CENACOLO DEI COGITANTI |
Trent'anni fa, nel pieno
della dittatura brezhneviana e del disastro economico sovietico, i servizi ...
( da "Stampa, La" del
09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: A Mosca si ventila addirittura
l'ipotesi di una spaccatura degli Usa, con la formazione di sei stati autonomi
entro il
Fra Onu e globalizzazione
c'è spazio per un dialogo umanitario?
( da "Villaggio Globale.it"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: globalizzazione c'è spazio per un
dialogo umanitario? Ci si chiede se davvero l'organizzazione delle Nazioni
unite sia un massimo comune divisore per tutte le popolazioni del pianeta. Un
filo diretto lega la povertà e l'ambiente Investire nella gestione
dell'ambiente è un fattore cruciale e spesso trascurato per la riduzione della
povertà e per il miglioramento delle condizioni di
l'emergenza si combatte
sul web ( da "Tirreno,
Il" del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Protezione Civile, alto gradimento.
Ha chiuso l'incontro l'assessore regionale alla protezione civile Marco Betti,
con un dato significativo: secondo le statistiche regionali, il servizio di
Protezione Civile risulta essere primo nella classifica del gradimento da parte
dei cittadini.
"RIFIUTI
SPECIALI", CRESCE L'ESPORTAZIONE: + 60% IN 3 ANNI
( da "marketpress.info"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: alle prese con una forte inversione
di tendenza dovuta alla globalizzata situazione di crisi dei mercati. Sono
queste le principali tendenze emerse stamane nel corso della presentazione del
primo Rapporto su ?Il movimento transfrontaliero dei rifiuti?, presentato a
Roma da Fise Assoambiente, l?Associazione che in Confindustria rappresenta le
aziende che operano in campo ambientale.
La crisi economica in
corso non è una malattia italiana: è un'epid...
( da "Messaggero, Il"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: export o su alcuni particolari
mercati esteri (ad esempio gli Usa) nella misura eccessiva in cui lo sono altri
Paesi avanzati come la Germania e il Giappone o un Paese emergente come la
Cina. La nostra economia mostra un maggiore equilibrio nella destinazione del
prodotto tra mercato interno ed estero e un'ampia diversificazione tra gli
stessi mercati esteri.
L'ora della
de-globalizzazione ( da "Sole
24 Ore, Il" del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 1 autore: LA RITIRATA DEGLI
INVESTITORI L'ora della de-globalizzazione di Giorgio Barba Navaretti L a crisi
economica deprime anche i flussi globali di capitali. I dati Unctad rivelano un
calo degli investimenti diretti esteri del 20% nel 2008, dopo anni di fenomenale
crescita, e le previsioni per il 2009 non sono rosee.
La linea del dialogo di
Hillary Clinton ottiene i primi frutti
( da "Sole 24 Ore, Il"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: anche i più scettici e i meno fraterni
non possono negare che ci sia qualcosa di consistentemente nuovo nella
diplomazia Usa. Dalla Cina, alla Russia, all'Unione Europea, il Medio Oriente
alla fine è solo una delle stazioni di un grande cambiamento americano: ma è
quella che può determinare una pace o un'altra guerra, e dunque ha un senso
d'urgenza che le altre non hanno.
Effetto crisi finanziaria:
il mondo si deglobalizza ( da "Sole
24 Ore, Il" del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Chiamatelo protezionismo in salsa
finanziaria. Definitela de-globalizzazione. Oppure violento aggiustamento degli
squilibri internazionali. Una cosa è certa: i grandi fiumi globali di denaro
sono in secca. m.longo@ilsole24ore.com MENO RISORSE A EST I soldi che dai Paesi
occidentali entrano in quelli emergenti crollano dell'82%: calano i crediti
bancari e gli investimenti PIù T-
Shanghai, l'Expo della
crisi ( da "Corriere
della Sera" del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: emancipazione della Cina. Per dirla
con il presidente Hu Jintao, «ospitare una fantastica, indimenticabile
Esposizione Universale è cruciale per la Cina e la sua costruzione di una
società prospera». Si coronano trent'anni e passa di riforme economiche, quelle
lanciate da Deng Xiaoping nel dicembre 1978 e i funzionari ripetono che «è la
prima volta che un Paese in via di sviluppo ospita un'
Bashir minaccia anche
l'Onu ( da "Resto
del Carlino, Il (Bologna)" del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Cina e Russia stanno arrivando a
New York per chiedere una riunione del Consiglio di Sicurezza su un probabile
voto di «congelamento» per dodici mesi del mandato di arresto, il presidente
sudanese ha detto ieri «no, grazie». Bashir, per dimostrare l'infondatezza
delle accuse, è andato ieri in due centri del Darfur per farsi acclamare come a
Karthoum da una folla organizzata alla
L'addio di Obama
all'Iraqavvia nuove strategie Usa
( da "Secolo XIX, Il"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: rapporti soprattutto con Cina e
Russia, anche a costo di ingoiare più di un rospo in fatto di diritti umani
(dal Tibet alla Cecenia, alla sorte della libertà di informazione), e perfino,
e soprattutto, con l'Iran. Nella stessa linea il sostegno ai tentativi di
mediazione dell'Egitto fra fazioni palestinesi (includendo quindi anche Hamas)
e a quelli della Turchia che coinvolgono,
Crisi: la Cina non sarà la
locomotiva del pianeta ( da "Finanza.com"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Crisi: la Cina non sarà la
locomotiva del pianeta (9 Marzo 2009 - 08:28) MILANO (Finanza.com) - Mercoledì scorso
i mercati hanno ricevuto due notizie importanti. La prima, fortemente negativa,
era fornita dalla pubblicazione del Beige Book, il rapporto della Federal
Reserve sull'economia degli Stati Uniti.
LA PACE VACILLA IN IRLANDA
DEL NORD - USA SOTTO ACCUSA PER AIG - 12.000 SOLDATI USA LASCIANO L'IRAQ ENTRO
SETTEMBRE - OBAMA VUOLE IL PETROLIO DI LULA LE MINACCE DELLA COREA DEL N
( da "Dagospia.com" del
09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: nucleare iraniano e dei rapporti
con la Cina. LIBERATION - In prima pagina la fotografia di Florence Cassez
dietro le sbarre: "Il rompicapo Florence Cassez". Il presidente
francese Nicolas Sarkozy cercherà, durante la sua visita ufficiale in Messico,
di trovare una via di uscita alla vicenda, che vede la cittadina francese
condannata a 60 anni di carcere per sequestro di persona.
Teheran chiama Roma, ecco
la diplomazia del pallone ( da "Giornale.it,
Il" del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: incontro di ping pong che avviò il
disgelo tra Cina e Usa, o con il match Usa-Iran ai mondiali di calcio di
Francia '98, o ancora nello stesso anno con la visita della nazionale Usa di
lotta in Iran a venti anni dalla rivoluzione islamica. Nel loro piccolo, i
dirigenti iraniani proveranno a imparare dalla serie A segreti organizzativi e
tecnici per una struttura da Champions League.
Cina, una speranza che
dura un giorno ( da "Affari
e Finanza (La Repubblica)" del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: 1 Cina, una speranza che dura un
giorno MARCELLO DE CECCO Mercoledì scorso i mercati hanno ricevuto due notizie
importanti. La prima, fortemente negativa, era fornita dalla pubblicazione del
Beige Book, il rapporto della Federal Reserve sull'economia degli Stati Uniti.
CRISI: IN CINA PRIMI
EFFETTI DEL PIANO DI RILANCIO ( da "Wall
Street Italia" del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Crisi: in Cina primi effetti del
piano di rilancio di ANSA Lo afferma il vicegovernatore della Banca centrale
-->(ANSA) - BASILEA, 9 MAR - La Cina sta cominciando a registrare i primi
effetti del piano anti-crisi di rilancio varato dal Governo con un aumento
degli impieghi.
Crisi: in Cina primi
effetti del piano di rilancio ( da "Trend-online"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: in Cina primi effetti del piano di
rilancio ANSA NEWS, clicca qui per leggere la rassegna di Ansa , 09.03.2009
12:55 Scopri le migliori azioni per fare trading questa settimana!! (ANSA) -
BASILEA, 9 MAR - La Cina sta cominciando a registrare i primi effetti del piano
anti-crisi di rilancio varato dal Governo con un aumento degli impieghi.
ROSALBA AVITABILE
FRATTAMAGGIORE. FINISCE NEL MIRINO DEI TEPPISTI, LA SEDE DELLA PROTEZIONE
CIVIL... ( da "Mattino,
Il (Circondario Nord)" del
09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Finisce nel mirino dei teppisti, la
sede della protezione civile di Frattamaggiore. Ignoti l'altra notte hanno
scavalcato il cancello d'ingresso della struttura che si trova nella villa
comunale di via Biancardi per imbrattare il muro e i cancelli della protezione
civile con bombole spray.
LEADERS FOR YOUR FUTURE.
INSIEME PER SVILUPPARE NUOVI TALENTI . È QUESTO IL TITOLO D...
( da "Mattino, Il (Benevento)"
del 09-03-2009) + 1 altra fonte
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: «La globalizzazione è una grande
opportunità per tutti ma rende anche l'attività d'impresa molto più complessa
che in passato. Promuoviamo questa iniziativa con Aiesec, anche perché questa
Associazione internazionale di studenti universitari si è globalizzata fin dal
1948.
Gb/ Arciv. Canterbury:
Colpa crisi non e' solo dei banchieri
( da "Virgilio Notizie"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: lanciato un attacco sugli effetti
della globalizzazione che ha prodotto un "successo straordinario nel
generare potere d'acquisto" ma che ci ha condotti "a una radicale
insicurezza difficile da prevedere". Williams ha criticato la sconsiderata
ricerca della crescita che ha portato a "una malsana iperattività"
economica, puntando il dito contro quei governi che hanno promesso di "
Ue-Cina/ D'Alema: No a
critica su diritti umani,noi poco
( da "Virgilio Notizie"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Cina tra le grandi potenze
emerse è la meno orientata all'Europa, concetto per loro poco chiaro. I cinesi
non fanno investimenti in Europa, ci considerano un mercato dove venire a
vendere i loro prodotti mentre con gli Usa hanno un rapporto stretto che la
crisi rafforzerà".
Cina-Usa/ Nave americana
ostacolata, protesta Usa con ( da "Virgilio
Notizie" del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract:
L'EUROPA DEI MINISTRI
INELEGGIBILI - BARACK, FORZA STAMINALI - IL FUOCO DI TREMONTI - AMATO: IL
RIFIUTO È MIO, NON DEL CAV. - "MARTINI E KÜNG SOVVERSIVI" SILVIO
MURATORE PIACE A ( da "Dagospia.com"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: «Se vogliono sviluppare i rapporti
con la Cina - ha spiegato il ministro Yang Jiechi -, nessun Paese deve
permettere al Dalai lama di visitarlo e di usare il suo territorio per attività
separatiste che mirino all'indipendenza del Tibet». 13 - IL REPUBBLICANO
LIMBAUGH: «KENNEDY MORTO PRIMA DELLA LEGGE SANITARIA».
Usa-Cina/ Casa Bianca:
navi cinesi rispettino leggi ( da "Virgilio
Notizie" del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: La Casa Bianca ha chiesto alla Cina
di rispettare le leggi internazionali, in particolare nella zona del Mar cinese
meridionale. L'amministrazione Usa si è riferita alla nave americana
"Impeccable", che è stata seguita e ostacolata da navi di Pechino.
Funzionari delle Difesa hanno affermato che "negli ultimi giorni le navi
cinesi sono state sempre più aggressive"
Cina/ Frattini: Diventi
partner politico non solo economico...
( da "Virgilio Notizie"
del 09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Quale futuro tre le relazioni Ue e
Cina' organizzato dallo European Council on Foreign Relations alla Camera dei
Deputati. In poche parole, se il messaggio che arriva a Pechino dagli Usa è
'continuate a comprare i nostri titoli di Stato' e quello dall'Europa è
'sollevate i nostri sistemi finanziari con l'interscambio' il rapporto resterà,
Usa-Cina: previsto per
mercoledì l'incontro tra Gheitner e Jieshi
( da "Finanza.com" del
09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: Usa-Cina: previsto per mercoledì
l'incontro tra Gheitner e Jieshi (9 Marzo 2009 - 20:34) MILANO (Finanza.com) -
In seguito ad un incidente avvenuto nel Mar Cinese Meridionale, è stato fissato
per mercoledì a Washington l'incontro tra il segretario al Tesoro americano
Timothy Gheitner e il capo della diplomazia cinese Yang Jieshi.
La Cina si prepara a
lanciare la sua stazione spaziale
( da "Corriere.it" del
09-03-2009)
Argomenti:
Cina Usa
Abstract: primi test nel 2010 La Cina si
prepara a lanciare una mini stazione spaziale Le autorità hanno confermato il
piano per la messa in orbita nel 2011 Ecco come dovrebbe presentarsi la
stazione spaziale cinese MILANO - Il 2011 sarà un'annata doc per lo spazio
cinese. Pechino compirà un balzo notevole realizzando il primo passo per
arrivare alla prima stazione spaziale del Celeste Impero.
( da "Stampa, La" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Trent'anni fa, nel
pieno della dittatura brezhneviana e del disastro economico sovietico, i
servizi segreti americani suggerivano la possibilità di un'imminente rivolta
nelle più lontane - e più sacrificate - lande dell'impero. Qualcuno, tacciato
allora di bieco allarmismo, ventilava addirittura l'ipotesi che il Cremlino
potesse giocare la carta della guerra totale per uscire da quell'impasse. Poi
venne Mikhail Gorbaciov, le nuvole agitate dai servizi si allontanarono e il
resto è storia. Oggi sono i russi - non più sovietici - a dire che gli Stati
Uniti sono di fronte al disastro in seguito alla crisi finanziaria ed
economica; a due passi da un collasso che potrebbe portare il presidente Obama
a proclamare la legge marziale (e così si spiegherebbe anche il ritiro di
truppe dall'Iraq). A Mosca si ventila addirittura l'ipotesi
di una spaccatura degli Usa,
con la formazione di sei stati autonomi entro il
( da "Villaggio Globale.it" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Ultime Notizie Dopo
le ultime vicende del Darfur Fra Onu e globalizzazione c'è spazio
per un dialogo umanitario? Ci si chiede se davvero l'organizzazione delle
Nazioni unite sia un massimo comune divisore per tutte le popolazioni del
pianeta. Un filo diretto lega la povertà e l'ambiente Investire nella gestione
dell'ambiente è un fattore cruciale e spesso trascurato per la riduzione della
povertà e per il miglioramento delle condizioni di vita di un popolo.
Ovviamente il climate change colpisce tutti, paesi sviluppati e in via di
sviluppo e i più poveri sono i primi a soffrire. Esposti come tutti, sono meno
attrezzati e meno pronti ad adattarsi agli effetti del cambiamento climatico. A
questo punto i traguardi che l'Onu si è prefisso di raggiungere entro il 2015
consistono: nella riduzione del 50% della povertà estrema e della fame; nel
garantire l'educazione primaria universale; nella promozione della parità di
genere; nel ridurre di due terzi la mortalità infantile e di tre quarti quella
materna; nella prevenzione e lotta all'Hiv/Aids, malaria e altre malattie
infettive; nel lavorare nella direzione della sostenibilità ambientale; nella
promozione di una partnership globale Nord-Sud per lo sviluppo. Il rischio,
difatti, di un costante stato d'abbandono da parte delle istituzioni
internazionali di un dato territorio a rischio, potrebbe essere il verificarsi
di situazioni d'emergenza umanitaria, simili a quelle presenti nel Darfur,
nell'ovest del Sudan. Il 4 marzo scorso finalmente i tre giudici della prima
camera preliminare della Corte penale internazionale hanno autorizzato
l'arresto del presidente del Sudan Omar Al Bashir per crimini di guerra e
crimini contro l'umanità, perpetrati ai danni della popolazione civile nella
regione sudanese del Darfur. I magistrati hanno lasciato cadere l'accusa di
genocidio. Ma solo per ora, perché se durante l'inchiesta emergeranno nuovi
elementi, l'imputazione potrebbe essere ripresa. Le accuse per cui si chiede
l'arresto riguardano tra l'altro tortura, stupro, saccheggio e distruzione di
beni. Le autorità sudanesi si sono rifiutate di collaborare con la corte. Di
oggi è inoltre la notizia che il presidente sudanese Omar al Bashir ha
avvertito le organizzazioni non governative, il corpo diplomatico e le forze
dell'Onu presenti sul territorio sudanese, e quindi anche nel Darfur, di
rispettare obbligatoriamente le leggi locali; pena l'espulsione dal territorio.
Ma andiamo a ritroso nel tempo: a seguito della recrudescenza degli scontri
durante i mesi di luglio e agosto del 2006, il 31 agosto il Consiglio di
sicurezza delle Nazioni unite ha approvato la Risoluzione 1706, che prevede che
una nuova forza di pace, composta da 20.000 caschi blu dell'Onu, sostituisca o
affianchi i 7.000 uomini dell'Unione africana attualmente presenti sul campo.
Il Sudan ha avanzato forti obiezioni nei confronti della risoluzione e ha
dichiarato che le forze Onu entrate in Darfur saranno considerate alla stregua
di invasori stranieri. Il giorno seguente i militari sudanesi hanno dato il via
ad un'imponente offensiva nella regione. Tornando al presente dei nostri
giorni, l'aspetto che si vuole sottolineare è l'impotenza diplomatica dell'Onu
in alcuni stati ove risulta impossibile tessere le fila della trama democratica
e della civiltà; in regioni ove lo straniero, seppur appartenente ad
organizzazioni di pace umanitarie, è visto come un'ingerenza inammissibile da
combattere. Paradossalmente, una sorta di neocolonialismo di cui liberarsi. Se
non fosse che questi luoghi dimenticati da Dio, o meglio gli uomini che li
governano, sono degli assassini sanguinari avvezzi alla pulizia etnica. Ma
allora ci si chiede se nell'ambito di un sistema globalizzato come il nostro ci
sia davvero spazio per la strategia del dialogo ad oltranza, in un mondo che
invece rimane tuttora dilaniato da feroci e violente dittature militari.
Insomma, l'Onu è davvero un massimo comune divisore per tutte le popolazioni
del pianeta? (Valentina Nuzzaci) (09 Marzo 2009)
( da "Tirreno, Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Pagina 1 - Pontedera
L'emergenza si combatte sul web La protezione civile della Valdera entra in
rete e parla ai giovani PONSACCO.Il Centro intercomunale di Protezione Civile
della Valdera fa un salto di qualità. Entra nella rete, You Tube, Facebook,
I-tv, con spot pubbliciatari e radiofonici, e nelle case dei cittadini con la
pubblicazione "Informati e sicuri", opuscolo che fornisce le
informazioni di base per la prevenzione. Tutti segnali che vanno verso una direzione:
quella dell'informazione come punto cardine del lavoro della protezione civile.
Proprio di questo si è parlato nel convegno organizzato all'auditorium della
Mostra del Mobilio di Ponsacco. Anche l'assessore Renzo Profeti e il sindaco
Alessandro Cicarelli all'incontro sul tema: il ruolo chiave della
consapevolezza nell'affrontare l'emergenza. Presenti in sala le tute dei colori
più diversi, Misericordia, Pubblica Assistenza, Vigili del Fuoco; molti
professionisti, molti volontari. Il video. Protagonista del convegno un video,
realizzato da Simone Bachini sul lavoro del Centro Intercomunale, e su alcune
norme base di comportamento in caso di emergenza. Il video, oltre a essere
presente - e scaricabile - sul sito www.protezionecivilevaldera.it, sarà a breve
inserito su Youtube. Ne verranno anche ricavati alcuni spot-pillola di trenta
secondi ciascuno, sulle principali norme da osservare in caso di rischio
ambientale, che verranno trasmessi su Canale 50 e Rete Granducato, e come spot
audio, su Radio Blu. In più, è nato su Facebook il gruppo del Centro
Intercomunale della Protezione Civile Valdera, come ulteriore strumento di
comunicazione con il mondo giovanile. La pubblicazione. Oltre alla presenza
web, anche quella cartacea, come «mezzo che resta per ora quello privilegiato
per la maggior parte dei cittadini -, nelle parole dell'editor Claudia Batoni
(ArtEventBook Edizioni), che ha curato la realizzazione dell'opuscolo
"Informati e sicuri". Ventisei pagine che contengono le informazioni
base, sia logistiche che normative, per intervenire come singoli cittadini in
caso di pericolo alluvioni, frane, incendi, terremoti. Una guida accompagnata
dalle illustrazioni di Marco Citi, architetto e vignettista, che mette in scena
una famiglia tipica ponsacchino-pontederese, i Vesponi, un mix tra i Simpson e
i Quagliotti del Vernacoliere, con la presenza centrale del grinzoso arzillo
nonnetto, pronto a intervenire nelle emergenze. E poi: il figlio piccolo che si
chiude nel frigo durante il black out, la figlia maggiore simil-velina che
pensa a salvare i vestiti dall'alluvione - il nonno invece ne approfitta per
farsi un bagno. Protezione Civile, alto gradimento. Ha
chiuso l'incontro l'assessore regionale alla protezione civile Marco Betti, con
un dato significativo: secondo le statistiche regionali, il servizio di
Protezione Civile risulta essere primo nella classifica del gradimento da parte
dei cittadini. Martina Mengoni
( da "marketpress.info" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Lunedì 09 Marzo 2009
?RIFIUTI SPECIALI?, CRESCE L?ESPORTAZIONE: + 60% IN 3 ANNI Roma, 9 marzo 2009 ?
Cresce a ritmo sostenuto l?esportazione dei rifiuti speciali (da attività
produttive) inviati all?estero per l?assenza sul territorio nazionale di
adeguati impianti di trattamento e per le condizioni di smaltimento
economicamente vantaggiose offerte da alcuni Paesi; cresce, pur se
gradualmente, anche il fenomeno dell?importazione dei rifiuti speciali,
utilizzati come materie prime nell?industria del recupero, non soddisfatta
dalle raccolte differenziate nazionali, attualmente però alle prese con una
forte inversione di tendenza dovuta alla globalizzata situazione di crisi dei
mercati. Sono queste le principali tendenze emerse stamane nel corso della
presentazione del primo Rapporto su ?Il movimento transfrontaliero dei
rifiuti?, presentato a Roma da Fise Assoambiente, l?Associazione che in
Confindustria rappresenta le aziende che operano in campo ambientale. Dal
Rapporto, il primo mirato su importazione ed esportazione di rifiuti, emerge
come nel 2005 (ultimi dati Mud disponibili su import/export) siano state
esportate dall?Italia 1,9 milioni di tonnellate di rifiuti speciali (+60% vs le
1. 144 mila tonnellate del 2002). Nello stesso anno l?Italia ne ha importati circa
1,4 milioni di tonnellate (nel 2002 erano 890mila). Il trasporto di questi
rifiuti, in entrata ed uscita dai confini nazionali, riguarda complessivamente
il 3% dei rifiuti speciali gestiti nel 2005 (il 2,7% dei rifiuti non pericolosi
e circa il 10% di quelli pericolosi). Negli ultimi anni le esportazioni dei
rifiuti speciali sono cresciute soprattutto grazie all?aumento dei flussi di
?pericolosi?, passati dalle 116. 000 tonnellate del
( da "Messaggero, Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Lunedì 09 Marzo 2009
Chiudi di MARCO FORTIS La crisi economica in corso non è una malattia italiana:
è un'epidemia mondiale di fronte alla quale l'Italia fa bene ad attrezzarsi con
tutte le misure compatibili con l'equilibrio dei propri conti pubblici. Ma
anche con la consapevolezza di avere "anticorpi" assai migliori dei
Paesi più malati, a cominciare dagli Stati Uniti, dove, nonostante i mega-piani
di rilancio dell'economia, il tasso di disoccupazione è salito a febbraio
all'8,1% e il numero dei senza lavoro, pari ormai a 12,5 milioni, ha raggiunto
i massimi storici. Per non parlare della Gran Bretagna, dove la Bank of England
è ormai ridotta a "stampare" moneta mentre due banche del calibro di
Royal Bank of Scotland e Lloyds Banking Group sono state nazionalizzate; o
dell'Irlanda, dove i conti dello Stato sono così disastrati da aver spinto il
governo a presentare un piano per tagliare del 7% lo stipendio dei dipendenti
pubblici. E potremmo ricordare anche l'ex ammirata Spagna, dove il tasso di
disoccupazione ha ormai sfondato il 15%. Mentre le economie esportatrici di Cina e Giappone sono pressoché paralizzate. A questo disastro
si riferiva il Ministro dell'economia Giulio Tremonti quando, sorprendendo per
la verità solo i distratti, ha parlato di «un 2009 più difficile del 2008»: uno
scenario dal quale chiaramente l'Italia non può chiamarsi fuori, essendo
l'economia mondiale ormai completamente globalizzata, nel bene e nel male. Il
nostro tallone d'Achille resta l'elevato debito pubblico. A ciò si aggiunge il
deterioramento dei coefficienti patrimoniali di alcune grandi banche, pur
essendo il sistema creditizio italiano nel suo complesso il meno contagiato dal
crack finanziario. Tuttavia, nella tempesta della crisi economica mondiale la
piccola "caravella" italiana, anche se sballottata dai flutti, per
ora mantiene la rotta meglio di tante altre "corazzate" malridotte,
smentendo gli uccelli del malaugurio. Ciò non deve indurre a facili
"ottimismi consolatori" come ha scritto Carlo Azeglio Ciampi, ma
sarebbe un errore ancor più grave e lesivo dell'interesse repubblicano
alimentare "pessimismi paralizzanti". Infatti, occorre agire contro
"il deterioramento del clima sociale" che accentua "le
diseguaglianze" e "contro le cause del ristagno dell'economia
italiana". Ma per far questo occorre prima di tutto bandire ogni
disfattismo, concentrare le poche risorse disponibili su misure mirate di
sostegno dell'economia e credere maggiormente nei nostri punti di forza
strutturali: economia reale, risparmio e basso indebitamento delle famiglie.
Nonostante il quotidiano bombardamento di notizie nazional-catastrofiche, che
spesso tendono a dare un'immagine distorta del nostro Paese, come se si
trovasse più in difficoltà di tutti gli altri in mezzo al guado della
recessione internazionale, i dati, pur in peggioramento, dimostrano che i
nostri "anticorpi" funzionano e possono supportare l'auspicabile
successo delle terapie. I vari provvedimenti sinora adottati dal governo sono
certamente perfezionabili ma concreti: carta acquisti e bonus alle famiglie
meno abbienti; potenziamento degli ammortizzatori sociali; incentivi fiscali
per sostenere la domanda dei settori strategici più in difficoltà come l'auto;
Tremonti bond non per "salvare" banche e banchieri ma per garantire
il flusso del credito a famiglie e imprese; pacchetto infrastrutture. In
occasione del prossimo consiglio dei ministri, inoltre, dovrebbe essere
presentato anche il piano per l'edilizia annunciato dal Presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi. La Confindustria e la Banca d'Italia hanno
espresso la preoccupazione che nel 2009 la diminuzione del pil italiano possa
essere superiore al -2% previsto un mese e mezzo fa dal Governo e dalla
Commissione Europea, ipotizzando che il calo possa collocarsi tra il -2,5% e il
-2,6%. Ma anche i centri studi e le banche centrali degli altri Paesi, di
fronte al peggioramento dello scenario internazionale, nel frattempo hanno
rivisto al ribasso le precedenti previsioni dei loro governi e dell'Ue. Sicché
le indicazioni per l'Italia, a fonti omogenee e a parità di aggiornamento,
risultano comunque sempre le meno negative rispetto ad altre importanti economie
come la Germania e la Gran Bretagna. Il pil di quest'ultima, secondo la
Confindustria britannica e la Bank of England, nel 2009 diminuirà di oltre il
3%. C'è poco da rallegrarsi, ovviamente, ma l'Italia sembra reggere l'urto
della crisi meglio di altri Paesi che pure hanno iniettato centinaia di
miliardi di euro, sterline e dollari nelle loro economie per salvare banche in
difficoltà o "stimolare" la domanda. Inoltre, i "confidence
indicators" elaborati dall'Eurostat mostrano chiaramente che gli italiani
sono meno pessimisti degli altri cittadini europei (e anche di molti nostri
editorialisti). Rispetto agli altri 4 maggiori Paesi dell'Ue (Francia,
Germania, Gran Bretagna e Spagna) a febbraio il clima di fiducia in Italia
(dato dal saldo delle risposte tra ottimisti e pessimisti) risultava il
migliore in ben 3 indicatori settoriali: nell'industria, nel commercio al
dettaglio e tra i consumatori; era più o meno in linea con quello medio degli
altri Paesi nelle costruzioni (con l'eccezione della Gran Bretagna, dove la
fiducia è letteralmente crollata); mentre siamo solo un po' più pessimisti di
Francia e Germania nei servizi, ma migliori di Spagna e Gran Bretagna. In
particolare, se analizziamo la dinamica delle risposte mensili da marzo
( da "Sole 24 Ore, Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: PRIMA data: 2009-03-08 - pag: 1 autore: LA
RITIRATA DEGLI INVESTITORI L'ora della de-globalizzazione di Giorgio Barba
Navaretti L a crisi economica deprime anche i flussi globali di capitali. I
dati Unctad rivelano un calo degli investimenti diretti esteri del 20% nel
2008, dopo anni di fenomenale crescita, e le previsioni per il 2009 non sono
rosee. L'arretramento degli investimenti di portafoglio, ( strettamente
finanziari) e del credito bancario è ancora più forte. Continua u pagina
( da "Sole 24 Ore, Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: MONDO data: 2009-03-08 - pag: 6 autore: Il processo di pace La linea
del dialogo di Hillary Clinton ottiene i primi frutti di Ugo Tramballi I soldi
per Gaza ci sono; i palestinesi vanno verso il compromesso necessario per non
ripiombare nella guerra civile fra Hamas e Fatah; i due negoziatori americani
sono arrivati a Damasco; e le aperture sono evidenti anche verso l'Iran
sull'unico terreno dove una collaborazione è possibile: l'Afghanistan. Per
essere solo una settimana da che Hillary Clinton ha messo piede in Medio
Oriente, anche i più scettici e i meno fraterni non possono
negare che ci sia qualcosa di consistentemente nuovo nella diplomazia Usa. Dalla Cina, alla Russia, all'Unione Europea, il Medio Oriente alla fine è
solo una delle stazioni di un grande cambiamento americano: ma è quella che può
determinare una pace o un'altra guerra, e dunque ha un senso d'urgenza che le
altre non hanno. Ora si capisce perché Barack Obama abbia scelto un
personaggio dal profilo forte come Hillary Clinton per il dipartimento di
Stato. Erano due le priorità dell'America: riformare all'interno il sistema
economico e ridisegnare all'esterno il volto politico della superpotenza.
Occorreva per un po' un potere quasi bicefalo: il presidente a occuparsi della
crisi economica, un forte segretario di Stato a risolvere la crisi di
credibilità diplomatica di fronte al mondo. Questo non vuol dire che fra sei
mesi il mondo sarà migliore. Forse per allora non ci sarà più uno scudo
spaziale a dividere America e Russia. Ma il Medio Oriente sarà nella sostanza
ancora lo stesso di oggi. In Egitto all'inizio della settimana Clinton aveva
trasmesso un senso d'urgenza alla regione. Ma la diplomazia americana non farà
un blitz: sarà piuttosto "trasformativa". Non chiederà alla Siria di
abbandonare l'Iran ed Hezbollah ma cercherà la collaborazione dove è già
possibile trovarla. Non aprirà ad Hamas le porte del dialogo, a Sharm elSheikh
è stato chiarito che i palestinesi di riferimento sono i moderati di Abu Mazen:
ma agli islamici si offriranno le opportunità per cambiare, se lo vorranno. C'è
tuttavia un'ombra dentro la quale Clinton a Gerusalemme ha già guardato con
coraggio ma non ha mezzi per illuminare come vorrebbe: il prossimo Governo
d'Israele,che potrebbe avere come ministro degli Esteri Avigdor Lieberman,
l'uomo che per punire l'Egitto qualche anno fa voleva bombardare la diga di
Assuan; e come altri ministri crede che sia inammissibile uno Stato
palestinese. è a pensarci incredibile, ma politicamente possibile, che il primo
alleato dell'America in Medio Oriente si trasformi nel primo ostacolo del suo
sforzo di cambiamento. ugo.tramballi@ilsole24ore.com L'INCOGNITA Il paradosso è
che Israele, il primo alleato di Washington nell'area, rischia di avere un
Esecutivo poco incline al negoziato
( da "Sole 24 Ore, Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Il Sole-24 Ore
sezione: INPRMO PIANO data: 2009-03-08 - pag: 2 autore: Effetto crisi
finanziaria: il mondo si deglobalizza Si congelano i flussi internazionali e
molti capitali vengono rimpatriati Morya Longo I cittadini del Kenya che
lavorano all'estero non ce la fanno più. Tanti di loro stanno perdendo il
posto: così nel 2008, stima la Banca centrale del Paese africano, hanno ridotto
del 38% il denaro inviato in patria alle proprie famiglie. Questo è forse
l'aspetto meno noto, ma anche il più umano, degli effetti catastrofici che la
crisi finanziaria sta causando. Non stanno solo crollando le Borse. Non stanno
soffrendo solo le banche e le case automobilistiche. Sta accadendo qualcosa in
più. La tempesta, nata nelle fabbriche di mutui subprime degli Stati Uniti, sta
infatti invertendo il fenomeno più importante degli ultimi decenni: la
globalizzazione. Quei fiumi di denaro che fino al 2007 spostavano ricchezza da
un Paese all'altro si stanno prosciugando: molti capitali si sono bruciati in
Borsa, tanti altri stanno rimpatriando o si stanno dirottando su titoli di
Stato e oro. Insomma: l'impressione è che il mondo stia entrando in una nuova
«Era glaciale » degli scambi finanziari. I flussi di capitali dai Paesi
occidentali a quelli in via di sviluppo stanno infatti crollando: tra il 2007 e
il 2009 sono calati dell'82%. Per contro, hanno raggiunto il record i flussi
netti verso Stati Uniti ed Europa. «Fino a poco tempo fa c'erano grossi
squilibri internazionali – osserva Domenico Siniscalco vice presidente e numero
uno in Italia di Morgan Stanley –: gli Stati Uniti consumavano troppo e
risparmiavano poco, l'Asia consumava poco e risparmiava troppo. Questo
richiedeva ingenti flussi finanziari, che erano intermediati dai grandi
operatori. La domanda da porsi è se oggi si stiano semplicemente aggiustando
gli squilibri del passato, oppure se il mondo stia andando verso una
de-globalizzazione più strutturale». La risposta arriverà dalla storia. Fuga
dai Paesi emergenti Il "fiume" di denaro che si sta prosciugando in
modo più evidente è quello che negli ultimi anni stava inondando i Paesi
emergenti: America Latina, Africa, Asia ed Est Europa. Nel 2007i flussi degli
investitori privati occidentali in questi mercati avevano toccato il record
storico: secondo i dati dell'Institute of International Finance, erano quasi
raddoppiati dai 564,9 miliardi del 2006 ai 928,6 miliardi di fine 2007.
Crescevano gli investimenti diretti, quelli in azioni e obbligazioni,
aumentavano i crediti erogati dalle banche internazionali: gli occidentali,
insomma, cercavano in quei Paesi nuovi mercati promettenti. Ma la crisi ha
cambiato tutto: gli investitori, in preda al panico, stanno prosciugando i
flussi. Gli investimenti diretti, quelli che dall'occidente arrivano ai Paesi
emergenti, sebbene storicamente stabili stanno frenando velocemente: dai 304
miliardi di dollari raggiunti nel 2007, se ne stimano 197 nel 2009. Ma sono
soprattutto le banche a fare marcia indietro: i grandi istituti occidentali in
crisi, in gran parte salvati dai loro Governi, dovendo ridurre l'attività
preferiscono farlo all'estero e non in patria. Morale: dal 2007 al 2009 si sono
"prosciugati" quasi 500 miliardi di dollari di finanziamenti erogati
dalle banche occidentali nei Paesi in via di sviluppo. Nel
( da "Corriere della Sera" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Corriere della Sera
- NAZIONALE - sezione: Focus Vuota - data: 2009-03-09 num: - pag: 10 categoria:
REDAZIONALE Le date L'Esposizione universale si terrà nella città cinese per
184 giorni, dall'1 maggio al 31 ottobre 2010. 231 i partecipanti Il tema «Città
migliore, vita migliore» è il titolo dato all'appuntamento. «Da qui idee per
combattere la recessione» Shanghai, l'Expo della crisi Lavori in ritardo, non
tutti i 185 Paesi parteciperanno Usa in forse. Cento
nuove stazioni della metropolitana DAL NOSTRO INVIATO SHANGHAI — «E questo»,
una distesa di terra smossa, scura di pioggia, qualche lugubre rudere
industriale, «questo sarà il padiglione giapponese ». L'ingegnere capo Qiu
Bingbo distende il braccio verso il futuro che per adesso vede solo lui, sa che
le cose nascono dal niente e dal caos, e così appaiono adesso i cantieri
dell'Expo di Shanghai: un impasto di niente e di caos. Il padiglione cinese, in
realtà, c'è. Quasi. La sua sagoma a piramide maya rovesciata si solleva dagli
sfasciumi e domina l'area dei lavori sulla sponda orientale del fiume Huangpu.
La sua anima d'acciaio è stata completata con l'anno nuovo, si chiama «La
corona dell'Est»,
( da "Resto del Carlino, Il (Bologna)" del
09-03-2009)
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ESTERI pag. 19
Bashir minaccia anche l'Onu DARFUR ARRINGA LA FOLLA: CACCERÒ CHI VIOLA LE
NOSTRE LEGGI dall'inviato GIAMPAOLO PIOLI NEW YORK «HO UN MESSAGGIO per tutte
le missioni presenti in Sudan, le ong e i Caschi Blu dell'Onu. Devono
rispettare le leggi locali altrimenti verranno espulse immediatamente». La
sfida alla comunità internazionale del presidente Omar al Bashir contro il
quale la corte dell'Aja ha emesso un mandato d'arresto per crimini di guerra e
contro l'umanità in relazione alle stragi del Darfur ha raggiunto ieri un altro
stadio. Bashir non solo non intende consegnarsi alla Corte ma rilancia e
minaccia anche le Nazioni Unite. Il segretario generale Ban Ki Moon, che aveva
chiesto l'immediato reintegro delle tredici organizzazioni espulse,
responsabili della distribuzione di aiuti alimentari a milioni di profughi,
proprio non è stato ascoltato. L'ambasciatore sudanese all'Onu parla di
«dossier» contro le ong cacciate dal paese, ma invitato a mostrarli dice: «Sono
orribili, potrebbe venirvi un attacco di cuore se li esaminaste». Dietro
cinismo e ironia c'è però un'indicazione precisa di Bashir: «I paesi
occidentali ci hanno detto che se permettessimo alle ong di continuare a lavorare
il mandato d'arresto verrebbe sospeso. Ma noi abbiamo rifiutato». Ai paesi
della Lega Araba e dell'Unione Africana che spalleggiati da Cina e Russia stanno arrivando a New York per chiedere una riunione
del Consiglio di Sicurezza su un probabile voto di «congelamento» per dodici
mesi del mandato di arresto, il presidente sudanese ha detto ieri «no, grazie».
Bashir, per dimostrare l'infondatezza delle accuse, è andato ieri in due centri
del Darfur per farsi acclamare come a Karthoum da una folla organizzata alla
quale ha detto: «Siamo contro la sospensione della decisione. Non concederemo
l'estradizione per nessuno degli altri due imputati sudanesi. I giudici
dell'Aja devono cancellarla o scioglierla nell'acqua e bersela la loro
decisione. La Corte penale internazionale e tutti i suoi membri sostenitori
sono sotto i miei piedi». ALL'ONU E A WASHINGTON cresce la frustrazione, ma
Bashir sfrutta le divisioni all'interno degli stessi cinque membri permanenti
del Consiglio di Sicurezza, incapaci di trovare un'intesa su una dichiarazione
che semplicemente chieda al presidente sudanese di non bloccare gli aiuti
umanitari. Questo succede non solo perché Russia e Cina
si oppongono a qualsiasi risoluzione che obblighi Bashir a consegnarsi alle
autorità, ma perché numerosi paesi arabi e africani(e la Libia è presidente di
turno del Consiglio per il mese di marzo) vogliono al tempo stesso la parità di
trattamento sulle accuse di crimini di guerra e contro l'umanità anche nei
riguardi degli Usa di Bush per la guerra in Iraq e di
Israele per l'attacco a Gaza.
( da "Secolo XIX, Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
L'addio di Obama
all'Iraqavvia nuove strategie Usa giulio ercolessi Che
le promesse fatte nelle campagne elettorali siano quasi sempre destinate a
ridimensionarsi di fronte alla realtà e di fronte ai condizionamenti dettati
dall'economia e dalla geopolitica, è cosa talmente abituale e risaputa che
quasi nessuno ormai se ne sorprende e se ne scandalizza più di tanto. Perfino
fra gli elettori meno smaliziati questa è sempre più riconosciuta come la norma
un po' in tutti i Paesi democratici, tanto che spesso si sente dire che la
disaffezione degli elettori, ovunque frequente e diffusa, è anche determinata
dalla consapevolezza dell'inevitabile distanza fra le promesse di cambiamento e
l'impossibilità o la carente volontà di darvi seguito da parte degli eletti. L'interdipendenza
crescente che è conseguenza della globalizzazione ha finito negli anni più
recenti per fornire giustificazioni plausibili anche ai voltafaccia più
repentini. Alcune delle nomine fatte dal Presidente Obama nel periodo della
transizione dei poteri e nelle sue prime settimane di governo erano sembrate a
molti l'ennesima conferma di questa regola non scritta della politica
contemporanea. In particolare l'ostinata ricerca di coinvolgere nella squadra
di governo esponenti repubblicani moderati, a cominciare dal segretario alla
Difesa Robert Gates (che Bush Jr. era stato costretto a nominare in
sostituzione di Donald Rumsfeld), era stata interpretata da qualcuno come
l'inizio di un ripiegamento perfino più precoce del consueto. È anche per
questo che oggi sta suscitando semmai sorpresa il fatto che il Presidente Obama
sembri invece tenere fede in modo perfino stupefacente a molte delle sue
promesse elettorali. Senza voler sminuire la grande fiducia nelle proprie
capacità di leadership che certamente anima il nuovo Presidente - ben evidente
nelle sue scelte economiche interne - soprattutto per quel che riguarda le
scelte di politica estera questa volta sono proprio i condizionamenti dettati
dalla realtà dei rapporti di forza e dall'economia che non solo non stanno
forzando la nuova Amministrazione a ridimensionare le promesse elettorali di
cambiamento, ma che ne stanno perfino accelerando la tabella di marcia. Non è
solo la volontà di cambiamento espressa nelle urne dagli americani e fortemente
impersonata dal Presidente a imporre quella che appare come una profonda
inversione di rotta su tutti i fronti, ma anche l'insostenibilità strategica ed
economica delle politiche visionarie dei neocons in cui l'amministrazione
precedente aveva rovinosamente impegnato l'America e con essa molti dei suoi
alleati. È certamente vero che la situazione militare in Iraq è migliorata
negli ultimi mesi: migliorata dopo una guerra costata migliaia di morti
americani e alleati, decine di migliaia di morti iracheni e che si sarebbe
potuta evitare, come oggi sappiamo, se solo si fosse concesso a Saddam l'esilio
dorato cui era disposto. Migliorata però senza che sia possibile cancellare i
danni incalcolabili provocati all'immagine dell'Occidente nel mondo arabo e
musulmano dall'unilateralismo, da Guantánamo e da Abu Ghraib, e senza poter
modificare un quadro strategico regionale in cui a rafforzarsi è stata più di
ogni altra la posizione dell'Iran, cioè dell'antagonista principale degli Usa, e quella del fondamentalismo. Il piano di progressivo
disimpegno dall'Iraq può però funzionare, e non tradursi in una seconda
rovinosa "vietnamizzazione" e può consentire agli Usa
di fronteggiare le altre emergenze a cominciare da quella afghana e pakistana,
solo a condizione che muti il quadro globale. Di qui la corsa della diplomazia
americana a ricostruire uno scenario multilaterale praticabile, a migliorare i rapporti soprattutto con Cina e Russia, anche a costo di ingoiare più di un rospo in fatto di
diritti umani (dal Tibet alla Cecenia, alla sorte della libertà di
informazione), e perfino, e soprattutto, con l'Iran. Nella stessa linea il
sostegno ai tentativi di mediazione dell'Egitto fra fazioni palestinesi
(includendo quindi anche Hamas) e a quelli della Turchia che coinvolgono,
con Israele, il regime siriano probabile responsabile degli assassinii che
hanno destabilizzato il Libano (con cui sono già stati avviati anche contatti
diretti di alto livello). E di qui, addirittura, il riconoscimento come
interlocutori inevitabili perfino di alcuni dei talebani arroccati fra
Afghanistan e Pakistan: pur con la prospettiva di un rafforzamento del
fondamentalismo, analogo del resto a quello irreversibilmente prodottosi in
Iraq. Tanto Gates quanto il generale David Petraeus, entrambi nominati dall'Amministrazione
Bush, sostengono apertamente queste svolte. Perché, probabilmente, si tratta
ormai di scelte obbligate, dettate anche da un relativo ma oggettivo
indebolimento della forza dell'America nel mondo dopo gli anni delle
ubriacature ideologiche, dell'unilateralismo e della dissipazione. Sarebbe
sbagliato pensare che l'appeasement con i competitori e gli antagonisti
ideologici dell'America sia nelle corde dei democratici più che in quelle dei
repubblicani. Storicamente è semmai vero il contrario: prima dell'11 settembre
lo stesso Bush era considerato piuttosto isolazionista e la vocazione
universalistica e missionaria dell'America è certamente più wilsoniana che
kissingeriana. Il fatto è che per Obama non si tratta solo di restaurare
insieme l'economia e i principi della democrazia americana, ma anche di
rapportare il ruolo degli Usa alle risorse
disponibili. Per evitare di condividere con altre grandi potenze del passato il
destino di decadenza preconizzato una ventina di anni fa in un celebre saggio
di Paul Kennedy. 09/03/2009 lo scacchiereIl piano americano di disimpegno può
funzionare se mutano anche altri scenari, come quelli afghano e pakistano
09/03/2009 pechino & moscaFrenetica azione diplomatica per costruire
soprattutto con Cina e Russia migliori relazioni
multilaterali 09/03/2009 pierfranco pellizzetti A chi conviene che Dario
Fanceschini si riveli una fugace meteora? Certamente agli immarcescibili
cacicchi di (centro)sinistra e ai loro minimi interessi di bottega. Forse a
qualche "liderino" che studia da notabile già dallo svezzamento (il
mito irrealistico del fenomenale trentenne che non c'è). Non di certo agli
italiani che si augurerebbero un risultato meno scontato nel mach rugbistico
tra Silvio Berlusconi e i suoi titubanti avversari; un'offerta politica
progressista quantomeno credibile. Di certo, se il suo neosegretario pro
tempore fallisce, il Partito democratico non avrà ulteriori chances disponibili
e il rischio sempre incombente della sua implosione diventerà certezza. Con il
bel risultato che un buco nero al posto del più grosso serbatoio di voti
all'opposizione, tassello essenziale di qualsivoglia combinazione elettorale,
renderebbe impensabile l'ipotesi stessa di un cambio di maggioranza. Dunque, un
problema che riguarda all'ingrosso la metà dell'elettorato italiano e dei
residui partiti di loro riferimento. Che se guardassero oltre la punta del
proprio naso dovrebbero - se non altro - aprire un credito al tentativo di
rianimazione bocca a bocca della sua compagine operato da Franceschini. E fare
il tifo. Si dice: è troppo fragile. Ma le sue indiscutibili debolezze
potrebbero diventare punti di forza. Intanto Berlusconi non può bollarlo come
"comunista" o "arnese della Prima Repubblica" (da che
pulpito?). Si dice: "non ha carisma". Staremo a vedere come reagirà
al cosiddetto "effetto poltrona", che non ti lascia mai come prima: o
ti peggiora oppure ti migliora. Altri sottolineano che "è un
cattolico" nel partito a prevalenza post comunista, un "popolare"
della vecchia Sinistra Democristiana. Componente che non era effettivamente di
sinistra ma - tuttavia - cercava una coesistenza pacifica col
cambiamento/modernizzazione in modo da salvare la propria visione tradizionale
del mondo (se si vuole, "gattopardescamente"): Amintore Fanfani leggendo
le politiche sociali keynesiane in chiave assistenzialistica e clientelare,
Aldo Moro esorcizzando il conflitto sociale (che non capiva), Carlo
Donat-Cattin confondendo i lavoratori con i poveri. Eppure oggi rimpiangiamo
quei cattolici conciliari - i cui maestri Alcide De Gasperi e Giuseppe Dossetti
seppero dire anche dei "no" coraggiosi perfino al Vaticano - rispetto
agli odierni manipoli beghini manovrati da una Cei oscurantista. Difatti,
Franceschini si richiama al suo conterraneo Benigno Zaccagnini, recuperando una
dote che in politica sembrava perduta: il carattere. Che poi è una componente
fondamentale della leadership; purtroppo dimenticata da Romano Prodi e Walter
Veltroni nonostante le designazioni plebiscitarie ottenute nelle rispettive primarie.
Smarrita nelle pratiche di mediazione molliccia in cui entrambi hanno dissipato
la poderosa spinta propulsiva che assicurava vento alle loro vele. La vera
ragione degli speculari fallimenti che ne hanno troncato le carriere politiche.
Dunque un apprezzabile ritorno alla fierezza, che spinge il nuovo segretario,
già nei primi passi, ad assumere un atteggiamento ben poco accomodante nei
confronti di Berlusconi e del berlusconismo. Tanto da dire qualcosa che
potrebbe avere perfino un suono "di sinistra". E che, dopo tante
chiacchiere sull'ipotetico posizionamento al centro dei Democratici (un
non-luogo politico, particolarmente in un sistema tendente al maggioritario),
potrebbe preludere all'unica operazione realistica possibile: recuperare il
non-voto emigrato sull'Aventino. Che questa sia la mossa giusta lo si potrebbe
dedurre "a contrario" prendendo nota delle critiche che sono state
subito indirizzate al cambio di linea del Pd da parte dell'organo di stampa
dello sconfittismo: il quotidiano "Il Riformista". Un insieme di
ragioni per cui sembra realistico convenire con quanto Filippo Paganini
scriveva sempre su questa pagina martedì scorso: «Franceschini, un precario
destinato a durare». Pierfranco Pellizzetti è opinionista di Micromega.
09/03/2009
( da "Finanza.com" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Crisi:
la Cina non sarà la locomotiva del pianeta (9 Marzo 2009 - 08:28)
MILANO (Finanza.com) - Mercoledì scorso i mercati hanno ricevuto due notizie
importanti. La prima, fortemente negativa, era fornita dalla pubblicazione del
Beige Book, il rapporto della Federal Reserve sull'economia degli Stati Uniti. La seconda veniva invece da
Pechino ed era giudicata molto positiva: l'ex capo dell'ufficio statistico
della Repubblica Popolare aveva dichiarato che il giorno seguente il Primo
ministro Wen Jabao nel suo discorso ai delegati dell'Assemblea Nazionale del
Popolo, avrebbe annunciato misure di stimolo all'economia. I mercati, alla
ricerca disperata di spunti sui quali impostare una manovra rialzista,
decidevano di ignorare il quadro oscurissimo che dell'economia Usa aveva dipinto con molti sgradevoli dettagli la Fed.
(Riproduzione riservata)
( da "Dagospia.com" del 09-03-2009)
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articolo --> LA PACE VACILLA IN IRLANDA DEL NORD - USA SOTTO ACCUSA PER AIG
- 12.000 SOLDATI USA LASCIANO L?IRAQ ENTRO SETTEMBRE - OBAMA VUOLE IL PETROLIO
DI LULA ? LE MINACCE DELLA COREA DEL NORD ? IRAN VICINO ALLA BOMBA? Rassegna
stampa internazionale a cura di Apcom Terrorismo in Irlanda 1 - SPAGNA EL PAIS
- "La pace vacilla in Irlanda del Nord": apertura dedicata alle nuove
violenze nell'Ulster, argomento di interesse alla luce delle analogie con il
terrorismo nei Paesi Baschi. "L'Iran si avvicina alla bomba": Teheran
avrebbe raggiunto la soglia della quantità di uranio necessaria per la
fabbricazione di un ordigno nucleare. Sudan, liberato leader opposizione Hassan
al Turabi, arrestato dopo aver chiesto al presidente Omar al Bashir di
consegnarsi alla Corte Penale Internazionale. "Obama vuole il petrolio di
Lula": Washington cerca accordo con il Brasile per mettere fine alla
dipendenza energetica dal Venezuela. EL MUNDO - "La Corea del Nord
minaccia la guerra se il suo satellite dovesse venire intercettato": si
crede che il lancio programmato da Pyongyang riguardi un missile a lungo
raggio. Un tribunale di Belfast deciderà oggi sullì'estradizione dell'ex etarra
De Juana Chaos, accusato di apologia del terrorismo. Paesi Baschi, intervista
al presidente del Pnv Inigo Urkullu: "I socialisti starebbero
riallacciando i ponti con Batasuna", niente aiuti a Zapatero a Madrid se
non ci sarà accordo di governo regionale col Pse. Guerra in Iraq 2 - FRANCIA LE
FIGARO - In prima pagina la fotografia di tre donne afgane di Kandahar
completamente coperte dal burqa: "Quando l'Afghanistan celebra la Festa
della donna". In politica interna, l'Assemblea nazionale avvierà domani
l'esame del testo di legge contro la pirateria informatica: "Pirateria su
internet: la legge che divide". Un gruppo di deputati, in particolare del
partito di governo Ump, è infatti ostile al testo. Le Figaro pubblica quindi
un'intervista al ministro degli Esteri Bernard Kouchner: "Kouchner a Le
Figaro: 'Alleati degli americani ma non acritici". Il ministro discute del
ruolo della Francia nella Nato, della situazione in Afghanistan, del rischio nucleare iraniano e dei rapporti con la Cina. LIBERATION - In prima pagina la fotografia di Florence Cassez
dietro le sbarre: "Il rompicapo Florence Cassez". Il presidente francese
Nicolas Sarkozy cercherà, durante la sua visita ufficiale in Messico, di
trovare una via di uscita alla vicenda, che vede la cittadina francese
condannata a 60 anni di carcere per sequestro di persona. Il quotidiano
racconta quindi la storia degli albini in Tanzania, vittime di violenze e
discriminazioni: "Gli albini temono per la loro pelle". 3 - GRAN
BRETAGNA THE GUARDIAN - "'La guerra è finita' - l'Ulster si unisce per
condannare i responsabili della morte dei soldati", uccisi in un attacco
lanciato a una base militare britannica. Il partito cattolico Sinn Fein ha
espresso il proprio sostegno alla polizia, impegnata nella caccia degli
assassini, e il Guardian ha definito un "momento storico" la condanna
dello Sinn Fein. L'articolo di commento titola: "Pace sotto attacco".
In politica economica, "Il boss della Royal Mail accusa TNT di 'andare a
caccia di clienti'", ostacolando così il piano del governo di vendere
circa il 30% della società di Stato all'azienda olandese. Zapatero THE
INDEPENDENT - "I dirigenti rimasti senza lavoro avranno un aiuto
speciale": il governo britannico sta infatti per lanciare un'iniziativa da
40 milioni di sterline per sostenere gli impiegati rimasti a casa a causa della
crisi. In un'intervista al quotidiano, il ministro per il Lavoro e le Pensioni,
James Purnell, afferma che il piano riguarderà circa 350.000 persone. In
Irlanda del Nord, pace infranta dagli estremisti che vogliono continuare a
combattere, scrive il quotidiano: "Se siamo in pace, perchè i soldati muoiono
ancora?". L'articolo di commento titola: "Questi terroristi sono
destinati ad essere frustrati". THE TIMES - "Le guardie di sicurezza
sono rimaste a guardare mentre uomini armati uccidevano i soldati"
britannici in Irlanda del nord. L'attacco è stato poi rivendicato
dall'organizzazione Real Ira. L'articolo di commento titola: "Lo Sinn Fein
cammina in punta di piedi in questa atrocità". L'attacco è stato uno shock
profondo, ma non fermerà il processo politico, scrive il quotidiano. THE
FINANCIAL TIMES - In prima pagina gli inquirenti britannici nella caserma
finita sotto attacco in Irlanda del Nord: "Morte in Irlanda del Nord,
lanciata caccia all'uomo dopo la morte dei soldati". Dagli Stati Uniti, il
consigliere economico del Presidente Obama "Summers sollecita una spinta
globale" per far fronte alla crisi. In un'intervista al quotidiano della
City, Summers invita i leader mondiali a immettere più denaro pubblico nel
mercato, nell'ambito di un'iniziativa globale coordinata volta a sostenere la
domanda e a uscire dalla recessione. Sempre in America, l'ex numero uno del
colosso assicurativo AIG, Hank Greenberg, accusa il governo di aver pasticciato
nella sua azione di salvataggio, imponendo un prestito ad alto tasso di
interesse e la restituzione di 30 miliardi di dollari alle banche e ai partner:
"Usa sotto accusa per AIG". 4 - STATI UNITI
NEW YORK TIMES - "Apprezzamento del dollaro aiuta Usa
ma aggrava crisi a estero": grazie al salvataggio di investimenti come i
buoni del Tesoro il dollaro aumenta di valore, gettando però i Paesi più poveri
in maggiori difficoltà nel raccogliere denaro. AIG "Nuova politica su
staminali lascia questioni più spinose a Congresso": il presidente Obama
revoca restrizioni a ricerca ma evita di affrontare la questione dei finanziamenti
pubblici per gli esperimenti sugli stessi embrioni. "Attentato irlandese
risuscita spettro dei giorni neri": secondo politici l'attacco di sabato è
stato un tentativo della frangia dissidente dell'Ira di destabilizzare il
governo. "Alla ricerca della giustizia, la terra cinese nelle prigioni
segrete": secondo i difensori dei diritti umani, i leader cinesi usano le
"Black House" (prigioni segrete) per ridurre il numero dei
'petioners' che approdano a Pechino. WASHINGTON POST - "Il piano di
stimolo innesca dibattito su obiettivi": Stati e agenzie federali si
chiedono se violi la lettera o lo spirito delle leggi. "Recessione si
propaga nel mondo": la Banca Mondiale prevede che l'economia del pianeta
si contrarrà per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale. "La
Sinistra spera di vincere a El Salvador": ex gruppo rivoluzionario
divenuto partito di maggioranza punta a vincere la presidenza la settimana
prossima. "12.000 soldati Usa lasciano Iraq entro
settembre". "Corea del Nord minaccia guerra se satellite sarà
abbattuto" [09-03-2009]
( da "Giornale.it, Il" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
n. 10 del 2009-03-09
pagina 0 Teheran chiama Roma, ecco la diplomazia del pallone di Marcello Di Dio
La delegazione iraniana da oggi in Italia, con la serie A come modello.
Previste visite a Trigoria, quartier generale della Roma, a Formello, sede di
allenamento della Lazio e a Coverciano. Altri incontri con i massini dirigenti
del nostro calcio Una visita a Coverciano, un incontro con Roma, Lazio e
Fiorentina, un contratto con i maghi italiani delle piste d'atletica e dei
campi sintetici: dove non arriva il dialogo politico, è di nuovo lo sport a
costruire ponti e amicizie. Stavolta Teheran chiama Roma e la visita di una
folta delegazione del calcio iraniano in Italia da domani a giovedì è una nuova
puntata della «diplomazia» del pallone. Nei giorni dello stallo internazionale
nei confronti della Repubblica islamica dell'Iran, il calcio italiano e quello
del paese asiatico si stringono la mano. Così come fu per lo storico incontro di ping pong che avviò il disgelo tra Cina e Usa, o con il match Usa-Iran ai mondiali di calcio di Francia '98, o ancora nello stesso
anno con la visita della nazionale Usa di lotta in Iran a venti anni dalla rivoluzione islamica. Nel
loro piccolo, i dirigenti iraniani proveranno a imparare dalla serie A segreti
organizzativi e tecnici per una struttura da Champions League. A guidare
i venti ospiti sarà Moustafa Ajarlou, presidente di Lega e vicesindaco di
Teheran: il suo collega di partito e sindaco, Mohammed Baqer Qalibaf, sarà
probabile candidato rivale di Ahmadinejad alle prossime presidenziali. Tutto
nasce dal progetto di una Champions asiatica, un treno che il calcio di Teheran
non vuole assolutamente perdere. Con la lotta, il football è lo sport più
popolare: i numeri sono colossali, l'ascolto tv di una partita di campionato di
medio livello può toccare i 25 milioni di spettatori. L'Iranian Pro League, con
le sue 18 squadre, è seguitissima, nonostante persista il divieto di accesso
agli stadi per le donne. Ma la spinta all'innovazione viene anche dallo sport,
visto che a seguire il campionato sono tifosi di età media (30-40 anni),
considerati il bacino naturale delle future innovazioni. Ottenuta la firma del
governo sul progetto di privatizzazione dei club, la delegazione è stata
ricevuta nei giorni scorsi dall'Ayatollah Rafsajani: in pratica, la benedizione
alla missione di amicizia con l'Italia. Ad accogliere oggi a Roma la
delegazione saranno Stefano Caira, ex dirigente Figc e del Perugia (fu lui a
portare in Italia Rhaman Rezaei, uno dei primi calciatori iraniani all'estero),
che con la Fuoriclasse Italia cura il progetto della nuova Lega iraniana, e
Beppe Signori, ex bomber di Lazio e nazionale. Fitto il programma. Oggi i venti
dirigenti saranno a Trigoria dalle 15 per una visita all'impianto della Roma e
un contatto con i dirigenti giallorossi. E sempre oggi è prevista la firma di
un accordo con la Mondo, azienda cuneese leader mondiale delle pista d'atletica
e dei campi sportivi, per la nascita di una fabbrica di terreni sintetici in
Iran, e un incontro con esperti di diritti tv. Martedì un incontro con
l'assessore allo sport di Roma, senza escludere visite più lunghe in
Campidoglio, e poi nel pomeriggio visite in Federcalcio per un incontro con il
presidente Giancarlo Abete, Antonio Matarrese e il n.1 della Lega Dilettanti
Carlo Tavecchio. Mercoledì, poi, tappa a Firenze con visita al centro tecnico
di Coverciano e alla Fiorentina, e possibile presenza all'Olimpico per
Roma-Arsenal. Giovedì chiusura a Formello, l'appuntamento col presidente Lazio
Claudio Lotito è già fissato. Il tutto per parlare di calcio, campionati,
diritti, affari. Ma anche di ponti da costruire, incontro dopo incontro. ©
SOCIETà EUROPEA DI EDIZIONI SPA - Via G. Negri 4 - 20123 Milano
( da "Affari e Finanza (La Repubblica)" del
09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
COPERTINA pag. 1 Cina, una
speranza che dura un giorno MARCELLO DE CECCO Mercoledì scorso i mercati hanno
ricevuto due notizie importanti. La prima, fortemente negativa, era fornita
dalla pubblicazione del Beige Book, il rapporto della Federal Reserve
sull'economia degli Stati Uniti. La seconda veniva invece da Pechino ed
era giudicata molto positiva: l'ex capo dell'ufficio statistico della
Repubblica Popolare aveva dichiarato che il giorno seguente il Primo ministro
Wen Jabao nel suo discorso ai delegati dell'Assemblea Nazionale del Popolo,
avrebbe annunciato misure di stimolo all'economia. I mercati, alla ricerca
disperata di spunti sui quali impostare una manovra rialzista, decidevano di
ignorare il quadro oscurissimo che dell?economia Usa aveva
dipinto con molti sgradevoli dettagli la Fed. Sceglievano invece di farsi
stimolare dalle notizie provenienti da Pechino. Dalla Borsa cinese un deciso
rialzo si comunicava alle altre Borse asiatiche e poi a quelle occidentali e ai
principali mercati delle materie prime. Il prezzo del petrolio faceva un salto
in alto del dieci per cento. Persino il Baltic exchange, sul quale si quotano i
noli marittimi, si muoveva al rialzo, cercando di reagire ad un calo degli
stessi noli che nell'ultimo anno aveva toccato punte del 90%. Il giorno dopo
Wen Jabao ha parlato. Ha effettivamente detto cose importanti. Assicurando
anzitutto che il tasso di crescita dell'economia cinese sarà del nove per cento
nel
( da "Wall Street Italia" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Crisi: in Cina primi effetti del piano di rilancio di ANSA Lo afferma
il vicegovernatore della Banca centrale -->(ANSA) - BASILEA, 9 MAR - La Cina sta cominciando a registrare i primi effetti del piano
anti-crisi di rilancio varato dal Governo con un aumento degli impieghi. Lo ha
detto il vicegovernatore della Banca centrale Yi Gang aggiungendo che Pechino
non abbassera' comunque la guardia sui futuri rischi potenziali. Secondo vari
analisti il piano da 585 mld di dlr di Pechino di novembre scorso e le misure
aggiuntive previste per il 2009 riusciranno a rilanciare il Paese piu'
velocemente di altri, in particolare gli Usa.
( da "Trend-online" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Crisi: in Cina primi
effetti del piano di rilancio ANSA NEWS, clicca qui per leggere la rassegna di
Ansa , 09.03.2009 12:55 Scopri le migliori azioni per fare trading questa
settimana!! (ANSA) - BASILEA, 9 MAR - La Cina sta cominciando a registrare i primi effetti del piano
anti-crisi di rilancio varato dal Governo con un aumento degli impieghi.
Lo ha detto il vicegovernatore della Banca centrale Yi Gang aggiungendo che
Pechino non abbassera' comunque la guardia sui futuri rischi potenziali.
Secondo vari analisti il piano da 585 mld di dlr di Pechino di novembre scorso
e le misure aggiuntive previste per il 2009 riusciranno a rilanciare il Paese
piu' velocemente di altri, in particolare gli Usa.
( da "Mattino, Il (Circondario Nord)" del
09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
ROSALBA AVITABILE
Frattamaggiore. Finisce nel mirino dei teppisti, la sede
della protezione civile di Frattamaggiore. Ignoti l'altra notte hanno
scavalcato il cancello d'ingresso della struttura che si trova nella villa
comunale di via Biancardi per imbrattare il muro e i cancelli della protezione
civile con bombole spray. Forse l'intenzione dei vandali era di entrare
nella struttura per devastare suppellettili e arredi. Il sistema di sicurezza
l'ha impedito e quindi si sono limitati a scrivere, frasi minatorie contro il
corpo di protezione civile che da qualche anno si occupa in alcune ore della
giornata della sicurezza della villa comunale. L'accaduto è stato denunciato
alle forse dell'ordine, al sindaco e al dirigente dell'ufficio tecnico e
vigilanza notturna - che si occupa di notte della villa, dal coordinatore della
protezione civile, Gianni Capasso, il quale ha chiesto di indagare. «Occorre
cambiare strategia sulla sicurezza nel parco pubblico comunale, ma non con le
ronde» commenta il sindaco Russo. «Dopo quanto è successo alla sede della
protezione civile occorre intensificare anche di notte la vigilanza in città»,
spiega il capogruppo dell'unione di centro, Sossio Limatola.
( da "Mattino, Il (Benevento)" del 09-03-2009)
Pubblicato anche in: (Mattino, Il (Circondario Sud1))
Argomenti: Cina Usa
«Leaders for your
future. Insieme per sviluppare nuovi talenti». È questo il titolo del convegno
svoltosi all'Unione industriali, promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori in
collaborazione con Aiesec. «È difficile oggi essere leader di un'azienda,
specie se opera nel napoletano», ha dichiarato il presidente del gruppo giovani
imprenditori dell'Unione industriali, Andrea Bachrach. «La
globalizzazione è una grande opportunità per tutti ma rende anche l'attività
d'impresa molto più complessa che in passato. Promuoviamo questa iniziativa con
Aiesec, anche perché questa Associazione internazionale di studenti
universitari si è globalizzata fin dal 1948. Grazie all'Aiesec è più
agevole il contatto tra giovani talenti e imprese di qualsiasi parte del
mondo». Aiesec è la più grande organizzazione internazionale interamente
gestita da studenti universitari. Tra i suoi ex annovera personalità del
calibro dell'ex Segretario generale dell'Onu, Kofi Annan. Si occupa dello
sviluppo del potenziale giovanile. Più di 4.000 aziende si sono avvalse di
membri dall'alto profilo per un periodo di stage a costi contenuti e
vantaggiosi. Sull'incontro tra giovani e imprese ha puntato fortemente nel
corso del suo decennale mandato il Rettore della Parthenope, Gennaro Ferrara.
«Diffondendo nell'ateneo la cultura d'impresa - ha sottolineato - abbiamo
sondato le esigenze di mercato, sviluppando contenuti didattici che
contribuissero a formare le figure professionali richieste». Le conferenze su
svariati temi di carattere economico organizzate annualmente dall'Aiesec in
tutto il mondo sono circa 350, come ha ricordato la Local Commitee President
Aiesec Napoli Parthenope, Angela Palasciano. Nel prossimo novembre - ha
rimarcato il Vice President External Relations Aiesec Napoli Parthenope,
Alessandro Cestrone - Napoli ospiterà una conferenza di rilevanza
internazionale, con la prevista partecipazione di oltre 200 studenti
provenienti da ogni parte del pianeta. Doppia la sfida del Gruppo Giovani:
essere vicini alle problematiche delle imprese ma sapere anche cogliere
aspettative ed esigenze formative degli studenti. Lo ha evidenziato il
componente del direttivo del gruppo giovani imprenditori dell'Unione
industriali, Luigi Sibilio. Al convegno sono intervenuti anche il Vice
President Exchange Aiesec Napoli Parthenope, Marcello Ciaramella, l'Amministratore
della Neperia Srl, Francesco Iannaccone, l'Ex-Trainee Aiesec - Export Manager
Area Maghreb Uniprof Italia Srl, Omar Ben Ayed.
( da "Virgilio Notizie" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 9 mar. (Apcom)
- La causa della crisi economica globale non è solo colpa dei banchieri, ma
anche della deregulation e del consumismo. Parola dell'arcivescovo di
Canterbury, Rowan Williams che ieri, nel corso di un interevento a Cardiff ha lanciato un attacco sugli effetti della globalizzazione che ha
prodotto un "successo straordinario nel generare potere d'acquisto"
ma che ci ha condotti "a una radicale insicurezza difficile da
prevedere". Williams ha criticato la sconsiderata ricerca della crescita
che ha portato a "una malsana iperattività" economica, puntando il dito
contro quei governi che hanno promesso di "massimizzare le scelte e
minimizzare i rischi" incoraggiando le persone a dimenticare i
fondamentali dell'economia reale. Nel futuro, ha detto l'arcivescovo, i
politici e gli economisti dovranno abbandonare l'idea che il benessere e il
profitto possono essere conquistati senza rischi. Williams ha suggerito
"un ritorno all'idea capitalista primordiale" del rischio condiviso.
( da "Virgilio Notizie" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 9 mar. (Apcom)
- "Se vogliamo influire sulle scelte del governo di Pechino non c'è altra
via che il partenariato politico ed economico, l'interdipendenza tra Ue e Cina". Lo ha detto l'ex ministro degli Esteri Massimo
D'Alema (Pd) intervenendo al seminario dal titolo 'Quale futuro per le
relazioni tra Ue e Cina?' in corso nella sala Aldo
Moro di Montecitorio. "L'Europa - ha sottolineato D'Alema - non ha una
grande influenza su quello che decidono i cinesi, o comunque ne ha meno degli
Stati Uniti, il che consiglierebbe una strategia euro-americana. La Cina tra
le grandi potenze emerse è la meno orientata all'Europa, concetto per loro poco
chiaro. I cinesi non fanno investimenti in Europa, ci considerano un mercato
dove venire a vendere i loro prodotti mentre con gli Usa hanno un rapporto stretto che la crisi rafforzerà".
Inoltre Pechino "guarda alla Russia e all'Africa come continenti
essenziali per l'acquisto di materie prime strategiche". Secondo D'Alema
tuttavia non è tutto rose e fiori il futuro della Cina:
"Lo sviluppo capitalistico senza democrazia alla lunga apre problemi seri
e poi noi sottovalutiamo molto i conflitti religiosi presenti nel paese".
Al di là del Tibet, l'ex ministro degli Esteri ha ricordato il movimento
spirituale Falun Gong "verso cui il governo ha messo in atto una feroce
repressione nel sostanziale disinteresse della comunità internazionale".
Nonostante ciò, D'Alema non ritiene che la strada della critica e delle
sanzioni verso la Cina sia una strada percorribile.
"Gli Usa non starebbero con noi" e quanto ai
diritti umani D'Alema fa notare che "la capacità dell'Occidente di portare
avanti certe battaglie si è appannata: non sempre ci siamo comportati in
maniera coerente. Sui diritti umani applichiamo doppi standard". Ed ha
ricordato il caso di Guantanamo. "Sul tema della lotta al terrorismo abbiamo
sgarrato, abbiamo perso credibilità".
( da "Virgilio Notizie" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Washington, 9 mar.
(Ap) - Navi cinesi hanno seguito da vicino una nave della Marina statunitense e
hanno effettuato manovre pericolose in sua prossimità, in quello che è sembrato
un tentativo di ostacolare l'equipaggio statunitense. Lo ha denunciato il
Dipartimento della Difesa di Washington. L'amministrazione Obama ha intenzione
di protestare ufficialmente con il governo cinese. La protesta sarà indirizzata
a un addetto militare di Pechino nel corso di un incontro al Pentagono. In una
nota, il Dipartimento della Difesa ha spiegato che una nave dei servizi segreti
cinesi e molte altre imbarcazioni hanno circondato la Usns Impeccable, una nave
disarmata con equipaggio civile che stava raccogliendo campioni oceanici in
acque internazionali nel Mar cinese meridionale. La nota continua affermando
che dalla nave americana sono stati usati idranti nel tentativo di allontanare
la nave cinese, ma i marinai a bordo di quest'ultima si sono limitati a
liberarsi delle divise e hanno continuato ad avvicinarsi fino a una distanza di
soli otto metri.
( da "Dagospia.com" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
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articolo --> L?EUROPA DEI MINISTRI INELEGGIBILI - BARACK, FORZA STAMINALI -
IL FUOCO DI TREMONTI - AMATO: IL RIFIUTO è MIO, NON DEL CAV. - ?MARTINI E KÜNG
SOVVERSIVI? ? SILVIO MURATORE PIACE A CALTA-CASINI ? COSSIGA: COME OBAMA,
TRATTIAMO IL RITIRO DA KABUL? 1 - Come anticipato già diverse settimane or sono
da Dagospia, il Cavaliere del Cialis ha ufficializzato la candidatura dei
ministri del suo governo alle elezioni europee. E poco importa che siano
ineleggibili, infatti la loro funzione è solo quella di riempire un po' le
liste che in realtà conterranno, oltre loro e altri ineleggibili come i
capigruppo parlamentari, i soli candidati e candidate che il Cavaliere ha
deciso di mandare al Parlamento Europeo calcolando in base ai sondaggi quanti
ne verranno eletti per ogni collegio... 2 - Chissà perché Giulietto Tremonti è
l'unico ministro che in televisione non passa mai al trucco prima di andare in
onda, e appare sempre con una serie di macchie rosse sulla faccia stile fuoco
di Sant'Antonio... barack obama 3 - Il piano "mattone" ideato da Re
Silvio, al di là delle sfumature di facciata, trova il pieno sostegno di
Pierfurby, che ha dichiarato prontamente: "Il piano potrebbe dare impulso
al settore edilizio in grave crisi". E' certo che l'Udc annuncerà presto
il voto favorevole al progetto, e i maligni dicono che per Casini, con il
calta-suocero che si ritrova, sarebbe proprio difficile bocciare in Parlamento
un piano per l'edilizia... 4 - Sempre più bipartisan il presidente della
Camera, Gianfranco Fini. Sta invitando mezzo mondo a presenziare con lui alla
Camera, martedì pomeriggio, alla proiezione dello sceneggiato "Pane e
libertà" dedicato al sindacalista ed ex deputato comunista Giuseppe Di
Vittorio, più volte arrestato dal regime fascista e condannato al carcere dai
tribunali speciali del ventennio. Cosa non si fa per sognare il Colle... 5 -
Non c'è un solo giornalista che abbia chiesto a Renatino Schifani perché la
norma antipianisti adottata alla Camera (che evita peraltro l'assegnazione
impropria ed illegale della diaria nei confronti di parlamentari in realtà
assenti alle votazioni) non venga applicata anche al Senato... 6 - AMATO E LA
RAI: IL RIFIUTO È MIO, NON DEL CAVALIERE... Lettera di Giuliano Amato al
"Corriere della Sera" - Caro Direttore, mi ha fatto piacere leggere
ieri sul vostro giornale che il Presidente del Consiglio, a proposito del
sottoscritto come possibile presidente della Rai, ha correttamente dichiarato
di sapere che se ne è parlato, ma di sapere anche «che non esiste questa
possibilità». Dalai Lama Mi ha fatto piacere perché il primo ad escludere tale
possibilità sono stato io, non appena mi è stato chiesto se ero disponibile. Al
di là di ogni altra considerazione, ho fatto presente che si era appena
conclusa una procedura con la quale, su proposta del Presidente del Consiglio e
con il parere favorevole delle competenti Commissioni di Camera e Senato, il
Capo dello Stato mi aveva nominato presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia
Italiana. Le istituzioni sono una cosa seria e bastava dunque questo ad
escludere che io potessi disinvoltamente cambiare cappello. Poiché i fatti si
sono svolti così, mi sia permesso aggiungere che alcune cose che ho letto su di
me in questi giorni (non sul Corriere) sono intollerabilmente prive di
fondamento e di ragione. 7 - IL SITO DEI LEFEBVRIANI: "MARTINI E KÜNG SONO
DUE SOVVERSIVI"... Da "La Stampa" - «Martini è un sovversivo che
ha avuto successo nella gerarchia ecclesiastica e, come Küng, è un ottuagenario
contrario alla Chiesa che ha promesse d'eternità». Il sito ufficiale dei
lefebvriani, con un durissimo editoriale dell'abbate Alain Lorans, punta
l'indice contro l'ex arcivescovo di Milano per le sue «eresie», ossia
«l'ordinazione di uomini sposati, l'accesso delle donne agli ordini che
precedono il sacerdozio (in attesa di meglio!), l'accesso dei divorziati
risposati all'eucarestia, l'appello ai diritti della coscienza individuale
contro la disciplina dell'enciclica Humanae vitae». Gli scismatici graziati da
Benedetto XVI equiparano il leader mondiale dell'episcopato progressista al
teologo dissidente Hans Kung che proprio ieri ha criticato «la farsa della
beatificazione di Pio XII che ha accomunato la Chiesa allo stato fascista e ha
taciuto di fronte alla Shoah». francesco cossiga 8 - RUTELLI: SCELTA PRESIDENTE
RAI NON SI PUO' IMPROVVISARE... (Adnkronos) - "Spero che si scelga un
presidente autorevole e capace: la Rai e' la prima azienda culturale del Paese,
quindi non si puo' improvvisare". Lo ha detto il presidente del Copasir,
Francesco Rutelli conversando con i giornalisti a margine di un'iniziativa di
Confcommercio a Firenze, commentando la situazione alla Rai. 9 - COSSIGA: OBAMA
TRATTA LO FACCIA ANCHE L'ITALIA PER UN 'PACIFICO RITIRO' DALL'AFGHANISTAN...
(Adnkronos) - Dato che il presidente degli Stati Uniti ammette l'impossibilita'
di vincere in Afghanistan e apre al negoziato con i talebani il nostro Paese
puo' evitare di rafforzare il suo contingente e trattare anch'esso per
assicurare un "pacifico ritiro" dei militari italiani. In estrema
sintensi e' quanto afferma il presidente emerito della Repubblica Francesco
Cossiga. "Dopo aver all'inizio deciso di adottare anche nell'Afghanistan,
su suggerimentomento del Comandante di Teatro Est delle Forze Armate americane
generale Petreus, la strategia del 'surge' e di inviare quindi in quel Paese
oltre nuovi soldati americani dotati di adeguati e piu' potenti mezzi e di
richiedere anche agli alleati un aumento dei loro contingenti, il presidente
Obama ha ammesso -esordisce Cossiga- che ne' la Nato ne' gli americani sono in
grado di piu' opporsi ai talebani e di vincere la guerra contro di essi".
"Egli ha pertanto deciso di aprire negoziati con i talebani al fine di
porre fine alle ostilita', trovare un accordo che consistera' nella revoca
dell'attuale governo filoamericano e della formazione di un nuovo governo
basato sulla Sharia senza la precondizione che il nuovo Afgnanistan non dia
piu' ospitalita' alle basi di Al Qaeda. Rush Limbaugh Questa decisione del
presidente Obama -sottolinea Cossiga- e' di grande interesse anche per il
nostro Paese che non dovra' piu' rafforzare il nostro contingente militare,
predisporre i piani per un rapido rispiegamento di esso sul territorio
nazionale ed intanto concludere unilateralmente un accordo di 'cessate il
fuoco' con i talebani, con l'impegno da parte di essi di un pacifico ritiro del
nostro contingente, magari -conclude Cossiga- con la cessione ad essi dei
nostri mezzi pesanti, cola' dislocati al fine di rendere piu' agevole un rapido
ripiegamento". 10 - FTD; BERLUSCONI COME ROOSEVELT, PONTI PER UN NEW
DEAL... (Ansa) - Il Financial Times Deutschland (Ftd) dedica oggi un articolo
in prima pagina, dal titolo 'Franklin D.Berlusconi', al piano sulla casa
previsto dal governo per rilanciare l'edilizia. 'Il capo del governo viene
considerato da coloro che lo appoggiano come un nuovo Franklin D. Roosevelt',
scrive il quotidiano del presidente del Consiglio, riferendosi all'ex
presidente Usa, autore del programma di riforme
socio-economiche del 1933-1937 conosciuto con il nome di New Deal. Grazie al
New Deal, gli Stati Uniti riuscirono a superare la grande depressione dei primi
anni Trenta e il quotidiano spiega il cosiddetto 'piano casa', sottolineando
che tra i progetti previsti dal governo c'e' anche la costruzione del Ponte
sullo Stretto. 'Come l'ex presidente americano, anche Berlusconi vuole che i
cittadini possano mantenere il loro stile di vita durante la crisi', osserva
l'Ftd, aggiungendo che questo e' anche l'obiettivo del ministro dell'economia
Giulio Tremonti. Ma c'e' anche un altro punto in comune tra Berlusconi e
Roosevelt: 'Anche Roosevelt costruiva per il suo New Deal migliaia di ponti -
conclude il giornale - Berlusconi si limita ad un ponte, che pero' sara' molto
piu' lungo di tutti quelli che Roosevelt ha mai costruito'. Silvio Berlusconi
11 - IN DIFESA DEL BAHREIN IL MAROCCO ROMPE LE RELAZIONI CON L'IRAN... Da
"La Stampa" - Il Marocco ha rotto le relazioni diplomatiche con
l'Iran. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Rabat, dopo le
dichiarazioni di Ali Akbar Nateq Nur, consigliere della Guida Suprema
l'Ayatollah Ali Khamenei che aveva definito il Bahrein la quattordicesima
«provincia» dell'Iran mettendone in dubbio la sovranità. 12 - IL MONITO DI
PECHINO "SANZIONI PER CHI INVITA IL DALAI LAMA"... Da "La
Stampa" - Un duro monito al mondo intero è stato pronunciato ieri dal
ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi sulla questione tibetana. Si avvicinano
importanti ricorrenze che evidentemente fanno temere alle autorità di Pechino
nuove ondate di proteste un po' in tutto il mondo degli attivisti pro-Tibet. «Se vogliono sviluppare i rapporti con la Cina - ha spiegato il ministro Yang
Jiechi -, nessun Paese deve permettere al Dalai lama di visitarlo e di usare il
suo territorio per attività separatiste che mirino all'indipendenza del Tibet».
13 - IL REPUBBLICANO LIMBAUGH: «KENNEDY MORTO PRIMA DELLA LEGGE SANITARIA»...
Da "La Stampa" - Continua l'offensiva di Rush Limbaugh contro la
nuova leadership democratica americana. Ma ora il commentatore radiofonico di
estrema destra, idolo della base repubblicana e noto per la violenza del
linguaggio, ha superato ogni limite del buon gusto. Ha detto che Ted Kennedy,
malato di cancro terminale, sarà morto prima che la riforma sanitaria, di cui
il senatori democratico è paladino, sia approvata. 14 - STAMINALI: LA SVOLTA DI
OBAMA... (Agi) - Barack Obama ha tolto i limiti imposti da George W. Bush ai
finanziamenti federali alla ricerca sulle staminali. L'annuncio, a lungo
atteso, e' arrivato durante una conferenza stampa alla Casa Bianca. Obama ha
annunciato l'inizio di una "nuova frontiera" per la scienza Usa, che sara' cosi' liberata dalle interferenze della
politica. "Non posso garantire che scopriremo i trattamenti e le cure che
cerchiamo, nessun presidente puo' prometterlo", ha affermato prima di
firmare l'ordine esecutivo che revoca il bando in vigore da otto anni."Ma
posso promettere che li cercheremo, attivamente, responsabilmente e con
l'urgenza necessaria per riprendere il tempo perso", ha aggiunto. Obama ha
dato mandato al National Institutes of Health di elaborare entro 120 giorni le
linee guida che ispireranno le ricerche finanziate dallo Stato sulle creazione
di nuove cellule staminali. Infine, il presidente ha diffuso un memorandum in
cui si sottolinea l'importanza di "ridare integrita' scientifica alle
decisioni governative" e chiesto all'ufficio Politiche scientifiche e
tecnologiche della Casa Bianca basare le proprie decisioni "sulla scienza
e non sulla di politica" e nominare dei consiglieri e degli esperti che
agiscano animati da spirito scientifico. 15 - POLIZIA SORPRENDE SACERDOTE
AMERICANO INSIEME A TRANS, MULTATO... (Adnkronos) - Un sacerdote americano e'
stato multato dalla polizia che, durante dei controlli antiprostituzione, lo ha
sorpreso in auto in compagnia di un transessuale. E' successo al quartiere
Aurelio, a Roma. [09-03-2009]
( da "Virgilio Notizie" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 9 mar. (Apcom)
- La Casa Bianca ha chiesto alla Cina di rispettare le leggi internazionali, in particolare nella zona
del Mar cinese meridionale. L'amministrazione Usa si è riferita alla nave americana "Impeccable", che è
stata seguita e ostacolata da navi di Pechino. Funzionari delle Difesa hanno
affermato che "negli ultimi giorni le navi cinesi sono state sempre più
aggressive" nella regione. La "Usns Impeccable", ha
precisato il Pentagono, è una nave disarmata della Marina degli Stati Uniti con
equipaggio civile, che stava raccogliendo campioni oceanici in acque
internazionali.
( da "Virgilio Notizie" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Roma, 9 mar. (Apcom)
- "E' logico che se guardiamo alla Cina solo come
un grande contributore per risolvere la crisi economica globale" sarà
difficile coinvolgerla dal punto di vista politico sui principali scenari, ha
osservato il ministro degli Esteri Franco Frattini nelle sue conclusioni al
seminario 'Quale futuro tre le relazioni Ue e Cina' organizzato dallo European Council
on Foreign Relations alla Camera dei Deputati. In poche parole, se il messaggio
che arriva a Pechino dagli Usa è 'continuate a comprare i nostri titoli di Stato' e quello
dall'Europa è 'sollevate i nostri sistemi finanziari con l'interscambio' il
rapporto resterà, a detta del capo della diplomazia, limitato all'ambito
economico. Fra i dossier politici su cui un contributo della Cina
può essere cruciale, Frattini ha citato la riforma del Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite, ricordando che la grande conferenza internazionale che si
è tenuta recentemente a Roma sul tema ha visto una partecipazione "di alto
livello" di Pechino, che ha anche "espresso la sua posizione".
Il confronto, insomma, è stato "positivo" persino su un "tema -
come questo - scabroso e spinoso" che spacca persino gli europei. Anche
sul Pakistan e l'Afghanistan, ha convenuto il titolare della Farnesina, il
contributo cinese sarà fondamentale per la "stabilizzazione"
regionale perché l'alternativa di Pechino per evitare un regime islamico ai
suoi confini altrimenti sarà quella di rafforzare il Pakistan, anche per il
contenimento dell'India. Per questo la Cina è stata
invitata alla conferenza internazionale che si terrà a fine giugno a Trieste, a
margine della riunione dei ministri degli Esteri del G8. Oltretutto, "la Cina è pronta a essere coinvolta - ha fatto notare Frattini
- come dimostra la sua risposta positiva alla richiesta internazionale di
schierare una flotta nel Golfo di Adencontro i pirati". Per quanto
riguarda poi i rapporti Usa-Cina,
il titolare della Farnesina ha ricordato che "l'attenzione dell'America
verso l'area del Pacifico è come minimo altrettanto importante rispetto a
quella che c'è sull'area euro-atlantica". Per questo, gli europei dovranno
confrontarsi con la nuova amministrazione statunitense sui modi e le strategie
per rapportarsi all'area pacifica. La Cina andrà
coinvolta sulla riforma della governance globale, per Frattini, dal punto di
vista delle responsabilità e della rappresentatività. Ora l'Italia e l'Europa,
ha concluso il ministro, hanno tutto l'interesse a non fare "il vaso di
coccio tra due potenze" come Cina e Stati Uniti.
( da "Finanza.com" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
Usa-Cina: previsto per
mercoledì l'incontro tra Gheitner e Jieshi (9 Marzo 2009 - 20:34) MILANO
(Finanza.com) - In seguito ad un incidente avvenuto nel Mar Cinese Meridionale,
è stato fissato per mercoledì a Washington l'incontro tra il segretario al
Tesoro americano Timothy Gheitner e il capo della diplomazia cinese Yang
Jieshi. Temi da
trattare e dettagli dell'incontro sono ancora in via di definizione.
(Riproduzione riservata)
( da "Corriere.it" del 09-03-2009)
Argomenti: Cina Usa
I primi test nel 2010 La Cina si prepara a lanciare una mini stazione spaziale Le autorità
hanno confermato il piano per la messa in orbita nel 2011 Ecco come dovrebbe
presentarsi la stazione spaziale cinese MILANO - Il 2011 sarà un'annata doc per
lo spazio cinese. Pechino compirà un balzo notevole realizzando il primo passo
per arrivare alla prima stazione spaziale del Celeste Impero. Numerose voci
avevano anticipato il nuovo grande passo ma ora Ling Xiaohong, vicepresidente
della China Academy of Launch Vehicle Technology e Wang Yongzhi membro della
Political Consultative Conference hanno confermato il piano attualmente già in
corso. Alla fine del 2010 sarà lanciato un veicolo automatico (quindi senza
uomini a bordo), in pratica il modulo abitabile solitamente agganciato alla
navicella Shenzhou che ospita i taikonauti. Una volta in orbita sarà lanciata
nel 2011 la capsula Shenzhou-8 anch'essa senza passeggeri a bordo e i due
veicoli si agganceranno assieme comandati da terra. Se l'aggancio riuscirà
allora partirà , sempre nel 2011, la navicella Shenzhou-9 con tre taikonauti e
che raggiungerà la coppia di veicoli disabitati già intorno alla Terra, unendosi
a loro. In questo modo si collauderanno per la prima volta da parte cinese le
tecniche di rendez-vous e aggancio orbitale e se tutto funzionerà a dovere
Pechino assemblerà così un nucleo ristretto ma significativo di una base
orbitale. STAZIONE SPAZIALE - E sarà un esercizio importante perché Pechino, se
il test non presenterà ostacoli, intende poi procedere con una vera stazione
spaziale più grande e capace di restare intorno alla Terra per diversi anni,
sfidando, in un certo senso, la stazione spaziale internazionale che entro il
2010 sarà completata da parte di Usa, Russia,
Giappone, Europa e Canada. Per la missione si selezioneranno tre fortunati fra
i 14 taikonauti che oggi compongono la squadra spaziale. Presto ci sarà anche
un nuovo reclutamento che includerà pure una donna la quale, però, volerà nel
cosmo dopo il 2011. Solo nel 2003 la Cina ha lanciato
il suo primo taikonauta Yang Liwei a bordo di Shenzhou-5. Da allora la corsa si
è accelerata con l'obiettivo di arrivare sulla Luna dopo il 2020. Giovanni
Caprara Giovanni Caprara stampa |