana. L'Italia di oggi ci restituisce per mille segni l'immagine
di un Paese provato, che perde colpi di continuo. E soprattutto con un motore
politico penosamente inadeguato, incapace di autentica innovazione,
Tiganii din Clejani au
votat lautareste, dupa ureche ( da "Romania
Libera" del 07-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Incercam sa aflam cine e, dar brusc
curajul ii dispare si da un pas inapoi spre masina din care manelele continua
sa faca zgomot. "Cine sunt eu aici stie toata lumea." Stefanesti,
Ilfov: "Daca se fac nereguli, se fac in liniste" Satul stefanestii de
Jos parea ieri ca incearca sa-si spele pacatele dupa scandalul de la alegerile
locale de anul trecut.
Bagnasco: poco efficaci i
rimedi per contrastare la crisi economica
( da "Libertà" del
08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Bagnasco aveva fatto un breve
accenno alla globalizzazione affermando che «ambiva a porsi come il destino
maturo del mondo» ma che invece, «stando al volto che finora ha dato di sè, ha
mostrato i lati della sua fragilità e l'incompiutezza rispetto alla necessaria
vocazione ad essere strumento costruttivo per il bene dei Paesi e dei popoli».
bagnasco:
"disoccupazione, si fa troppo poco" - nadia campini
( da "Repubblica, La"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: In precedenza Bagnasco aveva fatto
un breve accenno anche al tema della globalizzazione affermando che «ambiva a
porsi come il destino maturo del mondo» ma che invece, «stando al volto che
finora ha dato di sé, ha mostrato i lati della sua fragilità e l´incompiutezza
rispetto alla necessaria vocazione a essere strumento costruttivo per il bene
dei paesi e dei popoli».
Corea del Nord, 12 anni a
due giornaliste Usa ( da "Corriere.it"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: due giornaliste Usa condannate a 12
anni di lavori forzati Ling e Lee, reporter di Current Tv, stavano realizzando
un reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina PYONGYANG - Le due giornaliste
statunitensi arrestate a marzo in Corea del Nord sono state condannate a 12
anni di lavori forzati per ingresso illegale nel paese.
COREA DEL NORD, DUE
GIORNALISTE USA CONDANNATE A 12 ANNI DI LAVORI FORZATI
( da "Wall Street Italia"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Corea del Nord, due giornaliste Usa
condannate a 12 anni di lavori forzati -->Ling e Lee, reporter di Current
Tv, stavano realizzando un reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina
Duello all'ultimo voto
Pd-Pdl per il primato I veri vincitori Lega e Idv
( da "Corriere delle Alpi"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la crisi di rigetto alla
globalizzazione che spinge gli elettori a chiedere protezione, ad alzare
barriere e muri invece di abbatterli. E' un voto che punisce i governi della
Ue: spazzato via per lo scandalo dei rimborsi spesa a luci rosse, il premier inglese
Gordon Brown si appresta a lasciare Downing Street dopo 17 anni di governo dei
laburisti,
Gobbo: Lega regina della
Marca ( da "Tribuna
di Treviso, La" del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: perché siamo stati noi a denunciare
a livello europeo i danni della globalizzazione, che in questi mesi ha fatto
chiudere le nostre fabbriche. La gente lo ha capito e ci vuole mandare là».
Raggiante il segretario provinciale del Carroccio Toni Da Re: «A parte il testa
a testa nel capoluogo, dove il Pdl è forte, la provincia si conferma terra
leghista.
Gianmario Bonzi Mantova
DOPO OLTRE UN MESE di collegiali (il primo raduno è iniz...
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Italia di Andrea Anastasi
affronterà in un doppio confronto la Cina, prima tappa verso le Final Six della
manifestazione, con Usa (oro olimpico) e Olanda altre avversarie del girone.
Per approdare direttamente a Belgrado (22-26 luglio) gli azzurri dovranno
vincere il proprio raggruppamento, o, altrimenti, affidarsi alle incognite di
una possibile, ma non certa, Wild Card.
Ai primi di luglio (o a
fine giugno) dovrebbe aggregarsi alla squadra anche il capitano Valerio Verm...
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: dovrebbe aggregarsi alla squadra
anche il capitano Valerio Vermiglio, palleggiatore di Macerata. Con lui in
regia gli azzurri affronteranno l'Olanda a Mantova (3 e 5 luglio), gli Usa in
trasferta a Hoffman Estates nell'Ilinois (10-11 luglio) e la Cina a Nanjing
(17-18 luglio). Poi le eventuali finali in Serbia (22-26 luglio).
AL seggio ieri in
mattinata anche Alfredo Cazzola, candidato civico appoggiato da Pdl e Lega. Un
po&... ( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del
08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: «Il record dell'affluenza bolognese
non c'era già più fa notare Pasquino . La partecipazione ormai è altrove, a
Ravenna ad esempio. Non è solo disaffezione. E' che siamo diventati
globalizzati ma soprattutto vecchi. Bologna è una città di anziani».
Occhiali e lenti a
contatto: la passione di tutta una vita
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: molto importanti in una società
sempre più globalizzata». Niente festa di addio. «Perché nel cuore non è una
festa. Si chiude un ciclo importantissimo della mia vita. Capisco che magari
sarò più libero ma è stato un ciclo fondamentale, ho trovato la mia strada e
attività che mi ha consentito di realizzare le cose che volevo realizzare».
In un frangente nella
storia dell'immaginario, la città, topos di progresso, era c...
( da "Messaggero, Il"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: attuale stadio globalizzato, dove
la «città onnivora» sacrifica le esigenze del singolo a quelle di un
capitalismo ateo che trasforma i cittadini in "utenti", sposta
l'auto-narrazione sociale, da una proiezione utopica, ad una
"distopica". In altri termini, secondo la suggestiva tesi di Luca
Mencacci (L'eclissi dell'utopia urbana,
Nord Corea condanna
giornaliste Usa a 12 anni lavori di forzati
( da "Reuters Italia"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: lavoravano a un servizio al confine
tra Corea del Nord e Cina. Il processo contro di loro era iniziato giovedì
scorso. "Il processo ha confermato il grave crimine che hanno commesso
contro la nazione coreana e l'attraversamento illegale del confine mentre sono
già state accusate e condannate entrambe a 12 anni di rieducazione attraverso
il lavoro", ha reso noto l'agenzia stampa.
Il trattato firmato il 13
dicembre 2007 a Lisbona dai capi di Stato e di governo dei 27 Stati me...
( da "Messaggero, Il"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Per affrontare temi quali la
globalizzazione, i mutamenti climatici, l'evoluzione demografica, la sicurezza
e l'energia gli europei guardano all'UE. Il trattato rafforzerà la partecipazione
democratica in Europa e la capacità dell'UE di promuovere gli interessi dei
propri cittadini.
Appartenenza riflessa nel
web ( da "Sole
24 Ore, Il" del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il venir meno di confini certi per
la globalizzazione, e l'emergere di inedite potenzialità di relazione in rete,
contribuiscono ad alimentare la necessità di una rimessa a fuoco del concetto
di comunità per il mondo contemporaneo, sia sul piano filosofico, sia su quello
dell'appartenenza sociale.
La
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: quindi a usare il dollaro come
moneta per gli scambi internazionali e a comprare titoli di Stato Usa. I
dirigenti del regime comunista da parte loro hanno promesso di andare a
Washington in luglio per il primo incontro del nuovo «Dialogo Strategico ed
Economico Usa-Cina », un G2 destinato ad eclissare gli altri vertici fra
superpotenze, ristretti (G7 e G8) o allargati che siano (G20).
Corea del Nord,
giornaliste Usa condannate ai lavori forzati
( da "Repubblica.it"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: emittente con sede a San Francisco
fondata dall'ex vicepresidente Usa Al Gore. Il governo Usa si è detto
"molto preoccupato" per la condanna. Le due giornaliste erano state
fermate il 17 marzo al confine tra la Cina e la Corea del Nord, insieme alla
loro guida cinese, mentre il cameraman che viaggiava con loro era riuscito a
sfuggire all'arresto.
Quella vocazione atlantica
di Fiat ( da "Corriere
Economia" del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: confronto su scala mondiale come
quello che sta delineandosi nella post globalizzazione tra Russia e Usa e tra
Usa e Cina. Di qui il ruolo strategico che in questa luce assumono i rapporti
tra Fiat e Chrysler. Essi sono essenziali per garantire il legame transatlantico
impersonificato dalla Fiat, il cui ruolo a questo proposito è sempre stato
indispensabile per l'Italia e per gli Usa.
NordCorea, condannate
giornaliste Usa Casa Bianca preoccupata: siano liberate
( da "TGCom" del
08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: erano state fermate il 17 marzo al
confine tra la Cina e la Corea del Nord: stavano realizzando un reportage sui
rifugiati nordcoreani in Cina. Immediata la reazione di Washington. "Siamo
impegnati attraverso tutti i canali per arrivare alla loro liberazione",
ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Ian Kelly, confermando le
preoccupazioni Usa per la condanna.
Pyongyang può tornare
nella lista nera degli Usa ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina e Russia, due potenze con
diritto di veto nel consiglio di sicurezza che hanno finora ostacolato
iniziative contro Pyongyang. Gli esperimenti atomici nordcoreani, più del
rischio di attacchi nucleari da parte del paese, hanno scatenato la paura di
spinte alla proliferazione nucleare e sollevato lo spettro della vendita di
ordigni e tecnologie di distruzione di massa a organizzazioni
Sinistra mia, troppe
incertezze ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: destra il primato della lotta alla
globalizzazione. Il voto registra anche una netta impennata dell'astensionismo:
colpa della campagna elettorale che è stata fatta o della disaffezione per
un'Europa senz'anima? Come stupirci dell'astensione? In campagna elettorale da
noi si ritenevano virtuosi se parlavano delle misure per le famiglie del
governo anziché della famiglia di Berlusconi.
Megacomunità in campo per
gestire le sfide globali ( da "Sole
24 Ore, Il (Del Lunedi)" del
08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Eventi del Sole Megacomunità in
campo per gestire le sfide globali In epoca di rapida globalizzazione e
crescita, il mondo interconnesso esige una rinnovata consapevolezza e una
rivoluzione nel modo di guardare i problemi. è una sfida cui non possono
sottrarsi i leader delle organizzazioni di tre ambiti chiave: le imprese, il
settore pubblico e la società civile.
La Nordcorea condanna due
giornaliste Usa ( da "Affari
Italiani (Online)" del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Laura Ling ed Euna Lee erano state
arrestate al confine tra Cina e Corea del Nord il 17 marzo scorso mentre
realizzavano un reportage sui rifugiati. Le guardie di frontiera di Pyongyang
le hanno catturate lungo il fiume Tumen che segna il confine tra i due Paesi.
"I nostri pensieri sono per le famiglie delle due giornaliste in questi
momenti cosi' difficili" ha detto Kelly,
la enrico fernandez
impresa ultracentenaria ( da "Tirreno,
Il" del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Il 70% del fatturato della società
è diretto al mercato estero (Europa, Usa, Canada, Giappone, Cina) mentre in
Italia i prodotti sono presenti sugli scaffali di numerosi supermercati, in
particolare Esselunga, Pam e in tutti gli Autogrill nazionali.
duello all'ultimo voto
pd-pdl per il primato i veri vincitori lega e idv - albino salmaso
( da "Mattino di Padova, Il"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: la crisi di rigetto alla
globalizzazione che spinge gli elettori a chiedere protezione, ad alzare
barriere e muri invece di abbatterli. E' un voto che punisce i governi della
Ue: spazzato via per lo scandalo dei rimborsi spesa a luci rosse, il premier
inglese Gordon Brown si appresta a lasciare Downing Street dopo 17 anni di
governo dei laburisti,
Nord-Corea, condannate due
giornaliste americane ( da "Stampaweb,
La" del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Sono state arrestate alla frontiera
fra Corea del Nord e Cina, mentre lavoravano ad un servizio sui nordcoreani in
fuga oltre il fiume TUmen. La loro condanna giunge in un momento di forte
tensione, con il Consiglio di Sicurezza dell?Onu che sta lavorando a nuove
sanzioni contro la Corea del Nord che il 25 maggio ha effettuato un secondo
test nucleare.
NORD COREA: CONDANNATE A
12 ANNI DI LAVORI FORZATI 2 GIORNALISTE AMERICANE
( da "Wall Street Italia"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Nord Corea: condannate a 12 anni di
lavori forzati 2 giornaliste americane -->Due reporter statunitensi di
Current Tv, sono state arrestate e condannate a dodici anni di lavori forzati.
Stavano preparando un'inchiesta sui rifugiati nordcoreani in Cina. Gli Usa:
"Siamo molto preoccupati"
COREA DEL NORD,
GIORNALISTE USA CONDANNATE AI LAVORI FORZATI
( da "Wall Street Italia"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: giornaliste Usa condannate ai
lavori forzati -->Euna Lee e Laura Ling di Current Tv erano state fermate il
17 marzo al confine con la Cina L'accusa: "intenti ostili" e
"grave crimine contro la nazione" Corea del Nord, giornaliste Usa
condannate ai lavori forzati Condannate a dodici anni di "correzione
attraverso il lavoro" Il governo americano si è detto "
Due giornaliste USA
condannate in Corea per un documentario sui rifugiati. Appello..
( da "Blogosfere" del
08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: e stavano realizzando in Corea del
Nord un reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina. Il loro processo, dopo
essere state catturate dal governo nord coreano, si è concluso con una dura
condanna a ben 12 mesi di lavori forzati. Ovvio che la condanna non sia
arrivata per questa motivazione, ma sia legata al fatto che sarebbero entrate
illegalmente all'interno dello stato coreano.
Corea del Nord: dodici
anni di lavori forzati per due giornaliste Usa
( da "Cittàdellaspezia.com"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: due giornaliste americane,
arrestate a marzo in Corea del Nord con l'accusa di ingresso illegale nel
paese, sono state condannate a dodici anni di lavori forzati. Sono due
corrispondenti americane di origini asiatiche, croniste di Current Tv, che
stavano realizzando un reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina.
Nordcorea: 12 anni a
giornaliste usa ( da "KataWeb
News" del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Laura Ling ed Euna Lee erano state
arrestate al confine tra Cina e Corea del Nord il 17 marzo scorso mentre
realizzavano un reportage sui rifugiati. Le guardie di frontiera di Pyongyang
le hanno catturate lungo il fiume Tumen che segna il confine tra i due Paesi.
"I nostri pensieri sono per le famiglie delle due giornaliste in questi
momenti così difficili" ha detto Kelly,
Quadro politico italiano
nei prossimi anni ( da "Blogosfere"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: finché queste non seguiranno il
neoconservatorismo di Obama (destatalizzando di più di questo e globalizzando
come Obama). In secondo luogo, la necessità di uno sparigliamento. Si va verso
un TRIpartitismo? Non so, ma di sicuro sarebbe l'unico modo per evitare la
cristallizzazione di questo quadro, altrimenti destinata a prolungarsi per
molto tempo.
FEBBRE SUINA
( da "TGCom" del
08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Nagin doveva solo fare scalo nella
città cinese diretto in Australia per un convegno. Al momento in Cina sono
stati confermati 108 casi. In Italia 37 ammalati Nella penisola sono saliti
intanto a 37 le persone che hanno contratto il virus della nuova influenza.
Nessuno, tuttavia, ha avuto gravi complicanze.
Dollaro, il coltello
adesso passa dalla parte dei paesi creditori
( da "Affari e Finanza (La Repubblica)"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Ora lo pretende la Cina, una
nazione creditrice che ha intenzione di fissare nuove regole del sistema
monetario internazionale in modo che ad essere avvantaggiati non siano più,
come è avvenuto fino a poco tempo fa, i Paesi debitori. Se il nuovo ordine monetario
internazionale non sarà più fatto a Bretton Woods come nel 1944 e neanche a
Washington nel 1971,
Piattaforme uniche per
modelli diversi di treni e di metrò
( da "Affari e Finanza (La Repubblica)"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Export, produzione a fianco dei
big, e poi ancora tanta innovazione. Questa è la ricetta per vincere la sfida
della globalizzazione. Firema, per il triennio
12:34 CRISI: OCSE,
INDICATORE APRILE MOSTRA CHE IL PEGGIO E' PASSATO
( da "Agi" del
08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Giappone e negli Usa. Nelle
economie non-Ocse, l'indicatore invece appare ancora puntato sul negativo,
benche' segnali di migliore auspicio siano rilevati in India e Cina, dove si
risale a 94,3 punti ad aprile dai 93,4 di marzo, un dato positivo oltre la Grande
Muraglia per il terzo mese consecutivo.
SPERONE. SI è MESSA IN
MOTO LA MACCHINA ORGANIZZATIVA PER LA REALIZZAZIONE DELLA SESTA EDIZIONE...
( da "Mattino, Il (Avellino)"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: come necessità primaria per il
consolidamento di percorsi etico-morali attraverso i quali strutturare una
società aperta al mondo, alla solidarietà verso il prossimo, senza confini
geografici ed etnici, senza pregiudiziali culturali e religiose, dove il concetto
di globalizzazione sia l'espressione più eloquente di un'armonizzazione, senza
frontiere, dei popoli e delle civiltà».
LO STEMMA DI TOTò E UN
GRAZIE ALLA POLIZIA ROSA ARBOLINO - ASS. ENRICO CARUSO&#...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 08-06-2009) + 2 altre fonti
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Arrivano tutti dalla Cina e neppure
un centesimo dell'immane spesa costituita anche da fondi pubblici (negli Usa il
contributo governativo è di 40 dollari) per dotare le famiglie del decoder
finisce nelle tasche dei lavoratori europei o americani. I produttori di
microchip indispensabili per la loro realizzazione, colpiti dal calo di vendite
di cellulari e computer,
Corea del Nord, giornaliste
Usa condannate ai lavori forzati ( da "KataWeb
News" del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: giornaliste Usa condannate ai
lavori forzati 8 giugno 2009 alle 14:12 — Fonte: Homepage">repubblica.it
— 0 commenti Euna Lee e Laura Ling di Current Tv erano state fermate il 17
marzo al confine con la Cina L'accusa: "intenti ostili" e "grave
crimine contro la nazione" Condannate a dodici anni di "correzione
attraverso il lavoro"
Corea del Nord, condannate
due giornaliste Usa ( da "Corriere.it"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: due giornaliste Usa condannate a 12
anni di lavori forzati Ling e Lee, reporter di Current Tv, stavano realizzando
un reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina PYONGYANG - C'è «grande
preoccupazione» a Washington per la condanna inflitta a due giornaliste
americane di origini asiatiche arrestate in Corea del Nord: dodici anni di
lavori forzati per ingresso illegale nel Paese.
PREPARATEVI A UN
FORMIDABILE RIALZO DEL DOLLARO ( da "Wall
Street Italia" del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E ora lo pretende la Cina, una
nazione creditrice che ha intenzione di fissare nuove regole del sistema
monetario. --> Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'
autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street
Italia, che rimane autonoma e indipendente.
Europee/ Fassino: Pd è
primo partito progressista, preziosa...
( da "Virgilio Notizie"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Molti mesi fa avevo utilizzato una
metafora che si è confermata vera, dicendo che la 'globalizzazione sull'uscio
di casa' stava producendo paure e inquietudini profonde e diffuse: paura per la
crisi economica, per l'immigrazione, per l'incertezza del futuro, per il venire
meno di certezze quotidiane di reddito, di lavoro e di vita".
Lang Lang, una scossa alle
abitudini ( da "Sicilia,
La" del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Poiché risiede negli Usa, e viaggia
tutto l'anno, solo raramente Lang Lang torna in Cina. Ma il suo legame con i
genitori che lo hanno sostenuto fin da quando aveva cinque anni, con gli
insegnanti del conservatorio dove ha studiato, con gli aspiranti pianisti di
tutto il paese ai quali tiene delle affollatissime "masterclass",
ARMI: LA CRISI NON
COLPISCE L'INDUSTRIA, SPESA +4% NEL 2008.
( da "Asca" del
08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in armamenti ci sarebbero gli Usa,
con 607 miliardi di dollari annuali, la Cina (84,9 miliardi), la Francia
(65,74), la Gran Bretagna (65,35), la Russia (58,6), la Germania (46,87), il
Giappone (46,38) e l'Italia (40,69). ''Dal 2002 il valore delle vendite di armi
e' cresciuto del 37% in termini reali'', avverte il Sipri.
Corea del Nord,
giornaliste americane condannate ai lavori forzati
( da "RomagnaOggi.it"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: giornaliste americane arrestate il
17 marzo scorso al confine tra Cina e Corea del Nord. Entrambe, Euna Lee and
Laura Ling, infatti, sono state condannate a dodici anni di lavori forzati per
ingresso illegale nel paese. Le due, che stavano realizzando reportage sui rifugiati
nordcoreani in Cina per la serie Vanguard, erano state accuse essere entrate
illegalmente nel Paese con intenti "
Due giornaliste USA
condannate in Corea per un documentario sui rifugiati. Appello.
( da "KataWeb News" del
08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 0 commenti Lavoravano per Current
TV, la Tv satellitare fondata da Al Gore. Si chiamano Euna Lee r Laura Ling,
sono americane di origini asiatiche e stavano realizzando in Corea del Nord un
reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina. Il loro processo, dopo essere
state catturate dal governo nord coreano, si è...
ALERT USA: PERICOLO
STAGFLAZIONE ( da "Wall
Street Italia" del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: economia mondiale - in particolare
in Cina, il maggiore consumatore di minerali ferrosi, zinco, rame e caucciu? -
e l?indebolimento del dollaro, che negli ultimi tre mesi ha perso l?11%. Il
rialzo delle quotazioni delle materie prime ricorda quello registrato negli
anni ?70 e a inizio anni ?
DOLLARO, PREPARATEVI A UN
FORMIDABILE RIALZO ( da "Wall
Street Italia" del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: E ora lo pretende la Cina, una
nazione creditrice che ha intenzione di fissare nuove regole del sistema
monetario. --> Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'
autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street
Italia, che rimane autonoma e indipendente.
08:58 NORDCOREA: 12 ANNI A
GIORNALISTE USA ( da "Agi"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Laura Ling ed Euna Lee erano state
arrestate al confine tra Cina e Corea del Nord il 17 marzo scorso mentre
realizzavano un reportage sui rifugiati. Le guardie di frontiera di Pyongyang
le hanno catturate lungo il fiume Tumen che segna il confine tra i due Paesi.
"I nostri pensieri sono per le famiglie delle due giornaliste in questi
momenti cosi' difficili" ha detto Kelly,
BORSE Giù (FTSE MIB
-1.39%) - GOVERNO USA FA PRESSIONI SU CORTE SUPREMA PER VENDITA CHRYSLER A FIAT
ARMANI: NIENTE SOCI Nè BORSA - ALITALIA: 1 MESE PER ACCETTARE OFFERTA GOVERNO
( da "Dagospia.com" del
08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: della Cina settentrionale. Che,
insieme a un chiaro interesse manifestato per investimenti cinesi nel turismo
italiano, e' uno dei primi risultati della missione in Cina del viceministro
dello sviluppo economico Adolfo Urso. L'accordo tra la Simest e il Tianjin East
Port sara' firmato domani e prevede la creazione di una infrastruttura per lo
scambio commerciale tra i due Paesi.
Così si fa! A Steven Chu e
alla Cina piacciono l'eco-edilizia made in Italy
( da "e-gazette" del
08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: ha messo in evidenza che il
riconoscimento del ministro Usa conferma il successo della visione della
cooperazione ambientale con la Cina, ?che ha puntato alla promozione delle
migliori tecnologie italiane per rispondere alla domanda di sviluppo
sostenibile che cresce dall?interno della dinamica economia cinese?
Scampato pericolo
( da "AprileOnline.info"
del 08-06-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione vissuta con una
crisi economica intensa, il rifugio che avrebbe dovuto essere rappresentare
dall'Europa non solo non funziona ma induce una reazione di paura e di chiusura
se non di rigetto. La parallela crisi del socialismo europeo, pur con qualche
modesta eccezione, conferma una insufficienza progettuale che lascia aperta la
porta a questi ripiegamenti reazionari,
( da "Stampa, La" del
07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
COME
SI ESPRIME LA DOMANDA È il luogo dell'ars amandi dove il sacrificio diventa
necessario C'è ancora spazio nel mondo globalizzato per chi vuole «costruire
insieme»?
( da "Stampa, La" del
07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
CAMBRIDGE SCHOOL
Regno unito o Irlanda L'inglese s'impara con le vacanze-studio Il motto della
Cambridge School di Biella, di via Schiapparelli 12 è «non è mai troppo
presto». Mai troppo presto per incominciare ad imparare la lingua inglese, mai
per approfondirla, mai per andare nelle terre dove si ritrova nella società la
madre lingua dei docenti che insegnano a Biella. Spiega il direttore didattico
e docente Dick Reville: «Le vacanze-studio o i soggiorni-studio rappresentano
uno dei settori cui dedichiamo la massima attenzione. Molti ragazzi delle
superiori si recano nel Regno Unito e in Irlanda durante la pausa estiva,
un'ottima scelta anche per chi desidera migliorare la lingua». Il consiglio è
quindi di approfittare delle vacanze perché «scegliamo College e famiglie
selezionate per vivere fino in fondo le realtà locali». Anche il mito di Londra
va ridimensionato per le vacanze-studio. Chiarisce infatti Dick Reville:
«Esistono città di provincia, sia nel Regno Unito che in Irlanda, con ottime
scuole che appunto essendo meno frequentate accentuano l'inserimento. In queste
sedi è anche più facile trovare tratti di carattere che meglio si avvicinano a
quello italiano e così spesso i nostri ragazzi tornano con un amico in più che
durerà tutta la vita, con visite reciproche, un interscambio ottimo sia sotto
il profilo linguistico che umano». Sempre per le scuole, pensando agli alunni
delle elementari e delle medie inferiori, aggiunge: «Nella nostra sede durante
le vacanze l'approccio sarà adeguato all'età perché l'ambiente rilassato
all'interno di un piccolo gruppo favorisce il parlare e il capire, oltre a
ripassare i vocaboli già conosciuti arricchendoli ed ampliandoli». E siccome i
destinatari in questo caso dipendono dai genitori per il trasporto «abbiamo orari
sia al mattino che al pomeriggio in modo da non intralciare, ma anzi favorire
la gestione familiare. Si possono scegliere ''moduli'' di una o più settimane
fino a tutto luglio, e ricominciare a settembre. Siamo qui per concordare
l'orario migliore». Ci sono adulti che partiranno per le vacanze all'estero
dove la lingua inglese rappresenta nel concreto la via
esclusiva per comunicare in un mondo globalizzato ed il direttore didattico
della Cambridge School of Biella dice ancora: «A quanti possiedono già una base
scolastica offriamo corsi brevi per ripassare soprattutto le nozioni discorsive
adatte anche agli spostamenti. Per quanti sono completamente digiuni di inglese
abbiamo pensato a corsi che definisco ''di sopravvivenza'' con i quali è
possibile ottenere quel minimo che si dimostrerà indispensabile giunti a
destinazione, come ordinare un piatto del menù che corrisponda a quanto
desiderato».
( da "Stampa, La" del
07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
La storia PRESTO
ANCHE A PECHINO FENOMENO DILAGANTE Per il made in Italy gli "007" del
lusso Tredici funzionari nei luoghi più caldi della contraffazione FABIO POZZO
La sede non è ancora coperta per problemi di accreditamento Il viceministro
Urso «Su dieci prodotti italiani nove sono imitati» Il fronte di battaglia
Indossa un vestito sartoriale, con tanto di gilet, nonostante il caldo torrido
di Saigon. «Patisco l'aria condizionata», spiega nella lounge dell'Hyatt Hotel.
«Mister X», chiamiamolo così, è una «sentinella» del made in Italy. Una via di
mezzo tra uno «007» e un diplomatico, che Roma ha spedito in Vietnam per tenere
d'occhio l'industria locale del falso. Sono tredici, in tutto, le «antenne».
Per ora. A breve sarà infatti coperta anche la sede di Pechino, non appena
saranno risolti i problemi di accredito col governo cinese. «Mister X», e i
suoi colleghi, sono funzionari del ministero dello Sviluppo economico e dell'Ice,
l'Istituto per il commercio estero. In missione permanente all'estero. Anzi, in
trincea, nei luoghi più «caldi» dell'industria globale della contraffazione.
Perché di guerra si tratta. La falsificazione delle griffe e l'imitazione di
prodotti di lusso e di largo consumo, dai manifatturieri ai medicinali (il più
gettonato è il Viagra), dai software ai generi alimentari, è ormai diventata un
flagello: Wto e Ocse stimano che il 10% degli scambi mondiali viaggi sui binari
della «patacca», per un controvalore di circa 450 miliardi di dollari. Si
tratta, insomma, di un'industria vera e propria, che negli ultimi dieci anni ha
registrato un'impennata del 1600%. Le conseguenze? Anzitutto, la scomparsa di
270 mila posti di lavoro - veri - nel mondo, dei quali 125 mila in Europa e più
di 40 mila in Italia. Il Paradiso del falso è il Sudest asiatico, cui spetta il
70% della produzione dei prodotti «taroccati» che invadono il pianeta. Tirano
la fila, sul fronte orientale, Cina e Corea del Sud.
Subito dopo, però, c'è l'Italia, cui spetta la (disonorevole) prima posizione
in Europa. Nel Bel Paese l'industria del falso, secondo il Censis, l'anno
scorso ha fatturato oltre 7 miliardi di euro, con un mancato introito fiscale
per l'Erario di 5,2 miliardi. È un sistema consolidato, che lungo la Penisola
dà lavoro, prevalentemente in «nero», nelle aree del Napoletano,
nell'hinterland milanese e nel distretto di Prato. «In principio detenevamo la
leadership: in pratica, copiavamo noi stessi. Poi, le cose sul fronte interno
sono migliorate: norme più severe, la punibilità anche per chi acquista,
controlli più serrati. L'anno scorso i sequestri in Italia di prodotti
falsificati sono raddoppiati (94,9 milioni di unità, ndr. ) rispetto al 2007»
spiega il viceministro alle Attività produttive, Adolfo Urso. Non si deve però
pensare soltanto alle classiche «patacche». «Sta crescendo d'importanza anche
il problema delle indicazioni fallaci, vale a dire ad esempio quei capi
d'abbigliamento la cui etichetta porta la dicitura "made in Italy" nonostante
siano stati realizzati altrove. Ed è allarme anche per i prodotti
eno-gastronomici italiani imitati, un fenomeno molto diffuso soprattutto negli
Stati Uniti e in Canada». Il falso parmigiano, ad esempio. In Italia la presa
di coscienza da parte del governo c'è stata. «Nel 2004 si sono moltiplicate le
pressioni sul Wto ed è stata varata la legge istitutiva dei desk
anti-contraffazione». E già, si chiamano così, in gergo burocratico, le
«sentinelle» del made in Italy. «Questi funzionari coprono tutte le aree a
rischio del mondo. Forniscono assistenza alle imprese, attivano campagne
informative e segnalazioni al governo», spiega Urso. È una sorta di rete,
insomma, il cui vertice vede una direzione nazionale, che fa capo al ministero
dello Sviluppo economico, e un Consiglio nazionale per la lotta contro la
contraffazione (che ha preso il posto dell'Alto commissario). «E presto
arriverà anche un'unità centrale, che coordinerà il servizio» annuncia il
viceministro. Ci sono le «sentinelle», che monitorano in loco l'industria del
falso e intervengono quando il livello di guardia si alza («Ma nessuna
repressione: non sono poliziotti», precisa Urso), e poi c'è il governo, che
«svolge un'azione di denuncia politica, di pressione e anche di lobbing,
specialmente negli Usa» spiega ancora il viceministro.
Che anticipa nuove battaglie: «Da un lato, la promozione del made in Italy,
anche con stanziamenti straordinari (sono previsti 20 milioni di euro, ndr.),
dall'altro nuovi interventi su Bruxelles». Ha fatto bene, dice Urso, «il
ministro Frattini a uniformare le regole europee in materia doganale. Ma tra le
norme e l'applicazione c'è ancora il mare». E soprattutto i porti, che sono
«gruviere» per container carichi di merci contraffatte. «Aiuterebbe rendere
obbligatoria in tutta l'Unione europea l'etichettatura che certifichi la
provenienza del prodotto, come hanno fatto gli Usa e la Cina. La nostra proposta giace dal 2003: ci sono resistenze tedesche
e britanniche. Speriamo che la nuova commissione la sblocchi, nel secondo
semestre dell'anno». Urso insiste anche sulla necessità di un commissario Ue ad
hoc: «Ve ne sono 27, non tutti con deleghe ugualmente importanti».
Perché, se non si è ancora compreso, c'è una guerra da combattere. «Su dieci
prodotti italiani, nove sono imitati».
( da "Stampa, La" del
07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Indossa un vestito
sartoriale, con tanto di gilet, nonostante il caldo torrido di Saigon. «Patisco
l'aria condizionata», spiega nella lounge dell'Hyatt Hotel. «Mister X»,
chiamiamolo così, è una «sentinella» del made in Italy. Una via di mezzo tra
uno «007» e un diplomatico, che Roma ha spedito in Vietnam per tenere d'occhio
l'industria locale del falso. Sono tredici, in tutto, le «antenne». Per ora. A
breve sarà infatti coperta anche la sede di Pechino, non appena saranno risolti
i problemi di accredito col governo cinese. «Mister X», e i suoi colleghi, sono
funzionari del ministero dello Sviluppo economico e dell'Ice, l'Istituto per il
commercio estero. In missione permanente all'estero. Anzi, in trincea, nei
luoghi più «caldi» dell'industria globale della contraffazione. Perché di
guerra si tratta. La falsificazione delle griffe e l'imitazione di prodotti di
lusso e di largo consumo, dai manifatturieri ai medicinali (il più gettonato è
il Viagra), dai software ai generi alimentari, è ormai diventata un flagello:
Wto e Ocse stimano che il 10% degli scambi mondiali viaggi sui binari della
«patacca», per un controvalore di circa 450 miliardi di dollari. Si tratta,
insomma, di un'industria vera e propria, che negli ultimi dieci anni ha
registrato un'impennata del 1600%. Le conseguenze? Anzitutto, la scomparsa di
270 mila posti di lavoro - veri - nel mondo, dei quali 125 mila in Europa e più
di 40 mila in Italia. Il Paradiso del falso è il Sudest asiatico, cui spetta il
70% della produzione dei prodotti «taroccati» che invadono il pianeta. Tirano
la fila, sul fronte orientale, Cina e Corea del Sud.
Subito dopo, però, c'è l'Italia, cui spetta la (disonorevole) prima posizione
in Europa. Nel Bel Paese l'industria del falso, secondo il Censis, l'anno
scorso ha fatturato oltre 7 miliardi di euro, con un mancato introito fiscale
per l'Erario di 5,2 miliardi. È un sistema consolidato, che lungo la Penisola
dà lavoro, prevalentemente in «nero», nelle aree del Napoletano,
nell'hinterland milanese e nel distretto di Prato. «In principio detenevamo la
leadership: in pratica, copiavamo noi stessi. Poi, le cose sul fronte interno
sono migliorate: norme più severe, la punibilità anche per chi acquista,
controlli più serrati. L'anno scorso i sequestri in Italia di prodotti
falsificati sono raddoppiati (94,9 milioni di unità, ndr. ) rispetto al 2007»
spiega il viceministro alle Attività produttive, Adolfo Urso. Non si deve però
pensare soltanto alle classiche «patacche». «Sta crescendo d'importanza anche
il problema delle indicazioni fallaci, vale a dire ad esempio quei capi
d'abbigliamento la cui etichetta porta la dicitura "made in Italy" nonostante
siano stati realizzati altrove. Ed è allarme anche per i prodotti
eno-gastronomici italiani imitati, un fenomeno molto diffuso soprattutto negli
Stati Uniti e in Canada». Il falso parmigiano, ad esempio. In Italia la presa
di coscienza da parte del governo c'è stata. «Nel 2004 si sono moltiplicate le
pressioni sul Wto ed è stata varata la legge istitutiva dei desk
anti-contraffazione». E già, si chiamano così, in gergo burocratico, le
«sentinelle» del made in Italy. «Questi funzionari coprono tutte le aree a
rischio del mondo. Forniscono assistenza alle imprese, attivano campagne
informative e segnalazioni al governo», spiega Urso. È una sorta di rete,
insomma, il cui vertice vede una direzione nazionale, che fa capo al ministero
dello Sviluppo economico, e un Consiglio nazionale per la lotta contro la
contraffazione (che ha preso il posto dell'Alto commissario). «E presto
arriverà anche un'unità centrale, che coordinerà il servizio» annuncia il
viceministro. Ci sono le «sentinelle», che monitorano in loco l'industria del
falso e intervengono quando il livello di guardia si alza («Ma nessuna
repressione: non sono poliziotti», precisa Urso), e poi c'è il governo, che
«svolge un'azione di denuncia politica, di pressione e anche di lobbing,
specialmente negli Usa» spiega ancora il viceministro.
Che anticipa nuove battaglie: «Da un lato, la promozione del made in Italy,
anche con stanziamenti straordinari (sono previsti 20 milioni di euro, ndr.),
dall'altro nuovi interventi su Bruxelles». Ha fatto bene, dice Urso, «il
ministro Frattini a uniformare le regole europee in materia doganale. Ma tra le
norme e l'applicazione c'è ancora il mare». E soprattutto i porti, che sono
«gruviere» per container carichi di merci contraffatte. «Aiuterebbe rendere
obbligatoria in tutta l'Unione europea l'etichettatura che certifichi la
provenienza del prodotto, come hanno fatto gli Usa e la Cina. La nostra proposta giace dal 2003: ci sono resistenze tedesche
e britanniche. Speriamo che la nuova commissione la sblocchi, nel secondo
semestre dell'anno». Urso insiste anche sulla necessità di un commissario Ue ad
hoc: «Ve ne sono 27, non tutti con deleghe ugualmente importanti».
Perché, se non si è ancora compreso, c'è una guerra da combattere. «Su dieci
prodotti italiani, nove sono imitati».
( da "Giornale di Brescia"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Edizione: 07/06/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:cultura Cultura&Spettacoli LEONI E
ORARI Tracce leggere d'orientamento BIENNALE All'Arsenale e ai Giardini anche gli
elettrodomestici diventano una costellazione di spie luminose Baldessari e
Costa L'identità ibrida d'un piccolo individuo irretito, o piuttosto
sballottato nel mondo globale, costretto a definirsi per quello che non è, o
per quello che ha perduto. La complessa installazione di Fiona Tan nel
Padiglione dell'Olanda forse è quella che aderisce meglio - pur non facendo
parte della selezione diretta del direttore artistico Daniel Birnbaum -
all'assunto legato alla fatica quotidiana del «Fare Mondi», tema della Biennale
di Venezia 2009, tra elementi precari d'un viaggio sempre avventuroso,
interrotto e minacciato, e rotte stabili tracciate da antiche culture d'uomini
con la propria certezza plastica al centro dello spazio, scatole
matematico-prospettiche, razionalismi. Fiona Tan (1966) è nata in Indonesia da
padre cinese e da madre australiana: fuggirono in Australia dalla repressione
attuata dal regime politico. Da oltre vent'anni vive nei Paesi Bassi. Si
definisce «una straniera di professione» e le tre installazioni che compongono
«Disorient» interagiscono tra personaggi su piccoli schermi ispirati alla
ritrattistica del '600, il Secolo d'Oro olandese, il riaffiorare e il
dissolversi della memoria insieme al decadere fisico della persona, e lo
smarrirsi dell'Occidente nell'Oriente come alterità, da Marco Polo agli
orientalismi recenti, nonostante tutti gli sforzi di catalogazione o di
assimilazione, tra bottega delle meraviglie e cancellazione brutale dell'altro
da sé. Cancellazione e chiusura in una gabbia d'acciaio protetta, tra pareti
nere, in nome della sicurezza, coi vessilli di libertà, fraternità, eguaglianza
alla base della democrazia che garriscono anneriti al di fuori, in un vortice
di vento e in una luce perlacea che non sai se d'alba o crepuscolo, nell'installazione
del francese Claude Léveque sulla Grande notte del Vecchio Mondo. Gabbie,
bandiere al vento, specchi infranti La grande incapacità di «clarté», di
lucidità di visione, la evocano anche gli specchi frantumati da Pistoletto
nella mostra ufficiale all'Arsenale, lasciandone intatti solo due contrapposti
in un riflettersi degli umani che non sai se sia di riverbero infinito, quindi
di rigenerazione, o di narcisismo senza sbocchi, quindi di definitivo
sperdimento (inghiottiti dall'immagine, dalla realtà virtuale, dalla
simulazione che è diventata la nostra esperienza e quindi vera realtà
quotidiana). Anche lo sparigliamento delle figurine e degli oggetti comuni
collezionati dal tedesco Hans-Peter Feldmann, che li combina in maniera
incongrua, ci costringe a soffermarci sul senso della vita odierna, proiettata
nel roteare di una lanterna magica. E la circolarità che tenta di riordinare il
mondo anche sul confine di aspre colonizzazioni è evocata nelle mappe del
tibetano Gonkar Gyatso, che reinventa l'iconografia rituale dei dipinti thangka
agglomerando caratteri cinesi e tibetani, adesivi, ritagli. Di oggetti trovati
e ritagli sono fatte le stanze di Georges Adéagbo (Benin) disseminate nel
percorso a dire della fatica, tra ondate colonizzatrici, di ricollegare in un
sistema segni e oggetti. Sistemi leggeri, fili di luce, capelli intrecciati
Sistemi dunque leggeri, come annuncia all'ingresso delle Corderie dell'Arsenale
la bellissima architettura di luce intessuta sui sottili fili d'oro e rame
della brasiliana scomparsa Lygia Pape, o ai Giardini lo svedese Öyvind
Fahlström, antesignano d'un pop di levità giocosa con figure ritagliate, giochi
in scatola e oggetti astratti che possono essere combinati e ricombinati
tramite magneti, a fornire sistemi di riferimento in continuo aggiustamento.
Così come la sudafricana Moshekwa Langa all'Arsenale, coi fili svolti da
spolette, disegna le mappe d'una condizione nomade nella geografia e nel tempo,
a dare memoria all'uso d'oggetti quotidiani, e Sheela Gowda tira per i capelli
India antica e moderna, sospendendo paraurti metallici con capelli intrecciati,
retaggio di offerte rituali ai templi. I Mondi nell'era
della globalizzazione si fanno con vertiginosi innesti. E già i vecchi
elettrodomestici - anch'essi hanno globalizzato il mondo - diventano una
misteriosa costellazione di reperti nell'universo notturno del cinese Chu Yun,
in cui ciascuno di quegli oggetti «esiste» solo con una spia luminosa.
Ma è anche mappa del paesaggio artificiale che ha sostituito il naturale (e
Venezia nelle divertenti cartoline di Aleksandra Mir assomma i luoghi di tutto
il mondo): sul fondo delle Corderie la pakistana Ceal Floyer sbeffeggia la
nostra vita sul crinale tra fatti e fattoidi, trasformando una piantina bonsai
in gigantesco albero secolare, di quelli sotto cui ronza la vita d'un
villaggio. E il villaggio africano vero e proprio, tra etnografia, riti
millenari e video onnipresenti che riverberano tutto il mondo, è ricreato con
ironia dal camerunese Pascale Marthine-Tayou. Villaggi e paludi Da un
linguaggio all'altro, ecco scultura, disegno, pittura (anche gli italiani
Roccasalva, Pessoli, Simone Berti), installazione, video (l'italiana Grazia
Toderi con visioni notturne di città dall'alto che diventano pulsare cellulare
e rombo di luce cosmica), teatrini d'ombre (la proiezione più pruriginosa di
Paul Chan è ispirata a De Sade: le relazioni o irrelazioni tra gli umani -
specie erotiche - si compongono in parallelo a geometrie primarie), tragitti in
stanze da un colore violento all'altro, troncate da un'improvvisa cesura, del
brasiliano Cildo Meireles; cesura riproposta dal cunicolo bianco di Casten
Höller, in un totale spiazzamento dal contesto. Se la spagnola Silvia Ramo, con
una sfera bianca che rotola mossa dal vento e riappare in soffio di fiocchi di
carta, invita a rilanciare i suoi frammenti di racconto, qui l'arte interpreta
ancora il pensiero debole, pur in istanze costruttive e autoriflessive (molto
spazio al ripensamento dei propri moduli linguistici ed espressivi, oltre che
dei propri schemi antropologico-culturali: persiste la catalogazione minuta,
ossessiva, del proprio vissuto), oppure si volge decisamente all'ecologia, a
dire che la prima forma da restituire al mondo è quella dell'uomo nella «natura
naturante», come nel Giardino delle Vergini all'Arsenale dove Lara Favretto
crea una palude, quasi a contrastare col brodo primordiale della vita il
fascino orrifico della natura mutante e intricata nel fantasy in cui ci
fagocita nel Padiglione delle Esposizioni la svedese Nathalie Djurberg. Nel
Giardino delle Vergini, l'americana Miranda July eleva basamenti e cippi con
scritte come moralità o epitaffi che dovrebbero indurci - facendoci noi
monumento su quei piedistalli - a un ripensamento dei più banali gesti e
travisamenti quotidiani. Prima di fare nuovi mondi, invita la Biennale di
Birnbaum, imparate a rileggere i vostri mondi, a superarne gli squilibri come
chi attraversa appigliandosi da atleta la stanza degli anelli di William
Forsythe, ma anche come chi incrocia la bellissima videoinstallazione
dell'americana Joan Jonas «Reading Dante», storica figura del Living Theatre
che «riscrive» e recita la Commedia tra persone e gironi della nostra
quotidianità. Fausto Lorenzi DA OGGI AL 22/11 La 53ª Esposizione Internazionale
d'Arte dal titolo «Fare Mondi» apre al pubblico da oggi 7 giugno fino al 22
novembre ai Giardini, all'Arsenale, e in molti altri luoghi di Venezia. Orario
10-18, Giardini chiuso il lunedì (tranne 8 giugno e 16 novembre), Arsenale
chiuso il martedì (tranne 9 giugno e 17 novembre). Biglietti: intero 18,
ridotto 15, studenti e under 26 8. Family 38 (2 adulti + 2 under 14). Permanent
Pass 60. Cataloghi Marsilio. www.labiennale.org 041 5218828 Il Leone d'oro è
stato assegnato ieri agli Stati Uniti per la migliore partecipazione nazionale
(Bruce Nauman) e al tedesco Tobias Rehberger quale migliore artista. Il Leone
d'argento per il giovane più promettente giovane, è stato assegnato alla
svedese Nathalie Djurberg. Due i Leoni d'oro alla carriera, già noti, a Yoko Ono
e John Baldessari. Nelle foto, la Formazione delle galassie nell'installazione
di Tomas Saraceno al centro del palazzo delle Esposizioni ai Giardini. In alto
a sinistra, in apertura di pagina, Michelangelo Pistoletto frantuma i suoi
specchi.
( da "Tempo, Il" del
07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
stampa (...)non
sapremmo come altro chiamare un evento che lascerà il segno sulla scena
internazionale. Nel mondo musulmano, specialmente con il discorso del Cairo,
Obama è riuscito a ribaltare quel sentimento antiamericano che si era
sviluppato nelle masse arabe in seguito alla politica aggressiva
dell'amministrazione Bush. La nuova immagine accreditata dal presidente
americano presso le classi dirigenti e le popolazioni islamiche, costituisce la
necessaria premessa per far passare nel Medio Oriente la politica della «mano
tesa» che Obama coniuga con la ferma opposizione al terrorismo. Agli israeliani
gli americani chiedono senza ambiguità di fermare gli insediamenti dei coloni
nei territori occupati, e ai palestinesi di rinunciare definitivamente all'uso
della violenza per raggiungere l'obiettivo «due popoli e due Stati». Agli
iraniani, impegnati in elezioni che potrebbero cambiare radicalmente la
situazione, Obama ha prospettato la possibilità di sviluppare il nucleare
civile in cambio della rinunzia alla Bomba che preoccupa non solo Israele ma
gli stessi paesi arabi «moderati». A tutti i mediorientali ha chiesto di
estirpare la rete del terrorismo internazionale che ha la principale base tra
l'Afghanistan e il Pakistan. Ed ha aggiunto che la democrazia e i diritti umani
non possono essere imposti con la forza ma devono essere conquistati nel quadro
delle tradizioni locali. Le successive tappe di Obama nelle due capitali
europee sono servite per consolidare i rapporti con Germania e Francia che,
diversamente dall'Inghilterra e dall'Italia, sono sempre stati alleati
irrequieti degli Stati Uniti. I discorsi di Buchenwald, Dresda e ieri in
Normandia con il monito «non possiamo dimenticare», hanno assunto uno speciale
significato simbolico. Sono stati pronunziati nei luoghi in cui storicamente
l'America si è ricongiunta all'Europa quando si è trattato di riconquistare la
libertà anche a costi drammatici. È per ciò che le parole rivolte all'Europa
hanno un significato preciso: se oggi si devono difendere i
valori occidentali nel mondo globalizzato, occorre che il vecchio continente e
la nuova America si ritrovino insieme come è accaduto in passato contro i
totalitarismi. Questi i messaggi del viaggio storico. Vedremo se le ipotesi
politiche avanzate in questi giorni, troveranno un seguito non solo negli Stati
Uniti ma anche da questa parte dell'Atlantico. Massimo Teodori
( da "Repubblica, La"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 42 - Sport
Ferrari & C. preparano il loro Mondiale: si chiamerà Gp Championship?
Alonso e Massa: "Ci saremo" Imola, Indianapolis, la Russia ecco il
piano B, pioggia di adesioni Scuderie pronte a schierare tre auto Spazio a
circuiti abbandonati e mercati ricchi DAL NOSTRO INVIATO ISTANBUL - Circuiti
classici (Imola e Silverstone), mercati di riferimento forti (Usa e Emirati Arabi), piloti di primo piano (Alonso,
Hamilton e Massa). "Il piano B" - così giovedì sera Flavio Briatore
ha ribattezzato il campionato alternativo - prende forma. A partire dai piloti.
«Ieri, tra di noi, ne abbiamo parlato a lungo - ammette Jarno Trulli - Però non
abbiamo deciso niente, ci siamo confrontati così, come possono fare dei ragazzi
al bar». Ragazzi che guadagnano milioni di euro all´anno e che, dalla prossima
stagione, rischiano di trovarsi disoccupati. Cosa si siano detti non è chiaro.
Quello che è chiaro è che molti di loro non hanno dubbi. Felipe Massa, è tra
questi. «Non so come si chiamerà - annuncia in conferenza stampa - ma io ci
sarò. A me interessa correre nella serie più importante, qualunque nome abbia».
Il ragionamento di Massa è buon senso allo stato puro. «E´ chiaro che io mi auguro
di continuare in Formula Uno. In questa, però. Che è bella perché ha una storia
straordinaria, ricca di campioni e di personaggi bellissimi. Se però si dovesse
arrivare a creare una serie più prestigiosa allora, non c´è dubbio. Io andrò
là». Le parole di Massa sono l´eco di quelle pronunciate due giorni fa da
Alonso: «Io da piccolo sognavo di stare qui in mezzo alle grandi squadre, non
in una serie inferiore». Se i grandi nomi non sono un problema, non lo sono
nemmeno le location, i circuiti in cui organizzare le gare. Anzi. Mai come su
questo argomento vale la regola aurea dei manager di tutto il mondo: i
problemi, a guardarli bene, sono solo opportunità ben nascoste. Sono anni, ad
esempio che i grandi costruttori (Ferrari, Bmw, Mercedes) implorano Ecclestone
di correggere la rotta del Circus che si sta spostando sempre di più verso i
paesi emergenti mentre loro vorrebbero coinvolgere i grandi mercati, quelli
dove si vendono le automobili. E allora la scissione potrebbe essere l´occasione per ripristinare le date di Indianapolis (Usa) e Montreal (Canada), e magari
pensare a nuovi appuntamenti in Russia e Cina. Per non perdere un po´ di quel fascino vintage che caratterizza
le corse si potrebbero recuperare i grandi classici. E tornerebbero così sulla
scena Imola, Silverstone (che quest´anno chiude con la Formula 1), Magny Cours
e Interlagos. La difficoltà a reperire i concorrenti potrebbe essere
superata dalla disponibilità dei team a mettere in pista tre monoposto
ciascuno. Rimarrebbero così solamente un po´ di scogli di carattere commerciale
(diritti tv e sponsor, tutti accordi da fare da zero) e di carattere legale
(specialmente legati agli attuali vincoli tra le scuderie e la F1) che però non
appaiono insormontabili. Qualcuno, ieri, ha anche ipotizzato qualche nome.
Scartata "Formula Max", ironicamente proposta da qualcuno, si sta
pensando di ripescare la vecchia "Grand Prix Championship". Il
marchio faticherebbe un po´ ad affermarsi. Tuttavia alla lunga, assicurano gli
esperti di marketing, non c´è dubbio che dovrebbe funzionare. (ma.me.)
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 07-06-2009)
Pubblicato anche in: (Giorno,
Il (Milano))
Argomenti: Cina Usa
Il caffè¨ della
domenica pag. 32 UN CRITICO famoso che scrive su un magazine patinato lo
consiglia perché è «u... UN CRITICO famoso che scrive su un
magazine patinato lo consiglia perché è «un Signore e signori' al tempo della
globalizzazione». Uno scrittore noto che scrive su un quotidiano importante
parla di «dialoghi surreali, degni della migliore commedia all'italiana». Anche
per questo Massimo Lolli ha venduto almeno una copia in più de «Il lunedì
arriva sempre di domenica pomeriggio». L'ha acquistata chi scrive questa
notarella, curioso di vedere nel romanzo la Vicenza di Andrea Bonin, single
cinquantenne, manager licenziato che passa il suo tempo a rimorchiare tardone
nei dancing, a inseguire giovani donne ovunque e a cercare lavoro dove capita,
compresa Shangai. Purtroppo sono 18 euro di ovvietà, stereotipi, macchiettismo.
La domanda viene spontanea: dov'è finita l'arte sublime della stroncatura? «Il
vero maestro è quello che indica i libri da non leggere», ha detto di recente
il semiologo Paolo Fabbri. Allora, un maestro è Furio che, a proposito del
romanzo di Lolli, su Internet scrive: «Non succede nulla, e non succede per 200
pagine». Lo è Alessia, che aggiunge: «La cosa migliore è il titolo». Max va
oltre: «Ho messo il libro subito in vendita, così magari riesco a recuperare
qualcosa di quello che ho speso». Sarà perché loro, contrariamente ai critici
di professione, non ambiscono a far parte delle giurie dei premi letterari, né
a vincerne qualcuno grazie ai voti degli scrittori recensiti.
( da "Giorno, Il (Lecco)"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
IL PERSONAGGIO pag.
11 «Il mercato sta cambiando ma il made in Italy sta guadagnando terreno» Dalla
Brianza il sciùr Vittore ha sfondato nel mondo di SERGIO PEREGO BARZANÒ VITTORE
BERETTA dirige la Fratelli Beretta, azienda fondata nel 1812, quando in Italia
regnava ancora Napoleone. Da sei generazioni la sua famiglia si occupa di suini
e derivati. Presidente, voi siete una delle ultime grandi aziende a conduzione
familiare dell'imprenditoria lombarda e nazionale. Come avete cominciato? «Era
l'inizio dell'Ottocento. I Beretta si occupavano di carni suine e insaccati.
Stagionatura e conservazione venivano affrontate con metodi tradizionali. La
svolta arrivò nel 1920 con l'invenzione del frigorifero». Nella crescita delle
grandi aziende industriali c'è sempre un momento di passaggio al quale segue la
crescita. Da piccoli si diventa medi e grandi. Lei dove collocherebbe quella
data? «Negli anni Settanta, quando decidemmo di puntare sulla distribuzione
moderna. Allargammo anche il nostro portafoglio prodotti ai wurstel, agli
hamburger e ad altre novità. Oggi siete una grande industria. Quanti
stabilimenti e dipendenti avete? «Abbiamo sedici stabilimenti, due dei quali negli Usa e uno in Cina. Gli altri e il centro logistico sono in Italia. Quindici anni
fa abbiamo costruito ad Oricola, vicino all'Aquila, lo stabilimento per la
produzione di wurstel. Lo avevamo realizzato con rigidi criteri antisismici. Il
terremoto di due mesi fa non ha creato alcun problema. La stessa cosa
era accaduta a Parma con le scosse del 23 dicembre 2008. Abbiamo stabilimenti
in provincia di Lecco, Bergamo, Sondrio. Ma anche in Emilia Romagna, Abruzzo e
Friuli. Esportiamo i nostri prodotti in tutto il mondo. Usa,
Canada, Oriente, Cina, Dubai. Nel
( da "Nazione, La (Arezzo)"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
CRONACA AREZZO pag.
4 N ELLE VECCHIE foto in bianco e nero della città dei p... N ELLE VECCHIE foto
in bianco e nero della città dei primi del '900, si può vedere le immagini
dell'antico Bar Commercio con la tabaccheria in piazza San Jacopo, di proprietà
della famiglia Scortecci. Di quel bar storico non c'è più traccia e la piazza
negli anni ha cambiato fisionomia, ma la tabaccheria è rimasta, anche se
recentemente è stata trasferita in via Verdi, dopo l'arrivo dei magazzini Zara.
Uno spostamento che non ha influito sull'attività, come ricorda la titolare
Rossella Scortecci. « In questa strada c'è più movimento, più passaggio,
peccato invece che è cambiata la città. Mi piaceva più qualche anno fa, la
manutenzione era più curata, più pulita, oggi invece Arezzo è molto trascurata,
troppo. Una città che ha perso tante occasioni anche dal punto di vista delle
manifestazioni, come Arezzo Wave, il Concorso Polifonico, mentre abbiamo un
centro ippico, uno tra i migliori al mondo, poco conosciuto dagli aretini. Anche
per il turismo bisogna pensare in grande, con progetti qualificati a lunga
scadenza. Una mostra all'anno non serve se non fa parte di un programma
complessivo. Dobbiamo guardare di più all'esterno e non vivere isolati o di
ricordi. Anche per la sicurezza, causa la globalizzazione,
abbiamo qualche problema, è finito il senso di appartenenza alla comunità, una
delle caratteristiche fondamentali della piccola città. La massiccia
integrazione infatti ha cambiato il volto di Arezzo». Massimo Benigni
( da "Corriere Alto Adige"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere dell'Alto
Adige sezione: PRIMA data: 07/06/2009 - pag:
( da "Giornale.it, Il"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
n. 137 del
2009-06-07 pagina 11 Il commento L'Europa ama Barack ma lui non ricambia di
Redazione Obama considera l'Europa una vetrina. È immagine e non contenuto, è
contorno e non sostanza. È un podio dal quale parlare a chi sta altrove. L'Air
Force One che l'ha riportato a Washington ha fatto spegnere i flash dei
fotografi e ha consegnato il presidente americano ai suoi veri interessi.
All'Europa restano le fotografie, il glamour, il codazzo mediatico, però non ha
una sola eredità politica. Ha avuto difficoltà quando gli hanno fatto una
domanda: «Perché a Parigi resta solo un giorno e poi va via? Non le piace?».
Obama ha sorriso e ha dovuto pensare. Già, perché? Perché a Berlino è rimasto
giusto il minimo indispensabile e a Parigi anche? «Ma no, no. Io e Sarkozy
siamo amici, quando c'è bisogno di sentiamo». La verità è che qui, in Europa,
non c'è nulla che lo attragga se non la possibilità di usare il grande, immenso
consenso che ha tra gli europei per far passare messaggi diretti in Medio
Oriente o in America. Del suo viaggio tra Germania e Francia resteranno le
immagini simbolo: lui piegato sulla tomba di Buchenwald, con la rosa bianca che
s'appoggia delicatamente sulla memoria dell'Olocausto; lui che parla nella
distesa di 9.837 bare di soldati Usa a Colleville-sur-Mer.
È tutto molto carico di significato e tutto molto affascinante, però c'è
l'impressione che il luogo sia lo sfondo per qualcos'altro. Nel lager nazista
il presidente americano si rivolgeva agli ebrei di Israele e a tutta la
comunità ebraica americana. «Non ho pazienza con chi nega la storia» può essere
diretto a tutti i negazionisti del mondo, ma è ovvio che ha come terminale
l'Iran ed è un tentativo di rassicurare Israele dopo le aperture al mondo
arabo. Al Cairo Obama ha parlato direttamente ai musulmani: luogo e tema sono
stati perfettamente combacianti. Perché il Medio Oriente è una priorità.
L'Europa no. Lo dicono tutti gli analisti Usa: «Obama ha due aree geopolitiche di
interesse e cioè l'Estremo Oriente con la Cina e il Medio Oriente con la questione israelo-palestinese e
l'Iran». In un ordine gerarchico l'Europa viene anche dopo l'America latina.
Siamo un simbolo, un terreno di consenso. Obama non vede né Parigi, né
Londra, né Berlino come fondamentali. Justin Vaisse, esperto di relazioni
transatlantiche della Brookings Institution, il più importante pensatoio
filodemocratico, l'ha spiegato più volte: «L'agenda di Obama in Europa è già
stata completata. Lui voleva solo voltare pagina dopo l'era Bush voleva dare
una nuova immagine dell'America». Allora il viaggio aveva solo il compito di
creare suggestioni. L'ha fatto, perché il presidente più mediatico della storia
conosce l'immagine meglio di tutti i suoi predecessori e sa che bisognava
andare nei luoghi delle radici europee per fare centro. L'aveva fatto già in
campagna elettorale, andando a Berlino a parlare davanti alla folla nella città
emblema dell'Occidente ritrovato. La realtà è che il disinteresse politico è
manifestato dalla mancanza di volontà di ricucire i rapporti con i leader
europei. Con la Merkel è rimasto il gelo, con Sarkozy, al di là della facciata,
rimane un rispetto che però non si è trasformato in amore. Non trova un leader,
non ha ancora individuato una voce. «Per Obama l'Europa non è un problema, né
la soluzione di un problema», ha detto al Figaro l'ex ministro degli Esteri
francese Hubert Védrine. La cronaca gli dà ragione, le decisioni della Casa
Bianca anche. Obama ha scelto il Cairo per parlare con i musulmani, poi è
arrivato in Germania. Il D-Day visto dalla Normandia è un richiamo alle origini
dell'atlantismo, è la voglia di dare certezza a dei rapporti che sono scontati
o così dovrebbero essere. Però a chi parlava ieri Obama? Alla Francia,
all'Europa, a Sarkozy e Brown? Oppure agli americani d'America, a chi ha paura
che lui sia un presidente meno patriota con meno memoria dei morti americani
nel mondo? «È un omaggio agli eroi che cambiarono il corso della storia». Le
parole unite alla folla che lo attornia sono il messaggio per chi negli Stati
Uniti è ancora scettico sul suo completo americanismo. L'Europa è solo un
palcoscenico, anche un po' banale. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G.
Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giornale.it, Il"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
n. 137 del
2009-06-07 pagina
( da "Messaggero, Il"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Domenica 07 Giugno
2009 Chiudi di LUCIA SGUEGLIA SAN PIETROBURGO - La creazione di una supervaluta
alternativa al dollaro, oggi potrebbe essere possibile. In nome dell'economia
multipolare. Se ne parla da anni, ma con la crisi globale
il disagio delle economie emergenti verso la moneta Usa riemerge prepotente. A rilanciare l'idea è John Lipsky, numero
due del Fmi, non a caso dalla platea del Forum economico internazionale di
Pietroburgo. La Russia insieme a Cina, Brasile, India - il cosiddetto Bric - è tra i paesi più
insofferenti alla "dittatura" del dollaro. "Sarebbe un
passo rivoluzionario - ha spiegato Lipsky, - creare una nuova valuta sganciata
dalle altre, che le banche centrali potrebbero usare nelle proprie riserve
valutarie". Si tratta dei cosiddetti "diritti speciali di
prelievo", la valuta speciale del Fmi: questi dovrebbero essere rilasciati
da un'organizzazione internazionale con autorità equivalente a una banca
centrale, per diventare "abbastanza liquidi" da poter essere usati
come riserva: "Nel lungo termine ci sono molti, molti vantaggi. Ma non è
una decisione rapida, breve, né facile". Il 70% delle riserve valutarie
mondiali oggi è in dollari. E mentre l'economia Usa
vede quadruplicare il proprio decifit di bilancio, negli altri paesi cresce la
necessità di diversificare le riserve per evitare un'eccessiva dipendenza dal
biglietto verde. La Russia ci spera: venerdi zar Medvedev ha messo in
discussione il futuro della moneta Usa come valuta di
riserva globale, proponendo di usare un mix di valute regionali. Incluso il
rublo. E il ministro delle Finanze Kudrin ha citato proprio lo yuan come
possible supervaluta del futuro, "tra 10 anni". Chiedendo poi una
radicale riforma del Fmi, che "non rispecchia più i rapporti di forza tra
le economie mondiali", Cina in testa.
( da "Messaggero, Il"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Domenica 07 Giugno
2009 Chiudi di CARLO JEAN EUROBAROMETRO ha previsto che voterà poco più di un
terzo dei 375 milioni elettori europei, per eleggere i 736 Eurodeputati. Il
fenomeno non è solo italiano. In tutti i Paesi, le elezioni europee sono
soprattutto un test per i partiti nazionali. Così, nella campagna elettorale si
è parlato poco di Europa e molto di politica interna. Quando si è parlato della
prima, si sono soprattutto criticate la sua burocratizzazione, la sua mancanza
di legittimità democratica e la sua lontananza dai problemi concreti. Non si
sono contrapposti programmi alternativi. I singoli candidati non hanno detto
che andranno a fare a Strasburgo. Indubbiamente non esistono popolo nè identità
europei. Il livello di coesione e di solidarietà è ridotto. Lo si è visto per
gli aiuti ai Paesi europei centro-orientali. L'Europarlamento unico Parlamento
transnazionale del mondo non è poi un vero Parlamento. Non è diviso fra
maggioranza ed opposizione. Non ha poteri d'iniziativa legislativa. Non può
dichiarare guerra nè approvare trattati. Non può imporre tasse. Non può
nominare né far dimettere singoli membri della Commissione. Dispone solo della
cd. "opzione nucleare": di mandare cioè a casa l'intera Commissione,
come è accaduto per quella Santer. I poteri "comunitari" del
Parlamento e della Commissione sono stati erosi dalla crisi economica, a favore
di quelli "intergovernativi". L'Ue non è uno Stato postmoderno, ma un
insieme peraltro strutturato ed organico di Stati-nazione che le hanno devoluto
parte della loro sovranità. Lo hanno fatto all'inizio per impedire nuove guerre
in Europa. Lo continuano a fare oggi, per evitare che l'Europa
venga schiacciata dal "secolo asiatico" e dalla globalizzazione. Solo
uniti, i disuniti Stati d'Europa possono difendere i loro interessi nel mondo.
Hanno 500 milioni di abitanti, il 25% del Pil, il 40% delle esportazioni ed il
30% dei bilanci militari mondiali. Se fossero uniti, potrebbero influire sui
destini propri e su quelli globali. Ma non lo sono. Difficilmente l'Ue
si trasformerà negli Stati Uniti d'Europa. Questo non spiega la disaffezione
degli elettori. Eppure, nella crisi, l'Ue è stata uno scudo efficace. Senza
essa avrebbero prevalso protezionismi e nazionalismi. Il mercato unico sarebbe
saltato. Eurolandia non sarebbe stata protetta dall'euro. Ma una cosa è trarre
vantaggio dai successi dell'Ue, altra è sentirla cosa propria. Il paradosso è
che il Parlamento europeo non è più il "negozio di chiacchiere", che
era quando fu istituito nel 1979. Beninteso, è impopolare. Interessa poco gli
elettori. Gli Eurodeputati scappano se viene offerto loro un buon posto in
patria. Ma l'Europarlamento non solo è importante. È divenuto indispensabile. I
suoi poteri sono molto aumentati. Aumenterebbero ancora, se entrasse in vigore
il Trattato di Lisbona. Quasi nessuno ne è consapevole. Da metà a due terzi
delle decisioni dei Parlamenti nazionali sono la trasposizione di quanto già
deciso a Bruxelles ed a Strasburgo. Se gli elettori ne fossero consapevoli, la
percentuale dei votanti sarebbe maggiore. Ha il potere di emendare o di
bocciare le proposte di regolamentazione comunitaria, in campo
economico-finanziario, ecologico, degli affari, incluse le remunerazioni dei
dirigenti. I rapporti di forza fra destra e sinistra influiranno sulle regole
che saremo destinati a seguire fino al 2014. Pochi sanno che cosa faccia
l'Europarlamento e quanto influisca sulle loro vite. Altri pensano che il loro
voto sia inutile, anche perché a Strasburgo non esistono una maggioranza ed
un'opposizione, che si fronteggiano in modo spesso folcloristico, ma
comprensibile. Votare è quindi importante. L'astensionismo favorirà estremisti
e radicali. Basti pensare a che cosa potrebbe accadere per le leggi sulla
tutela dell'ambiente. Non auspico il voto per idealismo federalista, né perché
pensi che «fatta l'Europa, occorre fare gli europei». Senza i Carabinieri,
l'Esercito e la Scuola dell'Italia liberale, non si vede proprio come si
potrebbe farlo. Lo auspico per questioni d'interesse diretto ed immediato. Solo
con eurodeputati capaci, potremo proteggere i nostri interessi nazionali.
L'astensionismo favorirà i peggiori e quelli più ideologicamente radicali. Dio
ce ne scampi!
( da "Corriere del Veneto"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere del Veneto
sezione: PRIMAP
( da "Messaggero, Il"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Domenica 07 Giugno
2009 Chiudi ROMA - Silvio Berlusconi sarà ricevuto il 15 giugno a Washington da
Barack Obama: la Casa Bianca ha confermato ieri sera l'incontro che la
diplomazia italiana aveva già anticipato qualche giorno fa. Il presidente
americano ha appena concluso la sua visita lampo in Germania e in Francia, dopo
lo storico discorso al Cairo sulla pace e l'incontro fra le religioni
monoteiste. Il capo del governo italiano è il presidente di turno del G8 e tra
i Grandi è il solo che finora non ha avuto modo di parlare con il neo presidente
Usa. Tra una settimana però Berlusconi potrà vantare
di essere il secondo leader europeo (dopo Gordon Brown) a varcare la soglia
della Casa Bianca durante la gestione Obama. Ovviamente i riflettori saranno
puntati anche sul rapporto personale che si instaurerà tra il dinamico,
carismatico presidente americano, che anche al Cairo non ha taciuto la propria
netta contrarietà alla dottrina-Bush, e il premier italiano, che di Bush fu
grande amico oltre che alleato molto fedele. La nota diffusa ieri sera dalla Casa
Bianca, comunque, ribadisce che «Stati Uniti e Italia, alleati nella Nato,
hanno forti relazioni bilaterali e sono partner nel mondo per promuovere pace,
prosperità e libertà democratiche». E precisa che il tema principale dei
colloqui sarà l'agenda del G8 che si terrà a L'Aquila, nella caserma di
Coppito, nella prima decade di luglio. «Il presidente - prosegue il comunicato
della Casa Bianca - intende discutere della preparazione del G8 e consultarsi
con il primo ministro italiano su un'ampia serie di temi strategici di mutuo
interesse». La crisi, il Medio Oriente, i rapporti politici ed economici con
Russia, Cina e i Paesi emergenti
saranno il cuore del confronto al G8, dimensione peraltro che ormai sta stretta
ad Obama, proiettato verso un'allargamento al G20. A Washington si parlerà
anche di clima, di ambiente ed energia dopo il consenso assicurato da
Berlusconi alla proposta di Obama di tenere a L'Aquila anche una sessione
parallela del G8 su questi temi. Berlusconi partirà per Washington dopo
la visita a Roma di Gheddafi. E questa prima trasferta in Europa del leader
libico sarà presentata anche come un contributo italiano al processo di
distensione in Medio Oriente. Poi, c'è il tema delle relazioni con la Russia di
Putin. Palazzo Chigi oggi, più che ruolo centrale nelle dinamiche europee, può
vantare una speciale amicizia con Mosca. Anche questo entrerà nel colloquio:
Obama infatti dopo il G8 volerà nella capitale russa per l'atteso incontro con
Putin.
( da "Giornale.it, Il"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
n. 137 del
2009-06-07 pagina 11 LEuropa ama Barack ma lui non ricambia di
Giuseppe De Bellis Obama considera
lEuropa una vetrina. è immagine e non contenuto, è contorno e non
sostanza. è un podio dal quale parlare a chi sta altrove. LAir Force One
che lha riportato a Washington ha fatto spegnere i flash dei fotografi e
ha consegnato il presidente americano ai suoi veri interessi. AllEuropa restano le
fotografie, il glamour, il codazzo mediatico, però non ha una sola eredità
politica. Ha avuto difficoltà quando gli hanno fatto una domanda: «Perché a
Parigi resta solo un giorno e poi va via? Non le piace?». Obama ha sorriso e ha dovuto
pensare. Già, perché? Perché a Berlino è rimasto giusto il minimo
indispensabile e a Parigi anche? «Ma no, no. Io e Sarkozy siamo amici, quando cè
bisogno di sentiamo». La verità è che qui, in Europa, non cè nulla che lo attragga se non la possibilità di
usare il grande, immenso consenso che ha tra gli europei per far passare
messaggi diretti in Medio Oriente o in America. Del suo viaggio tra Germania e
Francia resteranno le immagini simbolo: lui piegato sulla tomba di Buchenwald,
con la rosa bianca che sappoggia delicatamente sulla memoria
dellOlocausto; lui che parla nella distesa di 9.837 bare di soldati Usa a
Colleville-sur-Mer. è tutto molto carico di significato e tutto molto
affascinante, però cè limpressione che il luogo sia lo sfondo per
qualcosaltro. Nel lager nazista il presidente americano si rivolgeva
agli ebrei di Israele e a tutta la comunità ebraica americana. «Non ho pazienza
con chi nega la storia» può essere diretto a tutti i negazionisti del mondo, ma è ovvio che ha come terminale lIran
ed è un tentativo di rassicurare Israele dopo le aperture al mondo arabo. Al
Cairo Obama ha parlato direttamente ai musulmani: luogo e tema sono stati
perfettamente combacianti. Perché il Medio Oriente è una priorità. LEuropa no. Lo
dicono tutti gli analisti
Usa: «Obama ha due aree geopolitiche di interesse e
cioè lEstremo Oriente con la Cina e il Medio Oriente con la
questione israelo-palestinese e lIran». In un ordine
gerarchico lEuropa viene anche dopo lAmerica latina. Siamo un simbolo, un
terreno di consenso. Obama non vede né Parigi, né Londra, né Berlino come
fondamentali. Justin Vaisse, esperto di relazioni transatlantiche della
Brookings Institution, il più importante pensatoio filodemocratico, lha
spiegato più volte: «Lagenda
di Obama in Europa è già stata completata. Lui voleva solo voltare pagina dopo
lera Bush voleva dare una nuova immagine dellAmerica». Allora il
viaggio aveva solo il compito di creare suggestioni. Lha fatto, perché il
presidente più
mediatico della storia conosce limmagine meglio di tutti i suoi
predecessori e sa che bisognava andare nei luoghi delle radici europee per fare
centro. Laveva fatto già in campagna elettorale, andando a Berlino a
parlare davanti alla folla nella città emblema dellOccidente ritrovato. La
realtà è che il disinteresse politico è manifestato dalla mancanza di volontà
di ricucire i rapporti con i leader europei. Con la Merkel è rimasto il gelo,
con Sarkozy, al di là della facciata, rimane un rispetto che però non si è trasformato in
amore. Non trova un leader, non ha ancora individuato una voce. «Per Obama lEuropa
non è un problema, né la soluzione di un problema», ha detto al Figaro
lex ministro degli Esteri francese Hubert Védrine. La cronaca gli dà ragione, le decisioni della Casa
Bianca anche. Obama ha scelto il Cairo per parlare con i musulmani, poi è
arrivato in Germania. Il D-Day visto dalla Normandia è un richiamo alle origini
dellatlantismo, è la voglia di dare certezza a dei rapporti che sono
scontati o così
dovrebbero essere. Però a chi parlava ieri Obama? Alla Francia, allEuropa,
a Sarkozy e Brown? Oppure agli americani dAmerica, a chi ha paura che lui
sia un presidente meno patriota con meno memoria dei morti americani nel mondo?
«è un omaggio agli
eroi che cambiarono il corso della storia». Le parole unite alla folla che lo
attornia sono il messaggio per chi negli Stati Uniti è ancora scettico sul suo
completo americanismo. LEuropa è solo un palcoscenico, anche un
po banale. © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
CRONACA 07-06-2009
CIRCOLO GRAZIA DELEDDA OGGI CONVEGNO La lingua sarda nella
globalizzazione II Lakanas apertas/confini senza frontiere. Il circolo Grazia
De ledda, con sede in via Baganzola 7, luogo di incontro storico tra la
comunità sarda e la città di Par ma, propone un convegno-evento sul tema del
linguaggio (Lingue madri), fonte della cultura dei territori e troppo spesso
strumento di divisione e di frattura. Oggi, dalle 9.45, nel salone del
Circolo, si terrà l'incontro dal titolo «Lingua sarda e lingue minoritarie
nella globalizzazione». Interverranno gli studiosi Diego Corraine, direttore
dipartimento di Lingua sarda, Simone Pisano, docente di glottologia all'Università
di Cagliari, Giovanni Gonzi, Scienze dell'educazione dell'Università di Parma.
Dopo le relazioni sono previsti interventi poetici e musicali. Giancarlo Ilari
ed Ettorina Cacciani leggono Pezzani e Zerbini, Giuseppina Pira e Antonio
Gonario Pirisi leggono Lukia Pinna, Antonella Anedda, Remunnu Piras. Gli
interventi musicali sono di Corrado Medioli, fisarmonica, Fabio Melis,
launeddas, Marzio Matteoli, chitarra e liuto. Ieri invece si è tenuta la
proiezione del film «L'uomo che cerca parole» di Mario Ghiretti e Gigi
dall'Aglio, presentato con successo al Film Fest di Roma e al Festival del
cinema africano di Milano. Convegno La locandina.
( da "Giornale.it, Il"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
n. 137 del
2009-06-07 pagina
( da "Corriere della Sera"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
sezione: Esteri data: 07/06/2009 - pag: 14 Contro le nozze combinate Il reality
show in partenza su un'emittente indiana osteggiato dai conservatori indù.
Oltre 12.500 i pretendenti La sfida dell'attrice di Bollywood: «Mi scelgo il
marito in diretta tv» Ha detto no all'uomo scelto dalla famiglia e ora,
all'alba dei trent'anni, si è decisa a cercare marito in diretta tv. In aperta
sfida alla tradizione indù dei matrimoni combinati che resiste tenace in India,
dove il 95% delle nozze è deciso dai genitori. Rahki Sawant, ballerina e
attrice emergente di Bollywood, del resto è diventata popolare nel
Subcontinente proprio per il suo gusto della provocazione manifestato sul
piccolo schermo. Tempo fa, per dire, si era fatta riprendere in vasca da bagno
con un'immagine di Buddha, sollevando indignazione e querele. Ora la sua ultima
trovata sta facendo discutere ancora prima di vedere la luce: un reality show
sulla sua vita, dalla ricerca dello sposo all'altare, in partenza a fine mese
sull'emittente indiana Ndtv Imagine. Un format per un verso
figlio della globalizzazione tv, come «Chi vuol essere milionario» immortalato
nel film «The millionaire » di Danny Boyle (e prima nel romanzo «Le dodici
domande » di Vikas Swarup). O come il Grande fratello indiano a cui Rakhi,
peraltro, aveva partecipato. Lo show però attinge anche alla mitologia
locale, recupera un passato lontano, oggi quasi dimenticato: il tempo dello
«swayamvara», il matrimonio del caso o del merito, dove la donna sceglieva il
proprio sposo tra diversi pretendenti, a volte dopo una selezione che prevedeva
delle prove. Come nel poema classico dell'epica indiana, «Ramayana», dove il
dio Rama deve riuscire a spezzare l'arco di Shiva per poter sposare Sita. Oggi
i pretendenti di Rakhi sono oltre 12.500. Tanti, dall'Utter Pradesh al Kerala,
hanno risposto anche online al bando lanciato dall'emittente, che sta facendo
una prima scrematura: soltanto 15 di loro parteciperanno al programma. I
criteri di selezione riferiscono gli autori riprendono le «antiche pratiche
vediche» simili a quelle descritte nel «Ramayana». Poi gli spettatori potranno
dire la loro, ma l'ultima parola spetta alla protagonista, che potrà farsi
consigliare da amici, famiglia e pure da uno psicologo. Un mix di antico e
moderno, di locale e globale, specchio fedele dell'India di oggi. I
conservatori indù contrari alla «contaminazione occidentale » del subcontinente
promettono battaglia, a iniziare dagli agguerriti esponenti del Rashtriya
Swayamsevak Sangh. Ma il primo a rimanere scioccato è stato lo stesso produttore
a cui Rahki fece la proposta. «Alla fine abbiamo accettato, non tanto per
motivi di audience: speriamo che lo show sia uno stimolo per l'emancipazione ha
riferito al Times Shailja Kejriwal, di Ndtv Imagine . Negli ultimi 500 anni le
donne in India hanno perso il diritto di fare domande su chi sposare». Il mese
scorso la Corte suprema indiana, riprendendo una legge coloniale del
( da "Messaggero Veneto, Il"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 6 - Pordenone
Sempre più ragazzi alla scoperta del mondo Prende piede il progetto
"Intercultura": partenze verso l'estero e arrivi di giovani stranieri
in provincia Nuove generazioni In sette anni ha mandato in giro per il mondo
una quarantina di ragazzi della provincia di Pordenone e ha permesso
l'accoglienza di una ventina di studenti provenienti dalle più diverse parti
del mondo. Si chiama Intercultura, è un'associazione che fa parte della rete
mondiale American Field - nata durante la prima guerra mondiale con scopi
umanitari e fondata in Italia nel 1955 - e oggi ha come fine lo
"scambio" di conoscenze, capacità e cultura nel rispetto e nelle
promozione delle differenze. A Pordenone è nata nel 2002 e si occupa sia di
insegnamento delle lingue straniere - con corsi che hanno la durata di un
bimestre - sia di scambi culturali veri e propri selezionando i ragazzi che
desiderano affrontare un'esperienza di vita in un paese lontano, preoccupandosi
della loro sistemazione e accogliendo quelli che invece scelgono come meta
l'Italia. Intercultura per i ragazzi non significa semplicemente viaggiare ma
vivere appieno in un paese che non è il loro, in una famiglia che non è la
loro, ma che diventa per sei mesi o un anno la loro famiglia. Questo può anche
comportare delle difficoltà - perché le abitudini che i ragazzi trovano possono
essere lontane dalle loro - ma l'associazione li assiste anche in questo
passaggio, intervenendo qualora ci siano problemi di convivenza. «In questo
periodo - racconta Stefano Pierasco, referente provinciale dell'associazione -
stiamo lavorando per individuare le famiglie che accoglieranno i ragazzi in
arrivo il prossimo anno scolastico, una decina in tutto. Il 10 settembre,
invece, partiranno i termini per le selezioni di chi vuole partire nel prossimo
anno scolastico». Al termine del percorso esce una graduatoria e i ragazzi che
vengono selezioni possono anche beneficiare di agevolazioni a seconda del
reddito delle famiglie. Le selezioni - che vanno a valutare le motivazioni dei
ragazzi e il loro grado di adattabilità a quella che è un'esperienza di vita e
non solo un modo per approfondire lo studio di una lingua e di una cultura
diversa - aprono le porte a un viaggio che può durare tre mesi, sei mesi, fino
all'interno anno scolastico. «Chi sceglie i periodi più brevi - spiega Pierasco
- poi si pente perché, al di là di momenti di nostalgia iniziale, l'esperienza
vissuta è forte». Se i ragazzi che arrivano provengono dalle più diverse parti
del mondo, anche quelli che partono hanno la possibilità di raggiungere
qualunque destinazione. Quando compilano la domanda «possono richiedere fino a
dieci destinazioni diverse». Le famiglie dei ragazzi che partono in molti casi
diventano anche famiglie ospitanti, "genitori pro tempore" di ragazzi
che arrivano da altri mondi ma che in fondo non sono così diversi dai loro
figli. Ragazzi che hanno gli stessi desideri, le stesse fragilità, lo stesso
bisogno di attenzioni. «Quello che ha colpito me e mia
moglie - racconta Dario Fantin - è che alla fine i ragazzi sono gli stessi, sia
che crescano qui che in paesi lontani. Le problematiche degli adolescenti sono
le stesse, la globalizzazione e internet hanno sicuramente favorito anche
questo processo». Martina Milia
( da "Nuova Sardegna, La"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 4 - Gallura
Cultura gallurese, programmi di rilancio La Consulta riprende l'attività:
contatti con la Provincia e la Corsica TONIO BIOSA TEMPIO. La Consulta
Intercomunale Gallura, divenuta di recente istituto di studi e di ricerca,
rilancia la sua azione tesa alla salvaguardia e alla rivitalizzazione, a fronte
di un massivo e invadente processo di globalizzazione,
della cultura e della lingua di questa specifica e diversa regione all'interno
della Sardegna. Una serie di incontri del gruppo direttivo è valso in questi
mesi a predisporre un programma di interventi ritenuti indispensabili a far
tornare viva e attiva un'associazione sorta una quindicina di anni fa ad opera
di amanti e cultori di cose galluresi, istituzionalizzata come Consulta
Intercomunale da Arzachena e fatta poi propria tutti i comuni «gallurofoni». Il
nuovo corso amplia gli orizzonti della Consulta, con uno sguardo rivolto al
mondo della scuola e dell'università, delle biblioteche e degli istituti
culturali, delle produzioni letterarie e dello spettacolo fino al
rinvigorimento dei rapporti con la Corsica, terra e popolo che tanta influenza
hanno avuto nel passato sui tipi di vita e sulla parlata della Gallura. Il
programma si articola in diversi punti e verrà presentato nel corso di un'assemblea
allargata ai rappresentanti di ogni ente e organismo coinvolti, da tenersi
quanto prima presumibilmente a Tempio. Esso muove prima di tutto dall'esigenza
di riprendere i contatti con tutti Comuni, richiedendo, ove necessario, il
pagamento delle quote annuali e la nomina del rappresentante ma invitandoli
anche al rispetto e all'osservazione degli originari canoni della cultura
tradizionale in fatto di toponomastica, architettura, feste e altre
manifestazioni di vita locale. Rientrano poi nel programma immediato la ripresa
dei contatti con la Regione e la Provincia e i loro organismi preposti al
settore della cultura, la raccolta di dati e di specifica documentazione, al
fine di giungere a una catalogazione attendibile e certificata, relativi a gruppi
teatrali in lingua gallurese e poi anche di cori tradizionali. Ed inoltre
l'istituzione di borse di studio per giovani ricercatori e per tesi di laurea
su questioni inerenti la sfaccettata cultura gallurese e di un corso di
formazione per insegnanti e operatori culturali. E infine un piano d'intesa con
centri culturali della Corsica.
( da "Tirreno, Il"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
IL DISCORSO DI OBAMA
L'ISLAM E I TIMORI PER IL DOLLARO ALESSANDRO VOLPI Il discorso tenuto dal
presidente Obama all'università del Cairo è stato oggetto di molteplici
commenti che hanno insistito sulla sua importanza in relazione alla politica
internazionale degli Stati Uniti. Un tema merita di essere forse ulteriormente
approfondito e riguarda le ragioni economiche di tale intervento. E' evidente
infatti che la volontà di avviare un rasserenamento nei rapporti con il mondo
islamico è in buona misura legato alla nuova strategia economica della Casa
Bianca. Di fronte all'esplosione della crisi, le autorità statunitensi hanno
avviato una politica di forte spesa pubblica, finanziata attraverso l'emissione
di titoli di Stato e la produzione "artificiale" di dollari. Solo con
risorse pubbliche, raccolte senza ricorrere all'aumento della imposizione
fiscale, risulta possibile secondo la visione di Obama far ripartire i consumi
interni, eliminare gli asset tossici e rimettere in moto le esportazioni, certo
facilitate dal dollaro debole. Simili misure hanno però preoccupato il
presidente della Federal Reserve Bernanke, timoroso di una nuova pericolosa
stagione inflazionistica, e soprattutto la cancelliera tedesca Angela Merkel
che non ha esitato a condannare l'estrema facilità con cui gli USA stanno
indebitandosi, indebolendo il dollaro e la tenuta dei titoli americani. Anche
le autorità cinesi, che possiedono dollari e titoli del debito pubblico Usa in quantità maggiore di ogni altro investitore mondiale,
si sono lamentate per l'eccessivo rischio di svalutazione. Questi timori sono
peraltro confermati dalla rapida discesa del dollaro rispetto all'euro e dal
brusco rialzo dei tassi di interesse che il Tesoro degli Stati Uniti deve
pagare ai compratori di titoli di stato a lungo termine per convincerli a
scegliere quelli USA. E' molto probabile che Obama si sia convinto, anche alla
luce di ciò, di stabilire un migliore rapporto con quella decisiva fetta dell'umanità
costituita dagli islamici. Se il dollaro rischia di indebolirsi perché prodotto
in quantità eccessiva e i titoli di Stato minacciano di diventare costosissimi,
è fondamentale che la "credibilità" internazionale
degli Usa si rafforzi. Per
Obama è fondamentale scongiurare pericoli di un ulteriore deterioramento dei
rapporti con le monarchie del Golfo, che dopo Cina e Giappone sono le principali titolari del debito pubblico
americano e hanno in mano le sorti del dollaro perché a loro spetta la scelta
in merito alla valuta di riferimento negli scambi petroliferi. La linea
dell'"hard power", della esplicita conflittualità perseguita
dall'amministrazione Bush nei confronti del "terrorismo" islamico
aveva finito per rafforzare le componenti più radicali dello scitismo mettendo
in tensione proprio le dinastie regnanti di professione sunnita. Obama sembra
avere ben chiaro che gli sciiti sono soltanto il 10% della popolazione
musulmana del pianeta e dunque la strada più efficace per gli Stati Uniti è quella
di isolarli dimostrando ai sunniti di poter contare su un'interlocuzione
fruttifera con la presidenza Usa in relazione ai temi
più scottanti a partire dall'Iraq e dalla Palestina. In tal modo, l'Iran sciita
si troverà certo più isolato e probabilmente costretto a trattare con gli
stessi Usa. In più, mettere fine alla guerra in Iraq
significa risparmiare circa 3 mila miliardi di dollari nei prossimi anni e, al
contempo, guadagnare consensi nella sempre più forte finanza islamica, ormai
dotata di propri listini e di propri fondi di investimento da cui i cattivi
"yankees" sono stati fino ad oggi tenuti rigorosamente lontani.
Ancora una volta la presidenza Obama mostra un volto profondamente nuovo che in
larga misura è legato però alla necessità di correggere in profondità gli
errori del recente passato. La prospettiva è che a farne le spese sia comunque
la vecchia Europa; mentre molte forze politiche paventano come male assoluto
l'ingresso della Turchia nella UE, gli Stati Uniti stanno impegnandosi per fare
del mondo islamico la nuova frontiera della loro crescita economica.
( da "Reuters Italia"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
di Sue Pleming
WASHINGTON (Reuters) - Gli Stati Uniti stanno valutando seriamente se
reinserire la Corea del Nord nella lista dei paesi che sostengono il
terrorismo, in risposta al suo test nucleare dello scorso mese. Lo ha detto
oggi in un'intervista il segretario di Stato Usa,
Hillary Clinton. "Esamineremo la cosa. C'è una procedura per questo.
Ovviamente vorremmo vedere delle prove recenti circa il loro sostegno al
terrorismo internazionale", ha detto al programma dell'Abc, 'This Week
with George Stephanopoulos'. Alla domande se avesse già qualche prova, Clinton
ha detto: "Abbiamo solo iniziato ad osservare la cosa. Non ho una risposta
per ora". Gli Stati Uniti hanno tolto la Corea del Nord dalla lista nera
del terrorismo in ottobre, nel tentativo di rianimare i negoziati tra sei paesi
per la denuclearizzazione della Corea. La nazione a guida comunista è stata
cancellata dalla lista dopo avere acconsentito ad una serie di verifiche dei
suoi impianti nucleari. Ma Pyongyang è stata condannata dalla comunità
internazionale per il suo test nucleare del 25 maggio. "Ovviamente erano
stati tolti dalla liste per uno scopo, e questo viene ostacolato dalle loro
azioni", ha detto Clinton. Uscire dalla lista nera ha significato per la
Corea del Nord la revoca dell'embargo commerciale e un parziale accesso alla
finanza internazionale -- benefici che potrebbero finire, anche
se altre sanzioni rimangono in piedi per effetto del primo test nucleare nel
2006. La Clinton ha detto di aspettarsi dal Consiglio di sicurezza dell'Onu una
dura risoluzione sulle sanzioni alla Nordcorea con il sostegno di Cina e Russia, che finora hanno
ostacolato queste misure con il loro potere di veto. Continua...
( da "Mattino, Il (Salerno)"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
«Per vent'anni
abbiamo vissuto sotto l'ala di un turbine: globalizzazione
economica e trasformazione politica. Due metamorfosi insieme: post-industriale
e post-democristiana. L'Italia di oggi ci restituisce per mille segni
l'immagine di un Paese provato, che perde colpi di continuo. E soprattutto con
un motore politico penosamente inadeguato, incapace di autentica innovazione,
che non fa nulla se non pasticciando, e alla fine non sembra concepire altra
missione tranne la pura conservazione di se stesso e del ceto che lo controlla.
Ma altre volte siamo stati capaci di riagguantare all'ultimo istante il filo
della nostra storia. La posta in gioco è troppo importante per rassegnarsi, e
dopotutto siamo qualcosa di più di un piccolo angolo di mondo». È la sinossi de
«L'Italia contesa» (Laterza, 9o pagni, 14 euro), l'ultimo libro di Aldo
Schiavone (nella foto), direttore l'Istituto italiano di Scienze umane (Firenze
- Napoli), membro onorario dell'American Academy of Arts and Science, tra le
più belle firme di «Repubblica». Il saggio sarà presentato domani, alle 19,30,
negli spazi della galleria «Il Catalogo» di via De Luca. Ne parleranno con
l'autore Giuseppe Acocella e Giuseppe Cantillo della Federico II di Napoli. Un
libro di grande attualità ed un richiamo ed un invito per la sinistra, che «in
questi anni - spiega Schiavone - ha mostrato di avere difficoltà serie nello
stabilire un rapporto forte con il Paese. Ha mancato un'occasione, raccolta con
talento da qualcun altro. Ma Berlusconi ha vinto senza costruire niente, al di
là del consenso». «C'è una sfida in atto - continua - Nel cuore dell'Italia si
sta aprendo un enorme spazio vuoto, non soltanto di politica, ma di pensiero e
di autoidentificazione civile. Bisogna tuffarcisi dentro e nuotare. Nuotare
molto. L'Italia dell'immediato futuro dipende dalla capacità di mettere in
campo una nuova idea del paese. E un leader in grado di attuarla».
( da "Romania Libera"
del 07-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
> Cititi online
anunturile din ziarul Romania libera: Alegerile pentru
Parlamentul European: absente si mita electorala Tiganii din Clejani au votat
lautareste, dupa ureche Florica Burcea, fost membru al Tarafului din Clejani, a votat pentru primar deoarece
acesta le-a facut asfalt Darius Martinescu, Neculai Amihulesei, Razvan Chiruta,
Petrica Rachita, Andreea Pocotila Luni, 08 Iunie
( da "Libertà" del
08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Bagnasco: poco
efficaci i rimedi per contrastare la crisi economica ROMA - C'è chi, come
Bonanni, chiede di cambiare il modello capitalistico e finanziario, ricostruendo
il legame tra le persone e i processi produttivi. E chi, come Susanna Camusso,
ritiene urgente mettersi al lavoro per costruire le condizioni di un ritorno
della fiducia. Ma sia Cisl che Cgil convengono con il presidente della Cei,
cardinal Angelo Bagnasco, che «le iniziative indispensabili per rivedere i
meccanismi di governo globale dell'economia sembrano per ora deboli e poco
efficaci». Parlando durante il tradizionale pellegrinaggio del mondo del lavoro
al Santuario genovese di Nostra Signora della Guardia, l'arcivescovo ha
sottolineato che, anche se «i segnali positivi non mancano», «nonostante tutto
la disoccupazione morde». «Ha ragione il cardinale: la risposta che è venuta
finora dai Governi alla grande crisi globale è stata debole e poco innovativa»,
sottolinea il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo il
quale «non c'è stata finora dalla politica una risposta decisa alla dittatura
della finanza negli ultimi vent'anni, che è poi la vera causa di questa crisi
globale». «Trovo molto bello quanto dice Bagnasco sul lavoro come valore, sul
rimettere in ordine le cose - gli fa eco il segretario confederale della Cgil -
e giusto quando ricorda che le iniziative indispensabili per rivedere i
meccanismi di governo globale dell'economia sembrano per ora deboli e poco
efficaci. Ma su quest'ultimo aspetto - ricorda - rivendico la primogenitura
della Cgil». In precedenza, Bagnasco aveva fatto un breve
accenno alla globalizzazione affermando che «ambiva a porsi come il destino
maturo del mondo» ma che invece, «stando al volto che finora ha dato di sè, ha
mostrato i lati della sua fragilità e l'incompiutezza rispetto alla necessaria
vocazione ad essere strumento costruttivo per il bene dei Paesi e dei popoli».
08/06/2009
( da "Repubblica, La"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina II - Genova
Al Santuario della Madonna della Guardia il cardinale lancia l´allarme per la
crisi economica Bagnasco: "Disoccupazione, si fa troppo poco" NADIA
CAMPINI «Le iniziative indispensabili per rivedere i meccanismi di governo globale
dell´economia sembrano per ora deboli e poco efficaci». Lo ha detto ieri il
presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco durante il tradizionale
pellegrinaggio del mondo del lavoro al santuario genovese di Nostra Signora
della Guardia, dopo che già in occasione della festa di San Giuseppe aveva
chiesto alle istituzioni uno sforzo maggiore di coesione per affrontare la
straordinarietà della crisi. Ieri Bagnasco è tornato sull´argomento
sottolineando che «nonostante tutto la disoccupazione morde» anche se «i segnali
positivi non mancano» come non mancano «la volontà, l´intelligenza e l´energia
di molti per tenere le attuali posizioni lavorative, per inventare e innovare».
«Per questo - ha aggiunto - la disperazione e il disfattismo non devono
prevalere e paralizzare gli sforzi, da qualunque parte vengano». Parole forti,
mirate a dare una scossa soprattutto in una situazione ingessata come quella
genovese. Tuttavia «la disoccupazione - denuncia Bagnasco - affligge
tristemente il mondo dei giovani, specie in rapporto al loro futuro personale e
sociale» al punto che «il progetto famiglia si allontana nei tempi, crescono i
fenomeni della disgregazione e aumenta la tentazione della criminalità». Da
tempo la chiesa genovese tutta insiste sul pericolo provocato dalla mancanza di
lavoro per la tenuta complessiva della società. La crisi incide infatti in modo
più pesante sui giovani, che più sono vittime della precarietà e della
flessibilità estrema del lavoro e non riescono quindi ad avere un reddito che
permetta loro di costruire una famiglia. Non casualmente ieri Bagnasco ha
chiamato «beati i costruttori di lavoro perché parteciperanno all´edificazione
del bene comune». «Il lavoro - ha dichiarato il cardinale - è parte speciale di
quelle condizioni indispensabili che una società veramente umana deve garantire
perché ognuno, singoli e gruppi, possa non solo sopravvivere e vivere ma ancora
di più realizzare se stesso secondo il disegno di Dio». Se l´uomo perde il
lavoro, ha aggiunto, «si sente toccato nell´intimo della sua dignità e delle
sue innate aspirazioni, ossia esprimere se stesso e sentire di partecipare alla
vita della comunità». «La mancanza di lavoro - ha proseguito Bagnasco - incide
pesantemente anche sul tessuto familiare» tanto che «i rapporti non di rado si
fanno più tesi» e la casa «anziché essere lo spazio dove si rientra volentieri,
diventa il luogo di nuovi problemi e tensioni». In
precedenza Bagnasco aveva fatto un breve accenno anche al tema della
globalizzazione affermando che «ambiva a porsi come il destino maturo del
mondo» ma che invece, «stando al volto che finora ha dato di sé, ha mostrato i
lati della sua fragilità e l´incompiutezza rispetto alla necessaria vocazione a
essere strumento costruttivo per il bene dei paesi e dei popoli».
( da "Corriere.it"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'accusa: ingresso
illegale nel paese Corea del Nord, due giornaliste Usa condannate a 12 anni di lavori
forzati Ling e Lee, reporter di Current Tv, stavano realizzando un reportage
sui rifugiati nordcoreani in Cina PYONGYANG - Le due giornaliste statunitensi arrestate a marzo in
Corea del Nord sono state condannate a 12 anni di lavori forzati per ingresso
illegale nel paese. Lo ha reso noto l'agenzia di stampa ufficiale Kcna.
LE DUE DONNE - Euna Lee and Laura Ling, americane di origini asiatiche della
Current Tv dell'ex vicepresidente Al Gore, erano state fermate il 17 marzo al
confine tra la Cina e la Corea del Nord e accusate di
essere entrate illegalmente nel Paese con intenti «ostili». Ling e Lee stavano
realizzando un reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina.
Il processo era cominciato giovedì scorso, 4 giugno. stampa |
( da "Wall Street Italia"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corea del Nord, due
giornaliste Usa condannate a 12 anni di lavori forzati
-->Ling e Lee, reporter di Current Tv, stavano realizzando un reportage sui
rifugiati nordcoreani in Cina
( da "Corriere delle Alpi"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Duello all'ultimo
voto Pd-Pdl per il primato I veri vincitori Lega e Idv In città sostanziale
equilibrio tra le due coalizioni, i radicali viaggiano oltre il 5 per cento
ALBINO SALMASO PADOVA. Sorridono solo Bossi e Di Pietro, gli altri leader
masticano amaro. Il Pdl in leggera flessione e quindi lontanissimo dal
traguardo del 40-45% tanto sbandierato in tv dal premier, mentre il Pd
precipita al 26,5%: quei 6 punti in meno rispetto al 2008 sono stati
distribuiti all'Italia dei Valori che balza dal 4,2 al 8% e ai radicali che
incassano il 2,6% mentre alle politiche erano candidati nelle liste dei
democratici. La Caporetto del Pd non c'è stata, anche se il divario col Pdl
sale a 10 punti contro i 4 di un anno fa. Insomma, Franceschini dovrà scalare
una montagna se vorrà raggiungere Berlusconi. Balza in avanti la Lega di Bossi
che si attesta al 9,5-10%: il centrodestra, quindi, non è maggioranza assoluta.
E a Padova? I primi dati ufficiali delle sezioni scrutinate in città danno il
Pdl al 30 e la Lega al 15%. Sul fronte opposto il Pd è al 28-29%% e l'Italia
dei Valori all'8,1%. Poi le liste minori. I radicali raccolgono il 4,5%, il
PdCI e Rifondazione il 3% e Sinistra e libertà il 2,5%. Bassa l'Udc, che si
ferma al 5,7%. Proiettati in chiave amministrativa, i primi risultati delle
europee vedono la coalizione di centrodestra al 44% e quindi in vantaggio sul
centrosinistra che si ferma al 42%. Si tratta ora di capire quale sarà
l'effetto Zanonato; riuscirà a trascinare le sue 8 liste alla vittoria al primo
turno oppure no? Ragionamento analogo per Marin, che parte da un voto altissimo
di coalizione. In un'Europa che ha perso il suo appeal, l'Italia vanta il
record della partecipazione con oltre il 60% contro il 22 della Germania e
Padova si conferma tra le città leader in Italia con quasi il 75%, grazie
all'abbinamento con le amministrative. Scossa dalla crisi finanziaria che ha
bruciato i risparmi, senza una vera guida capace di dettare decisioni alla Bce,
l'Ue è decollata con l'euro che ha falcidiato il potere d'acquisto degli
stipendi. E 8 anni dopo, si vedono gli effetti: la «voglia» di Europa si fa
avvertire nell'ex blocco comunista mentre crolla negli Stati che hanno firmato
il Patto costituente nel 1956. Cinquant'anni dopo c'è un ritorno al
nazionalismo, con le ondate xenofobe e di estrema destra che divampano un po'
ovunque, a partire dall'Olanda e dall'Ungheria. E' il trionfo del localismo, la crisi di rigetto alla globalizzazione che spinge gli elettori
a chiedere protezione, ad alzare barriere e muri invece di abbatterli. E' un
voto che punisce i governi della Ue: spazzato via per lo scandalo dei rimborsi
spesa a luci rosse, il premier inglese Gordon Brown si appresta a lasciare
Downing Street dopo 17 anni di governo dei laburisti, mentre in Francia
il premier Sarkozy festeggia il buon successo elettorale. E i socialisti
crollano a vantaggio degli ecologisti di Daniel Cohn Bendit che balzano al 15%;
fenomeno analogo in Germania con la sconfitta della Grande Coalizione e i Verdi
oltre il 12%. Mastica amaro invece lo spagnolo Zapatero perché il popolare
Aznar lo ha superato. E Silvio Berlusconi? Se i primi dati verranno confermati,
il Pdl subisce una battuta d'arresto: sommerso dalle critiche del Noemigate,
messo sott'inchiesta dai giudici per l'uso allegro degli aerei di Stato, il
premier aveva scommesso di portare il Pdl al 45% e non ce l'ha fatta. Il
modello populista del Cavaliere viene incrinato: ciò dimostra che gli italiani
sorridono ma non gradiscono il «cucù» alla Merkel e il ricevimento nel parco di
villa Certosa col leader ceco e presidente di turno dell'Ue Mirek Topolanek ha
lasciato il segno: meno voti al premier. Chi brinda è Umberto Bossi, che ha
lanciato l'ultima sfida con il «no» all'ingresso della Turchia in Europa: la
Lega sale al 10%. Infine, il boom dei radicali, che superano il 5%: a Padova
potrebbero fare la differenza e decidere gli equilibri delle amministrative.
Oggi i verdetti veri della Provincia e del Comune di Padova.
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il segretario
provinciale Toni Da Re: «La nostra politica quotidiana ci premia alle urne.
Siamo sempre più forti, la gente si fida solo di noi» Gobbo: «Lega regina della
Marca» Il segretario regionale: federalismo e sicurezza sono stati cavalli
vincenti ALESSANDRO ZAGO TREVISO. Nella Marca la Lega aumenta i consensi, ma
anche nel capoluogo macina punti percentuale. «La Lega resta il primo partito
della Marca. La gente ci ha premiati perché dalle parole siamo passati ai
fatti, con il federalismo fiscale e la sicurezza». Gian Paolo Gobbo, segretario
regionale del Carroccio, a botta calda pronostica una Lega superstar alle urne
trevigiane. Un Gobbo in collegamento diretto dalla sede padovana del Carroccio,
ieri verso la mezzanotte. Nervi saldissimi e sorriso sulle labbra, senza
montarsi la testa, sangue freddo come al solito ma con la consapevolezza di
essere sulla cresta dell'onda, con il netto presentimento di un ottimo
risultato. Soprattutto nella sua Marca trevigiana. Ma anche con una grande
risultato nel capoluogo. «Domani (oggi,ndr) avremo il quadro preciso dell'esito
delle europee, ma dai primi dati provenienti dalla Provincia di Treviso emerge
una ipotesi di risultato complessivamente molto incoraggiante per noi». Anche
se nel capoluogo, dicevamo, con diversi punti percentuale di rimonta sul Pdl.
E' ottimista anche l'onorevole Luciano Dussin: «Nella Marca trevigiana nel 2008
la Lega aveva 15 mila voti più della coalizione formata da Forza Italia e
Alleanza nazionale. Stavolta rischiamo di fare ancora meglio, con le europee.
In paesi come Riese, ad esempio, i primi dati ci danno ad oltre il 50%. Il
merito va ai nostri sindaci e al loro lavoro. Anche nei Comuni più piccoli, i
sindaci ruspanti della Lega sono in prima linea nel risolvere i problemi,
andando anche in ronda. Il valore aggiunto della Lega ora si vede però anche
nella corsa delle europee. Chi ha messo più in discussione l'Unione europea? E'
stata le Lega. Eppure le urne ci premiano, perché siamo
stati noi a denunciare a livello europeo i danni della globalizzazione, che in
questi mesi ha fatto chiudere le nostre fabbriche. La gente lo ha capito e ci
vuole mandare là». Raggiante il segretario provinciale del Carroccio Toni Da
Re: «A parte il testa a testa nel capoluogo, dove il Pdl è forte, la provincia
si conferma terra leghista. A naso faremo meglio che alle politiche. Se
andrà così, sarà un premio al localismo, al nostro lavoro quotidiano». Alle
politiche del 2008 il Popolo della Libertà nella Marca aveva totalizzato un
27,3%, mentre alla Lega era andato un 31% di gradimento, che la diceva lunga
sul peso del Carroccio. Elezioni politiche che a livello nazionale diedero al Pdl
il 27,4% e alla lega il 27,1%. Nel capoluogo, per la Camera, il Pdl era a oltre
il 29%, il Carroccio quasi al 19%.
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
VOLLEY pag. 20
Gianmario Bonzi Mantova DOPO OLTRE UN MESE di collegiali (il primo raduno è
iniz... Gianmario Bonzi Mantova DOPO OLTRE UN MESE di collegiali (il primo
raduno è iniziato il 27 aprile), con due amichevoli già alle spalle (entrambe
giocate al PalaBam, una persa, 2-3 con la Slovacchia, l'altra vinta, 3-0 con la
Polonia vicecampione del mondo), tanto lavoro fisico e buone sensazioni
generali, è il momento di tirare le somme, da un lato, e ripartire, dall'altro.
Oggi, sempre a Mantova, torneranno a lavorare 14 azzurri e stavolta si farà sul
serio perché il debutto in World League è lì a un passo: venerdì 12 giugno e
sabato 13, infatti, al PalaOlimpia di Verona, e sempre alle ore 20.30, l'Italia di Andrea Anastasi affronterà in un doppio confronto la Cina, prima tappa verso le Final Six
della manifestazione, con Usa (oro olimpico) e Olanda altre avversarie del girone. Per
approdare direttamente a Belgrado (22-26 luglio) gli azzurri dovranno vincere
il proprio raggruppamento, o, altrimenti, affidarsi alle incognite di una
possibile, ma non certa, Wild Card. QUESTI I CONVOCATI dal ct italiano:
Giacomo Sintini e Dragan Travica (palleggiatori); Mauro Gavotto e Michal Lasko
(opposti); Emanuele Birarelli, Francesco Fortunato, Marco Piscopo, Andrea Sala
(centrali); Matej Cernic, Matteo Martino, Simone Parodi, Cristian Savani
(schiacciatori); Andrea Bari, Loris Manià (liberi). Per quanto riguarda i 12
giocatori che scenderanno in campo contro la nazionale dagli occhi a mandorla,
la scelta avverrà solo alla vigilia del match. Intanto Andrea Anastasi ha
commentato così la prima fase del lavoro tardo-primaverile: «Sono abbastanza
soddisfatto degli allenamenti portati avanti in queste settimane a Mantova. Con
l'arrivo di Birarelli il gruppo è al completo, manca soltanto Valerio Vermiglio
che, come programmato, si unirà alla squadra nella seconda parte della World
League. In generale le condizioni dei ragazzi sono buone, alcuni elementi vanno
già verso la forma migliore. Per noi la World League è un banco di prova doppiamente
importante, sia per quel che rappresenta in assoluto questa manifestazione, sia
in prospettiva Campionato del Mondo 2010: la squadra è stata rinnovata e molti
di questi giocatori devono dimostrare il loro valore a livello internazionale».
Savani e Fortunato hanno lasciato il segno nelle prime due uscite in una
nazionale che, giova ricordarlo, è sempre orfana di tanti protagonisti
assoluti, uno su tutti l'opposto Alessandro "Fox" Fei, che si è preso
un anno sabbatico dall'azzurro. A venerdì per le prime risposte importanti.
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
VOLLEY pag. 20 Ai
primi di luglio (o a fine giugno) dovrebbe aggregarsi alla squadra anche il
capitano Valerio Verm... Ai primi di luglio (o a fine giugno) dovrebbe aggregarsi alla squadra anche il capitano Valerio
Vermiglio, palleggiatore di Macerata. Con lui in regia gli azzurri
affronteranno l'Olanda a Mantova (3 e 5 luglio), gli Usa in trasferta a Hoffman Estates nell'Ilinois (10-11 luglio) e la Cina a Nanjing (17-18 luglio). Poi le
eventuali finali in Serbia (22-26 luglio).
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
BOLOGNA PRIMO PIANO
pag. 2 AL seggio ieri in mattinata anche Alfredo Cazzola, candidato civico
appoggiato da Pdl e Lega. Un po&... AL seggio ieri in mattinata anche
Alfredo Cazzola, candidato civico appoggiato da Pdl e Lega. Un po' dopo le 11
arriva in vicolo Bolognetti accompagnato dalla moglie Ombretta e dai figli
Federica, 30 anni, e Alessandro, 22. «Il calo dell'affluenza? Era abbastanza
scontato osserva . La disaffezione si vede in giro». Cazzola, com'è nel suo
stile, stringe la mano a tutti. A cominciare dai rappresentanti di lista, come
Milena Naldi di Sinistra per Bologna e Dina Monti, militante del Pdl che ha
inseguito «Conferati», come lo chiama, fino alle ultime assemblee di quartiere.
«Alle politiche del 2008, proprio qui ricorda sono stata la prima a chiedere a
Cazzola: perché non fa il sindaco?». E prima del patron ha votato il civico
Gianfranco Pasquino. Con lui i figli: Emanuele, 33 anni, ingegnere; Sara, 38
anni, che vive in Olanda. «Il record dell'affluenza
bolognese non c'era già più fa notare Pasquino . La partecipazione ormai è
altrove, a Ravenna ad esempio. Non è solo disaffezione. E' che siamo diventati
globalizzati ma soprattutto vecchi. Bologna è una città di anziani».
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
QUARTIERI 08-06-2009
PARMA CENTRO BRUNO ALDROVANDI: «MI MANCHERA' IL CONTATTO CON LA GENTE» Occhiali
e lenti a contatto: la passione di tutta una vita L'ottico di via Garibaldi va
in pensione dopo 38 anni di stimata attività Parma Centro Michela Spotti II
Ricorda con un sorriso quando da bambino metteva le bombette e i «sinalcoli»
(tappi delle bottigliette) sulle rotaie dei tram che allora passavano in via
Garibaldi, per far arrabbiare i tranvieri. Bruno Aldrovandi, 66 anni, ottico da
38 anni della via del quartiere Parma centro, chiuderà la propria attività a
fine mese «per raggiunti limiti di età, non avendo seguito», afferma, e via
Garibaldi non ha segreti per lui, che ci ha passato l'infanzia. «Ho ricordi
bellissimi di quando ero bambino. Sono nato in via Cavallotti e ricordo i tram
che passavano per via Garibaldi. Allora c'erano pietroni rossi, poi con
l'avvento dei filobus hanno messo l'asfalto. C'erano le case bombardate dopo la
guerra e io ci giocavo in mezzo alle macerie». Come non ricordare quando la
nonna lo portava in stazione? «Avevo cinque anni, mi prendeva il gelato da
dieci lire e la sera si andava in stazione soprattutto d'estate per prendere un
po' di fresco. Non era come adesso che sembra il Bronx, all'epoca era luogo di
ritrovo per le famiglie». Da piccolo ha anche imparato a nuotare «Al maretto,
ovvero la Parma sotto il ponte della ferrovia, allora era balneabile e c'erano
le rane, i pesci. Tanti parmigiani andavano lì, non c'erano i soldi per andare
in piscina». La sua professione l'ha iniziata come si cominciava una volta, per
poi mettersi in proprio, con molti sacrifici, capacità e buona volontà. «Prima
andavo in un negozio di Modena mezza giornata per imparare. Poi all'Istituto di
ottica di Firenze, con sede a Vinci, allora in Italia di sedi ce n'erano poche
e di qualità, davano professionalità completa. Mi ha consentito di mettermi in
proprio e sono qui con mia moglie Elda e mia figlia Barbara». Quando ha aperto,
«l'ho fatto con buona volontà, mi piaceva, c'era soddisfazione e ultimamente i
miei clienti hanno confermato le mie buone intenzioni ». Cosa mancherà più di
tutto? «Il contatto con la gente, specialmente con le belle ragazze - ride -.
Cercherò di riposarmi, potrei anche rientrare indirettamente in attività, fare
un altro lavoro o sempre lo stesso ma in secondo piano. Non so». E sentirà
nostalgia anche dei clienti. «Ho sempre voluto bene a loro, ho cercato di
trattarli al meglio, qualcuno è entrato anche nel cuore, dopo tanti anni si
sviluppano dei rapporti umani... anche con la vecchietta non solo con la
ragazza giovane», sorride di nuovo Aldrovandi. «Questa attività l'ho sempre
fatta con grande passione, oltre che visita oculistica, o vendere occhiali, ho
venduto anche professionalità e rapporti umani, molto
importanti in una società sempre più globalizzata». Niente festa di addio.
«Perché nel cuore non è una festa. Si chiude un ciclo importantissimo della mia
vita. Capisco che magari sarò più libero ma è stato un ciclo fondamentale, ho
trovato la mia strada e attività che mi ha consentito di realizzare le cose che
volevo realizzare». Ottico Bruno Aldrovandi.
( da "Messaggero, Il"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Lunedì 08 Giugno
2009 Chiudi di ROBERTO FABEN In un frangente nella storia dell'immaginario, la
città, topos di progresso, era collocata in un futuro seppur utopico. L'anelito
di perfettibilità si trova in Thomas More, Francis Bacon e Tommaso Campanella
(XVI e XVII secolo), ancorati alle fondamenta di un umanesimo medioevale,
centrato sulla persona. La cesura dell'industrialesimo, fino all'attuale stadio globalizzato, dove la «città onnivora» sacrifica
le esigenze del singolo a quelle di un capitalismo ateo che trasforma i
cittadini in "utenti", sposta l'auto-narrazione sociale, da una
proiezione utopica, ad una "distopica". In altri termini, secondo la
suggestiva tesi di Luca Mencacci (L'eclissi dell'utopia urbana, Città
Nuova, 184 pagine, 14 euro), le involuzioni disumanizzanti delle società, hanno
dirottato la fantasia, da orizzonti utopici, verso scenari catastrofici, dove
il trionfo del privato (come le enclave urbane super-protette, che diventano
teatro di orrori di massa nelle opere del visionario J. G. Ballard) annunciano
la futura metastasi. La spersonalizzazione tecnologica, (Lang, Metropolis),
l'onnipresenza mediatica (Bradbury, Fahrenheit 451), la rarefazione dei luoghi
antropologici «generatori di un sociale organico» (Augè), rischiano di
avvicinare la città post-moderna a quella immaginata da Calvino, Cloe, dove
«nessuno saluta nessuno, gli sguardi si incrociano per un secondo, e poi si
sfuggono, cercano altri sguardi, non si fermano» (Le città invisibili).
( da "Reuters Italia"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
SEOUL (Reuters) - La
Corea del Nord ha giudicato due giornaliste statunitensi colpevoli di ingresso
illegale nel Paese e le ha condannate a 12 anni di lavori forzati. Lo scrive
oggi l'agenzia di stampa ufficiale KCNA. Le giornaliste, Euna Lee e Laura Ling,
di Current TV, erano state arrestate mentre lavoravano a un
servizio al confine tra Corea del Nord e Cina. Il processo contro di loro era iniziato giovedì scorso.
"Il processo ha confermato il grave crimine che hanno commesso contro la
nazione coreana e l'attraversamento illegale del confine mentre sono già state
accusate e condannate entrambe a 12 anni di rieducazione attraverso il
lavoro", ha reso noto l'agenzia stampa. Gli esperti dicono che la
legge coreana prevedeva una condanna di almeno 10 anni di lavori forzati. Gli
analisti dicono che le due giornaliste sono divenute pedine da contrattazione
nei negoziati con gli Usa, che da tempo intendono
porre fine alle ambizioni nucleari della Corea del Nord.
( da "Messaggero, Il"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Lunedì 08 Giugno
2009 Chiudi Il trattato firmato il 13 dicembre
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: CORRISPONDENZA E INCONTRI data: 2009-06-07 - pag: 26 autore: Cultweb
di Chiara Somajni Appartenenza riflessa nel web «Q ualsiasi impressionee
qualsiasi emozione che facciano parte del mio mondo sono una parte troppo
pesante per riuscire a sostenerla completamente da solo». Il commento di Pierre
Klossowski introduce al progetto «Comunità inconfessabile» proposto per la
Biennale di Venezia dal padiglione catalano. Scopo, riflettere sul concetto di
comunità a partire dal libro omonimo di Maurice Blanchot (Parigi 1983), con tre
sotto-progetti (Archivo F.X., Sitesize e Technologies to the people), una
mostra, un libro e un sito (www.lacomunitatin confessable.org). Il venir meno di confini certi per la globalizzazione, e
l'emergere di inedite potenzialità di relazione in rete, contribuiscono ad
alimentare la necessità di una rimessa a fuoco del concetto di comunità per il
mondo contemporaneo, sia sul piano filosofico, sia su quello dell'appartenenza
sociale.Un leader che della voglia di fratellanza si sta facendo
interprete transnazionale è Barack Obama. A lui il Senseable City Lab di Boston
ha dedicato il progetto «ObamaOne People» (http://senseable.mit.
edu/obama/data_analysis.html), una visualizzazione della sua capacità di
attrazione realizzata in occasione dell'insediamento, basandosi sui dati dei
telefoni cellulari. Dopo aver mobilitato le masse usando con maestria strumenti
web 2.0, Obama deve capire che fare di questo patrimonio:cosa tutt'altro che
scontata, come ora sottolinea il Center for American il Progress
(www.americanprogress. org/issues/2009/06/web 2.0_memo.html).
c.somajni@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA
( da "Corriere Economia"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere Economia
sezione: PRIMOPIANO data: 08/06/2009 - pag: 2 Crisi e mercati/2 Il nodo del
cambio dollaro-yuan crea tensioni sulle transazioni finanziarie. Crescono le
riserve in oro La «fame» cinese ora è un rischio Pechino fa il pieno di
greggio, ma anche di olio di palma. Squilibrando i prezzi I l ministro del
Tesoro americano Timothy Geithner è tornato a Washington dal suo viaggio a
Pechino la settimana scorsa con parole di conforto per il suo capo Barack
Obama: i cinesi capiscono la nostra politica economica, gli ha detto, si fidano
della nostra responsabilità nel gestire il bilancio, continueranno quindi a usare il dollaro come moneta per gli scambi
internazionali e a comprare titoli di Stato Usa. I dirigenti del regime comunista da parte loro hanno promesso
di andare a Washington in luglio per il primo incontro del nuovo «Dialogo
Strategico ed Economico Usa-Cina », un G2 destinato ad eclissare gli
altri vertici fra superpotenze, ristretti (G7 e G8) o allargati che siano
(G20). Fra due mesi Geithner e i suoi colleghi cinesi forse parleranno
più concretamente delle misure da prendere insieme per stabilizzare i mercati
finanziari e rilanciare l'economia globale. Sperano di avviare un nuovo circolo
virtuoso di rapporti, in cui i cinesi consumino un po' di più e gli americani
risparmino un po' di più, riducendo così lo squilibrio commerciale e
finanziario fra i due Paesi. Ma intanto Pechino non sta con le mani in mano:
continua ad accumulare materie prime e a discutere con i partner commerciali
non americani se usare la propria moneta, lo yuan, per le transazioni. Al
centro delle preoccupazioni dei cinesi c'è il futuro della valuta Usa, come ha detto chiaramente il loro premier Wen Jiabao:
se continua a svalutarsi, deprime il valore dei 767,9 miliardi di dollari che
hanno investito in Treasury bond e, parallelamente, spinge all'insù le
quotazioni delle materie prime, di cui l'economia cinese è affamata. Due buoni
motivi per lanciarsi in un'ondata di acquisti di commodities, da accumulare
come riserve per un uso futuro e per diversificare la gestione della ricchezza
nazionale. Così le importazioni cinesi di rame sono aumentate a quasi 400 mila
tonnellate in aprile e quelle di ferro a 57 tonnellate, un record mensile;
mentre le riserve della banca centrale cinese in oro sono raddoppiate da meno
di 500 tonnellate nel
( da "Repubblica.it"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
SEOUL - Le due
giornaliste americane arrestate a marzo in Corea del Nord sono state condannate
a dodici anni di lavori forzati per ingresso illegale nel paese. Lo ha reso
noto l'agenzia di stampa ufficiale Kcna. Si tratta di Euna Lee and Laura Ling
(sorella di Lisa Ling, corrispondente speciale del aprogramma di Oprah Winfrey
e della Cnn), americane di origini asiatiche, croniste di Current Tv, emittente con sede a San Francisco fondata dall'ex vicepresidente
Usa Al Gore. Il governo Usa si è detto "molto
preoccupato" per la condanna. Le due giornaliste erano state fermate il 17
marzo al confine tra la Cina e la Corea del Nord, insieme alla loro guida cinese, mentre il
cameraman che viaggiava con loro era riuscito a sfuggire all'arresto. Erano
state accusate di essere entrate illegalmente nel Paese con intenti
"ostili". La Corea del Nord è uno dei paesi più chiusi del mondo e
raramente concede visti a giornalisti stranieri che nel corso delle loro visite
sono costantemente accompagnati da funzionari governativi. Ling e Lee stavano
realizzando un reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina
per la serie Vanguard, in onda anche in Italia sul canale 130 di Sky, un
programma di inchieste sul campo su temi di attualità. Il processo era
cominciato giovedì scorso, 4 giugno. Il tribunale centrale nordcoreano ha
confermato il loro non meglio specificato "grave crimine" contro la
nazione e l'aver attraversato illegalmente la frontiera. Il tribunale ha
condannato entrambe le giornaliste a dodici anni di "correzione attraverso
il lavoro". L'agenzia non fornisce altri particolari. Il processo è
avvenuto in assoluta segretezza, come è consuetudine nel paese. Le due
giornaliste fanno parte del team Vanguard di Current Usa,
formato da dieci giornalisti di ogni nazionalità addestrati alla produzione di
documentari e reportage ad alto rischio dalle zone più calde del pianeta.
OAS_RICH('Middle'); Laura Ling, vicepresidente dell'unità Vanguard, era attesa
il 4 aprile in Italia dove avrebbe dovuto partecipare al Festival
internazionale di giornalismo a Perugia. Tra i reportage più significativi che
la Ling ha prodotto ci sono Undercover in Myanmar, viaggio nei paesi più
isolati del mondo, e Toxic Villages dove ha seguito la traccia dei rifiuti
elettronici fino alle discariche in Cina. Ha anche
realizzato inchieste sull'aviaria in Asia, sullo sfruttamento di schiavi nella
foresta amazzonica, sull'esplosione dell'industria del sesso in Cina e sulle piantagioni di marijuana nelle foreste della
California. (8 giugno 2009
( da "Corriere Economia"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere Economia
sezione: Nazionale data: 08/06/2009 - pag: 15 Industria L'accordo di Torino con
Chrysler e gli equilibri internazionali Quella vocazione atlantica di Fiat L a
storia dell'industria automobilistica nord americana muta irreversibilmente. La
Ford cerca un suo destino indipendente, nonostante la crisi; la General Motors
diviene sì l'emblema del cambiamento proprietario dal mercato allo stato su cui
a lungo ci interrogheremo, ma per ora, tuttavia, è posta sotto lo speciale
regime Usa della bancarotta, che concede alle imprese
il diritto alla speranza di sopravvivere e di trasformarsi. Il caso Chrysler è
sotto gli occhi di tutti, tanto più in Italia, perché segna la definitiva
trasformazione degli assetti di proprietà tanto della grande impresa Usa, quanto della più grande e storicamente rilevante
impresa italiana: la Fiat. E ciò grazie ancora all'azione decisiva dello stato
nord americano. Ma tutto questo avviene in un nuovo scenario geo-strategico che
è il vero ordito su cui questa partita si gioca, come dimostra benissimo la
vicenda Opel, sullo sfondo del meccanismo unico che ormai lega l'economia
tedesca e l'economia russa e che ha reso impotenti gli Usa.
Il nuovo scenario è quello disegnato dalla necessità di controllare, da parte
della potenza leader mondiale, gli Usa, tanto le fonti
di energia e le sorgenti d'acqua e le riserve minerarie, quanto le cattedrali
del terrorismo e i conflitti tra stati ad alta sensibilità conflittuale. E,
infine, sempre più prevarrà la necessità di contendere il terreno del potere
mondiale a una Cina sempre più invadente e aggressiva.
Ma tutto ciò ripropone su altre basi il conflitto di potenza che abbiamo visto
dispiegato durante quel quarantennio di pace totale nucleare e di guerre
locali, non per questo meno cariche di lutti, che fu la guerra fredda. La
guerra ora continua con altri mezzi nell'intreccio tra politica ed economia a
livello statuale. L'Italia è ancora lo spazio nazionale forse più sensibile,
tra i teatri mondiali di tutto l'Occidente, in cui questa nuovo confronto si
dipana, per il suo porsi tra mondo slavo e mondo islamico al centro del
Mediterraneo. La politica di potenza in Italia si è sempre esercitata con un
profondo intreccio tra proprietà dell'impresa, perseguimento dei fini economici
dell'impresa stessa e collegamenti internazionali che quei fini consentono. Gli
scontri essenziali per la riproducibilità del nostro capitalismo si sono sempre
consumati nel legame tra politica di potenza sopranazionale nel nostro caso
quella degli Usa e ruolo del potere industriale che
quella rete di influenza doveva sostenere in Italia, grazie alla potenza
dell'impresa che più di ogni altro centro di potere ne rappresentava i mezzi e
i fini. Ho già ricordato che il ruolo svolto dalla Fiat rispetto agli Usa è stato fondamentale a questo riguardo e se non potesse
continuare a esserlo gli Usa si troverebbero in una
situazione molto delicata, perché il sistema del potere in Italia si è molto
consunto rispetto a quello di quarant'anni or sono, quando questo rapporto fu
essenziale per disegnare la costituzione materiale del nostro paese. Allora le
grandi imprese in Ital ia, e quindi i grandi aggregati di potere, non si
contavano sulle dita di una sola mano, come oggi. Il potere industriale allo
stato gassoso, così come si presenta invece oggi tramite le medie imprese, non
può dare garanzie a una grande potenza, soprattutto quando si apre un confronto su scala mondiale come quello che sta delineandosi
nella post globalizzazione tra Russia e Usa e tra Usa e Cina. Di qui il ruolo strategico che in
questa luce assumono i rapporti tra Fiat e Chrysler. Essi sono essenziali per
garantire il legame transatlantico impersonificato dalla Fiat, il cui ruolo a
questo proposito è sempre stato indispensabile per l'Italia e per gli Usa. A questo pensavo in questi
giorni quando leggevo le note di lutto dedicate alla memoria di Susanna Agnelli
(e il ricordo di Lupo Rattizzi apparso sul Corriere della Sera ), della quale è
stato troppo poco sottolineato il ruolo delicatissimo che, con grande finezza e
senso istituzionale, svolse a questo proposito, quando fu un brillante ed
efficace Ministro degli Esteri. C'è solo da augurarsi che questo legame
essenziale tra Fiat e Usa possa continuare a
manifestarsi. Se ciò non avvenisse le sorti geo-strategiche del nostro paese
potrebbero essere poste a rischio. Il potere industriale italiano, tramite le
pmi, non può dare garanzie a una grande potenza in un confronto su scala
mondiale di GIULIO SAPELLI Docente di Storia Economica Università Statale di
Milano
( da "TGCom" del
08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
8/6/2009 N.Corea,
condannate giornaliste Usa Per le due 12 anni di
lavori forzati Le due giornaliste statunitensi arrestate in Corea del Nord con
l'accusa di essere entrate illegalmente nel Paese con intenti
"ostili" sono state condannate a 12 anni di lavori forzati. Euna Lee
e Laura Ling, americane di origini asiatiche della Current Tv dell'ex
vicepresidente Al Gore, erano state fermate il 17 marzo al
confine tra la Cina e la
Corea del Nord: stavano realizzando un reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina. Immediata la reazione di
Washington. "Siamo impegnati attraverso tutti i canali per arrivare alla
loro liberazione", ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Ian
Kelly, confermando le preoccupazioni Usa per la condanna. "I nostri pensieri sono per le
famiglie delle due giornaliste in questi momenti così difficili - ha aggiunto
Kelly -. Ancora una volta chiediamo alla Corea del Nord di rilasciare le due
giornaliste americane per motivi umanitari". Laura Ling ed Euna Lee furono
arrestate dalle guardie di frontiera di Pyongyang lungo il fiume Tumen, mentre
stavano realizando un reportage sui rifugiati al confine tra Cina
e Corea del Nord. Già in passato altri giornalisti americani erano stati
catturati in Corea del Nord e liberati soltanto grazie un intervento
individuale e non istituzionale. Per questo non è escluso che l'ex
vicepresidente Al Gore intraprenda una missione a Pyongyang per ottenere il
rilascio delle due donne.
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore del
lunedì sezione: MONDO data: 2009-06-08 - pag: 11 autore: Corea del Nord.
Clinton: verificheremo se sostiene i terroristi «Pyongyang può tornare nella
lista nera degli Usa» Marco Valsania NEW YORK La Corea
del Nord potrebbe essere nuovamente inserita dagli Stati Uniti nella lista nera
dei paesi che sponsorizzano il terrorismo. Il giro di vite contro Pyongyang, in
risposta ai suoi recenti test nucleari, è stato minacciato ieri dal segretario
di stato americano Hillary Clinton. «Considereremo questo passo - ha detto in
un'intervista alla rete televisiva Abc intendiamo vedere se esistono prove del
loro continuo sostegno al terrorismo internazionale ». Il ministro degli Esteri
ha parlato il giorno dopo il duro monito lanciato dal presidente Barack Obama
in Normandia. La Clinton ha pronosticato che l'Onu approverà presto una nuova
risoluzione con dure sanzioni, grazie al sostegno di Cina e Russia, due potenze con diritto di veto nel consiglio di
sicurezza che hanno finora ostacolato iniziative contro Pyongyang. Gli
esperimenti atomici nordcoreani, più del rischio di attacchi nucleari da parte
del paese, hanno scatenato la paura di spinte alla proliferazione nucleare e
sollevato lo spettro della vendita di ordigni e tecnologie di distruzione di massa
a organizzazioni quali al- Qaeda. Clinton ha tuttavia precisato che è
presto per sapere se la Corea del Nord tornerà tra le nazioni messe
all'indice.«Non lo so ancora » ha detto. Pyongang era stata cancellata
dall'elenco lo scorso ottobre dall'amministrazione Bush, un gesto inteso a
sostenere negoziati di denuclearizzazione: allora il paese aveva accettato
misure di verifica e ispezione delle sue strutture atomiche. In cambio, uscendo
dalla lista nera, guadagnava maggior acceso a finanziamenti internazionali e si
avvantaggiava di un ammorbidimento di sanzioni commerciali. Quelle trattative
oggi sono lettera morta. Il 25 maggio Pyongyang ha fatto esplodere un ordigno
atomico, il secondo test dopo quello del
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore del
lunedì sezione: IN PRIMO PIANO data: 2009-06-08 - pag: 6 autore: Sinistra mia,
troppe incertezze «In Europa paga la sua confusione, nella crisi destra più
chiara» di Franco Locatelli L' Europa non è l'America e nel Vecchio continente
l'effetto della crisi sul voto è esattamente opposto: su le destre e giù le
sinistre, anche se in Italia il Pd si difende e l'Idv cresce. Come si spiega un
risultato così e che prospettive si aprono adesso davanti all'Europa. Ecco che
cosa ne pensa l'ex premier Giuliano Amato, da sempre europeista appassionato.
Presidente, al contrario di quanto è avvenuto negli Usa con la vittoria di
Obama, nelle elezioni europee la crisi economica premia la destra e mortifica
la sinistra, anche se in Italia la situazione è un po' piùcomplessa: non è un
paradosso? è proprio così. Il risultato elettorale colpisce la sinistra in
Europa al di là della sua collocazione di governo o di opposizione, anche se va
detto che in Italia il Pd ha almeno limitato i danni. è vero che le situazioni
sono diverse e che, ad esempio, il risultato inglese risente del logorio di una
sinistra al governo da molti anni, ma l'esito del voto offre motivi di
riflessione a tutta la famiglia socialista in Europa e va al di là della crisi
economica e del modo di fronteggiarla, per ricollegarsi invece alla evidente
difficoltà della sinistra europea nel rispondere alle domande sociali del nuovo
secolo. Da dove nasce questa difficoltà della sinistra? Il passaggio dalla
crisi del Welfare del 900 alla liberalizzazione dell'economia e alla sua
apertura al mercato fu segnato da una giusta modernizzazione della sinistra, a
cui fece da battistrada l'Spd di Bad Godesberg, seguita dalla terza via di
Blair e dai contributi che noi stessi abbiamo dato in Italia. Ma poi è sembrato
che questa stessa sinistra fosse presa in contropiede dalle evoluzioni
successive, che hanno fatto riemergere bisogni di protezione e di sicurezza
nell'economia e nella società. Quali in particolare? Pensiamo alla crisi
economica e finanziaria e al ribaltamento che essa ha portato, dall'elogio del
liberismo e dell'astensione dello Stato alla richiesta di intervento pubblico.
E pensiamo agli effetti indotti dagli accresciuti flussi migratori degli ultimi
anni e dal diffondersi di nuove forme di criminalità. Davanti a queste
emergenze la destra non ha avuto complessi nell'orientare le proprie politiche
non verso il laissez faire ma verso l'interventismo statale, mentre la sinistra
in economia ha avuto il timore di fare la figura di chi perde il pelo e non il
vizio e nel sociale è rimasta attanagliata nei suoi conflitti irrisolti. Il
risultato è stato in ogni caso un confuso messaggio fatto di "No, ma"
o di "Sì, ma". Come spiega questo atteggiamento? Non ho una risposta
precisa, ma fa riflettere ciò che è avvenuto in Spagna e in Italia, dove, in
anni di evidenti difficoltà economiche e sociali, la sinistra è sembrata
privilegiare battaglie per i diritti civili e le libertà individuali,
certamente importanti, piuttosto che offrire una risposta convincente alla
crisi generale dell'economia e della società. Il voto europeo ha segnato anche
la ripresa di una destra xenofoba, particolarmente forte in Olanda: se
l'aspettava? è un fenomeno che non stupisce e che credo sia più il frutto della
paure suscitate da un'immigrazione connessa a una globalizazzione malgovernata
che della crisi presente. In una sua recente ricerca Robert Putnam rileva che
l'incontro tra etnie diverse è una forma di arricchimento reciproco se riguarda
persone di alto livello culturale ma che genera tensioni se avviene invece in
quartieri degradati. Per affrontare problemi così delicati di integrazione
etnica servono politiche sociali attive di mediazione culturale e politiche
scolastiche molto impegnative, altrimenti rimangono e anzi crescono paure che
alimentano la destra xenofoba. Non le sembra che l'exploit della destra
xenofoba si iscriva anche in un processo di polarizzazione verso le ali estreme
di cui il voto europeo è stato un esempio? Certamente sì e questa è l'altra
facciadella medaglia. C'è una sinistra, minoritaria ma pur sempre esistente,
che non si pone il problema di governare la protesta ma semplicemente di
raccoglierla e che contende all'estrema destra il primato
della lotta alla globalizzazione. Il voto registra anche una netta impennata
dell'astensionismo: colpa della campagna elettorale che è stata fatta o della
disaffezione per un'Europa senz'anima? Come stupirci dell'astensione? In
campagna elettorale da noi si ritenevano virtuosi se parlavano delle misure per
le famiglie del governo anziché della famiglia di Berlusconi. Ma nessuno
ha discusso ciò che il Parlamento europeo si accinge a fare su orari di lavoro
e congedi parentali. Né si è fatto sapere che è da lì che vengono le riduzioni
tariffarie dei telefonini. Un velo pietoso poi sui socialisti europei, che solo
a due giorni dal voto si sono accorti che avrebbero fatto meglio a presentare
un loro candidato per la Commissione. Il caso Opel in Germania è parso
l'ennesima dimostrazione dell'assenza di una strategia europea unitaria contro
la crisi, ma, se è così, da dove si può ripartire? La crisi sollecita una
maggior presenza dell'Europa nel governo dei processi economici, ma il
risultato elettorale non incoraggia. è evidente che i problemi economici,
industriali e finanziari che abbiamo davanti non possono essere risolti con
soluzioni nazionali in ordine sparso. Di fronte a una questione come la
sovracapacità produttiva dell'auto bisognerebbe trovare lo slancio che negli
anni 70 permise all'Europa di fronteggiare la crisi dell'acciaio. In assenza di
una strategia unitaria non sorprende che prevalga l'effetto Nimby applicato
all'auto: chiudete pure tutti gli impianti, ma non a casa mia. Lo stallo dell'Unione
potrebbe finire se si riuscisse ad approvare il Trattato di Lisbona? Anche a me
piacerebbe un'Europa a colori ma mi accontento di un'Europa in bianco e nero
come quella metaforicamente rappresentata dal Trattato di Lisbona, per la cui
approvazione mi sembra che si stiano ricreando le condizioni necessarie, se è
vero che l'Irlanda è tornata a ricordarsi che dall'integrazione guadagna di più
che dalla solitudine. è vero che senza visione e senza leadership l'Europa non
può andare lontano, ma il nuovo Trattato permetterà di decidere a maggioranza e
di affidare sia la presidenza del Consiglio europeo che del Consiglio degli
Affari esteri a figure permanenti; e questo non è poco. Anche perl'Europa
"yes, we can"? Senza politici europei di razza, il Trattato è e
rimane carta. Ma se lo approviamo, terrà almeno aperta la speranza che gli
Stati Uniti d'Europa non siano solo un'utopia. © RIPRODUZIONE RISERVATA CI
VORREBBERO POLITICI DI RAZZA «Senza visione e senza leader l'Europa non va
lontano ma se ora si approverà il Trattato di Lisbona si riapriranno le
speranze» Ex premier. Giuliano Amato CONTRASTO
( da "Sole 24 Ore, Il (Del Lunedi)"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore del
lunedì sezione: POLITICA E SOCIETA data: 2009-06-08 - pag: 12 autore: Eventi del Sole Megacomunità in campo per gestire le sfide
globali In epoca di rapida globalizzazione e crescita, il mondo interconnesso
esige una rinnovata consapevolezza e una rivoluzione nel modo di guardare i
problemi. è una sfida cui non possono sottrarsi i leader delle organizzazioni
di tre ambiti chiave: le imprese, il settore pubblico e la società civile.
I portavoce più autorevoli in ognuna di queste Megacomunità devono collaborare
alla soluzione dei problemi più complessi che il pianeta si trova ad
affrontare, dalle malattie pandemiche alla crisi energetica, alla sopravvivenza
delle piccole imprese. Queste tre componenti potranno trarre ispirazione e
vantaggio dalla guida, edita in Italia dal Gruppo 24 Ore, "Megacomunità.
Come i leader di governo, delle aziende e della società civile possono gestire
le grandi sfide globali", che verrà presentato venerdì 12 giugno presso la
sede del Sole 24 Orea Milano, in via Monte Rosa 91, alle ore 11,30.
Interverranno: Fedele Confalonieri, presidente Mediaset (che firma la
presentazione del libro); Fernando Napolitano, amministratore delegato Booz
& Company Italia (uno degli autori della guida, insieme a Mark Gerencser,
Reginald Van Lee e Christopher Kelly); Massimo Sarmi, amministratore delegato
Poste Italiane; Lucio Stanca, vicepresidente e amministratore delegato Expo
Milano
( da "Affari Italiani (Online)"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Politica Nordcorea/
Dodici anni a giornaliste Usa. Washington
"preoccupata" Lunedí 08.06.2009 07:46 C'è "profonda
preoccupazione a Washington per la condanna a 12 anni di lavori forzati di due
giornaliste statunitensi da parte di un tribunale nordcoreano. "Siamo
impegnati attraverso tutti i canali per arrivare alla loro liberazione" ha
detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Ian Kelly. Laura
Ling ed Euna Lee erano state arrestate al confine tra Cina e Corea del Nord il 17 marzo scorso mentre realizzavano un
reportage sui rifugiati. Le guardie di frontiera di Pyongyang le hanno
catturate lungo il fiume Tumen che segna il confine tra i due Paesi. "I
nostri pensieri sono per le famiglie delle due giornaliste in questi momenti
cosi' difficili" ha detto Kelly, "ancora una volta chiediamo
alla Corea del Nord di rilasciare le due giornaliste americane per motivi
umanitari". Gia' in passato si e' arrivati alla liberazione di giornalisti
americani catturati in Corea del Nord, ma sempre dopo un intervento individuale
e non istituzionale. Per questo non è escluso che l'ex vicepresidnete Al Gore
intraprenda una missione a Pyongyang per ottenere il rilascio delle due donne.
tags: Nordcorea giornaliste Usa
( da "Tirreno, Il"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ha aderito
all'associazione aziende storiche La Enrico Fernandez impresa ultracentenaria
LIVORNO. Dopo Salomone Belforte Editori, un altro marchio livornese fondato nel
1896 entra far parte dell'Unione Imprese Storiche Toscane. Si tratta della
Enrico Fernadez Affricano, l'impresa fondata nel 1896 dall'antenato Leone Enrico,
e divenuta da pochi giorni il 26esimo associato della Uist che riunisce i
marchi ultracentenari testimoni della storia imprenditoriale della nostra
Regione. Dedita inizialmente ad un'attività di commissione, rappresentanza e
depositi - dagli articoli per saponerie, talco, grafite e tinte, ai preparati
per candele, cere e paraffine, agli oli di oliva e prodotti chimici -
affermatasi con successo nei primi decenni del '900 nel ramo oleario, la Enrico
Fernandez Affricano ha dato vita nel
( da "Mattino di Padova, Il"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 7 - Primo
Piano Duello all'ultimo voto Pd-Pdl per il primato I veri vincitori Lega e Idv
In città sostanziale equilibrio tra le due coalizioni, i radicali viaggiano
oltre il 5 per cento ALBINO SALMASO PADOVA. Sorridono solo Bossi e Di Pietro,
gli altri leader masticano amaro. Il Pdl in leggera flessione e quindi
lontanissimo dal traguardo del 40-45% tanto sbandierato in tv dal premier,
mentre il Pd precipita al 26,5%: quei 6 punti in meno rispetto al 2008 sono
stati distribuiti all'Italia dei Valori che balza dal 4,2 al 8% e ai radicali
che incassano il 2,6% mentre alle politiche erano candidati nelle liste dei
democratici. La Caporetto del Pd non c'è stata, anche se il divario col Pdl
sale a 10 punti contro i 4 di un anno fa. Insomma, Franceschini dovrà scalare
una montagna se vorrà raggiungere Berlusconi. Balza in avanti la Lega di Bossi
che si attesta al 9,5-10%: il centrodestra, quindi, non è maggioranza assoluta.
E a Padova? I primi dati ufficiali delle sezioni scrutinate in città danno il
Pdl al 30 e la Lega al 15%. Sul fronte opposto il Pd è al 28-29%% e l'Italia
dei Valori all'8,1%. Poi le liste minori. I radicali raccolgono il 4,5%, il
PdCI e Rifondazione il 3% e Sinistra e libertà il 2,5%. Bassa l'Udc, che si
ferma al 5,7%. Proiettati in chiave amministrativa, i primi risultati delle
europee vedono la coalizione di centrodestra al 44% e quindi in vantaggio sul
centrosinistra che si ferma al 42%. Si tratta ora di capire quale sarà
l'effetto Zanonato; riuscirà a trascinare le sue 8 liste alla vittoria al primo
turno oppure no? Ragionamento analogo per Marin, che parte da un voto altissimo
di coalizione. In un'Europa che ha perso il suo appeal, l'Italia vanta il
record della partecipazione con oltre il 60% contro il 22 della Germania e
Padova si conferma tra le città leader in Italia con quasi il 75%, grazie
all'abbinamento con le amministrative. Scossa dalla crisi finanziaria che ha
bruciato i risparmi, senza una vera guida capace di dettare decisioni alla Bce,
l'Ue è decollata con l'euro che ha falcidiato il potere d'acquisto degli
stipendi. E 8 anni dopo, si vedono gli effetti: la «voglia» di Europa si fa
avvertire nell'ex blocco comunista mentre crolla negli Stati che hanno firmato
il Patto costituente nel 1956. Cinquant'anni dopo c'è un ritorno al
nazionalismo, con le ondate xenofobe e di estrema destra che divampano un po'
ovunque, a partire dall'Olanda e dall'Ungheria. E' il trionfo del localismo, la crisi di rigetto alla globalizzazione che spinge gli elettori
a chiedere protezione, ad alzare barriere e muri invece di abbatterli. E' un
voto che punisce i governi della Ue: spazzato via per lo scandalo dei rimborsi
spesa a luci rosse, il premier inglese Gordon Brown si appresta a lasciare
Downing Street dopo 17 anni di governo dei laburisti, mentre in Francia
il premier Sarkozy festeggia il buon successo elettorale. E i socialisti
crollano a vantaggio degli ecologisti di Daniel Cohn Bendit che balzano al 15%;
fenomeno analogo in Germania con la sconfitta della Grande Coalizione e i Verdi
oltre il 12%. Mastica amaro invece lo spagnolo Zapatero perché il popolare
Aznar lo ha superato. E Silvio Berlusconi? Se i primi dati verranno confermati,
il Pdl subisce una battuta d'arresto: sommerso dalle critiche del Noemigate,
messo sott'inchiesta dai giudici per l'uso allegro degli aerei di Stato, il
premier aveva scommesso di portare il Pdl al 45% e non ce l'ha fatta. Il
modello populista del Cavaliere viene incrinato: ciò dimostra che gli italiani
sorridono ma non gradiscono il «cucù» alla Merkel e il ricevimento nel parco di
villa Certosa col leader ceco e presidente di turno dell'Ue Mirek Topolanek ha
lasciato il segno: meno voti al premier. Chi brinda è Umberto Bossi, che ha
lanciato l'ultima sfida con il «no» all'ingresso della Turchia in Europa: la
Lega sale al 10%. Infine, il boom dei radicali, che superano il 5%: a Padova
potrebbero fare la differenza e decidere gli equilibri delle amministrative.
Oggi i verdetti veri della Provincia e del Comune di Padova.
( da "Stampaweb, La"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
SEUL La Corte
Centrale di Pyongyang ha condannato a 12 anni di campo di lavoro le due
giornaliste americane arrestate il 17 marzo. «Il processo ha confermato il
grave reato da loro commesso contro la nazione coreana e il loro
attraversamento illegale della frontiera», ha riferito lagenzia
ufficiale nordcoreana Kcna, senza specificare quale sia il «grave reato di cui
sono accusate le due imputate, la sino-americana Laura Ling e la
Coreano-americana Euna Lee». Le due giornaliste lavorano per Current Tv, la rete televisiva dellex
vice presidente americano Albert Gore. Sono state arrestate alla frontiera fra
Corea del Nord e Cina, mentre lavoravano ad un servizio sui nordcoreani in
fuga oltre il fiume TUmen. La loro condanna giunge in un momento di forte
tensione, con il Consiglio di Sicurezza dellOnu che sta lavorando a
nuove sanzioni contro la Corea del Nord che il 25 maggio ha effettuato un secondo test
nucleare. Intanto il governo Usa si è detto «molto
preoccupato» per la condanna delle due giornaliste statunitensi. «Siamo
profondamente preoccupati per la condanna di due giornaliste cittadine
americane da parte delle autorità della Corea del Nord e siamo impegnati,
attraverso tutti i canali possibili, per assicurare la loro liberazione», si
legge in un commento del portavoce del Dipartimento di Stato Usa,
Ian Kelly, diffuso oggi.
( da "Wall Street Italia"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Nord Corea:
condannate a 12 anni di lavori forzati 2 giornaliste americane -->Due
reporter statunitensi di Current Tv, sono state arrestate e condannate a dodici
anni di lavori forzati. Stavano preparando un'inchiesta sui rifugiati
nordcoreani in Cina. Gli Usa:
"Siamo molto preoccupati"
( da "Wall Street Italia"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corea del Nord,
giornaliste Usa condannate ai lavori forzati -->Euna
Lee e Laura Ling di Current Tv erano state fermate il 17 marzo al confine con
la Cina L'accusa: "intenti ostili" e
"grave crimine contro la nazione" Corea del Nord, giornaliste Usa condannate ai lavori forzati Condannate a dodici anni di
"correzione attraverso il lavoro" Il governo americano si è detto
"molto preoccupato" (07:37 08/06/2009)
( da "Blogosfere" del
08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giu 09 8 Due
giornaliste USA condannate in Corea per un documentario sui rifugiati.
Appello.. Pubblicato da don Paolo Padrini alle 09:25 in Cronaca Lavoravano per
Current TV, la Tv satellitare fondata da Al Gore. Si chiamano Euna Lee r Laura
Ling, sono americane di origini asiatiche e stavano
realizzando in Corea del Nord un reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina. Il loro processo, dopo essere
state catturate dal governo nord coreano, si è concluso con una dura condanna a
ben 12 mesi di lavori forzati. Ovvio che la condanna non sia arrivata per
questa motivazione, ma sia legata al fatto che sarebbero entrate illegalmente
all'interno dello stato coreano. Certo è che questa appare l'ennesima
dimostrazione di come la parola "libertà" non abbia molta dignità
all'interno del Paese asiatico. La speranza è che la pressione degli USA, gli
sforzi dipolmatici che sicuramente stanno inziiando a realizzarsi, possano
spingere il Governo di PYONGYANG a cambiare sotta. Da parte mia rivolgo un
appello a tutti affinche sia sostenuta con tutta la forza possibile la loro
liberazione e venga promossa sempre più, a livello mondiale - soprattutto
spingendo attraverso la Rete - la libertà di pensiero e di informazione. Auguri
ragazze!
( da "Cittàdellaspezia.com"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corea del Nord:
dodici anni di lavori forzati per due giornaliste Usa
Secondo quanto ha reso noto l'agenzia di stampa ufficiale Kcna, due giornaliste americane, arrestate a marzo in Corea del Nord
con l'accusa di ingresso illegale nel paese, sono state condannate a dodici
anni di lavori forzati. Sono due corrispondenti americane di origini asiatiche,
croniste di Current Tv, che stavano realizzando un reportage sui rifugiati
nordcoreani in Cina.
( da "KataWeb News"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Nordcorea: 12 anni a
giornaliste usa 8 giugno 2009 alle 11:07 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti
Washington -- C'è "profonda preoccupazione a Washington per la condanna a
12 anni di lavori forzati di due giornaliste statunitensi da parte di un tribunale
nordcoreano. "Siamo impegnati attraverso tutti i canali per arrivare alla
loro liberazione" ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Ian
Kelly. Laura Ling ed Euna Lee erano state arrestate al
confine tra Cina e Corea
del Nord il 17 marzo scorso mentre realizzavano un reportage sui rifugiati. Le
guardie di frontiera di Pyongyang le hanno catturate lungo il fiume Tumen che
segna il confine tra i due Paesi. "I nostri pensieri sono per le famiglie
delle due giornaliste in questi momenti così difficili" ha detto Kelly,
"ancora una volta chiediamo alla Corea del Nord di rilasciare le due
giornaliste americane per motivi umanitari". Già in passato si è arrivati
alla liberazione di giornalisti americani catturati in Corea del Nord, ma
sempre dopo un intervento individuale e non istituzionale. Per questo non è
escluso che l'ex vicepresidnete Al Giore intraprenda una missione a Pyongyang
per ottenere il rilascio delle due donne.
( da "Blogosfere" del
08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Giu 09 8 Quadro
politico italiano nei prossimi anni Pubblicato da Paolo di Lautrèamont alle
11:34 in Politica Lasciate perdere le tonnellate di fuffa e propaganda sui
risultati delle elezioni europee 2009. Il tempo passa e va, le stupidate sono
la prima cosa di cui il mondo si occupa, ma per fortuna sono anche la prima
cosa che il mondo smaltisce. Cosa resta dunque di queste elezioni? Due cose
fondamentalmente: il crollo delle sinistre europee, che non è occasionale ma un
trend definitivo, finché queste non seguiranno il
neoconservatorismo di Obama (destatalizzando di più di questo e globalizzando
come Obama). In secondo luogo, la necessità di uno sparigliamento. Si va verso
un TRIpartitismo? Non so, ma di sicuro sarebbe l'unico modo per evitare la
cristallizzazione di questo quadro, altrimenti destinata a prolungarsi per
molto tempo. Le elezioni politiche europee hanno certificato un dato ineludibile:
le sinistre, anche unite in un tutti contro tutti, non riusciranno mai, con
questo quadro, a raggiungere la maggioranza nelle prossime politiche. E' però
vero anche il contrario: che Berlusconi salva il PD e dintorni, grazie
all'antiberlusconismo. Infatti, si deve dire che alle Europee il PD ha evitato
il tracollo, pur crollando. Tuttavia alle prossime politiche il PD partirebbe
in condizioni diverse, a meno che il governo si suicidi da solo (è possibile ma
non ci si può far conto). Il PD difficilmente vincerebbe, come confermano i
dati di tutta Europa, perché è incapace di gestire la modernità e l'economia.
Questo quadro bloccato va bene alle oligarchie, ai deputati, ai quadri. Se però
il PD volesse sparigliare (come dicevo, sarebbe l'unico modo per sperare di
tornare al governo) allora dovrebbe -con la sola Margherita- andare verso il
Centro. Del resto in queste elezioni gli unici partiti ad andare avanti sono
Lega, Di Pietro e UDC. Questo scompaginamento potrebbe avvenire... SEGUE su Le
Guerre civili .
( da "TGCom" del
08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
8/6/2009 Febbre
suina,Oms:"I morti sono 139" I contagi saliti a 25mila in 73 Paesi
Non si arresta il virus A(H1N1) conosciuto anche come febbre suina. Secondo gli
ultimi dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, le persone contagiate
sono passate a
( da "Affari e Finanza (La Repubblica)"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
FINANZA pag. 24
Dollaro, il coltello adesso passa dalla parte dei paesi creditori LA LETTERA
FRANCESCO ARCUCCI Sui mercati finanziari si scambia del denaro contro delle
promesse. Due tipi di promesse: nel caso delle azioni si tratta di denaro
contro un flusso di dividendi futuri, senza che sia previsto un rimborso di
capitale. Nel caso delle obbligazioni o dei debiti in genere si scambia denaro
contro interessi periodici e rimborso del capitale a scadenza. Anche le
condizioni affinché il sistema finanziario possa esistere sono due: da un lato,
che i valori sottostanti quelle promesse siano attendibili per quanto riguarda
le risorse, gli impieghi, i ricavi, i costi, le rimanenze e quindi i conti
economici e i bilanci, dallaltro, che il sistema sia
imparziale cioè non
favorisca né i debitori (con linflazione), né i creditori (con la
deflazione). Creditori e debitori a loro volta vanno distinti a seconda che ci
si riferisca allinterno di un Paese oppure ci si riferisca a Paesi
creditori e Paesi debitori. Nel primo caso si parlerà di sistema monetario interno e nel secondo di
sistema monetario internazionale, quantunque si debba riconoscere che fra i due
vi sono numerosi intrecci. Nel sistema monetario nazionale lente
che sovrintende il fatto che né i debitori né i creditori siano favoriti è la banca centrale. Poiché
essa crea moneta dal nulla, a costo sostanzialmente zero e senza vincoli di
convertibilità, rimane comunque il sospetto che il sistema favorisca i debitori
con linflazione. Per contrastare questo sospetto le banche centrali tendono
ad autolimitare la loro creazione di moneta con degli obiettivi calcolati sulla
quantità di moneta prodotta (target monetari) o sulla quantità di inflazione
generata (target di inflazione). Nel sistema monetario internazionale il
delicato rapporto tra Paesi creditori e Paesi debitori attualmente non è
affidato a qualcosa di esterno che assicuri limparzialità fra
i Paesi creditori che vogliono proteggere il valore dei loro crediti
sullestero e quelli debitori che vogliono ridurlo. Un tempo questo ente esterno esisteva ed
era loro nel contesto del gold standard. Poi si è passati, dal 1944
al 1971, al dollaro in quanto convertibile in oro (gold exchange standard). Dal
1971 il sistema monetario internazionale si è fondato sul dollaro inconvertibile (dollar
standard) emesso dagli Usa e cioè non da unancora
esterna e fidata, ma da un Paese debitore e che per sua natura tende a favorire
i debitori rispetto ai Paesi creditori. E se è vero che sul piano interno i
debitori si favoriscono
con linflazione, sul piano internazionale i Paesi debitori si
favoriscono riducendo il valore dei loro debiti e cioè svalutando il tasso di
cambio della loro moneta. La debolezza del dollaro contro le monete dei Paesi
creditori negli ultimi quarantanni era il modo in cui il centro del sistema si finanziava a
basso costo presso la periferia. Ma questo periodo sta volgendo al termine.
Così come era facile prevedere a partire dagli anni Settanta un indebolimento
strutturale del cambio del dollaro contro marco, yen e franco svizzero che avrebbe favorito gli
interessi dei Paesi debitori, e in particolare degli Stati Uniti, ora ritengo
che la fase di danneggiamento degli interessi dei Paesi creditori sia finita.
Saranno, quindi, i Paesi creditori a sperimentare con compiacimento laumento
del valore dei loro crediti attraverso un netto ulteriore rialzo del cambio del
dollaro. Infatti non lo pretendono più solo la piccola Germania e il modesto
Giappone. Ora lo pretende la Cina, una nazione creditrice che ha intenzione di fissare nuove
regole del sistema monetario internazionale in modo che ad essere avvantaggiati
non siano più, come è avvenuto fino a poco tempo fa, i Paesi debitori. Se il
nuovo ordine monetario internazionale non sarà più fatto a Bretton Woods come
nel 1944 e neanche a Washington nel 1971, ma sempre di più a Pechino, il
dollaro americano non potrà che apprezzarsi moltissimo. Scopri come ricevere
sul tuo cellulare Repubblica Gold condividi
( da "Affari e Finanza (La Repubblica)"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Piattaforme uniche
per modelli diversi di treni e di metrò CHRISTIAN BENNA Firema pensa al mondo
dellauto per i binari. Non cambia business limpresa di
Caserta, nata nel 1980 dallunione di otto storiche imprese italiane di
materiale rotabile, ma ora punta a modelli di produzione più efficienti, sullesempio
avviato nel mondo delle quattro ruote. «Piattaforme comuni, da realizzare
grazie ad accordi mirati e in sinergia con i nostri concorrenti, per costruire
sulla stessa base modelli diversi, proprio come già succede nelluniverso automotive».
Gianfranco Fiore, il presidente, è alle prese con le consegne, in
collaborazione con AnsaldoBreda, dellipertecnologico Meneghino per la
Metropolitana di Milano e dei treni a due piani per Ferrovie Nord. «Il lavoro non manca
dice Fiore ma i pagamenti dei nostri committenti pubblici si allungano
sempre più mettendoci in difficoltà con i fornitori». Anche da qui nasce la
necessità di puntare sullinnovazione. «Dobbiamo snellire i costi di
produzione. Non ci interessano alleanze o fusioni, anche se le richieste non mancano, ma puntiamo
a partnership su progetti specifici». I conti in casa Firema non vanno male
anche se il 2008 si è chiuso con una leggera flessione, a 180 milioni di euro
di fatturato contro i 190 dellanno precedente. Segnali che qualcosa va fatto per
guadagnare sul terreno della competitività e non perdere smalto sui margini. A
cominciare dai mercati esteri. Firema ha già operato nel Regno Unito, sfornando
i tram per le municipalità di Manchester, Birmingham e in Norvegia per Oslo.
«Ora vogliamo sbarcare nei paesi del Mediterraneo; Tunisia, Libia ed Egitto».
La concorrenza è composta dai pesi massimi del settore: Bombardier, Siemens,
Alstom e poi anche gli italiani di AnsaldoBreda, società di Finmeccanica, con
cui Firema spesso collabora a bandi nazionali e internazionali. Lazienda
campana è uno degli ultimi progettisti e costruttori di treni, metropolitane e
tram, a tenere alto il gonfalone italiano. «La società nasce per fusione di
altre realtà proprio
per aumentare la competitività in un mercato dominato dalle multinazionali»,
spiega Giancarlo Fiore. Nel catalogo storico dellazienda, che ha
circa un migliaio di dipendenti sparsi in tre filiali (Caserta, Spello e
Milano), ci sono le commesse per i treni metropolitani di Milano, Roma, Napoli Genova e Catania,
i treni ad alta velocità Er 500, la Circumvesuviana nel napoletano. Export, produzione a fianco dei big, e poi ancora tanta
innovazione. Questa è la ricetta per vincere la sfida della globalizzazione.
Firema, per il triennio
( da "Agi" del
08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
CRISI: OCSE,
INDICATORE APRILE MOSTRA CHE IL PEGGIO E' PASSATO Stampa Invia questo articolo
(
( da "Mattino, Il (Avellino)"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Sperone. Si è messa
in moto la macchina organizzativa per la realizzazione della sesta edizione
della Marcia della Pace «Sperone-Montevergine». L'evento oggi rappresenta un
appuntamento di grande spessore sociale soprattutto grazie alla grande
partecipazione cresciuta notevolmente nel corso delle precedenti edizioni. La
manifestazione, in programma per domenica 28 Giugno, si configura per tutti
un'occasione di partecipazione ad un happening supportato sotto il profilo
istituzionale dai Comuni di Mugnano del Cardinale, Quadrelle e in modo particolare
dal Comune di Mercogliano che unitamente alla Scuola Media Statale "G.
Parini" e al Forum dei Giovani di Sperone hanno inteso garantire il
proprio contributo logistico ed organizzativo. Decisomil percorso: si partirà
alle
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 08-06-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino,
Il (Circondario Sud1)) (Mattino, Il (Circondario Sud2))
Argomenti: Cina Usa
Lo stemma di Totò e
un grazie alla polizia Rosa Arbolino - Ass. «Enrico Caruso» - CASERTA
L'Associazione Culturale Artistico Musicale «Enrico Caruso» di Caserta si
associa a quanti hanno inviato attestati di stima e di riconoscenza alle forze
dell'ordine di Napoli, per il rapido ritrovamento dello stemma nobiliare di
Totò. Si esprime inoltre la speranza che tra gli oggetti sacri ritrovati ci
siano anche quelli appartenenti alla cappella funeraria del grande tenore
Enrico Caruso. Scrutini e insufficienze via con la linea morbida Prof. Olinto
Montagnani - SALERNO Fra pochi giorni in ogni scuola ci saranno gli scrutini di
fine anno e si dovranno valutare gli alunni. Le ultime disposizioni legislative
in merito prevedono che con una sola insufficienza non si è ammessi all'esame o
alla classe successiva. Per questo anno, che è di transizione, si adotterà una
linea «morbida», cioè sarà il consiglio di classe a decidere a maggioranza e
molte insufficienze (specie i cinque)diventeranno altrettanti sei. E non poteva
essere diversamente. Ma io credo che anche per il prossimo anno sarà così. Come
si fa a bocciare un alunno per una sola insufficienza (escluso quella in
condotta)? Sarebbe stato più realistico e logico prevedere la bocciatura con
almeno 4 insufficienze o tre gravi in materie fondamentali dopo aver dato però
la possibilità all'alunno di poter seguire durante l'anno scolastico dei corsi
di recupero con frequenza obbligatoria. Oppure si potrebbero ripristinare gli
esami di riparazione come una volta che avevano una validità educativa. Molti
genitori sono già in allarme per i costi di eventuali lezioni private. Per la
cultura oggi non ci sono mai soldi, ma per accessori o abiti griffati, per le
vacanze invernali o estive, per i fine settimana, per il ristorante, per la tv
al plasma, per il cellulare, per la moto. i soldi si trovano sempre. Purtroppo
non sarò io a decidere ma il Ministro e dovremo adeguarci in vari modi a questa
norma poco applicabile realmente. Approfitto per esprimere la mia contrarietà
ai giudizi negativi espressi da una lettrice sulle prove nazionali Invalsi di
matematica e italiano per le terze medie. Secondo la mia esperienza tali prove
sono validissime perchè il loro scopo è quello di valutare le competenze degli
alunni, cioè le loro capacità di saper applicare le conoscenze teoriche
acquisite. Anzi io le utilizzerei al posto delle ripetitive tracce di temi
proposti dalle commissioni di esame. Faccio notare che quello di terza media è
un esame di Stato e per questo sarebbe più corretto se le prove fossero
proposte da una commissione ministeriale o dall'Invalsi stessa. Con il tutor
gli incidenti non sono diminuiti Salvatore Leopoldo - NAPOLI Leggo da varie
parti che con il tutor si sono dimezzati gli incidenti, ma non è affatto vero.
Le autostrade controllino la diminuzione del traffico. Da quando c'è il tutor
sulla Napoli Roma, uso il treno perchè' ci sono tratti dove si deve andare a
100 all'ora e ho paura che mi addormenti, perciò per me il tutor è' un problema
grosso fino a Roma. Figuriamoci fino a Milano. Ove preferisco l'aereo. Perchè
in Germania la velocità è consigliata? Eppure non ci sono troppi incidenti in
Germania ove viene molto perseguita la mancanza di distanza di sicurezza,
questa è una cosa gravissima e pericolosa. Ripeto, si può essere prudenti se si
è svegli anche andando a 200 all'ora. Che poi il tutor aiuti le casse
governative e' una altra storia. Studiare il napoletano sui banchi di scuola
Nino Cuomo - SORRENTO (NA) Ho letto su alcuni quotidiani della proposta di
legge per inserire, fra le materie scolastiche, «storia locale e dialetto»,
causa anche di molte polemiche, giungendo, perfino, a mettere in dubbio l'unità
d'Italia. È vero che si cerca di esagerare, ma per quanto riflette il
«napoletano», che poi è una «lingua» più che un «dialetto», ritengo sia più che
giusto inserire questa materia nei programmi scolastici. Per quanto riflette la
«storia locale» sarebbe dovuto essere già un dovere degli insegnanti di storia
far conoscere agli studenti i momenti salienti della storia della propria
regione e della propria città. È giusto apprendere la storia della Grecia e di
Roma, dell'Italia e dell'Europa, ma può sembrare giusto non conoscere quella di
Napoli (a parte che fu la capitale di un regno, e anche di grande prestigio)?
Sono di Sorrento: può essere opportuno ignorare l'origine della patria del
Tasso? Perché si possono incontrare vestigia del passato? La motivazione del
perché, in occasione della riforma delle diocesi, sia stato più giusto unire
Castellammare a Sorrento e non il contrario? Per la lingua, poi, spesso si
arriva al colmo. Quando si cantava per la prima volta «Serenatela, sciuè,
sciuè» e «Sciummo, sciummo», molti napoletani ne chiedevano la traduzione. Non
è la canzone napoletana la vera «canzone italiana» nel mondo? E i campani e i
napoletani non dovrebbero essere in condizioni di comprenderne il significato,
oltre che il valore? Studiare la storia locale e il dialetto della propria
regione, non vuol significare che bisogna, per forza, parlarlo, ma la
conoscenza di tali particolari sarebbe utile per mantenere il legame con la
propria terra. Senza compromettere l'unità d'Italia. Le staminali da orecchie
di maiali Achille Falaspetti - NAPOLI Alcuni risultati di uno studio sulle
cellule staminali sono estremamente promettenti, Parliamo dei risultati che
arrivano dalla Cina dove alcune cellule staminali
pluripotenziali, in grado di essere utilizzate anche sull'uomo, sono state
ottenute dall'orecchio di un maiale. In altre parole queste sono cellule che
non sono ancora state differenziate, possono quindi essere programmate per
diventare strumenti per riparare ogni tipo di organo. Per la prima volta non ci
sarà più da litigare con la Chiesa che sulla ricerca basata sulle cellule
staminali ha sempre avuto una posizione molto rigida, essendo state finora
ottenute unicamente da embrioni umani. Finalmente la strada è aperta per la
fabbricazione di organi in laboratorio su misura, mettendo fuori mercato i vari
trafficanti di organi che non si fanno scrupoli a rapire anche bambini per
procurare un rene da rivendere al mercato nero. Una scoperta sensazionale che
un po' mi spiace e spiacerà molte persone che su un certo tipo di protesta ci
campano attraverso le varie onlus di stampo cattolico alle quali arrivano fondi
per sostenere certe campagne. Air France, un disastro pieno di misteri
Millihenry Nanofarad - CURITIBA (BRASILE) Il disastro aereo dell'Air France è
denso di misteri. Nessun messaggio di soccorso, l'inabissamento è avvenuto in
pieno oceano dove la profondità è superiore ai
( da "KataWeb News" del
08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corea del Nord,
giornaliste Usa condannate ai lavori forzati 8 giugno
2009 alle 14:12 — Fonte: Homepage">repubblica.it — 0 commenti Euna Lee
e Laura Ling di Current Tv erano state fermate il 17 marzo al confine con la Cina L'accusa: "intenti ostili" e "grave
crimine contro la nazione" Condannate a dodici anni di "correzione
attraverso il lavoro" Il presidente americano si è detto "molto
preoccupato"
( da "Corriere.it"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'accusa: ingresso
illegale nel paese. OBAMA: «grande preoccupazione» Corea del Nord, due giornaliste Usa condannate a 12 anni di lavori forzati Ling e Lee, reporter di
Current Tv, stavano realizzando un reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina PYONGYANG - C'è «grande
preoccupazione» a Washington per la condanna inflitta a due giornaliste
americane di origini asiatiche arrestate in Corea del Nord: dodici anni di
lavori forzati per ingresso illegale nel Paese. Il processo è durato
cinque giorni. Anche il presidente Obama ha espresso «profonda preoccupazione»
e ha detto di voler seguire «tutti i canali possibili» per ottenere la loro
liberazione. REPORTAGE SUI RIFUGIATI - L'americano-coreana Euna Lee e la
sino-americana Laura Ling, che lavorano per Current Tv, l'emittente fondata
dall'ex vicepresidente Al Gore, sono state fermate il 17 marzo al confine tra
la Cina e la Corea del Nord e accusate di essere
entrate illegalmente nel Paese con intenti «ostili». Ling e Lee stavano
realizzando un reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina.
Il processo era cominciato giovedì scorso, 4 giugno. «Il processo ha confermato
il grave crimine che hanno commesso nei confronti della nazione coreana
attraversando illegalmente la frontiera - riporta l'agenzia di stampa ufficiale
Korean Central News Agency -. Il tribunale ha condannato ciascuna giornalista a
12 anni di rieducazione attraverso il lavoro». Il processo è avvenuto in
assoluta segretezza, come è consuetudine nel Paese. WASHINGTON: «PREOCCUPATI» -
Il governo statunitense, attraverso il portavoce del Dipartimento di Stato Ian
Kelly, si dice «molto preoccupato» per la condanna delle due reporter.
«Cercheremo attraverso tutti i canali possibili di ottenere la loro
liberazione» assicura Kelly. Il Segretario di Stato Hillary Clinton venerdì ha
lanciato un appello a Pyongyang per la liberazione delle due donne e perché possano
rientrare a casa «prima possibile». Clinton ha lasciato intendere che
Washington potrebbe inviare a Pyongyang l'ex vice presidente Al Gore,
presidente di Current Tv, per perorare la causa delle due giornaliste.
L'ambasciatore svedese in Corea del Nord, Mats Foyer, che rappresenta gli
interessi degli Stati Uniti in assenza di relazioni diplomatiche fra i due
Paesi, ha potuto incontrare le giornaliste tre volte. Il 26 maggio le due donne
erano state autorizzate a chiamare le rispettive famiglie. «Hanno molta, molta
paura» ha rivelato la sorella di Laura Ling. PERDONO POLITICO - In passato
Pyongyang ha rilasciato altri giornalisti Usa ma solo
dopo interventi personali del governo americano. Era stato il governatore del
New Mexico, Bill Richardson, in qualità di ambasciatore alle Nazioni Unite, a
trattare il rilascio. Lo stesso Richardson ha detto alla Nbc che al momento
ogni interessamento «sarebbe prematuro». «Quello che possiamo ora ottenere è
una specie di perdono politico che possa dare una tregua al procedimento legale
- spiega -. Finito il processo potranno iniziare le negoziazioni politiche».
BRACCIO DI FERRO CON GLI USA - Per entrare in Corea del Nord i giornalisti
devono presentare un visto specifico, concesso con difficoltà: e anche quando
lo ottengono, vengono sorvegliati costantemente nel corso del soggiorno.
Insomma la stampa non ha vita facile nel Paese, ma la vicenda di Lee e Ling è
eclatante. Un'ipotesi è che Pyongyang vorrebbe utilizzare le due giornaliste
come moneta di scambio per fare pressione su Washington e spingere
l'amministrazione Obama ad avviare colloqui diretti. «Le condanne sono più
pesanti del previsto - fa notare Ho-Yeol, docente all'università di Seul -.
Puntano a lanciare un messaggio forte agli Stati Uniti per far capire che il
Nord prende la questione molto seriamente e portare Washington al tavolo dei
negoziati». CONDANNA PER I TEST NUCLEARI - Tra l'altro le due condanne arrivano
in un contesto di gravi tensioni internazionali dopo i test nucleari effettuati
dal regime di Kim Jong-il. Il 25 maggio c'è stato un nuovo test sotterraneo,
condannato dall'Onu, cui è seguita una raffica di missili a corta e media
gittata. Pyongyang si è inoltre ritirata dai negoziati multilaterali sul suo
programma di armamenti nucleari. La pressione internazionale è forte: la
Clinton ha fatto sapere che gli Stati Uniti «studiano» la possibilità di
reinserire la Corea del Nord nella lista degli Stati che sostengono il
terrorismo da cui era stata eliminata a ottobre del 2008. Un'ipotesi che piace
al vicino Giappone: «Sentiamo il bisogno di vedere la Corea del Nord di nuovo
nella lista nera americana da cui era stata ritirata nell'ottobre 2008
dall'amministrazione dell'ex presidente George W. Bush» ha detto il portavoce
del governo, Takeo Kawamura. Ma Pyongyang non molla e minaccia una reazione
«durissima». Secondo il quotidiano governativo Rodong Sinmun, Pyongyang
«considererà qualsiasi sanzione una dichiarazione di guerra e prenderà
equivalenti contromisure di autodifesa». L'ipotesi di sanzioni è al vaglio del
Consiglio di sicurezza dell'Onu, ma anche Washington sta considerando la
possibilità di introdurre unilateralmente una penalizzazione finanziaria. Il
braccio di ferro continua. stampa |
( da "Wall Street Italia"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
PREPARATEVI A UN
FORMIDABILE RIALZO DEL DOLLARO di Francesco Arcucci Saranno i Paesi creditori a
sperimentare laumento del valore dei loro crediti grazie
alla crescita della valuta americana. E ora lo pretende la Cina, una
nazione creditrice che ha intenzione di fissare nuove regole del sistema
monetario. --> Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'
autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street
Italia, che rimane autonoma e indipendente. (WSI)
Sui mercati finanziari si scambia del denaro contro delle promesse. Due tipi di
promesse: nel caso delle
azioni si tratta di denaro contro un flusso di dividendi futuri, senza che sia
previsto un rimborso di capitale. Nel caso delle obbligazioni o dei debiti in
genere si scambia denaro contro interessi periodici e rimborso del capitale a
scadenza. Vuoi sapere cosa comprano e vendono gli Insider di Wall Street? Prova
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Anche le condizioni affinché il sistema finanziario possa esistere sono due: da
un lato, che i valori sottostanti quelle promesse siano attendibili per quanto
riguarda le risorse, gli impieghi, i ricavi, i costi, le rimanenze e quindi i
conti economici e i bilanci, dallaltro, che il sistema
sia imparziale cioè non favorisca né i debitori (con linflazione), né i
creditori (con la
deflazione). Creditori e debitori a loro volta vanno distinti a seconda che ci
si riferisca allinterno di un Paese oppure ci si riferisca
a Paesi creditori e Paesi debitori. Nel primo caso si parlerà di sistema
monetario interno e nel secondo di sistema monetario internazionale, quantunque si debba riconoscere
che fra i due vi sono numerosi intrecci. Nel sistema monetario nazionale lente
che sovrintende il fatto che né i debitori né i creditori siano favoriti è la
banca centrale. Poiché essa crea moneta dal nulla, a costo sostanzialmente zero e senza vincoli di
convertibilità, rimane comunque il sospetto che il sistema favorisca i debitori
con linflazione. Per contrastare questo sospetto le banche centrali
tendono ad autolimitare la loro creazione di moneta con degli obiettivi calcolati sulla
quantità di moneta prodotta (target monetari) o sulla quantità di inflazione
generata (target di inflazione). Nel sistema monetario internazionale il
delicato rapporto tra Paesi creditori e Paesi debitori attualmente non è
affidato a qualcosa di esterno che assicuri limparzialità fra
i Paesi creditori che vogliono proteggere il valore dei loro crediti
sullestero e quelli debitori che vogliono ridurlo. Un tempo questo ente
esterno esisteva ed era loro nel contesto del gold standard. Poi si è passati, dal 1944 al
1971, al dollaro in quanto convertibile in oro (gold exchange standard). Dal
1971 il sistema monetario internazionale si è fondato sul dollaro
inconvertibile (dollar standard) emesso dagli Usa e cioè
non da unancora esterna e fidata, ma da un Paese debitore e che per sua
natura tende a favorire i debitori rispetto ai Paesi creditori. E se è vero che
sul piano interno i debitori si favoriscono con linflazione, sul piano
internazionale i Paesi debitori si favoriscono riducendo il valore dei loro debiti e cioè
svalutando il tasso di cambio della loro moneta. La debolezza del dollaro
contro le monete dei Paesi creditori negli ultimi quarantanni
era il modo in cui il centro del sistema si finanziava a basso costo presso la periferia. Ma
questo periodo sta volgendo al termine. Così come era facile prevedere a
partire dagli anni Settanta un indebolimento strutturale del cambio del dollaro
contro marco, yen e franco svizzero che avrebbe favorito gli interessi dei
Paesi debitori, e in particolare degli Stati Uniti, ora ritengo che la fase di
danneggiamento degli interessi dei Paesi creditori sia finita. Saranno, quindi,
i Paesi creditori a sperimentare con compiacimento laumento
del valore dei loro crediti attraverso un netto ulteriore rialzo del cambio del dollaro. Infatti
non lo pretendono più solo la piccola Germania e il modesto Giappone. Ora lo
pretende la Cina, una nazione creditrice che ha
intenzione di fissare nuove regole del sistema monetario internazionale in modo
che ad essere avvantaggiati non siano più, come è avvenuto fino a poco tempo
fa, i Paesi debitori. Se il nuovo ordine monetario internazionale non sarà più
fatto a Bretton Woods come nel 1944 e neanche a Washington nel 1971, ma sempre
di più a Pechino, il dollaro americano non potrà che apprezzarsi moltissimo.
Copyright © La Repubblica. All rights reserved
( da "Virgilio Notizie"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 8 giu. (Apcom)
- "Il voto europeo ci consegna un Pd che è una delle forze più grandi del
centrosinistra europeo. Con 8 milioni di voti siamo il primo partito di tutto
il campo progressista dei 27 paesi dell'Ue e, insieme all'SPD, i primi anche
per numero di eletti al Parlamento europeo". Lo dice, parlando con i
giornalisti alla sede del Pd, Piero Fassino. "Adesso - aggiunge Fassino -,
il nostro obiettivo è costruire un campo riformista europeo che unisca le forze
progressiste e di centrosinistra del continente. Lavoreremo da subito per un
nuovo gruppo parlamentare nel quale si incontrino gli eletti del Pd e gli
eletti delle forze progressiste, socialiste, socialdemocratiche e riformiste
europee. E l'originalità del Pd sarà preziosa risorsa per rinnovare il
pensiero, la cultura, le politiche del riformismo europeo". "Ma
aldilà del gruppo parlamentare - continua il titolare degli Esteri del Pd -, il
tema strategico di fronte all'intero centrosinistra è fare i conti con lo
spostamento a destra che ha segnato queste elezioni e dunque occorre ripensare
al rapporto tra il riformismo e la società europea e al modo di costruire una
Unione europea in cui i cittadini possano riconoscersi". "Molti mesi fa avevo utilizzato una metafora che si è confermata
vera, dicendo che la 'globalizzazione sull'uscio di casa' stava producendo
paure e inquietudini profonde e diffuse: paura per la crisi economica, per
l'immigrazione, per l'incertezza del futuro, per il venire meno di certezze
quotidiane di reddito, di lavoro e di vita". "Il nostro
compito adesso - è la conclusione di Fassino - è fare i conti con queste paure,
che oggi sono state intercettate dalla destra, e saper interpretare le ansie e
le aspettative dei cittadini, dando loro un progetto che riconquisti fiducia nei
diritti, nella convivenza, nella democrazia e nella coesione sociale".
( da "Sicilia, La"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Lang Lang, una
scossa alle abitudini Il pianista cinese Lang Lang ha ventisette anni. E' un
grande interprete di musica classica. Tiene concerti in tutto il mondo e i suoi
dischi si vendono a milioni. E' anche un personaggio la cui immagine è ormai
notissima. Più o meno come quella di un divo, visto che esprime il suo talento
con un'emotività molto amata dal pubblico giovane e inoltre si veste come una
rockstar (un suo doppio è anche apparso in "Second Life"). Forse non
tutti i critici apprezzano ugualmente il suo stile, ma è certo che il
settimanale americano Time lo ha appena inserito fra i cento personaggi più
influenti del pianeta. Nei giorni scorsi Lang Lang era a Roma, e ha suonato al
festival dell'Accademia di Santa Cecilia in quattro serate da tutto esaurito.
Per una coincidenza forse non casuale, nello stesso periodo il canale
satellitare "Classica" ha trasmesso un documentario sui suoi rapporti
con il paese d'origine. Poiché risiede negli Usa, e viaggia tutto l'anno, solo
raramente Lang Lang torna in Cina. Ma il suo legame con i genitori che lo hanno sostenuto fin da
quando aveva cinque anni, con gli insegnanti del conservatorio dove ha
studiato, con gli aspiranti pianisti di tutto il paese ai quali tiene delle
affollatissime "masterclass", appare molto forte. Il successo
di un personaggio così inconfondibilmente asiatico, per noi spettatori
occidentali può avere fra gli altri effetti anche quello di scuotere le nostre
abitudini. In particolare le pigre e convenzionali abitudini del nostro sguardo,
portato ad associare automaticamente un certo colorito e un certo taglio
d'occhi a figure come quella del domestico, del vucumprà, del massaggiatore da
spiaggia. A dei poveri disgraziati, insomma (nella migliore delle ipotesi). Ma
di fronte a Lang Lang, tutto può venire in mente tranne che un povero
disgraziato. E' anche prevedibile che prima o poi altri asiatici raggiungeranno
un successo di massa analogo al suo. Sembra essere questo l'unico tipo di
successo al quale noi occidentali siamo sensibili. A quel punto, forse, anche
il nostro sguardo pigro e le nostre teste un po' dure dovranno decidersi a
cambiare. nerina.spadaro@alice.it
( da "Asca" del
08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
ARMI: LA CRISI NON
COLPISCE L'INDUSTRIA, SPESA +4% NEL 2008 (ASCA) - Roma, 8 giu - Se la crisi
economica colpisce l'industria aerospaziale civile e le compagnie aeree, quella
della difesa resta in ottima salute. Nel 2008 le spese militari in tutto il mondo
sono cresciute del 4% rispetto all'anno precedente, segnando un record di 1.464
miliardi di dollari, il 45% in piu' rispetto al 1999. Sono i dati diffusi
dall'istituto Sipri di Stoccolma, pubblicati dalla Bbc, che segnalano un
incremento anche delle missione di pace dell'11%, con un totale di personale
internazionale impiegato che ha raggiunto le 187.586. I principali produttori
di armamenti risultano la Boeing, con 30 miliardi di dollari, la BAE Systems
(29,9 miliardi), la Lockheed Martin (29,4). la Northrop Grumman (24,6) e la
General Dynamics (21,5). Il 61% del mercato e' nelle mani delle industrie
statunitensi, il 31% e' gestito da quelle dell'Europa occidentale e il resto da
russi, giapponesi, israeliani e indiani. Secondo il Sipri, a spendere di piu' in armamenti ci sarebbero gli Usa, con 607 miliardi di dollari annuali, la Cina (84,9 miliardi), la Francia
(65,74), la Gran Bretagna (65,35), la Russia (58,6), la Germania (46,87), il
Giappone (46,38) e l'Italia (40,69). ''Dal 2002 il valore delle vendite di armi
e' cresciuto del 37% in termini reali'', avverte il Sipri. ''La
presidenza di George W. Bush ha rappresentato un periodo di continuita' per
l'industria delle armi, dopo un periodo di consolidamento fra la fine degli
anni novanta e il 2000''. red-uda/dnp/lv
( da "RomagnaOggi.it"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
8 giugno 2009 - 12.30
(Ultima Modifica: 08 giugno 2009) SEUL - Pugno duro del giudice contro le due giornaliste americane arrestate il 17 marzo scorso al confine tra
Cina e Corea del Nord.
Entrambe, Euna Lee and Laura Ling, infatti, sono state condannate a dodici anni
di lavori forzati per ingresso illegale nel paese. Le due, che stavano
realizzando reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina per la serie Vanguard, erano state accuse essere entrate
illegalmente nel Paese con intenti "ostili". Il governo Usa si è detto "molto preoccupato" per la
condanna.
( da "KataWeb News"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Due giornaliste USA
condannate in Corea per un documentario sui rifugiati. Appello. 8 giugno 2009
alle 17:13 — Fonte: passineldeserto.blogosfere.it — 0
commenti Lavoravano per Current TV, la Tv satellitare fondata da Al Gore. Si
chiamano Euna Lee r Laura Ling, sono americane di origini asiatiche e stavano
realizzando in Corea del Nord un reportage sui rifugiati nordcoreani in Cina. Il loro processo, dopo essere
state catturate dal governo nord coreano, si è...
( da "Wall Street Italia"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
ALERT USA: PERICOLO
STAGFLAZIONE di WSI Un balzo del 60% dei prezzi della benzina potrebbe
provocare questanno unimpennata inflativa,
cosi come avvenuto nel 2008, rappresentando un altro ingombrante ostacolo
nella strada verso il recupero. -->L'allarme arriva dagli Stati Uniti ma riguarda tutto
il mondo. Stando a quanto affermato da un gruppo nutrito di analisti,
l'accelerazione del 60% dei prezzi della benzina vista di recente, potrebbe
provocare un'impennata dell'inflazione nel 2009, cosi' come avvenuto l'anno
scorso, mettendo seriamente in dubbio la ripresa dell'economia. "Potrebbe
aprirsi un nuovo scenario in cui regnera la stagflazione",
ha avvertito David Hensley, direttore del coordimamento di economia globale per
JP Morgan Chase. "Ce il rischio che il recupero economico venga compromesso".
La scorsa settimana i prezzi della benzina erano in rialzo di $2.59 per gallone
di media su base nazionale, rispetto ai +$2.05 del primo maggio. Un incremento
di 50 centesimi per gallone toglie circa $70 miliardi di dollari dal potere di
acquisto annuale dei consumatori, secondo i calcoli di James Hamilton,
professore di economia allUniversity di California, a San Diego. I
prezzi rimarranno ancora sotto i livelli record di $4.11 stabiliti il 15 luglio
scorso, che hanno
contribuito in quel mese a spingere linflazione al 5.6% su
base tendenziale, sui massimi di 17 anni. Durante una conferenza stampa tenuta
il 14 maggio scorso, Gregory Hayes, vice presidente e direttore finanziario di
UTC, ha detto che sta tenendo sotto controllo il movimento dei prezzi perche
le sue divisioni di ascensori e aria condizionata acquistano circa 75-80
milioni di libbre di rame l'anno. Il metallo e ancora in ribasso di oltre
il 40% dai massimi di tutti i tempi di circa $4 registrati lanno scorso, e
questa e una buona notizia per UTC, secondo quanto dichiarato a Bloomberg
dallo stesso Hayes. "Vedremo dove arriveranno", ha detto, riferendosi
ai prezzi. Dai minimi di quasi sette anni toccati il 18 febbraio, lindice
delle commodity S&P
GSCI Total Return, che misura landamento delle materie prime, come
i metalli e le risorse utilizzate nel settore agricolo ed energetico, ha fatto
un balzo del 39%. Le preoccupazioni circa le pressioni inflative si stanno
riflettendo sul differenziale tra i tassi di rendimento sul benchmark decennale del Tesoro e i titoli
protetti da inflazione, che utlimamente si e' progressivamente allargato. Vuoi
sapere cosa comprano e vendono gli Insider di Wall Street? Prova ad abbonarti a
INSIDER: costa meno di 1 euro al giorno. Clicca sul link INSIDER Lo spread era
vicino ai massimi di nove mesi di 2.01% il 5 giugno scorso, dopo che il governo
ha annunciato che leconoma ha perso 345 mila posti di lavoro
in maggio, la contrazione piu contenuta dallo scorso settembre. Ad alimentare il rally delle
commodity sono una serie di fattori, tra cui la crescita dellinteresse
da parte degli investitori, i segnali di un recupero delleconomia
mondiale - in particolare in Cina, il maggiore consumatore di minerali
ferrosi, zinco, rame e caucciu - e lindebolimento del
dollaro, che negli ultimi tre mesi ha perso l11%. Il rialzo delle
quotazioni delle materie prime ricorda quello registrato negli anni 70 e
a inizio anni 80, quando un balzo di dieci volte dei prezzi delloro
nero ha fatto salire
il tasso di disoccupazione e linflazione sopra il 10%. Gli
economisti hanno coniato la frase "stagflazione" per descrivere
quello che viene interpretato come un fenomeno di accelerazione dell'inflazione
accompagnata da una domanda stangnante. Secondo Hensley il rischio che si verifichi di nuovo
un evento del genere e piu basso rispetto al terzo
trimestre, quando i prezzi piu cari della benzina hanno spinto al rialzo
linflazione annualizzata al 4% dall1.4% del periodo precedente,
deprimendo la domanda
dei consumatori. "Si tratta senza dubbio di una cattiva notizia per i
consumatori, che stanno gia subendo limpatto negativo
del calo dei loro salari e il collasso dei prezzi delle case", commenta
Ian Shepherdson, chief economist Usa di High Frequency Economics. La
sensibilita dei consumatori ai prezzi del gas, e
"straordinariamente elevata", secondo il parere di Richard Hastings,
consumer strategist di Global Hunter Securities LLC. "Non serve tornare al
record storico stabilito dai prezzi del carburante perche leconomia venga
danneggiata", ha aggiunto Hastings. Nella testimonianza tenuta lo scorso 3
giugno davanti al Congresso, il numero uno della Federal Reserve, Ben Bernanke,
ha riconosciuto che i prezzi di petrolio e altre materie prime sono in progressivo aumento,
ma ha sottolineato che i livelli della capacita produttiva
economica metteranno un freno allinflazione. Nel mese di aprile le
fabbriche, le miniere e le utility Usa hanno eseguito le loro
operazioni con una capacita minima record del 69.1%, stando alle cifre fornite
dalla Fed.
( da "Wall Street Italia"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
DOLLARO, PREPARATEVI
A UN FORMIDABILE RIALZO di Francesco Arcucci Saranno i Paesi creditori a
sperimentare laumento del valore dei loro crediti grazie
alla crescita della valuta americana. E ora lo pretende la Cina, una
nazione creditrice che ha intenzione di fissare nuove regole del sistema
monetario. --> Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'
autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street
Italia, che rimane autonoma e indipendente. (WSI)
Sui mercati finanziari
si scambia del denaro contro delle promesse. Due tipi di promesse: nel caso
delle azioni si tratta di denaro contro un flusso di dividendi futuri, senza
che sia previsto un rimborso di capitale. Nel caso delle obbligazioni o dei
debiti in genere si scambia denaro contro interessi periodici e rimborso del
capitale a scadenza. Vuoi sapere cosa comprano e vendono gli Insider di Wall
Street? Prova ad abbonarti a INSIDER: costa meno di 1 euro al giorno. Clicca
sul link INSIDER Anche le condizioni affinché il sistema finanziario possa
esistere sono due: da un lato, che i valori sottostanti quelle promesse siano
attendibili per quanto riguarda le risorse, gli impieghi, i ricavi, i costi, le
rimanenze e quindi i conti economici e i bilanci, dallaltro, che il sistema sia imparziale
cioè non favorisca né i debitori (con linflazione), né i
creditori (con la deflazione). Creditori e debitori a loro volta vanno distinti
a seconda che ci si riferisca allinterno di un Paese oppure ci si riferisca a Paesi creditori e
Paesi debitori. Nel primo caso si parlerà di sistema monetario interno e nel
secondo di sistema monetario internazionale, quantunque si debba riconoscere
che fra i due vi sono numerosi intrecci. Nel sistema monetario nazionale lente
che sovrintende il
fatto che né i debitori né i creditori siano favoriti è la banca centrale.
Poiché essa crea moneta dal nulla, a costo sostanzialmente zero e senza vincoli
di convertibilità, rimane comunque il sospetto che il sistema favorisca i
debitori con linflazione. Per contrastare questo sospetto le banche
centrali tendono ad autolimitare la loro creazione di moneta con degli
obiettivi calcolati sulla quantità di moneta prodotta (target monetari) o sulla
quantità di inflazione generata (target di inflazione). Nel sistema monetario
internazionale il delicato rapporto tra Paesi creditori e Paesi debitori
attualmente non è affidato a qualcosa di esterno che assicuri limparzialità
fra i Paesi creditori che vogliono proteggere il valore dei loro crediti
sullestero e
quelli debitori che vogliono ridurlo. Un tempo questo ente esterno esisteva ed
era loro nel contesto del gold standard. Poi si è passati, dal 1944
al 1971, al dollaro in quanto convertibile in oro (gold exchange standard). Dal
1971 il sistema monetario
internazionale si è fondato sul dollaro inconvertibile (dollar standard) emesso
dagli Usa e cioè non da unancora
esterna e fidata, ma da un Paese debitore e che per sua natura tende a favorire
i debitori rispetto ai Paesi creditori. E se è vero che sul piano interno i debitori si
favoriscono con linflazione, sul piano internazionale i
Paesi debitori si favoriscono riducendo il valore dei loro debiti e cioè
svalutando il tasso di cambio della loro moneta. La debolezza del dollaro
contro le monete dei Paesi
creditori negli ultimi quarantanni era il modo in cui il centro
del sistema si finanziava a basso costo presso la periferia. Ma questo periodo
sta volgendo al termine. Così come era facile prevedere a partire dagli anni
Settanta un indebolimento strutturale del cambio del dollaro contro marco, yen e franco svizzero che
avrebbe favorito gli interessi dei Paesi debitori, e in particolare degli Stati
Uniti, ora ritengo che la fase di danneggiamento degli interessi dei Paesi
creditori sia finita. Saranno, quindi, i Paesi creditori a sperimentare con
compiacimento laumento del valore dei loro crediti
attraverso un netto ulteriore rialzo del cambio del dollaro. Infatti non lo
pretendono più solo la piccola Germania e il modesto Giappone. Ora lo pretende
la Cina,
una nazione creditrice che ha intenzione di fissare nuove regole del sistema
monetario internazionale in modo che ad essere avvantaggiati non siano più,
come è avvenuto fino a poco tempo fa, i Paesi debitori. Se il nuovo ordine
monetario internazionale non sarà più fatto a Bretton Woods come nel 1944 e
neanche a Washington nel 1971, ma sempre di più a Pechino, il dollaro americano
non potrà che apprezzarsi moltissimo. Copyright © La Repubblica. All rights
reserved
( da "Agi" del
08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
NORDCOREA: 12 ANNI A
GIORNALISTE USA Stampa Invia questo articolo (
( da "Dagospia.com"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
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articolo --> BORSE Giù (FTSE MIB -1.39%) - GOVERNO USA FA PRESSIONI SU CORTE
SUPREMA PER VENDITA CHRYSLER A FIAT ARMANI: NIENTE SOCI Nè
BORSA - ALITALIA: 1 MESE PER ACCETTARE OFFERTA GOVERNO OBBLIGAZIONISTI
DERBY FRA COSTRUTTORI PER I NUOVI STADI ROMANI
Giorgio Armani 1 - BORSA: IN CALO CON
EUROPA E WS, FTSE MIB -1,39%... (
( da "e-gazette" del
08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Così si fa! A Steven
Chu e alla Cina piacciono leco-edilizia
made in Italy Premiato dagli States di Obama il Padiglione italiano
alluniversità di Pechino. È stato realizzato dal ministero
dellAmbiente nel 2006. Roma, 8 giugno Steven Chu, ministro
dellEnergia dellamministrazione Obama, ha presentato il Padiglione
italiano nelluniversità Tsinghua di Pechino come esempio
delledilizia eco-intelligente che deve essere sviluppata per
ridurre i consumi e migliorare la qualità degli ambienti urbani. Un
riconoscimento allattività del ministero dellAmbiente italiana
avenuto prima in occasione della riunione del Forum delle maggiori economie
mondiali a Washington lo scorso 26 aprile, e poi al recente G8 Energia di Roma.
Il Padiglione, realizzato nel 2006 dal ministero dellAmbiente (allepoca guidato dal verde Alfonso
Pecoraro Scanio), con limpiego delle migliori tecnologie italiane,
associa a un design innovativo avanzate soluzioni eco-efficienti per ridurre i
consumi di energia e delle risorse naturali. Ledificio è un modello per
la nuova generazione
di costruzioni che la Cina sta programmando e
realizzando anche al fine di promuovere la crescita economica interna. Corrado
Clini, direttore generale del ministero dellAmbiente che ha
promosso e coordinato la realizzazione del Padiglione, ha messo in evidenza che il
riconoscimento del ministro Usa conferma il successo
della visione della cooperazione ambientale con la Cina,
che ha puntato alla promozione delle migliori tecnologie
italiane per rispondere alla domanda di sviluppo sostenibile che cresce dallinterno
della dinamica economia cinese. E i risultati di questo approccio sono
significativi anche
dal punto di vista economico: le imprese italiane che hanno collaborato e che
collaborano con il ministero dellAmbiente italiano
stanno crescendo nei
segmenti più avanzati del mercato cinese. In particolare, spiegano dal
dicastero, le aziende che hanno fornito le tecnologie per il Padiglione
italiano hanno avuto un ruolo di primo piano nella realizzazione degli impianti
delle Olimpiadi di Pechino. E-GAZETTE - 08/06/2009 e-gazette.it -->
( da "AprileOnline.info"
del 08-06-2009)
Argomenti: Cina Usa
Scampato pericolo Il
punto, 08 giugno 2009, 18:22 Sergio Ferrari Si tratta di capire se con il PdL
siamo di fronte all'inizio della fine o se si apre uno scontro ancora più
pesante di quelli precedenti dettato da un sentimento di sopravvivenza. Il
tempo non gioca, comunque, a favore di Berlusconi. Un ulteriore ottimo motivo
perché la sinistra si dia una regolata E' evidente che l'Europa non godeva e
non gode di buona salute. Il successo degli euroscettici di destra dice anche
che di fronte alla globalizzazione vissuta con una crisi economica
intensa, il rifugio che avrebbe dovuto essere rappresentare dall'Europa non
solo non funziona ma induce una reazione di paura e di chiusura se non di
rigetto. La parallela crisi del socialismo europeo, pur con qualche modesta
eccezione, conferma una insufficienza progettuale che lascia aperta la porta a
questi ripiegamenti reazionari, visto che nessuno offre alternative.
Quanto le crisi nazionali dei vari partiti di sinistra e centrosinistra - anche
qui con qualche modesta eccezione sulle quali sarà bene tornare - rappresentino
specificità o piuttosto sintomatologie analoghe che si traducono anche a
livello di Parlamento europeo, andrà verificato ma certamente come momento di
una necessaria riflessione critica molto ampia. La concomitante crisi verticale
del liberismo sembrava aprire finalmente processi e prospettive nuove e
funzionali per superare a sinistra una condizione di mediocre esistenza,
inadatta a reggere l'evoluzione del mondo, ma, come si è visto, anche solo per
giustificare quella esistenza. Una crisi forse ancora troppo recente per
poterne già trarre delle logiche elettorali, ma che anche in funzione di questi
sbocchi, deve essere posta alla base di una urgente costruzione di un Progetto
alternativo. Un'Europa abbandonata alla destra, lasciando il testimone in mano
al solo Obama, sarebbe non solo una sconfitta della sinistra ma un pericolo per
tutti. Certamente o il nuovo Parlamento europeo spostato a destra trova un
contrappeso in una rinascita politica e culturale socialista o le prospettive
diventano pesanti. Sul piano nazionale c'erano previsioni sconfortanti centrate
sulle ipotesi sbandierate di uno sfondamento del PdL oltre il 40% e sulle
conseguenze di un tale risultato che mettevano in un angolo tutto il resto,
dalla tenuta del PD, al successo della Lega, dell'IdV, sino alle soglie del 4 %
per i partiti della sinistra, alla conservazione di Casini. Lo sfondamento c'è
stato ma in tutt'altra direzione. Per ora, quindi, accontentiamoci dello
scampato pericolo. Si tratta in effetti di capire se con il PdL siamo di fronte
all'inizio della fine o se si apre uno scontro ancora più pesante di quelli
precedenti dettato da un sentimento di sopravvivenza. Il tempo non gioca,
comunque, a favore di Berlusconi. Un ulteriore ottimo motivo perché la sinistra
si dia una regolata. Per il resto ci sarà modo di ritornare anche disponendo
dei dati relativi alle elezioni amministrative.