CENACOLO
DEI COGITANTI |
Dopo la conferenza
dell'Onu a Ginevra sul razzismo, si continua a discutere se l'esito sia...
( da "Stampa, La" del
28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Stati non certo famosi per la
tutela dei diritti umani e civili, mentre resta la possibilità che si offre ai
leader più esagitati ed estremisti di farsi la loro propaganda, magari a uso
interno. E, più generalmente, c'è un clima di confronto, che porta a divisioni
(anche all'interno di gruppi omogenei come l'Unione europea) più che alla
concorde ricerca della soluzione migliore.
In stazione sotto i
piccioni morti ( da "Gazzetta
di Mantova, La" del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Il macabro spettacolo ha già avuto
modo di rivelarsi una tortura crudele per gli animali e un pericolo per la
salute pubblica. Nonostante questo tutto rimane invariato e sicuramente il
problema non era così acuto prima che le reti venissero applicate. Mi sembra
logico quindi che la stazione di Mantova debba provvedere al più presto ad
eliminarle, ne convenite?
Mia Farrow hace huelga por
Darfur ( da "Pais,
El" del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: "cuando la Corte Penal
Internacional emitió una orden de arresto contra el presidente sudanés Omar Al
Bechir, por su papel en el asesinato, la violación, la tortura y el
desplazamiento de millones de personas". Desde entonces, en represalia, Al
Bechir ha expulsado a 13 organizaciones internacionales de ayuda.
Africa, il continente nero
dell'omofobia: l'allarme è alto in Camerun e Burundi
( da "Blogosfere" del
28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: che porta il Camerun ad agire in
piena violazione degli obblighi assunti con il Patto internazionale sui diritti
civili e politici (gli art. 2.1 e 26 garantiscono la libertà da qualsiasi
discriminazione; l'art. 21 tutela la libertà di associazione e di assemblea) e
con la Carta africana dei diritti umani e dei popoli (l'art. 2 garantisce la
libertà da ogni discriminazione e l'art.
Il presidente Lukashenko
ricevuto dal Papa e da Berlusconi
( da "Giornale di Brescia"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Italia al presidente bielorusso è
«fondato sui principi europei della difesa dello Stato di diritto e dei diritti
e libertà fondamentali degli uomini e delle donne bielorusse». Un editoriale
del Corriere aveva duramente criticato la visita di Lukashenko, descrivendo la
grave situazione dei diritti umani nell'ex Repubblica sovietica.
Obama e il rompicapo
cubano ( da "Giornale
di Brescia" del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: mentre Raul Castro ha confermato la
disponibilità al dialogo con gli Usa su tutti i problemi (compresi i
prigionieri politici ed i diritti umani), il fratello Fidel Castro ha inviato
un messaggio più negativo. Ma Obama sembra intenzionato a portare avanti il
processo di distensione e la sua Amministrazione sta cercando inoltre di avere
più scambi culturali ed accademici.
MUSICA - Alle 21,30
concerto dal vivo di Pacifico, autore per ...
( da "Leggo" del
28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti Umani e Territori Occupati:
incontro con immagini e testimonianze del viaggio in Palestina della carovana
"Sport sotto l'Assedio". Sala San Leonardo, strada Nuova (vicinanze
Ponte delle Guglie). CINEMA - Alle 17 e alle 21, per "Fischia il
vento", il ciclo dedicato ai temi della Resistenza, il film del giovane
autrore Dennis Dellai Terre Rosse;
durban ii e i diritti
dimenticati - joaquín navarro-valls
( da "Repubblica, La"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ratifica e implementazione da parte
della comunità internazionale dei diritti fondamentali della persona, affinché
siano eliminate tutte le pesanti discriminazioni esistenti. In altri termini,
il valore stesso delle affermazioni di sostanza sui diritti umani sono relegate
nell´ambito di un´effettiva applicazione da parte di ogni Paese di accordi
pattuiti con la votazione del trattato.
carovana di sport sotto
l'assedio ( da "Nuova
Venezia, La" del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ambito della mostra fotografica «Un
muro non basta», si tiene l'incontro «Diritti umani e territori occupati:
immagini e testimonianze della Carovana Sport sotto l'assedio in Palestina», di
Beatrice Barzaghi e Eliana Caramelli. La Carovana dal 5 al 12 aprile ha
attraversato la Palestina per incontrare giovani, bambini, uomini e donne.
Provincia: "Progetto
sportello donna disabile" ( da "Caserta
News" del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: desiderio comune di tutte le donne
di potersi riconoscere nei percorsi di vita senza dover ancora oggi subire
l'alienazione e la negazione dei diritti umani riconosciuti o l'umiliazione di
chi è costretto a chiedere sempre perchè si sente non accettato dal sistema
societario e che sia di conseguenza costretto a lottare oltre che con le
proprie disabilità anche con la società intera.
FOLIGNO QUARANTA studenti
dell'Istituto tecnico commerciale...
( da "Nazione, La (Umbria)"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: aggiunto padre Lombardi parlando
con gli studenti sono un dono per l'umanità e possono veramente promuovere la
solidarietà umana, la pace e la giustizia, i diritti umani e il rispetto per la
vita e il bene della creazione». NEL COMPLESSO un incontro molto apprezzato dai
ragazzi, che hanno avuto modo di toccare da vicino una realtà di grande
tradizione ma anche di grande attualità.
Represión: comenzó el
juicio por el crimen de un adolescente
( da "Clarin, El" del
28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ASESINATO Y TORTURA DEL MILITANTE
DEL PC FLOREAL AVELLANEDA EN 1976 Represión: comenzó el juicio por el crimen de
un adolescente Está acusado el ex general Santiago Riveros y otros jefes de
Campo de Mayo. Por: Lucio FernÁndez Moores 1 de 1 Alguna vez, el ex fiscal
Julio Strassera lo calificó como un caso paradigmático del terrorismo de
Estado.
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 12 «Giornalisti per i diritti
umani» Incontro nella chiesa di San Rocco GIORNALISTI per i diritti umani' non
è soltanto il titolo di un incontro in cui raccontarsi e raccontare, ma una
valida occasione per esprimere la professione del giornalista che, con la sua
penna e le sue memorie, riesce a fermare il tempo.
Piden perpetua para cinco
policías acusados de matar ( da "Clarin,
El" del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: tortura seguida de muerte", al
relatar que para el Código Penal, tiene la misma carga penal el torturador que
el homicida y que en este caso los cinco policías eran homicidas desde que
comenzaron los tormentos que provocaron su muerte. En cambio, la pena pedida
para Cesari fue porque "la tortura no se hubiera producido si él realizaba
correcta y responsablemente su labor como jefe
Dal tifo in Russia ai
lager per perdonare i suoi boia ( da "Arena,
L'" del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: «A quel fascista che mi torturò
dissi: Ora sono il professore di suo figlio, un alunno come tutti gli altri...»
L'artista Agostino Barbieri è morto nell'agosto
lukashenko, un dittatore a
roma - vincenzo nigro ( da "Repubblica,
La" del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Attenti ai diritti umani" Era
dal 1995, un anno dopo la sua prima elezione, che l´uomo forte di Minsk non
metteva piede in una capitale europea VINCENZO NIGRO ROMA - Un dittatore a
Roma. Prima in Vaticano, poi a Palazzo Chigi. Aleksandr Lukashenko è riuscito a
farsi sdoganare, incontrando papa Benedetto e Berlusconi: il lungo percorso di
riavvicinamento della Bielorussia all´
Il disgelo Al via i
colloqui tra Stati Uniti e Cuba ( da "Eco
di Bergamo, L'" del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: compresi i prigionieri politici ed
i diritti umani), il fratello Fidel ha inviato un messaggio più negativo. Ma
Obama sembra intenzionato a portare avanti il processo di distensione. Al
recente vertice delle Americhe molti Paesi hanno sollecitato gli Usa ad azioni
più decise nei confronti di Cuba, a cominciare dalla abolizione dell'embargo
commerciale in vigore da 47 anni.
spettacolo da manzoni
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: e li trasformò, di tortura in
tortura, in colpevoli. Vantandosene pure. Affiora così il duplice livello - e
il fascino - della scrittura di Manzoni. La narrazione di un antico abominio
giudiziario s'intreccia con l'analisi critica di ciò che esso rivela, e invita
a meditare sull'abisso che spalanca.
LA POLIZIA FERMA EGIZIANO
CLANDESTINO CON HASHISH ( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: SCIENZE GIURIDICHE DIRITTI UMANI
ALLE 10.15 NELL'AULA 4 Alle 10.15 di questa mattina, nell'aula 4 del
Dipartimento di Scienze giuridiche della facoltà di Giurisprudenza
dell'Università statale di Brescia, si concluderà il ciclo di incontri dedicati
a «I diritti umani a 60 anni dalla dichiarazione universale del 1948».
Alle 10.15 alla facoltà di
Giurisprudenza di via San Faustino 41, Paola Parolari parlerà d...
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 15 alla facoltà di Giurisprudenza
di via San Faustino 41, Paola Parolari parlerà de «La tutela dei diritti
fondamentali nelle società multiculturali», sesto incontro del ciclo «I diritti
umani a 60 anni dalla Dichiarazione Universale del 1948».
INDIA, LA SFIDA DEI
CATTOLICI ( da "Giorno,
Il (Milano)" del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Rimangono dunque cruciali tutti i
diritti umani a partire dal diritto alla libertà religiosa. Se da un lato è
comprensibile la stretta' sull'islam, per paura di ciò che è avvenuto in
Pakistan (intere regioni e valli cedute ai talebani e sottoposte alla sharia),
continua a rimanere una grande ingiustizia il pregiudizio violento contro i
cristiani.
URUGUAY, NO AD AMNISTIA
PER LA DITTATURA ( da "Manifesto,
Il" del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: militari e ai poliziotti accusati
di violazioni dei diritti umani durante la dittatura (1973-1985). Ieri la Corte
elettorale comincerà l'esame delle firme: se saranno giudicate valide, la «Ley
de Caducidad» verrà sottoposta a un nuovo referendum in programma il 25
ottobre. Approvata nel 1986 e ratificata nel 1989, la legge di amnistia è stata
giudicata di recente «incostituzionale»
La XIX edizione
dell'Helios Festival-Settimana dell'Amicizia entra nel ...
( da "Messaggero, Il (Marche)"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: entra nel vivo con il meeting
nazionale su Giornalisti per i diritti umani, alle ore 21 nella Chiesa di San
Rocco. Moderatori dell'incontro, che è dedicato alla professione del
giornalista, saranno la sociologa Giuditta Castelli e il vicesindaco Teodorico
Compagnoni. Ospiti dell'appuntamento saranno il giornalista Rai Vincenzo
Varagona con il suo libro Pollicino nel bosco dei media,
I diritti e i rovesci
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: In politica estera e in economia
questa equidistanza può funzionare. Ma nel campo del rispetto dei diritti umani
l'avvicinamento agli «standard democratici» europei invocato dal ministro degli
Esteri Franco Frattini non ammette vie di mezzo: la direzione giusta è una
sola.
Ora è ufficiale: sono
stati avviati colloqui "informali" tra funzionari del Dipartime...
( da "Messaggero, Il"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: situazione dei diritti umani
nell'isola caraibica. Insomma, dopo quasi cinquant'anni di embargo e di
chiusure, sono iniziate le prove tecniche per avviare una svolta nei rapporti
tra gli Usa e Cuba. Ieri Thomas Shannon, assistente segretario di Stato per
l'Emisfero Occidentale, e Jorge Bolanos, responsabile degli interessi cubani a
Washington si sono incontrati nella capitale americana.
iniziative
( da "Corriere della Sera"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: no alla tortura. Chiusura delle
prigioni segrete Cia Energia pulita: proposto piano da 150 miliardi in 10 anni
per nuovi lavori e riduzione delle emissioni Economia Lo «stimolo»: varata
legge salvataggio da 787 miliardi di dollari (212 per tagli alle tasse, 267 per
sussidi, 250 infrastrutture, istruzione, lavori «verdi») Tasse: più alte per i
ricchi Salvataggio delle banche:
incontro a washington è il
disgelo usa-cuba ( da "Mattino
di Padova, Il" del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: La risposta cubana è stata finora
non lineare: mentre Raul Castro ha confermato la disponibilità al dialogo con
gli Usa su tutti i problemi (compresi i prigionieri politici ed i diritti
umani), il fratello Fidel Castro ha inviato un messaggio più negativo.
DA 44 ANNI AL SERVIZIO DEI
PIÙ DEBOLI ( da "Corriere
della Sera" del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: istruzione e rispetto dei diritti
umani, COOPI ( tel. 02.3085057 - www.coopi.org) interviene con tutta
l'esperienza e le capacità professionali acquisite in 44 anni di attività. I
numeri possono dare la dimensione esatta del lavoro realizzato in questo
periodo: 700 i progetti portati a termine in 50 Paesi, 50mila gli operatori
locali coinvolti,
Pertini, Lelio Basso e
Lombardi tre padri della democrazia
( da "Unita, L'" del
28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: in campo internazionale, è legato
all'impegno per la difesa dei diritti umani. Fece parte del «Tribunale Russel»
e promosse la nascita della «Fondazione Internazionale e la Lega Internazionale
per i Diritti e la Liberazione dei Popoli» che oggi prosegue la sua attività
con la Fondazione che porta il suo nome.
Genova, Tribunalescelto
per i processi "all'americana"
( da "Secolo XIX, Il"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: azione collettiva sarà consentita
solo nel caso della violazione dei diritti contrattuali e non per tutti gli
illeciti, vale a dire tutte le questioni extracontrattuali. Unica eccezione
prevista, quella della pubblicità ingannevole. Mentre per i danni ambientali
(casi di inquinamento diffuso riconducibile a questa o a quella industria), per
esempio, oppure i danni da fumo,
( da "Adige, L'" del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
"Scongelerò le
adozioni dei bambini bielorussi"
( da "Stampa, La"
del 28-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: uomo che guida un Paese escluso dal
Consiglio d'Europa per il mancato rispetto dei diritti umani e che, unico nel
continente, pratica la pena di morte (4 condanne eseguite nel 2008). Dal
Vaticano, dove è stato accolto con gli onori del rango, l'ateo Lukashenko è
ripartito auspicando di rivedere presto il Papa in Bielorussia, «se Dio vorrà».
GLI APPUNTAMENTI
( da "Provincia Pavese, La"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: I diritti umani nel mondo» i film
«Uganda calling» di Valentina Monti (ore 20), «Louloumme» di Roberto Figazzolo
(20.40) e «Afriques: comment Ça va avec la douleur?» di R. Depardon (21).
MASTER. Scade giovedì il primo termine per presentare la domanda di ammissione
al Master in Ingegneria sismica e Sismologia organizzato dall'
Biennale
( da "Stampa, La"
del 28-04-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti umani, precariato, un
excursus da Mazzini alla politica e anche letture tratte da Nietzsche. I temi
di sabato toccheranno Internet, l'India, il populismo, il dialogo sordo tra
destra e sinistra (se esistono ancora), il multiculturalismo e una bella
lettura sulla democrazia secondo Tocqueville (ore 17,
Pirate Bay, le ragioni
della condanna ( da "Apogeonline"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: le ragioni della condanna di Elvira
Berlingieri Peter Sunde, uno dei tre fondatori di The Pirate Bay 28 Apr 2009 La
Corte di Stoccolma ha condannato i gestori del tracker di file torrent a un
anno di reclusione e al pagamento in solido di 2,7 milioni di euro per
violazione dei diritti d'autore a scala commerciale.
Saremo postliberali?
( da "EUROPA ON-LINE"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: riconoscere il valore della vita
umana e della giustizia politica; elaborare una concezione più integra dei
diritti umani, che non sono solo quelli di libertà; tracciare un confine tra
naturalismo deterministico e libertà, per cui l'uomo non è un semplice pezzo
della physis, oggettivabile in laboratorio.
Lukashenko dal Papa in un
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: scrive il ministro, «non si è mai
tirata indietro sul tema della difesa dei diritti umani». Secondo il quotidiano
tedesco Frankfurter Rundschau, Lukashenko avrebbe rinunciato all'idea di
partecipare al vertice Ue del 7 maggio a Praga per lanciare il «partenariato
orientale » con una serie di Repubbliche ex sovietiche.
Washington:
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: compresi i prigionieri politici ed
i diritti umani) da parte del presidente cubano Raul Castro, mentre il fratello
Fidel aveva frenato e posto alcune condizioni, tra cui la scarcerazione di
cinque agenti cubani detenuti negli Usa. Il ' New York Times' aveva dato per
imminente l'avvio dei contatti tra il Dipartimento di Stato e i diplomatici
cubani,
di Chiara Pavan Sarà anche
andato in cerca di guai incapace di...
( da "Gazzettino, Il"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: eretico pertinace" che non
rinunciò alle sue idee neppure dopo otto anni di galera e tortura, opponendosi
all'Inquisizione con la logica dei suoi argomenti. Quanti disastri si
continuano a combinare nel nome della religione? «È una vecchia storia: tutte
le ideologie autoritarie, sacre e o terrene, non ammettono disobbedienza.
Immigrazione: la Lega
torna alla carica sui CIE ( da "Blogosfere"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract:
Valorizzazione del
territorio ( da "Sicilia,
La" del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Violazione dei diritti umani e
distruzione dell'Amazzonia peruviana: l'eccezionale testimonianza di due
giovani indigene dell'etnia Ashaninka?. Marishori e Shunita, dopo un breve
periodo in Spagna, si trovano in Italia per tenere appunto una serie di conferenze
sulla realtà e le problematiche che affliggono i popoli indigeni dell'America
Latina e la foresta amazzonica in generale.
Diritti umani in
AmazzoniaConferenza ( da "Sicilia,
La" del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Diritti umani in
AmazzoniaConferenza con la testimonianza di giovani indigene di etnia Ashaninka
g.p.) E' tutto pronto, al Rotary club di Ragusa centro, per accogliere al
meglio gli oltre cento partecipanti (provenienti dai club di tutta Italia e
anche dall'estero) alla quinta edizione della "Settimana rotariana del
Barocco Ibleo"
mistress Lucrezia:
"Torturo gli uomini". Video">La mistress Lucrezia:
"Torturo gli uomini". Video
( da "Affari Italiani (Online)"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Professione mistress/ Lucrezia:
fruste, manette, torture... ma niente sesso. Tutti i segreti di una vera
dominatrice Martedí 28.04.2009 16:00 di Nicole Cavazzuti Non confondetela con
una escort, né tantomeno con una prostituta. Lucrezia è una Mistress. Una
"padrona" professionista, una donna che per mestiere tortura gli
uomini.
Fosti securisti dezvaluie
secretele microfoanelor din casele noastre
( da "Romania Libera"
del 28-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: despre metodele de tortura ale
Securitatii… Marian: Da, dar erau considerati dusmani ai poporului. si ororile
astea au fost facute de bolsevicii din conducerea tarii si a Securitatii, in
special pana la venirea lui Ceausescu la putere. si mai era ceva foarte
important care m-a motivat: aversiunea antisovietica a lui Ceausescu,
Lezioni di sesso a 11 anni
nelle scuole di Sua Maestà ( da "Giornale.it,
Il" del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: violazione dei diritti dei ragazzi.
E i rappresentanti dell'Associazione per la pianificazione familiare pensano
sia molto pericoloso permettere che alcune scuole interpretino la materia a
modo loro. «Sesso e religione non sono incompatibili - dice la direttrice
dell'organizzazione Julie Bentley -, ma alle scuole non dovrebbe essere
consentito interpretare i concetti della materia.
I conti col passato vanno
liquidati senza fare retorica
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Ai giovani dice che nulla debbono
ai partigiani rossi il cui proposito era quello di traghettarci dal fascismo al
comunismo. La guerra di liberazione dei comunisti fu una guerra privata' e non
per la democrazia, la libertà, lo Stato di diritto, il rispetto dei diritti
umani. Per fortuna ci andò bene. Carlo Locatelli
Ong denuncia: Lì dentro
condizioni inaccettabili ( da "Unita,
L'" del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Violazioni eclatanti del diritto
italiano, europeo e internazionale in materia di immigrazione»: è la
conclusione del rapporto della Rete euromediterranea dei diritti umani (Remdh),
presentato a Parigi. È la conseguenza «della decisione del governo di trasformare
Lampedusa in un luogo di detenzione degli immigrati e di coloro che chiedono
asilo»
Lampedusa, la grande fuga
dei migranti-bambini: 1119 spariti nel nulla
( da "Unita, L'"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Intanto a Parigi, la Rete
euromediterranea dei diritti umani, ha presentato un rapporto su Lampedusa,
denunciando violazioni e chiedendo di mettere fine alle espulsioni, alla
detenzione degli immigrati e l'abrogazione dei Cie. Rapporto di Save the
Children: scappa dalle case-alloggio il 60% dei minori stranieri.
Pugno duro gaffe e
volgarità Il padrone della Bielorussia
( da "Unita, L'"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: hanno protestato per il mancato
rispetto dei diritti umani e hanno negato al «padre venerato» e ai sui
dirigenti, il diritto di mettere piede nei loro Paesi. Ma a cambiare un poco le
cose è giunta la grande crisi che ha colpito tutti, compreso il Paese del
bat'ka. Mosca ha così iniziato a lesinare il sostegno e il credito.
Foto di torture, Obama
svela il protocollo Abu Ghraib
( da "Unita, L'"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: interrogatorio che riportano ai
tratti distintivi della tortura dell'inquisizione - lo «strappado» (tortura in
cui una persona con le mani legate dietro la schiena veniva sollevata da terra
e fatta cadere tramite una corda legata ai polsi), la «question de l'eau»
(nella tortura dell'acqua veniva versata dell'acqua nella gola dell'accusato,
insieme ad un panno morbido,
Una foto mostra un uomo
incappucciato, nudo, con il corpo piagato, seduto in posa fetale nel mezzo d...
( da "Unita, L'"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: interrogatorio che riportano ai
tratti distintivi della tortura dell'inquisizione - lo «strappado» (tortura in
cui una persona con le mani legate dietro la schiena veniva sollevata da terra
e fatta cadere tramite una corda legata ai polsi), la «question de l'eau»
(nella tortura dell'acqua veniva versata dell'acqua nella gola dell'accusato,
insieme ad un panno morbido,
L'America liberal incalza:
ora commissione d'inchiesta ( da "Unita,
L'" del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: E nessuna impunità per i mandanti
delle torture «targate» Cia. Il premio Nobel Paul Krugman, nella sua rubrica
sul New York Times, ha sostenuto che i processi agli abusi dell'amministrazione
Bush non devono essere considerati «un lusso che gli Stati Uniti non si possono
permettere» perché l'America è una nazione di ideali morali.
L' America di Obama chiede
verità e giustizia. E nessuna impunità per i ma...
( da "Unita, L'"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: E nessuna impunità per i mandanti
delle torture «targate» Cia. Il premio Nobel Paul Krugman, nella sua rubrica
sul New York Times, ha sostenuto che i processi agli abusi dell'amministrazione
Bush non devono essere considerati «un lusso che gli Stati Uniti non si possono
permettere» perché l'America è una nazione di ideali morali.
il leader bielorusso
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Occidente lo aveva confinato per
aver sistematicamente calpestato i diritti umani della sua stessa gente. Dopo
due giorni trascorsi a Roma torna in Bielorussia, dove si fa chiamare «batkha»,
il «padre». In mattinata l'uomo forte di Minsk si ferma a parlare con i
giornalisti sotto una pioggia battente e racconta della sua prima volta in
Italia.
Obama cumple 100 días en
el poder con un récord de apoyo
( da "Nacion, La"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: controversia acaba de abrirla con
la publicación de informes sobre tortura de prisioneros, sospechados de
terrorismo, durante el gobierno de Bush. El debate aún está abierto. Sus planes
para avergonzar -pero no perseguir judicialmente- a los responsables de esos
tratos aberrantes podría convertirse en el primer arrinconamiento de su
gobierno, censurado por la derecha y la izquierda.
il buio feroce di delbono
( da "Nuova Venezia, La"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dove la malattia sembra confinare
con la tortura: «Una stanza bianca. Vuota. Una scatola senza finestre. Tagli di
luce dall'alto. Un battito di cuore che pulsa forte, sempre più forte. E poi
scompare». In questo contesto, gli esseri umani sono sconosciuti tra di loro,
alieni l'uno per l'altro: «Con il viso bianco riproducono giochi sadici,
violenti,
Stranieri respinti,
l'Europa apre un fascicolo ( da "Corriere
del Veneto" del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritti. Un mese fa anche il
sindaco Massimo Cacciari aveva ammesso che «le violazioni dei diritti dei
migranti sono ampiamente documentate ed è palese che i diritti umani più
elementari non vengano spesso rispettati all'interno dei porti». D'altro canto
il primo cittadino aveva ribadito che il problema dell'immigrazione deve essere
risolto su scala nazionale e che le città portuali
operazione "summer
school" al via poli, iulm e cattolica
( da "Repubblica, La"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: diritto, letteratura, management,
psicologia, relazioni internazionali. Fra le novità di quest´anno, il seminario
psicologico di "Assessment Terapeutico dal vivo", la settimana sui
diritti umani "Diritti dell´uomo e sviluppo dei popoli" e i due
moduli agro alimentari di "Quality differentiated markets in the food
system"
Trento 21
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Dopo il ciclo di film dedicati al
tema delle dittature e dei diritti umani, ecco la proiezione di un documentario
«scomodo», «Jenin Jenin», incentrato sul conflitto israelo-palestinese, di
Mohammad Bakri (censurato in Israele e mai trasmesso dalle tv arabe ad
eccezione della libanese «Future»). Il regista palestinese, con passaporto
israeliano, è stato addirittura arrestato a Bina,
Pedofilia e sadismo on
line,... ( da "Giornale.it,
Il" del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: circuito di produzione di
lungometraggi che prevedono la tortura delle vittime. Legati e imbavagliati In
particolare, sono state sequestrate decine di film, verosimilmente girati
nell?ambito dei circuiti del turismo sessuale, i quali riproducono le violenze
e torture contro bambine e bambini di quattro o cinque anni, talora
imbavagliati e legati e costretti a subire pratiche indicibili.
si fa presto a dirsi
liberale - gadi polacco ( da "Tirreno,
Il" del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: aderito alla Convenzione europea
per i diritti umani (siglata nel 1950 ed entrata in vigore tre anni dopo,
basata peraltro sulla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948).
questa all'articolo 1, stabilisce: "Le Alte Parti Contraenti riconoscono
ad ogni persona soggetta alla loro giurisdizione i diritti e le libertà
definiti al Titolo primo della presente Convenzione.
Bambini torturati in
filmati hard. Tre arresti ( da "Affari
Italiani (Online)" del
29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ovvero quel circuito di produzione
di lungometraggi che prevedono la tortura delle vittime. In particolare, sono
state sequestrate decine di film, verosimilmente girati nell'ambito dei
circuiti del turismo sessuale, in cui si vedono bambini di 4 o 5 anni, spesso
imbavagliati e legati, costretti a subire pratiche indicibili.
Europa e nuova Nato
nell'era di Obama ( da "Denaro,
Il" del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: rispetto dei diritti umani e delle
regole. Abbiamo accolto con entusiasmo la decisione della Francia di
reintegrare dopo quarant'anni la struttura del comando militare e siamo sicuri
che la piena partecipazione della Francia nella Nato costituisca il simbolo di
un impegno europeo rinnovato che rinforzerà la Nato e l'Europa".
migranti respinti, i
ricorsi sono ammissibili ( da "Nuova
Venezia, La" del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: europea dei diritti umani con sede
a Strasburgo ha ritenuto ammissibili i ricorsi individuali di 35 migranti,
moltissimi di loro minorenni, respinti ai porti di Venezia e Ancona. «Questo
significa - spiega una portavoce dell'associazione - che adesso pende un
procedimento contro i governi italiano e greco, accusati di violazioni dei
diritti fondamentali denunciate da questi migranti»
Pedofilia, video di
torture sui bimbi, 69 indagati, 4 arresti
( da "City"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: online video torture bimbi, 69
indagati e 4 arresti Sono per lo più professionisti tra i 40 e 60 anni. Avevano
scaricato video con torture estreme su bimbi di 4-5 anni, girati probabilmente
all'estero. SIRACUSA - Scaricavano da internet filmati pedopornografici a
sfondo sadico, in cui bimbi di 4 o 5 anni venivano imbavagliati e legati e
sottoposti ad atroci violenze.
Amplían querella en caso
Porvenir ( da "Razòn,
La" del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: identificar a personas que están
implicadas en la emboscada, tortura y matanza a los campesinos, normalistas,
mujeres y niños". El activista insistió además en que este tipo de hechos
no deben quedar en la impunidad. Por el contrario, señaló a la agencia que debe
frenarse el uso del poder desmedido y descontrolado con la sanción que
corresponde.
Gb, lezioni di sesso a 11
anni. Polemiche ( da "Giornale.it,
Il" del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: violazione dei diritti dei ragazzi.
E i rappresentanti dell'Associazione per la pianificazione familiare pensano
sia molto pericoloso permettere che alcune scuole interpretino la materia a
modo loro. «Sesso e religione non sono incompatibili - dice la direttrice
dell'organizzazione Julie Bentley -, ma alle scuole non dovrebbe essere
consentito interpretare i concetti della materia.
Pedofilia, "video con
bimbi torturati": 3 arresti e 69 indagati
( da "Dire"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: video con bimbi torturati": 3
arresti e 69 indagati ROMA - "Il mercato e' in crescita ma il fenomeno non
e' inarrestabile". Cosi' il presidente di Telefono Arcobaleno commenta la
maxi operazione che ha portato 69 denunce e 3 arresti in 16 regioni italiane per
la condivisione via internet di filmati pedofili di genere sadico,
La Corte dei diritti umani
ha ritenuto ammissibili i ricorsi di 35 migranti Molti sono minorenni, come
l'afghano Zaher ( da "Gazzettino,
Il (Venezia)" del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: La Corte dei diritti umani ha
ritenuto ammissibili i ricorsi di 35 migranti Molti sono minorenni, come
l'afghano Zaher Mercoledì 29 Aprile 2009,
L'Europa apre un procedimento
sul trattamento dei clandestini al Porto
( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Europa apre un procedimento sul
trattamento dei clandestini al Porto Mercoledì 29 Aprile 2009, La Corte europea
dei diritti umani, con sede a Strasburgo, ha ritenuto ammissibili i ricorsi
individuali di 35 migranti, moltissimi dei quali minorenni, per le condizioni
disumane dei viaggi a bordo di traghetti della Grecia in arrivo a Venezia e per
il modo inn cui vengono respinti.
Irak suspende en Derechos
Humanos ( da "Pais,
El" del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: año pasado la Convención contra la
Tortura, pero aún falta armonizar su contenido con el Código Penal",
señala Aranaz. Con todo, lo peor es la impunidad. Los abusos de policías y
soldados rara vez reciben el castigo que merecen, bien porque los mecanismos
para su denuncia y persecución no están en pie, bien porque los jueces están
desbordados y carecen de medios para investigarlos.
Filmati on line con
bambini torturatitre arresti e 69 indagati in 16 regioni
( da "Sicilia, La"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Filmati on line con bambini
torturati tre arresti e 69 indagati in 16 regioni Siracusa. Sorpreso in
flagranza dagli investigatori mentre era collegato con un sito
pedopornografico. Le manette sono scattate ai polsi del responsabile di una
struttura per il recupero dei tossicodipendenti in provincia di Catanzaro.
Maxioperazione
anti-pedofilia in 16 regioni. Perquisizioni anche in Abruzzo
( da "PrimaDaNoi.it"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ovvero quel circuito di produzione
di lungometraggi che prevedono la tortura delle vittime. In particolare, sono
state sequestrate decine di film, verosimilmente girati nell'ambito dei
circuiti del turismo sessuale, i quali riproducono le violenze e torture contro
bambine e bambini di quattro o cinque anni, talora imbavagliati e legati e
costretti a subire pratiche indicibili.
L'operazione: un trentino
denunciato ( da "Trentino"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Le indagini del Nit hanno
squarciato un velo nel sommerso mercato della fabbricazione dei film pedofili
di genere "sadism", ovvero lungometraggi con tortura delle vittime.
Il trentino, un operaio specializzato, è accusato di scambio di foto e video
pedofili.
Garzón abre un nuevo
proceso contra los torturadores e instigadores de Guantánamo
( da "Pais, El"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: tortura y malos tratos sobre
personas privadas de libertad sin cargo alguno y sin los elementales derechos
de todo detenido, marcados y exigidos por las convenciones internacionales
aplicables". Este plan sistemático configura para Garzón la "posible
existencia de una acción concertada para la ejecución de una multiplicidad de
delitos de torturas contra las personas privadas de libertad
Amnistia critica la doble
moral del govern d'Obama ( da "Avui"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: aquests actes de tortura i doni a
les víctimes la possibilitat real de rescabalar-se". Titulat Missatges
contradictoris: mesures antiterroristes i drets humans. Els 100 primers dies
del president Obama, l'informe d'AI recorda al president nord-americà que
encara té "mesures pendents" a prendre respecte a la base aèria de
Bagram (Afganistan)
Il premio Langer in terra
iraniana ( da "Alto
Adige" del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Narges Mohammadi è convinta che la
società iraniana desideri profondi cambiamenti verso la democrazia e il pieno
rispetto dei diritti umani: «La società iraniana - dice a questo proposito -
sta rivendicando con forza il proprio diritto alla democrazia. Studenti,
lavoratori, insegnanti, donne, giovani avanzano richieste precise e il Governo
dovrà dare loro una risposta.
Pedofilia on line, tre
indagati ( da "Gazzetta
di Modena,La" del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: produzione di lungometraggi che
prevedono la tortura delle vittime. Anche a casa di uno dei modenesi, l'uomo di
65 anni, sono state sequestrate decine di film, verosimilmente girati
nell'ambito dei circuiti del turismo sessuale, i quali riproducono le violenze
e torture contro bambine e bambini di 4 o 5 anni, a volte imbavagliati e legati
e costretti a subire pratiche indicibili.
Video di bimbi stuprati:
trevigiano in cella ( da "Tribuna
di Treviso, La" del
30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: torture sessuali. Trovato in
flagranza di reato, per il trevigiano è scattato l'arresto e ora dovrà
rispondere di «detenzione e scambio di filmati pedopornografici». Con lui sono
finiti in manette: un impiegato di 57 anni di Bergamo; un quarantanovenne
sempre bergamasco sposato e padre di due figli, un medico sessantenne di
Catanzaro dirigente di una comunità di recupero per tossicodipendenti.
acegasaps esclude ogni
violazione dei diritti sindacali del personale
( da "Mattino di Padova, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: assemblee e sul nuovo contratto
AcegasAps esclude ogni violazione dei diritti sindacali del personale AcegasAps
(nella foto) prende posizione sulle polemiche sindacali sorte intorno alla
questione del lavoro straordinario: «Il nuovo sistema di calcolo delle
prestazioni, su base settimanale e non più giornaliera, è un effetto
dell'applicazione del nuovo contratto nazionale Federambiente»
Voli segreti Cia Barack
faccia luce come sulle torture
( da "Unita, L'"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Il waterboarding è una forma di
tortura e la tortura, è bene ricordarlo sempre, è un crimine internazionale. Il
diritto internazionale è chiaro. La tortura e altri trattamenti crudeli,
inumani o degradanti, non possono mai essere giustificati. Essi non sono mai
legali. Non c'è "guerra al terrorismo" che ne possa giustificare
l'utilizzo».
Immigrazione,
l'opposizione deve sperare in Fini
( da "Secolo XIX, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Europa per i diritti umani Thomas
Hammerberg. Una logica intollerante e illiberale che non protegge la sicurezza
degli italiani perché rischia di spingere gli immigrati al conflitto razziale e
che non conviene al Paese, alla sua economia e al suo welfare, perché non
comprende che cos'è effettivamente il nostro mercato del lavoro.
rifondazione riparte dal
tessile ( da "Tirreno,
Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: parità di diritti tra cittadini
italiani e stranieri nei luoghi di lavoro: «Sarebbe bastato applicare la
Dichiarazione universale dei diritti umani per evitare che i capannoni si
riempissero di schiavi». Lavoro, ma anche cultura dell'immigrazione con il
rilancio del Premio letterario per Prato da dedicare a storie di integrazione
fra popoli.
Giudizio di legittimita'
costituzionale in via incidentale. Reati e pene - Misure di sicurezza -
Applicazione anche nei confronti di minori infraquattordicenni senza previsione
di ( da "Gazzetta
Ufficiale.it(Corte Costituzionale)" del
30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Lamentata violazione dei diritti
inviolabili della persona, del principio di tutela dell'infanzia e della
famiglia, delle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute, del
principio del contraddittorio tra le parti nonche' lamentata disparita' di
trattamento tra le garanzie difensive accordate ai maggiorenni e quelle
previste a favore di minorenni -
Un camper di medici per i
diritti ( da "Manifesto,
Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: OSTIENSE Un camper di medici per i
diritti «Un camper per i diritti» è il progetto che l'associazio- ci.gu ROMA
«Un camper per i diritti» è il progetto che l'associazione Medici per i diritti
umani porta avanti dal 2004, con l'obiettivo di offrire un servizio medico
itinerante a favore delle popolazioni più vulnerabili.
Il rifugio segreto dei
rifugiati ( da "Manifesto,
Il" del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: associazione Medici per i diritti
umani che da ormai tre anni segue da vicino le condizioni dei profughi afghani
che vivono alla stazione Ostiense. E' molto giovane, ha appena diciotto anni.
Gentile, ma intransigente. Qui non ci sono portavoce: la stazione è da
parecchio tempo il rifugio per quasi tutti gli afghani che arrivano a Roma,
Guantánamo: Garzón abre un
juicio y complica a Bush ( da "Clarin,
El" del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: de tortura en su gobierno. Por:
Madrid. EFE Y AFP 1 de 1 El juez español Baltasar Garzón abrió una causa para
investigar a los posibles "autores materiales, inductores, cooperadores
necesarios y cómplices" de los supuestos delitos de torturas cometidos en la
prisión estadounidense de Guantánamo durante el gobierno de George Bush.
RICORRE IL 60 anniversario
della Dichiarazione ... ( da "Resto
del Carlino, Il (Fermo)" del
30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: anniversario della Dichiarazione
universale dei diritti umani adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni
Unite il 10 dicembre 1948. Molte sono le iniziative, attività ed eventi che ci
hanno visti protagonisti attivi e spettatori attenti, nella consapevolezza di
essere noi ragazzi a dover operare per un futuro garante dei diritti
individuali, civili,
C'È ANCHE un polesano
coinvolto in una maxi opera...
( da "Resto del Carlino, Il
(Rovigo)" del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ovvero quel circuito di produzione
di lungometraggi che prevedono la tortura delle vittime. In particolare, sono
state sequestrate decine di film, verosimilmente girati nell'ambito dei
circuiti del turismo sessuale, i quali riproducono le violenze e torture contro
bambine e bambini di quattro o cinque anni, talora imbavagliati e legati e
costretti a subire pratiche indicibili.
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Il concerto fa parte delle
iniziative organizzate dall'associazione per i diritti umani in occasione della
sua XXIV Assemblea generale, in programma a Trevi da venerdì a domenica. Têtes
de Bois è una band molto speciale, un sestetto composto di voce, tromba,
contrabbasso, piano e fisarmonica, chitarra, set percussivo.
"Bush aplicó
tortura", dijo Obama ( da "Nacion,
La" del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: tortura", dijo Obama Defendió
la prohibición de los interrogatorios ilegales y dijo que no cerrará la
frontera con México Noticias de Exterior: anterior | siguiente Jueves 30 de
abril de 2009 | Publicado en edición impresa ImprimirEnviar por e-mailCambiar tamañoPublicarVotar
(0) Ya votaste (0) Compartir Link permanente Menéame Google bookmark YahooMyWeb
Newsvine BlinkList Digg Reddit
: all'Onu la chiusura
delle celebrazioni per l'Eroe
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: in ragione della loro cultura
politica, o per motivi religiosi, non rispettano affatto i diritti umani,
oppure conculcano i diritti delle donne e delle minoranze etniche o religiose.
Tuttavia alcuni di questi pesi alzano il dito accusatore e pretendono di strumentalizzare
gli stessi valori che stanno alla base della carta dell'Onu.
IL PEGGIO del peggio della
pedofilia: filmati di genere sadico, girati, verosimil...
( da "Resto del Carlino, Il
(Ferrara)" del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: ovvero quel circuito di produzione
di lungometraggi che prevedono la tortura delle vittime. In particolare, sono
state sequestrate decine di film, verosimilmente girati nell'ambito dei
circuiti del turismo sessuale, i quali riproducono le violenze e torture contro
bambine e bambini di quattro o cinque anni, talora imbavagliati e legati e
costretti a subire pratiche indicibili.
SONO STATI perquisiti
anche i computer di tre modenesi ieri dagli uomini del nucleo investigativo
te... ( da "Resto
del Carlino, Il (Modena)" del
30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: quel circuito di produzione di
lungometraggi che prevedono la tortura delle vittime. In particolare, sono
state sequestrate decine di film, con ogni probabilità girati nell'ambito dei
circuiti del turismo sessuale, i quali riproducono violenze e torture contro
bambine e bambini di quattro o cinque anni, talora imbavagliati e legati e
costretti a subire pratiche irriferibili.
Premio Langer alla
Mohammadi
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 1 Giornalista iraniana Premio
Langer alla Mohammadi «Donna simbolo per i diritti civili» BOLZANO Il premio
Alexander Langer 2009 è stato assegnato alla giornalista iraniana Narges
Mohammadi (nella foto), vicepresidente e portavoce del Centro dei difensori dei
diritti umani e presidente del comitato esecutivo del Consiglio nazionale della
pace in Iran.
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Narges Mohammadi è un grande
esempio nella lotta per la libertà e per i diritti di uguaglianza delle donne».
Con questa motivazione, il premio internazionale Alexander Langer 2009 è stato
assegnato alla giornalista iraniana che è anche vicepresidente e portavoce del
Centro dei difensori dei diritti umani e presidente del comitato esecutivo del
Consiglio nazionale della pace.
MENTRE in Occidente si
discute se il burqa sia un simbolo di libertà femminile alternat...
( da "Resto del Carlino, Il
(Bologna)" del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Ciò che gli infatuati del
multiculturalismo non riescono a capire, è che la sharia, cioè la legge
dell'islam, è desunta dal Corano, quindi intoccabile, e soprattutto sprezzante
del principio di laicità come lo intendiamo noi e dei diritti umani incentrati
sulla magna charta dell'Onu. Gianni Toffali, Verona
Garzón apre un'inchiesta
sulle torture a Guantánamo ( da "Corriere
della Sera" del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: inchiesta sulle torture a
Guantánamo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MADRID Il giudice spagnolo Baltasar Garzón
sembra aver trovato il punto debole della «fortezza» di Guantánamo (foto),
finora inespugnata dalla giustizia ordinaria. Partendo dalle denunce di quattro
ex detenuti, tra i quali il «talebano spagnolo» Hamed Abderrahman Ahmed,
Parma Lirica, lezione di
integrazione con i Cori ( da "Gazzetta
di Parma (abbonati)" del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: 2009 FESTIVAL DEI DIRITTI UMANI
STASERA A INGRESSO LIBERO Parma Lirica, lezione di integrazione con i Cori
Incontro di generazioni Ieri la presentazione dell'iniziativa. Un programma
originale che affianca il gospel ai brani cantati in dialetto Giorgia C. Facchinetti
II Due generazioni a confronto unite da una grande passione,
Il primo arabo nel
Giardino dei Giusti: salvò decine di ebrei
( da "Corriere della Sera"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: attivista dei diritti umani in
Bosnia- Erzegovina Duako Condor, il console italiano in Rwanda Pierantonio
Costa che ha portato in salvo con la sua automobile duemila tutsi tra cui 375
bambini durante il genocidio in Rwuanda, l'arabo tunisino Khaled Abdul Wahab che,
durante la Seconda guerra mondiale, nascose e sfamò per diversi mesi un gruppo
di ebrei e,
Primo maggio, cappelletti
e solidarietà ( da "Gazzetta
di Reggio" del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: dicono sempre gi organizzatori -
dimostra che ancora oggi occorre vigilare perché i diritti umani e la libertà
non sono concetti scontati». Il menu del pranzo prevede cappelletti e
lambrusco, cima di vitello alla genovese e ciambella. Prezzo 16 euro. Info e
prenotazioni: Pd Correggio, telefono 0522 692340 (la mattina) oppure 339 228.
Parigi: la 1.618
Sustainable Luxury Fair ( da "superEva
notizie" del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: e dei diritti umani, alla
ricercatezza dei materiali e all'artigianalità delle lavorazioni che
riguarderanno diversi settori dall'abbigliamento alla tecnologia, dal design
alla gioielleria, dalle automobili alla cosmetica. Le tematiche sostenibili che
hanno conquistato i ricchi "neogreen" sono al centro dell'interesse
dei marchi del lusso come dimostra il summit internazionale "
SERRA SAN QUIRICO: Atelier
di pittura per i ragazzi de 'Il Sollievo'
( da "By Marche.it"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: L'atelier sarà condotto dagli
utenti e gli operatori del centro, in collaborazione con gli studenti delle
Accademie delle belle arti di Brera e Macerata. Il tema affrontato sarà quello
della Dichiarazione dei Diritti Umani. Tutte le info nell'approfondimento e sul
sito di ATG
Usa, i primi 100 giorni di
Obama "Buona partenza, ma è solo l'inizio"
( da "Repubblica.it"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: tortura", ha ribadito, e
rinunciare alla tortura può solo rendere l'America "più forte e più
sicura". Obama si è anche impegnato a rivedere "la legge sul segreto
di Stato". Per quanto riguarda l'aborto, il presidente americano ha
ribadito di ritenere che le donne abbiano "il diritto di scegliere",
ma ha sottolineato che l'
Obama si dà il voto dopo i
100 giorni: "Buona partenza, ma è solo l'inizio" Pil Usa in
picchiata: crollo del 6,1% ( da "Quotidiano.net"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: è tortura», ha ribadito, e
rinunciare alla tortura può solo rendere l?America «più forte e più sicura».
Obama si è anche impegnato a rivedere «la legge sul segretodi Stato». Per
quanto riguarda l?aborto, il presidente americano ha ribadito di ritenere che
le donne abbiano «il diritto di scegliere», ma ha sottolineato che l?
El número de páginas 'web'
de pornografía infantil se redujo un 9% en 2008
( da "Pais, El"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Las imágenes que incluyen
penetración o tortura, sin embargo, aumentan casi un 50% con respecto a 2007
AGENCIAS - Londres - 30/04/2009 Vota Resultado 0 votos Los sitios web que
exhiben pornografía infantil cayeron un 9% en el 2008, hasta los 1.536 casos,
con respecto a 2007. Sin embargo, el volumen de material apenas se ha resentido
y las imágenes aún se pueden encontrar en la Red,
Brescia scende in piazza
per la festa dei lavoratori ( da "Brescia
Oggi" del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: I lavoratori della Valtrompia
festeggeranno un Primo Maggio all'insegna dei diritti umani e del diritto al
lavoro, per festeggiare i 60 anni della Dichiarazione universale dell'assemblea
delle Nazioni unite. Lo faranno con un concerto non stop di musica e
solidarietà dalle 15 alle 23 nel piazzale Portici di Gardone culla del
movimento operaio bresciano.
USA: OBAMA, PUBBLICARE
DOCUMENTI SU INTERROGATORI DECISIONE CORRETTA
( da "Adnkronos"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: USA: OBAMA, PUBBLICARE DOCUMENTI SU
INTERROGATORI DECISIONE CORRETTA IL WATERBOARDING E' TORTURA commenta 0 vota 0
tutte le notizie di ESTERI ultimo aggiornamento: 30 aprile, ore 11:26
Mao e Stalin hanno
sbagliato tutto? Slavoj Zizek rivaluta le "cause perse" pag.1
( da "Affari Italiani (Online)"
del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: paragrafo dedicato alla questione
della tortura, mettendo l'accento sugli effetti dell'ammissione pubblica
dell'utilizzo della tortura da parte delle autorità statunitensi. Nella
pubblica ammissione e nel dibattito pubblico sulla tortura, più che nella
tortura stessa, è necessario vedere il processo di corruzione che sta
intaccando l'ossatura morale che struttura la civiltà occidentale,
Violazione dei diritti
umani ( da "Sicilia,
La" del 30-04-2009)
Argomenti:
Diritti umani
Abstract: Amazzonia peruviana Violazione dei
diritti umani Con un doppio concerto nella stessa giornata è stato presentato
ufficialmente al Majazzè di Scicli Even Eight, esordio discografico del
QuartaDimensione Trio edito da Rai Trade/Video Radio. Il trio tutto siciliano,
formato da Claudio Quartarone alla chitarra, Peppe Tringali alle percussioni e
Alberto Fidone al contrabbasso,
( da "Stampa, La" del
28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Dopo la
conferenza dell'Onu a Ginevra sul razzismo, si continua a discutere se l'esito
sia stato migliore di quanto alcuni temessero, se abbiano avuto ragione i
presenti o gli assenti, e così via. Ma sarebbe meglio sperare che non ci siano
altre conferenze di questo tipo, e che l'Onu trovi altri modi di combattere il
razzismo. Il vertice ginevrino è stato definito Durban II, pensando all'analoga
conferenza che si tenne in Sud Africa otto anni fa. In realtà, questa riunione
planetaria (o quasi) era la quarta nel suo genere. Le prime due si svolsero nel
1978 e nel 1983 e già allora gli Stati Uniti non parteciparono, per la
manifesta tendenza della maggioranza (Paesi arabi e Terzo mondo) a farne
l'occasione d'una messa sotto accusa dell'Occidente e in particolare di Israele
.A Durban nel 2001 le cose non andarono meglio. La vigilia fu dominata dalla
richiesta arabo-palestinese di paragonare il sionismo al razzismo (benché
un'infausta dichiarazione in tal senso dell'Assemblea generale dell'Onu fosse
stata sepolta da una marea di proteste e revocata) e dalla domanda di
«compensazione» di diversi Paesi africani, in particolare agli Stati Uniti, per
la tratta degli schiavi di alcuni secoli fa. La seconda (volendo prescindere
dal contesto storico e dai decisivi progressi della condizione degli «schiavi»,
in un'America che aveva combattuto una sanguinosa guerra civile per la loro
liberazione, e che stava per avere, come oggi ha, un Presidente di origine
africana) poteva anche apparire in qualche misura plausibile, mentre la prima,
per quante critiche politiche si potessero e si possano fare ai governi
israeliani, consisteva nel riproporre una provocazione assoluta. E tuttavia,
sia pure in termini in parte diversi dalla famigerata risoluzione
dell'Assemblea generale, rimase nel documento finale un'esplicita e dura condanna
dello Stato ebraico. È nel ricordo di Durban I che gli Stati Uniti e altri
Paesi, tra i quali Italia e Germania, oltre naturalmente a Israele, non hanno
accettato di partecipare alla Durban II. Ma ci si continua a chiedere se questa
volta non sia stato diverso, se non abbiano avuto ragione i presenti a
contrastare un altro esito infausto, e se il documento finale non sia poi
migliore del previsto. Può darsi. La specifica condanna di Israele questa volta
non c'è, anche se la si ritrova implicita nel richiamo ai risultati della
Durban I. E ci sono apprezzabili impegni sul piano generale, per la parità e la
dignità delle persone. Ma ciò non basta per benedire questo tipo di riunioni.
Intanto è da vedere, con giustificato scetticismo, quale esito pratico avranno
gli impegni presi o le promesse fatte da Stati non certo
famosi per la tutela dei diritti umani e civili, mentre resta la possibilità che si offre ai leader più
esagitati ed estremisti di farsi la loro propaganda, magari a uso interno. E,
più generalmente, c'è un clima di confronto, che porta a divisioni (anche
all'interno di gruppi omogenei come l'Unione europea) più che alla concorde
ricerca della soluzione migliore. Insomma, anche se la Durban II è stata
meglio, o meno peggio, della Durban I, speriamo che non ci sia una Durban III.
Nel senso, certo, che non ce ne sia più bisogno. Ma, se il bisogno ci sarà,
perché il razzismo, un po' ovunque, non cesserà di colpo, esistono altri
rimedi. Sul piano dei principi da rispettare, non c'è già la Dichiarazione
universale dei diritti dell'uomo, approvata dall'Onu nel 1948 e ribadita e
aggiornata cinquant'anni dopo? E, se uno o più Paesi non ne tengono conto, non
è meglio che l'Onu stessa intervenga sui casi specifici, con le opportune
sanzioni? Invece di celebrare alla pari, di fatto, buone e cattive intenzioni,
in megaconferenze, nel migliore dei casi, compromissorie.
( da "Gazzetta di Mantova, La"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
In stazione sotto
i piccioni morti Immaginate di stare in un pioppeto in un giorno del mese di
maggio, quando si liberano i piccoli semi piumosi, ma questa volta a entrarvi
nella bocca, tapparvi narici e occhi, ad appiccicarvisi su capelli e vesti è
un'altra cosa, a turbinare e imbiancarvi sono piccole piume di piccione
frammiste a feci. Qualcosa di terribile davvero! A questa esperienza, per
quanto ripugnante, si è sottoposti ogni qualvolta soffi una leggera brezza e ci
si trovi alla stazione dei treni di Mantova. Questo accade perché alle tettoie
parapioggia presso i binari, sono state applicate delle reti antipiccione, ma
già dalla prima fissatura il metodo non ha funzionato. Infatti, i piccioni,
trovando sempre delle fessure, si infilano dentro rimanendo intrappolati nella
gabbia, loro: ma anche noi, che siamo costretti ad aspettare il treno sotto
queste enormi voliere, con le carcasse dei piccioni morti stremati a collo
penzolante. Il macabro spettacolo ha già avuto modo di
rivelarsi una tortura crudele per gli animali e un pericolo per la salute
pubblica. Nonostante questo tutto rimane invariato e sicuramente il problema
non era così acuto prima che le reti venissero applicate. Mi sembra logico
quindi che la stazione di Mantova debba provvedere al più presto ad eliminarle,
ne convenite? Lettera firmata
( da "Pais, El" del
28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Mia Farrow hace
huelga por Darfur La actriz ayuna para reclamar atención hacia esa región de
Sudán YOLANDA MONGE - Washington - 28/04/2009 Vota Resultado 0 votos Está
indignada. Desesperada. Y cansada de que el mundo vuelva la cara "ante los
miles de hombres, mujeres y niños inocentes que cada día mueren de hambre, sed
y enfermedad" en Darfur. Por eso Mia Farrow anunció que ayer comenzaba una
huelga de hambre "como expresión personal de indignación por un
mundo" apático frente a la población que muere de hambre y sed. Con esa
decisión, la actriz busca llamar la atención de los líderes mundiales ante el
horror que se vive en Sudán desde que estalló la guerra civil en 2003. La
noticia en otros webs webs en espaÑol en otros idiomas Además, la Embajadora de
Buena Voluntad de Unicef advierte de que la crisis de Darfur se agravó el 4 de
marzo, "cuando la Corte Penal Internacional emitió una
orden de arresto contra el presidente sudanés Omar Al Bechir, por su papel en
el asesinato, la violación, la tortura y el desplazamiento de millones de
personas". Desde entonces, en represalia, Al Bechir ha expulsado a 13
organizaciones internacionales de ayuda.
( da "Blogosfere" del
28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Apr 0927 Africa,
il continente nero dell'omofobia: l'allarme è alto in Camerun e Burundi
Pubblicato da Vincenzo Branà alle 23:39 in Attualità Nonostante l'appello delle
Nazioni unite per le depenalizzazione dell'omosessualità nel mondo, nel
continente africano si assiste a un sinistro reflusso di politiche a stampo
omofobico che, tradotte in leggi, danno vita a vere e proprie persecuzioni. è
il caso del Camerun, ad esempio, la cui comunità gaylesbica è oggetto di un
appello di Amnesty Intenational. Già nel marzo scorso, alla vigilia della
visita di papa Benedetto XVI nello stato africano, l'associazione per i diritti
umani si era rivolta direttamente al pontefice
chiedendo un suo intervento presso le autorità locali affinchè si interrompesse
la persecuzione di gay e lesbiche. Nel 2005, riferisce Amnesty, era stato
proprio un ministro camerunense della Chiesa Cattolica Romana ad aizzare l'odio
contro gli omosessuali, attivando un crescendo che porta il
Camerun ad agire in piena violazione degli obblighi assunti con il Patto
internazionale sui diritti civili e politici (gli art. 2.1 e 26 garantiscono la
libertà da qualsiasi discriminazione; l'art. 21 tutela la libertà di
associazione e di assemblea) e con la Carta africana dei diritti umani e dei popoli (l'art. 2 garantisce
la libertà da ogni discriminazione e l'art. 10 la libertà di
associazione e di assemblea). Il Codice penale camerunense infatti criminalizza
le relazioni sessuali fra persone dello stesso sesso: in base alla sezione 347a
"Chiunque abbia una relazione sessuale con una persona del suo stesso
sesso sarà punita con la prigione, da sei mesi a cinque anni, e con una multa
variabile fra i 20 mila e i 200 mila CFA (approssimativamente fra i 27 e i 267
euro)". Nel 2006 gli omosessuali furono segnalati in una sorta di lista
"dell'onta" pubblicata nei giornali scandalistici con titoli che
richiamavano concetti come la devianza. Gli abusi insomma non sono una novità
in quella parte dell'Africa: lo scorso gennaio Tawanda Hondora, direttrice del
programma di Amnesty International per l'Africa, aveva consegnato una relazione
allarmata sui gravi casi di repressione del dissenso politico, che hanno
causato nell'ultimo anno decine e decine di vittime, tra manifestanti e
operatori dell'informazione. Nelle carceri poi si vive tra i topi e alcuni
detenuti dormono perfino nelle latrine. Chi viene anche solo sospettato di
essere omosessuale è fatto oggetto di violenze e abusi da parte degli altri
carcerati. Nel frattempo anche il Burundi si è mosso velocemente verso la
criminalizzazione dell'omosessualità: già lo scorso novembre il Commissaro
Europeo Louis Michel si era detto turbato dalle iniziative dell'organo
legislativo del paese africano, volte appunto a mettere al bando le relazioni
tra persone dello stesso sesso. Poco più di un mese fa, poi, in quel paese si è
tenuta addirittura una marcia di quasi 20mila persone che chiedeva leggi
anti.gay. E proprio l'altro giorno è arrivato l'epilogo: il presidente del
Burundi ha appena promulgato una legge che criminalizza l'omosessualità,
sanzionandola con una pena dai tre mesi a due anni di prigione.
( da "Giornale di Brescia"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Edizione:
28/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:interno ed estero Il presidente
Lukashenko ricevuto dal Papa e da Berlusconi CITTÀ DEL VATICANO Si è presentato
in Vaticano tenendo per mano un bimbo biondo che ha regalato al Papa un
abbecedario, e ha invitato Benedetto XVI in Bielorussia, chiosando «se Dio
vorrà»: il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, ateo dichiarato e
additato dai critici quale l'ultimo dittatore dell'ex impero sovietico, ha
voluto mostrare ieri al Pontefice, nel suo primo tour diplomatico dopo anni di
isolamento, il volto quieto di un padre e il suo incoraggiamento al dialogo tra
cattolici e ortodossi. Papa Ratzinger gli ha concesso ben venticinque minuti di
colloquio privato, non poco per essere il capo di un piccolo Stato, ma non
abbastanza, tuttavia, per essere interpretato necessariamente come un'apertura
di credito. Il Papa, si sa, riceve tutti i capi di Stato, e il comunicato
finale non si sbilancia troppo nei giudizi. Le conversazioni - si legge nella
nota ufficiale diffusa dalla Santa Sede dopo l'incontro - si sono svolte in un
«clima positivo». Al centro dei colloqui - aggiunge la nota - le «questioni
attinenti al rapporto tra fede e ragione e al dialogo interconfessionale e
interculturale», oltre a «temi di carattere internazionale legati alla
promozione della pace e dell'autentico progresso dell'umanità».
Sono state affrontate, inoltre, «alcune problematiche interne del Paese,
argomenti concernenti la Chiesa cattolica in Bielorussia e le prospettive di
approfondimento della collaborazione tra le due parti». I cattolici in
Bielorussia sono circa il 15% mentre il 25% della popolazione si dichiara ateo,
come in molti Paesi ex comunisti. Il 60% della popolazione è di fede ortodossa,
e la Chiesa bielorussa dipende dal Patriarca di tutte le Russie. In serata,
Lukashenko ha incontrato il presidente del Consiglio, Berlusconi e il ministro
degli Esteri, Franco Frattini, che in una lettera al Corriere della Sera ha
voluto rispondere ad alcune critiche sul mancato rispetto dei diritti umani nel regime di Minsk, sostenendo che l'Italia «non si è
mai tirata indietro» su questo tema e affermando che il messaggio dell'Italia al presidente bielorusso è «fondato sui principi europei
della difesa dello Stato di diritto e dei diritti e libertà fondamentali degli
uomini e delle donne bielorusse». Un editoriale del Corriere aveva duramente
criticato la visita di Lukashenko, descrivendo la grave situazione dei diritti umani nell'ex Repubblica sovietica.
( da "Giornale di Brescia"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Edizione:
28/04/2009 testata: Giornale di Brescia sezione:interno ed estero Obama e il
rompicapo cubano La nuova Amministrazione ha avviato una timida politica di
distensione con l'Avana Ieri incontro tra un delegato del dipartimento di Stato
e un rappresentante castrista Nei suoi primi cento giorni di presidenza Barack
Obama sta cercando di dare risposte a molte sfide ancora irrisolte per gli Usa
WASHINGTONUn incontro tra un funzionario del Dipartimento di Stato ed un
diplomatico cubano ha segnato un altro passo ieri a Washington nel processo di
distensione tra i due Paesi innescato dalla Amministrazione Obama. Il
Dipartimento di Stato ha cercato ieri di non creare attese per l'incontro tra
Thomas Shanno, assistente segretario di Stato per l'Emisfero Occidentale, e
Jorge Bolanos, responsabile degli interessi cubani a Washington. Molti temi sul
tavolo Ma fonti dello stesso Dipartimento di Stato avevano in precedenza
confermato al New York Times che il colloquio (il secondo in due settimane)
mirava a esplorare argomenti di comune interesse - dall'immigrazione al
traffico di droga - che potranno essere affrontati in modo più formale in un
prossimo futuro dai due Paesi. L'Amministrazione Obama ha annunciato pochi
giorni fa una serie di misure distensive verso Cuba - relative ai viaggi dei
cubano-americani nell'isola e all'invio di rimesse - segnalando la volontà di
aprire una nuova era nei rapporti tra Washington e l'Avana. La risposta cubana
è stata finora non lineare: mentre Raul Castro ha
confermato la disponibilità al dialogo con gli Usa su tutti i problemi
(compresi i prigionieri politici ed i diritti umani), il fratello Fidel Castro ha inviato un messaggio più negativo.
Ma Obama sembra intenzionato a portare avanti il processo di distensione e la
sua Amministrazione sta cercando inoltre di avere più scambi culturali ed
accademici. Al recente vertice delle Americhe molti Paesi hanno
sollecitato gli Usa ad azioni più decise nei confronti di Cuba, a cominciare
dalla abolizione dell'embargo commerciale in vigore da 47 anni. Gli Usa
intendono portare avanti il dialogo con Cuba ma non vogliono nello stesso tempo
dare l'impressione di rinunciare a premere a loro volta su quelle che per
Washington sono le questioni più importanti: la liberazione dei prigionieri
politici dalle carceri cubane e il rispetto dei diritti umani
da parte del regime. Diplomazia degli yacht A testimonianza del rinnovato clima
sono giunte anche le parole di Sabino Fernandez, presidente del gruppo «Marlin
nautica y marinas»: nel primo trimestre dell'anno le imbarcazioni Usa che hanno
raggiunto le coste cubane sono state
( da "Leggo" del
28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
MUSICA - Alle
21,30 concerto dal vivo di Pacifico, autore per grandi nomi della musica
italiana e cantautore che presenta il suo ultimo album Dentro ogni casa.
Terrazzamare, piazzetta Faro 1, Jesolo. CINEMUSICA - Alle 21, Frames, serata
d'improvvisazioni jazz dal vivo su pellicola con gli Afropfunkers. Centro
polivalente Cz95, Zitelle, Giudecca. INCONTRI - Alle 15, per Incroci di civiltà
2009, incontro con André Velter (Francia), Christine Koschel (Germania),
Douglas Dunn (Scozia). Ca' Dolfin, Dorsoduro 3825/E . Alle 18, nell'ambito
della mostra fotografica "Un muro non basta", Diritti Umani e Territori Occupati: incontro con immagini e
testimonianze del viaggio in Palestina della carovana "Sport sotto
l'Assedio". Sala San Leonardo, strada Nuova (vicinanze Ponte delle
Guglie). CINEMA - Alle 17 e alle 21, per "Fischia il vento", il ciclo
dedicato ai temi della Resistenza, il film del giovane autrore Dennis Dellai
Terre Rosse; presente il regista in sala. Casa del Cinema, San Stae. (S.
Pas/ass)
( da "Repubblica, La"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 31 -
Commenti DURBAN II E I DIRITTI DIMENTICATI JOAQUÍN NAVARRO-VALLS Può essere
utile fare alcune considerazioni sul documento conclusivo, sottoscritto dalle
delegazioni di quasi tutti i paesi partecipanti, della Conferenza di Ginevra,
che ha fatto seguito a quella di Durban di otto anni fa. Il prossimo
appuntamento dell´Onu, quando ci sarà, dovrà partire necessariamente da questa
intesa, dimenticando, come sempre, le lacerazioni e le cicatrici che si sono
prodotte durante i lavori. I 143 punti finali hanno la pretesa di indicare con
chiarezza i termini di un accordo di contenuto relativo alla condanna di ogni
forma di «razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza». Il
titolo è talmente ovvio da apparire perfino naif e retorico. Purtroppo, si
tratta soltanto di un´apparenza, perché nel mondo i principi fondamentali della
dignità umana non sembrano generare subito una tacita e pacifica applicazione.
Perciò, siamo comunque davanti a un risultato che è rilevante dal punto di
vista simbolico e comunicativo, benché assai debole dal lato dell´effettività
che produrrà nel concreto della vita degli uomini. Tanto per fare un esempio:
affermare la responsabilità dei governi nella salvaguardia e la protezione dei
diritti umani - come avviene al punto nove del testo -
sembra relegare a un ambito di mera astrazione diplomatica tutto il discorso.
Proprio perché è all´interno di Stati ufficialmente responsabili che vengono
compiute di solito le violazioni più tremende. La formalità dell´accordo emerge
ancora meglio dalla sezione numero tre. In essa si propone la promozione di
un´universale ratifica e implementazione da parte della
comunità internazionale dei diritti fondamentali della persona, affinché siano
eliminate tutte le pesanti discriminazioni esistenti. In altri termini, il
valore stesso delle affermazioni di sostanza sui diritti umani sono relegate nell´ambito di
un´effettiva applicazione da parte di ogni Paese di accordi pattuiti con la
votazione del trattato. Il metodo appare, in definitiva, molto chiaro.
Siamo davanti ad una serie di affermazioni di principio che devono essere fatte
valere per mezzo di comportamenti che attuino le intenzioni dei governi a casa
propria e secondo la propria discrezionalità. Il procedimento a partire dal
quale questo accordo ha valore prescrittivo è dunque la singola autorità degli
Stati. Ogni istituzione sovrana s´impegna a combattere per proprio conto
l´impunità dei crimini commessi contro l´umanità a
causa di razzismo e xenofobia, includendo in questo intento politico
un´appropriata legislazione che sia non discriminatoria nei riguardi di nessun
cittadino. Sicuramente se ciò fosse realizzato coerentemente, si avrebbe un
passo avanti importante nel mondo dal lato dei diritti umani,
perché troppo spesso l´impegno dei paesi è debole e unicamente di facciata. In
tal senso, è condivisibile quanto affermato mercoledì scorso dal delegato della
Santa Sede al termine della votazione: «L´esito è positivo, perché si conferma
il dialogo di tutti i Paesi del mondo in favore di un accordo pratico di difesa
dei diritti umani e di eliminazione delle
diseguaglianze e delle discriminazioni pregiudiziali». La domanda, però, viene
spontanea: qual è il contenuto forte che si è imposto a Ginevra? Se, infatti,
prendiamo la Dichiarazione universale dei diritti dell´uomo del 1948, cui per
altro debolmente rimanda anche questo accordo, ci accorgiamo che lì
l´eguaglianza delle persone e la totale inammissibilità di ogni trattamento
diversificato in nome di razza, lingua e religione sono affermati sulla base di
una serie di presupposti che si reggono sulla natura stessa dell´uomo come
tale. Non a caso, nel dopoguerra si fece largo un nucleo duro di diritti umani, originariamente ritenuti validi, come vero e proprio
asse per tutti gli accordi successivi pattuiti tra le nazioni del mondo. Se
paragonato a quell´impegnativa promulgazione, questo documento di oggi appare a
dir poco debole e ambiguo, perfino guidato da un metodo opposto al precedente.
Invece di avere alcune norme universali valide che spingano gli Stati
all´intesa politica, abbiamo una serie di volontà politiche che cercano un
compromesso su alcuni diritti umani da tutelarsi e da
riconoscersi perlomeno in parte. Il punto è che se non si sa bene chi è l´essere
umano, e qual è la specificità reale che ne definisce dal punto di vista
naturale e giuridico l´essenza, si finisce per affidare l´esistenza e la
validità dei diritti stessi delle persone a consensi e contrattazioni negli
Stati e alla loro buona volontà. La differenza non è marginale, perché i
cittadini non possono attendersi il rispetto dei loro diritti solo sulla base
della bontà dei governi, altrimenti i diritti stessi potrebbero scomparire con
la stessa facilità con cui sono fatti valere. è, invece, in ragione di ciò che
l´essere umano è in quanto tale che si misura la pretesa assoluta della
comunità internazionale di non poter tollerare discriminazioni e violazioni
personali di nessun tipo. è, infatti, l´antropologia e non la politica che definisce
chi è l´uomo. E fin quando non si tornerà ad un´universale condivisione in
merito al "bene umano" come tale, sarà inutile ratificare leggi e
accordi che varranno fin quando converrà ai governi, lasciando stare le cose
come sono e per sempre nella loro costante ingiustizia. Gli ideali contemplati
in questo ennesimo accordo internazionale sui diritti umani
sono sacrosanti. Ma è importante capire e spiegare in futuro perché essi
debbano rimanere vincolanti e universali. Invece, a Ginevra si finisce per chiedere
sempre nuovi finanziamenti per tentare di stipulare altre intese
internazionali, le quali alla fine indeboliranno il valore antropologico dei
presupposti sull´altare burocratico e contrattuale di un´eterna negoziazione
diplomatica.
( da "Nuova Venezia, La"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 37 -
Giorno/Notte Carovana di sport sotto l'assedio Oggi alle 18 nella sala San
Leonardo in Strada Nuova a Venezia, nell'ambito della
mostra fotografica «Un muro non basta», si tiene l'incontro «Diritti umani e territori occupati:
immagini e testimonianze della Carovana Sport sotto l'assedio in Palestina», di
Beatrice Barzaghi e Eliana Caramelli. La Carovana dal 5 al 12 aprile ha
attraversato la Palestina per incontrare giovani, bambini, uomini e donne.
Partiti dall'Italia in 180, i protagonisti sono arrivati al Campo profughi di
Dehiseh, a Betlemme, e si sono «messi in gioco» organizzando incontri sportivi
con associazioni locali. Hanno incontrato gli abitanti dei campi profughi, dei
villaggi e delle città palestinesi. Divisi in tre gruppi, hanno attraversato i
territori occupati della Cisgiordania. Hanno visto, sentito, conosciuto e
condiviso la quotidiana realtà della Palestina e oggi la racconteranno ai
veneziani.
( da "Caserta News"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Martedì 28 Aprile
2009 Provincia: "Progetto sportello donna disabile" SOCIALE | Caserta
Dopo diverse attività in materia di disabilità, gestite anche dalla Provincia
di Caserta, questa volta l'intento di dare una svolta definitiva alle
innumerevoli richieste di chi vive la disabilità e vuole gridare il proprio
disagio sociale è diventato oggetto del PROGETTO SPORTELLO DONNA DISABILE della
Commissione Pari Opportunità della Provincia. Non si vuole certo creare una
discriminazione tra sessi anche nell'ambito della disabilità, ma si cerca di
aiutare le numerose donne a superare lo stato di emarginazione ancora presente
nella nostra Provincia. Dopo il percorso scolastico, per la donna disabile non
resta che la vita tra le mura domestiche relegata a ruolo secondario senza
dignità, né affermazione lavorativa e sociale. Abbiamo accolto le richieste di
chi vede nella nostra Commissione uno strumento per le pari opportunità per
tutti e quindi per le donne disabili spesso escluse dalle stesse DONNE nella
progettualità. E' un modo per dare continuità alle iniziative già intraprese
affinché non venga vanificato un lavoro di anni in materia di disabilità.
L'esigenza di realizzare all'interno della Commissione Pari Opportunità della
Provincia di Caserta attività proiettate nel dare maggiore visibilità alle
donne con disabilità, nasce dal desiderio comune di tutte
le donne di potersi riconoscere nei percorsi di vita senza dover ancora oggi
subire l'alienazione e la negazione dei diritti umani riconosciuti o l'umiliazione di chi è costretto a chiedere
sempre perchè si sente non accettato dal sistema societario e che sia di
conseguenza costretto a lottare oltre che con le proprie disabilità anche con
la società intera. Una donna disabile è innanzitutto una donna, una
madre, una donna che lavora, che vuole realizzarsi e che come in ogni situazione
di difficoltà presente in ciascuno di noi vuole affermarsi superando gli
ostacoli, ma quelli insiti nella sua persona e certamente non quelli creati
dalla società stessa. Il progetto SPORTELLO DONNA DISABILE è espressione della
volontà della COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA', sezione DIRITTI UMANI E NUOVA
CITTADINANZA-IMMIGRAZIONE-DISABILITA'- CULTURA DELLA DIVERSITA' La cui
referente è la dott. Antonucci Antonella e le altre componenti sono la dott.
Trovato Liliana, Della Volpe Rosaria, Urini e Liliana D'Aloi, coordinate dalla
vicepresidenza della Commissione dott. Francesca Sapone e Prof. Grassito Adele,
ha alla base la costituzione di uno strumento dedicato con particolare impegno
alla soluzione delle problematiche attinenti la condizione femminile, tenendo
conto della specificità e della particolare condizione delle donne portatrici
di disabilità. Tale progetto è attuato con la collaborazione esterna della LEGA
PROBLEMI HANDICAPPATI presso i locali della Provincia il cui Presidente è il
Dott. Vitaliano Ferrajolo. L'Attività del Progetto sarà interamente gestita da
donne disabili secondo l'ottica della nuova normativa in materia di
PROGETTAZIONE PARTECIPATA. LA NOVITA' DEL PROGETTO è Il portale informativo
'SPORTELLO DONNA DISABILE' MA SOPRATTUTTO L'ALLESTIMENTO DI UN FORUM CHE potrà
contribuire al superamento dallo stato di solitudine e di emarginazione ancora
presenti. Lo scopo è quello di promuovere la partecipazione diretta, attraverso
la pianificazione e l'attivazione di politiche di empowerment volte ad aiutare
le donne con disabilità ad affrontare i danni subiti dai condizionamenti
sociali, ad acquisire consapevolezza dei propri diritti per ottenere una piena
inclusione sociale (consulenza alla pari, gruppi di auto mutuo aiuto, ecc.);
( da "Nazione, La (Umbria)"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
FOLIGNO pag. 14
FOLIGNO QUARANTA studenti dell'Istituto tecnico commerciale... FOLIGNO QUARANTA
studenti dell'Istituto tecnico commerciale «F.Scarpellini», insieme ai
responsabili della Segreteria per la pastorale diocesana, hanno visitato a Roma
gli studi di produzione del Centro televisivo e della Radio Vaticana. LA
TRASFERTA rientrava nelle uscite didattiche proposte dalla Diocesi di Foligno
nell'ambito del progetto culturale «Cittadini del Mondo», progetto incentrato
sul tema della comunicazione. I giovani hanno avuto il piacere di essere
accolti nella sede storica della Radio Vaticana, fondata da Guglielmo Marconi
ed inaugurata da Papa Pio XI, da padre Federico Lombardi, direttore della radio
e della sala stampa della Santa Sede, insieme a un giornalista del Centro
televisivo vaticano, Alessandro Di Bussolo. Padre Lombardi ha sottolineato
l'importanza attuale dei mezzi di comunicazione sociale per la Chiesa, come il
social network YouTube, per far giungere il suo messaggio spirituale e morale,
e gli insegnamenti del Romano Pontefice, in tutto il mondo. «I mezzi di
comunicazione e le nuove tecnologie comunicative ha aggiunto
padre Lombardi parlando con gli studenti sono un dono per l'umanità e possono veramente promuovere
la solidarietà umana, la pace e la giustizia, i diritti umani e il rispetto per la vita e il
bene della creazione». NEL COMPLESSO un incontro molto apprezzato dai ragazzi,
che hanno avuto modo di toccare da vicino una realtà di grande tradizione ma
anche di grande attualità.
( da "Clarin, El" del
28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
ASESINATO
Y TORTURA DEL MILITANTE DEL PC FLOREAL AVELLANEDA EN 1976 Represión: comenzó el
juicio por el crimen de un adolescente Está acusado el ex general Santiago
Riveros y otros jefes de Campo de Mayo. Por: Lucio FernÁndez Moores 1 de 1
Alguna vez, el ex fiscal Julio Strassera lo calificó como un caso paradigmático
del terrorismo de Estado. Es más, fue uno de los usados para condenar a los ex
comandantes de la dictadura en 1985. El homicidio de Floreal Avellaneda, un
chico de 14 años secuestrado y torturado por la militancia gremial y política
de su padre, comenzó a ser ventilado ayer en un juicio oral y público en los
tribunales de San Martín. "Entraron a casa como si fuéramos delincuentes,
balearon la casa y en represalia a que mi marido se pudo escapar, nos tomaron a
nosotros dos", relató la madre de la víctima, Iris Pereyra de Avellaneda,
fuera de los tribunales. Ella será la primera de los 120 testigos que serán
citados al juicio. Su testimonio, junto con el de su esposo, Floreal
Avellaneda, se espera para el 11 de mayo. En el banquillo de los acusados se
encontraban el ex comandante de Institutos Militares de Campo de Mayo, el ex
general Santiago Omar Riveros; el ex jefe de Inteligencia de esa dependencia,
Fernando Verplaetsen; el ex jefe de la Escuela de Infantería de Campo de Mayo,
Osvaldo García; otros dos ex militares, César Fragni y Raúl Harsich; y el ex
policía bonaerense Alberto Aneto. Este último fue señalado por la familia como
el jefe del operativo y el torturador de Floreal hijo (el Negrito) y su mamá.
Se trata del primer juicio de los 40 que se calcula que habrá de aquí en
adelante por los crímenes ocurridos en jurisdicción de Campo de Mayo durante la
dictadura en perjuicio de medio millar de personas. La Cámara Federal porteña
dio por probado en 1985 que Floreal Edgardo Avellaneda "fue privado de su
libertad el día 15 de abril de 1976 de su domicilio" de Vicente López, al
norte del Gran Buenos Aires, "por fuerzas que dependían operacionalmente
del Ejército Argentino". Su padre militaba en el Partido Comunista (PC) y
era delegado gremial en una fábrica textil de la zona. Pereyra y su hijo fueron
torturados para que revelaran el paradero de Avellaneda, que había logrado
escapar por los techos de las casas vecinas. La mujer fue puesta a disposición
del Poder Ejecutivo y trasladada a la cárcel de Olmos. Su hijo, en cambio fue
hallado muerto un mes después justo cuando cumpliría 15 años de edad frente a
la costa uruguaya del Río de la Plata. Según el informe médico incorporado a la
causa, el cuerpo de Floreal tenía "hematomas en la región sub-maxilar,
signos de posible desnucamiento, signos de violencia externa en las manos y en
la zona genital y alteración en la región perianal con manchas de sangre".
Eso se leyó ayer en el requerimiento de elevación a juicio de la causa. Se cree
Floreal que murió empalado. El adolescente militaba en la Federación Juvenil
Comunista (FJC), que actúa como querellante en el juicio. TamaÑo de textoEnviar
( da "Resto del Carlino, Il (Ascoli)"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
GROTTAMMARE,
CUPRA E RIPATRANSONE pag. 12 «Giornalisti per i diritti umani» Incontro nella chiesa di San
Rocco GIORNALISTI per i diritti umani' non è soltanto il titolo di un incontro in cui raccontarsi e
raccontare, ma una valida occasione per esprimere la professione del
giornalista che, con la sua penna e le sue memorie, riesce a fermare il tempo.
Con questo spirito si svilupperà, stasera alle ore 21 presso la Chiesa di San
Rocco, un incontro dedicato ai rappresentanti della stampa ed aperto alla
cittadinanza, nell'ambito della XIX edizione dell''Helios Festival - Settimana
dell'amicizia fra i popoli' (24 aprile - 2 maggio). Moderatori del meeting
saranno la sociologa Giuditta Castelli ed il vicesindaco Teodorico Compagnoni,
che introdurranno storie individuali parlando anche del grande amore per la
professione, e della guerra per la libertà che combattono ogni giorno i
giornalisti impegnati in quelle aree del mondo martoriate dalla repressione e
dalla dittatura. Aree dove il diritto ad una esistenza civile viene calpestata
dai forti poteri del crimine, mafia, disastri ambientali, umani
e sociali. Nel corso della serata verranno consegnati premi a giornalisti e
testate locali, ed un particolare riconoscimento alla memoria del Procuratore
della Repubblica Mario Mandrelli, sostenitore dell'incontro fra il mondo della
scuola ed i giornalisti promosso dall'Helios Festival fin dal suo esordio
(1989). Numerosi gli ospiti, tra cui il giornalista Rai Vincenzo Varagona con
il suo libro Pollicino nel bosco dei media', la giornalista abruzzese Cristina
Mosca con il suo romanzo E' donne infreddolite negli scialli', il giornalista
sambenedettese del Tg 5 Remo Croci. Si guarderà al futuro anche con il dinamico
Enrico La Torre, fondatore del Progetto squola', associazione giovanile che il
13 dicembre
( da "Clarin, El" del
28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
JUICIO POR EL
CRIMEN DE UN JOVEN EN RAMOS MEJIA Piden perpetua para cinco policías acusados
de matar El fiscal del juicio que se sigue en La Matanza por el crimen de
Gastón Duffau, ocurrido en febrero del año pasado en Ramos Mejía, pidió ayer
que se condene a reclusión perpetua a cinco policías bonaerenses. En su
alegato, el fiscal Guillermo Bordenave sostuvo que los acusados torturaron a la
víctima hasta matarla. Bordenave solicitó también al Tribunal Oral en lo
Criminal 5 de La Matanza que condene al capitán Walter Cesari, jefe de los
otros policías en el momento del hecho, a dos años de cárcel y a cinco de
inhabilitación para ejercer cargos por el "incumplimiento de los deberes
de funcionario público". El fiscal indicó que los policías Luis Acuña,
Mauro Ponti, Rubén Steingruber, Leonardo Brandán y Natalio Denaris, de la
comisaría de Ramos Mejía, habían reportado un intento de robo por parte de
Duffau, que nunca sucedió. El 22 de febrero de 2008, Duffau (34) fue a un local
de McDonalds en Ramos Mejía y discutió con el personal de seguridad. Los
encargados del local llamaron a la policía, que detuvo al joven y lo llevó a la
comisaría. Según la investigación, los policías golpearon a Duffau porque se
resistía a ingresar a la comisaría y lo dejaron malherido. Al verlo
desvanecido, los policías lo llevaron al Hospital de Haedo, pero los médicos
determinaron que había llegado muerto. La autopsia reveló que tenía lesiones
compatibles con las de un accidente ocurrido días antes. Pero en una segunda autopsia,
solicitada por la familia de la víctima, surgió que Duffau sufrió al menos 80
golpes en todo el cuerpo y fue asfixiado. Ayer, el fiscal explicó la razón de
su pedido de "tortura seguida de muerte", al
relatar que para el Código Penal, tiene la misma carga penal el torturador que
el homicida y que en este caso los cinco policías eran homicidas desde que
comenzaron los tormentos que provocaron su muerte. En cambio, la pena pedida
para Cesari fue porque "la tortura no se hubiera producido si él realizaba
correcta y responsablemente su labor como jefe policial". Tras este
alegato, fue el turno del abogado querellante Hugo López Carribero, quien pidió
la misma pena que el fiscal. Hoy comenzarán a alegar los defensores. TamaÑo de
textoEnviar
( da "Arena, L'" del
28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Martedì 28 Aprile
2009 PROVINCIA Pagina 30 EROI. Il pittore e scultore scomparso nel 2006 fu
prima soldato sul Don, dove si ammalò di tifo. Entrò nella Resistenza con i
fratelli Corrà, ma fu catturato e deportato Dal tifo in Russia ai lager per
perdonare i suoi boia I diari di Agostino Barbieri. «A quel
fascista che mi torturò dissi: Ora sono il professore di suo figlio, un alunno
come tutti gli altri...» L'artista Agostino Barbieri è morto nell'agosto
( da "Repubblica, La"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 16 -
Esteri Lukashenko, un dittatore a Roma Il Papa e Berlusconi ricevono il leader
bielorusso: "Attenti ai diritti umani" Era dal 1995, un anno dopo
la sua prima elezione, che l´uomo forte di Minsk non metteva piede in una
capitale europea VINCENZO NIGRO ROMA - Un dittatore a Roma. Prima in Vaticano,
poi a Palazzo Chigi. Aleksandr Lukashenko è riuscito a farsi sdoganare,
incontrando papa Benedetto e Berlusconi: il lungo percorso di riavvicinamento
della Bielorussia all´Europa riparte dalla tappa di Roma. Era dal 1995,
un anno dopo la sua prima elezione, che quello che il Dipartimento di Stato Usa
ha chiamato «l´ultimo dittatore in Europa» non metteva piede in una capitale
europea. Allora era stata la Parigi di Jacques Chirac ad accoglierlo; ma da
quel momento l´involuzione tardo-sovietica del suo regime ha macinato
oppositori e simulacri di democrazia in un crescendo senza pari. Una
repressione a cui Ue e Stati Uniti hanno risposto con un isolamento crescente.
Negli ultimi mesi, però, la Bielorussia è entrata nel mirino delle attenzioni
positive della Ue. Dopo essere stato per anni beniamino del regime di Vladimir
Putin, Lukashenko ha visto il suo rapporto col Cremlino inquinato da problemi
di gas. Dal 2007 Putin ha preteso che la Bielorussia pagasse a prezzi di
mercato il metano sottratto ai gasdotti russi che attraversano il Paese diretti
verso l´Europa. Nel complesso gioco geopolitico e geo-energetico che è stato
messo in piedi in Europa, la Ue ha interesse a non lasciare ancora al gelo
Lukashenko, e l´«ultimo dittatore» ha interesse a non rimanere totalmente in
balia di Mosca, o se non altro ad alzare il prezzo con Cremlino. Sia come sia,
la Ue ha invitato la Bielorussia al vertice con i paesi dell´ex Urss che si
terrà a Praga il 7 maggio. In vista di quel viaggio, Lukashenko è stato
invitato a Roma dal papa e ha potuto cenare ieri sera con Berlusconi e
Frattini. L´incontro in Vaticano è durato 25 minuti. Il bielorusso si è
presentato da papa Benedetto con suo figlio Nikola di 5 anni, che ha donato al
pontefice il suo abbecedario. Ratzinger ha offerto all´ospite la tradizionale
medaglia d´oro del pontificato, mentre «l´ateo ortodosso» Lukashenko (così si
definiva lui stesso) ha portato in dono un´icona raffigurante Gesù. «Santità,
se Dio vuole ci vediamo in Bielorussia», è stato il saluto del bielorusso. Il
Vaticano ha risposto citando «alcuni problemi interni del Paese», riferendosi
evidentemente alle elezioni continuamente truccate e agli oppositori
incarcerati o perseguitati. A Palazzo Chigi, in serata, Lukashenko ha cenato
col premier e col ministro degli Esteri. La Farnesina ha diffuso comunicati per
illustrare la svolta: «Totale attenzione ai diritti umani
e al rispetto della democrazia in Bielorussia, questo è il messaggio di Berlusconi
e Frattini», dicono i portavoce del governo italiano, «il tutto nel quadro di
una politica decisa dalla Ue per incoraggiare il progressivo avvicinamento
della Bielorussia all´Europa e ai suoi standard democratici». Ultimi sprazzi di
Ostpolitik all´italiana.
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il disgelo Al via
i colloqui tra Stati Uniti e Cuba --> Martedì 28 Aprile 2009 SOCIETA, pagina
9 e-mail print WASHINGTONUn incontro tra un funzionario del Dipartimento di
Stato e un diplomatico cubano ha segnato un altro passo ieri a Washington nel
processo di distensione tra i due Paesi innescato dalla amministrazione Obama.
Il Dipartimento di Stato ha cercato ieri di non creare attese per l'incontro
tra Thomas Shanno, assistente segretario di Stato per l'Emisfero Occidentale, e
Jorge Bolanos, responsabile degli interessi cubani a Washington. Ma fonti dello
stesso Dipartimento di Stato avevano in precedenza confermato al «New York
Times» che il colloquio (il secondo in due settimane) mirava a esplorare
argomenti di comune interesse - dall'immigrazione al traffico di droga - che
potranno essere affrontati in modo più formale in un prossimo futuro dai due
Paesi. L'amministrazione Obama ha annunciato pochi giorni fa una serie di
misure distensive verso Cuba - relative ai viaggi dei cubano-americani
nell'isola e all'invio di rimesse - segnalando la volontà di aprire una nuova
era nei rapporti tra Washington e l'Avana. La risposta cubana è stata finora
non lineare: mentre Raul Castro ha confermato la disponibilità al dialogo con
gli Usa su tutti i problemi (compresi i prigionieri
politici ed i diritti umani),
il fratello Fidel ha inviato un messaggio più negativo. Ma Obama sembra
intenzionato a portare avanti il processo di distensione. Al recente vertice
delle Americhe molti Paesi hanno sollecitato gli Usa ad azioni più decise nei
confronti di Cuba, a cominciare dalla abolizione dell'embargo commerciale in
vigore da 47 anni. Gli Stati Uniti intendono portare avanti il dialogo
con Cuba, ma non vogliono nello stesso tempo dare l'impressione di rinunciare a
premere a loro volta su quelle che per Washington sono le questioni più
importanti: la liberazione di tutti i prigionieri politici dalle carceri cubane
e il rispetto dei diritti umani da parte del regime
cubano. 28/04/2009 nascosto-->
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
spettacolo da
manzoni --> Martedì 28 Aprile 2009 SPETTACOLI, pagina 39 e-mail print
«Storia della colonna infame» è il libro dimenticato di uno scrittore, a cui
gli italiani non perdonano di averli descritti come sono. È il libro della
maturità di Alessandro Manzoni, per capirci. Ed è un libro terribile, che con
coraggio il Teatro Invito di Lecco ha trasposto in scena intitolandolo più
semplicemente «La colonna infame»: al crocevia tra saggio storico e romanzo,
pamphlet politico-giudiziario, meditazione morale e psicologico-sociale. Lo
spettacolo - visto all'auditorium di piazza Libertà per la rassegna «Soirée
Matinée», purtroppo con pochi spettatori - ne segue il filo complesso,
straniando narrazione e azione. Accompagnati dai suoni metallici e stridenti
della chitarra rock di Luigi Maniglia, un secco Luca Radaelli e un intenso
Valerio Maffioletti si dividono i ruoli di accusatore e accusato, e al tempo
stesso di commentatore e narratore. La loro è infatti una storia che non si può
solo raccontare. Il suo svolgersi è già di per sé un atto di condanna, che
inchioda un popolo e una classe dirigente interi: come fu che la macchina della
giustizia milanese prese due innocenti, al tempo della grande peste del 1630, e li trasformò, di tortura in tortura, in colpevoli. Vantandosene
pure. Affiora così il duplice livello - e il fascino - della scrittura di
Manzoni. La narrazione di un antico abominio giudiziario s'intreccia con
l'analisi critica di ciò che esso rivela, e invita a meditare sull'abisso che
spalanca. Si va ben oltre la condanna di superstizione e tortura, a cui
avevano provveduto il nonno Cesare Beccaria e l'amico di famiglia Pietro Verri.
Qui la posta in gioco è il rapporto tra responsabilità individuale e credenze
collettive. È la sorda disperazione di chi cerca uomini, e ne trova pochi. Ed è
la denuncia di un'autorità impotente e populista, di una magistratura che si
adegua, di un popolo che non chiede soluzioni ma capri espiatori, di
un'«intellighenzia» che nasconde opportunismo e viltà dietro lo «spirito dei
tempi». Info: www.teatroinvito.it. P. G. N. 28/04/2009 nascosto--> ANNUNCI
DI GOOGLE
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Martedì 28 Aprile
2009 CRONACA Pagina 15 Brevi CORSO GARIBALDI LA POLIZIA FERMA EGIZIANO
CLANDESTINO CON HASHISH Alle 18 di domenica gli agenti della Volante Carmine
hanno bloccato in corso Garibaldi M.R., egiziano clandestino di 26 anni. Era in
possesso di hashish che ha dichiarato fosse per uso personale. Invano cercato
di scappare alla vista della polizia. È stato denunciato ed è scattato il
decreto di espulsione. IL CONVEGNO IN VIA PIAMARTA SI RAGIONA SU UN MONDO
DIVERSO Alle 20.30 di questa sera, nel Centro saveriano di animazione
missionaria di via Piamarta 9, è in programma un convegno che avrà per
argomento «Verso un mondo diverso, il nostro!». Relatori dell'iniziativa
saranno: Tiziana Volta, Andrea Bulgarini, Valerio Colombo, Luigi Barbato,
Francesco Foletti, Adriano Moratto, Mario Cherubini, Costanza Lunardi, Luigi
Lonardi, per finire con Giorgio Schulze. LIBRERIA CATTOLICA LO STATO DELLA
BIBLIOGRAFIA PER CAPACCIONI Oggi, alle 17, nella Libreria dell'Università
Cattolica di via Trieste 17, è in calendario un incontro con Andrea Capaccioni,
dell'Università degli Studi di Perugia. Capaccioni parlerà di «Passato,
presente e futuro della bibliografia». ACLI, ALLE 20.30 IL DIRETTORE DI
ALTRECONOMIA PARLA DI CONSUMI Questa sera, alle 20.30, nella sede delle Acli di
va Corsica 165 è in programma un convegno sul tema «Consumare tanto o vivere
bene: dall'impegno dei governi a quello dei cittadini». Interverranno il
direttore della rivista «Altreconomia» Pietro Raitano, la presidente della
fondazione culturale «Responsabilità etica» Sabina Siniscalchi e Carlo Remono
di Amnesty International. SCIENZE GIURIDICHE DIRITTI UMANI
ALLE 10.15 NELL'AULA 4 Alle 10.15 di questa mattina, nell'aula 4 del
Dipartimento di Scienze giuridiche della facoltà di Giurisprudenza
dell'Università statale di Brescia, si concluderà il ciclo di incontri dedicati
a «I diritti umani a 60
anni dalla dichiarazione universale del 1948». L'iniziativa è stata
promossa dalla Fondazione Clementina Calzari Trebeschi. Paola Parolari terrà
una conferenza sull'argomento «La tutela dei diritti fondamentali nelle società
multiculturali».
( da "Bresciaoggi(Abbonati)"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Martedì 28 Aprile
2009 SPETTACOLI Pagina 42 Alle 10.15 alla facoltà di Giurisprudenza di via San
Faustino 41, Paola Parolari parlerà d INCONTRO IN UNIVERSITÀ Alle 10.15 alla facoltà di Giurisprudenza di via San Faustino 41, Paola
Parolari parlerà de «La tutela dei diritti fondamentali nelle società
multiculturali», sesto incontro del ciclo «I diritti umani a 60 anni dalla Dichiarazione Universale del 1948».
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
VETRINA ESTERI
pag. 22 INDIA, LA SFIDA DEI CATTOLICI L'ANALISI L'INDIA è la più grande
democrazia del mondo. Proprio in questi giorni è partita la prima fase del
rinnovo del Parlamento, con i primi 143 milioni di indiani impegnati alle urne.
In India, finalmente, si vota per il Parlamento nelle elezioni legislative, si
vota in 17 Stati e territori dell'Unione. Dall'agosto scorso è nota la nostra
apprensione, dopo la caccia al cristiano' e l'incredibile faciloneria e
superficialità con la quale le forze di polizia dell'Orissa hanno agito nei
confronti dei veri autori dell'omicidio dell'allora leader indù. Alla
chetichella, dopo aver sfogato la rabbia delle folle indù contro i cristiani,
il governo giunse alla conclusione che erano stati i maoisti - e non i
cristiani - ad uccidere il leader ultra estremista indù. Decine di migliaia di
cristiani sono ancora nei campi profughi e, dopo avervi passato l'inverno,in
questi giorni si apprestano a votare. Si vota da domani per eleggere 124 nuovi
deputati, su 453, della Camera bassa. Per i cristiani indiani è una grande
occasione per riaffermare la pari dignità e contribuire alla nuova stagione di
diritti e civiltà per l'India. Le questioni religiose sono tutt'altro che
secondarie. Oltre al pregiudizio anticristiano in talune regioni del paese, si
devono registrare anche recenti frizioni verso i musulmani, una minoranza
certamente più tutelata di quella cattolica. Proprio in questi giorni è stato
punito con la galera il nipote di Ghandi per aver proferito frasi antimuslims'.
Rimangono dunque cruciali tutti i diritti umani a partire dal diritto alla libertà
religiosa. Se da un lato è comprensibile la stretta' sull'islam, per paura di
ciò che è avvenuto in Pakistan (intere regioni e valli cedute ai talebani e
sottoposte alla sharia), continua a rimanere una grande ingiustizia il
pregiudizio violento contro i cristiani. Cosa si teme veramente da loro?
Ce lo ha detto il Papa proprio mercoledì, «Una vita nuova, carica di speranza,
perché fondata sul fatto reale e storico della Resurrezione di Gesù»; perciò a
Bologna o Milano, nell'Orissa o a Nuova Dheli, dei cristiani si teme la libertà
e l'amore verso tutti, gli ultimi in primis'. L'India non abbia paura del sorriso
e delle carezze nuove degli amici di Madre Teresa. La sfida che si combatte al
cuore della maggior democrazia del mondo è veramente e plasticamente oggi la
vera sfida alla democrazia tra libertà religiosa e tirannia violenta. Per noi
occidentali è quella del relativismo. * parlamentare Udc
( da "Manifesto, Il"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
URUGUAY, NO AD
AMNISTIA PER LA DITTATURA Il sindacalista Luis Puig ha consegnato al parlamento
di Montevideo oltre 330.000 firme raccolte dal Coordinamento per l'annullamento
della 'Ley de Caducidad', con cui furono evitati i processi ai militari e ai poliziotti accusati di violazioni dei diritti umani durante la dittatura (1973-1985).
Ieri la Corte elettorale comincerà l'esame delle firme: se saranno giudicate
valide, la «Ley de Caducidad» verrà sottoposta a un nuovo referendum in
programma il 25 ottobre. Approvata nel 1986 e ratificata nel 1989, la legge di
amnistia è stata giudicata di recente «incostituzionale» da governo e
parlamento perché viola l'articolo 8 della Costituzione che stabilisce
l'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.
( da "Messaggero, Il (Marche)"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Martedì 28 Aprile
2009 Chiudi La XIX edizione dell'Helios Festival-Settimana dell'Amicizia entra nel vivo con il meeting nazionale su Giornalisti per i
diritti umani, alle ore 21
nella Chiesa di San Rocco. Moderatori dell'incontro, che è dedicato alla
professione del giornalista, saranno la sociologa Giuditta Castelli e il
vicesindaco Teodorico Compagnoni. Ospiti dell'appuntamento saranno il
giornalista Rai Vincenzo Varagona con il suo libro Pollicino nel bosco dei
media, la giornalista abruzzese Cristina Mosca con il suo romanzo E'
donne infreddolite negli scialli e il giornalista sambenedettese del Tg 5 Remo
Croci. Si racconterà di storie individuali, del grande amore per la professione
ma anche della guerra per la libertà e la verità, delle mafie, dei disastri
ambientali, umani e sociali. Una lotta senza fine che
ogni anno è segnata dal lungo e triste elenco delle sue vittime. Saranno
consegnati anche riconoscimenti a giornalisti e testate, fra cui quello alla
memoria del Procuratore della Repubblica Mario Mandrelli, sostenitore
dell'incontro fra il mondo della scuola e giornalisti nell'Helios Festival, dal
suo esordio nel 1989. Si guarderà al futuro con l'intervento di Enrico La
Torre, fondatore del Progetto squola, l'associazione giovanile che il 13
dicembre 2006 per la prima volta in Italia ha realizzato un punto d'incontro
per tutti i giovani scegliendo l'Appennino tosco-emiliano come prima sezione in
Italia dove proporre e attivare l'Informazione dei giovani. Nell'occasione sarà
inaugurata nella vicina Casa Celso Ulpiani la mostra dei periodici storici
(1914-1947) che resterà aperta per dieci giorni. Direzione artistica
dell'Helios Festival Rosita Spinozzi e Albert Corradetti. Info: 338/3769418.
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il Sole-24 Ore
sezione: COMMENTI E INCHIESTE data: 2009-04-28 - pag: 12 autore: ... LUKASHENKO
A ROMA I diritti e i rovesci P er i critici è l'ultimo dittatore di Europa, per
i suoi è bat'ka, padre della patria. Aleksandr Lukashenko, presidente della Bielorussia
dal 1994, sembra deciso a rimanere a metà strada, tra l'una e l'altra
cosa.L'anno scorso ha fatto liberare alcuni prigionieri politici, poi ha
organizzato elezioni aperte all'opposizione ma definite non democratiche dagli
osservatori. Lukashenko che cerca il consenso dell'Unione Europea ha definito i
propri avversari politici «nemici del popolo». Prima di partire per Roma- il
suo primo viaggio in Europa dopo 14 anni è intervenuto al Parlamento di Minsk
per chiarire che la Bielorussia intende avere relazioni amichevoli con tutti,
con l'Occidente e l'Oriente, gli europei che promettono di rafforzare i legami
commerciali e la Russia che garantisce l'energia. In
politica estera e in economia questa equidistanza può funzionare. Ma nel campo
del rispetto dei diritti umani l'avvicinamento agli «standard democratici» europei invocato dal
ministro degli Esteri Franco Frattini non ammette vie di mezzo: la direzione
giusta è una sola.
( da "Messaggero, Il"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Martedì 28 Aprile
2009 Chiudi Ora è ufficiale: sono stati avviati colloqui "informali"
tra funzionari del Dipartimento di Stato americano ed un diplomatico cubano.
Obiettivo di tale diplomazia ufficiosa è verificare la risposta del vertice
dell'Avana alle aperture di Obama e di esprimere -da parte statunitense- le
«preoccupazioni» del presidente americano riguardo la situazione
dei diritti umani
nell'isola caraibica. Insomma, dopo quasi cinquant'anni di embargo e di
chiusure, sono iniziate le prove tecniche per avviare una svolta nei rapporti
tra gli Usa e Cuba. Ieri Thomas Shannon, assistente segretario di Stato per
l'Emisfero Occidentale, e Jorge Bolanos, responsabile degli interessi cubani a
Washington si sono incontrati nella capitale americana. Si tratta del
secondo colloquio, il primo ha avuto luogo il 13 aprile. Secondo il
Dipartimento di Stato gli incontri mirano a esplorare argomenti di comune
interesse - dall'immigrazione al traffico di droga, a scambi culturali - che
potranno essere affrontati in modo più formale in un prossimo futuro dai due
Paesi. L'amministrazione Obama ha annunciato la settimana scorsa una serie di
misure distensive verso Cuba: la fine delle restrizione ai viaggi dei
cubano-americani nell'isola e il libero invio di rimesse di denaro. La risposta
cubana è stata finora non lineare: mentre Raul Castro ha confermato la
disponibilità al dialogo con gli Usa su tutti i problemi (compresi i
prigionieri politici ed i diritti umani), il fratello
Fidel Castro ha inviato un messaggio più negativo. In particolare, il lider
maximo contesta al presidente americano di non aver mai posto esplicitamente la
questione della fine del quasi cinquantennale embrago nei confronti dell'isola
caraibica. Questione ritenuta essenziale da Fidel. Obama, però, sembra
intenzionato a portare avanti il processo di distensione, anche perché
dall'Avana sembrerebbero giungere segnali più pragmatici da parte del governo.
Così l'Amministrazione Usa punta su una serie di misure simboliche, come
aumentare gli scambi culturali ed accademici tra i due Paesi. Il presidente
infatti deve tener conto delle crescenti pressioni che gli vengono dai
"pesi massimi" dell'America latina, il presidente brasiliano Lula e
quello argentino Kirchner, oltre dai più stretti alleati di Cuba -Venezuela,
Bolivia- perchè metta fine all'embargo iniziato nel 1962. Su questo terreno -ha
fatto capire di recente Brasilia, si misurerà la reale volontà di Washington di
recuperare i rapporti col subcontinente latinoamericano, fortemente
deterioratisi durante la presidenza Bush. Ma anche negli Stati Uniti si è
formato una sorta di schieramento bipartisan favorevole a mettere fine a misure
che «si sono dimostrate fallimentari». Gli Stati Uniti intendono portare avanti
il dialogo con Cuba ma non vogliono dare l'impressione di rinunciare a premere
a loro volta per la liberazione di tutti i prigionieri politici dalle carceri
cubane e il rispetto dei diritti umani nell'isola.
Secondo gli esperti, Obama deve agire «con cautela», cercando di muoversi con
equilibrio, tra coloro che vogliono la fine dell'embargo e chi ritiene che ogni
contatto con Cuba significhi «fare concessioni alla dittatura dei Castro». R.L.
( da "Corriere della Sera"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della
Sera sezione: Esteri data: 28/04/2009 - pag: 16 Le iniziative Politica estera
Iraq: impegno al ritiro delle truppe Usa entro il 2011 Afghanistan: 21 mila
soldati in più Iran: dialogo sul nucleare Pakistan: vuole inviare 1,5 miliardi
l'anno per 5 anni Cuba: meno restrizioni per i cubani-americani Russia:
negoziati per il disarmo nucleare Medio Oriente: impegno per uno Stato
palestinese Politica interna Sanità: ricerca sulle staminali; varata legge per
la copertura sanitaria di 4 milioni di bambini Sicurezza nazionale: ordini
esecutivi per la chiusura di Guantánamo entro l'anno, no
alla tortura. Chiusura delle prigioni segrete Cia Energia pulita: proposto
piano da 150 miliardi in 10 anni per nuovi lavori e riduzione delle emissioni
Economia Lo «stimolo»: varata legge salvataggio da 787 miliardi di dollari (212
per tagli alle tasse, 267 per sussidi, 250 infrastrutture, istruzione, lavori
«verdi») Tasse: più alte per i ricchi Salvataggio delle banche:
annunciato piano per liberarle dai titoli «tossici» Piano mutui: per chi non
riesce a pagarli Salvataggio industria auto
( da "Mattino di Padova, Il"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 7 -
Attualità Incontro a Washington è il disgelo Usa-Cuba Ricevuto un diplomatico
dell'Avana WASHINGTON. Un incontro tra un funzionario del Dipartimento di Stato
ed un diplomatico cubano ha fatto segnare un altro passo ieri a Washington nel
processo di distensione tra i due paesi innescato dalla amministrazione Obama.
Il Dipartimento di stato ha cercato di non creare attese per l'incontro tra
Thomas Shanno, assistente segretario di stato per l'Emisfero Occidentale, e
Jorge Bolanos, responsabile degli interessi cubani a Washington. Ma fonti dello
stesso Dipartimento di stato avevano in precedenza confermato al New York Times
che il colloquio (il secondo in due settimane) mirava a esplorare argomenti di
comune interesse - dall'immigrazione al traffico di droga - che potranno essere
affrontati in modo più formale in un prossimo futuro dai due paesi.
L'amministrazione Obama ha annunciato pochi giorni fa una serie di misure
distensive verso Cuba - relative ai viaggi dei cubano-americani nell'isola e
all'invio di rimesse - segnalando la volontà di aprire una nuova era nei
rapporti tra Washington e l'Avana. La risposta cubana è
stata finora non lineare: mentre Raul Castro ha confermato la disponibilità al
dialogo con gli Usa su tutti i problemi (compresi i prigionieri politici ed i
diritti umani), il fratello
Fidel Castro ha inviato un messaggio più negativo.
( da "Corriere della Sera"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della
Sera sezione: Pubblicita' data: 28/04/2009 - pag: 13 COOPI: DA 44 ANNI AL
SERVIZIO DEI PIÙ DEBOLI COOPI - Cooperazione Internazionale è un'organizzazione
non governativa italiana laica e indipendente attiva con oltre 150 progetti di
sviluppo ed emergenza in 25 paesi del mondo. Dove vi sono problemi di cibo,
acqua, salute, ambiente, istruzione e rispetto dei diritti umani, COOPI ( tel. 02.3085057 -
www.coopi.org) interviene con tutta l'esperienza e le capacità professionali
acquisite in 44 anni di attività. I numeri possono dare la dimensione esatta
del lavoro realizzato in questo periodo: 700 i progetti portati a termine in 50
Paesi, 50mila gli operatori locali coinvolti, 60 milioni le persone che
hanno tratto benefici diretti dalle iniziative di solidarietà. Obiettivo di
COOPI è la riduzione della povertà nel Sud del mondo con interventi di
cooperazione sostenibili nel tempo. Grazie ad una capillare attività di
sensibilizzazione, i progetti vengono attivamente sostenuti da donatori
privati, aziende, fondazioni e volontari. A questi si aggiungono importanti
finanziatori istituzionali, quali Governo italiano, Unione Europea, Agenzie
dell'ONU, Governi europei ed Enti locali. Gli interventi sono gestiti in
stretta collaborazione con i partner locali. Per COOPI infatti, cooperazione
allo sviluppo significa innanzitutto lavorare in partenariato con le comunità
più deboli, perché solo attraverso il dialogo, la collaborazione, la
trasparenza e la corresponsabilità si può combattere efficacemente la povertà e
garantire a tutti pari dignità, diritti e opportunità. COOPI crede da sempre
che il mondo si possa e si debba migliorare e che, per farlo, si debba agire
tutti insieme.
( da "Unita, L'" del
28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pertini, Lelio
Basso e Lombardi tre padri della democrazia Sandro Pertini diventerà presidente
della Repubblica, Junio Valerio Borghese legherà il suo nome a un tentativo di
colpo di Stato. Molti dei protagonisti delle convulse giornate raccontate nell'articolo
di Aldo Giannuli lasceranno una traccia importante nella storia della
Repubblica. Vediamo in breve i percorsi politici nel dopoguerra. SANDRO PERTINI
(1896-1990). Deputato alla Costituente, quindi senatore nella prima legislatura
e deputato in quelle successive, sempre rieletto dal 1953 al 1976. Dopo essere
stato eletto per due volte consecutive presidente della Camera, divenne capo
dello Stato l'8 luglio del 1978. RICCARDO LOMBARDI (1901-1984). Deputato alla
Costituente e sempre eletto alla Camera, è stato il leader della sinistra
socialista. A lui si deve la formula «riforme di struttura» la cui mancata
attuazione fu, nell'analisi lombardiana, la ragione del fallimento del primo
centrosinistra. LELIO BASSO (1903-1978). Deputato alla Costituente. Esponente
della sinistra socialista, si oppose all primo governo di centro-sinistra e
fondò il Psiup. Ma il suo prestigio, in campo
internazionale, è legato all'impegno per la difesa dei diritti umani. Fece parte del «Tribunale Russel»
e promosse la nascita della «Fondazione Internazionale e la Lega Internazionale
per i Diritti e la
Liberazione dei Popoli» che oggi prosegue la sua attività con la Fondazione che
porta il suo nome.
( da "Secolo XIX, Il"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Genova,
Tribunalescelto per i processi "all'americana" giustizia Undici le
città in cui si discuteranno le "class action":la norma già
licenziata dalla Commissione in Senato C'È ANCHE il Tribunale di Genova nel
novero degli undici distretti regionali designati per le class action. Si
tratta dei processi intentati a tutela dei cosiddetti interessi collettivi,
cioè quelle cause volte a tutelare intere "classi" di consumatori con
lo scopo di ottenere risarcimenti dei danni di massa. L'inserimento del
capoluogo ligure nella lista ristretta dei centri giudiziari titolati a mandare
in scena processi di questo genere non era così scontato e rappresenta un
risultato atteso da tutte le principali associazioni dei consumatori pronte a
dare battaglia: «L'eventuale paventato accorpamento con una regione come la
Lombardia avrebbe creato non pochi problemi ai cittadini della Liguria, sede di
importanti realtà aziendali e di forti contenziosi collettivi». La novitàè
contenuta nell'emendamento approvato nei giorni scorsi dalla commissione
Attività produttive del Senato e che presto potrebbe diventare legge. Il
termine per l'entrata in vigore delle novità, slittato di un anno rispetto a
quanto stabilito dalla passata legislatura, è quello del primo di luglio. Anche
se le cause potranno essere retroattive di dodici mesi. Rispetto ai processi
"all'americana", passati alla storia del costume grazie a film come
Erin Brockovich (incentrato su una sorta di Stoppani statunitense), le
differenze ci sono e non sono secondarie, a sentire gli operatori del settore.
Prima di tutto la limitazione riguarda l'oggetto delle cause: l'azione collettiva sarà consentita solo nel caso della violazione
dei diritti contrattuali e
non per tutti gli illeciti, vale a dire tutte le questioni extracontrattuali.
Unica eccezione prevista, quella della pubblicità ingannevole. Mentre per i
danni ambientali (casi di inquinamento diffuso riconducibile a questa o a
quella industria), per esempio, oppure i danni da fumo, non sono
previste class action. Alle class action in ambito privati saranno affiancate
anche quelle in ambito pubblico, previste dalla legge delega targata Brunetta,
in attesa dei decreti attuativi. In questo caso però non viene istituita la
possibilità di un vero risarcimento del danno in denaro. In palio ci sarebbe
esclusivamente l'efficienza e la funzionalità della pubblica amministrazione e
dei servizi pubblici. Tutta da vedere la competenza relativa a servizi pubblici
specifici come quelli assicurati da aziende di diritto privato. In caso di cause
collettive lo Stato avrà tutto l'interesse a evitare le cause
"privatistiche". Chi può proporre la class action? Ogni singolo
consumatore o utente, associazione o comitati che presenti un atto di citazione
al tribunale competente. Se più soggetti presentano domande su stessi fatti, le
procedure sono riunite. Chi aderisce non ha bisogno di un avvocato (è questa
una delle particolarità del tipo di causa) ma con l'adesione si rinuncia a ogni
altra azione individuale. Graziano Cetara cetara@ilsecoloxix.it [+]
www.ilsecoloxix.it Commenta la notizia sul nostro sito 28/04/2009
( da "Adige, L'" del
28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
«I morti vanno
tutti ricordati, disponendo ognuno dei sentimenti di pietà e di giudizio che
ritiene di dover elargire «I morti vanno tutti ricordati, disponendo ognuno dei
sentimenti di pietà e di giudizio che ritiene di dover elargire. I morti in
guerra investono il ricordo pubblico di un'occasione per riflettere socialmente
sull'assurdità di tutte le guerre». Così Tommaso Ulivieri (Prc Alto Garda)
sulla rievocazione proposta dall'associazione Uomo Libero, oggi, alle 17,
partendo da porto S. Nicolò di Riva. «La giustificazioni di chi oggi intende
ricordare i soldati nazisti che morirono nell'Alto Garda nelle giornate di fine
aprile del '45 - aggiunge Ulivieri - ci paiono ambigue ed ipocrite. Se è
legittimo e umanamente condivisibile la pietà personale verso giovani vite
spezzate, così come ricercare la verità storica, riteniamo assolutamente
sbagliato (e fuorviante), nei giorni in cui ricordiamo chi
diede la vita per la Liberazione del nostro Paese dalla dittatura nazifascista,
celebrare pubblicamente i soldati nazisti che, all'alba del 28 giugno di un
anno prima, irruppero nelle case di giovani antifascisti trentini ed
altogardesani per ammazzarli sul posto o deportarli in camere di tortura».
28/04/2009
( da "Stampa, La" del
28-04-2009)
Pubblicato anche in: (Stampa,
La)
Argomenti: Diritti umani
LUKASHENKO A ROMA
"Scongelerò le adozioni dei bambini bielorussi" [FIRMA]EMANUELE
NOVAZIO ROMA Venticinque minuti a colloquio con Benedetto XVI accompagnato dal
figlio di 5 anni Nikolai (che ha regalato al Papa il suo abbecedario in russo),
e poi a cena con Silvio Berlusconi e Franco Frattini.La visita di Alexander
Lukashenko a Roma, che mette fine a un bando di 14 anni imposto dall'Ue all'
«ultimo dittatore d'Europa», si chiude con un innegabile successo per l'uomo che guida un Paese escluso dal Consiglio d'Europa per il
mancato rispetto dei diritti umani e che, unico nel continente, pratica la pena di morte (4
condanne eseguite nel 2008). Dal Vaticano, dove è stato accolto con gli onori
del rango, l'ateo Lukashenko è ripartito auspicando di rivedere presto il Papa
in Bielorussia, «se Dio vorrà». A Palazzo Chigi, ha cercato l'aiuto
italiano per allargare la breccia faticosamente aperta in Europa, alla vigilia
del vertice di Praga del 7 aprile che lancerà il «Partenariato dell'Est» (ma
difficilmente il presidente vi parteciperà, considerate le riserve espresse da
alcuni fra i 27 leader). Dall'Europa, che sei mesi fa ha cancellato le sanzioni
contro di lui dopo i primi timidi segni di «disgelo democratico», Lukashenko si
aspetta aiuto per superare una crisi economica sempre più grave, e appoggio nel
riposizionamento in atto con Mosca. Non a caso «Batkha» - il padre, come lo
chiamano i sostenitori - non ha riconosciuto l'indipendenza autoproclamata da
Ossezia del Sud e Abkhazia dopo la guerra russo-georgiana. Ma, gli hanno
ricordato Berlusconi e Frattini, l'aiuto arriverà se la Bielorussia proseguirà
nella democratizzazione e garantirà «la tutela delle libertà fondamentali» dei
suoi cittadini. Fonti diplomatiche tengono a sottolineare che l'incontro romano
- che conserva comunque una valenza simbolica rilevante - «non è una iniziativa
bilaterale» ma si inserisce «in un contesto europeo» avviato dopo le prime
aperture di Lukashenko. E insistono che per l'Italia «ci sono tematiche come
quelle dei diritti umani alle quali non possiamo
rinunciare»: pur volendo, in assenza di progressi in questo settore «sarà
impossibile aiutare Minsk», si nota. Un'apertura di credito tutta da
verificare. Segnale incoraggiante sul piano bilaterale: Lukashenko avrebbe
promesso di scongelare le adozioni di bambini bilorussi, un dossier che
interessa centinaia di famiglie italiane.
( da "Provincia Pavese, La"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
GLI APPUNTAMENTI
SPAZIOMUSICA. A Spaziomusica oggi alle ore 21 sarà proiettato Matrioska,
cortometraggio di Luca Littarru finalista al festival del cinema libero di
Roma. DONAZIONE. Per gli incontri sul tema «Penso, dunque dono». Oggi alle ore
21 nell'Aula Magna dell'università è in programma la conferenza sul tema «Il
sangue e il midollo osseo». Interverranno Roberto Aprile, presidente regionale
Associazione donatore midollo osseo, Mario Lazzarino, professore di Ematologia
a Pavia, Fabrizio Motta (responsabile di un centro donatori midollo) e Laura
Salvaneschi, direttore di Immunoematologia del San Matteo. Secondo incontro
giovedì, sempre in Aula magna alle ore 21. Il tema sarà «La donazione di
organi». COLLEGIO NUOVO. Al Collegio Nuovo di Pavia conferenza di Paolo Jachia
sul tema: «I linguaggi dell'industria culturale contemporanea, dalle
avanguardie storiche alla pop art». Appuntamento oggi alle ore 21. SANTA
CATERINA. Il corso di Progresso Umano e sviluppo sostenibile al Collegio Santa
Caterina continua con il professor Angelo Albini che oggi e domani alle 17.30
parlerà della chimica verde. COMMERCIO EQUO. Domani alle 18.30 alla bottega del
commercio equo e solidale Cafe in corso Garibaldi Anna Ruchat presenterà il suo
nuovo testo sulle storie della Snia e dei suoi abitanti. A seguire aperitivo
equo. POLITEAMA. Al Politeama domani si proiettano per la rassegna «I diritti umani nel mondo» i film «Uganda calling» di Valentina Monti (ore 20),
«Louloumme» di Roberto Figazzolo (20.40) e «Afriques: comment Ça va avec la
douleur?» di R. Depardon (21). MASTER. Scade giovedì il primo termine per
presentare la domanda di ammissione al Master in Ingegneria sismica e
Sismologia organizzato dall'Istituto universitario studi superiori. Per
informazioni www.iusspavia.it.
( da "Stampa, La" del
28-04-2009)
Pubblicato anche in: (Stampa,
La)
Argomenti: Diritti umani
Biennale Sabato
25 aprile al Sermig importante appuntamento sul testamento biologico con
dibattito pubblico gli ultimi atti ANNA SARTORIO Ancora tre giorni per
partecipare attivamente. Tre giorni per attivare la mente. La prima edizione
della Biennale Democrazia s'intitola, appunto, «Partecipare attiva(la)mente»:
gioco di parole affinché i bisogni dei cittadini non restino solo chiacchiere
da bar. Inaugurata mercoledì scorso da Giorgio Napolitano, la Biennale ha una
missione: coinvolgere la gente in dibattiti, incontri e nel tracciare la
linee-guida delle leggi, come una moderna democrazia dovrebbe fare. Ecco allora
l'incontro più importante, sabato 25 al Sermig (piazza Borgo Dora 61, dalle 9
alle 17): atto finale di una discussione pubblica durata mesi sul testamento
biologico. Corrado Augias dirigerà i lavori: gruppi di 10 persone riuniti
intorno a un tavolo, ma anche collegati via web con altri gruppi (un
incontro-gemello si terrà in contemporanea nella Sala Pegaso della Regione
Toscana), per dare «dal basso» le indicazioni al Palazzo. Sempre che il Palazzo
accolga i suggerimenti. Ma la Biennale Democrazia non è solo questo. Negli
ultimi tre giorni restano decine di appuntamenti (tutti su
www.biennaledemocrazia.it). Anche per i più piccoli, perché la democrazia prima
s'impara meglio è. Così venerdì 24 alle 10, nella Sala Rossa del Comune, ecco
«Le belle tasse», due incontri condotti da Franco Fichera in cui alcune classi
di IV e V elementari ricevono monete di cioccolato come risorse, si
costituiscono in autorità politica, esattori, amministratori, versano i tributi
e decidono come spendere il gettito. Mentre, per gli adulti, a Palazzo
Carignano (ore 10,30) Luciano Canfora introduce Sergio Roda nel dibattito «La
democrazia degli antichi», da Socrate ad Aristotele, passando per Platone.
Sempre venerdì 24 si parla, poi, di nuovi poveri (Cavallerizza Reale, ore 10),
assieme a Pierluigi Dovis, Marco Revelli, Chiara Saraceno, e di mafia al Teatro
Gobetti (ore 11). Mentre il matrimonio omosessuale viene affrontato al
Carignano (ore 14) con Valeria Ottonelli e Andrea Bajani. Non basta. I temi
sono tanti. Ci saranno satira, Tibet, diritti umani, precariato, un excursus da
Mazzini alla politica e anche letture tratte da Nietzsche. I temi di sabato
toccheranno Internet, l'India, il populismo, il dialogo sordo tra destra e
sinistra (se esistono ancora), il multiculturalismo e una bella lettura sulla
democrazia secondo Tocqueville (ore 17, Circolo dei Lettori, via Bogino
9). Giornata conclusiva, infine, domenica 26 (sempre al Circolo dei Lettori):
una maratona, dalle 10 alle 18, per tirare le fila su diritti, solidarietà,
vita, uguaglianza, apatia, paura, orrore. Tutti i volti della democrazia in una
volta sola.
( da "Apogeonline"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
P2P e pirateria
Pirate Bay, le ragioni della condanna di Elvira Berlingieri
Peter Sunde, uno dei tre fondatori di The Pirate Bay 28 Apr 2009 La Corte di
Stoccolma ha condannato i gestori del tracker di file torrent a un anno di
reclusione e al pagamento in solido di 2,7 milioni di euro per violazione dei diritti d'autore a scala commerciale.
Una vicenda ancora lontana dalla conclusione «I processi nel 2009: vedrai il
tuo futuro dibattuto in tv prima che tu vada effettivamente in aula». Con
queste parole Peter Sunde inaugurava il suo account su Twitter all'inizio del
processo al noto tracker di file torrent The Pirate Bay. Le parole sono state
profetiche solo in parte, dato che il processo è stato dibattuto soprattutto in
rete anziché sulla televisione o sugli altri media tradizionali. Dal 16
febbraio scorso, giorno di inizio del processo, con la chiave #spectrial (crasi
tra le parole spectacle e trial, cioè spettacolo e processo) su Twitter e
FriendFeed si è potuto assistere alla copertura in tempo reale di ogni fase
sino al verdetto, annunciato dallo stesso Sunde. Le fonti ufficiali utilizzate
dai gestori di The Pirate Bay costituiscono un uso inedito del web come mezzo
di informazione e divulgazione delle notizie dell'evento: un blog, un canale su
Twitter aggiornato da San Francisco (che traduceva quello che stava accadendo
in inglese, utilizzando abbreviazioni ad hoc per rimediare ai limiti dei 140
caratteri di Twitter), un server streaming, file torrent con i filmati
presentati all'attenzione dei periti durante il processo. Sebbene il processo
sia stato seguito anche dalla radio e dalla televisione pubblica svedese, il
giorno del verdetto Peter Sunde ha dichiarato sul suo blog l'intenzione di
negarsi a tutti i media, «perché non è giusto parlare soltanto alle grandi
testate (o anche soltanto alle piccole). Abbiamo deciso di tenere una
conferenza stampa domani alle 13 su bambuser», dunque in web streaming. Si
tratta probabilmente del primo caso in cui gli imputati di un processo sono
stati la fonte primaria della divulgazione delle notizie che hanno riguardato
l'evento. Elemento straordinario anche se si considera che il processo è stato
incardinato a Stoccolma con leggi svedesi e in lingua svedese, sebbene i
protagonisti siano stati i primi a cercare di tradurre e diffondere le notizie
in inglese, nella lingua franca del web. In un momento storico in cui gli
utenti, il mercato e le istituzioni sono ancora confusi su come utilizzare le
principali applicazioni del web 2.0 ed è ancora indefinito il limite di quanto
sia etico (per non dire legale) condividere informazioni su se stessi in
pubblico, un processo è stato trattato come affermazione di un'ideologia
vissuta in prima persona. Non è solo il copyright il vero antagonista di
ThePirateBay: l'intera gestione del processo, non ancora giunto nella sua fase
finale, rappresenta uno sguardo di insieme su quello che sta avvenendo grazie
al web in merito alla libertà di espressione. Ma andiamo con ordine. Il
processo Il rinvio a giudizio è stato effettuato il 31 gennaio del 2008 dai
pubblici ministeri svedesi nei confronti dei tre gestori del tracker, Peter
Sunde, Fredrik Neij, Gottfrid Svartholm e l'imprenditore Carl Lundström,
colpevole di avere fornito hosting al sever di The Pirate Bay. L'accusa è stata
supportato dalla Ifpi, la federazione internazionale dell'industria
fonografica. Nell'atto di accusa sono stati contestati 34 casi di violazione di
diritti d'autore di cui 21 relativi a file musicali, 9
per film e
( da "EUROPA ON-LINE"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Articolo Sei in
Cultura 28 aprile 2009 Saremo postliberali? Come aggiornare il nesso tra
religione e politica nella società di oggi Procedere a riformare la teoria
liberaldemocratica in modo da superarne i limiti, dandole un senso che vada
oltre è compito necessario in rapporto alla situazione presente in Occidente.
Col termine "riforma" non alludo ad un semplice ritocco, e neppure ad
una trasformazione totale o un nuovo inizio fondato su criteri totalmente
altri. Intendo l'andare verso il fondamento delle posizioni moderne,
ricercandone le virtualità reali, e le ragioni che giustifichino al meglio il
progetto moderno sotto lo sparpagliamento delle prospettive e ne portino avanti
le promesse sinora negate. Significa cogliere l'occasione storica che il ritorno
della religione in Occidente pone per la comprensione secolare della politica e
della modernità. La domanda centrale ora suona: in quale misura tale sfida può
generare una loro (auto)comprensione migliore? I nuclei sono noti: dialogare e
includere l'altro, riconoscendolo ed edificando comunità; operare per la pace
planetaria (non è un caso che questo supremo obiettivo ha alla base autori
cristiani, quasi un ecumenismo della pace politica); riconoscere
il valore della vita umana e della giustizia politica; elaborare una concezione
più integra dei diritti umani, che non sono solo quelli di libertà; tracciare un confine tra
naturalismo deterministico e libertà, per cui l'uomo non è un semplice pezzo
della physis, oggettivabile in laboratorio. Dinanzi al rischio di
naturalizzare l'uomo e la mente, dobbiamo separarci dalle tendenze
scientistiche dell'illuminismo senza rifiutarne le premesse umanistiche.
Al punto in cui siamo, sospesi dinanzi a seri problemi, la legittimità e
l'autolegittimazione dell'epoca moderna sono a rischio. Una modernità in
difficoltà su punti essenziali potrà legittimarsi nuovamente, riannodando
un'alleanza con il lievito di rinnovamento storico e sociale che proviene dal
Vangelo. La riforma suggerita dovrebbe generare una comprensione migliore delle
intenzionalità politiche della modernità e un loro ampliamento, non un loro
stravolgimento. Alludere ad una riforma dello schema liberale del nesso tra
religione e politica è un omaggio ad esso. Non sarebbe infatti possibile
riformare altri moduli che pur hanno avuto una grande storia ma che appaiono
ormai spenti e carichi di errori. Si può in merito pensare a paradigmi in cui i
soggetti non puntarono alla ricerca di ampi spazi di libertà individuale, ma si
compresero come partecipanti ad un processo di autoaffermazione collettiva
verso un destino comune pilotato dall'ideologia. Si trattò di schemi chiusi
spesso a radice atea e insuscettibili di riforma. La posizione qui proposta è
che il nesso tra religione e politica nella società postsecolare debba essere
di tipo postliberale. I termini abbisognano di un chiarimento preliminare. Per
società postsecolare intendo la chiusura dell'epoca della neutralizzazione
pubblica della religione e il suo ritorno "in piazza". Non intendo
per postsecolare la fine della laicità o della secolarizzazione delle
istituzioni politiche, e neppure la mera constatazione che la religione torna
nel pubblico, ma la costruzione di una nuova legittimità per quest'ultimo
esito. Importanti autori del liberalismo tardo novecentesco come Rawls ed
Habermas hanno avviato un ripensamento in qualche modo postliberale (ma certo
non antiliberale) del nesso religione-politica. Simpatizzo per il secondo per
quanto riguarda l'individuazione della crisi spirituale in corso (rischi di
autodisfattismo della ragione, domande incalzanti sul futuro della natura
umana, difficoltà nella giunzione tra etica pubblica e diritto positivo), forse
meno per quanto concerne le vie d'uscita, eccessivamente fiduciose di trovare
un'etica pubblica procedurale e un diritto positivo di pari taglia che
consentano la soluzione del problema, sulla scorta di una pregiudiziale
postmetafisica. Per motivi varie volte elaborati non ritengo necessario ai fini
del discorso su religione e politica far professione di atteggiamento
postmetafisico che cerca di tenersi in mezzo tra scientismo e naturalismo da un
lato e ripresa della trascendenza dall'altro. ( ) La ripresa della presenza
pubblica delle religioni ha posto in crisi il presupposto del dibattito
pubblico neutrale il quale presuppone che la privatizzazione della religione
sia un fatto alle nostre spalle; o comunque la nuova situazione richiede una
nuova e più attenta considerazione della ragione pubblica e di suoi compiti e
limiti. Se prevalesse l'idea dell'etsi Deus non daretur come necessaria e
indispensabile garanzia di laicità, con la conseguenza di espungere tutte le
ragioni non neutrali e religiose dal dibattito pubblico, l'assunto si
rivelerebbe privo di riguardo verso i cittadini con persuasioni religiose, i quali
verrebbero a trovarsi in permanente inferiorità e svantaggio tanto nell'accesso
quanto nella partecipazione al dibattito pubblico. In tal modo si
verificherebbe un serio sbilanciamento a favore del "partito laico",
mentre i cittadini religiosi dovrebbero svestirsi della loro individualità e
cultura per diventare cittadini astratti e agenti amorfi della volontà
generale. Diversi autori contemporanei di indirizzo liberale ritengono ormai
che la forma pubblica degli argomenti non sia un requisito pregiudiziale di
accesso alla discussione pubblica ma semmai una sua caratteristica, se i
partecipanti al dibattito desiderano persuadere gli altri delle loro ragioni.
In tal senso non si chiede preliminarmente ai cittadini religiosi di svestirsi
delle loro identità per entrare nello spazio pubblico: semmai saranno le
istituzioni ad essere imparziali o "cieche" nelle loro scelte, non i
cittadini. VITTORIO POSSENTI
( da "Avvenire" del
28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
MONDO 28-04-2009
BIELORUSSIA E VATICANO Colloquio di 25 minuti del presidente con Benedetto XVI
Si è parlato di dialogo religioso e culturale e dell'impegno per la pace
«Santità, ci vedremo in terra bielorussa, se Dio vorrà» Lukashenko dal Papa in
un «clima positivo» DI GIOVANNI BENSI P rimo tour diplomatico dopo anni di
isolamento per il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko. Ieri è stato
ricevuto in Vaticano da papa Benedetto XVI col quale ha avuto un colloquio di
25 minuti. Il leader di Minsk ha visto anche il segretario di Stato, cardinale
Tarcisio Bertone ed il segretario per i rapporti con gli Stati, monsignor
Dominique Mamberti. In tarda serata, cena di lavoro col premier Silvio
Berlusconi e il ministro degli Esteri Franco Frattini. In una nota la Sala
stampa della Santa Sede scrive che l'udienza di Benedetto XVI a Lukashenko si è
svolta in un «clima positivo». Durante l'incontro «sono state affrontate
questioni attinenti al rapporto tra fede e ragione e al dialogo
interconfessionale e interculturale ». Inoltre prosegue la nota «sono stati
trattati temi di carattere internazionale legati alla promozione della pace e
dell'autentico progresso dell'umanità, come pure
alcune problematiche interne del Paese, argomenti concernenti la Chiesa
cattolica in Bielorussia e le prospettive di approfondimento della
collaborazione fra le due parti». Si è infine rilevata, prosegue il documento,
«la pacifica convivenza che caratterizza le relazioni tra le comunità cattolica
e ortodossa, nonché con le altre confessioni religiose». La Chiesa ortodossa in
Bielorussia, alla quale fa riferimento il 60% della popolazione, è governata
dal metropolita Filaret ( Vakhromejev), dipendente da Mosca e considerato ben
disposto verso i cattolici, che sono il 15%. Lukashenko ha rivolto al Papa un
invito, implicito nelle parole: «Santità, ci vedremo in terra bielorussa, se
Dio vorrà». Il leader di Minsk era accompagnato non dalla moglie, ma (cosa
inconsueta) dal figlio Nikolaj di 5 anni che ha regalato al Papa il suo
abbecedario in russo (prima lingua letteraria in Bielorussia) «perché possa
imparare la lingua» per quando andrà a Minsk. Il dono ufficiale di Lukashenko è
stato un'icona di Cristo, mentre Benedetto XVI ha ricambiato con la medaglia
d'oro del suo pontificato. Prima della cena di lavoro di ieri sera, il ministro
degli Esteri Frattini consapevole delle accuse di autoritarismo che da più
parti si rivolgono a Lukashenko in una lettera aperta ha precisato che la
visita del leader di Alexsandr Lukashenko con il figlio dal Papa (Ansa) Minsk
«si svolge nel quadro dello sforzo comune europeo di incoraggiare un
progressivo avvicinamento della Bielorussia all'Europa e ai suoi standard
democratici». L'Italia, scrive il ministro, «non si è mai
tirata indietro sul tema della difesa dei diritti umani». Secondo il quotidiano tedesco Frankfurter Rundschau,
Lukashenko avrebbe rinunciato all'idea di partecipare al vertice Ue del 7
maggio a Praga per lanciare il «partenariato orientale » con una serie di
Repubbliche ex sovietiche. Alcuni Paesi hanno espresso riserve sulla sua
presenza e così si sarebbe raggiunto un gentlemen's agreement: la Bielorussia
sarà rappresentata da un altro membro del governo, forse il premier Sergej
Sidorskij. Cena di lavoro con Berlusconi e Frattini, che in una lettera aperta
sottolinea il nodo dei diritti umani
( da "Avvenire" del
28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
MONDO 28-04-2009
Washington: «Via ufficiale ai colloqui con i cubani» NEW YORK. Funzionari del
Dipartimento di Stato Usa e diplomatici cubani hanno avviato ieri contatti
informali per preparare un negoziato su alcuni temi specifici, come la lotta al
narcotraffico e l'immigrazione. Si tratta della prima tappa del ' disgelo' tra
Washington e L'Avana dopo le aperture del presidente americano Barack Obama,
che nei giorni scorsi ha annunciato la revoca delle restrizioni sulle rimesse e
sui viaggi degli esuli cubanoamericani e ora punta anche ad accrescere gli
scambi culturali ed accademici tra Usa e Cuba. La risposta cubana era stata di
disponibilità al dialogo su tutti i temi ( compresi i
prigionieri politici ed i diritti umani) da parte del presidente cubano Raul Castro, mentre il fratello
Fidel aveva frenato e posto alcune condizioni, tra cui la scarcerazione di
cinque agenti cubani detenuti negli Usa. Il ' New York Times' aveva dato per
imminente l'avvio dei contatti tra il Dipartimento di Stato e i diplomatici
cubani, poi ieri è arrivata la conferma da parte di Washington.
( da "Gazzettino, Il"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Martedì 28 Aprile
2009, di Chiara Pavan Sarà anche andato «in cerca di guai» incapace di
ingraziarsi «l'ordine domenicano e i superiori», ma Giordano Bruno non aveva
altro orizzonte che «la forza della ragione», profondamente convinto che «il
filosofo deve essere libero dalle imposizioni delle autorità e dalle
tradizioni». Ma all'epoca, spiega Corrado Augias, la religione di Roma era
minacciata dalla libertà di pensiero e la laicità dello stato non era nemmeno
presa in considerazione. E un Giordano Bruno che proclamava tolleranza e carità
prima della verità, non poteva che rappresentare una minaccia da mondare
soltanto col fuoco. Ed è proprio per riflettere sul pensiero di Bruno e sul
contrasto, mai così attuale come oggi, tra scienza e fede, libertà di pensiero
e ruolo delle religioni, che Corrado Augias sale domani sul palco del Verdi di
Pordenone (ore 20.45) con "Le fiamme e la ragione", una
narrazione-racconto che ripercorre, anche con l'ausilio di voci fuori scena
(due interventi di Gustavo Zagrebelsky), la storia del filosofo di Nola "eretico pertinace" che non rinunciò alle sue idee neppure
dopo otto anni di galera e tortura, opponendosi all'Inquisizione con la logica
dei suoi argomenti. Quanti disastri si continuano a combinare nel nome della
religione? «È una vecchia storia: tutte le ideologie autoritarie, sacre e o
terrene, non ammettono disobbedienza. Parlo di comunismo, nazismo,
cattolicesimo, mi riferisco a ideologie totalitarie che non permettono deroghe
proprio in quanto totalitarie. La punizione, per chi disobbedisce, è
proporzionata a ciò che i tempi permettono. Nel 1600, quando l'epoca lo
consentiva, si castigava molto. Oggi si castiga meno». Tra Chiesa e Scienza il
rapporto sarà sempre conflittuale? «Possono convivere, ma solo se si tratta di religioni
miti. Con le altre è più difficile. Una religione, per definizione, dà una
spiegazione globale dell'esistenza. Per cui spiega, racconta e giustifica il
mondo, l'universo, la terra, gli animali e l'uomo, dicendo anche cosa l'uomo
può, deve o non deve fare. Più si allarga il campo della scienza, più si
restringe quello della religione. Venti secoli fa, quando si sentiva un tuono,
si pensava al carro di Giove che corre sulle nubi. Oggi sappiamo che è
tutt'altra cosa. Allora il tuono rientrava nella sfera religiosa, oggi in
quello dell'elettromagnetismo». Che fascinazione ha per lei Giordano Bruno?
«Quando abbiamo cominciato a pensare a questa storia, si trattava soltanto di
dar voce ad un personaggio molto trascurato, e non soltanto a scuola. Eppure la
sua storia è atroce ed anche bellissima. Il racconto di quel processo è
esemplare ed eterno: i processi di Stalin o quelli durante il nazismo mostrano
esattamente lo stesso impianto. Scavando nella storia di Giordano Bruno, mi
sono reso conto che i punti di contatto con l'attualità sono moltissimi, e
saltano agli occhi. Ovviamente un'attualità mitigata rispetto ad allora, ma
molto simile nell'impianto». Bruno era un ribelle? «Sì, insofferente alle
regole, geniale, sulfureo, irrequieto, ostinato. Sono convinto che durante gli
otto anni di reclusione, quando è stato torturato, sia impazzito. Poi è morto
sul rogo, e Galileo, che l'ha visto finire così, si è dato una regolata. Quando
è toccato a lui, ha abiurato». A quel tipo di processi non c'è via di scampo?
«No, perché sono processi politici. Basta leggere "Buio a
mezzogiorno" di Arthur Koestler. Quelli sono processi in cui non si cerca
la verità, ma si tenta di dare una veste legale ad un assassinio». Ma chi ha
spedito Giordano Bruno al rogo, il cardinale Roberto Bellarmino, è stato
persino beatificato. «Sì. Lo ricorda il teologo cattolico Mancuso. Dice uno dei
torti della Chiesa è di aver fatto santo un mandante di assassinio».
( da "Blogosfere" del
28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Apr 0928
Immigrazione: la Lega torna alla carica sui CIE Pubblicato da Rosario
Mastrosimone alle 13:28 in Diritti
umani Nuovo emendamento del governo per
l'allungamento dei tempi di permanenza nei CIE (Centri di identificazione ed
espulsione, ex CPT, semigalere per immigrati da espellere) da
( da "Sicilia, La"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Ragusa
Valorizzazione del territorio La divulgazione sul territorio locale di
tematiche e problematiche che affliggono i Paesi ad economia povera e la
raccolta fondi per la realizzazione di progetti che riguardano direttamente
questi popoli. Da questa esigenza prendono le mosse due incontri, uno svoltosi
ieri a Modica presso la Scuola speciale per assistenti sociali, l'altro in
programma oggi a Ragusa dalle ore 18 presso il Centro servizi culturali di via
Armando Diaz, organizzati dall'associazione culturale Terra
e Popoli Onlus di Ragusa. In occasione dell'eccezionale presenza in
Europa di Marishori e Shunita Samaniego Pascual, due giovani rappresentanti
della popolazione indigena Ashaninka, il più numeroso popolo indigeno
dell'Amazzonia peruviana, l'associazione iblea, grazie anche al sostegno economico
dell'assessorato alla Cultura della Provincia, ha potuto procedere
all'organizzazione della conferenza dal titolo Violazione dei
diritti umani e distruzione dell'Amazzonia peruviana: l'eccezionale
testimonianza di due giovani indigene dell'etnia Ashaninka.
Marishori e Shunita, dopo un breve periodo in Spagna, si trovano in Italia per
tenere appunto una serie di conferenze sulla realtà e le problematiche che
affliggono i popoli indigeni dell'America Latina e la foresta amazzonica in
generale. Grazie alla loro presenza sarà possibile trattare, oggi a Ragusa,
temi come la cultura e la realtà del popolo indigeno Ashaninka e gli effetti
del terrorismo interno su questa etnia, invasioni, spoliazione e problemi di
titolazione dei territori indigeni, deforestazione legata ai tagliatori
illegali e alle tecniche agro zootecniche non sostenibili, l'impatto delle
imprese petrolifere nell'Amazzonia peruviana. Si continuerà parlando di
valorizzazione della cultura indigena, ed in particolare dell'importanza
dell'educazione bilingue, delle politiche del Perù rispetto alle rivendicazioni
dei popoli indigeni, e di possibili soluzioni per lo sviluppo identitario di
questi popoli. Dall'esperienza maturata a contatto diretto con queste
popolazioni, durante viaggi di studio e volontariato compiute in Perù e
Tanzania, un gruppo di ragazzi ragusani sentì l'esigenza di creare, nel 2007,
un'organizzazione laica ed apolitica con la finalità di collaborare con le
comunità locali di questi due paesi nella realizzazione di progetti di
cooperazione, intervenendo principalmente nell'ambito dei settori della tutela
ambientale e dell'istruzione. Nasce così Terra e Popoli
Onlus, oggi coinvolta, oltre che in due progetti di cooperazione all'estero, in Progetto
Noi, l'altro, un progetto di sensibilizzazione indirizzato ad alcune
scuole primarie e secondarie della provincia iblea che, attraverso la
presentazione delle esperienze all'estero, si propone di educare gli studenti
ai diritti umani, all'integrazione e
all'intercultura. Carmelo Saccone
( da "Sicilia, La"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Diritti
umani in AmazzoniaConferenza con la testimonianza di giovani
indigene di etnia Ashaninka g.p.) E' tutto pronto, al Rotary club di Ragusa
centro, per accogliere al meglio gli oltre cento partecipanti (provenienti dai
club di tutta Italia e anche dall'estero) alla quinta edizione della
"Settimana rotariana del Barocco Ibleo" in programma dal 9 al 16 maggio.
L'apposito comitato organizzatore, presieduto dal dott. Riccardo Gafà, ha messo
a punto il ricco e variegato programma che prevede visite a Modica, Scicli,
Ragusa Ibla, al palazzo della Prefettura, Castello di Donnafugata, Villa
Fegotto, Piazza Armerina (villa del Casale), Siracusa (con partecipazione ad
uno degli spettacoli classici al Teatro antico).
( da "Affari Italiani (Online)"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Professione
mistress/ Lucrezia: fruste, manette, torture... ma niente sesso. Tutti i
segreti di una vera dominatrice Martedí 28.04.2009 16:00 di Nicole Cavazzuti
Non confondetela con una escort, né tantomeno con una prostituta. Lucrezia è
una Mistress. Una "padrona" professionista, una donna che per
mestiere tortura gli uomini. E che guadagna, quando va bene, anche 10mila euro al
mese. Una cifra altissima, certo. Ma non stupitevi: è una delle migliori, una
pioniera in Italia in questo lavoro. A dispetto delle sue origini borghesi e
dei suoi studi umanistici. "Sono nata in una famiglia benestante nei
dintorni di Milano che ignora la mia seconda vita. Dopo il liceo classico mi
sono laureata in Lingue Straniere e ho cominciato a lavorare come interprete in
Francia. A quei tempi internet non esisteva ancora, ma c'era il videotel, che
in Francia si chiamava minitel, una tecnologia che permetteva di
chattare", racconta Mistress Lucrezia ad Affaritaliani, che è andato a
trovarla nel suo "dungeon" (lo studio delle torture) milanese,
attrezzatissimo. Dove, davvero, non manca proprio nulla: dalla gabbia alla
croce di San Andrea, fino alla gogna, allo specchio per voyerurs e alla stanza
del medico. "Quando lavoravo a Parigi la sera a casa mi rilassavo spesso
chattando sul minitel. Una sera mi imbattei in una stanza dedicata a utenti
appassionati di pratiche fetish e sadomaso, che conoscevo pochissimo e che mi
incuriosivano. E così ho iniziato ad avvicinarmi a questo mondo, ma solo in
seguito alla proposta di lavorare part time la sera come Mistress virtuale ho
trasformato una curiosità in una professione". Sei stata una della prime
Mistress a sfruttare le potenzialità delle nuove tecnologie! "Sì, ho
sempre avuto curiosità per le nuove tecnologie. Oggi infatti un ho sito molto
curato (clicca qui per vederlo, ndr)". Che cosa facevi allora?
"Allora il mio lavoro consisteva nel dominare gli uomini con la scrittura
e la fantasia. Era divertente e oltretutto arrotondavo bene". E sei
diventata una professionista... "Dopo diversi mesi passati a chattare, un
cliente mi chiese un incontro dal vivo. Superai l'imbarazzo, andai a comprare
abiti e strumenti adatti per l'occasione e mi presentai all'appuntamento. Fu il
mio battesimo". Risultato? "Migliore del previsto! Lui si dichiarò
soddisfatto e io mi resi conto che il ruolo di Mistress mi divertiva. Ma da lì
a potermi definire una professionista ne è passato di tempo! Una tappa cruciale
della mia carriera fu l'incontro con una Mistress maggiore di me, che mi chiese
di farle da aiutante. Lei mi insegnò i trucchi del mestiere. E a un certo punto
guadagnavo così bene che decisi di dedicarmi solo a questo lavoro". pagina
successiva >>
( da "Romania Libera"
del 28-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
> Cititi
online anunturile din ziarul Romania libera:
Fosti ofiteri de securitate sustin ca in multe locuinte exista inca ascunsa aparatura de ascultare montata
inainte de 1990 Fosti securisti dezvaluie secretele microfoanelor din casele
noastre Securitatea nu ar fi putut sa ne urmareasca fara sprijinul direct al
armatei de colaboratori care ii ajuta in operatiunile de politie politica
Ondine Ghergut Marti, 28 Aprilie 2009 » Ascultarea convorbirilor private a fost
si a ramas unul dintre subiectele cele mai controversate si mai misterioase ale
Romaniei. El tine nu doar de trecut, ci si de prezent. Toate marile anchete de
coruptie din ultima vreme s-au bazat pe informatiile obtinute prin
interceptarea unor conversatii. Din acest motiv, exista aproape o obsesie
printre oamenii importanti din tara noastra ca sunt ascultati in permanenta,
chiar si in cele mai intime momente. Proportiile pe care le-a luat aceasta
frica se datoreaza si faptului ca nici pana astazi nu am aflat cat de mult a
reusit in trecut Securitatea sa ne intre in case. Cati oameni erau ascultati?
Mii, zeci de mii, sute de mii, milioane? si cum ne ascultau? Puteau sa ne intercepteze
permanent? Ce s-a intamplat dupa 1990 cu dispozitivele de ascultare? Se mai
gasesc ele si astazi in unele locuinte? » "Romania libera" a incercat
sa raspunda la aceste intrebari. Am stat de vorba cu mai multi ofiteri din
fosta Securitate, care au dezvaluit cat era de complexa si cat de multe
persoane erau implicate in aceasta activitate. Din interviurile luate acestor
specialisti – si care vor fi publicate in mai multe numere – reiese ca in multe
locuinte mai exista inca aparatura de ascultare montata inainte de 1989 si care
a continuat sa functioneze si dupa Revolutie, pana la "epuizarea tehnica
si biologica". "Romania libera" incepe publicarea unui serial
despre modalitatile prin care ofiterii de la Departamentul Securitatii Statului
patrundeau in casele oamenilor si instalau tehnica pentru a monitoriza inclusiv
ce se vorbea in timpul somnului, dupa cum ne-a precizat unul dintre ofiterii
care au acceptat sa se "confeseze" cititorilor nostri. Unii ne-au
permis sa le folosim numele real si chiar sa le publicam fotografii, altii –
printre care si ofiteri acoperiti – au preferat anonimatul. Marian R., Dumitru
Prichici, I.A., Constantin Bucur, V.P., G.A., Alexandru Pantea sunt cativa
dintre ofiterii de Securitate care au acceptat "dialogul" cu
cititorii "Romaniei libere". Ofiterul de Securitate = "activist
PCR cu sarcini speciale" Maiorul Marian R. este primul care a spart
tacerea. El spune ca toti ofiterii de Securitate erau implicit si
"activisti PCR cu sarcini speciale". In traducere libera,
"sarcinile speciale" aveau o plaja mare de actiune: de la
identificarea dusmanilor PCR pana la anihilarea acestora, cu toata
"recuzita" de rigoare. Ordinul de linie era: "Cunoasterea,
prevenirea, neutralizarea si lichidarea oricaror fapte de natura sa aduca
atingere securitatii statului". Prioritara era "protejarea prin orice
mijloace a comandantului suprem Nicolae Ceausescu si a familiei acestuia".
Marian a trecut prin toate etapele muncii de ofiter de Securitate. A inceput
munca in 1981 cu "raspunderea sectorului de Justitie si Administratie de
stat la nivelul Securitatii Municipiului Bucuresti", unde a activat o
perioada scurta. Adica, ii supraveghea informativ pe judecatori, procurori,
avocati, juristi, notari, dar si intregul personal din consiliile populare.
Dupa "Justitie", Marian R. a fost insarcinat sa raspunda de Centrala
de Prelucrare a Lemnului si unitatile subordonate acesteia pana in 1986, cand a
fost promovat in USLA, unde a activat pana in decembrie 1989, avand in
supraveghere Aviatia Civila. "Fara aprobarea PCR nu se facea nimic" »
Rep.: Cum ajungea o persoana sa fie considerata un pericol pentru sistem si din
ce motive se declansau filajul, interceptarile telefonice si ale
corespondentei? Marian: Urmarirea informativa se declansa in baza informatiilor
complexe obtinute despre acea persoana. Eu, in ultima perioada, am fost ofiter
specialist USLA la Departamentul Aviatie Civila, adica ofiter de
contrainformatii. In cadrul USLA obtineam informatii din mai multe directii
deoarece USLA, fiind unitate speciala a Securitatii, avea absolut toate
directiile – de la culegerea de informatii pana la contraspionaj si
contrainformatiile militare. Cu alte cuvinte, ofiterul USLA era specializat in
toate domeniile muncii de informatii. Prioritatea mea era protectia informativa
si contrainformativa a obiectivelor economice aflate in raspunderea mea. Aveam
obiective atat in tara, cat si in strainatate, pentru ca ne ocupam si de
protejarea contractelor externe in derulare. O persoana ajungea sa faca
obiectul unui dosar de urmarire informativa in functie de informatiile pe care
le primeam de la reteaua informativa. » Rep.: Acea persoana era turnata de
informatorii dvs., adica de colegi? Marian: Da, dar nu de o singura sursa, ci
de mai multe, iar informatiile erau convergente. Apoi, nu puteai asa, direct,
sa-i bagi omului tehnica in casa. Faceai un plan care era aprobat de superiorul
tau si apoi de secretarul politic responsabil, secretar al PCR. Fara aprobarea
PCR nu se facea nimic. » Rep.: Cum obtineati informatiile primare? Marian:
Informatiile primare le obtineam prin reteaua informativa alcatuita din
colaboratori, informatori, surse autorizate, agenti infiltrati, persoane de
incredere, gazde – case conspirative, casute postale (oameni care primeau
mesaje scrise pentru ofiterul de Securitate), semafoare (persoane care
inlesneau accesul ofiterului in diverse imobile, birouri etc.), gulgute
otravite (cei care lansau minciuni pentru compromiterea unor persoane) si
altele. Dupa ce obtineai informatii despre o persoana sau un grup ostil, in cel
mult 30 de zile trebuia sa te hotarasti: fie deschideai dosar de urmarire
informativa, fie repartizai informatia organului competent, in functie de
continutul informatiei. "La reprezentantele TAROM, toti erau fie ofiteri
acoperiti, fie surse ale Securitatii" » Rep.: Unde ajungeau informatiile
despre cei care criticau regimul comunist si pe Ceausescu? Marian: Trimiteam
informatiile la Directia I a Securitatii Statului, organul competent, numai ca
in Aviatie, unde lucram eu, nu prea existau persoane care sa critice regimul
pentru ca toti stiau ca sunt inregistrati si aveau interesul sa mearga in
strainatate, deci nu criticau PCR. Nici macar bancuri cu Ceausescu nu spuneau
pentru a nu pierde vizele de plecare in exterior. Aveam tehnica fixa, adica microfoane
in birouri, pe holuri, in saloanele de protocol, peste tot in sediile Aviatiei
si nu numai. Cum v-am spus, prioritatea mea era protectia informativa si
contrainformativa a obiectivelor economice aflate in raspunderea mea, respectiv
Departamentul Aviatiei Civile, inclusiv reprezentantele TAROM din strainatate,
unde toti erau fie ofiteri acoperiti, fie atat surse ale noastre, cat si surse
ale altor structuri ale Securitatii Statului. Spionajul economic, terorismul
erau tot la mine, la USLA. » Rep.: Cei care aveau rude in strainatate erau tot
in supravegherea dvs.? Marian: Obligatoriu. Verificam natura legaturii cu
strainatatea pentru a stabili daca aceasta nu era un canal de transmitere de
informatii. » Rep.: Dupa ce hotarati ca o persoana trebuie urmarita, ce
faceati? Marian: Deschideam dosarul de urmarire informativa pe baza de plan
aprobat de sefi si de PCR. In plan existau toate detaliile: de la exploatarea
surselor pana la folosirea tehnicii de interceptare-ascultare, filaj. » Rep.:
Asta insemna ca plantati tehnica de interceptare nu numai in birouri, ci si in
casele oamenilor?! Marian: Da, asta era tehnica fixa montata peste tot in
sediile Aviatiei, dar mai ales in salile de protocol, in birourile
directorilor, inclusiv ale secretarilor de stat, dar si in casele multora
dintre ei. » Rep: Unde le montati? In scrumiere, farfurii? Marian: Microfoanele
se montau peste tot, dar noi le foloseam pe cele mai eficiente, pe care le
instalam in perete, cu sursa de energie de la reteaua electrica, ce functionau
nonstop, fara sincope. Cele din scrumiere, farfurii, cesti aveau viata scurta
pentru ca functionau pe baza de baterii si te trezeai ca pierzi ce era mai
important. Exploatam si tehnica mobila, si tehnica de intimidare.
"Crucea" Securitatii pentru montarea microfoanelor » Rep: Cum intrati
in casele oamenilor? Marian: Pe baza de plan aprobat de conducerea superioara.
Erau angrenate mai multe unitati care colaborau: unii pentru indepartarea
persoanelor, altii pentru paza, altii pentru montarea tehnicii, altii pentru
rearanjarea apartamentului, refacerea peretilor. Aveam inclusiv pictori
specialisti in redarea patinei vechi a peretilor. Spre exemplu, trebuia sa
montez tehnica la Popescu din apartamentul 44. Ca sa pot monta tehnica in
perete, trebuia sa fac "crucea", adica trebuia sa-i scot din
apartament nu numai pe membrii familiei Popescu, ci si pe vecinii din
apartamentul de la etajul de deasupra, pe cei de dedesubt, pe cei din stanga si
pe cei din dreapta, pentru ca acestia sa nu observe patrunderea, sa nu auda
zgomotele bormasinii cu care gauream peretii. Se asigurau informativ toate
persoanele care puteau deranja actiunea noastra secreta. » Rep.: Sub ce
pretexte ii scoteati din case? Marian: Asigurarea informativa insemna ca stiam
absolut totul despre vecini. Daca unii aveau copii de scoala, ii trimi-team la
sedinta cu parintii; pe pensionari ii trimiteam la medicul lor preferat la care
ei nu reuseau sa intre, pe altii ii chema sectoristul la circa de militie, sau
la pasapoarte, sau la primarie, sau la partid. Existau foarte multe pretexte de
a-i scoate din case, in functie de biografiile vecinilor, de nevoile si
problemele lor. » Rep.: Asta insemna ca medicul, profesorul, functionarii
respectivi erau colaboratorii dvs. Marian: Exact. Spre exemplu, am avut odata o
situatie in care o familie tot incerca sa intre la consultatie la un medic
renumit si nu reusea. stiai ca vecinul respectiv suferea de o anumita boala, ii
aranjai o consultatie de specialitate la o somitate. Am aranjat cu medicul
respectiv sa-i cheme la consultatie in ziua de…, la ora de… si sa-i retina
acolo trei-patru ore. La fel si cu profesorii. Pe altii ii chema cadristul de
la serviciu. Aveam un arsenal intreg de a-i scoate din case pentru a monta
tehnica. Prinderea pisicii – sarcina de serviciu » Rep.: Defectiuni ati avut?
Marian: Imi aduc aminte de cateva. Odata am intrat intr-un apartament la o
familie care avea o pisica. Felina a zbughit-o afara. Sa-i fi vazut dvs. pe
doi-trei ofiteri colonei de Securitate alergand dupa potaie. » Rep.: Ce-ati
facut, ati abandonat pisica? Marian: Nu, am prins-o, era sarcina de serviciu.
Aveam ofiteri si la intrarea in bloc, si la parter, aveam si statia prin care
comunicam intre noi, asa ca am prins pisica, am montat si tehnica si nu s-a
observat patrunderea noastra. Alta data reteaua informativa n-a lucrat prea
bine si, cand am patruns intr-un apartament, un caine-lup ne-a atacat pur si
simplu si latra de a alertat tot blocul. Nu fusesem informat de existenta lui.
Am fugit simuland o spargere a locuintei. Am revenit cu drogul pentru caine si
am reusit montarea tehnicii. Am mai avut odata o situatie cand ofiterii de la
filaj ne-au dat unda verde pentru patrunderea in locuinta, iar cand am patruns,
in casa era un membru al familiei. I-am aruncat o patura in cap si am simulat o
spargere a locuintei. Sau alta data am gasit o ruda. Sau s-a intamplat ca
persoana vizata a venit mai repede acasa si atunci am folosit si violenta
pentru a simula o spargere a locuintei, ravasind si casa. Astea faceau parte
din legendele noastre speciale de retragere prin tehnici de dezinformare.
Evident ca militia nu-i descoperea pe faptasi sau uneori unii recidivisti,
contra recompensa, luau asupra lor fapta. » Rep.: Cum faceati rost de chei
potrivite? Marian: Era cel mai usor lucru. Faceam mulaje dupa cheile sustrase
de obicei de la locul de munca al celor urmariti informativ. » Rep.: Cum
interceptati telefoanele? Marian: Tot cu tehnica montata in perete, de obicei.
Erau microfoane care se autodistrugeau dupa un anumit timp. Era metoda cea mai
sigura si mai greu de depistat. Trebuie sa stiti ca, in conductele telefonice,
langa firul de telefonie mai exista un fir montat special pentru noi, de care
ne agatam tehnica. Pe deasupra, ii aveam in colaborare si pe operatorii de la
centralele telefonice. Reteta sigura a santajului: convorbirile intime si
filmele porno » Rep.: Si pentru fiecare post telefonic aveati o persoana care
asculta convorbirile? Marian: Da, se inregistra tot, se reda si in scris,
inclusiv convorbirile intime. Se pastrau de obicei doar chestiunile care ne
interesau, precum si cele pe care le puteam folosi pentru santaj sau pentru
discreditarea persoanelor vizate. » Rep.: Urmareati si aventurile amoroase?
Marian: Sigur ca da. Le inregistram si chiar le pozam, le filmam, iar apoi le
foloseam. Cel implicat trecea de partea ta imediat. » Rep.: Cum reuseati sa
asigurati patina timpului unui perete proaspat reparat? Marian: V-am spus ca
aveam specialisti care pictau peretii si nici noi nu mai recunosteam locul unde
am montat tehnica. » Rep.: In afara de locuinte si birouri nu faceati
interceptari si de la distanta, din masini? Marian: Ba da, in cazuri importante
pentru siguranta nationala. Instalam microfoane inclusiv in autoturismele
persoanelor care ne interesau si le ascultam de la distanta conversatiile
purtate in masina. » Rep.: Ce alte tehnici ati folosit? Marian: Mai foloseam
tehnica mobila. Aveam niste sipci cu microfoane pe care le montam sub birouri,
sub chiuvete, calorifere. Ascultam de la distanta convorbirile care ne interesau.
Sau aveam un minifon, lasam geanta cu aparatul in biroul directorului care ne
interesa, iar dupa o perioada recuperam geanta uitata. Sunt foarte multe
metode, folosite acum nu numai de serviciile secrete, ci si de firmele de
detectivi sau chiar de firmele concurente. Meciul USLA-KGB: 0-1 » Rep.: Ce
intamplari cu spionii straini va mai amintiti? Marian: La patrunderea secreta
intr-o camera de hotel, unde era cazata o delegatie straina importanta, am
deschis geanta-diplomat unde am gasit doar niste carti de joc porno. Era
mesajul lor ca stiau ca sunt urmariti. Ne bateam joc unii de altii pe baza de
reciprocitate. » Rep.: Erau de la KGB? Marian: Erau in atentia UM 0110,
supranumita anti-KGB. Erau foarte bine pregatiti. Pe ei i-am izolat la o masa
de protocol, noi am patruns in camera lor de hotel si in loc de informatii am
gasit femei goale pe cartile lor de joc. Am mai participat si la actiuni ale UM
0110, intre care si la actiunea "Barajul". Era vorba de o intrunire a
unor delegatii ale aviatiilor din fostele tari socialiste, desfasurata in
Bucuresti si in Timisoara. si ei veneau cu ofiterii lor. Eu cu echipa mea
cautam informatii pentru depistarea actiunilor antiromanesti ordonate si
coordonate de serviciile fostelor tari socialiste, actiuni coordonate, evident,
de KGB. Eram ofiter acoperit care participa ca economist din partea delegatiei
Aviatiei Romane si am aflat inca din 1987 ca se pregatesc actiuni impotriva
Romaniei, pe care le-am raportat superiorilor. Urmaritorul a devenit urmarit Pe
data de 22 decembrie 1989, Marian a devenit, din urmaritor, urmarit. Motivul:
in dimineata zilei de 22 decembrie, cu mai bine de doua ore inainte de fuga
dictatorului Nicolae Ceausescu de la sediul CC al PCR, i s-a cerut sa fabrice
50 de legitimatii false cu antetul Aviatiei Civile (unde era ofiter USLA de
contrainformatii). Legitimatiile erau necesare pentru a oferi acoperire unor
ofiteri de Securitate insarcinati cu paza dictatorului Ceausescu. Marian a
refuzat ordinul, dar alti colegi de-ai sai din USLA au fabricat acele
legitimatii false. Dupa ce cuplul dictatorial a fost capturat si impuscat,
Marian a fost arestat chiar de catre fostii sai colegi implicati in fabricarea
actelor false. El sustine ca s-a incercat exterminarea sa pentru a i se inchide
gura. Dupa ce a devenit victima, si-a dat seama, sustine el, de abuzurile care
s-au comis asupra unor oameni nevinovati, motiv pentru care s-a decis sa
relateze despre metodele de urmarire si anihilare folosite de fosta Securitate.
» Reporter: De ce ati ales meseria de ofiter de Securitate? Marian R.: Am fost
ofiter intre anii 1981-1990 si am ales aceasta meserie pentru a apara tara.
Credeam in valorile comunismului si, mai ales, in cinste, in corectitudine, in
loialitate fata de tara. » Rep.: Totusi, nu cred ca nu stiati cate ceva si
despre ororile sistemului totalitar, despre metodele de tortura ale
Securitatii… Marian: Da, dar erau considerati dusmani ai poporului. si ororile
astea au fost facute de bolsevicii din conducerea tarii si a Securitatii, in
special pana la venirea lui Ceausescu la putere. si mai era ceva foarte
important care m-a motivat: aversiunea antisovietica a lui Ceausescu,
atitudinea de fronda fata de invazia sovieticilor din Cehoslovacia (din 1968 –
n.r.). Aproape toti ofiterii de Securitate aveau sentimente antisovietice. Eram
generatia care inlocuia metodele NKVD-ului din Romania dejista. Noi – asa
credeam eu atunci – tinteam anihilarea dusmanilor Romaniei. Pentru asta trebuia
sa-i descoperim pe dusmani si apoi foloseam mijloacele specifice de urmarire
operativa si de anihilare. » Rep.: Totusi, tortura a fost folosita si dupa
1980, cand ati intrat dvs. in Securitate. A fost, spre exemplu, cazul
disidentului Gheorghe Ursu. Marian: Aveti dreptate, am simtit-o si eu pe
propria piele cand am fost arestat si torturat in decembrie 1989 chiar de catre
colegii mei. Eu insa nu am folosit bataia, nici tortura psihica. Cea mai dura
intimidare pe care am folosit-o era pistolul pe care, asa, ca din intamplare,
il lasam la vedere la brau. In rest, mi-am racolat informatorii folosind mai
mult santajul cu viciile si cu gainariile pe care le faceau persoanele de care
aveam nevoie. Asa obtineam informatii din mediile care ma interesau si care
reprezentau un pericol pentru conducerea tarii, pentru PCR. Directiile Departamentului
Securitatii Statului si misiunile lor » Directia I a Securitatii se ocupa de
urmarirea si neutralizarea persoanelor care au facut parte din fostele partide
istorice, de personalul cultelor si sectelor religioase, de personalul din
invatamant, sanatate, arta, cultura, se ocupa de fapt de toti romanii care
criticau sistemul comunist si pe conducatorii acestuia. » Directia a II-a era
de contrainformatii in sectoarele economice (directie de contrasabotaj). Se
ocupa de cunoasterea si prevenirea actelor de natura sa provoace incendii,
explozii, avarii in sectoarele economice avute, precum si de modul de derulare
a contractelor economice incheiate cu parteneri externi. Directia ii urmarea pe
toti cei care puneau in pericol economia socialisto-comunista, de la directori
la simpli muncitori. » Directia a III-a de contraspionaj avea in urmarire
agentii puterilor straine acreditati in Romania, precum si legaturile acestora
cu cetatenii romani; o activitate similara cu Directia a III-a, dar total
independenta, o desfasura si UM 0110, care facea contraspionaj asupra agentilor
si legaturilor acestora din fostele tari socialiste, in principal Uniunea
Sovietica, mai precis, directia anti-KGB. » Directia a IV-a de contrainformatii
militare desfasura munca informativ-operativa asupra unitatilor militare
apartinand MApN si MI, incepand de la simplul soldat pana la general. »
Directia a V-a de securitate si garda avea ca ordin protejarea comandantului
suprem Nicolae Ceausescu si a familiei acestuia, dar si protejarea principalilor
demnitari ai PCR. » Directia a VI-a de cercetari penale instrumenta dosarele
"dusmanilor poporului" – persoane care intrau sub incidenta partii
speciale din Codul Penal, respectiv tradare, spionaj, subminarea economiei
nationale, subminarea puterii de stat, genocid etc. Unitatile speciale ale
Securitatii » Unitatea F se ocupa de filaj si investigatii. » Unitatea S se
ocupa cu controlul comunicatiilor scrise. » Unitatea R se ocupa de
contrainformatii radio. » Unitatea P fabrica instalatiile speciale necesare
Securitatii. Tehnologia era furata din strainatate sau erau inventii autohtone.
» Unitatea T se ocupa de exploatarea informatiilor obtinute prin plantarea de
tehnica de interceptare. » UM 0110 anti-KGB » USLA – Unitatea Speciala de Lupta
Antiterorista, in care se regaseau practic toate profilurile de munca ale
tuturor directiilor Securitatii si ale unitatilor speciale descrise mai sus. »
Unitatea Militara 0544 (Centrala de Informatii Externe) era unitatea de
spionaj. Pe langa aceasta functiona o unitate speciala de protectie, respectiv
UM 0195, de contraspionaj extern. Mai precis, urmaritorii erau, la randul lor,
urmariti pentru a nu trada. Unitatile de informatii ale MApN » O categorie
aparte o reprezentau unitatile specializate ale MApN, care aveau sarcini de
culegere de informatii externe pe profilul intereselor de aparare nationala,
directii de informatii in adancime, adica spionaj. » In afara de unitatile
speciale externe, Armata avea si unitati specializate de culegere de informatii
– respectiv DIA, corespondente directiilor Securitatii, dar independente (retea
informativa, tehnica operativa, filaj, controlul secret al transmisiilor si
corespondentei, cercetare penala militara). » Peste toate acestea existau
structuri specializate in neutralizarea disidentilor si altor persoane –
dusmani ai PCR. Aceste structuri speciale foloseau mijloace medicale,
psihologice si interventii fizice de anihilare totala a "dusmanilor".
Se ocupau, in principal, de "sinucideri", otraviri, iradieri,
imbolnaviri psihice. Din aceeasi categorie: Casutele minerilor, scoase la
mezatGradinarii au renuntat la productie si au devenit samsari: Legume turcesti
cu acte romanestiNe apara de infractori cu un pix si un carnetel Voteaza
( da "Giornale.it, Il"
del 29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 102 del
2009-04-29 pagina 16 Lezioni di sesso a 11 anni nelle scuole di Sua Maestà di
Erica Orsini Studio obbligatorio per prevenire le troppe gravidanze tra
adolescenti Ai più grandi si parlerà anche di aborto, Aids e matrimoni omosex
LondraLezioni di sesso obbligatorie nelle scuole inglesi, per gli alunni dagli
undici anni in su. E non si parlerà soltanto di mera riproduzione, ma i più
grandi affronteranno anche temi più complessi e controversi come l'aborto,
l'Aids e i matrimoni gay. Sta già facendo discutere la riforma dell'educazione
sessuale insegnata a scuola annunciata dal governo già lo scorso ottobre per
«aiutare i ragazzi delle scuole elementari e secondarie a navigare nelle
complessità della vita moderna» assicurandosi nel contempo che gli alunni
possano apprendere le prime nozioni sul sesso nell'ambito di una classe anziché
dai compagni di gioco. Ma quest'importante revisione è soprattutto il risultato
di una campagna educativa voluta dalle organizzazioni per la salute sessuale,
convinte che la scuola possa contribuire con i suoi corsi ad abbassare il
numero delle gravidanze tra gli adolescenti, che in Inghilterra è il più alto
d'Europa. Il nuovo insegnamento sarà obbligatorio dal 2011, con significative
differenze tra le scuole laiche e quelle religiose. A quest'ultime, infatti,
sarà consentito di insegnare l'educazione sessuale nell'ambito di un contesto
che tenga conto dei valori morali impartiti dalla propria fede. Questo
significa per esempio che alcune scuole potrebbero spiegare che per la loro
religione l'uso del preservativo è considerato peccato e altri giudizi morali
potrebbero venir emessi su argomenti delicati come le unioni gay. I genitori
avranno inoltre il diritto legale di non far frequentare le lezioni ai propri
figli nel caso non le ritengano opportune, come già accade adesso per le
lezioni non obbligatorie. Ed è proprio su queste opzioni che si sta sviluppando
il dibattito maggiore. Le organizzazioni per la salute sessuale ritengono,
infatti, che offrire alle famiglie la possibilità di scegliere se il figlio
deve o no frequentare le lezioni sia una violazione dei diritti dei ragazzi. E i rappresentanti
dell'Associazione per la pianificazione familiare pensano sia molto pericoloso
permettere che alcune scuole interpretino la materia a modo loro. «Sesso e
religione non sono incompatibili - dice la direttrice dell'organizzazione Julie
Bentley -, ma alle scuole non dovrebbe essere consentito interpretare i
concetti della materia. Potrebbero infatti raccontare ai ragazzi che la
contraccezione non è una questione di scelta, ma è semplicemente qualcosa di
sbagliato. Vorremmo quindi l'assicurazione da parte delle autorità che nel
momento in cui l'insegnamento diventerà obbligatorio, in tutte le scuole
l'educazione sessuale verrà impartita in modo responsabile e etico». «I ragazzi
devono comprendere che esiste una legge che ti permette di far uso di
anticoncezionali o di sottoporti ad un aborto - ha aggiunto Simon Blake,
direttore nazionale dell'associazione Brook - ma possono venir informati che
per alcune persone tutto questo non è giusto». Soddisfatti invece gli educatori
cattolici per l'opzione educativa offerta dalla riforma e ritenuta «un diritto
fondamentale in una comunità in cui i primi educatori sono i genitori e non lo
Stato». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Giorno, Il (Milano)"
del 29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
LETTERE E
COMMENTI pag. 13 I conti col passato vanno liquidati senza fare retorica
RESISTENZA E' PASSATO un altro 25 Aprile con le immancabili polemiche tipiche
di un Paese che non ha ancora fatto i conti col passato. Se dopo 60 anni siamo
ancora a discutere, lo dobbiamo da un lato all'appropriazio ne indebita dei
comunisti e/o post-comunisti della Liberazione e dall'altro all'ignavia dei
democratici. Eppure ritengo che sia giunta l'ora, da parte di tanti, di
guardare in faccia la realtà e di accantonare la retorica resistenzialista di
quei compagni' ormai sempre più travolti dalla verità storica. Perciò grido
viva il 25 Aprile' che vide la sofferenza e il silenzioso sacrificio di tanti
soldati italiani che, per non rinnegare il giuramento, finirono nei lager
nazisti. Ricordiamoci dei tanti soldati che combatterono nel ricostituito
esercito italiano, commemoriamo i partigiani non comunisti che da questi furono
massacrati o intimiditi. Chiediamoci perché avvennero certe rappresaglie
naziste sulla popolazione inerme. Ai giovani dice che nulla
debbono ai partigiani rossi il cui proposito era quello di traghettarci dal
fascismo al comunismo. La guerra di liberazione dei comunisti fu una guerra
privata' e non per la democrazia, la libertà, lo Stato di diritto, il rispetto
dei diritti umani. Per
fortuna ci andò bene. Carlo Locatelli
( da "Unita, L'" del
29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Ong denuncia: «Lì
dentro condizioni inaccettabili» Lampedusa «Violazioni
eclatanti del diritto italiano, europeo e internazionale in materia di
immigrazione»: è la conclusione del rapporto della Rete euromediterranea dei
diritti umani (Remdh),
presentato a Parigi. È la conseguenza «della decisione del governo di
trasformare Lampedusa in un luogo di detenzione degli immigrati e di coloro che
chiedono asilo».
( da "Unita, L'" del
29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Lampedusa, la
grande fuga dei migranti-bambini: 1119 spariti nel nulla MARISTELLA IERVASI
Arrivano con gli sbarchi a Lampedusa ma sono poco più che bambini. Non hanno un
genitore o un parente accanto. Sono soli, senza alcuna tutela in un paese a
loro sconosciuto. Hanno diritto ad un permesso di soggiorno e all'accoglienza
fino alla maturità, ma spesso non lo sanno. Non fanno neppure domanda di asilo.
Finiscono nelle comunità alloggio della Sicilia, ma dopo qualche giorno
diventano «fantasmi». Scappano. Spariscono nel nulla. Magari alla ricerca di un
lavoro per pagare il debito contratto dalle famiglie con i trafficanti. Per
molti di loro il destino è quasi segnato fin dall'attracco della nave in porto:
sfruttamento, delinquenza e clandestinità. E l'Italia resta a guardare. Sono i
cosidetti minori non accompagnati. L'altra drammaticia incognita
dell'immigrazione. Save The Children ha censito la piaga di questo fenomeno in
un rapporto: «L'accoglienza dei minori in arrivo via mare». I numeri sono
impressionanti. Oltre 2000 minori migranti sono sbarcati sull'isola delle
Pelagie da maggio
( da "Unita, L'" del
29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pugno duro gaffe
e volgarità Il padrone della Bielorussia Aleksandr Grigor'evic Lukashenko al
potere in Bielorussia dal 1994 (e chissà per quanto ancora dato che ha soltanto
55 anni,) non è un intellettuale e lo dimostra, nonostante disponga di un
diploma in storia ed economia. Le sue gaffe e le sue volgarità potrebbero
riempire un intero trattato. Non è però questo che conta. Quel che conta è che
suoi concittadini lo chiamano «bat'ka», padre venerato, e continuino, più per
forza che per amore, a rieleggerlo dal 1994 nonostante che il loro bat'ka abbia
instaurato nel Paese un regime illiberale, dove soprusi, persecuzioni, arresti
sono all'ordine del giorno, dove vige ancora la pena di morte, dove la stampa
libera non esiste e decine di dissidenti politici sono in galera. Lukashenko è
riuscito a tenere in piedi il suo regime e a creare le condizioni per
perpetuarlo nominando già suo erede il figlio di secondo letto perché il
potente vicino russo lo ha sempre blandito per convenienza, per tenere sotto
scacco un pezzo dell'ex Urss, per poter continuare a dislocare su quel
territorio le armi strategiche e per poter contare sul tranquillo passaggio del
gasdotto verso l'Europa. Quest'ultima e con essa gli Usa, hanno
protestato per il mancato rispetto dei diritti umani e hanno negato al «padre venerato» e ai sui dirigenti, il
diritto di mettere piede nei loro Paesi. Ma a cambiare un poco le cose è giunta
la grande crisi che ha colpito tutti, compreso il Paese del bat'ka. Mosca ha
così iniziato a lesinare il sostegno e il credito. Lukashenko ha intuito
il pericolo ed ha colto la mano tesa dell'Europa che dopo averlo isolato ha
ritenuto utile riaprire il dialogo con Minsk. Il dittatore dovrebbe presenziare
all'incontro sulla «Partnership per l'Est» che si terrà a Praga a maggio. Il premier
ceco ha già fatto sapere «che non gli stringerà la mano». In Italia lo si
invita a cena. Il personaggio
( da "Unita, L'" del
29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Foto di torture,
Obama svela il «protocollo Abu Ghraib» UMBERTO DE GIOVANNANGELI Una foto mostra
un uomo incappucciato, nudo, con il corpo piagato, seduto in posa fetale nel
mezzo di una stanza vuota. Vicino a lui, tenuti a guinzaglio, ringhianti, vi
sono dei cani lupo. Altra immagine. Il prigioniero ha una benda agli occhi.
Stavolta, però, è legato ad una sedia. Ha una pistola puntata alla tempia. Si
vede un dito sul grilletto. È la messa in scena di una esecuzione. Altra
immagine. In questo caso gli incappucciati sono due. Il loro corpo è
scheletrico. La stanza è desolatamente vuota. Sono in piedi. In equilibrio
precario. Probabilmente sono in quella posizione da ore. È la tecnica di tortura
fondata sul «dolore autoinflitto» (causato dal mantenimento della posizione
eretta e di posizioni stressanti). Altra foto. Sconvolgente. Il detenuto è uno.
Bendato. Indossa un collare, utilizzato per «far sbattere la testa con forza
contro il muro», prima e dopo l'interrogatorio. È la pratica del «walling» che
prevede anche che i detenuti siano rinchiusi in un container ermetico al buio
insieme a insetti. SCATTI SCIOCCANTi Altra immagine. Altra pratica. Gli
incappucciati sono due. Sono ammanettati e hanno il naso e la bocca bendati. È
la pratica del «waterboarding», che consiste nel bendare naso e bocca del
soggetto, versandoci sopra dell'acqua e creando in tal modo una sensazione di
soffocamento. Secondo uno dei memorandum resi pubblici dal presidente Usa Barack
Obama gli agenti della Cia avrebbero utilizzato il «waterboarding» 183 volte
nel marzo del 2003 per interrogare Khalid Sheikh Mohammed, considerato una
delle menti degli attentati dell'11 settembre del 2001, e 83 volte nei
confronti di Abu Zubaydah, leader dell'organizzazione terroristica guidata da
Osama bin-Laden. Altra foto. Qui il prigioniero, con indosso una tunica
arancione «modello-Guantanamo», è mostrato come un trofeo. Viene sorretto a
braccia dai suoi carcerieri (il volto oscurato). Il viso del «terrorista» è
contratto in una smorfia di dolore e umiliazione, a cui fa da contrasto la
soddisfazione esibita dai suoi carcerieri, che fanno con le dita il segno della
vittoria. I carcerieri indossano tute mimetiche, senza distintivi né gradi. Abu
Ghraib non era una eccezione. Centinaia di nuove immagini che documentano abusi
sui prigionieri di guerra degli Stati Uniti nei centri di detenzione in Iraq
(Abu Ghraib), in Afghanistan (Bagram) a Guantanamo e in altri luoghi segreti
della Cia nel mondo, stanno per essere pubblicati dall'amministrazione Obama.
IL LAGER DI BAGRAM Le foto, scattate tra il 2001 e il 2006, hanno scritto gli
avvocati del Pentagono al giudice federale Alvin Hellerstein del tribunale di
New York, in risposta a una azione legale dell'American Civil Liberties Union.
La Aclu aveva chiesto la pubblicazione delle immagini in base al Freedom of
Information Act. In anteprima, l'Unità è in grado di raccontare alcune di
queste immagini. Immagini scioccanti. Traduzioni pratiche delle tecniche di
interrogatorio contenute in manuali della Cia, tra i quali il «Kubark
Counterintelligence Interrogation» e l'«Human Resource Exploitation Training
Manual»), che dispiega le tecniche degli interrogatori coercitivi incluse le
minacce di uso della violenza e la capacità - da parte dell'interrogante - di
"manipolare l'ambiente del soggetto per creare una spiacevole e
intollerante situazione, per fargli perdere ogni conoscenza di tempo, spazio e
percezione sensitiva». Nella sezione 9 (pagine 82-104 del manuale «Kubark
Counterintelligence Interrogation», nella dettagliata sezione «Coercive
Counterintelligence Interrogation of Resistant Sources») sotto il titolo
«Minacce e paure» gli agenti Cia autori del documento scrivono che «la minaccia
di coercizione normalmente indebolisce o distrugge la resistenza più di quanto
possa la coercizione stessa». La minaccia di infliggere una dolore può in molti
casi «suscitare una paura più grande di quanto non possa l'immediata sensazione
fisica del dolore stesso». Anche la voce «dolore» viene ampiamente analizzata.
Si discutono le diverse teorie del dolore sottolineando come spesso la
resistenza del soggetto cede per un dolore che lui ha l'impressione di
infliggersi da solo «piuttosto che con la tortura vera e propria». Un esempio?
Costringendo il detenuto a stare in piedi per lungo tempo si fa in modo che
crolli la sua autofiducia, la certezza della resistenza sua e del suo fisico.
Dettagliata anche la descrizione della cella dove «interrogare»: deve essere
«insonorizzata», ci si deve portare solo un «soggetto» per volta, si deve avere
chiaro che quella cella «è il campo di battaglia dove l'interrogante e il
soggetto si incontrano e dove l'interrogante ha il vantaggio di avere il
controllo totale del soggetto e del contesto ambientale». SENZA FINESTRE La
cella deve essere massimo
( da "Unita, L'" del
29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Una foto mostra
un uomo incappucciato, nudo, con il corpo piagato, seduto in posa fetale nel
mezzo di una stanza vuota. Vicino a lui, tenuti a guinzaglio, ringhianti, vi
sono dei cani lupo. Altra immagine. Il prigioniero ha una benda agli occhi.
Stavolta, però, è legato ad una sedia. Ha una pistola puntata alla tempia. Si
vede un dito sul grilletto. È la messa in scena di una esecuzione. Altra
immagine. In questo caso gli incappucciati sono due. Il loro corpo è
scheletrico. La stanza è desolatamente vuota. Sono in piedi. In equilibrio
precario. Probabilmente sono in quella posizione da ore. È la tecnica di
tortura fondata sul «dolore autoinflitto» (causato dal mantenimento della
posizione eretta e di posizioni stressanti). Altra foto. Sconvolgente. Il detenuto
è uno. Bendato. Indossa un collare, utilizzato per «far sbattere la testa con
forza contro il muro», prima e dopo l'interrogatorio. È la pratica del
«walling» che prevede anche che i detenuti siano rinchiusi in un container
ermetico al buio insieme a insetti. SCATTI SCIOCCANTi Altra immagine. Altra
pratica. Gli incappucciati sono due. Sono ammanettati e hanno il naso e la
bocca bendati. È la pratica del «waterboarding», che consiste nel bendare naso
e bocca del soggetto, versandoci sopra dell'acqua e creando in tal modo una
sensazione di soffocamento. Secondo uno dei memorandum resi pubblici dal
presidente Usa Barack Obama gli agenti della Cia avrebbero utilizzato il
«waterboarding» 183 volte nel marzo del 2003 per interrogare Khalid Sheikh
Mohammed, considerato una delle menti degli attentati dell'11 settembre del
2001, e 83 volte nei confronti di Abu Zubaydah, leader dell'organizzazione
terroristica guidata da Osama bin-Laden. Altra foto. Qui il prigioniero, con
indosso una tunica arancione «modello-Guantanamo», è mostrato come un trofeo.
Viene sorretto a braccia dai suoi carcerieri (il volto oscurato). Il viso del
«terrorista» è contratto in una smorfia di dolore e umiliazione, a cui fa da
contrasto la soddisfazione esibita dai suoi carcerieri, che fanno con le dita
il segno della vittoria. I carcerieri indossano tute mimetiche, senza
distintivi né gradi. Abu Ghraib non era una eccezione. Centinaia di nuove
immagini che documentano abusi sui prigionieri di guerra degli Stati Uniti nei
centri di detenzione in Iraq (Abu Ghraib), in Afghanistan (Bagram) a Guantanamo
e in altri luoghi segreti della Cia nel mondo, stanno per essere pubblicati
dall'amministrazione Obama. IL LAGER DI BAGRAM Le foto, scattate tra il 2001 e
il 2006, hanno scritto gli avvocati del Pentagono al giudice federale Alvin
Hellerstein del tribunale di New York, in risposta a una azione legale
dell'American Civil Liberties Union. La Aclu aveva chiesto la pubblicazione
delle immagini in base al Freedom of Information Act. In anteprima, l'Unità è
in grado di raccontare alcune di queste immagini. Immagini scioccanti.
Traduzioni pratiche delle tecniche di interrogatorio contenute in manuali della
Cia, tra i quali il «Kubark Counterintelligence Interrogation» e l'«Human
Resource Exploitation Training Manual»), che dispiega le tecniche degli
interrogatori coercitivi incluse le minacce di uso della violenza e la capacità
- da parte dell'interrogante - di "manipolare l'ambiente del soggetto per
creare una spiacevole e intollerante situazione, per fargli perdere ogni
conoscenza di tempo, spazio e percezione sensitiva». Nella sezione 9 (pagine
82-104 del manuale «Kubark Counterintelligence Interrogation», nella
dettagliata sezione «Coercive Counterintelligence Interrogation of Resistant
Sources») sotto il titolo «Minacce e paure» gli agenti Cia autori del documento
scrivono che «la minaccia di coercizione normalmente indebolisce o distrugge la
resistenza più di quanto possa la coercizione stessa». La minaccia di
infliggere una dolore può in molti casi «suscitare una paura più grande di
quanto non possa l'immediata sensazione fisica del dolore stesso». Anche la
voce «dolore» viene ampiamente analizzata. Si discutono le diverse teorie del
dolore sottolineando come spesso la resistenza del soggetto cede per un dolore
che lui ha l'impressione di infliggersi da solo «piuttosto che con la tortura
vera e propria». Un esempio? Costringendo il detenuto a stare in piedi per
lungo tempo si fa in modo che crolli la sua autofiducia, la certezza della
resistenza sua e del suo fisico. Dettagliata anche la descrizione della cella
dove «interrogare»: deve essere «insonorizzata», ci si deve portare solo un
«soggetto» per volta, si deve avere chiaro che quella cella «è il campo di
battaglia dove l'interrogante e il soggetto si incontrano e dove l'interrogante
ha il vantaggio di avere il controllo totale del soggetto e del contesto
ambientale». SENZA FINESTRE La cella deve essere massimo
( da "Unita, L'" del
29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'America liberal
incalza: ora commissione d'inchiesta UMBERTO DE GIOVANNANGELI L'«America di
Obama» chiede verità e giustizia. E nessuna impunità per i
mandanti delle torture «targate» Cia. Il premio Nobel Paul Krugman, nella sua
rubrica sul New York Times, ha sostenuto che i processi agli abusi
dell'amministrazione Bush non devono essere considerati «un lusso che gli Stati
Uniti non si possono permettere» perché l'America è una nazione di ideali
morali. Dobbiamo farlo per il nostro futuro, perché non si tratta di
riaprire il passato, ma di riprendersi l'anima dell'America». Non solo Krugman.
C'è la speaker (presidente) della Camera, Nancy Pelosi. Voci di libertà Il
direttore esecutivo di Human Rights Watch, Kenneth Roth. Senatori liberal ed
esponenti di quella rete di gruppi, associazioni, organizzazioni progressiste
che hanno supportato la campagna presidenziale di Barack Obama. Espressioni di
un'America che pretende l'istituzione di una commissione d'inchiesta che faccia
piena luce sulla «Cia connection». Il «barattolo di vermi» aperto dal
presidente Barack Obama con la pubblicazione dei documenti segreti sulle
torture della Cia, sta provocando reazioni a catena negli Usa. Non c'è giorno
che il «dossier della vergogna» non si arricchisca di altre rivelazioni che
contribuiscono a far lievitare una vicenda che chiama in causa buona parte dei
vertici della passata amministrazione Bush: l'allora il vice-presidente Dick
Cheney, il ministro della Giustizia John Ashroft, la segretaria di Stato
Condoleezza Rice. LA VERITÀ «Sono sempre stata a favore di una commissione di
inchiesta -dichiara Nancy Pelosi -. La questione è se debba esserci immunità o
no. Io non credo sia necessaria una immunità totale. Penso si debba decidere
caso per caso». E come la speaker della Camera la pensano numerosi senatori e
deputati democratici che hanno scritto al presidente Obama per chiedere che si
proceda «senza incertezze» nell'accertamento delle responsabilità. Tra questi, Pat
Leahy, a capo dell'influente commissione giudiziaria del Senato, che ha
pubblicamente espresso il convincimento della necessità di istituire una
commissione di inchiesta sull'utilizzo della tortura durante gli anni
Bush/Cheney. Una «commissione verità» è stata richiesta anche dal senatore
democratico Russ Feingold. In prima linea nella richiesta di non concedere
impunità a mandanti ed esecutori sono le più importanti associazioni
umanitarie. «Il dipartimento della Giustizia offre l'impunità a individui che,
secondo lo stesso ministro della giustizia Eric Holder, hanno torturato
prigionieri», protesta Larry Cox di Amnesty International, mentre Anthony
Romero della Aclu (l'associazione libertaria American Civil Liberties Union) ha
chiesto a Obama di affidare a un magistrato indipendente il compito di indagare
e ottenere il rinvio a giudizio di chi ha autorizzato e posto in atto le
torure. La pubblicazione di quelle foto sarà la prova inconfutabile che Abu
Ghraib, a dispetto di quanto sostenuto dall'amministrazione Bush, non è stata
una «aberrazione», dice a l'Unità Amrit Singh, uno dei legali dell'Aclu. Il
premio Nobel Paul Krugman; la speaker della Camera, Nancy Pelosi; il direttore
esecutivo di Human Rights Watch, Kenneth Roth...L'America che non chiude gli
occhi di fronte agli abusi nella guerra al terrorismo.
( da "Unita, L'" del
29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'«America di
Obama» chiede verità e giustizia. E nessuna impunità per i
mandanti delle torture «targate» Cia. Il premio Nobel Paul Krugman, nella sua
rubrica sul New York Times, ha sostenuto che i processi agli abusi
dell'amministrazione Bush non devono essere considerati «un lusso che gli Stati
Uniti non si possono permettere» perché l'America è una nazione di ideali
morali. Dobbiamo farlo per il nostro futuro, perché non si tratta di
riaprire il passato, ma di riprendersi l'anima dell'America». Non solo Krugman.
C'è la speaker (presidente) della Camera, Nancy Pelosi. Voci di libertà Il
direttore esecutivo di Human Rights Watch, Kenneth Roth. Senatori liberal ed
esponenti di quella rete di gruppi, associazioni, organizzazioni progressiste
che hanno supportato la campagna presidenziale di Barack Obama. Espressioni di
un'America che pretende l'istituzione di una commissione d'inchiesta che faccia
piena luce sulla «Cia connection». Il «barattolo di vermi» aperto dal presidente
Barack Obama con la pubblicazione dei documenti segreti sulle torture della
Cia, sta provocando reazioni a catena negli Usa. Non c'è giorno che il «dossier
della vergogna» non si arricchisca di altre rivelazioni che contribuiscono a
far lievitare una vicenda che chiama in causa buona parte dei vertici della
passata amministrazione Bush: l'allora il vice-presidente Dick Cheney, il
ministro della Giustizia John Ashroft, la segretaria di Stato Condoleezza Rice.
LA VERITÀ «Sono sempre stata a favore di una commissione di inchiesta -dichiara
Nancy Pelosi -. La questione è se debba esserci immunità o no. Io non credo sia
necessaria una immunità totale. Penso si debba decidere caso per caso». E come
la speaker della Camera la pensano numerosi senatori e deputati democratici che
hanno scritto al presidente Obama per chiedere che si proceda «senza
incertezze» nell'accertamento delle responsabilità. Tra questi, Pat Leahy, a
capo dell'influente commissione giudiziaria del Senato, che ha pubblicamente
espresso il convincimento della necessità di istituire una commissione di
inchiesta sull'utilizzo della tortura durante gli anni Bush/Cheney. Una
«commissione verità» è stata richiesta anche dal senatore democratico Russ
Feingold. In prima linea nella richiesta di non concedere impunità a mandanti
ed esecutori sono le più importanti associazioni umanitarie. «Il dipartimento
della Giustizia offre l'impunità a individui che, secondo lo stesso ministro
della giustizia Eric Holder, hanno torturato prigionieri», protesta Larry Cox
di Amnesty International, mentre Anthony Romero della Aclu (l'associazione
libertaria American Civil Liberties Union) ha chiesto a Obama di affidare a un
magistrato indipendente il compito di indagare e ottenere il rinvio a giudizio
di chi ha autorizzato e posto in atto le torure. La pubblicazione di quelle
foto sarà la prova inconfutabile che Abu Ghraib, a dispetto di quanto sostenuto
dall'amministrazione Bush, non è stata una «aberrazione», dice a l'Unità Amrit
Singh, uno dei legali dell'Aclu.
( da "Eco di Bergamo, L'"
del 29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
il leader
bielorusso --> Mercoledì 29 Aprile 2009 SOCIETA, pagina 10 e-mail print
Alexander Lukashenko, «l'ultimo dittatore d'Europa», come lo ha ribattezzato il
dipartimento di Stato Usa, lascia l'Italia «con animo soddisfatto», dopo aver
messo fine all'isolamento internazionale ultradecennale cui l'Occidente lo aveva confinato per aver sistematicamente calpestato
i diritti umani della sua
stessa gente. Dopo due giorni trascorsi a Roma torna in Bielorussia, dove si fa
chiamare «batkha», il «padre». In mattinata l'uomo forte di Minsk si ferma a
parlare con i giornalisti sotto una pioggia battente e racconta della sua prima
volta in Italia. A raccontare le «oltre tre ore» con il Cavaliere ci
pensa quindi proprio Lukashenko, che rivela come Berlusconi gli abbia detto di
essere pronto a visitare Minsk, probabilmente in autunno. Anche se saranno i
«canali diplomatici» a stabilire il quando. 29/04/2009 nascosto--> ANNUNCI
DI GOOGLE
( da "Nacion, La" del
29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Nueva era en
EE.UU. / Los primeros meses de gobierno Obama cumple 100 días en el poder con
un récord de apoyo El mandatario cautiva con diplomacia dinámica, aunque la
economía aún es el principal desafío Noticias de Exterior: anterior | siguiente
Miércoles 29 de abril de 2009 | Publicado en edición impresa ImprimirEnviar por
e-mailCambiar tamañoPublicarVotar (0) Ya votaste (0) Compartir Link permanente
Menéame Google bookmark YahooMyWeb Newsvine BlinkList Digg Reddit Del.icio.us
Mister-Wong FOTO Al salir ayer de los cuarteles generales del FBI, en
Washington, Obama se acercó a saludar a la gente Foto: AP Silvia Pisani
Corresponsal en EE.UU. WASHINGTON.- El clima ha cambiado definitivamente en
esta ciudad, en el país y en buena parte del mundo gracias a uno de sus vecinos
más ilustres, el presidente Barack Obama, que hoy cumple 100 días en el poder
con índices de popularidad por el cielo. La gestión del primer mandatario de
origen afroamericano de Estados Unidos es aprobada hoy por el 68% de los
ciudadanos de su país, de acuerdo con una encuesta divulgada ayer por The New
York Times . Son los mismos ciudadanos que padecen el peor desempleo en
décadas, con un índice del 8,1% -lo que implica más de seis millones de
personas en la calle- y una catarata diaria de desesperanza económica, como
parte de la más grave crisis financiera de la que se tenga memoria. Pero que,
como pocas veces, tienen fe en el cambio que impulsa este líder demócrata de 44
años, con raíces keniatas, nacido en Hawai y lanzado a la arena política en
Chicago. Y que lo primero que ha hecho es decirle al mundo que la
superpotencia, hoy deprimida, "no siempre" es infalible y "no
siempre" tiene la razón. Y que las relaciones internacionales deben ser
más horizontales. "Obama ha lanzado una vasta agenda diplomática. Y la
posibilidad de hallar amplias soluciones no tiene precedente", dijo el ex
secretario de Estado Henry Kissinger. Durante estos 100 días, el gobierno de
Obama ha sido noticia dentro y fuera del país, al empujar a Estados Unidos en
una dirección bastante diferente a las posiciones defendidas por su predecesor,
George W. Bush. Con firmeza, popularidad intacta y saliendo casi todos los días
al cruce mediático, el presidente número
( da "Nuova Venezia, La"
del 29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 44 -
Giorno/Notte Il «buio feroce» di Delbono Il regista ligure in esclusiva
regionale al Toniolo Il palcoscenico diviene sala d'attesa d'ospedale e
passerella di moda per inquietanti sfilate, per confrontarsi con il tabù della
morte. Pippo Delbono mette in scena oggi alle 21, al teatro Toniolo di Mestre
in esclusiva regionale per la stagione di teatro contemporaneo dell'Aurora di
Marghera, le atmosfere abbacinanti di Questo buio feroce. In scena il gruppo di
attori della compagnia di Pippo Delbono: oltre al regista ligure, Dolly
Albertin, Gianluca Ballarè, Raffaella Banchelli, Bobò, Lucia Della Ferrera, Ilaria
Distante, Gustavo Giacosa, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia,
Julia Morawietz, Gianni Parenti, Pepe Robledo. Pippo Delbono e la compagnia
dialogano con il pubblico nel foyer del Toniolo alle 17. Questo buio feroce
prende titolo e ispirazione da un libro scritto da Harold Brodkey, americano
morto di Aids che proprio della malattia e della morte parla nel suo testo.
«Soprattutto nei paesi occidentali», scrive Delbono, «questo pensiero è stato
bandito. La morte rimane come paura, come perdita, come dolore, raramente come
coscienza lucida, profonda, del vivere». E cita le parole di Antonin Artaud,
poeta recluso per molti anni in ospedale psichiatrico: «Non potrei mai fare uno
spettacolo che non si contamini con la mia vita, non ne sarei capace». Tra
brani letterari di Emily Dickinson e Sandro Penna, l'artista ligure affronta la
scena bianca di Claude Santerre: colore del lutto per i paesi orientali,
scenario di malattia e morte dalle reminiscenze ospedaliere, luogo di possibile
contaminazione e dolore, dove la malattia sembra confinare
con la tortura: «Una stanza bianca. Vuota. Una scatola senza finestre. Tagli di
luce dall'alto. Un battito di cuore che pulsa forte, sempre più forte. E poi
scompare». In questo contesto, gli esseri umani sono sconosciuti tra di loro,
alieni l'uno per l'altro: «Con il viso bianco riproducono giochi sadici,
violenti, crudi. Sono persi, isolati tra loro: si cercano, si perdono,
di nuovo». La rappresentazione del dolore passa attraverso «una breccia feroce
di luce come i tagli di luce nei drammatici visi del Caravaggio - conclude
Pippo Delbono - voglio gente per rincorrere con me la luce. è un'esplosione. Un
concerto rock. Una catarsi. Una rivolta. Rompere i muri con un grido che
squarcia la tela come nei quadri di Frida Kahlo, la pittrice messicana che
dipingeva la sua carne ferita. O i corpi grassi dei torturati nei dipinti del
colombiano Botero. Dilaniati». Da Her Bijit alla Biennale Teatro 1999, poi
Esodo, ma fin da Barboni, Pippo Delbono è oggi il più grande autore del teatro
italiano. Tra i suoi attori Bobò, sordomuto e analfabeta, per 45 anni rinchiuso
nel manicomio di Aversa e diventato una star internazionale, o Pepe, fuggito
dalla dittatura in Argentina. Biglietti 18/15 euro, Giovani a Teatro 2,50.
( da "Corriere del Veneto"
del 29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere del
Veneto sezione: VENEZIAMESTRE data: 29/04/2009 - pag: 9 Il ricorso La Corte dei
diritti dell'uomo dichiara ammissibile il ricorso delle associazioni umanitarie Stranieri respinti, l'Europa apre un fascicolo Un
dossier con 35 storie di immigrati sbarcati nei porti di Venezia e Patrasso
MESTRE Hanno lasciato l'Afghanistan, sono fuggiti attraverso i campi profughi
del-- l'Iran, sono scappati dalla polizia turca e sono riusciti a salire su un
traghetto greco diretto in Italia dove sono stati respinti alla frontiera. Ma
da ieri sono tutti in Europa. Almeno idealmente. Perché la Corte europea dei
diritti dell'uomo ha ammesso il ricorso fatto da trentacinque immigrati che
denunciano di essere stati respinti in maniera illecita al confine italiano. Le
quarantaquattro pagine che raccontano le loro storie sono finite nelle mani dei
giudici europei dopo una serie di interviste e testimonianze filmate a febbraio
di quest'anno dagli esponenti della rete tuttiidirittiumanipertutti
(che va da Razzismo Stop al Comune di Venezia) nel porto greco di Patrasso
nelle quali gli immigrati hanno raccontato di essere stati respinti alla
frontiera italiana senza che venisse loro concesso il diritto di avere un
interprete per spiegare la loro situazione. Alcuni dei respinti poi avrebbero
avuto meno di diciotto anni al momento dell'espulsione e la legge italiana
obbliga invece all'accoglimento. Per il momento la Corte ha dichiarato
ammissibile il ricorso senza entrare nel merito della vicenda e invierà nei
prossimi giorni al governo italiano una richiesta di una memoria difensiva per
descrivere come avvengono i respingimenti ai porti e su tutto il territorio
nazionale. Gli avvocati veneziani Alessandra Ballerini e Luca Mandro infatti
hanno chiesto la condanna dell'Italia per prassi illecita. «E' ancora presto
spiega Mandro ma siamo comprensibilmente soddisfatti perché molti ricorsi
vengono dichiarati inammissibili. Se la Corte non lo ha rigettato è perché si
tratta di una situazione molto grave». Normalmente gli avvocati si rivolgono
alla Corte europea quando sono esauriti i ricorsi interni, ma nel caso degli
immigrati respinti a Venezia e ad Ancona è stata fatta un'eccezione perché
essendo stati rimandati in Grecia senza alcun documento non hanno modo di fare
un esposto in Procura come farebbe qualunque cittadino in caso di violazione
dei suoi diritti. Un mese fa anche il sindaco Massimo
Cacciari aveva ammesso che «le violazioni dei diritti dei migranti sono
ampiamente documentate ed è palese che i diritti umani più elementari non vengano spesso rispettati all'interno dei
porti». D'altro canto il primo cittadino aveva ribadito che il problema
dell'immigrazione deve essere risolto su scala nazionale e che le città
portuali sono impotenti per mezzi e risorse di fronte alla situazione.
Al porto dunque non saranno bloccati i respingimenti per il momento, ma le
associazioni sono convinte che «questo è un primo passo fondamentale dicono per
permettere ai migranti almeno di uscire dall'invisibilità e denunciare quanto capita
tutti i giorni nei porti. Perché solo in quello di Venezia arrivano più di
mille persone all'anno e nessuno lo sa». Al.A.
( da "Repubblica, La"
del 29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina XVIII -
Milano Vacanze studio: da Dante all´ambiente, dal marketing alla tv Operazione
"summer school" al via Poli, Iulm e Cattolica Al via le iscrizioni
per le Summer School, i seminari estivi organizzati dagli atenei per
approfondire gli studi accademici. Quindici le proposte della Cattolica, dalla
"Scuola internazionale estiva di studi danteschi", per gli
appassionati del poeta fiorentino, all´appuntamento di "Marketing e
sviluppo delle organizzazioni non profit", per chi vuole conciliare etica
e economia. Le Summer school , pensate per acquisire nuove conoscenze e
strumenti, verteranno sui settori agro - alimentare, ambiente, cinema,
comunicazione, diritto, letteratura, management,
psicologia, relazioni internazionali. Fra le novità di quest´anno, il seminario
psicologico di "Assessment Terapeutico dal vivo", la settimana sui
diritti umani "Diritti dell´uomo e sviluppo dei
popoli" e i due moduli agro alimentari di "Quality differentiated
markets in the food system". Le Summer school si svolgeranno tutte
in località italiane, i prezzi oscillano dai 160 euro di "Pedagogia
dell´ambiente" in Val Paghera, ai 700 del corso avanzato "Italian
Language and Culture" (informazioni alla pagina web
www.unicatt.it/summerschools). Per la IV edizione della Junior Summer School
della Iulm (15- 19 giugno), sono aperte le iscrizioni per i migliori studenti delle
scuole secondarie che presenteranno la propria candidatura per la settimana di
full immersion su arte, cinema e relazioni pubbliche e comunicazioni di impresa
(www.iulm.it). Entro il 16 maggio invece, aspiranti ingegneri e architetti del
quarto anno delle superiori potranno iscriversi alle settimane full immersion
d´ingegneria organizzate dal Politecnico: lezioni come quelle universitarie di
Chimica, Fisica, Informatica e Matematica e la possibilità di allenarsi per il
test di ingresso. Per inviare le candidature, consultare il sito
www.orientamento.polimi.it. (l. b.)
( da "Adige, L'" del
29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Trento 21 «Jenin
Jenin», documentario scomodo Spazio Off - via Venezia 5 Trento 21 «Jenin
Jenin», documentario scomodo Spazio Off - via Venezia 5. Dopo
il ciclo di film dedicati al tema delle dittature e dei diritti umani, ecco la proiezione di un
documentario «scomodo», «Jenin Jenin», incentrato sul conflitto
israelo-palestinese, di Mohammad Bakri (censurato in Israele e mai trasmesso
dalle tv arabe ad eccezione della libanese «Future»). Il regista palestinese,
con passaporto israeliano, è stato addirittura arrestato a Bina, in
Galilea, dove abita con la famiglia, perchè accusato di favoreggiamento in un
attentato antiisraeliano. Sarà presente l'attivista trentina Laura Ciaghi,
reduce dai territori occupati dove si è trattenuta a lungo nel corso
dell'offensiva israeliana di dicembre. 29/04/2009
( da "Giornale.it, Il"
del 29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 102 del
2009-04-29 pagina 0 Pedofilia e sadismo on line, arrestate 69 persone di
Redazione Tre arresti e 69 indagati è il bilancio di unindagine
eseguita in 16 regioni da Gdf e carabinieri. Nellambito
dellinchiesta, partita da Siracusa, sono stati sequestrati filmati con violenze estreme
su bambini e bambine di 4-5 anni imbavagliati e legati Siracusa -
Maxioperazione anti pedofilia. Tre arresti e 69 indagati è il bilancio di unindagine
eseguita in 16 regioni da Gdf e carabinieri. Nellambito dellinchiesta,
partita da Siracusa, sono stati sequestrati filmati con violenze estreme su
bambini e bambine di 4-5 anni imbavagliati e legati. Le regioni interessate
dalle indagini sono Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia, Veneto, Lazio, Puglia,
Toscana,
Calabria, Piemonte, Liguria, Campania, Basilicata, Abruzzo, Marche, Sardegna e
Trentino. Professionisti fra i 40 e 60 anni Gli indagati sono per lo più
professionisti di età compresa fra i 40 e i 60 anni. Sette di loro in passato
sono stati già denunciati per reati sessuali nei confronti di minorenni. Le
regioni maggiormente interessate dalle perquisizioni e con il maggior numero di
indagati sono Lombardia, Sicilia, Emilia Romagna e Veneto. In Lombardia loperazione
anti pedofilia è stata eseguita nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Milano,
Pavia, Sondrio e Varese. In Sicilia a Siracusa, Acireale, Aci Catena, San
Giovanni La Punta, Gela, Caltanissetta, Palermo e Modica. In Veneto nele
province di Rovigo, Padova, Venezia, Verona, Treviso e Belluno, mentre in
Emilia perquisizioni sono state eseguite nelle province di Bologna, Modena,
Rimini e Ferrara. Le indagini del Nit, coordinate dal Procuratore della
Repubblica di Siracusa Ugo Rossi, dallaggiunto Giuseppe
Toscano e dai sostituti Antonio Nicastro e Anna Trinchillo, sono state avviate dopo una
serie di denunce dellassociazione Telefono arcobaleno.
Vittime torturate Sono stati tratti in arresto un impiegato di 57 anni
residente in un comune dellIsola di Bergamo, un uomo di 42 anni della provincia di Treviso e un medico
sessantenne di Catanzaro con mansioni di dirigente di una comunità di recupero
per tossicodipendenti. In questultimo caso, al momento
dellarresto sono stati rinvenuti presso labitazione
dellindagato, oltre ai materiali pedopornografici, anche duecento grammi di droga e un
bilancino. Le indagini del Nit hanno squarciato un velo nel sommerso mercato
della fabbricazione dei film pedofili di genere "sadism", ovvero quel
circuito di produzione di lungometraggi che prevedono la tortura delle vittime.
Legati e imbavagliati In particolare, sono state sequestrate decine di film,
verosimilmente girati nellambito dei circuiti del
turismo sessuale, i quali riproducono le violenze e torture contro bambine e
bambini di quattro o cinque anni, talora imbavagliati e legati e costretti a subire
pratiche indicibili. In alcuni casi, gli stupratori - uno dei quali è una donna
- mostrano nei video il proprio volto con inusitata sfrontatezza. © SOCIETà
EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Tirreno, Il"
del 29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
REPLICA SI FA
PRESTO A DIRSI LIBERALE GADI POLACCO Gentile direttore, il lettore Guido
Guastalla segue con grande attenzione le mie opinioni ospitate dal suo
giornale, ma ha la tendenza non tanto ad esprimere la propria legittima
posizione, bensì ad emettere inappellabili sentenze riservandosi il diritto,
bontà sua, di stabilire quando la faccio «fuori dal vaso»" (credo che il
suo metro di giudizio sia semplice: non pensarla come lui equivale
automaticamente a farla «fuori dal vaso», e ciò non è certo coerente con il
pensiero liberale). è accaduto quando, elevatosi a supremo difensore del
Governo che, a suo parere, avevo attaccato (e posto in pericolo?), mi condannò
circa la questione dell'esclusione di Israele dai Giochi del Mediterraneo in
programma a giugno nella città di Pescara. E lo stesso è successo quando
("Il Tirreno" del 21 aprile) mi ha inflitto un'ulteriore definitiva
condanna in quanto favorevole, il sottoscritto, a una Moschea a Livorno così
come a qualsiasi altro luogo di culto nell'ovvio rispetto delle leggi dello
Stato e a carico delle singole confessioni. Singolare è poi che Guastalla,
peraltro mai da me citato, sembri ritenersi l'esclusivo riferimento di tali
dibattiti, quasi ne avesse una sorte di copyright: da liberale ho naturalmente
a cuore anche la sua opinione ma, francamente, la mia modesta agenda politica
non è dettata dal suo operato. In estrema sintesi, egli mi obbietta che per
«cittadini» si debbano intendere coloro che «godono della cittadinanza
italiana»,ricordandomi poi che a oggi non vi è un'intesa tra Stato e Islam italiano.
Circa il primo punto, avendone data per scontata la conoscenza (altrimenti
dovrei pensare che il mio interlocutore non riconosce i trattati internazionali
siglati dall'Italia), ricordo che il nostro paese ha aderito
alla Convenzione europea per i diritti umani (siglata nel 1950 ed entrata in vigore tre anni dopo, basata
peraltro sulla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948). questa
all'articolo 1, stabilisce: "Le Alte Parti Contraenti riconoscono ad ogni
persona soggetta alla loro giurisdizione i diritti e le libertà definiti al
Titolo primo della presente Convenzione...". Ciò porta a concludere
come "cittadino" sia anche l'individuo sottoposto alla giurisdizione
di uno Stato e quindi soggetto titolare di diritti e doveri. L'articolo 9 della
stessa Dichiarazione recita poi: "Ogni persona ha diritto alla libertà di
pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di
cambiare religione o credo, così come la libertà di manifestare la propria
religione o il proprio credo individualmente o collettivamente, in pubblico o
in privato, mediante il culto, l'insegnamento, le pratiche e l'osservanza dei
riti", specificando poi che "la libertà di manifestare la propria
religione o il proprio credo non può essere oggetto di restrizioni diverse da
quelle che sono stabilite dalla legge e costituiscono misure necessarie, in una
società democratica, per la pubblica sicurezza, la protezione dell'ordine,
della salute o della morale pubblica, o per la protezione dei diritti e della
libertà altrui". In quanto alla mancanza di un'intesa, ricordo comunque
come presso il nostro ministero dell'Interno sia stata da tempo istituita una
Consulta islamica. Ma se anche non esistessero questi impegni solenni, dei
quali un vero liberale in realtà non ha bisogno per garantire i diritti di
tutti, i 50-60mila possessori di cittadinanza italiana che professano la fede
islamica non sono forse soggetti titolari di doveri ma anche di diritti? Tutto
questo mi ricorda un episodio del 1989 quando, durante un incontro, l'allora
sindaco di Parigi Chirac si rivolse a Malagodi affermando che «in fondo siamo
tutti liberali». E Malagodi gli rispose: «Fra noi liberali e voi conservatori
possono esserci anche cose in comune, ma siamo cosa diversa».
( da "Affari Italiani (Online)"
del 29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Cronache
Pedofilia/ Bimbi seviziati in filmati hard. Tre arresti Mercoledí 29.04.2009
10:03 Legati, imbavagliati e sottoposti a sevizie sessuali. Sono stati ripresi
in una decina di filmati sequestrati nell'ambito di un'inchiesta sulla
pedofilia che ha portato a tre arresti. Un impiegato di 57 anni del bergamasco,
un uomo di 42 della provincia di Treviso e un medico sessantenne di Catanzaro
con mansioni di dirigente di una comunità di recupero per tossicodipendenti
sono finiti in manette. L'operazione contro la pedofilia on line è stata
coordinata dalla Procura della Repubblica di Siracusa ed eseguita in 16 regioni
italiane dal Nucleo investigativo telematico aretuseo con l'impiego di 200
militari, tra carabinieri e guardia di finanza. Gli indagati sono 69, per lo
più professionisti di età compresa fra i 40 e i 60 anni. Sette di loro hanno
precedenti specifici per reati sessuali contro i minori. Le indagini del Nit
hanno aperto uno squarcio sul mercato sommerso della fabbricazione dei film
pedofili di genere «sadism», ovvero quel circuito di
produzione di lungometraggi che prevedono la tortura delle vittime. In
particolare, sono state sequestrate decine di film, verosimilmente girati
nell'ambito dei circuiti del turismo sessuale, in cui si vedono bambini di 4 o
5 anni, spesso imbavagliati e legati, costretti a subire pratiche indicibili.
In alcuni casi, gli stupratori - uno dei quali è una donna - so mostrano nei
video a volto scoperto. Lombardia, Sicilia, Emilia Romagna e Veneto sono le
regioni maggiormente interessate dall'operazione. tags: pedofilia Hard
( da "Denaro, Il" del
29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Napoli diplomazia
e affari Europa e nuova Nato nell'era di Obama Nel 60 anniversario della Nato,
il vertice del Consiglio Atlantico sottolinea il rinnovamento
dell'Organizzazione Atlantica: rinnovamento dell'impegno Usa in Europa e dei
compiti dell'alleanza fuori dall'Europa, obiettivo condiviso nelle relazioni
transatlantiche. A rimarcarlo è il console generale Usa a Napoli, J. Patrick
Truhn, nell'ambito di un seminario organizzato a Napoli presso la sede del Sum
- Istituto italiano di Scienze umane in collaborazione con l'associazione
Amerigo International Cultural Exchange Programs Alumni. Nadia Pedicino "I
paesi membri spiega Truhn - si sono accordati per rinnovare il significato di
famiglia della Nato, un'organizzazione unita da valori condivisi, democrazia, rispetto dei diritti umani e delle regole. Abbiamo accolto con entusiasmo la decisione
della Francia di reintegrare dopo quarant'anni la struttura del comando
militare e siamo sicuri che la piena partecipazione della Francia nella Nato
costituisca il simbolo di un impegno europeo rinnovato che rinforzerà la Nato e
l'Europa". La città di Napoli, che ospita l'Allied Joint Force
Command più importante del Mediterraneo, come ricorda Piero Craveri, preside
della facoltà di Lettere dell'Università Suor Orsola Benincasa "si candida
a rappresentare una delle realtà più importanti per le attività che l'Alleanza
conduce attualmente nonchè per le sfide con i quali dovrà misurarsi".
"Ben vengano incontri come quello di oggi - commenta il ministro
plenipotenziario Cosimo Risi, consigliere diplomatico del presidente della
Regione Campania e la Regione apprezza molto il consolato e le sue attività su
ricerca e formazione". Non è un caso che il seminario sia stato
organizzato con la collaborazione di Amerigo, International Cultural Exchange
Programs Alumni, "Infatti spiega Edoardo Imperiale, coordinatore del
Chapter di Napoli di Amerigo - l'associazione, nata a Roma nel maggio 2007 e
che oggi conta circa 1.500 soci, ha come obiettivo creare una rete interattiva
tra gli italiani che hanno partecipato a programmi di scambi culturali promossi
dal Governo americano e che potrebbero in futuro interagire con la più generale
State Alumni Community, estesa a livello mondiale. Amerigo opera tramite il
sito www.associazioneamerigo.it e attraverso l'organizzazione di eventi e
dibattiti con esperti su vari temi di attualità. Di recente un incontro con il
presidente dell'Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato Antonio
Catricalà ha dato il via agli "Incontri al Caminetto" di Amerigo,
riservati ai soci e ai loro ospiti". Presenti all'incontro anche il
senatore Larry Pressler - Us Fulbright Lecturer presso l'Università di Bologna,
e il generale Eduardo Zamarripa Martinez, capo di Stato Maggiore del Comando
Nato di Napoli. del 29-04-2009 num.
( da "Nuova Venezia, La"
del 29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 18 -
Nazionale Migranti respinti, i ricorsi sono ammissibili La Corte europea di
Strasburgo critica i governi di Italia e Grecia IL CASO Sotto accusa il porto
di Venezia VENEZIA. Le associazioni Razzismo Stop e Tuttiidirittiumanipertutti cantano vittoria. La Corte europea dei diritti umani con sede a Strasburgo ha ritenuto ammissibili i ricorsi
individuali di 35 migranti, moltissimi di loro minorenni, respinti ai porti di
Venezia e Ancona. «Questo significa - spiega una portavoce dell'associazione -
che adesso pende un procedimento contro i governi italiano e greco, accusati di
violazioni dei diritti fondamentali denunciate da questi migranti». La
rete di associazioni veneziane Razzismo Stop e Tuttiidirittiumanipertutti
da tempo denuncia le quotidiane violazioni dei diritti dei migranti e dei
potenziali richiedenti asilo politico che arrivano alle frontiere
dell'Adriatico in fuga dalla Grecia, paese rispetto al quale l'Acnur e Amnesty
International hanno chiesto di sospendere i respingimenti perché la Repubblica
ellenica non garantisce in alcun modo il diritto d'asilo. «Le persone che
raggiungono il porto di Venezia e gli altri porti dell'Adriatico - accusano i
componeneti delle associazioni - quando vengono intercettate dalla polizia di
frontiera, vengono il più delle volte respinte senza formalità, non ricevono un
provvedimento argomentato, scritto e tradotto, non incontrano un avvocato né
personale civile, vengono chiusi in una cabina sprovvista di bagno a bordo
della stessa nave sulla quale si erano nascosti per cercare di raggiungere
l'Italia e fare richiesta di asilo. Un diritto fondamentale che viene in tal
modo negato in dispregio della normativa nazionale, internazionale e
comunitaria». Queste persone, non avendo documenti, quando vengono scoperte
vengono così rimandate in Grecia. «E qui - conclude il comunicato delle
associazioni che tutelano i migranti - sono soggette ad altre arbitrarie
detenzioni e trattamenti inumani e degradanti. Di loro
non resta traccia scritta e documentata». La maggior parte di questi migranti
proviene dall'Afghanistan ed è in fuga dalla guerra e dalle persecuzioni
talebane. Moltissimi di loro sono minorenni, come lo era Zaher, il ragazzino
morto a Mestre nel dicembre dell'anno scorso cercando proprio di eludere quei
controlli di frontiera che avrebbero potuto rispedirlo indietro violando i suoi
diritti fondamentali. A Patrasso i militanti delle associazioni hanno raccolto
le storie di tante persone respinte da Venezia e dagli altri porti italiani, le
hanno informate dei loro diritti e degli strumenti giuridici a loro
disposizione. I ricorsi alla Corte europea dei diritti umani
sono stati la logica conseguenza di questo lavoro. Meno scontato era
l'accoglimento delle loro istanze da parte della stessa Corte.
( da "City" del
29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pedofilia:online video torture bimbi, 69 indagati e 4 arresti Sono per lo
più professionisti tra i 40 e 60 anni. Avevano scaricato video con torture
estreme su bimbi di 4-5 anni, girati probabilmente all'estero. SIRACUSA -
Scaricavano da internet filmati pedopornografici a sfondo sadico, in cui bimbi
di 4 o 5 anni venivano imbavagliati e legati e sottoposti ad atroci violenze.
Per questo quattro uomini, un impiegato di 57 anni del bergamasco, un 42enne
della provincia di Treviso, un medico sessantenne di Catanzaro, dirigente di
una comunità di recupero per tossicodipendenti, e un 49enne della provincia di
Bergamo, sposato e padre di due figli, sono stati arrestati nell'ambito di
un'operazione contro la pedofilia online coordinata dalla Procura della
Repubblica di Siracusa e eseguita in 16 regioni italiane dal Nucleo
investigativo telematico aretuseo con l'impiego di 200 militari, tra
carabinieri e guardia di finanza. Film a sfondo sadico Al centro dell'inchiesta
in cui sono indagate 69 persone, la realizzazione di film pedofili di genere
sadico. Sono stati sequestrati dei filmati che sarebbero stati verosimilmente
girati nell'ambito dei circuiti del turismo sessuale. Si vedono i volti degli
stupratori, che non fanno parte dell'inchiesta, e tra loro c'è anche una donna.
I filmati sarebbero stati scambiati su Internet tra gli indagati che non
sarebbero però tra le persone riprese nei filmati. Indagini in 16 regioni Le
regioni interessate dalle indagini sono Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia,
Veneto, Lazio, Puglia, Toscana, Calabria, Piemonte, Liguria, Campania,
Basilicata, Abruzzo, Marche, Sardegna e Trentino.In Lombardia sono in corso
perquisizioni nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Milano, Pavia,
Sondrio e Varese. In Sicilia si procede a Siracusa, Acireale, Aci Catena, San
Giovanni La Punta, Gela, Caltanissetta, Palermo e Modica. In Veneto sono in
corso perquisizioni nelle province di Rovigo, Padova, Venezia, Verona, Treviso
e Belluno, mentre in Emilia si procede nelle zone di Bologna, Modena, Rimini e
Ferrara. Per lo più professionisti e single Gli indagati, per lo più
professionisti di età compresa fra i 40 e i 60 anni, sono accomunati dalla
circostanza prevalente di vivere soli. Sette di loro sono recidivi, avendo
precedenti specifici per reati sessuali contro i minori. Le indagini hanno
squarciato un velo nel sommerso mercato della fabbricazione dei film pedofili
di genere "sadism", quel circuito di produzione di lungometraggi che
prevedono la tortura delle vittime. (City) 29 aprile 2009
( da "Razòn, La" del
29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Amplían querella
en caso Porvenir MOTIVO Derechos Humanos asegura que
existen otros
implicados. Imprime esta nota Recomienda esta nota Opiniones sobre esta Nota El
comité impulsor del juicio penal contra el suspendido prefecto de Pando,
Leopoldo Fernández, presentó ayer a la Fiscalía del Distrito de La Paz una
querella para extender la investigación sobre el enfrentamiento en la localidad
amazónica de Porvenir, el 11 de septiembre, informó ayer la agencia
gubernamental ABI. "Se trata de una ampliación (de los términos
procesales) a quienes fueron parte de los luctuosos sucesos de septiembre del
2008, tomando en cuenta que el autor principal es Leopoldo Fernández, pero hay
autoridades de la Prefectura y de Porvenir que no fueron incluidos en la
investigación", explicó a ABI el presidente de la Asamblea Permanente de
Derechos Humanos de Bolivia, Rolando Villena. Dijo que la ampliación permitirá
a las familias de las víctimas "identificar a personas
que están implicadas en la emboscada, tortura y matanza a los campesinos,
normalistas, mujeres y niños". El activista insistió además en que este
tipo de hechos no deben quedar en la impunidad. Por el contrario, señaló a la
agencia que debe frenarse el uso del poder desmedido y descontrolado con la
sanción que corresponde.
( da "Giornale.it, Il"
del 29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
n. 102 del
2009-04-29 pagina 16 Gb, lezioni di sesso a 11 anni. Polemiche di Erica Orsini
Studio obbligatorio per prevenire le troppe gravidanze tra adolescenti. Ai più
grandi si parlerà anche di aborto, Aids e matrimoni omosex. Le scuole religiose
però potranno "interpretare" la materia secondo i loro principi
Londra - Lezioni di sesso obbligatorie nelle scuole inglesi, per gli alunni
dagli undici anni in su. E non si parlerà soltanto di mera riproduzione, ma i
più grandi affronteranno anche temi più complessi e controversi come l'aborto,
l'Aids e i matrimoni gay. Sta già facendo discutere la riforma delleducazione
sessuale insegnata a scuola annunciata dal governo già lo scorso ottobre per
«aiutare i ragazzi delle scuole elementari e secondarie a navigare nelle
complessità della vita moderna» assicurandosi nel contempo che gli alunni
possano apprendere
le prime nozioni sul sesso nell'ambito di una classe anziché dai compagni di
gioco. Ma quest'importante revisione è soprattutto il risultato di una campagna
educativa voluta dalle organizzazioni per la salute sessuale, convinte che la
scuola possa contribuire con i suoi corsi ad abbassare il numero delle
gravidanze tra gli adolescenti, che in Inghilterra è il più alto d'Europa. Il
nuovo insegnamento sarà obbligatorio dal 2011, con significative differenze tra
le scuole laiche e quelle religiose. A quest'ultime, infatti, sarà consentito
di insegnare l'educazione sessuale nell'ambito di un contesto che tenga conto
dei valori morali impartiti dalla propria fede. Questo significa per esempio
che alcune scuole potrebbero spiegare che per la loro religione l'uso del
preservativo è considerato peccato e altri giudizi morali potrebbero venir
emessi su argomenti delicati come le unioni gay. I genitori avranno inoltre il
diritto legale di non far frequentare le lezioni ai propri figli nel caso non
le ritengano opportune, come già accade adesso per le lezioni non obbligatorie.
Ed è proprio su queste opzioni che si sta sviluppando il dibattito maggiore. Le
organizzazioni per la salute sessuale ritengono, infatti, che offrire alle
famiglie la possibilità di scegliere se il figlio deve o no frequentare le
lezioni sia una violazione dei diritti dei ragazzi. E i rappresentanti dell'Associazione per la
pianificazione familiare pensano sia molto pericoloso permettere che alcune
scuole interpretino la materia a modo loro. «Sesso e religione non sono
incompatibili - dice la direttrice dell'organizzazione Julie Bentley -, ma alle
scuole non dovrebbe essere consentito interpretare i concetti della materia.
Potrebbero infatti raccontare ai ragazzi che la contraccezione non è una questione
di scelta, ma è semplicemente qualcosa di sbagliato. Vorremmo quindi
l'assicurazione da parte delle autorità che nel momento in cui l'insegnamento
diventerà obbligatorio, in tutte le scuole l'educazione sessuale verrà
impartita in modo responsabile e etico». «I ragazzi devono comprendere che
esiste una legge che ti permette di far uso di anticoncezionali o di sottoporti
ad un aborto - ha aggiunto Simon Blake, direttore nazionale dell'associazione
Brook - ma possono venir informati che per alcune persone tutto questo non è
giusto». Soddisfatti invece gli educatori cattolici per l'opzione educativa
offerta dalla riforma e ritenuta «un diritto fondamentale in una comunità in
cui i primi educatori sono i genitori e non lo Stato». © SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI
SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Dire" del
29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pedofilia, "video con bimbi torturati": 3 arresti e 69 indagati ROMA -
"Il mercato e' in crescita ma il fenomeno non e' inarrestabile".
Cosi' il presidente di Telefono Arcobaleno commenta la maxi operazione che ha
portato 69 denunce e 3 arresti in 16 regioni italiane per la condivisione via
internet di filmati pedofili di genere sadico, video molto violenti con
protagonisti anche bambini di 4-5 anni. L'indagine che ha portato alla maxi
operazione odierna "e' partita proprio da una delle ormai 233.138
segnalazioni fatte da Telefono Arcobaleno", sottolinea l'associazione. La
segnalazione riguardava materiali pedopornografici esposti in rete e
classificati di livello 5 dall'equipe informatica interna. ll team di Telefono
Arcobaleno si avvale di un sistema standard di analisi e classificazione dei
materiali pedofili, ormai condiviso con gli interlocutori di tutto il mondo, e
"in questa occasione la segnalazione riportava la presenza in rete di
immagini che registravano la tortura di bambini anche molto piccoli ed e' stata
classificata come di genere Sadism, un genere terribile, ancora poco diffuso ma
in costante e preoccupante crescita". Telefono Arcobaleno chiede che alle
enunciazioni dei diritti che vengono da ogni parte politica "si accompagnino
azioni concrete- prosegue il presidente dell'associazione- Non si puo' parlare
di speranza in un mondo che non si accorge che i suoi bambini sono usati come
merce di scambio, e' necessario approfondire la conoscenza di questo triste
mercato di bambini, e' necessario accorgersi che quel mercato dove e' esposta
l'infanzia come una merce non ha niente di virtuale ma che, al contrario, ha le
proporzioni di un vero e proprio dramma dell'umanità". 29 aprile 2009
( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
La
Corte dei diritti umani ha ritenuto
ammissibili i ricorsi di 35 migranti Molti sono minorenni, come l'afghano Zaher
Mercoledì 29 Aprile 2009,
( da "Gazzettino, Il (Venezia)"
del 29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
L'Europa apre un procedimento sul trattamento dei clandestini al
Porto Mercoledì 29 Aprile 2009, La Corte europea dei diritti umani, con sede a Strasburgo, ha
ritenuto ammissibili i ricorsi individuali di 35 migranti, moltissimi dei quali
minorenni, per le condizioni disumane dei viaggi a bordo di traghetti della
Grecia in arrivo a Venezia e per il modo inn cui vengono respinti.
Questa decisione ha aperto di fatto un procedimento che vede come controparti
il governo italiano e il governo greco rispetto alle violazioni dei diritti
fondamentali denunciate da questi migranti. Da molto tempo ormai la rete di
associazioni veneziane "Tuttiidirittiumanipertutti"
denuncia le quotidiane violazioni dei diritti dei migranti e dei potenziali
richiedenti asilo politico che arrivano alle frontiere dell'Adriatico in fuga
dalla Grecia, paese rispetto al quale l'Acnur e Amnesty International hanno
chiesto di sospendere i respingimenti perché la repubblica ellenica non
garantisce in alcun modo il diritto d'asilo. Le persone che raggiungono il
porto di Venezia e gli altri porti dell'Adriatico, dicono le associazioni,
«quando intercettate dalla polizia di frontiera, vengono il più delle volte
respinte senza formalità, non ricevono un provvedimento argomentato, scritto e
tradotto, non incontrano un avvocato né personale civile, vengono chiusi in una
cabina sprovvista di bagno a bordo della stessa nave sulla quale di erano
nascosti per cercare di raggiungere l'Italia e fare richiesta di asilo, diritto
fondamentale che viene in tal modo negato in dispregio della normativa
nazionale, internazionale e comunitaria. Queste persone, come dimostrano le
cifre ufficiali dei respingimenti fornite dalla stessa autorità portuale,
vengono così rimandate in Grecia per essere soggette ad altre arbitrarie
detenzioni e trattamenti inumani e degradanti. Di loro
non resta traccia scritta e documentata». La maggior parte di questi migranti
proviene dall'Afghanistan ed è in fuga dalla guerra e dalle persecuzioni
talebane. Moltissimi di loro sono minorenni, come lo era Zaher, il ragazzino
morto a Mestre nel dicembre dell'anno scorso cercando proprio di eludere quei
controlli di frontiera che avrebbero potuto rispedirlo indietro violando i suoi
diritti fondamentali. Per permettere a queste persone di uscire dall'invisibilità
e poter denunciare quanto avviene loro, una delegazione della rete si è recata
a Patrasso nel febbraio del 2009 e ha raccolto materiale prooettato
nell'assemblea cittadina "Fronte del Porto" tenutasi a Mestre, alla
presenza del sindaco Cacciari, lo scorso 31 marzo.
( da "Pais, El" del
29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Irak suspende en
Derechos Humanos La ONU advierte de que la seguridad no será sostenible si no
se reconstruye el Estado de derecho ÁNGELES ESPINOSA, enviada especial a Bagdad
29/04/2009 Vota Resultado 6 votos El retroceso de los derechos de la mujer y de
las minorías, o la precaria situación de los derechos humanos en general, han
quedado relegados en Irak ante la violencia sectaria primero y las
consideraciones electorales después. Los políticos se han centrado en la
inseguridad y la ausencia de servicios básicos. Sin embargo, la Misión de
Asistencia de la ONU en Irak (UNAMI) advierte en su último informe hecho
público de que los avances en seguridad no serán sostenibles a menos que se
reconstruya el Estado de derecho. Consejo de Derechos Humanos de la ONU A FONDO
Sede: Ginebra (Suiza) Directivo: Ramiro Lopes Da Silva (Secretario General) Ver
cobertura completa Irak A FONDO Capital: Bagdad. Gobierno: RepÚblica.
PoblaciÓn: 28,221,181 (est. 2008) Ver cobertura completa --> La noticia en
otros webs webs en espaÑol en otros idiomas "A pesar del descenso de la
violencia, sigue habiendo problemas estructurales que el Gobierno iraquí tiene
que abordar", declara José María Aranaz, jefe adjunto de la Oficina de
Derechos Humanos de UNAMI. A la ONU le preocupan "las condiciones de los
presos, muchos de los cuales están detenidos sin cargos durante meses e incluso
años, y las violaciones de las normas mínimas para un juicio justo, ya que
muchos ni siquiera han tenido acceso a un abogado defensor". Su situación
se agrava además por el hacinamiento en el que están internados los 44.000
presos que albergan las cárceles de todo el país, incluidas las de la región
autónoma de Kurdistán. Esas circunstancias son un caldo de cultivo para los
excesos. "Irak ratificó el año pasado la Convención
contra la Tortura, pero aún
falta armonizar su contenido con el Código Penal", señala Aranaz. Con
todo, lo peor es la impunidad. Los abusos de policías y soldados rara vez
reciben el castigo que merecen, bien porque los mecanismos para su denuncia y
persecución no están en pie, bien porque los jueces están desbordados y carecen
de medios para investigarlos. El informe de UNAMI, referido al segundo
semestre de 2008, cita el caso de Adnan Thaib al Jumaili, que murió en mayo de
2007 cuando se encontraba detenido. A pesar de que la investigación condujo a
un teniente de los servicios secretos iraquíes sospechoso de otros casos de
tortura, el juez le dejó en libertad bajo fianza. Panorama preocupante El
panorama que dibuja el nuevo informe resulta preocupante. En la tierra que
formuló el Código de Hammurabi, uno de los primeros compendios legales de la
historia hace ya cuatro milenios, las leyes están desactualizadas y el sistema
judicial colapsado. En ese clima resulta muy difícil poner coto a los abusos
machistas de una sociedad fuertemente patriarcal o a la discriminación contra
las minorías. Sean cuales sean las declaraciones de sus líderes políticos y
religiosos, los iraquíes no han interiorizado la igualdad de todos ante la ley.
"La transformación del Estado laico en un Estado religioso ha supuesto un
retroceso tanto para las mujeres como las minorías", reconoce un
observador occidental desde el anonimato. Prueba de ello, ha sido el brutal
éxodo de cristianos o mandeos (una comunidad de la que apenas quedan 4.000
seguidores, después de que el 80% de ellos haya huido del país). En Basora y en
Bagdad, barrios enteros han perdido a sus minorías. Los asesinatos y las
intimidaciones obligaron a 12.000 cristianos a abandonar Mosul el pasado
octubre. Y la limpieza prosigue. Tanto en la provincia de Nínive (de la que
Mosul es capital) como en la de Tamim, cristianos, yazidíes, shebeks y
turcomanos se encuentran atrapados en la pelea por el territorio entre árabes y
kurdos. Éstos están intentando revertir el proceso de arabización llevado a
cabo por Saddam. "Nos llegan muchas quejas de miembros de esas minorías a
las que se les condiciona el acceso a la educación o a la sanidad a que se
declaren kurdos o árabes", manifiesta Aranaz. Este responsable confía en que
la comisión independiente de derechos humanos que va a formarse este año se
ocupe de investigar estas y otras alegaciones, al margen del Gobierno. "El
mayor problema que tiene la ONU es de acceso. Acceso a las fuentes y para
verificar e informar", se duele, poniendo de relieve los problemas de
seguridad que aún plantea Irak.
( da "Sicilia, La"
del 29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Filmati
on line con bambini torturati tre arresti e 69 indagati in 16 regioni Siracusa.
Sorpreso in flagranza dagli investigatori mentre era collegato con un sito
pedopornografico. Le manette sono scattate ai polsi del responsabile di una
struttura per il recupero dei tossicodipendenti in provincia di Catanzaro. Un personaggio di spicco, secondo
la Procura di Siracusa che coordina una vasta operazione (ancora in corso),
sulla pedofilia on line. Nell'abitazione dell'uomo infatti sono stati rinvenuti
e sequestrati duecento grammi di cocaina e gli è stato sequestrato il computer.
Tre in tutto le persone arrestate e 69 le perquisizioni nei confronti di
altrettanti indagati. L'operazione contro la pedofilia on line si avvale del
contributo del Nucleo Investigativo Telematico di Siracusa, istituito qualche
anno fa. Sono 16 le regioni coinvolte nell'inchiesta. Sconcertante la
realizzazione di film pedofili di genere sadico. Gli investigatori hanno
infatti scoperto un circuito di produzione di lungometraggi che prevedono la
tortura delle giovanissime vittime. Durante i primi controlli sono stati già
sequestrati dei filmati che sarebbero stati verosimilmente girati nell'ambito
dei circuiti del turismo sessuale con le riprese di violenze estreme su bambini
e bambine di appena 4 e 5 anni imbavagliati e legati. Nelle riprese, secondo
gli investigatori, si vedono chiaramente i volti degli stupratori, che tuttavia
non fanno parte dell'inchiesta, e tra loro vi sarebbe anche una donna. Le
indagini sono state avviate dopo una circostanziata denuncia dell'associazione
Telefono Arcobaleno, associazione che da anni è in prima fila nella lotta alla
pedofilia on line. Sull'inchiesta al momento vige il più stretto riserbo ed è
coordinata dal procuratore capo della Repubblica di Siracusa Ugo Rossi, dal
procuratore aggiunto Giuseppe Toscano e dai sostituti Antonio Nicastro e Anna
Tranchillo. laura valvo
( da "PrimaDaNoi.it"
del 29-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
CRONACA - Tutte
Maxioperazione anti-pedofilia in 16 regioni. Perquisizioni anche in Abruzzo
--> Inviato da Redazione--> il 29/4/2009 10:10:17 --> 253 letture)-->
--> SIRACUSA. Nucleo investigativo telematico in azione in tutto il
territorio nazionale per una vasta operazione contro la pedofilia on line e il
"turismo sessuale", cui partecipano in sedici regioni, oltre duecento
militari dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di Finanza. In totale tre
arresti e sessantanove perquisizioni è il bilancio ancora provvisorio
dell'operazione, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Siracusa Ugo
Rossi, dall'aggiunto Giuseppe Toscano e dai sostituti Antonio Nicastro e Anna
Trinchillo, e scaturita da una serie di dettagliate denunce presentate
dall'Associazione Telefono Arcobaleno. Tra le regioni oggetto delloperazione
anche lAbruzzo. Le indagini eseguite dal Nit hanno consentito di
acquisire decine di film pedofili, la cui localizzazione ha condotto alla
individuazione di 69 utenti italiani che pubblicavano in internet i materiali
illegali. Le perquisizioni riguardano Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia,
Veneto, Lazio, Puglia, Toscana, Calabria, Piemonte, Liguria, Campania,
Basilicata, Abruzzo, Marche, Sardegna e Trentino. Sono stati tratti in arresto
un impiegato di 57 anni residente in un comune dell'Isola di Bergamo, un uomo
di 42 anni della provincia di Treviso e un medico sessantenne di Catanzaro con
mansioni di dirigente di una comunita' di recupero per tossicodipendenti. In
quest'ultimo caso, al momento dell'arresto sono stati rinvenuti presso
l'abitazione dell'indagato, oltre ai materiali pedopornografici, anche duecento
grammi di droga e un bilancino. Le indagini del Nit hanno squarciato un velo
nel sommerso mercato della fabbricazione dei film pedofili di genere
"sadism", ovvero quel circuito di produzione di
lungometraggi che prevedono la tortura delle vittime. In particolare, sono
state sequestrate decine di film, verosimilmente girati nell'ambito dei
circuiti del turismo sessuale, i quali riproducono le violenze e torture contro
bambine e bambini di quattro o cinque anni, talora imbavagliati e legati e
costretti a subire pratiche indicibili. In alcuni casi, gli stupratori -
uno dei quali e' una donna - mostrano nei video il proprio volto con inusitata
sfrontatezza. Lombardia, Sicilia, Emilia Romagna e Veneto sono le regioni
maggiormente interessate dall'operazione. In Lombardia le perquisizioni interessano
le province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Milano, Pavia, Sondrio e Varese.
In Sicilia si procede a Siracusa, Acireale, Aci Catena, San Giovanni La Punta,
Gela, Caltanissetta, Palermo e Modica. In Veneto le province di Rovigo, Padova,
Venezia, Verona, Treviso e Belluno, mentre in Emilia si procede nelle zone di
Bologna, Modena, Rimini e Ferrara. Gli indagati sono per lo piu' professionisti
di eta' compresa fra i 40 e i 60 anni. Sette di loro hanno precedenti specifici
per reati sessuali contro i minori. Il «successo dell'operazione della Procura
di Siracusa è un chiaro esempio di ciò che auspica il Presidente della
Repubblica e di come si possa arrivare a perfezionare gli strumenti di
contrasto al traffico di bambini». Lo afferma il presidente e fondatore di
Telefono Arcobaleno, Giovanni Arena, ricordando che le indagini «sono state
avviate dopo una delle 233.138 denunce anti pedofilia» della sua associazione.
Secondo Arena, «il Sadism è un genere terribile, ancora poco diffuso ma in
costante e preoccupante crescita. Cresce la domanda e cresce l'offerta -
aggiunge - e i bambini sono sempre più piccoli, i materiali sequestrati oggi
coinvolgevano vittime di 4-5 anni in media. Il mercato è in crescita ma il
fenomeno non è inarrestabile». «Telefono Arcobaleno - conclude Arena - chiede
che alle enunciazioni dei diritti dalla politica si accompagnino azioni
concrete. Non si può parlare di speranza in un mondo che non si accorge che i
suoi bambini sono usati come merce di scambio non virtuale ma che, al contrario,
ha le proporzioni di un reale dramma dell'umanità». 29/04/2009 10.08
( da "Trentino" del
30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
PEDOFILIA
L'operazione: un trentino denunciato TRENTO. C'è anche un quarantenne trentino
tra i denunciati nel corso dell'operazione contro la pedofilia on-line e il
turismo sessuale che, compiuta in 16 regione nella giornata di ieri, ha portato
all'arresto di quattro persone, a sessantanove perquisizioni e a diverse
denunce. A coordinarla il Procuratore della Repubblica di Siracusa che aveva
raccolto alcune dettagliate denunce dell'Associazione Telefono Arcobaleno. Le
indagini hanno permesso di acquisire decine di film pedofili, la cui
localizzazione ha condotto alla individuazione di 69 utenti italiani che
pubblicavano in internet i materiali illegali. Le perquisizioni si sono svolte
in Lombardia, Emilia Romagna, Sicilia, Veneto, Lazio, Puglia, Toscana,
Calabria, Piemonte, Liguria, Campania, Basilicata, Abruzzo, Marche, Sardegna e
Trentino. Le indagini del Nit hanno squarciato un velo nel
sommerso mercato della fabbricazione dei film pedofili di genere
"sadism", ovvero lungometraggi con tortura delle vittime. Il
trentino, un operaio specializzato, è accusato di scambio di foto e video
pedofili.
( da "Pais, El" del
30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Causa contra la
prisión ilegal de EE UU Garzón abre un nuevo proceso contra los torturadores e
instigadores de Guantánamo El juez considera que hubo un plan sistemático de
ataque y malos tratos a prisioneros de guerra que pudieron constituir delitos
de lesa humanidad JOSÉ YOLDI - Madrid - 30/04/2009 Vota Resultado 1 votos El
juez Baltasar Garzón abrió ayer una investigación sobre la posible existencia
de un plan sistemático de torturas y malos tratos a prisioneros de guerra en la
base estadounidense de Guantánamo que violaría las convenciones de Ginebra y
varios convenios y tratados internacionales, que, a su juicio, constituirían
delitos de lesa humanidad. Al mismo tiempo, el magistrado reclamó a su colega
Ismael Moreno, que instruye otro proceso por los llamados "vuelos de la
CIA" -que incluye también los vuelos que trasladaron a prisioneros talibanes
a Guantánamo-, que le remita los antecedentes e indicios que tenga sobre la
existencia de torturas, no sobre los vuelos. Los otras tres supuestas víctimas
de torturas Hamed Abderramán: "Policías españoles fueron testigos de mis
torturas y no dijeron nada" Solo contra el Gobierno, el fiscal y Obama
Auto del juez Garzón DOCUMENTO (PDF - 612,38Kb) - 29-04-2009 Baltasar Garzón
Real A FONDO Nacimiento: 26-10-1955 Lugar: Torres La noticia en otros webs webs
en espaÑol en otros idiomas Una nueva querella se dirige contra Donald Rumsfeld
y Condoleezza Rice Garzón ha abierto la investigación sobre la base de las
torturas que le denunció el 13 de febrero de 2004 Hamed Abderramán Ahmed,
Hmido, el único español que estuvo preso en la base de Guantánamo, y al que el
juez de la Audiencia Nacional procesó por pertenecer a Al Qaeda. El talibán
español fue juzgado por la Audiencia y condenado a seis años de prisión por
integración en banda terrorista, aunque luego, el Supremo le absolvió porque
las pruebas obtenidas en Guantánamo eran nulas de pleno derecho. La Audiencia,
sin embargo, tras conocer la doctrina del Supremo absolvió en 2006 al marroquí
Lahcen Ikassrien, que estuvo dos años en Guantánamo y para el que el fiscal
pedía ocho años de prisión. Jamiel Abdul Latif Al Banna y Omar Deghayes, que
estuvieron procesados por pertenencia a banda terrorista en el mismo sumario
que el talibán español fueron puestos en libertad en el Reino Unido después de
que Garzón renunciara a la petición de extradición que había formulado. Todos ellos
habían denunciado haber sido torturados. Y son precisamente esas denuncias, una
de ellas de hace más de cinco años, las que Garzón ha utilizado para abrir este
nuevo proceso. No se trata de la querella presentada por la Asociación Pro
Dignidad de los Presos y Presas de España que denunció a los asesores jurídicos
que hicieron posible la existencia de Guantánamo y las prisiones secretas, cuya
tramitación ha correspondido por reparto al Juzgado Central número 6, cuyo
titular es Eloy Velasco, porque este juez todavía no se ha pronunciado sobre si
es competente o no para investigar los hechos. La citada asociación, no
obstante, ha presentado otra querella para personarse como acusación en el
proceso abierto por Garzón. El juez considera que los hechos podrían constituir
delitos de lesa humanidad por la violación sistemática de las convenciones de
Ginebra, "de los que habrían sido responsables como ejecutores materiales
o intelectuales, las personas que tuvieran bajo su guarda y custodia a los
detenidos las que autorizaron o practicaron" las torturas a los detenidos.
Esas personas, según el juez, eran "miembros todos ellos del ejército
norteamericano o de la inteligencia militar y todos aquellos que ejecutaron y/o
diseñaron un plan sistemático de torturas o malos tratos, inhumanos y
degradantes en contra de los prisioneros que tenían bajo su custodia y que
habrían sido capturados en el marco del conflicto armado declarado en
Afganistán y a los que se acusaba de terrorismo". El magistrado destaca
que de los documentos desclasificados por EE UU, citados por los medios de
comunicación, y que deberán solicitarse, "se ha revelado ahora lo que
antes se intuía: un plan autorizado y sistemático de tortura
y malos tratos sobre personas privadas de libertad sin cargo alguno y sin los
elementales derechos de todo detenido, marcados y exigidos por las convenciones
internacionales aplicables". Este plan sistemático configura para Garzón
la "posible existencia de una acción concertada para la ejecución de una
multiplicidad de delitos de torturas contra las personas privadas de libertad
en Guantánamo y otras prisiones, entre ellos Bagram (Afganistán) que adquiere
casi un nivel oficial y que, por ende, genera una responsabilidad penal en las
diferentes estructuras de ejecución, mando y diseño y autorización de ese plan
sistemático de tortura". Garzón recuerda la doctrina del Supremo sobre
Guantánamo expresada por el magistrado Joaquín Jiménez en la sentencia que
absolvió al talibán español. "La detención de cientos de personas, sin
cargos, sin garantías, y por tanto sin control y sin límites, en la base de
Guantánamo custodiados por el Ejército de EE UU", decía la sentencia,
"constituye una situación de imposible explicación y menos justificación
desde la realidad jurídica y política en la que se encuentra enclavada".
"Bien pudiera decirse", agregaba, "que Guantánamo es un
verdadero limbo en la comunidad jurídica que queda definida por una multitud de
tratados y convenciones firmadas por la comunidad internacional, constituyendo
un acabado ejemplo de lo que alguna doctrina científica ha definido como
'derecho penal del enemigo' [...] opuesto al derecho penal de los ciudadanos
[que], quedaría reservado para los que se consideraría responsables de atacar o
poner en peligro las bases de la convivencia y del Estado de derecho".
Entre los querellados figuran cargos de la Administración de Bush: la
secretaria de Estado, Condoleezza Rice; el secretario de Defensa, Donald
Rumsfeld; el director de Inteligencia Central, George Tenet; el subsecretario
de Defensa para la Inteligencia en el Departamento de Estado, Stephen Cambone,
y los generales Ricardo Sánchez, Geoffrey Miller, Walter Wojdakowski y Thomas
Pappas. Fuentes de la Audiencia criticaron ayer la decisión de Garzón por
considerar que en los últimos cinco años no investigó las torturas a Hmido, y
precisaron que el que lo haga ahora parece responder sospechosamente a la
presentación de una querella contra los responsables jurídicos que hicieron
posible Guantánamo. Los otras tres supuestas víctimas de torturas - Lahcen
Ikasrrien. Marroquí residente en España. Fue detenido en noviembre de 2001 en
Kandahar (Afganistán) y trasladado a Guantánamo en 2002 por fuerzas militares
estadounidenses. Dijo al juez que "recibió golpes en los testículos"
y lo mantuvieron en una celda "con luz constante" en la que
"estuvo aislado mucho tiempo". - Jamiel Abdelatif Al Banna. Palestino
detenido en Gambia. Fue presuntamente sometido a unos mil interrogatorios,
recibió amenazas de muerte, lo desnudaron y sufrió provocaciones sexuales.
Denunció aislamiento total durante un año atado con grilletes y sometido a
alteraciones de día y de noche que le impedían dormir. - Omar Deghayes. Libio
detenido en Lahore (Pakistán) en 2002. Denunció una agresión sexual en 2004,
aislamiento absoluto por largo tiempo, untamiento de heces, introducción de su
cabeza en un inodoro por soldados y la fractura de un dedo por un soldado.
Supuesta víctima de waterboarding o introducción de agua a presión por la
nariz.
( da "Avui" del
30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Amnistia critica
la doble moral del govern d'Obama Redacció Manifestants vestits de presoners de
Guantánamo protestant davant la Casa Blanca ahir a Washington REUTERS
L'organització de defensa dels drets humans Amnistia Internacional (AI) va
criticar ahir les contradiccions dels primers cent dies de Barack Obama a la
presidència dels Estats Units. La secretària general d'Amnistia, Irene Khan, va
reconèixer que "s'han produït avenços importants" en matèria de drets
humans, "tot i que encara queden moltes mesures per prendre".
"Les accions engegades pel president Obama, menys de 48 hores després
d'haver pres possessió del càrrec, per tancar Guantánamo en el termini d'un any
i posar fi a les detencions secretes de la CIA, van ser acollides amb gran
satisfacció", diu Khan, que remarca, amb tot, que aquest canvi no es
completarà fins que el govern dels Estats Units "no porti als tribunals
tots els responsables d'aquests actes de tortura i doni a
les víctimes la possibilitat real de rescabalar-se". Titulat Missatges
contradictoris: mesures antiterroristes i drets humans. Els 100 primers dies del
president Obama, l'informe d'AI recorda al president nord-americà que encara té
"mesures pendents" a prendre respecte a la base aèria de Bagram
(Afganistan). L'organització denuncia que en aquell lloc hi ha recloses
més de 500 persones sense càrrecs ni judici ni possibilitat de revisar la seva
situació. Contradiccions Amnistia també considera "contradictori" que
el govern d'Obama hagi clausurat els centres secrets de detenció de la CIA,
però hagi deixat oberta la possibilitat que els serveis d'intel·ligència
"segrestin i tanquin persones en centres transitoris a curt termini".
AI critica, a més, que el govern dels Estats Units hagi aprovat una ordre
executiva que prohibeix l'ús de la tortura, però alhora hagi aprovat el Manual
de camp de l'exèrcit dels EUA, que permet aïllar i privar de son els sospitosos
detinguts durant llargs períodes de temps. Amnistia Internacional remarca que
la desaparició de la terminologia bel·licista utilitzada per l'administració de
George W. Bush, autor del terme guerra contra el terrorisme, no ha suposat cap
canvi real en la manera d'actuar del nou govern nord-americà, ja que "la
lluita contra el terrorisme segueix basant-se en la guerra, en lloc de la
justícia penal i els drets humans".
( da "Alto Adige" del
30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il premio Langer
in terra iraniana Assegnato a Narges Mohammadi, attiva per le donne e per i
diritti umani Il suo impegno già da studentessa le è
costato anche vari arresti BOLZANO. Ufficializzandolo ieri mattina in una
conferenza stampa, il comitato scientifico e di garanzia della Fondazione
Alexander Langer di Bolzano ha deciso di attribuire il premio internazionale
Alexander Langer 2009, messo a disposizione dalla Fondazione Cassa di
Risparmio, a Narges Mohammadi, iraniana, giornalista, vicepresidente e portavoce
del "Centro dei difensori dei diritti umani"
e presidente del comitato esecutivo del "Consiglio nazionale della
pace". Nata nel
( da "Gazzetta di Modena,La"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pedofilia on
line, tre indagati Scambiavano film di abusi e sevizie su bimbi di 4 anni Tre
modenesi, uno residente in città, gli altri due in provincia, sono stati
indagati dalla procura di Siracusa nell'ambito di un'operazione contro la
pedo-pornografia via internet condotta in tutta Italia regioni italiane dagli
uomini del Nit, il nucleo investigativo telematico di Siracusa. Tutti e tre
sono stati denunciati a piede libero ed indagati per il reato di divulgazione
di materiale pedo-pornografico. Nei guai sono finiti un 40enne residente a
Modena, un 55enne ed un 65enne della provincia. In seguito alle perquisizioni
nelle abitazioni dei tre uomini sono stati sequestrati personal computer ed
altro materiale informatico. In un caso si trattava di filmati di abusi su
bambini e bambine di 4-5 anni legati ed imbavagliati, verosimilmente girati
nell'ambito dei circuiti del turismo sessuale. Le perquisizioni effettuate
nelle abitazioni dei tre modenesi, sono avvenute ieri all'alba contestualmente
ad altre
( da "Tribuna di Treviso, La"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Retata in tutta
Italia della Procura di Siracusa: quattro in manette, 69 gli indagati che si
scambiavano le immagini. Investigatori sconvolti: «Agghiacciante» Video di
bimbi stuprati: trevigiano in cella Pedofilia e sadismo su internet, arrestato
a Ponte di Piave artigiano di 42 anni I film che i pedofili si scambiavano
erano stati girati nel corso di viaggi di «turismo sessuale» in paesi poveri.
In un caso la protagonista è una donna che abusa di un bimbo e lo sevizia PONTE
DI PIAVE. Si sono scambiati filmati pedopornografici alcuni perfino amatoriali.
Scene aberranti di sadismo con bimbo imbavagliati e stuprati. Un abbisso in cui
sono penetrati carabinieri, finanzieri e poliziotti che hanno scoperto la rete
di pedofili. 69 gli indagati, quattro gli arrestati. Tra loro un trevigiano,
L.T., 42 anni, artigiano di Ponte di Piave. Incensurato e insospettabile, abita
con i genitori. Quando i carabinieri, su ordine della Procura di Siracusa che
ha coordinato le indagini, all'alba di martedì sono entrati nel suo
appartamento a Ponte di Piave, L.T. aveva ancora sul computer uno di questi
filmati dell'orrore. Gli altri erano sparsi un po' ovunque nella sua stanza. Ce
n'erano circa un centinaio dal contenuto identico: lungometraggi amatoriali con
scene di sadismo. Protagonisti, bambini sottoposti a torture
sessuali. Trovato in flagranza di reato, per il trevigiano è scattato l'arresto
e ora dovrà rispondere di «detenzione e scambio di filmati pedopornografici».
Con lui sono finiti in manette: un impiegato di 57 anni di Bergamo; un
quarantanovenne sempre bergamasco sposato e padre di due figli, un medico
sessantenne di Catanzaro dirigente di una comunità di recupero per
tossicodipendenti. L'indagine è partita da alcune denunce presentate
alla Procura di Siracusa da «Telefono Arcobaleno». Gli operatori
dell'associazione che si occupa di tutela dei minori, si erano resi conto che
nel web si era creato un circuito di produzione di lungometraggi amatoriali che
prevedevano la tortura. E le vittime erano bambini di 6, 7, 8 anni. In alcuni
c'erano perfino neonati. Un inferno a cui il capo della Procura siciliana, Ugo
Rossi ha deciso di mettere subito fine delegando le indagini al Nucleo
Investigativo Telematico, un pool di investigatori interforze specializzati su
reati commessi via web. Carabinieri, finanzieri e poliziotti hanno così
cominciato ad indagare nelle rete scoprendo che su eMule, il programma
utilizzato per la condivisione di file, venivano scambiati, attraverso codici
particolari, filmati dai contenuti pedopornografici. Si nascondevano dietro
sigle anonime che sono state decifrate dagli investigatori. Si è così scoperto
che la sigla «Y05» era per «years old 5». Ossia: «Ho un filmato con una bambina
di 5 anni». Tra loro si capivano e si invivano reciprocamente video terribili.
Nella rete c'erano 69 persone che si scambiavano quei filmati con bimbi
stuprati, li scaricavano da internet e li tenevano in casa per riguardaseli.
Sono stati individuati professionisti, impiegati, padri di famiglia di età
compresa tra i 40 e i 60 anni. Sette di loro in passato erano già stati
denunciati per reati sessuali nei confronti di minorenni, ma la maggior parte
degli indagati sono incensurati. Come il trevigiano di Ponte di Piave: nemmeno
i suoi genitori sospettavano cosa ci fosse in quelli anonimi cd che teneva
nella sua stanza. Uno di questi filmati dell'orrore era ancora nel computer.
Sequestrati video e computer su cui ora lavoraranno gli investigatori telematici.
Single, l'artigiano ora è in carcere al Santa Bona. Le perquisizioni sono
scattate all'alba di martedì in tutta Italia. Molte delle persone che si
scambiavano file proibiti vivevano da soli ed erano habituè dei viaggi del
turismo sessuale. Decine di filmati sequestrati infatti sarebbero stati girati
proprio durante questi tour in Thailandia e nei paesi dell'Europa dell'Est. Nei
video per la prima volta si vedono in viso gli stupratori di bambini, nessuno
dei quali è tra gli indagati. Tra loro c'è anche una donna che abusa,
torturandolo, un piccolo. «Si tratta di video agghiaccianti - spiega il
maresciallo Domenico Di Somma, comandante del Nucleo Interforze che ha condotto
l'indagine con i colleghi della Finanza e della Polizia - violenze perpetrate su
bimbi molto piccoli, alcuni appena neonati». Imbavagliati e legati, costretti a
subire gli stupri dagli adulti. Le indagini non sono concluse. Gli
investigatori proseguiranno ad analizzare i computer sequestrati cercando di
capire se altre persone si scambiavano quei file. Intanto, si spezza l'omertà
tra gli indagati che hanno cominciato a collaborare con gli inquirenti. Già
ieri una delle persone che aveva appena subito la perquisizione ha fornito ai
carabinieri l'identità di un altro uomo con cui condivideva la passione segreta
della pedofilia sadica. Si tratta del bergamasco di 49 anni, sposato e padre di
due figli. Smascherato quando pensava di averla fatta franca. L'hanno arrestato
mentre cercava di sbarazzarsi dei filmati della vergogna.
( da "Mattino di Padova, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Le polemiche
sulle assemblee e sul nuovo contratto AcegasAps esclude
ogni violazione dei diritti
sindacali del personale AcegasAps (nella foto) prende posizione sulle polemiche
sindacali sorte intorno alla questione del lavoro straordinario: «Il nuovo
sistema di calcolo delle prestazioni, su base settimanale e non più
giornaliera, è un effetto dell'applicazione del nuovo contratto nazionale
Federambiente», dice la società «e AcegasAps, riconoscendo i possibili
effetti di riduzione dei compensi derivati dalla nuova formula di quantificazione,
ha indetto una serie di incontri con le organizzazioni sindacali allo scopo di
individuare eventuali correttivi che azzerino gli effetti economici negativi;
le organizzazioni sindacali, tuttavia, non hanno mostrato particolare
partecipazione, tant'è che l'ultimo di questi incontri è andato deserto». Resta
l'accusa di condotta antisindacale in occasione delle assemblee del personale:
«Anzitutto, il comportamento dell'azienda è stato già oggetto di un ricorso
alla magistratura che ha ritenuto tale comportamento legittimo in quanto mirato
a garantire i minimi di servizio stabiliti dalla legge. Tale prassi, peraltro,
continua dal 2002 e sorprende che soltanto adesso si siano levati i rilievi dei
sindacati. Su ambedue i temi vi è comunque totale apertura e volontà di dialogo
da parte dell'azienda».
( da "Unita, L'" del
30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
«Voli segreti Cia
Barack faccia luce come sulle torture» U.D.G. Le importanti anticipazioni
dell'Unità confermano quanto Amnesty sostiene da tempo: l'uso della tortura da
parte della Cia nella "guerra al terrorismo" durante
l'amministrazione Bush, non era un fatto isolato né circoscrivibile ad Abu
Ghraib, ma una condotta generalizzata». A sostenerlo è Larry Cox, direttore
esecutivo di Amnesty Usa. Amnesty, assieme a Human Rights Watch, è in prima
fila nel chiedere al presidente Barack Obama di non concedere l'impunità a
esecutori e mandanti di una pratica (la tortura) che, ricorda Cox, «è un
crimine internazionale». Amnesty e HRW chiedono ad Obama di dar vita a una
Commissione d'inchiesta che faccia piena luce su una vicenda che chiama in causa
i vertici della precedente amministrazione Usa. Nessuna impunità. Un concetto
su cui il direttore esecutivo di Amnesty Usa batte con forza: «Il Dipartimento
della Giustizia - afferma Cox - offre l'impunità a individui che, secondo lo
stesso ministro della Giustizia, Eric Holden, hanno torturato prigionieri».
Qual è il senso politico che emerge dalle foto che la Casa Bianca si è
impegnata a rendere pubbliche entro il 28 maggio, e che l'Unità ha raccontato
in anticipo? «Quelle foto confermano quanto Amnesty e altre organizzazioni
umanitarie denunciano da tempo: la pratica della tortura è stata un tratto
tutt'altro che secondario o episodico della cosiddetta guerra al terrorismo
portata avanti dalla precedente amministrazione Bush». Alcune delle foto
raccontate dall'Unità mostrano l'uso del «waterboarding» . C'è chi sostiene che
sia una tecnica di pressione.... «No. Il waterboarding è
una forma di tortura e la tortura, è bene ricordarlo sempre, è un crimine
internazionale. Il diritto internazionale è chiaro. La tortura e altri
trattamenti crudeli, inumani o degradanti, non possono mai essere giustificati.
Essi non sono mai legali. Non c'è "guerra al terrorismo" che ne possa
giustificare l'utilizzo». Non solo Abu Ghraib... «Non c'è nulla di
episodico o di circoscritto in questa vicenda. In diversi rapporti, Amnesty ha
posto l'accento sulle torture praticate negli interrogatori effettuati da
agenti Cia non solo ad Abu Ghraib, Bagram, Guantanamo ma anche in Paesi
coinvolti nel programma di "extraordinary renditions" promosso dalla
Cia per estorcere, con il supporto di governi complici, confessioni a
terroristi veri o presunti». Intervista a Larry Cox
( da "Secolo XIX, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Immigrazione,
l'opposizione deve sperare in Fini Giorgio Pagano Il decreto sulla sicurezza è
diventato legge. Ma, dopo la doppia bocciatura alla Camera delle norme sulle
ronde e sul tempo di permanenza degli immigrati nei Cpt, è diventato un'altra
cosa. Si può certamente parlare di una battuta d'arresto per i disegni
leghisti. E della possibilità di aprire una fase nuova sia nella politica sulla
sicurezza e l'immigrazione sia nella vicenda politica del centrodestra. In
questi mesi la Lega, sotto il falso pretesto di frenare l'irregolarità, ha in
realtà cercato di far passare un'altra logica, quella di rendere sempre più
difficile la vita agli immigrati, irregolari ma anche regolari. Lo ha rilevato,
esprimendo preoccupazioni molto serie, anche il commissario del Consiglio d'Europa per i diritti umani Thomas Hammerberg. Una logica intollerante e illiberale che non
protegge la sicurezza degli italiani perché rischia di spingere gli immigrati
al conflitto razziale e che non conviene al Paese, alla sua economia e al suo
welfare, perché non comprende che cos'è effettivamente il nostro mercato del
lavoro. Si tende a rendere sempre più complicata l'integrazione dei
quattro milioni di stranieri residenti in Italia e non si ha una risposta per
gli 800.000 stranieri privi di documento regolare che in grande maggioranza
(oltre la metà sono colf e badanti in attesa del "visto") vivono
nelle nostre case, lavorano al nostro servizio, vengono curati nelle nostre
strutture, hanno i figli che frequentano le nostre scuole. Già il decreto legge
approvato in luglio conteneva l'aggravante, iniqua, della pena pari a un terzo
per i reati compiuti dall'immigrato irregolare. Poi il ministro Roberto Maroni,
sotto pressione dell'Unione europea, ha dovuto ritirare un decreto legge che
imponeva forti restrizioni alla libera circolazione dei cittadini europei
mediante l'allontanamento di chi fosse sprovvisto di un reddito adeguato. Così
come è stato costretto a fare marcia indietro sul reato di immigrazione
clandestina, norma non solo iniqua ma inattuabile, e a fare le acrobazie per evitare
la censura europea sulla schedatura dei rom. Passo dopo passo, la logica della
Lega avanzava, ma trovava reazioni: anche la proposta delle classi separate per
i bambini stranieri non è, finora, passata. Il decreto legge approvato in
Parlamento conteneva, fino a pochi giorni fa, sia la norma sull'allungamento a
180 giorni della permanenza degli immigrati nei centri di smistamento, vale a
dire una misura carceraria in assenza di reato, sia quella sulle ronde, che
sanciva l'intrusione dei privati - sia pure, a differenza della prima stesura,
disarmati - nel mantenimento dell'ordine pubblico. Ora tutto questo non c'è
più, così come non c'è più l'incoraggiamento agli operatori sanitari a
denunciare i pazienti ospedalieri sprovvisti di documenti regolari, un annuncio
che ha già prodotto il dramma di tanti irregolari che, per paura, non si sono
fatti curare. Le vittorie dell'opposizione alla Camera, ottenute grazie
all'apporto di settori della maggioranza, hanno dato un duro colpo alla logica
xenofoba della Lega, finora accettata, pur se obtorto collo da parte di alcuni,
dal centrodestra. Ecco perché diventa possibile una nuova politica per la
sicurezza e l'immigrazione. Per definirne le linee guida è utile rileggere le
parole di Gianfranco Fini al congresso del Pdl: l'Italia tra dieci anni sarà
pluri-etnica, pluri-religiosa, pluri-culturale, occorre quindi prepararsi a
questi eventi nella scuola, nelle norme di integrazione, nel rispetto di
diritti e doveri da parte di tutti. Insomma: c'è un'etica della sicurezza e
dell'ordine civile e c'è un'etica dell'ospitalità e dell'accoglienza. Le due
etiche non vanno contrapposte: la sicurezza aumenta la capacità di accoglienza,
e viceversa. Si può e si deve dare serenità e tutela ai cittadini senza
comprimere mai, in alcun modo, i diritti. Ecco perché la confusione, praticata
finora, tra irregolari e criminali non aiuta né la sicurezza né l'accoglienza.
Contemporaneamente, quindi, si apre la possibilità di una divisione nel
centrodestra e di una lotta al suo interno tra idee che non sono facilmente
componibili. Ora se ne discuterà alla Camera: la Lega riproporrà le misure che
sono state respinte in un disegno di legge. Continuerà una politica di annunci
roboanti a cui seguono le marce indietro o la Lega sfonderà? Dipenderà
dall'opposizione, in Parlamento e nel Paese, e dagli esiti del contrasto nel
centrodestra. Non è detto che il Pdl diventi il partito dei padani impauriti e
razzisti. Fini, l'ex fascista che pure fu coautore con Umberto Bossi di una
legge sull'immigrazione che è all'origine di tanti nostri guai e che da
vicepremier si macchiò delle gravi colpe dei giorni del G8 a Genova, sembra
ormai guardare oltre Berlusconi e il suo patto strategico con Bossi, e mette in
guardia dai rischi del populismo plebiscitario in nome di una destra più laica
e pluralista, più attenta ai diritti degli individui e alle tutele
istituzionali, più moderna ed europea. I contrasti sono reali: bisognerà vedere
se Fini si ridurrà a "grillo parlante" del centrodestra o se riuscirà
a giocare la sua partita. Giorgio Pagano, già sindaco della Spezia, si occupa
di cooperazione internazionale nell'Anci (Associazione nazionale comuni
italiani) e di politiche urbane nella Recs (Rete città strategiche). 30/04/2009
L'etica della sicurezza non va contrapposta all'etica dell'ospitalità e
dell'accoglienza 30/04/2009
( da "Tirreno, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Pagina 3 - Prato
Rifondazione riparte dal tessile Il lavoro e l'attività produttiva al centro
del programma PRATO. La bandiera di Rifondazione sventola in alto i nomi dei
candidati alle amministrative: l'architetto Paolo Paoletti per la poltrona di
sindaco e l'operaio tessile Calogero Messina per la presidenza della Provincia.
Prima uscita pubblica in uno storico magazzino tessile. Mentre sullo sfondo
l'artigiano incorsa la sua tela, i candidati snocciolano i punti salienti del
programma. «La scelta simbolica di questo luogo rappresenta il nostro impegno
politico per la città - introduce il segretario Alessio Laschi - Ecco perché
riteniamo opportuno ripartire da qui, da un pezzo della nostra storia economica
e industriale». Carica di significati anche la candidatura dell'operaio
Calogero Messina, un rappresentante del mondo del lavoro (dipendente della
rifinizione Fidias e delegato sindacale Cgil) che spiega così le ragioni di una
scelta dettata soprattutto dal cuore: «Voglio farmi portavoce degli operai. Lavoro
nel tessile da 24 anni e ho seguito dall'inizio la lenta agonia di un distretto
che è stato trascurato da tutti. La rabbia di vedere tanti compagni perdere il
posto di lavoro, di vedere distrutti i progetti delle loro famiglie, mi ha
spinto a chiedermi se sia stato fatto davvero il possibile perché ciò non
accadesse». Anche la scelta dell'architetto Paolo Paoletti (da anni impegnato
nelle battaglie dei comitati cittadini) dimostra l'intenzione di Rifondazione
di aprirsi a un elettorato che non guardi solo allo schieramento di bandiera.
Da conoscitore del sistema economico pratese, Paoletti è deciso a superare la
crisi con un progetto «alternativo al bipolarismo di Cenni e Carlesi e
contraddistinto da scelte politiche di sinistra». Al centro del programma, il
tema del lavoro: «Lo sviluppo di questa città può avvenire solo con il rilancio
di un'economia della produzione». La proposta è quella di passare a un
distretto economico sostenibile: «Attraverso un percorso - spiega - che
valorizzi l'ambiente, le risorse naturali, le energie rinnovabili e un'economia
del riciclo con l'attivazione di laboratori applicati nei centri di ricerca
universitari del territorio». Sulle scelte urbanistiche Paoletti ribadisce la
necessità di coinvolgere la cittadinanza in un sistema di partecipazione: «Con
la multisala assisteremo a un ulteriore abbandono del centro storico, e
l'amministrazione uscente non ha fatto niente per fermarlo». Tra le linee guida
per il futuro, parità di diritti tra cittadini italiani e
stranieri nei luoghi di lavoro: «Sarebbe bastato applicare la Dichiarazione
universale dei diritti umani per evitare che i capannoni si riempissero di schiavi». Lavoro,
ma anche cultura dell'immigrazione con il rilancio del Premio letterario per
Prato da dedicare a storie di integrazione fra popoli. Barbara Burzi
( da "Gazzetta Ufficiale.it(Corte
Costituzionale)" del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
N. 117 ORDINANZA
Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Reati e pene -
Misure di sicurezza - Applicazione anche nei confronti di minori
infraquattordicenni senza previsione di alcun limite di eta' - Lamentata violazione dei diritti inviolabili della persona, del principio di tutela dell'infanzia
e della famiglia, delle norme del diritto internazionale generalmente
riconosciute, del principio del contraddittorio tra le parti nonche' lamentata
disparita' di trattamento tra le garanzie difensive accordate ai maggiorenni e
quelle previste a favore di minorenni - Petit ..........
( da "Manifesto, Il" del
30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
OSTIENSE
Un camper di medici per i diritti «Un camper per i diritti» è il progetto che
l'associazio- ci.gu ROMA «Un camper per i diritti» è il progetto che
l'associazione Medici per i diritti umani porta
avanti dal 2004, con l'obiettivo di offrire un servizio medico itinerante a
favore delle popolazioni più vulnerabili. A Roma dal 2008 il camper staziona
una volta a settimana vicino all'air Terminal Ostiense. I medici sono così
entrati a contatto con le persone che vivono alla stazione: senza fissa dimora
di varie nazionalità e, soprattutto, profughi afghani. Pochi giorni fa è stato
presentato il report dell'operazione. Oltre a fornire informazioni sul profilo
delle persone assistite, il dossier offre anche alcuni numeri utili sul
contesto romano: i posti letto nei centri di accoglienza a cui si rivolgono
perlopiù i richiedenti asilo - pur non essendo a loro espressamente dedicati -
sono 1.146. Secondo i dati diffusi dal Comune, i tempi di attesa medi per un
uomo singolo è di 70 giorni (20-30 per una donna). Ma secondo le informazioni
raccolte dalle persone incontrate durante le "uscite" del camper,
spesso l'attesa è maggiore. Per quanto riguarda i dati raccolti durante le 38
uscite effettuate nel 2008, su 409 visite mediche la nazionalità maggiormente
rappresentata - 88% - è quella afghana, la quasi totalità degli assistiti è di
sesso maschile (99%). Il 25,6% delle persone visitate si è dichiarata minore.
La caratteristica che salta agli occhi è che, alla prima visita, ben il 63%
delle persone ha dichiarato di essere arrivato in Italia da un tempo inferiore
al mese, il 20% da un periodo di tempo compreso tra 1 e 6 mesi. Per quanto
riguarda lo status giuridico, il 63% delle persone non aveva ancora presentato
la domanda di asilo, il 18% era in possesso di un permesso di soggiorno per
protezione sussidiaria o umanitaria, l'1,9% dello
status di rifugiato, il 9,2% stava ancora spettando una risposta mentre il 7%
aveva un respingimento verso la Grecia o un avviso di espulsione. Sotto il
profilo sanitario, non si riscontrano gravi patologie, quanto malattie legate
alla povertà: malattie della cute e dell'apparato sottocutaneo, all'apparato
digerente, parassitarie (con alcuni casi di sospetta scabbia), osteomuscolari e
del tessuto connettivo. I disturbi psichici 2,5%. Nel 18% dei traumatismi sono
state riscontrate ferite spiegate dai pazienti come «eredità» della permanenza
in Grecia (maltrattamenti della polizia) e del faticoso viaggio attraverso
Iran, Turchia, Grecia e Italia dove generalmente arrivano nascosti sotto i tir.
( da "Manifesto, Il"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
DIRITTI Il
rifugio segreto dei rifugiati Decine di afghani vivono nascosti tra i vagoni
della stazione dell'Ostiense in attesa che gli venga riconociuto il diritto
all'asilo politico. Nel frattempo, lontani da occhi indiscreti, sperano che la
polizia non li scopra costringendoli a trasferirsi in un posto meno sicuro
Cinzia Gubbini ROMA «Non devi dire che stiamo qui. Se lo dici arrivano e ci
mandano via. Ogni volta che i giornali scrivono di noi, il giorno dopo c'è uno
sgombero». Ahmet è irremovibile. Parla in pashtu con Emret, il mediatore
culturale dell'associazione Medici per i diritti umani che da ormai tre anni segue da
vicino le condizioni dei profughi afghani che vivono alla stazione Ostiense. E'
molto giovane, ha appena diciotto anni. Gentile, ma intransigente. Qui non ci
sono portavoce: la stazione è da parecchio tempo il rifugio per quasi tutti gli
afghani che arrivano a Roma, il ricambio di persone è talmente veloce
che non si è mai creata una vera e propria comunità. Ma Ahmet oggi parla più
degli altri. E difende il suo posto. «Scusa ma abbiamo paura. Qui arrivano
anche in piena notte a buttare tutto all'aria». E di sgombero in sgombero
questi uomini, spesso minorenni nonostante ultimamente sia facile incontrare
anche persone più adulte, sono arrivati fino a qui. Una sistemazione che lascia
a bocca aperta: per arrivarci bisogna allontanarsi dalla stazione. La
posizione, come spiegato, conviene non rivelarla. Ma basti dire che si sono
sistemati sotto un vecchio rimorchio per treni. Arruginito, dimenticato da
chissà quanti anni. E ora loro, proprio sotto le ruote, hanno costruito con
meticolosità dei piccoli ripari, tra il terreno e il corpo del rimorchio. Non
sono alti neanche un metro. Ci si entra solo in ginocchio. Ma nella miseria del
contesto hanno tutti i crismi dell'abitare. Ciascuno ha una porta (una
coperta), all'interno ci sono due o tre letti (vecchi panni sistemati come un
giaciglio), il tetto è stato impermeabilizzato con sacchi di plastica, vecchi
k-way. Una manna in questi giorni di pioggia battente. Fuori c'è una tanica con
l'acqua potabile. Appoggiato al tetto del rimorchio anche un piccolissimo pezzo
di vetro. E' lo specchio. Serve per farsi la barba. Ahmet ha in mano un grosso
sacco sportivo. Dentro ci sono i suoi vestiti e le sue scarpe da ginnastica. E'
appena andato a lavarli in una lavanderia, di quelle automatiche. Ora li stende
su una rete. Le scarpe invece le mette ad asciugare su una barriera mobile
ferroviaria. Gli abitanti di questo luogo sono stati fortunati. Sono lontani da
occhi indiscreti, nascosti. Sono scomparsi. E questo va bene. E' andata
malissimo, invece, alle altre persone - forse un centinaio - che il 14 aprile
scorso avevano preso le tende distribuite dall'associazione Medici per i
diritti umani. Erano tende a igloo, blu.
L'associazione, insieme all'Istituto San Gallicano, aveva pensato di fornirle a
quanta più gente possibile per evitare che dormissero per terra. Dove dormono
abitualmente. «Sono arrivati il giorno dopo di mattina, intorno alle sette - racconta
ancora Ahmet - e hanno portato via tutto. Ma dico tutto. Anche gli effetti
personali dei ragazzi: i vestiti, le coperte. Sono rimasti senza niente. Solo
quello che avevano indosso. Meglio non farsi vedere. Se non ti fai vedere ti
lasciano stare». Anche chi abita qui ha preso le tende. Ma le hanno sistemate
dietro al rimorchio, ben nascoste. E si sono salvati da uno sgombero delle
forze dell'ordine arrivato inaspettato anche per l'associazione che, proprio il
giorno dopo la distribuzione delle tende, aveva organizzato un incontro
pubblico per discutere della questione dei profughi afghani. Al tavolo ha
partecipato anche un rappresentante del Comune, e per martedì prossimo
l'associazione ha ottenuto un colloquio con l'assessore alle Politiche sociali Sveva
Belviso: «Azioni come questa sono incomprensibili - dice Alberto Barbieri, uno
dei medici - Privarli anche di innocue tende e oltretutto portare via qualsiasi
cosa, ci sembra soltanto un modo per spingerli ancora più ai margini. In
pratica: cacciarli senza dirlo». Il problema è proprio questo. Il rompicapo, il
rebus dei ragazzi della stazione Ostiense, a cui nessuna amministrazione è
riuscita a dare risposte. Ha fallito la giunta Veltroni e sta fallendo la
giunta Alemanno. Gli afghani sono quasi tutti richiedenti asilo. Se qualcuno
non ha presentato la domanda è perché è appena arrivato, e sta riflettendo
sull'opportunità di rimanere a Roma. Questa è solo una tappa del loro lungo
viaggio. Non solo. Molti di loro hanno già ottenuto una protezione dalla Commissione
che ha esaminato la loro richiesta. E ancora, alcuni di loro sono minorenni.
Tradotto: non dovrebbero essere qui. Avrebbero diritto, secondo le leggi
italiane e le Convenzioni internazionali, ad avere un tetto sopra la testa, un
programma di reinserimento in Italia, un futuro sicuro per dimenticare un
passato fatto di guerra e inciviltà. Invece ecco che da dietro una coperta - la
porta - esce una stampella. E poi un uomo. Un po' a fatica, perché è malato. A
gesti fa capire di aspettare un attimo. Si dirige verso il muso del rimorchio,
da dove tira fuori la seconda stampella. Ora, dritto sulle sue quattro gambe,
dalla tasca interna del giaccone tira fuori un pacco di documenti. Si chiama
Kaiko, è di orgine hazara, è entrato in Italia il primo settembre del 2007. E'
ancora richiedente asilo, forse ad aprile esamineranno la sua pratica. Ma
questa è solo la minima parte della sua storia fatta di documenti. Il resto
sono referti medici. Kaiko è stato operato all'ospedale San Filippo Neri, dove
è stato ricoverato per due mesi. Poi ha passato un mese e mezzo in un centro di
accoglienza. Poi basta. Al San Filippo Neri gli hanno messo una protesi
all'anca, che soffriva di artrosi a causa di «un trauma», c'è scritto sulla
cartella clinica. Kaiko racconta che è stato un missile taleban a ridurlo così
nel
( da "Clarin, El" del
30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
LUEGO DE LA
DESCLASIFICACION DE DOCUMENTOS DE LA CIA EN EE.UU. Guantánamo: Garzón abre un
juicio y complica a Bush Para el juez español hubo "un plan
sistemático" de tortura en su gobierno. Por: Madrid.
EFE Y AFP 1 de 1 El juez español Baltasar Garzón abrió una causa para
investigar a los posibles "autores materiales, inductores, cooperadores
necesarios y cómplices" de los supuestos delitos de torturas cometidos en
la prisión estadounidense de Guantánamo durante el gobierno de George Bush.
Según el auto judicial conocido ayer, la investigación se basará en las
denuncias de cuatro hombres que estuvieron presos en Guantánamo: el español
Hamed Abderramán Ahmed, el marroquí residente en España Lhacen Ikassrien, el
palestino Jamiel Abdelatif Al Banna y el libio Omar Deghayes. El juez de la
Audiencia Nacional, principal instancia judicial española, señaló en un sumario
de diez páginas que en los documentos de la era de Bush recientemente
desclasificados por el gobierno de Barack Obama "se ha revelado ahora lo
que antes se intuía: un plan autorizado y sistemático de tortura y malos tratos
sobre personas privadas de libertad sin cargo alguno y sin los elementales
derechos de todo detenido, marcados y exigidos por las convenciones
internacionales aplicables". Ese plan "configura la posible
existencia de una acción concertada para la ejecución de una multiplicidad de
delitos de torturas" en Guantánamo y otras prisiones como la de Bagram (en
Afganistán), "que adquiere casi un nivel oficial", según Garzón. Hace
dos semanas, la Casa Blanca dio a conocer cuatro documentos hasta entonces
secretos en los que un grupo de abogados del Departamento de Justicia daban el
marco legal al programa de interrogatorios a los detenidos en la "guerra
contra el terrorismo", en Guantánamo y otras prisiones. Según los
funcionarios, los duros métodos para interrogar a los prisioneros no eran
torturas, porque consideraban que no implicaban severo dolor físico o psíquico.
Entre esas técnicas figura el "submarino" (simulacro de asfixia), y
otras ampliamente consideradas tortura a nivel mundial. Los cuatro ex
prisioneros "denunciaron que habían sufrido la práctica de diferentes
actos de agresiones físicas o psíquicas sobre sus personas durante el tiempo de
sus detenciones en diferentes países, siempre bajo la autoridad de personal del
ejército norteamericano, al que fueron entregados tras su detención" en
Afganistán, Pakistán y Gambia, según el sumario de Garzón. Los dos primeros
fueron absueltos por la justicia española del delito de "integración en la
organización terrorista Al Qaeda". Para los segundos, la justicia española
dictó órdenes de detención que anuló posteriormente. En Guantánamo, Jamiel
Abdelatif fue presuntamente "sometido a unos mil interrogatorios en
sesiones de
( da "Resto del Carlino, Il (Fermo)"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
CAMPIONATO DI
GIORNALISMO pag. 6 RICORRE IL 60° anniversario della Dichiarazione ... RICORRE
IL 60° anniversario della Dichiarazione universale dei
diritti umani adottata
dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Molte sono le
iniziative, attività ed eventi che ci hanno visti protagonisti attivi e
spettatori attenti, nella consapevolezza di essere noi ragazzi a dover operare
per un futuro garante dei diritti individuali, civili, politici,
economici, sociali, culturali di ogni persona. NOI DELLA CLASSE III C, insieme
ai professori Severini e Fulimeni, abbiamo deciso di trattare un'importante
tematica sociale di triste attualità: le libertà negate. Libertà negate a tutti
gli individui, d'ogni età, d'ogni razza, d'ogni appartenenza politica, da parte
dei regimi autoritari o non ancora completamente democratici. È questo un
fenomeno che dilaga soprattutto nelle parti povere del mondo come Asia, Africa
ed America latina. Sono soprattutto i bambini, più ancora degli adulti, che
vedono violati i loro più elementari diritti, costretti a lavorare fin dalla
più tenera età in condizioni igieniche precarie, esposti a grandi rischi per la
loro salute, spesso vittime di mortali incidenti, obbligati a partecipare a
sanguinose guerre. MOLTI DI LORO per trovare scampo a questa vita terribile,
tentano di emigrare in altri paesi dove esistono migliori condizioni di vita e
maggiori tutele per il cittadino, spesso affrontando con le loro famiglie
viaggi rischiosi, spesso tragici, vittime di trafficanti d'uomini. Questo
sfruttamento è ancora più spaventoso guardando le cifre. Negli anni Ottanta gli
sfruttati raggiungevano i 50 milioni, oggi il numero è andato incrementandosi
fino a raggiungere i 100-150 milioni, quindi circa il doppio o addirittura il
triplo di trent'anni fa. LA CLASSE III C, con questo progetto, quindi ha
reputato urgente avviare un percorso di sensibilizzazione e d'approfondimento,
in un ambito privilegiato come la scuola, indirizzato in prima battuta agli
studenti ed ovviamente aperto a tutti, affinché si possano meglio comprendere i
confini e tutti gli altri aspetti culturali, sociali, politici ed economici di
queste problematiche, soprattutto per individuare le possibili soluzioni.
Prodotto finale del lavoro della classe sarà un dvd, ove troveranno posto,
immagini, testi, video, foto, documenti che saranno poi inseriti nel sito della
scuola a disposizione di chiunque voglia conoscere l'argomento, sfruttando le
potenzialità della rete. classe III C
( da "Resto del Carlino, Il (Rovigo)"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
ROVIGO pag.
( da "Nazione, La (Umbria)"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
CULTURA &
SPETTACOLI UMBRIA pag. 30 «Avanti Pop - speciale per Amnesty International»
NOTE & SOLIDARIETA' CONCERTO GRATUITO SABATO A FOLIGNO CON TETES DE BOIS
FOLIGNO SABATO, all'Auditorium San Domenico di Foligno, alle 21.30, avrà luogo
un concerto gratuito della band Têtes de Bois in favore di Amnesty
International. Lo spettacolo «Avanti Pop speciale per Amnesty International»
vedrà anche la presenza di Francesco Di Giacomo, storico componente del Banco
di Mutuo Soccorso. Il concerto fa parte delle iniziative
organizzate dall'associazione per i diritti umani in occasione della sua XXIV Assemblea generale, in programma a
Trevi da venerdì a domenica. Têtes de Bois è una band molto speciale, un
sestetto composto di voce, tromba, contrabbasso, piano e fisarmonica, chitarra,
set percussivo. Una storia fatta di amici e compagni di viaggio, di
strade e svincoli, di luoghi impropri, di Berlino e di Parigi, di periferie, di
concerti sulle scale mobili nei sotterranei dei metrò, di un camioncino del
1956, di fabbriche abbandonate, di interventi estemporanei sui tram, nelle
stazioni ferroviarie, ma anche di club, centri sociali, teatri e festival
prestigiosi. Per Têtes de Bois l'evoluzione della propria musica passa
attraverso la ricerca di un'altra formula, fatta di parole e suoni catturati
nei luoghi della quotidianità di transito, una formula attenta ai segnali,
aperta alle sollecitazioni e alle inquietudini, pronta alla messa in gioco
senza reti.
( da "Nacion, La" del
30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Nueva era en
EE.UU. / El mandatario apunta a su antecesor "Bush aplicó tortura", dijo Obama Defendió la prohibición de los
interrogatorios ilegales y dijo que no cerrará la frontera con México Noticias
de Exterior: anterior | siguiente Jueves 30 de abril de 2009 | Publicado en
edición impresa ImprimirEnviar por e-mailCambiar tamañoPublicarVotar (0) Ya
votaste (0) Compartir Link permanente Menéame Google bookmark YahooMyWeb
Newsvine BlinkList Digg Reddit Del.icio.us Mister-Wong FOTO El
presidente Barack Obama responde preguntas durante la conferencia de prensa en
la Casa Blanca Foto: AP Silvia Pisani Corresponsal en EE. UU. WASHINGTON.-
El presidente de Estados Unidos, Barack Obama, consideró ayer que su
predecesor, George W. Bush, "aplicó tortura, cualquiera que fuera el
razonamiento legal" con que quisiera relativizarla. Y que su utilización
"fue un error" que está convencido de haber enmendado. Frente a
quienes lo critican por haber expuesto la seguridad nacional al revelar
secretos de Estado sobre el trato a prisioneros bajo sospecha de terrorismo
internacional, Obama fue más lejos y afirmó que la decisión de prohibir
"la tortura" hará "más fuerte" al país. Durante una hora,
Obama respondió una decena de preguntas al hacer un balance, en una conferencia
de prensa, de sus primeros cien días de gobierno. "Creo que hemos empezado
bien, pero éste es apenas el comienzo", dijo. De la decena de preguntas,
tres fueron sobre su controvertida decisión de revelar las autorizaciones del
gobierno de Bush para someter a tortura a los prisioneros. Pero no fue en ese
espinoso tema en el que se lo vio más vacilante, sino, curiosamente, en la
pregunta en apariencia inocente que le hizo un periodista de The New York
Times: "¿Qué fue lo que más le ha sorprendido, encantado y causado
problemas en estos cien días de gobierno?". Hubo unos incómodos segundos
de silencio del mandatario mientras pensaba. Y lo que más le costó fue contestar
qué es lo que más le había "encantado" de su experiencia de cien días
como presidente. Finalmente, encontró una salida al referirse al personal de
servicio de la Casa Blanca: "Un hombre y una mujer que hacen su trabajo de
manera dedicada, sin quejarse y que tienen la mayor de las lealtades. Les estoy
profundamente agradecido". La sorpresa, admitió, fue "la cantidad de
asuntos críticos que vienen a diario todos al mismo tiempo". Y lo que más
lo descolocó fue comprender que "el cambio, en Washington, viene despacio",
pese a que el país se encuentra "en una gran crisis". Obama escuchó
también reclamos de la comunidad negra. "¿Cómo piensa actuar ante el hecho
de que los ciudadanos afroamericanos padecen más desempleo que el resto de la
sociedad?", se le preguntó. Obama convalidó lo afirmado por el periodista
y dijo que el que es "más vulnerable está en posición de ser más
ayudado" y que su gobierno obrará en consecuencia. "Lávense las
manos" El mandatario no pudo eludir referirse al brote de gripe porcina,
cuyos casos se producen mayoritariamente en México y en Estados Unidos, donde
ayer falleció un bebe de 23 meses por la enfermedad. A diferencia de lo
decidido por los gobiernos argentino, cubano y peruano, que suspendieron los
vuelos provenientes de México, la Casa Blanca se resiste a cerrar la frontera.
"Enfrentamos una situación muy seria. El gobierno entero está tomando las
mayores precauciones", dijo Obama. Al dirigirse a la población, dijo:
"Quédense en casa si están enfermos, lávense las manos y tápense la boca si
tosen. Suena trivial, pero es importante y hace la diferencia". 1 de
26 - Los entretelones de la gestión del primer mandatario norteamericano.
www.flickr.com/photos/whitehouse/ - Foto: Raúl
Castro rechaza un pedido de EE.UU. LA HABANA (AP).? Luego de calificar de
"mínimas" las últimas medidas de Barack Obama que intentan acercar a
Washington con La Habana, el presidente de Cuba, Raúl Castro, advirtió ayer que
no es su país el que tiene que realizar "gestos" unilaterales como había
pedido la administración norteamericana. "No es Cuba la que tiene que
hacer gestos. Hemos reiterado que estamos dispuestos a hablar de todo con el
gobierno de Estados Unidos, en igualdad de condiciones, pero no a negociar
nuestra soberanía ni nuestro sistema político y social y nuestros asuntos
internos", dijo Castro en una reunión de los Países No Alineados.
( da "Nazione, La (Firenze)"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
CULTURA &
SPETTACOLI pag. 25 «I love Garibaldi»: all'Onu la chiusura delle celebrazioni
per l'Eroe RICORDATO NELLA SEDE DELLE NAZIONI UNITE GRAZIE AL PRESIDENTE DEL
COMITATO ANDREA MARCUCCI I love Garibaldi è stata la manifestazione di chiusura
delle celebrazioni della nascita di Giuseppe Garibaldi iniziate nel 2007, che
si è tenuta il 27 aprile all'Onu. Il Comitato Nazionale per le celebrazioni del
bicentenario della nascita dell'Eroe dei Due Mondi, presieduto da Andrea
Marcucci, lo ha voluto ricordare nella prestigiosa sede delle Nazioni Unite. di
ZEFFIRO CIUFFOLETTI UNA DELLE caratteristiche più originali del risorgimento
italiano fu quella di rappresentare un'idea di nazione aperta e generosa. Una
nazione non chiusa nel recinto di una volontà di dominio, ma intesa come
comunità di cittadini solidali con i diritti di tutti i popoli oppressi in ogni
parte del mondo. Nelle parole e nei fatti Garibaldi incarnò questi ideali nella
lotta delle giovani nazioni sudamericane e poi in Italia e in Europa, ma
lottando anche per l'abolizione della schiavitù, per la pena di morte, per i
diritti della donne e, con incredibile modernità, persino per la protezione
degli animali. Per questo l'iniziativa del Senatore Andrea Marcucci, presidente
del Comitato Nazionale per il bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi,
di concludere nella sede delle Nazioni Unite, a New York, le celebrazioni del
bicentenario, costituisce un atto culturale politico quanto mai appropriato. In
realtà pochi paesi possono annoverare tra i protagonisti della propria storia
nazionale un personaggio popolare e universalmente riconosciuto come l'eroe dei
due mondi. Proprio nella sede del Palazzo di Vetro, dell'Onu si è tenuta la cerimonia
ufficiale alla presenza del rappresentante permanente alle Nazioni Unite,
l'Ambasciatore Giulio Maria Terzi; mentre presso la sede dell'Istituto italiano
di Cultura, diretto da Renato Miracco, si è svolta una conferenza incentrata
sul tema dei diritti dell'uomo a cui è dedicato il volume Garibladi: Democracy
and Civil Rights, curato da Lauro Rossi e presentato nell'occasione. Il tema
dei diritti dell'uomo come si è visto nel corso della recente conferenza
dell'Onu a Ginevra, rappresenta l'orizzonte di civiltà su cui si giocherà il
nuovo secolo. IL NOVECENTO che ci siamo lasciati alle spalle è stato il secolo
in cui in nome dell'ideologia totalitarie i diritti umani
furono conculcati persino nei paesi europei dove erano nati e i popoli di tutto
il mondo soffrirono la tragedia di due guerre mondiali. Sempre nel Novecento si
sono formate in tutto il mondo centinaia di nuove nazioni sorte disfacimenti di
antichi imperi o dalle lotte anticolonialiste in Europa, in Asia e in Africa.
Molte di queste nuove nazioni sono diventate formalmente democratiche e fanno
parte delle Nazioni Unite spesso senza rispettare i grandi principi democratici
posti a base dell'organizzazione. IN EFFETTI il problema di oggi, come si è
visto molto bene a Ginevra, è per molti di questi Paesi, in
ragione della loro cultura politica, o per motivi religiosi, non rispettano
affatto i diritti umani,
oppure conculcano i diritti delle donne e delle minoranze etniche o religiose.
Tuttavia alcuni di questi pesi alzano il dito accusatore e pretendono di
strumentalizzare gli stessi valori che stanno alla base della carta dell'Onu.
Questi valori appartengono alla tradizione occidentale di cui Garibaldi fu un
antesignano ma non sarà facile l'affermazione dei diritti umani
nel mondo, se anche le altre culture non li adotteranno come propri.
( da "Resto del Carlino, Il (Ferrara)"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
FERRARA CRONACA
pag. 5 IL PEGGIO del peggio della pedofilia: filmati di genere sadico, girati,
verosimil... IL PEGGIO del peggio della pedofilia: filmati di genere sadico,
girati, verosimilmente, durante viaggi di turismo sessuale, con riprese di
violenze estreme su bambini e bambine di 4-5 anni imbavagliati e legati.
Quattro gli arrestati e 69 indagati nell'ambito di un'operazione coordinata
dalla procura di Siracusa ed eseguita in sedici regioni italiane dal Nucleo
investigativo telematico con l'impiego di 200 persone delle forze dell'ordine.
E tra le perquisizioni c'è anche Ferrara, o meglio la provincia. Dai risicati
dettagli trapelati una perquisizione domiciliare sarebbe stata effettuata in
una abitazione di Lagosanto e un uomo indagato per detenzione di materiale
pedopornografico. L'intera operazione, coordinata dal Nit (Nucleo investigativo
telematico) sotto la direzione della procura di Siracusa, è scaturita da una
serie di dettagliate denunce presentate dall'associazione Telefono Arcobaleno.
Le indagini hanno consentito di acquisire decine di film pedofili, la cui
localizzazione ha condotto alla individuazione di 69 utenti italiani che
pubblicavano in internet i materiali illegali. Le perquisizioni riguardano la
nostra regione, poi Lombardia, Sicilia, Veneto, Lazio, Puglia, Toscana,
Calabria, Piemonte, Liguria, Campania, Basilicata, Abruzzo, Marche, Sardegna e
Trentino. In manette sono finiti un impiegato di 57 anni residente in un comune
dell'Isola di Bergamo, un uomo di 42 anni della provincia di Treviso e un
medico sessantenne di Catanzaro con mansioni di dirigente di una comunità di
recupero per tossicodipendenti. In quest'ultimo caso, al momento dell'arresto
sono stati rinvenuti presso l'abitazione dell'indagato, oltre ai materiali
pedopornografici, anche duecento grammi di droga e un bilancino. Le indagini
del Nit hanno squarciato un velo nel sommerso mercato della fabbricazione dei
film pedofili di genere «sadism», ovvero quel circuito di
produzione di lungometraggi che prevedono la tortura delle vittime. In
particolare, sono state sequestrate decine di film, verosimilmente girati
nell'ambito dei circuiti del turismo sessuale, i quali riproducono le violenze
e torture contro bambine e bambini di quattro o cinque anni, talora
imbavagliati e legati e costretti a subire pratiche indicibili.
( da "Resto del Carlino, Il (Modena)"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
MODENA pag. 7
SONO STATI perquisiti anche i computer di tre modenesi ieri dagli uomini del
nucleo investigativo te... SONO STATI perquisiti anche i computer di tre
modenesi ieri dagli uomini del nucleo investigativo telematico, nell'ambito di
un'operazione contro la pedopornografia su internet. Un 40enne residente in
città, un 45enne e un 65enne residenti in provincia, sono indagati dalla
procura di Siracusa che ha avviato l'indagine su segnalazione di Telefono
Azzurro. A casa dell'anziano in particolare i militari hanno trovato immagini
sadiche' di bambini costretti a subire pratiche sessuali. TRE ARRESTI e 69
perquisizioni è il bilancio dell'operazione che ieri ha visto controlli in
tutta Italia: le indagini del Nit hanno consentito di acquisire decine di film
pedofili che hanno condotto all'individuazione dei 69 utenti italiani che
pubblicavano in internet il materiale illegale. Sono finiti in manette un
impiegato di 57 anni residente in proviNcia di Bergamo, un uomo di 42 anni
della provincia di Treviso e un medico sessantenne di Catanzaro, dirigente di
una comunità di recupero per tossicodipendenti. LE INDAGINI, arrivate fino a
Modena, hanno squarciato un velo nel sommerso mercato della fabbricazione dei
film pedofili di genere sadism', quel circuito di produzione
di lungometraggi che prevedono la tortura delle vittime. In particolare, sono
state sequestrate decine di film, con ogni probabilità girati nell'ambito dei
circuiti del turismo sessuale, i quali riproducono violenze e torture contro
bambine e bambini di quattro o cinque anni, talora imbavagliati e legati e
costretti a subire pratiche irriferibili. In alcuni casi, gli stupratori
- uno dei quali è una donna - mostrano nei video il proprio volto. IN EMILIA le
perquisizioni del Nit hanno toccato, oltre che Modena, anche Bologna, Rimini e
Ferrara. Gli indagati, per lo più professionisti, sono accomunati dalla
circostanza prevalente di vivere soli.
( da "Corriere Alto Adige"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
dell'Alto Adige sezione: PRIMA data: 30/04/2009 - pag: 1
Giornalista iraniana Premio Langer alla Mohammadi «Donna simbolo per i diritti
civili» BOLZANO Il premio Alexander Langer 2009 è stato assegnato alla
giornalista iraniana Narges Mohammadi (nella foto), vicepresidente e portavoce
del Centro dei difensori dei diritti umani e presidente del comitato esecutivo del Consiglio nazionale
della pace in Iran. Il premio verrà consegnato il 2 luglio, nell'ambito
dell'annuale festival Euromediterranea organizzato dalla Fondazione che ricorda
il consigliere pacifista prematuramente scomparso: «Vogliamo sottolineare il
suo impegno per i diritti civili e le pari opportunità, per la quale Narges è
finita più volte in carcere», hanno spiegato i vertici dell'organizzazione. A
PAGINA 6 Graziani
( da "Corriere Alto Adige"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere
dell'Alto Adige sezione: BOLZANOEPROV data: 30/04/2009 - pag: 6 Il
riconoscimento La Fondazione rende onore alla protagonista delle lotte al
femminile «Mohammadi, grido di libertà» Premio Langer alla giornalista
iraniana, più volte in carcere La presidente Stufferin: «Lei ha raccolto un
milione di firme, instancabile» Il vice Girardi: «Il mondo ha bisogno di
mediazioni» BOLZANO «Narges Mohammadi è un grande esempio
nella lotta per la libertà e per i diritti di uguaglianza delle donne». Con
questa motivazione, il premio internazionale Alexander Langer 2009 è stato
assegnato alla giornalista iraniana che è anche vicepresidente e portavoce del
Centro dei difensori dei diritti umani e presidente del comitato esecutivo del Consiglio nazionale
della pace. Il premio, dotato di 10mila euro, messi a disposizione dalla
Fondazione Cassa di risparmio di Bolzano, verranno consegnati il 2 luglio
nell'ambito del festival Euromediterranea, ma non si sa ancora se la
giornalista iraniana riuscirà ad essere presente. Narges Mohammadi, nata nel
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
LETTERE E
COMMENTI pag. 31 MENTRE in Occidente si discute se il burqa sia un simbolo di
libertà femminile alternat... MENTRE in Occidente si discute se il burqa sia un
simbolo di libertà femminile alternativa a quella che conosciamo, i media hanno
mandato in onda scene di ordinaria vita quotidiana islamica: donne afgane prese
a sassate (protestavano contro la legalizzazione dello stupro in famiglia),
fustigazione pubblica di una giovane pachistana sorpresa a chiacchierare con un
uomo che non era suo marito e alla fucilazione in Pakistan di due presunti
giovani amanti. Ciò che gli infatuati del multiculturalismo
non riescono a capire, è che la sharia, cioè la legge dell'islam, è desunta dal
Corano, quindi intoccabile, e soprattutto sprezzante del principio di laicità
come lo intendiamo noi e dei diritti umani incentrati sulla magna charta dell'Onu. Gianni Toffali, Verona
( da "Corriere della Sera"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della
Sera sezione: Esteri data: 30/04/2009 - pag: 15 Spagna Garzón apre un'inchiesta sulle torture a Guantánamo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
MADRID Il giudice spagnolo Baltasar Garzón sembra aver trovato il punto debole
della «fortezza» di Guantánamo (foto), finora inespugnata dalla giustizia
ordinaria. Partendo dalle denunce di quattro ex detenuti, tra i quali il
«talebano spagnolo» Hamed Abderrahman Ahmed, e dai documenti non più top
secret dell'amministrazione Usa, il magistrato ha istruito una nuova indagine
preliminare contro i responsabili delle crudeltà commesse durante gli interrogatori
di sospetti terroristi islamici. I quattro ex prigionieri, estradati in Spagna
per essere processati, hanno testimoniato su ciò che ormai neppure il Pentagono
più nasconde: nel carcere di Guantánamo i detenuti in attesa di giudizio erano
sottoposti ad affogamenti simulati e ad altre sevizie autorizzate da
Washington. Obama ha annunciato la chiusura della prigione entro l'anno, ma ha
preferito non aprire indagini e non cercare colpevoli tra i consiglieri del suo
predecessore, George W. Bush, che idearono il carcere nell'isola di Cuba. Dal
2005 la giustizia spagnola si riconosce una competenza internazionale nel
perseguire crimini contro l'umanità, genocidi e torture commesse in qualunque
parte del mondo. Garzón è diventato il simbolo di un'impresa giudiziaria spesso
complicata dall'irreperibilità di prove, testimoni e imputati, ma
imparzialmente diretta verso ex dittatori sudamericani, capi di Al Qaeda,
incluso Bin Laden, o vecchi falangisti spagnoli responsabili di eccidi durante
la guerra civile. L'ultimo bersaglio, Guantánamo, si è dimostrato uno dei più
difficili per il magistrato spagnolo che, pochi giorni fa, si è visto
respingere dalla procura dell'Audiencia Nacional la richiesta di investigare su
sei funzionari giuridici di Bush, indicati come le menti del limbo legale nei
Caraibi. Con in mano i ritagli di giornale che riferiscono come i metodi
utilizzati a Guantánamo fossero consentiti dalla Casa Bianca e con i verbali
delle testimonianze rese da Abderrahman Ahmed, dal marocchino Lahcen Ikassrien,
dal palestinese giordano Jamiel Abdul Latif al Banna e dal libico Omar Deghayes
(nessuno dei quali è stato condannato), Garzón riparte all'attacco: chiede agli
Stati Uniti la consegna dei documenti originali e ipotizza l'esistenza di «un
piano autorizzato e sistematico di tortura e maltrattamenti ai danni di persone
private della libertà in prigioni come Guantánamo e altre». Il riferimento è al
carcere di Bagram in Afghanistan. Elisabetta Rosaspina
( da "Gazzetta di Parma (abbonati)"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
SPETTACOLI 30-04-2009 FESTIVAL DEI DIRITTI UMANI STASERA A INGRESSO LIBERO Parma
Lirica, lezione di integrazione con i Cori Incontro di generazioni Ieri la
presentazione dell'iniziativa. Un programma originale che affianca il gospel ai
brani cantati in dialetto Giorgia C. Facchinetti II Due generazioni a confronto
unite da una grande passione, quella per la musica. Si terrà stasera, al
Circolo Culturale Parma Lirica di viale Gorizia, la rassegna Corale
dell'Oltretorrente che anche quest'anno avrà un tema e un titolo molto
speciale: «Canto perché la storia incontri il futuro». «L'intento della
rassegna di valorizzare il territorio e socializzare mediante la musica corale
in questa edizione si coniuga con la celebrazione del diritto all'identità dei
popoli» ha spiegato Gabriella Corsaro, direttore artistico della rassegna, che
ha preparato per questa edizione un originale programma basato sul coro nelle
scuole, dai bambini della scuola primaria San Benedetto ai «fratelli maggiori»
delle scuole superiori Toschi, Ulivi e Romagnosi. I canti popolari saranno
eseguiti dai cori di ragazzi delle scuole cittadine che proporranno un
repertorio di musiche africane, gospel ed europee. La manifestazione, voluta
dalla direzione del «Coro delle Tradizioni Popolari R. Pezzani » è realizzata
in collaborazione con la Provincia di Parma e con il patrocinio del Comune di
Parma. L'iniziativa è anche inserita all'interno del Festival dei diritti umani. «Questo concerto ci sembrava una buona occasione per
aprire una finestra sulle culture e sulle tradizioni sia locali sia dei popoli
che vivono sul nostro territorio, rafforzando l'integrazione reciproca. E poi
ci ha entusiasmati l'incontro tra generazioni» ha spiegato l'assessore
provinciale alle Politiche Sociali Tiziana Mozzoni. Sarà il Coro Renzo Pezzani
ad aprire la serata con dei brani cantati in dialetto parmigiano. «In questo
secondo appuntamento abbiamo voluto che le giovani voci delle scuole
incontrassero e cantassero il mondo dell'Oltretorrente - ha sottolineato la
presidente del Coro Pezzani, Nella Venturini - L'augurio è che sia l'inizio di
una vera amicizia tra popoli e generazioni ». La manifestazione (dalle 21) sarà
ad ingresso gratuito e aperta a tutta la cittadinanza.
( da "Corriere della Sera"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Corriere della
Sera sezione: Cronaca di Milano data: 30/04/2009 - pag: 5 La Memoria Il 5
maggio la cerimonia solenne al Monte Stella. «Ricorderemo tutti coloro che
hanno lottato contro i genocidi» Il primo arabo nel Giardino dei Giusti: salvò
decine di ebrei È il primo arabo al mondo al quale sarà tributata la memoria
dei Giusti. Aveva 32 anni Khaled Abdul Wahab, quando le leggi antisemite arrivarono
nelle colonie francesi. Cinquemila ebrei vennero rinchiusi nei campi di lavoro
forzato, poi deportati, uccisi. Abdul, figlio dello storico più eminente della
Tunisia, ne salvò a decine, nascondendoli, nutrendoli, aiutandoli a fuggire. E
solo dopo la sua morte, nel '97, all'età di 86 anni, uno storico ricostruì la
sua storia di Giusto. Il 5 maggio Milano lo onorerà insieme ai Giusti di tutto
il mondo con una cerimonia solenne al Giardino del Monte Stella, il primo in
Italia e il quarto nel mondo dopo Gerusalemme, Erevan e Sarajevo, e un convegno
di testimonianze a Palazzo Marino. Nuovi alberi saranno dedicati a donne e
uomini che, in momenti e in luoghi diversi, hanno lottato contro i genocidi: la
giornalista russa Anna Politkovskaja, l'intellettuale turco di origini armene
Hrant Dink, l'attivista dei diritti umani in Bosnia- Erzegovina Duako
Condor, il console italiano in Rwanda Pierantonio Costa che ha portato in salvo
con la sua automobile duemila tutsi tra cui 375 bambini durante il genocidio in
Rwuanda, l'arabo tunisino Khaled Abdul Wahab che, durante la Seconda guerra
mondiale, nascose e sfamò per diversi mesi un gruppo di ebrei e, infine,
i 440 Giusti italiani della Shoah. «A Milano è sorto per la prima volta in
Europa un Giardino dei Giusti ha ricordato Gabriele Nissim, presidente del
Comitato per la Foresta dei Giusti, presentando la giornata alla quale sarà
presente anche il presidente della comunità ebraica, Leone Soued -. Ricorda non
solo i salvatori degli ebrei ma quanti hanno lottato contro altrui genocidi del
mondo e hanno difeso la dignità umana nei regimi totalitari». Giornata storica
il prossimo 5 maggio, ha precisato il presidente del consiglio comunale
Manfredi Palmeri: «Dedicheremo nuovi alberi a uomini e donne che hanno scelto
il Bene, impegnandosi sempre per la difesa dei diritti umani
universali anche a costo della loro stessa vita». Paola D'Amico Shoah Il
tunisino Khaled Abdul Wahab
( da "Gazzetta di Reggio"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Primo maggio,
cappelletti e solidarietà Correggio, sotto i portici per dire no alla denuncia
dei clandestini malati CORREGGIO. Domani, ovvero per la giornata dedicata alla
festa del lavoro, ritorna nel centro storico correggese un appuntamento di alto
valore simbolico, oltre che sana occasione per stare insieme e fare festa.
L'appuntamento in questione è quello molto «saporito» con il pranzo a base di
nostrani cappelletti, con lunghe tavolate allestite sotto i portici di corso
Mazzini. Il tutto organizzato dai ragazzi e dalle ragazze del Partito
democratico, con l'ovvio apporto di militanti con qualche anno in più. E per
l'edizione 2009 del Primo Maggio correggese, i «cappelletti - come sottolineano
gli organizzatori - scendono in piazza» o meglio sarebbe dire nei piatti, «per
il diritto alla salute» perché come illustra il titolo, l'iniziativa si svolge
a sostegno della campagna «Divieto di segnalazione. Siamo medici e infermieri e
non spie», promossa da diverse associazioni tra cui Medici senza Frontiere in
relazione alla proposta di legge del governo Berlusconi di permettere a medici
e infermieri di denunciare eventuali pazienti clandestini. Proposta di legge
che adesso sembra rientrare, ma che la dice lunga su certe sensibilità. Durante
il fascismo, come ovvio, era vietato festeggiare il Primo maggio. Se si veniva
sorpresi a mangiare un buon piatto di cappelletti in compagnia della famiglia o
degli amici, erano guai, bastonate e olio di ricino. «La vicenda della denuncia
dei clandestini - dicono sempre gi organizzatori - dimostra
che ancora oggi occorre vigilare perché i diritti umani e la libertà non sono concetti scontati». Il menu del pranzo
prevede cappelletti e lambrusco, cima di vitello alla genovese e ciambella.
Prezzo 16 euro. Info e prenotazioni: Pd Correggio, telefono 0522 692340 (la
mattina) oppure 339 228.64.37, info@pdcorreggio.it; in caso di maltempo,
appuntamento nel Salone delle Feste di via Fazzano.
( da "superEva notizie"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Parigi: la 1.618
Sustainable Luxury Fair Dal 15 al 17 maggio a Parigi al Palais de Tokyo si
svolgerà la prima fiera dedicata al lusso sostenibile La 1.618 Sustainable
Luxury Fair, promossa dal Ministero della Cultura Francese e dal WWF, è la
prima fiera dedicata al lusso sostenibile che si svolgerà a Parigi nei
padiglioni del Palais de Tokyo. Saranno messi in mostra solo prodotti e servizi
selezionati in base al rispetto dell'ambiente e dei diritti
umani, alla ricercatezza
dei materiali e all'artigianalità delle lavorazioni che riguarderanno diversi
settori dall'abbigliamento alla tecnologia, dal design alla gioielleria, dalle
automobili alla cosmetica. Le tematiche sostenibili che hanno conquistato i ricchi
"neogreen" sono al centro dell'interesse dei marchi del lusso come
dimostra il summit internazionale "Delhi Sustainable Development
Summit 2009", tenutosi in febbraio a New Delhi. Per approfondimento La
1.618 Sustainable Luxury Fair PUBBLICITà PUBBLICITà Invia tramite EMAIL |
Versione per la STAMPA |-->Le vostre opinioni Questo Speciale sulle Galassie
è stato ospitato sul sito di ScienzaOnLine del Comune di Roma--> Pubblicato
il 30 aprile 2009 in: Attualità » Invia tramite EMAIL » Versione per la STAMPA-->
» Le vostre opinioni
( da "By Marche.it"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
30/4/2009 SERRA
SAN QUIRICO: Atelier di pittura per i ragazzi de 'Il Sollievo' Collaborazione
importante quella fra la Rassegna Nazionale del Teatro della scuola di Serra
San Quirico e il centro di aggregazione Il Sollievo di Jesi. Lunedì 4 maggio e
mercoledì 13 maggio gli utenti del centro, gli operatori teatrali e i ragazzi
presenti alla rassegna, potranno dare libero sfogo alla propria arte nelle
cantine di Palazzo Piccioni. Lì infatti sarà allestito un atelier di pittura,
con tavoli, carta, colori, pennelli e tutto il materiale necessario per fare
arte nel modo più libero, personale e spontaneo possibile. L'atelier
sarà condotto dagli utenti e gli operatori del centro, in collaborazione con
gli studenti delle Accademie delle belle arti di Brera e Macerata. Il tema
affrontato sarà quello della Dichiarazione dei Diritti Umani. Tutte le info nell'approfondimento e sul sito di ATG
( da "Repubblica.it"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
WASHINGTON -
"Abbiamo avuto una buona partenza, ma è solo l'inizio". Il presidente
degli Stati Uniti, Barack Obama, in una conferenza stampa nel centesimo giorno
del suo insediamento alla Casa Bianca, si dà una sufficienza piena per il suo
operato nei primi tre mesi, periodo in cui ha dovuto gestire tante crisi allo
stesso tempo. "Sono orgoglioso di ciò che abbiamo fatto, ma non sono
ancora soddisfatto: c'è molto da fare - ha sottolineato il presidente Usa -
ricostruire l'America richiederà tempo e grande impegno". Rispondendo per
un'ora in prima serata alle domande dei giornalisti nella East Room, Obama ha
spiegato che mentre la sua amministrazione è impegnata a "sgomberare il
campo dalle macerie della recessione", l'America deve rimodellare
un'economia "non costruita sulla sabbia: occorrono nuove solide
fondamenta". Proprio l'economia ha rappresentato un'emergenza inattesa:
"Quando mi sono candidato", ha ricordato, "l'Iraq era il
problema centrale, ma l'economia sembrava forte. Non avrei mai pensato di dover
gestire la più grave crisi economica dalla Grande Depressione". Il
presidente è rimasto colpito dalla "pazienza straordinaria degli
americani": hanno capito "che non possiamo uscire da questa crisi in
breve tempo". "Non faccio miracoli", aveva detto poco prima a
St. Louis, in Missouri, "ma siamo sulla strada giusta". Negli ultimi
giorni si è aggiunta l'emergenza per l'influenza suina: "Una situazione
molto seria", ha detto Obama, ma per la quale sarebbe inutile chiudere i
confini col Messico: "Sarebbe come chiudere la porta della stalla quando i
buoi sono già scappati". OAS_RICH('Middle'); Sul fronte internazionale,
Obama ha parlato di Pakistan e della guerriglia talebana e di al Qaeda e ha
avvertito che per il governo di Islamabad "la maggiore minaccia alla
sicurezza viene oggi dall'interno, non dall'India". Il presidente
americano ha espresso anche "preoccupazione" per gli
"spettacolari attentati" avvenuti in Iraq negli ultimi giorni. Poi la
nuova condanna del "waterboarding", l'annegamento simulato utilizzato
dalla Cia per gli interrogatori dei presunti terroristi nell'era Bush. "E'
tortura", ha ribadito, e rinunciare alla tortura può
solo rendere l'America "più forte e più sicura". Obama si è anche
impegnato a rivedere "la legge sul segreto di Stato". Per quanto
riguarda l'aborto, il presidente americano ha ribadito di ritenere che le donne
abbiano "il diritto di scegliere", ma ha sottolineato che l'approvazione
di una legge su questo tema non è la sua "più alta priorità", anche
perché è un tema che suscita "rabbia" e la cosa migliore è
"concentrarsi sulle cose su cui possiamo tutti concordare". Obama ha
anche annunciato la creazione di una task force per contrastare l'aumento di
gravidanze tra le teenager americane che lavorerà in contatto con i gruppi favorevoli
al diritto di scelta e quelli contrari all'aborto. A un giornalista che gli
chiedeva cosa lo avesse stupito e scoraggiato di più da quando è presidente,
Obama ha detto di essere rimasto sorpreso dal moltiplicarsi delle emergenze
("ma ogni presidente deve giocare con le carte che ha ricevuto") e di
essere stato rattristato dalla "lentezza dei cambiamenti a Washington:
anche nel cuore di una grande crisi, i giochi della schermaglia politica
continuano". Obama ha detto di essere stato colpito dalla "pazienza
straordinaria degli americani": hanno capito "che non possiamo uscire
da questa crisi in breve tempo". (30 aprile 2009
( da "Quotidiano.net"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Il presidente:
"Sono orgoglioso di ciò che abbiamo fatto, ma non sono ancora soddisfatto:
c’è molto da fare. Ricostruire l’America richiederà tempo e grande
impegno"
"
/> Leggi il giornale Nome utente: Password: Prova GRATUITA Esteri TV FOTO E
VIDEO MOTORI BLOG SERVIZI LAVORO ANNUNCI Cronaca Politica Esteri Ecquo New York
Libri Arte Musica Spettacolo Gossip Pazzo Mondo Salute Tecnologia Meteo
Scommesse Casa Dieta IL BILANCIO DELLA PRESIDENZA Obama si dà il voto dopo i
100 giorni: "Buona partenza, ma è solo l'inizio" Pil Usa in
picchiata: crollo del 6,1% Il presidente: "Sono orgoglioso di ciò che abbiamo
fatto, ma non sono ancora soddisfatto: cè molto da fare.
Ricostruire lAmerica richiederà tempo e grande impegno" Washington,
30 aprile 2009 - Barack Obama si dà una sufficienza piena per i suoi primi 100
giorni alla Casa Bianca, in cui ha dovuto gestire tante crisi allo stesso tempo. «Abbiamo avuto
una buona partenza, ma è solo linizio», ha spiegato
nella conferenza stampa in prima serata nella East Room della Casa Bianca, in
cui ha fatto il bilancio di tre mesi di presidenza. «Sono orgoglioso di ciò che
abbiamo fatto,
ma non sono ancora soddisfatto: cè molto da fare - ha
sottolineato il presidente Usa - ricostruire lAmerica richiederà tempo e
grande impegno». Obama ha spiegato che mentre la sua Amministrazione è
impegnata a «sgomberare il campo dalle macerie della recessione», lAmerica
deve rimodellare uneconomia «non costruita sulla sabbia: occorrono nuove
solide fondamenta». Proprio leconomia ha rappresentato unemergenza
inattesa: «Quando mi sono candidato», ha ricordato, «lIraq era il
problema centrale, ma leconomia sembrava forte. Non avrei mai
pensato di dover gestire la più grave crisi economica dalla Grande
Depressione». Il presidente è rimasto colpito dalla «pazienza straordinaria
degli americani»: hanno capito «che non possiamo uscire da questa crisi in breve tempo». «Non faccio
miracoli», aveva detto poco prima a St.Louis, in Missouri, «ma siamo sulla
strada giusta». Negli ultimi giorni si è aggiunta lemergenza
per linfluenza suina : «Una situazione molto seria», ha detto Obama, ma
per la quale sarebbe
inutile chiudere i confini col Messico: «Sarebbe come chiudere la porta della
stalla quando i buoi sono già scappati». Sul fronte internazionale, Obama ha
parlato di Pakistan e della guerriglia talebana e di Al Qaeda e ha avvertito
che per il governo di Islamabad «la maggiore minaccia alla sicurezza viene oggi
dallinterno, non dallIndia». Il presidente americano ha
espresso anche «preoccupazione» per gli «spettacolari attentati» avvenuti in
Iraq negli ultimi giorni. Poi la nuova condanna del waterboarding, lannegamento
simulato utilizzato dalla Cia per gli interrogatori dei presunti terroristi
nellera Bush. «è tortura», ha ribadito, e rinunciare alla tortura può
solo rendere lAmerica «più forte e più sicura». Obama si è anche
impegnato a rivedere «la legge sul segretodi Stato». Per quanto riguarda laborto,
il presidente americano ha ribadito di ritenere che le donne abbiano «il
diritto di scegliere», ma ha sottolineato che lapprovazione di una legge
su questo tema non è la sua «più alta priorità», anche perchè è un tema che
suscita «rabbia» e la cosa migliore è «concentrarsi sulle cose su cui possiamo
tutti concordare».Obama ha anche annunciato la creazione di una task force per
contrastare laumento di gravidanze tra le teenager
americane che lavorerà
in contatto con i gruppi favorevoli al diritto di scelta e quelli contrari allaborto.
Il presidente americano ha ammesso che non si aspettava così tante emergenze
nei suoi primi 100 giorni («ma ogni presidente deve giocare con le carte che ha
ricevuto»), nè
la «lentezza dei cambiamenti a Washington». «Anche nel cuore di una grande
crisi, i giochi della schermaglia politica continuano», ha osservato. IL CROLLO
DEL PIL USA Leconomia Usa si contrae più del previsto
nel primo trimestre. Il pil arretra del 6,1%, a fronte di un calo del 6,3% nel quarto trimestre
del 2008 e contro unattesa contrazione del 4,9%. Per la
prima volta dal 1974-75 il pil Usa scende per tre trimestri consecutivi. Nel
primo trimestre di questanno le scorte di magazzino salgono al livello record di 103,7 miliardi
di dollari, al 2,79% del pil. Con lesclusione dei dati
sulle scorte la contrazione del pil Usa si riduce al 3,4%. Anche lexport
è in forte calo e scende del 30% rispetto al quarto trimestre (4,06% del pil),
larretramento
più forte dal 1969, dopo il -23,6 dei precedenti tre mesi. Gli investimenti
tracollano del 37,9% e quelli in immobili residenziali calano del 38%.
Migliorano invece i consumi, che salgono del 2,2%, dopo essere tracollati nel
secondo semestre del 2008. fonte: Agi FOTOSTORY La svolta dell'America Segnala
ad un amico Tuo nome: Tua email: Nome amico: Email amico: Testo dell'email:
Invia una copia anche al tuo indirizzo di posta Riscrivi il codice che compare
qui sopra: Se il codice risultasse illeggibile CLICCA QUI per generarne un
altro Cerca su Quotidiano.Net nel Web Più commentati Commenti Sondaggi Il
sindaco vuole vietare il burqa "Crea senso di insicurezza nella
città" (91 commenti) Berlusconi: "Sia la festa di tutti" E'
polemica sul cambio del nome (54 commenti) Mai un giorno di lezione in 3 anni
Denunciate 27 "maestre fantasma" (45 commenti) Il premier: "Mia
moglie manipolata dalla sinistra: ha creduto ai giornali" Gli inglesi:
Veronica recitava in topless (25 commenti) Scatta la rivolta delle Silvio's Girls
"Macché veline, siamo brave e capaci" Emanuele Filiberto in corsa con
l'Udc (24 commenti) Il tribunale condanna Cofferati "Offesa la libertà di
sciopero" Il sindaco: "E' stato un gesto di lealtà" (21
commenti) Bambole non c'è una lira Anche i teledivi piangono (17 commenti) La
Sozzani: "Veline volgari" "E le tue modelle anoressiche"
(11 commenti) 11:20:51 - Se veramente Nadal ha qualche problema, cosa che
sinceramente nn sembra, e vince con questa facilita[...] Italiani tutti eliminati
Murray ko11:01:36 - "Il tennis, per il nostro Paese, è da 30 anni il
motivo di maggior disonore nel mondo (insieme alla [...] Peggio che negli
Slam10:58:23 - Ma Fognini non può prendere la cittadinanza di un'altro Paese?
Se non possiamo avere dei campioni al[...] Fognini altalena perdente10:42:25 -
Sono e sono sempre stato amante del Vero Tennis, del talento puro, dell'arte di
"pennellare" la pall[...] Federer, Roma quanto te ama...10:37:18 -
solo fognini mi poeteva far tifare per un francese,comportamento già visto a
montecarlo
( da "Pais, El" del
30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
El número de
páginas 'web' de pornografía infantil se redujo un 9% en 2008 Las imágenes que incluyen penetración o tortura, sin embargo,
aumentan casi un 50% con respecto a 2007 AGENCIAS - Londres - 30/04/2009 Vota
Resultado 0 votos Los sitios web que exhiben pornografía infantil cayeron un 9%
en el 2008, hasta los 1.536 casos, con respecto a 2007. Sin embargo, el volumen
de material apenas se ha resentido y las imágenes aún se pueden encontrar en la
Red, la mayoría en páginas de comerciales. Los mayores golpes del año
contra la pornografía infantil Tres grandes operadoras de Internet en EE UU
acuerdan bloquear páginas pedófilas Internet se solidariza con el Día Mundial
de la Infancia El acoso escolar centra las acciones en el Día de Internet Seguro
Un hombre se hace pasar por niña para reunir material pedófilo en Internet La
noticia en otros webs webs en espaÑol en otros idiomas En su informe anual, el
organismo británico Internet Watch Foundation (IWF) asegura que un 74% de las
direcciones de Internet de abuso sexual contra niños rastreadas en el mundo
eran de naturaleza comercial. De esas, tres cuartas partes -unas 850
direcciones de dominio único- están registradas con sólo 10 proveedores de
nombres de dominios, que administran y venden direcciones de Internet.
"Esos sitios web, aunque reducidos en número, representan un problema
extremadamente serio", ha apuntado el presidente ejecutivo de IWF, Peter
Robbins. La policía, las líneas de asistencia telefónica y la industria de
Internet han ayudado a enfrentar el problema alrededor del mundo, aunque la
sofisticación de algunos sitios aún presenta problemas, ha añadido. El
organismo recomienda una serie de pasos para cerrar esos sitios. En primer
lugar, instar a las sociedades públicas y privadas que involucran proveedores
de servicios a que establezcan un sistema de autorregulación, borrar con
rapidez los contenidos en línea de abuso sexual a menores, usar filtros para
detener el acceso accidental a los sitios, promover asociaciones con registros
para sacar de sus listas a nombres de dominios que hacen circular las imágenes
y compartir más datos de inteligencia para contrarrestar el crimen
transfronterizo. El IWF sostiene que los criminales usan métodos
"increíblemente avanzados" para llevar a los usuarios a los sitios y
para cubrir sus huellas. Las técnicas incluyen saltar entre servidores a través
de continentes, usando uno, cerrando la operación, y cambiándose a otro. La
cantidad de sitios que contienen pornografía infantil ha caído un 9% a 1.536 desde
el 2007 y un 21% desde el 2006. El IWF asegura que un 58% de las direcciones de
Internet de abuso sexual contra niños contienen imágenes que involucraban
penetración o tortura, un aumento de un 47% con respecto a 2007. Un 69% de los
niños parecían tener 10 años o menos; un 24% parecía tener seis años o menos y
un 4% parecía tener dos años o menos. El IWF es una organización de caridad
financiada por la Unión Europea y la industria, que busca remover el abuso
infantil, el material criminalmente obsceno y el contenido racista de la Red.
( da "Brescia Oggi"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Brescia scende in
piazza per la festa dei lavoratori LA RICORRENZA. Tutto pronto per il
tradizionale appuntamento del mondo del lavoro. Le iniziative promosse dalle
organizzazioni sindacali in città e in provincia Corteo da piazza Garibaldi a
piazza Loggia, dove la manifestazione sarà chiusa dall'intervento di Enrico
Panini 30/04/2009 rss e-mail print Il segretario confederale nazionale della
Cgil, Enrico Panini Domani Brescia festeggia il lavoro posto dalla Costituzione
a fondamento della Repubblica. E' la festa dei lavoratori, e a organizzarla
sono come sempre i sindacati in piena autonomia. Per tutta la mattinata piazza
Loggia si riempirà dei loro colori fino alla conclusione con il tradizionale
aperitivo. Non ci sarà il concerto al parco Ducos, che nelle ultime edizioni è
stato poco frequentato, ma concerti sono previsti in provincia insieme ad altre
manifestazioni. In città i lavoratori in festa si concentreranno come sempre
alle
( da "Adnkronos" del
30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
USA:
OBAMA, PUBBLICARE DOCUMENTI SU INTERROGATORI DECISIONE CORRETTA IL
WATERBOARDING E' TORTURA commenta 0 vota 0 tutte le notizie di ESTERI ultimo
aggiornamento: 30 aprile, ore 11:26
( da "Affari Italiani (Online)"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Filosofia/ Le
grandi ideologie sono morte? Esce "In difesa delle cause perse" di
Slavoj Zizek Giovedí 30.04.2009 14:15 Sintesi dell'opera, a cura di Cinzia
Arruzza Questo saggio è l'ultimo degli "enormobook" (secondo la
definizione di un critico) di Žižek, 504 pagine divise in tre parti: Lo stato
delle cose (capitoli 1-3), Lezioni dal passato (capitoli 4-6), Che fare?
(capitoli 7-9). Scopo di questo libro non è la difesa del terrore stalinista,
ma la messa in discussione della troppo facile alternativa liberale: in questo
senso va intesa questa difesa delle cause perse, che è al contempo critica
feroce dell'ideologia liberale in tutte le sue forme e critica del luogo comune
per cui il tempo delle grandi narrazioni sarebbe finito. Primo capitolo:
felicità e tortura Nel primo capitolo, Felicità e tortura, viene analizzata in
primo luogo la questione della civiltà (interpretata utilizzando gli strumenti
lacaniani), alla luce dell'impatto distruttivo della modernità intesa nei suoi
due aspetti: il capitalismo e il discorso scientifico. Quest'ultimo rappresenta
oggi il discorso egemonico, l'unico discorso in grado di ambire a quella
universalità un tempo offerta dall'arte e dalla religione. Attraverso l'esempio
del cyberspazio, tuttavia, l'autore mostra che la disgregazione dei legami sociali
non ha affatto prodotto la scomparsa del "Grande Altro", che deve
continuare a essere presente (ad esempio in forma di cyberspazio stesso) per
permettere agli individui atomizzati di perseverare nel loro isolamento. Ciò
che è diverso in questa frammentazione contemporanea delle grandi narrazioni è
l'assenza di un "piccolo altro" che funzioni da rappresentante del
"grande Altro": questa assenza, tuttavia, rende il grande Altro
invisibile e dunque ancora più potente e pervasivo, anziché annullarlo. In
questo contesto la solidarietà tra la Legge e il suo Super Io è sostituita
dalla segreta solidarietà tra permessivismo tollerante e fondamentalismo
religioso: contrariamente alle apparenze, fondamentalismo e "mondo
atonale" postmoderno sono intimamente legati, rappresentano l'uno il
corollario dell'altro. E tuttavia, il fondamentalismo vive esclusivamente di
una forza reattiva. Il capitolo si conclude, infine, con il paragrafo dedicato alla questione della tortura, mettendo
l'accento sugli effetti dell'ammissione pubblica dell'utilizzo della tortura da
parte delle autorità statunitensi. Nella pubblica ammissione e nel dibattito
pubblico sulla tortura, più che nella tortura stessa, è necessario vedere il
processo di corruzione che sta intaccando l'ossatura morale che struttura la
civiltà occidentale, ciò che Hegel chiamerebbe lo "spirito
oggettivo". Secondo capitolo: Il mito ideologico della famiglia Nel
secondo capitolo viene analizzato il modo in cui le relazioni familiari vengono
utilizzate come strumento fondamentale dell'ideologia, attraverso la
costruzione di miti centrati sulla famiglia. L'analisi si concentra in
particolare su quella vera e propria fabbrica ideologica che è Hollywood. Primo
oggetto dell'esame sono la crisi dell'autorità paterna e la sua restaurazione
che troviamo al cuore di molte sceneggiature di Michael Crichton e dei film di
Steven Spielberg. Altro elemento ideologico è la cosiddetta "produzione
della coppia" che è possibile trovare non solo nei film hollywoodiani, ma
anche in altri contesti: nei film del socialismo reale o nella produzione
antihollywoodiana. Un lungo paragrafo è dedicato all'interpretazione di
Frankenstein, attraverso l'intreccio tra il dramma familiare che ne costituisce
il contenuto manifesto e il suo cuore politico nascosto, la questione della
Rivoluzione francese, discostandosi però dalle abituali letture marxiste del
romanzo: non si tratta, infatti, di eliminare il mito della famiglia per
arrivare al vero cuore sociale e politico del romanzo, ma di minare questo mito
dal suo interno. Terzo capitolo: Intellettuali radicali Il terzo capitolo è
dedicato a tre intellettuali "radicali", Nietzsche, Foucault e
soprattutto Heidegger. Rispetto a Nietzsche l'autore analizza la questione dei
paradossi inerenti alla democrazia e critica i tentativi di alcuni interpreti
di Nietzsche di addomesticare la critica nietzschiana alla democrazia,
presentandola come una forma di correzione provocatoria della democrazia
stessa. Di Foucault viene preso in considerazione il sostegno alla rivoluzione
iraniana. La tesi dell'autore è che Foucault avesse ragione nel cogliere il
potenziale emancipatorio contenuto nel momento della rivolta, ma lo avesse
fatto per le ragioni sbagliate: in altri termini, l'opposizione foucaultiana
tra l'entusiasmo sublime del momento della rivolta che sospende nell'unità del
popolo le sue differenze interne e il dominio pragmatico della politica degli
interessi e del calcolo strategico è troppo limitata. Ciò che è centrale e che
non viene colto da Foucault è il momento della vera apertura utopica nella
rivolta, ed è questo che differenzia le rivoluzioni dall'entusiasmo sublime del
popolo che caratterizza anche fenomeni come il fascismo e il nazismo. Infine,
una lunga parte del capitolo è dedicata a Heidegger, di cui viene analizzato il
rapporto con il nazismo. La tesi di Žižek è che Heidegger abbia compiuto il
movimento giusto, ma nella direzione sbagliata. L'adesione di Heidegger al
nazismo, infatti, non è una questione di corrispondenza tra il suo pensiero e i
suoi atti politici, cosa su cui si è concentrata la critica: Heidegger compie
questo movimento per uscire da un punto morto interno al suo pensiero,
attraverso un passage violento. Lo scarto heideggeriano verso la radicalità,
tuttavia, non coglie il bersaglio: il nazismo, infatti, non era abbastanza
radicale, non mettendo affatto in discussione la struttura fondamentale del
capitalismo moderno. < < pagina precedente pagina successiva >>
( da "Sicilia, La"
del 30-04-2009)
Argomenti: Diritti umani
Ragusa. Il
racconto di due giovani indigene dell'Amazzonia peruviana Violazione dei diritti umani Con un doppio concerto nella
stessa giornata è stato presentato ufficialmente al Majazzè di Scicli Even
Eight, esordio discografico del QuartaDimensione Trio edito da Rai Trade/Video
Radio. Il trio tutto siciliano, formato da Claudio Quartarone alla chitarra,
Peppe Tringali alle percussioni e Alberto Fidone al contrabbasso, ha
ovviamente proposto in scaletta i brani del cd. Si tratta di sei composizioni
originali di Quartarone e due standard. Si è cominciati con Song
for my dog e Villa con vista sul visto,
brani del giovane chitarrista catanese che vanta una collaborazione con Enrico
Rava. Po è arrivato il primo standard della serata, non inserito nel cd.
Nel disco come standard abbiamo inciso Stella by starlight, con Dino
Rubino al flicorno, e Alone together che sentire più avanti. Non essendoci Dino questa
sera con noi spiega Fidone proponiamo On green
dolphin street. Il concerto è concepito in crescendo. Brano dopo brano la
chitarra racconta, la batteria evoca, il contrabbasso lascia intuire altri orizzonti. C'è linfa. C'è
energia, c'è voglia di fare e di dare. Non mestiere, ma autentica energia
creativa. All'improvviso arriva la sensazione di essere andati lontano. Non
importa dove, ma ci si accorge di essere altrove, in sintonia con il trio. Sarà
la libertà del jazz, saranno quelle pennellate di Africa e di Spagna che
vengono fuori tra i tanti echi che compongono l'impasto sonoro del gruppo, sarà
che i tre musicisti sono davvero molto bravi e conducono lungo una strada non
banale. Il risultato è di grande trasporto. Scivolano via, tra assolo ben
calibrati ed un suono sempre sorprendentemente interessante e originale, Cafa
Blues, Alone together, Vento di Paco e Modale. Ma ascoltare, con il jazz, non
basta. È un privilegio osservare da vicino le mani sugli strumenti, le varie
espressioni sui visi, gli sguardi d'intesa, il divertimento, i momenti di
estrema concentrazione. E il QuartaDimensione, anche da un punto di vista
strettamente visivo, è molto comunicativo. Quartarone, forse perché autore dei
brani, sembra il più ermetico, il più concentrato. Tringali è ben attento a
dosare il vigore delle sue percussioni e si libera nei momenti solo.
Fidone, sorridendo, danza abbracciato al contrabbasso e spesso, forse
inconsapevolmente, si accompagna con la voce. Con Elephant and Castle si chiude il concerto.
Even Eight è proprio un bel lavoro e il pubblico richiama i musicisti che
regalano ancora uno standard intramontabile come Autumn leaves. Lo spettacolo,
inserito nel calendario della XI Settimana della Cultura promossa dal Ministero
per i Beni e le Attività Culturali, è stato preceduto da un drink curato dal
Millennium Trend Cafè. M. B.