CENACOLO DEI COGITANTI |
williamson non ritratta: prima voglio
le prove ( da "Centro, Il" del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: E attacca anche i diritti umani universali: «Laddove i diritti umani vengono interpretati come un ordine obiettivo, che viene quindi imposto allo Stato - si legge nell'articolo - si giunge sempre ad una politica anticristiana». Quanto ai rapporti con i lefebvriani, che hanno pubblicamente preso le distanze dalle teorie negazioniste di Williamson,
Chiesa e diritti umani, il teologo punge il Vaticano (
da "Arena, L'"
del 08-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti dell'uomo del 1948, o i patti internazionale dei diritti economici, sociali e culturali, o dei diritti civili e politici, del 1966. Così come nemmeno le convenzioni, i convegni, i protocolli sui diritti umani. Castillo ha preso un giro largo per spiegare come una monarchia assoluta ( così ha semplificato lo stato giuridico del Vaticano che unisce nella persona del papa
williamson: senza prove non ritratto sulla shoah (
da "Messaggero Veneto, Il"
del 08-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ha anche attaccato i diritti umani universali: «laddove i diritti umani vengono interpretati come un ordine obiettivo, che viene quindi imposto allo Stato, si giunge sempre a una politica anticristiana». Su Williamson, hanno fatto sapere fonti della Santa Sede, non c'è «più nulla da dire» e se non vuole ritrattare, ne «saranno tirate le conseguenze,
battisti in italia rischia la vita (
da "Messaggero Veneto, Il"
del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: protezione dei diritti umani in Brasile, una retrocessione nella legge sul diritto di rifugio politico e nell'applicazione dell'istituzione della protezione internazionale», scrive Barreto, che è anche presidente del Conare, il Comitato brasiliano per i rifugiati, il quale si era già pronunciato in favore dell'asilo politico a Battisti prima della decisione del ministro Tarso Genro.
gino strada con soru alla fiera (
da "Nuova Sardegna, La"
del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: Diritti umani e medicina». Partecipano Nerina Dirindin (assessore regionale alla Sanità), Gian Luigi Gessa (neuroscienziato e consigliere regionale del Pd) e Renato Soru (candidato presidente per il centrosinistra). Pd. Domani tour elettorale di Massimo D'Alema in Sardegna a sostegno del candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra Renato Soru.
candele accese per i tamil morti (
da "Repubblica, La"
del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: Nello Sri Lanka non esiste più il rispetto dei diritti umani basilari. La dignità dell´uomo è stata violata». L´iniziativa è stata sostenuta dal comitato di solidarietà che si è formato recentemente a Palermo e che ha intenzione di organizzare altre manifestazioni a sostegno della comunità tamil.
immigrati, appello a burlando "vieta la denuncia
degli irregolari" ( da "Repubblica, La" del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: 32 della Costituzione Italiana e con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell´Uomo - spiegano Leoncini e Quaranta - Tale norma non solo viola brutalmente i diritti umani, ma rischia di promuovere un parallelo canale clandestino di cura fuori dal servizio sanitario, con effetti devastanti per la salute di tutti i cittadini.
eluana, la protesta arriva in piazza - ernesto ferrara (
da "Repubblica, La"
del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: e movimenti per la
Costituzione e per i diritti umani (il "Giglio rosa"). Stamani ancora
un sit in, convocato da Sinistra, Radicali, Socialisti, Verdi, Sinistra
Universitaria e Arcigay (anche il Pd ha aderito), dalle 11.30 alle 13, sempre
davanti alla prefettura in via Cavour. Domani nuova manifestazione alle
"pedofilia nella chiesa" radicali sotto la
curia ( da "Repubblica, La" del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: basta con questa tortura» e sono rimasti in piedi in silenzio per circa mezz´ora. Poco distanti, sempre lungo via Altabella, un´altra ventina di militanti. All´iniziativa hanno partecipato anche i due parlamentari radicali Maurizio Turco e Maria Antonietta Farina Coscioni (vedova di Luca Coscioni) oltre al consigliere comunale Serafino D´
un manifesto di condanna coprirà le scritte offensive (
da "Tirreno, Il"
del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: i diritti in questa città non saranno lesi». Così il sindaco di Pontedera annuncia di aver personalmente provveduto ad appendere la bandiera della pace e dei diritti umani al balcone del Municipio. Palazzo Stefanelli ha ospitato oltre i consiglieri e gli assessori del Comune di Pontedera, anche alcuni componenti della giunta dell'
Riccardo Villari al posto di Rita Levi Montalcini (
da "Unita, L'"
del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: beni culturali) e della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. Riccardo Villari, eletto con i voti del centrodestra, a capo della Vigilanza, pur non essendo stato indicato dall'opposizione, come prassi vuole, non colse l'invito del suo partito, il Pd, a dimettersi dall'incarico.
CITTÀ DEL VATICANO - È in atto un duro braccio di
ferro tra il Vaticano e il vescovo lefebvriano Richard Williamson, ormai famoso
in tutto il mondo per le sue tesi negazioniste (
da "Adige, L'"
del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: ha anche attaccato i diritti umani universali: «Laddove i diritti umani vengono interpretati come un ordine obiettivo, che viene quindi imposto allo Stato, si giunge sempre ad una politica anticristiana». Su Williamson, hanno fatto sapere dalla Santa Sede, non c'è «più nulla da dire» e se non vuole ritrattare, ne «saranno tirate le conseguenze,
<Mio figlio in balia di un comitato che purtroppo
distorce la realtà> ( da "Adige, L'" del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: interviene per rispondere al Comitato dei cittadini per i diritti umani che ha sempre criticato l'atteggiamento dei medici nei confronti dei ragazzi. «Con quale diritto questa fantomatica associazione dei diritti umanitari si intromette nella vita e nelle scelte di mio figlio senza prima aver approfondito la questione con i familiari conviventi, cioè il padre e il fratello,
Battisti, altri attacchi dal Brasile <In Italia
rischierebbe la vita> ( da "Giorno, Il (Milano)" del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: Luis Paolo Teles Barretto, si è schierato a favore della concessione dell'asilo politico, affermando anche la legge brasiliana in tema di diritti umani «proibisce la restituzione di un individuo a Paesi la sua vita, la sua libertà o la la sua integrità fisica siano messe a repentaglio». Image: 20090208/foto/2713.jpg
ELUANA 1) ( da "Gazzetta di Mantova, La" del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: tortura? Desidererei sapere, possibilmente dai giudici che hanno emesso questa vergognosa sentenza, se hanno autorizzato anche la tortura di Eluana visto che la sua morte non avverrebbe istantaneamente al distacco del sondino. Il padre Peppino ha la lucidità sufficiente per portare avanti questa situazione vista la lunga e dolorosa situazione nella quale si trova in prima persona
Williamson non ritratta: Prima voglio le prove (
da "Alto Adige"
del 08-02-2009) + 3 altre fonti
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Diritti umani
Abstract: E attacca anche i diritti umani universali: «Laddove i diritti umani vengono interpretati come un ordine obiettivo, che viene quindi imposto allo Stato - si legge nell'articolo - si giunge sempre ad una politica anticristiana». Quanto ai rapporti con i lefebvriani, che hanno pubblicamente preso le distanze dalle teorie negazioniste di Williamson,
A Perugia riparte il progetto "Auschwitz, giovani
memoria luoghi". E' in programma u... (
da "Messaggero, Il (Umbria)"
del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: workshop internazionale sulla negazione dei diritti umani. Martedì alle ore 11, presso la sala del CERP - Centro Espositivo della Rocca Paolina, il progetto sarà presentato: prevede un workshop internazionale sulla negazione dei diritti a Varsavia dal 13 al 17 febbraio. Il progetto è realizzato dalla Provincia di Perugia con la collaborazione dell'Isuc- Istituto per la storia dell'
L'ASILO POLITICO ALL'EX TERRORISTA (
da "Messaggero, Il"
del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: Domenica 08 Febbraio 2009 Chiudi L'ASILO POLITICO ALL'EX TERRORISTA Ma il ministero della Giustizia si appella "ai diritti umani"
ROMA - Potrebbe profilarsi una soluzione di
"compromesso" sull'estradizione in Italia di C... (
da "Messaggero, Il"
del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: asilo potrebbe significare un passo indietro nella protezione dei diritti umani in Brasile, una retrocessione nella legge sul diritto di rifugio politico», scrive Barreto, che è anche presidente del Conare, il Comitato brasiliano per i rifugiati. Pronta la replica della Farnesina che ha precisato: «L'Italia, in quanto Paese democratico, sulla base della propria Costituzione,
Elie Wiesel I miei maestri, gli amici: Mosè, Mauriac,
Levi ( da "Corriere della Sera" del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: della difesa dei diritti umani. Un'occasione per festeggiare gli 80 anni (compiuti il 30 settembre scorso) dello scrittore, attivista e docente di origine ungherese ma americano dal 1963, considerato il leader morale degli ebrei della diaspora. In questi giorni Wiesel celebra anche un'altra pietra miliare: il suo cinquantesimo romanzo,
Olocausto e diritti umani (
da "Corriere della Sera"
del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: - pag: 31 categoria: REDAZIONALE Giornata di studio a Venezia Olocausto e diritti umani In onore di Elie Wiesel (nella foto insieme ad altri deportati nel lager nazista di Buchenwald, dove era stato trasferito nel 1945 da Auschwitz) si tiene oggi a Venezia una giornata di studi organizzata dalla locale comunità ebraica.
Eluana, piazze divise in Veneto Ravasin: <Chiesa da
Inquisizione> ( da "Corriere del Veneto" del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: è la Dichiarazione universale dei diritti umani — ha aggiunto —. Ha ragione il Capo dello Stato, perché il Governo vuole procedere su una via incostituzionale». Netta anche la contrarietà di Massimo Cacciari alla Chiesa ma soprattutto del Governo, dopo la presa di posizione del presidente del Consiglio contro Giorgio Napolitano: «Sul testamento biologico c'
Inchiesta sui <nazi> russi e le loro vittime (
da "Corriere della Sera"
del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: «Chi sceglie di difendere i diritti umani deve essere per forza un idealista — interviene Kerry Fox, magistrale protagonista —. Pronta a sacrificare tutto, anche la vita privata». «è il vero costo di quei processi — conclude Schmid —. Le polemiche sulle spese sono false.
Morris e l'ambiguità delle immagini (
da "Corriere della Sera"
del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: Si tratta infatti di un documentario sui soldati americani che nel 2004 hanno torturato, umiliato e ucciso presunti terroristi iracheni nel carcere di Abu Ghraib. Se la foto dell'alzabandiera di Iwo Jima ha giovato alla vittoria americana nella Seconda guerra mondiale, l'immagine del prigioniero incappucciato, con le mani legate a fili, ha contribuito a una disfatta vergognosa.
diritti umani: convegno a rivignano (
da "Messaggero Veneto, Il"
del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: Diritti umani: convegno a Rivignano RIVIGNANO. Si è tenuto a Rivignano, nella cantina del ristorante "Al Morarat", il convegno dal titolo "1948-2008, la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, un punto di arrivo o di partenza?".L'incontro, organizzato dal Caffè letterario delle Risorgive, è stato presentato dalla presidente Maria Sabina Marzotta e condotto dal signor Vito
L'INTERVISTA MARCO CAPPATO (
da "Giornale.it, Il"
del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: altra legge che serve è quella per legalizzare l'eutanasia, perché alcune persone torturate dalla malattia non dipendono da terapie vitali». Beppino Englaro fa appello a Berlusconi e Napolitano: venite a trovare Eluana. «Ha una forza immensa a resistere a questo linciaggio e a insistere ad avere fiducia nelle istituzioni».
Battisti, nuova tensione Brasilia-Roma (
da "Avvenire"
del 08-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: diritti umani «proibisce la restituzione di un individuo a Paesi nei quali la sua vita, la sua libertà o la sua integrità fisica siano messe a repentaglio». Secca la replica della Farnesina. L'Italia, in quanto Paese democratico, sulla base della propria Costituzione, e membro dell'Unione Europea, non può nemmeno lontanamente essere annoverata tra i Paesi che non forniscono sufficienti
Il sultano dei nostri giorni (
da "Manifesto, Il"
del 09-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: obiettivo dei dissidenti e dei difensori dei diritti umani in Iran è quello di realizzare, attraverso l'azione non violenta, un sistema democratico pienamente dedito alla causa della libertà, dei diritti umani e del federalismo. Questi attori si oppongono fermamente alla minaccia di un attacco militare Usa contro l'Iran e alle chiacchiere di Washington sul «cambio di regime»
Istruite e combattive, le donne alla conquista dello
spazio pubblico ( da "Manifesto, Il" del 09-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: attiviste per i diritti umani, in un momento di scontro durissimo in Iran tra un governo riformista e un sistema politico che resiste al cambiamento (infatti poco dopo due di loro, l'editrice Shahla Lahiji e l'avvocata Mehranghiz Kar, furono arrestate: avevano partecipato a una conferenza a Berlino, su invito dall'Istituto Heinrich Boell,
Danimarca, ISP e pirati al contrattacco (
da "Punto Informatico"
del 09-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: industria dei contenuti, che accusava il provider di corresponsabilità nella violazione dei diritti d'autore, l'ISP per due volte è stato invitato a far calare filtri DNS che dirottassero il traffico dei cittadini della rete danesi verso altri lidi. Il provider ha smesso di lottare, ha smesso di dimostrare ai giudici che i sequestri di traffico,
Il Comune conferirà oggi la cittadinanza onoraria al
Dalai Lama per il suo impegno intern... (
da "Leggo"
del 09-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: per aver diffuso il principio della riaffermazione dei diritti umani e della riappacificazione tra i popoli». La cerimonia del tributo di cittadinanza al leader tibetano, arrivato in città ieri, sarà proiettata in diretta su uno schermo gigante installato in piazza del Campidoglio. Quella romana è solo la prima tappa del viaggio del padre spirituale buddhista in Europa.
TEATRO - Alle 20,30, Avididiorizzonti, spettacolo
organizzato ... ( da "Leggo" del 09-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: INCONTRI - Alle 18, Educare ai diritti umani: incontro con Liliana Cereda, Responsabile Amnesty International in Veneto e Trentino Alto Adige. Fnac, via Cappello 34. Alle 17, Francesca Rossi, presenta la lezione La mostra, sesto e ultimo appuntamento del ciclo "Lezioni per Girolamo Dai Libri".
La piazza si riempie per difendere la Costituzione (
da "Arena, L'"
del 09-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: E le associazioni di volontariato che si occupano della difesa dei diritti umani. «Questo governo non si ferma di fronte a nulla e le regole della democrazia sono insultate, derise, calpestate, violentate», scrivono le promotrici della manifestazione nell'invito diffuso via mail. «Siamo cittadine e cittadini angosciati da quello che sta accadendo», aggiunge Maria Geneth.
il papa invoca guarigioni miracolose (
da "Nuova Sardegna, La"
del 09-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: guidato dalla nipote di Salvator Allende, prova a esporre uno striscione per i diritti umani. Nulla a che vedere con Eluana. Nello spicchio più vicino alla finestra di Benedetto XVI, ci sono quelli che sbandierano i vessilli bianchi del nuovissimo «Popolo della vita». Tentano di far partire l'applauso per Eluana, ma restano isolati.
Guazzabuglio horror con messaggio (
da "Eco di Bergamo, L'"
del 09-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: conflitti generazionali, pratiche estreme di tortura, detective tormentati, efferatezze e orrorismi piuttosto gratuiti, solamente con lo scopo di scioccare lo spettatore. E sì che invece il film parte bene. In una radura innevata ai margini di un bosco viene rinvenuto un contenitore dentro il quale ci sono dei denti umani.
<Tra Europa e Africa relazioni più forti> (
da "Eco di Bergamo, L'"
del 09-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: Possiamo farcela attraverso una buona costituzione, una buona forma di autogoverno, leader eletti dal popolo, rispetto dei diritti umani. Il popolo deve essere responsabile dei valori democratici. Solo così l'Africa sarà decisiva per le sorti del mondo nel ventunesimo secolo». Gabriella Persiani 09/02/2009 nascosto -->
dalai lama cittadino di roma: "è l'avamposto del
tibet in europa" ( da "Repubblica, La" del 09-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: Pagina I - Roma Il mio popolo I diritti umani Dalai Lama cittadino di Roma: "è l´avamposto del Tibet in Europa" Questa onorificenza è particolarmente importante per me e per il mio popolo L´Italia e la sua capitale possono fare molto per i diritti umani SEGUE A PAGINA III
si riparla di traffico d'organi leggenda metropolitana
o allarme giustificato? ( da "Nuova Sardegna, La" del 09-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: mentre attivisti per i diritti umani denunciando la scomparsa di migliaia di neonati ogni anno: nati vivi e vitali e registrati, invece, come deceduti, salvo poi scomparire dai registri delle sale parto e dai cimiteri. Corpi dissolti, inghiottiti dal nulla, la cui misteriosa scomparsa autorizza il sospetto che l'ex Repubblica sovietica sia una sorta di supermercato segreto di organi,
"diritti umani, la mia sfida ecco cosa roma può
fare" - rory cappelli ( da "Repubblica, La" del 09-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: Italia può fare molto per i diritti umani. L´importante è che dentro ognuno si sviluppi consapevolezza e compassione: se tutti si impegnassero per i diritti umani, il mondo sarebbe diverso. Ci sono sempre più persone sinceramente preoccupate per i diritti umani, la libertà, i problemi ambientali e nello stesso tempo c´è una mancanza di valori umani»
gli intellettuali su micromega: stop alla dittatura
oscurantista ( da "Messaggero Veneto, Il" del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: impone per legge - prosegue - la tortura a ogni malato terminale. Pur di imporre questa legge khomeinista, Berlusconi ha dichiarato che intende sovvertire la Costituzione. È arrivato a oltraggiare una delle costituzioni piú democratiche del mondo, definendola "filosovietica", ed elogia il suo "amico Putin", ex-dirigente Kgb».
Trenitalia, sullo stop di ieri scontro
azienda-sindacati ( da "Unita, L'" del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: in Lombardia hanno aderito allo sciopero dei macchinisti, capi treno e quadri addetti alla circolazione più di due terzi del personale interessato - e denunciano una violazione dei diritti dei lavoratori da parte dell'azienda che, sostengono, per far circolare i convogli ha utilizzato «massicciamente personale esterno a Trenitalia (militari del Genio Ferrovieri)
L'ultima truffa della casta dei banchieri. (
da "Giornale.it, Il"
del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 23Jan 09 Basta torture. Bravo Obama, ma come la mettiamo con l'Iran? "L'America non tortura", ha dichiarato ieri Obama rinfrancando chi ha sempre visto nell'America un baluardo di civiltà, saldamente ancorato ai valori della democrazia e della Costituzione.
Il Dalai Lama a Roma per la cittadinanza onoraria (
da "RomagnaOggi.it"
del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: per il conferimento della cittadinanza onoraria, voluta dal consiglio comunale di Roma, per "l'impegno internazionale per trovare una soluzione pacifica per il Tibet e per aver diffuso il principio della riaffermazione dei diritti umani e della pacificazione fra i popoli", sarà il Sindaco, Gianni Alemanno.
ELUANA: EVANGELICI ADERISCONO AD APPELLO 'LIBERTA' E (
da "Virgilio Notizie"
del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: sentiamo di dover esercitare un ruolo di attenta vigilanza sul tema dei diritti umani, del pluralismo, della laicita' dello Stato. E come minoranza nei mesi scorsi abbiamo ripetutamente espresso la nostra viva preoccupazione per alcune scelte politiche in materia di immigrazione, diritti della persona, tutela della liberta' religiosa, riforme costituzionali.
Iran/ Diplomatico svizzero "pizzicato" in
auto con donna ( da "Virgilio Notizie" del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: La legge islamica vieta categoricamente alle donne qualsiasi relazioni sessuale al di fuori del matrimonio, anche nell'eventualità di un prossimo matrimonio. L'oltraggio della morale viene punito severamente: "Per la donna nell'auto c'è il rischio della lapidazione", spiega Aaron Rhodes dell'Organizzazione internazionale per i diritti umani in Iran.
Tibet/ Oggi il Dalai Lama diventera' cittadino
onorario di ( da "Virgilio Notizie" del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: una soluzione pacifica per il Tibet e per aver diffuso il principio della riaffermazione dei diritti umani e della pacificazione fra i popoli". Il Premio Nobel per la Pace è arrivato ieri a Roma e appare in buona forma. Appena una settimana fa, il mondo aveva trattenuto il fiato quando il leader spirituale tibetano è stato ricoverato per un dolore al braccio in un ospedale indiano.
Mercato S. Severino. incontro dibattito su
Celebrazione "Giorno del ricordo" (
da "Salerno notizie"
del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Istituto Virgilio A seguire: Incontro-dibattito sul tema dei diritti umani con Dott. Magdi Cristiano Allam (vice- direttore del Corriere della Sera /promotore del Movimento ?Protagonisti per l?Europa Cristiana?). Alle ore 17,30 Sala Consiliare Palazzo Vanvitelliano: Saluti: Dott. Giovanni Romano Vice Sindaco del Comune di Mercato S.
M. O.: HAMAS DENUNCIA, AGENTI ANP TORTURANO A MORTE
MILITANTE ( da "Agi" del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: AGENTI ANP TORTURANO A MORTE MILITANTE (AGI) - Gaza, 9 feb. - Hamas ha denunciato la presunta morte sotto tortura di un suo militante in Cisgiordania dove, a differenza della Striscia di Gaza controllata dal gruppo radicale, continua a prevalere l'Autorita' Nazionale Palestinese, le cui file sono dominate da al-Fatah,
ELUANA: CAMPANA ASSISI SUONA A DISTESA A TUTELA DELLA
VITA ( da "Agi" del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: levata la voce per i diritti umani e per la vita, deve partire un appello affinche' Eluana possa continuare a vivere. Deve vivere perche' nessuno scienziato, medico o giudice puo' decidere sulla vita". E' per questo che oggi, alle ore 12, "come avviene per ricordare gli avvenimenti piu' importanti", la Campana delle Laudi,
Così la pupa del bosssi fa donna in carriera (
da "Sicilia, La"
del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: qualcuno che non lo merita ad essere una violazione dei diritti umani, ma è una trasgressione ancora più grave all'etica e a Dio il farlo approfittando di una posizione di potere e per motivi sessuali. Succedeva in epoche lontane, dove la legge era appannaggio delle caste nobiliari o durante la guerra, quando c'era chi, pur di sopravvivere e di portare sostentamento alla famiglia,
Caso Eluana, un giudizio controcorrente che fa
riflettere ( da "Giornale.it, Il" del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 23Jan 09 Basta torture. Bravo Obama, ma come la mettiamo con l'Iran? "L'America non tortura", ha dichiarato ieri Obama rinfrancando chi ha sempre visto nell'America un baluardo di civiltà, saldamente ancorato ai valori della democrazia e della Costituzione.
Il Dalai Lama a Roma: aiutate il popolo tibetano (
da "Affari Italiani (Online)"
del 09-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: internazionale per aver diffuso il principio della riaffermazione dei diritti umani e della riappacificazione tra i popoli'. La situazione in Tibet è molto grave e la risposta delle autorità cinesi alla rivolta dei monaci dell'anno scorso non è stata di prudenza ma di maggiore repressione. È quanto ha detto il Dalai Lama in un incontro a Roma con l'Intergruppo parlamentare per il Tibet,
- LAMPEDUSA: MIGRANTI A RISCHIO DI RIMPATRIO ILLE (
da "WindPress.it"
del 09-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: diritti umani. L'appello mondiale di Amnesty International ricorda al presidente del Consiglio Berlusconi e al ministro dell'Interno Maroni che "il diritto internazionale sui diritti umani e sui rifugiati obbliga l'Italia a permettere a ogni migrante di chiedere asilo attraverso procedure imparziali e soddisfacenti e a garantire protezione contro il rimpatrio in un paese in cui si
IMMIGRATI: AMNESTY, RISCHIO RIMPATRI ILLEGALI A
LAMPEDUSA ( da "Virgilio Notizie" del 09-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: appello si ricorda che ''il diritto internazionale sui diritti umani e sui rifugiati obbliga l'Italia a permettere a ogni migrante di chiedere asilo attraverso procedure imparziali e soddisfacenti e a garantire protezione contro il rimpatrio in un Paese in cui si troverebbe a rischio di subire gravi violazioni dei diritti umani''.
Lampedusa/ Amnesty mette in guardia Roma da rimpatri (
da "Virgilio Notizie"
del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani. L'appello mondiale di Amnesty International ricorda al presidente del Consiglio Berlusconi e al ministro dell'Interno Maroni che 'il diritto internazionale sui diritti umani e sui rifugiati obbliga l'Italia a permettere a ogni migrante di chiedere asilo attraverso procedure imparziali e soddisfacenti e a garantire protezione contro il rimpatrio in un paese in cui si
Cina/ Pechino all'Unhrc: siamo contrari a censura e
tortura ( da "Virgilio Notizie" del 09-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: diritto umano. Pechino ha inviato una delegazione a Ginevra, guidata dall'ambasciatore Li Baodong, per difendersi di fronte al Concilio delle Nazioni Unite per i diritti umani (Unhrc) dalle accuse di alcuni gruppi per la difesa dei diritti umani secondo cui in Cina la gente non è libera di esprimere la propria opinione e ogni critica da parte di giornalisti viene duramente punita.
Immigrati/ Amnesty: A Lampedusa c'è rischio rimpatri (
da "Virgilio Notizie"
del 09-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: diritti umani". L'appello mondiale di Amnesty International ricorda al presidente del Consiglio Berlusconi e al ministro dell'Interno Maroni che "il diritto internazionale sui diritti umani e sui rifugiati obbliga l'Italia a permettere a ogni migrante di chiedere asilo attraverso procedure imparziali e soddisfacenti e a garantire protezione contro il rimpatrio in un paese in cui
IMMIGRAZIONE. Lampedusa, appello di Amnesty:
"Migranti a rischio di rimpatrio illegale" (
da "HelpConsumatori"
del 09-02-2009)
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Diritti umani
Abstract: diritti umani". L'appello mondiale di Amnesty International ricorda al presidente del Consiglio Berlusconi e al ministro dell'Interno Maroni che "il diritto internazionale sui diritti umani e sui rifugiati obbliga l'Italia a permettere a ogni migrante di chiedere asilo attraverso procedure imparziali e soddisfacenti e a garantire protezione contro il rimpatrio in un paese in cui
Il Dalai Lama è cittadino romano (
da "Rai News 24"
del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani e dei diritti dei popoli". "Da adesso in poi - ha affermato Alemanno rivolgendosi al Dalai Lama - in questa aula lei sara' non solo un prestigioso ospite, ma un cittadino romano. Lei rappresenta cio' che puo' definirsi - ha aggiunto - l'intelligenza della compassione: le sue parole e la sua vita ricordano al mondo la natura interdipendente dei nostri destini e valore
Spoto: "Si rispettino le convenzioni
sull'immigrazione" ( da "Agrigento Notizie" del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ricorda Spoto - è obbligata, come sostenuto dal diritto internazionale sui diritti umani e sui rifugiati, a dare ad ogni immigrato l'asilo politico, se richiesto, e, soprattutto, a garantire protezione contro eventuali rimpatri in un paese in cui si troverebbero in pericolo di vita o nella violazione dei diritti umani.
Sri Lanka/ Esperti Onu: situazione umanitaria si sta (
da "Virgilio Notizie"
del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Esperti indipendenti delle Nazioni Unite per la difesa dei diritti umani hanno criticato il "deteriorarsi della situazione umanitaria" nello Sri Lanka. Margaret Sekaggya, una degli esperti Onu, in un comunicato ha affermato: "Un clima di paura e di intimidazione regna su coloro che difendono i diritti umani, soprattutto sui giornalisti e gli avvocati".
Consiglio comunale Torino: in difesa delle persone con
disabilità ( da "Sestopotere.com" del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: il pieno ed eguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali delle persone con disabilità”. E definisce disabili “coloro che hanno minorazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine che, a causa di varie barriere, non possono svolgere la loro piena partecipazione nella società, su una base di eguaglianza con gli altri&
M.O.: Hamas, militante torturato a morte da agenti Anp (
da "KataWeb News"
del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: militante torturato a morte da agenti Anp 9 febbraio 2009 alle 21:55 — Fonte: repubblica.it — 0 commenti Hamas ha denunciato la presunta morte sotto tortura di un suo militante in Cisgiordania dove, a differenza della Striscia di Gaza controllata dal gruppo radicale, continua a prevalere l'Autorità Nazionale Palestinese,
Englaro/ Vescovo apre la chiesa per una preghiera per
Eluana ( da "Virgilio Notizie" del 09-02-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: tortura e pena di morte alla innocente Eluana Englaro. Oggi mi vergogno di essere italiana!". Dall'altra parte della strada i cartelli sono di un altro tenore. Si legge "Beppino il miglior papà del mondo da parte di tante figlie", spicca anche il cartello di due cittadini africani che in inglese scrivono "God bless Eluana rest in perfect peace we love Africa"
( da "Centro, Il" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Non cambia
idea il vescovo lefebvriano negazionista Williamson non ritratta: «Prima voglio
le prove» ROMA. «Ritratterò solo se troverò le prove». Non fa marcia indietro
il vescovo negazionista Richard Williamson, nonostante l'invito del Papa a
prendere senza equivoci le distanze dalle sue affermazioni sull'inesistenza
delle camere a gas. In un'intervista a Der Spiegel, il vescovo ha spiegato che
non tornerà sui suoi passi in tempi brevi: «Se troverò le prove - ha detto -
allora ritratterò, ma per far ciò ci vorrà tempo». Nello stesso articolo il
vescovo lefebvriano rinnova inoltre le critiche al Concilio Vaticano II.
Secondo Williamson i testi del Concilio sarebbero equivoci e questo avrebbe
portato al «caos teologico, che oggi esiste» nella chiesa cattolica. E attacca anche i diritti umani universali:
«Laddove i diritti umani vengono interpretati come un ordine obiettivo, che viene quindi
imposto allo Stato - si legge nell'articolo - si giunge sempre ad una politica
anticristiana». Quanto ai rapporti con i lefebvriani, che hanno pubblicamente
preso le distanze dalle teorie negazioniste di Williamson, il vescovo è
cauto e precisa di non volere ulteriormente danneggiare «in nessuna
circostanza» nè la Chiesa in generale nè la Fraternità di San Pio X. Intanto
nonostante l'espulsione annunciata, don Floriano Abrahamovicz ha espresso
l'intenzione oggi alle 10.30 di officiare una messa, come di consueto, nella
chiesetta di Lanzago di Silea (Treviso). Il sacerdote puntualizza la sua
posizione sull'Olocausto: «Non lo nego, ma al contrario affermo l'esistenza
delle camere a gas e non ritengo siano state usate solo per la disinfestazione.
Dunque non mi ritengo un negazionista».
( da "Arena, L'" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Domenica
08 Febbraio 2009 CRONACA Pagina 16 INCONTRI. Josè Castillo ha lasciato i
gesuiti Chiesa e diritti umani, il teologo punge il
Vaticano «Non ha mai sottoscritto i trattati internazionali» È una voce attenta
quella di Josè Maria Castillo, il teologo che non ha esitato a lasciare i
gesuiti pur di non sentirsi intrappolato, controllato e censurato. «Ho dovuto
farlo per tutelare loro e me stesso», ha detto. Castillo, dottore in teologia,
ha tenuto una lezione al monastero del Bene Comune, nella comunità degli
Stimmatini di Sezano. Ma non è stata l'unica apparizione veronese: l'altra sera
nella chiesa di San Nicolò ha presentato il suo libro, «Dio è la nostra
Felicità». Ad ascoltarlo più di 400 persone. I temi che ha trattato si
riassumono in una frase: «Dio lo si conosce attraverso l'umano, non elevandosi
al di sopra dell'uomo». A Sezano ha tenuto una lezione che aveva come soggetto
la Chiesa e i diritti umani. Le sue sono state parole
attente e pungenti, mai di accusa, verso un'attenta riflessione sul perché lo
Stato del Vaticano non abbia mai sottoscritto la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948, o i patti internazionale dei diritti
economici, sociali e culturali, o dei diritti civili e politici, del 1966. Così
come nemmeno le convenzioni, i convegni, i protocolli sui diritti umani. Castillo ha preso un giro largo per spiegare come una monarchia
assoluta ( così ha semplificato lo stato giuridico del Vaticano che unisce
nella persona del papa i tre poteri: legislativo, esecutivo e
giudiziario), concepisca il problema dell'uguaglianza. «Per la Chiesa dire che
tutti gli esseri sono uguali non è accettabile», ha detto, «perché il problema
vero è teologico, di conseguenza la Chiesa non può accettare una
generalizzazione. Eppure l'uguaglianza non può essere affrontata come un
problema solo teologico in quanto è storico, culturale, sociologico.
L'uguaglianza è un diritto, la differenza è un fatto. È evidente che un uomo e
una donna sono differenti, ma ciò non significa non abbiano uguali diritti».
Castillo ha sottolineato come il linguaggio nelle religioni sia
contraddittorio: «Elogiano i diritti umani però non li
mettono in pratica». Non ha esitato a trattare il problema della crisi
economica. E qui con sdegno ha affermato: «Perché l'economia è mondializzata e
i diritti umani no? Le conseguenze sono terribili: i
nomi e le facce di chi ha vissuto sulle spalle dei poveri le conosciamo, eppure
questi sono in libertà perché manca una legge che protegga il diritto
all'uguaglianza».A.Z.
( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Non si
pente neppure il negazionista trevigiano Williamson: senza prove non ritratto
sulla Shoah LO SCONTRO ROMA. È in atto un duro braccio di ferro tra il Vaticano
e il vescovo lefebvriano Richard Williamson, ormai famoso in tutto il mondo per
le sue tesi negazioniste. Ma nella sfida il presule potrebbe avere la peggio,
rischiando una nuova espulsione. È stato proprio Williamson, uno dei quattro
vescovi lefebvriani a cui Benedetto XVI ha revocato due settimane fa la
scomunica in vigore dal
( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 6
- Attualità «Battisti in Italia rischia la vita» Nuova esternazione del
sottosegretario alla Giustizia del governo Lula La Farnesina: siamo un paese
democratico e l'Ue è dalla nostra parte Roma: confidiamo che l'Alta corte ci
dia ragione BRASILIA. Botta e risposta ieri tra Italia e Brasile sul caso
dell'ex terrorista del Pac Cesare Battisti. Il sottosegretario alla Giustizia
del governo Lula, Luiz Paulo Teles Barreto, difende la concessione dell'asilo
politico a Cesare Battisti, affermando che la legge brasiliana in tema di
diritti umani «proibisce la restituzione di un
individuo a Paesi nei quali la sua vita, la sua libertà o la sua integrità
fisica siano messe a repentaglio». Lo riferisce un articolo di fondo sul
maggiore quotidiano brasiliano, la Folha de S.Paulo. «Un'eventuale decisione
del Supremo Tribunal federal (la Corte Costituzionale brasiliana) che riveda la
concessione dell'asilo potrebbe significare un passo indietro nella protezione dei diritti umani in Brasile,
una retrocessione nella legge sul diritto di rifugio politico e
nell'applicazione dell'istituzione della protezione internazionale», scrive
Barreto, che è anche presidente del Conare, il Comitato brasiliano per i
rifugiati, il quale si era già pronunciato in favore dell'asilo politico a Battisti
prima della decisione del ministro Tarso Genro. «Rischiamo anzi di far
diventare pressochè automatica la concessione dell'estradizione, soprattutto
quando il rischio di persecuzioni non è legato a questioni politiche, e è
invece basato su questioni etniche o belliche, per esempio». «Il caso Battisti
è solo un caso, e molti seguiranno - prosegue Barreto -. Non possiamo aprire un
precedente che collochi in secondo piano la liceità giuridica della richiesta
d'asilo». L'Italia, in quanto Paese democratico, sulla base della propria
Costituzione, e membro dell'Unione europea, non può nemmeno lontanamente essere
annoverata tra i Paesi che non forniscono sufficienti garanzie di incolumità
agli individui. Lo ribadisce in una nota la Farnesina, prendendo atto delle
dichiarazioni del Sottosegretario alla Giustizia brasiliano, Luiz Paulo Teles
Barreto. È esattamente sulla base delle argomentazioni sviluppate dal
Sottosegretario Barreto che l'Italia è fiduciosa che la Corte Suprema
brasiliana possa rivedere la decisione sulla concessione dell'asilo politico a
Battisti, prosegue la nota. Come affermato in una recente risoluzione del
Parlamento europeo, sostenere che «il sistema giudiziario italiano non fornisce
garanzie sufficienti sul rispetto dei diritti dei detenuti, può essere
interpretato come una manifestazione di sfiducia nei confronti dell'Unione
europea».
( da "Nuova Sardegna, La" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
DIARIO
ELETTORALE Gino Strada con Soru alla Fiera Pd. «Gino Strada: l'esperienza di
Emergency» è il titolo dell'incontro, che si terrà oggi alle 17,30 nella sala Zedda
della Fiera campionaria. La manifestazione è promossa dal circolo «Franco
Oliverio» e fa parte di una serie di incontri su «Diritti umani e
medicina». Partecipano Nerina Dirindin (assessore regionale alla Sanità), Gian
Luigi Gessa (neuroscienziato e consigliere regionale del Pd) e Renato Soru
(candidato presidente per il centrosinistra). Pd. Domani tour elettorale di
Massimo D'Alema in Sardegna a sostegno del candidato alla presidenza della
Regione per il centrosinistra Renato Soru. In programma la partecipazione
assieme a Renato Soru al convegno su «La Sardegna al centro dell'area
Euromediterranea», in programma a Cagliari alle 11 nella sala convegni
dell'Hotel Mediterraneo, in viale Diaz; alle 16.30 inaugurazione del circolo
del Pd di Serrenti, in via Gramsci.
( da "Repubblica, La" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina VIII
- Palermo La comunità si è ritrovata al Politeama per chiedere la fine della
repressione nello Sri Lanka Candele accese per i tamil morti Un sit-in in
piazza Politeama per dire no al genocidio del popolo tamil nello Sri Lanka. La
comunità che vive a Palermo dalla fine degli anni Ottanta - la più grande
d´Italia con oltre tremila persone - si è riunita ancora una volta per
sensibilizzare l´opinione pubblica su una guerra civile che dura ormai da
ventisei anni. I bambini e i ragazzi tamil, che indossavano una maglietta
bianca con la scritta "Stop alla guerra, stop al genocidio", hanno
acceso uno dopo l´altro una candela per ricordare i loro morti, mostrando le
fotografie dei caduti. «Per i nostri ragazzi - dice Thayaraj Arulnesan - questa
situazione è ormai insostenibile. Anche se molti di loro sono nati e cresciuti
qui, nutrono sentimenti molto forti per lo Sri Lanka e quando possono cercano
di tornare lì con le loro famiglie». Come sottofondo, una preghiera letta ad
alta voce dai bambini della scuola tamil. Il sit-in si è aperto con un minuto
di silenzio e con le parole di Tharsan, uno dei rappresentanti della comunità:
«Ci troviamo in una fase terribile del conflitto. Nello Sri
Lanka non esiste più il rispetto dei diritti umani basilari. La
dignità dell´uomo è stata violata». L´iniziativa è stata sostenuta dal comitato
di solidarietà che si è formato recentemente a Palermo e che ha intenzione di
organizzare altre manifestazioni a sostegno della comunità tamil. «è
importante - dice Giuseppe Bruno del comitato - che i palermitani prendano una
posizione. I tamil dopo tutti questi anni sono cittadini italiani a tutti gli
effetti al di là della burocrazia». c. b.
( da "Repubblica, La" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina
VI - Genova La lettera Immigrati, appello a Burlando "Vieta la denuncia
degli irregolari" «Caro Burlando, fai come Vendola, vieta la denuncia dei
pazienti immigrati». Lo chiedono, in una lettera inviata al presidente della
Regione, a nome di "La Sinistra Liguria" Simone Leoncini e Stefano
Quaranta, referenti liguri dell´ala vendoliana e dell´area facente capo a Fabio
Mussi. «La norma contenuta nel pacchetto sicurezza, che prevede la possibilità
per il medico di denunciare il paziente immigrato sprovvisto di permesso di
soggiorno, contraddice con i principi scritti nel Codice Deontologico dei
Medici Italiani, con l´Art. 32 della Costituzione Italiana
e con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell´Uomo
- spiegano Leoncini e Quaranta - Tale norma non solo viola brutalmente i
diritti umani, ma rischia di promuovere un parallelo canale clandestino di
cura fuori dal servizio sanitario, con effetti devastanti per la salute di
tutti i cittadini. La Regione Puglia ha già reso inapplicabile tale
norma, altri presidenti di Regione, hanno espresso la volontà di agire in tal
senso. Chiediamo pertanto, che anche la Regione Liguria, adotti tempestivamente
i provvedimenti necessari per rendere inefficace sul nostro territorio tale
norma».
( da "Repubblica, La" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina
II - Firenze Eluana, la protesta arriva in piazza Dagli appelli sul web al sit
in sotto la prefettura: "Difendiamo la Costituzione" L´avviso di
Betori: la vita è più importante dei formalismi giuridici Oggi ancora una
manifestazione di Pd, Verdi, Arci Gay e socialisti ERNESTO FERRARA Firenze si
mobilita per Eluana Englaro. Ieri due presidi davanti alla prefettura, il primo
in mattinata e il secondo nel pomeriggio, entrambi convocati con il tam tam su
internet e Facebook, a cui hanno aderito gruppi della sinistra (Unaltracittà,
Rifondazione, Sinistra unita e plurale), sindacati (Cgil) e
movimenti per la Costituzione e per i diritti umani (il
"Giglio rosa"). Stamani ancora un sit in, convocato da Sinistra,
Radicali, Socialisti, Verdi, Sinistra Universitaria e Arcigay (anche il Pd ha
aderito), dalle 11.30 alle 13, sempre davanti alla prefettura in via Cavour.
Domani nuova manifestazione alle
( da "Repubblica, La" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina V
- Bologna La protesta "Pedofilia nella Chiesa" radicali sotto la
Curia Si ripeterà ogni primo venerdì del mese il presidio che ieri, per la
prima volta, un gruppo di militanti del partito radicale di Bologna ha messo in
scena davanti all´ingresso della Curia per denunciare il problema della
pedofilia all´interno della Chiesa. "Armati" di fiaccole una decina
di radicali (la Questura aveva dato l´autorizzazione solo per dieci persone per
motivi di sicurezza) hanno esposto cartelli con scritto «Stop alla pedofilia
clericale»; «No Vatican, no Taliban» «Eluana, basta con
questa tortura» e sono rimasti in piedi in silenzio per circa mezz´ora. Poco
distanti, sempre lungo via Altabella, un´altra ventina di militanti.
All´iniziativa hanno partecipato anche i due parlamentari radicali Maurizio
Turco e Maria Antonietta Farina Coscioni (vedova di Luca Coscioni) oltre al
consigliere comunale Serafino D´Onofrio (Il Cantiere). Nel pomeriggio,
durante il quarto congresso dell´associazione "Anticlericale.net" è
intervenuto anche il politologo Gianfranco Pasquino candidato civico a sindaco
di Bologna delle prossime elezioni di giugno. I rappresentanti
dell´associazione bolognese anticlericale hanno annunciato una replica della
manifestazione una volta al mese, per tenere alta l´attenzione sul problema
della pedofilia. (ale. co.)
( da "Tirreno, Il" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 2
- Pontedera Un manifesto di condanna coprirà le scritte offensive E a Palazzo
Stefanelli il sindaco ha esposto la bandiera della pace PONTEDERA.Altre scritte
razziste apparse sui muri della città. Stavolta le parole di intolleranza sono
state denunciate nella zona stazione, vicino all'istituto Pacinotti. Le nuove
frasi, con bombolette spray nero, seguono le scritte offensive contro gli
stranieri di domenica sui muri del sottopasso di via XXIV maggio. Ieri con
un'iniziativa pubblica - indetta dal sindaco e presidente dell'Unione Valdera,
Paolo Marconcini, dal presidente del consiglio comunale di Pontedera, Stefano
Bertelli e dal presidente del consiglio degli stranieri Dia Papa Demba - la
Valdera ha voluto dare una risposta compatta a queste e altre recenti manifestazioni
di odio e intolleranza di stampo razzista. «La città condanna fermamente questi
atti incivili e indegni - sostiene Marconcini - Quelle scritte razziste parlano
di morte, sono un gesto antisolidaristico e aggressivo nei confronti di molti
migranti e cittadini. Rassicuro le comunità immigrate della volontà di
continuare a intessere con loro un dialogo fraterno e un rapporto di
solidarietà vero: i diritti in questa città non saranno
lesi». Così il sindaco di Pontedera annuncia di aver personalmente provveduto
ad appendere la bandiera della pace e dei diritti umani al balcone
del Municipio. Palazzo Stefanelli ha ospitato oltre i consiglieri e gli
assessori del Comune di Pontedera, anche alcuni componenti della giunta dell'Unione
"Valdera", e rappresentanti dell'associazionismo, delle forze
dell'ordine, delle comunità degli immigrati e delle forze politiche. Presenti
anche alcuni studenti. Il risultato della riunione è stata una mozione, a firma
dei consiglieri Nocchi e Manfredini, che sarà presentata martedì nel consiglio
comunale. Il documento prevede la realizzazione di un manifesto di ferma
condanna nei confronti di coloro che hanno imbrattato i muri della città con
scritte che vengono definite dalla stessa mozione "inqualificabili,
ingiuriose e xenofobe". Il manifesto sarà affisso in tutta la città, in
particolare sui muri sui quali sono comparse le scritte. L'iniziativa di ieri è
stata per l'amministrazione l'occasione per rilanciare il ruolo di dialogo
svolto a Pontedera dalla Commissione Paritetica della zona stazione; allo
stesso tempo la Tavola della Pace e l'Arci hanno espresso la volontà di
accrescere il loro impegno culturale antirazzista con le scuole. Marco
Gherardini
( da "Unita, L'" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Riccardo
Villari al posto di Rita Levi Montalcini La sostituzione Il premio nobel Rita
Levi Montalcino, membro della Commissione Igiene e Sanità al Senato dal 4
febbraio scorso è stata sostituita dal senatore Riccardo Villari, espulso da Pd
e confluito dal 4 dicembre scorso nel gruppo misto. Persa la presidenza della
Vigilanza Rai Riccardo Villari si è dato da fare. In qualità di medico, docente
universitario di malattie infettive e patologie, siederà al posto della
scienziata. Anche Levi Montalcini, siede nel gruppo misto, come senatrice a
vita. Resta membro della 7ª Commissione permanente (Istruzione pubblica, beni culturali) e della Commissione straordinaria per la tutela e
la promozione dei diritti umani. Riccardo Villari, eletto con
i voti del centrodestra, a capo della Vigilanza, pur non essendo stato indicato
dall'opposizione, come prassi vuole, non colse l'invito del suo partito, il Pd,
a dimettersi dall'incarico.
( da "Adige, L'" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CITTÀ
DEL VATICANO - È in atto un duro braccio di ferro tra il Vaticano e il vescovo
lefebvriano Richard Williamson, ormai famoso in tutto il mondo per le sue tesi
negazioniste CITTÀ DEL VATICANO - È in atto un duro braccio di ferro tra il
Vaticano e il vescovo lefebvriano Richard Williamson, ormai famoso in tutto il
mondo per le sue tesi negazioniste. Ma nella sfida il presule potrebbe avere la
peggio, rischiando una nuova espulsione. È stato proprio Williamson, uno dei
quattro vescovi lefebvriani a cui Benedetto XVI ha revocato due settimane fa la
scomunica in vigore dal
( da "Adige, L'" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il caso Parla
il padre di Luca, il ragazzo del Tso «Mio figlio in balia di un comitato che
purtroppo distorce la realtà» Il papà di Luca, il giovane più volto sottoposto
a Tso ed ora ricoverato in una clinica a Firenze, interviene
per rispondere al Comitato dei cittadini per i diritti umani che ha sempre criticato l'atteggiamento dei medici nei confronti
dei ragazzi. «Con quale diritto questa fantomatica associazione dei diritti umanitari si intromette nella vita e nelle scelte di mio figlio senza
prima aver approfondito la questione con i familiari conviventi, cioè il padre
e il fratello, e magari difendere anche i loro diritti ed aiutarli
almeno psicologicamente visto che molto spesso ci si sente soli e impotenti? Ma
da quello che ho capito mi sembra solo un'associazione che distorce
completamente la realtà. I dottori di Rovereto non hanno firmato per niente il
Tso con facilità tant'è che avevano proposto la terapia a casa e solo dopo
l'aggravarsi della situazione (sotto gli occhi di tutti, per evitare il peggio come
già successo in passato) si è arrivati al Tso. Non è vero che Luca non vuole
tornare in Trentino, visto che alcuni giorni fa mi ha chiesto se può tornare a
casa a continuare le cure. E qui c'è sicuramente lo zampino loro e della mamma
che stanno influenzando le scelte di mio figlio, molto facile in una mente
fragile e turbata. Non è per niente vero che il "rilascio del giovane da
parte del reparto arcense" è merito loro. Rilascio che avviene normalmente
dopo un periodo di cura e con il miglioramento di Luca, miglioramento che c'è
stato dopo ogni Tso e non solo adesso perché è a firenze. Compresa la riduzione
dei psicofarmaci. Luca non è stato trasferito, come affermano loro e la madre,
in una comunità ma bensì in una clinica psichiatrica con relativa cura anche a
base di psicofarmaci (alla faccia!) perché non gli danno cioccolatini visto che
è sano e non fa niente. Sono un artigiano e non ho grandi titoli di studio ma
non capisco proprio come questo affermato psichiatra dottor Paolo Cioni sia
rimasto allibito di fronte alla diagnosi dei suoi colleghi di Rovereto e Arco.
Secondo lui non ha alcun disturbo psichico. Facile a dirsi dopo due mesi di
terapie. Allora perché l'ha ricoverato? Dove erano lui, la mamma e quelli
dell'associazione in autunno quando stava male? Mi faccia una diagnosi scritta
e se ne prenda la responsabilità in caso di crisi future. Se non altro per
rispetto verso i suoi colleghi. In caso di conseguenze gravi i danni li pagate
voi come associazione? O la mamma? Finora ha pagato il sottoscritto. Sono otto
anni che vivo da solo con Luca e i suoi problemi. E da cinque anche con l'altro
figlio, vi immaginate quanti sacrifici? E senza piangermi addosso e senza
l'aiuto della madre». 08/02/2009
( da "Giorno, Il (Milano)" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
BREVI pag.
21 Battisti, altri attacchi dal Brasile «In Italia rischierebbe la vita»
L'ESTRADIZIONE NEGATA CORTE SPACCATA Ma intanto, la Corte suprema brasiliana
sarebbe spaccata sullo status di rifugiato al'ex Nar Cesare Battisti: cinque
magistrati a favoare e cinque contro (Ansa) BRASILIA Potrebbe profilarsi una
soluzione di compromessò sull'estradizione in Italia di Cesare Battisti, che
potrebbe rientrare nel nostro Paese per «motivi di salute». Secondo il
quotidiano brasiliano O Estado de Sao Paulo la Corte suprema sarebbe spaccata a
metà sullo status di rifugiato politico concesso a Battisti. Sono, infatti,
secondo il quotidiano, almeno cinque i magistrati pronti a votare per
l'incostituzionalità della legge che concede al ministro della Giustizia
l'ultima parola. Nel caso in cui la Corte decidesse di sfidare il governo
votando a maggioranza per l'incostituzionalità dell'articolo 33 della legge
sull'asilo politico (quello che dà l'ultima parola al governo e che è stato già
giudicato non costituzionale da altri ex magistrati della Corte), la decisione
finale sull'estradizione di Battisti spetterebbe al presidente brasiliano
Ignazio Lula. Intanto, il sottosegretario alla Giustizia, Luis
Paolo Teles Barretto, si è schierato a favore della concessione dell'asilo politico,
affermando anche la legge brasiliana in tema di diritti umani «proibisce la restituzione di un individuo a Paesi la sua vita,
la sua libertà o la la sua integrità fisica siano messe a repentaglio». Image:
20090208/foto/2713.jpg
( da "Gazzetta di Mantova, La" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
ELUANA
1) ELUANA 1) è stata autorizzata anche la tortura? Desidererei
sapere, possibilmente dai giudici che hanno emesso questa vergognosa sentenza,
se hanno autorizzato anche la tortura di Eluana visto che la sua morte non
avverrebbe istantaneamente al distacco del sondino. Il padre Peppino ha la
lucidità sufficiente per portare avanti questa situazione vista la lunga e
dolorosa situazione nella quale si trova in prima persona la figlia e
lui come padre? Da padre ritengo che non sia amore eliminare un figlio anche se
inabile. Non mi risulta che nella nostra Costituzione ci sia un articolo che
autorizzi alla soppressione di una persona, tantomeno ai giudici. L'unica
eccezione, che è stata abolita, era al tempo di guerra: la legge marziale. I
verdi, l'Ampana e altre associazioni ecologiche impegnate nel salvare e proteggere
gli animali, dove sono e cosa fanno per salvare l'uomo? La sua vita vale forse
meno di quella di un pettirosso? Personalmente ho avuto la fortuna di vivere a
fianco di una grande persona: mio padre, il quale è scampato alle torture di un
campo di sterminio in Germania, ha lottato fino all'ultimo per la vita,
credendo nella vita, pur vivendo in una situazione di morte anche grazie a un
poco di patate e dell'acqua per poterlo fare. Tutto il mondo è concorde nel
condannare le barbarie che sono avvenute nei campi di concentramento, a
eccezione dell'Italia dove vengono emesse sentenze che ricalcano le barbarie
dei campi nazisti. Mi auguro un ripensamento delle persone che si sono prestate
all'esecuzione di una condanna a morte perché Eluana possa vivere. Nel
frattempo prego mio padre, che ha vissuto questi momenti terribili, affinché
tocchi il cuore di queste persone e si ravvedano. Claudio Magagnotti ELUANA 2)
Oggi non mi sento un italiano Come dice Gaber in una sua bella tragica canzone,
«oggi non mi sento italiano». Mi fa schifo il mio paese, in cui la maggioranza
dei cittadini abbocca ad ogni trappola tesa da una classe politica (bipartisan)
sempre meno rappresentante del popolo e sempre più arroccata sui propri
interessi personali. Oggi non mi sento italiano. Da ieri abbiamo leggi razziali
che rimandano a tristi passati. Esseri umani più o meno abbronzati saranno
discriminati come gli ebrei nel ventennio, terrorizzati dalla prossima visita
medica in cui il dottore potrà decidere se denunciarli in base alla loro
situazione burocratica (in un cocktail tremendo di burocrazia, controllo
sociale e salute, terribile!). Ciò contribuirà tra l'altro a incrementare la
diffusione di eventuali malattie importate da gente obbligata a nascondersi, da
oggi più che mai. E la sicurezza sbandierata dal nostro psiconano? Oggi non mi
sento italiano. In Russia di questi tempi i giornalisti muoiono per difendere
la libertà di stampa. Da noi i mass media trasformano un caso di eutanasia in
pornografia del dolore. Un padre supplica da mesi il silenzio e la discrezione,
su giornali e tv invece seguiamo la cronaca minuto-per-minuto della tragica
odissea di Eluana. Viene da pensare (è inquietante) a che serve a noi la
libertà di stampa, se la usiamo così. Intanto gli integralisti di casa nostra
ci sguazzano compiaciuti, innalzano bandiere e ostruzionismo, mentre affondando
esaltati i canini nella ferita dolorosa di familiari già straziati dalla
sofferenza. Ma come abbiamo fatto ad abbruttirci così in poco tempo? Perché ci
facciamo trascinare dai potenti, diventando loro simulacri nella vita di tutti
i giorni? L'aggressività cresce a vista d'occhio nelle strade. Fra poco ci si
sbudellerà per una mancata precedenza all'incrocio: la ricaduta nel quotidiano
della rabbia inculcata dall'alto. Da domani le ronde fasciste e leghiste
scorrazzeranno per le nostre strade, istituzionalizzate da una legge che ne
permette la follia. Oggi non mi sento italiano. Alberto Facchini TEATRO
POPOLARE La Fondazione Bam merita un elogio E' con con grande piacere e con un
altrettanto grande sentimento di riconoscenza che voglio ringraziare
pubblicamente la Fondazione Bam per lo stanziamento di un contributo di 5.000
euro a favore della Associazione Culturale Temenos Teatro per le attività
svolte nel corso del 2008. Grazie a questo aiuto è stato possibile realizzare
interventi di alto livello sia sotto il profilo culturale, sia sociale. Basti
citare il principale: durante l'anno passato, infatti, abbiamo tenuto un
laboratorio teatrale in collaborazione con l'Associazione La Rondine e con
l'Uop 28, cui hanno partecipato gli utenti del centro diurno di Suzzara. Dal
laboratorio è nata una performance che ci ha visto debuttare all'interno di una
vetrina di enorme importanza quale quella del Festival europeo del teatro di
scena di e urbano di Mantova con grande successo, anche di pubblico. Questa
stessa performance è stata il motore della rassegna Degiavardà 2008: una tre
giorni che la nostra associazione ha organizzato a Suzzara a settembre con la
collaborazione di Rete 180. Ringrazio la Fondazione per il sostegno. Alessio
Caramaschi Presidente Temenos Teatro SAN BENEDETTO Qual è la nuova musica in
piscina? Il 31 dicembre 2008, con la stipula della nuova convenzione per la
gestione della piscina comunale, assistiamo alla chiusura della stessa per
manutenzione straordinaria agli impianti: 160.000 euro più 280.000, per i
pannelli solari. Tutto bene, purché la piscina non venga seguita
dall'amministrazione come negli ultimi due anni. Quali controlli ha esercitato
sulla sua gestione? Alle varie interpellanze portate in consiglio comunale
dalla minoranza, sono state date risposte da far rimanere allibiti: «non
esistono i bilanci», anzi no, «il contabile della società non è disponibile a
darli». Ma la piscina è comunale ed è data in gestione con capitolati ben
precisi da rispettare, nonché l'obbligo di presentare bilanci ogni trimestre!
Ci si chiede - e, ai cittadini, chi amministra deve rispondere - quanto sia
costata alle casse comunali la gestione della piscina, oltre ai 15000 euro
annui di contributo; in particolare, quanto è stato speso per garantire la
fornitura del gas? Quali risposte sono state date o verranno date a quei
collaboratori e fornitori che non sono stati pagati? Sì, perché il gestore
privato se n'è andato senza pagare, oltre che lasciare la piscina in condizioni
pietose. E guardando avanti, possiamo contare sul fatto che, questa volta,
l'amministrazione controlli affinché vi sia una gestione seria, affidabile,
competente, che riporti alla piena funzionalità il servizio e torni a favorire
il formarsi di una squadra agonistica di nuoto di tutto rispetto come avevamo
tempo fa? Questa è la vera «musica nuova in piscina» che, al di là del consueto
spot, ci preme chiedere. Circolo Pd S. Benedetto Po A GONZAGA Ammirate lo stand
di Casalmaggiore Segnalo, in occasione dell'esposizione a Gonzaga, lo stand dei
ragazzi di Casalmaggiore, appassionati di pesca e il video che funzionerà per i
due giorni con le più belle immagini dei pescatori con... la preda. Sono da
apprezzare l'impegno, la passione vivissima e un profondo rispetto per
l'ambiente e la natura. L.F. BORGOFRANCO Non ho avuto gli atti relativi al
T-Red In questi giorni tv e quotidiani stanno divulgando notizie sui rilevatori
semaforici T-Red, che opportunamente taroccati facevano vertiginosamente salire
le entrate dei piccoli Comuni. La società Ci.Ti.Esse di Rovellasca (Co) era una
delle società, con licenza esclusiva di commercializzazione dei famigerati
autovelox e degli ancora più discussi T-Red. A Borgofranco per un certo periodo
sono state tese delle imboscate a molti utenti della strada, di passaggio a
Bonizzo e Masi. I due rilevatori erano stati installati dalla società
Ci.Ti.Esse, poi disattivati sulla spinta della Lista Primavera, che però non è
mai riuscita ad avere copia del certificato di omologazione delle
apparecchiature. Anche alla sottoscritta è stato negato il rilascio in copia di
detto certificato oltre ad altri quattro atti amministrativi, riferiti sempre
alle due apparecchiature appaltate alla società Ci.Ti.Esse con la motivazione
«non risulta possibile, stante la normativa, consegnare le copie degli atti da
lei richiesti». Da notare che in precedenza mi sono stati rilasciati altri atti
amministrativi sempre sullo stesso appalto. Il fatto strano è che
l'amministrazione comunale non ha mai cercato di fare trasparenza e fornito i
chiarimenti scritti richiesti. Se agli atti del Comune non esistesse tale
importante certificato di omologazione, per i molti utenti multati quali
prospettive potrebbero aprirsi? Una cosa è certa: il Comune ha fatto cassa e la
società Ci.Ti.Esse ha introitato euro 33 + Iva per ogni contravvenzione
incassata. Una bella sommetta! Vanna Bernardoni Segretaria Lega Ostiglia
( da "Alto Adige" del 08-02-2009)
Pubblicato anche in: (Corriere delle Alpi) (Trentino)
(Provincia Pavese, La)
Argomenti: Diritti umani
Non
cambia idea il vescovo lefebvriano negazionista Williamson non ritratta: «Prima
voglio le prove» ROMA. «Ritratterò solo se troverò le prove». Non fa marcia
indietro il vescovo negazionista Richard Williamson, nonostante l'invito del
Papa a prendere senza equivoci le distanze dalle sue affermazioni
sull'inesistenza delle camere a gas. In un'intervista a Der Spiegel, il vescovo
ha spiegato che non tornerà sui suoi passi in tempi brevi: «Se troverò le prove
- ha detto - allora ritratterò, ma per far ciò ci vorrà tempo». Nello stesso articolo
il vescovo lefebvriano rinnova inoltre le critiche al Concilio Vaticano II.
Secondo Williamson i testi del Concilio sarebbero equivoci e questo avrebbe
portato al «caos teologico, che oggi esiste» nella chiesa cattolica. E attacca anche i diritti umani universali:
«Laddove i diritti umani vengono interpretati come un ordine obiettivo, che viene quindi
imposto allo Stato - si legge nell'articolo - si giunge sempre ad una politica
anticristiana». Quanto ai rapporti con i lefebvriani, che hanno pubblicamente
preso le distanze dalle teorie negazioniste di Williamson, il vescovo è
cauto e precisa di non volere ulteriormente danneggiare «in nessuna
circostanza» nè la Chiesa in generale nè la Fraternità di San Pio X. Intanto
nonostante l'espulsione annunciata, don Floriano Abrahamovicz ha espresso
l'intenzione oggi alle 10.30 di officiare una messa, come di consueto, nella
chiesetta di Lanzago di Silea (Treviso). Il sacerdote puntualizza la sua
posizione sull'Olocausto: «Non lo nego, ma al contrario affermo l'esistenza
delle camere a gas e non ritengo siano state usate solo per la disinfestazione.
Dunque non mi ritengo un negazionista».
( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Domenica
08 Febbraio 2009 Chiudi A Perugia riparte il progetto "Auschwitz, giovani
memoria luoghi". E' in programma un workshop
internazionale sulla negazione dei diritti umani. Martedì
alle ore 11, presso la sala del CERP - Centro Espositivo della Rocca Paolina,
il progetto sarà presentato: prevede un workshop internazionale sulla negazione
dei diritti a Varsavia dal 13 al 17 febbraio. Il progetto è realizzato dalla
Provincia di Perugia con la collaborazione dell'Isuc- Istituto per la storia
dell'Umbria contemporanea e del Miur - Ufficio scolastico regionale per
l'Umbria e con la partecipazione della Provincia di Terni. Interverranno
l'assessore provinciale Giuliano Granocchia e rappresentanti degli enti
interessati. Sulla esperienza compiuta nel
( da "Messaggero, Il" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Domenica 08 Febbraio 2009 Chiudi L'ASILO POLITICO ALL'EX
TERRORISTA Ma il ministero della Giustizia si appella "ai diritti umani"
( da "Messaggero, Il" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Domenica
08 Febbraio 2009 Chiudi ROMA - Potrebbe profilarsi una soluzione di
"compromesso" sull'estradizione in Italia di Cesare Battisti, che
potrebbe rientrare nel nostro paese per «motivi di salute». Secondo il
quotidiano brasiliano «O Estado de Sao Paulo» la Corte suprema sarebbe spaccata
a metà sullo status di rifugiato politico concesso all'ex terrorista italiano
Cesare Battisti. Sono, infatti, secondo il quotidiano, almeno cinque i
magistrati pronti a votare per l'incostituzionalità della legge che concede al
ministro della Giustizia l'ultima parola. Nel caso in cui la Corte decidesse di
sfidare il governo votando a maggioranza per l'incostituzionalità dell'articolo
33 della legge sull'asilo politico (quello che dà l'ultima parola al governo e
che è stato già giudicato non costituzionale da altri ex magistrati della
Corte), la decisione finale sull'estradizione di Battisti spetterebbe al
presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva. Di fronte ad un voto
sfavorevole della Corte Lula sarebbe in grande difficoltà. E intanto si
riaccende la polemica tra Brasile e Italia. Il sottosegretario alla Giustizia
del governo Lula, Luiz Paulo Teles Barreto, difende la concessione dell'asilo
politico, affermando che la legge brasiliana in tema di diritti umani «proibisce la restituzione di un individuo a Paesi nei
quali la sua vita, la sua libertà o la sua integrità fisica siano messe a
repentaglio». «Un'eventuale decisione del Supremo Tribunal federal (la Corte
Costituzionale brasiliana) che riveda la concessione dell'asilo
potrebbe significare un passo indietro nella protezione dei diritti umani in Brasile, una retrocessione nella legge sul diritto di rifugio
politico», scrive Barreto, che è anche presidente del Conare, il Comitato
brasiliano per i rifugiati. Pronta la replica della Farnesina che ha precisato:
«L'Italia, in quanto Paese democratico, sulla base della propria Costituzione,
e membro dell'Unione Europea, non può nemmeno lontanamente essere annoverata
tra i Paesi che non forniscono sufficienti garanzie di incolumità agli
individui. È esattamente sulla base delle argomentazioni sviluppate dal Sottosegretario
Barreto che l'Italia è fiduciosa che la Corte Suprema brasiliana possa rivedere
la decisione sulla concessione dell'asilo politico a Battisti». Come affermato
in una recente risoluzione del Parlamento Europeo, sostenere che «il sistema giudiziario
italiano non fornisce garanzie sufficienti sul rispetto dei diritti dei
detenuti» può essere interpretato come una manifestazione di sfiducia nei
confronti dell'Unione Europea».
( da "Corriere della Sera" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Cultura - data: 2009-02-08 num: - pag: 30
categoria: REDAZIONALE Testimoni Il premio Nobel per la pace sta preparando la
sua autobiografia «Non parlerò soltanto di grandi personalità, ma anche di
figure sconosciute» Elie Wiesel I miei maestri, gli amici: Mosè, Mauriac, Levi
«Via il Giorno della Memoria, se serve solo per attaccare Israele Io in
politica? Non sarei più libero di scrivere. E ho solo questo» dal nostro
corrispondente ALESSANDRA FARKAS NEW YORK — è il più illustre sopravvissuto ad
Auschwitz; il primo, secondo molti storici, ad avere attribuito alla parola
Olocausto il significato moderno. Eppure Elie Wiesel non ama essere chiamato un
autore dell'Olocausto. «Non è un tema di cui scrivo volentieri», racconta il
premio Nobel dall'ufficio della «Elie Wiesel Foundation for Humanity
» sulla Madison Avenue (vittima eccellente della maxitruffa di Bernard Madoff)
impegnata da anni «contro l'indifferenza, l'intolleranza e l'ingiustizia», dal
Darfur alla Bosnia, dal genocidio armeno al dramma dei desaparecidos argentini.
«Ho scritto solo quattro libri sulla Shoah — racconta —. Non posso scrivere un
romanzo su Auschwitz perché sarebbe un ossimoro. Un romanzo su Auschwitz o non
è un romanzo oppure non parla di Auschwitz ». Anche il convegno che la comunità
ebraica di Venezia gli dedica oggi è, soprattutto, una riflessione sul tema,
attualissimo, della difesa dei diritti umani. Un'occasione per festeggiare gli 80 anni (compiuti il 30
settembre scorso) dello scrittore, attivista e docente di origine ungherese ma
americano dal 1963, considerato il leader morale degli ebrei della diaspora. In
questi giorni Wiesel celebra anche un'altra pietra miliare: il suo
cinquantesimo romanzo, Le cas Sonderberg, acclamato dai critici
francesi, dove affronta il lacerante conflitto tra vecchie e nuove generazioni
nella Germania di oggi. «Che cosa ci avete fatto?», chiede al vecchio zio il
giovane protagonista Werner Sonderberg, «a causa vostra siamo condannati a
vivere nella colpa». A fornirgli l'ispirazione sono stati gli studenti tedeschi
che frequentano con passione i suoi corsi di Storia e cultura ebraica alla
Boston University. «Quasi tutti — racconta — sono assaliti da sensi di colpa
così mostruosi che i loro compagni di corso debbono intervenire per consolarli.
Ho scritto questo libro per dare ai giovani tedeschi il diritto di interrogare
— e condannare — i loro padri. Non credo nella colpa collettiva e desideravo
esonerarli da un peccato di cui, pur non essendosi macchiati, portano
ingiustamente il peso mentre i veri colpevoli non provano alcun rimorso». Dal
prossimo 17 febbraio arriva nelle librerie americane anche A Mad Desire to
Dance («Un pazzo desiderio di ballare»): 288 pagine scritte d'un fiato subito
dopo Le cas Sondenberg. è la storia di un anziano polacco sopravvissuto
all'Olocausto, solo, litigioso e sull'orlo della follia, che dal lettino della
psicanalista Therese Goldschmidt esplora il trauma incancellabile che lo ha
condannato a una vita di angosciante e paranoico isolamento. Come Isaac
Bashevis Singer e Abraham Joshua Heschel, anch'essi ebrei mitteleuropei
emigrati in America, Wiesel s'ispira alla grande tradizione ebraica del Vecchio
Continente, al contrario di autori come Saul Bellow e Philip Roth, preoccupati
a descrivere i tic e le ubbie dell'ebreo nato e cresciuto nel Nuovo Mondo.
«Isaac — ricorda — lavorava con me al Daily Forward ma non posso dire che fosse
un amico. Come lo era invece Saul, mio collega alla Boston University. E
Bernard Malamud, che vedevo poco ma al quale ero legato». E Philip Roth? «Non
lo vedo da tantissimo tempo, anche se all'inizio della sua carriera ci
frequentavamo regolarmente». Soltanto alcuni di questi autori avranno l'onore
di finire in My Teachers and My Friends («I miei maestri e i miei amici»)
l'autobiografia di oltre mille pagine — un lungo percorso umano e culturale —
che Wiesel spera di dare alle stampe entro due o tre anni al massimo. «Accanto
a Mosè, Baruch Spinoza, Thomas Mann, Abraham Joshua Heschel e Saul Lieberman ci
saranno tanti scrittori, musicisti e Protagonisti Lo scrittore ebreo Elie
Wiesel, nato in Romania, oggi cittadino americano (foto C. J. Walker/Corbis)
( da "Corriere della Sera" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Terza Pagina - data: 2009-02-08 num: - pag: 31 categoria: REDAZIONALE Giornata di studio a Venezia
Olocausto e diritti umani In onore di Elie Wiesel (nella foto insieme ad altri deportati
nel lager nazista di Buchenwald, dove era stato trasferito nel 1945 da
Auschwitz) si tiene oggi a Venezia una giornata di studi organizzata dalla
locale comunità ebraica. L'incontro ha come tema «Elie Wiesel: ricordare
la Shoah nella difesa dei diritti umani» e si svolge
presso il centro comunitario ebraico della città lagunare (Cannaregio, Ghetto
Vecchio 1189). Intervengono Roberto Della Rocca, Daniel Vogelmann, Antonio
Papisca, Antonio Cassese, Riccardo Di Segni e Amos Luzzatto. All'inizio del
convegno verrà proiettato il video di un'intervista a Wiesel realizzata da
Alessandra Farkas.
( da "Corriere del Veneto" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
del Veneto - PADOVA - sezione: REGIONE - data: 2009-02-08 num: - pag: 11
categoria: REDAZIONALE Scontro sulla bioetica Si moltiplicano le prese di
posizione, alza la voce anche il trevigiano affetto da grave malattia degenerativa
Eluana, piazze divise in Veneto Ravasin: «Chiesa da Inquisizione» Laici e
cattolici organizzano presìdi. Cacciari: sto con Napolitano VENEZIA — Eluana
divide anche il Veneto: da una parte le forze di centrosinistra, le
associazioni laiche e i sindacati che annunciano presìdi, volantinaggi e
manifestazioni; dall'altro i cattolici e i rappresentanti del centrodestra, che
invitano a una riflessione a favore della vita, scegliendo veglie di preghiera
e presìdi davanti a Villa La Quiete, a Udine, dove Eluana è ricoverata. Da una
casa di cura di Mona-stier, a Treviso, si alza la voce di Paolo Ravasin, da
nove anni costretto immobile in un letto: «La Chiesa è tornata ai tempi
dell'Inquisizione — commenta —. La differenza è che allora ti torturavano per
farti dire ciò che non volevi, adesso ti torturano per tenerti in vita contro
la tua volontà». Ravasin, oggi quarantottenne, soffre di sclerosi laterale
amiotrofica. Pochi mesi fa l'uomo ha firmato il proprio testamento biologico,
con il quale annuncia di rifiutare alimentazione e idratazione artificiali nel
momento in cui non sarà più in grado di bere e mangiare con le proprie forze:
«Prima della legge viene la Costituzione, e prima della Costituzione c'è la
Dichiarazione universale dei diritti umani — ha aggiunto
—. Ha ragione il Capo dello Stato, perché il Governo vuole procedere su una via
incostituzionale». Netta anche la contrarietà di Massimo Cacciari alla Chiesa
ma soprattutto del Governo, dopo la presa di posizione del presidente del
Consiglio contro Giorgio Napolitano: «Sul testamento biologico c'è un vuoto
legislativo indecente. Ci sono delle procedure da rispettare. Per fare quel che
vuol fare, Berlusconi deve mettere mano alla Costituzione». La difesa del
governo arriva dal deputato leghista Luciano Dussin: «Il caos istituzionale
deve essere impedito da chi è stato votato dai cittadini. Se in Italia non c'è
una legge che preveda di poter uccidere un paziente in qualunque stato di
salute si trovi, è perché nessun Governo ha mai deciso di concedere questa
possibilità. Se nessuna legge autorizza l'eutanasia, chi la applica è complice
di un omicidio. A questo punto nulla vieterebbe al Governo di far piantonare il
luogo dove si sta consumando questo atto illegittimo, facendo arrestare chi
materialmente ha staccato l'alimentazione a Eluana». E proprio la vita è il
centro della discussione per le associazioni religiose cattoliche. Questa sera
una delegazione di «Famiglia e Civiltà», di Verona, pregherà arriverà a Udine
per pregare davanti alla clinica dov'è ricoverata Eluana, perché la donna non
sia «la prima vittima dell'eutanasia di Stato», e venga salvata «da una legge
che permetta ai soggetti disabili almeno di poter ricevere cibo e acqua
affinché la barbarie dell'eutanasia sia stornata dall'Italia». Secondo le
associazioni si tratta di un «barbaro trattamento, non di una dolce morte,
bensì di una soppressione per inedia». Una vita dignitosa è quanto chiedono
invece Veneto Radicale e Veneto Liberale, scesi in piazza ieri a Treviso «per
la libertà di vivere e di morire» di Eluana, esprimendo il loro appoggio al
presidente Napolitano e raccogliendo firme per l'introduzione del testamento
biologico. La mobilitazione laica trova espressione anche in una serie di
manifestazioni fra oggi e lunedì. La Cgil, per la quale lo scontro
istituzionale che si è aperto è di una «gravità senza precedenti », si è
espressa in difesa della Costituzione e della laicità dello Stato con
iniziative a Venezia, Padova e Rovigo (e oggi con una catena umana durante il
taglio del nastro del Passante). Dalla segreteria veneta sono giunte parole di
sostegno al Presidente. Un documento di solidarietà al capo dello Stato è stato
inoltre consegnato in Prefettura a Padova da esponenti di Pd, Cgil, Idv. A
Venezia il Pd terrà alle
( da "Corriere della Sera" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
della Sera - NAZIONALE - sezione: Spettacoli - data: 2009-02-08 num: - pag: 37
categoria: REDAZIONALE Cinema e politica Fuori concorso una denuncia
inquietante, in gara «Storm» sulle faide etniche Inchiesta sui «nazi» russi e
le loro vittime DA UNO DEI NOSTRI INVIATI BERLINO — Sono 121 le persone uccise
nel 2008 dai naziskin russi. L'elenco scorre spaventoso alla fine di Russia 88,
film di Pavel Bardin (ieri nella sezione Panorama) su un fenomeno in
preoccupante crescita, in Russia e non solo. Quello delle bande giovanili che
utilizzano i cupi stilemi hitleriani per praticare e diffondere la xenofobia.
«La acca è l'ottava lettera dell'alfabeto. Doppia acca, indica Heil Hitler»,
spiega il regista. Che usando la forma del falso documento, insegue con una cinepresa
a mano i ritmi forsennati della banda di Blade, ragazzotto senz'arte nè parte,
che vede nei «culi neri» e nei «culi gialli» il pericolo per il futuro suo e
della madre patria. «Russia ai Russi» è lo slogan preferito della squadraccia
insieme con «Sieg Heil», saluto alla vittoria delle adunate naziste. A filmare
le imprese del gruppo, aggressioni ai senza tetto, incursioni contro
bancarellai Tagiki e Uzbeki, è uno degli stessi skinheads. Che documenta ogni
loro brutalità per poi mandarla su YouTube, ammantando di retorica patriottarda
comuni atti teppistici. E proprio su Internet il regista ha recuperato
l'armamentario nazi per il film: magliette naziona-liste, dischi nazirock,
istruzioni per l'uso di pistole e coltelli. «Come sei diventato fascista? ». è
la domanda che ricorre, piccola inchiesta tra camerati non sempre certi sulla
risposta. I più tirano in causa gli odiati poveri «che arrivano da fuori e
vogliono i nostri soldi, il nostro lavoro, le nostre sorelle ». Opinioni
condivise da molti moscoviti, che gli stessi attori- skin, passando dalla
fiction alla realtà, intervistano in diretta. Anche loro convinti che la colpa
è tutta degli stranieri. Le stesse frasi delle strade e dei comizi di casa
nostra. E se non se ne vanno con le buone, ci pensa Blade. Quando scopre la
sorellina abbracciata a un ragazzo del Caucaso, non esita a ucciderlo. Capuleti
e Montecchi in chiave etnica. Altri morti e massacri a seguito di sanguinarie
faide etniche sono di scena in Storm, ieri in gara, dove il tedesco Hans-Christian
Schmid racconta i retroscena di un processo all'Aja per crimini contro l'umanità. Sotto accusa un generale serbo che potrebbe
somigliare a Karadzic. Così come la tosta Pm del tribunale fa venire in mente
Carla Del Ponte. «Naturalmente ho pensato a entrambi — ammette il regista —.
Karadzic è stato catturato proprio all'inizio delle riprese, mentre la Pm è
ispirata a un magistrato tedesca che lavora all'Aja con passione e
riservatezza». «Chi sceglie di difendere i diritti umani
deve essere per forza un idealista — interviene Kerry Fox, magistrale
protagonista —. Pronta a sacrificare tutto, anche la vita privata». «è il vero
costo di quei processi — conclude Schmid —. Le polemiche sulle spese sono
false. Dieci anni di attività del tribunale dell'Aja costano metà di un
bombardiere». Giuseppina Manin Atto d'accusa Tra le pellicole in gara ieri,
«Storm» (nella foto sopra una scena), dove viene messo sotto accusa un generale
serbo che potrebbe somigliare a Karadzic da un pubblico ministero che ricorda
Carla Del Ponte: il regista ha ammesso di aver pensato a entrambi
( da "Corriere della Sera" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
della Sera - MILANO - sezione: Tempo Libero - data: 2009-02-08 num: - pag: 23
categoria: REDAZIONALE HOMEVIDEO Morris e l'ambiguità delle immagini Orso
d'argento a Berlino 2008, «Standard Operating Procedure» (foto) di Errol Morris
esce solo in dvd (Sony). Il motivo è chiaro: il tema è troppo sgradevole. Si tratta infatti di un documentario sui soldati americani che
nel 2004 hanno torturato, umiliato e ucciso presunti terroristi iracheni nel
carcere di Abu Ghraib. Se la foto dell'alzabandiera di Iwo Jima ha giovato alla
vittoria americana nella Seconda guerra mondiale, l'immagine del prigioniero
incappucciato, con le mani legate a fili, ha contribuito a una disfatta
vergognosa. Ma attenzione: per la corte militare, in questo caso, si
tratta di «procedura operativa normale». Ci sarebbe stato solo stress
psicologico (lecito), e non tortura, dato che i fili in realtà non erano
attaccati alla corrente. Morris è maestro nel sollevare dubbi, paradossi e
ambiguità. Anche se alcuni, in questo caso, lo hanno accusato di avere
spettacolarizzato la violenza. (Alberto Pezzotta)
( da "Messaggero Veneto, Il" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina
10 - Udine Diritti umani: convegno a Rivignano RIVIGNANO. Si è tenuto a Rivignano, nella
cantina del ristorante "Al Morarat", il convegno dal titolo
"1948-2008, la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, un punto di
arrivo o di partenza?".L'incontro, organizzato dal Caffè letterario delle
Risorgive, è stato presentato dalla presidente Maria Sabina Marzotta e condotto
dal signor Vito Zucchi. Le relazioni sull'argomento "il fondamento
antropologico dell'uomo: la persona e la dimensione religiosa e di fede in
ambito umano e sociale" sono stste tenute rispettivamente dal professor
Renato Pilutti e il vescovo monsignor Alfredo Battisti. Dopo gli interventi del
sindaco Paolo Battistutta e del parroco Don Franco c'è stato un ampio dibattito
da parte dei numerosi partecipanti. Dalla disamina dell'argomento sono emersi
spunti di notevole interesse quali: ampliare la Dichiarazione universale con
nuovi articoli di carattere sociale e ambientale, organizzare incontri pubblici
da tenersi nella sede del Caffè letterario per approfondire le conoscenze
amtropologiche della persona; creare all'interno della comunità un centro di
ascolto rivolto ai cittadini, residenti e non.
( da "Giornale.it, Il" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 34
del 2009-02-08 pagina
( da "Avvenire" del 08-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CRONACA
08-02-2009 Battisti, nuova tensione Brasilia-Roma ROMA. Sempre più tesi i
rapporti tra Italia e Brasile per l'estradizione di Cesare Battisti. Ultima in
ordine di tempo la presa di posizione del sottosegretario alla Giustizia del
governo Lula, Luiz Paulo Teles Barreto, che difende la concessione dell'asilo
politico a Cesare Battisti, affermando che la legge brasiliana in tema di diritti umani «proibisce la restituzione di un individuo a Paesi nei quali la
sua vita, la sua libertà o la sua integrità fisica siano messe a repentaglio».
Secca la replica della Farnesina. L'Italia, in quanto Paese democratico, sulla
base della propria Costituzione, e membro dell'Unione Europea, non può nemmeno
lontanamente essere annoverata tra i Paesi che non forniscono sufficienti
garanzie di incolumità agli individui. ed è esattamente sulla base delle
argomentazioni sviluppate da Barreto che l'Italia è fiduciosa che la Corte
Suprema brasiliana possa rivedere la decisione sulla concessione dell'asilo
politico a Battisti, prosegue la nota del ministero degli Esteri. Come
affermato in una recente risoluzione del Parlamento Europeo, sostenere che «il
sistema giudiziario italiano non fornisce garanzie sufficienti sul rispetto dei
diritti dei detenuti, può essere interpretato come una manifestazione di
sfiducia nei confronti dell'Ue».
( da "Manifesto, Il" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
POTERE E
POLITICA Il sultano dei nostri giorni Akbar Ganji * Akbar Ganji * Molti
iraniani si chiedono nostalgicamente: se un riformista avesse vinto le elezioni
presidenziali del 2005 al posto di Mahmoud Ahmadi Nejad, l'Iran verserebbe
nello stato di disfacimento odierno? Per molti leader dell'opposizione
iraniana, e per molti media e politici occidentali, Ahmadi Nejad è il
principale colpevole dei mali dell'Iran di oggi: censura, corruzione,
un'economia fallimentare, la prospettiva di un attacco Usa. Ma quest'analisi
esagera l'importanza del presidente e lascia fuori dal quadro la figura più
potente del paese: Ali Khamenei, la Guida suprema. La costituzione iraniana
atttribuisce alla Guida suprema un'incredibile autorità su tutte le maggiori
istituzioni statali, e Khamenei, che detiene questo ruolo dal
( da "Manifesto, Il" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
IL
ROVESCIO DEL CHADOR Istruite e combattive, le donne alla conquista dello spazio
pubblico (ma. fo.) Stanno compiendo una lunga marcia, le donne iraniane: è
cominciata all'indomani del 1979, quando molte avevano preso parte alla
Rivoluzione per poi sentirsi dire che il loro posto era a casa, segregato dalla
società più ampia, nel più tradizionale dei ruoli: è quando la rivoluzione
iraniana è diventata «islamica», e il velo è divenuto legge dello stato.
Resterà famoso un discorso nel 1979 dall'ayatollah Khomeini, fondatore e Guida
suprema della repubblica islamica: «Ogni volta che in un autobus un corpo
femminile sfiora un corpo maschile, una scossa fa vacillare l'edificio della
nostra rivoluzione»... Nuove leggi abbassarono l'età del matrimonio (cosa che
non sta scritta nel Corano ma in tradizioni arretrate, obiettarono alcune),
abolirono il diritto delle donne di divorziare (mentre i mariti possono
ripudiare la moglie), adottarono l'apparato di norme fatte discendere dal
Corano riguardo lo statuto legale delle donne - eredità dimezzata rispetto ai
fratelli, la testimonianza di una donna vale la metà di quella di un uomo,
perfino il «prezzo del sangue» è metà (il risarcimento che un omicida paga alla
famiglia dell'ucciso, per evitare la galera). Contraddittoria rivoluzione,
però: perché coperte dai loro chador molte bambine degli strati più bassi e
tradizionalisti della società sono finalmente andate a scuola (oggi sa leggere
e scrivere quasi l'80% delle iraniane sopra ai sei anni, erano il 35% nel
1976). Perfino l'attivismo islamico è stato una via per uscire dalle pareti
domestiche. La riconquista dello spazio pubblico è stata lenta, ma inesorabile.
L'ideologia diceva alle donne di stare a casa, gli eventi le hanno spinte
fuori: la lunga guerra tra Iraq e Iran (1980-88), le crisi, la necessità di
lavorare. Poco a poco, la generazione che aveva dovuto subire il chador ha
trovato vie d'uscita: prima nelle fondazioni «rivoluzionarie» istituzionali,
poi nell'impressionante numero di organizzazioni indipendenti nate negli anni
'90: gruppi d'ogni tipo, chi assiste i bambini di strada e chi promuove corsi
di pittura o attività culturali, quasi sempre retti da donne. Chi aveva una
professione l'ha ripresa. Magistrate escluse dalla carica di giudice sono
diventate avvocate per difendere i diritti delle donne. Di recente qualche
magistrata ha potuto prendere ufficio, benché solo come giudice a latere in
cause civili. Le generazioni cresciute sotto l' hijjab cercano strade di
indipendenza. Intanto una piccola pattuglia di deputate ha portato in
parlamento battaglie sul divorzio e l'affido dei figli, o contro il matrimonio
delle bambine. Un segno che il clima era cambiato fu l'intervista che il
presidente Mohammad Khatami, appena eletto nel 1997, concesse al mensile Zanan
(«Donna»), in cui riconosceva alle iraniane un ruolo protagonista nella
società. E protagoniste sono: dall'università dove il 65% di iscritti sono
ragazze, alle professioni, alla scena culturale, al cinema, al giornalismo
online, alle organizzazioni sociali. Certo, l'attivismo femminista resta
contrastato. Nel 2000 per la prima volta delle donne hanno celebrato l'8 marzo
in una libreria di Tehran: c'erano giornaliste, editrici, giuriste, nomi noti e
meno noti, attiviste per i diritti umani, in un momento di scontro durissimo in Iran tra un governo
riformista e un sistema politico che resiste al cambiamento (infatti poco dopo
due di loro, l'editrice Shahla Lahiji e l'avvocata Mehranghiz Kar, furono
arrestate: avevano partecipato a una conferenza a Berlino, su invito
dall'Istituto Heinrich Boell, sul futuro delle riforme politiche e
sociali in Iran). Le manifestazioni si sono ripetute, anche di piazza, sfidando
attacchi e arresti. Nel 2005, giugno, un gruppo ha manifestato davanti
all'Università di Tehran per chiedere di modificare la Costituzione: «Chiediamo
uguali diritti in modo che gli strumenti legali ci diano il potere di fermare i
matrimoni forzati nei vari angoli del paese, garantire alle madri la custodia
dei loro figli, prevenire la poligamia ufficiale e non e garantire la parità
nel divorzio, abolire la norma legale che assegna alla donna metà del valore
dell'uomo; espandere il diritto delle giovani donne a decidere per la propria
vita; prevenire i suicidi di donne disperate, i delitti d'onore, la violenza
domestica», dicevano. Questa è diventata la piattaforma di una campagna
sviluppata negli ultimi due anni: «Un milione di firme per mettere fine alle
leggi discriminatorie». La lunga marcia continua. Le donne sono saldamente
nello spazio pubblico.
( da "Punto Informatico" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma -
Se non saranno i provider danesi a dimostrare che il blocco di The Pirate Bay
non è legale, sarà The Pirate Bay a confrontarsi con i giudici e a scodellare
una denuncia rivolta a IFPI. Per concorrenza sleale. Non sono trascorse che una
manciata di settimane dal momento in cui Tele2 ha capitolato. Pressato dall'industria dei contenuti, che accusava il provider di
corresponsabilità nella violazione dei diritti d'autore,
l'ISP per due volte è stato invitato a far calare filtri DNS che dirottassero
il traffico dei cittadini della rete danesi verso altri lidi. Il provider ha
smesso di lottare, ha smesso di dimostrare ai giudici che i sequestri di
traffico, inefficaci, non hanno altro risultato se non quello di
alimentare curiosità e visite alla Baia. Ma come Tele2 ha ceduto al volere dei
tribunali, ci sono ISP danesi che hanno imposto il filtro in maniera
preventiva: lo ha fatto l'incumbent TDC, a cui si rivolge la maggior parte dei
netizen del paese, lo ha fatto per prevenire l'abuso del file sharing da parte
dei suoi utenti e per evitare scontri con l'industria dei contenuti. Ora,
l'ordinanza del tribunale rivolta a tutti i provider che operano in Danimarca:
nessuno potrà essere esonerato dall'imposizione di filtri DNS che complichino
per gli utenti della Baia l'accesso al motore di ricerca per torrent. Sul capo
dei provider pendono sanzioni che sembrano scoraggiare la disobbedienza. Ma gli
ISP hanno promesso di rivolgersi al tribunale per dimostrare che non possono
agire sul libero arbitrio dei propri abbonati. I provider, ha spiegato Jens
Ottosen di Telia in rappresentanza degli altri ISP, non possono farsi arbitri
della legalità: "Il nostro compito è quello di rendere accessibile
l'informazione: quando le persone prendono un taxi e comunicano la
destinazione, l'autista non mette in questione la legittimità
dell'indirizzo". Due sono gli argomenti sfoderati dai provider:
l'inefficacia dei filtri e l'impossibilità di vietare l'accesso a un sito che
non sia di per sé illegale. "Accedere a The Pirate Bay non è di per sé una
violazione del copyright - ha chiarito Ottosen - noi offriamo l'accesso ai
nostri abbonati e spetta a loro decidere se agire in maniera illegale".
Queste le argomentazioni che i provider tenteranno di spiegare alla Corte
Suprema, appellandosi alla decisione del giudice che ha imposto loro il
filtraggio. Queste le motivazioni con cui, in Australia, il provider iiNet si sta
difendendo dagli affondi dell'industria dei contenuti: "È come denunciare
un fornitore di energia elettrica - hanno spiegato al giudice da iiNet - per
quello che le persone fanno con la corrente". Da tempo i provider danesi
combattono contro coloro che vorrebbero attribuirgli un ruolo diverso da quello
del mero intermediario: se non dovessero riuscire nel loro intento interverrà
The Pirate Bay. BrokeP, al secolo Peter Sunde, ha promesso di scagliarsi contro
IFPI. Non chiederà risarcimenti, come avvenuto lo scorso anno: The Pirate Bay
minaccia di denunciare IFPI per aver turbato la competizione sul mercato danese
dei contenuti. IFPI ha esercitato pressioni sui provider e si è rivolta alle
autorità affinché la Baia non fosse più immediatamente raggiungibile: "Avevano
un monopolio sulla distribuzione dei contenuti ma noi abbiamo infranto quel
monopolio - aggredisce Sunde - e in cambio denunciano le persone che rendono
possibile l'accesso al nostro sistema distributivo". IFPI, inoltre,
secondo l'amministratore della Baia si sarebbe limitata ad agire animata da
spirito vendicativo: in Danimarca il resto dei tracker torrent continua ad
essere accessibile. Ma la battaglia condotta da The Pirate Bay si combatte
anche sul fronte svedese. Nei prossimi giorni gli admin verranno chiamati al
cospetto della corte distrettuale di Stoccolma, e vogliono che tutti i
cittadini della rete assistano a quello che si prospetta un epico scontro. The
Pirate Bay chiede che tutti possano accedere al webcast della seduta:
"Vogliamo mostrare come funziona - chiede BrokeP - mettiamo le carte in
tavola, che tutto sia trasparente". Sull'altra sponda dell'oceano sono
numerosissimi, fra netizen e operatori dell'informazione, a chiedere che RIAA
giochi a carte scoperte in tribunale contro il giovane Joel Tenenbaum, a
chiedere che i cittadini della rete possano assistere alla partita in cui si
deciderà della costituzionalità delle strategie con cui l'industria dei
contenuti tutela i propri diritti. Gaia Bottà
( da "Leggo" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il Comune
conferirà oggi la cittadinanza onoraria al Dalai Lama «per il suo impegno
internazionale, per aver diffuso il principio della
riaffermazione dei diritti umani e della riappacificazione tra i
popoli». La cerimonia del tributo di cittadinanza al leader tibetano, arrivato
in città ieri, sarà proiettata in diretta su uno schermo gigante installato in
piazza del Campidoglio. Quella romana è solo la prima tappa del viaggio del
padre spirituale buddhista in Europa.
( da "Leggo" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
TEATRO -
Alle 20,30, Avididiorizzonti, spettacolo organizzato dalla Facoltà di Lettere e
Filosofia in occasione del centenario della nascita del Futurismo. Biblioteca
Frinzi, via San Francesco 20. Ingresso libero. DANZA - Alle 21, Coppella,
balletto tratto da un racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, regia di
Rossana Sechi. Teatro Camploy, via Cantarane 32. Ingresso con offerta libera. INCONTRI - Alle 18, Educare ai diritti umani: incontro
con Liliana Cereda, Responsabile Amnesty International in Veneto e Trentino
Alto Adige. Fnac, via Cappello 34. Alle 17, Francesca Rossi, presenta la
lezione La mostra, sesto e ultimo appuntamento del ciclo "Lezioni per
Girolamo Dai Libri". Biblioteca Civica, via Cappello 43. (S.
Pas./ass)
( da "Arena, L'" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Lunedì
09 Febbraio 2009 CRONACA Pagina 13 CASO ENGLARO. Sotto il monumento di Dante
duemila persone richiamate da un «tam tam» via sms in sole 24 ore La piazza si
riempie per difendere la Costituzione «Siamo indignati per quello che ha detto
Berlusconi, per il populismo e l'attacco al Capo dello Stato» La Costituzione
non si tocca. Donne, uomini, giovani, anziani: la voce è unanime. Ieri
pomeriggio piazza dei Signori è stata invasa da duemila manifestanti che in
meno di 24 ore hanno organizzato una protesta di piazza. Tutto è partito da tre
donne. Sabato a mezzogiorno si sono sentite al telefono condividendo
l'indignazione per le ultime affermazioni del presidente del Consiglio: Silvio
Berlusconi dopo il no di Giorgio Napolitano al decreto Englaro, ha affermato
che la responsabilità del giudizio sui decreti deve essere del governo. E se la
Costituzione dice diversamente, va riformata. Maria Geneth, Donata Gottardi,
Tiziana Valpiana, un medico, un'europarlamentare, un'ex senatrice, hanno dato
il via a una catena di sms e mail che ha portato sotto la statua di Dante
migliaia di persone. E i partiti Rifondazione comunista, Comunisti italiani,
Sinistra democratica, Partito Democratico e Partito Socialista. E le associazioni di volontariato che si occupano della difesa
dei diritti umani. «Questo governo non si ferma di fronte a nulla e le regole della
democrazia sono insultate, derise, calpestate, violentate», scrivono le
promotrici della manifestazione nell'invito diffuso via mail. «Siamo cittadine
e cittadini angosciati da quello che sta accadendo», aggiunge Maria Geneth.
«Testimoniamo assieme contro il populismo, contro l'attacco al Capo dello
Stato, contro l'attacco alla Costituzione. Siamo nati e vogliamo vivere in uno
Stato laico e di diritto e tale vogliamo lasciarlo ai nostri figli». E per
affermare questi principi nessuno slogan politico al microfono ma solo gli
articoli della Costituzione. Più di una volta lo sguardo è andato al palazzo
della Prefettura. «Abbiamo scelto questa piazza non a caso», spiega Tiziana
Valpiana, «ci rivolgiamo al governo e chiediamo al prefetto che faccia presente
a Palazzo Chigi che da Verona nasce una risposta di indignazione alle
affermazioni di Berlusconi». Per l'europarlamentare del Pse, Gottardi, «il
premier va avanti come un carro armato distruggendo la base del nostro
ordinamento». Come altre città d'Italia, anche Verona ha fatto sentire la sua
voce raccogliendo l'invito di Napolitano che ha detto di confidare nei
cittadini. In prima linea anche il segretario provinciale del Pd Giandomenico
Allegri, la presidente dell'assemblea provinciale del Pd Luisa Caregaro, il
segretario provinciale di Rifondazione Fiorenzo Fasoli e il consigliere di
circoscrizione Giorgio Bertani. Tra loro l'avvocato Guariente Guarienti che, da
giurista, ha affermato: «Decisioni come queste legittimano ogni condannato con
sentenza definitiva a chiedere al Consiglio dei ministri un decreto che annulli
la condanna». Ma, dice Guarienti, dev'essere un detenuto eccellente e in ottimi
rapporti con la maggioranza di governo. Intanto a Udine è arrivata una
delegazione di cattolici veronesi dell'associazione Famiglia e Civiltà e di
altri raggruppamenti d'area tradizionalista, per partecipare al presidio
davanti a Villa La Quiete, dove è stata portata nei giorni scorsi Eluana
Englaro. I tradizionalisti chiedono che Elana sia salvata in extremis.
( da "Nuova Sardegna, La" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
All'Angelus
Benedetto XVI fa solo un'allusione al dramma della giovane in stato di coma
vegetativo Il Papa invoca «guarigioni miracolose» Tra la folla di fedeli in
Piazza San Pietro c'è anche Francesco Cossiga CITTà DEL VATICANO. Solo un paio
di voci isolate nella piazza piena a metà invocano il nome tanto atteso, quello
di Eluana, in uno dei rari momenti di silenzio tra le frasi di Benedetto XVI.
Papa Ratzinger non pronuncia mai la parola Eluana, eppure alle 12 parte proprio
da lì in uno degli Angelus più attesi. Cita il Vangelo per invocare «una
preghiera per tutti i malati, specialmente quelli più gravi». «Quelli che non
possono in alcun modo provvedere a se stessi- dice il Papa -, ma sono
totalmente dipendenti dalle cure altrui». Poi aggiunge: «Nonostante la malattia
faccia parte dell'esperienza umana, a essa non riusciamo ad abituarci, non solo
perché a volte diventa veramente pesante e grave, ma essenzialmente perché
siamo fatti per la vita». Quindi ricorda una serie di miracolose guarigioni
compiute da Gesù. «Tutto questo - conclude - ci invita ancora una volta a
riflettere sul senso e sul valore della malattia in ogni situazione in cui
l'essere umano possa trovarsi». Pochi minuti, poi passa oltre. Tanto il lavoro
vero è già stato fatto dietro le quinte e il Parlamento italiano da oggi sarà
alle prese con un disegno di legge che di fatto spegnerà ogni speranza di
riconoscimento di un testamento biologico che possa definirsi realmente tale. E
a Eluana, non resterà, suo malgrado, che il ruolo di simbolo degli opposti
fronti. Lo strappo è compiuto e per le diplomazie non sarà semplice, anche se
hanno già cominciato a muoversi, partendo dalla telefonata fra il segretario di
Stato, il cardinale Tarciso Bertone e il presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano. Potrebbe non essere una domenica come le altre, nella piazza
simbolo della Cristianità. Invece i più probabilmente non sanno o sanno poco di
quella ragazza diventata donna senza essersene mai accorta, 17 anni nel sonno
più profondo senza alcuna speranza. Ci sono schiere di bambini venuti da ogni
angolo del mondo e ci sono striscioni più da Maurizio Costanzo show
(«Castrocielo è qui») che da rito di preghiera, accanto a innamorati che si
baciano. Altro clima, rispetto a quello delle proteste più dure e alle scritte
sui muri contro papà Beppino. Qui l'unico momento di tensione si verifica
quando un gruppo di attivisti cileni, guidato dalla nipote
di Salvator Allende, prova a esporre uno striscione per i diritti umani. Nulla a che vedere con Eluana. Nello spicchio più vicino alla
finestra di Benedetto XVI, ci sono quelli che sbandierano i vessilli bianchi
del nuovissimo «Popolo della vita». Tentano di far partire l'applauso per
Eluana, ma restano isolati. In un altro angolo, su una sedia a rotelle,
afflitto da uno dei suoi malanni e circondato dalla scorta, c'è l'ex presidente
della Repubblica Francesco Cossiga. Uno che non c'è mai per caso. Un segnale,
anche questo. (s.t.)
( da "Eco di Bergamo, L'" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Guazzabuglio
horror con messaggio --> Lunedì 09 Febbraio 2009 SPETTACOLI, pagina 26
e-mail print Che guazzabuglio! Perché va bene rimescolare le carte, spiazzare
lo spettatore, cercare il colpaccio, ma bisogna anche dare una coerenza (o
almeno una sua parvenza) a quello che si mette in scena. Cosa che non ci sembra
proprio succeda in questo The Horsemen che mescola, un po' alla rinfusa (molto
alla rinfusa), visioni apocalittiche (i riferimenti biblici ai Quattro
Cavalieri dell'Apocalisse), omicidi seriali, conflitti
generazionali, pratiche estreme di tortura, detective tormentati, efferatezze e
orrorismi piuttosto gratuiti, solamente con lo scopo di scioccare lo
spettatore. E sì che invece il film parte bene. In una radura innevata ai
margini di un bosco viene rinvenuto un contenitore dentro il quale ci sono dei
denti umani. Immediatamente viene convocato sul posto il detective Aidan
Breslin (Dennis Quaid), perché specializzato in «odontoiatria forense». Il
detective non fa in tempo a concentrarsi su quel macabro ritrovamento che deve
recarsi su una nuova scena del crimine: una donna torturata e uccisa ritrovata
appesa ad una struttura appositamente creata per quello scopo con degli uncini
infilati nel corpo. Dopo questo, altri efferati omicidi, tutti più o meno di
quel genere, si susseguono. Grazie ad alcune indicazioni lasciate sul posto
dagli esecutori di quei crimini, Breslin scopre che si tratta di un rituale che
alcuni sciagurati, che si immedesimano nei Cavalieri dell'Apocalisse, stanno
mettendo in atto. La trama della detection si intreccia con quella della vita
privata del detective, da poco rimasto vedovo, che non riesce ad accudire al
meglio i due figli, situazione particolarmente sofferta dal maggiore dei due,
Alex, che sente molto acutamente la mancanza della figura paterna. Dicevamo che
il film parte bene, creando la giusta atmosfera di suspense, poi però si perde
per strada mescolando, come dicevamo, il thriller con l'horror e complicando la
trama con situazioni poco meno che assurde. In un film che non ci sentiremmo
certo di consigliare, c'è però piuttosto forte un messaggio, che è quello di
prendersi cura delle persone care, di non lasciare che il dolore sordo
dell'abbandono si trasformi in un devastante urlo di morte. Andrea Frambrosi
09/02/2009 nascosto -->
( da "Eco di Bergamo, L'" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
«Tra
Europa e Africa relazioni più forti» --> L'ex presidente del Ghana, John
Kufuor: dopo secoli di colonizzazione ora servono nuovi rapporti Lunedì 09
Febbraio 2009 GENERALI, pagina 7 e-mail print nostro servizio Gabriella
Persiani MilanoA tu per tu con la pietra miliare della nuova Africa, l'Africa
che vuole sedersi al tavolo globale e negoziare alla pari con i grandi della
terra. È imponente nella sua fisicità e lo è ancor più nelle sue parole.
Incontriamo John Agyekum Kufuor, da pochi giorni ex presidente della Repubblica
del Ghana, a Milano. Lo aspetta una due giorni fitta di incontri per
l'inaugurazione dell'«Alliance for Africa», il nuovo progetto di cooperazione e
sviluppo del quale è presidente. È qui nel nome di tutta l'Africa, con
l'orgoglio di provenire da un Paese che è in linea per raggiungere entro il
2015 gli obiettivi del programma di sviluppo del Millennio fissati dalle
Nazioni Unite, tra cui il primo, quello di sconfiggere la fame. È cosciente che
se ciò è possibile è anche per merito suo, ma si schernisce dietro un «resto un
uomo del popolo». Giusto un anno fa era a Milano, in veste di presidente del
Ghana, per presentare la nuova campagna del World Food Program «Fill the cup»
(«Riempi la tazza»). Dodici mesi dopo, da ex presidente, è a Milano per un
altro importante progetto. «Con Milano e la Lombardia si stanno avviando
importanti accordi di partnership in vista dell'Expo 2015, che si svolgerà nel
capoluogo lombardo all'insegna di "Nutrire il pianeta, energia per la
vita". L'ultimo passo è "Alliance for Africa": un vero e proprio
ente, con doppia sede, a Milano e Accra, in grado di valutare, realizzare e
finanziare progetti di educazione, formazione e sviluppo nel mio continente,
con particolare attenzione al settore agroalimentare, alla sanità e ai servizi
pubblici. È, nei fatti, un'alleanza aperta al mondo, a chiunque desideri
impegnarsi e dare il proprio contributo per l'Africa». Un continente così ricco
di materie prime, ma ridotto alla fame. Cosa fare? «L'Africa è molto vasta,
formata da più di 50 Paesi, molti dei quali hanno raggiunto l'indipendenza
negli ultimi 40-50 anni e devono ancora superare le conseguenze negative
lasciate dal colonialismo. Tra queste vi sono le frontiere artificiali che
dividono arbitrariamente popoli ed etnie, causa di instabilità. È il più ricco
continente del mondo, ma allo stesso tempo è il più povero, anche perché ancora
oggi le sue materie prime, petrolio, gas, oro, diamanti, vengono sfruttate non
a beneficio degli africani. Malattie e analfabetismo li penalizzano,
dimenticando che la vera ricchezza dell'Africa è la sua gente, nel suo capitale
umano, anche se ci mancano scienza e tecnologia. Cosa fare? Dar vita a nuove
parterneship che portino investimenti vitali nell'industria e nel commercio,
nelle telecomunicazioni e nelle infrastrutture. Ma nei negoziati spetta ai
Paesi africani un ruolo alla pari con gli altri. Dopo secoli di colonizzazione
l'Africa vuole integrarsi da sola nella globalizzazione, non chiede aiuti in
denaro ma aiuto perché possa fare da sé. È proprio in questa direzione che va
la collaborazione con Milano, una grande occasione se diventa stimolo per tutta
l'Europa. Oggi il mondo sembra svegliarsi sui problemi che interessano ogni
angolo della terra, muovendosi verso il villaggio globale. Così l'Africa non è
sola, ha forti rapporti economici con Asia e Brasile, per esempio. Ma,
ribadisco, è bene che tutte le partenership offrano benefici ad entrambe le
parti». E l'Europa? «Africa ed Europa per troppo tempo non si sono parlate. A
Lisbona si è aperta una nuova strada di dialogo e cooperazione, ma le relazioni
non sono ancora forti come vorremmo. L'Africa non è solo geograficamente al
centro del globo ma ha ancora tanto da dare al mondo. Dall'Europa può ricevere
imput scientifici e tecnologici perché si sviluppino la nostra scienza e la
nostra tecnologia: solo così i benefici sono reciproci». Otto anni da
presidente hanno portato il Ghana ad essere un modello vincente dell'Africa, in
termini di sviluppo economico, sociale e di democrazia. In che modo è riuscito
ad ottenere questi risultati? «Non so spiegare come tutto ciò sia stato
possibile, è accaduto. Di una cosa, però, sono certo e posso dirlo con fierezza:
senza il concorso di tutta la popolazione del Ghana non avrei potuto realizzare
il mio programma politico». Lei è stato anche a capo dell'Unione Africana. Cosa
manca a questa organizzazione per imporsi in maniera forte nelle tante
situazioni di conflitto che insanguinano il continente? «L'Unione è importante
perché gli Stati africani si aiutino gli uni con gli altri. Sotto la mia
presidenza ho dato un grosso contributo agli Stati dell'Africa dell'Ovest nel
fare passi avanti nei negoziati di pace. L'incontro tra i capi di Stato ha
proprio il fine di mettere sul tavolo i nostri problemi e di influenzare i
leader dei Paesi in guerra affinché si metta la parola fine. Più che nelle
azioni militari, credo nella forza del dialogo». Un anno fa ci lasciava con un
messaggio importante: «Il futuro di ogni nazione si basa sul cibo e
sull'istruzione data ai bambini». Con quali nuove parole di speranza ci saluta?
«L'Africa ha bisogno di compiere un rapido sviluppo, che può partire solo dalla
piena presa di coscienza degli stessi africani. "Noi possiamo
farcela" deve essere la nostra convinzione. Possiamo farcela attraverso
una buona costituzione, una buona forma di autogoverno, leader eletti dal
popolo, rispetto dei diritti umani. Il popolo deve
essere responsabile dei valori democratici. Solo così l'Africa sarà decisiva
per le sorti del mondo nel ventunesimo secolo». Gabriella Persiani 09/02/2009
nascosto -->
( da "Repubblica, La" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina I - Roma Il mio popolo I diritti umani Dalai Lama cittadino
di Roma: "è l´avamposto del Tibet in Europa" Questa onorificenza è particolarmente
importante per me e per il mio popolo L´Italia e la sua capitale possono fare
molto per i diritti umani
SEGUE A PAGINA III
( da "Nuova Sardegna, La" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
CLANDESTINI
/2 Si riparla di traffico d'organi Leggenda metropolitana o allarme
giustificato? Il Viminale denuncia «evidenze» legate agli arrivi a Lampedusa ma
le organizzazioni umanitarie non trovano riscontri Non
che sia la prima volta che si sente parlare di bambini rapiti e venduti come
pezzi di ricambio. Tanto che il primo impulso - complice anche la tentazione di
distogliere perfino il pensiero da un crimine così nefando - è quello di
incasellare i "rumori", come si sarebbe detto nel Medioevo, alla voce
"leggenda metropolitana". Sennonché il termine "evidenze",
usato dal ministro dell'Interno Roberto Maroni per illustrare l'allarme su un
traffico di organi che coinvolgerebbe minori extracomunitari presenti o
rintracciati nel nostro Paese, è troppo forte e impegnativo perché si possa far
finta di nulla. Soprattutto se si conferisce il giusto peso all'accenno
all'indagine incrociata dei dati sui minori extracomunitari scomparsi dopo
esser arrivati a Lampedusa e le segnalazioni - tramite Interpol - relative al
traffico d'organi inviate dai paesi d'origine alla polizia italiana. I numeri
parlano da soli: nell'anno che ci siamo appena lasciati alle spalle, il 2008,
di 1.302 minori arrivati sull'isola, circa 400 sono scomparsi nel nulla. Che
fine hanno fatto quei bambini, scesi da quei barconi della speranza, spauriti,
stremati dal freddo e dalla fame? Come e dove si è compiuto il loro destino di
vittime sacrificali? Rassicurano in queste ore - almeno sul piano del traffico
d'organi, se non di altre destinazioni dei corpi - le dichiarazioni di
organizzazioni come Save the Children e Unicef che parlano di mancanza di dati
e di riscontri, mentre anche l'Interpol non ha finora trovato conferme. Ma
qualche dubbio resta. Ed è inutile dire che non sfiorano, naturalmente, la rete
legale dei trapianti, del tutto sicura e dove è impossibile che organi di
incerta provenienza entrino in un processo controllatissimo in ogni fase. Il
pensiero corre, semmai, ad un possibile mercato nero degli organi. Del resto
sono più che sospetti - come dimostra un rapporto del Consiglio d'Europa -
quelli che sfiorano l'Ucraina, come dimostra un recente rapporto del Consiglio
d'Europa che s'interroga sul mistero di duecento bambini scomparsi, mentre attivisti per i diritti umani denunciando
la scomparsa di migliaia di neonati ogni anno: nati vivi e vitali e registrati,
invece, come deceduti, salvo poi scomparire dai registri delle sale parto e dai
cimiteri. Corpi dissolti, inghiottiti dal nulla, la cui misteriosa scomparsa
autorizza il sospetto che l'ex Repubblica sovietica sia una sorta di
supermercato segreto di organi, tessuti e cellule umane. Le polemiche di
queste ore sulle allarmanti dichiarazioni del ministro non dovrebbero però far
dimenticare che una compravendita di organi esiste e ne sono vittime i più
deboli: una forma di schiavitù moderna che porta indiani, moldavi e derelitti
di vari paesi poveri a cedere un rene, parte del fegato o midollo osseo. Un
mercato biotecnologico basato sempre su un dislivello di ricchezza e di potere
tra chi compra e chi vende i propri organi per sopravvivere e destinato ad
espandersi: a fronte di trapianti sempre più sicuri e di routine, gli organi
sono sempre troppo pochi. Nessun problema in Cina, dove i condannati a morte
rappresentano un inesauribile fonte di approvvigionamento per la compravendita
degli organi nella quale quel Paese ha un ruolo centrale dell'area del Pacifico.
Sulla base delle "Regole concernenti l'utilizzazione del cadavere o degli
organi dei condannati a morte", predisposte negli anni Ottanta dal regime,
le esecuzioni vengono programmate per rispondere alle esigenze di mercato: un
business da capogiro. Posto che ogni anno almeno cinquemila persone - il doppio
per Amnesty International - sono giustiziate, non senza che venga predisposta
ogni cosa per l'espianto degli organi, se il prigioniero è d'accordo e se il
corpo non viene reclamato da nessuno. Un orrore. Che dimostra dove si può
giungere quando si perde la bussola dei valori della libertà dell'individuo e
del diritto alla dignità della persona, che implica anche il rifiuto della
riduzione a merce del corpo e delle sue parti.
( da "Repubblica, La" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina III
- Roma Il Dalai Lama diventa oggi cittadino della capitale "Diritti umani, la mia sfida ecco cosa Roma può fare" Il
mio esilio? Un aspetto positivo lo ha: mi permette di fare molti incontri, di
girare il mondo, di portare ovunque il messaggio di pace RORY CAPPELLI (segue
dalla prima di cronaca) L´Italia e Roma, dunque, avamposto in Europa?«L´Italia può fare molto per i diritti umani.
L´importante è che dentro ognuno si sviluppi consapevolezza e compassione: se
tutti si impegnassero per i diritti umani, il mondo
sarebbe diverso. Ci sono sempre più persone sinceramente preoccupate per i
diritti umani, la libertà, i problemi ambientali e nello stesso tempo c´è una
mancanza di valori umani». Qual è la situazione oggi con la Cina? «Posso solo dire
che se la popolazione cinese sapesse veramente cosa i burocrati dalle menti
ristrette ci hanno fatto e ci stanno facendo, se conoscessero la verità sulla
nostra situazione, su questo tentativo di eliminare l´identità e le differenze,
sarebbe tutta assolutamente dalla nostra parte». E questo esilio che dura che
decenni... «Ha un aspetto positivo: mi permette di fare molti incontri, di
girare il mondo, di portare ovunque il mio messaggio di pace. E poi un giorno
tornerò nel mio paese e sarà bellissimo: sono molto speranzoso su questo. Nel
frattempo continuerò a portare in giro my teeth, il mio sorriso».
( da "Messaggero Veneto, Il" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 4
- Pordenone Gli intellettuali su Micromega: stop alla dittatura oscurantista
SABATO IN PIAZZA ROMA. «Ora basta!»: questo lo slogan con il quale Lorenza Carlassare,
Andrea Camilleri, Furio Colombo, Umberto Eco, Paolo Flores d'Arcais, Margherita
Hack, Pancho Pardi, Stefano Rodotà hanno lanciato sulla rivista Micromega un
appello per manifestare il 14 febbraio a Piazza Navona contro «la dittatura
oscurantista». «La vita di ciascuno - è detto nell'appello - non appartiene al
governo e non appartiene alla Chiesa. La vita appartiene solo a chi la vive. Il
decreto di Berlusconi, trasformato in ddl dopo che Napolitano, da custode della
Costituzione, ha rifiutato di firmarlo, vuole sottrarre al cittadino il diritto
sulla propria vita e consegnarlo alla volontà totalitaria dello Stato e della
Chiesa». «Rendendo coatta l'alimentazione e l'idratazione, impone
per legge - prosegue - la tortura a ogni malato terminale. Pur di imporre
questa legge khomeinista, Berlusconi ha dichiarato che intende sovvertire la
Costituzione. È arrivato a oltraggiare una delle costituzioni piú democratiche
del mondo, definendola "filosovietica", ed elogia il suo "amico
Putin", ex-dirigente Kgb». Per dire «sí alla vita e no alla
tortura», l'appello invita all manifestazione, senza bandiere di partito.
( da "Unita, L'" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Trenitalia,
sullo stop di ieri scontro azienda-sindacati La polemica È scontro tra
sindacati e Trenitalia sullo sciopero di ieri - dalle 9 alle 17 - indetto dalle
segreterie regionali di Lombardia, Lazio e Campania. Le Fs hanno fatto sapere
che, nonostante la protesta, il traffico è stato regolare su tutta la rete:
hanno viaggiato tutti i treni «Frecciarossa» e nessun convoglio è stato
cancellato. Dal canto loro Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt, Orsa, Fast e Ugll fanno
sapere che la partecipazione è stata molto elevata - in
Lombardia hanno aderito allo sciopero dei macchinisti, capi treno e quadri
addetti alla circolazione più di due terzi del personale interessato - e
denunciano una violazione dei diritti dei lavoratori da parte
dell'azienda che, sostengono, per far circolare i convogli ha utilizzato
«massicciamente personale esterno a Trenitalia (militari del Genio Ferrovieri).
Per quanto detto le organizzazioni sindacali denunceranno quanto è accaduto
alla commissione di garanzia per gli scioperi, alle autorità competenti e alla
agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie.
( da "Giornale.it, Il" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Domani
il segretario al Tesoro Usa Geithner presenterà il nuovo piano per salvare il
sistema finanziario americano. Intanto, però, dalla casta dei banchieri
continuano a giungere pessimi segnali. La spartizione dei bonus milionari
continua, soprattutto negli istituti salvati dal contribuente (come ho spiegato
in questo articolo e in quest'altro). E Il Congressional Oversight Panel for
the bailout funds, un comitato incaricato di verificare come vengono spesi i
fondi già stanziati per salvare il sistema finanziario, ha scoperto un'altra
beffa; pardon un'altra truffa. Lo scorso ottobre il Tesoro americani ha
comprato titoli tossici dalle banche americane per 254 miliardi di dollari, ma
il valore reale è risultato essere di 176 miliardi di dollari. Insomma, le
banche americane hanno ingannato lo Stato 78 miliardi di dollari. E lo Stato,
ovvero il Tesoro Usa all'epoca guidato da Paulson, si è verosimilmente lasciato
amabilmente gabbare. Non a caso per molte settimane si è rifiutato di spiegare
pubblicamente quali criteri abbia adottato per comprare i titoli tossici. Per
non turbare il mercato, diceva. E qui veniamo al punto: le attuali
degenerazioni nascono dallo strapotere di quelle che Tito Tettamanti, noto
imprenditore e finanziere svizzero, ha definito in un articolo sul Corriere del
Ticino, le "gigantobanche", che hanno finito per falsare le regole
del capitalismo. Tettamanti, da sempre su posizioni liberiste, le definisce
"degenerazioni concettuali", come l'aver abolito la distinzione tra
banca di credi to e banca d'affari, l'aver permesso agli istituti attività
speculative al alto rischi che dovrebbero essere limitate agli Hedge Funds.
Secondo Tettamanti è "gravissimo anche il fatto che le «gi gantobanche »
abbiano creato tra di loro dei mercati, i famosi «over the counter», per loro
prodotti (certi de rivati), mercati dei quali erano ge stori, attori,
regolatori, escludendo altri partecipanti e sottraendosi ad ogni esigenza di
trasparenza e con trollo". Ma vi sono altre responsabilità: "Quelle
di chi ha accettato, quando non volu to, la creazione di banche «too big to
fail», vale a dire tanto gigantesche, tanto importanti per il sistema che non
ci si sarebbe mai potuti permet tere di farle fallire. E chi ha accettato sono
tra l'altro i controllori (vale a dire i rappresen tanti dello Stato) chiamati
ad appli care le numerose regolamentazioni esistenti. Non solo ciò era in paten
te contraddizione con il sistema di mercato che deve sanzionare l'insuc cesso
con il fallimento (anche perché le perdite non si annullano trasci nando i
debiti all'infinito), ma ha creato una categoria di privilegiati tra le banche.
Tettamanti si chiede: "I controllori che hanno assistito alla degenerazione
(magari facili tandola) perché non sono intervenu ti applicando le
regole?" e osserva che: - le regole ci sono, ma bisogna vole re ed essere
capaci di applicarle o correggerle quando sono errate. In fatti, delle banche
sono pratica mente fallite senza infrangere le re gole esistenti. Attenzione:
più rego le di dettaglio esistono, più si de responsabilizza il soggetto delle
re gole e si rende macchinoso l'inter vento; - lo Stato, di cui i controllori
sono un'emanazione, non può troppo facilmente declinare ogni respon sabilità
per i disastri originati dal le «gigantobanche», ma neppure avere troppo il
complesso del com plice per i salvataggi". L'ultima truffa, quella dei 78
miliardi evdenzia un punto fondamentale: il salvataggio delle banche rischia di
essere inutile se non si scardinano il sistema delle "gigantobanche"
e, parallelamente, i privilegi inaccettabili dei manager. Obama ne sarà capace?
Sono scettico, la mia impressione è che l'establishment americano miri a
superare la tempesta, per poi permettere alla casta dei banchieri e alle
"gigantobanche" di continuare come prima. Sarebbe l'ultima beffa.
Sbaglio? Scritto in società, era obama, economia, globalizzazione, notizie
nascoste, gli usa e il mondo 1 Commento » (Nessun voto) Loading ... Il Blog di Marcello
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05Feb 09 Caso Eluana, un giudizio controcorrente che fa riflettere Ho seguito
con crescente turbamento le polemiche sulla vicenda di Eluana. Chiunque abbia
provato che cosa significhi assistere un proprio caro che ha subito danni al
cervello, non può che provare una struggente solidarietà con il padre di
Eluana. Questo è un dramma intimo, straziante, che richiede raccoglimento e
invece è diventato il tema di una battaglia furibonda da entrambi gli
schieramenti. Stamattina ho letto sulla Stampa l'opinione controcorrente di un
autorevole cattolico, quella dell'arcivescovo Giuseppe Casale che dice: «Mi
sento vicinissimo a papà Peppino. Quella di Eluana non è più vita, porre
termine al suo calvario è un atto di misericordia». «Non è tollerabile
accanirsi ancora nè proseguire questo stucchevole can can. C'è poco da dire:
l'alimentazione e l'idratazione artificiali sono assimilabili a trattamenti
medici. E se una cura non porta a nessun beneficio può essere legittimamente
interrotta». E ancora: "Si è creato il 'caso Englarò agitando lo spettro
dell'eutanasia, ma qui non si tratta di eutanasia. Alla fine anche Giovanni
Paolo II ha richiesto di non insistere con interventi terapeutici inutili. Vedo
quasi il gusto di accanirsi su una persona chiusa nella sua sofferenza
irreversibile. Una vita senza relazioni, alimentata artificialmente non è vita.
Come cattolici dovremmo interrompere tutto questo clamore e dovremmo essere più
sereni affinchè la sorte di Eluana possa svilupparsi naturalmente - aggiunge
monsignor Casale - . I trattamenti medici cui è stata sottoposta non possono
prolungare una vera vita, ma solo un calvario disumano. È giusto lasciarla
andare nelle mani di Dio.» «L'alimentazione artificiale - conclude Monsignor
Casale - è accanimento terapeutico, se la si interrompe Eluana muore.
Rispettiamo le sue ultime volontà e non lasciamo solo un padre che, appena si
saranno spenti i riflettori di una parossistica attenzione, sarà in esclusiva
compagnia del suo dolore. Io lo comprendo, prego per lui, gli sono vicino.
Neanche io vorrei vivere attaccato alle macchine come Eluana, anche per me
chiederei di staccare la spina. Eluana non c'è più già da tanto, da molto tempo
prima della rimozione del sondino che simula un'esistenza definitivamente
svanita». Le parole di Monsignor Casale fanno riflettere. Che abbia ragione
lui? Scritto in società, Italia, giornalismo Commenti ( 156 ) » (5 voti, il
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Quei manager che si tagliano lo stipendio. Dopo lo scandalo dei bonus da 18
miliardi distribuiti ai manager dalle banche americane salvate dallo Stato,
Obama corre ai ripari: oggi annuncia una norma che impone un limite di 500mila
dollari agli stipendi dei dirigenti delle società che beneficiano dei sussidi
pubblici. Bene, è un passo nella giusta direzione. Tuttavia, mi chiedo: i 18
miliardi rappresentano un abuso colossale e una distorsione di fondi pubblici:
perchè Obama non ne pretende la restituzione? Se lo avesse fatto sarebbe stato
davvero credibile, in questo modo invece premia la casta, legalizza l'ultima
rapina. E invece in un frangente di crisi come questo sarebbe stato necessario
un segnale molto più forte che, evidentemente, Obama non può permettersi.
Segnali che invece giungono da alcune aziende private. In Giappone, ad esempio,
i manager di alcune grandi società in difficoltà si sono ridotti del 30% lo
stipendio. Lo stesso è avvenuto in Italia, nel mio mondo, quello dell'editoria.
Il gruppo del Sole 24 Ore ha appena inviato una lettera a tutti i collaboratori
in cui annuncia una riduzione dei compensi del 25% per fare fronte a quella che
definisce la "Grande Crisi". La lettera è firmata dal direttore
Ferruccio de Bortoli e dall'amministratore delegato Claudio Calabi, che hanno
dato l'esempio riducendosi di un quarto lo stipendio. Che differenza rispetto
ai banchieri di Wall Street! Questa è la strada giusta: se i tempi sono duri,
lo sono per tutti. Ed è il capo che mostra la via assumendosi in prima persona
i sacrifici richiesti. Io lo chiamo capitalismo responsabile e mi piace
moltissimo. Scritto in economia, società, era obama, globalizzazione,
democrazia, Italia, notizie nascoste, giornalismo Commenti ( 79 ) » (4 voti, il
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Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 02Feb 09
Ecco perché il clandestino in realtà non viene espulso Sul Giornale di ieri
Stefano Zurlo ha scritto un bell'articolo, in cui racconta che cosa accade agli
irregolari che vengono arrestati. Mi ha colpito questo passaggio: "È un
meccanismo davvero surreale. Il clandestino viene espulso; non se ne va o torna
di nascosto nel nostro Paese e allora scatta, obbligatorio, l'arresto. Ma i
processi, di media, sono catene di montaggio delle scarcerazioni: l'imputato
esce, in attesa del verdetto, e tanti saluti. Oppure, se la sentenza arriva di
volata, viene condannato, ad una pena di 6-8-10 mesi. E subito dopo rimesso in
libertà. Come è normale quando la pena è inferiore ai due anni. Insomma,
l'irregolare viene afferrato dalla legge e dalla legge riconsegnato alla sua
vita invisibile. Con una postilla: se lo acciufferanno di nuovo, sempre senza
documenti, non potranno più processarlo: non si può giudicare due volte una
persona per lo stesso reato". Se questa è la realtà, e non dubito che lo
sia, la lotta ai clandestini è assolutamente inutile. Continueranno ad
arrivare, sempre più numerosi, proprio perché è garantita l'impunità. E allora
è necessario correre ai ripari, varando norme che non permettano la
scarcerazione in attesa del processo e, come ho già scritto, che rendano obbligatorio
il rilevamento, oltre delle impronte digitali, dell'iride dell'occhio. Solo
così l'Italia può assumere una credibilità che oggi non ha. L'alternativa è che
l'Italia si trasformi non in una società tendenzialmente multietnica, ma in un
Paese anarchico con profonde ingiustizie sociali e un razzismo diffuso. Non c'è
più tempo da perdere: tocca al governo di centrodestra proporre misure
concrete. E al centrosinistra moderato di Veltroni sostenerle con spirito
bipartisan. Perché il problema degli immigrati non ha più colore politico ma è
sentito, con angoscia, dalla stragrande maggioranza degli italiani, compresi i
progressisti. O no? Scritto in società, globalizzazione, democrazia, Italia,
immigrazione Commenti ( 69 ) » (6 voti, il voto medio è: 5 su un massimo di 5)
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Invia questo articolo a un amico 30Jan 09 La casta di Wall Street? Continua ad
arricchirsi. Negli ultimi giorni mi sono occupato nuovamente della casta dei banchieri,
che ha inguaiato il mondo. Ho scoperto alcuni dettagli interessanti, ad
esempio, che l'ex numero uno di Lehman Brothers, ha venduto la sua lussuosa
residenza in Florida, stimata 14 milioni di dollari. Il prezzo? Cento dollari.
Chi l'ha comprata? La moglie. E così si cautela contro eventuali creditori.
Ipotesi peraltro remota, perché le leggi americane offrono ampie protezioni ai
banchieri protagonisti della truffa del secolo. I protagonisti del disastro
finanziario passano le loro giornate a giocare, a golf, bridge, cricket. E
quelli che non si sono ritirati continuano ad arricchirsi. Nel 2008, mentre le
loro società venivano salvate dal fallimento, i manager delle banche si sono
accordati bonus per 18,4 miliardi di dollari, come spiego in un editoriale, nel
quale pongo una domanda a questo punto fondamentale: è giusto salvare le banche
se la casta non viene smantellata? Tremonti dice: a casa o in galera. Sono
d'accordo con lui. Se il capitalismo vuole risorgere deve riscoprire una virtù
indispensabile, quella della responsabilità individuale. E fare piazza pulita.
Scritto in società, era obama, economia, globalizzazione, notizie nascoste,
democrazia, gli usa e il mondo Commenti ( 73 ) » (9 voti, il voto medio è: 3.33
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Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 28Jan 09
Immigrazione, stiamo sbagliando (quasi) tutto? I fatti degli ultimi giorni
hanno riportato alla ribalta la questione degli immigrati. Ne traggo tre riflessioni.
1) La crisi economica renderà ancora più acuto il problema dell'immigrazione
all'interno della Ue. Romania e Bulgaria sono già in forte crisi economica e
non mi stupirebbe se nei prossimi mesi aumentasse il numero di cittadini di
questi Paesi che cerca fortuna nei Paesi europei ricchi; che, però, come ben
sappiamo, non sono risparmiati dalla recessione. Rumeni, bulgari verranno qui
ma non troveranno lavoro e molti di quelli che già abitano in Italia lo
perderanno. La situazione rischia di diventare rapidamente esplosiva: povertà,
indegenza, disperazione, dunque probabile aumento della delinquenza spicciola e
molto potenziale manodopera per la malavita e per gli imprenditori italiani
schiavisti (che esistono e vanno combattuti energicamente) . Tutto questo
alimenterà il razzismo e l'incomprensione reciproca. Occorre che l'Unione
europea prenda iniziative straordinarie per limitare la libertà di circolazione
delle persone, anche ripristinando, transitoriamente i visti. 2) L'immigrazione
extra Ue non si combatte solo alzando barriere, che in realtà servono a poco,
perchè, come ha dimostrato l'ultimi rapporto della Fondazione Ismu, dei 450
mila stranieri che arrivano illegalmente, solo 120mila attraversano il
Mediterraneo. Gli altri sbarcano con un visto regolare (di studio, turistico o
per lavori stagionali) e si danno alla macchia. Come si combatte questo
fenomeno? Imitando gli americani: che prendono la foto e le impronte digitali a
tutti i visitatori, In tal modo (magari anche con il controllo dell'iride) si
creerebbe una banca dati europea che rende facilmente identificabili i
clandestini. 3) Gli immigrati non partono spinti solo dalla povertà, ma anche -
anzi, soprattutto - per inseguire il mito di un'Europa Eldorado, come ho
spiegato in questa analisi. Il mito non viene mai scalfito dai media nè nè
dalla sociteà africana, che anzi continu ad alimentarlo. «Gli africani quando
partono non immaginano che fuori possa fare più freddo che dentro un
frigorifero», mi ha detto Gustave Prosper Sanvee, direttore della tv cattolica
del Togo. Dunque se vogliamo limitare le partenze è necessario che gli
immigrati sappiano che l'Europa non è un paradiso, ma spesso un purgatorio
fatto di stenti, sofferenza, spesso umiliazioni e che ci ce la fa deve
rispettare regole sociali e di convivenza che sono molto diverse da quelle
africane. Ma per raggiungere questo obiettivo è necessario che l'Europa
promuova una politica di comunicazione mirata alle popolazioni Africane, che
oggi è inesistente. Da qui la mia riflessione: perché non provare un approccio
diverso sull'immigrazione? Ho l'impressione che le misure tentate non abbiano
prodotto gli effetti sperati e siano destinate al fallimento anche in futuro.
In altre parole, l'Italia e l'Europa stanno sbagliando (quasi) tutto. O no?
Scritto in società, europa, globalizzazione, immigrazione Commenti ( 72 ) » (7
voti, il voto medio è: 3.86 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello
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25Jan 09 Resa dei conti tra la Cina e gli Usa? Il sito del Giornale nelle
ultime 48 ore ha dovuto affrontare la migrazione da un provider a un altro e
dunque anche l'accesso al blog è stato difficile, soprattutto in certe zone
d'Italia. Mi scuso per questo inconveniente, ora risolto. Negli ultimi due
giorni sul Giornale ho scritto ancora di Obama, che ha litigato con il Vaticano
sull'aborto e per la prima volta ha avuto qualche screzio con la stampa
americana, finora notoriamente compiacente. I giornalisti Usa tra l'altro si
sono accorti che un lobbista dell'industria delle armi è stato nominato numero
due del Pentagono, vicenda di cui abbiamo già parlato nei giorni scorsi su
questo blog. Era ora. Ma la notizia più significativa riguarda la Cina, sebbene
non abbia avuto molto rilievo sui giornali italiani. E' accaduto questo: il
segretario al Tesoro Timothy Geithner che giovedì, durante le audizioni alla
Commissione finanze del Senato, aveva accusato Pechino di «manipolare le
quotazioni dello yuan per ottenre scorrettamente vantaggi commerciali», aprendo
di fatto l'iter che, in base a una legge del 1988, permetterebbe al governo
americano di imporre sanzioni ovvero barriere tariffarie. La Cina ha risposto
smentendo le accuse, mentre il ministro degli Esteri di Pechino ha chiamato
Hillary Clinton ammonendola a non compiere passi falsi. Perchè questo screzio?
I fattori di attrito sono diversi, ma a mio giudizio ne prevale uno: quello del
debito americano. La Cina è da qualche anno il primo sottoscrittore al mondo di
Buono del tesoro Usa, ma una decina di giorni fa ha annunciato che intende
ridurre il proprio impegno e usare una parte delle risorse per rilanciare
l'economia interna. L'America, però, non può permetterlo; anzi, visto che il
suo deficit pubblico quest'anno triplicherà, vorrebbe che Pechino aumentasse
gli acquisti di Treasury. L'affondo di Geithner ha l'aria di un monito ai
cinesi: se Pechino non si ricrede, Washington si vendicherà alzando le barriere
doganali; dunque rendendo impervio l'accesso a un mercato che rappresenta il
principale sbocco ai beni «made in China». Si scatenerebbe una guerra
commerciale e finanziaria da cui usciremmo tutti perdenti. Lo spettro è quello
di un dollaro in caduta libera e di una Cina in profonda depressione, che
aggraverebbe la crisi dell'economia mondiale. Domanda: lo scenario è credibile?
Ragionavolmente uno scontro non conviene a nessuno e pertanto dovrebbe
prevalere la ragionevolezza. Fino a quando la Cina, che secondo alcuni
economisti sarebbe già in depressione, è disposta a usare le proprie risorse
per finanziare il deficit americano? E Obama è in grado di gestire con saggezza
rapporti delicati e cruciali come questi? Scritto in economia, era obama,
globalizzazione, notizie nascoste, cina, gli usa e il mondo Commenti ( 23 ) »
(9 voti, il voto medio è: 3.44 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di
Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti
Invia questo articolo a un amico 23Jan 09 Basta torture. Bravo Obama, ma come
la mettiamo con l'Iran? "L'America non tortura", ha dichiarato ieri
Obama rinfrancando chi ha sempre visto nell'America un baluardo di civiltà,
saldamente ancorato ai valori della democrazia e della Costituzione.
Quell'America è tornata. Bravo Obama, ma McCain, se avesse vinto, avrebbe fatto
altrettanto. Entrambi sono convinti che la guerra al terrorismo non possa
essere condotta violando i principi che l'America ha sempre proclamato di
rispettare, proponendosi pertanto come un modello virtuoso per gli altri Paesi.
La stragrande maggioranza dei detenuti di Guantanamo è risultata innocente, ma
per molti mesi ha vissuto in condizioni orribili, da lager sovietico, senza
assistenza legale, per molto tempo senza nemmeno il monitoraggio della Croce
Rossa. Segregati, senza colpa. E nelle prigioni segrete della Cia è successo di
tutto: sevizie orribili, alcuni prigionieri sono spariti nel nulla. Ma quanti
di loro erano terroristi? Pochi. Obama (e McCain) sono convinti che la guerra
ad Al Qaida debba essere risoluta ed energica, ma senza ricorrere a metodi
tipici di una dittatura e non di una grande democrazia. La chiusura di
Guantanamo e delle prigioni Cia ha anche una valenza politica, perché rafforza
e precisa il messaggio di apertura al mondo arabo e all'Iran, con cui la Casa
Bianca è pronta ad avviare "negoziati diretti senza precondizioni",
come spiego in questo articolo, mentre si rafforzano i segnali di un
raffreddamento dei rapporti con Israele (anticipati su questo blog il 14
gennaio). Ieri ho parlato con alcuni esperti di Washington e, off the record,
una fonte qualificata del governo americano mi ha fatto notare che Obama nel
suo discorso di insediamento non ha citato Israele. E chi è il primo leader
straniero con cui Barack ha parlato? Il palestinese Abu Mazen. Basta torture ed
è un bene; ma anche meno Israele e più Iran, rapporti ancora più stretti con le
potenze del Golfo persico e dunque mano tesa all'Islam fondamentalista sia
sunnita che sciita. Scelta strategica lungimirante o clamoroso errore che
contraddice i valori degli Usa, premiando regimi come l'Iran e l'Arabia Saudita
che calpestano i diritti umani? Scritto in israele, era obama, democrazia,
medio oriente, gli usa e il mondo, islam Commenti ( 103 ) » (8 voti, il voto
medio è: 2.38 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009
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( da "RomagnaOggi.it" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
9
febbraio 2009 - 11.15 (Ultima Modifica: 09 febbraio 2009) E' nella Capitale il
Dalai Lama, pronto per la cerimonia di martedì durante la quale gli verrà conferita
la cittadinanza onoraria. In buona forma, dopo il ricovero dei giorni scorsi a
New Dheli, dopo la cerimonia, si recherà, insieme con il premio Nobel per la
pace, Yeshe Tenzin Gyatso, a Venezia e, quindi, in Germania, a Baden Baden, per
ricevere un premio. Ad accogliere il leader spirituale tibetano, per il conferimento della cittadinanza onoraria, voluta dal
consiglio comunale di Roma, per "l'impegno internazionale per trovare una
soluzione pacifica per il Tibet e per aver diffuso il principio della
riaffermazione dei diritti umani e della pacificazione fra i
popoli", sarà il Sindaco, Gianni Alemanno.
( da "Virgilio Notizie" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
(ASCA) -
Roma, 9 feb - Domenico Maselli, presidente della Federazione delle chiese
evangeliche in Italia (Fcei), ha aderito all'appello ''Rompiamo il silenzio'' a
difesa della Carta Costituzionale lanciato dall'associazione ''Liberta' e
Giustizia''. ''A nome della Fcei aderisco volentieri all'appello con il quale
si denuncia viva preoccupazione per la crisi. democratica che attraversa il
paese - ha affermato Maselli - Come minoranza religiosa, sentiamo
di dover esercitare un ruolo di attenta vigilanza sul tema dei diritti umani, del pluralismo, della laicita' dello Stato. E come minoranza
nei mesi scorsi abbiamo ripetutamente espresso la nostra viva preoccupazione
per alcune scelte politiche in materia di immigrazione, diritti della persona,
tutela della liberta' religiosa, riforme costituzionali. Per noi
evangelici italiani - prosegue Maselli - la Costituzione ha significato la
possibilita' di esprimere liberamente la nostra fede all'interno di uno Stato
laico e pluralista; ed ancora oggi la Costituzione esprime - per noi evangelici
come per i cittadini italiani di ogni fede, etnia e orientamento culturale - un
fondamentale patto di unita' e coesione civile''. ''Modificare la Costituzione
sotto l'urgenza di valutazioni politiche contingenti - ha concluso Domenico
Maselli - significa mettere in discussione questo patto ed esporre il paese a
rischi assai gravi''.
( da "Virgilio Notizie" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Teheran,
9 feb. (Ap) - In Iran un alto diplomatico svizzero è stato rilasciato su
cauzione dopo essere stato arrestato per atti osceni. Il primo segretario della
Sezione Usa presso l'ambasciata svizzera di Teheran - Marco M. Kaempf, come lo
ha identificato il tabloid scandalistico svizzero Blick - è stato colto in
flagrante mentre era intento "in un atto sessuale indecente" con una
donna iraniana all'interno della sua auto, riporta la Iran Press Tv, citando
fondi della polizia iraniana. La polizia ha notato l'autovettura con targa
diplomatica ferma in un parcheggio della stazione sciistica di Tochal, alla
periferia nord della capitale. La donna era "vestita in modo improprio e
si trovava in atteggiamento indecente", riferisce la televisione. Che
aggiunge però che la "relazione sessuale" avveniva dopo una promessa
di matrimonio da parte dell'uomo. Contattata da Press TV, la vice-responsabile
della Sezione Usa presso l'ambasciata svizzera a Teheran, Elizabeth Bucher, non
ha voluto commentare l'episodio. Gli Stati uniti non hanno una rappresentanza
diplomatica in Iran dal 1979. I loro interessi sono rappresentati
dall'ambasciata svizzera. La legge islamica vieta
categoricamente alle donne qualsiasi relazioni sessuale al di fuori del
matrimonio, anche nell'eventualità di un prossimo matrimonio. L'oltraggio della
morale viene punito severamente: "Per la donna nell'auto c'è il rischio
della lapidazione", spiega Aaron Rhodes dell'Organizzazione internazionale
per i diritti umani in Iran.
( da "Virgilio Notizie" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 9
feb. (Apcom) - Il Dalai Lama riceverà oggi la cittadinanza onoraria di Roma con
una cerimonia che si terrà alle
( da "Salerno notizie" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mercato
S. Severino. incontro dibattito su Celebrazione ?Giorno del ricordo? Domani,
martedì 10 febbraio 2009 incontro dibattito su Celebrazione ?Giorno del
ricordo? . Il programma prevede alle Ore 10,30 Centro Sociale ?Marco Biagi?,
presentazione CD sul ?Giorno del ricordo? a cura del Prof. Avv. Francesco Casale
Docente di Discipline Giuridiche ed Economiche presso l?Istituto Virgilio A
seguire: Incontro-dibattito sul tema dei diritti umani
con Dott. Magdi Cristiano Allam (vice- direttore del Corriere della Sera
/promotore del Movimento ?Protagonisti per l?Europa Cristiana?). Alle ore 17,30
Sala Consiliare Palazzo Vanvitelliano: Saluti: Dott. Giovanni Romano Vice
Sindaco del Comune di Mercato S. Severino Dott. Magdi Cristiano Allam Incontra
la cittadinanza 09/02/2009
( da "Agi" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
M. O.:
HAMAS DENUNCIA, AGENTI ANP TORTURANO A MORTE MILITANTE (AGI)
- Gaza, 9 feb. - Hamas ha denunciato la presunta morte sotto tortura di un suo
militante in Cisgiordania dove, a differenza della Striscia di Gaza controllata
dal gruppo radicale, continua a prevalere l'Autorita' Nazionale Palestinese, le
cui file sono dominate da al-Fatah, partito nazionalista
tradizionalmente avversario degli integralisti. La vittima e' stata
identificata come Mohammed al-Haj, 30 anni. Un portavoce di Hamas, Fawzi
Barhoum, da Gaza ha affermato che l'uomo e' stato "torturato a morte"
da agenti dei servizi di sicurezza dell'Anp in un carcere della citta' autonoma
cisgiordana di Jenin. "Lo provano con chiarezza", ha aggiunto
Barhoum, "i segni delle sevizie presenti sul suo cadavere". I servizi
di sicurezza hanno invece sostenuto che Haj, arrestato il 6 febbraio scorso,
avrebbe commesso suicidio in cella; i motivi dell'arresto non sono stati resi
noti. Hamas accusa inoltre da tempo l'Anp di detenere in Cisgiordania, per mere
ragioni di rivalita' politica, centinaia dei propri aderenti. Nel frattempo
Raafat Nassif, membro dell'ufficio politico del movimento radicale, ha ribadito
che quest'ultimo non inviera' rappresentanti ai colloqui di riconciliazione con
Fatah, fissati indicativamente per il 22 febbraio prossimo al Cairo, finche'
non saranno stati rilasciati tutti i suoi attivisti al momento imprigionati.
( da "Agi" del 09-02-2009)
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ELUANA:
CAMPANA ASSISI SUONA A DISTESA A TUTELA DELLA VITA (AGI) - Perugia, 9 feb. - La
Campana delle laudi, in piazza del Comune, ad Assisi, ha suonato oggi alle
( da "Sicilia, La" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Così la
pupa del boss si fa donna in carriera Non è solo il raccomandare qualcuno che non lo merita ad essere una violazione dei diritti umani, ma è una trasgressione ancora più grave all'etica e a Dio il
farlo approfittando di una posizione di potere e per motivi sessuali. Succedeva
in epoche lontane, dove la legge era appannaggio delle caste nobiliari o
durante la guerra, quando c'era chi, pur di sopravvivere e di portare
sostentamento alla famiglia, si prostituiva agli ufficiali delle truppe
occupanti. Il proprio corpo, magari dotato, e le proprie moine per conquistarsi
i favori di un attempato bavoso con i galloni o di un notabile in grado di far
vivere meglio povere disgraziate senza più patria e famiglia. Che gli uomini
per il sesso si vendano la propria religione è noto. Che lo facciano
approfittando delle leve che possono muovere è talmente frequente da non
costituire purtroppo motivo di indignazione diffusa. Quasi stesse diventando
anche questa una pratica normale. Alberghi discreti, cocaina e viagra sono il
corredo di una pratica comune a molti vip ultracinquantenni per i quali
l'esercizio del potere non ha ancora preso il sopravvento sul sesso. Semmai
l'uno agevola l'altro. Ma la sfacciataggine non è soltanto quella di portarsi a
letto donnine, attricette e veline molto giovani ed ambiziose. Alla fine si
tratterebbe di fatti personali che, oltre che con il decoro di status e con il
rispetto verso la propria famiglia, non implicherebbero molto altro. Cosa
diversa è se quelle donne, per mezzo della relazione, riescono a fare una
carriera altrimenti improbabile, a scapito di altre persone più preparate, con
più titoli, ma meno spregiudicate. A questo punto il comportamento del potente
esce fuori dal range del privato ed intacca la legge e quindi l'interesse
sociale. Ma si è travalicato anche questo limite ed oggi l'amante, se dotata di
un titolo di studio, oltre che dell'arte seduttiva, viene nominata, posta a
capo o individuata a ricoprire ruoli pubblici senza il minimo rossore da parte
dell'uomo influente ed arrapato e della sua amata. Da che mondo e mondo,
qualcuno dirà? Già ma nel dirlo non deve sfuggirci che si continuano a
perpetrare, malgrado la pretesa di società che si evolvono verso la democrazia
perfetta, gli stessi misfatti delle società arcaiche, ove la giustizia era
appannaggio solo di chi aveva denaro, scherani armati e posti di potere. Ma c'è
un nodo comico che va focalizzato. Alcuni di questi potenti signorotti, eredi
dei vassalli e valvassori medievali, si persuadono di aver legato la prediletta
a loro a prescindere dalla collocazione riservatale. Irresistibilmente illusi,
insomma. Non è - azzardano - un rapporto di interesse: questa si è innamorata,
delirano. E da qui, toccati sapientemente nel loro profondo narcisismo, non
smettono di strafare, anche palesemente, senza rendersi conto di diventare
oltre che ridicoli, patetici, tanta è la differenza di compatibilità con la
prediletta. Gli additivi, anche a scapito della propria salute, sono necessari
per mantenere i ritmi. Vasodilatatori periferici, multivitamicinici, pozioni
"magiche" elargite da amici stregoni, droghe ed alcol, sono il
corollario di un invecchiamento spericolato, tipico di chi da giovane è stato
un po' bacchettone e un po' sfigato con le donne. La preferita che si vende per
la poltrona anche importante non è certamente meno meschina. Ma a rinforzare
questo trend un po' spregevole ed un po' penoso, è l'inerzia del circondario.
Dalla gente comune, di chi sa o ha capito, sino ai "fatti fuori" per
quel posto ambito e conquistato dalla maliarda senza scrupoli. Questa
rassegnata abulia morale in fondo sostiene tutto il turpe illecito che questa
collettività si ritrova sul groppone, di cui si riesce persino a lamentarsi
senza averne troppo diritto perché quando i costumi si sfilacciano qualcuno ne
ha indebolito le trame per proprio interesse, ma molti altri hanno assistito
silenziosi alla (s)filanda. C'è un detto da trivio che sostiene che pur
insistendo su certe pratiche, Dio perdona tutti. Evidentemente molti ci
credono. Vorremmo che non lo facessero i mass media, i magistrati e i vescovi.
Almeno loro. Perché sfruttare il proprio ruolo per proprie brame istintuali non
solo non è civile, ma è reato e/o peccato, a seconda dell' ottica che ispira
l'esistenza, oltre l'istinto primordiale. robcafi@tin.it
( da "Giornale.it, Il" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Domani
il segretario al Tesoro Usa Geithner presenterà il nuovo piano per salvare il
sistema finanziario americano. Intanto, però, dalla casta dei banchieri
continuano a giungere pessimi segnali. La spartizione dei bonus milionari
continua, soprattutto negli istituti salvati dal contribuente (come ho spiegato
in questo articolo e in quest'altro). E Il Congressional Oversight Panel for
the bailout funds, un comitato incaricato di verificare come vengono spesi i
fondi già stanziati per salvare il sistema finanziario, ha scoperto un'altra
beffa; pardon un'altra truffa. Lo scorso ottobre il Tesoro americani ha
comprato titoli tossici dalle banche americane per 254 miliardi di dollari, ma
il valore reale è risultato essere di 176 miliardi di dollari. Insomma, le
banche americane hanno ingannato lo Stato 78 miliardi di dollari. E lo Stato,
ovvero il Tesoro Usa all'epoca guidato da Paulson, si è verosimilmente lasciato
amabilmente gabbare. Non a caso per molte settimane si è rifiutato di spiegare
pubblicamente quali criteri abbia adottato per comprare i titoli tossici. Per
non turbare il mercato, diceva. E qui veniamo al punto: le attuali
degenerazioni nascono dallo strapotere di quelle che Tito Tettamanti, noto
imprenditore e finanziere svizzero, ha definito in un articolo sul Corriere del
Ticino, le "gigantobanche", che hanno finito per falsare le regole
del capitalismo. Tettamanti, da sempre su posizioni liberiste, le definisce
"degenerazioni concettuali", come l'aver abolito la distinzione tra
banca di credi to e banca d'affari, l'aver permesso agli istituti attività
speculative al alto rischi che dovrebbero essere limitate agli Hedge Funds.
Secondo Tettamanti è "gravissimo anche il fatto che le «gi gantobanche »
abbiano creato tra di loro dei mercati, i famosi «over the counter», per loro
prodotti (certi de rivati), mercati dei quali erano ge stori, attori,
regolatori, escludendo altri partecipanti e sottraendosi ad ogni esigenza di
trasparenza e con trollo". Ma vi sono altre responsabilità: "Quelle
di chi ha accettato, quando non volu to, la creazione di banche «too big to
fail», vale a dire tanto gigantesche, tanto importanti per il sistema che non
ci si sarebbe mai potuti permet tere di farle fallire. E chi ha accettato sono
tra l'altro i controllori (vale a dire i rappresen tanti dello Stato) chiamati
ad appli care le numerose regolamentazioni esistenti. Non solo ciò era in paten
te contraddizione con il sistema di mercato che deve sanzionare l'insuc cesso
con il fallimento (anche perché le perdite non si annullano trasci nando i
debiti all'infinito), ma ha creato una categoria di privilegiati tra le banche.
Tettamanti si chiede: "I controllori che hanno assistito alla
degenerazione (magari facili tandola) perché non sono intervenu ti applicando
le regole?" e osserva che: - le regole ci sono, ma bisogna vole re ed
essere capaci di applicarle o correggerle quando sono errate. In fatti, delle
banche sono pratica mente fallite senza infrangere le re gole esistenti.
Attenzione: più rego le di dettaglio esistono, più si de responsabilizza il
soggetto delle re gole e si rende macchinoso l'inter vento; - lo Stato, di cui
i controllori sono un'emanazione, non può troppo facilmente declinare ogni
respon sabilità per i disastri originati dal le «gigantobanche», ma neppure
avere troppo il complesso del com plice per i salvataggi". L'ultima
truffa, quella dei 78 miliardi evdenzia un punto fondamentale: il salvataggio
delle banche rischia di essere inutile se non si scardinano il sistema delle
"gigantobanche" e, parallelamente, i privilegi inaccettabili dei
manager. Obama ne sarà capace? Sono scettico, la mia impressione è che
l'establishment americano miri a superare la tempesta, per poi permettere alla
casta dei banchieri e alle "gigantobanche" di continuare come prima.
Sarebbe l'ultima beffa. Sbaglio? Scritto in società, era obama, economia,
globalizzazione, notizie nascoste, gli usa e il mondo 1 Commento » (Nessun
voto) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS
Commenti Invia questo articolo a un amico 05Feb 09 Caso Eluana, un giudizio
controcorrente che fa riflettere Ho seguito con crescente turbamento le
polemiche sulla vicenda di Eluana. Chiunque abbia provato che cosa significhi
assistere un proprio caro che ha subito danni al cervello, non può che provare
una struggente solidarietà con il padre di Eluana. Questo è un dramma intimo, straziante,
che richiede raccoglimento e invece è diventato il tema di una battaglia
furibonda da entrambi gli schieramenti. Stamattina ho letto sulla Stampa
l'opinione controcorrente di un autorevole cattolico, quella dell'arcivescovo
Giuseppe Casale che dice: «Mi sento vicinissimo a papà Peppino. Quella di
Eluana non è più vita, porre termine al suo calvario è un atto di
misericordia». «Non è tollerabile accanirsi ancora nè proseguire questo
stucchevole can can. C'è poco da dire: l'alimentazione e l'idratazione
artificiali sono assimilabili a trattamenti medici. E se una cura non porta a
nessun beneficio può essere legittimamente interrotta». E ancora: "Si è
creato il 'caso Englarò agitando lo spettro dell'eutanasia, ma qui non si
tratta di eutanasia. Alla fine anche Giovanni Paolo II ha richiesto di non
insistere con interventi terapeutici inutili. Vedo quasi il gusto di accanirsi
su una persona chiusa nella sua sofferenza irreversibile. Una vita senza
relazioni, alimentata artificialmente non è vita. Come cattolici dovremmo
interrompere tutto questo clamore e dovremmo essere più sereni affinchè la
sorte di Eluana possa svilupparsi naturalmente - aggiunge monsignor Casale - .
I trattamenti medici cui è stata sottoposta non possono prolungare una vera
vita, ma solo un calvario disumano. È giusto lasciarla andare nelle mani di
Dio.» «L'alimentazione artificiale - conclude Monsignor Casale - è accanimento
terapeutico, se la si interrompe Eluana muore. Rispettiamo le sue ultime
volontà e non lasciamo solo un padre che, appena si saranno spenti i riflettori
di una parossistica attenzione, sarà in esclusiva compagnia del suo dolore. Io
lo comprendo, prego per lui, gli sono vicino. Neanche io vorrei vivere
attaccato alle macchine come Eluana, anche per me chiederei di staccare la
spina. Eluana non c'è più già da tanto, da molto tempo prima della rimozione
del sondino che simula un'esistenza definitivamente svanita». Le parole di
Monsignor Casale fanno riflettere. Che abbia ragione lui? Scritto in società,
Italia, giornalismo Commenti ( 161 ) » (5 voti, il voto medio è: 5 su un
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RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 04Feb 09 Quei manager che si
tagliano lo stipendio. Dopo lo scandalo dei bonus da 18 miliardi distribuiti ai
manager dalle banche americane salvate dallo Stato, Obama corre ai ripari: oggi
annuncia una norma che impone un limite di 500mila dollari agli stipendi dei
dirigenti delle società che beneficiano dei sussidi pubblici. Bene, è un passo
nella giusta direzione. Tuttavia, mi chiedo: i 18 miliardi rappresentano un
abuso colossale e una distorsione di fondi pubblici: perchè Obama non ne
pretende la restituzione? Se lo avesse fatto sarebbe stato davvero credibile,
in questo modo invece premia la casta, legalizza l'ultima rapina. E invece in
un frangente di crisi come questo sarebbe stato necessario un segnale molto più
forte che, evidentemente, Obama non può permettersi. Segnali che invece
giungono da alcune aziende private. In Giappone, ad esempio, i manager di
alcune grandi società in difficoltà si sono ridotti del 30% lo stipendio. Lo
stesso è avvenuto in Italia, nel mio mondo, quello dell'editoria. Il gruppo del
Sole 24 Ore ha appena inviato una lettera a tutti i collaboratori in cui
annuncia una riduzione dei compensi del 25% per fare fronte a quella che
definisce la "Grande Crisi". La lettera è firmata dal direttore
Ferruccio de Bortoli e dall'amministratore delegato Claudio Calabi, che hanno
dato l'esempio riducendosi di un quarto lo stipendio. Che differenza rispetto
ai banchieri di Wall Street! Questa è la strada giusta: se i tempi sono duri,
lo sono per tutti. Ed è il capo che mostra la via assumendosi in prima persona
i sacrifici richiesti. Io lo chiamo capitalismo responsabile e mi piace
moltissimo. Scritto in economia, società, era obama, globalizzazione,
democrazia, Italia, notizie nascoste, giornalismo Commenti ( 80 ) » (4 voti, il
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Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 02Feb 09
Ecco perché il clandestino in realtà non viene espulso Sul Giornale di ieri
Stefano Zurlo ha scritto un bell'articolo, in cui racconta che cosa accade agli
irregolari che vengono arrestati. Mi ha colpito questo passaggio: "È un
meccanismo davvero surreale. Il clandestino viene espulso; non se ne va o torna
di nascosto nel nostro Paese e allora scatta, obbligatorio, l'arresto. Ma i
processi, di media, sono catene di montaggio delle scarcerazioni: l'imputato
esce, in attesa del verdetto, e tanti saluti. Oppure, se la sentenza arriva di
volata, viene condannato, ad una pena di 6-8-10 mesi. E subito dopo rimesso in
libertà. Come è normale quando la pena è inferiore ai due anni. Insomma, l'irregolare
viene afferrato dalla legge e dalla legge riconsegnato alla sua vita
invisibile. Con una postilla: se lo acciufferanno di nuovo, sempre senza
documenti, non potranno più processarlo: non si può giudicare due volte una
persona per lo stesso reato". Se questa è la realtà, e non dubito che lo
sia, la lotta ai clandestini è assolutamente inutile. Continueranno ad
arrivare, sempre più numerosi, proprio perché è garantita l'impunità. E allora
è necessario correre ai ripari, varando norme che non permettano la
scarcerazione in attesa del processo e, come ho già scritto, che rendano
obbligatorio il rilevamento, oltre delle impronte digitali, dell'iride
dell'occhio. Solo così l'Italia può assumere una credibilità che oggi non ha.
L'alternativa è che l'Italia si trasformi non in una società tendenzialmente
multietnica, ma in un Paese anarchico con profonde ingiustizie sociali e un
razzismo diffuso. Non c'è più tempo da perdere: tocca al governo di
centrodestra proporre misure concrete. E al centrosinistra moderato di Veltroni
sostenerle con spirito bipartisan. Perché il problema degli immigrati non ha
più colore politico ma è sentito, con angoscia, dalla stragrande maggioranza
degli italiani, compresi i progressisti. O no? Scritto in società,
globalizzazione, democrazia, Italia, immigrazione Commenti ( 69 ) » (6 voti, il
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La casta di Wall Street? Continua ad arricchirsi. Negli ultimi giorni mi sono
occupato nuovamente della casta dei banchieri, che ha inguaiato il mondo. Ho
scoperto alcuni dettagli interessanti, ad esempio, che l'ex numero uno di
Lehman Brothers, ha venduto la sua lussuosa residenza in Florida, stimata 14
milioni di dollari. Il prezzo? Cento dollari. Chi l'ha comprata? La moglie. E
così si cautela contro eventuali creditori. Ipotesi peraltro remota, perché le
leggi americane offrono ampie protezioni ai banchieri protagonisti della truffa
del secolo. I protagonisti del disastro finanziario passano le loro giornate a
giocare, a golf, bridge, cricket. E quelli che non si sono ritirati continuano
ad arricchirsi. Nel 2008, mentre le loro società venivano salvate dal
fallimento, i manager delle banche si sono accordati bonus per 18,4 miliardi di
dollari, come spiego in un editoriale, nel quale pongo una domanda a questo
punto fondamentale: è giusto salvare le banche se la casta non viene
smantellata? Tremonti dice: a casa o in galera. Sono d'accordo con lui. Se il
capitalismo vuole risorgere deve riscoprire una virtù indispensabile, quella
della responsabilità individuale. E fare piazza pulita. Scritto in società, era
obama, economia, globalizzazione, notizie nascoste, democrazia, gli usa e il
mondo Commenti ( 73 ) » (9 voti, il voto medio è: 3.33 su un massimo di 5)
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Invia questo articolo a un amico 28Jan 09 Immigrazione, stiamo sbagliando
(quasi) tutto? I fatti degli ultimi giorni hanno riportato alla ribalta la
questione degli immigrati. Ne traggo tre riflessioni. 1) La crisi economica
renderà ancora più acuto il problema dell'immigrazione all'interno della Ue.
Romania e Bulgaria sono già in forte crisi economica e non mi stupirebbe se nei
prossimi mesi aumentasse il numero di cittadini di questi Paesi che cerca
fortuna nei Paesi europei ricchi; che, però, come ben sappiamo, non sono
risparmiati dalla recessione. Rumeni, bulgari verranno qui ma non troveranno
lavoro e molti di quelli che già abitano in Italia lo perderanno. La situazione
rischia di diventare rapidamente esplosiva: povertà, indegenza, disperazione,
dunque probabile aumento della delinquenza spicciola e molto potenziale
manodopera per la malavita e per gli imprenditori italiani schiavisti (che
esistono e vanno combattuti energicamente) . Tutto questo alimenterà il
razzismo e l'incomprensione reciproca. Occorre che l'Unione europea prenda
iniziative straordinarie per limitare la libertà di circolazione delle persone,
anche ripristinando, transitoriamente i visti. 2) L'immigrazione extra Ue non
si combatte solo alzando barriere, che in realtà servono a poco, perchè, come
ha dimostrato l'ultimi rapporto della Fondazione Ismu, dei 450 mila stranieri
che arrivano illegalmente, solo 120mila attraversano il Mediterraneo. Gli altri
sbarcano con un visto regolare (di studio, turistico o per lavori stagionali) e
si danno alla macchia. Come si combatte questo fenomeno? Imitando gli
americani: che prendono la foto e le impronte digitali a tutti i visitatori, In
tal modo (magari anche con il controllo dell'iride) si creerebbe una banca dati
europea che rende facilmente identificabili i clandestini. 3) Gli immigrati non
partono spinti solo dalla povertà, ma anche - anzi, soprattutto - per inseguire
il mito di un'Europa Eldorado, come ho spiegato in questa analisi. Il mito non
viene mai scalfito dai media nè nè dalla sociteà africana, che anzi continu ad
alimentarlo. «Gli africani quando partono non immaginano che fuori possa fare più
freddo che dentro un frigorifero», mi ha detto Gustave Prosper Sanvee,
direttore della tv cattolica del Togo. Dunque se vogliamo limitare le partenze
è necessario che gli immigrati sappiano che l'Europa non è un paradiso, ma
spesso un purgatorio fatto di stenti, sofferenza, spesso umiliazioni e che ci
ce la fa deve rispettare regole sociali e di convivenza che sono molto diverse
da quelle africane. Ma per raggiungere questo obiettivo è necessario che
l'Europa promuova una politica di comunicazione mirata alle popolazioni
Africane, che oggi è inesistente. Da qui la mia riflessione: perché non provare
un approccio diverso sull'immigrazione? Ho l'impressione che le misure tentate
non abbiano prodotto gli effetti sperati e siano destinate al fallimento anche in
futuro. In altre parole, l'Italia e l'Europa stanno sbagliando (quasi) tutto. O
no? Scritto in società, europa, globalizzazione, immigrazione Commenti ( 72 ) »
(7 voti, il voto medio è: 3.86 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di
Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti Invia questo articolo a
un amico 25Jan 09 Resa dei conti tra la Cina e gli Usa? Il sito del Giornale
nelle ultime 48 ore ha dovuto affrontare la migrazione da un provider a un
altro e dunque anche l'accesso al blog è stato difficile, soprattutto in certe
zone d'Italia. Mi scuso per questo inconveniente, ora risolto. Negli ultimi due
giorni sul Giornale ho scritto ancora di Obama, che ha litigato con il Vaticano
sull'aborto e per la prima volta ha avuto qualche screzio con la stampa
americana, finora notoriamente compiacente. I giornalisti Usa tra l'altro si
sono accorti che un lobbista dell'industria delle armi è stato nominato numero
due del Pentagono, vicenda di cui abbiamo già parlato nei giorni scorsi su
questo blog. Era ora. Ma la notizia più significativa riguarda la Cina, sebbene
non abbia avuto molto rilievo sui giornali italiani. E' accaduto questo: il
segretario al Tesoro Timothy Geithner che giovedì, durante le audizioni alla
Commissione finanze del Senato, aveva accusato Pechino di «manipolare le
quotazioni dello yuan per ottenre scorrettamente vantaggi commerciali», aprendo
di fatto l'iter che, in base a una legge del 1988, permetterebbe al governo
americano di imporre sanzioni ovvero barriere tariffarie. La Cina ha risposto
smentendo le accuse, mentre il ministro degli Esteri di Pechino ha chiamato
Hillary Clinton ammonendola a non compiere passi falsi. Perchè questo screzio?
I fattori di attrito sono diversi, ma a mio giudizio ne prevale uno: quello del
debito americano. La Cina è da qualche anno il primo sottoscrittore al mondo di
Buono del tesoro Usa, ma una decina di giorni fa ha annunciato che intende
ridurre il proprio impegno e usare una parte delle risorse per rilanciare
l'economia interna. L'America, però, non può permetterlo; anzi, visto che il
suo deficit pubblico quest'anno triplicherà, vorrebbe che Pechino aumentasse
gli acquisti di Treasury. L'affondo di Geithner ha l'aria di un monito ai
cinesi: se Pechino non si ricrede, Washington si vendicherà alzando le barriere
doganali; dunque rendendo impervio l'accesso a un mercato che rappresenta il
principale sbocco ai beni «made in China». Si scatenerebbe una guerra
commerciale e finanziaria da cui usciremmo tutti perdenti. Lo spettro è quello
di un dollaro in caduta libera e di una Cina in profonda depressione, che
aggraverebbe la crisi dell'economia mondiale. Domanda: lo scenario è credibile?
Ragionavolmente uno scontro non conviene a nessuno e pertanto dovrebbe
prevalere la ragionevolezza. Fino a quando la Cina, che secondo alcuni
economisti sarebbe già in depressione, è disposta a usare le proprie risorse
per finanziare il deficit americano? E Obama è in grado di gestire con saggezza
rapporti delicati e cruciali come questi? Scritto in economia, era obama,
globalizzazione, notizie nascoste, cina, gli usa e il mondo Commenti ( 23 ) »
(9 voti, il voto medio è: 3.44 su un massimo di 5) Loading ... Il Blog di
Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed RSS Commenti
Invia questo articolo a un amico 23Jan 09 Basta torture. Bravo Obama, ma come
la mettiamo con l'Iran? "L'America non tortura", ha dichiarato ieri
Obama rinfrancando chi ha sempre visto nell'America un baluardo di civiltà,
saldamente ancorato ai valori della democrazia e della Costituzione.
Quell'America è tornata. Bravo Obama, ma McCain, se avesse vinto, avrebbe fatto
altrettanto. Entrambi sono convinti che la guerra al terrorismo non possa
essere condotta violando i principi che l'America ha sempre proclamato di
rispettare, proponendosi pertanto come un modello virtuoso per gli altri Paesi.
La stragrande maggioranza dei detenuti di Guantanamo è risultata innocente, ma
per molti mesi ha vissuto in condizioni orribili, da lager sovietico, senza
assistenza legale, per molto tempo senza nemmeno il monitoraggio della Croce
Rossa. Segregati, senza colpa. E nelle prigioni segrete della Cia è successo di
tutto: sevizie orribili, alcuni prigionieri sono spariti nel nulla. Ma quanti
di loro erano terroristi? Pochi. Obama (e McCain) sono convinti che la guerra ad
Al Qaida debba essere risoluta ed energica, ma senza ricorrere a metodi tipici
di una dittatura e non di una grande democrazia. La chiusura di Guantanamo e
delle prigioni Cia ha anche una valenza politica, perché rafforza e precisa il
messaggio di apertura al mondo arabo e all'Iran, con cui la Casa Bianca è
pronta ad avviare "negoziati diretti senza precondizioni", come
spiego in questo articolo, mentre si rafforzano i segnali di un raffreddamento
dei rapporti con Israele (anticipati su questo blog il 14 gennaio). Ieri ho
parlato con alcuni esperti di Washington e, off the record, una fonte
qualificata del governo americano mi ha fatto notare che Obama nel suo discorso
di insediamento non ha citato Israele. E chi è il primo leader straniero con
cui Barack ha parlato? Il palestinese Abu Mazen. Basta torture ed è un bene; ma
anche meno Israele e più Iran, rapporti ancora più stretti con le potenze del
Golfo persico e dunque mano tesa all'Islam fondamentalista sia sunnita che
sciita. Scelta strategica lungimirante o clamoroso errore che contraddice i
valori degli Usa, premiando regimi come l'Iran e l'Arabia Saudita che
calpestano i diritti umani? Scritto in israele, era obama, democrazia, medio
oriente, gli usa e il mondo, islam Commenti ( 103 ) » (8 voti, il voto medio è:
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( da "Affari Italiani (Online)" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il Dalai
Lama a Roma: aiutate il popolo tibetano condannato a morte Lunedí 09.02.2009 13:19
Il Dalai Lama è giunto a Roma, prima tappa del suo viaggio in Europa. Il leader
religioso tibetano riceve la cittadinanza onoraria dal sindaco di Roma, Gianni
Alemanno, in una cerimonia che si svolgerà in Aula Giulio Cesare, alla presenza
di una numerosa delegazione interparlamentare e dell'intero Consiglio Comunale.
La decisione di conferire la cittadinanza onoraria al Dalai Lama è stata presa
nel settembre scorso dal Consiglio Comunale per sottolineare 'il suo impegno internazionale per aver diffuso il principio della riaffermazione
dei diritti umani e della riappacificazione tra i popoli'. La situazione in Tibet
è molto grave e la risposta delle autorità cinesi alla rivolta dei monaci
dell'anno scorso non è stata di prudenza ma di maggiore repressione. È quanto
ha detto il Dalai Lama in un incontro a Roma con l'Intergruppo parlamentare per
il Tibet, secondo quanto ha riferito il presidente Matteo Mecacci,
deputato radicale del Pd. Anche a livello sociale la situazione è molto critica
perché c'è "un forte risentimento" tra la popolazione di etnia cinese
e quella tibetana, ha spiegato ancora il leader tibetano e premio Nobel per la
pace ai 25 parlamentari presenti all'incontro presso l'hotel Exedra. Il Dalai
Lama ha inoltre chiesto il "sostegno ai parlamentari e ai governi del
mondo libero per aiutare il popolo tibetano condannato a morte". La
strategia della leadership tibetana resta quella di puntare all'autonomia e non
all'indipendenza, attraverso la non violenza. pagina successiva >>
( da "WindPress.it" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
09-02-2009
Sei in: Home > Documentazione > Comunicati stampa > 2009 > Febbraio
> Lampedusa: migranti a rischio di rimpatrio illegaleContenuto della
paginaLampedusa: migranti a rischio di rimpatrio illegale. Appello mondiale di
Amnesty International al governo italianoCS018: 09/02/2009Foto di Giovanni
Hnninen 2008 Il Segretariato Internazionale di Amnesty International ha
lanciato un appello urgente al governo italiano affinch "i migranti
attualmente detenuti a Lampedusa non vengano rimpatriati forzatamente in un
paese in cui possano rischiare di subire gravi violazioni dei diritti umani, in linea con gli obblighi dell'Italia in quanto stato
parte della Convenzione 1951 sui Rifugiati e della Convenzione contro la
tortura". Tutti i migranti detenuti sull'isola sono infatti a rischio di
rimpatrio forzato senza la possibilit di opporsi al rimpatrio nell'ambito di
procedure effettive di controllo giudiziario e con il rischio di un mancato
accesso alla procedura d'asilo. Qualora rimpatriati in assenza di queste
garanzie, potrebbero trovarsi a rischio di subire torture e altre gravi
violazioni dei diritti umani. L'appello
mondiale di Amnesty International ricorda al presidente del Consiglio
Berlusconi e al ministro dell'Interno Maroni che "il diritto
internazionale sui diritti umani e sui rifugiati obbliga
l'Italia a permettere a ogni migrante di chiedere asilo attraverso procedure
imparziali e soddisfacenti e a garantire protezione contro il rimpatrio in un
paese in cui si troverebbe a rischio di subire gravi violazioni dei
diritti umani". Ulteriori informazioni Dallo scorso
dicembre, oltre 1000 persone di diverse nazionalit sono sbarcate sull'isola
siciliana di Lampedusa. Secondo dati dell'Alto commissariato Onu per i
rifugiati (Unhcr), circa il 75 per cento delle 36.000 persone arrivate in
Italia via mare nel
( da "Virgilio Notizie" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
(ASCA) -
Roma, 9 feb - Appello governo italiano di Amnesty international affinche' ''i
migranti attualmente detenuti a Lampedusa non vengano rimpatriati forzatamente
in un Paese in cui possano rischiare di subire gravi violazioni dei diritti umani, in linea con gli obblighi dell'Italia in quanto stato
parte della Convenzione 1951 sui Rifugiati e della Convenzione contro la
tortura''. Secondo l'organizzazione umanitaria,
infatti, gli immigrati detenuti sull'isola sarebbero a rischio di rimpatrio
forzato senza la possibilita' di opporvisi attraverso procedure effettive di controllo
giudiziario e con il rischio di un mancato accesso alla procedura d'asilo.
Nell'appello si ricorda che ''il diritto internazionale sui
diritti umani e sui rifugiati obbliga l'Italia a permettere a ogni migrante di
chiedere asilo attraverso procedure imparziali e soddisfacenti e a garantire
protezione contro il rimpatrio in un Paese in cui si troverebbe a rischio di
subire gravi violazioni dei diritti umani''.
( da "Virgilio Notizie" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 9
feb. (Apcom) - Il Segretariato Internazionale di Amnesty International ha lanciato
un appello urgente al governo italiano (disponibile su www.amnesty.it)
affinche' 'i migranti attualmente detenuti a Lampedusa non vengano rimpatriati
forzatamente in un paese in cui possano rischiare di subire gravi violazioni
dei diritti umani, in linea con gli obblighi
dell'Italia in quanto stato parte della Convenzione 1951 sui Rifugiati e della
Convenzione contro la tortura'. Tutti i migranti detenuti sull'isola -dice
Amnesty - sono infatti a rischio di rimpatrio forzato senza la possibilita' di opporsi
al rimpatrio nell'ambito di procedure effettive di controllo giudiziario e con
il rischio di un mancato accesso alla procedura d'asilo. Qualora rimpatriati in
assenza di queste garanzie, potrebbero trovarsi a rischio di subire torture e
altre gravi violazioni dei diritti umani. L'appello mondiale di Amnesty International ricorda al
presidente del Consiglio Berlusconi e al ministro dell'Interno Maroni che 'il
diritto internazionale sui diritti umani e sui
rifugiati obbliga l'Italia a permettere a ogni migrante di chiedere asilo
attraverso procedure imparziali e soddisfacenti e a garantire protezione contro
il rimpatrio in un paese in cui si troverebbe a rischio di subire gravi
violazioni dei diritti umani'.venga valutata in base a
una procedura equa. Rimandare indietro i rifugiati in paesi dove non possono
ottenere un'effettiva protezione, potrebbe rappresentare una violazione degli
obblighi internazionali presi dagli stati di rispettare il principio del
non-refoulement (non respingimento)'.
( da "Virgilio Notizie" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Ginevra,
9 feb. (AP) - La Cina sostiene di non imporre la censura ai propri cittadini e
di non violare alcun diritto umano. Pechino ha inviato una
delegazione a Ginevra, guidata dall'ambasciatore Li Baodong, per difendersi di
fronte al Concilio delle Nazioni Unite per i diritti umani (Unhrc)
dalle accuse di alcuni gruppi per la difesa dei diritti umani secondo cui in Cina la gente non è libera di esprimere la
propria opinione e ogni critica da parte di giornalisti viene duramente punita.
La delegazione cinese ha anche aggiunto che Pechino vieta ogni forma di tortura
e non permetterebbe mai il suo utilizzo con minoranze etniche o religiose.
Gruppi come Human Rights Watch dicono invece di avere ampia documentazione su
casi di abusi avvenuti in Tibet e in altre regioni della Cina.
( da "Virgilio Notizie" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Palermo,
9 feb. (Apcom) - Il segretariato internazionale di Amnesty International ha
lanciato un appello urgente al governo italiano affinchè 'i migranti
attualmente detenuti a Lampedusa non vengano rimpatriati forzatamente in un
paese in cui possano rischiare di subire gravi violazioni dei diritti umani, in linea con gli obblighi dell'Italia in quanto stato
parte della Convenzione 1951 sui Rifugiati e della Convenzione contro la
tortura'. "Tutti i migranti detenuti sull'isola - scrive Amnesty - sono
infatti a rischio di rimpatrio forzato senza la possibilita' di opporsi al
rimpatrio nell'ambito di procedure effettive di controllo giudiziario e con il
rischio di un mancato accesso alla procedura d'asilo. Qualora rimpatriati in
assenza di queste garanzie, potrebbero trovarsi a rischio di subire torture e
altre gravi violazioni dei diritti umani". L'appello mondiale di Amnesty International ricorda al
presidente del Consiglio Berlusconi e al ministro dell'Interno Maroni che
"il diritto internazionale sui diritti umani e sui
rifugiati obbliga l'Italia a permettere a ogni migrante di chiedere asilo
attraverso procedure imparziali e soddisfacenti e a garantire protezione contro
il rimpatrio in un paese in cui si troverebbe a rischio di subire gravi
violazioni dei diritti umani". Dallo scorso
dicembre, oltre 1000 persone di diverse nazionalita' sono sbarcate sull'isola
siciliana di Lampedusa. Secondo dati dell'Alto commissariato Onu per i
rifugiati (Unhcr), circa il 75 per cento delle 36mila persone arrivate in
Italia via mare nel
( da "HelpConsumatori" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
News
IMMIGRAZIONE. Lampedusa, appello di Amnesty: "Migranti a rischio di
rimpatrio illegale" 09/02/2009 - 14:28 Migranti a rischio di rimpatrio
illegale in paesi nei quali rischiano di subire gravi violazioni dei diritti umani. La denuncia arriva da Amnesty International e
riguarda la situazione di emergenza che si è creata a Lampedusa, dove il
Governo ha disposto che avvengano direttamente sull'isola le procedure di
identificazione e di richiesta di asilo politico. Il Segretariato
Internazionale di Amnesty International ha lanciato un appello urgente al
governo italiano affinché "i migranti attualmente detenuti a Lampedusa non
vengano rimpatriati forzatamente in un paese in cui possano rischiare di subire
gravi violazioni dei diritti umani, in linea con gli
obblighi dell'Italia in quanto stato parte della Convenzione 1951 sui Rifugiati
e della Convenzione contro la tortura". I migranti rischiano infatti di
essere rimpatriati senza la possibilità di opporsi alla decisione, continua
Amnesty, nell'ambito di procedure effettive di controllo giudiziario e con il
rischio di non poter accedere alla procedura d'asilo. "Qualora rimpatriati
in assenza di queste garanzie, potrebbero trovarsi a rischio di subire torture
e altre gravi violazioni dei diritti umani". L'appello mondiale di Amnesty International ricorda al
presidente del Consiglio Berlusconi e al ministro dell'Interno Maroni che
"il diritto internazionale sui diritti umani e sui
rifugiati obbliga l'Italia a permettere a ogni migrante di chiedere asilo
attraverso procedure imparziali e soddisfacenti e a garantire protezione contro
il rimpatrio in un paese in cui si troverebbe a rischio di subire gravi
violazioni dei diritti umani". Secondo i dati
dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) circa il
75% delle 36mila persone arrivate via mare nel
( da "Rai News 24" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma | 9
febbraio 2009 Il Dalai Lama è cittadino romano Il Dalai Lama e Gianni Alemanno
La consegna della cittadinanza onoraria di Roma a Tenzin Gyatso, il XIV Dalai
Lama, "rappresenta la nostra rivolta morale di fronte all'ingiustizia,
alla violenza e all'oppressione". Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni
Alemanno, consegnando al leader religioso il riconoscimento in Campidoglio. Si
tratta, ha aggiunto Alemanno, di "una rivolta morale a difesa
dell'identita' dei popoli, e del diritto che ha ognuno di noi di esprimere la
sua spiritualita' e la sua cultura". "C'e' un senso profondo nella
sua presenza oggi in Campidoglio -ha detto Alemanno - e' un valore di
straordinaria attualita' il gesto simbolico con cui la nostra citta' accoglie
nel suo seno una figura come la sua, che ha dedicato la vita al rifiuto della
violenza, alla tolleranza e alla compassione, all'instancabile difesa dei diritti umani e dei diritti dei popoli". "Da adesso in poi - ha
affermato Alemanno rivolgendosi al Dalai Lama - in questa aula lei sara' non
solo un prestigioso ospite, ma un cittadino romano. Lei rappresenta cio' che
puo' definirsi - ha aggiunto - l'intelligenza della compassione: le sue parole
e la sua vita ricordano al mondo la natura interdipendente dei nostri destini e
valore profondo delle piu' antiche tradizioni". Il sindaco di Roma
ha consegnato al Dalai Lama la lupa capitolina e una pergamena in ricordo di
questo giorno. Alemanno: ora il Tibet sia autonomo "Noi, insieme a lei
chiediamo con forza il pieno riconoscimento dell'autonomia della nazione
tibetana". Questo l'appello del sindaco di Roma Gianni Alemanno scandito
nell'aula del Campidoglio. "L'autonomia del Tibet -ha proseguito il
sindaco- e' un diritto perfettamente compatibile con i principi della
Costituzione della Repubblica popolare cinese, di cui tutti, Lei per primo,
riconoscono l'intangibilita' dei confini e l'integrita' territoriale".
Alemanno dopo aver ringraziato "autorita' religiose, senatori, deputati,
ministri, concittadini e amici" che si sono raccolti in piazza del
Campidoglio e nell'aula Giulio Cesare per l'occasione, ha sostenuto che
"con la loro presenza e il loro entusiasmo rendono ancora piu' forte il
segnale di pace, di dialogo e di riconoscimento della nazione tibetana che
parte da questo centro ideale della romanita"'.
( da "Agrigento Notizie" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Spoto:
"Si rispettino le convenzioni sull'immigrazione" Cronaca - Agrigento -
09/02/2009 Il consigliere provinciale di Rifondazione comunita Nio Spoto, dopo
le gravi notizie dei tentati suicidi al centro di prima accoglienza di
Lampedusa e della ragazza somala che ha partorito nel degrado di un'abitazione
del centro storico per non farsi scoprire dalle forze dell'ordine, ha espresso
tutta la su preoccupazione per il problema dell'immigrazione. "L'Italia - ricorda Spoto - è obbligata, come sostenuto dal diritto
internazionale sui diritti umani e sui rifugiati, a dare ad ogni immigrato l'asilo politico, se
richiesto, e, soprattutto, a garantire protezione contro eventuali rimpatri in
un paese in cui si troverebbero in pericolo di vita o nella violazione dei diritti umani. Chiedo quindi - conclude Spoto - di non rimpatriare gli immigrati,
in linea con gli obblighi che ha l'Italia in quanto stato facente parte della
convenzione 1951 sui rifugiati e della convenzione contro la tortura?.
( da "Virgilio Notizie" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Colombo,
9 feb. (AP) - Esperti indipendenti delle Nazioni Unite per
la difesa dei diritti umani hanno criticato il "deteriorarsi della situazione umanitaria" nello Sri Lanka. Margaret Sekaggya, una degli esperti
Onu, in un comunicato ha affermato: "Un clima di paura e di intimidazione
regna su coloro che difendono i diritti umani, soprattutto
sui giornalisti e gli avvocati". Una settimana fa, il ministro
della Dfesa srilankese Gotabhaya Rajapaksa ha accusato le emittenti televisive
Cnn, Bbc e Al-Jazeera di avere un atteggiamento favorevole verso i ribelli
delle Tigri Tamil minacciando di allontanarli dal paese se avessero continuato
a tenere questo comportamento fazioso. Oggi la Bbc ha fatto sapere che da
domani interromperà la sua programmazione radio in Fm sull'emittente di Stato
dello Sri Lanka Slbc a causa di quelle che ha definito "interferenze
deliberate".
( da "Sestopotere.com" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Consiglio
comunale Torino: in difesa delle persone con disabilità (9/2/2009 19:30) |
(Sesto Potere) - Torino - 9 febbraio 2009 - Adottare i principi della
Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. E? l?impegno che si è
dato stasera il Consiglio comunale con l?approvazione di un Ordine del Giorno
sul tema (primo firmatario la consigliera del Pd Lucia Centillo). La
Convenzione è stata approvata dall?Assemblea generale delle Nazioni unite il 13
dicembre del
( da "KataWeb News" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
M.O.:
Hamas, militante torturato a morte da agenti Anp 9 febbraio 2009 alle 21:55 —
Fonte: repubblica.it — 0 commenti Hamas ha denunciato la presunta morte sotto
tortura di un suo militante in Cisgiordania dove, a differenza della Striscia
di Gaza controllata dal gruppo radicale, continua a prevalere l'Autorità
Nazionale Palestinese, le cui file sono dominate da al-Fatah, partito
nazionalista tradizionalmente avversario degli integralisti. La vittima è stata
identificata come Mohammed al-Haj, 30 anni. Un portavoce di Hamas, Fawzi
Barhoum, da Gaza ha affermato che l'uomo è stato "torturato a morte"
da agenti dei servizi di sicurezza dell'Anp in un carcere della città autonoma
cisgiordana di Jenin. "Lo provano con chiarezza", ha aggiunto
Barhoum, "i segni delle sevizie presenti sul suo cadavere". I servizi
di sicurezza hanno invece sostenuto che Haj, arrestato il 6 febbraio scorso,
avrebbe commesso suicidio in cella; i motivi dell'arresto non sono stati resi
noti. Hamas accusa inoltre da tempo l'Anp di detenere in Cisgiordania, per mere
ragioni di rivalità politica, centinaia dei propri aderenti. Nel frattempo
Raafat Nassif, membro dell'ufficio politico del movimento radicale, ha ribadito
che quest'ultimo non invierà rappresentanti ai colloqui di riconciliazione con
Fatah, fissati indicativamente per il 22 febbraio prossimo al Cairo, finché non
saranno stati rilasciati tutti i suoi attivisti al momento imprigionati. AGI
( da "Virgilio Notizie" del 09-02-2009)
Argomenti: Diritti umani
Udine, 9
feb. (Apcom) - Il vescovo di Udine, Pietro Brollo, ha aperto la basilica
Madonna delle Grazie per consentire ai cittadini di pregare per Eluana. Il
santuario è presidiato dalle Forze dell'ordine perchè in questo momento la
tensione è alta ma comunque è il momento della preghiera. La gente continua ad
arrivare in via Sant'Agostino, la strada di Udine dove si trova la casa di
riposo La Quiete che ha accolto gli ultimi istanti di vita di Eluana Englaro. È
un fiorire di cartelloni pro Beppino Englaro o per la vita e contro il
protocollo che ha sospeso l'alimentazione artificiale a Eluana. A questo
proposito una signora regge uno striscione con su scritto "Febbraio 2009
Italia, tortura e pena di morte alla innocente Eluana
Englaro. Oggi mi vergogno di essere italiana!". Dall'altra parte della
strada i cartelli sono di un altro tenore. Si legge "Beppino il miglior
papà del mondo da parte di tante figlie", spicca anche il cartello di due
cittadini africani che in inglese scrivono "God bless Eluana rest in
perfect peace we love Africa". Udine questa sera è il ritratto in
miniatura dei sentimenti di un intero Paese diviso sul tema della morte, sulla
possibilità di poter scegliere come morire. C'è tristezza, indignazione ma in
qualcuno c'è anche speranza. Lo hanno sottolineato alcuni applausi che si sono
levati dal fronte pro Beppino Englaro alla notizia della morte di Eluana. Per
queste persone è stato il trionfo della laicità.