CENACOLO DEI COGITANTI |
Obama, l'arma segreta è un
ex repubblicano ( da "Stampa,
La" del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: PRESIDENTE A CAPITOL HILL Obama,
l'arma segreta è un ex repubblicano Con 60 seggi possibili la maggioranza è in
grado di superare ogni ostruzionismo [FIRMA]FRANCESCO SEMPRINI WASHINGTON
Cambio di campo per il senatore della Pennsylvania, Arlen
Specter il veterano repubblicano che ieri ha
annunciato il passaggio nelle fila democratica
portando il partito alla soglia della maggioranza «
GABRIELE BECCARIA Anno
2012, la svolta è cominciata. In California la società Sapph...
( da "Stampa, La"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: Prima ancora che Barack Obama entrasse alla Casa Bianca e proponesse la «new energy economy», le ricerche
alimentavano centinaia di laboratori dalla California al Massachusetts. Ed è
boom di progetti già in via di realizzazione. E fa parte del gioco se qualche
annuncio suona enfatico.
Se Michelle Obama potesse
venire a Masino tra domani e domenica, potrebbe trovare tutto
il necessari... ( da "Stampa,
La" del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: Michelle Obama (indicata come
egoista ed elitaria) farebbe invece verdure solo per sé e per la sua famiglia.
Ma Michelle Obama non è una produttrice di verdura, è la moglie del Presidente
degli Usa e produce, bontà sua, qualcosa che a Lei e alla famiglia piace ed
alla quale evidentemente era abituata.
Il virus va avanti
"Non è pandemia" ( da "Stampa,
La" del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: E neppure uno stato di particolare
allarme, come ha detto il presidente Obama lunedì malgrado sia stato il suo
ministero della sicurezza a dichiarare lo stato d'emergenza sanitaria domenica
scorsa. Dopo la Florida, anche l'Indiana è entrato martedì nella lista degli
Stati americani con almeno un caso diagnosticato.
febbre suina, l'america ha paura
( da "Repubblica, La"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: Pagina 1 - Prima Pagina Obama
chiede al Congresso 1,5 miliardi per combattere
l´infezione. L´Oms: misure urgenti anti-pandemia. Nuovi malati in Europa Febbre
suina, l´America ha paura Centinaia di contagiati, due morti sospette in
California. In Italia nessun caso
chrysler, intesa con le banche le nozze con fiat a un passo -
paolo griseri
( da "Repubblica, La"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: Un´ipotesi che Marchionne aveva
fatto sapere di non gradire particolarmente ma che non impedirebbe comunque
l´alleanza. In caso di esito positivo della trattativa, l´annuncio dovrebbe
essere dato giovedì da Barak Obama nel corso di una
conferenza stampa alla Casa Bianca.
febbre suina, la paura
contagia gli usa l'oms: pandemia ancora evitabile - pietro del re
( da "Repubblica, La"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: pandemia ancora evitabile Obama
chiede 1,5 miliardi. Berlusconi: qui nessun pericolo
L´emergenza Allarme California: "Ci aspettiamo casi mortali".
Fazio: "Il virus arriverà anche da noi" PIETRO DEL RE ROMA - è
possibile, anzi probabile, che dopo aver attraversato l´Atlantico ed esser
sbarcato in Scozia e Spagna il virus della febbre suina dilaghi anche da noi.
E il sindacato va a Wall Street per salvare impianti e pensioni
( da "Corriere della Sera"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: uomo della speranza non solo per
Obama, che l'ha già «incoronato», ma per tutti quelli che scommettono su un
recupero dell'industria manifatturiera. Non avrà vita facile, e non solo per la
difficoltà di ridare slancio a un'industria a corto di modelli
innovativi e costretta ad operare in un mercato difficilissimo, nel
quale perdono anche i migliori,
Ultimo sì alle nozze Fiat-Chrysler
( da "Corriere della Sera"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: Potrebbe essere lo stesso Barack Obama, che oggi celebrerà i primi cento giorni della
sua presidenza, a dare l'annuncio. Certo, come ha ricordato l'amministratore
delegato di Chrysler, Bob Nardelli, l'uscita
definitiva di Daimler (che ha rinunciato alla propria partecipazione, pari al
19,9%) ha favorito la svolta.
Il contropiede del
Lingotto che ridisegna l'auto mondiale
( da "Corriere della Sera"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: quel titolo di «protagonista di uno
straordinario rilancio» firmato da Barack Obama in
mondovisione. Lui risponderebbe che non è arroganza né presunzione. È
sopravvivenza. «Non abbiamo scelta». La crisi morde, azzanna tutti. Sul pianeta
le auto che si possono produrre sono il 30% in più di quante se ne possano
vendere.
Il Gran Rifiuto a Obama
dell'ambasciatrice cattolica ( da "Corriere
della Sera" del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: Indiana Il Gran
Rifiuto a Obama
dell'ambasciatrice cattolica Non dividerà il palco con lui all'università: «È
pro aborto» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON «Magna est veritas
et prevalebit», la verità è
grande e prevarrà, è scritto sulla Laetare Medal, il prestigioso riconoscimento che dal
La
Argomenti:
Obama
Abstract: è stato probabilmente Barack
Obama nel suo discorso inaugurale, il 20 gennaio scorso: «La nostra eredità
composita è una forza e non una debolezza. Siamo una nazione di cristiani e musulmani, ebrei,
hindu e non credenti». Nessun presidente lo aveva mai fatto. Non credenti, una
definizione forte per la nazione che sulla sua moneta nazionale ha scritto «
Il repubblicano Specter passa con i democratici
( da "Corriere della Sera"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: Grazie al «transfuga», Barack Obama potrebbe presto contare su una maggioranza a
prova di bomba raggiungendo la soglia dei 60 voti (su 100), necessaria per
bloccare i tentativi di ostruzionismo parlamentare (il filibustering)
della minoranza repubblicana. Finora i democratici potevano contare su 58
senatori.
Air Force
One a New York: Barack
ordina un'inchiesta ( da "Corriere
della Sera" del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: inchiesta WASHINGTON Barack Obama ha ordinato un'inchiesta sul volo a bassa
quota del Boeing 747 della flotta presidenziale (foto) che lunedì ha ridestato
tra i newyorchesi il terrore dell'11 settembre. Il volo era stato autorizzato
dall'ufficio militare della Casa Bianca per realizzare un servizio fotografico
all'Air Force One sullo
sfondo della Statua della Libertà.
Obama, notti in caserma
per il G8 ( da "Corriere
della Sera" del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: Obama, notti in caserma per il G8
ROMA Alla fine Barack Obama potrebbe anche dormire
nella caserma della Guardia di Finanza a Coppito.
L'appartamento è stato individuato, trasformarlo in una suite presidenziale non
appare impossibile. Ed è su questa ipotesi che adesso si lavora, soprattutto
dopo le condizioni poste dallo staff della Casa Bianca in vista del G8 che si
svolgerà a L'
Trema Calpers,
mito dei fondi Usa ( da "Corriere
della Sera" del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: ora alla Casa Bianca come capo
della «task force» automobilistica di Obama, Quadrangle ha fin qui riempito le cronache dello scandalo
per la visibilità del suo fondatore e perché amministra anche il patrimonio
personale e i fondi filantropici del sindaco di New York, Bloomberg. Fino a
ieri, quando lo scandalo si è esteso ad altre parti degli Stati Uniti.
Una lettera a Obama
( da "Corriere della Sera"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: 19 CONCORSO Una lettera a Obama T
orna il Festival delle Lettere. La quinta edizione del concorso ha come tema
«Lettera a uno straniero». Ognuno è libero di immaginare il destinatario che
preferisce, da Obama all'extracomunitario della porta accanto. Le lettere in
duplice copia (una scritta a mano, l'altra dattiloscritta) vanno inviate entro
il 15 maggio all'
Parla facile (ma poco)
( da "Corriere della Sera"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: Promotrice di queste conversazioni
(la prossima sarà su stampa e tv) è la coordinatrice dei Democrats
abroad Kass Thomas
Corbelli, ideatrice del club « Michelle Obama appreciation
circle» che si prepara a a festeggiare la moglie di Barack
quando verrà a Roma per il G8. Kass T. Corbelli Nanni
Moretti
Ronde Padane, Obama a
lezione da Borghezio ( da "Stampa, La"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: Ronde Padane, Obama a lezione da
Borghezio Vuole vedere la mia arma, mr. Kidwell? Eccola qui" esclama
Francesco Picciotto con un inconfondibile accento siciliano. E dalla
tasca dei pantaloni estrae un fischietto nero. Settant'anni, due by-pass,
Picciotto è a Torino dal 1959.
usa, per obama maggioranza blindata - marco contini
( da "Repubblica, La"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: per Obama maggioranza blindata Regalo per i primi 100
giorni: cambia casacca un senatore repubblicano MARCO CONTINI Il regalo per i
100 giorni della presidenza Obama è una maggioranza blindata al Senato, in
grado di evitare ogni ostruzionismo. A sorpresa, infatti, il senatore anziano della
Pennsylvania, il repubblicano Arlen Specter,
lo strano caso della
primavera impazzita "così andiamo verso un clima tropicale" - antonio cianciullo
( da "Repubblica, La"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: gli Stati Unti di Obama e la Cina
preoccupata dai disastri climatici che la stanno colpendo. «Me
lo auguro, ma le resistenze restano forti. è arrivato
il momento di spingere con decisione sul pedale del cambiamento: alcune conseguenze
del riscaldamento globale sono ormai inevitabili, ma altri danni possono essere
evitati».
Chrysler, ok all'intesa
fra creditori e Tesoro ( da "Stampa, La"
del 29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: STATI UNITI Casa Bianca
L'amministrazione Obama si è detta «soddisfatta» dell'accordo banchieri-governo
[FIRMA]FRANCESCO SEMPRINI WASHINGTON Il governo americano e le banche trovano
l'intesa sulla ristrutturazione del debito di Chrysler e fanno un altro passo
avanti verso l'allenza con Fiat il cui esito sarà
noto non prima di domani sera.
Nardelli Per il boss di Chrysler l'uscita di Daimler dal
capitale è un nuovo importante passo avanti
( da "Stampa, La" del
29-04-2009)
Argomenti:
Obama
Abstract: amministrazione del presidente
Obama si dice «soddisfatta», l'accordo fra le banche creditrici e il governo
rappresenta un «passo importante» verso l'intesa secondo il portavoce della
Casa Bianca, Robert Gibbs, che però avverte «c'é
ancora della strada da fare». Per divenire formale il patto richiede il via
libera di tutti i creditori,
( da "Stampa, La"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
NUMERI IMBATTIBILI
PER IL PARTITO DEL PRESIDENTE A CAPITOL HILL Obama, l'arma segreta è un ex repubblicano Con 60 seggi possibili la
maggioranza è in grado di superare ogni ostruzionismo [FIRMA]FRANCESCO SEMPRINI
WASHINGTON Cambio di campo per il senatore della Pennsylvania, Arlen Specter il veterano
repubblicano che ieri ha annunciato il passaggio nelle fila
democratica portando il partito alla soglia della maggioranza «anti-ostruzionista»
del 60 per cento. La decisione annunciata in una nota diffusa sui siti
Internet, non era però completamente inaspettata. Nell'ultimo periodo infatti i contrasti col partito erano divenuti sempre più
netti per il senatore, specie dopo il suo sostegno al piano di stimoli
economici da 787 miliardi di dollari voluto dal presidente Barack
Obama. In realtà col passaggio all'altra sponda del Potomac, il fiume che attraversa la capitale Washington
D.C., Specter cerca nuovi consensi per essere
confermato nel ramo più alto di Capitol Hill in vista
delle votazioni del 2010. «Ora trovo la mia politica molto più in linea con i
democratici che con i repubblicani», spiega il senatore raccontando che lo
scorso anno ben 200 mila elettori in Pennsylvania sono passati al partito di Obama a causa della deriva verso l'estrema destra del Grand Old Party iniziata nei
primi anni Ottanta e culminata con il doppio mandato di George W. Bush. «Quando
ho sostenuto il pacchetto di stimoli, sapevo che sarei andato incontro a
critiche feroci, ma ero consapevole che si trattava dell'unico modo per attenuare
i rischi di avere una recessione ancor peggiore di quella che stiamo vivendo».
Alle parole il senatore fa seguire i fatti e ancor prima dell'annuncio
ufficiale nel tardo pomeriggio, prende già posto tra i seggi democratici
durante la riunione mattutina della sottocommissione del Senato che vigila
sull'emergenza della febbre suina. Nessuna menzione della sua scelta: «Scusate
non posso stare a lungo ma è un giorno complicato per
me». Il presidente Obama chiama Specter
quasi immediatamente dicendo che il partito democratico «è contento di averti
tra le sue fila». Immediata la replica degli ex colleghi, che tacciano il
senatore di opportunismo: «Bisogna essere onesti, se n'è andato perché sapeva
che con noi avrebbe perso le elezioni a causa del suo sostegno a una serie di
provvedimenti chiaramente improntati alle politiche dell'estrema sinistra». Specter, 79 anni e cinque mandati alle spalle, apparteneva
a quel manipolo di moderati arroccati tra gli scranni repubblicani del
Congresso mentre il resto del Gop marciava verso
destra. Col cambio di campo di Specter i democratici
raggiungono quota 59 seggi in senato portando il partito a un passo dalla
maggioranza blindata dei sessanta, quella che permetterebbe di vanificare le
procedure di ostruzionismo da parte dell'opposizione. L'ago della bilancia è il
Minnesota dove è in corso un nuovo conteggio delle schede per le elezioni del
Senato che si sono svolte mesi fa. Il democratico Al Franken
ha un certo vantaggio sul rivale Norm Coleman,
candidato uscente dopo sei anni tra gli scranni della Camera alta. Sino a ieri
la situazione in Senato vedeva i democratici in vantaggio
(
da
"Stampa, La"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
GABRIELE BECCARIA
Anno 2012, la svolta è cominciata. In California la società Sapphire
Energy apre i primi distributori per il biodiesel di nuova generazione,
prodotto da alghe americane. Ci sono molti futuri possibili, come gli universi
multipli della Teoria delle Stringhe. Uno di questi scenari fa sorridere gli
americani e incavolare gli sceicchi. Prevede un mondo in cui il petrolio, che
gronda dollari e sangue, non serva più. E' stato sostituito dai carburanti bio
di ultima generazione. Invece di mais o soia (troppo preziosi e inefficienti),
serre e alambicchi automatizzati sfruttano le capacità chimiche dei batteri e
di altri microrganismi come gli archaea (oltre alle
alghe), sintetizzando l'indispensabile pieno con cui far correre auto
ecologicamente corrette. In un solo colpo i problemi energetici e i drammi geostrategici sono stati risolti. A molti non sembrerà
vero, ma l'America, sempre nel mirino degli ecologisti arrabbiati e un po'
strabici, sta pilotando - proprio in questo momento - una svolta che segnerà il
XXI secolo. Prima ancora che Barack
Obama entrasse alla Casa Bianca e proponesse la «new
energy economy», le ricerche alimentavano centinaia
di laboratori dalla California al Massachusetts. Ed è boom di progetti già in
via di realizzazione. E fa parte del gioco se qualche annuncio suona enfatico.
Succede sempre agli albori di un business. Ciò che conta è che la via è giusta
e che gli Usa sono all'avanguardia. Sapphire è una
tra molte start-up. Un'altra si chiama Synthetic Genomics ed è altrettanto
interessante, perché figlia di un personaggio che guarda lontano. Dopo aver
decifrato il Genoma umano, Craig Venter si è convinto
che la bio-benzina cambierà il mondo. Grazie al
know-how genetico studia come manipolare alcuni microbi, che diventano così
capaci di produrre in tempi brevi grandi quantità di sostanze grasse, da cui
estrarre biocarburanti di qualità. Intanto altri ricercatori - come quelli della Arizona State University -
provano a sfruttare uno dei processi più straordinari della natura: la
fotosintesi. I loro batteri usano il Sole per rilasciare gli oli che, trattati,
diventeranno biofuel. E le emissioni? Quelle stesse
«zuppe verdi» cresceranno succhiando i gas serra dall'atmosfera. Così - giurano
gli emuli di Venter - il conto sarà in pareggio
perfetto.
( da "Stampa, La"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Se
Michelle Obama potesse venire a Masino tra domani e
domenica, potrebbe trovare tutto il necessario per far diventare il suo orto un
vero gioiello: un orto vario, pieno, biologico (e italiano!) Il «suo» nuovo e
sbandierato orto, semplicemente zappato, coltivato e seminato ai bordi di
sofisticati ed eleganti «loans» (i prati all'inglese
della Casa Bianca), non è per nulla banale: con le sue future imperfezioni, con
i suoi futuri colori allegri e bizzarri, con i suoi futuri successi ed
insuccessi, sarà certamente pieno di vita, fragrante e allegro. Quasi l'opposto dalle ben
differenti, sterili (e spesso vuote di significato), rassegne di pratini tosati, azalee potate, rododendri manicurati del giardino presidenziale: un vecchio inno al
perbenismo estetico e al «politically correct», al liftato (e alla noia!). In certi momenti, Vico
ce lo ricorda da più di 200 anni, il veloce ritmo dei tempi deve trovare la
maniera di riflettere e tornare indietro. Così negli orti con un forte senso
della realtà e con la dovuta umiltà si stanno abbandonando i veleni ed i loro
trattamenti per approdare tra orti puliti, liberi e biologici. Saranno
sicuramente meno produttivi e meno perfetti. Ma sani. La lobby delle aziende
chimiche (del vasto settore dell'agricoltura), di fronte agli orti puliti e
felici della Casa Bianca, colpiti dalla troppo bio-coscienza di Michelle, sono andati al contrattacco:
evidentemente la moda «ecologica» e plateale della presidentessa può portare
loro grande danno. Un orto chiacchieratissimo, fotografatissimo
(e soprattutto esente di trattamenti), è una pessima pubblicità per i
produttori di pesticidi. La difesa è stata netta: un solo produttore
produrrebbe (con il metodo tradizionale fatto di irrorazioni a base di
polverine e liquidini velenosi) verdure per 124
famiglie americane. A detta di «lobby», Michelle Obama (indicata come egoista ed elitaria) farebbe invece verdure solo
per sé e per la sua famiglia. Ma Michelle Obama non è una
produttrice di verdura, è la moglie del Presidente degli Usa e produce, bontà
sua, qualcosa che a Lei e alla famiglia piace ed alla quale evidentemente era
abituata. Credendoci e potendolo fare non somministra loro verdure
«avvelenate». Tutto lì.
( da "Stampa, La"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Il virus va avanti
"Non è pandemia" [FIRMA]GLAUCO MAGGI NEW YORK Negli Usa ci sono due
casi di probabili morti per influenza suina, che attendono conferma dal Cdc, il Centro federale per il controllo delle malattie. E'
invece ufficiale che il numero degli infettati, almeno fino a martedì, è salito
a 64 e che il governo ha chiesto 1,5 miliardi di dollari per interventi urgenti
per combattere il contagio. Sui due primi casi di morti americani pende la
risposta definitiva dei test: è stato il magistrato della Contea di Los Angeles
a ordinarli, su due maschi adulti di 33 e 45 anni che sono deceduti nei giorni
scorsi e per i quali ci sono forti sospetti di un legame della loro malattia
con l'influenza dei maiali. La California è il secondo stato per numero di
pazienti individuati. Viene dopo New York, dove i casi si sono allargati dagli
studenti del liceo reduci da un viaggio in Messico ad altre scuole: il numero
potrebbe salire a oltre cento, temono le autorità. Richard Besser,
direttore nazionale del Cdc, ha detto di aspettarsi
che in tutto il Paese, aldilà dei casi californiani in sospeso, ci saranno
sicuramente nei prossimi giorni dei morti per influenza suina, e ha ricordato
peraltro che ogni anno si verificano almeno 36.000 morti per influenza negli
Stati Uniti. I casi confermati di malati ricoverati negli ospedali Usa perché
in gravi condizione sono cinque, tre in California e
due in Texas. La paura del contagio ha anche raggiunto le giostre di
Disneyland, ad Orlando. Il primo caso ufficiale emerso in Florida, secondo la
tv locale Wftw-9, è quello di un turista proveniente dal Messico, che ha
passato il week-end nel parco di divertimenti prima di cadere malato e andare
in ospedale. Sono stati i medici dell'Adventist Health System, complesso di cliniche nell'area di Orlando,
ad anticipare la diagnosi, ma sarà il Dipartimento di Sanità dello Stato a
ufficializzarla una volta completati i test. La presenza di una persona infetta
in un luogo frequentato da migliaia di famiglie con bambini potrebbe aver
allargato il rischio di contagio in modo esponenziale in Florida. La linea
ufficiale delle autorità americane è di far sapere che la situazione è sotto
controllo, e che l'ovvio senso di preoccupazione generale non deve generare
panico. E neppure uno stato di particolare allarme, come ha
detto il presidente Obama lunedì malgrado sia stato il suo ministero della sicurezza a
dichiarare lo stato d'emergenza sanitaria domenica scorsa. Dopo la Florida,
anche l'Indiana è entrato martedì nella lista degli Stati americani con almeno
un caso diagnosticato. E' una persona giovane ma adulta che abita nella
parte settentrionale dello Stato, ha detto Elizabeth Hart
del dipartimento della Sanità dell'Indiana, aggiungendo che la persona non è
malata seriamente. In Michigan si attende l'esito dell'esame su una persona di
34 anni, malata di influenza, per iscrivere pure questo Stato nell'elenco di
quelli contaminati. In Sud Dakota, invece, due persone sospettate di aver
contratto il virus sono state dichiarate non infette. Fino ai due casi
californiani ancora da chiarire, tutti i decessi nel continente americano erano
stati fino a ieri registrati in Messico, dove il numero delle vittime ha
raggiunto le 149 unità all'ultima stima. Il Paese è paralizzato e le misure
d'emergenza sono sempre più restrittive. La valuta locale, il peso, ha perso il
5,1% lunedì sulle altre principali monete, e ieri non ha recuperato. La Borsa è
caduta del 3,3%, e il cumulo dei drammi che grava sulla nazione, dalla guerra
dei clan della droga che ha fatto centinaia di vittime al recentissimo
terremoto e alla influenza suina dai danni sociali ed
economici rilevanti anche se non ancora stimabili, potrebbe convincere il
governo messicano a bussare al Fondo Monetario per avere fondi dalla linea di
credito per 47 miliardi di dollari, accordata il 17 aprile al Paese latino.
( da "Repubblica, La"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Pagina
1 - Prima Pagina Obama chiede al
Congresso 1,5 miliardi per combattere l´infezione. L´Oms: misure urgenti
anti-pandemia. Nuovi malati in Europa Febbre suina, l´America ha paura
Centinaia di contagiati, due morti sospette in California. In Italia nessun
caso
( da "Repubblica, La"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Pagina 12 - Economia
Chrysler, intesa con le banche le nozze con Fiat a un passo A Torino il 35%
della casa americana, il 55% ai sindacati PAOLO GRISERI TORINO - L´accordo è a
portata di mano. Trovata l´intesa con i sindacati statunitensi e canadesi, sembra
fatta anche con le banche, «lo scoglio più duro», come aveva detto nei giorni
scorsi Sergio Marchionne. Le indiscrezioni dicono che il Tesoro Usa avrebbe
concesso alle banche creditrici altri due miliardi di dollari, meno di un terzo
dei 6,9 miliardi che vantavano con Chrysler. I banchieri avrebbero ottenuto
anche una quota di quel 10 per cento di azioni che il governo Usa manterrà
nella casa automobilistica. Se così fosse, le banche (un gruppo di 45 tra
istituti e fondi nel quale spiccano Goldman Sachs, Morgan Stanley, Citigroup e JpMorgan) avrebbero ottenuto molto meno del 40 per cento di
azioni che avevano chiesto nei giorni scorsi ma porterebbero in cassa più
denaro fresco di quanto era stato offerto loro all´inizio (1,5 miliardi).
Secondo le indiscrezioni, la Fiat otterrebbe il 35 per cento della casa di
Detroit mentre il 55 per cento andrebbe ai fondi del sindacato Uaw con cui l´accordo era già stato raggiunto nei giorni
scorsi. A favorire il patto con le banche, secondo l´ad di
Chrysler, Bob Nardelli, sarebbe stata l´intesa,
raggiunta ieri mattina, per l´uscita definitiva di Daimler dall´azionariato. I
tedeschi avevano stretto negli anni scorsi un´alleanza con gli americani che
non aveva portato a risultati soddisfacenti. Nel 2008 Daimler aveva già ceduto
la quota di controllo al fondo Cerberus ma rimaneva
ancora titolare di un pacchetto del 19,9 per cento. Ieri il gruppo tedesco ha
ceduto la quota rinunciando anche ai crediti che vantava verso Detroit e
impegnandosi a versare 200 milioni di dollari nel fondo pensioni dei
dipendenti. Tutte notizie che sembrano spingere verso una conclusione positiva
della trattativa tra Fiat e Chrysler. Il portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs ha riconosciuto ieri che «gli sviluppi degli ultimi
giorni hanno rappresentato un importante passo avanti per assicurare
un´alleanza che funzioni con Fiat». Ma lo stesso Gibbs
è stato molto prudente sull´esito finale e non ha voluto escludere la
possibilità di una bancarotta pilotata: «Siamo molto soddisfatti ma ci sono
ancora cose da definire nelle trattative per cui non mi sento di fare
previsioni sull´esito finale». Tra gli aspetti definiti nella serata di ieri
c´è anche la decisione di far confluire la finanziaria Chrysler financial in Gmac, la società
controllata al 51 per cento dal fondo Cerberus e al
49 per cento da General Motors.
I negoziati di queste ultime ore prima della chiusura delle trattative fissata
per domani, riguarderanno probabilmente la governance
della nuova Chrysler. Quali saranno i rapporti tra i due maggiori azionisti, i
fondi del sindacato e la Fiat, a chi toccherà decidere le strategie per far
uscire la più piccola delle tre case di Detroit dalla crisi. Sarà anche
necessario decidere se fare ricorso all´amministrazione controllata prevista
dal «chapter 11» della legge fallimentare americana. Un´ipotesi che Marchionne aveva fatto sapere di non gradire
particolarmente ma che non impedirebbe comunque l´alleanza. In caso di esito
positivo della trattativa, l´annuncio dovrebbe essere dato giovedì da Barak Obama nel corso di una conferenza
stampa alla Casa Bianca.
( da "Repubblica, La"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Pagina 6 - Cronaca
Febbre suina, la paura contagia gli Usa l´Oms: pandemia
ancora evitabile Obama chiede 1,5 miliardi. Berlusconi: qui nessun
pericolo L´emergenza Allarme California: "Ci aspettiamo casi
mortali". Fazio: "Il virus arriverà anche da noi" PIETRO
DEL RE ROMA - è possibile, anzi probabile, che dopo aver attraversato
l´Atlantico ed esser sbarcato in Scozia e Spagna il virus della febbre suina
dilaghi anche da noi. Ma l´Italia è pronta ad affrontare una possibile
epidemia. Mentre l´allarme cresce negli Stati Uniti, dove per contrastare
l´espandersi del contagio il presidente Barack Obama ha deciso che chiederà al Congresso uno stanziamento
di 1,5 miliardi di dollari, il governo italiano butta acqua sul fuoco sui rischi
che corre il nostro paese. Per il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio,
«la situazione è sotto controllo». Dall´aula del Senato, il ministro del
Welfare, Maurizio Sacconi, fa sapere che «non dobbiamo sottovalutare il
problema né creare allarmismi, anche perché le scorte di antivirali sono
sufficienti per affrontare un´eventuale pandemia». Il ministro rende anche noto
che in nessuno degli 11 casi sospetti i test di laboratorio hanno accertato di
sindrome influenzale da virus messicano. In serata,
tuttavia, quattro ragazzi appena rientrati dalla California sono stati
ricoverati a Sant´Angelo Lodigiano con sintomi sospetti. Oggi, il responso
delle analisi. Da Varsavia, dove partecipa al vertice bilaterale italo-polacco, anche il premier Berlusconi si dice
ottimista: «Ad oggi non è pervenuta alcuna segnalazione: non c´è nessun
pericolo». Mentre il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali,
Luca Zaia, consiglia ai consumatori di «fare grandi
scorte di carne suina italiana dato che la troveranno a prezzi di saldo».
Diversa la situazione negli Stati Uniti. Secondo il commissario alla salute di
New York, Thomas Frieden, «molte centinaia» di
studenti potrebbero aver contratto il virus. In California, dove ieri il
governatore Arnold Schwarzenegger ha dichiarato lo stato di emergenza, sono
state registrate le prime due morti sospette. Richard Besser,
capo del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc) di Atlanta, aveva appena detto di aspettarsi che
l´influenza suina determini «casi mortali tra gli esseri umani anche negli
Usa». Intanto, l´Organizzazione mondiale della sanità (Oms) fornisce dati meno
eclatanti sul contagio: solo 79 malati e 7 decessi contro i 1.300 e 152 forniti
dal Messico. «Una pandemia non è ancora inevitabile, ma tutti i governi devono
prepararsi al peggio, specie nelle nazioni più povere», ha detto un suo
portavoce. Insomma, il virus avrebbe fatto meno morti di quanto si pensasse, ma
all´indomani dell´innalzamento del livello di allerta da
( da "Corriere della Sera"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Corriere della Sera
sezione: Primo Piano data: 29/04/2009 - pag: 2 Visto
da Detroit Soluzioni parallele: il controllo di Gm
allo Stato, l'ex cenerentola Usa ai lavoratori e al socio italiano E il
sindacato va a Wall Street per salvare impianti e
pensioni DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK «Motown» o «Ghost
town»? Città dell'auto o degli spettri? Si chiedono,
angosciati, i giornali di Detroit mentre si accavallano le notizie di accordi e
piani di ristrutturazione per il salvataggio di General
Motors e Chrysler. Gm di
fatto nazionalizzata, controllata all'89% dai sindacati e dal governo federale.
Chrysler per il 55% nelle mani dei sindacati, ma con la gestione affidata al
partner industriale, Fiat, con una quota che salirà dal 20% iniziale al 35. Per
le certezze bisogna aspettare ancora 24 o 48 ore: alla Chrysler l'accordo coi
sindacati è fatto, le grandi banche titolari della maggioranza dei debiti (6,9
miliardi), hanno raggiunto l'intesa col Tesoro. Ma basta che uno degli altri 45
creditori minori rifiuti l'offerta del governo (2 miliardi cash)
per rendere inevitabile una bancarotta «pilotata». C'è poi l'ultimo scoglio, i
concessionari: molti dovranno chiudere, ma, per ora, resistono. Anche questo
può portare alla bancarotta. Ormai, però, lo scenario generale è definito: la
Ford tenta di farcela con le sue forze e rimane sul mercato da protagonista
indipendente. GM, mutilata e nazionalizzata, che perde marchi e moltissimi
stabilimenti. Nella migliore delle ipotesi, l'ex primo costruttore del mondo
diventerà una società con soli quattro marchi (Chevrolet, Cadillac, Buick e G
( da "Corriere della Sera"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Corriere della Sera
sezione: Primo Piano data: 29/04/2009 - pag: 2 Ultimo
sì alle nozze Fiat-Chrysler Via libera delle banche.
Il 55% andrebbe ai dipendenti. La mossa su Opel MILANO L'alleanza tra Fiat e
Chrysler è ormai a un passo dalla firma. Dopo il sì del sindacato americano al
taglio del costo del lavoro, ieri è arrivata una prima intesa con le quattro
principali banche creditrici. JP Morgan, Citigroup, Goldman Sachs e Morgan
Stanley avrebbero accettato di svalutare i propri crediti, con un taglio drastico
da 6,9 miliardi di dollari (a tanto ammontano complessivamente) a circa 2
miliardi, in cambio di una partecipazione azionaria. Nulla di ufficiale: da qui
l'uso del condizionale. Ma per i media americani è tutto fatto. «Il Tesoro Usa
e i creditori di Chrysler hanno raggiunto l'accordo », ha annunciato ieri per
primo il sito del Washington Post. Identica la posizione del New York Times, mentre sia il Wall Street
Journal sia l'emittente televisiva Cnbc mostrano
maggiore cautela. Potrebbe essere lo stesso Barack Obama, che oggi celebrerà i primi
cento giorni della sua presidenza, a dare l'annuncio. Certo, come ha ricordato
l'amministratore delegato di Chrysler, Bob Nardelli,
l'uscita definitiva di Daimler (che ha rinunciato alla propria partecipazione,
pari al 19,9%) ha favorito la svolta. Non è ancora chiaro, tuttavia, il
meccanismo dell'operazione. Se cioè sarà evitata la bancarotta (soluzione
preferita anche da Sergio Marchionne, l'amministratore delegato di Fiat che in
queste ore si trova negli Usa per seguire da vicino l'evolversi degli eventi)
oppure se si ricorrerà a una strada intermedia, con la nascita di una nuova
Chrysler priva di debiti accanto alla vecchia destinata alla liquidazione. Un
po' come è stato fatto con Alitalia. Nel primo caso il fondo Cerberus, che detiene la maggioranza azionaria, dovrebbe
azzerare la propria quota, così come ha fatto Daimler. In ogni caso per Fiat
non dovrebbe cambiare nulla. Entrambe le soluzioni, infatti, prevedono come
esito finale una situazione di partenza a grandi linee già definita: il 55% del
capitale andrebbe alla Uaw (United Auto Workers), il
sindacato dei metalmeccanici Usa, mentre la Fiat avrebbe il 35% in cambio di
tecnologie e know-how (un apporto quantificato tra gli 8 e i 10 miliardi di
dollari). Il restante 10% sarebbe suddiviso tra il governo Usa e gli altri
creditori. Naturalmente l'assetto azionario è importante, ma non è tutto.
Servirà nell'immediato a sbloccare i nuovi finanziamenti pubblici. E poi a
rilanciare l'attività industriale. È su questo fronte che Fiat giocherà Usa e
Canada. Giacomo Ferrari
( da "Corriere della Sera"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Corriere della Sera
sezione: Primo Piano data: 29/04/2009 - pag: 3 Visto
da Torino Il piano dell'amministratore delegato del gruppo, in quattro mesi il
negoziato Italia-Usa Il contropiede del Lingotto che
ridisegna l'auto mondiale DAL NOSTRO INVIATO TORINO Se ne stavano tutti sotto
choc, paralizzati a incassare i colpi di una crisi che ha spedito in rosso
persino l'invincibile Toyota. E non è che botte e ferite abbiano risparmiato il
Lingotto. Ma è lì, in quel momento, mentre l'emorragia si mangiava il 30, il
( da "Corriere della Sera"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Corriere della Sera
sezione: Esteri data: 29/04/2009 - pag: 17 Il caso Mary Ann
Glendon respinge la medaglia dell'ateneo religioso
dell'Indiana Il Gran Rifiuto a Obama
dell'ambasciatrice cattolica Non dividerà il palco con lui all'università: «È
pro aborto» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON «Magna est veritas
et prevalebit», la verità è
grande e prevarrà, è scritto sulla Laetare Medal, il prestigioso riconoscimento che dal
( da "Corriere della Sera"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Corriere
della Sera sezione: Esteri data: 29/04/2009 - pag:
( da "Corriere della Sera"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Corriere della Sera
sezione: Esteri data: 29/04/2009 - pag: 17 Senato, vicina quota 60 Il repubblicano Specter passa con i
democratici WASHINGTON Arlen Specter
(nella foto con la moglie Joan), senatore repubblicano della Pennsylvania dal
( da "Corriere della Sera"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Corriere
della Sera sezione: Esteri data: 29/04/2009 - pag: 17 Paura per un nuovo 11
settembre Air Force One a
New York: Barack ordina un'inchiesta
WASHINGTON Barack Obama ha ordinato
un'inchiesta sul volo a bassa quota del Boeing 747 della flotta presidenziale
(foto) che lunedì ha ridestato tra i newyorchesi il terrore dell'11 settembre. Il volo era
stato autorizzato dall'ufficio militare della Casa Bianca per realizzare un
servizio fotografico all'Air Force One sullo sfondo della Statua della Libertà. L'evento, non annunciato, ha fatto
infuriare il presidente Usa e il sindaco Bloomberg. L'ufficio militare della
Casa Bianca si è scusato per l'incidente. E ieri Obama
ha garantito: «un errore» che «non si ripeterà».
( da "Corriere della Sera"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Corriere
della Sera sezione: Cronache data: 29/04/2009 - pag: 20 I preparativi Segreto
di Stato per l'edificio della Finanza Obama, notti in caserma per il G8
ROMA Alla fine Barack Obama potrebbe
anche dormire nella caserma della Guardia di Finanza a Coppito. L'appartamento
è stato individuato, trasformarlo in una suite presidenziale non appare
impossibile. Ed è su questa ipotesi che adesso si lavora, soprattutto dopo le
condizioni poste dallo staff della Casa Bianca in vista del G8 che si svolgerà
a L'Aquila
dall'8 al 10 luglio. Dopo aver manifestato contrarietà agli spostamenti in
elicottero, come del resto avviene solitamente, gli addetti alla sicurezza
avrebbero espresso dubbi pure sull'opportunità di far viaggiare il corteo
sull'autostrada che collega Roma al capoluogo abruzzese, preoccupati da tunnel
e viadotti che segnano gli oltre cento chilometri di distanza tra le due città.
Timori condivisi dai responsabili dei servizi di sicurezza degli altri Stati.
Preferibile dunque che i Grandi alloggino all'interno della caserma, sia pur in
locali che dovranno essere ristrutturati in tempi record. Un periodo di appena
tre mesi che invece non sarebbe stato sufficiente per terminare le opere progettate
in Sardegna. Secondo le indiscrezioni tra i motivi che avrebbero convinto
Silvio Berlusconi a dare l'immediato via libera al trasferimento della sede del
vertice c'è stato anche il timore che molti lavori avviati a La Maddalena non
si sarebbero conclusi entro le scadenze fissate. L'idea di focalizzare
l'attenzione del mondo sulla regione terremotata avrebbe fatto il resto e vinto
le resistenze di chi riteneva azzardato far ripartire daccapo la macchina
organizzativa. Mancano un centinaio di giorni all'inizio del vertice e i piani
per l'accoglienza dei capi di Stato e delle delegazioni devono essere messi
tutti a punto. Entro la fine della settimana la presidenza del Consiglio
firmerà il decreto che sottopone la cittadella della Finanza 'Vincenzo Giudice'
al segreto di Stato, in modo da poter dare il via libera ai dispositivi per la
blindatura delle aree. Questa mattina al Viminale è stato invece convocato il
Comitato nazionale con i capi delle forze dell'ordine e quelli dei servizi
segreti che dovranno analizzare il livello di rischio anche per quanto riguarda
l'ordine pubblico. La decisione di spostare il summit da La Maddalena
all'Aquila certamente contribuisce a disinnescare le proteste dei gruppi
antagonisti che avevano già in mente una mobilitazione in Sardegna. Gli
analisti ritengono difficile che decidano di organizzare un corteo in Abruzzo,
dove saranno ancora migliaia le persone nelle tendopoli. Quindi si
concentreranno tutti a Roma, dove era già stato annunciata una manifestazione e
dove potrebbero confluire anche gruppi di estrema sinistra che arrivano
dall'estero. È presto per ipotizzare quanti potrebbero essere i partecipanti,
ma l'incontro di oggi servirà per individuare tutti i settori dove intervenire
per garantire la sicurezza dei partecipanti e il funzionamento delle misure di
ordine pubblico. F. Sar.
( da "Corriere della Sera"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Corriere della Sera
sezione: Economia data: 29/04/2009 - pag:
( da "Corriere della Sera"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Corriere della Sera
sezione: Tempo Libero data: 29/04/2009 - pag: 19 CONCORSO Una lettera a Obama T orna il
Festival delle Lettere. La quinta edizione del concorso ha come tema «Lettera a
uno straniero». Ognuno è libero di immaginare il destinatario che preferisce,
da Obama all'extracomunitario della porta accanto. Le lettere in duplice
copia (una scritta a mano, l'altra dattiloscritta) vanno inviate entro il 15
maggio all'associazione culturale 365 Gradi (casella postale 105, 20063 Cernusco sul Naviglio). I vincitori saranno scelti da una
giuria presieduta da Rosellina Archinto. Le
premiazioni si tengono in autunno. (s. col.)
( da "Corriere della Sera"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Corriere
della Sera sezione: Cronaca di Roma data: 29/04/2009 - pag: 6 Fatti gli Affari
Esteri di MAURIZIO CAPRARA Parla facile (ma poco) «No, il dibattito no!»
implorava uno dei personaggi dopo la proiezione di un film in una scena di Io
sono un autarchico, lungometraggio di Nanni Moretti del 1976. Il problema è quando il dibattito,
fuori dai cineforum, va fatto ed è giusto che ci sia. Quante volte un confronto
tra idee, benché necessario, può essere reso
insopportabile, stucchevole da uno o più interventi di partecipanti noiosi,
egocentrici, incuranti del grado di interesse degli ascoltatori? Cose che
capitano sul posto di lavoro, nella riunione di scuola, nell'assemblea di
condominio. Nel ciclo di incontri inaugurato di recente dai democratici
americani di Roma intitolato Speak easy (parla
facile, dal nome dei bar clandestini con alcolici in epoca proibizionista), gli
organizzatori hanno inviato via e-mail agli invitati una sorta di codice.
«Chiediamo a tutti di essere brevi, di attenersi all'argomento da discutere, di
respingere la tentazione degli aneddoti personali», è una delle
raccomandazioni. Promotrice di queste conversazioni (la
prossima sarà su stampa e tv) è la coordinatrice dei Democrats
abroad Kass Thomas
Corbelli, ideatrice del club « Michelle Obama appreciation circle» che si
prepara a a festeggiare la
moglie di Barack quando verrà a Roma per il G8. Kass T. Corbelli Nanni Moretti
( da "Stampa, La"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Ronde
Padane, Obama a lezione da Borghezio Vuole
vedere la mia arma, mr. Kidwell?
Eccola qui" esclama Francesco Picciotto con un
inconfondibile accento siciliano. E dalla tasca dei pantaloni estrae un
fischietto nero. Settant'anni, due by-pass, Picciotto è a Torino dal 1959. "Sono
ultrasuoni - spiega - Quando siamo in giro per una ronda e ci accorgiamo che
c'è qualcosa che non va soffiamo con tutto il fiato che abbiamo in gola.
I proprietari dei nostri cani lupo, vedendoli in agitazione, li fanno scendere
in strada. Ma è un'invenzione recente. Quando ho cominciato a
pattugliare il quartiere, vent'anni fa, ero un Don Chisciotte solitario".
Sede della Lega Nord di largo Saluzzo, nel cuore di
San Salvario. E' proprio qui che qualche giorno fa
due funzionari della nuova diplomazia Usa targata Barack
Obama hanno iniziato il loro giro nell'Italia della
"sicurezza fai da te". Già, persino Washington vuole guardare in
faccia il popolo delle ronde. Gli americani mi hanno chiesto un incontro e sono
stato ben lieto di accontentarli - racconta l'europarlamentare Mario Borghezio,
che dei rondisti piemontesi è il grande organizzatore -. Prima ci siamo bevuti
un Bicerin con il nostro consulente tecnico,
l'avvocato Claudio Maria Polidori, che ha spiegato ai
nostri ospiti il quadro giuridico del nuovo decreto anti-stupri. Poi, dalla teoria, hanno voluto guardare da vicino anche la
pratica". E così Peter Brownfeld e
Michael Kidwell, "political
officer" dell'ambasciata americana di Roma e
console per gli affari politici del Consolato Usa di Milano, si sono seduti fra
i manifesti elettorali e le foto di Bossi per ascoltare il punto di vista dei
rondisti torinesi. "Perché siamo qui? Negli Usa
non esiste nulla di simile - spiega Kidwell -. Per
noi è importante conoscere da vicino quello che accade in Italia, nelle
comunità e nei quartieri. Oggi la sicurezza è un tema di
centrale importanza e, per capire le cose, non basta certo con i rappresentanti
istituzionali". Con Francesco Picciotto, per raccontare la Torino
delle ronde, c'erano Roberto Zenga, capogruppo della Lega a Porta Palazzo, Alexadro Gorum, italiano di
origini rumene, executive manager della società di sicurezza privata Condor,
Roberto Periolo, ex ambulante di Porta Palazzo in
prima linea contro lo spaccio fra le bancarelle del mercato e Benito
"Luigi" Sinatora, 70 anni, un passato da saragattiano e un presente da discepolo del senatùr. Ognuno ha spiegato il suo punto di vista, poi Zenga ha offerto agli americani una rapida sintesi: "La
gente è stufa dell'illegalità diffusa, della prostituzione e dello spaccio. Se non interveniamo noi, qualcuno è pronto a passare oltre".
Borghezio rincara: "Il rischio è arrivare alle banlieu francesi. C'è una saldatura fra sinistra estrema e clandestini. Cercano di
intimidirci con minacce e gli attacchi personali". I leghisti, poi,
galvanizzati dagli ultimi provvedimenti dell'amministrazione Usa su
immigrazione e protezionismo, si sono spinti oltre: "Guardiamo a Barack con interesse, è un uomo che sta dalla parte del
popolo, come la Lega" azzarda Luigi Sinatora. E
Borghezio promette: "Il 4 luglio appenderemo una gigantesca bandiera a
stelle e strisce fuori dalla sezione". CONTINUA A PAGINA 67
( da "Repubblica, La"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Pagina 22 - Esteri
Usa, per Obama maggioranza blindata Regalo
per i primi 100 giorni: cambia casacca un senatore repubblicano MARCO CONTINI
Il regalo per i 100 giorni della presidenza Obama è una
maggioranza blindata al Senato, in grado di evitare ogni ostruzionismo. A
sorpresa, infatti, il senatore anziano della Pennsylvania, il repubblicano Arlen Specter, ha
annunciato ieri il cambio di casacca e l´adesione al Partito Democratico. Mossa
subito salutata dal destinatario del regalo, il presidente, con una telefonata
al miele: «Hai il mio pieno supporto, sono lieto di averti con noi». Con il
"tradimento" di Specter e con l´ex comico
Al Franken che tre mesi dopo le elezioni sembra
finalmente essersi liberato delle contestazioni del suo avversario, Norm Coleman, che a colpi di battaglie legali gli ha fin
qui impedito di prender posto come senatore del Minnesota, il gruppo
democratico raggiungerà ora quota 60. Un numero magico, fortemente voluto ma
soltanto sfiorato il 4 novembre, che consentirà di evitare l´odiato filibustering, quella particolare forma di
"pirateria" che consente alle opposizioni di bloccare i lavori del
Senato facendo ricorso a ogni sorta di diavoleria procedurale. Per i
Repubblicani, che appena due mesi fa usarono il loro potere per mitigare
l´interventismo economico di Obama, è una Caporetto:
l´ultima volta che persero la capacità di fare ostruzione, infatti, fu nel
1976. Specter, un repubblicano "di
sinistra" che su ambiente, immigrazione e aborto era entrato più volte in
rotta di collisione con il Grand Old
Party, ha spiegato che «la mia filosofia politica è ormai più in sintonia coi
Democratici che con i Repubblicani». Un´affermazione appena mitigata
dall´avvertenza che, in aula, la decisione di votare compatto con i suoi nuovi
compagni «non sarà automatica». Il presidente, intanto, prepara i
festeggiamenti per i suoi primi 100 giorni. Oggi terrà una conferenza stampa in
diretta su tutti i network (esclusa la Fox, che ha deciso di defilarsi). E ieri
il guru della propaganda obamiana, David Plouffe, ha inviato milioni di email
per ricordare - con tanto di mappa interattiva che per ciascuno dei 50 Stati
indica il numero di posti di lavoro salvati e di beneficiari dei tagli fiscali
- i successi della nuova Casa Bianca.
( da "Repubblica, La"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Pagina 15 - Cronaca
Parla Pascal Acot, ricercatore presso il "Centre National de la Récherche Scientifique" e storico dell´ecologia Lo strano caso
della primavera impazzita "Così andiamo verso un clima tropicale"
ANTONIO CIANCIULLO ROMA - Aspettiamo l´avanzata del deserto e il prosciugamento
dei ghiacciai, ma intanto questa primavera eternamente bagnata viene maledetta
da chi vorrebbe prendersi una giornata al mare o almeno in campagna. Osservato
attraverso il filtro della cronaca quotidiana, il cambiamento climatico appare
più che mai imprevedibile e caotico. Fino a che punto una pioggia così
ossessiva rientra nei pronostici? «Bisogna fare una premessa: l´andamento di
una stagione, o anche di un gruppo di stagioni, non ci dice nulla sulle
tendenze climatiche di fondo che si possono misurare solo su un periodo
piuttosto lungo», risponde Pascal Acot, ricercatore
presso il Centre National de la Recherche
Scientifique e storico dell´ecologia. «Detto questo,
in Europa occidentale stiamo registrando una situazione sorprendente, con
inverni bizzarri e dolci e una piovosità notevole». Più caldo, tanta acqua:
somiglia sempre più a un clima tropicale. «Secondo le
previsioni ci sono aree del pianeta che tenderanno a tropicalizzarsi e altre
che diventeranno sempre più aride, ma non è facile stabilire la linea di
confine. Siamo ancora in una fase d´incertezza climatica. Ci vorrà qualche
anno, due, tre, forse dieci, perché il quadro del mutamento si delinei con più
chiarezza e il riscaldamento globale si manifesti in maniera netta». Cosa ci
aspetta? «Niente di buono anche perché ci siamo ostinati a rinviare i
correttivi che gli scienziati avevano suggerito da tempo e che ruotano tutti
attorno al drastico taglio delle emissioni di gas serra». Abbiamo fatto poco. «Pochissimo. Negli ultimi dieci anni le emissioni che
modificano il clima sono cresciute del 35 per cento e gli impianti inquinanti
si sono moltiplicati in maniera allarmante. Faccio solo un esempio: nel 2007 la
Cina ha aperto una nuova centrale a carbone a settimana». Ma anche le fonti
rinnovabili hanno avuto un bel rilancio. «Questo è
vero, in Germania le pale eoliche sono diventate una presenza estremamente
diffusa e il beneficio in termini energetici e ambientali è netto. Certo non
altrettanto si può dire in Francia e in Italia». Questo potrebbe essere l´anno
della svolta: al summit di Copenaghen potrebbe nascere l´alleanza tra l´Europa,
gli Stati Unti di Obama e la Cina
preoccupata dai disastri climatici che la stanno colpendo. «Me
lo auguro, ma le resistenze restano forti. è arrivato
il momento di spingere con decisione sul pedale del cambiamento: alcune
conseguenze del riscaldamento globale sono ormai inevitabili, ma altri danni
possono essere evitati». Per esempio? «Per
esempio le vittime da ondate di calore. Costruendo le città in modo più
intelligente, cioè con case bioclimatiche che non hanno bisogno di
condizionatori e con un uso accorto del verde, si potranno salvare molte vite.
Basta pensare al prezzo terribile che è stato pagato nell´estate del 2003, la
prima in cui abbiamo sperimentato la ferocia di un modello climatico che
potrebbe diventare abituale».
( da "Stampa, La"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
AUTOMOBILI Chrysler,
ok all'intesa fra creditori e Tesoro Le banche e gli istituti creditori insieme
al governo avranno una quota del 10 per cento ASSE ITALIA-STATI
UNITI Casa Bianca L'amministrazione Obama si è detta
«soddisfatta» dell'accordo banchieri-governo [FIRMA]FRANCESCO SEMPRINI
WASHINGTON Il governo americano e le banche trovano l'intesa sulla
ristrutturazione del debito di Chrysler e fanno un altro passo avanti verso l'allenza con Fiat il cui esito sarà noto non prima di domani
sera. Il braccio di ferro tra Tesoro e creditori ha portato a una bozza
d'accordo nella notte di lunedì, durante un round di consultazioni che Sergio
Marchionne ha seguito da presso. L'amministratore delegato di Fiat è giunto a
Washington per il rush finale di consultazioni in vista della scadenza del 30
aprile, termine ultimo entro cui Chrysler deve presentare alla task force di Steven Rattner, il piano
di riordino e l'allenza col Lingotto. Secondo fonti vicine alla trattativa le quattro grandi banche
creditrici, ovvero Jp Morgan, Citigroup, Goldman
Sachs e Morgan Stanley, hanno acconsentito a tagliare il debito da
( da "Stampa, La"
del 29-04-2009)
Argomenti: Obama
Nardelli Per il boss di Chrysler «l'uscita
di Daimler dal capitale è un nuovo importante passo avanti» Occupazione Il
patto prevede la creazione di 4 mila posti di lavoro per gli iscritti al
sindacato Citycar In programma anche la costruzione negli Usa di una «piccola»
targata Torino [FIRMA]FRANCESCO SEMPRINI WASHINGTON Il governo americano e le
banche trovano l'intesa sulla ristrutturazione del debito di Chrysler e fanno
un altro passo avanti verso l'allenza con Fiat il cui
esito sarà noto non prima di domani sera. Il braccio di ferro tra Tesoro e
creditori ha portato a una bozza d'accordo nella notte di lunedì, durante un
round di consultazioni che Sergio Marchionne ha seguito da presso.
L'amministratore delegato di Fiat è giunto a Washington per il rush finale di
consultazioni in vista della scadenza del 30 aprile, termine ultimo entro cui
Chrysler deve presentare alla task force di Steven Rattner, il piano di riordino e l'allenza
col Lingotto. Secondo fonti vicine alla trattativa le
quattro grandi banche creditrici, ovvero Jp Morgan,
Citigroup, Goldman Sachs e Morgan Stanley, hanno acconsentito a tagliare il
debito da