CENACOLO DEI COGITANTI |
I gesti di Rama Yade,
netti, aspri, che dividono, irritano: come la ormai celebre arrabbiatura di
fr... ( da "Stampa,
La" del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: fronte ai profughi del Darfur
quando volevano costringere la segretaria francese ai Diritti umani alle
liturgie ridicole della visita spettacolo, con i bambini plaudenti, le tende
degli scampati al genocidio tirate a lucido, la banda che intonava allegre marcette;
e lei salì in macchina gridando «adesso basta, questo non è un film», e partì
in un nugolo di polvere verso le tende vere,
Diritti umani in primo
piano ( da "Trentino"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani in primo piano Il
Sentiero del Tibet è un'associazione di promozione sociale che opera per la
solidarietà internazionale in Tibet, al fine di promuovere lo sviluppo
economico, sociale, sanitario e culturale delle popolazioni e delle minoranze
minacciate.
I diritti dell'uomo
nell'albero dei bimbi ( da "Trentino"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Tela dei diritti umani". Si
tratta di una striscia di stoffa lunga quasi cento metri costruita, pezzo per
pezzo, dai ragazzi di diverse scuole del Trentino, in occasione dei
sessant'anni della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. L'ampia
tela, protagonista di una mostra a Trento, è stata suddivisa in cinque pezzi
esibiti nelle diverse scuole coinvolte nel progetto.
Monsignor Luigi Bettazzi,
che fu tra i padri del "Vaticano II", è stato ospite degli incontri
del Meic ( da "Cittadino,
Il" del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Perché alla gerarchia spetta di
offrire indicazioni chiare, ma è ai laici che rimane il compito di portare e
vivere il messaggio evangelico oltre i confini delle proprie comunità,
valorizzando la laicità nel suo essere quella «naturale umanità» che in fondo
tra i suoi frutti ha prodotto realtà come la Carta dei diritti umani. Sara
Gambarini
Registro del testamento
biologico Sinistre: Uno sportello in Comune
( da "Gazzetta di Modena,La"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: la carta dei diritti fondamentali
dell'Unione Europea e la convenzione sui diritti umani e la biomedicina di
Oviedo. L'ordine del giorno auspica una legge che stabilisca in modo chiaro le
modalità di redazione e di registrazione delle dichiarazioni di volontà
anticipata per i trattamenti sanitari e di nomina del fiduciario.
L'accoglienza va in bus e
diventa linea di moda ( da "Arena,
L'" del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: è la prima di una serie di
iniziative per promuovere cultura della pace e difesa dei diritti umani». Lo
slogan parla chiaro nel contenuto e nella forma. L'uguaglianza è il principio
che regola le attività delle associazioni promotrici dell'iniziativa. Tutte
operano, a vario titolo, a favore della solidarietà e della promozione dei
valori umani.
Cinema al femminile,
sipario sulle migranti ( da "Giornale
di Brescia" del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: e la serata sui Diritti Umani,
sabato 7 alle 20 con Giobbe Covatta e Maria Amelia Monti. Il tema della
migrazione femminile con le sue implicazioni sociali e culturali è oggetto del
«Migrant Women», in tre distinti appuntamenti internazionali che si svolgeranno
in tre Paesi, Italia, Portogallo e Gran Bretagna, con il sostegno della
Comunità europea.
Il Pd: l'immigratonon si
fa più curare, rischio tbc ( da "Secolo
XIX, Il" del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: il sottosegretario Alfredo
Mantonvano intervenendo alla commissione Diritti Umani del Senato. «L'ala del
centro di accoglienza distrutta dall'incendio doloso del 18 febbraio scorso
sarà restaurata - ha aggiunto - e i rimpatri dei clandestini proseguiranno come
previsto dal piano messo a punto dal governo». Mantovano ha poi assicurato che
il sacrificio dei cittadini di Lampedusa,
la mia odissea nell'iran
di khomeini ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: «L'assoluta mancanza di rispetto
per i diritti umani. Come negli anni Ottanta. Oggi il popolo iraniano è
ostaggio del governo». - Come vede la condizione attuale delle donne? «Le donne
possono andare a scuola, prendere un dottorato di ricerca, ma poi magari devono
subire il matrimonio combinato, un classico.
BOLZANO: FITTA SERIE DI
INCONTRI A ROMA PER LA DELEGAZIONE DELLE CONSULTE PROVINCIALI DEGLI STUDENTI
( da "marketpress.info"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: , un manuale educativo su diritti
umani e legalità per gli studenti delle scuole superiori. Ai partecipanti è
stata offerta anche la possibilità di ascoltare Gianni De Paoli che ha
presentato il Concorso ?Educarsi al futuro?, che promuove la sensibilità degli
studenti verso l?
Le giornate rosa via alle
celebrazioni ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: la Carovana dei diritti umani di
Vallecamonica propone l'incontro dibattito con don Andre Gallo, responsabile
della comunità di accoglienza per donne maltrattate «S. Benedetto al porto» di
Genova, e l'avvocato Alessandra Ballerini sul tema «Donne: diritto alla
dignità», preceduta da cena di solidarietà alle 19.
È arrivata la crisi, e noi
donne cubane ci daremo da fare ( da "Manifesto,
Il" del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Guantanamo si è cominciato a
parlare solo quando è stata trasformata in un luogo di tortura per presunti
terroristi, quando sono venute fuori le violazioni dei diritti umani che noi
stesse abbiamo più volte denunciato a Ginevra. Finché rimaneva un problema
cubano, non faceva notizia. E anche dopo la chiusura del carcere, non si è
parlato di ritirare la base navale dal nostro territorio.
Un mondo senza droga, se
l'utopia genera l'incubo ( da "Manifesto,
Il" del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: gli stati membri spesso violano i
diritti umani, distruggono l'ambiente e riempiono le carceri di persone che non
hanno commesso reati violenti. «Proposte realistiche per ridurre i reati, le
malattie e le morti per droga - scrivevano - vengono lasciate cadere per
abbracciare il progetto demagogico di creare società libere dalla droga.
Movimento delle acque
( da "Manifesto, Il"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: All'inizio di gennaio la
Commissione statale per i diritti umani dello stato di Jalisco ha emesso un
verdetto che obbliga il governo statale a sospendere i lavori di costruzione
fino a che le imprese costruttrici e le autorità implicate non abbiano
presentato gli studi tecnici e quelli di impatto ambientale e sociale.
calendidonna dedicata
all'iran io non la finanzio ( da "Messaggero
Veneto, Il" del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: le donne sono private persino dei
fondamentali diritti umani e civili: non godono della libertà di spostamento e
della libertà di espressione e di parola. Non possono procedere negli studi o
fare carriera o ricoprire posizioni di responsabilità in campo civile o
religioso. Senza contare che sono obbligate a tenere coperto il proprio corpo e
spesso anche il proprio viso»
Per esprimere la propria
concreta solidarietà agli "ultimi", ci si pu...
( da "Messaggero, Il (Umbria)"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: lavorano attraverso progetti di
servizio per promuovere i diritti umani e migliorare la condizione femminile. «Promoviamo
azioni e cerchiamo di creare pari opportunità - spiega Alessandra Robatto - per
trasformare la vita delle donne sostenendone i diritti all'uguaglianza anche
favorendo la realizzazione di ambienti sicuri e salubri e, portare acqua in un
villaggio a quelle latitudini,
Durban 2: Anche Italia e
Francia potrebbero boicottare ( da "Corriere
della Sera" del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: verrebbe definita «una violazione
dei diritti umani internazionali, un crimine contro l'umanità e una forma
contemporanea di apartheid». Secondo alcune fonti Onu, Iran e Siria avrebbero
ampiamente contribuito alla stesura della bozza, alimentando la paura che
Durban II si possa trasformare in un'occasione per attaccare duramente Israele.
Marcenaro (Pd): <Il
caso umano va separato dal contenzioso>
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dall'altro c'è la vicenda umana di
un nostro concittadino messo in prigione». Per questo, secondo il senatore
Pietro Marcenaro (Pd), presidente della commissione straordinaria per i Diritti
umani e membro della commissione Esteri, «bisogna chiedere alle autorità sudanesi
di separare le due questioni».
Processo bis Khodorkovsky:
<Medvedev sta con me> ( da "Giornale.it,
Il" del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: base alle ultime dichiarazioni sul
rispetto dei diritti umani «ha dimostrato di essere dalla nostra parte». E per
Khodorkovsky «l'unica opportunità di dimostrare la verità è di affrontare un
processo». Mentre per quanto riguarda la strategia scelta dai legali,
«intendiamo - dicono gli avvocati - andare avanti e dimostrare in maniera anche
aggressiva le contraddizioni delle accuse»
A Report Porter Novelli la
Fondazione R.F. Kennedy ( da "PubblicitàItalia.it"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: nata nel 2005 per sostenere il
lavoro di chiunque lotti per garantire i diritti umani in ogni parte del mondo,
affida le sue relazioni con i media e l'attività di ufficio stampa a Report
Porter Novelli. "Per noi è un onore poter lavorare al fianco della
fondazione - sottolinea Natale Arcuri, presidente e ceo della struttura - di
cui condividiamo valori e attività.
Cina/ Scontri
polizia-manifestanti alla Diga Tre Gole, 30
( da "Virgilio Notizie"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: denuncia un gruppo per i diritti
umani che ha sede a Hong Kong - accusano i dirigenti locali di corruzione nella
redistribuzione dei sussidi. Trenta i feriti. Il Centro informazioni per i
diritti umani e la democrazia sostiene in un comunicato che i residenti di
Jiannan, nella città di Chongqing, hanno bloccato una strada e hanno affrontato
centinaia di poliziotti,
Rama Yade in campo
"Salviamo gli albini" ( da "Stampaweb,
La" del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: fronte ai profughi del Darfur
quando volevano costringere la segretaria francese ai Diritti umani alle
liturgie ridicole della visita spettacolo, con i bambini plaudenti, le tende
degli scampati al genocidio tirate a lucido, la banda che intonava allegre
marcette; e lei salì in macchina gridando «adesso basta, questo non è un film»,
e partì in un nugolo di polvere verso le tende vere,
La dottrina sociale va in
azienda ( da "Avvenire"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: rispetto dei diritti umani».
Prosegue il domenicano: «Rifacendoci alla tradizione cattolica della
valorizzazione della natura umana e del bene comune, non va trascurato il
concetto della felicità». Il filo rosso che attraversa il volume è la
convinzione che «le aziende, specialmente se grandi o transnazionali, hanno una
specifica responsabilità non solo di fronte ai proprietari,
Mantovano: il Cie di
Lampedusa resterà Contrario il sindaco. E non cessano gli arrivi
( da "Avvenire" del
04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani del Senato. «L'ala
del centro di accoglienza distrutta dall'incendio doloso del 18 febbraio scorso
sarà restaurata ha aggiunto e i rimpatri dei clandestini proseguiranno come
previsto dal piano messo a punto dal governo». Nelle prossime settimane il
ministro Maroni continuerà gli incontri con i rappresentanti dei governi dei
paesi di provenienza degli immigrati che
Quando Obama supplica il
mondo. ( da "Giornale.it,
Il" del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ha dichiarato che i diritti umani
sono importanti, ma che l'economia lo è di più, avvallando così le repressioni
del regime comunista cinese. Con i Paesi arabi del Golfo la Casa Bianca è
sempre più conciliante, anzi accomodante e il presidente americano ha lanciato
i primi segnali di preudente disponibilità anche al regime cubano dei fratelli
Castro.
Darfur/ Rifugiati riuniti
al Colosseo per ricordare le ( da "Virgilio
Notizie" del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: organizzazioni che si occupano di
violazione dei diritti umani si sono riuniti oggi al Colosseo, a Roma, per
ricordare le vittime del conflitto in Darfur. Una guerra in corso dal 2003, che
ha causato finora almeno 300.000 morti e oltre 2,7 milioni di sfollati e
profughi. Come previsto in altre città del mondo, tra cui Londra e l'Aia, anche
a Roma i partecipanti hanno portato un fiore,
LA SORELLA E LA MADRE
DELLA VITTIMA HANNO RACCONTATO AGLI INQUIRENTI CHE LA DONNA ERA STATA RIDOTTA
... ( da "Mattino,
Il (Salerno)" del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Insomma una vera e propria tortura
quotidiana. «Un sistema di vita intollerabile, fatto di sopraffazioni, soprusi,
di privazioni e di violenze fisiche (percosse, schiaffi) e morali», ha scritto
nel suo provvedimento scrive il gip Orio. a.b.
"Arrestate il
presidente del Sudan Al Bashir incriminato da Corte Aja
( da "Repubblica.it"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Esultano le organizzazioni per i
diritti umani: per Human Rights Watch ora "neppure i presidenti sono
garantiti per i loro orribili crimini". Adesso il timore è che vi siano
rappresaglie contro i dipendenti dell'Onu e i caschi blu che operano nel Paese
africano, 32 mila persone tra staff locale e stranieri.
Darfur/ Amnesty chiede
l'arresto del presidente Al-Bashir
( da "Virgilio Notizie"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: chi è sospettato di violazioni dei
diritti umani, a prescindere da quanto sia potente, affronterà un
processo", ha proseguito Khan. La Costituzione sudanese prevede l'immunità
dai procedimenti penali per il capo di stato, finché è in carica. Tuttavia,
nessuno strumento internazionale ha mai riconosciuto l'immunità per il
genocidio, i crimini contro l'umanità o i crimini di guerra.
Darfur/ amnesty
international chiede arresto al-Bashir
( da "Virgilio Notizie"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: sospettato di violazioni dei
diritti umani, a prescindere da quanto sia potente, affrontera' un
processo" - ha proseguito Khan. La Costituzione sudanese prevede
l'immunita' dai procedimenti penali per il capo di stato, finche' e' in carica.
Tuttavia, nessuno strumento internazionale ha mai riconosciuto l'immunita' per
il genocidio,
Darfur/ Aia: insufficienti
le prove contro Bashir per ( da "Virgilio
Notizie" del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Stando a quanto precisato dalla
portavoce della Cpi, Laurence Blairon, il mandato di arresto riguarda cinque
capi di accusa per crimini contro l'umanità e due per crimini di guerra, tra
cui omicidio, sterminio, trasferimenti forzati, tortura e stupro.
"Arrestate il
presidente del Sudan Al Bashir incriminato da Corte Aja
( da "KataWeb News" del
04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Tra le imputazioni: omicidio,
sterminio, trasferimenti forzati, tortura e stupro Non accolta la richiesta di
incriminazione per genocidio. Manifestazioni nella capitale Khartoum: "È
nuovo colonialismo". Egitto: riunire il consiglio di sicurezza Onu
A lezione di Costituzione
fin dall'asilo per imparare ad essere bravi cittadini
( da "Giornale.it, Il"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti e doveri del cittadino,
diritti e doveri del lavoratore, studio del diritto internazionale in materia
di diritti umani, studio delle istituzioni europee». Infine alle superiori si
approfondirà il tema anche attraverso «la riflessione su problematiche attuali
e la promozione dell'impegno in prima persona per il benessere proprio ed
altrui anche attraverso i volontariato»
PARTE BIKALORO A LECCE:
PROGETTO CONTRO LE MGF ( da "LeccePrima.it"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: informare sui rischi delle Mgf e
promuovere il diritto a una dignità di genere che esuli da queste pratiche,
educare gli stranieri senza imporre il primato della cultura occidentale,
offrire sostegno alle donne vittima di questi abusi, promuovere il rispetto dei
diritti umani. CALENDARIO CAMPAGNA 4 aprile, ore
Libia, a Bengasi uno
stadio dedicato a Chavez ( da "Virgilio
Notizie" del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Secondo i media libici citati dal
giornale, l'iniziativa rappresenta 'un riconoscimento ai coraggiosi
atteggiamenti del capo dello stato venezuelano'. Chavez ha visitato Tripoli nel
novembre 2004, occasione in cui Gheddafi lo ha omaggiato con il 'Premio Gheddafi
per i diritti umani'.
Lampedusa, il governo veda
con i suoi occhi ( da "AprileOnline.info"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: in occasione della sua audizione in
Commissione Diritti Umani, ho personalmente sottolineato come ciò che ho visto
a Lampedusa, ovvero le condizioni di vita degli stranieri nei centri,
corrisponde a trattamenti inumani e degradanti, che violano il diritto
internazionale e la nostra stessa Costituzione.
Presidente alla sbarra
( da "AprileOnline.info"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: atteggiamento di connivenza con le
violazioni dei diritti umani da parte del regime di gran parte dei paesi
confinanti e degli altri leader dell'Unione Africana. Non erano mancate infatti
le polemiche per la "protezione" di cui Bashir godeva tra i vari
leader africani. All'indomani della richiesta di arresto avanzata nel luglio
scorso da Moreno-Ocampo,
ÂÂ"CITTADINANZA E
COSTITUZIONEÂÂ" AL VIA LA SPERIM
( da "WindPress.it" del
04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: con una particolare attenzione ai
diritti e ai doveri del cittadino a il diritto internazionale in materia di
diritti umani.Nella scuola secondaria di secondo grado (scuole superiori): si
dovrà approfondire lo studio della Costituzione anche attraverso lâ??analisi
dellâ??attualità , la messa in pratica del proprio impegno nel volontariato,
Usa/ Washington torna a
partecipare a Consiglio Onu diritti...
( da "Virgilio Notizie"
del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: riprendere la loro partecipazione
come osservatore attivo al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite dopo
essersi allontanati nove mesi fa, dopo aver accusato l'organismo di essere
contro Israele e di aver fallito nell'affrontare Stati che violano i diritti
umani, come il Sudan. Washington in quanto osservatore attivo potrà prendere
parte ai dibattiti ma non potrà votare.
Cuba/ Francia: Jack Lang,
Sarkozy ancora non ha deciso su ( da "Virgilio
Notizie" del 04-03-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: e ha parlato di un "clima
positivo" fra i due paesi, e della revoca "di un certo numero di
ostacoli alla cooperazione" in vista di "scambi di tutti i tipi;
politici, economici, culturali, scientifici". A domanda, Jack Lang ha
anche assicurato che il nuovo clima è propiziono "a dei progressi sul
fronte dei diritti umani".
( da "Stampa, La" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
I gesti di Rama
Yade, netti, aspri, che dividono, irritano: come la ormai celebre arrabbiatura
di fronte ai profughi del Darfur quando volevano
costringere la segretaria francese ai Diritti umani alle liturgie ridicole della visita spettacolo, con i bambini
plaudenti, le tende degli scampati al genocidio tirate a lucido, la banda che
intonava allegre marcette; e lei salì in macchina gridando «adesso basta,
questo non è un film», e partì in un nugolo di polvere verso le tende vere,
quelle dei disperati. E poi il no a Sarkozy, al Presidente onnipotente che l'ha
inventata, trasformata da ragazza prodigio delle alte scuole in una icona della
integrazione riuscita. Ebbene lei ha risposto con un rifiuto all'invito che
assomigliava moltissimo a un ordine a candidarsi per le prossime elezioni
europee. E il Presidente ha chinato il capo mugugnando perché rinunciare a Rama
Yade sarebbe come riconoscere che le sue promesse di cambiamento erano false.
In Burundi, dove è in visita, Rama Yade ha fatto un altro di quei gesti che
resteranno, perché il cambiamento dell'Africa è anche composto di immagini
forti, che incendiano la fantasia il coraggio la speranza di una società civile
che si dibatte tra demoni antichi. Sì, oggi in Africa stringere tra le braccia,
lei nera, un bambino albino è un gesto di coraggio, una sfida. Al rifiuto del
diverso, di più: pregiudizio omicida. Perché in Africa essere albini è una
colpa oscura, un delitto scritto nel corpo, una autorizzazione per chiunque a
uccidere. Il Burundi è appunto uno dei Paesi in cui la sinistra leggenda
secondo cui gli albini, che qui sono 15 mila, sono portatori di spiriti
cattivi, sono degli stregoni, è tra le più radicate tanto che il numero di
delitti commessi ai danni di questa minoranza è diventato strage. Solo in
Tanzania
( da "Trentino" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Diritti
umani in primo piano Il Sentiero del Tibet è un'associazione di promozione
sociale che opera per la solidarietà internazionale in Tibet, al fine di
promuovere lo sviluppo economico, sociale, sanitario e culturale delle
popolazioni e delle minoranze minacciate. Da diversi anni è impegnata per far conoscere i
progetti di cooperazione e le attività di sensibilizzazione in Italia, per
diffondere la cultura e le tradizioni di questo paese e raccogliere fondi a
sostegno di interventi in appoggio al popolo tibetano. Per questo
l'associazione promuove eventi e manifestazioni politiche, culturali, mostre e
convegni, si impegna a mantenere contatti con istituzioni e associazioni che si
occupano di diritti umani. Associazione «Il sentiero
del Tibet», c/o Feccrit, via Brennero 52, 38100 Trento, tel e fax 0461 826758
oppure 333 6124518, www.ilsentierodeltibet.it.
( da "Trentino" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
I diritti dell'uomo
nell'albero dei bimbi è stato realizzato dall'asilo di Campitello per il
progetto provinciale ELISA SALVI CAMPITELLO. Un albero dal tronco e dai rami
robusti sostiene una chioma che è un mappamondo protetto da un cerchio di
manine colorate. Questo è il tassello, realizzato dai ventiquattro bimbi
dell'asilo di Campitello, della "Tela dei diritti umani". Si tratta di una striscia
di stoffa lunga quasi cento metri costruita, pezzo per pezzo, dai ragazzi di
diverse scuole del Trentino, in occasione dei sessant'anni della Dichiarazione
universale dei diritti dell'uomo. L'ampia tela, protagonista di una mostra a
Trento, è stata suddivisa in cinque pezzi esibiti nelle diverse scuole
coinvolte nel progetto. Una parte, con il metro quadro ideato dai bimbi
fassani, è stata esposta nella sala delle Farfalle delle materne di Campitello,
ed è stata presentata alla comunità domenica. Famiglie e autorità hanno
ammirato il lavoro dei piccoli che hanno anche recitato una poesia, composta
assieme alle maestre, che sottolinea come il mondo sia la casa di tutti, vada
curato e di come siano preziose le diversità. Un tema difficile quello dei
diritti dell'uomo tradotto, però, in termini semplici e vicini al quotidiano
dei bimbi fassani che hanno lavorato soprattutto sul diritto n. 25, quello che
indica come ad ogni persona non debbano mancare cibo, vestiario, alloggio e
cure mediche. «Il progetto della tela promossa dal dipartimento istruzione
della Provincia - spiega l'insegnante Giovanna Favè che con le colleghe Luciana
Crepaz e Paola Dellagiacoma ha seguito i bambini - è stato inserito nel nostro
programma sulle stagioni e i cambiamenti della natura. Ecco perché abbiamo
scelto di rappresentare il diritto 25 con un albero protetto dalle mani dei
bimbi. I piccoli hanno partecipato attivamente al lavoro dimostrandosi
interessati e curiosi». Importante è stato anche, come ha evidenziato la
coordinatrice didattica Tiziana Ceol, l'apporto dei genitori che si sono recati
a scuola in più occasioni per collaborare con figli e docenti. «è rilevante -
ha affermato Leonardo Bernard, sindaco di Campitello - che i più piccoli ci
ricordino quali sono i diritti imprescindibili. La politica ha un ruolo chiave
nel garantire questi valori fondamentali, ma ciascuno di noi ha il dovere di
promuoverli e difenderli». Sull'attualità della Dichiarazione si è soffermato
anche l'assessore alla cultura Mariano Lollo, mentre hanno espresso
soddisfazione per l'iniziativa i rappresentanti del comitato gestore della
materna di Campitello. Ha concluso l'incontro Mirella Florian, dirigente
dell'Istituto comprensivo ladino di Fassa.
( da "Cittadino, Il" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
La «rivoluzione
copernicana» del Concilio «Il compito della Chiesa è ora quello di educare gli
uomini alla laicità» n «Il piano della laicità è il luogo in cui gli esseri umani si incontrano e in cui il credente sente la responsabilità
di tradurre la propria fede in termini umani». Con
queste parole monsignor Luigi Bettazzi, ai vertici dell'associazione Pax
Christi nonché fra i padri del Concilio Vaticano II, ha definito lunedì sera il
valore della laicità intervenendo all'incontro su "Chiesa e Laicità"
organizzato dal gruppo Meic, il movimento ecclesiale di impegno
culturale.Aneddoti, barzellette, citazioni storiche: lo stile colloquiale di
monsignor Bettazzi ha da subito incantato tutta la platea, a cui il vescovo
emerito di Ivrea ha regalato la sua esperienza, riferendosi in particolare al
Concilio Vaticano II. «Un Concilio che a differenza degli altri non fu
dogmatico, bensì pastorale - ha illustrato il vescovo - il cui obiettivo di
fondo fu giungere a capire in che modo, oggi, dire alla gente le verità di
sempre».In particolare, sul piano della laicità, monsignor Bettazzi ha definito
il Concilio degli anni Sessanta una sorta di «rivoluzione copernicana». Svolta
derivata dalla decisione di mettere il laicato al centro del sistema e non più
in secondo piano rispetto alla gerarchia ecclesiastica, rimasta comunque parte
fondamentale della Chiesa.Lungimirante poi l'idea di «convivialità delle
differenze» portata dal Concilio Vaticano II: una coesistenza di differenze
vissuta non più come limite, ma, al contrario, come valore aggiunto e
possibilità di dono reciproco.«Essere cristiani un tempo veniva considerato un
privilegio - ha infatti sostenuto monsignor Bettazzi - ma oggi esserlo vuol
dire assumersi la responsabilità di aiutare anche chi non lo è a vivere
nell'Amore». In questo senso dunque la Chiesa non è da considerarsi «riserva»,
bensì «lievito» quotidiano.Questo in definitiva è quanto vuol dire "essere
cristiani"; al contempo però tutto ciò è quanto significa anche "essere
laici". Umani. «L'obbedienza cristiana infatti nasce dall'obbedienza laica
- ha precisato il vescovo - e la povertà cristiana a sua volta nasce dalla
povertà laica; ugualmente - ha concluso monsignor Bettazzi - la castità
cristiana nasce dalla castità laica». Obbedire infatti è «esserci» in un
contesto, anche con la propria fede; guardare alla povertà invece è mirare alla
speranza e diffidare da «mammona», mentre essere casti infine significa
perseguire la non violenza.«Il compito della Chiesa dunque è ora quello di
educare alla laicità», ha dichiarato l'illustre ospite. Perché
alla gerarchia spetta di offrire indicazioni chiare, ma è ai laici che rimane
il compito di portare e vivere il messaggio evangelico oltre i confini delle
proprie comunità, valorizzando la laicità nel suo essere quella «naturale umanità» che in fondo tra i suoi frutti
ha prodotto realtà come la Carta dei diritti umani. Sara Gambarini
( da "Gazzetta di Modena,La" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Registro del
testamento biologico Sinistre: «Uno sportello in Comune» LA PROPOSTA Ma il Pd è
diviso e frena ancora Un registro che raccolga tutti i testamenti biologici dei
modenesi da istituire presso un apposito sportello del Comune di Modena. La
proposta arriva dai gruppi consiliari Sinistra per Modena, Rifondazione,
Partito Socialista e Verdi e propone al Comune di farsi parte attiva in un
ambito che è sentito dai cittadini. «Non chiediamo nulla che non sia
ammissibile dal punto di vista legale - precisa Giorgio Prampolini, primo
firmatario dell'ordine del giorno - Semplicemente chiediamo che il Comune,
essendo nella possibilità giuridica e amministrativa, si faccia promotore di
atti amministrativi per introdurre il riconoscimento formale ed etico delle
dichiarazioni anticipate di trattamento di carattere sanitario». Ma in pratica
cosa dovrebbe fare il Comune? Dovrebbe predisporre un modulo che raccolga le
dichiarazioni anticipate di volontà dei trattamenti di natura medica, nel quale
ogni cittadino interessato possa esprimere la propria volontà di essere o meno
sottoposto a trattamenti sanitari, sia in caso di malattia o lesione cerebrale
irreversibile o invalidante sia in caso di malattia che costringa a trattamenti
permanenti con macchine e sistemi artificiali che impediscano la normale vita
di relazione. Il Comune dovrebbe raccogliere tutte le dichiarazioni, fatte con
apposito modulo, in un registro per definirne poi il regolamento di accesso.
Sempre al Comune spetterebbe l'obbligo di trasmettere periodicamente le
dichiarazioni raccolte ai soggetti istituzionali delegati per legge alla loro
pubblicazione, nelle more dell'entrata in vigore di una normativa nazionale che
regolamenti la materia. Ovvero al ministero della salute per far inserire la
dichiarazione nella tessera sanitaria personale del dichiarante,
all'assessorato regionale alla sanità per il registro regionale, all'Asl competente
e al medico di famiglia. Fin qui l'ordine motivato ricordando la dichiarazione
di volontà anticipata per i trattamenti sanitari in vigore negli Usa dal 1991,
quanto previsto dall'articolo 32 della Costituzione, la
carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea e la convenzione sui diritti
umani e la biomedicina di
Oviedo. L'ordine del giorno auspica una legge che stabilisca in modo chiaro le
modalità di redazione e di registrazione delle dichiarazioni di volontà
anticipata per i trattamenti sanitari e di nomina del fiduciario.
Riuscirà questo registro a diventare realtà? Con il via libera del Pd non ci
sarebbero problemi. E qui sta la «grana politica» per la maggioranza di questa
vicenda. Perché, come noto, il Pd anche su questo argomento vede contrapporsi
le sue due anime, da un lato quella laica che guarda con favore a questo tipo
di iniziative, dall'altra la componente cattolica che non la condivide. Quindi
un'altra occasione di divisione in due il partito. Probabile quindi che il Pd
replicherà con un proprio ordine del giorno in cui si proverà a demandare la
regolamentazione di questo delicato argomento alla legge ora in esame al
Parlamento.
( da "Arena, L'" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mercoledì 04 Marzo
2009 CRONACA Pagina 8 CAMPAGNA. Lo slogan colorato «Nella mia città nessuno è
straniero» L'accoglienza va in bus e diventa linea di moda Messaggio di
uguaglianza sui mezzi pubblici, il logo grifferà anche manifesti, magliette e
borse «Nella mia città nessuno è straniero». Sfondo bianco e lettere
arcobaleno: 14 bus dell'Atv, fino ad agosto, porteranno in giro per Verona il
messaggio dell'uguaglianza firmato da 45 associazioni. Insieme hanno costituito
un cartello con l'obiettivo di combattere il razzismo e ogni forma di
discriminazione. Il primo risultato concreto è la campagna «pubblicitaria» che
ha preso il via lunedì. L'iniziativa prevede anche la realizzazione di
manifesti, locandine, cartoline, magliette e borse, quasi una nuova linea-moda,
con lo stesso slogan e le stesse colorate immagini. «È il frutto del lavoro di
200 persone», dice Matteo Danese, portavoce del cartello, «è
la prima di una serie di iniziative per promuovere cultura della pace e difesa
dei diritti umani». Lo
slogan parla chiaro nel contenuto e nella forma. L'uguaglianza è il principio
che regola le attività delle associazioni promotrici dell'iniziativa. Tutte
operano, a vario titolo, a favore della solidarietà e della promozione dei
valori umani. Quanto
alla forma, ci hanno pensato tre giovani creativi, un grafico e due fotografi.
Federico Galvani ha avuto l'idea di realizzare lettere a grandezza d'uomo che
ha poi rivestito con brandelli di abiti dismessi, realizzando un coloratissimo
patchwork. Monica Tarocco e Federico Padovani si sono occupati degli scatti
fotografici. Dietro ogni lettera compare una figura: uomini, donne, bimbi di
ogni età, provenienza, cultura e colore. Ad accomunarli il sorriso e la gioia
sul volto. «Sono i protagonisti della Festa dei popoli», racconta il grafico,
«e danno vita a un messaggio multiforme e multicolore». Più di 150 persone si
sono messe a disposizione per il servizio fotografico realizzato alla Festa dei
popoli nel giugno scorso a Villa Buri. «Vogliamo promuovere il valore della
diversità», dice Matteo Danese, «con azioni concrete». Concrete e visibili. Il
messaggio compare sulle fiancate dei mezzi pubblici e il 21 marzo, giornata
contro il razzismo, lo slogan sarà riprodotto anche alle fermate degli autobus.
«La nostra è un'azione ampia, che va oltre gli episodi di razzismo degli ultimi
tempi proprio sui mezzi pubblici», precisa il portavoce del cartello tagliando
corto sui recenti fatti di cronaca. «Il nostro», aggiunge, «non è un messaggio
contro qualcuno, è invece un pensiero positivo che promuove valori». Chi ha
partecipato alla realizzazione della campagna lo ha fatto gratuitamente, mentre
i costi degli spazi pubblicitari, 5mila euro, li ha sostenuti il Centro
servizio per il volontariato di Verona.S.B.
( da "Giornale di Brescia" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Edizione: 04/03/2009
testata: Giornale di Brescia sezione:cultura Cinema al femminile, sipario sulle
migranti Due rassegne a tema: «Sguardi altrove» a Milano, «Mater Festival» a
Montepulciano e Siena Cinematografia al femminile e donne migranti, in due
festival ospitati in Italia. A Milano si è inaugurato ieri allo Spazio Oberdan
(Porta Venezia) e al cinema Gnomo (via Lanzone 30/a) il filmfestival a regia
femminile «Sguardi altrove»: con 88 film (35 anteprime assolute) da 25 Paesi,
che indaga il rapporto tra linguaggi artistici e nuove tecnologie, quest'anno
con due nuove sezioni dedicate al digitale (Sconfinando-Digitalia e Videodanza)
e ai nuovi strumenti di espressione artistica prodotti da questa tecnologia.
Tra gli appuntamenti (programma completo su www.sguardialtrove.it), sempre allo
Spazio Oberdan, il premio «Le forme del cinema» assegnato quest'anno a Maria
Grazia Cucinotta, che domenica 8 marzo alle 18,30 partecipa con Minnie Ferrara
all'incontro «Produrre donna»; la lettura scenica «Diventare uomo. Frammenti
estremi di donne albanesi» sulle «vergini giurate della tradizione kanun
(domani alle 21,45), e la serata sui Diritti Umani, sabato 7 alle 20 con
Giobbe Covatta e Maria Amelia Monti. Il tema della migrazione femminile con le
sue implicazioni sociali e culturali è oggetto del «Migrant Women», in tre
distinti appuntamenti internazionali che si svolgeranno in tre Paesi, Italia,
Portogallo e Gran Bretagna, con il sostegno della Comunità europea. La
tranche italiana, intitolata «Mater Festival», si terrà dal 24 al 30 marzo tra
Montepulciano e Siena, con spettacoli teatrali, di danza, e altri spettacoli
collaterali. Tra gli appuntamenti, il 17 marzo a Montepulciano un convegno su
ruolo ed azione delle donne nella società multiculturale. Il festival prosegue
in giugno a Lisbona e in luglio a Londra. Informazioni www.migrantwomen.eu.
(Nella foto lo spettacolo «Non oltrepassare la linea gialla», compagnia Cat)
( da "Secolo XIX, Il" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il Pd:
l'immigratonon si fa più curare, rischio tbc medici spie Roma. Il Pd presenterà
una proposta contro la norma che prevede che i medici denuncino gli immigrati
clandestini che si rivolgono alle strutture sanitarie pubbliche. Anna
Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato, ne ha discusso con il segretario del
partito, Dario Franceschini, la capogruppo in commissione Sanità, Dorina
Bianchi, e il senatore Ignazio Marino. «Stiamo valutando una risposta a questa
norma perché dai dati degli ambulatori Caritas si segnala già una affluenza del
-30 per cento e perché nelle scuole tornano a comparire casi di tubercolosi e
lebbra» ha spiegato la Finocchiaro. «Preoccupa questa diminuzione dell'accesso
ai presidi sanitari - ha sottolineato Marino -; se spaventiamo i malati e li
allontaniamo dai pronto soccorso rischiamo che i contagi entrino in
circolazione». Sempre ieri il ministero dell'Interno ha confermato la volontà
di mantenere il Cie nell'isola di Lampedusa. Lo ha detto il
sottosegretario Alfredo Mantonvano intervenendo alla commissione Diritti Umani del Senato. «L'ala del
centro di accoglienza distrutta dall'incendio doloso del 18 febbraio scorso
sarà restaurata - ha aggiunto - e i rimpatri dei clandestini proseguiranno come
previsto dal piano messo a punto dal governo». Mantovano ha poi assicurato che
il sacrificio dei cittadini di Lampedusa, «sarà di breve durata».
04/03/2009
( da "Messaggero Veneto, Il" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
"Prigioniera di
Teheran": incarcerata, torturata e sposata allo stupratore di SERGIO
BUONADONNA Marina Nemat, 40 anni, cristiana ortodossa, nata e cresciuta a
Teheran negli anni della rivoluzione khomeinista, dal 1991 vive in Canada, a
Toronto, col marito e i due figli. La sua gioventù ha dunque conosciuto i
soprusi, le torture e le violenze dell'intolleranza islamica. Due anni, due
mesi e due giorni nella prigione di Evin dove fu portata una notte dell'82, di
fatto perché di altra fede religiosa. Una storia di odio culminata nella sua
condanna a morte, poi trasformata in ergastolo in seguito al fatto che al
momento dell'esecuzione il carceriere che l'aveva stuprata chiese di sposarla.
Lei accettò, ma dovette convertirsi all'Islam. E lì cominciò un percorso di
dolore risoltosi nell'insperata libertà e anche nell'affrancamento dalle nozze
imposte. Marina Nemat ha raccontato la sua odissea in Prigioniera di Teheran
(Cairo Editore) e per questo ha ricevuto di recente a Cosenza il Premio
Mediterraneo della Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania. - Di che cosa
l'accusavano quando è stata arrestata? «Di avere avuto il coraggio di parlare a
voce alta. Avevo vissuto durante il regno dello Scià e avevo 13 anni quando ci
fu la rivoluzione khomeinista che portò a uno sconvolgimento anche nella
scuola. I nostri insegnanti - ottimi - furono sostituiti da giovani fanatiche.
Io protestai perché, invece di parlare di scienze, di letteratura, di storia,
l'insegnante faceva solo propaganda del regime. Il mio crimine fu ribellarmi e
aver cercato di sensibilizzare gli altri attraverso un giornalino scolastico».
- Che fine hanno fatto i suoi compagni? «Quasi tutti quelli imprigionati a Evin
sono stati torturati. All'inizio subivamo percosse sulla pianta dei piedi, ma
poi le torture diventavano sempre più pesanti e molti hanno perso la vita così
o perché condannati a morte». - Anche lei si è trovata a un passo dall'essere
giustiziata. Si era preparata a morire? «C'è mai qualcuno che può essere pronto
per morire? Quando sono stata arrestata non avevo nessuna sensazione, era come
se avessi lasciato il mio corpo e stessi guardando un film o fossi spettatrice
della storia di qualcun altro. Questo straniamento mi ha accompagnato a lungo.
Anche la sera in cui ho rischiato di essere uccisa, quando mi hanno tolto la
benda dagli occhi, ho visto i miei carcerieri e sentito gli spari, mi sono
sentita esausta. Ero stata picchiata, torturata, avevo i piedi gonfi e dolenti,
non avevo mangiato e bevuto per tanti giorni e quindi avevo solo voglia di andare
a dormire». - Lei, la tortura, l'ha vissuta sulla propria pelle. Che cosa si
sente di rispondere a chi, specie negli Stati Uniti, ha sostenuto che la
tortura a volte è l'unica strada percorribile per salvare vite umane innocenti?
«La tortura distrugge un essere umano e non fornisce informazioni attendibili.
Io avrei detto qualunque cosa se solo l'avessi saputa. E chiunque direbbe
qualunque bugia pur di tirarsi fuori. Quando una democrazia occidentale sceglie
questa strada si mette sullo stesso piano dei suoi nemici. Dopo l'11 settembre,
Gorge Bush ha detto che si stava perpetrando un attentato al nostro modo di
vivere. E qual è il nostro modo di vivere? Un ragazzino di 15 anni è stato
mandato dal Canada a Guantánamo senza alcuna prova e in spregio al diritto
internazionale. Io penso che quando perdiamo il controllo dello stato di
diritto, la democrazia è calpestata e il viaggio verso l'orrore è prossimo». -
Che cosa cosa significa nascere cristiani in Iran? «Nulla di pericoloso fino
alla mia adolescenza. In Iran c'erano ebrei, persone che credevano in Zoroastro
e in altre religioni, ma quando è arrivata la rivoluzione tutto è cambiato
profondamente. C'è una frase nel Corano che dice "il popolo del libro deve
essere protetto". I popoli che vengono menzionati nel Corano sono gli
ebrei, i cristiani e gli zoroastriani. Questa regola è stata calpestata, e
comunque se non eri nemmeno musulmano, venivi considerato un cittadino di
quarta categoria». - Che cosa le fa più paura dell'Iran di oggi? «L'assoluta mancanza di rispetto per i diritti umani. Come negli anni Ottanta. Oggi il
popolo iraniano è ostaggio del governo». - Come vede la condizione attuale
delle donne? «Le donne possono andare a scuola, prendere un dottorato di
ricerca, ma poi magari devono subire il matrimonio combinato, un classico.
Conosco il caso di una donna vittima dei soprusi del marito, che veniva
picchiata. Ma quando si è rivolta ai giudici per ottenere il divorzio, le hanno
risposto che questo accadeva perché non si comportava secondo i canoni. Solo
dopo molti anni, corrompendo i funzionari, è riuscita a ottenere il divorzio.
Se una ragazza viene violentata, la prima cosa che si dice è: qual è stato il
tuo comportamento, cosa hai fatto per provocare l'uomo? Alla fine dunque la
colpa è sempre della donna». - Il suo libro è stato pubblicato in Iran? «Non
ufficialmente, ma lo si trova nella cosiddetta borsa nera della letteratura ed
esiste una versione in persiano».
( da "marketpress.info" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mercoledì 04 Marzo
2009 BOLZANO: FITTA SERIE DI INCONTRI A ROMA PER LA DELEGAZIONE DELLE CONSULTE
PROVINCIALI DEGLI STUDENTI Bolzano, 4 marzo 2009 - Nei giorni scorsi si è
riunito a Roma il Consiglio Nazionale dei Presidenti delle Consulte Provinciali
degli studenti. Hanno partecipato all?incontro il presidente della consulta di
lingua italiana, Alessio Spitaleri, ed il presidente ladino, Renè Pescoll,
accompagnati dai docenti referenti, Antonella Zeni, rappresentante
dell?Intendenza scolastica italiana, e Lois Kastlunger, dell?Intendenza scolastica
ladina. Nel corso delle tre giornate i delegati provinciali hanno avuto una
serie di incontro con organizzazioni internazionali ed anche con il Ministro
della pubblica istruzione, Mariastella Gelmini. In particolare hanno avuto un
incontro con la Onlus ?Save the Children?, nel corso del quale è stato
presentato il progetto ?Verso una pedagogia dei diritti? e la Carta dello
studente proposta dal Ministero e fornita a tutti gli studenti, perché possano
avere agevolazioni per cinema, teatro, musei e altri enti culturali. La tessera
sarà fornita a breve anche agli studenti altoatesini. L?incontro con la Robert
F. Kennedy Fundation of Europe ha permesso ai presenti di conoscere
l´iniziativa ?Speak Truth To Power?, un manuale educativo su diritti umani e legalità per gli studenti delle scuole superiori. Ai
partecipanti è stata offerta anche la possibilità di ascoltare Gianni De Paoli
che ha presentato il Concorso ?Educarsi al futuro?, che promuove la sensibilità
degli studenti verso l?ambiente e le energie alternative e, contemporaneamente,
alcune proposte a favore del Terzo Mondo, utilizzando le energie alternative
come fonte energetica per i villaggi. L?appuntamento presso il Senato con la
Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre
associazioni criminali e con la Commissione Cultura, scienza e istruzione della
Camera dei deputati si è rivelato un momento di confronto e di crescita
personale per tutti. La delegazione provinciale ha inoltre incontrato, nella
biblioteca del Senato, il Ministro Mariastella Gelmini e le Commissioni
parlamentari di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni
criminali e la Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei
deputati. Il Ministro ha seguito con attenzione la relazione sui lavori di
gruppo fatta dai Presidenti delle Consulte e ha apprezzato la cura e la serietà
con cui hanno lavorato e formulato le loro proposte. . <<BACK
( da "Bresciaoggi(Abbonati)" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
LA FESTA DELLA
DONNA. Da Esine a Cividate Le giornate «rosa» via alle celebrazioni Tante le
iniziative che sono state programmate in Vallecamonica in occasione della Festa
della donna. E si parte già stasera: alle 20.30 al centro civico di Cividate
dove Comune e biblioteca propongono lo spettacolo «Né streghe né madonne» con
il gruppo «C'era l'acca». Domani sera invece parte l'appuntamento «Donne di
cuore, donne di gola» proposto dall'assessorato alla cultura del comune di
Esine, con la collaborazione del Centro culturale teatro camuno e del Comitato
per un Teatro di Vallecamonica, e due ristoranti del territorio, la «Trattoria
Figaro» alla Sacca e «La cantina» a Esine, Venerdì alle 20.15, nella sala
polifunzionale del ristorante «Fuori porta», la Carovana
dei diritti umani di
Vallecamonica propone l'incontro dibattito con don Andre Gallo, responsabile
della comunità di accoglienza per donne maltrattate «S. Benedetto al porto» di
Genova, e l'avvocato Alessandra Ballerini sul tema «Donne: diritto alla
dignità», preceduta da cena di solidarietà alle 19.45 per la comunità
genovese. Infine la direzione del Parco di Naquane domenica offrirà l'ingresso
gratuito per tutte le donne al parco nazionale delle incisioni rupestri di Capo
di Ponte.P.MOR.
( da "Manifesto, Il" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'INTERVISTA «È
arrivata la crisi, e noi donne cubane ci daremo da fare» Geraldina Colotti
Carolina Major Perez, ingegnere dei trasporti, è responsabile delle relazioni
internazionali nella Federazione delle donne cubane, un'organizzazione non
governativa che raggruppa circa quattro milioni di donne e partecipa, con
statuto consultivo, al Consiglio economico e sociale delle Nazioni unite. Nel
governo Obama sia alla Camera dei rappresentanti che alla Commissione esteri
del Senato c'è chi chiede la fine dell'embargo a Cuba, che dura dal 1961. Molti
amici di Cuba desiderano la fine di un blocco economico che ha costituito il
principale ostacolo al nostro sviluppo, ma finora non c'è stato alcun segnale
di risposta alle nostre ben note richieste. Come valuta il nuovo corso avviato
da Raul Castro a Cuba? Io non sono un'economista, mi occupo soprattutto del
sociale e, per il mio lavoro, dei trasporti. Non siamo una società perfetta, ma
un corpo sociale in evoluzione, che cerca di imparare dai propri errori. Alcuni
fattori hanno complicato lo sviluppo economico del nostro paese: il bloqueo,
che ha impedito l'accesso alla tecnologia e un maggiore sviluppo. Per questo il
nostro sistema di telecomunicazioni è obsoleto, non possiamo fare collegamenti
internet con terzi nodi, abbiamo provveduto a istituire centri internet che
possano essere raggiunti dalle comunità, ma non possiamo permetterci il lusso
che tutti abbiano il collegamento in casa. I trasporti stanno lentamente
migliorando solo ora anche grazie alla collaborazione con la Cina. Siamo un
paese povero, messo alla prova dagli uragani. In questo momento si sta cercando
di spingere il popolo a lavorare e a produrre di più per superare questa situazione
di difficoltà nel contesto di crisi internazionale. Lo stato ha deciso di
consegnare ai contadini altra terra, di proprietà statale, che rimaneva incolta
per mancanza di tecnologie. Dando in gestione a contadini singoli o a
cooperative le terre incolte, quello che viene prodotto in più è parte del
consumo di tutta la popolazione e del contadino stesso. In un contesto di crisi
internazionale, non si può stare a guardare, bisogna moltiplicare gli sforzi.
La crisi internazionale avrà ricadute sociali anche a Cuba? La crisi mondiale
danneggia per primi i paesi poveri, quindi ci riguarda, lo sviluppo economico
incide sempre su quello sociale. Ma noi siamo abituati a mettere a frutto il
poco che abbiamo e, sul piano delle conquiste sociali, siamo più avanti o alla
pari, dei paesi sviluppati. Da 50 anni il nostro paese subisce aggressioni
chimiche e biologiche alle produzioni agricole, attacchi terroristici alle zone
turistiche - e il turismo è un'entrata importante per noi. Ci hanno distrutto
piantagioni di canna da zucchero sapendo che è uno dei nostri prodotti
principali, hanno ostacolato le esportazioni di nichel. Negli anni '90, con la
fine del campo socialista, hanno inasprito il blocco e creato un'agenzia che si
è occupata e si occupa di boicottare i prodotti che esportiamo. Hanno fatto
pressione sull'Unione europea perché condizionasse la fine del bloqueo alla
rinuncia della nostra sovranità, e abbiamo preferito rifiutare. Nonostante
questo, non si è mai chiusa una scuola né si è smesso di fornire libri gratuiti
agli studenti, né si è chiesto un soldo per le medicine o le cure mediche
coperte dal governo. Abbiamo poche risorse, ma non abbiamo smesso di investire
- dall'Africa ai Caraibi, dall'America latina all'Asia - in un progetto che
vede al centro l'essere umano, partecipe e solidale. Voglio raccontarle un
aneddoto. Mio figlio ha vent'anni, sta studiando al secondo anno di università,
ingegneria delle telecomunicazioni. Nel 2007 si è iscritto all'università e gli
hanno consegnato 7 libri senza pagare un centesimo, a lui e a tutti quelli che
si stavano iscrivendo, più di 100 ragazzi, ed era solo un anticipo di tutto i
libri e il materiale che avrebbero ricevuto gratuitamente per tutto il corso di
studi. Quanti giovani in America latina o in Europa possono dire altrettanto?
Nelle altre parti del mondo, tante persone si svegliano con l'angoscia di dover
cercare un lavoro o di poterlo perdere o di non potersi curare. Noi possiamo
avere avuto il problema di come vestirci, per via degli effetti della doppia
moneta e del peso convertibile, ma non quell'angoscia. Nel
( da "Manifesto, Il" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
FUORILUOGO Un mondo
senza droga, se l'utopia genera l'incubo Peter Sarosi * In occasione della
Sessione speciale dell'Assemblea generale dell'Onu sulle droghe (Ungass) del
1998, personalità politiche e esperti di tutto il mondo indirizzarono al
Segretario generale Kofi Annan una lettera aperta, invitando l'Onu a non
rincorrere obiettivi impossibili ma a restare con i piedi per terra: visto che,
in nome dell'obiettivo di una società libera dalla droga, gli
stati membri spesso violano i diritti umani, distruggono l'ambiente e riempiono le carceri di persone che
non hanno commesso reati violenti. «Proposte realistiche per ridurre i reati,
le malattie e le morti per droga - scrivevano - vengono lasciate cadere per
abbracciare il progetto demagogico di creare società libere dalla droga.
Insistere con le nostre politiche attuali ci porterà solo a un maggiore abuso
di sostanze, a un aumento del narcotraffico e della criminalità, a maggiori
malattie e sofferenze». Purtroppo nel 1998 quelle voci rimasero inascoltate.
«Un mondo libero dalla droga - possiamo farcela!» - questo slogan dominò
l'Ungass, e gli stati membri si impegnarono a raggiungere l'eliminazione (o
almeno una riduzione significativa e misurabile) delle droghe illecite entro
dieci anni. Kofi Annan dichiarò che un giorno il mondo avrebbe considerato
l'Ungass 1998 come l'inizio di una nuova era. Quando nel 1919 gli Usa
introdussero la proibizione federale sull'alcol, Billy Sunday, un evangelico,
predicava l'inizio di un nuovo paradiso sulla terra. La storia ha dimostrato
l'infondatezza di entrambe le previsioni. Oggi nel mondo la produzione e il
consumo di droghe illecite sono più elevati che mai. Negli ultimi dieci anni la
produzione di eroina è raddoppiata, la produzione di cocaina è aumentata del 20
per cento. Purtroppo, lo slogan di un mondo libero dalla droga, a dieci anni di
distanza, ci viene ancora riproposto: la presidente della Commissione sulle
droghe narcotiche (Cnd) lo ha ripetuto il 7 agosto 2008 nel suo discorso
inaugurale al forum globale delle Ong a Vienna. Ancora più terribile è il costo
che paghiamo nel tentativo fallito di imporre il divieto: milioni di
consumatori sono dietro le sbarre e centinaia di migliaia di persone che si
iniettano le droghe hanno contratto l'Hiv e l'Epatite c: ai governi interessano
più le misure punitive che cercare di ridurre i danni. Le nostre città
registrano un'escalation dei crimini violenti a causa del narcotraffico, che
frutta alle organizzazioni criminali 400 miliardi di dollari all'anno. La
corruzione inquina le agenzie per la lotta alla droga e le istituzioni
politiche. In molti paesi i diritti umani dei
consumatori vengono violati anche in nome delle cure: troppo spesso vengono
messi in campi di lavoro, in strutture per la disintossicazione forzata e in
altre strutture punitive e inumane. L'accesso a forme efficaci di trattamento
della tossicodipendenza, e di prevenzione dell'Epatite c e dell'Hiv è molto
limitato in quasi tutto il mondo. I potenziali utenti di questi servizi
soffrono non solo per la criminalizzazione ma anche per la stigmatizzazione, la
discriminazione e l'esclusione sociale in cui incorrono. In questi giorni i
governi di tutto il mondo sono chiamati a valutare le politiche antidroga degli
ultimi dieci anni. I loro rappresentanti si incontreranno a Vienna l'11 e il 12
marzo per fare un bilancio e adottare una nuova Dichiarazione politica. Anche
se un cambiamento radicale è improbabile, la nuova Dichiarazione potrebbe far
sì che le future politiche sulle droghe diventino più consone alle esigenze
delle nostre comunità. Il documento deve prevedere il rispetto dei diritti umani dei consumatori e dei coltivatori, un più ampio
accesso ai servizi di riduzione del danno e un maggiore coinvolgimento della
società civile. Alcuni governi sono contrari a qualunque cambiamento, e
purtroppo il governo italiano sembra essere tra questi. Secondo quanto riferito
dai media, attualmente la delegazione italiana si oppone alla posizione comune
dell'Unione europea che sostiene la riduzione del danno. Se vogliamo
risvegliare il mondo dall'incubo della guerra globale alla droga, l'Europa deve
essere unita e difendere una politica sulle droghe più umana ed efficace. (La
campagna «Vienna 2009» su www.fuoriluogo.it) *Hungarian civil liberties union
( da "Manifesto, Il" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
TerraTerra Movimento
delle acque Fulvio Gioanetto Luis, Martha e i loro tre figli fanno le ronde
lungo una strada polverosa e sterrata. Siamo a Palmarejo, nella zona conosciuta
come Altos de Jalisco, nel centro del profondo Messico rurale. C'è molta gente.
Molti vengono da Temacapulin, Palmarejo e Acasico, dove le case e le terre di
700 famiglie saranno inondate per la costruzione del complesso idroelettrico di
El Zapotillo. Fornirà tra l'altro acqua alle sempre più assetate grandi cittá
di Leon, Guanajuato e per l'industria della megapoli Guadalajara. Con una diga
che servirà a travasare l'acqua del fiume Santiago nel bacino idrico del fiume
Lerma, il principale del centro del Messico. Un progetto idroelettrico la cui
realizzazione, che terminerà nel maggio del 2012, creerá «migliaia di posti di
lavoro«, come dichiarava il sindaco del municipio di Cañada di Obregon, dal
quale dipendono amministrativamente le famiglie coinvolte. All'inizio
di gennaio la Commissione statale per i diritti umani dello stato di Jalisco ha emesso un verdetto che obbliga il
governo statale a sospendere i lavori di costruzione fino a che le imprese
costruttrici e le autorità implicate non abbiano presentato gli studi tecnici e
quelli di impatto ambientale e sociale. Chiedendo inoltre che si
rispettino i diritti umani degli abitanti di queste
tre popolazioni. Una buona parte di queste persone non accetta la riubicazione
programmata, né tantomeno l'idea di vendere le loro terre. Piú a sud dello
stato, nel municipio di Hostotipaquillo, lo stesso scenario. In questa zona
costruiranno il megaimpianto idroelettrico La Yesca, deviando le acque del
fiume Santiago. Sará «la diga più alta del mondo nel suo genere», come
dichiarano orgogliosi gli esperti della Commissione statale elettrica (Cfe),
presentando i bozzetti di una cortina di cemento di
( da "Messaggero Veneto, Il" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 2 - Udine
«Calendidonna dedicata all'Iran io non la finanzio» Il presidente della
Provincia: in quel paese c'è discriminazione, nessun patrocinio a "Rosa di
Persia" Nessun patrocinio, nessun sostegno all'iniziativa. È su
Calendidonna 2009 - Rosa di Persia che si consuma lo scontro tra due
amministrazioni, quella provinciale e quella comunale. Perché la manifestazione
del Comune, arrivata alla quinta edizione e dedicata quest'anno all'universo
femminile dell'Iran, non ha ricevuto e non riceverà il patrocinio della
Provincia, nonostante questo sia indicato su locandine e inviti. È quindi il
presidente dell'ente intermedio Pietro Fontanini a spiegare la completa
estraneità di palazzo Belgrado a Rosa di Persia. «Voglio sottolineare - precisa
Fontanini - che ho inviato personalmente una lettera all'assessore comunale
alla Cultura Luigi Reitani per spiegare le ragioni del nostro rifiuto». Una
lettera nella quale il presidente ha personalmente vergato una motivazione su
tutte, la condizione di inferiorità che le donne subiscono in Iran. «Il
patrocinio non verrà concesso - si legge nel documento inviato da palazzo
Belgrado a palazzo D'Aronco - alla luce della concezione che il regime iraniano
continua ad avere nei confronti delle donne, considerandole esseri inferiori
rispetto all'uomo. Meraviglia inoltre che il Comune di Udine non voglia porre
in evidenza e mettere in discussione tale condizione, fortemente lesiva della
dignità della donna, all'interno del programma del convegno stesso». Fontanini
critica dunque anche la costruzione del programma e la selezione delle
iniziative, che prenderanno il via domani e si concluderanno domenica 8 marzo,
la giornata dedicata alle donne. «Il calendario della manifestazione è ricco di
interventi - argomenta il presidente della Provincia -, ma manca di una
denuncia vera a quella società che mortifica l'altra metà del cielo. In Iran
attualmente sono ancora numerosi episodi raccapriccianti, come la lapidazione
della donna per adulterio. Sono convinto che Calendidonna 2009 avrebbe potuto
costituire un momento di forte denuncia per quella società disciplinata dalla
legge islamica, negando quel velo che ha voluto nella locandina. In Iran
infatti - prosegue Fontanini - le donne sono private
persino dei fondamentali diritti umani e civili: non godono della libertà di spostamento e della
libertà di espressione e di parola. Non possono procedere negli studi o fare
carriera o ricoprire posizioni di responsabilità in campo civile o religioso.
Senza contare che sono obbligate a tenere coperto il proprio corpo e spesso
anche il proprio viso». A poche ore dall'inaugurazione di Rosa di
Persia, insomma, scoppia la polemica. Con un'ultima dichiarazione di Fontanini,
laconica. «La Provincia comunque - precisa il presidente - continuerà a
sostenere tutte quelle iniziative che favoriscano i valori di democrazia e
libertà, senza buonismi, promuovendo i diritti fondamentali della persona».
Anna Buttazzoni
( da "Messaggero, Il (Umbria)" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mercoledì 04 Marzo
2009 Chiudi di LUIGI FOGLIETTI Per esprimere la propria concreta solidarietà
agli "ultimi", ci si può anche trasformare in detective e tentare di
risolvere un intricato giallo per scoprire un assassino. E' l'operazione del
Club Soroptimist di Terni presieduto dall'avvocato Alessandra Robatto che, per
festeggiare in modo più originale del solito la fine di carnevale, ha
organizzato per martedì grasso all'Hotel de Paris, invece del solito ballo,
"Una cena con delitto". Una messa in scena perfettamente riuscita
grazie alla bravura di un gruppo di attori che, guidati dalla regista Silvia
Fattori nel ruolo del 'Commissario' hanno dato vita ad una vicenda ambientata
in Sicilia nella villa di un boss e legata alla sparizione di un'opera d'arte
che provocherà anche un omicidio. Seppur con un cast ridotto, con la sola scena
offerta dal ristorante 'La Lumiere', attraverso una intrigante colonna sonora,
cambi di costumi e con personaggi intercambiabili, gli attori hanno saputo
creare suggestioni e clima tipico di un thriller di classe. Socie, coniugi,
amici e ospiti hanno poi sviluppato verosimili indagini fatte anche
interrogando i protagonist. «La serata - ha detto Alessandra Robatto - aveva
quale finalità la raccolta fondi in favore del nostro progetto 'Pax per aquam',
un service a carattere pluriennale che stiamo sostenendo nella Repubblica
democratica del Congo dove la nostra amica Colette Kitoga, un medico congolese
laureatosi alla Cattolica di Roma, assiste oltre 250 bambini abbandonati e che
senza Colette sarebbero lasciati ad un terribile destino». Il Soroptimist
International è una organizzazione di donne impegnate negli affari, e nelle
professioni, che lavorano attraverso progetti di servizio
per promuovere i diritti umani e migliorare la condizione femminile. «Promoviamo azioni e
cerchiamo di creare pari opportunità - spiega Alessandra Robatto - per
trasformare la vita delle donne sostenendone i diritti all'uguaglianza anche
favorendo la realizzazione di ambienti sicuri e salubri e, portare acqua in un
villaggio a quelle latitudini, significa salvare centinaia di donne dai
rischi di violenze e sfruttamento in quanto, in alcuni villaggi,
l'approvvigionamento idrico avviene andando con secchi portati sulla testa alle
sorgenti, in alcuni casi lontane molti chilometri e in zone isolate, esponendo
le stesse donne, lì deputate ai lavori più pesanti ed umili, non solo alla
immane fatica, ma ad ogni tipo di violenza». I progetti del club Soroptimist di
Terni sono condivisi dalle 49 socie oggi coordinate oltre che dalla presidente
Robatto, dalla prima past president Maria Antonietta Bianco, dalla seconda past
Graziana Ascani, che per l'impegno profuso nel suo anno di presidenza ha
ricevuto l'incarico di officer nazionale, dalla solerte segretaria Maura
Raminelli Sabatini, dalla tesoriera Paola Giuliani Dazzieri, dalle delegate
Fiorella Soldà Carlone e Maria Assunta Massetti. «Ovviamente oltre al tema
nazionale 'Pax per aquam' conclude Alessandra Robatto - come club seguiamo temi
legati all'emancipazione ed all'avanzamento delle giovani donne in tutte le
loro manifestazioni. A Terni finanziamo una borsa di studio per l'Università
Bocconi che assegniamo ogni anno alla migliore studentessa delle superiori
oppure un master post laurea».
( da "Corriere della Sera" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Esteri - data: 2009-03-04 num: - pag: 13 categoria: REDAZIONALE
Il summit Onu Durban 2: Anche Italia e Francia potrebbero boicottare GINEVRA —
Prima gli Stati Uniti, poi la Francia, ora anche l'Italia. Si allunga la lista
di chi non garantisce la presenza della propria delegazione a Ginevra a fine
aprile, quando si terrà la Conferenza dell'Onu sul razzismo, la cosiddetta
«Durban II» per segnare il filo rosso con il primo summit, ospitato in
Sudafrica nel 2001. I boicottaggi, già decisi o solo ipotizzati, si stanno
moltiplicando per il timore che la conferenza si trasformi in un atto d'accusa
contro Israele. «Utile mantenere aperta la porta, ma fissando paletti molto
chiari», ha detto il sottosegretario agli Esteri italiano Vincenzo Scotti,
riferendosi alla bozza del testo finale della Conferenza, già anticipato sul
sito del giornale israeliano Haaretz e di cui Scotti ha auspicato «un
cambiamento in alcuni punti essenziali». Da parte della Francia, sulla
questione è intervenuto il premier Francois Fillon, che lunedì ha annunciato
che il suo Paese «non accetterà che lo Stato d'Israele sia stigmatizzato». In
caso contrario, la Francia «si ritirerà». La politica israeliana nei territori
palestinesi, secondo quanto riportato da Haaretz, verrebbe
definita «una violazione dei diritti umani internazionali, un crimine contro l'umanità e una forma contemporanea di apartheid». Secondo alcune fonti
Onu, Iran e Siria avrebbero ampiamente contribuito alla stesura della bozza,
alimentando la paura che Durban II si possa trasformare in un'occasione per
attaccare duramente Israele.
( da "Nazione, La (Firenze)" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
PRIMO PIANO FIRENZE
pag. 4 Marcenaro (Pd): «Il caso umano va separato dal contenzioso» LA VICENDA
di Pier Albino Previdi è «molto delicata, perché da un lato c'è un contenzioso
economico tra due imprese, dall'altro c'è la vicenda umana
di un nostro concittadino messo in prigione». Per questo, secondo il senatore
Pietro Marcenaro (Pd), presidente della commissione straordinaria per i Diritti umani e membro della commissione
Esteri, «bisogna chiedere alle autorità sudanesi di separare le due questioni».
( da "Giornale.it, Il" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 54 del 2009-03-04
pagina 16 Processo bis Khodorkovsky: «Medvedev sta con me» di Redazione Al via
tra polemiche e proteste, dentro e fuori dall'aula, il processo Yukos
( da "PubblicitàItalia.it" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
04/03/2009 A Report
Porter Novelli la Fondazione R.F. Kennedy La Robert F. Kennedy Foundation
Europe onlus, nata nel 2005 per sostenere il lavoro di
chiunque lotti per garantire i diritti umani in ogni parte del mondo, affida le sue relazioni con i media e
l'attività di ufficio stampa a Report Porter Novelli. "Per noi è un onore
poter lavorare al fianco della fondazione - sottolinea Natale Arcuri,
presidente e ceo della struttura - di cui condividiamo valori e attività.
L'affermazione e il rispetto dei principi di legalità e dei diritti umani sono argomenti sempre più all'ordine del giorno e
credo sarà molto stimolante nonché avvincente per il nostro team raccogliere
questa sfida".
( da "Virgilio Notizie" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pechino, 4 mar. (Ap)
- Ci sono stati violenti scontri tra polizia cinese e più di duemila sfollati
dalla Diga delle Tre gole nel corso di una protesta in Cina centrale. I
manifestanti - denuncia un gruppo per i diritti umani che ha sede a Hong Kong - accusano
i dirigenti locali di corruzione nella redistribuzione dei sussidi. Trenta i
feriti. Il Centro informazioni per i diritti umani e la democrazia sostiene in un comunicato che i residenti di
Jiannan, nella città di Chongqing, hanno bloccato una strada e hanno affrontato
centinaia di poliziotti, rovesciando anche due auto della polizia.
Secondo il gruppo, gli abitanti del villaggio accusano i funzionari di essersi
intascati 10 milioni di yuan (1,20 milioni di euro circa) in sussidi che
spettavano ai residenti per essere stati sfollati dall'area dove è sorta la
diga. Nessun commento da un uomo che ha risposto al telefono all'ufficio di
sicurezza pubblico di Jannan.
( da "Stampaweb, La" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
CORRISPONDENTE DA
PARIGI I gesti di Rama Yade, netti, aspri, che dividono, irritano: come la
ormai celebre arrabbiatura di fronte ai profughi del Darfur
quando volevano costringere la segretaria francese ai Diritti
umani alle liturgie ridicole della visita
spettacolo, con i bambini plaudenti, le tende degli scampati al genocidio
tirate a lucido, la banda che intonava allegre marcette; e lei salì in macchina
gridando «adesso basta, questo non è un film», e partì in un nugolo di polvere
verso le tende vere, quelle dei disperati. E poi il no a Sarkozy, al
Presidente onnipotente che l?ha inventata, trasformata da ragazza prodigio
delle alte scuole in una icona della integrazione riuscita. Ebbene lei ha
risposto con un rifiuto all?invito che assomigliava moltissimo a un ordine a
candidarsi per le prossime elezioni europee. E il Presidente ha chinato il capo
mugugnando perché rinunciare a Rama Yade sarebbe come riconoscere che le sue
promesse di cambiamento erano false. In Burundi, dove è in visita, Rama Yade ha
fatto un altro di quei gesti che resteranno, perché il cambiamento dell?Africa
è anche composto di immagini forti, che incendiano la fantasia il coraggio la
speranza di una società civile che si dibatte tra demoni antichi. Sì, oggi in
Africa stringere tra le braccia, lei nera, un bambino albino è un gesto di
coraggio, una sfida. Al rifiuto del diverso, di più: pregiudizio omicida.
Perché in Africa essere albini è una colpa oscura, un delitto scritto nel
corpo, una autorizzazione per chiunque a uccidere. Il Burundi è appunto uno dei
Paesi in cui la sinistra leggenda secondo cui gli albini, che qui sono 15 mila,
sono portatori di spiriti cattivi, sono degli stregoni, è tra le più radicate
tanto che il numero di delitti commessi ai danni di questa minoranza è
diventato strage. Solo in Tanzania
( da "Avvenire" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
CHIESA 04-03-2009 La
dottrina sociale va in azienda DA ROMA LAURA BADARACCHI I n questo tempo di
crisi «la lunga tradizione della dottrina sociale della Chiesa può costituire
un riferimento per tutto il mondo delle imprese». Ne è convinta Helen Alford,
docente di etica economica e decano della Facoltà di scienze sociali presso la
Pontificia Università San Tommaso d'Aquino (Angelicum), curatrice del volume
Fondare la responsabilità sociale d'impresa. Contributi dalle scienze umane e
dal pensiero sociale cristiano (Città Nuova, 512 pagine, 24 euro). Lo studio,
che presenta i contributi di molti esperti, è stato presentato all'ateneo
romano venerdì scorso. «Il pensiero sociale cristiano spiega la studiosa vede
nel lavoro sia una dimensione individuale che relazionale: la condivisione di
obiettivi comuni» . Tuttavia, parlando di responsabilità sociale d'impresa,
l'approccio etico rischia di essere trascurato o di restare implicito, fa
notare nell'introduzione al volume pa- dre Francesco Compagnoni, docente di
teologia morale nello stesso ateneo e curatore del libro insieme alla Alford:
«Si dà per scontato che la solidarietà sia un valore etico assoluto, così come
lo sviluppo sostenibile e il rispetto dei diritti umani». Prosegue il domenicano:
«Rifacendoci alla tradizione cattolica della valorizzazione della natura umana
e del bene comune, non va trascurato il concetto della felicità». Il filo rosso
che attraversa il volume è la convinzione che «le aziende, specialmente se
grandi o transnazionali, hanno una specifica responsabilità non solo di fronte
ai proprietari, bensì anche verso molte altre persone, istituzioni,
entità, tra cui dipendenti, clienti, fornitori, comunità locali, ambiente
naturale». La tradizione religiosa, dunque, può offrire contenuti etici al
pensiero economico, come ha evidenziato l'arcivescovo Marcelo Sánchez Sorondo,
cancelliere della Pontificia Accademia delle scienze sociali: «Se si cerca
soltanto il benessere, si può perdere la fede e anche il Regno; perseguire esclusivamente
il lucro ci ha portato a questa crisi, alla radice della quale c'è stata da
parte del mercato una dimenticanza della base valoriale e morale ». Alla tavola
rotonda hanno raccontato la loro testimonianza Paolo Palombelli, vicepresidente
di «Anima. Per il sociale nei valori d'impresa», che conta sessanta aziende
associate, e Noè Ghidoni, vicepresidente del Movimento cristiano lavoratori,
che annovera 300 mila associati in tutta Italia. «La felicità abbinata al
lavoro ha ricordato è una chiave essenziale della dottrina sociale della Chiesa
». Presentato a Roma il volume «Fondare la responsabilità sociale d'impresa»
(Città Nuova) curato dai docenti dell'«Angelicum» Helen Alford e Francesco
Compagnoni
( da "Avvenire" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
CRONACA 04-03-2009
Mantovano: il Cie di Lampedusa resterà Contrario il sindaco. E non cessano gli
arrivi ROMA. Il ministero dell'Interno ha confermato la volontà di mantenere il
Centro di identificazione ed espulsione nell'isola di Lampedusa. Lo ha detto il
sottosegretario Alfredo Mantovano intervenuto ieri alla Commissione diritti umani
del Senato. «L'ala del centro di accoglienza distrutta dall'incendio doloso del
18 febbraio scorso sarà restaurata ha aggiunto e i rimpatri dei clandestini
proseguiranno come previsto dal piano messo a punto dal governo». Nelle prossime
settimane il ministro Maroni continuerà gli incontri con i rappresentanti dei
governi dei paesi di provenienza degli immigrati che sbarcano sulle
coste italiane per intensificare la lotta all'immigrazione clandestina. Ferma
la posizione del sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis. «Noi siamo
assolutamente disponibili al dialogo, a sederci attorno ad un tavolo per
trovare una soluzione ad un fenomeno epocale ha dichiarato , ma se il governo
si ostina sulla strada del Cie non ci rimane altro da fare che riprendere la
protesta». Intanto non cessano gli arrivi di migranti e ieri, in serata, è
stato avvistato un barcone con una sessantina di persone a bordo a
( da "Giornale.it, Il" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Obama non vede l'ora
di avviare una nuova distensione con la Russia, ampiamente ricambiata, come
spiego in questo articolo . Intanto invia due rappresentanti a Damasco per
riallacciare il dialogo con la Siria, interrotto dal 2005. Sotto banco parla
con l'Iran e, secondo indiscrezioni, anche con Hamas. Nei giorni scorsi Hillary
Clinton, a Pechino, ha dichiarato che i diritti umani sono importanti, ma che l'economia
lo è di più, avvallando così le repressioni del regime comunista cinese. Con i
Paesi arabi del Golfo la Casa Bianca è sempre più conciliante, anzi accomodante
e il presidente americano ha lanciato i primi segnali di preudente
disponibilità anche al regime cubano dei fratelli Castro. La svolta è
innegabile rispetto a Bush, ma proietta l'immagine di un Paese ansioso,
improvvisamente insicuro, che dopo aver perso la supremazia economia teme di
smarrire anche quella politica. E' come se Obama stesse supplicando il mondo: è
vero siamo in recessione ma se ci riconoscerete ancora lo status di numero uno
al mondo (e militarmente lo sono ancora), faremo i bravi con tutti. Insomma,
un'America con il cappello in mano che cerca di far dimenticare le proprie
debolezze. Ma basta la supremazia militare per giustificare lo status di
superpotenza? E il mondo ha davvero voglia di farsi guidare dagli Usa? Scritto
in globalizzazione, israele, era obama, democrazia, cina, gli usa e il mondo,
russia, medio oriente, islam 1 Commento » (1 voti, il voto medio è: 5 su un
massimo di 5) Loading ... Il Blog di Marcello Foa © 2009 Feed RSS Articoli Feed
RSS Commenti Invia questo articolo a un amico 01Mar 09 Ma Obama combatte
davvero le lobbies? I media di tutto il mondo hanno rilanciato il discorso con
cui Obama annuncia "di voler lottare contro le lobbies che intendono
ostacolare il suo piano economico". La retorica è quella di sempre:
"Questo è il cambiamento promesso agli americani" e giù l'elenco
delle riforme che i rappresentanti degli interessi particolari intendono
bloccare: "Alle assicurazioni non piacerà l'idea di dover diventare più
competitive per continuare a offrire la copertura medica», ha detto Obama.
«Anche le banche e chi ha concesso prestiti agli studenti per iscriversi
all'università non ameranno lo stop agli enormi sussidi a loro accordati, ma
così abbiamo salvato circa 50 miliardi di dollari per rendere i college più
finanziariamente accessibili». Allo stesso modo, ha detto Obama, «le compagnie
petrolifere non ameranno l'interruzione delle facilitazioni fiscali per 30
miliardi di dollari, ma è così che possiamo permettere all'economia delle
energie rinnovabili di creare nuovi progetti e posti di lavoro». La realtà,
però, è molto diversa. Il presidente americano non ha affatto combattuto le lobbies,
le ha assorbite al governo. E l'esame sia bel pacchetto di salvataggio del
sistema finanziario sia del piano di rilancio lo dimostra. Altro che riforme:
Obama distribuisce soldi a pioggia. E tagli di poche decine di miliardi di
dollari sono irrisori rispetto a sussidi che valgono migliaia di miliardi. Ma
hanno una loro funzione mediatica: servono ad alimentare il mito del
cambiamento e dunque l'impressione che Obama stia davvero trasformando
l'America, tagliando con il passato. E' un'operazione di spin, basata
sull'illusione o, se preferite, sul raggiro. Con queste riforme l'America non
solo non cambia, ma rischia di accelerare il suo declino, perchè elude ancora
una volta il vero problema dell'economia Usa, che è sistemico. E non sarà certo
l'aumento dell'aliquota di un paio di percentuali ai ricchi a sanare le casse
dello Stato americano. Anche perchè di questo passo, alla fine del 2010, di
ricchi ne rimarranno davvero pochi. Non fatevi ingannare dai bluff di Obama.
Scritto in banche, capitalismo, crisi, spin, era obama, democrazia,
globalizzazione, economia, gli usa e il mondo Commenti ( 47 ) » (3 voti, il
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( da "Virgilio Notizie" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 4 mar. (Apcom)
- L'associazione Italians for Darfur, i rifugiati del Darfur presenti in Italia
e i rappresentanti delle organizzazioni che si occupano di
violazione dei diritti umani si sono riuniti oggi al Colosseo, a Roma, per ricordare le
vittime del conflitto in Darfur. Una guerra in corso dal 2003, che ha causato
finora almeno 300.000 morti e oltre 2,7 milioni di sfollati e profughi. Come
previsto in altre città del mondo, tra cui Londra e l'Aia, anche a Roma i
partecipanti hanno portato un fiore, una candela, un'immagine, per
"testimoniare la nostra vicinanza a questo popolo martoriato da indicibili
violenze dal 2003 e per il quale chiediamo giustizia". Oggi, la Corte
penale internazionale dell'Aia si pronuncerà sulla richiesta di mandato di arresto
del Presidente sudanese Omar al Bashir, accusato di genocidio, crimini di
guerra e contro l'umanità commessi nella regione.
"Questo è un giorno importante per la giustizia internazionale - ha
sottolineato Antonella Napoli, presidente di Italians for Darfur - ma
soprattutto per il Darfur. In sei anni di guerra brutale e sanguinaria sono
stati perpetrati crimini feroci. I rifugiati del Darfur in Italia, che
supportiamo nell'azione di oggi come sempre, hanno ricordato che questo
conflitto è costato alla loro patria migliaia di vittime e milioni di sfollati
che hanno visto le loro case distrutte e intere comunità disperse. Tutto ciò
non può rimanere impunito. E oggi la speranza che possa essere così è più
forte". "Un giorno speriamo che la pace torni nel nostro Paese - ha
affermato Suliman Hamed, rappresentante dei rifugiati del Darfur, prima di
leggere l'elenco delle vittime del Darfur - sappiamo oggi che quella pace è più
vicina, perché vediamo che non c'è impunità per i crimini commessi in Darfur e
che tutti quelli che hanno sofferto, che hanno perso le madri, i padri e i
figli, non sono stati dimenticati. Le loro perdite terribili sono state
riconosciute e saranno trattate con dignità. E' per questo che ci siamo riuniti
qui oggi per non dimenticare le vittime di questa guerra, perché non importa
ciò che la decisione della Corte determinerà per il futuro. Questo giorno
rimarrà importante per tutti noi che abbiamo perso familiari e amici, che oggi
ricordiamo con il cuore pieno di tristezza leggendo i nomi di alcuni di loro,
certi che presto sarà fatta giustizia".
( da "Mattino, Il (Salerno)" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
La sorella e la
madre della vittima hanno raccontato agli inquirenti che la donna era stata
ridotta già poco dopo l'inizio della convivenza in uno stato di assoluta
prostrazione. Le veniva impedito di utilizzare la lavatrice per evitare il
consumo di energia elettrica, non poteva vedere la televisione oltre le ore 22
ed era costretta a chiedere il permesso per vedere i propri familiari. Insomma una vera e propria tortura quotidiana. «Un sistema di
vita intollerabile, fatto di sopraffazioni, soprusi, di privazioni e di
violenze fisiche (percosse, schiaffi) e morali», ha scritto nel suo
provvedimento scrive il gip Orio. a.b.
( da "Repubblica.it" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
AJA - Mandato di
arresto contro il presidente sudanese Omar Al Bashir. Lo ha spiccato la Corte
penale internazionale dell'Aja (Cpi) per crimini di guerra e contro l'umanità per i massacri nel Darfur. Non accolta l'accusa di
genocidio. La portavoce della Cpi, Laurence Blairon, ha precisato che il
mandato di arresto riguarda cinque capi di accusa per crimini contro l'umanità e due per crimini di guerra, tra cui omicidio,
sterminio, trasferimenti forzati, tortura e stupro. Per Khartoum, il mandato
d'arresto internazionale, "è nuovo colonialismo". Lo ha riferito la
tv satellitare araba Al Jazeera, in una notizia dell'ultima ora. La stessa
emittente araba, che ha trasmesso in diretta l'annuncio della Corte penale
internazionale dell'Aja, parla di "imponenti manifestazioni popolari
avvenute nella capitale sudanese subito dopo l'annuncio". Interpellato
dalla tv araba, il ministro dellla Giustizia sudanese Abdul Baset, che ha
condannato la decisione del Cpi, ha dichiarato che l'accusa di genocidio,
"era stata presentata solo per fare bella figura alla Corte".
"Il Sudan non consegnerà nessuno", ha invece ribadito il vice
ministro della Giustizia. A richiedere l'arresto di Bashir era stato, lo scorso
14 luglio, il procuratore generale, l'argentino Luis Moreno Ocampo, il quale
ieri aveva ribadito che, a carico di Bashir, esistono "gravi elementi di
prova". Ocampo vuole processare Bashir dinanzi al tribunale internazionale
per i massacri nella regione sudanese, iniziati nel 2003 e che hanno causato
circa 300.000 morti e 2,5 milioni di sfollati. Khartoum, per il magistrato, è
"obbligata dal diritto internazionale a consegnare Bashir":
"Sarà tra due mesi o tra due anni, ma sarà processato", ha detto.
OAS_RICH('Middle'); Luis Moreno-Ocampo ha accusato Beshir di aver personalmente
istruito le proprie forze affinché distruggessero tre gruppi etnici, i Fur, i
Masalit e gli Zaghawa, con "l'alibi di combattere la ribellione".
Bashir già alcuni mesi fa si era rifiutato di consegnare due sospetti di
genocidio: il ministro per gli Affari umanitari, Ahmad
Harun e uno dei capi delle feroci milizie filogovernative, i janjaweed, Ali
Khashayb. E' la prima volta che tribunale internazionale processa un capo di
Stato in carica. Bashir è alla guida del Sudan, dal colpo di Stato militare del
30 giugno 1989. La Cpi trasmetterà, "immediatamente" al Sudan, agli
stati membri della corte e ai membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu la
richiesta di cooperazione per l'arresto e il trasferimento del presidente.
"La responsabilità di arrestarlo e trasferirlo spetta agli stati", ha
detto il cancelliere della Cpi, Silvana Arbia. La corte, infatti, non dispone
di una forza di polizia. Appresa la notizia, centinaia di dimostranti sono
scesi nelle strade di Khartoum. "Oggi ci saranno manifestazioni contro la
decisione della Cpi - aveva annunciato in attesa dell'arrivo della notizia il
segretario generale dell'organizzazione del Congresso Nazionale, il partito al
potere, Ibrahim Ghandour - perché la popolazione è mobilitata da molto tempo e
la protesta è assolutamente naturale". Le autorità sudanesi, secondo fonti
giornalistiche, hanno reso noto che sarà repressa qualsiasi manifestazione di
consenso all'incriminazione del presidente. "Se (i militari) aggrediranno
civili, il Movimento per la Giustizia e l'Uguaglianza (Jem, il movimento
principale di ribellione in Darfur) reagirà", aveva replicato il capo del
gruppo, Khalil Ibrahim. Per l'Unione africana il mandato di arresto rischia di
minacciare il fragile processo di pace in Sudan. Lo ha dichiarato il presidente
dell'Ua Jean Ping. L'Unione africana ha schierati in Sudan un contingente di
circa 7.000 baschi verdi in funzione di truppe di pace. Intanto l'agenzia
ufficiale Suna ha scritto che domenica prossima Bashir si recherà nel Darfur,
per una visita alla capitale, El Fasher, che oggi è stata insolitamente
sorvolata da aerei militari sudanesi. Ieri il presidente aveva dichiarato
durante una cerimonia a Meroe che la decisione della Cpi "non vale nulla,
neppure l'inchiostro con cui sarà scritta". "Che si preparino pure ...
possono benissimo mangiarsel", aveva aggiunto con tono di sfida verso la
Corte dell'Aja. "Ci saranno reazioni popolari - ha aggiunto il portavoce
del governo, Kamal Obeid - ma il governo garantirà la protezione delle
ambasciate, delle missioni diplomatiche e dei civili stranieri". Forze di
sicurezza sono stati schierate in prossimità delle ambasciate di paesi
occidentali a Khartoum. L'Egitto ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell'Onu
di sospendere il mandato d'arresto. I ministri degli esteri dei 22 Paesi
aderenti alla Lega Araba, che erano al Cairo per una riunione preparatoria del
prossimo vertice arabo di Doha, hanno deciso di tenere una riunione in sessione
straordinaria e urgente per esaminare i riflessi del mandato di cattura.
Critica la Russia: per l'inviato di Mosca per il Darfur, Mikhail Margelov, si
tratta di "una decisione intempestiva" che crea "un precedente
pericoloso". Per gli Usa, che pure non hanno firmato il Trattato
istitutivo della Cpi, è giusto processare Bashir: "Gli Usa ritengono che
chi ha commesso atrocità debba risponderne in tribunale", ha dichiarato il
portavoce del Dipartimento di Stato, Robert Wood. Esultano
le organizzazioni per i diritti umani: per Human Rights Watch ora "neppure i presidenti sono
garantiti per i loro orribili crimini". Adesso il timore è che vi siano
rappresaglie contro i dipendenti dell'Onu e i caschi blu che operano nel Paese
africano, 32 mila persone tra staff locale e stranieri. I 25 mila caschi
blu sono schierati in Darfur e nel Sud Sudan. Gli italiani sono 500, di cui
( da "Virgilio Notizie" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 4 mar. (Apcom)
- A seguito della decisione odierna della Corte penale internazionale (Icc) di
emettere un mandato d'arresto per il presidente sudanese Omar al Bashir, che è
accusato di crimini contro l'umanità e crimini di
guerra, Amnesty International ha dichiarato che l'imputato deve consegnarsi
alla giustizia e sottoporsi a processo. Lo rende noto un comunicato
dell'organizzazione. "La legge è chiara. Il presidente al Bashir deve
comparire di fronte all'Icc per difendersi dalle accuse. Se rifiuta di farlo,
le autorità sudanesi devono assicurare il suo arresto e la sua traduzione
all'Icc", ha affermato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty
International. Il mandato d'arresto spiccato oggi nei confronti del capo di
stato sudanese rappresenta una mossa senza precedenti nella storia di un
conflitto che ha provocato oltre 300.000 morti, migliaia di stupri e milioni di
sfollati. "L'annuncio odierno è un segnale importante, sia per il Darfur
che per il resto del mondo: chi è sospettato di violazioni
dei diritti umani, a
prescindere da quanto sia potente, affronterà un processo", ha proseguito
Khan. La Costituzione sudanese prevede l'immunità dai procedimenti penali per
il capo di stato, finché è in carica. Tuttavia, nessuno strumento
internazionale ha mai riconosciuto l'immunità per il genocidio, i crimini
contro l'umanità o i
crimini di guerra. Le autorità sudanesi hanno l'obbligo legale di
arrestare chiunque sia citato in un mandato d'arresto dell'Icc, ai sensi della
Risoluzione 1593 (2005) che chiede al Sudan di cooperare con l'Icc. Secondo
Amnesty International, se il presidente al Bashir lasciasse il Sudan, il
governo di qualsiasi paese sarebbe obbligato a negargli protezione, ad
arrestarlo immediatamente in quanto ricercato e a consegnarlo all'Icc.
"Nessuno è al di sopra della legge. Se si viene incriminati per un reato,
si deve affrontare quest'accusa in un'aula di giustizia. Il presidente al
Bashir avra' l'opportunita' di farlo di fronte all'Icc", ha concluso Khan.
( da "Virgilio Notizie" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Roma, 4 mar. (Apcom)
- A seguito della decisione odierna della Corte penale internazionale (Icc) di
emettere un mandato d'arresto per il presidente sudanese Omar al Bashir, che e'
accusato di crimini contro l'umanita' e crimini di
guerra, Amnesty International ha dichiarato che l'imputato deve consegnarsi
alla giustizia e sottoporsi a processo. La legge e' chiara. Il presidente al
Bashir deve comparire di fronte all'Icc per difendersi dalle accuse. Se rifiuta
di farlo, le autorita' sudanesi devono assicurare il suo arresto e la sua
traduzione all'Icc" - ha affermato Irene Khan, Segretaria generale di
Amnesty International. Il mandato d'arresto spiccato oggi nei confronti del
capo di stato sudanese rappresenta una mossa senza precedenti nella storia di
un conflitto che ha provocato oltre 300.000 morti, migliaia di stupri e milioni
di sfollati. L'annuncio odierno e' un segnale importante, sia per il Darfur che
per il resto del mondo: chi e' sospettato di violazioni dei
diritti umani, a
prescindere da quanto sia potente, affrontera' un processo" - ha
proseguito Khan. La Costituzione sudanese prevede l'immunita' dai procedimenti
penali per il capo di stato, finche' e' in carica. Tuttavia, nessuno strumento
internazionale ha mai riconosciuto l'immunita' per il genocidio, i
crimini contro l'umanita' o i crimini di guerra. Le
autorita' sudanesi hanno l'obbligo legale di arrestare chiunque sia citato in
un mandato d'arresto dell'Icc, ai sensi della Risoluzione 1593 (2005) che
chiede al Sudan di cooperare con l'Icc. Secondo Amnesty International, se il
presidente al Bashir lasciasse il Sudan, il governo di qualsiasi paese sarebbe
obbligato a negargli protezione, ad arrestarlo immediatamente in quanto
ricercato e a consegnarlo all'Icc. Nessuno e' al di sopra della legge. Se si
viene incriminati per un reato, si deve affrontare quest'accusa in un'aula di
giustizia. Il presidente al Bashir avra' l'opportunita' di farlo di fronte
all'Icc" - ha concluso Khan.
( da "Virgilio Notizie" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Aia, 4 mar. (Ap) -
La Corte penale internazionale dell'Aia (Cpi) ha emesso un mandato di arresto
contro il Presidente sudanese Omar al Bashir, riconoscendolo colpevole di aver
orchestrato le atrocità commesse nella regione occidentale del Darfur, dove è in
corso dal 2003 una guerra civile. Tuttavia, la Corte ha ritenuto insufficienti
le prove a sostegno dell'accusa di genocidio mossa dal Procuratore della Cpi,
Luis Moreno-Ocampo, contro il leader sudanese. Stando a
quanto precisato dalla portavoce della Cpi, Laurence Blairon, il mandato di
arresto riguarda cinque capi di accusa per crimini contro l'umanità e due per
crimini di guerra, tra cui omicidio, sterminio, trasferimenti forzati, tortura
e stupro.
( da "KataWeb News" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
"Arrestate il
presidente del Sudan Al Bashir incriminato da Corte Aja 4 marzo 2009 alle 14:42
— Fonte: Esteri">repubblica.it — 0 commenti Per i massacri nel Darfur
il Cpi accusa il numero uno sudanese di crimini di guerra e contro l'umanità. Tra le imputazioni: omicidio, sterminio, trasferimenti forzati,
tortura e stupro Non accolta la richiesta di incriminazione per genocidio.
Manifestazioni nella capitale Khartoum: "È nuovo colonialismo".
Egitto: riunire il consiglio di sicurezza Onu
( da "Giornale.it, Il" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 54 del 2009-03-04
pagina
( da "LeccePrima.it" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Parte a Lecce
Bikaloro, la campagna di comunicazione, di informazione e sensibilizzazione
aperta a tutti, e rivolta in particolare ai migranti, già residenti in Italia e
in Puglia, sui rischi delle Mutilazioni genitali femminili e sui diritti delle
donne e delle bambine. Il progetto della Lega Italiana per la Lotta contro
l?Aids, sede di Lecce, nasce in collaborazione con lo Sportello immigrazione
Salento e l?Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce, con il
contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le
Pari Opportunità, e con la partnership degli assessorati provinciali alle Pari
opportunità e al Mediterraneo, dell?Asl Lecce, dell?Ordine locale dei medici e
dei chirurghi, del Cinit Cineforum Lecce, di Senza Frontiere soc. coop., di Paz
soc. coop, dell?associazione culturale albanese Vellazerimi (Albania),
dell?associazione cittadini Somali ed Etiopi, di Arte Brasil, Mijikenda
Cultural (Kenja), dell?associazioni Centro Multiculturale Etnos, Guy Gi Il
Baobab e Diaspora. Sono ogni anno circa 130 milioni le donne, ragazze e bambine
che subiscono le mutilazioni dei genitali, 3 milioni ne restano vittima, 100
milioni vengono violate fisicamente e psicologicamente per sempre. Secondo la
definizione fornita dall?Organizzazione mondiale della Sanità, con
l?espressione ?Mutilazione genitale femminile? si intende indicare ?tutte le
procedure che prevedono l?asportazione parziale o totale dei genitali esterni o
altri danni arrecati per motivi culturali o comunque non terapeutici?: nella
maggior parte dei casi si tratta di piccoli ?pseudointerventi? chirurgici, che
interessano i genitali esterni in condizioni igieniche precarie. La gravità
delle conseguenze medico-sanitarie di tali operazioni dipendono, sia dalle
condizioni in cui esse vengono effettuate (con effetti dunque immediati), sia
dalle loro complicanze a più lungo termine. Sono almeno 30 mila le donne e le
bambine infibulate in Italia e anche se le mutilazioni genitali femminili sono
vietate dalla legge italiana, proibire spesso non è sufficiente.Perchè proprio
a Lecce? Il progetto nasce in una terra, caratterizzato da un?alta incidenza di
immigrati: oltre 10.000 cittadini immigrati regolari (si stima che quelli
irregolari siano quasi il doppio). I recenti Stati Generali sull?Immigrazione
organizzati dalla Regione Puglia hanno visto la città di Lecce quale
laboratorio di proposte per una nuova politica dell?immigrazione, più attenta
ai diritti e più inclusiva. La Provincia di Lecce, attraverso numerose
manifestazioni di interesse generale, ha inteso favorire la partecipazione
della collettività immigrata alla vita sociale e civile del territorio, anche
adoperandosi affinché le comunità degli immigrati costituissero associazioni
intese a rappresentare la propria cultura: da qualche mese il Centro servizi
immigrazione Salento ha attivato in alcuni centri del territorio altri otto
uffici, presenti nei comuni dove maggiore è la presenza degli stranieri, e,
cioè, Galatina, Alessano, Cursi, Trepuzzi, Veglie, Surbo, Copertino, Galatone.
I destinatari della campagna Bikaloro sono pertanto gli immigrati della
provincia di Lecce e delle altre province pugliesi, nell?ottica di rompere il
muro di indifferenza e di disinteresse nei confronti di questa tematica. Sono
molte le voci, che continuano a rimanere nell?anonimato, a sostenere la
presenza di donne infibulate anche nel Salento. La campagna vuole, dunque, informare sui rischi delle Mgf e promuovere il diritto a una
dignità di genere che esuli da queste pratiche, educare gli stranieri senza
imporre il primato della cultura occidentale, offrire sostegno alle donne
vittima di questi abusi, promuovere il rispetto dei diritti umani. CALENDARIO CAMPAGNA 4 aprile, ore
( da "Virgilio Notizie" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
(ANSA) - CARACAS, 4
MAR - Domani a Bengasi, in Libia, sara' inaugurato uno stadio di calcio che
prendera' il nome del presidente venezuelano Hugo Chavez. Lo scrive il
quotidiano di Caracas El Nacional. Secondo i media libici
citati dal giornale, l'iniziativa rappresenta 'un riconoscimento ai coraggiosi
atteggiamenti del capo dello stato venezuelano'. Chavez ha visitato Tripoli nel
novembre 2004, occasione in cui Gheddafi lo ha omaggiato con il 'Premio
Gheddafi per i diritti umani'.
( da "AprileOnline.info" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Lampedusa, il
governo veda con i suoi occhi Pietro Marcenaro*, 04 marzo 2009, 19:21
L'intervento Nelle ultime ore altri sbarchi sulle coste isolane. La situazione
dei centri in cui (sopra)vivono gli immigrati irregolari rischia il collasso,
diventando una polveriera pericolosa dove diritti umani
elementari sono calpestati. L'esecutivo deve rivedere le sue decisioni sui Cie
e sul tempo di trattenimento, elevato a 6 mesi con l'ultimo decreto, ma
soprattutto si deve recare nell'isola inviando i suoi rappresentanti Quella di
fermare gli sbarchi degli stranieri a Lampedusa attraverso una dimostrazione di
durezza è una illusione crudele. Gli arrivi di queste ultime ore lo dimostrano.
Il governo e in particolare il ministro dell'Interno Maroni sanno bene che la
situazione nell'isola, se si consolida così come è allo stato attuale, non può
essere governata. Così come sanno bene che dovranno trasferire altrove coloro
che arrivano sulle coste lampedusiane perché le strutture, come era facilmente
intuibile da tempo, non possono reggere il peso dell'affollamento. A Lampedusa
si vive in condizioni inaccettabili che non possono e non potranno che
peggiorare. Di fronte al sottosegretario Mantovano, in
occasione della sua audizione in Commissione Diritti Umani, ho personalmente sottolineato come ciò che ho visto a
Lampedusa, ovvero le condizioni di vita degli stranieri nei centri, corrisponde
a trattamenti inumani e
degradanti, che violano il diritto internazionale e la nostra stessa
Costituzione. Ho chiesto al sottosegretario, ma anche al governo, in
particolare a Maroni, di recarsi almeno una volta a Lampedusa per vedere con i
propri occhi le strutture che accolgono gli stranieri. E' una richiesta che ho
avanzato almeno dal 12 febbraio senza trovare risposta. Il perché è chiaro: il
governo non ha il coraggio di recarsi nell'isola perché non ha il coraggio di
vedere ciò che in essa si sta realizzando: un fatto che dimostra di per sé la
gravità della situazione siciliana. Il punto è che appare impossibile osservare
la realtà di Lampedusa senza pensare poi di intervenire il prima possibile per
mettervi fine. Non è solo un'emergenza legata solo alle condizioni materiali di
vita degli immigrati, ma anche all'impossibilità di rispettare i diritti delle
persone sanciti dai Trattati internazionali e dalla Costituzione: il diritto
alla difesa, quello di disporre di sedi per ricorre contro decisioni
considerate ingiuste, quello all'informazione sulla propria situazione. Tutto
questo è violato e impossibile da garantire agli stranieri. Il governo motiva
il permanere di questa situazione con l'idea di dimostrare che i restringimenti
saranno immediati così da scoraggiare i nuovi flussi migratori, soprattutto
irregolari. Una giustificazione senza fondamento, perchè gli extracomunitari
non in regola che il governo riesce a rinviare nei paesi di origine è una percentuale
modesta. Come del resto è modesta quella dei migranti irregolari che sbarcano a
Lampedusa via mare. Le presenze straniere che contribuiscono a formare il
serbatoio dell'immigrazione irregolare, infatti, è composto soprattutto da
persone che permangono in Italia quando il loro permesso di soggiorno è scaduto
o non ottenuto. Lo stesso proclama governativo del rimpatrio di ottocentomila
irregolari è una pura dichiarazione demagogica, uno spot per catturare il
consenso e i voti, da parte di chi vive in una contingenza economica difficile
e in un clima di paure, come appunto il popolo italiano. C'è infatti un
rapporto stretto tra le politiche dell'immigrazione perseguite dall'esecutivo e
quelle sulla sicurezza che speculano sulla paura. Per la destra l'insicurezza
non è un problema da risolvere, ma una risorsa sulla quale investire per
aumentare le proprie fortune politiche ed elettorali. Quando l'insicurezza e il
timore non esistono, del resto, hanno bisogno di costruirli, essendo componenti
essenziali delle loro politiche e strategie elettorali. Un'organizzazione non
certo di sinistra come il Coisp ha recentemente affermato che Lampedusa è una
situazione che mette a rischio tutti, forze dell'ordine comprese. Vandalismi e
autolesionismo sono presenti e diffusi nelle strutture, come accade in carcere,
e proprio questi ultimi sono fenomeni che confermano o meno la validità di una
gestione penitenziaria. Nonostante questa situazione, in Italia esiste una rete
di guardacoste che contribuisce a salvare vite umane, come accaduto anche nelle
ultime ore. Così come per fortuna è presente un corpo di polizia composto da
persone responsabili che cercano di portare avanti il loro impegno e il loro
dovere in una condizione di massima difficoltà. Di fronte a questo si dovrebbe
tornare al passato, quando Lampedusa era un modello di prima accoglienza.
L'esecutivo deve compiere una retromarcia perché si ricostituiscano i Centri di
accoglienza temporanea (ora Centri di identificazione e espulsione), dove
accogliere gli immigrati irregolari per affrontare singolarmente le varie
vicende umane in base al rispetto dei diritti, anche procedendo ai rimpatri ma
solo quando essi siano motivati. L'ultimo decreto che eleva a 6 mesi il
trattenimento dei clandestini nelle strutture è stato e sarà un fattore
aggravante, drammaticamente, in una situazione di per sé già al limite del
collasso. Anche questo andrebbe rivisto. Anche su questo il governo deve
tornare indietro. *Senatore del Pd, Commissione Diritti
Umani di Palazzo Madama
( da "AprileOnline.info" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Presidente alla
sbarra Alessandro Chiappetta, 04 marzo 2009, 16:25 Sudan Al Bashir sarà
processato dalla Corte dell'Aja per crimini di guerra, di cui si sarebbe
macchiato negli anni del conflitto in Darfur, dal
( da "WindPress.it" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
04-03-2009 Il
ministro Mariastella Gelmini ha presentato questa mattina a Palazzo Chigi il
documento dâ??indirizzo per la sperimentazione dellâ??insegnamento di
â??Cittadinanza e Costituzioneâ?. Grazie allo studio di questa nuova
materia gli studenti avranno
lâ??opportunità di approfondire il testo della nostra Carta
Costituzionale, sperimentare forme di partecipazione attiva alla vita
democratica, affrontare i temi dellâ??educazione ambientale, lâ??educazione
stradale e il volontariato. Cittadinanza e Costituzione verrà insegnato
durante le ore di storia e geografia e studi socialiPercorsi per le scuole:Il
documento di indirizzo per la sperimentazione dellâ?? insegnamento di
â??Cittadinanza e Costituzioneâ? prevede, per ogni ordine e grado di
istruzione, percorsi
specifici: Nella Scuola dellâ??infanzia: si dovranno trasmettere conoscenze
specifiche sul concetto di famiglia, di scuola e di gruppo, i modi di agire
corretti con i compagni, con i genitori, con gli insegnanti e con gli altri
adulti.Nella scuola primaria (scuola elementare): si dovranno insegnare le
prime nozioni sulla Costituzione e sulla convivenza, in particolare i diritti
fondamentali dellâ??uomo, il significato delle formazioni sociali,
lâ??importanza della tutela del paesaggio, alcune basilari nozioni di
educazione stradale, la salvaguardia della salute, il valore del rispetto delle
regole.Nella scuola secondaria di primo grado (scuole medie): si studierà
la Costituzione, con una particolare attenzione ai diritti e ai doveri del
cittadino a il diritto internazionale in materia di diritti umani.Nella
scuola secondaria di secondo grado (scuole superiori): si dovrà
approfondire lo studio della Costituzione anche attraverso lâ??analisi
dellâ??attualità , la messa in pratica del proprio impegno nel
volontariato, la promozione del rispetto e della tutela dellâ??ambiente, la
promozione del fair play e dei valori positivi dello sport e i principi
dellâ??educazione stradale.Il Ministero dellâ??Istruzione, inoltre, attraverso
lâ??Agenzia scuola, proporrà dal prossimo settembre a tutte le scuole dei
percorsi e delle attività di formazione per gli insegnanti offrendo
materiali che potranno essere utilizzati per insegnare la nuova materia. Entro
fine maggio verrà emanato un bando di concorso per le scuole di ogni
ordine e grado per finanziare con un totale di 1 milione di euro le migliori
proposte di sperimentazione, cosi da costituire una rete di riferimento della
materia, nei suoi sviluppi.Cosa tener presente per la
sperimentazione:Realizzare un sistema di documentazione delle buone
pratiche;promuovere la partecipazione attiva degli studenti in attività
di volontariato, di tutela dellâ??ambiente, di competizione sportiva corretta e
di educazione alla legalità ;promuovere la partecipazione e la condivisione
nella stesura del Regolamento di Istituto;attivare forme di collaborazione con
soggetti diversi (famiglie, istituzioni locali, agenzie culturali ed
educative);costruire e mettere a disposizione degli insegnanti percorsi di
sensibilizzazione e di formazione. Cosâ??è¨ â??Cittadinanza e Costituzioneâ?:
Eâ?? una disciplina di studio introdotta nei programmi di tutte le scuole di
ogni ordine e grado dalla legge 169 del 30/10/2008. Si tratta di un
insegnamento che, oltre ai temi classici dellâ??educazione civica comprende anche
lâ??educazione ambientale, lâ??educazione alla legalità , i principi di
una corretta competizione sportiva e i valori del volontariato, le basi
dellâ??educazione stradale e dellâ??educazione alla salute, il valore del
rispetto delle regole. Perché© â??Cittadinanzaâ?? Perché© gli studenti sono giovani
cittadini che esercitano diritti inviolabili e rispettano i doveri inderogabili
della società di cui fanno parte ad ogni livello - da quello familiare a
quello scolastico, da quello regionale a quello nazionale, da quello europeo a
quello mondiale - nella vita quotidiana, nello studio e nel mondo del
lavoro.Perché© â??Costituzioneâ?? Perché© ogni studente dovrebbe conoscere la Costituzione,
documento fondamentale della nostra democrazia e â??mappa di valoriâ?
utile per esercitare la cittadinanza a tutti i livelli. La scuola come
palestra di democrazia La scuola italiana può² e deve essere una palestra di democrazia. Per questo
particolare importanza sarà data alla partecipazione attiva degli
studenti a tutti i livelli: dalla rappresentanza di classe a quella
dâ??Istituto, dallâ??impegno nelle Consulte provinciali degli studenti a quello
nelle Associazioni studentesche. Cittadini italiani, cittadini del mondo
Educare alla cittadinanza e alla Costituzione è¨ anche lâ??occasione per
costruire nelle nostre classi, dove sono presenti ragazze e ragazzi con
provenienze, storie, tradizioni e culture diverse, delle vere comunità di
vita e di lavoro, che cerchino di dare significati nuovi alla convivenza ed
elaborino percorsi che costruiscano contemporaneamente identità personale
e solidarietà collettiva, competizione e collaborazione.
( da "Virgilio Notizie" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Ginevra, 4 mar. (AP)
- Gli Stati Uniti hanno deciso di riprendere la loro
partecipazione come osservatore attivo al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite dopo essersi
allontanati nove mesi fa, dopo aver accusato l'organismo di essere contro
Israele e di aver fallito nell'affrontare Stati che violano i diritti umani, come il Sudan. Washington in
quanto osservatore attivo potrà prendere parte ai dibattiti ma non potrà
votare. "Ci aspettiamo, da noi stessi e dai governi in questa
camera che rappresenta ogni regione del mondo, la volontà di superare le nostre
differenze e di unirci in obiettivi comuni", ha detto Mark Storella, incaricato
degli affari per la missione statunitense alle Nazioni Unite a Ginevra. Lo
scorso giugno l'amministrazione Bush aveva annunciato che avrebbe partecipato
alle discussioni dell'organismo formato da 47 nazioni solo se assolutamente
necessario. "Gli Stati Uniti rimangono preoccupati per la politicizzazione
dei diritti umani e per l'esclusione continuata di un
solo paese", ha precisato Storella facendo riferimento a Israele.
( da "Virgilio Notizie" del 04-03-2009)
Argomenti: Diritti umani
Parigi, 4 mar. (AP)
- Rientrato in Francia da Cuba, l'ex ministro socialista Jack Lang spiega che
il presidente francese, Nicolas Sarkozy, non ha preso "alcuna
decisione" ancora rispetto all'eventualità di una visita sull'isola
comunista. "Ho trasmesso la richiesta del presidente Raul Castro" ha
assicurato Lang dopo aver fatto a a Sarkozy un resoconto del suo viaggio da
emissario francese. Ma "non posso parlare a nome del presidente".
Quanto ai rapporti con Cuba, Lang ha predetto che "la cooperazione con la
Francia riprenderà in modo intenso" e ha parlato di un
"clima positivo" fra i due paesi, e della revoca "di un certo
numero di ostacoli alla cooperazione" in vista di "scambi di tutti i
tipi; politici, economici, culturali, scientifici". A domanda, Jack Lang
ha anche assicurato che il nuovo clima è propiziono "a dei progressi sul
fronte dei diritti umani".