CENACOLO
DEI COGITANTI |
Salariile umanitare: mari
pe hartie, aplicabile din 2021 ( da "Romania
Libera" del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: reprezentantul Consiliului Superior
al Magistraturii (CSM) la negocieri, a declarat ca noua lege nu trebuie sa duca
la scaderea salariilor nete ale magistratilor si ca puterea lor de cumparare ar
trebui mentinuta. "Magistratii nu-si doresc un sir de sporuri, ci o
indemnizatie adecvata si sa se tina cont de interdictii si
incompatibilitati", a spus Dan Lupascu.
2 giugno, versione ridotta
per l'Abruzzo Berlusconi arriva in ritardo e si scusa
( da "Corriere.it" del
03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: della Difesa Ignazio La Russa e il
presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante. Dietro, in piedi, un
corazziere in alta uniforme con un tricolore. EDIZIONE RIDOTTA - Napolitano ha
raggiunto via dei Fori Imperiali sulla Flaminia d'epoca presidenziale, scortato
dai corazzieri a cavallo: a quel punto la banda dell'Arma dei carabinieri ha
dato il via alla «Rivista militare»
villa certosa tra gossip e
segreti feste faraoniche e tunnel da 007 - marco bittau
( da "Nuova Sardegna, La"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: rimesso al giudizio della Corte
costituzionale. Alla fine, nel 2008, tutto è finito in una bolla di sapone e le
carte bollate sono state sepolte dal proscioglimento in tribunale. Degli abusi
edilizi a Villa Certosa, sanati e condonati a colpi di euro, l'unica traccia è
rimasta sui marciapiedi e sull'illuminazione pubblica a Porto Rotondo.
Berlusconi e la strategia
del complotto perenne ( da "Libertà"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: stralciata in attesa della
pronuncia della Corte Costituzionale sulla legittimità del Lodo Alfano, la
legge 124/08 che blocca i processi per le quattro più alte cariche dello Stato
e a cui il Premier ha ovviamente rifiutato di rinunciare, essendosela fatta su
misura, e a cui tutta l'Italia dei Valori si è opposta raccogliendo oltre 1
milione di firme lo scorso autunno in tutta Italia.
Referendum, è calato il
silenzio ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: che si sono rivolti alla Corte
Costituzionale per avere adeguati spazi nelle tribune Rai: la Consulta deciderà
martedì prossimo, quando mancheranno appena 12 giorni al voto. Colpisce,
invece, lo scarso attivismo di Pdl e Pd, che sono per il «sì». Il «ritaglio»
referendario, infatti, darebbe al partito più votato alla Camera (non più alla
coalizione)
Dipendente pubblico Sono
nata il 14 febbraio 1951 e sono una dipendente comunale. Ho letto con in...
( da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Con una serie di interventi più
volte ripetuti nel tempo la Corte Costituzionale ha via via dichiarato
illegittime, e ha quindi cancellato dal nostro ordinamento, tutte quelle norme
che condizionavano il diritto della vedova a percepire la pensione di reversibilità
alla durata del matrimonio e all'età in cui esso veniva contratto.
Al Csm serve il voto di
preferenza ( da "Italia
Oggi" del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: CSM Il caso del giudice lumaca
sollevato da IO riporta in auge il tema dell'accesso all'organo di autogoverno
Al Csm serve il voto di preferenza Così potrebbero essere eletti magistrati non
legati alle correnti Il 16 aprile 2009 la prima commissione del Csm aveva
richiesto l'apertura di una pratica concernente le notizie stampa relative alla
scarcerazione di 22 imputati di un maxiprocesso
SERVIZI di trasporto
sanitario, associazioni di volontariato e aziende private su...
( da "Resto del Carlino, Il (Ancona)"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: perché la Corte Costituzionale, con
sentenza del
Appalti, Regione bocciata
( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte costituzionale dichiara
illeggittime alcune parti della legge Appalti, Regione bocciata Quattro punti
contestati - Si temono ricorsi per le gare avviate NAPOLI Brunella Giugliano
Campania bocciata sulla legge regionale per gli appalti pubblici.
Una scelta ragionevole
( da "Sole 24 Ore, Il (Sud)"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Corte costituzionale ha fatto
una scelta ragionevole, che giudico positivamente ». Così Oberdan Forlenza, da
poco più di un mese assessore regionale ai Lavori pubblici, consigliere della
Corte dei conti, magistrato amministrativo, docente universitario di Diritto
amministrativo, commenta la sentenza del 22 maggio 2008 che boccia alcune parti
del comma 1 dell'
La Regione opera in house
( da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il governo ha infatti promosso due
ricorsi presso la Corte costituzionale contro provvedimenti della Regione
relativi al nodo «in house » di Sviluppo Genova. Nel mirino è finita
innanzitutto la Lr 37/2008, approvata dal Consiglio regionale a ottobre. La
norma (in modifica del collegato alla Finanziaria regionale 2008), due soli
articoli, non solo estende a tutta la Liguria l'
Csm sorteggiato? Idea
irrazionale e anticostituzionale ( da "Riformista,
Il" del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm sorteggiato? Idea irrazionale e
anticostituzionale CONTROPROPOSTA. Ampliare l'offerta elettorale per arginare
il correntismo. Dopo il parlamento dei "nominati" il paese rischia
ora di sperimentare il CSM dei "sorteggiati"? La voce circola con
insistenza, senza smentite e prese di distanza.
Blocca-cassa alla Consulta
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: L'attacco arriva dalla Corte dei
conti della Lombardia, che con uno strumento inedito per una sezione regionale
di controllo, chiama in causa addirittura la Corte costituzionale, a cui chiede
di valutare la legittimità di uno dei pilastri normativi che regolano i bilanci
locali.
Argomenti:
Giustizia
Abstract: futuro ministro della giustizia ed
Ettore Gallo, destinato alla presidenza della Corte Costituzionale. Sulla base
di improbabili testimonianze, i «giudici dei giudici» giungono alla conclusione
che l'imputato debba essere assolto: «Non punibile avendo agito in istato di
transeunte incapacità di volere al momento del fatto».
FECONDAZIONE: LA STRATEGIA
DEGLI INDIGNATI ( da "Unita,
L'" del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: STRATEGIA DEGLI INDIGNATI CHI
CONTESTA LA SENTENZA La Corte Costituzionale, come è noto, ha dichiarato la
Legge 40 parzialmente incostituzionale. Questo risultato è stato fortemente
voluto dalle innumerevoli coppie italiane infertili o con problemi genetici,
che in questi anni hanno visto leso il loro legittimo diritto alla salute e ad
una terapia adeguata alle loro condizioni cliniche.
GIUSTIZIA: ALFANO, DOPO
ELEZIONI SEPARAZIONE. INTERCETTAZIONI E CSM.
( da "Asca" del
03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: CSM (ASCA) - Roma, 3 giu - Dopo le
elezioni europee il governo portera' avanti la separazione degli ordini di
giudici e pm, la nuova composizione del Csm e la riforma delle intercettazioni.
Lo afferma il ministro della Giustizia Angelino Alfano, che in un'intervista al
Messaggero spiega di voler porre ''subito dopo il voto la questione della
riforma della giustizia in ambito costituzionale
FECONDAZIONE: SPECIALISTI,
TERAPIE QUALITA' A TUTELA DONNA E NASCITURO.
( da "Asca" del
03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: per esprimere una posizione
unitaria dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulla Legge 40 riguardante
la Fecondazione assistita. La sentenza consente oggi di rendere la Legge 40
piu' appropriata a cogliere le esigenze delle coppie infertili e le indicazioni
della letteratura scientifica internazionale.
Referendum, perché è
meglio l'astensione ( da "Gazzetta
di Parma (abbonati)" del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: alla Corte costituzionale, alle
autorità indipendenti) del Paese. In accordo con la Lega, potendo raggiungere
il quorum dei due terzi dei parlamentari, potrebbe modificare la Costituzione,
senza l'obbligo del referendum confermativo. In considerazione delle recenti
dichiarazioni rilasciate del presidente del Consiglio Berlusconi sul ruolo del
Parlamento,
Angajatii Bancii Centrale
Europene organizeaza prima greva de protest din istoria institutiei
( da "Romania Libera"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Din aceeasi categorie: Procurorii,
obligati sa anunte CSM daca incep urmarirea penala impotriva
magistratilorCautari intense pentru localizarea avionului disparut in
AtlanticContractul cu Bechtel, semnat pentru ca Romania sa intre mai usor in
NATO Voteaza
SCUOLA ANTIMAFIA,
MERCOLEDÌ 3 GIUGNO A CATANZARO LEZIONI DI MARISA RODANO, ANNIBALE MARINI,
SALVATORE BOEMI E ALBERTO LA VOLPE
( da "marketpress.info"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: presidente emerito della Corte
Costituzionale, da Salvatore Boemi e da Alberto La Volpe, giornalista di Rai 2
e coautore dell´ultimo libro del procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso
?Non si può morire di mafia?. Ai lavori, che saranno aperti da Adriana Musella,
parteciperà il presidente della Regione Agazio Loiero.
FECONDAZIONE: TERAPIE
PERSONALIZZATE E DI QUALITA' ( da "Farmacia.it"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: per esprimere una posizione
unitaria dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulla Legge 40 riguardante
la Fecondazione assistita. La sentenza consente oggi di rendere la Legge 40 più
appropriata a cogliere le esigenze delle coppie infertili e le indicazioni
della letteratura scientifica internazionale.
E' la Festa della
Repubblica Parata ridotta per aiutare l'Abruzzo
( da "Quotidiano.net"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi e il presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante. La
banda dell?Esercito ha quindi intonato l?inno nazionale. Dopo l?alzabandiera
solenne e la deposizione di una corona d?alloro sul sacello del Milite Ignoto,
Napolitano si è spostato su via dei Fori Imperiali per assistere alla parata,
quest?
Immigrati/ Matteoli:
Chiederò a Cdm impugnare legge Toscana
( da "Virgilio Notizie"
del 03-06-2009)
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Giustizia
Abstract: chiederà al Consiglio dei ministri
di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale
sull'immigrazione approvata dalla Regione Toscana" "Si tratta -
afferma il ministro-. di una normativa inaccettabile non solo perché viola la Costituzione
ma perché mira palesemente a legalizzare la clandestinità Esattamente il
contrario di quanto prevede la legislazione nazionale.
IMMIGRATI/ MATTEOLI:
CHIEDERÒ A CDM IMPUGNARE LEGGE TOSCANA
( da "Wall Street Italia"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: chiederà al Consiglio dei ministri
di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale
sull'immigrazione approvata dalla Regione Toscana" "Si tratta -
afferma il ministro-. di una normativa inaccettabile non solo perché viola la
Costituzione ma perché mira palesemente a legalizzare la clandestinità
Esattamente il contrario di quanto prevede la legislazione nazionale.
Salariile unitare: mari pe
hartie, aplicabile din 2021 ( da "Romania
Libera" del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: reprezentantul Consiliului Superior
al Magistraturii (CSM) la negocieri, a declarat ca noua lege nu trebuie sa duca
la scaderea salariilor nete ale magistratilor si ca puterea lor de cumparare ar
trebui mentinuta. "Magistratii nu-si doresc un sir de sporuri, ci o
indemnizatie adecvata si sa se tina cont de interdictii si
incompatibilitati", a spus Dan Lupascu.
CSM/ NAPOLITANO HA
RICEVUTO AL QUIRINALE NICOLA MANCINO
( da "Wall Street Italia"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Csm/ Napolitano ha ricevuto al
Quirinale Nicola Mancino di Apcom Il 9 giugno Capo Stato presiederà il plenum
-->Roma, 3 giu. (Apcom) - Il presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano, ha ricevuto questa mattina al Quirinale il vice Presidente del
Consiglio superiore della magistratura Nicola Mancino.
UN QUARTO D'ORA DI
RITARDO, CON LA CERIMONIA AI FORI IMPERIALI INIZIATA CON LA SEDIA DEL PREMIE...
( da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: della Corte costituzionale
Francesco Amirante e il ministro della Difesa Ignazio La Russa (il quale ha
spiegato che a far ritardare il premier è stata una iniezione per calmare il
torcicollo»). Terminata la parata, è iniziata la "sfilata" del
Cavaliere, forzata, perché di braccarlo sull'auto che l'attendeva per
riportarlo a Palazzo Grazioli aveva pensato un buon centinaio di persone.
A due settimane dal voto
nessuno ne parla, Referendum dimenticato
( da "AmericaOggi Online"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: che si sono rivolti alla Corte
Costituzionale per avere adeguati spazi nelle tribune Rai: la Consulta deciderà
martedì prossimo, quando mancheranno appena 12 giorni al voto. Colpisce,
invece, lo scarso attivismo di Pdl e Pd, che sono per il "sì". Il
"ritaglio" referendario, infatti, darebbe al partito più votato alla
Camera (non più alla coalizione)
Il silenzioche parla
( da "Sicilia, La" del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: che si sono rivolti alla Corte
Costituzionale per avere adeguati spazi nelle tribune Rai: la Consulta deciderà
martedì prossimo, quando mancheranno appena 12 giorni al voto. Colpisce,
invece, lo scarso attivismo di Pdl e Pd, che sono per il «sì». Il «ritaglio»
referendario, infatti, darebbe al partito più votato alla Camera (non più alla
coalizione)
Legge regionale
immigrazione approvata dalla Regione Toscana: Matteoli: "Proporro' il
ricorso" ( da "Sestopotere.com"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: in Consiglio dei Ministri di
impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale
sull?immigrazione approvata dalla Regione Toscana". Lo ha dichiarato il
ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli. "Si tratta
di una normativa inaccettabile non solo perche? viola la Costituzione ma
perche?
Posizione comune sulla
legge 40 di tutti gli specialisti di Medicina della Riproduzione: Tuteliamo la
salute della donna e del nascituro
( da "SaluteEuropa.it"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: per esprimere una posizione
unitaria dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulla Legge 40 riguardante
la Fecondazione assistita. La sentenza consente oggi di rendere la Legge 40 più
appropriata a cogliere le esigenze delle coppie infertili e le indicazioni
della letteratura scientifica internazionale.
EUROPEE: IN BULGARIA MOLTI
CANDIDATI HANNO PROBLEMI CON GIUSTIZIA.
( da "Asca" del
03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: IN BULGARIA MOLTI CANDIDATI HANNO
PROBLEMI CON GIUSTIZIA (ASCA-AFP) - Sofia, 3 giu - Diversi candidati in
Bulgaria si presentano alle elezioni europee per cercare una via di uscita dai
loro problemi con la giustizia. E' il caso dell'ex presidente del Cska di Sofia
ed ex presidente delle acciaierie Kremikovtzi steelmill, Alexander Tomov,
Toscana/ Legge
immigrazione, botta e risposta Martini
( da "Virgilio Notizie"
del 03-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sarà letta e vagliata dalla Corte
Costituzionale se, come auspico, il Consiglio dei ministri, deciderà di
impugnarla. E' fin troppo evidente scorrendo il testo, in particolare agli
articoli 2, 6, 16, 18 e 19, che questa legge preveda l'accoglienza, e non solo,
agli stranieri a prescindere dal rispetto dei requisiti di legalità che,
Immigrati, Matteoli:
"Il governo impugni la legge della Toscana" La nuova norma regionale
garantisce l'accesso ai servizi e l'assistenza sanitaria anche agli stranieri
irregolari. ( da "Dire"
del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Proporrò in Consiglio dei ministri
di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge regionale
sull'immigrazione approvata dalla Regione Toscana". Lo annuncia il
ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, che in una nota spiega:
"Si tratta di una normativa inaccettabile non solo perché viola la
Costituzione, ma perché mira palesemente a legalizzare la clandestinità.
GM's Mexico plants work on - for now - with low costs ( da "Reuters" del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: an
analyst as CSM Worldwide in Detroit, Michigan. But, he added, "some of
that advantage may have been offset" by ownership moving to the U.S.
government and UAW. GM's production in Mexico, where it is the biggest player
in the car sector, declined 42 percent in the January-April period of 2009
compared to a year earlier.
Elezioni e maggioranza,
regna il caos ( da "MF
Sicilia" del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: importanti esponenti nazionali del
Popolo della libertà paventano l'approvazione di una legge costituzionale che
dia la possibilità di sostituire il presidente della Regione lasciando in vita
l'Assemblea regionale. C'è da stupirsi, però, che questi autorevoli proponenti
dimentichino alcune recenti pronunce della Corte costituzionale (per esempio le
sentenze n.
Il giudice fa politica
( da "Italia Oggi" del
04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: maggiori esercitano la Corte
costituzionale, le Procure della Repubblica...Certo la giurisprudenza muove
nell'ambito dei valori propri dell'odierna società italiana, non prospetta
soluzioni «stravaganti» che al corpo sociale ripugnino. E cerca costantemente
una legittimazione nel richiamo alla Costituzione: ma anche il significato e la
portata della Costituzione formano oggetto,
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Matteoli torna invece sul merito
della legge per gli immigrati affermando: «Meglio di quanto l'abbia letta io
sarà vagliata dalla Corte Costituzionale. E' fin troppo evidente che questa
legge preveda l'accoglienza, e non solo, agli stranieri a prescindere dal
rispetto dei requisiti di legalità che, invece, per il governo nazionale e la
sua maggioranza sono imprescindibili».
LA FONDAZIONE Cassa di
Risparmio informa che domani, venerdì, alle 17.30, ...
( da "Nazione, La (Massa - Carrara)"
del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: già professore ordinario di Diritto
Costituzionale all'Università di Torino, già giudice e presidente della Corte
Costituzionale ed ora docente di Giustizia costituzionale nell'Università di Torino
e nell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. La Fondazione ricorda che il
profesor Zagrebelsky, quale Presidente della Corte Costituzionale fu
l'estensore di due famose sentenze (
Vittoria della non-vita
( da "Provincia Pavese, La"
del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: andremo fino alla Corte
costituzionale IL PROFESSORE «Condizionati dalla religione» VIGEVANO. «E' una
vittoria della "non vita", in uno stato teocratico e talebano. E'
assurdo negare a una donna di avere un figlio dal marito: ci stavano provando
da due anni prima della malattia, era chiara la volontà di averlo a ogni
costo».
scalfaro boccia gli
astensionisti "chi non vota è come pilato" - ottavio lucarelli
( da "Repubblica, La"
del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Dal sindaco Rosa Russo Iervolino al
presidente emerito della Corte costituzionale Francesco Paolo Casavola, da
Gerardo Marotta a Fulvio Tessitore. E anche tantissimi giovani ai quali
Scalfaro si rivolge direttamente: «Non siate assenti. Partecipate e difendete
la Costituzione che è l´ultimo baluardo della nostra democrazia.
Concessione Autobrennero,
nel 2014 si riapre la partita ( da "Adige,
L'" del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La Provincia si trovò a dover far
ricorso alla Corte costituzionale contro il governo e intanto a difendersi a
Bruxelles. Nel 2004 con il governo Prodi si riaprì la trattativa, si fece una
norma di attuazione che eliminava entrambe le preferenze e il contenzioso con
l'Europa si chiuse a fine 2007.
IMMIGRAZIONE: LA TOSCANA
NON SARÀ UN ELDORADO PER I CLANDESTINI PORTERÀ IN TRASPARENZA I COMPLESSI
FENOMENI LEGATI ALLE MIGRAZIONI ( da "marketpress.info"
del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: sarà solo la Corte Costituzionale a
dover decidere la costituzionalità delle scelte effettuate in Toscana, così
come la Corte spesso ha fatto riconoscendo la correttezza delle nostre leggi?.
Invitato a riconoscere la ?effettiva diversità delle posizioni in campo?
berlusconi impugna la
legge toscana sugli immigrati ( da "Repubblica,
La" del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Berlusconi impugna la legge toscana
sugli immigrati Il governo impugnerà davanti alla Corte costituzionale la legge
sull´immigrazione varata dalla Toscana. Lo annuncia il premier Berlusconi in
televisione a «Porta a porta». Il presidente della giunta toscana Claudio
Martini ribatte che la legge non è affatto incostituzionale. A P
Muore il cliente: per lo
spacciatore colpa da provare ( da "Sole
24 Ore, Il" del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: richiamando una precedente sentenza
della Corte costituzionale, la n. 322 del 2007, che il principio di
colpevolezza richiede una forma di partecipazione psichica dell'autore che la
legge può graduare in rapporto agli interessi da tutelare. Se cioè si tratta di
interessi costituzionalmente rilevanti, il legislatore non solo può prevedere
che sia sufficiente la sola colpa,
immigrazione, il governo
impugnerà la legge - giampiero calapà
( da "Tirreno, Il" del
04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: deciso a chiedere al Consiglio dei
ministri di impugnare la legge toscana davanti alla Corte costituzionale. E il
presidente del Consiglio Silvio Berlusconi da "Porta a Porta"
conferma che il governo impugnerà la legge. «E' una normativa inaccettabile -
scrive Matteoli - non solo perché viola la Costituzione, ma perché mira
palesemente a legalizzare la clandestinità.
Positivo alla cannabis:
assolto perché non alterato ( da "Resto
del Carlino, Il (Cesena)" del
04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il tutto grazie ad un
pronunciamento della Corte Costituzionale che stabilisce come non sia
sufficiente il responso delle analisi se non è accompagnato da un rapporto
delle forze di polizia che certifichino uno stato psicofisico alterato. Aveva
19 anni il ragazzo cesenate quando il 12 agosto del 2007 venne fermato alle 5.
Il lodo Alfano in questo
caso non scatterebbe ( da "Corriere
della Sera" del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: tanto che tra i quesiti già
sottoposti alla Corte costituzionale c'è pure quello sulla possibilità di
svolgere l'inchiesta; la risposta dovrebbe arrivare subito dopo l'estate. Per
adesso, insomma, c'è solo la decisione della Procura di procedere con l'indagine
a carico di Berlusconi e inviare il fascicolo al tribunale dei ministri.
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte d'appello di Lecce e al
Ministero dell'Interno. I giudici amministrativi ravvisano appunto un palese
impedimento del diritto sancito dalla Costituzione. Il Tar ha pertanto sospeso
il procedimento inviando gli atti alla Corte costituzionale, al presidente del
Consiglio dei ministri e ai presidenti delle due camere del Parlamento per una
discussione ed eventuale revisione delle
Il 1969: anno
straordinario in cui il mondo è cambiato
( da "Corriere del Mezzogiorno"
del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: giorno in cui fu abolito dalla
Corte Costituzionale, nel Codice penale era in vigore un articolo come questo:
«La moglie adultera è punita con la reclusione fino a un anno. Con la stessa
pena è punito il correo dell'adultera. La pena è della reclusione fino a due
anni nel caso di relazione adulterina.
alla guida del parlamento
la regina degli intoccabili - raimondo bultrini bangkok
( da "Repubblica, La"
del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Suo marito è un giudice dell´Alta
Corte costituzionale e lei stessa vanta un passato di prestigiosa diplomazia
internazionale in Occidente, cinque legislature parlamentari piene, un incarico
di ministro per la Giustizia sociale (con una rivoluzionaria legge contro i
tabù dei matrimoni intercasta) e uno alle Risorse idriche.
Invalidità per causa di
servizio: sul diverso trattamento fra polizia e forze armate
( da "AltaLex" del
04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Per tali motivi, la Corte ha
ritenuto di escludere la violazione del principio di eguaglianza e, quindi, la
fondatezza della questione di legittimità costituzionale. (Altalex, 4 giugno
2009. Nota di Gesuele Bellini) Corte Costituzionale Sentenza 19 maggio 2009, n.
Il mobbing nella p.a. e le
sue ripercussioni nella finanza pubblica
( da "AltaLex" del
04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: così come delineata dalla Corte
Costituzionale, è stata assunta anche dalla Suprema Corte di Cassazione, la
quale, a sua volta, ha sottolineato come l?istituto abbia ad oggetto pratiche
vessatorie e persecutorie a carattere sistematico e protratte nel tempo
attraverso comportamenti materiali o provvedimentali, posti in essere
volontariamente da uno o più soggetti,
Savona: Ubik, all'asta gli
acquarelli di Dino Gambetta ( da "Savona
news" del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: questo momento in poi si correrà in
soccorso delle tv di Berlusconi ogni qualvolta la Corte Costituzionale, la
Corte Europea, ecc? cercheranno di far valere le norme che regolano il mercato
televisivo e il pluralismo. In quello stesso anno Walter Veltroni è
responsabile Comunicazioni di massa del PCI. Da questo curioso riscontro
Michele De Lucia ha preso spunto per scrivere il suo ?
Immigrati, è scontro tra
governo e Toscana ( da "Avvenire"
del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: in Consiglio dei ministri di
impugnare davanti alla Corte costituzionale la legge regionale». «Si tratta ha
spiegato il ministro di una normativa inaccettabile non solo perché viola la
Costituzione ma perché mira palesemente a legalizzare la clandestinità.
Esattamente il contrario di quanto prevede la legislazione nazionale».
Le Monde: Parlamentul
European, intre influenta si indiferenta
( da "Romania Libera"
del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Din aceeasi categorie: Ministerul
Turismului, executat silit in favoarea CS Rapid BucurestiBoc a explicat
criteriile de selectie a bancilor pentru "Prima casa"CSM, acuzat ca
evita sa vorbeasca de magistratii colaboratori ai Securitatii Voteaza
FALCADE Riprende domani il
dibattimento contro il marocchino accusato di aver assassinato Federico De
Valiere Poche prove contro il presunto killer Il procuratore mira a una sospen
( da "Gazzettino, Il (Belluno)"
del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: tenta di giocare la sua ultima
carta davanti alla Corte Costituzionale. «Fare un processo senza avere in mano
la prova del Dna - afferma il procuratore Domenico Labozzetta - è inutile
oltreché controproducente per la giustizia». Il magistrato presenterà infatti
alla Corte d'Assise un'istanza di illegittimità della normativa che consente di
celebrare i processi in contumacia.
Turchia/ Nuovi arresti in
indagine su rete golpista ( da "Virgilio
Notizie" del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: inchiesta rischia anche di gettare
discredito sulla Corte Costituzionale, che l'anno scorso ha salvato il partito
del premier dalla chiusura certa e che dovrebbe essere oggetto di revisione
nella nuova carta costituzionale alla quale l'esecutivo islamico-moderato sta
lavorando, ma che, stando a persone vicine all'esecutivo, non vedrà la luce
almeno prima di ottobre.
IMMIGRATI: MARTINI, SU
COSTITUZIONALITA' DECIDE CONSULTA NO PREMIER.
( da "Asca" del
04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: IMMIGRATI: MARTINI, SU
COSTITUZIONALITA' DECIDE CONSULTA NO PREMIER (ASCA) - Firenze, 4 giu - ''Non
puo' essere il presidente del Consiglio a dire che una legge regionale e' incostituzionale.
Quella scelta spetta alla Corte costituzionale. Noi, comunque, aspettiamo gli
esiti senza paura''.
"Contactii"
virusati, trimisi acasa ( da "Romania
Libera" del 04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: au efectuat teste pentru 160 de
persoane, in cazul a opt persoane probele iesind pozitive. Din aceeasi
categorie: Guvernul vrea sa isi asume raspunderea pe legea salarizarii
(VIDEO)CSM: Verificarile SRI depasesc limitele legiiLondra a validat cazurile
de imbolnavire cu virusul AH1N1 din Romania Voteaza
SICUREZZA: COMMISSIONE
CSM, DA REATO CLANDESTINITA' IMPATTO PESANTE SU UFFICI GIUDIZIARI
( da "ITnews.it" del
04-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: non puo' essere il giudice di pace
ad esprimersi su un provvedimenti di limitazione della liberta' personale. Sono
le principali critiche espresse nel parere redatto dalla sesta commissione del
Csm sul nuovo reato contenuto nel pacchetto sicurezza, parere che verra' discusso
in plenum mercoledi' prossimo.
Le Linee guida per
l'eolico in Basilicata sono illegittime per la Consulta
( da "Villaggio Globale.it"
del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Ultime Notizie Sentenza della Corte
costituzionale Le Linee guida per l'eolico in Basilicata sono illegittime per
la Consulta «L'assenza delle ?Linee guida nazionali? non consente alle Regioni
di provvedere autonomamente alla individuazione di criteri per il corretto
inserimento degli impianti alimentati da fonti di energia alternativa».
Filippine/ Camera deputati
vuole dotarsi poteri aula ( da "Virgilio
Notizie" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Probabilmente sulla questione
interverrà la Corte costituzionale, benché sia stato notato che sei dei 15
giudici che la compongono andranno in pensione quest'anno e che i successori
saranno nominati dalla presidente. Le prossime elezioni presidenziali sono
attese per maggio del prossimo anno.
SICUREZZA: COMMISSIONE
CSM, DA REATO CLANDESTINITA' IMPATTO PESANTE SU UFFICI GIUDIZIARI
( da "Adnkronos" del
05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: COMMISSIONE CSM, DA REATO
CLANDESTINITA' IMPATTO PESANTE SU UFFICI GIUDIZIARI ultimo aggiornamento: 04
giugno, ore 20:09 commenta 0 vota 0 invia stampa Roma, 4 giu. - (Adnkronos) -
L'introduzione del reato di immigrazione clandestina avra' un impatto pesante
sugli uffici giudiziari che versano gia' in una difficile situazione;
L'AQUILA: VIA LIBERA DEL
CSM A CANZIO PRESIDENTE CORTE APPELLO
( da "Adnkronos" del
05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: VIA LIBERA DEL CSM A CANZIO
PRESIDENTE CORTE APPELLO ultimo aggiornamento: 04 giugno, ore 10:56 commenta 0
vota 0 invia stampa Roma, 4 giu. - (Adnkronos) - Giovanni Canzio e' il nuovo
presidente della Corte d'Appello de L'Aquila. Lo ha deciso questa mattina
all'unanimita' il plenum del Csm, accogliendo la proposta della Commissione
Incarichi direttivi di Palazzo dei Marescialli.
GM's Hummer Sale to Tengzhong May Fail to Clear China's Regulatory
Hurdles ( da "Bloomberg" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: a
director at CSM Asia in Shanghai. Public Offer Still, the fact that Tengzhong
has publicly made an offer may suggest that it can complete it, said Ricon Xia,
a Daiwa Institute of Research (H.K.) Ltd. analyst in Shanghai. "The way
the deal has played out so far shows that Tengzhong is no novice in capital
markets,
Cimp, un tributo in più
( da "Italia Oggi (Enti Locali)"
del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: E' questo il rivoluzionario
principio stabilito dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 141 dell'8
maggio 2009. Aumenta, in questo modo, il numero dei tributi comunali, anche se,
in [...] Costo Punti per Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati:
Il rischio era severo
Varare un codice dell'edilizia che poteva finire sotto i ...
( da "Gazzettino, Il (Pordenone)"
del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Venerdì 5 Giugno 2009, Il rischio
era severo Varare un codice dell'edilizia che poteva finire sotto i colpi della
mannaia della Corte costituzionale per invasione di campo L'ufficio legale
della Regione sta mettendo mano al testo normativo aggiustando le cose che
ancora non vanno In regione
Pordenone La Lega punta a
"tagliare" i tempi per la soluzione della questione caccia in
regione.... ( da "Gazzettino,
Il (Pordenone)" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: lasciato dalla precedente norma
bocciata dalla Corte costituzionale. La richiesta formulata dai vertici del
Carroccio è che questo nuovo documento che si caratterizza per l'accrescimento
del ruolo delle Province, la soppressione dell'associazione dei cacciatori e il
rafforzamento degli organismi del settore (riserve e distretti), venga presa in
esame quanto prima dalla giunta regionale.
Luvata in sciopero contro
la chiusura ( da "Gazzettino,
Il (Udine)" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Friuli Venezia Giulia che poteva
facilmente finire sotto i colpi di mannaia della Corte costituzionale per
invasione di campo. Ma non si tratta del campo dell'edilizia, bensì nientemeno
che del diritto penale. Così l'Ufficio legale della Regione sta mettendo mano
in questi giorni al testo normativo, aggiustando le cose che non vanno, prima
di tutto, ma definendo anche le norme finali,
il tribunale: no a una
nuova discarica a serre ( da "Repubblica,
La" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Il giudice unico, Antonio
Valitutti, ha chiesto che la Corte costituzionale dichiari l´illegittimità
dell´articolo 4, comma 2 e 9, del decreto voluto dal governo Berlusconi, numero
90 del maggio 2008, convertito in legge nel luglio successivo, nella parte in
cui autorizza la realizzazione della discarica.
caccia, la lega presenta
un'altra legge ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: prima della bocciatura della
normativa regionale da parte della Corte costituzionale. Tempi stretti e
soprattutto «niente giochetti da parte degli alleati di centro-destra» chiesti
nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Pordenone da parte dei
consiglieri regionali Danilo Narduzzi, Enore Picco e Mara Piccin e dal
presidente Enzo Bortolotti.
raffica di ricorsi contro
le bollette ascit ( da "Tirreno,
Il" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: aveva stabilito che gli utenti
dovevano pagare, ndr) e inviato tutto alla corte costituzionale». Tra i clienti
di Perna c'è il vivaio "Insieme", di Rosi Micheli, che non credeva ai
propri occhi quando nel 2005 si è vista recapitare una fattura da oltre 40mila
euro. Un'enormità rispetto ai circa 700 euro pagati normalmente ad Ascit.
ALLA fine sarà un fiume di
denaro, se il conto parziale ha già superato il ... ( da "Messaggero, Il (Abruzzo)" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: unico
motivo che spingerà Cesare Mirabelli, giurista insigne, presidente emerito
della Corte costituzionale, a tuffarsi con passione nella mission di grande
controllore, insieme ad altre figure eminenti come il presidente emerito del
Senato Franco Marini, Natalino Irti, Fernanda Contri e l'ex presidente della
Regione Marche Vito D'Ambrosio.
LE REGOLE SUL TRASPORTO AEREO DI STATO ( da "Sole 24 Ore, Il" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: al premier,
al presidente della Corte costituzionale ed agli ex presidenti della
Repubblica. Possono salirci anche i ministri e le delegazioni ufficiali degli
organi costituzionali se «sussistono comprovatee inderogabili esigenze di
trasferimento connesse all'esercizio delle funzioni istituzionali».
L'assegnazione dei servizi a noi tramite gara pubblica
europea indetta dagli Ospedali ... ( da "Messaggero, Il (Ancona)" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La sentenza
della Corte Costituzionale n. 431/07 stabilisce inoltre con assoluta certezza
che il codice dei contratti pubblici prevale sulle leggi regionali. Non vediamo
come la regione possa affidare in forma diretta servizi per importi che non
siano marginali cioè importi complessivi superiori a 200 mila euro».
OGGI AL SENATO Il volume di Spadaro sulla libertà di
c... ( da "Messaggero, Il (Civitavecchia)" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Libertà di
coscienza e laicità nello stato costituzionale". Il volume, edito dalla
Giappichelli, sarà presentato dai professori Gaetano Silvestri,
costituzionalista e giudice della Corte Costituzionale, Lucio Villari,
ordinario di Storia contemporanea a Roma Tre, e Francesco Viola, ordinario di
Filosofia del diritto all'Università di Palermo.
Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Se la
Regione voleva opporsi al comma 13 poteva farlo davanti alla corte
Costituzionale non con un parere giuridico che ha tutto il sapore di una
scorciatoia per non dover affrontare un'imbarazzante scelta politica». Una
scelta sostengono i due consiglieri,ancora più impopolare oggi, che il tema immigrazione
unito alla crisi economica (in Emilia Romagna gli stranieri sono l'8,
PIù PRUDENZA SUL CASO MILLS La sentenza non è
definitiva ( da "Unione Sarda, L' (Nazionale)" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: attualmente
alla Corte Costituzionale. Inoltre, sospettare senza indizi di prova certi che
un uomo pubblico possa avere avuto e/o continui ad avere rapporti intimi con
veline, vallette, minorenni o quasi maggiorenni ed impostare su tali sospetti
campagne scandalistiche in prossimità di elezioni politiche può essere
estremamente pericoloso.
Il Tribunale: mai più la discarica a Valle della
Masseria ( da "Corriere del Mezzogiorno" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: che ha
rimandato alla Corte Costituzionale la valutazione di illegittimità
costituzionale della legge 123 sulla gestione dell'emergenza rifiuti in
Campania e, nello specifico, la parte che individua la zona di Valle della
Masseria come nuova discarica aggiunta al sito di Macchia Soprana, sempre nel
territorio del comune di Serre.
Sì alla pensione di reversibilità per il coniuge
''superstite'' separato con colpa ( da "AltaLex" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: è stata
confermata dalla Corte di Appello di Perugia con sentenza n. 68 del 2005. La
Corte ha osservato che la Corte Costituzionale con sentenza n. 286 del 1987 ha
dichiarato l'illegittimità della L. n. 153 del 1969, art. 24, nella parte in
cui esclude dall'erogazione della pensione di reversibilità il coniuge separato
per colpa con sentenza passata in giudicato.
No alla nuova discarica di Serre ( da "Denaro, Il" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: ha
rimandato alla Corte Costituzionale la valutazione di illegittimità
costituzionale della legge sulla gestione dell'emergenza rifiuti in Campania e,
nello specifico, la parte che individua la zona di Valle della Masseria come
nuova discarica aggiunta al sito di Macchia Soprana, sempre nel territorio del
comune di Serre.
Un roman a murit pe un santier spaniol ( da "Romania Libera" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Din aceeasi
categorie: Theodor Paleologu: Un coleg din PSD mi-a spus ca, daca nu-mi bag
mintile-n cap, o sa fiu primul remaniatProcurorii, obligati sa anunte CSM daca
incep urmarirea penala impotriva magistratilorREACH, regulament UE privind
regimul substantelor chimice Voteaza
REFERENDUM: VIGILANZA SI COSTITUISCE IN GIUDIZIO SU
RICORSO COMITATO. ( da "Asca" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La
Commisisone di Vigilanza Rai si costituisce in giudizio davanti alla Corte
Costituzionale, nel ricorso promosso dal Comitato promotore dei referendum
indetti per il 21 e 22 giugno. Lo ha deciso l'Ufficio di Presidenza della
Commissione, nella seduta odierna presieduta da Sergio Zavoli. Il ricorso
riguarda il conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato.
Referendum/ Vigilanza si costituisce in giudizio
davanti ( da "Virgilio Notizie" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: La
commissione di Vigilanza Rai si costituisce in giudizio davanti alla Corte
Costituzionale nel conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato promosso
dal Comitato promotore dei Referendum elettorali indetti per il 21 e 22 giugno
prossimi. Un ricorso che i giudici della Consulta esamineranno nel merito
martedì prossimo, 9 giugno.
Milano africana/ De Corato: Colpa del governo Prodi ( da "Virgilio Notizie" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: invece di
applicarla l'hanno impugnata di fronte alla Corte costituzionale" anche se
le istituzioni europee si sono pronunciate a favore della sua correttezza.
"Bastava applicarla, costruire i Cie, ma Prodi ha chiesto di
smantellarli". Secondo De Corato a Milano i cittadini extra-comunitari
sono 220mila di cui 185mila regolari.
REFERENDUM: COMMISSIONE VIGILANZA RAI SI COSTITUISCE
IN GIUDIZIO ( da "Prima Comunicazione" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: commissione
si costituisca in giudizio davanti alla Corte Costituzionale nel conflitto di
attribuzione fra poteri dello Stato promosso dal Comitato promotore dei
Referendum elettorali indetti per il 21 e 22 giugno prossimi. Per il Comitato
il regolamento per i Referendum adottato dalla commissione il 14 maggio scorso
non garantirebbe la propria presenza nella comunicazione della Rai.
Passe d'armes entre Rachida Dati et le conseiller de
l'Elysée ( da "Monde, Le" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Dans
l'attente de l'application de la révision constitutionnelle, le CSM est présidé
par le chef de l'Etat, mais le garde des sceaux, vice-président du CSM, peut le
suppléer. "Cet incident est l'illustration de l'immixtion du pouvoir
exécutif dans le CSM. Le changement de position du CSM sur Marc Robert est
étrange.
Edilizia, norme a rischio di costituzionalità la
Regione rivede in corsa la bozza di legge ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 05-06-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Giustizia
Abstract: poteva
facilmente finire sotto i colpi di mannaia della Corte costituzionale per
invasione di campo. Ma non si tratta del campo dell'edilizia, bensì nientemeno
che del diritto penale. Chirurgia normativa. Così l'Ufficio legale della
Regione sta mettendo mano in questi giorni al testo normativo, aggiustando le
cose che non vanno, prima di tutto, ma definendo anche le norme finali,
Questa sera le finali a Zenson e Casale ( da "Gazzettino, Il (Treviso)" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Quarti di
finale a San Giacomo del trofeo Varisco, calcio femminile: 20,30 Barcon-Veneto
Banca, 21,30 Europell-Maser, martedì le altre gare con Vittorio Veneto-Venezia
e Graphistudio-Gazzera. SAN FIOR - Quarta serata a S. Fior di Sotto, del 25°
memorial Fernando Dal Cin, 22° trofeo Renato Barel di calcio a 7: alle 21
SuperCraiBasso-CSM Tonon.
Canone depurazione rimborsi entro 10 anni ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 05-06-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Corte
costituzionale ha dichiarato l'illegittimità di una parte della legge nazionale
36 del 5 gennaio 1994 (Disposizioni in materia di risorse idriche) e
dell'articolo 155 del decreto legislativo 152 del 2006 (Norme in materia
ambientale) nella parte in cui prevedevano che «la quota di tariffa riferita al
servizio di depurazione è dovuta dagli utenti anche nel caso in cui la
fognatura
Caccia, la Lega vuole cambiare tutto ( da "Gazzettino, Il (Pordenone)" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: recentemente
bocciata dalla Corte costituzionale. La richiesta formulata dai vertici del
Carroccio è che questo nuovo documento, depositato in consiglio lo scorso 27
marzo e che si caratterizza per l'accrescimento del ruolo delle Province, la
soppressione dell'associazione dei cacciatori e il rafforzamento degli
organismi del settore (riserve e distretti)
CORTE DEI CONTI LOMBARDIA RICORRE A CONSULTA ( da "Wall Street Italia" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: davanti
alla Corte costituzionale, in base anche all'ultima legge finanziaria, e' la
sezione lombarda della Corte dei Conti, con una pronuncia che viene definita
''senza precedenti'' e che e' stata illustrata oggi in un convegno di studi a
Milano dal presidente Nicola Mastropasqua e dal consigliere Giuliano Sala.
Corte dei Conti Lombardia ricorre a Consulta ( da "Trend-online" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: davanti
alla Corte costituzionale, in base anche all'ultima legge finanziaria, e' la
sezione lombarda della Corte dei Conti, con una pronuncia che viene definita
''senza precedenti'' e che e' stata illustrata oggi in un convegno di studi a
Milano dal presidente Nicola Mastropasqua e dal consigliere Giuliano Sala.
Carabinieri/ Napolitano a cerimonia per 195.mo
anniversario... ( da "Virgilio Notizie" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: il
presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante, il presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi. Assistono alla cerimonia anche il ministro
dell'Interno Roberto Maroni, i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio,
Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, il capo della polizia Antonio Manganelli, il
capo del Dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso,
Giustizia/ Tribunale dei ministri, un giudizio per chi ( da "Virgilio Notizie" del 05-06-2009)
Argomenti:
Giustizia
Abstract: Inoltre
tutta una serie di verifiche e controlli, nella fase preliminare e prima della
richiesta di rinvio a giudizio od anche del deposito degli atti, è possibile
compierla. Anche su questo e altri punti è attesa da tempo una pronuncia della
Corte costituzionale.
Processo
a rischio d'incostituzionalità ( da "Corriere delle Alpi" del 06-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract:
e rimandare tutto alla Corte
costituzionale perchè si pronunci. Il motivo per cui la stessa procura ha
domandato il ricorso alla Corte costituzionale sta in pochi punti fondamentali.
L'imputato, un marocchino di 33 anni, è stato accusato dell'omicidio di Federico De Valiere: il 9 marzo 1999 Aziz Moulay fu visto
scendere dal bus a Falcade,
Niger/ Presidente Tandja va avanti con referendum
su terzo
( da "Virgilio Notizie" del
06-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: nonostante il
"no" della Corte costituzionale del Paese africano, terrà il
referendum del 4 agosto prossimo, che dovrebbe consentirgli di rimanere al
potere per un altro mandato, il terzo. Dopo la decisione che il massimo
tribunale del Niger ha preso la settimana scorsa, Tandja ha dissolto il Parlamento.
Uccellagione proibita
dal Tar ( da "Gazzettino, Il (Udine)" del 06-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Stavolta non lo dice la
Corte costituzionale, che ha appena annullato diffuse parti della legge
regionale sulla caccia, bensì il Tar di Trieste: ieri ha accolto un ricorso
presentato dalla Lac (Lega per l'abolizione della caccia) e dal Wwf contro la
Regione, la Provincia di Pordenone e l'Associazione ornitologica
friulana sagre e fiere venatorie.
Trieste Niente
uccellagione. Nemmeno per piccole quantità di volatili e per finalità "... ( da "Gazzettino, Il
(Pordenone)"
del 06-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Stavolta non lo dice la
Corte costituzionale, che ha appena annullato diffuse parti della legge
regionale sulla caccia, bensì il Tar di Trieste: ieri ha accolto un ricorso
presentato dalla Lac (Lega per l'abolizione della caccia) e dal Wwf contro la
Regione, la Provincia di Pordenone e l'Associazione ornitologica
friulana sagre e fiere venatorie.
Tagli alla scuola Il
Tar del Lazio dà torto alla Gelmini ( da "Unita, L'" del 06-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: avvocato Mauceri -
martedì si dovrà pronunciare la Corte Costituzionale sui ricorsi proposti da
alcune Regioni. Per questo il Tribunale ha rimandato la sua decisione al 13
luglio. In attesa della decisione dei magistrati, i dirigenti scolastici
regionali dovrebbero bloccare l'iter previsto dai provvedimenti della
Gelmini.
Dal governo ricorso
contro la legge toscana ( da "Unita, L'" del 06-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: da Vespa) hanno
annunciato ricorso alla Corte Costituzionale per farla annullare. «Sulla
costituzionalità delle leggi decide la Corte non certo Berlusconi - ha risposto
Martini - , ma ricordo che anche quando la Toscana abolì, prima nel mondo nel
1786, la pena di morte, c'è chi diceva che si sarebbe riempita di
delinquenti».
Dipendente pubblico
Sono nata il 14 febbraio 1951 e sono una dipendente comunale. Ho letto con
in... ( da "Giorno, Il (Milano)" del 06-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Con una serie di
interventi più volte ripetuti nel tempo la Corte Costituzionale ha via via
dichiarato illegittime, e ha quindi cancellato dal nostro ordinamento, tutte
quelle norme che condizionavano il diritto della vedova a percepire la pensione
di reversibilità alla durata del matrimonio e all'età in cui esso
veniva contratto.
g8, l'avvocato di
colucci chiede l'assoluzione "le circostanze su cui ha deposto sono
vere" ( da "Repubblica, La" del 06-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: udienza preliminare per
falsa testimonianza al processo per l´irruzione della polizia alla Diaz per il
G8. «Le circostanze su cui ha deposto sono vere e comunque ritenute irrilevanti
ai fini della decisione. Il fatto contestato in concreto è inoffensivo, non
sussiste, in base ad alcune pronunce della Corte Costituzionale».
fondi al friulano,
scontro tondo-lega il presidente: la priorità sono i poveri ( da "Messaggero Veneto, Il" del 06-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: La Lega va in trincea
anche sulla difesa del friulano la cui legge è stata stoppata dalla Corte
costituzionale. Per Tondo la crisi finanziaria è finita, ma quella industriale
no. La Regione, ha spiegato ieri, sta quindi cercando di reagire su tre diversi
fronti. Primo: accelerando la realizzazione delle infrastrutture per togliere
la nostra realtà dall'isolamento geografico.
Le fondazioni vanno a
congresso ( da "Riformista, Il" del 06-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: bocciato da una storica
sentenza della Corte costituzionale, di una loro marcata politicizzazione
territoriale, come avrebbe voluto il Ministro dell'Economia nel governo
Berlusconi del 2001; hanno amministrato le partecipazioni creditizie con lo
scopo di valorizzare il capitale investito, secondo i comportamenti di un
investitore istituzionale di lungo periodo,
patto di stabilità
sforato, la puglia prepara il ricorso al tar del lazio ( da "Repubblica, La" del 06-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Già ieri la sezione
lombarda della Corte dei Conti ha rinviato alla Corte Costituzionale la legge
sul patto di stabilità, ritenendo illegittimo che "in un momento di crisi
economica come l´attuale, i vincoli di spesa imposti dal governo
costringano gli enti locali a bloccare il pagamento dei fornitori".
Restano le commissarie ( da "Arena, L'" del 06-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: La delibera ricorda
altresì che è in atto il ricorso della Regione alla Corte costituzionale contro
i provvedimenti deliberati dalla Finanziaria 2008 che ha imposto nuovi criteri
per l'esistenza delle comunità montane «e pertanto la proroga del termine si rende
opportuna», è la conclusione.V.Z.
Campobasso: Nuove pale
in Basso Molise, ancora un no ( da "Sannio Online, Il" del 06-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Corte Costituzionale in
difesa della propria legge n. 15 del 21 maggio 2008?. Quest?ultimo documento,
infatti, nell?ottica del perseguimento dello sviluppo sostenibile fissato negli
accordi di Kyoto e di Johannesburg, si propone lo sfruttamento delle energie
rinnovabili nel rispetto di regole regionali predeterminate compatibili con i
vigenti principi informativi della disciplina
Trieste NOSTRO INVIATO
Nessun ulteriore aumento di cubatura sarà contenuto nella bozza ... ( da
"Gazzettino, Il (Udine)" del 06-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: che una parte della
nuova legge finisca sotto i colpi di scure della Corte costituzionale. In
particolare si tratta di quegli articoli dove si liberalizzano, fra i tanti
interventi edilizi, anche alcuni per i quali la legge nazionale prevede
fattispecie di reato. Il lavoro di pulizia. L'Avvocatura generale ha sollevato
una complessa serie di problemi sul testo normativo,
Friulano, Fontanini
batte cassa ( da "Gazzettino, Il
(Pordenone)"
del 06-06-2009) + 1 altra fonte
Argomenti: Giustizia
Abstract: Corte costituzionale.
Ora che la sentenza è stata emanata e sappiamo entro quali limiti la Regione
può intervenire - ha proseguito Fontanini -, diventa cruciale emanare i
regolamenti attuativi della legge, soprattutto nel settore scolastico. Di
conseguenza è anche necessario prevedere i primi fondi per permettere
alle scuole che lo richiederanno di insegnare la marilenghe in classe
Omicidio De Valiere,
chiesta la sospensione La corte d'Assise si riserva, decisione a luglio ( da "Gazzettino, Il
(Belluno)" del 06-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: chiesta la sospensione
La corte d'Assise si riserva, decisione a luglio Sabato 6 Giugno 2009, Falcade
La corte d'assise si pronuncerà il 10 luglio sull'istanza di illegittimità
costituzionale presentata dal procuratore capo Domenico Labozzetta in merito al
processo per omicidio volontario in cui è imputato un marocchino irreperibile.
Patto stabilità, Corte
Conti Lombardia ricorre alla Consulta su blocco pagamenti ( da "Sestopotere.com" del 06-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: Per questo motivo la
sezione lombarda della Corte dei Conti ha deciso di sollevare la questione,
davanti alla Corte costituzionale, con una pronuncia che crea una
situazione di potenziale conflitto ?senza precedenti?. Del ricorso alla
Consulta, già anticipato nei giorni scorsi da un articolo del Sole 24 Ore, ha
parlato oggi il presidente della sezione lombarda della Corte,
Con il ddl
intercettazioni a rischio le nostre libertà fondamentali ( da "Articolo21.com" del 06-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: è da sperare che il
Capo dello Stato e successivamente la Corte costituzionale esercitino la loro
funzione fondamentale di controllo e di freno nei confronti di un presidente
del Consiglio e di un governo che mostrano di non voler difendere i principi essenziali
della costituzione repubblicana di cui libertà di stampa e l?
GM's dismantling opens
doors for foreign carmakers ( da "Tehran Times, The" del 06-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Abstract: " said Michael
Robinet, vice-president of CSM Worldwide, a Detroit-area auto industry
consulting firm. In the shake-up, well-known brands are changing flags quicker
than an oil tanker in pirate-infested waters. Italy's Fiat SpA is waiting for
U.S. courts to approve its acquisition of Chrysler LLC's assets.
(
da "Romania Libera"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
> Cititi online anunturile din ziarul Romania libera: Salariile umanitare:
mari pe hartie,
aplicabile din 2021 Andrei Luca Popescu Miercuri, 03 Iunie 2009 Ministerele si
sindicatele s-au pus de acord in ce priveste coeficientii de
ierarhizare din viitoarea lege a salarizarii unice. In timp
ce salariile arata bine pe hartie, sindicalistii spun ca vor putea fi oferite
abia peste sase sau 12 ani. Coeficientii de ierarhizare pentru
salariile bugetarilor cu functii considerate medii au fost
depusi la Ministerul Muncii de catre toate ministerele si au primit
acordul de principiu al sindicatelor, insa negocierile vor
incepe abia saptamana viitoare. In noua lege a salarizarii unice vor exista
trei niveluri medii de plata a acestor functii: media de 8,85 salarii minime
brute pe economie (adica 5.300 lei brut la actualul salariu minim de
600 lei), media de 6,5 salarii minime (3.900 lei brut) si media de 3,8
salarii minime (2.300 lei brut). In primul nivel ar urma sa fie incluse functii
precum cele de medic primar, conferentiar universitar,
maior, consul sau judecator de tribunal. In al doilea nivel ar
intra functii precum profesor de liceu, locotenent, grefier, farmacist sau
preot, iar la cel mai mic nivel de salarizare s-ar afla agentul de
politie debutant, soldatul, secretarul de scoala sau
laborantul. Reprezentantii Federatiei Sindicatelor Libere din Invatamant (FSLI)
au declarat ca sunt multumiti de aceste ierarhizari. Simion
Hancescu, vicepresedinte FSLI, a explicat ca salariul unui debutant
in sistemul de educatie ar urma sa creasca de trei ori, de la 1.100 lei
brut la 3.000 lei brut, iar profesorii cu vechime ar fi platiti cu
aproximativ 80% mai mult decat in prezent. Totusi, pana si
sindicalistii par sa-si fi dat seama ca aceste salarii sunt vise frumoase pe
timp de criza. "Problema este timpul. Mi-e teama ca nu vom
avea fonduri. Nu cred ca se poate aplica aceasta lege in trei ani,
ci in 6-7 ani", a spus Hancescu. Liderul sindicatului functionarilor
publici Sed Lex, Vasile Marica, s-a aratat si mai pesimist: "Nu exista
bani. Cred ca legea va avea aplicabilitate abia din 2021. Eu sunt
interesat de cei cu salarii mici. Ar trebui sa avem un salariu minim de cel
putin 300 euro pana vom trece la zona euro". Magistratii au fost singurii
care s-au aratat nemultumiti de nivelurile de salarizare
propuse la Ministerul Muncii. Dan Lupascu, reprezentantul
Consiliului Superior al Magistraturii (CSM) la negocieri, a declarat
ca noua lege nu trebuie sa duca la scaderea salariilor nete ale magistratilor
si ca puterea lor de cumparare ar trebui mentinuta. "Magistratii nu-si
doresc un sir de sporuri, ci o indemnizatie adecvata si sa se tina cont de
interdictii si
incompatibilitati", a spus Dan Lupascu. Judecatorii si
procurorii nu au voie, conform legii, sa detina nici o alta functie publica sau
privata, nici sa aiba afaceri, singura sursa alternativa de venit permisa fiind
sistemul universitar. Reprezentantul CSM a mai explicat ca a cerut
ca magistratii sa fie pusi pe aceeasi pozitie ca membrii Guvernului si
Parlamentului (un salariu mediu de 6.100 lei brut). In acelasi timp,
magistratii ar fi de acord cu inghetarea salariilor, dar cer ca unele sporuri
actuale sa fie incluse in salariul de baza, pentru a nu le
scadea salariile, a spus Lupascu. Din aceeasi categorie: La noi, gripa porcina
se trateaza acasaSapte ministri si patru primari de sector luati la bani
marunti de ANIJustitia, in greva generala? Voteaza
(
da "Corriere.it"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
napolitano ha reso omaggio al milite ignoto
all'altare della patria 2 giugno, versione ridotta per l'Abruzzo Berlusconi
arriva in ritardo e si scusa La sfilata d'onore inizia con la sedia vuota, il
premier si presenta dopo 15 minuti. A una signora: «Non mollo»
ROMA - La parata militare per la festa del 2 giugno, ai Fori Imperiali a Roma,
è iniziata con la sedia di Berlusconi vuota. Il premier è poi arrivato con
quindici minuti di ritardo e ha raggiunto il presidente Napolitano e i
presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, sul palco
d'onore. Ha salutato il capo dello Stato e ha alzato le mani verso l'alto per
scusarsi del ritardo. Lo staff spiega che il premier si è trattenuto a Palazzo
Grazioli per delle telefonate internazionali. Nella prima fila d'onore
c'erano anche il ministro della Difesa Ignazio La
Russa e il presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante. Dietro, in
piedi, un corazziere in alta uniforme con un tricolore. EDIZIONE RIDOTTA -
Napolitano ha raggiunto via dei
Fori Imperiali sulla Flaminia d'epoca presidenziale, scortato dai corazzieri a
cavallo: a quel punto la banda dell'Arma dei carabinieri ha dato il via alla
«Rivista militare» per la festa della
Repubblica. Una parata più sobria del solito, ridotta nei tempi
(80 minuti invece dei tradizionali 90), nel numero di partecipanti (circa 6.400
contro i 7.200 della scorsa edizione) e negli allestimenti lungo il percorso.
Con i risparmi ottenuti, il ministero della Difesa ha potuto devolvere un
milione di euro a favore delle zone terremotate dell'Abruzzo. La
sfilata lungo via dei Fori Imperiali - il cui tema era «La Repubblica e le sue
forze armate» - è stata articolata in sette settori e prevede la partecipazione
di 264 bandiere e medaglieri, 5 .890 militari, 500 civili, 209 tra cani e
cavalli, 284 mezzi e 9 velivoli, le Frecce Tricolori. I SETTE SETTORI - Il
primo settore era dedicato alle missioni internazionali per «sottolineare
l'impegno delle Forze armate in tante regioni del mondo per garantire pace,
stabilità e sicurezza e le condizioni fondamentali per il progresso
comune». Presenti anche reparti dei Paesi che più spesso collaborano con i
militari italiani nelle missioni all'estero, come la Spagna, gli Usa, la
Germania e la Francia. Alla parata hanno partecipato inoltre i Gruppi
bandiera di 21 nazioni amiche e alleate. I settori dal secondo al quinto erano
dedicati alle Forze armate italiane: esercito, marina, aeronautica e Arma dei
carabinieri. Il sesto settore ai Corpi militari e ausiliari dello Stato (Guardia
di finanza, corpo militare della Croce Rossa e Cri, sovrano militare ordine di
Malta). Il settimo è riservato ai Corpi armati e non armati dello Stato
(polizia di Stato, polizia penitenziaria, corpo forestale e vigili del fuoco) e
ai reparti a cavallo. In omaggio alle popolazioni colpite dal sisma e
ai loro soccorritori un apposito spazio è stato dedicato alle rappresentanze
della Protezione civile con i gonfaloni della Regione Abruzzo, della Provincia
e del Comune dell'Aquila. La manifestazione si è conclusa con il lancio di
un team di quattro paracadutisti militari e il sorvolo della Pattuglia
acrobatica nazionale. MILITE IGNOTO - In mattinata c'è stata la deposizione di
una corona al Milite Ignoto da parte del presidente Napolitano. Alla cerimonia
all'Altare della Patria, in piazza Venezia, erano presenti anche
Schifani, Fini, Amirante, Berlusconi e La Russa. La celebrazione si è conclusa
con il passaggio delle Frecce tricolori. Prima di rientrare a Palazzo Grazioli
il presidente del Consiglio si è fermato a salutare chi ha
assistito alla cerimonia, stringendo mani e scambiando qualche battuta. A una
signora che lo invitava a resistere, il Cavaliere ha risposto: «Non ci penso
proprio a mollare. Sono solo agli inizi». A piazza Venezia c'erano migliaia di
persone: famiglie romane, turisti ma soprattutto molti anziani e bambini.
NAPOLITANO - Nel tradizionale messaggio al capo di Stato Maggiore della Difesa,
il generale Vincenzo Camporini, Napolitano sottolinea che i valori della
Costituzione sono necessari per la coesione del Paese: «Sono trascorsi 63
anni da quel 2 giugno 1946. Ma quei valori divenuti principi della Costituzione
repubblicana, sono oggi ancora e più che mai condizione e guida per la
costruzione di un'Italia coesa, prospera, solidale; per un'Italia
che sia sempre più elemento propulsivo di un'Europa finalmente unita, ancora
una volta protagonista dello sviluppo economico e del progresso sociale, civile
e culturale della comunità internazionale» scrive il capo dello Stato. Un
passaggio è dedicato alle Forze Armate come strumento di pace: «Nel
grande scenario di un mondo sempre più interconnesso, nel quale i Paesi
democratici sono ormai affratellati da comuni principi e obiettivi di sviluppo,
le Forze Armate non sono più concepite al servizio di pretese nazionalistiche
e disegni di aggressione, ma come strumento di cooperazione per la costruzione
e il mantenimento della pace e della sicurezza collettiva». LA RUSSA - Il
ministro della Difesa La Russa ha sottolineato che le Forze Armate «rappresentano
una risorsa insostituibile per la nazione, in ogni circostanza, come è stato
ancora dimostrato in tante evenienze recenti e in particolare con l'intervento
in favore della popolazione dell'Abruzzo, colpita dal disastroso sisma e
nell'azione di presidio e pattugliamento del territorio a favore della
sicurezza in molte città d'Italia». stampa |
(
da "Nuova Sardegna, La"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 10 - Sardegna Villa Certosa tra gossip e
segreti Feste faraoniche e tunnel da 007 Serre di cactus, tartarughe da record
anfiteatri, finti nuraghi e un vulcano Così Silvio stupisce i suoi ospiti MARCO
BITTAU PORTO ROTONDO. Nell'immaginario collettivo Villa Certosa è una
Babilonia rivisitata e corretta: lusso sfrenato, feste da mille e una notte,
abusi edilizi veri (ma condonati) o presunti, trionfo del cattivo gusto e
ostentazione di un benessere lontano mille miglia dalla Sardegna dei
disoccupati e dei cassintegrati. Immaginario alimentato negli
ultimi giorni dal caso giudiziario - con relativo gossip - del sequestro delle
foto scattate da Antonello Zappadu nella residenza del premier a Porto Rotondo.
Un tempio moderno della plutocrazia protetto dal segreto di Stato e
costruito sotto lo sguardo discreto e ossequioso del Comune di Olbia che a
Silvio Berlusconi ha regalato la cittadinanza onoraria insieme a valanghe di
voti a ogni tornata elettorale. Come e quando la tenuta estiva di Punta Lada
sia diventata «il paese dei balocchi» è difficile stabilire. Di
sicuro, tra curiosità e indignazione, da cinque anni riempie sistematicamente
le pagine dei giornali di tutto il mondo. Un trattamento sinora riservato alle
dimore ricche e surreali appartenute a Elvis Presley o a Michael
Jackson, ma nessuno di loro è mai stato presidente degli Stati Uniti d'America.
Questo per dire che le foto galeotte scattate dal reporter Antonello Zappadu
sono l'ultimo anello di una catena che ogni anno riserva indagini giudiziarie,
interrogazioni parlamentari e moti di indignazione popolare. E mai come in
questo caso la prima volta non si scorda mai. Era la primavera del 2004 quando
cronista e fotografo della Nuova scoprirono quel famigerato tunnel sottomarino
che pareva uscito da una pagina di Ian Fleming. Spectre o no, proprio
il tunnel della discordia era il preludio a un'estate torrida culminata con la
temeraria apparizione del Cavaliere in maniche di camicia e bandana da pirata,
a Porto Rotondo, che (ma si è saputo solo dopo...) sconvolse l'aplomb
britannico di Tony Blair e signora. Da quel momento un crescendo rossiniano
fatto di laghetti tropicali con tanto di palme, un acquario con pesci rari e
barriera corallina, enormi tartarughe (un metro di diametro il carapace) da
25mila euro a esemplare nel suo personalissimo Jurassic park, maxi
serre per le piante grasse, anfiteatro finto greco, cabine elettriche
mascherate da nuraghe, palafitte hawaiane, un belvedere sul mare blu, una
enorme «shardana» galleggiante costruita a mano da un artigiano di Ozieri.
Oltre naturalmente lo spaventoso vulcano artificiale telecomandato. Un
capolavoro insuperabile: alla prima eruzione, nell'estate 2007, i vicini
terrorizzati chiamarono i vigili del fuoco. Insomma, una galleria di
esagerazioni costruita a immagine e somiglianza del padrone di casa
che, atti alla mano, non sarebbe neanche Berlusconi piuttosto la Idra
Immobiliare, uno dei tanti pianeti societari della galassia Fininvest. Proprio
la Idra Immobiliare tra il 2004 e il 2008 era stata al centro
della complessa indagine giudiziaria avviata dalla procura della Repubblica di
Tempio e conclusa in tribunale a Olbia con una sentenza di non luogo a
procedere per i 13 capi d'imputazione (per altrettanti presunti abusi edilizi).
Un epilogo persino scontato per un'inchiesta che pure nella sua fase
iniziale, al momento della denuncia dei lavori sospetti, prometteva scintille
addirittura con un conflitto di attribuzione tra diversi poteri dello Stato, rimesso al giudizio della Corte costituzionale.
Alla fine, nel 2008, tutto è
finito in una bolla di sapone e le carte bollate sono state sepolte dal
proscioglimento in tribunale. Degli abusi edilizi a Villa Certosa, sanati e
condonati a colpi di euro, l'unica traccia è rimasta sui marciapiedi e
sull'illuminazione pubblica a Porto
Rotondo. Il Comune di Olbia, infatti, ha utilizzato i
soldi ricavati dai condoni (la quota pagata dal contribuente Berlusconi si
aggira intorno ai 50mila euro) per realizzare opere pubbliche nella frazione.
Gli abusi condonati riguardano le casermette, le capanne hawaiane, la
chiusura del porticato della Certosa e l'ex cabina dell'Enel trasformata in
torre d'avvistamento. In totale una superficie di circa 250 metri cubi che, a
200 euro a metro cubo di costo per il condono, vanno a formare
il totale versato per sanare definitivamente la situazione. L'ultima perla,
ancora in tribunale, la «guerra del muretto» con una ricca e avvenente signora,
Maria Stella Cipriani, terribile vicina di casa che per mesi ha affrontato il
rivale a suon di ricorsi in carta bollata. Prima le barricate e poi
la resa, di fronte a una candidatura nel Pdl alle prossime elezioni europee.
Ancora sorrisi e indignazione, ma a Babilonia le cose vanno così.
(
da "Libertà"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Berlusconi e la strategia del complotto perenne
di ANDREA FOSSATI* In questi ultimi giorni nel Paese sono successi 2 fatti
importanti, riguardanti entrambi il leader del Pdl e Capo del Governo Silvio
Berlusconi. Per primo il caso Noemi, in cui sono state fornite alla stampa
dello stesso premier diverse versioni, ognuna ricca di contraddizioni e intenta
a coprire altri fatti nel frattempo emersi. Cosa inquietante se pensiamo al
ruolo istituzionale del personaggio, che dovrebbe sempre agire ed essere sempre
al di sopra di ogni sospetto, indipendentemente che questi
fatti tocchino la sfera privata o pubblica. Ma quel che preoccupa maggiormente
sono le accuse che tutta la maggioranza lancia addosso all'opposizione ogni
qual volta si cerca di far luce sull'accaduto, non solo nel caso
specifico. Una sorta di demonizzazione dei "nemici politici" che
viene eretta a scapito della verità. Si cerca quindi di coprire tutto
scaricando bordate verso la sinistra: Italia dei Valori o qualsiasi altro
partito tenti l'affondo: il risultato non cambia. La strategia è sempre la
medesima alla fine dei conti ed è quella "gridare al complotto",
indipendentemente da quale sia l'argomento trattato, evitando accuratamente di
rispondere alle domande che vengono poste nello specifico. A livello
internazionale siamo inoltre massacrati, come ha mostrato giorni fa Repubblica,
da quotidiani come Indipendent, Financial Times ed El Pais che parlano del
Premier come di detentore di un potere incontrastato e di esempio deleterio per
tutti, invitandolo ad una maggiore coerenza nei comportamenti e ad una
maggiore integrità morale. Non bastasse tutto ciò il 19 maggio il Tribunale di
Milano ha depositato le motivazioni della sentenza del processo in cui David
Mills venne condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione per
corruzione in atti giudiziari. Corruzione avvenuta per testimoniare il falso
nell'ambito di due processi in cui era imputato Silvio Berlusconi. La posizione
del premier è stata però stralciata in attesa della
pronuncia della Corte Costituzionale sulla legittimità del Lodo Alfano, la legge 124/08 che
blocca i processi per le quattro più alte cariche dello Stato e a cui il
Premier ha ovviamente rifiutato di rinunciare, essendosela fatta su misura, e a
cui tutta l'Italia dei Valori si è opposta raccogliendo oltre 1 milione di firme lo scorso autunno in
tutta Italia. Alle motivazioni della sentenza, nemmeno a
dirlo, la reazione della maggioranza è stata incentrata sui commenti
riguardanti l'eversività dei giudici invece che sul contenuto della sentenza
stessa. Quando si dice l'arte del parlar d'altro. *Italia dei Valori Piacenza
candidato alle elezioni provinciali nel collegio Piacenza 3 03/06/2009
(
da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Mercoledì 03 Giugno 2009 NAZIONALE Pagina 2
Referendum, è calato il silenzio Nonostante manchino poco più di due settimane
al voto per i referendum elettorali, non si parla quasi mai della
consultazione del 21 giugno. In gran parte ciò è dovuto alla campagna per le
Europee e ai veleni che la caratterizzano. Persino le elezioni amministrative
rischiano di passare in secondo piano di fronte ad un voto sull'Europarlamento
che sarà espresso guardando a Bruxelles e a Strasburgo ma pensando all'Italia.
Ma la cappa di silenzio che avvolge i referendum è troppo fitta per non
alimentare il sospetto che celi una precisa motivazione. Legittimamente, i
partiti contrari al ritaglio referendario della legge elettorale evitano
di parlarne per scongiurare che il 21 giugno si raggiunga il quorum della
consultazione (50% più uno degli aventi diritto al voto). Gli unici a cercare
di dar vita ad un barlume di campagna elettorale sono i promotori
dei referendum, Segni e Guzzetta, che
si sono rivolti alla Corte Costituzionale per avere adeguati spazi nelle
tribune Rai: la Consulta deciderà martedì prossimo, quando mancheranno appena
12 giorni al voto. Colpisce, invece, lo scarso attivismo di Pdl e Pd, che sono per il «sì». Il «ritaglio»
referendario, infatti, darebbe al partito più votato alla Camera (non più alla
coalizione) tutto il premio di maggioranza (il 55% dei
deputati); concederebbe al partito più votato nella regione il
premio di maggioranza per il Senato (il 55% dei posti di senatore in palio
nella regione); scioglierebbe le coalizioni, costringendo i partiti a correre
da soli o a sostituirle con «listoni» uniti da un simbolo comune; renderebbe le
soglie di sbarramento del 4% nazionale alla Camera e dell'8%
regionale al Senato uguali per tutti, perciò non superabili (come avviene ora)
dai piccoli partiti apparentati ai più grandi; impedirebbe ad ogni candidato di
presentarsi in più circoscrizioni. In pratica, a lottare per vincere i premi e
governare resterebbero solo Pdl e Pd: gli altri dovrebbero rassegnarsi ad un
ruolo da comprimari. Eppure, Franceschini e Berlusconi non sfiorano
l'argomento. In politica anche i silenzi contano. Pdl e Pd avrebbero grande
interesse a vincere il referendum: vorrebbero ma non possono. Il premier
è stato già avvertito da Bossi e Calderoli: se facesse campagna per il sì e
fosse superato il quorum, il governo avrebbe le ore contate. Il leader del Pd,
invece, deve fare i conti con chi, nel suo partito, pensa che la
vittoria dei sì finisca per diventare un gran regalo a Berlusconi. Il premier,
infine, ha un motivo in più per non fare campagna per il sì: se le europee
rafforzassero il Pdl rendendolo primo partito, Berlusconi potrebbe ottenere alla
prima occasione gli effetti del «ritaglio» - vincere il premio alla Camera e
molti premi regionali del Senato - liberandosi della Lega, anziché inimicarsela
oggi.
(
da "Giorno, Il (Bergamo - Brescia)"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
LA PREVIDENZA pag. 9 Dipendente
pubblico Sono nata il 14 febbraio 1951 e sono una dipendente comunale. Ho letto
con in... Dipendente pubblico Sono nata il 14 febbraio 1951 e sono una
dipendente comunale. Ho letto con interesse su «Il Giorno» la risposta data a
una lettrice circa la possibilità per i dipendenti pubblici, di usufruire
della legge 133 per chiedere l'esonero dal servizio fino al raggiungimento del
diritto alla pensione. Gradirei avere qualche chiarimento in merito e
riferimenti precisi su questa legge. lettera firmata Secondo
l'articolo 72 della Legge 133 del 6 agosto 2008 per il triennio 2009/2011 il
personale di Ministeri, Comuni ed Enti pubblici, che ha già raggiunto il
requisito dei 35 anni di contributi, che rimane in servizio per arrivare alla
soglia massima dei 40 anni di contributi, può chiedere di essere
esonerato dal servizio nel corso del quinquennio antecedente la data di
maturazione dell'anzianità massima contributiva. Durante il periodo di esonero,
spetta un trattamento economico pari al 50% di quello goduto, comprensivo
di tutte le indennità e competenze fisse ed accessorie, al momento del
collocamento in posizione di esonero; ma se durante questo periodo il
lavoratore pubblico decide di svolgere in modo continuativo ed esclusivo
attività di volontariato, opportunamente certificato presso
organizzazioni Onlus, il trattamento economico sale dal 50 al 70%. Ma c'è di
più: il trattamento temporaneo è cumulabile con altri redditi da lavoro
autonomo (comprese collaborazioni e consulenze) purché non reso presso pubbliche
amministrazioni. All'atto del collocamento a riposo per raggiunti limiti di età
il dipendente ha, poi, diritto al trattamento di quiescenza e previdenza che
sarebbe spettato se fosse rimasto in servizio. La richiesta di esonero dal
servizio, concessa a discrezione dall'Amministrazione di appartenenza,
dev'essere presentata entro il 1° marzo, a condizione che entro l'anno solare
si raggiunga il requisito minimo di anzianità contributiva richiesto e la
richiesta non è revocabile. Invalido civile Sono invalido civile al 90% per
gravi malattie cardiache: per questa infermità godo dei benefici della legge
104/92 (permessi di due ore retribuiti) e in futuro usufruirò dei due mesi
figurativi annuali per un massimo di 5 anni. Fra un anno compio 60 anni e
contemporaneamente raggiungerò i 20 anni di contributi necessari per
la pensione di vecchiaia. Mi è stato detto che a chi è stato riconosciuto un
grado di invalidità superiore ai 2/3, verrebbe concesso di anticipare di 5 anni
l'età pensionabile. E' vero? I medici dell'INPS potrebbero non
avvalorare il giudizio dato da quelli della ASL? F. Di Bartolo Si, caro
lettore, è vero! La legge 503 del 1992 ha previsto, per i soli lavoratori
dipendenti, che coloro i quali sono riconosciuti invalidi in misura pari o
superiore all'80% possono ottenere la pensione di vecchiaia a 60 e 55
anni, rispettivamente per uomini e donne, invece di 65 e 60 anni . Il giudizio
di invalidità deve essere espresso dai medici dell'INPS che possono anche non
condividere il grado di invalidità riconosciuto dalla ASL quando
accerta l'invalidità civile. Il motivo è presto detto: mentre la valutazione
della ASL è fatta solo tenendo conto della malattia invalidante, quello
dell'INPS si basa anche sulla riduzione della capacità di lavoro che tale malattia
comporta. Artigiano pensionato Lavoro come artigiano e ho compiuto da poco 64
anni. Sono già pensionato dell'INPS per l'attività prestata in precedenza come
lavoratore dipendente. Poiché il mio reddito è alquanto elevato non ho diritto
al minimo e percepisco mensilmente 350 euro di pensione. Desidero
sapere quando potrò ottenere la valutazione ai fini dell'importo della pensione
dei contributi versati come artigiano. Claudio C. La risposta è semplice: potrà
ottenere che i contributi versati come artigiano siano valutati nella
pensione non appena avrà compiuto i 65 anni di età. La valutazione di questi
contributi è fatta a domanda del pensionato ed è pertanto necessario che nello
stesso mese in cui Lei compie il requisito dell'età presenti all'INPS la domanda
di variazione della pensione. Poichè Lei dichiara di possedere un reddito
elevato come artigiano, ciò le dovrebbe consentire di ottenere una pensione di
importo di gran lunga superiore a quello che ha riscosso finora. E per la
reversibilità? Vorrei sapere dopo quanti anni di matrimonio si ha diritto a
percepire la pensione di reversibilità. Marcella M. Con
una serie di interventi più volte ripetuti nel tempo la Corte Costituzionale ha
via via dichiarato illegittime, e ha quindi cancellato dal nostro ordinamento, tutte quelle norme
che condizionavano il diritto della vedova a percepire la pensione di
reversibilità alla durata del matrimonio e all'età in cui esso veniva
contratto. In pratica per aver diritto alla pensione ai
superstiti ora è richiesto il solo requisito di un
matrimonio regolarmente trascritto nei registri dello stato civile.
(
da "Italia Oggi"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi sezione: Primo Piano data: 03/06/2009
- pag: 7 autore: di Cosimo Maria Ferri* *Componente del CSM Il caso del giudice lumaca
sollevato da IO riporta in auge il tema dell'accesso all'organo di autogoverno
Al Csm serve il voto
di preferenza Così potrebbero essere eletti magistrati non legati alle correnti
Il 16 aprile 2009 la prima commissione del Csm aveva richiesto l'apertura di
una pratica concernente le notizie stampa relative alla scarcerazione di 22
imputati di un maxiprocesso
per il mancato deposito entro i termini di legge della
motivazione della sentenza di primo grado da parte di una collega, già giudice
del tribunale di Bari e recentemente nominata presidente del locale tribunale
per i minorenni. La pratica si è ora chiusa con una delibera di
archiviazione del procedimento non essendoci provvedimenti di competenza della
prima commissione, con trasmissione degli atti ai titolari dell'azione
disciplinare per quanto di loro competenza. Personalmente ho votato contro il
testo della delibera, non condividendo le motivazioni
dell'archviazione, basate sulla constatazione di una responsabilità estesa
all'ufficio sotto il profilo del mancato controllo sui tempi di deposito della
sentenza; è stato rilevato infatti che dal luglio 2008, e cioè dalla scadenza
della proroga ultima del termine per il deposito, sino al febbraio 2009, epoca
in cui la collega ha preso servizio presso il tribunale per i minorenni
comunicando il mancato deposito delle motivazioni della sentenza, nessuno ha
monitorato la situazione di ritardo nel deposito, con il risultato
che in tutto quel periodo non vi sono stati nei confronti della stessa collega,
impegnata nella stesura di una motivazione che riguardava 160 persone, né atti
di sollecitazione, né provvedimenti (ulteriori) di sgravio
totali o parziali da altre assegnazioni, che in qualche modo potessero far
fronte alla emergenza processuale che si stava consumando. La delibera non mi
ha convinto poiché mi è apparsa troppo relazionata alla decisione assunta in sede
di plenum di conferire un incarico direttivo alla collega, e porta nuovamente
allo scoperto alcuni eccessi che si possono determinare a causa dell'influenza
del correntismo interno alla magistratura, fino ad assumere (come in questa
occasione) posizioni non del tutto neutre. Alla collega coinvolta
nell'episodio pugliese, la cui qualità professionale non è in discussione in
questa sede, è infatti stato recentemente conferito dal Csm un incarico
direttivo sulla base di una scelta guidata a mio avviso soprattutto
da logiche correntizie. Alla luce dei fatti di oggi e del risalto che il «caso»
delle scarcerazioni ha avuto sulla stampa, tale decisione rischia di
manifestarsi come incomprensibile ovvero assunta quanto meno in modo
affrettato, e ciò per almeno due ordini di motivi. Il primo,
di carattere più generale, riguarda la difficoltà con la quale la magistratura
ed il Csm riescono a spogliarsi dell'influenza delle proprie correnti. Il
secondo riguarda, più nello specifico, il difetto del Csm nel compiere le dovute
verifiche e gli approfonditi controlli che dovrebbero caratterizzare le
istruttorie di tutte le pratiche, in particolare di quelle che portano al
conferimento di incarichi direttivi. Ciò per dire che, evidentemente, nel caso
in specie, il mancato deposito della sentenza oggi oggetto di polemiche
era già ravvisabile e poteva e doveva costituire ulteriore elemento di
valutazione ai fini della scelta per la nomina alla presidenza di un tribunale.
In definitiva, a fronte di colleghi tutti di ottimo livello,
la cosa più ragionevole era preferire il magistrato totalmente in regola con la
diligenza professionale richiesta dall'art. 11 ord. giud, proprio con
riferimento al rispetto dei tempi di deposito. Detto questo non mi è apparso
del tutto condivisibile, nella misura in cui non ha accennato a un minimo
di autocritica, anche l'intervento di difesa con cui l'Anm ha preso posizione
in merito. Sproporzionato nel suo non essere stato articolato evidenziando
anche le mancanze cui, qualche volta, Csm e Anm, incorrono, se e quando si
fanno sopraffare dalle pressioni delle correnti. La riflessione su come
superare gli eccessi del correntismo è da tempo oggetto delle attenzioni di
ciascuno di noi. Per quanto mi riguarda, credo che essi debbano essere
combattuti e superati non già attraverso una diversa
rappresentanza quantitativa dei togati all'interno del Csm, ma piuttosto
attraverso un revisione delle regole associative e dei sistemi di elezioni
degli organi distrettuali e associativi tali da rendere davvero aperta a
tutti, anche a prescindere dall'appartenenza alle correnti, l'Associazione
nazionale magistrati e la possibilità di lavorare al suo interno. Il lavoro
portato avanti, negli ultimi anni, dal Csm in materia di nomine per incarichi
direttivi attesta l'impegno svolto nella direzione di garantire, con
solerzia, l'avvicendamento nelle posizioni apicali degli uffici giudiziari alla
luce della nuova norma sulla temporaneità, fissata nel massimo di 8 anni di
permanenza nell'incarico. Bisognerà però insistere perché le decisioni assunte
siano sempre più scevre dell'influenza esercitata dal correntismo interno
all'organo di autogoverno: in un quadro ordinamentale ormai mutato, che
conferisce al Csm il potere-dovere di esercitare con notevole ampiezza la
propria discrezionalità nelle nomine dei dirigenti degli uffici, è
assolutamente necessario adottare scelte obiettive, rigorose e inattaccabili.
Questo ulteriore precipitato dell'eccessivo spazio assegnato alle logiche
correntizie ripropone, con forza, il problema di una modifica del sistema
elettorale dei consiglieri togati del Csm: non già nel senso di ridurne il peso
rispetto a quelli di estrazione laica, ma in direzione di un tendenziale
affrancamento dall'influenza dei gruppi associativi nella scelta delle candidature.
In tal senso, rivolgendomi anche alla magistratura associata, esprimo il mio
invito a valorizzare e a discutere senza pregiudizi varie soluzioni
alternative, fra cui quella di ricorrere, per la nomina dei membri togati del
Consiglio, a un sistema elettorale in cui le candidature, anziché essere
frutto delle designazioni delle segreterie dei gruppi associativi, siano
determinate mediante sorteggio fra tutti gli appartenenti alla magistratura, in
ragione di un numero ampiamente superiore a quello dei consiglieri
togati; i candidati, così individuati, sarebbero comunque scelti dal voto degli
elettori. Tale soluzione, fra l'altro, avrebbe il pregio di salvaguardare il
principio dell'elettorato passivo dei componenti provenienti dalla
magistratura, stabilito dall'art. 104 c. 4 Cost., e darebbe comunque
spazio alla volontà del «corpo elettorale» costituito da tutti i magistrati,
che conserverebbero così il loro potere di scelta dei propri rappresentanti in
Consiglio: tale scelta però, in questo modo (a differenza di adesso),
potrebbe cadere su colleghi anche del tutto estranei alle correnti, ma non per
questo meno validi e capaci. L'obiettivo di una simile riforma (che a mio
avviso può costituire una interessante base di discussione) dev'essere,
comunque, quello di restituire credibilità all'autogoverno
dell'ordine giudiziario e di evitare che le degenerazioni correntizie espongano
ulteriormente l'intera magistratura a polemiche dannose ed a rischi di
delegittimazione.
(
da "Resto del Carlino, Il (Ancona)"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
ANCONA pag. 5 SERVIZI di trasporto sanitario,
associazioni di volontariato e aziende private su... SERVIZI di trasporto
sanitario, associazioni di volontariato e aziende private sul piede di guerra.
A lanciare l'allarme sono le associazioni che aderiscono all'Anpas,
le varie croci', che attaccano duramente la decisione dell'azienda Ospedali
Riuniti' (Torrette, Lancisi e Salesi) che dal 1° giugno ha di fatto tolto loro
i servizi di trasporto organi, plasma, equipe e materiale biologico. Un colpo
duro per le associazioni che gravitano in questo settore: «Basta, siamo
stanchi di essere presi in giro si legge in una nota congiunta di Croce Gialla
Ancona, Camerano, Falconara, Agugliano, Chiaravalle, Croce Verde Castelfidardo
e Croce Bianca Numana che lanciano un appello anche ai candidati
sindaco . Il bando di gara per l'applicazione del regolamento della legge non
era stato sospeso? Quanto costa alla comunità l'assegnazione di questi lotti e
quante le macchine garantite per questi servizi? Se non sono sufficienti
chi garantirà i servizi in esubero? I cittadini sanno che il servizio assegnato
con gara d'appalto costa circa 50mila euro in più? Inoltre le associazioni di
volontariato non hanno ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dall'azienda.
Insomma la legge regionale viene disattesa, legge secondo cui il
trasporto sanitario va affidato in via prioritaria alle associazioni di
volontariato. Ci chiediamo infine se l'assessore regionale alla sanità,
Almerino Mezzolani, sa che le sue direttive sono state disattese». LA
SOCIETÀ che si è aggiudicata i servizi in questione è la Croce Verde di Ancona
che replica alle affermazioni dell'Anpas e soprattutto minaccia azioni
giudiziarie: «Abbiamo scoperto che la sospensiva del bando di gara (che in
realtà aveva assegnato il servizio già ad inizio 2009, ndr.) _ di cui non è
mai stata comunicata la motivazione, era legata all'attesa dei regolamenti
regionali. Se così fosse i funzionari responsabili della sospensiva dovranno
risponderne davanti alla legge. Questo perché
la Corte Costituzionale, con
sentenza del 2007, ha stabilito che le regioni non hanno alcun potere di
modificare i regolamenti comunitari e nazionali in materia di affidamento dei
servizi. I costi? I numeri non possono essere manipolati e sono sotto gli occhi
di tutti, tanto che l'azienda
pagherà il 18% in meno rispetto alle tariffe degli ultimi tre anni applicate
dalle Anpas. Il risparmio di 50mila euro è una menzogna. Si
preoccupano dell'insufficienza dei mezzi, un problema che non esiste, e si
dimenticano che a loro è successo qualcosa di simile durante la
serrata del settembre 2005».
(
da "Sole 24 Ore, Il (Sud)"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Sud sezione: ISTITUZIONI data: 2009-06-03 - pag:
19 autore: Campania. La Corte costituzionale
dichiara illeggittime alcune parti della legge Appalti, Regione bocciata
Quattro punti contestati - Si temono ricorsi per le gare avviate NAPOLI Brunella Giugliano Campania
bocciata sulla legge regionale per gli appalti pubblici. Pochi giorni dopo
l'impugnazione della legge elettorale (approvata il 27 marzo scorso) ad opera
del Consiglio dei ministri, la Corte costituzionale,
con sentenza del 22 maggio 2009, ha dichiarato illegittimi alcuni punti
dell'articolo 27 della legge regionale numero 1 del 30 gennaio 2008
(Finanziaria regionale 2008) ritenendoli in contrasto con la normativa statale.
Oggetto della querelle è il comma 1, lettere l), p), t), punti 1 e
5, che prevedono il divieto dell'istituto dell'avvalimento (possibilità di un
concorrente di avvalersi, in fase di gara, dei requisiti di altro soggetto)
sotto soglia,l'esclusione automatica delle offerte anomale sotto soglia, la
procedura negoziata senza bando e i requisiti di qualificazione dei
concorrenti. La Regione Campania nel febbraio 2007, si era dotata della norma
numero 3, che disciplinava i lavori pubblici, i servizi e le forniture. Pur
essendo abbastanza allineata alla normativa nazionale, la 3/07,
è stata modificata in corso di adozione, seguendo le richieste dal Governo di
maggiore uniformità rispetto ad altre leggi statali ed europee. Le modifiche,
contenute nell'articolo 27 della legge finanziaria regionale del 2008, non sono
bastate e il presidente del Consiglio dei ministri le ha impugnate dinnanzi
alla Corte costituzionale
a marzo 2008. Intanto, la norma regionale è stata attuata e oggi si teme che i
bandi pubblicati nei mesi scorsi possano essere oggetto di ricorsi. Sono
quattro le norme delle legge regionale sugli appalti pubblici
dichiarati illegittimi. In primo luogo viene bocciato il comma che riguarda
l'istituto dell'avvalimento. La norma regionale, infatti, consentiva il ricorso
a tale strumento solo per appalti sopra la soglia comunitaria: ciò, secondo
la Corte costituzionale,
sarebbe in contrasto con il decreto legislativo 263 del 2006 (Codice dei
contratti pubblici) che prevede, al contrario, l'avvalimento anche per i
contratti di rilevanza non comunitaria. Il secondo punto riguarda
la possibi-lità, introdotta dalla legge regionale, di ricorrere alla procedura
negoziata senza pubblicazione del bando, per nuovi servizi se analoghi a quelli
già affidati se ciò avviene en tro l'anno successivo alla stipula del primo
contratto. Tale disposizione regionale contrasterebbe con la
normativa statale, che fissa un più ampio termine di tre anni dalla stipula del
contratto originario. La Corte costituzionale
obietta che la scelta della procedura afferisca alla tutela della concorrenza,
che è di competenza esclusiva dello Stato. Dichiarato illegittima
anche la obbligatorietà dell'esclusione automatica delle offerte anomale da
parte delle stazioni appaltanti, nei contratti di importo inferiore alla soglia
comunitaria. Tale previsione contrasterebbe con il decreto
legislativo 163 che prevede la facoltà e non l'obbligatorietà dell'esclusione e
violerebbe la competenza esclusiva statale. L'ultimo punto ritenuto illegittimo
è quello che disciplina la qualificazione dei concorrenti, che è una materia di
esclusiva competenza statale. © RIPRODUZIONE RISERVATA In cantiere. La Corte
Costituzionale boccia alcuni punti della legge regionale sugli appalti sui
lavori pubblici (un esempio nella foto) REA
(
da "Sole 24 Ore, Il (Sud)"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Sud sezione: ISTITUZIONI data: 2009-06-03 - pag:
19 autore: INTERVISTA Oberdan Forlenza Assessore ai Lavori pubblici «Una scelta
ragionevole» NAPOLI «La Corte costituzionale
ha fatto una scelta ragionevole, che giudico positivamente ». Così Oberdan
Forlenza, da poco più di un
mese assessore regionale ai Lavori pubblici, consigliere della Corte dei conti,
magistrato amministrativo, docente universitario di Diritto amministrativo,
commenta la sentenza del 22 maggio 2008 che boccia alcune parti del comma 1 dell'articolo 27 della legge
regionale 1 del 30 gennaio 2008. «L'illegittimità dichiarata non riguarda
questioni di merito, ma di competenza legislativa –dice –oltre ad essere
annullate sono alcune lettere del comma 1 dell'articolo 27. Insomma, pochi
passi di una legge composta da ben 88 articoli. La Consulta riconosce
competenza esclusiva allo Stato in materia? Si, ma afferma un principio di
collaborazione. Una delle eccezioni riguarda l'applicazione del principio di
leale collaborazione. Per il ricorrente, infatti, la Regione si
era impegnata a modificare alcune disposizioni della legge per superare i dubbi
di illegittimità costituzionale
già sollevati dal Dipartimento Affari regionali, dal ministero delle
Infrastrutture e dall'Autorità di vigilanza dei contratti pubblici. Secondo
la presidenza del Consiglio ciò non sarebbe avvenuto. La Corte costituzionale
ha dichiarato inammissibile questa censura. Ciò significa che è salvaguardato
il rapporto tra Governo e Regione e che ogni forma di collaborazione futura è
possibile. La sentenza è esecutiva. Cosa succederà adesso? Non è ipotizzabile
fare una nuova legge, perchè richiederebbe tempi troppo lunghi. Assieme agli
uffici tecnici e all'avvocatura regionale valuteremo l'impatto che la sentenza
avrà nel concreto. Verificheremo i bandi di volta in volta, applicando
la normativa di competenza statale. Bru.Giu. LE STRATEGIE «Atto che giudico
positivamente Ora dovremo valutarne l'impatto» In Giunta. L'assessore ai Lavori
pubblici Oberdan Forlenza NEWFOTOSUD
(
da "Sole 24 Ore, Il (Nord Ovest)"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Nord-Ovest sezione: NORD OVEST data: 2009-06-03 -
pag: 15 autore: Infrastrutture. Allo studio una società pubblica necessaria
agli interventi prioritari La Regione opera in house Tra i dossier urgenti la
modernizzazione degli ospedali GENOVA Jada C. Ferrero Un neologismo per
parola d'ordine: «inhousizzazione ». La Giunta ligure di Claudio Burlando, per
accelerare il processo di realizzazione di una serie di opere pubbliche, vara
una società regionale per le infrastrutture: recente il mandato alla propria finanziaria
(Dgr 542/2009) per costituire in capo a Filse una nuova controllata, una srl
con 100mila euro di capitale. Mission: progettare e sviluppare aspetti tecnici,
ingegneristici, ambientali, geologici di interventi infrastrutturali inseriti
nella programmazione. Priorità massima: fungere da stazione appaltante
per i nuovi ospedali previsti nel Programma strategico di modernizzazione del
parco ospedaliero, approvato dall'Aula nel 2007, a partire del nuovo presidio
spezzino (188 milioni stanziati). Uscire dall'«empasse» Attualmente
solo una società in totale mano pubblica può agire come soggetto aggiudicatore
senza gara, con affidamenti diretti, tramite il cosiddetto «in house providing
». Di qui la mossa dell'Esecutivo regionale, che intende mantenere le redini
e uscire da un'empasse. Finora infatti questo ruolo è stato in parte svolto da
una partecipata, Sviluppo Genova spa, che però non può più agire fuori mercato
per via del mix dell'assetto azionario, ibrido pur in maggioranza pubblica:
Regione (17,5%), Comune e Provincia di Genova (ciascuno 17,5%),
Filse (2%), Carige (15%), Cdc Genova (10%), Banca Popolare Italiana (5%),
Aeroporto di Genova (4%), Confindustria Genova, Sofincoop, Bnl Partecipazioni
(ognuno 3%), Amiu (2,5%). La querelle con il governo L'operazione è in parte
una corsia d'emergenza, un piano B della Regione rispetto a provvedimenti
passati. Il governo ha infatti promosso due ricorsi presso la Corte costituzionale contro
provvedimenti della Regione relativi al nodo «in house » di Sviluppo Genova.
Nel mirino è finita innanzitutto la Lr 37/2008, approvata dal Consiglio
regionale a ottobre. La norma (in modifica del collegato alla Finanziaria
regionale 2008), due soli articoli,
non solo estende a tutta la Liguria l'ambito di operatività
di Sviluppo Genova, ma soprattutto la esenta dall'obbligo di gare qualora sulla
società «si pervenga – recita il testo – a un esercizio del controllo analogo a
quello esercitato sui propri servizi da parte della Regione, anche in forma
associata, previa intesa fra i soci, gli enti, le aziende, le agenzie regionali
e le società controllate». Una formula che Roma ha impugnato, asserendo che
viola in un colpo solo due passaggi della Costituzione, altrettanti
trattati della Comunità europea sulla concorrenza, le norme «Bersani» sulle
liberalizzazioni. Di qui, lo scorso 19 dicembre, il ricorso alla Consulta (nÚ
102/2008, pubblicato su Gu nÚ 5 del 4 febbraio 2009). I punti contestati I
presupposti per gli affidamenti diretti, è la tesi, sono: il capitale
in esclusiva mano pubblica, che da solo non basta; la società deve operare
soltanto in favore dell'amministrazione beneficiaria della prestazione; il
controllo dell'ente deve essere effettivo. Peraltro in un secondo
ricorso (nÚ13/2009, uscito su Gu nÚ 12 del 1Ú aprile scorso) il governo ha
sollevato obiezioni di legittimità anche su un passaggio del collegato alla
Finanziaria 2009 (Lr 44/2008) approvato alla vigilia di Natale, che pone come
capolinea dicembre il termine per l'uscita della Regione da
Sviluppo Genova, qualora «il capitale sociale non sia totalmente detenuto da
soci pubblici e non si siano verificate le condizioni previste per operare
quale società in house». Così, nasce adesso la società infrastrutture. La
cui operatività, gli atti specificano, «è da considerarsi transitoria e/o
temporanea nella prospettiva di un possibile riassorbimento delle sue funzioni
in Sviluppo Genova, previo completamento del processo di "in housizzazione"
nei tempi previsti». © RIPRODUZIONE RISERVATA 100mila In
partenza. Il capitale in mano a Filse per realizzare la nuova società per le
infrastrutture 188 milioni In agenda. Cifra stanziata per la realizzazione del
nuovo presidio ospedaliero spezzino
(
da "Riformista, Il"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Csm sorteggiato? Idea irrazionale e anticostituzionale
CONTROPROPOSTA. Ampliare l'offerta elettorale per arginare il correntismo. Dopo
il parlamento dei "nominati" il paese rischia ora di sperimentare il CSM
dei "sorteggiati"? La voce circola con insistenza, senza smentite e prese di distanza. Il governo sarebbe
pronto a proporre una riforma della legge elettorale dei membri togati del CSM imperniata sul
"sorteggio" preliminare di una rosa ristretta di candidati - si dice
cento - tra i quali i magistrati dovrebbero poi eleggere i loro
rappresentanti. Pur filtrando dall'interno stesso della compagine governativa
la notizia continua a suscitare incredulità. Almeno in chi ancora spera nella
razionalità e nel buon senso della politica e non crede che sia consentito
stravolgere, con espedienti grossolani, il testo e lo spirito della
Costituzione. Per quanto i sistemi elettorali conoscano infinite varianti -
nella scelta dei collegi, nel calcolo dei voti, nell'attribuzione dei seggi -
una elezione è una elezione. Presuppone una personale
"vocazione" a candidarsi , espressa con l'accettazione della
candidatura o con l'autocandidatura; la disponibilità ad assolvere ad un
compito diverso da quello normalmente svolto nella vita sociale e
professionale; la consapevole assunzione di responsabilità
per i risultati del proprio operato. Il sorteggio degli eleggibili
cancellerebbe tutto questo ed affiderebbe al capriccio del caso il primo e
fondamentale momento del processo elettorale : la determinazione della platea
delle persone tra cui l'elettore è chiamato a scegliere. Una soluzione
palesemente irrazionale, che restringerebbe preventivamente e senza criterio,
le possibilità di eleggere i più adatti, i più meritevoli, i più motivati. Ed
infatti nessuno si azzarda a proporre il sorteggio preventivo per
altri tipi di elezioni o per selezionare i concorrenti ad una qualsiasi
competizione di interesse pubblico (si tratti dell'ottenimento di un contratto
o di un concorso). Negando in radice l'essenza stessa del fenomeno elettorale,
l'escogitazione "sorteggio degli eleggibili- elezione dei
sorteggiati" entrerebbe poi in aperta rotta di collisione con la
Costituzione che parla di "elezioni" vere, libere, aperte, realmente
competitive, e perciò incompatibili con il marchingegno del sorteggio
preventivo. Il progetto di depotenziare la rappresentanza del CSM aggirando - grazie ad
un simulacro di elezioni - la viva sostanza del precetto costituzionale
rischierebbe perciò di trasformarsi in un boomerang, come spesso accade alle
mediocri astuzie. Ai molti scontenti dell'attuale sistema elettorale del
CSM,
desiderosi di limitare il peso delle correnti , si può dunque consigliare di
non infilarsi nel vicolo cieco di elezioni finte e di imboccare la via maestra.
Ampliare al massimo l'offerta elettorale - consentendo la
presentazione di liste di candidati sostenute anche da un numero esiguo di
elettori - e lasciare all'elettore la massima libertà di scelta, prevedendo che
una o più delle sue preferenze possano essere liberamente indirizzate verso
i candidati meritevoli di liste diverse da quella votata. Da un tale sistema
emergerebbe, con ogni probabilità, una rappresentanza della magistratura più
fedele , forte ed autorevole di quella attuale. Ma forse è proprio questo ciò
che si vuole evitare. * Procuratore aggiunto del Tribunale di Roma.
03/06/2009
(
da "Sole 24 Ore, Il"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI data:
2009-06-03 - pag: 29 autore: Enti locali. La Corte dei conti della Lombardia
chiede l'intervento dei giudici costituzionali «Blocca-cassa» alla Consulta
Pagamenti di Comuni e province fermati dal Patto di stabilità
Gianni Trovati MILANO In arrivo una nuova bordata sulla norma del Patto di
stabilità interno che blocca i pagamenti alle imprese da parte di comuni e
province anche quando i soldi in cassa ci sono. L'attacco
arriva dalla Corte dei conti della Lombardia, che con uno strumento inedito per una sezione regionale di
controllo, chiama in causa addirittura la Corte costituzionale,
a cui chiede di valutare la legittimità di uno dei pilastri normativi che
regolano i bilanci locali. Al centro del problema c'è
la regola che, a partire dal Patto 2007 basato sugli obiettivi
di saldo e non più sui tetti di spesa, frena nelle casse dei comuni le risorse
che servirebbero a pagare i fornitori per investimenti già avviati. Nelle casse
dei sindaci (come ha evidenziato anche un'inchiesta del Sole 24
Ore dello scorso 23 febbraio) ci sono almeno 15 miliardi che potrebbero essere
subito impiegati per pagare i fornitori, perché collegati a opere con stati di
avanzamento lavori già maturati. Le norme finanziarie dedicate agli enti
locali, però, ne impediscono l'utilizzo, proprio in una fase in cui lo stesso
legislatore è stato chiamato a intervenire per combattere la crisi di liquidità
delle imprese. Per chi lavora con la Pa locale i soldi ci sono, i pagatori
anche (i sindaci non hanno interesse a trattenere le risorse,
incappando nella mora), ma è la legge a impedire di effettuare i versamenti. In
un quadro così paradossale, può accadere anche che un autorevole magistrato
contabile, il presidente della Corte lombarda Nicola Mastropasqua,
giudichi «preferibile» per gli enti locali violare una legge e pagare,
piuttosto che trattenere i soldi (e violare altre leggi, quelle sui tempi di
pagamento della Pa). Su queste basi, come spiega Mastropasqua in un'intervista
di oggi al «Sole 24 Ore-Lombardia», la Corte chiede alla Consulta di
valutare la norma della Finanziaria 2007 che impone a ogni comune il
raggiungimento di un saldo di cassa e uno di competenza, mentre la contabilità
"ordinaria" degli enti locali è di sola competenza. Anche perché
la definizione dei consuntivi 2007 ha appena mostrato che molti enti sono in
linea con la competenza, ma sforano la cassa proprio per i pagamenti. Se la
Consulta accoglierà la richiesta (come ha fatto in passato per questioni
sollevate dagli organi centrali della Corte) si aprirà una strada nuova
per sindaci e presidenti di provincia, oggi esclusi dalla possibilità di
interpellare i giudici costituzionali. E l'esame si concentrerà sulla
ragionevolezza della norma in vista del «buon andamento » della Pa,
principio tutelato dalla Carta ma messo in pericolo dal blocco dei pagamenti
che aumenta i costi (con gli interessi di mora), impone di violare le norme sui
tempi di pagamento e mette in difficoltà le imprese che lavorano con
committenti pubblici. La Finanziaria "incriminata" è quella del
2007, ma la questione è attualissima per svariate ragioni. Oltre a quella,
ovvia, rappresentata dalle imprese che ancora aspettano il saldo di debiti
ormai invecchiati (si veda anche il servizio a pagina 21), c'è il fatto
che la situazione nel 2008 è tutt'altro che migliorata (si veda anche
l'articolo a fianco). Per il 2009, poi, la manovra d'estate (il decreto legge
112/08) bolla come «reprobi» proprio gli enti che non hanno rispettato i
vincoli 2007, concentrando su di loro praticamente tutti i
sacrifici chiesti al comparto e imponendo il blocco di qualsiasi assunzione. In
una parziale presa di coscienza del problema, la manovra d'estate evita di
tagliare trasferimenti, spesa corrente e indebitamento per gli enti locali
che non rispettano il Patto proprio a causa degli investimenti da pagare. Ma il
benefit (parziale) vale solo per chi manca gli obiettivi 2008 e ha spese di
personale in via di alleggerimento. Nulla di risolutivo, insomma, per cui la
presa di posizione della Corte lombarda promette di riaccendere un
dibattito infuocato su un punto centrale del Patto. Com'è accaduto pochi mesi
fa alla sfortunata norma introdotta dalla manovra d'estate sulle dismissioni,
che dopo una fila di interpretazioni ballerine e un siluro partito proprio
dalla Corte lombarda è stata rapidamente cancellata.
gianni.trovati@ilsole24ore.com © RIPRODUZIONE RISERVATA IL PARADOSSO Anche i
municipi con disponibilità finanziarie sono costretti a regolare con il
contagocce i debiti con i fornitori
(
da "Corriere della Sera"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera sezione: Cronache data:
03/06/2009 - pag: 21 Il libro Un magistrato sorpreso a molestare un ragazzino
fu assolto perché momentaneamente «incapace» «L'ultracasta dei giudici: rimosso
lo 0,065%» MILANO Aiuto, fermate le caste prima che ci mandino a fondo. Non
soltanto quella dei politici, già inchiodata da Rizzo e Stella. O dei
sindacalisti, denunciata l'anno scorso da Stefano Livadiotti. Al cosiddetto
«terzo potere» intoccabile e incensato dalle giaculatorie sulla «sacra
indipendenza dei giudici» ancora Livadiotti dedica ora un
pamphlet: «Magistrati, l'ultracasta» (edito da Bompiani, pp. 246, ¬ 17).
Sgomberiamo il campo da un dubbio: l'autore non è in odore di berlusconismo né
insegue «grumi eversivi» annidati nella magistratura. La sua è invece
una delle firme più note dell'«Espresso», legata al giornalismo d'inchiesta, e
dunque colpisce con maggiore forza. Una vicenda, simbolica quanto autentica, dà
il tono al libro: è il caso di un magistrato sorpreso nel 1973 in un cinema
romano di periferia, mentre insidia un ragazzetto di quattordici anni.
Segue denuncia per atti osceni e corruzione di minore, una brutta storia che
avrebbe chiuso per sempre la carriera di un appartenente a qualsiasi altra
casta diversa da quella dei giudici. I vari gradi di giudizio,
ricostruiti da Livadiotti attraverso le carte processuali, testimoniano la mite
condiscendenza dei colleghi giudicanti, che accompagnano amorevolmente il
«corruttore» fino all'assoluzione con estinzione del reato. Il culmine viene
raggiunto in seguito dal Consiglio superiore della magistratura in cui
siedono tra gli altri Giovanni Conso, futuro
ministro della giustizia ed Ettore Gallo, destinato alla presidenza della Corte
Costituzionale. Sulla base di improbabili testimonianze, i «giudici dei giudici» giungono alla
conclusione che l'imputato debba essere assolto: «Non punibile avendo agito in
istato di transeunte incapacità di volere al momento del fatto».
Seguirà non solo il reintegro in servizio, ma anche per il «principio di
trascinamento » una congrua serie di scatti di stipendio. E ingiustizia
sarà fatta. Ma il Csm non dovrebbe essere, casi come questo a parte, l'organo
di autogoverno e autodisciplina della magistratura? Nel corso del libro
Livadiotti chiarisce che statisticamente giudici e pubblici ministeri
hanno solo 2,1 possibilità su cento di incappare in una sanzione, e nell'arco
di otto anni quelli che hanno perso la poltrona sono stati lo 0,065%. Non
contento, l'autore sciorina altre inquietanti verità: toghe con le paghe più alte
di tutta l'Europa continentale, che arrotondano lo stipendio da un aumento del
26 per cento sugli stipendi negli ultimi cinque anni; protezioni assicurate dal
sindacato di categoria, l'Anm, in quanto «azionista di maggioranza» del Csm,
che assicura la spartizione delle poltrone interne in base alle
correnti politiche. Non a caso, la categoria risulta poco stimata dai cittadini
(nel 69% dei casi, secondo l'Eurobarometro). È un pamphlet duro, quello di
Stefano Livadiotti, che pure paventa una possibile ingerenza «esterna» della
politica, e preferisce puntare su un'«autoriforma » dell'«ultracasta». Il che
lo esporrà, prevedibilmente, al fuoco incrociato sia dei suoi difensori che
degli avversari. Dario Fertilio Pamphlet La copertina del libro-inchiesta del giornalista
Stefano Livadiotti «Magistrati, l'ultracasta» edito da Bompiani Maltempo
Allarme a Sarno Ondata di maltempo in Campania: a Sarno scatta il preallarme. A
Napoli allagata la Galleria (foto)
(
da "Unita, L'"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
FECONDAZIONE: LA STRATEGIA
DEGLI INDIGNATI CHI CONTESTA LA SENTENZA La Corte Costituzionale, come è noto,
ha dichiarato la Legge 40 parzialmente incostituzionale.
Questo risultato è stato fortemente voluto dalle innumerevoli coppie italiane
infertili o con problemi genetici, che in questi anni hanno visto leso il loro legittimo
diritto alla salute e ad una terapia adeguata alle loro condizioni cliniche.
La modifica della legge 40 oltre ad eliminare immediatamente cattive e
pericolose pratiche subite dalle donne, apre diverse possibilità di
sviluppo e di miglioramento della pratica medica nella Medicina e Biologia
della Riproduzione che ancora non sono chiaramente visibili. Oggi possiamo dire
con certezza che la maggior parte delle coppie, fino ad ora costrette ad andare
all'estero per avere un trattamento vietato in Italia come la
diagnosi genetica pre-impianto o in cerca di una migliore pratica medica,
possono avere quanto loro serve rimanendo nel proprio Paese. La medicina torna
ad essere strumento di cura e rimedio per la coppia infertile che
potrà avere un trattamento adeguatamente scelto con autonomia e responsabilità
da un medico che deciderà con il consenso della coppia la migliore pratica
medica. Il primo risultato sarà la diminuzione delle gravidanze plurigemellari che
in questi anni in Italia sono aumentate vertiginosamente, mettendo seriamente a
rischio la salute delle donne e dei nascituri. Davanti a queste buone notizie
ho difficoltà a comprendere coloro che dopo la sentenza hanno gridato alla
confusione e si sono indignati. Non vi è infatti alcuna confusione. Il
numero di ovociti da inseminare, ad esempio, sarà stabilito dalla condizione
clinica ed il congelamento embrionario sarà effettuato per evitare che un
determinato trasferimento possa pregiudicare la salute della donna. Se poi
qualcuno vuole convincere le coppie a non andare dai medici per farsi curare
attraverso la Medicina della Riproduzione è libero di farlo: se avrà idee
sufficientemente forti per far breccia, la gente lo seguirà, altrimenti vorrà
semplicemente dire che quelle idee non hanno buone gambe. Di certo
quelle convinzioni non possono essere imposte per legge in un Paese libero e
laico. Si finisca, dunque, con la pratica della menzogna, dei ricatti e delle
minacce prive di qualsiasi fondatezza. Gli operatori della
Medicina e Biologia della Riproduzione seguono le direttive e le indicazioni
delle Società scientifiche per quanto riguarda la pratica medica e le
disposizioni Regionali, Nazionali o Europee per quanto attiene i requisiti del
Centri. Solo gli organismi individuati da queste istituzioni possono
controllare e monitorizzare le attività ed i requisiti dei Centri. *Presidente
Fondazione Hera
(
da "Asca"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
GIUSTIZIA: ALFANO, DOPO ELEZIONI SEPARAZIONE.
INTERCETTAZIONI E CSM (ASCA)
- Roma, 3 giu - Dopo le elezioni europee il governo portera' avanti la
separazione degli ordini di giudici e pm, la nuova composizione del Csm e la
riforma delle intercettazioni. Lo afferma il ministro della Giustizia Angelino
Alfano, che in un'intervista
al Messaggero spiega di voler porre ''subito dopo il voto la questione della
riforma della giustizia in ambito costituzionale al presidente del
Consiglio e ai due partiti della coalizione, Pdl e Lega''. Intanto, aggiunge il
ministro, ''la nuova sfida sara' l'abbattimento dell'arretrato delle cause
civili e penali'' perche' ''solo cosi' la giustizia potra' correre''. Per
quanto riguarda il ddl sulle intercettazioni che sara' in aula a Montecitorio
il 9 giugno, Alfano afferma che ''l'obiettivo e' quello di salvaguardare la
privacy dei cittadini senza tagliare le unghie ai magistrati inquirenti''.
fdv/cam/rob
(
da "Asca"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
FECONDAZIONE: SPECIALISTI, TERAPIE QUALITA' A
TUTELA DONNA E NASCITURO (ASCA) - Roma, 3 giu - Personalizzazione del ''piano
terapeutico'' per ogni paziente e coppia, definizione individualizzata del
numero ottimale di embrioni necessario a ottenere la gravidanza,
piu' qualita' che quantita' mediante limitazione della crioconservazione
embrionale al minimo indispensabile e, nel caso la coppia richieda la
conoscenza dello stato di salute dell'embrione, possibilita' di diagnosi
genetica preimpianto con proibizione di esami a finalita'
eugenetica. Sono i punti essenziali del documento che tutte le Societa'
Italiane della Medicina della Riproduzione hanno sottoscritto, a chiusura del
loro primo congresso unificato che si e' svolto a Riccione, per esprimere una posizione unitaria dopo la sentenza della Corte Costituzionale
sulla Legge 40 riguardante la Fecondazione assistita. La sentenza consente oggi
di rendere la Legge 40 piu' appropriata a cogliere le esigenze delle coppie
infertili e le indicazioni della letteratura scientifica internazionale. Ed e' essenziale che
tutti gli operatori del settore e le societa' scientifiche abbiano concordato
un documento, che rappresenta una sintesi condivisa, identificando un percorso
nuovo, nell'interesse della salute della donna. Il documento
sottoscritto risponde alla necessita' di offrire alle coppie, ed in particolare
alle donne, il massimo dell'efficacia terapeutica e il minimo dei rischi per la
propria salute fisica e psichica, limitando l'invasivita' e la reiterazione degli
atti terapeutici. Il documento di consenso e' stato firmato dalla Dr.ssa
Claudia Livi (CECOS Italia), dal Prof. Vincenzo Gentile (Societa' italiana
Andrologia - SIA), dal Dr. Guido Ragni (Societa' Italiana della Riproduzione -
SidR), dal Dr. Paolo Giovanni Artini (Societa' Italiana Embriologia
Riproduzione Ricerca - SIERR), dal Dr. Carlo Bulletti (Societa' Italiana
Fertilita' Sterilita' -Medicina Riproduzione - SIFES-MR) e dal Dr. Mauro Costa
(Societa' Italiana Ospedaliera Sterilita' - SIOS). res-mpd/cam/alf
(
da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
LETTERE AL DIRETTORE 03-06-2009 Opinioni
Referendum, perché è meglio l'astensione Aderisco al Comitato promotore per
l'astensione in occasione del referendum del 21 e 22 giugno, promosso e
presieduto dal sen. Stefano Passigli, ex Ds ed ora nell'IdV. Del Comitato
fanno parte Umberto Veronesi, Claudio Abbado, Enzo Cheli, Mario Pirani, Inghe
Feltrinelli e molte altre personalità. Se il referendum Segni- Guzzetta
raggiungesse il quorum e i «sì» prevalessero, in Italia avremmo, di fatto, la
situazione in cui un partito che raggiungesse la maggioranza relativa,
si vedrebbe attribuito il 55% dei seggi parlamentari. Un vero e proprio
stravolgimento delle regole democratiche. Berlusconi, con il Pdl, forte del
risultato che potrebbe ottenere alle prossime elezioni europee,
potrebbe essere indotto, dopo aver dichiarato di votare per il «sì», a
sciogliere le Camere per andare ad elezioni anticipate e, con il consenso di
cui oggi gode, avere il totale controllo politico (55% dei parlamentari) e
istituzionale (tutte le cariche istituzionali dal Capo dello Stato, alla Corte costituzionale, alle autorità indipendenti) del Paese. In accordo con la
Lega, potendo raggiungere il quorum dei due terzi dei parlamentari, potrebbe
modificare la Costituzione, senza l'obbligo del referendum confermativo. In considerazione delle recenti
dichiarazioni rilasciate del presidente del Consiglio Berlusconi sul ruolo del
Parlamento, ritenuto addirittura inutile, e pesantemente
stigmatizzate dal Presidente della Repubblica Napolitano e dal presidente
della Camera Fini, l'impegno per far mancare il quorum al Referendum, e quindi
farlo fallire, deve essere moltiplicato da parte di coloro i quali credono in
un sistema democratico nel quale vengano salvaguardati gli equilibri tra i
poteri che sono il cardine del costituzionalismo
liberal-democratico. Ci sono anche ragioni politiche che giustificano questa
battaglia perché, con l'affermazione dei «sì», si produrrebbe un sistema
bipartitico che farebbe venir meno il ruolo di un polo di centro, portando ad
una radicalizzazione dello scontro tra destra e sinistra dove, la sinistra, è
da sempre soccombente. In Parlamento ci sono i numeri sufficienti per
modificare la legge elettorale vigente, il cosiddetto «Porcellum», in senso
proporzionale con soglia di sbarramento per evitare
l'eccessiva frammentazione (modello tedesco) e per reintrodurre la libertà dei
cittadini di scegliere i parlamentari con le preferenze. Far fallire il
Refendum del 21 e 22 giugno è fondamentale per impedire lo stravolgimento degli
equilibri costituzionali e delle regole democratiche,
tenacemente ricercate e volute dai nostri padri costituenti. Massimo Pinardi
Candidato alle elezioni Provinciali - Italia dei Valori
(
da "Romania Libera"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
> Cititi online anunturile din ziarul Romania libera: Angajatii Bancii
Centrale Europene
organizeaza prima greva de protest din istoria institutiei Rl online Miercuri,
03 Iunie 2009 Angajatii Bancii Centrale Europene (BCE) vor
organiza, miercuri, o greva de avertisment de 90 de minute
la sediul central de la Frankfurt, liderii sindicali avertizand ca daca nu vor
avea un cuvant mai important de spus cu privire la stabilirea
pensiilor ar putea organiza si alte miscari de protest. Aceasta
este prima greva din istoria de zece ani a BCE, anunta Agerpres. BCE
a informat ca va asigura majoritatea activitatilor sale pe intreaga
durata a actiunii de protest. BCE si cele 16 banci centrale din zona euro
asigura functionarea unui sistem de plati pe care se bazeaza pietele
de capital pentru derularea tranzactiilor lor monetare. O perioada
prelungita de intrerupere a acestui sistem ar provoca haos pe piete.
Apelul la greva a fost declansat de European Public Services Organisation (Ipso),
sindicatul angajatilor BCE, in care sunt inscrisi 460 dintre
cei 1.500 de salariati ai institutiei. Sindicatul vrea sa aiba
un cuvant mai important de spus cu privire la modificarile ce ar urma sa
afecteze salariile si pensiile angajatilor BCE. "Un contract de munca cu
BCE seamana foarte mult cu un cec in alb pe care
angajatul il acorda angajatorului", sustine reprezentantul Ipso, Wolfgang
Hermann. "Contractul include o clauza speciala care ofera
baza legala pentru o modificare brusca a platilor si stimulentelor,
modificari asupra carora angajatul nu are nici un fel de control", a
adaugat Wolfgang Hermann. Sindicatul si-a concentrat plangerile
asupra recentei reforme a planului de pensii, reforma care
potrivit Ipso ar putea reduce beneficiile salariatilor care ies la pensie cu
pana la 20 procente. In schimb, conducerea BCE sustine ca
evolutiile economice si demografice au facut neviabil vechiul plan de
pensii. "Contributiile atat pentru BCE cat si pentru angajati au crescut
cu 1,5 puncte procentuale", a declarat purtatorul de cuvant al
BCE. Oficialii Ipso sustin ca nu intentioneaza sa afecteze
operatiunile BCE in cursul grevei lor de protest. Cu toate acestea au avertizat
ca sunt gata sa intensifice actiunile de protest, iar daca BCE nu
accepta o serie de modificari, dupa aceasta vara ar putea
avea loc actiuni de protest si la Bancile centrale din cele 16 state din zona
euro. In general, locurile de munca din institutiile europene
sunt considerate a fi unele sigure si bine platite. Greva anuntata
de personalul BCE este un semnal al cresterii tensiunilor dintre
conducerea institutiei si angajati cu privire la modificarea
regimului de pensionare, in ideea de a evita aparitia unor viitoare
deficite de finantare. Din
aceeasi categorie: Procurorii, obligati sa anunte CSM daca incep urmarirea penala
impotriva
magistratilorCautari intense pentru localizarea avionului disparut in
AtlanticContractul cu Bechtel, semnat pentru ca Romania sa intre mai usor in
NATO Voteaza
(
da "marketpress.info"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Mercoledì 03 Giugno 2009 SCUOLA ANTIMAFIA,
MERCOLEDÌ 3 GIUGNO A CATANZARO LEZIONI DI MARISA RODANO, ANNIBALE MARINI,
SALVATORE BOEMI E ALBERTO LA VOLPE Reggio Calabria, 3 giugno 2009
- Prosegue in tutte le cinque province della Calabria il corso di formazione
antimafia destinato ai docenti delle scuole di ogni ordine e grado della regione
e inserito nel Por 2000-2006 promosso dalla Regione Calabria. Il corso rientra,
infatti, nel progetto globale Scuola Antimafia, varato dalla
Consulta regionale Antimafia
e redatto da Adriana Musella, segretaria dell´organismo, e dalla
Direzione didattica regionale. Il percorso formativo, il cui bando è stato
vinto dal consorzio Res Novas, registra presenze
significative e di spessore quali
quelle di Luciano Corradini, docente all´università La Sapienza di Roma, di Vittorio
Mete, ordinario di psicologia
all´università di Firenze, di Antonio Nicaso, scrittore e consulente per lFbi,
dei criminologi Gemma Marotta e Francesco Bruno. Giornata clou sarà quella del
prossimo 3 giugno a Catanzaro, presso lIstituto tecnico industriale, con lezioni
importanti che saranno tenute da Marisa
Rodano, testimone storica della Costituente, da Annibale Marini, presidente
emerito della Corte Costituzionale, da Salvatore Boemi e da Alberto La
Volpe, giornalista di Rai 2 e coautore dell´ultimo libro del procuratore
nazionale Antimafia Piero Grasso Non si può morire di mafia. Ai
lavori, che
saranno aperti da Adriana Musella, parteciperà il presidente della Regione
Agazio Loiero. . <<BACK
(
da "Farmacia.it"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
03 Giugno 2009 - 09:59
FECONDAZIONE: TERAPIE PERSONALIZZATE E DI QUALITA Farmacia.it - 3 giugno 2009 Roma
Personalizzazione del piano terapeutico per ogni paziente e coppia,
definizione individualizzata
del numero ottimale di embrioni necessario a ottenere la gravidanza,
più qualità che quantità mediante limitazione della crioconservazione
embrionale al minimo indispensabile e, nel caso la coppia richieda la
conoscenza dello stato di salute dellembrione, possibilità di diagnosi genetica
preimpianto con
proibizione di esami a finalità eugenetica. Sono i punti essenziali del
documento che tutte le Società Italiane della Medicina della
Riproduzione hanno sottoscritto, a chiusura del loro primo congresso unificato
che si è svolto a Riccione dal 28 al 30 maggio,
per esprimere una posizione unitaria dopo la sentenza della
Corte Costituzionale sulla Legge 40 riguardante la Fecondazione assistita. La
sentenza consente oggi di rendere la Legge 40 più appropriata a cogliere le
esigenze delle coppie infertili e le indicazioni della letteratura scientifica internazionale.
Ed è essenziale che tutti gli operatori del
settore e le società scientifiche abbiano concordato un documento, che rappresenta
una sintesi condivisa, identificando un percorso nuovo, nellinteresse
della salute della donna. Il documento sottoscritto risponde alla
necessità di offrire alle coppie, ed in particolare alle donne, il massimo dellefficacia terapeutica e il minimo dei
rischi per la propria salute fisica e psichica,
limitando linvasività e
la reiterazione degli atti terapeutici. Il documento di consenso è
stato firmato dalla Dr.ssa Claudia Livi (CECOS Italia), dal Prof. Vincenzo
Gentile (Società italiana Andrologia - SIA), dal Dr. Guido Ragni
(Società Italiana della Riproduzione SidR), dal
Dr. Paolo Giovanni Artini (Società Italiana Embriologia Riproduzione
Ricerca - SIERR), dal Dr. Carlo Bulletti (Società Italiana
Fertilità Sterilità - Medicina Riproduzione - SIFES-MR) e dal Dr. Mauro Costa
(Società Italiana Ospedaliera Sterilità SIOS).
Nel documento si afferma inoltre che i fattori che più influiscono sul
risultato della fecondazione sono età della donna, qualità del liquido
seminale, precedenti fallimenti e tipo di risposta dellovaio. Inoltre si sottolinea come in tutto
il mondo le linee
guida identifichino come priorità la personalizzazione e modulazione delle
terapie, che tendono a limitare i parti multipli, senza
compromettere lefficacia della tecnica. Questo si può
ottenere soltanto trasferendo
in utero un numero limitato di embrioni, riducendo anche la
quantità di embrioni crioconservati. La tutela della salute dei
nascituri passa anche attraverso la limitazione delle gravidanze multiple,
principale causa di morbilità e mortalità materna e feto-neonatale. Lintroduzione
di queste misure può consentire un notevole contenimento della spesa
sanitaria, rappresentata per la maggior parte proprio dallassistenza ai prematuri da gravidanza
multipla nonché dalla reiterazione
dei trattamenti per molteplici cicli. Comunicato stampa Intermedia
030.226105 335265394 intermedia@intermedianews.it
(
da "Quotidiano.net"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
La giornata si è iniziata con l'alzabandiera e la
deposizione di una corona d’alloro al Milite Ignoto per il Presidente
Napolitano e le più alte cariche dello Stato. Berlusconi in
ritardo alla parata
"
/> Politica TV FOTO E VIDEO BLOG SERVIZI LAVORO ANNUNCI CASA
Cronaca Politica Esteri Ecquo New York Libri Arte Musica Spettacolo Gossip
Pazzo Mondo Salute Tecnologia Motori Meteo Scommesse Dieta 2 GIUGNO
E' la Festa della Repubblica Parata ridotta per aiutare l'Abruzzo La
giornata si è iniziata con l'alzabandiera e la deposizione di una
corona dalloro al
Milite Ignoto per il Presidente Napolitano e le più alte cariche dello Stato.
Berlusconi in ritardo alla parata Roma, 2 giugno 2009 - Il presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano ha reso omaggio
alla tomba del Milite Ignoto al Vittoriano. E' stato questo il primo atto della
cerimonia per il 63° anniversario della Repubblica, proseguito con
la parata militare intitolata anche questanno "La Repubblica
e le sue forze armate". Il Capo dello Stato è giunto allAltare della Patria accompagnato
dal ministro della Difesa Ignazio La Russa e dal capo di stato di maggiore
della Difesa Vincenzo Camporini. Ha quindi passato in rassegna un
battaglione interforze schierato in piazza Venezia, dove si
erano già assiepate diverse centinaia di persone. Sulle scale dellAltare della Patria a ricevere il
capo dello Stato c'erano, tra gli altri, il presidente del Senato Renato
Schifani, quello della Camera Gianfranco Fini, il presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi e il presidente della Corte Costituzionale
Francesco Amirante. La banda dellEsercito ha quindi intonato linno
nazionale. Dopo lalzabandiera
solenne e la deposizione di una corona dalloro sul sacello del Milite Ignoto,
Napolitano si è spostato
su via dei Fori Imperiali per assistere alla parata, questanno resa più sobria. Tagliati
tempi (80 minuti invece dei tradizionali 90) e partecipanti (circa 6 mila 400
contro i 7.200 della passata edizione) e anche ridimensionato i
tradizionali allestimenti lungo il percorso. I soldi
risparmiati (un milione di euro) sono stati devoluti dal ministero della Difesa
a favore delle zone terremotate dellAbruzzo. Silvio Berlusconi ha raggiunto
Giorgio Napolitano, Renato Schifani e Gianfranco
Fini sul palco donore
di Via de Fori Imperiali per assistere alla parata del 2 Giugno a manifestazione
già iniziata. Il ritardo di 15 minuti, spiegano dal suo staff, è stato causato
da alcune telefonate internazionali che il premier doveva fare a
Palazzo Grazioli. MESSAGGIO DI NAPOLITANO "Pensiamo alla crisi, alle
riforme, al G8" Commenti Invia commento Segnala ad un amico Nessun
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di sinistra americane, inglese e spagnola, non potendo attaccare apertamente
l'it[...] Cossiga: "Silvio pesta i piedi agli Usa, ecco perché lo
vogliono far fuori"11:45:00 - Il pubblico di parecchi
grandi tornei sulla terra è contro Nadal da anni. Ricordo un paio di anni
fa[...] Auguri Rafa. Parigi non ti ama11:44:42 - ....Innanzitutto un
grosso "in bocca al lupo" al grande Roger. Un titolo
al RG se lo merita da anni,[...] Federer: è il suo anno?11:44:07 - D'accordo
con @patroclo, la sfida con Monfils, a mio avviso è la più rischiosa,
e non per scaramanzi[...] Federer: è il suo anno?11:36:12 - sono d'accordo
cob Gianni, quest'anno con i controlli doping più accurati qualcuno
è diventato più u[...] Un torneo impossibile11:30:51 - E' che quando vinci
troppo, esageratamente troppo, diventi antipatico. punto. Fai vincere
qualcun'al[...] Auguri Rafa. Parigi non ti ama Dove giocherà la prossima
stagione Kakà?Papadopulo sulla panchina del Bologna anche
per la prossima stagione, sei d'accordo?Ibrahimovic non sa se restare
all'Inter: vi ha stancato?Giusto vendere Kakà al Real Madrid?Noemi-story: un
tormentone che interessa ancora?Accogliere in Italia i detenuti di Guantanamo:
sì o no?Leonardo sulla panchina rossonera: è una buona scelta?Il
caso PetraliPolemica Maldini-ultras: ha ragione il giocatore a protestare per
il silenzio del Milan?Preferisci Sophia Loren o Monica Bellucci?Crisi
economica, cosa fai per le vacanze estive?Qual è il tuo libro
preferito di Andrea Camilleri della serie dedicata al commissario
Montalbano?Faresti educare i tuoi figli da Berlusconi?Tifosi: siete pronti a
seguire la Premiata ad Ancona?Giusto chiedere il codice fiscale ai ragazzi per
l'esame di maturità? La foto del giorno 007 diventa un gelato La
gustosa novità, lanciata sul mercato in edizione limitata, è stata realizzata
grazie a un sondaggio rivolto alle donne su quale star volessero 'gustare'. A
vincere è stato Daniel Craig, l'ultimo a vestire i panni del celebre James
Bond LEGGI L'ARTICOLO Archivio Notizie Anno: 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005
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(
da "Virgilio Notizie"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti,
Altero Matteoli chiederà al Consiglio dei ministri di impugnare davanti alla
Corte Costituzionale la legge regionale sull'immigrazione approvata dalla
Regione Toscana" "Si tratta - afferma il ministro-. di una normativa
inaccettabile non solo perché viola la Costituzione ma perché mira palesemente a legalizzare la clandestinità
Esattamente il contrario di quanto prevede la legislazione nazionale.
Con questa norma, peraltro, si dà un pericoloso segnale di porte spalancate a
chi intende venire irregolarmente sul nostro territorio e in particolare
in Toscana".
(
da "Wall Street Italia"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Immigrati/ Matteoli: Chiederò a Cdm impugnare
legge Toscana di Apcom Norme inaccettabili che mirano a legalizzare clandestini
-->Roma, 3 giu. (Apcom) - Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti,
Altero Matteoli chiederà al Consiglio dei ministri di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge
regionale sull'immigrazione approvata dalla Regione Toscana" "Si
tratta - afferma il ministro-. di una normativa inaccettabile non solo perché
viola la Costituzione ma perché mira palesemente a legalizzare la clandestinità
Esattamente il contrario di quanto prevede la legislazione nazionale.
Con questa norma, peraltro, si dà un pericoloso segnale di porte spalancate a
chi intende venire irregolarmente sul nostro territorio e in particolare in
Toscana".
(
da "Romania Libera"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
> Cititi online anunturile din ziarul
Romania libera: Salariile unitare:
mari pe hartie, aplicabile din 2021 Andrei Luca Popescu Miercuri,
03 Iunie 2009 Ministerele si sindicatele s-au pus de acord in ce priveste
coeficientii de ierarhizare din viitoarea lege a salarizarii
unice. In timp ce salariile arata bine pe hartie, sindicalistii
spun ca vor putea fi oferite abia peste sase sau 12 ani. Coeficientii de
ierarhizare pentru salariile bugetarilor cu functii considerate medii au
fost depusi la Ministerul Muncii de catre toate ministerele si au primit
acordul de principiu al sindicatelor, insa negocierile vor incepe abia saptamana
viitoare. In noua lege a salarizarii unice vor exista trei niveluri medii de
plata a acestor functii: media de 8,85 salarii minime
brute pe economie (adica 5.300 lei brut la actualul salariu minim de
600 lei), media de 6,5 salarii minime (3.900 lei brut) si media de 3,8 salarii
minime (2.300 lei brut). In primul nivel ar urma sa fie incluse
functii precum cele de medic primar, conferentiar universitar,
maior, consul sau judecator de tribunal. In al doilea nivel ar intra functii
precum profesor de liceu, locotenent, grefier, farmacist sau preot, iar la
cel mai mic nivel de salarizare s-ar afla agentul de politie
debutant, soldatul, secretarul de scoala sau laborantul.
Reprezentantii Federatiei Sindicatelor Libere din Invatamant (FSLI) au
declarat ca sunt multumiti de aceste ierarhizari. Simion Hancescu,
vicepresedinte FSLI, a explicat ca salariul unui debutant in sistemul de
educatie ar urma sa creasca de trei ori, de la 1.100 lei
brut la 3.000 lei brut, iar profesorii cu vechime ar fi platiti cu
aproximativ 80% mai mult decat in prezent. Totusi, pana si sindicalistii par
sa-si fi dat seama ca aceste salarii sunt vise frumoase pe timp de
criza. "Problema este timpul. Mi-e teama ca nu vom avea fonduri.
Nu cred ca se poate aplica aceasta lege in trei ani, ci in 6-7 ani", a
spus Hancescu. Liderul sindicatului functionarilor publici Sed Lex,
Vasile Marica, s-a aratat si mai pesimist: "Nu exista
bani. Cred ca legea va avea aplicabilitate abia din 2021. Eu sunt interesat de
cei cu salarii mici. Ar trebui sa avem un salariu minim de cel
putin 300 euro pana vom trece la zona euro". Magistratii au
fost singurii care s-au aratat nemultumiti de nivelurile de salarizare
propuse la Ministerul Muncii. Dan Lupascu, reprezentantul
Consiliului Superior al Magistraturii (CSM) la negocieri, a declarat
ca noua lege nu trebuie sa duca la scaderea salariilor nete ale magistratilor
si ca puterea lor de cumparare
ar trebui mentinuta. "Magistratii nu-si doresc un sir de sporuri, ci o
indemnizatie adecvata si sa se tina cont de interdictii si
incompatibilitati", a spus Dan Lupascu. Judecatorii si
procurorii nu au voie, conform legii, sa detina nici o alta functie publica
sau privata, nici sa aiba afaceri, singura sursa alternativa de venit permisa
fiind sistemul universitar. Reprezentantul CSM a mai explicat ca a cerut
ca magistratii sa fie pusi pe aceeasi pozitie ca membrii Guvernului si
Parlamentului (un salariu mediu de 6.100 lei brut). In acelasi timp,
magistratii ar fi de acord cu inghetarea salariilor, dar cer ca unele sporuri
actuale sa fie incluse in salariul de baza, pentru a nu le scadea salariile, a
spus Lupascu. Din aceeasi categorie: "Banca popii" a falimentat
1.200 de oameniPartidele pregatesc decapitarea agriculturii romanesti in
Parlamentul EuropeanCriza scoate detinutii din inchisori Voteaza
(
da "Wall Street Italia"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Csm/ Napolitano ha ricevuto al Quirinale Nicola
Mancino di Apcom Il 9 giugno Capo Stato presiederà il plenum -->Roma, 3 giu.
(Apcom) - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto
questa mattina al Quirinale il vice Presidente del Consiglio superiore della
magistratura Nicola Mancino. Lo si legge in una nota del Quirinale. Il 9 giugno
è previsto che il Capo dello Stato presieda il plenum del Csm.
(
da "Mattino, Il (Nazionale)"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Un quarto d'ora di ritardo, con la cerimonia ai
Fori Imperiali iniziata con la sedia del premier desolatamente vuota sul palco
delle autorità: Silvio Berlusconi ha allargato le braccia al cielo dopo aver
stretto la mano al presidente della Repubblica, quasi a
confermare la giustificazione diffusa dai collaboratori di «telefonate
istituzionali» che gli avevan fatto perder tempo. Nella prima fila d'onore,
oltre ai capi di Stato e di governo, schierati i presidenti di Senato e Camera,
rispettivamente Renato Schifani e Gianfranco Fini, il presidente della Corte costituzionale Francesco Amirante e il ministro della Difesa Ignazio La
Russa (il quale ha spiegato che a far ritardare il premier è stata una
iniezione per calmare il torcicollo»). Terminata la parata, è iniziata la "sfilata" del
Cavaliere, forzata, perché di braccarlo sull'auto che l'attendeva per
riportarlo a Palazzo Grazioli aveva pensato un buon centinaio di persone.
A nulla era valso infilare l'ingresso posteriore. Una folla osannante,
che s'è spellata le mani ad applaudirlo. Ma neppure sono mancati gli epiteti
(«buffone», «vergogna») dei pochi ma immancabili contestatori. A chi gli ha
gridato di «non mollare», il premier ha risposto come aveva fatto poco prima,
al termine della cerimonia all'Altare della Patria, rispondendo a
una sostenitrice: «Non ci penso proprio, sono solo agli inizi». Berlusconi,
infine, è riuscito a infilarsi nell'auto, che ha proceduto a passo d'uomo. Non
è bastata la bassa velocità a evitare un piccolo tamponamento: quando il
premier ha fatto bloccare la vettura per far salire Gianni Letta, l'ultima auto
del corteo
ha frenato con ritardo, fermandosi nel paraurti di quella che la precedeva. In
prima mattinata, quando aveva lasciato l'Altare della Patria per tornare
a casa a piedi, il premier aveva stretto molte mani, raccolto applausi e
scambiato qualche parola con alcuni sostenitori. Neppure in quell'occasione,
tuttavia, gli era stato risparmiato da qualcuno il sarcasmo della domanda
«dov'è Noemi?». Così, quando un ragazzino d'una decina d'anni l'ha
invitato alla festa dell'imminente suo compleanno, il premier ha allargato
ancor più il sorriso, rispondendo: «Sai cosa? Andare alle feste di compleanno e
ai battesimi in questo periodo non butta bene...chissà che cosa
si inventano. Allora è meglio se ti faccio gli auguri qui». La madre del
piccolo è scoppiata in una risata e Berlusconi, che stava allontanandosi, è
tornato sui suoi passi: «Come ti chiami?», gli ha chiesto. «Francesco», la
risposta. «Bellissimo nome - la replica del premier - Comunque, scrivimi una
lettera, non si sa mai...». Folla ne ha trovato sotto casa, a Palazzo Grazioli,
anche quando è rientrato dalla parata militare. Berlusconi è salito sul
predellino della Lancia Thesis, sorriso stampato in volto, ha salutato con
ampi gesti i sostenitori. Cori che ripetevano «Silvio, Silvio», tanti scrosci
di applausi, ma anche il mònito severo di un tifoso milanista: «Non vendere
Kakà». Quando poi nel pomeriggio è giunto a Firenze per un appuntamento elettorale,
nella folla ad attenderlo una «mamma insegnante» inalberava un cartellone con
su scritto: «Viva Silvio educatore di lealtà e libertà. Educa pure i miei
figli».
(
da "AmericaOggi Online"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
A due settimane dal voto nessuno ne parla,
Referendum dimenticato di Luca Tentoni 03-06-2009 Nonostante manchino poco più
di due settimane al voto per i referendum elettorali, non si parla quasi mai
della consultazione del 21 giugno. In gran parte ciò è dovuto
alla campagna per le europee e ai veleni che la caratterizzano. Persino le
elezioni amministrative rischiano di passare in secondo piano di fronte ad un
voto sull'Europarlamento che - come e più del solito - sarà espresso guardando
a Bruxelles e a Strasburgo ma pensando soltanto all'Italia. La cappa
di silenzio che avvolge i referendum, quindi, sembra giustificata, ma è troppo
fitta per non alimentare il sospetto che celi una precisa motivazione.
Legittimamente, i partiti contrari al ritaglio referendario delle leggi
elettorali evitano di parlarne per non attirare l'interesse dell'opinione
pubblica sul tema e scongiurare che il 21 giugno si raggiunga il quorum di
validità della consultazione (50% più uno degli aventi diritto al voto). Gli
unici a cercare di dar vita ad un barlume di campagna elettorale sono i
promotori dei referendum, Segni e Guzzetta, che
si sono rivolti alla Corte Costituzionale per avere adeguati spazi nelle
tribune Rai: la Consulta deciderà martedì prossimo, quando mancheranno appena 12 giorni al voto.
Colpisce, invece, lo scarso attivismo di Pdl e Pd, che sono per il
"sì". Il "ritaglio" referendario, infatti, darebbe al
partito più votato alla Camera (non più alla coalizione) tutto
il premio di maggioranza (il 55% dei deputati); concederebbe al partito più
votato nella regione il premio di maggioranza per il Senato (il 55% dei posti
di senatore in palio nella regione); scioglierebbe le coalizioni, costringendo
i partiti a correre da soli o a sostituirle con
"listoni" uniti da un simbolo comune; renderebbe le soglie di
sbarramento del 4% nazionale alla Camera e dell'8% regionale al Senato uguali
per tutti, perciò non superabili (come avviene ora) dai piccoli partiti apparentati
ai più grandi; impedirebbe ad ogni candidato di presentarsi in
più circoscrizioni. In pratica, a lottare per vincere i premi e governare
resterebbero solo Pdl e Pd: gli altri dovrebbero rassegnarsi ad un ruolo da
comprimari. Eppure, Franceschini e Berlusconi non fanno campagna
per il "sì", anzi non sfiorano proprio l'argomento. In politica anche
i silenzi contano. Pdl e Pd avrebbero un grande interesse a vincere il
referendum: vorrebbero ma non possono. Il presidente del Consiglio è stato già
avvertito da Bossi e Calderoli: se facesse campagna per il sì e
fosse superato il quorum, il governo avrebbe le ore contate. E il leader del
Pd, dal canto suo, deve fare i conti con chi, nel suo partito, pensa che la
vittoria dei sì finisca per diventare un gran regalo a Berlusconi, tanto più
che alcuni esponenti del Pdl hanno detto che l'esito favorevole del referendum
non sarebbe seguito dalla riforma elettorale, ma si manterrebbe il sistema
"ritagliato" dagli italiani. Quindi non avremmo il collegio uninominale
(Mattarellum) o il sistema tedesco (D'Alema) o quello spagnolo
(Ceccanti-Vassallo). Berlusconi, infine, ha un motivo in più per non fare
campagna per il sì: l'esperienza insegna che il Pdl, volendo, potrebbe tentare
in ogni momento la corsa solitaria alle elezioni, perché la legge
permette la formazione di coalizioni, ma non obbliga nessuno a farle. Se le
Europee rafforzassero il Pdl rendendolo il primo partito anche di fronte a
combinazioni e alleanze di altri partiti, il Cavaliere potrebbe ottenere alla
prima occasione gli effetti del "ritaglio" - vincere il
premio alla Camera e molti premi regionali del Senato - semplicemente
liberandosi della Lega, anziché inimicarsela oggi facendo propaganda per i
referendum.
(
da "Sicilia, La"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Il silenzio che parla Nonostante manchino poco
più di due settimane al voto per i referendum elettorali, non si parla quasi
mai della consultazione del 21 giugno. In gran parte ciò è dovuto alla campagna
per le europee e ai veleni che la caratterizzano. Persino le elezioni
amministrative rischiano di passare in secondo piano di fronte ad un voto
sull'Europarlamento che - come e più del solito - sarà espresso guardando a
Bruxelles e a Strasburgo ma pensando soltanto all'Italia. La cappa di silenzio
che avvolge i referendum, quindi, sembra giustificata, ma è troppo
fitta per non alimentare il sospetto che celi una precisa motivazione.
Legittimamente, i partiti contrari al ritaglio referendario delle leggi
elettorali evitano di parlarne per non attirare l'interesse dell'opinione
pubblica sul tema e scongiurare che il 21 giugno si raggiunga il quorum di
validità della consultazione (50% più uno degli aventi diritto al voto). Gli
unici a cercare di dar vita ad un barlume di campagna elettorale sono i
promotori dei referendum, Segni e Guzzetta, che
si sono rivolti alla Corte Costituzionale per avere adeguati spazi nelle
tribune Rai: la Consulta deciderà martedì prossimo, quando mancheranno appena
12 giorni al voto. Colpisce, invece, lo scarso attivismo di Pdl e Pd, che sono per il «sì». Il
«ritaglio» referendario, infatti, darebbe al partito più votato alla Camera
(non più alla coalizione) tutto il premio di
maggioranza (il 55% dei deputati); concederebbe al partito più votato nella
regione il premio di maggioranza per il Senato (il 55% dei
posti di senatore in palio nella regione); scioglierebbe le coalizioni,
costringendo i partiti a correre da soli o a sostituirle con «listoni» uniti da
un simbolo comune; renderebbe le soglie di sbarramento del 4% nazionale alla Camera
e dell'8% regionale al Senato uguali per tutti, perciò non superabili (come
avviene ora) dai piccoli partiti apparentati ai più grandi; impedirebbe ad ogni
candidato di presentarsi in più circoscrizioni. In pratica, a lottare per
vincere i premi e governare resterebbero solo Pdl e Pd: gli altri
dovrebbero rassegnarsi ad un ruolo da comprimari. Eppure, Franceschini e
Berlusconi non fanno campagna per il «sì», anzi non sfiorano proprio
l'argomento. In politica anche i silenzi contano. Pdl e Pd avrebbero un
grande interesse a vincere il referendum: vorrebbero ma non possono. Il
presidente del Consiglio è stato già avvertito da Bossi e Calderoli: se facesse
campagna per il sì e fosse superato il quorum, il governo avrebbe le ore
contate. E il leader del Pd, dal canto suo, deve fare i conti con chi, nel
suo partito, pensa che la vittoria dei sì finisca per diventare un gran regalo
a Berlusconi, tanto più che alcuni esponenti del Pdl hanno detto che l'esito
favorevole del referendum non sarebbe seguito dalla riforma elettorale, ma
si manterrebbe il sistema «ritagliato» dagli italiani. Quindi non avremmo il
collegio uninominale (Mattarellum) o il sistema tedesco (D'Alema) o quello
spagnolo (Ceccanti-Vassallo). Berlusconi, infine, ha un motivo in più per non
fare campagna per il sì: l'esperienza insegna che il Pdl,
volendo, potrebbe tentare in ogni momento la corsa solitaria alle elezioni,
perché la legge permette la formazione di coalizioni, ma non obbliga nessuno a
farle. Se le europee rafforzassero il Pdl rendendolo il primo partito
anche di fronte a combinazioni e alleanze di altri partiti, il Cavaliere
potrebbe ottenere alla prima occasione gli effetti del «ritaglio» - vincere il
premio alla Camera e molti premi regionali del Senato - semplicemente liberandosi
della Lega, anziché inimicarsela oggi facendo propaganda per i referendum.
(
da "Sestopotere.com"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Legge regionale immigrazione approvata
dalla Regione Toscana: Matteoli: "Proporro' il ricorso" (3/6/2009
16:32) | (Sesto Potere) - Firenze - 3 maggio 2009 - Proporro in Consiglio dei Ministri di impugnare
davanti alla Corte Costituzionale
la legge regionale sullimmigrazione approvata dalla Regione
Toscana". Lo ha dichiarato il ministro
delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli. "Si tratta di una
normativa inaccettabile non solo perche viola la Costituzione ma perche mira
palesemente a legalizzare
la clandestinita Esattamente il contrario di quanto prevede
la legislazione nazionale. Con questa norma, peraltro,
si da
un pericoloso segnale di porte spalancate a chi intende venire irregolarmente
sul nostro territorio
e in particolare in Toscana".
(
da "SaluteEuropa.it"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
03/06/2009 Posizione comune sulla legge 40 di
tutti gli specialisti di Medicina della Riproduzione: Tuteliamo la salute della
donna e del nascituro Personalizzazione del "piano terapeutico" per
ogni paziente e coppia, definizione individualizzata del numero ottimale
di embrioni necessario a ottenere la gravidanza, più qualità che quantità
mediante limitazione della crioconservazione embrionale al minimo
indispensabile e, nel caso la coppia richieda la conoscenza dello stato
di salute dell'embrione, possibilità di diagnosi genetica preimpianto con
proibizione di esami a finalità eugenetica. Sono i punti essenziali del
documento che tutte le Società Italiane della Medicina della Riproduzione hanno
sottoscritto, a chiusura del loro primo congresso unificato che si è
svolto a Riccione dal 28 al 30 maggio, per
esprimere una posizione unitaria dopo la sentenza della Corte Costituzionale
sulla Legge 40 riguardante la Fecondazione assistita. La sentenza consente oggi
di rendere la Legge 40 più
appropriata a cogliere le esigenze delle coppie infertili e le indicazioni
della letteratura scientifica internazionale. Ed
è essenziale che tutti gli operatori del settore e le società scientifiche
abbiano concordato un documento, che rappresenta una sintesi condivisa,
identificando un percorso nuovo, nell'interesse della salute della donna. Il
documento sottoscritto risponde alla necessità di offrire alle coppie, ed in
particolare alle donne, il massimo dell'efficacia terapeutica e il minimo dei
rischi per la propria salute fisica e psichica, limitando l'invasività e la
reiterazione degli atti terapeutici. Il documento di consenso è stato firmato
dalla Dr.ssa Claudia Livi (CECOS Italia), dal Prof. Vincenzo Gentile (Società
italiana Andrologia - SIA), dal Dr. Guido Ragni (Società Italiana della
Riproduzione SidR), dal Dr. Paolo Giovanni Artini (Società Italiana Embriologia
Riproduzione Ricerca - SIERR), dal Dr. Carlo Bulletti (Società
Italiana Fertilità Sterilità -Medicina Riproduzione - SIFES-MR) e dal Dr. Mauro
Costa (Società Italiana Ospedaliera Sterilità SIOS). Nel documento si afferma
inoltre che i fattori che più influiscono sul risultato della
fecondazione sono età della donna, qualità del liquido seminale, precedenti
fallimenti e tipo di risposta dell'ovaio. Inoltre si sottolinea come in tutto
il mondo le linee guida identifichino come priorità la personalizzazione e modulazione
delle terapie, che tendono a limitare i parti multipli, senza compromettere
l'efficacia della tecnica. Questo si può ottenere soltanto trasferendo in utero
un numero limitato di embrioni, riducendo anche la quantità di embrioni
crioconservati. La tutela della salute dei nascituri passa anche
attraverso la limitazione delle gravidanze multiple, principale causa di
morbilità e mortalità materna e feto-neonatale. L'introduzione di queste misure
può consentire un notevole contenimento della spesa sanitaria, rappresentata
per la maggior parte proprio dall'assistenza ai prematuri da gravidanza
multipla nonché dalla reiterazione dei trattamenti per molteplici cicli.
(
da "Asca"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
EUROPEE: IN
BULGARIA MOLTI CANDIDATI HANNO PROBLEMI CON GIUSTIZIA (ASCA-AFP) - Sofia, 3 giu
- Diversi candidati in Bulgaria si presentano alle elezioni europee per cercare
una via di uscita dai loro problemi con la giustizia. E' il caso dell'ex presidente del Cska di Sofia ed ex presidente delle acciaierie Kremikovtzi
steelmill, Alexander Tomov, in attesa di processo per
appropriazione indebita e del proprietario del club calcistico Chernomorets
Burgas, Ivaylo Drazhev, accusato di aver provocato la morte di due persone
per un incidente avvenuto nel 1989 mentre guidava ubriaco e di malversazione
nella privatizzazione di una fabbrica, mentre un gruppo di uomini di affari,
attualmente agli arresti, ha gia' annunciato l'intenzione di presentarsi alle
politiche che si terranno il 5 luglio. ''La partecipazione alle
elezioni di persone sotto inchiesta di certo non migliora l'immagine della
Bulgaria'', ha detto il primo ministro Sergey Stanishev, ammettendo pero' che
non ci sono i tempi tecnici per modificare la legge. Gli ultimi
sondaggi per le europee vedono in testa il Gerb, partito dei Cittadini per lo
sviluppo europeo della Bulgaria, guidato dal sindaco di Sofia, Boyko Borisov,
che otterrebbe il 30,6% dei voti, contro il 25,4% del partito socialista del
premier Stanishev e il 19,4% del Movimento della minoranza turca.
Gli ultra nazionalisti del partito Ataka otterrebbero l'8,1%. red-uda/dnp/lv
(
da "Virgilio Notizie"
del 03-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Botta e risposta tra Claudio Martini, presidente
della Regione Toscana, ed Altero Matteoli, ministro dei Trasporti, sul tema
della nuova legge regionale toscana sull'immigrazione, approvata lunedì scorso
dal Consiglio Regionale: una legge che concede diritti anche agli stranieri
non in regola con il permesso di soggiorno, principalmente per quanto riguarda
l'assistenza sociosanitaria. Matteoli ha infatti annunciato un ricorso contro
"una normativa inaccettabile non solo perché viola la Costituzione, ma
perché mira palesemente a legalizzare la clandestinità,
esattamente il contrario di quanto prevede la legislazione nazionale".
Oggi la replica di Martini, che ha definito "bufale assolute" le
accuse della destra: "Per di più chi annuncia il ricorso, come il ministro
Matteoli oggi - ha aggiunto - dimostra di non averla neppure letta".
Secondo Martini infatti "la legge è per i nostri uffici giuridici
legittima, perché si muove nell'ambito delle competenze regionali, per esempio
in tema di sanità e sociale". Ma il ministro non molla:
"Meglio di quanto abbia potuto leggerla io, la legge regionale della
Toscana sull'immigrazione - ha spiegato - sarà
letta e vagliata dalla Corte Costituzionale se, come auspico, il Consiglio dei
ministri, deciderà di impugnarla. E' fin troppo evidente scorrendo il testo, in particolare agli
articoli 2, 6, 16, 18 e 19, che questa legge preveda l'accoglienza, e non solo,
agli stranieri a prescindere dal rispetto dei requisiti di legalità che,
invece, per il governo nazionale e per la sua maggioranza sono
imprescindibili".
(
da "Dire"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Immigrati, Matteoli: "Il governo impugni la
legge della Toscana" ROMA - "Proporrò
in Consiglio dei ministri di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la
legge regionale sull'immigrazione approvata dalla Regione Toscana". Lo
annuncia il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, che in una nota
spiega: "Si tratta di una
normativa inaccettabile non solo perché viola la Costituzione, ma perché mira
palesemente a legalizzare la clandestinità. Esattamente il
contrario di quanto prevede la legislazione nazionale". Con questa norma,
peraltro, conclude Matteoli, "si dà un pericoloso segnale di porte
spalancate a chi intende venire irregolarmente sul nostro territorio e in
particolare in Toscana". La legge approvata dal Consiglio regionale della
Toscana, garantisce l'accesso ai servizi e l'assistenza sanitaria ai migranti e
ai cittadini stranieri, anche se irregolari. 3 giugno 2009
(
da "Reuters"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
By Jason Lange - Analysis MEXICO CITY (Reuters) -
General Motors' plants in Mexico will keep churning out cars and trucks,
unaffected by GM's bankruptcy across the border, but Mexico's lower labor costs
might work against it as the U.S. government tries to hold onto jobs. While
lower costs at plants in countries like Mexico are considered important for
GM's return to profitability, analysts said GM executives could feel pressure
to favor U.S. workers. "I don't think they see it as politically correct
to accept more production in Mexico," said auto analyst
Pascual Francisco at IHS Global Insight in Lexington, Massachusetts. GM filed
for bankruptcy protection on Monday. The U.S. government will own 60.8 percent
of the company once GM has completed its restructuring. The United Auto
Workers union (UAW), which represents tens of thousands of U.S. auto workers,
will also be a stake holder and opposes moving production outside the country.
Most of the world's leading automakers have plants in Mexico, where unions are
docile and wages are low. GM produced about 500,000 vehicles in Mexico last
year, of which about three-quarters were exported. A senior U.S. official said
on Sunday that the government would not allow any of the billions of dollars it
was pouring into GM to be used on foreign operations. "(U.S.
government ownership) is going to be a factor limiting moves to put operations
in other parts of the world," said Armando Soto, head of Mexico City
consultancy Kaso y Asociados, which tracks the Mexican auto industry.
Mexico's auto industry accounts for about 20 percent of the country's exports,
but output collapsed this year as the U.S. plunged into recession. Car plants
across Mexico, including GM's four factories, have periodically idled as
inventories piled up. MADE IN MEXICO ... OR NOT Some GM product lines
made in Mexico like the Saturn will be sold by the company to trim unprofitable
businesses. Still, GM has said it was too soon to talk about permanently losing
any production. "In the short term we don't see a significant
decrease" in planned output, said Mauricio Kuri, GM's spokesman in Mexico.
He said production in Mexico would only be cut if U.S. consumer demand kept
falling. Several analysts said they thought that Mexico would continue to play
an important role in GM's North American operations. "Mexico is
certainly well positioned to continue to take advantage of production within
the region," said Mike Jackson, an
analyst as CSM
Worldwide in Detroit, Michigan. But, he added, "some of that advantage may
have been offset" by
ownership moving to the U.S. government and UAW. GM's production in Mexico,
where it is the biggest player in the car sector, declined 42 percent in the
January-April period of 2009 compared to a year earlier. Total U.S. auto sales
also eroded during the period. In the central Mexican city of
Silao, where GM builds trucks and employs over 3,000 people, workers were
relieved that there were no plans to close GM's plant there. That plant is the
heart of an industrial complex that employs another 7,000 people in
auto parts factories. "After all the temporary shutdowns, it's good
news," said Alejandro Rangel, a senior official in the region's auto parts
workers union. Producing vehicles in a lower cost environment could also mean good
news for GM. "If the company really wants to save itself and
emerge well from the Chapter 11 process, it will have to do this," said
Soto. (Reporting by Jason Lange; Editing by Toni Reinhold)
(
da "MF Sicilia"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
MF Sicilia sezione: Sicilia Palazzi & Denaro
data: 04/06/2009 - pag: 2 autore: di Giovanni Mazzoleni tengono banco le
frizioni nei partiti e il ddl anti-lombardo al senato Elezioni e maggioranza,
regna il caos La campagna elettorale per le europee 2009 sarà ricordata,
soprattutto in Sicilia, per i colpi di teatro che si sono registrati in
queste settimane. Su tutti, la crisi del governo regionale guidato da Raffaele
Lombardo con l'immediata ricostituzione dell'incompleto Lombardo bis che
prevede, almeno per il momento, l'esclusione di gran parte
del Pdl e dell'Udc. Ma non solo. Come ritorsione per le scelte fatte dal
governatore, importanti esponenti nazionali del Popolo della libertà
paventano l'approvazione di una legge costituzionale che dia la possibilità di sostituire il presidente della Regione lasciando in vita
l'Assemblea regionale. C'è da stupirsi, però, che questi autorevoli proponenti
dimentichino alcune recenti pronunce della Corte costituzionale
(per esempio le sentenze n. 304 del 2002 e 2 del 2004)
in cui è stata ribadita l'assoluta inscindibilità tra il
presidente della Regione eletto dal popolo e il parlamento regionale. Ovvero,
qualora per qualsiasi causa cambi il presidente della Regione automaticamente
decade il parlamento regionale e bisogna tornare alle urne. Questa è la conseguenza
principale del meccanismo dell'elezione diretta del governatore dell'Isola.
Altrimenti, sarebbe opportuno modificare il nuovo articolo 122 della
Costituzione e abolire l'elezione del presidente della Regione da parte del
popolo ridando questo potere ai parlamenti regionali.Gli elettori attualmente
scelgono un presidente e una maggioranza che a lui fa riferimento. E nel caso
in cui il presidente della Regione decade, automaticamente si scioglie anche la
sua maggioranza. Tale modifica costituzionale,
in ogni caso, dovrebbe estendersi a tutte le regioni italiane
non potendosi limitare soltanto alla Sicilia. Da notare, inoltre, che i
presidenti delle altre Regioni saranno rinnovati l'anno prossimo per naturale
scadenza del mandato quinquennale. Senza dimenticare che processi di
modifica della Costituzione richiedono tempi lunghi essendo necessaria la
doppia lettura di ciascuna delle Camere ad una determinata distanza di tempo.
Come se non bastasse, poi, a questa discutibile proposta di revisione costituzionale,
si è aggiunta la convocazione straordinaria dell'Assemblea regionale (prevista
oggi). Il parlamento regionale doveva riunirsi in seduta ordinaria in una data
immediatamente successiva alle elezioni europee mentre la convocazione
straordinaria dell'Aula è stata decisa per discutere sulla crisi di
governo e sulle mosse di Lombardo. Appare singolare che l'attuale maggioranza
di governo a pochissimi giorni dall'appuntamento elettorale voglia far emergere
le insanabili divisioni esistenti con probabili conseguenze sulle scelte dei
cittadini siciliani. Gli sviluppi di questi ultimi giorni della crisi regionale
rendono ancora più dubbia l'utilità di questa convocazione straordinaria
dell'Ars, vista la preannunciata assenza del governatore e per il probabile rinvio
della presentazione della mozione di censura o di sfiducia di una parte dei
gruppi della maggioranza nei confronti di Lombardo stesso. Il presidente della
Regione, nel frattempo, per la fase conclusiva della campagna elettorale è
stato l'unico responsabile di tutta l'amministrazione regionale. Potrebbe
essere stato questo il vero scopo dell'attuale crisi regionale.
(
da "Italia Oggi"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi sezione: Diritto e
Fisco data: 04/06/2009 - pag: 23 autore: di Mario Cicala* il commento Il
giudice fa politica ItaliaOggi ha pubblicato una chiara sintesi, a firma
del suo direttore, del recente dibattito sull'elusione fiscale tenutosi su
Class/Cnbc sintetizzando efficacemente anche il mio pensiero
(ItaliaOggi del 28 maggio).Un unico profilo mi par opportuno
puntualizzare. Si dice che «rivendico con forza il ruolo della magistratura».
Ad essere precisi, più che rivendicare un ruolo io ne costato
(o ritengo di constatarne) l'esistenza come fenomeno di fatto
nell'odierna realtà sociale. In questo mi ricollego ad un'affermazione del
prof. Pier Giuseppe Monateri: «Il senso della legge dipende da come si comportano
i giudici, i funzionari, i cittadini, i vigili, gli assessori, i
professori, i redattori delle riviste ecc. Il legislatore è
solo uno degli ingranaggi del diritto, che si inserisce in un altro insieme
di meccanismi istituzionali che rappresentano il modo in cui il diritto
funziona in una determinata società».A questo
pensiero fa eco, per quanto attiene alla giurisprudenza, la recentissima sentenza
della III sezione civile della Cassazione n. 10741 depositata l'11 maggio 2009
che testualmente afferma «l'attuale ordinamento giuridico
italiano, in particolare civilistico, è basato su una pluralità
di fonti, tra cui si colloca la funzione interpretativa del giudice in ordine
alla formazione della c.d. giurisprudenza-normativa, quale
autonoma fonte di diritto».La sentenza della Corte di cassazione
sottolinea, inoltre ed a mio avviso giustamente, come il
ruolo creativo del potere giudiziario sia ulteriormente
incrementato dal sempre più frequente utilizzo di «principi generali», che la giurisprudenza
stessa elabora e definisce. Questi principi costituiscono spesso l'asse
portante della motivazione relegando l'esegesi delle norme positive ad un
compito ancillare di supporto.Del resto, è ormai solo un lontano
ricordo il linguaggio legislativo rigoroso ed univoco proprio dell'«era delle
codificazioni»; i testi normativi di oggi offrono all'interprete
un caleidoscopio di affermazioni, esemplificazioni,
contraddizioni, che sovente consentono di condurre in qualunque porto la
navicella dell'applicazione della legge.L'adesione, ora
esplicitamente dichiarata ora supportata con argomentazioni esegetiche, ad
una «giurisprudenza dei principi» apre dunque spazi ulteriori alla funzione «politica»
(tra virgolette) della giurisprudenza.Invero, esiste -a quanto mi risulta- un
solo valore, l'amor di Dio, che si può espandere all'infinito
senza entrare in rotta di collisione con altri principi e valori, perché
tutti li riassume e li comprende.Gli altri valori non possono trovare applicazione
assoluta ed illimitata; debbono fare i conti con la realtà e con principi
diversi, con cui sono costretti a confrontarsi.
Persino l'amore per la Mamma e della Mamma, pilastro fondante della società
italiana, deve pur coordinarsi con l'amore per altre persone. Così la giustizia
trova un limite nell'esigenza di certezza dei rapporti giuridici
e quindi i diritti si prescrivono se non esercitati; la sovranità
popolare trova un limite nei diritti indisponibili del singolo, e così via
Tracciare
il punto di equilibrio fra valori pur tutti apprezzabili è compito precipuo
della politica; e quando il giudice assume su di sé questa funzione,
rivendica un potere che mi par logico qualificare come «politico».Gli esempi
sono, a mio credere, molti. Oserei dire quasi infiniti. Sentenze delle Sezioni
Unite della Cassazione hanno di recente ribaltato i criteri che fino a ieri
caratterizzavano il processo tributario, introducendovi il
litisconsorzio necessario e il giudicato esterno; hanno delineato
la responsabilità penale dei medici; hanno affiancato e spesso sovrapposto al
«vecchio» principio dell'onere della prova i principi
di non contestazione e prossimità della prova; hanno definito l'«abuso
di diritto»; hanno tracciato una nuova disciplina dei rapporti fra consenso e
cure mediche... E poteri di gran lunga maggiori
esercitano la Corte costituzionale,
le Procure della Repubblica...Certo la giurisprudenza muove nell'ambito dei
valori propri dell'odierna società italiana, non prospetta soluzioni
«stravaganti» che al corpo sociale ripugnino. E cerca costantemente una
legittimazione nel richiamo alla Costituzione: ma anche il significato e la portata della
Costituzione formano oggetto, appunto, di valutazioni
giurisprudenziali. Oggi è pacificamente accettato che la Costituzione contenga
principi e regole che nei lontani tempi dei miei studi universitari nessuno
aveva ancora «scoperto». Si dice che le costituzioni si distinguano in
«elastiche» e «rigide»; a me sembra tutte siano elastiche, solo che quelle che
qualifichiamo tali si evolvono prevalentemente attraverso atti legislativi,
quelle che chiamiamo rigide vengono adeguate quasi esclusivamente dalla
giurisprudenza e dalla prassi costituzionale.Non
so quanto questa «politicità» della giurisdizione potrà continuare ad
espandersi e se in un prossimo futuro il Parlamento sarà in grado di
riappropriarsi del compiuto esercizio del potere normativo; in primo
luogo dettando norme chiare e precise che lascino minor spazio
all'interprete.Qualunque strada si voglie però imboccare, a me pare
preliminarmente opportuno domandarsi se ed in che misura queste mie sommarie ed
epidermiche impressioni trovino riscontro nella realtà.*consigliere della Corte
di cassazione
(
da "Nazione, La (Firenze)"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACHE pag. 17 «Impugneremo la legge sugli
immigrati» Berlusconi ripete a Porta a Porta: alla Consulta la «riforma»
toscana di OLGA MUGNAINI FIRENZE LA LEGGE regionale sull'immigrazione è fatta.
Ma l'introduzione in Toscana di una sorta di welfare anche per gli
irregolari non ha certo smesso di far discutere. Anzi. Portata a casa il
risultato, è il governatore Martini in persona a ribattere alla ridda di
attacchi del centrodestra, a partire dal ministro Matteoli, per arrivare a
Berlusconi che a 'Porta a Porta' ieri sera ha annunciato: «Il
governo impugnerà la legge della Toscana che dà al clandestino irregolare un
diritto maggiore di uno straniero venuto regolarmente in Italia». Martini non
demorde e replica: «Da destra sono state dette molte bufale contro la nostra
legge sull'immigrazione, imbrogli assoluti. Per di più, chi annuncia il
ricorso, come il ministro Matteoli, dimostra di non averla neppure letta. La
legge è per i nostri uffici giuridici legittima perché si muove nell'ambito
delle competenze regionali, come lo sono sanità e sociale». Ma
soprattutto il governatore insiste sul fatto che questa legge «non stabilisce
patenti per i clandestini e non scatenerà una guerra tra poveri. È impossibile
una lotta tra toscani e clandestini per l'accesso ai servizi sociali,
in quanto per asili nido e casa, le graduatorie riguardano solo i regolari
residenti da più di cinque anni. A questo proposito dico che noi vogliamo
allargare i servizi, non escludere qualcuno all'accesso degli stessi». E già
che c'era, Martini ne ha avute anche per il premier al suo
passaggio in Toscana di martedì: «Berlusconi a Firenze e a Prato è stato
moscio, soprattutto dal punto di vista dei contenuti, anche se l'aggettivo non
gli farà troppo piacere. In particolare a Prato non ha detto una parola
sul tessile e sulla crisi economica». Lanciata la battuta, ottenuta la
risposta. Il ministro Gianfranco Rotondi, ieri a Firenze al fianco di Giovanni
Galli candidato sindaco di Firenze ha risposto: «La sinistra così preoccupata
per la tonicità del premier è una consolazione quotidiana, che ci fa
piacere». Matteoli torna invece sul merito della legge per gli
immigrati affermando: «Meglio di quanto l'abbia letta io sarà vagliata dalla
Corte Costituzionale. E' fin troppo evidente che questa legge preveda l'accoglienza, e non solo, agli stranieri a
prescindere dal rispetto dei requisiti di legalità che, invece, per il governo
nazionale e la sua maggioranza sono imprescindibili». Al ministro Matteoli
si unisce il coro del centrodestra in Regione, dal vicepresidente
del Consiglio Angelo Pollina (Fi-Pdl), ai capigruppo di Fi-Pdl Alberto Magnolfi
e di An-Pdl Roberto Benedetti. Che non hanno certo deposto l'ascia di guerra:
«Dalla prossima settimana annunciano daremo il via alla raccolta delle firme
per promuovere il referendum abrogativo della legge sull'immigrazione». Image:
20090604/foto/728.jpg
(
da "Nazione, La (Massa - Carrara)"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACA CARRARA pag. 9 LA FONDAZIONE Cassa di
Risparmio informa che domani, venerdì, alle 17.30, ... LA FONDAZIONE Cassa di
Risparmio informa che domani, venerdì, alle 17.30, si terrà all'Aula Magna
dell'Accademia di Belle Arti la conferenza, attuata in collaborazione
con l'Ordine degli Avvocati di Massa Carrara, sul tema «La Legge e la sua
giustizia». La conferenza sarà tenuta da Gustavo Zagrebelsky, giurista di fama
internazionale, già professore ordinario di Diritto Costituzionale
all'Università di Torino,
già giudice e presidente della Corte Costituzionale ed ora docente di Giustizia
costituzionale nell'Università di Torino e nell'Università Suor Orsola
Benincasa di Napoli. La Fondazione ricorda che il profesor Zagrebelsky, quale
Presidente della Corte Costituzionale
fu l'estensore di due famose sentenze ( la 300 e la 301 del
29/09/2003) che, annullando la legge 448/01 che avrebbe voluto limitare
l'autonomia delle Fondazioni subordinandola del tutto al controllo politico,
affermò la natura privatistica delle Fondazioni e la loro
autonomia.
(
da "Provincia Pavese, La"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
«Vittoria della non-vita» Antinori: andremo fino alla Corte costituzionale
IL PROFESSORE «Condizionati dalla religione» VIGEVANO. «E' una vittoria della
"non vita", in uno stato teocratico e talebano. E' assurdo negare a
una donna di avere un figlio dal marito: ci stavano provando da due anni prima della malattia, era
chiara la volontà di averlo a ogni costo». Il professor Severino
Antinori, presidente delll'associazione mondiale di Medicina della
riproduzione, promette battaglia. «Faremo ricorso, arrivando alla Corte
Costituzionale. E se necessario, andremo all'estero per la fecondazione».
Definisce "crudele e sconcertante" la scelta del tribunale di
Vigevano. «Questo non è uno Stato laico: i vincoli imposti dalla religione
condizionano i giudici. E comunque il tribunale di Pavia autorizzando
il prelievo dei gameti aveva di fatto autorizzato l'inseminazione», dice il
ginecologo romano, famoso anche per le battaglie contro la legge 40. «Su mia
iniziativa, la Suprema Corte ha dichiarato incostituzionali alcuni punti della
legge sulla fecondazione assistita, compreso quello che impone di
ricostruire la volontà presunta del coniuge». Antinori parla di «grave
ingiustizia e indebita ingerenza in scelte che dovrebbero riguardare la sfera
privata. Per chi vuole essere madre la strada in Italia è lastricata
di ostacoli. Si consente di staccare la spina a Eluana Englaro, ma non di avere
un figlio dal marito che sta per morire». Il 17 febbraio scorso, il liquido
seminale del 35enne - allora in coma da un mese - era stato prelevato da
Antinori, arrivato da Roma al policlinico San Matteo di Pavia.
«Rispetto il desiderio di una donna che sta per perdere il marito di avere
ancora una parte di lui con sé», disse quel giorno Antinori. Fu il primo caso
italiano di prelievo di gameti da un uomo in coma: il liquido seminale
è da allora conservato a 197 gradi sotto lo zero. Di parere opposto ad Antinori
è il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella: «E' una sentenza saggia che
vita di entrare nell'intimità di una persona, lasciando a un tribunale il
compito di stabilire se un uomo in stato di incoscienza vuole diventare
padre». Il caso, fondato sul problema della ricostruzione ex-post della
volonta, ha affinita' con la vicenda Englaro: «Ma contrariamente al caso Eluana
- sottolinea Roccella - i giudici sono stati più cauti nella
ricostruzione del consenso. E poi in quel caso una legge sul testamento
biologico non c'era. Qui c'è la legge sulla procreazione assistita che prevede
due condizioni precise: l'infertilità della coppia, e non è questo il caso, e
il consenso informato che l'uomo non può esprimere perché è in coma.
Tantomeno può decidere un tutore». «La legge 40 sulla procreazione assistita -
aggiunge Lorenzo D'Avack, vicepresidente del Comitato nazionale per la bioetica
- prevede che la coppia che chiede di potersi avvalere della
fecondazione debba essere informata e dare il consenso. In questo caso così non
può essere». (a.m.)
(
da "Repubblica, La"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina VI - Napoli L´ex presidente a Palazzo
Serra di Cassano. I riferimenti al premier Scalfaro boccia gli astensionisti
"Chi non vota è come Pilato" D´Alema: "La Dc qui portava le
industrie mentre Berlusconi si limita a qualche collanina" OTTAVIO
LUCARELLI Andare a votare e difendere la Costituzione. è il doppio messaggio
che lancia Oscar Luigi Scalfaro all´Istituto italiano per gli studi filosofici.
«La scelta peggiore è non andare alle urne. Chi le diserta può essere
assimilato a Ponzio Pilato che, sciacquandosi le mani, condannò Gesù Cristo».
L´arrivo dell´ex Capo dello Stato, presidente dell´associazione per la Difesa
della Costituzione, riempie Palazzo Serra di Cassano in via Monte di Dio.
L´incontro, nell´ambito delle celebrazioni per la Festa della Repubblica, è
organizzato dai dirigenti di Sinistra e libertà rappresentati dall´ex deputato
Peppe De Cristofaro. E arrivano in tanti. Dal
sindaco Rosa Russo Iervolino
al presidente emerito della Corte costituzionale Francesco Paolo Casavola, da Gerardo Marotta a Fulvio
Tessitore. E anche tantissimi giovani ai quali Scalfaro si rivolge
direttamente: «Non siate assenti. Partecipate e difendete la Costituzione che è l´ultimo
baluardo della nostra democrazia. Se verrà scardinata
saranno gravi i tempi che verranno». I riferimenti di Scalfaro a Berlusconi
sono fin troppo espliciti: «Chi mortifica il Parlamento e si lamenta della sua
struttura esprime uno stato d´animo antidemocratico. Oggi la sovranità
popolare è messa in discussione dalla vocazione al potere senza alcun limite e
dalla vocazione dei singoli ad essere servi calpestando la propria dignità».
D´accordo la Iervolino: «Non mi preoccupano gli attacchi frontali di
Berlusconi, ma lo svuotamento subdolo della Costituzione che va difesa da
operazioni sottili che la minano dall´interno, che la ignorano e che
introducono prassi di incostituzionalità». Un appello ad andare alle urne è
arrivato anche da Massimo D´Alema che ha trascorso la giornata in
città. «La destra è all´assalto di Napoli, vuole colonizzare il Mezzogiorno,
con la differenza che la Dc qui portava le industrie mentre Berlusconi si
limita a qualche collanina», ha detto D´Alema con evidente
riferimento alla vicenda Noemi.
(
da "Adige, L'"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Concessione Autobrennero, nel 2014 si riapre la
partita Il Trentino ha avuto annosi contenziosi oltre ad aver utilizzato gli
aiuti europei LUISA M. PATRUNO Sabato e domenica si voterà per l'elezione del
Parlamento europeo, ma in questa campagna elettorale si sta parlando
soprattutto di questioni ed equilibri politici nazionali e assai poco di
Europa. Eppure le leggi che vengono approvate dall'Europarlamento, unitamente
al Consiglio, disciplinano questioni fondamentali, che vanno ad incidere sui
singoli Stati, sulle scelte delle autonomie locali e sui cittadini. E
quanto sia presente l'Europa anche su quello che interessa e viene deciso in
Trentino lo dimostrano bene alcuni importanti contenziosi che sono l'altra
faccia della medaglia rispetto agli aiuti europei messi a
disposizione attraverso vari fondi (fondi sociali europei, fondo europeo di
sviluppo regionale, piano di sviluppo rurale e altri programmi e progetti
europei) a cui Provincia, imprese, enti di ricerca e altri soggetti locali
hanno saputo attingere in questi anni. Per usare le parole del
segretario generale del consiglio provinciale, Gianfranco Postal, che per anni
da massimo esperto di questioni giuridiche della Provincia autonoma si è
occupato direttamente dei contenziosi con Bruxelles: «Le politiche
europee pesano molto e si vedono poco. Sono il contrario di quelle dei singoli
Stati, dove si parla e si parla ma l'efficacia dei provvedimenti è spesso molto
più limitata delle parole spese». «Faccio solo un esempio - prosegue Postal -
l'ingresso nell'Unione europea ha cambiato totalmente in pochi anni il
livello sociale ed economico di Paesi come la Spagna o l'Irlanda, che hanno
utilizzato a pieno le politiche comunitarie, cosa che invece l'Italia, ad
esempio, con le sue politiche nazionali non è ancora riuscita a fare
sul Mezzogiorno». Ma tornando al tema dei contenzioni che hanno contrapposto il
Trentino - attraverso il governo nazionale - e Bruxelles negli ultimi dieci
anni per contestate infrazioni di norme comunitarie vi sono almeno tre questioni
di grande rilevanza che hanno tenuto banco: la concessione dell'Autostrada del
Brennero, le concessioni delle grandi derivazioni di acque pubbliche per le
centrali idreolettriche, e le questioni ambientali. A22, nel 2014 scade la
concessione. Una questione ancora aperta, nonostante si sia riusciti a
guadagnare tempo, con una proroga di 8 anni e 4 mesi che scade il 30 aprile
2014, è quella relativa alla concessione all'A22 da parte del Governo. Il lungo
iter per la concessione era partito nel 2001 quando Anas e A22 firmarono un
atto aggiuntivo che prevedeva una proroga trentennale che non vide mai la luce.
La proroga così lunga veniva giustificata con il fatto che l'autostrada
sosteneva di non avere il modo di ammortizzare gli investimenti fatti in base al
capitolato di concessione e anche in forza delle risorse accantonate per il
fondo speciale destinato alla realizzazione del tunnel del Brennero. L'allora
ministro alle Infrastrutture Lunardi informò preventivamente la Commissione
europea e Bruxelles invece di dare il via libera alla proroga chiese la
gara. Per tacitare le contestazioni Ue venne trovato l'accordo per una proroga
breve al 2014 che pose fine al contenzioso. Ma presto si riaprirà la questione.
La doppia battaglia sull'energia. Con l'approvazione del decreto Bersani
nel '99, che apriva al mercato il settore dell'energia fino ad allora monopolio
statale, in Commissione dei 12 venne approvata una norma di attuazione che
diceva che riconosceva alla Provincia la prerogativa di attuazione del decreto
Bersani in Trentino in particolare sulla questione delle concessioni delle
grandi derivazioni delle acque pubbliche per le centrali idroelettriche. Il
decreto Bersani prevedeva nella gara per la concessione, a parità di
condizioni, una preferenza al concessionario uscente. La norma
di attuazione aveva previsto che in Trentino valesse un diritto di
co-preferenza per gli enti locali e la Provincia. Tra le due preferenze
l'avrebbe spuntata l'offerta migliore. Edison contesta la norma e si rivolge
all'Ue che avvia una procedura di infrazione. Ma a quel punto la
Commissione censura non solo la co-preferenza voluta dal Trentino (l'allora
governo Berlusconi non difese il Trentino) ma anche quella per i concessionari
uscenti che interessava Edison. Nel frattempo, il Governo con decreto
legge si assunse la competenza e concesse una proroga per dieci anni. La Provincia si trovò a dover far ricorso alla Corte costituzionale contro
il governo e intanto a difendersi a Bruxelles. Nel 2004 con il governo Prodi si
riaprì la trattativa, si fece una norma di attuazione che eliminava entrambe le
preferenze e il contenzioso con l'Europa si chiuse a fine 2007.
04/06/2009
(
da "marketpress.info"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Giovedì 04 Giugno 2009 IMMIGRAZIONE: LA TOSCANA
NON SARÀ UN ELDORADO PER I CLANDESTINI PORTERÀ IN TRASPARENZA I COMPLESSI
FENOMENI LEGATI ALLE MIGRAZIONI Firenze, 4 giugno 2009 - A
conclusione del lungo confronto in aula (30 ore) sulla nuova legge toscana in
materia di immigrazione, il presidente della Regione Toscana ha
respinto le parole del centrodestra secondo cui saremmo in presenza
di un Eldorado per i clandestini. Il
presidente ha tenuto a ribadire che
con questa legge (giusta
ed equilibrata), il complesso fenomeno legato alle
migrazioni sarà portato
in trasparenza sullo sfondo di una politica (con la
P maiuscola) che intende assumersi le sue
responsabilità. Sulla legge ha sottolineato a
margine dell´approvazione sono
state dette cose non fondate agitando paure che non trovano riscontro con
la realtà, riproducendo il solito schema della destra secondo cui si
aumentano le paure per ottenere voti. In realtà questa legge non faciliterà
l´arrivo massiccio dei clandestini.
E´ un provvedimento - prosegue il presidente che punta a
dare trasparenza e visibilità a tutti i processi di arrivo perché è noto che i
clandestini cercano le aree grige, non certo il rispetto delle
regole. Ed è una legge che punta a
migliorare l´inserimento
dei regolari perché saranno proprio loro i nostri migliori alleati per battere
la clandestinità. Negato che la nuova legge possa
alimentare la guerra tra poveri e tantomeno quella tra immigrati
e toscani,
il presidente della Regione ha sottolineato
come in Toscana si stiano investendo molte
risorse per allargare l´offerta di servizi nella sanità, nella scuola, fra le
persone anziane e adesso anche sulla casa. A proposito di guerre tra
poveri, il presidente ha aggiunto che purtroppo
quelle esistono già oggi e dipendono dallo smantellamento dei servizi
sociali stabilito dalle politiche governative. Per il presidente la legge non si
occupa di politiche nazionali ma solo di politiche
sociali, strettamente attinenti, quindi, alla competenze di una
Regione. In presenza di una eventuale
impugnazione da parte del governo centrale sarà solo la Corte Costituzionale a dover
decidere la costituzionalità
delle scelte effettuate in Toscana, così come la Corte spesso ha fatto riconoscendo
la correttezza delle nostre leggi. Invitato a riconoscere la effettiva
diversità delle posizioni
in campo,
il presidente ha sottolineato che la destra esaspera le paure dei
clandestini ma di
fatto indebolisce anche i regolari mentre noi vogliamo dare piena cittadinanza,
di diritti e doveri, ai regolari. E´ naturale ha aggiunto che queste due
posizioni si confrontino. Il presidente ha
ringraziato la sua maggioranza (E´ stata una bella prova di carattere,
coesione, compattezza) che
ha battu to un ostruzionismo legittimo
ma in realtà assai strumentale (non proponeva visioni alternative
ma puntava solo a bloccare la legge guardando alle prossime elezioni) . Il presidente ha
infine negato che questa legge sia da intendere contro l´attuale governo
nazionale in quanto fu pensata, nelle linee
generali, nella legislatura nazionale precedente (sotto il governo Prodi). Per il
protrarsi del confronto in aula (la legge è stata approvata attorno alle 17 con
39 voti a favore e 4 contrari su 43 presenti) il presidente della
Regione non ha potuto raggiungere Gallicano, nella Garfagnana, dove era
atteso nel primo pomeriggio per inaugurare una nuova scuola costruita con
rigorosi criteri antisismici. . <<BACK
(
da "Repubblica, La"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina I - Firenze L´annuncio a "Porta a
porta". "Apre ai clandestini e crea insicurezza". Martini:
"Boutade elettorale" Berlusconi
impugna la legge toscana sugli immigrati Il governo impugnerà davanti alla
Corte costituzionale la
legge sull´immigrazione varata dalla Toscana. Lo annuncia il premier Berlusconi
in televisione a «Porta a porta». Il presidente della giunta toscana Claudio
Martini ribatte che la legge non è affatto incostituzionale.
A PAGINA II
(
da "Sole 24 Ore, Il"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Il Sole-24 Ore sezione: NORME E TRIBUTI ENTI
LOCALI data: 2009-06-04 - pag: 39 autore: Cassazione. Nessuna presunzione Muore
il cliente: per lo spacciatore colpa da provare MILANO Lo spacciatore non può
sempre essere considerato colpevole per la morte della persona a cui ha
venduto stupefacenti. Serve invece un nesso di causalità tra cessione e morte
e, soprattutto, «che la morte sia in concreto rimproverabile allo spacciatore e
che quindi sia accertata in capo allo stesso la presenza dell'elemento soggettivo
della colpa in concreto». Lo sostiene la Corte di cassazione, con la sentenza
delle Sezioni unite penali n. 22676 del 29 maggio. Il caso approdato sin
davanti alle Sezioni unite è relativo alla morte di un giovane che, nel 1995,
insieme ad altri due amici acquistò da uno spacciatore alcune dosi di
eroina. Dopo avere assunto insieme agli amici la sostanza, il giovane ebbe un
malore e morì. Nel processo che ne seguì, il pusher venne assolto dall'accusa
di omicidio in primo grado, ma riconosciuto colpevole in appello. Tra i
motivi del ricorso, ha trovato posto il fatto che la morte fosse sopraggiunta
indipendentemente da ogni possibile previsione e la responsabilità riconosciuta
sulla base di un solo nesso materiale. Le Sezioni unite, che hanno annullato la
sentenza di appello, hanno precisato innanzitutto, richiamando una precedente sentenza della Corte costituzionale, la n. 322 del 2007, che il principio di colpevolezza
richiede una forma di partecipazione psichica dell'autore che la legge può
graduare in rapporto agli interessi
da tutelare. Se cioè si tratta di interessi costituzionalmente rilevanti, il
legislatore non solo può prevedere che sia sufficiente la sola colpa,
invece del dolo, ma può anche richiedere un grado di attenzione e un obbligo di
conoscenza maggiori di quelli normalmente richiesti. Ed è proprio
questo uno di quei casi, vista la rilevanza costituzionale dei beni coinvolti
(vita e incolumità fisica) e la pericolosità della condotta di spaccio di
sostanze stupefacenti ( con la previsione di autonomi reati per chi
procura la morte del consumatore). «Ciò significa – osservano le Sezioni unite
– che il legislatore ha voluto che l'agente sia tenuto a prendere in
considerazione tutte le eventuali circostanze del caso concreto e a desistere
dall'azione (ossia dalla cessione dello stupefacente) sia quando
taluna di queste circostanze evidenzi un concreto pericolo per l'incolumità
dell'assuntore, e sia anche quando rimanga in concreto un dubbio in ordine alla
effettiva pericolosità della stessa». La colpa dello spacciatore
non potrà essere individuata in un'astratta prevedibilità della morte in
relazione all'assunzione di sostanze stupefacenti o in un pericolo che sarebbe
naturale nella cessione di droghe. Il pusher non sarà cioè responsabile in tutti
i casi in cui la morte del consumatore risulta in concreto imprevedibile, come
potrebbe verificarsi nel caso di cessione di una dose normale per quantità e
qualità e di morte dovuta alla contemporanea assunzione di alcol che ha
accentuato gli effetti dello stupefacente; oppure nel caso di consumo dello
stupefacente abbinato all'uso di psicofarmaci; o ancora di consumo di droga da
parte di un soggetto senza apparenti problemi fisici, ma in realtà malato.
Colpa invece da affermare quando, per esempio, lo spacciatore diffonde
consapevolmente droga miscelata con altre sostanze. G. Ne. © RIPRODUZIONE
RISERVATA
(
da "Tirreno, Il"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 3 - Toscana Immigrazione, il governo
impugnerà la legge Matteoli attacca: è incostituzionale. Il governatore:
bufale Contestato l'articolo che consente le cure agli irregolari GIAMPIERO CALAPà
FIRENZE. La nuova legge regionale sull'immigrazione, che prevede cure mediche
per tutti, anche per gli irregolari, è al centro di un aspro scontro fra
istituzioni. Garantire cure mediche "urgenti e indifferibili" a tutti
- come dice la legge regionale - qualunque sia la
provenienza e lo status delle persone, dovrebbe rientrare nel rispetto dei
diritti umani fondamentali, eppure da Roma arriva la strigliata del ministro
dei Trasporti Altero Matteoli, deciso
a chiedere al Consiglio dei ministri di impugnare la legge toscana davanti alla Corte costituzionale.
E il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi da "Porta a Porta"
conferma che il governo impugnerà la legge. «E' una normativa inaccettabile -
scrive Matteoli - non solo perché viola la Costituzione, ma perché mira palesemente a legalizzare la clandestinità.
Esattamente il contrario di quanto prevede la legislazione nazionale. Con
questo segnale si spalancano le porte a chi intende venire irregolarmente sul
nostro territorio, in particolare in Toscana». La replica di
Martini è immediata: «Si tratta di bufale assolute e imbrogli nei confronti di
cittadini. La legge è legittima perché si muove nell'ambito di competenze
regionali come la sanità e il sociale: non vogliamo una guerra tra poveri, è
impossibile una lotta tra toscani e clandestini per l'accesso ai
servizi sociali, in quanto la legge non favorirà l'arrivo massiccio di
clandestini. Se qualcuno necessita di cure urgenti possiamo forse chiedergli se
è clandestino?» Martini nega anche si tratti di una legge pensata contro
l'attuale governo: «Le linee generali furono stabilite durante il governo
Prodi». La destra però non ci sta e con la consigliera regionale Giuliana
Baudone il Pdl incalza: «La sinistra toscana vuole prendere in giro i
cittadini. Il provvedimento non riguarda gli immigrati, ma i clandestini».
Roberto Musacchio, europarlamentare di Sinistra e Libertà parla, invece, «di
accuse pretestuose che arrivano da Matteoli: al contrario si tratta di norme
importanti per l'integrazione e l'inclusione sociale a favore di
fasce deboli come quelle dei migranti». Il centrosinistra su questa legge
ritrova l'unità e dal Pd al partito di Fava e Vendola la legge è considerata
«un ottimo risultato, al contrario di quanto sta facendo il governo Berlusconi con
le norme razziste del famigerato pacchetto sicurezza». Matteoli risponde alle
critiche con un'altra nota: «E' fin troppo evidente che questa legge preveda
l'accoglienza, e non solo, agli stranieri a prescindere dal rispetto dei
requisiti di legalità che, invece, per il governo e per la sua maggioranza
sono imprescindibili».
(
da "Resto del Carlino, Il (Cesena)"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
RIMINI PRIMO PIANO pag. 13 Positivo alla
cannabis: assolto perché non alterato Mancava questo elemento nel rapporto
della Polstrada ERA POSITIVO alla cannabis quando venne fermato dalla polizia
stradale eppure ieri un giovane cesenate è stato assolto dall'accusa di
guida sotto l'effetto delle sostanze stupefacenti. Il
tutto grazie ad un pronunciamento della Corte Costituzionale che stabilisce
come non sia sufficiente il responso delle analisi se non è accompagnato da un rapporto delle forze di
polizia che certifichino uno stato psicofisico alterato. Aveva 19 anni il
ragazzo cesenate quando il 12 agosto del 2007 venne fermato alle 5.20
del mattino in via D'Annunzio nel pieno della movida dei locali del Marano. La
polstrada stava facendo dei controlli a campione e anche lui venne sottoposto
all'esame delle urine per la ricerca degli stupefacenti. I risultati rilevarono
tracce del metabolita della cannabis' il che significò una
denuncia alla procura e poi un decreto di condanna per guida sotto l'effetto di
sostanze stupefacenti. Eppure il diciannovenne di Cesena sosteneva di non aver
assunto droghe quella notte e di non essere stato minimamente alterato. Così
si è rivolto agli avvocati Giuliano e Claudia Bonizzato che si sono opposti al
decreto di condanna ed hanno chiesto il rito abbreviato. E IERI c'è stato il
processo concluso con un'assoluzione. «Esiste una sentenza della Corte Costituzionale
del 27 luglio 2004 che si è espressa su un caso simile e anche due sentenze di
assoluzione di due giudici, uno di Genova e l'altro di Bologna spiega
l'avvocato Giuliano Bonizzato. Siccome il test rileva solo tracce di un
determinato tipo di sostanza è quindi in grado di stabilire la qualità, ma
non la quantità della sostanza assunta, occorre che uno stato di alterazione
psicofisica sia accertata da altri elementi, come ad esempio la testimonianza
degli agenti che hanno effettuato il controllo. Le tracce di cannabis
rilevate dagli esami avrebbero anche potuto essere assunte 15 giorni prima che
il giovane fosse stato fermato per il controllo. Di conseguenza quell'esame non
fornisce alcuna conoscenza reale della concentrazione di sostanza da cui possa dedursi
l'effettività di uno stato di alterazione psicofisica. Gli agenti non l'avevano
certificata nel rapporto. Di qui l'assoluzione». lo. la.
(
da "Corriere della Sera"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere della Sera sezione: Primo Piano data:
04/06/2009 - pag: 8 Dietro le quinte L'abuso di ufficio avviene nell'esercizio
delle funzioni, dunque risulta escluso dalla norma Il lodo Alfano in questo
caso non scatterebbe ROMA L'inchiesta è appena agli inizi, ma già i dubbi si
rincorrono sull'eventuale processo a carico di Silvio Berlusconi: il «lodo
Alfano» lo salverebbe dall'imputazione di abuso d'ufficio per i voli di Stato
sui quali viaggiavano i suoi ospiti? A prima vista sembrerebbe di no, giacché la
legge «salva-premier» approvata l'estate scorsa in tutta fretta per fermare il
processo Mills, senza il tempo di procedere a modifiche costituzionali avverte
alla prima riga che le nuove disposizioni si applicano «salvi i casi previsti
dall'articolo 96 della Costituzione». Articolo nel quale è scritto
che «il presidente del Consiglio e i ministri, anche se cessati dalla carica,
sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla
giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica
o della Camera dei deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale».
Nessun riferimento a sospensioni, né qui né nella legge costituzionale a cui si rimanda.
L'incipit del «lodo Alfano » precisa che dalle nuove norme resta
escluso quanto stabilito dalla Costituzione per i reati «commessi
nell'esercizio delle funzioni»; e che l'abuso d'ufficio per l'utilizzo
improprio dei voli di Stato sia collegato all'esercizio delle funzioni appare
evidente. Tuttavia è prevedibile che, qualora il tribunale dei
ministri dovesse esprimersi (tra chissà quanto tempo) per un rinvio a giudizio
del capo del governo, qualcuno potrebbe chiedere di sospendere comunque
l'eventuale processo, proprio in virtù della legge salva-premier. Ma si tratta
di una questione di là da venire, se mai verrà. Più attuale è l'applicazione
del «lodo» all'inchiesta che di fatto s'è aperta con la decisione di inviare
gli atti sull'indagato Berlusconi all'apposito collegio competente per i reati
ministeriali. Anche in questo caso, una prima lettura della legge
dimostrerebbe che l'indagine si può fare, senza bisogno di interrompere
alcunché, almeno fino all'ipotetica richiesta di rinvio a giudizio. La norma
che porta il nome del ministro della Giustizia, infatti, prevede
la sospensione dei «processi penali» contro le prime quattro cariche dello
Stato fino alla cessazione delle loro funzioni. «Processo »,
nell'interpretazione della maggior parte dei giuristi, è quello che si svolge
in aula, davanti al giudice; la fase delle indagini preliminari è
chiamata, dai tecnici e in altri articoli del codice, «procedimento»; parola
che non compare nel «lodo Alfano ». Ma la questione è ugualmente dibattuta, tanto che tra i quesiti già sottoposti alla Corte costituzionale c'è pure quello sulla possibilità di svolgere l'inchiesta; la risposta
dovrebbe arrivare subito dopo l'estate. Per adesso, insomma, c'è solo la
decisione della Procura di procedere con l'indagine a carico di Berlusconi e
inviare il fascicolo al tribunale dei ministri. Arrivata dopo il
sequestro (richiesto dall'avvocato dello stesso Berlusconi) delle fotografie
scattate dal reporter appostato all'aeroporto di Olbia e intorno a Villa
Certosa; proprio da quelle immagini è saltato fuori l'ipotetico abuso d'ufficio
per i passaggi forse indebiti concessi da Berlusconi ai suoi ospiti
in Sardegna. Visionati i primi scatti, comparsi anche su alcuni giornali, la
Procura ha avviato l'indagine di sua iniziativa; fosse già in vigore la norma
proposta dal ministro Alfano che impone ai pubblici ministeri di
aspettare le comunicazioni della polizia giudiziaria o le denunce sottoscritte
con nomi e cognomi, non avrebbe potuto fare nemmeno questo. Giovanni Bianconi
(
da "Corriere del Mezzogiorno"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del Mezzogiorno sezione: INPRIMOPIANO
data: 04/06/2009 - pag: 2 Lecce, il tribunale rinvia alla Corte costituzionale
«Niente candidatura? Ricorro al Tar» Il Tar di Lecce ha
emanato una sentenza che mette in discussione il metodo di formulazione delle
liste elettorali da parte dei partiti. Secondo la prima sezione del tribunale
amministrativo salentino presieduta dal numero uno del Tar, Aldo
Ravalli, le regole interne alle formazioni politiche sono anticostituzionali
perché non applicano i principi contenuti nell'articolo 49 della Costituzione
secondo cui «tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti
per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale».
Questo non sarebbe accaduto in alcuni collegi elettorali della provincia di
Lecce da dove è partito il ricorso accolto dai giudici. Qui, cinque aspiranti
consiglieri dell'Unione liberale di centro, tra cui il coordinatore
provinciale del partito, Giuseppe Landolfo, rivendicavano un posto nelle liste
per le provinciali che i dirigenti del Pdl hanno impedito. Lo stesso giudizio
lo avevano chiesto, senza nessun esito, all'Ufficio elettorale centrale presso
la Corte d'appello di Lecce e al Ministero dell'Interno. I
giudici amministrativi ravvisano appunto un palese impedimento del diritto
sancito dalla Costituzione. Il Tar ha pertanto sospeso il procedimento inviando
gli atti alla Corte costituzionale, al presidente del Consiglio dei ministri e ai presidenti
delle due camere del Parlamento per una discussione ed eventuale revisione
delle procedure di legge. La sentenza in questione,
che apre termini di dibattito nazionale, si basa su questo assunto: «Si
sollevano questioni di incostituzionalità - scrive il presidente Ravalli nella
sentenza pubblicata ieri - in quanto manca nel sistema normativo attuale la
possibilità che venga verificato il rispetto del metodo democratico
sull'esistenza di regole democratiche negli statuti dei partiti
quanto alla scelta dei candidati». Nota il Tar, citando il costituzionalista
Carlo Esposito negli anni Sessanta, che «l'articolo 49 della Costituzione
impone il metodo democratico affinchè sia impedito che il potere di decisione
nei partiti (e conseguentemente nello Stato), sia concentrato in poche mani».
Nazareno Dinoi Il Tar mette in discussione il metodo di formulazione delle
liste elettorali
(
da "Corriere del Mezzogiorno"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Corriere del Mezzogiorno sezione: 1CULTURA data:
04/06/2009 - pag: 17 Il libro dell'inviato del Corriere della Sera, Paolo
Conti. Un atlante che attraversa politica, cultura e costume Il 1969: anno
straordinario in cui il mondo è cambiato Inviato del Corriere
della Sera, Paolo Conti ha raccontato in 1969. Tutto in un anno (Laterza,
Roma-Bari 2009, pp. 181, euro 14,00) i dodici mesi di quaranta anni fa che
hanno cambiato il nostro modo di vivere fino ad un punto che oggi può persino
sfuggire alla percezione comune, tale è la difficoltà di immaginare certi
aspetti della nostra società precedenti a quei giorni. Conti ricorda, ad
esempio, che fino al 3 dicembre 1969, giorno
in cui fu abolito dalla Corte Costituzionale, nel Codice penale era in vigore
un articolo come questo: «La
moglie adultera è punita con la reclusione fino a un anno. Con la stessa pena è
punito il correo dell'adultera. La pena è della reclusione fino a due anni nel
caso di relazione adulterina. Il delitto è punibile a
querela del marito» (art. 559). Il trattamento per il marito infedele era
molto più indulgente. Oggi, sia nel merito, sia nella disparità uomodonna, una
concezione simile sarebbe difficile da accettare. Lo stesso vale per il
divorzio. Il 28 novembre 1969 la Camera approvava la legge che consentiva lo
scioglimento del matrimonio (la parola divorzio non compariva nel dispositivo):
a quel primo risultato, completato dall'approvazione definitiva del Senato
l'anno successivo, si giungeva dopo anni di battaglie in Parlamento e di manifestazioni
nel Paese, con migliaia di persone scese nelle piazze per chiedere un
riferimento giuridico su un problema che riguardava molte famiglie separate.
Eppure la Cei si era opposta fino all'ultimo, «per ragioni naturali prima
ancora che religiose», ne proporrà il referendum abrogativo del 1974, e
persino nei partiti laici, come il Pci, c'era stata molta titubanza. Tanto che
il presidente della Camera, Sandro Pertini, aveva dichiarato, dopo la votazione
del 28 novembre, di comprendere «il travaglio che ha tormentato e tormenta
la coscienza di nostri colleghi». Va di moda di questi tempi svalutare, o anche
criminalizzare, i cambiamenti avvenuti alla fine degli anni '60. La vita nelle
carceri (fino al '69 era vietato stendersi in branda fuori dalle ore di riposo)
o nelle fabbriche (nessun diritto di assemblea, incidenti sul lavoro non
denunciati, sconosciuto il concetto di fine settimana) iniziò a migliorare
dalle rivolte penitenziarie dell'aprile e dalle lotte sindacali dell'Autunno
caldo di quell'anno. Senza contare il rinnovamento nella musica, nel
cinema, nell'Università. Per una breve stagione, la creatività e il lavoro
divennero i più alti criteri di giudizio: il riscatto dell'uomo sacrificato, un
nuovo umanesimo. Del resto, il 1969 si era aperto con il giovane
Jan Palach che il 16 gennaio si era dato fuoco sulla piazza San Venceslao di
Praga per protesta contro l'occupazione sovietica e la mancanza di libertà: un
ragazzo che, col suo coraggio, era stato capace di donare la vita per impartire
una lezione al mondo intero. Felice Blasi Le grandi battaglie Dal nuovo
diritto di famiglia al via libera al divorzio Le libertà conquistate patrimonio
dei nostri giorni Il nuovo umanesimo Il rinnovamento nella musica, nel cinema e
nelle università, l'Autunno caldo delle lotte sindacali, la
rivolta penitenziaria La copertina del libro «1969. Tutto in un anno».
All'interno i film, i dischi, i libri, la cronaca, la politica, il calcio, i
concerti, la rivolta, i sogni, la rabbia, la vita di ogni giorno di un anno
indimenticabile
(
da "Repubblica, La"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 41 - Esteri Voluta da Sonia Gandhi, da
ieri Meira Kumar, 64 anni, è il presidente della Camera Bassa a Delhi Una
svolta storica: per la prima volta ai vertici del potere sale una donna
proveniente dal ceto dei "fuoricasta" Alla guida del parlamento la
Regina degli Intoccabili Anche se "dalit" non è nata in uno slum, suo
padre era un eroe della indipendenza RAIMONDO BULTRINI BANGKOK Con una mossa a
sorpresa ma ben studiata Sonia Gandhi, uscita vittoriosa dalle urne, ha fatto
nominare ieri al vertice della Camera Bassa (la Lock Sabha) una
"intoccabile", una dalit, l´ex ministro degli Affari sociali Meira
Kumar. E´ la prima donna presidente del Parlamento nella storia dell´India, e
anche la sola proveniente da un basso ceto di fuoricasta, un evento unico
per la relativamente giovane democrazia indiana. Ma Meira Kumar, poetessa,
campione di tiro col fucile, 64 anni portati benissimo, non è la classica dalit
venuta dagli slum di Delhi o Mumbai, sebbene la sua terra d´origine sia il
poverissimo Bihar. Suo padre, Babu Jagjivan Ram, è stato vice primo
ministro e ha condizionato la politica indiana per quasi mezzo secolo come
leader del movimento dalit istituzionale. Suo
marito è un giudice dell´Alta Corte costituzionale e lei stessa vanta un passato di prestigiosa diplomazia
internazionale in Occidente, cinque legislature parlamentari piene, un incarico
di ministro per la Giustizia sociale (con una rivoluzionaria legge contro i
tabù dei matrimoni intercasta) e uno alle Risorse idriche.
A eleggerla sono stati praticamente tutti i partiti anche dell´opposizione
fondamentalista hindu, e il leader del Bjp Advani è salito al fianco del
premier rieletto Manmohan Singh per rendere omaggio alla nuova presidente e
regina dei dalit. Nelle intenzioni di Sonia Gandhi c´era infatti
sicuramente la volontà di dare una lezione alla precedente "leader degli
oppressi", Mayawati, capo del potente governo dell´Uttar Pradesh e alleata
con i bramini d´alta casta del nord per tentare la scalata al governo
dell´India intera. Dopo averla sconfitta - anche grazie
all´attivismo pro dalit di suo figlio Rahul - Sonia ha scelto come suo
contraltare per l´opinione pubblica da qui alle prossime elezioni una
personalità opposta a quella battagliera e tagliente di "Sorella
Mayawati". C´è bisogno del resto di un mediatore
pacato per tenere a bada la Lok Sabha, l´infuocata Assemblea che raccoglie
deputati da tutti gli Stati del Nord e del Sud, le cui intemperanze hanno
trasformato in passato la Camera bassa in un´arena di scontri verbali e fisici.
Il predecessore di Meira Kumar, un bramino di casta superiore,
era stato costretto più volte ad abbandonare l´aula. A darle supporto, oltre
alla Casa Madre del Congresso, sarà anche il team di altre donne dalit inserite
nel nuovo governo Singh II, il ministro del turismo Kumari Selja,
la sua collega al Dipartimento del Tessile Panabaka Lakshmi e Krishna Tirath,
ministro delle donne e dell´infanzia. E´ un segno del cambio dei tempi, in un
Paese in cui molte bambine vengono ancora uccise alla nascita perché costa
pagare il dowri (la dote) del loro matrimonio, e dove le atrocità contro i
dalit sono aumentate anche nello Stato governato dall´ex Regina degli
Intoccabili Mayawati. Ma nell´"argomentativa" India qualche
editorialista si domanda - come nel caso del Times of India - perché sia
stata scelta lei a rappresentare in Parlamento i "veri" dalit, e non
una figura come la tribale Sukka Pagadaalu, anche lei 64 anni, ex ministro
dell´Andra Pradesh che dopo l´incarico è tornata a lavorare a giornata per 60
rupie al giorno, poco più di 1 euro.
(
da "AltaLex"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Invalidità per causa di servizio: sul diverso
trattamento fra polizia e forze armate Corte Costituzionale , sentenza
19.05.2009 n° 152 (Gesuele Bellini) Commenta | Stampa | Segnala |
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di un diverso trattamento del personale militare rispetto al
personale di polizia relativamente alla corresponsione
dell'indennità speciale una tantum contemplata solo per questi ultimi a seguito
del riconoscimento dellinvalidità per causa di servizio. Così
ha deciso la Corte Costituzionale nella sentenza 19 maggio 2009, n.
152. Il TAR della Puglia, sezione di Lecce, aveva sollevato la questione
di legittimità costituzionale
dell'art. 7 del D.P.R. 25 ottobre 1981, n. 738 (Utilizzazione
del personale delle forze di polizia invalido per
causa di servizio) che contempla la corresponsione di un'indennità al personale
di polizia invalido per causa di servizio, nella parte in cui non prevede la
corresponsione della stessa indennità anche al personale delle forze armate.
La Corte pur ammettendo che la norma in questione determina
indubbiamente una diversità tra il trattamento del personale di
polizia e quello del personale militare, ha ritenuto, comunque, che tale
diversità non produce una violazione del principio di
eguaglianza per due ordini di motivi. Il primo, in quanto come affermato
in altre occasioni (Corte Cost. n. 442/2005 e n. 451/2000) vige una piena autonomia dell'ordinamento
delle forze di polizia e di quello delle forze armate, che esclude che la Costituzione
richieda un'identità di trattamento. Secondariamente, la Corte
ritiene che la disposizione impugnata detta una disciplina
speciale, che si differenzia da quella relativa alla generalità dei dipendenti
pubblici, compresi i militari, che è diretta a
regolare una particolare ipotesi, propria del personale di
polizia, che non può essere paragonata con il trattamento che la legge riserva
al personale militare. Per
tali motivi, la Corte ha ritenuto di escludere la violazione del principio di
eguaglianza e, quindi, la
fondatezza della questione di legittimità costituzionale.
(Altalex, 4 giugno 2009. Nota di Gesuele Bellini) Corte Costituzionale Sentenza
19 maggio 2009, n. 152 REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: -
Francesco AMIRANTE Presidente - Ugo DE SIERVO Giudice - Paolo MADDALENA "
- Alfio FINOCCHIARO " - Alfonso QUARANTA " - Franco GALLO " -
Luigi MAZZELLA " - Gaetano SILVESTRI " - Sabino CASSESE " -
Maria Rita SAULLE " - Giuseppe TESAURO " - Paolo Maria NAPOLITANO
" - Giuseppe FRIGO " - Alessandro CRISCUOLO " - Paolo GROSSI
" ha pronunciato la seguente SENTENZA nel giudizio di legittimità costituzionale
dell'art. 7 del decreto del Presidente della
Repubblica 25 ottobre 1981, n. 738 (Utilizzazione del personale delle forze di
polizia invalido per causa di servizio), promosso dal Tribunale
amministrativo regionale della Puglia, sezione di Lecce, nel
procedimento vertente tra C. C. e il Ministero della Difesa, con
ordinanza del 18 settembre 2008, iscritta al n. 426 del registro ordinanze
2008 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 54,
prima serie speciale, dell'anno 2008. Udito nella camera di consiglio
del 22 aprile 2009 il Giudice relatore Sabino Cassese. Ritenuto
in fatto 1. Il Tribunale amministrativo
regionale della Puglia, sezione di Lecce, ha sollevato, con riferimento
all'art. 3 della Costituzione, questione di legittimità
costituzionale
dell'art. 7 del decreto del Presidente della
Repubblica 25 ottobre 1981, n. 738 (Utilizzazione del personale delle
forze di polizia invalido per causa di servizio) nella parte in
cui non prevede la corresponsione agli appartenenti alle forze armate dell'indennità
speciale una tantum contemplata dalla disposizione medesima in favore del
personale di polizia invalido per causa di servizio. Il
Tribunale amministrativo rimettente riferisce che dinanzi a
esso pende il ricorso proposto da un ufficiale dell'Esercito
italiano, al quale sono state diagnosticate alcune infermità
giudicate dipendenti da causa di servizio, per l'annullamento del provvedimento
con il quale il Ministero della difesa, pur concedendo l'equo indennizzo, ha
rigettato la domanda di corresponsione dell'indennità
speciale prevista dalla disposizione impugnata. La disposizione in
questione riconosce agli appartenenti alle forze di polizia, che abbiano
ottenuto il riconoscimento dell'invalidità, una speciale indennità una
tantum, proporzionata al grado di invalidità accertato,
di importo pari all'equo indennizzo maggiorato del venti per cento. L'unico
motivo di ricorso, prosegue il Tribunale amministrativo, è l'asserito
contrasto tra la disposizione e l'art. 3 Cost. 2. In
ordine alla rilevanza della questione di legittimità costituzionale, il Collegio
rimettente osserva che la pretesa del ricorrente, relativa alla spettanza della
differenza tra l'ammontare dell'equo indennizzo e il maggior importo
dell'indennità prevista dalla disposizione impugnata, è preclusa dalla
disposizione stessa e che, dunque, la verifica della legittimità costituzionale
di essa è decisiva ai fini della definizione
della controversia. 3. In ordine alla non manifesta infondatezza,
il rimettente è consapevole
dell'orientamento della giurisprudenza costituzionale, secondo il quale tra
il personale delle forze di polizia e quello delle forze armate esistono regimi
retributivi e normativi differenziati, che impediscono di operare una
comparazione alla stregua del principio di eguaglianza (sentenza n.
191 del 1990; ordinanze n. 91 del 1993 e n. 582 del 1988). Il Collegio ritiene
tuttavia che questo orientamento non si attagli al caso in esame in quanto
l'istituto dell'equo indennizzo ha natura indennitaria e non retributiva, e in
quanto esso ha identica natura per il personale militare e per
quello della Polizia di Stato. Secondo il Tribunale amministrativo, la
difformità tra la disciplina relativa alle forze di polizia e quella relativa
alle forze armate determina una discriminazione ingiustificata e
irrazionale, che non può essere giustificata in base alla diversità delle
rispettive funzioni, con conseguente violazione dell'art. 3 Cost..
Considerato in diritto 1. Il Tribunale
amministrativo regionale della Puglia, sezione di Lecce, ha sollevato, con
riferimento all'articolo 3 della Costituzione, questione di
legittimità costituzionale
dell'art. 7 del decreto del Presidente della
Repubblica 25 ottobre 1981, n. 738 (Utilizzazione del personale delle forze di
polizia invalido per causa di servizio), che
contempla la corresponsione di un'indennità al personale di
polizia invalido per causa di servizio, nella parte in cui non prevede la
corresponsione della stessa indennità anche al personale delle forze
armate. Secondo il Tribunale rimettente, la difformità tra
la disciplina dettata per le forze di polizia e quella relativa alle forze
armate determina una discriminazione ingiustificata e irrazionale e,
quindi, la violazione del principio di eguaglianza. 2. La questione non è fondata. Il
d.P.R. n. 738 del 1981, nel quale è contenuta la disposizione impugnata,
disciplina l'utilizzazione del personale delle forze di polizia divenuto
invalido in conseguenza di eventi connessi all'espletamento dei
compiti di istituto: esso stabilisce che il personale in
questione è utilizzato, d'ufficio o a domanda, in servizi compatibili con la
ridotta capacità lavorativa e disciplina l'accertamento
dell'invalidità e le misure che vengono conseguentemente adottate.
Tra queste misure rientra la corresponsione di un'indennità
speciale una tantum, proporzionata al grado di invalidità
accertato. L'indennità sostituisce l'equo indennizzo previsto dalle leggi
vigenti per l'invalidità per causa di servizio dei dipendenti
pubblici. Il suo importo è pari a quello dell'equo indennizzo,
maggiorato del venti per cento. Si tratta di una disciplina derogatoria
rispetto a quella dell'invalidità per causa di servizio dettata per la
generalità dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, nonché
di ambito limitato, in quanto circoscritta al caso in cui l'invalidità derivi
da specifici eventi connessi all'espletamento dei compiti d'istituto. E'
un'ipotesi peculiare, la cui specialità è giustificabile in virtù
delle particolari funzioni delle forze di polizia e dei rischi a esse
connessi. Per questa ipotesi, sono previste l'utilizzazione del dipendente
invalido in servizi d'istituto compatibili con l'invalidità, senza
trasferimento ad altra amministrazione, e la maggiorazione
dell'indennizzo, nella misura del venti per cento. Si aggiunga che il
rinvio all'art. 1 del D.P.R. n. 738 del 1981, operato dall'art. 5 della
legge 12 marzo 1999, n. 68 (Norme per il diritto al lavoro dei
disabili), comporta l'applicazione al personale militare della norma relativa all'utilizzazione
del dipendente invalido, ma non di quella relativa all'indennità. La
disposizione determina indubbiamente una diversità tra il trattamento del
personale di polizia e quello del personale militare. Ma questa
diversità non produce una violazione del principio di eguaglianza. A questa conclusione
si giunge considerando, da un lato, la giurisprudenza costituzionale relativa al
trattamento normativo e retributivo del personale delle forze di polizia e di
quello delle forze armate, dall'altro, le peculiarità dell'ipotesi
regolata dalla disposizione impugnata. In ordine al primo aspetto, questa Corte
ha affermato l'autonomia dell'ordinamento delle forze di polizia e di quello
delle forze armate, ha escluso che la Costituzione richieda un'identità di
trattamento (sentenze n. 442 del 2005 e n. 451 del 2000) e ha stabilito
che la diversità dei rispettivi regimi retributivi e normativi impedisce una
comparazione alla stregua del principio di eguaglianza (sentenze n. 91 del 1993
e n. 583 del 1988). In ordine al secondo aspetto, la disposizione
impugnata detta una disciplina speciale, che si differenzia da quella relativa
alla generalità dei dipendenti pubblici, compresi i militari, per diversi
aspetti (in particolare, per il collegamento tra l'invalidità e uno specifico
evento e per la destinazione del dipendente invalido). Essa, quindi,
in quanto volta a regolare una particolare ipotesi, propria del personale di
polizia, non può essere paragonata con il trattamento che la legge riserva al
personale militare. Quanto precede induce a escludere la violazione
del principio di eguaglianza e, quindi, la fondatezza della questione di
legittimità costituzionale.
Per questi motivi LA CORTE COSTITUZIONALE dichiara non fondata la questione di
legittimità costituzionale
dell'art. 7 del decreto del Presidente della Repubblica 25 ottobre
1981, n. 738 (Utilizzazione del personale delle forze di polizia invalido per
causa di servizio) sollevata, in riferimento all'art. 3 della Costituzione, dal
Tribunale amministrativo regionale della Puglia, sezione di Lecce, con
l'ordinanza in epigrafe. Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale,
Palazzo della Consulta, il 6 maggio 2009. F.to: Francesco AMIRANTE, Presidente
Sabino CASSESE, Redattore Giuseppe DI PAOLA, Cancelliere Depositata in Cancelleria
il 19 maggio 2009. Il Direttore della Cancelleria F.to: DI PAOLA Commenta |
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(
da "AltaLex"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Il mobbing nella p.a. e le sue ripercussioni
nella finanza pubblica Articolo di Davide Prinari 04.06.2009 Commenta | Stampa
| Segnala | Condividi Lavoro | Mobbing Il mobbing nella p.a. e le
sue ripercussioni nella finanza pubblica di Davide Prinari In assenza,
nel nostro ordinamento, di una definizione legislativa del fenomeno, la giurisprudenza,
soprattutto di merito, che, invece si è misurata con il problema di dare una
perimetrazione concettuale alla figura, concorda nellaffermazione che con il termine mobbing
si intende far riferimento ad una serie di comportamenti violenti e
prolungati nel tempo a danno della dignità personale e professionale di un
qualsiasi lavoratore, nonché pregiudizievoli della sua salute psicofisica, perpetrati
attraverso abusi psicologici, angherie, vessazioni, atti di
demansionamento, emarginazione, umiliazione, maldicenze e
così via (elemento materiale) e posti in essere con sciente volontà (elemento
psicologico) da superiori e/o da colleghi in sede lavorativa. La possibilità di
configurare detto istituto è stata, a partire dallanno 2003, sancita anche dalla Corte
Costituzionale [1] la quale
ha posto nel dovuto risalto come il mobbing sia situazione fatta valere tanto
con riferimento al diritto interno [2] che con riguardo all ordinamento
comunitario [3]. Per il Giudice delle leggi, la disciplina dellistituto, considerata sia nel complesso del
suo assetto, sia sotto lo spaccato delle
regolazione degli effetti, è finalizzata a tutelare, sul luogo di lavoro, la
dignità ed i diritti fondamentali del lavoratore.
Ne consegue che il mobbing che, ictu oculi, si presenta come momento
di contrasto con alcuni
precetti costituzionali [4], fra i quali particolare e pregnante rilievo assume
il contrasto con il principio di tutela della salute sancito dallart. 32 della Carta - si configura
come anomala situazione lavorativa, caratterizzata da conflittualità
sistematica persistente ed in costante progresso, attuata mediante azioni a
rilevante contenuto persecutorio espresse da uno o più aggressori
in posizione non necessariamente di supremazia gerarchica; attività che, pur
non configurando necessariamente ipotesi di reato, o, se considerate
singolarmente, situazioni di illegittimità provvedimentale,
tuttavia ,per la loro complessiva capacità di plurioffendere il
destinatario, producono, nel contesto mobbizzante considerato,
in capo ai soggetti che subiscono siffatte attenzioni, condizioni di
particolare valore molesto e finalità persecutorie tali da determinare
situazioni di danneggiamento in grado di incidere ,con serie
conseguenze, sul patrimonio della vittima, sulla sua salute, sulla sua
esistenza. La figura del mobbing, così come delineata dalla Corte
Costituzionale, è stata assunta anche dalla Suprema Corte di Cassazione, la
quale, a sua volta, ha sottolineato come listituto abbia ad oggetto pratiche
vessatorie e persecutorie a carattere sistematico e protratte
nel tempo attraverso comportamenti materiali o provvedimentali, posti in essere
volontariamente da uno o più soggetti, al fine di danneggiare
il lavoratore nel suo ambiente di lavoro. [5] Di fronte a siffatti, scienti,
preordinati, plurimi momenti di aggressione, il c.d. mobbizzato, il più delle volte,
si viene a trovare nella impossibilità di poter reagire adeguatamente allinsulto,
sicché, nel tempo, si possono determinare a suo danno non indifferenti
disturbi psicosomatici, relazionali e dellumore, che possono provocare forme di
invalidità psicofisica, anche permanente e di vario genere e
percentualizzazione. Il protrarsi ininterrotto nel tempo - e
segnatamente, secondo la medicina del lavoro, per un periodo
considerato almeno non inferiore ai sei mesi - di simili aggressioni di tipo
comportamentale e/o provvedimentale, generano, nello svolgersi del loro
insieme, il paradigma dellingiustizia
del danno, inteso questultimo nel senso di evento lesivo non
previsto né giustificato da
alcuna norma dellordinamento giuridico, allunico scopo
di indurre la vittima a sentirsi emarginata
,sino al punto, a volte, da a rinunciare volontariamente al posto di lavoro,
senza quindi ricorrere al licenziamento (che potrebbe dar luogo a non
poco imbarazzo nel datore di lavoro); ciò che si ripete , peraltro, nelle
ipotesi di ritorsione per dei comportamenti non condivisi da chi pratica il mobbing
a seguito, ad esempio, di una denuncia sporta in precedenza dal
mobbizzato ai superiori gerarchici, o anche allesterno, per irregolarità riscontrate sul
posto di lavoro, o, ancora, per il rifiuto
della vittima di soggiacere a proposte o richieste immorali di tipo
sessuale o di esecuzione di attività contrarie ai principi delletica e della deontologia, o, addirittura
anche illegali. Siffatto
fenomeno si è espresso, estendendosi a macchia di leopardo, in misura di sempre
maggior frequenza, nella materia del pubblico impiego
,soprattutto con riferimento al campo delle autonomie locali di
cui da qui a poco si dirà ed al settore della sanità, questultimo inciso da leggi di riforma che hanno
delineato poteri decisionali caratterizzati da una discrezionalità tale in
particolare nei rapporti tra personale medico e paramedico ed in
quelli fra struttura apicale e dirigenza generale da
determinare forme di vero e proprio arbitrio, fra laltro, difficilmente sindacabili anche
davanti allAutorità giudiziaria. Infatti,
le normative correlate a siffatti ricordati ambiti di pubblico impiego
costituiscono un humus particolarmente favorevole allo sviluppo del fenomeno,
che in tali situazioni disciplinari, si connota con caratteristiche in
parte diverse da quelle usualmente proprie del
lavoro privato, quali quelle concretizzatesi in immotivati avanzamenti di
carriera. Nellambito del
rapporto di pubblico impiego, la pratica del mobbing consiste nella
proposizione di attività vessatorie - correlate ad indiscutibili e verificati
comportamenti omissivi della P.A da parte del dipendente
in posizione gerarchica superiore o del collega di lavoro con vari metodi di
violenza psicologica,quando non anche fisica. Per tutti, lesempio della sottrazione ingiustificata di
incarichi o
della postazione di lavoro, della riduzione del ruolo e della
funzione posseduta a compiti di banale o scarso livello (fare
fotocopie, prendere telefonate, attività dequalificanti e di scarsa autonomia
decisionale, ecc.) in modo tale da rendere umiliante il prosieguo
del lavoro medesimo; rimproveri e richiami espressi in
pubblico ed in privato anche per delle mere banalità; fornire la vittima di mezzi
di lavoro inadeguati e di scarsa qualità, di arredi fatiscenti; sistemare il
mobbizzato in ambienti non idonei, poco riscaldati e/o
male illuminati; non consentire alla vittima di accedere al flusso
di informazioni necessarie allespletamento dellattività
(restrizioni nellaccesso ad internet
o alle caselle di posta elettronica). In buona sostanza, mettere in atto
un sistematico e preordinato processo di cancellazione del mobbizzato,
condotto con la progressiva preclusione dei mezzi e delle relazioni
interpersonali indispensabili allo svolgimento della normale attività
lavorativa. Il tutto con la perversa finalità
di mettere in campo, da parte del mobber, una complessiva ed ostile attività
allo scopo di demansionare il lavoratore, isolarlo ed obbligarlo al
trasferimento o alle dimissioni. Ai fini che interessano alla nostra
indagine , non appare inutile riferire che in forza della
introduzione delle logiche privatistiche che hanno fortemente attenuato e
condizionato il ruolo, in
precedenza affidato ai principi di legittimità e di legalità dellazione amministrativa, sullaltare
del mito di un efficientismo più supposto che reale, e che,
comunque, non va mai inteso come situazione opposta ai ricordati
canoni di legittimità e di legalità, giusta quanto risulta evidente dalla
lettura dellart. 97 della Carta che fa espresso
riferimento al buon andamento delle P.A. -
nellambito dellorganizzazione e del
funzionamento delle Amministrazioni previste dal D.Lgs. n° 165/01,
appare di tutta evidenza che il fenomeno in parola è destinato a crescere in
maniera esponenziale ,con particolare riguardo al c.d. mobbing
verticale, esercitabile da chi si trova in posizione di supremazia
gerarchica. Tale forma di mobbing trova terreno fertile soprattutto con
riferimento alla nuova configurazione delle funzioni e dei poteri
della dirigenza pubblica, che espleta le proprie funzioni di autonomia
nella gestione ed organizzazione del personale e nella gestione dei rapporti di
lavoro (art. 16, 1° comma, lett. h del D.Lgs. n° 165/01)
unitamente, in forza dellart. 19 del ricordato
D.Lgs. n° 165/01, con la possibilità, per lorgano politico, di
attribuire lincarico della funzione
dirigenziale a persona esterna alla P.A., indipendentemente e non tenendo in
alcun conto i curricula e lanzianità di servizio, posseduti da altri
aspiranti a quella funzione provenienti dai ruoli
della Amministrazione. Nelle descritte situazioni appare di tutta
evidenza rilevare come nel superiore gerarchico (dirigente)
aumenti, in modo esponenziale lidoneità di incidere, con decisioni a carattere
organizzativo, sulla sfera individuale del lavoratore. A tutto questo
aggiungasi che la fine del mansionismo e delle rigidità strutturali ed
organizzative delle P.A., nonché lattenuazione delle
sopra ricordate regole di stretta legalità nella gestione delle risorse in
favore del canone del risultato, vanno interpretate come
cause strutturali potenzialmente idonee ad incrementare il mobbing.
Del resto oggi il dirigente pubblico risulta ex lege (art. 16, 1° comma, lett.
h ed art. 17, 1° comma, lett. e del D.Lgs. n° 165/01) attributario
di compiti e funzioni di organizzazione e gestione del
personale, sicché non appare revocabile in dubbio che lo stesso, goda, proprio
nellorganizzazione
degli uffici e nelle misure inerenti alla gestione dei rapporti di lavoro, di
poteri e capacità del tutto simili a quelli dellimprenditore privato,e,
in quanto tale, figura assoggettata alle disposizioni dellart. 2087 del c.c., con la conseguenza di
essere tenuto ad adottare, nellesercizio delle
sue prerogative dirigenziali, tutte quelle misure che, in relazione al ruolo
rivestito ed alla tipologia del lavoro preso in considerazione, si
connotano come indispensabili per la tutela dellintegrità
fisica e la personalità morale del lavoratore pubblico. In siffatta cornice
concettuale, il problema del riparto della giurisdizione, e, quindi,
la questione dellattribuzione della competenza a decidere
sul mobbing in capo al giudice amministrativo, non può prescindere dallesame della situazione
rappresentata da tutte quelle ipotesi che riguardano il pubblico impiego non
privatizzato. Nelle circostanze in cui si faccia
valere una responsabilità di tipo contrattuale e le vessazioni si traducano
in atti di demasionamento o in provvedimenti anche disciplinari illegittimi, la
giurisprudenza amministrativa [6] conclude nel senso di affermare che sulla
proposta risarcitoria per lesione di interessi legittimi che, peraltro,può essere avanzata anche
senza essere preceduta, entro gli ordinari
termini di prescrizione quinquennale, dalla previa impugnazione dellatto lesivo - il sindacato giurisdizionale
spetti al Giudice Amministrativo. Con riferimento alle fattispecie di
mobbing nei rapporti di pubblico impiego non privatizzato, la
giurisprudenza [7] ha reiteratamente statuito che, in questo settore,
risulta, di norma, più facile la tutela della potenziale vittima
del mobbing, considerata lobiettiva evidenza che i poteri datoriali
sono riferiti allesercizio di poteri autoritativi
preordinati al conseguimento del pubblico interesse, ai quali vanno applicate
le norme che procedimentalizzano le scelte delle Amministrazioni
Pubbliche, con lovvia conseguenza che il sindacato del
Giudice Amministrativo risulta più agevole in considerazione della
funzionalizzazione degli atti di interesse pubblico,
piuttosto che al più, invero, difficilmente identificabile interesse dellAzienda.
Nel quadro così delineato, a differenza del Giudice Ordinario, che risulta
competente a decidere sulle azioni di risarcimento del danno al
dipendente ,incentrate sulla responsabilità extracontrattuale della P.A., non
appare revocabile in dubbio che sussista, in tutta la sua pienezza, la
competenza del Giudice Amministrativo, con riguardo alle ipotesi di
violazione del rapporto contrattuale, in cui la domanda
risarcitoria a seguito di comportamenti omissivi o
commissivi della P.A. medesima
che facciano venir meno lobbligo specifico postulato dallart.
2087 del c.c.,traslativo, in ambito
contrattuale, del generale principio del neminem laedere fonda la sua ragion dessere sulla
rilevazione della
inosservanza (inadempimento) di obblighi relativi al pubblico impiego,
ivi compresi quelli di violazione dei doveri di imparzialità e di
buona amministrazione, i quali vincolano la P.A. medesima, nel suo
operare, ad adottare tutte le misure idonee e necessarie a tutelare lintegrità psicofisica
e morale del lavoratore. Egli, per leffetto, una volta esentato dallonere
di dimostrare il
dolo o la colpa della P.A. datrice di lavoro, è tenuto unicamente al dovere di
provare la lesione dellintegrità psicofisica intervenuta ed il
rapporto causale tra il comportamento
datoriale ed il pregiudizio alla salute determinatosi. Non è
inutile, ancora, ricordare che in tema di mobbing la competenza appartiene al
Giudice Amministrativo, non soltanto nellipotesi in cui la domanda di risarcimento
sia espressamente fondata sulla inosservanza da parte della P.A. di una
specificao rapporto obbligatorio [8], ma anche allorquando
responsabilità contrattuale e responsabilità extracontrattuale si
ravvisino, per così dire, come coacervate; ciò, oggettivamente, si verifica in
tutte le circostanze in cui risulti evidente
che il rapporto di lavoro non costituisca mera occasione per lesercizio della
condotta ostile da parte di colleghi o superiori del dipendente pubblico, e
nelle quali la P.A., pur consapevole di siffatta impropria,
sistematica, strumentale e perdurante condotta a danno del
mobizzato, nulla faccia e non intervenga per far cessare la riferita condotta
ostile, incorrendo così in culpa in vigilando. Pertanto, il Giudice
Amministrativo, una volta constatati la sussistenza della
molteplicità delle azioni a carattere intenzionalmente persecutorio e
vessatorio, levento lesivo
per la salute e la personalità del dipendente, il nesso eziologico tra la
condotta del mobber ed il pregiudizio dellintegrità psicofisica del mobbizzato,
deve determinarsi - in assenza di prova da parte della P.A. di
essersi adoperata per attivare tutte le misure necessarie alla tutela dellintegrità
psicofisica del dipendente, o anche nelle ipotesi in cui risulti che lAmministrazione abbia agito
(in senso omissivo o commissivo, poco importa) in violazione dei
principi di buona fede e correttezza nella gestione dei
rapporti di lavoro, o anche quando abbia contravvenuto allobbligo
costituzionale
di tenere condotte conformi allobbligo postulato dai principi
di imparzialità e buona amministrazione nel senso di tenere in debita
considerazione detti comportamenti al fine di consentire il
sindacato sulla sussistenza o meno dello elemento soggettivo in capo allAmministrazione, in forza
del combinato disposto degli artt. 2087, 1218 e 1288 c.c. e dellart. 2049, per ciò che attiene alla
responsabilità extracontrattuale. La condanna per mobbing, segnatamente per
accertato danno biologico, nellesaminata ipotesi di pubblico impiego non
privatizzato, ha anche leffetto di determinare
ulteriori e non secondarie conseguenze, considerato che il mobber può ben
essere chiamato a rispondere, davanti alla Corte dei Conti per procurato
danno erariale. Ciò significa che, per leffetto, la
P.A. ben può rivalersi, azionando apposito giudizio davanti
alla Corte dei Conti, nei confronti dellamministratore o del dipendente pubblico
che abbia procurato, in sede civile, con il suo non corretto
comportamento, la condanna di essa Amministrazione al risarcimento del danno a
favore del dipendente mobizzato. Come è noto,
in forza dellart.103 della Costituzione, la Corte dei
Conti ha generale
competenza nelle materie di contabilità pubblica. Ad essa competono sentenze di
condanne patrimoniali a carico della P.A. e vanno comunicate le
denunce di ingiustificata lesione del patrimonio pubblico. A seguito di detto
invio la Procura Regionale presso la Sezione giurisdizionale regionale, competente
per territorio, diventa il soggetto magistratuale titolare esclusivo dellazione risarcitoria,
la quale va attivata nel termine prescrizionale di cinque anni dal verificarsi
dellevento
dannoso. Inoltre,occorre
ricordare come la responsabilità amministrativo-contabile consegua a qualsiasi
lesione intervenuta a carico del patrimonio dello Stato e degli
altri Enti pubblici ,a seguito di azioni od omissioni prodotte da
soggetti inseriti nellapparato statale o pubblico e che agiscono
per conto di una P.A.. Il
danno qualificato come erariale, quindi, per sussistere, deve essere: a) certo
(il danno deve essersi verificato in tutti
i suoi elementi); b) attuale (lo stesso deve sussistere tanto
al momento della proposizione della domanda che a quello della decisione); c)
concreto (la perdita deve essersi materialmente realizzata); d)
determinato (la perdita deve essere quantificata o quantificabile
secondo i principi propri del codice civile). Il danno erariale, poi, è
qualificato diretto, quando lo stesso sia causato ab ovo alla
P.A., ovvero indiretto, nelle ipotesi in cui il danno cagionato
originariamente nei confronti di terzi, si rifletta, a seguito
di pronuncia giurisdizionale di tipo risarcitorio, a carico della P.A.. Nel
caso del mobbing, il danno cagionato, che determina la condanna, da parte
del giudice contabile, della P.A. al risarcimento in favore
del privato, sanzionato a seguito dellesperimento dellazione di rivalsa
condotta nei confronti del dipendente pubblico,
si configura come ipotesi di danno indiretto, in modo che in tali vicende di
mobbing, sostanziandosi le medesime in un danno conseguente
ad una sentenza, il termine per lattivazione dellazione risarcitoria
può ben iniziare a decorrere anche dopo molti anni dal sostanziarsi del fatto
integrante gli estremi della fattispecie di mobbing. Va, altresì,
rilevato che la sentenza di condanna nei confronti
del mobber, riguarda anche la P.A,. cui appartiene lagente medesimo, in forza del principio della
solidarietà nella responsabilità con il proprio dipendente postulata dallart. 28 della Costituzione,
anche nelle ipotesi di situazioni che siano riconducibili a regole
di servizio della P.A.. Inoltre,va espressamente evidenziato come, in
astratto, non si possa escludere la sussistenza di situazioni mobbizzanti
anche in presenza di modelli organizzativi e regole di servizio della P.A.
vigenti ma non più conformi allevoluzione intervenuta nella coscienza
sociale. In ragione delle pregresse
considerazioni svolte, il dipendente condannato per aver realizzato il
comportamento vessatorio,produttivo di danno, ed i correlati importi
corrisposti sostanziano senza alcun dubbio, a loro volta, ipotesi
di danno erariale, visto che si sostanziano negli esborsi che lAmministrazione è, comunque, obbligata
a corrispondere, in virtù di una ingiusta lesione di un interesse
economicamente valutabile
di pertinenza della P.A. (Cass. SS.UU. 4.1.1980 n° 2). Al
verificarsi di tale evenienza la Corte
dei Conti, quindi, può intervenire - mediante esercizio di doverosa azione di
regresso che, in realtà è unazione obbligatoria e pubblica tesa,
finalizzata alla compiuta reintegrazione
del patrimonio della Amministrazione per il recupero, nei confronti
dellautore del fatto illecito dannoso, delle
somme che la P.A. è stata costretta a sborsare a causa della condotta
sanzionata del proprio dipendente. La Corte dei Conti è,
quindi, abilitata, (rectius: necessitatamente obbligata) ad agire nei confronti
dellautore del fatto illecito dannoso per il
recupero delle somme che la P.A. abbia corrisposte
al mobbizzato per il fatto illecito dannoso determinato dallimpropria condotta
del proprio dipendente. E importante comprendere, dunque, che
nellazione di rivalsa il giudice contabile deve ai
fini dellaccertamento
della responsabilità individuare il dolo o la colpa grave
dellagente pubblico
e valutare il vantaggio comunque conseguito dallAmministrazione con il comportamento, pur
per altri versi dannoso,
tenuto dal dipendente. In buona sostanza, il Giudice contabile deve ricercare
la colpa grave dellagente pubblico e valutare il vantaggio
comunque conseguito dallAmministrazione,
o dalla comunità di riferimento con il comportamento, pur per altri versi
dannoso, tenuto dal medesimo agente, senza escludere, però, che il
Giudice contabile possa giungere a conclusioni e, quindi, a pronunce altre e
diverse rispetto al Giudice, Ordinario o Amministrativo che
sia, ovviamente motivando puntualmente ed adeguatamente le proprie
scelte [9]. Si può, dunque, affermare, che la Magistratura contabile in ossequio al principio secondo il quale
chi produce un danno allErario è tenuto
a risarcire lo stesso di tasca propria -, attraverso lesercizio dellazione risarcitoria nei
confronti di chi abbia
posto in essere comportamenti mobbistici causativi di danno per un Ente
pubblico, può validamente concorrere alla repressione di siffatte
deplorevoli condotte. Il tutto indipendentemente dalla valutazione
dellopportunità dellapplicazione, da
parte del giudice contabile, del potere
riduttivo di cui egli risulta atttributario. Va, infine, posto nel dovuto
risalto che si possa giungere a sanzionare come mobbing anche il
caso di accertata responsabilità dirigenziale dovuta a non
corretta gestione delle risorse umane ex art. 21 del D.Lgs. n° 165/01. Infatti,
come noto, la riscontrata cattiva gestione delle risorse umane
rientra nella più generale categoria dei risultati dellattività
amministrativa e dellattività di gestione riconnessa alla
funzione dirigenziale, che ,come
tale, può determinare lapplicazione di non secondarie conseguenze
di tipo ordinamentale riscontrabili
nel mancato conferimento della retribuzione di risultato, nella revoca delincarico dirigenziale
e nella destinazione ad altra funzione. _______________ [1] Corte Cost.
19.12.2003 n° 359; Corte Cost. 25.3 6.4. 2004 n° 113; Corte Cost. 27.1.2006;
Corte Cost. 22.6.2006 n° 238 e n° 239.
[2] D.P.R. 22.4.2003, punto 4.9 di approvazione Piano Sanitario
Nazionale 2003-2005; punto BS11 della delibera 22.5.2003 (accordo
tra Min. Salute, Regioni, Province Autonome etc). [3] Risoluzione Parlamento Europeo
del 21.9.2000 (AS-0283/01, punto 13). [4] Carta Costituzionale
artt. 2, 3, 1° comma, 35 e 41. [5] Cass. SS.UU. 4.5.2004 n°
8438; Cass. Lav. 23.5.2003 n° 6326; Cass. Lav. 29.5.2005 n° 19053; Cass.
Lav. 6.3.2006 n° 4774. [6] Cfr TAR Lazio, I^ quater 17.4.2007 n° 3315. [7] Cfr.
ex plurimis TAR Liguria 12.3.2003 n° 302; TAR Veneto 8.1.2004 n° 2;
TAR Puglia, Sez. Lecce, n°3001/05. [8] Cfr. ex multis Cass. SS.UU.
11.7.2001 n° 9385; idem 25.7.2002 n° 10956; idem 5.8.2002 n° 11756; idem
2.7.2004 n° 12137. [9] Corte dei Conti, Sez. III 25.10.2005 n° 623.
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(
da "Savona news"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Savona: Ubik, all'asta gli
acquarelli di Dino Gambetta Domani sera, alle 18, nella libreria Ubik di Savona,
doppio appuntamento culturale con la rassegna "Acquarelli per la
solidarietà" e la presentazione del libro "Il
Baratto" di Michele De Lucia. "Acquarelli per la
solidarietà" si tratta dell'acquisizione all'asta di dodici
acquarelli dellartista Dino Gambetta, esposte in libreria
fino al 20 giugno,
e vendute in favore della comunità di San Benedetto al porto di Don Andrea
Gallo. Sabato 20 giugno, alle 18.30, le opere saranno
consegnate ai vincitori dell'asta. Le opere sono disponibili ondine sul
sito www.unastoriadiparole.it Chi fosse interessato può avanzare unofferta dasta in busta chiusa
alla libreria Ubik o via mail allindirizzo info@unastoriadiparole.it
con lindicazione
dellimporto
offerto ed il numero dellopera di riferimento. -Venerdì 5 giugno
DOPPIO APPUNTAMENTO Ore 18: Incontro
con lo scrittore MICHELE DE LUCIA e presentazione del libro Il baratto. Il Pci e le televisioni:
le intese e gli scambi fra il comunista Veltroni e l'affarista
Berlusconi negli anni Ottanta. Introduce
lincontro
RENATA BARBERIS. Michele De Lucia nella presentazione del libro a Torino con Marco
Travaglio Il video dellincontro tra De Lucia e Travaglio:
http://www.radioradicale.it/scheda/278935/...rista-berluscon
Nel libro "Il baratto" Michele De Lucia descrive il matrimonio tra
destra e sinistra sulla televisioni di Berlusconi negli ultimi 25 anni
di storia italiana. Il 1984, anno cruciale che sarà a lungo
ricordato nella storia dItalia. Il premier Bettino Craxi, con un
decreto legge
permette alle televisioni di Silvio Berlusconi di continuare la loro attività,
aggirando il divieto per le tv locali di trasmettere a livello
nazionale. È linizio di una pagina di storia
attualissima ancora oggi, fatta di leggi ad personam, conflitto di
interessi, televisioni che trasmettono violando leggi e sentenze.
Linizio dell immortalità
politica e economica di Berlusconi. Da questo momento
in poi si correrà in soccorso delle tv di Berlusconi ogni qualvolta
la Corte Costituzionale, la Corte Europea, ecc
cercheranno di far valere le norme che
regolano il mercato televisivo e il pluralismo.
In quello stesso anno Walter Veltroni è responsabile Comunicazioni di massa del
PCI. Da questo curioso riscontro Michele De Lucia ha preso
spunto per scrivere il suo Il baratto. Davanti al fasullo
oscuramento delle proprie reti da parte di Berlusconi (gli schermi furono
oscurati non per ordine dei pretori ma per scelta aziendale),
Veltroni dichiarò «Ci sono poi anche le abitudini degli utenti,
consolidate in anni di utenza televisiva, che non possono essere ignorate».
Dopo il cosiddetto decreto Berlusconi, il Partito
comunista gridò allo scandalo,
ma al momento della conversione in legge garantì
il numero legale, rinunciando allostruzionismo nonostante la scadenza del
decreto a poche ore dalla
discussione parlamentare che avvenne in aula il 4 febbraio del 1985. Il perché
di questa scelta del PCI è molto semplice. Per il PCI queste
nuove norme aprivano la porta delloccupazione
di Rai Tre, la possibilità di sedersi al tavolo della lottizzazione
. -Michele De Lucia (Roma, 1972),
laureato in Legge, è Tesoriere nazionale di Radicali italiani. Co-fondatore
dellassociazione
Anticlericale.net, ha
pubblicato: Fiat, quanto ci costi? e Siamo
alla frutta. Ritratto di Marcello
Pera.
Nonostante la censura pressoché totale da parte della grande stampa, scritta e
radiotelevisiva,
il libro ha ottenuto un grande successo di vendite e di pubblico, al punto che
il termine baratto è divenuto un termine di uso corrente
nella politica italiana. A partire da una ricostruzione puntigliosa
e documentata dei rapporti tra Silvio Berlusconi e il centrosinistra, il libro
ricostruisce le verità nascoste di trentanni
di politica italiana, la genesi e le ragioni degli assetti politici
attuali, la sottrazione del diritto dei cittadini a conoscere per deliberare,
la progressiva sparizione della libertà di stampa.
(
da "Avvenire"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
CRONACA 04-06-2009 Immigrati, è scontro tra
governo e Toscana FIRENZE. Botta e riposta tra Governo nazionale e Regione
Toscana. Oggetto del contendere la legge per l'immigrazione approvata dal
Consiglio regionale lunedì scorso dopo tre sedute e oltre 30 ore
di dibattito. Ad accendere le polveri il ministro delle Infrastrutture e
Trasporti, Altero Matteoli, che proporrà «in
Consiglio dei ministri di impugnare davanti alla Corte costituzionale
la legge regionale». «Si tratta ha spiegato il ministro di una normativa inaccettabile non
solo perché viola la Costituzione ma perché mira palesemente a legalizzare la
clandestinità. Esattamente il contrario di quanto prevede la legislazione
nazionale». E il premier Silvio Berlusconi ha confermato che
il governo intende impugnare la normativa regionale. «La legge ha
risposto il presidente della Toscana Claudio Martini è per i nostri uffici
giuridici legittima perché si muove nell'ambito delle competenze regionali, per
esempio in tema di sanità e sociale. Non stabilisce patenti per i
clandestini e non scatenerà una guerra tra poveri». Matteoli a questo punto ha
precisato come sia «fin troppo evidente che in particolare agli articoli 2, 6,
16, 18 e 19 questa legge prevede l'accoglienza, e non solo, degli stranieri a
prescindere dal rispetto dei requisiti di legalità che, invece, per
il Governo nazionale e per la sua maggioranza sono imprescindibili». La legge,
come detto, ha passato l'esame dell'aula dopo un lungo ostruzionismo del
centrodestra con la maggioranza di centrosinistra che ha risposto
approvando un "maxi emendamento" che ha fatto decadere gli oltre 100
emendamenti presentati. La manovra ha sollevato le proteste dell'opposizione
che ha parlato di «scelta arrogante» e di «vulnus legislativo e normativo».
Tecnicamente, la modifica è stata introdotta come sub-emendamento di un
emendamento all'articolo 6 già presentato e che sostituisce l'intero testo di
legge dall'articolo 6 al 37. Il risultato è composto da 6 articoli, l'ultimo
dei quali composto da 78 commi. Poche le novità introdotte, tra le
quali la specificazione in alcuni punti della riserva di determinati servizi e
prestazioni ai cittadini stranieri «muniti di regolare permesso di soggiorno»
(informazione e assistenza in favore dell'imprenditoria immigrata; attività
di assistenza e consulenza del difensore civico regionale). Permane, per tutte
le «persone dimoranti» nel territorio regionale, «anche se prive di titolo di
soggiorno», la possibilità di fruire degli «interventi socioassistenziali
urgenti e indifferibili, necessari per garantire il rispetto dei
diritti fondamentali riconosciuti ad ogni persona in base alla Costituzione ed
alle norme internazionali». Alberto Magnolfi (capogruppo Fi-Pdl) ha definito la
presentazione della modifica un «marchingegno che ci trova contrari e
contrariati» e «che certo non contribuisce a rendere questa legge migliore».
Roberto Benedetti (capogruppo An-Pdl) che rimane ferma l'opposizione a una
«legge che dà diritti di cittadinanza a chi non ha diritto». Simone Pitossi Il
premier: la legge regionale sarà impugnata davanti alla Consulta
(
da "Romania Libera"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
> Cititi online anunturile din
ziarul Romania libera: Le Monde: Parlamentul
European, intre influenta si indiferenta Rl online
Joi, 04 Iunie 2009 Alegerile europene ar trebui sa puna din nou in evidenta un
paradox curios: cu cat Parlamentul European (PE)
castiga in influenta, cu atat creste indiferenta alegatorilor fata de el.
Scrutinul, al saptelea de acest fel de la prima alegere a eurodeputatilor prin
vot universal in 1979, n-ar trebui sa faca exceptie, scrie Le
Monde, preluat de Mediafax. Intre 4 si 7 iunie, se va vota
pentru cele 736 locuri din PE in cele 27 de state membre ale Uniunii Europene
(UE). In plina criza economica, cele 375 de milioane de alegatori nu
se vor grabi sa mearga la urne, rata de participare la vot riscand sa
inregistreze un nou record, dupa cel de 54% din 2004. PE are totusi meritele
lui, in pofida activitatii inegale a membrilor sai. In timp ce
reforma institutionala bate pasul pe loc de la dublul refuz al
Constitutiei exprimat in Franta si Olanda, in 2005, Parlamentul de la
Strasbourg a permis Europei largite sa depaseasca partial situatia.
In contextul unui Consiliu mai divizat ca niciodata, al unei
Comisii cel putin ezitante, in Parlament s-a ajuns la compromisuri asupra unor
legi controversate: directiva vizand liberalizarea
serviciilor, propusa de fostul comisar pentru piata interna, Frits
Bolkenstein, reglementarea ''Reach'' asupra produselor chimice, deschiderea
concurentei in domeniile energiei si transportului feroviar.
Europarlamentarii au respins chiar unele initiative
propuse de Consiliu si Comisie, cum ar fi directiva asupra timpului de lucru,
care mentinea derogarea de la plafonul de 48 de ore pe saptamana, sustinut
de Marea Britanie si aliatii sai, sau un proiect de liberalizare a
serviciilor portuare. Agenda viitorului forum legislativ va fi
tot atat de incarcata. Imediat ce vor fi alesi, europarlamentarii il
vor confirma sau nu pe viitorul presedinte al Comisiei. Realegerea
lui Jose Manuel Barroso este pe calea cea buna daca o imensa surpriza electorala
n-ar duce - foarte putin probabil - la infrangerea conservatorilor din Partidul
Popularilor Europeni (PPE). Se asteapta ca grupul, care include si
Uniunea pentru o Miscare Populara (UMP), sa ramana principala forta
din PE, in pofida plecarii anuntate, dupa scrutin, a
conservatorilor britanici. Cealalta mare formatiune a PE, Partidul
Socialistilor Europeni (PSE), nu si-a putut desemna propriul candidat din cauza
sustinerii de catre guvernele de stanga - ale britanicului Gordon Brown si
spaniolului Jose Luis Rodriguez Zapatero - a actualului presedinte al
Comisiei. Este posibil insa ca o parte dintre noii alesi ai stangii, care
doresc, fara sa creada prea mult, o alta majoritate cu liberalii si
ecologistii, sa incerce sa complice realegerea lui Jose Manuel
Barroso. PE ar trebui sa aiba noi prerogative odata cu intrarea in vigoare a
Tratatului de la Lisabona, probabil la inceputul lui 2010. In numele
'cetatenilor europeni', el va detine atunci, aproape la egalitate cu Consiliul,
autoritatea legislativa si bugetara. Aceasta crestere a puterii,
permanenta incepand din 1979, are loc in paralel cu largirea ariei de decizie
la majoritatea calificata a statelor membre. Europarlamentarii alesi pe 7 iunie
vor fi de neocolit pentru reforma politicii agricole comune
sau pentru reglementarea imigratiei legale sau ilegale. Este un mod de a
consolida controlul democratic al unei constructii europene luate adesea in
deradere pentru opacitatea sa, este de parere cotidianul Le Monde. Legatura
pare ca s-a rupt intre alegatori si europarlamentari. Ultimii raman, cu unele
exceptii, niste ilustrii necunoscuti in circumscriptiile lor, fiind desemnati
mai putin pentru actiunile lor europene si mai mult in virtutea unor calcule
politice nationale. Influenta relativa a tarilor in cadrul PE depinde
totusi de calitatea, angajamentul si coeziunea batalioanelor de alesi trimisi
la Bruxelles si Strasbourg. Germania si Marea Britanie au stiut sa foloseasca
aceasta parghie pentru a influenta deciziile parlamentare, pe cand Franta a neglijat
multa vreme legislativul european. Criza a dominat campania in toate tarile UE.
Sau mai degraba campaniile pentru ca dezbaterile elecorale au fost foarte
diferite in cele 27 de tari ale Uniunii. Marea Britanie este obsedata de
cheltuielile parlamentarilor sai, chestiune care slabeste pe zi ce trece
guvernul lui Gordon Brown. In Italia, Silvio Berlusconi trebuie sa se apere de
acuzatiile sotiei, care cere divortul reprosandu-i ca frecventeaza minore.
Germania se gandeste deja la alegerile parlamentare din septembrie, in care
se vor infrunta Angela Merkel si ministrul Afacerilor Externe, Frank-Walter
Steinmeier. In Franta, UMP se afla in frunte, in timp de PS simte presiunea
MoDem si sufera de divizarea stangii. Campania franceza este departe de a
atinge intensitatea celei care a dus la respingerea Constitutiei in
primavara lui 2005. La nivelul continentului, aceasta relativa indiferenta ar
putea ascunde un alt inconvenient pentru PE: avansul formatiunilor de
extrema-dreapta si de extrema-stanga, cele care se opun cel mai mult
ratiunii sale de a fi, scrie in incheiere cotidianul Le Monde, potrivit
Mediafax. Din aceeasi categorie: Ministerul Turismului, executat silit
in favoarea CS Rapid BucurestiBoc a explicat criteriile de selectie a bancilor
pentru "Prima
casa"CSM,
acuzat ca evita sa vorbeasca de magistratii colaboratori ai Securitatii Voteaza
(
da "Gazzettino, Il (Belluno)"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
FALCADE Riprende domani il dibattimento contro il
marocchino accusato di aver assassinato Federico De Valiere «Poche prove contro
il presunto killer» Il procuratore mira a una sospensione del processo:
«Sarebbe inutile e controproducente per la giustizia» Giovedì 4 Giugno 2009,
Falcade Potrebbe essere sospeso il processo per il delitto di Federico De
Valiere, ucciso a 49 anni, il 9 marzo 1999 nella sua abitazione di Falcade. A
chiedere di non procedere contro il presunto assassino, Aziz Moulay Mohammed, 35
anni, marocchino, da sempre irreperibile e con alle spalle
una lunga lista di alias, è la procura di Belluno nonostante il dibattimento
davanti alla Corte d'Assise sia ormai entrato nel vivo. La magistratura
inquirente bellunese dopo essersi vista scartare dal Gup la richiesta
di archiviazione del caso, per evitare di arrivare ad una probabile assoluzione
dell'imputato che negherebbe la possibilità di procedere nuovamente qualora vi
fossero maggiori elementi probatori, tenta
di giocare la sua ultima carta davanti alla Corte Costituzionale. «Fare un processo senza
avere in mano la prova del Dna - afferma il procuratore Domenico Labozzetta - è
inutile oltreché controproducente per la giustizia». Il magistrato presenterà
infatti alla Corte d'Assise un'istanza di illegittimità della normativa che consente di celebrare i
processi in contumacia. Se sarà accolta dai togati
bellunesi, sarà inoltrata alla Corte Costituzionale che dovrà pronunciarsi
sulla delicata questione. «La normativa - spiega ancora Labozzetta che
con questo caso punta ad una sentenza che metta un argine al dilagare di
processi contro veri e propri "fantasmi" - è contraria alla
Convenzione dell'Unione europea sui diritti dell'uomo. Di questa persona non
abbiamo nemmeno il Dna, ovvero l'unica prova certa. Nessuno lo ha
mai avvicinato o sentito. C'è quindi un evidente violazione del diritto alla
difesa, ma anche il rischio che, nel caso l'assassino fosse realmente lui, si
arrivi ad un'assoluzione per mancanza di prove. E sappiamo bene che un'assoluzione
sarebbe poi irrevocabile». Insomma, non ci sono i presupposti per esercitare
una vera giustizia. E Labozzetta, in accordo con il sostituto Massimo De
Bortoli titolare del fascicolo, presenterà la relazione nell'udienza di domani.
Sarà lui stesso a relazionare in aula. «Il caso di Aziz - conclude il
procuratore - è sicuramente uno tra i più eclatanti e se la Corte
Costituzionale si pronuncerà a favore si aprirà sicuramente un precedente
importante sul piano giurisprudenziale anche per tutti gli altri processi
a carico di persone irreperibili». Di Aziz, infatti, detto il macellaio per la
sua attività nei mattatoi islamici, si hanno solo le impronte su cinque delle
dieci lattine di birra ritrovate nella casa del delitto dove l'assassino
avrebbe prima cenato con la sua vittima per poi consumare un rapporto
sessuale e quindi ucciderla a coltellate con il probabile movente del mancato
pagamento della prestazione. Ad Aziz però gli inquirenti risalirono solo dopo
alcuni anni dal delitto grazie all'entrata in attività degli archivi Afis
che catalogano milioni di impronte digitali. La comparazione portò ad Aziz, già
noto con almeno altri cinque alias. Nel 2006 i carabinieri sfiorarono il suo
arresto disposto da un ordine di custodia cautelare, ma l'uomo si rese irreperibile.
Gli inquirenti, insomma, non sono mai riusciti ad incontrarlo. E lui, forse,
invocando la tesi più buonista, non sa nemmeno di essere sotto processo. Da qui
la violazione del diritto alla difesa sollevata nell'istanza della procura.
Lauredana Marsiglia
(
da "Virgilio Notizie"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Ancora decine di arrestati in Turchia nell'ambito
delle indagini su Ergenekon, l'organizzazione segreta accusata di voler
sovvertire il Paese. Questa mattina sono scattate le manette per 20 persone in
cinque differenti province del Paese. Stando a quanto riporta il quotidiano
Hurriyet, alcuni degli arrestati sarebbero esponenti delle forze armate. Si
tratta della quattordicesima ondata di arresti dal gennaio 2007, che hanno
visto finire in manette oltre 200 persone. Si complicano sempre di più le
dinamiche della vicenda. Ergenekon è accusata di aver costituito un
vero e proprio Stato nello Stato. Secondo l'accusa, l'organizzazione è composta
da giornalisti, ex-politici, intellettuali, militari, giudici ed esponenti dei
servizi segreti deviati, appartenenti alle schiere ultra
nazionaliste e che lavorano per sovvertire l'ordine costituito. La maggior
parte del Paese crede che con il processo contro i suoi dirigenti (fra questi
figurerebbero proprio numerosi militari e gente legata alla magistratura) si
metterà la parola fine a una delle pagine più drammatiche nella
storia recente del Paese, con l'eliminazione di questa eminenza grigia, che
potrebbe essere anche il mandante dell'omicidio contro Don Andrea Santoro,
freddato a Trebisonda nel febbraio 2006, apparentemente per mano di un
giovane fanatico. Ma c'è anche chi crede che molte persone arrestate non
abbiano nulla a che vedere con l'organizzazione e che siano state coinvolte per
gettare discredito verso i militari e la magistratura, da sempre difensori dei principi
laici su cui si basa la Turchia moderna, e spesso non in sintonia con il
governo del premier Erdogan. E con il passare del tempo, con l'aumentare degli
arresti che ormai sono vere e proprie retate da decine di persone, il dubbio
sta venendo a persone anche vicine al premier. Le indagini continuano
e seguono nuovi filoni. In aprile la tendenza è stata quella di concentrarsi
sui rapporti fra Ergenekon e le associazione curde e di sinistra, soprattutto
quelle legate al Pkk. Secondo molti non è un caso che siano scattate le
manette nei confronti di 50 attivisti del Dtp il Partito per la società
democratica, accusati anche loro di avere legami con l'organizzazione segreta.
Un particolare di non poco conto se si considera che alla ultime elezioni
locali è stato proprio l'abbandono del voto curdo nel sud-est del Paese
a decretare la batosta del partito del premier, che ha perso 8 punti. Nel Paese
c'è chi comincia a dubitare. Troppi arresti, troppa gente che finisce dentro
per poi essere rilasciata dopo 24 ore. Troppo ampio lo spettro di
indagini che una parte del Paese vede sempre più come un tentativo di
repulisti. E adesso l'inchiesta rischia anche di
gettare discredito sulla Corte Costituzionale, che l'anno scorso ha salvato il
partito del premier dalla chiusura
certa e che dovrebbe essere oggetto di revisione nella nuova carta costituzionale alla quale l'esecutivo islamico-moderato sta lavorando, ma
che, stando a persone vicine all'esecutivo, non vedrà la luce almeno prima di
ottobre.
(
da "Asca"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
IMMIGRATI: MARTINI, SU COSTITUZIONALITA' DECIDE CONSULTA NO
PREMIER (ASCA) - Firenze, 4 giu - ''Non puo' essere il presidente del Consiglio
a dire che una legge regionale e' incostituzionale. Quella scelta spetta alla Corte costituzionale.
Noi, comunque, aspettiamo gli esiti
senza paura''. Lo ha sottolineato a Grosseto, dove si trovava
per la presentazione di uno studio sull'economia locale, il presidente della
Toscana Claudio Martini, rispondendo ad una domanda dei giornalisti a proposito
dell'annuncio ieri sera ripetuto a Berlusconi durante la
trasmissione 'Porta a Porta' sulla Rai. ''Il presidente del Consiglio e il
Governo - spiega Martini - hanno certamente il diritto ad impugnare una legge.
Cosi' come noi abbiamo altrettanto diritto ad approvarla, ritenendola
legittima. Ma la decisione sulla sua costituzionalita' non spetta ne' a noi ne'
a loro. La destra, purtroppo, ha il vizio di semplificare spesso troppo le
cose''. ''Noi - ha concluso il presidente della Toscana - siamo pronti ad
affrontare ed accettare il giudizio della Corte e difenderemo il
nostro provvedimento. Ricordo solo che non e' la prima volta che il Governo
impugna una nostra legge. E nove volte su dieci la Corte ci ha dato ragione''.
afe/luq/alf
(
da "Romania Libera"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
> Cititi online anunturile din ziarul Romania libera: "Contactii" virusati, trimisi
acasa Aida Danaila Vineri, 05 Iunie 2009 Centrul national de referinta
pentru Gripa din cadrul Institutului Cantacuzino a confirmat ieri inca doua
cazuri noi de imbolnavire cu virusul gripal A/H1N1.
Aceste ultime doua cazuri sunt cu transmitere secundara de la cele
confirmate anterior. Dintre cei doi ultimi bolnavi, unul este un contact al
primei femei care s-a imbolnavit de gripa porcina, iar al doilea este
un contact al tinerei de 28 de ani, cea venita din Statele Unite ale
Americii pentru a serba implinirea a zece ani de la absolvirea liceului. Cu
aceste ultime doua cazuri confirmate, numarul total al romanilor
despre care se stie clar ca sunt bolnavi de gripa porcina a ajuns
la opt. In timp ce Ministerul Sanatatii continua sa sublinieze ca investigatiile
epidemiologice sunt in curs si se fac intr-un mod profesionist, unele dintre
persoanele care sunt suspecte si au fost obligate sa stea la
domiciliu, in carantina, sustin exact contrariul. Vlad Posea,
in varsta de 28 de ani, sustine ca afirmatiile autoritatilor sanitare sunt
false. Vlad este unul dintre participantii la petrecerea de zece ani
de la absolvirea liceului la care a participat si tanara de 28 de ani
deja confirmata ca este infectata cu virusul A/H1N1, deci este suspect
de imbolnavire si, de luni, este in carantina la domiciliu impreuna cu
familia sa. "Luni, dupa ce ne-au luat doua probe – una din
nas si alta din gat –, ne-au spus ca in 24 de ore vom fi anuntati daca
suntem infectati. Apoi au spus 48 de ore si au completat ca sa mai
dam si noi telefon. Isi bat joc de joi. Sunam de la o institutie
la alta si nu ni se spune nimic. Doar am fost amenintati cu inchisoarea de cei
de la Directia de Sanatate Publica daca vom parasi locuintele si am
fost obligati sa ne luam medical, fara sa stim daca avem sau nu virusul. Toti
colegii nu facem decat sa dam telefoane, si asa am aflat ca probele unora
dintre noi, cum este si cazul meu, nici macar nu au ajuns la laborator. Cei de
la minister s-au multumit ca ne-au trimis acasa si nu cred ca si-au mai batut
capul sa cheltuiasca banii pe analizele pentru noi", spune Vlad
Posea. Potrivit Ministerului Sanatatii, pana acum s–au
efectuat teste pentru 160 de persoane, in cazul a opt persoane probele iesind pozitive. Din aceeasi categorie:
Guvernul vrea sa isi asume raspunderea pe legea salarizarii (VIDEO)CSM:
Verificarile SRI depasesc limitele legiiLondra a validat cazurile de
imbolnavire cu virusul AH1N1 din Romania Voteaza
(
da "ITnews.it"
del 04-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Roma, 4 giu. - (Adnkronos) - L'introduzione del
reato di immigrazione clandestina avra' un impatto pesante sugli uffici
giudiziari che versano gia' in una difficile situazione; sui centri di
identificazione ed espulsione (Cie) inoltre, pur essendoci stati miglioramenti
rispetto alla norma originaria, non
puo' essere il giudice di pace ad esprimersi su un provvedimenti di limitazione
della liberta' personale. Sono le principali critiche espresse nel parere
redatto dalla sesta commissione del Csm sul nuovo reato contenuto nel pacchetto sicurezza, parere che verra'
discusso in plenum mercoledi' prossimo.
(
da "Villaggio Globale.it"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Ultime Notizie Sentenza della Corte costituzionale
Le Linee guida per l'eolico in Basilicata sono illegittime
per la Consulta «L'assenza delle Linee guida nazionali non consente
alle Regioni di provvedere autonomamente alla individuazione di criteri per il
corretto inserimento degli impianti alimentati da fonti di energia alternativa».
Aper da anni denuncia l'assenza di Linee guida nazionali che provoca
l'impossibilità di realizzare impianti eolici in un
determinato territorio Con sentenza n. 166/2009, depositata il 29 maggio 2009,
la Consulta ha giudicato non conforme alla Costituzione l'art. 6 della legge
della regione Basilicata n.9 del 26 aprile 2007 che aveva recepito
le «Linee guida» per il corretto inserimento degli impianti
eolici nel territorio, adottate con una delibera di Giunta Regionale del 2004.
L'intervento della Corte è stato innescato dal Tar Basilicata nel corso
di giudizi in cui Aper (l'unica associazione di categoria)
è intervenuta a sostegno delle tesi giuridiche. L'associazione è intervenuta
anche nel giudizio di costituzionalità. Essa sottolinea in
particolare l'importanza di quanto affermato e riportato al punto 8
della sentenza: «l'adozione, da parte delle Regioni, nelle more
dell'approvazione delle Linee guida previste dall'art. 12 del d.lgs. n.
387 del 2003, di una disciplina come quella oggetto di censura,
provoca l'impossibilità di realizzare impianti eolici in un determinato territorio».
Preso atto di ciò, la Corte costituzionale ha
stabilito che l'emanazione delle Linee guida nazionali per il
corretto inserimento nel paesaggio degli impianti da fonti rinnovabili «è da
ritenersi espressione della competenza statale in materia di tutela
dell'ambiente, che è di natura esclusiva. Pertanto, l'assenza
delle Linee guida nazionali non consente alle Regioni di provvedere autonomamente
alla individuazione di criteri per il corretto inserimento degli impianti
alimentati da fonti di energia alternativa». «La tanto attesa
sentenza della Corte dichiara Roberto Longo, presidente Aper
costituisce la conferma di quanto da anni denunciato dalla nostra Associazione
e cioè, che l'emanazione
delle Linee guida nazionali non è più rinviabile». Aper, infatti, già un anno
fa aveva sottoposto al Governo la propria proposta delle
linee guida. «Auspichiamo vivamente continua Longo che
i Ministeri competenti siano solleciti nel dotare operatori e Istituzioni di un
tale strumento che, siamo convinti, possa consentire al nostro
Paese di superare una volta per tutte ostacoli burocratici e pregiudizi al
quanto mai auspicato sviluppo del settore delle rinnovabili, a cui continuiamo
a lavorare con determinazione e rinnovato impegno insieme all'Europa intera».
Per ulteriori informazioni: Camilla Clavarino
(Fonte Aper) (05 Giugno 2009)
(
da "Virgilio Notizie"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
La Camera dei deputati delle Filippine ha
approvato una mozione che conferisce al primo ramo del parlamento i poteri di
una "aula costituente" con l'obiettivo di arrivare alla modifica
della Costituzione senza il coinvolgimento del Senato. Lo riferisce
l'agenzia Misna. La presidente Gloria Macapagal Arroyo e i suoi alleati, che
detengono la maggioranza alla Camera ma non al Senato, da mesi sostengono la
necessità di trasformare l'assetto istituzionale da repubblica presidenziale a
parlamentare, un cambiamento che secondo gli oppositori avrebbe
lo scopo di permettere ad Arroyo di continuare a governare come primo ministro.
Secondo la costituzione scritta nel 1987 il presidente può essere eletto per un
solo mandato di sei anni, e gli emendamenti alla Carta devono essere
approvati dai tre quarti delle due camere in seduta congiunta. Probabilmente sulla questione interverrà la Corte costituzionale, benché sia stato notato che sei dei 15 giudici che la
compongono andranno in pensione quest'anno e che i successori saranno nominati
dalla presidente. Le prossime elezioni presidenziali sono attese per maggio del
prossimo anno.
(
da "Adnkronos"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
SICUREZZA: COMMISSIONE
CSM,
DA REATO CLANDESTINITA' IMPATTO PESANTE SU UFFICI GIUDIZIARI ultimo
aggiornamento: 04 giugno, ore 20:09 commenta 0 vota 0 invia stampa Roma, 4 giu.
- (Adnkronos) - L'introduzione del reato di immigrazione clandestina avra' un
impatto pesante sugli uffici
giudiziari che versano gia' in una difficile situazione; sui centri di
identificazione ed espulsione (Cie) inoltre, pur essendoci stati miglioramenti
rispetto alla norma originaria, non puo' essere il giudice di pace ad
esprimersi su un provvedimenti di limitazione della liberta'
personale. Sono le principali critiche espresse nel parere redatto dalla sesta
commissione del Csm sul nuovo reato contenuto nel pacchetto sicurezza, parere
che verra' discusso in plenum mercoledi' prossimo.
(
da "Adnkronos"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
L'AQUILA: VIA
LIBERA DEL CSM A CANZIO PRESIDENTE CORTE
APPELLO ultimo aggiornamento: 04 giugno, ore 10:56 commenta 0 vota 0 invia
stampa Roma, 4 giu. - (Adnkronos) - Giovanni Canzio e' il nuovo presidente
della Corte d'Appello de L'Aquila. Lo ha deciso questa mattina all'unanimita' il plenum del Csm, accogliendo
la proposta della Commissione Incarichi direttivi di Palazzo dei Marescialli.
(
da "Bloomberg"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
By Bloomberg News June 5 (Bloomberg) -- General
Motors Corp., the largest U.S. carmaker in bankruptcy, may have its agreement
to sell the unprofitable Hummer sport-utility vehicle brand
blocked by Chinese regulators, threatening 3,000 U.S. jobs. Sichuan Tengzhong
Heavy Industrial Machinery Co.'s bid for Hummer runs counter to China's
attempts to develop a globally competitive auto industry by focusing on fuel-efficient
vehicles, according to analysts. The government also wants to pare the nation's
more than 100 automakers to ease competition. "A new entrant in the car
industry is not something they're looking to see," said Chip Chaikin, who
helps overseas $800 million as managing director of Shanghai-based Blue
Point Capital Partners Asia. "It's pretty unlikely" the deal will go
through. Tengzhong also needs to persuade at least two Chinese government
agencies that it can turn Hummer into a profitable company to get
clearance for the deal, said Zhang Xin, an analyst with Guotai Junan Securities
in Beijing. Hummer's U.S. sales are plunging as higher gasoline prices and
rising job concerns hammer demand for its gas-guzzling SUVs. Approval Unlikely
China is unlikely to approve the Hummer deal, state-owned Shanghai
Securities News reported yesterday, without saying where it got the
information. The government is encouraging companies to buy overseas
partsmakers rather than automakers, added the newspaper, which is affiliated
with state-controlled Xinhua News Agency. "There are many uncertainties
about the deal and one of them is whether Chinese authorities will approve
it," said Zhang. "The big issue for Tengzhong is how long it will
take to make a profit from the investment." Hummer is worth an
estimated $500 million, Detroit-based GM has said in bankruptcy documents. The
brand is one of four in the U.S. the carmaker wants to offload to exit
bankruptcy as a leaner, more profitable company. GM Chief Financial Officer Ray
Young said yesterday that he doesn't expect regulators to block
the deal and that Tengzhong is "very excited" about it. Views and
Speculation' "Some people may have views and speculation but the Chinese
government has a process that we respect," said Tim Payne,
a spokesman for Chengdu, Sichuan province-based Tengzhong. "We have only
just signed an MOU but as we develop our proposals with GM and Hummer we will
continue to work with the appropriate authorities." "It is a business
decision," said Chen Rongkai, a media officer at China's
Ministry of Commerce. He declined to comment further. The commerce ministry
vets all overseas investments worth more than $100 million. Smaller deals go
through local regulators. The State Administration of Foreign Exchange also looks
at all overseas investments by Chinese companies. GM has won court approval to
sell assets as soon as next month after collapsing under $172.8 billion in debt
and failing to adapt to consumer demands for cars that use less fuel. Sales of
Hummer SUVs, which start at about $31,000 for the H3, fell 51 percent in
2008 and 67 percent this year through April. Deal Closing GM and Tengzhong, a
privately owned maker of special-use vehicles and construction machinery,
expect to complete the purchase in the third quarter, pending
closing conditions and regulatory approvals, they said in a June 2 statement.
AM General Corp. builds Hummer H2s in Indiana for GM. The H3 is built in
Shreveport, Louisiana. Chinese carmakers haven't benefited from previous
overseas acquisitions. SAIC Motor Corp., China's biggest domestic
automaker, bought control of South Korea's Ssangyong Motor Co., only to have
the unit go into receivership after SUV sales plunged. Credit Suisse Group AG
is acting as financial adviser to Tengzhong on the Hummer deal and
Shearman & Sterling is serving as international legal counsel. Citigroup
Inc. is acting as financial adviser to Detroit-based GM. The deal may also
stumble if Tengzhong needs to raise funds from Chinese lenders, who have been
told by their regulator to enhance risk management. "The government
will step in if Tengzhong wants to fund the deal with loans from domestic
banks," said Yale Zhang, a director at CSM
Asia in Shanghai. Public Offer Still, the fact that Tengzhong has publicly made
an offer may suggest that
it can complete it, said Ricon Xia, a Daiwa Institute of Research (H.K.) Ltd.
analyst in Shanghai. "The way the deal has played out so far shows that
Tengzhong is no novice in capital markets," said Xia.
"They may be able to pull it off." That would mean
overcoming the central government's push to curb competition in the auto
industry, including combining the nation's 14 largest automakers into 10 by
2011. The move is designed to boost profit margins and help form bigger players
able to challenge Toyota Motor Corp. and Volkswagen AG worldwide.
Tengzhong doesn't make SUVs or passenger cars. China is also encouraging
automakers to build more fuel- efficient cars, including hybrids, to help win
sales overseas and to reduce oil imports and pollution at home. The
3.7-liter Hummer H3T gets 14 miles to the gallon in city driving, according to
the U.S. Environmental Protection Agency. "If I were a betting man, I'd
bet this wouldn't going to happen," said Chaikin. Still, "crazier
things have occurred." Last Updated: June 4, 2009 21:51 EDT
(
da "Italia Oggi (Enti Locali)"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
ItaliaOggi Numero 132
pag. 15 del 5/6/2009 | Indietro Cimp, un tributo in più
ENTI LOCALI Di Irena Rocci L'analisi Il canone per l'autorizzazione
all'installazione di mezzi pubblicitari (Cimp) ha natura tributaria. E' questo il rivoluzionario principio stabilito dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 141 dell'8 maggio 2009. Aumenta, in
questo modo, il numero dei tributi comunali, anche se, in [...] Costo Punti per
Abbonati: 0 - Costo Punti per Registrati: 8
(
da "Gazzettino, Il (Pordenone)"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Venerdì 5 Giugno 2009, Il rischio era severo Varare un codice
dell'edilizia che poteva finire sotto i colpi della mannaia della Corte costituzionale per invasione di campo L'ufficio legale della Regione sta
mettendo mano al testo normativo aggiustando le cose che ancora non vanno In regione
(
da "Gazzettino, Il (Pordenone)"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Venerdì 5 Giugno 2009, Pordenone La Lega punta a
"tagliare" i tempi per la soluzione della questione caccia in
regione. Per questo ieri nella sede provinciale del capoluogo la lanciato la sua
proposta di legge che intende riempire il vuoto lasciato
dalla precedente norma bocciata dalla Corte costituzionale.
La richiesta formulata dai vertici del Carroccio è che questo nuovo documento
che si caratterizza per l'accrescimento del ruolo delle Province, la soppressione dell'associazione dei cacciatori e il
rafforzamento degli organismi del settore (riserve e distretti), venga presa in
esame quanto prima dalla giunta regionale. La nuova stagione
venatoria inizierà a settembre. Una questione che interessa circa 30 mila
cacciatori. In regione
(
da "Gazzettino, Il (Udine)"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Luvata in sciopero contro la chiusura Venerdì 5
Giugno 2009, Trieste Il rischio era severo. Varare un Codice dell'edilizia in Friuli Venezia Giulia che poteva facilmente finire sotto i
colpi di mannaia della Corte costituzionale per invasione di campo. Ma non si tratta del campo dell'edilizia, bensì nientemeno che
del diritto penale. Così l'Ufficio legale della Regione sta mettendo mano in
questi giorni al testo normativo, aggiustando le cose che non vanno, prima di
tutto, ma definendo anche le norme finali, transitorie e abrogative di
norme precedentemente incluse nell'ordinamento regionale. L'obiettivo è di
perfezionare un disegno di legge da consegnare all'assessore Federica Seganti e
subito dopo, giovedì prossimo, alla Giunta Tondo per l'approvazione preliminare.
Saranno queste - e non quelle nazionali prossime venture - le norme di
sburocratizzazione edilizia a valere sul territorio del Friuli Venezia Giulia.
E perciò devono essere inattaccabili. Bait a pagina VI
(
da "Repubblica, La"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina III - Napoli L´ordinanza Il Tribunale: no
a una nuova discarica a Serre Palmiro Cornetta, sindaco di Serre, è un emotivo.
E quasi si commuove leggendo il dispositivo del tribunale civile di Salerno che
gli dà ragione sulla discarica in località Valle della Masseria. Lo
sversatoio laggiù non s´ha da fare. Il
giudice unico, Antonio Valitutti, ha chiesto che la Corte costituzionale
dichiari l´illegittimità dell´articolo 4, comma 2 e 9, del decreto voluto dal
governo Berlusconi, numero 90 del maggio 2008, convertito in legge nel luglio successivo, nella parte in
cui autorizza la realizzazione della discarica. Cornetta esulta:«è un
atto che ristabilisce i diritti fondamentali dei cittadini messi in discussione
da Berlusconi. Ripristina la legalità e lo stato di diritto». Il
sindaco ricostruisce la vicenda giudiziaria. «Con l´avvocato Raffaele Falce,
abbiamo presentato il ricorso basato sul diritto alla salute pubblica e
all´ambiente salubre. Se Berlusconi dichiara che è finita l´emergenza rifiuti,
non vedo perché dovrebbe venire a Serre visto che abbiamo già dato con
la discarica di Macchia Soprana, che ha inghiottito 700 mila tonnellate». La
discarica aperta da Bertolaso nel territorio di Serre è chiusa per esaurimento
dal 23 agosto 2008. «Per Macchia soprana ci sono stati danni
incalcolabili. Peccato che non ci sia la class action, altrimenti avrei
sollecitato tutti i cittadini a fare l´azione legale». (patrizia capua)
(
da "Messaggero Veneto, Il"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 5 - Attualità Caccia, la Lega presenta
un'altra legge Il Carroccio ripropone il suo ddl di marzo e avvisa gli alleati:
niente giochetti PORDENONE. La stagione venatoria, il cui avvio è in
programma a settembre, è in pericolo e per questo motivo la Lega Nord chiede
una corsia preferenziale per il suo disegno di legge di riforma presentato il
27 marzo, prima della bocciatura della normativa regionale da parte della Corte costituzionale.
Tempi stretti e soprattutto «niente giochetti da parte degli alleati di
centro-destra» chiesti nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a
Pordenone da parte dei consiglieri regionali Danilo Narduzzi, Enore Picco e
Mara Piccin e dal presidente Enzo
Bortolotti. Se la Lega è soddisfatta per la bocciatura da
parte della Consulta («Quella legge era una vergogna, approvata con soli 22
voti favorevoli e il no convinto di Lega e An», ha detto Narduzzi) ora però si
attende senso di responsabilità in particolare «da quella parte del
Pdl che allora fece un'alleanza con Illy. A rischio non c'è solo l'attività dei
cacciatori - ha rimarcato Bortolotti - ma tutto l'indotto». Il testo del
Carroccio si ispira al principio di sussidiarietà trasferendo gran parte delle
competenze alla Provincia. Si punta quindi alla collaborazione tra enti e
organismi per la gestione faunistica e venatoria, con l'istituzione di una
conferenza permanente, struttura di raccordo tra Regione, Province e organismi
venatori. Il testo prevede poi il rafforzamento delle riserve di caccia
e dei distretti venatori. Per superare i rilievi di incostituzionalità, la
proposta comporta la soppressione dell'associazione dei cacciatori e la
presenza dei portatori di interesse, introducendo il controllo
delle specie problematiche (volpi, cinghiali e corvidi) e istituendo infine lo
strumento della commissione disciplinare. Una diversa disciplina che
coinvolgerà 11 mila 200 cacciatori. Ballaman ha assicurato di voler mettere in
agenda subito dopo il voto l'iter del provvedimento. (ste.pol.)
(
da "Tirreno, Il"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
Pagina 9 - Lucca Raffica di ricorsi contro le
bollette Ascit Conto da 40mila a un vivaista di Capannori dopo gli accertamenti
dell'azienda A.&G. CAPANNORI. Una fattura da oltre 40mila euro ricevuta
dalla titolare di un vivaio, una da circa 6mila recapitata
a un gommista. Sono solo due esempi delle cartelle inviate negli anni scorsi da
Ascit ad attività artigianali e ad aziende dopo gli accertamenti eseguiti dalla
A.&G. Molte di queste fatture non sono state pagate e avvocati e
commercialisti lavorano ai ricorsi, alcuni dei quali sono
già arrivati alla commissione tributaria regionale. Lo studio di Enrico Perna,
commercialista capannorese, gestisce oltre cento contenziosi di questo tipo.
«Alcuni sono eclatanti. Una ventina sono ora al vaglio della commissione
regionale che in alcuni casi ha ribaltato la sentenza di quella lucchese (aveva stabilito che gli utenti dovevano pagare, ndr) e
inviato tutto alla corte costituzionale». Tra i clienti di Perna c'è il vivaio "Insieme",
di Rosi Micheli, che non credeva ai propri occhi quando nel 2005 si è vista recapitare una
fattura da oltre 40mila euro. Un'enormità rispetto ai circa 700 euro pagati
normalmente ad Ascit. è andata meglio ad un
gommista di Capannori (Gommassetto) che dopo essersi presentato agli uffici
dell'azienda per la raccolta dei rifiuti per chiedere spiegazioni
con una fattura da oltre 5mila euro si è visto ridurre la Tia a circa la metà
della cifra iniziale. «E pensare che produco pochissima spazzatura - commenta
il titolare dell'attività - perché gli pneumatici li smaltisco
attraverso una ditta specializzata». «Abbiamo sempre cercato la conciliazione -
conclude Perna -, ma ci sono aziende pronte ad arrivare alla Cassazione». Non
una buona notizia per Ascit Spa, che conta di incassare velocemente. I soldi
sono necessari per tamponare quel milione e 300mila euro che l'azienda dovrà
versare ad A.&G. (la società lucchese incaricata di eseguire gli
accertamenti sul territorio di Capannori per la realizzazione di un database
degli utenti Tia e con la quale il rapporto si è bruscamente
interrotto sotto la gestione Pierotti) così come da accordo raggiunto tra le
parti, transazione che mette la parola fine ad un contenzioso che si trascinava
da quasi quattro anni. «Se non avessimo raggiunto un accordo - spiega il
presidente di Ascit Tiziano Bianconcini - le conseguenze sarebbero state assai
peggiori e l'azienda si sarebbe trovata in condizioni insostenibili. Abbiamo
disinnescato una bomba e messo i conti in sicurezza». Ma rimane pur da sborsare
un milione e 300mila euro. «Pagheremo mano a mano che andremo a
riscuotere - aggiunge Bianconcini -. Molti contenziosi aperti sugli
accertamenti si stanno risolvendo al meglio, siamo fiduciosi. Se il secondo
grado confermerà la linea della commissione tributaria lucchese, passeremo
all'incasso». Arianna Bottari
(
da "Messaggero, Il (Abruzzo)"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Sole 24 Ore, Il"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Messaggero, Il (Ancona)"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Messaggero, Il (Civitavecchia)"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Resto del Carlino, Il
(Bologna)"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Unione Sarda, L' (Nazionale)"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "Corriere del Mezzogiorno"
del 05-06-2009)
Argomenti: Giustizia
(
da "AltaLex"
del 05-06-2009)
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